I STITUTO C OMPRENSIVO S AN G IOVANNI B OSCO
n o i z i Ed Anno
Noi alunni dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco del 57° C.D. di Napoli abbiamo scritto questo articolo per far riflettere sul ruolo della nostra scuola nel nostro quartiere. Noi consideriamo questa scuola un faro che illumina il nostro quartiere nella nebbia, un faro che indica la strada giusta per non farti inciampare negli scogli, cioè nelle persone che fanno diventare i bambini malviventi e non li fanno andare a scuola. Il suo raggio è come la buona strada da seguire che porta a una vita piena di possibilità per un futuro migliore. Amiamo questa scuola per ciò che abbiamo potuto imparare nei cinque anni di scuola Primaria e per ciò che impareremo ancora nella scuola Secondaria. Per noi la scuola è un’avventura da vivere con i propri compagni, un’avventura lunga e difficile, fatta di divertimenti, di tristezza e di gioia, ma anche bella perché è un’avventura che si vive in compagnia, perché la scuola serve non solo per imparare ma anche per conoscere nuovi amici. Siamo convinti che la
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Intervista alla Preside
nostra scuola sia fondamentale nel nostro quartiere anche perché grazie ai laboratori e ai progetti extracurriculari ci consente di arricchire le nostre conoscenze e di trascorrere tanto tempo con i compagni, cosa che non potremmo diversamente fare perché il nostro quartiere non offre altro. Browneyes00 6uno0
Abbiamo incontrato il Dirigente Scolastico della nostra scuola la dott.ssa Carmela Gargiulo. Perché ha scelto di fare la Preside? Ho iniziato la mia attività come docente della scuola elementare, poi ho partecipato al concorso per Dirigente Scolastico e avendolo superato mi è stata assegnata una scuola di Rho, nella provincia di Milano. Lei è di Ponticelli? No, la mia mamma è originaria di Ponticelli, io vivo a Napoli ed ho ancora diversi parenti a Ponticelli. Perché ha scelto Ponticelli come sede? Dopo l’esperienza lavorativa a Milano mi fu affidata, in qualità di Direttrice, una scuola elementare nel quartiere di Forcella e l’anno successivo venni assegnata a questo circolo didattico.
Perché ha scelto di rimanere? Perché mi sono trovata bene sia con i docenti e con i colleghi di allora Da quanto tempo è Dirigente all’IC San Giovanni Bosco? Dall'anno scolastico 19921993. Da quando è in servizio in questa scuola ha notato cambiamenti negli alunni e nel territorio, secondo lei Ponticelli è cambiata rispetto a i suoi primi anni di servizio? Si, è cambiata molto la scuola perché è cambiata tutta la società, un cambiamento determinato non è solo dalla crisi economica ma soprattutto da una crisi di valori. In che modo e perché? È aumentata l’illegalità e Continua a pag 4
La mia esperienza in Italia e cosa mi aspetto per il Futuro Mi chiamo Hajar, come la seconda moglie di Abramo. Sono nata in Italia da genitori di origine marocchina. La mia esperienza qui in Italia è un’esperienza bella, sono nata in Italia e mi sento italiana così come mi sento marocchina. Sono ben voluta dagli amici, anche se questi stessi amici trattano altri miei coetanei con disprezzo e questo a me di-
spiace. Secondo me tutti gli esseri umani sono uguali anche se non hanno in comune la religione o la nazionalità o il colore della pelle. Io conosco delle mie amiche che sono delle persone di colore e a volte si sentono male solo perché alcuni le prendono in giro per il loro colore della pelle, che io ritenContinua a pag 4
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i Cento Passi Cento passi separano la casa di Peppino Impastato dalla casa di Tano Badalamenti. I Cento Passi è il titolo del film che narra la storia di questo ragazzo Siciliano che ha il coraggio di combattere contro la mafia anche se appartiene a una famiglia mafiosa. Questo film è ambientato nella Sicilia degli ‘70 dove Peppino fin da bambino si chiedeva il perché di alcune cose e anche perché avevano ucciso suo zio. Da quel momento Peppino, di-
ventato adolescente, vuole lottare contro la mafia. Lui fonda una Radio chiamata Radio Out insieme ai suoi amici attraverso cui combatte contro la mafia con l’arma della satira. Questo film è stato proposto dal Cineforum per la rassegna sulla Legalità, mi ha colpito che un giovane di venticinque anni ha perso la vita soltanto perché “colpevole” di voler
Il mio nome è Khan “Il mio nome è Khan” è un film uscito nelle sale nel 2010. Il protagonista è un giovane musulmano affetto dalla Sindrome di Asperger comunemente nota come Autismo. Il film inizia raccontando l’infanzia di Khan, maltrattato a scuola perché diverso, e successivamente seguito da un istitutore privato su decisione della sua mamma. Dopo diversi anni il fratello minore, che vince una borsa di studio, si trasferisce a New York dove trova un lavoro e si sposa. Il fratello chiede alla madre di raggiungerlo senza invitare Khan! La madre rifiuta perché senza il suo Khan non si allontanerebbe dalla sua casa e dal suo Paese. Khan, che resta solo dopo la morte della madre, raggiunge il fratello in America. Lì trova un lavoro: vendere cosmetici in tutta New York; ma non è in grado di
dire bugie e quindi vende niente. Khan incontra una ragazza di nome Mandira che lavorava come parrucchiera e della quale si innamora e alla quale di sposarlo. Lei gli dirà di sì solo se sarà in grado di impressionarla facendole vedere un posto che non aveva mai visto. Khan ci riesce! Il panorama mozzafiato fatto di grattacieli tra le nuvole è il sì per le nozze. Ma l’undici settembre del 2001 le torri gemelle di New York vengono distrutte. Gli americani cominciano ad accusare i mussulmani. Il figlio di Mandira, avuto da un precedente matrimonio, dopo una partita di calcio viene ucciso da alcuni ragazzi, solo per preso il cognome musulmano del patrigno
Durata: 01:54:00 Data di uscita:2000 Genere: Drammatico Cast:Paolo Briguglia, Ninni Bruschetta, Luigi maria Burruano, Luigi Lo cascio, Lucia Sardo, Andrea Tidona, Francesco Giuffrida, Fabio Camilli, Pippo Montalb ano, Domenico Centamore Regia e Sceneggiatura Marco Tullio Giordana
ristabilire la legalità nel paese in cui viveva e rendere i suoi concittadini consapevoli di ciò che accadeva nel suo paese. Questo film mi ha lasciato la voglia di combattere, però non ho ancora il coraggio di farlo.
dumitra2000 Khan. Mandira, sconvolta, colpevolizza Khan, che le chiede cosa può fare per farsi perdonare. Mandira gli dice che dovrà andare dal Presidente degli Stati Uniti e dire davanti a tutta la Nazione “Il mio nome è Khan e non sono un terrorista”. Khan prende la cosa molto sul serio e, con tanta determinazione, inizia un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per raggiungere Washington e parlare con il Presidente. Durante il suo viaggio compie opere buone e d’altruismo, contribuisce anche all’arresto di un vero terrorista, ma quando cerca di parlare al Presidente viene scambiato realmente per terrorista e arrestato. In prigione Khan sperimenta i sistemi di detenzione e gli interrogatori riservati ai sospetti terroristi, ma grazie agli sforzi del fratello e di alcuni giornalisti che, analizzando diversi filmati, dimostrano che non è un terrorista. Libero, Khan incontra il Presidente Obama, conferma di non essere un terrorista per poi tornare a casa da Mandira, pentita di averlo fatto vagare in tutte le nazioni degli Stati Uniti . arcanis900
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Vento di Primavera Per la Giornata della Memoria il Cineforum ci ha proposto il film chiamato VENTO DI PRIMAVERA (titolo originario La Rafle). Questo film è ambientato in Francia negli anni della Seconda Guerra Mondiale e ripropone il dramma della Shoa. Nel 1942 la Francia fu sotto l’occupazione tedesca e gli ebrei furono tenuti a indossare una stella gialla per essere riconosciuti. Questo non fu il solo provvedimento preso contro gli Ebrei: essi furono allontanati da qualsiasi incarico pubblico e furono sequestrati loro i beni. Dopo diversi anni gli Ebrei che occupavano la Francia erano molti e per questo si volevano liberare di tutti gli ebrei. Così iniziarono con varie azioni per giungere poi alla loro eliminazione fisica attraverso strumenti di distruzione di massa come le camere a gas . Gli ebrei francesi che ritornarono dopo la deportazione furono davvero pochi. I parenti di questi ebrei andarono in un tipo di stazione, dove vedevano se i loro parenti o amici erano riusciti a salvarsi. La gente che andava lì e non li trovava andava via con il cuore spezzato e arrabbiati per la discriminazione con cui erano stati uccisi. Il film, molto commovente, parla della tragica storia di una famiglia ebrea deportata in vari lager e alla fine uccisa e di un'infermiera dal cuore buono che fa di tutto per far fuggire più ebrei possibili da questo lager. Questa famiglia in piena guerra mondiale vive in un quartiere ebreo in piena tranquillità quando sono sconvolti dalle nuove leggi naziste: tutti gli insegnanti e tutta la gente ebrea che aveva un lavoro venne licenziata, doveva portare una stella sul petto come riconoscimento e so-
prattutto nei luoghi pubblici doveva restare fino ad un certo orario e i loro bambini non dovevano venire a contatto con bambini tedeschi. Il peggio, però, arriva quando i soldati tedeschi entrano nel quartiere e catturano o addirittura uccidono gli ebrei. Qui la famiglia protagonista viene portata in un grande stadio dove sono sistemati numerosi ebrei sofferenti. Nei momenti successivi si vedono dei bambini che vengono portati in infermeria a causa di gravi malattie. Qui l'infermiera con grande generosità li cura e in un momento successivo fa vedere che lei fa fuggire una giovane ragazza. Dopo questa parte la famiglia e gli altri ebrei vengono portate in un lager dove subiscono soprusi e angherie e dove vedono l'esecuzione di una ragazza. Siamo giunti alla fine e qui la famiglia viene condotta in un treno per portarla alla morte Alla fine fa vedere una stazione in cui sono appese le foto di riconoscimento degli ebrei: all’improvviso spunta un bambino che cerca la sua famiglia. In quel momento viene l'infermiera che lo riconosce e lo porta a vivere con sé. Infine posso dire che questo film l'ho gradito molto e che da grande faremo di tutto per combattere ancora il razzismo dilagante. thau 2010, coniglietta 10
6uno0, browneyes00, love2000, diamante2000, gigapower56, emanuelenapoletano, dumitra2000, fecan99, delphin2000, minnie2000, desanctis1, smeraldo, anlorac, pocho22, arcanis900, watermelon, conigliottea10, thau2010. Docenti: prof.ssa Loredana Alifuoco, prof.ssa Eleonora Bove.
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Il laboratorio intorno a noi Il progetto extracurriculare proposto dalla prof. Di Somma Carmela ed è nato dalla necessità di stimolare la curiosità per le Scienze attraverso l’impegno ad approfondire i problemi ponendosi delle domande a cui cercare una risposta. I ragazzi hanno acquisito una mentalità scientifica perché hanno esaminato con occhio analitico il mondo che li circonda, hanno riflettuto sulla connessione tra i vari elementi che lo compongono, li hanno confrontati tra loro, estraendo alla fine leggi di valore generale. Il progetto Il Laboratorio intor-
no a noi ha avvicinato i ragazzi al mondo delle scienze in un modo attivo, partecipativo e non libresco e sterile che porta spesso gli stessi a una visione distorta di quella che è l’effettiva bellezza di questa disciplina. Questo progetto non è una provocazione ma una dimostrazione che si può fare e si deve fare scienze, nel rispetto delle esigenze formative dei ragazzi, con semplicità, usando cioè materiali semplici e di facile reperibilità. Cosa ne pensano i partecipanti di questo progetto? Quali sono i motivi che ti hanno spinto a partecipare a questo progetto? Fabiana: Sono interessata allo studio delle Scienze. Tra le varie esperienze quale ti ha incuriosito in particolare modo? Perché? Fabiana: Quando abbiamo fatto
l’esperimento pH, perché è stato molto interessante. Hai incontrato difficoltà durante questo progetto? Fabiana: No, non ho incontrato difficoltà. Cosa hai imparato? Giuseppe: Ho imparato a fare l’estrazione del DNA da vari alimenti. Cosa mancava a questo progetto, quali sono le tue critiche? Giuseppe: è mancato uno spazio solo nostro in cui poter lavorare e le ore destinate al progetto poche, inoltre i materiali richiesti per svolgere gli esperimenti arrivati in ritardo. Partecipare a questo progetto ti aiuterà a comprendere meglio le SCIENZE? Melania: Un poco. Lo rifaresti? Perché? Melania: Si, perché mi sono divertita. coniglietta 10
Il laboratorio di lettura Il sergente nella neve Il libro che mi ha colpito di più nel laboratorio di lettura è Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern. Questo libro narra un’avventura autobiografica di un caporal maggiore durante la seconda guerra mondiale in Russia. La storia si divide in due parti il caposaldo e la sacca. Il caposaldo narra l’esperienza del protagonista in una trincea sulle rive del fiume Don, con i soldati del suo plotone. In questo arco di tempo assiste alla morte di alcuni suoi amici e si ritrova a respingere attacchi sovietici. Nella seconda parte il protagonista deve scappare dalla propria trincea per arrivare in Polonia perché i carri armati russi stanno avanzando. E così da isba a isba arrivò in Polonia combattendo contro i russi, il freddo, la fame e la solitudine. Un evento che mi è particolarmente piaciuto è quando il protagonista è entrato in un’isba e delle donne gli hanno offerto un po’ di latte ma li c’erano anche dei soldati russi. Questo libro mi ha fatto vivere stato d’animo del protagonista: la solitudine, la forza di resistere al freddo e il suo coraggio. pino12
Oliver Twist Durante l’anno scolastico abbiamo letto il famoso libro di Charles Dickens Oliver Twist. Secondo me lo scrittore si serve di Oliver per far capire al mondo la crudeltà del lavoro minorile che a quei tempi era presente soprattutto nelle periferie. Dickens secondo me era contro il lavoro minorile, ma non lo denuncia esplicitamente; questa piaga esiste ancora in alcuni Paesi poveri, ma anche ricchi. Questa è una cosa che tutti dovrebbero combattere, perché è una cosa spregevole far lavorare bambini che anche da grandi dovranno lavorare, e quindi non possono godere la gioia di essere bambini, di giocare, e cosi facendo formare la propria personalità e il proprio carattere. Io mi ritengo fortunato, perché non ho bisogno di lavorare, e ho una bellissima famiglia che mi segue in tutti i momenti della mia crescita, e che mi cura se mi faccio male, ho amici con cui giocare e divertirmi, tutte cose che molti bambini non hanno mai avuto, e che non avranno mai se non combattiamo questa ingiustizia. Io purtroppo non posso farci niente per il momento, perché sono piccolo, ma lo chiedo a quelle persone che possono, anzi devono tutelare questi poveri bambini senza niente, veramente poveri. fecan99
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Laboratorio di teatro Nella mia scuola sono proposti molti progetti tra cui il progetto di Teatro: Teatriamo insieme. Come studente della scuola San Giovanni Bosco partecipo al progetto di teatro. In questo progetto facciamo tanti giochi: Giochi di ritmo e di ascolto: noi ragazzi formiamo un cerchio e con un sottofondo musicale ognuno dice il proprio nome rispettando il ritmo della musica; Giochi di movimento:con il ritmo di una canzone ogni ragazzo si posiziona al centro del cerchio e si presenta agli altri con alcuni passi di danza; Giochi di vocalità e dizione: un ragazzo attraverso la vocalizzazione, l’articolazione recita uno scioglilingua; Giochi di osservazione e descrizione: ciascuno si sottopone all’osservazione del gruppo che deve darne una descrizione . Questo è un progetto fantastico perché consente di controllare la propria emotività e valorizzare le proprie capacità creative ed espressive. anilorac
Educare i giovani ad esprimersi attraverso la musica e la partecipazione fisica al suono di uno strumento musicale è stata la grande intuizione che ha motivato il Corso di Musica Moderna, che è riuscito a coinvolgere, senza costringere, alunni solitamente sfuggenti all’assunzione di impegni costruttivi e di serie responsabilità. Attraverso l’esperienza strumentale della musica pop, rock , blues e jazz gli alunni hanno sperimentato l’improvvisazione, la costruzione, la composizione, l’armonizzazione, la variazione e l’accompagnamento, l’arrangiamento esercitando abilità relative non solo al campo musicale, ma anche a quello socio-relazionale.
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La mia esperienza in Italia e cosa mi aspetto per il futuro
go stupendo, o per la loro nazionalità. Io sono nata a Napoli, mentre i miei genitori sono nati in Marocco, precisamente a Casablanca, e sono stati costretti a venire in Italia per problemi economici e per migliorare il loro futuro. Frequento la scuola italiana, ma anche la scuola araba presso la Comunità Islamica di Napoli, dove vado ogni domenica a studiare la mia religione e la mia lingua madre. Mio padre lavora, sempre a Napoli, in una fabbrica di frutta secca e viene trattato come tutti gli altri operai, mentre alcune persone straniere non vengono accettate e se qualcuno di loro viene accettato è costretto a lavorare più degli altri operai, magari con uno stipendio più basso rispetto agli altri. Spesso immagino il mio futuro e credo che il futuro di oggi sia lo studio, perché se non si studia e non si possiede almeno il diploma non si potrà mai fare qualcosa nella vita. Da grande penso, anzi spero, di diventare una traduttrice. Conosco due lingue: l’Italiano (perché vivo in Italia) e l’Arabo (perché i miei genitori ed io siamo del Marocco); a scuola invece sto imparando il Francese e Intervista alla Preside
non solo, è aumentata la mancanza di rispetto per la scuola e perciò che essa rappresenta nella società. Fino a qualche anno fa il lavoro dei docenti veniva rispettato dalle famiglie dei nostri alunni e se un alunno veniva richiamato il genitore non era indulgente. Oggi i genitori sono troppo permissivi e soprattutto non supportano la scuola, così il proprio figlio continua a comportarsi male. Quindi il genitore dovrebbe essere più severo e meno accondiscendente per non alterare il delicato processo educativo. Che rapporto ha con suoi docenti e con gli altri della scuola? Il rapporto è ottimo con tutti i docenti. I docenti della scuola primaria sono qui da tantissimi anni, mentre la scuola media “è giovane”, chi è venuto qui negli scorsi anni è rimasto per scelta, per convinzione sapendo di poter costruire con la continuità qualcosa di buono. Sono convinta che si lavora bene insieme
l’Inglese. L’anno prossimo, quando avrò superato l’esame di licenza media, mi iscriverò al Liceo Linguistico perché credo che sia importante ed utile nella vita di oggi e di domani conoscere almeno l’Inglese (o il Francese) perché è la lingua più usata per comunicare. Conoscere le lingue è importante perché se immaginiamo di andare all’estero non è sempre facile comunicare, soprattutto quando ci sono molte persone di origini diverse o Paesi con storie complesse così come in Marocco dove la lingua ufficiale è l’Arabo mentre quella parlata è il Francese. Quindi pur non conoscendo l’Arabo se si parla il francese si può benissimo comunicare con le persone del luogo. Nel futuro non penso di fare solo un lavoro che si basi sulle lingue, ma anche uno che valorizzi la mia passione: creare abiti alle mie bambole e disegnare abiti con un modello modificato, per cui più in là, perché no, potrei diventare una stilista. L’unico consiglio che posso dare ai miei coetanei è di studiare, studiare e studiare perché senza lo studio non si può fare completamente niente! delphin2000 Cosa si aspetta dai suoi alunni? Crede in loro? Si credo in loro sono sicura che capiscano l'importanza dello studio, dell'essere sensibili e civili. La cultura vuol dire apertura di mente altrimenti non si sarà mai liberi veramente. Crede che anche i ragazzi che si comportano in modo poco corretto avranno un futuro? Noi facciamo di tutto nel nostro lavoro quotidiano per far capire loro ciò che è importante nella vita. Non sono gli insegnanti quelli severi ma è la vita la maestra più severa. Non si può costruire una vita migliore se non si hanno gli strumenti adatti, quelli stessi strumenti che vengono forniti dalla scuola. Quali sono le responsabilità di un Dirigente Scolastico? Un Dirigente ha tantissime responsabilità e se la scuola funziona o non funziona il merito o il demerito è del Dirigente. È ovvio che il Dirigente non può lavorare da solo ma c'è un gruppo di lavoro attivo e partecipe che lo supporta nel lavoro di ogni giorno: il vicario, le funzioni strumentali, il segretario amministrativo, il personale A.T.A., i collaboratori scolastici. Un bravo Dirigente Scolastico è quello che sa scegliere uno staff collaborativo La scuola di oggi corrisponde alle esigenze dei giovani? Cerca di farlo anche se gli alunni sono sempre un passo avanti, la scuola aggiornata cerca di fornire tutti gli strumenti utili per conoscere, per rendersi autonomi e flessibili, ma soprattutto cerca di formare le donne e gli uomini di domani che saranno in grado di cambiare in meglio la società. anilorac, delphin2000, diamante2000
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Qualche mese fa con la classe, sono andata a Città della Scienza, ed il laboratorio era Alla scoperta dell'acqua, ci hanno chiesto di fingerci scienziati, e di scoprire tutte le proprietà dell'acqua, essa è: trasparente, inodore, insapore. Poi abbiamo versato l’acqua prima in una provetta, poi in un bicchiere ed abbiamo osservato che cambia forma a seconda del recipiente; abbiamo dimostrato che l’acqua è incomprimibile utilizzando una siringa e, coperta l'apertura con un dito, se si spingeva lo stantuffo questo
non si muoveva. E ancora abbiamo sperimentato la tensione superficiale dell’acqua provata versando nel bicchiere tanta acqua finché non è uscita senza cadere formando una specie di cappello, esso non si è rotto aggiungendo acqua, ma mettendo solo un’altra sostanza (il detersivo per esempio). Poi, mettendo un tovagliolo, che dentro ha tanti capillari, in una scodella colma d'acqua, essa ha risalito il tovagliolo fino a bagnarlo del tutto (arrampicamento), e, proprio per questo fenomeno dell'arrampicamento, l'acqua
bagna, ma non è così nel caso in cui il materiale sia idrofobo. Infine abbiamo preso due termometri, uno l'abbiamo messo nel'acqua, l'altro sul tavolo e abbiamo visto che l'acqua raffredda più dell'aria; e ancora c'è la Spinta di Archimede, e come l’acqua sia in capace di ingrandire le immagini, bastano due gocce su un dischetto trasparente, e poggiare questo su un foglio di carta stampato. È stata davvero un'esperienza bellissima. Love2000
In tutto il mondo, ma soprattutto nella nostra scuola, è tutto uno sfilare della bandiera inglese: magliette, scarpe, foulards, orecchini, collane, borse, bracciali, pantaloni, leggins, fermagli… È dappertutto!!! Quale sarà mai il motivo per cui la bandiera inglese, la mitica Union Jack dai gloriosi campi di battaglia e le navi commerciali si è trasferita sui nostri capi di vestiario e sui nostri accessori??? Possiamo formulare delle ipotesi. La prima ipotesi si basa sull’immensa diffusione della lingua Inglese; la seconda ipotesi è per festeggiare i 60 anni di regno della regina Elisabetta II; la terza, secondo noi la più attendibile, è legata allo svolgimento delle imminenti Olimpiadi a Londra, nel Regno Unito. Il nostro parere su questa tendenza è che ormai è fin troppo comune. Anche se quello che è di moda oggi non sarà di moda domani!!! diamante2000, smeraldo
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La Chimica che Avventura!!
Con la mia classe sono andato a Città della Scienza, un posto fantastico. Abbiamo partecipato al laboratorio Il bar della chimica. Per bar della chimica intendiamo un laboratorio in cui ci hanno fatto mescolare sostanze chimiche, con effetti fantastici. Abbiamo messo in un piccolo recipiente bagnato di fiftalina dell’acido e la sostanza è diventata color fucsia; poi abbiamo versato delle sostanze basiche e la sostanza è diventata blu; successivamente abbiamo versato nel recipiente dell’acqua e la sostanza è diventata trasparente, poiché è tornata neutra. Il secondo esperimento è consistito nel far avvenire una reazione tra aceto, Svelto e acqua. Infine mescolando tutto in un contenitore è eruttata tanta schiuma. Fecan 99
Il nostro Istituto prevede tra le diverse attività curriculari anche un percorso didattico con uscite presso Città della Scienza di Napoli. Tra le varie attività di laboratorio che abbiamo seguito presso la struttura di Bagnoli quello che mi è piaciuto di più è stato quello sulle Proprietà dell’Acqua. I miei compagni ed io abbiamo cominciato a scrivere su una lavagnetta tutte le proprietà dell’acqua tra cui il volume e il suo colore; poi ci hanno fatto osservare la pelle invisibile dell’acqua con un semplice esperimento che consiste nel riempire, pian piano, con l’acqua un bicchiere: goccia dopo goccia. Ad un certo punto l’acqua, nonostante fosse uscita dal bicchiere, non è caduta. Dopo aver aggiunto una sola goccia di detersivo: SPLUFFF, l’acqua è caduta. È bastata una sostanza diversa presente in piccola quantità a rompere un equilibrio. Poi abbiamo arrotolato un pezzo di carta immergendo la punta del foglio arrotolato nell’acqua e dopo lo abbiamo appoggiato sul bordo della vaschetta e abbiamo notato che col passare del tempo l’acqua aveva intriso il pezzo di carta perché la carta con i suoi numerosi pori invisibili ha creato strade per il passaggio dell’acqua che mano mano è risalita Secondo noi è stato molto educativo perché ci ha fatto riflettere in modo interessante su cose che accadono nel nostro quotidiano e a cui non diamo peso. Gigapower 56 e Arcanis900
Ormai il campionato di Serie A 2011/2012 è finito ed è stato pieno di emozioni! Con grande sorpresa lo scudetto è stato vinto dalla Juventus, che nel campionato precedente non si era qualificato neanche per l'Europa League. La Juve ha vinto grazie anche ai grandi acquisti del presidente come Vucinic, Pirlo, Barzagli, Lichstineir e poi c'è stato l'aiuto di altri grandi giocatori come Marchisio, Matri, Chiellini e Buffon, quest'ultimo però aveva messo in pericolo lo scudetto con una sua papera negli ultimi minuti della partita Juventus-Lecce. La corsa alla Champions è stata vinta dall'Udinese che si è qualificata prima della Lazio e del Napoli. L'Udinese anche l'anno scorso si era qualificata in Champions, ma poi è stata eliminata dall'Arsenal nei preliminari. Il Napoli si è qualificato soltanto per l'Europa League, mentre l'anno scorso si era qualificato per la Champions nella quale ha dimostrato di essere una squadra molto valida superando il girone più difficile in cui il Napoli era sfavorito e invece, contro qualsiasi previsione, ha battuto il Manchester City che pochi giorni fa ha vinto la Premier League Inglese. Poi negli ottavi ha battuto 3-1 il Chelsea che il 19 Maggio ha giocato contro il Bayer Monaco la finale di Champions League. Il ritorno è stato vinto dal Chelsea per 4-1 In questo modo si è qualificato il Chelsea. Le squadre retrocesse in B sono Lecce, Cesena e Novara. Il Cesena è arrivato ultimo e il Novara penultimo. Il Lecce ha lottato fino all'ultima partita per qualificarsi, ma non è riuscito a superare il Genoa. Questo è stato un grande campionato con mille emozioni! emanuelenapolitano
Sono una ragazzina di 12 anni e abito nel quartiere di Ponticelli da quando sono nata. Rispetto a tanti anni fa il quartiere è cambiato molto, secondo molti in peggio, ma io non sono d'accordo. Mai provato ad andare a San Giorgio o a Portici? La mia famiglia ed io ci andiamo spesso e posso garantirvi che a Ponticelli mai nessuno ci ha fatto nulla, mentre due anni fa a San Giorgio a Cremano nei pressi della scuola Guido Dorso mia madre ha subito una rapina e, poche settimane fa, a Portici hanno rapinato mio fratello: lui non ha reagito perché è stato minacciato con una pistola. Non dico che Ponticelli sia un bel quartiere, ma neanche il peggiore, può sembrar strano ma ci sono persone del posto che ti rispettano di più in confronto a quelle che non lo sono. a mia casa è sempre stata aperta a tutti: quando è stata frequentata dai ragazzi di Ponticelli hanno sempre rispettato le parsone e la casa in cui erano ospitati; quando, invece, son venuti alcuni amici di Portici di mio fratello siamo rimasti tutti sbalorditi per la loro maleducazione. Non voglio giudicare gli altri quartieri o altre zone di Napoli ma gli altri devono giudicare il quartiere in cui abito? minnnie20000