Heos.it n. 599 venerdì 13 Marzo 2015

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Anno

XIV

n. 599 Venerdì 13 Marzo 2015 Settimanale in pdf www.heos.it

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LHC, RIPRENDONO LE RICERCHE SULL’UNIVERSO

“BUTLER”, DA INTERNET DELLE COSE A REALTÀ QUOTIDIANA

GLI OCEANI DEL GIOVANE MARTE


Sommario PRIMO PIANO

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CROAZIA, SCOPERTI I “GIOIELLI” DI NEANDERTHAL ATTUALITÀ

4 5

STAMPA 3D: “BOOM” 2015 CRESCITA FINO AL 40% LHC RIPRENDONO LE RICERCHE SULL’UNIVERSO AMBIENTE

6 7

RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI: INADEGUATE QUALITÀ DELL'ARIA E SALUTE RESPIRATORIA LIPSE, NUOVI STANDARD PER STIMOLARE L’INNOVAZIONE SOCIALE TECNOLOGIA

8 9 10

CHI SEMINA VENTO … RACCOGLIE ENERGIA GRAFTONICA, UNA START-UP ATELIER CHE DISEGNA VESTITI DI NANOPARTICELLE IN ARRIVO STAMPELLE WIRELESS SCIENZE

11 12

SCOPERTE OTTO GALASSIE NANE NUOVI SCENARI SULLA MATERIA OSCURA L’ORDINE “SPONTANEO” DEL DNA PRIMORDIALE SALUTE

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I VACCINI STRATEGICI PER COMBATTERE LE MALATTIE

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EPIGENETICA, UNA NUOVA STRADA PER CAPIRE LE MODIFICHE DEL DNA EPILESSIA, SPERANZE NELLA TERAPIA CELLULARE SPAZIO

15 16

GLI OCEANI DEL GIOVANE MARTE PHILAE: “ASPETTANDO IL SOLE SULLA COMETA” FOCUS

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“BUTLER” APPLICA L’INTERNET DELLE COSE ALLA REALTÀ QUOTIDIANA CULTURA

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POTERE E PATHOS BRONZI DEL MONDO ELLENISTICO

In copertina: saldatore al lavoro per consolidare le interconnessioni tra i magneti dipolo sul Large Hadron Collider (Immagine: CERN)

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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it

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Regaliamoci un libro

PRIMO PIANO

I RE DI ROMA

RISALGONO A 130 MILA ANNI FA

di Lirio Abbate e Marco Lillo

CROAZIA, SCOPERTI I “GIOIELLI” DI NEANDERTHAL

Chiarelettere Marzo 2015 pp 272 € 14,90

L

a storia incredibile di mafia capitale. Un sistema criminale senza precedenti, che ha dominato Roma con la complicità di politica e istituzioni. Una storia vera ma così incredibile che sembra creata da un’immaginazione diabolica. Un ex terrorista finito in carcere più volte, legato alla Banda della Magliana e addestratosi in Libano durante la guerra civile. Da anni gira per Roma tranquillo con una benda sull’occhio perso durante una sparatoria. Lo chiamano il Cecato. È lui che governa politici di destra e di sinistra. Per i magistrati è il capo, Massimo Carminati. Un omicida. Ha inferto 34 coltellate alla sua vittima ma in cella è diventato detenuto “modello”. I suoi convegni in nome della legalità raccolgono il plauso di grandi nomi come Stefano Rodotà e Miriam Mafai. In realtà ha fregato tutti. Fuori dal carcere è diventato il businessman dell’organizzazione criminale. I magistrati lo chiamano L’organizzatore, Salvatore Buzzi. Un funzionario pubblico, già braccio destro di Veltroni sindaco e poi uomo chiave del coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo del ministero dell’Interno, che nasconde almeno tre false identità, le usa per coprire vari reati ma nessuno se ne accorge. È l'uomo di collegamento tra boss e politica, Luca Odevaine. E ancora neofascisti, ultras, soubrette, calciatori, attori. Una galleria eccezionale di personaggi, in cui compaiono perfino il capo della segreteria per l’Economia del Vaticano Alfred Xuereb e il capitano giallorosso Francesco Totti.

U

n gruppo di ricercatori dell'università americana del Kansas ha scoperto che l'uomo di Neanderthal era in grado di “costruire” gioielli già 130 mila anni fa, un tempo lontanissimo, molto prima dell'arrivo dell'uomo Sapiens in Europa. I gioielli in questione, trovati in un sito vicino alla città di Krapina in Croazia, sono artigli di aquila modellati per ricavare collane o bracciali. La datazione li ha fermati a circa 130 mila anni fa. Sono otto artigli di aquila dalla coda bianca ben conservati con segni di lavorazione, levigature, abrasioni, tagli e incisioni. La scoperta si aggiunge ad altre, tutte recenti, e relative al ritrovamento di pigmenti usati dai Neanderthal per truccarsi, di utensili e della pratica di culto. Un'ulteriore conferma che i Neanderthal erano meno primitivi e quindi più complessi di quanto immaginato e che avevano anche la capacità di creare simboli, peculiarità finora attribuita (erroneamente) solo ai Sapiens. (Red) Vedi http://news.ku.edu/ In alto, gli artigli di aquila ritrovati in Croazia e utilizzati come gioielli dall'uomo di Neanderthal (fonte: Luka Mjeda, Zagreb)

HUBBLE: “C’È ACQUA SU GANIMEDE”

crosta ghiacciata. Di fatto questo risultato appare confermare un'ipotesi esistente già dal 1970, poi ribadita dalla sonda Galileo della NASA che ha misurato nel 2002 il campo magnetico di Ganimede, una delle lune medicee, come volle definirle il loro scopritore, Galileo Galilei. Secondo gli scienziati della Nasa, Ganimede nasconderebbe nel sottosuolo un oceano d’acqua ben più vasto degli oceani terrestri messi insieme. Un oceano in profondità sotto la crosta ghiacciata di Ganimede apre ulteriori possibilità per la vita oltre la Terra.

Gli autori. Abbate Lirio. Inviato de “L’Espresso”, è autore di numerose inchieste giornalistiche sulle mafie e le collusioni dei politici con i boss. Negli ultimi vent’anni si è occupato dei principali scandali italiani su criminalità organizzata, tangenti e corruzione. È passato dalla cronaca giudiziaria al giornalismo investigativo. Marco Lillo, giornalista investigativo, caporedattore inchieste de “il Fatto Quotidiano”. ha pubblicato, tra l’altro, i documenti segreti che hanno svelato le congiure in Vaticano e i trucchi nel bilancio del Monte dei Paschi di Siena ai tempi di Giuseppe Mussari.

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li scienziati stimano G che il mare si trovi sotto 150 chilometri di

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CRONACHE

▪ IL MERCATO VA VERSO

SECONDO UN’ANALISI DI FROST & SULLIVAN

STAMPA 3D: “BOOM” 2015 CRESCITA FINO AL 40%

LA PRODUZIONE PERSONALE E SU PICCOLA SCALA. ▪ BENI DI CONSUMO E APPLICAZIONI SANITARIE GUADAGNANO TERRENO.

▪ ALTA QUALITÀ E PERSONALIZZAZIONE

C

i sono incredibili opportunità collegate alle tecnologie di prototipazione ora che la stampa 3D sta guadagnando terreno in diversi settori: dalla stampa di una cover per cellulare alla ricostruzione degli organi umani. La stampa 3D si sta affermando come una delle tecnologie preferite per una vasta gamma di applicazioni, pertanto si prevede che aumenterà rapidamente la propria quota di mercato fino a circa il 40% entro quest’anno. La nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “3D Printing Technology – 9 Dimensional Assessment”, rileva che la tendenza verso la produzione personale (personal manufacturing) e la produzione su piccola scala sta aprendo la strada alla diffusione della stampa 3D. Insieme ai settori applicativi consolidati, come ad esempio quello automobilistico e aerospaziale, la produzione dei beni di consumo e le applicazioni sanitarie offrono un ambito di applicazione immenso per questa tecnologia. «La stampa 3D offre numerosi vantaggi in termini di prestazioni ed efficienza, che si traducono in una qualità

elevata, nettamente superiore a quella che si può raggiungere con la manifattura tradizionale - afferma Jithendranath Rabindranath, analista di Frost & Sullivan. - Pertanto, le aziende stanno scegliendo diversi approcci per espandere l’ambito di applicazione della stampa 3D, accelerandone l’adozione specialmente in Asia e Nord America». La validità della tecnologia per sistemi su larga scala e per la produzione di oggetti materiali, però, non è stata dimostrata in modo convincen-

te. Inoltre, si prevede che il costo iniziale associato all’impostazione di un servizio per la creazione di prototipi sarà elevato, considerando il forte investimento iniziale e i volumi di produzione relativamente modesti. Ciò nonostante, le aziende lungo la catena del valore della stampa 3D trarranno beneficio dalla riduzione delle fasi di attrezzaggio e di processo. Ciò, di conseguenza, ridurrà i costi e minimizzerà significativamente l’inventario e i tempi di lead, un fattore cruciale per le aziende manifatturiere. «Grazie a un mercato potenziale in forte crescita e all’aumento dei finanziamenti, l’ecosistema della stampa 3D sta prendendo forma - conclude Rabindranath. - Il contributo di molteplici operatori del settore tra cui confederazioni, laboratori di ricerca, università, start-up e aziende consolidate, accelererà ulteriormente lo sviluppo e la commercializzazione delle tecnologie, dei prodotti e dei servizi di stampa 3D a livello globale». (Red) Vedi www.frost.com

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 13 Marzo

Corriere.it 12 Marzo

Ilfattoquotidiano.it 13 Marzo

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Italiaoggi.it 13 Marzo


A sinistra, schema di LHC, l’acceleratore di particelle costituito da un anello di 27 km di magneti superconduttori. Al suo interno, due fasci di particelle viaggiano quasi alla velocità della luce in direzioni opposte e vengono fatti scontrare in coincidenza degli esperimenti

conquista della scienza e della tecnologia, in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano, grazie all’eccellenza dei nostri ricercatori e delle nostre industrie» conclude Ferroni.

LHC, RIPRENDONO LE RICERCHE SULL’UNIVERSO

D

opo una pausa di due anni, durante la quale sono stati eseguiti lavori per migliorarne le prestazioni, LHC, il superacceleratore di particelle del CERN di Ginevra, è pronto a riprendere le sue ricerche. Ancora più potente, raggiungerà energie mai esplorate prima dai fisici in laboratorio. Una conquista della fisica e della tecnologia, cui l’Italia con l’INFN ha portato un contributo importante. È prevista entro la fine di marzo la ripartenza del Large Hadron Collider (LHC), l’acceleratore di particelle del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) di Ginevra. La macchina era stata spenta circa due anni fa, il 14 febbraio 2013, quando si era concluso il Run 1 (cioè il primo periodo di attività), per consentire i lavori che hanno portato a incrementare le sue prestazioni. LHC ora opererà a energia quasi doppia rispetto alla precedente: raggiungerà, infatti, i 6,5 TeV per fascio e, quindi, i 13 TeV nel punto di collisione tra le particelle. Il dettaglio degli interventi che sono stati eseguiti sulla macchina e sugli esperimenti prossimi sono stati illustrati al CERN. Il secondo periodo di attività, il Run 2, inizierà a fine mese, quando saranno fatti circolare nell’anello dell’acceleratore lungo

27 km i primi fasci di protoni. Mentre le prime collisioni tra particelle sono attese tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. LHC comincerà così a “fare fisica”, esplorando regioni di energia mai raggiunte prima in laboratorio. Questo consentirà ai fisici di verificare teorie che prima non era possibile mettere alla prova, di cercare segnali di nuove particelle e di nuova fisica, cioè di una fisica che vada al di là del Modello Standard, la teoria che oggi rappresenta la migliore descrizione della natura, delle particelle elementari e delle loro interazioni. «Con la ripartenza di LHC migliorato nelle prestazioni si apre una nuova era per la fisica delle particelle. Dopo la scoperta del bosone di Higgs, ora non sappiamo che cosa ci attende. Se le nuove scoperte sono dietro l’angolo oppure se le nostre ricerche si dovranno spingere molto oltre. Sicuramente sarà l’occasione di mettere alla prova molte delle nostre ipotesi: dalla materia oscura, alla supersimmetria, alle extradimensioni», commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’ente che coordina il contributo del nostro Paese all’impresa di LHC. «La ripartenza del “nuovo” LHC rappresenta una

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Asimmetria tra materia e antimateria Per ogni particella di materia esiste una corrispondente antiparticella identica alla prima, tranne che per la carica, che è opposta. Il Big Bang dovrebbe aver creato quantità uguali di materia e antimateria, ma poi la prima ha prevalso. Il meccanismo responsabile di aver originato questa asimmetria tra materia e antimateria può aver avuto luogo in tempi molto vicini al Big Bang. In alcune teorie l’asimmetria materiaantimateria si realizza 1 miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang. Supersimmestria Il Modello Standard ha predetto con successo le scoperte ottenute nel Run 1 di LHC ma è incompleto. La Supersimmetria è un’estensione teorica del Modello Standard, secondo cui ad ogni particella conosciuta è associato un partner supersimmetrico. Se la teoria è corretta LHC dovrebbe rivelare particelle supersimmetriche nelle collisioni ad altissima energia. Bosone di Higgs Nel luglio 2012 gli esperimenti ATLAS e CMS hanno annunciato la scoperta del bosone di Higgs, particella predetta dal Modello Standard. Con l’aumento di energia aumenteranno le possibilità di produrre bosoni di Higgs e sarà dunque possibile studiare con precisione questa particella. Nell’universo primordiale, quando è trascorso solo circa un centesimo di miliardesimo di secondo dal Big Bang, il campo di Higgs realizza una transizione di fase che fa prendere massa alle particelle del plasma primordiale. (Red)

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Vedi www.infn.it


Q

uattro miliardi di anni fa le proprietà di autoorganizzazione di frammenti di DNA avrebbero guidato la formazione delle catene polimeriche alla base della vita primordiale, senza l’ausilio di meccanismi biologici. Lo studio dell’origine della vita si basa sui pochi indizi che emergono da indagini geologiche e biologiche. Lo studio di antiche formazioni minerali evidenzia processi chimici riconducibili alla presenza di forme elementari di vita, presumibilmente simili a batteri, a partire da 3.5 -3.8 miliardi di anni fa, mezzo miliardo di anni dopo la stabilizzazione della crosta terrestre. Che cosa abbia potuto precedere la formazione di tali organismi unicellulari è difficile da immaginare. Alcuni indizi offerti dall’analisi delle strutture e dei processi biomolecolari hanno portato alla teoria del “RNA world”, secondo la quale i primordi della vita sarebbero state catene di RNA capaci di sintetizzare altre catene a partire da molecole più semplici disponibili nell’ambiente. Immaginare che cosa potesse esserci ancor prima è quasi impossibile. Tuttavia c’è un certo consenso tra i ricercatori del settore sul fatto che, a causa della loro complessità, non è plausibile che le prime catene di RNA siano state un prodotto casuale di reazioni chimiche. Si ritiene piuttosto che debba esserci stato qualche fenomeno ancora non identificato che abbia favorito il formarsi di queste catene polimeriche. È a questo punto

L’ORDINE “SPONTANEO” DEL DNA PRIMORDIALE che interviene lo studio svolto da un gruppo di ricercatori dell’Università Statale di Milano - Tommaso Fraccia, Giuliano Zanchetta, Elvezia Paraboschi e Tommaso Bellini del Dipartimento Biometra - in collaborazione con la University of Colorado di Boulder (USA) e pubblicato su Nature Communications. Il lavoro dimostra che le proprietà di autoassemblaggio spontaneo di frammenti di DNA hanno la capacità di guidare il formarsi di legami chimici e quindi di promuovere la formazione di catene di DNA lunghe a partire da catene corte senza l’ausilio di meccanismi biologici. Questa osservazione è suggestiva di ciò che può essere accaduto sulla Terra primordiale quando si sono formate le prime biomolecole. I risultati pubblicati consolidano un’ipotesi sulla quale il gruppo della Statale è impegnato da tempo, e cioè che il modo con cui il DNA è emerso nella Terra primordiale vada ricercato nelle sue proprietà strutturali e nelle sue capacità di autoorganizzarsi. Secondo questa ipotesi, nel pre-RNA world l’autoassem-

blaggio spontaneo di frammenti di acidi nucleici (DNA e RNA) ha guidato, come uno “stampo”, il loro unirsi chimicamente in polimeri. Per usare un paragone, immaginiamo di scoprire una macromolecola che abbia la forma di un fiocco di neve senza averne mai visto prima uno. Senza dubbio sembrerebbe una struttura simmetrica e sofisticata difficile da spiegare. Questa difficoltà svanisce nel momento in cui scopriamo che delle semplici molecole d’acqua possono assemblarsi spontaneamente in strutture così complesse a causa di fenomeni fisici e chimici. Analogamente, nell’articolo apparso su Nature Communications si mostra che, in presenza di opportune condizioni chimiche, l’ordine spontaneo di piccoli frammenti di DNA favorisce enormemente il loro legarsi in lunghi polimeri, con ciò fornendo una possibile spiegazione all’instaurarsi del RNA world. (Red) Fraccia et al. "Abiotic ligation of DNA oligomers templated by their liquid crystal ordering” DOI: 10.1038/ncomms7424, 10 marzo 2015www.nature.com/s/2015/150310/ ncomms7424/full/ncomms7424.html www.unimi.it

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