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PERFORMANCES pagina
PIENO E VUOTO ANDREA ARBAN RUGGERO LORENZI LES TAMBOURS DE TOPOLÒ SENTIRE IL MARGINE FRANCESCA MURA PERFORMANCE
Le performance sono quegli attimi fuggenti che permettono di entrare in sintonia con il talento artistico, è così che pubblico e artista respirano lo stesso intendimento.
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PIENO E VUOTO (VOLL UND LEER) Evento curato da Hybrida
con Arianna Ellero performance, azione pittorica; Paolo Pascolo flauto, flauto basso, sax tenore, elettronica; Stefano Giust batteria e percussioni L’uso in pittura di pigmenti naturali e colori grezzi si fonde in un processo musicale di ricerca che comprende il suono naturale degli strumenti a fiato, della percussione e dell’elettronica. In quest’occasione il focus del lavoro è il passaggio da elementi antichi come il colore puro, il respiro delle danze e il suono delle pelli e dei piatti, per una trasformazione e un’attualizzazione della materia durante il tempo reale della performance. Arianna Ellero, Paolo Pascolo e Stefano Giust si uniscono in una live performance in cui mettono in rapporto i linguaggi espressivi, in una fusione creativa fra le arti senza una dovuta forma e senza vincolo di ragione. Come John Cage ha ricordato, le varie forme espressive dell’arte hanno ciascuna vita propria, non viste quindi come reciproche didascalie bensì come manifestazioni indipendenti che grazie ai processi aleatori, possono essere messe in relazione tra loro direttamente dal pubblico, in uno stimolante e creativo assemblaggio visivo e sonoro. Una pittura ancestrale dentro l’azione sonora.
ANDREA ARBAN
Verso l’oblio
Persone legate con camicie di forza, indossano maschere, restano immobili. E’ la rappresentazione del contemporaneo, l’annullamento del pensiero, l’inquadramento sociale, l’imposizione di un pensiero comune e non più individuale. La perdita dei valori, la paura del diverso. Schiavitù mascherata. Una delle figure indossa una maschera rossa, tiene in braccio una bambola, si differenzia, è il punto di riferimento per una rinascita.
RUGGERO LORENZI
La gabbia
E’ davvero questo il modo in cui vuoi vivere? Le modelle sono Francesca Colussi e Giulia Carli
LES TAMBOURS DE TOPOLO’ E FRANCESCA MIONE
Al buio. Suoni, ombre e luci in un ascolto sinestetico fra gli alberi del parco. Il buio, il non conosciuto, la luce, la scoperta. L’unione fra i Tambours e l’artista nasce dall’idea di unire l’elemento sonoro a quello visivo della performance. La conduzione silenziosa dell’artista verso il buio dell’ignoto porterà lo spettatore ad esplorare le proprie domande, quelle interiori, quelle a cui nessuno può rispondere se non egli stesso. L’artista Francesca Mione utilizza diversi linguaggi artistici a seconda del luogo in cui si trova ad intervenire. Ogni suo lavoro è una sperimentazione; non si può mai definire concluso, e quello successivo sarà sempre influenzato da quello precedente. All’interno del parco di Sant’Osvaldo l’indagine è quella verso i pensieri delle persone che hanno attraversato quegli spazi e che mai sono usciti per una passeggiata nel parco. L’unione delle ombre, del buio, delle piccole luci, ai suoni e i ritmi dei Tambours de Topolò rimanda alla dimensione interiore del pensiero.
CATERINA FIORENTINI
Sentire il margine è un recital tratto dal progetto discografico di Caterina Fiorentini “Incontri Randagi (live in studio)”. Piccole storie declinate in musica e parole e accompagnate dalla proiezione delle fotografie e dei video di Giuseppe Piras si snodano sull’Orlo variamente inteso, in senso ampio e capillare. Lei stessa priva di un’appartenenza cui tornare, ma supportata dalla propria arte e dai suoni di accompagnamento di Alessandro Cubi e di Vincenzo Fiorentini, Caterina Fiorentini condivide il proprio spaesamento nell’incontro con il Margine e cerca così di darvi pace. Ne nasce una piccola geografia emotiva della “Randa“, della “Macchia“, della patria clandestina di ogni randagio e un omaggio al coraggio di farsi stringere sul Limite, pur di restare sé stessi.
FRANCESCA MURA
Vibrazioni, azione scenica con l’utilizzo di campane tibetane.