Libia - Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nella Regione di Al Jufrah

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Ministero Affari Esteri ISTITUTO AGRONOMICO PER L’OLTREMARE

LIBIA “ MIGLIORAMENTO E VALORIZZAZIONE DELLA PALMA DA DATTERO NELLE OASI DI AL JUFRA”

IL PROGETTO


Fin dall’antichità la coltivazione della palma da dattero (Phoenix dactilyfera L.) è stata ampiamente praticata in Libia ed ha esercitato un ruolo rilevante nel sostentamento delle popolazioni delle aree desertiche e sub-desertiche. Trattandosi di una specie plastica dai molteplici usi (alimentazione, foraggio, combustibile, materiale da intreccio e costruzione, etc.), adattabile a condizioni ambientali estreme, essa ha trovato largo impiego nei sistemi agro-silvo-pastorali delle regioni xerotermofile, nelle oasi, lungo gli uadi e in ambienti dove è possibile praticare un’irrigazione minima, anche con acque ad elevata salinità. L’embargo applicato al Paese dagli anni ottanta fino agli inizi del nuovo millennio e la conseguente riduzione degli scambi economici e culturali con l’esterno, hanno impedito uno sviluppo commerciale della fenicicoltura e limitato fortemente l’applicazione di nuove tecniche colturali e di moderni procedimenti di trasformazione dei prodotti. L’isolamento ha limitato la diffusione di piantagioni artificiali e l’applicazione di sistemi di coltivazione intensivi con varietà selezionate, richieste dai mercati internazionali, facendo perdere rilevanti quote di mercato del dattero a favore dei Paesi del Magreb e del Medio Oriente, che si affacciano nel Mediterraneo (soprattutto la Tunisia).

Quest’esclusione o limitazione dei rapporti economici e sociali con altri Paesi ha però favorito il mantenimento e la coltivazione di moltissime varietà locali usate tradizionalmente nell’alimentazione umana ed animale o confacenti a particolari necessità dei sistemi agro-silvo-pastorali tradizionali.


Di recente anche in Libia è stata incoraggiata la diffusione di palmizi industriali in aree sub-desertiche, utilizzando moderni sistemi d’irrigazione con acque di falda o freatiche e metodi colturali mutuati dai Paesi vicini. Contrariamente a quanto praticato negli altri Paesi del Magreb e del Medio Oriente, nei nuovi palmizi artificiali si fa largo uso di varietà locali di datteri ottenuti attraverso selezione genetica di massa, mentre ancora limitato è l’impiego di cultivar ad alta resa produttiva, appetite dai mercati internazionali (Deglet Nour) 1.

La palma da dattero può essere considerata la specie cardine dei sistemi agricoli desertici e predesertici e la sua coltivazione rappresenta il presidio più efficace a difesa delle aree a rischio ambientale. La specie ha un’ampia plasticità di adattamento a condizioni pedologiche ed climatiche difficili, garantita dall’evoluzione e differenziazione di numerosissime varietà ed ecotipi locali, che sono stati sottoposti a pressione selettiva naturale ed antropica durante la millenaria storia di coltivazione in microareali estremi. Il germoplasma fenicicolo libico rappresenta un patrimonio di grande interesse agricolo ed ambientale e costituisce una sorgente di variabilità genetica utilissima ai fini del miglioramento genetico varietale, necessari per superare i limiti produttivi.

1 L’estensione della coltivazione mono-varietale dei palmeti (con la netta prevalenza della cultivar Deglet Nour in tutti i Paesi del Magreb) ha favorito il diffondersi d’infezioni specifiche (patologia del Bayoud, fusariosi, etc.) legate all’uniformità ecologica e genetica delle colture commerciali.


La componente varietale inoltre contribuisce in modo determinante alle caratteristiche qualitative dei datteri prodotti, basati su varietà locali a forte tipicizzazione regionale ed elevato valore nutrizionale. Questi caratteri di naturalezza e di genuinità rendono il dattero libico potenzialmente assai appetibile e ricercato sia per le specifiche caratteristiche organolettiche, che per le potenzialità genetiche di miglioramento varietale (resistenza a fitopatogeni, adattabilità a condizioni ambientali estreme, incremento produttivo, miglioramento dei sistemi di conservazione, etc.) insite in un pool genico molto ricco e vario.

ORIGINE E GIUSTIFICAZIONE DEL PROGRAMMA Il programma “Miglioramento e valorizzazione della Palma da Dattero nelle Oasi di Al Jufra” in Libia trae origine dagli impegni assunti dall’Italia e dalla Libia per rafforzare e sviluppare le relazioni tra i due Paesi e dalla volontà dell'Italia di sostenere la “Valorizzazione Agricola dei Terreni Bonificati dai Residuati Bellici della II° Guerra Mondiale”. Questa richiesta di assistenza tecnica volta ad avviare studi specifici per la valorizzazione e la trasformazione del prodotto dattero e per la difesa e salvaguardia dell'ambiente é stata ribadita nel corso di vari incontri realizzati con l’Ente per la Valorizzazione della Palma da Dattero che ha tuttavia manifestato vivo interesse per la possibilità di utilizzare il know-how italiano per realizzare un Programma di recupero e di valorizzazione della palma da dattero libica. Il programma è stato identificato con i responsabili libici del settore e formalizzato dal Comitato Popolare Generale per le Relazioni Estere e per la Cooperazione Internazionale Libico.


QUADRO GENERALE Il Governo libico ha avviato negli ultimi anni una vasta opera per la diffusione, il miglioramento e la valorizzazione della produzione del dattero, realizzando nuovi impianti industriali di palme in varie regioni desertiche e sub-desertiche del Paese, potenziando le istituzioni di ricerca del settore e favorendo gli scambi tecnicoscientifici, finalizzati al miglioramento genetico, colturale e biologico delle coltivazioni in ambienti aridi. L’interesse del Governo centrale al miglioramento dei sistemi agro-silvo-pastorali, ampiamente condiviso dalle amministrazioni locali, è stato ripetutamente manifestato nel corso d’incontri, visite e colloqui a vari livelli con il Governo italiano, il quale ha avviato una proficua opera di assistenza e di collaborazione nel settore agrozootecnico ed ambientale. Specifiche missioni di studio hanno constatato che esistono condizioni favorevoli per realizzare un Programma di sviluppo della fenicicoltura libica con la collaborazione tecnico-scientifica italiana. Tali interventi hanno portato a: i) un incremento, quantitativo e qualitativo, della produzione del dattero attraverso la selezione ed il miglioramento genetico delle varietà locali; ii) l’introduzione di sistemi colturali in grado di ottimizzare l’uso di risorse idriche ed energetiche e di ridurre effetti negativi esterni; iii) il miglioramento dei sistemi di trasformazione e di vendita dei prodotti all’interno e all’estero.



Il Programma ha sostenuto lo sviluppo economico locale in Libia attraverso azioni concertate a favore dei produttori, singoli od associati, di dattero di qualità, dei commercianti dei prodotti dattiliferi e degli enti di ricerca e di sviluppo rurale ed agro-industriale. L’iniziativa si è avvalsa della lunga esperienza nel campo dell’agricoltura tropicale e subtropicale e nello specifico ambito della coltura del dattero2 dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare di Firenze (IAO), organo tecnico-scientifico del Ministero degli Affari Esteri e dell’ l’Ente per la Valorizzazione della Palma da Dattero di Tripoli. Si tratta di un Progetto pilota, il quale potrà essere esteso o trovare ulteriori applicazioni in realtà similari, ove i risultati conseguiti siano soddisfacenti. Per realizzare un’integrazione “verticale” - dal produttore al consumatore - ed “orizzontale” – associazione dei soggetti interessati alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti – il Progetto prevede il coinvolgimento dei vari attori dell’intera filiera del dattero attraverso la promozione ed il rafforzamento delle associazioni per la gestione di attività produttive e commerciali.

A tale riguardo è stata presa a riferimento l’esperienza maturata in Italia nel campo della promozione dei prodotti tipici Locali (IGP e DOC/DOP), nella logica di una valorizzazione del prodotto e dell’intero territorio, favorendone la tutela e la promozione. 2 L’Istituto Agronomico per l’Oltremare di Firenze possiede la memoria storica (documentazione, pubblicazioni, fotografie, rapporti ecc) di tutta l’attività agricola sviluppata durante il periodo coloniale e postcoloniale in Libia.


La strategia del Progetto si è basata sui seguenti punti: • Individuazione e garanzia di un dattero di qualità attraverso: (i) disciplinari identificati assieme ai produttori, in grado di vincolare gli stessi a precise norme di produzione; (ii) omogeneità e qualità del prodotto finale; (iii) rispetto dei sistemi tradizionali di produzione attraverso l’applicazione di pratiche colturali a basso impatto ambientale; (iv) creazione di un marchio collettivo; • Tutela della agro-biodiversità rafforzando i sistemi tradizionali d’uso e di gestione delle oasi. Dati gli scopi eminentemente pratici applicativi si è fatto ampio ricorso a tecniche partecipative miranti al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alle diverse fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione del dattero. L’individuazione dei caratteri biologici e produttivi delle varietà di dattero presenti nelle oasi selezionate è stata realizzata attraverso indagini di campo ed analisi di laboratorio condotte da tecnici specializzati dell’Ente per lo Sviluppo ed il Miglioramento della Palma da Dattero e dell’Olivo.

Le tecniche e le modalità di selezione e di miglioramento genetico varietale della palma da dattero sono state analizzate ed applicate congiuntamente da specialisti italiani e libici del settore. Le attività finalizzate alla valorizzazione e alla promozione commerciale del dattero prodotto nella Regione sono state identificate e sviluppate congiuntamente dagli organismi, nazionali e regionali, preposti allo sviluppo delle attività produttive e commerciali libiche e da Slow Food, organismo italiano con comprovata esperienza nella promozione di prodotti agro-alimentari tradizionali con elevate qualità organolettiche.


Le attività di coordinamento e di supervisione tecnico-scientifica del Progetto sono state demandate all’Istituto Agronomico per l’Oltremare (IAO), organismo del Ministero per gli Affari Esteri con vasta esperienza nella gestione di progetti di cooperazione internazionale finalizzati allo sviluppo agro-silvo-pastorale, esecutore di altri progetti agricoli e zootecnici bilaterali in Libia. Il principale partner del Programma è rappresentato dall’Ente per lo Sviluppo e il Miglioramento della Palma da dattero e dell’Olivo3, che presenta sedi distaccate in tutta la Libia, che ha come principale scopo il miglioramento e la valorizzazione della coltivazione della palma da dattero e dell’olivo4. Principali beneficiari del Progetto saranno invece, i produttori, singoli ed associati di datteri delle oasi prescelte, gli addetti alla trasformazione e al commercio dei prodotti delle fenicicoltura, le amministrazioni locali (Shabia ed autorità tradizionali preposte al controllo delle risorse naturali locali), e i centri di ricerca e di sviluppo agro-silvo-pastorale della Regione. OGGETTO DELL’INIZIATIVA L’iniziativa si è proposto, quale obiettivo generale, quello di individuare misure tecniche ed economiche finalizzate al sostegno e al potenziamento della filiera del dattero, favorendo lo sviluppo sociale ed economico nella Regione delle oasi di Al Jufra, mentre gli obiettivi specifici sono rappresentati da: • a) Conservare e migliorare il patrimonio genetico e i sistemi di coltivazione delle palme da datteri; • b) Valorizzare la produzione, trasformazione e commercializzazione, interna ed esterna, delle varietà locali di datteri.

L’Ente è stato fondato nel 1988 e a sede a Traeen nella Shabia di Murzuk. Ha inoltre filiali distaccate in tutta la Libia: (i) Waddan – Al Jufra con Uffici periferici a Hun e Mrada (Centro Libia); (ii) Gialo - Wahat con Ufficio periferico a Kufra (Sud Est Libia); (iii) Sebha con Uffici periferici a Oubari e Al Sciat (Sud Ovest Libia); (iv) Tripoli con Uffici periferici a Zawia, Zliten e Ghadames (Nord-Nord Ovest Libia); (v) Bengasi con Uffici periferici a Al Batnan (Tobruk), Al Giabal e Al Akthar (Nord Est Libia). A Al-Gueaa – Garabulli ha sede il Centro degli studi e ricerche sulla palma da datteri dotato di un Laboratorio per la micropropagazione dei tessuti meristematici, di due Unità (fitopatologia e entomologia) per il controllo delle malattie, di serre e di terreni per le prove di campo. Le finalità dell'Ente possono così sintetizzarsi: • realizzare aziende agricole per la produzione di datteri ed olive con la partecipazione dello Stato e di produttori, singoli o associati, su tutto il territorio della Grande Giamahiria; • fornire materiale vegetativo per la propagazione di varietà migliorate selezionato all'interno della Grande Giamahiria; • formare ed assistere i produttori ed i tecnici nelle pratiche agricole, soprattutto nella prevenzione e lotta alle principali malattie; • acquistare, per conto delle aziende di Stato e dei produttori, i mezzi di produzione migliori per realizzare le colture nelle diverse regioni (pompe ed impianti per l'irrigazione, attrezzature per scasso, prodotti fìtosanitari, sementi, etc.); • fornire celle frigorifere/congelatori e contenitori adatti per la conservazione del prodotto; • sovvenzionare la produzione dei datteri e di tutte le produzioni tipiche legate alla palma, per mezzo di piccole Unità di produzione diffuse nella Giamahiria; • effettuare studi e ricerche scientifiche; • intervenire con misure atte ad aiutare la commercializzazione del dattero. 3


I PARTNER DEL PROGETTO Le attività di coordinamento e di supervisione tecnico-scientifica del progetto fanno capo all’Istituto Agronomico per l’Oltremare (Iao), organismo del Ministero per gli Affari Esteri con vasta esperienza nella gestione di interventi di cooperazione internazionale nel settore rurale, esecutore di altri programmi agricoli e zootecnici bilaterali in Libia. L’Unità Gis (Geographic Information System) dello Iao mappa la distribuzione delle differenti varietà di palma nelle cinque oasi di Al Jufrah. L’Ente per lo sviluppo e il miglioramento della palma da dattero e dell’olivo, fondato nel 1988, con sede principale a Tripoli e branche operative in tutta la Libia, è l’interlocutore locale sul piano operativo e ha un ruolo chiave nel programma. Nei suoi laboratori specializzati si effettuano le analisi biologiche, mentre nelle sue serre e nei suoi terreni si svolgono le prove di campo. In un reciproco scambio di know how specialisti italiani e libici del settore collaborano nelle indagini sui sistemi e le potenzialità produttive, al fine di garantire l’uso ottimale delle risorse idriche, energetiche e naturali e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali. Nel quadro del programma Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nelle oasi di Al Jufrah in Libia alcuni Dipartimenti dell’Università di Agraria di Firenze lavorano insieme ai tecnici dell’Ente libico per lo sviluppo e il miglioramento della palma da dattero e provvedono al trasferimento di importanti competenze specifiche. Ricercatori coordinati dal Dipartimento di Biotecnologie Agrarie analizzano e applicano le tecniche e le modalità di identificazione genetica e di miglioramento varietale della palma da dattero. Sotto la supervisione del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale si individuano i caratteri biologici e produttivi delle varietà di datteri presenti nelle oasi selezionate. Con la consulenza del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali Ingegneria Agricola e Forestale si elaborano proposte per la meccanizzazione dei processi di lavaggio, conservazione e confezionamento dei frutti. La Fondazione Slow Food per la Biodiversità onlus, in virtù della sua comprovata esperienza nella promozione di prodotti agroalimentari tradizionali con elevate qualità organolettiche, segue le attività di valorizzazione e promozione commerciale dei datteri di Al Jufrah. In particolare, esperti della Fondazione, in collaborazione con i produttori, definiscono i parametri di qualità per selezionare i datteri di eccellenza; realizzano la presente pubblicazione e un documentario sulle oasi e sui datteri libici; organizzano la partecipazione dei produttori a eventi promossi dall’associazione Slow Food.


LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO La località prescelta per la realizzazione dell’indagine pilota è il nucleo di oasi della Shabia di Al Jufra costituito da tre oasi principali contigue tra loro: Hun, Waddan e Sawkanah (in un raggio di circa trenta chilometri dal centro di Waddam), e da due oasi localizzate a sud-est del nucleo principale, Al Fuqaha e Zillah, ad una distanza di circa 200 chilometri. Il complesso di oasi identificato si trova a circa 400 chilometri dalla costa, in una Regione con spiccati caratteri sub-desertici dove si praticano ancora forme d’agricoltura e di allevamento tradizionali tipiche delle oasi e dove la coltura della palme da dattero ha un ruolo significativo nell’economia domestica e nel commercio interno.

Le oasi prescelte, facilmente accessibili attraverso la rete viaria asfaltata, percorribile tutto l’anno, hanno mantenuto i caratteri ecologici tipici di questi ecosistemi autocatalitici grazie alla consociazione delle palme da dattero con altre specie destinate all’alimentazione umana ed animale (ortaggi, foraggiere, frutta, cereali) e al mantenimento di sistemi d’irrigazione, di conservazione e di distribuzione idrica funzionali all’economia rurale e zootecnica di zone sub-desertiche.


La fenicicoltura diffusamente praticata nella Regione fin dall’antichità, ha consentito lo sviluppo di piccole unità di trasformazione e di commercializzazione dei datteri prodotti da varietà di palma tipiche delle regioni centrali del Paese. L’area individuate, oltre ad essere rappresentativa delle condizioni ecologiche e socio-economiche della Regione centrale del Paese, ha il vantaggio di collocarsi a breve distanza dalle vaste piantagioni di palme ed olivi statali in corso di realizzazione a Wadi El-Loud e di essere facilmente accessibile dalla città di Sirte dove si sta sviluppando un Progetto di sviluppo agro-zootecnico con l’assistenza del Governo italiano. Nella Regione è presente inoltre una facoltà di agraria presso l’università di Sabhã e un centro per lo studio dell’olivo e il dattero a Waddan, collegato all’Ente per lo Sviluppo e il Miglioramento della Palma da Dattero e dell’Olivo. L’interesse dai produttori locali e l’appoggio all’iniziativa garantito dall’Ente per lo Sviluppo e il Miglioramento della Palma da Dattero e dell’Olivo, identificato come controparte del Progetto, costituiscono ulteriori elementi che avvalorano la scelta dell’area di intervento. Nel quadro del programma Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nelle oasi di Al Jufrah in Libia alcuni Dipartimenti dell’Università di Agraria di Firenze hanno lavorato insieme ai tecnici dell’Ente libico per lo sviluppo e il miglioramento della palma da dattero ed hanno provveduto al trasferimento di importanti competenze specifiche.


Ricercatori coordinati dal Dipartimento di Biotecnologie Agrarie hanno analizzato ed applicato le tecniche e le modalità di identificazione genetica e di miglioramento varietale della palma da dattero. Sotto la supervisione del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale si sono individuati i caratteri biologici e produttivi delle varietà di datteri presenti nelle oasi selezionate. Con la consulenza del Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali Ingegneria Agricola e Forestale si sono elaborate proposte per la meccanizzazione dei processi di lavaggio, conservazione e confezionamento dei frutti.

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità onlus, in virtù della sua comprovata esperienza nella promozione di prodotti agroalimentari tradizionali con elevate qualità organolettiche, ha seguito le attività di valorizzazione e promozione commerciale dei datteri di Al Jufrah. In particolare, esperti della Fondazione, in collaborazione con i produttori, hanno definito i parametri di qualità per selezionare i datteri di eccellenza; ed hanno organizzato la partecipazione dei produttori a eventi promossi dall’associazione Slow Food.


L’iniziativa consentirà di raggiungere i seguenti risultati: O.1. - Obiettivo “Conservazione e miglioramento del patrimonio genetico e dei sistemi di coltivazione della palma da dattero”: R1.1. Inventario delle varietà di palme da dattero delle oasi di Al Jufra, cartografia aggiornata della distribuzione e dei caratteri dei palmizi, rapporto sullo stato biologico e produttivo delle colture di dattero; R1.2. Schede tecniche relative ai caratteri biologici e sinecologici delle varietà di palme individuate nelle diverse oasi, rapporto sulla tipizzazione varietale dei datteri e sui caratteri organolettici delle varietà di datteri coltivati nelle oasi prescelte; R1.3. Rapporto tecnico sui sistemi produttivi attuali della palma da dattero nelle diverse oasi e sulle misure colturali e socio-economiche necessarie per il miglioramento qualitativo del dattero e dei prodotti collaterali; R1.4. Rapporto sui fattori che interferiscono negativamente sulla produzione e sul consumo del dattero e definizione delle misure (tecniche, amministrative, legislative, etc.) da applicare per realizzare uno gestione sostenibile delle risorse naturali delle oasi selezionate. O. 2. - Obiettivo: “Valorizzazione della produzione, trasformazione commercializzazione, interna ed esterna, delle varietà locali di datteri”:

e

R2.1. Rapporto analitico sulla struttura della filiera del dattero e dei prodotti collaterali in Libia e nei Paesi produttori del Magreb e Medio Oriente; R2.2. Rapporto tecnico sui caratteri merceologici ed organolettici delle varietà di dattero libiche e definizione dei parametri di qualità per la commercializzazione interna ed esterna dei prodotti dattiliferi per il commercio locale ed esterno; R2.3. Pubblicazione e divulgazione di un disciplinare di produzione e di commercializzazione delle diverse varietà di datteri prodotti nelle oasi prescelte; R2.4. Guida tecnica per la trasformazione, l’imballaggio, la conservazione e la distribuzione dei vari tipi di datteri per il mercato interno ed esterno. R2.5. Sostegno alla meccanizzazione ed in particolare alla fase di raccolta, alla fase post-raccolta ed alla successiva trasformazione dei datteri. R2.6. Costituzione di associazioni di produttori e realizzazione di unità di trasformazione e di commercializzazione pilota del dattero tipico delle oasi di Al Jufra;


R2.7. Realizzazione di manifestazioni per la presentazione del dattero libico sul mercato italiano ed europeo tramite Slow Food (Salone del Gusto, Terra Madre, etc.); R2.8. Pubblicazione e diffusione di materiali informativi sulle modalità di produzione e di trasformazione del dattero (disciplinari di produzione e di commercializzazione) e sulle caratteristiche organolettiche delle diverse varietà di dattero di Al Jufra e loro distribuzione attraverso i canali commerciali libici, italiani e dell’UE (sito internet, campagne promozionali collegate ad iniziative turistiche, etc.); R2.9. Realizzazione d’incontri e manifestazioni tecnico-scientifiche (seminari, workshops, corsi di istruzione, etc.) sulla coltura del dattero con la collaborazione delle università e centri di ricerca libici, italiani e dei Paesi africani produttori, pubblicazione di studi e memorie tecnico-scientifiche sulla palma da dattero e sull’ecologia delle oasi. Le attività di Progetto saranno articolate nel modo seguente: O.1. - Obiettivo “Conservazione e miglioramento del patrimonio genetico e dei sistemi di coltivazione della palma da dattero”: A1.1. Identificazione e censimento delle varietà di palme da dattero nelle oasi prescelte e loro localizzazione cartografica; A1.2. Analisi dei caratteri autoecologici e sinecologici delle varietà individuate e tipizzazione varietale; A1.3. Analisi dei sistemi produttivi attuali, definizione di parametri colturali idonei al miglioramento qualitativo del dattero e dei prodotti collaterali; A1.4. Individuazione delle esternalità negative nella produzione e nel consumo delle risorse naturali nelle oasi selezionale e definizione delle misure atte a ridurre sprechi e influssi negativi sull’ambiente per ottimizzarne l’uso. Per tutte le altre attività indicate si prevede: • il supporto del laboratorio di genetica del Dipartimento di Biotecnologia Agraria dell’Università di Firenze (DiBA), con il quale lo IAO ha in essere una convenzione di ricerca e di formazione (analisi genetiche, caratterizzazione molecolare, attivazione di una borsa di ricerca della durata di 18 mesi); • il supporto del laboratorio di pomologia del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali, del suolo e dell’ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze (DI.P.S.A,), con il quale lo IAO ha in essere una convenzione di ricerca e di formazione; • il supporto del centro G.I.S. dello IAO;


• il supporto del Centro della Palma da dattero (consulenze specifiche, analisi dell’entità e della distibuzione geografica, analisi genetiche e rilievi di campagna); • formazione di due tecnici libici in analisi genetiche di laboratorio e caratterizzazione molecolare per la durata totale di quattro mesi;

O.2. - Obiettivo: “Valorizzazione della produzione, trasformazione commercializzazione, interna ed esterna, delle varietà locali di datteri”:

e

A2.1. Analisi comparata della struttura della filiera del dattero in Libia e nei Paesi produttori del Magreb e Medio Oriente ed individuazione dei fattori critici che condizionano la commercializzazione interna ed esterna dei prodotti dattiliferi; A2.2. Analisi dei caratteri merceologici ed organolettici delle varietà di dattero libiche prodotte nelle oasi selezionate e definizione dei parametri di qualità per la commercializzazione locale ed esterna dei prodotti dattiliferi; A2.3. Approntamento e divulgazione di un disciplinare di produzione e di commercializzazione delle diverse varietà di datteri prodotti nelle oasi; A2.4. Approntamento e divulgazione di una guida tecnica per la trasformazione, l’imballaggio, la conservazione e la distribuzione dei vari tipi di datteri per il mercato interno ed esterno. A2.5. Sostegno alla meccanizzazione ed in particolare alla fase di raccolta, alla fase post-raccolta ed alla successiva trasformazione dei datteri. A2.6. Promozione della costituzione di associazioni di produttori e realizzazione di unità pilota di trasformazione e di commercializzazione del dattero tipico delle oasi di Al Jufra;


A2.7. Organizzazione di manifestazioni per la presentazione del dattero libico sul mercato italiano ed europeo tramite Slow Food (Salone del Gusto, Terra Madre, etc.); A2.8. Approntamento di materiali informativi sulle modalità di produzione e di trasformazione del dattero (disciplinari di produzione e di commercializzazione) e sulle caratteristiche organolettiche delle diverse varietà di dattero di Al Jufra (sito internet, campagne promozionali collegate ad iniziative turistiche, etc.); A2.9. Realizzazione d’incontri e manifestazioni tecnico-scientifiche (seminari, workshops, corsi di istruzione, etc.) sulla coltura del dattero con la collaborazione delle università e centri di ricerca libici, italiani e dei Paesi africani produttori, pubblicazione di studi e memorie tecnico-scientifiche sulla palma da dattero e sull’ecologia delle oasi.

Fonte: A. Dardano Istituto Geografico De Agostini – Novara Italia – 1936

Per tutte le altre attività indicate si prevede: • il supporto del Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale dell’Università di Agraria di Firenze (D.E.I.S.T.A.F.), con il quale lo IAO ha in essere una convenzione di ricerca e di formazione: che realizzerà uno Studio per l’individuazione del sistema ottimale per le aree oggetto di studio in funzione delle caratteristiche dell’aree di coltivazione, dell’estensione delle superfici, delle tipologie di impianto, della disponibilità di mano d’opera, delle infrastrutture esistenti, della destinazione del prodotto e del livello tecnologico presente, prevedendone anche lo sviluppo in funzione dell’evoluzione


prevedibile (es. crescita delle piante, realizzazione di infrastrutture ecc..). e la selezione, progettazione, assistenza alla realizzazione alla fornitura ed all’installazione di un micro laboratorio per il condizionamento e la trasformazione dei datteri destinati al consumo umano che andrà a costituire un’unità dimostrativa in un’area periferica di piccola produzione, con lo scopo di valutare le problematiche e la convenienza alla realizzazione di un impianto di maggiori dimensioni a servizio di un comprensorio produttivo. • uno studio sulla filiera del dattero; • il supporto alla promozione ed alla commercializzazione del prodotto di qualità in Libia ed in Italia; • la realizazzione di pubblicazioni, manuali di uso e di un seminario sul tema specifico; • il supporto al Centro della Palma da dattero (tre rilevatori per le indagini di campagna; consulenze specifiche, analisi dei sistemi produttivi e di marketing, fornitura di attrezzature per rilievi di campo ed analisi e per le attività relative alla sviluppo della meccanizzazione della palma da dattero, ecc.).


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