Anno
XIV
n. 603 Venerdì 10 Aprile 2015 Settimanale in pdf www.heos.it
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IL MEDITERRANEO, FRAGILE E MINACCIATO OGNI GIORNO
2022,
TEST DIFESA PLANETARIA NEL SISTEMA DIDIMO
POMODORO NERO PRONTE AL COMMERCIO LE PIANTINE DI “SUNBLACK"
Sommario PRIMO PIANO
3
LA TERRA AVEVA UNA “SORELLA ”, THEIA ATTUALITÀ
4 5
UN “MOU” CONTROLLA LA RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE PRONTE AL COMMERCIO LE PIANTINE DI “SUNBLACK" AMBIENTE
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IL MEDITERRANEO, FRAGILE E MINACCIATO OGNI GIORNO “MONICA” RACCONTA LA POZZUOLI SOTTO IL MARE TECNOLOGIA
8 9 10
EUNICE, MOTORE IN RUOTA IDEA INNOVATIVA PER VEICOLI ELETTRICI IL DIODO TERMICO SCALDA E FA VIAGGIARE LE INFORMAZIONI IL PALLONE SONDA APRE LA STRADA AL DIRIGIBILE “2.0” SCIENZE
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“CUORE” CIRCONDA L’INTRIGANTE NEUTRINO DI MAJORANA OBIETTIVO: PRODURRE LA MAPPA DEI PROTONI IN 3D SALUTE
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MORBO DI CROHN, FARMACO APRE LA STRADA A NUOVA TERAPIA UNA VITA “ARRICCHITA” PROTEGGE IL CERVELLO DA MALATTIE TUMORALI SPAZIO
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2022, TEST DI DIFESA PLANETARIA NEL SISTEMA BINARIO DI DIDIMO SCOPERTE MOLECOLE ORGANICHE COMPLESSE IN UN SISTEMA STELLARE ANCORA IN FASCE FOCUS
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BATTERI E FUNGHI RESTAURANO FONTANE E STATUE DEI GIARDINI VATICANI CULTURA
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ITALIANI A TAVOLA 1860-1960
In copertina, petroliera in navigazione nel Mediterraneo (foto ansa.it)
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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it
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PRIMO PIANO
Regaliamoci un libro
POSSA IL MIO SANGUE
LA TERRA AVEVA UNA “SORELLA”, THEIA
SERVIRE Uomini e donne della Resistenza di Aldo Cazzullo Rizzoli
pp 416 € 19,00
L
a Resistenza a lungo è stata considerata solo una “cosa di sinistra”: fazzoletto rosso e Bella ciao. Poi, negli ultimi anni, i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari, che si accanirono su vittime innocenti, i “ragazzi di Salò”. Entrambe queste versioni sono parziali e false. La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è un patrimonio della nazione. Aldo Cazzullo lo dimostra raccontando la Resistenza che non si trova nei libri. Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli. Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo “vi accompagno io davanti al Signore”; degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché “le nostre montagne sono nostre”; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600 mila internati in Germania che come Giovanni Guareschi restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani.
A
ll'inizio del tempo terrestre oltre 4 miliardi di anni fa, il nostro pianeta aveva una sorella. Vale a dire che nel Sistema Solare c'era un altro pianeta roccioso dalla composizione molto simile alla Terra però più piccolo e che oggi viene chiamato Theia. Dallo scontro cosmico tra la Terra e Theia, delle dimensioni di Marte, sarebbe nata la Luna. L'ipotesi è sostenuta con nuove simulazioni al computer dalla scienziata italiana Alessandra Mastrobuono-Battisti, del Politecnico di Haifa (Israele). Si spiegherebbero in questo modo le intriganti somiglianze oggi esistenti tra la Terra e la Luna. Altre due ricerche entrambe pubblicate nello stesso numero di Nature e coordinate dall'università tedesca di Munster e dall'università di Lione (Francia), confermerebbero l’ipotesi della scienziata italiana, sostenendo che la Terra e la Luna sarebbero state avvolte da uno strato di polveri metalliche, catturate dai campi magnetici di Luna e Terra e che oggi danno vita ad una particolare varietà di tungsteno. E proprio In queste polveri si nasconderebbe l'impronta genetica di Theia fino ad oggi risultata inafferrabile. (Red) Vedi http://phys.technion.ac.il/
La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combattendo al fianco degli Alleati... La Resistenza ha avuto le sue pagine nere, che vanno raccontate. A 70 anni dalla liberazione, mentre i testimoni se ne stanno andando, è giusto salvarne la memoria e raccontare ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza. (Red) L'autore. Aldo Cazzullo (Alba, 1966) dopo 15 anni alla “Stampa”, dal 2003 è inviato e editorialista del “Corriere della Sera”. Ha dedicato oltre dieci saggi alla storia e all’identità nazionali. Sia Viva l’Italia! (2010) sia Basta piangere! (2013) hanno superato le centomila copie; La guerra dei nostri nonni (2014) le duecentomila.
LA STRADA DELLE 52 GALLERIE SUL PASUBIO via di comunicazione oggi percorso per trekking e mountain bike, Ltra’antica nota come “Strada delle 52 gallerie sul Pasubio” (Vicenza) è sicuramente le più impegnative d’Europa. Rare le auto. Sono dirette all'unico rifugio della zona. È l’antica e storica strada militare che parte dal passo di Xomo e arriva alla Bocchetta Campiglia alle Porte del Pasubio'(1.935 metri).
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CRONACHE
FIRMATO L'ACCORDO TRA INFN E AGENZIA PER L'AMBIENTE DI ALBANIA
UN “MOU” CONTROLLA LA RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE
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viluppo di ricerche e tecnologie nucleari applicate al monitoraggio della radioattività ambientale. Ecco il cuore del “Memorandum of Understanding” (MoU) firmato il 9 aprile a Tirana dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dall’Agenzia per l'Ambiente dell'Albania (Agjencia Kombetare e Mjedisit, AKM). Il memorandum è stato firmato da Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, e Julian Beqiri, direttore dell'AKM, alla presenza dei delegati albanesi del ministero dell'Ambiente, del ministero dell'Educazione e della Scienza, e rappresentanti dell'ambasciata italiana in Albania. Il Memorandum of Understanding (MoU) ha lo scopo in altri termini di sviluppare progetti di ricerca congiunti da presentare a istituzioni finanziarie internazionali e alla comunità europea. Il MoU rappresenta la naturale prosecuzione di un cammino di crescita che ha visto coinvolti molti giovani ricercatori albanesi, che si sono formati nell'ambito di tesi di laurea magistrale, di dottorati di ricerca e di postdoc nei Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) dell’INFN a Padova e nelle università coinvolte nel progetto ITALRAD (ITALian RADioactivity project). Valoriz-
zando il patrimonio culturale e scientifico dell'INFN nel campo delle tecnologie nucleari applicate all'ambiente, sono stati realizzati, in collaborazione con istituzioni albanesi, studi per la caratterizzazione radiologica di materiali da costruzione, rocce, suoli e NORM (Naturally Occurring Radioactive Material). Alla luce del recente riconoscimento dello status di candidato ufficiale per l'adesione all'Unione Europea, l'Albania è chiamata ad adottare standard e controlli per il monitoraggio della radioattività naturale e artificiale del proprio territorio. In particolare, l'Agenzia per l'Ambiente albanese sarà impegnata in accertamenti di radioprotezione nel rispetto delle normative internazionali. Con questa prospettiva, il MoU tra INFN e AKM assume un’importanza strategica per la cooperazione e per lo sviluppo di progetti da inserire anche nel programma quadro europeo per la ricerca e l'innovazione tecnologica.
Il progetto Italrad L'obiettivo principale del progetto ITALRAD è quello di realizzare la carta della radioattività naturale del territorio italiano attraverso misure di spettroscopia gamma. Il contenuto di radioisotopi naturali (238U, 232Th, 40K) nelle rocce e nei suoli italiani è investigato mediante misure in laboratorio, in-situ ed airbone. La prima fase del progetto ITALRAD è stata finanziata nel 2012 come “Progetto Premiale INFN” dal ministero dell'Università e della Ricerca (MIUR). Consolidando i rapporti maturali in attività scientifiche pregresse, il gruppo di ricerca dell'Infn ha coinvolto altri quattro partner operativi: il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell'Università di Ferrara, il Centro di GeoTecnologie dell'Università di Siena, il Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell'Università di Sassari e la Fondazione Museo Civico di Rovereto. Il progetto intende dare la massima priorità agli investimenti per la formazione di dottorandi e post-doc, e per lo sviluppo di know-how d’eccellenza nelle tecnologie di geofisica nucleare. Valorizzando il partenariato con le realtà produttive pubbliche e private attraverso azioni di cofinanziamento, ITALRAD mira a sviluppare un modello di ricerca sostenibile in grado di dare continuità alla crescita scientifica dei giovani ricercatori. (Red) Vedi www.infn.it
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 10 Aprile
Corriere.it 9 Aprile
http://vau.ro/ 9 Aprile
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Italiaoggi.it 9 Aprile
A lato, da sinistra, il pomodoro “SunBlack” con la sua caratteristica buccia nera; la coltivazione in serra
DALLA RICERCA ITALIANA IL POMODORO NERO RICCO DI ANTOCIANI CHE AIUTANO A COMBATTERE I RADICALI LIBERI
PRONTE AL COMMERCIO LE PIANTINE DI “SUNBLACK"
S
ono pronte per tornare in commercio migliaia di piantine del “SunBlack”, il “pomodoro nero” ad alto contenuto di antociani - sostanze dal fortissimo e riconosciuto potere antiossidante - sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca tutto italiano “Tomantho”, coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna e portato avanti insieme alle Università della Tuscia (Viterbo), di Modena e Reggio Emilia, di Pisa. “L’Ortofruttifero” di San Giuliano Terme (Pisa) è l’azienda con la quale, nel 2014, è stato sottoscritto il contratto di licenza, in virtù del quale ha ottenuto l’esclusiva della commercializzazione del “SunBlack”, il “pomodoro nero” frutto della ricerca italiana, il cui marchio è stato registrato nel 2009, ad opera degli stessi atenei che avevano dato vita al progetto di ricerca “Tomantho”, il cui nome de-
riva dalla fusione fra “tomato” e “anthocyanin”. Il “SunBlack” è stato ottenuto dal prof. Gian Piero Soressi dell’Università della Tuscia ed è stato caratterizzato in maniera approfondita nel corso degli ultimi anni dalla Scuola Superiore Sant’Anna, dall’Università di Pisa edalla stesso ateneo dell’alto Lazio. “L’Ortofruttifero” è azienda leader nella produzione di piantine da orto e sta per commercializzare il “SunBlack”, per il secondo anno consecutivo. Il suo arrivo in commercio, sotto forma di piantine, è possibile grazie ai semi forniti dal gruppo guidato dal prof. Andrea Mazzucato dell’Università della Tuscia, in due varianti: a frutto medio ed a frutto piccolo, nelle due varietà a grappolo e ciliegino. Dopo il grande successo del 2014, le piantine di “SunBlack” stanno per
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arrivare in numerosi punti vendita italiani, soprattutto nei negozi di agraria e nei “garden center”. Il “SunBlack” si caratterizza come detto sopra per la particolarità di essere ricco di antociani, potentissimi antiossidanti che si ritrovano soprattutto in uva nera, mirtilli, fragole, ciliegie ma non in quantità significative nelle comuni varietà di pomodori. Da qui la scommessa, prima del progetto “Tomantho” e poi del “SunBlack”, che alle caratteristiche nutrizionali del pomodoro aggiunge le capacità antiossidanti delle frutta “a buccia nera”, ma in quantità aumentata. Il “SunBlack” può quindi rientrare nella categoria degli alimenti “nutraceutici”, in grado di portare benefici per mantenere le persone in uno stato di buona salute e non rientra negli “OGM”, anche perché i suoi semi sono stati ottenuti attraverso la tradizionale tecnica dell’incrocio. «Grazie all’accordo di licenza sottoscritto con l’azienda “L’Ortofruttifero” e che nel 2014 ha portato ottimi risultati – commenta Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore del progetto di ricerca “Tomantho” – si consolida il ruolo del nostro ateneo come motore di sviluppo locale, contribuendo a portare innovazione nelle imprese radicate sul territorio, anche in un ambito come quello dell’ortovivaismo in cui l’inserimento di elementi innovativi può risultare ancora più difficile». (Red)
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Vedi www.sssup.it
LA RICERCA SI SVILUPPERÀ IN 5 ANNI. SARÀ CONDOTTA DALLA SEZIONE DI PAVIA DELL’ INFN E DAL DIPARTIMENTO DI FISICA, UNIVERSITÀ DI PAVIA
OBIETTIVO: PRODURRE
LA MAPPA DEI PROTONI IN 3D Alessandro Bacchetta
L
’obiettivo è produrre vere e proprie mappe 3D della struttura interna del protone. In altri termini si tratta di studiare in tre dimensioni, anziché in una sola, la distribuzione di quark e gluoni, particelle elementari che compongono i protoni. Il progetto che sta alla base di questo lavoro si chiama 3DSPIN ed è stato finanziato con un milione e mezzo di euro. Sarà coordinato da Alessandro Bacchetta, ricercatore dell’Università di Pavia, che si è aggiudicato un Consolidator Grant dello European Research Council (ERC). La ricerca si svilupperà in cinque anni e sarà condotta in partnership dalla Sezione di Pavia dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN e dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia. 3DSPIN sarà dedicato dunque allo studio della struttura interna del protone, un argomento di ricerca non nuovo, anzi, la sua storia è lunga decenni. Ma l’approccio proposto da Bacchetta è sicuramente originale e
mai percorso prima: «Mappare il protone in 3D – racconta Bacchetta – è un po’ come passare dal cartone animato degli anni ’80 ai cartoni animati in 3D del giorno d’oggi. È un livello totalmente diverso di complicazione tecnica e… divertimento». Prosegue Bacchetta: «L’INFN è già leader in questo campo, questi studi andranno quindi ad arricchire ulteriormente una linea di ricerca già di eccellenza nell’ambito della fisica teorica. Ma ricostruire mappe dei protoni non è solo questione di teoria: richiederà, infatti, anche l’utilizzo di dati raccolti da vari esperimenti, molti dei quali condotti e finanziati dall’INFN». E subito dopo aggiunge: «L’INFN mi ha dato un prezioso supporto nello sviluppo del progetto e avere un incarico di ricerca nell’INFN mi ha permesso di portare avanti con successo una ricerca teorica di base e di mantenere i forti legami internazionali che ho costruito in undici anni
di ricerca all’estero». Il finanziamento vinto grazie al progetto sarà investito soprattutto per assumere giovani ricercatori allo scopo di creare un gruppo di lavoro di alto profilo scientifico, internazionale e dinamico. «L’INFN è ricco di ricercatori eccellenti, molti dei quali si meriterebbero finanziamenti e prospettive migliori di quelli disponibili. Purtroppo vincere questo tipo di grant è molto difficile. L’INFN è coinvolto in due dei dieci progetti che l’Italia ha vinto nel settore Physics&Engineering, un dato che conferma la forza dell’ente. Questo progetto - conclude Bacchetta - è privo di applicazioni nel breve termine, ma la ricerca di base è indispensabile per generare progresso nel lungo termine». (Red) www.infn.it
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