Institut d'estudis occitans de París Documents per l'estudi de la lenga occitana N°86
Carlo SALVIONI
Il nuovo testamento valdese secondo la lezione del codice di Zurigo
Edicion originala in “Archivio glottologico italiano” XI, Roma, Torino, Firenze, Loescher, 1890 Document dins lo maine public numerizat per archive.org
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NUOVO TESTAMENTO VALDESE,
IL
SECONDO LA LEZIONE DEL CODICE DI ZURIGO; da
edito
SALVIONI.
C.
AVVERTENZA PRELIMINARE. Quattro codici, che
si
sappia,
valdese
del N. T. in lingua
' :
hanno conservata la versione un codice di Cambridge, uno di ci
Dublino, uno di Grenoble ed uno di Zurigo ^
completo
^
Todd,
(cfr.
o.
Per 'lingua valdese' iutendo
scritte le poesie religiose e
1
dal Grììzsiacher, nel Jahrh.
Archiv, XVI;
più antico e
Il
linguaggio letterario nel quale sono
il
trattati religiosi dei Valdesi, f.
7'om. u. engl. spr. u.
linguaggio descritto
liti.,
IV, e in Herrig's
anche Forster, Rivista cristiana, marzo 1882.
v.
meno
Cambridge^ che,
e, p. 214) è quello di
È
poi naturale
che questa nota preliminare non consideri altre versioni del N.
T., le
quali
ben tradiscono un'ispirazione valdese, ma sono scritte in altri dialetti o in altre lingue. Secondo 1' Haupt (il quale è stato vivamente contraddetto dal Jostes, nò la polemica è ancora cessata), il principale contrassegno delle starebbe nel tradurre che fanno
versioni d'inspirazione valdese
'filius
ho-
minis' per 'figlio della vergine', e 'gehenna' per 'pena'. *
Per
le informazioni generali intorno a questi codici, e
veggano
torno agli ultimi
tre, si
according
John (Londra, 1848)
to
St.
:
;
ques relatifs à V hisioire de la Bible frangaise. doises (nella
Revue de
segnatamente
in-
The romaunt version of the Gospel Reuss, Fragments littéraires et criti-
Gilly,
II.
Les traductions vau-
théologie et de philosophie chrétienne,
tt.
II,
V, VI,
Strasburgo 1831- 1853); Todd, The boohs ofthe Vaudois (Londi'a e Cambridge, 1865); Berger,
La
Bible frangaise
Histoire littèraire des Vaudois dti sto
rivedendo queste bozze, sopraggiunge
Vaudois pagine ^
au mogen age
d'Italie,
ì'""
partie
(?.24 e sgg.) alle
(Parigi 1884); Montet,
Piémont (Parigi 1883), pp.
(Parigi
il
libro
e Torino, 1887),
ital.,
Mentre
Histoire des
che dedica parecchie
nostre versioni.
Nulla, che io sappia, s'ha a stampa da questo codice. Archivio glottol.
1 e sgg.
del Cosiba,
XI.
11
Bradshaw non 1
2
Salvioni,
secondo
il
il
Bradshaw
XIV. Al ms.
sec.
Todd,
(ap.
Grenoble
di
secondo posto. Vero è che
il
^
p,
214), risalirebbe alla fine del
spetterebbe, nell'ordine del tempo,
Champollion-Figeac e
il
bibliotecario
Ducoin, uno degli informatori del Gilly, propendono a ritenerlo del
XIII
sec.
(cfr. Gilly, o.
vedo che
altri
e,
p.
consenta con
xlviii); ma, eccettuato lui, e
dubbio l'anzianità del cod. di Cambridge. 0.
Gilly,
il
non
nessuno, d'altronde, revoca in Il
Bradshaw
Todd,
(ap.
e, p. 218 n.), non argomentando se non dal fac-siraile fornito dal
XIV e il Heuss 'Le manuscrit de Grenoble (K. paraìt étre plus ancien que ceux de Dublin et de Zurich ". sia al Dublino, che Quanto cod. di è accertato th., VI d. 94) del 1522 (cfr. Todd, o. e, p. 4; e anche Reuss, R. d. th., V 342) \ porrebbe
Gilly,
il
ms. di Grenoble alla fine del sec.
con molta cautela
;
limita a dire:
si
'
'
ne dà alcun saggio nella Lettera (ap. Todd,
o.
e, pp. 210 sgg.) dove rende
conto del rinvenimento dei mss. valdesi di Cambridge.
Gilly e
Il
Reuss
il
non potevano poi conoscere un codice, die fu trovato nel" 1862, [Ora ne sono brevissimi saggi ap. Comba, p. 228.] Il Gilly, oltre un fac-siraile, dà di questo codice il I cap. del vangelo di Giovanni. Ma è singolare la svista per cui il Gilly dà come di Grenoble il '
saggio di Zurigo e viceversa. Questo scambio ha avuto la conseguenza che il
Reuss rimproverava
secondo
al
Gilly
cod. di Zurigo, e
il
cod. di Grenoble (Vedi R. d. digo,
sempre secondo
il
—
cod. di Grenoble, è riprodotta dal GnAMPOLLiON-FiGEAC,
Nouvelles recherches sur rigi 1809), pp. llo-o;
ben 214 errori nella copia del I cap. di S. Giov. Herzog ben 108 nello stesso cap. secondo il La Parabola del fìgliuol proth., V 322 n).
1'
les
patois ou idiomes vulgaires de la France (Pa-
da Ollivier Joles, Essai sur
les dialectes
vulgaires
du Dauphiné (Valenza e Parigi, 1838), pp. 23-5 dal Bridel in appendice al Glossaire du patois de la Suisse romande (Losanna 1866), e ora dal Gomba, 0. e, p. 231. Un saggiuolo di questo codice è pure presso J. A. Chabrand ;
e A.
l'E
RocHAS d'Aiglun, Patois des Alpes cottiennos (Grenoble 1877), pa-
gine 141-4. ^
I
ragguagli che s'hanno intorno a questo codice e
pollion-Figeac, al Muston e al Gilly,
che anche
mettano
le notizie,
e, p.
di dirne di più intorno all'età del codice. 1,
devono
al
Non
so poi
di
come
Cham-
Ma
privatamente venute al Reuss dall'Herzog, non
venga all'ardita asserzione che il codice esso pure più in su del sec. XVI. Bada egli forse 0.
si
sono veramente poca cosa.
il
pare
gli per-
Montet,
Grenoble non risalga
all' Herzog (Rom. Walnon vuole antica più di così la scrittura di codesto codice? Dublino ha avuto fm qui maggior fortuna che non gli altri,
denser^ p. 62), che '
Il
ms. di
avendone
il
GiJly pubblicato l'intiero Evangelio di S. Giovanni. Un'intiera
Il
Ma
di tutte la più
rOtt e con e,
0.
lui
prima metà del Lv)
p.
;
cfr. Gilly,
altro col dir cosa che rimarrà
und
pur
annum
ketzergescliichte der mittleren zeit^
1400 ^
il
sec.
XII. L'Orelli, nel
la descrizione del codice,
finitivo gli G
;
3GS-9
I
codice sia stato scritto post
il
Kirchen-
per quanto
^
339, attribuiva la nostra versione ai Catari e la portava alla
I
e
3
(^Bihliotheca sacra,
e cioè che
Fiisslin,
Il
valdese.
giovane è la versione di Zurigo
Le Long
xxv) accennino a ben
p.
sempre vera,
MC.
il
Nuovo Testamento
Ma
in
divisione
la
tempo
teriore al
il
della Bibbia Valdese tigli
1350
il
de-
dotto
dei capitoli in quattro o
tra poco, non può essere an-
in cui fu ideata e introdotta per le Bibbie la-
copia del ms., fatta dall' Herzog.
sopra questa copia
il
modo
argomenti storico-teologici del Reuss^. Dimostra
sette parti, alla quale ritorniamo
si
conserva nella Biblioteca di Berlino; e
Griizmacher ha compiuto
{Herrùfs Archio. XVI;
il
suo studio sulla lingua
v. quivi, a
uol prodigo, edita di su la stessa copia).
69) pubblica, sempre secondo dei pani (Giov., cap. IV). V. ^
al Gilly (o. e,
l'hanno ormai risolta
la questione
perspicace teologo, che
bola del
mandare
asseriva scritto tra
lo
Del cod. di Zurigo sono
1'
Herzog,
Il
pp. 373-4, la Para-
Reuss (R.
d. th.,
VI
racconto della moltiplicazione
il
anche Comba, p. 229. qui a stampa: il cap.
fin
I dell'Ev.
di S. Giov.,
ap. Gilly, 0. e, pp. xliv sgg. (v. però qui accanto, la n. 1 a p. 2; nel Gilly è
pure un fac-simile, assai mal
riuscito), e
i
seguenti brani ap. Reuss, R. d.
VI 66 sgg. La Parabola del figlici prodigo (riprodotta ora anche dal Comba, assieme a qualche altro frammentino; cfr. pp. 229-231); l'Orazione domenicale secondo S. Matteo; il cap. XIII della prima ep. ai Corinzj; i primi cinque versetti del IX e i versetti 28-31 del I cap. dell'ep. ai Romani, primi quattro il versetto 12" e parte del 13" del cap. XVIIl dell'Apocalisse; 111.,
:
i
versetti del cap. I dell'ep. agli Ebrei, I, who have accurately inspected almost ali the mss. of Switzerand some of those of Germany, am of opinion that this {il cod. di Z.) was written between the years 1330 and 1400. Ne, infatti, si può negare ^
'
'
'For
land,
'
che
i
pili
antica del vero, ed io stesso e altri
caratteri esteriori inducono facilmente
del sec.
mano
XV. Proviene
(juale
anche *
al
codice un'età
prepondevamo a tenerlo della metà
esso certamente dalle valli valdesi (una postilla d'altra
f." 239v. Johati Jayme de La ual de Prauna regione tagliata come fuori dalle grandi vie della civiltà, la
e di più tarda età dice al
gella), cioè da
ad assegnare
:
doveva conservar più tenacemente, come ogni altra consuetudine, cosi le
consuetudini calligrafiche.
Anche
il
Montet,
sioni del Reuss.
o.
e, p. 182 n, accetta con assoluta fiducia le conclu-
4
Salvioni,
Ora cotesta divisione occorre primamente, e solo una serie di edizioni della Vulgata, tra il 1479
pel
tine.
in
Per
mostra poi
altri raffronti
Reuss, che
il
e
T.,
N".
il
1489.
nostro codice risulti
il
intanto posteriore al 1491, l'amanuense dovendo avere avuto sot-
una Vulgata stampata dopo quell'anno
t'occhio
346
Ma
sgg.).
permesso
Reuss {R.
al
vertibilmente '
'
R.
(v.
d.
ili.,
V
bisogna discendere ancora, l'esame del testo avendo
'
que
d.
VI 75
th.,
sgg.) di stabilire incontro-
manuscrit de Zurich est la copie du travail
le
non aclievé de quelque savant vaudois, qui à l'epoque du rapprochement opere entro son Église et la Réforme allemande \ avait entrepris de réconcilier son Nouveau Te-
'
(après
'
stament roman avec
'
de l'une des éditions d'Erasmo ou de l'une des contrefagons qui
'
en circulaient en grand nombre.
È
i53o)
posseduto
le
texte grec, et qui s'est servi pour cela
'
nostro codice dalla Biblioteca civica di Zurigo,
il
C
nel cui catalogo porta la segnatura pelle, e
^
^'Vtob-
numerazione dei quali
tre lacune che
si
moderna
è
e
i
Tutto inclace però a ritenere, che
e, p, 218 n) a ritenere della
e cioè
ordine: '*
1.
Un
il
prima metà del il
conto di
codice sia di ben poco posteriore
il
Bradshaw
il
2.
sec.
XV
(uè
il
Todd ne
3.
Zurigo,
4.
indizio per la scarsa antichità del cod.
-s di pi.
Todd,
di Zurigo anteriore a quello di Dublino,
Grenoble,
cavi anche dalla lingua. Vi
(ap.
cod.
si
cioè,
avverte,
dei fem. della
1»,
Bradshaw mostran
il
lavoro del Reuss). Egli classificherebbe
Cambridge,
smarrirsi del
tien
primi tre cap. dell'Ev. di S. Matteo ^
a questo tempo. Considerazioni paleografiche portano
di conoscere
non
sono venute producendo per lo smarrimento dei
contenevano
fogli in cui si
0.
cartaceo, legato in
misura esteriormente 14 7, per 11 centim. Consta ora di 409
fogli; la
^
"
i
mss. nel seguente
Dublino.
zurighese mi par che si ricon una certa frequenza lo
in combinazioni
come aquesta
cosas,
aqueslas cosa, la huas, las nostra parolla, las nostra bonnas obras, aquestas cosas eran scritta, eran istas fayta, doas gonella, ecc., dove
assoluta rinunzia del
venza.
I
-s,
come
è in più d'uno tra
si
prelude alla
viventi parlari di Pro-
luoghi numerosi, e più numerosi di quello che io non sia riuscito a
notare, in cui
il
-s ajìpare
più sensibile. Nell'Ev. di
aggiunto dopo, rendono questa frequenza ancora
S.
Giov. secondo
esempio solo: aquestas cosas son scripta sere che un mero sbaglio. ^ Il
i
secondo e
il
terzo foglio sono
un
il
(XX
cod. di Dublino, ne trovo
un
non
es-
31), e potrebbe altro
po' deteriorati, e
cos'i
pur l'ultimo,
che però è scritto da una sola parte. Mi son permesso di restituire, quando
Il
Nuovo Testamento
XXVII
versetti 1-4-32 del cap.
i
5
degli Atti degli apostoli, e quella
XX,
che va da
parte dell'Apocalisse
valdese.
XXI,
6 a
Precedono
23.
al-
cuni fogli bianchi, aggiunti forse più tardi. Sul retto del primo di questi fogli sta scritto, in carattere del 1700,
Novum J.
il
titolo seguente:
Testamentum in antiqùum Pedemontano- Valdense Idioma per Barbeticm quendam, i. e. Ministrum ejusdem Ecclesiae, versum atque exaratum sul retto del secondo foglio si legge: Gulielmus Malanotus Pastoì^ Pedemontano-valdensis, hoc Novum Testamentum, celeherrimae Tigurinae Academiae dono dedit, die decima septemhris 1692. Il codice contiene tutto il N. T. (con qualche lacuna, già menzionata), ordinato come oggi C.
;
s'usa nelle edizioni greclie e latine (Evangelj, Atti degli Apostoli,
Epistole di la solita,
Heuss,
si
La
P. e cattol.. Apocalissi) \
s.
con
lievi differenze però,
ritrovano nel
cocl.
di
divisione per capitoli è
alcune delle quali, come nota
Manca
Dublino.
la divisione
versetti; la quale essendosi introdotta dappertutto tra
1560,
il
ci
scenda oltre la metà del
V
346
sgg.),
Occorre però quel modo di
XVI.
sec.
s'
estende largamente
parte interna del margine
;
le
quali lettere sono sempre o quattro
che naturalmente riescono di
I
di
il
resto
non sono
^
parti.
di agevolare la ricerca
quali son qui indicati nel
di ciascuna pagina, in lingua latina
che ha scritto
capitoli
Le sezioni, varia grandezza, non hanno altro
significato o scopo, all' infuori di quello
dei passi paralleli.
Reuss {R.
il
ed è indicato per lettere dell'alfabeto, alla
(A-D) o sette (A-G), il che vuol dire che i mai divisi altrimenti che in quattro o in sette
mi pareva
1551 e
il
sarà lecito conchiuderne che l'età del codice non di-
suddivisione intorno al quale d, th.,
il
per
margine esteriore
sempre dalla
e
mano
stessa
^.
poterlo fare sicuramente, le parole illeggibili del ms., e le
stampo in corsivo spazieggiato. 1
Circa l'ordine della materia nel
214; per le versioni di Dublino
p.
e
cod. di
sgg., xi.viii, Reuss, R. d. th., V p. 342, ecc. nulla contenga del Vecchio Testamento. 2
pet.
Così,
mentre
La ragione
il
di
testo
di
Cambridge,
Grenoble, Il
v.
cfr.
Gilly,
o.
cod. di Zurigo è
ha costantemente pegre,
questo fatto è data dal Reuss,
il
il
Todd,
o.
il
solo che
richiamo in margine è
quale anche se ne serve
per argomentare acutamente intorno alla storia della Bibbia Valdese (R. th., V 346 sgg ). *
Una
descrizione del codice, più minuta che la nostra non
/
e,
c, p. xxxi
sia,
ci.
è data
6
Sulvioni,
Il metodo da me tenuto nella presente edizione è quello della massima fedeltà al codice. La punteggiatura è mantenuta tale quale,
e così, a mo' d'esempio,
ho rispettato sempre
davanti a Car 'che'; onde non
punto che suol stare
il
sgomenti nessuno di un dlczia
si
.
Car fos 'diceva che fosse'. Ho però aggiuntoci punto, quando, come di frequente accade, lo scriba lo ha omesso in fin di riga e l'intenzione di
una pausa
Abondano
ziale della riga susseguente. altri e forse in tutti
neir Herrig
's
rom. philoL,
ma
i
i
abbreviature come in
le
codici valdesi; e l'Apfelstedt, pubblicando
LXII \
Arch'iv, voi.
Poemi
è guarentita dalla majuscola ini-
ci
IV
e nel
della Zeltschrift
che perciò sono aggiunte. Di alcuni pochi e
me
che qualche abbreviatura ha fatto nascere in nascere nel lettore, sarà data
consentano
si
queir
i
La
vorrà escludere
quanto en ayci tere.
"'
si
che
'così',
il
Nel nostro codice la
Reuss
la legge: enayci.
permette in fatto di abbreviature, non
senz'altro
codesta lezione,
e
tanto
meno
Vedo però che tanto
il
Gilly quanto
E
l'
Herzog
(ap.
Reuss)
ignoro bensì, se in quel
codice la parola sia scritta per intiero o sia abbreviata
;
ma
fosse
pur abbreviata, non può non avere qualche forza probatoria
un
inglese,
vere allo stesso
in
occorre scritto, un pajo di volte, in piene let-
leggono nel cod. di Dublino: eaaiiini.
fatto che
ri-
figura del codice è enai/ con sopra
parola non è mai scritta alla distesa; e
si
all'enay/^ii
che s'usa nelle abbreviature.
In un testo che tanto
dubbj
lievi
potrebbe far
e
ragione a tempo debito. Per ora
due parole intorno
sol
corre con tanta frequenza. all'^
;
ho creduto di scioglierle, sempre però mandando in corsivo
io
le lettere
mi
f.
mantiene insolute
religiosi dei Valdesi, le
un tedesco
e
un
italiano
modo una data abbreviatura;
il
incontrino nel risol-
s'
soluzione, del resto.
th., V 3Ì4 sgg.), e noi ce ne siamo valsi con profitto. Le pagine sono da 27 righe nei primi ventiquattro fogli le rimanenti, salvo rare eccezioni, son da 24.
dal Reuss {R. d.
;
^
In questo stesso voi., a pp. 273-6, l'Apfelstedt rende conto delle abbre-
viature
pili
hanno un'abbreviatura speciale. Quelpotremmo aggiungere parole aventi un'abbreviatura propria. Vedasi, del resto, anche
in uso e delle parole che
l'esordio vale suppergiii
parecchie altre il
anche per
noi, che, tuttavia,
magro 'specimen' dato dal Reuss, R. ^
Notisi che ai/ci 'qui'
sempre
ci.
th.,
V
323.
è scritto alla distesa.
Il
Nuovo Tcstameuto
valdese.
che s'affaccia a prima vista, come è chiaro, 'enayma', o^ 'ome', mesey^ 'meseyme'.
La
7
nel dichiarare etimologicamente qiiQst'emvjmi.
rere troppo ardita cosa foggiasse sopra
il
piene lettere)? Di
non
sia se
Ma
correlativo
enayma
io poi
non una fusione
dell'
ennjj^^ sia
potrà
supporre che un enayci
il
enayma
che
p. es.,
difficoltà sta piuttosto
egli pa-
'così'
ri-
si
'come' (scritto spesso in
ritengo che, alla sua volta, altro
eaay- di enayci
col
coma
che
occorre anche ne' nostri testi; e dico questo, senza voler pregiudicare alcuna sentenza circa l'accento delle due parole.
Le
correzioni o emendazioni che
si
son proposte nel testo, met-
tendole tra parentesi quadre, sono poche e di quelle che
si
po-
tevano introdurre con piena sicurezza. Così è una delle caratteristiche valdesi
Delfinato
(e del
differenza del provenzale,
il
generale)
in
l'esservi saldo,
a
^n\ e però noi, imbattendoci in un
mayso, non abbiamo punto esitato a scrivere mayso\vL\. Ma il -n manca all'incontro, con una certa frequenza, alla fine delle voci sdrucciole di 3"^ pi. {foro aguessa per foron ecc.); e, per quanto più ragioni inducano a credere che pur qui non
isolato
si
tratti se
non
di un'omissione del copista,
non
volta correzione alcuna, non volendosi antivenire
s'è fatta le
tutta-
conclusioni
cui l'indagine grammaticale possa condurci.
Era mia intenzione guistico,
il
di far seguire
al
testo
un commento
lin-
quale avrebbe in sé compresa una sobria e onesta re-
visione degli studj del Griizraacher, a cui più sopra
si
accennava.
Senonchè ora m' accorgo che questa revisione, di cui ogni romanologo deve confessare il bisogno, è stata promessa da altri
Meyer, nelle Ablidlg. debba aver parte C. Hofmann. Non rimane dunque a me che d'attendere, augurandomi che la promessa abbia il suo effetto e l'abbia presto. (v. ci.
la chiusa dell'artic.
bayr. akad. d.
tv.,
Waldensia,
1880), e che
di A.
vi
Salvioni,
GLI EVANGELJ.
A.
[1 r] dicze?it.
diano!.
fameie.
Aqucst
Donca
IV.
L'Evangelio secondo Matteo.
meo iilli ama al qwffl eusemp plac a mi amena de 1 esperit al desert qii-el fos tenta
es lo
ielisu fo
E cum el agaessa deiuna per E lo tewtador apropiawt dis a
quaranta ìorn hnj. Si tu sies
del
per.40.noit: enapres fìlh de dio di q«e aquc-
e
peyra sian faytas pan. Lo qual responde^t e dis. L o?)mie no?z uio sollament de pan. Mas de tota parolla la qttal sai de la boca de dio. Adonca
stas
lo
diauol pres hiy e lo porte en la santa citta e
del [tempie]: e dis a luy.
Si tu
sies
filb
mes luy sobre
de dio met te de
la
penna
Gar script
sot.
que dio a comanda do tu a li seo augel e illi portare» tu ew las lors li teo pe ere la peyra. C [1. E] iehsu dis qiie per auentura non affendas es tu non tentares lo teo segnor dio. E lo diauol pres script dereco a luy luy dereco al mont aut forment, e mostre a hiy tuit li regne del mont e la gloria de lor: E dis a Itiìj. Yo donarey a tu totas aqt^estas cosas: si eacs
mans
'
.
gent adorares mi
.
Adonca iehsu
dis
a
Gar Vay sathanas Adonca Itiìj sol
ìkìj.
.
tu adorares lo teo segnor dio e seruirer [-es] a laisse luy.
E ueuos
li
angel
s
.
apropieron e amenitraua?^ a
1?/^
.
iehsu agues auui que iohan fos liora depai'tic se en ga[lv]lilea la citta de nazeret: e
uenenL abile en la
citta
de cafarnaum
la
.
scn'pt es lo diauol
Mas cwn E laissaut
qual es pres
que czo que era dit de zabulon e terra de natalim prophe^a fos aco/npli terra lo per ysaya via del mar otra iordan la galilea de li gentil lo poble que anaua en teE aquiìh que seyan en region d onbra de mort lo nebras vie grant lucz de la mar en
las fins
de zabulon e de Naptalim:
afin
.
.
.
Adonca iehsu comence a predicar e dire faze peniMas iehsu anant iosta lo mar Cai- lo regne de li cel s apropiare mencia Simont lo qual es dit peyrc e audrio lo frayre vie duy frayre de galilea de luy metenl li lor recz al mar Gai- ilh eran pescadors E ,dis a lor vene enapres mi: e yo farey uos eser fait pescadors de li homme Mas ilh laissa frayre li lor recz segueron luy uiaczament. E issent d aqwi uic autres duy
lume aparec
a lor
.
.
.
.
.
.
.
.
.
iaco fllh de zebedio e iohan lo frayre de luy en la nano cwi zebedio lo
1
L'a- par correggere un
o-,
ma
in
modo non
sicuro.
Nuovo Testamenfo
II
paire de
refacze»t
lui/
payre segueroM
liiif
lor recz e apelle lor
li
uiacza??ie?it
tota Siria
.
.
E
9
'Mas ilh laissa
.
1
.
.
.
compres de tonnewt e aquilh. qtie auian deraoms e li sinos E sane lor E motas coMjpagiiias seguerow hfì/ de .
,
d otra lo iordan compagnias mo«te
luiiatic e
rccz e lo
li
iehsu ce/'condaua tota galilea
E p/*edica?it aiiangeli del regne E tota enfermeta al poble E la nomenanza de luy E p?-eseiitero?i a Iwj tuit li yial aue?jt de diuersas
lor eii las sinagogas de lor
tota laugor
valdese.
e?isei;ua72t
E
.
sanajit
sic [2r]
en
langors
li
paralis-
li
galilea, e de capoli,
e de ieriisalem, e de iudea, e
V. Mas ielisu uesewt las aseta
li
deciple de hiy
gnaua lor diczewt
.
....
cel es de lor
apropiero?? a luy
s
moni
al
E nhvent
.
.
la
E cum
el se fos
soa bocca
ense-
:
Li paure per sperit soii ieneura: Gar Io regne de Li soau son beneura
Aq?/Ali que plora?* son beneura
,
.
car ilh possesire?^
Gar Uh saren
consolai
Aquilh
.
li
la terrvi
.
qtte fa-
son benenra Gar illi s«ren sazia. Li misericordie Gar ilh co[n]3egre?« misericordia Li moni de cor son beneura Gar ilh ueyren dio .Li son beneura Gar iìlh de dio saren appella. Aquilh. que sufron persecucio?* per iuslicia son iewcura Gar lo regne de li cel es de lor vos s«re beneura q^wnt li OHirae uos e uos persegreH, e dire/* tot mal men^ew^ a uos per mi Alegra uos e uos e^sMita Car la uos^ra marci es abu^idiuol &n li cel Car ilh perseguerow li prophe^a li qiiaì foron derant uos Vos se la sai de la terra Car si la sai s«re e?* on sare sala ilh non ual d-aq?«'-euayit [2v] alcuna cosa si non qu-ilh sia messa de for« e sia calpisa de li ho»nne Vos se luz del mont La citta pausa subre lo moni non pò esser renieia?i e seteiaw iusticla
soti ieneura
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
sco?«daa
,
Uh non
abrasau
la lucze[r]aa
ni pausa ley
sot la
mesura
.
Mas
sabre lo caradelabre q«-/lh luzissa a tuib aq^iilh q//e son en la mayson
Enaymi
la nosira luz luzissa
derant
li
homme
.
qu-ilh uean las nostra bomias
obras e ^?orificon Io nostre payre lo q?ml es en
li
cel
.
Non
uollia pensar
uengu desliar la le^ de li prophe^a yo non la ueuc desliar Mas complir Yo die uerament a uos entro qne lo cel e la terra trapasso vna lectra ho vn point de la ley non trapassare entro q?^e totas cosas sia»* perfaytas Bonra quaì que qual desliare vn d aq?/«sti comanà&meni E enseguare enay;»i li ome sare apella menor al regne de li cel Mas aqueì que fare e enseynave Aq?/est sare apella grant al regne de li cel Gar yo die a uos que se la nostra msilciai non abundi&re pl«s quo aqwella de li scr/ptura e de li jìharisio Vos non intrare al rogne de li cel Vos annes car fo dit a li antic non ocires e aquel que ocire sare acolpa al indici Mas yo die a uos q?/e tot aqwel q«e se ayrare al seo yo
q?^e
sia
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
frayre a selh Mas .
si
colpa al indici
aqael que
li
tu M//r[3rJes lo teo
.
Mas aq«el que
don a
li
dire
.
vaca
a colpa al cun-
a colpa a la pernia del fuoc
dire I
.
Banca
autar e aqui te recordares que lo teo frayro
a alcuna cosa ewcuwtra tu laysa aqui to teo don dera«t 1 autar E uny prumierament eser rccunsilia al teo frayre E adonca uencwt huffrires lo teo don Sias co??sentent uiaczament al teo auersari dementre q?/c tu sies cu?» luy a la uia Que per auentura I auersari non liore tu al iuge c-l .
.
.
.
10
Salvi Olii,
iuge liorc In al niciiistrc e sias mcs en career
non
aqui cnlro que tu ayas re/idu
issircs d
fo dit a
non auotrares
aiitic
li
fenna a cubitar ley a
Yo
.
die iierameKt à ta
"Mas yo die a uos que tot
.
Tu
.
Vos auues que aqiiel que veyre
lo derier debit
.
seo eor Cnr si lo teo olii scanGar melh es a tu qiie va de li tee membre perissa que tot lo teo cors sia mes en pena E si la toa man dreyta escandalcia tu talh ley e depart la de tti Gar melh es a tu que vn de li teo membre perissa (\ue tot lo teo cors sia mes Mas fo dit en jìena cai que qual laysa?-e la soa molile/" do ne a ley carta de refu Mas yo die a iTOS que a.quel que laysrtre la soa molher si noìi per cayson de fornicacio?i fay ley auotra E aq_uel auotra lo qual amena la laysa Vos auues dereco que fo dit a li antic non te sper[3v]iurares Mas rendres lo teo iula
daleia
.
.
ia
auolra ...
tray \uy e depart lo de tu
.
al
.
.
.
.
.
.
.
.
.
rametit al segnor
Mas yo
.
die a uos no?» iurar al posto^ ni per lo cel Car
es seti de dio ni per la terra
saìcm
Gar es seamel de li pe de luy ni per ieruGar es citta de grani rey Gar tu non ni iurares per lo teo cap vn pel blanc ho nier Mas la Mostra parolla sia si si ho non non
.
.
poz far
Mas Gar
plus
.
Yos auues a uos non contrastar al mal mal
habu;;dia??t d aq?<estas cosas es del
per olh edeut per dent
fo dit olh
alcun terre tu en
si
.
.
ezo qu-es
Mas
.
la
.
Mas yo
die
dreyta gau^« aparelha a luy
1
antra
.
E
lo
qual uol contendre cnn tu en iudici a tolre la toa gonella laysa
lo
mante]
duy li
a
E
E donna a luy
.
antic:
uos
Amares
Ama
.
ora per
nostre li
E qual que qual
.
bou
q?ml demanda de tu proime e aures en odi
perseguent
li
payre
mal
li
uos ama aquilh
E
qual es en
lo
e sobre
.
.
E
li
li
luy
.
lo teo
acffi^/ssonant
.
qual ayreron uos
li
uos que uos sia
qual fay naisser
cel lo
a
Gar fo dit a Vos auues enemic Mas yo die
.
facze ben a aq?<«ih
per
.
a luy
de mil pas uay cun luy autres
lo
lo teo
nostre enemic
lì
forczare tu
.
.
lo
.
filh del
seo solelh sobre
E plora sobre li iust e sobre li non iust Car sì aman uos qual marci n aure Donca non fan ayczo
.
.
li q?<fll
.
E si uos ludare tant sollaraent li nostre frayre qual cosa Banca non fan ayczo li pagan Bonca sia perfeyt enayma lo nostre payre celestial es perfeyt. [4r] Garda uos que uos non facza la li
puldica[ii]
facze plus
.
.
.
nostra iusVicia derant
ornine qne
li
uos non n aure marci enapres
cnm
uos sia uist de lor
lo nostre
payre
almona non uolhas cantar li ypocrit en las sinagogas e en li bore [die] uerament a uos ilh reeeopron la lor non sapia la toa senestra qual cosa facza sia en reseos E lo teo payre lo qual ne tu facz
1
.
D
qual es en
lo
aufra maniera li
cel
Donca
.
cun tuba derant tu enay??m fan que ilh sian uist de li omme yo marci Mas tu faezent 1 almona .
la toa dreyta
qwe
la toa
almona
en rescos ho rendre a tu VI. E cnm uos orare uos non fare enayma fan li ypocrit li qual istant aman orar en las sinagogas e en li canton de las plaezas qu-ilh sian uist .
de
li
omme. Yo
die
uerament a uos
tu orares intra en la toa canbra:
E
lo teo
payre
lo
ilh
clau
1
reeeopron
li
pagan
uoll\di
li
la lor marci.
Mas cwn
us e aura lo teo payre en reseos.
qwai uè en rescos o rendre a
mot parlar enaywta fan mot parlar Donca non .
E
tu.
Mas orant
no?^
q«al ^jensan esser eysauczi en
resemilhar a lor
.
Gar
lo nostre
uolha li
lor
payre sap
Nuovo Testamento
Il
a uos deraut que uos la dema/ide a luy.
qìial cosa sia bessogiiiuol
nos orare ennytni
regue uegua
sia santifica lo teo
fayta al cel sia fayta
E
nos perdojzna
pecca de nos
Amen
Car
.
E non
facias
lor.§
omme
li
enayma
fait
cap e lana
a tu
.
en rescos
Now uolha
.
E
E
si
uos no?i perdonare a
si
nostre pecca
li
ypocrit trist
li
sias uist
payre
Car
.
0H?rae
li
Mas cnm
.
lo teo
leyrons
destrenenau
ilh
Yo
.
uerament ong lo teo
die
tu deiunares
deiun a
o?Hine
li
li
Mas cum nos
.
M^.s al teo
.
qual ne en rescos o re/idre
lo
enblan
1
.
Mas
tra-
luoc rulh e camolas non lo degastan
cel al qual
li
.
trasor en terra al qual luoc rulh e ca-
noìi lo caua^^ ni
es lo teo trasor aqui es lo teo cor
E
Mas
.
an
qiie
pecca de lor lo nostre payre
a/ qual luoc leyro?is lo cauan e
a uos trasor en
e al qual luoc
.
trasoriiar a nos
jnolas lo degastare soTÌia.
que tu no«
la toa facia
qiiaì es
nom
Mas deyliora nos de mal
.
apareissa» deiunant a
qii-llh
a uos ilh en receopron la lor marci
payre lo
li
nostre forfait
li
Donca
cel lo teo
li
nos perdone/j a aquilli
te/nptaciore
payre no» perdonare a uos
lo nostre
en
sies
doreaa nos encoy lo nostre pan cottidian:
.
uos perdonare a
si
qual
uola»ta [4v] sia fayta euaywia ilh es
la toa
menar en
nos
deiuna now uolha esser las
terra
ere
lo
nostre pecca enay/rea
li
perdonare a uos
celestial
omme
.
payre
tu lo nostre
.
H
valdese.
Lo
.
e[m]blan
1
.
Car
lo teo olh s^re sinple tot lo teo cors
sare fello « tot lo teo cors sare tenebros
.
qual luoc
aqtti al
luczerna sare luczent Mas Donca si lo lume
del teo cors
teo olh es
.
si
lo teo cors
lo [o r] qual
mesemas las tenebras quantas s«ren Alcu» non pò Car el amare 1 un e ayrare 1 autre o sostoire 1 un Eme despreziare 1 autre Vos no?i poe seruir a dio e a las richeczas perczo die a uos non sia curios a la uos^ra arma qtial cosa manie ni al Donca 1 arma non es plus qtie lo uostre cors de la qual cosa sia cubert maraiar E lo cors plus que las ucstime^tas Regarda las uollatilhas del es en tu son tenebras
duy segnor
scruir a
.
.
.
.
.
.
.
Ni non aiostan en li granier e lo Car non semena» ni meissona/t Donca non se uos maiormewt plusor de lor uo.s/re payre celestial pays lor Mas qual de uos pensa«t pò aiostar un bracz a la soa forma E de uestimewtat [-as] per che se curios Regarda li gilh del camp en qual maniera creisso» Mas yo die a uos Car salamoi non Car non lauora?i ni filaw cel
.
.
.
.
.
.
,
.
fo
cubert en tota la
cnaywi
lo fen del
camp
lo
.
enayma un d
soa gloria
Car
.
fé
.
Donca non uolha
qual cosa ma?iiaren o qwal cosa beore» o de
genz quevon totas aq2^estas cosas
.
E
la
lo
regue de dio e
fornays
qual cosa srtren cubert
lo nostre
de luy
la iusticia
dio uiest^ la
esser curios dicze/jt .
payre sap qual cosa
bessogniuol a uos pr?/mierawe?it que uos la àemixnde a ìuy
prumierament
si
qual es ewcoy e deraan es mes en
quant maiorme??t uos de petita las
aqM»sti
.
E
.
.
Cor sia
Donca quere
totas aqz<estas cosas
Donca non uolha esser curios a 1 enderaan Car lo dia de 1 endeman sare curios a si nicyme Car ^basta al dia la soa malicia VII. Non uolha iuiar e non sare iuia E noJi cundane e uos non sarc cundana Car al indici al qual uos iuiare e uos sare iuia E en la mesura que uos mesurare e uos sare mesura Mas tu per que ucs la busca en 1 olh de ton frayre e now uecz lo tran a! teo olh o en qual maniera diczcs al teo frasffren aiostas a uos
.
[5 v]
.
.
.
:
.
.
.
12
Salvioui,
yre
busca del teo
laissa e gitarcy la
.
lo traudel teo olii
douar
uollia
E
.
olii
ypocrit gita pn<imerament
.
ado?tca ueircs gitar la busca de
lo saiit a
li
1
porc que per auc«tura non calpisou lor con
pe
lor
li
demanda e sare dona a uos quere Gar tot aqueì que demanda recep E
dero«ipriau uos
uberi a uos
.
.
e al buta/it sare ubcrt
mandare pau
.
qna\
.
Donca donare
donare a luy serpent do«ca
don a
nostre
li
ben a
lìlh
home
li
can retoriiaMt
li
e troba?'e buta e
Sff?"e
que quer troba
aq;/el si
lo seo fìJh de.
.
nitra [in-] per
.
estreita [6 r] porta
1
.
Gar aqnesta es la ley e li proGar larga es la porta e anpla
qual amena a perdicion e moti son aquiih que intrau per ley
la uia la
coma
E
.
o/ne faczan a uos e uos facze a lor .
Non
quant maiorment lo nostca payre lo qiiaì es en li cel deuiandant a si Botica totas las cosas que uos uolle
que
pheta
.
demandare peisson Donca mai conegues donar li bon
el
uos cu/n uos sia
si
li
li
si
.
.
qual
es de uos lo
a luy peyra
donare
li
olh del teo frayre
can e non meta las uost;-a margarltas derant a
amena
es estreita la porta e aspra la uia la qua!
aqn*lh que atrobau ley
.
Garda uos de
uos en uestimentas de feas
de lor conoissare lor
.
.
fals
li
Mas dedinz son
Donca culh
la
a ulta
propbetas
E poc
.
.
son
qual uenon a
li
lops raubadors
A
.
li
fruc
huas d-espinas o iias de chardons Mas lo mal albre fay mal fruc lo .
Enaymi tot bon albre fay ho7i fruc Tot albre lo bon albre non pò far mal fruc ni lo mal albro bon fruc qua! non fay bon fruc sare talha e sare mes al fuoc Banca de li fruc de lor conoisftre lor Tot aqueì qne dire a mi o segnor o seguor non intrare alregue de li [cel] Mas aqnel que fare la uolunta del meo payre lo qual es en Moti diren a mi en aqnel dia. li cel el meseyw^e intrare al regne de li cel segnor o segnor Donca non propheteien al teo nom E giten demonis .
.
.
.
.
.
.
.
.
nom E
teo
al
faczen motas
uertuz
al
teo
no;n
E yo
.
confessarey a lor
Adonca o uos tuit li qnal obra eneqiwta departe uos de mi non conoisso uos Donca tot aqnel lo qnal au aqnestas mias
Car unca
.
parolhis
.
e
fay lor sare semblant al baron sani lo qnal a edifica la soa raeyson sobre la
peyra
.
E
la
ploya desende e
li
flum uengron e
li
ueht bufferon e embri-
ueron en aqnella mayson e non ca[6v]gie Car ilh era fonda sobre la ferma peyra E tot aqnel q?;e au aqnestas mias paroHas e non fay lor sare senblant al baron fol lo qnal eydifìq»e la soa mayson sobre 1 arena la ploya deysende .
.
e
li
flum uengron e
li
uent bufferon e embriueron en aqneZla mayso?i e cagic
trabucament de ley
e lo
fo
grant
E
.
cunsomma
iehsu agues
fo fait cura
aqnestas parolla las cu/npagnias se mereuilliauan sobre la dotrma de \uy
Gar e
el
era ensegua/it lor ettay/na auent poesta e no;* enay?na
.
scr/ptura
li
pharisio de lor
li
Mas cu/n iehsu fos desendu del mont motas co/npagnias segueron ueuos lebros uenent e adore luy diczent seguor tu me pocz
Vili.
luy
.
E
mondar que tu
.
sias
dis a luy
uffre lo
tu uoles
si
monda
.
.
E E
iehsu
stendent la
la lebrosia
ueas non o dires a alcun
don
lo
.
Mas uay
un
ce/zturion
s
e/J
e
Yo uolh
toqae luy diczent
de In^ fo mo//da uiaczament
q?ml moyses comande a tu
intra en capha[r]naum:
man
demostra te a
testimoni
.
.
E
iehsu
li
preire: e
E cuw
iehsu fos
apropie a luy pregant luy e dizent
.
Nuovo Testamento
Il
segnor lo meo laraent
dent
E
.
ciibert
uay
dis
el
Mas
uay E
.
a
1
autrc ueu e
Yo non atrobey
regno de
al
meo
el
uen
li
E
.
E
.
de luy
fo
sana
uic la sogra
eel
Mas
.
fiora laisse ley
.
E
E
sane tuit
En
.
E
.
.
meo Gar
dis [aj aq^^est
seri fay ayczo e el o si
:
yo die uera-
die
a nos qiie
mal auent
alìn
E
.
.
gite
el
:
la
fora
li
eompli czo
fos
q?«s
iehsu dis a centuno»
meseywa ora lo fantin mayson de peyre el
man de Mas cum sera
toq?*e
amenistraua a lor
moti aueut demoni li
E
.
aq?^ella
iehsu fo newgu c[n] la
ella leuant
ilh li apru^seutero;i
rolla:
saua
del rogne sareu gita en las forauas
fìlh
li
iaczcnl e febreiawt
lui/
E
.
sot lo
d ocideut e repausff/•e^^ orni abraliam e isaac e
e
E q»ant
.
de
r]
sffl?'e
Mas yo
.
ma-
ce?iturioH rcspon-
segue?it
li
tanta fé en ismel
enay?«a tu cresics
sia fait a tu
e es trabalha
fa«tio
meo
al
dis a
tenebras plor sarc aqui e streguame/it de dent
uay e
E
tu intres [7
qiie
per parolla e lo
.
ordeua sot poesta auent caualiers sot mi
moti ue?u"eu d orieut iacob
non soy degue
di tant solauiewt
ìehsa auue«t se raereuillie
raent a uos
13
luy yo ue?jrey e sanarey luy
seguo?" yo
.
hommc
E
.
.
ielisa dis a
Mas
.
yo soy fay
E
.
valdese.
mayso» paralaysinos,
fantiu iay en la
ley
:
E
la
fossa fayta
spent per paque
fo
per
dit
meseyme receop las nostras ewfermetas: e porte las nostras maladias yes^rs uesseret motas compagnias enMas cerque de si com.a.nie a li seo deciple qu-iìh anossan otra lo mar E un isaya lo prophe^a diczent
el
.
.
.
.
.
scriptura a[7 v]propiant dis a luy o mostre yo segrey tu en qtia\ que qual
luoc tu anares
Mas
.
E
lo filh de la
nutre de
li
iehsu dis a \wj las uolps an fosas e
uergena no;i ha
al
oysel del col ni
li
qual luoe e/tcline
deciple de luy dis a luy o segnor autreia a
lo seo
cap
.
.
Mas
mi prmuierame/U
meo frayre E iehsu dis a luy sec mi: E laissa li mort scbelir li lor mort E cu»* elfo intra en la nau li deciple de linj seguerow luy E ueuos un gra?it mouame«t de mar fo fait enay?HÌ qtie la naueta fo cuberta de las undas Mas el mesey?)ze dormia E li deciple de hiy s aanar sebelir lo
.
.
.
.
.
propriero/J a luy e seomogro?i luy diczent
segnor salua nos pere/i
.
.
E
Adonca leua?it comande a li ueut e al mar e grant soyuecza fo fayta Adonca li o??ane se mercuilhauan diczent qual es aquest Car li uent e lo mar obedisson a luy E cum el fo uengu otra lo mar en la region de li generesio duy auent demoni issent de li muniment crudel forment cantra corogron a luy Enay?/?i que alcun non pogues trapassar per aqnella uia E ueuos crideron diczent iehsu filh de dio qwal cosa es a nos e a tu Sies tu uengu czay deranl lemp tormentar nos E grccz de moti porc cran paissent non long de lor iehsu dis a lor o de potila fé per que se temoros
.
.
.
.
.
,
.
.
.
E al
li
.
derao/à prega[8 r]uan luy diczent
grez de
E ueuos
li
porc
.
tot lo grecz
E
a lor ana
el dis
de
li
Si tu
.
.
E
nos gitas d eyci tramet nos
lor issent
aneron en
li
porc
porc ano cun grant embriuament trabucant
.
al
muriron en las aygas E li pastor fugiron: e uengron en la citta e anoncicron lotas aq?/estas cosas, e d a.quil\\ que auian agu li demoni E ueuos tota la citta issic encontra iehsu e uist luy pregauan luy que el trapases de las fuis de lor juar: e
.
.
IX.
E
iehsu monto cn
la
naueta trapasso
lo
mar
e
uenc eu
la soa
14
Salvioiii,
citta
E neuos
.
uesent la
perdona a steina
tu
E
.
presenterò?* a luy paralalsinos iaczent al leit al paralaisinos
fé de lor dis
E ueuos
.
alcara de
te
li
Mas iehsa
.
teo pecca son
scr/ptara diseroii entra lor aquest ble-
li
conoiisu
cani ìehs\i agiies
cunMa.
filli
.
de lor dis
cogitacioHS
las
per qiie
.
Gar quaì cosa es plus legiera dire li teo pecca Gar lo filh de dire lena e uay M«s que uos sapia son perdona a tu Adortca dis al parala uergena a poesia en terra de perdonar li pecca E el leue e ane laisinos lena e pren lo teo leit e uay en la toa maison E las cowpagnias uesent temiron: [8 v] e glorificauan dio en la soa mayson E cum iehsu trapases d a.qiii uic lo quaì done aitai poesia a li ho/wmo pensa mal en
uostve cor
li
.
,
.
.
.
.
.
.
un homrae per uora matio segue luy
E
.
sessent al taulier: e dis a luy sec
luy repausant en la maison
fo fait
venent e repausaua?i cu»
e peccadors
pharisio uesent diserò?* a
cmi
publica» e can
li
sogna a
san
li
.
Mas
a
li
peccador
li li
ieh.su e cure
deciple de
mal
li
E
.
leuant
publica[n]
deciple de hiy
E
.
li
uos^re piestre per que mania
hiij lo
Mas
.
auc?it
mi
E ueuos moti
.
iehsu auuent dis
.
mege
no?* bes-
Doìica ana e e/?zprene quaì cosa es
.
.
Gar yo non uenc apellar li iust a pem^encia Mas li peccador . Ado?*ca li deciple de ioXvàn s apropiero?i a luy diczent Nos e li phai'isio per que deiune?* soiie?*diera??ie??t e li teo deciple no?* deiunaw E iehsu dis a lor Do?ica li filh del espos pon deiunar Mas li dia uenre?* qwant 1 espos tant lo??game?zt cum 1 espos es cu?* lor sare tout de lor E adonca deiunare?* Mas alcun non meta la mescladura Gar tol la pianeta de luy del uestim[en]t del drap nou al uelh uestime?*t Ni non meto?* lo uin nouel e?* li oyre uelh e l escarczadura es fayta peior D autra maniera li oyre son rot e lo uin es sca??*pa e li oyre perison Ma** meto?i lo uin nouel e?* li oyre nou e e??*beduy son ensemp garda E luy parlant a lor aqnestas cosas veuos un pr*uci s apropie [9 r] E oraua luy dicze?zt scgnor la mia filha es am morta: mas ne?* e pausa la toa ma?* Jo uolh misericordia, e no?i
sacrifici
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
sobre ley e uiore
fenna la
.
E
iehsu leua?*t seguia luy
finbria del uestime?*t de \uy
solament dis
.
Gar
cu?*flda te la toa fé
aq?*ella mesey??*a ora
aguessa uist
li
compagnia
lena te terra
.
filh
cec
s
.
E
E
.
E
fos
la fantina se leue
.
E
.
si
.
E ueuos
se yo tocarey tant
Mas iehsu uout
E
.
la
uese/*t ley
fe?ma fo sanaa en
maison del pr*nci E romor dis a lor departe
e?* la
faczent
Mas dorm
,
e?*tre .
uengu
la co??*pagnia
deciple de luy
li
apropie en dareyre e toqwe la
diczia
degita el intre e tene la
apropiero?* a luy
E
e
.
s
E
ilh
man
.
scarnian h/y
de ley e dis
aqnesta nomcnancza
E [cum]
.
fantina
.
issic e?* tota
aqwelia
iehsu trapassant d aq?«*: duy cec segueron luy crida?^t e diczent
E
.
lor diczent .
anz
a fayta sa Ina
cu?n iehsu fos
calamellador e
de Dauid raarceneia de nos
uos ayczo bert
.
ella
t
uos: Gar la fantina non es morta la
12
.
uestimenta de luy yo sarey^salua
la
filha
.
per
suffria malatia
q?/ffll
.
.
ilh diserò?*
E a.
.
cu?n el fosa
uengu en
la
mayson
.
li
iehsu dis a lor crese uos qne yo poissa far a
\uy
,
segnor
si
Sia fait a uos sego?it la Mostra, fé
iehsu defende a lor diczent
ilh issent
E
.
Adonca
.
.
E
li
el toq?*e
li
olh de
olh de lor foron hu-
Garda que alcun non ho sapia
manifesteron luy per tota aqnella terra
.
Mas
lor [9 v] issi
.
Mas
ueuos
Naovo Testameuto
Il
ilh
presenterò» a parie
iniit
E
.
.
las sinagogas
E
.
uu liommc mut
Mas
dis
de lor
e predica?tt
:
seo deciple
li
E
demoni Io anca non aparec gieta demonis en poissfi[n]cza .
gita lo
E
.
totas 1
la
cittas
e
.
caste!
li
ensegnawt en
eiiawgeli del regne: e san[au]t tota
uese«t las compagnias marceneie de lor
eran traballia e spars eiiay»ia feas non auent pastor
illi
a
demoHi
aiie«t
pharisio dicziau el
li
cercu»daua
iehsii
fermeta e tota laugor [C«r]
15
conipaguias se mereuilhaua?i diczent
las
enaysi en ìsrael
de demonis
liiy
valdese.
Banca prega
Acer
.
la meisso[n] es
segnor de
lo
mota
Mas
.
.
en-
E
Ado/jca
.
.
ci
obrier sou poc
li
.
meisson qu-sl trameta hobriers en la soa
la
meisson
E
X. li
ensemp apella
ielisu
meta
Mas
.
aquistì son
nom
li
lo quaì es dit peyre, e audrio lo frayre de luy
alphio e thadio
.
.
gent non anare, e en la
maiormcwt a
que
lo
.
.
tlioma e mathio lo publica»
.
Goma^dant
.
tota langor e tota eufer-
docze apostol
de
citta
,
.
Jaco
cananio e Juda d-escariot lo quaì liore luy
lo
regne de
moHda li lebros Non uolha possesir
mort,
dona
li
li
a
Jor e dicze?it
.
En
li
degita
cel es apropin li
demoni
or ni argcnt
,
.
De
.
San
i
.
la uia de las
samar [IO r]tan no» intrare
de la mayson d israel las qua[ ptrifo»
las feas
pj'edica e dicze
E sanesan
.
Lo premier es Simont Lo frayre de luy Jaco de zebedio e iohnn de
phelip e bertalmio
Simowt
iehsu trames aqwesti doze
li
seo doze decip/e e done a lor poesia de
li
socz sperit qu-ilh degitessan lor
.
Mas ana Mas ana»t .
craferm, resucita
li
gra o rcceopes de gra o
ni alcuna peccunia en las uostras
ni cauczamcwta ni uerga Gar 1 obrier es degne del seo mawiar Mas en quaì qiie qtiaì citta o Castel que uos intrare demanda quaì sia degne en ley e permane Siqui enìvo quc uos n eissa Mas intrant en la mayson saluda ley diczent paz sia en aqj^esta mayson Acerta si la mayso» s«re degna la uo5/ra pacz uenre sobre ley Mas si ella no» sare degna la uos^ra paz retoraare a uos E qiuiX que q_i(a\ non recebre uos e no» auuire las nosh'?i paroUa salbe fora de la mayso» de la citta secoe la pois de li nostre pe Yo die ueramejit
centuras: ni scarsella en la uia: ni doas gonella
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
li gomoVeuos yo trameto uos enaywKi feas al mecz de li lop Do»ca sia sani enaywa serpent: e simple enay/»a colunba ^ Mas garda uos de li omme C«r ilb liorareu uos en li lor co»-
a uos plus perdouiuol cosa s«re en la terra de
rienc al dia del indici qu-en aq2«ella citta
li
sodomieuc, e de
.
.
.
selh
.
E
.
batrew uos en las lors sinagogas
preuost per mi
.
en testimoni a
lor e a las
.
E
genz
mena
sfwe .
Mas
uos non uolba pensar e» quaì maniera o qimì cosa parlo ora srtre dona a uos quaì cosa parie 1
esperit del nostre payre lo
frayre a mort e
.
E
lo
payre
tormentaren lor a mort
nom
*
.
.
li
si
lilh
.
distingue se colu- o colo-.
se
Mas
rey e a
li
li
li
.
C«r en aqnella
q«al parla
.
Mai^
Io frayre liorare lo
se leuarcn encontra lor payro».s
uos s«re en irame»t a
Mas aqwel que perseurare entro
Mal
C«r uos no»
qw«I parla e» uos
lo filh e
E
.
a
cu/» ilh Iio[10 vjrare»
a la
Un
tuit
li
o/»e per lo
meo
Mas
cu/»
aq/<est sare salf
.
Salvioiii,
,46
perscgreu uos cu aqf/esta
illi
qxe uos non ciuisonarc
ucgna segnor
seo mostre: e
lo
Donca non lemare
.
qual noìi sia reue'a ni rescoudaa a uos en tenebras dize cn luz
cubert
li
non pon oeire
E se li
.
czo que uos au[u]es con aurellia predica .
.
passe?'as
Donca
.
qual es e«
lo
.
eel
li
.
.
.
meo payre lo qual es 0H«me Yo deuegarey
li
.
o?wme incontra
payre
lo seo
Kqueì que ama payre
E
.
e?i
eel
li
.
luy derajU
No?i uolha pensar que yo sia ue??gu
Yo non uenc metre paz
nora incontra la soa sogra
la
tot
denegare mi derant
qiiaì
.
Donca non uolha temer uos aq?<el que confessare mi derant
cowfessarey luy derant lo
metre pacz ew terra 1
li
lor no?} cagire sobre la terra [11 r] sencza lo uos^re payre
Yo
.
Mas aq?<el lo lo meo payre
E
la
E
.
maiormewt
.
E non uolha temer aquiìh li qual oeion lo eors Mas ilh arma Mas teme maiorment luy lo qua) pò 1 arma e lo cn pena Banca doas passeras non sou ucHduas d una. mea-
melhor de motas
emme
departir
.
eiiayma lo seo
al se?'f esse»'
Gar alcuna cosa non es cuberta la qual non sia saupua Czo que yo die
lor
cauelh del uos^re cap son tuit nojwbra
li
uerament a uos de la uergeua seo scguor Basta
die
lo iìlh
.
una de
e
Yo
.
1
cors destriiyre ;
.
S-ilh apelleron lo payre de familha belzebub quant
,
domesti de luy
llia
autra
1
d ismel entro que
Deciple non cs sobre niestre: Ni lo serf sobre le
.
al deciple qu-el sia eiiayma
sobre
cn
citta l'uge
cittas
las
.
E
.
Mas glay
domesU de
li
Car yo uenc
.
incontra la soa mayre
la filha
omino, s[ar]eii
1
.
enemic
mayre ^\us que mi non es degne de mi mi non es degne de mi E aquel que non reeep la soa crocz e see mi non es degne de mi A.quù\ que trobare la soa arma perdre ley E aq?/el que perdre la soa arma per mi trobare Icy Aq?{el que recep uos recep mi E aq?«el que recep mi reeep luy lo qual trames mi E aq?«el que recep prophe^a e?i nom de prophe/a recebre de luy
E
.
ama
aqwel que
filh
o
.
o filha sobre
.
.
:
.
.
.
marci de prophe^a E aqwel q^ue recep iust en nom de iust recebre marci de iust E q?ml que qual donare a heore un calici d ayga freyda a un d .
.
VLqimiì petit tant solamsnt en
non perdre
E
XI. [11 v]
mandawt a cn
li
nom
de deciple
Yo
.
uQV&menX a uos qu-el
die
soa marci
la
fo fayt
cnm
agues compii aq«estas parollas
iehsu
seo docze deciple trapasse d
las cittas de lor
Christ el trames
.
Mas cuu
duy de
li
sies a uenir o sperare/t autre
nuncia a iohan
.
agues auui e»
ioha?t
seo deciple .
E
,
ielisu
Co-
.
qu-el e?isegnes e prediques
fi.qui
e dis a luy
respondent
.
li
liam las óbras de
Sies tu aquel lo qual dis a lor
Aq««ellas cosas las qM«ls uos uegues e auues
.
.
Anna
e a-
Li cec neon
zop uan li lebros sou monda Li Li sort auuon li mort resucitan paure son predica E nqucl es beneura lo qn«l non sare scandeleia e/i mi Mas lor annant iehsu comeneze a dire de iohan a las compagnias Qual cosa se uos anna uer al desert carena mogua del uent Mas qual cosa se uos anna ueser lioJ?ime uesti de mol Veuos aqn/lh qne son uesti de li
.
.
.
.
.
.
.
.
.
mol son e« plieta
scr/pt
.
.
las
meysons de
Acer yo la
toa
rey
die a uos pl?<s
Yo trametrcy
parelhare
li
lo
.
Mas qual
q?^e
prophe^a
meo angel derant
uia derant
tu
.
Y'o
die
cosa se uos anna ueser pro.
Car aqnest
la toa facia
.
lo
es del
qnal cs
qnal derant a-
uerament a uos maior de iohan
KuoA'O Testamento valdese.
Il
non
baptista
se leue ewtre
regne de
al
maior de luy
cel es
li
uà de
li
las feHuas
.
Mas
ara lo regne de
li
tota la ley e
propheta. propheteieroM
meyme
creyre el
auua
Mas
.
li
cel soste» forcza e
es Lelia lo
de
Mas aqwel
.
penre« luy ìohan
a
e?ztro
E
.
Car [12
.
r]
uos lo uole
si
es a uenir aquel qiie a aurelhas d aiuiir
q;/ffl
seublant stimarey aq?/esta generacion
al qi(a\
menor
es
qitc
dia de iohan baptista entro
li
sforczajit
li
17
.
Uh
es seubla)it
Li qiiaì cridant a li e/isemp aygal diczow marca nos canten a uos e non sautes Nos gayme?«teu e non playses Car iota» uenc non mawiant ni beuewt e ilh diezon el a demoni Lo fìlh de la nergeua uenc maJtiawt e beuent e deczo»- veuos homme deuorador e beuador
a
fautiu sesseut al
li
.
.
.
.
.
.
de uin amie de publicans seo
li
fìlh
de peccado[r]s
e
Adonca iehsu comejzce
.
plusors uertuz de luy foro» faitas
corozaim
malauentura a tu
.
.
.
E
Ga?'
non aguessan
son faytas en uos fossan faytas
ue/'tuz las q?/«ls
en
.
zay en dareyre en selicz en cenres
fait T^enitencidi
fait
pem7e/?cia
si las
tira e sidonia ilh
agra»
Mas yo
.
.
die a uos q?<e
plus perdoniuol srere a tira e a sidonia al dia del indici qiie a uos
cafarnaum donca non
eysautis tu
te
entro
al
.
a tu che plns perdoniuol sare en la terra [12 v] de indici qiie a tu
En
.
aq?/estas cosas de
li
li
aqnel terap iehsu responponde sani e de
li
.
Yo
[1.
confesso a tu
long uesent
.
E
E
tu 1
en li Mas yo die sodomienc al dia del
.
scgnor payre del cel o de la terra
.
tu desendres entro a
cel
Car si las uertuz las q^ml foro» fayta en tu fosan sadomiene per auentura foran permas entro en aq?/est dia
enfern
.
Car
behtsayda malaue[n]t?<ra a tu
.
de
la sapj'encia fo iustifìca
repropiar en las cittas en las qtml
a
faytas
.
responde] e dis
.
Car tu rescondies
.
las reuelies a
petit
li
.
Totas cosas sou donas Car enaymi fo placzent derant tu E alcu/j non conoc lo tìlh si nov?- lo payre e alcun a mi del meo payre non conoc lo payre si non lo fìlh E aqnel al q?ml lo fìlh o uolre reuellar uos tuit li qnal lauora e se caria uene a mi e yo refarey [uosj Prene lo meo io sobre uos E emprene de mi Car yo soy soau e humil de cor E uos trobare repaus a las nostra, arraas Car lo meo io es soau .
payre enay«2Ì
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
E
lo
meo fais es legier XIL En aq??el temp
de luy risio
fameiant
.
:
iehsu anne per comenceron arancar
uesent diseron a luy
al Saba
.
Mas
el dis a lor
fameie e aqnjlh
li
de dio e manie
li
qnrel
uete
.
.
li
li
las
semena spias
e
al
saba
maniar
.
E
li
Mas
non ley
teo deciple fan czo que
Donca non
.
deciple li
pha-
a lor far
leges qual cosa fey dauid qwant el
eran con luy en qnal maniera intre en la mayson
pan de la preposicion li qual non leya maniar a hiy ni eran cu» luy si non a li sol prejTe non leges en la ley Car li preyre coronpon [13 r] lo saba en li saba, e son sencza crim Mas yo die a uos car aycl es maio[r] del tempie Mas si uos saupesa qnal [a]
aquilh
li
q?«al
.
.
.
.
li
Yo uolh
m«ser/cor(7ia e non sacrifìci Vnca non agra condanna Car lo filh de la uergena es segnor del saba E cu;n el trapassa d aqul uenc en la sinagoga de lor E neuos honnne auent la
cosa es
.
non noysent
fos
man
.
.
.
.
seca
cusesa iny
.
E iDi demandauan luy diczcnt Si ley sanar E el dis a lor Qual home sare de uos lo .
.
Archivio glottol.
.
ital.,
XI.
al saba qn-ilh a-
quai a una fea 2
.
.
48
E
Salvioni,
Donca non te^re e louare Quant maiorment 1 o?/zme es melhor de la fea Donca ley far beu al Saba Adonca dis a 1 owme Este?it la toa man E el 1 este?ide e fo retoma cn sanità cnayma 1 autra ìli.as quanì li pbarisio foro issi ilh fero» cowselh e??co»tra de Juy (tn iiìiaì maniera destruessan Iny Mas iehsii saaq?<esta cagire en la fossa al dia del Saba
si
Icy
.
.
.
.
.
.
.
.
bent departic se d aq«»
mande fo dit lo
per isaya
meo ama
lo
que
tuifc
.
e co-
compii czo que
fos
:
.
.
anunciare indici a las genz
.
Nojì co?itendre ni cridare
Carena cassa
.
non
.
fra-
lumignon famawt non [13 v] amorczare ^ entro qu-el gite indici e las genz sperare»i al nom de luy Cec e mut auent demoni apresenta a luy adowca E el sane luy enaymi qu-e\ parlaua e ueya e
:
a uitoria
E
E
afin
:
Veuos lo meo fawti» lo quaì yo eylegic bew plac a la mia arma Yo pausarey lo meo
prophe^a diczewt
al q?/fll e?zsemp .
e el sane lor
:
alcuw non auuire la uoz de \uy &n las placzas
gnare fo
moti seguerow luy
a lor q«^-jlh no/« fessan luy manifest
sperit sobre luy
E
E
.
:
.
.
.
Donca non es aq«<est Aq?*est non gieta deraojzis
totas las co/wpagnias s-estabusian e diczian
dauid
.
Mas
li
pharisio auue?it diserò^
en belczebuc prenci de demo?jis
.
.
fìlh
.
Mas iehsu sabewt
si
de
no?;
cogitaciows de lor
las
erecuretra si s«re deysolla.. E tota citta o mayso» non istare Mas si lo satanas gieta lo satanaz el es deuis incontra si Donca lo regne de luy en qual maniera istare e si yo gieto demonis en belczebuc Li nostre fìlh en qual li gietan Emperczo ilh saren li nostre iuge Mas si yo gieto demoreis en 1 espcrit de dio Donca
dis a lor
.
Tot regne deuis
deuissa incontra
si
.
:
.
.
.
.
lo
.
regne de dio peruen en uos
mayson del fort
E
.
.
alcnre
en cai maniera pò intrar en la
luy
fort e raubir li uayssel de
contra mi
.
E
aqi<el
si
:
adoreca raubire la mayso[n] de lui/
mie non aiosta cum mi
pr?/mieramejit non ligare lo
Aq?/el que
•
:
el
scampa
non es cuw mi es Emperczo yo die
.
Mas 1 esperit de bletot pecca o blestema sare perdona a li o?«me a uos stema non sare perdona E qwol que qual dire parolla encowtra lo filh de la uergena sare perdona a luy Mas aqwel que dire ewcuwtra lo sant sperit .
.
.
.
faze 1 albre non sare perdona a lui/ en aq?<est segle ni en 1 auenir facze 1 albre mal [14 r] e lo fruc de luy bon e lo fruc de luy bon generaciows de uipras en qual mal Car de li fruc 1 albre es conegu Car la bocca parla de 1 abuwmaniera poe parlar ben cum uos sia mal da?icia del cor Lo bon home del bon tresor fora porfa li ben E lo mal homme del mal tresor fora porta li mal Mas yo die a uos que de tota parolla .
.
:
.
.
.
.
.
.
ociosa la qual
Car de
li
o»ime parlaren ilh rendre[n] raczo» de ley
las toas parolla
tu sares iustifica
:
e
al dia del indici
de las toas parollas tu sares
e de li pharisio responponderore mestre nos nolen ueser ewsegnas de tu E ci responde e dis a lor La malia generacion e auoutra q^er ensegna Car e ensegna non sare dona a ley si non 1 ensegna de ionas lo prophe^a enayma ionas fo al uentre de la balena'per tres iorn e per tres noit Enaymi
cowdana [1.
.
Adonca alcu« de
res^jonderon] a luy diczent
li
scriptura
.
.
.
:
.
.
Nel richiamo, in
fine della
pagina precedente: stegnire.
Il
Testamento valdese,
IN^uovo
19
lo filh de la uergena s«?*e al cor de la terra per trey iorn e per trey noit
Li baroli de iiiniue se leuare?^ en ludici
.
cun aqwesta generacio^i E conpredicacioJi de ionas e ueuos ayci :
.
Car teron penitencia. en la La reyna d austri se leuare en ludici cu;ì aq?/esta generaciore E cu?idauare(«z) ley Car uenc de las fins de la terra auuir la sapeeweia de salamoi: e ueuos ayci plws qiie salamon Mas cnm lo socz sperit e now lo s«re issi de 1 omme uay per li luoc [14 v] sec q2<erent repaus trob Adonca el dis yo retornarey en la mia luayso;^ dowt yo issic E Adonca uay : el 1-atrobe uagueiant uiowda cnn scoba quant el fo ue»gu e intrant e abitant aqui E e pre» cu?ì si set autres speritz peior que si daiiare?» ley
:
.
plus que ionas
.
.
.
.
:
.
.
.
.
:
:
li
derier
d aq«el
fait
peissima generaciofj
mayre de luy
e
m.ainda.n tu.
son
meo
li
mia mayre
E
.
meo
li
mayre
toa
la
respoudent dis al
el
.
pr«miier
li
Encara luy parlant a
Vete
.
frayre e
.
son peior que
.
Euaywi sare aq«esta
compagnias
las
E ueuos
.
frayre de luy istawl de fora e q?<erian parla a luy
li
al[c]uȓ dis a luy
homme
payre lo qual es en
E li
cel
man
El es lo
meo
E
teo frayre istant de fora e de-
a
Qual es
.
li
ma mayre
seo deciple dis
Gar qual que qual fare
.
.
li
dicze?«t a si
ste?^dent la soa
frayre
e
la .
la
.
e qMols
Veuos
uoluwta del
la
meo
mayre
frayre e seror e
XIIL En aq?/el dia iehsu issent de la mayson e sessia iosta lo mar E motas compagnias s aiostero?» a luy enaymi qi*-el mowte e sessia en la naueta E tota la compagnia istaua en la riba E el parie a lor motas cosas en senblawcza dicze«t Veuos aqttel lo qual semenaua issic semenar lo seo semenz e deme?»tre qu-el semenaua alcanti caglgro» iosta la uia E li oysel del cel uengron e maniero^ lor Mas [15 r] li autre cagigro?i tn luoc peyros al qual luoc non auia autecza de terra e iiaysse uiaczament Car non auia autecza de terra Mas lo solelh na scalferow e sequeron Car non auian reiz Mas li autre cagigrow entre las spinas e las spinas cregrojt e offoguerow lor Mas li autre cagigro^^ en la bona terra 1 un centen Mas 1 autre seysante?^ Mas 1 autre tretiten e donaua?j fruc Aq?<el que a aurelhas d auuir auua E li deciple apropiant diseron a luij . Lo qual resjjondent dis a lor Car Ter que parlas a lor en semblajiczas a uos es dona conoyser lo mewistier del regne de li cel Mas a lor no?» es dona Car aqtiel que ha sare dona a luy e abumliare Mas aquel lo q?^«l non a czo q?<-es uist auer sare tout de luij Emperczo yo parlo a lor en scmbla[n]cza Car uesent non neon e auuent non auuo?» e non enìenAon Que la propbecia de ysaia sia compila en lor dicze?it Vos auuire can auuiniewt e non ewtendre e uesewt ueyre e no?i ueyre Car lo cor d aq?iest poblc es engraysa Uh auuiroK greoment cnn aurelhas e clauseron li lor olh qu-ilh non ucguessan a la uia cnn olii e no?^ auuesan cun las aurelhas e non ewtendan de cor e non sìan cowuerti e yo non sane lor Mas li nostre olh son beneura Car ueow e las nostras aurelhas las qwals auoow Acer yo die uerament a uos Car moti prophe^a e iust cubitero?i ucser aqi^ellas cosas las q?/als uos uegues e non las uigro?i e auuir aq?<ellas cosas la q?<als uos auues [13 v] e noìi las auuigro» Uonca uos auues la scmblawcza del semenant Tot aqwel q?<e au la parolla del regne e non la :
.
,
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
20
Salvioni,
entent lo mal ucn e raiibis czo qwe lo q«fll es
semeua
aq?<est es lo qital
a eu
reycz
si
iosta la uia
aa
Mas
.
.
Mas
es
semcna
sniiiel lo
al
cor de luy
uiaczament cu" goy Mas non Mas fayt tribalacion e persegaciow per uiaczament Mas aqitel qu-es semena en las spina
la parolla e rccei) ley
temporal
es
la porolla es scawdelicza
.
•
.
.
Aqi/est es lo qual au la porolla e la cura d aquest segle e riq??eczas, o£foga?j la p«;-olla e es fayta
mena en
bona terra aquesi es Acer 1 un fay ce?iten Mas la
Aq"Mest es
.
qual es semeiia sobre la peyra
.
seucza frac
qual au
lo
.
engan de
las
Mas aquel qw-es
se-
la pr^rolla e
li
1
ente?ìt e porta
Mas 1 autre trenten Le regne de li cel es fayt semblaMt a 1 ome lo qual semena bow semencz al seo camp Mas cum li orae dormesan 1 enewic de luy uewe e sobre semene ìolh al mecz del fromewt e ane Mas cum 1 erba fosa cregaa e aguessa fayt frac Adonca apparegroji li iolh Mas li serf del payre de la familha apropiajit diserow a luy segnor Dorica non semenies hon semencz al teo camp Donca dont y a iolh E el dis L ome enewic fey ayczo 3Ias li serf diseron a luy voles q^e nos awnan E [16 r] el dis non que per aue?itura culhent li iolh no?t e culhan lor ara?iqz<e lo fromewt ensemp cnn lor Mas laissa cresser 1 un e 1 autre entro a la meisson E al temp de la meisson yo direy a li meissonador Culhe pj*wmierame?it li iolh. e ligare lor e?^ fayset a ardre Mas lo frowe?«t aiosta al meo granier Mas el prepause a lor autra semblawcza d/csent Lo regne de li cel es semblant al gran de la seneua lo qtml 1 orae rccebent lo semena al seo camp lo qual acer es menor de tot seme?^cz Mas cum el sare cregu es maior de tot cani e es fayt albre enaymi que li oysel del cel uegnan e haèiton qìi li ram de luy El parie a lor autra semblancza diczent Lo fruc
.
.
autre seysaute»
1
El prepouse a lor autra senblancza diczent
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
regne de
en
li
.
cel es seniblaut al leua?» lo
q?ml la fe«na receopu
lo rescout
mesuras de farina entro que tot sia leua Yehsu parie totas aqueen semblancza e se??cza semblancza non parlaua a lor Que fos cu??ipli czo qtie fo dit per lo prophe^a d^csent Yo ubrirey la mia bocca en semblanczas, e fora portarey las resconduas cosas de 1 ordetres
.
stas cosas a las co>Hpagnias .
.
nament del mont deciple de luy
s
camp
.
.
Adonca
laissa las
apropieron a luy
Lo
E
li
semblancza de
li
compagnias uenc en
à.icz-enì
Spon a nos
.
la
la
mayson,
Aq??el que semena lo bon secamp es lo mont Mas lo bon seaqH^sti son li ftlh del regne Mas li iolh [16 v] son li filh fellon Mas 1 enemic lo qual semene lor es lo diauol Mas la meisson es la consomacion del segle Mas li meissonador son li angel Donca enayma li
iolh del
mencz mencz
es lo
filli
qiial
resi)ond[e]at dis
de la uergena
Mas
.
.
lo
.
.
.
.
.
.
son culhi e son crema al fuoc enay?«i sare en la cunsomacion del Lo filli de la uergena trametre li seo angel E culhire tiiit li scandol segle
iolh
.
.
del regne de luy e aquilh. que fan eniqnita e metre lor al caminal del fuoc
plor sare aq?w e stregnament de dent
Adonca li iust resplandiren enaywia Kquel que a aurelhas d auuir auua . Lo regne de li cel es semblant al tresor resco??du al camp lo qual 1 ome que lo troba lo rescont e per goy de luy uay e uent totas las cosas las qwals el ha e cuwpra aqnel camp Dereco lo regne de li cel es semblant a 1 lo solelh al
regne del lor payre
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
ome marcadant querewt bonas margaritas
valdese.
21
Mas atroba vna preciosa mar-
.
amie e ue«de totas las cosas las qnals el hac e compre ley . Dereco regne de li cel es serablawt al recz mes al mar E aiosta de tota gene-
garita lo
.
raciow de peyson riba
Eylegiro?j
.
uaywii sare
li
.
cuMSomacio/i del segle
e7i la
mal del mey de
La qual cnm iJh fos piena foramenant e sesent iosta la bon en li lor uaysel Mas li mal meseron defora E-
.
stregnamewt de dent a \uy
si
.
.
E
.
Bonca
.
li
seo tresor
e
.
mayre de luy non
la
li
ueue en la soa coltra e ensegnaua lor en Enaywi qu-iih. se mereuilhessaw e dissesan Aq?*esta aqtil
sap/e»cia e las uertucz dont son a aqwest
faure
ilh àiseron
iehsu aguessa consuma. aq?<estas
.
semblanczas trapasse d sinagoga de lor
de
lo qìial foraporta
1
E
.
scritura ewsegna al regne de
tot
ome payre de familba uelhas E fo fayt cnm
nouellas cosas e
la
[17 r] aq?»estas cosas
Emperczo
.
li
caminal del fuoc, plor sare aqui e
al
Eute?ide totas
.
el dis a lor
semblant a
cel es
metren lor
e
iusfc
li
.
Li angel issiren e departiren
.
es
,
dita
Bonca non maria e
de
aq?/est filh
es
li fray>'e
de luy Jaco
E las serors de luy Donca non son totas enapres Donca totas aq?<estas cosas dont son a aqwest E eran scaudeleia en luy Mas iehsu dis a lor p?'ophe^a non es sencza onor si non en la soa cantra e en la soa meysow E non fey aqui motas uertuz per la mescree ioseph e simo?it e inda
nos
.
.
.
.
.
.
sencza de lor
XIV. En aqwel tewip herode quart prmci auuic la nomenawcza de El meseme reAquest es ioha?» baptista e dis a li seo fantin Eraperczo uertu obra en luy xusite de li mort dar herode auia pres Car ioan e 1 auia liga en career per herodiana molher del seo frayre iohan diczia a luy non ley tu auer ley E uolewt luy aucire temic lo poble Car ilh auian luy enaywa propheta Mas lo dia de la natiuita de herode Dont promes la fiiha [17 v] de herodiana sauté ai mecz e plae a herode iehsu
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
cu?»
iurame«t donar a ley qual que qual cosa aguessa demanda de luy
Mas
ilh
deuant amonesta de la soa mayre dis
cap de ioha« baptista
en
la career
E
.
ilh lo porte
E
.
que seyan aygalmewt
mayre
a la soa
esser
de luy fo porta
lo cap
E
.
dona
al
deciple
li
E
.
trames e degolle iolxan
desc e fo dona a la fantina
.
yesus
desert a part
.
.
E cum E issent
languent de lor dicze?it
.
e
.
La qwal cosa
agues auui departie se d aqui en la en la naueta en luoc
.
segueron luy
,
de luy apropiaut presero^ lo
cors de luy e sebeliron luy e uenent anu/icieron a iehs?«
cnm
.
al desc lo
lo rey fo contrista per lo iura^newt e per aqwilh
comande
el
:
dona a mi ayci
.
.
Mas
Aquest luoc
las
compagnias aguessan auui pioniers de
vie
mota compagnia
fait lo
uespre
es desert e
1
li
deciple de luy
ora ia trapassa
.
s
la citta
sa»ne
e ma[i"]ceneie de lor e
li
apropiero?» a luy
Laissa las cujnpagnias
cumpron a lor ha mawiar Jehsu dis a lor Uh non an besogna d annar Mas uos dowua a lor a mawiar Uh res/jouderow a luy Nos non aixen ayci si non o pans e duy peyson Lo q«al dis a lor Aporta Io czay a mi E cu??} el aguessa coraa?ida a la compagnia anant en
qtie
castel
li
.
.
.
.
^
,
^
L' -0 è correzione di
.
.
.
un -L
.
.
Salvioni,
22 que repausessau sobre
lo
fen
Receop
.
li
5
.
.
paus e
duy
li
peys.on re-
E li deciple doneron a las [18 r] cowpagaias E tuit mamerow e foron sacia E presero»» las remasilhas de li fragnitue/it docze plen cofm Mas lo numbre de li mamant millia de barons sties [-r] las fennas e li petit E iehsu comande a fo 5 gardaut
beneyczic e frayns e done a
al cel
seo deciple
li
.
.
.
.
.
.
.
li
seo deciple moutar viaczament en la naueta, e annar deuant luy outra lo
mar entro qii-eì laisses mont sol orar Mas fait Gar lo mecz del mar
compagaias
las
E
.
ueiit era contrari
.
laissa las coiupaguias morate al
uespre era a.qui sol
lo
.
.
Mas
.
Mas
la
naueta era gitta
la
4»
.
al
uegillia de la noit
.
E uesent luy aanant sobre lo mar iovon uenc a lor auuant sobre lo mar Gar es fantasma E cridero?» per temor E ielisu psrle a lor viaczamejit diczewt Aya fìawcza yo soy non uollia temer Mas peyre responMas dent dis segnor si tu sies comanda mi venir a tu sobre las aj'^gas E peyre deysende de la naueta, e annaua sobre las aygas el dis a luy ueu E cum el agues coqu-el vengues a ìehsii. Mas uese?it lo fort uent teraic .
torba Mczenì
.
.
.
.
.
.
.
.
.
mewcza esser la
man
cum
plo??«ba cride diczent
segnor fay
.
pres luy viaczamewt e dis a luy
el fos
mo»ta en
la
naueta
lo
uent cese
li
ilh aguessa trapassa lo
baron d
aq?^el luoc
.
.
salf
.
E
fé
.
Verame/zt tu sies
mar vengro» en
iehsu stendeHt
E per que debities Mas aq?(ilh. li qtuiì eran en
de petita
.
la naueta uengro?» e oraua^i luy diczewt
cum
me
la terra
filh
de dio
de genesar
E
.
.
E
cu?»
ague[18 vjssau conegu luy tramesero;* en tota aqj^ella
regio?» e presenteron a luy tuit
li
mal
aue[ii]t e pregaua?*
que non toq«/essan la fmbria del uestime?it de luy
.
luy que
E qual que
mais
si
qtoal to-
qj^eron luy foro?» fait salf
XY. Adonca
scr/pturas e pharisios
^
de ierwsalem
s
apropierow a luy
li uelh. Car non ma^ian pan. Mas el res^ondent dis a lor E uos per que trap[a]ssa li comandament de dio per las nostrsiS costumas Gar dio dis Honra lo teo payre e la toa mayre. E aqueì qtie maudire al payre o a la mayre mora de mort Mas uos dicze Qual que qìial dire al payre o a la mayre lo don qual que qual es de mi profey tare a tu e non onrare lo seo payre o la soa mayre E feces nan li comandament de dio per las nostras costumas ypocrit isaya propheteie ben de uos diczent Mas Aq?«est poble lionra mi cun lauias. Mas lo cor de lor es long de mi ilh coUon mi seucza caysou ensegnant la dotrmas e li comandamene de home E ewsewp apella a si las compagnias dis a lor. Auue e entende czo que intra en la bocca non socza 1 ome Mas czo que eys de la bocca ayczo socza 1 ome Adowca li deciple de luy apropiawt diserò?» a luy Tu sabes Car li pharisio auuias aq?«estas paroUas son sca?»delicza Mas el res;?ondent dis Tota plawtacion la qual lo meo payre celestial non piante
diczerat. Li teo deciple laiiati las lors
mans
per qne trapassan las costumas de
q?/ant ilh
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
[19 r] sa?*e avanca laysa lor ilh son cec e guiador de cec
nare guiamewt
^
Il
-s
al cec e??»beduy cagire?»
aggiunto dopo.
en la fosa
.
.
Si lo
Mas peyre
cec
do-
vesponò.enì
Nuovo Testamento
Il
dis a luy
Spou
.
a nos aqwesta sembla?icza
sencza entendaraewt
Now entewde
.
Gar
.
23
valdese.
Mas
.
uos encara
el dis a lor se
que intra en la bocca uay
tot czo
Mas aqwellas cosas que eysow de la al uewtre e es mes en departirnewt Car del cor eyson malas bocca eysson del cor e aq?<ellas socza?t 1 oìne cogitaciows homecidi auoteri fornigacio?J furt fals testimo/à blestemas Aque.
.
.
.
stas cosas son las q?/als soczan
no» socza
ome
1
Mas ma?àar cun
.
ma.ns non lauas
E iehsu se parte d aqui e sen amie en las part de E ueuos fewna caniuea ysia d aqwellas fins e cride a luy :
.
e de cidonia
tiri,
ome
1
.
La mia filha es trabalha non responde a ley parolla E li decipli apropiawt pregauaw Iny d^czent layssa ley Car crida enapres nos. Mas el respondewt dis yo non soy trames si no?» a las feas de la mayso/j d Israel segnor aiuda me las quaì perigrow Mas ilh uewc e oraua luy diczewt Lo q^ml respondent dis . La non es bon pewre lo pan de li lilh (e metre) Mas ilh dis segnor ace?' li cadel ma»ian de las e lo metre a li can diczent
segnor
.
de dauid marceueia de mi
filh
mala/went del demoni
Lo
.
.
qtiaì
.
.
.
.
brisas las quals cbaion de la taula del lor segnor de/it dis a ley
uoles
.
E
de ley
iosta
s
deuols e moti autre
sana d aqueììa ora
fo
mar de
lo
motas compagnias
galilea
E
.
giteron a
cec uesent e magH^Ticauaw dio d israel deciple
.
e dis a lor
:
ran con mi per
3
.
.
.
Bonea
pagnia
E li
.
E
iehsu dis a lor
recebent
E comande
.
li
seo deciple
sacia
.
E
7
.
.
e
,
pan e
r]
non an qwal cosa maraion defalhar^
tempesta
.
peyson
li
la uia
E
raawia foron
farisios
C«r
.
E
.
Car
E
.
li .
perseue-
ia
yo non uolh
deciple
li
e
seo
dise?'0?i
a
E
.
cn la
sare
las
.
e faczent grac«as fralns
li
E
.
.
,
e
7
d oraes stier li naueta e uenc en las
.
.
donne a
manieron
tuit
fragname?it
4. millia
.
del cel
Car
.
Mas
mar
el
lo cel es ros
e
foro?i
sportas plenas
pptit e las fennas
.
tlns
.
.
respondent dis a lor .
E de matin
.
e e?JCoy
Donca uos conogues iuiar temp non poe saber La mala ensegnas e ensegnas non sare dona a ley si non resplant trislame?it
ensegnas de
ensegna de iouas prophe^a
fossan uc?igu outra lo
.7.6
a luy
ilh diseron
de magidon e sadusios s-apropieron a luy tentant e pregauan
lo col
Mas
.
.
deciples doneron al poble
li
generacion e auotra qti(e)eT 1
en
Quanti pan aue
.
Fait lo uespre dicze seren
la facia del cel
E
a la co???pagnia que repauscssa?» sobre la terra
luy qw-el demostres a lor ewsegna
sa?'e
.
.
e
laissa la co???pagn<a motite
XVI. [20
.
Enay«?i que las
.
mut parlant e li czop anawt Mas jesus ensemp apella li
presero?» czo qwe soperche de
Mas aquiìh que auian
E
aqwi
sesia
son a nos tanti pan al desert que nos saczian tanta com-
Aotit
peyson
petit
mowt
al
raarceneio de la compagnia
laysar lor deiuns qw-Zlli no?*
luy
.
tu
auent cu» lor (mut e czop e cec e
Yo
dias
.
li
euayma
v] a tu
cu«i iehsn fossa trapassa
pe de luy e sane lor
li
Yesent
.
E
.
montant
e
:
apropieron a luy
cowpagnias se mereuilhesan 12
Ado??ca iehsu vespon-
.
fenna la toa fé es grant sia fayt [19
.
la filha
d aqui ue«c
.
.
.
.
se
E
laissa
.
li
lor ane
.
.
E
cu??i li
deciple de luy
foron dementiga de penre pans
.
Lo qnal
regarda e garda uos del leuam de li pharisio e de li sadusio Mas ilh pensauan entre lor diczent Car non receopron pans Mas yesus Car non auc sabent dis a lor de petita fé per que pensa entra uos dis a lor
.
.
.
.
.
.
.
.
.
24
Salvioui,
paus
Encara non entende ni uos recorda de
.
d omcs canti cofins eu prescs
li
3
.
.
pans e de
li
.
5 ..millift
Mas de Ji 7 pan ew 4 millia d omes ca/itas sportas en preses Per que non entenAe Gar non dis a uos de pan Garda uos del leuam de li pliarisio e de li sadusio Adonca entendero?i Gar el non dis gardar de leuam de pans Mas de la dotrma de li pliarisio e de li sadusio Mas jesus uewc en las part de sesar phelip Li ome qnal diczo?i esser lo fìlh de e demamlaua li seo deciple diczeJ^t la uergena Mas ilh diserò?» [20 v] Li un iohaM baptista Mas li autre helia Mas li autre ierc/wia o vu de li prophe^a ielisu dis a lor Mas uos qual dicze mi esser Mas simo/it peyre respondent dis Tu sies )(rist filh de dio lo uio . Mas yesas respondent dis a luy simo??t bariona tu sies beneura Gar carn ni sang no??- o reuele a tu Mas le meo payre lo .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
q?<al es e?i
.
cel
li
edifficarey la
Yo donarey
E
.
yo die a tu
mia gleysa
E
.
sobre la terra sare liga en
cel
li
dissesan a alca» que
el
mencze demostrar a
seo deciple
li
cel
li
o?wme
.
Ado?ica
mi denegue
si
E
.
a
.
3
dia
.
E peyre prenent
.
mi
cosas que son de dio
yes?<s
dis a
.
messeyme
e p?"ena
la soa
arma per mi trobare ley
gagna
tot lo
E
suffre
seo payre cu??
las soas obras
Yo
.
yes?/s
li
co-
crocz e segua
soa
la
.
Car
.
lo .
fìlh.
E
.
.
Mas
li
uemr enapres
mi
.
Gar
aq?<el
Car qwal cosa profeyta a
seo angel
Lo qua\ mi Gaz-
aqwellas que son de
Si alcu?i uol
.
.
1
1
.
aq?/el lo
que perdre
onime si el owrae qual
de la uergena es a uenir en la
ado??ca re??dre a unchascu?? sego??t
Alcanti son de li istawt ayci nerament a uos uean lo filh de la ue?'gena uene?it
die
qual non tastarep mort
no*?.
luy come??cze a ca-
destruyme?it a la soa arma
arma
canbi donare per la soa glo?*ia del
.
sies scandol a
Mas
.
seo deciple
li
tu
qual uolre far sal[21 r]ua la soa arma perdre ley
moni-.
seo deciple que
li
d-aq?«'-ena?it
.
satanas uay enapres
.
.
qual cosa desligare sobre
qtie
yj'ist
,
.
quaì cosa ligare
segnor non sia de tu ayczo no?« sare a tu
.
non sabes aqwellas
tu
q??al
E qwal que
.
Gar couewtaua a iuy a?inar en ìevusalem. uelh e de li scriptura e de li prmci de li preyre
e esser aucit e rexucitar al
peyre
.
niesey??»e fos
e suffrir motas cosas de
stigar hiy dÌ6'sent
E
.
cel
li
Adonca coma?ide
en
li
peyre e sobre aqwesta peyra
sies
d enfern non poyrera incontra ley
a tu las claus del regne de
la terra sare desliga
uoufc dis a
Gar tu
.
las portas
li
.
e?»tro qtc-ilh.
al
seo regne.
XVn. Enapre[s] 6 mene lor al mo?jt aut .
e
dias iehsu pres peyre e iaco e ioba?? irayre de
.
a part
.
luy respla?Klic enay???a lo solelh
blanchas enay??ia neo luy
.
Mas peyre
.
E .
fo transfigura deua??t lor
Mas
E ueuos moyses
las
E
la facia
1??//
de
uestimentas de luy foro?» faytas
e iielia
responde?»t dis a yes?<s
.
apparegron a lor parlant cnn
segnor bon es nos esser ayci
.
.
moyses e yn a helia Encara luy pa?-lant ueuos niuola lucze??t vmbreie lar E ueuos uoucz de la niuolla dicze?it Aquest es lo meo filh ama al qìial ensemp ben plac a mi auue luy mesey???e E li deciple auuewt cagiron en la lor facia e temigro?i forrae?it E yes?<s s-apropie e toq?<e lor e dis a lor Leua non uolha temer Mas leuant li lor olii no?» uigrow alcun si no?» iehsu sol [21 v] Si tu uoles facza[n]
ayci tres
tabernacles
.
vn
a iu
vn
a
.
.
.
.
.
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
Mas
lor desmo?^tant del morat
Yesus filli de
.
"
valdese.
25
comajjde a lor diczent
.
.
'Non dire
uergena rexucite de li mort E Bonca li sc/'iptura per qtie diczon Gar coueMta lielia uenir prwiiierame/it Mws el res^ondewt dis a lor Acer Mas yo die a uos Gar helia lielia es a uenir e restaurare totas cosas uewe ia e no?i conogro?» luy Mas fero/i a lui/ qiial qiie qual cosa uolgron Enaymi lo filh de uergena es a suffrir de lor Adonca li deciple entejideroM E cu?» el l'osa uengu a la compaqu-ei agues dit a lor de ioha» batista gnia home s apropie a luy genolh piega deuant luy dicze?it segnor marGar el es lunatic e suffre malawe«t Gar el chay soceneia al meo filli Yo apresentey luy a li teo uendierame>it al fuoc e mota uecz e?i 1 ayga Mas yes«^s respoudent dis deciple e non pogro/^ sanar luy generaa alcu« la uesio?i ejitro qiie lo
li
deciple de luy
demawderon luy
la
d/c:;ent
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
cuw uos entro a tant E iehsu castigue luy e lo demoni
cion uo/i cresent e peruersa entro a cant sarey frirey uos
Apo[r]ta lo czay a mi
.
.
ora Adonca li deciple s apropieroH Nos per que non poen gitar luy iehsii uos^ra mescresencza Acer yo die iiera;??e??t a uos si uos
le luy e lo fantin fo sana d aq?<ella
en segret e diserò?» a luy
a iehsu
per la
dis a lor
sufissic
.
.
.
aure fé enay??«a lo gran de la seneua e dire a aqt^est mo?it trapassa d eyci el trapassare
E
.
poderosa non sare en uos
alcu?i[a] cosa uo?i
aqwesta generacio?» non sare gitta
lor conuersant en galilea yesus dis a lor
cn
mans de
las
li
contrasta forme?*
.
cebia?i lo peaie
non paya
uenc deua?«t de
te?'ra
Mas
s
lui/
q?<al
li
el dis
De
.
Lo
.
filh
apropiero?» a peyre e diserow a luy si
dlczent
E
.
li
li
.
que nos non scandeliia?» lor vay al mar e qual mo??tare p?-?nnier E uberta la bocca de nent luy dona luy per mi e per tu
lo
.
XVIII. es
maior
de lor e
En
al
dis
aq«<ella ora
regne de .
Yo
euaywa aquest
al
vn d aq?<esti petit naria sia pendua [22 v] gna?»
Mas
.
E
.
petit aq?<est es
leiare
al
deciple s apropieror
li
al col
toa
man
Li rey de la li
strang
son fra?»c
filh
li
o lo teo
.
Mas
.
pren aquel peyson
e
trobares denier e pre-
-n] a iehsu dicze?it
Qual
.
mecz
fait enay??ia
Do?ica q?ml qae qual hu??nliare
si
regne de li cel E q?<«l qice qual recep mi Mas aqwel lo qwal scaiideal
.
.
de luy e
scandol
Mas emperczo malauewtura
si la
.
foro?*
qwal creou en mi coue?tta a luy que molla
li
mo?Jt per
[1.
.
maysow yesus .
uos now sare cu?merti e
si
cel
maior
meo nom
.
.
appello petit e ordejie lui/ al
yestis
regno de
recebre vn aytal petit al
Malauentura
li
cel
die uera??jent a uos
uos non intrare
petit
li
hiì/
E
Aquiìh qne reLo nostre mestre .
lor filh o de
Bonca li met 1 amen
strang Yesus dis a luy
dia
3
qaal cosa es uist a tu
recebon lo trebut o lo cens de
Mas
.
.
fossa ue?»gu en la
el
cu??»
simo??t
.
[22 r]
de la uergena sare liora
omme e auciren luy e rexucilare al E cu??i illi fossan uengu en Cafarno??»
lo peaie el dis
Mas
.
no?j per oraci'on e per deiunis
si
a
sia plo??jba
al pe?-foncz del
.
Gar besogna
l
o???me per lo qual
pe sca??daleia
es q?/e
tu talha ley e
1
li
asi-
mar
.
scandol ue-
escandol ue?i
depart
la de tu
.
.
Gar bon es a tu intrar a vita deuol e czop que auent doas mans e duy pe e esser mes al fuoc eternai E si lo teo olh scawdaleia tu tray luy e gieta lo de tu Gar bon es a tu intrar a ulta cnn vn olh q«e aue?it duy olh e esser .
.
26
Salvioiii,
pena del l'uoc Ueia que uos non despreczie vn d aqwesti "pettit . que li angel de lor ueon totauia en lì cel la facia del meo qual es cn li cel Ca?' lo filh de la uergena uenc saluar czo que
raes eri la
Gar yo payre
.
die a uos
lo
.
Qual cosa es uista a uos si cent feas saren a alcaw e vna de lor arrare Donca non laysa las noranta e noo en li moni e uay qwere aqwella la qual arre E si s endeue« qu-e\ trobe ley Yo dio nerament a uos Gar las q?mls non ar99 el s alegrare maiorment sohre ley que sob?'e las reron Enaymi non es uoluwta deuaut le meo payre lo q?ml es eìi li cel que
era peri
.
.
.
.
.
.
.
.
vn d
aquisti petit perissau
Mas
.
si
peccare en tu vay e ca-
lo teo frayre
gagna lo teo trayre Mas si él non aunire tu aiosta ewcara cun tu vn o duy que [23 r] tota parolla iste en la bocca de duy o trey testimoni Mas si el non auuire lor di ho Mas si el no" auuire la gleysa sia a tu enayma pagan e pua la gleysa stiga luy ewtre tu e luy sol
.
Si el auuire,
tii
as
.
.
.
blica»
Yo
.
en
cel
li
li
cel e qual
Dereco die
.
uos qua! que qual cosa ligare sobre la terra
die neraìnent a
sare liga en
que qual cosa desligare sobre
a uos
que
si
la terra
sare desliga
duy de uos cowsentirew sobre
de tota cosa qual que qual demawdare?^
la terra
meo payre lo trey al meo nom
srere fait a lor del
Gar aqui al q?ml luoc son aiosta duy o segnor mecz de lor Adowca peyre apropiawt dis a luy per cawta uia lo meo frayre peccare en mi perdonarey a luy ewtro a iehsu dis a luy Yo non die a tu e*itro a 7 7 Mas entro a 7 uecz 70 Eniperczo lo regne de li cel es semblant a 1 ome rey lo qual uolc pausar raczon cnn li seo serf E cwn el agues come??cza pausar raczon vn fo presenta a luy lo q?ml deuia a luy millia talewt 10 Mas cum el non agues dont el rendes Lo segnor comande luy esser uewdu qual es en
li
yo soy aqui
cel
.
al
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
e la molhcr de luy e
Mas
li filh
.
Ayas
paci'ewcia en
mi
.
yo ren-
e
Mas lo segnor marceneie d aquel serf e layse luy Mas aquel serf issi trobe vn de li seo eygal serf luy cent deniers [23 v] E tene[n]fc sofogaua ^ luy diczewt
drey a tu totas cosas
.
e perdone a luy lo debit lo qual deuia a
rendu
e totas las cosas las q^als el auia e esser
aquel serf cagent pregaua luy Aiczent
.
.
Reut czo que deues E 1 eygal serf de luy cagent pregaua luy diczent Ayas pac/eucia en mi e yo rendrey a tu tot;is cosas Mas el no« uolc Mas aune e mes hty en career entro qu-el rendes lo debit Mas li eygal .
.
.
.
.
serf de luy uesent aq^^elias cosas las quals eran faytas foron contrista for-
ment
.
E uenewt
lor segnor
.
auoncieron totas aq«<estas cosas
Adonca
lo
las
qual eran faytas al
segnor de luy apelle a luy e dis a luy
.
serf
perdoney a tu tot lo debit Gar tu pregues mi Bonca non conuewte a tu marceneiar del teo eygal serf enayma yo marceneiey de tu
fellon yo
.
.
.
E
segnor de luy ira liore luy a li tormentador entro qw-el rendes tot lo debit EnayH?i lo meo payre celestial fare a uos si uos non Perdonare lo
.
vnchascu» al seo frayre de li uos^re cor XIX. E fo fait cuw iehsu agues consumo
^
Il
aq?/estas porollas trapasse
secondo o di sofogaua pare un a trascuratamente ridotto.
de
Nuovo Testamento
Il
galilea e
uenc en
e diczent
Si ley a
.
aqui
li
E
.
li
pharisio
qual respouient dis a lor
No/i leges
.
motas cowpagnias
e
per alcuna caissou
Car aqwel
.
:
ap/-opiero?i a luy te?itant luy
s
orna laissar la soa molhe/'
1
27
de iiidea outra la iordaw
las fins
scguerow luy e sane
valdese.
come?iczarae??t lo niascle e la fewna fey lor e dis
qrml fey
lo
Eiupe/'czo
.
ome
1
.
Lo
o?«e del
1
laysare
mayre [24 r] e aiostare se a la soa molher e saren duy en vna cara Bonca ia non sou duy Mas vna caru Bonca home non departa czo qì/e dio aioste E ilh disero?i a luy Donca moyses per qne comande esser dona carta de refu e layssar e el dis a lor Gar moyses autreie layssar las uostras molhers en la durecza del nostre cor Mas del comewczament non fo enaymi Mas yo die a uos Car qual que qnal laysare la soa molher si noji per qweyson de forn[i]caciou e amenare autra auoutra E aquel lo Li deciple de luy diserò?» a luy qual amena la layssa auoutra Si es enay/«i cayson a 1 ome con la molher non conaen noceiar Lo qual dis a lor Tuit non preno» enay?«i aqwesta p«rolla Mas a li q?/al es donna C«r son castra aquilh qtce son na enaymi del uentre de la mayre E sou payre e
lo
la
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
castra aq?«'lh q?^e son fait de
meseyme per
lor
lo
regne de
petit fo^o?^ presenta a luy
Mas a el
li
my
.
li
ome
li
cel
q?/-el
non uolha ueda
lor
.
.
E
son castra aqMèlh
Gar
.
-uses] a lor las
[1.
Mas iehsu
lo
dis a lor
regne de
agues ewpausa a lor las ma?is anne d aqui
a luy
.
qual castrerow
li
Aq?<el lo qual pò pc?zre prena
e?«panses
deciple de luy castigauaw lor e
.
.
Laysa
cel es
li
e ores
E
.
h/y qttal cosa demandas a mi de ben vn dio es bon
[24 v] uoles intra a ulta garda
Mas iehsu
a luy
dis
li
l^on fares
.
comandament homecidi
.
E
.
No»
el dis
cu«j
apropiant dis
mestre bon qual cosa farey de ben que yo aya vita eterna
q?/al dis a
.
petit uenir
li
d aytals
E ueuos vn
.
Adonca
.
mans
Mas
.
a luy
auoutrares
.
.
.
si
Lo tu
Quals
Non
.
fares
Nora dires fals testimoni Honra lo teo payre e la toa mayre E amares lo teo proy/He enayma tu mesey»ie Lo ioue[n]cel dis a luy Yo gardey totas aq?/cstas cosas de la mia iouentu Qual cosa defalh a mi eucara iehsu dis a luy Si tu uoles esser perfeit uay e uewt totas las cosas las q?/als tu as e dona a li paure e uen e sec mi e aures tresor al cel Mas cu?» lo iouencel agues auui aq^festas parollas awne tr^st Car era auent motas possessious Mas iehsu dis a li seo deciple Yo die ucrament a uos flirt
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Car
lo rie intrare
.
.
greoment
al
regne de
li
cel
.
E dereco
die
a uos plus
legiera cosa es lo carnei trapassar per lo pertus de 1-aguIha que lo rie intra
Mas li deciple auuias aq^estas parollas se m[er]euilheron Donca qual poyre esser salf Mas iehsu regardant dis a Mas enapres dio totas cosas lor Ayezo es non poderos enapres li ome son poderossas Ado»ca peyre respondent dis a luy Uete nos li q?^al layssen totas cosas e seguen tu Donca qual cosa sare a nos Mas iehsu dis a lor Yo die ueraraent a uos q?/c uos li qual layses totas cosas e segues mi en la regene[2o rjraciow cum lo filli de la uergena seyre al seti de la soa ma-
al
rcgue de
li
cel
forment diczent
.
.
.
.
.
.
.
.
gesta e uos seyre sobre lo q?/al laysarc
mayson
.
.
li
.
12
.
seti iuiant
li
.
12
.
trip
o frayres o sores o payre o
d isracl
.
E
tot aqwel
mayre o molher
camp per lo meo noni recebre a cent doble e possesire moti premier saren derier e li dericr pn<mier
vita eterna
o filh .
Mas
28
Salvioni, li cel es semblant a 1 omme payre de familha lo quaì matin legar obriers en la soa uigua Mas fait couenencza obrier del deuier lo dia trames lor en la soa vigna E issie encerquo
XX. Lo regne de issie lo pr?*inier
con
li
.
,
ora vie autres istawt occios al marca e dis a lor
la tereza
E
.
uos a?ma
donarey a uos czo que sare iust Mas ilh annero^ Mas 6» 9» Mas e la ora e fey semilhawtame?it issìc dereco encerque la Per que ista issie eMcerq?/e 1 owceua ora e trobe autres ista«t e dis a lor E illi diserò» a luy Car alcu« non logue nos . E ayci tot lo dia occios E uos ajma en la mia vigna M«s cuni sera l'osa fayt lo seel dis a lor
en
la
mia uigna
e
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
gnor de la uigna dis al seo procura[23 v]dor Apella li obrier e rent a lor Bonca eum aquiih la lor marci comewczamt de li darier entro a li prwmier li qnal eran ue»gu encerque la oraczena ora fossan ue;^gu illi meseymes re.
.
ceopro» seHgles deniers a recebre
.
M«s
mwrauare encontra
M«s
.
li
prznnier uenewt pe«saua/i
meyme receopron
ilh
se«gles
deniers
payre de la familha d*csent
lo
per vna ora e tu facz lor eygal a nos
.
qi(-il]i
E
.
fosaw pl?/s
recebe??t rrnir-
Aqwisti derier
fero??,
quaì porte?^ lo fays del dia e de
li
Mas el res/jondewt a vn de lor dis amie yo non fané a tu Bonca non te co/me»guies tu cu»i mi del denier lo dia preu czo Mas yo uolh doHnar a aqìiisti derier enaymn a tu qu-es teo e uay lo teo olh es felloni non ley a mi far czo que yo uolh Car yo soy bon Enaymi li derier saren prz^mier, e li prwmier derier Car moti son li apella Mas poc son li eyleit E iehsu montant en ierwsalem pres li seo 12 de-
la calor
e«iuria
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
en segret e dis a lor Ueuos nos mo?iteu en ien^solem E lo filh de uergena sare liora a li pr/nci de li preyre e a li scr/ptura E condampnai'en luy a mort e lioraren luy a las gent a scarnir e a batre e a cruciple
.
.
la
.
cificar e rexucitare [26 r] al tercz dia
czebedio
luy
.
s
apropie a Iwy cure
Lo quaì
dis a ley
.
.
Adonca
la
mayre de
duy
li
de
filh
seo filh ora«t e dema.nda.nt alcuna cosa de
li
Qual cosa uoles
.
Uh
dis a luy
Di que
.
aq2«'sti
meo duy filh sean 1 un a la toa dreyta e 1 autre a la senestra al teo regne Mas iehsu res^ondewt dis Uos non sabe q?/al cosa dema?ula Poe beore lo calici lo qual yo soy a beore Uh diserò w a luy poen E el dis a lor Acer uos beore lo meo calici Mas seser a la mia dreyta o a la senestra non es meo do/^nar a uos Mas a li qtial es aparelha del meo payre E li 10 auuewt forow e?idegna de li duy frayre Mas iehsu appello lor a si e dis .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Uos sabe Car li prmci de las gent segnoriia» de lor e aq^a'lh li qual son maior vsan poesta entre lor Entre uos non sare enaywii Mas qaal q7/e qual uolre esser fait maior ejìtre uos sia Mostre mcnistre E qual que qual uolre esser premier ewtre iios sare uos^e serf Enaywi lo filh de la uergena non uenc esser amenistra Mas ame«istrar e do/Miar la soa arma en .
.
.
.
.
.
redewciou per moti luy
E
.
E ueuos duy
.
E
Griderò» diczent
.
pagnia castiga lor que
.
filh
motas cowpagnias segueror
iehsu
filh
taissesa?i
-n]
[].
Car iehsu trapasses de dauid marceneia de nos Mas la comMas ilh cridauare maìorment diczewt .
[26 v]
.
.
.
de dauid marceneia de nos Qual cosa uole que yo facza a uos
segnor dis
lor isse»t de ierico
cec sessent iosta la uia auuewt
.
.
.
E yesiis iste Uh diserow a
e apollo lor a
luy
.
si
e
segnor que
.
Nuovo Testamento
Il
li
nostre olh sia» uhert
valdese.
Mas yesns raarceneie de
.
29 e ioqiie
lei"
de lor
olii
li
e uigro« viaczame??t e segnerò/^ hiy
E cum
XXI.
se fossau ap?'opia de ierusalem e fossaw
illi
faget al inont d oliuet
a lor
Anna
.
Adoica
frames duy de
iehò-u
cuwtra
al castel lo qttal es
iios
polhew con ley desila lor e mena
lia e lo
alcuJia cosa
czame?2t
Dicze
.
Mas
.
phe^a diczent sobre
sese?2t
.
tot
Gar
.
ayczo
le segno;-
qve
fait
fo
asena e lo polhew
1
e uiaczame«t trobare
mi
a
.
E
bet-
si
asena
1
alcu/t dire a
uos
a besogna d aqtdsU e laysarero lor viafos cow^pli czo q?«e fo dit pe?* lo
Dicze a la filha de sio«
.
li
uewgu en
seo deciple dicze^t
li
filh
Uete
.
de la sot ioual
pro-
rey uen a tu soau
lo teo
Mas
.
deciple an-
li
nant ferow enayma yesus auia comanda a lor e a[27 r]tnenerow 1 asena e lo polhcH e pauserò^ lor uestimejitas sobre lor e feron luy sesser de sobre
.
Mas plusors compagnias talliauaw
li
rani
stellerò?* lor uestimejitas en la uia
ram] de
[1.
albre e ste?idian en la uia
li
filh
de dauid
.
fay nos salf
Aqueì
.
neyt fay nos salf en las auteczas
scomogua d/csent
la citta fo
.
.
Qual
lo
qual uen
E cum
E
.
autre
li
las co?Hpagnias
criAaimn dicsent al
al nojw del
segnor sia ben-
el fossa intra eìi ìertisalem tota
aqwest e
es
iehsu prophe^a de uaczaret de galilea
Mas
.
las quaìs derant annH.\mn e aqz/ellas las quals seguiaw
Mas
.
poble diczian aq?^est es
li
iehsu iutre
tempie de dio e
al
eomprant del tempie e trastorne las taulas de li E dis a lor script cambiador e las cadieras de li uendent las columbas Mas uos facze ley balma es la mia raayson sare appella mayson d oracion Mas li de layrojis Geo e czop s apropieron a luy al tempie e sane lor gitana tuit
li
uendent
e
li
.
.
.
.
pr/uci e
li
scr»ptura uesent las mereuilhas las quals el fey e
li
fantin cri-
al filli de daw*d fay uos salf Fovon endegna e diAuues qual cosa diczow aquisti E iehsu dis [27 v] a lor Donca non leges Car tu perfecies lausor de la boca de li eyfant e de li alayta?^t E laysa lor a«ne (fora) fora la citta en betania e permas aqui e ensegnaua lor del regne de dio Mas fait lo mati» retornant en la cipta faraeie E uesewt vn albre figuier iosta la uia e uewc a ley e non trobe ew ley alcuna cosa si non tant solaraent folhas E dis a ley Vnqna non nayssa
tempie e diczent
da??t al
seron a luy
.
.
.
.
.
.
.
.
de tu fruc en eterna
.
E
.
la liguiera fo faita secca viaczaw^ent
uesent se mereuilheron forment diczent
.
En
.
E
li
deciple
qnal maniera seque uiaczament
Mas iehsu res^jondent dis a lor Yo die ueramenì a uos si uos aure fé e non dubitare non fare solament de la figuiera Mas si uos dire a aqnest mont tol te e gietta te al mar la sare fait enaymi E cresent recebre totas las cosas qwal qwe qnols demandare en ovaciou E cum el fo uengu al .
.
.
.
tempie zent
.
pri'nci
li
En
de
li
preyre e
uelh
li
qual poesia fas aq«<estas cosas
s .
apropieron a luy ensegnaiit
E
.
Dic-
qnal done a tu aqnesta poesia
.
Yehsu dis a lor Yo demandarey a uos vna parolla la qnal si uos la dire a mi yo direy a uos en qnal poesia fauc aqnestas cosas Lo batisme de iohan doni era [28 r] del cel o de li ome Mas ilh pensauan entre lor dìczeni Si uos diren del cel el dire a nos Donea per que non creses a luy Mas si nos diren de li oj»e nos temcn la compagnia Car tuit auian iohan enayma prophcta E resjjondent diseron a iehsu nos non o saben E el dis a lor .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
30
Salvioui,
E Yo
non die a uos en qual poesta faue aqj^estas cosas
Mas
.
qiial cosa
filh uay va home auia duy fìlh e aproTpiant al prumier dis Mas el respomie?it dis Yo non iiolh Mas ewcoy obrar a la mia uig«a enapres mogu per -penitencia. awne Mas apropiant a 1 aub-e dis semilha«Yo uaiic e non amie Qual segnor Mas el responàent dis tament E ilh diseron a ìuy Lo premier de li duy fey la uoluwta del payre Yehsu dis a lor Yo die n&ramenl a uos Gar publica^s e meretricz ann&ren
es uist a uos
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
derant uos
regue de dio
al
creses a luy
.
Mas publicaws
.
Car iohaw ue«c a uos en uia de iusticia e non Mas uos uesent e meretricz ereserò?» en \uy .
non agues penitencia que ewapres cresesa a hty
howme
.
.
.
Auue
.
autra semblaricza
era payre de familha lo qual piante vigna e eirconde a ley sauicza
en ley e edifiqwe torre e logue ley a li coutiuador e awne e?ì lo [28 v] temp de li frac se fos apropia lo segnor de la vigna trames li seo seri" a li coutiuador qn-iìh receopessa?? li frue de luì/ E li eotiuador pres li serf de ini/ L mi baterow 1 autre oucisero?» e eaue trolh
pelegrinaie
.
Mas cum
.
.
.
Dereeo trames autres serf plusor de li pr^«mier Mas el trames a lor lo seo filh derierame^t e fero» a lor setnilhantaraent diczent Per aueyitura temare» lo meo filh Mas li eotiuador uese»t lo filh Aq«est es 1 eretier uene oeian luy e aure» 1 ereta de diserò» e»tre lor
Mas
autre lapiderò»
1
.
.
.
.
.
.
Bonca Iwy e gitero» luy fora de la vigna e 1 oeisero» segnor de la uigna sare ue»gu qual cosa fare a aquiìh eotiuador diserò» a luy el destruire li (mal)raalame»t e logare la soa vigna a autres
hty
E prenero»
.
cum
Uh
.
lo
.
cotiuadors
Bonca
fuderon
gnor
li
qtmì reudre» a hnj lo fruc e»
noti leges
vnqua
las ser^'pturas
temp
lor
li
La peyra
.
Yehsu
.
la qtiaì
dis a lor
.
he(?ifica»t re-
li
Aq«<esta fo fayta al cap del ea»ton aq^/.esta cosa fo fayta del se-
.
e es
mereuilhosa e»
Emperczo die a uos Car lo regno do»na a las gent faeze»t lo fruc de luy
uos^re olh
li
de dio sare tout de uos e sare
.
.
.
aqwel lo q?/al cagire sobre aqwesta peyra sare co»fraint . Mas sobre lo E cum li [29 r] prmci de li preyre e li pharisio ([ua\ cagire atr/sare hiij
E
.
aguessan anni las sembla»czas de luy conogro» qii-eì disses de lor Car ilh aiiian luy enaywia propheta re»t lenir luy temiro»
,
e qne-
.
XXn. E Jehsu
responde»t dis a lor dereco e» semblaneza dieze^^t
homme
semblawt a vn
egne dre
li
cel es
E trames
li
seo serf apellar
ewuida a
li
Dereco trames autres serf diczewt lo
meo
disnar
li
meo
.
Mas
1
.
Dieze a
auui fo yra e trames
de lor
Mas aq»ilh
.
li
Ado»ea
.
.
.
Ueuos yo apparelhey
.
Mas
ilh o despreciero»
li
li
.
Mas
oucisero»
.
.
li
E a»nero»
1
u» e»
autre te»gro»
Mas
cu»j
li
la
serf
rey agues
lo
seo ost destruis aqnilh hojwecidier e embrasse la
dis a
li
seo serf
.
Acer
las
qual foro» ewuida no» era» degne
.
noezas son apparelhas
Bonca a»na
de las uias e appella a las noezas qwal q»e q»ol trobarc issi
Lo
noezas e no» uolia» uenir
e»uida
li
autre e» la soa marca»dia
de luy e tormentaut con uergogna
cipta
las
.
filh
tor e las uolatilhas son ocisas e totas eosas son apa-
relhas uene a las noezas
soa uila
rey lo qual fey noezas al seo
e» las uias aiostero»
tuit
noezas foroJi vnpl[29 v]ias de
E
li
li
.
issime»t
serf de Iny
qual trobero/i bons e mais e las repausa»t Mas lo rey intra q?<-el uegues
q»al li
.
a
q?;e
.
Il li
Mas
valdese.
.
.
.
amutie
el
Ado??ca lo rey dis a
.
memstre
li
pe e las ma«s de nqui e stregnament de
Lia
.
luy e mete luy en las foranas tenebras plor sa;-e
dent
Mas mati
.
31
E aie aqiii vn home non uesti de uestimentas noceal e dis amie cn qnal maniera intries czay non aue«t uestimenta noceal
repausawt
a lui/
Nuovo Testamento
moti] son
[1.
appella
li
Mas poc son
.
pharisio annant ferow cowselh q«-/lh presessau iehsu en a luy
lor deciple con
li
ueray e e?ìsegnas
sies
li
herodia?* dicze?it
de dio
la uia
e>i
li
Ado??ca li trameseroi
esleit
li
paroUa
.
e
mestre nos sabe?*
.
uerita e cura
non
.
Car tu
es a tu d alcu/J
.
Car tu non regardas persona d ommes Donca di a nos qua] cosa es uist a tu Ley esser dona lo cens a cesar o uo?i Mas yesus conegua la fellonia .
.
.
de lor dis a lor cens
Mas
.
gena e
presenterò» a luy denier
ilh
la sobre scr^'pta del
dis a lor
Donca re«de
.
neron
.
quaì es
Li sadusio
Uh
.
mort non auent
de luy e rexucite semecz
nos
.
non
Mas
.
la
monca
al
que
filh
del
Aq?/esta yma-
de cesar
.
,
Adowca e a dio
[30 r] esser rexurecio?» s apropiero?^
diczent
seo frayre
Semilha^tament
mestre moyses dis
.
amene
irayre de luy
lo
Lo pr2<mier amena molher morie
mollier al seo frayre
.
mereuilherow e laysa luy a-
se
a luy en aq?*el dia e endemanderon luy Si alcuJi sare
Demostra a mi
.
jesiis dis a lor
diserò?» a [luy]
E auuent
.
q?<al (iiczoJi
li
E
.
a cesar aq?(ellas cosas que son de cesar
que son de dio
aqj^ellas cosas
mi
e7«pocrit per que tenta,
.
.
la raollier
Mas 7 irayres evan euapres non auent semecz layse la soa
.
.
.
e lo
.
2'
e lo
.
3
.
.
e?itro al septere
.
morie derierame?ìl de tuit sare Tionca del qual de li 7 rexureeiow Car tuit agrore ley Mas iehsu res^ondewt dis
la fedina
.
.
.
molher en la Uos erra non sabent las scr/pturas ni la uertu de dio a lor Car en la rexu^escio?^ non noceiare?i ni sare?^ noceia Mas son enayma li angel de dio al cel Mas non leges de la rexuresciore de li mort Car fo dit de dio .
.
.
.
.
.
.
diczent a uos
no»
es de
li
Ihaua» en
la
\ament a
Yo
.
soy dio d abraham e dio de ysaae e dio de iacob dio
mort Mas de dotrma de luy
sadusio
li
li
.
.
uio
Mas
li
.
E
.
Amares
las c?)wpagnias
E vn
.
mestre qual es
lo
de lor saui de la ley ewde-
grant comandatnent de la ley
segnor dio de
lo teo
auuent se mereui-
pharisio auuent qu-el agues pausa ea-
aiosteron en un
s
raande luy teretant luy Yes?/s dis a luy
.
.
tot lo teo cor e de tota la
arma e de tota la toa pe/tsa Aqtient es lo pramier e lo maior tomandament E lo segont es se??iblawt a aque^t Amares lo teo proywe enayma tu meseyme Tota la ley e li prophe^a pent en aq?<jsti duy coman-
loa [30 v]
.
.
.
.
Yesws deraawde lor d'iczent Qual cosa 1^^^ ^^ ^^^ ® ^-^'^ discron a luy de dauid E Donca dauid en qual maniera apelle luy segnor en sperit el dis a lor Lo segnor dis al meo segnor Se de las mias dreytas entro diczcMt(lo)
dament
.
Mas
li
es vist a uos de
pharisio aiosta
.
.
x*"**^ ^^^
•
.
.
.
.
(\ue
yo pause
li
teo enemie scamel de
luy segnor en qual maniera es
filh
li
de luy
teo pe .
E
.
Bonca si dauid appelle nou poc vesjwnàvG a
aleure
Ni alcun fo ausa demandar luy plus d aq?<el dia XXIIL Adonca iehsu parie a las cowipagnias e a li seo deciple d«csent Scripturas e pharisios seseron sobre la cadicra de moyses Bonca garda e Mas non uollia far facze totas las cosas qual que quals ilh diren a uos
luy paroUa
.
.
.
.
82
Salvioiii,
segowt las obras de lor e
non portiuol
lor cuM
.
Aion e non fau
illi
Mas
.
.
Car
ilh lian
greo fays
li
Mas non aolon moore obras qw-ilh sian uist de li owe
e pausan lor en las spalas de
lor de
li
Car
fan totas las lors
oine
li
.
.
€,ar ilh alai'gan las lors [31 r] fìlatieras e magnificai las finbrias li
p?'2<mier
E
las
repaus
non uolha
appella mestre
esser
E non uolha
.
Car vn
.
es
lo
o>«e
li
uos^re mestre
cel
li
Ni
.
.
Gar vn Car
.
appella mestre
sia
.
Mas uos Mas uos
.
appellar a uos payre sobre la terra
es lo uoò'^re payre lo qual es en
vn
ama??
ciuas e las prMinieras cadieras en las siuagogas
eìi las
saludaciows al marca e esser appella mestre de
tuit se frayre
E
.
.
.
Aquel lo qnal uolre esser maior de uos sare uostre mewistre Mas aquel que se eysanta sare huwiilia E aquel lo qual se liu?««lia sare eysauta scr/ptura e pharisio ypocn't malauewtura a uos li qiial clauue lo regue de li cel derawt li o?Hme Car uos non intra ni laissa intrar li intra?jt Scr«ptura e pharisio euganador malauentura a uos li qual deuora las maysons de las ueuas e?ifegnent lowgas oracions emperczo uos recebre maior ludici Scriptura e pharisio ypocrit xrist
.
es
lo
uostre mestre
.
.
.
.
.
.
.
malauentiira a uos
cuw
cowuerti e
qual cereotida
li
el
s«re
fait
tifica 1
or
.
.
E
cec
fol
Mas
.
Car qual
.
[31 v] aq?/el que iura en
maior
es
que qual iurare en
qtial
1
or del
1
aufar non es alcuna cosa
.
Mas
.
cec Car qual es
.
Mas
aquel que iurare
autar iura en luy e en totas las cosas las quals son
1
.
or o lo tempie lo qwal san-
1
aquel que iurare al don lo qtial es sobre luy deo maior lo don o 1 autar lo qttal sanctifica lo don
€W
que uos facza vn nouel
qual dicze qual que quaì iurare per lo
li
tempie de dio non es alcuna cosa .
e la seca
facze luy filh de pena al doble que uos
guiador cec malaue?Jtwra a uos
tempie deo
mar
lo
sobre luy
.
agwel que iurare al tewpte iura en luy e en luy lo qual hafiita al tempie
E
.
aquel lo qual iura al cel iura al seti de dio e en luy lo qual se sobre
luy 1
E
.
Scréptara e pharisio ypocrit malauent?«ra a uos
anis e lo
comim
li
qual desma la menta
e laisa de la ley aq?/ellas cosas las quaìs son plws greos
non laysar Mas trawglutewt lo carnei Scriptura e pharisio ypocrit malauent?Ara a uos li qnal monda czo qne es defora del «alici e de 1 escudela Mas dedincz se plen de rapina e de non mundicia pharisio cec munda prnmierament czo qne es de dincz del calici e de 1 ludici e misericordia e fé
.
Aq2<estas cosas couenta far e aqwellas
guiador cec scolant lo mosqnilhon
.
.
.
.
.
escudela que czo qn-es de fora sia
malauentiira a uos
[32 r] apareyson de fora bel a
e de tota puridura
mund
fait
Li qual se semblant a
.
.
li
Enaynii uos
o?ne .
.
li
Scr/ptura e pharisio ypocr/t
.
sepulcre emblanq^eci
Mas dedincz son plen d
Acer apareyse de fora bel a
Mas
dedincz se plen de ypocrisia e de iniq?«'ta
crit
malaucntwra a uos
qwal hedifìca
li
li
.
li
os de li
qw«l
mort o?ne
.
Scr/ptura e pharisio ypo-
sepulcre de
li
propheia e orna
muniment de li iust e dicze Si nos fosau ista en li dia de li nostre payre nos non foran ista cowpagnon de lor al sane de li propheta Donca uos se testimoni a uos meseyme C«r uos se filh de lor li qwal ociseron li propheta e uwiple la mesura de li nostre payre serpent generacion de uipras en qual maniera fugire del ludici de pena Emperczo ueuos yo trameto
li
.
.
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
a uos prophefas e sauis e sc?'«ptura e aucire
do lor en uos tot
las uos^ras sinagogas e
de lor e crucificare
la terra
solare
iust entro al saug de iacharia filh de barrachia lo
tempie e
1
autar
Yo
.
qiie uegna sobre Del saug d abel lo
Lo qual uos oucises entre
.
uerams^t a uos totas aq?<estas cosas ue?jren Jerusalem ìerusalem la qual ocisies li prophe^a
.
qual son tra[32 v]mes a tu
aqMi'lli li
.
die
sobre aqwesta gene?'acio?i e lapidies
batre
e
persegre de cipta en cipta
sang iust lo qual es spars
lo
33
valdese.
.
Per cawta vecz yo uolc
enayma la galina aiosta li seo poucin sot las soas alias Ueuos la uos^ra mayson sare laysa a uos deserta e tu non uolguies Uos non ueyre mi d eyci enant ewtro que uos dicza Gar yo die a uos Aquel lo qual uen al noni del segaor sia beneyt XXIV. E Jehsu issie del tempie amiaua e li deciple de luy s apropieron Mas ci respoaa luy qii-ilh demostresan a luy la edificaciore del tempie Ueuos totas aqwestas cosas Yo die aer&menl a uos peyra dewt dis a lor non sare laysa ayci sobre peyra la qual non sia destruita Mas luy sesewt sobre lo mont d oliuet li deciple s apropiero/i a luy en segret diczewt Di aiostar
teo filh
li
.
.
.
.
.
.
.
.
.
a nos quant saren aq?«estas cosas
.
Mas qual sare
1
ensegna del teo aue-
nament e de la consomacìon del segle E jesus respondcnt dis a lor Vela Yo que alcun non uos enga«ne Gar moti uewren al meo nom diczewt ^r/.?^ e enganaren moti Gar uos se auuidor batalhas e nomenaweza soy de gueras Ueia que uos non sia torba Gar la coaen aq?<estas cosas [33 r] Mas la fin non nen encara Gar gent se leuarew encontra esser faytas gent e regne encontra regne e saren pestilewcias e fam e mouamewt de terra per luoc Mas totas aqwestas cosas son come«czament de dolor Ado«ca liorare?i uos en tr^bulaciow e aucire?^ uos e s«re en ayraraewt a totas las gent per lo meo noni E moti saren scawdeliia ado«ca e liorare se entre lor e auren en yramewt 1 u?* 1 autre E moti fals prophe^as se leuaren e enganaren moti E car 1 enequiia haiundiare e la carità de moti refrey.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
dare
Mas
.
aquel lo qiial perseuerare entro a la
fin
aqwest sare salua
.
E
mont en testimoni a totas Bonca cuin uos ueyre 1 abomi-
aquesi euangeli del regne sare predica en tot lo las
gent
.
E adonca uenre
la
consomacion
.
nacion de la desolacion la qn«l fo dieta de daniel propbe^a istant
al sant
Adonca aquiìh li qnal son en iudea fuian cn li mont e aquilh li qual son al teit non deysendan penre alcuna cosa en la lor mayson E aqnel lo qual es al camp non retorne penre la soa gonella Mas malanentnra a li ewipregnant e a li nurigant en aquilh. dia Mas ora [33 v] que la nostra fuga non sia fayta en 1 uuern o al Saba Car adonca sare grant tribulacion la qnal non fo \nqiia del comenczawent del mont entro ara ni sare fayta E si aqne'lh dia non fosan abreuia tota carn non fora fayta salua Mas aquilh dia saren abreuia per li eyleit Adonca si alcun dire a uos Ueuos x^'^^^ ^^ ^J'ci o eylay non uolba creyre Car fals f^ls prophe^as se leuaren e douarcn grant ensegnas e me^ x^'^^^ reuilhas cnaymi qwe acer li eyleit sian mena en heror si pò esser fait Veuos yo deuant o dis a uos Donca s-ilh direni Ueuos el es al desert non uolba issir Veuos el es en las cauarotas no?z uollia creyre Car eluoc aqwel lo qual legis entenda
.
.
.
.
,
.
.
.
,
.
.
.
•
>
.
.
.
.
Archivio glottol.
.
ital.,
XI (seconda
serie, I).
3
S4
Salvioni,
nayma
d orient e ap«reys entro en occide«t enaymi sare
lo sollelli eys
auenaraewt del
de la uergena
filli
glas s«/'eu aiostas aqui
.
trjbulacio/j d aqwjlh dia
cagirew del cel
E
.
.
.
Aqui
qual luoc sare
al
Mas
lo solelh
E
luna no?i donare
la
las uertucz
de
li
cel
I
lo cors las ay-
sarà scurczi uiaczamewt euapres la lo seo
lume
saren scomoguas
.
E
.
las (s)stelas
Adonca
aprarcy-
ensegna del filh de la uergena al cel E a[34 rjdoraca tuit li trip de la terra plagnarea e ncyren lo filh de la uergena uenewt en las niuolas sare
1
.
del cel cu?i mota uertu e maiesta e trametre
uoucz
gra?«t
neczas de
E
.
aiostare
entro
cel
li
eyleit de ìuy de
li
terme de lor
al
li
seo angel cnn tuba e cun
quatre ucnt de las sobeyra-
li
Emp?-ene serablancza de
.
albre
1
cwn li ram de ìmj saren ia tenre e las folhas nas sapia Gar 1 ista es pres Eaaymi ciim uos ueyre totas aqwestas cosas Sapia Car lo es Yo die uerament a uos Car aqwesta generaciow non pres en las portas figuier
.
.
.
Lo cel e la terra trapassare^ Mas alcun non sap d aqnel dia payre Mas enayma fo en li dia
trapassare entro qiie totas cosas sian faytas
Mas
las
.
.
.
mias prtrollas non trapassare»
.
.
,
si no» lo sol auenament del filh de la uergena Gar enay?na ilh eran en li dia deuant 1 eyduliui maniant e beuent noceiant e lioraHt a noczas entro en aqnel dia al qnal noe intre en 1 arca e non o conogron. entro qne 1 eyduliui uenc e pres li tuit Enaymi sare 1 auena?nent del filli de la uergena Adonca duy saren al ca?np 1 un sare pres 1 autre sare laysa Doas molent en una mola 1 una sare [34 vj presa 1 autra sere laysa Duy Bonca uelha Gar uos non sabc al leit 1 un sare pres 1 autre sare laissa en la qnal hora lo nostre segnor sia a uenir Mas sapia aqz<ella cosa Car si lo payre de familha saupes en la qiial hora lo layro?^ fos a uenir Acer Enperczo e uos sia el uelliaria e non laissaria esser caua la soa mayson apparelha Gar uos non sabe en la qwal hora lo filh de la uergena es a Qual es serf fidel e sani lo qual lo seo segnor ordene sobre la soa uenir Aqael serf es beneura lo qual familha qn-el done a lor inaniar en temp cum lo segnor de luy sare uengu e trobare luy facze??t enaymi Yo die Car el ordenare luy sobre tuit li seo hen Mas si aqwel uerawent a uos mal serf dire al seo cor Lo meo segnor fay tarcza de uenir e comenczare Mas manie e beua con li ubr/art Lo segnor d a ferir li seo eygal serf aqnel serf uenre al dia al qaal el non spera e en 1 ora la qual el mesco-
ni
ora ni
1
li
angel del cel
de noe enay?»i sare en
.
1
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
noys e departire luy e pausare
aquy
XXV.
[35 r]
Adonca
lo
regne de
las qwals receopront las lors
Mas
la
partia de luy
con
li
ypocrit plor sare
e stregname?7t de dent
las
.
S
.
ceopuas
las lors la/npeas
en
li
cel sare
de lor cran follas e las
pron
oli
li
lor uaissel
non presero» cu»
semblant a las
lampeas e issiron (incontra .
5
.
oli
las la/npeas
.
sauias
con lor
Mas
1
.
.
1
.
10
Mas las Mas las
.
5
uergenas
.
espos e .
1
esposa
.
foUas re-
sauias receo-
espos facze??t tarcza totas
Mas cridor fo fayta en la mecza noyt . Veuos dormiron e dormilherou espos uen isse a luy incontra Adonca se leueron totas aqnellas uergenas Mas las follas dissero» a las sauias Donna e orneron las lors lawpeas Las sauias a nos del uostvc oli C«r las nostra^ lampeas son steyntas I
.
.
.
.
.
.
Nìiovo TesE:imento valdese.
TI
Tesponderon diczent
.
non baste espos uenc e
a nos e a uos
aiie«tura
pe;-
cotniìvar
1
uoczas e
las
A?aia niaiorment a
Yo
porta io clausa
la
ment dicze«t [33 v]
aq«/ellas
Mas
Mas
.
demejitre qìie ellas a«uessaii
app«rellias intrerow co«
era/t
qiie
35
nenàcnt e co«?pra en a uos qwc
die ueraiuerat a uos yo noti say uos
ìii/y
a
uergeuas uengron deriera-
las autras
Mas el respo?Kle«t dis Donca uelha Car uos uojì
scg//or liuebre a nos
seguo?*
.
.
li
.
.
.
.
Car enaywa 1 o??Hne amia?tt cn pelegrinaie appello li seo be« E done a 1 un S taleut Mas a 1 autre Mas a 1 autre va A uHohascura segowt sa p?'opia uertu e awne 2 uiaczame»t Mas aquel lo qual auia receopu S talcnt anne e obre en lor e en gagne autre 5 Seniilhantame/it aquel que n auia receopu duy en gagne autre dny Mas aqncì que auia receopu 1 talent awna«t cane sabe lo dia ni li
ora
1
.
seo seri e liore a lor .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
cu terra e rescunde
pecunia del seo segnor
la
seri
receopu
taleut apropiant presente
cinq?fe
seguor tu liories a mi o segno?* de luy dis a Iny
mi [36
Lo segnor de hiy
dis a
fidel sob?*e petitas cosas
segnor
Mas aquel
.
gnor yo say
.
.
taleut diczent 5
.
lo
àula
q?/rtl
.
.
Lo
.
.
s
apropie e dis a
lui/
se-
.
duy talent Uete yo e?* sobre gagney autre duy bon scrf e fidel alegra te Car tu sies ista
r]
.
Itiij
.
.
.
yo ordenarey tu sobre motas intra
goy del teo
al
auia receopu vn talent apropiant dis
lo q?^al
Car tu
5
aquel lo
Car tu sies ista fidel mota intra al goy del teo segnor
aquel lo q?/«l auia receopu duy talent
gno?* tu liories a
.
e fìdel alegra te
se?*f
yo ordenarey tu sob(?*e)re
sob?*e petitas cosas
Mas
bou
.
autres
E
.
en sobre gagwey autres
tale»t uete yo
.
.
Mas enapres moti temp
uenc pausar raczon cun lor
.segnor d aquiUi .
.
dur
sies ho???e
meissonas
tu
se-
.
qual luoc noti seme?^ies
al
e aiostas al qual luoc no?i sca??jpies e teme?jt amiey e rescmidey lo teo talent en terra
.
dis a luy
mal
.
Uete tu as czo
q«*-es teo
Mas
.
lo seguor de luy responicnt
Car yo meissono al qual luoc no/i qual luoc non scawpey Banca non couenia a tu metre
serf e pigre
.
Sabias
.
semeney e aiosto al mia pecunia a li cawbiador E acer yo uene?it aguesso receopu czo que Donca tole lo lale?it de liiij e do?ma a luy lo q?ml ha era meo con gang tale?it Mas a luy 10 Car a tot baue?«t s«re do??na a luy e h«6umliare lo q««l no?» ha czo qu-es uist hauer s«re tout de luy E gita lo se?-f no/t .
,
la
.
.
.
.
.
.
.
propheitiuol en las sotteyranas de??t
.
Mrts
cu??»
lo
filli
angel [36 v] cu?» luy
.
de la uerge?ia s«re ve?igu en la soa gloria e Ado?ica
totas las geut saren aiosta
depart las feas de
dreytas
Mas
li
el
seyre sobre lo
deuant luy
lo pastor .
tenebras plor s«re aqui e stregname?it de
li
hoc
.
boc de las senestras
.
E
.
E
seti
tuit li
de la soa magesta e
depf«rtire lor e?itre lor enay???a
acer ordenare las feas de las soas
Ado?»ca lo rey dire a aqi/jlh
li
qua!
Uene beneit del meo payre possessir Io regne apparelha a uos de 1 ordeuame??t del moni Car yo fameiey e uos donies a mi a ma??iar E seteiey e donies a mi a beore E ero oste e reculbes mi Nu e cubres mi Enfe[r]iu e uesites mi Ero e?» career e ue?»gues a mi saren de las dreytas
.
.
.
Ado??ca
li
.
.
iust res^ondrc?»
fameia??t e pague?» tu
tu oste e reculhe?» tu
.
.
.
a
segnor quant ueguc?t nos tu Mas q?mnt ucgue?» nos
luy dicze?it'.
Seteiant e (Ione?? a tu beore
.
.
nu
e cubre?» tu
.
.
cora uegue?i tu eni'enu o
e?»
?
3Q
Salvioui,
career e nengaen a ta
El respoudeni dire a lor
.
Yo
,
die uera.menV a uos
vn d aqw/sti meo petit frayre uos o feees Ado?zca lo rey dire a aquiìh que sa)-en de las seuestras de lay Depfflrte uos de mi raaleit al fuoc eternai lo qual es apparelha al
lant longaincnt que uos o fecies a
a mi [37 r]
.
.
Car yo fameiey e uos non donies a mi a mannon donies a mi a beore E ero oste e non recullies mi Nn e no?» eubries mi Enferm e en eareer e non uesities mi Adouca ilh. respoMrera a luy d^Vseut segnor cora te auen nos uist fameiant o seteia?^t o oste o nu o enferm o en career e non amenistre» a tu Ado»tca Yo die ueramewt a uos ta«t longamewt caut uos respondent dire a lor Aquisti annaren non fecies a vn d aquisti menor uos non o feces a mi al faoc efernal Mas li iust en uita eterna XXVI. E fo fait cnm iehsn agues consonm totas aqi^estas parollas dis a li seo deciple Gar la pasca sare fayta euapres duy dia Uos sabe E lo Adoraca li pnnci de li filh de la uergena sare liora qu-eì sia crucifica diauol e a iar
li
angel de luy
.
Seteiey e
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
preyre e
uelh del poble
li
s
aiosteron al palays del p?-mci de
li
preyre lo
qual era dit cayfas e feroa conselh qìi-iih tenguessare iehsu con engan e
Mas
1
que per auejitura romor non fosa fayta al poble Mas cum jesus fos en betania en la mayson de simowt lo lebros . Fe«na s apropie a luy auent uaysel de onguent precios e 1 escampo sobre lo eap de hiy meseyme repausawt Mas li deciple uesewt forow e«degna diczent Car aq?fest pogra Aq?«esta perdicio?i per que es oucissesare
.
dician
non
al dia
['37
v] festiual
.
.
.
.
esser
mot ue«du
Per que se
esser
e
irist
dona a
a aqwesta fewna
paures aure totauia con uos
meo
.
paure
li .
Gar
Mas iebsu sabenl
.
dis a lor
obre bona obra en mi
ilh
Mas mi non aure
totauia
Gar
.
mi Yo
.
.
Gar
aq?«esta
me-
uer&ment a uos en qual que qual luoc aq?«est euangeli sare predica sare dit en tot lo moni czo que aq?*esta fey en recordawcza de ley E vn de li 12 lo qiiaì terat
aqwest ongnent
al
cors
o
a sebellir
fey
die
.
.
era dit iuda de-scariot 'Anne adowea a
li
prenci
^
djB
li
.
preyre e dis a lor
.
Qual cosa vole donar a mi e yo liorare luy a uos Mas Uh orderow ^ a luy Mas argewt e d-aqui-enant q^eria coue?ubleta qu-el liores luy a lor 30 lo premier dia de li nyme li deciple s apropiero/i a yesws diczejit Al qual luoc uoles que nos apparelhan a tu marnar la pasca E iehsu dis Lo mestre di lo meo temp es [38 r] Ana en la cipta a vn e dieze a luy
.
.
.
.
.
.
.
li
deciple fero»
.
pres yo fané la pasca enapres tu cun
euaywa
comanda
yes?*s auia
spre repausaua
ment a uos
.
cu?»
li
seo
.
li
meo
deciple
.
E
a lor e aparelhcrow la pasca
12
.
.
deciple e lor manìtmt dis
Car vn de uos es a liorar mi
.
E
ilh
Mas fait lo ueYo die uera.
forow cuwtrista formewt
^ L'abbreviatura che qui è sciolta per re, ed è precisamente la stessa che occorre in 'preyre', non solleva in se nessun dubbio. Non si vuol però
escludere in
modo
solita per ri. 2
'ordenerow'
assoluto,
che
s'
abbia qui.
mal
riuscita,
1'
abbreviatura
Nuo\^o Testamento valdese.
Il
87
comewcerow a dire vnchascun segnor . Boiica soy yo Mas el res^ondewt dis a lor Aquel lo qual teng la ma.n cun mi en 1 escudella aquest liorare mi Acei- lo filh de la usrgena uay enaywa es scnpt de e
.
.
.
.
luy
Mrt.9 nialaue??t?«ra
.
sare liora
.
lioraua luy dicies
a
respondent dis
Mas
.
aquel
a
home per lo qual lo home non fossa na
segaor
.
Donca soy yo
.
lor cinarat iehsu receop lo pan
E
.
done a lor diczent
lo calici fey gvaciàs e
meo sang
es lo
Beue
,
.
de la ue/'gena
Mas iuda
lo qtial
e el dis a luy
.
meo
cors
tuit d aques,ì
.
E
.
Gar aqwest
recebejit
del nouel testaraewt lo qual [38 v] sare spars per moti
remessio« de pecca
Mas yo
.
die
Tu
beneyczic e frains e done
seo deciple e dis recebe e ma»ia aqz/est es lo
li
fìlh
Boii era a luy que aquel
Qn
uos yo non beorey d ayci enant d
a
aqwesl lignaie de uicz e«tro en aq?^el dia que yo beua luy nouel con uos
regne del meo payre
al
yesus dis a lor
Uos
.
E
.
mont d oliuet Adowca mi en aqwesta noit Car grecz sare)i sparsas Mas poys
dita la lausor issiro» al
.
sca/idol era
suffrire
tuit
script es yo ferrey lo pastor e las feas del
.
.
que yo sarcy rexucita yo annarey deuant uos ew galilea sponài^ni dis a luy
scawdeliia
.
E
.
Yehsu
dis a luy
yo die nerament a tu
en aq2/esta noit per tres uecz deuajit
Acer
me couen morir
si
serow serailhautame?jt dita iasemani
aure
E
pres peyre e
.
[39 r]
deciple sese
seo
si
Uelha
esperit es aparclha
.
Mas
la
carn es enferma si
que yo beufi luy la toa uolunta
sia
ment
Car
.
li
lo
.
a lor
Dorme
.
ia e
sare liora en las
la uila la qufil es
meseyma
repausa
.
fayta
mans de
parolla
Ueuos
.
tu
.
E uenc
de mi a
.
E
.
.
.
.
s
si
noti
dereco e trobe lor dor-
laysa lor a?ine e ore la tercza
Adonca
ora
1
.
seo
en tewtacion Acer 1 2* Dereco anue la uecz
.
E uenc
.
li
'Non pogues uelhar con
intre
aqwest calici non pò trapassar
de lor eran agraua
olh
uecz dicze?2t aqaella
non
qwe uos
e ora
meo payre
e ore diczent
deciple di-
calici trapasse
Mas enayma
,
deciple e trobe lor dor»je?2t e dis a peyre euaynii .
li
ayci entro que yo anne lay e
poderosa cosa es aqwest
Mas eraperczo non enayma yo uolh mi per vna ora
.
Tuit
duy filli de czebedeo comence a cuntr/star e esser la mia arma es trista entro a la mort sostene ayci E issic vn petit e cagic en la soa facia orant e
meo payre
lo
.
li
re-
.
.
Ado?^ca yesus uenc cun lor tw li
Mas peyre
Car tu denegares mi Peyre dis a luy
.
gal cante
q?/e lo
con tu yo non te denegarey
a lor
.
diczeni
.
dis a
Adowja dis uelha cun mi
tn'st
e
E
.
.
.
saren sca?idelicza en tu yo non sarey Ynqtoa
tuit
si
ue?ic a
li
apropia e lo
Lena
seo deciple e dis
filh
de la uergena
annen Veuos aqnel lo qual liorare mi s apropia Encara luy parlant ueuos iuda vn de li 12 . uenc e mota compagnia cun luy con glay e cun fust trames de li pr/nci de li preyre e de li uelh del poble Mas aquel lo q«<al liore luy done a li
peccadors
.
e
.
.
.
.
lor e//segna diczent
luy
.
E
Qual
qite [39 vj
qaal yo baysarey
apropiant viacza«?eHt a yesus dis a luy
.
el
meseyme
mestre dio
es tene
te sai uè e
E yesus dis a luy amie a la qwal cosa uengules Ado?ica apropieron e gitteron las mans a yesas e tengron luy E ueuos vn d
bayse luy s
.
aquilh.
.
.
.
.
lì
scrf del
qual eran con yesus stendcnt
prmci de
li
preyre e talhe
1
la
man
pres lo seo glay e ferie lo
aurelha de
licy
.
Adonca yesns
dis a
,
38
Siilvioiii,
ìaj torna lo glay al seo luoe
Car luit aquilh li q««l recehven gkj- peCar yo uon poissa pregar lo meo payre e el donare a mi ara pl»s de 12 Icgiows d angels Donca las screpturas fin q?ml maniera saren complias Car enaywù coueuta esser fait En aqMella hora yesiis dis a las compagnias Uos isses ensemp penre mi con glay e con fast enayma ìeyron Yo sesie per chascuw iorn enapres uos ewsegnawt al tempie e non tc»guies mi Mas tot ayczo fo fait q?/e las scr/ptiiras de li prophe^a fossan compìias Ado«ca tait li deciple laysa luy l'ugirow Mas ilh tenewt yesus araenero?i luy a cayfas lo prmci de li preyre al qual luce li uelh e li scr«ptura eraa aiosta Mas peyre seguia luy de [40 r] leng ^ entro al palays del prmci de li preyre E intre de dincz sesia rirei!
a glaj'
pensas
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
meuistre qu-el uegues la fin Mas li priuci de li preyre e tot lo conselh querian tals testiiuo?JÌ encontra yesns q«*-tlli lioresa?i luy a mort coti
li
.
.
E
cimi moti fals testimoni se fossan apropia
non atroberon
Mas duy
.
fals
testimoni uengron derierament diczent Yo poys destrure lo Aqz^est dis tempie de dio e redificar luy enapres trey dias E lo prmci de li preyre Icuant dis a lay Non respondes alcuna cosa a aq?/estas las qnals aquisti .
.
.
.
testimoniian encontra tu a luy
de dio
.
.
d oyci enant lo
de
filh
uenent en uiuolas del uestimentas diczent
.
Mas yesus
.
Yo iuro a tu per Yehsu dis a luy
dio
E
.
de
lo pr/nci si
preyre dis
li
tu sies ;^r«s^ filh
Mas emperczo die a uos Uos ueyre uergewa sesent en las dreytas de la uertu de dio
tu o disies
la
cel
teisia
qwe dias a nos
lo uio
.
Adonca
.
.
lo pr/nci
de
li
preyre trenqne las soas
per qua hesogne» encara de testimoni
EI blestama
.
Ueuos ara auues blestcma qnal cosa es uist a uos Mas ilh resjsondent diseron el es encolpa de mort Adonca scupiron en la facia de luy e bateron hiy de colas [40 v] Mas li autre doneron palmas en la facia de luy .
.
.
diczent Mas yjist prophe^ia a nos q?/al es aq?<el lo q?/al ferie tu peyre sessia al palays de fora e vna sementa s apropie a luy diczent e tu eras con yesus galilio Mas el denegue deuant tuit àiczeui Yo non say qual cosa dis Mas luy isse?it a la porta autra sementa uec luy e dis a .
.
.
.
.
aqwilh qne eran aqui E aqnest era con yesus naczario E denegue dereco con iuraraent Car yo non conoc 1 ome Enapres vu petit aqnjlh li qnal istauan s apropieron a peyre e diserò?^ a luy Verament tu sies de lor Car la toa parolla fay tu manifest Adonca coni enee a testimoniiar e iurar . .
.
.
.
.
.
.
Car non agues conegu
1
omme
.
E
lo
gal cante uiaczameut
recorde de la parolla de yesns la qnal
el
trey uecz prwraierament que lo gal cante
.
XXVII. Mas
fait lo
matin
tuit
li
aula dieta
E
issic
prmci de
.
luy a poncz pilat preuost
[41 r] uesent qu-el fos
gent a
^
li
prmci de
li
.
da?npna amena per
preyre e a
li
preyre e
Adonca inda -penitencia.
uelh diczent
E peyre
se
de fora e plore araarament li
feron co?iselh encontra yesus qu-ilh lioresan luy a mort lia e lioreron
.
Tu denegares mi per
.
Yo
lo
li .
uelh del poble
E meneron
luy
qwal lioraua luy
retorne
li
.
30
.
ar-
pcq?/ey liorant lo sang
Così anche nel richiamo in fine della precedente pagina del cod.
,.
39
Ivuovo Testamento valdese.
Il
E illi dìseron Qaal cosa cs a nos Tu o ueyre E gita li argent al Yias li prmci de li preyre tempie departie se e anant se pende al lacz Car cs precz de trcssor metre en Icy lor 'Non diserò?» argent receopu li Mas fait coHselh cm»p/-ero?t camp d olier en sepultwra de perelesang iust
.
.
.
.
.
.
.
.
Per la quaì cosa aq?/el camp 4 enquoy AdoJica fo compii czo qne
grins
li
30
.
argewt lo precz de
.
al dia
per yere»i«a propheta diczent
fo dit
.
2 receopro?*
demacli entro
es appella achei
^ .
1
apr[e]czia
quaì apreczieron
Io
e« camp d olier enayma lo segnor ordone a mi Uas yesus iste dera?it lo preuost e lo preuost deraa??de liiy ùiczent Tu o dis E cnw el fos acnsa de Sits tu rey de li indio yesus dis a Iny li p-mci de li preyre e de li uelh del poble no?» responde alcuna cosa
ài
li
d
filli
isroel
E donerò^
.
lor
.
.
.
.
.
Ado'ica pillat dis a luy
No?i auues cauti testimoni diczo?» incontra tu e
.
no?» .'es;?onde a hiy alcuna parolla
que
enay???i
lo
preuost se mereuelhes
preuost aula costuma per lo dia festiual laysar vn Mas el auia Ado?ica vn noble lia al poble quaì que q^iiaì auessan uolgu Banca lia lo (ual era dit barraba?» lo quaì era mes en career per ho?/»ecidi lor aiosta pilat dis Qual noie que yo layse a uos barraba?» o yesus lo for???e'it
Mas
[41 v]
.
lo
.
.
.
.
quaì es
Mas
dit
yjlst
Car
.
sabia qtt-iìh aguessan liora luy per e?»uidia
el
.
Alcuna encoy motas cosas en
luy seseut al tribunal la molher de luy trames a iny diczewt
.
Car yo ay suffert prmci de li preyre e li uelh am onesterò?» lo poble Mas destruesau yesits Mas lo preuost responqwe demtwdesan barraba?» de?»t dis i lor Qual de li duy noie esser laysa a uos Mas ilh diserò?» barraba?» Pi at dis a lor Donca qual cosa farey de yesus lo qnal es dit )^rist Tuit diser»?» sia crucifica ..Lo p?-euost dis a lor Car qual cosa fey de mal Mas pilat uesent Car Mas ilh c?»daua?» maiorme?»t diczent sia crucifica Mas que remor fossa fayta maiorment Reno?» profeUcs alcuna cosa cosa no« sia a tu en aq?<el iust
uesioi» per It/y
.
Mas
.
li
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
ceopua ayga lane
poble diczewt
las soas ma?»s deua?»t lo
noyse?»t del sang d aqwest iust uos o ueyre
Lo
sobre nos e sobre
sa?(g de luy sia
barraba
.
Mrs
despolhero>i luy e cercunderon
d-espinas pauserò?» sobre lo
ienolh piega
E
.
E
(!eua?»t
luy
.
.
a luy
Yo
tot lo poble
nostre
fìlh
soy no?» [42 r]
respondent dis
Adonca
.
liore a lor yes??s batu q?»-el fos crucifica
del preuost receopro?» yesMS al preuosta
E
li
.
.
.
layse a lor
Ado?»ca
li
caualier
Aiosteron a luy tota la co??»paguia
.
ma?»tel uermelh e plegant corona
cap de Iwy e cana en la dreyta de luy
E-scarnia»» Ivy diczewi
.
rey de
li
.
E
iudio dio te
cana e ferirò?» lo cap de luy despode las uestimentas de luy e amenero?» luy q?i-»lh lo cmcifiqwesa?» Mas issewt troberon ho??»me cirinie[u]c per noni simont E forczero?» aq?»est qw-el portes la crocz de luy E nengron al
salue
.
scupB?»t e?» luy receopro?» la
Ihero?» luy del
mawtel e
uistero?» luy .
.
.
luoc lo q??al es dit golgota lo q??al es luoc de caluaria
beore vin mescla con
fel
.
E
cu??»
ci
aguessa tasta no?»
.
E
donerò?» a luy
uolc beore
.
Mas
poys qa-»]h crucifiq^/erow luy dcpartiro?» las ueslimc?»tas de luy metej»t
^
1.
pelegrins
o
pcrcgrins.
40
Salvioni,
sort
Qne
.
que
fos compii czo
per lo prophe^a diczent
dit
fo
tiron a lor las mias uesti[4i2 vjrae/ztas
menta.
de
seseut gardauajj luy e pallsero;^ sobre lo cap de Iny cosa scr/pta
A.quest es yesus naczerio rey de indio
.
con luy adoraca L un de las dreytas
cifica li
E
.
]iiy
raouent
tiapassawt blestemaua?i luy
strues lo te?«ple de dio si
tu sies
nieyme non pò creyrew a luy .
scr^ptura e
li
far salf
en dio
dias
.
de dio
filh
deysewda ara de la si
el uol
9»
.
meo
.
la terra
E
.
encerqiie la
.
9=»
Heli heli lamacza batani czo es
.
lo
.
mi ìilas alcu^^ de li ista??t E vn de lor corroc uiaczament
dio per qne abandoaies .
d aci e pause a la cana
autre diczia?^ laysa ueian que helia uegna desliorar luy
en
mogua
.
E la
foron tre/icas
rexureciou de
delong
Ini/ li
las
mayre de
li
.
de czebedio
filh
.
esser rendu
demande
.
E
grant peyra a
1
.
pila diczent .
Yo
Mas motas
fennas eraw aqui
muniment nou muniment
qn«l
lo e
el
e
.
3
.
error sare peior de la pn/miera .
Mas
ilh
.
.
E uoute
.
.
li
preyre e .
Car .
li
li
Pilat
dis
eiganador encara lo
sepulcre
deciple de Iny
non ue-
rexucite de
el
fariso s aiosterow a
aqiiesi
Bonca comi?ida
dia qne per auentura
dian al poble
garda enayma uos sabe
aula talha en peyra
Mas maria magdalena e autra sepulcre Mas 1 autre dia lo qnal es
anne
rexucitarey enapres trey dias
emblon luy
las
Entre las
.
.
us del
esser garda entro al
peyra con
,
.
segnor nos nos sen recorda
.
moti
moua-
Lo qual era deciple de yests Aquest s de yesus Adonca pilat conande lo cors
.
e
uist lo
eran faytas temiro* fornie[n]t .
lo cors
maria eran aqni sesent encontra lo enapres 1 apareihament Li prjnci de
gnan
la santa cipta e aparegrow a
ioseph receopu lo [43 v] cors e?2uolope luy en cendal raont
e pause luy al seo
viuent dis
.
E maria de iaco e la mayre de Joseph e la Mas cum sera fossa fayta vn hcmme rie per
ioseph uene de barimatia a pilat e
uel del
.
de dio
filh
.
jestis
terra fo
.
quals anìan segu iehsu de galilea amenistrawt a luy
maria magdalena
apropie
e7i
e re-
muniment toron uberi E moti E issent de li muniment
li
las quals
cosas
Uerawent aqwest era
qicnls era
nom
uengron
r]
IVIas
.
E ueuos 1» E h
.
qual eran con luy gardanl yesus
la terra e aqwellas .
e
e
e?itro al desot
qual auiaw dormi rexuciterow
li
centurioni e aqniili
diczeal
esperit
1
en doas part del desobre
las peyras
cors de sant
uocz e fora trames
grarat
fo trawca
[43
done a luy beore
ìlas
cride dereco
Yehsu meo dio .
aqiii auueJìt
.
spo;zg;a viuplic ley
tempie
.
hora
.
ceopua
ment de
Cor el
.
bora sobre tota
diserò/i aq?«est appella Lelia
enapres
crora e .
.
cridQ en gr&nt uocz diczewt
Mas
li
si
li
.
ewtro a la
li
de
autre
p?'/nci
li
El fay salf
.
Mffs
,
qnal de-
lo
SaUia tu meseywB
.
desliorare luy ara
e
uach
M«s li leyro?i li qual era» crucifica con luy riproMas tenebras foro?* faytas de la 6» ora h/y ayczo meseyme
Yo soy
piauaw a
lo
3
.
uelh dicziara
li
leyrow foroJi cru-
Semilha??tamewt
.
Si el es rey de isroel
.
Cu«.fide se
.
E duy
lor cap diczent
li
luy en
reydificas
e
.
autre de las senestras
1
de dio deysce?«t de la crocz
filli
preyre scarne«t con
dis
Uh dep«r-
.
meseroìi sort sob?'e la miauesti-
e
li
a lor uos
annant garniro»
mort
.
E
la deriera
aue garda anna e
lo
sepulcre segnant la
en
h prnma
gardas
XXVIII Mas
lo
uespre del sabba
lo
qncrl lucz
del sabba
Nuovo Testameuto
Il
valdese.
4J
E ueuos grant maria magdalena uenc e autra maria weser lo sepulcre mouame«t de terra fo fait Car 1 angel del segno;- deysende del cel e .
.
apropiaMt uoute la peyra e sesia [44 lui/
enayma
era
r]
sobre ley
Mas
.
gardas tovon spauantas per la temor do luy e forow 1
de
Mas las enayma mort Mas
fait
.
.
Uos non uolha temer Car yo say . El non es ayci Car el resucite crucifica
aMgel vespondenl dis a las fe«uas
.
.
Car uos quere iehsu lo qtiiiì enayma el dis Uene e ueia
lo luoc
annant uiaczament dicze a
deciple de luy
fo
.
lo regardame?jt
de luy euayma neo
iiestimewtas
lo solelh e las
.
.
qwal lo segnor era
al
Car
pausa
ista
E
,
E
ueuos el annare deuant uos en galilea E ueyre luy aqui E ueuos deuant o dis a uos E ellas issiron viaczanie/it del munirnewt con temor e con grant goy jesus cantra corroc a lor coreut a?mu«ciar a li deciple de luy E ueuos li
.
el
rexucite
.
.
.
.
.
diczent dio uos salue
orerow ìny a
li
meo
Mas
.
t'rayre
li
priMci de
li
E
receopu [44
v]
a
li
e farew uos segur
eucoy
.
aula ordena a lor
.
E
.
si
Car
.
.
li
uelh
.
E
anan.
deciple de luy ue»gro/i de noli e e?«blero?i
li
receopu
illi
la
pecunia ieron enaywa
deciple anneron en galilea al
.
ìa cipta e
erara istas fayta
Douerou abuHdiuol pecunia
parolla es manifesta enapres
uesent luy orerou
Donca amiant erase^na
e del filh e del saut sperit
.
Mas
li
moni
al dia
de
luoc yesus
al q?/al
alquanti dubiterò^
.
E
yesws
cel e
en la
totas las gent e bapteia lor al noni del
payre
Ensegnant lor a gardar
.
eraw e«-
illi
iudio entro
Tota poesia es dona a mi
.
yo coniandey a uos
q?/e q?/als
gardas uewgroji en
ayczo s«re auui del preuost nos amonestaren luy
ap»'opiant parie a lor diczent
terra
las
conselh con
Mas
.
E aq«esta Mas li .11
.
pe de luy e
li
.
preyre totas las cosas las q»ais
caualier diczewt dicze
luy a nos dorinerat
segua
dis a lor
.
ciero« a aiosta
,
annas veuos alcauti de
ellas fossaw
,
,
apropiero?^ e te«gron
s
non uolha temer Mas anna a«nu?2cia Las qiiaìs cum que annon en galilea e ueyre mi aqui
Adojica ^esiis
.
ellas
E ueuos
.
al
totas las cosas q«*als
yo soy con uos per tuit
li
dia
enlro a la co??sumaciou del segle
JB. L'Evangelio secondo Marco.
[45 r] Ayci Conie?2cza lo sant Eua«geh" de sant I.
Lo comenczamej^t de
es script en
ysaya
lo
1
euangeli de iehsu
aparelha
la
fo al desert bateiant
de peccas
.
e co?ifessant
E li
1.
de dio enayma
Uete yo traraetrey lo meo angel deuawt toa uia deuant tu Uoucz del cridant uia del segnor e facze dreit li sawdier de luy Joha« prophe^a
.
la toa facia lo qual apparelhare al desert
Marc Cap. clirist filh
la
.
.
e
predicawt
tota la regio?*
lor peca
lo
de iudea
liaptisme de peniiencia issic a
luy e tuit aq?a'lh de icr?/salem
eraw bapteia de luy
uesli de pels de camels e centura
pclicieraca
en remession
al
K
ioha?i era
lu?Hbi
de luy e
flum iordan
cnccvque
di
.
42
Salvioni,
mei saluaie
iiianiaua lawgostas e ucii
cauczarao?itas de luy
sant sperit
.
E
.
e uoucz fo fayta de ta e
E
.
raowtant viaczament de
esperii deysende«t enay;Ha
1
.
.
E 40
noit
.
E
.
dicant
1
cel
cobumba
Ta
.
era tenta del satanacz .
Mas
Car
.
1
ayga uic
.
lo
li
E
.
era con las bestias e
temp
auangcli
cel ubert
permane?it cn luy
awana yo ensewp plac e» era al desert 40 . iorn
filb
pois que iohan fo liora jesus
Pente uos e crese en
.
E
.
1
col-I [4S v] e
meo
lo
sies
[1.
luy viagament al desert
euangeli del regne diczent
apropiare
s
li
mene
espe/yt
1
araeMÌstraua?i a \uy
dio
Plus fort de mi
.
Yo Lapteiey uos en ayga Mas el bapteiare uos en en aquiih dia jestts uenc de naczeret de galilea e fo
.
fo fait
bapteia de ioha» al iordaw e
E prcdicaua diczent
.
onapres mi del quai en ca^ewt non soy degue desliar la co?Tea de las
.
uenc
ere
es compii e lo
E
li
angel
galilea pre-
regue de
mar
trapassant iosta lo
de galilea uec simowt e iobaw lo irayre de luy meteret li recz al mar Car cran pescador E yesus dis a lor Uene enapres mi e yo farey uos esser fayt pescador d omes E laysa li recz segueron luy viaczament E issi vn petit d aqui uec iaco de czebedio e ioan lo frayre de luy ilb nieseywe e?* la nau refaczewt li recz e appelle lor viacza»je?it e laissa lo lor payre czebedio con li merceuar en la nau segucron \uy E intrant en cafarnaun e intra viaczament en la sinagoga ensegnaua lor en li sabba E ilh s-estabussian sobre la doctrma de luy dar el era ensegnant lor enayma hauent poesia E home en [46 r] socz sperit era en la sinae non enay/na li scr/ptura goga e cride diczent yes?/s de naczaret qìiaì cosa es a nos e a tu Tu sies uengu degastar nos Yo say q«e tu sies sant de dio Yesus menace Amutis e eys de 1 ome E lo socz sperii tromentant luy e luy Aiczent cridant en grani uoucz issic de liiy E tuit se mereuillieron enaymi qu-iUi ensemp qneressan entre lor diczent Qual cosa es ayczo qiial es aquesta. nona doctrma Car el comanda en poesia a li socz sperit e obedisson a hiy E la nomenancza de lay issic viaczament en tota la region de galilea E issent viaczament de la sinagoga uengron en la mayson de sitnont iohan Mas la sogra de simont iaezia febreiant e e de audrio cura iaco diseron a luy viaczament de ley e apropiant leue ley p?'essa la man de Mas fait lo ueley e la febre iaisse ley uiaczament e amenistraua a lor spre cnm lo solelh fo cola presenteron a luy tuit li mal hauent e li hauenl demoni e tota la citta era aiosta a la porta e sane moti qne eran tromenta Car de diuersas langors e gittaua moti demoni e non laissaua lor parlar E leuant forment de matin issi anne al luoc desert e ilh conoyssian luy oraua aqui E simont segue luy e aqnilh que era coti luy E cu?n ilh Car tuit q?<eron tu e el dis a aguessan troba luy [46 v] diseron a luy Annen en li pri/mier bore e en las cittas qne yo prediche aqui Car lor yo vinc a ayczo E era predicant en las sinagogas de lor e en tota galilea e E lebros uenc a luy pregant luy e lo ienolh piega dis gittant demonis Si tu uoles tu me pocz muradar Mas yesus marceneie de luy e stende la .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
o,
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
soa
man
agues
dit
nace luy
e tocant luy dis a luy la
.
Yo uolh que
lebrosia se dopar tic
e degitte luy viacza?nent
.
E
cum el ho munda E me-
tu sias raunda e
de luy viaczament e dis a luy ueias
fo
non
.
o dires a alcun
.
Tcstameuto valdese.
IS'uovo
II
Mfls uaj' e demosti'a le a
prmci de
li
preyve e
li
43
lueHt.las eosas qiie moyses comande a lor ew tcstirao?ii.
Mas
.
en
esser defora
Mas
luoc desert
li
come?ice
el issi
non pogues
a manifestar e predicar la parolla enaymi qii-el citta manife.sta/Hewt
per lo teo mo?ida-
offre
E
.
intra en la
aiostaua» se
a luy de tota part
E
II.
fos
en
moti
q«al era porta de
lo
4
.
per la co?Hpaguia descubrirou tura sot meseron lo
ue?«gro?i
.
out
lo teit
paralitic
al
porta??t
luy paralìtie
a
ìity
cum ilh agron fait nberiagia Mas cum yesus aguessa Mas peca son perdona a tn era e
el
tìlh
.
auui qn-el
fo
non poguessan presentar
ilh
leit al qncil lo paralitic
de lor dis
la fé
iiist
E E cum
.
E
.
euaymi qu-ilh non chaupessa» ni a
aiosteron
s
parlaua a lor la parolla
la porta e
[47 r]
en cafarnaun euapres alcurt dia
iutre dereco
la niayso?* e
.
li
.
scr/ptura er&n aqui sese«t e pensant
Aqiiest en li lor cor El blestema Qual pò perdonar li peca si non lo per que parla enayjwi sol dio La qnai cosa yesas conegu per lo seo sperit Car ilh pensaua?» cnaymi e?ìtre lor dis a lor Per que pe«sa aqi/estas cosas en li u^s^re cor
de
alca?iti
li
.
.
.
.
.
.
.
Qual cosa es plws legiera de dire dire pren lo teo leit e uay
Mas que uos
.
a poesta en terra de perdewar
pren
paralitic
al
en la toa mayso» aune deuant tuit enaywà que
teo leit e uay
lo
sapia que lo filh de la uergeua
peca dis
li
peca son perdona a tu o
li
paralitic
al
.E
Yo
.
die a tu leua
lene viaczamewt e pres
el se
tuit se mereuilhesan e lionoresa» Car xnqiia non ueguen enaymi E issic dereco al mar e tota la compagnia uenia a ìuy e ensegnaua lor E cu?» el trapasses uic leui alphio sese?jt al taulier e dis a luy sec mi E leuant segue luy E fo fait cum el repauses [47 v] en la mayson de Iwy Moti publica» e peccadors ensGinp se repausaua» con yesus e cura li deciple de luy Car moti erara li
io seo leit
dio diczent
.
.
.
.
.
.
.
qnai seguia luy
con
li
E
.
publicara e
scr/ptura
li
cura
li
publicara e
iohaft e
li
dis a lor 1
Doraca
de
filh
li
espos es con lor
Mas
.
Lo nostre
pecador yesus auui ayczo .
.
eran deiunarat e uenora e diczora a luy
pharisio
.
deciple de luy
li
.
las
Ilh nora
.
Mas
.
Li deciple de
Yehsu pon deiunar tant lowga?nerat q?^ant pon deiunar per tarai de te?rap cant an 1 espos
pharisio per que deiunara
li
li
con
qu-el se repauses
ueserat
.
yo nora uiuc apellar iohara e
pharisio
non an besogna de mege Mas aqM*lh que an mal Car li ìiist a penltencìsi Mas li pecador E li deciple de
Li san
.
li
pecador diserora a
li
mestre per que maraia con dis a lor
e
.
li
teo deciple nora deiunara
.
noczas
uewren que 1 espos sare tout de lor Adonca ilh deiunarera en aqra»lh dia Alcun nora cos la mescladura del drap nou al uelh uestiiuerat d autra maraiera tol Io co»ipIim[en]t nou del uelh e es fait maior con lor
.
dias
.
.
scarczadura
.
E
lo vin [48 r] nouel aranes per
li
sabba czo
qtie
oirc
li
.
E
uin nouel
lo
.
saba
era li
E
non
fey dauiiì cant el aula
ley
li
era
.
E
li
oyre uelh d autra ma-
.
li
oire perire»
fo fayt
dereco
Mas cum el .
deciple de ìuy comeracerora aranar dcuarat
pharisio
li
era li
scampa e oire nou E
lo vin sare
deo esser mes
seinena
e araracar las spias li
met
alcura nora
niera lo vin rojrapre
dicziara
el dis a lor
besogna e fameie
.
a
ìuy
.
Uete
q?/al cosa fan era
Nora leges uos vnqraa qua\ cosa
ci e
aq?/nh
li
qwal
erara
con ìuy
.
44
Salvioni,
En
E E 1
qttal
manie
maniera intre en li
pan de
doiie a aqw*lh
onte e
non
segnor de/
la
mayson de
prepossiciow
la
li
q?ml erare con luy
li
ornine per lo sabba
1
dio sot abiathar princi de
non
qiial
E
.
non
si
a
li
preyre
.
li
preyre
.
diczia a lor lo sabba es fayt per
Dotica lo
.
mawiar
leia
filh
de la uergena acer cs
sabba
^
E iiitrc dereco en la sinagoga e home era aqui hauewt la man E ilh gardaua»i luy si el sanes en li sabba qii-iìh acusessare luy dis a 1 omme hauent la man secca lena te al mecz E dis a ior ley
111.
secca
E
el
.
.
.
ben en
far
sabba o mal far saluar
li
arma
1
o perdre la
siaw e encerque regarda/it lor con ira cont7-isia sobre
de lor dis a a luy
.
ome
1
Mas
stewt la toa mare
E
.
el
1
mar con
li
ilh se tai-
estende e la
man
fo restaura
pharisio [4S v] issent viaczament facziare cowselh cun
li
rodian encontra ìehsa en quaì maniera destruessan luy al
Mas
.
enceq?<eta del cor
1
E
.
he-
li
yesiis se departic
mota compagnia de galilea e de iudea e d outra mautecza d aq?«'lh qne eian ellcerq^<e tiri e sidonia au-
seo deciple e
lo iordan e grant
uent aqwellas cosas las qnals el faczia ueregron a hnj E dis a li seo deciple qu-ilh. seruessan a luy en la naueta per la compagnia qu-ilh non apre.
messan luy
Car
.
toqnessan luy
.
ilh ueyare hiy
E
s
menaczaua a mont appelle a
12
.
alq?/anti alq?«anti
enclinaua?^ a luy
el
al
sanaua moti enaymi qu-ilh s-enbriuesare
el
Mas
con luy qn-el
thoraa
e
liore hiy
demoni
li
naymi
alphio
iaco
E uenon
.
a
tilh
cu>re
de dio
.
.
trametes predicar
de troneire
fiih
qii-i\li
.
.
.
E doue
E pause nom
a lor poesia de sanar las
a simoret peyre e iaco de
nom Boanerges q?/e siE bertholomeo e matio e
czebedio e iohare irayre de iaco e pause a lor nifica
luy
non manifestessan luy E montani aqw/lh qw-el uolc e uengron a luy e fey li esser
si
enfermetas de gittar
cridauan diczent tu sies
qu-ilh
lor formeret
li
e
ere
qne auian plagas e socz sperit
E andrio
.
e
tadio
q?/-ilh nore poguessare
.
.
simont cananeo
e
mayson
la
e phelip
[49 r]
maniar pan
e la
e
iuda scarioth lo q«/al
compagnia
e cu?re
li
s
aioste dereco e-
seo aguessan auui issirore
Car el era conuerti ere furor E li scì'iptura de ierwCar el a belcebuch E car el gieta demoreis en prenci de Lo sathanacz demonis . E ensemp appella lor dis a lor seniblareczas en qnal maniera pò gittar lo sathanacz E si lo ragne es diuis en si Aqnel regne non pò istar E si la maysore es departia sobre sì mesey?wa . Aqwella mayson non poyre istar E si lo satharenas se levare cantra si mescyme el es deuis e nore poyre istar Mas a fin Alcun intra en la E mayson non pò raubir li uaysel si p/nmierameret non Ilare lo fort Car tuit li adoreca roubare la maysore de luy Yo die uera/reent a uos peca saren perdona a li filh de li home e las blestemas per laa qnals ilh blestemaren Mas aqnel qree blestemare al sant sperit nore ha remession tenir luy diczeret saleiu diczian
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
en eterna
^
.
Mas sare acolpa
Nel cod. veramente
le veci di 'n'.
s'
ha
de
eternai forfait
'de',
.
Car
con sopra aU"e'
ilh àìczìan el a
il
solito tratto
socz
che fa
IT spe?'it ;i
E
,
Nuovo Testamento
mayre de luy
la
\uy appellant luy
.
E
e
li
45
valdese.
{rayre ueuo?» e islant defora trameserow
la co???.pagnia scya
cncerque luy
.
E
diczow a luy
.
mayre e li teo frayre defora qiieron tu E respoudent E encerq?<e dis a lor Qual es la mia mayre e qiial son li meo irayre Ueuos la mia mayre e li i-egarda»t aq^illi que seya» encerque luy dis meo trayre dar qual que qual fare la uolu?ita de dio aq^est es lo meo irayre e se?*or e mayre IV. E comewce dereco ensegnar al ma?* e mota compagnia s aiosteroii liete la toa [i9 v]
.
.
.
.
.
mar
a luy enaymi que mo/ttant seses e« la naueta al
era e^no^erque lo
mar sobre
la
terra
.
.
E ewsegnaua
E
compagnia
tota la
a lor motas cosas ew
E diczia a lor ew sa doctrina Auue Ueuos lo semenador L un cagic cnc&vque la uia semenar E demewtre qM-el semenaua L autre cagic sobre la peyrosa al quaV e li oysel ucwgrow e maMierore luy Car non liac autecza de Uioc non hac mota terra e uasqwe uiaczamewt terra E cawt lo solelh fo na s-escalfe e seq«e C«r el non hac reycz E
semblawcza
.
.
.
issic
.
.
.
.
.
.
l
.
autre cagic ew las spinas e las spinas raonievon
done fruc
E
.
1
diczia
.
L nn
.
12
que
.
era?i
la
trewteji
bona terra
e
donaua fruc
autre seysante» e
1
aurelhas d auuir auua
Aqi^el [oO r] q?«e a
.
Xquilìì.
cagic cn
autre
creissewt e portaua
non moniàni e
e offoguero?» luy e
.
1
autre centen
E cum
E
.
el fossa sol
con luy dema?idero?i a luy la sembla«cza
E
.
.
el
A uos es dona saber lo mewistier del regne de dio Mas que son defora totas cosas son faytas a lor &n serablancza que uesewt uea?» e non uea« e auuewt auua» e no" e?ìtenda?i qu-ilh. non -sia/^ rowuerti adoKca e li peca sian perdona a lor E dis a lor Now sabe diczia a lor
.
.
.xquilh.
.
iiqwesta sembla?icza
.
En qual
.
ma^iiera coneysare totas las sembla[n]czas
.
semena semena la parolla Mas aq?//sti son li qual son ewcerqwe la uia en li qual es semena la parolla E cu»» ilh an auui la parolla Lo sathanas uè» uiaczamewt e osta la porolla la qua! es semena e» li cor de lor E serailhaMtame^t aq?w'l]i que son semena sobre la terra pej-rosa Xqiiel que
.
.
.
.
son aquilh
qual
li
cum
non an reycz
i;oy e
ere
illi
lor
an auui la parolia recebon ley uiaczame«t con Mas son temporal D-aq?/i-enant na la Xri.
.
Iiulacion e la persecucio» per la parolla xquilh. autre
E
que son semena e»
las q?«eytiuetas del segle e
1
so» sca»deliia viacza^me»t
e»gan de
.
Mas
que auuo» la parolla
las spinas son aq?<«lli
las riqz^eczas e las
.
cubiticias en-
cerque las autras [30 v] cosas intra»t offogan la parolla e es faita sencza fruc E aq«2Sti son li qual son semena sobre la bona terra li qual auuo» la parolla e la recebo» e frucfiflca» . L u» tre»ten 1 autre seisawten e 1 .
E diczia a lor Do»ca la lucerna uè» qu-ilh sia pausa sot mesura o sot lo cubret Bonca non qu-ilh sia pausa sobre lo ca»delier Gar alcuna cosa no» es rescu»dua que non sia manifesta ni fayla e» rescos ([»-«lli no» uegna e» pales Aq?<el que a aurelhas d auuir auua E di^ia a lor Ueia qunl cosa auua Ea la mesura q?/e uos mesurare sare reyre mesura a uos Gar aq»el que a sare dona a luy E aquel que non ha neys czo qu-el ha sare tout de luy E diczia lo regne de dio es enay««a si vn home gioita lo scmencz e» terra e dorma e se leue la noit e lo iorn e lo autre ce»te»
.
.
la
.
.
.
.
.
.
.
.
.
46
Salvioni,
seineiicz
de gra
.
espia e
germena e crcysa demewtre q?<-el non sap Car la terra frutifica Pnnnlerament herba d-aqtn-enant spia à-aqni-enant pleii fruc eii cmn lo frac se sare fora mena mandare viacza?He?jl la faucz C«r .
.
la inaysso» es p/-esent
quaì [31
en
E
diczia al qtiai resemilhare?^ lo regne de dio o a
sembla?icza conn^aren \ity
r]
cum
qual
.
Enaywa
.
E cum el sare semena el mo?*ta ram enaymi qiie li oyssel del cel pò a
la terra
grawt
lo
menor de
sare seraena en la terra es
el
gran de
tuit
e es fait
.
h«Z»iiar sot
E
porlaua a lor la parolla con motas eytals senibla?iczas auuir Mos el non parlaua a lor sencza semblawcza .
totas cosas
a
seo deciple
li
lor trapasse» de cantra
en la nan
q««-el era
en
a luy al
E
.
mar
mar
diczia^t
e
con luy
lo cuisin
teisis e arautis
dis a lor per
temor
gra?it
al
.
E
Mas
a part sponia
.
E
grawt fortuna de ueHt
E
lo
nau
la
fos vraplia
.
E
ilh scomogro?i luy e diserò?*
Car nos peren
.
.
.
sera fossa fayta el dis a
nau euaymi que
mestre no?i se perte» a tu
.
.
\imhra de luy
1
Eaay?rta ilh poya?«^
.
cowpagnias receopron luy enay?«i
las era?*
la
era
pupa doriue»t sobre
la
uent e dis
fait
naus
cum
dia
aq^^el
laisant
e autras
oudas intraua/t
fo fait e las el era
E
.
En
.
seneua lo
la
semencz que son maior de caul e fay li
E
.
leuant comande
uent cesse e gra^it soeuecza fo
que se temeros non aue Qual es 1 u?i a 1 autre .
fé
e?*
aq?<est
carità .
temiron de
e
C«r
lo ue?it e lo
obedisso?* a luy
y. [51 v]
E
ve??gro?* d outra
mar en
Io
la regio;*
de
gerasenio
li
.
E
en sperit no?* mu?jd contracoroc viaczame??t de li muui/?*e?«t a ìuì/ E alcu?* no?* issent de la nau lo qual aula meysoueta e?* li muni??*e?*t ho?)?e
.
.
Car souendiera???ent liga de ligam e de capoya ia ligar luy de cadenas deuas aguessan rot las cadenas e atr*ssa li ligam e alcu?* non poya luy .
E
domar
.
fere}*t
se con las peyras
cr«da?*t
mi
en grant uoucz
e a tu
czia a hiy
a tu
.
E
era totauia en
.
Yó
.
li .
munimewt noit e iorn e e?* li mont Mas uese??t yesus de long co?'roc e
dis
iehsn
.
te senni uro per dio
socz sperit eys de
dis a luy no??* es a
1
o?ne
mi legion
q?/-el no?* lo gites fora la regio?*
se?*t
aqui e?*cerq?<e lo
en
li
porc qne nos intran
.
e?*
E
li
sobeyra» dio quaì cosa es a me troraentes Car el di-
que tu no?*
mot
mont
filh del
.
.
.
E demandaua
nom es E pregaua luy
a luy q?*ai
Car nos sen moti
.
cridawt e ore luy e
.
Mas grani grecz de porc era paispregauan luy diczenl manda nos
sperit
lor e yes«*s
E
autreie a lor viaczament
.
E
li
mar per Mas grant embriuawent encerqwe day milia e foron soffoga [52 r] al mar aqi**lh q?*e paissian lor fugiron e anuncieron en la citta e en li camp E socz sperit issent intrero?* en
lì
porc
.
lo
grecz trabuqne al
.
.
issiron ueser qnal cosa fossa fait e ue?*gro?* a jesus e uese?*t luy lo qnol
era trome?*ta del demoni sese?*t uisti e de sana pc?*sa e terairow
qwe
auia demoni e de las tìns de lor
.
E
li
porc
e?*??*
el
.
E
aq?**lli
E comenceron pregar luy qn-el se departes de montes en la nau aqnel qne era ista tromenta
qw-el fossa con luy e non receop luy E anu?icia lor q?mntas uay en la toa mayson e a li teo E a?rae e comence segnor aya fait a tu e aya marceneia de tu
del demoni comence a pregar luy
Mas
.
uegro?* recoynteron a lor en qual maniera fossa fait a luy lo qual
dis a luy
cosas lo
.
.
Nuovo
Il
Teslaniciito valdese.
47
a p;'eclicar en decapoli cantas cosas jesus aguessa fait a luy
reuilhaua»
E cnm
.
Mota compagnia
aioste a luj^
s
E
.
tuit se nie-
agues dereca tra])assa en la nau d outra
yesiis
E
.
mar
era encerqtte lo
E vn
.
mar
lo
de
.
prmci
li
de la sinagoga per noni Jayrus uenc e uese?it luy cagic a li pe de luy E Gar la mìa filha es en las stremetas Uen e .
pregaua luy mot diczint pausa
la toa
man
.
.
sobre ley qu-ilh sia salua e uiua
luy e mota compagnia seguia hiy e apremian luy
eufermeia per
despendu
.
12
aula maiorment peys
dareyre
.
con,
qw«l era en
.
.
Catn ilh agues auui de jesus uenc en la compagnia
.
E
toque la ucstimenta de
la
uestimenta de luy s«rey salua
viaczamewt e seatic
fo seca
anne
el [32 v]
ienna. la
an e aula sufert motas cosas de plusors raeies e aula e non aula profeyta alcuna cosa a ley Mas
.
totas las soas cosas
solamewt
E
.
E
.
eonoysent viaczament en
al
si
hti/
.
Car
ilh diczia
E
.
sana de
cors qu-i\h fos
meseyme
Gar
.
plaga
la
uertu la qua! era
la
yo tocarey
si
fontana del sang de ley
la
.
issia
E
iehsu
de ìuy
.
Uout a la compagnia diczia qual toque las mias uestimewtas E li deciple de luy dicziara a hiy Tu uecz la compagnia aprement tu E dis qual me loqtie E encerque regardaua per ueser aqwella que aula fait ayczo Mas la fewna temewt e tremola»! sabent que la fos fait en si uenc e cagic de.
.
.
.
.
uawt luy e
luy
dis a
tota la uerita
uay en pacz e nanci al prmci de
fey tu salua
sias
ueuon
la
li
Per que trabalhas d-ayci-enant
Mas
.
dis a ley
el
sinagoga diczent lo
mestre
Mas
.
filha la toa fé
.
Encara luy parlant Gar la toa filha es morta
sana de la toa plaga
.
.
.
[53 r] iehsu auuia la prerolla
al pr/nci de la sinagoga No» uoler temer tant solaE non layse alcun segre si si non peyre e iaco e iohan fìlh de czebedio E uengro?* a la mayson del prmci de la sinagoga E uic la remor e moti plorant e ullant E intra dis a lor Per qite se torba e plora la fantina non es morta Mas dorm E ilh scarnian ìuì/ Mas el gitta li tuit
la
qual era dita dis
ment
ere
.
.
.
.
.
.
.
.
E
.
mayre de
defora pres lo payre e la
la fantina
intrant al luoc al qiial era la fantina
fantina dis a ley a tu leua
an
.
E
.
aq?<estas cosas
la soa centra e
VI.
E
li
.
E
tcnent la
leue uiaczaraent e annaua
.
E
dis
.
E comande
.
dona raaniar a ley
el
comence ensegnar en
faure filh de maria
Donca
E
las serors
E qual
es la sap/encia la
quals son faytas
[33 v] uertucz las
.
si
.
non qu-el sane
Il
secondo a
di
coìi
C«r propheta non petit
.
Yo
.
era de
E
.
.
die
12
.
de aqui anno
issi
la sinagoga .
.
.
E moti au-
Totas aqnestas cosas
qn«l es donna a luy
mans de
nos
.
E
luy
.
honor
empausas
Eytals
las
castal
li/y
.
.
la soa
far aqn* alcuna
mans cn li
es
de siraont
non en
si
E non poya
E circondaua
.
Donca non
.
eran scawdaliia en
es sen^a
mayson
enferras
reuilhaua per la mcscrcsencza de lor
'
Mas
e frayre de iaco e de iouseph e de iuda e
contra e al seo pacenta e en la soa
uertu
per las
de luy non son ayci
iehsu dicz[i]a a lor
.
si
de la
a lor forment qne neu/?.
uent se mcreuilhauan en la doctrma de luy diczent
dont son a aqnest
man
seo deciple seguian luy
sabba
fait lo
iaczent
Tabitha con la qua! cosa es entrepetra fantina
.
la fantina se
s-estabusiron de grant temor
non saupes en
E
aquiWi que er&ìi cun
e
'
lor e se
me-
cn auiron en-
questa parola pare ni;;!amcntc ritoccalo per trarne un 'e'
.
48
Salvioni,
segnant
.
E
appelle
a lor poesia de
alcuna cosa en ni
monea ew
li
12
.
socz
li
non
la uia si
la ce/ttura
uesti de doas gonellas
e
.
come«ce trnmetre
sperii
.
.
E
,
tant solament uerga
Mas caucza de
E
lor
day a day E donaua non possessesan No?i scarsela non pan .
coina/ide a lor qu-iìh. .
cendalias
.
E
non fossaw
qu-ilh
que quaì niayson intrare quaì que quaì noìi recebrew
a lor en quaì
diczia
permane aqui enìvo que uos eyssa d
aq?««
E
.
li nostre pe en teslimoni a lor E isse«t predicauaw qu-iìh fessan penitencìa e gilaua?i moti demowi . E ogniaw moti ewferm d oli e eraw sana E lo rey hero[o4 r]de auuic Gar E diczia Car ioìian batista rexucite io nom de luy fossa fait raanifest Car de li mort E ewperczo uertucz obraw en ìuy Mas li autre diczian lo es helia Mas ìì autre diczian Car 1 es propheta enayma vn de li prophe^a La quaì cosa herode auuia dis iohaw lo quaì yo degoley aqnest rexucite de li mort Gar eì raeseywe herode traraes e tene ioa.n e ligue luy en career Gar el aula amena ley Gar per herodiana molher de phelip lo seo frayre
uos ni auuire» uos isse^t d aqul secoe la pois de .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
molher del teo frayre Mas herodiana agaytaua luy e uolia aucire luy e non poya Gar herode teraia iohaw sabent luy esser baro?» iust e sa.nt e gardaua luy e auui luy faczin motas iohan diczia a herode
.
La non
ley tu auer la
.
.
cosas e auuia luy uole«tierame[n]t
Herode fey cina de
meseyma herodiana fos Lo rey dis a
filha de
E cam
.
endeuewgu
dia cowueniuol fos
.
prumier de galilea E cnm la intra e agues santa e plagu a herode e a lì
soa natiuita e a
la
li
.
Demanda de mi czo (\ue tu uoles Gar yo donarey a tu quaì que qitaì cosa tu dema?j[54 v]dares neys la meyta del meo regne La qnaì cum Uh [1. ilh] fos issia dis a la soa raayre quaì cosa demawdarey Mas ilh dis lo cap de ewsemp repausant
la fantina
.
dona rey a tu
e yo
E
.
iure a ley
.
.
.
.
iohaw batista d«Cisent tista
uolc
.
E
.
.
E cum
Yo uolh que
contristar ley
.
uiaczame;it dones a
per
lo rey fo contrista,
aporta al dese
.
mi
lo iurame?it e
Mas trames
E degoUe
.
viaczament
ilh fossa intra
lo borrel e
con frecza demande
al rey
cap de ioha« ba-
al desc lo
per
li
e^isemp repausawt non
comande
lo cap de ìuy esser
luy en la career e porte lo cap de luy al desc
e done luy a la fantina e la fantina lo done a la soa mayre li
al
.
La quaì cosa
deciple de luy auuia nengron e presero^ lo cors de luy e pauserò» luy
muuimewt
E
.
li
apostol
ensemp ueuent a
las Gosas qu-iìh. auian fait e
ensegna
.
E
ielisu renu?icieron a luy totas
dis a lor
.
Tiene al luoc desert a
Car moti era» li quaì uenian e se» retornaua» e no» auian spaci de ma»iar E mo»ta»t en la nau anneron d aqui al luoc E peonier de totas desert a part E moti nengron e conogrovi lor a»na»t las cittas ensemp corogro» lay E uen[5S r]'j;ro» deua»t lor E yesus isse»t vie mota compagnia e marceneie desobre lor Car ilh era» enayma feas no» auewt paslor E come»ce e»segnar a lor motas cosas E cntn gra»t Aqwest hora fossa ia fait Li deciple de luy s apropiero» a luy dicze»t part e repausa uos vn petit
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
ora ia trapassa laissa lor que a»nant en
luoc es desert e
1
e bore e qu-iìh
compro» a
a lor
.
Dona mawiar
a lor
lor a .
E
mawiar
li
quaì ma»io»
diserò» a luy
ce»t denier e donare» ma»iar a lor
.
E
.
A»uaut
el dis a lor
.
li
pr2^mier Castel
E
responàent dis
cotnpraìi
pan de duy
qwanti pan aue
.
A»na
Il
e ueia
E cwm
.
comande
a lor qu-ilh
lo fen uert
receopu
pan
li
E
.
E
.
5
.
dona a
mania
era?»
li
duy peyso?» regarda?jt
E marnerò»
.
5
.
e
seo deciple qtie
li
fragnamewl
li
S
.
pans e duy peyson e
.
fessaw repausar tuit sego«t las co?»paguias sobre
repauseron per partias per ceniens
pan
.
departic a tuit
de
li
49
valdese.
aguessa» conegu diseron
o
ilh
Nuovo Testamento
.
12
.
foro» sacia
de
cofins plens e
milia [oo v] ho??imes
.
E
.
.
E
mont orar
q?<-el
E cum
.
li
layses lo poble
.
seo deciple montar
li
outra lo
mar en be-
agues laysa lor anne al
el
sera fosa fayta la nau era al
duy peyso?ì
li
Mas aquilh que auiaw
.
costreins
E cum
E
.
presero?» las remasilhas
peyso»
li
A'iaczament en la naueta qu-ilh. annesan deuant luy
sayda deme[u]tre
E
per cinca?itens
pausessan deua?it lor
li
tuit e
.
beneyczic e frains
e
al cel
mecz
mar
del
E
.
el era
E uesent lor lauorar en uogar Car lo uent era contrari a cn terra lor E uenc a lor annant sobre lo mar encerqwe la quarta uegilia de la M«s pois qu-ilh uigron luy annant sobre uoit E uolia trapassar lor sol
.
.
.
.
.
lo
mar penseron
contorba
E
.
esser fantasma c?7'deron
•
Car
parie a lor viaczament e dis a lor
el
uigron ìuy
tuit .
E
.
foron
Cunfida uos yo soy non
E mo?tte a lor en la nau e lo ue?'i cesse E s-estabusian plws maiorment entre lor Car lo cor Car ilh non auia?i entendu de li pan de lor era enceq?m E cani ilh aguessau passa lo mar uengron en la terra E cu/n ilh fossan issi de la nau conode geuesareth e ariberon en terra gron luy viaczament E corrent per tota aq?^ella region comenceron encerque portar en li leit aquilh que anian mal aqni al q?ml luoc ilh auuian luy esser En qnal que qiial luoc el intraua en li bore o en [56 r] las uilas E p?'egaua?j luy qne o en las cìttas ilh pausauan li enferm e?; las placzas almanco toqnesan la finbria del uestimejit de luy E canti lo toqtieron uolha temer
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
foron fait salf VII.
E
ph«risio
li
de ien^salem
.
E
s aiostero?»
a
1?^^ e
alqw«nti de
cu7n ilh aguessan uist alcun de
li
scr^ptwra uenent
deciples de luy maniar
li
mans comu?»as czo es no??, lauas ilh li blasmeron Car li phflrisio non ma?iian s-ilh non se lauan souent las mans gardant las costumas de li uelh E uenent del marca non manian s-ilh non son laua £ motas autra cosas son las quals son donas gardar a lor. Lo laaawìent de li calici e de li uaysel d aram e de li leit E li scr^ptnra e li ph«risio demandauan hiy Li teo deciple per qtie non deiuuan iosta las costumas de li uelh Mas manian pan con las mans non lauas Mas el res^ondent dis a lor Ysaya propheteie ben de uos ypocrit enaynia es script Aqwest poble ho7»ra mi cun lauias Mas lo cor de lor es long de mi Uh me seruon en van ensegnant las doctrmas e li comandament de li home Gar abandonant lo comandament de dio tene las cos[5G vjtumas de li omme pans
coìi
e tuit
.
indio
li
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Lo lauame?jt de u aqifcstas
E
li
uaysel e de
li
calici e facze
motas autras cosas seniblant
Ben
faces uan lo comandament de dio que uos Car moyscs dis honra lo teo payre e la toa raayro e aqnel que maudire al payre o a la mayre mora de mort Mas uos diczia a lor
.
garde las uos^ras costumas
.
.
.
dicze
.
Si
1
ome
dire al payre o a la
Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
maj^e corban I).
la
q?ml cosa es
lo 4
don
50
Salvioui,
qtmì que qiial es de mi profeytare a tu
per
d
la
non laysar
d-aqzfj-enawt
far
.
E
.
auue mi e entewde
que poissa soczar luy son
E
al seo
aqt^estas raawieras
tuit
.
payre o a la soa mayre trencant lo comandament di dio nostra costu?>ja la qrml uos li ordones ^ E fage motas cosas semilhant
alcuna cosa
soczan
qiie
de la
fos intra
apellawt dereco la compagnia diczia a lor
Alcuna cosa non
.
Mas
.
owme
aq?iellas cosas
es fora
de
1
ome
que eisson de
omme
1
uos
.
intranl.
en luy aq?/ellas
Aqwel que a aurelhas d auuir auua E cum el compagnia en la mayson Li deciple de luy demandauan a 1
.
.
.
Iny la sewblancza
E
.
a lor se uos encara enaysi [57 r] sencza enten-
ei dis
dament Non entende Car tot czo que es defora intrant en 1 oTwe no» Car non intra al cor de luy Mas al uentre e eis en depò soczar lui/ partime?2t purgant tuit li maniar Mas el diczia Cor aq«<ellas cosas que eisson de 1 ome aq?^estas soczan 1 ome Cor dedincz del cor de li ome Auouteri fornigacion liomecidi furt auaricias feleisson malas cogitaciows Mal olh blestemas superbia matecza tuit aq?«"sti lonias e/igan non castità mal eissore de dedincz e soczan 1 ome E leuant d aqui a?me en las fìns de tiria e de sidonia E intra en la mayson noii uolc alcun saber o e non se poc resco?idre E vna fenna la filha de la quaì auia socz sperit .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
,
.
viaczament pois
auuic de luy intre e cagic a
qw-tlla
li
pe de luy
fenna era gentil sirophenisa per lignaie e pregaua luy que
moni de Car
la
la filha
non
de ley
es ìton
.
penre
E
el dis a ley layssa
lo
pan de
filh
li
e
el
.
pr2<mierament saciar
donnar
lo
a
li
Car la
gittes lo de-
can
.
li filli
Mas
.
ilh
Car li cadel maniaw sot la taula uay per aqwesta [S7 v] parolla issic lo demoni de la toa filha E cum ilh fossa anna en la soa mayson E isse?it dereco trobe la fantina iaczent sobre lo leyt e lo demoni esser issi de las fìns de tiri uenc per sidonia al mar de galilea per las meczas fins E mena a luy sort e mut e pregauan luy qu-el empauses a de licapoli luy la man e pregant luy a part de la compagnia mes li seo dee en las responde e dis a luy
de las brisas de
li
segnor acer
.
fantin
.
E
.
el dis a
ley
.
.
.
aurelhas de luy e scupent toqwe la tenga de luy
ewgemic
e dis a luy
ìoroìi ubettas
.
.
E
sus regardant al cel
Effeta la q?/al cosa es ubrir e las
viaczament e
lo
aurelhas de luy
liam de la tenga de luy fo desila e parlaua
comande a lor que non o dissesan a alcun Mas en tant coma el comandaua a lor e tant maiorment ^lus predicauan emperczo plws se meEl fey auuir li sort e li mut reuilhauan diczent El fey ben totas cosas dreit e
.
.
.
parlar E. VITI. En aq^illi dia cum mota compagnia fos dereco cun iehsu non aguessan qwal cosa maniesan E e?isemp appella li seo deciple dis a Yo marceneio sobre la compagnia Car ueuos ia sostenon [58 r] mi lor E si yo mandarey lor deiuus en per trey dia e no« an qual cosa manion Car alcu» de lor uengron de long la lor maysow ilh defalhire?i en la uia .
.
.
.
.
.
^
.
Nel cod. 'ores' con un tratto sopra l"o'. Potrebbe leggersi anche i due tipi 'ordo-' e 'orde-' occorrendo ugualmente nel codice.
'or(7e«es',
Il
E
seo deciple responàeron a luy
li
pan en
E
Nuovo TcsLanieuto
la solecza
E
.
demande
el
valdese.
SI
Alcuw dont poyrew pan aue
.
saciar aqwjsti de
a lor quaati
e ilh dìseron
coma?ide a la compagnia qii-i\h se asetesaw sobre la terra
el
E
.
7
.
.
recebewt
E li dona a li seo deciple qu-iìh li pans e faczewt gracias frayns 7 pausesa» deuawt lor e pauserow deuawt la eowpaguia E auiart vn petit de petit peissoHS E beneyczie lor e comande esser pausa E mamerora tuit li
.
.
.
.
.
e foroji saczia
.
E
.
presero^ de
li
fragniment que sope/xhero?» sept sportas
.
e» mande E moni&nt viaczamewt en la naueta con li seo deciple uene en las part d almanitha E li pharisio issirow e comewceron encercar con luy qwerewt de E engement per sperit dis Aq?/esta geluy ewsegna del cel tejitawt luy Yo die uerament a uos ewsegna now sare neracio^ per que quer ewsegna
Mas
que auian niawia eran enaywia
aq?/«lh
.
4
milia
.
e el
.
li
.
.
.
.
.
dona a aq?<esta generacion E laisa^^t lor monte dereco en la [58 v] nau e E now auiaw si anne d outra lo mar e se demeìztiguerow de pewre pans E comawdaua a lor diczewt Regarda e no?» vn pan con lor en la nau garda uos del leuam de li pharisio e del leuain de herode E pewsaua« Car non haue/i pans La q«al iehsu conegua dis a lor ewtre lor diczent Car non aue pans Per que pensa No?» couoisse e/icara e non e?»tende hauewt ewcara ewceca lo nostre cor hauent olh e no?» uee e hauent aurelhas 5 e non auue ni uos recorda quant Yo frains pans e» 5 milia e qwanti cofiw preses pie?» de li fragna?>»e?»t E ilh diserò?» a hty 12 quani .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
7
pans
.
a luy
e?»
7
.
.
E
en bethsaida
4
.
.
milia q?/«nta sporta preses de
el diczia a lor e?» q?»«l .
E
dant dis
pause
maniera no?»
mene luy
fora del bore
soas nia?»s dema?»nde luy
Yo ueo
.
E
.
cu?»
.
uay
ado?»ca
e?»
la toa mayso?» li
dicze
.
mi
deffe?»de
enay??»a .
E
vn de
E
.
Car
esser refuda de
la li
e?» li
cosa
alcu?»a
olh de luy .
E
regar-
D-aq?»»'-ena?»t dereco
.
e?» la
^
soa mayso?» dicze?»t
ho dires a
tu intrares al bore no?»
si
.
Li ho??»me qua! diczo?»
Li vn ioha?» batista
.
prophe^a
li
li
Ado?»ca
.
peyre responde e dis a luy
con menaczas
e?»segnar lor
E
.
seo deciple diczewt a lor
esser
ueno?»
al-
deciple de luy al castel de cesar phelip e dema?»de
responàeron a luy dicze?»t Jere??»»a
diserò?»
E
.
olh de luy e come?»ce ueser e fo restaura enaj^si
li
Jesus issic e li
E
.
encara
escupe?»t
ho?/»me anna?»t enay??»a albre
li
las ma?is sobre
E
fragna??»e?»t
e?»te?»de
ueya
el
si
qu-el uegues clarame?»t totas cosas e trames luy [o9 r]
li
ilh amenero?» a luy cec e pregaua?» luy q?»-el toq?»es luy e
presa la ma?» del cec e??»pausas las
.
.
q?^-»lh no?» o disessa?»
coue?<ta lo filh de la
uelh
e
de
li
autre helia
el dis a lor .
Tu
sies
.
mi esser li qual Mas li autre Mas uos qual .
.
.
xrist
a alcu?» de luy
uergena
suffrir
sobeyra?» preyre e de
li
.
.
E
E
raotas
el
lor
corae?»ce
cosas
.
scr/pt«ra e esser
occis e rexucitar enapres 3 dias E p«rlaua la parolla en pales E peyre prene?»t luy comet»ce a castigar luy Lo qua\ uout e uese?«t lo seo .
,
.
.
.
deciple
*
menace peyre diczewt uay
enap?*es
mi sathanas
.
Car tu non sabes
Di qui innanzi risolvo 'enaysi', contro l'opinione che esponevo a pa-
gina 6-7, Vedi l'appendice.
52
Salvioui,
Mas aqwellas que sou de li omme -E eusemp appclle la compagnia con li seo decip^e e dis a lor Si alcun uol segre mi denegue si mesejme e prena la soa crocz e segua mi Gar aqwel Mas aqwel que perdre la que uolre saluar la soa arma [59 v] perdre ley soa arma per mi e per 1 auawgeli fare ley salua Gar quaì cosa profeytare 1 a 1 omme si el gagna tot lo mont e facza destruymevit a la soa arma ome qwffil cosa de cawbi donare per la soa arma E qui aure agu vergogna de mi e de las mias parollas en aqwesta generacio?^ auoutra e pecheyricz enaysi lo fìlh de la nergeua aure uergogwa de luy cu?m el sare ue«gu en aqwellas cosas qwc son de dio
.
.
.
.
.
.
.
.
con
la gloria del seo payre
E
IX. li
diczia a lor
istant ayci
li
lor al
uerament a uos
die
Gar
.
son alquanti de
la
qnal non tastare^i mort entro qu-ilh uean
uenent en uertucz
mene
sant angel
li
Yo
.
mont
.
Enapres
6
.
lo
regne de dio
dias jesiis pres peyre e iaco
.
aut forment sol a p«rt e fo
iohan e
e
trasfigura deuant lor e las
uestimewtas de luy forow faytas resplawdent e blancas formewt enayma neo tals
que
lo foullow
non poyria
far enaysi bla«c sobre la terra
raoyses aparegron a lor e eran parlawt cun jesus a yesws
.
E peyre
mestre bon es uos esser ayci e faczaw ayci
.
E
.
Lelia con
respondewt dis
3
.
.
.
tabernacles
.
vn a tu vn [60 r] a moyses e vn a helia Gar el non sabia qnal cosa diczia Gar ilh ev&n spauanta de temor E niuola fo fayta vmbreiawt lor Aqwest es lo meo fllh kariss^rae auue e uou§ nenc de la niuola diczent luy E ewcerq?/e regardant uiaczament non uigron alcun plus si no« tant solament yesus can lor E lor deysendent del mont comande a lor qn-illi non recoiutessan a alcun las cosas qu-ilh auian uist si non qnant lo iilb de la uergena sare rexucita de li mort . E ensemp tengron la porolla enapres lor encercant qual cosa fos cum el sare rexucita de li mort E de.
.
.
.
.
.
.
mandauan luy
Bonca li pharisio e li scr^ptura per qne diczon Gar couenta helia ueuir prnmierament Lo qual respondent dis a lor Cu)n lielia sare uengu restaurare pr«{mierame«t totas cosas E en qual diczent
.
.
.
.
.
maniera es script spreczia
Mas yo
.
uergena qn-el suffra motas
al fìlh de la
uenc
die a uos qne helia
cosa uolgron enayma es script de luy
grant co^^pagnia encerqne lor tot lo pbble [poble] uesent
.
E
yesns
teron e corent saludauaw luy
E vn
,
.
li
.
E
e feron
cosas e sia de-
^
a luy qual que qual
aenent a
li
seo deciple uewc
scriptwra ensemp qnerent con lor
.
E
s-estabusic viaczament e s-espa[60 vjuan-
.
E demanda
lor
.
Qual cosa quere entre uos
.
mestre yo hay aporta lo meo fìlh a tu hauewt socz sperit lo qual lo pren en chascun luoc e tormenta luy e
scuma
de
e
la
compagnia respondent
streng las dent e seca
degittessan luy e
non pogron
.
.
.
E
.
Lo qwal
yo hay dit a
li
teo deciple
res^^ondent dis a lor
.
qu-ilh.
generacion-
mescresent quant longument sarey enapres uos tant longament suffrirey uos Aporta luy a mi e porteron luy E cum el agues uist luy 1 esperit contorbe luy viaczament E cagi en terra se uiotaua scumant E el domande .
.
*
Il '-s'
è aggiunto.
.
Nuovo Testamento
Il
53
valdese.
q?mnt ha de temp depoys que ayczo li deuenc Mos el mes luy souendierament al fuoc e a las aygas que Mas si tu pos aiuda nos marceneia de nos Mas jestis dis a destrues hii/ E lo payre luy Si tu pos creyre totas cosas son poderossas a li creseflt payre de luy
lo
.
.
dis de la eyfawtilhanta e
.
.
.
.
del fantin criàant viaczament coìi lacrimas diczia
segnor yo creo aiuda
.
mia mescrese?2cza E cum yesus uegues la compagnia e»isemp corrent sperit sort e mut yo comando a tu menace al socz sperit [61 r] diczent E cr«danl e tormewtant luy eis de luy e non intrar d-a.qm-ena.nt en luy Mas tenent la man de luy lene raot e issic de luy e fo fait coma mort E cum el fos intra en la mayson li deciple de luy demanluy e se lene E el dis a lor àeron luy en segret Nos per que non poen gittar hiy Aqwesta generacion non pò issir en alcuna cosa si non en orac?on e deiunis E lor anna d aqui annauan per galilea E non uolia que alcun ho saupes la
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
E
ensegnaua
el
li
seo deciple e diczia a lor
mans de
.
Gar
lo
filh
de
uergena
la
otne e auciren luy e oucis rexucitare al
Sflre liora
en
las
Mas
ilh
mesconoisian la parolla e temìan demandar luy e uengron en
dia
.
cafarnon
cum
qua\
li
trattauan en la nia
.
li
ilh fossan
Mas
Qual de lor fossa maior
mayson demandaua
a la
ilh teissian si acer .
E
lor
3
.
Qual cosa
.
aguessan desputa en la uia
repausant appello
li
.
12
.
.
a lor
e dis
.
.
Si
E prealcun noi esser pr?/mier el sare derier de tuit e menistre de tuit nent vn fantin bordone luy al mecz de lor lo qtial cuw el 1 agues embracza Qual que qual recebre vu [61 v] de li fantin d aq?/esta maniera dis a lor E qual que qual recep mi non recep mi Mas luy al meo nom recep mi .
.
.
.
lo
qual trames mi
.
iohan responde a luy diczent
.
mestre nos ueguen
E iehsu dis vn gittant demoni al teo nom e non sec nos e deueden luy Car alcun non es lo qnal facza uertu al meo nom Nora uolha deuedar luì/ Gar qtial que qual non es cantra e poisa viaczaraent parlar mal de mi Car qual que qual donare beore a uos vn calici d ayga nos es per uos Car uos se de al meo nom J^ ^^'^ uerament a uos el non perdre x^''^^ la soa marci E qual que qual scandeleiare vn d aqn/sti petit cresent en mi bon es a luy maiorment si mola asinaria sia cercunda al col de luy e E si la toa man scandeleiare tu talha ley Car bon es a sia mes al mar tu intrar deuol en ulta que hauent doas mans annar en la pena al fuoc .
.
.
.
.
.
.
•
.
.
.
.
lo uerm de lor non more e lo fuoc de lor non es pe scandeleiare tu talha luy bon es a tu intrar czop ea Ulta eterna que hauent duy pe e esser mes en la pena del fuoc non stegniuol ont lo uerm [62 r] de lor non morre e lo fuoc de lor non es stei«t . E si lo teo olh scandeleiare tu tray luy e gieta lo de tu bon es a tu intrar
non
araortiuol
steint
.
E
si
.
Ont
lo teo
reame de dio con vn olh que hauent duy olh e annar en la pena del uerm de luy non more e lo fuoc de lor non es steint Car La sai es vnchascun sare prona per fuoc e tot sacrifìci sare sala de sai Aya sai en bona Mas si lo sai non es sala en qnal cosa co?idiren luy al
fuoc ont lo
.
.
.
.
.
uos e pacz entre uos
X. E leuant d aqui uenc en
compagnias
s
las fins
aiosteron dereco a luy
.
de iudea outra Io iordan
E ensegnaua
lor
cnayma
el
.
E
las
aula usa
.
54
S;ilviuiii,
plmrisio
li
IC
laivssar la
apropiajìt
raolher
Mas
.
Si ley a 1 owane demandauaTi luy tewtaut luy Moyses outreie scriprc respondent dis a lor A li qual jestis respondent dis Moyses scnps .
el
carta de refu e laissar la
.
.
.
Mas del come?zczamewt Emperczo 1 ome laysare de la creatura dio fey lor mascle e fewna e dis lo seo payre e la soa raayre e aiostare se a la molher e saren duy ere vna Mas vna carn homme non depfl?"ta Dorica la [62 v] non son duy carn ixquest
comandament
a la durecza del uos/re cor
.
.
.
.
czo que dio aioste
d-eyczo meseyme
.
,
E li E el
deciple de h/y demotJidauaw dereco e» la maysore dis a lor
Qual que qual laysare
.
auienare autra comet auouteri sobre ley
haro» e noceiare a autre auoutra lor
.
Mas
deciple
li
menaczauaw
.E
la
si
la soa raolher e
molher
laysffre
lo
seo
E
presentauaw a luy peticz qu-e\ toqMes presentant Li qwal ctim jesus uegues
.
li
.
mi e non uolha Yo die ueraraewt a uos Car lo regne de dio es d-eytals Qual qtie qual non recebre lo regne de dio enayma petit non intra en luy E enbraczant lor empausant las mans sobre lor beueicia lor E cum el fossa i.ssi en la uia vn correret genolh piega deuawt luy pregaua luy diczent porte non degnamene e dis a lor laysa (ieuedar lor
li
petit ueuir a .
.
.
.
.
.
bon qual cosa farey que recepia vita eterna Mas yesws dis a luy Alcun non es bori si no« vn dio Conegues tu li per que dis a mi bon Nore aucires Now robares No?i dires comandament Kore auoutrares fals testimoni Non fares e«gan Ho?ira lo teo payre e la toa mayre Mas mestre yo ay garda totas aqwestas cosas el re[63 r]spo?^de/lt dis a luy de la mia iouentu Mas yesMS regarda luy ame luy E dis a luy vna cosa manca a tu Vay e uent tot czo que tu as e donna a li paure e aures trasor al cel e uen e sec mi lo qw«l contrista ew la paroUa anne plorant . Car era auent motas possessions E ielisu eHcerq?/e regardant dis a li seo deciple Quant greoment intraren aqz/Zlh que han pecunias al regne de dio niestre
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Mas
li
.
deciple s-estabusian en las parollas de luy
dereco dis a lor
.
filholet
nias intrar al regne de dio lo pertus de
.
qnant greo cosa es
1-agulha que lo rie intrar
pres dio
.
Car
.
confidant ew las pecu-
Plus legiera cosa es lo carnei trappassar per al
regne de
meseyme
se mereuilhauan diczent entre lor
yesMS regardant lor dis
li
Mas yesns respondent
.
Non poderosa
.
E
es enapres
totas son poderosas enapres dio
.
dio. Li
E
li
q?ml maiorment
pò esser
qiial
ornine,
.
fait salf
.
E
Mas non ena-
peyre comence dire a luy
uete nos laysen totas cosas e liauen segu tu iehsu respo?«dent dis yo die
uerawent
a uos.
Alcun non mayre o
o serors o payre o
[63 v] es lo qwal filh
o
camp per mi
haya laysa mayson o frayre e per
1
auangeli lo q?/al non
recepia cent uecz tant ara en aqnest temp meysons e frayres e serors e mayres e filhcz e camps cun persecucions e al segle auenador ulta eterna Mas moti pr?<mier saren derier e li derier prnmier Mas ilh eran en la uia .
.
raontant en ier2/salera E yesns annaua deuant lor e s-estabusian e seguent temian E prene/it dereco li 12 deciple comence dire a lor aq^ellas cosas las qnols eran ha uenir a luy . Car ueuos nos monten en iernsalem e lo filh de la uergena sare liora a li prmci de li preyre e a li scri'ptnra e .
.
a
li
uelh e condanaren luy a mort
.
.
.
E
liorareu h(y a las gent e scarniren
Nuovo Testamento
Il
53
valdese.
luy e scnpiren Iny e batre?i hiy e auciren luy a niort . e rexucitare al tercz mastre E iaco e iohan filh de czebedio s apropierow a luy diczent ilia nos uolen que tu faczas a nos qual qwe qnal cosa nos demandare» . Mas el .
.
<lis
a lor qual cosa uole que yo facza a uos
nos sean
1
un
a la toa dreyta e
autra
1
[l.
.E
ilh diserow
-e]
a la senestra en ta gloria
Otreia nos que
.
demanda
.
Poe esser bapteia del baptisme del qual yo heore lo calici lo qual yo beuo . Mass seser a la mia dreyta o en la senestra non es meo donar soy bapteia a uos Mas a li qual es apparelha Mas li 10 auuent comenceron ewdeMas yes?/s appellant ior dis a lor Uos sabe gnar se de iaco e de iohaw a las gencz segnoriian a lor E li prmci comandar uist aq?/*lh que son Car [64
r]
Mas iehsu
dis a lor
.
no?» sabe qual cosa
Acer uos
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
an poesta de lor
(le lor
Mas non
.
es enaysi entre
uolre esser maior sare uos^e menistre
uos
Mas qual que qual
.
E qual que qual
.
uolre esser pruraìer
uergena non uenc qu-el fos ameniarma redencion per moti E uengron cn hiericho E luy annant de hiericbo con li seo deciple e mota moutecza Bartimeus lo qwal era cec sesent e mendigant lo filh de Timee uomma Car lo es yesws naczario comence iusta la uia lo qual tnim el agues auui yesMS filh de dauid marceneia de mi E moti menaczauan cridav e dire
en uos sare serf de stra
.
Mas
tuit
.
Car
lo filh
de
la
qu-el amenistres e dones la soa
.
.
,
.
.
.
,
luy qu-el teises ceneia de mi
.
E
.
Mas
cr/daua maior/nent
el
iehsu istant comande luy esser appella . E lor appellant leua el appella tu Lo qual gitta
lo cec diczian a luy sias de fort corale
.
.
uestimenta e corrent uenc a luy
la soa
E yesMS res^oudent
.
Lo cec dis Qual cosa uoles que yo facza a tu recepia la uista Mas yesus dis a luy uay la toa
a.
.
.
ment
en
e seguia luy
XL E cum trames duy de
el s li
de dauid (m)[64 v]raar-
filh
.
luy
dis a luy
.
mestre que yo
.
fé fey tu salf e
uenc viacza-
la uia
apropies de iernsalem e de bethania
seo deciple e dis a lor
.
Anna
Castel
al
ira uos e intrant lay viaczament trobare lo polhen
owme
Deslia luy e
li
amena
al
lo
mont d
oliuet
qwal es con-
non
a sobre lo qtial
E
alcun dire a
sesie encara alcun de
li
nos qnal cosa facze
Dicze car lo segnor en ha nececita e laysaren luy troberon lo polhen lia deuant la porta defora cn
viaczament
.
.
.
1
.
si
E annant
la via forca e deslian luy
.
E
cosa facze desliant lo polhen
alcanti de .
istant aqni diczian a lor
li
Li qnal diseron a lor
Qual
.
enayma iehsu aula
co-
polhen a yesws E pausant Mas moti stenderon lor n luy las lors uesti[65 rjmentas sesie sobre Iwy uestimentas en la uia Mas li autre talhauan las brancbas de li albre e stendian en la uia E aquiììi que annauan deuant e aquiìh que seguian Aquel que uen al nom del segnor sia cridauan diczent Fay nos salf
manda a
lor
,
E
layseron lor
.
E
amen[e]ron
lo
.
.
.
.
.
beneit
cn
.
Lo regne
las auteczas
.
del nostre payre .
E
.
danM
.
intre en iernsalem al
lo
qnal uen sia beneit fay nos salf E eucerqne regardant
te/nple
.
12 ora de uespre isssic en bethania cun li seo deciple E en 1 autre dia cum ilh issesan de bethania famcie . E cu»i el aguesa uist de long figuiera hauent folhas uenc si per auentura trobes alcuna cosa e» ley E cum el fossa ucngu a ley non trobe alcuna cosa si lor tuit
cum
la fos ia
.
.
1
.
.
Salvioui,
S6
non folhas Car la non era lo temp de las fias E respondenl dis -a ley . E li deciple de luy Alcun ia non manie plus fruc de tu eu [1. -n] eterna ho auueron E illi uenent dereco en ler?/sffllem E cum jesus fos intra al .
.
.
.
.
tewple coiiience gittar fora
co«?prant e
li
uendent
li
tempie
al
E
.
ti-astorne
cambiador e las cadieras de li ue?jdent las colunzbas e non laisaua que alcun traportes uaysel per lo tefwple E eusegnaua [65 v] diczent Banca non es script Car la mia mayson sare appella meyson d a lor de
las tauias
li
.
.
.
gent Mas uos facze ley balma de layrons La qual prmci de li preyre e li scr/ptura q?/erian en qua) maniera Car illi temian luy Car tota la compagnia se mereuilhaua deslruesan luy E cum uespre fossa fait issia de la citta E cum sobre la doctrma de ìuy Uh trapnssessan de matin uegron la figuiera fayta secca de la reycz E orflcion a totas las
cosa auuia
.
.
li
.
.
.
.
.
peyre se recorde e dis a seche
E
.
ìiiy
mestre vete
.
yesus respondeìit dis a lor
tare al seo cor
luy
fait a
crese
.
Car o recebre e uenre
.
la fé de dio
cosa dire sia fait la sare
uos
E cuw uos
.
qual es en
li
cel
li
en ierusalem
uastre peca
cum
e
E
.
annes
el
al
qual es en
lo
li
si
cel
uos non perdonare lo nostre payre lo
sì
non perdonare
perdona
istare a orar
uos aue alcuna cosa cantra alcun que lo uos^re payre
perdono a uos
demanda
Totas las cosas las qnrtls orant
.
a
Yo die ueramenfc mar e non dubi-
.
tol te e gietta te al
Mas creyre que qual que qual
Eraperczo die a uos
.
Aya
.
mont
a uos qual que qual dire a aqnest
maleyczis
la figuiera la qtial tu
uastve peca
a uos
li
tempie
li
E uengron
.
so[66 rjbeyran preyre e
dereca scri'p-
li
apropieron a luy e diseron a luy En qual poesta facz aq^^estas cosas e qual done a tu aqnesta poesta qne tu faczes aqwestas cosas .
tura e
li
uelh
s
.
Mas yesus respandent sponde a mi
e
dis a lor
.
Yo demandarey
de iohan dont era del cel o de
tisrae
sauan entre lor diczent
non creses
a In^
.
Nos non
fos
el
saben
o
li
ome responde
e re-
,
E
ome nos temen
li
uerament prophe^a
.
E
Mas ilh penBanca per que
mi
a
Si nos diren del cel el dire a nos
.
nos diren de
si
.
hauian iohan enayma yesus
vna parolla
a uos
yo direy a uos en qual poesta fauc aqnestas cosas. Lo bap,
.
poble
lo
.
Car
tuit
respondent disseron a
iehsu respondent dis a lor
.
E yo non
direy a
uos en qnal poesta yo fauc aqwestas cosas
XIL E coraence
a parlar a lor en semblanczas
home
piante uigna e
e cerconde ley de sauicza e caue lac e eydifiqwe torre e loguc ley a
tiuador e anne en pelegrinage e frames a
receopcs de
li
.
E
E
.
es
1
eretier
.
E
[66 v]
.
plusors autres alqnaut batent
hauent dereco vn filh per auentura temaren
Aqnest
uergogna
.
meo
filh
Mas
.
uene aucian luy e
1
li
Mas
Banca
.
cotiuador
tres
.
Non
li
autre ocient
.
leges aq?<esta scrittura
.
li
Donca Cor .
.
ereta sare nosira e prenent luy lo
cosa fare. Banca
uenre destruire
la
cotiuador diseron entre lor
ociseron e lo gitteron fora la uigna el
en
dereco trames autre e ouci-
Rarissime trames luy a lor dareyran diczent lo
co-
Li qual pr.s luy lo bateron
.
traraes dereco a lor autre serf e naffreron luy
testa e traraeseron hty con
li
cotiuador serf en temp qn-el
cotiuador del fruc de la vigna
e lo layseron uoit
seron luy
li
La peyra
la
lo ,
segnor de
E donare
qnal
li
la
la
uigna qual
uigna a au-
ediiTica/jt refuderoii
Nuovo Testaraeuto
Il
aqwesta es fayta
en
li
nostre olh
cap del ca«ton
al
E
.
.
valdese.
de lor
trameserow a luy alq?<«nti de
57
del seguor
es fait
querian tenir luy e tenirow
ilh conogroJi qu-ei agues dit
E
Ayczo
mereuilhos
e es
-miron] la co/Hpagnia
[1.
.
Cor
Aq?<esta se?«bla?icza e laisa luy a/mero/i
.
ph«risio e de
li
.
herodiaw qu-i\h preses-
li
mestre uos sabe?t Car tu sies ueray Car tu non regardas en facia d ome Mas enseLey esser dona lo cens a cessar o non lo gnas la uia de dio en uerita Lo qual sabent 1 engaw de lor dis a lor per qiie tenta [67 r] mi . donare^ Aporta a mi lo denier que yo uea Mas ilh lo preseMseron [1. -tero?i] a luy E san luy en parolla e
non
qiial diczo?i
li
as cura d alcu»
.
.
.
.
.
.
.
el dis
a lor
de cesar
Aqj^esta
.
ymagena
Mas jesns respondcnt
.
.
e la sc/'/pta del qtial es e ilh diserò» a luy dis a lor
Donca re«de
.
de cesar e a dio aq?/ellas cosas qiie son de dio
.
E
a cesar czo qu-es
mereuilhant se sobre
E li sadusio li qna\ diczon non esser rexureciora uengrow e dema?^mestre moyses scrips a nos que si lo irayre d-elcu?* dauaw luy dicze«t sarà mort e laysare molher e non laysare tilh lo frayre de ìiiy amene la molher de \ny e rexucite semewcz al seo irayre Jìonca lo eraw 7 frayres E lo prwmier receop molher e morie non laysa semencz E lo segont receop ley e morie e aq?<est non laise semencz E lo 3 semilha?jtament e semilhantament li 7 receopron ley e non layseron semencz Mas la fenna morie derierament de tuit Donca del qual d aqn^sti sare molher en la rexurescion ctim ilh sare rexucita agron ley per molher Yehsu Car 7 respondent dis a lor Non erra emperczo non sabent las scriptwras ni la uertu de dio Car cum ilh sare rexucita de li mort non noceiaren ni sare?* noceia Mas son euaywa li angel de dio al cel Mas non leges do, li [67 v] mort qn-ilh rexuciton al libre de moyses sobre 1 agollencier en qnal ma?tiera dio haya dit a h/y diczent Yo soy dio d abraam dio de yssac e dio de iacob. Dio non es de li mort Mas de li uio Donca uos erra mot . E vn de li scriptwra s apropie lo qwal auui lor ense?np qnerent E uesent hip
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
demande
qM-el aguesa ben respondu a lor li
comandanient
mandament
es
.
Mas
yes?/s
Israel
.
a luy qnal fos lo pr«<mier de tuit
responàe a luy
Car
.
lo
prnmier de
au Lo teo segnor dio es vn dio
.
E
tuit
co-
li
tu araares lo
de tota la toa arma e de tota la toa Aqnest es lo prnmier comandament Mas 2* lo es semblant a luy Tu amares lo teo proyme euayma tu meseywe Mas autre aomandamenì non es maior d aqn/sti E 1 escr«ptnra dis a luy
teo segnor dio de tot lo teo cor e
pensa e de tota .
la toa uertu
.
,
.
.
.
.
mestre en uerita tu dissies ben
E
.
Car
lo es
vn dio
.
e
non
es autre stier luy
.
ama de tot lo cor e de tot 1 entendamewt e de tota 1 arma e de tota la forcza e ama lo proyme enayma tu raeseyme es maior de tot olocaost e sacrifici Mas yesus uesent qn-el agues respondu sauiament dis a luy tu non sies long del regne de dio E alcun no?i ausaua ia demandar ìny E sia
.
.
yesus respondent diczia ensegnant
maniera diczon sant sperit
yo pause
li
.
.
x^^^i
Lo segnor
•
tempie
esser filh de dauid dis al
meo segnor
teo enemic scamel de
luy segnor e dont es
.
al
filh
de luy
li .
teo pe
.
.
Li scriptttra. [68
Car mesey/we
.
r]
dauid
en qnal .
.
Donca
el
E mota compagnia
mcsey?He
.
eu que
dis
se de las mias dreytas entro
dauid
.
di
auuia luy uolu?itie-
68
Salvioui,
ramcrat
.
E
doctrma Garda uos de li scr/ptura li anuar cw longas ueslimentas e esser saluda en li marca e seser
diczia a lor en la soa
qtial ViOÌan
en
pr^mieras cadieras en
.
siuagogas e
pn^mìer repaus en
las cinas
.
Li qua\ deuoran las meysons de las ueuas sot enfegnament de longa oracion
.
las
las
li
ampie ludici E jesus sesent cantra lo tresor regarE moti daua en quaì maniera la compagnia gittaua la monea al tresor ^ rie gittauan motas cosas Mas cwn vna paura ueua fos uengua mes duy menu la qual cosa es cadrant E ensemp appellant li seo deciples dis a lor Yo die uerawent a uos Gar aqwesta paura ueua mes plns de tuit li quaì meseron de czo que haèundiaua a lor ilas aq?<esta de la soa besogna mes Aq?«'sti recebrcn t^ìus
.
.
.
.
.
.
.
hac
totas las cosas las quals ilh
[68 v] XIII,
E
cu??i
tot lo seo viore
tempie vn de
el isses del
mestre regarda quals peyras e quals edificament a luy
Ues tu
.
qual non
la
tempie
grant
tuit aqM?sti
sia destruyta
.
E
.
peyra non
.
seo decìple dis a luy
E
jesiis
Sfflre
.
respondent dis
laysa sobre peyra
mont de las oliuas cantra lo Di a nos andrio demandauan Iny a part
cu?» el seses al
Peyre e iaco e iohan e
,
edifìci
li
.
cora aqnestas cosas srtren faytas e qual ensegna s«re qnont totas aq^testa cosas comenczaren a esser
consuwas
.
E
jesus respondent comence dire a
Crer moti uenren al meo nom Car yo soy Mas cum uos auuire bate e??ganare« moti x^ist Mas halhas e opinlons de gueras now temare dar la couenta esser fait la fin non es escara Car gewt se leuaren sobre gent e regue sobre regnc e sore mouament de terra per luoc e fam Aq?/estas cosas saren comenczament de dolor Mas ueia uos mesey/ne Car ilh uos lioraren &n li consolli e sare batu en las siuagogas E istare deuant li rey e li preuost per mi en testimoni a lor e en totas las gent pr?/niierament couenta predicar auangeli 1 E cum ilh uos auren amena e uos lioraren . non uolha [69 r] deuant pensar qnal cosa parla ^ Mas parla czo qne sare dona a uos en
lor
Ueia qne alcun non uos engane
.
dicsent
.
.
.
,
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Car uos non se parlant Mas lo sani sperit Car lo frayre liorare lo frayre en mort e lo payre lo filh E li filh se leuaren incontra li payron e tromentare?? lor a mort e sarett en eyramewt a tuit per lo meo aqnella bora
.
.
.
.
.
nom
.
Mas aqwel qne
sostenre entro a la
fin aqz^est
sare salf
.
Mas cum
abomiuacion de la dcsolacio?* istant aqni al q?/al luoc non dee aqnel que legis cntenda Adonca aqwelh qne son en iudea fuan en li mont E aqnilh que son sobre li teit non deysendan en la meyson e non intre uos ueyre
1
.
.
aqueì que sare al camp non Mas malanen^«ra a li emprenutrigant en aqn/lh dia Mas ora que ellas non sian faytas Car en aqnilh dia sarcn trebulacions tals qnals non foron del
mayson
qn-el prena alcuna cosa de la soa
.
E
retorne en dareyre penre la soa uestimenta
guant e a
li
.
en 1 uuern comenczawent de .
^
^
Prima Leggo
di
'
menu
così,
o viceversa.
la
ma
creatura la qnal dio cree entro ara ni sare fayt
',
si
v^ede cancellata la parola
in realtà
mal
si
'
denier
.
E
'.
decide se s'abbia '-a' ridotto ad 'e',
.
Mas el segnor non agues abreuia li dia tota carn no?* fora salua Bonca si alcu» dire a uos . li eyleit li qua] el eylegic
lo
si
.
abreuie lo dia per
Ueuos X^ist
yjist
.
.
ueuos
es ayci
.
li
tr/bulacion
.
la soa resplawdor
non donare
la luna
son a
las quals
cum
se?Hbla?icza de la fìguiera
uos conoysore
Cor
.
Cor
aq?/esta generacio[n]
Mas alcun non sap d aque\ no?* io
payre
temp
Enay/?za
a
11
.
seo
1
ome
Mas
.
dia ni de
Ueia uellia e ora
.
.
Donca uelha
.
las
cm??*
bus
li
Mas e?nprene
uos ueyre aqwc-
Yo
.
die uerame?*t
e?*tro q?/e to:as cosas sia?*
mias paroUas
ora ni
1
.
angel
li
Cor uos non [70
no?? trapassaren
cel ni lo tllh
al
Cor uos
no?* sabe
mecza
sera o de matin o en la
E
.
E
.
done .
cora lo segnor de la meyso?* uegna de
que cun
noit o al cant del gal
subitame?*t no?* trobe uos dorme?*t
.
coma?*de qti-el uelhe
al portonier
.
si
sabe cora sore lo
r]
ana?*t e?* pelegrinage layse la soa meyso?*
poesta de cascu?*a obra
se?-f
Enaysi
.
empres en
non trapassare
l'aytas lo cel e la terra trapassare?*
quatre uent de
li
cel
li
ley sore tenre e las folhas sore?*
es ia enpres
1 ista
stas cosas esser faytas sapia qti-el sia
.
seo eyleit de
li
ram de
lo
las stellas del cel
moguas E adonca mota uertu e?* gloria
a la sobeyranecza de
e?*tro
E
.
cel sore?*
li
niuolas coti
e?* las
seo angcl e aiostare
li
estremeta de la terra
.
dis a
fait
sore scorci en aquiìh. dia enapres aqwella
Ado?ica trametre
uos
deuant
Boìica uos ueia ueuos
pò esser
ueyre?i lo filh de la uergcna uenent
<i
[69 v]
.
lo solelh
saren cagewt e las uertucz
.
fals
Mas
.
E
.
Cor
.
ensegnas e mereuilhas a en-
eleit si
uos totas cosas
j)as
aqui non o creyre
el es
e fals propbefa se leuare?i e donare?*
.
gauar neis
J
95
Nuovo Testamento valdese.
Il
.
Mas
czo que yo die a
el ue?*re
uos die a tuit
uelha
XIV. Mas era pasca e e
li
scr*ptura q?/eria?*
sesa/*
.
Mas
l'ossa fait al
e?*
non
ilh diczia?*
poble
.
E
li
ayme enapres duy
q?/ol
al
maniera
dia festiual
cu??* el fos
iorn
.
E
sobeyrau preyre
li
te??guessa?i hty con e?*ga?* e
1
aucis-
que per auertt?*ra remor no?*
en bethania en la meyso?* de simo?*t
lo
lebros e se repauses fe?ma ue?*c haue?it uaysel d o?*gue?*t nart pist precios
E
rot lo uaysel esca?«pe
'
sobre lo cap de
l?/y
.
Mas
.
alca?*ti era?* porta?*t no?*
Aq?/e4a predicio?* d o?*gue?*t per Cor aq?<est onguent poya esser ue?*du plws de trey cent deuiers e esser dona a paures e freraia?* e?* ley Mas yesus dis laissa ley per qwe se trist a ley [70 v] Uh obre bo?*na obra e?* mi Cor paures aure
degnarne?*! entre lor mesey?ne dicze?*t q?-<e
es fayta
.
,
.
.
.
totauia con uos totauia
.
Uh
.
E cum
uos uolre poyre far ben a lor
.
no?* aure
:
euajigeli sore predica e?* tot lo mo7»t
recorda?*cza de ley
e?*
Mas mi
ha pogu ilh deua?*t ue?*c ogner lo meo cors Yo die nerameni a uos que en quai que qua\ luoc aqwest
a fait czo q?/-*lh
e?* la sepult?/ra
.
.
E
.
E
czo q?<e aqwesta fey sore recointa
iuda scarioth vn de
li
.
12
.
a?*ne a
li
sobeyra?*
preyre qu-el liores luy a lor . Li qua\ auue?*t s alegreron E promesero?» a luy do?*nar pecu?*ia . E qweria e?* q?/ol ma?*iera el liores luy a lor coue.
^
'e-' è in fin di linea, e resta
stetica
non
dubbio se sia semplicemente l"c-' pro-
piuttosto la congiunzione 'e', che la sintassi ammetterebbe.
60
Salvioni,
niuolmcwt
E
.
lo p?7<micr
tu manies la
a tu
q^iie
lor
Anna en
.
al qiial
mestre di
.
ayrae quant s[a]crifficauan
lì
la-
pasca
.
.
.
homme
la citta e
segue luy
de
dia
Al quaì luoe uoles que nos awnaw e ap«?"elha» pasca E el frames duy de li seo deciple e dis a
Li deciple Aìczon a h/y
cantra cerare a uos portant barrii d ayga
intrare dicze al segnor de la meyso?i
Gar lo Ont es lo meo repaus al qual marne la pasca con li meo deciple E el demostrare a uos gra»t solier e aqui app«?-elhare a nos E li deciple de luy annero» e nengron en la citta e trobero?» enayma [71 r] el aula dit a lor e apparelherow la pasca Mas fait lo uespre uenc con li 12 e lor repausant e mama7tt yesus dis Yo die uerament a uos dar vn de luoc
el
.
.
,
.
E comewcerow esser contrista Banca soy yo lo qiial dis a lor vn de li 12 lo qual ewteng la man co7i mi en 1 escudella E acer lo filh de la uergena uay enay?Ha es script de lict/ Mas malaup?Uura a aqiieì home per lo qual lo tìlh de la uergena s«re liora bora era a ìiiy si aq?<el home non fos na E lor manì&nt yesus receop lo pan e beneycewt frains e done a lor e dis Recebe e mania E receopu lo calici faczent Gar ayczo es lo meo cors grac/as donne a lor e tuit begron de Iny E dis a lor Aq?<est es lo meo Yo die neraìnent sang del nouel testawewt lo qtiaì sare scampa per moti a uos Cor yo non beorey ia d aq?/est tignale de uicz entro en aq?<el dia uos liorare
mi
E
.
.
.
.
.
aqueì que ma^iia con mi
vnchascuw
e dire a hit/
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
quant yo beorey luy nouel
al
mont de
dis a lor
las oliuas
aqj^csta noit
sparsas galilea
E
.
.
jesiis
.
E jesns
.
Gar
script es
regne de dio
.
E
dita la lausor
issiron al
Tuit uos sare scawdelicza en mi eu
.
s«ren
lo pastor e las feas del grecz
yo ferrey
Mas pois [71 v] que yo sarey rexuscita annarey deuajit uos e» Mas non yo Mas peyre dis a luy E si tuit saren scandeleia dis a luy Yo die uerament a tu Gar tu encoy en aqnesta noit .
.
.
.
.
prMmieraw?ent que lo gal aya donna
la
uoucz per doas uecz
sies a
denegar
mi per tres uecz Mas el parlana pb<s anplament E si couentare a mi ensemp morir con tu non te denegarey Mas tuit diczian semilhantswnent .
.
.
.
E uengron
al
luoc lo quaì es dit iesseraani
ayci entro qtie yo aure
E
.
pres con
raewce a spauawtar e a encreyser a la mort sostene ayci e uelha terra
la dis
oraua qne
si
li
seo deciple
peyre e iaco e iohan
.
Sese
.
E
se co-
mia arma es trista entro fossa issi vn petit cagic sobre
dis a lor la
E cum
.
dis a
el
E pogues esser fait 1 ora trapasses de luy cosas son poderosas a tu Trapassa aqnest calici
la
si
payre payre totas
.
de mi
e
E
.
E
.
.
Mas non czo qne yo uolh Mas czo que tu uolles E uenc e trobe dorment E dis a peyre simont dormes non pogues uelhar cun mi per vna bora Uelha e ora que uos non intre en tentacion Acer l esperii es aparelha Mas la carn es enferma E annant dereco ore diczent aq?<ella meseyma parolla Gar [72 r] E retorna dereco trobe lor dorment
lor
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
li
olh de lor eran agraua
.
.
E
mesconoissian qwcl cosa respondessan a luy
E
.
uenc la tercza uecz e dis a lor Dormeia e repausa basta 1 ora uenc Leua ueuos lo filh de la uergena sare liora en las mans de li peccador Encara luy parlant Judas e annen uenos aqnel qne liorare mi es pres d-escarioth vn de li 12 uenc E mota compagnia con luy con glay e con .
.
.
.
.
.
Nuovo Teslanieuto
11
bastons trames de
sobeyran preyre e de
li
dorma a
treytor de luy auia
lo
valdese.
61
uelli e de
li
ensegna diczent
lor
scriplum
li
Mas
.
Qual que qual yo
.
meseyme es tene luy E amena luy sca?iutriaine?it E cum el uengn viaczament apropiant a luy dis meslre dio te salue e bayse iiiy Mas ilh giltcro?i las ma«s a luy e tewgrora luy M.as vn de li cerqwe istawt fora menant glay ferie lo seri del sobeyran preyre e talhe a luy 1 aurellia E jesus res^ondent dis a lor Uos isses e^isemp pewre mi cure J)aysarey ci
.
.
l'ossa
.
.
.
.
.
glay e con bastons enay/«a leron e?isegunnt al tewjpZe plias
.
Adonca
tuit
E non
.
.
Yo
ero per chascure iorn cnapres
tengues mi
Mas que
.
deciple de \uy lay[72 v]sant luy fugiroji
li
nu
iouewcel seguia \uy cubert d ung linczol sobre lo cors
Mas
el laissa lo linczol fugic
preyre
.
E
tuit
preyre e
li
li
de lor
scr^ptz<ra e
peyre seguia luy de long entro
con
li
nu
tot
al
E
.
s aiosterora
palays del sobeyrora
menistre e scaudaua se al fuoc
.
Mas
.
e presero?» luy
.
amenero?» ^esus al sobeyra»
uelh
li
uos
comMas yn
las scr/pturas sia»
[1.
ensenip
sobeyran preyre e
li
Mas
.
-a«] preyre e seya tot
lo
conselh qweriaw teslimom incontra yesus qu-ilh lioresan luy a raort e no»
trobauan E moti diczian fals testimoni incontra luy diczent Car nos auuen luy diczent Yo desliarey aqnest te?nple fait de man e en trey iorn yo en edificarey vn autre lo qwal non sare fait de la man E lo testimoni E lo soberan preyre leuaut al mecz demande de lor non era coueniuol Non res^ondes alcuna cosa a aqnestas cosas que son ditas yesus diczent E non responde alcuna cosa Lo socantra tu d aqnist . Mas el teissia beyran preyre demande luy dereco e dis a luy Sies tu ^^^ de x'''^^^' .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
dio beneit
.
Mas yesns
a luy
dis
.
Yo soy
E ueyre
.
lo filh
•
de
la
uergena
sessent de las dreylas de la uertu de dio uenent en las niuolas del cel
sobeyran preyre scarczant testimoni
cncai'a
las soas
uestimentas dis per [73
Uos aue oui (b)blestema
.
.
Qual cosa
qual tuit condanerow luy esser encolpa de mort
.
E
r]
.
E
es uist a uos
alcanti
lo
que desiren .
Li
comenceron
scupir en luy e cubri la facia de luy e batre luy de collas e dire a luy
propbeteia
.
E
menistre batian luy de gautas
li
.
E
cani peyre fos al palais
de sot vna de las seruentas del sobeyran preyre uenc E cnm ilh. aguesa uist peyre scaufant se regardant luy dis E tu eras cuw yesMS naczario Mas el denegue diczent yo non say ni conoc que tu diczes E issie defora .
.
.
.
deuant
lo palais e lo
gal caiite
.
Mas
cutn autra seruenta agues uist luy
comence a dire a li encerque istant Car aqnest es de lor . Mas el denegue dereco Euapres vn petuit aquilh que istauan diczian dereco a peyre uerament tu sies de lor Car tu sies galileo Mas el comence a scuminigar e iurar Car yo non say aquest home lo qnal uos dicze. E lo gal (lereco
.
.
.
.
.
cante dereco viaczamewt
auia dit a luy
per
li
.
vres
uccz
XV.
[73 v]
uelh e con el dis a
peyre se recorde de la parolla la qnal yesns
E comence a plorar E li sobeyran preyre
li
liorero» a pilath
Mas
E
.
pr?<miora?nent qne lo gal canta doas uec tu denegares
scriptiira. e .
Adonca
luy tu o dis
.
mi
feron viaczament de matiu conselh cu»
con tot lo conselh
.
Ameneron yesns liga e lo Tu sies rcy de li iudio
pilat
demande luy
E
sobeyran preyre acusauan luy en motas
li
.
.
Salviuni,
62
Non rcspondes alcuna demawdaua luy diczent M«s yesus non responde plus alcuna Mas per lo dia festiual lo preuost Enaysl que pilath se mereuilhcs cosa Mas era solia laysar a lor vn de li lia quaì que qua] aguessan dema?tda Lo qua\ ere la lo qual era dit barrabas lo quaì era liga con li mal factur E cum la compagnia fossa monta ilh comence tenczon aula fayt homecidi E pilat responient a demandar qw-el fes euayma el lor solia toiorn far cosas
Mas
.
pilath dereco
.
cosa ueias en qwfflutas cosas acasaw tu
.
.
.
.
»
.
.
.
a lor dis
vole qtie yo layse a uos lo rey de
.
indio
li
Car
.
sabia
el
quo
Mas li auesq?<e aula» scosobeyra» preyre auian liora luy per ewuidia mogu la compagnia qu-e\ layses a lor maio[r]ment barrabas Mas pilat re-
li
.
.
spondent dereco dis a lor li
indio
[74
.
Mas
r]
Banca qual
.
cosa uole que yo facza al rey de
Iny
dereco crucifica
ilh crideron
,
Mas
pilat diczia
.
Mas cridauaw maiorment crucifica luy E liore jesus batu de pilath uolent satiffar al poble laise a lor barrabas Mas li canalier ameneron luy al palays del preflagel qu-el fos crucifica Car qwal cosa fey de mal
Mas
.
ilh
.
.
.
uost
E ewsemp
.
apella tota
compagnia
la
E
.
plegawt empansauaw a luy corona d-espinas diczewt
Dio
.
rey de
te salue
enserap scupian a hiy
E
.
iudio
li
pausant
stimentas de luy
yn trapassant
.
E
de
.
E
E
poys qw-ilh de las ne-
la polpra e uistigron luy
fora menerore luy qre-el fossa crucifica
Simout sirinienc ueneret de
.
.
saludar luy
cap de luy de cana e
ferian lo
genolh auraua» luy
li
agrore scarni a luy despolherore luy
E
.
uieston luy de polpra
E comewceron
.
E
.
forczerore
payre d alixaredri
la nila
E
.
E amenare luy al luoc de golgotha de ros qu-el portes la crocz de luy E donauare a luy beore vin cun lo qwal es e7?trepetra luoc de caluaria .
.
mirra
E
.
nore lo
receop
.
E cum
ilh
agrore
1
era la tercza bora
era script rey de e
vn de
diczeret
dias
uach
Fay
.
fellore
li
lo
tu
salf
crucifiq?<erore
iudio
las senestras
recointa con
E
li
E
.
.
E
crucificare
de luy .
E
li
luy
E
.
.
cruccifica ilh partirore las
que vnchascure preses
soas uestiraeretas me[74 v]tent sort sobre lor
E
lo
qw«l di
qual deslrues lo tempie de dio e redificas
meseyme
deysseret de
crocz
la
E
.
scr2ptura dicziare
li
Mas
con luy duy leyrore vn de las dreytas
la scr^'ptura fo complia la
trapassant blestemauare luy moueret
sobeyran preyre scarnent con
.
de la cayson de luy
titol
ure
1
.
E
fo
lor cap
li
Irey ere
semilharetameret
a
1
autre
.
.
trey li
El fay
li autre e si meseyme non pò far salf -/rist rey d israti Si el es deysenda ara de la crocz que nos ueare e creare E aquilh que erare cru-
salf
.
,
,
.
con luy repropiauare a luy
cifica
per tota la terra ere graret
lo
meo
cerqwe
uoucz
eretro a la
diczeret
dio o lo
istaret
meo
.
.
E
fo fait
nouena bora
^
ueiare
helia
ora
.
ere
la
Tenebra foron faytas nouena bora yesws cride
6»
.
Eli Eli lamaczabathani la qual cosa es eretrepetra
auueret dicziare
si
1
E
dio per que abandonies .
Ueuos
sporega d aci [75 r] erecerqMe pausaret
Laissa
.
uegna
L'^u' sembra ritoccato,
ma
el
ere
carena
depausar luy
a
è
mi
apella helia
.
.
E
alq?<anti
Mas vn
de
correrei
donaua beore a luy .
Mas yesws
pur sempre assai chiaro.
li
ere-
vmplic
diczeret
fora
.
manda
Nuovo Testamento
Il
grant uoucz spire
.
sobre ewtro desot
.
E la M«s
.
Uerament aquest home era de dio
eraw regardanl de long
maria de Jayme menor
.
qual istaua decentra uesent que
lo centurion lo
enaysi cridant agues spira dis las fewnas
63
valdese.
uela del tempie fo scarcza en doas part del de-
E
la
Entre las
.
mayre de ioseph
galilea seguiaw luy e amenistrauare a hiy
.
q?^als
solome
e
E motas
Mas
.
era maria raagdalena .
E cuw
fos
el
en
autras las qual era/»
ierMSrtlem E cuot sera fossa ia fayta Car lo Joseph de barimatia noaporelhament lo qtial uen deuant lo sabba ble caualier lo qual mesejme era sperant lo regne de dio Intre arJiament
ewsemp niowtas con luy en era
.
.
1
.
.
a pilat e
demande
lo cors de
jesus
Mas
.
mereuilhaua
pilat se
si
fossa
ia
E cum el agues mort E appella centuriow demande luy si ia fos mort E ioseph cumpre vn linczol conegu de centurion done lo cors a ioseph e mes luy bas de la [75 v] crocz e 1 enuolope del linczol e pause luy al .
.
.
rauniwent lo qnal era talha de peyra E uire ^ peyra a 1 us del muniment Mas maria magdalena e maria de ioseph regardaua?» al qual luoc fos pausa XVI. E cum lo sabba fos passa maria magdalena e maria de iayme e solome compreron vnguent que uenent ognesan y^sus E venon al mu.
.
.
.
niment vn de
sabba forment de matin
li
lor qual uoutare a nos la peyra de
ia lo solelh
na
us del muniment
1
la peyra uouta acer era grant forment
.
E
intrant al
.
.
E
E
diczian
entre
regardant uigron
muniment uegron
.
Joue
sesent de las dreyta cubert de uestiraenta bianca e s-estabusiron lo qual dis a lor
.
Non uos uolha spauantar non
el rexucite e
dice a
li
es ayci
.
deciple de luy e
Ueuos a peyre
.
Uos qnere
.
Car
el
yes?/s
de naczaret crucifica
qual pauseron luy
lo luoc al
.
Mas anna
annare deuant uos en galilea
e ueyre luy aqui enayma el dis a uos Mas ellas issent fugiron del muniment . Car temor e paur aula pres lor e non diseron alcuna cosa a alcun . Car temian [76 r] Mas yes^iS leuant de matin lo pr?/mier del sabba aparec .
.
prwmierament a maria magdalena de la qìial el auia gitta sept demonis Uh a/fnawt anuncie a aquilh que era agu cun luy plagnent e plorant Mas ilh auuent Car uisq?^es e fos uist de ley non creseron Mas enapres aqwestas cosas fo demostra a duy de lor en autra semblancza annant en la uilla E ilh annant anoncieron a li autre E ilh non creseron Mas .
,
.
.
.
derierament
.
repausant aparec a lor e sprone la mescresencza de lor e la durecza del cor Car ilh non auian cresu aquilh que auian uist li
.
11
.
.
E
Annant en tot lo mont predica 1 euana lor Aqwel qne creyre e sare bateia sare salua Mas aquel que non creyre sare condana Mas aq?<esta3 ensegnas segren aqwjlh que
luy esser rexucita
.
geli a tota creatura
dis
.
.
.
.
meo nom Uh parlaren per nouas lengas beoren alcuna cosa portant mort non noire a lor
creyrcn ilh gittaren demonis al
penren
li
pausaren pois
'
Ma
serpent las
.
E
si
mans sobre
li
.
enferm e auren ben
.
E
acer Io segnor yesns
qu-el parie a lor fo pres al cel e see a las dreilas de dio
Mas
iJli
Sulla prima asta dell' 'u-' sta un punfino, simile a quello che sta sull'
'i'.
sarà semplice errore.
.
64
Salvioui,
anna prediqMeron ew chascun luoc
seguor cnsewp obrawt
lo
e
cuwfermawt
seguent las ensegnas
la parolla
C. L'Evangelio secondo Luca. I
comencza
[76 v] Ayci
sobre
lo prolic
Lue
sa?it
Car acer moti s-esforcero?i ordeuar la recointancza de
las cosas
qwe sou
«owplias en nos euay?«a liorero?* a nos aqMilh que uengron del comewczanoble tcophile la fo uist a mi mewt E forojt mettistre de la parolla .
.
piMS curiosament totas cosas per liorde scr/pre a tu que tu conoissas la uerita d aqueìlas ^ parollas de las qtiaìs tu sies ensegna 1. Ayci comencza 1 euangeli de sanct lue copitol [1. ca-J I. Mas vn preyre per nom czacaria del lignage de abia fo en li dia de horode lo rey de iudea e la niolher de luy de las filhas de Aaron e lo nom de ley eliczabetli Mas ambe duy herau iust derawt dio annant sencza rancura en tuit li comandament en las iustificaciows del segnor E filli non era a lor ewperczo qiie heliczabeth fo sterla. E ambe duy auian auancza en li ,
.
.
lor dia
Mas
.
pauses
1
cum
fo fait
czacaria huses del preueraie issic per sort qw-el
e«cencz derant dio sego?it
de la soa uia
la costu??2a del
lutre al tempie del segnor
.
era orant defora a
1
ora de
encencz
1
Mas
.
luy istant de las dreytas de 1 autar e de torba e temor s-embriue sobre luy . Mas
temer a tu moti
.
Car
appellares lo
filh e
nom
E non
.
beore uin
ni
del uentre de la soa mayre
E
.
E
augel del segnor aparec a
E
czacaria uesent fo
1
ancenez
1
angel dis a luy
de luy iohan
seruoysa
1
r] en 1 orde mautecza del poble
preuerage [77
tota la
.
.
czacaria
non
Elizabet la toa molhcr aparturire
.
alegraren en la natiuita de luy
s
gnor
la toa oroc^on es exaucia
E
.
.
.
Car
Goy el
e alegrecza sare a tu
.
E
sore gra?it deuant lo se-
sore encara repieni del sant sperit
li filh d israel al segnor awnare deuant luy en sperit e en uertu de Iielia qn-el conuertissa li cor de li payre en li lìlb. e li mescressent a la longa ueApparelhar al seguor pobZe perfeit E zacaria dis a 1 sencza de li iust Car yo soy uelh e la mia molher ha auancza angel Dont sabrey yo ayczo E 1 angel respondent dis a luy Yo soy gabriel lo qnal en li seo dia
dio de lor
.
E
.
conuerlire moti de
el
,
.
.
.
.
.
[77 v] isto deuant dio e soy trames parlar a tu e anunciar a tu aqwestas
cosas
.
mut e non poyres parlar entro al dia qne aqwestas Emperczo que tu non cresies a las mias parollas las E lo poble era sperant czacharia e se saren cowplias al seo temp
E
uete tu sares
cosas sian faytas qiiaìs
MI
.
.
'-s'
è stato aggiunto dopo.
Nuovo Testamento
Il
nifreuiihaua?i
Car
.
el tarczes al te??«ple
E conogron qu-e\ agues uist vesio;? al E fo fait pois que li dia de nias mut
te?Hple
soa meyson
dia e se rescu??de per
dia
eìi li
al
6
.
.
qiial es
C7i li
o
.
.
.
era cigna??t a lor e per-
de Iny foron co?Hpli anne en
cowceop enapres aqìiiìh
Car
segnor fcy a mi enaysi
lo
Mas qual el regarde ostar li meo repropi d-entre li ome angel gabriel fo trames de dio en la citta de galilea a la .
nies
1
nom
naczaret a ue;-gena sposa a baro?» per
de dauid
de la ue?-gena maria
e lo no?»
te salue
piena de grada,
feunas
E q?mnt
,
mes diczent
.
E
poia porlar a lor
de luy
mollier
eliczabet la
ìlas
.
issi no??
.
ufici
1
.
la
63
valdese.
Mas
.
lo segno?*
.
E
E
con tu
es
en
o ac anni fo torba
illi
sMua qtml fos aq?/esta salutacion
.
nom
ioseph de la meyson
a«gel intra a ley dis
1 :
de luy e peM-
la pa?'olla [78 r]
a«gel dis a ley
1
Dio
.
tu sies beneyta e?ttre las
maria non
.
te-
Uete tu concebres al uewtre e Car tu atrobies grada. deua??t dio Aqiiest sare grani e apff?"tarires filh e appellares lo nom de luy yesus E lo segnor dio donare a luy lo seti de sare appella filh de 1 autessi??ie daìiid lo payre de luy E regnare en la meysoM de iacob en eterna e fin non sare del regne de luy Mas maria dis a 1 a/igel ayczo en qual maniera
mer
.
.
.
.
.
.
Car yo no??' conoc baro/i E 1 angel responàent dis a ley Lo sant sperit sobre uenre en tu . E la uertu de 1 autessime ombreiare en tu Emperczo czo que nayssare de tu sare appella sant ^ filh de dio E uete E eliczabet la toa cosina ilh mesey???a coraceop filh en la soa uelhecza Car tota parolla sare aq?/est mes es a ley seisen la qual es appella sterla poderosa enap?"es dio Mas maria dis vete la serue??ta del segnor sia fait a mi segont la toa parolla E 1 angel se departic de ley Mas maria lesare
fait
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
anna en aquilh dia en la montagna con frecza en intre en la meysow de czacharia e salude eliczabet Lo eliczabet [78 v] agues auui la saludacioji de maria ua??t
.
.
goy
de ley
uè?? tre
al
Tu
la
E
citta
que
s-eixaute de
fanti?*
e cride en
Eliczabet fo replenia del sant sperit
.
de inda e
fo fait pois
beneyta e«tre las fennas e lo fruc del teo ventre es beneit E do«t es a mi eyczo que la mayre del meo segnor vegna a mi Car uete pois qiie la uocz de la toa salutaciow fo fayta e??- las mias aurelhas lo fantin s-eyxaute (de) de goy al meo ventre E tu sies beneura grani uocz e dis
.
sies
.
.
.
la
qual cressis
faytas
.
eyxaiite ti
evìta
.
qual es
E
.
C«?' aqwellas cosas
que son
ditas a tu del segnor
mia arma magnifica lo segnor E lo en dio lo meo saluador Car el regarde la humilita C«r uete totas las gent dire?* a mi beneira d-eyczo . poderos e lo nom de luy sant fey a mi gra??t cosas maria
dis la
al
seo bracz
poderos del
.
E
seti
departic .
E
li
eyxaute
van
li
teme?it luy
li
hu??ùl
.
El replenic
li
El a receopu Israel lo seo
la
li
*
Il
ms. ha sant, con un tratto orizzontale che copre parte
fanti?»
.
El fey poder
E depause
E
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
.
li
E
se recorde
dell'
a e parte
del w; e parrebbe di dover leggere 'sannt'. Archivio glottol.
lo
miseri-
fameiant de bens
r]
.
E .
[79
rie laisse
Car aqwel .
.
superbi de la pe??sa del lor cor
sperit s-
de la soa ser-
.
cordia de luy de generacio?» en generacion a
saren per-
meo
.
6
Salvlonl,
66
de
soa misericordia.
la
Enaywa
.
semeuz de luy en li segle E e retorne cn la soa mayson e al
tures
e aprerluric
:
.
E
E
.
vezin e
li
fo
a
fait
Mas sare
la
apella Jolia?^ e ilh diseron a
sia
lo qiial
E
.
apella per
maniera
aquest noni
volia
el
nom
se-
lo
cu»
apellauau luy
e
faiitin
Car
.
alcgraua?i
s
.
E
.
mes
tres
mayre de Iny respo?ide e dis no?» ley la non y a alcun al teo parenta
apella
fos
(iu-e\
Abraha?«
compii q?/-«lh apor-
fo
ensemp lo
a
:
ley per
de ley auuiro?»
cosili
li
oyteu ioni vengrojj circoncir
1
zacharia del noni del seo payre
qwffll
nostre payrc
inaguifiq?/e la soa misericordìai cu?i ley
gnor dio ley
filli
li
temp de Elizabeht
lo
.
parlo a
el
Mas maria pcnnas cim
.
illi .
E
E
cignauan el
al
payre de luy
deraa«de vna tauleta
e?» :
e
mercuilhanan E la boca E de \uy fo vberta viazament e la lewga de luy parlaua beneycze?it dio temor fo faita sobre tuit li [79 v] vezin de lor e totas aq?fes!as paroUas scrips dizent lo
de luy
es Joliaw
.
tuit se
.
.
forow manifestas sobre totas las mojitagnas de iudea
auian pauserò?* &n
del segnor era cmìi luy sperit
e proplietiie
:
.
E
tuit aquilli li qìial
lor cor diczowt q?ml sare aq?<est fantin
li
E
.
dicze?it
Lo segnor
.
uesite e fé redensiow al seo poble
.
E
dio d
Israel
es beneit
la
lo seo seruitor
sant propbe^as
q?ml son ista del comenczament del segle
.
.
man
Car
el
e?i
la
de salu
e?Klreicze a nos corn
mayson de dauid li
Car
.
zacharia lo payre de luy fo repieni del sant
Euay??ia el parie per la bocca de
li
seo
Que nos foran
.
salua de li nostre ennemic e de la ma?i de tuit aq?<illi li q?ml ayrcrow nos . Per far m/ser/cor^Zia cu« li nostre payre A recordar se del seo sant tePer acumplir lo iurameret lo quaì el iure a Abraham lo nostre stament Afin qwe deyliora de la man de li nostre enepayre q?<-el lo nos donerà mic seruau a luy sencza temor En santità e iustitia dera?it luy per tuit ,
.
.
.
li
iorn de la nostra vita
.
E
tu fantiw sares apella propheta [80
r]
de
1
Car tu a?inares derant la facia del segnor dio aparelhar las vias de luy per do?znar sci'encia de salu al poble de luy en remessiojt de li peca Per las inti'allias de la misericordia, del nostre dio en las quals de lor vesite nos naysterat ^ d aut a enlumenar aq?«2lh que seon en tenebras e cn autisime
.
.
vmbra de mort
.
A
e?^dreyczar
li
nostre pe en via de pacz
.
Mas
lo fanti»
creyssia era co?«forta per sperit e era al desert entro al dia del seo derao-
stramewt a Israel II.
la
E
fo fait
redowdecza
en aquiìh dia comanàa.me7it
fos sciipta
Ciriuus preuost de Syria
scuw en
la soa
en iudea en
la
qu-el fos de la
citta
qu-ilh
Cosi
il
draps
cod.
Ma
E
isic
de cesar august que tota
aq2/esta prumiera descripcio?i fo
anaua?t tuit per esser
E Joseph monte de
meyso» .
apartures
luy de petis
.
Mas
mes en
.
.
e
faita
per
scr/pt vncha-
Galilea de la citta de Nazaret
de Dauid la qimì es appellaa Bethleem
citta
la soa sposa grauia pii
.
.
.
Emperczo
familha de Dauid afin qu-el fos script cun Maria
E fo [80 v] fait cntn ilh fossan aqui li dia foron comE aparturie lo seo filh pr?miier e«genra: e enuolpe E pause luy en la crepia Car luoc non era a ley
certo andrà letto: nayscent.
.
Nuovo Testamento
Il
ere
-prtaa
E
.
pastors eran
E
.
lor grecz
li
awgel dis a lor no?i nolha temer
1
a uos gra/it goy lo q?<«l s«re a tot lo poble
uos lo qiial es segwuor
^r^'s^
.
.
en
crepia
a
E mouteza de
.
la caualaria de
dio
temerò» de Car veuos yo ano?? ciò
.
:
e
de Dauid E aq?<esta ensegna en petìs draps e pausa en la
la citta
.
s«re a aos uos trobare lo fantiji ewuolopa
1
segno/*
saluador es ejzcoy uà a
Ca?'
.
garda«t
e
:
.
de dio resplawdic encerque lor
iste iosta lor e la clarita
gra«t temor
meseyma regloii velhant E ueuos 1 awgel del
aq?(ela
ea.
Jas uegilias de la noit sobre
67
valdese.
ost celestial fo fait subitame?it civi
1
angel lauuant dio e dizewt gloria sia a dio en las auteczas e en terra pacz
onime de bona volunta
li
lor al cel
E
.
que
fo fait pois
Li pastor parlaua?» entvG [Si
,
r] lor
angel se departeron de Trapassen entro ea Belli-
li .
vean aqwesta paroUa la quaì es fayta la qiial lo segnor fey e dee troberow Maria e Joseph e lo E ueHgron acoytament E cum ilh agron yist conogrow czo que lor era fanti?» pausa en la crepia E tuit aqnilh li qual SLWuìan se mereuilbero» d ista dit d aq?/est fantin
leem
:
e
raostre a nos
:
.
.
.
eran ditas a lor de
aq2<ellas cosas las q^^als
pastor
li
Mas Maria ensemp
.
E li pastor sen gardaua totas aqz^estas parolla eHsemp porta»t al seo cor retorneron lauuant e glorificant dio en totas aq«<ellas cosas las qiials ilh .
auian auuias e uistas enayma fo
compii
fo appella de
que
li
li
fo appella
en hierusalem qM-^lh presentesaw luy
en la ley del segnor
en
E poys que
.
de luy
al
iorn foron
oitera
Jesus
.
neutre
Lo qual .
E
pois
dia de la purificacio/i de maria foro?i compii segont la ley de moises
Car
.
sare appella sant del segno?" dit
nom
angel prumieramewt q»-el fossa conceopu
1
ilh porteron luy
script
dit a lor
q««e lo fanti/i fos circoncis lo
.
E
segnor enay??ia es
aczo qti-ilh donessan ostia segoni czo qu-es
segnor vn parelh de tortoras
la ley del
al
mascle naysent p/'?aui[8i vjeramewt
tot
duy pozin de columbas
.
.
E ueuo vn ho»ime era en hierusalem al quaì era nom Simeo?^ E aq?«est homme era iust e tement dio sperant la consolacon [l.-ion] do israel e lo sant sperit era en luy E el aula receopu reuelaeiow del sant spcrit q?«-el .
,
.
non vegra
la
prmnierament non agues uist lo Christ del segnor E E cwn li payrou de luy dintre menessau lo fauti;^ fessan per luy segont la costuma de la ley el meseywie lo remort
uenc en espe/ùt iesus q?*-/lh
ceop en
li
si
.
tempie
al
seo bracz e beneyzic dio e dis
ser{ en pacz sego?;t la toa parolla
.
Gar
qwal tu apparelhies derant la facia de las
genz e gloria
al teo
r]
a lor e dis a Maria la
li
tuit
E
segnor tu laissas ara
.
meo
poble
li
lo teo
olh yigrou la toa salu la
Lume
.
a reuelacio/i de
payre e la mayre de luy eran quaìs er&n ditas de 1?/^ E SimeoJi
poble de israel
sraereuilhant sobre aq?<ellas cosas las
beneyczic [82
.
.
.
lo
.
mayre de luy
.
Uete aqt^est es pausa
en trabucaraewt e en ressureciow de moli en Israel e per ensegna al quaì dit. E lo glay de luy trapassare la toa arma qtie las cogitacio»s
sare centra
de moti cor sian reuelas trip
d aser
:
la
seo mari set anz
seruent
ai
E
y era Anna prophela li
seo iorn
de pois la soa vergenita
oytanta e catre auz noit
.
qual auia passa moti de
:
la
segnor
.
E
lllha ,
de Phanuel del
e aula viscu
can
lo
aqnesta era veua entro a
qMal non se deparlia del tempie per iorn ni per deiunis e oracions AqHesta sobre vene eu
cu)i
.
68
Salvioni,
hora e rendia gracias a dio
aqueììa. iiiesey/wa
qne sperauan
redenciou de Israel
la
E
.
scgoiit la ley del seguor ilh sen retornerow citta
E
.
lo fantin creissia e cojzforta
de dio era
cu?» luy
E
,
per
parlaua de luy a tait aquilh
e
qu-ìlh perferou totas
pois
plen de sapiencia. e la gr«c?a
spe?'it
payrou de Iwy awnauajì per
li
salera al dia festiual [82 v] de la pasca
E cum
.
cosas
Galilea cn Nazareth la lor
eii
tuit
yesiis
.
an
li
fos fait
.
hieru-
ere
de
12
.
.
anz lor moutant en hierusaleiu segont la costuma del dia festiual e compii cani ilh sen retornessau
:
lo fantin
de luy non ho conogrow
Mas
.
.
.
yesus
.
remas en hier?«s«lem
e
payrou
li
luy esser en la compagnia
lor pensant
lo uiage d un dia e recp^erian luy e?itre li cosin e li conegu E non trobant luy retornnero» e» hier«<s«lem reqwerent Itiy E fo fayt enapres tres iorn trobero» luy al tempie sesent al mecz de li dotor auuent lor e demawdant lor E tuit aq?</lh li qua! auuian se mereuilhauaw sob?'e la sapìencia e li rcspos de luy e uesent se niercuilhauan E la mayre dis a
vewgron
.
.
.
,
ÌÌI1J
q?<erian tu
Non
perque fazies a nos enaysi
filli
.
E
.
el dis a lor
.
yo e
liete
teo payre dolent
lo
qual es la cayson per la qual vos queria mi
.
sabe car a mi coacn esser en aq?«ellas cosas las q?/«ls son
payre
.
E
ilh no?» ente??deron las parollas las
cu?» lor e
uenc cn Nazareth [83
r]
^ q?/ffil
daua to'as aqwestas parollas ensemp portant
parie a lor
el
era soines a lor
E
.
E
.
feytaua per sapìeneia e per eyta e per grffc«a enapres dio e
Al quinczen an de
III.
riiaua en iudea
segnor de
lo
prènci de
La parolla
.
preyre
li
era segnor de galilea
fo fayta
Anna
Jordan predicawt la
[l.
tota ual
Sfflre
.
.
E
.
.
E
salu del nostre dio
seo frayre Phelip
e?»
la uia del
Donca
remessio?» de
li
pecca
sarmo?» de Esaya lo p?'opheta voucz del cri-
li
segnor e facze dret
en uias planas
las aspras .
al desert sot
tota la regio w e?zcerque
vnplia e tot mo?»t e col sare humilia
sarcn endreyzas
lo
de zacaria
filh
E uenc en
batisme de penite?»cia
lo]
Apparelha
sobre hiohaw
Cayphacz
et
enay??»a es scr»pt al libre de da?»t al desert
p?-o-
.
ho??nne
Cesar quant Pilat segno-
Tiberi
.
yesws
.
li
de Iturea e de Traconi te e Lisania segnor de la region
la regio?»
de Abeliua li
enperi de
1
E herode
.
E desende
mayre de luy gar-
la
seo cor
al
.
.
meo
del
ilh
a
diczia??-
las
:
E
.
E
li
las
sandier de luy
peruersas cosas
tota [83 v] carn veyre la
co??»pagnias las quaìs
jsìan
qn Uh fossan batcia de lui/ Generacion de uipras qual demostre a nos fugir 1 ira auenir Bonca facze degne fruc de peu»Yencia E uow come?»ce a dire Nos auen Abraha??» per payre C«r yo die a nos qwe dio es po(leros rexucitar filhz a Abraham d aq?»estas peyras Car la destral es ia messa a la reycz de 1 albre Bonca tot alabre [1. albre] que non fare bon fruc Sffire talha e mcs al fuoc E las co??»pagnìas dema?»daua?» luy dicze?it Bonca nos qual cosa faren E el re5i?onde e dis a lor Aq»»el q?/e ha doas go.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
nellas dojzne al no?» hauent
E
li
il
punctum
^
publicas
Sotto
il
[1.
.
E
aquel que a a ma?»iar facza semilhaj«tame?»t
-ans] vengron dereco
-s di queste
delens.
qu-ilh fossan bateia
due ultime forme,
il
:
.
e ilb disse?*ro?»
ms. ha un puntino che è forse
.
Nuovo Testamento
Il
a luy
mestre qual cosa faren
.
uos es comanda
si
non czo
E
DOS quaì cosa farera
qìie
E
.
E
.
cn
Johan
Ior cor de
li
uos en ayga
degne desliar
E
.
sas
e
:
pres de
de las cauczaraentas de luy
las co?-reas
Lo ventalh
.
fuoc non amortiuol
predicaua
facza
r]
.
yo ba-
poble
al
E
.
seo granier
al
Mas
.
man
mon-
e
cremare
el
enaysi exortaua dereco motas
Mas quant
.
El mescy?»e bateiure
.
del quaì es en la soa
el tenia
las
autras co-
lierode lo qnal era segnor
per herodiana molher del seo frayre la qnal
ììiy
non [84
poble stimant e pensant tuit
Io
era Ghrist ioha» responde e dis a tuit
dare la soa ayra e aiostare lo fromeut al
E
.
pìus fort de mi vc«re ennpres mi dal qnal yo non soy
vos al sant sperit e en fuoc
palhas
Nora facza alcuna cosa
.
fera alcuw e
el dis a Ior 'Non
el
si
a ior
el dis
Li caualier dema?^derp?^ dereco luy diczent
.
tortura e sia content de vostra rendoas
teio
69
valdese.
,
re-
fo
e de tuit
aq»<esta cosa sobre tot e mes Jnhaw qwant tot Io poble era bateia e qiie Jesus fo batteia e qn-el pregues lo cel fo hubert e lo sant sperit desende en specia E vua vouz fo fayta del cel Tu sies corpolar sobre luy enay/«a coluy«ba En tu yo ay pres mon bon placzer E el lo meo filli [84 v] carisime comenczaua esser de trenta anz lo qnal era recointa mesey«<e yesus li
mal qn-el
en career
faczia el aioste e»cara
E endeuenc
.
:
q?;e
,
.
.
.
.
tilh
.
:
.
de Joseph lo
qiial fo filh
de beli lo qual
fo
de Maltliat
Jonne
lo
qnal
leui Io qnal fo de Melchi lo qnal fo de fo
de Matathias
de Nagge qne fo
de Joseph
fo
qnal
lo
de Melchi
madan
qn«l
fo
fo
qual
lo
de
Amos que
fo
de Juda
qn«l
lo
Juda
lo qnrtl fo de
de Kau»? qne
lo
qwrtl fo
qnal
lo
fo
qn«I
lo
lo
fo
de Joseph Io
fo
de Neri
q?/«l fo
de Gosan Io qn«I
fo
de Jesu
fo
de Matthat
fo
de Salathiel lo
de Adde Io qual
q?/rtl
de hesli que fo
fo
de Semey
fo
qual fo de Jolianaa lo qual
lo
qnal fo de ber Io qnal
lo
de Jorim
fo
de Maath qne fo de Matathias qne
de zorobabel
lo qual fo fo
lo
fo
de
lo qiia.1 fo
de Joseph Io
fo
fo
lo
qnal
de Resa lo qnfll
de hel-
qual fo de Heliezer lo qnfd
de leui qual
qn«l fo de Simeon
Io
de Jona Io qn«l fo
fo
fo de Menna lo qual fo de de Dauid Io qual fo de Jesse Io qnfd fo de Obed lo qual fo de Booz Io qnal fo de Salmon Io qnal fo de Na[8o rjasson lo qnal fo de Aminadab Io qnal fo de Aram lo quaì fo de
de Heliachim Matthata
qn«l fo de Melcha lo qual
Io
qnal fo de Natha» Io qnal
lo
fo
Efroni lo qual fo de Phares lo qnal fo de Judas lo qnal fo de Jacob Io qnal fo
de Isaac
chor
Io
lo
qnal
qnal fo de Abraa?n Io qnal fo de Thare lo qnal fo de Na-
fo
de Saruch
lo
qnal
Arphaxat qnal
fo
Io
de Malaleel Io
lo
esperii
de
fo
E
qnal
fo
Adam
qnal fo de IV.
I
qnal
Sem
Io
de Mathusalem lo quaì
lo
qnal fo
de Chainan
de Ragau
fo
qnal fo de Heber Io qnal fo de Sale
lo
qnal
fo
de
fo
Noe
do Enoch qnal
lo
lo
fo
Io
q«al fo de Phalech Io
de Chainan Io qnal fo de lo
qnal fo de
desert quaranta iorn
alcuna cosa en acjn*lh iorn lo diauol dis a luy
deuegna pan
.
E
.
lo
de Enos
qual
lo
fo
de Selh
qnal fo de dio
Jesus plen del sant sperit se parte del Jordan al
Lamech
qnal fo de Jared Io qn«I fo
.
E
Si tu sies
:
E
fo tenta
cuni ilh foion passa fìlli
de dio
icsus responde a luy
.
Lo
:
di
es
:
del diauol :
:
fo
e
apres el
a aqnesta scr/pt
E
.
amena de non manie ac fam E .
peyra qne e!a
L bowme non
vio
70
Sai violi ì,
mas de
taut solamewt de pan
mene tuit
regno del cercuyt de la
li
aq??esta poissancza
do?mo
yo
a qui
volli
.
a
li
fìlli
.
E
en
si
E
.
hijj
.
me son do?ma E encliuant me adoras totas
Car
te
illi
yo
:
e dis
:
a
a luy sol
liiy
E
.
.
Lo
Tu mene luy
es script
diauol
lo
dis a luy
:
.
li
aqwe-
:
penna del tempie e Car lo cs script
sob;-e la
de dio met te d-eyci en bas
diauol lo
lo [85 v]
cn vn moraewt de tewip Yo donarey a tu tota
liiy
a
dis :
e seruires
:
de dio
mostre a
iesus respo^de
mes luy
e
:
E
terra, e
Banca tu
adorarcs lo teo sognor dio
en hierusalem
:
e la gloria de lor
:
stas cosas saren toas
sies
tota parolla
sobre vna anta montagna
.
.
Si tu
El a comanda
.
seo angcl de tu affiu qu-iìh te gardo», e qu-ilh portou tu eu las lors
mans,
affin
qiie
responde e
per auentura non offendas lo teo pee a la peyra
dis a hip
.
Lo
tota la tentacio?^ compila
Jesus en vertu de
anne per tota
:
es dit
Tu non
.
lo diauol se departic
esperit retorne eu Galilea
1
region
E
de luy e la
:
E
.
Jesus
segnor dio
tentarcs lo teo
.
E
un temp E renomenancza de luy :
entro a
.
enseguaua lor en las sinagogas de lor e era [86 r] magnifica de tuit E uenc en Nazareth lay out el auia ista nuri E intre en la sinagoga al iorn del sabba segont s acostuma E se leue pe?" legir e lo libre de Esaya proplieta fo donna a luy E qnant el hac hubret lo libre el trobe lo luoc ont era script 1 essperit del segno?* la
.
el
:
.
.
.
:
.
:
dio es sobre
dicar a
nier
mi
per la q?ml cosa
:
paures garir
li
e la vista a
,
predicar
li
li
el
m
a oingt
contrista de cor
,
m
El
.
a nranda pe;* pre-
p?-edicar remession a
an de dio agradiuol e lo iorn de reguiardonancza hac claus lo libre el lo rende al raeuistre e se asette E 1
.
,
:
,
aquiiìi
li
preyso-
cec laissa aquilh que son contrist en remession
.
qne eran en la sinagoga eran persauerant en luy
.
E
,
E qnant de
e el
tuit
li
olii
el
comence a
Aqwesta scr/ptura es encoy co«?plia derant li uos^re olii E donauan testimoni a luy e se mereuilhauan de las parollas de grada. las qnols salhian de la soa bocca e diczian Donca non es aq?/est lo fìlh de Joseph E el dis a lor Certame?it vos me dire aqnesta semblancza mege sanna tu meseyme Fay [86 v] ilereco ayci en ton pays grant cosas enayma uos aueu auui qne an istas faytas en Capharuaun» E el dis yo vos die en uerita que alcun propheta non es acepta en son pays En uerita yo die qne plusors veuas eran al temp de Elia cn Israel qnant lo ccl fo claus tres aucz e seys mes qnant grant famina fo fayta en tota la terra Elia non manda en alcuna d aq;<ellas si non en Sarepta de Sidonia a una fenna vena E plusors lebros eran en Israel sot lieliseo lo propheta e alcun de lor non fo monda si no^ Naaman Siriec E tuit en la synagoga dire a lor
.
.
tuit
:
.
,
.
.
.
,
.
.
,
.
.
:
.
auuent aqnestas cosas foron vmpli de fora de la citta
:
e
la lor citta era edificaa
mecz de
lor
:
e
.
li
1
la
E
.
.
se leueron
illi
cima de
per lo gitar en bas
.
la
E
el
cu?j
esperit del
,
e se
demoni
Laissa qwal cosa cs entre
no?»
.
E
eu [87
mo«t
,
giteron luy
la qnal meseyw^e passe per lo
mereuilhauan de
poyssancza
e
montagna sobre
E desende en Capharnau?n
sabba
de luy era
Iio/nme qhe auia diczent
,
seu anne
lay enscgnaua lor en C(7r la parolla
ira
meneron luy entro a
citta
de Galilea
r] la
:
de luy
la doctrina
e :
sinagoga era vn
e el cride
en anta vocz
nos e tu Jesus de Nazareth
:
Sies ta
Nuovo Tcstanicuto
11
venga per nos perdre luy iìczent
mecz
Yo
E Jesus repres saiit de dio E quant lo demoni liac gitta luy al E temor fo faita sobre tuit E luy
say qiie tu sies lo
de luy
.
de luy e non noe a
el yssic
:
parlauaw
.
Taisis e salii
.
enire. lor
diczent
71
valdese,
.
.
cs aqwesta p«rolla
Qual
.
.
:
Gar en poissancza e
E la renoe ilh se dep«rton en ve/lu el comanda a li sperit no?i moni, E Jesus se leue menaweza de luy se manifeste en tot luce de la regio?!. E la sogra de Slmo«t era de la sinagoga e iutre en la maison de Simont .
:
,
.
:
tengua de grant ley -«
comare
el
:
fe])re
,
e ilh pregueroji luy per ella
a la febre e la febre laisse ley
ameuish'aua a lor
E
.
qtiant lo solelh se coiaua
malates de diuersas malatias
.
Tu
de dio
sies lo filh
.
.
meila dire que ilh sabian qu-el era Ghrist se parte e ajme
entro a luy dis
tenian luy
e
:
en luoc desert
Car per ayczo yo soy tramcs
E
V.
cuw
fo fayt
dio e el istaua iosta
E en vna uau 1
estang
.
1
E
luy raete«t las
:
.
e
\engvon
li
qual
el
reame de dio
las autras cittas lo
:
era predicant en las sinagogas de Galilea
s-embriuesan per auuir la paroUa de E uic doas naus istant iosta
las (^oHipagnias
estang de Genezaret
.
pescadors erau deysendu e lauauan
li
aquilh que auian
tuit
:
.
.
E
.
luy istant pres de
las
La me coneuta dereco predicar en
.
E
compagnias cercauaw luy A qn-el non se departes de lor
.
affin
E
.
eia se leue viaczament
mans E 11 demoni se partian de moti E en li reprenewt non lor perE q?mnt lo iorn fo vengu el
raenaua« a luy
li
sobre yuchascu?» de lor [87 v] sanaua lor cridant e diczcwt
E
.
li
lor recz
:
monte
e el
pregue luy qu-cl menes luy vn E sesse»t ensegnaua las compagnias de la petit plus long de la terra naueta Mas pois qw-el cesse de parlar dis a simowt Amena nos plws E simowt res^ondent dis a luy aut e alaga li nostre recz en prenaraent qual era de simont
la
e
:
.
.
.
.
.
[8S r]
auen lauora
tnestre tota la noit
yo alargarey la recz en
non presen alcuna cosa
e
E cnm la Mas
la toa parolla
Mas
:
ilh aguessan fait ayczo en-
.
E cide lor ronpia gneron a li compagno?^ li qiml er&n en 1 autra nao qu-ilh ve?*guessan e aiudessan a lor E ilh ve«gro e vmplirow totas doas las naus enaysi qne ben pres plowbessan E quant SimoJit Peyre A'egues cagic a li genolh sareroM grant mautecza de peisons
recz
,
.
.
.
.
de
.
yesus
diczewt
.
.
segnor eys de mi
stabusime?;t aula cowpres luy
ment de filli
Is'ort
peison
li
de zebedio
li
.
qual ilh auian pres
E
d aiczo sares
amena las naos a la terra cnm ci fos en vna de
fait
hac
ci
me
segnor tu luy dicze7?t
viaczament
demostra
le
,
.
a
.
que eran co/r luy
el
ia
prene«t
li
E yesus dis a simowt homme E quant ilh agron E fo cosas e segnerò» luy .
.
.
.
.
.
:
tu voles
.
.
E E
yes«<s stendent la
preyre e uffre per lo teo
man
la lebrosia se departic
toqMe
de luy
Mas vay e momlMienl enaywa comande
luy que non o disses a alcun
moyscs a lor en testimoni E de plus en plns annaua per tot E motas co??»pagnias s aiostauan
la
.
.
Car
.
si
a
.
prena-
Semilhawtamewt Jaco e Johan
.
[88 v] volh sies moj^da
comande
al
Ueuos vn home plen de lebrosia lo cagent en la soa facia pregaua luy diczewt
e
:
pos mu??dar
li
Gar yo soy hoHmic pecador
ilh laissero?? totas
:
las cittas
vist Jesus
Yo
E
:
aq?<«lh
tuit
qMal eraw compagno?» de simont
li
voler temer
qual ctim
e
:
.
renomcnancza de luy
aflìn
qa-ilii
1
auues au
Salvioai,
72
Mas meseywe
e fossan sawa de las lors e??fcrnietas fo
cn vn d aquilh ioru
l'ait
eran sesent e
sios
qìie el
dottor de la ley
li
gallica e de iudca e de icrusalem
E ueuos
haros
home
-ons] portant
[I.
.
dcsert e
al
ensegnaua
sesia e
qnal eran vengu de
li
E
seya
el
.
la
.
or.aua
E
castel
tot
E
.
phari-
li
de
uertu del segnor era a sauar lor
al leyt lo q?/«l era paralelic
.
E
.
queriau
E non trobant per qnal prtvt dintre monteron sobre lo teyt e sot mesero?i luy jesus E quant jestis vec la per lo cubert con lo leyt al mecz deuaut home li teo pecca sou perdona a tu E ìi scr^pdis a luy fé de lor Qual es aquesi lo qual tura e li phffrisio comencero?* a pejisar diczent Qual pò perdonar li peca si non Io sol dio Mas parla [89 r] blastemas dijjtre nietre liiy
pausar deiiant luy
e
compagnia
portesa?* luy per la
.
:
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
poys q«e
.
yesus
.
conoc las cogitacioHS de lor
responde e dis a lor
el
:
.
Qual cosa es plus legiera a dire li teo Qual cosa pensa e?* li aos^re cor Mas que uos sapia que lo fìlh peca sou perdona a tu o dire leua e uay de la uergena a poesta en terra de perdonar li peca el dis al paralitic Yo die a tu Leua pren lo teo leyt e uay en la toa mayson E leuawt .
.
.
.
.
viaczament deuawt lor pres
mayson
E
niagnifica?it dio
.
Io seo leyt
E
tuit
forow rempli de temor diczent
al
qìiaì
iacia e
el
foron pres de temor .
Nos auen
vist
anne
la soa
e?t
e glorificauafi dio
:
encoy cosas mereuilhosas
.
.
Enapres aq?/estas cosas isic e uic publican per noni leui scssent al taulier e E laysa totas cosas leuajit segue luy E leui fey a luy dis a luy Sec mi .
.
grant cowuili tres
li
q?/al
mwrauan
e/t
sa
li
li
.
E
deciple de luy
peccador
E
.
mota compaguia
e y era
:
eran con lor repausant
dicze/it a
caws e cuw
.
maison
Jiisus
[1.
li
scriptwra e
li
de publica?js e pliarisio
Verqiie mania e beue
.
con
^
d au-
de lor ìnurli
Je-] res^jondewt dis [89 v] a lor
.
publi-
Aq?«lb
mas aquilh q?<e an mal Car Yo non que son san no» besognaM de meie li iiist mas li peccador a peniteneìa Mas ilh diseron a luy Se Li desciple de Joa» perq««e deiuna» souendieramewt e fan preguieras :
vinc appellar
.
.
:
.
.
vaìWianiameni fan aqniXh. de
li
pharisios
.
Mas
li
•
beuon A li espos demewtre que 1 cspos teo
mauian
e
.
Donca poe far deiunar li fìlh de 1 Mas dias uewren que cuot 1 espos sare tout de lor ado?ica deiunaren en aq^el dia Mas el digia semblancza a lor Car alcun non mei la mescladura del nou vestiment al uelh vestiment d autra maniera lo nou romp lo velh e la mescladura del nou non se conuen al uelh E alcun non met lo vìn nouel en li oire velh D autra maniera lo vin nouel rumMas Io vin nouel es pre li oire e lo vin sare spancha e li oire periren E alcun beuent lo de metro en li oire nou e li vn e li autre son garda Car el di lo uelh es melhor velh non uol viaczament lo nou cum el trapasses YI. [90 r] E fo fayt al segont sabba del prwmier per li semena li desciple de luy arancauan las spias e maniauan fregant Perqne face czo con las mans ^ Mas alcanti de li pharisio dician a lor qual
el dis
cu»
es
lor
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
que non ley
^
far
All'uscita di
en
li
sabba
mania
.
E
yesMS res^ondent dis a lor
e beue, appare cancellato
un
-s.
.
Non
leges czo
Nuovo Testamento
Il
cum
dauid
qtie fey
mera
intre
do«ue a
que
SLquiììi
lament a
preyre
li
segnor del sabba .
li
1
Mas
secca
el
E
.
de la uergena es dereco
lo filh
man
dreyta de luy era secca afin
sabia las cogittacions de
lo?-
sanes
el
si
al
mecz
e ista al
en aq?«lh dia
fo fait
E
.
Mas
.
li
qn-lìh trobessan e dis a
e leuawt iste
.
home
1
Mas
lo
yesus
.
mont aurar
issic al
el apelle apostols
drio lo frayre
de luy
Jaco alphio e
sinio??t lo
.
.
de
Simont
.
uewgu qu-ilh auuessan luy co??ìpagnia querian tocar luy
meseyme
sus leua
olh cn
li
foron
yesus
.
.
sobre
noma Peyre
e an-
e
Juda
e
sperit
li
e de S!do?»ia
tiri
d-
eran
qital
li
fossan sana de las lors langors
qu-i\ìi
Gar nertn
.
lì
Juda de Jayme
.
lor e iste al luoc campestre
luy e grant mautecza de co???pagnia de
maritima e de
trabalha de
era^n
E Uh
seo desciple e eylegic docze de
li
lo q?<al es
E deysendewt con
.
tota iudea e de ìevnsalem e de
qual
.
e era persauerant en la oracion
qual es apella enueios
desciple de
li
fo restaura
Jaco e Joha?i Phelip e berthalmio thoma e matio
escarioth lo q?ml fo treytor e la co???pagnia
de luy
e parlaua?* entra lor qual cosa faczesan de
cu?» lo dia fos fayt el apelle
q?ml
li
man
stende e la
el la
non sapèewcia
repieni de
aquiìh
manie e non tant so-
autre sabba qn-el intres en la sinagoga
sabba
Leua
.
si
.
man
sleut la toa
li
Car
.
1
era a.qni e la
gardauan
pba/-isio .
en
ew qual ma-
liiy
la p/rpositio» e
de
qual non leya ma?iiar
li
lor
a
fo fait
pa^^
li
yo demando a uos si cs coueniuol far ben en li sabba o mal far arma o perdre E encerq?/e regarda lor tuit dis [90 v] a 1 ome
dis a lor
lor
con luy
73
que eran con
aq?«'lh
e
dio e pres
dicia
Mas
man
qual aula la
de dio
E
.
.
dont acusessan luy
E
era?i
E bomme
e ensegnes
scr/ptura e
saluar
agues farn
ci
maysou de
la
eìi
valdese.
non moni issia
e eran sana
.
E
de luy e sanaua tuit
seo desciple diczia
E
E
.
el
paures uos se
[91 r]
.
.
tota la
Car lo regne de dio es nostre Uos li qw«l fameia ara se beneira Car uos rire Car uos s«re saczia Uos li qual plo?-a ara se beneira Uos sfflre beneira cutn li home maudirew uos e cum ilh depa?'tire?ì uos e exprouaren uos e degittaren lo nostre nom enay??ia mal per lo tìlh de la Alegra uos en aquel dia e eyssauta uos Car ueuos mota es la uergpna C«?' segont aq?;estas cosas li payre de lor facziaw a nostra marci al cel Mas empe?-czo malaue?itura a uos rics li qual aue la nostra li propheta Gar uos fameiai'e MaMalaue?it?/ra a uos li qual se saczia cowsolacio?i beneira
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Malaue??t?<ra a uos Gar uos plorare cum tuit li home uos beneicire?* Car segont aq«<estas cosas li payres de Mas yo die a uos li qual auue Ama li nostre lor faczian a li prophetas Beneycze li mal dicze»t ennemic e facze ben a aq?/ilh li qual eyran uos
lauentura a uos
qual rie ara
li
.
.
.
,
.
.
a uos
Aura per
.
aprtrelha
a
luy
1
li
acaysona?(t uos
autra
.
uoler [91 v] deuedar la
qui li
las
tol
home li
amawt
lor
uos acer
qual .
li
E
si
a uos
e
aman uos
E
aquel que ferre tu cn la gauta a tu
toas
no?i
las
req?/erre
.
la
grada
uos fare ben a aquiUi
pecador fan ayczo
.
E
si
es qìte
a uos
.
a
tu
.
E
Enay???a uos noie que
uos facze a lor semilliantament qtial
uestime«ta non
Aem&nàant
tot
.
cosas que son
l'aczan
aq?«'lh
.
E de Iwy lo qual tol gonella Mas do??na a
Ca?*
li
.
E
si
uos
ama
pecador ama«
li
fan ben a uos q«al ^racia es a
uos prestare
a
aq?«"lh
de qui uos
Salvioni,
74 spera rcccbrc qual grada, es a
scouoyse??t e
misericordios
sa/-e
de
filli
mal
li
.
li
pecador prestai a
ama
eraperczo
'Mas
autessi««e
1
Donca
Non uolha
.
Car
.
.
li
-pecador
li
nostre
enemic marci
ùaquiensLtit alcuna cosa e la nostra
non sperant
faczc ben e presta
Bare gra.nl e
iios
eygals
rccepian las cosas
qu-ilh
Car
.
es
el
sia miscricordios
benigne sobre
enajma.
iuiar e no?i sare iuia
lo
li
me-
nostre payre
No» uolha condannar
.
es
e
Perdona e sare perdona a uos Dona e sare dona a llli donaren al nostre sen bona mesura habondiant ensemp calca e uos Car en aqnella mesej'j«a mesura en la q?.'al uos mesobre habondiant surare sare remcsura a [92 r] uos Mas el diczia a lor semblancza . Donca Donca ambeduy non caion en la fossa Deciplc lo cec pò guiar lo cec
non sare condanna
,
.
.
.
.
.
non
mestre
es sobre lo
Iwy
stre de
.
Mas
.
.
Mas
tu perq«<e ues la busca en
consideras lo trau lo qnal es teo frayre
non ues
sare tot perfeit
el
al
teo olh
si
el
olh del teo frayre
1
meMas non
sare enayjna lo .
en qnal maniera pos dire al olii e tu meseyn«e
,
frayre laisa e gittarey la busca del teo
.
lo tran al teo olh
ypocrit gieta pn<mierame?it lo trau del teo
.
adonca regardares qne tu fora menes la busca de 1 olh del teo frayre Acerta 1 albre non es bon lo qnal fay mal fruc ni 1 albra mal faczent bnn fruc Car ilh Car vncbascun albre ea conegu del seo fruc Lo bon non colhon fias de las spinas ni vendemau vas de 1 agolencier olh
e
.
.
.
.
me
bon tresor del seo cor fora porta li ben e lo mal home del mal li mal Car la bocca parla de la haèundancia del cor Mas perqne appella ^ mi segnor segnor e non facze las cosas que yo diczo Tot aq?/el qne uen a mi e au las niias parollas [92 v] e fay lor Yo demostrarey a uos al qnal el es semblant El es semblant a 1 ome que ediffìca vna meyson lo qnal a caua en (n)aut e a pausa lo fondament sobre la peyra Mas fayt 1 ondeiament lo flum s-embriue en aqnella inayson e non poc moure ley Car ilh era funda sobre la ferma peyra Mas aqiiel que au o non fay es semblant a 1 ome que a ediffica la soa mayson sobre la terpa sencza fundament en la qnal lo flum s-embriue e cagic viaczament ht
del
tresor del seo cor fora po[r]ta
.
.
.
.
.
.
.
.
e lo trabucam[en]t de ley fo fait grant
VII.
Mas Cam
agues co/npli totas
el
del poble intre en chapha[r]nau)u
era a morir lo qnal traraes a luy
de luy
Mas
(las) las soas parollas
Mas
era a luy precios
de
li
lo serf .
E
en las aurelhas
d un centurion hauent mal
cujn el agues auui de yesns
,
indio pregant luy qn-el uengues e salues lo serf
uengu a yes?/s pregauan luy curiosaraent dicdegne qne tu dones a luy ayczo Car el ama la nostra El meseywze edifflqne a nos la sinagoga Mas yesns annaua cun .
Car
zent
.
gent
.
lor
E cuw
.
uelli
li
.
cu?n ilh fossan
,
el es
.
.
el
[93 r]
non
fos
long de la mayson
,
lo
centurion trames a luy
seo amie diczent segnor non te uolcr trabalhar Car yo uo?i soy degne qne tu intres sot lo meo teit Per la q?/al cosa yo non pensey mi Mas di tant solament per parolla e lo meo degne qne yo uengues a tu
li
.
.
.
.
^
Il
ms, ha appellas, col lìunctum delens sotto
il
-s.
. .
Nuovo Testamento
Il
75
valdese.
C«r yo soy home ordona sot poesia haue?it caualier sot un uay e el iiay e a 1 autre ven e el uew e al meo serf fay auuia se niereuilhe e uout a li fay La quaì cosa yesiis ayczo e el Yo die uerament a uos yo non trobey segue?it si dis a las cowpagnias E aqnilh qua eran ista trames retorua a la maysow tanta fé en ìsrael
fantin s«;-e sana
mi
e die a
.
1
.
,
,
.
.
troberou lo serf san lo quaì auia languì
anaua en
luy e abuwdiuol compagnia
ueuos vuial
mota
de
filli
E
.
quaì es appella naim e
la citta la
Mas cnm
,
li
fo
cu» ley
cft;»pagnia de la citta
La
.
hiij
E
.
aq?/esta
yesns
,
anaua?i con
apropies a la porla de
el s
soa mayre era porta mort
la
daq?«'enant
fait
desciple de
citta
la
era ueua e
scgnor aguessa nist
qiial cuin lo
'Non [93 v] uolha ^ plorar de misericordia sohre ley dis a ley M«s aqi^ilh que portauan isteron . E dis apropie se e toque la bara
mogu
.
.
E
.
ionencel yo die a tu
parlar
E
.
dio diczent
seo poble encerqiee
E
lena
E
.
.
.
E E
mayre
E temor
.
pres tuit e magniflcauaw
li
propheta se leue entre nos e car dio a uesita lo aq?^esta p«rolla de luy issie en tota iudea e en tota la regiow li desciple de ioha?i renuwciero» a luy totas aq«estas cosas
Gar
.
era mort se leue e come^ce a
aqxeì que
soa
el lo recide a la
gra?jt
.
duy de
iohart e?isemp appella
Sics tu aq?/el que
trames a yesus diczewt
li
uenir o sper(er)are?i vn autre
a
sies
seo desciples e
li
Mas cum
.
li
ba-
Johnìi balista trames nos a tu diczent Yon fossau ueHgu a luy diserò» Mas el sane moti Sies tu aq?/el q?/e sies a uenir o sper(er)are?J vn autre .
.
€n aqwella meseywa bora de
done
moti cec
la uista a
las lors langors e plagas e
E
.
yesus
,
respondent
lebros son mujula
li
son predica
E
E
,
aq?<el
Li sort auuon
.
sare beneura lo
message se fossan departi compagnin.s Qual cosa isses ueser cani
li
.
qiial
cosa isses vesser
home
Mas
q?/al cosa isses
Aqacst es del q«al facia lo qual
es script
.
.
Acer yo
auuent Ton dio
e .
li
(p)publicans
Mas
en lor raeseywe
semblant dircn son semblanl a
li
li
.
die a uos plus qwe propbeta
non
meo angel deuant
deuawt tu es entre
regno de dio
lì
li
es
.
Car yo die a uos
na de
fewnas
las
.
la toa .
.
.
saui de la ley desprcciero» lo conseììi de dio
quaì non eran balcia de luy
home d
li
.
.
maior de luy E tot lo poble quaì eran bateia del batisme de iohan iusliliq2fe-
al
pliarisio e
li
Cana mogua de nent Mas Ueuos aquilh son en las maysons de li rey .
trameto lo
la toa uia
Alciin maior propheta de iohan batista
Mas aquel qu-es menor
.
.
al desert
liete yo
deuant apparelbare
sperit e
renuwcia
Jesus comence dire de iolian a las
en deleit
e
ueser propheta.
mal
li
de mollas uestime?itas
ucsti
que son en preciosas vestimentas
.
li
Car li cec ueon li czop mort rexucita» e li paure [94 r] qtial non sare scawdelicza en mi
a iohaH aqMcllas cosas que uos uegues e auues
van
de
dis a lor Anna?tl
,
.
E
lo
segnor dis
aq?<esta gcneracion e al quaì son
.
Al q«al
semblant
.
Uh
marca [94 v] e parlant cwtre lor e dicze?it Kos caute» a uos con calamellas e uos non sautes Nos uos auen lamenta e uos non plores Car iohan balista uenc non maniant pan ni beuent vin li
fantin sessent al
.
.
'
Nel
ricliianio,
in fine della
pagina precedente, leggesi uolhas.
76
Salvioni,
uos dicze e uos dicze
pecadors
el .
E
.
Mas lo filli de la uergena uenc raaniant e beuejjt a demoni Ueuos home deiiorador e l)cac«t via amie de publicans e de .
es
sapiencìsL
la
phffrisio se repause
de
iustifica
E
.
li
seo
E
iutra
tuit
qu-el mawges cuw hiy
p?"egaua Iny
ph«?-i»io
.
ucuos fenna peclieiricz
filli
cvin
.
aula appella luy
q?/ffl
p?'opheta acer
pecbeiricz
.
el
E
,
stador
L un
.
respondeut dis a luy
,
Mas
.
deuia
5
.
el dis o luestre di .
cent denicrs e
auent dout re«dre perdone a
Simont
re.v^ondeiit dis
.
1
u?» e a
1
1
.
Day
Yo peHSo que aqueì
el dis a luy tu as iuta iiistameKt
E uout
.
pharisio
Cai- ilh es
.
siraont yo ay a dire a tu
debitor eran en vn pre-
Mas lor ]io« ama phis luy
autre ciwquanta
aulre
lo
aqwfst fossa
Si
.
q?/e toca luy
.
Bonca
.
q^al
ai
.
qiiaì
.
perdone plus
el
a la fenna dis a siinont
aqnesta fenna yo soy intra en la toa mayso/«
meo pe
dicze5(t
si
sabria qui e q«/al es la fe?ma
yestis
al[95 rjcuua cosa
pense e^tre
ueseiit
.
seo cauelh
li
Mas
.
citta
porte uaisel
plirt/-isio
d onguent e ista«t darejre iosta li pe de \inj E li furbia del cap e baysaua li pe de luy e li ognia de 1 owguent
li
maj'son del
la
q««l era en la
la
Pois q»-/lh conoc que yesus repauses en la maysoii del
lo
Mas va de
,
eii
E
A"es tu
.
donies ayga a
e tu noji
:
.
li
Mas aqwesta arose li meo pe de lacrimas e li furbic cu;j li seo cauelh Tu non donies a mi baysame?it Mas depois q«/e aqwesta intre non cesa de baisar li meo pe Tu non ognies lo meo cap d oli Mas aq?<esta oins li meo pe d o»gnent Per la qual cosa yo die a tu moti peca son perdona a ley Car ilh ame mot Mas aqueì al qwal es perdona mecz ama mecz Mas el dis a ley Li pecca son perdona a tu E -àquilh que .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
enserap repausauan comewcerow a dire ewtre lor
acer perdona
li
peca
.
Mas
el dis a la
ferma
Qual
.
La
.
aqwest
es
qual
lo
toa fé fey tu salua vay
en paez Vili. [95 v]
E
Castel predicant e
fo fait daq2*/ena?zt
alcuwas femias que eran sauas de
Maria
que
el
anaua per
auuwciant lo regne de dio li
e
:
li
.
eittas e
per
li
eran con luy e
.
maligne sperit e de
qual es appella magdalena de la qwal eraw
la
las
12
las enfermetas
issi
7
.
.
demoni
.
e
ioanna molher de coczi procurador de herode e susana e mofas autras las quals amenistiauan a hiy de las lors sustawcias Mas cum motas co?)2pagnias s aiostesan e corian a luy de las citas el dis per semblancza .
.
:
semena issic semenar L un cagic iosta la uia
Aqt^el que
lo
menaua
e fo calpisa e
lor
.
E
.
1
seo seme;?cz
.
.
qu-el se-
del cel
mameron
oisel
li
autre cagic sobre la peyra e na seche
E demewtie
C«r non hac humor
1
autre cagic entre las spinas e las spinas ensemp nas
1
autre cagic en la bona terra e uà fey fruc a cent doble
stas cosas cridaua
.
affogueron luy
Aqwel que ha aurelhas de auuir auua
.
E E
Diczent aque-
.
.
.
Mas
li
desciple
de luy demandaua?i luy qtial fo [96 r] aqwesta serablawcza A li qual el dis A uos es dona conoisser lo me«istier del regne de dio Mas a lor en semblancza aczo que ueyent non uean e auuent non entendan Aqwesta es la semblawcza Lo semencz es la paroUa de dio Mas aqwilh que son iosta .
.
.
.
.
la uia son aquilh.
.
li
qwal auuon daquien&nt uen
del cor de lor que creserat
non
sian fait salf
.
E
lo
diauol e tol la parolla
aqnilh que son sobre la
.
IN'uovo
Il
peyra
Li qual
.
civn
auui la parolla recebon ley cu» goy
aureii
illi
77
Testamento valdese. .
E
non an reiez Car a temp creon e al tenip de la tenlacioJi se deMas aqiieì que cagic ew las spìnas son aqiiiìh. li qua! auuiro« e
aq?^jsti
.
parto?i
.
de la curas e de las riq?/eczas e de li deleit d aq?/esta uita anna son ofoga Mas aqiiel qne chay en la benna terra son aquiìh e non reportan fruc que auuent retenow la po^rolla e» cor pur e noble e portaw fruc e?» pac«en.
c'ia.
M^s
.
Jey
embrasa«t la lucerna non cuebre ley del uaysel o pausa dar sobre lo candelabre que li intrant uean lo lume
alcu?^
sot lo leit
.
Mas
.
non es e» rescos que non sia manifesta ni rescondu que non sia conegu Banca ueia en quaì maniera anne Car aqwel [96 v] e uegna t« pales e q?/al que qua! non ha neys czo qu-el pensa si qìte ha sare dona a hiì/ luy E la maire e li frayre de luy uengrow a hiy e liauer sare tout de E fo anuwcia a luy La toa no?j poya» aunar a luy per la compagnia Lo qual respondent inayre e li teo frayre istaw defora uole«t te ueser La mia mayre e li meo frayre son aq?</sti li q?/rtl auoon la pa(lis a lor la
.
,
,
.
.
.
.
.
rolla de dio e la fan la
naueta e
teron
Mas
.
estang
E
.
Mas
.
uauegant
lor
1
s
adormic
eran costreit e perrilhauaH
comandador nos perren (le
en vn de li dia el niesey?He raojite en Trapassen antro 1 estang e mon-
fo fait
desciple de luy e dis a lor
li
ayga cesse
e fo fait
Mas
.
.
E
fe?Mpesta de ue^it deysende en
1
luy diczewt
Mas apropiant scomogron
.
leuant castigue lo ue«t e la tempesta Mas el dis a lor al qual luoc es la
el
soyuecza
.
.
Qual es Li qual temewt se mereuilhaua» diczent entre lor Mas ilh Car el comanda a li uewt e al mar e obbedison a luy naueguerow en la regiow de li gerasenio la qual es cantra galilea E cum el fos issi de la nau a la terra vn baron co?itra coroc a luy lo qual auia nostra fé
aqwest
.
.
.
.
.
demoni
per moti temp e non era uesti de uestimenta [97
ia
niania en
mayson
Mas en
.
li
munijnent
deuant luy e cridant en grant uocz dis cosa es a mi e a tu yo te prego non socz sperit qu-el isses de
1
ome
Car
.
r]
Pois que aqiiest uic
.
.
me
yesns
filb
tromentar
el tenia luy
.
de
1
Car
,
e
non per-
yesns
,
cagic
autessy??ie qnal el
comandaua
al
per moti temp e era liga
li liam era mena del demo??i al desert demande luy Aiczent Qual noni es a tu Mas el dis legion Car moti demoni eraii intra en luy E pregueron luy qn-el non comandes a lor qu-ilh. annessan en 1 abis Mas grecz de porc eran paisseut aqtd al mont e pregaua» luy qn-el outreges a lor intrar en lor e premes a lor Banca li demoni issiron de 1 ome e iutreron en li porc E lo grecz anno en enbriuament Irabuqueron en La qnal cosa pois estang e fo soffoga
de cadenas e garda en cep e rot
Mas Jesus
.
.
.
.
,
.
.
.
.
1
.
qne aq«alh qne paissian vigron lo fait fugiron e anuncieron en la citta e en las uillas E uengron a E ilh issiron uesser czo qne era ista fait .
yesus
,
pensa a a lor
.
e troberon
en
li
1
ome
pe de luy
q?/ftl
e
del qnal
tcnseron
maniera fossa
fait
li .
demo?n eran
Mas
issi
aq?/ilh q?/e
sessent uisti e de sana
hauian uist annunciero»
san [97 v] de la legion
.
E
tota la
mou-
gerasenio pregauan luy qu-el se dcpartes de lor Car ilh eran tengu de grant temor Mas el montant en la nao sen retorue E lo baro?? del qnal li demoni eran issi pregaua luy qu-cl fos cun luy tccza de la region de
li
.
.
.
.
78
Salvioni,
Mas yesus
laissc lui/ diczenl
cosas dio fey a tu
Jesus aguessa receop luy
e-1
yesus p?'cgaut
Mas
.
toa maysora e recoinla
la
q?<ftiil-as
E ueuos baron
.
qu-e\
ew
intres
mayson
la
E
.
Car
.
filha
nom
era
al [qaal]
era pranpci de la sinagoga e cagic a
quasi de docze au e aq?/esta moria
qne
cutn yestis fos retorua la co?»pagiiia
fo fait
erau sperant luy
tuit
meseyme hcìj
Rotorna cn
.
a?Mie pc?- totas las cittas predicant totas las cosas
fait a hiì/
Car
.
uenc
iayriis
E
.
pe de
li
vnial era a Iny
s-endeueiic denic«lre qu-e\ annaua
E vna fe?iua era ew coramejit de saug per qual hauia despe?^du tota la soa snhstancìvi en meges e d alcnn no;* poc esser sana E ilh s apropie dareyre e toq?/e la fìnbria de la era ap?*erau de las compagw/as
.
12
an
.
.
la
.
uestime??ta de luy
yesus dis
E uiaczament
.
Qual es
.
dis e aquilh
lo
que eran con luy
.
E
peire
.
apremisson e
t
.
.
.
deuant
cagic
li
pe de
lui/
.
E
demostre
hauia loca luy e oi qual maniera sia
tot lo poblo per qual caison
Mas
denegant
tuit
,
rescortdre ilh uenc tramolajit e
sawna
Mas
[98 r]
mi E yesus dis alcun toque mi Car yo de mi Mas la fe«na uesent Car non se poia
conoisso uertu esser issia
deuawt
.
mostre las compagnias
.
e tu dis qual toqwe
aflagelliso?i
decorameret del sang de ley
lo
iste
toque mi
qital
fe«na la toa fé fey tu salua uay eìi pacz . vn uenc al premei de la sinagoga diczcwt a luy Car la toa filha es morta non uoler trabalhar luy Mas yesus auuia aqwesta pflrolla responde al payre de la fantina Non uoler temer ere tant solamertt e s«re salua E cu»» el fossa uewgu a la mayso?* non laisse intrar cuji si alcun si non peyre e iaco e ioìian e lo payre e la mayre de la fan.
Encara luy
a ley
el dis
parlaiit
.
.
.
.
.
.
tina
Mas tuit plorauam e plagnian ley Mas el dis No?* uolha plorar la non es morta Mas dorm E ilh scarnia» luy sabent car es morta .
.
fawtina
Mas
el
man
tenent la
.
.
.
.
de ley cride diczent
[98 v] de ley retorn[e] e se leue Tiaczamewt ley
E
.
payro'/i
li
de ley s-estabusiron
dissesan a alcun czo que era IX,
Mas
sta sobre tuit
li
qual
comande
el
li
,
12
,
dicar lo regne de dio e sanar
e«ferm
li
.
E
dis a lor
.
.
E en
aqui
E qual que
.
la pois
de
doas go-
que qual mayson intrare permane aqui e non
qtial
issa d Acer secoe circu?idauayf per .
qual non rccebre uos issent d aq«ella
nostre pe en testimoni sobie lor
li
a
non
E trames lor preNon portare alcuna
cosa en la uia ni uerga ni scarsella ni pan ni pecunia ni aure ,
qz<-*lh
apostol done a lor uertu e poe-
deiuo?ù e qtie sanesau las enfermetas
nellas
esperit
fait
ensemp appella
yesiis
1
E comande donar marnar
.
Ali
.
fantina lena e
.
.
Mas
issi
cita
Mas herode quart premei en chascun luoc auuie totas las cosas que eran faytas de luy e dubitaua empcrczo que la fossa dit de alq?<«nti Car iohan rexucite de li mort Mas d alquanti que helia aparec Mas li autre q?/e vn de li propheta antic era rexucita E herode dis Yo degoley iohan Mas qual es aq?/est del qnal yo [99 r] auuo li
Castel predicant e sanant
.
.
.
.
.
.
tals cosas
.
E
q?/eria vesser luy
.
cosas qual que qual ilh auian fait
.
E
el
li
E
apostol retorna reconteron totas las
pres lor se departic a part al luoe
La qual cosa cu?» las co?Mpagnias aguessan E receop lor e parlaua a lor del regne de dio
desert lo qual es de bethsaida
auui segueron luy
E .
.
.
Nuovo Testamento
Il
79
A'aklese.
'Mas io ioru aiiia comc/icza a sanaua aquilh que bcsognaua» d esser gari E li docze vengron a luy e dissero^ a hty Laisa las cowpagnias declinar e que illi troq^iie a?maut en li castcl e en las uiìlas que sou encerqite .
.
.
:
Mas el dis a lor Dona Car nos sen ayci en luoc desser Mas ilh disseroit La no» so?* a nos plus que cinqr^e vos a majiiar a lor pan e duy peison si non que per auc;?tiira nos a?man e cu/«pra?i ma?«iars bo?i vianda
.
.
Mas
a tota aq«<esta
co??«pagnia
Mas
seo desciple
el dis a
cinq?mnta li
E
.
departic a
Mas
seo
12
,
.
E
.
vn de
mi
dicze
couenta lo
reproua de
mi denegue
3
,
de
,
uergena
la li
dia
[99 v]
Mas e
Mas
'
orant
li
desciple era?*
li
autre helia
mofas casas
prcyre e de
li
la soa crocz
.
•
.
li
[1,
.
Li au-
Mas uos qua\ ^^ ^'^
•
alcun d/csent ayczo
a
el diczia a tuit
prena
compagnia e a lor de li
soperclie
qtie
.
dissesau
o
suffrir
prmici de
.
meseywie
si
las
E receopu
Las compagnias q»al diczon mi esser
.
iohan batista
comande q»e no»
uelh e de
li
a
preseron czo
.
a lor e frains e
.
fìlh
e rexucitar al
e beneicic
cel
.
.
el castiga»t lor
al
E el dis a lor propheta premier rexucite Simo»! peyre respoudent e dis lo x'"*^^
li
esser
se repausero» a niaJjiar
fo fait cani el fos sol
ilh res^joudero» e dissero»
tre car
lo
cophins
E
.
.
repausar per cu«uillis cinquanta e
pauscssa?t
desciple qu-i\h
foro» saczia
El deniande lor Aiczeni
.
li
.
tuit e
fragnauieut
eràu pres de cinque millia liomes
ilh
Facze
.
E tuit fcron enaysi H duy peyson regarde
e
li
mangerò»
.
illi
pan
cinq^^e
con ìuy
li
.
.
.
^^^^
Car
.
motas cosas] e esser
scrq3[l]ura e esser aucis
Si alcun uolu enir enapres
,
per chascun iorn e segua mi
.
aqnel q»e uolre far salua la soa arma perdre ley E aqnel q»c perdre la Car qnal cosa profeyta a 1 ome si el gasoa arma per mi fare ley salua
E
.
.
gna
mont
tot lo
.
Mas perda
meseywe
si
facza destrui/Hent de
e
si
Car
.
qwal aure agu uergogna de mi e de las mias paroUas lo filh de ia uergena aure uergogna de iity ciim el sare uengu en la soa maMas yo die a uos nera.ment la sou gesta e del payre e de li sant angel
qwal q«e [100
r]
.
alquanti istant ayci
de dio
Mas
.
fo fait
q»al no» tastareu mort e»tro q«-*lh uean lo regne enapres aqnestas parollas qwasi oyt iorn e pres peyre
li
E q»ant el pregaua la semqw-el ores muda e lo uestiment de luy fo fait blanc e E ueuos duy home parlauan cun luy Mas eran uist moyses
e iaco e ioha» e
monto
al
mont
.
blancza del uout de luy aparec fesplandent
.
.
e helia en magesta e diczian lo
a co?»plir e» ier?/salem
.
sobre montament de luy lo q»al el
Mas peyre
e
del sonn vegron la magesta de luy
se
luy
.
E
fo fait cuììi ilh se
mandador moyses
lo es
vn
e
a
auue luy
^
.
.
.
E duy ìiomme
departesan de luy
.
Peyre
li
qiiaì istauan
dis a
yesus
cun co-
.
bon nos esser ayci e faczan trey tabernacle vn a tu vn a Mas Iny parlant aq«ehelia no» sabeut qaal cosa disces ,
stas cosas niuola fo fayta e
tenseron
era
aq»jlh que era» con luy reuelhant
E uoucz fo fayta E dementre qwe
Nel richiamo, in
umbreie lor [100 vj
.
de la niuola Aiczent la
fine della
uoucz
fo
fayta
.
,
E
lor iutrant
Aqnest yesns ,
es lo
e»
meo
la
niuola
fìlh
ama
fo troba sol e ilh
pagina precedente, leggesi 'coH?pag«/as'.
Salvioiii,
80
non ùìserou a alcun en aq«<lli dia alcuna d Mas lo fait al seguent dia lor deysendent
teysiron e
auia« uist
mestrc yo
te
.
.
esperit p;-eu luy subitame;it e crida
penna
e a
luy
gittessaw
non
non pogron
e
czay lo teo
filli
Jesus castigue
.
payre de luy
Mas
.
s-embriua
li
E
.
uete
teo desciple qii-iìh. dis
generaciow
.
.
.
e decipe
rende luy
lo fautin e
grandecza de dìo
la
.
demoni cwbriue
sanne
e
vnial
uos e suffrirey uos
enapre[s]
el s apropies lo
s-estabusian en
tuil
cride diczewt
degasta luy con scuma
e
res/>ondent
yesiis
non mont
esperit
1
e
E yo preguey
cera s«rey
E cum
.
.
.
Mas
.
peruersa e^tro
e
fidella
Amena E luy
dcpavt scarczant luy
se
mota com-
del mo?it
E ueuos home de la cowjpagn/a dar el es a mi prego rcgarda al meo fìlli
pagnia contra co/tjc a lor
1
aq?«cllas cosàs qu-ilh
.
E
al
tuit se
mereuilhant ew totas las cosas las qnals ci faczia dis a li seo desciple [101 r] dar lo cs a uenir Uos pausa aqnestas pa?'ollas en li nostre cor Mas Uh mei{ue lo filli de la uergena sia liora en las mans de li home sconoissian aqwesta parolla e era cuberta deuant lor qn-Zlb non entendessan ley E temia/i de demandar luy d aqnesta parolla Mas cogittacion intre Mas yesMS uesent la cogitacions del cor e?itre lor qwal de lor fos maior E dis a lor Qual qne qual prenent petit bordone luy iosta si de lor E aqnel qiie recep mi recep recebre aqwest petit al meo noni recep mi E aqwel qu-es menor entre tuit uos aqnest es luy lo qnal tranies mi comandador nos ueguen vn gittant maior Mas iohan res^ondent dis Car el non segue cun nos E yesns demonis al teo uom e deueden luy dis a luy dar aqwel qne non es contra uos No?» uolha deuedar a In^ el es per uos Mas fo fait cum lo iorn de la asuncion de luy fossa compii el ferme la soa facia qn-el annes en ier2<salem E trames mesages deE annant intreron en la citta de li samaritan uant lo seo regardament qii-iìh. apparelhesan a luy e non receopron lor Car la facia de luy era annant en ierwsalem Jaco e iohan [101 _v] Mas cu?n li desciple de luy .
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
..
.
.
.
aguessau uist disseron
.
segnnor uoles qne nos diczan qne fuoc deysenda
.
cunsume lor E uout repres lor e dis Uos non sabe del qwal Lo filli de la uergena non uenc perdre'las armas de li home Mas saluar E anneron en vn autre Castel Mas fo fait lor annant en la
del cel e
.
.
sperit uos se
.
.
.
.
uia
Un
.
luy yo segrey tu en qnal que qiiaX luoc tu annares
a
dis
yesMS dis a luy las uolps an fossas e
de la uergena non a
mi
tre sec
Mas
.
al
el dis
li
oysel del cel an nis
seg?^nor autreia
Mas
.
E
lo filh
Mas el dis a vn aumi prnniierament annar e se-
qnal luoc redine lo seo cap .
,
.
meo payre E yesns dis a luy Laissa q?/e li niort sebellisan Mas tu uay e anuncia lo regne de dio E vn autre dis segnor yo segrey tu Mas autreia a mi prnmierament anuwciar a aq?«"lh qne seon a maison E jesiis dis a luy Alcun metent la soa man en 1 belir lo
li
lor
.
.
mort
.
.
.
.
.
.
arayre e regardant darrerc non es coueniuol al regne de dio X. [102 luoc al quaì
Mas
li
Mas enapres
r]
setanta e duy
:
el
e
aq?/estas cosas lo segnor ordene dereco autres
trames lor duy e duy deuant la soa facia en tota
era a uenir
obrier son poc
.
.
E
diczia a lor
Banca prega
lo
.
Acer
la
Aeysson
es
citta e
mota
.
segnor de la mcisson qn-el trameta
Nuovo Testamento
Il
obriers en la soa iiieissoii
ewfre
lop
li
Dotica no»
.
alcu» en la uia
En
.
Car
.
E
si
si
noìi ilh retornare a uos
.
Mas
.
meseywa niayson naMiant
dicze a lor
En
.
qua\ que qual
scoben cowtra uos neis perczo sapia ayczo
la pois la
Car
.
uos che pìus pcrdoniuol
en aqwel dia a
eysauta en\ro
a sidonia al
e
tiri
dis a lor
Car
.
si
.
las
sidonia ilh se
.
que a en 1 enfern
iudici
mi
.
Aqtiel que au uos
.
Mas aquel que desprecza
.
Mas li 70 e duy retorncron con demoni son somes a nos al teo nom E el salhanas c:igent del cel enaywta Ibczer Ueuos yo
seguor acer
Yo ueo
.
quaì trames mi
luy lo
.
Em-
Mas emperczo plus uos E tu capharnauw
e aqwel che desprecza uos desprecza
mi desprecza
Nos
.
.
'Mas yo die a
.
e
tiria
en cenre
selicz e
cel tu sores abaissa entro
al
e
q?/fll
sadoraienc que a aqueWa citta
besayda malauentj/ra a tu
,
en dareyre sesse«t en
perdoniuol s«re a
la nostra, citta
apropie a uos
s li
son failas en uos fossa?» faytas en
qwffils
pe?;tirian czay
goy Aiczent
uos mania
enferm che son en ley
li
qual se ten a nos de
regne de dio
lo
s«?-e
coroczain malauentura a tu
:
trapassar de niay-
e recebren
.
citta intrare
au mi
Now uolha
.
intrare
citta
Lo regne de dio s apropie a uos En qual que [102 vj e non recebre?i uos issent en las placzas de ley e dicze
.
uertucz las
Mffs pe?Miiaue e» qne son enaprcs
.
e benefit aq?/ellas cosas
que son pausas a uos e sana
cosas
aq?/el!as
de pacz sare aqiii la nostra pacz
lo filh
obrier es degne de la soa marci
1
son en maysore
iagiieucz
portar sac ni cauczamentas e non saludare
qua\ que qual maysow intrare dicze p?-wmieraniewt
se repausare sobre luy
lor
81
Auiia veuos yo tranieto uos enayma
.
iiollia
pacz sia en aquesta mayson aq?/ella
valdese.
lo
.
,
,
li
.
.
doney a uos poesta de calcar sobre li serpent e li scorpions e sobre tota Car alcuna cosa non noyre a uos r] de 1 enemic Mas emperczo non uos uolha alegrar en ayczo Car li sperit son somes a uos McrlaQ [103
.
.
.
Mas uos
alegra
en aq?^ella
.
Car
nom
uos^re
li
meseyma bora
.
son scr/pt
al sant sperit
.
E
e7i li cel
.
Mas jesus s-eyxaute
payre segnor del cel e
dis
de la terra yo confesso
a
e de
Car enaysi Totas cosas son donnas a mi del meo payre Cor lo filh si non lo payre e alcun non sap qual sia lo
.
Car tu rescowdies
long uesent e reuelies las a
li
fo placzent
deuant tu
non
si
desciple dis
,
lo
e
filh
li
petit
aq?<estas cosas de
payre enaysi
.
sani
li
.
.
.
alcun non sap qnal sia
payre
tu
al
qual lo
Li olh son beneura
li
filh o
uolre reuellar
E
.
uout a
li
seo
qual neon aqwellas cosas que uos uee
.
Car yo die a uos que moti propheta e rey uolgron ueser aqwellas cosas que uos uee e non las uigron e auuir aqnellas cosas che uos auue e non las auuiron
,
E ueuos vn mestre de
la ley se lene tentant luy e diczent
stre qual cosa faczent possesircy vita eterna
qwBl cosa es script
Amares
lo teo
.
En qual
segnor dio de
.
Mas
[103 v] maniera legises tot lo teo cor e
a luy
ci dis
de tota
.
E
el
la toa
.
me-
.
En
la ley
respondent dis
arma
.
e de totas
de tota la toa pensa e lo teo p?'oyme enayrna tu meseywe Tu respondies dreytament Fay ayczo e uiores Mas e! uolent iustificar si mescyme dis a yesns E qnfil es lo meo proyme Mas yesus re.«pondent dis Un home deysendia de iernsalem en ierico e cagic
las toas forczas e
E
el dis
a
luy
.
.
.
.
.
.
.
ewtre
li
leyron
li
qual acer despolheron luy
Archivio glottol.
ital.,
XI
{seconda serie,
I).
:
e cuw* ilh
1
agron plaga 6
ilh
82
Salvioni,
sen a«nero?i
laisseron
e
lo diaq?/e
cam
luy
el fos iosta lo
mort
niecz
meseyma
deisendes per aqwella
uia
.
E
luoc e uegucs luy trapasse
uesent luy
l'aczent uiaie ue?«c iosta luy e
ment
mene
lo
a
1
alberc e fey cura de Ivy
1
albergador
li
leyro»
Uay
uist a tu esser ista
aq?«'sti trey es
.
.
E
qual que .
a aqiiel que cagic entre
E
.
caste!
E vna
.
fe«na per
aqwesta auia vna seror per
nom Martha receop luy en nom Maria La qual acer
li
aiude a
.
ciim yo sarey retorna
r]
.
cura que la mia
sies
apro-
autre dia fora porte duy
1
Ayas cura de ìuy
proywe
pe del seguor auuia la parolla de luy cerqwe lo souendier memstier la qua! ista^t iosta
E
.
en vn
el intre
E ew
.
.
Mas el dis aq?/el que fey misericordia, en luy .E yesws dis a luy s&mìWmniameni Mas fo fayt dementre qu-ilh a>inessan E
.
tu e fay
juaysow
.
vin e pausant lo al seo iu-
sobre melres yo rewdrey a tu [104
qiial cosa tu
Qual d
oli e
e dis a luy
.
va preyre
qtie
semilhantamewt e Mas vn samaritan
niogu de miserico?'dia.
fo
piant ligue las plagas de ìuy e sc&tnpant
denier e done a
Mas s-eudeuenc
.
vist luy trapasse
mi
E
.
mi
sero?' a laissa
lo
.
Mas
.
dis
.
sola a menistrar
segnor res^jonde/ìt dis a ley
torba ewcerque plusors cosas
.
sesent
niartha s-esforczaua en-
segnor non es a tu Do«ca di a ley qtie ilh martha tu sies curiosa e .
Acer vna cosa
.
la soa
besogniuol
es
Maria
.
non sare touta de ley XI. E fo fait cum el fos en vn luoc orant pois qw-el cese vn de li seo sognor ensegna nos orar enayma iohan ensegne li desciple dis a ìuy eylegic la melhor partia la qual
.
seo desciple
E
.
el dis a lor
Cnm
.
uos ora dicze
.
payre lo teo
nom
sia
uegna dona a nos enquoy ^ [104 v] lo nos^e pan cotidian E perdona a nos li nostre pecca enayma nos raeseyme perdonen a tuit li deuent a nos E no« nos menar en tewtacioji E el dis a lor . Qual de uos aure vn amie e armare a luy en la mecza noit e dire a ìuy Car lo meo amie uenc a mi de la uia e amie presta a mi trey pans non ay qual cosa pause deuawt luy E se aqwel que es dedinez res^ondewt Non uoler esser a mi moleste Gar 1 us es claus e li meo fantin dicza E si el person con mi al leit yo non me pois leuas [1. -r] e donar a tu Yo die ia sia czo que el non se tenaria per donar a luy seuerare butani Emperczo per 1 ewcreysame^it de luy se ac causa* qu-eì sia lo seo amie nanc^ifica lo teo regne .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
leuare e donare a ìuy tanti quanti
manda
dona a uos quere
e sare
tot aq?<el
Mas qnal
el
n aure besogna
qwe demanda recep e aqwel que quer troba e
E
yo die a uos de-
al
.
Car
butant sare ubert
.
Donca donare qua! dema[n]de pan al seo payre si Donca per peison donare a Iwy serpent peison
es de uos lo
a luy peyra
.
e trobare buta e sar[e] ubert a uos
.
.
.
,
demandare huo [105 r] Donca porczere ^ a luy scorpion . Donca si uos cum uos sia mal conegues donar li bou don a li uostre filb qj^ant maiorment lo nostre payre del cel donare lo bon sperit a li demandant si E .
.
1
* *
Nel ricliiamo, in fine della pagina precedente: encoy. Leggi a causa; ac è in fine e causa in principio di linea. Nel richiamo, in fine della pagina precedente: porczare.
Nuovo Testamento
Il
.
yesus era gitaut demoni e
lo
mut parie
discron
E
.
demanderò» ewsegna
cions de lor dis a lor
mayson
pire sobre
.
el
Mas
.
si
pois
.
E
.
de lor autre
li
qu-eì uic las cogita-
en
Car uos dicze mi
meseyjne
si
regne
lo
demoni en belcze-
gittar
.
.
.
:
Mas
.
non
Oiim lo
cun mi
plus fort de luy
si
vjmaduras de
las ar[lOS
el tolre a luy totas
luy en las q«als el se confidaua e departire las
despolhas de
htt/
.
Aqnel
enconfra mi e aqueì qtie non aiosta con mi sca?wpa socz sperit sare issi de 1 ome uay per lo luoc sec q?/ercnt repaus es
E no» trobant ven
demoni
lo
alqj/anti
en belczebuch li nostre filh al qual li si yo gitto demoni Emperczo ilh s«ren li uos^re iuie Mas si yo gietto demoni al de Cam lo fort arma garda lo Acer lo regne de dio peruen en uos
,
sobre uenre e ucnczare luy
fi
Mas
sare deysola e mayson ca-
si
sathanas es deuis
lo
seo palays las cosas qn-el posessis son en pacz
qtie
agues gita
.
Mas
.
j^iettan
dio
del cel
Tot regne deuis e»
.
Mas
de luy en qual manici'a istare
*\c
E cnm
.
El degieta demoni en belczebuch pr/mci de demonis
,
lentawt luy
linch
mut
era
el
oo?wpagnias se mereuilliaum
las
8S
valdese.
di
.
.
Yo retornarey en la mia mayson dont yo issic E cum monda cun scobas horna Adonca uay e pren autres set
.
troba
el la
sperit plus fellon
es
.
.
de
home son peior qne <-osas Una fenna de
e intra lioèitan aqni
si
prnraieras
las
Mas
.
.
E
las derieras cosas d aqMel
fayt
fo
cnm
disses
el
coH^pagnia leuant la soa uoucz dis a
aqnestas
Bencura es lo uentre lo qtial te porte e las pupas las quaìs tu pupies Mas el dis Acer heneura son aquilh que auuon la parolla de dio e la gardan Mas el conience a dire a las cowpagnias ensemp corent Aqnesta generacion es generacion fellonesa ilh quer ensegna e e^jsegna non srare dona a ley si non ensegna de ionas propheta Car enayma ionas fo ensegna a aqnjlh de iiiniue enaysi sare lo filh de la uergena a aquesta generacion La reyna .
la
\ìiy
.
.
.
.
.
.
!
.
se leuare en indici
cun
baron d aq«/esta generacion e rondanare lor Car ilh uenc de las (de las) fins de la terra per auuir la sapeencia de salamon e ueuos plus qne salamon Li baron de niniue se leuaren en ludici e condanaren ley Car ilh feron pen?7encia en la predicacion de ionas E ueuos ayci plus que ionas Alcun non e/nbrasa la lud austri
[106
r]
li
.
:
.
.
.
,
cerna e pausa ley en rescos ni sot la mesura
que
que intran uean lo lume
aq2«'lli
Si lo teo
.
Lo
en tu non
sia
tencbras
alcuna part de tenebras ze[r]Qa de resplandor
onapres
si
.
a dire entre luy
.
Mas sobre
olh sare simple tot lo teo cors sare luczent
lon acer tot lo teo cors sare tenebros cs
.
E
.
.
ci
E
Banca
caudelabre
Mas
.
Donca ueias que
si el
lo
sare
.
fel-
lu?ne lo qnal
non auent cuayma luc-
teo cors sare tot luczent
sare tot luczent
.
E enlumenare
tu
cani el parlcs vn pharisio pregue luy qn-el disnes
intra jesus se repause si
.
si lo
lo
teo olh es lucerna del teo cors
.
Mas
lo pharisio
Uos phorisio munda ara czo qn-es defora del
Mas czo qn-es dedincz de uos [106
v] es plen de
recointant comence
E
lo
calici e
de
perqne non fossa laua deuant disnar
.
segnor dis a 1
escudella
rapina e d-cneqn/ta
.
.
donca aqwel qne fey czo qn-es dolora non fey dereco czo q«-cs deMas emperczo dona almona de czo qne sobx'a a uos E ueuos totas cosas son mundas a uos Mas malaucntura a uos pharisio li qnal desma
l'ol
dincz
.
.
.
84 la
Salvioni,
menta
Mas
la
e
ruda
herba e trapasa
tola
e
pharisio
ama
quaì
li
cions en
ma[r]ca
li
e
lo
pr?/mier repaus en
conuili
li
.
.
Malauentwra a uos
.
en las sinagogas
las p?'?/raieras cadieras li
iudici e la carità de dio
non layssar
aqwestas cosas coucnta far e aq«<ellas
e las saluda-
Malauent«<ra a uos
muniment li qual non appareissow e li onie annant Mas vn saui de la ley respondent dis a luy O mcstre en diczenl aqwestas parolla tu facz neis ewiuria a nos Mas el dis li
quaì se enayma
li
sobre non o conoisson
.
.
.
Malauentnra a uos sauis de
la ley
qual carga
li
li
home de
fais
quai
li
non pon portar E uos meseyme anbe vn de li nostre de non toca las saumas Malauentura a uos li qital hedìùca li munimewt de li prophe^a ìlas li uostre payre auciseron lor Acer uos testimonila que uos consente a las [107 r] obras de li nostre payre Car Acer ilh li ociseron Mas uos .
.
.
.
,
.
ediffica
sepulcre de lor
li
Empe>'§o la sapiencia de dio dis
.
a lor prophefos e apostois e auciren de lor e persegren
de tuit
prophe^a
li
generacion entre
1
q?ml
.
.
spars de
fo
1
:
Yo trametrey
affin qtie lo
sane
ordenament del raont d aqwesta
Dal sane d abel entro al sane de zacharia lo q?/al fo aucit. Enaysi die a nos sare reqmst d aqwesta geMalauentwra a uos saui de la ley li q?ml porta la clau de la Mas uos meseyme non intres e deuedies aqm'lh li qnal inlrauan .
autar e lo tempie
neracion sc«encia
lo
.
.
.
Dementre qii-eì disses aq?<estas cosas a lor Li pharisio e li saui de la ley comenceron grandament contrastar a luy e appremir la bocca de luy agay.
tant a Itiy de motas cosas e qwerent penre alcuna cosa de la bocca de luy qu-ilh acusessan luy
Mas motas conrpagnias encerq?/e
qne s-escalqweiessan Garda uos del leuam de li pharisio la qnal cosa es ypocrisia Car al[c]una cosa non es cuberta que non sia reuela ni rescundua q?^e non sia sau[107 v]pua Car czo que uos diczes en tenebras sare dit en lume . E czo qne uos aue parla en aurelhas dedincz las iuteriors partias de la mayson sare predica sobre li teit Mas yo die a uos li meo amie Non sia spauanta d aqnilh. que aucion lo cors enapres aqnestas cosas non an plus qual cosa faczan Mas yo demostrarey a uos lo qual uos tema Teme luy lo qMal poys qu-el aure aucis ha poesta de metre en pena Enaysi dis a uos teme aq?<est Donca 5 paseras non son venduas de doas mealhas e vna de lor non es en dementigancza deuant dio Mas li cauelh del nostre cap son tuit nu/Hbra Tùonca non uolha temer Uos se plus de motas paseras Mas yo die a uos tot aquel qMal qwe qwal confessare mi deuant li home e lo filh de la uergen confessare luy deuant li angel de dio Mas aquel que denegare mi deuant li home sare denega deuant li angel de dio E tot aq?/el qwe di parolla cantra lo filh de la uergena sare perdona a luy Mas a luy lo q«al blestemare contra lo sant sperit non sare perdona a luy Mas cu/n ilh dintre menaren uos en las sinagogas e deuant li preuot e aqn/lh que an poesta non uolha esser [108 r] curios en qnal maniera o qual cosa responda o qnal cosa dicza Car lo sant sperit ensegnare uos en aq«<ella meseyma bora q?<al cosa couenta XII.
entre lor comence a dire a
li
seo
istant enaysi
desciple
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
dire
.
Mas vn
de la compagnia dis a hiy
.
mestre
di al
meo
frayre qu-ei
Nuovo Tcstameuto
II
mi
depa?"ta cun
Cor
Mas
.
el dis a
dis a lor
.
luy
.
qtiaì luce
m
home qnal
.
a
hordena
Ueia e garda uos de tota auaricia
Mas
.
moti frac
.
el pos-
el dis a lor semblaMcza diczent Lo camp d un home rie aporte E pensaua entre si diczewt Qual cosa farey Car yo non hay al aioste li meo frue E dis yo farey ayczo yo destruyrey li meo .
.
.
.
granier e
li
mi
farey niaior e aq?/t aiostarey totas las cosas que son nas a
meo ben
li
E
.
85
d alcu/i non es en la habu«dancia de las cosas las quaìs
la ulta
sessis
e
eredita
1
departado?- sobre uos
iuie
valdese.
e direy a la
mia arma
arma tu
.
as moti ben pausa en moti
an repausa te mania e beo engraisate Mas dio dis a luy fol ilh reqweren la toa arma de tu en aqwesta noit Mas las cosas qiie tu apparelhies del qual saren Enaysi es aqwel qne tresouriia a si e non es rie en dio E .
:
.
.
.
.
a
dis
Emperczo yo die a uos non uolha esser [108 v] arma qual cosa manie ni al nostve cors de la qnal cosa
seo desciples
li
curios a la nostra,
L arma
sia uisti
.
Regarda
li
corp
E
.
que
es plus
lo majiiar e lo cors plus
Car non semenan ni meissonan
.
a
li
que
lo uestime^it
«
qual non es celier
Mas de lor Donca si uos non poe czo qwe es petit perqne se curios de las aulras cosas Regarda li gilh del camp en qnal maniera creisson ilh non lauorau ni fìllan Mas yo die a uos Car salamom non era uesti en tota la soa gloria enayma vn d. aquisVì Do7ica si dio uiest enaysì lo fen del camp lo qual es encoy al camp e deman es mes en la fornays Quant maiorment uos de petita fé E uos non uolha qnere qual cosa manie ni qual cosa beua E non uolha deuant esser esleua Car las gent queron totas aq^/estas cosas Mas lo nostre payre sap Cffr uos besogna d aqnestas cosas Mas emperczo q?/ere ni granier
.
pays lor
dio
.
Quant maiorment uos
se plus
qual de uos pejisant pò aiostar vn bracz a la soa froma
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
regne de dio
lo
e la soa iusticia e totas aqnestas cosas
saren aiostas a uos
.
non uolha temer Car la en[109 r]semp plac al nostre payre donar ha uos lo regne Uende aqnellas cosas que uos possese e dona aimona Facze ha uos sacs li qnal non enuelhessisan tresor non defalhent en li cel al qwal luoc layrons non s apropian ni la camola non lo corromp Car &qui al qwal luoc es lo nostre tresor aqui sare lo nostre cor Li nostre petit grecz
.
.
.
.
.
Jumbi sian deuant ceint e lucernas ardent en
semblant a
cum
li
las uos^ras mans E uos sia sperant lo lor segnor cora retorne de las noczas qne
home
.
sare ue"gu e picare a
1 us qwe viaczament uebran a luy Aquilh segnor trobare uelhaut cani el sare uengu Yo die uerament a uos qw-el se deuant cegnare e fare li repausar e trappassant menistrare a lor E si el uenre en la 2% uegillia e si el uenre en
el
aeri saren beneira
li
qnal
.
lo
.
.
la
,
3»
,
uegillia
ayczo que
uengues
.
si
lo
Acer
payre de
enaysi
las
^
.
Aquilh. seri son
familhas saupes
1
beueura
.
Car
qnol uos non pensa
-s è aggiunto.
.
dis
Mas sapia mayson
.
E
de la uergena uenre en 1 ora en la a luy segnor dis tu a nos aq?<esta
lo filh [109 v]
Mas peyre
.
ora en la qnal io layre
uelharia e non laysar(er)ia esser caua la soa
el
uos sia apparelha
Il
,
e trobare
,
Salvioui,
86 senib]a??cza o a
Mas
.
lo segno?* dis
tcnip
Aquel scrf sare beneira
.
uewgii trobare luy faczent enaysi
denare luy sobre totas las cosas dire al seo cor
Yo
.
quai
lo
cum
a uos
las qimls el possesis
Lo meo segnor fay tarcza de uenir
,
non spera
serf venre al dia al quaì el
luy e pausare la
depfflrtire
e eri
1
gas
couoc e a
la
C«?' a tot
.
home
fait
al
.
Car
el
comewczare
e
hor-
aqwel seruitor
si
ferir li
Lo segnor d aqwel
.
i\oìi
li
non
fidel
M«s aqwcl
.
cosas degnas de plagas el s«re batu de poc pia-
quaì sare mot dona mot sare demanda a luy
a aqwel al qual presterò/»
.
ìlas aqwel
.
se deuawt apparelha e
s«re batu de raotas plagas
noTO fay sego/^t la uolu?jta de luy
non
E
.
ora la qual el mesconois
de luy con
pfflrtia
serf lo quaì couoc la uolu?ita del seo segnor e
qìte
e saui
segnor de luy sare
lo
die uerame?it
fantin e las senientas e ma?ùar e beore e enubriar se
E
despensador
Qiial es fidel
.
scgnor bordone sobre la soa famllha qu-el done a mesura de fro-
lo qua\ Io
ment on
tiiit
mot [HO
.
E
demandare^ plus de luy Yo soy yo quaì cosa uolb si non qM-el sia e?/ibrasa
uewgu metre fuoc en terra, e ay a esser bateia d nn batisme
r]
.
.
en quaì maniera soy costrey ewiro qu-eì sia perfayt Pe«sa uos que yo sia newgu metre pacz en terra Yo die a uos que no« Mas deprtrtime«t Car ciuqi<e saren deuis en vna mayson trey saren deperti en duy e duy en trey Lo payre s«re deuis contra lo e
.
.
.
.
.
filb
e lo lìlb cantra io payre
La sogra cantra
la mayre.
a las compagnlas
.
Cum
viaczame?«t la ploya
mecz
La mayre coltra
.
\\.en
negues iuiar la facia del
e enaysi sare fait
cel e
uen
.
E cum
Mas
el dicia
uos ueyre lo uent de
e es fayt enaysi
.
Hypocrit uos co-
Mas en quaì maniera no» proua de uos meseyme czo qw-es iast E cuw
de la terra
Mas perqwe non
.
.
uos ueyre las niuollas nayse/it del ponent uos diczc
iorn soflar uos dicze lo caut
aqwest temp
la filba e la fìlha cantra
nora e la nora cantra la sogra
la
iuia
.
.
tu vas en la uia al princi can lo teo aduersari dona studi esser desliora
de luy
per aue/ttura non liore tu
({uc
al iuie e lo iuie
[110 v] liore tu al
menistre e lo me?«istre meta tu en career yo die uerament a tu issires
Mas en aqwel meseyme temp eran alquanti anu?icia«t li quaì pilat mescle lo saug cun li sacrifici de lor
XIII. li
.
Tu no»
d aqui ewtro que tu rendas lo derier debit
gallico de
a luy de .
E jesuH
agu peccador deYo die a uos que non uawt tuit li galileo Gf«r ilh an suffert tals cosas Mas si uos non facze pen»Yewcia uos perire tuit semilhawtament E enayma
responde e dis a lor
.
Pensa uos que
aq?«'sti galileo sian
.
.
.
.
aqmlh
18
,
,
sobre
qu-i\ì\ fossan plus
que non
Mas
.
Mas
el diczia
si
q?ml
li
que
tuit
home
la
aq?<esta
uigna
.
Mas
el
si
non
lor
pewsa uos
Yo
die a uos
.
Uete la son lo
trobo
respande
tu talhares luy
.
[HI
.
.
3
,
.
,
an de
Banca
r]
e dis
li
quaì yo ueno q?<erent fruc
talha luy
en
1
aucnador
.
Verque neis ewpacha
scgnor laysa luy aq?<est an
.
ewtro que yo caue enccrqtte luy e meta stercora
Mas
.
Un hauia pianta vn albre fìguier en la Mas el dis al lauoen luy e non en trobe
semblancza
en aquest figuier e non la terra
siloe e aucis
en ierwsalem
\\ahiin.ni
uos non fare pen^Yencia uos tuit perire semilha«ta?He»t
soa vigna e uenc q?<erent fruc
rador de
cagic en
tore
la li
.
.
Mas
E el
acer
si
el fare fruc
.
era ensegnant en la
lYuovo Testamento valdese.
11
87
E ueuos fe?ma li sabba an e era eHclina e al postot non poya regardar en aut lenna tu sies La qual cum jesns agues vist appelle ley a si e dis a ley E e???pause a ley las mans e fo dreycza viaczadesliora de la toa e?ifernieta sinagoga de lor
ineta per
18
,
eri
qual auia
la
.
d-enfer-
.sperit
.
,
.
.
mml
e glorificaua dio
yesus
sanes
sabba
al
Mas
.
lo pr/nci
de
ypocrit
.
cosas tuit
graua
eri
diczia
.
totas
del sabba
dia
.
lì
rara de luy
.
E
Al leuam
dereco
dis
El es semblawt
al
q?/fll
.
lo
aqwestas
ale[lU v]-
Bonca
.
el
mes
receopu re-
fenna
E anaua per Mas vn en iernsalem salua E el dis a lor
tot sia lena
son poc aquilh que son
la
si
orae receopu
1
semblant stimarey esser
qtial la
Castel ensegnant e faczent viage
li
segnor
.
.
an no«
oysel del cel se repau-
li
scunde luy en trey inesuras de farina entro qne las cittas e per
.
dio al qual es semblant e al qual stimarey luy esser
crec e fo fait en grant albre e
.
a beore
el dises
tot lo poble s
El es semblant al gran de la seneua lo qual
.
regne de dio
dis a luy
E cum
.
E
que eran faytas gloriosament de luy
cosas
las
al seo ort e
seron en lo
al
aduersari de luy se uergognaua»
Lo regne de
semblant luy
li
Car
vnchascu?^ de uos
non desiia lo seo buo o 1 ase de la crepia al sabba e lo mena Mos aqwesta filtia d abraam la qual lo sathanacz ligue ia per 18 couenta desliar d aqwest liam
.
La son seys iorn eii li sia sana e non al dia del .
e
aqi<«sti
seguor responde a luy e dis
lo
sinagoga endegnajit se
la
compagnia
a la
dicia
e
Bonca uene eu
qual couenla obrar sabba
Mas
.
.
.
.
C«r yo die a uos moti ceresforcza uos de intrar per 1 estreyla porta M.as cum lo payre de las ^ farai Ihas sare queron d intrar e now pogron .
.
intra e aure claus
1
us uos coraenczare istar defora e butar
segnor huebre a nos sia
.
.
E
.
a
dire
las nos^ras placzas tuit
.
Yo non
us diczent
1
.
say dont uos
begu deuant tu e Yo non say Fior sare aqw* obriers d-eneq?<8ta departe uos de mi
Ado«ca uos comenczare
ensegna en dont uos se as
respondeni dire a uos
el
Nos auen marna
.
E
.
[112 r]
el
e
:
dire a uos
.
.
stregnamewt de dent Cum uos ueyre Abraham e Isac e Jacob e tuit prophe/a al regne de dio Mas uos esser liitta defora E uenren d ourient E ueuos e d oucident e d aqulMon e d austri e repausare?* al regne de dio aq?«"lh que eran premier son derier E aqwilh qwe er&n derier son pr?<e
.
.
.
.
.
.
li pharisio s apropieron en aq^<el dia diczewt a luy E el dis a lor Anna e Car hcrode noi aucire tu dicze a aqwella uolp Uete yo gietto denioJÙ encoy e deraa» e perfau sanità e lo tercz dia soy cuMSuma Mas emperczo la couenta mi annar e[u]coy
mier
.
Salii e
Mas
alquanti de
uay d-eyci
.
.
.
.
.
.
deman
Car la no« pò esser fait qwe propbe/a perisa fora de ierMS«lem Jerusalem ierMsolem lo qual auciczies li prophefa e lapidies aquilh que son trames a tu Per quantas uecz uolc aiostar li tee fìlh enayMia 1 oysel lo seo ni sot las alas e no?i uolguies Ueuos la nostra mayson snre laisa a uos deserta Mas yo die a uos Car uos non ueyre mi ewtro q?/e uegna q?/e uos [112 v] dire Aq»el q?/e uen al nom del segnor sia boneit e
e al seguent dia
.
.
.
.
.
.
.
MI
-s è aggiutito.
.
K8
Salvioiii,
XIV. E fo f.iit cam jesus intres un la raayson d un princi de li pliarisio maniar pan al sabba E ueuos vn home ydropico era e ilh gardauan liiy deuawt luy E yesus respoHdent dis a 11 sani de la ley e a li pharisio diczewt :
.
.
Si ley sannar al sabba
layse
.
E respondewt
Mas
.
ilh taisia»
a lor dis
.
L
.
Mas
sa»me luy e
pres luy
el
lo
ase o lo buo del qnal de uos cagire al
e noìi trayre luy viaczament al dia del sabba E ilh no?? poya» respondve a luy en aq?<estas cosas Mas dig,ia senibla»icza a li ewuida enleìident en quaì mawiera eylegessan li premier repaus dis a lor Cuw» tu sares
pocz
.
.
.
envida a las uoczas no^^
honra de
repausar
te
luoc que
al p/*?miier
auewtura plus
pei'
non sia enuida de luy E ucnent aqueì que e^?uide tu e luy dona luoc a aqMest Adowca tu coraenczares teuir lo derier luoc
tu
dicza a tu
:
.
con uergogna
Mas cam
.
tu sares appella vay e te repausa al derier luoc
que cum aqueì que enuide tu sare uewgu dicza a tu amie monta deAdo?ica gloria sare a tu deuant li ensenip repausant [113 r] Car tot aqueì que se eyxauta sarà liuwilia e aqueì que se humilia sare eyxauta Mas el dicia a luy lo qwol hauia enuida si Cu/« tu t'acz lo disnar o la .
sobre
.
.
.
.
Cina no?i uoler appellar
teo amie ni
li
li
teo frayre ni
teo cosiu ni
li
ueczin rie que per auentura ilh non reyre enuidon tu e sia
guiardonancza czop e
.
Mas cum
tu facz lo conuilli appella
fait
])aure e
li
li
teo
li
a tu re-
deuol e
Car non han dont reguiardonar a tu Car la sare reguiardona a tu ew la rexuresion de li iust Mas cwn vn de li ensemp repausant agues auui aqnestas cosas dis a luy Aqueì es beneura li
cec e sares beneira
li
.
.
.
.
qual raaniare pan al regne de dio Mas el dis a luy . Uu home fey grant cina e appelle moli E trames lo seo serf a 1 ora de la cina dire a li enuida qu-iiìi E tuit uenguessan Car totas cosas son ia apparelhas lo
.
.
.
.
ensemp
se
comenceron a scusar
e ay besogna issir e ueser dis
.
ayas
C
'
Yo cowprey
me
.
1
E E
citta e
lo serf dis lo
.
Yo prego
a luy yo conzprey
dis
tu ayas
me
scusa
100 de buos e uauc prouar lor yo
.
.
E
1
uilla
autre
prego [113 v]
te
autre dis yo
.
.
de las familhas dis bore de la
ley
Lo prwmier
ameney molher emperczo non poys uenir retorna anuncie aqnestas cosas al seo segnor Adonca lo payre
scusa
lo serf
S
.
E
.
segnor
.
serf
seo
al
mòna
d utre
segnor
dis al serf
.
Salh viaczamcnt en las placzas e en
czay
fait es
li
paure e
enayma
tu comandies
Salh en las vias e en
.
deuol
li
las
.
li
E
cec e
li
li
czop
encara es luoc
sipalas
e
sforcza
li
.
.
d
mia mayson sia vniplia Mas yo die che alcun d aqnilh ho;ne que foron enuida non tastaren la mia cina Mas motas compagnias anaua» cun luy e uout dis a lor Si alcun uen a mi e non ayra lo seo payre e
iutrar que la
.
.
.
la soa niayre e la
molher
e
li
frayre e las serors e
li
lilh
e
encara la soa
arma non pò esser lo meo desciple E aqueì que non porta la soa c[r]ocz E qnal de uos uolent e uen enapres mi non pò esser lo meo desciple hedificar mayson e prnmierament non see e cointa las despensas las q?/als .
.
*
È propriamente
C,
Car (C). Forse andrà
e
manca il punto che ne farebbe l'abbreviazione come anche vuole il contesto.
letto E,
di
Nuovo Testaraeuto
Il
li
son besogniiiols
lo
ha a cumplir
el
si
fondament e non poyre cowiplir
89
valdese.
Que poys qu-el aure pausa [114
.
r]
aquilh que ueyren coinenzaren scar-
tuit
Car aquest home coiuence ha hedificar e non poc cu?n. qual rey es ha anuar e cometre batalha incontra vn autre rey . Donca sesent non pensa prmnierament si el pò confracorre con decz millia millia . D autra maniera luy essent eìi20 a hiy lo qual uew a si con nir a hiy diczent plir
.
.
.
cara de long trametewt embaysaria e prega aqwellas cosas que son de pacz . Do7ica enaysi vnchascun de uos lo qual non renoncia totas las cosas qu-el
Bo« es lo sai Mas acer si lo sai nou pò esser lo meo desciple enuaneczi en qual cosa sare cundi la non es profeytiuol en ierrsi ni al leamier M«s es nies defora Aqwel que ha aurelha d aiiuir auua XV. Mas publicaMS e pecadors era/i apropiant a luy qn Uh auuessan
possessis
.
.
so?-e
.
.
luy li
E
.
screptura e
li
pecador
Qual home [114
e
de uos
es
Bonca non
v]
li
mania cum lo
laisa
ria e??tro qu-el trobe ley
E
.
.
99
.
E
al
.
cu?w el
.
Car
aq?/est recep .
en perdre vna de lor desert e uay a ley la qual era pe-
qual a cent feas e las
diczent
a lor aq^^esta sembla«cza diczent
el dis
si
el
.
aure troba la pausa sobre las soas
1
mayso» ensemp appella li amie e li veczin Ensemp alegra uos cu» mi Car yo trobey la mia fea la Mas yo die a uos enaysi sare goy al cel sobre vn peca-
spallas alegra?ìt e
diczent a lor
murmuranan
pharisio lor
uenent en
la
.
.
qual era peria
.
dor faczent jieniiencia que sabre
99
.
.
iust
li
qua] non an bcsogna de pe-
qual fewna auent decz dramas s-ilh perdre vna drama Bonca non embrasa la luczerna e trastorna la mayson e quer ley curiosamewt entro qu-ilh sia troba E cum ilh 1 aure troba e?jsemp appella las amigas e nitencìa.
.
.
.
Car yo ay troba la alegra uos con mi Enaysi die a uos goy sare deuaj^t li angel Mas el dis Vn home hauia de dio sobre vn peccador faczewt penitencia. duy filh E lo plus ioue dis al seo payre payre downa a mi la partia veczina dicze?it a lor
las
drama
.
Ensemp
qual yo auio perdu
la
.
.
.
.
.
.
de
E
la subs^oracia
que se coue» a mi
enapres no» moti dia lo plus ioue
.
E
departic a lor la substancia
el
filh aiosta totas
.
cosas [liS r] e arine
en pelegrmaie en lognaua region e degaste aqui la soa subs/«Mcia viuent E pois qu-el hac consuma totas cosas grant fam fo fait e«(n) aqwella region E el coraence a hauer besong e a/me e aioste se a vn citluxuriosament
.
.
tadin d aqwella regio»
porc
.
E
.
E
el
trames luy e» la soa uila qu-el paisses
desiraua de vmplir lo seo ue»tre de
Mas
porc e alcu» non en donaua a
luij
cenar habuwdia de pan e»
maison del meo payre
Yo me leuarey
la
.
el
retorna a
meo payre
li
que ma»iaua» li q«anti merdis
las silicas si .
.
Mas yo
periso aici de
payre yo peq«ey al cel e deua»t tu e ia no?t soy degne esser apella lo teo filh fay a mi enayma a vn de li teo mercenar E leua»t ue»c al seo payre E cum el l'am
.
e anarcy al
e direy a luy
.
.
.
fossa e»cara de long lo seo payre uec luy e fo
rent cagic sobre lo col de hiy e bayse luy
.
E
mogu
de nu'ser/cort^ia e cor-
lo filh dis a luy
.
payre
deua»t tu ia no» soy degne esser apella lo teo filh Mas lo payre dis a li seo serf Aporta viaczame«t la primiera vestimenta e ueste luy e do»na a[115 v]nel e» la ma» de luy e cauczarae»ta e» li pe yo pcquey
al cel e
.
.
90
Salvioni,
E amena uedcl meo filh era agu ceron a ma?Mar Mas lo luy
(le
gras e aucie luy
.
plus uelh era al
lìlh
.
ap?-opies a la mayso/i auuic la sinfonia e la li
demawde qnal cosa
e
se?'uitor
frayre uewc e lo
respondent dis
el
e nos
camp
cum
e
compagnia
E
.
Donca
.
al seo
payre
payre
.
vn de Lo tee
el apelle
luy
aq?<est dis a
lo
e
ue?igues e se
el
E
.
Car come«-
alegren
payre aucis uedel gras e receop luy
teo
Mas
.
aiczo
fos
frayre fo e?zdegna e no?* uolia intrar
pregar h/y
manìen
e
mo?'t e reuisq?<e e era peri e cs atroba
aq?/cst
salf
.
M«5
lo
comence
e
issic
.
a
Uete yo seruo a tu per
.
li an e vnca non trapasey lo teo coma«dame?it e vnca non donies a mi vn cabri que manies cura li meo amie Mas pois qtte aq?<est teo filh uewc
tuit
.
lo
degaste tota la soa subs^ancia
qwffll
uedel gras
Mas
.
a hip
el dis
mias cosas san toas
Mas
.
coti
tu
filh
.
meretricz tu aucies a luy
las
couewtaua a nos maniar
la
cun mi
totauia
sies
e alegrar
totas las
e
Car
.
aq?«est
teo frayre era agu mort e reuisque era perdu e es atroba
XVI. [116
Mas
r]
seo desciple aq?/esta se?Hb]a?icza
el dis a li
era rie lo qual auia vn gastaut el
agues gasla
li
ben de luy
.
E
.
E
gnor
Mas
.
mi
a
tol
gastaut dis entre
lo
gastaudia
la
.
lor maysoj»
-pnimier
quienant
E
meo segnor
1
auLre
ei dis a
.
degita de la gastaudia recepiau
.
Mas
cent mesuras d
el dis
oli
Mas
.
qaaut deues
tu
E
.
.
Car
lo
el
agues
el dis
fait
generaciow
q?<e
.
Mas
sauiamewt li
.
E
Dace»t mesuras de
luy recep ias toas letra e seri oitanta
lauue lo gastaut [1. -ut] d-eneq?/*ta d aq«/est segle son plus saui e« la a
Car non poires plus Car lo meo seuergogno mewdigar
recep las toas letras e see uiaczament e seri ci?K]uaj?ta
dis a .
si
es czo
appelie sengles debitors del seo segnor e dis al
el
Qua?/t deues al
.
el dis a ìtiy
froment
Mos
.
.
non pois sapar yo me
lo
Un home
Qual cosa
.
qnai cosa farey
si
cum yo sarey
q?/al cosa farey q?/e
yo say
mi en
die
luy e dis a luy
el apelle
yo auuo de tu re«t raczow de la toa gastaudaria
qiie
gastaudeiar
.
aqwest fo acusa euapres luy enaywa
.
lo
uos facze a uos amics de las riqweczas d-eneqnita. que
segnor
Car
de lucz
filh
.
li
filh
E yo
.
cum uos
defa-
Aquel qu-es iidel eu petita cosa es fidel eu niaior cosa E aquel qu-es non iust en petita cosa Banca si uos non fosses fidel en las riq?<eezas es non iust en maior cosa d-eneq?//la q?/al se fiare en uos era cosas uerayas E si uos non fossies fidel en la cosa stragna qtiaì donare a uos czo qu-es nostre Alcun serf noH pò seruir a duy segnor car el amare 1 un e eyrare 1 autre o s aiostare a 1 uri e despreeiare 1 autre Uos no?» poe seruir a dio e a las riqweezas Mas li pliarisio li quaì er&n auar auuiaw totas aq?<estas cosas e scarnian E el dis a lor Uos se li qwal iustifiea uos deuawt li home Mas luy [116 vjlhire rccepia» uos en
li
eternai tabernacle
.
.
.
.
.
.
.
.
conoys
denani dio
.
.
.
dio
li .
nostre cor
La ley
e
li
.
Car czo que
es
aut a
li
home
es abominacio?»
propheta p?*opheteiero» e«tro a iohan e de luy nos
es predica lo regne de dio e
chascuw fay foreza en luy
.
Car plus legiera
cosa es lo cel e la terra trappassar que vn point cagir de la ley
.
Tot aquel
amena autra auoutra e aq?/el q?;e amena la laisa del baro?» auoutra E vn home era rie e uestia polpre e bis e ma?ziaua vnchascu» iorn respla[n]diament Mas era vn mendic [117 r] per nom laczer que
laissa la soa niolher e .
.
Nuovo Tesfainento
Il
can uenian e lecauan las plagas de ìmj
mores
e fos porta de
en
sebelli
abraam de long e
angel al sen de abrahara
li
e/ife[r]ii
1
Mas leuant
.
Mas
.
Mas
el
meyme
a luy
qne
fait
lo
Mas
.
raendic
lo
morie e
rie
seo olh cinn el fos e«
li
sen de luy e
lo laczer al
.
fo
de las
esse?' saczia
non en doiiaua
brissas que cagia?« de la taula del rie e alcuw li
91
valdese.
plen de plagas cubitant
lo qwfll iacia a la porta de luy
fo
torinent uec
li
cridawt dis
payre
.
abraara mar[c]ein'ia de mi e tramct lo laczer qw-el bagne lo petit de eu aìga qu-eì refresq?<e la mia le??ga
Gar yo soy crueia en aqwesta flama Car tu receopies li ben en la tou Mas ara aq»est es co?(sola Ma*Ulta e Io laczer semilhantame?it li mal E en totas aq?<estas cosas grant fossa es ferma ewtre nos e ta sies crucia Que aqiiiìh que uolu^^ trappassar d-eyczay a uos no» pon ni de lay uos E ci dis payre donca yo p?*ego tu q«e tu trametas trappassar czay Car yo ay cinque frayres qu-e\ testiluy en la ma[»]yso» del meo payre E abraam mowiie a lor qa-i\\\ non uegnaJi en aqwest luoe de torme?it
1
E abraam
dis a ìi/y
.
.
recorda
filh
.
te
.
.
.
.
.
.
.
.
.
[117 v] dis a luy
luy
payre abraam non
.
rew T^enitencm si
alcu» de
Mas
.
Mas
.
non uegnan
.
nostvdi gai'da
.
Mas
.
el dis
mar
de
li
ilh
E
en tu castiga luy e
fare pen«-
si el
uecz peccare en tu lo iorn e
Yo me pewto perdona a luy nos la fé Mas lo segnor dis
iorn sare co?merti a tu diczent
es
.
set
si
sca«-
Lo
.
peyra molar sia pausa e«cerq«e lo col de Sia sobre la scandelege vn d aqM^st petit
si
q?/e si el
.
li
.
Si lo teo frayre peccare
tencia perdona a luy
a
mort annare a lor ilh fanon auuou moyses e li prophe^a e
alcu/i
si
seo desciple
li
cosa plus propheitiuol a luy luy e sia gita al
prophe/a auua?i lor
li
non creyren Lo es cosa non poderosa qi^e Mas malauewtura a luy per lo quaì ilh uenon
dis a
el
e
a \uy se ilh
el dis
mort rexucitare
li
XVII. E dol
Uh an moyses
.
.
.
7
.
uias lo
.
E
apostol
li
Si uos aure fc segnor acreys a enay?«a lo gran de la seneua e dire a aqwest albre morier sias aranca e sias trapla?ita al mar el obedlre a uos Mas qtial de uos aue/(t vn seruitor
diseron
.
.
.
.
lauorawt o paiseHt
buo
li
qual dicza a luy retorna del camp passa [118
lo
r]
non dicza a luy ap«relha qw«l cosa yo ma?ùe E ene deuant ceng te e menistra a mi entro tant que yo mange e beua Donca aquel seri a gracia apres aqwestas cosas tu maniares e beores Enaysi Car el fey las cosas las qiials el comande a luy No» o pe??so
viaczame«t e repawsa
te e
.
.
.
.
.
e uos
cum uos aure
totas las cosas q?/e son coraajzdas a uos dicze
fait
Nos faczen czo que deguen far E fo mentre q»-el annes en iernsalem trappasaua per mecza Samaria en sen serf non propheitiuol
E
cu?n
qual isleron de long e leueron da(r)dor marceueia de nos
uos a
li
preire
.
E
uoucz e cagie e»
e
li
,
nou
.
la
lor
uoucz diczent
facia
munda retorne
deuant
li
Mas yesus respondent
al qnrtl luoc
son
.
Non
,
.
annesan foron
fo fayt denientre qn-ilh
la
.
Li qnal pois qn-el uic dis
.
de lor pois qn-el uie qn-el fos era samaritan
nos de-
galilea
en vn Castel decz barons lebros cantra co?-rogron a luy
intres
el
fait
.
.
yesus
.
ma.(/nifìcant
Donca
es atroba lo
li
conian-
Anna e demostra munda Mas vn .
cun grant
dio
E
aqnest
decz non son
munda
pe de luy faczent grac/as dis
,
.
li
.
qnal retornes e donnes glo-
92
Salvioni,
ria a dio
si
de
di.)
.
Mas
luy
El respomle a lor e
.
Ni diren ueuos uese?*
E dis a uos vn iorn del filh de
veuos
el es
Io
cel
sco
Car ueuos lo regne de dio Dias nenren que uos desirare
el es aqtii
desciple
uergena
ayczi e ueuos el es a.qui
.
non
e
Now
.
.
lo ueire
E
.
diren a uos
iih
y uollia annar ni segre
Car (e) que son sot
resplandcnt del cel lucis en aq^^ellas cosas
lo solelli
Enaysi sare
.
la
.
.
li
.
.
ueuos
el es ayczi o
OS dedincz
enayma
[118 v] E dis a luy leua e uay. Car la demanda de li pharisio cora uenre lo regue dis Lo rogne de dio non ue«re ciim garda
non aquesl strang
loa fé fey tu salf
lo filh de la
uergena
al seo dia
.
Mas pr?«nierament
.
motas cosas e esser reffuda d aqziesta generacion Enayma fo fait en li dia de noe enaysi sare en li dia del filh de la uergena Uh raaniauan e beuiaji e menauan niolhers [1. mo-] e eran dona a noczas entro al dia al quaì noe intre en 1 arca e 1 eyduliui uenc e destruis li luit Serailhantament fo fait en li dia de loth Uh ma?ìiauan e beuian co/npraua?^ couenta luy
suffrir
.
.
.
.
e uendian
[119
e
solpre
al dia
r]
qne sare
E
Plantauan e hedifficauan
.
ploc fuoc
qui sare
dor de
qne
al teit e al
del
.
segnor
E
tot
un sare
que loth
.
Car
tot
En
.
aquel dia aqwel
mayson non deysenda penre
autre
1
un sare pres 1
.
e
1
Yo
.
.
E
die a uos
autre sare laysa
autra sare laysa
sare laysa
dis a lor
q«/al
lor
.
Sia recorda-
.
aqnel qne q?<erre far salua la soa arma
una sare presa
1
pres
leit 1
de sadoma
issic
Segoni aqnestas cosas sare
.
aqnel qne perdre ley vinificare ley
qnal luoc lo
al
al dia
tuit
camp semilhantawient non retorne en dereyre
saren molent en vn 1
li
uaisel de luy en la
aqnella noit duy saren en vn
camp
Mas
.
destruis
de la uergena sare reuela
lo filh li
molher de loth
la
perdre ley
e
cel
.
En
.
Doas
Duy saren
.
resjoondent diczon a luy
En qnal
q?/e
quaì luoc sare
al
.
lo cors
saren aiostas aqui
las ayglas
XVIII. Mas e non deffalhir
a lor semblancza
el diczia
d/czeut
Un
.
iuie era
Car
.
en vna
la
citta
couenta totauia orar
qne non temia dio e
non honraua home Mas vna ueua era en aqnella citta e uenia a luy Ueniame del meo aduersari e non uoiia per moti temp Mas enapres aqaestas cosas dis entre si E sì yo non temo dio e non honro home emperczo Car aqnesta ueua [119 v] es a mi encreisiuol yo ueniarey ley qne uenent en la dereyria non me reproche Mas lo segnor dis auue qnal cosa di lo iuie d-eucqwita Mas lo segnor non fare ueniancza de li seo eyleit cridant a si iorn e noit e aure paciencia en lor Yo die a uos E [1. Car] viaczament fare la ueniancza de lor Mas emperczo lo filh de la uergena .
diczent
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
uenent pensas qn-el trobe fé en terra . Mas el dis a alquanti li qnal se confìdauaw en lor enayma iust e desprecian li autre aqnesta sembianza diczent .
Duy home monteron al tempie qn-^'lh oresan blican Mas lo pharisio istant oraua enapres si .
yo fauc gracias a tu
.
.
aqnest publican
Yo dono desmas de .
li
autre
1
autre pudio
.
home roubador
no?i
Yo deiuno doas uecz en
la
E
lo
totas las cosas las qwals yo possessiso
Acer non uolia leuar li olh al dio sias perdonador a mi peccador
publican istant de long seo peit diczent
.
e
aqnestas cosas diczent
Car yo non soy enay?»a
iust auoutrador ni enay/na
semana
L un pharisio
.
cel
.
.
Yo
.
Mas
.
feria lo
die uerawient
Nuovo Testamcnlo
Il
95
valdese.
Cor iustifica en la soa mayson plus que 1 autre que se [120 r] eyxauta sffre humilia e aqwel qnc se hu?HÌlia sai-a Mas ilh portauaw a luy enfans qn-el toqwcs lor Mas yestis en-
a uos aqwest deysewde tot aq?/el
eyxauta
.
.
semp appella .Cfflr
lor dis
regne de
lo
.
Laysa
.
li
cel es d-eytais
li
mi
petit uenir a
e
non uolha deuedar
Yo die uerameni ewayma fantin non .
qual non recebre lo regne de dio bon mestre prmci deinawde luy dicze[n]t
lor
.
Tot aquel lo
.
intrare en luy
E vn
.
cosa facze«t possessirey
q?/ffl
.
a uos
Mas yesiis dis a luy Perq?<e diczes mi bon alcun non es non lo sol dio Coneguies li comandament 'Non oucires no»i auouHoura lo teo payre e la toa traxes non fares furt non dires fals testimoni mayre Lo qual dis yo gardey totas aqneslas cosas de la mia iouentu La Vna cosa defalh a tu encara Uent qual cosa yesus auuia dis a luy iiita
bon
eterna
.
.
.
si
.
.
.
.
.
.
.
.
totas las cosas las qMals tu as e
e
uen
e sec
forment
mi
.
E
el
Mas yesus uesent
.
dona
carnei pasar per lo pertus de
1
.
qnffl
.
.
C«r
el
al
lo
Quant greome7it intrare» rie
pò esser
cel
era rie
Car plus le[120 vjgiera cosa
agulha qne
qne auuian diseron e
aqnilli
paure e aures tresor
li
luy esser trist dis
regne de dio aquilh que an pecunias
E
las a
auuias aq?<estas cosas fo contrista
al
es lo
intrar al regne de dio
fait salf
.
E
el
dis
a lor
.
.
Las cosas que son non poderosas enapres li home son poderosas enapres dio . Qual segnor vete nos laisen totas cosas e seguen tu ìlas peyre dis Yo die uerawent a uos Alcun non cosa sere a nos Lo qual dis a lor es lo qual aya laissa mayson o payrons o trayre o molher o filh per lo E regne de dio lo qnal non reeepia mot plusors cosas en aquest temp .
.
.
.
.
.
luta eterna al segle auenador
.
Mt^,?
.
yesus
.
pres
li
seo docze desciple e
Ueuos nos monten en ìeTusaìem e totas las cosas que son scriptas Car el sare liora a filh de la uergena soren co?nplias las genez e swre scarni e sare batu e sare scupi e pois que ilh 1 aure?*E ilh non entenderon alcuna batu auciren luy e rexucitare al tercz dia d aq?/estas cosas e aq?^esta parolla era rescundua de lor E non entendiau dis a lor
per
.
propheta del
li
.
.
.
cum el s apropies de ierico Un cec E cum el auues la conzpagnia trapasseya iosta la [121 rj uia mendigant Mas ilh dissero» a luy yes?<s nacsant demandaua qtial cosa fos ayczo yesns filh de dauid marceneia de mi zario trappase E cride diczent E aqwilh que annauan deuant eastigauan Juy q^-el taises Mas el cridaua Mas yes?/s istant comande maiorment filh de dauid marceneia de mi Qual luy esser amena a si . E cu?n el s apropies deraande luy diczent E yes?/s segnor que yo uea Mas el dis cosa uoles qne yo facza a tu Regarda la toa le fey tu salf E uee viaczament e seguia luy dis a luy ma^nificant dio E tot lo poble pois qn-el uee done gloria a dio E ueuos baron per noni XIX. E cum el fo intra aunaua per hierico las cosas
que eran ditas
.
Mas
fo
l'ait
.
.
.
,
,
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
prmci de li publican e el meseyjne era rie e q?/eria Car era petit per ueser yesns qual fos e non poia per la cow?pagnia forma E deuant corrent monte en vn albre sicomor qn-el uegues luy Car el era a trappassar per aqui E cum el fos uengn al luoc Yesns , sus iachio e aqnest era
.
,
,
.
.
.
.
Iena regardant uic luy [121 v] e dis a luy
,
czachio deysent viaczament
.
94
Salvioni,
encoy couenta
(]ar
alegrawt
raaysow
istar eìi la toa
E cam
.
E
acoyta?!t deyscnde e receop
ueguesa?» nuirmura.ua.n dlczent
Car el agues cn« home peccador Mws czachio ista?it dis al segnor segnor vete yo dono a li paure la meyta de li meo ben E si yo fraudey alcuna cosa a alcuM yo rendo al quart doble Jesus dis a luy Car salu es encoy liiy
.
tuit
loia
.
.
.
.
.
faita a aq^^esla
la
mayson
ue«c
ue?'geua
.
sia
Gar lo filh de Lor auuewt aqMesias
d abraani
filli
czo que era pe?TÌ
saluar
o
q?/ere
.
Emperczo qw-el
.
.
cosas aiosta dis aq?<esta serablawcza emperczo qu-eì fos pres de ier?<salem
E car pewsessan qtie lo regne de dio fos manifesta viaczame«t Un gentil home anne en lognana rcgiou recebre a si regne e appella decz seo sernitor done decz inoneas e dis a lor
Mas
Gar
.
el dis
retorua
.
.
Mas
.
Marca??deia ewtro
.
eyrauan ìmj e trameserow raesaiaria cnapres luy dicze^t Nos non uolen aq?/est regnar sobre nos E fo fait dcniewtre qw-el retorues receopu a si lo regne comande esser
ha tant
yo rctorne
q?/e
.
li
cittadin de luy
.
[122
r]
appella
serf a
li
.
segnor la toa
.
.
.
serf alegra te
.
en petita cosa tu s«res hauent poesta sobre decz cittas autre ucnc diczent segnor vete la toa monca ha auawcza cinq mo-
dar tu
E
aq?f/sta
aula dona la pecunia qu-eì saupes qwant
el
Mas lo premier uenc diczent bon E el dis a luy decz moneas
vnchascun aula gagna
monca ha
qual
li
.
1
fosies fidel
.
.
neas
E
.
(liczewt
ha aqwest
dis
el
.
E
tu sias sobre cinq
cittas
E
.
autre uenc
1
monca la qnal yo hac repausa al sudari home dur Tu prenes czo que tu non pausies
sei^nor vete la toa
.
Car yo temic
.
Car tu sies E el dis a luy serf fellon yo e meissonas czo que tu no« semenies Tu sabias Gar yo soy home dur prenent czo iuio tu de la toa bocca E perqt^e non e meissono czo que yo non semeney que yo non pausey donies la mia pecunia a la taula e yo uenent acer agro receopu ley con gang E dis a li istant osta de hiy la monea e dona a luy lo qual ha tu
.
.
.
.
.
.
:
.
.
segnor el ha decz moneas Mas yo E ilh diseron a luy Mas de luy Gar [122 v] tot hauewt li sare dona e hfffiundiare Mas emperczo amena czay lo qual non ha e czo qw-el ha sare tout a luy E aucie li nquiìh meo euemic li qual non uolgrow mi regnar sobre lor E ditas aqnestas cosas a??naua deuant en ìerusalem E fo fait deuant mi cani el s apropies en bethfage e bethania al mont lo q?ml es apella d oli-
decz moneas die a uos
.
.
.
.
.
.
.
.
.
ueth
.
Trames duy de
es contra uos al
li
seo desciple diczewt a lor
qualjntrant trobare
cun de li home vnca non sesie demandare a uos perqne desliga
lo
polhen de
desila luy lo
polhen
.
e
Arnia al caste! lo qual
.
1
mena
asena liga al qual lo a
mi
.
E
si
Vos dire a luy enaysi
al-
alcun .
Gar
Mas aqnilh qne foron trames anneron e Mas lor desliant lo troberon lo polhen istant enayjua el hauia dit a lor polhen li segnor de luy diseron perqwe desila lo polhen Mas ilh diseron Car lo segnor n a bosogna^. E ameneron luy a iesus. E gittant lor uestiMas lor annant ilh stenraentas sobre lo pollicn e pauseron iesus sobre deron lor uestimenl:is en la uia^. E cum el s apropies ia al [123 r] deysendament del mont d oliuet totas las compagnias de li deisendent alegrant lo
segnor desira las obras de luy
.
.
.
.
.
comenczero;i laudar dio en grant uoucz sobre totas las uertucz las qnals
IS'iiovo
Testamento valdese.
Lo rey
lo qtial
Il
hauian uist
ili)
diczejjt
.
uen
Pasz sia al cel e glo/ùa en las auteczas mestre repren pagnias diserò» a luy a uos
dio
Car
.
uesent la
fos apropia
.
A
plore sobre ley diczewt
citta
Car
.
u de totas part
.
now laisaren en
temp de e
E
stenàren tu en
tu
peyra sobre peyra
la toa uesitacio?t
E
.
niayso« d oracion
intra al
Mas
.
.
el se
tu coneguesas
si
.
li
XX. E
fo fait
E
teo
li
.
Car
li
son en tu
.
Emperczo que tu no« couogues lo tempie comewce a gitar li uende?it Car la mia maysow es Script es .
.
tempie
Mas
.
prmci de
li
.
E
.
E
era
preyre e
li
li
quai
no?i trobaua/i
auuent luy
tot lo poble era sleua
en vn de
costregnaren
e
filh li qita]
del poble q^^eria» destruyre luy
prmci
cosa faczesa» a luy
.
.
uos facze ley balnia de IcyroJis
[123 v]
per chascu» iorn ewsegna?it al sci'iptura e
terra.
en luy diczewt a lor
co?»pra??t
li
el dis
cuììi
M«ò* que son a tu per ta pacz Car dias uenren en tu e teo olh
e acer en
I']
E
.
aq«<esta toa iorna aq?<ellas cosas
. ara aq?/estas cosas son rescunduas de li li teo enemic cercujidarew tu d-entorn ilh cercuwdare» tu
t
qua\
li
aqw/sti taisire«- las peyras cridare;i
si
.
pharisio de las com-
alq^/anti
teo desciple
li
.
Yo
noni del segno?- sia beneit
al
E
,
95
dia luy eizsegnant al tempie lo poble e pre-
preyre e li scr/ptura s aiosterow cun li uelh e -parDi a nos en quaì poesta facz aqz<estas cosas o qual E yesus respoaàent dis a lor Yo es aqwel que done a tu aq?<esta poesta Lo batisme de ioba« era el (lemawdarey a uos vna parolla responde a mi del cel Mas ilh pensauan entre lor dicze«t Car si nos de li home
dicawt
.
Li prmci de
\a.aa.n dicze?jt
a luy
li
.
.
.
.
.
.
nos
<lirew del cel el dire a dire/i de
es
home
li
propheta
Yo non
.
E
tot Io
.
Donca perqwe non
poble lapidare nos
resj^jonderon
non saber dont
lor
dire al poble aquesta semblawcza
lo seo serf a
cotiuador
li
Un home
.
en pelegrinage moti temp
fo
frant luy gitterow luy fora
gognarew zent
.
.
Aq«iest es
1
eretier
gita luy fora la uigna
fare a lor
autres dis
.
.
.
.
E
.
peyra sare coMrait
prmci de
li
Mas
.
preyre e ilh
temian
.
[124
.
E
e ocian
auciseron
li
trames
a luy alcuna cosa
dereco trames lo tercz
.
luy que la hereta sia
Banca
lo
.
.
E
li
qwal na-
cap del
al
olh lo
.
cotiuador
.
nostra e
.
e
donare la uigna a
Mas
el
regarda?it lor
La peyra la qual li herfificant cajiton Ayczo es fait del segnor .
.
Tot aq^^el qwe
cagire sob?-e
aq«esta
qual [124 v] cagire atrisarc luy
scr/ptura qìterian metre las
poble
la
segnor de la uigna qwal cosa
diserò?» a luy no?i sia
nostre
lo
E en temp
r]
.
coraencze
cotiuador aguessa» uist penserò» entre lor dic-
uene
Mas sobre li
el
.
Aqwesta es fayta li
Jesus dis a lor
Mas
acer ilh prenent aqnest e tromewtant
nan
El iienre e destruyre aq?<«lh
e es mereuilhosa en
.
piante vigna e logue ley a
non donant
Do?ica qwal cosa es czo qu-es script
.
fos
Mas lo segnor de la uigna dis qual cosa farey ama cum ilh veiren aq?<est per auewtura se uer-
La qual cosa auuia
refudero»
bora
1
nos
,
meo fìlli Lo q?/al cwn li
tranietrey lo
Mas
.
luy coti uergogna laisseron luy
si
denla?^dessa?^ a luy del fruc de la uigna
qn,-i\h.
Li quaì bateron hiy e rema«dero?t luy
dereco y trames vn autre serf
Mas
.
son certan que ioha/t
ilh
direy a uos en qual poesta fauc aqMesta cosas
coutiuador e el
Yo
Car
,
a luy
cre.'ies
Car
ilh
mans
conogro?»
.
E
li
e?i
luy en aq?<clla
qti-el
aula dit a lor
Salvioni,
96 aq?/esta senibla??cza
.
E
ga?-dant Irameserow aqj/mtadors
li
quaì se derao-
slresan iust qw-ilh presessan luy en p«rolIa e qu-iWi lioresan luy a li prì'nraestre nos E dema»?derow ìuy ùiczent . cipa e a la poesia del preuost .
saben
.
Car tu ensegnas
non recebes presona d
dis dreyturieranient e
e
Mas e^segnas la uia de dio en nerita Ley a nos donar lo tribut ypocrit Mas jesus cowsiderant 1 cngan de lor dis a lor o non sessar a deraostra a mi lo denier del quaì ha 1 eymagena e la soperqwe te??ta mi omes
.
.
.
.
.
E el dis a lor E ilh Tesponderon e diseron De cesar hre scnptiow Donca rende a cesar aq?<ellas cosas que son de cesar e a dio aqwellas que E non pogron repe/ire la parolla de luy deuant lo poble e se son de dio .
.
.
.
.
mereuilherow en
las
r.
spo»sio?«s de l?/y
.
E
teissiro»
.
Mas
alq?mnti de
li
demanderon luy meslre moyses scr^pts a nos si lo frayre d alcuni sare mori auent molher e aq?<est sare sencza filh que lo frayre de luy [12S r] recepia, ley molher Donca lo eraw set frayres e lo prumier e rexucite semencz al seo frayre E lo sego?it receop ley e morie sencza receop molher e morie sencza filh filh E lo tercz receop ley e semilha/jtame?it tuit set e no» laiserott semencz e moriron Mas la fenna morie derierament de tuit Donca era la agro» ley molher sare molher Acer 7 7 rexurecion del qwal de li sadusio
s
apropiero?i
qua\ nega» esser rexuresion e
li
.
.
.
.
.
.
.
E
yesus dis a lor
.
.
.
Li filh d aqwest segle noceiaw
.
e
.
.
son liora a noczas
.
que saren agu degne d aq?/est segle e de la rexurecio« de li Car ia non poire» morir raort no» noczeiaren e no» menare» molhers daqMiena»t Car son eygal a li angel e son filh de dio cum ilh sia» filh
Mas
aq?«'lh
.
.
de 1
la
rexurecio»
.
Mas que
mort rexucito» moises
li
agolewcier enay???a el di
.
o demostre a nos iosta
Dio d abraam dio de isac e dio de iacob
Mas
.
Car tuit uiuo» a luy Mas vn de E no» ausaua» demestre ben dissies li scr^ptura respondent dis ma»dar luy plus alcuna cosa Mas el dis e» q»al raa»iera diczo» ^res^ esser filh de dauid E el meseyme dauid di al libre de li psalme Lo segnor dis al meo segnor se [12S v] de las mias dreytas entro que yo pause li teo eneraic scamel de li teo pe Do7ica dauid apelle luy segnor e» q»al mawiera es filh de ìuy E tot lo poble auue?it el dis a li seo desciple Garda uos de li scriptura li q»al uoUi» annar e» gra»t vestimewtas e ama» las saludacio»s al marca e las prwmieras cadieras e» las sinagogas E li premier repaus e» li conuilli Li quaì deuora» las mayso»s de las ueuas e»fegne»t lo»ga oraciow Aq?<»sti recebre» grant danacio/^ XXI. E en regarda»t el uic li rie que metia» lor donas al tresor Mas el uec vna paura ueua mele»t duy denier menu E dis yo die uerament a uos Car aqjtesta paura ueua mes pl»s que tuit . Car tuit aq««'sti meseron en li don de dio de 1 abo»da»t a lor Mas aq?/esta de czo qu-es a ley dio non es de
li
mort
Mas de
.
uio
li
.
.
.
.
.
.
.
,
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
besogniuol mes tot lo seo uiore lo quaì ilh hac
.
E
dis
a
alcanti
dicziaw del tempie q?(-el fos horna de bellas peyras e de dons cosas que uos uee dias uewren e» la
qual non sia destruyta
.
Mas
dor Cora saren aqttestas [126
r]
li
ilh
.
li
quaì
Aqwestas
qual peyra no» sare laisa sobre peyra demanderò» luy dicze»t comarada-
cosas e q?ml ews^^gna sare
.
cum
ellas
co-
aieuczareH
faytas
esse?-
moti Yenren
al
meo
Lo qual
.
97
Testameuto valdese.
]N"uovo
Il
.
noni dicze??t
dis .
Ueia que uos non
.
Yo soy
E
.
>ìa e??gana
lo terap s ap?-opia
.
Gai-
Boìica
.
lor M«s cimi uos ueyre batalhas e tenczons non Gar pr^mierament coue?ita esser fait aqwestas cosas Mas la fin non es ewcara subitament Adowca el diczia a lor Gent se E gra?jt mouament de terra leuaren contra gent e reg??e cantra regne per luoc e pestilentias e fam e spanawlanczas del cel e grant ensegnas
non uolha anuar enapres uolha esser spauanta
.
.
.
.
.
.
esser
Mas deua^t
.
totas agwestas cosas
illi
metren
ma«s
las lors
c[u] uos
e persegren uos liorant ew las sinagogas e gardas tirant uos deuawt
li
rey
meo nom Mas la deuewre a uos ew testimom Cionca pausa e» li uos^re cor now deuajit pensar zn qua\ maniera uos resjjonda Gar yo donarey a uos bocca e sap«e?icia a la quaX tuli li uos^e aduersari non poir0/^ co??^rastar ni cantra dire Mas uos s«re Mora de 1' payro?» e de e li preiiost
per lo
.
,
.
.
li
frayre e de
sare
cosin e de
eyramewt a
e»»
perire
li
En
.
amie e tromewtaren de [126 v] uos a niort
li
per lo
tuit
meo nom
.
E
la nostra pasciencia posscsire las uosfeas
ueyre ier?/salem esser circu??da d ost
Adonca
.
E
.
cauelh del nostve. cap non
armas
sapia
Car
.
.
Mas cum uos deysolaciow
la
li mo»t e aqmlh qiie son al mecz de lej' se departan e aquiVa que son en las regiows non intro« en ley Car aq?mti son dias de uemawcza qtte totas las cosas que son scriptas sian cowplias Mas malauewt?wa a li empregnawt e
de ley
s
apropiare
Ado??ca aq?a'lh qwe son tn iudea fuian ew
.
.
.
Car grani apremhneni sare sobre la terra e ira en aq?/est poble E cagire?^ en bocca de glay e saren amena en captiuita en totas las gencz E ier?<salem sare conculca de li gentil entro qne li temp de E ensegnas saren al solelh e en la las nacions sian compii luna e en las stellas e apremiment de gent en las terras per la cunfusion a
nutrigaut en aqtdìli dia
li
,
.
.
.
.
,
del
mar
e
de las vndas
e
,
li
cel
saren scomoguas
en
las
.
E adonca
E
.
semblancza
dis a lor
.
.
Car
1
espauan-
las uertncz de
li
ueyre?i lo filh de la [127 r] uergena venent
uos^re cap
li
porton de lor fruc uos sabe
Ueia
Car
.
.
Aqzfestas cosas comenczant
redempscion
la nostra
la figuiera e tuit
li
albre
,
s
cum
apro-
ia fora
Car 1 ista es pres Enaysi cu»^ uos ueyre Car lo regne Ae dio es pres Yo die uerament a Car aqnesta generacion non frapassare entro que totas cosas sian
aqnestas cosas sappia
uos
redondecza
la
niuoUas con grant poesia e magesta
esser faytas regarda e lena pia
secaren per temor e per
liojwe
taweza la qnaì sobre uenre en tota
.
.
.
.
.
Mas las mias parollas non trapasMas garda uos qne per auentura li nostre cor non sian agraua en
taytas lo cel e la terra trappassaren
saren
.
.
manJarias e en liabriota e en la cura d aq?«esta ulta sobre uegna en uos
.
Car
el
seon sobre la facia de tota (de) la terra
que uos
.
E
aqnel dia subitan
sobre uenre enaynta lacz en tuit aq»elli que .
Donca uelha orant en
tot
temp
afln
e que degne fugir totas aqnestas cosas que son a uenir uos poissa istar deuant lo filh de la uergena Mas el era en li dia ensegnant al tempie Mas en la noit issent demoraua al moni lo q?/al es sia troba
,
.
.
appella d oliuet al
.
[127 v]
E
tot lo poble
annaua de matin
a luy auuir luy
tempie Archivio glottol.
ital.,
XI (seconda
serie, I).
7
Salvioui,
98
XXII. Mas sca
E
.
cisesa?t
.
quaì es
de
preyre e cura
li
de
lo ioni fesliual
prmci de Mas yesus sobre nona li
preyre e
li
lemiaw
ilh
schariot
ayme
li
poble
lo
apropiaua lo qual es
s
'clit paew qual maniera au-
scrèptiira querian
li
vn de
Mas
.
docze
li
lo sathanas intre
E anne
.
en iuda lo
e parie con
prnici
li
magistra en qual maniera liores luy a lor
li
.
E
illi
E q?^eria downar a hiy pecunia e e?Hpronies luy Mas lo ioni de li ayme coueraibleta qM-el liores luy seu^a las compaguias E trames peyre e ioliaw vene al qiml era besogna esser aucis la pasca s
alegrero?^ e ferow pat
.
.
.
diczejit
Anna
.
seron a hiy
Mas ilh diapparelha a nos la pasca que nos maniaw nos apparelhaw E el dis a lor ve-
e
.
Al
.
q?ial hioc uoles q?/e
home contra
uos
segue luy
e?t
la niayso?^
.
corrare a uos intrarat ew la
mayso» qM-el
la
.
Lo mestre
di
intraro
E
.
portarat baril
citta
dire al payre de
d ayga
familba de
la
a tu hont es Io luoc al qual mawie la pasca con
meo [128 r] deciple E el demostrare a uos solier lare e aq?/« apparelha Mas ilh a?ma[u]t troberon enaywa el dis a lor E ilh apparelheron la paE cum 1 ora fossa fayta se repause e li docze apostol con luy E dis sca a lor Gu« desirier hay desira marnar cun uos aqwesta pasca deuawt q^^e Mas yo die a uos Car d-eyci-enawt now mamarey ley entro yo suffra
li
.
.
.
.
.
.
.
.
que
regne de dio
sia compii lo
Yo
.
E
receopu lo
calici fey gracias
.
E
dis re-
groc^as e frains
Yo non beorey d aq?festa genequìto que lo regne de dio uegna E receopu lo pan fey Ayczo es lo meo cors lo qual es e dorane a lor diczerat
dorana per uos
facze ayczo
cebe e departe entre uos raciow de uicz
pois
lici
.
.
.
era la .
mia recordaracza
mi
E
con mi
es .
era la
Mas emperczo
taula
.
E
czo
.
Mas
acer lo
a lor
meo
.
la mara del liorarat
de la uergena uay enayma es de-
filh
home per
malaueratrara a aq?/el
Qual
corateraezora fo fayta eratre lor
el dis
Semilharatamerat lo ca-
Mas emperczo ueuos
.
ilh comeracerora a qraere entre lor
Mas
.
Aqraest calici es lo nouel testamerat al
sang lo qual sare scampa per uos
fini
.
.
cine diczerat
qra-el
die a uos
lo
sare liora
qraal el
de lor que fos
fos
a far
Qual de lor fos uist esser maior
.
.
ay[i28 v].
Li rey de las gencz segnoriiara de lor e aq?M'lh que bau
.
poesta sobre lor son apella ben factor
Mas uos
.
enaysi
uora
Car que es deuarat a?mador enayma ameraistrador que se repausa o aqwel que meraistra Bonca non es .
es
qraal
.
Mas
aqj^el
maior
aqrael
.
qwe se repausa
aqrael
.
meez de uos enayma aqt^el qwe meraistra Mas uos se li qraal permarases cura mi era las mias teratacioras E yo hordeno uos enayma lo meo payre hordeue mi lo regne que uos maraie e beua sobre la mia
Mas yo soy
al
.
.
taula al
Mas
lo
criuello
E
meo regne
qrae
segnor dis a
enayma
uos sessa sobre
siraorat
fromerat
.
peyre vete
seti iuiarat
li
Mas yo preguey per
tu qraant tu sares corauerti curaferraa
li
li
docze trip d Israel
sathanas demarade uos
lo
qra-el
tu que la toa fé nora defalha
teo frayre
.
Lo
qraal
.
uos
dis a luy
.
.
segnor yo soy apparelha aranar cura tu era career e era mort E el dis Yo die a tu peyre lo gal nora caratare eracoy eratro qrae tu per trey uecz .
denegues conoiser mi sencza tasca [129
uos
.
Mas
r]
.
E
el dis a lor
.
Quarat yo trames uos seneza sae e
e seneza cauczamerata
ilh diserora alcuraa cosa
.
.
Doraca
.
Dowca alcuna cosa Mas ara
el dis a lor
.
defalhic a aqt^el qrae
Nuovo Testamento
Il
99
valdese.
E q^iii noti 1 a iienda a borsa la prena scmi\ha.nì&ment aquel qne a tasca Car encara coue?z esse;Gar yo die a uos e cu?«pre glay .
la gonella
.
.
campii en mi czo
qii-es scr/pt
cosas qiie sou de
mi an
M«s
el dis
oliuas
es asay
1
Mas
.
fin
E
.
E el fo reco«ta con li felloni Gar aq^^ellas segnor uete duy glay elei E Uh diseron .
.
.
.
.
el issi
awnaua segowt
desciple de luy segueroji luy
li
costuma
la
E cuw
.
al
el fos
mont de
las
peruewgu
al
E el se delogne de que uos non intre en te?^tacion , payre E pausa li geuolh auraua diczeitt lor quant es vn trait de peyra Mas emperczo la mia uolu/ita non si tu uoles traporta aq?<est calici de mi dis a lor ora
luoc
.
.
.
.
sia fayta
en
fait
Mas
.
la toa
.
Mas augel
del cel aparee a luy confortant luy e fo
batalh[a] e oraua plus longament
la
euay}»a gotas de saug decorre«t en oracion e fossa venga a
E
.
filh
.
E vn
dreyta de luy
teca
1
li
dormeut per
la
qtie
.
.
li
segnor
.
preire e talhe
si
ferren
aarelha
1
Mas yesus respondent dis laysa ewtro ara E cuni el aguessa Mas jesus dis a aquilh pnnci de li preyre Uos se uengn tempie e aelh li qual era» nengn a luy .
aurellia de luy sane liiy
e magestra del
e dis
Mas yesus dis a luy Mas aquìYh. qne eran
.
era a uenir diserò» a luy
de lor ferie lo serf del prmci de .
t/-»sticja
.
de la uergena con baysament
encerqne luy ueseut czo
sudor de luy fo fayta leua de la
el se fossa
que uos non iutre en [129 v] tentaciow compagnia e vn de li docze lo qual era ap-
se apropie a yesws qu-e\ bayses luy
iuda tu lioras lo
a glay
E la E cum .
e ora
Encara luy p«rlawt ueuos pella iuda
.
seo desciple trobe
li
dorme leua
a lor T^erque
terra.
.
.
cun glay e con fust cani yo sia ista per cbascu?» iorn Mas aq«<esta es la nostra con uos al tempie non ste^des las maws en mi lo menerò» en la niayson ilh prenerow luy e hora e poesta de tenebras Mas del princi de li preyre Mas peyre seguia luy de long Mas embrasa lo fuoc al mecz de la sala e lor encerque sessent peyre era al mecz de
enayma a vn
layro?*
.
.
.
.
lor
.
Lo qual cum vna sementa aguessa
regarda luy dis
E
.
aquest era con luy
fenna yo non conoe luy
E
tu sies de lor
.
lume sessent e aguessa denegue luy diczent
uist luy al .
Mas
el
.
Enapres vn petit autre nesent [130
.
Mas peyre
dis o
home non
soy
.
E
fait 1
r]
luy dis
.
espaci enaywia
Car d una hora vn autre afermaua diczewt nerament aqwest era con luy el es galileo E peyre dis home yo non say qwal cosa diczes E lo gal E lo segnor uout regarde peyre E cante viaczamewt e?icara luy parlant Car tu peyre se recorde de la parolla del segnor enayma el hauia dit E peyre issi dencgares mi per trey uecz pr«mierame»t que lo gal cante .
,
.
.
.
.
.
amarament
defora plore
E
.
li
baro«
briron luy e feria» la facia de luy qtial es
E
aquel que
t
a feri
.
pois que lo iorn fo fait
poble
s
aiosteron e
E li
.
li
qual teuian luy scarnian hiy 6 cu-
E dcma«daua?t
luy Aiczeni propheteia
blastemawt dicziaw a luy motas autras cosas prmci de li preyre e li scn'ptwra e li uelh del
menerow luy a
.
lor conselh d/czent
si
tu sies xrist di
uos non crcyre a mi . Mas si yo demandarey a uos non res^ondre a mi ni me laysarc . Mas d-eyci-enant lo filh de la uergena sare sesent a las drcytas de la uertu de dio . Mas tuit diserò» Banca tu sies filh de dio lo qual dis uos ho dicze Car yo
ho a nos
.
E
dis a lor
.
.
Si yo direy a uos
.
ino
Salvioni,
soy
.
Mas
ewcara de testi[130 vjmoni
ilh d'iseron lìerque besogne?*
Càr uos
.
ineseyme auueii de bocca de luy XXIII.
E
tota la
moutecza de lor leuawt amenero» luy a pilat Mas Nos trobeu aq«/est trastornawt la nostra .
coineHcero» acusar luy dicze^t
ilh
gciit e
M«s
deueda«t
pilat
dis tu
esse?'
dona
cens
lo
demande luy diczewt dis Mas pilat dis a .
.
cesar e diczewt
a
Sies tu rey de
.
prenci de
li
li
iudio
esser
si
Mas
.
'xt'ist
el
rey
.
res^jondent
preyre e a las cowpagnias
li
.
Yo non trobo alcmia ([?<eisou en aq?/est home Mas ilh s-esforczauan diczeut El scomou lo poble enscgnant pe?' tota iudea come«cza?it de galilea entro aici Mas pillat auuent de galilea E pois qw-el conoc qu-el fos de la poesia de herode lo trames a herode lo q?<«l mescyme era en ien«salem en aqwel dia Mas herode iiist yesus s alegre forme?it Car el era cubitant ueser luy de moto temp eraperczo qu-el auia auui motas cosas de luy E espe?'aua ueser esser fait motas ensegnas de luy Mas el demandaua luy de motas parollas Mas [131 r] el non responde a luy alcana. cosa Mas li prmci de li p?-eyre e li scr/pt?/ra eran present acusant luy Mas herode despreeie luy cun lo seo host e 1 escarnic e uesti de .
.
.
.
.
.
,
.
.
.
,
.
uestimewta blawca lo reyre majule (a) a pilath
amie en
aqiiel dia
.
.
prmcl de li preyre e li amaestra e presentes a mi aqiiest home enaywa trastornant appella
E herode e pilath foro;* fait Mas pilath ewsemp
deuant crwn enemic ewtre lor
Ca?-
li
lo
lo poble
dawt deuawt uos non trobo alcuna qweison en aqwest
en
acusa luy ni acer herode
las qwols
.
.
poble dis a lor
E
.
home d
.
Uos
ueuos demanaqwcllas cosas
Car yo remawdey uos a luy
.
E
ueuos alcuna cosa degna de mort non es fayta a hiy Donca castiga laisarey luy Mas el auia besogna laysar a lor vn per lo dia festiual Mas .
.
.
ensemp diczent Tol aqiiest e laysa quaì era mes en career per yna tenczon fayta en la
tota la coiìipagnia cridaua
raban lo homecidi
.
Mas
dauaw diczent
pilath parie a lor dereco uolent laysar jesiis
.
crucitìca luy
Crucifica
[131 v] Car aqwest q^ml
cosa fey
.
Mas
de mal
.
el dis
Yo non
.
E
pillath
la req«<erencza
iuie
de lor
per
ilh cri.
trobo en luy alcuna
.
lor creysian
citta e
Mas
a lor la tercza uecz
q?;cison de mort Bonca yo castigarey luy e lo laisarey uerauan cun grant uoucz demandant qu-el fos crucifica
laise a lor aqwel
.
uos ba-
a
.
.
.
esser
Mas ilh persaE las uoucz de fayta Mas el .
qne per tenczo?^ e per homecidi era agu mes en career
.
Lo qwal ilh demandauau E liore yesns a la uolunta de lor E cum ilh amenesan luy preseron vn simont sirinienc uenent de la uilla e pauseron a luy portar la crocz enapres yesns Mas mota compagnia de poble e de fennas seguian luy las quals plorauan e guaymentauan Iny Mas yesws uout a lor dis filhas de ier^^salem Non uolha plorar sobre mi Mas plora sobre uos e sobre li nostre filh Car ueuos dias uenren en li qaal uos dire las sterlas son beneiras e li uentre li qnal non engenreron E las pupa las qnals non alayteron Adonca comenczaren a dire a li mont cage sobre nos e ha li col cubre nos Car s ilh fan ayczo al leng uert qnal cosa sare fayt al sec Mas duy autre fellon vran amena con liiy que fossan mort [132 r] E pois qu-iìh uengron al luoc lo qual es appella de .
.
,
.
.
,
.
.
.
,
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
caluaria crucifiqwerow luy aqtii
Mas yesus M«s illi fan
las senestras
de
sahon qnal cosa sort
El
E
,
de dio diczent
li
li
caualier
.
1
un de
las dreytas e
autre
1
non departmt las vestimewtas de luy meserore E li prmci scarnian luy con lor dicze?it payre perdona a lor
Cor
.
ilh
.
raeseyme
si
Si aqiiest es lo
.
eyleit
x''«'s^
apropiant scarnia» luy e presentant a luy aczi e
Si tu sios rey de
.
leyro?*
li
autre qw-el se salue
Mas
.
ilh
.
poble istaua sperant
lo
fey salf
E
.
dicia
.
101
valdese.
iudio fay salf tu
li
meseyme
Mas
,
sobre scr«p-
Mas vn cion era scr/pta sobre lay en lectras grecas e latinas e abraycas Si tu sies x^'^^^ d Siqiiiìh leirou li qtial pe^nlia?* bleslemaua?» luy diczent .
.
meseyme
fay salf tu
Non
iustame?it
.
nos
e
que
temes tu dio
Mas
.
ue«gu
q?/ant tu sares
degnas a
las cosas
Car nos recebeii mal
fey alcuna cosa de
no»
autre resjìonàeìd castigaua luy ùiczent
1
cu aq?«ella meseyma da^znacio?»
sies
E
.
al teo
diczia a yesus
regne
E
.
.
segnor recordate de mi
.
yes?/s [132 v] dis a luy
mi en paradis
r&ìnenì a tu tu sares encoy cu»
nostre fait
li
.
E nos acer Mas aq?<est
.
E
.
era bora
9^ tenebras foro» faytas sobre tota la terra e??tro a la E la uela del tempie fo scarcza per mecz solelh fo scurczi
E
.
.
.
bora
.
.
.
Yo die ueeuayma 6»
.
E
E
.
yesus
io
cri-
payre en las toas mans yo recomando lo meo sperit E diczent aq?<estas cosas spire Mas lo centurion uesent czo q?/e era Uerament aqnest home era iust E tota la cuwfait glorifiq?<e dio diczent pagnia de lor li qwal eran ensemp uengu a aqi<esta mereuilha e ueyan dant en grant uoucz dis
.
.
.
.
.
las cosas
negu de
que eran ìity
faitas ferent
istauan de long
galilea ucsént aqi^estas cosas
de iudea
citta
pausa
1
.
Aq«<est
fait
li
de lor
.
s
.
E
lo
q?mls
per
nom
home
.
Mas
tuit
sabba comeiiczaua a luczir
.
E
.
Aqnest non auia
meseyme speraua
.
E
era lo iorn de
1
.
al
lo re-
E
de-
q?<al
aparelha?nenl
las fennas las qnals auian segu luy eran
venguas cun luy de galilea regardero» pausa
E
.
co-
ioseph de barimathia
e iust
qtiaì el
li
auian segu luy de
pause en moniment talha
era encara agu pausa
r]
lo cors era ista
Lo
las
apropie a pillath e demande lo cors de yesus
enuolope en vn linczol
alcun non [133 e lo
.
lor peit sen retornaua»
li
E las fennas E ueuos baron
qnal era conselhier bon
lo
consenti al coMselh e a
gno de dio
.
monument
lo
.
E en
retornant apparelheron aromath
qiial
maniera
vnguent e
e
acer lo sabba se repauseron segoni lo comandament
XXIV. Mas lo pr?nnier iorn del sabba for/nent de matin vengron al moniment portant aromath li qnal ellas auian apparelha E troberonlapeyra nouta del moniwent E ellas intras non troberon lo cors del segnor yes«/s E fo fait dementre qne ellas fossan spauantas per pensa d-eyczo veuos duy Mas cum ellas temesan baron isteron iosta lor en uestimenta rcsplandent Que qnerc lo uiucnt cun e declinessan lo uout en terra illi diseron a lor li mort Recorde uos en qual maniera El non es ayci Mas rcxucite .
.
.
.
.
.
.
.
.
Car la couenta lo fìlh peccador e esser crucifica e rexucitar al tercz dia [133 v] E ellas se recorderon de las parollas de Iny. E rctornas del moniment renuncicron. totas aqnestas cosas a aqn/lh vncze e a tuit li autre Mas era maria madalena e ioana e maria de iaco e las parie a uos
cum
el fos
encara en galilea diczent
de la uergena esser liora en las mans de .
.
li
.
Salvioiii,
102 autras que cran con
lor
Las qnah dician a
.
lor
Mas pcyre
.
apostol aqwesta cosAs
li
E
.
àeuant lor enay««a uaneta e non creyaw a
aq^/estas parollas foron uistas
leua?it co/toc al
luouimcHt
E
.
encliuawt se uec linczol sol
meseyme de czo que era ista fait E ueuos duy de lor a«iiana7i en aquel meseyme dia cn vii castel per noni stadi long de ien?s«lem E Uh meemaus lo qual era enuiron de 60 seyme parlauan de totas aqMestas cosas ewtre lor las q?<flls era« enàeuenpausa
.
E
sen a^me
iiie?'euilhajit
c«
.
guas
E
.
si
.
.
.
demewtre qM-jlh araczonesa?i
fo fait
deputessan
e
lor
elitre
.
El
meseyme jestis apropiant annaua con lor E li olh de lor eran tenga qii-ilh non conegnesan luy E el dis a lor Quals son aq?/esfas p«?"ollas las quals E vu de lor lo qttaì aula noni Cleophas annant parìa entre uos e se trist Tu sìes sol pelegrin en ier?<sfllem e non conoguies rc5^;onde«t dis a luy .
.
.
.
.
que son faytas
aq?<ellas cosas
dis q?^ffls
E
.
diserora
illi
poderos en obra e li
crucitlq?<erow luy
E
cìi
sobeyran preyre e .
eìi
De
.
ley en
aquisti
dia
parolla deua«t dio e tot lo poble li
qua!
li
el
En
.
qtml maniera
nostre prmci liorerow luy e» danacio^t de mort e
Mas nos sperauaw
qu-eì nieseywie fos a
reymer
israel
.
ara sobre totas aqwestas cosas e«coy es lo tercz iorn que aq2<estas cosas
son faytas
.
Mas alquanta de
las
nos^a
spauanterow nos
fejnias
toTon al monime«t deua«t la lucz e no?i trobero?^ diczent lor auer uist uesio» d awgels
de
li
luy
totas las cosas
q?<«ls
las
aq^estas
suffrir
moyses e de
.
.
.
lo
E
tuit
luy uiore
li
E
E
alqzmnti .
.
E comenczant
.
propìieta ewtepretaua a lor en totas las .
.
trobero
apropiero/i se al
castel
al
qual
ilh
a«naua?i e el
costrenseroH luy [134 v] diczejit perman cnn
E
.
de
scr/pturas las
E intre comencza a uenir e lo iorn es ia declina deme«tre qu-el repauses cu» lor receop lo pan e beporcia a lor E li olh de lor foron vbert e conogrow luy
vespre
.
fo fait
neycic e frains e el
di.serovi
qwals
las
de luy ue?^grow
.
e?jfegnia a?niar plus long
Car cnn lor
qnal
cors
cosas e enaysi intrar eu la soa gloria
[quals] eran de Iny
nos
li
lo
enayma las fe«nas dìseron mat e tart de cor a creyre e^i E el dis a lor parlerò» li propheta Bonca non couewte x^ist
nostre annero» al monimewt e
Mas non atroberow
E
A
[134 r]
.
yesus de naczaret lo qual fo haron p?-opheta
e?maneczic de
.
.
li
olh de lor
.
E
enlre lor
diseron
cor non era ardent en nos dementre qw-el p«rlaua
ubres a nos las scr«pturas
.
E
leuaMt en aqwella
.
Tionca
cnn nos en
lo
nostre uia e
la
meseyma hora retornero»
E trobero?^ li vncze aiosta e aquiìh que erare cnn lor dicze?it en ìeviisalein que lo segnor es rexucita neramenì e aparec a siniont E ilh recointeron aqwellas cosas que eraw faytas en la uia E en qual maniera conogron al fi-agnament del pan Mas cnm ilh pnrlesan aq?/estas cosas yesus luy Mas iste al mecz de lor e dis pacz sia a uos yo soy non uolha temer E el dis a lor Perqwe se coretorba e spauanta pewsauaw ueser vn sperit Ueia las mias mans e li meo torba e cogitacions montan en li nostve cor Car sperit non a carn [i3o r] Toca e ueia pe Cffr yo meseyme soy .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
enayma uos uese mi hauer E cum el agues dit aqwcstas cosas delas mares e li pe Mas encara lor non cresent e dubitawt per Mas ilh presenteron a luy la goy dis haue ayci alcuna cosa a maniar ni OS
mostre a lor
.
.
.
Il
un
partia d lor
,
Nuovo Testamento
pej'ssou rusti e bresca de
mei
donne a
lor
T^renent las remasillias
103
valdese.
E E
.
.
cani el aguessa raa«ia deuawt dis a lor
cun uos
e cn
en
es esser coHiplias totas las cosas ({ue son so'iptas
sogna
proplie^a e en
li
li
psalme de mi
E
Aq»estas son
.
parollas las qimls yo pa/iauo a uos cu?» yo fos escara
la
Ado?«ca vbret a lor lo sen
.
las
Car beley de moyses .
qti-iììi
Enaysì Car enaysi es script coue«te x^'^si suffrir E rexucitar de li mort lo tercz dia e peu^Ye/icia esse?* predica al no??» de luy en remesiow de pebcas e?t totas las gencz enE yo Mas uos se testimoni d aq?/estas cosas comeMczant en ieriisalem Mas uos sese en la citta trametrey cn uos 1 emp?'omesio?i del meo pay?'e e?itewdessan las
scr/pturas
.
a lor
dis
.
.
.
.
.
.
Mas mans beneyczic
entro que uos sia vesti de la uertu d aut
en bethania
.
E
sleuas las soas
beueyczes a lor se departic de lor
q?/e el
retornerojì en ier?<salem cuw grant goy
E
.
E
.
el fora
.
a lor
mene
[135 v]
E
.
era porta al cel
.
lor
dementre
fo fait
E
ilh orawt
eran totauia al tempie laudani
e beueyczcnt dio
Ayci
finis
eua??geli de sant lue.
1
Z>. L'Evangelio secondo Giovanni.
Ayci Comencza lo sai?ct Eua?igeli de sanet Jolia?» Gap. i. filli era al comenczament e lo filh era enapres dio e dio era lo filli Aiczo era al comewczament enapres dio totas cosas son faitas per \uy e alcuna cosa non es fayta seucza luy Czo q?<e fo fayt en luy era vita e [136 I.
r]
Lo
.
.
la uita era lucz de
li
Lo??ime e la lucz Inezie
nebras noji co???preseron ley Joha?j
.
El non era lucz
lucz era ueraya la qnal
en
Home
en
tenebras
las
trames de dio
fo
al
Aq?<est vene en testimoni qu-el dones testimo?ìi de
,
cresessan per hty
al
.
mont
e lo
mont
eulumena
fo fayt
Mas qn-el dones home iienent en
.
tot
per luy
,
te-
nom
lume que
testimoni de
aqnest raont
tuit
lume el
era
non conoc luy El vene Mas cals qne q?<als receo-
lo mo?tt
e
e las
:
qnal era
.
e li seo non receopron liiy done a lor poesia esser fayt filh de dio Aqnilh li qnol creon al nom de luy Li qnal non son de sane ni de uolonta de carn ni de deleit d o??ime Mas son na de dio E la parolla fo fayta carn e abile las propias
pron luy
:
.
,
,
.
.
.
en nos [136
v] e
nos ueguen la
del payre, plen de gracia e de uerita crida diczent
El
fo
graci'a
fayt
Aqnest derant mi
es lo
.
Car
.
:
cointe
el
era prumier de
per grac?'a de la pleneta de hiy
.
filh
Aqnest
de dio es
lo
,
Joban dona testimoni de luy
.
,
qnal yo dis lo qnal es a uenir enapres mi
grada, e uerita fo fayta per jesus yj'ist
vn enge?jra
enayma d un engenra
de luy g]o?'ia
glo?-ia
Lo qnal
Car
.
.
mi
E
.
la ley
es al sein del payre
testimoni de Johan
:
qiiant
li
vie ,
.
nos tuit receopen
dona per Moyses
fo
Alcun non
e
unca dio el
.
Si
,
non
mesey??ie o re-
Judio de iernsalem
Salvioui,
104
tramesero» a luy preyres e Aiaques qu-ilh demandessan a liiy tu qiial sies E el co«fcse e non dencgue e confesse Car yo non soy crisi. E ilh demanderò» a luy Doìica qua! cosa sies tu Elia E el dis non suy Sies E el responde non Uh diseron a luy Donca qua! sies tu que propheta .
.
:
,
,
El dis
.
enaywa Isaya eran de
non
To uouz
lo proplieta dis
farisio
li
sabe
Yo
.
E
.
de luy
lo
,
Aqnestas cosas
.
E
aqn*lh
.
M«s
.
qn«l eran
li
e diseron
mey de
al
Qnal dicz de tu me-
.
Endreycza
propheta per qne bateias
bateio en ayga
del qn«l yo
.
demanderò^ luy
ilh
El niesey?He es
.
derant mi
qnal lramesero?i nos
li
del cridawt al desert
sies )^risf ni ella ni
diczent
.
.
uos donan respos a haqtwlli seyine
.
.
.
.
foro?* faytas
segnor
trames [137
luy
a
Donca
.
r]
tu
si
Johan responde a lor
.
uos ista lo qnrtl uos non
qnal es a uenir enapres mi
non soy degne de
la uia del
ista
qnal fo fayt
lo
,
desliar la corea del caucza/nent
en bettania otra Jordan
qnal luoc
al
,
Johan era batteiant Mas en 1 endeman Johan vie yesns uenent a si e Aqnest veuos aqnel qne tol li peca del mont dis . Veuos 1 agnel de dio Baron uen enapres mi lo qnal fo fayt derant mi lo es del qnal yo dis Mas empe/'czo yo uenc E yo non sabio hiy q?<al era prnmier de mi batteiant en ayga qn-e! fos manifesta en Israel E Johan donaua testimoni e perCar yo uic 1 esperii desendent del cel euayma columba diczent manent sobre luy E yo non sabio luy Mas aqnel que trames mi batteiar en ayga dis a mi sobre lo qnal tu veyres 1 esperit desendent e permancnt Aqnest es lo qnal [137 v] batteia al sant sperit E yo uic hiy sobre luy Johan istaua dereco en Car aq?<est es filh de dio e doney testimoni e regardant yesns anant dis 1 autre iorn e duy de li deciple de luy E li duy deciple auuiron luy parlaut e segueron veuos 1 agnel de dio Mas yesns uout uesent lor seguent si dis a lor Qual cosa qnere yesus Rabbi lo qnal es dit e entrepreta mestre al qical Li q?/al diseron a Iny E el dis a lor vene e ueia E ilh uengron e uigron al qnal luoc habitas luoc permases e permaseron aqiii aqnel iorn Mas era bora enaynia deczena Mas Andrio frayre de simont peyre era vn de li duy li qnal auian auui Aqnest atrobe prnmierament Simont lo seo de Johan e auian segu yesus frayre e dis a hiy Nos atroben mesias lo qnal es entrepreta x''''^^ E amene luy a yesns Mas yesns regardant luy dis Tu sies Simont filh .
,
.
,
.
,
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
,
.
.
,
.
.
.
,
.
,
.
.
.
.
.
.
,
•
,
.
de Joua 1
.
tu sares appella Cephas
,
ewderaan
a luy sec mi
.
Mas
,
annar en Galilea
el uolc
qnal es entrepreta peyre
lo ,
e atrobe phelip
E
.
[138
r]
.
Mas en
Jesus dis
phelip era de Bethsayda de la citta d andrio e de peyre
.
Nos atroben yesns filh de Joseph de nazareth de galilea lo qnal moyses scris en la ley e 11 propbe^a E nathanael dis a luy Alcuna cosa de ben pò esser de nazareth E phelip
Phelip atrobe Nathaniel
,
e dis a luy
.
.
.
dis a li/y
.
Uen
.
e ueias
Ueuos en uerita vn
luy dont coneguies mi fosas
sot la
figuiera
respondent dis a luy
E
.
E
yesns uic nathanael uenent a
israellitienc al qual .
:
.
non
E yesns respondent
es
engan
dis a luy
.
si
E Yo
.
,
yesns respondent dis a hiy
.
Crez
.
filh
de dio
Car yo
dis
,
,
nathanael
tu sies rey de Israel
a tu
,
.
uic tu CM?n tu
prnmierament qne phelip appelles tu mestre tu sies
e dis de luy
nathanael dis a
.
yo vie tu sot la
,
Nuovo Testameuto
Il
figuira
tu crecz
,
ueyres maiors cosas d aq?/estas
,
werìta en uerita a uos
e?i
tant e desendent sobre lo
mayre de
E
.
non
E
.
vin
encara
el dire
E
.
a uos
purificaciow de
la
.
mayre de luy
la
Mas
dis a
Una
.
las
menistres ho sabiaw espos
li
d ayga
e dis a luy
,
uin entro ara
an
mia hora quaì
qiie
.
doas mesuras o tres
E umple .
som
las entro al
E
porteron
ilh
E E
.
.
.
Mas
.
Mas-
fos
hauiaw paucza 1 ayga Architinclin appelle Tot homme pausa p?'wmierame«t lo bou vin e cum
li
.
q^iia\
.
,
M«s tu reseruies lo bon Comenczament d-CHsegnas &n la
quaì es peior
lo
Jesus fey aquesi [139
.
cana de gahlea
e
,
de-
li
Uh no«
la
ayga fayta vin non sabia dont
1
e
,
me«istres facze qual
cascujia tenent
ydrias
saren enubria adonca aq^^el
ilh
die
peyriencas eraw pausas aqui segowt
seys ydrias
iudio
li
.
qua! cosa es a mi e a tu
yesus dis a lor poucza ara, e porta ha architiMclin
1
Yo
.
angel de dio mon-
dis a luy
,
poys que architi?jcliu agues tasta li
a luy
dis
li
a las noczas
.
fe?iua
.
vmple
a lor
dis
Yesiis
e
Mas yesus fo appella defalhent la mayre de jesus
Jesus dis a ley
ueii
cosa
E
.
,
de la uergeua
filli
jestis era aqui
ciple de luy
vin
lo cel vbert
[138 v] Noczas toron faytas al terz iorn en la cana de galilea
II.
la
Uos ueyrc
.
108
valdese.
r]
e manifeste la soa glo?'ia
.
e li deciple de hiy crese?'ow cu Enapres aq«estas cosas deseude en cafarnao?? el mcseyme e la mayre de luy e li frayre de Ivy e li deciple de hiy E permasero» a.qui non per moti dia E la pasca de li iudio era pres E jesus mowte en ier^salem
luy
,
,
.
.
.
:
.
e trobe al te?»ple ve?ident buos e feas e colu?Hbas e
E
cifììi
el
agues fayt
.
Enayma
de cordetas
flagel
cambiadors sesent
li
tempie
gitte lor tuit del
.
.
li buo e sca/npe la monea de li ca»«biador e trastorne las ha aq?//lh que uendian las columbas Osta aq?<estas cosas d ayci e non uolha far la nieyson del meo payre majson de marcandia E li deciple de luy se recordcron Gar sc;'2pt es la gelosia de la toa maysou ma?2ia mi Banca li iudio respoKderow e ùìseron a luy Qua! ensegna demostra a nos Car tu faz aq?/estas cosas E yesus vesponde e dis a lor
Acer
las feas e
,
taulas e dis
.
.
.
.
.
,
.
.
desila aqwest tempie
dìserow a luy
en trey dias
fares luy
cum aicza la
el fos rcsucita [1.
qual
el
e
yo refarey luy en [139 v] trey iorn
de
.
Mas
meseywe
nom ,
ayczo del te?Hple del seo cors
deciple de luy se record ero?*
E
creseron a
el
fos
1
e
.
li
farisio
per
nom nicodemus
.
uerita en uerita a tu
regne de dio
.
si
.
Banca
el diczia
al dia festiual el faczia
,
.
.
non sare con luy
dio
iudio
tu rc-
escr«ptura e a la pa?*olla de yes«/s
en ier?<salem en- la pasca
Aqwest uenc a yesiis de uoit e dis a luy uewguies de dio mestre Car alcun non pò si
Car
.
li
e
,
non creya si meseyme a lor Emperczo qu-el los q«e non era besogna que alcun dones a luy testimeseyme sabia cai cosa fos en homme
moni de home Car el III. Mas era home de
tu facz
Donca
de luy vesewt las ewsegnas de luy las q?<als
yes?/s
agues tuit conegucz
.
cum
3Ias
.
li
.
per cara/ita e seys anz
fo edifica
el diczia
mort
li
-o] del seo cors el dis
moti creseron al
Mas
,
Aqwest te»?ple
.
[140
E nicodeums
r]
.
E
yestis
al cu?»
dis a luy
li .
iudio
Car
.
tu
far aq?<estas e?isegnas las q?/als
respomlent dis a luy
no?* sarc .
pr/nci de
mestre nos saben
.
na dereco
L home ctm
el
sia
.
Yo
die era
pò ueser lo uelh en qual
no?*
106
Salvioui,
maniera pò nayser jiayscr
Donca pò
.
Jesus responiìe.
.
Yo
.
iutrar al uenlre de la
die
soa raaj-re
uerita en ue?'ita a tu
eìi
dereco
(5
alcuw non
si
regenera d ayga e del sant sperit non poyre intra al regue de dio
sare,
Qo na de carn es carn e czo qtie es na de sperit es spe?'it Non te mereuilhar Car yo dis a tu lo couewta a nos nayser dereco sperit spira al qtial luoc uol, e tu auues la uoucz de luy Mas non sabes dout uegna O al qual luoc anne enaysi es tot aq^<el que es na de sperit Nicodem?/s
que
es
:
.
.
.
.
.
.
responde??t dis a luy
E
aq«/estas cosas
sabew
moni
,
.
Tu
.
sies
.
,
.
yo dis a nos
las
que nos ueguew cosas
que deysende del cel
Lo
E non
.
recebe lo nostre
testi-
non crese en qual maniera Alcun non morite al cel [140 v] si
terenals
creyre se yo direy a uos las celestials
non
esser faytas
mestre en Israel e mesconoyses Yo die ueramewt uerament a tu Crtr nos parlen czo qiie nos
e testimoniien czo Si
.
Aq?festas cosa en qual maniera pon
.
responde e dis a hiy
jestis
.
e
,
de la uergena lo qual es al cel Enayjna Moyses exaute lo serpent al desert Enaysi couenta esser exauta lo filli de la uergena que tot aquel qiie ere en luy non perisa Mas aya ulta eterna Car dio ame enaysi lo mo«t qn-el done lo seo filh vu engeura que tot aq?/el clie ere en hiy non perissa ìlas aya vita eterna aqitel
.
filh.
.
.
:
.
.
.
,
Car dio trames
lo seo
mont
per luy
filh.
mont
al
,
non qu-el
.
iuies Io
mont
.
M«s qwe lo Mas aqnel
non es iuia non ere al nom d un engenra filh de dio Mas aq?/est es ludici Car el uene lucz al mont E li home ameron maior?nent las tenebras que la lucz Car Car las obras de lor eran malas tot aqMel que faLj mal ayra la luz e non uen en la luz que las obras de luy non sia« represas Mas aqwel que fay uerita uen en la luz qne las obras de luy siaw manifestas Enapres aq?<esta Car son faytas era dio sia salua
que non ere
es ia iuia
.
.
Aq«/el lo qual ere e» luy
Car
.
el
.
.
.
.
.
.
.
.
cosas yesns iienc en la terra de iudea e
nioraua aqM« cun lor e bateiaua
Salim
.
.
Car motas aygas eraw aqn«
e
:
ista
de Johan con
iudio de la purificaeion
luy
li
mestre
.
aqi^el lo
deeiple [141
Mas Johan
non era escara
mes en career
li
.
uenian e eran baitela
Donca ,
Enou
deiosta
Car Johaw
.
q«<estion fo fayta de
E y&ngvon
E
de luy
r]
era bateiant en
deeiple
li
a Johan e diseron a
qnal era cun tu outra lo Jordan
qnal tu donies
al
uenon a luy Johan res^jonde e dis Home non pò recebre alcuna cosa si no^ sare dona a luy del cel E uos dona testimoni a mi Car yo dis yo non sio /rkt ^^(^^ car yo soy trames derant luy A.quel que ha sposa es spos Mas 1 amie de 1 espos lo qMal ista e au luy s alegra de goy per la uoucz de 1 espos Donca aqwest meo goy es cumpli luy couenta creyser Mas mi esser amerraa Aq«/el que uen de sobre es sobre tuit Aqwel qne es uengu de terra es de terra testimoni
.
liete
.
Aq?^est bateia e tuit
.
,
.
.
•
.
.
.
.
.
.
e parla de la terra
.
E
aqnel qn-es uengu del cel es sobre tuit
testimonila czo qn-el uic e auuic
Mas
,
e alcun
non reeep
aqnel qtie reeep lo testimoni de luy demostra
aqnel lo qual dio trames parla la parolla de dio
mesura Lo payre awma lo Aqnel qne ere al filh ha uita a
ulta
filh
.
.
Mas
1
ira
.
e
.
.
de dio perman sobre luy
e [141 v]
Car dio es ueray Car dio non dona
done totas cosas en
Mas aqnel qne non
,
lo testimoni de luy
ere
al
la
man
filh
.
.
Car
sperit
de luy
.
non ueyre
Nuovo Testamento
Il
Donca
IV.
pois qiie iesus couoc
C«/*
.
107
valdese.
pharisio auuirojt
li
Gar
.
yesiis
que Sohan e bateiaua Ja sia czo que yesus non baMas li deciple de luy layse ìudea e aue dereco cn galilea Gar leges Donca yesus ucnc en la cita coutì«taua luy trapassar per mecza Samaria de Samaria la qìiai es appella Sicar Josta lo luoc lo qiial Jacop done al seo laczia plnsors deciples .
.
,
.
Joseph
filli
Mas fontana de Jacop Mas
.
^eya enaysi sobre la, fontana
era a.qui
.
era bora
.
Mas yesus fatiga del uiage enayma seyseua E li deci.
E fedina de compressan majjiars saraa[142 r]ria iienc poczar ayga E yesus dis a ley dona a mi beore Doìica aqMella fenna samaritana dis a luy tu cum sias indio en qual manera dema?idas a mi beore la qual soy fe«na samaritana Gar li iudio non anna
ple de luy era«
la citta qu-iì\ì
e,n
.
.
.
.
vsan e«semp con
saniaritaw
li
E
.
yesus re?po/«lent dis a ley
^r auentura aguessas !a
fe«na dis a iuy
pouczes
ayga uiua
as
Jacob lo qual dona a nos lo poz luy e las bestias de luy
Ja
E
.
.
en
as
la
E
.
qual cosa
Donca sies tu maior del nostre payre meseyme bec de luy e li fllh de
.
Tot aqwel que que beoie de 1 ayga
yesus respondetit dis a ley
Mas
.
aq?/el
Mas
.
1
.
ayga la qual yo
donarey] a luy sarc fayta en luy fontana d ayga saliient en ulta
[I.
eterna
non
e tu
,
tu
,
agues dona a tu ayga viua
yo donarey a luy no» seteiare en aterna
q?/al
(lonay
tu sau-
e el
,
d aq?/esta ayga seteiare dereco
iieore
E
.
segnor lo pouz es aut
.
Donca dont
.
demanda de hty
Si
,
mi beore
pessas lo don de dio e qw«l es aquel lo qual di a tu dona a
La fena
dis a luy
segnor dona
.
«etege ni uegna poczar [142 v] czay
E
.
me
aq^/esta
ayga que yo non
yesMS dis a ley uay e appella lo
teo mari e uen czay segnor yo non ay La fena res^jondent dis a luy mari E yesus dis a ley ben dirzes Gar non ay baro?* Car tu aguies cine barons Mas aquel que tu as ara non es lo teo havon tu disies uera.
.
.
.
.
.
raent ayczo li
.
E
fenna dis a luy
la
nostre payre oreron en aq?<est
Uey car
segìiov yo
.
mont
tu sies propheta
Car ierwsalem es luoc fenna ere en mi C«r 1 ora
e uos dicze
.
coue« orar E jesus dis a ley ueure que uos non orare lo payre en aquesi mont ni en ierwsalem al qical
.
ora czo que uos non sabe
de
li
iudio
.
Mas
1
es sperit e aquiìh la
Yo sare uengu
q?/al
.
r]
non
dis qi<al cosa qneres
payre
ueray
q^uer aytals
.
.
.
qwal auron luy
li
Uos
.
es lo
Dio
say el
.
Car mesias uen
qual es
lo
anonciare a nos totas cosas .
E
.
dit
E
.
-x^rist
.
.
iesus dis a
deciple de luy vengron uìa^ament
li
Emperczo alcun Donca la fena layse uenc cn la citta e dis A haquilb home ueue e ueia ho?»e lo mi totas las cosas qnal qne qnals yo foy Donca el mesey?«e
e se
q?^al dis a
lo
parlo cun tu
[US
la ydria e
Car
.
li
.
Car salu Orador Oraren
czo qne nos sabcn
qual auran luy couewta lor orar en sperit e uerita
li
fena dis a luy
Donca cum el ley Yo soy lo
Mas nos oren
.
ora uen e ara es Quant
payre en sperit e uerita
E
.
.
mereuilbauan
.
Car el parlaua con perque parlas cun
la fena
ley
.
.
.
.
non es x^-ist E ysiron de la citta e uenian a luy Entretant li deciple pregauaw luy diczent mestre mawia Mas el dis a lor yo ay a maniar maniar lo qual uos non sabe Doìica li deciple diseron entre lor Donca .
.
.
.
.
.
alcun porte a luy maniar
.
E
yesns dis a lor lo
.
meo maniar
es
que yo facza
108
Salvioni,
de hiy
la uoluJita
Donca non
qual traiuos mi e qne yo perfacza
lo
dicze uos
Car eucar sou quatre mes
.
obra (dej de luy
1
e la nieyssoii ugìi
.
.
Ueuos
yo die a uos leua li nostre olh e ueia las regio??s Car ia son bla«cas las E aqnel qtte meyssona recep marci e aiosta fruc en ulta eterna E aq?/el lo qua! seraeua ewsemp s alegra e aqnel lo qual meyssona La .
meysson
.
.
.
ueraya eu ayczo
prtTolla es
meyssona
Car vn
.
es
Yo frames uos meyssonar
.
Autres lauorerow
,
e uos intres en
aq?Yella citta ereserò»
en luy per
li
q?ml semena e autre
lo
lauor de lor
de
la p«rolla
qual
lo
non lauora
czo qtie uos
[143 v]
.
Mas moti samaritaw d
.
fewna donant testimoni
la
.
mi totas las cosas qual que qual yo fey Donca cum li samaritani fosan uengu a luy PregauaJi luy qu-el permases àqui E pe?-mas cuw lor per duy iorn E moti plusor creseron en luy per la p^rolla de luy E dicziajz a la fena Car ia non cresen per la toa parlaneza Car nos meseyme auuera e sabew Car aquest es ueray saluador del mont Mas enapres duy iorn el ysic d aqiii e ane en galilea Car el meseyme yesus donaua testimoni Car propheta non a onor en la soa encu^tra Donea cuOT el fos uewgu en galilea li galileo receoprojz luy cuw ilh aguesan uistas totas las cosas q««ls el aula fayt en ìerusalem al dia festiual Car illi meseyjne eraw uengu al dia festiual Banca yesus uenc dereco en la cana C«r
el dis a
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
de galilea aqui
al q?/«l luoe el
Cafarnon
r]
[144
.
Lo
aula fayt de
1
ayga vin
del qual era malate
fìlh
.
E vn
.
E cum
reget era en
aq??est
agues auui
.
Car yesus uengues de iudea en galilea anaua a luy e pregaua luy qu-ei desendes e sanes lo seo filh Car ia comewczaua a morir Banca yesus dis a luy uos non creyre si uos non ueyre ensegnas e mereuilhas E lo reget ,
.
.
'
.
dis a luy dis a luy
a luy
e
:
segnor desent pr?/mierament
.
1
ora en la qual
ora en la qual
Carilo
.
yesus
filli
de luy wsques
agues agu melh
el
.
Adonca
lo
.
E
ilh
E
yesus
mayson de luy Jesus fey dereco uengu de iudea en galilea
el fosa
.
.
Mas
e?zdema[n]daua
el
diserò» a luy la flora
payre conoc
aula dit a luy uay lo teo
.
crese e tota la
Cam
.
.
,
luy yer en setena hora
layse
mora
fìlli
.
.
1
meo
L ome crese a la parolla la q;ual yesus dis vay lo teo filh uio anaua Mas luy ia desendewt Li serf de luy conirfflcorogron a luy
e anoncieron a luy diczent
de lor
q?/e Io
fìlh
Car
.
uio
aq?{esta
.
E
aq?iella el
era
meseymv
segonda ensegna
V. [144 v] Enapres aq?<estas cosas era lo dia festiual de
li
indio
.
E
.
monte en ierusaìem Mas proua peysina era en Jer»s«lem La qn«l Auent cinq portis E grant mautecza sobre nonna en ebrayc Betsayda
ye.S2/s
es
.
.
.
.
de languencz iaczian en
mouament de peysina
,
e
1
1
ayga
.
de cecs e de czops e de secs sperant lo angel del segnor desendia segont temp en la
aq?w'sti
Car
1
ayga era mogua
.
E
aqwel [que] desendia pr^mieraraent en-
mouament de 1 ayga era fayt san de qual que qual enfermeta el Mas vn home era &qtii auent trentaeut anz de la soa enfertengu
apres lo fossa
^
.
Così in questo luogo,
ha: regent.
come quattro
linee piìi in su,
il
cod. di
Dublino
Nuovo Testamento
Il
lieta
E
.
cìiììi
Jesus
.
mia moti temp
valdese.
109
agues uist aqwest iaczewt e agues conegii
.
el dis a
luy uoles tu esser fayt san
E
.
.
Car
ia
lawguent dis a inogua meta mi en lo
no??, ay home qtie qttant 1 ayga Srt?-e Car deme^tre que yo ueno autre desent derawt mi E iesus dis a luy lena e pren lo teo leyt e uay e 1 home fo fayt san viaczament e pres lo seo leyt e anaua Mas era sabba en aqwel dia Dorica li iudio disero^i a luy lo q?^al era fait san Sabba [145 r] es e non ley a tu pe?^re
luy
seguor yo
.
peysiua
ia
.
.
,
,
.
.
.
lo teo leit
E
.
responde a lor
el
Bonca
.
Aq?<el lo qual fey
mi san
mi
dis a
p?-en
dema??deroM luy qnaì es aquel home Io q^al dis a tu pren lo teo leit e uay Mas aquel lo qual era ista fait san non sabia q«oI fos Mas jesns se departe de la co??«pagnia ordena al luoc
uay
lo teo leit e
.
ilh
.
.
.
.
Enapres yesMS trobe luy Liolhas plus
yesws
perczo [1.
:
Car
.
li
iudio q?/eria?i
desliaua] lo sabba
.
.
el
sa« non
.
faczia aqwestas
meo payre
sabba
cosas al
,
Mas
Obra entro ara e yo Obro Emluy maiormewt aucire non solament Ca?' el destina
responde a lor lo
.
sies fait .
.
.
iudio perseguiaw jesus
.
Uete ta
.
peccar qtie alcuna cosa peior non e>ideuegna a tu Aqwel home li iudio Car yesMS fos lo q?<al fey luy san Empergo
ane e ano?icie a li
.
tempie e dis a luy
al
.
.
.
Mas
car el diczia dio lo seo payre faczent se eygal
Bonca yesus responde e dis a lor yo die uerame??t uerament a non pò far alcu?ia cosa de si meseyme si no?i czo q«-el uè lo payre faczewt Car qual que qual cosa lo payre fare lo filh fay semilhana dio
.
.
uos lo
.
tìlh
.
imient aq?<estas las qwals el
.
Car
lo
payre ama lo
meseyw?e fay
E
.
filh e
demostrare
[143 v] que uos uos me?-euilhe
a
demostra a luy totas
las cosas
luy maiors Obras de aqtiestas
Car enay???a lo payre resuscita li mort e payre no?» iuia alcu?» Mas done tot lo ludici al filh que tuit Onro?i lo filh Enaywa ilh 0??ran lo payre Aquel que non honra lo filh non honra lo payre lo qual trames luy Yo die ueramewt ueram[en]t a uos Car aqwel que au la mia parolla e ere a luy lo qual trames mi a ulta eterna e no?» uenre e?» indici Mas trapassare de uiuifica
'
li
qual
el uol
.
Car
.
lo
,
.
,
.
.
.
raort a uita
.
Yo
die uerame?»t ue?"am[en]t a uos
Car
.
1
ora uè?» e ara es
mort auuirew la uoucz del filh de dio e aquilh que auuiren uiore?» Car enayma lo payre ha uita en si raeyme enaysi done al filh auer uila en si mesey/??e E done a luy poesta de far indici Car es filh de uergena 'Non uos uolha mereuilhar en ayczo Car 1 ora uen e?» la qual tuit aqiulh que son en li munimewt auuiren la uoucz del filh de dio e isiren aq?«lh que fero?» ben en rexuresion de uita Mas a.quilh que fero?» mal en rexnrecio» de ludici Yo no?» poys far alcuna cosa de mi meseyme Mas yo iuio enay«»a yo auuo e [146 r] lo meo ludici es iust Car yo noM qwero la mia uoluwfa Mas la uoluj?ta de luy Io q?<rtl trames mi Si yo dono testimo?d de mi raesey??»e lo meo te3timo?»i no?» es uer Autre es lo qwal dona testimom de mi E Yo say Cor lo testimoni de luy lo qwal el dowa de mi es uer Uos Iraraesee a ioha?» E el dono testimojii a la uerita qwant
li
,
.
.
.
.
.
,
.
,
.
.
,
.
.
.
,
.
'
Nel cod.
di
Dublino: enayma
.
.
lo filh vivifica.
.
Salvioiii,
Ilo
Mas yo non recebo testirao^ii de home Mas yo clic ayczo que uos sia sahia Mas uos non uos uolgues exautar a El era luczerwa ardent e luczewt Mas yo ay maior testimoni de Joha« Gar las hora en la luz de luy Meseymas las Obras las qtmìs lo payre done a mi que yo perfacza lor hobras las quaìs yo fauc dona» testimo?ii de mi Gar io payre trames mi . .
.
.
.
.
.
meseyme dona testimoni de mi Uos no» auues vnqiia la uoucz de luy e non uegucs unq^m la semblancza de luy ni Gar uos non crese en luy lo aue la paroUa de luy permauewt en uos Enccrca las sc^•^pturas en las qwals uos pensa auer ulta qual trames mi
E
payre
lo
qual trames mi
lo
el
.
.
.
eterna
,
E uos no?* son las q?mls [146 v] donan testimo»ù de mi Yo non recebo clarita d homes Mas
ellas
.
uole uenir a mi qiie uos aya ulta
.
.
Gar uos non aue 1 amor de dio en uos Yo uene al nom Si autre uenre al seo nom vos e uos non receopes mi recebre luy Uos en qual maniera poe creyre li qtuil recebe gloria 1 un de 1 autre E non qi^ere la gloria la qual es del sol dio Non uolha pensar qne yo sia acusar uos enapres lo payre Moyses es lo qnal acusa uos al qnal uos spera Car si uos cresesa a Moyses per auentura uos creyria a mi Car el scris de mi Mas si uos non crese a las letras de luy en qnal maniera creyre a las mias parollas yo conoyso uos del meo payre
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
VI. Enapres aqi^estas cosas yes?/s ane otra lo mar de galilea lo qual de tiberia E grant mautecza seguian luy Car ilh ueyan las ensegnas las qtmls el faczia sobre aquilli li qnal malaueiauan Donca yesns ane es
.
.
.
.
al
mont
cun
e seya aqui
li
seo deciple
era [147 r] pres
uist
.
Car grant mautecza nenia a luy
que
aq?//sti
manion
.
Mas
bia qaal cosa fos a far
non
.
Mas
el diezia
el dis
li
de
li
li
.
Car
el
meseyme
sa-
Phelip responde a luy pan de duy cent deniei'S cosa petita
deciple de luy Andrio frayre de Simont Peyre dis a luy
ha un fantin
de
olh e agues
a Plielip dont compraren pans
ayfo tentant luy
bastarla a lor Enaysi qite vnchascun en recepia alcuna
E vn
.
la pasca lo dia festiual
Bonca cnm jesus agues susleua
iudio
.
.
.
Ayci
.
ha cinq pans Ordienc e duy peyson . Mas aqnestas Donca yesiis dis a lor facze li home rcpausar . Mas moti ien eran al luoc Bonca li baron repausero?ì per nu?Hbre enayma. S milia Bonca iesu receop lo pan E cum el agues fait grac«as delo
q?*al
cosas qne son entro tanti
.
.
.
.
.
partic a
Mas
.
repausant semilhantament de
li
pois qu-iUi
foron saczia dis a
qnal sopercheron qu-ilh non perisa» cofins
de
li
fragnament
li
.
li
peysson tant qnant ilh uolian
seo
li
Bonca
culhe
deciple
li
fragnament
umpleron
ilh culhiron e
qnal eran sopercha ha aqa/lli
li
.
12
.
li .
qual auian
Bonca cmn aqnilh home aguesa uist Car aqnest es uerament propheta lo qnal es a uenir al mont Mas cum iesu agues conegu Car fosan a uenir a penre luy e far luy rey El meseme ane dereco sol al mont Mas cwn sera fosa fayta Li deciple desenderon al mar E cura ilh fosan monta en la naueta uengron otra lo mar en Capharnon E tenebras era ia faytas E yesns non era encar uengu a lor Mas lo mar se leuaua per lo grant uent buffant Bonca cnm ilh aguesan uoga enaywa per 23 stadis ho mania [147 1
v]
de
ensegna la qnal
li
.
5
.
pan ordienc
el aula fait
diczian
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
uigrou
.
miro?ì
Mas
.
recebre luy anaua?z
.
Cai' autra
.
jesns
e;*
.
nau
la
.
nau
e la
,
Mas en 1 autre dia nau non era aqul
pres de la nau te-
lo
en
fo uiaczamejjt
Bonca Uh
.
compagnia
la
qual istaua
si
non una
E
.
.
li
.
Gar
liotra lo
non
yesiis
iiolgro??
en la quaì ilh
la terra
la
Mas naueta con li seo deciple Mas autras naus sobre nengron de
la
mar
uic
.
.
.
qual ilh auian
al
la cnwv/pagnia .
.
fos intra en
deciple de luy fossan [148 r] ana sol
tiberia iosta lo luoc
mania li pan faczent gr«Cias a dio Banca cum Gar non fos aq?<i ni li deciple de luy Jesus .
Ili
valdese.
mar E esser fait Yo soy non uolha temer
anar sobre
a lor
dis
el
Nuovo Testamento
Il
.
30
agucsa uist
.
Mo«teron en las nauetas aguesan atroba luy hotra
E cuw ilh mestre cora uenguies czay mar diseron a luy E yesus res^ondent dis a lor Yo die uerarae?ìt nerament a uos Uos qiiere mi Non Gar uos Mas Gar uos manies de li pan e se saczia Obra non uegues las ensegnas Mas lo qtml permaw en ulta eterna lo qual lo lo maniar lo qiial peris filh de la uergena donare a uos Gar dio lo paj^re demostre aq?/est Banca e
neìigron en cafarnao?* q?<ereut yest/s
lo
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
ilh
diseron a luy
Jesus responde e dis a lor lo
qual
trames
el
.
.
Qual cosa fare» qne uos
.
Banca
.
Aq?<esta es
[1.
nos] hobran
1
obrade dio
E
.
obra de dio qne uos cresa en luy
1
ilh diserow a luy
.
Banca
tu qual ensegna facz q^e
mamerow
uos uean e crea?* en tu qual cosa Obras
.
mana
El done a lor maniar pan del
al desert
enaywia es [148 v] scn'pt
.
Li nosi^re payre
la
Banca yesus dis a lor Yo die uerame?*t nerament a uos Moyses non done a uos pan del cel Mas lo meo payre done a uos ueray pan del cel Gar ueray pan de dio es aqwel qne desent del cel e dona ulta al mowt Banca ilh diseron a luy segnor dona a nos totauia aq?<est pan E yestis dis a lor Yo soy pan de ulta E aq«*el lo q^al uen a mi non fameiare E aqwel lo qual ere en mi non seteiare en aterna Mas yo die a uos Crtr ueguies mi e now creses Tot czo que lo payre dona a mi nen e yo non gitarey luy fora lo qual uen a mi a mi Gar yo deseodey del non que yo facza la mia uolunta Mas la uolunta de luy lo qual tracel mes mi Car aqwesta es la uolu^^ta de Iny del payre lo qital trames mi , qne tot czo qu-el done a mi que yo non perda de luy alcujza cosa Mas cel
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
,
.
,
que yo rexucite luy al dereyran iorn Mas aq?«esta es la uolunta del meo payre lo qual trames mi que tot aquel que ne lo filh e ere en luy aya ulta eterna e yo rexucitare luy al dereyra?* iorn Banca li indio [149 r] .
:
:
.
murmuraasin de luy del cel
.
E
diczian
.
.
Car
el
agues dit yo soy pan uio lo qual desendey
Banca non
aqwest yesus
es
nos coneguen lo payre e la mayre cel
mnrmnrar
.
entie uos
li
de Josoph del qual
:
.
E
yo rexucrtarey luy
propheta tuit saren ensegna de dio
.
lo
.
:
dereyran iorn
al
Gar
di
Non uolha meo paj^e lo
lor
.
trames mi non tirare luy
Script es en
filh
Banca aqaest en qual ma??iera
Donca yesns respondent dis a Car alcuw non pò uenir a mi Si
Car yo desendey del q?<al
.
tot aquel lo
.
qual
ha anni del payre e ha ewpres uen a mi non Car alcun uic lo payre si non aqnel lo q«al es de dio E aqnest uic lo payre Yo die uera?nent uerament a uos aqnel lo qnal ere en mi ha ulta eterna Yo soy pan de ,
,
.
.
.
uila
.
E
li
nostre payre manieron la
mana
al
desert e moriron
.
Aqnest
.
Salvioui,
112
Yo qtie si alcuw marnare de Iny non mora pan cs desendcnt del cel E si alcuw magiare d aqwest pan son pan ilio lo qua\ deseudey del cel E lo pan lo qual yo donarey a luy es la mia carn per viore cn alerna :
.
.
.
mont
del
Ja uita
Bonca
.
tenczonaua?^
indio
li
ewtre
lor
diczent [149 v]
nquest en qnal maniera pò donar a nos a maniar la soa carn
E
.
yestis dis
non majiiare la carn del filli de la uergena e non beore lo sang de luy uos non aure uita en uos Aquel qtie mawia la mia carn e beo lo meo sang ha uita eterna E yo Gar la mia carn es ueray mawiar E lo rexucitarey luy al dereyran iorn meo sang es ueray beore Aquel lo qnal mania la mia carn e beo lo meo Enay?»a lo payre uiuoit trames mi e sang perman en mi e yo en luy E aquel lo qtmì mania mi el meseyme aio per mi yo uiuo per lo payre E aqwest es lo pan lo qtial desende del cel Non enaywja li nostre payre manieron la mana e moriron Aqnel que mania aqiiest pan uiore en aterna El dis aq2<estas cosas en la sinagoga e??segnant en Capharnaon Bonca moti a lor
Yo
.
die ue?"ameMt
uerament a nos
Si uos
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
de
deciple de luy auuent ayczo diseron
li
ley auuir
enapres
Bonca jesus sabent meseywe dis a lor
.
si
uos ueyre lo
.
.
Gar
li
Aq««csta parolla cs dura qual pò
.
deciple de luy murmtires&n d ayczo
Ayczo scandeleia [150
Sperit es lo qual uiuifica
Mas
.
carn non profeyta
la
parollas las qiiaU yo parlo a uos son sperit e uita
uos li
qual non creon
li
crese?it
E qual
.
uos
r]
Bonca
.
si
de la uergena montar aqui al qual luoc era prnmierament
filh
Gar
.
yesMS
.
fos a liorar luy
Gar alcun non pò uenir a mi
.
E
cosa
.
Las
alquanti son de
comenczament qual fossan Emperczo dis a uos
sabia del
diczia a lor
non sare dona
si
alcu??,a
Mas
.
.
.
meo payre
a luy del
.
Moti
non ananan con luy Donc« uos uole anar Bonca Simont Peyre segnor al q^ual anaren tu as paroUa de uita eterna responde a luy E filh de dio Gar tu sies ')^rist nos conoysen e cresen Bonca jesiis Bonca non slegie yo uos 12 E vn de uos es diauol responde a lor Mas el diczia ayczo de iuda de simont scariot E ^ aq?<est era a liorar de
deciple de liiy aneron d ayczo en dareyre e ia
li
Bonca
.
jesus
dis a
.
li
.
12
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
cum
vn de
el fos
li
.
12
.
.
.
luy
.
.
.
.
.
Enapres aqnesta cosas Jesus annaua en galilea Gar el non uolia Gar li indio qnerian [ISO v] luy aucire Mas seaofagia lo anar en iudea Mas li frayre de luy diseron a luy Tradia festiual de li indio era pres e uay en iudea q?/e li teo deciple uean las toas Obras las passa d ayci Acer alcun non fay alcuna cosa en rescos quals tu facz el meseywe VII.
.
,
.
.
.
,
,
.
,
quer esser en pales
Si tu facz
.
cosas manifesta tu
aqnestas
meseywe
al
Gor li frayre de luy non creseron en luy Bonca dis a jesus lor Lo meo temp non es encara uengu Mas lo nostre temp es totauia Lo mont non pò ayrar uos Mas el ayra mi apparelha Car yo dono Car las Obras de luy son malas Uos monta en aqnest testimoni de luy
mont
.
.
.
.
.
.
.
.
dia festiual
Il
.
.
,
.
Mas yo
noH- mo?ito
cod. di Dublino
ha Car.
encar al dia festiual
.
Car
lo
meo
tew2p
non
Il
Nuovo Testamento
113
valdese.
E cum el agiies dit aq?/estas cosas ci meseyme permas encara cojnpli Mas pois qne li frayre de luy montcron Adonca el meseyme en galilea monte al dia festiual Non maiiifestame/»t Mas enayma en rescos Bonca E moti e dicziaw al qual luoc cs li indio queri&n luy al dia festiual es"
.
.
.
.
.
.
.
,
[lol r] Car alcanti diczian Gar mttrmnv eran de ìtty en la cumpagnia Mas li autre diczia?i non Mas engana las compagnias Embon Mas perczo alcu» non parlaua de luy en pales per la temor de li iudio Yesus monte al tempie e ensegnaua E li ia lo dia festiual megencier Aquest en qual maniera sap letras cuw el iudio se mereuilhauaw diczewt non las aya empresas E jestis resj^ondent dis a lor la mia dotnna non .
.
el es
.
.
.
.
.
.
.
.
.
mia
es
luy lo qnal trames mi
Mas de
.
Si alcun uolre far la uolunta de
.
si yo parlo de mi meseyme Mas aqnel que quer la Aqneì qne parla de meseywie qner propia gloria Bonca gloria de luy lo qual trames k/y es ueray e tortura non es en luy Perqwe qner* e alcun de uos non fay la ley Moyses non done a uos ley
luy conoysare de la dotràia s-ilh es de dio
.
.
.
.
.
,
mi aucire La cuwpagnia responàent dis tu as demoni qiiaì qiier tu aucire E Jesus responàent dis a lor yo fey vna Obra e uos tuit uos mereuilha Emperczo Moyses done a uos circoncision Non qu-ilh sia de moyses Mas
.
.
.
.
.
es de
payre
lì
E
.
uos CM'concise
home
1
en mi
Mas
.
iuia iust indici
.
non
v]
sia desila
e
ome recep
si 1
Uos
.
se
endegna
ome san al sabba Non uolba iuiar segont facia Banca alcanti de 3eri(salem diczian Bonca non es
yo fey tot
Cai'
saba [151
al
c/rconcision al sabba qne la ley de moyses 1
.
.
.
Ueuos el parla en pales e non diczon prmci non conogron uerament Car aqnest es '/r^st Mas nos saben dont es aqnest Mas Christ cum el sare uengu alcun yesus cridaua al tejnple ensegnant e diczent non sabre dont sia Bonca E uos me conoyse e sabe dont yo soy e yo non uenc de mi meseyme Mas aquel lo qnal trames mi es ueray lo q?/al uos non sabe e yo conoyso luy e si yo direy Car yo non conoyso luy Yo sarey meczongier semblant Car yo say luy e soy de luy meseyme a uos e el meseyme trames mi Bonca ilh qnerian luy pe?ire e alcun non mes las mans e[n] luy Car 1 ora de luy non era encara uengua Mas moli de la cumpagnia creseron en luy Quant ^r*s^ sare iiengu Bonca fare plusors [1S2 r] cnsegnas e diczian Li pharisio auuiron la cumpagnia murqne aqnellas las qnals aqnest fay mwrar de luy d aqnestas cosas E li pr«uci e li pharisio trameseron raenistres qu-iìh presesaii luy Bonca jesus dis a lor petit de temp soy Uos qnere mi e non encara con uos e nane a luy lo qnal trames mi me trobare E al qnal luoc yo soy uos non poe uenir Bonca li iudio Car aon diseron entre lor meseyme Aqnest al qnal luoc es ha anar aqnest lo qual
iudio qnerian aucire
li
a luy alcuna cosa .
.
Bonca
.
li
.
.
.
.
.
.
.
,
.
,
,
,
.
.
,
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
trobaren luy
genz
.
.
Bonca
Qual es aq?<esta
e al qual luoc yo soy
'
Il
cod. di
ha anar en destruyment de gent e ensegnar las parolla la qual el dis qi^ere mi e non me trobare
es
e uos
non poe uenir
Dublino ha quere.
Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
.
Mas
al
dereyran dia de la
.
114
Salvioni,
Si alcun seteia ucgn"a a mi Enayma 1 escr/ptura di Flum d ayga Mas el diczia ayczo de 1 esperit lo qual uiua decorrere del uewtre de luy Gar 1 esperii non era encara dona Car li cresewt en luy eran a recebre Donca moti d aq?<ella compagnia cwn ilh yestis non era encara glorifica
gra»t fesliueta Jesus istaua e cridaua diczewt e
bena
E
.
aquel lo qual ere en
.
lui
.
.
.
.
,
de \uy dicziara [152 v] aquesl es ueraya-
aguessan anni aqwestas parollas
ment propheta E li autre diczian Aqwest es Christ Mas alcuns diczian Donea y^rist uewc de galilea Tionca 1 esc?'*ptf<ra non di Cor yjist E del Castel de Betlileewi del q^al hioc era uenc del serae^icz de dauid Donca departiment fo fait per luy ^n la compagnia Mas alqtmnti Aauii Mas alcuw non mes las ma/ìs sobre luy Idonea de lor uolian luy pewre E ilh diserò?» a lor Perli memstre ue«gro>i a li euesque e a li pharisio Li mewistre responàevon home non parie vnca que non amenes uos luy Donca li pharisio?» (1. -o) responàeron a lor enayiwa aq?<est home parla Donca uos se ewgaua Donca alcanti de li princi e de li pharisio ereserò/* Mas aq?<esta cumpagnia la qual non eonoc la ley son maudit en luy Mas aqitel nicodem^^s lo qMfll era ue«gu a yesus de noit lo q»«l era vii Donca la nostra ley iuia home Si prwmierade lor meseyme dis a lor ment non aure auui de luy e aure conegu qual cosa facza E ilh resi>onàeron diserow a Iny Donca e tu sies gallico ewcerca las scr/pt«<ras e ueas Car propheta non se leue de galilea e sew retornero?» unchascuJi [153 r] en la soa mayson Vili. Mas Jesus ane al moMt d oliuet e dereco de matin uenc al tempie Mas li scr/ptura e li e sesewt ewsegnawa lor e tot lo poble ue«e a luy pharisio amenero?» a luy vna fenna presa en auouteri e ordenero?» ley al .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
,
mestre aq«<esta fe?ma es ara p?'esa en auouteri mez e diserow a luy Mas Moyses coma?zde a nos en la ley lapidar aq?«ellas q?/e son d aq?<esta Mas ilh diczia» aqwestas cosas tenmaniera Donca tu qtml cosa diczes Mas jesus enelinajit se de sot tant luy qu-iìh poguesan acusar luy Mas cum ilh persaueresaw demawdawt luy dreyge scriuia cnn lo de en terra .
,
.
.
.
.
.
.
se e dis a lor
.
la peyra en ley
Aqwel .
E
sol e la
fena aq««jlh
La qwal
dis
.
.
Mas
lor auue?»t
un apres 1 autre comencza?ìt de li uelh E yesus fewna istawt al mecz Mas jesus dreyezawt se dis a ley li qual acusaua?^ tu al qual luoe son alcuw non cundane tu segnor no?» al cu?» E yesus dis a ley e yo non [133 v]
aqwestas cosas ysia/t
remas
qual es de uos sencza peca meta pr?nnierameMt
lo
ewcline se dereco e scriuia cn terra 1
.
,
.
.
.
.
Uay e no?» uolhas iplits pecar Do?»ca yesus parie a lor Yo soy luz del mo?»t e aquel lo q«»fll sec mi no?» uay e?» tenebras Mas aure lume de ulta E li pharisio diserò?» a luy Tu donas testimo?»i de tu meseyme e lo teo testimoni no?» es uer Jesus responde e E si yo dono testimo?»i de mi mesey?we lo meo testimo?»i es uer . dis a lor Car yo say do?»t yo ueuo e al q?»al luoc yo uauc Mas uos no?» sabe dont Vos iuia sego?»t la carn Mas yo no?» yo ueno ni al q?ml luoc yo uauc E si yo iuio lo meo ludici es uer Car yo no?» soy sol Mas iuio alcu?» Script es e?» la uos^a ley yo e lo payre lo q?»al trames mi Car lo teco?idanarey tu
.
dereco dicze?(t
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
]1
Xuovo Testamento
es
uer
,
home
de duy
slimo?ti
qual trames mi
US
valdese.
Yo soy lo qual dono testimo«i de mi e lo meseyme dona testimoni de mi Donca ilh di.
payre
lo
se?•o^^
a luy lo teo payre al qttal luoc es
el
.
E
.
jesus responàe
Vos non
.
co-
meo payre Si uos conoysesa qual yo soy certaname?it uos Jesus parie aq«<estas parollas al trasor e«segna?it conoysiria lo meo payre Car 1 ora de luy non era esal tempie [134 r] E alcu?^ non pres luy Yo uauc e qtiere mi e Donca yesus dis a lor dereco cara uengua mure en li uostve peca E al qual luoc yo uauc e uos non poe uenir Donca li iudio diczia?^ Donca aucire si m[e]sey»ie Car el di al qual luoc yo uauc e uos no?» poe uenir E dis a lor Vos se desot e yo soy desobre Donca yo dis a uos Uos se d aq^Aest mont e yo non soy d aqwest mont noyse mi ui
lo
.
.
.
.
.
.
.
.
,
,
.
.
.
.
.
.
,
.
.
Car uos more en li nostre peca Cat- si uos non creyre Gar yo soy en li nostre peca more Donca ilh diserò?» a luy Tu qw«l sies E jesus dis a lor comenczame??t Lo qual parlo a uos Yo ay a parlar motas cosas de uos e a iuiar Mffls aq?<el lo qital trames es ue?-ay e yo parlo al mont aqwellas cosas E ilh non conogron qu-el dises qiie dio era sou las qnals yo auuic de luy .
.
.
.
.
.
,
.
.
payre
Donca
.
iesus dis a lor
meseyme
Mas yo parlo
.
aure exauta
Qaa.nt uos
.
gena adonca conoysare car yo soy
E
.
lo
filh
de la uer-
qne yo no?» fauc alcu;?a cosa de mi
aqwestas cosas
enay??ia
mi
aqwel lo qwal trames mi el meseyme es con
lo
payre ewsegne mi
mi
e no?» laysa
,
sol
.
E
Car
.
Luy yo fauc totauia aqwellas cosas las quals son pla[154v]czent a luy moti ereserò?» e?» luy Donca jesns dis a li iudio li .
parla?»t aquestas cosas
.
Si uos perma??re e?» la mia paroUa uerayam[en]t qual auia cresu e?» luy uos sare li meo deciple e conoysare la ue?'ita e la ue?-ita affra?»q?/»re uos Uh respondevon a luy Nos sen semencza de Abraha??» e vnca no?» serue?» .
.
.
a alcu?» lor
Tu
.
Yo
.
qual maniera diz
e?»
es
se?'f
del pecca
lo
filh
perma?»
uos sare frane aucire
Car
.
payre
payre
E
.
Abraha??» qt^al
[1S5
Mas
.
.
meo payre
Uh
.
yes»<s dis a lor .
Mas ara
uostre payre
Acer uos amarla mi .
Mas
lo
sirier del nostre
en uerita
si
perma?»
mayson en
.
filh
luoc
la
e?»
.
payre
Mas
Abraham Mas uos qnere mi uos Yo pa?'lo czo que yo .
,
.
enapres lo
Abraha??» es
nostre
lo
de Abraa??» facze las obras de
filli
.
.
,
Si dio fos lo uostre payre
.
luy
Donca yesus
dis a lor
Car yo .
isic
.
.
de dio e uinc yo no?» uenc de mi meCar uos mia parolla
Perq?/e no?» conoyse la
sermo?» .
Nos non sen na de fornication
ilh dise?'on a
.
Uos
se del payre diauol
.
:
e
uole far
El era homecidier del come?«czament e
Car uerita non Car .
.
uos uerame?«t
.
E
.
fay peca
ate?'na
mi aucire Home lo qwal parley a uos uerita la Abraham no?» fey ayczo Vos facze las Obras del
.
meo
las propias cosas
Si uos se
.
Jesus responde a
hafra??q?/»'re
filh
de
.
aq»»el lo q?»al
uos facze czo que uos uegues
e
,
e?»
lo
si
se a
q??ere
trames mi
el
non poe auuir
de
fra?»c
.
respondero?» e diseron a luy
nos aue?» vn dio payre
sey??»e
Car uos sare Car tot
Donca
.
Yo say Car uos mia parolla no?»
yo auuic de dio r]
lo se?-f no?»
en ate?-na
la
uic enap?'es lo
uostre
.
die uerame?»t ueram[en]t a uos
es
en luy
el es
.
Cum
el
parla meczonia
meczongier e payre de
la
:
el
meczonia
yo die uerita e non crese a mi qwal de uos repenre mi de pecca
.
de-
li
non
ista
parla .
Mas
Si
yo
Salvioui,
1 16
Aqiiei qua es de dio au las paroUas lievita T^en\ue non erose a mi Gar uos non se de dio Bonca li iuEmperczo uos non 1 auue de dio Bonca non diczew nos ben Car tu sies dio responieron e disero?i a luy E yesiis respo[u]dewt dis yo now ay demoni Mas Samaritau e as demoni Yo non qttero la mia gloria el e uos desonra mi onro lo meo payre
die
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
es lo quaì la qitev e la iuia si
gardare la mia paroUa
alcujì
iudio diserò»^ a luy
mori
e
li
prophèta
e tu diez
,
Si
Gar
.
as
tu
Si alcuw gardare la
.
Bonca li demoni Abraham es mia parolia el non ta.
.
mort en aterna Bonca sies tu maior del nostre payre Abraham* quaì es mort e li propheta morirò?» Gal faz tu meseywje Jesus respoudp yo glorifico mi meseywe la mia gloria non es alcuna cosa lo meo payre
stare la io
uerita en uerita yo die a uos que
ueyre mort en aterua
el nofi
Nos conoysen ara
.
,
En
[lo5 v]
.
.
.
quaì glorifica mi lo quaì uos dicze qu-eì es
es lo
conegues luy
Mas yo co?moc luy
.
E
.
.
.
nostro dio
lo
e
,
non
yo direy Gar yo no« couoc luy
si
.
Yo sarey mezongier semilhaMt a uos Mffs yo say luy E gardo la p«rolla Abraham lo nostre payre se alegre qu-eì uegues li meo ioru E de luy Bonca li iudio diserow a luy tu non as encara SO li uic e se alegre Bonca jesiis dis a lor yo die uerament uerament anz e ueguies Abraam a uos yo soy àerant que abraam fos fait .Bonca li iudio preseron peiras Mas iesus [iS6 r] isic del tempie e se rescunde qu-iììi gitesau en ìuy E li deciple IX. E Jesus trapasant uic home cec de la soa natiuita .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
de luy demanderò?* a luy diczent
mestre quaì peqwe
.
o
a(j?<est
payro?»
li
Ni aquesi non peq2<e ni li Mas que las obras de dio sian manifestas en luy A mi payro?i de ìuy couewta Obrar las obras de luy lo q?/al trames mi dementre que lo es ioru de ìuy qu-eì nasques cec
Jesus resj^onde
.
:
.
.
.
Gar
noyt uew en la quaì alcun no?» pò Obrar Yo soy luez del mo?jt lo«game?«t q«mnt yo soy al mo?it E cam el agues dit aq?<estas cosas
la
ta?it
.
.
,
scupic en terra, e fé fané de la salina
uay
e dis a luy
trames li
Bonca
.
es
aq?<est
Mas
li
autre
soy
E
Bonca
.
lo
ane e lane e uenc
el
quaì seya e mendigaua
li
non
diczia?i
Mas
.
ilh diserò?» a luy
li
meo
olh e dis a mi
e lauey e uic
.
Uh
.
fa«c sobre
li olii
quaì maniera
Aq?<est
home
Home
pecador
era entre lor
,
.
e?»
.
.
Bonca
e?»
ueczin e
li
era mewdic e diczia?»
vu diczian .
li
Mas
aq«/lh .
Bonca
es aq?<est
el dis
.
.
Car yo
qw«l ma??iera son vbert a tu
li
.
El al quaì luoc es
E
.
pharisio lo q?/al era Ista cec
li
olh de luy
Bonca
.
agues uist
el
Car
el
.
.
E
li
.
Bonca. alq?/anti de
non garda
lo
sabba
.
Mas
el dis
.
Car
.
el
dis
el .
Mas
yo noj'
era sabba
pharisio endema?idauan
el dis a lor
ilh diserò?* dereco al cec
teo olh
Car
.
.
li
E
quaì ma?»iera pò far aqwestas e?»segnas
Bonca
luy lo quaì vberc
teo olh
li
e ye lauey e uey
no?» es de dio
.
semblant a luy
es
diserò?» a luy
.
e?»
de ìuy
olii
li
Aqueì home lo qwal es dit Jesus fey ianc e Uay e lana e?» la natatoria de siloe e yo aney
.
ho say E amenero?» luy a quant yesus fey fanc e vberc luy dereco
del fanc sobre
uese?it
Car
luy prMmierame?zt
[156 v] el resjjonde e dis
ongs
E ongs
lana te en la natatoria de siloe la quaì es e?»trep?"eta
e el
qtiaì hauia?i uist
non
.
.
El pause a mi
pharisio diczia?»
.
autre diezian
.
li .
E
departime?»t
Tu q?ml cosa es p?-ophe^a
dicz tu de .
Bonca
li
appellerò^
Es
Nuovo Testamento
Il
.
non creseron de luy qu-el
indio
payrou de luy
li
aqifest lo nostre
qiial
valdese.
cec
ista
117
agues uist
e
,
e«tro qu-ilh
auia^i nist e denia?idero?i a lor diczent
1
Car
uos dicze
qtiai
lo
filli
qud\ maniera uè ara
li
fos
nasq?<e cec
el
.
Donca en
.
Li payrow de luy [lo7 r] responderow e diserow a C«r aq?/est es lo nostre filh e qu-e\ nasq?/e cec Mas ew quaì ma?iiera ne ara nos non ho sabew quai vberc li olii de hiy nos
lor nos
saben
.
.
.
.
non
sabe?j
Denia[n]da luy meseyme
,
el a età
Li payru?» de luy dise?'o?j aq?/estas cosas indio fait
ojisemp ordena que
ania?i
fora de
sinagoga
la
e?idemawda luy mesey??je
ngu cec e
.
dise?'ow a hiy
Dona
.
meseyme parla
el
.
Car Uh teniiaw
li
indio
alcun cu«feses luy esser
si
Emperczo Donca illi
.
.
li
payrow de luy
appellero?^ dcreca
gloria a dio
.
Nos
home
1
de
.
si
C«r
xrist
.
diseroji
sabe?^
.
.
.
li
fos
El a età qual era
lo
C«r aqwest home
.
pccador Donca el dis a lor Si el es peccador yo non o say Mas una cosa say Car cnm yo foso cec yo ueo ara Donca ilh disero?i a luy dereco Qual cosa fey a tu ew q«al maniera ubere a tu li olh E el resj^onde a lor Yo o dis a uos e ia o auues perq«<e uole auuir dereco Donca uole uos esser fait deciple de luy Donca ilh mandiseron Iny e diserò?* a luy Tu sias deciple de luy Mas nos sen deciple de moyses Nos sabe?^ Car dio parie a Moyses Mas aqwest non saben dont [157 v] ci sia E aqwest home res^Jonde^t dis a lor Acer cn ayczo es mereuilha Car non sabe dont sia e el ha uberi li meo olh E nos sabcw Car dio non exauczis pecador Mas si alcnw es cotinador de dio e fay la uoluwta de luy el exauczis aq?/est La non fo anni del scgle que alcun ubres li olh del na cec Si aqnest non fos de dio el non pogra far alcu?;a cosa Uh r[espo]uderon e diseron a luy tu sies tot na en peca e enscgnas nos E giterow luy fora Mas yesws auuent q«<-«lh 1 auia» gitta defora e 03
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
el
agues atroba luy dis a luy
e dis a luy
yo creo
.
E
:
Gres tu al
.
meseyme
el
es lo
cagent adore luy
raowt que aquilh
sian fait cec
.
E
.
E
qna\ parla con tu yesiis dis a luy
qual non ueo/z uea»
li
alcuns de
li
pharisio
1
r]
En
aq?<est e las feas
.
.
lor
es
us es pastor de las feas
1
auuo»
iesns dis a liry
segnor Mas el dis Yo uenc en ludici en E aq?a'lh li qual neon
a
Mas monta d autra part
.
Rqueì que intra per
.
.
responde
.
Si uos
fosa
di-
cec
penna»
en uerita yo die a uos aqwel que non intra per
uerita
US al pare de las feas
Mas
el
ara e lo nostre pecca
.
X. [138
E
E
.
dis
.
.
.
.
qwal era cun luy auuirow e
li
Donca e nos sen cec E yesws uos non agra peca Mas Car uos di^e nos ueen scron a hiy
de dio
fìlli
segnor qua\ es qae yo crea en luy
.
Tu ueguies luy aq?<est
.
.
.
rum
uoucz de hiy
la
natament e fora mena lor
E cum
.
.
E
raubador e layron lo portonier ubre ha .
E
appella las propias feas
aure fora
el
.
mena
nome-
las propias feas
uay
nouz de luy . 3Ias ellas non sego 1 estrang Mas iaon de Itty Car ellas non conogron la uouz de li strang Jesus dis a lor aquest prouerbi Mas ilh non conogron derant lor e las feas segon luy
.
Car
ellas couoisson la
.
.
.
qua\ cosa
el
parlaua a lor
ramenl ueramewt a uos ucwgron son fur e layre
.
Donca
.
yesws
.
dis a lor dereco
Car yo soy us de feas
.
.
Mas
la
feas
.
non auuirow
E
tuit
lor
.
.
Ye
die uc-
qwal qwc qwals
Yo soy us
e si
US
Salvioni,
aldi» iulrarc per mi layre non iien
sarc salua e iutrarc e ysire e trobare iDastnra
non
si
q«-el cmhìe e aucia e destrua
Yo uenc
.
Lo
.
ayan
qti-iìh
ayan plus abo/Kliuolme»it Yo soy bou pastor [ilJS v] e lo hon pastor Mas lo marceiiar e aqwel qiie non es arma per las soas feas ne uenir lo lop e laissa las pastor del qiiaì non son las propias feas uita
:
dona
e
.
la soa
.
,
,
Mas lo raarcenar fuy Yo soy hon pastor e Car el es marcenar e non apcrtew a luy de las feas couoyso las mias feas e las mias conoysoii mi Enay?Ha lo payre conois mi Yo e pauso la mia arma per las mias feas euaysi yo conciso lo payre e coue?«ta a mi amenar ay autras feas las qtials non son d aqttest pare e fuy
feas
E
.
lop raubis
lo
depart
e
la feas
.
.
.
.
,
.
,
,
lor
,
ama mi
.
mi
ley de la
mia uoucz e sare fait vn pare e vn pastor Lo payre Car yo pauso la mia arma que dereco preua ley alcun non tol
e auuire?i
la
.
Mas yo pauso
.
mia an^a
de ini
ley
meseyme
dereco ay potestà de pewre ley
e
ma»dame?it del meo payre aq?/estas parollas
E
.
.
Donca departiment
moti de lor àiczìan
.
.
.
Yo ay potestà de pausar Yo ay receopu aqwest cofo
fait
entre
iudio per
li
El ba demoni e forsena
pe?*
,
Li autre diczia» aq?/estas paroUas no?i son de auejit que [139 r] auue luy demo?à Donca demolii pò ubrir li olh de li cee M«s festas ioron faytas E iesus anaua al tempie al porti de salamoi en ier»s«leui e era uuern Entro cora prenes la Bonca li iudio cerconùaaan luy e diczia?i a lui/ di ho a uos en pales E yesa/s responde Si tu sies nostra arma x^'lst .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Las Obras las q?mls yo fauc al nom del meo yo parlo a uos e non crese aqwestas douaw testimoni de mi Mas uos non crese en mi Car payre Las mias feas auuon la mia uouz e yo couos non se de las mias feas .
.
,
.
.
,
scgon mi E yo dono a lor uita eterna e non periren non raubire lor de la mìa man Czo qne lo meo payre Emperczo alcun non pò raubir de la es maior de totas cosas man del meo payre Yo e lo meo payre sen vn Donca li iudio preseron E yesMS responde a lor Yo demostrey a uos peyras qu-ilh. lapidesa luy motas bonas liobras del meo payre per la qnal obra d aqnestas [1S9 v] Donca li iudio resj3onderon a luy uos non lapiden tu de uos lapida mi bona obra Mas de mala Car cum tu sias home facz tu meseyme dio Donca non es scr«pt en la uosfra ley Car yo dis Jesus resj;;onde a lor noysso lor
en aterna done a mi
e ellas
,
.
,
e alcun
.
.
.
.
,
.
,
.
,
.
.
.
.
uos se dios 1 escr^'ptura
Si el dis dios a aquilh a
.
non pò esser
li
qnal
la
parolla de
dio es fayta
desila aqnel lo qnal lo payre santifiqne e Irames
al mont uos dicze Car yo blestemo Car yo dis yo soy.filh de dio Se yo non fauc las Obras del meo payre non uolha creyre en mi Mas se yo las fauc e si uos non uole creyre en mi crese en las obras qne uos co.
,
.
.
.
noissa e cresa
.
Car yo soy
al
Donca illi qaepayre e lo payre es en mi mans de lor e ane dereco outra lo iordan .
rian luy penre e el ysic de las
,
en aquel luoc al quaì Johan era bateiant prnmieramcnt e permas aqui E e diczian moti uenian a luy Car Acer Johan non fey alcu??a ensegna Mas totas las cosas qnal qne qiials Johan dis d aqnest eran ueras e moti .
.
.
.
.
creseron en luy
XL
[160 r]
Mas era vn languent laczer de belania del
caste! de
maria
Il
Nuovo Testamento
la qual oins lo
.
qimls raalaueiaua
qua! tu amas raalaueia
lo
non
lor aqz/esta e«fermeta
de dio
es a raort
per luy
sia glorifica
Mas
.
.
ley e lo laczer
cosas dis a -luy
res^onde
.
M«s
.
Car
.
auuewt
.
Donca non son
12
.
.
,
dis a
malaueiaua
el
horas
iorn
al
Ado/tca
.
Daqw^enaut euapres àquesta
.
Anen dereco en iudca
.
jestts
.
E
.
deciple diserò» a
li
iudio q«eria« ara lapidar tu e dereco uacz lay
li
de las
.
.
seo deciple
li
mestre
.
laczer frayre
lo
M«s per la gloria de dio qtie lo filli amaua maria e jnartha la seror
.
yesus
Donca pois qw-el auuic permas en aq^el meseyme luoc per duy dia
tle
segno7'
'Donca las serors de luy trameserow a luy diczewt
.
seguor uete aqwel
119
valdese.
e de martha seror de Icy Mas maria era aqMella d OMguent e furbic li pe de luy can li seo cauelh
uay
Si alcu«
.
.
E
yes?<s
.
al ioni el
.
non
Mas si el uay c?i la uoit el se el uè la lucz d aqwest mont enapres [160 v] El dis aqwestas cosas Car lucz non es en luy Lazer lo nostre amie dorni Mas yo uauc que aq?/estas cosas el dis a lor ofent
Gar
.
offent
.
.
.
,
.
Donca li deciple de luy diserow a ìwj Mas yesiis aula dit de la mort de luy Donca jesus del durmiment del sopn
yo scomoua ìny del sopn
gnor
si
el
dorm
el
lor
dises
cresa
.
debilos dis
luy
.
Mas
a
.
Mas
Donca jesus uenc
e atrobe luy
betania era iosta ierwsalem
yo
e
:
.
m
Mas dis a
.
alegro per uos que uos
.
,
rauniment
al
.
.
Donca thoma lo qiial es Anen y dereco e moran can
a luy
aiie^i
deciple
seo e?isenip
li
mort
lo lazer es
Car yo non ero aqid
dit
.
.
ado^ca ma«ifestame?zt
se-
.
.
sare salf
ilk pensaua?^ qw-el
.
Enaywa per
.
15
.
auent quatre iorn
ia
stadis
Mas moti de
.
.
li
uengu a maria e a martha qu-iìh las cowsolesan del lor frayre martha auuic que yesus uenia centra coroc a luy e masegnor si tu fossa ria seya en la mayson Donca martha dis a icsus Mas yo say ara Car q?/al qtte ista ayci lo meo frayre no» fora mort Dio lo donare a tu E [161 r] Jesus qna\ cosa que tu demandares a dio tlis a ley lo teo frayre rexucitare E martha dis a luy yo say Car el rexuiudio eran
Donca
.
pois que
:
.
.
.
.
.
.
.
.
citare en la rexurecion al dercyra» dia
.
E
home
qtie
Ella dis a luy
.
:
present e appella tu .
Car
.
mont
.
E cum
ilh agues dit aqi«estas
era» con ley
Mas
.
.
Lo mestre
es
pois qu-eìla o auuic se lene uiazament e uenc
no» era encara uengu al caste! Mas era escara en martha auia con^racoregu a luy Donca li iudio li qwal Cum ilh aguesa» uist Car maria se Icue uiaczarae»t e isic
yes?<s
.
.
q?/al
ai
.
.
.
cosas ane e appelle maria la soa seror en calament diczent
a luy
Yo soy rexu-
.
.
dio lo uio lo qwal uewguies en aqwest
aqwel luoc
.
Acer si ci sare mort el uiore uio e ere en mi non morre en aterna Crez tu ayczo Yo creo Car tu sies 5^'•^s^ lo filh de segnor acer si
recio» e ulta e aqueì lo qwal creyre en mi e tot
jesus dis a ley
.
.
.
.
Seguero» ley diczent Car ilh uay al muniment qu-iìh plore aqui Mas iium maria fos ue»gua aqui al qual luoc era yesus e uese»t luy cagic a li pe de luy e dis a luy segnor si tu fosas ista ayci lo meo frayre [161 v] no» fora mort Donca pois que yesus uic ley plorant e li iudio li qual .
.
.
.
,
mescyme e dis E Al q»«l luoc pauses luy E ilh diserò» a luy segnor uè» e ueias ycsws lagrime Do»ca li iudio diserò» ueuos e» qual maniera amaua luy . era» ue»gu cun ley plora»t fremic per sperit .
.
e torbe .
si
.
.
Salvioni,
d20
Mas alq?muti de lor diserò?? Aquel pogra far que aqtiesi non fos mort
lo
.
meseymc uenc ley
E
.
mort
iesus dis osta la
dis a luy
Gar
.
si
era sobre pausa cn
quart dia
lo
es
dereco eu
^
seror de luy lo qual era
la
.
na cec non
del
olii
frewjmic
e peyra
.
segno?* ia pudis
.
li
iesus
Mas era fossa Mas martha peyra
muiiiraent
al
vbre
qiial
Donca
.
E
.
yesus dis a
Ca?" si tu creyres tu ueyres la gloria de dio Bonca uon die yo a tu payre yo Bonca illi osterò?» la peyra Mas yesus susleua li olii dis Gar tu auues mi Mas yo sabio Gar tu auues mi tofauc grac^as a tu Mas yo o dis per lo poble lo quaì ista encerq?/e q?/-«lh crea?* Gar tauia E cnm el agues [162 r] dit aq?<estas cosas cride cn gv&nt tu tramesies mi lazer ue?i fora E aquel lo qual era ista mort ysic uiaczamewt iiouz E liga las mans e li pe de cordetas e la facia de luy era liga del sudari Jesus dis a lor desila luy e laysa luy anar Bonca moti de li iudio li qual era?i nengn a maria e a martha e anìan uist aq?{ellas cosas la quaìs iesus Mas alqemuti de lor aneron a li pharisio e diserò?? fey ereserò?* en luy fey yesus Bonca li euesq?<e e li pharisio a lor aqwestas cosas las quals E dieiaw Qual cosa fare?? Gar aq?test aiostero?» co?iselh incontra yesus
ley
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
home
fay motas ewsegnas
luy
E
.
ue?fren
li
romau
.
e tolren lo
nom cayphas cum
lor mesey??2e per
nostre luoc e las genz
.
Mas
el
cu???
era a morir per la gent qu-e\ aiostes
.
li
Mas ane en
.
Ephrem pres
vn
E
e
no?» tan
solament [162
de dio
Mas
.
yesus
.
cu?»
.
Mas
.
euesq?/e e
qual luoc
li
Mas
e??ap?*es li
qual es dita
citta la
la pasca de
li
.
iudio era
ier?<salem dera?»t la pasca qu-ilh
Do?tca ilh querian
.
yesus
.
e istant al tempie
uew
al
pharisio aula?» dona coma?»dame??t que
si
e?»tre lor dicze?»t
al
e?»
la
^
Do??ca ilh penserò??
anaua en pales
ia no??
.
.
si
Gar yesus
.
per las genz.
v]
eran spars
seo deciple
li
moti de la regio?» mo?»tero?t
alcun conoysa?'e XII.
q?<al
li
ayczo de
di(jia
E
.
la regio?» iosta lo desert e?»
li
non
el
d aqwel an propheleie
santifiq??esan lor mesey??»e
.
Mas
euesq?<e
demoraua aqui
ensemp parlaua?» dia festiual Car
.
fos
fllh
d aqwel dia
aucire luy iudio
e??
e?J
Mas un de
.
euesqwe d aq?«el an dis a lor . Gar coue?^ta a uos que vn home mora
per lo poble e que tota gent no?» perisa .
Tuit creyre?*
.
el fos
pensa
IIos no?? sabe alcu??a cosa ni
.mesey???e
.
enaysi
Si nos layssare?i luy
.
.
Qual cosa pensa
.
Car
el no?»
demostre qu-ilh prena?» luy
sia o
Donca Jesus uenc en betania scys
iorns
deraut la pasca
luoc lo lazer era ista mort lo qwal yes??s rexucite
.
Mas
ilh
al q?»al
fero?» a
luy
martha amenitraua Mas lo lazer era vn de li repausa??t con Do?»ca maria receop liora d-e?»guent nari pist p?-ecios e ougs li pe luy yesus de e furbic [163 r] li pe de iuy cu?» li seo cauelh E la mayson fo umplia de 1 odor de 1 ongue?»t Dy??ca vn de li deciple de luy iuda de simo??t scariot lo q?»al era a liorar luy Aqwest ongue??t perq?»e uor« dis aqw» cina
e
.
.
.
.
.
.
,
^
Il
-e è sbiadito, e
mal
si
.
decide se per mero caso o per effetto
cancellatura. 2
Nel richiamo in
fine della pag. precedente: la geni.
d'
una
.
Nuovo Testamento
Il
121
valdese.
Mas el diczia ay^o 3 cent deniers e esser dona a li besognos es uewdu non que aperte??gues a Iny de li besognos Mas Ga?- el era layre e auia borsas Bonea \esus dis Laysa e portaua aq^/ellas cosas que y eran mesas ley qu-ilh garde Iny al dia de la mia sepoltura Car paures aure totauia cuw uos Mas mi no?^ aure totauia Banca mota compagnia de li indio conogro?» Mas qu-iìh ueguesan Car el era &qui e uewgroM non solamewt per yesus Mas li pr/nci de li preyre pejiseron lo lazer lo qiial el rexucite de li mort Car moti de li iudio anauan per luy e creyan en qu-ilh aucizessan lo lazer Mas en 1 c/idema« e mota cuwpagnia li qiial cran e«senip ue»gu al Jesus cum ilh aguesan anni Car Jesus ue?«gues en ipr?/salem redia festiual ceoprow ramps de palnias e issiro?» a luy enconlm E cridauan fay nos salf .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
nom del segnor Enayma es scrit
lo rey d Israel lo qual ue:i flBS vj al
trobe asenet e sesie sobre luy
.
sia beneit
uolbas temer uete lo teo rey uen sesent sobre lo polliin de deciple de luy non conogro» pr?/mierame?it aq?<estas cosas
ferow a luy aqwestas cosas el
appclle lo lazer del
Empergo
la
Car nos non
.
gentil galilea
nenc .
Banca
.
E
.
yes?^s
li
.
qua\
li
.
.
ueuos tot
mowta
era
andrio
.
.
E dereco
responde e dis a lor
.
no?;
E
Car
ilh
auian auui luy auer
meseyme Uos uee mowt uay enapres luy Mas
lo
al .dia
fait .
.
.
festiual
qn-iìh auresan eran
apropiero» a phelip lo qual era de bethsayda de
aq?^«sti s
A
.
Mas qwant jesus
pbarisio diserò?» e«tre lor
pregaua?» luy diczejit
e o dis
ase«a
.
Banca li
1
.
profeyte?» alcuna cosa
alquanti d aq««lh
jesus
.
cu7«pagnia uc«c a luy e«co»tra
aq«/esta e/isegna
E
Car aqwestas cosas eraw scr/pta de luy E Banca la cuwpagnia la q?/al era cu» luy qwant muniment e rexucite luy de li mort donauan testimoni
adonca se recorderow
fo glorifica
.
.
de sion
fìlbola
.
1
segnor nos uolen uer jesus
Phelip
.
andrio e phelip o diserò» a iesus
ora uen que lo
filh
.
Mas
de la uergena sare glo-
Yo [164 r] die uerament uerament a uos si lo gran del frome«t caterra, non sare mort el perman sol Mas si el sare mort aporta moti fruc Aq?/el q?/e ama la soa arma perdre ley E aq?/el q»e ayra la soa arma en aq^/est mont garda ley en ulta eterna Si alcu» ameuistra a mi sega mi E aqui al qtial luoc yo soy lo meo menistre sare aqui E si alcuJi me aure semi lo meo payre onrare luy La mia ar/«a es ara torba payre fay me salf d aq2<esta bora E qual cosa direy Mas emperczo payre glorifica lo teo noni yo nenc en aq?<esta ora Do»ca uouz ueHC del cel diczewt yo ay clarilica e dereco yo lo clarifìcarey Banca la compagnia la q«/al istaua e auia auui diczia esser fait troneyre E li autre diczia/i 1 angel parie a luy Jesus responde e dis Aqwesta uouz non uenc per mi Mas per uos Lo indici del mo»t es ara Lo princi d aqwest moni sare gita defora E si yo sarey exauta de la terra yo tirare totas cosas a mi meseyme Mas el diczia ayzo significant per la q«al mort el rifica
.
gent en
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
1
.
.
.
.
.
.
.
.
.
fos a morir [164 v] la
compagnia responde a luy Nos aue« auui en la ley qwe Crbist perman en aierna E tu en qual maniera diz la couenta que Io lilh de la uergena sia exauta E qttal es aqwest filh de la uergena Banca yesus dis a lor petit lume es encara cun uos Aua demeiitre que uos .
.
.
.
.
aue luz que
.
las tcncbras
non comiìrenan uos
.
Aquel que uay cu tenebras
d22
Salvioni,
non sap «OS lor
Kia
que
de la luz
filli
Mas cnm
.
el
de
la parolla
quaì crese
.
agues .
.
non
tanta ewsegna derant lor
fait
Esaya
creyre
ilh
olh de lor e e?Klurczic
.
Gar Esaya
de
quant
[165
el uic la
a fin qw-ilh
r]
ment
la gloria de
Aq?/el
Aquel
lo qwal
li
parie de luy
glo?"ia dio e
Mas Uh non
.
now fosan
uè mi uè luy
lo
non
olh e
li
.
Car
pharìsio
li
amerow maior-
ilh
Mas yesus cride e dis Mas en luy lo qual trames mi qual trames mi Yo uenc luz al mont a fin
la glo?'ia de dio
mi
ere en
no?i
.
El e^ceqwe
Esaya dis aqueMas Emperczo moti
.
.
,
seguor
.
coniesauan per
lo
gita de la sinagoga
que
lio??je
en mi
ere
qite
.
cor de lor qu-iìh non iiean con
li
pr/uci ereserò?* en luy
li
el dis
dis a lor dereco
cìilenùan de cor e non sia« conuerli e yo non sane lor stas cosas
en luy
ereserò??
compila la qual
lo proplieta fos
nostre auuim[en]t e lo braz del segnor al qual fo reuella
al
Emperczo non poyan li
Crese en la luz dementre que iios aue'luz que Jesus pa/'le aqwestas cosas e ane e se rescu?Kle de
luoc uay
al q?/al
.
.
.
.
.
.
.
qwe tot aq«el lo qual ere en mi no?* permag?*a en tenebras . E si alcu« auuire las mias parollas e no?» las gardare yo no?* iuio luy Car yo non uenc q?/e yo iuies lo mo?*t Mas que yo facza salf lo mo?*t Aq«el lo q?/«l .
.
.
despreza mi e non reccp las mias p«rollas
a
el
q?ml iaie luy
lo
La pa-
.
Car yo non parley de mi mesey??*e Mas lo payre lo qual trames mi el raesey??*e done a mi coni a[n]da??*e?*t qual cosa yo pa?-le e qual cosa yo dicza E yo say Car lo rolla la q?/ol yo parley iuiare luy al derayra?* dia
.
.
.
.
comandamene de luy
eterna
ulta
es
.
cosas las q?*als yo
aq?/ellas
Do?*cfl
Enayma lo payre dis a mi Mas derant lo iorn festiual de pasca Jesus sabent Car 1 ora de luy uen q?*-el trapase d aqwest mont al payre cum el agues ama [165 v] yo parlo enaysi
pa/-lo
XIII.
li
seo
qual eraw al
li
.
.
diauol agues ia
Car
mes
moni
al
ame
,
los
en
la fin
,
E
fayta la cina
cum
:
lo
cor de iuda de simont de-scariot qu-el liores luy
payre done a luy totas cosas e?* las ma?*s e que el es uay a dio leue se de la cina e pause las soas uestimentas E cum el agues receopu lo linczol derapi ceint si daq?<*ena?*t mes ayga en vn bacin E comewce a lauar li pe a li seo deciple e furbir del linczol
sabe??t
.
lo
;
yssi de dio e
.
:
:
:
del qual era derant ceint
luy
.
Boìica
segnor tu lauas a mi
.
yo fauc tu non o sabes ara luy
Tu
.
no?* lauares a
no?* lauarey a tu
a luy
li
tu
Mas
.
.
se dis
pe de lor receop
.
.
E peyre
li
pe
Mas non
uos non [166
r]
.
E
Jesus responde a
.
non aures part con mi
mont
peyre
o sabres c[u]apres
tu
pe en aterua
li
pirao?*t
Jesus responde e dis a luy
.
Mas
.
Aq?*el que es laua no?* bcsegna
.
mont E uos rar luy Emperczo es tot
li
mi :
.
nenc a
el
pe
segnor no?* tant so]ame?*t
.
dis a luy
lane
pe
li
.
qu-el lane
tuit
Car
.
se
tuit
las soas uestiine[n]tas e
mont
cum
hit/
Se yo
.
si
e lo cap no?*
el sabia .
pe
li
.
Donca
dis
Jesus .
qual fos a
el se fos
q?*e
peyre dis a
E simont peyre
mans
las
dis a
Czo
.
Mas lio-
pois qt*-el
aseta dis a
Uos sabe qual cosa yo fey a uos Uos apella mi mestre e segnor e ben dicze Car yo o soy Do?*ca si yo segnor e mestre lauey li uos^re pe uos deue lauar li pe 1 un de 1 autre Car yo doney a ucs eyseniple qtie enay??*a yo fey e uos facza Yo die ueramewt uerame?*t a lor dereco
.
.
.
.
:
.
.
Teslameulo valdese.
iS'uovo
Il
123
ui apostol iiiaior de luy lo qual uos lo seri non es maior del seo seguor Si uos sabe aq?<estas cosas uos sff/-e beueura si uos l'are lor . trames luy Yo non die de tuit uos yo say li quaì yo eylegic Mas qne 1 escriptura sia compila aq2/el lo qual mania, pan cun mi leuare lo seo taloii incontra mi :
.
.
.
Mrts ara o die a uos pri/mierameHl qiie la sia fait
uos crea
fait
recep
yo soy
qiie
Yo
.
luy lo q?/«l trames mi
.
E
aq?/el qiie recep
sare
la
qual
lo
mi recep
cu»* yesws agues dit aqwestas paroUas fo torba
E
.
recep mi
'
q^mnl
a fin qiie
uerament a uos aqwel
die uerame?it
quaì yo ma/jdarey
(si) aq^<el lo
:
Yo die uerame»! uerame?it a uos Cflv va Donca li deciple regardauaw 1 uu 1 autre debitant Banca va de li deciple de luy lo quaì yesiis amaua del q?/«l el disses Bonca Simo?it peyre cigne ha aquest qu-el era repausa«l al sen de yesus Bonca cum el se fos rederaa/ides q?ml era aq2<el del quaì el auia dit
ger spevit e lestimonege e dis
de uos
[166 v] mi
liora?-e
.
.
.
.
.
.
.
.
pausa sobre
xesponAe aq?/el es
pan
lo
de
peit
lo
Mffs alcu?t de
lo
alcuHS pejisauan
q?;e
alcuna cosa
li
,
E
era
de la ue?-gena es
en luy
el
Jesus
.
agues teint
czo que tu faz fay plws tost
:
agues
el
dit a luy
dia fesliual
al
:
ìuij
Co?Hpra
.
dones
o qu-eì
Bonca cam ci agues receopu lo bociin Jesus dis noyt Bonca cum el fossa issi :
.
ara glonfica
:
e dio si
es glonfica
meseyme
,
en luy
.
.
Q>ar
.
.
dio glorificare luy en
:
E cum
borsa que jesus agues dit a
son a uos bcsoguiuols
besognos
Mas
.
lo salanacz intre e?i luy uiac-
yesus dis a luy
C«/* iudas auia
.
aq?<élias cosas
uiaczame?«t
.
seguor q?ml es
.
pan teint
repasant non entendia q^ml cosa
li
a
E
.
luy
a
dis
el
doue a inda de simont scariot
lo
glorifica
.
yo porczarey
al qMfll
zixmeni euapres lo bocuw
filli
yesus
.
yssic
Lo
.
dio es
Si
e uiaczame?it glorifi-
vn petit soy enc&ra. can uos Uos [167 r] qwere mi e iudio Al qwal luoc yo uauc e uos non poe uenir '
care luy
filholez
.
Enayma yo
dis a
li
.
:
.
Que uos uos ame 1 un a uos Euayma yo amey uos e uos uos ame entre uos Tuit conoissarew en Simont si uos auie amor e?jtre uos ayczo que uos se li meo deciple ara o die a uos
1
autre
Nouel comandaìnenì dono
.
.
.
.
.
:
Peyre dis a luy yo uauc tu non
seguo;- al q«al luoc uaz
.
.
Jesus responàe al qwal luoc
me poz ara segre Mas tu segres mi enapres Peyre dis a luy perq'/e no» pois ara segre tu yo pausarey la mia arma per tu Jesus Yo die uerament ueraresponde a ìuy Tu pausares la toa arma per mi vienl a tu lo gal non cantare entro que tu me aures denega per tres uecz .
.
.
.
.
XIV.
E
el dis
a
li
seo deciple
.
Lo uostre cor non
sia torba ni se spa-
Moti ystage son en la mayson del meo payre Si yo non agues dit a uos al poslot C«r yo uauc aparelhar a uos luoc E si yo anarey e derant apparelharey a uos luoc e uenrey dereco e reccbrey uos a mi meseyme a fin [167 v] q?/e aqui al quaì luoc yo soy e
nante
.
Crese en dio e crese en mi
.
.
.
.
uos
'
si
sia
Il
:
:
.
E
sabe
al
qnal luoc uauc e sabe la uia
cod. di Dublino: recep si yo
.
Thoma
trametrey alcun; e
il
dis a ìuy
.
nostro si certo
spiega da ciò, che lo scriba aveva da scegliere tra due lezioni, quella che
ritorna nel D., e la nostra.
124
Salvioni,
scgnor nos non sabc?» Jesus dis a luy
payre
si
.
non per mi
meo payrc
al qiial liioc
Yo soy
la uia
e
nacz cn qual maniera poca sabcr- la uia
couegu mi
Si uos ag;uesa
.
al
.
Acer uos agra conegu
lo
:
D&qitienant coiioysare luy e uegues luy
.
.
alcun non uen
ue;'ita e la ulta
la
segnor demostra a nos lo payre e basta a nos
.
Phelip dis a luy
Jesus dis a luy
.
.
Ver
.
pbelip aq?/el que uè uos e non conegucs mi Tu en qnal ma??iera diczes demostra nos lo payre Non cres Gar yo soy al payre e lo payre es un mi Las p«rollas las yo non las parlo de mi raeseyme Mas Io payre quals yo parlo a uos el meseyme fay las obras E non crese Gar lo payre permanent eu mi D autra maniera crese per meseymas las es en mi e yo soy al payre Yo die uerament neramenì a uos aqnel que ere en mi las obras obras
quanl de temp soy
mi uè
cure
meo payre
lo
.
.
.
.
.
.
,
.
,
.
.
.
yo fauc
las q^««ls al
payre
[168
.
E
raeseyme fare
el
yo farey ayczo
r]
maiors
e fare
aqnestas
d
quaì que qua\ cosa que uos demandare
que lo payre
afin
:
al
sia glorifica
.
payre al filh
Cor yo uaue al
meo noni
Si
.
uos
me
demandare alcuna cosa al meo nom yo farey ayzo Si uos ama mi garda E yo pregarey lo meo payre e el donare a uos li meo comandament autre consolador que pennagna con uos en aterna lo spen't de uerita lo Gar el non uè luy e non conois luy Mas qual lo mont non pò recebre Yo non Gar el permanre cun uos e sore en uos uos conoisore luy laysarey uos orfenz Mas uewrey a uos encara vn petit e lo mont ia non Mas uos ueyre mi Gar yo uiuo e uos uiore Uos conoysare cn uè mi e uos en mi Aq?<el e mi en uos aqnel dia que yo soy al meo payre aqwel es lo qual ama mi Mas qwe ha li meo comandament e garda lor aqwel qne ama mi sore ama del 2neo payre e manifee yo amarey luy Juda non aqnel de-scariot dis a luy starey mi meseyme a luy segnor perqne es ayczo q?/e tu manifestes tu meseyme a nos e non al mont . Si alcun ama mi el gardare la mia parolla Jesus responde e dis a luy e uenren a luy e faren istage enapres e lo [168 v] meo payre amare luy Aqnel que non ama mi non garda las mias porollas La porolla la luy Mas de luy del payre lo qnal trames mi Yo qnal uos auues non es mia parley a uos aq?<estas permanent e?(apres uos Mas lo consolador lo sant :
.
.
:
.
:
.
.
.
,
.
.
.
.
:
,
,
:
.
:
,
.
.
:
:
.
,
.
.
.
.
.
sperit lo
cosas
Yo
quaì
lo
payre traraetre
meo nom
al
en memoria totas
e uos reduyre
:
:
El ensegnare a uos totas
las cosas las qnals yo dis a
:
yo dono a uos
la
mia pacz
Mas yo non
uos
.
dono Lo nostre cor non sia torba ni se-spauante Uos enayma lo moni la dona Si uos amessa mi Car yo dis a uos auues yo uauc e ueno a uos Acer uos uos alcgraria Car yo uauc al payre Car lo payre es maior de mi E ara o dis a uos pr?/mierament qwe la sia fait qwe cuw la sare fait Car lo prenci que uos cresa . Yo non parlarey ia a uos motas cosas Mas que Io mont coe non ha en mi alcuna cosa d aqwest mont uen E fauc euaysi Enayma lo payre [169 r] Gar yo amo lo payre noissa Lena uos parten nos d ayci done a mi comandament XV. Yo soy la ueraya uicz e Io meo payre es lo coutiuador El ostare e el purgare luy lo qnal aporta frue tot serment non portant fruc en mi laisso a uos pacz
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
la
.
:
.
:
II rs'uovo
Testanieuto valdese.
125
Uos se ia mont per la pfl?-olla la quaì yo parley mi en uos Enayma lo serme^t non pò far fruc enaysi uos si uos non per(le si raeseyme si el no»* pe/'ma/J cn la uiz mawre en mi Yo soy la uiz e uos se lo serment Aqneì qtie perma» en mi e yo en luy aq?«est aporta moti fruc Car uos non poe far alcuna cosa sencza mi Mas si alcuw non permaw e»» mi el sare mes defora enayma e culhiren luy e metre« luy al 'fuoc e ardre Mas lo sermeìit e secare si uos pe/'ma»ren [1. -re] en mi e las mias paroUas penua?iren en uos uos demandare qnal qtie qual cosa uolre e sare fayt a uos Lo meo payre es HU-el porte plusors frucs
u uos
Permane
.
e?}
mi
:
.
e
.
:
.
:
.
.
:
.
.
:
:
,
.
en ayczo que uos apporte plusor fruc
claritìca
Enayma
payre ame mi
,
e
que uos
sia fait
meo
li
Permane cn la mia amor Si uos gardare li meo coma??dament uos permarrà en la mia amor Enaywa yo liai garda li comandament del meo payre e yo permano en 1 amor de hty Yo parley a uos aq?<estas cosas qiie lo meo Aq?/est es lo meo comow^oy sia en uos e que lo nostre goy sia compii Alcun non a dament que uos uos ame e«tre uos enayma yo amey uos maior amor d aq«<esta que aqwel que pausa la soa arma per li seo amie E uos s«re li meo amie si uos fare aqzfellas cosas las qua\s yo comando ha iios Yo non direy ia a uos serfs Gar lo serf non sap qn«l cosa facza lo segno?' de luy Mas yo dis a uos amics Car yo fey a uos coneguas Uos non eyleges totas las cosas qual que quals yo auuic del meo payre ileciple
.
lo
:
amcy uos
enaysi [169 v] yo
.
.
:
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
mi
Mrts yo eylegic uos e pausey uos q?/e uos ane e fruc porte e lo nostre
.
pennagna afin que tot czo que uos demandare al payre al meo noni Yo comando a uos aqnestas cosas que uos uos ame entre uos sapia qu-e\ hac mi en odi T^rumievament que [170 r] Si lo mont uos ayra lo mont amarla czo que es seo Mas car uos Si uos fossa ista del mont Mas yo eylegic uos del mont Emperczo lo mont uos non se del mont uos ajTa Arecorde uos de la mia parolla la q?/al yo dis a uos Lo serf S-illi persegueron mi non es maior del seo segnor Uh persegren uos S-ilh aq?//uteron en la mia parolla Uh aqi/mtaren en las uos^as Mas illi faren a uos totas aqnestas cosas per lo meo nom Car ilh non conogron luy lo qnfll frames mi Si yo non fos uengu e non agues parla a lor ilh non agran peca Mas ara* non an scusacion de li lor peca Aq?/el qtie ayva mi ayra lo meo payre Si yo non agues fait las obras entre lor las qnals alcun autre non fey ilh non agran peca Mas ara uigron e ayreron mi e lo meo payre Mas czo es a fin qne la parolla sia compila la qnal es scripta en la ley de lor Car ilh agron mi en odi de gra Mas cu?n lo consolador sare uengu lo qnal yo trametrey a uos del payre 1 esperit de uerita lo qnal eys del payre el donare testimoni de mi e uos [170 v] donare testimoni Car uos se cuu mi del comenczaraent XVI. Yo parley a uos aqnestas cosas qne uos non sia scandelcia Uh gitaren uos fora de lor synagogas Mas 1 ora uen qne tot aq?/el lo qnal fruc el
:
uos done
.
.
:
:
.
.
.
.
.
.
:
.
.
:
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
sì donar seruizi a dio Uh faren a uos aqnestas cosa . non conogron lo payi'c ni mi Mas yo parlo a uos aqnestas cosas que cum 1 ora de lor sare uengua arecorde uos Car yo dis a uos Mas
aucire uos pense
Car
.
ilh
.
:
.
.
126
Salvioui,
yo non dis aq?/fstas cosas
uauc
luoc uaz stre cor
comcHczainent
ilei
mi
Car yo ero cu» uds
.
alcun de uos non domande a mi
.
E
ara
Al qnaì Mas car yo p«rley a uos aqwestas cosas tristicia vmplic li noMas yo die a uos ucrita la couere a uos que yo ane Cai' si yo
a luy lo qiinì tranies
:
e
.
:
,
.
.
Mas si yo annarey yo tramenon uewre a uos E cum el s«re uengu el repenre lo mont de peca e de trey luy a uos Acer de peca Car ilh non creseron en mi Mas iuslicia e de ludici de i?/,s"tic/a Car yo uauc al payre e pb/s non ueyre mi Mas de ludici Yo ay encara a dire a uos [171 rj Gnr lo p?'mci d aqnest mont es la iuia motas cosas Mas nos non poe ara portar Mas qn«nt aqnel sperit de uerita s«re uengu ci ensegnare a uos tota iierita Car el non pa?-lare de no?^ anarey lo cuwsolador
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
si
meseyrae
.
Mas parlare qual
.
aq?<ellas cosas las q^mls
meo
son a uenir
qual cosa
auuire e anonciare a
el
El clarificare mi
.
Gar
.
el
laos
recebre del
Totas las cosas qttaì que quah lo payre ha son Emperczo dis a uos E anonciare a uos Car el recebre del meo la non ueyre mi Car yo uauc al payre e dereco petit e ueyre mi
e anonciare a uos
:
mias
qiie
.
.
.
.
petit e
.
.
:
Donca li deciple de luy diseron entre lor Qual es czo qu-c\ di a nos petit e ia non ueyre mi e dereco petit e ueyre mi Car yo uauc al payre Donca ilh dicziaw qual cosa es czo qn-el di a nos petit nos non saben qual cosa parla Mas yesMS conoc qii-ilh uolian demandar luy Uos e dis a lor qnere d ayzo entre uos Car yo dis petit e non ueyre mi e dereco petit e ueyre mi En uerita en uerita yo die a uos Car uos plorare e plagnire Mas lo mont s alegrare Mas la nostra [171 v] Mas uos sare contrasta tristicia retornare en goy La fenna qnant ilh apperturis ha tristicia Car 1 ora de ley uen Mas cum ilh ha apperturi lo fantin ia non se recorda de 1 apruraiment per goy Car home es na al mont Donca Acer uos aue ara tr«sticia e Mas yo ueyrey uos dereco E lo uos^e cor s alegrare alcun non tolre lo nostre goy de uos Uos non demandare mi alcuna cosa en aqnel dia En uerita en uerita yo die a uos qne si uos demandare alcuna cosa al payre al meo nom el la donare a uos Entro ara non demandes alcuna cosa al meo nom Demanda e recebre a fin que lo uos^e goy sia compii Yo parley a uos aq2<estas cosas en prouerbis Mas 1 ora uen que ia non parlarey a uos en prouerbis Mas anonciarcy a uos en pales del .
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
:
.
.
.
meo payre
Uos demandare en aqnel iorn al meo nom E yo non die a Car yo pregarey lo payre de uos Car meseyme lo payre ama uos . Car uos ama mi e aue cren que yo issic de dio Yo soy issi del payre e
uos
.
.
.
.
:
.
soy uengu al
mont
:
dereco laiso [172
mont
uauc
e
al
payre
.
E
li
Uete tu parlas ara en pales e non diz alcun E besogna non es a Car tu sabes totas cosas
deciple de luy diseron a luy
prouerbi
lo
r]
.
Nos saben ara demande tu Nos cresen en ayczo qne tu sies issi de dio E Jesus responde a lor Vos crese ara Ueuos 1 ora uen e ia uenc que uos sia departi vnchascun en las propias E yo non soy sol . e laysare mi sol Car lo payre es con mi Yo parlo a uos aqa/esta cosas a fin que uos aya paz en mi Uos aure apruraiment al mont Mas confida uos Car yo uencey lo mont .
.
tu que alcun
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
E Esus
XVII. 1
parie aq?/esfas co»as
ora uen clarifica lo teo
done ulta eterna
ueray dio e yesus terra
E
:
clarifica
me
home
mi
qual tu tramesies
lo
mont
mi
tu donies a issic
de tu
prego per yo soy
.
E
mi
fos fait
totas las
en lor
eran teo
.
nom
teo
lo
a
e tu donies lor a
:
.
.
mias cosas son toas
E
.
ia
Yo
non soy garda
saut payre
.
nom
Yo manifestey
.
Uh
.
Mas yo prego per aq?«lh
.
al teo
ay garda aqniìh.
non peric si non lo ara ueno a tu e [173
lor
,
e las totas
[I.
toas] son
e aq?<«sti son al
:
nom
aqnilh
.
Cu?n yo fos con lor
qual tu donies a mi 1
mont
:
:
,
e e
yo gardaua
,
e alcun de
:
escr«ptura sia co?nplia
parlo al mont aqwestas cosas
Car
.
mias
qual tu donies a
li
li
de perdicio)» qne
filli
r]
:
.
qual tu donies a mi
li
mont
al
vn enaynm nos
a fin qu-iìh. siau
:
lor al teo
tu payre
.
.
clarifica
yo ueno a tu
tu sobre la
clarifiq?/ey
:
mont
lo
ilh son teo
:
:
sol
E conogrou ara qiie totas las cosas las Car yo doney a lor las p«rollas las quals e ilh meseyme las receopron e conogro» uerament . Car e crese?'o» que tu tramesies mi yo prego per lor E no?^
q?mls tu donies a mi son de tu
yo
Yo
.
el
:
conoyssaw tu
enapres tu meseynie de la clarita la qtial yo ay
ara
e ilh gardero» la toa parolla
:
tu do-
a fin qiie tot czo que tu donies a luy
:
q?ml tu donies a mi del mont
li
payre
.
Euayma
.
obra la qMfil tu donies a mi que yo facza
1
agu enapres tu derant que li
olii al cel dis
li
aqi/esta es ulta eterna qu-iìh
^(rist lo
co?isomey [172 v]
Mas
.
e siisleua
:
127
qiie lo teo filh clarifìg^/e tu
filli
nies a luy potestà de tota carn lor
valdese.
.
M«s ayan
a-ffin qu-iìh
meo goy cu/npli en lor meseyme Yo doney a lor la toa parolla e lo mont ac lor en odi Car ilh non son del mont enayma yo non soy del mont Yo non prego que tu ostes lor del mo//t Mas que tu gardes lor de mal Ilh non son del mont Enayw»a yo non soy del mont Santifica lor en uerita La toa p«rolla es uerita Enayma tu tramesies mi al mont enaysi yo trames lor al mont E santifico mi meseyme per lor qn-«lh sian santifica Mas yo non prego tan solament per lor Mas per aqiiiììi que en uerita lo
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
:
.
.
son a creyre en mi per la
payre
prt rolla
en mi e mi en tu
sies
mont crea
de lor
qìi-iìli
:
que
sian
tuit
vn
sian vua cosa cun nos
.
Enay?na tu
a fin
:
que
lo
Car tu tramesies mi E yo doney a lor la clarita la qual tu donies a mi qw-«lh sian vn enayma nos sen vn Yo soy en lor e tu en mi : a fin qti-ilh sian consuma en vn e qne lo mont couoysa qne tu tramesies mi e amies lor Enay?na tu amies [mi] payrò yo uolh aquilh li q?ml tu donies a mi qne aqui al qnal hi oc yo soy qn-»lh sian con mi [173 v] a fin qu-iìì\ uean la mia clarita la qual tu donies a mi Car tu amies mi derant 1 ordenament del mont iust payre Lo mont non conoc tu Mas yo .
.
.
,
,
.
.
.
:
.
.
qne tu tramesies mi E yo lor ay dona a conoyser lo teo noni e farey a lor conegu a fin qne 1 amor per la qnnl tu amies mi sia en lor e yo en lor conoc tu e aquisli conogron
.
.
:
,
XVIII. [E]
'
Manca nel
catore e però
1
cum
cod.,
Jesus agues dit aqwestas cosas
:
issic
cun
li
seo deci-
per questa pagina e per la seguente, l'opera del rubri-
manca
la
grande
iniziale del capitolo, che qui dev'essere:
E,
128
Salvioni,
pie otra lo torent de cidron al qual luoc era Ort al qnal el mescpne, intre e .
li
deciple de
yesus
s
.
liiy
Mas Judas
.
aiosta [Dubl.
qual
lo
lioi-aua
cum Judas agues receopu compagnia
e menistres
,
sabia lo luoe
Itiy
-ava] lay soue?idieranie»t cu.n
:
seo deciple
li
de
cnn fayselas e
li
uesq?<e
.
Car
Banca
.
e de
,
li
armas Dotica yesus sabent totas las cosas las quals eran a uenir sohre luy anne derawt Qual q^uere uos Uh res/^onderon a luy Jesus de Nazareth e dis a ìor
pharisio
:
vene lay
lanternas
cuti
e
cuti
.
:
.
.
Jesus dis a lor
.
Yo
sio
Mas Judas
.
Bonca pois qu-el dis a lor yo soy en terra Bonca Jesus endemawde Jesus de Nazareth
.
Banca
quaì lioraua luy istaua
en dareyre
r]
dereco qual quere
a lor
aq«2'sli
A
.
fin q?<e la
,
coti lor
Mas
.
.
e cagigro» ilh di-
Car yo soy
.
parolla sia co?»plia
:
Jesus responàe a lor yo dis a uos
.
uos quere mi laissa anar
si
lo
aneron [174
:
.
serò»
.
.
.
Yo non perdrey alcuw d aquilh li q?/ffl tu donies a mi Banca Siaiotit Peyre auent glay fora mene luy e ferie lo serf de 1 auesq2<e Mas lo nom del serf era Malcus Banca e talhe 1 aurelha dreyta de luy dis a peyre met lo teo glay en la gueyna Lo calici lo qual lo Jesus Banca la cowrpaguia e li tripayre doue a mi non uoles que yo beua luy la
qual
el dis
.
.
:
:
.
.
.
.
.
.
bunier
e
,
li
menistre de
,
ewsemp presero^ Jesus e ligueron luy e Annas Car annas era sogre de Cayphas lo
indio
li
amenerore luy prmnierame?it a
:
.
Mas Cayphas era aquel lo qual aula dona Mas Car couewta que vn home mora per lo poble conselh a li indio Mas aquel deciple era coSimowt Peyre seguia Jesus e vn autre deciple negu de 1 euesque e intre cun Jesus al palays de 1 euesqwe Mas [174 v] Bonca 1 autre deciple lo qual era conegu de peyre istaua a 1 us defora fora e dis a la portoniera e dintre mene peyre Banca l euesque yssie Bonca non sies tu de li deciple d aqwest la sementa portoniera dis a peyre home E el dis non soy Mas li serf e li menistre ystauaw a las brasas Car era freyt E peyre era istawt cuti lor scalta«t se Banca scalfant se Jesus auesqi/e endemande Jesus de li seo deciple e de la dotrina de luy Yo parley en pales al mo«t E e?isegney totauia en la responde a luy qual era euesq«<e d aqwel an
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
1
.
.
sinagoga
:
tempie
e al
alcuna cosa
.
rescos
eti
al .
qual luoc
von qual cosa yo porley a lor
E cum
el
agues
tuit
iudio
li
demandas mi
Verqiie .
Uete
dit aq?iestas cosas
:
aq?r/sti
vn de
li
:
aiosta?^
s
demanda
,
e
a lor
li
non parley qtial auui-
sabow qual cosa yo aya dit menistre esent present done .
Jesus responde Respondes tu enaysi a 1 euesqwe mal dona testimoni de mal Mas si ben perq««e me bates E Anna traraes luy liga a Cayphas 1 euesqwe Mas Simowt Peyre era Batica ilh diserò» a luy Bonca non sies tu [17S r] istawt e scalfant se E el deuegne e dis Yo non en soy E vn de li de li deciple de luy Bonca serf de 1 eu[e]sq?/c cosin de luy al qual peyre talhe 1 orelha dis non uic yo tu cu?» luy en 1 ort Bonca peyre denegu[e] dereco e lo gal a cayphas al preuosta Banca ilh amenerow jesus cante uiaczament Mas era matin E ilh non intreron al preuosta qu-ilh. non fossan socza . Mas q?/-/lh poguessan maniar la pasca Banca Pilat ysic fora e dis a lor
gauta a Jesus dicze?ìt a luy
.
.
.
Si yo parley
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
Qual acusacion porta uos
eticotitra aq?/est
home
.
Uh
resj?onderon e diseron
Nuovo Testamento
Il
valdese.
129
non fos mal fazador iios non agraw a Uos recebe luy e iuta luy segoni pilat dis a lor A nos non ley aucire alcun li iudio àìseron a luy liiy
Si aq2<est
.
.
.
de Jesus fos compila la qunl
morir
Bonca
.
pilat inlre dereco al preuosta
Sies tu rey de
iudio
li
Jesus responde
.
mi
.
.
A-ffin que la parolla
senificant per la
dis
el
.
uos^ra ley
la
:
.
Banca Bonca
liora luy a tu
q?ml mort
el fos
e appelle Jesus e dis a luy
,
Dis tu ayczo de tu meseyme
a .
:
Bonca soy yo iudio La toa mi Qual cosa feczies Jesus reLo meo regne non es d aq«/est mont sponde Car si lo meo regne fos Acer li meo menistre combateran aczo qne yo non fos aq?/est mont liora a li iudio Mas lo meo regne non es ara d ayci Donca pilat dis a luy Bonca sies tu rey Jesus responde tu o diz Car yo soy rey Yo soy na en ayczo e en ayczo soy uengu al mont per rendre testimouiiancza a la uerita Tot home que es de la uerita au la mia uouz E pilat dis a autres o diseron a tu de
gent e
Pilat responde
,
euesq?/e [17S v] lioreron tu
li
a
.
.
.
.
.
.
(l
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
luy
.
Uerita qual cosa es
.
.
E cwn
agues
el
dit aq?<estas
cosas el issic de-
Yo non trobo cn luy alcuna cayson Mas uos que yo uos en laysse vn en la pasca Bonca uole que yo laisse a uos lo rey de li iudio Dereco tuit crideron diczent non aqwest Mas barabbas Mas barabban era layre reco a
iudio e dis a lor
li
aue vna costuma
.
.
:
.
.
.
.
XIX. Donca en
aq?/ella ora
Pilat pres Jesus
.
plegant corona d-espinas pauseron [176 6'onderon luy de uestimewta polprienca
rey de fora
li
iudio dio te salue
e dis a lor
:
.
.
.
corona spinienca
Donca qùant zent
.
.
E
caualier
li
fora
e cer-
:
e diczian a luy
.
a fin qne uos conoissa
:
.
Pilat issic dereco
.
E
.
dis a lor
menistre aguessan uist luy
li
.
.
Doncrt Jesus issic defora portant
e uestiraenta polprienca
.
Ueuos
1
home
.
ilh cridauan dic-
:
E pilat dis a lor Uos recebe luy e lo Car yo non trobo en luy alcuna cayson Li iudio responderon a Nos auen ley e deo morir segoni la ley Car el se fay filh de dio Crucifica luy crucifica luy
crucifìca
luy
,
.
a luy
a luy gautas
Veuos yo ameno luy a uos
euesqne e
li
e lo flagele
E uenian
E douauan
Car yo non trobo en luy alcuna cayson
,
ley sobre lo cap de luy
r]
.
.
.
:
.
.
,
Boìica cani pilat agues auui aqnesta parolla (lereco al preuosta e dis a yesus
alcun respos
Bonca
.
.
Dont
pilat dis a luy
yo ay potestà de crucificar tu
:
.
:
sies tu
Non
.
temic maiorment
el .
E
.
E
intre
Jesus non done a luy
parlas a mi
Non
.
e ay potestà de te laissar
.
sabes
.
Car
Jesus responde
.
Tu non agras alcuna poesia sobre [176 v] mi si non fos dona a tu de sobre Emperzo aqnel que liore mi a tu a maior peca Daqn«enant pi.
.
q?;eria layssar luy
lat
Inn
[1.
tu]
non
sies
Mas
.
amie
Mas cum
li
iudio cridaua?z diczent
de cesar
^
.
Car
tot
home
.
Si tu layssa aqnest
qual fay
lo
si
rey
:
con-
amene Jesus defora e sesie al tribunal al luoc lo qnal es dit Licostratus Mas en ebraic Gabatha Mas era 1 aparelhament de la pasca bora enayma seysena E dis a li iudio Ueuos Io nostre rey Mas ìlli cridauan diczent Osto fraài a cesar
.
pilat agues auui aqnestas parollas el .
,
.
.
.
.
'
Il
-e
.
aggiunto dipoi.
Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
.
130
Salvioni,
Oslo criicifica luy
Tesponderon
Pilat dis a lor
.
Nos non aue» rey
.
liore luy a lor qu-cl fos crucifica
luy portant a
Mas en
E
.
Li euesque
.
Donca en aq«ella ora
.
el
receopron Jesus e fora menerò»,
ilh
qual es
lo
dit
de caluaria
.
ebraic Golgotha al qual luoc crncifiq?Aeron luy e duy autre con luy
Mas Mas era
de gay e de lay sobre la croz
moti de
.
.
euesq?<e de
Mas dar
jesus
.
al niecz
.
E
.
pilat scr^'ps titol
[177
li
lo luoc al
li
r]
:
e pause luy
indio
qual Jesus
era sc7-/pt en ebraic e en grec
yo soy rey de
el dis
Gar
.
indio dicziaw a pilat
li
E
.
script Jesus uaczerio rey de
indio legiro» aq?/cst titol
li
era pres de la cita li
Crucificarey Io iioslrc rey
non Cesar
en &quel luoc
la crocz yssic
si
.
si
en
e
latin
Nojì uolhas scn'pre rey de
.
iudio
Pilat resj^onde
.
Yo
.
Donca
.
fo crucifica
Donca
.
indio
li
.
ay script czo
que yo ay script Donca cnm li caualier aguessaw crucifica luy receoproM de luy e en teron quatre partias a unchascu?i de li caualier vna part e la gonela Mas la gonela era non cosna e^senip teysua de .
,
las uestimewtas
.
.
sobre per tot
Donca
.
teian ley del qual
ilh diserò» entre lor sia
ilii
A
.
fm
qtie
departirow a lor las mias uestimewtas
ment
.
E
acer
la crocz
amana
canalier teron aqwestas cosas
li
mayre
dis a la soa
el
scarcza« ley
.
Mas
sort sobre lo
Uh
nesti-
Mas
.
la mnyre de luy Magdaiena ystanan
e Maria
,
meo
sor.
e la
iosta
Jesus agues nist sa mayre e lo deciple istan lo qual
cnm
Doìica
.
:
No»
meseron
e
:
mayre de luy maria cleophas
seror de la
.
escrjptnra fos cowplia dicze^t
1
fenna nete
.
lo teo filh
.
E
el
daq?«'[177 v]-
E lo deciple receop ley en soa Uete la toa mayre enawt dis al deciple Enapres Jesus sabent qne totas cosas era» coj/snmas a Dn d aqiiella bora .
.
:
.
qwe
1
escr/ptura fos compila
plen d azi
Donca
.
Cowsoma
es
E
.
liiy
enclina lo
gambas de
aparelhamewt del sabba
al
sabba
Car
.
lo iorn
e rojnperon las
Yo
seteio
cap re»de
uaissel era pausa aqiiì
mescla cn« ysop e pre-
Donca
.
cors
del pr?/mier e de
.
,
1
azi
indio
lì
e fossan ostas li
d aq?;el sabba era grant
gambas
azi
esperii
1
a fm que
:
Mas
.
ciim Jesus agues receopn
lor fossan rotas
qne
de
las
Donca
.
pilat 1
.
vmpliron una spo??ga d
ilh
senteron a la boca de
el dis
:
el dis
.
.
pregaua»
Car era
lo
iorn
non remasessan en la crocz Donca li canalier nengroji :
autre lo q«ml era crucifica cx.n
1
Mas cnm ilh fossa» newgn ha yesws pois qu-iìh uigro» Iny ia mori non romperò» las gambas de luy Mas vn de li canalier nbre lo laz de luy
luy
:
.
.
cu» la«cza
:
e sang e
ayga
issic
uiaczamewt
testimoni e lo testimoni de luy es uer
.
E
.
E
aq?fel lo
qual nic en done
aqìtel sap qu-el di
neray
:
a fin
a fin que 1 escr/pCar aq?<estas cosas [178 r] son faytas Os de hiy non rowpre E dereco antra scrittura di tura fos compila Uh ueyre» luy lo qual ilh trafiq?/ero» Enapres aq?/estas cosas Josepli de barimatia lo q?/al era deciple de yes?/s segret per la tomor de li indio
que nos crea
:
.
.
.
,
.
.
.
.
pregana
pilat
.
.
preses lo cors de yes?/s
a fin qw-el
Dowca ci nenc e pres lo cors de jesns era uewgu a yesws de noit pre^mierament Enayma cent lioras Do«ca ilh e d aloe .
.
:
.
.
Ugnerò?» luy en linczol con li
iudio
.
Mas
li
odorame?it
.
.
Mas
.
E
pilat
autreie
.
aqwel Nicodemus lo qual
e apporto
mescladnra de mirra
receopro?* lo cors de yes»s e
Enayma
ort era aqui en aqwel luoc al qua\
.
es
costuma de sebelir
ycsus
.
fo crucifica
:
e
Nuovo Testamento
Il
inanirae??t
nou era en
1
Jesus aqiti per
seroìi
raldese.
131
ort al qua] alcu/t non era agu pausa
aparelhainewt de
1
li
iudlo
Caj-
.
lo
Bonca paumanìment era .
iosta
XX. Mas lo p?'Mmier iorn del sabba maria magdalena ueuc de matiu al e uie la peyra reuouta del munimuuimewt cum encara fosan tenebras ment Banca ilh coroc e ue«c a simont peyre e a 1 aut?-e deciple lo qua] amaua [178 v] e dis a lor Uh preseroM lo segnor del muwimewt Jesus Bonca peyre issic e 1 autre deciple e nons abp« al qiiaì luoc pauserò/? luy e ueMgrow al muuimeHt M«5 embcduy e»semp corian e aqneì aut?-e deciple :
.
.
.
.
:
.
,
.
derajit coroc ^\us
tost
el se Ibs e?2clina uic
peyre linzol
•
,
e
e
:
uenc p?-«mier
munime?it
al
E
.
cu»i
mes bas Emperczo non intre Banca simo??t iutre a munimewt e uic li ]i?fczol pausa e
liuzol
seiiuent luy
iie?2c
lo sudari
peyre
qite
li
.
.
,
,
quaì era agu pausa sobre lo cap de luy non pausa con li departi ewuolupa cn vu luoc Banca aqneì deciple lo qiiaì era
lo
,
Mffls
.
ue»gu prznuier
muuimeHt
adonca e uic e crese Car ilh ^ non sabia encara 1 escr/pt?wa Car couentaua qii-e\ rexucites de li mort Aquila deciple sen auero» dereca a lor meseyme Mas maria istaua p;-es del munime/it plora?it defora Bonca demejitre qu-i\h plores e^cline se e real
iutre
.
.
.
.
.
garde a
al
mnnìmeni
pe aqui
li
a ley
duy augels seseut
uesti de blanc
qual luoc lo cors de jesiis era
al
fenna
.
segnor [179
e uic
:
que ploras
pe?-
non say
e
r]
Ella dis a lor
.
pausa
ista .
Car
qnal luoc pausero?i luy
al
vn
al
ilh presero?i
E cum
.
aqwestas cosas ilh se uire en dareyie e uic Jesus istawt
e
:
un
cap e
Li quaì diserò
.
non
meo
lo
agues
ilh
sabia
.
dit Cfflr
yesus E Jesus dis a ley tenna per qite ploras qnaì qweres E pewsaua q?«-el fos ortolan e dis a luy segnor si tu presies h/ij di a mi al quaì luoc pausies luy que yo prena luy Jesus dis a ley Maria E
fos
.
.
.
:
ilh
.
.
ilh se uire e dis a hit/
non me uolhas locar a
yo uic vn de
Crtr
dia
lo li
sia a
lo qital es dit niestre
.
.
e di a lor
,
:
.
.
.
.
temor de
uos
.
maJis e lo laz
li
indio
E cum
el
agues
Banca
li
deciple
.
mi
s
dona
a lor
,
e de
qual uos
li
lì
docze
li
autre deciple diserò?^ a
Io
qual es
yo non ueyre
Si
'
Correzione di
li
dit debitos ìuij
la licadura
ci.
.
de
:
:
el
.
.
.
.
.
,
demostre a lor las alegreroft uesent lo segnor Banca el
dit aq«<estas cosas
Emperczo Enajma
yo trameto uos E cuw el agues Recebe lo sant sperit Li pecca de
e
:
deciple era«-
li
Jesus uenc e fo a mecz de lor e dis a lor
:
dis a lor dereco [179 vj paz sia a uos
lor
.
saba e las portas eran clausas aqui al qual luoc
aiosta per la
Paz
.
.
E jesus dis a ley meo payre Mas uay
Raboni
Car yo non mowtey encara al Yo monto al meo payre e al uostre payre nostre dio Maria magdalena uenc anonciant a li deciple segnor E dis a mi agi^estas cosas Mas cnm sera fossa d aqtiel
meo frayre meo dio e al
li
al
.
dit
aq?<estas
Io
payre trames
cosas spire e dis a
quai uos perdonare sffren perretewre saren retewgu . Mas thoma vn de li
non era con
Xos auew li
lor
uist lo
clauel en las
q?mnt
yestis
segnor
ma«s de
.
uenc
Mas lui/
.
Banca
el dis a lor
e
.
non metrey
132
Salvioni,
mia man
lo
meo
E
apres
E
Jesus ueuc las portas clausas e iste al
de
al luoc
(le
8
,
iorn
,
clauel e la
li
Thoma
Daq2A«enant dis a
fidel
dio
E thoma
.
.
Tu
Cff?"
tu
responàe e dis a luy
Aq?«lh son beneura [180
thoma
.
.
eertas e?ìsegnas fey Jesus al regardame?»t de
en aqiiest libre
Mas
.
lor
.
Pacz
uos
.
sia a
mias mans
las
sies
meo
lo
mi tu
ueguies crese?'o?»
que
yesiis es fìlh de dio e que cresent aya uita al nom de luy XXI. Enapres Jesus se manifeste dereco al mar de thiberia
e e
non
que uos cresa
sc?'«ptas
aq?<estas cosas son sc?'/ptas
.
manifeste enaysi
se
.
autras
quals
seo deciple las
li
as cresu
E motas
.
.
segno?* e lo
son
.
.
Thoma con
uolhas esser no» cresent
qnal non uigro?i e
r] li
e
de e ueias
e no?»
:
Yo non creyrey
.
:
e dis a lor
lo teo
.
Jesus dis a luy
.
mez
Aporta czay met al meo laz
e aporta la toa ma?» e la
Mas meo
luy
al laz de
deciple de luy eraw dereco dedincz
li
Mas simont peyre
.
thoma
e
qual es
lo
Mas
,
el
debitos
dit
Nathanael lo qual era de la cana de galilea e li duy fìlh de zebedio Simo[n]t peyre dis a lor duy autre de li deciple de luy era?* ewsemp .
Yo
iiauc pescar
en matin
mo?itero?i fait lo
Ibs
E
Jesus
.
non
e
,
yesus
.
respondeT07i a luy
ilh
del nauili e uos en trobare
trayre ley
amaua
agues auui
mes
e se li
peisso?*
bracz
mar
Ca?- ilh
.
p?'eses ara
.
no?*
pan
e
,
E
.
E jesus
Uene
.
demandar a luy tu qwal
e
de Joua amas dereco sabes
.
me
pl?*s
Car yo amo tu
luy la te?"cza uez Ca?" el dis a
:
al
Mas
.
Aporta de
.
li
q?*e .
E
el
de
alcu?*
li
cwn
dis a luy pais
me
.
.
li
.
El dis a luy
me
.
li
.
Car yo
rexucita de
.
qwal luoc tu uolias
loas ma?*s e autre
.
Mas
.
li
mort
meo
agnel
peyre
fo
a hiy
.
Ace?" tu
.
El dis a
co?*t?"ésta
c*^??j
tu
tu al
pais
las
mias feas
e?*uelhires tu stendres q?*al
.
segno?" tu sabes
tu fossas pl«s Joue tu cegnias tu
ceguere tu e menare
.
r]
Ace?" tu
.
El dis
segno?"
.
ue?*c e
simont [181
.
.
cu?>*
.
Jesus se mani-
.
segno?"
me e dis a luy amo tu E el dis a Itiy :
E yesws
.
agnel
E
luy la te?'cza uez amas
q?/al
la rez no?* ro??*pe
.
meo
El dis a luy dereco pais
li
repausa?*t no?* ausaua
el fos
El dis a luy
.
:
per duy cent
peisson
li
semilhantame?*t
seo deciple
aq?r*sti
nu
rez de
tira?it la
te?Ta pleu de grawt
e?*
Ca?' era lo segno?"
,
simo?*t peyre
Ca?' el era
.
enay??*a
ilh fossan tanti
.
e lo peisso?*
die ue?"ame?*t ue?'a?j*e?it a tu
juiauas
cu??*
te?Ta uigro?* brasas pausas e peis-
simont de Jona amas
.
totas cosas tu sabes
Yo
E cum E
.
disna
de Joua amas
sirao?it
.
deciple lo
E
.
agucssa?* disna Jesus dis a simo?zt peyre
yo amo tu
Ca?"
.
e?*
dis a lor
sies sabe?*t
uez a
feste ia aq**esta tercza
sabes
non poian
:
gonela
la
.
la dreyta
e ia
segno?"
long de te?Ta
era?*
receop lo pan e done a lor cu??* ilh
.
simo?*t peyre mo?*te e tire la rez
yesus dis a lor
Bonca
lo
Mas
Banca aquel
la recz
peisson
en
la rez
autre deciple ue??gro« nauega?*t
li
peisso?*s cent e cinquanta e tres
E
es
Do?*ca pois qu-ilh dese?*dero?*
.
son sobre pausa rios
li
.
Banca aue companaie
.
Mete
.
meseron
ilh
Lo
.
fantins
.
segnor sot ceiut se de
Mas
.
peyre
a
dis
Ga?' es lo
.
al
Bonca
.
issiro?» e
deciple no?i conogron que
li
El dis a lor
.
[180 v] mautecza de
pe?" la
Jesus
qiiaì
dis a lor
.
Ko?^
.
E
.
alcuna cosa en aquella. noit
Emperczo
.
.
Kos uene?t con tu
.
prese?'on
Jesus iste en la riha
Donca
.
dise?'0u a luy
ilh
nau
la .
E
.
luoc
tu no?z
.
e
las
uoles
.
Nuovo Testamento
Il
Mas
ayzo
el dis
agues
el
.
sluifìcaiit
per
mori
qifal
dit aq?/estas cosas dis a lui/
el fos a
Sec mi
.
133
valdese. dio
clarificar
E cum
.
Mas peyre uoutant
.
se uic
qua! Jesus amaua que seguia lo qual se repause sob?-e lo peit de luy e dis a luy segnor qual es aqtieì lo q?ml liorare tu Bonca &q7iel deciple lo
.
cnm peyre agues
E
.
aqwest dis
uist
[181 v] a Jesus
segnor
.
Mas aqwest
.
Yo uolh luy permanir euaysi entro que yo mi Bonca aq?;esta parolla yssic ewtre li frayre Car aqwest deciple non mor E yesus non dis a luy Car non mor Mas uolh luy permauir enaysi entro que yo uegna qtial cosa es a qual cosa
uegna
.
Jesus dis a luy
.
cosa es a tu sec
q?;«l
:
.
.
.
.
.
tu
.
Aqtiesì es aq«el deciple lo qual dona testimom d aqwestas cosas
sc?-/pt
aqwestas cosas
.
E
nos saben que lo testimoni de luy es uer
,
e a
Mas
.
motas autras cosas son las quals Jesus fey Las q?<flls si fossau scnptas per senglas yo non penso que mesey/ne lo mont pogues compenre li libro .
:
qual son a
li
sc?'«pre
[182
Ayci Comencza
r]
degli Apostoli.
Fatti
I
li
Act de
apostol cap.
li
1
Theophile yo ay derant p«rla de totas las cosas las quals Jesus a comencza a far e a ensegnar entro al ioni al qual el fo pres coniawdant a I.
li
apostol
li
q«al el eylegic per
sant sperit
lo
A
.
per cara«ta iorn a lor qu-ilh
.
non
E
pffrlant del
regne de dio
se dep^rtessan de ien^sfflem
E
.
en
aiostawt
li
si
soa passion
la
Mas speressan
.
demostre
qnfll el
li
mesey?ne uiuent appareysent a lor en moti argument enapres
1
comande
enpromes-
La qual el di uos aue auui per la mia bocca sion del payre Car Acer Johan bateie en ayga Mas uos sare bapteia del sant sperit enapres non moti d aqn/sti orn Bonca &quilh li qual se eran aiosta demandaua?i luy segnor si tu restaurares lo regne de Israel en aqwest temp diczent Mas el dis a lor A uos non es a conoysser li temp ni li moment li qual .
.
.
.
.
.
lo rit
payre pause en la soa potestà sobre uenent en uos
tota iudea e
:
Mas uos recebre mi testimoni [182
.
e i-are a
Samaria e entro a la
de la terra
fin
la uertu del sant v] .
en iernsalem
E cum
aq«<estas cosas fo eyleua lor uesent e nebla receop luy de
cuTO
en ueslimentas blancas
regardant
al
cel
.
:
li
Aq?<esl
al cel
mont
uiage del sabba
permania
.
.
E cum
E
e
:
:
.
Adonca sen retorneron en ierwsalem
.
qnal es iosta ieri^salem auewt lo fossan intra ilh monteron al solier al qnal luoc
il
Peyre e Johan
dit .
.
qual es appella de oliuet
lo
agues
.
.
enay«?a uos uegues luy anant al cel del
el
olh de lor
ueuos duy homes isteron iosta lor homes de gallica per qne ista qnal diseron uenre yes?;s lo qual fo pres de uos al cel
regardessan luy anant
illi
li
spee en
,
,
e Jaco
,
:
e
lo
Andrio
,
Phelip
,
e
Thoma
,
Ber-
134
Salvioni,
lalniio
Jaco
e mattino
,
Jaco
,
alphio
,
Simo??t
e
ejiueios
1
Tuit aqz^esli cran pe/-sci;era?«t d un corage
.
e cun Maria niayre de Jesus e cnn li frajre de luy pagnia d homes era» ensenip pres de ceut e uiut
iney de
li
frayre dis
guiador à-aqtiiUi
camp de
las intrallias de luy
ierusalem
:
aqiiiìh iorn
sparsas
foro»
coìn-
Mas peyre leuaut
.
al
escripUira.
1
per la bocca de dauid de iuda
ewsemp presero^ Jesus lo qital era d aqwest luenestier E Acer aq?/est pos.
marci d-eneq;a'ta
la
de
qua\
li
no/»bra con nos e sortege la sort sesic lo
En
.
[183 r] barous f[r]ayres la conenta qiie
.
sia co?»plia la qtial lo sant sperit derawt dis
lo qital fo
e Jiida frayre
,
oracion cun Jas feunas
e?i
.
E sospendu
.
E
crebe per raecz
couegu a
fo fait
tuit
:
e totas
en
abita?it
li
enaysi qiie aqwel camp fossa appella en la letzga de lor achel-
demac
,
tacio?j
de lor
camp de sane
czo es
.
sia fayta deserta
:
Car script e non sia
es al libre de
li
psalme
en ley
abile
lo qtial
.
L-abi-
E
.
autre
auescoa de luy Donca la coue^ita d aq?«'sti home li qual son aiosta cun nos en tot terap al qual lo segnor intre e issic e«tre yesiis nos comencza?2t del baptisme de Joh«» ewtro al dia al qtial el fo pres de
recepia
1
.
.
.
nos
vn d
qiie
:
testimom cu» nos de
aq?«'sti sia fait
la resurrecion
E ordeneron day home Joseph lo qtial es appella sobre noma iust tu e Mathias E orant diserò»
Barsabas
,
li
qua
annes
el
E
IL
luoc
al seo
cu/»
E donerò»
.
E nombra cu»
.
li
iorn de la
li
1
a
.
es
qtial
cor de tuit demostra lo qual tu as eylegi d aq?/esti duy
cebre lo luoc d aq?<est menestier e de
mathias
segnor [183 v] lo
.
.
.
conoisses
de luy qtial
lo
re-
:
apostolla del qtial iuda preueriq?/e lor
sort
.
E
cagic sobre
sort
la
oncze apostol
pandeco4a foron
eo?»pli
ilh
:
eran
d un
tuit
corage e» vu mesey/»e luoc E son fo fait siibitauam[en]t del cel enaywa de vent uiacier que uenc e repleuic tota la mayso» al qual ilh eraw sesewt E dcpartias lewgas ap«regro» a lor enayma de fuoc e sesis sobre .
,
:
.
unchascu» de
lor
.
E
foron repieni del sant sperit
tuit
parlar e» diuersas lengas
euaywa
baroHS iudios religios de tota la nacion la qual
e» ierusalem
.
Mas
fo»dua per pe»sa s-estabusia?i
aqwisti
e
se
.
fayta aqi^esta uouz
la
e come??cero» a
es sot lo
Mas
.
era» abitawt
cel
moutecza se aioste
e fo
con-
Car vnchascuw auuia lor parlar la soa tenga Mas mereuilbaua» entre [184 r] lor dicze»t Ueuos .
.
q»al parla»
li
:
:
donaua parlar a lor
lo sa»t sperit
.
Do»ca no» son
galilio
E
.
tuit tuit
nos en qtial maniera
auue» vuchascu» la nostra le»ga e» la qual nos sen na Li part e li medieuc e li elemitienc e e» e aquilh li qual abitaw e» mesopolania iudea e e» capadocia en pout e en asia en frigia e en pantilia , en .
:
,
,
,
,
egit e e» las partias de libia la qual es encerqwe
li
Toman Acer li indio e li nouel cu»uerti Nos auue» lor parla»t en las nostras le»gas
cretienc
.
,
li
las
cerini enc e
.
li
E
li
strang
arabienc
grandeczas de dio
.
.
E
Mas li autre Qual cosa uol esser ayczo Car aq««"sti son pie» de most Mas peyre ìstawt cu» li vnze lene la soa uoucz e dis a lor homes iudios e uos tuit li qtial abita e» ier?«salem e recebe con las uos^ras auayczo sia conegu a uos relhas las mias paroUas Car aqMisti no» son vbri euay»?a uos pensa cu?» s-estabusian entre lor diczewt
searnent dizia»
.
.
.
.
.
:
,
,
.
.
Nuovo Testamento
Il
ora del ioni
la sia la tercza
Joel
del
La sare en
.
meo
seri
E
:
e sobre
,
mereuilhas
las
al cel
por de fum
e
per lo propheta
E yo
.
spandirey fìlhas pro-
nostre uelh soymareu
li
meo sperit sobre li meo propheteiarew E donarey ensegnas e
aq?«lli
mias siniewtas
segnor
e
,
43S
,
fo dit
e las uos^ras
filh
nostre ioues ueyrcn uesioHS
li
que
v] lo
e li nostre
,
Acer yo spa«direy en
.
valdese.
es czo
dereyraw ioni dis [184
sperit sobre tota cani
phetiiare»
soymes
li
Mas ayczo
.
iorn del
.
de sobre e ensegnas
eìi
terra de sot
Lo solelh sare cowuerti en tenebras
Sang
:
uam-
e fuoc e
en sang derant qiie uegna lo iorn del segnor grant e manifest E sore tot qtte qual que qnal appellare lo nom del scgjior dio sare salaa liomes Israelitiejjc auue ac[?;estas parolla Uos aue aucit e crucifica Jesus de nazareth home prona .
e la luna
.
.
.
de dio ewtre uos per uertucz e per ensegnas e per mereuilhas las quaìs dio
mey de uos
fey per luy al li
enaywia uos sabe aqi«est dona per las
segont lo conselh
fellore
diffini
qual dio a rexucita deslias las dolors de
non
posible q?<-el fos detengu de luy
enfern Josta la q«ml
1
Car dauid segnor totauia derant mi Car el
derant ueyo lo
dis
.
de luy
es a
.
non
mans de Lo
e segoni la derant sciencia. de dio
mi de
.
.
era
cosa
[183 r]
Yo
las dreytas
,
Emperczo lo meo cor s alegre e la mia le«ga s eyxaute sobre que tot la mia carn se repausare en sperancza Car tu non abandonares la mia arma en 1 enfern e non donares lo teo sant ueser coruption Tu me as fait couoiser las uias de uita e replenires mi d alegrecza cnn la toa facia ìiomes frayres a mi sia licit de uos dire hardiament del patriarca Dauid Car el muric e fo sebeli e lo sepulcre Bonca cwn el fos propheta de luy es enapres nos entro al iorn d-enquey e saupes qne dio li agues iura cun iurament che del fruc de las soas reins afìn qite yo
sia
scomogu
.
,
.
:
.
:
.
.
,
.
seo seti derant uesent parie de la rexuresion de
sarla sesent sobre lo
Christ
.
Car
el
non
,
fo
abandona en
1
enfern
:
e la carn de luy
non uie
Dio rexucite aqnest Jesus del qnal nos tuit sen testimoni . Ponca el es exauta de la dreyta de dio e de 1 enpromession del sant sperit receopua del payre el a spandi en nos [18o v] aqnest don lo qnal nos Lo seueye e auue Car dauid non monte al cel Mas el meseynze dis corruption
.
:
,
.
.
gnor
meo segnor
dis al
cnemic scamel de
li
.
Se de
teo pe
.
las
Bonca
.
mias dreytas entro qne yo pause tota la
meyson d
li
teo
Israel sapia certana-
ment qwe dio a fait aqnest jesus segnor e "^rist lo qnal uos crucifìqwes e diseron a peyre e a li auAuuias aqnestas cosas foron cowponu de cor tre apostol homes frayres qnal cosa faren nos E peyre dis a lor : facze ^eaitencia de li peca e vnchascun sia bapteia al noni de yesns x^'ist E uos recebre lo don del sant sperit . en la remession de li nostre peca Car aq?/esta promcssion es fayta a uos e a li nostre filh e a tuit aqnjlh que son long qnal qne qnals que lo nos^e segnor dio aure appella . Acer el .
.
:
.
.
,
.
testimonige con plusors autras paroUas
uos d aq»esla fellonesa generacion
de luy foron bapteia milia la
.
E
tuit
.
E
ar/nas
.
:
e anioucstaua lor diczeizt
Salua
.
Boìica aqnjlh qne receopron la parolla
foron aioslas
en aqnel iorn enuiron trey
eran persauerant en la doclriua de
co»?munion del fragnawent del pan
,
e oracions
li .
[186
r]
apostol
Mas temer
,
e
en
era Fayta a
136
Salvioni,
.
arma
.
ìcTUsalem
:
tota
E molas ewsegnas e mercuilhas eraw faytas per li apostol en E luit aquiìh li qiiaì creya?^ ersxn e grant temor era cn tuit .
eygalm[eu]t e auia?i totas cosas comunas substajzcias
era» perseuerant per cbascuw iorn d
Uh
.
Uh
enayma
e las departia?» a tuit
:
uendia?i las possessiows e las
era besogua a unchascuw
corage al tempie
\in
E
.
.
Acer
fragne^t
pau per chascu» maysoi e premiai [1. -niaJi] lo mawiar cmi alegreza e aueut grrtci'a cnuer tot lo dio en simplecita de cor Mas lo segnor acreyssia per chascu» iorn aqMÌlh li qual era?t fait poble
lo
.
E ensemp lauuaua»
,
.
en
salf
la
congvegacion
Mas eu aq«el iorn peyre e ioh«» monteron al tempie a la nouenu E un home lo qnal era zop del uentre de la soa mayre la oracio« de hora III.
.
era porta lo qual ilh pausaua?^ per chascu» iorn a la porta del tempie la qua! es dita bella que el de[186 v]ma?ides 1 almona de li intrant al tempie .
E cu?» aqwest agues uist peyre e iohan comenczant a intrar al tempie Mas peyre cuw Joh«» regardant en pregue q»-cl receopes almona .
dis
.
Regarda en nos
cosa de lor
Mas peyre
.
ay yo dono a tu la
man
Mas
.
dreyta de
dis
Lena
.
ìiiy
e
regardaua cn lor sperant
el
Or
.
e leue
:
no»
ni arge?it
nom hiy E
uay
al
.
de Jesu
es a
clrrist
mi
.
Mas
lity
alcmm
recebre
si
el
:
czo que yo
de Nazareth
.
E
presa
las ionturas de luy e las pJawtas fo-
E sauta«t iste e anaua e intre con lor al tempie Ton uiaczament saudas E tot lo poble uic luy annant e lauuaHt ana»t e sauta»t e ]au[u]awt dio Mas ilh conoyssia» luy Car el mesey/»e era lo q»al sesia a 1 aldio :
.
.
.
.
mona
a la bella porta del te?»ple
.
E
foro« repieni d-estabusiment e de so-
hremowtament de pensa en czo qwe era e«treue»gu a lo qual era fait san te^gues peyre e ioha»
E
.
salamo»
lor al portigal lo qual es appella de
homes
tot lo
hiìj
.
Mas cun aqwei
poble contracoroc a
era» stabusi
e
.
Mas peyre
perque uos mereuiIha eìi ayczo o per que regarda en nos enaywia si de nos ayan fait anar aqwest per la nos;fra propia uertu o poyssa[n]za Dio d abraham e dio de Dio de li nostre payre glorifiqwe lo seo filh Jesus lo q»al Isaac e dio Jacob uesent [J87
r]
respo»de
al
poble
.
Israelitie»c
.
Acer uos
liores e
denegues derant
la facia de Pilat
luy iuiant esser layssa
.
Mas uos denegues lo sant e lo iust e demawdes haron homecidier esser dona a uos «. Mas uos aucises 1 acreyssador de ulta lo qwal dio resucite de E e» la fé del nom de luy Lo nom del qjyal nos sen testimoni li mori ,
.
:
.
e la fé la qwal es de luy a conferma aq^^est lo qwal uos ueye e conoisse done a luy aqz/esta entiera sanità al regardament de tuit uos E per lìiy frayres yo say ara qtie uos aue fait aqaest mal per mesconoysseHcza enaywa Mas dio lo q»al dera?it anuncie per la bocca de tuit li li nostre princi :
.
:
.
seo propheta
pente uos e
q«/e
lo
seo
.
yj-ist
sia conuerti qtie
li
.
sufriria
:
1
a
enaysi acowpli
.
Donca
nostre peca siaw sfacza, ewtretawt que
li
E trametre repaus del regardament del segnor [187 v] uenren aqnel yesns y^rist lo qwal fo predica a uos lo qnal acer couenta que lo entro al temp del restaurawjent de totas las cosas las quals cel recepia
temp
del
.
:
:
dio parie per la bocca de
Aeer Moyses
a dit a
li
li
seo sant propheta del comenczament del seglc
.
nostre payre qne lo nostre segnor dio resucitare a
Nuovo Testamento
Il
U
uos propheta de
nostre fray?-e
E
.
cosas qiial qne qtiaìs el dire a uos
auuire
Mas
.
137
valdese.
enay?Ha mi iosta totas las
liiy
arma
tota
qual parlerò?* de Samuel
de a
q^iiaì
iorii
E
.
non au-
propheta
li
uos se
li
tìlh
Totas las familhas de la terra saren beneytas al teo semecz
.
Dio rexucile pr2auierame?zt a uos
lo seo
e trames luy a uos
filli
beneyczent
.
:
uucliascim sia coMuerti de la soa fellonia
afin e
Mas
IV.
lor parlawt al poble
dusio sobre uewgron dolewt [188 ciesaw la rexurccio?» de
preyre
li
que
r]
mort en
li
pauseron lor en preysou
e
:
tuit
proplieta e del testament lo qtiaì dio a ordena a uos^re payre dicze?jt
li
Abraham
lor
E
.
ara aau?icieron aq?<esti
e??tro
que
qiiaì
uire aq?<est propheta sore destermeiia del seo poble
E pauserò»
.
enàcman
1
.
e
Sa-
li
e«segaesa?z lo poble e auuM-
jesus
.
entro a
poble
e lo maistra del
ilh
maws sobre
las
Gar era
.
ia
uespre
.
E nmubre Mas moti d aq?//lh li qual anìan auui la parolla ereserò?* Mas fo fait en 1 endem&n que li prenci de lor d homes fo fait cinq millia e Annas prmci de e li preyre e li sc/«ptura fossa?* aiosta e?* Zevusaìem .
.
,
li
preyre
,
Cayphas
e
del lignage sacerdotal
En
uertu o
q?/fll
e?*
sant sperit dis a lor
e Joha?*
,
E
.
:
Gonegua cosa
san dera?«t uos al
ista
fiqwes lo qual dio rexueite de
qual coue?*te nos esser
E
uos e a
mort
li
E
.
ilh
Mas
.
fossa?*
.
de nazaretb es
aqiiest
lo
.
dona [188
C«r
,
la
qMffl
la
li
fo
non
e salu
v] sot lo cel a
ilh uese;?t
aq??esfc
q?ml uos cruci-
peyra
la
Si
.
q?ml aq*/est es
e?*ferra al
poble de Israel
tot lo
no?* es
fait salf
conoysu que
,
ho?He
1
yes?*s -xrist
Car autre nom
e?*
al
e de Joha?*
era?*
Ado?*ca Peyre repieni del
.
la qua] fo fayta al cap del ca?ito**
:
es
.
de
fait
sia a tuit
nom de
refuda de uos edifìca?*cz alcu?* autre
ayczo
fait
qual
li
e e>Klema?*daua?* a lor
:
pr*nces del poble e preyres de Israel auue
.
nos sen e??cuey examina del be?* fait salf
mecz
ordenero?* lor al
nom aue
q?ml
aquiìh
e Alexa?*dre, e tuit
,
home
fermecza de peyre
liojHmes diot e se??cza letras ilh se
Jesus E acer uese?*t ome lo q*ml era sana istant cu?* lor no?* poya?* contraàire alcu?*a cosa Mas ilh lor coma?*dero?* de partir fora del co?*selh E parlaua?* e?*fre lor Que fare?* nos en aq?<*sti ho???me C«r acer lo es ma?«ifest a tuit dicze?*t
mereuilbaua?*
.
conoyssia?* lor
Cor
,
ilh era?* ista cu?*
1
.
.
:
:
.
.
hflèitant e?* Jer?<sfflem
li
poen negar lor
:
.
Mas
afìn
:
q?*e
que
vn segnai manifest
es
fail,
per lor
ilh no?* sia pl?*s ma??ifesta al poble
afìn qu-i\h no?* parlo?* plus a alcu?* de
li
home en
aqwest
e no?*
:
menaccn
nom
.
E
e?*semp appella?*t lor deno?*ciero?* q?*e al postot no?* parlessa?* ni e?*segnes-
san al si lo
nom
Car nos auue?* e?*
de Jesus
.
Mas peyre
.
no?*
Mas
poen que nos ilh e??semp
no?*
respondent diserò?* a lor
e ioha?*
es i?^sta cosa al regardame?*t de dio
:
parlan las cosas las
mpnaza??t lor laysero?* lor
.
Car
1
home
e?*segna de sanità auia plus de quara?*ta anz ilh ue??gro?* a
preyre e ro?* la
li
li
uelli
q*<als
.
Gar
tuit
dit a lor
.
Li q?/al
uouz d un corage a dio e diseron
.
.
cayso?*
glorifìcaua?*
al qtial auia ista fait aq??esta .
E
apres qM-*lh foro?* laissa
lor e anu?*ciero?* a lor qua?*t graucz cosas
agucssan
Juia
nos ueguc?* e
e no?* atroba?*t
:
qual mani[189 r]era punessa?* lor per lo poble
dio per czo que era e?*deue??gu
.
auuir uos maiorme?*t que dio
cu??* ilh
li
pr*nci de
aguessan auui
segnor dio tu
sies
:
li
Icue-
aq?*cl lo
138
Salvioiii,
fait lo ccl e la terra e lo mar e totas las cosas las qua\^ son en Lo quai as dit per lo saiit spe?-it per la bocca del teo serf Dauid lo Per qiie f[r]emiro?i las gent e li poble pc«sero« uaiias cosas nostre payre e li prmci se aiosteroji eìi un incontra lo seLi rey de la terra isteroj» gnor e Q,ncontra lo x^'''^^ de luy Car en uerita herode e pouz pila cu» las genz e cu» li pol)le de Israel se aiosteroM cn aqwesta cita incontra Jesus lo
qua\ ns
lor
,
.
.
.
,
teo sant fantin
qunì tu as ningt per far aq?<ellas cosas las
lo
,
.
.
.
ma?i e lo teo conselli ordenerow esser faytas
ew
menaczas de
las
lor
.
E dona
a
q?/e tu
a e?isegnas e mereuilhas esser faytas per lo
E
c\im
agro«. prega
illi
:
lor
era vu
non
,
de ycsus lo teo sant
la
mogu
aiosta fo
e parlana?» la parolla de dio
una [arma] de
e
stendas la toa ma»j a sanitas e
nom
mouteza de
li
cran a lor comunas
E
.
li
,
filh
E
.
tuit
cwi tota fianza
crese?it
E
.
.
alcun de
dizia alcu?Ka cosa esser soa d aq»cllas las q?mls possesia
cosas
tas
cor
q?<als la toa
segnor dio regarda
ara
Io luoc al qiiaX ilh era?»
forow repieni del sant sperit
Mas
E
teo serf qu-i\\\ poissan parlar [189 v]
li
con tota fìancza en zo
la toa parolla
.
.
Mas
to-
apostol rendian testimoni en grani
uertu de la rexuresion del nostre seg?ior Jesus Ghrist
E
.
grant grac/a era
Car alcun non era besognos entre lor Car quaì que quals eran possesadors de ca?»ps o de maysous las uendian e aportauan li precz d aqnellas cosas las qnals ilh uendia?i , e pausauan dcrant li pe de en
tuit los
cliascun
li
cosa es entrepreta filh de consolacion leuitienc e
r]
cum
pe de
.
.
.
q?ml [190 lignage
.
Mas ellas eran departias a tuit enayma lo era de bcsong a unMas Joseph Io qnal es sobre noma pt^r li apostol baruabas la
apostol
li
-r]
[1.
li
agues camp uende luy e aporte
el
Io prez
cipr<ì'enc
per
e lo pause derant
,
apostol
Mas vn home per nom ananias cun safìra la soa raolher uende vn ca?np e fraude del prez del camp la soa molher consentent E aportant una partia e la pause a li pe de li apostol Mas peyie dis a Ananias Lo satanaz perqne tenie lo teo cor per mentir al sant sperit e fraudar del prez del camp Donca permanent non permania a tu e lo uendaraent non era cn la toa poesta Verque pausies aq^esta cosa al teo cor Car tu non V^.
.
.
,
.
.
.
as menti a
li
cagic e muric
aqaestas cosas luy
Mas
.
home
E
.
.
.
Mas
a dio
grant temor fo
sabent czo
qiie era ista fait intre
fenna
mi
dis a ley
gnor tu
.
.
E
.
I
ilh cagic
us
grant temor fo
^
iS'el
.
parollas
qnal auian auui
li
[190 v] .
Mas pere ^ responde Mas ilh dis acer tant
aue uos conuenu ensemp per tentar li
pe d
a.qut\\\ li
uiaczament derant
trant atroberon ley
E
sobre tuit aqn/lh
uos uendes tant lo camp
si
Perq?/e
Yete a
fait
aq?/estas
Mas alcuns ioues leuant osteron luy e aportant sebeligron enaywa I espaci de trey horas e la molher de luy non
.
fo fait
di a
Mas Ananias auue»t
.
morta
fait
:
li
I
a ley .
esperii
E
del se-
qnal sebeliron Io teo mari e portaren pe de luy e muric
.
Mas
li
ioues in-
e fora portant e sebeliron ley iosta lo seo
en tota
la
.
peyre
glcysa e en tuit aq?</lh
richiamo, in fine della precedente pagina,
si
li
q?/al
legge: peyre.
mari
.
auuiro?^
Nuovo Testamento
Il
aqwestas cosas
mans
las
Mas
de
ficaua lor
meni
raotas ensegnas e mereuilhas eran fayla al poble per
apostol
de
alciins
Mas
.
li
E motecza
.
pausaua?^ en
eran A un corage al portigal de Salamoi
tuit
en
e
leit
.
Mas
.
poble magni-
lo
de homes e de fewuas crese?«t era acressua maior-
enaysi que Uh. amenessan
:
li
E
,
autre non se ausaua?^ aiostar a lor
li
al segno/-
139
valdese.
leytet
li
li
que
afin
e?iferm en las placzas e li almenz qtiani Peyre uewria ,
ombra de luy enombres alcu?i de lor e qiie tuit fosan desliora de las Mas mouteza de las ueczinas citas de ier»s«lem [191 r] e«semp corrian aporlawt li enferm e li tormenta de li socz sperit li qual Qv&ti tuit sana Mas lo p?'«nci de li preyre leuant e tuit aquilh li qual 1
,
lors e?^fern^etas
.
:
.
,
foro» repieni d-enuia can luy la qual es la lieregia de li sadusio meseron las mans sobre li apostol e metero/j lor en la preysou publica
c'ra«
e
,
,
Mas
1
angel del segnor vbrent las portas de la preyson per la noit e fora-
iiicnawt lor dis
d aq?<esta uila
Anna
.
e istawt al tempie parla al poble totas
.
:
qual era» cu» luy e»semp appelleron lo conselh e tuit de israel
e
:
ue»gu
.
,
e las gardas istant
3Ias pois que
li
.
cu??i li
ilL. porta e no» li aguessa» atroba Acer nos aue» troba la career clausa cu» Mas ubre»t no» atrobe» alcun a las portas .
.
.
raestre del poble e
li
princi de
li
preyre agues-
san auui aqitestas parollas pe»sauan qual cosa [191 v] fossa(n) lor
Mas vn uene»t anoMcie
filh
li
Mas
.
e uberta la
,
retorneron e anonciero» dize»t tota cura
uelh de
li
tramesero» a la preyson qu-ilh fossan amena
me?iistre fossa»
las parollas
cum Uh aguessa» auui iutrero?i de matin al temMas cum lo princi de li preyre fo uewgu e aqwilh li
Li qual
.
pie e ensegnaaaìi
dedinz
:
.
a lor dize»t
Ueuos
.
li
home
li
^
de
fait
qual uos aue
Adonca lo amene lor sencza forza Car ilh temia» lo poble E que per aue»tura no» fassa» [I. fossa»] lapida E lo pràici de li cu?» ilh li aguessa» * amena ordeneroii lor al co»selh prejTe e»dema»de lor diczent Nos comanda»t coma»de?i a uos q»e uos no» e»segne en aq?<est uom E ueuos q?/e uos aue repieni Jer»salem de nics e» carczer ilh son al tew/ple ista«t
anne cu»
niestre del tempie
e e»segna?i lo poble
,
.
menistres e
li
.
.
:
.
.
.
la nostra dotrina
Mas peyre
e uole
,
resj?onde»t e
maiorment qwe a
li
home
dintremenar sobre nos li .
qual uos aucises sospe»dent
apostol diserò»
Lo dio de al
leng
li
.
A
io
nostre payre
Dio a exauta per
.
a tuit
li
dreyta aq»est
ubidient a
doctor de la ley li
apostol
israelitie»c
li
p[e]cca
.
testimo»! d aquestas parollas e lo sa»t sperit lo q»al dio done si
.
Mas cnm
vn
,
ho»noriuol a
aguessa» auui aq»cstas [192
ilh
era» scarza e pe»saua» aucire lor
que
.
a rexucita Jesus lo la soa
princi e saluador per donar pen*7e»cia a Israel e reniessio» de
E nos sen
home
sane d aq»est
nos coue»ta obedir a dio
.
Mas vn
tot lo
petit de te?«p fossa»
auisa uos sobre
aqwesti
pharisio per
Il
Non ben
.
cosas
r]
Gamaliel
poble leua»t se al conselh coma»dc nies
defora
home qaal
e
dis a lor
chiara la vocale che precede
il
-».
.
cosa uos se a far
richiamo, in fine della pagina precedente, ha fossa.
*
^
nom
homes Car .
140
Salvioni,
Teodas
dcrant
iste
dizewt
aq?/«sti dia
bre de barons encerque quatre ceuz
Lo
qiiàl fo aucis e tuit
creya?i eìi luy forow degasta e forow retorna a nient
iuda galilio en
aq»est pe?'ic e tuit aquilh.
yo die a uos ara
home e Mas
departe uos d aqwesti
:
de
coMsewtirora a luy
homes
li
E
.
s«re desila
el
ensem\) appellawt
nom
parlessa?» j^hts al
de Jesus
.
nom
uergogua per
lo
e predica?it
jesus ^rist
.
Mas en
li
grec encontra
al
menestier cotidian li
bebrio
li
sobre aq?/esta obra
home e
plen de
parmene
E
gardaaie/?t de
li
pje»eia e a
li
1
apostol
.
d
Donca
.
las
lo illi
q?<-/lli
ilh scn ajmero^*
agu degne
ilb son
sufrii-
iorn ewsegna«t
li
ueuas de lor fossa» desprecziati
apostol
.
ensemp
mauteza
appella?<t la
:
e de
sap/encia istant a
1
qual uos ovàenaren
li
.
E
slegiro?*
e Phelip e procor e niconor
,
.
menestier
oracio/i e al
mouteza
E ordenerow
,
Esteue
timone
e
aquistì
aura«t pauserò» las ma?«s sobre lor
e
bomes de
o frayres considera de uos set
sperit
estrangier d awtioca
.
E
re-
la
p--
e lo
.
e de fortaleza faczia grant
ensegnas e mereuilbas
se leuerow de la sinagoga la q?/al es appella de
cirinienc
,
e de
alisa«drie»c
li
asia disputa»! con steue
parlaua
.
:
,
aqw«lh
e d
E no» poya»
li
.
E scomogro»
lo
poble e
li
qual era»
coH^rastar a la sn-
Ado»ca sotmesero» homes uelh e
li
al li-
li
li
q?/f:l
dissessa» lor auer auui luy dicze»t parollas de blestema contra Moyses
cantra dio
,
al
numbre de li deciple era mul[193 rjtiplica forE mota ciiwipagnia de preyres obedia a la fé Mas :
esperit lo qual
1
12
fé e del sant sperit
.
cilicia e
.
Mas nos soron sobre
.
me»t en ìerusalem steue pie» de grada Mas alquanti poble de
E
.
tempie e encerque las maysows
la parolla plac dei'ant tota la
rolla de dio creyssia
bertie«c e de
li
del sant
e nicolau
,
si aq?/est
No?i es iast che uos abaj?douan la parolla de dio
.
e amenistrar a las taulas
bow testimoni plews .
Car
.
Acer
.
cessauaw per tuit
emperczo che
:
Mas
.
deciple e diserow
de la porolla
al
.
E non
.
Gar
.
de dio uos non
recowbatre a dio apostol e batu denuwcieron
layscroM lor
:
el es
E
.
Donca
.
aquiìh. iorn nu?«bre de deciples creisent ra2<rmur fo fait de
li
de
de Jesus
laissa lor si
iste
si
sia atroba
alegTa?2t al regarda?«e«t [192 v] del coJiselh
VI.
Enapres aqwest
.
qual consenliron a luy foroM degasta
li
poyre desila qwe per aue[n]tura uos non
non
qual que qual
dia de perfeciow e trastorne moti poble enapres
li
conseìh. o obra es
nwn-
esser alcu?i al qua! conseht'ic
si .
scr/ptz<ra e e»se»?p
f
coi -
amenero» luy al eoHselh e ordenero» fals testimoni li home no» cesa de parlar parollas de blestema encontra aq»est sa»t luoc e la ley Car nos au[ii]e» luy diczent q»c aquede nazareth destruyre aq»est luoc e mudare las costumas las qu(;\-> yes»s moyses liore a nos E tuit aq»ilb li q»al seya» al co»selh regardaHt e;\uy uigro» la facia de ìny euayma facia d angel Aq^«estas cosas son ellas enaysi VII. Mas lo prj'nci de li prej^re dis homes frayres e payres auue Lo dio de gloria apLo q»al dis [193 v] prwmieraparec al nostre payre Abraham cu/» el fos e» mesopotamia e Eys de la toa terra e dis a luy menì qtie el demores e» Charram e uè» e» la terra la qual yo mostrarey a tu de la toa conoissencza Ado»ca issic de la terra de li caldey E ha&ite e» Charram E daq««ena»t rent raubiro» luy
,
e
q»al dissessa» aq«est
!
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
:
,
.
:
,
.
Nuovo Testamento
Il
.
valdese.
141
payre de luy niort traporte luy en aqwesta terra en la qua] uos abita E non done a luy liereta en ley non pura vii pas de pe . Mas promes donar ley a luy en possessiore e al semecz de hti/ enapres luy Mas cnm el non agues filli E dio pa^le a luy qiie lo semecz de hit/ fora abilo
ara
.
,
.
.
en terra stragua
taci
malament per 40
lor
dls lo
seguor
luoc
E doue
.
.
ancz
melerà» lor a
ilh sot
la
seruetu e tratarew
E
yo iuiarey la gent a la qttal ilh auren serui enapres aq««estas cosas yssirew e me seruirew en aqwest
E
.
a l??y lo testameli! de circu^cisio?»
e cj>c«?«cisic luy
a
docze patr/arcba
li
que
e
:
'
1 ,
oyte?i iorn
e
.
E
enaysi cngenre Isaac
en^enre Jacob
e Isaac
:
e
patr^'archa en[194 r]aidia«t Joseph
li
Jacob ewgenre uenderon luy e
E dio era con luy e deyliore luy de totas las triE doue a luy gracia e sap/e?2.cia al regardame?it de Pharaon rey d-egit E ordene luy gouernador sobre lo egipt e sobre tota la inayso« de luy Mas fam uenc en tota la terra de egipt e de Chanaam e i^rawt tr^bulacion e li nostre payre non trobant ma«iars Mas cnm Jacob mena en
lo
egipt
bulaciojis de luì/
.
:
.
.
.
:
.
agues auui fromewt esser uewdu en egipt
E
:
trames prwmierament
li
nostre
conegu de li seo frayre E lo liguage de luy fo manifesta a Pharao» Mas Joseph tramcte/it appelle Jacob lo seo payre armas E Jacob desewde 75 e tota la soa conoyseracza en en egipt e y muric luy e li nostre payre E foron traporta en Sychem e foroJi paysa * al sepulcre lo qtial Abraham cumpre de precz d arg[e]nt de li filli de Eraor filli de Sychem Mas cnm lo temp de la promessio?* se payre
.
a la segonda uecz Joseph fo
.
.
.
.
.
,
.
:
.
apropie la qtial dio auia iura a
Abraham
en Egipt entro que autre rey se [194 sia
lo
:
v] Icue
poble creyse e miiltipUqìie
en egipt lo qual noti couois-
Joseph E aqwest enganawt lo nostre lignage afflagelic ilh depausessan li lor enfant e qu-ilh non uisq^essan
li
.
que
nostre payre
En
aquel mee fo agradiuol a dio seywe temp n&sque Moyses lo qnal fo nuri per trey mes en la mayson del seo payre Mas nquest essewt ista pausa fora la .
:
,
.
tota la sap^ewcia de
eti
Mas cum :
seo frayre
li
uenge luy
fria 1 eniuria
man
li
egipciaw
E
:
en
si
.
.
E
E
filh
ferie
.
de Israel
.
E cum
Lo egipcian
pensaua que
donerà a lor salu
.
Mas
li
ilh
filh
.
E Moyses
:
e fé
el
:
monte
a luy
al seo
1
un
seo frayre entetiAessan que dio per la soa
a
1
autre
.
.
Mas
lo
Mas
iorn enseguent .
liomes uos
aq«/el qtte faczia eniuria
.
Invece
.
di
40,
stava
mano che
iia
prima quatre cens, parole che paion cancellate vergato
il
ms.
prima vista si legge cosi; tuttavia non tamente che dell' 2/ si sia voluto fare un u. ^
.
cor qwe
agues uist vn sufrent eniu-
non entenderon
.
dalla stessa
A
perqne noye uos
al
proyme refude luy diczent Qual ordene tu pr/nci [19S r] e iuge Bonca me uoles tu aucire enayma tu auci(;ies yer 1 egiptian
sobre nos
'
,
ensegna
ueniancza a luy lo qual su-
apparec a lor tenczonant e reconciliaua lor en paz diczent se frayres
fo
era poderos en parollas e en obras
temp de quaranta ang fossa compii
lo
el uesiles
ria
,
de Pharao?^ pres luy e nuric luy a
filha
si
potrebbe escludere assolu-
142
Salvioiii,
Mas Moyses
aq?/esta parolla
fugic -per
apparcc a luy
E
.
stra«gier en la terra de
fo fait
duy fìlli E compii quara?jta aug L angcl mont de siua en flama de fuoc en 1 agole^cier
Mecìia?i al q?/«l luoc e«ge[n]re al desert del
:
.
.
Moyses ueseut la uesion se mereuilhe E luy apropiant que el regarla uoacz del segnor fo fayta a luy diczejjt Yo soy lo dio de li teo des payre dio de Abraham e dio de isaac e dio de Jacob Mas Moyses fo fait Mrts
.
.
:
.
non ausaua regardar
teraeros e
me?ilas de
teo pe
li
.
Gar
menl de en egipt
li
Aq^/est Moyses lo qiial
e ìuge sobre de nos 1
poble lo qiiaì es en egipt
desendu per
lor e soy ,
.
eìi 1
desliorar
E
.
.
Desila las caucza-
,
e auuic
40
.
ancz
.
.
e??gema-
Qual ordene tu prmci reymador cun la man de Aq«<est foramene lor faczewt .
aq?<est pr/nci e
agolejicier
.
:
mereai[193 y](ui)lhas e gra«z ewseguas en la terra de egit e e al desert per
Yo ue-
.
1
ara uen e yo trametrcy tu
au nega dizewt
illi
Dio trames
aparec a luy
a??gel lo qtial
seguor dis a h/y
lo
luoc al qtiaì tu sies es terra santa
lo
meo
sent uic l-afletio?i del
Mas
.
Aq?<est es Moyses lo qital dis a
li
mar
al
ros
d Israel
fìlh
,
.
Dio rexucitare a uos propheta de li uos^re frayre e auuire luy enay/na mi Aq?/est es lo qnal fo en la gleysa al desert cuw 1 angel lo qual par,
.
laua a luy
al
mont
de siuay
,
la parollas de ulta per las uos
obedir a
.
Aaron
Mas refuderon .
Fay a nos
luy
dios
:
li
e
e
cm*
li
an
ìiostre frayre
li
donar
qual
al
:
li
en
co?itraria
:
qua! a receopu
lo
nostre payre non uolgro;/
en Egipt diczent C«r aq^est Moyses lo
lor cor
li
qua! annon derawt nos
.
qual foramene nos de la terra de Egipt nos non sahen qnal cosa de luy
.
E
feron uedel en aquilh dia
:
alegrauan en las obrns de las lors mans seruir a la caualaria del cel
maysow de
Israel
ancz al desert dio Rawfa
:
Bonca non
.
E
.
:
receopes lo
euayma
e ufrigrow
Mas
.
dio
ostias
mi ostias tabernacle de Moloch
feguras las q«als uos [196
r]
fait
sia
idola
de
,
propheifa
li
e sacrificis per
a
aue
1
fait
e se
cunuertic e liore lor
li
es script al libre
ufries tu
a
,
e
.
.
40
.
estela del nostre
1
per las adorar
:
E yo
uos
Lo tabernacle del testimojù a ista cnn lì nostre payre al desert enayma dio a ordena parlant a Moyses que el faczes luy Lo qual H nostre payre receoprow segont la forma la qual el auia uist e dintremenero/i cnn Josue en la possessio?* de li gentil li qual dio refude de la facia de li nostre payre entra ^ a li iorn de Dauid Lo q?/al atrobe grada derant dio E demando qne el trobes vn tabernacle al dio de Jacob Mas salamon. edifiqne a luy mayson Mas 1 autisime non abita en cosas faitas de la man enaynia el dis per lo propheta Lo cel es a mi seti e la terra es scamel de li meo pee dis lo seQual mnyson me edificare uos gnor qual es lo luoc del meo repaus Bonca la mia man non fé totas aq?/estas cosas de dura ceruis e de cor non cireoncis e d aurellias vos contrastes totauia al sant sperit enayma li uos^re payre enaysi uos Qual de li propheta non perseguero7i li nostre payre E ociseron lor aquilh. li qnal derant anonciauan 1 auenament d aqnest [196 v] iust del qnal uos traporfarey en babelonia
.
:
.
,
•
.
.
.
:
.
.
.
.
:
.
^
:
,
:
L' -a pare sia stato ritoccato, per frai'ne
un
-o.
.
Nuovo Testamento
Il
ara aue ista treytors e homecidiers
(lename«t de
augel
li
eran scarda en
lor cor
li
stcue fosa plen
non
e
:
e stregnian
:
qnal
gardes
la
sant sperit
del
li
:
Mas
.
E
.
las lo?'S aurelhas
coììtra luy
E
.
pausero?? las
dis
or-
1
auue«t aq«estas cosas
ilh
Ueuos yo ney
.
de dio
Mas
.
.
Mas
cimi
cel vbret [-eri?]
li
ilh crida»t
iosta
lapìdauaw luy
.
pe d nn ioucHcel
li
en auta
d un corage en-
e ue«gro?^ embriuame/?t
:
gitero?? luy fora la cita e
lo/-s uestiraejitas
per
la ley
àencz encontra luy
las
e lo filh de la iiergeua istawt de las dreytas
uouc estopaua??
143
rcceopu
aiie
rega;'dant al cel uic la gloria de dio e
,
Jesus istawt de las dreytas de dio
valdese.
E
li
teslinio?ii
de-
q?ml era appella
lo
seguo?* Jesus reeep lo meo E lapidauan steue appellawt e diczent E cum el agues mes li ienolh en te?Ta el cride en gra??t uoucz diczent segno?* pej-dona a lor aquest peca E cum el agues dit ayczo
Saul
.
.
sperit
.
.
ci
.
dormic YIII. Et Saul era
cu??sentent a
la
niort de luy
.
M«.? graj?t persecu-
tiow fo fayta en aquilh iorn en la gle[197 r]ysa la qiial e tuit foro» spars per las regiows de Judea e de
Mas liomcs temeros cureron Saul
steue
dicant la pa?*olla
uouz issian
.
.
Mas
.
.
moti d .
apostol
:
aq?«"ih
Mas moti
dera?it e??cantador
en
li
:
auuent e uese??t
q?ml auian
ewsegnas las qual
las
cita e?iganant la
la
.
Donca gvant goy
Mas vn home per noni Simont
.
la
qtial
gent de Samaria dicze?jt
escotauan del menor ewtro
alcu?i gr&nt al qwal tuit
el
socz sperit crida«t en grani
li
paralisinos e czops era?* sana
en aq?fella citta
fo fait
li
horaes e fe??nas
tira??!
.
las q?mls eraw ditas de phelip Cfflr
stier
fero» grant plaint sob?*e luy
Donca a(x?//lh li q?/«l era?? spars trapassanan preMas Phelip desendent en la cita de sanmaria de dio Christ Mas las co???pagnias emtendia?? ew aqwellas cosas
predicaua?t a lor
.
E
per las niayso?2s e
degii stana la gleysa intrajit
lioraua lor en garda
faczia
:
era en Jevusalem
Sanmaria
al
maior
era ista esser
si
dicze??t aqwest
Mas ilh ate??dia?j a luy emagues gita de pe?isa [197 v] per moti tcrap per li seo art d-e??ca?2tame??cz Mas cum ilh aguesaw cresu a Phelip predicant del regue de dio ho??zmes e fennas eraw bateia al nom de yesus x^'ist Adowea el es la uertu de dio la qnal es appella gra?it
perczo
q?<e el
.
:
li
.
:
.
mesei/me
sirao??t crese
.
E
cu??» el
fos
nesevit las e??scgnas e las grant uertuc
se mereuilhaua
auui
e Joha?j
.
Mas
Li qual
.
cnm
ceopessa?» lo sant sperit
Mas
ilh fossa?» .
Cwr
:
e
lo sant spe?*it fosa
ci
nom
era?» soIame?jt bateia al
ma?ts sobre lor
sente
apostol
cu??j li
Samaria agues receopu
q?;e
li
hatela se aiostaua
a lor pecunia dizewt
I
.
Acer
que eran faytas el era stabusi e qnal eran en ierusalem aguessa?i :
la parolla de dio
trameserow
;
a lor
peyre
ucwgu aurero?z per lor afin qti-i\h reno» era ewcara uengu en alcun de lor ,
.
del segnor Jesus
recebian lo saut sperit
dona per
Phelip
a
.
e?)?pausarae?it
Donna
a
Mas de
.
cu??i
las
Ado??ca pausaua?» las simo?it agues uist q?/e
mans de
mi aqwesta poesia
lì
appostol pre-
que sobre qnal qne qnal yo pausarey las mias ma??s recepia lo sant spe?*it Mas pej're dis a h/y La toa pecunia sia cun tu en perdicion Car tu as pc??[198 r]sa possessir lo do?j de dio per pecunia Part ni sort no?» sia a tu en aqnesta .
:
afin
.
.
.
.
parolla
.
Car
lo
tco
cor no??
cs
drcit
dera??t dio
.
Donca
fay pen?Yencia
144 (I
Salvioiii,
aq?/esta toa fellonia
e prega dio
:
si
auoilura aqMesta cogitaciow del
-per
Gar yo uey tu esser en fel d amarecza e en liam Mas simont responient dis Uos prega per mi a dio que de cneq?«'ta Acer alcuwa d aq?/estas cosas las qiiaìs uos dises non uegnaw sobre mi cum ilh agron testinioneia e per la prerolla del segnor retornaua» en lerwMas 1 angel del e predicaua» en motas regiows de li Samaritan saìem Leua e nay coltra lo mey iorn a la uia la segnor parie a Phelip dizewt qìial desent de icvnsalem. en Gazam aq?<esta es deserta E leuawt ane E ueuos vn home etiopieMC castra poderos de la reyna de Cawdacia de li perdona a tu
(co cor sia
.
.
.
.
.
,
.
.
Etiopiene
qual era sobre totas las riq?/eczas de ley
lo
,
aurar en ienisalem
prophe^a
E
.
:
.
.
era ue/?gu per
:
sen retornaua sesewt sobre lo seo care
e legia
:
Esaya
eperit dis a phelip acoyta te e aiosta te a aqwest care
1
phelip corent auuic luy lege^t Esaya propheta
E
.
sas q?/e tu e^tcndas aq?/ellas cosas que tu legises
Lo qua\
.
dis
.
Mas
.
.
Pew-
En
qMal
[198 v] dis a luy
maniera pois ewtendre E pregne Phelip si alcun non las demostra a mi qii-el mostres Mas lo luos ^ de 1 escr/pe qn-el montes e seses cun ]^iy .
:
.
:
e ocision enayma fea non ubere la soa bocca enayma 1 agnel derant lo tondent si sencza uouz Lo ludici de luy fo leua eìt, la soa humilita Qual recontare la generacion de hiy Gar la ulta de luy sare tonta de la terra Mas lo castra respon-
qnal
la
t?/ra
aqnest
legia era
el
El
.
amena a
fo
:
.
.
.
.
dent dis a Phelip
alcun autre
Yo
.
prego del qnal
te
Mas Phelip ubrent
.
scr^ptMra prediqne a luy Jesus
nengron a vna ayga bateia
E
.
E Phelip
la soa bocca
dis a luy
desenderon
e
:
.
Mas cum
e trapassant
IX.
seguor
d aqncsta uida
espirant encara de menaczas s
apropie al prenci de
,
homes
uiage s-endeuenc qne
e fennas
cum
el
si
tu
.
Mas
.
'
Saul Saul perqne
Il
lo
-s si
segnor dis
.
li
autre en
1
1
fo atroba
E
ayga
monta de 1 ayga non uic luy plns en Azoto
:
.
:
amenes
e de occision encuntra
.
E
li
preyre e demande epistolas de
li
afin
:
que
si
.
atrobes alcuns
el
en iernsalem
lia
apropies de damasco
s
subitament del cel encerq^^e luy a
e
ilh fossan
Mas Phelip
.
per portar en Damasco a las sinagogas
ìinj
un
1
.
preàìque per totas las citas entro qn-el uengues en cesarla
Mas Saul
(leciple del
.
^^ ^^^^ de dio
•
e lo castra
:
sen anuaua alegrant per la soa uia
el
yesws x'"^^^
.
esperit del segnor [199 r] raubic Phelip
Mas
la uia ilh
.
creo qne
e batege luy
,
.
,
Yo
lo care fos pianta
Phelip e lo castra
annauan per
ilh
Uete ayga Cai deueda mi esser Si tu crecz de tot lo teo cor lo es couenent
.
.
o de
si
comme[n]czant d aquesta
e
:
E dementre que
.
castra dis
lo
e
responde e dis a In^
el
comande qwe 1
:
propheta di ayczo de
lo
.
E
E cum
el fa^es
lucz resplandic
cagent en terra auuic uoucz diczent
me
persegues
Yo
soy Jesus lo qnal tu persegues
legge assai chiaro, benché
.
Lo qnal
si sia
dis
.
segnor qui
voluto abradere.
.
Dur
È
sies
es a tu
evidente a
ogni modo, che va letto luoc. ^
Dinanzi
ìiisa.
all'
-a è veramente uno sgorbio, che permetterebbe di leggere
Forse una lettera cancellata, e saremmo
a
tiia.
Nuovo Testamento
Il
trayre
coìitra
l
agulhon
qwe yo facza
iioles
E
.
E
.
tremewt e stabusewt dis
segnor dis a luy
lo
a tu qual cosa couewta a tu far
(lit
145
valdese.
luy eraw con luy tuit stabusi
Mas
.
li
Acer auuent
.
Leua e homes
.
la
segnor qual cosa
.
intra
en
sare
la cita e
qna\ acumpagnauaw
li
uoucz [199
v] e
non uesent
Mas saul leue de la terra e ubert li olh non uic alcuna cosa E meneron luy per las nians dintrenieneron luy en damasco E era aqui per tres iorns non iiesent e non mange ni bec Mas vn deciple per nom ananias Mas lo segnor dis a luy en uesion annanias era en damasca E lo segnor dis a hiy Leua e uay al bore Mas el dis segnor uete me E qner en la mayson de inda vn per nom Saul lo q?ml es appella dreit E el uic per uesion home per nom AnaCar uete el aura ile Tharsia nias intrant a luy e pausant a luy las mans qne el recepia la uesta Mas •dlcnn
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
ananias res^oude a hiy qnanti mal el a
prmci de io
segnor yo auuic per moti parlar d aqnest
.
preyre de ligar
li
segnor dis a luy uay
li
aq?<est es a
E
.
mi
home
aqwest ha poesta de
qual appella» lo teo
tuit aquiìh. li
Car
.
meo nom derant
porte lo
sant en ierwsalem
fait a li teo
nom
.
vaissel d-eylection aczo qu-el
rey e las gencz
e
,
ha
li
filh
de Israel
.
Car
meo nom luy las mans
yo demostrarey a luy q?/antas cosas couenta luy sufrir per lo [200 dis
E Ananias anne
r]
.
E empausant
a
.
:
Saul frayre lo segnor Jesus lo qnal aparec a tu en la uia per la
.
qual tu uenias trames mi a tu sperit
E
.
la uista
forta
iorn
E
.
leuant fo bateia fo
E uiazament
de dio
.
non
V)onca
iudio
li li
li
E cum
.
deciple
el
sias
tuit
aqnilh
agues receopu
nom li
.
:
e receop
ma?2iar fo con-
qual eran en damasca per alqMonti
li
')^rist
Car aqnest es
.
qual cuwbatia en iernsalem aquilh
E Acer Mas
.
qnal
li
uenc czay enayc-o qtie el amene lor maiorment e confondia
el
.
preyre
lo
qnal auuian luy s-estabusian e difian
li
es aqwest aqnel lo
prmci de
repieni del sant
enayma escalhas
olh de luy
li
intre en las sinagogas e prediqne
Mas
appellauaw aqwest liacz a
cnn
qne tu ueyas e
afin
:
uiaczament cagiron de
Mas Saul
.
.
Hill
li
mayson
e intra en la
li
Mas
saul s-esforczaua
.
qual abitauan en damasca
:
affermant
Car aquesi
.
es
-^^rist
.
Mas cum moti iorn foron compii li iudio feron conselh qu-iìh aucisessan hty Mas li agait de lor foron fait conegu a Saul Mas ilh gardauan las portas per iorn e per noit qne ilh aucisessan luy Mas li deciple prenent Mas en la noit layseron luy per lo mur sot nietent en sporta [200 v] luy cum el fossa uewgu en Jernsalem s-eysayua aiostar se a li deciple E tuit temian luy non cresent qne el fos deciple Mas barnabas pres luy e amene :
.
.
.
.
,
.
.
luy a
li
apostol
:
e recointe a lor
en
q?<al
maniera agues
iust
[I.
uist] lo se-
gnor en la uia e car el parie a luy E en qnal maniera agues fait fidelment en damasca al nom de Jesus E era cun lor intrant e salhent en ierwsalem faczent fidelment al nom del segnor Acer el parlaua a las gencz desputaua cun li grec Mas ilh q««erian aucire luy La qnal cosa cum li frayre aguessan Acer conegu ameneroH luy de noit en cesarla e layseron luy en Tharsia .
.
:
.
.
.
.
la
gleysa auia pacz per tota iudea
annant en la temor del segnor sperit
.
Mas
fo fait
Archivio glottol.
,
,
e Galilea
,
e era replenia
e
Samaria
:
e
era editìca
de la consolacion del sant tuit el uenc a li sant
àementre que peyre trapasses per
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
10
14G li
Salvioiii,
en Lydia
qiiaì abitaua^J
iaczcwt al Icyt per
Vili
.
Mas
.
an?
.
airobc nqui
ci ,
qna\ [201
lo
home per
vii
r]
iioiirEueas
era paralitic
E peyre
.
:
dis
Lena e stent tu meseyme hahUauan en Lydia e en Mas una decipla per li qnal ioron conuerti al segno»' Sarona uigro?i luy Aq?/esta era noni Tliahita la quaì e/itrepctra es dita Dorca fo en iopia Mas fo fait en piena de bonas obras e de altnonas las qi*«ls ilh faczia La qual cum ilh 1 agro« lauaa ilh aquilh dia que ilh enfermes e niures a hiy
E
Eneas
.
lo
seguor
yesiis ^r^'s^ sane tu
niaczament
el se leue
E
.
.
:
aq?^«lli li qiial
luit
.
:
.
.
:
pauserò^ loy
al solier
.
Mas cum
.
Lidia fossa pres de iopia
deciple auuewt
ii
pregant en ley tramesero» a liiy day home Mas peyre leuawt e uenc cum lor greo nenir entro a nos
que peyre
fos
,
fesa ueJigu meneron. luy al solier plora?it
demostraua» a luy
e
:
faczia a lor
Mas apres
.
q?/e
E
.
mes
fora
.
Peyre pause
e se
E
ilh
la
man
E cum ilh agues uist peyre E cum el agues apclla li sant
dreyce ley
ley uiua
gnor
.
seo olh
li
.
Mas ayczo
.
Mas
fo fait
lo cors
:
e dis
Th abita sesie
.
el
seo ge-
li
leua
E
[201 v]
.
doue a ley ueuas deraostre
.
las
e
.
el
conegu per tota Jopia e moti creserow al sedemores moti ioni en Jopia enapres \n simo»t
fo fait
que
el
uestimentas las qtials dorca
las gonellas e las kiit forore
uoute e?uier
E cuw
.
totas las ueuas isterojz encerqwe luy
nolh en terra e aure ubere
Nojì te sia
.
:
.
:
coyratier
Mas un home era
X.
pagnia la
eìi
es dita ytalia
q^iiaì
Cesarla per nora corneli centurioni de la cuhì-
home
poble
e
:
con tota la soa
teme?it dio
religios e
maysoji facze?it raotas almonas al
pregant dio contuniament
.
Aqwest uic en uesiow euayma en la nouena bora del iorn 1 angel del segnor intrant a luìj e dicze«t a luy Corneli Mas el regardawt luy costreiL .
.
per temor dis
segnor qtial sies
.
Mas
.
el dis a
luy
Las toas oracions e
.
mowterow en recordancza al regardame?ìt de dio E ar-a tramet homes en Jopia e appella vn Simont lo q?/rtl es sobre noma peyre Aq«<est alberia enapres \n simowt coy[202 rjratier la maysow del quaì es iosta lo mar Aqwest dire a tu quaì cosa couenta a tu far E cum 1 angel toas almonas
las
.
:
.
.
lo
.
q?ml parlaua a luy se fossa departi
caualier tement lo segnor d
el appello
q?;al
aq?//lli li
li
duy de
obediaji
aguessa recu(n)iuta totas cosas trames lor en iopia lor faczent uiage e apropiant a la cita
que
Mas cel
A
seo domestis e qtiaì
li
Mas en
1
cum
el
autre iorn
Peyre monte en las sobeyraneczas
E cum
el fameges uolc maniar sobremontament de pensa cagic sobre luy E uic lo ubert e vn uaysel desmontant enayma grant linczol de catre cautons
el ores encerq^ie
bora
la seysena
.
.
lor apparelhawt
.
sotmes del cel en terra
al
quaì ermi totas las cadrepedias e
la terra e las uolatilhas del cel
leua auci e mania
Mas peyre
.
.
E uouz
dis
dis a ìuy
Mas ayczo al cel .
.
.
Tu non fo fait
E cum
Ueuos
li
dires
non mund
per trey uecz
.
li
.
E
si
la
las ratilias de
peyre Car vnca non manuouz dereco la segonda uecz'
fayta a luy diczent sia
.
.
aq?/ellas cosas las q?/als dio purifiqne
[202 v]
peyre penses entro
home
fo
segnor non
.
gey alcuna cosa socza e non munda
uist
:
.
.
li
E
lo uaysel fo
.
uiaczament receopu
qnal fosa la uesion la qnal
qnal eran frames de Corneli q?/erent
al
el
auia
mayson de
Nuovo Testamento
Il
mont
lo quaì es sobre
ilh
.
uesion
e dubita??t e?2cara de la
Bonca lena
valdese.
E cum agro» noma peyre agues aquì
Simo??t istero» a la porta
espent
1
:
-147
appella demandauajj se
dis a luy
Si-
Mos peyre pensant Uete tres homes que-
albero
.
.
uay cu« lor non dubita??t alcuna cosa
Car Ueuos yo aq?/el lo quaì uos dema??da Quaì es la cayson per la qual uos uengues Li qiial diseron a hiy Co?'ueli Centurio» home iust e teraent dio e auent hon testimowi de tota la gent de li iudio a rcceopu respos del sant angel appellar tu en la soa maysow e auuir parollas de tu Donca peyre di«tremenaMt receop lor en I albe[r]c Mrts Io segoni dia se Icue e awne con lor e alq?mnti de li frayre de Jopia acompagnero» luy M«s en I autre dia iutre rent tu
.
Yo trames
lor
e desent
E peyre
.
e
:
dese?ìde a
home
li
e dis
.
.
.
.
.
:
.
.
.
Cesayia
e».
amie
liar
cage?2t a
E
.
fo fait
pe de
li
]«/«/
Corneli speytaua lor e appelle
cu???,
peyre fosa iwtra
adore ìuy
home enayma
yo mesey;He soy li
Mas
[203 r]
.
Mas peyre lene luy
.
tu
qtiaì se era?i aiosta e dis a lor
home
.
.
li
seo cosin e fanii-
Corneli con^rffcoroc a luy
.
E
.
Car E parlawt iwtre con luy e atrobe moti Uos sabe coma ayczo es cosa abominiuol diczent
.
Leuate
.
I estragna geueraciore Mas dio non moni Emperczo yo appella de uos uinc se?icza dubitancza Donca yo demando uos per la' quaì cosa appelles mi E Corneli dis Encuey es lo quart ioni entro eu aq?6esta hora e ueuos home iste en la mia maysow faczent oraciow a la nouena hora
a
iudio esser aiosta o se apropiar a
demostre a mi non dire
alcuni
home
.
socz o
.
.
.
.
:
derant mi en ucstirae??ta bianca e dis
almonas son recordas
e las toas
al
Corneli la toa oracion es exauezia
.
Donca tramet en regardament de dio noma peyre Aqwest alberìa en la .
Jopia e appella simowt Io quaì es sobre
mayson de simo«t uiaczament
e tu
.
.
coyratier [203 v] iosta lo
uenent as ben
fait
mar
Donca nos
.
Donca yo trames
.
a tu
tuit sen present al teo re-
gardament per auuir totas las cosas qnaì qne(l) quaìs son comandas a tu del segueor Mas Peyre ubrent la soa bocca dis Yo prouey en uerita Car dio non es recebador de presonas Mas aqueì lo quaì tem dio e obra .
.
.
.
iusticia es
receopu de ìuy en tota gent
sabe la parolla la qnal fo lo
baptisme
Dio a trames la soa parolla a
.
.
.
quaì Johan prediq«<e coma dio a oint del sant sperit e de
lo
ucrtu Jesus de Nazaret lo quaì trapasse hen faczent e sanant tuit [I.
apremi] del diauol
Q»ar dio era
.
las cosas las qwals el a fait
quaì ilh an aucit sospendent luy esser
fait
dena [204
r]
el Eesuscite
Car mort
ci .
cun luy
en la region de al
leng
.
de
li
tuit
li
mort
.
li
E
.
li
aprenui
nos sen testimoni de totas iudio e de Jer«<salem
li
.
Lo
Dio resuscito luy Io ier^ ioni e dono
manifest non a tot lo poble
de dio a nos
mescyme
E
li
Uos Aqwest es segnor de tuit fayla per tota Judea comencjant de gallica enapres
de Israel anunciant per yesus y^rist
filh
.
Mas
a
li
testimoni derant or-
qnal mangeu e beguen con ìuy enapres quc
E comande
a nos predicar al poble e testimoniiar
es aqwel Io qnal es ordena de dio iugc de
prophe^a dona»j testimoni a aqttest
creyrcn en luy recebren rcmession de
li
lor
:
qnc
tuit
peca per Io
li
uio e de
aqn/lh
nom
li
.
li
qnal
de ìuy
.
lo sant sperit cagic sobre tuit Peyre encara parlant aqwestas parollas aqnilh li qnal auuian la parolla E li fidel de la c*rcuncision li qnal eran :
.
i
48
Salvioni,
iiewgu cun Peyre s-estabusiro?i
Gar
la grada, del sant sperit fos sparsa ew auuian lor parlar per le?igas e magnificauaw dio Ado?tca Peyre respouàeni dis Bonca quaì pò deuedar ayga qiie aqzn'sti li
Ins
uacious
Car
.
.
illi
.
.
E comande lor Adowca pregauaw luy qw-el permases
qual recebow lo sawt sperit enayma nos non sian bateia
uom
de jesus x^^^^ cu»i lor per alqimnti iorn
esser bateia al
XI.
Mas
apostol e
li
frayre
li
•
eraw
q?/«l
li
e?»
iudea auuiron
E cum peyre
receopessan la p^rolla de dio .[204 v]
.
fos
qiie
li
gentil
monta en ierwsalem
qual eraw de la circuncisiow deputauan incontra luy digent Per Mas peyre coque iiitries a li home hauent prepucì e mangies cun lor menczant desponia a lor per orde digent Yo ero orant en la cita de iopia aqw^'lh. li
.
.
:
.
e» sobremontawent de pensa vn uaisel enayma liuczol de
e uic uesion
cantou desendent esser sosmes del cel
gardant pensauo
:
cosa sacza la
socza]
[1.
uoucz res^onde
dio a
monda
la
al
la terra e las
Mas yo auuic vna uouq diczent a mi mania Mas yo dis Car alcuna segnor non sia Mas e no/i monda non intre vuca en la mia bocca .
.
.
.
.
.
segonda uecz del cel diczent
Mas ayczo
.
dereco receopuas
.
Al qua\ re-
.
qnadrnpedias e las bestias de
e yo uic las
ratilias e las uolatillias del cel
peyre leua e oci e
uenc entro a mi
e
:
4
.
fo fait
cel
per tres uecz
E ueuos
.
.
E
homes
tres
.
Non
dires socz czo qne
totas aqnestas cosas foron
isteron uiaczament en la
la qnal yo ero trames a mi de Cesarla E 1 esperit dis a mi qwe yo annes cun lor non dubitant [205 r] alcuna cosa Mas aqn/sti seis frayres uengron cun mi e iutren en la mayson d aqnel home E el re-
mayson en
.
.
:
.
conte a nos en qnal maniera e diczent a si
nona peyre
,
el
liaguessa uist
Tramet en Yopia
.
lo
1
e appella
:
angel istant en la soa mayson
vn Simont
,
qnal es sobre
lo
qnal parlare a tu parollas per las qnals tu sares salua tu
mayson Mas qnant yo ac comencza de parlar lo sant sperit E yo me recordey de cagic sobre lor enaywa en nos del comenczament Acer Johan batege en ayga Mas uos la parolla la qnal lo segnor dis sare bateia en sant sperit Bonca si dio donne a lor aq«<ella meseyjwa graYo qnal ero lo fia enaywia a nos li qnal cresen al segnor yesz«s ^/'/s/ Mas illx auuent aqnestas cosas taysiron e gloriqual pogues uedar a dio iiqweron dio dimeni Bonca dio donne peneYencia a las gent a ulta E aqnilh e tota la toa
.
.
.
.
.
.
.
.
,
li
qnal eran spars de la tribulacion la qnal era
ista fayta sot
Estone anne-
ron entro a Phenicia e en Cypre e en Antioca non parlant a alcun la paMas alquanti de lor eran homes Ciprienc [20S v] rolla si non a li sol iudio .
e Cirinienc
.
anunciauan
li
lo
q««l
cum
ilh fossan intra
segnor Jesus
.
E
la
uu?nbre de cresent eran conuerti
man
en Antioca parlauan a li grec e Mas moto cun lor
del segnor era
segnor
al
.
Mas
.
la parolla
peruenc a
aurelhas de la gleysa la q«*al era en iernsalem sobre aqnestas cosas
trameseron barnaba entro en antioca uista la gmcia. de dio se alegrauan
gnor en perpausament de cor sant sperit
.
E mota
.
Car
.
:
Lo qnal cum e
.
E
xiengu e hagues
amonestauan tuit permanir al sebon home e plen de fé e del Mas el anue en [1. aio-] al segnor
li
el era
cojnpagnia fo aiasta
Tharsia per cercar Saul
el fossa
las .
Lo q»al cu?»
.
el
hagues atroba
el
amene luy en
Nuovo Testamento
Il
Antioca
E conuerseron aqni
.
poble enaysi qne
Mas
per tot
valdese.
an en la
1
149
gley.sa e
ensognerow moti
deciple fossa?» p/'?auierament nona )(rìstians en Antioca . en aquilh ioni prophetas sobre nengnon de ier?<salem en Antioca E li
.
vn de
nom Agabus
lor per
leuawt demostraua per lo sant sperit grant fam a auenir ew tota la redondecza de las terras La qual fo fayta sot Claudi :
Mas
.
deciple pcrpauseroji vi)[206 rjehascuw trametre al
li
menestier a
li
en Judea enayma vnchascuw auia trametia la qtial cosa li uelh per la man de barnaba e de saul. XII. Mas en aqwel meseyme tenip ber ode lo rey trames poyssawgas per
hff&itaMt frayre
.
neis ilh fero?» trametewt a
afQagelir alqMrtnti de la gleysa
Mas uesent que la plagues a li iorn de li ayme Lo qual
E
.
Jaco lo frayre de 3ohan a glay
ocis
iudio perpause de penre pcyre
li
.
Mas erau
.
cani el 1 agues pres trames luy en career gardar a q?<atre qwaternas de caualiers Volent amenar luy al poble enapres la pasca Acer peyre era garda en la career Mas oracions .
E
.
liore Iny
.
.
era?» faytas
en
la gleysa
,
a
per luy sencza e?itrelaysa?»e??t
dio
Mas
.
cn»*
herode fos a amenar luy en aq?/ella mesey???a ??oit Peyre era dorme??t e?»tre duy caualier liga de doas cadenas e las gardas gardauaw la career dera?it E ueuos 1 angel del segnor fo preseci e Inme respla?idic en 1 abi1 US ,
.
,
tacol de la career
uiaczame?zt
.
E
las
dis a luy dera?it dis a luy
e
raesey??2a
eeng
e de tota
uer ezo que era
.
E
peyre retorna??t a lo seo
era?» aiosta e oraua?» issic a
ilh
el
.
cu??»
.
lo
Mas
.
E
Mas
E
iudio
.
r] lo
E
.
Mas
ella
1
us
:
.
frayre
.
E
torbacio?! no?» petita era e?»tre cu??»
sitio?»
li
awne
e?»
,
vna
el
:
e reco?»te
,
e dis
.
,
fìlha
per noni
ha
huberc porla
la
autre luoc
.
.
lor
Mas
agues atroba
coma?ide lor esser amena
a
buta?»t .
e?»
.
Mas
.
.
Mas q?ml
Anuwcia aqweslas
qnal cosa fossa 1
.
qual luoc moti
al :
Mas peyre persaueraua
herode hagues dema?»da luy e non
de las gardas
porta
ilh uigro?» hiij e s-estabusiron
caualier
1?/^
.
affermaua esser enaysi
de la career
issic
ella
de
pensant uenc en la mayso?»
la
cignaua a lor cur» la ma?» qu-i\h taysessa?»
Mas
porla
huberta a lor d
Yo say ara uerament mi de las mans de herode
us de
1
seo angel
ma?»iera lo segnor foramene luy li
ueser
intre corrent anu?»eiar q?/e peyre era
aguessa?» hubert
cosa ha Jaco e a
si
a??gel se departic
1
E
.
segue hnj
isse??t
la
quaì es sobre no?zna Mare
luy buta?»t
euaysi
fé
el
Mas pensaua
.
fo
mesey??ie dis
li
.
garda vtengron a
q?<al
.
E E
.
Lena
.
a??gel [206 v]
1
pois que ella eouoe la uouez de pej^re no?»
Czo es [207 ilh
La
.
die"ze?2t
Mas
.
me
a??gel
1
la sego?ida
angel e desliore
diserò» a ley tu forsenas
ilh diczia?»
Mas
ueser
per goy
la po?"ta
si
espeyta?ieza del poble de
1
per
fait
nengroìi en vn bore
isse?it
de Ilaria mayre de Johan
E
de peyre e siielhe luy
chaucza las toas ehauczas
te e
segnor trames
Rhode
lacz
cadenas cagiro?» de las maws de hiy
qtce fos
E
.
uiacza'we??t lo
lo
Mas trapassant la primiera e la q?/fll amenaua en la cipta
.
ferienea
Cfflr
ferie
Gereu??da a tu la toa uestime?ita e sec
.
non sabia
uesio?i
E
.
fait lo iorn
fait :
E desende
de peyre
faita
.
e?iq?«-
de iudea
e?»
demore aqui Mas el era yra a li Tyrienc e a li Sidonie?«e Mas ilh uewgrow a luy d un corage E amonesta blais lo qttal era sobre la ca??»b?'a del rey ilh dema?»dauan pacz emperczo que las regio?2S de lor Cesarla
:
e
,
.
.
:
150
Sai V ioni,
de
fossa?» uurias
liij'
Mas heroàe
,
ordcna
dicial al ioni
son de dio e non d lionics
non auia dojma
el
1
E
.
nestl de iiestime^ta real sesie al séti iu-
ha
e p«;-le
:
1
lor
Mas
.
onor a dio
degasta de
e
p«;-oIla del segno/- creysia e era moltiplica
en Jerwsalem
me?;eslie;' sen retoniero?»
nonna Marc XIII. Mas p/'oplietas
poble cr/daua
lo
Las uoucz
.
angel del segnor ferie luy uiaczaraewt
.
E
.
uerm morie Mas barnaba
p;"esero?i
[207
.
Car
.
Mas
v'\
la
e Saul compii lo
con lor Jolian
qual
lo
cs sobre
e??trc
en la gleysa la qual era en antioca
e dotors era?;
qual era ])arnaba e simont lo qual
li
Manaen
Girla e
amenestra?it al segnor e
Barnaba
appella nier e Lucius de
es
can herode tetrarclie deiunant Lo saut spc?'it dis
lo qual era nuri
.
Saul
e
a lor
Mas aquilh mi
.
Depa?'te a
.
cn 1 obra per la qual yo pres lor Ado?ica aquilh deiuna?2t ewpausant a lor las mans laysero» lor E ace?' ilh raeseyme tr»mes del sant sperit awueron en Selicia E d aqui nauegueroji en cipre E cum ilh fossaw uewgu cn Salamina predicauan la p«?'olla de dio en las sinagogas de li iudio Mas ilh auia?i Johan ai menestier E c\im ilh haguese Saul
e orant
.
e
,
.
.
.
.
san cercnnàa. tota
1
propheta Judio
fals
al
Serge Paul home saui la pff7'olla de dio lo
nom
fé
.
dis
.
.
isola entro a pa??pha
qual era
nom
ilh troberow
:
Bargio
Aqwest appelle Barnaba e Paul e desiraua auuir Mas [208 r] Elimas ejzcantador cont)-asta.a?L a lor Car .
:
.
de luy es e«t?'epetra enaysi quercìit trasto?-nar lo p?"oco?isul de la
Mas Saul
lo
qual es dit Paul repieni del sant sperit regardant en luy
plen de tot engan e de tota enequita.
.
qual era cure lo p?'Oconsul
lo
:
vn home encantador
diauol enemic de
filh del
,
E man del segnor sobre tu e tu s«res cec non uesent lo solelh entro a te/np E teuebras e scurita cagiron uiaczament sobre luy E cercundant qneria lo qual donues a luy la man Ado?Jca lo proconsul cum el hagues uist lo fait crese mereuilhant se de la doctrma del segnor E
tota iusticia
tu
:
non
cessas de trastornar las
uete ara la
dreytas nias del segnor
.
:
.
.
.
:
cum Paul
e aquilh
li
.
qual eran can luy haguessan uauega de Panpha uen-
gron en Pergeu de Panphilia Jerwsaleni intrarat
Mas
.
en la sinagoga en
leyczon de
ley e de
la
a lor diczint
.
di^e ho al pobZe
man
:
e dis
.
.
ilh trapassant li
.
ioni de
propheta
li
liomes frayres .
Mas Johan dep«rtent se de lor retorne en Pergen uengron en Antioca de Persia E
li
sostenc las costamas de lor al
gent en la terra de Canaam
E
:
el
Saul
filh
filh
de Jesse
home
.
:
auue
.
Lo
foramene lor de ley en aut b[r]acz
e
:
.
40
.
ancz
E
.
.
50
.
ang apres
Al qual
sego?«t lo
el
.
el lor
,
rey
40
.
:
e
ano
cor
:
lo
.
donne iuges el done a lor
.
donne testimoni diczent
meo
.
destruent set
departic a lor la terra de lor per heretage
E daqnienant demanderon
.
la
synagoga trameseron
qual teme dio
de Cis home del tr/p de Beniamin per
rexucite a lor Dauid lo rey
Dauid
li
desert per
apres ayczo enuiron quatre cent e
entro a Samuel p?-opheta
Mas enapres
nostre payre e exaute lo poble cu?n ilh
fossan cotiuador en la terra de Egipt
E
la
.
demostrant callament can la
leua?it e
liomes ysraeli tiene e aqui\h
dio del poble de ysrael eylegic
sesiron
alcuna p«rolla d amonestanga es en uos
si
Mas paul
[il08 v]
:
prmci de
li
:
sabba
li
E mogu .
Yo
luy
trobey
qnal fare totas las mias
go??t
Del semecz del qual dio amene
.
ewp/'omessio»
1
Nuovo Testamento
Il
,
iioluwtas
jesns
Johan predica^t derant
.
151
valdese. .
saluador de isr«el se-
.
de
la facia
aucnamevit de
1
luy lo liatisme de \)enilencìa en remessio?» de peca a tot lo poble de ysrfiel
.
3o]mn bagues compii lo seo cors diczia Yo non soy aq?/el lo qual uos pensa mi [209 r] esser M«s ueuos el uen enapres mi del qual yo nore homes frayres filh. soy degne desliar ias cauczamentas de li pe de h/ì/ de la generacio» de Abraliaw e aq?«lh lo [I. li] qual temon dio cn uos la p«?-olla d aq?/esta salu es tramessa a uos Car aqniih que \\ah\\&n en ,Ten<sa\em e li princi de luy mesconogrow aqwest e Ias uoucz de li propheta Ias qital sou legias per tuit li sabba iuiant luy e compliron E ilh non atrobant en luy alcuna cayson de mort demondero?* de pilat qu-ilh. auciessan luy E cnm
Mas
ciim
.
.
.
.
,
.
.
:
totas Ias cosas Ias qn«ls cran scr^plas de Ivi/ foron co;»plias
del leng
ioru
pauseron hiy
,
Lo qual
.
muni?nent
al
luy de galilea en Jernsalem ara
.
E uos anunciew
payre
Car dio
.
dio resucite luy de
depausant luy
mort
li
psalme
Li qual son testimoni de hiy al poble entro
.
en
Tu
.
nostre
li
meo
sies lo
mort
li
ia
li
ìiosfre
Enaywa encoy Mas
resucitant Jesus
fìlli
fìlh
non es Car yo donnarey
czo qw-el resucite luy de
lo tercz
qual monteron ensemp cun
li
a uos aq«<ella promession la qnal es fayta a
coH?plic aqnestas
es script al segont
Mas
.
per moti iorn d nquiìh
fo uist
:
yo engenrey tu
,
.
a retornar plns en corrupcion
.
Emperczo el dis a uos Ias santas e fidelas cosas de Dauid Emperczo di en autre luoc Tu non donares lo teo sant ueser corrupcion Car Dauid donnic en la soa generacion q?;flnt el hac amene[209 v]
.
.
.
.
stra a la uolunla
Mas aquel
de dio
,
e fo aiosta a
li
nostre payre e uic corrupcion
qual dio resucite non uic corruptio?»
lo
conegua cosa
a uos
sia
aqwest de tuit
.
de
peca
li
.
Donc«
.
homes frayres
o
Car remession de peca es anuncia a uos per qn«l uos non pogues esser iustifica en la ley
li
Mas tot aquel que ere en aq?/est sare iustifiea Bonca uea qne non sobrc uegna en uos czo qw-es dit en li proplie^a desprefiadors de Moyses
.
.
.
uea e uos mereuilha e sia spars Car yo obro obra en qnffll obra uos non creyre si alcun ho recontare a uos
li
.
,
la
nostre iorn
Mas
.
:
lor issient
pregauan qne al seguent sabba parlassan aqnestas parollas E cum Ias compagn/as fossun laissas moti de li iudio e de li strang seruent dio seguian Paul e Barnaba li qwffll pariant amonestauan lor q«-ilh pcrmasessan .
,
:
cn
la gr«c*a de dio
Mas
.
a auuir la parolla de dio
d-enuidia
re?npli
paul en
seguent sabba
[210
r]
Mas
li
be/t
pres tota la cipta
.
Adonca Paul
e
uertcn a
gentil
li
lume qwe tu
sias
.
Car
lo
1
eternai ulta
.
Ueuos
li
gentil
entro a la
fin
creseron eran deranl ordena a uita eterna
stas
,
e
li
tota la region
.
Mas
prznnier de la cipta
li .
iudio
.
Mas
.
:
.
La couencar uos re,
nos con-
Yo pausey terra Mas .
tu li
e quanti q?muti
la parolla de dio era
scomogron fennas
E ordcncron
nos
,
de la
gentil auuent s aiegrauan e glorilicauan la parolla de dio
festa per
Mas
.
segnor comande a nos enaysi
en salu de
aioste
quals eran ditas de
Barnaba diseron forment
taua a nos parlar prnniierament la parolla de dio a uos fudcs ley e iuies uos non degne de
s
iudio uesent Ias compagnias foron
e con^radicziaw a aq«<ellas cosas Ias
,
eniuriant
li
al
.
mani-
religiosas e hone-
persecucion incontra Paul e
152
Salvionl,
Barnaba
e giterou lor de las lors
,
pe cncontra
lor
aengron
e
:
fiiis
eìi ycoiiia
.
Mas
ilh scroleron la pois .de
.
E
decipte eraw repieni de goy e
li
lor
li
del sani sper'd
XIV. Mas
ew ycouia que ensemp
fo fait
en la sinagoga de
iwtressara
li
iudio e pa/'lessan a lor enaysi qiie grunt mautecza [210 vj de indio e de grec
ereserò^
Mas
.
a corrocz
li
iudio
li
cor de
quaì ioron non cresent snsciterow e scomogro/t
li
gentil encontra
li
moti teiup p«rlawt fidel/«e«t soa grac«a
de lor li
.
iudio
gentil e
gogna listre
e :
al
li
frayre
e donc que ensegnas e mereuilhas
:
Donca
.
dcmoreroji per
ilh
segnor donant testimom a
de
la p«rolla
la
fossaw faytas per las nia«is
Donca la mautecza de la cipta fo deuisa e acer alcuns eraw cuh Mas alcu?is con li apostol Mas cwn embn'uamewt fo fayt de li de li iudio cun li prmci de lor qu-ilh tormentessaw lor cun uer.
.
.
li
lapidessan
e en derben
.
E
entendent fugire
lor
^
e encerqtie tota la region
:
,
en la cipta de yconia cn e eran aqui predicant
.
scomogua en la doctrina de lor Mas paul e barnaba demorerow en Listres E un home de Listres e?iferm de pecz seya czop Aq?/est lo qtial \nqua non hauia chamina del uentre de la soa mayre Lo qual regardant en luy e uesent q«-el hagues fé auuic Paul pwrlant dis en grant uoug Lena dreit sobre li teo pe E el qti-el fos fait san Mas cum las cojnpagnias haguessalit sobre li seo pe [211 r] e chaminaua esleueron las lors uoug diczent en Icnga san uist czo que paul aula fait
E
tota la mautecza fo
.
.
.
,
.
.
:
.
.
:
Liconienca
.
Dios
barnaba Jupiter li
semblant a
preuer de Jupiter ,
lo
cam
li
home son desendu
.
Car
.
E
appellauan
el era
.
La qual cosa pois que trenqneron las lors uesti-
pob?e uolian sacrificar
li
apostol auuiron czo es paul e barnaba
mentas
a nos
guiador de la parolla Acer qual era derant la cipta ameuerovi tors e coronas
Mercure
e paul
:
derant las portas li
fait
compaguias
e issiron de dincz las
ilh
:
,
,
cr/dant e diczent
liomes per
,
Nos sen homes mortals serablant a uos anunciant a nos que facze ayczo che uos vos conuerta d aq«<estas cosas uanas a dio uiuent lo qnal a fait lo cel e la terra e lo mar e totas las cosas que son en lor lo) qual layse totas las geni intrar en las soas uias en las trapassas generacions E non .
:
,
:
.
layse al
si
meseyme sencza
testimoni en ben faczent en do/inant ploya del cel
temp portawt fruc vmplent
li
lor
cors de
maniar
e
d alegrecza
.
E en
diczewt aq2<estas cosas a pena [211 v] apacziana las co?npagnias qn-ilh sacriTiq2<essan a lor
.
M«s
e amonestas las co««pagnias cipta pensant luy esser
e intre en la cipta
.
non
alquanti iudio sobre uengrón de Antioca e ycouia ,
mort
E en
1
las qnals lapidant .
Mas
li
pani trayseron luy fora la
deciple cercundant luy
,
el
se leue
autre iorn anna cun barnaba en derbia
.
E
cu?n ilh haguessa?» predica en aquella cipta e haguessan ensegna moti sen
retorneron en
listres e
E
q«/-/lh
amonestant
^
stia
L' '-e'
da
se.
yconia e Antioca conforlant
persaueressan en
è così discosta
la fé
.
E
li
cor de
li
deciple
.
qne per niotas tribulacions
dalla lettera precedente, da poter parere
che
Nuovo Testamento
Il
nos couenta
iiitrar
regne de dio
al
preyres per totas las
gleysas
E
:
en pa??philia
E cum
.
.
ereserò?»
E
obra
1
cosas dio hagues fait cu?» lor
non sarà Mas fayta q?»e
Paul et Ba?'naba
stol
e
a
Paul
:
Mffs cu??» ilh fossa??
.
hagues hubert a
ge??til
li
e??segnaua?ì
frayre
li
Car
.
E
barnaba
li
autre mo?»tessa?» en Jernsaìem a
q?<eslio?»
e??co?»tra de lor
Donca
.
:
receopu de
foro?»
q«antas li
li
frayre
la gleysa e de
q?»al auia?»
li
fait cu?» lor
preyre ense???p
preyre
li
ge/»til
'Donca
.
:
illi
la secta de
coue?»la
Ca?-
.
de moyses
ley
li
apo-
gleysa
anu??cia?»t a lor
,
Mas alq?muti de
.
cren se leuero?» dicze?»t
circu[n]cis e gardar maio[r]me?»t la
li
la
fossaw ue?»gu en Jen?s«lera
cu??» ilh
apostol e de
li
aguessa
gra??t cosas dio
pharisio
Mas
.
.
ordenero?»
ame??a de
ilh
uos
si
fait salf
trapassaua?» per phenicia e Samaria reco??ta?»t la eo?«uersacio?? de e facziant goy a tuit
us de la
1
deciple
e
de
e alcuws
preyre per aq??esta
li
segnor en pergeii ilh dedont era?» ista liora
de Moyses uos no?» poyre esser
c/rcu??cis segont la ley gra?»t lewczo?» de
persia ue??grow
ilh reco??teror» a lor q??rtnt gra??t [212 r]
:
e q?<-el
,
deiunis ilh
cu?i
trapassa??!
qual ilh cowpliro?»
la
Mas ilh dcmorero?» louc te???p con li XV. Mas alcu??s dese??de??t de iudea
.
E
.
d aq?«' naueguero?» en antioca
ue?ìgu e haguessa?» aiosta la gleysa
fé
haguessa?i ordeiia a lor
ilh
ilh agro?» p«?'la la pa/'olla del
grada, de dio en
a la
E cwn
.
153
cu?» ilh liaguessa?i ora
coma?jdero?i lor al seguo/* al qnal
sendero?» en Ytalia
valdese.
li
lor esser
apostol e
li
per considerar d aq?<esta parolla Mas cum grant q?<estion fossa fayta peyre leuant dis a lor ho???es [212 v] frayres uos s aiostero?»
.
.
sabe
eylegic en uos de
q?»e dio
mia bocca la parolla de 1 a dona testi??»o?à dona/it a fere??cia
nos e lor
e??tre
ancia» iorn
li
p?«-ifica?»t
li
li
nostre payre no?» pogue?» portar
E
auuia?»
Barnaba
.
de
.
homes
li
per lor
ge?»til
frayres auue
mi
uesite pr?/mierament per recebre
de
deciple
li
cor
e no?» fey de-
,
Donca serque
.
Lo
nos ni li nos crese?» esser salua per la grae^'a li
.
Mas
.
q?/al
mautecza taysie
tota la
.
e Paul recu?»ta?»t q?<antas gra??cz e?»seguas e mc?*euilhas
dio haguessa fait a dice?»t
dio lo q?»al conois
cor de lor per fé
col
del nostre segnor yesiis yjist enay???a lor
E
E
.
lor lo sant sperit enay??ia a nos
tenta ara dio per pausar io sobre
per la
q?/e li ge??til auuiria?»
eua?;ge]i e creyria?»
li
E
.
.
pois qu-iìh taysero?»
Simont reconte en
nom
gentil poble al seo
prophe^a se concorda?» a aygo enay???a es scr/pt
Jaco responde
:
ma?jiera dio
qiiaì .
E
las parollas
Yo reto^narey
cnapres haq?»estas cosas e redifìcarey lo tabernacle de Uauid lo q»al cagic , e li
redifìcarey las ruynas de ìny e eyleuarey \uy
de
li
home reqweran
sare appella es
conegua a
q?^al
de
dis lo
.
liiy del
sou conuerti de
lo
segnor
.
E
tuit
.
:
segle li
.
que
afin
gentil sobre
segnor faczewt aqweslas cosas
.
[213
li
r]
quaì lo
li
Car
1
remane?it
meo
noui
obra del segnor
Per la q?»al cosa yo iuio repausar aq??»ih
gentil al segnor
las co??taminacio/(S de las ydolas e
gas e del saug
li
.
.
de
Mas
scr»re a lor
fo?'nicacio?»
Car Moyses ha en senglas
ciptas de
,
de
e li
plae a
las cosas suffo-
temp antic
predico?» \uy en las synagogas al q?ml luoc es legi per tuit
li
qnilh s-estegna?»
li
li
q?^al
Adonca de lor homes
sabba
.
li apostol e a li preyre cu?» tota la gleysa de eylegir e trametrc lor en Antioca cun Paul e Barnaba Juda lo qiiaì es sobre .
iU
Salvioui,
noHiia Barsaba e Silas
per las
de lor
nia?;s
lionics p?7"ncipals enire
,
Li apostol e
,
p?'eyre e
li
frayre
li
frayre
li
scrment pistola
:
,
salu a
li
frayre
en Autioca e en Siria e en Cilicia Gar uos hauen auui que alcu?ìs parti de nos vos an cowtorba per parollas trastorna«t las
de
gentil
li
uosfva an?«as
cnsemp
q«ml
li
A
.
so?»
.
qual uos non coma?ide«
li
homcs
e cylegir
e trametre
nostre carissi??<cs liowes
li
stre seguor yesus yjist
.
cosa de fais
barnaba
Donca nos tramete?»
a uos Juda e Sila
Li qual
.
per parolla aq2<ellas mesey?«as cosas
Gar
.
sa«t
al
si
.
dio sia
de las quaìs cosas
:
Donca
.
von de
la pistola
la cojisolation
co??solero?»
qual trameseron lor
li
Mas Juda sen
li
.
Mas
.
.
a
Mas Paul
s
alegre-
fossa prophe^a .
E
cuhi ilh li
permanir
Sila
A
.
la niautecza
ma?ida en pacz de
seiuble hon
la
e?zsegua?jt e predicant
:
Mas euapres moti
meseyme
co??fermero?» lor
e
,
E cum
.
haguessa» legi
ilh ilh
cu??»
foro?» reyre
illi
retorne sol en iernsalem
maseron en Antioca segnor
e Sila
frayre per plusors parollas
li
haguessa?» ista lay alcun temp
a lor
La qual cnm
.
Mas Juda
.
fo?'-
uos luesey/Jies uos garda uos fare ben
si
trames descejideron en Autioca
ilh
doneron
fo aiosta ilh
lo
a nos
spe?'it e
cosas sacr/fficas a las ydolas e del sang e de las cosas suffogas e de la nicacio?i
li
lo iiom del no-
non pausar a uos daqm'ena^it alcuna non nq«ellas cosas besogwmols Que uos vos stagna de las
hon
scuibla
la plac a iios aiostar
qual liorero?» las lors armas per
ilh mesey??ie uos reco?jtareri
ha
Banca
.
a uos [:213 v] cu?* paul e
li
frayre a.qui
.
e Ba?"naba [214 r] per-
con moti autre la parolla del
iorn Paul dis a Barnaba
.
Reto?'nen e uesite?»
frayre per totas las ciptas en las qnals nos aue?i predica la parolla del
segnor si
:
deuer penre luy
cun
cn
1
depa?*tessan
1
lor
el
Car
.
obra
nonna Marc
,
el se fos
Mas
.
un de
paul eylegic Sila
E
Mas Barnaba uolia Mas paul pregaua luy
en qua] maniera ilh se goue?"na?»
Joha?» lo qnal es sob?*e
anaua per Syria
cun
non
departi de lor de Panphilia e non fos anna
.
E Barnaba
recomanda de
e fo
pe??re
digent
.
deparlime??t fo fait entre lor enaysi qn-«lh
autre
1
.
e Cilicia
,
li
pres Marc e naueguc eu Cipre
se :
frayre a la grac»a de dio sen anne
e .
conferma[u]t las gleysas comandant gardar
comandament de li apostol e de li preyre XVI. Mas el ueuc en derben e e?i listrc E ueuos en listre era vn deciple per nora Timothee filh d una fenna de Judea fidella e lo payre era gentil A aquest donauan testi??»oni li fray?-e li q?/al eran en listre e
li
.
,
.
en ycouia
.
Paul uolia [214 v] qne aqnest ajmes cun
circuncis per
li
indio
qwal era?» en aqm'lh luoc
li
Mas
payre de hty era
ge?»til
a lor a gardar
li
amonestament
preyre
eran en Jer?/salem
fé
:
li
q?/al
.
e habo?»diaaa?» per nu?j»bre
qnal .
E
si
:
Car
e p?*enent hit/ lo tuit
sabian qwe lo
trapassessan per las ciptas liorauan
cu??» ilh li
.
era?»
ordena de
li
apostol e de
li
acer las gleysas eran co?»fermas per
de io?'n en iorn
.
Mas
ilh
trapassant per
phrigia e per la region de galacia foron deueda del sant sperit de parlar la parolla del
de a?»nar ilh
fo
e?^
seguor
betinia
Asia
e?»
e
:
1
hagucssan trapassa Misia
demostra a paul
.
Un
.
Mas
cu??» ilh foro?»
uengu cn Mista prouauan
esperii de Jesus no?» laysse lor a?»uar :
ilh dcscendero?»
en Troya
ho??»me Macedonienc
.
E per
.
Mas cnm
noit uesion
era istant e p?'egaua luy
Nuovo Testamento
Il
(liczeHt
Trapassa e» Macedonia e
.
iieHguew en samotrachia e lo [213
iorn de
li
sabba nos
li
aiostas aqui
E vna
.
cipta per
nom Lida
fe?ma per
de Colonia
la cipta
al
:
.
Mas en
.
qual luoc era
fennas las
qtmls era.n
obr/era de polpre de la cipta de
de la qw«l lo segnor
:
dreit cors
alcuMS iorns
e sesent parlaua;* a las
:
uesion
daq?<»enant a phelippes
fora la porta iosta lo fluwi
issia?^
Thiatirioic seruent dio auuic
li
ioni a napoli e
.
meseyma
istant en aqMella
esser luoc d oracio»
iiist
2
qual es la primiera partia de Macedo^wa a
rj la
Mas nos eraw
el uic la
que dio hagues
fait certami
Donca nos nauega^t de Troya de
.
.
Mas quant
.
de present nos quereli de a?mar en Macedonia appella nos per predicar a lor
lob
valdese.
haiuda nos
f'}dcnAre aq?<ellas cosas q?/e era?i ditas de paul
Mas
.
huberc lo cor a
cu?» ella l'ossa bateia
Si vos iuia mi esser fidella al pregue luy diezent E constreins nos Mas fo fait mia maysow e y ista vna iouewcella liaue?«t sperit pliitow ^ uenc deraiit nos anawt a la oracion. de nos la qwffl en deuinant donaua grani gang a li seo segnor Aq«iesta la soa niayso?i
segnor
:
intra
ella
:
.
la
eìi
.
,
.
,
:
.
i'//segae;?t
Paul
autisi/we
li
:
ha tu
al
nos diczewt
.
Aq?a'sti
qim] auu»cia?j a uos la uia de sala
per moti iorn
Mas p
.
nom
seyjHa bora
e crj'daua a
dolent se uoute
de Yesus yjist
Mas
.
,ul
:
de ley
issir
E
.
nostra cipta
mestre del marca diserò»
li
cum
,
ilb siaw iudios
es licita a nos de recebre ni far
cantra lor
.
E
li
,
:
1
1
faczia
ella
ayczo
Yo comando en aqHella me-
esperii
.
gang
espera?«cza del lor
marca
À.qimìì
,
son serf de dio
issic [213 v]
era perda prenent Paul e Sila amewero?^ lor al
scnlant lor a
Mas
.
e dis a
segnor de ley uesent que
li
howme
:
a
prmc/s
li
homme
:
e pre-
contorban
e auu«ciare a nos costuma la quaì
cum uos
sian
Roman
mestre trencas las lors ucslimewtas
,
.
E
lo
la
non
poble corroc
coma«deron q«-/lh
E cwn ilb haguessa« e/npausa a lor motas plagas meserow lor en career comandant a la garda que gardes lor deligentament Lo qual cam el hagues receopu tal comandameni mes lor en la bassa preyso?j e streins li pe de lor en ceps Mas en la mecza noit Paul e Sila aurauan e lauuauan dio E aq«ilb li qwal eran en la career auuian lor fossan batu de uergas
.
.
:
.
.
.
Mas subitawent grant terratremol fo fait enaysi que li fo[n]daraent de la cércer foron mogu E de preseiit tuit li us foron hubert e li ligam de tiiit foron desliga Mas la garda de la career reuelhant e uesent las portas .
.
:
.
de la career bubertas li
liga esser fugi
.
alcuna cosa de mal
:
trais lo seo
el
Mas paul .
Car
glay se [216
r]
nolia ocire stimant
eriàe cu» grant uoucz diczent
tuit
sen ayczi
.
E
el
.
Non
far a tu
cerca luwie inlre tremolant
paul e a sita E fora menant lor dis a lor segnors qnal cosa couen a mi far afiu qne yo sia salua E ilb diseron Gre al segnor yesns e sares sal»a tu e la toa familha E parleron a luy la pacagic dera^t a
.
.
:
.
.
.
:
rolla del segnor cun tuit aq?/ilb li qnal eran cu la mayson de Ivy E preuent lor en aqnella bora de la noit laue las plagas de lor E ci meseyme .
'
ed
-hiton
si
legge chiaro;
è forse accidentale.
ma
sopra
il
-})
sta
un segno che
io
non intendo
Salvioni,
186
fo bateia e tota la mayso7i de hiy
maysow en dio
mcs a
el
E cum
.
lor la taula
lo ioni fo fait
home
Laissa hanar nquiìh. a pani
pfflrollas
.
publicarae?it
nos resconduamewt e degitow nos
menant
fora
lor
de la career
.
La non
dis a lor
sariawt diczewt
li
Bonca mes en career e
Ilh nos an
hommes Roma?^s Mas ilh meseyme
Romaw
fossare
.
E uengron
.
E cvm
uigron
ilh
ara
degitaj*
amestra
,
E
e preguerora lor
.
E
pregauara lor qu-ilh issessara de la cipta
n aneron XVII. Mas cum
e
.
[216 v] uegna«
.
seruent anuncierow aq?<estas cosas a
li
.
career anuncie aq?<estas
la
.
la soa
majson crese»t
:
sare enaysi
e intrerora a lidia
:
garda de
la
causa heserat
seracza
Mas
.
hagucs amena" en
li
amaestra mawderow
li
Mas paul
.
auuewt qu-ilh
ilh temiro?^
el
Li amestra majideron qne uos sia laissa anar
ara issent aiia en pacz batii
:
Mas
.
E cuw
.
e se asete cura tota la soa
:
li
Mas
.
ilh issent
frayre ilh consoleroii
li
lor e se
fossa» passa per amphipoli e apolonia uengron a
ilh
Tesalonica al quai luce era la sinagoga de soa usaracza intre a lor twras
mort
.
E demostraua
.
poble
.
frayres a
petit
li
sila
maysora de Jaso» qiievi&n liorar lo
prmci de li
en
la sinagoga
era
Thessaloraica
qnal Jasou receop
li
.
la cipta auuerat aq?;estas cosas
.
autre
de ,
:
iudio
li
iudio
aratro al
mautecza
mar
Mas
.
si
.
aquistì erara
aq?«estas cosas
geratils
ilh scoraogrora lo
E receopua
.
era
Baroa
E de
:
ilh y forora pl?/s
cura
li
li
enaysi
li
,
.
freyre
.
fossa?*
chascu/t
E Acer
moti
nora petit no?Mla parolla de
e scomogrora e con-
frayre laiserora Paul
q?«-el
annes
Mas aqraiJh li qual ameE cum ilh haguessa receopu
Sila e Timotio resterora aqni
nauara Paul mc[217 vjnerora luy eratro atenes
qual
cubiticia
homes
ilh uengrora aqra?
li
ueragu intreron,
noble
tota
erara
honestas e de
present
satifacio»
de preseut de noit
li
la porolla
Mas
qual erara en Thessaloraica conogrora que
li
dio era predica de paul torberora la
Li
Mas
.
de lor creserora e de feranas li
.
qnal receoprora
li
Mas qnal cum
layserora lor
Beroa
.
cantra lo
e tuit aqwisti fa«
:
yesus
iorn eracercarat las scn'ptraras
Mas
al
.
layserora Paul e Siln en
.
religios
non [217 r] haguessara troba lor amenerora Jasora e alcuras prmci de la cipta cridant C«r aqmsti son li qual coratorba«
de Jasora e de
bre
mautecza de
e grarat
li
alcu»s
.
decret de Cesar diczerat esser vn autre rey li
:
E
.
ilh
lo morat e iieragro» ayci
pob?e e
la
e resucites de
yo anuracio a uos
qtiaì
numbre
la cipta e apropia?it se a la
E cum
Mas paul segont
Mas li iudio nora creserat mogu comun poble alcuras homes mais e fayta cr>???paguia
non
d-emiidia presero?» del
scomogron
.
y^rist suffres
qiie
de lor creserora e forow aioint a paul e a gewtil e feranas noblas
iudio
li
per trey sabbas deputaua cura lor de las scrip-
dar couerataua que aqwest era jesns xrist lo
e
:
E
.
.
comandament de luy a Sila e Timotio que uiapzam[en]t ueraguessara a luy ilh y ueragrora Mas cum paul speytes lor a Athenes lo seo sperit era euflama era si meseyme uesent la cipta adona a la ydolatria Mas el deputaua cura li indio era la sinagoga e religios e al marca per tuit li dia aquilh qne y uenian Mas alcuras Epicurial e storiai philosophe desputauara cura lui/ Mas alcuras dicziara Aqraest semenador de parollas qraal cosa uol dire E Car ci li autre dicziara el es uist esser anuraciador de noueus demonis :
.
.
.
.
.
.
.
II
Nuovo Testamento
157
valdese.
E ilh presero» luy e lo me?ierow anunciaua a lor Jesus e la rcsuresiow No» poen nos sabre ^ qual es aq?/esta uoua en la chariera de Mars diczent doctrma la qual es dieta de tu Car tu reportas alcunas cosas nouas en Banca nos uolen saber qual cosas uolo?t esser aq«elas iios^ras aurelhas Mas tuit li Athenienc e li strang [li qual] y abitaua» no» s-estustas .
.
,
.
,
diaua» a autra cosa
no» a
si
*
raecz de la cliariera
ista/it al
uos pres que en [218 uoslras ydolas
.
totas cosas sobresticios
r]
e ay atroba
:
Mas paul hommos Athenienc yo uey
dire o auuir alcu»a cosa de nouel
de Mars dis
vn autar
al
.
.
Car yo trapassa»t
uic las
qual era scr«pt Al dio mesconegu
.
Banca yo anu»cio a uos czo qtie uos ygnora»t adora Dio lo qual a fait Aqwest cu?» el sia segnor del cel lo mont e totas las cosas que son e» luy e de la terra no» haJita e» tempie fait de man e no» es cotiua de ma»s hu»ìanas aue»t besogna d alcu»a cosa cum el meseynie do»a ulta e spi.
.
:
,
racio» e totas cosas a tuit
:
iitant sobre la facia de tota la terra 1
vn
e a fait de
abitacio» de lor a qwere dio
:
tota la generacio» de
decerne»t
li
li
te^Hp ordena e
home ha-
li
terme de
per auent«<ra reqwera» o trobo» luy
si
Ja
,
Car nos uiuen e more» e no» sia long d unchascu» de nos se» e» luy meseyme enayma alcuws de li uos^re sani diserò» Car nos se» generacio» de luì/ Banca cuwi nos sia» generacio» de dio nos no» deue» sia czo q»-el
.
.
.
:
stimar la diuinita esser aygal a or o arge»t o e»talhadura d art de peyra e de la cogitacio» de
li
home
.
raesconoysse»cza ara anu»cia a
m7e»cia
.
Car
el
ordene iorn
al
E Acer li
dio desprecziant
qwal
el
temp d aq»esta
li
home que e» chascu»a
part facza» pe-
deo [218 v] iuiar la redo»decza e»
home al qual el a ordena dona»t la fé a tuit resucitant mort E qt<ant ilh auuiron la resurecio» de li mort Acer alcu»s
dretura per vn luy de
li
.
.
sca7'nia» e alcu»s diczia» issic del
niey de lor
.
Nos
auuire» dereco d ayczo
te
Mas alcu»s homes
.
Enaysi paul
.
se aìostero» a luy e ereserò» e»-
li qwal era deonis mestre de la chariera de Mars e vna fewna per nom Damaris e autres cu» lor XVIII, Enapres aqwestas cosas el se partic de Athenes e ue»c e» Corinthe E atroba»t vn iudio per nom AqM«la del lignaie de Po»te lo Car qual era ue»gu nouellame»t de Italia e Pr/scila la molher de luy Claude hauia coma»da qwe tuit li iudio se partessa» de Roma uenc a lor E car el era d aq»el meseyj«e art demoraua cu» lor e obraua E 1 art de lor era de far las te»tas de li tabernacle E deputala e» la sinagoga e amo»esta»t per vnchascu» sabba perpausa»t lo nom del segnor jesus li iudio e li Grec Mas quant Sila e Timotio foro» uc»gu de Macedonia
tre
,
:
.
,
.
,
.
,
:
.
.
:
,
.
Paul istaua a la parolla [219 Xrisi
'
.
Mas
Nel cod.:
cioè, b'
sab".
Ma
può essere bre
Mal
si
testimo»cia»t a :
li
iudio q»e
.
yesMS
o.
era
.
Come,
b% che propriamente non significa se non
Nessuno vorrà pensare all'accento
distingue se a od
.
secoe»t las soas uestime»tas dis
qui s'ha forse un caso d'analogia grafica. e ber, così
bre, potè correre per ber. -
r]
lor co»^radicze»t e blestemaHt
class, di
sapere
188
Salvioui,
a lor
.
Lo vostre sane
anuarey a
las gciit
Titus iust temewt dio
sobre
sia
E
.
la
,
mayso?z del qual era
Yo soy moni d fiyczo yo la maysow d un per nora co?iiointa a la sinagoga Mas .
:
e?^
.
crese al segnor cnn tota la soa niaysow
Crisp prenci de la sinagoga
moti de
uos^re cap
lo
passawt d aq?«* el intre
Corintia^ auuent cresìan o erari bateia
li
Mas per
.
E
.
noit lo segnor
Mas porla e non taysir Gar yo soy 'Non temer per uesio/i a pani C«r moti poble cun tu , e alcu« no» serre aiosta a tu lo qual noya a tu Mas el iste aqui vn an e me? ewsegnant a lor es a mi en aqwesta cipta la p«rolIa de dio Mas Gallo consol de Acaya li indio se leuerow en aygaì ceraie cantra Paul e ame?iero« luy al tribunal diczent Gar aq?«est amodis
.
.
.
.
:
.
:
.
.
,
«esla a
home
li
soa bocca
a coire dio cantra la ley
Galio dis a
:
lonessa o scuminga
li
indio
ho???mes iudios
.
E
.
e de
li
nom
alcuna cosa
fos
si
dreytamcHt
o peissima yo (yo) sosteno uos
^
Mas si son q?<estions de la p«rolla meseyme yo n.on uolh esser iuie d del ìrihunviì
Mas Paul cornewczant hubrir
.
[219 v]
.
de la uos^ra ley uea o uos
aq?<estas cosas
E
.
oste e forame??e lor
prene«t sostenes pr/nci de la sinagoga
fuit
feriaw luy
:
derant lo Ir/bunal e a Galio non era alcuna cura d aq?Aestas cosas
cum
pani
haguessa atendu ayczo moti iorn faczent salu a
el
nauegue en Syria en Cenchris Gar
e Pr«scila e
.
Mas
el
ilh
Aq?«la cun luy
hauian uout
.
E uenc
li
q?/ffl
:
.
Gar
me couen
far lo dia festiual
lo
cap
e layse lor aqui li
indio
plns Ione temp cun lor e el non consentie
q?;-el istes
salu a lor e diczent
Mas
.
frayre el
li
eran tondu
s
en phesia
vaeseyme intre en la sinagoga e desputaua cu»
pregant
la
fel-
.
Mas
.
Mas
.
lor
faczent
uenent en ierusa-
lem e dereco yo retoruarey a nos dio uolent Mas el se departie de Epbesia e descendent en Cesarla e monte e salude la gleysa e desce?2de en Autioca E cum el hagues ista aq?« vu petit de temp el se p«rtic a?i.
,
:
.
nant per orde per la region de Galacia e de .Phrigia , cunfermant tuit li deciple Mas vn indio per nom Apollo del Ugnale Alexandrin homme ben parlant [220 r] e poyssant en las screptnras uenc en phesia Aqt^est era .
,
:
ensegua en
amoriuolment de Johan
.
E
.
uia del segnor e feruent d-esperit pffrlaua e amo?iestaua
la
aq?<ellas cosas
,
que son de yesns sabent solament
lo
batisme
aqnest comence a parlar cunfidaraent en la sinagoga
qual cnm Prfecila e
.
Lo
ilh preseron luy haguessan anni e plus deligentament declayrauan a luy la uia del segnor Mas cum el uolgues annar en Acaya li frayre confortauan e scr/puian a li deciple qu-ilh. reÀ.qiiiìa.
:
,
.
ceopessan luy
auian cresu
.
Lo qual quani el fo ue»gu profeyte mot ha aq?</lh li qn«l Gar el uencia iorment li iudio demostrant manifestament per :
.
las scr«pturas che Jesus era Christ
XIX. Mas
fo fait
cum Apollo
fos
en Corinti
.
Mas paul trapassas
las
sobcyranas partias uenc cn Ephesia e trobe alcuns decìples e dis a lor Si uos cresent receopes lo sant sperit
^
Così leggo
io,
meglio 'scumeniga'.
ma non Cfr.
i
escludo
.
E
che
ilh diseron a Iny
si
.
possa leggere 'scuminiga',
prov. cumergatz, cominal, e
l'a. fr.
.
Mas nos non
o
acomenìer, ecc.
Nuovo Testanieuto
11
auucH nieseywe bateia
vn sant
es
si lo
spe/-it
poble del
teie lo
batisme de
[2:20 v]
que era a nenir enap?'es luy
aqiiel
Mas
.
el dis
Li qual diserò?» del batisme de Johan
.
stas cosas
159
valdese.
BHzpausa a lor las
mams
tra eji la sinagoga
.
e parlaua?i per di-
,
:
deciple
desputant vucbascuw iorn en
,
per diiy an
fo fait
:
maniera qne
e?i tal
que
tuit aq?«'lh
coma
enferan
li
De
.
la qiial cosa alcnras exortisti de
[221 r] pproueron de enuocar sobre lor
nom
del iwstve, segnor yes?/s diczent
paul predica
preyre
li
E
.
eraw
li
E
.
e« Asia
dio faczia
li
maligne fugiaw
qua\ [eran] alewtor
maligne sperit
li
lo
te scuwiurew per Jesus lo qual
set filh de alcun iudio per
li
qual faczian aqwesta cosa
E
tant qiie escara
ere
sperit
li
iudio
qual auian
li
Nos
.
.
li
ayczo
sudor del seo cors e sobre
sudari a ostar la
ceint e las ewfbrmetas de lor se p«rtian de lor e
de lor
:
E
.
lif/Z»itauaw
gentils
uertucz non petitas e volgars per las ma[n]s de paul li
e dep«rtic
,
escola d \\n cert tirang
1
auuiro?? la parolla del segnor jesus tant iiwlios
era porla sobre
in-
e raaldi^ejjt la
.
uia
E
.
porlana coHfidawewt per tres mes desputant e pregaci
regne de dio E alcuns e??diircze?it e now iiole?«t crcyre del segnor dera?it la mautccza el se n a«ne de lor
del
nom Sceua prmci
de
li
esperit maligne responde e dis a
l
Yo conoyso yesus e say qui es paul Mas uos qiia\s se uos Mas home al qimì era lo maling demoni se gite ados a lor e ac dominacion
lor 1
paul haguessa
doucze liomcs
qua?>ì
tiiit
se nos
Sohan ba-
Aiiuias a.que-
.
E cum
.
uewc sobre lor
Mas era»
.
.
dicze?it qn-i\h cresessaw a
i^enitencia.
lo sant sperit
nersas lewgas e propheteiaua?»
dis
czo es en yesus Xrist
.
forow bateia al noni del seguor jesus
illi
Donea en q?ml
.
Mas pani
.
.
.
sobre lor e fo plns fort que lor plaga d aqnella mayson li
.
E
fo magnifica
fessawt e anonciant
li
fait
sas curiosas haduczian
de lor foron stima
:
ilb
li
:
E
maniera
manifest a tuit
li
dereco ueser
de lor libre e
E moti
.
d aqnilli brusauan derant
li
argent de
1
forment
Roma
.
seo deciple Tiraotio e Eraste
E en
E
50
.
tuit
quanì
v]
el
nom Demetrio
E
.
q?/«nt
li
,
E
.
precz
Enaysi
cowplias aq?«estas
agra passa Macedonia e
Pois que yo sarey ista lay
.
del
uenian con-
millia deuiers
confermaua
e se
:
.
:
gentil
e
nom
e lo
qn«l ailian segu co-
li
:
la
Macedonia duy remas en Asia per alcu« temp
cu/n el bac trames en
:
e el
.
aqnel teH?p se lene vna grant perturbacion de la
G«r alcun per
iudio
li ,
Achaya de annar en Jeri<salem diczent
me besogna
sen fugiron nu e
q?^-ilh
tcmor cagic sobre tuit lor moti d aqnilh li qnftl creseron
Paul prepause en sperit [221
.
tal fait
e
troberon
la parolla de dio creissia
cosas
.
en
:
ayczo fo
qua] abitauan en Ephesia
segnor yesus
de
.
,
argentier lo qnal fagia
li
uia
del segnor
.
tabernacle d argent
Li qzml el aiosta e faczia auer grant gang a aqn*lh de 1 art homes uos sabe que lo noqual eran semblant obriers e dis stre gang es d aqwest artificio e uos uee e auue coma non solame/it en
de Diana aqnilh
.
:
li
.
:
Ephesia poble
,
.
Mas
pres que en tota Asia aqnest Paul enduy e trastorna grant
diczent que ayczo non son dios
li
tempie de Diana sare reputa per ren esser destruyta
,
la qiiaì tota
Asia e
qncfl
cmn
a solawent dongier eu aq«esta p«rtia ,
lo
el
son
fait
e enaysi la soa
mont
a
E non y Mas encara lo
per las mans
nos desprezia
.
.
magesta comenczare
en reueuencia
[1.
reucr-]
.
160
Salvioni,
Aqwestas cosas auuias
Grawt
illi
Diana de
es la
li
foron rempli de ira e cri['222 r]clcro;i di-cze[n]t
Ephesia?»
E
.
vmplia de confusiow
tota la cipta fo
.
:
nn corage al theatre e T^reseron gay e aristarc E cani paul uolc intrar de dincz Macedoniewc de la compagnia de paul E dereco alcuMS de li p?'^»^ci de li deciple non li consentirò?? lo poble tramese^'on a luy pregant qu-eì non se Asia li quaì eraw li seo amie E li autre cr/daua?» autra cosa Car la cowgregaapresewtes al theatre e moti non sabia?» per quaì cosa ilh erara aiosta E gicion era co?jfusa tCYon alexawdri fora de la compagnia quant li indio empegniaw ìiiy E e xiQngron embriuarae«t d
,
,
.
:
:
,
.
.
:
.
.
:
Alexandri dema?ìde calamewt
Lo qual
cura la mara
:
e uolia reradre raczoji al pobZe
conegu qw-el era Judio vua uouz de
qtiant agrora
quasi per doas horas d aquilh qtie criàansin Grant es Diana de
E q(mnt quaì
lo sc?-/be ac appaczia las co/rapagnias el dis
de
es
home
li
non sapia que
lo qual
Ephesiaw
li
li
Ephesia»
Donca cnm
.
es co-
la Jiora se
non
poissa con^radire a aÌQ0 [222 y] la couerata qtie uos sia appaczia e
alcuna cosa temerosarae«t
Gar uos aue amena
.
home Iddea Mas
aq?</sti
son ni sacrileges ni blestemadors coratra la nostra e
aqwilh que son de
alcura 1
a-lla cort
:
autre
E
.
si
art
1
q?ml son
li
fay raczora e y son
se
luy
cura li
,
.
far nora
li
q?/ffll
si
Demet?-«o
au alcuna cosa incontra qM-/lh acuson
p?-ocorasol
uos demanda quaV que cosa
.
horaes Epliesia[n]s
.
de
la cipta
de la grawt diana e lignage de Jupiter
tiueyricz
.
tuit fo fayta
un
1
autre affar ayczo se poyre
d.
era la coragregaciora legitimament aioslaa Gar nos sen era perilh que nos nora siara repres de la sediciora dal iorn d encoy nora essent alcuraa E causa dont nos poissara rendre raczon d aqwesta subitana aiostancza
ucomplir
.
:
.
cam
agues
el
dit aqwestas cosas el laisse la
XX. Mas
pois que la
rumor
fo cessa
congregacion
Paul appeile
deciple
li
E
.
auent
embracza se mes en camin per annar era Macedonia E cum el agues chaniiraa per aqwellas portias el e auent li conforta per motas parollas uenc en Grecia Al qwal luoc hauerat ista tres mes aga[223 rjit forora fait
li
.
:
,
.
a luy de
indio
li
:
cu/ra
el
degues nauegar en Siria
:
e ac coraselh
de retor-
acumpagne entro en Asia Sopale Berroensc E de Tessaloniciens Aristarc e Segond e Gay Derbera e Timothio e de li
nar per macedonia
.
E
lo
.
,
Asiaras Tychiqrae e Trophin
A
troya
guen a
.
E
Aq?«'sti esserat arana dcrarat ilh atenderora nos
.
nos naueguera enapres
lor a Troya
era
li
cinqrae iorn
,
iorn de al [qual]
li
ayme de
Philippes e uen-
luoc nos isten
.
7
iorn
.
.
E
vn iorn de sabba cam fossan aiosta li deciple per fragner lo pan Paul lo qual se deuia partir en 1 endcman desputaua cura lor e perlorague la pa,
mecza noit Mas motas laupias eran en aqrael cenacle al aiosta E vn iouencel per nom Euticho sesent sobre ynna
rolla eratro a la
qnal nos erara fenestra
,
longament
mort e dis
.
.
.
luy essent trabalha de greo son entretant que paul desputaua
sobre monta del sopn Cagie bas del te[r]cz solier e fo leua Mas qnant Paul fo descendu el se stende sobre luy e 1 embrace Nora [223 v] uos uolha coratorba Car 1 arma de luy es en luy E :
:
.
.
.
:
.
.
ouOT el fo morata e qn-el agues fraiut lo pan e gosta el parie a suffisciencza eratro al iorn
.
e enaysi se partic
.
E
ilh
amenerora lo fautin viuerat
:
e foron
grandarne»t consolla
.
]1
Nuovo Testamento
E
iios
aqui deuiajz ^enre paul cuìi far lo cliamiw pe;' te?Ta iios
1
Car
.
:
,
e
euaysi ordeua qu-eì uolia
foro» uewgu en Asson
E
^
:
apres qiie
E d aqui
.
nauegajit
Samos ueuguew cn Milet Gar paul auia prepausa de nauegar per non far demora en Asia Gar el se hacoylaua affia .
autre iora arriben en
1
.
.
.
a luy possible
si ios
nau iiauegue?i ew Asson
nos ue«gro« en Mitilene
,
e?jsegue?it
outra Ephesia
161
valdese.
ìa.
el auia
enseguent uewguen cuwtra Ghios
lo iorn
que
iios
eti
E quanl uos
.
agro» pres con nos
lo loru
E
mo»ta?tt
majide ds Milet en Ephesia
e appelle
:
en Jerusaìem
ioni de pandecosta
lo
fes
el
preyre de la gleysa
li
.
.
E
Li qual cura
uewgu a luy el dis a lor Uos sabe del pr^nuier iorn al qual yo coma yo soy ista can uos per tot lo temp seruent al e lachrimas e afflectiows ias seguor [224 r] cnn tota liumilita de cor coma yo non ay laissa a quals me son uenguas per li agait de li indio a far alcuna d aq«ellas cosas que nos son vtils , qìie non uos anoncies e
illi
foro/t
.
soy intra en Asia
:
,
:
,
,
uos cHsegnes publicament e per Ias niaysoMS testifica«t a Gentil la penitencia que es encerque dio nostre segnor yestis
non sabe«t qual stifica dice?«t que alcuna cosa non cunsume lo meo
.
cosa
E uete ara yo liga me es adue?iir
per
per totas Ias ciptas ligam ni
,
cors cnn goy
la. ulta
esperit
1
non qne
si
.
mou mi
e la fé la qual
,
uauc en ierMSrtlem :
me
:
te-
mi speran Mas meseyme afln que yo
e h-ihuìacìons
,
li
encerq?<e lo
sant sperit
lo
cara a mi
os
Lo menestier
.
,
iudio e a
li
es
.
qual yo receop del segnor
lo
E uete ara yo say que Uos tuit non ueyre plws la mia facia per li qual Per la qual cosa yo testifico a uos yo trapassey iwedicant lo regue de dio aq?<est iorn d-e??coy que soy mo?«l del sane de tuit Gar yo non bay fugi yesus a testificar
euangeli de la grac«a de dio
1
euapres aq«estas cosas
.
,
.
,
.
.
en modo que yo non uos anuncies
cunselh de dio
tot lo
nos meseymes e a [224 v] tot lo grecz
al
Bonca attende a
.
qual lo sant sperit pause uos
La qual
cnn lo seo sane han ha intrar en uos greo lops li qual non perdonare» al grecz E de uos mcseymes naysaren lioraes que parlaren cosas peruersas afin que Uh conduan deciples enaeuesqwes
,
a-rregir la gleysa de dio
Gar yo conoc ayczo que de pois
lo
.
meo
el aqt</ste
.
departijwent .
:
pres lor
Per la qual cosa uelha recordadors que
.
'per
trey ancz la noit e
uo« bay cessa amonestar cnn lacremas vnchascun E ara frayres uos comajido a dio e a la parolla de la soa gracia Lo qual es poyssant de bedificar e donar a uos hcrcdita en tuit li sa?itifica Yo non hay desira argent o uestiment de alcun Mas uos meseyme sabbe que en o or Ias mias neccesitas e aqnisti li qwal son cun mi aq^^estas mans han sostcngu Yo uos hay demostra totas cosas Gar affatigant se cnaysi couenta recebre li enferm e recordar se de la parolla del segnor iesus Gar el meseyme di Lo es casa plus benaurosa donar maiorment qne recebre E lo iorn
.
.
,
.
,
,
.
,
.
,
.
.
.
.
.
cu/n el bagucs dit aqz^estas cosas 1
225
rj
'
Mal
E
si
Pause li seo genolli ore cun tuit lor . de paul baysauan luy dolent se Maxima?«ent en
gittant se al col
capisce se
Archivio glottol.
'
ital.,
.
-on
XI
,
'
od
'
(seconda
-an
'.
serie, I}.-
SalvJoui,
162 la pfflrolla la
E
quaì
el liaiiia dit
iiieneron 1»?/ a la
XXI. Mas
C117M fossa fait
cu?i d/-eit cors uc«gue?« a
Patara
E
.
aqui
lo fais
,
e rei orna
li
E li
cnn
,
quaì era»
las niolliers
E
.
e
,
a la se-
qiial ùiczìan li
ioni parti
enfant entro a tant
li
en terra
li
:
cow^pli
oreìi
E
.
cu?» nos nos ,
coìnpVia la uauegacioji de Tyri
e ilh retor-
descenden
frayre isterow vn iorn can lor
li
paul [225
cu?*
d aqui a
e
,
nau descariaua
la
autre moHtero?i sobre la nau
Mas nos
.
Car
.
ier?/s«lem
e eHgeJiolha
,
1
apres saluda
maysow de
tra en la
la facia de lor
appareiser Cipre laiserojt ley
deciple nos isterojj aqui set ioni
un
1
nero?i en la lors niayso?is .
.
trapassaua en pheulce monta
la qiial
,
uenguen en Tyri
e
,
la cipta
saluda enscmp
en ptolomayda 1 autre iorn nos
iiau
tuit e??semp
li
que nos salhiiow de fossa?*
vna
non niontes en
a paul per sperit que el
anerow conduent
soa facia
u[e]se;- la
ìorn a Rhodi
e al seguewt
,
E comencza«t
.
naueguere en Syria
:
ha
liauia?i
nos iiauesa??t deprtrli de
q?/e
,
Coum
se abbatero» a
sobre ley naucguew nestra
Car plus non
.
iiaii
uewgro?* en Cesarla
v]
vn de
plielip eua??gelista lo qìia\ era
E
.
,
Mas
.
in-
set istero?* cu?i
li
Mas aq?i!est hauia 4 iìlhas. uergenas las qiials propheteiauaw E cum nos perma?iessare plusors iorn uenc va cert propheta de Judea per nom Agabucz Mas cu??* aq?<est fos ue?zgu a nos Pres la ce?2tMra de paul Lo sa?*t sperit dis aq?/,estas cosas L onie e las mans dis e liga?zt se li pe luy
.
.
.
,
,
:
:
.
.
,
de qui es aq?*esta
en
dare?* hiij
ce?*t?<ra
las ma?zs de
.
ge?itil
li
stas cosas lo p?"eguero?* nos e
no?* nio?*tes plora?*t
E
.
Mas
.
li
autre
cor
segnor
sia fayta
parelha mo?*tero?J
e?*
.
Mas enapres
ien^salem
E
.
nos de Cesaria mena?it cu?* lor [226
enapres lo qiial nos alberge?»
.
receopro?* nos uoIu?itIera???e?it
.
li
p?-eyre se aiostero?*
cula?-me??t
que cosas auia
Mas aqwiJh tu ueyes
,
r]
:
.
filh
aq?«sti iorn
vn cert Jason
Giprie?2c deciple antic
.
.
:
E
saluda
li
recointaua parti-
per lo menestier de
e?*tre las ge?tt
e diserò?* a luy
,
q?ml ereserò?*
li
auuiro?* de tu
li
,
q?/6
afìn
qae
nos te dicze?*
ilh se to?*da?*
li
lor cap
,
.
.
,
costitue?*t la ley
.
Mas d
aq?**lh
Car
e tuit
son
Donea qual cosa
es
ilh auuiro?*
q?/e
tu sies
homcs
li q?<ffl
Nos haue?*
.
4
.
,
.
la
e despe?*t so-
e tuit sapia?* q?*e aq?*ellas cosas
las q?<als ilh auuiro?* de tu no?* son alcu??a cosa e?*cara
.
c??segnas departir
P?"en aqM*sti e te purifica cu?* lor
.
,
luì/
frayre
.
ge??til dicze>?t q?/e la no?*
li
statut
tu
Donca fay ayczo ue?*ga han uout sobre de lor bre lor
nos foro?* ap-
cu??*
:
moutecza se aioste q?*e
el
noni del segnor
lo
coue?*ta al postot que la
,
Que
ue?*gro?t e?*se???p cu?j
ni uiore sego?*t
.
.
facze uos
alcu?ts deciples
Tuit aq?«'lh Judio q?;e son e?*tre li
Que
.
nos se acorde?» dicze?jt la uo-
q?*anti milier de Judios so?* aq?«'lli
c*rcu?ìcir
aq?<el luoc
E cu??« nos ue??gue?t e?i Jer?6salem Li frayre Mas 1 autre io?"n paul intre cu?* nos a Jaco
fait dio
.
e
:
no?i soy solame??t apparelha de
haue?*t auui glo?'ificaua?* lo segnor
se de Moyses
d
era?*
ierMsalem Per
Li q?;al liaue??t
.
studios e??segado?'S de la ley
coue?*ta
e?*
uo(?Os no?i poye??t lo trasto?'nar
lu?*ta del
e tuit
quni
li
ier?(sakra
nos aguessa?* auuias aq?/c-
cu??*
Mas yo
.
mort
esser
e?«cara
Mas
.
e?*
Ado?*ca res^jonde paul e dis
.
meo
e aflagele?it lo
:
esser liga
yesus
ien^salera
e?*
.
Li iudio ligare?* luy enaysi
.
Mas que
tu
que ereserò?* de
caminas [226 v] li ge?*tii nos ,
Nuovo Testamento
11
hauew niera
li
deceniCHt que non obseni[on] alcuna cosa d aque&la. manoìi qti-ilh. se garclo?^ d aq?/ellas cosas que son sacr/ficas a las
sc?'/pt si
,
ydolas
home
:
e del sane e del
:
E
.
de la fo[r]iiicacion
e
.
Ado??ca Paul pres
iutre al tempie
,
anunciant lo
,
ioni de la puriflcacio?z entro a tant que se uffra per chascu?*
li
la ufferta
quasi compii
BI«s essent ia
.
eran de Asia
qttal
sofoga
autre ioni purifica cnn lor
1
coOTpli??2e«t de
de lor
163
valdese.
Auent
,
lo uist at
tempie
ioru que
set
li
li
iudio
co?itorberon tot lo poble
,
:
li
E
Aqnest es ensegna per tot a tuit E outra d ayczo enduy li gentil al tempi^e e corromp aqwest Trophin Ephesian en la cipta cun luy lo sant luoc Car ilh hauian uist E tota la cipta fo qual pensauan q?/e paul 1 agiies entreduit al tempie
meseron aq?<el
mans en ]uy cr2dant
las
home
honies de Isr«tl secorre
.
qual cantra lo poble
lo
ley
la
e
,
.
aqwest luoc
e
,
:
.
.
.
.
scomogua
:
vn
e fo fait
fora del tempie
E
.
cant de ocire luy
La
.
corroc a lor
Mas
.
E
.
pres paul
portas foro?» clausas siibitament [227
las
s«lem anaua sot sobre serott de batre
coìitracorra.meìit de pobZe
anuncia
fo .
al
tr«bunier de la cohort
Lo qual pres subitament
li
Adonca
.
lo tribunier s
e ilh cer-
qne
,
caualier e
cu?n ilh haguessan uist lo tribunier e
paul
lo tireron
.
r]
11
Jerw-
tot
centurion
caualier ces-
li
apropie e pres luy
.
E comande
cun doas cadenas E demandaua qui el fos e qual cosa hagues fait Mas qui àÌQÌa vna cosa qui en diczia vna autra en la compagnia E non poent conoiser la uerita per la romor comande que el fos amena al castel E cum el fos uengu a li gra besogne qu-el fossa porta de li caualier per la forcza del poble dar moutecza del poble seguia luy cr/dant tolle luy E cum el comence esser diutre amena al castel Paul dls al tribunier Si es a mi licit parlar a tu Lo qwffll dis a luy tu conoises Grec Donca uom sies tu aqttel Egician lo qual dera/it aqzf/sti ioru scomoguies vna romor milia homes de sicar e as conduit al desert 4 que
el fos liga
.
:
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
:
Mas paul
dis
.
cipta de Cilicia al
poble
la
man
.
al
Yo soy home
poble
el li
E
.
.
vna
Ma,s yo te prego laissa me parlar permeses paul Istant sobre li gra demostre cun
non me[227 vjsconegua
E cum
.
certaua/nent iudio de Tarsia cittadin de .
,
fait
grant callament
el
p(ffir)arle
en lenga hebraycu
diczent
XXII.
Honies frayres
aduo ara a uos
.
Mas cum
,
payres auue
e
ilh
la
mia raczon
,
qual yo
la
auuiron qn-el parles en lenga hebrayca
E
Yo
:
li
uà en Tarsia de cilicia amestra e nuri en aqnesta cita a li pe de Gamaliel segoni la rigor de la ley paternal segador de dio enayma uos tuit se cncoy Lo qwal perseguey aquesta uia entro a la mort ligant e tirant en preyson homes e fennas , enay/«a lo prmci de li preyre me es testimoni e tot 1 ordre de li uelh de li qnal yo reccopu leclras yo anauo a li frayre en Damasc afìn que yo amencs lor liga d aqtii en Jernsalera afin qu-ilh fossan puni Mas fo fait yo anant e apropiant me a Damasc cerca lo mecz ioru subita?«ent grant lucz del col resplandic encerq«/e mi E yo cagcnt en terra auuic vna uoucz di(;ent a mi Saul saul per que me persegues. Mas yo maiorwjent callament
prestero?»
.
el dis
.
soy
certaua?nent Judio
,
,
,
.
,
:
:
,
:
.
.
.
[228
r]
resp^ndoy
,
o scgnor qual sics
.
E
el dis a
mi yo soy aqncl yesus
164
Salvioiii,
de Nazaret lo qìial tu perspgucs uigrow lo lame e foron spauajita
pflHaua con mi ;i
mi
Leua
.
,
te
e yo dis
aquilh
M«s
cran con mi cn
qncil
li
auuirow
iio?i
uouq
la
seguor qual cosa farey
.
uay en Damasc
e
,
E
.
.
E
.
aqui sare
.
uez-ita
qual
aqìiel lo
ci
Mas
segnor dis
lo
dit a tu de
totas cosas
E cum yo uon uegues -per la resplandor d aqwel qua] cosa te couen far lume mena tic li meo compagno?^ per la ma?ì ueuc en Damasc E vn ccrt .
.
Annanias
lio/»e p?-?<mier scgo/it la ley
aproua per
:
lo testimoni de tuit aquiìh.
E ista??t dera??t mi dis a mi Saul frayre li qìiaì ImAitauan aqui Recep la uista E yo regardey en ìuy en aq«/ella meseyma liora E el dis afia que tu conoissas la soa Dio de li iwslve payre dcrant te apparellie Jadio
.
,
,
.
.
:
uoluJita
iuy
as uist
,
Acoyta
en preyso»
E cum
:
.
E
el dis a
mi
enWo en
hty
.
aq?/esta
las sinagogas
E gardauo
.
te
paroUa Car non
E
.
mena en
li
caste!
,
a uos
con ligam
Centuriow
lo
.
,
las iiestimeHtas
al
ocie«t hcy
li
Mas
.
ilh
,
irihiinier
li
sobre istaua
non conàana
e
e
:
li
de git-
q?^c
exa?;ana con battalwras .
referis
La
.
.
:
E bauewt Donca
es
cosa auuia
qtial
dic;;ent
.
auuiaw
dicsent leua
.
cridaaan enaysi contra Iuy
Paul dis al Centarìon que
se apropie
de
.
q^ue el fossa
.
yo ero encara preseci e
:
:
vn home Romani
licit flagellar
tirauo
que el uiua E aquisil criùant e pois en l ayre Lo tribunìer comande
comande
e
teo
lo
qnn\ crejan en tu
li
.
e nic hiy dicze?it a
,
leuerow las lors uoucz
afin q«;c el saupes per quaì causa lo slreit
Aquiìh
es licit
teo
li
retornajzt en Jerwsalem
majzdarey de lo«g a las gent
uestimewt e manàant la
li
fos
el
.
qne tu
e laua
,
.
Uay car yo
la terra aq?;est tal
tawt
baitela te
.
en totas
e balio
bocca de
mneLamenì de Jen^sfdem Car no?» recebo» segnor ilh meseyme saboti qne yo li
yo dis
sane "de-steue lo teo serf era sprtr(a)s
lo
la
aq?(ellas cosas
yo fuy raubi en la pensa
[:228 v]
consenlio a la mori de Iuy
E
,
.
te e salii
testimoni de mi
uoucz de
home d
.
.
:
.
li
E ara que ate/ules Leua te e ìiias fo fait mi Io uom del segnor
e auui
appella pecca e aurant al tempie
mi
e auuessas Ja
:
tu sares testirao?«i de \uy a tuit
Cfflr
.
qne es uist
e ueguessas czo
,
que has tu a
home es Roma» E lo trihuìùer apropiant dis a hiy Di a mi sies tu home Roman E el dis si [229 r] E lo trebunier res^onde Yo hay cumpres cati grani somma aqz^esta cipta E paul dis E yo y soy
far
.
Car
aq?i5est
.
.
.
.
.
.
.
na Adonca subita??2enl se parleron de hiy aq?a'lh li qual 1 auian a tormentar Lo tr«bu?tier encara temic Pois q?/e ci rcsponàe qu-el fos Roman .
.
e q?«-el
1
.
auia liga
.
causa fo accussa de
prmci de
li
Mas li
1
,
autre iorn uolewt saber la uerita
iudio
.
Lo desligue
del ligam
preyrc fossan aiosta e tot lo co»selh
,
,
e
.
Per la q?ml
comande qne
e fora ra[en]ant
li
paul
ordeneron Iuy entre lor XXIII. Mas Paul entendenl con li olh al eonselli dis lIo?«es frayres Yo hay conuerssa can tota bona consc«encia derant dio entro al iorn d-cncoy Mas Annanias lo prmci de li preyre comande a li seo istant ferir la bocca .
.
.
Adonca paul dis a Iuy pare emblanqneczia dio ferre tu E tu mi segoni la ley e contra la ley tu comandas mi esser feri istant diseron Tu maleyczisses lo sobeyran de li preyre Mas paul frayres yo non sabio qne el fos prmci de li preyre Car scrigt es
de Iuy
.
.
.
sesent iuias
E
li
dis
.
.
.
.
.
.
i
I
I
Nuovo Testamento
Il
No?^ malej'czir lo p?7'uci del teo pobZe
de
sadissio
11
e
,
autra de
1
yo soy [229 v] pliarisia resiojì de
mo?-t
li
pb«risio e
E cnm
.
sadusio
li
e
:
ph«rlsio cride al conseUi
li
u«
1
se leuant
e
Mas grant
.
E
.
.
cani gra«t dece)zssio?i fos fait
.
.
Mas
.
E
li
li
Sadusio diczo?» pharisio con-
li
de
alcu?7S
Pharisio
li
atrobe?» alcuna cosa de
mal eu
non repugnaji a dio E trihwiier temevi q^/e paul no« fos desmewiparla o
espe?-it li a
si 1
liomes frayres
.
esper;mcza e resu-
1
Car
.
angel ni sperit
cr«dor fo fait
Kos non
part era
desewsio?» fo fayta entre
.
nioutecza fo deuissa
s-e?«trebatia?i dicze?it
,
home
aqiiest
autre
1
ayczo
el liagues dit
la
certaua??2e?it no?» esser resuresion ni tessali
165
Mas paul sabe»t que vna
.
de pharisio e soy iuia de
fiih
'
valdese.
lo
angel
1
.
comande qtie li caualier desce?idessa?i e prenessaw ìuy del Mas la noit seguewt lo segnor e amenar hiy en li Castel iste dera»t luy dicsent paul sias de hon corage Car enaywa tu has testimowiia de mi en Jerusalem enaysi te couewta e?Jcara testimoniiar a bra de lor
mecz de
:
.
lor
:
.
.
Roma
Mas
.
.
iorn alcuns de
fait lo
non manier&n
Judios
li
se
aiostero?»
,
e
uout
fero?*
beguera» ewtro qu-i\h aucissesaw paul Mas eraw j)his de 40 li qiial hauiaw fait aq?/esta cr)?«iurncion Li q?/al ue«gro?i a li pr/nci de li preyre e a li uclh e diserò?» [230 r] Kos haue?» fait uout cu» sacramerit de non hauer a tastar alcuwa cosa entro qne dicsent qu-ilh
.
ni
,
.
.
.
.
,
:
nos aucian paul
deman
lo
.
Donca ara uos
uos ameno?*
cosa pl?/s certaua de
fora
\iiy
li
agait
el
:
ucnc
E
.
en
e intra
,
cu??? li
e al co«selh
,
:
qne
uos haguessa a conoyser alcuna
enay??ja si
Mas nos
.
aparellia per amaczar Ini/
significa al trjbmiier
pr?/miera??ie?it
q«e
castel
se
el
lo filh de la seror de
ho anuncie a paul
e
aprapie shvn
paul hagues auui .
Mas paul
Amena aqnesl iouencel al tribunier Car el ha a dire a Ivy alcuna cosa E el prenent luy amene ìny al tribunier Paul liga hauent me appella me p?'egue qne yo condiies aqnest ioue??e dis appellant vn de
li
centurio?» dis
.
.
.
,
.
ha a parlar a tu alcuna cosa Mas lo tribuuier p?'enent e demande luy qne cosa es aq?/ella q?<e tu me has a demostrar Mas el dis Li Judio han deslibera de te mandar q?/e tu eonduas paul al conselh enayma s-ilh haguesan a recercar alcu??a cosa pl??s certana de luy Mas tu non creyres a lor Car plns de lio?nes haqnintan en ìny li qnal han fait uout de non man40 cel a tu
la
man
.
Car
el
.
de Iny anne cu?» ìny en despart
:
.
.
:
.
beore e?itro a tant qne
iar ni
illi
ocian pani
Adonca
sperant de tu
la
promessa
ma??da/;t que
el
non parles a presona qn-el
cosas
E
.
.
.
.
:
e ara
son apparelha [230 v]
fr»buuicr lice??cie lo iouencel
lo
li
hagues
:
co-
a saber aqwestas
fait
Apparelha duy cent caualier qne duy cent cu?» las lanczas en la tercza bora de la noit E apparelha iument q?/e pauson sobre paul afiii qn-illi lo cundua?» salf a felice preuot Scr/uent li vna ep/s/ola en aqncsla .
anno?» en
appelle diiy ccnturio?» e dis
Cesarla
.
e
70
.
.
a
canal
.
,
e
:
.
.
teuor
.
home
pres de
*
Claudi Lisia li
.
a Felice
potentissi?nc
preuot salu
Judio cssent ia per esser mort de lor
Nel richiamo, in
fine della
precedente pagina:
.
:
Yo
tolc
aqnest
yo sobre uene?it
'pliarisio'.
,
16G
Salvioni,
ra«
lo cxcj'cilo
Roma?»
e concgii q?ie el era
,
mcney
e uole?iL
,
sahcr la ca-usa per
Lo qvaì troLey esser acNon aue«t alcun pecca degne de mort cusa per deierc'Hcias de la lor ley de ligains E cum lo me fossan notificas las ensidias que li appfltrclhaua» li indio subitament lo mandey ha tu encara coraandaMt a li accusador qìie aq?;ellas cosas las q?mls ilh han cantra \uy las diczaji encara a tu acusanaw
la qìial lo
lo
:
al ìor co«selIi
.
.
.
:
.
.
Resta san
Mas
.
li
caualcador de
li
leron
anar
1
noit
r]
hty e?icara pani
dei'a?it
de qiiaì prouencza tu quani
li
hauent do?ia
e
,
el fos
.
e
,
coina«dameiit presero?? pani
lo
Antipulrida
e?i
M«s
.
1»^ retornero?? ew
cu?»
ue»gu en Cesarla
fossa»!
segoni
niilitattt
conduero?i per la [^31
Mas
li
caste!.
cu?» lo preuost hagues legi
conegu
de Celicia
qìie el era
teo accusador srerew uejigu e
comande qw-el
cum
Li quaì
^
ep/s^ola al preuost
la
e Io
:
autre iorn demes
e?i 1
dis
fos
:
.
:
ilh
apresew-
e deniajida
Yo auuirey
garda
al palais
de h ero de
XXIV. Mas enapres
8 Ana?iias priuci de li preyre descende iorn vn cert Tertuli orator Li qiiaì anauaji al preuost cantra a paul noble Felis E citta pani Tertuli 1 acomence accusar dicsent nos vinent &n mota pacz per tu e se obran motas cosas dreyta?Hent eu aq?«est pob/e per la tua prudencia e sempre e per tot o aproue»* cure tot faczament de gr«ejas Mas ayczo qwe yo non te perlo«gue plws longament Yo te prego que tu auuas nos breoment per la tea huwianita dar nos cu?j
uelh
li
.
.
.
.
e
.
.
.
.
:
,
,
.
.
.
,
hauen atroba
aq?fest ho??ze
a tota la rcdondega
.
E
mortai
escomouent tenczons a tuit li Judio e li Naczario Lo quaì s-esforcza
,
,
autor de la secta de
.
Lo quaì nos presen uolent lo iuiar lo tempie Mas sobre uenewt Lysia Io tr^bu'ner can grarat forcza lo lene de las nos/ras mans coraandant li seo accusador uenir a tu del qnol tu meseyme poyres demandar de totas aq?/estas cosas e conoyser de que cosas nos I accuse» M«s li Judio encara confermauan diczent aqwestas cosas se han enaysi Mas paul res^jonde Lo preuost demostrant a ìuy que el diczes Cun repausiuol corage Y'o die per mi meseyme la mia causa sabent q?/e ia per moti an tu sies ista iuie d aq^fesla gent Lo corrompre
en[231. v]cara de
segoni la nosì^ra ley
.
.
.
,
.
.
.
.
.
:
.
,
iorn non son ph<s de 12 qwe yo montey per adorar e« iernsalem e non me troberon al tempie desputant cu». alcuJi ni facze»t aiostament de compagnia e» las sinagogas o en la cipta ni non pon prouar aqwestas cosas de las quaìs ilh me hacusan Mas yo te confesso
qjml pocz conoiser
q?/e
la
.
.
.
,
,
,
.
ayczo qne segoni
payre
e»
li
de
li
lo
meo
dio
la uia la .
q^al ilh appellan heregia enaysi yo seruo
al
Cresent en totas las cosas qne so» scr^ptas en la ley e
propheta hauewt sperancza e» dio qne la haya ha esser 1-d resuresion mort ensemp [232 r] de li iust e de li no» iust La qnal encara lor meseyme speran E en ayczo meseyme me studio de liauer la consc^'encia totauia sencza ofendament a dio Mas enapres moti an yo e a li home uenc a far alraonas en la mia gent e ufertas E» las q»als me trobero» .
.
.
.
^
L"e' par
riduzione di un
'a'.""
i
Nuovo Testamento
Il
non cun compagìiin
purifica al ieH?ple
de Asia
qnal couc;;taua
li
la
q?/al
lor
Mas
.
paul
yo ueyrey
A
p?-esewt
Per
.
uay uia
yjist
e?»
qual cosa
la
dona a \uy de paul
pr?fmier de
li
cantra iuy
.
Mas
el
Mas
.
grada
Felis uolent far
Fest fossa ue?zgu en la proue?icza
cu??i
li
iudio
Aczo qne
.
de paul
.
el lo fes
auciossa?» luy per
qu-i\\\
ue»ir en Jer?/s«lem
uia
la
Mas Fest
.
pecca
alcu?»
si
plus de decz iorn
hunal
e
,
E
.
desce??de en Cesarla
comande que paul
Aqtiilh Judio
quai
li
paul de moli e greo peca si
:
que
ni
en
la
hauia peca alcu??a cosa
sponAenl a pani dis
mi d aqwestas cosas ooue??ta q?/e yo sia
.
.
E
li
iudio
:
ni
Uoles tu mo?ttar
e?»
al
agait
aq?</lli
cun nos
.
lor
e?ttre
lo
qual cu?»
el fo ue?igu
.
lo cercu?Kleron accusa?»t
.
te?ttpZe
:
Paul res^onde
.
ni e?»
Cesa?-ia no?»
far cosa agradiuol a
Jer«»s«lem
,
li
iudio re-
de
e aqui esser iuia
Mas paul dis Yo isto al tribunal de Cesar iuia Yo no?» hay fait a]cu?»a e?»iuria a li iudio .
.
li
autre iorn sesie al tri-
1
Jer?fsffilem
Mas Fest uolent
.
.
Mas demore
.
.
co??serua
sia
AdoMca
.
Li qual ilh no?» poya?» prouar
de
ley
a?mar lay
amena
fos [:23o r]
li
descendu de
era?i
Paul
.
,
hauer fauor
Pausa?it a luy
.
resjjoude
home accuso» luy
cn aq?/est
es
preyre
li
poissa?tt enire uos desce?zda?t ewse?np
que san
a.quiih
:
depois trey io?'n
:
pr/nci de
li
e prej-auaw luy cerca?it de
:
certanaH^erat e?» Cesarla e que cn Lreo era per
responderon
per
que
Judio layse paul en p?'eyson
li
XXV. Adonca
E
Ense???p
.
afin
:
appellaua souent e pff?-laua cura luy
1
.
Felis spanarla
.
te appellarey
yo
sare, te??jp
Appelle paul
.
desputa?tt [ÌSÌ v] de
auenador
e del indici
,
quant
:
mo?2te de Cesarla cn 3evnsaiem e anu??ciero?t a iuy e
Ce«turiow que ga?-des
al
Mas aquel
.
compii day an Felis hac succesor porcio fest a
perlowgue
,
Qua??t Lisia lo ìrihum^r
.
E comaj»de
.
spera?it e??cara deniers haguessa?» a esser lo dcsliores
soy iuia e/icoy de
.
e de la ate?«pera??cza
,
.
Yo
.
Drusila la qua\ era Judea
auuic de luy la fé la q?ml cs
la iuslici'a
tro-
ilh
e
,
ue?igu cu/t la soa molher
responde
se
:
non deuedes que alcuws de li seo familiar li annessa?» ha uesitar Mas de pois alquanti iorn cuw. Felis
o lo
,
dicza??
Felis auuias aq?/estas cosas
causa
la Mostrm
e lo layses alargar
:
amejiistres fos
meseyme
sabewt ce?"tanarae?»t d aq?<esta uia diczewt
.
desceJKlj'e
E
raort
accusar s-ilh hatjues-
istawt yo al cowselli si i\on d aq«/esta
,
istant ewtre lor
c?'/dey
j'o li
Mas alcuws Judios
.
E
.
167
.
roiuor
cu?»
Aq?«'sti
.
cn mi
bero?j alcujva cosa de eneqra'ta
uos de la resuresiow de
o
qìie fossa?» enap?'es tu
san alca??a cosa (incontra de mi
vna uoucz per
,
valdese.
.
q?ml
al
cnay??»a
C«r si yo hay noyu o hay fait alcu?»a cosa degna de rao/'t yo no?» refudo morir Mas si la no?» es alcu??a cosa d aq«»elJas de las q?^r<ls aqM»sli me acusa?» alcu?» no?» pò donar mi a lor yo aptu
coneguies
niolh
e?»cara
.
.
:
:
pello a
Cesai-
.
Ado/»ca Fest haue?»t p» -la cu?»
appcUies a Cesar e a Cesar a?inares
Lo Rey Agrippa
,
e 'Bcrnice
deraorero?» aqui phisors iorns
Vn
Mas
dcsce?»dero?» .
lo
co?»selh responàe
li
me
iudio
:
fo
e?»
Cesarla
,
a saludar Fest
Fest referic la causa de paul
[233 v] anu?»cia de
demanda?»!
se?»te?«cia
li
Tu
.
cu»» alq?mnti io?*n fossa?» passa
cert liovic es ista laissa liga de Felis àcl qual cu??» ci
Jer?/salem
de
.
pr»nci de
cantra de luy
li .
preyre
A
li
al
Rey diccent
fossa ,
.
E
.
e
ue?»gu
de
li
.
e?»
uelh
q?ml respondey
.
168
Salvioni,
La non
es iisa?icza
ino?*a al
Roman condanar
li
del
.
liauent
,
quaì istanl
li
prena
e
couewgu
aqiiistì
luoc per se
lo
alcuna de-
se?icza
comajidey que
yo sesent per tr/buiial
.
ho?He pr?nnicraraent qtie
alciui
accusador present
li
Bonca
.
scguent iorn
amena
fos
peca
del
defi'cndre
de
accusa haya
qu-es
aqucl
owe me
1
accusador noti aduya» alcu» peca sobre
Mas hauia?» cantra de \uy ald aqnestas cosas las qM«ls yo sospeytauo Lo qua\ cuwas q?/estio»s de la soa sobresticio?» e de vu cert Jesus iiiort paul aferma uiore e istaut cn dubi d aqwesta qnestio?» diczia?z si ci uolgues .
.
.
annar &n Jer«sfllem
,
aqwi esser iuia sobre aq?<estas cosas
e
demawdawt de esser reserua
August
a la conoysewcza de
,
.
paul
ìlas
comandey
q?<-el
Mas Agrippa dis a deman auuires hiy Mas 1 autre ioni cu;n Agrippa e Bernice ^ foron viengu con mot apparelbament e cu?n. ilh foron intra &n 1 audie«cza cu« li trabunier e li prmcipal home Rey E Fest dis de la citta Fest co[234 r]mattda«t Paul fo amewa fossa garda entro a
q?<e
ta??t
yo lo mawdes a Cesar
Test yo uolli cncara auuir aqjfcst
home
.
E
.
el dis
.
,
:
.
.
Agrippa
home
:
homes
e uos tuit
li
del quaì tota la co7npagn«a de
aq«« cr/dant
,
non
li
iudio
Q.oaen ìinj uiore pl?/s
Comes alcuna cosa degna de mort
mawdar
.
q?ml se ensewip presewt cu« nos
.
me
parleron
,
.
en
Ueuos aqwest Jer??sflflem
Mas yo non trobey que
.
Mas aque&ì hauent
,
e
haya August
el
se appella a
no« hay q^^al cosa certana yo scrina al segnor Per la qnal cosa yo 1 ay recomanda a uos e maximawewt a tu Rey Agr/ppa aczo qne examina hiy yo haya q?ml cosa scrma Car es uist a mi cosa non iusta mandar vn home liga e non certificar la causa desliberey de lo
del q?ml yo
,
.
,
.
de luy
XXYI. Mas Agi-ipp dis a paul a tu es permes parlar per tu meseyme Adonca paul ste[n]dua la man comence a rendre raczon dis Rey Agrippa .
.
de totas las cosas de las qnals yo soy accusa de
bencura cum yo
a dire la mia
sia
li
Judio yo stimo mi esser
encoy enapres tu
causa
:
cu?n tu sias
granda?ncnt conoissador de las cosas qwe son enapres li Judio e de las usanczas de las 'qnest[i]ons . Per la qwal cosa yo te prego [234 v] que paciewtament m-escoutes E certaname«t la mia aita q?/e yo bay uiscu de ,
.
,
comc«czame«t fo cn la mia gewt an Jernsalera conogro» tuit li Judio qne pnmiierament me hayan conegu del comenczanient si ilh noìon donar testimoni Car segowt la certissima secta de la nostra religiore
la ionentu qne del ,
.
uisqney pharisio
.
Mas
qnal
li
nos/re
.
12
.
me
ara
la quaì fo l'ayta de dio a
li
trip
confido en
1
csperancza de la repromessioji
nos/re payron isto sot
seruent
iorn
a dio
e
^
mes
al
indici
noit sperant de
,
en
la
bauer a
pcruenir De la qna\ sperancza Rey Agrippa yo soy accusa de li Judio Per qne se indica non cresent enapres uos Si dio resucita li mort E yo certanament pensano de hauer a far niotas cosas repugnant cantra al noni .
.
.
.
^
Così
'Brcnice' leggo
io e
leggerebbe ognuno; non s'esclude però che
s'abbia a volere 'Berenice', o 'Berenice'. ^
Il
'-t' è
.
non buona riduzione
di
un
'n'.
Nuovo Testamento
Il
(le
Jesus Naczario
,
en preyson moti de
E
sant receopna la poysa?«cza de
li
cuni ilh fossan ocis yo portey la sen^er^cia
sinagogas
.
nom
cost?'eg?n'o lor a blesteraar lo
,
E
de
li
.
sobre la resplandor
terra auuirow viia [uoucz]
me
aguìhon Jesus
lucz
.
li
poble
li
li
,
e digia
peca
mi
afin
:
a
,
que
ilh
qual yo
li
siaw
occire
testificant al
las qMols puffrir
mawdo
tu ara
.
per
sa?«tifica
so??-
:
e a
li
senaria
.
E
.
E
cnm yo
per ayczo
,
qual
la
,
de pois ewcara anunciauo
ero al tempie
.
li
:
facze?it
obras
Judio prouanan
:
.
e
propheta parleron ha esser a uenir
li
gentil
.
Mas cum
el diczes aq?<estas
paul tu forsenas
.
paul
dis
.
aq?/estas cosas
sian rescojuluas
Gar
.
Motas letras
noble Fest yo
,
rollas de uc?-ita e de atcn?perancza
menl d
la fé
Bont
Mas yo aiuda de 1 aiutori de dio isto e«tro al iorn d-ewcoy meuor e al maior Non fora diczent alcuna cosa si non aqnellas
Moyses
grant uoucz
aczo que
,
Afin q?<e ilh reccpian la remes-
.
ewtre aq?«lh q?;e
o xrisf s«ria
:
o sia pr?anler anunciar lo ln««e de la resuresiow de
:
.
cojmerti de las tenebras a la
ge»tii qu-ilh fessan Tpemiencia e fossaw conuerli a dio
me
cn
hebrayca
le??ga
Rey Agrippa yo noti fuy non liubidiewt a la Mas aquilh que craw en Damasc pr«mierame«t e en Je.
dcgnas de pen/^e«cia
b/e
en
:
e
,
e d aq?/ellas de las qnais yo te appffreysarey deslio-
,
e la sort
:
uessio» celeslial
de
cel
en lewtorn
ln«7e
es a tu de
r?<salem [235 v] e per totas las regions de Judea li
uia del
.
e de las gent
de lor
olii
es oncerq?/e de
a
A^n
e coniessioj?
,
uic per
.
e de la poesia del sathauacz a dio
,
siow de
autorità
:
cosas q«/e tu ueguies
tu vubras
Dura cosa
la cura de [53S r]
cu?» uos tuit fossati cagi ,
.
forssenant
e pl«/s
:
Per
.
ayczo yo te ra«t te de
E
.
p«rlaua
.
.
lo
.
persegues
mi
cu??
me
qtie
preyre
li
repugnar encontra segnor qual sies Mas yo dis Mas el dis a mi yo soy qw«l tu persegues Mas leua te e isla sobre li teo pe Car per apparec afin qtie yo te orAenes menistre e testimoni d aq^<eIlas
Saul Saul perq?/e 1
,
me
respla?idir
,
alentorn d aquilh q«e camiwaua?»
.
.
:
solelh
del
pr/uci de
de Jesus
cnm yo a>mes en Daniasc ,'cun la Al mes iorn p?'eyre o Rey yo
cosas
princi de
li
li
E yo enclaus
.
goiient puiient lor per las
conira lor perseguio lor entro a las autras ciptas las q7/«ls
169
valdese.
encara yo fey cn Sernsalem
la qital cosa
.
.
E
lo
al
non
a
po-
Fest dis cun
.
Mas
Trarlo
po-
qn«l yo parlo sap fe?'ma-
Car yo non penso qne alcuna d
aq?/esta cosa
si
al
te conuertisson a la fors-
forsseno
no?»
rey
cosas per
mort
li
es ista fayta
aq?^estas
en vn canfon
cosas .
li
Rey
Agr/ppa cres tu a li p?'opheta Yo say Car tu creyes Mas Agr/ppa dis a paul Per poc cosa me amonestas qne yo deuegna y_risti&n E paul dis Yo uolrio de dio non sola???ent en poc Mas [236 r] cn moti non tu solawjent Mas e?zcara tuit aqn/lh q?<e auuo?i mi encoy esser tal qnal yo soy Accepta aqnistì iigani E hauent parla aqnestas cosas T,o Rey se lene , e lo preuost e Bernice e aqui\h li qnal scyan cnapres lor E cu??? illi se fossan depa?-ti parlauan entre lor dicsent Aq?;est home no?i fay cosa degna de mort o de ligam Aq?/est lio??2e Mas Agr/ppa dis a Fest se poya laissar si ci non hagues appella a Cesar XXVII. Mas depois q?/e fo deslibera q?/e nos naueguessa?? e?? Italia doweron e paul e ce?-ti autre ligas al Cc?iturion per noni Juii de la cohort .
.
.
.
.
.
:
.
,
.
.
.
.
,
,
.
:
,
,
.
.
170
Salvioiii,
de August
,
uela pres a
moniant cn
iios
j\r<7s
li
Inoc de Asia
naa adraniitina
la
Mas lo segont iorn apulimu Sydon nament paul Permes que el annes a li amie liauewt fait uela iiauegiiCM sot Cypre per esser selo«ienc
.
.
mar
lo
Myra
,
1
E
.
,
lo qìiaì es a
per nanegar faczen
:
restart cun uos Aristarc Macedonienc Thes-
:
Juli liauewt irata,
e fos cura de lor li
uent coniran
encontra de Celicia e de pawpliilia
la qiial es de licia
E
.
dria que iiauegawa [23G v]
lo
.
.
hama-
E d aqui E iiauega
Perne«guen a
Gewturiou trobe aq?ii vna uaix de Alisan-
Italia
e?»
.
e e?itrcpausR nos sobre ley
,
.
E
ia sia
czo qìie per moti ioni uaueguessaw plana?He?jt cnn fatiga uewguessaM cantra Guida Io uent nos
cnn
appella bo??port
temp e lo temp ria
E empache mauegue« a Creta pres a Salmone Perue«guew en vn ceri luoc lo qual se .
fatiga trascorrcnt pres a ley
e
;
,
.
qna\ era ueczina
al
la cipta de
Lasea
.
Mas
trapassa moti
fam outra
cuhi ia la uauegacio» fossa perilhossa e per hauer sufert
Paul
.
li
mot dan
,
las nostras arwzas
iorme«t
al
de paul
.
co^fortaua diczeHt a lor
.
no« solame»t del charc La a esser la nauegacioJi
gouernador e
Mas cnm
al
Io port
:
howcs yo ueo que cun cmuMas ewcara de e de la nau Mas lo Centuriow creya ma.
.
noutonier qne aq??ellas cosas que evan dictas
non
fossa coueniuol
ha liuuernar
lo
:
pl?«s
do-
neron per co[n]selh prertir se d aq^^" si per alcuna ma7?iera se poguessan Aq?<est es lo port de a Greta e trasportar en phenicia e vuernar aqni Mas L austre soffaut [I. soffi-] sperant de e Chorus regardant Affrica ,
.
,
.
,
,
consegre lo lor perpaus se porterò?? de Ason trascorrejzt per a Creta
[237
E
r]
ilh
leyseroM ley cagir
Paul cowfortaua
tuit
.
E
cu«t lo iorn comeHCzes
de recebre lo niawiar dicz.?nt
.
Encoy
es Io
esser .
14
fait
.
iorn
.
Per la qnaì cosa yo que sperawt nos se deiun non prene«t alcuna cosa Gar ayczo aperte/i a la nostra conforto que uos recepia lo maniar E cuh» el aguessa salu Car cauelli now cagire del cap de alcun de uos .
iios
.
.
.
dit aq?<estas cosas
cnm tuit
.
pres lo pan fey grffc«as a dio
presecela de tuit
.
E
E hauent ia recrea las arwas de hagues fraint comence a maniar Mas uos eran en la nau 276 arPreseron e?«cara lor lo mainar
el ,
eti
.
.
.
.
mas E sa^ia del ma)!iar ilh alegian la nau gita/tt Io troment al mar Mas cnm lo iorn fossa fait now conoissiaJi la terra Mas ccnsideraua/i vn
.
.
.
cert segnai q?/e hauia limon
al qual ilh pensauan s-ilh poguessaw arestar nau Mas cnm ilh haguesan ostas las anchoras se cometiaw al mar cnsemp alargant las iont?<ras del timon Per Io sofflae leua 1 artimon del aent auauan al liraon mejit E cnm nos fossa» encors eìi vn luoc e?itre duy mar empegneron la nau e la proa ficca restaua non mouabla Mas la popa [237 v] se desfaczia per la forcza de las oudas Mas lo conselh de li caualier era de occire li liga q?/e alcun non fuges en nadant .
la
.
:
.
,
.
.
.
.
,
.
^
Cfr. p. 4-0. Il
richiamo, in fine della pagina che precede al foglio che
manca, ha: Mas de
pois.
Nuovo Testamento
Il
Mas Centuno» qìie aqtiilìi
E
autra
1
uole/it coiiseruar paul
que poya?i
taulas
sus las
prt/-tia
trostonie del perpaus
li
:
pri/mier
gitlessa?i
se
iiatar
,
E
.
coma?ide
en terra
e a«iiessa/i
alcu«s pecz de la nau
e alcuns en
,
171
valdese.
fait afin que tuit anessan salf en terra ado?ìca nos conogro?» qne XXYIII. E cum nos fossa» scampa
enaysi fo
jlelile
.
.
Mas
Barbari faczia» a nos liuwanita no?t petita
li
Car e?»brassa vn haron de legnas refagian nos uos sobre istaua
per lo
e
,
freit
ma»
.
Mas qnant
de hiy dicziaw entre lor
qiiaì cani sia salua del
mar
Vna
.
Per
vipra fugenl de la caler
non
homecid'ier
sperant longawrent e
1
.
Mas
qwol hauia» enferm en
ere la
nau
.
E
e
isten aq«? per
E
3
.
iorn
.
.
troba diqui a
sane \uy
Adonca
.
eran sana
e
E
.
.
L
Boma
qwant] paul
E
.
daq?</enant
uic faczent grac^as
li
e las tres
,
dio pres
a
E
a
paul qn-el istes sol cun
pois
.
3
iorn
.
dis a lor
ho orde de
Roman
.
.
li
Lo Centurion done
Paul appello
homes
.
maior
li
frayres yo .
Fuy
Li qn«i hauent
appellar ha Cesar
.
1
mes naueLa q?ml
isola
.
li
li
prnmicr de non hauent
me examiua .
Mas
me
,
li
Non enayjna hauent
.
7
.
a puteoli
iorn
.
E
Enaysi nos
.
li
tauernas
.
Li qnal qnal
confidancza
E cum nos
.
liga al prenci de
cxercito
1
indio
fait
.
E cum
ilh
alcuna cosa cuntra
dona
.
Mas de fossan uengu
caualier gardant luy
liga de Jcr?^srtlem e soy
alcuna cosa degna de mort
jni
ilh douero/i
,
de pois trey
frayre ho haguessan auui ue«-
li
Roma
,
hagues Li autre
.
Li qaal nos hono-
uenguen
enapres lor
cum
a
fo
E
el
ayczo
cu?n nos fossan
fossan
uengu permes
.
autre iorn
gvon [238 v] incontra nos entro Apifor fi.
.
cuw
e
,
fait
.
austri
1
frayre foron prega istar
li
luoc era la pos-
uengu a Siracusa Daqn/onant encerqne nauegant uenguen a Regi
depois vn iorn soflant
uenguen
pcn-
recebent uos per trey
Alissandrina la qnal hauia vuerna en
.
ilh .
cu/n nos haguessan fait uella
ensegna Castor e Polluce
liauia per
q?;«l
Al q?ml paul intre
.
uenian
isola
1
Lo
.
a nos aqnellas cosas qne uos eran neccess«rias
guen
Mas
se cnireuenc que lo payre de publi iaczia tor-
menta de la febre e dessenteria aura ewpause las mans sobre luy reron encara de moti houor
Mas en aqwel
.
isola per noni publi
iorn demostre benignata
li
.
e cagir subitanient
,
3Iudant de opuniora diczian qne el era dio scsion del maior de
paul
.
mort Mas lor regardant que alcuna cosa de mal non nenia a \uy .
[238 r] liaguessa a enfiar
el
.
E
lo laissa uiorc
secoent la uipra al fuoc non sufferc al[c]una cosa de mal
saua» que
.
ploya la qital
la
aq?<est ho?He es
la ue?iiaJ2cza
:
.
Barbari vigro^ la bestia pendent de
li
Al postot
.
tuit
cani paul hagues aiosta vna luoutecza
Mas
.
de sermewtas^ e las hagues pausas al fuoc asalhic la niau de paul
isola
1
,
Lo
.
E
,
ora appella
ia
.
(tn las
.
al
poble
mans de
li
uolgron laissar per non esser ew
iudio
contra diczent fuy costreit
de qne yo
accuse la mia gcnt
.
afin qne yo uos ucgues e parlcs adonca uos appellcy Car per 1 esperancza de Israel yo soy cercunda d aqwesta cadena E ilii diseron a luy Nos non hauen receopu le^ras de tu de iudea Ni uenent
Per
la
qnal cosa
:
.
,
,
.
.
*
Potrebbe essere anche 's«r-'
.
172
Salvioni,
de
alciiJi
11
non nos
frayre
wolcn auuir de tu
iios
:
referic
,
o
alcuna cosa mal de'
pfl!?-le
aqwellas cosas qne tu sentes
conegu qtie per tot li es contra A ordena a Iny iorn moti uengrow a 1 albero
sta setta nos es
dlt
lo
regue de dio
de
li
propheta
.
qzie se diczia?i
se partirò»
proplieta a
E amoneslant
.
E
.
alcu«s noìi crcya??
li
dis paul
vna
.
nostre payre diczent
.
Vay
cor d aq?<est poble
clauseron e
es ewgraissa
.
E
,
e
E cum
.
Ben
el
testificaut
de la ley de Moyscs
e
dis
e
,
ysoya
sant sperit per
lo
poble e di a lor
a aqiiest
e uesent ueyre e
non ueyre
.
olii e
Vos
.
Car
auuiron greoment cnn aurelhas
non nean cnn li no« siaw cu/merti
conoissu a uos qne a las gcnt es ista
haguessau
,
.
lor^ olh qu-iììi
li
non estenda» de cor
auuiro
,
ilh
,
pa/'olla
auuirc cuw auuiment e aon e^tendre
,
E cum
Mas
.
E alcuws cresian aqiiesla. cosas E cuw non fos concordia entre lor
del matin entro al uespre
Dont
,
a lor de \estts
.
tu
Car d aque-
r]
quaì spoula
li
.
[239
.
^
Doìica yo non sane lor manda aq?/est saluador de dio E .
.
.
E
auua?z cu/i las aurelhas
e
aguessa dit aq?/estas cosas
Io .
ilh
luy
Li indio issiro?» de
,
sia
.
hauent mota descordia entre lor Mas paul [239 v] reste duy an e«tier al Predicant lo ree recebia tuit aq?w"l]i li qiia\ intraiian a luy seo cowduyt gne de dio E eusegnant aq?<ellas cosas qiie son del segwor Jesus cu?i tota ilawcza non lo proybcnt alcu» .
.
,
.
Ayci
Deo
finis li
gracìas
Act de
li
apostol
AMEN.
LE EPISTOLE.
Epistola di S. Paolo ai Romani.
[240
r]
A
Aici come??cza la epistola de sant paul
li
'Romaìi capitol
.
1
.
apella apostol dcpa?ii en 1 eua[n]ge]i yesiis "x^'ist Paul serf de de dio lo q?/ftl hauia derant proni es per li seo proplie^a en las santas scr/pLo q?«ffl fo fait a Itnj de la seme??cza de dauid sego«t twras del seo filli I.
.
.
.
la carn lo q?;«l fo derant destina filh de dio en uertu segowt santificacion de la resureciow del nostre segnor
Per
lo
*
jesus -^ìnst
nom
de haj en las
q^^ffls
uos se apella de jesits
Veramente 'aulhas', con un segno sopra Il '-r' malamente ottenuto da un '-s'.
1'
'u'.
1 .
quaì nos receopen grada, e apostola a ubidir a la fé
gent per lo
*
.
esperii de
mort
de
li
eti
totas las
x^'ist
.
.
Grada
Kuovo Testamenio
Il
sili
a tuit
ama
li
dio apella sani
tic
173
valdese.
qual
li
roma e pacz a uos de kcer yo fauc gmcias pr«-
soii a
dio lo nostre payrc e del segno?- ycsus yjist
.
,
C«?' la wostva. fé es mieramoit al meo dio per yesus ^^-ist per tuit uos Car dio es testirao?JÌ a mi al q?/al yo se?-uo al ainmcia pe/- tot lo mont dar yo fauc recordancza de uos e« meo spe;-it e»- 1 eua?igeli del seo filli Pregawt si per alcu?ìa maniera las mias ovacions se«cza ewtrelaissaraewt a la perfiii yo aya a la uia bow uiaie a la volunta de dio de uemr a uos dar yo destro ueser uos qiie yo departa a uos alcuna cosa de la grack czo es e7«se?Hp esser consola [240 v] cun uos per speritai a confermar uos Cai- o frayres yo uo» uolh uos aqz<ella uosira. le e mia la qua\ es entre uos .
.
.
.
.
,
.
Car yo perpausey soucnt uenir a uos e fuy ueda entro ara Yo soy debitor qiie yo haya alcun fruc en uos euaynza en las autras gent e a a li saui euayyna es aparelha a mi predicar a li grec e a li strang Gar yo uon me uergoguo de li noH saui e a uos li qnol se a roma 1 euangeli de -^^rist Car es uertu de dio en salu a tot cresent , prnmiemesconoyser
:
,
.
,
,
.
,
.
Car la iusticia de dio es reuela de Iwy de fé Car 1 ira de dio es Car lo iust uiore de fé e uon iustic/a Car czo qic-es conegu reuella del cel sobre tota felloHia Car las non uesiblas Car dio manifeste a lor de dio fo manifest a lor ra?nent al indio
e al grec
enay;«a es scr/pt
fé
VÌI
,
.
.
.
.
,
.
.
de
cosas
son regardas
\iiy
de la
creatura
mont
del
e
entenduas per
Acer la eternai uertu de luy e la diuinta ^ euaysi qu-iìh sian fait non scusiuol Car cnm ilh haguessan conegu dio non lo glorifiq?/eron enayma dio o feron- gracias Mas enuanecziron en las lors cogitacions e lo cor de lor non saui es scurczi [241 r] Car dicseut lor aq?<ellas
son faytas
qiie
.
.
.
,
.
,
esser saui son fait fol
serablancza de
E
.
muderò?* la
glo?'ia
ymagena d home corrompiuol
dio no"- corroj?«piuol en
de
de
o
li
oisel
,
e de
ser-
li
Per la qnal cosa dio liore lor en li desirier del cor de lor en non mondicia qM-/lh tormenton li lor cors en lor raeseynzes en uergognas Li qtial mudcron la ue?ita de dio en meczonia e pcnt
,
e de las cadrnpedias
.
.
colgron
beneit en jualuesta
,
seruiro?* a la
e
,
segle
li .
Car
las
creatnra maiorment qne
al
creator lo
qnfll es
Amen . Per la qiial cosa dio done lor en ijassion de fennas de lor muderow lo naturai us en aquel us lo
qnal es cantra natura
Mas semilbantam[en]t
mascle laissa lo namascle cun li mascle obrant soczura entre lor e recebent en lor meseyme la merci de la lor error la qiial se couenc Car enayma ilh non proueron hauer dio en couois-
twaì US de
la
.
fenua arseron en
li
desirier
lor
.
li
li
.
sencza dio liore lor en refuda sen qn-ilh faczan aqnellas cosas qne non se
coueuon repieni de
tota eneqneta de malici'a de fornigaeion d auaric«a de maluesta Plens d-enuidia d owecidis de co?-rupcion [241 v] d-enga?i de malignità mnrmnradors detrayadors ayriuol a dio ontos Si'/^jerbi esleua .
,
,
,
,
,
placzent a lor atrobador de
'
li
mal
,
non ubidient a
Potrebbe anche leggersi 'diuinjta', ed
'diuenita'.
è
luti' altro
li
lor payro?i
,
no?i
che improbabile uu
i74
S;ilvioni,
s.iui
non
ordcnn. sencza atalejitaiiient sencza coueaejit
Cam
Li qual
Gar
conegu
ilh haguessara
degne de mort
afiuiìh qiie fan aylals cosas son
que fan lor n. Per
Gar
Mas Acer aquiìh
.
la
qual cosa o tu
meseyma. cosa
la
que fan aytas cosas
aq?/«lh
fuias lo indici de dio
e facz
,
Mas desp?Tczas
,
de dio te enuida a la penitencìa
gagnas
e del iust ludici de dio
lor
goissa a aqnilh uerita
Mas
.
,
e
al geretil
pr?nniera;«ent al
sonas nore es enaprcs dio Hrere serecza ley li
faczan
ley
sabent
Gar
.
li
.
far
1
:
,
,
Gar Ja
.
eresegna per la ley
li
ere
pecq?«erore sencza la ley pesore iust
Mas
.
.
li
si
cec lume d
mestre de
,
Dorecff tu
enapres dio
Mas
.
sia czo qree las gereg qree
qree
apertenore a la ley li
,
non no?^
qre«l mostra;*
lor cor la co«sc/crecia de lor rerederet
li
e prouas las plres
,
nora sani
uerita per la ley
e
,
son ley a lor mesey/ree
ilh
,
e te gloriias ere dio
,
seyme esser guiador de greador de
,
an-
.
,
per natura aqreellas cosas
ley
e
,
.
auuidor de la ley nore
euaregeli per yesus yjist ere la
honor
li qual non se repausare a la arma d home obraret mal pruMas gloria e honor e pacz a tot iudio e al gree Gar recebame.vt de pre-
erecara
seguor iuiare [242 v] la cosas resconduas de
lo
pausas
.
.
cercare gloria e
testimoni e las cogilacio»s acusaret se eretre lor e
meo
de la reuelacio»
sego«t las soas obras
ira e
endegnacio??- tr/bulaciow
Gar qual que qual
hauent ley d aq?/esta mareicra las hobras de la ley scr«ptas qreffnt
benignità
q?/e la
tota
ere
faczador de la ley saren iustiflca
hau
tu
qiie
qual son de contej?czo?i
li
creore a la eneqre/ta
hubraret bere
Non
de
qM«l
lo
de la bontà de ìuy e
re?zdi'e a vncliascu?»
.
al iudio
miera??zent
lo ludici
.
.
.
Gar tu facz
tu sego/it la toa durecza e lo cor
Acer a aq?«'l!i li qna\ pe;•seuera^^ al ben non mortalità La uiia eterna Mas ira e .
.
Mas o home meseymas Pewsas
ira al iorn [242 r] de
1
Lo qual
.
Mas
.
autre
.
las riq?<eczas
de la pacie?zcia e de la lo??ga perseueraj^eza
no?i pentiuol tu te
1
Gar nos sabew que
.
.
faczent
li
tu iuias
qtte
.
'Non solaiuewt aqiiilh
.
qtial fan aytas cosas
li
entenderoìi
ìa
qual inias tu sies non scusiuol
lo
tu iuias
q?:ffl
dio es segowt iierita en aq?/ilh iuias
home
meseyme en czo
tu coJKla/wpuas tu
aq«/ella
consento?^ a
q?«ffll
li
tot
sencza miser'icordia.
,
de dio non
la iustic/a
sobre nona iudio
tu sies ,
scusare al iorn
ho;«e segoret lo
li
,
e te re-
coneguies la uolureta de luy e
e
profeytiuols
Ji faretin
cosas
que son
aq?</lli
ere
.
Pensas tu metenebras
per que eresegnas
1
autre
,
ewse-
,
haueret forma de sc«erecia
,
e de
meseym& non robas Lo qwol
e tu
Lo qrertl predi cas que nore es de raubar e tu non deo auoutrar e tu auoutras Lo qwffll habominas las ydole deso??ras dio per lo las e facz sacrilegi Lo qrenl te gloriias ere la ley trapassameret de la ley Gar lo noni de dio es bletema per uos eretre las geret enay?rea es scr^pt Acer la cercurecisiore profeyta si tu gardas la ley Mas si tu sies trapassador de la ley la toa c/rcurecisio?» se muda e» la Donca si la nore c«rcurecisiore gardare la iustificaciore de nore circurecisiore la ley Dorec« non sare recointa la nore cj'rcuwcisiore de lity per circnncisio?i Mas aquel que es per natura non circurecis [243 r] si el gardare eresegnas
.
,
diczes que la
.
,
.
.
,
,
.
.
.
:
.
.
.
la ley
de
.
te iuiare
la ley
.
,
lo
Gar aquel
qual
sies
per lectra
,
nore es iudio lo qreol
e
per c«rcurecisiora preuericador
non
es si nore
en ma«ifest per
I
Testamento valdese.
II ]N"aovo
defora aqtteì
en
la c/;'cancisio?i raa??ifesta
e
.
que es indio quaì
la lausor del
es de
no?;-
cani nn?i es circunchìon
la
ciVcuwcisiow del cor per
e la
liome
li
Mas de
.
173
spe/'it
uo«
e
,
Mas
.
\etra
-per
dio
Douca quaì cosa es phis al indio o quaì profeit de la circuncision Acerta mot per ogni modo E prnicipalme?it Car li parlar de dio foro» Mas que cosa si alcuì?s non ereserò?» Banca la non creconceàn a lor III.
.
.
.
.
seHCza d tot
.
lenare uia la
aq«</sti
home
de dio
meczowgier enaywa
es
lastoas pflrollas
'^on sia
.
es script
Aczo
.
que
la iustic«a de dio
dire?»
Mas
.
qiie
.
neray
dio es
,
e
tu sias iustiiìca en
M«s Donca dio
quant tu sares iuia
e ue?zczas
,
come«da
iusticea
fé
.
si
la nostra
non
es
non
qiie
iust
die yo sego??t ho;He non sia cndua ira D autra marniera dio en qual maniera iuiare lo motit Car si la uerita de dio abondia en la mia falsità .
:
.
a la gloria de
dor
.
hii/
que cosa
.
encara. [243 v] e yo soy iuia enay)«a pecanos sen blestema enayma diczo» alcuw que nos diczeu .
E non euayma
.
,
mal qiie li hen ueguan la dapnacio» de li qual es insta Donca Lauuen nos lor non al postot Gar nos hauew derant demostra la cayso» e li indio e li Grec tuit esser sot peca enayma es scr/pt Car aon es alcnw iust no?? es e?ite?Hlent non es qui quera dio Car tuit declinerò?» e son e«semp fait non profeytiuol no?» es Io q?/fll facza hen non es e^tro a vn Lo goleyro?» de lor es scpulcre ube?-t ilh facziaw e?»ganiuolFacza/j
li
.
qual cosa
.
.
.
.
.
.
.
.
,
me?jt eu las li
sane
lo
uernm d
aspi sot las lauias de lor
piena de malediciow e d aniarecza
q?<«l es
par
lewgas
lo?-s
Atrisame«t
.
.
e la
,
.
Mas nos Sàhen que qual que qual aq«»lh que son sot la ley sia
somes a dio
de la ley
.
Car
.
Car per
La bocca de
now beneura?icza en las nias de lor E no;» temor de dio nor» es dera?»t li olh de lor
e
,
conogro?» la uia de pacz
.•
Li pe de lor uiacier a sca?H-
.
cosa qwe la ley po?ia ella las p«rla
aczo qwe tota bocca sia clausa
:
tot
e
tota cani no?» sare iustifica dera?»t dio
peca
la ley es conoisse?»cza del
[244
.
niOHt
lo
de las obras
Mws
r]
la instie»a
de dio es ara ma?»ifesta sencza la ley testimoneia de la ley e de
li
Mas
e sobre
de d(e)io per la fé de jestis xrist en
la Ì2»stic»'a
aqMilh q«»e creo?»
an besogna de
mescyme per
Ivy
e?»
.
la rede?»cio?» fé
al
,
p?'oplie^a
.
tuit
Car non es defereMcia Car tuit peq?<ero?» e Donca iustifica de gra per la grac»a de luij la quaì es en yes?/s Lo quaì dio pe?'paupc x'*^^^ .
la gloria de dio
perdonador per
tuit
[;i]
,
.
•
sane de luy meseynie
iwsticja
per la remessiow de
mostrar
la soa ÌMstic«a
A
.
demostrame/it de la soa
li peca trapasa li qual dio a sufert per deen aqwest te«»p que el meseyme sia i?»st e iwstificant luy Io qual es de la fé de yes?/s xr«s^ Do?ic« la gloria ont es Es ella fora gita pe?- aq?»ella ley de las obras No?» mas per la ley de la fé . ,
:
,
:
.
.
Donca nos
pe?2se?»
el solaiue?»t dio de
1
home
li
iudio
.
tanamc?»t e?»cara de las gent ficare
la
c»rcu?»cisio;»
sencza las obras de la ley
i??stificar se
Do?»cffl no?» .
Car certaname?»t
de la fé
.
e la no?»
destruyen nos la ley per la fé No?» sia
Donca q»ml cosa
IV. [244 v] sego?»t la ca?'n
.
Car
si
abraha??»
dire?» fo
.
Dio es
.
o es el e?icara de las gent el es
vn dio
circu?»cisio?»
Mas cu?»fermen
pe?'
Cer-
la fé
.
Donca
ley
haner troba abraliam
iustifica
.
lo q?/al iusti-
lo
nostre payrc
de las obras de la
ley el
ha
17G
Salvioiii,
gloria
.
Mas non onaprcs
dio
Car
.
escri[)Ui/-a q?ta\
1
gr«c«a a
obra
qiial
lui/ lo
cosa di
Abraham
.
crese
marci non es rocoiuta sego^t Mas sego«t debit Mas a aqtieì que non obra
a dio e fo recoiwla a luy a iuslicia. .
Mas
.
la
.
.
Mas ere en ìuy lo qual iuslifien lo fello» la soa fé li es recointa a iustic/a Enayma ewcara dis dauid La beneurancza de 1 home al qual dio recoiuta .
,
.
Aquilh son beneura
iuslicia sencza las obras.
perdouas
e
,
peca de
li
qual son cubert
li
segnor non recoiuta peca
.
las eneq?/»tas de
home
1
.
es
li
beneura
Banca aqwesta beueura[u]cza uen
qual son qual
al
ella
lo
solament
Car qos diczera Car o encara en la no?* cw-cuncisio?i Banca en qual ma7?iera li fo reha abraham a i«<6'tic/a cointa essent en la c»rcuncisio?> o en la non circuncision No?^ en la circuHcisio^j Mas en la uo?i ciVcuucisiow E pres lo segnai de la circuMla qual fo en la non circnndsion cisiow segual de in iustic/a de la fé Aczo que el sia payre de tait li cresent ^er la non [24S r] circmicisio»
un
la circuHcisiort
.
.
la fé fo recoiuta
.
.
.
.
.
.
,
.
.
No«
solame?it aqwilh
qual sou de la c/rcu[n]cisiow
li
Mas
.
e?jcara
aq?«'lh
La qual fo en la non circmicision anuament de la fé del nostre payre Abraha?» Car la non fo promes a Abraham o al seo semencz que el fos heretier del mo?it per la ley Mas per la iustic/a de fé Car si aquilh. que son de la ley son heretier solameJit la fé es enCar aqm hont uaueczia e la proiuessioj^ es sfacza Car la ley obra ira non es ley non cs trapassame^it Emperczo es de fé que la promessa sia ferma sego?U gracùx a tot semewcz non solament a lity Io q?/al es de la ley
li
q?ml segou
li
.
.
.
.
.
,
.
.
,
.
.
Mas
a luy lo q?^al es de la fé
enayma
es script
d.
lo
qwal es payre de
qwals non
s,on
teo scuiejicz
E non
.
Lo
scresencza
ment
.
Acer [245
.
Mas
fo
fo
v] el
en sperawcza
qz/al crese fora spera[n]cza
enievm en
q?msi de
mo[r]tifica cu«j ci fos
tura de sarra
nos
.
.
qu-el fos payre de mota gc?it segojtt czo q««e fo dit a luy lo
tuit
Car yo pausey tu payre de mota gent derant dio al q?^al li mort E apella aquellas cosas que sou euayma
.
tu cresies lo qual uiuificare nq?<ellas las
abraham
la fé
cent ancz
.
non dubite en
.
Enaysi sare
Ni co??sidere lo sco cors ia ni la mortificaciou de la na.
la promossio/i de dio
forti^ca per la fé donant gloria a dio
,
per me-
sabewt pleua-
Car dio es poderos fai* qwal que qual cosa el aure promes Per (la) la qwal cosa el fo ejzcara recointa a i?/sticia E noJt es scr/pt solame«t per luy que la li fos recointa Mas encara per nos a li qual sare recointa cresent .
.
.
.
en luy lo q^^al resucite lo nosifre segnor yes?fs uo^^re pecca e resucite per la nostra iustiflcacion V.
Douca
laciotts
,
E non solame«t cu ayczo Sabent
.
li
per fé hayaw pacz enuer dio per lo nostre segnor qaal nos haue?j apropiament per fé en aq?/esta grada en e nos gloriieu en 1 esperawcza de la gloria de li filh
lo
la qual nos isten .
qual fo liora per
iustifica
yesus xrist per de dio
lo
Mas e?zcara nos glorile» en las tr/buCar tr/bulacio» obra la pac*e«cia e la pac/e«cia lo proprouacio» 1 esperawcza Mas 1 esperà» cza non canlont .
.
.
uamewt e la Car la carità de dio es sparsa en li nostre cor per lo sa«t sperit lo q?/al es dona a nos . Car yj'ist essewt nos encara e?jfcrm sego»t lo tcmp es mort per li fello» Car apena alcu» mor per lo iust Car per anentura. ,
.
.
.
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
177
valdese.
demostre la soa carità cn q?ml ausa morir per lo hon . Mas [246 r] dio Car nos essent escara pecador '/risi es mori per nos nos Dorica iustìfica. ara al sane de hiy nos sarew salf mot maiorment de 1 ira per luy -
.
.
.
meseyme
Car
.
fossan euewn'c
E non
si .
nos sen reco?icilia per la mort del
saren salf mot maiorm[en]t
recoJicilia
soìa.ment ayczo
yestis -^rist per
.
.
Mas escara
se gloriieji
filh ,
en dio per
qual nos receopen ara reconciiiaciore
lo
enaj'wia lo peca intra al
mont per vn home
cum nos
de ìuy
en la ulta de lo nostre
lui/
.
segnor
EraperQO qwe mort e enaysi pecq?<ero/» Car lo peca .
e per lo peca la
:
home en quant que tuit M«s lo peca uo?^ era recointa cwn la ley non era al mo?it entro a la ley fossa Mas la mort regne de adam entro a moyses ewcara en aquiìh. qiie nora peqwero» en la semblancza de la preuericaciow de adam lo qual es forma de 1 aiie?ìador Mas non enayma lo peca enaysi ewcara lo don mort passe en
la
tuit
li
.
,
.
:
.
:
.
Car
:
per lo peca de vn moti son mort
si
.
.
Mot maiorment per
la
gracia de
don la grac/a qtie fo de vn home yesns y^rist habondie en don non es enaywia per vn que pecq^e Car lo indici de vn peca en la condapnacion e lo don de moti peca en la iustificacio?i Car si per lo peca de vn la mort regne [246 v] per vn mot plus aqn/lh que recebon 1 abundancia de la grac/a e del don de la iusticla regnare en la ulta per vn yesns %r/s^ Tionca enayma per lo peca de vn en tuit li home la condapnacion E enaysi per la iustic«a de vn en tuit li ho?ne per la iustificacion de la ulta Car enayma per la non luibidiencia de vn home foroM costituy moti pecador E enaj'si per la hubìdiencia de vn son codio
e per lo
:
moti
.
Mas
lo
.
.
.
:
.
:
.
.
:
.
moti iust E la ley sot intre : aczo qwe lo peca habondies E &qui ont habondie lo peca sobre habondie encara la grac/a aczo que enayma lo peca regne en la mort enaysi encara regne la graci'a per la iusticia en stituy
.
.
:
:
nita (e) eterna per yesns
Bonca qnal
y^ì-ist lo
nosifre
segnor
permanren al peca qne la grac/a habondie non sia Car nos que sen mort per lo peca en qwal maniera vioren encara en luy non sabe Car qnal qne qnal sen baitela en ycsus yrist sen batteia en la mort de luy Car nos sen ensebeli cun luy per lo batisme en la mort afìn qne coma yrìst resucite de li mort per la gloria del payre Enaysi nos encara caminan en la noueleta de la ulta Car si nos sen enta en la semblancza de la mort de luy ensemp [247 r] saren VI.
cosa diren
.
.
.
.
:
.
.
.
de la resuresion participant
ensemp 1
Sabent ay^o qwe aqnel nostre uelh home es qne lo cors del peca sia destruit qne nos non seruan per peca E [1. Car] aqnel qne es mort es Ì2<sti/ca del peca Car .
crncifica
auenir al
.
.
.
nos sen mort cun yrist
Acer nos cresen qne encara ensemp uioren cun luy Sabent Car yj-ist resucitant de li mort ia non mor Car la mort non li segnoriiare daq?//ena[nt] Car aqnel qwe es mort al peca es mort per vna ue.z Mas czo qn-el uio vio a dio Enaysi uos acer pensa uos €sscr mort al peca Mas uiucnt a dio en yesns yrist lo nos^e segnor
si
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
Bo7ica lo peca non regne al nostre cors mortai que uos hubida a las cubitic/as de luy E non done li uos^re membre armas de eneqiiila. al peca . .
Mas dona uos meseyme Archivio glottol.
ital.,
a dio
enayma uiuent de
XI (seconda
serie, I).
li
mort
,
e
li
uos^re rae?n12
178
Salvioni,
bre armaduras de
iì/sticia a dio
esent sot la ley
Mas
de
lìiy al
hubide
.
Car
.
gradi
fauc gmc/as a dio
.
peca non seguoriiare
lo
No?i sia
.
qua\ doiies uos serf a ubidir
.
'Non sabe
.
C7i u'os non Car uos se seri :
uos se serf d aq?/el lo qnaì uos
:
a la mort o de la ubidiewcia a la iustic/a
o del pecca
:
sot la
Car uos
Mas yo peca e ubide de cor en aq?«ella
fosies serf del
fo[r]ma de doctriua en la qual uos
Yo
se
tira
Mas
.
.
[247 v] ara desliora del
1 ewfenueta de la Car enayma uos dones li nostre membre seruir a non moneuaysi doua ara li nostre memdicia en la eueq««'ta e a la enequita. bre seruir a la iusticia en la santifìcacio[n] Car uos se ista serf del peca Ttonca qnaì fruc haguies adonca en aqj^ellas cosas se liber de la ìnsUcia. Car la fm de lor es mori e?i las quals uos enuergogna ara Mas ara haue lo nostre fruc cn la sa7ici[fì.desliora del peca e fait serf a dio caciow Mas a la fin uita eterna Car la rewdoa del peca es mort Mas
peca se
fait serf
nostra cani
de la iusticia
.
die hu??ianament per
.
.
,
,
.
:
.
.
.
:
:
.
.
.
don de dio uita eterna per jesus xrist lo nostre scgnor Mas mesconosse Cffr frayres yo pr/rlo a li sabent la ley VII. Car Car aqi^ella fcHna la ley segnoriia en 1 home per qiiant de temp el uio Mas si lo mari la qual es sot 1 home uiueut lo mari es obliga a la ley Bonca vine?jt lo mari de ley sare mori illi es desliora de la ley del mari sare apella auoutra s-ilh sare cnn autre home Mas si lo mari de ley s«re mort es desliora de la ley del mari qìie ella non sia a neutra [248 r] si lo
.
.
.
.
.
.
,
sare
autre ho?»e
cu??
Doni
.
o
meo
li
frayre escara uos sia mortifica a la
vn autre lo q?ml resucite de en la carn las passiows nostre raembre per frufifìcar
ley per lo cors de -^rist aczo q?/e uos sia de li
mort
de
afin qtie
:
nos
frutifica»* a dio
peca que son per
li
.
Car
obrauaw en
la ley
li
esse?it
:
morent eran te??gii . e non en 1 antiqz^eta de Afin q?/e nos seruart en la noueleta de 1 esperii Bonca qnaì cosa direw la ley es peca Non sia Mas yo non la letra Car yo non sabio cubiticm si la ley non conoc peca si non per la ley
mort
a la
.
Mas
desila de la ley
ara nos
en
la q7fal :
.
.
.
.
diczes
non cubitares
.
Mas
obre en mi tota cubitic«a
alcuna uecz sencza ley uisq?/e
dena a
.
Mas yo
la uita
.
.
.
lo
peca receopu la ocasio/i per lo cornandament
Car
Mas
peca era mort sencza ley
lo
essent
ue«gu
lo
E
.
comandametit
lo
Aqwest m-cs troba esser a mori
.
Car
lo
peca re-
me
soy mort e lo cotnandament fo atroba lo qual
,
yo viuio
era or-
peca pres la oca-
E enaysi certasion per lo comandameni me engane e me occis per \uy nament la ley es santa e lo cornandament sant e hon e iust Donca czo qn-e?, bon me es fait moi't Non sia Mas lo peca aczo que appareisse peca per a obra mort a mi aczo qwe sobre maniera lo peca deuente peccant lo ben Mas Car nos snhen [248 v] que la ley es f-periYual per lo comandameni Car yo non estendo czo q?/e yo obro yo soy carnai ueudu sot peca Mas yo fauc czo que yo bay en odi Car yo non fauc czo qne yo uolh E si yo fauc czo qne yo no7i uolh yo consento a la lay ^ qne ella sia bona .
.
.
:
:
.
.
.
.
.
.
.
*
L' 'a'
pare molto incertamente ritoccalo, per farne un 'e'
E
Testamento valdese.
Ts^iiovo
Il
179
obro ara hnj Mas lo peca lo quaì licrftita an mi Car yo non lirt/;ila en mi czo es en la mia cani C«?' lo uolcr es e;* Car yo non fauc lo bew lo qiial yo mi Mas yo non trobo ^ lo hen obrar uolh Mas yo fauc ayczo lo mal lo qìtaì yo non uoUi Mas si yo fauc czo Mas lo peca lo qiial haiita cn mi ia non obro luy que yo non uolh Donca yo trobo la ley a mi qiie uolh far bew Ca/' lo mal es co?MOÌnt a mi Car yo me deleyto e/i la ley de dio segont 1 ho?ue interior Mas yo ueo autra ley e» li meo mewbre reco«ibate?it a la ley de la mia pewsa
yo
ia ììon
.
.
say que ben
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
,
,
E me
fay preysonier tn la ley del peca la qua\ es
meo memìir^ Yo Yo re?fdo grac/as
e?i li
misser home qual desliorare mi del cors d aq?<esta mort
.
.
a dio per ^esus x"'^^^ ^^ nostre seguor Donca yo meseyme seruo certanament Mas enti la carn a la ley del pecca per pejjsa a la ley de dio .
.
Donca
Vili. [249 r]
onta en yesus
xrist
Mas
alcu?ia co?idapnacio«
non
es
quaì non camiua?* segont
li
en a.quiUì carn
la
li
qwal son
Mas segowt
.
mi en yesus yjist de la en la Car czo que era non posible a la ley Dio trames lo seo filh. en se/Hblancza de qua\ eraw enferm per la carn carn de peca E del peca dapne lo peca en la carn aczo qiie la iMstificaciojj de la ley fossa complia en nos li q?<«l non a?men segont carn Mas
1
esperii
.
la ley de
ley del peca e de la
1
mort
esperit de ulta desliore
.
.
.
.
,
.
Car
que son sego?it carn curaci aq««ellas cosas que sou de la carn Mas aq?/ilh que son segont sperit aqwellas que son de 1 esperit Car la sap«e?ìcia de la carn es mort Mas la sap«e?icia de 1 esperit ulta e pacz segont sperit
.
aqz/ilh
.
.
.
Per ayczo
la sap/ewcia
de
la
.
carn es enemiga a dio
.
Car
no?i es sogieta a la
e certanamewt non pò Mas aqw^lh que son en carn non pon placzer Mas uos non se en carn Mas en sperit Emperczo si 1 esperit de dio liaèila en uos Mas si alcuw no?i ha 1 esperit de '/_'''''^t aq^fest non es de luy Mas si x^Hst es en uos certanament lo cors es mort per lo
ley de dio a dio
.
,
.
.
.
.
peca e
.
.
esperit es ulta per la iastitlcaciow
1
resucite
de mort basita en uos
yes?/s
[249 v] mort uiuificare escara
basita en uos
lo q«/al
.
.
.
Car
carn uos more
.
Mas
si
si 1
esperit de luy lo qua\
aqwel que resucite
nostre cors mortai per
li
1
.
%r/s^
.
de
esperit d aq?<el
Per la qual cosa o frayres nos seu debitor non a Car si uos uiore segont la
carn aczo qae nos viuaw segont la carn
la
•
.
.
.
uos mortificare
li
fait
,
de la carn per
1
esperit uos
Car qual que qual son amena per 1 esperit de dio , aq?<isti sou filh de dio Car uos non receopes 1 esperit de seruetu dereco en temor Mas
viore
.
.
receopes
.
1
esperit de
payre payre
.
Car
el
1
afilhament de
meseyme
sperit
stimoHi que nos sen filh de dio tiers
sc/np
czertanawent de dio suffren afin
passions d aq^^est
sare renella a nos
^
L"-o'
.
.
li
filh
de dio
ensemp cun
Mas
si
fìlli
.
.
al
qnal nos cride;*
lo nostre sperit reni
e encara
.
.
te-
Here-
Emperczo si enCar yo penso qwe las
e enserap heretiers de xrist
qne ewcara sian ense^np glorifica
heretiers .
tcmp non sian ensemp degnas de la gloria auenir la q^ual Car 1 esperancza de la creatura spera la reuollacion .
è stato aggiunto poi.
180 de
Salvioni, li
de dio
filli
.
Car
esperancza
1
r]
ara
.
Car meseymn
.
.
Mas
la creat?/ra sare
en liberta de la gloria de li fìlh de Gar nos sabcji que tota creatj<ra se contrista e engemis ewtro Mas non sollajHent ella Mas certaname«t nos meseyme que liane;»
libera de la sc/'uetu de la corrupcio?i
[250
non uolent
la crcati«-a es sogielta a la uaiieta
quaì somes ley sot
pe?' liiy lo
dio
,
.
.
las premicias de
1
esperii
E
.
nos raeseyme e?«tre nos meseyme se conìri-
slen spera?tt la-docioH redencion spera?icza
M«s
.
1
espera??cza
dar nos san salua per Car alcun nos spereu czo que nos non uehew nos
del nostre
cors
.
quaì se uè non es sperawcza
la
.
Mos si Mas seniilliantanie?»t 1 esperii aiuda a la nospereu ayczo per pac/encia stra enfermeta Car nos non sabe?i quaì cosa nos deue?i adorar enayma besogna Mas meseyme 1 esperii demanda per nos cim gema«2ent now reper que spera czo
q?«-el
ne
.
.
.
.
contiuols
Mas
.
aqwel que encerca
cor sap
li
cosa
q?/al
esperii desira
1
.
Car el req?/er segoni dio per li sant Mas nos saben qne totas cosas ensemp obran en beji a li amant dio Certanamenl aqnilh qtie son apella sant segoni lo prepausament de la gracia de dio Car el derant destine aq?^/lli li quaì ci derant saup esser fait conferma de la ymagena del seo filli qw-el sia przniiier e)?genra de moti frayre Mas el apelle aq?«"Ili li qnal el derant .
.
.
.
destine
E
.
aqn/lli
li
qnal
el apelle
el
,
iuslifiqne
li
.
E
aqi«'lh
li
q?/al el
Bonca qnal cosa diren a aqi^esta cosas Si dio es per [230 vj nos q?/al es cantra nos lo qwal acer non perdoue al seo propi filh Mas liore ìuy per iuit nos En qual maniera non done a nos totas
iuslifiq»e
el
,
li
gloriflqne
.
.
.
.
cosas cun luy
Qual
es lo
Lo quaì
.
Qual acusare
qnal ciindapne
cantra
,
^rist
.
,
lo
.
li
esleit
de dio
qnal morie
,
.
Dio
lo
q?ml iustifica
sobre qne tot resucile
.
.
Donca qual nos departire de la carila de Tribnlacion o angustia o fam o nudità -x^ist persecucion o perilh o glay enayma es script Gar nos sen mortifica per ta per chascun iorn e sen pensa enayma feas de occission Mas nos sobre monten en totas aqi^cslas cosas per luy lo qual ame nos Car yo soy certan Car ni mori ni ulta ni angel ni prràcipa ni uertu ni las present a
es
la
dreyta de dio
,
qual prega per nos
lo
.
.
,
.
,
,
.
.
.
,
cosas
ni las auenadoyras
,
ni autra creatura
yesus
Yo
meo
cor
.
frayre [2S1 r] li
la ley
e lo
e aq?«'lli de
ni aulecza
,
ni pregondecza
la carila de dio la
,
qnal es en
segnor
.
non mento la mia consc/encia donant teCar grani tristicia es a mi e dolor contunia
Car yo meseyme desirauo esser departi de x''^^^ P^'" ^^ ^^° li qnal son li meo cosin segoni la carn li qnal son israeli.
•
qnal es 1-adocion e la gloria e lo testament e la costitucion de
tienc de ,
,
die uerita en ^rist e
stimoni a mi al sant sperii al
fortalecza
non poyre nos departir de
lo nostre
')(risf
IX.
,
,
ni
,
li
coliuawent e las promessions de li qnal son encara qnal es . x^-ist per qnanl qne aperlcn a la carn ,
.
es dio sobre totas cosas beneit
en
paroUa de
Iuit
dio sia cagia
.
Car
li
segle
Amen
.
aqnilh que son
li .
payre lo
.
qnal
Mas non enaysi que
la
de la circuncision de
non son israelilienc e tuit aqnjlh qne son filh d abrahawi non son semencza d abrahan» Mas semencza sare apella a tu en ysaac czo es aquilh que non son filh de carn aqnisti son filh de dio Mas aqnj'lh qne
Israel aqnesti
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
son
valdese.
de promession son pewsa en seraencz
filh
la promessiore
.
solamejtt ella
stre pay;-e
.
181
Gar aqwesta
es la parolla de
Yo uenrey segowt aq?<est te?Hp e filh sare a Mas rebecca hauent duy filh d un jaczameHt
Car cani
.
.
non fossaw encara na
ilh
sarra
Mas non
.
de ysaac lo no-
o aguessan fait alcuna cosa
de ben o de mal qne lo prepausaw?ent de dio permases segoni
eslecion
1
non d obras Mas de 1 apellanzewt fo dlt a linj Car lo niaior se?*uire al meno?* enaynm es sc?'«pt Yo amey Jacob e hac en odi [251 v] Esaù Donca qua! cosa diren Bonca eneqnita es en dio Non sia Car el dis .
.
.
.
,
.
a moyses
Yo aurey
.
.
misericordia, de qn«l qne qn«l yo aurey misericordia.
qne
e farey misericordia a qnal
yo fauc misericordia Dorica dio qwe ha misericoi'dia.
q?/fl!l
la no?*
.
Mas de
Car 1 pharon Car yo scomoc tu en czo meseyme aczo qwe yo mostre en tu la mia uertu e aczo qne lo meo nom sia anuncia en tota la terra Donca dio ha misericordia de qìd el uol e endurczis lo qMfll es del uolent
corrent
del
ni
,
esc;7pt?<ra dis a
.
.
.
,
.
:
Donca
el uol
.
traria
a la uolu»ta de dio
Donca
la
tu diczes a
mi per qne es encara encerca tu home q«/ffll sies lo qtiaì .
faczadara di a ìuy lo quaì fey ley Per
.
Car
con-
qiiaì
res/jondes a dio
.
me
has tu fait en aqnest modo 1 olier non ha poesta d aqwelia meseyma massa de fanga Acer far vn vaysel en honor e 1 autre en desonor Car si dio volent mostrar 1 ira e far conegua la soa poissa?icza sostenc en mota pac«encia li uaysel de la afin (\ue el facza coueguas las riq??eczas d ira aparelha a la mort q?«e
.
.
.
:
:
soa gloria
En
.
,
uaysel de la misericordia
li
.
Li qttaì el derant aparelhe a
non solament de li iudio Mas cncara de li Yo apellarey [2o2 rj non lo meo Osse en poble lo meo pob?e E la mia non ama la mia ama E saren en aqwel luoc al qnrtl fo dit a lor Uos non se lo meo poble Aqiii saren apella li filh de dio uiuent Mas ysai/a crida sobre isroel Si lo nun?bre de li filh de la glo/"ia
gentil
Li qtiaì el apelle
.
enajnia es dis
:
.
-t]
[1.
.
.
.
.
.
.
.
.
isrflel
.
s«re enay?»a I-arena del
mar
la parolla es perfaczeyrig e abreuiant
rolla abreuia en terra
non
.
Euayma
se???blant a
gomorra
la iustici'a presero?*
iiistìcia
.
Cfflr
.
fenderon en
non la
.
Car
lo
.
Car
segnor fare p«-
derant dis Si lo segnor de li ost jsaya nos fora?* fait enaywa sodo?na e foran .
,
Donca quaì cosa diren Crt?" las geni qnc non seguian la iusticia Mas la iusticia la q?<«l es de la fé Mas .
.
.
.
seguent la iustic/a no?* peruenc en
Israel
causa
cun .
.
liaguessa laissa a nos semecz
remasilhas saren faytas saluas
las
es de fé
peyra d
.
Mas qimsi de
offe?*sio?*
.
la ley
las
Enayw*a
Sion peyra d offension e peyra d-escandol e
de la iwstic*a
tot
.
Per qne
Car ilh ofUete yo pauso en
obras de la ley es scr/pt
.
.
aq«él q?<e creyre en Iny
non sore cunfondu X.
ilh
meo cor e la preyera qiie es C«r Car yo dono testimoni a lor
frayres cortanament la uolunta del
fayta a [2S2 v] dio per israel es a salu
han
1
estudi
de dio
,
Mas non
.
sego?/t
.
sc/e??cia
hisVxcia de dio cercant costituir la propia iastie*a
.
C«r mesconoissent
non son soget
la
a la iustic/a
Car Car '/.^ist es fin de la ley en iustificacio?* a tot crese?jt moyses scr/ps de la instic*a la qnal es de la ley qne aqnel home que fare lor uiore en lor Non Mas la iustic*a la qnal es de la fé di enaysi de dio
.
.
.
.
.
.
1S2
Salvioiii,
dires al teo cor
1
qual cosa es
La
dit
mo?ite al cel
Qiial
.
qzmi clesce?«de cn .
abis
Tu
yesus
.
apellar
prediqMen
^^'^'^^
.
"^rist
.
cn la toa bocca
es p?'es
pffl/-olla
es la p«?-olla de la fé la qual uos
toa bocca lo segnor
czo es amena?'
,
czo es reyre
,
.
de
de .aut
•
mort
li
e al teo cor
,
,
Ayczo
.
Ca/- si tu confessares enti la
.
e creyres al teo cor qite dio lo resucite de
.
o
Mas
.
li
Gar del cor es cresu a iusticia Mas la confessio?? de la bocca es fayta a salu Tot aq?/el que creyre Car 1 eser/pt?/?-a di ew luy lìon sare confonda Gar non es deprertiment del indio ni del grec Car el meseyme es segnor de tnit rie en tuit aquiìh li qual apellan hty Car qual que qual apellare» lo non del segnor [253 r] saren salf Donca en qual maniera apellaren luy al qual non ereserò» cn qual maniera creyren a luy lo qn^l non auuiro?^ Mas en qtial maniera auuiren scncza aqnel que predica M«s en qìial maniera predicaren s-ilh no?i son trames
mort
.
s«res salf
.
.
.
.
.
.
,
.
,
.
.
.
.
enayma
es scr/pt
eiant
ben
li
.
co?na son bel
.
Mas
pe de
li
non ubidisson
tuit
a
anonciant la pacz
li
gnor qual crese al nostre auuiment Donca la. 1 auuiment per la p^rolla de dio M«s yo die .
lo son de lor issic
en tota
pr?/mieramewt
uos en ira
.
Donca yo
.
Dio non refude 1
Donca
.
Yo stendey
teo autar
,
e
non plegneron
li
lor
segnor
.
es per
si
.
Yo me
obras
las
ioni
tot lo
D
non
sia
Car yo
.
de beniamin
teo prophc^a
li
,
e destru.
Mas
soy reserua set milia homes
,
li
,
e cercan la
Donca
.
la
las
remasilhas saren faytas
eslecion de
grada
-plus
.
lo
qnal
grac^'a
.
Mas si per grada
autra maniera la grada ia non saria es
.
Mas non sabe qnal cosa
.
mia anna
genolh a Baal
.
Non
del trip
v]
ilh ociseron
en aqnest temp segoni
grac«a ia non es d obras
Mas
qnal non deman-
mias raans
las
qnal derant saup
yo soy remas sol
diuin respost qnal cosa dis
saluas enaysi
li
refude lo seo poble
dio
lo seo poble lo
escr/pt«ra en helia li
.
.
aparec a aquiìh
e contradiczent
,
die
E
.
soy israelitienc del semecz de Abraham [233
seron
Car
las fins
.
.
.
.
di
.
Mas
.
poble non cresent XI.
en
.
.
d aquìlh li qual non cercauan mi dauan mi Mas el di contra israel al
Donca non auuiron
.
e las parolias de lor
:
.
M«s yo die Donca Israel non conoc Moyses Yo amenarey uos en enueia non en gent e traraetrey en gent non sauia Mas jsaya hausa e di Yo fo atroba
de la redondecza de la terra dis
redondecza
la
se-
.
.
fé
.
Anun-
.
Gar jsaya dis es per 1 auuiment
euangeU'
1
Gar
.
obra non saria plns
1
Donca qual cosa que israel non consegue czo que el q?<eria Mas ha consegu Mas li autre son encecca enaywa es script Dio done a lor sperit de componcion olh qne non uean e aurelhas qne non auuan entro en aqnest iorn d encoy E dauid dis La taula de lor sia
obra
.
.
la eslecion
.
.
,
.
conuertia en lacz
de lor
.
Non
sia
que
ilh
.
.
.
en prenament e en scandol
,
non uean
e
en reguiardonancza
e
enclina semper las
Donca yo die Donca offenderon enaysi qu-iìh caiessan [254 r] Mas per lo cagiment de lor fo la salu de las gent aczo .
.
,
enseguessan lor
amermament
de lor
e
de lor sian scurczi qn-«lli
olii
de lor
spallas
1
Li
,
.
E
si 1
offe?isa
qnant raaiorment la pleneta Acer yo honrarey lo meo menestier tant
de lor riqneczas de las gent
Gar yo
die a uos gent
.
:
de lor es riqneczas del niont e :
Nuovo Testamento
Il
ìongnmeni quanl
soy apostol de las gent
j'o
mia cani
iioq?/e la
a ensegre
mont
diciow de lor es reco«ciliacion del si
non
vita de
mort
li
la rei? es santa e
E
.
ram
li
si
per alcu?ia maniera pro-
Gar
de lor
qual sare
:
si
alcun de
ratn
li
C«r
,
si la
lo recebarnewt
premicias sou santas
si las
.
:
e cu saluar alcuns
,
183'
valdese.
sou rot
E cum
massa
e la
:
e tu
,
per-
de lor
,
si
.
tu
cowpagnon de la reiQ e Non te uollias gloriiar cantra li ram C«r si tu de la graissa de 1 oliua te gloriias tu non portas la reicz Mas la reicz tu Donca tu diczes li ram son ropt qne yo sia enta ben son ropt per mescresencza Mas tu istas per fé Non te leuar en superbia M«s tem Car si dio non perDonca ueias Ja done a li n«^?/ral ram per auent?/ra non perdone a tu fossas oliuier saluaie sies enta
en lor
,
e sies fait
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
bontà e cagiron
D
Gertanament la cr^^delita en aqn«lh li qual benigjzita de dio [254 v] en tu si tu perma/ires en bontà de dio
la cr?<delita
M«s
.
la
.
.
autra maniera e tu sares talha
manren en mescresencza
.
Car dio
natursi
:
es
saluage
sies talha del uff^«ral oliuier
Mas non
Mas aqn*lh
•
poderos de :
e sies
li
entar dereco
C«r
.
si
tu
enta en bona oliua incontra
q^mnt maiorment aqwisti saren enta en
la lor oliua segont
natura
.
non uolh uos mesconoisser aq?/est segret affin que uos sani enapres uos meseyme Gar enceq^;eta endeuenc ew israel e»
frayres yo sia
:
.
depfflrtia
palua
non per-
sare?* enta s-ilh
entro qne la pleneta de las gent entres
enayma
,
es scrept
.
:
e enaysi tot Israel sare
El uenre de sion lo qnal desliorare e trastorne
E aq?<est testament es de mi a lor cum yo haurey Mas carisAcer anemie per uos segont 1 euangel» simes per li payre segont 1 eslecion Car li don e li apellameret de dio son sencza peu^Yencia E ara Car enayma encai'a uos la now creses a dio enaysi ara aquihauc consegu misericordia, per la non cresencza de lor sti son fait non cresent a la misericordia que uos es ista fatta affin que encara lor consegan m*sen'cor<^ia Gar [2So r] dio ensare tuit en mescresencza affm qn-el hagues nu"scr«cor<^ia de tuit autecza de las riq««eczas de la sap«encia e de la conoissencza de dio Quant son non co?nprehendiuol li ludici de ìmj Car quaì conoe lo e las uias de luy non ewcerqnmols sen del segnor qn«l fo conselhador de hnj qaal done a luy prMraierament esser reguiardona a luy Gar totas cosas son de luy e per luy e en hiy meseyme gloria sia a In^ en segle Amen XII. Uonca o frayres yo prego uos per la m«ser«corc?ia de dio qiie uos done li nostre cors hostia viuent santa placzenl a dio lo uos^re seruiczi sia raczoniuol E non uolha esser conferma en aqtiest segle Mas sia reforma en la noueleta del ucs^re sen Que uos prone qnal sia la uolunta de dio bona e ben placzent Gar yo die per la grac^'a la qnal e perfeita es dona a mi a tuit aqnjlh qne son cntre uos non saber plns qne se couew sabcr Mas saber a mcsura enayma dio departic la mesura de la fc a Jacob
la fellonia de
tout
li
peca de lor
.
.
.
.
.
.
,
.
:
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
,
,
,
.
,
Mas tuit li Car enayma nos hauen moti mewbre en vn cors me/rtbre non han vn meseyme fait Enaysi nos moti [2oS v] sen vn cors en Mas sewgles membre 1 un de 1 autre ucnt de mencz hauent 'xrist
vnchascuji
.
.
.
,
.
dons defferent segont la grada
,
la
quaì es dona a nos
.
sia
prophecia
Salvioni,
184 segoni raczo?i de
fé
menestier en amenis trameni
sia
.
aquel la
sia
.
Lo qua\ arao?iesta eu amonestawl Lo qiial qMol cwsegua en doctrina. lo qiiaì ha misericordifi dona cn siwìplicita lo quaì es deragli eìi cura Amor sencza e?2fegnameHt ayrant lo mal e aiostar.l al ben en alegrecza :
.
:
.
.
:
.
Amanl enlì'c uos carila de fralernita deranl ueiicMl e?itre uos per honor Non pigre per cura bullie/il per sperit serue?jt al segnor alegrawl per
:
.
:
:
,
Aco?npasperawcza pacieri en las Iribi^lacions sobre istant a la oracion guanl a las besognas de li sani enseguent ulbergarias Beweycze a li per.
.
:
seguent uos plorar con
,
li
bcneycze e non uolha maudire plora»!
Alegranl can
.
meseyme ewlre uos
seulenl ayczo
:
li
alegrawl
:
e
Nojì sabent las
.
Mas eonsentenl a las bumils Now uolha esser arroga/jt enameseyme Non rendeìit mal per mal a alcun P/'ouesent las cosas Hauent si es cosa possib/a dera?it tuit [2o6 r] li home bonas a li payro» Mas dona pacz cnn tuit li ho?«e non uenìant uos meseymes o canssi??ies A mi la neni&ncza e yo la reguiardonarey disCar script es luoc a 1 ira autas cosas
.
.
pres uos
.
.
.
:
.
.
.
io segnor
beore
Non
Car
.
ene;»ic femeia pais
leo
Si lo
.
e
1?/^
si
dona a luy a
el seteia
faczerjt ayczo tu aiostares carbuns de fuoc sobre lo cap de luy
uolbas esser ue»czu del mal
Mas
.
cuii lo
ben uencze
lo
.
mal
Car poesia no?* XIIL Tota anna sia somessa a las plus aulas poeslas non de dio Mas aq?<ellas qiie son son ordeuas de dio . Donca aquel .
es si qiie
.
,
contranla a la poesia co?ìirasta a
ordena??ie«l de dio
1
.
Mas aquilh
qiie
Car li princi non son de temer de bona obra Mas de mala Mas non uoles temer la poesia fay ben e liaures Mas si lu l'ares mal Car es menistre de dio a tu en ben lausor de ley Car el es menistre de dio Car el non porla glay sencza cayson tem Emperczo sia sotmes per besogna ueniador en ira a \uy lo qnal fay mal non solameli per ira Mas per la consciencia Car uos dona li Iribul [236 vj Donco rende Car li menistre rie dio son seruent en czo mesei/me A qni tribat tribut A qtii peaie peaie A qui lemor lea luit li debit mor A qui honor liouor Non dea alcuna cosa a alcun si non qae uos contrasta?* aquistan a lor dapnacion .
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
vos
ame
entre uos
Car aqael que [ama]
.
Certana?nenl aqnella furi
,
.
.
non
,
occires
.
Non
auoutrares
non cubilares
,
:
,
seo
lo
non es
e si
Amares lo proyme non hobra mal
reqMist en aqwesta paroUa czo es
seyme
L amor del E sabenl
.
de la ley sopn
.
Car
.
ranl anue
Mas
.
Donca degilen
armadaras de lucz
.
.
.
las obras
de lenebras
:
Enaysi qne nos annan honestament ,
,
,
.
,
.
1 enferm en la fé non en la deferencia de li uan Car aqnesl ere qne lolas cosas se pon maniar [237 r] Mas aqnel enferm mange herbas Aqael que mania non desprecze aqnel que
XIV. Mas recebe porlar
qwe
.
Non en maniarias e en hubr«olas non en leilel e en non caNon en conlenczons e e?niidia Mas sia uesti lo nostre seguor yesns E non fare la cnra de la caru en li desirier
al iorn
y^rist
.
lo iorn s apropie
e sian uesti de las
stità
.
.
non fares alcun autre comandament es leo proyme euayma tu meDonca 1 amor es co?Hpliraent ,
Car bora es ia q?/e nos se reuelban del La noit deara plns pres qne qnaut cresen
aqaesl lemp
la nostra salu es .
proy;He co;nplis la ley
dires fals testimoni
es
.
:
.
.
Nuovo Testamento
Il
noti
mania
pres
luì/
E
.
E
.
qnal
chay
segno/*
que non mania non iuie
aq?;eì
tu
.
E
qnal iuias
sies lo
aq?/el
mania
qiie
serf d autruy
lo
certanament iuia
aq?«est
185
valdese.
Car dio
.
El ista
.
iorn entre lo io?'n
lo
propi
al
Mas
.
Aq?^el qne ha vnchascun abundia al seo sen cnra al io?'n a cura el segnor E qui non ha cura al iorn non ha cura al seguor Aquel que mania mania al segnor E C«r el rent grrtc/as a dio Viqueì que non mania non mania al segnor Car e re/<t gr«c/as a dio alcun de nos non uio a si meseyme e alcun non mor a si meseyme Car sia que uos uiuan nos uiuon al segnor o sia qne nos moran nos moren al segnor Idonea o sia qne nos uiuan o sia qne nos moran nos sen del
autre iuia de tot lo iorn
1
:
.
.
.
.
.
:
.
.
.
segnor
Car
.
gnoriics de
.
•
x'"**^
nio e de
li
qne despreczias
tu per
de %r/s^
Car script
.
piega a mi
morie en ayczo e resucite e reuisqwe qn-el semort Mas tu per qne iuias lo teo f'rayre O ,
li
.
es
.
teo frayre
lo
Yo uiuo
.
Car
.
dis
e tota lenga confessare dio
,
segnor
lo .
tuit istaren
derant lo tribunal
Car
.
genolh sarc
tot
Doìica vnchascun de nos rendrc
si meseyme Donca non iuian pln.s 1 un 1 autre M«s iuia maiorment ayczo qne non se facza offensa o scandol al frayre Yo say e teno per ccrtan al segnor yesus que alcuna cosa no?* es comu/t per si si non a aqnel lo qua\ estima esser comun alcuna cosa A aqnest es comun ìilas si per lo maniar lo teo frayre es contrista ia non uacz plns
raczon a dio per [2o7 v]
.
.
.
,
.
,
.
Non uolhas perdre per
maniar aqnel per lo qnal yì'ist Car lo regne do li home dio non es maniar ni beore Mas iusticia e pacz e goy al sant sperit Car aq?/el q?;e seruis a -/rist per aqnestas cosas play a dio e es prona do
segont carila
morie
.
Banca
.
lo
lo teo
nostre bew non sia blestema de
.
.
.
,
,
li
home
Donca ensegaen aqnellas
.
apertenon a
aq?<ellas q?/e
qne apertenon
cosas
la he^/ifìcacion
1
un enuer de
pacz
la
a
autre
1
Non
.
,
e
sias
maniar de destruyre 1 obra de dio Certaname«t totas cosas Mas mal es a 1 home lo qnal mania per offendament Boa es non maniar carn ni beore vin ni aqnella cosa en la qnal se offent lo teo frayre o es scandeleia o cs enferm Tu as fé hayas la ena[2."8 r]Aqnel es beneura lo qn«l non iuia si mepres tu meseyme derant dio E aquel lo qnal decernis si el maniare es seyme en czo qn-el proua condapna Mas tota cosa qne non es per fc Crtr non mania per la fé causa per
lo
son numdas
.
.
.
,
.
,
.
.
.
.
es peca
XV. Mas nos plns ferm deuen portar las enfermetas de li enferm o non placzer a nos meseyme E vnchascun de nos placza al seo proyme en Mas enayma es ben e en edificacion Car ')^risi non plac a si meseyme .
.
.
Li repropi de
.
.
repropiant a tu cagirow sobre mi
script
.
qtiaìs
cosas son sc?7ptas son scriptas a la nostra doctrina
li
,
:
Car quaìs que qne nos ayan
sperancza per paciencia e per consolaciow de las scriptnras de
1
.
Mas
dio de
done a uos saber aqnella meseyina cosa 1 un enuer autre per yesns ')^rist Quo uos gloriliqne dio d un corage e d una
pacieneia
,
e de confort
bocca czo es
.
,
payre del nostre segnor yesns x^'ist cebe uos ewtre uos Enayma x''^^^ receop uos a lo
,
yo die yesns ^rist esser
.
ista
•
.
Per
la
qual cosa re-
la gloria de dio
.
Car
menistre de la circuncision per la uerila de
180
Salvioni,
dio
a confermar las p?'omessio?»s de
,
rillcow dio per la soa m/ser/cort^ia
yo coMfessarey tu cu geut alegra segJior e tuit
li
ge«t
las
ini/
pob/e niag«*Tica luy
Mas
dio d esperawcza replenissa uos
Mas
de
dereco
dis
goy
lot
me
liay de
tenon a dio
,
Amenistrant
.
fayta acetabla
sia
gloriiar
en jestis
.
1
e santifica
.
.
:
un 1 autre enaywa recordant
:
1
.
affm que yo sia
eua«geli de dio qne
per lo sant sperit
.
en aq?/ellas cosas qne aper-
x^'ist
Car yo non ausario parlar alcuna cosa d aq?<ellas las qwfflls mi en ubidienc«a de las gent en parolla e en obra
.
non
.
der[e]co di
en creyre eu
e de pacz
per la grada la qual es dona a mi de dio
:
uferta de las gent
yjist
E
Reicz sare de
.
enaysi qtie uos poissa amojjestar
:
menistre de jcsits xrist en las geut 1
.
Totas las geiit lamia lo
frayres yo scris a uos de partia plws ardiame^it
Donca yo
noni
al teo
.
repieni de tota sc^encia
de uos
gentil glo-
e las gcnt sperare» al noni de luy
meo
li
Mas
jsaì/a
li
Eraperczo o segnor
,
qne uos habuvidie en esperawcza per poissawcza del sant sperit Gai- uos se plen d amor frayre yo soy certa» de uos
aq?<est aczo
me
:
aczo que
E dereco
.
E
.
iose lo qual se leuare a regir las geiit
E
.
es script
ca»tarey
[iìiS v] e
pob/e de
cu?t lo
iios
payre
li
euayma
:
fey per
:
.
:
e de niereuilhas [259 r] en la uertu del sant sperit en uertu d-ensegnas enaysi qne de iernsalem e a 1 entorn entro A Merico yo liay repleui de :
,
Mas yo prediqt<ey enaysi aq?<est euangeli aqui al ^°^ ®^ nonina aczo que yo non liedifiq?ies sobre lo Mas enayma es scr/pt Cfflr aqnilli a li qua\. fondamene de alcun autre non fo anuncia de In^ ueiren hiy e aqn^lh qne non auuiron de In// cntenderon per la qn«l cosa yo ero mot empacba de ucnir a uos e luy empacha entro ara Mas ara non liauen plns luoc en aqnestas regions Mas liauent desirier de uenir a uos ia moti an passa Uiaczanient cu?M 1
euangeli de
qM«l Inoc
^rist
.
x^'^^^
.
.
•
.
.
:
,
.
.
.
yo annarey en spagna uenrey a uos
Gar yo spero que faczent ^ lo carain acompagna lay si prnmierament en partia me sarey saczia de uos Mas ara yo uauc en iernsaleni aczo qne yo amenistre a li sant C«r la pLic a Macedonia e acaya far alcuna participacion a li paure sant qne son en iernsalem Gar lo a plagu enaysi a lor e son debitor a lor Gar si li gentil son ista participant de li ben sperilual ilh àenon amenistra a lor li ben carnai Donca qnant yo haurey fait ayczo e haurey asse[2o9 v]gna aqncst fruc Passant per uos annarey en spagna e say qne q«<ant yo uenrey a uos venrey en 1-abondancia de la benedicion de euangeli de xrist Donca o frayres yo prego uos per lo ueyre
uos
:
e
de
uos
.
esser .
.
.
.
,
.
:
.
,
1
.
noslre segnor yesMS yj-isf e per la carità del sant sperit qne uos vos afatique ensewip cun li
non
fidel
li
mi
a las oracions a dio per
qnal son en iudea
yo fauc en ier«salem
1
sia
cun
L"e'
tuit
uos
Amen
ridotto da 'a'.
mi
:
q?«e
yo
sia desliora
de
qne aqnest meo menestier lo qnal sant affin qne fuialnient uegua a
e aczo
sia accetab/e a
uos en goy per la uoluj^ta de dio
pacz
:
,
e
li
me
:
rcpause cun uos
.
Mas
dio de la
Nuovo Testamento
II
XVI. Mas yo recomanclo a uos phebe
nostra seror la qiial es al
la
incwestier de la gleysa la quaì es en Chencliri
segoli la degnila de
al segno?"
cosa besognare de uos e aqinìa.
l)?-/sca
,
pe;-ilh
li
lor
Mas
.
totas
Saluda philet ama de mi
.
cosin e ense?Hp pres
a
mi en
yrist
.
.
lo
meo
al
segnor
cosin
.
mayre de luy
la
patroba/j
henna?* e
,
iulian nerio
uos
ian dep«rtirae??t
li
al segiior
segnor yrist
pffrollas
mia
e la
frayre
luoc
.
Mas
.
li
nostre pe
Car
alegro
e lo
uos
qual scris
lo
Amen ,
,
.
,
Car
Saluda
.
Saluda
.
lo ros eslegi al se-
hermen
Saluda ancitet
,
flegocia?i
.
Saluda philologo
.
:
e tuit
li
sant
,
,
qnal son en lor
li
,
e .
Totas las gleysas de yrist sa-
.
ampreses
aq?<ella dot?7na la quaì uos
d
e e??gana?i
.
,
d aq?/esta maniera uo?i seruo?i li
cor de
li
simple per doczas
la uos^ra ubidie??c/a es ma??ifesta
uos
e?i
.
la
,
Mas yo
uolli q?/e
Mas
.
a
uos sia sani
en tot
al be?i
,
las scr/ptnras
de
ubidir a la fé
e??
.
e ì&son
,
li
meo
Gay
lo
e socipat .
cosin
meo
.
E
hoste
Erast procurator de la cipta saluda uos
,
de yesws yrist segoni la reuellacion del meLo qnal es ara majiifest [261 r] per
ete?-nal terap
.
propheta segoni lo comandamenì de
li
tolas las geni
yrist nostre segnor
,
La grac/a del nostre segnor jesus yrist sia cu?i tuit luy lo qual es poderos a confermar uos iosta lo meo
e la p?-edicacio?? li
e luci
epistola saludo uos al segnor
e tota la gleysa
«estier cela en
'
.
.
quari frayre
euangeli
Saluda urbara aiu-
.
.
t^aluda nos
qnal foion derant
li .
Saluda apelle aproua en
.
.
meo
mal Mas dio de pacz atr«se lo sathanacz viacza;»cnl sot li La grada del nostre segnor yesus yjist sia cu?? uos Timotheo
meo aiudador saluda uos
yo tercz
Ji
qnal son cun lor
aq?«'lh q?/e son
a lor ue??tre
me
Doiica yo
e simple al
lo
.
per benedicio??s
e
,
e iulian
,
qnals lauoraw al seg??or
tr/fosa las
e
e offe??dame«t fora
,
e departe uos de lor al
en yesus yjist
frayres [260 v] yo p?'ego uos que uos garde aq?/illi qnc
Mffs
.
de
,
.
Saluta uos entre uos en sant baissaniewt luda??,
so-
r] gvaci-AS
la
e la seror de luy olipiade
,
non
apostol
li
Saluda
.
e la domestia gleysa
Saluda androjùt
.
persida carissima la qnal lauore mot al segnor
gnor e
.
mi
qtiaì sot pauserò?^ a
li
mayson d aristobol Saluda herodrow Saluda aqMilh que son en la mayson de nerczi li qnal son
Saluda tr«fena
.
e encara a
:
es pr?nuier d asia
meo ama
yrist e stacbin lo
yestts
Saluda aqMilh qve son en
.
ge»til
li
qnal sou noble en
li
"•
qnal fauc [260
li
de
Saluda ampliai ama de mi
x''^^^
dador en
a
,
que uos la rescepia qnal qnc qnaì
aiude a ley en
yesus yrist
Lo qnal qnal lauore mot en nos
Saluda maria la
affiti
:
aiude a moli
ella
gleysas
las
E
.
aiudado?- en
mia arma
lor col per la
lamettt yo
Cor
.
meo
li
sant
li
187
valdese.
.
Al qnal
.
Hono?' sia
es gloria
en
al sol li
1
eternai dio
a
conegu saui dio per yesus
segle de
li
Sussegue a 'res' un 'a' cancellalo; poi dislinlamente
scgle
.
'cc])ia'.
AMEN
Salvioni,
188
Prima Epistola
di
Paolo
S.
A
Aici comencza la Epistola de s.mt paul
ai
Corinti.
Corenìian
li
Capitol
'
Paul apella apostol de Jesus yrist per la uolu/ita de dio
I.
lo friiyre
a la gleysa de dio la qual es a coretti a
,
Xì'ist
apella samt
Jesus
x^'ist
en
:
cun
nostre
tot luoc de lor e lo
Grada,
.
dio lo nostre payre e del segnor yesas yrist
a nos
e
grac«as al
pacz de
meo
totauia pe?' uos per la gracin de dio la qual es dona a uos per yes?/s
Gar uos se
per luy en totas cosas
fait rie
,
.
del nostre segnor
sia
Yo fauc
.
i
.
e sosteiics
santifica pe?" yestis
li
uom
aqM?lh que apella» lo
tuit
,
en tota p^rolla en tota
dio
-^^rist
.
sciencìa.
enayma Io testimoni de -^^rist es conferma en uos enaysi qtie alcuna cosa non defalli a uos en alcuna grada Sperant la reuellacion del nostre segnar yestis yrist Lo qual confermare uos entro a la [:26i v] fin non colMas dio es pable al iorn de 1 auenament del nostre segnor yesns )(rist .
.
.
fidel
per lo qn«l uos se apella en la conzpagnia del nostre segnor jesìis
yrist lo
de luy
filli
sian entre uos
Mas o frayres yo prego uos per lo uom Que uos tuit dicza aq?<ella meseyma cosa e
.
segnor yesus yrist
.
Mas
.
sia perfeit
en aqnel meseynie sen
,
del nostre
non
septas
en aq?/ella me-
e
sciencìa. Car o li meo frayre Io es demostra a mi de uos d aq?«'lh Mas yo die czo qne vnchaqne son a clois Car contenczons son entre uos Acer yo soy de paul e yo de apollo e yo de peyre e scun de uos di
seyma
.
.
.
.
yo de yrist
,
Christ es deuis
.
teia al nora de paul
cun de uos
.
Yo fauc
,
meo
gracias al
.
.
.
.
es li
.
.
Gar
Mas
p«rolla de la crocz [262
la
uertu de dio a nos
es
li
Yo destruyrey la sap«encia de li sani long uesent Lo sani al qnal luoc es .
encercador d aqnest segle sap«encia d aqnest raont sap^encia de dio .
home
:
ueia lo
1
Nel
Car
lo
indio
li .
Mas
,
1
es
cr^cifica
.
.
matecza
li
aqnjlh que
[a]
Car scr/pt
.
escr«ptura al qnal luoc es
Bonca
.
mont non conoc far salf
Mas
.
r]
dio
dio
.
non fey matta
Lo la
per sap/encia en la
cresent per la mattecza de la
demandan ensegnas
yrist
batteiar
crocz de yrist non sia cn-
,
e
li
grec qneron sapienci'a
Acer scandol a
lì
iudio
.
3Ias
.
mat-
meseyme apella iudio e grec yrist uerki Car czo qn-es mat de dio es plns sani de li e czo qn-es enferm de dio es plus fort de li home Car o frayres nostre apella?Hent Car non mot sani segoni carn non mot po-
tecza a las gent ,
.
non trames mi
refudarey la longa uesewcza de
e
,
qual luoc es
al
Car plac a dio
.
Car
Mas nos prediqnen de dio
no?i bateiey air
qual conseguen la salu
.
predicacion
Car yo
.
o uos se ba-
la
,
uaneczia
dio
,
crisp e
yrist yo batteiey alcun autre de uos Car predicar Non en sap^'encia de pffiroUas qne
perison
,
o paul es crncifica per uos
gay afin que alcun non dicza que yo aya bateia E bafeiey encara la mayson de-stephcna de pois non say si
si
meo nom
al
non
,
.
a lor
e sap«encia de dio
:
.
.
.
titolo corrente,
anche
,
si
legge:
A
Corentlana.
.
,
Nuovo Testamento
Il
deros
uon mot uoble
,
qu-el confonda
sani
li
qu-el confonda las fort
dio eslegic las matas
Mas
.
eslegic
dio
e
:
non uoblas cosas 262
e las desprecziuols e aqwellas qiie non son
son
,
meseyme en
de dio
e iustioùi
,
v] del
regardainent de luy
al
yesiis yrist lo
e sonc^ifìcacion
,
mo»t aczo
qnal es
fait a
Mas uos
.
nos sapiencia
e rcdencion eiiay/«a es scr/pt
,
mont
destrusses aqwellas las qw«ls
q?/-el
que tota cani non se glorile
afiu
se appell[a] de hiì/
cosas del
enfermas cosas del mowt aczo
las
e dio eslegic las
,
1S9
valdese.
.
Aqwel
que se glorila se glorile al seguor li. frayres cu?n yo fossa uengu a uos yo non ulne auunciant a uos Car yo non lo testimoni de y^rist en autecza de parollas o de sap/encia .
non yesns x^'^^^ ^ aq?<est cr?/cie en mota tremor fica E yo fuy enaprcs uos en enfermeta e temor E la mia parolla e la mia predicacioJi non fo en amonestiuols parollas de humana sap«encia Mas en demostrament d-esperit e de uertu aczo que Mas en la uertu de dio Mas la nostra, fé non sia en sap/encia de home nos parlen sap/encia entre li perfeit Mas non la sap/encia d aqwest segle
mi saber alcuna cosa entre uos
iuiey
.
si
,
.
,
,
.
:
,
.
.
.
,
Mas parlen la sapiencia la qual es rescondua a menestier de de dio La qital dio [263 r] x''i^^ derant destine derant li segle en la nostra gloria la qnal alcun de li prmci ni de
princi d aquest segle
li
li
qnal son destruil
.
.
.
,
,
d aqMest segle no?i conoc Car s-ilh haguessan conegu \nqua non hagran crwciflca lo segnor de gloria Mas enaynia es script Car olh non uic e aurelha non auuic e en cor d hojne non monte aqnellas cosas que dio Mas dio ho reuclle a nos per lo seo aparelhe a aqnJUi li qual aman luy sperit Car 1 esperii e?jcerca totas cosas e acer las pregondeczas de dio aqwellas cosas q?/e son de 1 ho?ne si non 1 esperit Car qual de li home sap Enaysi alcun non coiioc aqnellas cosas qne de 1 ome lo qual es en luij son de dio si non 1 esperit lo qnal es de dio Mas uos non receopen 1 esperit .
.
.
,
,
.
.
.
,
,
.
:
del
mont
.
.
Mas
esperit lo qnal es de dio
1
cosas qne son istas donas a nos de
.
x''^^^
:
aczo q?/e nos sapian aqz/ellas ^^^
•
quah
e nos
parlen
non
:
cun parollas las qnals ensegna 1 umana sapiiencia Mas cun aqnella qne ensegna lo sanct sperit Cujnparant las cosas speritals a las speritals .
.
.
Mas
non pren aqnellas cosas que son de 1 esperit de dio Car cUas li son matecza e non pò couoyser C«r son iuias speritalment Mas 1 esperitai en uerita iuia [263 v] totas cosas E el meseyme non es iuia d 1
o/ne auinzal
.
.
.
.
alcun
auen
.
lo
Car qnal conoc sen de
x^ist
.
frayres yo
III.
enayjna carnals
seu del segnor
.
non poc par(ar)lar
Car encara non poya
uos se encara carnals
o qnal
:
ensegue luy
Mas nos
.
a uos enaynia a speritals
.
Mas
.
non a maniar euaywja peMas acer cncara non poc Car
Lait doney a uos a beore
.
cheniw en x^ist
lo ,
,
e
.
Car cu»^ e?midia e contejiczons son entro uos Donca non se carnals e anna segont home Car cu?n alcun di Yo soy de paul Mas 1 autrc yo soy de apollo Bonca non se carnai Donca qui .
,
.
.
.
.
.
Mas
es paul
.
enayma
dio done a
1
.
,
acrcissanzent
qtii es
.
Apollo
:
vnchascun
si .
non menistrc per
Yo
li
qnal uos creso
plantey Apollo arosse
.
Mas
dio
.
e
donc
ìlonca ni agnel qne pianta ni aquel que arossa non es
al-
190
Siilvioni,
cima cosa
Mas
.
dio lo qi(a\ dona.
e aq?/:cl q?/e arosa sou
propia fatiga
Crtr
.
vn
.
ac?'eyssa»ieul
1
nos sen obrier de dio
se la he^/ificacion de dio
.
vnchascuw recebrc
Mffs
uos se
:
Mas aqucl la soa
coulwra de dio
la
Yo pausey ionA&menl enayma
.
pianta
qiie
marci segont :
,
la
Uos
saui mestre [264 r]
qua\ es do?ja a mi ì\as autre vnchascun uea en q?ml maniera sobre hedì^que Car alcun non pò pausar aut?*e fondanient stier aqnel Io qnffll es pausa lo q?ml argent es yesiis yrist Mos alcun sobre hef/ifica sobre aqnest fondament or
de cnhrimeni
sobre
scgo?zt la grac«a de dio la
:
he(/ifica
.
Mffs
.
.
.
,
peyras preciosas
Car
legna
,
fen
stobla
,
obra d unchascun qn«l
1
L obra d unchascun sare manifesta
.
segnor ho declayrare
lo iorn del
prouare
,
ilh sia
bre czo qn-el herfifiqwe recebre marci
Mas
Si
,
Si
.
1
.
per fuoc e lo fuoc
G»?* Sfwe renella
.
obra del qnal permare so-
1
obra del quaì ardre aqnest
emperczo enayH2a per fuoc esperii de dio hff&ila en uos dar lo tempie Mffls si alcun corro?npre lo tempie de dio dio destruyre luy Si alcun de dio es sant lo qitaì uos se Alcun non engane si meseyme sia fait mat aczo qn-el sia es uist esser saui entre uos en aqnest segle saui Car scr/pt Car la sap/encia d aqnest mont es matecza euapres dio es Yo suspenrey li saui en 1 escautriment de lor E dereco Io segnor Donca alcun non se gloconoc las cogitacions de li saui Cor son uanas rile en li hoH/e Car totas cosas son uostras o sia paul [264 v] o sia apollo sia peyre o sia las present o sia uita o sia lo mont o sia mort cosas Mas uos se de o sia las auenadoyras Cor totas cosas sou uostras suffrire destruyn«ent
non sabe
.
Car uos
.
se
s^re salua
el
tempie de dio
e
:
:
.
1
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
:
:
:
,
:
.
.
Mas y^rist es de dio IV. L ome pense nos euayma menistre de
')(rist
.
.
nestier de dio
.
Cor ayci mi es per .
es ia qn^st entro
li
;^r/s^ e
despensador del mc-
despensador qne alcun
sia
atroba
Mas a petit qne yo sia iuia de uos o de 1 uman iorn Mas yo non iuio mi meseyme Car yo non soy consentent a mi en alcuna cosa Mas yo soy iast«/?ca eu aygo Mas lo segnor es lo qnol iuia mi Donco non uolha iular derant ternp entro qne Io segnor uegna Io qwol enlumenarc las resconduas cosas de tenebras e manifestare li cojjselh de li cor e lausor sore adonca a vnchascun de dio Mas o frayres yo trofegurey aqnestas cosas a mi meseyme aczo que uos e?«prena de e Apollo per uos nos que I un non sia entla per I autre encontj-a I autre sobre czo qne es script Cor qnol iudica tu Mas tu qnol cosa has la qnol non rcceopies Mas si tu la receopies per que te gloriias enayma si tu non ho aguessas fidel
.
.
:
.
.
.
.
:
:
.
:
:
:
.
.
.
:
receopu
.
Ja se saczia
,
ia se fait rie
regna sencza nos [263
ia
:
e per la
r]
Cor yo mia uolunta uos regnarla enaysi qne uos regnessa ensemp cun uos penso qwe dio deraostre nos dcreyrans apostols enayma destina a mort Cor nos sen fait regardament al mont o a li angel e a li home Nos sen mat per yrist Mas uos saui en yrist Nos sen enferm Mas uos se fort Vos se nobles Mas nos non nobles Nos fameien e seteien entro eu aqnesta hora Nos sen nu nos sen batu de collas Nos sen non istables e lauoren obrant cun las propias mans Nos sen maudit e beneyczen Nos sufren persecucions e sostcnen Nos sen blete?»a e preguen Nos sen fait enayjwa .
.
.
.
.
.
.
,
,
.
.
.
.
,
.
.
,
.
,
.
XuoYO Testameuto
Il
moni
p?/rgame?it d aquesi,
ruilh de tuit entro ara
.
pajTC
yo e«ge??rey uos e»
Cfflr
.
:
a uos
lo
ensegno
e?i
yo non
sia
conoysarey
mias uias
las
pe/-
;(^/'/s^
d
pffrolla
la
.
son
q?/e
en porolla
es
no?;
uerga o en carità
no?»
uio!i
.
.
esilia
seguor uolre
si lo
M«s
:
.
la
ue?'tucz
.
e spe?-it de soyue^a
,
V. Fornicacio?» es auuia al postot entre uos e tal for?!Ìcacio« la
non
nomina
es
payrc
e uos
.
geni
ent?-e las
se enfia.
fey aq2«esta ob?-a sia tout del
present per sperit
uom
cu'i la
IS'o?t
sabe
uelh leuam
en
:
:
.
destruy???e??t de la
carn
e lo
,
Liora
.
1
meo
lio??8e
aczo que
:
enaysi
1
Al
.
sperit
,
d aq^esla esperit sia
La uostra gloriiacio/i no?i es de leuam co?Tu??;p tota la massa Banca p2/?*ga
C«r petit qwe uos
.
q?;fll
del seo
.
segnor jesns yrist
afìn
:
molher
hagues maionr!e?2t plor afìn que aqtieì que de uos Acer yo desistant per cors Mas
mey
uertu del nostre segnor yesiis yrist
salf al ioni del nostre .
la
-lya
iuiey ia enay???a present Iny lo qtml ohra.
,
ma?iiera al sathauacz
bona
alcii»
qìte
nostre segnor jesns yrist esseut uos aiosta
del
ewsemp
lo
Euaysi
.
e no?*
:
mm
e
C«r lo Qual cosa uole uenrey a
.
Mas en uertu
.
al seguor lo e« yes?/s yrist enayma yo Alcuns son e«fla enaywm
las q«/als son
'Mas yo ueju'ey a uos
aq?a'lli
sxqtfc-
caris-
iilh
Donca yo Emperczo Ira-
eua?2geli
1
.
cliascu?» [265 v] luoc e« tota gleysa .
.
meo Mas
euaywa yo de '^rist meo filli carissi???e e fidel
es lo
qriaì
a uenir a uos
regue de dio eii
yes«/s
mi
sia resemilliadors de ti?«otio
qwal amoMeste a uos
uos
Yo non scripuo
.
.
prego uos
mes
d9l
Mas amonesto enaywia li que yo confonda, uos Cor si uos haue decz milia de niestres en y^rist
stas cosas
sime
valdese.
.
.
nouei arosame^fc enay??m uos se ayme
sia
.
Dotica mawiew no?j Car la nostra pasca yrist es sacretica per nos en uelh leuam Mas en ayme de ni en leua??» de malicia ni de fellonia
[266
r]
.
.
,
purità e de uerita scla cu?»
cu?»
niera
li
.
mescla
Acer deoria
Mas
.
Acer
:
robadors
li
issir del
,
no?»
cu?»
can
o
mo?tt
li
,
seruent a las ydolas
li
Mas
.
:
.
D
,
de fora
Car dio iuiare aqMìlh
,
ma-
e?»se???p
o auar
,
maudiczador o nhriart o robador no?» pewrc d aq?/esta ma?nera Car qua] cosa es a mi iuiar
o
,
ma??iar cu?» ìuy lo quaì es q//e so?»
autra
ara scr»s a uos no?» esser
squel qu-es nona frayre entre uos es fornicador
si
seruewt a las ydolas
d aqw»lh
que uos no?» sia mefor?»icadors d aq?/est mo?<t o
scria a uos per la epistoìa
fo?*uicadors
auar o con
li
Yo
.
,
.
.
Banca uos
d aq?<»lh
no?» iuia
q?»e
son de dincz
.
son de fora osta lo mal de uos mesey??»e
qtie
Alcun de uos hauent ra?»cura encontra 1 autre ausa esser iuia fello?» e non enap?-es li sani Mas non sabe Car li sa?»t iuiarcn d aq?»est mout E si lo mont s«re iuia per uos se uos no?» degne VI.
cnapres
:
li
.
,
.
.
q?»e
uos iuie
,
de las peiitas cosas
quant [266 v] maior???e«t te»»poral
:
las
.
No?» sabe
cosas te)??porals
Car nos iuiaren li angcl Botica si uos haue iudici
.
.
ordena aqui\h que son desprecziuol a la gleysa
a la nostra uergogna
:
iuiar entre lo seo frayre
ayczo es euapres
:
yo die aygo
e enaysi no?» es alcun saui e7?lre uos lo q«ffl poissa .
Mas
lo frayre
cun
co?/ te?»
lo
frayre
e?»
iudicis
Acer forfait es ia al postot entre uos Car uos haue proces entre uos Per que non reccbe maiorme?»t eniuria per que non sufre maiorment ewgan Mas uos faczc eniu.
li
fello?» e no?»
enapres
li
sant
.
.
:
:
192
Salvioni,
l'ia
e frauda ayczo a
ven
lo
regne de dio
a las ydolas ni li
layron
ni
,
auar
se lana
ni
,
.
Mas
Mas yo non soy sia a la
cors son
fait
cors
al seo
,
ni
aq?/eslas cosas
,
.
del
me
son
Totas cosas
.
mia polf267 rjesta . Lo maniar al uentre e lo
.
.
.
de yjist
Non
.
*
sia
vn cors
.
.
Donca prcuent Mas non sabe
Non sabe qne li Momembre de yrist farey
al
li
.
dis
es
vn speri t
illi
Fuie foruicaciow
.
Mas
.
.
lo qiiaì
qne se aiosta
aq??el
s«re» duy en vna carn
el
1 ome fare cs fora lo cors Mas non sabe Car lo nostra :
.
Q,ar
.
Car seguor
uos se compra de grant precz
uos haue de dio
aqnel qwe fornica
cors es le?Hple del sant
non
e
,
se nosivo,
Glorifica ia dio al nostre cors
.
.
Car
.
,
Car
.
e al nostre
qnals cosas son de dio
Mas d aqnellas cosas conioguer a la molher
VII. se
rauLadors
totas cosas son &n la
qnal
.
sperit habitant en uos
non
:
li
se iusti_/?ca al noni
esperii del nostre dio
1
seruent
mascle
.
se aiosta
tot peca q»rtl q?/e
las
ni
,
possesi-
li
li
.
membre
Mas aqnel qwe
.
raaudiczadors
e resucitare nos per la soa uertu
:
a la meretricz es
sperit
iaczador de
li
Mas uos
.
.
me??ibre de meretr/cz
pcca
li
ni
non
fello»
li
fornicadors ni
li
Mas dio destruyre aqwest e aqnestas Mas lo cors Mas al seguor E lo segnor al cors Mas dio fornicacion
resucite lo seguor stro,
ni
,
,
Car
.
ui
reduit sot la potestà de alcun
iientre a las maniarias
non
mol
li
se ssnciifica
no» me coueno/i
totas
Gffl?-
.
Car acer uos faczes adowca
.
nostre seguor yesits yjist en licitas
ni
,
ubn'art
li
Mas uos
.
lìon sabe
Non uoUia arrar
.
posscsiren lo rogne de dio
Mas uos
Mas
.
auoutradors
li
li
fi-ajve
li
vuachascuna
Bon
.
cs a
1
omo
eraperczo vncliascun aya la soa molher
mari per sqwiiuar
lo seo
mi
las qnals uos scr/psis a :
Lo mari [267 E seȈlhanta;ncnt la molher
la fornicacion
v]
.
,
e
renda
molher al mari La molher non ha poesia del seo propi cors Mas lo mari E se?nilhantawent lo luari non ha poesia del seo propi cors Mas la molher Non uos uolha fraudar 1 un a 1 autre si non per auentura de conseMliment a tewp E dereco rctorna ensemp e a 1 orac/on aczo qwe uos alenda al deiuni Mas afin q«<e lo sathanacz non tenie uos per la uosifra non contenencza Car yo non segoni comandameni yo die aygo segoni la prcmessio[n] Mas vnchascun ha uolrio qne tuil li home fossan euayma mi meseyme Acer 1 un enaysi Mas 1 autre enaysi Mas yo die a propi don de dio Mas li uon noceia e a las ueuas bon es a lor a-ilh permanren enayjna yo Mas Car melli cs noceiar qiie esser brussa si non se conlenon noceion Mas lo segnor Non deparlir la yo non comando aqn^'lh qne son maria E si ilh se deparlire permagna sencza mari o esser molher del mari Car yo die a li autre reconcilia al mari e lo mari non laisse la molher e aq^esta conSi alcun frayre ha molher uon fidella non lo segnor E si alcuna fenna ha mari seni haiilar [268 r] cun luy non laisse Icy non fidel e aqnest consenl haiita cun ley non laisse lo mari Car lo
la debita beniuolencia a la
.
.
.
.
.
.
:
:
.
,
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
,
.
,
.
.
,
*
Il
cod.
veramente ha: 'Non sabe qne
sou me?«bre de yrist^; dove è evidente
li
nostre me?nhre son te?nple cors
la confusione.
Nuovo Testameuto
Il
mari no/?
per la fewua fidela
fidel es sartciifica
sanctì^ca. per lo
mari
fidel
D
.
193
valdese.
autra maniera
Mela
e la fe??na no?*
:
uos^re
li
es
sarian socz
filli
,
C«r si lo non fidel se depa?"t departa se Gar lo frayre Mas dio appelle la seror non son somes a la seruetu d aqwesta maniera Mas o nos en pacz Car o fena doni sabes tu si tu fares salf lo mari Si noti eiiayma dio tu mari doni sabes tu si tu fares salua la fe?ma departic a vuchascu?* enayma dio apclle vnchascuw euaysi a?aie enaywa Alcu?^ appella circnncìs non amene prepuci e/?seguo en totas las gleysas La circuwcisio?^ non es alcuna Alcu?j appella al prepuci non sia circnncìs
Mas
ara son
sa?it
.
.
.
.
.
.
.
.
.
non es alcuna cosa Mas la garda de li cornandament Ynchascuw permagna en aq««el apellawiewt al qua! el es apella Mas usa maiorme»?t si pocz esser Sies tu apella serf non sia a tu cura Sefait fra?ic Car aq?<el qu-es apella serf al segnor es frawc del segnor cosa
,
de dio
e lo prepuci
.
.
.
.
.
.
milha?itame?jt aqMel qw-es apella frane es serf de ^r2s^
de precz frayre
.
'Non uolha esser fait [268 y] serf de
permagna euapres
ni a[n]damewt
q?(e
besogna
.
.
Car uos se compra. Donca vnchascuM
Mas yo
.
no?t liay co-
Mas yo dono coHselIi enayma coyo sia fidel Donca yo pe«so ayczo esser Car hon es a 1 ome esser enaysi Sies
del segnor de las uergenas
la sobre ista^t
ome
dio en czo qu-eì es apella
segu misericordia del segnor
bon per
li
.
.
.
.
tu lia a la molher
non uolhas q?;erre deslianiewt Sies tu desila de la molher non uolhas qi^erre molher Mas si tu haures pres molher tu non pequies E si la uerge??a haure noceia non peq^^e Emperczo aqui\h. que son d aqwesta maniera liaurew la tr/bnlacio?i de la cani Mas yo perdono a uos Donca o frayres yo die ayczo Lo temp es breo e lo remane^t es que aqniìh que han molher sia?? enay«2a no7i haue/it e aq?/«lh qtie plorai enayma non plorawt e aqtiilh. que se alegraw enayma no?? alegra?it e aq?n'lh que coìnpran enayma no?? possese??t e aq?«lh que usan d aq?<est mo??t enayma non usa??t Car la figura d aqwest mo??t trapassa Mas yo uolh uos esser se??cza c«/ra Car aq?<el qu-es sencza molher es curios d aq^^ellas cosas que son del segnor. C«r el pe?isa e?? qual nia?uera el placza a dio Mas aqwel qti-es can la molher es curios d aq?/ellas [269 r] cosas que son del mo??t en qnal ma??iera placza a la molher e es diuis E la fewa .
.
.
.
.
.
,
,
,
.
.
.
.
,
no?? noceia
per cors e per sperit
sa??ta
.
Mas
hauer liberta de pregar
lo
que
ella sia
aq?fella qu-es noceia pe?«sa aq?;ellas cosas
q»e son del moni en qual ma/aera placza nostre profeit no?? q??e yo gite lag
si
.
,
e uerge??a pe?*sa aq??ellas cosas qtie son del segnor
e??
uos
al .
mari
Mas
.
Acer yo
ayczo al
die
aczo q?(-es lionest
segnor se??cza e???pachame??t
Mas
.
:
e per
si alcu?? pe?2[sa]
esser uist soc sobre la soa uerge??eta que ella sia sobre cregua e coue?ita
esser fait c?iaysi facza
czo q?<-el uol el no?? peca si el noceia Car aqwel que ordene fermecza al seo cor no?? hauent besogna Mas haue?tt poesta de la soa uolu??ta e iuia ayczo al seo cor gardar la soa uergeneta fay ben Donca aquel que aiosta la soa ue?*ge??eta al matr?mo??i fay he?? e melh fay aq??el que non la hy aiosta La fe??a es lia a la ley per la??t de te???p q??ant lo mari de ley uio Mas si lo mari de ley dormire ella sare desliora de .
.
.
,
.
.
la ley
,
noceie al q?ml ella uolre
Archivio glottol.
ital.,
XI
ta??t solarne??!
(seconda seria,
I).
al seg??or .
.
3Ias
ella 13
sare
194
Salvioui,
bencura s-ilh pennawre enaysi sego«t lo meo conselh que yo aya 1 esperit de dio Vili. [269 vj Mas d aq«*ellas cosas qtie son sac?'*Ticas a
lìlìis
.
Mas yo peuso ydolas uos
las
saben Car tuit auew sciencla Gar sciencia. enfia Mas carità hediùca Mas si alcun pensa si saber ^ alcuna cosa escara uow conois en quaì maniera Mas si alcun ama dio aqiiest es conegu de hiy Mas couenta luy saber .
.
.
.
.
.
Nos sabe^ Gar ydola non Gar alcun dio non es si non vn Car si son dio es alcuna cosa al mont Car acer moti dio son aqnilh qne son dit o sia al cel o sia en la terra Mas a nos es tan solawent vn dio payre del qnal son toe moti segnor E vn segnor jesus y^rist Ver lo qnal son totas tas cosas e nos en luy Mas sciencia non es en tuit Mas alcun con la concosas , e nos per luy E sciencia de 1 Idola entro ara manian euayma la cosa sacrifica a 1 Idola Mas lo maniar non la consc/eMcia de lor cum ella sia enferma es socza Car si nos maniaren nos non haftundiaren e si uos non lauua nos a dio maniaren uos non defalhiren Mas ueia qne per auentnra aqnesta iios^ra liciencia non (si) sia fayta offendament a li enferm C«r si alcun ueyre Ivy [270 r] Donca la consciencia de lo qnal ha sciencia repausant en 1 Idola luy cum ella sia enferma non sare lie^iifica a maniar las cosas sacrificas a E Io frayre enferm per lo qnal x'>"^st morie perire en la toa las ydolas Mas peccant enaysi en li frayre e ferent la enferma conconsciencia P^'" ^^ ^'"^^ cosa si lo maniar scansciencia de lor uos peca en x''^^^ Yo non maniarey carn en eterna qne yo non scandeleia lo meo frayre de
maniar
li
qnal son sacrifica a las ydolas
li
.
.
.
,
.
,
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
•
.
.
deleie Io
meo frayre Non soy yo en
Non soy yo apostol Bonca non uic yo Donca uos non se la mia obra al segnor E si yo non soy apostol a li autre Mas emperczo yo ho soy a uos Car uos se segnai del meo apostola al segnor Aqnesta es la mia defenssion enapres aquilh li qnal demandan mi Honca non auen poesia de maniar e Mas non hauen poesia de encerque menar la fenna seror enaywa de beore li autre apostol e li frayre del segnor e peyre yo sol e barnabas non hauen poesta d obrar ayczo Qual caualareia vnqna en las soas rendoas Qual pianta la Vigna e non mania del fruc de ley Qual pais Io grecz e non mania del lait del grecz Donca die yo ayczo segont home Mas la ley non di aqnestas [270 v] cosas Non Car script en la ley de Moyses ligares la boca al buo calant Donca es a dio cnra de li buo Mas acer IX.
liberta
segnor yesns x^ist
lo nostre
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
el di
Si nos
semeuen
a uos las
las uos^ras carnals
qne non maiorment sostenen totas cosas geli de x'"**^
^
Car son scriptas per nos Car aqnel qne qne calca en speranza de recebre fruc cosas speritals non es grant cosa si nos messonen
aqnestas cosas per nos
ara deo arar en sperancza
Vedi
•
^o'*
Si
.
li
.
:
.
.
e aqnel
.
autre son parczonier de la nostra poesta nos per
Mas nos Mas nos non sen usa d aq«<esta poesta afin qne nos non donan alcun offendament a 1 euan^abe Car aqnilh que obran al sacrari manian aqnellas
.
.
:
.
la nota a pag. io7.
Nuovo Testamento
Il
cosas que sou del sacrari 1
autar
de
euangeli
1
non a
Enaysi
.
E aquiìh que seruon
.
a
195 autar porczoueia?» can
1
seguor ordene acjM^lh que auuncia»
lo
Mas yo non soy usa
.
valdese.
que
scrjs aqwestas cosas
ellas
.
.
mi maiormewt morir que alcun enuanegissa
la mia gloria Gar si yo preGar besoi;na iay a mi Gar mala?<eni«ra es a C«r si uolent fauc ayczo yo hay merci Mas
dicarey gloria non es a mi
mi
yo non predicarey
si
[271 r]
.
.
.
.
.
forczament despenssacion es cresua a mi
si
euawgeli uiore
1
d aqwestas cosas Mas yo siaw faylas enaysi en mi Gar hon es alcu??a
d.
.
J)onca qual es la mia
merci que predicant 1 euangeli pause 1 euangeli se^cza despensa qne yo non use mal de la mia poesia en 1 euangeli Gar cu/n yo fosso en liberta .
de totas cosas soy
:
yo
soy
que eran sot
la ley
que eran sot
la ley
cum yo non
enayma yo
A
.
de totas
fait serf
iudio enaywia indio
fait a li
ley
me
que yo gagne plus
atìn
:
qne yo gagnesso
afln
:
fosso sot la ley
A
.
Yo
.
aqn«lh
qwe yo gagnes aqnilh
afln
.
indio
li
aqnilh qne eran sencza ley enayma
fosso sencza la ley de dio
si yo fosso sencza en la ley de x'"'*^ Yo soy fait enferm a li
Mas
.
fosso
qne yo gagnes aquilh que eran sencza ley enferm Yo soy fait totas cosas en tuit afìn qwe yo gagnes li enferm atìn que yo li fages tuit salf Mas yo fauc totas cosas per 1 euangeli afìn Non sabe Gar aqniflh qne corro/* al qne yo sia fait parczonier de luy pali Mas vn recep la merci Corre enaysi qne ensemp Acer tuit corron prena Gar tot aq^ei qne content en batalha se absten de totas cosas E afìn qne ilb recepian corona corrompiuol acer aqmlh Mas nos non corrompiuol Donca yo corro enaysi non [271 v] enayma non certan Yo afiu
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
combato enaysi non enayma batent
ayre
sia fait
X. Car
en niuola
tuit
frayres yo
e al
mar
non uolh uos mesconoiser e tuit
,
mar
en plusor de lor
predica a
es script
fornicare milia li
Ni sian
.
autre yo
.
lor
Car
Mas
.
.
Gar
tuit
fait
li
nostre payre
la
ilh foron
Mas
.
peyra era stendu
en Moyses
beuian de
tuit
x'^'^^t
•
al desert
speritai I
,
e
esperitai
Mas ben placzent non Mas aq^estas cosas .
li
mal enayma
ilh
seruent a ias ydolas enayma alcuns de lor enayma
Lo poble sesie a maniar e a beore Ni e se leueron a iogar enayma alcuns de lor fornigueron E cagiron en vn iorn 23
.
.
,
.
.
.
Ni tentare yrist enay?»a alqnanti de lor lo tenteron e periron de
.
serpent
.
perirojz del
lignra
cors e lo
li
e tuit foron bateia
son faytas en fignra de nos qne nos non sian cubitos de cubiteron
meo
manieron aqnel meseyme maniar
begron d aqnel meseyme beore speritai
peyra ensemp seguent fo
castigo lo
refuda
forow sot la niuola e tuit trapaseron lo e
Mas
.
seme que per auentnra cum yo haurey
retoruo a
non
1
.
Ni mnrra2<rare enayma alcuns de lor [272 r] mnrmnreron e Mas totas aqnestiis cosas endeuengron a lor en
destremenador
Mas son
scr/ptas
,
a la noò'^ra castigancza
,
a
li
q?<als
las
fìns
de
Donca aquel que pensa si istar ueia qn-el no?* caia Tentacion non prena uos si non humana Mas dio cs fidel lo qnal non suli
segle endeuengron
.
.
.
i'rire
uos esser tenta sobre czo qae uos poe
tentacion qne uos poisa sostcnir cotiua/nent
de las ydolas
.
.
Per
la
.
Mas
acer
q?/al cosa
Yo parlo enayma
a
sauis
fare aiutorì
en
la
karissimes fuie lo
o .
Uos meseyme
iuia
196
Salvioui,
czo qtie yo die. Lo calici de la benedicion al qua! uos beueicze» J)onca non es cumi/ialecza del sane de ;^>7"s/ E lo pau lo quaì nos fraguen Donca non es pfl?*czoueia»icza del cors del segnor Gar uos moti seu vn pa« e vn cors Gar tuìt parczoneien d un pam e d un calici Ueia Israel segojjt la caru Donca aquilh qiie mawian las ostias non son j)arczonìer de 1 autar Donca qual cosa die yo qiie sacr«ficame?it d idolas sia alcuna cosa o qtie ydola sia alcmta cosa Mas aq?«e]las cosas las q?mls li Gentil sacr«fican sacrifican a li demoni e non a dio Mas yo non uolh uos esser fait compagnons de demonis Gar uos non poe beore [272 v] lo calici del segnor e lo calici de li demonis Uos non poe esser parczonier de la taula del segnor e de la taula de li demonis Mas uolen nos scomoure lo segnor a ira Donca sen nos pln5 fort de ìuy Totas cosas leon a mi Mas totas non couenon Totas cosas leon a mi Mas totas non Lerfifican Alcun non qnera czo qn-es SCO Mas czo qtt-es de 1 autre Mania tot czo qn-es uendu al maczel non demandant alcuna cosa per la consc/encia Gar la terra es del segnor e la pleneta de ley Mas si alcun de li non fidel apella uos a la cina e uos y uole anuar mania tot czo que sare pausa a uos non demandant alcuna cosa per la consc2encia Mas si alcun dire ayczo es sacrifica a las ydolas non ho uolha maniar per lui/ lo qnal ho demostra e per la consciencia Mas yo non die la toa consciencia Mas de 1 autre Gar la mia liberta per qne es iuia per 1 estragna consc2encia Si yo parczoneio cun grada per qne soy blestema Gar yo fauc grac^as Donca o sia qne uos manie o sia qne .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
uos beua o
.
qne uos facza alcuna autra cosa Facze totas cosas a la gloria de dio Sia se«cza offendan^ent a li indio e a li gentil [273 r] e a la gleysa de dio Enaywia yo palaczo a tuit per totas cosas non qnerent czo qn-es a mi profeytiuol Mas a moti qn-iìh. sian fait salf sia
.
.
.
,
.
mi enaynia yo de "x^ist Mas o frayres yo Gar uos se recordador de mi per totas cosas e tene li meo comandament enayma yo li liorey a uos Mas yo uolh uos saber Gar yrist XI. Sia resemilhador de
lauuo uos
.
.
,
.
yjist
.
home Mas 1 ome es cap de la fenna Mas dio Tot home orant o propheteiant cubert lo cap socza lo seo
es cap de tot .
.
.
es
cap de
cap
.
Mas
Gar vna cosa es qne ella sia scaluayra Gar si la fena non es cuberta sia tondua Mas si socza cosa es a la fenna esser tondua o scaluayra cuebra lo seo cap Acer 1 ome non deo cubrer lo seo cap Gar es ymagena e gloria de dio Mas la fenna es gloria de 1 o/ne Gar 1 o/ne non es de la fenna Mas la fenna de 1 ome Gar 1 ome non es crea per la fenna Mas la fenna per 1 ome . Emperczo la fenna deo hauer cubr^ment sobre lo seo cap per li angel Emperczo ni 1 ome sencza la fenna ni la fenna sencza 1 ome al segnor Gar enayma la fenna es de 1 ome enaysi [273 v] ho/ne ^ es de la fena Mas totas cosas son de dio e uos meseyma [1. -e] ho iuia Tang a la fena orar dio non cuberta E meseyma la na^nra non e/isegua uos Gar si 1 ome nuris eaaelh uergogna es a Iny Mas si la fenna nuris
non cubert
tota fenna orant o propheteiant
lo
cap socza lo seo cap
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
^
Nel richiamo, in
.
line della
precedente pagina,
si
legge
4 ome\
Nuovo Testamento
Il
cauelh gloria es a ley si
Car
.
alcuni es iust esser tecznos la gleysa de dio
costuma ni
cauelli son
li
197
valdese.
dona
tenczos] e?zfre uos
[1.
cubriment
a ley per
nos non liane?» aytal
,
Mas yo comando ayczo non lauuant
.
Mas en
Cftr
.
uos
Acer uos aiostawt pr?<mierament en la gleysa yo auno esser diuesiows entre uos e ho creo en pr^rtia Car afm qne a.qiiiìh qiie son prona sian fait ma/?ifest couenta esser heregias en uos Bonca cum uos uos aiosta enserap ia now es a maniar la cina del segnor Mas vncliascun presumis a marnar la soa cina Acer 1 nìi fameia Mas 1 autre es ubri Bonca non haue maysows a ma[n]iar e a beore e co?ifo??de aquilh que non han despreczia la gleysa de dio Qual cosa lauuo uos en ayczo non nos lanno Car yo receop del segnor dìrey a nos Car lo segnor yesns en la noit en la qtial el fo czo qne yo liorey a uos Recebe e ma?2ia liora [274 r] receop lo pan e facze?it gr«c«as frains e dis Facze ayczo en la mia aquest es lo meo cors lo qua\ sare liora per uos uos aiosta no?i en melli
.
peis
.
.
,
:
.
,
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
recorda [n]cza
lo
beore en
pa«
Semilha«ta?«ent lo calici pois qu-el cine dicsent
.
meo sane Facze ayczo per mia recordancza E per quanta uecz uos
nouel testawe??t
calici es lo
la
al
.
q?;ffnta
uos anu??ciare
:
mort
la
Aq?<est
ma??iare nquest
.
e beore lo calici
.
uecz uos
del segnor entro qu-ei
neg«a
.
Doìica qttal que qual marnare lo pa?^ e beore lo calici del segnor non de-
gnament sare acolpa del cors e del sane del segnor Mas 1 ome proue si meseyme e enaysi manie d aqtiel pan e beua del calici Car aq«/el qne lo ma[n]ia e lo beo non degnan?ent mania e beo a si indici non decerne?jt Emperczo moti e^iferm e freuol son entre uos e moti lo cors del segnor dormo» Car si nos ìuiessara nos meseyme Acer nos now sarian iuia Mas dcmewtre que nos sen iuia nos sen castiga del segnor afin que nos non sìan dapna cun aq^est mont Donca o li meo frayres cum uos uos aiosta a marnar spera un 1 autre Mas si alcu« fameia manie a mayson que uos non uos aioste en ludici Mas cum yo sffrey uengu yo ordenarey a uos .
.
.
.
.
.
.
.
1
.
.
las autras cosas
Mas o frayres yo non uolh uos mesconoiser de las speriUos sabe Cor cum uos fossa gentil uos era annawt a las simi/lacras rautas enayma uos era amena Emperczo yo fauc a nos conegu que alcun p«rlant en 1 esperii de dio non dicza yesus scuminga C«r alcun non pò dire lo segnor jesus si non al sant sperit E deuesions son de gracias Mas aquel meseyme sperit E deuesions son d amenestraciows Mas aquel meseyme segnor E deuesions son d obrament Mas aquel meseyme dio lo qual obra totas cosas en tuit Mas manifestacion de-spcrit es dona a vncliascun a profeit Acer paroUa de sapiencm es dona a 1 un per sperit Mas p«rolla de sc^encia a autre segont aqwel meseyme sperit Fé a 1 autre en aqnel meseyme sperit Grflc«a de sanità a 1 autre en vn sperit Obrament de uertu a 1 autre prophecia a 1 autre Descrecion de XII. [274 v]
tals
cosas
.
.
.
'
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
1
.
.
.
.
sperit a
'
.
1
autre
.
Pur qui non
Generacions de lengas
s'
a
esclude 'scummiga'
1
autre
.
Entrepctracions de p«-
o 'scuniewiga'. Vedi
pag. 158 e aggiungi clie cominal- è anche del testo che qui
si
la
nota a
pubblica.
198
Salvioui,
»'ollas a
antro
1
Mas vu
.
meseyma
anpiel
depftrtcMt a vnchascii» euay?«a
moti mewb/'es
\n cors
Mas
.
tuit
enaysi x^'ist
,
siaM iudios
.
el
uol
membres
li
C«r
obra tolas aq2<estas' cosas dar enayma lo cors es vn e ha
spe/'it
.
cum
del cors
sen bateia
tuit
sia» gentil o sian serf o
moti so« ^n vn cors o
ilh siaji [275 r]
vn sperit
e?^
sian frane
e
,
sen abeora d wi
tuit
,
non es vu mewbre Mas moti Si lo pe dire yo non Gar yo now soy man empergo non es del cors E si 1 aurelha dire yo non soy del cors Gar non soy olh empergo non es del cors Si sperit
Io cors
Cffir
.
soy del cors
.
.
.
.
.
out fora
tot lo cors fos olh
rawent el uolc
.
Mas
.
C«r
E
membre
li
si tot fos
.
.
E dereco
.
del cors
meni plws besognìuols
.
lo cap a
auuimerat ont fora
lor enayma Mas acer ara man yo non besoguo
pe
li
cors
lo la
Vos non
.
Mas
mi besogniuol
se a
.
qua\ son uist esser pk<s enferm son mot niaior-
E
li
membre
del cors
nos pensee esser non
q?<al
li
sow desonest han plMs ha/>undiuol lionesta
besognara d alcun
.
li
nobles nos cercujidcw aq?«sti de plws haiuudiuol honor qiiai
odo-
1
del cors vuchascu?» de
vn membre ont fora Mas vn cors L olii non pò dire a
membre
li
.
fossa»
tuit
de las toas obras
Mas
auui?»e«t
dio pause ara si
moti me»zbre
.
1
Mas
.
E
.
meHibre
li
li
nostre lionest non
li
honor qwe departimewt non [275 v] sia al cors Mas q^e li membre sia» curios 1 nn per 1 autre ew czo meseyme Car si 1 un membre suffre alcuna cosa tuit li membre ensemp suffro;* o si 1 un me?wbre se gloriia tuit li membre s alegran Mas uos se cors de ')^rist e .
dio atempere lo cors donant plws haiundiuol
a \uy lo quaì era ew besogna
:
afin
.
.
.
membres rament cions
apostol
li
uertuQ
membre
del
.
.
Car acer dio pause
Li segoni
Donca son Banca han
tuit
sawitas
Aiutoris
.
en
Li ter?
.
la
gleysa
dotor
li
Entrepetracions de parollas
Prnmie-
gouernament
.
Genera-
.
.
.
.
.
.
.
daq?a'ena/tt
Banca son tuit apostol propheta 'Dorica son tuit doctor Banca han tuit uertu? gracia de sanità Banca tuit parlan per lengas Banca enMas enueia li mellior don e yo mostrarey a uos encara .
.
tuit
trepetran tuit
propheta
li
daqmeuant gracias de
,
de lengas
alq?«anti
.
plus anta uia
Mas non haurey yo parlarey per lengas d omes o d angels enayma 1 aram sonant e lo cinbol tintent E si yo haurey prophecia e haurey conegu tuit li menesticr e tota sciencia E si yo haurey XIIL
Si
.
carità yo soy fait
.
.
tota fé enaysi
qite
soy alcuna cosa
.
E
yo traporte si
li
mont
.
Mas non haurey
carità
yo non
yo departirey totas las mias suhstanci&s en maniars
E si [276 r] yo liorarey lo meo cors enaysi que yo arda Mas yo non haurey carità a mi non profeyta alcuna cosa Carità pacient es be-
de paures
.
.
.
non fay peruerssaw?ent non es enfia non non qner aqnellas cosas qne son soas non es scomagua non pensa mal non s alegra sobre la eneqnita Mas ensemp s alegra a la
nigna es es
.
Carità non ha enueia
cubitosa
,
,
,
,
.
uerita
.
sosten
.
Totas cosas suffre Carità
,
totas cosas ere
non cagic vnq?<a
.
si
,
totas cosas spera
,
totas cosas
prophecias saren e?zuaneczias
,
o
si
Car nos conoissen de partia e propheteien de partia Mas cum lo sare uengu czo qi<-es perfeit sare enuaueczi czo qw-es de partia Cum yo fosso petit yo parlauo enayma lengas ccssaren
,
o si sc«encia sare destruyta .
.
.
11
petit
euaywja petit
e sabio
,
Nuovo Testamento ,
e
199
valdese.
pe«ssauo enayma petit
Mas cuw yo
.
quaìs erari de petit
fait barori enua?2eczic aq?^ellas cosas las
fuy
Cor nos uese?i
.
Mas ado?Jca facia a facia Yo conoisso ara de Mas ado«ca conoisarey enayjwa yo soy conoissu Mas aqwestas tres Mas carità es iiiaior d aquestas cosas permano» ara fé sperawcza e carità Mas maiorXIV. [276 v] Ensegue carità e e?meia las speritals cosas ara per miralh en figura
portia
.
.
.
.
.
.
ment que uos propheteie
ome
Mas
.
a dio
Car aqwel
.
parla per le??ga no« parla a
q?*e
Car alcuw non au luy
.
.
Mas
1
esperit parla
li
secret
li
.
e en amoneCar aquel que propheteia parla a li ome en herfificacio?* Aq?<el que parla per lewga bec^ifica si meseyme stawcza e en cowsolacior» ,
.
,
.
Mas aqwel qwe propheteia hediG.ca. la gleysa Mas yo uolh tuit uos parlar per lenga Mas inaior?«ent propheteiar Car raaior es aqwel q?/e prophe.
.
.
que aquel que parla per
teia
que la gleysa recepia
le?Jga
herfificacio?^
si
non per auentwra
Mas
.
o frayres
parlant per lewgas qwal cosa profeytarey reuelacioM
en
o
,
sci'encia
o
,
e?2trepetre
q?/-el
yo ue?zrey ara a uos
yo non parlarey a uos o
si
en prophecia
,
o
se«cza ar/na douawt uoucz
aq?<ellas cosas q^^e ?,on
si
en doctr«na ,
e/i
Emperczo
.
o sia calamella
,
o sia
dogare decernime«t de sons en qua! ma?iiera sare saupu eo q?f-es canta o czo q?<-es citaricza E si la tuba donare uous no« certana Enaysi uos si uos now donare qwal derawt se aparalhare a la batalha ci
tara
no?i
si
.
.
manifesta parolla per lenga en qual maniera sare saupu go [277
qn-es
r]
Car uos sare parlant en li aere enay?na motas generacions de lengas son en aqwest mont e alcuna cosa non es sencza uoucz Bonca si yo non sabrey la uertu de la uoucz yo sarey strang a luy al qnal yo parlo E aquel lo qnal parla sare strang a mi Enaysi uos Car uos se enueiadors dit
.
.
.
.
de
sperit
li
aq?/el
lo
:
quere que uos abo?!die en he^^ificacion de
qwe parla per lenga ore
meo
sperit ora
Mas
.
la
q?«-el
per qne
:
si
entrepetre
mia pensa
orarey per sperit orarey per pensa
per pensa
.
.
.
Car
es sencza frac
si .
la
gleysa
.
Empergo
yo orarey per lenga
Donca q?ml cosa
es
Psalmeiarey per sperit psa[l]meiarey
tu beneyczires de-sperit aqwel qne ten lo luoc del
maniera respondre Amen sobre la toa benedicion Car el non sap qnal cosa tu diczes Car acer tu facz ben grac«as Mas 1 autre non es he^Zifìca Yo fauc grac«as al meo dio Car yo parlo per lenga de tuit uos Mas yo uolh maiorment parlar 5 parollas del meo sen en la gleysa qne yo ensegne li autre qne decz milia de parollas per lenga diot
En
.
q?^al
.
.
.
.
.
.
.
.
.
frayres
non uolha en sen
esser fait petit en sen
.
Mas
sia petit
en malic«a
.
Mas
Car script es en la ley Car yo parlarey [277 v] a e en autras lauias enaysi non auuircn mi dis lo segnor Donca lengas son en ensegnas non a li fìdel Mas a li non fidel Mas prophecias son en ensegnas non a li non fidel Mas a li fidel Donca sì tota la gleysa s aiosta en vn e tuit parlon per lenga Mas intrant li diot o li non Fidel Dorica non diren per qne forssena Mas si tuit propheteian Mas intre alcun non fidel o diot el es uenczu de tuit sia
perfeit
aq?/est poble
.
.
en autras lengas
.
.
.
.
.
.
.
.
.
e es iuia de tuit festas
,
,
e las
resconduas cosas del cor de luy son faytas manì-
enaysi cagent en la facia orare dio
derant anunciant que dio sia
200
Salvioni,
aeramene cn
iios
Banca
.
o frayres qiial cosa es
.
Cam
uos uos aiosta'vucha-
de uos haya psalme liaya doctrma haya apocalis haya lenga. haya en-
scu??.
trepetracion
Totas
.
cosas
en hedìiìcacìon
faytas
sia»?,
si
.
per lenga segont duy mot o tres e per p«rtia e?itrepetre sare entrepetrador
taysa
trey propheta dicza?^
e
,
la gleysa
gii li
que
tuit e?HpreDa?i e tuit
li
propheta
ensegno en totas
Car non
Mas
si
Car
si
alcuna cosa sare re-
.
.
.
.
Mas
esser
de uos o peruenc en uos sols
Mas
.
.
Mas
de pacz enay?na yo .
somessas enayma la ley di
.
meyson
.
fe?ma parlar en la gleysa
es a la
e a dio
Las fenuas taysan en la gleysa
sant
uolon ape?ire alcu?za cosa demandon
Car socza cosa issic
li
es outreia a lor parlar
ellas
si
de
las gleysas
E
.
uom Mas duy
a
departiment
es de
p«Ha el
poe propheteiar per sewgles [278 r] li sperit de li propheta sia?^ sotmetu
tuit
amo»esto?»
Car dio non
.
Car
.
si
Mas parie
autre deceruissa??
nella al sese?;t lo prmuier taysa
a
.
alcuw
Mas
.
lor mari a
li
Mas
.
parolla de dio
la
alcun es uist esser propheta o
si
conoyssa aqnellas cosas las qnals yo serio a uos Car sou comandameni del seguor Mas si alcun mesconois el sare mescouegu Donca speritals
.
.
.
uon uolha uedar parlar per lenga Mas totas cosas sian faytas &n uos honestament e segont orde XV. Mas frayres yo fauc a uos couegu 1 euangeli lo qnal yo prefrayres enueia propheteiar
e
.
.
,
dìqwey a uos lo qua\ uos receopes Si
al
quaì uos
ista
per lo quaX uos se salua'.
uos tene per qua\ raczo[n] yo [278 v] prediqney a uos uos non creses Car yo prwmiera^went uos hay dona czo que yo encara auio re,
en uan ceopu
.
Car x^ist morie per
.
li
nostre peca sego?jt las scr*pt2<ras
:
e qu-e\
fo sebeli e rexuscite al tercz iorn segont las scr«pt?<ras e car el fo uist
de
Enapres aqt«estas cosas a li vnze Daq2</enant fo uist a plus de cent frayres ensemp de li quaì moti permano?i entro ara Mas alq?<anti 5 dorrairon HaquÌQimni fo uist a iaco Daq?«ena[n]t a tuit li apostol Mas peyre .
.
.
.
.
.
el fo uist a
apostol lo
.
.
mi derierament de tuit euayma auortow Car yo soy memor de li qnal non soy degne esser apella apostol Car yo perseguey la .
.
gleysa de dio
.
Mas yo
soy czo qne yo soy per la gracia de dio
de luy non fo uana en mi
,
e la grac/a
Mas yo lauorey plus habundiuolraent de tuit lor Mas non yo Mas la grac/a de dio en mi Car si yo o si ilh prediqnen enaysi e uos creses enaysi Mas si yji'ist es predica qn-el resacite de li mort alcuns e?j qiiaì ma?Mera diczon en uos Car non es resurecion de mort Mas si resurecion de mort non es ^re's^non resucite Mas si y^rist [279 r] non resucite la nostra predicacion es uana e la nostra fé es uana Mas .
.
.
.
.
,
:
.
.
.
,
.
nos sen atroba
qu-e\ r(e)esucite si li
testimoni de dio
fals
^^rw^
.
.
lo qwal
.
non
Car nos
.
.
en
,
mort non resucitan Car Car si x^'ist non resucite la uoDonca aq?«lh que nostre peca
resucite
mort non resucitan y^rist non resucite es uana Car uos encara en li
s^ra fé
dicze?* testimoni cantra dio si li
.
.
solament en aqnesta ulta nos sen plns miserios de tuit li o;ne . Mas x'"**^ resucite ara de li mort pramier de li dorment Car Acer mort per home e resu[re]cion de mort per home . E enay?Ha tuit raoriron en adam enaysi tuit saren do[r](niro?ì
"x^ist
periron
.
Si
nos seu sperant en
x^'^^^ t^'^
.
uiuifìca
en
x^'ist e
vnchascu?^ al seo orde
.
Mas
x^'ist
pr«<mierament daqwi-
Nuovo Testameuto
II
enant aq^illi que son de Uaq?//ena«t la
Ciwi
ciwi
fin
haure erauaneczi
el
regnar e^tro
201
ereserò^ en
*I"^'l
haure
aueìiament de hnj
1
regne a dio czo cs
liora Io
principa e poesta e uertu
tot
pause
q«*-el
^i
x'"'^^
el
valdese.
seo eneniic sot
li
Gar
.
pe de h{y
li
payre
al
.
.
Mas coueJ^ta hti/ Mas 1 enemiga .
mort
sa7'e
destruyta derierawcnt
hty
Mas
cani el dicza totas cosas son sowauessas a luy sewcza dubi stier
.
hiy lo q?ml somes a
somessas a
cosas
totas
hi7j
adoMca meseyme
lui/
.
lo
sotmes totas cosas sot
el
M^.s
.
hiy totas cosas qu-el sia dio totas cosas en tuit Si cosa fareji aquilh que son bateia per li mort
.
moro per
frayres yo
E
.
chascuJi dia per
D
q?ml somes a
autra maniera qiial
al postot
.
per que son bateia per lor
sucita?»
[279 v] cosas saren
totas
cu??^
s«re somes a h(y lo
filli
pe de
li
li
mort now re-
per q«e perilhen tota bora
.
uos^ra gloria la quaì yo bay en
la
Si yo combatey sego«t bowe a las bestias yesus xrist lo nostre segnor d-ephesia qual cosa profeyta a mi si li mort non resucitaw Ma«ien e heuen . .
.
Gar demaw morrew. No?* uolba esser engana Gai' li mal p«rlame??t corrampon las bonas costumas Sia uelhant iustamewt e non pecq?/e Gar alcnns de uos non ha.n la conoyssencza de dio Yo parlo a uos a la uos^ra uergogna Mas alcun di Li mort en qual mawiera resucitare?^ o en qual tu non sani czo qite tu semenas no?» es vinifica si prwcors uenreji miera??ie?jt now mor E czo que tu semewas no?» semenas lo cors lo q?ml es a ueuir Mas lo nu gran enayma de fro??ient o d alcun de li autre semecz Mas dio done a luy cors euay???a el uol a vnchascu?» de li [280 r] Mas dio done a hiy cors enay??m el uol a vuchascu?» de li semcwg semecz propi co?'S Tota carn non es vua mesey???a carn Mas acer vna es de li o?>ie .
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
Mas autra so?»
.
de las bestias
cors celestials
lestials
.
li
terrenals
.
oysel
li
e son co?'s terrenals
,
Mas autra de
.
E
de
li
peysow
es la gloria de
es la clarita del solelli
Car
.
li
E
.
ce-
autra la
,
estela se dece?'n de
1
mort
Es semena e?» non co?-rucio?» Es semena en no?» noblecza resuEs semena en enfe?'meta resucitare en uertu Es semena
estela e?» clarita
.
co?Tucio?t resucitare citare e?» gloria
.
Mas autra
.
Mas acer vna
Una
luna autra la clarita de las stelas
clarita de la I
Mas autra de
.
.
enaysi sare la resurecio?» de
er»
li
.
.
.
cors ani?3ial resucitare cors spe?-ital
Si
.
es
cors a?»i?nal es cors spe?-ital
,
enayma es script Lo prnmier ho??»e adam fo fayt en arma viuent Mas lo sego?it adam e?* sperit viuificant Mas no?» p?-?miie?'a??2ent czo qn-es spe?'ital Mas go qa-es ani??»al daq«»enant czo qn-es speritai Lo pr?»niier lio??»e de terra es te?-renal Lo sego??t ho??aiic del cel es celestial Qual es (lo) lo .
.
.
.
.
.
li
I
li
terrenals
es [280 v] lo celestial aitals son
.
corupcio?»
nent de me?»cz
.
Veuos yo tuit
en derayrana tuba e nos sare?» e
q?<al
del te?Tenal enaysi
.
carn ni lo sane no?» possesiren
non
e
,
Banca enayma nos porten 1 eymagena eymagena del celestial Mas o frayres yo
celestials
porten
.
son
terrenal aytals
muda
.
.
lo
regne de dio
die a uos segret
nos saren
muda
.
.
,
die ayczo
.
Car
la
e coruption no?» possesire
Acer nos
En vn moment
tuit al
non dormiren colp de
1
:
olh
Car la tuba sonare e li mort resucitare?» non corrmnpu Car couenta aiczo corru??»piuol uestir non corrupcion,
aiczo mortai uestir
non mortalità
.
Mas
cu??»
aigo corru???piuol haure
202
Salvioui,
non mortalità Adonca La mort es furbia a uitoria Victoria al qual luoc es ,0 mort lo teo agulhoji al qnal luoc Mas la ley es uertu del peca Mas agulhon de la mort
non corrapcio^i
uesli
haure
e aigo mortai
sare acuwplia la parolla la qnaì es scr«pta
mort PS
peca es
lo
.
la toa
uesti
.
.
.
.
.
gracias a dio lo qiml done a uos Victoria per yesus
Bonca en
o
li
meo
frares
ama
.
non mouiuols ìiahunUiant to^auia nostre lauor nou [281 r] es uan al
sia istables e
obra del seg?«or sabewt
1
nostre segnor
-xì-ist
Gar
.
lo
seguor
XVI. Mas de las culhias las quaìs son faytas en li saut enayma yo Enaysi uos facze vuchascun de uos reordeney a las gleysas de Galacia scoHdent repona enapres si per chascun sabba qo que pliyre a l«y qwe cum .
yo
uengu adonca non
sfflrey
sent yo trametrey aquilh.
se facza?i las culhias q^ual
li
en ierusalem
la uos^ra grac«a
.
Mas
.
cnni yo sarey pre-
uos haure proua per las epistolas portar
Gar
si
s«re degna cosa que yo awne ilh
cum yo haurey trapassa Macedonia Mas per auewt^^ra perma?a'ey enapres Gar yo trapasarey per macedonia qne uos ammene mi en qual que qual luoc yo acer vuernarey uos awnarey Mas yo non uolh ueser uos ara al trapassamewt Car yo spero mi permanir alcuw temp enapres uos si lo seguor autreiare Mas yo permam-ey en pliesia entro a pewdecosta Gar grani us es hubert a mi e apaMas si thimotio sare uewgu ueia qw-el sia enapres reysent moti auerssari mi
iinnaren cnn
Mas yo
.
uejzrey a uos
.
.
,
,
.
.
.
.
.
Bonca alcun el obra 1 obra del segnor en&yma yo Mas amene liiy en paz [281 v] qw-el uegna a mi Car li frayre Mas yo fauc a uos conegu de apollo lo trayre Car yo preguey liiy mot qu-el uengues a uos cuw li frayre e acer non fo Mas el uewre cum sare comodo a la uoluwta de luy qti-el uenguos ara uos sencza temor
.
non desprege luy yo spero luy cnn
Car
.
^
.
.
•
.
.
luy
.
Velha
e ista
en la
fé
.
Facze haronìnolment
uos^ras cosas sian faytas en carità
mayson d-estefena
.
Mas
sia conforta
e totas las
,
o frayres yo prego uos
,
uos co-
Car son premicias e ordeneron lor meseyme al menestier de li sant que uos sia de acaya somes [a] aqnilh qne son d aqnesta maniera a tot ensewp obrant e lauorant Mas yo m alegro en la preseucia d-estefena e de fortunat e d acaya Car Car ilh referon lo meo sperit e ilh compliron czo qne era defalhi a uos Bonca conoisse aqtiilh que son d aqnesta maniera Totas las lo uos^re pr/sca e aquila enapres li qnal yo albergo cun gleysas d asia saludan uos noisse la
e de fortunat e d acaya
.
,
.
.
.
.
.
,
la lor
uos
.
domestiga gleysa saludan uos mot
segnor
.
Saluda uo(n)s entre uos en sant baysame^it
.
man
la
de paul
,
Mas
si
alcun non
ama
lo
al
nos^e [282
Tuit
li
frayre saludan
La mia saludacion en rj
segnor yesns ^rist
scuminga * en 1 auenament de luy la grada del nostre segnor yesns x^ist La mia carità sia cun tuit uos en yesns x^2s# Amen sia cun uos Ayci finis la primiera Epistola de Paul a li corentian .
^
'-z' correzione di 's'.
*
V. la nota a pag. 158.
.
,
Nuovo Testamento
Il
Seconda Epistola
Comewcza frayre li
la S* Epistola de
Paul apostol de yesus
I.
paul •)(>'ist
Paolo
S.
di
A
valdese.
Corinti.
ai
corewtiaua
203
Gap. 1.
^
per la uoluwta de dio
,
Timotio lo
e
grada, sia a la gleysa de dio la qual es a core?^li con tuit
:
qitaì sou
en tota Acaya
,
li
sant
e pacz a iios de dio lo nostie payre e del segno/'
yesns y^rist Dio czo es lo pajTC del nostre segnor yesus x>'ist sia beneit lo qiial consola nos en payre de misericordia e dio de tota co?jsolaciow tota la nos^'a tr/bulacion Afln que nos poissara consolar, Aquiìh que son .
,
,
:
en tot apreniimewt per la co7iàoìs.cion per la qtial nos sen consola de dio Car enay???a las passions de ')(rist Abondiaw en nos enaysi la nostra consolaciow Abowdia per yrist Mas sia que nos si&n trihula per la uos^a tr/bulaciow e per la salu [282 v] sia qiie nos siaw consola per la uos^a consolacion e salu la qual uos fay portar pacientament aqwellas meseymas passions, las q?mls nos suffren qne la nostra esperancza per uos sabent Enaysi sare de la cunsoCar enayma uos se compagnons de las passions laciore frayres nos non uolen uos mesconoyser de la nostra trihuCar Enaysi Car nos sen agraua sobre malacion la qual fo fayta a nos Enaysi que Acer encreyses niera plMS qne nos non poyen portar a uos de uiore Mas nos mey?»e agueu respos de mort en nos meseyme qne nos non sian contidant en nos Mas en dio lo qual resuscita li mort lo q;/al al qnal nos espereu desliore nos de tanti perilh e nos desliore Car desqne grocias sian faytas liorare nos encara uos aiudant per nos en oracious a dio per nos per moti de las presonas de motas facias d aqwella donacion la qnal es en nos Car aqnesta es la nostra, gloria lo testimoni de la nostra conciencia. Car nos auen conuersa en aqaest mont en sirt^pleta de cor e en purità de dio e non en sap^encia carnai Mas en la grada de dio Mas plus abondiuolment [283 r] a uos Car nos non cscr^pen a uos autras cosas
.
,
.
.
,
.
.
.
.
.
,
.
,
.
.
,
:
,
.
,
.
.
.
.
e conogues Mas yo spero qwe uos conoyEnayma uos conogues nos de partia Car nos sen la Enayma Acer uos la nostra al dia del nostre segnor yesns
qne aqnellas las q^als uos leges sare entro a la uosfra gloria
.
fin
.
,
.
.
E yo uolc uenir a uos prMmierament per aq?<esta confidancza afin yrist que aguessa la segonda grada e trapassant per uos en Macedonia e dereco de Macedonia uenir a uos , e esser amena de uos en iudea Mas cuw yo agues uolgu ayczo Donca husey de leoiaria las cosas qne yo penso las .
:
,
.
.
penso yo segont carn
Car
.
.
Que
la nostra parolla la
si fo
en luy
.
si
e
qnal
fo
Car yesus yrist
non
^
Nel
.
Car totas
titolo
las
corrente:
cnapres mi si
e
.
Mas
non non
fo
,
si
e
non non
fo
li
Corentian
'.
es fidel
en luy
en luy
promessions de dio q«e son en luy son
'A
dio
es filh de dio lo qual es predica
nos per mi e per siluan e per timotio
ew luy
sia
enapres uos
si
.
.
Mas
en uos per
Mas
.
.
si
fo
Eniperco
204
Salvioui,
Amen A
Jios dicze?*
A
meseyme
dio per hiij
quaì conferma nos con uos ew
la nostra gloria
Mas
.
dio es lo
qua\ oins nos [283 v] e lo qiml nostre cor Mas yo apello dio te-
y^rist e lo
segne nos e done peng de-sperit ew li dar perdonawt a uos non uenc daqwienant .
stimo/à a la nosfra arma coretti:
A
.
non que nos ayan segnoriia de
la nostra fé
Mas sen aiudador
.
del
Car uos ista per fé ordeney ayczo meseyme enapres rai qiie yo now uewgues a uos dereco ew tr«sticia Cor si yo co«tr/sto aos qiiaì es aqMel lo (^uaì alegra E yo scr«ps a uos ayczo mi Si no?t aq?<el lo qiiaì es contrista de mi afin qwe cum yo sarey uewgu yo aya tr/sticia sobre tr/sticia meseyme cuwfidant me &n tuit d aq?<ellas cosas de las qwfflls couentaua mi alegrar Qosfre goy
.
llas yo
II.
.
.
.
:
:
meo goy
Car Qn grawt tribulacion e angoysa de cor yo uos ay scr/pt cmt motas lagrimas, non aczo q?<e uos sia cowtn"sta Mffls afin que uos sapia la carità la qwal yo ay mot abundiuolmewt a uos Mffls si alcun co?itriste mi el non centraste mi Mas de partia afin que yo uos
.
dar
lo
es de tuit
uos
.
.
.
.
non carge
tuit uos
basta a luy lo qzml es d aq?^esta ma?iiera
ment
sia sob?"e
.
monta de plus
fayta
r]
de plusors
Euaysi que uos perdono maior-
que per auentura
al cuntrari e sia consola
maniera non
:
Aq^/esta tenczoji la qua\ es [284
.
que es d aqz<esta Per la qwal cosa
aq?<el
aboradiuol tr«sticia
.
carità enuer de \uy Car per aygo yo si uos se obeqne yo conoissa lo uostre sprouament Mas si uos perdona alcuna cosa a alcun e yo escara dient en totas cosas Car czo qne yo perdoney si yo perdoney alcu?Ja cosa yo perdoney per Car uos en presona de -x^risi afin que nos non sìan engana del satanacz
yo prego uos q«e uos conferme la uos ay script
:
.
afin
,
.
.
:
.
nos non mesconoysen las cogitacions de luy
Mas cum yo
.
fosa
uengu
euangeli de x'*'^^ ^ 1^*^ ^^^ ^os hubert a mi al segnor non ac repaus al meo sperit Eraperczo que yo non aya atroba tit lo troya per
1
:
frayre
.
Mas yo
pres cungiet de lor aney en Macedonia
lo qMal uitoriia per nos tota ora
Odor de mort per morir
.
Mas
es aqnel lo qnal es sufficieut
a
ha
Mas
a
yo
meo
graci'as a dio
en yesMS )^rist e manifeste per nos 1 odor Car nos [284 v] sen bona odor de y^rist
de la soa conoissencza en tot luoc a dio en aqullh que son fait salf
.
:
,
li
.
e en
que perison
a.qjuiìh.
.
Acer a
autre Odor de ulta per uiore
.
li
un
q?/al
Car nos non sen enayma Mas nos parleu enayma en x>'^^^
aq^^estas cosas
plusors hauotrant la parolla de dio
E
.
.
enayma de dio Comenczen dereco a lauuar nos meseyme Ho auen nos besogna enayma alcuna d auer epistolas de recommandacions a uos ho per uos
dera?it dio de purità III.
.
.
Car uos se
la nostra epistola scr/pta
e legia de tuit
li
owme
en
e se manifesta esser
:
nestra de nos e scripta non per e?Jclostre
non en
taulas peyriencas
nostre cor
li
.
Mas en
.
:
la
qual es conoissua de x^i^^
epistola
1
Mas per
1
'•
Ame-
esperit de dio lo uio
taulas carnals de cor
.
Mas nos auen
.
aytal
lìancza a dio per x^^^^ ^^'^ ^1^'^ "os sia?^ sufficient pensar alcuna cosa de Mas la nostra siifficiencia es de dio lo qual fey nos nos enayma de nos .
coueni[28o rjuols menistres del nouel testament sperit
.
Car
la letra oci
.
Mas
1
esperit uiuifica
:
.
non per Car
si
letra
.
Mas per
1-amenistracion de
Il
Nuovo Testamento
205
valdese.
euaysi qne mort forma per letras en peyras fo en gloria non pogii[e]sau regardar la facia de Moyses per la gloria
li
,
enuaueczia
la qtial la es
L-ameuistracio?j de
.
s«re raaiormewt en gloria
Car
.
1
de Ismel
filli
del
uout de \uy
esperit en qnaì ma/iiera uo?t
l-ame«istracio7^ de danacio?» es en gloria
si
mot maiorment Car czo que en aqwesta partia per la sobre mo«tant gloria Car si czo qìie es enuaneczi es per ^ gloria go qne perniai es mot maiorment en gloria Donca uos aueìit aytal espera?zcza husen de mota fiawcza E non enayma Moyses pausaua lo cubrimewt sobre la soa facia qne li filh 1-amenistracioTO de iusticia abowdie en gloria fo claritica
non
.
fo glorifica
.
.
.
de Israel non regardessaw en la fin de
czo que es
enuaneczi
.
Mas
li
sen
Car ewtro al dia d-ewcoy aqwest meseyme cubrim[en]t permau non reuela en la leyczo?» del uelh testament lo qnaì es enuaneczi en yrist Mas cam moises [285 v] es legi lo cubrime^t es pausa sobre lo de lor sou rudes
.
.
Mas cum ilh saren conuerti a dio lo cuhriment sare tout Mas dio es sperit Mas aqni al qnal luoc es 1 esperit de dio aquy es liberta Mas nos tuit regardant la gloria del segnor cnn la facia descuberta sen trasforma en aqz/ella meseywia ymagena de clarita cor de lor entro al dia d-e?icoy
.
.
.
.
:
en
de
clarita enay?»a
esperit de dio
1
IV. Enperczo auent aqwesta amenistracion segont la misericordia, la qual nos auen receopu non defalhan
Mas
degitant las resconduas cosas de decorompent la parolla de dio Mas nos rendent launables a tota consciencia de li home derant dio en manifestant la uerita Car Acer si lo nostre ena?igeli es cubert El es cubert en aquilli
souor
.
non anant en scautrimcnt
,
ni
.
.
.
d aqnest mont enceqne
li entendament enlumenament de 1 euangeli de la gloria de Car nos non prediX>'ist lo qnal es ymagena de dio non lor resplandisa qiien nos meseyme Mas nos li [286 r] Mas lo nostre segnor yesns yrist nostre seri per ihesu Car dio lo qnal dis la lucz resplandir en las tenebras luczicha en li nostre cor a enlumenament de la sciencia. de la gloria de dio en la facia de yesns x^'^^i Mas nos auen aqnest trasor en uaysel terrienc afin qne 1 autecza sia de la uertu de dio Nos sufe non de nos fren tr^bulacions en totas cosas Mas uos non sen angustia Kos sen e/npaureczi Mas nos non sen desordena Nos suffren persegacion Mas nos non sen abandona Nos sen humilia Mas nos non seu confondu Nos sen degita Mas nos non peren Encerqne portant totauia la mortiilcacion de li
qnal perisson
de
li
non
fidel
.
:
a
li
qital lo dio
Afiu qne
1
.
.
.
.
,
•
:
.
,
.
.
:
x>'ist al nostre cors
nostre cors
qne
Car nos
.
li
:
.
Mas
es scr2pt
.
uita
Yo
en uos
mort resucitare nos cun yesns
*
Il
'
per
'
non
è
.
sia
manifesta en
en
la nostra
carn mortai
Mas auent aqnel meseyme
cresey per la qnal cosa yo parley
qual cosa nos parlen sabent
la
que la ulta de ihesu
afin
li
qual niuen sen liora totauia en mort per ihesu
la uita de ihesu sia manifesta
obra en nos
Enayma
.
.
.
yesMS
.
.
.
.
.
.
.
Donca mort
sperit de fé
.
e nos creseu per
:
Car aqnel qne resucite ihesu [286 v] de li E ordcnare nos cnn uos Car totas cosas
bene perspicuo.
.
206
Salvioui,
gmc«a abondiant abondie per moti faczaiuewt de Per la qual cosa non defalha?* Mas ia sia aygo que lo nostre uelh home lo qual es defora sia corowpu emperczo aqMel qite es dedincz es reuouela de iorn en iorn Gar czo qtie es en preseni mouiuol e legier de la nostra tribalacio[n] obra en nos sobre maniera eternai pes de gloria en autecza Nos non regardant aqwellas cosas las qtiaìs soìi uistas Mas aq?«ellas que non son uistas Gar aqwellas que son uistas son temporals Mas aq?<ellas que non son uistas son eternals V. Car nos sabert q?/e si la nostra terenal mayson d aq?<esta abitacio?* es deslia qwe nos auen edificaciow de dio maysoji non fayta de man Mas eternai en li cel Gar nos gemen en ayczo cubitali sobre uestir la nostra abitatio» la qual es del cel emperczo si nos seu troba uesti e non nu Gar [287 r] nos li qual seu en aqwest tabernacle gemen agraua emperczo Gar nos non volen esser despolha Mas esser sobre uesti atìn que czo que per uos
soii
afìn
:
qtie la
gracins en la gloria de dio
.
.
:
.
,
.
.
.
.
.
.
.
:
:
.
es
mortai sia surbi de uita
Mas
.
qual done a nos peng d-esperit
dio
lo
Donca
.
.
:
qual fey nos en czo meseyme aue?jt totauia
bon corage
e
lo
sabewt
longamenl quanì nos sen en aq?<est cors nos sen pelegrins de dio Car nos anen per fé, e non per semblancza nos aue?» confìdancza e bona voluttà plus tost de esser estrania del cors maiormewt e esser present a dio Emperczo nos contenàen placzer a luy sian desistant o sìa.n present Car tuit nos couewta esser manifesta derawt lo seti de xf'kt 9*'^ vnq?/e ta^^t
.
,
.
.
.
chascuw recepia
las propias cosas del cors enay/na el ha fait sia ben o mal Donca nos hauent conoissencza d aq«<esta temor del nostre segnor nos amonestew li ome e nos sen manifesta a dio Mas yo spero nos esser mawifest en las uos^ra consv,iencìas Nos non lauuen nos dereco a uos Mas donew a uos cayson de uos gloriiar [287 v] per nos afin que uos aya qMe respowdre ha aqm'lli qwe se gloriian segont la facia e non al cor Gar sia qne nos sobre montnn a dio per pensa o sia qne nos sian amesura nos sen amesura a uos Gar la carità de y^rist costreng nos pensant ayczo . Gar si vn es mort per tuit Donca tuit son mort E crist es mort per tuit afin qne aqtiilh. que viuon ia non viuan a lor Mas a luy lo qimì es mort per lor e es resuscita Donca nos non conoissen alcun d aqnesta bora segont la carn E se nos auen conegu Xrist segont la carn Mas ara ia non lo conoissen Donca si alcuna nouella creatura es en crist Las uelhas
sia
.
.
,
:
.
.
.
:
.
:
.
:
.
.
:
.
.
.
.
.
cosas trapasseron
de dio
lo
alni
El a
.
forfait de
li
:
e
Mas
totas cosas son
done a nos menestier de mont non
y^rlst reconciliant a si lo
lor
:
:
e
:
fait
Nos preguen per Grist [288 r] qne uos sia reconcilia a luy lo qual non ha peca esser huferta de peca per nos .
qne nos sian
:
fait iusticia
meseyme que uos non
de dio per luy
Mas nos aiudant amonesten vos recepia la grada de Gar el dis Yo eysauczìc tu en temp recebiuol e aiudey a dia de salu Ueuos ara es temp recebiuol veuos ara son dia de
VI. dio en
tu al
per Xrist
.
pause en uos la parolla de reconciDonca nos husen de mesaiaria per crist enayma si dio uos amo-
nestes per nos dio
si
Gar Acer dio era en
.
recointant a lor .
totas cosas son faytas nouas
qual reconcilie nos a
reconciliacion
liacion
.
E ueuos
.
uan
.
.
.
,
:
Nuovo Testamento
11
sala
207
valdese.
'Non douant alcuna ohnsion a alcun afta que lo nostre menestier non
.
sia desp?'eQÌa
de dio
Mas donen nos mescymes en
.
Eui mota pac/e«cia
.
en plagas en carcers castità
en sciencia
,
en carità
mas de
,
en tr/bulacioMS
.
en te«czons
,
,
totas cosas
en lauors
en loKga persauerancza
no?» enfeiuta
,
en parolla de uenta
,
iusticia de dreytas e de senestras
Euayma meaistres
en besognas
,
,
,
en awgustias
en uegilias en deiunis
,
en soyuecza
al sant sperit
en uertuz de dio
e
,
,
Per ar-
per lionor e per desonor
,
,
eu
,
per
,
mala nomena?»cza e per bona nou)eua«cza Euayma ewganadors e uerays Enay/wa conegu e non conegu Enayma murent e ueuos nos [288 v]
.
.
,
.
vinen
Enayma
.
tauia
cuna cosa a uos
castiga e no?i mortifica
Enayjwa besognaJit
.
e possesent totas cosas
,
e lo nostre cor
,
Mas mot
.
alarga
es
angustia en las nostra iutralhas
nancza
cun
li
.
.
Mas alegrant Enayma non auent
trist .
to-
.
al-
Gorentis la nostra bocca es huberla
.
Mas sia Non sia angustia en nos Mas auent aqt^ella meseyma reguiardouos se alarga Non volha ameuar ioo .
.
Yo die enayma a filhg e non fidel Gar qual pareoneianga .
Enayma
ewriqt^egent
.
.
de iusticia cun eneq2«'ta
es
.
q«ml coueHCÌo« es de compagnia es de la lucz a las tenebras ^rist al diauol Mas qual conqua! partia del fidel cun lo non fidel sentime?;t del tempie de dio cun las ydolas Gar uos se tempie de dio lo q^ml
.
.
.
.
enayma
Cor yo habitarey en lor e anarey entre lor Per la qiiaì cosa lo segnor a mi pob?e di Yse del mey de lor e sia deporti de lor e non locare la soga cosa e yo recebrey uos e sarey a uos en payre e nos sore a mi en filhcz e en uio
:
dis lo
e sarey dio de lor
,
segnor
.
,
e ilh sare?*
,
.
.
,
segnor tot poderos r] Donca ho carisimes auent aq?<tstas promessions mondeu nos de tot soczament de carn e d-esperit perfagent la sonc^ificacion en la temor de dio Recebe nos Nos non nafren alcu?* nos non corompen alcun filbas dis lo
VII. [289
.
.
nos non enganen alcun
,
Yo non
.
,
o die a la nostra cundanacion
.
Gar yo de-
qne uos se e;* li nostre cor a ensemp morir e a ensemp uiore Yo Mota fiancza es a mi enapres uos mota gloriiacion es a mi per uos ra7«t dis
.
:
.
Yo sobre abondio de goy en tota la nostra Gar cum nos fosan uengu en Macedonia La nostra carn non. liac alcun repaus Mas sufren tota tn'bulacion Batalhas de fora e temor (le dincz Mas dio lo qnol consola li humil console nos en 1 auenament de soy repieni de consoIacio[n] tribulacion
.
.
.
.
.
.
tit
E non solament en
.
de la qiial
el a ista
1
auenament de ìuy
consola en uos
,
.
Mas Acer en
la
consolacion
recointant a nos lo uostre desirier lo
uos^e plor la nostra enueia per mi Enaysi q^^e yo m alegres maiorment Cor se yo contr*stey uos en la pistola yo non m-enpento ara e si [289 v]
.
.
,
yo m-e?ipenteso uesent qne aq«<ella epistola contriste uos alora yo ara
.
Non
Cor uos
.
.
Mos
se contr^sta segoni dio qiie
alcuna cosa
en sala
Cor uos se contr^sta
.
.
Mas
Cor
la tr^sticia la
Mos ewdegnacion
.
Mos temor
.
.
alegro .
qual es segont dio obra pen«7encia istabla
la tr«sticia del segle
uos esser contrasta segont dio
m
Cor uos se contrasta a peniYencia uos non safra destruyment de nos en .
Obra mort
.
Cor ueuos ayczo mesey??;e
Canta cura obra en uos
Mos
desirier
.
Mos enueia
.
.
Mos defcnsion Mos uenianga
.
.
208
Salvi Olii,
Uos
en
(lones uos
que yo uos aya
non esser socza
tolas cosas
non per luy
script,
menestier
al
lo qtial fey
1
Bonca
.
ia sia
euiuria ni per luy lo qtial
Mas a manifestar la nostra cura la qtial nos auen per uos derant Emperczo nos sen consola Mas plMS abondiuolment ew la nostra conCar 1 esperit solaciou nos nos sen alegra maiorment sobre lo goy de Tit Car se yo glorigey en alcuna cosa de uos de hiy es refait de tuit uos Mas euayma uos parlen a uos totas enapres Iny Yo non soy confondu la suferc
dio
.
.
.
.
:
.
.
.
cosas [290 r] en uerita fayta uerita
enaysi la nostra
:
gloriiacion la qtial fo a Tit es
e las intrallias de luy son plws
.
abondiuolment reco(n)intas
la
en qual maniera uos receopes luy cun temor e alegro Car yo me confido en uos en totas cosas.
obcdiencia de tuit uos
cuM treraor Vili.
Yo me
.
Mas
.
frayres nos fagen a uos conegua
grada, de dio la qual
la
dona en las gleysas de macedonia Car 1 abondancia del ioy de lor fo de moti sprouament de tribulacion e 1 autesima paureta de lor abondie en las riqneczas de la simpleta de lor Car yo dono a lor testimoni segoni uertug, Car ilh foron uolunteyros sobre ue/"tu pregant nos cun mota amoes
•
:
.
.
nestavicza qne
sani
.
E non
amenistracion de
enay?«a nos speren
e de
grfflc^'a .
Mas doneron
comunicacion fosa fayta a li lor meseymes prnraierament qne nos auen prega
a dio ùaquienant a nos per la uolunta de dio enaysi
que eiiayma
Tit
comence
el
Enaysi Acer perfacza en uos aqnesta
.
Mas enajma. uos abondia en
totas [290 v] cosas
en
gc/encia e en tota cura sobre qne tot la nostra carità en nos
Yo non
graci'a
en p«rolla
fé e
:
,
.
e en
qne enaysi
enayma comandant Mas per la cura de li autre Acerta ensemp prouant la bona afection de la nostra carità Car uos sabe la grada, del nostre segnor yesns -^rist Car cum el abondie en aqnesta grac/a
.
o die
.
.
.
.
fos rie fo fait
besognos per uos qne uos fosa rie en la besogna de luy
yo dono conselh en aygo del prismi er an fait
:
.
Car aygo
non solament
qwe enayma
es profeytiuol a uos
lo far
Mas
.
lo uoler
.
Mas ara
.
Car se
autre
.
Mas
.
E
qn«l comences o compie per-
la uolunta es aparelba ilb es
segoni czo qne ilh ha e non segont czo qne ilh [non] ha li
li
corage de la nostra uolunta es aparelha enaysi sia de
lo
perfar de czo qne uos aue
sia a
:
a uos tr^bulacion
plicha la besogna de lor d-eygalecza
.
Mas qne
.
al
.
la nostra
prcsent temp qne
receopua
Non qne perdon abondancia com1
abondancia de
besogna qne eygalecza sia fayta enay?na es Aqnel qne ac mot non abondie e aqnel que hac poc non amerme
lor sia coìnT^lhnent de la nostra script
.
uos
.
,
Mas yo
fauc gracias a dio lo qnal done [291
al cor de Tit
Car Acer
.
el
ayczo solament
.
Mas
es
es
en
1
.
meseyma cura per Mas cu?n el fos plns
aqwella
receop amonestancza
curios ane a uos de la soa uolunta
frayre la lausor del qual
r]
.
Acer nos tramesen cun luy
euangeli per totas las gleysas
ordena compagnon de
lo nostre .
E non
las gleysas de la nostra pele-
grinacion en aqnesta gracia la qnol es amenestra de nos a la gloria del se-
gnor a
la nostra destina
Car nos prouesen li
ome
.
uolunta sqn/uant aygo qne alcun non uetupere nos en
amenestra de nos en la gloria del segnor ben far non solament deuant dio Mas Acer deuant tuit Mas nos tramesen lo nos^e frayre lo qnal nos auen prona esser
aqnesta abondancia
,
la qital es
.
a
.
,
.
Nuovo Testamento
Il
curios soue^ulierame»! qu molas
grant conUdanczn qu-cì
lia
cosas
en uos
Mas
.
209
valdese.
ara mot
j)\us curios
o sia per Tit lo qua!
,
pagno;i e aiadador en uos o sia per
,
per la
meo com-
es lo
nostre frayre apostol de las gleysas
li
Banca mostra en lor en la facia de las gleysas lo demostrawjewt lo qiial es de la nostm carità e de la nostra gloria per uos IX. [291 v] Car d abondiant es a mi escripre a uos del menestier lo de
de
la gloria
yrrist
.
Per lo Car yo say lo uos^re corage aparellia li macedonienc Car acaya as aparelha de Mas nos trameseu li 1 au trapassa e la nostra e«ueia scomoc plusors frayre qiie qo que nos gloriien de uos non sia enuane^zi en aqt^esta partia que enayma yo dis que cnm li macedonienc saren uewgu cuw iios sia aparelha mi e anren troba uos non aparelha , nos en uergognan nos non diczen soDonca yo pensey besogniuol cosa pregar lame??t uos , en aq?<esta materia que ilh dera?it uegna/t a uos e dera?jt aparelho» aqwesta reli frayre qnaì es fayt en qtiaì
me
sant
li
.
.
glorilo de uos enapres
.
.
,
:
,
,
,
.
:
promesa benediciou esser derant aparelha enayma henedicion non enaywza auaricia Mas yo die ayczo Car aq2^el q?/e semeua scarsame?it meisE aqwel que semenare en beuedicion meissonare ulta sonare scarsamc?it eterna de benedicious vuchascmt enay??«a el destine al seo cor nun de besogna Car dio ama alegre donador o de tristi eia Mas dio es po.
.
.
:
.
,
deros far [292 cia
abondiar tota grac«a en uos
r]
abowdie lotauia en totas cosas
El deportic li
segle
.
done a
tota
eti
q?/e auewt tota abondanbona obra enaywa es scrjpt ,
.
paure la iusticia de luy perraaw en Mas aquel que amenistra semec al semenant e pan e
donare e multiplicare li
.
li
seme?
uos^re
lo
fruc de la uosifra iusticia
,
q?/e
,
e acreysare
d aqwest hutici non
defalhon a
li
sant
ma«ia«t
e/u'iqweczi en totas cosas abondie en tota
solament
complis
aqwellas
Car
.
cosas
Mas Acer abondia per moli fazament
.
al
segle de
acreissament de
li
simpleta la q?ml obra per nos faczamewt de grac«as a dio nestier
li
las
me-
lo
qwals
de gracias
,
al
segnor glorifica«t dio per lo proua?«e«t d aq?<est menestier en obediencia de la nostra cowfesion e» 1 eua»geli de x''^^^ ^ cn la simplicita de la nostra
cuminalecza en lor e en tuit e en la preyera de lor per nos desirant uos per la sobre apareysent gracja (de dio) de dio en uos Yo fauc gracias a dio sobre lo non recointiuol don de luy .
X. Mas yo paul prego uos per la soayuecza
,
e
per la tempera??ca de
^rist [292 v] lo qual Acer soy humil en facia entre uos
me
co?»lìdo
en uos
.
Mas desistawt Mas yo prego uos que present non ause per aq?/ella
confidancza per la qual soy
Enayma
si
pensa ausar en alcuns
li q?/al pensan nos Car uos anant en carn no» batalhan armaduras de la nostra caualaria non son carnals
nos anen segont la carn
Car
.
Mas poderosas
a dio a destruament de
.
tota autecza leuaut se cantra la tot
entendament
tota desubidiencia cun la nostra
cosas las qnals son segoni facia
Archivio glottol.
ital.,
XI
si
li
garuiment destruent
sc«encia de
al seruigi de j^r/s^
pense ayco dereco enapres
:
.
segoni la carn
las
,
.
dio
e retornant
conselh
e
en caytiueta
Acer auent en aparelharaent de ueniar
desobidiencia sare compila .
li
Si
meseywe
(seconda serie,
a]cu?j .
confida
Car euayma Ij.
si
.
veia aqwellas
esser serf de crist
el es
de yjist enaysi 14
210
Salvioui,
Car se yo me surcy glorila, alcuna cosa pl?<5 de la nostra poesia la done a nos (en) a edificacion e non al nostre destruyme?it Yo noJt me urrgognarey Mas que yo non sia ponsa euayjwa spaiia«tar Las epistolas son greos Car acer [293 r] ilh digou uos per las epistolas Bonca e forf Mas la presencia del cors es ewferma e la parolla despreciuol aqwel que es d aq^/esta maniera pewse ayczo que tals coma nos sen desistawt
nos
.
qiiaì lo segno/"
.
.
.
.
.
.
pe/'
p«rolla per las epistolas tals sen present al fait
Car nos non auseu
.
Mas nos mesuren nos meseywes a nos e cu?«parant nos meseymes a nos Mas nos non nos glorige» otra mesura Mas segoni la mesura de la regia la qwal Car nos non nos eslenden dio mesure a nos mesura d atagner entro a uos Car nos enayma si nos non auen peruengu entro a uos otra mesura non nos gloriiant otra peruenguen entro a uos en 1 euangeli de ^r«s/ mesura en li lauor de li autre Mas auent speranza que qwant la ucs^ra aiogner se
ha alcuns
o co??«parar
.
qual lamia?» lor meseymes
li
.
.
.
.
.
:
:
.
fé se
acreysare
dawcia
:
nos saren magnifica per uos segont nostra regia en abon-
,
que nos predican a
afln
nos glorigen en las cosas
aqnel que se glorila [293 v] si
meseyme
non
aq««cl
geng
las
las qj^als
son otra uos
e que nos
,
son aparelhas non en regia d autruy
q?;e
se al
glorile
es lauua
segnor
Mas aqnel
.
.
Car aqnel
.
Mas
[lauua]
q?/e
qual dio lauua
lo
XI. Per la mia uolunta uos sufriria alcuna cosa petita de la mia no?? sap^encia
.
Mas soporta mi
Car yo enueio uos de
.
yo ordeney uos donar uergena casta a un baron
1
enueia de dio
crist
enay?na lo serpent e??gane eua per lo seo scautriment e??aysi sian
corowpu
.
Ca?"
Mas yo temo que
.
e caian de la simpleta la qual es en x^-ist
nostre sen
li
Car
.
aqnel que
si
predica autre x''^^^ ^^ 1"^'^ '^^s non p?'ediqnen a uos o si uos recebe vn o vn autre euangeli lo qual uos autre sperit lo qnal vos non receopes ,
no?» receopes uos sufriria
cosa
mec de
li
non en sciencia
graut .
dreytament
apostol
1
:
:
euangeli de dio
recebent la rendoa sognes
Car
Car yo
al
.
.
en totas cosas
sia
exauta
Yo despolhey
nostre meuestier
yo non grauey alcun
a uos
que uos
afin
Car
li
mi auer
no?t penso
alcuna
fait
yo soy non saui per pwrolla
si
Mas yo soy mauifest
pecca humiliant mi mesey?ne a uos de gra
.
.
.
E
frayre
las
cu??i li
.
.
Mas
donca fey
.
Car yo p?-ediqney
autras [294
gleysas
r]
yo fos enapres uos e be-
qual uengron de Macedonia
coMpliron co que era defalhi a mi E me soy garda en totas cosas sencza La uerita de crist es en mi Car aqnesta gloe me gardarey uos granar .
.
,
.
non sare rota en mi en las regions de Acaya Per que Mas qo qae yo fauc enaysi yo lo farey non amo uos dio o sap
Car yo que e qne en go en qne ilh yo oste 1 occasion d aq?u'lh que uolon occasion Car fals apostols son d aq?<esta se gloriian ilh sian atroba enay??ia nos
riiacion
.
,
,
.
afln
,
.
E non es maniera obrier enganiuol trasfegurant se cu apostols de x^ist Car meseyme lo satauag trasfegure si en angel de lu? Donea mereuilha .
.
.
non
es grant cosa se
de iusticia q?/e
:
la fin de
li li
menistres de luy son trasfegura enayma
qual sare segont las obras de lor
.
Yo
li
menistrc
die dereco
alcm» non pense mi non saui d autra maniera recebe mi enay???a non
saui [294 v] qne yo no?»
me
glorile alcuna cosa petita
.
Czo qae yo parlo
Nuovo Testamento
Il
tochant eu aq?<esta materia de gloria
en non sapiencia
Car moti se
,
Car uos sufre uoluntieraraeret
,
yo laon -parlo sego«t dio carn
glorifica?! sego?it la
non
li
211
valdese.
sani
:
e
cnw uos meseyme
alcun letorua uos en seruitu
.
M«.s enaywia
me
yo
gloriiarey
sia sani
alcuw uos deuora
alcuw
uos sostene
si
uos osta
uostre se alcun es eyleua se alcun bat uos en la facia
lo
die segont
En
:
enayma
qual cosa quaì ausa
la
Son
non noblecza
ilh hebrio e
yo
.
Son
.
illi
Yo
si
,
nos fosan
si
ista etiferm
non sap/encia
die en
isTOelitienc e yo
Son
.
Yo
.
eu aqwesta p«rtia yo ausa
e
ilh
si
,
.
Car
.
-so]
[1.
.
.
sementa d abraham
e yo Son ilh raenistre de x^^^^ ^ yo Yo die plus enay?na meg saui Eni plusors lauors en carcers plns abondiuolment en plagas sobre maniera en .
•
.
,
mort souendierament Yo receop de li indio per V uecz XL playas vna mecz Yo fo batu cun uergas per trey uez Yo fuy lapida per vna uez Yo fuy en nau rota per trey uez Yo fuy al perfouQ del mar per dia [295 r] e .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
per noit
.
en uiages souendierament en perilh de flum
en perilh en lignage en perilh de solecza perilh al
en motas uegilias
gentil
li
mar e perilh en En fam e en se
fals
e
.
frayre
.
En
.
,
perilh en
cita
lauors e en oaitiueta e
en moti deiuni
Estier aqnellas cosas las qiials son defora
en perilh de leyrons
:
en perilh de
,
En
.
freit e
en nudità
.
La mia sobre istant cura de enferm e yo non sia enferm
vnchascun dia de totas las gleysas €al es Qaal es scandeleia e yo non sia brasa Si se couenta gloriiar yo me gloDio go es lo riiarey en aqnellas cosas las qnals son de la mìa enfermeta payre del nostre segnor yesus -^r/s^ lo qiial es beneit en li segle sap car Lo preuost de la gent del rey areht lo qnfll era en damasc yo non mento E yo fuy laissa afìn qn-el preses mi gardaua la cita de li damacienc .
.
.
:
.
.
:
per la fenestra en vna sporta per lo XII. Si se couenta gloriiar
uesions .
14
.
e reuelacions
anC'
.
sia
del
.
.
en cors o
mans de hiy Mas yo nenrey a las
say
home en
yrist [298 v] derant
yo non o say dio o sap raubi o say home d aqnesta maniera
.
E
,
,
Cor fo raubi en yo non o say dio o sap Yo segretas parollas las qnals non ley parlar a home
sia fora lo cors
paradis e anuic las
me
Yo
sia foro lo cors
d aqwesta maniera entro al terg cel sia
.
e enaysi fugic las
Acer non couenta
segnor
en cors o
mur
.
.
gloriiare per las cosas d aqnesta
maniera
.
Mas
pe?*
mi non me
glo-
non en las mias cnfermetas Car si yo me uolrey gloriiar yo non sarey non saui C«r yo direy uerita Mas yo perdono qne alcuns non pense mi sobre czo qn-el uè en mi o au alcuna cosa de mi E Agulhon de la mia qne la grandecza de las reuelacions non eyleue mi carn es dona a mi Per la qnal cosa yo Angel del satauas coletele mi preguey lo segnor per trey uecz qn-el lo departes de mi E el dis a mi la mia grae/a basta a tu Car nertu(; es perfayta en enfermeta Donea yo riiarey alcuna cosa
si
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
me
qne la uertu de Xrist abite en mi Per la qwal cosa yo placzo a mi en las mias enfermetas [296 r] en las uergognas e en las besognas e en las persegacions e en las angustia per ^ris^ Car cu»» yo soy enferm yo soy adonca poderos yo soy fait non saui uos costreinses mi Car Car yo degro esser lauua de uos gloriiarey uoluntierament en las mias enfermetas
:
afìn
.
.
.
.
yo non fey alcuna cosa meg d aqn/lh qne son apostol sobre maniera
.
Em-
212
Salvioui,
perczo se yo uo». soy alcu«a cosa faylas sobre uos
cn tota
.
pac«e??cia
Mas
ensegnas del meo apostola son
las
en enseguas e en mereuilhas
e
en
e
Gar qnaì cosa cs que uos agues meg derawt las autra gleysas si non que yo meseywe non agrauey uos perdona a mi aqwesta emuria Ueuos yo soy apparelha uenir a uos aqwesta terga uè? e non sarej grauos Car Gar yo noìi quero aq?/ellas cosas q?;e son uostras Mas uos a uos Mas lì payron a li filli E yo me li filli non deuon trasoriiar a li payroM iierluQ
.
.
.
.
.
.
.
douarey uolmitier e yo raeseyme sorey sob?-e dona per las uostras armas menq sia ama Mas euaysi sia Yo Ja sia ayco que phis uos ani e uos Mas cum yo l'oso scautri pres uos per ewging Donca non agrauey uos .
.
.
,
.
.
BHganey uos per alcuw d aqi^'lh li qnal yo trames [296 v] Yo preguey Tit Banca Tit ergane uos Donca non anen per e trames cu» liiy lo frayre &qneì meseymc sperit Donca non anen per aqiiel mesey?ne auament Pewsa uos dereco que nos scusau uos enapres uos Nos parleu en y^rist derawt dio .
.
.
.
.
.
.
carisimes totas cosas son per la nostra edificacio?i
auewtura cnm yo sarey uewgu yo non atrobe uos
yo
de uos aytas coma uos non uole
sia atroba
coragias ewueias departengas 110% siaw entre uos e que
enapres uos
tals
qìie
coma yo uolh
,
e q?/e
per aiientura co»teM(jo»s
detraciows m«<rmMracions
cum yo sarey
ewflameg teugoMS
,
non humilie mi
uejigu dereco dio
qwe yo plore moti d aquilìi non mondicia e fornicacioM
e
:
,
:
Car yo temo que per
.
qual pecqwerow e non ievon
li
la e luxuria la qwal ilh an fait Ueuos yo ueno a uos aqwesta terga uè? que tota paroUa iste en bocca de duy o de tres testimoni Car yo derapi dis enayma present
pen«Yewcia de XIII.
la
.
,
e ara derawt die desistant [a] aqMilh
autre
.
queve
1
Car
yo uewrey dereco
si
esprouamerat de luy
e/iferm en uos
meta
.
Mas
Mas
.
el uio
,
quaì derawt -pecquevon e a
li
yo non perdonarey [297
Grist lo
q?/al
en uos
es pocleros
per la uertu de dio
.
parla en mi
rj
lo
:
a
uos
tuit .
li
Mas
qwal non es
Car si el fo crucifica per e«ferCar nos sen enferm en luy Mas
.
.
uos uiuen cnn luy de la uertu de dio en uos
.
Experimenta uos uos me-
en la fé Esproua uos uos mesey??je Mas non conoisse Si per auentura uos non se Car yesws y^rist es en uos reproua Mas yo spero q?/e uus conoysare q?/e nos non sen reproua Mas nos preguen dio q«*e uos non faga alcu?ia cosa de mal non que nos appareissaw approua Mas q^e uos faga czo qìie es bon Mas nos sen enayma reproua Car nos non poen alcuna cosa contra la uerita Mas per la uerita Car nos nos alegreji Mas uos se poderos Car nos sen enfcrm Nos aurew aygo per la nostra perfection Car e?«pergo yo scr«ps aqwestas
seywe si uos uos meseymes
se
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
cosas desistant
:
afìn
que presewt non faga
pl?<s
durame?it
,
segoni la poy-
segnor done a mi en eydificacio» e(M) non a destriiyment frayres aleg[r]a uos daqwienant sia perfeit sia amonesta sapia a[297 v]-
sawga la
q«/al lo
.
meseywa cosa Aya pag E lo dio de pag e d amor sare cnn uos Saluda uos entre uos en sant baissament Tuit li sant saludan uos La gracia del nostre segnor jesus yjist e la carità de dio e la co?«pagnia qwella
.
.
:
.
.
,
del sant sperit con tuit uos
Amen
Il
Nuovo Testamento
213
valdese.
Epistola di S. Paolo ai Galatì.
Ayci Gomencza
la Epistola de sant pani
dio lo payre lo qua\ resuscite luy de
mi
culi
A
li
Galacian
li
Paul apostol non d ome ni per home
I.
Capitol
'
Mas per yesus
.
raort e tuit
frayre
li
.
1
.
%?'is< e pen-
qtmì son
li
Grada, sia a la gleysa de Galacia e pag a uos de dio lo nostre
:
payre e del segnor yestis yì'i^^ lo qwrtl done
meseyme
si
pe?' li
nostre peca
qu-el desliores nos del present segle felon segowt la uoluwta de dio qo es
honor e gloria en lì segle de li segle Amew Enaysi tawt viaczameM de luy Gar uos se traporta lo qual apelle uos en la grada de %r/s^ en autre euawgeli lo qtml ao7i es autre si non qiie la son alcuws li quaì cowtorbaw [298 r] uos e uo\on traangel del cel prediq^«e storuar 1 euawgeli de ^r/s^ Mas ia sia 50 que nos Enayma yo derawt a uos stier 50 que nos prediqwen a uos sia scuminiga dis e ara die dereco Si alcun predicare a uos stier go que uos receopes sia scuminiga Gar amonesto yo ara a li home a dio qìiero player Si yo plagues e;zcara a li ome yo non s[ar]ario serf de -/risi a li ome Car frayres yo fauc a uos conegu 1 eua«geli lo qM«l es predica de mi payre
lo nostre
al qtial es
Yo me mereuilho
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
home
Gar yo non receop luy de home ni 1 e/^pris Mas per la reuelaciow de jesus -x^'ist Gar uos auues adonca la mia conuersacion en iudayme Car yo perseguey la gleysa de dio sobre maniera e cumbatio ley e profeytauo e[n] iudayme sobre moti de li meo ensemp eygal al meo tignale Perraane/tt plus abondiuolment enueiador de las payronals liorawczas Mas cura plac a luy lo qual departic mi del ueratre de la mia Gar
el
non
es segowt
.
.
.
.
.
.
mi per la soa gr«cia qu-el reueles lo seo filh en mi atin E non me repausey uiagameHt a yo prediques luy [298 v] a las geng la earn e al sane e no?t uenc en ier?/s«lem a li meo derant anador apostol raayre e apelle
:
:
q?/e
.
.
Mas aney en Arabia trey an Mffs yo
Mas
e dereco retorney en
non
vie alcu» de
Gar yo non mento
li
.
Daq««ena«t euapres
permas enapres luy per 15 dia autre apostol si non Jayme lo frayre del segnor
uenc en ierwsalem ueser peyre
aq?;ellas cosas las
Damasc
quah yo
e
,
scr«ps a uos veuos ellas
.
son derant dio
.
,
.
.
Haquienant uenc eu las pan; de Siria e de Silicia Mas yo ero mesconoissu per facia a las gleysas de Judea las q«<als eran en .
.
Mas ilh auian auui tan solameli de mi Car aquel que perseguia X^'ist nos adojzca predica ara la fé la qual el combatia adonca e gioriiìcauaw dio en mi .
II.
,
Daquieuant enapres
barnabag e pres Tit lor
1
1
.
.
14
.
ancz yo montey dereco en ier«salem cun
Mas yo montey segowt
euangeli lo qnal yo predico a las geng
Nel
titolo corrente si legge:
Galatha'.
'A
Galatacz,
.
reuelacio*;
Mas [299
A
e cowferey
:
r] a
Galathaz,
A
part [a]
cun
&qmìh
Galahtacz,
A
214 li
Salvioni,
qna\ cran
esser alcuna cosa
iiist
:
Afiu qwe per auc7ttura non pensessan
que yo non coregues en nan o aguesso coregu
mi cum
non
el fossa gentil
Mas
.
qiml era cun
Tit lo
circuncig
fo costreit de esser
.
Mrts per
sol
li
quaì sot intrerow a ewcercar la nostra liberta la qval nos A li quaì nos no?; aue?J en yesits yrist qu-iìh. rctornessa» nos a seruetu que la ucrita de 1 enangelì perniagna done?? ado»ca luoc de sot metame/zt intra fals frayre
li
.
:
Mas d a.quiìh lì quaì eran \)ìus stima a mi non aperte*» alG«r aqìdììi li qtiaì era»? Car dio non recep presoua d orae Mas de cantra cnm ilh aguesan plws stima non donerou a mi alcuna cosa Enaywa a peyre de la ciruist qtie 1 cuangeli del prepuci fos cresu a mi enapres nos
cuna cosa
.
.
.
.
.
cuJicio/^
a
Car
.
mi ewtre
que obre a peyre en
aq?/cl
las gene;
Bonca
.
1
apostola de la
cu>» peyre e iaco e ioha»
li
circnncion obre
quaì era uist esser
colonas aguessan conegu la grac«a de dio la quaì es dona a mi a
mi
e a ba[r]Qabas
ilh en la c/rcoHcision li
paure
repreeudiuol Car
Mas
.
cuw
enfegnamewt de
lui/
uerita de
e?» la
uewgu el Mas
la circuwcisio[u]
.
Mas cun Yo agues euangeli
1
.
li
obras de la ley afìn
:
si
,
qwe nos
ge?»til
li
peccador de las gen?
X^'ist
el era
.
non per
sabe»»t
.
.
de
li
iudio
en
.
Si tu
en qimì
:
Nos sen iudio per natura e no?» Car 1 ho??»e no?» es i?/stifica de las
de yesus
la fé
sia?» iustillca
lor
anessan
no?»
qu-iììi
yo dis a peyre derapi tuit
,
a iudaycar
Mas nos
amena de
fos
uist
:
consenti-
autre iudio
tu sias iudio e uiues euaywia gentil e no?» enay??»a
marnerà costregnes
Mas cum
.
Car
.
se retire e se departe
Enaysi que Barnaba?
.
aqwel meseyme enfegnament
dreytament
meseyme
ay(^,o
yo confrastey a luy en la facia
.
cu«» ilh fossan
tement aqm'lh que era» de 1
Mos
.
ma?»iaua can las gencz pr««nicrame?it que alcuw fossa
el
uewgu de Jayme
doneron
:
fossan a las genq.
qtie
tawt solamewt que nos fossa?» [299 v] recordador de
:
peyre fosa ue?»gu en Antioca
Ton a
:
qual cosa acer yo fuy curios de far
la
,
de cumpagnias
destras
la fé
e
-/rist
nos cresen
e?»
yesus
de x'Hst e non de las obras de
Per la q?<al cosa tota carn non sare iustifìca per las obras de la Car si [300 r] nos q?<ere?» esser i?<stifìca en y^rist e nos meseyme se?» Car se yo atroba peccador Do?»ca yjist es menistre de peca no?» sia reydifìco dereco aq?»ellaB cosas las q?»als yo destruys yo ordeno mi preueri-
la ley
ley
.
.
.
.
Yo soy Car yo soy mort en la ley per la ley que yo uiua a dio ensemp fica cu?» yrist en la eroe Mas yo uiuo non ia yo Mas yrist uio Mas czo q»»e yo uiuo ara en carn uiuo en la fé del filh de dio lo e?» mi quaì ame mi e liore si mesey??7e per mi Yo no?» degieto la grac»a de dio Car si la iusticia es per la ley Donca yrist muric de gra III. no?» sauis Galacians quaì e?>?pache uos non obedir a la ue?*ita cador
.
.
•
.
.
.
.
.
derawt li olh de li quaì yesus -y''^^^ ^^ derawt script e crucifica e?» uos Yo uolh ew»pe?^^e aq?/esta sola cosa de uos receopes uos 1 esperit de las Obras de la ley de 1 auuime?»t de la fé Cor cuni uos Uos se mat enaysi .
,
.
.
.
Uos sufres tantas cosas Doncn aqueì que done spe?'it en
aure comencza per sperit ara se co?»soma en carn se?»cza cosa
.
Emper(;.o
si
seuga cosas
.
.
uos Obre uertu^ [300 v] en uos de las Obras de la ley de la fé
.
Enay?»»a es sc?*»pt
.
Abraha??» crese
a
,
dio e fo
de
1
aiiuime»»!
recointa a luy a
Il
Nuovo Testamento
valdese.
215
Bonca couoisse Car aquiih que som de la fé aquislì sou tilh de Mas l cscr«ptura deraHt uesejit Car dio i?fstillqua li gentil de Car lotas las geiit saren beneit eu tu la fé derajit ano??ciartt a Abraham Danca aq?«'lh que son de la fé saren beneit cnn lo fidel Abraham Car qual que qua\ son de las obras de la ley son sot lo maudit Car script es maudit es tot aqwcl que non permanre en totas las cosas (las) las quals son scr/ptas al libre de la ley qu-el facja lor Mas Car alcmi non es iustifica en la ley cnapres dio manifesta cosa es Car lo i?<st uio de fé Mas la ley uo?t es de te Mas aquel qtie fare lor uiore ew lor Christ reyme nos fait maudit per nos del maudit de la ley Car script es maudit es tot afin qwe la benediciow d abraham fossa fayta en aq?/el q?/e pent al leng Jesus -^^rist en las genq que nos recepian 1 ewpromessiow de 1 esperii per frayres yo porlo segoni 1 home Empergo alcu?t non despreczie fé tes[301 rjtament conferma d ome ni sobre Ordene Promessious foron faytas Enay?na moti a abraham e al semecz de hiy el non dis a li scmeQ Mas enayma en un al teo seraeg lo qwal es en xfist Mas yo die la ley la q?/fl!l fo fayta enapres quatre cent e trenta ang non fey uan aqnest testament conferma de dio a enuanegir 1 empromesion Cor sì la hereta fossa de Mas dio la done ha abraham per la ley ia non fora de 1 enipromession repromession Donca la ley ordena per li angel qnrtl cosa Uh fo pausa per Io trapassament entro qne lo semeg uengues lo q?/al auia promes en la man del meiancier Mas lo meiancier non es d un Mas dio es vn Donc« la ley es encontra las ewpromessions de dio non sia Car si la ley fossa dona la qnal pogues uiuifìcar ueramcnt la instic^a fora de la ley i;/sticia
.
Abraham
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
:
.
.
.
.
.
.
,
:
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Mas fé
escr/ptura ensarra totas cosas sot peca
1
de yesMS x^'ist fossa dona a
uengues nos eran garda
crese?«t
li
sot ley ensarra
.
:
qne la eH?promessio?J de la
Mas pr?mnera?nent
en aqnella
fé la q^aal era
la fé
q?/e
ha reuelar
.
Donca la ley fo nostre mestre en x''"''^^ 1^'^ ^^^^ ^''^'^ \.^^^ ^'] iw^tifica de la fé Mas pois que la fé uenc ia non seu sot mestre Car uos [se] tuit filli .
.
de
per la
dio
uestes ^^r/s^
.
de jesus x''^^^ C*'' l"'^^ 1"^ ^^'^^ ^® bateia en yjist non es iudio ni grec non es serf ni frane non cs mascle ni fé
•
Mas si uos se de yjist Car uos tuit se vna cosa en yesns %r«s^ Donca uos se semenga d abraham eretier segoni 1 ewpromession non se decern IV. Mas yo die per qnant de temp 1 eretier es petit
fenna
.
.
.
:
alcuna cosa del serf
cum
acreissador entro
derant
ai
segnor de tuit
el sia fini
san petit nos eran seruent sot
temp del payre li
.
Mas
.
Enaysi nos cu/n nos
eliment del mo?it
neta del temp uenc dio tramcs lo seo
fìlh
.
es sot
Mas
na de fenna
qn-el reymes aqui\h que (son) eran sot la ley
,
defendador e fos-
pois qne la piafait sot
ley
qne nos receopesan
1
:
afin
afìlha-
ment de li fìlh Mas Car uos se filli de dio dio trames 1 esperii del seo filh en li nostre cor cridant payre payre Donca ia non es serf Mas filh Car si es fìlh Mas Acer ara mescouoissent dio e deco herctier per dio Mas ara cu;« uos [302 r] seruia ha aquiììi que non son dio per natura aure conegu dio sobre qne tot sare conegu de hiy en qnaì maniera se conucrti dereco a li ewferm e a li besoguos elemewt a li qual uole seruir .
.
.
:
.
.
.
216
Salvioni,
dei'cca
Uos
.
ganlti
dia e
li
auewtura non aya lauora
leiiip
li
uos
eii
e
li
lues e
sencza cayso»
,
li
au
Mas yo temo que per
.
Sia eiiayma yo
.
.
Gar yo soy
ewaywa uos Mas o frayres yo prego uos uos uo/t nafres mi en alcu»,a cosa Mas uos sahe Car yo precliq?/ey a uos ia pecza a per 1 ewfermeta de la carn e uos non despregies la uostra teMtacio?i en la mia caru ni la refudes Mas receopes mi euayma angel de dio e enayma yestis yjist Donca .
,
.
.
.
.
beueurawcza
la iwsira.
pogues esser yo soy
Mas
al
uos agra trait
fait
li
non
e
:
.
.
uos non en ben
Mas ewsegue
tant solament qwffnt yo soy presewt enapres uos
qnal yo aperturiso dereco entro
li
Uh enneìan
.
que uos ensega lor
uoloji uos gitar defora afin
filholet
.
euemic a uos digest a uos uer
fait
lo bere
Car yo dono testimojzi a uos que si Donca uos^re olii e li agra dona a mi
qual luoc es
qt/e
xrist
.
.
.
totauia
meo
li
.
conferma en
sia
Mas yo uorrio ara esser enapres uos e mudar la mia uoug Car yo soy enuergogna en uos Uos li qnal uole esser sot la ley di§e a mi . Donca non leges la ley Gar scr/pt es Car abraham ac duy filh vn de la sementa e vn de la franca Mas aqwel de la sementa nasq«<e sego/tt [302 v] uos
.
.
.
.
.
.
la carn
Mas aqnel de
.
franca per repromessio»
la
Las quaìs, cosas son
.
Car aqn^sti son duy testament Acer 1 un al mont de sinay enge^tra en semita la qtmì es agar Car sinay es mont en arabia ditas per
alegoria
.
.
:
lo
.
qual es aiosta a aq«<ella ierwsalem
Mas
la
qnal es ara e serf
cun.
li
seo
filli
.
aqnella iernsalem la qnal es de sobre es franca la qnal es la nostra
Car scr/pt es esterla la q?/,al non aperturisses alegra te enbriua non trabalhas Car moti son li fìlli de la deserta maiorment qiie d aqnella la qnal ha baron Mas o frayres nos sen filh d-em-
uiayre
.
.
e crida la qual
.
.
Mas aqnel qne nasqne segont carn en qnal maniera perseguia adonca aqnel qne era na segont sperit Mas Enaysi ara
proraession segont ysac
.
.
.
1
escriptura
[303
r]
Donca
qnal cosa di
Gieta fora la sementa
Car sementa non sare heretier cun lo filh de la franca nos non sen filh de la seruenta Mas de la franca per la .
e
lo filh
de ley
.
de la
lo filh
o frayres
.
.
qual franqneta x^ist afranq?«e nos V. Donca sian ferm en la non uolha dereco esser tengu
liberta
sot
lo
per la qnal Crist nos ha desliora io
de seruetu
.
Ueuos yo paul
e
die a
uos qne si uos sare c^rconcis x^'^^t lon profeytare a uos alcuna cosa Mas yo testimoneio dereco a tot home c«rconcient se Car el es debitor de far tota la ley Uos li qnal se iuslifica en la ley uos se enuane^i de Xrist e .
.
.
cage de grac/a la fé
Mas
,
Car
.
C«r nos spere?» 1 esperanga de iusticia per non ual alcuna cosa en yesus xrist ni
c^rconcision,
qnal obra per carità
1
esperii de
lo
prepuci
.
Vos coria ben qnal empache uos non obedir a la uerita uos noa consentire a alcun Car aqncsta amonestan(ja non es de luy lo qaal apelle uos Vn petit de leuam coromp tota la masa Yo me cunfido de uos al segnor qne uos non sabre alcuna autra cosa la fc la
.
:
.
.
.
:
Mas aqwel
qiie
.
contorba uos portare
ludici
qaal qae qaal
frayres se yo predico e??[303 vjcara c«rconcision
segacion
.
Donca
1
escandol de la
qne co?jtorban uos sarian trenca
eroe; es .
Car
:
el
sia
.
Mas
o
per qae sufro encara per-
enuanecji per la
mia uolunta aqn^Ih
o frayres uos se apella en
liberta
Nuovo Testamento
Il
tawt soìament qiie uos ìion
Mas sema.
un
1
a
done
valdese.
la nostr-à liberta
autre per carità de-sperit
1
217 en caysoii de la carn
Car
.
tota la ley es
.
compila
proyme enaywa tu meseywe Car si uos sia cowsoma entre uos Mas yo die en y^rist anna per sperit e now fare la cura de la carn &n li desirier dar la carn cubita incontra 1 esperii e 1 esperii incontra la carn Car aqwestas cosas contrasisM a lor ewlre que uos non facza aq«^ellas cosas quaì que quaìs uole Car si uos se amena per sperit ia non se sot ley Mas las obras de la carn son raa?iifeslas las qua\s, sou fornicaciow non moMdicia non castità luxuria seruimewt d idolas feyluras desamistas co»te«Qons enueias en vna
morde
araares
prt/-olla
ma?ua
e
teo
lo
.
uos ueia que uos non
elitre
.
:
.
.
.
.
yras bregas setas dep^rtewczas emiidia homecidis hubriotaz mamarias e las cosas serablawt a aq?«estas las
[304
r]
Mas
lo fruc
ra??ca
non
dfs
Car
.
de
1
incontra
fé atempcraj^ga conteneiiga e castità
scomouewt
1
frayres
\\n si
1
se speritai ensegna luy
meseyme que
l
uicii e
li
E non
.
autre e emieia??t
ome sare derant
u«
1
non
fait
cubitos
de uana
^
autre
pres en alcuM forfait
d aqwesta maniera en
Ley
.
.
sia?i 1
.
Mas aquiìh que son con las cubiticias Mas si
que sou d aq?/esta maniera
aq^/illi
de xrlst crucifiq?/ero?i la lor carn cuw
VI.
yo derant
,
nos uiue» per sperit ane?i per sperit gloria
Enayma
.
,
bontà beuigneta soayuecza
,
es
yo derawt dis a uos
q?<ftls
que fan aytals cosas no?» cosegre»! lo regne de dio esperit es carità goy paz pac*encia , longa persaue-
aq?«'lli
:
vos
sperit de soyuecza
:
q«/«l
li
co/jside-
tenta Porta li fais 1 un de 1 autre Car si alcu» pensa si esser alcuna cosa eum el non sia alcuna cosa et CHgana si meseyme Mas unchascun prone la enaysi aure gloria tant soìament en si meseyme e non en autre soa obra Mas aqwel que es ensegna en p^rolla Car vnchascun portare lo seo fais acuwpagne se a hiy lo qua\ e?«segne [304 v] si en tot ben non uolha arrar dio non srtre scarni Car 1 home meissonarc las cosas qu-e\ semenare Car aqueV que semena en la soa carn meyssonare la corrupcion de la carn Mas aqnel
rant tu
caaysi
tu
sias
la ley de Xr/s^
co??«plire
:
.
.
.
:
.
.
:
.
.
.
qwe semena en sperit meissonare uita eterna de-sperit Donc« non dcfalhao ben fa(;ent Car nos meissonaren al seo temp non defalhent Doìica faczen .
.
.
dementre que nos auen temp Mas maiormewt a li domesti de la fé Ueia per qnals letras yo scr^ps a uos cun la mia man Car qwal qne q;<al uolon player en carn aq;«sti costregnon uos de esser cM'Concis ben a
tuit
.
.
.
tant soìament qu-i\h. aq?//lh
non sufran
la
persecucion de
que son circoncìs non gardan
qn-iUi se gloriion en la uos^ra carn
.
.
mi
crocz del nostre segnor yesns x^^^^ e yo al mont Car c*rconcisio« non ual
;ii
lo
la
.
regia
*
^
prepuci
.
Mas
la
nouela creatura
de fé paz sia sobrc
L"o' L" e
'
è
-
lor
non buona riduzione un "'a'.
è riduzione di
e
la
di
la ero?
Mas uolon uos Mas gloriiar non sia P^'' ^^ qua! lo mont
la ley
.
E
alcuna cosa
de
x^'^^^
•
^^*'
esser c»rcuncis a
mi
si
non en
es crucifìca
cu
en yesus ^r/s^
qnal qae qnal ensegren aq?/esta
miserjcorr/ia de dio
un 'a'.
sobre
ysrael
.
Salvioni,
218 [30b
non
Alcii;(
r]
sia
mi d aycicuant
a
trist
meo
del nostre scgnor \esns yjisi al
segnor yesiis yjist
cwn
sia
cors
.
yo
C«/-
porto
plagas
las'
frayres la gracia del nostre
.
uostvQ spe;it
lo
Epìstola di S. Paolo agli Efesi.
Ayci come/icz[a] I.
sant e a nostre,
payre
e del
eìi las
celestial cosas
oràen&meni
ment de luy en
al seo
en
^m^
mont Lo
del
carità
en lausor de
ama
filli
remessioH de
al
.
Capitol. 1. tuit
li
7.rist
dio czo es lo payre del nostre se-
.
beneit lo qual beneygic uos en tota benedicio» speritai .
Enayma
qiie
:
qiiaì
.
nos en
el eylegic
si
raeseywie de-
nos fossan sant e non socza derawt destine nos en
meseywe
per yesits yrist en luy
lujita
Epliesian
li
per la uolunta de dio gr«c«a sia a
qua\ son a phesia e pacz a uos de dio lo
li
segnor yes?<5
crist sia
rawt
iìlh
crist
fidel eii jesiis yrist
li
gnor ihcsus
1
de saut Paul a
la Epistola
Paul apostoi de iesus
scgo?it lo
la gloria de la soa
grada
:
regarda-
al
afilliame?it de
1
li
perpausame»t de la soa uoen la quaì fey nos agradiuol
quaì nos aue>i redensio» [305 vj per lo sane de luy en
peca segowt las riqi/egas de la grac^'a de luy la qual sobre
li
abondie en nos en tota sap/encia e en lowga uesenga
afin q?/-cl fes a nos
.
conega lo sagrame?«t de la soa uolu?2ta segout lo ben player de luy lo quaì per restaurar prepause en luy en despe«sacion de la pleneta de li temp Aqwellas qiie son al cel e ag?^ellas que son e» la totas cosas en yrist Al quaì nos sen apella per sort Aerant destina seterra en luy meseywze gowt lo perpausament de luy lo quaì Obra totas cosas sego?it lo co??selh de .
.
.
la soa uolu?ita
:
que nos.
geli de la nostra salu
messio?^
,
lo
en lausor de
q?/ffil
es
:
li
q^ml derant speren en
cum uos aguessa auui
ìuy al quaì
la gloria de
yrist sia« en lausor de
la parolla de uerita
qual crese^it se segna per
al
peng de
la gloria de luy
la nostra .
lo sant sperit
1
euaw-
d-enpro-
hereta en redewsio?? d aqj^/stame/jt
Emperco yo auuent
la nostra fé la q?/ffl es
yo no?i ceso fagent gracias per en Jesus yrist e 1 amor en tuit li sawt qwe dio de gloria uos fagewt recordancza de uos en las mias oraciows payre del nosft-e segnor yesus yrist done a uos sperit de sapaencia e de :
:
reuelacion en la couois[306 r]sencza de cor que uos sapia q?ml sia las riq?<e?as
de la gloria de
apareysse?jt grawde^a de 1
obrament
tant luy de
del li
la
Itiy
espera?iga de
l
1
1
ha ewlumenar
ereta de ìuy en
uertuz de luy
li
apeliame«t de li
sant
en nos
li
,
e
olh del nostre
lui/ e
quaì
resucipoder de la uertuQ de Iwy lo qwal obre en yrist mort e ordenant a la soa dreyta en las celestials cosas sobre :
nom lo quaì es noma no?i Mas Acer en 1 aueuador El sonies totas cosas ordone luy meseywe cap sobre tota la gleysa la q?/al es
solament en aq«est segle li
sobre
q^ml cresen segont
tota pr/ncipa e poesia e uertug e segnoria e tot
sot
qual sia»
sia la
pe de luy
e
.
.
cors de ìuy e pleneta de luy lo q«rtl cow^plis totas cosas ©h tuit
Nuovo Testameuto
Il
E
IL
segoi^t lo
prmci de
de mescresen^a en
filh
poesta d
la
ayre
aq?/est.
.
li
Esperii es lo qua! regna ara
uos tuit conaersen adonca. en
qtial
li
en
forfait e
li
de-
nostra carn fagewt la uoluwta de la cani e de las cogitaciows e
sirier de la
Mas era»^ filh d ira per natura cnayma [306 v] li autre en misericordia per la soa mot grawt carità per la qual fossan mort en li peca ewsemp viuiriq?fe uos cun y^rist e fey uos qual uos se salua e nos a resucita cu« luy
dio lo qnal es rie
.
cosas en yesus y^rist qu-e\ mostres en
ame uos cum nos per la gr«c/a del
:
,
seser en las cele-
li
segle sobre uenent las aboH-
:
stials
li
d aquest moni e
qua] uos aiies adonca segont lo segle
li
en
li
mori en
cu« luy qiiant uos era
uos
viuilìq?<e
uos/re peca en
219
valdese.
dia«cz rìquef^as de la soa grada en bowta sobre nos en jesus x''^^^ Ciw uos se salua per grac^a per la fé e ay^o non es de uos Car es don de •
.
,
dio
non d obras
:
alcun non se glorile
q?/e
.
Car nos sen fagadura de luy
crea en jesus yrist en bonas obras las qnals dio derant aparelha qne nos
auan en lor
.
Per
gentil en carn
sia
recordador
encara
^
era en
qnffl
li
conuersacion de Israel
la
uos
qtie
adonca
q«^«I era
li
qn«I era dit prepuci d aqwella la qnal es dita circon-
ma»,
de
cision fayta
strania de
qnaì cosa
la
li
,
temp sencza yrist
aq?/el
e ostes de
,
e
testament non auent
li
speranza de la promession e senga dio en aq?;est mont Mas uos li qnal era adonca long ara se fait pres en jesus yrist Al sane de yrist Car .
.
el
meseyme
uos^a paz
es la
mecza pare de
la
Lo qnal
.
maseria desliant
fey
1
.
una
e
autra cosa vua e la
1
en la soa carn
las des[307 rjsamistas
:
e
tomandamenX a li decret qn-el ordenes duy en si meseywje fagent paz en vn uouel home afìn qn-el reconsilie li duy (e) en vn cors a dio per la croz aucient las dessamistas en si meseyme E ueenuaneczent
de
la ley
li
,
.
,
nent prediqne pa? a uos
li
qwal era long
,
e pacz a aquiìh.
que eran pres vn sperit al payre
.
Car eu duy auen apropiament per luy meseyme e», Donca ia non se ostes ni strangieers Mas se citadin de li sant e domesti de dio sobre eydifica sobre lo fondament de li apostol e de li prophcta en .
.
hiy mesey?«e jesus yrist sobbeyrana peyra cantonal cion ensemp bastia creis al sant tempie del segnor
en 1-abitacion de dio
edifica
,
,
al
al
qnaì tota edifìca-
qnal uos se ensemp
al sant sperit
Yo Paul liga de yesns yrist per uos gentils per la grada d aqnesta Empergo si uos auues la despensacion de la graci'a de dio la qnal es
III.
cosa
:
dona a mi en uos cion
.
,
Car
Enayma yo sobre
la
mia longa uesencza
de
li filli
li
de
li
ho?rte
sant apostol de
heretiers e
al
en
lo
sagrament
la grae«a de
1
.
menestier de yrist lo qnal non es [307 v] conegu geueracions Enay??«a es ara manifest a
las autras
luy e
a
li
ensemp corporals
yesMs yrist per
conegu a mi segont reuelaEnaysi qne legent poe entendre
es fait
screps en breo
.
propheta en sperit las gencz esser ensewjp e
ensemp
parc-oniers de
euangeli del qnal yo soy
dio la q?/al
es
dona a mi segont
1
empromession en
menistre segont lo don de
fait 1
obraraent de la ucrtu de
L'ultima lettera di questa parola non è ben chiara.
220 \uy
Salvioiii,
.
dona a mi menor de
A(i?<esta grttc/a es
non
las
encerq»iiiols riqi/egas de
')^risi
tuit
rescoMu de li segle e» de dio de mota forma faga
sapì'ewda
prmci
e a las potestas
segle lo qual fé
li
e/t
en
conegii per
segnor
al qiiaì
e apropiamejit e co?^fldanQa per la fé de luy per la
uos now defalha gloria
Per
.
la
e,n
r] payroneta es done a uos werhu-, segont las riqwegas de ome deding per 1 esperit de \uy x^ist abitar
al cel e ere la terra qi«-el
la soa gloria esser costreit
1
Enreycza sant qiml sia
uos^re cor
li
.
cowpenre con tuit li E Acer saber e la pregondega
la
.
de
afin
')C>'ist
q?^e
uos sia repieni
en
fowda en carità larguega
la
sobre
que uos sapia
afin
.
lowgueza e
e la
,
1
autega
apareisseut carità de la sc«e«cia
de tota pleueta de
dio
Mas
.
a luy lo
Las qUal nos de-
.
o ewtendew segowt la uertuQ la qual obra en nos gloria sia a luy
la gleysa per yesiis y^rist
Amew W. Donca lame«t
e
cosas sobre abondiuolmewt
qual es poderos far totas
mawdew
fiaiicza
per la gr«cja d aq?«esta cosa del q?ml tota [308
y^rist
en
nos auew
cosa yo prego q?<e
celiai
mias trjbulaciows per uos la q?*al es la nostra li meo genolh al payre del nostvo, segnor
las
noma fé
;
li
quai cosa yo piego
yesus
Per
gleysas a
las
derapi feniraeret de
las celestials cosas sego?tt lo
yesi^s x^^^^ "^ nostvQ
sia la despen-
qwffll
dio lo qiiaì cree totas cosas
sacic/i del sagrani[en]t q?<e la
sant pj-edicar a las geng
li
a ewlumeua tuil
en totas
las generaciows del segle de
uos aue deguament en
yo liga al segnor prego que
qual uos se apela cu« tota bumilita e cuw soyuecza e
al
li
soportant uos ewtre uos en carità curios gardar
1
unita de
1
segle
.
apel-
1
cu?? pac/ewcia
esperit en liam
Enaywa uos se apella en vna speranza del de paz vn cors e vn sperit uosfre apella?«ent vn segnor vna fé uu batisme vn dio [308 v] payre de tuit lo q?««l es sobre tuit per totas cosas e en tuit nos Mas gr«c*as es dona .
.
unchascuM. de uos sego»t la mesura del dona?«e«t de
x^'i-^^
•
P^'"
qunl
^^
cosa di x^'^^^ monta en aut el a jires la catiuita la qual era preysoniera el Mas qo qM-el monte qM«l cosa es si no» Car el a dona dons a li ome .
.
desende pr«nniera?»e«t a desende totas li
plus bassas partias
meseywie es lo qual moj^te sobre
el
cosas
.
E Acer
autre euangelistas
1
,
e
tuit
done alcuns apostols
el
meuestier
en obra del corra en
las
li
de
cel
li
e
terra
la :
.
Aqiiel que
vmples
afin q?<-el
autre pastors e doctors a eonsomaciow de
e^ edificacio» del
cors de x^'^^f
unita de la fé e de la conoisse?2ga
.
Mas
li
sant
alcuws proplietas
•
Entro
del filh de dio
,
q?/e tuit
en home
mesura d[r]eyta de la pleneta de x^^^^ Q"^ ^^ i^^** ^^^^ petit decorrent e sia» encerque porta a tot uent de doctrma per la malicia de
perfeit en
li
home per ewgan per decebame??t per
creyse» en totas cosas en luy
.
arror
Christ es lo
cors es lacza e gropa per tota iontura de
Mas
.
fa<;ent uerita
en carità
qual es cap del qual
sot amenistracio» segowt
,
tot lo 1
obra-
mesura vnchascu» mewbre El fay acreysamcwt del cors en edificacio?* de si en carità Donca yo die aygo e testimoneio al segnor q^e ia non ane enaywja las genz uaw en la uaneta del lor sen auent 1 entewdament scurczi de teuebras e strania de la uia de dio per la mesconoissewca
ment [309
r]
e la
.
:
.
,
la
qual es en lor
,
e per
1
enceqweta del cor de lor
:
li
qual senga sperare?a
Nuovo Testaiueuto
II
valdese.
221
meseywe en non castità e en obrameut de non iuo>?dicia tuil en Mas uos no?; empreses /rist euaysi emperczo si iios auues luj' e?zsegna en luy euayma ue;-ita es en \esus depausa lo uelh home
lioreron lor auaricia e se
,
segout
Mas lo
:
.
connej'S&cion la qual es corompii sego?tt
a?;tica
1
reuouela
sia
pe/*
1
desirier d arror
li
pensa e ueste
la nostra
esperii de
qual es crea segowt dio en ìustic^a e santità de ueHta
.
Per
la
.
home
iiouel
lo
quai cosa
Cor nos sen me?Hbre 1 u» de 1 autre Ayra uos e non uolh[a] peccar lo solelh no» coie sohre la uos^a yra 'Non uolha donar luoc al diauol Aq^el que emblaua ia no?i emble Mas lauore maioriuent obra«t cnn las soas mans [309 v] go que es bon qu-el aya qu-el done al sufrent besogna Tota mala parolla non eysa de la nostra bocca Mas si alcu?m bona a edificacio?» de la fé E no« uolha contristar lo sant sperit de dio que done grac^a a li auuettt depausa me?o«ia e per la nerita vnchascuii
proyHze
al seo
.
.
.
,
.
.
.
:
.
al
qual uos se segua
de redension
dia
al
Tota amarecza yra e e?idÉgna-
.
Mas
cridor e blestema sia touta de uos cnn tota malicia.
cio/i e
e misericordi&dios entre uos
perdonaci
u?i a 1
I
autre
.
sia
benigne
Enay?wa dio perdone
a uos en christ
Donca
V.
eHsegadors de dio enaywa
sia
ame nos Mas odor de soyuecza
ewayma
christ
.
,
e liore
si
carisime
fìlli
meseyme per nos
fornigacio» e tota no?t mowdicia
parlar o ianglaria la qual cosa
:
e
ana en amor
ostia huferta a dio en
non pertew
auaricia
o so^a
,
non
nomina entre uos Mas maiorment faczament de gracias Enayma aperteci a li sant Car sapia ayczo entendent que tot fornigador o so(; o auar la qual cosa es seruim[en]t d idolas non a ereta al regue de dio ni de x''**^ -A-lcun non uos cngane en [310 r] uanas parollas Car 1 ira de dio ue«c en li filh de mescresenga per aq?<estas cosas Donca no[nJ uolha esser fait porczonier de lor Car uos era adonca tenebras Mas ara se lucz al segnor Ana enayma filli de luz Car lo fruc de la luz es en tota bontà e en iusticia e en uerita prouant qual cosa sia ben plazent a dio e non uos uolha aco?npagnar a las obras non frutuossas de tenebras Mas maiorment las reprene Car cosa
fol
a cosa
.
sia
.
.
•
.
.
.
.
.
.
,
:
.
.
soza cosa es de dire aqwellas cosas que son faytas de lor en rescos
.
Mas
totas
que son represas de luz son manifestas Car tot q.o que es manifest Per la qnal cosa di tu q«e dormes lena te e te lena de li mort e
las cosas
es luz
.
.
.
:
Donca o frayres ueia en qnal maniera uos ane sauiament non enayjna non sani Mas enayjna sani reyment lo temp Car li dia son mal Empergo non uolha esser fait non saui Mas entendent qual sia la uolunta de dio E non uolha esser enubria del uin al qual es la luxuria Mas sia renouella del sant sperit parlawt en uos meseyme en salmes e en ynis e en caut speritual cantant e salmeiant al segnor [310 v] "Xrist
e[n]lumeuarc tu
.
.
:
.
.
.
,
.
en
li
nostre cor fazent gracias a dio totauia qo es al payre per totas cosas
al noni del nostre segnor
de
x^'^^^ '^^s
yes?/s
yj-ist
fennas sian somessas a
li
.
Sia somes entre uos lor
mari
,
en
la teraor
enayma a segnor
.
Car
Enayma yrist es cap de la gleysa el nieseywe es saluador del cors de ley E enay/na la gleysa es somessa a yesus e enaysi las fennas a li lor mari en totas cosas mariz ama las uostras lo
mari es cap de
la
fenna
,
.
.
222
SaJvioiii,
molhers
Enaywa
.
crist aiue la
mondani
tjlcysa
e liore
,
meseywe per
si
ley
(\u-e\
lauamewt d ayga ew la parolla de uita qii-el o alcuwa cosa d aq?<edoiies a si gloriosa gleysa non auent macola ni ruga Enaysi li mari deuon amar sta marnerà Mffl.s q««-«lh sia santa e no«^ soza Enayma li lor cors kqueì que ama la soa molher ama las lors molhers sffnciifiq?/es ley
ley en
:
,
.
.
.
.
si
raeseyme
ley
Car alcun
.
Enayma
.
de la [311
.
seyme
.
,
la
.
.
.
e de
mayre
la soa
carn
r]
gleysa
'/^'ist
de ley
ca?'n
payre e
.
unca en odi la soa carn Mas nuris e pais gleysa Car nos sen membre del cors de ley e
noti ac
os
li
de
Aq?<est sagrameli es
.
Mas
VI.
la
filh
molher tema hubide
a
lo
promession
la
terra lor
E
.
en
,
en
la
es
lo q?/«l
en la
e
y^rist
Enayma
.
me-
si
Car ayczo es insta cosa premier coma[n]dameMt
lo
.
,
sia a tu e sias de plws
nos payres non uolha scoraoure
la deciplina e
en
mari
que ben
afln
die
seo
laisare lo
saren duy en vna
soa molher
nostve payro?* al segnor
li
e
.
.
la
home
1
.
Erapergo uos sengles \^nchascu« ame
onra lo teo payre e la toa mayre
en
Emperczo molher gvant Mas yo ley
e se aiostare a la soa
nostre
li
castiganga del segnor
filh
longa uita sobre a yra
,
Mas nure
hubide a
serfs
.
la
li
se-
gnor carnai en temor e en tremor en la simpleta del nostre cor enayma a y^nst non seruewt a olh enayma plazent a li ome Mas enay?Ha serfs de Faczent la uolunta de dio de corage con bona nohmta seruent Xrist enayma a segnor e non a li ome sabent dar vnchascmi recebre del sesia serf o sia frane gnor aqnel ben qnftl qne qiial el aure fait E uos segnors faze a lor aqnellas meseywias cosas perdonant las menagas sabent Cffr lo segnor de lor e lo uos^re es en li cel e recebament de presonas non es enapres dio frayres eia conforta daq^«ienant al segnor e al poder [311 v] de la uertuz de \uy E ueste uos de 1 armadura de dio qne uos poissa istar encontra li agait del diauol Car batalha non es a uos encontra la carn e lo sane Mas encontra li prmci e las poestas e .
.
,
:
.
.
.
.
.
.
.
.
encontra
regidor del raont d aqnestas tenebras encontra las sperituals
li
cosas de fellonia en las celestials
nos poissa contrastar
mal
li
cauQa
pe
al
.
Empergo recebe
,
e sia uesti de
derant aparelhament de
1
1
fellon
E prcne
.
1
elme de salu e
glay de
lo
la parolla de dio
E
.
alberion de iusticia
euangeli de paz
de la fé en totas cosas al qiiaì uos poisa amortar
mot
armadura de dio qne cosas Donca isla
1
dia e istar perfeit en totas
uos lombi en uerita
sot ceint li
al
tuit 1
li
prene
e
:
1
,
e
esca
dart foguienc del
esperit
.
Lo qual
es
per tota oracion e preyera Orant en tot temp en sperit uelhant en luy meseyme en tota sobre istanza e preyera per tuit li sant .
,
e per mi qtie porolla sia dona a mi en ubriment de la mia bocca far conegu en confidanza lo menestier de 1 euangeli per lo qnal yo buso de messaiaria en aqwesta cadena qne yo ause parlar en luy enayma se coueu ,
Mas qne uos
parlar a
mi
de mi
qnal cosa yo faza
al
,
.
sapia aqnellas co[312 r]sas las qnals son encerqne .
Tit lo nostre
segnor fare a uos coneguas totas cosas
mescyme
:
de nos
li
e
afi?;.
carisime frayre e ,
lo
qne uos couoissa aqnellas [cosas]
nostre cor sian conlola
[l.
cons-J
.
fidel
menistre
qnal yo trames a uos en qo
Paz
las qwals sia a
li
son encerque
frayre e
carità
Nuovo Testamento
Il
con
la fé de dio lo
tnit
aq?//lli
nostre payre
ama?*
qìial
li
e
del
223
valdese.
segnor yesus
Grafia
•
x''^^^
non
nostre segnor yesus x^'^^t ^n
lo
sia
a
corupcio??
AMEN
Epistola dì S. Paolo ai Filippesi.
Come«cza Paul
I.
cnn
X>'ist
de sant paul a phelipencza Capltol premier
la Epistola
Jesu christ gm^/a
e Tiraolio se?-f de
li
cnn
auesq?<e e
de dio lo nostre payre e del dio en tota recordawza
diaqwe
li
li
qua\ sou
seguor yestis yjist
sant eu yesus
a tuit
sia
A
phelipcMcia e paz a uos
Yo
.
fauc gmc2as al
meo
uos totauia en totas las mias omcions per tuit
de
uos fazewt p/'eyera cnn goy sob?-e la nostra cuminale^a Xfist del p?'?nuier iorn e?»tro ara
e^^
1
eua[n]geli de
cunfidant eu ay^o mesey»«e
:
qne comewce bona obra en uos la perfarc entro
dia de
al
.
Car aqucì ^res^
yes?/s
.
Euay»«a es [312 v] iusta cosa a mi sentir ay^o per tuit uos emperczo que yo e en li meo liam e en defewsiow e confermatiow de 1 euangeli aya al co?" ,
e
que uos
a
mi
q?/al
e??.
,
tuit se
maniera yo cubitey
segno?" yesus ^r/s^
en tota
meo goy
co?»pagnon cnn mi del
.
uos esser en las intralhas del nostre
Yo auro ayczo qne
cn
sciencia. e
tuit
tot sen
pur e senga ofendaraent
la uos^ra carità
abondie maiorment
qne nos prone las plns profeytiuols cosas e dia
al
Car dio es testimoni
.
de ;;^ns^ repieni del
sia
de iusticia per
l'ruc
en gloria e en lausor de dio M«s frayres yo uolh uos sadar aqnellas cosas qwe son encerqne de mi uengron maiorment al enaysi qne li meo liam fossan fait manifest en yesus p?'ofeit de 1 eua?igeli enaysi qne plusors de li frayre Xì'ist per tot preuosta e en tnit li autre se confidant al segnor e en li meo liam ausesan parlar la parolla de dio yestts -/rist
ber
.
.
,
:
plMS abowdiuoljncnt senpa temer e per conteng.on
Mas
.
.
Acer alqnanti predican x'"*^^ P^'' ewuidia bona uolunla Mas alcuns per carità
alcanti per
.
Car yo soy pausa en defe?iSÌon de 1 euangeli Mas alcu??s anoncian Xt'ist de conten^on non purament pensant lor [313 r] scomoure apremimeut en li meo liam Car (q?/al) qnal cosa dementre q?/e xri^i ^s anuncia per tota maniera o sia per cayson o sia per uerila Yo m alegro en aygo Mas en sabent
.
.
.
.
ayczo
me
oracjon
,
alegrarey
.
Car yo say Car ay^o peruenre
e per la sot anienistracion de
tan^a e la mia spcrancza y^rist
Bare engrandc^i al
.
1
.
a
mi a salu per
esperit de yesns
x^'^^f'
)
la
segont
1
Car yo non sarey conìondn en alcuna cosa
meo
cors
.
Enay»?a totauia enaysi ara
.
nostra espey.
Mas
sia per
sia per mori xT^^t cs a mi uiore , e murir gang es a mi Car si yo uiorcy ayci en carn es a mi frac d obra e yo mesconoysso qual cosa yo
ulta
.
:
eylfìg'issa
cun
E
.
x'''''^^
Car yo soy •
CI"'»"
es
costreit de doas cosas
mot melh
confidant say ay^o
.
auent desirier esser desila e cseer
Mas permanir cn carn es besogniuol per uos Car yo permano e permanrey con tuit uos al nostre .
.
224
Sulvioai,
prot'eil e al
goy de
la fé
afin
:
que
uos
a iios
.
Tant solame?»t
uos co?Hierse
qiie
ncwgu e aiirey uist dar uos ysta d un corale e« un sia que desistant auua de uos E non sia spauanta [313 v] e/isemp lauorant en la fé de 1 euawgeli cu?» yo sarey
sia
.
.
.
sperit
.
en alcuna cosa de Mffls
nostra gloria aboudìe en yesus yjist per
la
mi e per lo meo aucnament dereco degnamewt e« 1 eua?igeli de -/ri.v^
uos
a
solameli
de salu
aygo es de dio
e
uos cresa en \uy
qtie
a lor caysow de perdicion
auersari la qua\ cosa es
li
.
doua
C«/' es
Mas Acer que uos
.
uos per
a
sufra per luy
.
no?t
5j^r«s#
aueut
,
aqwella mesey/na batalha la qnal uos uegues en mi e ara auues de mi
Donca
II.
alcuna consolacion es en
si
si
alcuna compagnia d-esperit
lo
meo goy qne uos
contenczo?; ni per uanagloria
d un corage
humilita vnchascun non considerant aqnellas qne son de
autre
li
Mas
.
:
Mas pensant
.
alcun confort de carità
Auent aqwella meseywa non fazent alcuna cosa per un 1 autre sobeyran de si en
sapia Aqnella mesey?na cosa
ayczo mesey?«c
carità sentent
y^ì'ist si
alcunas intralhas de mjser/cor^ia vnplisa
si
,
1
aqnellas
.
cosas
qne son soas
Mas
.
sente aygo en uos la q«/al cosa es en ycsns
qnal cnm el fos en forma de dio
no« pensa raubaria si esser Mas enuanegic si meseyjHC recebent forma de serf fait en e troba en [314 r] abit enaynja home sembianza de li home E hunàlie si meseyme fait obedient entro a la niort Mas la mort de la croz Per lo
y^rist
aygal a dio
,
.
.
,
.
la
q^al cosa dio exaute luy e done a \mj
afln
qne
tot
renal e de
genolh sia piega enfernal
li
e tota
,
non solament
desistancia
.
Obra
nom
de yesns de
li
Car
lo
tenga confesse
.
qìi la
li
qnal uos luze
mia gloria Mas uorey en uan ulta a la
.
lo
.
.
.
Enayma
.
al dia si
7.rist
cun temor e cun tremor Car dio es lo qnal perfar per bona uolunta Mas facze totas cosas
de dio e senga reprenaraent
entre
segnor es yesus
:
ter-
li
.
senga mnrnu^racion e sencza debitanga que uos filh
celestial e de
la uos^ra salu
obra en uos lo uoler e
nom
lo qnal es sobre tot
Donca o li meo carisime enayma uos hubides mia presencia Mas ara mot maiorment en la mia
a la gloria de dio lo payre totauia
al
.
uom
al
mey .
sencza rancura e simplcs
mont contenent
luczernari al
de yrist
sia
de la nacion fellonessa e peruersa la
Car yo non coroc en uan
yo soy sacrifica sobre lo
paroUa de e non la-
sacrifici e lo scruici
de la
ensemp m alegrarey cun tuit uos Mas uos uos Mas yo spero al alegra en czo meseyme e ensemp alegra uos cun mi
m
nostra fé yo
alegro e
.
.
[314 v] segnor yesws yrist que yo trametrey a uos Timotio viaczament
.
bon corage coneguas las cosas qne son encerque de uos Mas yo non ay alcun tant d un corage lo qnal sia tant curios per uos de pur Car tuit qneron las cosas qne son lors non aqnellas que son cntendament de Jesus yjist E uos conoisse 1 esprouament de luy Car el seruic cun mi en 1 euangeli Enayma lo filh al payre Donca yo spero mi trametre afin
qne yo
sia de
.
.
.
.
.
.
aqnest a uos uiaczament pois qne yo aurey uist aqnellas cosas qne son en-
cerque de mi
ment frayre
.
.
Car yo
me
confido al segnor
.
Car yo uenrey
a uos uiaza-
Mas yo pensey besogniuol cosa trametre a uos Epafrodit lo 'meo e ensemp obrier e meo ensemp caualier Mas nostre apostol e me-
nistre de la
.
.
mia besogna
.
Car Acer
el
desiraua tuit uos
e era
trist
em-
I
Nuovo Testamento
Il
225
valdese.
Cor el fo e»iferm e??tro a la uio?-t non solamejit de ìuy Mas Acer de ini que t?'2slicia Bonca yo Irames luy pl?/s viagamewt [31S r] Bonca e yo sia se?2cza t?7sticia que uist luy uos alegre dereco recebe luy cun tot goy al segnor e aya cn onor luy lo qual es d aqwesta uia»iera Car el s apropie entro a la mort Liorajzt la soa arma per 1 obra pergo que uos aula auui
e«ferin
luj^
Mas dio ma[r]ceueie de hiy yo non agucs tristicia sobre
.
.
e
:
.
.
:
.
.
.
de x^'ìsi
que era defalhi de uos eMcerq?<e
qo
cojnples
afin q?/-el
:
meo
lo
seguici III.
meo
li
frayre alegra uos daqwi'enawt al segnor
meseymas cosas
pigre scr«pre a uos aq?<6llas
Uoia li
can ueia
li
li
mal obrier ueia
serue« a dio
q?/rtl
carn
lia?2cza e?i la
:
e?i
Ja
Mas
.
aygo que yo aya fiauga
autre es uist confidar e» carn
:
Yo soy
hebrio de
,
qual
es
ew
la
.
ley
.
Si
alcu«
oyten dia
conuersant senga
:
Mas
.
1
hebrio farisio se-
li
goni la ley perseguewt la gleysa de dio sego??t enueia rii?icura segojit la i?<stic»a la
carn
la
e,n
maiormewt a
circowcis
del liguaie de isroel del Ir/p de beniarain
fo
.
sperit e nos glorige^i
sia
mi non
a
Car nos sen c^rcoMcision en jesus x^-ist non auewt
trewcadura
la
Acer
.
besoguiuol a uos
es
cosas que
aqnellas
yo pe?jsey aqwestas esser destruyra[en]t per xr«>^ Mas yo peMSo totas cosas esser destruymewt per la sobre apareysent sciencm del
iovon a mi a gang
meo segnor e las
.
.
yesi^s y^rist -per lo q?ml [315 v]
yo fey totas cosas a destruyraejit
penso enayma stercora qwe yo gagne yjist e sia troba en luy now
auent repaus en aq«<ella iMsticja de
qiiaì es de la fé
la
q?ml es de la ley
qual iusticia es de dio
x^'ist la
Mas en
.
afin
.
aq?/eJla
que per
fé
la
yo
conoissa aq«el e la uertuz de la resurrectiow de luy e la compagnia de la
passio» de luy ensemp afegura a la mort de luy
per a[l]cuna maniera
si
non que yo aya ia que ia sia perfeit Mas yo sego si per alcuna maviiera yo comprena al qMol yo soy ensemp pres de yesns yrist frayres yo non Penso mi auer co???pres Mas vna cosa es Acer dementiant aqnellas cosas que Mas stendent mi meseywe en aqMellas que son prnmieras son en dareyre yo con^rrtcorra a la resurresiore la qual es de
receopu
li
mort
.
.
.
.
.
•
yo persego
:
deytina gang
al
Bonca qual que qual sen
.
del sobeyran apellament de dio per yes?<s yrisi
perfeit sentan aygo
.
E
si
.
uos sabe alcuua cosa
d autra maniera dio reuele a uos aygo Mas al qnal nos peruenen qne nos sapian aqnella cosa e permagnan en aqwella mesey??ia regia frayres .
.
resemilbador de mi [316 r] e garda aqiiilh li qual uan enayma uos aue la nostra forma Car moti cbaminan li qnal yo dis a uos esser enemic de sia
.
plorant ', de li qnal la fin es mort lo dio de qnal es lo uentre e la gloria de lor es confusion , li qnal sabon las ter-
la croz li
de
x^'^^^ ^ ^^^ o die
renals cosas lo nostre
,
Mas
:
la nostra conuersacion
segnor yesns
x^'ìst
^
q?<al
L"o'
della
Archivio
en
ensewp afigura al cors de la soa Acer el pò sotmctre a si totas cosas
stra hu?nilita
per lo
es
li
cel
.
clarita
sego?it
prima sillaba è non buona riduzione d'un
L'Iottol. ital.,
XI
Dont nos speren
saluador lo qnal reformare lo cors de la no-
{seconda serie,
IJ.
1
obrament
'a'. 15
226
Salvioni,
IV. Douca mia corona
meo
li
frayre
meo goy e Yo prego Eucliodie
carisime e mot desiriuol lo
carlsiraes ista euaysi
.
seguor
al
prego Syiityche sentir vua mesey/Ha cosa
.
uos^e seguor
la
e
,
girmaua comq^als lauorerow con mi ew 1 eua[n]al
.
pagna Acer yo prego tu aiuda aqe^ellas las geli cu» clament e con li autre meo aiudador Li nom de li qiml son al Alegra uos totauia al segnor e dereco die alegra uos libre de uita La uos^ra ate?»pera?iQa sia couegua [316 v] a tnit lì home C«r lo seguor es pres Now sia curios cu alcuna cosa M«s ew tota or«c«ou e preyera co?* faczame?it .
.
.
.
.
.
de gr«c«as la qìiai
yes?<s xrist lo {\ua\
coneguas enapres dio
las uostras req^fere?^5as siaw
sobre monta tot
sera
garde
nos^e seguor
nostre cor e
li
frayres
.
que qua\s sou ueras qual que
faze
li
E
la
paQ de dio
daq?«"enaut aq?«estas
sora castas
q?««]s
.
uos#re ewtendamerat
q?/ffll
que
era
cosas
quals, sora
iMStas qual que q?<«ls sow saratas quaì que qwals sou amablas qual qiie qua\s
so» de bona nomenawza si alcuwa uertuz si alcuna lausor de desciplina pewsa aqwestas cosas Fa?e aqwestas cosas las qwals uos aue empres e receopu , Mas yo m alegrey e lo dio de paz swre cura uos e auui e uist eu mi dar uos reflures ara a la perfin sentir per mi enayjraa formerai al segnor Mas uos se e/rapaclia Yo nora die aygo enayma per besogna . uos sentia Yo say humiliar E Crer yo e/rapres ew qwals cosas soy a esser aboradiawt :
.
:
,
.
.
.
.
say aboradiar
.
Yo
soy ordena
e fameiar e abowdiar e suffrir
conforta
bulacion
mi .
.
Mas uos aue
Mffis
fait
ert
chascuw luoc &n totas cosas
besogna
[317
r]
.
Yo
pois totas cosas
e saygiar
,
ew luy
ben a e??semp acu??ipagnarat a
la
philipperaciencs uos sabe qwe al comeragamerat de
1
lo
^
quaì
mia
ìri-
euawgeli
qwant yo ysic de Macedonia alcuna gleysa nora s aco/rapagne cure mi e/i razow de dona e de receopu si non uos sols . Car uos trameses a mi era vsaie Non qtie yo qiieva. don Mas reQn Thessalonica per vua uez o per doas ,
.
quevo fruc abondiarat
era
la nostra razora
.
.
M«s yo ay
Yo
soy repieni de las receopuas cosas per Epaphrodit
era
odor de soyuecza
:
totas cosas e abondio :
hostia recebiuol e placzent a dio
.
qual uos trameses
lo .
Mas
lo
meo
dio
en gloria en yesMS Mas gloria sia a dio lo nostre payre e« li segle de li segle Amen yj'ist '^'^'^^ ^^ frayre li q?ml sora cura mi saSaluda tuit li sant en yes?;s x^'^^^ ludara uos tuit li sant saludara uos Mas maiormerat aqiiiìh que sou de la mayson de Cesar La grac«a del nostre segnor yes«s x^'^^i sia cura lo uocojraplissa l<f
uos^e
desirier
segorat las
soas riqMeczas
.
.
•
.
.
stre spcrit
Amen
Epistola di S. Paolo ai Colossesi.
Gomeracza la Epistola de sant paul
L
A
colosencia
^
[317 v] Paul apostol de Jesu christ per la uolunta de dio e Timothio aqidìh sant e fldel frayre li qt(al
lo frayre gvacia. sia era yesras x''^^^ l^ì
1
Sotto al -y- sta
2
Nel
un puntino, che potrebb' essere il pimctum anche scritto: 'A Golosencza'.
titolo corrente è
delens.
rsuovo Testamento valdese.
11
sou a colece?Jcia
E
.
227
paz a ucs de dio lo nostre payre
e del segno?* yesus
payre del nos^e segnor jesus x^ist aurawt totauia per uos auuent la nostra fé en jesus x''ist e 1 amor la qual uos ane en tuit li sant per 1 espe?'awQa la quaì es pausa a uos en li cel la qual uos auues derant en la pwrolla de la uerita de 1 euangeli lo qnal ')(risi
faze» gracias a dio 50 es
jN^os
.
al
,
enayma es en tot lo mont E frutifica e creys enayjwa en uos d aqwel dia del qual uos auues e conoisse la a;racia. de dio en uerita Enay?«a uos apreses d-epaphrodit Lo nostre carisime eygal serf lo qual es fidel iienc a uos
.
menistre de jesus yj'ist per uos
amor en
esperii
aurawt per uos
req«<ere/it
e
uoluwta d[e] luy
En
.
Lo q?ml Acer manifeste a nos la uo.s^a qìtal nos auuen non cesen
.
Emperczo nos
.
del dia del
que uos
sia
tota sapiewcia
e
:
vnpli de la conoissencza de la
ewtewdaraewt speritai
que
affin
:
uos a?me degname^t a dio plagent per totas cosas frutìficaMt en tota bona [318 lo
rj
obra e creysewt en la sc«eHcia de dio conforta en tota uertuz segowt
la clarita de luy en tota pasc/e?icia e en longa perseuerancza goy speritual fagent gr«c?as a dio qo es lo payre lo qual fey nos degnes
poder de
ca»i
en la partia de
la sort
de la poesta de
la(ji)?,
de
lì
sant en
lume de uerita
Lo qual
.
tenebras e traporte nos al regne del
desliore nos
de la soa
fìlh
amor Al qual nos aueu reAencìon e remessio» de li peca lo q^iial es l eymagena del non uesible dio pr^«mier engenra de tota cre[a]tura Car totas cosas son ordenas en luy en li cel e en la terra uesiblas e non sian poestaz uesiblas sia» segnorias sian prmcipas sia?» seti .
.
.
totas cosas sow creas per luy e en luy
permano?i en luy e Qara[en]t
premier engenra de
e
totas cosas
Car
.
cosas en luy
que Bon en
las te?Tas
macola
:
de luy
v]
,
lo qual es p?-edica
en tota creatura la qual es
soy fayt menistre lo q?/«l
m
1
esperawga de
1
parolla de dio neracio?»s
coneguas
.
,
ìlias
lo
la
:
ara es manifest a
las riq«<ecas de la gloria
li
uos fossa
Mas
ara re-
fo/ida
en
la
del qual yo paul
sant de luy
.
afin
d aqwest sagrame?it
E
eo???pliso
per lo cors
que yo
co???plisa la
scgle e
li
A
.
,
menistre sego?»t la
fait
mewestier lo qual fo rescowdu de
.
:
en la mia carn
qual es dona a mi en uos
.
.
permane
sot lo cel
E es en nos spera?jca de glo?-ia lo qM«l home E ensegnant tot home pe?*feit en yesus
es x^^^^
sia?* aqi^ellas
E ewn
euawgeli lo qual uos auues
de luy lo qua\ es la gleysa de la q?ml yo paul soy
de dio
.
alegro ara en las passiows per uos
las cosas q?/e defalho?» de las passio??s de ^r/s^
despe?isacio?»
cel
per uos donar sainz e sejiga
e no?» reprendiuol Aevanì luy e?>«pergo si uos
mouiuols de
cosas
es
reco?zciliar totas
.
per sen en malas obras
fé e istables e no?»
tot
li
totas
e
comentenent segnoria en
qu-el sia
sian aq?<ellas que son en
,
tuit
Lo qual
.
en luy e per luy
de la carn de luy per la mort
cojicilia al cors
derartt
es
sane de la croz
lo
temp enemic [318
strania calqwe
mort
li
tota pleneta plac abita
pacificawt per
:
e el
cap del cors de la gleysa
el es
li
de las ge-
qual dio uolc far
e?t
las
genz
nos ano?»cien
lo q?/fll
castigant
yjist al qiial [319
r]
yo
obrament de luy lo q?ml obre en mi en uertuz IL Car yo uolh uos saber q?<ffll cura yo ay per uos e per aqwilh qne son en laudicia E q?ml qwe qual non uigron la mia facia en carn afin
iauoro coHibatent segoni
.
1
:
228
Salvioui,
que
cor de ìor sia» consola e ensegua en carità e en totas
li
de
viqtieQaiS
plenita e d-eMtewdam[en]t en la couoissenQa de menestier de dio lo payre
de yestis xrist Mffls
al qMfll
sou rescoJKlu
tuit li trasor
de sap*e)icia e de sc/e«cia
yo die ayQo que alcu»s non uos decepia en auleta de pa?-olIas
se yo soy desistant per cors
.
Cor
.
M«s yo soy cum uos per sperit alegrant me fermamewt d aq2/ella uos^a fé la qiiaX es
.
e uesen(«)t lo uosire orde e lo
en
x^'ist
.
Dorica enaywa uos receopes lo nostre segnor yesus x^-ist
Aua
.
ew luy ewreyga e sobre edifica e» luy e cuwferma cn la fé e abondiant en Ueia que alcun non luy ew faczaJHCHt de grffci'as enay?«a uos apreses uos decepia per filosofia e per uau e?igan segoni la costuma de li home e Car tota plenita de segont li eliment d aq2<est mont e non segont -)(^rist diuinila abita eìi luy corporalment [319 v] E uos se repieni en luy lo qnal es cap de tot prmcipa e poesia al qnal uos se ci'rconcis de c^rconcision non fayta de man en despolliament dei cors de la carn Mas en la circoncision de x^'^^^ ensem(m)p sebeli cun luy al batisme al qiial uos resucites per .
.
.
.
la fé de
obrament de dio
1
mort en li forfait e luy perdonant a uos tuit fossa
lo
al li
q««l resucite luy de
forfait e sfaczant
mey
era incontra de uos e pres luy del tant luy a la croz
,
despolhant
li
o del nouel raes
la
E
cum
uos
uot;
a
li
carta la qn«l
decret la
uos tormen-
las qnals cosas
.
Donca alcun non
iuie
uos
de la festa o de
festiual
son Onbra de
auenir
las
.
li
Mas
Alcun non uos engane uolent annar en humilita e en. relas qnais cosas non uic anant en uan cnflas per lo sen soa carn e non tenent lo cap del qiial tot lo cors es lacza e sot ame-
cors de ^ris^
.
ligion d angels
de
:
.
pràicipa e las poestas e otramene cunfi-
,
,
mort
lu qiiaì era contrari a
dament vitoriiant lor en pales en si meseyme al maniar en la partia del dia o al beore sabba
li
prepuci de la nostra carn ensemp uiuiflq^^e cun
nestra
e conioint per liampz
,
de dio
,
Mf«s
.
si
iuia encara enay?na uiucnt al totas las cosas
mmidament
[320
uos se mort cun
mont
e las doctrinas de
cuna liouor a saziament de
Donca
de sobre
al
li
creis
en
acreissame?*!
1
eliment d aqnest mont per qne
Uos non locare ni tastare ni gostare
.
qne son en destruyment en aqnel meseywe us segont
si
ome
.
Las
la carn
yj'ist es sesent
cosas qne son de sobre
co-
q?i«ls
ensemp resuscites cun x^^^^ qnere
qnal luoc
li
Acer son auent raczo?' bumilita non a perdonar al cors non en al-
li
de sap2encia en sobre uaneta e
III.
e iointuras
r]
x^'is^ de
aq?/ellas cosas
en la dreyta de dio
non aqnellas qwe son sobre
la
.
terra
qne son
Sapia aqnellas .
Car uos se
rescondua cun xnst en dio E cu?n ;^r/s^ la uos^a ulta apareysa/e Adowca uos apareysare cun x''^^^ ®** gloria Donca mortifica li nostre mewibre li qual son sobre la terra fornigacion non mondicia
mort
e la uosh'a. ulta es
.
.
:
luxuria mala cubiticia auaricia la qnal es seruim[en]t d idolas per las qnals cosas
1
ira de dio
ueuc sobre
li
filh
cosas
:
de mescreseuga en las qnals uos anes
Mas ara depausa [320 v] uos totas endeguacion malicia blestema socza parolla non salha de la
alcun temp qnant uos viuia en Jor Ira
.
uos^ra bocca non uolba mentir entre uos despolhant uos lo uelh li
seo
fait
,
e uistent lo nouel
home
lo
home
con
qua! se reuouella en la conoissencza
Il
dio
(le jii
Nuovo Testamento
segOHt la eniagena de hcy lo qual cree luy
,
fenna ni gentil ni Judio
frane
ama
Mas
.
de dio
es tutas cosas
pac«ewcia soportawt
en
tuit
iios
.
Mas sobre
.
Enay/na
pa? de
la
vn cors
li
e en ynes
exaute en
x?'is^ se
e sia agradiuol
nostre cor
.
Totas las cosas [321
ho en obra fage totas cosas Lcracj'as li
lor
al
.
li
nostre
obede a
iilh li
home
a endegnacion
.
segnor
al
.
qii-iìh.
,
liam
cosa es
la q?f«l
e
,
amonestant uos meseywze en
segno/'
yesns yjist fagent
Las fenas sian somesas a marig ama las uosfcas molhers e
Obede
filhg
si
cawtant en gracia al segnor en
,
meseyme
mari enaynia coueMta a segnor
non uolha esser amar a lor cosas Car aygo es h&n plagent
Mas
.
uos^re cor en la qwal uos
li
del nostre
a dio §o es al payre per luy
e
hatewperaHga
qnal qne qnals uos fage en parolla
r]
nom
serf e
esleil
La parolla de jfWs^ habite ew uos
.
e en canz speritals
,
,
sa?2t
segnor pendone a uos enaysi
lo
haueut carità
totas aqaestas cosas
E
,
se appella en
,
qual non es masclc
Donca veste uos enaywa
.
habondiuolnient ensegnant ew tota sapeencia salraes
al
strang e scos
ewtre uos e perdonawt a uos mesey??ies
alcun ha rancura incontra alcun uos
,
circoncìsìon e prepuci
,
las intralhas de misericordìdi benignità humilita
,
de perfecion
229
valdese.
non
a
.
uos^re payron per totas
li
payres non iiolha scomourc
.
sian fait de petit corage
serfs
.
segnor carnai per totas cosas no?^ seruent a olh enayma placzent
Mas tement dio en simpleta de cor Qual qwe q«<al cosa uos Obra de corage enaywa al segnor e non a li home sabewt Car uos recebre del segnor reguiardonanga de heredita serue al segnor y^rist Car aq?<el qiie fay eniuria recebre czo q?/-el fey fellonesament E recebament de presonas non es enapres dio IV. segnors dona a li serf go que es iust e eygal sabent Car uos aue segnor al cel Permane en 1 oraciow uelhant en ley en fagarnewt de grac2as ensemp [321 v] orant per nos que dio huobra a nos us de parlar lo menestier de yrist Ver lo qnal Acer yo soy lia qne yo manifeste luy . Enaywa couen a mi parlar „ Ana en sapiencia ha aqnjlh qne son defora La Viostta. paroUa sia condia totauia en graci'a de sai reymewt lo temp qwe uos sapia Qn qual maniera couente uos respo[n]dre a vnchascmi Titit lo a
li
.
.
fa?e
:
.
.
:
.
.
.
.
.
carisime frayre e iìdel menistre e eygal serf al segnor fare a uos coneguas totas las cosas
mcsey?ne
que son encerq«<e de mi
Onesime
cor siaw co^isola cun
Lo qual
.
Lo
atìn q?<-el conoissa aq?<ellas cosas qtie
qt«al
yo tranies a uos aczo
son encerque uos e
lo carisijne e fìdel frayre lo qual es
fare a uos coneguas totas las cosas
li
uos^e
de uos
.
qwe son faytas ayci Aristarc lo meo enserap pres saluda uos e Marc cosin de Barnabas del qual aos auia receopu comandament si el uewre a uos recebe luy E yesns lo q«ol es dit iust li qnal son de la circoncision aq?«"lh son li meo aiudador al regne de dio li qnal foron a mi a confort Epaphras serf de yesns .
:
:
,
,
.
yrist lo qual es de uos saluda uos
en oracions per qne uos iste perfeit e [322 r] plen en tota la uokmta de dio Car yo dono testimoni a luy Car el ha moti lauor per uos e per aqtiiUi que son en laudicia e per aqnilh qne son en hierapole Lue lo mege aos
:
:
e es
curios totauia
afin
.
.
.
,
carisime saluda uos
:
e
Demas
saluda
li
frayre
li
qnal son en laudicia
,
e
230
Salvioni,
Nimphe
cn la soa maysow
e la gleysa la qiial es
sarc legia enapres uos fage qu-iìh. sia legia e uos lege aqwella la qiial es de lo
laudiciewc
li
eìi .
E quant
.
aq?<esta epistola
la gleysa de
E
laudicieuc
li
dige a Archipe
,
Regarda
.
mcnestier lo qual tu reeeopies al segnor que tu complisas Iny la mia
man
saludacioJi per la
de paul
sia
recordadors de
Prima Epistola
S.
di
li
meo liam
la gTOC«a del
AMEN
nostre segnor yesus x^'ist sia cuw tuit uos
Paolo
ai Tessalonicesi.
Ayci ComeJicza la Epistola de sant paul A li Tessalonienc ^ Capitol 1 I. Paul e Siluaw e Timotio gvacia. sia a la gleysa de li Thessalonienc .
e» dio
payre
lo ViOstiQ
segnor yesws yrist e paz a uos
e al
.
Nos
.
faczej?
gr«c*as a dio- totauia per tuit [3^2 v] uos fagewt recorda«ca de uos e» las
senga ejitrelayssament recordador de
nosifras oracions
fé
,
e del lauor e de la carità
stre segnor yes««s
"/^rist
,
obra de la nostra
1
e de la sostene?2Qa de
1
esperaw^a del no-
derawt dio czo es lo nostre payre
araaz uos sabe la Mostva. elecioJi de dio
dar
.
lo nostre
frayres mot
.
euawgeli non fo a
M«s &n uertuz e al sant sperit e e« mota uos taw solameli cn parolla E uos se fait plenila cnayma uos sabe qtials nos sen ista en uos per uos .
.
resemilhador de nos e del segnor recebe^zt la parolla cn gra^t tnbulacion
cu«
goy del sant sperit Enaysi que uos
lo
semt cn Macedonia e cn
Acaya
non solamewt cn Macedonia
e
mera uos
desliore uos de
non
el
uos sabe cn 1
.
fo li
uan
cre-
nos parlar alcuna cosa e
.
cn quaì ma-
li
mort
lo quaì
auenadoyra
meseyme sabe
frayres uos .
M«s derant
sufre?* e
lo nostre
iutramewt a uos
tormenta cun uergognas
,
.
enayw^a
Phelipencienc nos aguew fìancza al nostre dio de parlar a uos
non mondicia
Mas
es a
de luy del cel lo qual resucite de
fllh.
ira
euawgeli fos cresu
omc
non
uos qual intraracwt nos aguen a uos
euangeli de dio cn mola cura
ni de 1
1
[323 r] Gar
II.
li
se conuerti a dio de las similacras seruir a dio lo uio e lo ueray
e sperar ^esus lo
dar
a tuit
.
dio ane cn tot luoc Enaysi que besogna Cflr ilh ano/icia?i de
sia fait exe?»ple
Mas la paroUa de dio es manifesta de uos Mas la uos^ra fé la quaì es en cn Acaya .
a dio lo
.
Car
la nostra
amonestancza now
fo
d arror
Mas enayma nos sen proua de dio que nos parie;* enaysi non enaywa placze/it a li a nos Car nos non sen ista cn qwal prone li nostre cor ni
d-ewgaw
.
,
.
alcun temp cn parolla de solewiaria enay^na uos sabe ni en cayson d auaricia dio es testimoni , non quevcnì la gloria de li ome ni de uos ni de li autre
1
,
Nel
ia sia
q«e nos poguessan esser en
titolo coi'rente si legge:
'A
cliarc a
Thessalonica'.
uos euaywa apostols de
Nuovo Testamenlo
II
yrist seo
mey
Mffs nos sen fait petit al
.
filh
lame?2t
.
1
la
si
li
.
.
Car
.
frayres uos se fait recordador de
nos p?-ediq?<en a uos
:
li
nostre lauor e
euangeli de dio obra??t per dia e
1
nos non agrauessan alcun de uos
afìn qiie
bayla uuria
Euaysi nos desirawt uos uolrian liorar uos cubitosamejzt non soeua??geli de dio ÌHas Acer las nos^ras armas Gar uos se fait
carisime a uos traballi
231
valdese.
de uos enay??ia
.
Uos
noit
pe?*
:
se testi?noni [323 v] e dio
santame??t e i?/stame«t e se«cza rancura nos sen ista a uos
qy^rtut
creses
li qnaì maniera pregant uos A'ncbascun de nos E consolant auen testimonila qne uos ane seo fìlli qtial apelle uos al seo regne e en la gloria Empergo
Euayma uos sabe en
.
enayma lo payre li degnamewt a dio lo
qtial .
.
Car cwn uos aguessa receopu de nos 1 auuiment de la parolla de dio uos receopies ley non enayma parolla d owes Mas enayma ueraya parolla de dio la qiial obra en uos li qua! creses Car o frayres uos se fait resemilhador de las gleysas de dio nos faczen graciaa a dio sencza entrelayssament
.
.
.
son en iudea en yesns x^'^^t Gar uos aue sufert agnella meseyma nostre payron Enay?«a ilh de li iudio li qiial ociseron lo segnor jesifs e li propheta e persegon nos e non placzon a dio e conlrastau a
las qimìs
cosa de
.
li
.
,
tuit
hon;e uedant a nos parlar a las geuz aczo qn-^lh
li
qti-ilh
cowplisan totauia
Mas dament non de a la
fin
.
facia [324 r]
li
lor peca
Car
1
uenc sobre lor entro
ira de dio
frayres nos departi de uos a tem\) -per bocca e per regar-
cor
:
nos nos acoyten plns abondiuolme?«t deuer la nostra Car nos uolguen uenir a uos Acer yo
cun moti desirier
pani per vna uecz' e dereco la nostra
.
siare fait salf afìn
speranga o
lo
.
.
,
Mas
goy
lo satana?
e?»pacbe nos
la corona de gloria
rant lo nos^'e segnor yesns ;fr«s# en
.
Car qual
Bonca non
auename?it de
1
.
In?/
.
es
se uos de-
Car uos se
la
nostra gloria e lo goy
Per
III.
nes
.
geli de
non
la
qnal cosa non sostenent plns plac a nos sols permanir a Athe-
Mas nos tramesen x'>'isf
sia
en aygo
Tiraotio lo nos;^re frayre e nienistre de dio en
a confermar e amonestar uos per la uos^ra fé
mogu en aqnesta trjbulacion Car cum nos fossan enapres .
enayma
sufradors trj'bulacions
sostenent ph<s frames
a
cs
fait
Car uos sabe
.
euan-
1
qne alcun Car nos sen pausa
.
:
afìn
uos e nos derant diczian a uos nos e uos ho sabe . Emperco yo non
conoyser la nostra
fé afin q?/e per auentura aqnel que tenta non aya tenta uos e lo nostre lauor sia fait uan Mas Timotio uenent ara de uos a nos e anonciant a nos la nostra fé e carità Car uos aue bo??a recordancza de nos desirant ueser nos totauia . Enaysi :
.
,
Acer [324
.
v] coma nos uos Emperco frayres nos sen consola en uos en besogna e tr/bulacion per la nostra fé Car nos uiuen ara si uos ista al segnor Car qnal faczament de grac«as poen reguiardonar a dio per uos en tot lo goy per lo qnal nos nos alegren per uos derant lo nostre segnor .
tota
.
.
Aurant plns habondiuoment per dia e per noit facia el
e
coniplan aqnellas
raescywe dio ?o es
la nostra via a uos
.
entre uos e en tuit
:
,
afìn
qne nos ueyan
cosas las qnals defalhon de
lo nostre
payre
,
e lo
la
segnor yesns
Mas lo segnor niultiplique uos e enaywa nos en uos a co?ifermar
la nostra
uos^ra fé x''^^^
.
Mas
endreycze
faga abo??diar carità li
nostre cor sencza
232
Salvioui,
l'awcura en santità Aerant dio co
nostre segnor jesus ^r«s^ can
Donca
IV.
es
noslre payre en
lo
de
saiit
tiiit li
ìvt/
.
pregne» uos Anq^uienant
frayres nos
auenaiuejit
1
del
Amen forme?it
e
pregne?»
segnor Jesus qwe enayma uos receopes de nos en qual maniera coue?itc Afin que uos aboMie niaiormeut uos anar e player a dio ana enaysi al
.
:
Gar uos sabe quals comandame[n]cz yo liorey a uos per Gar
segnor yes«s
lo
aq?/esta os [323 r] la nolunta de dio la uo^^ra santificacio?*
.
que vos uos
stegua de fornigacio?J e vnchascuw de uos sapia possesir lo seo uaysel en
honor e non en passiojz de dessirier enayma las gene las E qne alcun non sobre ane ni ewgane lo seo frayre ^ en alcuna cosa Gar lo segnor es ue?iiador en totas aqj/estas cosas Enay?«a Gar dio non apelle nos c;^uos dera?it o dicze» a uos e auew testimomia Mas en sa»tificacio?t Banca aqueì que despreczia aq?<estas cosas soczura non desprezia howic Mas dio lo qual Acer done a nos lo seo sant speri t santificacio» e en
qMals mescouoisso?* dio
.
.
.
.
.
.
.
.
besogna scripre a uos de la carità de fraternità Gar E car uos faze aqwella uos apresies de dio que uos amies 1 un 1 autre frayres nos pregne?» uos cosa eti tuit li frayre e en tota Macedonia Mas q«e uos aboJidie maioriue«t e done studi que uos sia repausiuol e facza lo
Mas nos now
aneti
.
.
.
nostre menestier que uos Obre cura las nostras
den a uos
now
.
E que uos ane
m&ns
Enayma nos
.
corna»-
honestamerat derawt aqt«lli que son defora
desire alcuna cosa d alcun
[325 v]
.
Mas
,
e
non uoleu uos enayma li autre li
frayres nos
mesconoyser de li durmerat qii,e uos non sia contrista non an sperawcza Car si nos cresen que jesus muric e resucite Enaysi dio amenare cuw luy aquiìh. que dormirò?» per yes«/s Car nos Aìqen qiiol
.
.
.
.
.
A uos aq?»estas cosas en la paroUa del
qMal
laysa nora uerarera dera?»t
sera
qual dormirò)»
.
Car meseywe
d arca?»gel e
e era uoz
e?i
era 1
segnor
.
li
:
e
mort
li
qual viaen
encontra
sarera raubi cu?» lor era niuolas
Car nos
.
segnor dese?»dre del cel
lo
la tuba de dio
resucitaren pr?»micr daquienant nos
rera totauia cu?» lo
segnor
li
auenamerat del segnor
li
q?^al
x''^^^ ^^^ ^i
e?»
q^iial
li
qual uiuen
comaradament son
e?»
san laissa
^y^®
Donca consola uos entre uos en
•
li
[a] }iaq?/»lh li
yrlsù
erase??»p
Enaysi nos s«-
aq?»estas parollas
V. Mas e
frayres uos no?» besogna que nos scripuara a uos de li tenip Car lo dia del segnor Car uos mesey??»e sabe curiosarne?»! Enayma lo layre era la noit Car q«<ant ilh direra paz e segurita
mome?»t
xierare
.
.
.
adonca subitara destruymerat sobre uerare a lor [326 r] al ueratre e nora fugirera
.
Mas
Enay??»a la dolor de
1
aue?»b
comprena uos Enayma lo layre Car uos tuit sé filh de luz e filh Nos no?» sen de la noit ni de las tenebras Do?»ca no?» do?"ma?» enay;»a Mas uelhe?» e sia?^ amesura Car aq?»»lh que dormo?» do?'mon e?» autre
aqrael dia
del dia li
.
o frayres uos no?» se era tenebras q»»e .
,
.
.
la noit
.
E
que son liubri son bubri e?» la noit Mas nos li q»»al sen amesura ueste 1 alb[e]rgio?» de fé e de carità e 1 elme 1 espeGar dio no?» pause nos en yra Mas en aqw»stanie?»t de de salu .
aqwilh.
del dia siara ra?»ca
.
:
.
.
L''-e' par ridotto da un
,^v ''a'.
Il
Nuovo Testamento
233
valdese.
Lo i[ua] luiiric -per nos yesns yjist salu per lo nost?'e seguor sia que nos iielhaw o sia qi«e nos donna» e^semp uina?» cuw luy Per la qual e edifica 1 nn 1 autre enayma uos fage Mas cosa co^jsola \ios eutre uos .
.
.
.
.
,
frayres nos pregne?* uos pois que uos aure conegu aquiJ[h] qiie lauora»
ewtre uos e
so?i dera?*t
uos
carità plus abo?«diu(tlment
.
al
segnor e amonestaw uos
E
aya paz can lor per
frayres nos pregue/i uos castiga
e«ferm
pacient a
qiie
no?» repausiuol consola
li
Veia [326
uos aya lor en
obra de lor
1
li
.
Mas
petit de corage
non renda mal per bon entre uos e en tuit alegra uos totauia e ora sencza entrelaissame?it fagent grac/as en totas cosas Gar aqwesta es la uolunta de dio e?» yesMS "^rist e en tuit uos Non uoUia No?i uolha desprecziar prophecias amortar 1 esperii Mas proua totas Stene uos de tota mala sembla[n]ga Mas el cosas e tene czo qne es bon meseyjne dio de paz santifiq?/e uos per totas cosas afin qwe lo uostre sperit sia garda entier 1 arma e lo cors sencza rancura en 1 auenament del recebc
li
mal ha
alcuJi
sia
tuit
v] qtie alcuj»
ìlas ensegue totauia czo que es
.
.
.
.
.
.
.
:
nostre segnor
.
yesi/s yjist
.
Mas
dio es fìdcl lo
qtial
apelle nos lo qwal
frayres ora per nos Acer fare E saluda tuit li frayre en sant baysament Yo scuniuro uos per lo segnor qìie aqnesta epistola sia legia a tuit ii sant frayre La grada, del nostre segnor yesus yrlst sia cun tuit uos AMEN .
.
,
Seconda Epistola
Ayci comencza
L
[327
r]
la
Paul
dì
Paolo
S.
ai
Tessalonicesi.
segonda epistola de sant paul e Siluan e
A
Thessalonienc
li
Timotio gr«c«a sia a la gleysa de
li
^
thessa-
lonienc en dio lo nostre payre e del segnor yesus yrlst e paz a uos de dio
nostre payre e del segnor yesns X>'ist
lo
a dio totauia per uos la carità
Enayma
es
frayres nos deuew far
.
degna cosa
,
E
la nostra fé
grfflc«as
sobre creis e
d unchascun de uos Abo?«dia entre uos Enaysi que nos meseywie
nos gloriien en uos en las gleysas de dio per la nostra pac/encia e per la fé
en totas las uos^ras persegacions e tr/bulacions las qnwls uos sostene afin qne uos sia recoy[n]ta degne al eysemple del inst ludici de dio
e
,
en
1
:
regna de dio per lo quaX uos sufre
.
Empergo
si
lo es
ìusia.
cosa enapres
ha aqn/lh li qua\ trabalhan uos e repaus cun nos a uos li qn«l se trabalha cun nos en la reuelacion del nos/re segnor yesus •yrist Donant ueniancza del cel en flama de faoc cun li angel de la uertuz (le luy encontra haq?/ilh qne non conogron dio e a li q?/«l no?i obedisson
dio rendre tribulacion
:
.
.
a
1
euangeli del nostre segnor yesus x^ist
en destruyment de la facia del segnor e de
1
Nel
titolo
corrente,
si
legge:
'A
.
Li qwal sufriren penas eternals la gloria
de la uertuz de luy
thessalonica, Ahtessalonica'.
234
Salvioui,
cum
tuit aqtiiìh. li
en
esser glonfica
[327 v] el sare ue??gu per
mereuilhos a
qval creserow
Gar
.
seo
li
sant e
ess'e»-
fait
lo nostre testimo??i es cresu
sohre uos eu aqueì dia Al qiMÌ Acer uos aiirew totauia per uos Afln qne lo nostre dio uos fa^a degne del seo apellamewt e qM-el complisa tota la .
uolu«ta de la soa bontà
,
e
obra de la fé en uertuz
1
nostre segno?" yestis ^ris^ sia clarifica en uos
da
del nostre dio e del nostre segnor yesiis y^rist
IL Mas
frayres nos
preguew uos per
me;it del nostre sen e epistola
non
1
spauanta per spe?ùt
sia
Enay/na tramessa per nos Enaywa
.
auenaiuewt del nostre segnor
en luy que uos non
yes?/s yrist e del n[ost]re aiostaraewt
.
ajqo
E
.
ara sabe qual cosa tegna
menestier d-eneq?«'ta obra ia
mey
entro q?<-el sia osta del
qn«l
1
.
Non
.
yo diczio a uos
aqnel fellon sare rerela
1
Gar
.
reu-] lo
[1.
auenaj«e?it del q?ml es segont
e e?iseguas e
e en tot enga?i de eneqwita ha aqn«lh qne :
r] e
colina
es
fossa dio
esperii de la soa bocca e destruyre luy per
obrament del satauas en tota uertuz
receopron la carità de uerita
que
si el
tant solament que aqueì que ten ara tegna
E adonca
.
segnor yesus occire per
.
Sffre
afin q?/-el sia reuela al seo tew?p
:
e/ilumenament del seo aduename?it luy
1 1
lo
:
iste
now
de perdecio» lo qttaì
filli
uos recorda que cum yo fos encara enapres uos [328
via^a-
seguor sobre
tempie de dio mostra»! se enaywa
al
mogu
lo depflrli?tte?it
contrasta e es eyleua sobre tot qo que es dit dio o czo
Euaysi qw-el sea
sia
per porolla ni per
ni
lo dia del
AXcun non uos e??gane en alcuna maniera dar si uengu pr^<mierament e 1 omme del peca sia reuela
lo
que lo noni del
afin
:
e uos en luy segoiìt la gra-
,
en mereuilhas megongieras
perissoii
qu-iUi fossan
afin
.
Empergo qn-^lh non salf Empergo dio
fait
.
trametre a lor obramewt d aror qn-/lh crean a la mesongia aquiìh que non creseron a la uerita
.
Mas
:
qne
afin
tuit
creseron alla enequiia sian iuia
.
mot ama de dio nos deuen far grac/as a dio totauia per uos Car dio eylegic uos premicias e» salu e en sanlificacion d-esperit e en fé de uerita en la qnal apelle uos per lo nostre eua?;geli en aqnistament de frayres ista e tene las Bonca la gloria del nostre segnor yesus yrist
Mas
frayres
.
.
costumas
las qimls
nostra epistola lo nostre
.
payre
uos aue e?Hpres
Mas lo
speranza amoneste
el
sia
.
per parolla o sia [328 \] per la
meseynie lo nostre segnor yesus
x^'ist
es dio
czo
qnal ame nos e done a nos consolacion eternai e bona li
uos^re cor
en grada e conferme uos en tota obra
e en bona parolla frayre aura daq««enant per
III.
sia clarifica enayjna ilh es enapres
non coueniuol
e
mal
.
Car
en
.
la
.
.
E qne a tuit
nos sian desliora de .
Mas
dio
es
fìdel
li
home
lo
qnal
o frayres nos nos confiden de uos
Gar uos facze e fare aqnellas cosas las qnal nos comanden a segnor endreyce li cor e li nostre cors en la carità de dio e Mas frayres nos anuncien a uos al nom del paciencia de yj-ist
segnor
uos
nos qne la parolla de dio corra e
non es mal Mas
la le
confermare uos e gardare del al
uos
Mas
.
lo
.
nostre segnor yesns )rrist que uos sostraya uos de tot frayre anant de-
sordenament e non segont la costuma la qnal ilh receopron de nos uos meseyme sabe en qnal maniera la couenta qne uos ensega nos
.
.
Car Car
nos non
d
Nuovo Testamento
Il
.
sen ista ocios
alcuni
M«s en
.
enapres uos
laiior
e
valdese.
235
[329 r] de gra lo pan Obrant per dia e per noit 'Non Enaywza nos non ayan agu
ni
iiia??ge?i
eu fatigamewt
.
:
uos non agrauaw alcu» de uos poesia Mas que nos donessa?? nos meseyme forma a uos a resemilhar a nos Gar cani nos fossau enapres uos anu^zciauaw a uos ayczo Car si alcun no/' uol obrar non ma«ge C«r nos annen alcuJi anar entre uos no«. repausiafìn qiie
.
.
.
.
.
uolment non Obra??t alcmza cosa cien d
.
Mas
fa^ent curiosamejit
.
Mas nos
que son d aq?<esta maniera e forment pregue»
aqi/i'lh
anoìi-
segnor
al
yesus "xrist qne Obra?jt mamou lo lor pan cn calament Mas frayres non uolha defalhir hen fagejit Car si alcu» non obedire a la nostra parolla nota aq^/est per la epistola e no«t sia mescla cu?i hiy qn-e\ sia enuergogna .
.
.
E
uolha pensar luy euay??«a enemic
no?t
Mas
.
Mas
enaywa
castiga luy
frayre
.
m[ejseyme dio de paz done a uos paz eternai e7i tot luoc Lo seLa mia saludaciow per la man de paul lo qual es con tuit uos segnai en tota epistola Yo scr/ps euaysi La grac«a del nostre segnor el
gnor
.
sia
.
.
yesus
x^'^^^ sia
con
tuit
.
uos
AMEN
Prima Epìstola
di
S.
Paolo a Timoteo.
[329 v] Ayci coniencza la primiera epistola de sant paul a Timotio
L Paul
apostol de yesus x^ist segont lo
saluador e de yesns xri^t
ama e« .
^
dio lo
Gap.
1.
nos^e
nostva speranga gvaeia sia a timotio lo
filli
E
m«ser/cor</ia e paz de dio lo payre e de yes?/s x^'^^^ '^ nostre Enay/wa yo preguey tu que tu remasessas a Epliesia cum yo anes
fé
segnor
la
comandament de
Macedonia Que tu anowciessas a alcuws qu-i\h. non e?^segnessa?^ d autra maniera ni entendessan a las faulas e a las parollas de gencracio» destere/J
.
menas
las
qwal àonan q^estions maiormewt que edificacion de dio la quaì
es en la fé
Mas carità de pur cor comandament De
.
feinta es fin del
.
uan parlament uolent
e
de bona conciencia
las q?/als
e
de
noti en-
fé
alcuns arrant son conuerti en
esser ensegnador de la ley
non entendent
parJan ni aqnellas de las q?«als ilh aferman
aq«<ellas
Mas nos
cosas las qnals
illi
Car Car ley non
bona si alcun husare de ley lealm[en]t sabent aygo* pausa a li iust Mas a li non iust e a li non soraes e a li
saben
fellon e a
de
la ley es
.
li
payre
li
gador
e a
E
es
:
,
peccador [330 r] e a li scuminiga li aucisador de las mayres e a
e a
li
iazador de
li
mascle e a
li
e a li
li
socza e a
plagador e a
li
goni
euangeli de la gloria del beneura dio lo qnal es cresu
^
Nel
alenila autra cosa contrasta a la sana
titolo corrente,
anche 'Timoteo',
li
forni-
raezongier e a
.
1
aucisador
li
homecidier e a
periur
si
.
dotrma
la qual es
a
mi
li
se.
Yo
236
Salvioui,
mi en jesus x^ist
fauc gmc/as a hiy lo qtiaì cojtforte
Car el penso mi esser rament blestemador e cordìSi de dio
pez-segaclor e ontos
cun degna de
.
La p«rolla
es fìdel e
.
,
lo
lo qiiaì
la fé e
recebament
tot
nostre seguor
.
soy ista pr^mic-
Mas yo ay cosegu la miserlMas la gr«c/a cun 1 amor la qual es en yes?/s
en meconoissencza
Q>ar mcsconoissejit o fey
.
del nostre scgnor sobre abondie
Xrist
meneslier
fulel paiisant al
.
.
C«r yesws
X>'ist ueiic
en aq«est raont far salf li pecador de li quaì yo fuy prnraier Mrts empe>'co yo ay cosegu m/scr /corsia que yesus y^rist mostres en mi p?-«<mierarae??t .
d aqmlh
tota pacéeneia a enforraacion
eterna iiesible
Mas honor
.
en
segle de
li
li
segle
Amen
comandamenì segoni
a la aqnest
qua\ son a creyre a luy en ulta
li
e gloria sia al sol dio rey de filh
.
li
non mortai e non comando
segle
[330 v] Timotio yo
anant en tu que tu
las propliecias derant
caualareges en lor bona caualaria auenl fé e bona conscfencia la qnal al-
cuns rcfudant perilheron encerqne la fé de li qnal es ymenios e alisandre li qual yo liorey al satana? qii-iWx non emprenan a blestemar IL Donca
yo prego prnmierament de totas cosas
esser fait preyeras fazament de grac^'as per tuil li home e per li aquilh qtte son ordena en auleta que nos fazan ulta soau
oracions reqnerenczas
rey e per tuil
e
cun tota piata
e repausiuol
e castità
Car aygo
.
dio lo nosifre saluador lo qnal uol tuil
conoysenga de uerita de dio e de
li
ho?ne
.
.
Car el es vn Lo qaal dono
dio si
es
bon
e recebiuol
derant
home esser fait salf e ueuir a la e vu home yesns y^rist megencier meseywe redenciow per tuit Lo
li
testimoni del qual es conferma al seo temp
.
Al qnal yo soy pausa prediCar yo die eador e apostol e ensegnador de las genz en fé e en uerita Donca yo uolh li home orar en tot luoc leuant uerita [331 r] e non mento semilhantaraent las fennas en las puras maus senga yra e senga descordia Ornant se non en torcas de orna abit con uergogna e con amesurancza Mas qo ho en or ho en margaritas ho en uestimentas preciosas cauelh .
.
.
,
,
.
,
las fennas
que tang a
en calament cun
tot
promelent piata per bonas hobras
sotmetament
Mas
.
Mas yo non
.
La fenna apreua
autreio a la fenna ensegnar
Car adam fo forma prnE adam non fo ewgaua Mas la fenna fo enmierament daqn«enant eua ganaa en la preue/icacion Mas ella sare salua per generacion de lilhz s-ilh La parolla permanre en fé e en amor e en santiflcacion cun amesurajiga es fìdel e degna de tot recebament Donca couenta a III. Si Alcun desira auesca el desira bona hobra • orna sani 1 auesqne esser non reprendiuol baron d una molher Amesura ni segnoriiar al
baron
.
esser en calament
.
.
.
.
.
.
cast albergador
ensegnador non vinolent non ferado?'
tenQonos non cubit
.
Mas
.
Mas atempera non mayson auent
[331 v] ben derant pausa en la soa
somes cun tota castità Mas si alcun non sap derant esser en la soa mayson en qual maniera aure cura a la gleysa de dio Non nouel conuerti Mas couenta luy auer q«<e-sleua en sn^;erbia non caia al indici del diauol bon testimoni d aqnilh qne so?» defora qu-e\ non caia en repropi e al laz del diauol Semilhantament li diaqne cast non de dobla tenga non dona?^t a moto vin non cnseguenl soz gang Auent lo menestier de la fé en pura
fiihz
.
.
.
.
,
,
.
consciencÌ3L
Mas
.
Nuovo Testameuto
Il
•
aquisti sia»
valdese.
237
proua p?*«<mierament e amenistron enaysi non
auewt alcu?i crini SemilliantameHt las temms castas non detraent Amesuras Li diaqwe sia?i baro?i d una molher fidellas en totas cosas li qual siaw ben dera?2t a li lor filh e a las lors maj-soHS Car aq«/ih que amcnestrare?? ben aq?//staren a lor bon gra e mota fiancza en la fé la q?/al es en jesus .
.
,
.
y^rist
Timotio
fìlli
.
viaczaaie?jc
Mffs
.
si
speraut mi uenir a tu que tu sapias en qiiaì maniera
serio a tu aq?<estas cosas
}^o
me
yo
sarey tarza
:
:
couenta a tu coHuersar en la mayson de dio la qual es gleysa de dio lo uio Colo[o32 r]na e fermament de uerita E lo sagramewt de piata es gra;(t ma-
.
.
«ifestament
Lo
.
qitaì fo majiifesta
en caru
en spen't
fo i?/stifica
Aparec a
.
moni fo pres e?» gloria manifestament Car alcun se deportire de
li
angel fo predica a las ge«z fo cresu al lY.
Mas
esperii di
1
.
la fé
Atendent a li sperit d arror e a las doctrinas de li demoni pffrlawt mezonia en empogresia e auent la lor consci'encia franca Deuedant noceiar e stenir de li maniar Li qnal dio crie a reccbre a li e«
li
dereyran temp
.
.
.
cun fazament de grac/as ha aqza'lh li qual conogron la uerita Car bona e alcuJta cosa non es de refudar la qnal es receopua cun fazament de graeias Car es santifica per la parolla de dio e per la orac^on Derant pausant aqnestas cosas a li frayre tu sares bon lìdel
,
tota la creatura de dio es
.
.
,
menistre de yesns yrist nuri per las parollas de la fé e de la bona doctrma qnal tu as cosegu
la
.
Mas sin^ua
busa ta mesey??ie a piata
Mas
Car
.
non coueniuols
las
la corporal
husancza
piata es p?'ofe[332 vjytiuol en totas cosas
present e de
auenadoyra la parolla es e sen maudit
1
Car nos lauorew en aygo quaì es saluador de
tuit
ensegna
aqwestas
cosas
Mas
eyxemple de
sias
e en castità
e
home
li
e
:
.
la uita
degna de tot recebaraent Car nos sp^reu en dio lo vio lo
fidel e .
.
maiornient de
e
,
Auent promession de
Jidel
li
Fay qne alcun non despreze
.
uanas
faulas e
cs profeytiuol a petit
.
la toa
Comanda iouentu
.
en parolla e en co/iuersacion en carità en fé Attent a la leyzon e a 1 amonestanga de doctr/na dementre
.
li
fidel
qne yo ueno Non uolhas despreziar la grac/a de dio la qnal es en tu la q?<al es dona a tu per propbecia cun 1 empausament de las mans del preyre Pensa aqnestas cosas e ista en lor Car faczent aqnestas cosas fares salf tu .
.
.
meseyjne e aquilb que auuiren tu Non repenre lo uelb Mas prega luy euaynza payre e li ioue enay???a frayres Las uelhas enay?na mayres e las ioues enayma serors cun tota castità .
.
.
V. Onra las ueuas las qua\?> son uerayas ueuas
A e
Mas si alcuna ueua ho neboz e/nprena [333 r] prnmierament de regir la soa mayson rendre a li payron 1 e/npelmua uegenda Car ayczo es recebiuol derant .
.
fìlhz
,
Mas aqnella la qnal es ueraya ueua e deysola spere en dio permagna en preyeras e en horacions per dia e per noit Car aqnella dio
.
:
.
qnal es uiuent en reprendiuols
mesti
el
menz de
Mas
.
denega .
60
.
de bonas obras
li
si
deleit
es
morta
.
:
La qnal
sia ista
S-ilh unric filhz
e la
Comanda aygo
q?;e ellas sian non maiorment de li donon fidel La ueua sia eylegia non molher d un baron Auent testimoni
.
alcuna non a cura de
la fé e es pcior de li
anz
,
s-ilh
li
seo
e
.
.
receop
li
paure en
1
alberc s-ilh
238
Salvioni,
laue
pe de
li
snnt
li
sot hanienistre a
s-illi
ewsegue tota bona Obra
Mas sqnma
.siiftVe?ìt
li
irihnìacion
s-illi
Car cam ella sareii husuas luxuriias uolo?i noceiar en y_rist Auenl clanacion Car fero» uaua la p;'«/mie?'a fé Mas semilliawtament ociosas e emprenon anar e/«cerq?<e Mas non solamewt ociosas Mas Acer iajzglosas e curiosas las rnayso«s .
ueuas
las pl?«s ioue«z
.
.
.
.
.
.
pflrlaut aq2«ellas cosas qiie
non
se couenojj
Donca
.
[333 v] yo uolh las ]}\us
mayres de familha non donar alcuna ocayso» al auersari per gracm de maudit Car alcujias son ia cowuerlias ew dareyre enapres lo satanacz Donca si &\c\\n fidel ha ueuas sot ame nistre a lor que la gleysa non sia agraua que baste ha aq?<ellas que son Li preyre li qual &on h&n dera^zt siaw agu degne de doble uerayas ueuas honnor e maiorme^it aq/M'lh que lauoraw e« paroUa e &n dotrma Car 1 escr«ptura di non ligares la bocca al buo calcant E 1 obrier es degne iouewz noceiar e crear
e esser
filliz
.
.
.
.
,
.
de la soa marci sot
duy
:
Non uolhas recebre acusaciom encontra Io preyre Mas repren li pecca«t derant tuit afin que
trey testimoni
ayan teraor
Yo testimoneio derant
.
eyleit angel de \uy
que
:
tu
dio e deraJit yesus
si
non
autre
li
.
yrist e derant
li
gardes aqwestas cosas sewcza derant ludici, non
Non empausares las nians viagaacompagnares a li peca strang Garda tu meseyme cast No?i uoUias encara beore ayga Mas busa petit vin per la [334 r] toa stoma e per las toas souendieras cnfermetas Li peca d alcuns homes
faze/it
alcuna cosa declinant en autra part
ment a alcun
.
Ni
.
t
.
.
.
.
son inanifest derant anant en ludici
milhantament
.
Mas d
ben fait son manifest non poion esser rescondu
VL
li
.
E
alcuns sot ensegon
.
Mas
se-
aq?nlh qne son d autra maniera
Cai q?/e qnal serfs son sot io penson
li lor segnor degne de tota Mas que lo uom del segnor e la doctrma non sia blestema Mas aqnilh q?«e an segnors fideos non li desprezon Car ilh son frayre Car son fidel e ama li qwal sow pargonier tn li be?i seruan maiorment fait Ensegna aqnestas cosas e amonesta Si alcun ensegna d autra maniera
honor
afin
.
.
.
.
.
.
e
non
se repausa a las sauas parollas del nostre segnor yesus yrist e aqwella
doctr/na la quaì es segont piata
Mas languent encerqne
:
el es superbi
qMals nayson enuidìas contengons blestemas
d omes corompu per pensa esser piata
.
Mas
non sabent alcuna cosa
las qnestions e las batalhas de las parollas
malas
suspecions
.
de las
enflament
Li qwal son strania de la uerita pensant gang
.
piata es grant [334 v] gang can abastanga
aporten alcuna cosa en aq?<est mont
Mas auent
:
e
sencza dubi
.
Car
.
Car uos non en poen
uo?^
nuriment e de las qwals cosas sian cubret Car aq?<«lh que uolon esser fait rie caion Mas en tentacion e al laz del diauol e en moti desirier non profeytiuol Car noysiuol Li qnal plo[m]ban li home en destruyment e en perdicio?^ portar alcuna cosa
.
sian cuntent d aqt^estas cosas
li
:
.
.
.
.
cubiticia es reyz de tuit li fé e se
mal per
enteron en motas dolors
Mas ensec
ìusììcia. piata fé carità
.
la
Mas
qnal alcuns req?«erent arreron de tu
home
paciencia soyuega
.
per la fé pren ulta eterna en la quaì tu sies apella e fesson derant moti testimoni
.
Yo comando
la
de dio fuy aq?/estas cosas
.
Cowbat bona batalha as confessa bona con-
a tu derant dio lo qnal uiuifica
I
Nuovo Testamento
Il
totas cosas e derant yesus^y^rist lo
qwe tu gardes
co??fessJow
e»
e/jtro
1
seo temp
.
Lo [333
r]
quaX rende testimoni sot po/?z pilat bona
comamlament sencza macola nora nos^e segnor -^-esus )(risf Lo qual
lo
auenamerat del
e lo sol poderos rey de
239
valdese.
li
.
rey e segnor de
li
rep?-endiuol lo
beneura
segnoriiant demostrare en
qual sol ha non mortalità
E
.
li
no» aproAl qual es
abita en luz
Lo qual alca» de li home non vie e non pò uese?" comawdament e)i li segle de li segie Amen Comanda a li rie d aqwest segle non saber autramerat ni sperar en la non certanita de las riqMeczas Mas eti dio lo uio Lo qtial dona a nos totas cosas abowdiuolment a usar far ben e esser fait rie en bonas Obras Donar legieraìnent Acompagnar trasoriiar a si bon fondametit afin qii-ilh prenan ueraya uita en 1 auenador Timotio garda lo depausame^^t squinant las scumipiuol
.
.
gloria e houor e
.
.
.
.
.
.
uigas noueletas de las uouz e las oposicions del fals no?» de sciencia
qual alcuws prometent cagigrow encerque la tuit
uos
.
La gracia de
.
dio sia
La cu»
AMEN
Seconda Epistola
1
fé
S.
di
Paolo a Timoteo.
Ayci Comencza la segowda epistola de sant pani a Timoteo ' I. [335 v] Paul apostol de yesns x^'isf -per la uolunta de dio segont eJHpromessio» de uita la qttal es e» yestis y^rist grada sia a Timotio lo
fìlli
carisime misericordia e paz de dio lo nostre payre e de yesus yrist lo
nostre segnor
.
Yo fauc
gr«c2as al
gewrador en pura con?,ciencìa
meo
dio al qua\ yo seruo de
li
Gwr yo ay recordawcza de tu en
.
meo
en-
mias
las
oracions per dia e per noyt sewcza entreleyssamerat desirawt ueser tu re-
cordador de las toas lagrimas qne yo sia vmpli de goy recebewt recordanza d aqwella fé non enfeinta la qual es e» tu la qual abile prwmierament en loyda la toa aula e en Eunice la toa mayre
.
M«s yo
soy
certa» la qual
q»al cosa yo amonesto tu q»e tu rexucites la grada dar dio no» de dio la qual es e» tu per 1 e?»pausame»t de las mias ma»s cosa es e» tu
.
Per
la
.
done a nos sperit de temor Mas de uertuz e d amor e d amesurawcza Tionca non uos uolha e»uergognar del testimom del nostre segnor yesws Mas ewsemp lauora e» 1 eua»geli segOMt la /rist ni e» mi liga de luy .
.
.
uertuz de dio
.
Lo qual
desliore nos [336 r] e apelle per lo seo sant apel-
lamewt non sego»t las nos^ras obras Mas sego»t lo seo perpausame»t e la Mas gracia la qual es dona a nos e» yesus x^'^^^ dena»t li seglar temp ara es raa»ifesta per 1 enlumename»t de jesus xrist lo nostre saluador .
.
.
Lo q»al acer
'
Nel
destruis la
titolo corrente
mori
.
Mas e»lume»e
la
uita
e» no/t corubcio»
occorre sempre: 'Timotbieua, Thimotieua'.
240 per
Salvioiii,
eua«geli al qual yo soy pausa predicador
1
apostol e menistre de las
«e
Per la qual cosa Acer yo sufro aq^^estas cosas E soy certaw confonda Car yo say al qual yo cresey
geaz
.
.
.
gardar
meo depausament eu
lo
Mas yo non soy
.
Car
.
Anent forma de en amor cn yesus
aq//el dia
el es
las
.
poderos
sanas p«-
Garda mi en fc e x''**^ Car ta sabes hon depausame?«t Per lo sant speri! lo qM«l abita en nos ayczo qiie tuit aq/«/lli qne son en asia son trastorna de mi de li qual es Lo segnor done misericordia, a la mayson d onesifori figel e arraogcnes Car el resaczie mi souendicrament e non se enuergogne en la mia cadena Mas cum el fos uengu a roma quis mi curiosament e atrobe [336 v] mi Lo segnor done a luy trobar la m/sericordia de dio en aqnel dia E tu coneguies melh quantas cosas el amenestre a mi en pliesia rollas las q?mls tu auuies de
lo
•
.
,
.
.
.
.
IL Donca o tu
gnor yesiis
meo
lo
filh sias
testimoni comanda aqnestas cosas a a ensegnar
li
(•aualareia7?t
conforta en la gracia la qual es
en aqwellas cosas
-/rist e
autre
li
Jiome
fìdel
li
q?ml saren coueniuol
Lauora enay/wa bon caualier de yesus xrist
.
en dio noti plegue
en
si
al se-
mi per moli
auuies de
las qwals tu
.
Alcun
seglar meuestier (jM-el placza a luy
li
qual el prone si Car aq?/el qtte co»wbat en batalha non sare corona si non combatre lealment Lo cotiuador lauorant couenta a luy recebre pr«mierament de li fruc Entent aq?/ellas cosas las qMals yo die E lo segnor lo
.
el
.
.
.
donare a tu entendament en totas cosas yesns
x''^^^ esser
.
Sias recordador lo nostre segnor
mort del semecz de daiad segont lo meo Mas la li ligam enay?na obrant mal Emperczo yo [337 r] sosteno totas cosas en mi
rexucita de
li
euangeli al qnal yo lauoro entro en parolla de dio
per
li
es liga
.
.
sleyt qu-iìh cosegan la salu la qual es en yesus x''^^^ cu?i la gloria
celestial si
non
La parolla
.
es iìdel
.
Car
nos sostenren ensemp regnaren
si
si
nos sen e?jsemp mort ensemp uioren
nos deuegaren
el
denegare nos
si
nos
El non pò denegar si meseyme Mas yo amoNon uolhas contendre per uesto aqnestas cosas testiraoniiant derant dio
non cresen
el
perman
fìdel
.
.
.
parolla lì
.
auuent
Car non
es profeytiiiol a alcuna cosa si
Mas cura
.
non
trastornament de
a
tu mesey?«e curìosiment donar a dio obrier profeytiuol
fì non Mas squnm li confondiuol tratant dreytament la parolla de uerita scuminiga e li uan parlant Car ilh profeytan mot a fellonia e la parolla de lor pren enayjwa cranc De li qual es fllet e ymenios Li qnal cagigron .
.
.
.
de
la uerita diczent la resureciou ia
Mas
fayta e
trastornant la fé d alcuns
.
ferm fondament de dio ista auent aqnesta e??segna Lo segnor conoc aqm'lh qne son de luy E qnal qne qtial nona lo nom del segnor departa lo
.
.
Mas en la grant [337 v] mayson non son solaraent uaysels aurienc e argentienc Mas Acer legnienc e terienc E acer alqnanti en cuor Mas alqnanti en dessonor Donea si alcun mondare si d aqnesias co-
se de eneq««'ta
.
.
.
.
.
sas el sare uaysel santifica en
bona obra
.
Mas
fuy
li
bonor
iouon desirier
e profeytiuol al segnor haparelha a tota .
Mas ensec
insticia fé carità paz
cun
segnor de pur cor Mas sq?/ma las matas qnestious e sencza desciplina sabent Car engenran tenczons Mas lo serf del segnor non aqiiilh.
que apellan
lo
.
.
.
couen tenczonar
.
Mas
esser soaa a
tuit
ensegniuol pacient castigant cun
Nuovo Testamento
Il
atemperancza aquiìh
valdese.
contrastan a la ue;'ita
q?/e
done a lor adottca
qtie dio
:
sc&mpon del
penitewcia a conoyser la uenta e
241
laz del diauol del qual ilh
son tenga pres a la uolunta de hiy Cai' perilhos temp istaren en li derayran iorn meseymes cubit eyleua stiperhis blesteniadors non obediewt a li lor payro» non agra[338 rjdiuols Escnminiga sencza atale?itament e sewcza paz Encreminado?'S non cowtenent non soau se?icza benignità traytors engres enfia Amadors de li deleit maiorment qne de dio Acer auent la semblancza de piata Mas denegant la ue?'tuz de ley Esqwma aq?/isti Car aq?«'sti son li quaì traucaw las maysows e amenan las caytiuas fennas cargas de peccaz las qwals son amenas per diuers desiriers Emprenent totauia e Ynqua non perueno» a ciencìa de uenta Mas enayma iannes e mamhres contrasieron a inoyses Euaysi aq?<*sti contrastan a la uerita homes coro/«pu per pensa e refudaz encerq«e la fé Mas ilh non profeytaren daqn/enant Car la non sap«encia de lor sarà manifesta a tuit Enayma fo d aqia'sti Mas tu as cosegu la mia doctrina L ordenament lo perpausament la fé la longa persauerancza L amor la pacjeHcia las persegacions las pasions las q?/als foron faytas a mi en antioca en yconia en listres las qnals persegacions yo sostenc e lo segnor desliore mi de totas , E tait aqinìh que uolon viore bonament en jesus y^rist sufriren persegacions [338 v] Mas li mal home e li enganador profeytaren en peys arrant e metent li autre en arror Mas tu perman en aqnellas cosas las qnals tu
Mas sapia ayczo
III.
E
ome saren amant
li
.
lor
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
apresies
e son cresuas a tu sabent del qua\ tu las empresies
,
e
,
.
Car tu
conoguies las santas letras de la toa iouenfu las qwals poyon ensegnar tu
ha salu per la fé la qnal es en yesns uinamewt es profeytiuol a ensegnar e en mstìcia
qtie
Yo
IV.
ome de
1
Cl«r tota scriptura spiraa de-
x^'''^^
a
repenre e a castigar e amenistrar
dio sia perfeit e ensegna a tota
testimoneio deraut dio e derant yesus x^ist
.
bona obra Lo qwal es a
iuiar
auenament de In^ e per lo regne de luy Predica la parolla ista coueniuolment e non coueniuolment repren prega castiga cun tota pac^encia e en doctrina . Car temp sare qu-iìh non sostenren sana li
uio e
li
doctrina
E
.
mort per
Mas
lo teo
r]
.
slegiren a lor mestres a
acer trastornant
Mas [339
1
1
auuiment de
li
lor desiri er pruent a las aurelhas
la uerita e
saren conuerti a
las faulas
.
.
tu uelha e lauora en totas cosas fay obra d auangelista complis
menestier sias amesura
desliament ysta
.
Car yo soy
temp del meo yo gardey
ia sagrifica e lo
Yo combatey bona batalhajyo consomey
.
corona de mstìcia es reserua a mi en la derayria
lo cors
La quaì lo semi en aqueì dia Mas non solament a mi Mas a tuit aqnilh que aman 1 auenament de luy Acoyta te de uenir a mi via(jament Car demas abandone mi amant aqnest segle e ane en Thessalonica Creysent ew Galacia Tit e» Dalmacia Lue sol es cun mi Pren Marc e amena luy cun tu Car el es a mi profeytiuol al menestier Mas yo trames Titiqne a Phesia Quanl tu uenres apporta cun tu Io mantel lo qnal yo jaysey a troyas enapres Carp e li libre Mas maiorment las cartas Alisandre aramienc demostre a mi moti mal Lo segnor rendre a ìuy segoni la fé
gnor
,
iust iuge re[n]dre a
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
15
242
Salvio'ni,
las obras de liiy
parollas
Mas a
Lo qual
lu sqwàia
Car
.
amie»
present
io
abandoaero» mi
tuit
mi
.
Al cu» non
.
la
el contrasie torment a mia primiera deiension
iiow sia recoiuta a lor
Mas
.
segnor
lo
conforte mi que la predicacio» fosa co?»plia per uii
e
mias
[339 v]
fo present
E
.
las .
totas
las
Car yo soy desliora de la bocca del ieon Mas lo segnor deE fare me salf al seo regae Celestial Al sliore mi de tota mala obra Saluda p esca e aqiiUa. e la qual es gloria en li segle de li segle Amen mayso» d onesifori Mas Erast remas a Gorenti Mas yo laysey Trofim Eobolus e Prude?it Hacoyta te de uenir derant 1 uueru enferm A milet genz auuan
.
.
.
:
.
.
.
.
.
e lini e claudi e tuit
cu» Ayci
sia
lo teo sperit la 2*
finis
frayre saluda» tu
li
La grada, de dio
.
Epistola de sa»t paul
.
Lo nostre segnor cu» uos
sia
A
yesiis
x''/s^
AMEN
thimotio
Epistola di S. Paolo a Tito.
Come»cza [340
I.
li
sleit
la Epistola r]
de sant paul a Tit Capitol
e»
de dio
la
.
1
.
La qual dio lo q»al no» me»t promes dera»t li Mas manifeste la soa parolla e» li seo temp En la prediq»al es cresua a mi sego»t lo comandamenì de dio lo nostre sal-
espera»Qa de uita eterna seglar terap
cacio» la
uador
.
payre
e de
.
,
.
Grac«'a sia a Tit lo
yesus
y^rist
grada d aqwesta cosa
E
.
Mas
apostol de yes»s x^'^^^ sego»t la fé de conoyse»cza de uerita La q»al es sego»t piata en
Paul serf de dio
filli
afin
ama sego»t
nostre saiuador
lo
la curainal fé .
Yo
e
paz de dio lo
laysey tu a Creta per la
q»e tu castigues aq»ellas cosas
las
qwals defalho»
.
enayma yo ordeuey a tu si alca» es sencza crim baro» d una molher auent filhz fidelz no» en acusacio» de luxuria Car coue?(ta lo uesco esser se»cza crini enayma despe»ho no» sotmes sador de dio no» sw^erbi no» ayros no» vinole»t no» ferador no» cubit de Mas albergador benigne sani Amcsura iust sant co»teue»t ensoz gang ordenes preyres per las
cittas
.
.
bracza»t aqwella
fidel parolla la
q»ai es sego»t doctrfna
a araonestar [340 v] e» sana doctr/na
.
E repenre
.
Qu-el sia poderos
aq»«lli q?/e co»irodifo»
.
Car moti son dessobidie»t va» parlier e»ganador Mas maiorme»t aqM^lli q»e son de la circu»cisio» li qiial coue»fa» esser repres Li q»al trastorna» totas las mayso»s e?isegna»t aqMelJas cosas las qual?, no» se coueno» per gracea de soz gang Mas vn de lor propi propheifa de ior meseymes dis Aqwest Li cretienc son totauia meczo»gier mallas bestias del ue»tre pigre .
.
.
.
.
testimoni es uer
€»
fé
.
.
Per
Non ate»de»t
la qiial cosa castiga los
iudaycas faulas e
a las
trastorna»t se de la uerita soz e a
li
no»
fidel
.
a
.
,
Totas cosas so» mo»das a
alcu»a cosa no» es mo»da
scie«cia de lor son soczas
qu-ilh sia» san durament li comandameni de li ome
Car
ilh
.
Mas
li
la
mo»t pe»sa
co»fessa» lor auer concgu
Mas
.
e
a
li
la con-
dio
.
Mas
.
per
denegan cum
lo
fait
bona obra II. Mas Li uelh
Nuovo Testamento
Il
siau abomiuol
ilh
243
valdese. e
non cresent refuda
In p«;-la aq?<ellas .cosas las q?/als se coueno?i a sana
qii-ilh.
amor
sìan amesura cast sani san en fé e ew
a tota
doctrma
.
e en pac/encia
semi[34i r]llia«tame?it las nelhas en sant abit nore ewcremineyriz no?i doua«t a
molo vin
que amon
Mas hen
.
li
lor
cjJsegnaHt q?/e elas ensegaoìi sapieKcia
baro»
e amore
li
.
Las iouencelas
lor filh sauias araesuras castas auent cura
li lo?* baroji que la parolla de dio non sia Amonesta semilhantamewt li iouencel qu-ilh. siaw amesura en totas cosas Dona tu meseyH2e eyseJHple de bonas obras en doctr/na e en ewLeyreta en greuela La parolla sana non repreendiuol Afin qiie aqnel que es de cantra se uergogne non auent a dire alcuw mal de nos Li serf esser somes a li lor segnor PlazeJit en totas cosas no?i con^radiczent non enganawt Mas (lemost?'ant bona fé en totas cosas qu-i\h ornon la doctrma de dio lo nostre saluador en totas cosas dar la grack de dio lo nostre saluador aparec a tuit li ome ensegnant nos que denegant fellonia e li seglar desirier Uiuan en aquest mont amesurament e iustame?it e bonament esperant la beneura esperancza e 1 auenament de la gloria del grant dio e de [341 v] yesus Xf'ist lo nos^e saluador Lo qua\ done si meseyme per nos qn-el reyraes nos de tota eneqM2ta e mowdes a si poble recebiuol ewsegador de bonas obras Parla aq^estas cosas e amonesta e repren cun tot comandameni e alcun non despreczie tu in. Amonesta lor eser sotmes a li prmci e a las poestas obedir al dit e esser aparelha en tota bona obra non blestemar alcun non eser tengonos
de mayson benignas sot raesas a
bletema
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
Mas atempera demostrant non en
saui
non cresent errant seruent
raalicia e
gneta
e
a
en enueia ayriuols ayrant
vmanita de dio
la
d obras de Ver
tota soayuecza a tuit
lo
li 1
li
ome
Cor nos eran adonca
.
desirier e a
li
un
.
1
autre
diuers deleit uiuent
Mas qnant
beni-
la
nostre saluador aparec fey nos salfs
ìusiìcia las qwals nos fesan
.
Mas segoni
la
non
soa miserlcordìai
.
lauament del regenerament e del renouelament del sant sperit lo qua\ esca;npe en nos abondiuolment per yesns "x^rist lo nostre saluador qne instifica per la grada, de luy sian eretier segont 1 espcrancza de ulta lo
:
La parolla cs fidel E yo uolh [342 r] tuit uos confermar d aqweqwe aqmlh qne creo» a dio curon derant esser en bonas Obras Aqnestas cosas son bonas e profeytiuols a li ome Mas esquiaa las matas eterna
.
.
stas cosas
.
.
qtfestions e las parollas de generacions e las contenczons e las batalhas de la ley
.
Car
ellas
son non profeytiuols e uanas esquiaa
pres la primiera e la segonda castigancza sabent
1
ome herege eua-
Car aqwel qne
es d aqnecondana per propi ludici Acoyta te de uenir a mi A nicopoli Cu»! yo aurey trames a tu Artima?? o titic Car yo ordeney huuernar aqui Derant tramet curiosament genam lo saui de la ley e apola ' que alcuna cosa non defalha a lor Mas apiena derant sta
maniera
.
es trastorna e pecca e es
.
.
.
.
^
L"-a' par
corretto in 'o'
244
Salvioni,
esser a las nostras bouas obras e a
fruc
nos
671
la fé
La grada de
.
hus bcsognos qu-iìh non sian sencza Saluda aq?«'Ih qne amaw
li
que son cun mi saliidan tu
Tuit aquiìh
.
dio sia
cu»
.
AMEN
uos
tuit
Epistola dì S. Paolo a Filemone.
1
Ayci comewcza la Epistola de sani paul A philiraont * [342 v] Paul liga de yesiis ^rist e timothio lo frayre grada, sia a filiraow ama e lo nostre aiudador e apia seror carissima e archipo lo nostre en-
semp
caualier
,
en
e a la gleysa la qual es
dio lo nostre payre e del segnor yesus
mayso»
la toa
')(rist
.
Yo
faczent recordaw^a de tu totauia en las mias or«c«ons
segnor yesus e en
e la fé la quaì tu has al
tuit
e paz a uos de
meo
fauc gracias al .
Auuewt
dio
la toa carità
sant que la cuminaleca
li
ben en yesus Car o frayre Per la qual cosa hauent mota las intralhas de li sant repauserow per tu Mas yo fiancza eti yesus ^^^rjs^ de comandar a tu czo que es coueuiuol prego tu maiorment per carità cum tu sias aytal coma paul uelh Mas ara Yo prego tu per ouesiwe lo meo fiih lo qwal yo enliga de yes?/s x^ist de la toa fé sia fayta apareissewt en la conoissencza de
"Xrist
.
Cor yo hac grant goy
e consolaciow
en
la
tot
toa carità
.
.
.
.
.
genrey en
tiara
li
.
lo
qwal fo adonca non prrtfeytiuol [343
Mas Mas recep
a tu
r]
ara es profeytiuol a mi e a tu lo quaì yo reyre trames a tu
.
.
Lo qual yo hauio uolgu rclenir ccn mi liara de 1 euangeli Mas yo non uolc afin qwe lo teo ben non fos enayma far alcuna cosa sencza lo teo eonselh Mas uoluntari Car per aueniura el se departic de tu per de neccessita Mas plws ayczo aczo que receopesa luy en aterna non j)\us coma serf e q?/rtnt niaio[r]wewt a tu a mi e masimament carisirae Frayre serf q?/e Donca si tu me tenes per compagno» recep lui/ en la carn e al segnor luy
enayma
las
mias intralhas
qu-el amenistres a mi per tu en
.
li
.
:
.
.
.
,
,
.
.
enayma mi
.
E
si
emputa aygo a mi
non dicza a tu al segnor
el fey .
a tu alcuwa eniuria o te es debitor de alcuna cosa
Yo paul
,
[343 v] oiacions
*
-xrist sia
la
yo mia man mi Donca ,
a
.
.
.
.
fares sobre czo
Car tu
Yo
lo
rendrey que yo
o frayre yo usarey scris a tu ^onfidant
qne yo die
a
fu
.
Mas
Car yo spero mi esser dona a uos per las u«s^ras Epaphras lo meo ensenip pres saluda tu en yesus yj-ist
aparelha a mi alberc
Marc Aristarc
cun
meseyme
recrea las mias intrailins al segnor
de la toa ubidiencia sabent
yesMS
scr«s
tu qne tu deues tu
.
.
Demas Lue cun
li
meo aiudadors
lo nostre speri
Così anche nei titolo corrente.
t,
.
Amen
.
la
gvacia.
del
nostre segnor
I
Il
Nuovo Testamento
valdese.
245
Epistola di S. Paolo agli Ebrei.
Ayci comewcza
e en motas manieras seo
Lo
tìlh lo qtiaì
cum
qtial
qual hauent
now
ado?ica
[344
Tu
.
el pa?'le a
1
.
.
quaì fey lo segZe
lo
.
e
,
.
per
si
meseyme e«
^
meo
.
filli
.
li
pecca
E
E
.
li
see a
,
angel tant
Cffr al q?/al de
yo engej^rey tu e?icoy
filh
Tiostre.
li
melhor de
las auleczas fait
ph/s decerniuolment derant lor
sies lo
de
la p«<rgaciow
luy en payre e el sare a mi en
r] a
capitol
^
propheta mot parliuolmewt
li
nos dcrierament en aqMJsti iorn al
resplawdor de gloria
la dreyta de la maiesta
herete
Ebrio
li
payre e a
expresa eymageua de la suportawt totas cosas per la parolla de la soa uertu Lo
E
.
fait
Mas
.
li
ordene heretier de totas cosas Ver
el
el sia
stancia de luy
el
de sani paul a
la epistola
Dio parlawt czay en dereyre a
I.
q?/oiit
angel dis
dereco yo s«rey
dereco di
qwfflnt el di/itre
pn^mier ewgewra en la redondecza de la terra E tuit li angel de dio aurojt luy E Acer dis a li angel aqwel que fay li seo angel sperit e
mene
lo
.
.
,
seo menistre flama de fuoc
li
segle de
li
segle
.
La uerga
.
Mas
el dis al filh
Dio
.
del teo regne es iierga d-eigalega
la iusticia e ayries la eneqwrta
.
Per
en
es lo teo seti
qw«l cosa lo teo dio oins tu d
la
li
Tu amies
.
oli
d alegrecza sobre li teo parczonier E tu segnor fondies la te?'ra al comenczamenl e li cel son obras de las toas mans Uh meseywie perire» Mas tu perraares e tuit enuelhiren enay/wa uestiment e mudares lor enayma cuhrimeni e suren muda Mas tu sies aq?/ella meseyma cosa e li teo an non defalhirew Mas al quaì de li angel dis ado^co Se te a las mias dreytas entro que yo pause li teo enemie scarael de li teo pe Bonca tuit li sperit traraes en menestier non son amenestrador per aqtdìh que penren .
.
.
,
.
,
.
.
.
1
ereta de salu
[344 v] Per la qual cosa coue?ìta nos gardar cun maior deligencia
II.
qwe per anenttira. non decora»
aq?<ellas cosas qtie nos auue?i
paroUa
la
quaì
fugiren
si
nos auien despreczia tanta salu
.
Gar
si
la
angel fo fayta ferma e tot trapassameli e desubidieHcia recep iusta reguiardonan^a de marci nos en quaì maniera dita
fo
per
li
,
comence
a esser recointa per el
.
La
meseywe segnor
qiiaì
pr?;mierame«t
q«/ffnt
conferma en nos d aquiììi lì quaì auuiron dio testimoniiant per ensegnas e mereuilhas e per diuersas uertuz e per departiwent del sant sperit segont la soa uolunta Gar dio fo
,
.
non sotmes prerlen
.
a
li
Mas vn
angel la redondecza de la terra auenadoira de la qnal nos testimonile en vn luoc dicze^t
te recordes de ìuy Ine/
vn
sobre
1
petit de
li
.
lo filh de
'
Nel
La vocal
titolo
ome
.
.
L ome quaì
cosa [es] q?/e tu
Gar tu uesitas luy
.
Tu amermies
angel e coronies luy de gloria e de houor e ordenies
obra de las toas mans
*
1
.
Tu somesies
totas cosas sot
li
corrente, ricorre anche 'hebreo' finale di questa parola par piuttosto 'a' che 'e'.
Itcy
pe de luy
.
246
Salvioni,
Car cn czo que
somes
el
ni[345 rjesa a luy
Mas
.
cosas
totas
non
el
,
laysc alcuna
cosa non so-
ara non uesew encara totas cosas esser sotraesas a
Mas nos nesen aquel yesus Lo qttal fo amernia vn petit qwe corona de gloria e d onor per la passiow de la mort qiie el tastes
ìuy
.
.
per tuit per
la gr«c/a
de dio
.
Car
la era cosa
en gloria prmcipi de
la salu de lor
angel
mort
coucnient a aq?/el per caysow
del qual sow totas cosas e per lo qual son totas fìlh
li
la
cosas qw-el
condua moti Car
rendre perfeit per la afleciow
.
d un Per la qual cosa el non se uergogna apellar nos frayres diczent Yo anunciarey lo teo noni a li meo frayre e lauiiarey tu al mecz de la gleysa E dereco yo sarey confidaìit en luy E dereco vete yo e li meo filli li q^al dio done a mi Donca car li filh s acumpagneroji a la carn e al sane semilhawtament el meseyme parczoweie aqwellas meseywas cosas Aczo qwe per la mort deaqwel que sautifica e aqwel
son
q«^e es santifica
tuit
.
.
.
,
.
.
struyses aquel lo q^^al hauia
que
aq?«'lh
erare
eraperi de la
1
mort czo
tewgu a seruetu per tota
la uita
es lo diauol
,
e desliores
per la temor de
mort
la
.
Car el non pres vnqwa li angel Mas lo semecz de Abraham dont [345 v] el dee esser resemilhador a li frayre per totas cosas que el fos fayt misericordios e fidel auesqwe a dio Que el perdones li forfait del poble Car el fo tenta en ?o qwe el fo passiona E es poderos aiudar ha aquiìh. que son tewpta .
.
.
.
Dout
ni.
sants frayres parczoniers
de
1
apellamewt celestial
Con-
.
Lo qwal es fidel ha aqwel lo qual costituic lui/ Enayjna Moyses en tota la mayson Car aqwest es agu degne de plus anpla gloria derant Moyses en de luy ta7it qwant ha plws ampie honor de la mayson aqnel que fey ley Car tota mayson es fayta d alcun Mas dio es lo qnal cree totas cosas E Acer Moyses era fidel en tota la mayson de luy Enayma menistre en testimoni d aqwellas cosas las qnals eran a dire Mas y^rist enayma filh en la soa mayson La qnal mayson nos sen si nos tenren ferma fiaucza e gloria d esperancza entro en la fin Per la qnal cosa coma lo sant sperit dis si uos auuire encoy la uouz de luy non uollia endurczir li nostre cor . sidera
apostol e pontifice de la nostra cunfession yhesu %r/s^
1
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
[346
r]
Enayma en
qual luoc
al
endurcziment segoni
1
lo iorn
nostre payre tenteron mi e
li
Obras per caranta anz
.
Per
la qnal cosa
de la tentacion
me proueron
al desert
mias
e uigron las
yo fuy ofendu d aqnella gencra-
ilh meseyme non conogro?^ las mia yra qne ilh non intrare^J al meo repaus frayres ueia que per hauentura mal cor de mescrese?jcza non sia en alcun de uos en modo qwe se departa de dio lo uio Mas amonesta uos meseyme per sengles iorns dementre que el es encoy sobre nona
cion e dis aquistì erran totauia de cor
mias uias
:
Per
la qual cosa
.
Mas
yo iurey en
la
.
.
qne alcun de uos non
sia
endurczi per engan de pecca
.
Car nos sen
^
fait
parczonier de x^^^^ Emperczo si nos tenren ferm lo comeHczament de la sostancia de luy entro en la fin . Dementre qne lo es dit si uos auuire •
*
Leggo
'sen',
ma veramente
le
ultime due lettere sono indecifrabili.
Il
iSuovo Testameuto A'aldese.
247
Enayma en nqnel \iiy non uollia endiirczir li nostre, cor Car alcuns auue?«t s-endarcziron Mas non tuit aqMilli que anz 40 Mas de li quaì fo ofendii per ìssÌTon de egit per luoyses Donca non aq?«"ili qiie pecq?<eroii Li cors de li quaì foron stendu al desert encoy
uouz de
la
endurczìment
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Mas
a
quaì iure que [346 v] non intrariaw
li
que foron non cresent
.
E nos uese«
de luy per mescresencza
al seo
repaus
non pogron
ilh
aqMilli
no?*
si
intrar al repaus
.
Donca teman que
IV.
Car
.
auentura laysa
-per
la
promessiow d intrar
al re-
Car lo es encara anunMas non profeyte a lor hauer auuia la parolla cia a nos enayma fo a lor Mas nos li per non esser cuniointa cnn la fé ha aquilh li qual auuiro» Enay??za yo iurey q?/fll auen cresu intrare^^ al repaus de luy euayma el dis paus de luy alcun de nos non
auer herra
sia uist
.
.
.
.
mia yra ilh no?* intrare^i al meo repaus E Acer perfaytas las Obras Car el dis enaysi en vn certa» luoc ordenamewt del mort [1. -ut]
en
la
de
1
.
.
del sete?i iorn
E
.
dio se repause lo seten iorn de totas las soas obras
dereco en aq?<est ilh no?i intrarew al
meo repaus
.
Donca pois que
E
.
la resta
li q?/al fo pr?/mierament anuwcia non Dereco destermena vn certa?* iorn encoy en Euayma es sobre dit Si dauid diczewt Enapres ta«t de [347 r] temp Car uos auuire ewcoy la uouz de ìuy non uolha ewdurczir li nostre cor
que alcu«s
e» hiy e
intro?»
intreron per mescresencza
aq??«lh a
.
.
.
.
.
si
Jesus hagues dona a lor repaus vnqwa non se saria parla d autre iorn
enapres aq?<est
Car
.
Per
la
qua\ cosa lo repaus es relaissa al poble de dio
repaus de luy e
aq?<el q?/e es intra al
soas obras
enayma
dio de las soas
.
el
meseyme
.
se repause de las
Donca acoyten nos d
intrar en
aqwel
que alcun no)i cagia en aqwel meseyme exemple de mescresencza . Car la parolla de dio es uiua e perfegeyriz e pl?<s trapassiuol de tot cotel talhant de doas part e tocare entro a la deuession de 1 arma e repaus
de
1
afin
:
esperii e de las ionturas e de las meolas e
gittacions e de
li
ente«dame??t del cor
sibla al regardam[en]t de hiy
.
olh de luy del qnal nos parlen
Mas .
E
.
es
decernador de
cosas son nuas
totas
las co-
alcuna creat?;ra non es non uese hubertas a
Donca hauent grant euesqne tegnan
li
la
la nostra sperancza jesus lo filh de dio lo qual trapasa li Car nos non hauen euesqwe que non poissa hauer compassion a las nos^ras enfermelas Mas tenta per totas cosas per semblancza sencza peca
co?«fession de cel
.
.
Donca apropien nos cun
.
de la graei'a de luy [347 v] aczo
fìancza al seti
qwe nos cosegan misericordia, e tropian grada cnn coueniuol aiutori V. Car tot euesq?/e pres de li ome es ordena per li ome en aqnellas cosas qne apertene?* a dio
Lo qnal
:
aczo qne
se poissa enserap doler
hufra donas e sacrific/s per
el
cun aquil
[1.
-ilh]
li
li
peca
.
qual mesconoisso?* e
E per ayczo el meseyme es cerconda de enfermeta peca enayma per lo poble enaywa per si raeseyme . E alcun no?* se apresumissa a si aqwest honor Mas aquel que es appella de dio Eiiay??*a Aaro?* Enaysi encara "/^rist no?* glorifiqne si mesey/?«e que el fos
hcrran deo
.
Car encara per
uffrir
.
li
.
Mas aqnel qne Enaywa el dis en
fait euesq?/e
tu encoy
.
.
dis a Iwy
autre luoc
.
.
Tu Tu
sies lo
meo
fìlh
sies sacerdot
.
Yo
e?*gc?irey
en aterna segoni
248 l
Salvioni,
orde de melcbisedec
Lo qua]
.
en
prej'eras e suplicacio/is
ufferc
iorn
li
de la soa carn a luy lo quaì lo poya saluar de la luort cun grant cridor e
lacrimas
:
per
e fo exauczi
ewpres obedie^cia d
soa reuerertcia
la
tot perfeit a ista fait causa de salu eternai
Apella de dio euesqwe sego?it
a tuit
qne sego?it
qtie es
e se fait besognos de lait
,
parczonir de
li
e
:
luy lo qual es
ubidi[348 r]ent a si
essent fait pigre d aurelbas
:
elenient del prmcipi de
li
non de
e
,
li
fort
mawiar
entrelaissant
,
Gar
.
es
sen busa
li
,
qual cosa
.
tot aqwel
partia de la pwrolla de iusticia
lait es sencza.
.
VI. Per la
.
parlar
li
Gar
,
Mas lo fort mania es de li perfeil d siqtiilh. que bau per meseyma la costuma a deceruiment de ben e de mal petit
si
sari&n mo-
uos deguessa esser mestre baue dereco
lo te)«p
besogua que uos uos amenistran qual son de dio
ia sia czo qu-el fossa filh
orde de melcbisedec del quai
1
tas cosas a dire e greos a esser ejtterpretas
Gai' Ja sia czo
E
.
aq?<ellas cosas las quals el sufferc
parolla del comewczaraent de
la
Xrist sian porta a la perfection non degitant dereco le fondament de la pc-
de las obras mortas
nitencìa.
dici eternai
.
E Acer
,
e de la fé
mans
e de la e?Kposicion de las
,
en dio de
nos fare» ayczo
sì
dio
o
li
E
batlsme
mort e del luCar non podepermetre aqnilb q«e foron ewlumena li
,
.
rossa cosa es esser dereco retorna a pen^'^encia
per vna uecz [hi8 v] e
la doctr^na del
e de la resurecion de
qnal gusteron lo don celestial e foron
fait
parczo-
e la uertu del bona parolla de dio segle auenador e cagiron recrucifìcant dereco en lor meseyme lo filb de Car la terra beuent la ploya venent dio e faczent lo exemple de eniuria
nier del sant sperit
,
gusteron
la
,
,
.
,
germenant herbas coueniuols a aqwilb de li qual Mas aq??ella qne produy spinas e cares cotiua recep benedicion de dio e pres a maladic[iJon la consumacion de la qnal sare e» dons es refida Mas o mot amas nos se confiden de uos e de melbors cosas brusament souendierament sobre
si
.
,
:
.
e plns ueczinas a
non
la
salu
.
dementigue de
non
es
tiga
de la carità la qnal baue demostra a
iust
qne
el se
uostras obras
las li
cubiten qne vncbascun de uos demostre aq?<el]a de
1
esperancza entro a Ja
d aqwilh
li
qnal per
fin
que uos non
fé e paciencia
mession
.
Car
li
.
E
sia
Mas nos mcseywa cura a eonipliraent Mas resemilbador fait pigre .
.
Car beneyczevtt
.
te
beneyczirey
,
e
enaysi sufrent lo?igainent aqn/ste la reprode lor
,
e lo iurament de lor
es fin
mostrar plus
heretier de la empromession la fermerà del seo conselh
dintre pause lo iurament qne per doas cosas
non poderosa cosa
.
.
ome iuran per maior li
Gar dio
de la fa-
e
,
sant e amenistra
e consoraacion de tota la contrarietà de lor al qnal dio uolent
abo?idiuolment a
.
receopron la beredita de la promession non poent iurar per alcun Abraham
Car dio bauent [349 r] promes A maior iure per si meseyme diczent multiplicant te mnltiplicarey
,
qne nos parlen enaysi
Ja sia czo
non mouiuols per
dio mentir nos ayan fortisime confort
li
las qnals es
qnal ensemp
Enayma fugent a tenir la preposa speranza de 1 arma la qnal nos hauen ancola segura e ferma e anant entro a las inlralbas del cubriment al qnal :
luoc yesMS derant corador intre per nos
de melcbisedec
fait
euesqwe en eterna segont
1
orde
Nuovo Testameuto
Il
249
valdese.
VII. Car aqiiest melchisedec Rey de Salem preyre del sobej^ran dio Lo quai uenc eticontra. Abraha?« retorna de la niort de li rey E beneyczic Acer Al qwffil Abraham departic desmas de [349 v] lotas cosas a luì/ pn<mierament lo quaì entepreta rey de iustici'a Aa.quienant rey de salem lo qtial es rey de paz sencza payre e sencza mayre e se«cza paroUa de generacion non hauent comenczament de dias ni fin de vita Mas resemilha .
.
.
.
.
al
filli
de dio perni an preyre en perpetoa
Mas regarda cant
.
sia aq^^est al
E Acer quai Abraham patriarcha done desmas de las plws noblas cosas recebent preuerage de li filh de leni an comaMament de penre desmas del .
pob/e seg07il la ley
czo es de
,
li
lor frayre
ia sia
,
ay^o que ilh sian
issi
Mas la generacion del qual non es nombra en lor a pres desmas de Abraham , e beneyczic aqwest lo qual aula las promessio«s Mas car lo menor es beneit del melhor sencza alcun contradiczament E Acer li ome raurent preno» ayci desmas Mas aqui es testimoE per maniera de parlar Leni escara lo qwal a pres ueia Car el uio Car el era encara en li lombi del las desmas a ista desma per Abraham de
lombi d abraham
li
.
.
.
.
.
:
:
.
payre qwant melcliisedec uenc a luy ewcontra Donca si la cowsumacion era per lo [350 r] preuerage de li leuitienc Car lo poble receop ley sot luy per qwe fo encara besogna q?^e vn autre preyre se leues segont 1 orde Car traporta lo preuerage besogna es qwe lo traportament de de Aaron .
.
,
.
Car aq?<el al qnal aq?/estas cosas son ditas es d autre trip non fo present a 1 autar Car manifesta cosa es qne lo nostre segnor sia na de Juda al q««al trip Moyses non parie alcuna cosa de li preyre E encara es mawifest plMs amplament si vn autre preyre se lene segont 1 orde de melchisedec lo qwal non es fait segoni la ley del carnai comandameli Mas segont la uertu de la ulta non mortai Car el la ley sia fait
.
,
del q?^al alcun
.
:
.
,
.
.
Car tu sies preyre en aterna segont 1 orde de melchisedec Acer refudament es fait del derawt anant comandamenl per la enfermeta de ìuy e per lo non profeit Car la ley non amena alcuna cosa a pertestimonila
.
.
.
Mas
amenament de melhor sperancza per la qual nos apropian a dio E en quant non es sencza iurament Acer li autre son fait preyre sencza iurament Mas aqnest cun iurament [350 v] per luy lo q?/al o dis a luy Lo segnor iure e non se pentic tu sies preyre en aterna segont 1 orde feciow
.
dintre
.
.
.
.
de melchisedec
yesus es fait prometador en tant de melhor testament Acer plusor autres son fait preyre segont la ley Emperczo qne ilh fossan ueda permanir per la mort Mas aqnest lia eternai preuerage EmCar el perman en aterna pereo Dont el pò saluar en perpetoa encara aquilh li quaì se apropian a dio per si meseyme lo qual uio totauia a pregar per lor Car era couenient qne nos aguessan eytal euesq^e pl«<s sani non macola departi de li peccador fait plus aut de li cel Lo qnal non ha besogna uffrir hostias per chascun iorn enaywa ]i preyre prnmierament .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
per
li
lor peca daq?aenant per
li
peca del poble
meseyme per vna uecz Car la ley hordene m[e]ta Mas lo parlar del iurament Lo qnal si
.
.
lo tìlh pcrfeit
.
en eterna
li
.
Car
el fey
ayczo uffrent
ome preyre hauent
es
enfer-
enapres la ley hordene
250
Salvioni,
Mas ensoma
Vili.
cuesqwe
strador de las [351 stabli e
^
en
quo son dltas es que nos haaeii eytal
las cosas
de la magesta cn
lo q?<ffl sce c?j la destra del seti
non home
cosas santas e del ueray taberuacle
r]
Gar
.
euesqwe es hordena a
tot
dont es necesari a aq?<est auer alcuna cosa que
en terra certanament non li
don segoni
la ley
cosas celestials cle
Gar
.
Enayma
.
Car
.
p?"eyre
li
exewjplari
e
a
li
fo
,
mont
.
Mas ara ha consegu
:
fossa
el
si
qital uffro«
ombra de
1
respondu a Moyses hauent a finir veias fay totas cosas segoni 1 exemplari
dis
ci
mosti'a a tu al
1
amemi-
,
qua! dio ha
donas e hostias
uffrir
el uffra
preyre lay ont son
saria,
Li qual seraoti a
.
cel
li
lo
las
lo
taberna-
lo
qwal
es
quanl
tant plns aut preuerage
de melhor testament lo qual es confe?'ma en melhors Gar si lo prnmier fossa ista tal qtie reu non se pogues repenre en aquel Mays non fossa ista cerca luoc al segont Gar desprecziant lor dis Ueuos li iorn uenren dis lo segnor e yo acomplire lo nonon uel testament sobre la mayson d israel e sobre la mayson de Juda es entrecessor
proiuessions
,
,
.
.
.
.
,
:
segont lo testament
yo pres la
man
lo
qual yo fey a
lor
li
payron
iorn al qnftl [351 v]
al
de lor que yo foramenes lor de la terra de egit
non permaseron
al
meo testament
:
Gar
.
yo delaissey lor dis lo segnor
e
.
ilh
Gar
aqnest es lo testament lo qwal yo ordenarey a la mayson de Israel enapres aqnilh iorn dis lo segnor donant las mias leys en las pensas de lor sobre scr^prey en
poble
lì
cor de lor
E vnchascun non
.
enseguare
frayre diczent conois lo segnor lor entro al maior de lor
me
recordarey plns de
enuelheczic
.
E
li
e sarey a lor
.
.
.
proyme
lo seo
Car
tuit
me
Car aplaca sobre
pecca de lor
.
la
e las
,
en dio e ilh saren a mi en ni
,
vnchascun
lo seo
conoyssaren del menor de
non
iustic/a de lor
,
e
non
diczent lo nouel lo prnmier
Mas
czo qne es autic e enuelheczi es pres de enuaneczir
Donca certanament
prnmier hac iustifìcacion de cotiuament e lo prnmier al qnal eran li candelabro e la taula e la preposicion de li pan la qnal apellan santa E depois lo segont [352 r] tabernacle enapres lo cubriment lo qnal es dit sant de li Auent ensensier aurienc e 1 arca del testament encerqne cuberta de sant tota partia d or en la qnal era urna aurienca auent manna e la uerga de IX.
mondan
sani
.
Car
lo
lo tabernacle fo fait
.
,
Aaron
la
qnal era foiba e
las taulas del
cherubin de gloria onbreiant
testament sobre las q^als eran
lo propiciatori
,
de las qnals
non
li
es ara dire
Mas aqnestas cosas ordenas enaysi Acer li preyre intrauan prnmier tabernacle consumant li ha&icis de li sacrifici lo sol euesqne al segont per vna uecz en 1 an non sencza sane lo qual el uffria
per sengles
.
.
totauia al
,
per la soa mesconoissen^a e per aqnella del pob?e aygo non esser encara manifesta la uia de
:
lo sant sperit significant
hauent encara stabliprnmier tabernacle lo quaì era sewblanga del temp present en la qnal se uffrian donas e sacrific»s Las qimìs non poyan far perfeit segont la consci'encia lo coutiuador solament en li maniar e en li beore e en
ment
li
sant
:
lo
.
,
*
Non bene
chiaro se '-0-' od '-u-
Nuovo Testamento
Il
diuers lauataewt e iustilicacions de caru ordena recio?ì
.
Mas
uenewt auesqz^e de
x'''S^ [3S2 v]
e plus pe?"fect taberaacle
non
cion ni per sane de bocs
,
uecz
ere li
boch
e la
ni de uedeos
.
de las obras mortas a seruir a
preuerieacion
entro al tewp de la corben hauenador Ver mnior .
Mas per propi sane
.
Car
.
si lo sajic
uedella sparsa santifica
la
q?mnt maiorraeret cion de la carn seyme non socza a dio per lo sant nouel testament
li
de niaw czo es non d aq?/esta
fait
sawt troba la ete?'nal redeweiore
cenre de
sane de
lo
macuìa.
li
de ,
herZifica-
tor e de
li
a la
li
purifica-
q?ml ufferc
')(rist lo
vna
intra
,
me-
si
sperit puritìcant la nostra consciencin
uiuent
dio
.
E
per ayczo es mediator del
aczo qne entreuenent la mort
,
251
valdese,
a la redencion d aq?<ella
,
Li qual eran sot lo pr?/mier testament
aqiiilh que son apCar aqui ont es lo testamori del testador Car lo testa-
.
pella de eternai heredita recepian la promession
,
.
ment es necczessari q?/e entreueg)ia la ment es conferma en li mort eneara qne non ualba quant lo testador uio Car legi tot lo eon^anC«r Aeer lo prnmier non fo dedica sencza sane .
.
,
.
danient de la ley de Moyses a tot lo poble
uedel e de
li
bocs cun ayga e lana
,
[353
meseyme
poble arosa diczent aqnest es lo sane del testamewt
uos
nayssel del menestier
segont la ley
Bonca li
quasi totas cosas (las cosas) se
lo era neccessari q?<e
cel se puriiìqwessan
sant fait de
eun aqnestas cosas
man
,
exewplari de
li
.
sant chascun an al sane strang
souendierament de
suffert
niande a e tuit
li
mondauan en sane
D
.
Mas meseywjas
A
Car
.
las celestials se
yj'ist
non
intre
.
en
,
autra maniera besoguaria luy hauer
ordonament
1
.
Mas en meseynie lo eel aczo per nos enayma lo pontificii intra cn
ueray
apareissa ara al regart de dio
qiie el li
,
exewzplari d aqwellas cosas las q?mls son en
li
purifìcan cun melhors eosas q«/e aqnellas hostas li
tabcrnacle
li
e tot
,
sencza sca?npament de sane non se faczia remession
e
,
E
.
sane de
lo
Io libre
lo qnftl dio
,
arrosse serailliantament de sane lo
e encara
,
prenent
r]
e ysop e encara
del
mont
.
Mas ara vna ueez
a la
pecca apparee per la ufferta de si raeseyrae E enayma a li oine es [3o3 v] e??^pausa morir vna ueez Mas lo indici enapres aqnestas eosas Euaysi x''^^^ fo ufert per vna uecz aczo qne el leues uia li peca de moti dereco apareissare sencza peca a tuit
consomaeion de
li
segle
.
leuar uia
li
.
.
.
.
,
aqm'lh
li
qMal
1
esperan en sala
non mesey?na 1 ema1 ombra de li ben auenador cun aqnestas meseywias hostias qne chascun an del eontunio uffron non pò mais uesser pe?-feit aquiìh qne si apropian autraraent non cessarian de esser ufert Enipergo qne alcuna conseiene/a de peca Mas en lor aurian ia aqnélh que vna uecz hauent sacrifica fosan purga meseymes se fay chascun an la recordanca de li peca Car es non possible X. Car la ley bauent
gena de
las cosas
,
,
:
.
.
.
lo
sane de
mont
li
tor e de
li
boc leuar
li
peca
.
Per
la
qnal cosa intrant
al
Tu non uolguies hostia ni uferta Mas donies a mi lo cors ni olocaust per li peca Adonca yo dis liete yo ueno al eap del libre es scr«pt lo meo dio Desobre qnant de mi aczo qne yo facza la toa uolunta [354 r] la di 1 ostia 1 ufferta e li holocaust E non uolguies per peca ni dis
.
.
.
,
.
.
.
,
.
acceties aqnellas cosas qne se uffron segont la ley
,
adonca yo
dis
.
Vete
'252
Salvioui,
dio que yo fa^a la toa uolunta el oste lo prMmier afin gue el yo iicao ordene lo segoni per la quaì uolu?ita nos sen santifica per la ufferta del :
cors de yesus yjist per nieJiistrawt
hostias
cosas
las
las q?mls
,
vua hostia per
.
Acer
uffrcnt
e
tot
no» pon mais Icuar
peca
li
seo euemic
li
.
.
.
lo
peca e de las eneq?<itas de lor
li
ììon es plus
fìawcza en
nona
es dita
[3.')4
intrament de
1
uffert
.
seguor dona^t
cor de lor e las scr/rey en la ment de lor
,
,
pausa scabel de li seo pe Gar cuw que se santifica» E ewcara lo sawt sperit Gar pois que ci dis Aq?<est es lo testamewt que yo siaii
despoHrey a lor enapres aquilh iorn dis enant de
iorn
li
Mas aquest auewt
.
ufferta fey perfeit aquilh
o testimoweia a nos
de lor
preyre sobre ista tuìt
soue^dierarnewt aqwellas mesey/was
peca see a la destra de dio en sejwpiterna daquiena.nt
li
sperant e«tro que
vna sola
vna uecz
sacras
v]
1
ufferta per
li
,
.
e
noìi
e uiue^t per lo cubrimeHt
czo
las
mias leys
al
recordarey daqM»-
Mas aqui ont es la remessio» Banca o frayres hauewt
peca
.
sant al sane de ^''^^^
li
me
es
aq?<eila uia
P^''
per la soa cani
la ,
qwal
e grawt
Apropie» nos cu» ueray cor a la certecza hauent li cor net de la mala consci'encia e laua lo cors cu» tegna» la co»fessio» de la spera»cza no» decliniuol Car aqMel ayga pura qwe promes es fìdel e pause» e»semp cura a 1 escomouame»t de la carità e de las bonas obras no» aba»dona?it la nostra co»gregacio» enaywa an de costuma alcu»s Mas esorte» 1 u» 1 autre e ta?it maiorme»t qwant uos ueye lo iorn q»e se apropia Gar si nos uolren nos peccare» de pois la receopua conoysse»cza de la uerita no» resta plus 1 ostia per li pecca Mas vna certa teribla speranza de ludici e» ue»ia»cza de fuoc qwe ha a deuorar li auersari Alcu» despreczia»t la ley de moyses mora sot duy preyre sobre la mayso?i de dio
de
la fé
.
.
,
.
,
.
,
:
.
,
.
.
,
.
testimo»i
de
.
qt<ant
maiorme»t pensa que
greo torme»t aqwel que se sare raes sot
pl?;s
[355
tres sencza misericordia
li
pe
te»gu lo sane del testame»t coma cosa nana
r]
sia
degne
lo iìlh de dio e
aure
qual fo so»c^iflca e
al
Gar nos sabe» lo q»al dis A lo segnor E dereco lo segnor iuiare lo seo poble E es cosa spaua»tiuol cagir e» las ma»s de dio lo uiue»t Mas recorda uos de li premier iorn e» li quaì e»lu?«ena soste»guies grawt batalhas de passio»s e acer se fait e» 1 u» gra»dame»t de reaure
mi
la
fait eraiuria
a
1
esperit de la grac«a
ue»ia»cza e yo
la
.
.
reguiardonarey dis
.
.
.
Mas se fait compagno» de li co»uersa»t de aytal Gar uos haue agu compassio» de li meo liam e receopes cu» goy la raubaria de li nostre be» conoissewt que uos aue e» uos melhor susta»cia e» li cel e durabla Do»ca no» uolha gitar uia la nostra confidawcza la q?^al ha grawt reguiardonancza de premi Gar pac»e«cia es a uos besogniuol aczo que qwant uos aure fait la uolu»ta de dio recepia la promessio» Gar e»cara per alqwant de temp e aq»el qtie es ha uenir uenre e no» tarczare Mas lo iust uio de fé e si el se sostrayre no» playre a la mia arma Mas nos non se» de sostracio» e?j la perdicio» Mas de fé en aquistament de 1 arma XI. [335 v] Mas la fé es fondament de las cosas que s-espera» e facze»t certa» de las cosas q»e no» se ueyon Gar li uelh receopro» testimoni en propis e de tribwlacions
maniera
.
.
,
.
.
.
,
.
,
.
,
.
,
.
.
Nuovo Testaiueuto
Il
aqwfsta
Nos entenàen per
.
las cosas uessiblas
qwe
fé plusors
iust
Caym per
q?/e
,
li
segle per la parolla de dio
non uesiblas
Abel
.
Enoc
.
atroba
Gar dio traporte luy
.
hauer plagu a dio
Gar a
1
per le
fo traporta
aczo qwe
,
.
Gar
el
mort per ley parla ennon uegues la mort e non fo ,
,
testimoni derant lo traporlament
el ac
Mas non poderosa
.
,
ufferc per
qua! cosa consegue testimoni esser
la
dio donant testimoni a las donas de luy e
,
cara
hoslias
fé esser ista fait
fossa» faytas de las
,
2o3
valdese.
cosa es placzer a dio se[n]cza la fé
apropiant a dio couenta creyre
Car
.
el
es
qne
e
,
.
el sia reguiar-
Per fé Noe receopu respost d aq?/ellas cosas li eucerqnant si non eraw encara uistas tement aparelhe 1 archa en salu de la per la qnol comiane lo mont e fo fait heretier d aqnella iusoa mayson donado»- a
.
las quals
,
,
stic^a la
qnaì es de la
fé
Abraham
.
apella nbidic [356
per fé
r]
,
issir al
e issic non sabent al quaì luoc qua\ aula a recebre en heredita luce enay/na en stragna annes Per fé fo abitador en la terra de promession hoèitant e?i li tabernacle cun Isac e Jacob ensewp heretier d aqnella melo
,
.
,
seyma. prmnession
.
Car
es menistre e faczador
speraua cipta hauent fondament
el
Per
.
fé e
meseyma Sarra
,
de
la
qnal di»
sterla pres uertu al con-
cebawent del semencz e aparturic fora del tewip de la eyta . Car ilh stiPer la quaì cosa son na d un e aqnest fldel aqnel q?/e o promes
maua
.
,
mort en raautecza enayw^a
essewt
del
stellas
las
cel
enayjna
,
1
arena la
quaì es en la riha del mar Tuit aq?«'sti son mort segont la fé non hauent Mas regardant lor de long e cresesan e saludesreceopua la promession .
,
.
,
Gar e forestier en la terra hauent confessa de esser pelegrin E demostran qu-iììi cercan patria aquiììi li quaì diczon aqnestas cosas Acer se ilh fossan recordador d aqnella dont ilh eran issi hauian uerament temp de retornar Mas ara la dessiran melhor , czo es celestial san
.
e
,
,
.
,
.
.
Emperczo
non
dio
se
hauia aparelha a lor
uergogna esser apella dio de lor
citta
.
Per
Abraham
fé
.
Car
el
[3S6 v]
cu?n el fos tenta
ufferc Isaac
vn e/2genra al quaì hauia receopua la promession a la qnal fo dit Pensant qne dio es poderos resuCar semencz sare apella a tu en Isaac Isaac beueyczic citar luy de li mort dont el rcceop ìuy en semblancza Per fé murent Jacob beper fé Jacob e Esaù de Las cosas auenadoyras ncyQic vnchascun de li fìlh de Joseph e adore 1 autecza de uerga de Iwy Per fé morent Joseph fey mencion de 1 issiment de li filh de Israel e done comandament de li seo os Per le essent na Moyses fo resconda trey mes de li seo payron Car uigron luy bel enfant e non temiro?» lo comandae ufferc
.
.
.
,
.
.
,
,
.
.
.
menì del rey Per fé Moyses ia fait grant denegue si esser tilh de la filha de Pharon eslegent plus tost de esser afflegeli cun lo poble de dio qne de hauer 1 alegrecza del temporal peca pensant maiors riqneczas lo repropi de Car el regardaua al premi de la reX^ist que lo tresor de li Egicienc guiardonancza Per fé el laisse Egipt e non [3o7 r] temic la furor del rey Car el sostenc lo non uessible enay/na uessible Per fé el fey la pasqua en 1 escampament del sane aczo qwe aqnel qne amaczaua li prnmier .
.
.
.
.
,
engenra no?t toqnes lor la
.
Per
fé ilh
qnol cosa uolent sperimentar
li
passeron lo
mar
ros
enayma per
Egician foron deuora
.
Per
fé
li
eysuit
,
mur de
254
Salvioni,
Per fé Raab meretricz non La qual bauia receopu li encercadoi' cvn paz E C«r tcwp me mancare recointar de Gedeou e de qua! cosa dlrew ewcara Barac e hietc e dffi?</d e Samuel e de li prophe/a li e de Sanso?» qiial ueHcerou li regne per fc e obi'croM i«stic/a e aquisteron las promeshierico cagigron al cercondament de set iorn
peric cun
mescresent
li
.
.
.
.
,
,
,
.
,
,
sio??s
.
Ilb sarero/ì
boccas de
las
leow e stegneron
li
embrmament
1
del
scamperou del talh del cotel So» retorna de la malatia a la sanità Son deuenta fort en la batlalha RoHiperow li camp de li strang Las fe?nias receoprow li lor mort de la resurecioM Mas li autre son ista
fuoc
e
,
.
.
.
.
.
non stimant
tira
Mas
Uh
Ji
la
redewcioM
autre foro» scarni
aczo qne ilb aq?/«stessa?t melbor resureciow
.
e batu
,
foro» lapida [337 v] foro» talba foro»
de cotel
Uh
.
angustia
foro» circmida e» peocz
Afflagelli de
.
e» mo?itagnas e e»
balmas
Depausa»
.
.
en liam
,
cauernas de
e
la
,
chabras
la terra
E
.
sia»
,
desert
li
han
tuit aq?«sti
promessio»
.
ocisio»
Besognos
.
erra»t e»
,
.
e preysoMS
,
Uh morirò» e»
e de
de feas
:
XII. Per la q»ol cosa ewcara testini o»is
te?ita
no» receopro» aczo que ilb no»
aq?/ista testimo»i per la fé
se«t alcu»a cosa melhor
tot
q»al lo mo»t no» era degne
li
las
que
e sobre
,
Dio perues-
.
co»suma se»cza nos
nos essent circuwda de ta»la nebla de
e»cerqMe nos
tot fais e lo peca ista»t
Corra» per
,
pacie»cia a la battaiha perpausa a nos regarda» e» yhesu acreysador e cun-
sumador de
la fé
.
q»al sostane
lo
spreQÌa»t la co»fusion
,
la crocz
per lo goy perpausa a
luy lo q»al soste»c aytal contradìczament de
li
aczo q?/e uos no» sia straca defalhe»t e»
li
:
recu?»bate»t incontra lo peca
q»al parie a uos enayma ha
meo
tìlb
[358
quanì tu
si
sies
goni
filhz
Car qwal
.
sperit e uiore»
goy [a]
.
Mas
.
de
haquiìh
li
Perseura e» decipli»a
es lo fìlh ,
que
de la q»al
.
Dio
uffre si a
payre no» reprena hiy
lo tuit
son
parczo»ier
fait
.
.
uos
Car
Do»ca
Depoys acer nos haue» payres e»segnadors de Bonca non ubidire» mot maiorment al payre E acer ilh ensegnaua» nos al te?Hp de poc iorn se-
tilh
.
.
.
.
Mas aqwest segoni czo que es util a recebre la soa Mas acer tota decipliHa e» presencia no» es uista esser de tristicia Mas euapres re»dre fruc mot apaguiuol de iusticea
uolu»la
la lor
santificacioH
lo
.
.
recep
qìie el
nostra carn e teme» lor li
uos se
.
fìlli
uos se fora la deciplina
de
E
no» uolhas desprecziar la decipli»a del seguor e no» defalhir repres de iiiy Car lo segnor castiga aqwel lo qnaì el ama
uos se bastart e no» la
.
fìlbz
r]
3Ias el bat tot
cnay/Ha a
la
de-
.
6*o»^rastes e»cara e»tru al sa»c
cu»solacio»
,
.
desmentiga de
la
si
Car reyre pewsa pecador incontra si meseyme uos^re ceraie Car uos no»
e see a la dreyta del seti de dio
.
.
q»al se saren exe[r]cita e» ley
las raans pigras
,
e
li
Aczo qwe
alcu?i czopeiant
e sa»cfita
cu»
tuit
.
Per
q»al cosa susleua
la
ienolh desliga e facze dreit a»naffle»t a
no» arre
.
Mas
sia
se»cza la q«al alcun no» ueyre dio
alcun no» ma?iq«e de la grac^a de dio
.
:
li
.
.
.
Aczo q»e alcuna [358
amarecza no» empache germena»t de sobre
nostre pe
Ensegue paz haae»t cura que
sana maiorraent
v] reycz de
e moti sia» socza per ley
.
Aczo qne no» sia alcun fornicador o non mont e»ay?»a Esaù lo qnal uende per vn ma»iar las soas prumieras e»ge»raduras Car sapia que cu,
.
Nuovo Testamento
Il
bitant enapres heretar la benediciow fo refuda Tpemiencìa.
apropies al 1
escurita
las
mo«t
dar
.
mowt
ilh
sia lapida
,
.
,
,
,
auuiroM pregauau que
1
.
non
io pfflrla?*
di^ia
se
.
Si
se apropies
bestia tocare lo
la
Enaysi era spauantiuol czo que era uist
e temeros
,
Mas apropia uos
.
Jenisaleai celestial
.
non trobe luoc de Car uos iio« uos
el
,
:
o sagita
de dìo uiuent
Car
.
cerques ley cuw lacrimas
non soportauaw czo que
yo soy spauawta
cita
el
e al fuoc brusant vn pò tochar e al torbilh e a e a la uocz de las parole al sou de la tromba
qtie
e te?»pesta
,
la qual &qnilh qice
:
a lor
dis
Ja sia czo que
.
2bS
valdese.
e
,
la
a
Moyses
.
mont syon
al
e a la
,
congregacio?» de
no?*
li
premier eHge?ira li qual son script en li cel e al ludici de totas cosa a dio e a 1 espent perfeit de li iust , e a ybesu mediator del nouel testame?«t e a 1 espawcbament del sane parlant [359 r] melh que aqtiel de Abel Garda que uos non despreczie aqwel que parla Car si aquilh non fugigro?» li qual cow^rariauan sobre la terra q?mut maiorment nos si uos contrariaren a luy lo ha aqMel que parla uà La uouz del qtial moc la terra adonca E ara repromet qual es en li cel diczewt Yo maurey e?ìcara per vua uecz no;* solament la terra Mas lo cel Mas czo qu-el di e?tcara per vna uecz sigmfica lo traportame/it de las cosas mouiuols enayma de li fait que aq?/ellas que son non mouiuols permagnaw Per la qwal cosa pilhant lo regne no?i mouiuol hayaw la gracid Per la qtial adora» placzent a dio can reuere?<cia e religiou uumb/'iuols angels
e a la gleysa de
,
,
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
,
.
.
,
.
Car
fuoc degastawt
lo nostre dio es
permagna en uos No» uos uolha desme«Car per aq^estas alcu«s bau plagu en recebewt Sia recordador de li preysonir enay??ia e«semp prey-
XIII. Carità de fraternità tigar de las albergarias
angel
li
e?j
lor albero
sonir cu?t lor e de
matrimoni iuiare
li
.
es bonoriuol
narey ni
e
te laissarey
aiutori e
.
aczo q?/e
q»fll
li
hyer e e»coy
diuersas doctriwas
e»
graci'a
hauc»
:
,
no» a
el
1
Lo
.
.
ome la
mi
Recorda uos de li paroUa de dio La fé de li q»«l facza a
.
.
issime»t de la cu»uersacio» de lor
niesey?«e es e»
li
segle
.
No» uolha
.
Yesus
esser e»ga»a e»
Car nobla cosa es hordenar lo seo cor ma»iar li qwal non profeyta» a li ana»t e» lor Nos qual non han poesia ma?*iar aq»«lb q»e seruo» al tae estrangieras
.
li
autar(l) del
.
Car dio [3o9 v]
.
.
1
parlerò» a uos
resemiiha co»sidera»t qMol fo
non socza
leit
Costuwas sia» entre uos sencza Car el dis yo no» te aba»donos dicza» conUdament Lo segnor es a
auoutradors
li
no» teraarey qual cosa
nostre superior
Xì'ist
enayina uos meseyme permane/it al cors
en totas cosa e lo
e» las present cosas
sia conte»t
,
.
.
afflegeli
forraicadors
li
auaricia
mi
.
,
.
Car de li animai lo sane de li q»al es porta per lo poutificze e» li sant per lo peca li cors de li q»al so» crema fora li tabernacZe Per la qual cosa ewcara yes?<s sufferc fora de la porta Aczo q»e el sa«c/i-
bernacle
.
.
.
.
.
Do»ca issa» a luy encontra fora las alCar nos no» haue» ayci cipta permane»! Mas cerca» 1 auenadoyra Monca uffre» totauia a dio hostias de lausor [360 r] per luy meseyme czo es fruc de lauias coMfessa«t lo nom
fiqwes lo poble per lo propi sa»c
.
bergarias porta»t lo repropi de luy .
.
.
,
de luy
.
No»
uos uolha demc»tigar de la be»ifice»cia
,
e
cumiuicacio»
.
2B6
Salvioni,
Obede a li uos^re derant pausa e sot Cor per aytas hostias la play a dio mette uos a lor Gar ilh uelhaw per ias uos^ras ar«ias enayma se ilh. n auian a rcndre raczon a(in q?/-illi faczaw ayczo cun goy e non gement Gar ayco non cuucnta a uos Ora per nos Gar nos nos conMen qne nos hauew bona consciencia e?t tuit aquiìh qtie noìon conuersar honestament E maìorment uos prego qtte uos facza ayczo aczo que yo uos sia plMS tost .
.
,
:
.
.
.
.
:
rendu
E
.
Per
.
de
sane del testameli eternai
lo
uos renda perfeit
yrt'st
mene
de la paz lo quaì fora
lo dio
pastor de feas
,
en tota bo?;a obra a far
zent qne czo que uos facze sia acetable
.
raort
li
\vy
la uoliinta de
regardament de
al
aqwel grant
,
Lo nostre segnor jesus
Amen
Fac-
.
per jesiis
ìtiy
Mas o frayres yo Gar yo smps a uos breoment Vos sabe lo nostre, frayre Timotio esser liga cun lo quaì si el uenre yo uenrey a uos \)ìus uiaczaraent Saluda tuit li uos^re superior e tuit li sant Li ytaliaw saludan uos La groc/a sia cura tuit uos Ameri quaì es gloria en
y^rist al
prego uos que uos soporte
li
segle de
segle
li
.
la parolia de cowsolacion
.
.
.
.
,
.
.
Epistola cattolica di S. Giacomo.
[360 v] Ayci Coraencza la Epistola de sant Jaco Capitol
L Yaco
serf de dio e del nostre segnor yesus
doczp lignaie
li
quaì son en dep«rti/went
qiianì uos cagire en diuersas lentacions
uos^ra
.
meo
.
li
frayre pensa tot goy
Sabent que
esprouament de
1
la
Mas pac^encia ha obra perfeyta que uos sia pernon defalhent en alcuna cosa Mas si alcun de uos besogna
obra pacéencia
fé
li
.
1
.
niande salu a
y^rist
feit e entier
.
.
dona a tuit haftundiuolment e non la repropia Mas demande la en fé e sare dona a luy non dubitant alcuna cosa Gar aqwel qne dubita es se»?blant a 1 onda del mar la quaì es niogua de sap«encia d'niande la a dio lo
la
qnffll
.
.
del uewt e es porta en auiron
totas Ias soas uIhs rie
en
soa
la
lo solhe
[1.
.
.
huwil se
io frayr
ìli.as
prona
.
1
orae es beneura lo
cum
es tentador de
alcii?i li
ceopu
,
o
mal ni
perfeit es
Enaysi lo tentai ion
[qual] dio ha
Gar
la fior de
rie .
el
meseyme .
tenie alcun
.
Daq?«enant quant
raarczare
a
li .
en
el
amant
li
sare si
,
Gar dio non
Mas vnchascun la
ìuy cagic
Gar cnm
empromes
.
es tenta
cubiticia aure con-
Mas cu?» lo peca sare compii el engenra la mort . mot ama non uolha errar Car tot don noble e tot don de sus deiscendent del payre de li lume enapres lo qnal non es
aparturis Io peca li
la
.
suflre
e lo
del fen
sare tenta non dicza yo soy te^ta de dio
de la soa cubitio/a tira e lacza
Donca
qnal
esautament
fior
,
recebrc corona de ulta
el
aczo que
al seo
.
[361 r] e la belecza del uout de ìuy perle
seo uiaie
Sfiorile
Gar el trapassare enayma la nasqwe cun ardor e seqne io fen e
humilita
solelhj
home non pense qn-el sia a Lo baron de doble corage non es ferm en
Tronca aqueì
.
rccebre alcuna cosa del segnor
meo
frayre
.
.
Nuovo Testamento
Il
Gar el enge?ire nos uoli:wtaria»?ent eìi la paque nos siaw alcun comenczament de la creatura de hty
tramudame/it de ca/Kbiamewt rolla de uerita
:
.
.
Per la qnal cosa o parlar e tart a
2o7
valdese.
1
meo
li
ira
Car
.
mot ama tot home sia prest a auuir e ta?*t a ira de 1 ome no« obra la iustici'a de dio Per
frayre 1
.
qual cosa degitawt tota soczura e nhondsmcìa de malicia
la
Recebe
.
la
pa-
soyuecza la qual pò saluar las uos^as ar?«as Mas sia faczador de la parolla [361 vj e non solament auuidor ewganant uos meseywa
rolla enta
era
.
.
Gar a
awne
e
en
uout de
lo
fait
.
Mas
la soa lewga de
nana
.
Vesitawt
soa uatiuita al miralh
li
.
Mas
.
eratre
uos pewsa
si
Mas laissa errar lo seo monda e non soeza enapres .
en
orfe e las ueuas
Car el regarde qne regardare
.
aq?/el
.
alcun
si
mal
Religìow
Aq?<est es comp(ar)ara
.
que es de liberta e perseuera en ley Mas faczador d obras Aqwest
auuidor demewtigos
seo
la
e uiaczanierat fo deraewtiga qual el era
la ley perfeyta
fait li
auuidor de la pwrolla e non faczador
ome regardawt
1
si
si alcuji es
Aq«/est noti es
.
esser religios e
cor
La
.
dio
e .
non refrewa d aq?/est es
relegiora
payre es aqwesta
lo
las tribulacions de lor
heneura en
serre
e
gardar
.
non soeza
si
d aqwest segle IL
li
meo
non uolha bauer
frayre
anei aurienc e
uos ewte«dre se [362 r]
de
li
.
.
.
eìi
luy lo qual es uesti de uestimewta clara e dire a luy
bew ayczi
meo pe
segnor jesus xrist
la fé del nostre
Car si baron intrare al nostre coue»t hauent uestimerata blancha Mas lo paure intrare en soz habìt e
en recebamc??t de presonas
Mas
tu
,
paure dire tu ysta lay o se aqui sot li scamel Bonca non iuia uos enapres uos mesey??ie e se fait iuie .
al
,
meo
mot ama auue
Donca dio non eylegic li paure en aq?<est mowt rie en fé e heretier del regne lo qwal dio ha enpromes a li amant si Mas uos despreczia li paure Bonca li rie non apremissow uos per poer e ilh meseyme tiran uos a ludici e ilh meseyme blesteman lo hon nom lo qwal es apella sobre uos Empergo si uos perfare la ley real segowt las scnptnras Amares lo teo proywe enayjwa tu meseyjwe ben faz Mas si uos recebe presonas uos obra peca repres de la ley enaywa trapassador Car qual que qual gardare tota la ley Mas offent en vn el es fait acolpa de tuit Car aquel que dis non auoutrares dis non aucires Car si tu non auoutras Mas aucies tu sies Porla enaysi e facze enayma aquiìli que deuon fayt trapassador de la ley esser iuia per la ley de liberta Car indici sencza misericordia sare fait a luy lo qual non fay misericordia Mas misericordia sobre monta indici li meo frayre [362 v] qttal cosa profeytare si alcun dire si hauer fé Mas non aya obras Banca la fé poyre saluar luy Mas si lo frayre o la seror son nu e bcsognos del uiore de vnchascun iorn Mas alcun de uos dire a lor anna en pacz sia saczia e sia scalfa Mas non donare a lor aqwellas de las felloneczas cogitacions
li
.
frayre
.
,
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
cosas que son besogninols al
morta en hobras la
mia
,
fé
si
meseywa
s-ilh
cors qnal cosa profeytare
non a obras
.
Mas alcun
.
Enaysi
fé es
la
dire tu as fé e yo ay
demostra a mi la toa fc sen?a las obras e yo demostrarey a tu per las obras Tu creyes Car va dio es ben facz e li demoni o .
.
creon e ense»?p tramolan Archivio glottol.
ital.,
.
Mas
XI
o fu
home van
(seconda serie,
I).
uoles saber
.
Car
la fé es
morta
17
2S8
Salvioiii,
sewcza las obras uffrent Isaac
Abraham
.
lo nostre
(Uh sobre
sco
lo
1
payre
autar
J)onca non fo iusti^ca d obras
.
Banca
.
compVia la qual dis
.
apella amie de dio
.
tu ueyes que la fé fo en
E 1 escr«pt?/ra fo Abraham crese a dio e li fo recointa a iusticia e fo Donca tu ueyes Gar orae es iustifica d obra e Mas serailhawtajwent Raab la meretricz de la fé
alatori a las obras de luij e la fé fo perfecta
d obras
.
1
.
,
non solamewt [863 r] Donca non fo i?<sti^ca d obras hauent receopu .
autras uias
Car enayma.
.
morta sencza
raort sencza
cors es
lo
.
li
messale e gittant enaysi
cspe/'it
I
li
per
la fé es
las obras
meo
non uolha esser fait plusors mestres sabewt que uos Gar nos tuit offende?* en motas cosas Mas si alcmi non o&ent eìi parolla aqitest es baron perfeit Acer la pò encerqtie raewar tot lo cors can lo fre/^ Veuos uos metere lo fren en la bocca de li caual Veuos aczo que ilh ubidissa?i a uos e nos meue» per tot lo cors de lor III.
li
frayre
,
en recebre maio?* indici
.
.
.
.
,
.
cum
ewcara las naus
grani e son portas de
ellas siaw
crudel uewt
li
.
Mas
son encerque portas de petit gouernalh aqui al qual luoc uore 1 emhrinament de 1 endreyczant Enaysi encara la \enga es petit memhre e se Ueuos quant petit de fuoc quanl gvant selua emexauta de grant cosas ellas
.
.
brasa
en
E
.
tenga es fuoc mont de eneq«//ta
la
nostre
li
memhre
la
qual socza
tot lo
Gar
La lewga
.
natura de
natiuila e es e?iflama de
pena
oysel e de
-on] e de las autras se
peysew
li
[I.
.
es
ordena [363 v]
cors e ewflama la roa de la nostra
tota la
de
li
dondaw e son dondas de
la
las bestias
e
humana Mas alcuw- de li ome non pò dondar la lewga Gar es mala non repausiuol pleua de uerum portaut niort Gar cuw ley meseyma beneyczen dio czo es lo payre e cnn ley mesey/raa maleyczeu li ome li ufl^Mra
.
.
.
,
qual son
fait a la
sembla?icza de dio
Bcnedicio?i e maladicio« salh d aq2<ella
.
meseywa bocca li meo frayre acp^estas cosas non conentan esser faytas enaysi Donca la fo?jtaua de meseywa ladocz pò decorre ayga docza e amara li meo frayre Donca la fìguiera pò far huas o la uicz fias Enaysi alcuna fontana non pò mandar fora ayga doucza e amara Qual cs sani e .
.
.
.
.
.
decipliua entre uos demostre la soa bona obra en soyuecza de
Gar
si
uos haue gelosia amara
uos uolha gloriiar ni esser sap/encia
[364
r]
aqui
.
non
Gar
Mas
meczowgier cantra
Mas
la
sap/encia
nostre cor
uerita
Gar
.
,
.
non
aqjtesta
es tereual e bestiai e diablenca
.
Mas la sap«encia la qual es de sus Acerta daqmenawt pascifiea amesura amowesteyricz con-
mala obra
T^rumierament es
.
li
qua! luoc es enuidia e contewczcn fermecza no» es
al
aqìii
son en
e co/ìtenczo?is
de sus desce^zdent
es
tota
fait
,
casta
.
.
iuiant sencza ensentent a li ben piena de misericordia e de bows frucs fegnament Mas lo fruc de iusticia es semena en paz a li faczent pacz IV. Las batalhas e las tenczons dont son en uos Donca non de las ,
.
.
uos^ras cubiticias
,
las qaals caualareian
en
li
nostre
mewbre
,
Vos cubita
DOW aue Aucie e enueia e non poe gagnar Vos tewczona e batalha e non haue emperczo Gar uos non demanda Uos demanda e non recebe e?nperczo que malament o demanda que uos sia consuma en la uos^ras cubiticias auoutradors non sabc Gar 1 amistà d aqncst mont es ene>niga a e
.
.
.
.
.
.
,
Il
Nuovo Testamento
2o9
valdese.
que q?ml uolre esser amie d aqwest segle es ordena enemic L espent lo qua\ habiÌA qiie 1 escr/ptera o diga ew uaw Mws el do«a maior groci'a per la quaì cosa di ew uos cubita a emiidia dio contrarisi a li sup[er]bi Mas el dona [364 v] gracidi a li huwil . Honca Apropia uos a sia somes a dio e co?J^rflsta al diauol e el fugire de uos dio
Donca
.
de dio
qiiaì
pewsa
.
.
.
,
.
.
dio e el
ceraie purifica
coMuerti
gnor 1
autre
cor
li
Sia afflegelli
.
esautare uos
el
detray a la ley e iuia la ley de
la ley
.
Mas
iuie
Car
.
lo
liu?»ilia
.
frayre
al frayre ,
Mas
mans de doble plora Lo -aostr& ris sia
e piagne e
,
meo
li
.
Xqueì que detrayre
.
monda
peccadors
.
plor e lo goy &n tristic*a
e/i
e
,
de uos
apropiare
s
las
uos
regardawewt del se-
al
uolha detrayre
no/^
nn
1
a
&queì que iuia lo seo frayre
.
non
tu iuias la ley tu
si
.
.
donador de
la ley e lo iuie es
:
obseruador
sies
vn
lo
qual pò
Mas tu qttal sies lo qual iuias 1 autre veuos li qucd dicze ara e«coy e deman annaven en aq?<ella citta e fare?* aqui an e marchaHcleiareu li qual non sabe q?/al cosa sare 1 e?tdemaw e fare?» gang perdre e saluar
.
.
:
Car
.
.
e daq?«'euawt vapor es vn petit apareyse?it sflre destermena e???perczo q?<e uos deoria dire si lo segnor uolre e si nos uiore?? Mas ara uos esauta [36S r] en hi Aq^/esta cosa e autra fare» nostra supe?-bia E tot aytal esautamewt es maligne Banca al sabent ben la nostra ulta
qual es
:
,
.
.
.
.
pecca es a luy
far e no?» lo fay
Rics facze ara plora e udola en las uos^ras mise?'ias las qimls
V.
Las uosfras uestiuewreu a uos Las uos^ras riqweczas son faytas marczas mentas soto mamas de camollas L or e lo uos^re argent es gasta en ruilh .
.
.
,
e lo rnilli de lor sare testimo??i a uos
fnoc
Uos
.
trasoriia a uos ira en
nostre obrier
li
e occissies
a
1
:
tra la
de
1
autre
li
.
.
e el
non contraste .
a uos
Veuos
Donca uos
.
segnor
li
li .
o
li
meo
Donca
q?/al parlerò?» al
de la
a tant qn-el recep la ploya pr»matiua
.
li
nostre cor
.
Car
non uolha engemir 1 un cm?conda?»na Veuos lo iuie ista derant a frayres
.
.
nom
segnor
del
Uos auues
.
veuos nos tcnen be-
la sull'erta de
segnor es mise?'icordios
lo
o frayres sia paciewt entro
frayres prene eyxemple del lauor de la paciencia
qnal soporteron
Car
.
lo cotiuador spera lo precios fruc
sia pacient e confe?'ma
Afln que uos no?» sia
Donca
p?-opliela
meo
li
fraut
,
del segnor s apropia
neura aq«»lh fin del
La q«al per
.
Porta?»t pacienfa??»e?zt entro
porta
.
.
liti/
auenament
veuos la marci de
.
,
[363 v] e la tardiua 1
uos^ra carn enaywa
rendua de uos crida e la cridor de lor intre en las auli ost Uos haue uiscu en delicias sobre la terra e uos^re cor en luxuria Vos amenes lo iust al dia d oceisio?;
auename?it del segnor
terra
la
dereyran iorn
li
no?» lor es ista
li
marnare
q«al meysso?«eron las aostras regio?^s
relhas del segnor de
haue nari
e
,
,
e
Job e ueguies la
marceneiador
.
Mas
o
non uolha iurar ni per lo cel ni per la terra ni per autre q?/al qne q?»al iurame?tt Mas la nostra parolla Sia Si Mas si alcun de uos es afflesi e no?» non qne uos non caia sot lo indici gelli aure d aygal corale e psalmeie e si alcu?» es enferm e?»tre uos amene
li
frayre derant totas
cosas
.
.
,
li
preyre de la gleysa
segnor
.
E
,
e auron sobre ìuy ogaent hiy d oli
la oracion de la fé saluarc
1
enferm
:
al
nom
del
e lo segno?- alcoiare hi>/
^GO
tìalvioiii,
Doncu contessa, li uosite peca un per 1 autre que uos sia salua Gar la Helias era home passible semblawt a soue»diera oracisLU. * del iust vai mot nos e ore pe?* oracion que la non plogues sobre la terra e non ploc de cu peca sareìi perdona a hnj
e si el sarò
[366
u«
r] 1
a
nutre, e ora
1
.
1
.
.
:
trey an e seis raes lo seo frac
Mas
.
.
o
E ci
frayre
deo saber
arror de la soa uia salua
1
tecza de
Ayci
meo
li
alcun conuertìre luy dor de
dereco ore e lo cel done la ploya si .
1
e la terra
,
de uos arrare
alcu?z
done
de la uerita e
Gar aquel que fay cojiuertir lo peccaarma de hri/ de mort e cuebre la mau-
pecca
li
finis la
Epistola de sani iaco
La prima
epistola cattolica di S. Pietro.
1 la primiera Epistola de sant peyre Capitol Peyre apostol de ybesu x/J«st a li forestier espars en pont Galacia Asia e de Bethania esleit segowt la presewcia de dio lo payre Cappadocia en sanctiùcacion de-sperit en uhidiencia e sca?«pamewt del sane de yesus Dio e payre del nostre seXrist la grada e la paz sia multiplica a uos
Comencza
.
.
I.
,
,
.
,
.
gnor yesus
regeuere nos segowt la soa
[366 v] sia beneit lo qual
y^rist
grawt misericordia en spera?^cza de aita per la resurecio» de yesus li
mort en hereta non corompiuol non socza
uos en
cel
li
"x^rist
de
non marciuol cowserua
a
qual se garda en la uerta de dio per fé aparelha en salu
li
esser renella en
esser contrista
e
li
vn
dereyraw temp petit
,
al
qual uos alegrare
en diuersas te/itacions
,
que
.
Gar coue«ta ara
espra««e?it de la no-
1
mot plus precios d or lo qual es proua per fuoc e sia atroba honor en la reuellaciow de yestis y^rist lo qual uos ama cum uos non 1 aya uist al qual acer non uese^t ara crese Mas ereseni uos alegrare d alegrecza non recointiuol e glorifica reportant la fin
stra fé sia
en losor
,
,
e gloria e
.
,
de nostra
fé salu
de las uostvas avmas
quiseron e encerqueroti
uos
,
.
encercant en que o
.
De
la
qual salu
Li qual propheteiero» de la al
qual temp
1
li
prophe^a en-
grada aueuadoyra en
esperit de )^rìst sig««fiques en lor
,
derawt anunciant aqwellas passiows las quaìs son en y^rist e las dereyranas glorias a
a nos
,
li
qual fo renella
.
Gar
ilb
non amewistraua»^
iliqueron a uos
.
per
desiraw de regardar
lo sawt sperit [367 r] .
pewsa amesura perfeit
trames del cel
Per la qual cosa sia sot ceint .
meseymes
li
al
li
.
Mas
qual pre-
qual
li
awgel
lunbi de la uos^ra
spera en aq^^ella grada la qual es ufferta (a) a
nos en la reuellacion de yesus y^rist enaywa
^
a lor
aquel\as cosas que son ara anuncias a uos per aquilh.
filh
Dall' 'a' dell'ultima sillaba par tuttavia che
de u\)idienc\a
si
,
non ewsewp
volesse cavare
un
'o'.
Nuovo Testamento
Il
aflgura
a
pn/mier
lì
aquel sant lo qnal apelle uos
ners&cion
payre
chascnre
Sant sare
.
Car yo soy
.
Car uos se reyniu de
.
satit
E
.
la
temp de
lo
sego?it
tota con-
eìi
si
uos apella
1
obra d un-
uosìm habi-
la
conuersacìon dona
nostra, nana,
'Non de cosa corompiuol d or ni d argent
.
Mas
.
aczo que uos mesey?He sia sant
Yeia que connersnìit en temor passe
.
Sabent
.
payre
li
es
,
sewcza recebame?it de presonas segont
h/i/ lo q»ffl iuia
-taciojj
de
Car script
.
261
valdese.
de la nostra mescouoysencza
desirie/*
Mas
.
del
precios
sane de yrist enay?Ha d agnel no?i socza e non macola Ace?' dera?it conegu derant 1 ordename^^t del n]o??t Mas manifesta en li dereyran temp .
.
Ver uos li mort
done
e
,
per
q?/al se fidel
li
Itty
a U/i/ gloria
:
meseyme en
dio
Lo quaì resucite luy de
.
afin q?/e la nostra fé e
esperancza fos en
1
amor de [367 v] ama uos enlre uos pl?<s entenduamewt reyre Mas de non corompiuol Per la parolla semencza corowpiuol
dio purificawt las nostvas armas en nhidieìicìa de carità en frate/'nita
na
Non
.
siniple de cor
.
de
,
.
.
de dio lo uio e del penuaneut en ate?'na e tota la gloria de
de hty cagic
Mas
.
ome enaywa
1
Car
tota carn
fior del l'en
la
la parolla de dio
.
Lo
.
perma?z en aterna
enay?«a len
es
feu
seqwe e la
Mas aqwesta
.
,
fior
es la
parolla la qwol fo predica a uos
IL Donca depausa tota malicia e
enajma
e tota detraciow cubita lait atin qìie
uos creissa per
gnor
docz
sia
,
al q?/al
en salu uos apropiaw liiy
ome Mas eslegia de dio enayma peyras viuas maysows li
.
,
tot
engan
.
,
emiidia
racional serecza
,
.
uos
e honorifica e
meseyme
sobre
sia
het/ifica
sperituals sant preuerage a uffrir las hostias .
Ver
la
quaì cosa
1
escr«pt?<ra
Vete yo pausarey en syon sobeyrana peyra cantonal eslegia e preciosa e aq?/el que creyre en luy non sare confonàn Donca lionor
conten
.
r]
,
es a uos cresewt li
e^fegnarnewt e
engan Emperczo si uos tastes quani lo seessewt peyra uiua Acer refuda de
sperituals e recebiuols a dio per yesws yrist
[368
e
fantin ara na
.
Mas
hedifìcant han refuda
.
e es peyra d offension e
fendon en
la
parolla
,
non creon ella es la peyra la q^^al Aqwesta comencze esser pausa al cap del canton peyra d-escandol a aquilh non cresent li q?/al ofMas uos se non creon al q?/al ilh son pausa
a aqnilh que
e
,
,
.
lignaie eslegi real preueraie gent sancta poble d aqnistament
Lo qwal
.
Afin qne uos
lume non era adonca poble de dio Mas ara se poble de dio Li q?<al non conseguies adonca misericordia Mas ara aue consegua misericordia carissimes yo prego uos enayma stranies e pellegrins estenir uos de li carnai dessirier li q?/al caualareiaw encontra 1 arma hauent la uos^a bona conuersacion entre las gent qwe en czo qu-iìh detrayon de uos enayma de mal faczador consideron uos de bonnas obra(n)s glorificon dio al temp de uesitacion Donca sia somes a tota humana creatz<ra per amor del segnor sia a rey enay?na derant anant o sia a li due enayma trames de hiy a ueniancza de li mal faczador [368 vj Mas a lausor de li bon Car enaysi es la uolunta de dio qne ben faczent facza taissir la mesconoissencza de li ome non saui enaywa libre e non enayma hauent la liberta cuberta de malicia Mas enay?«a serf de dio iionra tuit ama fraternità teme dio honra lo noncie las uertuz de luy raereuilhos
.
.
apelle uos de las tenebras al seo
Li qnal
.
.
.
.
,
,
.
.
,
.
,
.
,
,
.
.
262
Salvioui,
rey
Li serf sia« somes a
.
Lama»
.
Mas
a
li
aspre
li
scgnor en tota temor
Car
.
a(i2/esta es
grada
per la concieticìa. de dio suffrent non iusta?«ent
noji solame?jt a
,
li
bon e
alcun soste» tristicia
si
,
Car qiial grada, es si pecben fa^ent sostene pacieHtame?»t aq?<esta es grada enapres dio Car uos se apella eu ayczo Gar xpisi fo passiona per Laissant a nos exe)»ple qiie nos segaw li anament de luy nos Lo q?/rtl non fey pecca ni engan non fo atroba en la bocca de hiy Lo qwal cum el era maudit el non maudicia e cu/« el suffria el non meHagaua Mas lioraua si meseyme a li iuia?zt non iuslamewt Lo qiial porte li nostre peca al seo cors sobre lo leng aczo que mort a li peca viuan a iustic^'a Per las plagas del qiial uos se sana Car uos era adonca [369 r] enaywa feas e?Tant Mas ara se conaerlì al pastor e amador de las uos^ras ar/was ca?it
.
e batu suffre
.
Mas
.
si
,
.
.
.
.
.
.
.
:
.
.
.
Semilhantame?it las fe«uas sia» somessas a
III.
alcun non creo?i per parolla sia»
li
lor baro>i
aczo que
gagna sencza paroUa per la conuersacio» de las fennas Cosiderawt cun reuere/icia La uos^ra pura casta connersacion L ornament de las qiials non sia defora Lo qtiai es la piegadura de li cauelh e cercundament d or o lo cotiuaraent del cahriment del uestimcMt Mas 1 ome lo qwal es de rescundu cor no« corro?Hpiuol Mas de soau sperit e d araesura Lo q?/al es rie al regardamejjt de dio Car enaysi se hornauaw alcuna uecz aq«<ellas santas fennas las q?<als sperauaw en dìo sogietas a li propi mari enaywa Sarra obedic A abrabam apellawt luy segnor de la qual sia faytas fillias ben faczent e non tement alcuna contorbacion Se/nilhantamejit li baro» e«se?np haiitawt segoni sc^encia donant honor enayma a plws freuol uaysel femenil enay/na ensemp heretieras de la grada de ulta , afin que las uos^ras orac/ons non sìan e/npachas Mas [369 v] sian tuit d un cor d una affeccion amador de fraternità misericordios hu/nil ate/npera non renàeìit mal per mal ni maldit per maldit Mas al contrari ben dicze/tt sabent afin que uos Car uos se apella en ayczo possesa la benedicion per hereta Car aqnel q?/e uol amar la uita e ueser li hon iorn que el garde la soa tenga de mal e las soas lauias que non parlon meczonias departe se de mal e faga ben cerq«<e la paz e sega ley Car li olh del segnor son sobre li iust , e las aurelhas de luy en las preyeras de lor Mas la facia del segnor sobre li mal faczador e q?ml es Mas si uos aq?<el lo qnal noy a uos si uos sare bon enueiador de ^(risf suffrirc alcuna cosa per iusticea uos sare beneura Mas non teraare la temer de lor qne uos non sia contorba Mas santifica lo segnor -/rist en li nostre cor Mas sia totauia aparelha a smendament a tot demandant a uos raczon d aqnella sperancza la qnal es en uos Mas cun ate/nperancza e reuerencia hauent bona conciencìa afin qne en czo qn-ilh detrayon de uos aquiih li qnal acussan la uostra bona conuersacion En y^rist sian confondu Car melh [370 r] es suffrir ben faczent si la uolunta de dio es enaysi qwe mal faczent Car x^ist niuric vna uecz per li nostre peca iust per li non iust qwe el uffres uos a dio Acer mortifica en carn Mas uiuifica en sperit Lo qwal uenent prediqne encara a aqn«lh sperii qne eran en preyson . Li qaal eran ia ista non obedient q?/ant se speraua vna uecz la paci'encia si
fait
.
.
.
.
,
.
.
,
.
,
,
.
.
.
:
.
.
,
.
.
,
.
,
.
.
.
.
:
:
.
.
.
.
.
Nuovo Testamento
Il
de dio en
armas
ara salf cani
la
dia de
li
Noe quanl per
foro?» faytas saluas
ayga
per la semilhawt forma
,
Mas
.
a si
la
quaì
Per
.
En
.
la qttal
poc czo es oyt
batisme fay nos
la q?/«l cosa lo
'Non lo depausame«t de
.
dema^ulament de
lo
surecion de yes?/s -^rist lo
somes
arclia se fagia
1 1
263
valdese.
a la destra de dio
es
,
soczura de
la
bona coni^ciencìa en dio
.
Per la re-
el a??ue al cel e
augel e las poiestas e las uertuz
li
IV. Doiica
passiona en carn per uos e uos sia arma d aqnella
5(^|0*st
Car aq?/el que fo passiona en carn defalhic de peca remas del te»jp la non viua plws en carn a li desirier Car lo te/Hp trapassa basta a uos Mas a la uolu?2ta de dio de li owe Li q?ml anneron en luxurias en [370 v] hauer fait la uolunta de las gent en maniarias en beuarias en ubriotas en non fiesiriers en viuolewczas Per la quai cosa se mereuilhan que uos no?i degù cotiua??«e«t d idolas
meseyma
cogitacio?^
.
afin q?/e czo qu-es
.
.
,
.
,
,
.
corra enay/wa lor
uos
Li qHfll
.
uio e
li
raort
li
ceri&meni
en sperit oracion
1
en aqw^Ua meseyma confusiow de lussur/a blestemawt Lo qnal es ap«relha a iuiar re?^dre raczon a luy
a
.
Car empendo
.
Car
cosas
totas
eua?!geli
1
home
segowt
apropia
la fin de totas cosas s
Mas devant
.
fo predica
sian iuia per la carn
ilh .
,
han
a
Bonca
.
mort
li
:
que
afin
Mas uiuan segoni
.
sia saui e
dio
uelha
eti
hauent en uos mescywies carità con-
Sia albergador entre maufecza de li peca vucbascu« amemstrant lo don 1 u?ì a 1 autre enayma el lo receop e?'aywa bon despesador de la grac«a de dio de mota forma Si alcun parla parie enayma dio parla Si alcun amenistra amenistre enaywa per la uertu la qual dio amenistre q?/c dio sia glorifica en totas cosas per yesìis "X^'isf al q?/al es glc^ria e comandameìit en li segle de carissimes non uollia esser strania en 1 embulhiment lo li segle Amen
tunia
Car
.
la
carità cuebre la
uos sencza mm-muracìon
.
:
.
.
fait a uos en- tentacion enaysi qwe alcuna [371 r] cosa de nouel cndeuegua a uos Non uos uolha spauantar Mas uos alegra ensemp acompagnant a las passions de -fr/s^ qne alegrant uos alegre en la reuelacio»
qual es
.
.
de
la gloria
iieura
,
Car
de luy
.
Si uos se repropia per lo
la gloria e
cnapres lor meseyme^
Mas
alcu?? de uos
non
.
Mas
suffra
mayson de
(le
la
fin
d aqnilli qwe
salua
.
li
blestema
Li fellon e
autre
Mas
.
li
de yrist uos sare be-
Mas enapres uos
peccador
Mas
.
1
si
.
Acer
glorifica
.
o layro?^ o maldiczador o
.
.
E
si
las
q?<al
iust
lo
quaì luoc apareysaren
uolunta de dio recomandan
^^r^'s^jan
non
te;«p es qne lo iudici
Car
pri<mierament de nos
euangeli de dio
al
es
el
alcun suffre enayma
si
en aqnest nora
glorifiq?<e dio
la
.
enayma bowecidier
dio comencze non creon en
qnc sulTron segoni
nom
esperit del segnor se repausare sobre uos es
el
cubitos de las cosas de se uerg.igne
1
.
lors
sare la
apena sare
Donca
aquiìh.
armas al
fìdel
creator ben faczent
V. Donca yo prego lor
.
e testimoni de las
li
preyre
li
son en uos c??serap preyrc cun
q?<al
affleccions de x'^^^t
e co?npagnon
d aqnella gloria
paisse lo grecz de dio lo q?/al auenador cs en uos hauent cura non forczament Mas uolunlariament non anant soczament cnapres lo gang Mas cun pront corale non enayma segnoriiant la q?/al
sare renella en [371
\'\
1
:
.
,
.
:
264
Salvioui,
contra liclcr
prmci de rowpinol uos
li .
e«t/-e
M«s cn modo
.
Spiiiilha?Ma??iewl o
uos
a
ii«
I
Cor dio contrasta a de uesitacio?^
cujìda
en la
fé
.
li
autre
.
E demostra
superbi
Mas
.
e uelha
amesura
Sia
qt(.a\
es al mo»?t
Mas
.
a
Aaeni vn
:
humilita
el
deuore
al
,
gloria sia a
ista
meo
filh
Marc
La seconda epistola
lo
en
la soa
meseyme luy meseyme e cosuffert
scris a uos
en la qual uos
li
fori,
el
,
breowent per
sil-
e enseJHp teslimoniiant aque-
.
sia a tuit uos
es
cer-
qual co?itrasta
apelle uos
temp
petit de
.
en sant baissament pacz
Car a hiy meseyme
.
esser fayta a la uos^i-a fraternità
[372 r] ptrfare e cunfermare e cowsolare
es slegia en Babellonia saluda uos e
.
lo diauol lo nostre, auersari
mandament en li segle de li segle Amen Yo uaw lo fidel frayre enayma yo penso Pregant sta esser u(er)eraya grac/a de dio
uelh tuit sot metejit
pl?/s
li
tuit
dio de tota grac«a lo qual .
aqìicì
.
cnayma leo» inent quevent lo quaì Sabent aq«ella meseyma afflccciow
eternai gloria per yesws xrist
E quani
1 um a 1 autre doua grac/a a li hun?il Borica afìn que el esaute uos al temp
el
Car
.
.
corona de gloria no>i cor-
la
Tota la uos^ra cura gieta eu ìny
.
.
1
uos sia cxeJHple del grecz
Vos recepia ioues sia somes .
ma?i poderosa de dio
hu?nilia uos sot la
cura de uos
qz<e
pastor apareissare
La gleysa
.
la
quaì
saluda uos entre
qua] se en yliesu -xpist
uo^^
AMEN
cattolica di S. Pietro.
1 Ayci Coraencza la 2» Epistola de sant peyre Capitol [a] Aquilh li qual hai; I. Simont peyre serf e apostol de jesiis jj^r/s^ La grada e la paz sia vmplia a uos en la coobtengu aygal fé cun nos En qual maniera done a nos noisscMcza del nostre segnor yesus )^rist .
.
,
.
.
totas cosas per la parolla de la soa deuina uertu
e pietà per la conoisseneza de luy lo qtial apelle
per uertu
.
Per
lo
que apertenon a
,
la uita
nos per propia gloria e
qual done a nos mot grant e preciossas empromessions natura
:
afìn qtie per aq?<estas cosas siaw fait parczonier [372 v] de la diuina
fugewt
la
corrupcion d aq?/ella
meseyjwe mette
tota deligencia
cuhiticia la qìial es al
mont
.
amenistrar uertu en la nostra
Mas en Qo Mas en
fé
.
Mas en la sci'encia 1-atemperancza Mas en la atewpeMas en la pac/encia la pietà Mas en la pietà amor rancza la pac«encia Mas en la fraternità la carità Car si aq?/estas cosas saren de fraternità cuw uos e sobre abondiaren ellas non laissaren uos uoit. ni sencza fruc en uertu
la sc^encia
.
.
.
.
.
.
la conoisseneza del nostre
segnor
cosas no?i son present el es cec
,
yes?/s y^rtst
.
Car aquel
e tastant la uia con la
al
man
qnal aq?/estas e a
,
receopu
frayres sforcza Per la qwal cosa dementigancza de li seo uelh pecca uos maiorment que uos facza certan lo nostre apella?went e la eslecion per Car enaj'si Car faczent aqwcstas cosas non peccare vnq?/a bonas obras .
.
abuwdiuolment
.
sare.
amenistra a uos
la
intra
al
regue eternai del
aostn"
Nuovo Testamento
Il
263
valdese.
Ver la qiiaì cosa yo non laissorey de uos segnor e saluador' y2s?<s xrist Ja sia czo que sapia e sia conferma amowestar totauia d aq?/estas cosas iusta cosa scomoure uos en araopewso uerita Mas yo la presewt e» westawcza tawt longament quant yo [373 r] soy en aq?<est tabernacle .
.
.
.
depaasamewt del meo tabernacle es uiacier segont czo q^ite lo nostre segnor jesus xrist demostre a mi E farey delige?tcia , e soue«dierarae??t que depois la mia mort uos poissa far m^ncìon Car nos non uos haue??- dona a couoisser la uertu e la d aqwestas cosas
Car yo soy certa» que
lo
.
derajjt sc/ev?cia del nostvQ
doctrma
Mas uos
.
segnor jesus
qua\ uese?*
li
cu^i
x'"*'*^
seguent faulas
nos haue?» receopa de dio lo payre honor e gloria de la grant gloria
Aq?;est es aqz^el
.
qiie so?z se??cza
nostre olh la maiesta de \uy
li
meo
filh
ama
Car
.
uouz desende a \uy q?ml ewsemp ben play
tal
lo
E
nos auue?^ aq?<esta uoucz porta del cel cu/» nos fossan con \uy al sant mo»,t E hauen pl«s ferma parolla propheteieyricz al qua\ ateudewt faczeji dreytamewt enaywa lucerna luczent cn luoc scur entro que lo iorn a mi
.
.
Entendewt ayczo ew li uos^re cor dar tota prophecia no?* es fayta per propia e?ìtrepetracion C«r propliecia non fo porta adonca per liumana uolunta
lugissa e lo portador de la lacz naissa
prwmieraraent d-escr«pt?<ras
Mas
sant
li
.
.
.
home
parleron spira per lo sant sperit de dio
Mas
[373 v]
II.
doctors
fals
prophetas foroJi
segnor lo qwal compre lor
eion
E
stewa
moti segnerò»
E
.
ludici de
Car
si
poble enaysi ewtre uos saren
al
qwal resco?iduament entreduyren sectas de perdicion
li
aq?^el .
.
,
amenant sobre
la lor fornicacion
.
Per
li
lor
qua!
,
meseywe subitana la uia de uerita
perdi-
sare ble-
Lo dorm
per auaricia cu» enfeiutas porollas ilh faren marcha de uos li
dio
qua\ ia non cesse de Ione temp e la perdecio» de lor non
non perdone
a
li
angel peccant
.
Mas son
it^ta
en
tira
1
fals
denegant
.
.
enfern cun
E non perdone e done lor esser reserua al iudicii mont Mas garde Noe oyten cr^dador de iustic/a E amene 1 eydoliui al mo»t de li fello» E dane per trastornament las cittas de li Sodomienc e de li Gomorieuc retornant G,n cenres a pausar exemple [a] aquilh. que son a far fellonessament E desliore lo iust Lot apremu de la non cadenas de tenebras al
p?-Mmier
.
.
.
.
,
.
iusta e luxuriosa co»uersaciow de
li
scuminiga
Car
.
el
era iust per regar-
auuiment haZ/itant enapres aqnilli li qnal cruciana» 1 arnia [374 r] iusta de iorn en iorn cun fellonessas obras \)onca lo segnor conoc desliorar li iust de la tentacion Mas reserue li fello» per esser tormenta
dament
e per
.
.
Mas maionnent &qui\h. li qua\ segon la carn caminant non mowdicéa e desprecziant la segnoria presoncios araant lor meseymes blestemant non temon dintreraenar setas aqn* al qual luoc cum li angel sia»? maior Per forcza e per uertu non portant incontra lor scuminiguiuol ludici Mas aqnjsti blestemant perriren na^nralment en la lor corrupcion enayma bestias non raczoniuols diczent mal d aqnellas cosas las qwais ilh mesconoisson E recebent la marci de la lor non iusticm Pewal iorn del
en
iaiament
.
la cubiticia de
.
.
.
.
sant riqneczas lo deleit del iorn qne son soczura e li
deleit
teri
,
e de
faczent en lor herror conuilis cu» uos
non cessable
forfait
enganawt
las
.
macnla
Auenl
armas no»
li
,
abundiant ew
olh pien d auou-
istablas
haucnt
lo cor
Salvioni,
266
filli de maladicion abandonant la dreyta uia arrerow d auaricia Auent segu la uia de Balaam de Bosor lo qiiaì ame la marci de endquita. Var\ani en [374 v] uouz d ome uede la folia del proBestia muta sot io
iissa
.
,
.
.
pheta
Aq»/sti son fontauas sencza ayga uiuoias que so?i portas de la temCar parlaMt per soperbia li qual scurita de teuebras es reserua
.
pesta a
.
de uaweta atrayo?i li desirier de la cara a la luxuria . aq^ilh que uerament fugigroJi d aqm'lh qwe conuersan en herror promete^t a lor liberta
Ver
corrupcio?i
ilh me.sey?«e sia serf de
cum
del qual el es sopercha
.
Car
aqiiiìh
.
Car vncliascu?i
es
segnor e saluador yesus
la conoissejicza del nostre
serf
d
aq^^el
que son retira de la soczura del moni yj-ist
E
.
.
dereco
ewuolopa en lor son sopercha Lor fait derier lor son peior que li premier Gar melh s«ray [l. -rya] a lor no?i hauer conegua la uia de la ìustìcia que enapres la conoissencza esser co?iuerti en dereyre d aq?<el sant comanda.
.
menl
lo
fo liora a lor
qual
ment
.
Mas
ueray prouerbi endeuew
aq?<ella cosa del
porca iaua retorna en
al seo uorai e la
a lor lo can re.tornawt
e[n]aolopa-
1
del iatic
Carisiraes veuos yo scr/puo a uos aq^^esta segowda epistola en la III. qual yo scomouo la uos^ra pura pensa en araouestancza afiu [375 r] que uos de li sia recordador d aq?<eilas parollas las q?/als yo derant dis a uos sant propheta e de li nostre apostol de li comandament del segnor e saluador ,
Gar enganador uenren en li dereyran iorn en sabewt ayczo pr?«raieraH?e?it la lor propia cubiticia e diczent L empromessiow segoni ana^it decebawent Car totas cosas perseueran enaysi e 1 auenanient de luy al qnal luoc es .
.
.
del
comenczament de
Car miron mierament e
illi
.
la
la creat«<ra
e peric
adonca
.
Mas
li
cel
li
son reponu per aqwella meseyma. parolla e reserua
la terra
,
e de la perdicion
de
li
ome
fel!on
.
Mas
o ca-
Car vn iorn es enapres Lo segnor non tarcza segnor enaywia mil an e mil an enay?Ka vn iorn Mas fay pacienta?nent enuer soa empromession enayma alcun pensan
risimes aqt/esta vna cosa
la
payron dor-
li
.
mowt ondeie d ayga
al fuoc al iorn del ludici
lo
temp qwe .
dio per lo q?/al aqnest
qMol son ara e
depois aqnel
Che li cel foron prwmesconoisson ayczo uoUintaria??ient Per la parolla de terra de 1 ayga e permanent per 1 ayga
non
sia
rescondua de uos
.
.
.
Mas recebre tuit a la [375 v] peniiencia de nos non uolent alcun perir Mas lo iorn del segnor uenre enayma lo layre en la noit al qnal li cel Irapassaren per grarat e>Hbr/ua/nent e li element saren desila per la calor
.
.
,
e la terra
,
e
aquellas obras
que son en ley saren brusas
totas aqnestas cosas sian a esser deslias
cunuersacion e pietà
gnor
.
Per
lo
qwal
,
li
.
Bonca cm»
Quals coucnta uos esser en santa
auenament del iorn del seli element decorrarew per q?ml iustic/a haiita speren cels noo
sperant e acoytant en cel ardent
.
1
saren desila e
Mas no(n)s cn li Per la qnal cosa o karissimes e terra nona segoni la promession de \uy sperant aqnestas cosas sforcza uos de esser troba en la paz de luy non E pensa salu la pnc«encia del nostre segnor yesus socza e non macnla la ardor del fuoc
.
.
.
yjist enayrwa paul lo nostre karissime frayre scris a nos segoni la sapiencia Enaywia en totas las epjs^olas parlant en lor d aq?<estas cosas dona a si .
Il
era las
Nuovo Testameulo
267
valdese.
quals son'alcnnas cosas greos per entenàament
Las q?mls
.
li
non
non istablc storczoji enaywa las autras scripturas a la perdiciow J)onca o carissi?nes derant sabe?(t. aq?/estas cosas [376 r] de lor meseymes garda uos meseymes qtie outra mena per 1 arror de li non saui iio?i caia Mas creisse en la gmc/a e conoissencza del nostre de la propia fermecza saui e
li
.
.
segnor e saluador yesus xrist
.
Gloria sia a luy
meseyme
ara e al iorn de
AMEN
la eternità
La prima epistola
cattolica di S. Giovanni.
1 Comencza la primiera Epistola de sani Johan Capitol czo qtie nos auoncien a uos czo que fo del comenczanient I, Nos e czo que nos auuen e czo qve nos regarden cun li noslre olh uegiien E las n[ost]ras raans ensemp trateron de la p«rolla de ulta e la ulta es La e anoncien a uos ulta eterna manifesta e nos ueguen e testinioniien qual era enapres lo payre e aprerec a nos Nos anoncien a uos czo qne nos ueguen e auuen qne uos aya compagnia cun nos e la nostra compagnia sia E scriuen a uos aqnestas cun lo payre e cun jesiis x'>'ist lo fiUi de luy .
.
,
.
,
.
,
,
.
.
cosas qne vos uos alegre e lo nostre goy sia compii ciacion la qnal nos auuen [376 v] de hty e
non son en
lucz e alcunas teuebras
Iwi/
.
E
aqnesta es 1-anun-
anuncien a uos
Car dio es com-
.
Si nos dire?^ que nos hauera
.
non faczen uerita Nos bauen compagnia entre nos e lo sane de yesMS yjist lo filli de hiy monda nos de tot peca Si nos diren q?;e nos non hauen peca nos enganen nos meseymes e uerita non es en nos Mas si nos confessaren li nostre peca el es fldel e pagnia cun luy
Mas
si
.
e
anen en tenebras
nos anuen en lucz enayma
el
.
Nos menten
niesey«<e
es
e
lucz
.
.
.
.
Si uos nostre peca e nio«de nos de tota eneqn/ta (liren qne nos non pecqnen nos faczen hty meczongier e la parolla de luì/
perdoue
iust qn-el
non
li
.
es en nos
li meo filholet yo scr/uo a uos aqnestas cosas qne uos non pecqMe . alcun aure pecca nos hauen auocat enapres lo payre yesus x'''^^^ iust E el meseyme es perdonador per li nnstve, peca . Mas non tant
II.
Mas lo
si
•
.
.
li nos^e Mas acer per aqnilb de tot lo moni Nos Si.beM Car nos coneguen luy si nos gardaren li comandament de hij/ Si alcun di si [377 r] hauer conegu dio e non garda li comandament de ìiiì/ el es meczo«gier e uerita non es en hiy Mas aqnel qne garda la parolla de Iny La carità de dio es uerayarnewt perfeyta en aqwest Nos saben en ayczo Car nos sen en luy Aqwel que di si permanir en luy deo annar
solaraent per
en ayczo
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
meseyme anne carissimes yo non screuo a uos nouel comanMas uelh comandamenl lo qnal uos iiagues del comenczament Lo uelh comandamenl es la parolla la quaì uos auues del comenczament
enayma (ìamenì
el
.
.
.
.
Salvioni,
268
E dcreco scrmo a uos noiiel comandamenì lo quaì es ueray en \vy meseyme e Aq?<ei qj^e Ca/- las tenebras trapasserò^ e lo ueray luH«e lu(,dc ia e« uos E el eyra lo seo frayre el es ew tenebras entro ara . di si esser en lucz .
.
.
ama
tn lucz
Mas
aq?/el q?/e
Mffls
aq»el que ayra lo seo frayre es en tenebras e uay
non sap
af cai
lo seo frayre es
awne
luoc
Car
.
e sca^idol
,
no/»
ew \uy
es
en tenebras
las tenebras e«ceq?iero»
de luy
olii
li
.
e
,
.
perdona a uos per lo nom de Car uos conegues ìuy lo qM«l fo del copayres yo scrmo a uos \uy Car uos uenczes lo maligne . O ioues yo scrmo a uos inenczament ioues yo Car uos conegues lo payre fantins yo [377 v] scr/uo a uos Car uos se fort e la parolla de dio pernia/i en uos e uences scrmo a uos No?» uolha amar lo mont ni aqj^ellas cosas que son del mowt lo maligne Car tot czo que Si alcu» ama lo mowt la carità del payre non es en luy es al mont es cubitic/a de carn e cubitic^a d olh e superbia de ulta la qua\ uos
fìlholez yo scr/uo a
.
Car
peca
li
soìi
.
.
.
.
.
.
.
.
.
non ìuy
es del payre .
Mas
de nos
.
Ma«
es del
mo«t
e lo mo?it trapassare e la cubitic/a
uolu»ta de dio pernia?» en eterna
bora es enayma uos auues
la deriera
ante^ris^
.
aq?/el q?/e fay la
ara fait
soji
Car
ilh
non
riaw permas cu« nos
Do/»t nos sabere
.
era?*
de nos
Mas qa-ilh
.
Car
.
Car
.
.
Car
awtc%r/sf nen
1
bora es
la deriera
s-ilh fossaw de
sia» ma/iifest
Car
.
nos
tuit
Mas moti
.
.
Uh
Acer
.
d;-
filholecii
.
issiro??
ilh sc-
non son de nos
.
Yo no» scrmo ognament del sant e conoisse totas cosas Mas car uos sabe ley Car tot a uos per que uos non sapia la uerita Qual es meczongier si no« aq«<el que demeczongier non es de la uerita Aqwest es ^nie^rist lo qna\ denega lo nega Car yhesu non es XP^^^ Qual que qual denega lo filh non ha lo payre payre e [378 r] lo fìlli Mas aq?;el qìte confessa lo fìlh ha lo payre Banca permagna en uos czo Car si perraanre en uos czo qiie uos que uos auues del comenczament E aqwesta es auues del comencza?nent e uos permanre al filh e al payre Yo scr«uo a 1 e/npromession per la qnal el promes a nos la ulta eterna
Mas uos aue
1
.
,
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
uos aqwestas cosas d aquilh receopes permugna en uos
li .
qwal seduon uos
E
.
E
aue besogna
no?»
ognanient lo qual uos
1
q?/e
alcun e?zsegne uos
ogname?»t de luy ensegua uos per totas cosas e Mas enay?na non es meczo?ùa Permane en luy enaynja yo ewsegney uos permane ara en luy afin que qwant el apareissare aya?» fiancza confondu de luy en l auenament de luy Si uos sabe Car el es Car tot aq?<el que fay iusticia es na de 1?/?/ meseyme 1
Veia
q//al carità lo
,
e
non
sia?»
iust sapia
.
.
III.
filholecz
.
.
.
es uerita e
,
payre done a nos que nos sian apella
filh
.
de
Eraperczo lo mont non conoc nos Car el non conoc luy . carissi?nes nos sen ara filh de dio Mas encara non apareys qual cosa nos saren Nos sabe?» Car q»»ant el apareiosare nos [378 v] sare?» se/wdio e
sia?»
.
.
.
.
.
blant a luy
.
Car nos
ueyre?»
luy cnay?na
el es
aqwesta sper.i?»cza en luy santifigne se euay?na
E uos sabe
fay peca fay eneq?/»ta
peca non es en luy q?»e
.
Tot
peca non uic luy ni
car el aparec
pe?-man
aq?/el q?/e
conce, luy
el
.
e?»
es
.
E
tot aq?<el
sant
q?»-el
.
tolgues
luy no?» pecca
filholecz
que ha
Tot aq?<el que
.
li
peca
e.
Tot aqwel
alcun no?» uos engane
.
,
Nuovo Testamento
II
Aquel
enayma
qtie fay iustic«a es iust
del diauol
Car
.
fay peca
Car
.
na de dio
las obras del diauol
filli
de dio e
Aquel que fay peca es Lo filh de dio ;ipa?*ec
.
.
hiy e non pò peccar
eti
Car
.
nianifest en ayczo
del diauol son
filh
li
269
Tot aqt^el qu-es na de dio non
.
semewcz de Im/ perraan
Io
Li
.
el es iust
comewczament
Io diauol pecqiie del
en aiczo qu-eì deslies
valdese.
.
es
Tot
ixquel que non fay iusticia non es de dio ni aqwel que non ama Io seo frayre Gar aq^esta es I-anunciacio»i la qual uos auues del comewczamewt que uos .
ame
uos
uw
I
lo seo frayre
Mas
I
autre
E
.
Now
.
Caym
enaywja
per qual cosa ocis
l?/y
aqj^ellas del frayre de h/y iustas
si Io
aita
maligne e ocis era» malas frayres now uos uolha mereuilha Io qj^al era del
Car
.
las obras de hty
.
mowt uos ayra Nos sabew Car nos sen [379 r] traporta de mort a Car nos amen li frayre Aqwel que non ama lo frayre permani a .
.
.
.
.
Tot aqwel que ayra lo seo frayre es homecidier E uos sabe Car homecidier non ha uita eterna permanejzt en si Nos conoguera en ayczo
mort tot
.
.
.
.
Car el pause la soa ar/na per nos e nos àeaen pausar armas per li nostre frayre Aq?/el que ha la siibsta[n]cia d aq2<est ne Io seo frayre hauer besogna e sarare la? soas intralhas a luy de dio en qual marnerà perma» en luy li meo fìlholecz non
la carità de dio
.
,
las nostras
mo?it
La
,
e
carità
.
.
,
aman per
nos
parolla ni per lewga
.
Mas per obra
ncguen en ayczo Car nos sert de uerita regardamewt de luy Car sì Io nostre cor .
,
carissimes
.
uerita li
.
Nos
co-
nostre cor al
reperire nos dio es naior
.
del nostre cor e couois totas cosas
e per
amonestare»
e
[1,
m-]
nostre cor non re-
si Io
Nos hauere fiancza a dio que nos recebrew de hty qual que qual Car nos gardew li comandament de luy e fagew aqaellas cosas q?/e son plagent derant luy E aqwest es Io comandament de lut/ que nos crea?? al nom de yesus %r/s^ lo filh de luy e aman 1 un I autre enayma el done a nos comandament E aq«el que garda li comandainent de luy perraan en luy e el meseyme en'ltii/ nos sahen en aiqo Car el permara eìi nos en 1 esperit Io qwal el done a nos IV. [379 v] Carissimes non uolha creyre a tot sperit Mas prona li sperit s-ilh son de dio L esperit Car moti fals propheta isserò?^ al mont penre nos
.
cosa nos demandare» de luy
.
.
.
.
.
.
.
.
de dio es conoissu en ayczo
Tot sperit lo q^al confessa yesus xrist esser
.
uewgu en carn es de dio E tot sperit que non cojifessa yesus x^ist esser uewgu en carn non es de dio Aqwest es antex^'ist del qual uos auues Car el nen e ara es ia al mowt filholecz uos se de dio e uenczes luy Car maior es aqwel qa-es en uos qite aquel qu-es al mont Uh son del mont cwperczo parlai del mont e Io mont au lor Nos sen de dio Kquel que conoc dio au nos Aqnel que non es de dio non au nos Nos conoissen en ayczo .
.
.
.
.
,
.
,
.
.
.
1
.
esperit de uerita
,
e
1
esperit d arror
.
carissimes
amen nos
entre nos
.
Car carità es de dio E tot aq^^el que ama es na de dio , e conois d(e)io Aqwel que non ama non conois dio La carità de dio Car dio es carità aparec en ayczo en nos Car dio trames Io seo filh vn engenra al mont qwe nos viuan per luy E en ayczo es carità No» per que nos amessa»?.
.
.
.
.
.
dio li
.
Mas
car el
nostre peca
.
.
meseyme ame nos carissiwes
si
dio
e trames lo seo filh perdonador per
ame nos
e [380 r] nos
deuew amar
1
an
Salvioni,
270 1
autrc
Alcun non uic vaqua dio
.
permaji en nos
,
Mas
.
si
nos uos amen
en nos
e la carità de hiy es pe?-fecla
.
etiire nos ". Dio Nos conoissew eu
C«r el doHe a nos del seo speGar nos sen en hnj e el en nos Cnr lo payre trames lo seo filli saluari! . E nos ueguew e testiraoneien Car jesus es filli de dio Dio Qaal q«<e quaì cowfesssare dor del raont coneguew e cresew a la carità nos dio E en el meseyme hiy e en penna?; Dio es carità e qui permaji en carità pernia» en la qttal dio ha en nos La carità de dio es perfecta en ayczo en nos afin que dio e dio on hiy ayczo
.
.
.
.
.
.
.
.
,
:
.
nos ayaw fiancza
moni
Temor
.
al dia del indici
no»i es
Gar temor ha pena Gar nos aman dio
.
en
carità
.
.
Gar enayma
Gar
el es e
nos sen en aqwest
la pe^-fecta carità fora gieta
Mas aqwel que tem non Si el ame nos prtfmier
es perfect
en carità
temor Banca .
.
alca??, dire yo amo dio e el Gar aquel que non ama lo seo frayre Dio lo qiiaì el no?i ne en quaì maniera pò amar E nos lo quaì el ne hauen aq?<est comandameni de dio que &queì que ama dio ame lo seo frayre .
.
el es
ayra lo seo frayre
meczo?2gier
.
.
.
Gar jestis es ^r«5^ es na de dio V. [380 v] Tot aq«<el q^e ere q«e ama ìtiy io quaì 1 eHge?zre , ama luy lo q?ml es na de ìuy .
.
aq?/el
ayczo
Gar nos ame7i Gar
conoisseji
en
garde?^
li
gardaJi
li
comandameni de ìuy comandameni de ìuy
Gar
tot czo
que es
.
.
filh
es la carità
so7i
lo
.
.
.
Non solament
per ayga
.
.
moni
')(rist
.
e per sane
greo
nitoria la
E quaì es aq?<el lo quaì vencz lo moni la nostra, fé Gar yesus es filh de dio Aq?/est es yesus non aq«el que ere ,
tot
Nos
de dio que nos
li
.
quaì uenc per ayga
E .
de dio q?<«nt nos ame?t dio e
aq?<esta
comandameni de ìuy non na de dio nencz lo mont E aqwesta es la .
quaì uencz si
E
li
.
lo
Mas per ayga
E 1 esperit es lo qual testifica Gar -/^rist es uerita [1. s-] Gar trey son que donan testimoni al cel lo payre e lo filh e Io saiit sperit , E trey son li qnfil donan testimoni en terra sperit e aq?;«sti trey son vn Si nos receben testimoni d ome lo e ayga e sane e aqn«sti trey son vn e per fanc
.
.
.
.
.
Gar aqnest es lo testimoni de dio , lo q»al el Aqnel qne ere al filh de dio ha Io testiwzoni de testimonile del seo filh Aq?/el que non ere a dio Io fay meczon[3Sl r]gier . dio en si meseyme testimo??i de dio es
maior
.
.
.
Gar
non
el
ere al testimoni lo quaì dio testimonile del seo filh
E
.
aq2<est
Gar dio done a nos ulta eterna e aq2<esta uita es al filh Aqnel qne ha Io filh de dio ha aita Mas Aqz^el qne non ha lo de ìuy Yo scris a uos aqnestas cosas li qnal crese al noni filh de dio non ha uita E afin qne del filh de dio afin que uos sapia que uos haue uita eterna uos creya al nom del filh de dio E aqwesta es la fiancza la qnal nos hauen es lo testimoni
.
.
.
.
.
.
a dio
Gar
.
de ìuy
.
E
el
au nos qnal que quaì cosa dema[n]daren segont la uolunta Car el au nos qzml qne quaì cosa demandare» Nos
sabon
.
.
Car nos hauen las reqnerenczas las q?/als nos dema«da(?i)ren de ìuy Si alcun ueyre lo seo frayre peccar peca non a niort demande e uita E es peca a mort yo non die qtie sare dona a ìuy peccant non a mort alcun pregne per ìuy Tota eueq?<«ta es peca E es peca non a mort Nos saben Car tot aqnel qn-es na de dio non peca . Mas aqwel qn-es genera Nos saben Car nos de dio serua si meseyme e Io maligne non tocca Ìuy saben
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Il
seti
de dio
dio
nenc
,
mont
e tot lo
.
ueray e sìan en yestis
Ayci
pausa
es
done a nos sen
e
ulta eterna
Nuovo Testamento
valdese.
maligne
al
E sabcw
.
finis
la
.
1
.
/^rist lo
a la dona esleyta e a
yo sol
.
Mas
tuit aq««lli
permaw en nos
qìial
lo fìlh de
AMEn
Epistola de sant Johan
S. Giovanni.
di
Come/jcza la segonda epistola de sa^t Joliaw Gapitol
E non
Gar
.
La seconda epistola
Yo uelh
.
que nos [381 v] couoissa?^ hiy lo qwal ts ueray filli de lui/ Aq?<est es uer&y dio e
afin
filholecz garda uos de las sirailacras
.
271
e
li
filli
de ley
qiml couogro/ì
li
1
Li qital yo
,
sare cuw nos en aterna
.
la uerita
amo en
uerita
.
per la nerita la
Gr«c*a sia cun uos mise-
ricordia e pacz de dio lo nostre payre e del segnor jesus yrist lo
filh
del
Yo me soy alegra iormcnt Gar yo irobey de li teo filli auawt en uerita Enayma nos receope?i lo comandament del payre E ara dona yo prego tu non enayma scriaent a tu nouel comandament Mas aqueì que nos aguew del comewczamewt que nos se amaw 1 un 1 autre E aq«/esta es carità que nos anan segowt li comandament de hiy E Siqtiesì es lo comandament enayma uos auues del come/Jczame?it que uos a«ne en luy Gar moti sedutor son intra al mowt li qual non confessai jesus y^rist [382 rj esser uengu en cani Aqwest es sedutor e antexrist Garda uos meymes aczo que nos non perdan aqwellas cosas las qw«ls nos hauen obra Mas afin qtie uos recepia?^ la piena marci Tot aqueì que trapassa e non perma?i en la doctrina de xrist non ha dio Aqwel qite permaw en la doctrma de xrist ha lo payre e lo filh Si alcu» nen a uos e non porta ni dire a \uy dio te aq?<csta doctrina non lo uolha recebre en la mayso?J en uerita
paj're
e carità
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
.
.
.
.
,
Gar aquel que saluda ]uy s acompagwa a las obras raalignas de Ivy afin que uos non sia confowdu al iorn del nostre Veuos yo derant o dis segnor Hauent ha scr«re a uos plusors cosas non uolc per carta ni enclostre Mas spero de hauer a ucnir a uos e hauer a parlar bocca a bocca salue
.
.
:
.
.
:
afin q?<e lo uostne
goy
sia
compii
esleyta
.
li
filli
de la toa seror saludan
Amen
tu
La terza epistola
di
Epistola tercza de sawt Joha?i Gap. 1
Yo uelh
a gay ì>en
ama
,
lo
S. Giovanni.
.
quaV yo amo en uerita
prego que en totas cosas tu prosperes e que tu toa
arma
es
en prosperità [382 v] yo
e donajìt testimoni a la toa uerita
me
sias
carissime yo
.
en sanità
alegrey formewt
li
enayma tu uacz en uerita
maior goy d aqwestas cosas qwe quani yo auuo
li
meo
filh
.
Enaywia
la
frayre uenent .
Yo non hay
amiar en uerita
.
272
Salvioni,
canssime tu facz lulelmewt en aq^ellas cosas las quals la obra cn li en aquilh li qual tu albergas *, li qual re^dow testimoni a la toa si tu li cowduyres carità al regardament de la gleysa a li qual fares hen degnarne» t a dio Gar per lo noni de hiy ilh son perue??gu non recebewt t'rayre e
,
.
Donca nos deuen recebre aquilh que son d aq?/esla Yo scns a la gleysa la ueHta trapes que ama pocr segnoriiar en lor non receop nos
alcuwa cosa de las gent
maniera
Mas
dio
aq?<el
.
nos siaw ensemp obrier a
afin qtie
.
.
Emperczo si yo iienrey yo df^mostrarey las obras de luy las qitals el fay E no?» bastant aqwestas can raaliciossas parollas parlawt cantra de nos .
cosas
qMol
.
Non solament
[non] rccep
uolo« recebre e
li
resemiìhar lo mal
li
frayre
e
.
,
.
.
Mas yo now uolh
es
uer
.
Yo
aurio motas
Saluda
.
pena
scr/re a tu per enclostre ni per
uiaczament e parlarew se bocca a bocca
tu
li
carissime now uolha
.
Mas czo que es hon Aq«el que fay ben es de dio non ae dio Lo testiniowiage es rewdu a tuit de [S83 r] de meseyma la uerita Mas encara nos testimoniiew e uos co.
noisse que lo nostre testimoni
tu
M«.s escara proybis aquilh.
.
degitan de la gleysa
e aq«<el que fay mal
Demetre
li
Paz
.
cosas
ha scr/re
.
Mas spero ueser
.
sia a tu
li
amie saluda»
amie nominatament
li
Epistola cattolica di S. Giuda.
La Epistola de Juda Capitol 1 Yuda serf de yesus y^rist e frayre de Jaco .
.
ew dio
payre e apella
lo
.
[a] Aq^cilh qiie
q«al son cowserua a yes«/s yrist
li
cordia e la pacz e la carità se multipliqi^e a uos
Pregant que uos uos alTatigue en
,
La miseri-
carissimes faczemt tota
.
deligencia de uos scrive de la nostra corauna salu
uos scrire
son santifica .
,
la fé
a ,
mi fo neccessari de dona vna uecz a li
Car alcuns liomes fellons sot intreron li qual foron ia derant script en aqwest ludici li qwal traportan la grac«a del nostre segnor en luxuria Mas lo qnal sol es mestre e lo nostre segnor jesus ^r»s^ e denegai dio Gar lo segnor poys qw-el hac yo uolh uos amonestar sabent totas cosas sant
:
.
:
.
.
.
lo poble
[383 v] salua
seron lor al
:
e
qwe
li
maysoneta
de Egypt dereco
el los
ha reserua
.
enapres autra carn
Semilhantament
Il
aquilh
sot
1
li .
qnal non cre-
Mas layseron
la
escurita de tenebras en liam eternals
,
Enayma Sodoma e Gomorra e las ciptas uecLas quals per semblant modo hauian formica e era» anno.
iuiament del grant iorn
zinas a lor
destruis
angel que non garderon la lor pr/ncipia
,
ace?'
.
foron pausa a exemple sostencnt pena de fuoc eternai .
e aqwjsti
'-s' è stato aggiunto poi.
engana de
li
.
soy?nc maciilan uerament la
Nuovo Testamento
11
ca/"u
e desprecziaw la segnoria blestemant la maiesta
,
cnn
qiiant el desputana
.
Mas
M«s
.
Michel arcawgel
dis
son co?'ro?»pu
a lor
Malaue?itu?'a
.
:
[1.
-na]
e aq?/ellas
,
mut
enayma. ani?Hal
Gar
.
ISon ac
.
Lo segnor repreua
.
acuisti blestemaw aq?<ellas cosas qìte ilh no?* conoisso?»
cosas las qi(a\s iiatura.\me7it ilh coiioisso?? stas
E
.
combatia del cors de Moyses
lo diauol e
ardiw^ent ewduyre iodici de blestewa
tu
273
valdese.
e
en
aqtie-
son intra en la uia de
ilh
Caym e del decebament de la marci de la qual fo deceopu Balaam so» uengM a rew e perirò» en la con^radicio» de Core AqzM'sli so» macola ewtre las uos^as caritas [384 r] faczent se co?Hiilis e«tre lor se?icza temor de alciina cosa vino» coma play a lor Niuolas se??cza ayga las quaìs son portas de li uent Albres autognals se?icza frucs mort e arawca per doas uecz Ondas del cr?<del ^ mar scumant las lors corefussiows stelas arrawt a li qual scurita de tenebras es reserua en aterna Mas Enoc sete» da-Dam propheteie d aquislì diczent Veuos lo segnor ne» en li seo sani millier ,
.
,
,
.
.
.
,
,
.
.
.
lor fellonia
Per
.
,
contra tuit e repe?2re tuit
a far iudic^s
las
q»fflls
ilh
las obras
de la
fero» follonessame»t e de totas las
cosas
duras las qua\s au parla contra ìuy m?«radors ra»curos
li
fello» de totas
fello» peccador
li
qwal camina» sego»t las lors cubitic«as
li
de lor parla superbia mereuilha»t se de las presonas
Mas uos
,
ditas a uos de
apostol del nostre segnor yesus xrist
li
sego»t la cubitic/a de la lor fellonia ,
a»imal no» hauent [384
meseymes sobre niesey???es
.
eterna
^'* lolita
.
E
,
.
.
Mas uos
aqi^ella
Ora»t
iuia?it
d
aq?//sti
socza gonella
,
e
Ayci
la
,
la
gra»decza finis la
li
bocca .
ilh diserò?^ a
qtial caminaria?? li
qual se de-
carissimes edifica uos
sa»t sperit garda uos
al
cerìameni haya m«serzcorrfia
q»al es de la carn
.
E
.
e
,
comandament
al
.
Haue»t e»cara en odi
sapia
dio io
sol
aq?/el
Lo q»al pò co»seruar uos mesey»?es se»cza peca
.
denar no» reprendiuols cu» alegrecza dera»t ria
E
spera»t la misericordia del nostre segnor
facze salf aqwilh per temor tolewt lor del fuoc
nostve saluador
Car
.
,
Aqw^sti son aq»«lh
v] sperit
nostra sa»tissi»»a fé
la
e» la carità de dio
Jesus x''^^^
Mas
.
per causa del gang
carissimes sia recordador de las parollas las q??als foro» derant
uos q»e al derayra» temp hauian ha esser ewgauadors
parto»
AqMisti so» miir-
.
.
E
or-
regardarae»t de la soa glo-
e potestà ara e
e»
tuit li segle
.
AMEn
Epistola de Juda
L'Apocalisse, o la Rivelazione di S. Giovanni.
Comencza lo libre de la reuelacio» de sani Johau rj Lo libre de 1 apocalis de sa»t Joa» Gap. 1
[38o
J.
Aquesta es
ma»ifestar a
^
lo
qua! es dit apocalis
.
li
la reuelacio» de yesMS x^'ist la q»al dio
sco
serf
.
aq?<ellas
do»c
cosas las q«mls coue»ta»
a hiy per
esser faytas
L'abbreviatura della prima sillaba darebbe veramente 'cer' o forse 'ere'. Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
I).
18
274
Salvioui,
xùa^ament e significa traynelaìnent per lo seo angel a Joan lo seo se/f Lo e lo testimoni de yesus ;^m^ e qual qtiaì testimoHiie la parolla de dio .
,
qual cosa
qiie
la prophecia es prcs
el vie
Joa» a
.
Aqtteì es beneura lo qual legis e au las p«rollas de
.
garda
e
,
acxwellas cosas
las sept gleysas
que son
en ley
sc;'«ptas
son cn asia
las q»rtls
e pacz de Iny lo qual es e lo qua] era e lo qual es a sperit
pr?imier ewgewra de
.
mo?'t
lì
uemr
lo te««p
e de
,
iios
sept
li
lo
')(rist
prmci de
e
,
Car
.
Grada, sia a
Iwy e de yesus
al regarda?we?jt del seti de
qual son
li
OS fidel testimojii
.
qual
rey de la
li
Lo qual ame nos E laue nos de li nostre peca al seo sane E fey nos regne e preyres a dio e al seo payre Gloria sia a liiy meseynie e comandament en li segle de li segle Ame?? Veuos el ucìi cun las niuolas E tuit li trip de la e tot olh ueyre luy e aquiìh li qual ponczeroJt luy terra
.
.
,
.
.
.
.
terra plagnirew sobre luy eertanament lo
qual es e lo qual era
menczawent
e fin
tr/bulacions e al regne
Lo segnor
Yo
.
nostre [385 v] frayre
lo
per la parolla de dio
,
dio tot poderos
soy alfa
e
.
.
e parezonier
,
en la pac/encia de yesus ^r/s^
e
,
la qual es apella patmos
.
e lo qual es a uenir di
,
Yo Joa»
.
Amen
.
.
Fuy en
co-
en las 1 isolla
e lo testimoni de yesus
,
E auuic grawt uouz enaXTÌst Yo fuy en sperit al iorn de la diamenia premier e derier pres mi enaynia de tromba que digia Yo soy alfa e e tram et a las sept gleysas las quals son Seri al libre czo que tu uecz .
.
.
.
.
.
,
en asia en Epbesia e a Philadelpbia
,
mi
la qual p«rlaua cura
de
.
E
cap e
a
li
e a
pe
enaywa en caminal ardent .
E
la soa uertu .
E
el
E
.
.
segle de
li
ome
1
e al
,
uesti
E
la
,
mecz
cun uesti-
cu» vna centura d or
.
E
lo .
pe de luy semblant aurical liban
li
uoucz de luy enayma la uouz de motas .
E
glay agu de doas p«rt sa-
la fa[386 r]czia de luy lugàa
yo agues uist luy cagic a
cu»i
e a Sardi
,
blanc enayma lana bla[n]cha e enayma neo
.
E
de
al filh
li
enayma
lo solelh
pe de luy enayma
Non uolhas temer yo pause la soa destra sobro mi diczent e uete que yo soy viuewt en .
soy pr?<mier e derier e soy vio e fuy mort li
e a Thiatira
,
virey afin que yo uegues la uouz
auia en la soa destra sept stellas
Ibia de la bocca de luy
niort
pergama
e ceint al peit
,
olb de luy enayma fla»na de fuoc e
li
aygas
en
,
E yo me
vn semblant
,
cauelli de luy eran
li
.
reuouta uic sept candelabres d or
sept cawdelabres d or
li
menta longa entro
E
Smirne
e a
e a laudicia
,
segle
.
Amen
.
E
ay
las claus
,
d-enfern e de la mort
.
Donca
seri
qwe tu as uist , e aq?<ellas las quals son e las qnals couentau Lo sagrament de las sept stellas las q?/ols tu esser faytas enapres aqwestas ueguies en la mia destra e li sept candellabre d or Las sept stellas son sept angels de sept gleysas E li sept candelabro qne tu as uist son sept gleysas
aqiiellas cosas
.
.
.
.
IL Seri a stellas
en
la
1
angel de la gleysa de Epbesia
soa destra
.
Lo qual uay
al
.
meg de
Aqnel qne ten li
sept
las
sept
candelabro d or
e la toa payo say las toas obras e la toa fatiga qne tu non poz suffrir li raaluacz E tenties aqnilh qne se diczon esser apostol e non ho son e trobies lor meczongiers e soporties , e as paciencia e te affatiguies [386 v] per lo meo nom e non ma[n]q2<ies Mas yo di aqnestas cosas ciencìa.
,
.
,
,
e
.
,
,
.
,
ay cantra de tu
.
Car tu abandonies
la
toa primiera carità
.
Donca
sias
Nuovo Testamento
Il
reco?'dado?"
Mas
doni tu
non
tu
si
,
en odi
li fait
fares ]^euitencia.
de
iiicoletienc
li
meo
del
dio
.
rier lo qual 1
aflecio?^
,
Seri a
1
mort
fo
a/?gel
.
1
lo teo
be»
tu has aqwest
yo bay bagu
eìi
.
candelabre del seo
Car tu baguies Aq?*el qiie ha
.
odi
.
esperit dicza a las gleysas
.
Aq?<el q?/e
maniar del leng de ulta lo quaì es al paradis de la gleysa de Smirwa Lo pr2<mier e lo de.
e uio
e la paureta
Mas
.
qiiaì e
li
aurelbas d auuir auua qual cosa ue[u]cza?'e yo dona?"ey a ìuy
275
e fay pen*Ye?icia e fay las pr?«mieras obras
.
yo ue«rey a tu viaczamejit e morey
si noìi
luoc
sies cagi
valdese.
cosas
di aq?«estas
Mas
tu sies ricbe
diczon lor esser iudio e non o son
.
,
To
.
say las toas obras e
e sies blestewa
Mas son de
d aq?/jlh que
la sinagogo del satanacz
.
temas alcuna cosa d aq?<ellas las qtials tu sies a suifrir Vete que lo diauol ha a metre alcun de uo^ en career afin qne uos sia tewta e aure afleSias fidel entro a la mort e [387 r] yo donarey a tu cio?iS per decz ìorn corona de ulta Aquel qtie ha aurelbas d auuir auua qual cosa 1 esperit
l'ioti
.
.
.
dicza a las gleysas
mort
.
E
seri a
1
non sare offendu de la segowda Aquel que ha lo cotel Yo say las toas obras e al qual
Aq«<el que uenczare
.
awgel de
talbawt de doas parcz
gleysa de Pergamo
la
di aq?<estas
cosas
.
.
meo nom
luoc ba&itas e al qual luoc es lo seti del satanaz e tenes lo
deneguies la mia fé lo
.
E en
meo
li
iorn
Antipbas lo meo
.
qual fo aucis euapres uos hont h«Mta lo satanacz
.
fidel
e
iio?^
testimoni
.
Mas yo ay alcunas
cosas cantra de tu Car tu has aqui aquiìh. que tenon la doctr«na de Balaam Lo qual e?jsegnaua en Balac metre scandol derant li filh d israel marnar d aqwellas cosas q?<e se sacrificaw a las ydolas e fornigar Enaysi .
.
.
,
has encara tu tenent la doctr«na de
Reuisa
li
Nicolitienc la qual yo bayrey
.
.
autrament yo ue?jrey a tu uiacza«?ent e cuwibatrey con lor cura lo cotel de la mia bocca Aq?<el que ha aurelbas auua qual cosa 1 esperit te
.
di a las gleysas
pcyra blancha
e
.
Yo donarey lo meo nom
a
muniar
uencent mana
al
,
e
donarey a
script en la peyra lo qual alcun
non aquel lo qnal lo recep E scrii a tira Lo filh de dio di aq«iestas cosas .
.
1 .
luì/
non sap
si
angel de la gleysa [387 v] de Tbia-
Aqwel
qt(e
ha
li
olb
coma flama de
pe de luy semblant aurical liban Yo bay conoissuas las toas obras e la carità e lo menestier e la toa fé e la toa pac/encia e las toas obras e las derieras pl«*s que las prnmieras Mas yo bay cantra de tu alcuna cosa Car tu permeties la fenna hiezabel la q?ml se apella propheta en-
faoc
e
li
.
.
.
,
segnar e seduyre las ydolas
.
li
E doney
meo
serf
a ley
Fornigar e maniar de las cosas sacr/ficas a
.
temp
e ilh uo?t uolc far peniYencia
.
qu-illx fes ^enitencìa de la soa fornigacio??
vete yo metto ley al
leit
.
e aquilh.
li
:
qual
fornigueron cun ley saren en grant afflecion s-ilh non faren T^enitencia de las lors obras , e aucirey li lor filh de mort e totas las gleysas sabren ,
Car yo soy aquel que encerca uos segoni las soas obras
li
cor e las rens
.
e
,
donarey a vnchascun de
Mas yo die a uos e a li autre que se de Thiaqual que qual non han aq?<esta doctrma , e aquiìli que non conogron la pregondecza del satanacz enayjwa ilh diczon Yo non mandarey sobre uos autre pes eraperczo tene czo que uos aue ewtro qwe yo uegna E aquel que uenezare e gardare las mias obras [388 r] entro a la fin yo do.
tira
.
.
.
.
Salvioui,
276
«arey a luy potestà sobre las gent fraiiit
enayma yo
receop del
cosa
la
E
III.
seri a
obras
.
pay?'e
.
.
E douarey
e
a hiy stelJa matinal
Aqwel que ha aurelhas auua qual
a«gel de la gleysa que es a Sardi
1
sept sperit de dio
meo
feme^ca
regire las con nerga
olier
las gleysas
espent di a
1
E
.
enayma vaysel d
saren ewsewp
,
Car tu has nom que tu uiues
meo
dio
.
tu ayas receopu e auui e garda e
.
ha
lo qtial
Yo
say
las
li
toas
mort Sias uelhant e conCar yo non Irobo las toas Bonca hayas en pewsa en qua] marnerà fay penitencìa .Bonca si tu non uelhares e sees
^
ferma las autras cosas las quals evan a morir obras plenas derant lo
Aquel
.
sept stellas di aq^/estas cosas
e las
.
.
yo uewrey a tu enayma lo layre e non sabres en la qiial bora yo uenrey Tu has pauc nom en Sardis li quàl non socerow las lors uestia tu .
,
memtas e anero?* cu?» mi en uestimewtas blawchas Car ilh en son degne Aquel que uenczare sare uesti enaysi de uestime«tas blawchas E non caw.
.
,
.
uom
cellarey lo
de \uy del libre de la ulta
meo payre
[388 v] dera»t lo
lhas auua qual cosa
las claus de àauià. lo
huebre
Yo
.
e dera»zt
.
E
.
E
de \uy
kquei que ha aure-
.
seri a
angel de la
1
ueray di aqwestas cosas Lo qual ha e alcun non sarra e-1 sarra e alcun non vete yo doney deuant la porta huberta e
Lo sant e qual huebre .
say las toas obras
nom
confessar ey lo
angel de hiy
li
esperit dicza a las gleysas
1
gleysa de Philadelphia
,
.
lo
.
Car tu has vn poc de uertu e gardies la mia liete yo dono de la sinagoga del sae non neguies lo meo nom pfflrolla Mas menton tanas ha aqn«lh que diczo lor esser iudio e non ho son rete yo li costregnarey que ilh ueguan e adoron derant li teo pe e sapian Car tu gardies la p«rolla de la mia paceencia e yo garCar yo amey tu alcun non la pò sarrar
.
,
.
,
.
.
.
.
darey ou de affin
1
ora de la tentacion la qual ha a uenir en
qne lente
que tu has
haèitant en la terra
li
yo farey luy collona
nom
sobre luy lo del
meo
al ten2ple del
[389
r] del
meo
meo
dio e
dio
e lo
,
dio la qual desccnde del cel del
Kquel que ha aurelhas auua qual cosa a 1 angel
de la gleysa de laudicia
ueray testimoni
lo
,
.
1
1
uniuers mont
:
vete yo ueno viaczament ten czo
que autre non recepia la toa corona
afìn
:
.
non
.
Aq?/el que uengare
issire t^Ius fora
nom de meo dio
,
la citta
e lo
E
.
meo nom nouel
esperit dicza a las gleysas
Aqnestas cosas
.
scr^rey
nona iernsfflem
Amen
.
.
Lo
qn«l es comenczament de la creatura de dio
E
.
sere
fidel
Yo Mas
e
say
.
car Emperczo car tu non sies ni freit ni caut non sies ni freit ni caut Yo comenczarey a nemicar tu de la mia bocca Car tu diczes yo soy rie e enriqweczi e non ay besogna de alcuna cosa e non sabes Car tu sies miser e miserable e paure e Yo amonesto tu comprar de mi or afoga de fuoc afin qne tu sias cec e nu fait rie e sias uesti de uestimewta bianca afin que non apareissa la uergogna de la toa nudila e ong li teo olh de colleri aczo que tu ueas Yo
sas
[1.
toas obras
1-]
tu sies tebi
,
.
.
e
.
.
,
.
.
.
.
,
*
L"e'
suir'i'.
di 'se-' è assai chiaro,
ma
porta la stessa trattiua che
si
suol porre
Testamento valdese.
Il ]S^uovo
qual yo amo
277
Bonca ewueia e fay peniSi aìcmi auiiire la mi uouz e liuiencia. vete yo isto a la po?'ta e pico brire la porta Yo intrarey a luy e cinarey [389 v] cnn liiy e el meseyme cun mi Aqtiel qtie uenczare yo dooarey a hiy seser con mi al meo setti enaywa yo uewczey e seo e?ise?Hp cwi lo meo payre al seo setti Aqnel quo ha aurelhas auua qual cosa 1 esperii diga a las gleysas repreno e castigo tuit aq^élh
li
.
.
.
.
.
.
IV. Euapres aq?^estas cosas yo vie e ueuos la porta hoberta al cel
diczenc
.
,
,
esser fa}i:as enapres aqwestas
era pausa al cel
.
E
subitament en esperit
e fo
,
sobre lo
seya
setti aqtiel qtie
E
.
.
era al cei-canAsLìnent del setti
cuHdame«t
del
vesti alenton
setti
24
.
seti e vie
.
sobre
setti
li
.
24
or e del setti procedia?i eyleocze e troneyre e uoucz
luce ardent derawt lo setti las q?/als son
regardamewt del
E
de
li
E
lo
del
.
alewtorn de
setti e
premier
E
li
quatre
setti
semhlsint a leow
slìiwislI
E
are celestial
E
lor
E
.
seya«
q?/e
cap coronas
sept lampeas de .
e al
,
E
al
mecz
d olh derawt e dareyre
a?ziw?al plc?i .
uelh
.
li
sembla?(t al crestal
.
segont aìiinmì semblant al ue-
lo
animai hauia facia enayma howe
lo tercz
blant ha vna aygla uolant
1
sept sperit de [390 r] dio
li
mar ueyriewc
enayjwa
setti
setti
se?»blant al regardamewt smarradi e al cer-
,
de uestime?itas bla«chas e liauia?i sobre
^
E ueuos vn
aqwel que seya era
sc»?bla«t al regardame«t de la peyra de iaspi e de Sardi
(1
e
,
uouz la qnal yo auuic enayHia de troHjba parlaua cun mi e yo demostrar ey a tu aq?*ellas cosas que conewtaji Mowta czay
la pr?<miera
.
E
quart animai se«i-
lo
quatre animai vuchascun de lor hauia alias alentoni e dediuez era?» plen d olh 6 E no?» hauia?z repaus per io?'n ni per noit diczent Saut sant sa?2t segnor tot poderos lo q?^«l eras .
li
.
.
.
.
,
e lo qM«l sies e lo qual sies a ueniie
honor
li
segle
E
li
uiuent en
Io
li
E
24
.
segle de
segle
li
sies
.
E
donesau gloria
inettian las lors coronas derant lo setti
degne de recebre
yo uic en
d aquel que seya sobre
la dreyta
cant cun grant uoucz .
E
la gloria e
1
onor e la ue?'tu
.
totas cosas e so?» per la toa uolunta e son creas
de dinz e de fora segna de sept sagel
de luy
ani???al
que seya sobre lo setti uiuent en li segle de uelh se gitteron derant lo sesent al setti e aurero?»
.
segnor tu
.
C«r tu as crea V.
aqw«Ih
e benedicion a aq?«el .
diczent
E qn«nt
alcu?» no?»
.
Qual poya
regardar en luy
es
.
E
degne de hubrir
ni al cel ni
E yo
lo setti
vn
scnpt
lib?'e
[390 v] uic vn angel fort predi-
en
lo libre e desila?- li sagel
hubrir
la terra ni sot la terra
C«r non se trobes alcun esser degne de hub?-ir e legir lo libre ni regardar en luy E vn de li uelh dis a mi Non plorar "vete leon uence del trip de Juda reycz de dauid afin qne el hubre lo libre e desile li sept sagel de luy E uic e uete al mecz del setti e de li 4 ani?nal e al mecz de li uelh vn ag)iel istant lo libre ni
.
plagnio gra?»dament
.
.
.
.
.
.
.
enay/wa ocis lo qual aula sept corn e sept olh dio raa?»da
que seya
^
Così
en tota la
al setti
il
.
codice;
E
ma
te?-ra
.
E uenc
auent pres
li
qual son sept
spe?-it
e pres lo libre de la destra
lo libre
li
quatre ani?nal e
forse la sigla del 'n' qui
si
li
.
de
d aqnel
24
.
uelh
voleva risoluta per 'rn'.
Salvioni,
278 cagirow derawt
agnel
1
de odoramewt las iiouel diczeiit
dar tu e
Tu
.
sies ocis
del setti
e de
,
L
.
degne de pem-e nos as
e
,
la terra
E
.
animai e de
li
e phialas
,
sant
li
lo libre e
hubrir
vn caut
sagel de luy
li
tot tr^p e
nostra dio reys [391
fait al
d or pleiias
e cantaua»^
,
reymies nos a dio cun lo teo sane de
e
poble e naciows
iiouz
son las omc^'ons de
sies
,
reguarew sobre
hauent vncliascu« citaras
.
qwffils
r]
.
tenga
e preyres e
uic e auuic la uoucz de moti angel alewtorn li
iielh
,
e milier de iniliers diczent
cuw gra»t
agnel lo qim\ es ista ocis es degne pe?ire la uertu e las riqweczas
e la sapicMcia
,
e la fortalecza e
onor e
1
la gloria e la bcnedicion
E
.
tota
creatura la quaì es al cel e la qual es sobre la terra e set la terra e al
mar
auuic totas dicisent al sese«t al setti e a 1 agnel e qwe son qìi lor Eenedicion e houor e gloria e potestà e?i li segle de li segle , e li quatre E li 24 uelh cagiron cura la facia a la terra e a?àmal dicziaw Amen .
,
.
.
adorerow lo uiuerat &n
E yo
VI.
uic q«<e
1
.
segle de
li
segle
li
agnel hauia hubert vn de
sept sagel e auuic
li
animai qne diczia enayma vna uoucz de troneyre
A^n
ven e ueias E yo uic e ueuos vn canal bla»rc e aqnel que seya sobre luy hauia vn are e vna corona fo dona a luy E salhic fora iiencent afin qn-el uences E cum el hagues hubert lo segont sagel e yo auuic lo segont animai diczent uen e ueias E salhic fora vn autre canal ros E aqnel que [391 v] de
li
4
.
.
,
.
,
:
.
.
,
.
.
Uh
seya sobre luy fo dona a \uy qu-e\ prenes la paz de la terra e que occisessan
un
1
autre e
1
fo
li
dona vn grant
cotel
.
E cum
el
se
hagues hu-
bert lo te/cz sagel e yo auuic lo tercz animai q«^e diczia uen e ueias
E
.
yo uic e uete vn canal nier e aq?;el que seya sobre liiy hauia en la soa man vna staterà e auuic vna uoucz al mecz de li 4 animai que diczia vna mesura de froment per vn denier e tres mesuras d orge per vn denier e non nafrares lo vin ni 1 oli E cum el hagues hubert lo quart ,
.
:
.
.
.
uouz del quari animai que diczia uen e ueias E uic e ueuos vn canal pali e aqnel que seya sobre luy nom cs a luy mort e 1 enfern seguia luy E poesia fo dona a luy sobre la q^mrta partia de la terra , aucire cun lo cottel cun la fam e cun la mort e de las bestias de la terra E cum el hagues ubert lo cinqnen sagel uic sot 1 autar las armas sagel
,
yo auuic
e
la
.
,
,
.
,
.
de
li
aucis per la parolla de dio
cWdauan cun grant uouz diczent
,
e per lo testimoni lo qual ilh auian
.
E
segnor sant e ueray entro cora non
.
E foron sane d aquilh que ha&itan en la terra donas a vnchascun de lor [392 r] uestimentas blanchas E fo dit a lor qne ilh se repausessan encara vn petit de temp* entro qne lo numbre de li eygal iuias e uenias lo nostre
.
.
serf de lor
,
e de
enayma encara
grant terratremol
lor frayre fossan compii
li
lor
.
E yo
fo fait
e la luna deuenc tota
terra
uent
:
.
enayma
E
lo cel
yssoUas iovon e
li
tr/bunier
E
li
,
,
,
li
enayma li
qnal hauian ha esser occis
hagues ubert
lo
.
VI
.
sagel
.
e ueuos
deuente nier enayma vn sac de selicz e las stelas cagigron del cel sobre la
las soas fias
del lor luoc e fort
el
lo solelh
gitta
se dep«rtic
e
cum
enayma sane
la figuiera
mogu ,
.
uic
libre
qnant
enuolopa
ilh es ,
rey de la terra e
e tot serf e libre se
mogua del fort li mont e las
e tuit li
prenci e
li
rie
resconderon en las balmas
,
,
Il
Kuovo Testameuto
valdese.
279
E diczo» a li mo»t e a las peyras caie sobre e en las peyras de li mont nos e rescowde nos de la facia d aq^^el qiie see sobre lo seti e de 1 ira de E guai poyre istar 1 agnel Car Io gra?jt ioru de la soa ira es ue»gu .
,
.
.
YII.
Enapres aq^^estas cosa yo uic 4 tej'ra qne tenia» li 4 .
quatre camion de la
.
.
augel
.
.
sobre
istaua?i
q?(e
li
uewt de la terra qn-iìh no?i
E uic sofflessa» sobre la terra ni sobre [392 v] Io mar ni en alcun albre vn autre angel montajit de oriewt que hauia vn segnai de dio Io uio e cride cuw grawt uouz a li quatì-& angel , a li qiial es àona noyre a la terra e al mar dicsent ewtro ìioìi uolha noyre a la terra ni al mar ni a li albre E auuic lo numbre qwe nos segna» li serf del nostre dio en li lor front .
,
,
.
,
.
de
segna
li
d
filh
israel
milia segna
Del trip de Juda
.
.
milia segna
cewt e quara[n]ta quatre
.
.
Del Del
Gad
trep de trip de
12
.
12
.
Neptalim
.
trip de li
li
milia segna Del trip de Rubeji
12 Del trip de Aser 12 milia segna Del trip de Manasse
milia segna
.
.
milia segna de tuit
,
12
.
.
.
.
.
.
.
12 milia segua Del trip de Leui 12 milia segna Del trip de Zà12 milia segna . Del [trip] de Joseph 12 milia segna bulon Del trip de Beniamiu 12 milia segna Enapres aqwestas cosas yo uic vna grawt comj^agtiia la qua\ alcun non p0}^a nu[m]brar de tota geni e trips e pobles e lewgas istaJit dera??t lo seti al regardament de 1 agnel cubert de uestimewtas blancbas E criàauan cnn e palmas en las [393 r] mans de lor grant uouz dic^sent Io qual se sebre [1. so-] lo Salu sia al nostre dio
12
.
milia segna
.
12
.
milia segna
.
.
Del trip de Simeon Del trip de Isacar
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
,
,
setti e a I
de
li
agnel
,
E
.
qiiatre animai
tuit ,
angel istaua» entorn Io setti
li
adorcron dio dicze?it Ame?^
e
ment de gracias honor segle Amen E vn de .
de uestimewta blajiclia
gnor tu
sabes
Benedicion e clarita
.
li
uelh res^jondent dis a mi
qui san
mi
.
,
uelh
li
,
e
e sapie?icia e facza-
e doMt
uengron
.
Aqz/isti
son aq«<ilh
uestimentas
Emperczo son dera«t
.
,
li
segle de
li
Aqwisti que son uesti
E yo
,
grajit tribulacio[n]s e lauerojt las lors
sane de
e de
e uertu e forcza sia al nostre dio en
e el dis a
,
,
e cagigro» al regardawewt del setti en las lors facias
li
dis a l?/y
se-
.
q^ml ue»grow de las
e las emhlanqueczivon
e seruon a hiy , per ioru e per noit al te?nple de Imj e aqueì lo qiial see al setti habìta al
sobre lor
.
1
agnel
Ilb
non haure?i plMS fam ni Car 1 angel lo qual
cagire sobre lor
amenare de
li
.
.
ci
E hauent
hubert ,
mecz ,
del
setti
regire lor
,
e
lacrima
e dio furbire tota
lo septejj sagel
do»es de las preyeras de
E
fum de
lo
e li
saut sobre
li
awgel derant dio
1
autar
e terratremol
.
E
,
li
e
.
I
autar d or lo qnal
enceus monte de las oracions de
E 1 mande en
1
uouz
.
,
de fuoc de
e lo
euayjna
cel
tuit
la jnan de
,
fo fait al
vn autre angel uenc e istaua derant moti encens foro/i dona a liiy afin qne
autar hauenl encensier d or
.
calameli
e yo uic sept angel istawt al regarda?ne»t de dio
sept trowbas foro» donas a lor
ra7it lo setti
e
non
Solelb ni alcuw scalfame/it
olb de lor
per mecza [398 v] bora
1
.
es al
lor a las fontanas de las aygas de uita
Vili.
E
se
lo setti de dio
.
a?igel pres 1 ewcensier
terra
,
e forow fait
,
e
li
es
de-
sant de
vmplic Iwy
cleocze e troneyre
sept angel que liauian las sept tro?nbas
s
apa-
280
Salvioiii,
relheroji a cantar cu» la tromba
E
.
e la tercza p«rtia de la terra fo briisa
crema
e tot fen uert fo brasa
,
mar eiiayma vu
e fo gitta al
del al
r] faysella
tanas de las aygas
E
tia fo cuwuertia era oysewt
amaras
foro?i faytas
en la tercza partia de
uom de
lo
E
.
vna grant
e del cel cagic
e cagic
,
.
p«rtia del iorn non Inezie
vn angel que uolaua per
lo
ueratwra malaueratwra
li
las trowibas de
E
IX.
nais
.
E
era
terra
E
.
abis
1
lo solelh. e
fum
del
trey angel
li
pocz de
lo
mecz
fum morate
.
E
E
.
es
enayma
la
.
li
mort fugire de
lor
cantar con la tromba
yo uic vna
e
.
li
1
E
.
abis
E
.
grarat for-
leragostas isserora li
E
.
si
per cinqrae mes
,
quant
solamerat
nora
fo dit a lor qu-ilh .
el
e nera la trobarera
E ,
non
oc-
crraciamerat de lor
lo
ha
home
li
feri
1
ome
.
En
aquiìh
e desirarera de morir e
seniblawczas de las laragostas semblarat a
las
caual aparelha a la battalha
lor frorat
escurpiora
1
mort
E
stella esser
de
enayma fum de
del pocz
ucrda ni tot albre
crraciessa^i
cercare/» la
.
comarada a lor que ilh nora nafressara lo fen de
fo
lo crt<ciamerat de
home
li
Mas
tercza
la
yo uic e auuic Malagrarat uouz
poesta fo dona a lor eraayma han poesia
lo segnai de dio era
cissesan lor
E
.
E
.
claus del pocz
las
ella&
de las autras uouz de
ayre fo scurczi del fum del pocz
1
la terra [394 v] ni tota cosa
que non an
E
.
tromba
dona a ley
e
,
terra
Car
.
e la tereza
,
e la tercza partia de
,
diczeut cura
cel
era la
qtial h[a]uiara a
li
fo
del pocz era terra
scrupiora de la terra
iorn
del
habìtant
lo cinqraen angel carate cura la
cagia del cel
huberc
a
,
lo terez
e la tercza p«r-
,
las aygas
e semilharatamerat de la noit
,
que eran
E
.
flum e en las fon-
li
enaysi que la tercza parila de lor fo scurczia
,
,
tercza part
ardewt enayma
quart angel cante cura la tromba
lo
albre fo
11
la
stella
home morirò^ per
p«rt del solelh fo feria e la tercza part de la luna las stellas
E
.
estella es dit oysewt
1
e moti
,
de
,
terra.
cante con la tromba
lo sego»t augel
tercza partia de las uaus perle
,
,
en
la tercza partia de las creatwras
,
vna [394
e la tereza portia
,
tromba
la
e forow trarnes
,
grant mont de fuoc arde?zt
mar fo fayta sane e morie mar qtm hauiaw armas e la
angel cawte cnn la tromba
E
.
cnn
lo p?-««mier angel cawte
mescla cuw sane
e grant tempesta fo fayta e fiioc
E
.
sobre
li
cap de lor enayma cororaas se?n-
li
ha or e las facias de lor enayma facias d omes E hauiara li cauelli enayma cauelh de fennas E las derat de lor erara quasi de leora e hauiara E la uouz de las alas de lor enay??2a correas enayma correas de ferre
blarat
.
.
.
,
.
uoucz de carré e de moti caual correrat a blarat a li scrupiora
lor noire a 1
abis
li
uenora eracara
.
S
del qtiaì es
.
mes
era
.
E
ebraic
la
battalha
era las
.
E
coas de lor
hauiara
,
li
hauiara coas seme la poesta
.
de
sobre de lor rey angel de
Abeddon
e era grec
,
.
Apollyon
,
czo
L una Malauentura a/me E ueuos doas Mala [395 r]uerat/«/-a eraapres acp^estas E lo seyse/ì angel carate cnn la tro//?ba .
.
li
,
qttatre carato/i de
autar d or que es derarat
1
diczent al seyse/i angel lo q/ml hauia la tro//iba
,
angel que desliga
agulhoras erara
.
e auuic vna uouz de
de dìo
E
home per
Lo nom
.
es destruador
.
sora liga al grarat
qual
erara a
1
flum de Euphrates
.
E
li
ora aparelha e lo iorn e lo
ilh aucissesara la tercza partia de
li
home
.
E
lo
.
Desila
li olii
li
.
4
.
quatre angel foroM
mes
e
nu?/jbre de
an
1
1
,
afin
que
ost a caual
Nuovo Testameli to
Il
20
.
uic
uecz
.
uecz decz
niil
caual en uesio?^
li
de fuoc
luilia
E
.
p«rtia de
E
.
E
.
cap de
li
fo aucita d aq?/estas trey plagas
del solpre las q?<als salhiaw de la bocca de lor
bocca de
la
e«t
lo/'
e en las coas de lor
,
ha serpe«s haueiit caps
enaysi
caual eraw enayma
li
Car
.
E
.
la tercza
del
e
fum
e
poesta de lor es
la
de lor
semblant
so?^
home
autre
li
E
.
del fuoc
,
Ca»' las coas
.
E emperczo noyo»
.
E
.
sobre lor hauiaji albe?-gioHS
fuoc e fum e solpre salhia de la bocca de lor
home
li
e solprie?zc
,
281
auuic lo numbre de lor seya?i
aqiiiìh qiie
e de iace^tienc
,
cap de leows
E yo
.
valdese.
qìiaì no??
li
e non fan penitencia. de las obras de las lors non hadoraw li demoni [39S v] e simulacras d or e Las q?mls non pon ueser ni d argent e d aram e de peyras e de leng auuir ni annar e non fero» penltencìa de lor hom ecidi ni de las lors
SOM occis d aqwestas plagas
ma«s
que
afìn
,
,
ilh
,
.
,
feyturas ni de las lor
E yo
X. 1
are celestial
li
pe de
E
pause
mi
.
pe drcit sobre
E
1
lene la soa
qnaì cree
en ley phis
e
E hauia e« la soa man vn libre hubert mar e lo seuestre sobre la terra E cràle .
.
.
,
rugis
el
.
.
las
era
E
.
haue?it crida
man
al cel
auuic vna uoucz del cel diczewt a
qnals han parla
li
sept troneyre
mar
al
per lo uiuent en
e iure
,
qne son en hiy e septe;«
li
mar
e no»? las
:
e sobre la terra
,
segle de
segle
li
Lo
.
que son
la terra e las cosas rj
Car ìemp non
sarò,
angel quant
coniewczare a
capi-
que son en luy
e las cosas
ioni de la uouz del
sept tro-
li
sept troweyre haguessa« parla las
awgel lo qual yo uic que istaua sobre lo
e lo
.
e
,
E cum li E yo ha scr^re
lo cel e las cosas
Mas
.
lo
uouz
.
.
,
lo soielli
luy
la facia de
enajma. \eon q?<«nt
,
las lors
uouz E yo hauio Segna aqwellas cosas
scrire
de uebla
enaywa
E
.
lor furi
li
fort descendejit del cel uesti
coIona de fuoc
hiif enay???a
cnn grani uouz neyre parlerojz lors
fornigaciow ni de
cap de Iny
al
lo seo
^
vn autre angel
uic
[396
.
tar cu» la troHiba lo menestier de dio se consumare euay«ia el prediq?<e
per
seo serf prophetas
li
con mi
e diczia
mar
sobre lo
dones a mi
amareiar la
.
E
.
E
.
auuic dereco vna uoucz del cel
pren
E
uewtre
Mas
.
de la
.
el dis a
mi
.
La
ubert de la
lo libre
E yo aney
.
dis
el
man enayma mei E
lo libre
mia bocca
amareie
e
e sobre la terra
lo libre
lo teo
yo receop
Vay
.
mi
a
.
a
Pren
1
de
1
parlaua
q?/e
angel que ista
awgel e dis a luy libre
lo
,
que
de
1
awgel
,
e
deuorey ìuy
ciwi yo hagues coue?ita dereca
E
.
deuora Iwy *
el
deuora hiy e fare
e
sare docz en la toa bocca euayma mei
el
te
man
.
lo
E en
era docz
meo neutre
propheteiar a raotas gencz
e pobles e lewgas e reys
XI.
E cana
fo
dona a mi semblant vna uerga dicze«t
sura lo tempie de dio e
1
autar
fora lo porti lo qual es de dinz
lo
Codice ha veramente 'lors';
^
Il
^
Non ben
^
'De dinz'
è sostituito a
cosa,
=•
.
Leua
e aq«/lli qtie adora?» en ìuy
,
tempie e non mesurar ìuy
ma
sotto
il
'-s' c'è
il
.
.
te e
me-
Mas
giela
Car
el es
punctum
delens.
chiara la vocal finale di questa parola. sta al margine, della stessa
un
'fora',
ancora b n
com'è risaputo, non
è
mano che ha vergato
visibile,
non ostante
senza qualche importanza.
il
cod.; ed
la cancellatura.
La
282
Salvioni,
dona a a
gent
las
meo duy
li
E
.
scalq?<eiare?i la santa cipta pe?"
42
.
ines
.
E
.
dpnarey
day
testiniojù spe?'it de prophecia e prcphe[396 vjteiare?* mil e
cent e seysajita iorn uesti de sach
Aq?«'sti son doas oliuas e
.
duy
caiide-
veg&rAament de dio de la terra E si alcmi uolre bocca de lor e deaerare li cuemic de lor E Aqtiilh hau poesta si alcu?i uolre nafrar ìor couenta hiy enaysi esser occis E liau de claure lo cel que non. ploua en li iorn de la prophecia de lor e ferir la terra de tota plaga per poesta de cuwuerlir las aygas en sa«e E quant ilh haurew feni lo lor testimojii la q?^flnt iiecz qiie ilh uolreM bestia la qual rao?itaua de 1 abis fare batalha encontra lor e uewczare lor
lab?-e lucze?2.t ista^t al
.
issire de la
noyre a lor fuoc
.
.
.
,
.
e occire lor
E
,
cors de lor iayre?i en las placzas de la grawt citta
li
qual es apella sperituainewt Sadoma e Egipt
gnor a
ista cruciflca
de lor per
3
.
.
E
pobles e tr«ps e lengas e gentils ueyre[n]
mez
ioni e
,
non
e
pausar
laissare?^
la
,
luoc lo nostre se-
al qtiaì
,
li
cors
li
cors de lor en
li
moniment E li habit&nt en la terra s alegrarew e se exautarew sobre lor E mandare» donas 1 un a li autre diczent Car aqMÌsti duy propbeta .
,
.
.
au tormenta .
3
li
aq««'lb
iorn e mecz
.
lor pe
E
.
li
qwal h«6itauan sobre la terra
grant temor
cagic sobre
aquilh
auuiron grant uoucz del cel diczent a lor al cel
en ninola
e uìgro?»
,
fayt en aqnella bora al
[397 r]
,
li
lor eueniic
Monta czay
.
E
.
e doneron. gloria a
,
grant
.
del cel
dio
e
li
E
ilh
E
ilh
monteron
de terra fo
E
foron occis
.
autre foro» spauanta
La segonda Malauentnra anne
.
sobre
.
mouament
e la decze?2a p«rtia de la citta cagic ,
E enapres
.
e isteron
qwal uigron lor
li
de la terra sept milia nora d omes
mouament
.
esperit de la ulta de dio intre en lor
1
,
e
;
ueuos
malauentnra uenre uiaczament E lo septen augel cante cun la E grant uoucz fo fayta al cel diczent Fait es lo regue d aqnest mont del nostre seguor e del seo y^pist e regnare en li segle de li segle Amen E li 24 uelh li qual seon al regardament de dio en li lor seti segnor dio tot poderos cagiron en las lors facias e orerow dio diczent Kos facze[n] grac^as a lo qual sies e lo qual eras e lo qual sies a ucnir tu Gai' tu receopies la toa grant uertu e as regna . E las gent s-eyreron afìn qne ilh sian e lo tewp [397 v] de li mort e la toa yra es uengua iuia e rendas la marci a li teo serf propbeta e a li teo sant e a li tement la
.
3^
.
.
tro»iba
.
.
.
.
.
.
.
.
,
,
,
,
lo teo
nom E
la terra
.
a
,
lo
li
petit e a
tempie de luy
fo uista al
li
tempie de dio .
E
grant
e
,
ubert
fo
destermenan aqn«lh que corru/npon 1 archa del testament de luìj uoucz e mouament de terra e grant al cel
foczer e
,
tempesta XII. "E
luna sot
li
un grant segnai apffrec al Pe de ley e corona de ,
hauent
al
lo uist
vn autre segnai
uentre e cridaua ap«rturent
cap e decz corn e
.
7
al cel .
la
mes
fenna la qual deuia enfantar
lo filh
de ley
.
E
ella
enfante
.
Fenna
uestia de solelh
12
.
stellas
al
,
E ueuos
.
corouas en
p«rtia de las stellas del cel e
cel .
:
li
las
de ley
.
,
e la
E
torment per enfantar grant dragon ros qwe aula
era
e suffria A^n
seo cap
:
e la soa
en terra quant
afìn q?/e
filh
cap
mascle
lo
.
E ella
lo
E
.
.
7
.
eoa tiraua la tercza
dragon
iste
derant
agues enfanla deuores
q?ml era a regir totas las geni
Nuovo Testamento
Il
valdese.
283
E lo filli de ley fo raubi a dio e al setti de luy E en uerga. ferricnca en [398 r] la solecza ont ella lia luoc aparelha de dio afìn qu-iih nurissara ley a.qui mil e duy ce»it e seysanta iorn E grawt batalha .
.
la feHna fugie
:
.
fo fait al cel
Michel e
.
g07i battalliaua e
augcl de luy e non pogro/i
li
atroba plus al cel
angel de hiy battalhaua?» cuti lo drago?» e lo dra-
li
E
.
aquel gv&ni drago?»
diauol e sathanacz fo degita tc?Ta
e fo gita ere te?'ra
,
nostre dio es degita
mcHt la
Lo
acusaua
qua),
del nostre dio
mo?'t
h«èitado?'s de la terra
li
qnal ha gra?»t ira sabe?tt
lo
.
Gar
E
.
te??»p
flum
contru la fe?iua gardaj»
qwffl
XIII.
10
.
.
E
.
E
.
E
dio
an
e
,
li
co?"n de ley
:
mort
mar hauent
la poesta a la bestia la bestia
,
e qual
.
.
la soa
E
E yo
.
E
E
.
lo drac fo ira e?»-
Li
.
.
E
.
E
7
.
cap e
10
.
de blestema
corn
.
.
E
la
pe de ley enay??»a pe d ors drago?» done a ley
lo
uic
vn de mort
li
fo
.
la
cap quasi
seo
sana
E
.
tota
Qual es semblant a dona a ley que parley far per 42 mes
adorerò?» la bestia dicze[n]t
E bocca
.
poesta fo do?»a a
blestemas encontra dio
e?»
.
nom
adorerò?» lo drago?» lo qual done
poyre co??»batre cun ley
bocca
.
li
e [399 r] la plaga de la soa
graut cosas e blestemas
lana,
E ubere
e
,
leo?»
mereuilhe enapres la bestia
la terra se
E
.
testimo?»i de yesws xrist
lo
e sob?'e lo cap
soa uertu e lo seo setti e gra?»t poesta enay???a occis a
.
mar
bocca de ley enay??»a bocca de
la
e
,
flum
remas del semecz de ley
lì
bestia la qual yo uic era se??»bla?»t a leopart
E
te??»ps
afin q?<-el la fes esser tira del
yo uic vna bestia mo?»ta?»t del
corouas sobre
qwe
afin
:
per
e la terra huberc la soa bocca e furbic lo
,
comandamene de
li
e
trames ayga de la soa
lo serpe?»t
far batalha cure
a?»ne
1-areua del
iste sob?"e
e
a la fe?»na
,
pois qtie lo drago?* uec
qual lo drago?» hauia frames de la soa bocca
lo
,
Malaue?»-
.
descende a uos
qual es nu?'ia per tew»p
de la facia del serpent
.
terra aiude
la
E
.
e pe?-
,
e?»tro a la
Pe?-segue la fenna la qnal ap«?*turic
.
bocca enap?"es la fe?ma euay?»a vn flum
E
te??»p
regarda-
io
agnel
ar??»as
lo?'S
Ca?' lo diauol
.
1
qiml habita. en lor
li
ha poc
las
nostre, fray?-e
li
dera??t
,
doas alias de vna grawt aygla foro?» donas a la fenna
ella uoles al desert al seo luoc al
per mecz
amerow
e uos
,
el
acusado?' de
1
luy Pe?- lo sane de
e del ma?"
,
q?;e el era ista [398 v] gita e?» te?Ta
mascle
Cla»*
•
ilh ue??cero?»
Empe?-czo o cels alegra uos
.
a
apella
la redo??deca de la
tofa
iorn e per uoit
pe?-
lo?"
del testimoni de luy e no?»
pfl!?'olla
t?»?'a
E
.
no?» fo
lo?'
qual es
.
.
e la poesta del seo x''^^^
,
.
Lo q?ml e??ganaua
,
luoc de
lo
e li angel de luy forow mes cu?» luy E yo Salu es ara fayta al cel e uertu e lo regne del
:
auuic gra?»t uouz diczeret
E
.
se?-pe?ìt antic lo
.
fo
.
.
,
.
nom
a blestemar lo
de
luy e lo seo tabernacle e aq?<»lh li qual habiian al cel E fo dona a ley far battalha cu?» li sa?»t E ue?»czer lor E fo do?ia a ley poesta en tot tr^p e pob?e e lenga e gent E tuit aq?<»lh q?»e hfflèitaua?» e?» la te?-ra orauan .
.
.
.
ley
.
Li
nom
de
qtial fo occis de
li 1
q?ml no?» son script
ordena??ìe?»t del mo?it
qwe amenare on captiuita a?»nare cottel
de
li
e?»
al libre .
captiuita
couenta luy esser occit con lo cottel sant
.
E
yo uic vna autra bestia
la
de uita ni de
Si alcu?»
.
.
1
agnel
,
lo
ha aurelhas auua Aqnel Aqnel que occire cun lo
Ayci es
.
la pac»ewcia
qnal salhia de la terra
e la fé ,
e auia
284
Salvioni,
(luy
coni scmhìant en aquilh d un agnel
E
parlaua enayma lo drago?»
e
,
.
regardamewt [399 v] de ley e fcy qtie la terra e li habitnìit en ìey adorerò» la primiera bestia . La plaga de la mort de la qiial fo sana E fey grant ensegnas enaysi que poesia de la pr2miiera bestia
l'acaia tota la
al
,
,
.
e?tcara faczes descendre faoc del cel
en
E
per las ewseguas las
efjgana?"e
hab'dant en la te?Ta
li
,
a Icy far al regardame?it de la bestia
faczessan
qit-ilh.
E 1 1
imagena de
1
rie e
li
en
li
e
la bestia parles
paure e
serf e
li
libre
li
.
li hfl6ita[n]t en la terra ha plaga de cotel e uisqwe e qtie a 1 eymagewa de la bestia que qual que qual non adoraren
diczent a
.
fare
E
,
.
,
:
fare qtie tuit
penrew
^
.
petit
li
la charata
en
e
graJit e
li
man
la soa
E
li
dreyta e
que alcu?» non poissa comprar ni uewdre si now aquel charata o lo noni de la bestia o lo (n)numbre del noni de ley
lor fro?it
que Ila Ayci es
E
.
la bestia sia occis
ome
li
qjiaìs so/» do??as
la bestia la qua!
fo cu?icedu a ley qu-iìh. dojjes sperit
eymagewa de eymagena de
regardaracnt de
al
terrei
la
.
,
.
la sap/e?jcia
de la bestia
Car
.
E
.
aq«el lo qiiaì ha ewte?zdame«t
numbre d ome
es
,
numbre
cointe lo
,
cent e
ley es seys
e lo nu/Hbre de
seysanla e seis
XIV. [400 r] E yo nic e ueuos 1 agnel istaua sobre lo mont de sjon railia hauewt lo nom de luy e lo noni del payre de cun si cewt e 44 luy script en li lor frorat E yo auuie vna uoucz del cel enayma la upuz E la uoucz la qual de motas aygas e enayma uoucz de grawt troweyre yo auuic era enayma uoucz de citoriiadors citaricza^^t en las lors citaras e
.
.
.
.
,
.
E
cawtauaw enayma vu ca»t nouel derawt
animai .
44
e
,
li
milia
.
uelh li
E
.
non poya
alcu?»
lo setti de dio
dire lo ca«t
qua) son C{)mpra de la terra
.
si
.
,
e derawt
now
AquisVi son
li
.
4
.
aq?/ilh ce«t e
qual noìi son
li
Car son uergene Aq«/sti segon 1 agnel al q2;«l luoc compra de li home pr^'micias a dio e a 1 agnel E mcczoma noM es atroba en la bocca de lor Car son serecza macola derawt lo setti de dio E yo uic vn autre angel uolant per mecz lo cel socza con las fewnas el annai'e
.
.
Aq«a'sti son
.
.
,
.
.
hauewt euawgeli eternai
:
afin qu-el prediqz^es a
segnor e dona a luy honor lo
lor
qual [400 v] fey ,
Car
.
1
.
E
en grawt uouz
ora del ludici de luy nen
mar
lo cel e la terra e lo
e las fontanas de las aygas
abitta«t sobre la terra
li
e sobre tota gent e trip e tenga e poble diczerat
,
e totas las cosas
.
Teme
e adora luy
que son en
autre angel segue luy diczent
Cagic
.
cagie aq^/ella grant Babelonia la qtial abeore totas las gent del uin de
de la soa fornicacion Si
.
E
en
front
man
la soa
mescla cun
lo
pur
.
1
segle
.
E
1
agnel aqn/lh
.
li
Aq«<est beore del vin de
calici
E
lo
ira .
de
1
ira
fuoc e en solpre al regardamewt de
ment de
1
angel segue lor diczent en grant uoucz eymagena de ley e recebre la charata al seo
lo tercz
alcun adorare la bestia e
,
lo
fum de
li
de luy li
sant
angel
E
.
,
e
de dio lo qual es
s«re tormenta en
derant lo regarda-
torment de lor montare en
qual oreron la bestia
Potrebbe anche essere 4iber'.
ira
1
meseyme
,
e
1
eymagena de
li
segle de
ley
li
non bau
Nuovo Testamento
Il
repaus per iorn ni per noit de ley
Ayci es
.
de dio e la fé de yesws
sow
mort
li
s«rew daq?<«eua?tt de yo uie
E
.
las
sa«t la
segnor
al
gardan
qiial
[1. li]
li
comandamene Beneura
.
r] l)la??ca
1
Mas
las obras
de lor segon lor
E
.
sobre la niuola sewbla»t
e lo sessent
,
.
esperii di ia c[U-i\h se repau-
Cor
.
obras
lors
ueuos uiuola [401
e
receopu la charala del noni
alcu^^ aure
si
li
yo auuic uoucz del cel diczent a mi seri
qua! movon
li
E
.
la paciewcia de
285
valdese.
Hauent al seo cap corona auriewca , e ew- la soa autre augel salhic del tempie cridawt e» grani uoucz Car 1 ora es Traraet la toa faucz e meissona al sessent sobre la niuola C«r la meisson de la terra secq?ie E aqwel ue??gua que la sia meissona al
de la uergena
fìlli
mare faucz agua
.
E
.
.
.
.
.
seya sobre la niuola trames la soa faucz en terra
qìie
E
autre angel issie del te»«ple lo qiiaì es al cel
agua
E
.
autre angel issic de
e meisso??e la terra
,
meseyme
e el
,
.
liauia faucz
autar lo qual a poesta sobre lo fuoc e criàe
1
Traraet la toa en grani uoucz a hiy lo qual hauia la faucz agua dicsent Car las huas de faucz agua e vendemia las huas de la vigna de la terra E 1 angel trames la soa fauz agua e vewdeniie la vigna ley son mad?<ras .
.
.
mes
e la
,
grawt lac de
al
1
ira de dio
E
sawc issic del lac entro a
E
yo uic eiiajma
E
.
lo lac fo scalg««eia fora la citta
.
cent stadis. 6 frem de li canal per mil e XV. E yo uic autra ensegna al cel grani e mereuilhosa Sept angel hauent sept plagas dereyranas [401 v] Cor 1 ira de dio es compila en lor li
.
.
.
.
mar ueyrienc mescla
la uictoria de la bestia
e de
,
e del
numbre de
ley
dio
E cantanan
lo q?<ont de
.
diczewi Ihosas
,
eymagena de
1
rey de
.
li
e aq?«lh
,
ley
e de la charata de ley
,
Moyses serf de dio
e lo
,
qiiant de
sani las toas uias son iustas e uerayas
1
angel
e mereui-
,
segnor
.
,
ciiaras de
las
son grani
las loas obras
,
qua hauian reporta
mar ueyrienc haueni
istant sobre lo
segnor dio tot poderos
.
de fuoc
qtial
Cor totas Cor tu sol sies bon non iemare tu e magnificare lo teo nom Cor li teo ludici son las geni uenren e adoraren al teo regardanzeni manifest Enapres aqnestas cosas yo uic e ueie lo tc?»ple del tabernacle del plagas salhiron del 7 testimoni fo huberi al cel (e) E sept angel Lauent .
.
.
,
.
.
.
,
teniple nesti de lin
E vn
de
li
.
4
.
mond
e candi
,
e ceint entorn al peyt de centura
d or
.
d or plenas de 1 ira lo te?nple fo vmpli de fum de la al[402 r]cun non poya intrar al
animai done a sept angel sept
fialas
en li segle de li segle E magesta de dio e de la uertu de luy . E ie?nple entro que las sept playas de li sept angel fossan cumplias XVI. E yo auuic vna grani uoucz del tempie q?<e diczia a li sept angel Anna e scampa las sept fialas de 1 ira de dio en terra E lo pr2nnier angel de dio uiuent
.
,
.
.
anne e scampe
ome
li
1
eymagena de
li
la soa pillala
ley
.
E
sane eiiayma de mort foron faytas sane sies iust .
Cor
.
E
.
lo segoni angel ,
crndella e peissinza plaga fo fayta
.
Lo qwol
scampe
e tota arnia uiuent al
sca»?pe la soa pbiala sobre
sas
en terra
qnol hauian la ebarata de la bestia
a
E yo
li
auuic
sies e lo
ilh scamperò?! lo
flum 1
,
,
mar morie
.
E
mar
,
qnol eras li
:
sani
,
sant e de
Cor tu as li
e fo
lo tercz angel
e sobre las fontanas de las aygas
angel de las aygas dicsent
sane de
que adorerò»
e aqiiilh
la soa phiala al
.
.
E
segnor tu
iuia aqnestas co-
propheta e donies a lor
286
Salvioui,
beore sane
Gar
.
segnor dio
ilh
en son degne
poderos
tot
sca/wpe la soa pliiala al solelh
per
per fuoc
calo?* e
stemerow
nom
lo
dolor
E
donessan a
,
seque
E yo
1
ayga del flum
E
.
per dolor
las lors lewgas
plagas
e per las lors
gloria
lui/
,
seysen angel scampe la
lo
dona a ìuy
e fo
,
diczia dereco
qiie
E
.
[402 v]
aflegelir
e
.
lo
o
.
e
,
fo
fait
tenebras li
,
de las lors obras
fero?* penjYencia
e
lor .
soa phiala en aq«el grani flum Eufrales e
que la uia del Rey de solelh leuawt
afin
e ble-
now feyron
blestemero» dio del cel per
non
ome
li ,
angel sca?rtpe la soa
.
regne de ley
lo
e
,
E
.
quart angel
lo
omo, s-escalfero?z per grani scalfament
li
phiala sobre lo setti de la bestia
nmnÌGTon
aiuiic autre
de dio haucnt poesta sobre aqz^estas plagas
qzi-i\h
\ìenite'ìici{i
E
.
E yo
.
teo ludici son neray e lust
li
,
sia
ap«relha
.
dragow e de la bocca de la bestia e de la socz sperit en maniera de ranas Gar son sperit
uic issir de la bocca del
bocca del
propheta tres
fals
.
de demonis faczent ewsegnas aiostar lor
battallia
eìi
:
afin qtc-ilh.
anon a
li
Rey de
grant iorn de dio tot poissawt
al
tota la terra
,
Ueuos yo ueno
.
enayma lo layre Aqueì es beneura lo qucd iielha e garda las soas iiestimewtas qu-eì non anne nu e neaìi la soczura de luy E aiostare lor al Ilioc lo quaì es dit en [403 r] hebraic hermageddow E lo 7 angel sca;»pe la soa phiala en 1 ayre Fait e grant uoucz issic del tempie del setti diczent es E foczer e uoucz e troweyre forow fait e grani mouatnent de terra fo fait Lo qna] non fo Ynqiia pois qiie li ome foro» sobre la terra aytal mouanient de terra enaysi grant E la grawt citta fo fayta en trey part E las cittas de las gent cagiron . E la grant Babelonia uenc en memoria afin que el li donnes lo calici del vin de 1 e?idegnacion de derant dio la soa ira E tota ysola fugic e li mont non son atraba E grant tempesta enayma vu tale»! descende del cel sobre li ome E li ome blestemeron dio Gar ilh fo fayta grant plaga forrae»t per la plaga de la tempesta XVII. E vn de li sept angel li qtial hauian las sept phialas vene e porle .
.
,
.
.
.
.
,
.
,
,
.
.
.
.
:
.
.
.
.
cun mi diczent retrécz
,
Uen
.
yo mostrarey a tu la dampuacion de la grant memotas aygas Cun la qn«l li Rey de la terra
e
la qual see sobre
fornigueron
.
E
aqnz'lh
.
qual hrt&itan en la terra son enuhria del vin de
li
E me tire en sperit al desert E yo uic [403 v] vna fenna qne seya sobre vna bestia rossa piena de noms de blestema hauent sept cap e decz corn E la fenna era circunda de polpra e de-scarlata , e ornaa d or e
la soczura de ley
.
.
.
de peyras preciosas e de margaritas
:
auent vn
plen de habominacion de la non mundicia de script al front de ley
abominacions de
.
calici
E
.
li
d or en la soa
fornigacion de ley
Grant Babelonia mayre de
la terra
martre de jesus grant mereuilha E 1 angel
sane de
la
.
man
E nom
las fornigacions e de las
yo uic la fenna ubr«a del sane de .
.
li
sa?it e del
yo hagues uist ley me mereuilhey de Per que te mereuilhas Yo direy a a mi
E cum dis
.
.
tu lo menestier de la fenna e de la bestia la qn«l porta ley la qual ha sept
cap e decz corn
.
La bestia
la
quaì tu ueguies
abis e annare en perdicion
de
1
Li
nom
de
li
mont uesent ,
.
quaì non son scrept la bestia la
E
li
fo
,
e
non
es
,
e
ha a montar
abitant en la terra se mereuilharen
al libre
qnal era e non es
.
.
ordenament del Ayci es sen qne ha sap»eneia
de ulta
,
de
1
.
Nuovo Testamento
Il
mo»t sobra
Li scpt cap son sept
cinq cagÌTon
e
,
un
1
es
e
fenna see
qiial la
li
autre [404
1
non
r]
s«re uengu couewta luy pe?*mawir petit te»Hp
meseyma. es octaua
no?» es ella li
10
.
coni
.
pres regne
Mas
.
.
Aquisiì an vn conselh
stia
.
Aq«isti cowbatrew cnn
segnor de
segnor
li
esleit e fidel
E
.
e
dis
e
,
ta??t
Aonaven
aguel
1
10
.
recebrew pottesta
ilh
stia
ueguies a la bestia
E
.
e
son sept Rey .
1
agnel uewczare lor
Acquisii persegre?»
E
odi
cu?*
li
10
.
afm qH-ilh dogna?*
:
.
corn
li
qual tu
Rey de
li
ragne
^
afìn
.
e«tro
a la bestia
^
Car
que ilb
fewna la qual tu ueguies es
la
la terra
[404 v] Enapres aq?<estas cosas yo uic
dewt del cei haue/^t gra?tt potestà
E
lo seo
E
.
ha regne sobre
la grawt citta la qual
.
es
merefricz e fare« ley
la
e maraiare/z- las carn de ley e cu?^so^^are?i ley a fuoc
las pa?'ollas de dio sia?» complias
luy
el
,
.
cor de lor qu-ilh. facza?» czo q;u» playre a lei
XVin.
Car
.
:
,
que
cure la be-
e aqniìh. que son cun luy son appella Rey de li rey ont see la niereLas aygas que tu ueguies a mi
dio done e»
faczan vna uoluwta
li
el
.
Rey li coma Rey vna bora
deysolla e nua li
Mas cmn
bestia la qual era e vay en pe?'deciow E qual non an encara
.
.
e
:
e»icara
la lor potestà e la nertn a la be-
e
,
la ,
.
son pobles e ge?it e compagnias e le?igas
iricT.
\ien
e es de las sept
tu ueguies son
qìial
li
,
287
valdese.
vn autre angel descen-
e la terra fo ewluwjena de la gloria de
,
cr*de en grant xiouz dicsent
Cagic cagic la grani Babelonia e es
.
garda de tot sperit non mond e garda de tot oysel non moni e ayriuol Car totas las gent begrojj del vin de 1 ira de la fornigacio?» de ley E li rey de la terra forniqweroM cun ley e li mar-
demoms
fayta abitacio». de
e
,
.
,
.
ca«t de
li
[1.
laj terra
,
so»
de la uertu de las soas riqweczas
fait rie
auuie vna autra uoucz del cel dicze^jt
parczonier de
sia
Car
li
li
forfait de ley
peca de ley peruengro/i
non recepia de
e
,
meo poble
lo
.
e?itro al cel
E
.
E
.
isse de ley e
las
yo
non
plagas de ley
.
dio se recorde de las ene-
enayma ella rewde a uos e dobla a ley doblas Lo beoraie lo q?/al ella mescle a uos mescla a ley doblamewt En tawt qwant ella se glorifiq?/e e fo en deleit t&nt meYo soy reyna e now scla a ley tormewt e plor Car ella dis al seo cor Per ayczo nenxen en vn iorn las piasoy neua e non ueirey [40S r] plor Car lo sela mort e sare brusa a fuoc gas de ley lo plor la fam qMÌtas de ley
.
Rewde a
ley
,
cosas segowt las obras de ley
.
.
.
.
.
,
gnor dio
es fort lo
,
,
qual
la.
iuiare
.
,
.
E
li
rey de la terra
li
qual fornigueron
e uisqwero?» e» li deleit de ley plorarew e plagwirew sobre ley ista«t de long per la qwant ilh neyren lo fum de 1 e/ttbrasa?He»t de ley Malaue»t««ra malaue«t?«ra a aq«<ella temor de li torme^t de ley dicsent grant citta Babelonia Car lo teo indici ue»ire en a aqwella citta fort Car vna bora E li marcant de la terra plorarew e plagniren sobre ley cuTO ley
:
,
,
.
.
.
,
.
.
alcun non comprare de
1
pl?<s las
marcawdias de lor
argent e de peyras preciosas
,
las
marcandias de
e de margaritas e de
Non ben deciferabili le ultime due L"a' par voluto ridurre ad 'e'.
lettere.
bis
e
1
or e
de polpra
288
Salvioni,
e de sea e d-escarlata e tot leug odorant
e tot uaysel d auoli e tot uaysel
,
de leng preciosissime e d aram e de ferre e e.n Gens odorawewt e vugue/it e de maMcip e d a/'mas d omes
partirò?^ de tu
,
fait rie
marmo
poni
li
\or
marcha«t d
Li
.
.
,
e
de semolla
oli e
arma
se
,
perias de tu e
so?z
cosas qwe
aqjiestas
istarew de long per la teraor de
e plagnent e diczent
cinamome
e
,
desiriuol de la toa
e totas cosas grassas e forraewt claras
non trobares plus de
la
[408 v]
E
.
de
e
ewceus] e de via e d
[1.
,
son
si
tormejit de ley plorant
li
MalauewtMra malauewtura a aqwella grant
la
citta
qìm\ era cuberta de bis e de plapra e de-scarlatta e era orna d or e de peyras preciosas e de margaritas riq?/eczas e tot
marinier e aqMJlh qwe obraji 1
.
E pauserò»
diczewt
.
mar
al
e?wbrasame«t de ley cr«derow
citta
Car &n
.
bora ioron abandouas tantas
viia
goucrnador e tota compagnia d
pois sobre
digewt
,
Qual
.
lor cap
li
aqiiiWi
isterom de long
,
,
que bau naus
mar
al
,
e
li
es semblaJ^t a aqwesta grawt
crMerou plorawt
e
Malauejitwra malaue«t?«ra a aqz^ella gv&nì citta
fait rie tuit aq?/ilh
nauegaw
(\ue
e uesejit lo luoc de
del precz de ley
Cfflr
.
plagnent
e la
e?i
(\ua\
sow
ella es de-
vna bora cel o sants apostois e propbetas alegra uos sobre ley Car dio ha iuia lo aostr& ludici de ley E vu fort angel pres peyra enayma grawt molar e la mcs al mar dicsent Cu?» aq?<est erabr/uamewt sare gita aqwella grant citta Babellor^ia e ia non sare plws atroba E la uoucz de citareczador e de musicador [406 r] e de ca??taHt cun la calamella e cun la tromba non sare pl?«s auuia en tu e tot artes de tot art non sare ph/s atroba en tu e la uoucz de la mola no« sare(n) plMS auuia ew tu e lume de luczerna non luczire i^ìus en tu e la uoucz de 1 espos ni de 1 esposa non sare auuia ejiapres aq?«estas cosas en tu Gar li teo marchant eran li prènci de la terra Car totas las gent arrero» en las toas feyturas e en
sola cw
.
.
.
.
,
.
,
,
,
,
,
.
.
,
ley fo atroba lo sane de
li
sant
,
e de
li
propbeta e de
tuit aqiiilh qiie
son
mort en terra XIX. Enapres aqwestas cosas yo auuic vna gra.nl uoucz de mota conipagma al cel diczent alelua Salu e honor e gloria e uertu es al nostre segnor dio C«r li ludici de luy son ueray e iust Lo q?ml iuie de la grant raeretricz la qual corrompe la terra cu?» la soa fornicacion e ueme lo sane de li seo serf de la soa ma?» E dereco diseron alelua E Io seo fum monte en li segle de li segle E li 24 uelh e li 4 animai cagiro» e orerow dio lo sesserat sobre lo setti diczewt Amera alelua E issic vna uoucz del setti diczent Lauua lo nostre dio tuit li sant e aq?;/lh li [406 v] q?ml temow luy petit e grawt E auuic uoucz enayma de gra?»t compagnia enayma uoz de motas aygas e enayH?a de grant troneyres diczent alelua Gar lo nostre segnor dio tot poissa?»t regne Alegren nos e nos exauten e donen a lity gloria Gar las noczas de 1 agnel ue??gron e 1 esposa de Iny se derant aprerelha E fo dona a ley qu-ilh se cuebra de bis resplawdent e blanc Gar lo bis so?» las iustificacions de li sant E dis a mi Seri aqn«lh son beneura li qual son appella a la cina de las noczas .
.
.
,
.
.
.
.
.
.
.
,
.
.
,
.
,
.
.
.
,
.
.
.
.
de
1
agnel
derant
li
.
E
dis a
pe de hiy
mi qiie
,
aq?»estas parollas de dio so?ì uerayas
yo adores luy
.
E
el
dis a
mi
.
.
E
yo cagic
Ueias non fares
Il
Nuovo Testamento
289
valdese.
e de li teo frayre li qtial au lo testimoni de yeCar lo testimoMi de yes?/s es spent de prophecia E yo ni e lo cel ubert e ueuos caual bla?ìc E aq?*el q^ue seya sobre hiy era apella fidel e ueray , e iuia e combat per iustic«a Mas li olh de luy
yo soy
sus
lo teo eygal serf
Adora
.
dio
,
.
.
•
,
,
sc/v'pt
motas corronas
e
,
qual alcun no?i couoc
lo
,
.
,
cra« euayma flama de fune
non
si
meseyme
el
nom
cap de Iny bauewt
al
E
.
era
de nes-
iiesti
E lo nom de hiy era apella pffrolla de dio [407 rjtimenta teinta de sa>?c E li exerciti li qiial eraw al cel seguiaw hiy eìi cauaucz blancs uesti de bis mond e blanc E glay agu de chascuna p«rt salhia de la bocca de Iny Afm qiie can luy fiera las gent E el meseyme regire ìor en ue;-ga fer.
.
.
.
.
rieH-ca
E
.
mcsey?«e calcare
el
dio tot poderos
de
rey
li
en grunt noucz
e c?'/daua
cel
e
E
,
dicz-ent a tuit
li
oysel
rey
li
e las cani de
,
caual e de
li
de
petit e de
li
sesse«t en
li li
gra.nt
lo?-
E yo
.
exerciti aiosta a far battalha
seo exerciti
rata de la bestia
duy
e la carn de tuit
,
uic la bestia e
cu?^
aquel
li
li
rey de
li
carn
fort e las
frauc
,
e de
serf
li
la terra e
li
lor
qiie
.
ensegnas derant hiy Aq?«'sti
q«<e
,
-per
seya sobre lo caual e cure lo la bestia fo presa e lo fals propheta cura ley Lo qiml fey
E
.
afin
:
tribunier e las carn de
li
Rey
.
al solelh
mecz lo uos manie las
qual uolan
li
ira de
1
coysa
^
vn angel qne istaua
uic
Ueiie e sia aiosta a la grant cina(n) de dio
.
cani de de
uestimewta e en la saa
la soa
segnoriiant
li
uin de la furor e de
del
lo trulli
en
script;
segnor de
e
,
E ha
.
,
Per
.
qnal eraganaua
lo
e aq^u'lli
qtial
li
en
forora gitta uio
aq?<*lli
adorerò^ [407
que receopron
v]
1
la ca-
eymagena de
esta??g del fuoc ardeut e del solpre
1
ley .
E
.
li
autre foro?» ocis con lo cottel lo qual salhia de la bocca d aqìiel qne seya
sobre lo canal
XX. E yo
:
e tuit
oysel forora saczia de la carn de lor
li
uic vn angel descewdewt del cel liauent la clan de
vna grant cadena en
man
la soa
es apella diauol e sathanncz e sarre
,
que mil an sian compii peliti
temp
lor
e las
,
de dio
,
ceopron e
,
e sagelle sobre luy
.
E yo
E
li
E
,
e
mes Iny en
1
abis
,
enaprcs aqwestas cosas couenta luy esser deslia lì
sesent sobre lor
,
e lo indici
fo
dona a
decolla per lo testimoni de yes?<s e per la p«rolla
que non adore(n)ron x^-ist
abis
qu-el non e??ganes 'plus las gent entro
la bestia ni la
ymagena de
ley ni re-
en las lors raans ni en li lor front e uisq?/eron mil an Mas li autre de li mort non reuisqneron
la charata de ley
regneron cun
1
pres lo drago» serpevi antic lo qual
e ligue Iny per mil an e afin
uic settis e
armas de
e aquilh.
:
.
.
,
.
entro que mil an sian compii
.
E
aq^^esta
es
la
pr?miiera resurecion
.
E
aquel es beneura e sant
XXI r] enlumenare ley e 1 agnel es luczerna de ley E las gent annaren lume de ley . E li Rey de la terra portaren la lor gloria e honor en
[408 al
.
,
primo 'a' par voluto ridurre ad
1
II
'
y. pag.
'o'.
s.
Archivio glottol.
ita).,
XI
(seconda serie,
I).
18
290
Salvioiii,
ley
E E
.
aqui
las porfas d^ ley non saren snras per ìorn
portarcjj la glo?-ia e
.
onor de
1
.
Car noit non sarà
geni en ley
las
E alcuna
.
socza faczcMt abominacion ni ineczo?iia non intrare en ley
si
:
non
cosa
aqwilli
de iiita de 1 agnel mostre a mi flum pur d ayga uiua resplandcnt co?na cresta! Al mccz de la placza de ley e qne salhia del setti de dio e de 1 agnel 12 Lo qital porta una e 1 autra prert del flum lo leng de la uita de
qwe
so?» scr/pt al libre
XXir.
E
ci
.
.
1
fruc
per cbascun mes rcndent lo seo fruc
,
nità de ias gent
dio e de facia
,
1
E non
.
s«re plMS alcuna cosa maleyta
agnel sare cn ley
en
e lo seo noni
:
e
li
Mas
.
lo
setti
de
seo serf seruiren a Ivy e ueyren la soa
lor front
li
.
.
e las folhas del leng a la sa-
,
E
.
non s«re plus
la noit
e
non aurew
besogna de luczerna ni del lume dei solelh Car lo seguor dio enlumenart E dis a mi Aqt«estas parollas son lor e regnaren en li segle de li segle E lo segnor dio [408 v] de li sant propheta trames lo fidellas e uerayas .
.
.
.
seo augcl a demostrar a faytas uiaczament
garda
las
seo serf aq?*ellas cosas las qtiaìs couewta» esser
li
E ueuos
.
parollas de
li
dio
.E
Car
lo
li
.
.
segnares las parollas de la prophecia d aqnest libre
Aqnel
.
lo
aqnel qne es iust iustifiqMe se escara
e
.
E ueuos yo ueno uiaQament las
,
comandameìit de hiy
afin
per las portas en la citta
.
omecidier e .
que
Mas
e la
obras
soas
Yo Jesu ma?}dey
sia a lor poesia al
defora
aqnestas cosas en las gleysas
.
lo
.
e aqwel que es
,
mia marci
Yo
li
can e
meo angel
Yo soy reycz
,
e intron li
tot
aquel que
que
el
e lignaie de
.
qnal garda?»
feytwrador e
afin
:
//
leng de uita
li
es cun.
soy alpha e o
Aqnilli son Beneura
.
seruent a las ydolas e
li
.
qual noy noya escara e aqwel que es socz
mi per rendre a vnchascun segont prnmier e derier comenganient e fin
li
.
.
.
,
.
,
temp es pres
fay nieczonia
qiiaì
adores de-
Non
dis a
cast e
qM«l
mi
angcl
sant sawtiflq?/e se encara
non
lo lo
qiiaì
1
soce se escara
li
Beneura
es
E yo Joaw
.
dis a mi Car yo soy lo teo eygal serf e de li teo frayre propheta gardan las parollas de la prophecia d aqnest libre Adora
pe de
Ueias non fares e d aqiiiìh
Aquel
.
d aqiiesi libre
E hauent auui e uist cagic que yo qne me demostraua aqnestas cosas E el
auuic e uie aqnestas cosas rant
yo ueno uia5a?nent
prophecia
la
uos
[409 r]
ama
e
testifìqi^es
Dauid
stella re-
splandent e matijjal E 1 esperit e 1 esposa diczon Uen E aqnel que ì au dicza Ven E aq«<el que setteia uegna E aqncl que uol prena 1 ayga de la uita en don Car yo protesto ha vnchascuw que au las parollas de .
.
.
.
.
.
.
la
prophecia d aqnest libre
gnare a luy de
Si alcun
.
las plagas scr»ptas
las parollas de la
aiognare
en aqiiesi libre
prophecia d aq?<est libre
.
.
a aq?<estas cosas dio aio-
E
si
alcun desminuyre
Dio leuare
del libre de uita e de la saula citta e d aq[ue]llas cosas
la part de luy
qne son scriptas
en aqwest libre Aqnel que dona testimoni d aq?/estas cosas dis E dereco yo ueno viaczament Amen segnor Jesus uen La gvacia del nostre segnor yesns x^'-^t ^^^ cun tuit uos AMEN Ayci finis 1 ajiocalis de sant Johan d .
.
.
.
.
.
AMEN
;
Nuovo Testamento
Il
291
valdese.
O SS^EIO
Q^ Ij
.
Sono accolte, in quest'indice lessicale, quelle voci del nostro testo valdese, che non trovano nel Lexique Roman di Raynouard, e qualche forma men che normale, oltre un certo numero di parole emendate, che la stampa ha dovuto senz'altro dare come si
dal Codice erano oiferte.
ahomiuol 340 v;
nella forma
abom[in]iuol.
1.:
abondiar pass.; d abondiant, 291
ahundanti
traduce V ex
v,
del te-
sto latino.
reuia decisione 252
r; lìarolla
ab-
r; v. nel testo
acoìjtar
Arch.
e accostarsi
.
afflagelir
(TUVTStAVWv).
afoga:
acer pass.; disimpegna di Il
'quidem' e anche
le
funzioni
di
'autem\
ms. dà ac, con sul -e la sigla
onde già
er;
di
acer:
p.
del N.
macher, Se non iscrive
ha
di
Dubl.
'Jahrbuch'
che
il
mai acer
quando pur
offre
i;
nostro in
1
r,
Ma
290
v,
364
r; e
nel testo della
la
al
cier.
agradiuol grato, riconoscente 338
agu 'avuto'
in
131
la
Cantica,
133
cod.
non
V,
r.
funzione di 'stato':
V,
r, 1.
144 r
2;
v.
an-
e, p. 562. Agli
esempj cisalpini già
noti,
aggiun-
gansi quelli offertici dal Delfinato nei
Misteri
del sec.
92 r,
viene pubblicando
mia fede
can. P. Guillaume.
(Zeitschrift
fiir
il
XV, che
or
benemerito
dio historische theologie,
IV 516-620) legge stranamente aczo. 2 Per l'ultimo esempio va però tenuto prosente del testo latino.
oppri-
,
agollencier roveto, pruno; aguilan-
110
Cantica
dey-
r.
che
r,
r (cfr.
de fuoc 'affinato
afoga
fuoco' 389
381.
parecchie volte
198
aftiiggere
affle-
Griiz-
tutte lettere,
s.
mere, straziare.
p.
cfr.
ecc.
acerta (non mai acertas): 10
243
letto
l'Herzog nella copia
e.
T.
altri
Diez
cfr.
;
9.
Ili
tina destinato).
verbuni abbrevians latino: breviatum (^óyov auvrevv/jaévov, ,
trova perciò
si
aci -czi -zi aceto, pass. aisil,
abreuiar decidere 252
acer
alquanto scossa.
il
meìius habuerit
,
292
Salvioni,
agulhon stimolo, pongigliono, stecca,
tosto
freccia.
non ostante lagare =
alaga 87 v;
largare, leggerei: 88
f.°
ala[r]ga;
cfr.
esser largo,
generoso. ospitalità 359 r,
campo, accampamento 359 v
cfr.
;
prov. alhergada accampamento.
alberion -rgion usbergo 311 r; cfr.
albra 92 r;
frnc.
il
326
v,
r,
alegian
nota che
la
v.
r
po-
;
ài *ale-
pone a
si
-torn
almanco 56
'à
all'intorno,
tour' 220 v, 235
italiani-
lllr, I67r, 188
'Glossar
ecc.;
v,
-me-
216
r,
216
V,
Seid.
pessedo.
s.
amaczar ammazzare 357 amaestra
cfr.
gedichten
d.
z.
Riva',
d.
ancola
:
otre-.
tare
v.
ancora
maistra 187
131 r,
Un esempio
nel Bartsch.
Se -or risponde
ad -ore, sarebbe notevole
derebbe
vezzo
il
-orlo
ecc.,
piemontese
:
fessoira ecc.
auoli avorio. Frequente
1.
(-ora
237
r).
apare-.
artefice
tense-
(cfr.
406
r
;
frnc. avorion.
ì"
aurichalcuni dei
;
e
fusi inil
diversi
caltesti
a
aliti-.
Ritorna in
altri testi
Cantica,
la
aggiunge: sogvessime 527,
pauquessime 545, douczessime 605, 618.
v.
arma vita 21 r, ecc.; traduce r«n itila del testo latino. artes
qua
autessime altissimo; frequente assai
quale
aparturir aper- partorire.
aplaca propizio 351
di
l
latini.
it. :
il
aurical lihan 385 v, 387 v
stra pure
;
di
nella
formazione del fem. sartoira, pro-
ali.
Voc.
fem.
il
che ricor-
ad -ore
valdesi, e così nella
il
v,
di
ptcp. è assai frequente nel nostro testo.
Così anche nel Dubl., e lo regi-
aparalhare 276 v
184
r,
203 V, 395 r, 399 r. Questa forma
sieme
v.
'con'. r
tri-
51 v
,
ecc.; atrisament ruina; prov.
cholibamcm 349
28 v
auorton abortivo 278 v;
r.
magistrato
s.
spezzare,
distruggere
,
dall'Alpi.
amon amo 22 r. anhe 106 v;
1.
;
sostituire
al postot del tutto, intieramente 3 v,
Bonv.
r
atrisar -ssar fiaccare,
auenadoyra 264 v
un pretto
è
r;
Ten-
ecc.
r
smo per almenz.
fert,
atraha 403
auenador futuro.
'desliua'.
alentor
atalentament affezione, amore 241 v.
aucit occit ucciso 20 v, 107
237
r;
frnc. aiteindre.
260 V
alleggerivano
ma
alagner attingere = pervenire 293
trissar, atridssar.
;
s.
'.
sempre albre
trebbe essere una voce gir,
moto
hauhergeon.
altrove
polpre e polpra.
cfr.
X
221 v;
è la parola del testo latino; v.
cfr.
albergarias (plur.)
395
artifìcio arte, esercizio dell'arte
'
r.
alargar largheggiare,
il
che da ar tìfico. Arch.
163.
sarà
da ar-
artigiano ecc.), piut-
autognal autunnale 384
agra aia 84
r.
r.
ayrar ey- odiare; coU'accus. e col dat
Nuovo Testamento
Il
bara bara 93 v; ritorna nel Dubl., e
un
sarà
italianismo
prov.
cfr.
;
v.
;
J>paron mucchio piem. ; Diez
cfr.
less.
'
s.
moto
'.
al
prov. bar bastione, ecc.
20),
(1.
tiffar
mona, iudayme 298
felice,
benauros 224
74
può chieistia
a
230 v
j^^^^fot
blete-
ecc.,
deputar, traportar, sa-
benaura -neu-
beato, fortunato,
Como,
non
amenitrar 162 v
baroniiiolment virilmente. -ìiei-
è of-
ci
di
si
vald. butar
come stanno
bustar (bis),
il
mar 242 v,
barra.
s.
Passione
dalla
dere se
comune
237 v;
di 'bussare',
significato ferto
293
Glossario.
Arch. IX 7
hera^ frnc. hiòrc (delf. Mero),
barbari 237 v
—
valdese.
trafegurar 264 v
r,
aU
,
a preuost^
r,
amenist-, blest-, ecc.
v.
bescrjna 165 v; X è potrà ripetersi da
forme in cui fosse atona; tre
conegu
cfr.
ol-
ecc.: temeros (prov. id.),
caclrep ed ia
co lecen eia 3 1 7 v ,
,
de-
altri
testi
ritorna
(bis);
v,
ealpisar calpestare 2 v ecc.
und Vulgata',
p. 442.
ecc.
e
p.
e.
un esempio,
nella tratto
da una versione prov. del N. T.
',
è riportato anche dal Raynouard,
quale però mal lo traduce per
'heurter'.
pensava manife-
Egli
stamente a 'buttare' e non è impossibile
che
il
vald.
butar sia
etimologicamente non diversa cosa
da esso 'buttare';
ma
caluaria teschio.
Il
poiché un
busiar (Bonv. pustar), col sicuro
la storia delle relazioni
tina,
come sarebbe
camola
le altre
utilità ricordare
come parecchie voci
tignuola,
v,
385
4v
tarma
voce propria dell'Alta
v.
ecc.;
Italia.
car 'quia' 'quod' 'ut'; pass.
caualareiar guerreggiare, caualaria guerra, caualier milite.
cendal lenzuolo 43
v.
cerca circa.
cercondar
cir-,
andare attorno, col
semplice accusativo: cercundar Castel,
andare attorno per
le
versioni
le
li
ca-
del N. T. in
versioni della Francia meridionale, non sarà senza dei testi valdesi, che ricorrono anche
nel Raynouard, non vi abbiano conforto che da esempj prov. del N. T. (cod. 8086 della 'Bibliothèque du Roi'; V. oltre
del
lo sp. calavera.
caminal camino, fornace 16
che corrono tra
lingua valdese e
calvaria
non già voce neola-
testo latino; e
ritorna in
;
valdesi,
testi
Cantica,
Per
r.
cal[c]ant.
1.:
62 r; servile tradu-
butar bussare 5 v
^
204 V, 241
calcar trebbiare; calca calca, ressa,
zione del testo latino. Cfr. Rònsch
il
r,
calant 270 v;
trebbia.
bon meglio 61
altri
del testo latino.
valdesi e nell'ant.
frnc.
'Itala
E
cadrant quattrino.
cadrepedia cadrup- qua- quadrupede
202
bitar.
bocun boccone 166 v in
cabri capretto 115v; frnc. cabri.
tratti
cfr. Gilly, p.
dalla trad. lxii sgg.);
butar: desestansa, embriuament, iazedor de mascles, p>lantar arrèter^
redoneza de la terra, escripturat.
,
Salvioni,
294
traduzione
sarà servile
stella,
o
perambulare
del testo latino.
In 98 v regge la
circuire
di
Mantenuto
cessar.
già è nella version latina):
(che
cesar
fa^ent
317 v;
cfr.
e
305
Ronsch
o.
e,
79
r,
450.
p.
carattere 399 v
segao 77
far
v,
Cina cena, pass.; coincide col Qina
circuncion circoncisione 299 r; forma rifoggiata sopra voci verbali circoncient 303
come
andrà forse letto:
cler eredità, parte toccata in sorte
clerum
del testo latino.
Cantica
coiarse tramontare. Nella
transitivamente.
Cfr.
il
contare (compu-
cointar numerare,
coleteiar schiaffeggiare
;
prov. colla-
colla guanciata 265 r ecc.; colla
=
Y)Vov.
calieri collirio
389
comodo 281 v;
v. s.
si
legge
nel verbo (coun-
pad. dal contu-
l'ant.
cfr.
gno, Arch.
429.
I
cun-
-illi
convivio
,
Così
di
è forse
il
al sia
i*estituirsi
coragia rissa 296 v
mente
l'accento certa-
;
sull'i.
correa usbergo 394
v.
cosa.
Le
dizioni:
l'
e
la
sim.
,
r.
cosa,
al-
accennano
al-
qiial
Italia.
il
82
opportunità
,
v.
occasione
couentar (impers.) bisognare, esser necessario; sa,
verbo,
molto diffuso
di
come ognun qua
dall'Alpi.
coutura campo coltivo 263
cumpli-
cubitar ecc.; prov. cobeitar.
un passo del Dubl., che il
r,
costrey llOr; andrà forse restituito
e-
Grùzmacher
ciimplissan
ban-
,
chetto.
propizia.
'moto'.
onde parrebbe da
me-
Rayn.), che mostra insieme la
couenibleta
eompliment della linea susseguen-
menda per
al
per costrey [t].
eoladaì
r.
complicha 290 v; corrisponde
complissa.
comune
;
cosin (plur.), parenti, 79
cleiar.
chan
-ma.
tatesi protonica
cuna cosa
tare) 399 V.
te;
1.:
contunio continuo, pass.
corpolar corporale 84
piem. cugé-sse.
còlla,
pur
forse
inutile
questa emendazione.
conuili
cita-.
usato
oidce.
zione proposta.
tiinià);
r.
eitoriiadors 400 r;
è
perfetto
il
mod. prov. (un esempio pure in
pedemontano.
il
il
presente (5v, ecc.); servile
il
riproduzione di novi
consumo 23 v;
r; prov. segnar.
371 v;
;
-ssion.
1.:
conoyser. Frequentissimo
co[n] selli 236 v;
cenno,
far
confesson 334 v;
per
239 v
fitto,
del testo latino.
cofnjsegren 2r; inutile l'emenda-
401 V ecc.
V,
cignar
cesar aurant
v,
persauerar butani 207
charata ca- (fem.)
400
costrutto greco
il
di
anbe.
conductus
= encerque.
r)
sempre per
con. Così
'cum'; tranne un solo esempio
conduyt, casa tolta a
prop. per.
cerque (72
cum
con ctm
parallelo del nostro.
cum cun\ rispondono funzione del
lat.
v.
a 'come' nella
quum.
Nuovo Testamento
Il
cungiet commiato, congedo 284 r;
valdese e
ria Petri et Pauli,
il
forma
r (delf.
incontrano cosi col toscano nell'a-
Ist.
P.
dozione di questo francesismo.
Arch.
curios sollecito,
4412)
5r
diligente
si
P.
et
Vili
339,
5264).
V.
Cfr.
205 521, e
I
il
derier da-.
zay: czay en derei/re, 12 r
ecc.,
'anticamente'
addietro',
'in
178 v,
deregran -rag-, ultimo; compete con
alieni. cz-aij
65 v,
r,
quhrecha 'copricapo',
prov. de recap., de rescap.
ecc.;
= sollicitus esse
esser curios a
52
dereca
302
v.
295
Glossario.
pina, laddove è forse indigena la
delfinese (cfr. Isto-
il
—
valdese.
Cantica ha anche:
timo, infine, 119
la
en de-
czai/
deregria -rag-: en la deregria, in ul-
rier.
v.
czo: a czo que 'acciocché'.
339
v,
r.
desistant assente, desistancia assenza;
'butar'.
s.
desliua 145
r;
e per questa
per egsayua (200
czop zop zoppo, passim.
forma e
vien da pen-
v),
sare al tipo franco-provenzale con
debitanga questione, dubbio 314
179 v; traduce ambe-
debitos 160 v,
due
Va
r.
le volte
il
nomignolo
di S.
To-
desser deserto 99
deco anche 301 v, unico esempio. V.
363
duce 344 v,
sfuggire
sgorgare
1.
demandessan 124 -tiar
tigos 361 v; la
r;
20
1.:
r,
;
Cantica ha anche
il
-r-
se
forma
sarà,
il
si tratti di
cisal-
Cfr.
posto
all'
il
il
r;
e la
-ian della
Diotre-
363 v
;
difficile
diro
docz o di adocz, esle
forme.
prov. dotz allato ad adoutz.
dognan 404
Forse va qui aggiunto alegian 237
avrebbe allora ceduto
rende
sendo possibili ambedue ;
col prov.
del testo latino.
docz sorgente
non va perciò confron-
deco, la pretta
non
che
dio trapes 382 v;
phes
va ripetuto da
v.
va piuttosto
ecc.;
ydiota.
tato col r di noranta.
*
de.
col frnc. idiot
demen-
dereco anche, ancora, di nuovo
come
1.:
diamenia domenica 385
desmentigar desmentigos. derant davanti;
tra-
testo
del
latino.
donessan.
315 v
destreìn-;
1.:
exterminant
diot idiota 183 V
lar 407 v.
d.sreyre, e
V
di 56 v;
di-.
degollar decapitare 17 v ecc.; decol-
dementigar
v.
deuol monco 19 v ecc.
v; in funzione transitiva. r;
r.
struggere.
destrenenan 4v;
contrario.
deczon 12
73-74 ^
destermenar destre-, sterminare, di-
'dereco'.
dec07itra dirimpetto, di rincontro, in
decorre
della preIII
destermenar determinare 346
maso: Didymus.
s.
alterato per effetto
cedente palatile, Arch.
r; ritorna la
forma nella
desinenza -n<an =
2-4'"^
conjugazione.
-abant
,
296
Salvioni,
Cantica p
550.
r
Cfr.
frnc.
a.
doiynent.
mente
non
un errore; onde
di
corregga
lo si
anziché d'una
r; si tratterà,
forma francese, dongier
interpreta
lo
per:
221 v
se
;
un errore dell'amanuense,
non
allattante' e
'il
empenre imparare 8 v sieme ampenre 260
mage.
Cfr. Seifert o. e, 37.
avventarsi
far
prorompere
,
tere
ecc.
qua
en auiron 53
samente 196
enay"
Diez less.* 68,
Cfr.
e V. la nota a 'butar'.
embulhiment gne>n,
TrOyouit;
empelmua 333
sta
exploratio per
,
370
i-
contraccambio, e traduce
tuani vicem del testo
mn-
il
latino.
Dubl. ha empelinua vesenda che
Il il
Griizmacher riscontra giustamente
con
l^r
Ì7npermutatam come
sarà,
espalvier
in
(Cantica
viceni\
il
polpra e in per
579),
p.
pass., perciò imperciò.
empocrit 29 v (ma la
di
360
v,
come.
Il
v.
Forster risolve que-
forma siglata per
coma;
enaijsi
non
se io debbo confessare di
ben convinto
2,
confesso però insieme che è scossa
alquanto la mia fede nella propria
mia risoluzione {enayma). enaymi. il
Né
il
cod.
dando
Dubl.
come più
lettere,
puto; e
il
di
Grenoble né
enaymi
piene
in
tardi ho
risa-
nostro cod. stesso of-
frendo un pajo di volte enaysi^ 4'-'
fo-
glio in poi, quest'ultima forma. ;
encequeta cecità 309 r; Yen- va cer-
forma ritorna nel Dubl., nella
tamente ripetuto dal verbo encec-
Cantica,
del
resto
yp-)
car 253
ecc.
empogresia ipocrisia 332
r;
Cantica,
pocritia nella
empregnant 33
1
forma
9v, 56v; ho adottato, dal
dissimilazione (empermuar).
emperczo
',
andarne ancora
v.
empelmiia uegenda
r:
e
promet-
,
la
apenre.
dall'Alpi.
sussultare; embriuament impetuoV.
s'ha in-
;
v, oltre
Frequente
ecc.
'la
lattante'.
emprometre empromession erabriiiar embriuarse irrompere, ,
egli,
nello stesso passo, a proposito di
ritroveremo qui Vo del frnc. dom-
impeto
'feto';
commette
errore
stesso
lo
del tee falsa-
nurigant (pniitriens), che è
done.
jDer:
danno, pericolo
è
un mascolino,
sto latino,
dona dono. dona 142
praegnans
samente, nel
r;
il
trad.
cfr.
em-
p. 594.
vede
fal-
v.
encerque intorno. enclostre
383
inchiostro
284 v
,
382
r
,
r.
Male ho affermato a pag. 5, che più volte Mi confondevo tra enayma e coma.
si
legga enayma in piene
lettere. 2
Noto, per
le difficoltà
dipendenti dalla metrica, che ayci = enayci non
occorre, che io sappia, in nessun testo valdese. 3
enayci, a p.
6,
é
un errore.
Nuovo Testamento
Il
-quoy
eìicoij
185
r,
203
r,
encreminador -trice
104
-cueij -q^ueij, oggi,
188
338
r,
341 r;
crimina-
il
tor del testo latino.
interrogare.
enfenher fingere, enfenhament
fin-
engemir gemere, engemament
ge-
forse male
frnc. engin, prov.
estabusir-se -ssir sta-,
intorno, 235
stupirsi,
stabozi,
a.
frnc.
che traduce per 'engourdi'.
196 v;
turare
estopar
piem.
407
230
238
v,
v,
nota a 'moto'.
r; v. la
mas ensoma en las que son ditas = capituluìn :
autem super
ea quae dicun-
tur,
Sé
-/.ifuj.xto-j
Toi;
ir.l
probrare
76
r,
r;
traduce V ex-
del testo latino.
eyczay qua 117r ecc.
a; ensegador seguace, imitatore.
ensoma 350 v
Isyo-
eyduliui eydo- diluvio;
prov. esdi-
lovi, esdoluvi.
eyfantilhanta il
(1.:
-a)
infanzia 60 v;
cod. dubl. (ap. Grùzm.)
volte enfantilhania, e la
entar innestare;
pur
enter.
fr.
cntreuenir accadere.
sitivamente: render vano, ritener
vano, annullare.
enueiador zelante 298
escalqueiar scal-, calpestare, calcare.
scalcheggiare dice veramente 'ricalcitrare';
ma
in
come 'scalcheggiare
minori' pur
si
ritrova
il
i
senso del
nostro verbo.
eylay
là.
eyleocze
el-,
393
Il
v.
,
folgore, fulmine 389 v,
Diaz,
s.
ha un
éclair,
eymagena em-, imagine; prov. eysayua;
v.
scaltrimento
esnia-
,
'desliua'.
s.
eysuit asciutto 357
r.
eyta età, statura 83 r; Vey-, altre
parole
sull'
,
molte forme in cui ey- (- es-)
eescarczadura scar- squarcio, rottura. scau-
,
jena, esmaginar.
del secondo Simone.
traslato
enfantilhancia
volte
borg. éleude.
r.
enueios 90 v; traduce Zelotes, so-
calci'
due
ha due
Cantica
p. 597.
enuaneczir svanire, sparire, e tran-
scautriment
stopé,
Beitr. 112.
stojjd, ecc.
proverare 91
frnc. ensevelir.
;
cnsegre seguire, procacciare, tendere
un
Il
eooprouar sprouar, vituperare, rim-
enijjì'es.
ensebelir 246 v
'tirar
me-
poi viva la nostra voce nel mod.
eocercito; -ti sng. e pi.;
r.
cnpres em-, presso, vicino;
L'it.
an-
expe-
rimanere sbalordito.
ravigliarsi,
lomb.
etigenh.
prannome
ma
prov.
engenolharse inginocchiarsi.
cosas
;
espr[ou]ament\
scritto per
E
mito, sospiro.
all'
'scanutriament'.
s.
esprament prova 366 v
R. nota, accanto ad estaboir, anche
zioìie; cfr. Fit. infìngersi.
lentorn,
astuzia; scautri scaltrito, astuto;
rimentum.
endemandar domandare,
cn
297
Glossario.
che potrebbe rispondere a
encreyset' increscere.
enging frode 296 r;
—
scautriament,\.
r.
-net/ricz, calunniatore
r,
valdese.
poi
Dubl.
;
ayg-)
cfr. ,
come
analogia e-
in
delle
alterna con
anche eygal (onde
ali.
a
esgalecza dei
298
Salvioni, -na,
fantin
fanciullo
La
pass
-a,
gastaudaria, governo
parola ò od ora ben diffusa nel-
generesio 7 v
l'Alta Italia. fai/sella
394
torcia,
-la,
veneficium
traducono
vene-
e
fi cus.
febbre 7r, 144
risponde
224
rapace
v,
detto
gropar legare, commettere 308
v.
(ma altrove
r,
gucgna guaina 174
r; fr.
liommo 8v; forse
è
v.
game.
anche nel Dubl.,
ritorna
fehré);
molesto,
lili.
gouvernail.
r; frnc.
del lupo.
r.
ficadura stigmata 179 fiora
gouernalh 363 greo
ficar crocifiggere 300
quale però con
la
maggior frequenza dà
408 v;
ecc.,
geresenio.
1.
Cantica,
nella
r.
feytura feyturador 303 v
;
gilh giglio; così anche nel Dubl. e
173 v,
facella
della fatto-
gastaudeiar nel Dubl.
ria; cfr.
per
e sta
al fi'nc. ftèvre
*fìéora ^
pede-
tipo
di
montano.
follonessament 384
formicar 383 v;
r;
1.
horode 76 v
fé-.
forn-,
1.:
ma
Ter-
rore non sarà meramente grafico.
;
1.
:
her-.
hubriota ebbrezza 127
husu 333
r
r ecc.
(saren husuas luxuriias
frnc.
= luxuriatae fuerint). Come
fragnament avanzo, rimasuglio, spez-
Forster, è forma collaterale di eisu
foiillon
,
purgatore
foulon, prov.
panni
di
;
gentilmente mi comunica
fot.
zamento. frecza
'stato' prtp. di esser.
54 v,
fretta
78
è
r;
propria dell'Alta Italia (Arch.
sein
la
forma
13(3
r;
Cantica: frcyn 555, plein 571
dove
,
il
nella
e
froma forma, forma, v,
121
'butar
vessa ielisu
io
li
la
mascle nota
a
'.
del
to-
prov. di-
2.
pass.;
così
è
malamente per 1.
invece:
'iheò^u'.
istage gst-,
Di iew in
V.
gran parte dell'edizione;
corpo
r.
gastaut gastaldo,
1
v.
scanesimo, invece
dittongo par
statura,
266
Iddea dea 222 v; notevolissimo
571,
sein
che accenni alla Francia)?
108
sodomista
solita, o frein (cfr.
rems 185
V,
Dubl. ha:
(cfr. s. 'agu').
iaczador iaz-: iaczador de
leggeremo fren,
freni freno 401 r;
Il
prof.
Ili
276, Vili 320 354).
che è
saren aguas luxuriias
forma
il
fattore, gastaudia
sarebbero
altri
esempj
dimora 167
r,
168 v; prov.
estage.
:
dio, mathio, timotio (cfr. timotieua
= nazareo, ecc. Ma, a differenza di altri testi valdesi, il nostro ha costantemente meo (ali. al fem. mia). 2 Ma non è un italianesimo dio, come affermava il Grùzmacher (Herr. p.
239
n), Jiebrio, sadusio,
Arch., 404);
cfr.
la
naczerio
nota che precede, e dio diou nel delfinese.
Nuovo Testamento
Il
istan 177 r; forse: istanftj.
che conten 266
an-
Cfr.
—
valdese.
mancip schiavo 405
pium.
v.
303
r.
neutro
pron.
È
bon, è bene, ecc.
es
la
indefinito: di tutti
testi
i
hanno anche
valdesi, che però
lo,
ghiottoneria
401
tino
(ter);
r
prov.
cfr.
lac
v; traduce
'docz' e l'errata-
v.
corrige.
leamier letamajo 114
Tnarcant; zia 29
r.
405
r.
prov. merceiar.
Uà è
ed è
largamente
costante
quando
la
distesa
perciò
;
parola
la
cor']
ha {-
a)
latino
,
en
scritto
secondo
ad ha.
leggeremo: Inezie
Il
r.
nostre cor
li
poi voluto sostituire, testo
286
avrà imprima
traduttore Inezie
nostre
li
er (241
,
e il
Perciò
270
2ìlus ìnaiornient vili
vieppiù 55
.5v ecc.,
v.
Ser-
riproduzioni del testo latino:
[se] ìnaiorment plusor = magis pluris festisj 5r; mot maiorment plus [besogniuols] = multo
magis necessariora 275 [benaurosa]
= beatius magis
[quam]
m.aiorment =
m,oti
r;
plus
ìnaiorment [qiie]
224 v;
multi
maseria 306 v
:
la
mecza pare de
Tnaseria; traduce
tino. Così
18
si
mais
del
non 'solamente'
cfr.
testo
'capanna'.;
fri.
il
cantic.
r
,
allato
a
m,alatia 9 r
masérie ancora
dice 'ruderi di case rovinate, quantità di sassi accumulati'.
ìnat stolto, follia.
I
tnatecza
folle,
stoltizia,
significati ci riportano al-
l'Italia.
ìnoijson 202 v
maysoneta
(1.
;
1.
:
quattrino s.
a l[a] magson.
-a) stanza,
10
dimora 383 107 v
v,
mal auent ammalato,
;
pass.
;
v.
cfr.
'medaglia'.
mescladura giunta, rattoppatura.
tetto
363 V
—
ramente una
r.
ii 14.
è ridotto a dir
s'
mestre: mestre de cubrimcnt
m,alate 87
la-
Cantica: la ca~ ìnaseria = caverna
nella
prov. maseria
Diez
qiie
V.
maladia 7
Il
la
mediuìn pa-
il
retem maceriae
tnealha
magis 302 v. wmìs:
r).
Cantica: mar-
nella
maceriae, canticum ìnaiorment piuttosto, più 10 r,
271
v,
m.or p. 581.
uarota de la
en.
sigla è ri-
la
r,
pur nella regione subalpina.
marmo 405 r;
nota a 'moto'. luczicìia \_en
L'-i è
alla
legga marci pur
si
solta per v.
testo
scritta
è
liorancza tradizione 298
r.
diffuso,
nostro
nel
dove nella stampa
fermo V-i;
del
marcandia mercatan-
cfr.
r,
linczol asciugatojo 165 v.
lombi In-, pass.;
forum
il
testo latino.
marci pass.
fossa.
ladocz 363 v;
mangeria
,
m,arceneiar aver pietà, misericordia;
e ritorna nei Misteri delfinesi.
lac
rnanci-
il
V.
marca 215 la,
r;
del testo latino.
maniaria
jaczament concubito 251
299
Glossario.
364
r;
archi-
c'entra sicu-
falsa interpretazione
del -tectus (-téxtwv)
di
archi-
;
300
Salvioni,
tectus;
stro
cfr.
—
tetto.
ciibrimen
prov.
il
mestre del marca 'mae-
del
magistrato,
foro',
pre-
meyme 5
382
12r,
v,
tutti e tre
r;
mey^
luoghi:
i
ms.
il
in
non
e
osai leggere meseyme, che sarebbe
forma normale.
la
meime
oltre al
Cfr. del
resto,
del Gerard de
Ros-
meyme valdese, ap. Grùzmacher, Herr. Arch. XVI 374. silhon,
il
inisericordiadios
309 v
1.
;
miseri-
:
cor(dia)dios.
per ogni modo 243 v; voce
frequente in tutti
molto
italiana che i
mot
forma
fame nella Ist.
delfi-
pon pomo, fan Petri et Pauli),
invece del vald. nom.
nonar -nnar, nominare; e anche occorre nomar. noninar nominare 259 sbaglio per
sarà mero
r;
nominar 309
nizzardo, oltre che
v, ecc.
comune
novanta 22 v;
all' a.
al
gen. e al
r,
tonnier.
v,
nurigant 33
r; v.
ohra 382
Esito a leggere ohrafsj,
è
valdesi.
testi
205 v,
130 v,
ma
r ecc.,
non,
(cfr.
s.
'empregnant'.
en aquest
r,
mosquilhon meschino, zanzara 31
341
1 v.
v; sarà
noutonier nocchiero 236 v; frnc. nau-
r.
modo: en modo que 224 r, 346 371 v; per semblant modo 383
moto
nel nostro que-
milanese.
miserios miserabile 279
modo 251
nese
noratita
plur. ìHilìa.
inil,
nomenanza fama non nome 252
tore.
ma
tosti valdesi,
sto solo esempio.
v.
331 v,
più comunemente:
risulti singolare;
p. 4 n, e layssa 176 v.
cfr.
ofogar 15
r ecc.
che non ogni 243
1.
v.
per quanto ohra
ben più frequente
;
af-.
r:
per ogni m.odo; pretto
italiano.
nafrar -ffrar far male, ferire
Iv;
non *nava
ma
nota a 'osto'), fica di
nao
Altri -0 ed
aquilh,
(v.
la
variante gra-
olipiade 260 r;
r;
frequente in
-i offre il
tuit),
ordi) è
147
r,
ostar:
naie.
neun niuno 53 *
torto,
orge orzo 391 v
nauo nave
(cfr.
far
'.
altri
1.:
;
il
olifmjp-. tipo
h
o r
di (prov.
però in ordienc ordiaceo,
147 osto
V.
osto
176 v;
traduce
il
tolte tolte del testo latino*.
nostro testo, ma, se ne togli moti, alquanti, aquesti
sempre
in parole
non popolari: Philotogo 260
r,
comodo,
exercito (anche è al sng. exerciti), artificio, ydropico; Caldey 193 v, Barbari,
lombi (prov. lom lomb, plur. tombe nel G.
(ma ynes 320
v).
—
E
d.
Ross.), exerciti; yni-s 310 r
per più rispetti malsicuro Ventre tanto del Dubl.
Grùzmacher, Jahrb. IV 394. il Montet, Nobla leygon v. 321: en afra e traduce 'agonisant', ma va sicuramente letto: e nafra. cfr. 2
Legge
*
Sta, s'intende, per os/a osta. Altri
adonco 344
r,
sinagogo 386
v.
esempj
di -a in -o s'
hanno
in foro
295 v,
Nuovo Testamento
Il
assenzio 394
Oìjsent
r.
paralaysinos paralis-, paralitico. Si
aggiungono: 88
X
Ardi.
V.
(1.
pelli
poMrfa] auia;
ma
cfr. delf.
che
3318,
v.
sta
Ricorre nel prov. e nel
v.
:
esempj che
Arch. ci
di
455 n
I
vengono
qua e gli
,
dalla
Pa-
-a)
Nel Dubl.
r.
:
plus:
chenin
(cfr.
però
il
nel
237 v;
modo:
il
ia i^ecza
116
518,
napol. pecce-
portoìiier
158
r,
r ecc.
nota a
polpra.
plus 236 v;
1.:
li
r.
p-.
polhin
163 v
-prov. poilli-s, Tpìem.
puj in.
e
id.)
215
r,
r.
I
190 v;
186 v,
portico
cfr.
380, 521.
-ra
174
,
portinajo
-ja
70
r
,
v. 2,
attingere; frnc.
puiser.
pregondecza profondità; prov. prefem.
hon-s.
ritorna
a 'è già un
pres:
ben pres quasi quasi,
e
di
88
r
;
v.
presoncios presuntuoso, audace 374
r.
noueus 217
v,
per la riduzione di -el-s: agneucz 102
uedeos 352 v;
Cantica). 2 poucz e voucz
la
playfnjses.
pouczar pò- pau-
Grùzmacher,
1 r.
Altri esempj
334
1.:
1.:
pres que quasi 221
penna guglia
*
v,
Arch.
pezzo'.
fidxos
lo
portigal
Herrig's Arch., 403.
pecz pezzo
r;
polhen (Dubl.
564, dove è forse da leggere pe-
TÌV§), e pechinità ap.
v.
plegadura intrecciatura 369
fami-
pey-.
Cantica
r; prov. pi-
butar '.
playses 12
pechenin fanciullo, 'piccinino' 263 v; pecherin nella
389
r
ecc.
p)olpra e piolpre porpora 74 r ecc.,
r.
'paternità',
pikè
jjlapra 405 v;
puledro;
payronal paterno, avito 298
cfr.
unico
del testo latino.
pilhar ricevere, prendere 359
rafrasi lombarda.
(1.
petrosa
piantar fermare 198 v; '
e s'incontra anche
glia 308
l'
però re-
e
pet{u)it.
1.:
car, pieni,
forse per paór.
payroneta
sarebbe
;
picar bussare 109
paur,
payrons genitori, antenati, padri lOv,
dall'Alpi
r
n' r in r,
di
petuit 73 r;
il
Mystère de Si Anthoni
de Viennès,
delf.,
344
esempio
v.
[auia] 75 v; forse da restituire
r ecc.
357 v ^
peyrosa luogo sassoso 49 v; traduco
parlancza discorso 143
82
pensiero; frnc. pensée.
-à)
permares
301
stituisco perma[n]res.
partecipe.
nel
pensa
152.
paì'czoneiar partecipare, esser com-
paur
Glossario
peocz
e paraletic
i^aralitic
—
valdese.
-al-s:
cauaucz 407
r
r,
(cfr.
vaucz nella
(cfr. anche doucze 220 v) son le sole parole del nostro contrappongano óu ad 0; pouczar sta poi a pauczar e poczar come moutecza sta a maut- mot- e come mourey sta a maurey 359 r morey 386 V. Corrono parallele allo vicende dell'ot* quello àoìVei: meisson maisson
testo che
messon, ecc.
,
Salv ioni,
302
jjreuer sacerdote 211 r; altrove sem-
primatio primaticcio 365
r.
principia principio, origine 383
v.
pupa, poppa della nave, mammella; costante
cui
r)
un
in
piem. pupa,
cfr.
;
determina certamente
si
il
che
tranne
I'm,
esempio (237 il
sauicza siepe; prov. sebissa., sautar ballare 17 v ecc.
pre preìjre.
scaluayre raso 273
r (bis).
scanutriaìnent 72 r
;
sca(n)utria-
1.:
tnent.
scarczar squarciare, fiaccare; esser scarcza
scoppiare
192 r,
196 v;
prov. escarchar lacerare.
a forinola atona nel verbo pupe
scomagua 276
poppare.
scomoure scuotere, sommuovere, sve-
pura: non jìura neppure, nemmeno 193 v;
cfr. il
r
1.
;
:
scorno-.
gliare, istigare.
Scytha
scos 320 v; vuol rendere lo
piem. piira.
del testo latino. scripjtura
ratilia rettile.
recz (masc. e fem.) rete;
IX 102
sg., e V.
deeza de
rum';
s.
redon-
,
terras 'orbis terra-
las
V.
globo
,
refidar riprovare 348 v;
351
v,
1.:
soli
prov.
cfr. il
perdoa perdita, danno.
resemilhar
(transit.) imitare r;
382
v.
frnc.
se
394 v
,
e-
;
trascurava
ecc.
La nota a
158
p.
che scumini-
fatto
il
ecc. occorra a più riprese nel
nostro testo. Si legga perciò sem-
niga scellerato 338
73 r;
escumi-
r;
scuminigui-
uol ludici giudizio di maledizione,
exsecrabile iudiciuni.
rude stupido, sciocco 285 r. ruggente
371 v
;
ma
r;
traduce
il
rugis
peripsema
del testo latino.
plurale: se
se
Occorre
non
e
tichi
al
piem.
aman
parlaren
ma Saba sabbato; comune
ni
ci
amiamo 381
v,
383
r.
parleremo
ci
solo in
moderni dell'Alta
anche
in
che appunto
può considerare come
sai sale; masc. e fem.
della
sariant sergente 216 r; due linee più
e
in là: seruent (prov. sirven), nello
stesso significato.
la
letteraria
brian^onese
nel
stère de St. p.
v.
lingua
cosi
Italia,
transalpi-
dialetti
della regione
an-
dialetti
sainz 318 v; altrove sempre san-,
saudar consolidare 186
persona
se 'ci', obliquo atono di 1^
V.
rnilh 265
r
pre: scuminiga.
raviser.
395
r.
scuminigar maledire
repau-.
reuisarse ravvedersi 387
ruent
'butar'.
s.
scrupion scorpione 394
gar
questi tre esempj.
1.:
v.
scrolar scuotere 210
seuminga 219 r
refu-,
383 v;
r,
rendoa rendita, salario;
repasant IGO v;
derivato
è
scurpion 394 v, forse escrupion.
'butar'.
ren nulla 221
scriba;
-à)
(1.
da scriptura come litteratus da littera;
'uertucz'.
s.
mondo
redondecza
Arch.
cfr.
si
patria
valdese :
'
My-
Anthoni de Viennès',
154.
seca terra 31 r:
lo
mar
e
la
seca;
Nuovo Testamento
Il
traduce
mare
il
aridam
et
del
237
di
signum
prov.
il
Sì
frn.
il
Forster, in questo stesso volume.
253 v
;
vanno
e
,
seneua senape 16
seruent 216 v;
seruoysa (Dubl.
v.
seme[tu]. v. :
seruoicza) cervogia
francesismo comune
al val-
sias
delf.
il
similacra 322 v, 381
sios
v, simtt-
m'ha
520
395 v
ecc.,
smarradi smeraldo 389
spronar 76
non già
cfr.
frnc.
émerveiller, delf. esmereuilhar.
soheyranecza altura, parto superiore,
mera riproduzione
la
è nel testo,
del
ma
bensì voce realmente viva nel val-
nel Dubl., nei
poemi
tica (qui anzi
il
Anche
e nella
Can-
plur. stercoras,
Glosse di
è nelle
Reichenau (stercora: femiis\ For-
nella
IX
uebungsb.
Altfr.
Passione
7,
Un.
5,
X
di
,
I
10),
e
Como, Arch.
12 n.
sterla est-, sterile; cfr. Arch. VII
409
560.
tetto.
sohremontaìnent de pensa ^ sbigottiV,
202
stoma (fem.) stomaco 334
r.
Cosi an-
che nel Dubl.
r.
socz soczar soczura, sozzo ecc.
storiai stoico
soleniaria lusinga 323 r; restituisco:
straca
loseniaria.
il
'exprouar'.
r; v.
stercora che
ster,
v.
smereuilhar stupire 81 v;
solhe 360 v;
frnc.
sperituament 396 v; andrà forse re-
p. 584).
soij.
sipala siepe 113 v; v. Arch. IV 137.
mento 186
espaii-
dese; la quale ritorna, oltre che
puro, buono 4v, 106r ecc.
173 v; forma delfinese (siou siou-c)
per
cfr.
éjjaiichcr.
lat.
sies.
simulacro. sin-,
benignità, bonaccia.
stercora letame, sterco lllr, 315 v;
trattenuto dal restituire:
simple
V, ecc.
stituito: speritual-.
affermativa.
157r;
seror.
soìjme sogmar, sogno, sognare 184 v,
chament spargimento;
'sariant'.
forma costante della particella
sias
nomina-
sempre del resto:
spaìicliar versare, spandere,
dese e all'italiano. si\
tivale *sor', qui
soyuecza soeuecza soaguecza, soavità,
costante.
sei-menta o sar-, sermento 237 1.:
Cfr.
r.
sonno 256 v; sta per sompn.
383
r.
Forma
147
,
sores sorelle 25 r; dal tipo
ripetuti dall'influenza italiana.
;
a
seing,
r.
r,
questi soli due esempj
r
ali.
,
camera, solajo.
solicr sala,
sopyi
405
sempre -per sempre 231
77
3495
solhel
sopercìiar soverchiare, vincere 374 v,
g net.
serue 271 v;
abbia
sovrabbondare 99 v
cfr.
fior di farina,
sencza senza.
Paolo
303
Glossario.
in-
sinuni.
segnar sigillare;
semoUa,
tra-
del
strafalcione
r;
duttore, che ha letto
vece
—
selhel 2938.
testo latino. serjnal
valdese.
(1.
-ci)
217
v.
stanco 357 v
;
cfr. cstra-
quetà nel Dubl. (lomb. sirachedà)
leggo solelh, sebbene
Mistero delfinese di
S.
Pietro o
sufferta sofferenza 365 v; prov. sufferlar.
304
Salvioni,
legger talk fa], se non
talk 3r; da sia voce
foggiata
tipo
sul
delle
r.
Cfr.
non tocare ni
tastare ni
'che
trovi',
io
tropian 'trovino',
taveritis.
St.
temeros timorato, timorato 197
come
Dio,
di
Pauli,
tropio
Petri
Ist.
= ne tetigeritis ncque gustaveritis neque contrec-
gostare
cfr.
esempj, sempre del congiunt.,
altri
nei Misteri delfinesi,
far tardi.
l'it.
A-
trobfaj.
1.
;
donca. tropian (cong.) troviamo 347 v;
altre conjugazioni.
tarcza: far tarcza tardare 35
tastar 320 r:
Adonca, 14 v
trob.
et
3661, tropio 'egli trovi',
V.
André
Myst. de
nel
31 7, 337, 344. Nel pas-
so parallelo del cod. dubl., è atroban. (FoERSTER.)
r.
tenczos contenzioso 273 v. tenta padiglione, tenda; frnc. tenie.
terratremol terremoto 215 v, 392 r,
393 v;
ma
più frequente di questa
forma, che è di gran parte della
romanità de
',
qui ricorre: moiiament
tintent tintinnante
275 v prov. ;
tentir,
L'i<
r.
=é
da
ripete
si
sempre 73
v; solo esempio, e
piuttosto di provenienza delfinese
uhriart 34 v, 266 r, 266 v; in
Bonv.
d.
R.
cfr.
(Seifort
ivriardo
e,
o.
r;
1.
uUar
urlare 52 r;
ma
udolar 365
Can-
la
o a
vacantem
('vacueggiante').
tica ha torbilh turbine, e tor-
Piuttosto
bilhos turbato;
'vuoto' dei Misteri delfinesi.
frnc.
cfr.
toiir-
tortura torto, ingiustizia;
il
contra-
rio di dretura.
1
E
v.
124 r;
trij)
voyanl
Diez.
Vinanem
traduce
italiana, v.
s.
trep,
tribo.
;
sarà
r;
notevole
la
voce
frequenza ali.
di
al piii
normale uertu. iierum veleno 243
v,
363 v; vive nei
del frane, del prov., del soprasilvano (Arch. VII 552) e
(Anione). Cfr. anche lo sp. terretremo.
del
'empelmua'.
questa forma al sng.,
r.
nazione; prov.
cfr.
testo latino.
uertucz
r.
traucar cauterizzare 332
uan
uegenda vicenda 333
ora tuttora, continuamente, sem-
tribù,
secondo;
vampo.
r.
tortora 81 v; prov. torire tardala.
ital.
al
uampor vapore 184 v;
hillon.
torca (de cauelh) treccia 331
trijJ
r.
monda cun scoba 1 4 v, e il latino dice: vacantem, scopis ìnundataìn et ornatam. Si
ornataìn (quasi 'vagheggiante')
te-.
torbilh turbo 358 v; anche
pre 284
s.
chiede se uagueiant risponda ad
che non francese.
tota
en-
ubriarse ubriart hubriota.
tiagueiant
frnc. retentir.
tomor 178
vbri hubri ebbro 184 r, 273 v,
326
j urlar do).
terra.
toiorn
libri
del
piem.
Nuovo Testamento
Il
franco-provenz. dei due ver-
dial.
Cfr.
anche
e
santi,
Mistral
registrato
è
Tresor
'
,
dou
veriimos velenoso, nella
tica,
p.
565,
scere
in
protonica
(frnc.
dove
Can-
vede na-
si l'
um
da
Glossario.
305
uiotarse avvoltolarsi
00 v; così an-
che nel prov. mod.
in
felibrige'.
uirar voltare, rotolare 75 nostro 155 v;
envenimer).
uoutar voltare, rotolare 43 v ecc.
vbret 196 V,
Cantica.
nella
vescu, lomb. vesco
Pieni.
(Passione
Como).
forma legittima;
è
vendemar 92
r;
ma
vinolencza ebbrezza 370 81 v;
altrove
ìjdropieo 112 v; v.
la
voce
fiata
117 v, vece,
muta
yrament
v.
non occorre se non
odio
;
v.
s.
'moto'.
irar
odiare
e ay- eijrar nel nostro testo.
in
y stage;
v.
s.
'istage'.
uicz vite (la pianta); cfr. frnc. vts, vis.
Archivio glottol.
ital.,
XI
(seconda serie,
ap.
Grùzmacher, Herrig's Arch. 394,
infuori dei quali esempj,
totauia.
piem.
r
sempre
uet{os.
uia volta, r; all'
vendemiar 401
ecc.
vitoriiar trionfare (trans.) 319 v.
ecco
77
cfr.
cubret coperto.
di
ueie ecco. uei(o
v.
nostre,
1.:
em
uesco 340 r; ritorna nel Dubl. ed è
costante
—
valdese.
I).
20
Salvioni,
30(5
NOTA FINALE Sono trascorsi ormai due anni, dacché
fu scritta V Avvertenza che sta in
fronte a questa edizione del N. T. valdese; e- le rijietute letture del testo
mi hanno suggerito, durante questo tempo, sotto le singole forme o parole
osservazione, che non
La
si
sapere come
si
derando che
i
quali: esser. Io
al fut. e al condiz. di
di volte sar- in
';
e qui si
complica
(trameire trametr-ey ecc.), di
piena scrittura. Per
piene lettere, e non mai ser-
si
esser,
legge
occorre
^.
è costante, anche in
semecz semenza, e mecz meno, nei quali
non
si
può
di certo spie-
gare da incuria dell'amanuense. Ond'io non ho proposto alcuna
^
que-
la nasale di encz (enz enq), oltre che in rìieczonia ecc., dove la
mancanza
fut.
il
risoluto la sigla per sar, consi-
ritorna (specie per semecz) con tal frequenza che
dazione
qualche
quei verbi della 2-3^, che non elimi-
la postonica interna dell'infinito
Manca
dubbj che
cui infinito esce allo stato assoluto in
il
sempre ho
ar in almeno quattro quinti dei casi
un pajo
i
si tolleri
determini l'infinito proclitico nel fui e nel condiz.
di quei verbi della 2-3^ conjugaz., -ser -sser; tra
emendazioni o
limita a singole voci.
sigla che vale per ser vale anche per sar
sito del
nano
le
Glossario registra. Ora
il
emen-
^.
La prova
del secondo valore s'ha
tra l'altre
nei frequenti esempj di
o condiz. siglato di verbi della 1^ che all'infinito escono per -sar -ssar.
nostro testo non ha pur un sol esempio a piena scrittura di verbo
Il
V -ar dell' infin. ad -er (donerà 79 v, manieran 229 v son forme di piuccheperf. latino), e sarebbe troppo strano che gli esempj ce ne fossero forniti da sole codeste forme siglate di verbi in -sar. Né mi confonde 'laysar(er)ia', 109 r. della 1^ che nella composizione riduca
194
'
V,
Lo
stesso valga di conoijser.
serrate 408 r (in piene lettere sigla di
per par
—
Altre parole, in cui occorre la sigla,
può star dubbj tra ser e sar', 'saras' sempre sar-). Dubbio analogo anche per la
sono: 'passej-a', 'segmenta', dove
si
in aperturir (in piene lettere aper- e apar-). Cfr. 'marci',
nel Glossario. ^
Altri
mecz 324
casi V,
di
ecz = encz:
conimeczant 198 v, ueczare 386 v, comanda-
enflameQ 29Gv; e saranno meri sbagli. Si emendi perciò anche
enflame[n]Q.
Nuovo Testamento
Il
—
valdese.
Nota
307
finale.
Con minor coerenza, che non avrei dovuto, ora ho disgiunto, e ora no, gli elementi di voci composte come defora dedincz afin daquienant dintre-
menar foraportar
Ai codici che
ecc.
conservano
ci
versione del N. T. valdese
la
giunge quello della Biblioteca
Lambert nel suo Catalogne descriptif
Combe
rom., 3® sèrie,
parti
Reoue des
p. 4,
contiene esso codice
dell'A. T.,
Evangelj,
II.
di S. Paolo, gli Atti degli Apostoli.
di S.
il
parte
del il
E
di Giovanni.
I
IX
degli Atti e
si'aggiunga, che
IX,
il
il
V
De
la
la
Oltre alcune
N. T. nell'ordine che segue: gli
Matteo,
di
quattordici Epistole
le
il
Combe aggiungeva il
Prologo
il
Prologo a Giovanni e
della Epistola agli Efesi.
XIII di Giovanni, secondo
il
209-20.
p.
Lambert dava per saggio:
Il
Gerolamo a Matteo, parte del VI
Luca,
t.
Epistole cattoliche, l'Apocalisse,
le sette
s'ag-
Henry de
notizia riprodotta da
t.
nella
1),
raisonnè de la bibliothèque de Car-
et
pentras (Carpentras 1862),
I,
(v. p.
Carpentras, di cui dà notizia C. G. A.
di
nel
—A
e:
1.
p. 2,
il
II
di
note 2-3,
cod. di Dublino (Gilly), è
riprodotto, e corredato delle varianti del cod. di Grenoble, da Paul Meyer,
a pp, 32-39 del Recueil d'anciens tcxtes bas-latins, provenqaux 1'" partie.
—
Neil'
'Avvertenza preliminare', andava
2, il libro
è
discorso delle versioni valdesi del N. T., da p. 55 a p. 62.
dei Codici, è ora da vedere chivio.
—
Il
testi valdesi,
Non ne
frangais, p.
fenomeno
il
Circa l'età
anche in
di cui è parlato a p. 4, n. 2, ricorre
e cosi ne
—
Foerster in questo stesso volume dell'Ar-
sono esempj nella
trovo però nella Cantica, né
il
Noble Leygon
(ed.
altri
Montet).
Griizmacher ne registra ne' suoi
duo lavori; e pare a ogni modo che nessun testo n'offra tanti quanto nostro.
—
Circa
vanno intese
persistere del
il
in senso
men
m
nel delfinese,
largo di quello
le
mie parole a
ch'esse dicano.
circa sab^, p. 157 n, sia ricordato che sàupre, ricorrente in
provenzali,
si
dichiara in
Devo, per chiusa, di Zurigo,
la
i
modo
li
più calorosi ringraziamenti alla
devo
—
p.
il
7
Finalmente,
moderne varietà
diverso.
quale permise che
Alpi; e in ispecie
1,
Herzog, Die romanischen Waldenser, Halle, 1853, in cui
n.
dell'
et
anche a
citato,
il
Codice
valicasse
al bibliotecario sign.
cui buoni uffici riconosco per gran parte
il
Biblioteca civica parecchie
volte le
doti Ermanno Escher, dai
ripetuto e prezioso favore.
308
Salvioni,
Il
N. T. valdese.
ERRATA-CORRIGE. F."
GIUNTE E CORREZIONI. Siano imprima richiamate
le
Nobla ley§on
las ayga,
cfr.
—
piem. [l^amon.
Pag. 294
'dongier': è anche dell'
s.
Pag. 298
'cignar':
s.
a.
'noranta': pur del vald. mod.
—
Montet), 117.
frnc.
aggiungi
'foullon':
s.
correzioni che stanno a pag. 308.
(ed.
(cfr.
Ztschr.
f.
— Pag. 4 n 'amen':
—
—
n).
—
535.
Pag. 300
s.
Me-
360), dell' a. piem. (occorre nel
p.
:
cfr.
Pag. 296
philol. XIII
r.
follone (VII 434
l'it.
s.
Arch. Vili 318.
cfr.
cfr.
;
Pag. 292
moriale di Gio. Andrea Saluzzo di Castelar, testo tosco-saluzzese del principio
del
ràndoa
XVI,
sec.
edito
nel!' a.
piem. {Memor.).
essere emendato;
di
XVI
402.
Pag. 303
s.
—
Pag. 303
—
Pag. 303
'soperchar' e
in questo stesso voi. dell'Archivio',
gische gelehrte anzeigen' (1888), 415).
p.
cfr.
pagine,
In queste ultime
de' mss. valdesi,
hss.
p.
Pag. 302
della
'rendoa':
cfr.
non ha bisogno
dove è rimandato a 'Forster
rimando va ora
il
p.
'stercora'; cfr. Herrig's Archiv,
s.
p. 307,
801
il
e
Forster
conchiudendo che 'alle
riferito alle 'Gòttin-
pp. 771-774 tratta
(v.
qui sopra, a
la quistione dell'età
vorhandenen waldensischen dùrften'.
—
304
s.
'veruni':
ci
ha testé
341.
Di un nuovo e importante studio intorno alle Bibbie valdesi
Berger (Les
arricchiti S.
Vili
voi.
s.
'soleniaria':
s.
dem xvi jahrhundert angehòren
vriimu
—
Behrens, Reciproke metathese im romanischen
v,
(Greifswald, 1888) p. 43.
—
compianto V. Promis, nel
dal
di Storia italiana') e del sardo.
'Miscellanea
della 'Romania'.
Il
del N. T. valdese,
B. vi
Bibles provengales et vaudoises), nel voi. XVIII
indaga
i
rapporti che corrono tra
descrivendoli (per
il
nostro cod.
,
v.
p.
i
diversi codici
421) e offren-
done qualche saggio (pp. 379-82, 384-6, 406-7, 409-10, ecc.; del
zur. è
un
sagginolo, tolto dal Reuss, a p. 388). Circa l'età de' diversi mss., quello di
Carpentras di quelli di
risalirebbe certamente, secondo
'
il
B., al sec.
Grenoble e Cambridge accennerebbe
del dublinese
non
si
contesta la data,
ma
xiv; la scrittura
al principio del
l'originale,
xv;
sec.
dal quale deriva la
copia a noi giunta, dovrebb'essere assai più antico; e pel zurighese final-
mente andrebbero senz'altro accettate si
le
conclusioni del Reuss; onde
il
B.
maraviglia, che, volendosi pubblicare un N. T. valdese, fosse preferito
'un texte retouché et le plus récent des manuscrits'. Lo stupore dell'illustre teologo protestante sarebbe di certo assai legittimo, se la nostra pub-
1
V. qui sopra, a Archivio glottol.
\).
ital.,
307.
XI (seconda
serie,
I)
Giunto e correzioni.
450 blicaziono avesse avuto
un intento chiesastico
non istava a cuore se non
di
somministrare
ai
Ma
o scritturale.
altro a 'noi
romanologi una base larga e
sicura, che sin qui desideravano, per le ricerche intorno all'idioma letterario
pur voglia concedere che tra un ms. e
de' Valdesi. Ora, chi
tempo
degli intervalli di
due secoli
al nostro,
presenta in
tutti
i
diversa
pur
corrano di quasi
questo riman certo: che la lingua letteraria valdese
testi
un identico
tipo.
possono forse dipendere dall'età diversa, dalla
l'altro
e che quello di Carpentras precorra
Le divergenze, sempre ben
ma
lievi,
anche possono andar ripetute
provenienza degli autori o degli
Onde all'indagine
scribi.
dialettale riesce indifferente, o quasi, la scelta del ms. che le si proponga.
Sarebbe certamente stata una bella cosa l'accontentare insieme e
il
romanologo
;
ma
nel caso nostro,
come
in tanti altri,
il
il
teologo
volere accon-
tentar tutti avrebbe finito per danneggiare tutti. Noi ci siamo accinti alla
pubblicazione del ms. di Zurigo, invogliativi pure dalle agevolezze singolari
che quella Biblioteca civica, anche per ragioni private,
e che ci rendevano
avere
il
il
ci
accordava,
compito assai meno grave. Potemmo, a più riprese,
codice di qua dall'Alpi per
il
corso di due anni, quanti cioè oc-
corsero per la copiatura e la correzione delle bozze, la quale, pei primi due fogli, venne compiuta sul codice. Tanta cortesia non
meno che avremmo
potuto mai pretendere da nessun' altra delle biblioteche in cui son codici del N. T. valdese. Quello di Zurigo rimaneva cosi
simo fare assegnamento. E siccome
è
il
solo sul quale potes-
molto incerto se
li
per
lì
si
sarebbe
trovato uno studioso, disposto a pubblicare un altro testo del N. T. valdese, fosse pur quello di Carpentras, cosi anche
i
teologi potrebbero sa-
perci grado di aver pur dato alla luce quello che sarebbe
'il
ritoccato e
più recente'. C. S.
il
DEL VOLUME.
INDICI
e.
SALVIONI.
S IX o n i.
I.
389 (epentesi); 356, 379, 389 (pro-
d in à: 378, 381. «,
per effetto della palatina che precede, in
à,
e:
gli
376, in i: 295.
seguito che sia da nasale scempia
combinata, in d: 330, 374, ecc.
gli
precede, in
389 (elementi concre389 (epitesi); 356 (ge-
minazione) ; 343, 347 (allungamento 388-9 (aferesi per
di vocale);
illu-
soria omissione di articolo o par-
a atono, per effetto della palatina che
fi
stesi); 356, sciuti); 356,
e: 340.
356, 385,
ticola);
386 (scempia-
menti); 349, 388 (assimilazione tra
atono, davanti a nasale, in d: 340.
-a intatto: 373, 374.
suoni vicini); 356, 384, 380 (assi-
-a in «: 374.
milazione transultoria)
-fi
-a in
transultoria)
393.
ci:
;
344, 346,
349, 356, 388, 447 (dissimilazione
in o: 300 n, 340, 373, 374, 398.
;
356, 389 (attrazione) ;
-a ridotto a vocale indistinta: 384.
356, 389 (metatesi); 383 (inverti-
-a evanescente: 384.
mento
-a caduto nell'uscita -ra: 379.
tongo).
Accento
:
invertito tra
i
due elementi
del dittongo: 331, 3.55, 374, 375,
promosso
per
intolleranza
363,
388;
dalla voce verbale al
pronome en-
clitico: 388.
Accidenti fonetici d'ordine sintattico o transitorio: 347, 349, 36G, 38990, 394.
Accidenti generali; 356, 375, 377,
del
dit-
ed atono in
ej (ej),
é, e:
330, 331, 339-40, 373, 376, 378, 379, 381, 384.
dello
trasposto
due elementi
ae tonico 338. aj tonico
376, 377, 378, 388; 373, 379, 396 n;
sdrucciolo:
de'
fi^
+
cons. in au: 330, 344; atono, in
ou: 344. ar- atono in er: 338.
«r + cons. in er: 378. -ario: 331, 373, 374, 376, 378, 381,
393. dti intatto:
338, ecc.;
452
du
Indici.
—
in àu: 384; in n: 384; in o: 338,
è in e: 332. e nell'iato, in
374.
au
Suoni.
1.
atono, intatto
au atono,
in
:
i:
334.
e di posiz., in a, e: 374; 332, 382.
374.
àu: 379, in
341,
oii:
379, 384; in o: 373, 384; in u:
è di posizione, in ie: 382. e di posizione, in é: 382; in e: 332; in e: 332.
341, 377, 379.
e atona, in a: 340, 384. -b- in
355,
u:
guato:
388,
e quindi
dile-
e protonica, in e: 338-9. e atona, nell'iato e
ib.
bj: 343.
in
tile,
bl intatto: 345.
e
+ nas. +
cons., in e: 393; in o: 341;
in m: 384; in a: 374.
bl in bj: 377, 385.
e atona, attigua
c = k; V.
s.
e iniz. e
dopo
-e- in
e protonica
'k'.
a labiale, in
g: 387; inj: 387, 352; in i:
e atona, dinanzi ad
:
e epitetica o
387.
in e: 373, 301 n; in
i:
atona finale: 339.
eng 306
dj: 343, 385.
n.
esk- ecc. in ejk ecc.: 377.
dj in g: 394.
in
eil
dr ìnjr: 354, 379, 388; in
òil,
dj: 337.
r: 379.
cons., in à: 373, 376, 378;
in 6: 333, 334, 376, 378; in
fi
intatto: 345.
fi
in fj: 374-5, 377, 379, 385.
il:
g- intatto: 352.
378, 382.
inj: 352-3, 387.
è seguita da labiale, in ò: 376.
-g-
è in e: 331.
g preceduto da consonante,
é in e: 331, e quindi in
il:
-g in k: 387.
e in
ga
332, 381.
è fra labiali, in ò: 331; in è
va.
e in
e: 332. i"
332.
il:
381.
i:
in ga: 352, 350 n, 386, 387.
ga preceduto da vocale,
é seguita da j, in f: 331.
in
353, 388.
381.
è in è: 381. i:
;
332-3, 376,
377.
354, 388.
+ nas. +
d'appoggio: 339.
ed atono, in aj: 398, 301 n
éj tonico
dell'
e tra labiali,
e prostetica: 338.
-d- dileguato: 354, 388. t:
m
in ó: 339.
cj: 342, 385.
Dileguo
u: 341.
il
in e: 338.
e espunta: 363, 390.
-e riuscito finale, in q
é
+
r,
cons., in j: 387, 351.
352, 387.
-d in
attigua a pala-
340, 341, 384.
i:
in ja: 352,
387. gì- intatto: 345.
gU in gj:
374, 377, 379, 385; in
e in e: 332, 382.
-gì- in l: 345, 385.
è in a: 332.
§n: 352, 387.
g
:
379.
Indici.
-
453
Suoni.
I.
^0 gu: 352.
kù: 350.
gr: 352, 387.
hw
-§u- in jir. 387.
§w
in g: 346, 353, 379, 386, 388;
cfr.
425
i intatto:
in k: 352, 379, 387, e quindi in
g: 394, 397.
-kw- in ^: 352, 387; in v: 379.
n.
333.
in d:
in r: 344, 345, 377, 379, 385, 394'
dei nessi
ì
in è: 382.
«
in e: 333, 382.
l
i
di posizione, in e: 334, 382; in e:
-l- in
334, 378; in e: 334.
Z
i
attiguo a labiale, in u: 333, 341.
397.
ie in I: 377. léic iét< in io iu:
Influenze
varie
298, 332. della
vocal
finale,
334, 337 n, 382.
-Z
in Jl: 385.
-Z
caduto in
Ij
1":
:
344; in
l:
374.
342, 374, 385, 393; ìnj:
Il:
344; in Zd: 422-3.
Im
neolat., in ni: 447-8,
jt in e 377; finale, in ce: 375, 377.
Is
:
448
n.
n.
riuscito finale, in n: 300
-m
in g: 394, 397.
s.
'non';
di
1*
plur.
,
in -n;
v.
il
II
di
quest'Indici.
mbj: 342.
-k in g: 394. -h di parola proparossitona: 351.
mj: 342, 385.
ha
ìnn; 349.
intatto: 375, 377, 387.
ka in ca: 349, 350, 375, 379, 386,
448
n.
in n: 394.
350.
dopo consonante,
US os: 301
neolat., in s: 424,
m
n.
-k- ìng: 387, 394, 397; dileguato iniziale o interno
ci ecc.
s.
374, 377, 385, 393.
^Is in
k
pi, ecc.; v.
seguito da labiale, in
j in g: 342, 385.
387
ci,
343.
Ig: 353.
^io: 339, 384, 387.
:
/:
j: 373.
nella determinazione della tonica:
k- in kj
423 n.
Z
Z
394.
-ka- in Ja: 350.
mw;': 385, 393.
mr
in wftr e
ndr: 442.
kl- in ^?: 394, 397. kl- intatto: 345.
w
kl^in kj: 374, 377, 379, 385; in e: 379.
-n- in r: 373, 394, 397.
-kl- in
ì:
345, 374; in J: 374.
in r: 348-9.
-n- in m: 348.
ho ku: 350, 387.
^n
Ar- in §r: 394, 397.
-« caduto:
Ar: 387.
n^: 353, 388.
ks in >5: 351, 379, 387.
nj: 385.
kt in ><: 351, 375, 377, 379, 387; in e:
nA< in J«i
351, 377; finale, in ce: 375, 377, 387.
in w: 349. 7.
(in<): 373, 375,
379; in né:
351, 375, 377, 387; in ntj: 351.
454
nr
Indici.
Suoni.
I.
in ndr: 373.
r in r: 345.
r evanescente: 385-6. o in m:
301
334, 382; in
376
oii:
re + cons. in er: 338-9.
n).
335, 383; in ó; 373, 374,
d in o:
376, 383, 393; in
il
u: 336; in àu:
336, 383; in e: 383; in in ìid ila
336
:
383; in
i:
-r caduto: 346, 375, 377.
(cfr.
m
in
;
iij
:
336;
iió:
376
;
in ìe
-rg in rk: 352.
rg: 353. rj: 342, 385.
rv in r&: 346.
hi: 383, 393.
ó dav. a nasale, in
ii:
383.
latino o romanzo, caduto: 4n, 347,
-s
359, 377, 386, 449. V. anche
à di posizione, in o: 336, 383; in ó:
ó
;
in
336
;
in ie je
+ nas. +
^
^
uo uà
383
:
:
336
;
in ito
ilei
ila
:
iiJ:
si se iniziali,
'besegna'; in
300
i:
384.
+
cons.: 344.
p
wr: 338.
0,
aw: 301
stj:
che persiste: 394.
342-3; sue
sitane
:
422
riduzioni ispano-lu-
n.
str: 346.
n.
in &-: 394, 397.
del nesso
finale
finale in sonora: 394.
347.
ss:
er,
in aii: 376.
OM in
i9-
'r,
in si se: 386.
di vocale atona: 338, 339.
342, 385.
Sonora Sorda
or atono, in ót<
Sincope sj:
n.
oe: 338. 01
386; cade, preceduto
s:
sce sci: 352, 387.
374.
:
impuro, in
ska, pel tramite di sca, in sa: 386.
atono, in u: 341, 384; in e: 293 s.
II
che sia da vocale: 348.
cons., in u: 335.
-0 intatto
s
383.
in ou: 374.
in
il
di questi Indici.
336, 373, 376, 383; in p: 383; in e:
in d: 388, 394, 397.
t-
sp, in &: 394, 397.
dileguato: 353, 388.
-t-
-p- in 6: 355, 388; in v: 355, 373,
375, 379, 388.
-tin d: 394; caduto dopo vocale: 353. t
pj: 343, 385.
del nesso
pi intatto: 345.
-tr- in
pi in pj: 374, 377, 379, 385;
in d: 394, 397.
st,
342.
tj:
jr: 354, 379, 388; in r: 354,
379.
in e:
385.
337, 376, 383; in ó: 383.
-pi- in è/: 374.
lì
in
^^9: 355.
il
in u: 337, 383.
-pr- in &r: 355, 388; in vr: 355 (wr), 373, 375.
ù if
il:
di posizione, in
+
Z
+
cons., in
ù + r+cons., qv) (v.
s.
'Àio'): 425,
425
383.
n. il
in ó: 373.
ii:
337, 383.
uo uà: 337-8.
in
uà
uo
óu: 337-8;
Indici. il
atono, in
—
-u ultima risultanza
di
lolo
455
Forme.
voc.
34i, 384.
i:
II.
+
s
+
voc.
+
;
cons.
:
347-8.
zino,
Vocale atona
caduto: 385, 386.
m
+ cons.
iniziale
+n+
cons., in
ò §: 338; caduta: 338.
Vocali irrazionali: 343, 345.
-V- dileguato: 386, ecc.
-V in u: 346, 379, 386; in
W:
386.
v'r: 346.
V dopo consonante, in b: 346, 386. te: 346.
vj: 342, 385. v'I: 346.
II. Nome.
Forme. -óre: 335, 382 n.
335
-Orio: 335,
-àcido
:
382
n.
-ura: 337 n. I
di quest'Indici.
-àtìco: 351.
-utico
-alare: 375.
uscite sdrucciole -ìdo^ -ólo: 345.]
uscite sdrucciole -uno^ -ene, -ino:
-atura: 337 n, 374.
349.]
Scambio -atòria
per
feminile
I
di quest'Indici
Movimento
-ingo: 350, 358-9.
fluenze' ecc.
-bio: 335, 358.
-ólo: 385.
358, 379, 389.
-óneo ecc.: 421. -onea: 357-8.
masc.
in
-i
il I
di plurale:
398
s.
il
'Influenze' ecc.
di quest'Indici, s. 'In-
tivo: V.
-issimo: 292.
de'
nella tonica dell'agget-
-Imen: 358.
-mo: 357, 358.
suffissi:
di
Plurali con distinzione interna: v.
-ido: 3.54 n. -ilio: 357.
sostituzione
-atòre: 292, 335.
-%cco: 358. -ico\ 350, 387.
e
356 (oulano), 424 (àmido).
-%a: 357.
-ice: 352.
che sia ultima risultanza delle
[-e
-atto: 358.
-etto: 334, 374, 358, 382, 389.
359.
(?)
che sia ultima risultanza delle
\_-u
-àtor: 354, 375, 379, 396 n.
-f5ne:
n, 379,
-ùnculo ecc.: 420.
-àrdo: 358. il
337
-Mcco: 358.
357.
-àneo: 357.
-àrio: v.
n,
-òtto: 389.
-Aceo: 358.
300 n, 359, 361
{lidi),
n.
-s di plurale: 389, e v.
il
I
di
que-
st'Indici.
-as di accusativo plurale: 359. -e fem. i:
di plur.:
389.
377; surrogato da
456
—
Indici.
Tipi nominati vali
303
:
II.
Forme. Verbo.
'sores'),
(s.
354, 359-60, 375, 377, 379. -s di
nominai, sing.
:
302
(recz), 347,
-5 di
-icare: 350.
Verbi derivati per J: 361-2. [-M ultima risultanza delle desinenze
359-60, 390.
genitivo: 347, 390.
-àmus -ìmus, -ano lono:
Prodotti analogici nella declinazione:
377, 380;
357, ecc.
La forma propria
del masc. adattata
-0 di
al lem.: 350.
La forma propria masc: 351.
del fem. passata al
di
1^
che
Mascolini di
di 2* sing.
formazione
pronome
si
:
363,
intatto, in voce
mo-
seguito che sia dal
enclitico: 375, 380.
dell'imperai: 364 n, 375, 380.
analogica
-n per
Feminili di formazione congenere
m
nella 1^ di plur.: 364, 374,
375, 377, 380, 386, 395
:
>.
Traccia di perfetto: 364.
357.
Feminili in -a nell'analogia de' fem.
Participj di tipo forte: 363.
Prodotti analogicinellaconjugazione:
in -ice: 359.
Comparazione: 360.
363, 395, ecc.
La forma tematica
Pronome:
360, 375, 377, 379-80,
di futuro e condiz.
de' verbi della 1^, estesa a quelli
della 2-3^: 306.
390.
pron. riflessivo
di
l'^
rap-
plur.
presentato dal riflessivo di 3^: 302. la
362, 375,
7.]
-urna -d'ina desinenza della 1* plur.
sull'antico tipo in -io: 357.
Il
p.
•
nosillabica,
fem. di 3*: 359.
ai
-s
anche
sing. del pres. indicat.
364, 375.
L'-a di sing. dei fem.
propaga
l'^
cfr.
pronome impersonale: 299,
Indeclinabili.
360,
Avverbio: 365-6, 374, 376, 378, 380,
390.
Numerali:
391-2, 395. 360, 390.
Particella affermativa: 366 (wt), 303
Articolo:
360, 390.
> Il fenomeno mente uguali la
è
{si).
anche del valdese letterario; onde qui pure assoluta-
1* e la
3^*
di
più tempi e modi. Questa livellazione aveva
poi per effetto che la forma propria della 3^ plur. s'estendesse analogica-
mente
alla 1^
anche nel perfetto; e cosi: isteron stemmo, aneron andammo, abbattemmo, salhiron uscimmo, vengron venimmo, agron
se àbbateron ci
avemmo, foron fummo;
v,
piem.,
p.
V.
cfr. 223 Lamentazione metrica
225
r,
18 n.
225
v.
Di un processo analogo nel
,
Indici.
—
—
Funzione e Sintassi.
III.
IV. Lessico.
4.57
IIX. Fvxnzione e Sintassi, Piucheperf.
latino
indicai,
in
neutro: 296 {dona), 302 {princi-
fun-
zione di condizionale: 306 n, 390,
-óne
391.
Imperf.
cong.
per
presente
il
di
diminutivo
Futuro che s'ottiene
coli'
indicativo
rifrasi del perfetto: 367.
'
essere
impersonalmente
usato
'
Reiterazione del pronome: 392.
Pronomi
di plur.: 374.
surrogato in certe locuzioni
dal presente: 392.
pleonastici: 366.
Ridondanza Il
tipo 'qui
di
mio
en (inde)
mio
per
'questo
Verbi
mia
casa': 367.
riflessivi insoliti: 366.
367.
mia casa'
figlio',
Genere mutato: 359.
de partitivo: 367, 380 n.
Feminili in -a derivati dal plur. del
'unde' per 'ubi': 366.
Lessico
:
figlio', 'là
Perifrasi del passivo: 367.
I"V. aboutir 428, 432.
accapezzare 430.
baruii 380, 293.
accappata 429
bedalaria 396
n.
acabdar 428, 432, 436.
achieve 429, 433.
accabbare 431.
ad-capitare
ecc.,
'quella
2.
acabar
427 sgg.
:
366-7.
Congiuntivo per l'imperativo, nella
n.
biàriàrd 396 n.
428
bigna 424.
bjuhh 371.
accabbari 431. accabidài 430.
arisù'n 394.
boc 366.
accabidare 430.
aspersi 330.
bodina
accapare 430.
azil 375.
hojno 354.
*
358
'avuto' per 'stato': 291.
e l'avverbio 'poi': 364, 391.
ecc.,
:
'essere' ed 'avere' confusi nella pecol presente
di 'andare' e l'infinito: 391 ^
Infinito,
suffisso
379, 389.
del
cong.: 391.
Perfetto che s'ottiene
2=^
303 {similacra, stercora), 359.
pia),
354.
Di questo costrutto non mancano esempj nel valdese letterario, e così Ley^on' (ho sott'occhio il testo del Monte t, il quale fran tende
nella 'Nobla
vay trayre trasse 191, vay dire disse 210, vay anonciar anDi qua dall'Alpi, il Cav. di Saluzzo mi somministra anch' egli degli esempj, come: vareno rompergli et hamassare li ruppero ed amazzarono, vareno chomponeì'e composero, vareno venire vennero. 2 Si ricordano: il Glossario del N. T. valdese, a pp. 291-305, e gli Appunti
il
costrutto):
nunciò 281.
—
lessicali di valdese
moderno, a pp. 367-72, 374, 376, 378, 380, 392-3,
395.
458
Indici.
—
V.
reviscolare
]ìas 437-8.
jìedamento
459
Varia.
tanda 387
363.
taratro
ricapare 430.
371.
n.
437.
2ìeiz 432.
ricapito 431.
telatario 331.
poitrine 432.
rie» ecc. 437.
fóma 439.
'rhort 354.
temblar 439, 447.
rogita
iemer ecc. 440, 440
prunatico
368.
jncafio 357.
372.
temps 432.
sa&o 355.
quahora
saccaria
366, 380,392.
quehrar 447.
téro-termo 332, 304.
397.
tordre 425.
saturi 389.
quejar-se ecc., 422
quemar
sanio 330;
n.
cfr. il pieni.
quentre 419,
tremer ecc. 439, 440
tremulare
447-8. cfr. kent-.
sar 424.
scapezzare 430.
unanima
376.
quinci ecc. 419.
scapitare 429.
ww^/ 387
n.
scremir
raccapezzare 430.
rapto
ecc.
440
,
n.
,
vacivus
'smaccare' 370. sovente ecc. 418, 418
339.
ratta-volatoria s.
uttisana 395.
446.
371.
redduus 302
n.
ecc. 439.
Quesnoi 426.
rariola
n.
tempre 432.
pujar A2A.
335.
346.
veintre 425, 440.
vergei 447.
stremir 439.
sub-monere
'ren-
n.
363.
vess 372.
doa\ 449.
V. II
"Varia,
concetto intimamente e largamente
Il
V sgg.
Il
Linguaggio
di
popolo e uso
Il :
425-7, 434 sgg.,
437-9, 441 sgg.
Il
Il
Attrazioni analogiche: 418-19, 422 n; II
-[e]w -ón -on
di suffisso latino: 420-21.
Riduzione fonetica 424.
di verbi
valdese letterario e
valdese letterario e
il
delfinese:
il
piemontese:
valdese letterario e l'italiano: 314, 316.
Età dei mss. valdesi
di quest'Indici.
Le forme digradative
provenzale:
314, 318.
Negazione: 437-8.
il
il
312 sgg.
'Voci occidentali': 437.
e cfr.
valdese letterario e 311, 315.
lette-
rario: 439.
Celtico e neolatino
linguaggio letterario de' Valdesi:
310 sgg., 315 sgg.
isterico dell'indagine glottologica:
Il
:
1
sgg., 449-50.
valdese moderno: 321 sgg., 324; suoi limiti geografici: 318 sgg.
modali:
Valdese antico e valdese moderno 310.
:
460 Il
Indici.
valdese moderno e
il
—
delfinese:
valdese moderno e
il
piemontese:
La colonia valdese Calabria
quale
:
Guardia nella
di
delle
dialetti
valdesi più ritragga
il
Valli
guardiese:
393.
Le colonie valdesi
il
dialetto
di
N.-H.:
395-6.
Influenze Calabre sul dialetto di Guar-
325-7.
dei
Wùrtten-
Di quali dialetti delle Valli valdesi più ritragga
321, 324.
Di
e di Pinache-Serres nel
berg: 328, 397-8.
323 sgg., 328. Il
V. Varia.
dia: 381, 382, 384, 385, ecc.
Bibliografia:
In, 2n, 307, 309-328
nelle note, 449. di
Neu'-Hengstett
Accorgimenti
tecnici, x sgg.
Institut d'estudis occitans de ParĂs
OccitĂ nia
Documents per l'estudi de la lenga occitana 1. 2. 3. 4. 5. 6.
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