Good Stories, Good People, Good Business
16 Ottobre 2017 Numero 1
Cos’è Ultreya? Quasi tutti i pellegrini che hanno affrontato il “Camino de Santiago” hanno certamente sentito questa strana espressione. La parola, ultreya, che è una sorta di incitamento, deriva dal latino: ultra (più) ed eia (avanti), e proprio ispirandomi al Cammino e al fatto che dobbiamo andare sempre più avanti, ho deciso di dare vista a questo progetto, come testimonianza della strada fatta fino ad oggi e come stimolo per la strada che dobbiamo ancora fare. Ho fatto il Cammino nel 2010, e sono ancora chiare e vive in me le emozioni, le sensazioni che ho provato lungo i quasi 860 Km che da Saint-Jean-Pied-de-Port sul versante francese dei Pirenei passando per Roncisvalle, percorrendo, poi, altri 840 km passando per le città di Pamplona, Logroño, Burgos e Leon, fino a Santiago de Compostela. Una strada lunga ed impegnativa, dove fatica, stupore, stanchezza e frustrazione, si alternavano quotidianamente quasi come in una girandola di emozioni che non ti abbandonavano mai. I piccoli gesti che ogni giorno ripetevo con precisione maniacale erano la testimonianza di bisogno di semplicità, lo zaino, quello stretto indispensabile era in fondo tutta la tua casa. Un sorriso, un saluto di benvenuto, gli incontri che casualmente mi portavano a fare alcuni chilometri di strada con persone di ogni nazionalità che non avrei mai più rivisto. Come allora, oggi mi chiedo la ragione di certi incontri che faccio.
NULLA E’ PER CASO
Mi abbandono, chiudo gli occhi, e la mente richiama gli odori, i colori del cielo azzurro che faceva da sfondo a terre dal colore oro. Il passo era lento e scandito solo dai pensieri, dai progetti e dai tanti sogni che facendomi compagnia, contribuivano a farmi dimenticare la stanchezza.
7 lezioni che ho imparato nel Camino e che riporto quotidianamente nella vita. 1. Ricercare la semplicità: Ogni giorno la semplice tazza di caffè diventa una specie di celebrazione, il pranzo o la cena sono vere occasioni di condivisione di esperienze e di socializzazione. Ascolto, ognuno ha la sua storia e ognuno cammina per un proprio ideale o un proprio obiettivo. Fissare piccoli obiettivi intermedi, non sopravvalutare le proprie forze e gestirsi. Imparare ad ascoltare i segnali del proprio corpo, ma soprattutto grande concentrazione all’obiettivo intermedio di tappa.
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Editoriale
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Customer Focus
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We are 2B1
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People making the difference
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Varius
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La Redazione
4. Condividi: Il successo di un’impresa non è mai il successo di un singolo. 5. Chi non ricorda il passato non ha futuro: La tradizione millenaria su cui il Cammino si fonda è la somma di milioni di esperienze passate che si fondono nel presente, ma che devono servire per progettare il futuro. 6. Apprezza coloro che camminano insieme a te: questo nel Cammino, come in tutti gli altri aspetti della vita 7. Immagina coloro che ti seguiranno: io nel 2010 non ho camminato per me stesso, ma per la mia famiglia, che in un certo senso siete anche TUTTI Voi.
2. Essere i Benvenuti ogni giorno: Sentirsi accolto, una buona parola, un piccolo gesto, un ringraziamento sul Cammino possono fare la differenza. 3. Vivi il momento: assorbi ogni colore, odore, emozione che il Cammino ti può trasmettere. Interpreta i segnali, a volte il Cammino ti propone delle diramazioni, o dei cambi di direzione, a te solo la scelta della strada che devi percorrere, A volte il sentiero ti appare non ben tracciato, ma superata una piccola valle, girata una curva, ecco invece che la via ti appare in tutta la sua incombente lunghezza. Non serve improvvisare, basta saper leggere i segnali.
VOGLIA DI MOLLARE? MAI
Oggi, a distanza di più di sette anni, trovo tantissimi punti di contatto con il Cammino di cambiamento che come Gruppo dobbiamo prepararci a percorrere. Lo so, la strada è molto lunga, qualcuno rimarrà indietro, c’è tra noi chi sta dicendo di non essere preparato ed altri alla prima difficoltà molleranno, ma vi assicuro che è impagabile la ricompensa che ci aspetta una volta arrivati alla meta. Ultreya e… Buen Camino!
Massimiliano
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Ultreya
Customer Focus CGT è dealer Caterpillar in Italia dal 1934. Insieme a CGT Edilizia, vengono offerte soluzioni integrate di vendita, noleggio e assistenza nei settori Estrattivo, Grandi Opere, Infrastrutture, Costruzioni, Generazione di Energia, Oil&Gas, Meccanica Navale. E’ presente in Italia con più di 1.000 dipendenti vantando un fatturato consolidato superiore ai 500 milioni di Euro. Il punto di forza di CGT è quello di mettere al servizio dei propri clienti più di 80 anni di esperienza e la capacità di elaborare sempre nuove soluzioni. Dal 1990 è dealer Caterpillar anche nei Balcani con Teknoxgroup. Completano l’ecosistema del Gruppo CLS, che offre soluzioni per la Logistica, e CGT Trucks, soluzioni per il Trasporto Stradale. Ci hanno descritto la loro Vision così: “Risolviamo i vostri problemi ovunque nel mondo con i nostri tecnici pronti a partire sempre e immediatamente; garantiamo un servizio ricambi disponibile ovunque voi siate”.
Abbiamo incontrato il Dottor Nicola Fovini, Direttore Centrale della Pianificazione strategica del Gruppo Tesa/CGT Spa, sul tema “GESTIRE LA TRANSIZIONE NELL’ERA DELLA DIGITAL TRASFORMATION.” Ultreya: Stiamo attraversando uno dei periodi di cambiamento più intensi della storia e nessun settore e nessuna azienda sono immuni. I vantaggi competitivi tradizionali mutuano di continuo e impongono agilità e chiarezza di obiettivi. Come si sta preparando il Gruppo Tesa/CGT a questo cambiamento? CGT: La vera sfida non è decidere sin d’ora che cosa si farà, quanto piuttosto dotarsi di un modello di successo strutturato per gestire il percorso di trasformazione in maniera reattiva, flessibile e sostenibile. Ultreya: Ho letto su HBR (Harvard Business Review di settembre 2017) di come il vantaggio competitivo di lungo termine accumulato negli oltre 80 anni che caratterizzano la vostra storia, che ormai è un ricordo di un mondo che non c’è più. Cito “…Ad esempio il settore delle macchine movimento terra sembrava aver già dovuto affrontare la sua rivoluzione…”
imponendo a dealer e distributori di passare da un modello basato vendita al noleggio del bene. Dopo pochi anni si presenta uno stravolgimento del settore, perché i produttori di quei beni diventano i concorrenti stessi dei concessionari. I più grandi produttori di macchine movimento terra come Caterpillar, offrono infatti servizi digitali integrati nel prodotto, come quello dell’ASSET MANAGEMENT, imponendo di fatto ai rivenditori di ripensare la propria value proposition”.
“Primo tra tutti i nostri sforzi è quello di comprendere le tecnologie e i suoi principali trend”.
CGT: E’ già da diversi anni che il nostro Gruppo sta affrontando questo cambio di paradigma, e ci pare chiaro che dovremmo prepararci a diventare sempre più una “Rental Company”, per contrastare i grossi operatori internazionali di Asset Management che si stanno affacciando sui nostri mercati di riferimento. In questo senso siamo impegnati in progetti che vanno nell’ottica di migliorare le sinergie di gruppo, lavorando al tempo stesso sui processi, sulle tecnologie abilitanti e sulle persone. Ultreya: Ci può raccontare anche ad alto livello, quali azioni avete/state intraprendendo sulle tre dimensioni sopra citate, PEOPLE, PROCESS e TECHNOLOGY? CGT: Primo tra tutti i nostri sforzi è quello di comprendere le tecnologie e i suoi principali trend. Stiamo imparando ad acquisire consapevolezza preparandoci all’avvento delle nuove tecnologie (Una su tutte I.O.T. Internet of Things) immaginando modelli di business potenzialmente disruptive, attraverso un approccio caratterizzato dalla sperimentazione continua. Al tempo stesso ritengo che il fattore critico di successo, sempre più sarà centrico sulla dimensione People. Abbiamo lanciato progetti di “People Review” che con maggior dettaglio cercano di identificare le dimensioni su cui la risorsa sarà chiamata a dare il proprio contributo in termini di raggiungimento degli obiettivi aziendali. Attraverso questa “mappatura” caratterizzata da un costante processo di feedback tra risorsa e suo responsabile,
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(abbandonando un approccio semestrale/annuale della valutazione delle performance della risorsa), stiamo “inventariando” le lacune formative su cui l’azienda dovrà impegnarsi in un programma di formazione permanente. Ultreya: Gentilmente ci può spiegare meglio questo passaggio? CGT: Le faccio un esempio per farmi capire: Fino a pochi anni fa quando entrava in officina uno dei nostri mezzi, l’intervento e la professionalità richiesta era semplicemente quella di avere dei
“Già da qualche anno siamo impegnati a massimizzare il valore offerto ai clienti attraverso una armonizzazione di tutte le attività a livello di gruppo”.
bravi meccanici. Con le macchine di nuova generazione, che sono governate dai computer di bordo, la nuova professionalità è quella dei meccatronici, ovvero un ibrido tra competenze elettroniche con quelle meccaniche. Senza queste competenze non saremo più in grado di poter intervenire sui mezzi. Se poi pensiamo alle nuove tecnologie IoT, per esempio, l’asticella delle competenze si sposta ancora di più verso l’alto. Serviranno in un immediato futuro, ingegneri in grado di elaborare algoritmi predittivi, in grado di sovraintendere al coretto funzionamento dei mezzi. Ultreya: Di fatto, ci sta dipingendo uno scenario, in cui la differenza la faranno le società che, prime tra tutte capiranno il valore della formazione permanente. CGT: Esattamente, siamo chiamati ad immaginarci professionalità e competenze che ancora non esistono in azienda. Vedo in ogni caso all’orizzonte più di un potenziale problema. Il primo afferisce alla polarizzazione verso l’alto delle conoscenze, che avrà indubbie ripercussioni anche sulla struttura organizzativa della società. L’accesso alle conoscenze diventerà sempre più un fattore “discriminante”.
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Il secondo problema riguarda l’introduzione in azienda dei così detti “millennials”, che hanno bisogno di percorsi di sviluppo professionale chiari, innovativi e il più possibile interdisciplinari. Sono persone che hanno modelli di riferimento molto diversi dai canoni oggi accettati come modelli di comportamento, infatti sono persone che hanno un’elevata attenzione ai valori quali sostenibilità e responsabilità sociale. Fanno della comunicazione innovativa e dei frequenti scambi di feedback la modalità migliore di coinvolgimento. Collaborazione e condivisione unita ad una politica salariale fatta di un welfare attento ai bisogni personali diventano i must su cui ogni azienda si dovrà concentrare nei prossimi anni. Ultreya: E riguardo ai processi? CGT: Come detto, siamo già da qualche anno impegnati a massimizzare il valore offerto ai clienti attraverso una armonizzazione di tutte le attività e processi a livello di Gruppo. Questo “nuovo” approccio potrà soddisfare le esigenze a 360° della nostra clientela.
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We are 2B1 People Professione: sognatore. Così mi piace riassumermi in una parola. Raccontandovi in breve la mia storia, sono nato e cresciuto a Roma così come i miei due fratelli. Anche se posso definirmi un romano DOC, sono stato affascinato sin dai tempi del liceo ad esperienze internazionali. E’ proprio durante il liceo che ho avuto la possibilità di vivere per la prima volta lontano da casa, passando tre mesi in Spagna per un programma di scolarizzazione. Ho poi continuato gli studi prima laureandomi in Economia e Gestione Aziendale a Roma, poi frequentando un Master in Marketing a Madrid. Per quanto riguarda altri aspetti della mia storia, sono un venticinquenne a cui piace (banalmente?) viaggiare e fare sport. Dopo un’infanzia passata ad inseguire il sogno di diventare calciatore, ho scoperto altri sport bellissimi di cui sono diventato un vero e proprio appassionato. Nutro infatti una vera e propria “malattia” per il surf, lo snowboard e l’arrampicata. Per quanto riguarda i viaggi, sono costantemente affascinato dalla scoperta e l’immersione in culture e paesaggi differenti dalla mia. Ah quasi dimenticavo…Forza Roma! Daniele
Ermi per gli amici; Ho studiato economia all’università di Tirana, specializzandomi in Marketing, 7 anni fa. Inizialmente ho lavorato come specialista di marketing e poi ho sfidato me stessa in altri ambiti. Ultimamente sono ritornata a fare quello che meglio mi rappresenta, il marketing. Fin dall’infanzia mi è sempre piaciuto molto occuparmi di attività artistiche e sociali organizzate dalla scuola. Ho seguito vari corsi nel “Centro Culturale dei Bambini” di Tirana, ed anche corsi privati di canto e pittura. Dopo aver vinto il concorso per studiare pittura al Liceo Artistico, e successivamente quello per l’Accademia delle Belle Arti di Tirana, ho scelto di studiare economia così da poter portare avanti una professione oltre alle mie passioni. Secondo il mio pensiero, non è necessario studiare nelle scuole di arte per essere un artista. Il talento e la buona volontà non hanno bisogno di essere studiate, si percepiscono! L’essere umano è creato in una maniera tale che tutto ciò che gli nasce dentro lo deve esperimentare, sempre in cerca di se stesso. Da questo punto di vista, l’arte per me si può anche vedere come un “rifugio”! Amo vestirmi di nero anche se i colori su tela sono la mia vita. I miei generi musicali preferiti sono classico, rock, gold e retro. Mi ritengo una grande appassionata di fotografia, mentre per quanto riguarda gli sport, in passato ho giocato a basket. Amo studiare le lingue straniere, così tanto che a volte faccio confusione tra loro :P. Adoro gli animali, specialmente i gatti. Mi piace molto viaggiare e visitare paesi con una cultura archeologica, artistica, gastronomica, così come promuovere le bellezze del mio paese. Ed infine sono in attesa del mio principe blu, considerando che quello azzurro si è perso per strada :P. Il mio sogno nel cassetto è di studiare “Grafic Design” e di specializzarmi in “Marketing Online” oltre al marketing interattivo. L’arte è il mio rifugio di consolazione e gioia, e questo è il motivo per cui continuerò a dipingere ogni volta che ne sentirò il bisogno. Grazie. Ermi
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People making the difference
Stiamo lavorando per voi‌
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Il piatto del mese > Spaghetti cacio e pepe
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Il libro del mese Titolo: Il Piccolo Principe Autore: Antoine de Saint-Exupéry Anno: 1943 Casa editrice: Tascabili Bompiani “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”.
https://youtu.be/j03ElaWMP_E 1.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata nel quale è stato versato un cucchiaio di olio di oliva e nel frattempo versare in una ciotolina di vetro o di alluminio il pecorino romano e il pepe nero. 2. Alzare la pasta al dente (non scolatela per carità sennò perde tutta l’acqua di cottura ed è finita!) calcolando almeno 2 minuti prima della fine cottura, versarla nella ciotola con la miscela di pecorino e condirla per bene aggiungendo due mestoli di acqua di cottura per fare in modo che tutto si amalgami per bene. 3. E’ possibile anche mescolare pecorino e pepe nero in una padella grande dove poi saranno scolati gli spaghetti ricordando però che NON vanno cotti o messi ad amalgamare sul fuoco ma vanno amalgamati “a freddo”. 4. Mescolare e servire immediatissimamente altrimenti la pasta si fredda e il formaggio si raggruma tutto.
Compleanni Nel mese di Ottobre compiono gli anni: - Albana - Blerta - Brian - Christian - Ermal - Ermira - Joano - Lonard - Xheni
Auguri ragazzi!
Pensata come una fiaba per bambini e ragazzi, Il piccolo principe è diventato ben presto un vero e proprio caso editoriale, trasformandosi in un long seller e in uno dei libri più venduti e tradotti al mondo. Scritto durante la Seconda guerra mondiale, il racconto e i suoi protagonisti possono essere letti come un messaggio di tolleranza e amore, nonché di riscoperta del valore dei sentimenti e dello sguardo ingenuo e sincero dei bambini sulle cose. Il libro è corredato dagli acquarelli dello stesso Saint-Exupéry, la cui delicatezza ingenua ben si sposa con il tono generale dell’opera.
Sempre vincenti con l’Albania Nell’ultima partita del girone G delle Qualificazioni al Mondiale di calcio di Russia 2018, l’Italia si impone per 1 a 0 contro una buonissima Albania. Nonostante la vittoria, la nazionale degli azzurri sarà comunque costretta a giocarsi l’accesso ai Mondiali nel playoff. Diverso il discorso per l’Albania, che vede purtroppo sfumare l’obiettivo Mondiale.
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Ottobre è il mese per la prevenzione del tumore al seno, e noi abbiamo deciso di aderire all’iniziativa Nastro Rosa. Ecco alcune foto della nostra partecipazione.
I ragazzi di Exatto hanno anche partecipato ad una serata culturale. Eccoli a teatro per lo spettacolo “Otto donne” di Robert Thomas.
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La redazione Massimiliano Baiocco
mbaiocco@2b1.it
Ermira Kaso
ekaso@exatt-o.com
Daniele Ciaralli
dciaralli@2b1.it
Sperando di non avervi fatto annoiare, aspettiamo i vostri suggerimenti per migliorarci ancora!