V Parigi
Scozzesi a Parigi A Parigi è la settimana del rugby O qualcosa del genere Per le strade è pieno di hooligans scozzesi Di ogni età In gonnellino e cappello piumato Bevono, cantano e suonano A qualunque ora del giorno E della notte. Ci fermiamo a parlare E io non posso accettare Per cause mediche I bicchieri che continuano Ad offrirci. Neanche Ari beve, Lei potrebbe E apprezzo molto. Così con la nostra bottiglia d’acqua Da due litri Parliamo con un tipo Che tracanna come un matto
E intanto ci racconta Di quando per l’alcool S’è dovuto operare Alla bocca dello stomaco. ))
Al museo del Pompidou mi colpisce una scultura: ritrae un uomo che abbraccia una donna e lei alle sue spalle bacia un altro. Sono io questa traditrice? È finita l’estate, lentamente sale dal basso (come la nebbia) un vago senso di colpa.
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V Parigi
Arianna telefona in Italia nel tempo che ci metto a prepararmi un panino a piĂš strati e a mangiarmelo tutto seduta nella stessa cabina telefonica perchĂŠ fuori fa freddo.
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VI Londra
Nella metro londinese
non c’è persona che non stia
con la faccia dentro un quotidiano
tranne chi, come noi,
deve controllare le fermate
di perdersi nel labirinto sotterraneo. perchè rischia continuamente
A Londra niente va come previsto intanto io e Futura
perdiamo entrambe l’aereo e arriviamo col volo successivo stanche da buttare. Poi è tutto un
correre
camminare
ballare pieno di
stanchezza e d’ansia
per il poco tempo che abbiamo. Io faccio un brutto *%
sbaglio
perché londra mi fa pensare troppo a qualcuno che non c’è e che
non c’ entra nulla
e rischia quasi di far passare in secondo piano
il motivo vero del viaggio. E
dimentico
così lui ci passa una
il mio diario alla Tate,
notte intera
(io solo due ore) e la mattina dopo, già con le lacrime pronte, me lo vado a riprendere, per fortuna
c’è ancora. *&
VI Londra
Ma cosa di questila giorni a Londraspeciale Ma la cosa speciale
di questi giorni a Londra non è Londra...
non è Londra...
è Giulia e Futura e me
ci comportiamo come se fossimo a Roma
che in effetti
o a Nettuno, o a Urbino o all’Argentario o in qualunque altro posto dove ci siamo incontrate in questi anni perché la cosa importante è quest’amicizia che ci lega di più dopo ogni
*'
discussione.
E questo viaggio è uno dei tanti fatti perché ci teniamo a non perderci
e ce lo dimostriamo
per quanto è possibile
attraversando
ogni volta le distanze che ci separano da quella di noi che è più lontana da casa.
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Passeggiando per Camdentown. Ricordi di me a otto anni e di tutte le cose che mi sono entrate negli occhi quella prima volta un piccolo assaggio di mondo che ha cambiato irrimediabilmente tutta la visione.
VI Londra
In discoteca c’è un ragazzo seduto in mezzo alla pista guarda gli altri ballare tra gambe e luci. Una sola moltitudine.
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VII Ritorno
... Io spero solo che ti sei reso conto di quanto sei stato stronzo... Forse avrei potuto darti un altra possibilità, ma proprio tu che hai sprecato un sacco di parole per convincermi della disonestà di altri potevi dirlo che non volevi essermi amico invece d’usare questa scusa... Ma vorrei proprio sapere che cosa quella sera t’ha fatto pensare di punto in bianco di poterci provare? Eravamo stati bene chiacchierare e disegnare... Che ne so, avrò ferito il tuo orgoglio... Ma mi spiace che sia andata così che poi, sarebbe bastato che mi chiedessi scusa, invece di sperare che facessi finta di niente.
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VII Ritorno
Non starò qui.
Prima o poi tutti i viaggi finiscono. Tornare a casa in questa gabbietta che ho preparato per il rientro che contiene tutto il necessario libri silenzio musica colori computer.. e una buona dose di voglia d’essere ancora in movimento.
Me ne vado
di nuovo.
Non starò qui. Me ne vado di nuovo. Infatti tra ottobre e dicembre non sto ferma un attimo. Prima a Villa Mirafiori sotto casa, il posto più bello Poi Ostia. Il posto più squallido che avrei potuto trovare Pieno di ricordi d’infanzia e di solitudine amplificata poi..PerugiaBolognaMilanoRomaUrbinoRomaOstia Non riesco più a stare ferma in un posto. Mi sembra che si fermino anche i pensieri. E allora devo muovermi. Svegliarmi al mattino e prendere il treno. Svegliarmi al mattino e pensare i prossimi posti dove voglio andare OstiaTorinoBolognaUrbinoRomaUrbinoValenciaGranadaMadridParigi...Berlino.
di nuovo.
Me ne vado Non starò qui.
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Ostia a riprendere tutto ciò che ho lasciato, perchè per un bel pò non ci andrò più. Torino perchè lì ho i miei amici conosciuti a Budapest, mio fratello Davide che suona in un locale e mi deve aiutare a dar voce a queste parole, Bologna perché lì c’è Maria e il mio relatore, Urbino con Matteo per consegnare la tesi, Roma per stamparla, urbino per discuterla con le Gine e la mia famiglia e festeggiamenti, Valencia per premio perchè mi sono laureata, con viaggi in pulman a Granada e a Madrid, Parigi a trovare Arianna, di nuovo e poi Berlino perchè è bella e fredda e piena di cose e voglio imparare il tedesco e imparare a star bene in un posto così. +&
VII Ritorno
Ogni cammino porta in ogni parte, ogni cammino in ogni punto suo si biforca e uno porta dove indica la strada, l’altro è solo. Uno porta alla fine della mera strada, si ferma dove è finito. L’altro è l’astratto margine. ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Nell’inutile sfilata di sensazioni chiamata la vita, nel traballare coerente di visioni del (...) Ah! i cammini sono tutti in me. Ogni distanza o direzione, o fine mi appartiene, sono io. Il resto è la parte di me che chiamo il mondo esteriore. Ma il cammino Dio ecco che si biforca in ciò che sono e ciò che mi è estraneo (...) Una sola moltitudine, Fernando Pessoa, 1921
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VII Ritorno
Tarzan
Cambiare il corso delle cose
è una regola che bisognerebbe darsi. Non importa trovare qualcosa di meglio,
basta qualcosa di differente. Mettere la freccia. Prendere una direzione.
Un’uscit a qualsi Pensa a quella puntata asi in cui il cacciatore di frodo cade nelle sabbie mobili inseguito da Tarzan lui crede di essere proprio in un film d’avventura. Poi gli appigli a cui tenta di aggrapparsi cominciano a venire meno, in bocca comincia a sentire il sapore del fango. È a questo punto che spera di non averlo distanziato più di tanto. Io so che in certi casi è meglio non fare troppi movimenti. Perchè si va a fondo più lentamente.
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Massimo Volume, Stanze 64
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Un luogo un sapore A Baudelaire (Francesco D.)
Un luogo Come un sapore Che di colpo ti rimanda A tutta una serie di sensazioni Di atmosfere Impossibili da definire
VIII Un posto speciale
“Io allora comprendo che a volte non è bene cercare la sicurezza, perché conduce alla morte. E che è meglio vivere nell’incerto...” Alejandro Jodorowsky
Un luogo Soltanto la precisa coscienza Di qualcosa di assoluto
Che forse esiste solo per me Ma che è così forte E così unico Che penso solo
Che è una delle poche cose che valgono Che mi ricordano chi sono A cui non rinuncerei mai, mai. Di certo non lo devo solo a me Se questo posto è diventato così speciale (stregato) Per credere a certe stronzate Bisogna essere almeno in due
Non so se ora che il sogno è stato toccato Da una punta di realtà Il nostro gioco non varrà più Per me è tornato più vivido che mai Con tutta la paura Il silenzio I tuffi al cuore (e non eri tu) Non ti ho più visto E ogni volta sei stato Come una cometa (chimera?) Solo un passaggio di ombre E continuo a rubare parole E lo stesso non riesco a spiegare Quello che solo il tuo sguardo riesce a dire. +-
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VIII Un posto speciale
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VIII Un posto speciale
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VIII Un posto speciale
A baudelaire 2. il ritratto E chiaramente ora che sto qui ad aspettare la tua faccia perché mi serve, per catalogarla, come fosse una mia scoperta non ti trovo e non riesco neanche a sperare di vederti spuntare tra gli alberi perché lo so che non verrai. E allora cerco di pensare che non ti farò nessun ritratto nessuna foto. Niente. Solo due parole. Nemmeno. Niente. Voglio solo questa speranza. É l’unica cosa che voglio in questo posto: dividerlo con te.
Oggi quell’Altro non mi ha chiamato Così l’ho smesso. Sono sola, ma sto bene. Sicuro meglio di ieri. Il ritratto era una scusa. Non mi serve la tua faccia mi servi tu. E non per la tesi. Per me. Poi sono arrivati i tuoi amici che suonano e ho saputo che sarai qui giovedì. Chissà cosa succederà giovedì. Io odio l’Altro. Chissà cosa succederà giovedì.
E tra poco andrò via... oppure mi metto al chiuso perché qui mi congelo...
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VIII Un posto speciale
niente elfi all’orizzonte... 17 dic 07 niente elfi all’orizzonte eppure sono proprio nella tana calda, accogliente, profuma d’erba piena di musica e musici e filosofi scordati ma manca quello che noi chiamiamo Baudelaire il mio preferito l’unico con cui parlo. ed è quasi sera... torno domani... lo devo beccare prima o poi.
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VIII Un posto speciale
giovedì 20 dicembre 2007, roma Finalmente.
trovato.
Oggi ti ho E sei la faccia più bella che ho mai disegnato.
Sei già disegnato.
Da lì posso vedere casa mia, senza esser vista E così per anni mi ci sono rifugiata In ogni stagione
ciliegie
A Baudelaire, di nuovo Ci sono miliardi di posti bellissimi dove, tuttavia, Una volta che ci si è stati, Non c’è motivo di tornare. Un posto dove si torna Racchiude una poesia soggettiva. Come tornare mille volte nel posto più squallido del mondo Magari neanche sapere perché. Ma il posto di cui parlo è bellissimo. È il posto dove sono cresciuta E non è casa mia. ,-
sui ciliegi Con le Col freddo della mattina Con le panchine umide di pioggia Per prendere la distanza, perfetto Per un desiderio di fuga, perfetto Ora che sono di nuovo qui, è surreale. Con i lampioni che lasciano più ombre della mia mano E con l’idea costante che tra un attimo Tu sbuchi da dietro gli alberi come un’apparizione. Mi guardi con la coda dell’occhio, ti siedi accanto a me, senza chiedere il permesso. Con un sorriso irregolare Gli occhi sempre rossi E io penso Che questo posto e te, siete la stessa cosa. E ora che non ci sei, Sono io ad essere te, e insieme essere questo posto. ,.
VIII Un posto speciale
Sei cattivo.
Ti sei nascosto a un certo punto per vedere il mio sguardo allarmato ma come faccio io con la tua ragazza a Esiste, ha un nome. Io ho dimenticato tutto il resto, di questo ti sono grata,
Madrid?
Fa male vederti andare via e te lo dico e mi dici che è peggio che far male ma poi vai via veloce ti giri solo quando sei lontanissimo io mi vedo in piedi tra la gente
immobile
mi sento un foglio di carta strappato e ti corro dietro e non te ne accorgi
e ti perdo nella stazione. t’avrei seguito nella palude a guardarti giocare a carte
Contro l’orizzonte gli alberi sono solo disegnati.
perdere tutti i soldi che hai vinto
e ancora non hai avuto. M.V.
ma stanotte mi sono svegliata
ed eri ovunque e non mi hai lasciato dormire per tre ore
ed avrei voluto mandarti un messaggio,
ma come faccio io ho paura della tua paura non voglio invadere il tuo tempo il tuo spazio..iltuocuore ma tu sei ovunque e forse non dovrei permettertelo ma così non c’è più spazio per niente.
Di nuovo sono vivissima. 81
VIII Un posto speciale
Il posto più bello visto da quassù:
come il sogno di un galeotto .
Poi davvero me lo chiedo Cos’è che ti rende cosíí speciale?
La libertà assoluta dettata dalle tue personali leggi. leggi..
ma le tue leggi finiscono
dove comincio io io.
Io invidio la tua libertà
vorrei invaderla
perché non posso averla
e so di sbagliare:
io ho le mie leggi
seppur precarie e tu devi restare l’idea che sei sempre stato
altro
quell’ da me ch’io non posso essere
solo amare, lontano. da lontano -(