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L’INTERVISTA NICOLE BALDINI Redazione E-Inside

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NEWS PIRELLI

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NICOLE BALDINI

Intervista di Riccardo Tagliabue - Foto di Davide Messora e Fabio Principe La E-Bike è una disciplina in grande espansione, uno sport che è una via di mezzo tra il piacere di pedale e la voglia di fare lunghe passeggiate ECiao Nicole, quest’anno è nato il Campionato Italiano e-bike Enduro della FMI e tu hai deciso di partecipare fin dalla prima gara, cosa ti ha

e che si sta trasformando in agonismo. spinto a provare queste competizioni?

Grazie a queste bici con la pedalata assistita i tragitti che si possono compiere sono più lunghi e forse meno impegnativi, ma a detta di tutti quelli che partecipano al campionato italiano, quando NAllora ad essere sinceri è stata Michela (una delle mie migliori amiche). Ricordo che nella settimana precedente alla gara mi chiamava si fa sport la fatica è la stessa, solo che si va più tutti i giorni per cercare di convincermi a contattare veloce e si fanno più chilometri. un medico sportivo con cui fare una visita per poter Da quest’anno esiste sia un campionato E-Bike partecipare (mi mandava su WhatsApp i numeri dei Enduro che Cross e noi abbiamo deciso in questo vari dottori). numero di intervistare colei che ha vinto la Così ho partecipato un po’ per solidarietà per lei, categoria “Woman” Enduro. che altrimenti sarebbe stata sola. L’abbiamo vista molto impegnata fin dalla prima Poi anche per provare e vedere come sarebbe prova a Ponte Oglio, una gara impegnativa tra andata, senza nessuna pretesa, per me l’importante boschi e mulattiere, condizioni che non hanno è stato chiudere i tre giri. certo messo a proprio agio i neofiti. Nicole se l’è cavata molto bene e ha vinto il campionato organizzato e gestito dalla Federazione Motociclistica Italiana con Off Road Pro Racing. EChe tipo di bici usi e come ti trovi con la pedalata assistita?

NLa mia è una Bergamont, biammortizzata. In generale posso dire di trovarmi molto molto bene, purtroppo ci sono ancora molti pregiudizi a mio avviso sull’e-bike, infondati. Per me, che spesso tra lavoro, studio ho poco tempo per potermi godere i miei boschi, avere una bicicletta elettrica mi consente nello stesso intervallo di

tempo di poter fare percorsi più lunghi (e per me più discesa). Inoltre amo molto pedalare anche in salita perché, se con la muscolare devi impegnarti nello sforzo, con questa puoi anche guidarla e divertirti, insomma la guidi sia in salita che in discesa. Il lato negativo diciamo che forse è il peso, personalmente un pochino sento che mi penalizza nell’agilità, in particolare dove ci sono percorsi stretti, molto curvati. Attualmente utilizzo entrambe, sia muscolare che elettrica, lo sforzo indubbiamente lo abbiamo in entrambe, differente ma posso assicurare che entrambe sono allenanti.

EHai una preparazione particolare per questo

tipo di gare, che hanno sia percorsi che si sviluppano su fettucciati semplici e altri, come la prima prova a Ponte Oglio, con salite e discese impegnative tra le rocce e i boschi?

NNo io non sono una professionista del mestiere e mi seguo da sola, non ho protocolli di allenamento (mi sono sempre allenata, ma non in modo specifico). Diciamo che cerco di fare ogni giorno quello che il mio corpo mi chiede, cerco di ascoltarmi molto e per me attualmente ciò basta. È da puntualizzare che comunque non basta allenarsi in modo blando e sporadicamente, comunque bisogna sempre cercare di dedicare del tempo all’attività motoria, io amo lo sport, per cui ne sento la necessità e amo la sensazione che mi dà sia durante che al termine dell’attività. Non potrei farne a meno.

EQuest’anno ti sei confrontata soprattutto

con gli uomini, perché la categoria femminile non ha avuto tante concorrenti, come reputi questa sfida nella sfida?

NNon saprei onestamente dirti il perché, forse noi donne quando facciamo qualcosa non ci sentiamo mai abbastanza e pensiamo sempre che per poter intraprendere certe scelte si debbano avere chissà quali requisiti, per questo a volte fatichiamo a metterci in gioco, semplicemente per la paura di non essere abbastanza. Sicuramente anche perché vi è la necessità di promuovere maggiormente il settore, appunto semplicemente dimostrando che a partecipare sono donne di tutti i giorni, ciascuna con la sua professione e che non sono professioniste, ovvero il loro mestiere è al di fuori della bicicletta.

“Amo molto la discesa e quello che ti fa provare, perché in quei momenti sei solo tu e la bici, il bosco e i suoi colori, per me è come una forma di meditazione.”

Forse sarebbe anche carino promuovere dei corsi, magari con maestri dove poter imparare varie tecniche ed avere preziosi consigli.

ELe e-bike stanno diventando sempre più

importanti sia per le case costruttrici che per gli organizzatori, come vedi questo futuro?

NMi permetto di poter parlare da neofita del settore, però posso dire che lavorando in una località montana ho visto questa estate che tantissime persone utilizzavano l’e-bike, questo è un segnale positivo perché ciò significa che le persone piano piano, ciascuno a modo proprio, si spinge verso un’attività sportiva anche in vacanza, dove anzi invece le persone tendono a riposarsi. Però è interessante vedere come le persone associno sempre di più il movimento con il riposo.

EQuanto ti alleni?

NSe possibile mi alleno tutti i giorni: cerco di utilizzare il più possibile la bicicletta, non amo però la bici sa strada, preferisco stare in mezzo alla natura. Quindi, ti dicevo, bici quando possibile, soprattutto nei weekend dove nelle stagioni invernali devi per forza partire al mattino per avere un bell’intervallo di luce. A volte qualche notturna, ma in genere quando sono a casa dove conosco meglio i posti, altrimenti mi alleno in palestra e piscina (io diciamo che nasco più come sport d’acqua perché ho sempre nuotato e giocato a pallanuoto, nella squadra femminile del Piacenza finché ho iniziato a studiare medicina veterinaria. Dato che gli allenamenti erano numerosi e l’università era molto impegnativa perché con obbligo di frequenza, abitavo a Parma. Così ho continuato a nuotare, giusto per rimanere allenata. Poi ho conosciuto il mio attuale fidanzato, un appassionato di bicicletta. Lui correva in cross country, però poi si è appassionato da bici da dirt ed io ho iniziato subito con il down-hill, infatti la mia prima bicicletta (che uso ancora) è una bicicletta da down-hill. Amo molto la discesa e quello che ti fa provare, perché in quei momenti sei solo tu e la bici, il bosco e i suoi colori, per me è come una forma di meditazione. Lo svantaggio del down-hill è che necessiti sempre di andare in bike park o fare salite furgonate, quindi

non è possibile uscire di casa e farti una pedalata. Dopo un annetto di stallo, ho ripreso in mano la biciletta giusto per fare qualche giro nei weekend, Michela (una delle mie migliori amiche con cui andiamo sempre a fare gare insieme) in quel periodo aveva già l’e-bike. Così un giorno me l’ha fatta provare, mi ricordo che la sera stessa ho chiamato il nostro meccanico, Davide, che ha un negozio vicino a casa nostra e gli ho chiesto di aiutarmi a trovarne una. Ecco e diciamo che io ho ufficialmente una e-bike da luglio di quest’anno. A tutto ciò associo molta palestra, io la amo e la vivo come un piacere, dopo una giornata di lavoro riesco a rilassarmi completamente nel movimento, mi infilo la musica nelle orecchie e per un’oretta e mezzo stacco con il mondo. Quando inizia la stagione invernale amo sciare, adoro la montagna: estate bici, inverno sci.

EHai praticato altri sport, e hai vinto gare?

NNuotato (sempre ma non a livello di agonismo, se non quando ho giocato a pallanuoto, ma non abbiamo mai vinto nulla di particolare). EGrazie per il tuo tempo, ci vediamo in pista,

ma salutandoci vuoi ringraziare qualcuno?

NCerto in primis vi ringrazio per avermi dedicato il vostro tempo e soprattutto di mostrare il lato più bello di tutto questo, ovvero far vedere come persone comuni si prestano a questo sport. Ringrazio sempre la mia famiglia per essermi sempre vicina, Elia la mia metà per essere stato capace di farmi riscoprire il piacere delle cose semplici, una persona con cui desidero, oltre invecchiare insieme rimanere sempre bambini, come sappiamo fare quando siamo insieme e naturalmente i miei amici, la mia linfa vitale: Paola, Michela, Clelia, Elena, Saura che cerco di contagiare con il piacere di stare insieme ed andare in bicicletta ed infine i miei animali. ◆

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