Ideas Incubator Magazine 02

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IL FUTURO: SOCIAL ED E-COMMERCE ALL IN ONE

L’IMPORTANZA DI DEFINIRE GLI OBIETTIVI

TU CI METTI L’IDEA NOI I SOLDI

Arduino Schenato

IL TRADING HA CAMBIATO LA MIA VITA LA MIA ATTIVITÀ COSTRUITA DAL NULLA

CROWDFUNDING

PER FARE A MENO DELLE BANCHE

LAVORADIO

RACCONTIAMO COME ESSERE MANAGER DI SE STESSI

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I VIAGGI DI ALE

QURAMI

IORITIRO

NUOVA STARTUP

NUOVA STARTUP

NUOVA STARTUP


M A G A Z I N E

Content 02

EDITORIALE MAURO CREMONINI

L’IMPORTANZA DI DEFINIRE GLI OBIETTIVI LUIGI LUONGO

IL TRADING HA CAMBIATO LA MIA VITA ARDUINO SCHENATO

01•2015

TU CI METTI L’IDEA NOI I SOLDI MASSIMO MEREGHETTI

IDEAS INCUBATOR MAGAZINE Piazza Boffalora 4 – 6830 – Chiasso Tel. +41 788 997 957 info@ideasincubator.ch www.ideasincubator.ch CEO IDEAS INCUBATOR Maxx Mereghetti maxx.mereghetti@ideasincubator.ch RESPONSABILE IDEAS INCUBATOR MAGAZINE Mauro Cremonini mauro.cremonini@ideasincubator.ch STRATEGIST IDEAS INCUBATOR Alessandra Chirizzi alessandra.chirizzi@ideasincubator.ch STARTUPPER COACH IDEAS INCUBATOR Marco Bazzan marco.bazzan@ideasincubator.ch STARTUPPER COACH IDEAS INCUBATOR Stefano Narducci info@startupclub.it SEO SPECIALIST IDEAS INCUBATOR Luigi Luongo info@luigiluongo.com FORMATORE AREA COMUNICAZIONE Diego Strano diegostrano.it@gmail.com

Questa rivista non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene pubblicato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ SI CHIAMA “I VIAGGI DI ALE” ALESSANDRO MARRAS

TUTTI PAZZI PER IL CROWDFUNDING STEFANO NARDUCCI

RACCONTIAMO COME ESSERE MANAGER DI SE STESSI VITO VERRASTRO

IL FUTURO: SOCIAL ED E-COMMERCE ALL IN ONE MARCO BAZZAN

STORIA DI QURAMI, L’APP PER UN MONDO SENZA CODE ROBERTO MACINA

IORITIRO SPEDISCE E RITIRA PACCHI O BUSTE AL POSTO TUO DANIELE VISMARA

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M A G A Z I N E Ideas Incubator Magazine diffonde e promuove le attività della Scuola di Talenti, nata allo scopo di affiancare nuove startup per aiutarle a costruire il proprio business, offrendo loro gli strumenti giusti per farle decollare. Ogni numero ha l’obiettivo di far conoscere giovani e nuove imprese e offrire, attraverso gli articoli dei docenti afferenti alla Scuola, utili consigli per chi vuole dare avvio a una propria attività.


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APRILE 2015

LA MIGLIOR COSA del futuro è che arriva un giorno alla volta... Questa frase potrebbe apparire consolante per chi ha sempre poco tempo a disposizione ma il risvolto della medaglia non lo è altrettanto... Il futuro non esiste se non come una serie di successivi presenti. Il futuro lo costruiamo tutti i giorni e se non si realizza è per colpa di ciò che non abbiamo saputo costruire. La tua opportunità è oggi e non domani; la parola “domani” è solo una scusa. Il futuro è l’origine di tutte le nostre speranze e di tutte le nostre paure, ma più terrai in pugno il presente meno dipenderai dal futuro. Quanto è vasto il tuo presente? Quanto è tuo? La storia di molte aziende di successo probabilmente è partita da domande come questa. Ma occorre rischiare. Fate una prova: mandate una mail a una qualsiasi delle persone che hanno scritto in questa rivista e chiedeteglielo. Chiunque abbia desiderato realizzare qualcosa lo sa: devi essere pronto a rischiare per ottenerla. “Il coraggio uno non se lo può dare”. Forse risulterà un po’ presuntuoso citare don Abbondio e I promessi sposi ma accade a ognuno di noi, presto o tardi, di perdere fiducia lungo il cammino; in queste occasioni bisogna ricordare che il coraggio necessario uno se lo deve dare.

editoriale Mauro Cremonini

Il coraggio di cambiare una situazione che non vogliamo, il coraggio di uscire da una situazione di comodo che non porta da nessuna parte, il coraggio di invitare a cena la ragazza dei nostri sogni e di sentirci rispondere “no”. Perché il coraggio fa di una persona qualunque un re e ci sono persone che vivono tutta una vita per un solo minuto o un solo gesto. La paura invece finisce col reprimere anche la verità. Con questo numero apriamo una nuova sezione dedicata alla finanza e al trading online. Aprire questa sezione significa, per Ideas Incubator, trasportare su queste pagine le proprie radici: il trading, infatti, rappresenta il mondo dal quale provengono Maxx Mereghetti (ceo di Ideas Incubator) e molti dei suoi collaboratori. La copertina è quindi tutta per Arduino Schenato, trader indipendente che, dal nulla, ha costruito la propria attività di trading sui mercati finanziari. Nel suo articolo

Arduino racconta la propria storia, i primi passi, e quanto la giusta motivazione sia stata determinante per “farcela”. Arduino è l’esempio di una persona che è stata capace di rischiare per cambiare la propria vita; di una persona che è stata in grado di abbandonare una situazione “di comodo” per percorrere una strada nuova. Dopo la pubblicazione del primo numero siamo stati contattati da numerose persone interessate alla nostra attività e desiderose di raccontare la propria esperienza su queste pagine: giovani startupper che, ogni giorno, lottano per portare avanti i propri sogni. Per tutte queste persone la vita è un continuo cambiamento, un perenne movimento; per tutte queste persone ogni giorno si tratta di trovare il coraggio di non mentire a se stesse e di non serbare alcuna domanda scomoda nel cuore. Riempite di energia il presente.

NON È PERCHÉ LE COSE SONO DIFFICILI CHE NON OSIAMO, MA È PERCHÉ NON OSIAMO CHE SONO DIFFICILI. - LUCIO ANNEO SENECA

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SCUOLA DI TALENTI

LA MAPPA PER IL BUSINESS

L’IMPORTANZA DI DEFINIRE GLI OBIETTIVI di LUIGI LUONGO

PER POTER MUOVERE I PRIMI PASSI NEL MONDO DEL BUSINESS ONLINE È FONDAMENTALE COSTRUIRE IL PROPRIO MEASUREMENT PLAN; UNO STRUMENTO FONDAMENTALE ATTRAVERSO IL QUALE DEFINIRE LE AZIONI DA COMPIERE PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI A MEDIO E LUNGO TERMINE E IMPOSTARE UN’EFFICACE STRATEGIA SEO.

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Ho iniziato la mia carriera lavorativa in una grande multinazionale di consulenza informatica, trovandomi fin da subito di fronte a realtà nazionali di spicco. Tra le tante cose che ho imparato ce n’è una in particolare che apprezzo da quando sono diventato un libero professionista: quella di saper gestire un progetto avendo ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e la strada da percorrere. Come per ogni attività offline, avere una buona strategia è fondamentale anche per un’attività online. Avere una buona strategia SEO fa la differenza tra ottenere i risultati che ci siamo prefissati e il fallire non ottenendo la giusta visibilità sul nostro progetto. Avere una buona strategia SEO evita il rischio di rimanere sommersi dai migliaia di siti che ogni giorno vengono messi in rete. Una strategia SEO valida deve riuscire a far crescere il tuo business e il tuo sito mese dopo mese in maniera costante. Questo però non significa che ti porterà risultati immediati, tuttavia inizierai a notare una crescita continua fino al raggiungimento dell’obbiettivo desiderato. CHE DIFFERENZA C’È TRA OBIETTIVO DI BUSINESS E OBIETTIVO DEL SITO INTERNET? C’è molta confusione su questo aspetto. Molti credono che obiettivi di business e obiettivi del sito internet siano la stessa cosa. Niente di più sbagliato. Lascia che ti spieghi la differenza tra questi due concetti.

LUIGI LUONGO

info@luigiluongo.com

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ato a Torino il 15 Luglio 1986 e diplomato come perito informatico, decido di proseguire i miei studi al Politecnico di Torino dove mi laureo a 25 anni in Ingegneria Informatica. Inizio fin da subito a lavorare come sviluppatore e SEO presso una grande multinazionale di informatica. Mi sposo il 6 Ottobre 2012 e inizio la mia carriera da libero professionista.


LA MAPPA PER IL BUSINESS LUIGI LUONGO

IL WEB È UNA REALTÀ DOVE È FACILE PERDERSI E FALLIRE. QUESTO SUCCEDE PERCHÉ NON SI HANNO CHIARI GLI OBIETTIVI DI BUSINESS E GLI OBIETTIVI DEL SITO.

Quando si parla di obiettivo di business si intende un obiettivo strettamente legato al successo finanziario della tua attività. Quindi è un obiettivo di business fatturare K-mila euro l’anno per aver venduto X prodotti, ottenere K-mila euro l’anno dalla vendita di spazi pubblicitari, oppure ottenere K-mila euro l’anno da donazioni e così via. Quando si parla, invece, di obiettivo del sito internet si intende la definizione dei risultati in termini di visibilità e di azioni compiute dal visitatore. La visibilità integra in sé alcuni aspetti come il tasso di conversione, il numero di visite, il grado di engage eccetera. Come potete vedere queste tipologie di obiettivi sono molto differenti tra loro ma nello stesso tempo uno è conseguenza dell’altro. Ricorda: definisci un obiettivo di business per definire gli obiettivi del tuo sito internet. Il web è una realtà molto intuitiva e accessibile ma dove è molto facile perdersi e fallire. Questo succede perché non si hanno ben chiari gli obiettivi di business e gli obiettivi del sito. QUINDI COME POSSIAMO DEFINIRE IN MANIERA PRECISA E PUNTUALE UN OBIETTIVO? Un obiettivo deve possedere alcune caratteristiche: • Dev’essere definito quindi non vago • Dev’essere possibile il suo raggiungimento • Dev’essere raggiungibile in tempi definiti e limitati Tramite la definizione di obiettivo ora dovresti già essere in grado di definire i tuoi. Proviamo a fare un esempio. Immaginiamo di aprire un nuovo sito che pubblicizzi la nostra azienda. Come possiamo procedere? La prima cosa a cui dobbiamo pensare è: • Qual è il mio obiettivo di business? • Qual è lo scopo del nuovo sito? Proviamo a rispondere a queste domande insieme partendo dal presupposto che siamo un’azienda che vende materassi in maniera tradizionale da molte ge-

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nerazioni. Come prima cosa chiariamoci le idee, quello che vogliamo è: • Vendere materassi anche online • Far conoscere le caratteristiche X, Y e Z alle persone che sono interessate a comprare un nuovo materasso e che arrivano sul nostro sito A questo punto traduciamo quelle che sono le nostre osservazioni in obiettivi, quindi: • Attualmente vendo X materassi all’anno. Voglio arrivare a vendere, entro il prossimo anno, Y materassi tramite il nuovo sito e-commerce. • Voglio riuscire a far conoscere a N persone il mio negozio online e di queste N voglio che il X% acquistino il mio materasso Queste proiezioni saranno ovviamente inficiate da errori di stima ma potremo sempre rifinirle andando avanti con lo sviluppo della nostra strategia SEO. A questo punto possiamo definire il Measurement Plan, ovvero lo strumento che diventerà la nostra cartina geografica. DEFINIAMO IL MEASUREMENT PLAN Il Measurement Plan è un piano di misurazione in cui vengono riportate le metriche per valutare il raggiungimento dell’obiettivo e lo stato corrente della strategia di visibilità che si è messa in pratica. Un Measurement Plan si divide in due sezioni: una prima in cui si valuta e si definisce l’obiettivo di medio termine, e una seconda dove si valuta e si definisce l’obiettivo di lungo termine. Solitamente per obiettivo di medio termine si intende un arco temporale di sei mesi mentre per un obiettivo di lungo un arco temporale di un anno. I paragrafi che andranno inseriti all’interno del Measurement Plan, sono: 1. Obiettivi di business 2. Obiettivi del sito internet 3. Stato dell’arte 4. Valori di target 5. Obiettivi di medio termine


LA MAPPA PER IL BUSINESS LUIGI LUONGO

6. Obiettivi di lungo termine 7. Segmenti di traffico Obiettivi di business In questo paragrafo andremo a inserire gli obiettivi di business che vogliamo raggiungere e che giustificano l’esistenza del sito internet. Quindi riporteremo la frase “Attualmente vendo X materassi all’anno…” Obiettivi del sito internet Obiettivo principale In questo paragrafo andremo a definire l’obiettivo principale e gli obiettivi secondari. L’obiettivo principale è iniziare a vendere online. Naturalmente se vogliamo vendere online non ci basterà solo portare traffico e acquisire visibilità ma soprattutto convertire i visitatori del nostro sito in clienti. Obiettivo secondario Gli obiettivi secondari aiutano e supportano la realizzazione dell’obiettivo principale. In questo esempio potrebbero essere: • L’aumento del traffico proveniente dai motori di ricerca • L’aumento del grado di engage dell’utente con il portale • Il miglioramento del supporto all’acquisto Stato dell’arte Qui dovrà essere definito lo stato dell’arte. Possiamo vedere questa parte come il censimento di quello che già possediamo. Se l’ecommerce parte da zero questa parte non giocherà un ruolo importante nel nostro Measurement Plan. È comunque utile per appuntare qualche dato sul mercato in cui andremo a operare.

persone che atterreranno sul nostro sito. I dati riportati in questa sezione deriveranno dall’aver applicato il segmento di traffico relativo alla sorgente di provenienza dei visitatori in questo caso i “motori di ricerca”. SIAMO ARRIVATI ALLA FINE, E ORA? Non ci rimane che pensare e pianificare una strategia SEO che ci permetta di raggiungere gli obiettivi definiti nel Measurement Plan. Ti posso assicurare, per esperienza personale, che avere una piano strategico che preveda e definisca in maniera precisa quali siano i tuoi obiettivi e cosa vuoi raggiungere è come avere una cartina che ti indica dove sei in questo momento e dove devi andare. Ricordati che è molto facile iniziare un progetto online ma non è altrettanto facile concretizzarlo per realizzare i tuoi obiettivi!

Valori di target In questo paragrafo verranno definiti i nostri desiderata, ovvero i valori target che ci siamo prefissati di raggiungere con la nostra strategia SEO. I valori target faranno riferimento ai segmenti di traffico. Un segmento di traffico è un modo per profilare le

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IL RACCONTO DELLE START-UP E DEGLI HIGH-LIGHT DI IDEAS INCUBATOR WWW.IDEASINCUBATOR.CH/STARTUP-REALITY


FINANCE

LA MIA STORIA SENZA FILTRI

IL TRADING HA CAMBIATO LA MIA VITA di ARDUINO SCHENATO

GUARDA IL VIDEO LA STORIA DI ARDUINO SCHENATO, TRADER INDIPENDENTE CHE, DAL NULLA, HA COSTRUITO LA SUA ATTIVITÀ DI TRADING SUI MERCATI FINANZIARI E QUELLA DI FORMATORE DEL SETTORE DI SPICCO NELLA SCENA ITALIANA. IL SUO CURRICULUM MOSTRA COLLABORAZIONI CON I PIÙ IMPORTANTI BROKER, RELATORE PER EVENTI DI RILIEVO E GUEST PER LE MAGGIORI TRASMISSIONI DEL SETTORE.

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Ricordo come fosse ieri il garage dell’Hotel Michelangelo di Milano. Era dicembre del 2009 e fuori nevicava. Io ero arrivato dalla mia città, Rovigo, un piccolo paese poco conosciuto tra Padova e Bologna. Ero arrivato presto per un evento di trading dedicato al mondo dello scalping sul forex, una modalità di trading sul mercato delle valute molto lontana dalla mia ma che mi affascinava e quindi partecipai per cercare di capirci qualcosa in più. Dopo aver parcheggiato, uscii dall’auto e vicino a me trovai le due persone che avevano organizzato questo seminario: Massimo Mereghetti e Alessandra Chirizzi che prontamente salutai dirigendomi verso la sala. Destino. Appena arrivato vidi che già moltissime persone stavano attendendo di entrare. L’evento fu interessante. Massimo, con il suo speech, mi diede molte informazioni su cui riflettere. Anche cose che non conoscevo. La cosa che ricordo è che quel giorno sentii una vibrazione strana, difficile da spiegare a parole. Qualche mese dopo iniziai a scrivere un blog (www.hereforexblog.com) dove discutere di trading e di forex; un tipo di blog davvero raro per quel periodo, soprattutto perché mirato a presentare le operazioni da impostare il giorno successivo, discutere i risultati ottenuti e mostrare un’operatività che in Italia era ancora praticamente sconosciuta. Dopo qualche mese avevo svariati followers, persone affascinate dal mio metodo basato sulla SEMPLICITÀ, persone che mi scrivevano dicendo che finalmente, seguendo il mio blog, stavano cominciando a guadagna-

ARDUINO SCHENATO

info@hereforex.com

A

rduino Schenato è un trader privato e precursore, in Italia, delle tecniche di Price Action Naked che studia e cerca di migliorare ogni giorno. Svolge attività di formazione professionale e consulenza operativa attraverso I suoi siti hereforex.com e tradingfinanziarioprofessionale.com


LA MIA STORIA SENZA FILTRI ARDUINO SCHENATO

re dal trading online. Questa per me era davvero una grande soddisfazione. Da qualche tempo ero iscritto a un social network del trading di nome di Ttribe dove SENTIVO CHE postavo qualche articolo linkato CON MASSIMO E al mio blog. Un giorno, attorno a ALESSANDRA SI fine giugno, ricevetti un messagPOTEVA COSTRUIRE gio privato da Massimo MereQUALCOSA, MI DAVANO LA ghetti... sì, proprio la persona che SENSAZIONE DI qualche mese prima ero andato ESSER PARTITI DAL ad ascoltare e che mi aveva sapuNIENTE COME ME to trasmettere quella vibrazione che non saprei spiegare... Mi disse di dargli il mio numero di telefono perché voleva parlare con me. Dopo qualche giorno Massimo chiamò e mi chiese se potevamo vederci nel suo ufficio che ai tempi era a Milano. Arrivai attorno alle 16 e, subito, trovai l’atmosfera giusta per lavorare e sentirsi a casa... Sembrava che Massimo mi conoscesse da una vita e io lo stesso con lui... Destino. Non saprei come descriverlo a parole ma sentivo che con Massimo e Alessandra si poteva costruire qualcosa perché erano umili e mi davano la sensazione di esser partiti dal niente come me. Io sono nato dal nulla. Il mio primo conto di trading era inferiore ai 1.000 euro. Il trading mi ha salvato la vita. Quel giorno, in quell’ufficio di Milano, mi è stato proposto di creare un progetto in team, un’azienda

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dove offrire me stesso come trader a tutti coloro che avessero voluto approfondire il mio metodo di lavoro nei mercati finanziari. Dico la verità, inizialmente non sapevo se era quello che volevo... Massimo lo può confermare. Io ero un trader e NON facevo formazione. Fu dopo qualche riflessione che, a fine settembre, feci il passo decisivo per intraprendere questa nuova avventura dedicata alla formazione di trading. Una passione incredibile, per me il più bel mestiere del mondo. L’incontro con Massimo ha fatto sì che moltissime mie idee, strategie, modi di vedere siano ora parte di tanta gente in Italia, e forse alcuni nemmeno lo sanno... Io e Massimo ci trovammo per ratificare con una firma i nostri accordi e subito mi disse di prepararmi perché a metà novembre avrebbe organizzato un importante evento (simile a quello al quale avevo partecipato circa un anno prima). Il topic della giornata era: Arduino vs. Maxx ovvero Price Action vs. Scalping Incredibile! Quella vibrazione di un anno prima era un segno... Adesso ero io sopra quel palco dove, con Massimo, abbiamo presentato “l’incontro” attraverso la metafora del film Rocky 4. Non so dire se io fossi Rocky Balboa o Ivan Drago, so solo che fu un evento come se ne vedono pochi in Italia. Quando spiegai di fare trading con grafici con time frame “daily” ci furono occhi sgranati, bocche aperte e silenzio in sala.


LA MIA STORIA SENZA FILTRI ARDUINO SCHENATO

Ora è considerata una metodologia normale da tanti trader e tanti formatori ma sono felice e orgoglioso che il tutto sia partito grazie a quel magico evento. Ancora oggi parlarne è un’emozione. Dopo qualche giorno misi online il mio sito internet e il mio primo eBook: Professional Trader. Oggi questo eBook è uno dei MUST per chi fa trading con la Price Action. Quante visioni, ricordi... bellissimo parlarne e rivivere certi momenti. Dico davvero, io sono una persona semplice ma in ogni cosa che faccio non mi piace giocare soltanto per partecipare, il mio obiettivo è sempre quello di vincere. Non mi do mai per vinto. Non mi sono mai dato per vinto. Quando ero un ragazzino giocavo a basket. Mi allenavo ogni giorno dalle 14 alle 20 anche quando non mi dovevo allenare. Per anni ho vinto il titolo come migliore giocatore e, più di una volta, ho “svoltato” il risultato di una partita in positivo durante gli ultimi minuti di gioco. Ho partecipato a tre campionati in una sola stagione perché ero convocato a giocare con le squadre dei “ragazzi più grandi”. A circa vent’anni facevo musica con grande passione e il mio sogno era arrivare a pubblicare un disco negli Stati Uniti, patria dei miei artisti preferiti. Ci sono arrivato. Ho vissuto circa due anni in California e pubblicato ben tre dischi facendo concerti e svariati tour.

QUELLO CHE CONTA È LA MOTIVAZIONE, COSA TI SPINGE. IL SENSO DI VENDETTA “POSITIVA”. IL PARTIRE DAL NIENTE. LA FORZA INTERIORE È LA VERA FORZA. LA TUA AMBIZIONE DEVE ESSERE PIÙ FORTE DELLA TUA PAURA.

Nella mia vita ho capito che solo se vuoi davvero una cosa con tutto te stesso la puoi ottenere. Non importa se sei alto poco più di 1.70 e vuoi battere un ragazzo di 2 metri in una sfida “uno contro uno” a pallacanestro. Io l’ho fatto. Non importa se sei un italiano “senza agganci” e vuoi arrivare negli States a fare musica. Io l’ho fatto. Quello che conta è la motivazione, cosa ti spinge. Il dolore spesso è una grande motivazione. Il senso di vendetta “positiva”. Il partire dal niente. La forza interiore è la vera forza. La tua ambizione deve essere più forte della tua paura. Il progetto “nuovo” mi diede una grande energia positiva. Dopo l’evento moltissima gente voleva a tutti i costi formarsi attraverso il mio metodo di trading e le mie strategie. I rapporti con Massimo e Alessandra erano sempre migliori e il business era in aumento. Purtroppo però, a Marzo del 2011, mi arriva una notizia non bella… avrei dovuto fare una pausa di qualche mese per un mio problema di salute arrivato in maniera improv- I MIEI SERVIZI DI SEGNALI visa. Un intervento chirurgico peOPERATIVI sante con un periodo di riabilitazio- HANNO FORNITO ne di oltre due mesi. INDICAZIONI PER NON ho mai pensato di smette- FARE TRADING re. SENZA MAI Né di fare trading, né di abban- CHIUDERE UN donare il progetto di formazione ANNO IN PERDITA. cominciato. Quello era solo uno “stop loss”. Quella era solo una nuova motivazione. Una nuova vendetta “positiva” aspettava il mio futuro destino. Sì. Il destino che disegno io stesso. Qualche mese dopo, esattamente a luglio, chiamai Massimo… lo ricordo come fosse ieri. Al telefono gli dissi che sarei ripartito senza discussioni. Più forte di prima. Avevo già pronto un nuovo eBook: Il business del Forex Trading. Un libro scritto nel periodo in cui non potevo muovermi, scritto per approfondire il mio metodo e la mia mentalità di trader. Un altro evento ci aspettava... anzi tantissimi altri eventi visto che il resto è storia.

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LA MIA STORIA SENZA FILTRI ARDUINO SCHENATO

Ad oggi ho scritto un terzo libro: The 2R Strategy. Ho collaborato e collaboro con i maggiori broker sul mercato e sono spesso chiamato come guest per eventi di trading online e trasmissioni del settore. Il mio curriculum parla chiaro. I servizi di segnali e analisi operative offerti dai miei siti hanno fornito indicazioni mirate di trading sui mercati finanziari senza chiudere mai un anno in perdita. Ho formato moltissime persone che ora fanno trading come unica professione o come seconda attività profittevole. Sono ideatore di una strategia di trading proprietaria che punta sulla NON discrezionalità e la semplicità. Grazie a questa modalità operativa del tutto NUOVA tantissimi traders ora GUADAGNANO. Sono davvero orgoglioso di quello che oggi sono le mie attività di trading operativo e di formatore serio del settore. Nella mia esperienza ho visto e vissuto tante situazioni sulla mia pelle e sulla pelle di altri. Tutto offre un’esperienza che può essere utilizzata nel futuro. Positiva o negativa che sia. Devo dire, però, che l’esperienza negativa è molto più formativa e capace di offrire il miglior punto di partenza per ottenere da soli quello che si desidera. Cercare sempre di essere un fuoriclasse per sfondare nel proprio settore è una cosa che ho sempre avuto come obiettivo.

Migliorare ogni giorno i dettagli per arrivare all’eccellenza. Dettagli. Trovare sempre lo stimolo e lo spunto per criticarsi e fare un passo più avanti domani. Criticarsi. Non avere la presunzione di credere di essere il migliore, ci sarà sempre qualcuno che ti batte. Umiltà. Non copiare dai tuoi eroi ma cerca di essere tu stesso il tuo eroe. Stimarsi. Vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Carpe Diem. Dopotutto, si muore una volta sola ma si vive ogni giorno.

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MAGAZINE


SCUOLA DI TALENTI

FAI DECOLLARE IL TUO POTENZIALE

TU CI METTI L’IDEA NOI I SOLDI di MASSIMO MEREGHETTI*

GUARDA IL VIDEO IDEAS INCUBATOR È L’IMPRESA DI CHI VUOLE FARE IMPRESA. SE HAI UN’IDEA E VUOI TRASFORMARLA IN UNA STARTUP, IDEAS INCUBATOR LAVORA SUL TUO TALENTO PER TRASFORMARE IL TUO POTENZIALE IN UNA REALTÀ. ABBIAMO INTERVISTATO IL CEO DI IDEAS INCUBATOR, MASSIMO MEREGHETTI, PER FARCI RACCONTARE COME VENGONO SELEZIONATE E FINANZIATE LE IMPRESE DI DOMANI.

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Ogni persona porta con sé, dalla nascita, dei “talenti”. Il talento esprime un potenziale. Quanto sia spendibile tutto questo per raggiungere un obiettivo nello sport, nel business, nelle relazioni dipende molto dalla capacità di trasformare questo potenziale in un risultato, attraverso delle azioni. Che cos’è Ideas Incubator? Ideas Incubator è l’impresa di chi vuole fare impresa. Se hai un’idea e vuoi trasformarla in una Startup, Ideas Incubator lavora sul tuo talento per trasformare il tuo potenziale in una realtà. In una parola, Ideas Incubator, è un “incubatore” di impresa, come suggerisce il nome stesso. Nell’epoca in cui il settore bancario ha subito un duro contraccolpo e non è sufficientemente in condizione di sostenere le imprese dal punto di vista finanziario, sono le imprese più forti e già strutturate ed i fondi di Venture Capital a farla da padrone. Come seleziona Ideas Incubator le imprese da finanziare? Non si tratta di regalare dei soldi a chiunque, ma di scegliere le persone su cui puntare, prima ancora delle loro idee, e comprendere se ci sono le giuste aspettative per lavorare insieme. Questo è il presupposto di partenza. Segue una prima analisi dell’idea attraverso una brevissima presentazione chiamata “Pitch” attraverso la quale il proponente illustra qual è il settore di riferimento o il campo di applicazione, qual è il problema che viene preso in considerazione e come viene risolto. Si passa poi alla presentazione del business plan che deve risultare chiaro, prevedere un’analisi di mercato, il piano di ricerca clienti e, ov-

* Intervisa a cura della redazione di Ideas Incubator Magazine

MAXX MEREGHETTI

maxx.mereghetti@ideasincubator.ch

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o iniziato la mia carriera nel 1997 sui mercati finanziari dove opero tuttora con successo. Mi piace innovare, mi chiedo spesso “perché” e “come”, quando osservo quello che accade. Bisogna avere informazioni e preparazione per trovare soluzioni ai problemi. Amo la creatività. Questo è il mio talento a cui posso ricondurre i miei successi e che metterò a disposizione della Scuola di Talenti.


FAI DECOLLARE IL TUO POTENZIALE MAXX MEREGHETTI

Quali sono le domande che pone più di frequente a chi gli propone un progetto? Domando quali siano i punti deboli dell’idea, perché i clienti dovrebbero sceglierti e soprattutto cosa ti spinge a realizzare questa impresa. Se un’idea viene accettata cosa succede? Una volta che Ideas Incubator seleziona un’idea inizia il processo di “accelerazione”, attraverso il quale il team inizia un percorso per realizzare un prodotto o servizio a prova di mercato. Questo percorso è accompagnato da “mentor” con esperienza d’impresa che supportano il team in tutte le sue fasi. Il “mentor” non si occupa di “fare le cose al posto tuo” ma, come un coach sempre presente, ti aiuta a porti le domande giuste offrendoti una rete di partner di livello alto e ampia visibilità, in modo che tu possa misurarti con il tuo progetto da vero protagonista. In che modo Ideas Incubator finanzia queste nuove imprese? Per avviare un’impresa servono degli investimenti e anche in questo caso Ideas Incubator interviene nella misura necessaria a rendere possibile la fase iniziale del progetto, attraverso il primo finanziamento che viene chiamato “seed”. È possibile che nel tempo la startup abbia bisogno di ulteriori risorse economiche per proseguire il proprio cammino e svilupparsi rapidamente nei primi anni ed anche in questo caso Ideas Incubator interviene, ad esempio presentando investitori istituzionali o privati, business angels, fondi di Venture Capital e promuovendo l’iniziativa attraverso portali autorizzati di crowdfunding. Mi hai parlato di un percorso di “accelerazione”, quali sono i passaggi più importanti di questo percorso? Esiste una vera e propria strada da percorrere. Per le startup che selezioniamo si tratta di lavorare insieme fianco a fianco, mentre per tutti coloro che sono interessati a fare impresa o semplicemente ad approfondire l’argomento, abbiamo reso disponibile online un percorso formativo in modo completamente gratuito. Ideas Incubator, infatti, ha dedicato un ramo della compagnia alla formazione, attraverso il sito dedicato www.ScuoladiTalenti.com, in cui è disponibile un blog con le novità che riguardano la società e il programma formativo.

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NON LASCIARE LA TUA IDEA NEL CASSETTO, CON MAXX MEREGHETTI TRASFORMALA NEL BUSINESS PERFETTO.

viamente, l’analisi dei costi e dei ricavi. Tutto questo rischia di rimanere una personale interpretazione sulla carta, per questo motivo qualsiasi iniziativa viene sottoposta a un test di mercato. In questo modo si riesce ad avere una valutazione oggettiva di insieme.

Quali sono gli elementi che fanno la differenza fra chi realizza o meno un progetto? “Hard work beats talent if talent doesn’t work hard”. Ho stampato questa frase e l’ho appesa alla parete del mio ufficio, per ricordarmi che il duro lavoro batte il talento. Credo che molte persone non realizzino progetti di successo per due ragioni. La prima perché non hanno le giuste conoscenze e i giusti strumenti per poter essere incisivi ed efficaci. La seconda è che abbandonano il progetto o addirittura non iniziano. Le persone che incontrano delle difficoltà per mancanza di strumenti, possono compensare questo problema attraverso la costanza, la grinta, la determinazione, che sono sempre talenti che fanno parte del proprio potenziale. Le persone che invece si fermano lungo la strada o non partono con il progetto, probabilmente hanno problemi nello strutturare l’idea, hanno difficoltà nell’immaginarsi lungo il cammino da percorrere. Nutrono poca fiducia in se stessi e credono che senza l’idea perfetta non abbia senso procedere. La destinazione esatta di un’idea non può essere conosciuta all’origine. Forse è proprio questo che spaventa coloro che hanno bisogno di sicurezza e idee chiare sin da subito: per molti è assolutamente impossibile intraprendere una strada senza delle mete precise, definite all’inizio, ma tutto ciò non è possibile, così come non è possibile evitare gli errori nel proprio cammino o pensare di evitarli agli altri. La capacità di vivere con fiducia nel futuro, nonostante gli errori del presente, è il vero segreto.

Per contattarmi www.scuoladitalenti.com maxx.mereghetti@ideasincubator.ch


LE NUOVE STARTUP

PROFESSIONE VIAGGIATORE

UN SOGNO DIVENTATO REALTÀ SI CHIAMA “I VIAGGI DI ALE” di ALESSANDRO MARRAS

GUARDA IL VIDEO LA REALIZZAZIONE DEI SOGNI È SPESSO IMPEDITA DALLA PAURA DI OSARE. VOGLIO RACCONTARVI LA MIA STORIA, IL SOGNO CHE HO DECISO DI TRASFORMARE IN REALTÀ. UN PROGETTO, “ I VIAGGI DI ALE” , UNA PARTE DI ME CHE NASCE, CRESCE E SI EVOLVE GIORNO PER GIORNO. NOI SIAMO GLI ARTEFICI DEL NOSTRO FUTURO. VI RACCONTO PERCHÉ OGNI VIAGGIO È UNA VITA.

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GUARDA IL VIDEO

Molti si ritrovano ad essere spettatori della propria vita. A volte si giustificano con varie motivazioni per non fare della propria esistenza un successo. Possono chiamarle “condizioni avverse”, “sfortuna”, in altri casi decidono semplicemente di lasciare i sogni in disparte per far posto alle paure e, dopo un po’, ai rimpianti. La mia storia nasce per caso: non ero un asso a scuola e con il tempo ho scoperto il motivo… non amavo ciò che facevo. Completati gli studi ho deciso di esplorare me stesso, capire quello che mi rendeva felice e indirizzarmi verso quello che mi avrebbe soddisfatto e appagato. Decisi quindi di lasciare la mia tranquilla città, Bolzano, poiché sentivo che la mia strada non era tra i numeri e le partite doppie. Sono partito per Roma dove mi aspettava un provino per entrare all’accademia “Corrado Pani” diretta da Pino e Claudio Insegno. Ricordo ancora il rumore del treno che nella notte percorreva da Nord a Sud le rotaie. Ero terribilmente teso, come se sapessi che stavo cambiando il mio futuro; come se fossi consapevole che questa scelta, questa decisione, mi avrebbe indirizzato verso un nuovo ciclo della vita. Un mondo che poteva rivelarsi duro e difficile, pieno di sfide e competizioni ma che, allo stesso tempo, poteva regalarmi gioie e soddisfazioni, momenti indimenticabili e unici… Quello che sentivo di dover fare era varcare la porta di ingresso per questo nuovo mondo. Era passato qualche mese, vivevo a Roma, avevo passato il provino e iniziavo a imparare un mestiere seguendo le lezioni di doppiaggio, recitazione, canto, conduzione, danza e regia te-

ALESSANDRO MARRAS

info@iviaggidiale.com

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i sono diplomato all’accademia di Spettacolo romana “Corrado Pani”, diretta da Pino e Claudio Insegno. Ho lavorato come aiuto regista al programma Rai “Alle Falde del Kilimangiaro” e ho creato il mio sogno, il format video “I Viaggi di Ale”. Sono un videomaker e faccio vedere il mondo a modo mio. Amo la positività e mi piace creare obiettivi da raggiungere.


PROFESSIONE VIAGGIATORE ALESSANDRO MARRAS

atrale. Era un momento speciale perché in quel luogo, nonostante la competizione serrata, ho trovato persone che condividevano i miei sogni e questi sogni per qualcuno sono poi diventati realLE PERSONE CHE tà. In questo periodo, oltre a imNON CORONANO parare le basi di un mestiere, staI PROPRI SOGNI vo acquisendo qualcosa di ancora SONO COLORO più importante, stavo prendendo CHE IN UN DETERMINATO coscienza che potevo contare MOMENTO DELLA sulla mia forza e sulla mia deterVITA DECIDONO DI minazione; sentivo che quella saLASCIARLI ANDARE rebbe stata la chiave del successo. Ho imparato con il tempo che le persone che non coronano i propri sogni sono coloro che in un determinato momento della vita decidono di lasciarli andare. La mia più grande fortuna è stata quella di capire che i sogni non sono fantasie astratte, ma le realtà del futuro. Quando cominci a sognare metti il primo tassello per arrivare al tuo obiettivo. Io amo chiamare i miei sogni obiettivi. Terminata l’accademia mi sono ritrovato in pasto ai lupi: quello dello spettacolo è un mondo che non lascia scampo, dove migliaia di persone portano avanti uno stesso obiettivo… probabilmente il tuo. Non consiglierei mai a nessuno questo mestiere. Ma è proprio nei momenti difficili che si superano i propri limiti e nascono ispirazione e creatività; è proprio nei momenti in cui basta quella piccola spinta capace di farci cadere nel baratro della vita senza più controllo dei sogni che viene a galla quello spirito di sopravvivenza che ognuno di noi dovrebbe esser capace di tirare fuori.

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La mia storia continua, dopo anni un po’ bui, con la ricerca di una via di fuga tra mille pensieri e un paese che piano piano toglie sempre di più respiro alle persone e ai loro sogni. A volte nella vita si incontrano le persone giuste nel momento giusto. Viene definito destino da alcuni, altri lo chiamano “colpo di fortuna”. Io credo che esistano entrambe le cose, ma la cosa principale è dentro di noi. Ogni nostro obiettivo, ogni nostra volontà ci fa muovere involontariamente verso quello che vogliamo. Avevo imparato a fare un po’ tutto in accademia, ma non sapevo fare assolutamente quello che sarei diventato. Un giorno incontro a Roma uno dei registi esterni del programma Rai “Alle falde del Kilimangiaro” e da quel momento mi sono inventato il ruolo di “diplomatico”. Non so neanch’io che definizione dare a questo personalissimo ruolo, ma dentro di me sapevo di aver bisogno di una collocazione per cominciare il nuovo ciclo della mia vita. Inizio così a occuparmi della logistica, prendendo contatto con i vari enti al turismo e le ambasciate di tutto il mondo per creare con loro gli itinerari dove girare alcune puntate del programma. Proprio in quel periodo, nel 2008, inizia la mia vita di viaggiatore. Da quel momento, grazie a quella determinazione per trovare una collocazione in un progetto che sentivo mio, ho cambiato il mio futuro. Inizio a viaggiare, esplorando mondi lontani, accumulando esperienze uniche e incredibili. Mi ritrovo a navigare nell’oceano Pacifico al largo dello stato di Niue affiancato a immensi capidogli, a guadare (senza poter avere margini d’errore) fiumi malgasci con una


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4x4, a volare in mongolfiera sopra il complesso egiziano di Luxor e a nuotare con i delfini nel mar dei Caraibi poco distante delle coste Giamaicane. Potrei scrivere un libro con tutte le esperienze indimenticabili che ho respirato negli anni. Durante questi viaggi inoltre ho imparato, dal regista con cui lavoravo, a stare dietro una videocamera. Mi ricordo che ricevetti la carica di aiuto regista mentre scorreva il giorno del mio compleanno, nel mezzo dell’atollo di Ahe nella Polinesia Francese, su un motoscafo che sfrecciava di notte tra le onde blu cobalto dell’oceano. Stavo comprendendo qualcosa di nuovo che mi sarebbe servito in futuro. Viaggiai e continuai a viaggiare, organizzavo e filmavo. Quello che facevo era splendido, quando viaggi ed esplori a fondo un paese, il tempo sembra dilatarsi, i giorni si trasformano in settimane e le settimane in mesi. Dentro di me andava nascendo una galassia di esperienze. Un giorno, in volo verso l’Europa di ritorno da un viaggio a Capo Verde, ho compreso come per me ogni viaggio sia una vita. “Ogni viaggio è una vita” è la frase che porto sempre con me. Non c’è cosa più bella di vivere tante vite in un’unica vita. Questa nuova consapevolezza aveva fatto nascere in me un nuovo obiettivo. Volevo che il mio lavoro fosse viaggiare ed ero consapevole di dover inventare un lavoro che fosse al passo con i tempi e che potesse darmi la possibilità di essere felice in quello che stavo facendo. A Roma avevo imparato a stare davanti a una telecamera e, viaggio dopo viaggio, avevo imparato a gestire tutti i lavori che ci sono dietro una videocamera, dalle riprese alla regia al montaggio. Nasce cosi un idea: “I Viaggi di Ale”. I progetti nascono, si evolvono con l’aiuto di diverse persone, il team fa la forza, alcune di queste si perdono per strada, altre rimangono. Quando qualcosa vive di energia positiva e ha uno scopo importante, nuova linfa arriva sempre e il progetto “I Viaggi di Ale” è forse quel sogno che avrei sempre voluto, ma che ancora non conoscevo ai tempi della scuola. Quel qualcosa che ti rende vivo ogni giorno, che ti riempie di energie

OGNI VIAGGIO È UNA VITA. QUANDO VIAGGI IL TEMPO SEMBRA DILATARSI, I GIORNI SI TRASFORMANO IN SETTIMANE E LE SETTIMANE IN MESI. NON C’È COSA PIÙ BELLA DI VIVERE TANTE ESISTENZE IN UN’UNICA VITA.

positive e che ti fa alzare ogni mattina con il piacere di vivere la tua vita al meglio. Quel sogno non è rimasto un sogno, ma ogni giorno, passo dopo passo, con un obiettivo in testa, è diventato il mio futuro. Da allora sono iniziate le produzioni di video, realizzate con l’obiettivo di descrivere e vivere al massimo ogni territorio, cercando di includere in ogni episodio nuove bellezze del nostro pianeta. Dalla gastronomia agli ambienti naturali, dai divertimenti alla cultura, passando attraverso il contatto con le persone e le unicità di ciascun luogo. Ogni video ha la sua storia, legata da una serialità che porta “Ale” da un luogo all’altro. Sono nati il Tour VOLEVO CHE dell’Europa, il Tour dell’ Italia e IL MIO LAVORO FOSSE VIAGGIARE la World Edition; ogni viaggio ha ED ERO una sua collocazione all’interno CONSAPEVOLE del sito iviaggidiale.com e il canale DI DOVER Youtube “Alessandro Marras” INVENTARE UN I grandi obiettivi che resistono LAVORO AL PASSO alle avversità della vita, suppor- CON I TEMPI tati anche da un pizzico di fortuna, portano prima o poi a grandi soddisfazioni: nel 2013 il canale Youtube entra a far parte del Network di Yam112003/Endemol e poco dopo la figura di Ale diventa testimonial per la società di cofanetti regalo “Emozione3”. Nascono cosi diversi video che propongono episodi all’insegna di avventure mozzafiato e luoghi strepitosi. Nel 2014 arriva un altra importante tappa del percorso, quando “Ale” diventa testimonial della compagnia aerea spagnola “Vueling Airlines”. Se guardo indietro mi accorgo che il percorso finora compiuto è stato davvero unico, ricco di soddisfazioni e di stimolanti progetti. Questo meraviglioso 2014 si è infine chiuso con un invito a partecipare come “Videomaker/Top Blogger ” alla fiera internazionale del Turismo (TTG). Forse poche persone hanno scoperto il segreto, ma da cosa nasce cosa e la positività chiama positività. Molte cose della mia vita sono cambiate e sono sta-

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te tutte positive. Cosa esattamente succederà non lo possiamo mai sapere, ma mi piace l’idea di scoprirlo nel corso del 2015. Non so esattamente cosa succederà nel mio percorso, a volte vorrei saperlo ma per fortuna non mi è possibile vederlo. Quello che so è che voglio iniziare questo nuovo ciclo nello stesso modo in cui ho iniziato tutta la mia vita lavorativa anni fa, supportato questa volta dall’esperienza e dalle consapevolezze acquisite. Voglio creare nuovi obiettivi giorno dopo giorno, senza stancarmi mai di prendere in mano la mia vita. Voglio sorprendere e sorprendermi. Vorrei riuscire con queste parole a dare fiducia alle persone che hanno perso di vista il loro sogno. Non conosco le vite di ognuno, ma sono certo di una cosa: ogni persona ha un sogno. Una delle cose più tristi della vita è avere rimpianti e per questo il mio consiglio è quello di osare… Solo così si può “rischiare” di vedere la propria riempirsi di piacevoli traguardi. Stiamo parlando di quei sogni che

ognuno di noi vorrebbe realizzare da tempo ma non ha mai avuto il coraggio di osare e purtroppo li porta ancora dentro di sé, chiusi a chiave. Osate nella vita e godetevi la positività del mondo… parola di un viaggiatore.

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SCUOLA DI TALENTI

I SOLDI ARRIVANO DAL WEB

TUTTI PAZZI PER IL CROWDFUNDING di STEFANO NARDUCCI

COME FINANZIARE PROGETTI E STARTUP FACENDO A MENO DELLE BANCHE? IL CROWDFUNDING RAPPRESENTA LA NUOVA FRONTIERA DELLA FINANZA MONDIALE.MILIARDI DI DOLLARI SONO STATI RACCOLTI IN POCHI ANNI E IL TREND È IN FORTE CRESCITA IN TUTTO IL MONDO. UN SISTEMA DINAMICO E DEMOCRATICO, CHE CONSENTE LA RAPIDA AFFERMAZIONE DEI PROGETTI A PIÙ ALTO IMPATTO SOCIALE.

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Un successo inarrestabile quello che il crowdfunding sta vivendo da quando il popolo del web ha scoperto questa rivoluzionaria forma di finanziamento “dal basso”. Poter fare a meno delle banche e di tutti gli intermediari che finora erano gli unici interlocutori di chi volesse ottenere un finanziamento per il proprio progetto è oggi è un’opportunità alla portata di tutti. Innanzitutto vediamo che cos’è il crowdfunding e i motivi del suo successo. Si tratta di una forma di finanziamento che utilizza il web e la viralità dei social media per far conoscere alla “folla” (traduzione di “crowd”) idee e progetti interessanti, per la realizzazione dei quali si chiede solitamente un contributo in denaro in cambio di una ricompensa (“reward”) di varia natura. Il meccanismo alla base del successo di una campagna di crowdfunding risiede nella capacità di attivare una community interessata e far sì che la stessa, facendo proprio il progetto, consenta al suo promotore di ottenere il denaro necessario per poterlo realizzare. Nella maggior parte dei casi ciò avverrà per puro spirito filantropico, perché si ritiene che la realizzazione del progetto porti un beneficio sociale o economico a una comunità più o meno estesa di persone. Questa, in estrema sintesi, l’essenza del crowdfunding. DIFFERENZE E PECUALIARITÀ DEI DIVERSI MODELLI DI CROWDFUNDING Esistono diversi modelli di crowdfunding che si basano sulla differenza di obiettivi dei proponenti. Sono essenzialmente quat-

STEFANO NARDUCCI

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residente di Startup Club, è avvocato d’impresa esperto di contrattualistica, diritto commerciale e societario, trust e diritto digitale. Si occupa di startup innovative da diversi anni, non solo in ambito legale. Sta acquisendo la specializzazione in startup d’impresa presso l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, attraverso il primo corso per Specialist in start up d’impresa.


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tro: 1. Donation Based; 2. Reward Based; 3. Lending Based; 4. Equity Based. Vediamoli in dettaglio. Il Donation Based è il modello di raccolta fondi più conosciuto al mondo, tipico delle ONG, delle associazioni, degli enti no-profit e delle Onlus. A ciascuno di noi è capitato di donare denaro per aiutare popolazioni colpite da eventi catastrofici o per sostenere campagne a favore di Paesi in via di sviluppo. Questo modello è sicuramente quello più utilizzato perché tocca la sensibilità di ciascuno di noi, facendoci immedesimare nelle situazioni più drammatiche che la vita presenta e immaginando che, così come siamo pronti a sacrificare una piccola parte dei nostri averi per il bene comune, allo stesso modo lo sarebbero gli altri se fossimo noi a trovarci nella medesima situazione. Si tratta di un meccanismo solidaristico che trova risposta nella voglia di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di chi sta peggio di noi (soprattutto se bambini) o di portare soccorso a seguito di eventi che potrebbero capitare a chiunque, come i terremoti. Il secondo modello di crowdfunding è il Reward Based, quello che ne ha decretato il successo a livello globale, soprattutto attraverso la nascita delle due piattaforme generaliste più importanti al mondo in questo segmento: Kickstarter e Indiegogo. In questa tipologia di raccolta fondi, quella maggiormente sviluppato a livello web, i progetti presen-

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tati possono essere di vario tipo: dall’idea di un nuovo film al prototipo di un laboratorio di ricerca, fino alla startup che propone il suo prodotto o servizio in versione pre-market. Il Reward Based, come si può intuire, prevede un sistema di “ricompense” legate all’entità della somma versata da parte dei finanziatori (backers). Tali ricompense possono andare dal semplice ringraziamento sul sito web dei proponenti, solitamente previsto per gli importi più bassi (1-10 dollari), fino alla vera e propria “prevendita” di un prodotto. Una sorta di e-commerce a effetti anticipati che consente di finanziare la produzione di un prodotto prima ancora che sia disponibile sul mercato. Solitamente quest’ultima opzione consente anche di testare il mercato di riferimento, recependone gusti e preferenze prima di passare all’industrializzazione, facendo così risparmiare notevoli risorse al proponente che potrà correggere il prodotto e andare sul mercato in maniera più convincente. Considerando che questa modalità di crowdfunding è aperta a diverse tipologie di progetti, le stesse ricompense saranno adatte ad essi. Se il proponente vuol finanziare la realizzazione di un film potrà pensare di offrire a chi investe di più nel progetto la sua visione in anteprima o addirittura la possibilità di partecipare ad alcune fasi delle riprese. Il terzo modello di crowdfunding è il Lending Based, in cui si crea un vero e proprio sistema di prestiti fra privati, sostituendo il ruolo delle banche con la forza dirompente della rete.


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- A. LINCOLN

Un esempio di successo tutto italiano in questo segmento è rappresentato dalla piattaforma Prestiamoci.it recentemente acquisita dalla svedese TrustBuddy per oltre 5 milioni di euro. Il meccanismo è semplice: da un lato ci sono persone con un certo budget che vogliono guadagnare da esso, dall’altro privati in cerca di piccoli prestiti che non riescono a ottenere dalle banche (e comunque non alle condizioni di favore offerte dalla piattaforma). Il vantaggio è reciproco perché chi presta il denaro ottiene un rendimento più elevato di quello che riceverebbe da una qualsiasi banca e chi lo riceve usufruisce di condizioni agevolate rispetto a quelle di mercato, pagando un tasso di interesse più basso. Si tratta di un modello in forte crescita in tutto il mondo il cui funzionamento si basa sulla reciproca fiducia degli attori in gioco e che presenta tassi d’insuccesso vicini allo zero proprio perché chi chiede un prestito a persone e non a banche è più responsabilizzato a restituirlo, perché sa che se non adempie l’obbligazione assunta crea un danno a un risparmiatore e non ad un ente che “vende denaro” per professione.

DECIDETE CHE UNA COSA SI PUÒ FARE E TROVERETE IL MODO

L’ultimo modello in rassegna è quello diventato più famoso nell’ultimo anno, soprattutto in Italia, visto che vantiamo il primato nella disciplina dello stesso. Si tratta dell’Equity Based crowdfunding, che consente di diventare soci di startup innovative acquistando le quote delle stesse tramite piattaforme autorizzate dalla Consob. Accolto con grande entusiasmo L’ESSENZA DEL è un modello non ancora decollato CROWDFUNDING È CREDERE E per diversi motivi. FINANZIARE QUEI Un primo motivo risiede nella PROGETTI CAPACI disciplina “preventiva” adottata dal DI PORTARE legislatore italiano e dalla Consob UN BENEFICIO con il regolamento di attuazione. SOCIALE O Per quanto frutto dell’ascolto dei ECONOMICO A players del mercato, non si è di- UNA COMUNITÀ. mostrata adatta a un mercato non ancora testato. Per questo motivo i progetti finanziati sono stati pochi. Essi hanno complessivamente raccolto poco più di 1 milione di euro grazie al rilevante apporto degli investitori professionali.

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ra piuttosto semplice in che direzione andare. Sarebbe quest’ultimo a selezionare le startup su cui investire, assumendosi ogni onere. In sostanza un sistema molto simile al funzionamento dei fondi d’investimento, dove magari il rendimento può essere più basso ma senza dubbio più sicuro rispetto ai rischi che si corrono nell’andare alla cieca finanziando startup di cui si sa davvero poco e verso le quali più che di investimenti si tratta di scommesse. IL CROWDFUNDING NELLA PRATICA COME SFRUTTARLO AL MEGLIO

Con l’Equity Based anche i privati possono acquistare quote di startup che si propongono sulle piattaforme autorizzate ma in modo assai limitato: non più di 499 euro per singola startup e non oltre 1.000 euro annui senza il tramite di una banca. Per investimenti superiori occorre farsi profilare dall’istituto di credito, come prima di ogni investimento finanziario. Condizioni un po’ troppo stringenti per un modello che si vuole affermare fra il pubblico dei piccoli investitori. Esiste infine una soglia del 5% dell’investimento complessivo che deve sempre essere garantita da un investitore professionale (banca o società d’intermediazione finanziaria) che deve “credere” e “validare” il progetto RACCONTARE LA sotto il profilo finanziario. STORIA PERSONALE DELL’IDEATORE, A questo si aggiunge l’elevato DEL SUO TEAM E rischio per chi decide di investiOVVIAMENTE DEL re in startup senza avere a dispoPRODOTTO IN MODO sizione uno storico aziendale e DA APPASSIONARE dei bilanci su cui basare le proED ENTUSIASMARE prie valutazioni. È LA BASE DEL Le cose potrebbero cambiare SUCCESSO. con l’ingresso delle cosiddette “PMI innovative”, aziende strutturate e con già un percorso imprenditoriale di alcuni anni, con metriche ben definite e dati più affidabili su cui basare le proprie valutazioni, abbassando considerevolmente il rischio dell’investimento. Ancor meglio l’idea di consentire l’acquisto di quote di incubatori certificati, soggetti che investono in startup e offrono alle stesse mentoring e altri servizi professionali qualificati. In questo modo il rischio diventerebbe davvero molto basso per gli investitori privati, perché basterebbe individuare gli incubatori più affidabili e di maggior successo per scegliere in manie-

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Il crowdfunding rappresenta una grande opportunità per le startup e, in generale, per progetti dall’alto impatto sociale. Perché la propria campagna possa ottenere successo bisogna innanzitutto individuare la piattaforma più adeguata all’obiettivo e scegliere il modello più adatto (reward, lending o equity). Occorre partire dalla considerazione che le piattaforme più importanti al mondo sono le più frequentate, ma anche le più competitive per cui un progetto, se non decolla subito, finisce nella assoluta invisibilità. Ovviamente parliamo di Kickstarter e Indiegogo. Se hai già un prototipo o una versione funzionante di un software sono entrambe interessanti e possono far al caso tuo, anche se Kickstarter richiede che il proponente abbia un indirizzo, un numero di telefono e una carta di credito americani; un ostacolo un po’ complicato ma non impossibile da superare (soprattutto considerando che su Kickstarter si possono raccogliere milioni di dollari) creando una società con sede negli Stati Uniti e un socio americano. Su queste due piattaforme bisogna puntare su progetti altamente innovativi, perché il pubblico è abituato a questo tipo di offerte. Indiegogo si sta specializzando sul pre-selling, per cui risulta un buon trampolino di lancio per fare un test di mercato del nostro prodotto e ottenere quelle prenotazioni che ci consentiranno di realizzarlo grazie al finanziamento degli stessi acquirenti. Bisogna pianificare bene la campagna e la cosa migliore, soprattutto se si è alle prime armi, è trovare un esperto del settore in grado di aiutarci a costruirne una vincente. C’è chi ha impiegato fino a un anno prima di proporre la propria campagna, è quindi impensabile credere di poterla realizzare in due mesi. Una delle cose più intelligenti da fare è studiare le piattaforme sul mercato, partendo dalle più note, per capire quali siano le campagne che hanno funzionato meglio e i motivi di tale successo. Replicare chi ha già avuto successo in un settore, come quello delicato del crowdfunding, è sempre la strategia migliore.


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Ci facciamo riconoscere UN PO’ DI DATI

A CHI SI RIVOLGE

Startup Club nasce nel 2014 per aiutare le startup a sviluppare progetti di successo grazie a esperti mentor e advisor.

A startupper, imprenditori e professionisti qualificati e interessati al mondo dell’innovazione e della tecnologia.

I PUNTI DI FORZA

ORIZZONTI FUTURI

Un network fatto da professionisti altamente qualificati, connesso a importanti associazioni d’imprenditori, investitori e Università, per favorire la scalabilità dei progetti più interessanti.

Creazione di un sistema automatizzato di matching fra professionisti e startup e innovazione dei processi di finanziamento delle stesse, unito ad una piattaforma di e-learning per la formazione.

IN COSA È MIGLIORE DEGLI ALTRI

IN CONCLUSIONE

Nel modello organizzativo, che consente il matching fra le esigenze professionali e finanziarie delle startup e i membri del network, nonché nella formazione business di alto profilo.

Un network giovane, dinamico e qualificato, dove non si trascura alcuno dei dettagli capaci di fare la differenza fra una startup di successo e una delle tante iniziative imprenditoriali.

Sicuramente non si può fare a meno di un buon video che, da solo, vale più del 50% del successo di una campagna. Bisogna colpire dritto al cuore di chi lo guarda, puntando sullo storytelling. Raccontare la storia personale dell’ideatore, del suo team e ovviamente del prodotto in modo da appassionare ed entusiasmare chi lo vede, è alla base del successo. Per suscitare maggiore interesse è preferibile non andare troppo sul tecnico. Spiegare le questioni tecniche in modo ironico e persuasivo è sicuramente più proficuo. I social media sono fondamentali per una campagna ed occorre partire sempre dalle tre effe: friends, family and fouls. Se già nella piccola comunità iniziale c’è qualcuno che crede al progetto è un buon inizio. Attivare la propria community di riferimento – che deve preesistere rispetto al progetto – è un ingrediente basilare per tutte le campagne andate in “goal”. Bisogna essere pronti a cambiare in corso d’opera se ci si accorge che alcuni aspetti importanti sono stati trascurati o se si colgono sfumature in grado di modificare positivamente il corso della nostra campagna. Questi aspetti sono fondamentali per ogni modello di crowdfunding, anche se il più testato ed efficace resta finora il Reward Based. In questo modello è fondamentale anche la tipologia di ricompense offerte. Se

si tratta di qualcosa di originale il risultato sarà certamente positivo. Ovviamente se vogliamo conquistare nuovi “soci” e puntiamo all’Equity Based, dovremo preparare tutta una serie di documenti tecnici che interessano molto più all’investitore rispetto al consumatore che compra in anteprima un prodotto. Tali documenti sono richiesti dalla normativa, ma per la loro puntuale redazione occorre necessariamente il supporto di competenti professionisti. Ciò non toglie che una buon pitch, un buon video e lo storytelling funzionano bene anche in questo caso per attirare l’interesse del nostro potenziale investitore.

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LE NUOVE STARTUP

FACCIAMO CULTURA D’IMPRESA

RACCONTIAMO COME ESSERE MANAGER DI SE STESSI di VITO VERRASTRO

PER UNO COME ME, CAPACE DI RIFIUTARE CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO E INCARICHI PUBBLICI DIRIGENZIALI PER VIVERE DA FREE LANCE, METTERE IN PIEDI UNA STARTUP SIGNIFICA CONTINUARE A SFIDARSI. MA SOPRATTUTTO AIUTARE I GIOVANI A LEGGERE IL PRESENTE E INTERPRETARE IL FUTURO

S

Spegnere la tv, accendere la radio. A pensarci, bastano due clic per mettere in atto un concetto in sè rivoluzionario, in un’epoca in cui l’immagine invade le nostre vite. E proprio di un’invasione negativa volevo liberarmi, a metà 2012: quella delle news televisive che puntualmente enfatizzavano scioperi, proteste, dati record sulla disoccupazione, tracciando l’immagine della crisi come di un lungo tunnel senza uscita. Di fronte all’ennesimo tg catastrofista, dovevo fare qualcosa di più che spiegare ai miei due figli che quella era solo una parte della verità. E così, a tredici anni dalla fine della mia esperienza da corrispondente e inviato di rds Radio Dimensione Suono, ho deciso che un messaggio controcorrente e positivo sarebbe dovuto partire proprio dalla radio, strumento antico e modernissimo, che ha saputo resistere a mille evoluzioni e attacchi e oggi vive in modo perfettamente combinato al web (ricordate il brano Video killed the radio stars, dei Buggles che nel 1979 ne profetizzava la scomparsa?). Attraverso la radio volevo provare a raccontare come la globalizzazione abbia aperto spazi neanche lontanamente immaginabili fino a qualche anno fa; e che se si utilizzano intuito, talento, competenza e creatività, si può arrivare davvero lontano, nonostante le difficoltà esistenti. Certo, l’asticella della competitività si è alzata e sono cambiati gli scenari geopolitici che oggi vedono l’Europa in declino e altri Paesi emergere e progredire. È in atto un grande cambiamento, da leggere e interpretare per scoprire le nuove regole del gioco, piuttosto che cedere alla rassegnazione e al lamento sterile.

VITO VERRASTRO

vito.verrastro@gmail.com

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i definisco un “inquieto seriale”: nasco come giornalista, divento comunicatore (curo da anni diversi uffici stampa), mi sperimento come formatore, progettista e personal brander. Da free lance lavoro senza sosta eppure sento l’impagabile profumo della libertà. Amo viaggiare, guardare orizzonti, pensando che il meglio debba ancora venire.


FACCIAMO CULTURA D’IMPRESA VITO VERRASTRO

Bisogna imparare a “ballare sotto la pioggia”, come recita un famoso detto di Gandhi che ho adottato come mantra. Perché puntare all’eccellenza e diventare sempre più bravi è la chiave BISOGNA PENSARE per inserirsi tra le onde turbolen“OUT OF THE BOX”, te del mercato del lavoro, risaESSERE MANAGER lendo la corrente e surfando tra DI SE STESSI, E PROMUOVERSI burocrazia, tasse e difficoltà di acCON TECNICHE cesso al credito. Un mare tutt’alDI PERSONAL tro che tranquillo in cui bisogna BRANDING osare, pensare “out of the box” (uscendo dagli schemi) e diventare manager di se stessi, promuovendosi attraverso tecniche di personal brandig e raccontandosi utilizzando lo storytelling, proprio come fanno le migliori aziende. In questo ragionamento c’era già la base del progetto. L’idea viene condivisa con entusiasmo dalla collega giornalista Angela Di Maggio e da un amico editore, Gianluigi Petruccio, che ci garantisce l’utilizzo della sala registrazione di trm Radio Tour per qualche ora alla settimana. Al magazine manca solo un nome capace di parlare del “lavoro che c’è o che si può... inventare”, come recita uno dei nostri jingle. Lavoro e radio: la crasi delle due parole ci portò al nome: Lavoradio. UNA NARRAZIONE CONTROCORRENTE Ci servivano dei buoni esempi, delle storie raccontate in prima persona: voci positive, entusiaste, di un’Italia decisa a non mollare, a non arrendersi e, anzi, a rilan-

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ciare. Uno sguardo all’immancabile copia di Millionaire e tanta ricerca sul web per i primi contatti. Siamo partiti subito forte con due grandi nomi: Guido Martinetti, cofondatore di Grom, un impero nato dalla voglia di due amici di fare il gelato più buono del mondo e con un investimento di soli 32.000 euro a testa. E poi Gatto Panceri, che si è raccontato consentendoci di utilizzare come sigla la sua canzone Un lavoro che mi piace. Da quella calda giornata di luglio del 2012 non ci siamo più fermati, raccontando oltre 100 casi di impresa, scaricabili dal canale podcast soundcloud. com/lavoradio. Oltre ai case history ci servivano esperti che potessero dare consigli utili ed efficaci a un target composto da giovani, over 40 espulsi dal mercato del lavoro, imprenditori, manager. Alcuni sono diventati amici e “grandi firme”: da Gianluca Dettori per l’area startup a Paolo Iacci, vice presidente nazionale di aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale); da Fausto Fantini, consulente professionale e aziendale, ad Assunta Corbo, ideatrice del blog That’s good news. Persone grandi e splendide nella loro umiltà e disponibilità, che ci hanno aiutato a far crescere il magazine insieme ai nostri partner: Millionaire, IWA Italy, aidp, Europe Direct, Piuchepuoi, Kongnews e tanti altri. E gli annunci di lavoro? Li abbiamo volutamente evitati. Sarebbe stato come dare a un affamato dei “pesci” con cui temporaneamente sfamarsi, invece che fornire strumenti per


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- GANDHI

consentirgli di pescare. Questo antico proverbio africano ce lo ripetevamo spesso, con l’idea di aprire una sfida nella sfida: la creazione di una mentalità proattiva e imprenditiva, vero caposaldo di Lavoradio. E allora, meglio dare spazio a news su bandi, programmi, concorsi e scambi in ambito Europeo, per dare un nuovo impulso alla mobilità. Quanto sarebbe costato, in termini di risorse economiche, il magazine? Anche in quel caso non ho fatto calcoli e ho pensato solo di partire al più presto, autofinanziando la fase di startup del progetto. Era una missione, volevo mettere al servizio degli altri la mia esperienza e un po’ della mia sana follia (come non chiamare folle chi rifiuta contratti a tempo indeterminato o ruoli da dirigente pubblico per inseguire i propri sogni da free lance senza alcun paracadute?) perché si comprendesse che si può vivere benissimo scegliendo di non avere certezze, né posti fissi né rendite, con accanto l’adrenalina che ogni giorno ti spinge a pensare a come ampliare sguardi, orizzonti e network relazionali.

LA VITA NON È ASPETTARE CHE PASSI LA TEMPESTA, MA IMPARARE A BALLARE SOTTO LA PIOGGIA.

Il viaggio era ormai iniziato; a bordo sono poi saliti altri editori che hanno sposato il progetto come Santo Frascati (rc International, Radio Touring 104) e Frank Teti (rvs Radio Valentina Soverato), e colleghi come Albina LA COMMUNITY Sodo (che oggi cura i nostri cana- SU WEB E SOCIAL li social) e Vitina Marcantonio, la SI È FATTA nostra marketing manager. E così, CORPOSA, I PRIMI SPONSOR SI SONO la community su web e social si AFFACCIATI ALLA è fatta corposa, i primi sponsor si NOSTRA FINESTRA sono affacciati alla nostra finestra E IL RAGGIO e il raggio di azione via radio si è DI AZIONE VIA diffuso su un territorio che copre RADIO SI È un’area che va dal Salernitano alla DIFFUSO provincia di Messina. Nel 2015 inizieranno i contatti anche al Centro e al Nord Italia, per allargare l’area del “contagio positivo”. Il messaggio di Lavoradio è poi diventato un format di infotraining: il “Jobbing Fest”, sperimentato di fronte a 500 studenti delle scuole superiori per la Giornata 2013 del Fondo Sociale Europeo della Regione Basi-

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FACCIAMO CULTURA D’IMPRESA VITO VERRASTRO

Ci facciamo riconoscere UN PO’ DI DATI

A CHI SI RIVOLGE

Oltre 100 puntate presentando 130 tra casi d’impresa e profili professionali, 180 consigli di esperti, 400 news e una cinquantina di recensioni di libri.

Giovani, imprenditori, manager, startupper e, più in generale, chiunque voglia crescere e connettersi con il cambiamento legato al mondo del lavoro.

I PUNTI DI FORZA

ORIZZONTI FUTURI

Non ci rivolgiamo a chi “cerca un posto di lavoro” ma a chi il lavoro lo vuole creare e inventare. E soprattutto a chi non ha paura del cambiamento, che per noi significa opportunità e rischio.

In Italia è in atto un’innovazione nella narrazione del lavoro che, senza ignorare le difficoltà, cerca di accendere i riflettori sulle best practices e sulla cultura d’impresa, ripartendo dalla scuola.

IN COSA È MIGLIORE DEGLI ALTRI

IN CONCLUSIONE

Rispetto a chi rappresenta la crisi come un tunnel senza uscita, vogliamo testimoniare la voglia di chi desidera aprire il cassetto dove sono riposti i sogni.

Con un noto imprenditore stiamo lavorando all’apertura di un’impresa che ci consenta di spaziare tra editoria, formazione e creazione di eventi.

licata. Un’idea apprezzata anche a livello nazionale, come testimonia la finale del “Sodalitas Social Award”, il più autorevole premio per la sostenibilità d’impresa in Italia, nella categoria “Occupazione dei Giovani e promozione dell’Auto-imprenditorialità e dell’inserimento lavorativo”. Attraverso musica, video, tecnologia, testimonianze e laboratori, i giovani hanno potuto parlare con altri giovani che si sono messi in gioco, hanno fatto impresa, hanno dato vita a profili professionali innovativi, facendo network e utilizzando web e social network come strumento per trovare lavoro, in particolare in ambito web.

do per continuare a raccontare, via radio e dal vivo, le storie di chi si mette in gioco senza paura di fallire; di chi mette talento e competenze a disposizione degli altri; di chi fa network. Di chi non si rassegnerà a cercare scorciatoie (leggasi raccomandazioni), a tentare la fuga o a rassegnarsi, ma imboccherà un sentiero impervio e pieno di rischi, con la consapevolezza che successo e sudore sono scritti, in questa scansione temporale, soltanto sul vocabolario.

Nell’ottica di “unire i puntini”, come suggeriva Steve Jobs, nel 2015 confezioneremo i nostri primi eBook con le storie di Lavoradio; con aidp (Associazione Italiana per la Direzione del personale) continueremo ad andare in scuole, Università, imprese e luoghi di aggregazione per raccontare il presente e il futuro; per motivare, confrontarci, alzare il livello della cultura d’impresa. Con respiro più ampio, infine, pianificheremo il “salto” da magazine settimanale a webradio, magari all’interno di un’impresa sociale che sviluppi attività editoriali, formative e di creazione eventi, con uno sguardo sempre più spinto sull’Europa e sul mon-

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Per contattarci lavoradio.it lavoradio@gmail.com www.

MAGAZINE


SCUOLA DI TALENTI

EVOLUZIONE DEI SOCIAL NETWORK

IL FUTURO: SOCIAL ED E-COMMERCE ALL IN ONE di MARCO BAZZAN

IN UN PANORAMA DOVE IL BUSINESS DELLE VENDITE ONLINE FATTURA OGNI ANNO MILIARDI DI EURO E RAPPRESENTA, IN EUROPA, IL 6% DI TUTTE LE VENDITE, I PRINCIPALI SOCIAL NETWORK LAVORANO PER DIVENTARE I NUOVI PROTAGONISTI DI QUESTO ENORME MERCATO COSTANTEMENTE IN CRESCITA. FACEBOOK E TWITTER, FORTI DEI LORO MILIONI DI UTENTI, PUNTANO A DIVENTARE UN NUOVO CANALE DISTRIBUTIVO .

I

Il mondo del commercio è cambiato da anni. Molti di noi oggi vistano i negozi tradizionali per provare un prodotto e toccarlo con mano, prenderne le misure, per poi rimetterlo sullo scaffale. Torniamo a casa e con il nostro smartphone cerchiamo lo stesso prodotto su diversi siti di e-commerce, troviamo il prezzo più basso e iniziamo a cercare sui vari blog o social network le opinioni di clienti da tutto il mondo. Questo i professionisti lo hanno capito molto bene e alcuni social network hanno già annunciato il lancio di un nuovo strumento, il “Buy Button”. I NUMERI PARLANO CHIARO Non c’è bisogno di dire che il business delle vendite online sia in forte crescita, ma per vedere le cose nella giusta prospettiva è sempre utile osservare i numeri: nel 2014 più di 1,2 miliardi di persone hanno effettuato acquisti online, raggiungendo una spesa totale vicina a 1.200 miliardi di euro. Di questi utenti, 100 milioni hanno acquistato prodotti o servizi al di fuori dei loro confini nazionali. Se andiamo a vedere i due mercati più importanti, negli Stati Uniti il valore totale delle vendite online ha raggiunto la somma di 315,4 miliardi, mentre il mercato Cinese ha quasi raggiunto i 250 miliardi. Non è un caso che il sito di e-commerce più importante in Cina, ovvero Alibaba, sia entrato sul listino di Wall Street con un IPO che ha battuto tutti i record precedenti. L’ultimo record (17,9 miliardi di dollari) era stato ottenuto nel 2008 con l’ingresso sui mercati di Visa; un primato spazzato via dall’esorbitante 25 miliardi di dollari per l’ingresso sui listini di

MARCO BAZZAN

marco.bazzan@ideasincubator.ch

G

li anni trascorsi negli Stati Uniti hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo; tra i vari insegnamenti ho imparato il concetto del “thinking outside of the box” (pensare fuori dalla scatola) che consente la nascita e lo sviluppo di idee innovative. Questa è la mentalità che ho immediatamente riconosciuto in Ideas Incubator, ed è con questo spirito che approcciamo le nostre giornate di lavoro.


EVOLUZIONE DEI SOCIAL NETWORK MARCO BAZZAN

Il giro d’affari globale delle vendite online nel 2014 Utenti che hanno effettuato un acquisto online

Valore globale delle vendite online

Valore delle vendite online negli Stati Uniti

Valore delle vendite online in Cina

1,2 mld

1.200 mld ¤

3155 mld ¤

250 mld ¤

Il giro d’affari delle vendite online in Italia Valore delle vendite online

Numero di transazioni

2013

14 mld ¤

156 mln

2014

14 mld ¤

200 mln

Il giro d’affari delle vendite online in Europa nel 2014 Inghilterra

Germania

Francia

107 mld

63 mld

51 mld

Alibaba Group. Queste cifre da capogiro ci permettono di capire dove si diriga l’attenzione internazionale dei mercati e l’importanza del settore e-commerce. Anche in Italia è possibile notare l’importanza di questo settore con un valore totale di acquisti online (beni e servizi) che, nel 2013, ha raggiunto i 14 miliardi di euro e quasi i 18 miliardi nel 2014; una cifra ottenuta tramite 200 milioni di operazioni. Tutti questi valori mostrano una crescita del fenomeno di circa il 28% rispetto al 2013. Gli acquisti risultano ben distribuiti tra beni materiali

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e servizi, con una lieve maggioranza (56%) per quanto riguarda i beni fisici. È anche importante osservare la frequenza di tali acquisti: nella primavera del 2014 un totale di 10 milioni di acquirenti online hanno effettuato un acquisto almeno una volta al mese. Un dato in crescita del 26% se paragonato allo stesso periodo del 2013. In Italia, nel 2014, gli e-commerce hanno rappresentato il 4% del totale del retail, un dato in crescita dell’ 1%, anche se inferiore rispetto alla media europea del 6%. L’e-commerce in Inghilterra vale un fatturato di 107 miliardi, in Germania 63 e in Francia 51; cifre che portano questi tre paesi a rappresentare il 61% del mercato e-commerce europeo. UN PIEDE NELLA PORTA Tali cifre hanno attirato l’attenzione dei social network; realtà giovani, dinamiche e costantemente affamate. Queste multinazionali con capitalizzazioni da spavento sono alla costante ricerca di nuove strade per aumentare le loro fonti di ricavo e per rimanere al passo con le necessità e le voglie dei loro utenti. Per questo, mettendosi a disposizione delle aziende, stanno puntando a diventare un nuovo canale distributivo allo scopo di


EVOLUZIONE DEI SOCIAL NETWORK MARCO BAZZAN

attirare più pubblicità che porti un aumento dei ricavi. Facebook è stato il primo a cogliere questa opportunità introducendo a Luglio 2014 il “Buy Button”, seguito a Settembre da Twitter che ha lanciato il “Buy Now”. Questi bottoni consentono di effettuare acquisti direttamente dai social network, un modo per semplificare e accorciare i tempi nel processo di acquisto che mira ad aumentare i famosi “acquisti d’impulso” che i venditori professionisti conoscono bene e sanno sfruttare. Questo processo si è dimostrato molto interessante e ha portato uno storico colosso dell’e-commerce come e-Bay a percorrerlo in maniera inversa: è nato quindi eBay Collezioni per portare un aspetto “social” alla tradizionale piattaforma. Un’altra soluzione per ottenere lo stesso risultato è stata la partnership sottoscritta tra Pinterest e Shopify. All’appello sembra mancare solo Google, il quale non ha ancora annunciato come collegherà la piattaforma e-commerce Google Shopping con la piattaforma social Google Plus.

CON I BUY BUTTON, FACEBOOK E TWITTER CONSENTONO L’ACQUISTO DIRETTAMENTE DAL SOCIAL NETWORK, UN MODO PER ACCORCIARE I TEMPI E AUMENTARE GLI ACQUISTI D’IMPULSO.

dati della propria carta, che verranno salvati per tutte le transazioni future, aiutando appunto a diminuire la complessità del processo e dando strada libera agli acquisti impulsivi. Twitter sta seguendo la stessa prassi con “Buy Now”, trasformando i tweet da un mezzo di comunicazione a uno strumento per fare shopping. Al momento questo servizio è disponibile solo negli Stati Uniti per tutti i dispositivi che utilizzano l’app di Twitter. Non si sa esattamente quando, ma presto entrambi questi strumenti saranno resi disponibili al resto del mondo e a tutti i dispositivi, visto che i primi risultati e feedback sono stati positivi.

I PRIMI PASSI Facebook ha lanciato il progetto prima dell’estate ma al momento solo negli Stati Uniti e in via sperimentale, fornendolo gratuitamente alle aziende che già investono sulla piattaforma. Il bottone si può trovare nell’area dei post e degli annunci a pagamento, ma per poterlo usare la prima volta gli utenti dovranno comunicare i

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Percorsi integrati e complementari per stare bene con se stessi, per muoversi con successo nel mondo del Forex e per sapere investire con le opzioni in modo profittevole.

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LE NUOVE STARTUP

INNOVAZIONE PER LE SMART CITY

STORIA DI QURAMI, L’APP PER UN MONDO SENZA CODE di ROBERTO MACINA

GUARDA IL VIDEO UN’IDEA NATA CINQUE ANNI FA IN UNIVERSITÀ SI È TRASFORMATA IN UN SUCCESSO AZIENDALE. GRAZIE AL CORAGGIO E ALL’INTRAPRENDENZA DI UN GRUPPO DI GIOVANI UNDER 30 CON UNA MISSIONE: RESTITUIRE ALLE PERSONE UNO DEI BENI PIÙ PREZIOSI, IL PROPRIO TEMPO.

M

Maggio 2010, segreteria studenti della Facoltà di ingegneria dell’Università Roma Tre. Aspettavo da quasi un’ora e mentre ingannavo l’attesa giocando con il mio smartphone, mi sono chiesto: possibile che non esista un’applicazione che mi aiuti a utilizzare meglio il mio tempo, invece di stare qui bloccato in coda? Non esisteva. E così ho deciso di crearla con l‘aiuto di un gruppo di validi collaboratori. Novembre 2014, Borsa di Milano. Ero lì, nel tempio della finanza italiana, per presentare un round da 500.000 euro di nuovi investimenti per la mia azienda. Mi tremava la voce per l’emozione. Quando penso alla mia vita professionale degli ultimi anni, mi vengono in mente molte immagini. Ma queste due sono sicuramente quelle predominanti: la segreteria della mia facoltà e la Borsa di Milano. L’inizio dell’avventura di Qurami e l’ultimo prestigioso traguardo che abbiamo raggiunto. Da Maggio 2010 sono cambiate tante cose. Non solo ho perso 20 chili – a dimostrazione che l’attività imprenditoriale fa bene alla salute – ma con il team abbiamo creato una soluzione tecnologica che oggi viene considerata tra le più innovative e utili per le smart city del futuro. Una soluzione che permette alle persone di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi: il proprio tempo. Si chiama Qurami, un nome che unisce la parola inglese “queue”, che vuol dire fila, e l’italiana “cura”. Tramite uno smartphone l’app permette di prenotare il posto in fila prendendo un “numeretto elettronico”, verificare l’attesa in tempo reale e recarsi allo sportello quando si riceve una notifica all’avvicinarsi del proprio turno. E nel frattempo possiamo continuare a dedicarci alle nostre attività, ottimizzando tempi

ROBERTO MACINA

info@qurami.com Laureato in ingegneria informatica, è fondatore e CEO di Qurami per la quale guida una fantastica squadra di giovani programmatori, sviluppatori, manager e comunicatori. È lecturer presso l’università LUISS sul tema del Digital Business. Gli piace condividere la sua storia di imprenditore presso scuole, università e aziende per ispirare i giovani e spingerli a costruirsi il proprio futuro.


INNOVAZIONI PER LE SMART CITY ROBERTO MACINA

e spostamenti. L’applicazione è rapida e intuitiva e si utilizza con pochi gesti. Qurami si scarica gratuitamente sullo smartphone e una volta aperta geo-localizza la nostra posizione e permette di IL MONDO DELLE scegliere la struttura o il luogo nel STARTUP IN ITALIA SI quale andare. L’utente verifica in STA ARRICCHENDO tempo reale il numero di persone DI PROFESSIONISTI in fila e prende il proprio “numeIN GAMBA, UNA RETE CAPACE DI retto elettronico” che si inserisce TRASFORMARE I perfettamente nel flusso ordinaSOGNI IN SOLIDE rio dei biglietti cartacei presi in REALTÀ DI BUSINESS loco. Aspetta il proprio turno con la libertà di dedicarsi a ciò che più desidera grazie ad un sistema di notifiche che segnalano l’avanzamento della fila e l’avvicinarsi del turno. Il nostro modello di business verte essenzialmente sugli accordi che riusciamo a stipulare con le strutture che scelgono Qurami. Queste ultime sostengono soltanto un costo annuale per l’attivazione e la gestione del servizio; noi ci occupiamo di tutto il resto. Oggi Qurami è attiva in quella stessa segreteria universitaria — nell’ateneo di Roma Tre – nella quale è nata l’idea e in tante altre strutture in Italia come i comuni di Roma, Firenze e Trieste; le università romane La Sapienza, Roma Tre, LUISS e l’ateneo di Padova; le strutture sanitarie dell’Ospedale Israelitico e del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e la Camera di Commercio di Milano. Qurami è stata scaricata oltre 200.000 volte e 70.000 persone hanno “staccato un numeretto” risparmiando tempo prezioso. Ora, grazie anche al nuovo investimento ricevuto, puntiamo all’e-

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spansione sui mercati esteri. Qurami è già attiva presso il Banco de America Central in Costa Rica e presso la società di telecomunicazioni Cable&Wireless di Panama. Nell’ultimo anno abbiamo avviato contatti con il Comune di Londra e le Poste del Regno Unito, entrambi interessati alla nostra soluzione e pronti a lanciare a breve le prime sperimentazioni. Tutto questo non sarebbe stato possibile se quel pomeriggio del maggio 2010 mi fossi fermato a contemplare l’idea che avevo avuto. Purtroppo nel mondo del business le buone intuizioni, e aggiungerei anche le buone intenzioni, non bastano. Ho avuto la prontezza di condividere subito l’idea con un amico e di mettermi a cercare le persone giuste con le quali iniziare a trasformare quest’idea in un progetto solido. Oggi l’ecosistema delle startup in Italia si sta arricchendo di professionisti in gamba e se adeguatamente sostenuta, questa rete può veramente trasformare i sogni imprenditoriali in realtà di business. Quattro anni fa l’ambiente era ancora in fase primordiale, c’erano meno possibilità di fare network e scontavamo ancora alcuni ritardi culturali. Io, ad esempio, a quel tempo lavoravo già in una grande società di telecomunicazioni e da neolaureato in ingegneria informatica avrei probabilmente avuto ottime possibilità di rimanere e fare carriera. La mia scelta di lasciare tutto per lanciarmi in un’avventura piena di ostacoli e incognite a volte suscitava scetticismo e anch’io inizialmente ho vissuto momenti di difficoltà a causa dei continui ostacoli che mi trovavo di fronte. La realizzazione dell’app era l’aspetto che mi ha sempre spaventato meno. Tutto il re-


INNOVAZIONI PER LE SMART CITY ROBERTO MACINA

sto, invece, dallo sviluppo del business alla ricerca dei clienti, dalla sostenibilità finanziaria al marketing, ha rappresentato una sfida enorme per un gruppo di under 30 senza nessuna precedente IL MONDO esperienza imprenditoriale. DELLE STARTUP Per fortuna abbiamo potuto PUÒ APPARIRE contare su Luiss-Enlabs, l’incuDIVERTENTE E batore che per primo ha creduAPPASSIONANTE. to in noi finanziandoci con due MA È FATTO DI seed importanti e fornendoci il MOMENTI DURI, DI NOTTI INSONNI supporto di cui avevamo bisogno E DI PAURE CHE per costruire il modello di busiSPENGONO I FACILI ness e la rete di contatti. Il nostro ENTUSIASMI primo grande scoglio fu quello di instaurare rapporti con le società produttrici di sistemi eliminacode e spiegargli la nuova soluzione che stavamo sperimentando. Decidemmo di contattare le aziende più importanti del settore e ricevemmo la stessa risposta: “non ci interessa, grazie”. Questi sono i momenti che andrebbero raccontati ai ragazzi che guardano con grande interesse al mondo delle startup. Da fuori può apparire un mondo diver-

NEL BUSINESS LE BUONE INTUIZIONI E LE BUONE INTENZIONI NON BASTANO. OCCORRE CONDIVIDERE LE IDEE E CREARE SUBITO UN’AFFIATATA SQUADRA DI LAVORO

tente e appassionante ma in realtà è fatto di momenti duri, di notti insonni, di tensioni e paure che spengono subito i facili entusiasmi. Decidemmo di non arrenderci e riuscimmo a ottenere un contratto con l’Università Luiss di Roma, che ci consentì in seguito di farci conoscere e ampliare la nostra rete di clienti. In breve, oltre ai clienti, sono arrivati anche importanti riconoscimenti che ci hanno aiutato a farci conoscere ancora di più. Nel 2013 Qurami è stata selezionata dalla celebre testata hi-tech americana TechCrunch tra le 40 startup italiane più promettenti. Alla fine dello stesso anno abbiamo vinto il premio internazionale UK-Italy Springboard per l’Innovazione. Abbiamo inoltre preso parte con successo al concorso “Nuovi strumenti per una città migliore” della Smart City Exhibition di Bologna del 2013 e, infine, allo SMAU 2014 eravamo ospiti dello stand di Roma Capitale che ha riconosciuto in Qurami un servizio semplice, innovativo e realmente vicino ai cittadini di una “smart city” del futuro. Di fronte ai successi che stiamo ottenendo non posso però dimenticare gli enormi ostacoli incontrati. Un Paese proiettato verso il futuro deve assolutamente

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TITOLO TITOLO AUTORE AUTORE

Ci facciamo riconoscere UN PO’ DI DATI

A CHI SI RIVOLGE

Nata nel 2010 Qurami ha finora ricevuto finanziamenti per 800mila euro. Ad oggi le strutture che hanno adottato l’app per gestire le code sono oltre 120.

Una soluzione innovativa che si rivolge a tutte le strutture che hanno necessità di gestire in modo ottimale le code (uffici pubblici, ospedali, università, musei, banche, attività commerciali, etc).

I PUNTI DI FORZA Qurami è semplice da usare, intuitiva, gratuita per gli utenti e compatibile con tutti i moderni sistemi eliminacode presenti sul mercato.

IN COSA È MIGLIORE DEGLI ALTRI Qurami non solo permette di migliorare la soddisfazione degli utenti, ma aiuta anche a ottimizzare i flussi di lavoro interni e l’erogazione dei servizi da parte del committente.

eliminarli per facilitare e promuovere l’attività imprenditoriale. Primo fra tutti la lentezza della burocrazia e l’arretratezza di molti strumenti giuridici che faticano a stare al passo dei progetti più innovativi, soprattutto quelli digitali. L’arretratezza purtroppo riguarda anche l’aspetto culturale. Serve un sistema economico e sociale che promuova l’innovazione. Questo non vuol dire solo finanziamenti per le startup. Chi fa innovazione deve sentirsi immerso in un contesto favorevole in cui il proprio lavoro è apprezzato e valorizzato. In questo senso c’è bisogno di una rivoluzione culturale che faccia uscire l’innovazione dai contesti di nicchia e la diffonda ovunque. Comincerei facendo corsi di innovazione nelle scuole. Non per insegnarla, ma per ispirare i ragazzi, per trasmettergli l’idea che il lavoro dei sogni lo possono creare da soli. Stando attenti a non diffondere false illusioni, a non far credere che lì fuori sia pieno di investitori pronti ad aprire il portafoglio e finanziare i nostri progetti. In Italia dobbiamo ancora lavorare molto per migliorare il collegamento tra chi ha buone idee e chi può investire. Un binomio fondamentale per fare innovazione. Qualcosa sta già cambiando e il fatto che l’ultimo nostro finanziamento sia arrivato da un grande gruppo bancario è una novità incoraggiante. Sui media

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L’azienda punta a consolidare la presenza sul mercato italiano e grazie ai nuovi investimenti intende ampliare il proprio raggio d’azione sui mercati esteri.

IN CONCLUSIONE Nata da un’idea semplice quanto innovativa, Qurami dimostra come l’intraprendenza possa dare vita a esperienze imprenditoriali di successo.

leggiamo quasi esclusivamente le storie di chi ce l’ha fatta, ma il mondo delle startup è pieno di progetti che non hanno trovato i soldi necessari per andare avanti. Scuola, innovazione, mondo imprenditoriale e finanza. Dobbiamo riuscire a trovare il filo magico per unire questi mondi spesso lontani tra loro. In questo senso la crescita delle startup può rappresentare un grande stimolo al cambiamento del nostro sistema, per farlo diventare un vero alleato di tutti coloro che vogliono fare innovazione.

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ORIZZONTI FUTURI

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LE NUOVE STARTUP

IORITIRO - LA PORTINERIA 2.0

IORITIRO SPEDISCE E RITIRA PACCHI O BUSTE AL POSTO TUO di DANIELE VISMARA

IORITIRO È UN’IDEA SEMPLICE E INNOVATIVA CHE SEMPLIFICA LA VITA. SI TRATTA DI UNA RETE DI BAR E NEGOZI CHE OFFRE A CHI È SPESSO FUORI CASA L’OPPORTUNITÀ DI GESTIRE IL RITIRO O LA CONSEGNA DI PACCHI E BUSTE. IL SERVIZIO TRASFORMA GLI ESERCIZI COMMERCIALI DELLA CITTÀ IN UNA PORTINERIA PERSONALE.

A

A tutti sarà capitato di trovare un avviso di giacenza nella buca delle lettere o di dover aspettare per ore il corriere in attesa di un pacco o una busta. È altrettanto imbarazzante dover chiedere favori ai vicini per il ritiro di un acquisto fatto on line perché sul posto di lavoro non è possibile farselo recapitare. Dalla considerazione di tutte queste esigenze nasce IoRitiro. Il mio nome è Vismara Daniele, ho 44 anni e vivo a Pavia; ho sempre amato lavorare in rete e sono riuscito a coltivare la mia passione gestendo la vendita dei prodotti proposti nel negozio di famiglia. L’idea di IoRitiro è nata quando mi sono accorto che parecchi studenti universitari, amici e clienti residenti vicino al negozio chiedevano la cortesia di ritirare le consegne dei corrieri. La battuta era sempre la stessa: “ti manderò il conto per il servizio”! Nel settembre del 2013 ho iniziato a pensare seriamente a come trasformare un favore in un servizio, documentandomi e raccogliendo più informazioni possibili per comprendere la fattibilità del progetto. Ho contattato un’importante agenzia di web marketing e comunicazione, Timmagine, per approntare l’impostazione di un sito web e di un adeguato piano di lavoro. Il 18 febbraio 2014 abbiamo iniziato l’avventura. A distanza di quasi un anno non posso che essere soddisfatto del percorso effettuato. UN’OPPORTUNITÀ PER I NEGOZI IoRitiro è un’opportunità per tutti. Per chi deve gestire il ritiro o la consegna di pacchi e buste, ma anche per i bar e i negozi che

DANIELE VISMARA

info@ioritiro.it Conclusi gli studi inizia la propria attività presso il negozio di famiglia, nel settore vendita motoveicoli e accessori. Nel frattempo sviluppa la passione per il mondo di internet (vendite online in particolare). Nel febbraio 2014, crea la rete di IoRitiro. Vive e lavora a Pavia.


DANIELE VISMARA IORITIRO - LA PORTINERIA 2.0

vogliono incrementare la pedonalità del proprio punto vendita. IoRitiro crea l’occasione per conoscere e invitare nuovi clienti. Il corriere consegna all’indirizzo del punto IoRitiro segnalato, mentre un sms e una mail comunicano al cliente di recarsi al negozio per il ritiro (passaggio da cui può derivare un acquisto). Il tutto con un impegno di tempo minimo e senza spese aggiuntive perché l’affiliazione delle attività a IoRitiro non solo è gratuita, ma genera ad ogni ritiro un guadagno, rappresentato dal 50% del ricavo della transazione. I vantaggi per le attività commerciali che decidono di far parte della nostra rete sono molti: nuovi clienti, una pagina web dedicata (contenente informazioni, foto e pubblicità) e un nuovo potenziale cliente per ogni ritiro o consegna. Tutto senza costi.

merce presso uno dei nostri punti affiliati. Può essere selezionata una tempistica di fermo deposito fino a 30 giorni. L’utilizzo del servizio è basato sull’acquisto di crediti. 10 crediti hanno un valore di 3 euro che saranno utilizzati in ragione del tipo di servizio selezionato. È stato poi creato un programma di incentivazione a favore dei clienti che prevede l’offerta di crediti gratuiti a fronte di particolari interventi: ad esempio vengono offerti crediti in caso di segnalazione di un nuovo punto di ritiro oppure in ipotesi di registrazione di un “amico”. Risulta altresì vantaggioso rilasciare feedback o utilizzare frequentemente il servizio. È anche prevista la gratuità del primo utilizzo se si inserisce il numero di cellulare per effettuare un test di prova del servizio. I crediti possono essere acquistati a mezzo carta di credito, PayPal o bonifico bancario, in tutta sicurezza.

IL RITIRO O LA CONSEGNA DI PACCHI E BUSTE NON È PIÙ UN PROBLEMA

SODDISFAZIONI E IMPEGNO

L’uso del servizio è molto semplice. Dal sito è possibile scaricare un modulo informativo (www.ioritiro.it/ pdf/libretto-privati.pdf) che illustra costi e modalità del servizio. La spesa varia da 75 centesimi a 8,40 euro, in base alle dimensioni, al tempo di stoccaggio presso il punto di ritiro e al numero di crediti acquistati. Il cliente potrà acquistare su qualsiasi e-commerce e far spedire la

L’organizzazione dell’intera operatività è stata complessa. La ricerca degli affiliati si è dimostrata senz’altro uno dei passaggi più delicati. I primi risultati, tuttavia, hanno saputo stimolare, promuovere e sviluppare il servizio con convinzione e passione. È stato raggiunto il primo obiettivo di 500 attività affilate in tutta Italia e quotidianamente aumentano le richieste di collaborazione e il numero dei ritiri.

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DANIELE VISMARA IORITIRO - LA PORTINERIA 2.0

Ci facciamo riconoscere UN PO’ DI DATI

A CHI SI RIVOLGE

IoRitiro dopo un anno, conta quasi 500 affiliati in Italia, più di 2300 fan su Facebook e partners di importanza nazionale.

Praticamente a tutti: al cliente privato e all’attività commerciale, ma anche alle grandi catene di franchising.

I PUNTI DI FORZA

Innovazione continua, sviluppo delle partnerships e altri servizi aggiuntivi.

IoRitiro, ad oggi, offre 10 tipologie di servizi e un’integrazione con il comparatore di corrieri Truckpooling che permette di usufruire anche della spedizione.

IN COSA È MIGLIORE DEGLI ALTRI

ORIZZONTI FUTURI

IN CONCLUSIONE L’obiettivo è far crescere continuamente la base affiliati e promuovere il servizio a 360 gradi.

La continua innovazione del servizio è il punto di forza, il must della rete.

La comunità di Facebook è stata un punto di riferimento importante fin dal principio; siamo stati seguiti a ogni passo e abbiamo superato i 2200 fan in pochi mesi. Un aiuto è arrivato anche dai numerosi partner che hanno creduto in IoRitiro, tra cui alcuni importanti franchising a livello nazionale. Di recente abbiamo dato avvio a un lavoro di inserimento di IoRitiro all’interno degli e- commerce tramite codici “api”, per consentire al cliente di usufruire del servizio nel “momento del bisogno: quando deve completare un acquisto e indicare l’indirizzo di destinazione. Una fondamentale collaborazione è appena iniziata con Truckpooling, uno dei più importanti comparatori di spedizionieri che ci ha permesso di rendere la nostra offerta completa e unica. Non solo ritiri quindi, ma anche spedizioni. Molti altri progetti e miglioramenti sono in fase di studio. Uno dei principali scopi per il 2015 è quello di raddoppiare il numero di clienti e affiliati e di incrementare le integrazioni con le piattaforme e-commerce. In base all’esperienza maturata sino ad ora è chiaro che le sole idee non bastano: sono necessari sacrifici ed è indispensabile confrontarsi costantemente con l’aspetto economico. Risulta anche fondamentale contare su un team di collaboratori capaci.

Una delle criticità gestionali riguarda senz’altro la concorrenza. Il modo migliore per affrontarla è differenziare l’offerta e integrare il servizio in modo da renderlo sempre più completo. Le prospettive di ulteriore sviluppo sono concrete: in Italia, nel 2014, il mercato e-commerce B2c ha fatto registrare +17% (per un valore di 13,3 miliardi di euro), mentre il mobile commerce ha raddoppiato le vendite con un controvalore delle transazioni pari a 1,2 miliardi di euro. Si tratta di dati concreti e molto rassicuranti per il servizio IoRitiro. La sfida continua!

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