Anno
XIV
n. 609 Venerdì 22 Maggio 2015 Settimanale in pdf www.heos.it
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FERROVIE: L’UE VUOLE RIPROGETTARE I VIAGGI IN TRENO TBC, TEST
RAPIDO POTREBBE RIVOLUZIONARE LA SANITÀ
SCANNER
AL GRAFENE PER SCOPRIRE LA STORIA DELL’ARTE
Sommario PRIMO PIANO
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ALBERT EINSTEIN “EROE” UNIVERSALE, VIENE PRIMA DI GESÙ ATTUALITÀ
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LA LINGUA STRANIERA S’IMPARA CON SGUARDI, GESTI E MOVIMENTI ... “FUSION FOR ENERGY” SEMPRE PIÙ TRICOLORE AMBIENTE
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FERROVIE: L’UE VUOLE RIPROGETTARE I VIAGGI IN TRENO NUOVI RADIO COLLARI PER MONITORARE CAPRIOLI E ORSI TECNOLOGIA
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SCANNER AL GRAFENE PER SCOPRIRE LA STORIA DELL’ARTE LASER E BIORILEVATORI PER BONIFICARE I TERRENI DALLE MINE ANTIUOMO LA SFIDA DELLA GUIDA AUTOMATICA SCIENZE
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INFN SULLA LUNA CON NUOVI RETRORIFLETTORI LASER L’ORCA CHE IDENTIFICA LE OSSA DI BALENA SALUTE
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FUTURI PAPÀ, NIENTE ALCOL: LA PROLE RINGRAZIERÀ ... TBC, TEST RAPIDO POTREBBE RIVOLUZIONARE LA SANITÀ MONDIALE SPAZIO
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LA TERRIBILE BELLEZZA DELLA “MEDUSA” COSMICA DRAGON È TORNATA CON DIECI QUINTALI DI MATERIALI SCIENTIFICI FOCUS
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I TESORI DI ANVERSA NELLA COLLEZIONE DI UN BANCARIO SPAGNOLO CULTURA
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IL MEDIOEVO IN VIAGGIO
In copertina, disegno artistico delle future ferrovie in Europa (foto insidde-fp7.eu)
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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39- 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it
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PRIMO PIANO
Regaliamoci un libro GLI ULTIMI EBREI DI RODI
ALBERT EINSTEIN “EROE” UNIVERSALE, VIENE PRIMA DI GESÙ
Leggi razziali e deportazioni nel dodecaneso italiano, 1938-1948 di Marco Clementi e Eirini Toliou Derive e Approdi pp 310 € 23
I
l recupero del più grande archivio dei Carabinieri Reali oggi esistente, avvenuto a Rodi alla fine del 2013, ha permesso di rivedere la storia della presenza italiana nel Dodecaneso (1912-1947). Marco Clementi e Eirini Toliou, incrociando i documenti del nuovo fondo con quelli di altri archivi in Italia, Grecia, Gran Bretagna e Stati Uniti, hanno ricostruito le vicende della comunità israelitica di Rodi dalle leggi razziali del 1938 alla deportazione, avvenuta per opera degli occupanti tedeschi nel luglio 1944, ma con la complicità delle locali autorità civili italiane. Gli autori indagano anche la complessa fuga dei migranti dall’Europa antisemita verso la Palestina e i naufragi di navi come il Rim e il Pentcho nel Dodecaneso, dove si incrociarono vite e destini. Con grande chiarezza e senza timore di violare luoghi comuni, si entra in un’epoca drammatica e piena di contraddizioni, nella quale le decisioni furono dettate dalla contingenza e le memorie di natura giustificazionista e autoassolutoria scritte dai protagonisti a posteriori decadono di fronte alla documentazione, in grande misura inedita.
S
ono passati cento anni dalla teoria della relatività generale e Albert Einstein è sempre più in mezzo a tutti noi. Secondo una ricerca Pubblicata su Plos One che ha coinvolto circa 7.000 studenti universitari di 37 nazioni inclusa l'Italia, è emerso che tra gli eroi mondiali di sempre al primo posto c'è Einstein, poi Madre Teresa quindi Gandhi, Martin Luther King e Newton. Gesù è al sesto post e poi a seguire Mandela, Edison, Lincoln e Buddha. Tra i personaggi negativi al primo posto c'è Hitler seguito da Osama bin Laden, Saddam Hussein, George W. Bush, Stalin, Mao, Lenin, Genghis Khan, Saladino, l'imperatore Qin e Napoleone. Ritornando al fascino di Einstein, un tipografo di Francoforte (Germania) ha lanciato una campagna di raccolta fondi su Kickstarter che gli ha fruttato 40 mila dollari e che utilizzerà per creare un “font” digitale ossia un carattere identico a quello della scrittura del grande fisico. (Red)
Un libro che si legge d’un fiato, emozionante, commovente. Un testo che racconta di una comunità distrutta durante la Shoah e illustra con passione le storie personali di donne e uomini che furono estirpati nel luglio 1944 dal luogo più remoto d’Europa e non fecero più ritorno a casa. Gli autori. Eirini Toliou è nata a Calimno, Dodecaneso. Dal 2007 lavora all’Archivio Centrale dello Stato di Atene e dal 2008 è direttrice dell’Archivio di Stato del Dodecaneso a Rodi. Marco Clementi (Roma 1965) è ricercatore di Storia Moderna all’Università della Calabria. Tra i suoi libri ricordiamo La pazzia di Aldo Moro (Rizzoli 2006, ora in BUR), Storia delle Brigate rosse (Odradek 2007), Storia del dissenso sovietico (Odradek 2007), L’alleato Stalin (Rizzoli 2011). Ha scritto per «Il Corriere della Sera», «il manifesto», «Gli Altri», «Liberazione», «il Mulino rivista on-line».
LA WAVE ROCK una gigantesca onda oceanica nel momento in cui si sta per infrangeSRockembra re sulla battigia. Questa roccia è lunga oltre 10 metri e alta 15 metri. Wave si trova vicino alla cittadina di Hyden in Australia occidentale.
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CRONACHE
LA LINGUA STRANIERA S’IMPARA CON SGUARDI, GESTI E MOVIMENTI ... fruttare i segnali non verbali come gli sguardi, i gesti e i movimenti corporei per un insegnamento più efficace delle lingue straniere, anche con il supporto di materiale audiovisivo, è l'obiettivo di una ricerca condotta all'università di Pisa che mira a valorizzare nella didattica le risorse non linguistiche che accompagnano la comunicazione.
nel nostro modo di comunicare, che vede l'utilizzo di mezzi digitali sempre più sofisticati – spiega la Crawford negli ultimi anni c'è stato un interesse crescente nella multimodalità non solo come tema di ricerca in vari contesti discorsivi, ma anche come approccio per rendere più efficace la didattica nell'ambito dell'insegnamento delle lingue. Attraverso l'uso dei materiali multimodali che catturano la comunicazione autentica e contestualizzata, gli apprendenti possono acquisire solide competenze linguistiche e pragmatiche, sfruttando segnali sia verbali sia non verbali».
Il punto su questo filone di studi è stato fatto a Pisa in occasione di un workshop che si è svolto al dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, organizzato da Belinda Crawford docente di Lingua inglese dell'Ateneo pisano, che coordina l'Unità di ricerca sui “Corpora” istituita recentemente al Centro Linguistico di Ateneo alla quale partecipano Silvia Bruti, Veronica Bonsignori, Gloria Cappelli, Silvia Masi, Sabrina Noccetti e Daniele Franceschi. «Sulla scia dei profondi cambiamenti
Grazie allo sviluppo progressivo della comunicazione digitale, le risorse multimodali e multimediali che forniscono un input autentico, attuale e anche di grande appeal per gli studenti sono sempre più numerose. Basta pensare a video clip estratti da film, serie televisive, documentari, reality show o ai video disponibili sui siti dei media di informazione come la BBC o la CNN; oppure le OpenCourseWare lectures, lezioni universitarie disponibili gratuitamente tramite
Una ricerca analizza i segnali non verbali della comunicazione per un nuovo approccio alla didattica.
S
internet, come gli Yale Open Courses; o anche i TEDTalks, brevi conferenze su una vasta gamma di argomenti in varie discipline. Crawford sottolinea con un esempio: «Per aiutare gli studenti a comprendere il significato del verbo frasale "crowd out" (escludere con forza) utilizzato durante una conferenza TedTalk, possiamo focalizzare l'attenzione sul gesto che accompagna le parole, cioè un movimento ampio del braccio verso l'esterno, che rappresenta visivamente il concetto a livello sia iconico sia metaforico. A livello della comprensione, la capacità di sfruttare i segnali non verbali è particolarmente importante quando l'input linguistico contiene elementi che spesso creano ostacoli, come espressioni idiomatiche, l'uso dell'umorismo, metafore, strategie retoriche che caratterizzano diverse situazioni comunicative e ambiti discorsivi». La ricerca si colloca nelle recenti iniziative promosse dal Centro linguistico di ateneo che comprendono il Progetto CAP (Corpora audiovisivi plurilingui per lo sviluppo di percorsi didattici in autoapprendimento) e l'accordo recentemente stabilito con il Centro linguistico dell'università di Berkeley, in California, per la collaborazione allo sviluppo della Berkeley Language Center Library of Foreign Language Film Clips (LFLFC). (Red) Vedi www.unipi.it
RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 22 Maggio
Corriere.it 20 Maggio
ilfattoquotidiano.it 21 Maggio
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Italiaoggi.it 22 Maggio
A lato uno dei giganteschi edifici che formeranno il complesso di ITER in costruzione a Cadarache nel Sud della Francia (foto fusionforenergy.europa.eu/)
DA ITER QUASI 1 MILIARDO DI EURO DI COMMESSE PER LE INDUSTRIE ITALIANE
“FUSION FOR ENERGY” SEMPRE PIÙ TRICOLORE
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a leadership dell’industria italiana nella produzione dei componenti ad alta tecnologia per la costruzione di ITER, il primo reattore sperimentale per la fusione nucleare, e le ricadute economiche a livello nazionale sono state al centro dell’appuntamento con il “Circolo delle Idee”, il ciclo di incontri organizzato dall’Università di Castellanza (Va), al quale hanno preso parte Federico Testa, Commissario dell’ENEA, e Leonardo Biagioni, Head of Contracts and Procurement del programma di ricerca Fusion for Energy. Il reattore ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), che sorgerà a Cadarache nel sud della Francia, prevede la riproduzione sulla
terra della reazione nucleare che esiste in natura nel Sole e nelle stelle. Si tratta di un progetto ad elevata complessità al quale partecipano Cina, Giappone, Usa, India, Repubblica della Corea, Russia e Unione Europea. Per l’Italia il coordinamento è affidato all’ENEA. In quest’ambito, dal 2008 al 2014, le imprese italiane si sono aggiudicate commesse per 978 milioni di euro, collocandosi al vertice per valore di progetti vinti, subito dopo quelle francesi. Relativamente ai contratti per la produzione dei componenti tecnologici di ITER, le industrie italiane raggiungono la vetta della classifica, aggiudicandosi contratti per 960 milioni di euro, pari ad oltre la metà del valo-
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re complessivo dei progetti banditi. Inoltre le nostre imprese si collocano al primo posto per il tasso di successo delle proposte presentate (45%), ben oltre la media europea e superando quelle di Germania, Regno Unito e Francia. «Il successo del sistema industriale italiano nella realizzazione di ITER si fonda su competenze tecnologiche che sono frutto della collaborazione tra mondo dell’industria e mondo della ricerca, di cui l’ENEA è capofila - ha dichiarato il Commissario dell’ENEA Federico Testa. Attraverso il potenziamento del trasferimento tecnologico e delle attività di formazione nei settori dell’innovazione e dell’alta tecnologia, l’ENEA è in grado di offrire ulteriori opportunità di crescita anche alle piccole e medie imprese che aspirano ad affermarsi sul mercato globale». Le competenze dell'ENEA sulla fusione si sono sviluppate nel Centro Ricerche di Frascati che, già a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, si è affermato come punto riferimento di eccellenza mondiale nella ricerca sulla fusione, grazie all’attività scientifica per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico condotta sulle macchine Frascati Tokamak (FT) e Frascati Tokamak Upgrade (FTU), oltre all’impianto ABC per lo studio dell’interazione luce laserplasma, la tecnologia alternativa al confinamento magnetico. Il 12 novembre 2014 Bill Gates, accompagnato dallo scienziato Lowell Wood, ha visitato i laboratori dell’Unità Tecnica Fusione del Centro Ricerche di Frascati, apprezzandone l’altissimo livello. Negli ultimi 20 anni l’Unità Fusione ha depositato 50 brevetti con applicazioni anche in altri settori. Significative le ricadute per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali attraverso il trasferimento tecnologico. (Red)
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Vedi www.enea.it
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viluppati due approcci biomolecolari all’identificazione specifica dei resti delle balene cacciate. La nuova tecnica ha fornito importanti informazioni sulla storia e la preistoria delle pratiche di caccia che potrebbero aiutare a conservare gli animali in via di estinzione. In altri termini lo studio dei resti degli animali cacciati dall’uomo potrebbe offrire dati storici sulla popolazione e altre informazioni che potrebbero aiutare la conservazione attuale. Le indagini però sono molto complesse e c’è la necessità da parte degli studiosi di poter disporre di approcci biomolecolari rapidi e poco costosi per identificare con precisione le specie di balene dai loro resti. Zooarcheologia e vecchio Dna. Con il progetto ORCA (“Optimizing research tools for cetaceans in archaeology”), finanziato dall’UE, si è dato una risposta a queste esigenze attraverso due nuovi approcci biomolecolari: da un lato con la zooarcheologia mediante spettrometria di massa (ZooMS) e, dall’altro, con l’analisi del vecchio Dna. Entrambi i metodi sono economici, e sono stati applicati allo studio dell’ecologia delle specie delle balene e ai modelli di caccia negli ultimi 4.000 anni. Il progetto a singolo membro è durato due anni, fino a settembre 2014. Il lavoro è iniziato dalla verifica di un nuovo protocollo ZooMS, che confrontava le impronte di peptide di collagene rispetto ai campioni noti. In seguito alla formazione, i ricercatori
L’ORCA CHE IDENTIFICA LE OSSA DI BALENA pionatura del Dna ha mostrato che la prima non produceva collagene a sufficienza per l’individuazione precisa. Tuttavia, la tecnica basata sul Dna poteva identificare in modo affidabile le specie che utilizzano campioni di dimensioni pari a 3 mg. La tecnica di microcampionatura è stata dimostrata con successo mediante un reperto in osso di mille anni fa.
hanno perfezionato la tecnica di ZooMS confrontando i resti di collagene di balena rispetto ai campioni noti nei musei. I risultati sono stati combinati a dati recentemente pubblicati per creare un database del collagene di balena, quindi verificati rispetto ai resti archeologici di balena. Il confronto tra la tecnica ZooMS e quella basata sul Dna ha stabilito che ZooMS ha provocato coerentemente un’identificazione precisa a livello di famiglia o di genere, ma non poteva discriminare le specie strettamente correlate. Il confronto tra la spettrometria ZooMS e gli approcci di microcam-
Le identificazioni hanno portato alla revisione delle interpretazioni che riguardano le distribuzioni delle specie preistoriche e le preferenze umane, nel Mediterraneo e nell’Atlantico meridionale. E il progetto ORCA ha dato contributi scientifici sia a problematiche di ordine archeologico sia biologico. Per gli studiosi la ricerca ha illustrato la lunga storia della caccia alle balene, fornendo allo stesso tempo dati preziosi applicabili alla conservazione e alla gestione della balena moderna. (Red) Vedi http://cordis.europa.eu/
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