giar dino italiano
Firenze
a.a. 2015-2016 Corso “Design.2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i
G. S
T
M.
U
D
I
J. O
Alessia Gambardella Sophia. M. Jarvis Camilla Maei
I “fratelli Cuore” "Un faro nella notte", così il direttore di sala, Umberto Piras, ha definito il ristorante "Fratelli Cuore" nella Stazione di Santa Maria Novella aperto 24 ore su 24. Fratelli Cuore a Firenze, un ristorante aperto H24 per viaggiatori e pendolari della stazione di Santa Maria Novella e per chi non conosce orari quando si tratta di mangiare. Nelle sale della ex biglietteria i n t e r n a z i o n a l e d a i p r i m i d i s et t e m b r e c ’è u n nuovo locale che è bar, pizzeria e ristorante. Circa 60 dipendenti per 150 coperti in uno spazio di 450 mq aperto sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un progetto ambizioso destinato a trasformare il volto della stazione ferroviaria. Il nuovo caffè e ristorante Fratelli Cuore ha aperto dal 5 settembre a Firenze, nella stazione ferroviaria progettata da Michelucci. Mangiare Bere Baciare lo slogan scelto per lanciare un progetto ambizioso e innovativo: portare la ristorazione di qualità all’interno di una stazione con orari da fast food. A scommettere sulla rinascita di questo spazio lasciato nell’abbandono e nel degrado i quatto fratelli Giuseppe, Pasquale, Rocco e Roberto Caprarella che che si occupano di ristorazione dagli anni '90. La società gestisce cinque ristoranti concentrati per lo
più nella zona limitrofa la stazione di Firenze, in particolare in via Alamanni: Q u a t t r o A m i c i , I l P o r t a l e , L’ O s t e ; i n fi n e d u e nel centro storico: Grotta Guelfa, in via Pellicceria e da’ Pescatore, in piazza del C a r m i n e , i l fi o r e a l l ’o c c h i e l l o d e l g r u p p o . L a scommessa di Fratelli Cuore non è stata
tanto nell’inserire un ristorante dentro una stazione, la vera sfida è tenere la cucina aperta 24 ore su 24, proprio come un fast food, senza però rinnegare la qualità del made in Italy. Ecco quindi la scelta di puntare su materie prime di eccellenza, dalla pasticceria alle pizze a lievitazione naturale realizzate espresse, a vista, e cotte in uno dei due forni a legna presenti all’interno del
locale. Pizze che vengono sfornate fino alle 5 del mattino, mentre il bar è aperto sempre, a qualsiasi ora. Cinque i piatti per categorie tra colazioni (strapazzate, occhio di bue, omelette, colazione americana e colazione italiana) primi (pommarola, pesto, strascicate, amatriciana e carbonara) piatti Mamma Cuore (lasagne, crema di cipolle, ribollita, parmigiana e zuppa di verdure) secondi (pollo, agnello, maiale, manzo europeo e manzo chianina Dop) pizza (marinara, calzone napoletano, gatò, costine e friarelli e margherita), panini (tonno, caprese, parmigiana, napoli e il p a n ’c u n z a t : casareccio al sesamo con pomodoro olio origano e pecorino fresco), insalate (tra cui spiccata l’insalata cuore: misticanza di campo, mela verde, noci, finocchio sesamo ed erbette aromatiche) e logicamente pasticceria in cui non mancano perfino i macaron. A firmare il menu Daniele Pescatore, Chef da Pescatore di Piazza del Carmine, mentre i dolci sono del maestro pasticcere pratese Luca Mannori. Per il futuro si parla anche di offrire un servizio take away in modo che i viaggiatori possano o r d i n a r e d a l t r e n o p e r r i t i r a r e l ’o r d i n a z i o n e al momento dell’arrivo.
Il breafing Dopo una prima fase di ricerca ed analisi
qualitativo
della
velocità
committenza
diversi
concetti
sono
stati
chiave
rielaborati direttamente
dall’incontro con il cliente. Indispensabile,
la
declinazione
del
brand
dei da
prodotti “fast
food”
offerti
ad
nonostante
valorizzare territorio
lo ed
stretto esaltare
Enfatizzare
rapporto il
con
concetto
e il
Far percepire al consumatore l’alto livello
frequenta
la
stazione
il
ogni
pendolare giorno,
il
quindi
di
un format facilemnte riconducibile al brand
è quello di attirare e fidelizzare un targert
che gli corrisponde, Nelle cinque stazioni
turista.
La
creazione
di prossima apertura il brand deve essere facilmente riconoscibile, deve trasmettere i
POCO MA BUONO NONNA
V E L O C I TA ’
GREEN
FA M I G L I A
di
italianità - culinaria e non-.
eterogeneo,
ed
comune idea di ristorante. Altro obbiettivo
di valori semplici e genuini specchio della aziendale.
che
vario
fiorentino,
sedi di prossima aperura. La trasmissione
politica
la
molto
location si scontri concettualmente con la
forte, chiara e riconoscibile anche in altre
loro
una
valori semplici e dichiarare un forte legame con il territorio.
La sfida? Quella di porre
l’accento su alcune zone poco sviluppate o dimenticate della città, fondendovi l’amore
A G G I U N G I U N P O S T O A T AV O L A
per la cucina e l’attenzione al territorio.
Relazione La
proggettazione
ispirato
molto
d ’e ff et t o
che
immagine
a
del
format
valori
sono
che
si
semplici
specchio
è
trasposizione in chiave moderna dell’uso
armonicamente tre principali e diverse
ma
d e l l a f o g l i a d ’o r o e l ’ u s o p r e p ot e n t e d i
modalità
un
servizio
dell’
l’azienda
vuole
trasmettere di se stessa. Un primo passo decisivo
è
stato
quello
di
colore
che
pregiatezza
anticamente
era
riservato
per
la
alle
sua vesti
demolire
su
l ’o r m a i a n t i q u a t o s t e r e ot i p o i t a l i a n o d e l
una
“pasta, pizza e mandolino” o quello del
rapida,
suo dalle dalla
interno
il
finiture
clima dei
italiano
materiali
rivisitazione
contemporanea
di
diverse
in
sia
schzzo
di
per
una
un
e
raccolta
fruzione
semplice
e
più
caffè.
Il
genuinità
delle
materie
prime
caratterizzando
una
parte
presenza
cui
del
verde
rimandano
in
italiano.
Il
progetto
dunque,
e
oggi
pensato
in
maniera
tale
fondere
la
intima
destinata alla consumazione più intima il
antiche lavorazioni dei mastri di bottega qui
social,
l’utilizzo di legno di barrique e la forte
più
Da
più
quale
“glocal”
maniera
perdute.
zona
utilizzate è inoltre declinato in maniera
lavorazione, “memento” dell’ operato di
andate
zona
pensata
dalla
utilizzati,
tecniche
una
stesso
concetto “global” di italianità derivante
dato
chiave
ristorativo:
dello
corredata da un ampio tavolo dove ci si
focus
stato quello di creare un ambiente al cui
fruizione
può sedere sia da soli che in gruppo, un
papali. Ampliando poi lo sguardo,
“ r o s s o , b i a n c o e v e r d e ” . L’ o b b i e t t i v o è
di
trasversale
al
paesaggio
da
stato
interno
rimanda
opportunamento
alla
mappa
illuminato
semplificata
e
rielaborata della città simbolo in cui si trova, celebrandola ed esaltandola.
Valori
+
+
Valori
Concept sensoriale
Concept funzionale Tu r i s t i Famiglie
Per chi?
Giovani
da solo Social table
in compagnia in gruppo
per un caè
C o m e? Cannocchiale
una cenetta una pizzata
un panino Corner-shop
take-away shop
Concept formale C o m e?
Elementi formali
+
+
+
Abaco dei materiali cannocchiale
zona bar
zona social
Finitura colore porpora C 35% M 95% Y 73% K 48%
Pareti pantone 9064 + 70 % W
Pareti pantone 9064 + 70 % W
Oro
Top Bancone Ferro acidato
Giardino verticale
Pareti esterne Pantone cool gray 11C
Bancone Legno barrique
Bancone giardino
pavimento Resina Pantone cool gray 11C
Localizzazione Italia
long. 43.775855 lat. 11.248021
Piazzale Adua
Stazione Santa Maria Novella
Via degli Alamanni
Firenze
Servizi Shopping Food
Il progetto -
pianta Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
bagni clientela spogliatoi e bagni dipendenti area somministrazione zona cottura a vista area somministrazione esterna cucine e magazzini bar ingressi
Definizione funzioni
suddivisione spazi
1:100
Il progetto-
pianta Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
sala ristorazione 20 pax
social table 22 pax
zona consumazione rapida 15 pax
zona consumazione estrena 45 pax
zona consumazione 36 pax
cassa zona definizione secondi 9 mq
pizzeria
14 mq
green corner 6 mq
zona definizione primi 9 mq
caffetteria 16 mq
Suddivisione area somministrazione
1:100
Il progetto -
pianta Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ingressi principali foyer/ zona benvenuto accesso zona esterna accesso banco bar accesso greencorner accesso sala accesso zona ristorazione coperta accasso bagni
Suddivisione funzioni
flussi e percorsi 1:100
Il concept -
pianta Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i
80 210
Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
3.45
bagni clientela 20 mq spogliatoi e bagni dipendenti 44 mq area somministrazione 93 mq
8.11 12.90
3.20
70 210
70 210
70 210
zona cottura a vista 32 mq 5.87
90 210
5.73
0.77
0.86
5.74
0.86
area somministrazione esterna 64 mq cucine e magazzini 70 mq bar 93 mq
3.31
17.66
90 210
0.80
2.50
0.70 2.10
1.80 15.60
2.11
1.19
Pianta quotata 3.58
b/n
6.48
23.03
1.19
1:100
Il progetto -
pianta Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Tavoli Seduta “Madmoiselle” Kartell Seduta alta “Ghost” Kartell Social Table Seduta multifunzionale esterna
Pianta colorata
arredi fissi e mobili
1:100
Il concept -
sezioni Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
1.00
3.54
1.10
0.95
2.90
1.15
Sezioni quotate
1:100
B/n
Il progetto -
sezioni Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Sez CC’
Sez BB’
Sezione colorata
arredi fissi e mobili
1:100
Il progetto -
sezioni Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Sez DD’
Sezione colorata
arredi fissi e mobili
1:100
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Vista diurna
1:100
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Vista notturna
no scale
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Viste prospettiche
ingresso /bancone
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Viste prospettiche
zona cucina a vista
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Viste prospettiche
zona sociaal
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Ristorante
Viste prospettiche
il “cannocchiale”
Il corner-shop
un panino Corner-shop
take-away shop
Il corner-shop Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
foyer/ zona benvenuto zona esposizione prodotti zona consumazione bar zona take-away express
Definizione funzioni e suddivisione spazi Flussi
Scala 1:50
Il corner-shop Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i
0.40
0.60
1.00
Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
6.37
2.78
3.70
1.80
0.85
1.81
0.80
4.00
1.55
Pianta corner-shop
b/n e colori
scala 1:50
Il corner-shop Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
0.69
0.40 4.44
1.10
1.10
1.18
Sez AA’
0.97
3.36
0.60
1.18
Sez BB’
Sezioni corner-shop scala 1:50 b/n
Il corner-shop Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Sez CC’
Sez DD’
Sezioni corner-shop
colori scala 1:50
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Corner-Shop Viste prospettiche
Ingresso stazione
Il progetto Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Corner-Shop Viste prospettiche
il “cannocchiale”
Il corner-shop Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
frullati insalate drink
make your's! +
+
make your's! +
+
make your's!
+ Il take-away
le proposte
no scale
Il concept -
il packaging Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
1
3 2
pomodoro fresco
1
farina e lievito
2
mozzarella
3
Il take-away
Prodotto del mese
Pizza Margherita
Il concept - le luci Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
soffitto teso barrisol wall washer streap led rgb dimer faretti incassati tom dixon lamp faretti da terra binario luce rgb dimer spigoli luminosi
Elementi progettuali
posizionamento corpi luminosi dettaglio
Il concept - le luci Firenze
120-150 muro mario nanni 2009
Specifiche tecniche tipo famiglia prodotto anno colore
corpo illuminante per interni IP20 in inox disponibile in due versioni 120 (l. 1200mm) e 150 (l. 1500mm) entrambe cablate con un portalampada G5, possono alloggiare rispettivamente tubi fluorescenti da 28W a 80W, s c h e r m a t i d a u n policarbonato diffondente o policarbonato prismato.
Beat tall Black luce “Beat” BLS03-PEUM2 2006 nero
Beat fat black luce “Beat” BLS02-PEUM2 2006 nero
Beat wide black luce “Beat” BLS01WH-PEUM1 2011 nero
19 36 1,8 kg
24 30 2,68 kg
36 16 2,43 kg
a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i
Il sistema Barrisol Lumière (Luce) permette di realizzare un soffitto luminoso per illuminare tutta o parte delle Vostre stanze,Grazie alla sua struttura unica, il soffitto Barrisol Lumière permette la diffusioneuniforme della sorgente luminosa posta di dietro. Dei sistemi d’illuminazione vengono installati nella parte superiore del soffitto, tubi fluorescenti, leds e fibre ottiche l soffitto Barrisol Lumière permette di gioccare sulle atmosfere luminose grazie all'uso di variazione d'illuminazione, che permette di conferire a volta a volta un'intensità luminosa estrema, "pieno giorno", o molta morbida, "atmosfera rilassante". Il soffitto Barrisol Lumière dà il colore e secondo i colori, permette d'illuminare il posto con il colore scelto. È anche possibile proiettare delle immagini, delle foto o dei giochi di luce sul telo Barrisol Lumiere per creare delle atmosfere specifiche su richiesta.
Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
+
Elementi progettuali
dimensione diametro altezza peso
caratteristiche corpi luminosi dettaglio
Il concept -
le luci Firenze
KEPLERO è la nuova generazione di up-light a LED per l’illuminazione degli spazi outdoor disponibile anche nella versione indoor. Una gamma completa in due diverse dimensioni corredate da un ampio parco ottiche e da sorgenti LED con pacchetti lumen diversificati, espressione di versatilità e performance. La perfetta solidità e staticità di un incasso a terra si contrappone alla dinamicità di un unico sistema ottico che dà vita a innumerevoli effetti luminosi. La luce di KEPLERO ZOOM può cambiare in ogni momento grazie al suo innovativo sistema ottico in attesa di brevetto. Le diverse ottiche disponibili in commercio permettono un’illuminazione puntuale, diffusa, wallwasher ed ad ampio spettro.
Proiettore per binario calamitato “the magnet track”. orientabile, dimmerabile e dal design innovativo. Aggancio al binario magnetico tramite la base dotata di supporto a calamita orientabile di 355 gradi sul piano orizzontale e 90 gradi sul piano verticale una gamma di ottiche è disponibile per soddisfare ogni esigenza: 24°, 32°, 50° disponibile con temperatura colore 2700K, 3000K e 4000K con CRI93. Potenza 9,5W e alimentazione 24 Vdc con collegamento in parallelo bipolarità, hot plug, soft start. controllo elettronico della temperatura di funzionamento tramite un sensore termico che è in grado di rilevare l’incremento di temperatura all’interno dell’apparecchio e ridurre l’alimentazione al LED in modo da ripristinare la corretta temperatura di funzionamento. Questa funzionalità permette di
iGuzzini propone un stema d’illuminazione wallwasher installabile sia a parete sia pavimento che soffitto e una soluzione angolare per illuminare gli interni. Ambedue le soluzioni sono dotate di luce LED RGB dimer.
a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
LED RGB
Srtip LED colori RGB dimerabile
garantire la durata nel tempo dell’apparecchio con temperatura ambiente fino a + 60°C diverse opzioni per dimmerare l’apparecchio. centralina il sistema dimming consente un graduale e profondo dimming (fino a 3% e 0,1% quando controllato da sistema DALI) e garantisce che non ci sia flickering anche a bassi livelli di dimming.
Elementi progettuali
caratteristiche corpi luminosi dettaglio
Il concept Madmoiselle per by Philippe Stark Mademoiselle, la poltroncina più fashion del design, viene vestita da prestigiose maison della moda made in Italy, che hanno con Kartell un rapporto e un'affinità speciali. In collezione sono infatti presenti una serie di tessuti fantasia firmati da Missoni e Moschino. Per andare maggiormente incontro alle esigenze degli spazi dedicati alla collettività, Mademoiselle è disponibile anche in versione personalizzabile con tessuto fornito dal cliente con un ordine minimo di 10 pezzi.
One more please per
Firenze
by Philippe Stark Per sorseggiare un drink al bancone del bar in tutta tranquillità, serve uno sgabello comodo, alto, con uno schienale che sorregga la schiena. A volte un solo drink non basta: è necessario “One more” e talvolta “One more please”. La famiglia “Ghost”, una delle indiscusse icone di Kartell, si completa, gli sgabelli si moltiplicano, adattano altezze – 65 cm o 75 cm, e schienali – ovali o squadrati, ma sempre restando agili, pratici, colorati, resistenti.
a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Abaco degli arredi
le sedute
no scale
Il concept Il tavolo da pranzo è un luogo d’incontro: non solo per mangiare, ma anche per giocare, aiutare i bambini a fare i compiti chiacchierare con la famiglia e gli amici. Proposto qui in una versione “custom”, progettato su misura con piano d’appoggio in ferro acidato trattato, bordo antitaglio e piede in policarbonato trasparente. La gamba centrale dal profilo quardato, assicura equilibrio alla struttura e l’ampia pedana spessa 2 cm garantisce una perfetta stabilità evitando l’oscillazione. Leggero e maneggevole si presta facilmente a diverse configurazioni spaziali, dando modo così di creare ogni volta uno spazio diverso e funzionale alle diverse esigenze.
Essenziale e iconico, con le sue forme rigorose e squadrate rappresenta la raffigurazione contemporanea di una cattedra. È il tavolo Ponte disegnato dal tedesco Philipp Mainzer, anima creativa di e15, Adatto sia come scrivania da lavoro che come tavolo per conferenze è realizzato in legno massiccio. Si compone di sole cinque parti che vengono assemblate insieme, tra cui le due travi sottopiano che garantiscono una perfetta stabilità. Anno: 1994 M a te r i a l i : Rove re , L e g n o m a s s e l l o d i rovere naturale, finitura a olio o a cera.
Karolina Tylka designer dello studio polacco BEYOND, ha progettato la Coffee Bench. Un progetto che rivisita il concetto di tavolo regolabile. L’dea è incentrata sull’utilizzo in maniera intelligente dei piccoli spazi. L’sispirazione è nata dalla necessità di prendere una caffè in giardino in cui non cè abbastanza spazio per collocare supporti ausiliari per appoggiarvici anche solo un semplice giornale. Seduta e tavolo si fondono in elementi rotanti modulari. Il prodotto è opera della designer polacca Karolina Tylka e prodotto in Polonia. Disponibile in tre diverse misure diverse, da 1 mt a 3 mt e un ampio cataologo di materiali disponibili. Gli elementi modulari sono disponibili in compensato, MDF, poliuretano espanso, cellulosa e cartone a nido d’ape.
Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Abaco degli arredi
i tavoli no scale
Il concept -
il giardino Il cuore pulsante del progetto è il bancone. Pensato come elemento focale, magnetico e attrattivo, cattura l’attenzione grazie alla sua caratterizzazione naturale-vegetale. Evocando gli antichi orti oricellari, i colorati balconicini all’italiana in fiore, le verdi campagne delle colline fiorentine il bancone vuole riproporre in chiave moderna questi concetti. A corredo di tutto, delle pareti vegetali posizionate qui e là all’interno del locale, rimandano continuamente al concetto di natura, freschezza e semplicità.
Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
canaletta contagoccie per irrigazione dosata streap led rgb dimer piantumazione sedum vaschette
100
0 50
Elementi progettuali
Il bancone
dettaglio
Il concept -
il giardino
Sistema d’inverdimento verticale composto da dei tiranti verticali in acciaio inossidabile (diametro 2 mm) installati all’interno di una cavità scavata nel terreno contenente il substrato in cui è impiantato il verde verticale che crescerà lungo il cavo. A intervalli irregolari sono alloggiati all’interno della vaschetta e opportuanemnte coibentati il sistema di illuminazione da incasso a pavimento a fascio netto e largo. Il verde crescendo lungo la lunghezza del cavo si espanderà fino al piano di copertura creando una sorta di tenda verde naturale permeabile che lascia dolcemente filtrare i raggi del sole.
Green LivingTM Wall è un sistema di inverdimento per rivestire con essenze vegetali le facciate di un edificio, come pure le partizioni interne verticali di una costruzione o le recinzioni di spazi pubblici o privati. Il sistema è costituito da un pannello in alluminio leggero riciclato e inossidabile, che è diviso al suo interno in celle, brevettate per depositarvi il substrato (terriccio) di coltivazione e consentire un adeguato apporto idrico alle piante con un libero drenaggio dell’acqua di irrigazione. Ogni pannello è modulare e può quindi essere assemblato insieme ad altri per rivestire ampie pareti esterne o interne, quando opportunamente illuminate. Il fissaggio del pannello alla facciata si effettua attaccando sulla superficie della parete dei profili metallici lineari, disposti orizzontalmente e in file verticali, per consentire che ogni modulo venga ancorato ad essi lungo i suoi bordi superiori e inferiori per mezzo di viti. Tutti i pannelli sono stati progettati per avere anche un’efficiente circolazione del flusso d’acqua al suo interno senza rimuovere il terriccio di coltivazione delle piante. Ogni modulo è dotato infatti sulla parte superiore di una scanalatura per alloggiarvi il tubo di irrigazione a goccia, che si distribuisce linearmente per tutta la lunghezza del rivestimento vegetale previsto. Attraverso questo sistema di irrigazione l’acqua scorre dall’alto verso il basso lungo l’intero pannello, riuscendo a raggiungere ogni cella per garantire un corretto apporto idrico alla pianta presente.
Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
parete terra verde verticale sistema d’irrigazione canaletta sistema ancoraggio cassetta contenitore verde verticale
Elementi progettuali
caratteristiche corpi luminosi dettaglio
Il concept -
il “cannocchiale” Firenze Non solo “pasta pizza e mandolino” bensì arte, tecniche, ricchezza, passione, sapere e tradizione.
Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
Finitura colore porpora C 35% M 95% Y 73% K 48% Oro
Lavorazione della foglia d’oro
Porpora, colore pregiatissimo ottenuto dalla macinazione del carapace di un mollusco utilizzato in antichità per le vesti papali
Pareti esterne Pantone cool gray 11C
soffitto parete affaccio esterno parete affaccio esterno pavimento parete affaccio interno parete affaccio interno
Elementi progettuali
dettagli dettaglio
Il concept Roma
il “cannocchiale” Milano
Torino
Napoli
Firenze a.a. 2015-2016 Corso “Design 2” Prof. M. Arnone P r o f . B . G e l l i Alessia.Gambardella Sophia M. Jarvis Camilla Maffei
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