Hanno collaborato alla stesura del report: Ida Guetti Francesca Leoncini Fabrizia Cetrioli Chiara Nardecchia
Sommario
I PARTNER DI PROGETTO ........................................................................................................................ 1 IL PROGETTO PERLA .................................................................................................................................. 2 LA FORMAZIONE ......................................................................................................................................... 1 L’ORIENTAMENTO ....................................................................................................................................... 4 IL TIROCINIO ............................................................................................................................................. 10 MATCHING LAVORATIVO ....................................................................................................................... 12 Conclusioni .................................................................................................................................................. 13
I PARTNER DI PROGETTO
ASSOCIAZIONE CNOS FAP Abruzzo – Sede dell’Aquila è un organismo di formazione accreditato dalla Regione Abruzzo che opera in Abruzzo dal 1978, con l’obiettivo primario di offrire opportunità di studio, formazione e orientamento al lavoro per i giovani. Il CNOS FAP Abruzzo organizza corsi e attività formative per lavoratori, disoccupati, e giovani in obbligo formativo.
Agenzia per il Lavoro Mestieri autorizzata all'esercizio di intermediazione al lavoro di cui all’art. 4, comma 1, lettera c) D. Lgv. 276/2003 Comunicazione del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Mestieri eroga servizi tipici dell’agenzia per il lavoro con una declinazione orientata all’ inclusione di lavoratori portatori di specifiche debolezze. Mestieri, è un’impresa non-profit, essendo al contempo un consorzio di cooperative sociali. E’ inoltre parte integrante del progetto Welfare Italia, iniziativa avanzata ed innovativa impegnata nell’ideazione di modelli di welfare comunitario e improntato a concreti principi di sussidiarietà. Mestieri ha esperienza nei progetti rivolti a detenuti, migranti, minori a rischio rispetto ai quali possiamo parlare di utenza multiproblematica, perché a situazioni di fragilità sociale a volte si aggiunge ulteriore disagio dovuto a dipendenza da droga, alcol oppure problemi di carattere psichico o fisico.
Società Cooperativa Sociale La Garganta, Lavori solidali. La Cooperativa Sociale La Garganta, lavori solidali, è una cooperativa sociale di tipo B, cioè un’ impresa che opera sul mercato con l'obiettivo primario di favorire l'occupazione di soggetti che vivono particolari condizioni di svantaggio, di carattere sociale, fisico o psichico. In considera zione dell’importante rilievo della cooperativa sociale di tipo B, il legislatore ha riconosciuto a tale impresa lo status di diritto di Onlus. La cooperativa attiva dal 2009 a L’Aquila offre i seguenti servizi: Pulizie, Gestione Strutture turistiche, Servizi per lo sviluppo dell’impresa sociale. La Garganta è associata al Consorzio di Solidarietà Con.Sol. di Chieti, che fa parte della Rete CGM di Confcooperative-Federsolidarietà
Società Cooperativa Sociale Ideali. La cooperativa IDeAli nasce nell’anno 2007 dall’esperienza di professionisti già impegnati nel campo delle tossicodipendenze da svariati anni. La compagine sociale, rinnovatasi nel tempo, ha mantenuto invariata la sua caratteristica precipua, ovvero una composizione mista di psicologi - psicoterapeuti e operatori counselor (questi ultimi provenienti da un percorso di riabilitazione e dunque forti della loro stessa esperienza di recupero, poi formati al modello di trattamento). La cooperativa da sempre opera sul territorio aquilano in forte sintonia con la rete di servizi pubblici del territorio, specificamente con il Ser.T. di L’Aquila ASL 01 d'Abruzzo.
L’Associazione ONLUS ARCADIA nasce nel 1993 per essere uno strumento di aiuto e di risposta al problema del disagio giovanile correlato agli stati di abuso e di dipendenza dalle sostanze stupefacenti, psicotrope e dall’alcool. Pertanto l'obiettivo prioritario delle attività svolte dall'Associazione è quello di liberare le persone dalla dipendenza verso le droghe.L’Associazione ARCADIA gestisce e realizza le sue attività nella Comunità Residenziale Terapeutico – Riabilitativa di Catignano (PE), nella regione Abruzzo. L’Associazione ONLUS ARCADIA è iscritta all’Albo della Regione Abruzzo ed è accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale.
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IL PROGETTO PERLA Scopo
supportare
(ex)tossicodipendenti, sieropositivi, (ex)alcolisti, nel recupero delle competenze e abilità lavorative e di reinserirli socialmente e lavorativamente.
Obiettivi specifici restituire all’utente le abilità e le competenze lavorative minate dalla dipendenza; trasferire competenze e conoscenze tecnico-professionali specifiche agli utenti del progetto; sensibilizzare le imprese e la collettività sull’accoglienza nei contesti di lavoro e sociali delle persone con problemi di dipendenza e/o di sieropositività; trasferire alle imprese gli strumenti cognitivi e relazionali nell’inserimento lavorativo di persone con problemi di dipendenza e/o di sieropositività;
evitare che le persone con problemi di dipendenza e senza lavoro ricorrano a sistemi illeciti per procurarsi denaro.
Azioni FORMAZIONE PROFESSIONALE Corso di Formazione Professionale con rilascio della Qualifica riconosciuta di “Operatore addetto alla manutenzione dei servizi e del verde pubblico”. Il percorso formativo ha avuto la durata di 400 ore, comprensive della parte in aula e dello stage pratico. ORIENTAMENTO Ogni partecipante è stato accompagnato nella definizione del proprio profilo professionale e nella scelta del proprio percorso di inserimento sociale e lavorativo TIROCINIO 6 mesi di tirocinio pratico in aziende pubbliche o private, con indennità di 600 € mensili a carico del progetto MATCHING LAVORATIVO Percorso assistito per la collocazione sul mercato del lavoro.
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LA FORMAZIONE La prima fase del progetto Perla ha visto i partecipanti impegnati nella formazione in aula. Il Macro percorso formativo ha visto i partecipanti confrontarsi con un totale di 15 materie differenti tra loro suddivise in tre macro aree per un ammontare totale di 400 ore:
Competenze di base (120 ore)
•Elementi di inglese (20 ore), Informatica (20 ore), Economia di base (20 ore), Impresa-Organizzazione (20 ore), Diritto del lavoro (20 ore), Sicurezza sul lavoro (20 ore)
•Diagnosticare (15 ore), Relazionarsi (15 ore), Affrontare (15 ore) Competenze trasversali (45 ore)
•Igiene e sanificazione degli ambienti interni (10 ore di teoria e 30 ore di pratica), Manutenzione di edifici esterni (15 ore di teoria e 25 ore di pratica), Pulizia e piccola manutenzione di attrezzature e vicoli (15 ore di teoria e 25 ore di pratica), Pulizia e manutenzione di strade (15 ore di teoria e 20 ore di pratica), Pulizia e manutenzione Competenze tecnico di giardini privati (15 ore di teoria e 25 ore di pratica), Pulizia e manutenzione di aree professionali (235 ore verdi pubbliche (15 ore di teoria e 25 ore di pratica). divise tra teoria e pratica)
Alla fine di ciascun modulo è stata effettuata una verifica sui temi trattati e alla fine della fase formativa è stata svolta una prova d’esame finale con domande su argomenti selezionati tra le materie trattate. L’attività formativa in aula è stata svolta a partire da fine dicembre e si è sviluppata fino alla fine di maggio e ha visto i partecipanti impegnati per un totale di 5 mesi. Le lezioni erano svolte dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 13.15. Questa modalità di organizzazione che ha visto impegnati i partecipanti per 4 ore giornaliere tutte le mattine ha fatto emergere le difficoltà da loro riscontrate nel sostenere un impegno così continuativo. Inoltre sono emerse numerose criticità; tra queste ad esempio la difficoltà attentive e di concentrazione di alcuni dei partecipanti conseguenti dell’uso continuato di sostanze a causa del quale sono entrati nei circuiti dei servizi per le dipendenze.
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Un’altra criticità è stata, almeno durante le ore dedicate alle competenze trasversali, la difficoltà di vedere la docente presentatasi con la propria qualifica di psicologa come professionista della formazione e non nel ruolo della terapeuta. La percentuale di presenza durante tutto il percorso formativo, in media è stata del 40% circa ma va tenuto conto che solo alcuni hanno effettuato tutto il percorso formativo e hanno poi preso parte alla fase di orientamento e matching lavorativo. Per coloro i quali è stata portata a termine la formazione dall’inizio della stessa ovvero per quattro di loro, la media della frequenza è stata del 67% percentuale al limite del consentito per gli standard della regione.
I PARTECIPANTI 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Utenti che hanno preso parte all'intero ciclo formativo Serie1 4
Utenti subentrati nel corso del ciclo formativo 4
Ritirati nel corso della formazione 2
Coloro che hanno iniziato il percorso in un secondo momento e nello specifico quattro allievi, hanno mantenuto una percentuale di presenza media pari a 60%.
68% 66% 64% 62% 60% 58% 56% Tasso medio di presenza per chi ha partecipato all'intero corso
Tasso medio di presenza per chi è subentrato durante la formazione
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Il numero dei partecipanti è stato altalenante: si è partiti con dieci partecipanti e tre uditori, poi alla fine ne sono arrivati solo otto e di questi sette hanno però preso parte alla parte di orientamento e matching lavorativo.
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L’ORIENTAMENTO L’orientamento è la fase del Progetto PERLA che mira a “ri-costruire” il profilo professionale dell’utente: un percorso assistito che fa emergere competenze, abilità, attitudini, aspettative e impegni di miglioramento. L’orientamento può essere definito come un percorso assistito attraverso il quale il soggetto giunge alla conoscenza di sé, delle proprie possibilità occupazionali nel contesto sociale, culturale ed economico di riferimento, definendo quindi le strategie per poter consolidare e migliorare le proprie competenze al fine di raggiungere i propri obiettivi personali e professionali nel quadro di un proprio progetto di vita. L’orientatore agirà quindi da facilitatore di un percorso che presuppone comunque un coinvolgimento attivo dell’utente. In questo caso specifico, l’orientamento si pone l’obiettivo non solo di delineare il progetto professionale della persona, ma soprattutto di rafforzare l’empowerment del soggetto e di restituirgli motivazione, stima di sé e dignità sociale. Si è cercato di motivare e sostenere la persona lungo tale percorso, consapevoli delle difficoltà che la persona tossico o alcol dipendente ha nel mantenere ferma la volontà di cambiare e di non ricadere. Gli orientatori hanno seguito l’utente dall’avvio del progetto e durante tutto il ciclo delle attività in modo da garantire continuità ed efficacia nelle azioni. Lo Sportello Orientamento è stato gestito da un’équipe multidisciplinare costituita due psicologi e un operatore esperto nell’inserimento lavorativo delle fasce deboli, che hanno lavorato congiuntamente in modo da giungere ad un progetto individualizzato di reinserimento sociale e lavorativo. Ciascun partecipante ha seguito un percorso così strutturato:
12 ORE
Bilancio delle competenze, Curriculum vitae
Operatore dell’inserimento lavorativo specializzato sulle “fasce deboli”
5 ORE
Colloqui motivazionali
Psicologo
3 ORE
Colloqui di orientamento al lavoro
Psicologo
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Il Progetto, conformemente ai parametri dell’avviso pubblico, prevedeva un percorso di 20 ore di orientamento individualizzato per ciascun utente da svolgersi come fase prodromica all’intero progetto. L’esito dell’attività di orientamento avrebbe quindi consentito di guidare l’utente verso il percorso formativo e le attività di inserimento lavorativo. Tuttavia, nel corso dello svolgimento dell’attività, si è ritenuto opportuno far proseguire l’attività di orientamento dopo la formazione professionale. La scelta del percorso formativo infatti era già stata fatta in sede di presentazione del progetto e approvata dalla Regione, per cui i ragazzi non avevano possibilità di scegliere tra più percorsi. Abbiamo pertanto ritenuto di rimandare l’orientamento al termine della formazione al fine di accompagnare i ragazzi nella scelta dell’azienda dove effettuare il tirocinio. La scelta è stata condivisa con la Regione.
Partecipanti 7 6 5 4 3 2 1 0
Partecipanti
Maschi Femmine Genere 1
1
Al percorso di orientamento, accedono in 8. Ma uno dei partecipanti abbandona il progetto, subito dopo, per problematiche di carattere psichiatrico che gli impediscono di continuare.
5
Età 7
Partecipanti
6 5 4 Età
3 2 1 0
10
20
30
40
50
60
Età
Titoli di studio 6 5 4 3 2
Titoli di studio
1 0 Diploma Superiore
Licenza Media
Licenza Elementare
6
ESPERIENZE DI LAVORO 5 4 3 2 1 0 contratti irregolari
Serie1
contratto Attività in forma apprendistato imprenditoriale (interrotto dopo 1 anno) 1 1
5
Altri contratti
1
Percorsi di recupero 6 5 4 3 2 1 0 In fase di recupero (in carico al SER.T.) Serie1
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Non seguiti dai servizi e con un percorso di recupero in comunità 1
Il processo di orientamento:
1) VALUTAZIONE EX ANTE La presa in carico dell’utente viene formalizzata con l’apertura di un fascicolo personale su cui vengono raccolti i dati identificativi, informazioni relative alla situazione sociofamiliare. In questa prima fase viene quindi avviato il Bilancio delle competenze, volto a individuare le conoscenze, le abilità, le competenze personali e professionali dell’utente , partendo da esperienze occupazionali pregresse, esperienze formative, titoli di studio anche non riconosciuti. L’orientatore valuta quindi “l’occupabilità dell’utente”, criticità, ostacoli, ma anche risorse su cui agire. Strumenti: colloqui conoscitivi, colloqui di orientamento, schede di autoanalisi, colloqui motivazionali, Banca dati ISFOL delle professioni Prodotti: Fascicolo utente 7
DEFINIZIONE DEL PROGETTO INDIVIDUALIZZATO DI INSERIMENTO SOCIOLAVORATIVO Sulla base di quanto emerso nella fase di analisi, verrà elaborato, dall’équipe multidisciplinare, un progetto professionale personalizzato, che costituisce il prodotto finale del Bilancio delle competenze. Per ciascun utente verranno stabiliti: obiettivi formativi, di integrazione sociale e professionali. Strumenti: formazione, tirocini, inserimento diretto in azienda, colloqui motivazionali, riunioni d’Equipe, consulenza per l’avvio di impresa. Prodotti: Progetto individualizzato
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CRITICITA’ DELLA FASE DI ORIENTAMENTO Le maggiori criticità riscontrate nel target sono state difficoltà derivate dalle condizioni psicofisiche, intellettive e comportamentali, esito del percorso della dipendenza. Nello specifico la fase di orientamento ha evidenziato le seguenti difficoltà: interessi spesso confusi e non coincidenti con vere abilità e capacità con conseguenti aspettative troppo elevate o troppo basse. bassa fiducia nelle proprie possibilità:rifiuto di lavori svolti in passato o ricerca esclusiva degli stessi. scarsa capacità di mettere in relazione il lavoro con gli interessi (“mi piacciono le piante, ma non voglio fare il giardiniere o il vivaista”) e con le abilità e competenze possedute; ricorrente assenza di una propria pianificazione professionale; carenza di una idea di base sulla realtà del lavoro e delle abilità sociali richieste dall'ambiente lavorativo; nei casi di maggior disagio socio economico, predominanza della motivazione economica nel processo di costruzione del proprio progetto di autonomia a scapito di alternative più stabili livello di autoconsapevolezza talvolta non adeguato nell’analisi di pregresse esperienze lavorative terminate. partecipazione discontinua al programma terapeutico (ove presente). mantenere la motivazione al percorso in caso di utenti fuori sede. PROFILI PROFESSIONALI EMERSI
Profili professionali 5 4 3 2 1 0 Competenze Carrozziere Restauratore mobili generiche (esercitato in forma (imbianchino, autonoma) manovale, operaio generico)
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IL TIROCINIO Al termine della fase di Formazione e Orientamento è stata avviata la fase di tirocinio extracurriculare, con l’obiettivo di calare i partecipanti in un contesto di lavoro organizzato e in linea con le aspirazioni professionali e le attitudini di ciascuno. 6 Mesi di tirocinio Indennità mensile di 600 € La scelta dell’azienda dove svolgere il tirocinio è stata orientata dal Patto di inserimento socio-lavorativo: ciascun partecipante sulla base delle proprie competenze, attitudini, aspirazioni e risorse è stato inserito nel contesto lavorativo più rispondente.
Tipologia aziende 4
1
Ente locale (Comune dell'Aquila)
1
Cooperativa forestale
1
Cooperativa Sociale
Ditta individuale
Settore produttivo 5
1
Cura del verde pubblico e pulizia strade
1
Pulizie di edifici Restauro mobili antichi
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Il tirocinio rappresenta uno strumento fondamentale per l’inserimento lavorativo soprattutto delle fasce deboli, per un duplice motivo: da un lato, è l’occasione per l’allievo di sperimentare e consolidare le proprie abilità, conoscenze; dall’altro, è un’opportunità per l’impresa di conoscere un possibile lavoratore, valutandone le competenze e le abilità. E’ stata fondamentale la presenza dei tutor dell’inserimento lavorativo, tutti specializzati nel reinserimento socio-lavorativo di persone con disagio: indubbiamente esiste un pregiudizio che rende particolarmente complessa l’accoglienza di queste persone in azienda, sia da parte dei titolari sia da parte dei colleghi di lavoro. Il tutor dell’inserimento lavorativo ha avuto un ruolo di facilitatore, occupandosi di preparare l’azienda all’accoglienza del tirocinante, e nel contempo di motivare e incoraggiare quest’ultimo. La prima fase di inserimento al lavoro è stata in un certo senso più difficile, in quanto caratterizzata da ansia e insicurezza rispetto alla propria adeguatezza. Ma tale fase è stata presto superata: in quanto tutti i partecipanti hanno mostrato motivazione, competenze professionali e dedizione al lavoro. Si è lavorato su questo stato d’animo e si è cercato di mantenere un spirito alto, anche attraverso il pagamento puntuale dell’indennità di tirocinio che ha rappresentato un valido sostegno economico e una gratificazione per il proprio impegno. Il percorso lavorativo è stato caratterizzato in un ultima fase da una certa discontinuità probabilmente anche per un’incertezza legata al futuro, per una difficoltà ad essere sempre costanti e con motivazione alta. La media delle ore di tirocinio lavorate è stata comunque alta e vicina al 100%.
% Presenze per tirocinante 100% 80% 60% 40% % Presenze per… 20% 0% 1
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3
4
5
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Purtroppo durante questa fase i partecipanti sono diventati 5: la precarietà e la difficoltà di questi percorsi di reinserimento lavorativo appare in tutta la sua evidenza, quando eventi improvvisi e inaspettati, sebbene sempre temuti, interrompono esperienze positive e diviene fondamentale il supporto psicologico e motivazionale. Complessivamente comunque il tirocinio è stato vissuto dai 5 partecipanti rimasti come un’esperienza positiva, corrisposta anche dai tutor aziendali: in tutti i casi vi è stata una soddisfazione rispetto al lavoro svolto, al comportamento e alla capacità relazionale dei tirocinanti. 11
MATCHING LAVORATIVO L’ultima fase del progetto avviata contestualmente al tirocinio è stata la fase di matching lavorativo con l’obiettivo di supportare i partecipanti nella fase di collocazione sul mercato del lavoro. Ogni partecipante è stato seguito in maniera individuale con le seguenti azioni:
Attività di prima informazione su servizi locali, opportunità, normative inerenti il lavoro, l’istruzione, la formazione e l’orientamento
•L’operatore accoglie l’utente per un colloquio di presa in carico. Al suo interno attua una prima fase di decodifica del fabbisogno espresso dall’utente, fornendo informazioni di base su normative e opportunità.
Supporto all'autoconsultazione di fonti e materiali
•L’operatore fornirà il supporto nella stesura del CV ai lavoratori interessati a proporsi/riproporsi sul mercato del lavoro e non autonomi in questo tipo di attività, valorizzando gli aspetti salienti della vita professionale della persona e finalizzandoli ad una più efficace ricerca del lavoro.
Supporto alla stesura del CV
Consulenza per l’avvio di impresa o lavoro autonomo
•Valorizzazione di tutte le esperienze di lavoro •Redazione del CV in formato europeo
•I lavoratori che, in base alle proprie richieste e alle attitudini emerse durante il percorso di orientamento, manifestano interesse per l’avvio di lavoro autonomo o di costituzione di un’impresa anche in forma cooperativistica, verranno supportati anche attraverso un raccordo con i servizi a ciò deputati.
Tra gli obiettivi della fase di matching vi è stato anche quello di dotare i partecipanti di strumenti di ricerca attiva del lavoro, che potessero essere utilizzati anche in una fase successiva in cui sarebbero stati privi di un supporto individualizzato. La fase di matching ha riguardato 5 persone a cui sono state erogate complessivamente 100 ore di servizio così strutturate:
ricerca del lavoro su internet le agenzie per il lavoro: quali sono, iscrizione alle agenzie centro per l’impiego: funzionamento e iscrizione. invio candidature contatto aziende 12
Le criticità maggiori di questa fase senza dubbio sono state rappresentate dalla bassa occupabilità dei partecipanti: -
età basso profilo professionale esperienze professionali nulle o irregolari
Ricordiamo inoltre che i partecipanti al progetto pur appartenendo ad una categoria di svantaggio, hanno agevolazioni quasi nulle che non incoraggiano le aziende. Soltanto uno tra i partecipanti potrà continuare ad avere un supporto individualizzato per il reinserimento lavorativo, in quanto rientrante tra i beneficiari del Programma Garanzia Giovani. Si è pertanto preferito indirizzare la ricerca di lavoro in contesti “responsabili” quali cooperative sociali ed enti locali. Sono state contattate le cooperative sociali di tipo B attive a L’Aquila allo scopo di verificarne i fabbisogni di personale presenti e futuri. Sono stati quindi inviate le candidature. In secondo luogo è stato avviato un confronto con il Comune dell’Aquila allo scopo di verificare la possibilità di affidare alla Cooperativa Sociale La Garganta, lavori solidali, partner del progetto, la cura di un’area verde su cui realizzare degli inserimenti lavorativi dei partecipanti al progetto. La richiesta si è basata sull’ art. 5 della Legge 381/912 che prevede che gli enti pubblici possono affidare alle cooperative sociali di tipo B, mediante convenzione, lo svolgimento di attività e servizi finalizzati a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate. Il confronto è tutt’ora in corso.
Conclusioni Il progetto si chiude a gennaio 2015, ma la rete creata tra i partner di progetto continua ad operare per cercare di realizzare l’inserimento lavorativo dei partecipanti al progetto, contando in particolare sul supporto del Comune dell’Aquila, che ha contribuito alla fase di tirocinio e sta valutando la possibilità di affidare dei servizi alle cooperative sociali per garantire il diritto al lavoro dei cittadini che più di altri vivono situazioni di disagio.
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