Carlo SALVIONI - Il nuovo testamento valdese

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Institut d'estudis occitans de París Documents per l'estudi de la lenga occitana N°86

Carlo SALVIONI

Il nuovo testamento valdese secondo la lezione del codice di Zurigo

Edicion originala in “Archivio glottologico italiano” XI, Roma, Torino, Firenze, Loescher, 1890 Document dins lo maine public numerizat per archive.org


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NUOVO TESTAMENTO VALDESE,

IL

SECONDO LA LEZIONE DEL CODICE DI ZURIGO; da

edito

SALVIONI.

C.

AVVERTENZA PRELIMINARE. Quattro codici, che

si

sappia,

valdese

del N. T. in lingua

' :

hanno conservata la versione un codice di Cambridge, uno di ci

Dublino, uno di Grenoble ed uno di Zurigo ^

completo

^

Todd,

(cfr.

o.

Per 'lingua valdese' iutendo

scritte le poesie religiose e

1

dal Grììzsiacher, nel Jahrh.

Archiv, XVI;

più antico e

Il

linguaggio letterario nel quale sono

il

trattati religiosi dei Valdesi, f.

7'om. u. engl. spr. u.

linguaggio descritto

liti.,

IV, e in Herrig's

anche Forster, Rivista cristiana, marzo 1882.

v.

meno

Cambridge^ che,

e, p. 214) è quello di

È

poi naturale

che questa nota preliminare non consideri altre versioni del N.

T., le

quali

ben tradiscono un'ispirazione valdese, ma sono scritte in altri dialetti o in altre lingue. Secondo 1' Haupt (il quale è stato vivamente contraddetto dal Jostes, nò la polemica è ancora cessata), il principale contrassegno delle starebbe nel tradurre che fanno

versioni d'inspirazione valdese

'filius

ho-

minis' per 'figlio della vergine', e 'gehenna' per 'pena'. *

Per

le informazioni generali intorno a questi codici, e

veggano

torno agli ultimi

tre, si

according

John (Londra, 1848)

to

St.

:

;

ques relatifs à V hisioire de la Bible frangaise. doises (nella

Revue de

segnatamente

in-

The romaunt version of the Gospel Reuss, Fragments littéraires et criti-

Gilly,

II.

Les traductions vau-

théologie et de philosophie chrétienne,

tt.

II,

V, VI,

Strasburgo 1831- 1853); Todd, The boohs ofthe Vaudois (Londi'a e Cambridge, 1865); Berger,

La

Bible frangaise

Histoire littèraire des Vaudois dti sto

rivedendo queste bozze, sopraggiunge

Vaudois pagine ^

au mogen age

d'Italie,

ì'""

partie

(?.24 e sgg.) alle

(Parigi 1884); Montet,

Piémont (Parigi 1883), pp.

(Parigi

il

libro

e Torino, 1887),

ital.,

Mentre

Histoire des

che dedica parecchie

nostre versioni.

Nulla, che io sappia, s'ha a stampa da questo codice. Archivio glottol.

1 e sgg.

del Cosiba,

XI.

11

Bradshaw non 1


2

Salvioni,

secondo

il

il

Bradshaw

XIV. Al ms.

sec.

Todd,

(ap.

Grenoble

di

secondo posto. Vero è che

il

^

p,

214), risalirebbe alla fine del

spetterebbe, nell'ordine del tempo,

Champollion-Figeac e

il

bibliotecario

Ducoin, uno degli informatori del Gilly, propendono a ritenerlo del

XIII

sec.

(cfr. Gilly, o.

vedo che

altri

e,

p.

consenta con

xlviii); ma, eccettuato lui, e

dubbio l'anzianità del cod. di Cambridge. 0.

Gilly,

il

non

nessuno, d'altronde, revoca in Il

Bradshaw

Todd,

(ap.

e, p. 218 n.), non argomentando se non dal fac-siraile fornito dal

XIV e il Heuss 'Le manuscrit de Grenoble (K. paraìt étre plus ancien que ceux de Dublin et de Zurich ". sia al Dublino, che Quanto cod. di è accertato th., VI d. 94) del 1522 (cfr. Todd, o. e, p. 4; e anche Reuss, R. d. th., V 342) \ porrebbe

Gilly,

il

ms. di Grenoble alla fine del sec.

con molta cautela

;

limita a dire:

si

'

'

ne dà alcun saggio nella Lettera (ap. Todd,

o.

e, pp. 210 sgg.) dove rende

conto del rinvenimento dei mss. valdesi di Cambridge.

Gilly e

Il

Reuss

il

non potevano poi conoscere un codice, die fu trovato nel" 1862, [Ora ne sono brevissimi saggi ap. Comba, p. 228.] Il Gilly, oltre un fac-siraile, dà di questo codice il I cap. del vangelo di Giovanni. Ma è singolare la svista per cui il Gilly dà come di Grenoble il '

saggio di Zurigo e viceversa. Questo scambio ha avuto la conseguenza che il

Reuss rimproverava

secondo

al

Gilly

cod. di Zurigo, e

il

cod. di Grenoble (Vedi R. d. digo,

sempre secondo

il

cod. di Grenoble, è riprodotta dal GnAMPOLLiON-FiGEAC,

Nouvelles recherches sur rigi 1809), pp. llo-o;

ben 214 errori nella copia del I cap. di S. Giov. Herzog ben 108 nello stesso cap. secondo il La Parabola del fìgliuol proth., V 322 n).

1'

les

patois ou idiomes vulgaires de la France (Pa-

da Ollivier Joles, Essai sur

les dialectes

vulgaires

du Dauphiné (Valenza e Parigi, 1838), pp. 23-5 dal Bridel in appendice al Glossaire du patois de la Suisse romande (Losanna 1866), e ora dal Gomba, 0. e, p. 231. Un saggiuolo di questo codice è pure presso J. A. Chabrand ;

e A.

l'E

RocHAS d'Aiglun, Patois des Alpes cottiennos (Grenoble 1877), pa-

gine 141-4. ^

I

ragguagli che s'hanno intorno a questo codice e

pollion-Figeac, al Muston e al Gilly,

che anche

mettano

le notizie,

e, p.

di dirne di più intorno all'età del codice. 1,

devono

al

Non

so poi

di

come

Cham-

Ma

privatamente venute al Reuss dall'Herzog, non

venga all'ardita asserzione che il codice esso pure più in su del sec. XVI. Bada egli forse 0.

si

sono veramente poca cosa.

il

pare

gli per-

Montet,

Grenoble non risalga

all' Herzog (Rom. Walnon vuole antica più di così la scrittura di codesto codice? Dublino ha avuto fm qui maggior fortuna che non gli altri,

denser^ p. 62), che '

Il

ms. di

avendone

il

GiJly pubblicato l'intiero Evangelio di S. Giovanni. Un'intiera


Il

Ma

di tutte la più

rOtt e con e,

0.

lui

prima metà del Lv)

p.

;

cfr. Gilly,

altro col dir cosa che rimarrà

und

pur

annum

ketzergescliichte der mittleren zeit^

1400 ^

il

sec.

XII. L'Orelli, nel

la descrizione del codice,

finitivo gli G

;

3GS-9

I

codice sia stato scritto post

il

Kirchen-

per quanto

^

339, attribuiva la nostra versione ai Catari e la portava alla

I

e

3

(^Bihliotheca sacra,

e cioè che

Fiisslin,

Il

valdese.

giovane è la versione di Zurigo

Le Long

xxv) accennino a ben

p.

sempre vera,

MC.

il

Nuovo Testamento

Ma

in

divisione

la

tempo

teriore al

il

della Bibbia Valdese tigli

1350

il

de-

dotto

dei capitoli in quattro o

tra poco, non può essere an-

in cui fu ideata e introdotta per le Bibbie la-

copia del ms., fatta dall' Herzog.

sopra questa copia

il

modo

argomenti storico-teologici del Reuss^. Dimostra

sette parti, alla quale ritorniamo

si

conserva nella Biblioteca di Berlino; e

Griizmacher ha compiuto

{Herrùfs Archio. XVI;

il

suo studio sulla lingua

v. quivi, a

uol prodigo, edita di su la stessa copia).

69) pubblica, sempre secondo dei pani (Giov., cap. IV). V. ^

al Gilly (o. e,

l'hanno ormai risolta

la questione

perspicace teologo, che

bola del

mandare

asseriva scritto tra

lo

Del cod. di Zurigo sono

1'

Herzog,

Il

pp. 373-4, la Para-

Reuss (R.

d. th.,

VI

racconto della moltiplicazione

il

anche Comba, p. 229. qui a stampa: il cap.

fin

I dell'Ev.

di S. Giov.,

ap. Gilly, 0. e, pp. xliv sgg. (v. però qui accanto, la n. 1 a p. 2; nel Gilly è

pure un fac-simile, assai mal

riuscito), e

i

seguenti brani ap. Reuss, R. d.

VI 66 sgg. La Parabola del figlici prodigo (riprodotta ora anche dal Comba, assieme a qualche altro frammentino; cfr. pp. 229-231); l'Orazione domenicale secondo S. Matteo; il cap. XIII della prima ep. ai Corinzj; i primi cinque versetti del IX e i versetti 28-31 del I cap. dell'ep. ai Romani, primi quattro il versetto 12" e parte del 13" del cap. XVIIl dell'Apocalisse; 111.,

:

i

versetti del cap. I dell'ep. agli Ebrei, I, who have accurately inspected almost ali the mss. of Switzerand some of those of Germany, am of opinion that this {il cod. di Z.) was written between the years 1330 and 1400. Ne, infatti, si può negare ^

'

'

'For

land,

'

che

i

pili

antica del vero, ed io stesso e altri

caratteri esteriori inducono facilmente

del sec.

mano

XV. Proviene

(juale

anche *

al

codice un'età

prepondevamo a tenerlo della metà

esso certamente dalle valli valdesi (una postilla d'altra

f." 239v. Johati Jayme de La ual de Prauna regione tagliata come fuori dalle grandi vie della civiltà, la

e di più tarda età dice al

gella), cioè da

ad assegnare

:

doveva conservar più tenacemente, come ogni altra consuetudine, cosi le

consuetudini calligrafiche.

Anche

il

Montet,

sioni del Reuss.

o.

e, p. 182 n, accetta con assoluta fiducia le conclu-


4

Salvioni,

Ora cotesta divisione occorre primamente, e solo una serie di edizioni della Vulgata, tra il 1479

pel

tine.

in

Per

mostra poi

altri raffronti

Reuss, che

il

e

T.,

N".

il

1489.

nostro codice risulti

il

intanto posteriore al 1491, l'amanuense dovendo avere avuto sot-

una Vulgata stampata dopo quell'anno

t'occhio

346

Ma

sgg.).

permesso

Reuss {R.

al

vertibilmente '

'

R.

(v.

d.

ili.,

V

bisogna discendere ancora, l'esame del testo avendo

'

que

d.

VI 75

th.,

sgg.) di stabilire incontro-

manuscrit de Zurich est la copie du travail

le

non aclievé de quelque savant vaudois, qui à l'epoque du rapprochement opere entro son Église et la Réforme allemande \ avait entrepris de réconcilier son Nouveau Te-

'

(après

'

stament roman avec

'

de l'une des éditions d'Erasmo ou de l'une des contrefagons qui

'

en circulaient en grand nombre.

È

i53o)

posseduto

le

texte grec, et qui s'est servi pour cela

'

nostro codice dalla Biblioteca civica di Zurigo,

il

C

nel cui catalogo porta la segnatura pelle, e

^

^'Vtob-

numerazione dei quali

tre lacune che

si

moderna

è

e

i

Tutto inclace però a ritenere, che

e, p, 218 n) a ritenere della

e cioè

ordine: '*

1.

Un

il

prima metà del il

conto di

codice sia di ben poco posteriore

il

Bradshaw

il

2.

sec.

XV

(uè

il

Todd ne

3.

Zurigo,

4.

indizio per la scarsa antichità del cod.

-s di pi.

Todd,

di Zurigo anteriore a quello di Dublino,

Grenoble,

cavi anche dalla lingua. Vi

(ap.

cod.

si

cioè,

avverte,

dei fem. della

1»,

Bradshaw mostran

il

lavoro del Reuss). Egli classificherebbe

Cambridge,

smarrirsi del

tien

primi tre cap. dell'Ev. di S. Matteo ^

a questo tempo. Considerazioni paleografiche portano

di conoscere

non

sono venute producendo per lo smarrimento dei

contenevano

fogli in cui si

0.

cartaceo, legato in

misura esteriormente 14 7, per 11 centim. Consta ora di 409

fogli; la

^

"

i

mss. nel seguente

Dublino.

zurighese mi par che si ricon una certa frequenza lo

in combinazioni

come aquesta

cosas,

aqueslas cosa, la huas, las nostra parolla, las nostra bonnas obras, aquestas cosas eran scritta, eran istas fayta, doas gonella, ecc., dove

assoluta rinunzia del

venza.

I

-s,

come

è in più d'uno tra

si

prelude alla

viventi parlari di Pro-

luoghi numerosi, e più numerosi di quello che io non sia riuscito a

notare, in cui

il

-s ajìpare

più sensibile. Nell'Ev. di

aggiunto dopo, rendono questa frequenza ancora

S.

Giov. secondo

esempio solo: aquestas cosas son scripta sere che un mero sbaglio. ^ Il

i

secondo e

il

terzo foglio sono

un

il

(XX

cod. di Dublino, ne trovo

un

non

es-

31), e potrebbe altro

po' deteriorati, e

cos'i

pur l'ultimo,

che però è scritto da una sola parte. Mi son permesso di restituire, quando


Il

Nuovo Testamento

XXVII

versetti 1-4-32 del cap.

i

5

degli Atti degli apostoli, e quella

XX,

che va da

parte dell'Apocalisse

valdese.

XXI,

6 a

Precedono

23.

al-

cuni fogli bianchi, aggiunti forse più tardi. Sul retto del primo di questi fogli sta scritto, in carattere del 1700,

Novum J.

il

titolo seguente:

Testamentum in antiqùum Pedemontano- Valdense Idioma per Barbeticm quendam, i. e. Ministrum ejusdem Ecclesiae, versum atque exaratum sul retto del secondo foglio si legge: Gulielmus Malanotus Pastoì^ Pedemontano-valdensis, hoc Novum Testamentum, celeherrimae Tigurinae Academiae dono dedit, die decima septemhris 1692. Il codice contiene tutto il N. T. (con qualche lacuna, già menzionata), ordinato come oggi C.

;

s'usa nelle edizioni greclie e latine (Evangelj, Atti degli Apostoli,

Epistole di la solita,

Heuss,

si

La

P. e cattol.. Apocalissi) \

s.

con

lievi differenze però,

ritrovano nel

cocl.

di

divisione per capitoli è

alcune delle quali, come nota

Manca

Dublino.

la divisione

versetti; la quale essendosi introdotta dappertutto tra

1560,

il

ci

scenda oltre la metà del

V

346

sgg.),

Occorre però quel modo di

XVI.

sec.

s'

estende largamente

parte interna del margine

;

le

quali lettere sono sempre o quattro

che naturalmente riescono di

I

di

il

resto

non sono

^

parti.

di agevolare la ricerca

quali son qui indicati nel

di ciascuna pagina, in lingua latina

che ha scritto

capitoli

Le sezioni, varia grandezza, non hanno altro

significato o scopo, all' infuori di quello

dei passi paralleli.

Reuss {R.

il

ed è indicato per lettere dell'alfabeto, alla

(A-D) o sette (A-G), il che vuol dire che i mai divisi altrimenti che in quattro o in sette

mi pareva

1551 e

il

sarà lecito conchiuderne che l'età del codice non di-

suddivisione intorno al quale d, th.,

il

per

margine esteriore

sempre dalla

e

mano

stessa

^.

poterlo fare sicuramente, le parole illeggibili del ms., e le

stampo in corsivo spazieggiato. 1

Circa l'ordine della materia nel

214; per le versioni di Dublino

p.

e

cod. di

sgg., xi.viii, Reuss, R. d. th., V p. 342, ecc. nulla contenga del Vecchio Testamento. 2

pet.

Così,

mentre

La ragione

il

di

testo

di

Cambridge,

Grenoble, Il

v.

cfr.

Gilly,

o.

cod. di Zurigo è

ha costantemente pegre,

questo fatto è data dal Reuss,

il

il

Todd,

o.

il

solo che

richiamo in margine è

quale anche se ne serve

per argomentare acutamente intorno alla storia della Bibbia Valdese (R. th., V 346 sgg ). *

Una

descrizione del codice, più minuta che la nostra non

/

e,

c, p. xxxi

sia,

ci.

è data


6

Sulvioni,

Il metodo da me tenuto nella presente edizione è quello della massima fedeltà al codice. La punteggiatura è mantenuta tale quale,

e così, a mo' d'esempio,

ho rispettato sempre

davanti a Car 'che'; onde non

punto che suol stare

il

sgomenti nessuno di un dlczia

si

.

Car fos 'diceva che fosse'. Ho però aggiuntoci punto, quando, come di frequente accade, lo scriba lo ha omesso in fin di riga e l'intenzione di

una pausa

Abondano

ziale della riga susseguente. altri e forse in tutti

neir Herrig

's

rom. philoL,

ma

i

i

abbreviature come in

le

codici valdesi; e l'Apfelstedt, pubblicando

LXII \

Arch'iv, voi.

Poemi

è guarentita dalla majuscola ini-

ci

IV

e nel

della Zeltschrift

che perciò sono aggiunte. Di alcuni pochi e

me

che qualche abbreviatura ha fatto nascere in nascere nel lettore, sarà data

consentano

si

queir

i

La

vorrà escludere

quanto en ayci tere.

"'

si

che

'così',

il

Nel nostro codice la

Reuss

la legge: enayci.

permette in fatto di abbreviature, non

senz'altro

codesta lezione,

e

tanto

meno

Vedo però che tanto

il

Gilly quanto

E

l'

Herzog

(ap.

Reuss)

ignoro bensì, se in quel

codice la parola sia scritta per intiero o sia abbreviata

;

ma

fosse

pur abbreviata, non può non avere qualche forza probatoria

un

inglese,

vere allo stesso

in

occorre scritto, un pajo di volte, in piene let-

leggono nel cod. di Dublino: eaaiiini.

fatto che

ri-

figura del codice è enai/ con sopra

parola non è mai scritta alla distesa; e

si

all'enay/^ii

che s'usa nelle abbreviature.

In un testo che tanto

dubbj

lievi

potrebbe far

e

ragione a tempo debito. Per ora

due parole intorno

sol

corre con tanta frequenza. all'^

;

ho creduto di scioglierle, sempre però mandando in corsivo

io

le lettere

mi

f.

mantiene insolute

religiosi dei Valdesi, le

un tedesco

e

un

italiano

modo una data abbreviatura;

il

incontrino nel risol-

s'

soluzione, del resto.

th., V 3Ì4 sgg.), e noi ce ne siamo valsi con profitto. Le pagine sono da 27 righe nei primi ventiquattro fogli le rimanenti, salvo rare eccezioni, son da 24.

dal Reuss {R. d.

;

^

In questo stesso voi., a pp. 273-6, l'Apfelstedt rende conto delle abbre-

viature

pili

hanno un'abbreviatura speciale. Quelpotremmo aggiungere parole aventi un'abbreviatura propria. Vedasi, del resto, anche

in uso e delle parole che

l'esordio vale suppergiii

parecchie altre il

anche per

noi, che, tuttavia,

magro 'specimen' dato dal Reuss, R. ^

Notisi che ai/ci 'qui'

sempre

ci.

th.,

V

323.

è scritto alla distesa.


Il

Nuovo Tcstameuto

valdese.

che s'affaccia a prima vista, come è chiaro, 'enayma', o^ 'ome', mesey^ 'meseyme'.

La

7

nel dichiarare etimologicamente qiiQst'emvjmi.

rere troppo ardita cosa foggiasse sopra

il

piene lettere)? Di

non

sia se

Ma

correlativo

enayma

io poi

non una fusione

dell'

ennjj^^ sia

potrà

supporre che un enayci

il

enayma

che

p. es.,

difficoltà sta piuttosto

egli pa-

'così'

ri-

si

'come' (scritto spesso in

ritengo che, alla sua volta, altro

eaay- di enayci

col

coma

che

occorre anche ne' nostri testi; e dico questo, senza voler pregiudicare alcuna sentenza circa l'accento delle due parole.

Le

correzioni o emendazioni che

si

son proposte nel testo, met-

tendole tra parentesi quadre, sono poche e di quelle che

si

po-

tevano introdurre con piena sicurezza. Così è una delle caratteristiche valdesi

Delfinato

(e del

differenza del provenzale,

il

generale)

in

l'esservi saldo,

a

^n\ e però noi, imbattendoci in un

mayso, non abbiamo punto esitato a scrivere mayso\vL\. Ma il -n manca all'incontro, con una certa frequenza, alla fine delle voci sdrucciole di 3"^ pi. {foro aguessa per foron ecc.); e, per quanto più ragioni inducano a credere che pur qui non

isolato

si

tratti se

non

di un'omissione del copista,

non

volta correzione alcuna, non volendosi antivenire

s'è fatta le

tutta-

conclusioni

cui l'indagine grammaticale possa condurci.

Era mia intenzione guistico,

il

di far seguire

al

testo

un commento

lin-

quale avrebbe in sé compresa una sobria e onesta re-

visione degli studj del Griizraacher, a cui più sopra

si

accennava.

Senonchè ora m' accorgo che questa revisione, di cui ogni romanologo deve confessare il bisogno, è stata promessa da altri

Meyer, nelle Ablidlg. debba aver parte C. Hofmann. Non rimane dunque a me che d'attendere, augurandomi che la promessa abbia il suo effetto e l'abbia presto. (v. ci.

la chiusa dell'artic.

bayr. akad. d.

tv.,

Waldensia,

1880), e che

di A.

vi


Salvioni,

GLI EVANGELJ.

A.

[1 r] dicze?it.

diano!.

fameie.

Aqucst

Donca

IV.

L'Evangelio secondo Matteo.

meo iilli ama al qwffl eusemp plac a mi amena de 1 esperit al desert qii-el fos tenta

es lo

ielisu fo

E cum el agaessa deiuna per E lo tewtador apropiawt dis a

quaranta ìorn hnj. Si tu sies

del

per.40.noit: enapres fìlh de dio di q«e aquc-

e

peyra sian faytas pan. Lo qual responde^t e dis. L o?)mie no?z uio sollament de pan. Mas de tota parolla la qttal sai de la boca de dio. Adonca

stas

lo

diauol pres hiy e lo porte en la santa citta e

del [tempie]: e dis a luy.

Si tu

sies

filb

mes luy sobre

de dio met te de

la

penna

Gar script

sot.

que dio a comanda do tu a li seo augel e illi portare» tu ew las lors li teo pe ere la peyra. C [1. E] iehsu dis qiie per auentura non affendas es tu non tentares lo teo segnor dio. E lo diauol pres script dereco a luy luy dereco al mont aut forment, e mostre a hiy tuit li regne del mont e la gloria de lor: E dis a Itiìj. Yo donarey a tu totas aqt^estas cosas: si eacs

mans

'

.

gent adorares mi

.

Adonca iehsu

dis

a

Gar Vay sathanas Adonca Itiìj sol

ìkìj.

.

tu adorares lo teo segnor dio e seruirer [-es] a laisse luy.

E ueuos

li

angel

s

.

apropieron e amenitraua?^ a

1?/^

.

iehsu agues auui que iohan fos liora depai'tic se en ga[lv]lilea la citta de nazeret: e

uenenL abile en la

citta

de cafarnaum

la

.

scn'pt es lo diauol

Mas cwn E laissaut

qual es pres

que czo que era dit de zabulon e terra de natalim prophe^a fos aco/npli terra lo per ysaya via del mar otra iordan la galilea de li gentil lo poble que anaua en teE aquiìh que seyan en region d onbra de mort lo nebras vie grant lucz de la mar en

las fins

de zabulon e de Naptalim:

afin

.

.

.

Adonca iehsu comence a predicar e dire faze peniMas iehsu anant iosta lo mar Cai- lo regne de li cel s apropiare mencia Simont lo qual es dit peyrc e audrio lo frayre vie duy frayre de galilea de luy metenl li lor recz al mar Gai- ilh eran pescadors E ,dis a lor vene enapres mi: e yo farey uos eser fait pescadors de li homme Mas ilh laissa frayre li lor recz segueron luy uiaczament. E issent d aqwi uic autres duy

lume aparec

a lor

.

.

.

.

.

.

.

.

.

iaco fllh de zebedio e iohan lo frayre de luy en la nano cwi zebedio lo

1

L'a- par correggere un

o-,

ma

in

modo non

sicuro.


Nuovo Testamenfo

II

paire de

refacze»t

lui/

payre segueroM

liiif

lor recz e apelle lor

li

uiacza??ie?it

tota Siria

.

.

E

9

'Mas ilh laissa

.

1

.

.

.

compres de tonnewt e aquilh. qtie auian deraoms e li sinos E sane lor E motas coMjpagiiias seguerow hfì/ de .

,

d otra lo iordan compagnias mo«te

luiiatic e

rccz e lo

li

iehsu ce/'condaua tota galilea

E p/*edica?it aiiangeli del regne E tota enfermeta al poble E la nomenanza de luy E p?-eseiitero?i a Iwj tuit li yial aue?jt de diuersas

lor eii las sinagogas de lor

tota laugor

valdese.

e?isei;ua72t

E

.

sanajit

sic [2r]

en

langors

li

paralis-

li

galilea, e de capoli,

e de ieriisalem, e de iudea, e

V. Mas ielisu uesewt las aseta

li

deciple de hiy

gnaua lor diczewt

.

....

cel es de lor

apropiero?? a luy

s

moni

al

E nhvent

.

.

la

E cum

el se fos

soa bocca

ense-

:

Li paure per sperit soii ieneura: Gar Io regne de Li soau son beneura

Aq?/Ali que plora?* son beneura

,

.

car ilh possesire?^

Gar Uh saren

consolai

Aquilh

.

li

la terrvi

.

qtte fa-

son benenra Gar illi s«ren sazia. Li misericordie Gar ilh co[n]3egre?« misericordia Li moni de cor son beneura Gar ilh ueyren dio .Li son beneura Gar iìlh de dio saren appella. Aquilh. que sufron persecucio?* per iuslicia son iewcura Gar lo regne de li cel es de lor vos s«re beneura q^wnt li OHirae uos e uos persegreH, e dire/* tot mal men^ew^ a uos per mi Alegra uos e uos e^sMita Car la uos^ra marci es abu^idiuol &n li cel Car ilh perseguerow li prophe^a li qiiaì foron derant uos Vos se la sai de la terra Car si la sai s«re e?* on sare sala ilh non ual d-aq?«'-euayit [2v] alcuna cosa si non qu-ilh sia messa de for« e sia calpisa de li ho»nne Vos se luz del mont La citta pausa subre lo moni non pò esser renieia?i e seteiaw iusticla

soti ieneura

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

sco?«daa

,

Uh non

abrasau

la lucze[r]aa

ni pausa ley

sot la

mesura

.

Mas

sabre lo caradelabre q«-/lh luzissa a tuib aq^iilh q//e son en la mayson

Enaymi

la nosira luz luzissa

derant

li

homme

.

qu-ilh uean las nostra bomias

obras e ^?orificon Io nostre payre lo q?ml es en

li

cel

.

Non

uollia pensar

uengu desliar la le^ de li prophe^a yo non la ueuc desliar Mas complir Yo die uerament a uos entro qne lo cel e la terra trapasso vna lectra ho vn point de la ley non trapassare entro q?^e totas cosas sia»* perfaytas Bonra quaì que qual desliare vn d aq?/«sti comanà&meni E enseguare enay;»i li ome sare apella menor al regne de li cel Mas aqueì que fare e enseynave Aq?/est sare apella grant al regne de li cel Gar yo die a uos que se la nostra msilciai non abundi&re pl«s quo aqwella de li scr/ptura e de li jìharisio Vos non intrare al rogne de li cel Vos annes car fo dit a li antic non ocires e aquel que ocire sare acolpa al indici Mas yo die a uos q?/e tot aqwel q«e se ayrare al seo yo

q?^e

sia

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

frayre a selh Mas .

si

colpa al indici

aqael que

li

tu M//r[3rJes lo teo

.

Mas aq«el que

don a

li

dire

.

vaca

a colpa al cun-

a colpa a la pernia del fuoc

dire I

.

Banca

autar e aqui te recordares que lo teo frayro

a alcuna cosa ewcuwtra tu laysa aqui to teo don dera«t 1 autar E uny prumierament eser rccunsilia al teo frayre E adonca uencwt huffrires lo teo don Sias co??sentent uiaczament al teo auersari dementre q?/c tu sies cu?» luy a la uia Que per auentura I auersari non liore tu al iuge c-l .

.

.

.


10

Salvi Olii,

iuge liorc In al niciiistrc e sias mcs en career

non

aqui cnlro que tu ayas re/idu

issircs d

fo dit a

non auotrares

aiitic

li

fenna a cubitar ley a

Yo

.

die iierameKt à ta

"Mas yo die a uos que tot

.

Tu

.

Vos auues que aqiiel que veyre

lo derier debit

.

seo eor Cnr si lo teo olii scanGar melh es a tu qiie va de li tee membre perissa que tot lo teo cors sia mes en pena E si la toa man dreyta escandalcia tu talh ley e depart la de tti Gar melh es a tu que vn de li teo membre perissa (\ue tot lo teo cors sia mes Mas fo dit en jìena cai que qual laysa?-e la soa molile/" do ne a ley carta de refu Mas yo die a iTOS que a.quel que laysrtre la soa molher si noìi per cayson de fornicacio?i fay ley auotra E aq_uel auotra lo qual amena la laysa Vos auues dereco que fo dit a li antic non te sper[3v]iurares Mas rendres lo teo iula

daleia

.

.

ia

auolra ...

tray \uy e depart lo de tu

.

al

.

.

.

.

.

.

.

.

.

rametit al segnor

Mas yo

.

die a uos no?» iurar al posto^ ni per lo cel Car

es seti de dio ni per la terra

saìcm

Gar es seamel de li pe de luy ni per ieruGar es citta de grani rey Gar tu non ni iurares per lo teo cap vn pel blanc ho nier Mas la Mostra parolla sia si si ho non non

.

.

poz far

Mas Gar

plus

.

Yos auues a uos non contrastar al mal mal

habu;;dia??t d aq?<estas cosas es del

per olh edeut per dent

fo dit olh

alcun terre tu en

si

.

.

ezo qu-es

Mas

.

la

.

Mas yo

die

dreyta gau^« aparelha a luy

1

antra

.

E

lo

qual uol contendre cnn tu en iudici a tolre la toa gonella laysa

lo

mante]

duy li

a

E

E donna a luy

.

antic:

uos

Amares

Ama

.

ora per

nostre li

E qual que qual

.

bou

q?ml demanda de tu proime e aures en odi

perseguent

li

payre

mal

li

uos ama aquilh

E

qual es en

lo

e sobre

.

.

E

li

li

luy

.

lo teo

acffi^/ssonant

.

qual ayreron uos

li

uos que uos sia

qual fay naisser

cel lo

a

Gar fo dit a Vos auues enemic Mas yo die

.

facze ben a aq?<«ih

per

.

a luy

de mil pas uay cun luy autres

lo

lo teo

nostre enemic

forczare tu

.

.

lo

.

filh del

seo solelh sobre

E plora sobre li iust e sobre li non iust Car sì aman uos qual marci n aure Donca non fan ayczo

.

.

li q?<fll

.

E si uos ludare tant sollaraent li nostre frayre qual cosa Banca non fan ayczo li pagan Bonca sia perfeyt enayma lo nostre payre celestial es perfeyt. [4r] Garda uos que uos non facza la li

puldica[ii]

facze plus

.

.

.

nostra iusVicia derant

ornine qne

li

uos non n aure marci enapres

cnm

uos sia uist de lor

lo nostre

payre

almona non uolhas cantar li ypocrit en las sinagogas e en li bore [die] uerament a uos ilh reeeopron la lor non sapia la toa senestra qual cosa facza sia en reseos E lo teo payre lo qual ne tu facz

1

.

D

qual es en

lo

aufra maniera li

cel

Donca

.

cun tuba derant tu enay??m fan que ilh sian uist de li omme yo marci Mas tu faezent 1 almona .

la toa dreyta

qwe

la toa

almona

en rescos ho rendre a tu VI. E cnm uos orare uos non fare enayma fan li ypocrit li qual istant aman orar en las sinagogas e en li canton de las plaezas qu-ilh sian uist .

de

li

omme. Yo

die

uerament a uos

tu orares intra en la toa canbra:

E

lo teo

payre

lo

ilh

clau

1

reeeopron

li

pagan

uoll\di

li

la lor marci.

Mas cwn

us e aura lo teo payre en reseos.

qwai uè en rescos o rendre a

mot parlar enaywta fan mot parlar Donca non .

E

tu.

Mas orant

no?^

q«al ^jensan esser eysauczi en

resemilhar a lor

.

Gar

lo nostre

uolha li

lor

payre sap


Nuovo Testamento

Il

a uos deraut que uos la dema/ide a luy.

qìial cosa sia bessogiiiuol

nos orare ennytni

regue uegua

sia santifica lo teo

fayta al cel sia fayta

E

nos perdojzna

pecca de nos

Amen

Car

.

E non

facias

lor.§

omme

li

enayma

fait

cap e lana

a tu

.

en rescos

Now uolha

.

E

E

si

uos no?i perdonare a

si

nostre pecca

li

ypocrit trist

li

sias uist

payre

Car

.

0H?rae

li

Mas cnm

.

lo teo

leyrons

destrenenau

ilh

Yo

.

uerament ong lo teo

die

tu deiunares

deiun a

o?Hine

li

li

Mas cum nos

.

M^.s al teo

.

qual ne en rescos o re/idre

lo

enblan

1

.

Mas

tra-

luoc rulh e camolas non lo degastan

cel al qual

li

.

trasor en terra al qual luoc rulh e ca-

noìi lo caua^^ ni

es lo teo trasor aqui es lo teo cor

E

Mas

.

an

qiie

pecca de lor lo nostre payre

a/ qual luoc leyro?is lo cauan e

a uos trasor en

e al qual luoc

.

trasoriiar a nos

jnolas lo degastare soTÌia.

que tu no«

la toa facia

qiiaì es

nom

Mas deyliora nos de mal

.

apareissa» deiunant a

qii-llh

a uos ilh en receopron la lor marci

payre lo

li

nostre forfait

li

Donca

cel lo teo

li

nos perdone/j a aquilli

te/nptaciore

payre no» perdonare a uos

lo nostre

en

sies

doreaa nos encoy lo nostre pan cottidian:

.

uos perdonare a

si

qual

uola»ta [4v] sia fayta euaywia ilh es

la toa

menar en

nos

deiuna now uolha esser las

terra

ere

lo

nostre pecca enay/rea

li

perdonare a uos

celestial

omme

.

payre

tu lo nostre

.

H

valdese.

Lo

.

e[m]blan

1

.

Car

lo teo olh s^re sinple tot lo teo cors

sare fello « tot lo teo cors sare tenebros

.

qual luoc

aqtti al

luczerna sare luczent Mas Donca si lo lume

del teo cors

teo olh es

.

si

lo teo cors

lo [o r] qual

mesemas las tenebras quantas s«ren Alcu» non pò Car el amare 1 un e ayrare 1 autre o sostoire 1 un Eme despreziare 1 autre Vos no?i poe seruir a dio e a las richeczas perczo die a uos non sia curios a la uos^ra arma qtial cosa manie ni al Donca 1 arma non es plus qtie lo uostre cors de la qual cosa sia cubert maraiar E lo cors plus que las ucstime^tas Regarda las uollatilhas del es en tu son tenebras

duy segnor

scruir a

.

.

.

.

.

.

.

Ni non aiostan en li granier e lo Car non semena» ni meissona/t Donca non se uos maiormewt plusor de lor uo.s/re payre celestial pays lor Mas qual de uos pensa«t pò aiostar un bracz a la soa forma E de uestimewtat [-as] per che se curios Regarda li gilh del camp en qual maniera creisso» Mas yo die a uos Car salamoi non Car non lauora?i ni filaw cel

.

.

.

.

.

.

,

.

fo

cubert en tota la

cnaywi

lo fen del

camp

lo

.

enayma un d

soa gloria

Car

.

.

Donca non uolha

qual cosa ma?iiaren o qwal cosa beore» o de

genz quevon totas aq2^estas cosas

.

E

la

lo

regue de dio e

fornays

qual cosa srtren cubert

lo nostre

de luy

la iusticia

dio uiest^ la

esser curios dicze/jt .

payre sap qual cosa

bessogniuol a uos pr?/mierawe?it que uos la àemixnde a ìuy

prumierament

si

qual es ewcoy e deraan es mes en

quant maiorme??t uos de petita las

aqM»sti

.

E

.

.

Cor sia

Donca quere

totas aqz<estas cosas

Donca non uolha esser curios a 1 enderaan Car lo dia de 1 endeman sare curios a si nicyme Car ^basta al dia la soa malicia VII. Non uolha iuiar e non sare iuia E noJi cundane e uos non sarc cundana Car al indici al qual uos iuiare e uos sare iuia E en la mesura que uos mesurare e uos sare mesura Mas tu per que ucs la busca en 1 olh de ton frayre e now uecz lo tran a! teo olh o en qual maniera diczcs al teo frasffren aiostas a uos

.

[5 v]

.

.

.

:

.

.

.


12

Salvioui,

yre

busca del teo

laissa e gitarcy la

.

lo traudel teo olii

douar

uollia

E

.

olii

ypocrit gita pn<imerament

.

ado?tca ueircs gitar la busca de

lo saiit a

li

1

porc que per auc«tura non calpisou lor con

pe

lor

li

demanda e sare dona a uos quere Gar tot aqueì que demanda recep E

dero«ipriau uos

uberi a uos

.

.

e al buta/it sare ubcrt

mandare pau

.

qna\

.

Donca donare

donare a luy serpent do«ca

don a

nostre

li

ben a

lìlh

home

li

can retoriiaMt

li

e troba?'e buta e

Sff?"e

que quer troba

aq;/el si

lo seo fìJh de.

.

nitra [in-] per

.

estreita [6 r] porta

1

.

Gar aqnesta es la ley e li proGar larga es la porta e anpla

qual amena a perdicion e moti son aquiih que intrau per ley

la uia la

coma

E

.

o/ne faczan a uos e uos facze a lor .

Non

quant maiorment lo nostca payre lo qiiaì es en li cel deuiandant a si Botica totas las cosas que uos uolle

que

pheta

.

demandare peisson Donca mai conegues donar li bon

el

uos cu/n uos sia

si

li

li

si

.

.

qual

es de uos lo

a luy peyra

donare

li

olh del teo frayre

can e non meta las uost;-a margarltas derant a

amena

es estreita la porta e aspra la uia la qua!

aqn*lh que atrobau ley

.

Garda uos de

uos en uestimentas de feas

de lor conoissare lor

.

.

fals

li

Mas dedinz son

Donca culh

la

a ulta

propbetas

E poc

.

.

son

qual uenon a

li

lops raubadors

A

.

li

fruc

huas d-espinas o iias de chardons Mas lo mal albre fay mal fruc lo .

Enaymi tot bon albre fay ho7i fruc Tot albre lo bon albre non pò far mal fruc ni lo mal albro bon fruc qua! non fay bon fruc sare talha e sare mes al fuoc Banca de li fruc de lor conoisftre lor Tot aqueì qne dire a mi o segnor o seguor non intrare alregue de li [cel] Mas aqnel que fare la uolunta del meo payre lo qual es en Moti diren a mi en aqnel dia. li cel el meseyw^e intrare al regne de li cel segnor o segnor Donca non propheteien al teo nom E giten demonis .

.

.

.

.

.

.

.

.

nom E

teo

al

faczen motas

uertuz

al

teo

no;n

E yo

.

confessarey a lor

Adonca o uos tuit li qnal obra eneqiwta departe uos de mi non conoisso uos Donca tot aqnel lo qnal au aqnestas mias

Car unca

.

parolhis

.

e

fay lor sare semblant al baron sani lo qnal a edifica la soa raeyson sobre la

peyra

.

E

la

ploya desende e

li

flum uengron e

li

ueht bufferon e embri-

ueron en aqnella mayson e non ca[6v]gie Car ilh era fonda sobre la ferma peyra E tot aqnel q?;e au aqnestas mias paroHas e non fay lor sare senblant al baron fol lo qnal eydifìq»e la soa mayson sobre 1 arena la ploya deysende .

.

e

li

flum uengron e

li

uent bufferon e embriueron en aqneZla mayso?i e cagic

trabucament de ley

e lo

fo

grant

E

.

cunsomma

iehsu agues

fo fait cura

aqnestas parolla las cu/npagnias se mereuilliauan sobre la dotrma de \uy

Gar e

el

era ensegua/it lor ettay/na auent poesta e no;* enay?na

.

scr/ptura

li

pharisio de lor

li

Mas cu/n iehsu fos desendu del mont motas co/npagnias segueron ueuos lebros uenent e adore luy diczent seguor tu me pocz

Vili.

luy

.

E

mondar que tu

.

sias

dis a luy

uffre lo

tu uoles

si

monda

.

.

E E

iehsu

stendent la

la lebrosia

ueas non o dires a alcun

don

lo

.

Mas uay

un

ce/zturion

s

e/J

e

Yo uolh

toqae luy diczent

de In^ fo mo//da uiaczament

q?ml moyses comande a tu

intra en capha[r]naum:

man

demostra te a

testimoni

.

.

E

iehsu

li

preire: e

E cuw

iehsu fos

apropie a luy pregant luy e dizent

.


Nuovo Testamento

Il

segnor lo meo laraent

dent

E

.

ciibert

uay

dis

el

Mas

uay E

.

a

1

autrc ueu e

Yo non atrobey

regno de

al

meo

el

uen

li

E

.

E

.

de luy

fo

sana

uic la sogra

eel

Mas

.

fiora laisse ley

.

E

E

sane tuit

En

.

E

.

.

meo Gar

dis [aj aq^^est

seri fay ayczo e el o si

:

yo die uera-

die

a nos qiie

mal auent

alìn

E

.

.

gite

el

:

la

fora

li

eompli czo

fos

q?«s

iehsu dis a centuno»

meseywa ora lo fantin mayson de peyre el

man de Mas cum sera

toq?*e

amenistraua a lor

moti aueut demoni li

E

.

aq?^ella

iehsu fo newgu c[n] la

ella leuant

ilh li apru^seutero;i

rolla:

saua

del rogne sareu gita en las forauas

fìlh

li

iaczcnl e febreiawt

lui/

E

.

sot lo

d ocideut e repausff/•e^^ orni abraliam e isaac e

e

E q»ant

.

de

r]

sffl?'e

Mas yo

.

ma-

ce?iturioH rcspon-

segue?it

li

tanta fé en ismel

enay?«a tu cresics

sia fait a tu

e es trabalha

fa«tio

meo

al

dis a

tenebras plor sarc aqui e streguame/it de dent

uay e

E

tu intres [7

qiie

per parolla e lo

.

ordeua sot poesta auent caualiers sot mi

moti ue?u"eu d orieut iacob

non soy degue

di tant solauiewt

ìehsa auue«t se raereuillie

raent a uos

13

luy yo ue?jrey e sanarey luy

seguo?" yo

.

hommc

E

.

.

ielisa dis a

Mas

.

yo soy fay

E

.

valdese.

mayso» paralaysinos,

fantiu iay en la

ley

:

E

la

fossa fayta

spent per paque

fo

per

dit

meseyme receop las nostras ewfermetas: e porte las nostras maladias yes^rs uesseret motas compagnias enMas cerque de si com.a.nie a li seo deciple qu-iìh anossan otra lo mar E un isaya lo prophe^a diczent

el

.

.

.

.

.

scriptura a[7 v]propiant dis a luy o mostre yo segrey tu en qtia\ que qual

luoc tu anares

Mas

.

E

lo filh de la

nutre de

li

iehsu dis a \wj las uolps an fosas e

uergena no;i ha

al

oysel del col ni

li

qual luoe e/tcline

deciple de luy dis a luy o segnor autreia a

lo seo

cap

.

.

Mas

mi prmuierame/U

meo frayre E iehsu dis a luy sec mi: E laissa li mort scbelir li lor mort E cu»* elfo intra en la nau li deciple de linj seguerow luy E ueuos un gra?it mouame«t de mar fo fait enay?HÌ qtie la naueta fo cuberta de las undas Mas el mesey?)ze dormia E li deciple de hiy s aanar sebelir lo

.

.

.

.

.

propriero/J a luy e seomogro?i luy diczent

segnor salua nos pere/i

.

.

E

Adonca leua?it comande a li ueut e al mar e grant soyuecza fo fayta Adonca li o??ane se mercuilhauan diczent qual es aquest Car li uent e lo mar obedisson a luy E cum el fo uengu otra lo mar en la region de li generesio duy auent demoni issent de li muniment crudel forment cantra corogron a luy Enay?/?i que alcun non pogues trapassar per aqnella uia E ueuos crideron diczent iehsu filh de dio qwal cosa es a nos e a tu Sies tu uengu czay deranl lemp tormentar nos E grccz de moti porc cran paissent non long de lor iehsu dis a lor o de potila fé per que se temoros

.

.

.

.

.

,

.

.

.

E al

li

.

derao/à prega[8 r]uan luy diczent

grez de

E ueuos

li

porc

.

tot lo grecz

E

a lor ana

el dis

de

li

Si tu

.

.

E

nos gitas d eyci tramet nos

lor issent

aneron en

li

porc

porc ano cun grant embriuament trabucant

.

al

muriron en las aygas E li pastor fugiron: e uengron en la citta e anoncicron lotas aq?/estas cosas, e d a.quil\\ que auian agu li demoni E ueuos tota la citta issic encontra iehsu e uist luy pregauan luy que el trapases de las fuis de lor juar: e

.

.

IX.

E

iehsu monto cn

la

naueta trapasso

lo

mar

e

uenc eu

la soa


14

Salvioiii,

citta

E neuos

.

uesent la

perdona a steina

tu

E

.

presenterò?* a luy paralalsinos iaczent al leit al paralaisinos

fé de lor dis

E ueuos

.

alcara de

te

li

Mas iehsa

.

teo pecca son

scr/ptara diseroii entra lor aquest ble-

li

conoiisu

cani ìehs\i agiies

cunMa.

filli

.

de lor dis

cogitacioHS

las

per qiie

.

Gar quaì cosa es plus legiera dire li teo pecca Gar lo filh de dire lena e uay M«s que uos sapia son perdona a tu Adortca dis al parala uergena a poesia en terra de perdonar li pecca E el leue e ane laisinos lena e pren lo teo leit e uay en la toa maison E las cowpagnias uesent temiron: [8 v] e glorificauan dio en la soa mayson E cum iehsu trapases d a.qiii uic lo quaì done aitai poesia a li ho/wmo pensa mal en

uostve cor

li

.

,

.

.

.

.

.

.

un homrae per uora matio segue luy

E

.

sessent al taulier: e dis a luy sec

luy repausant en la maison

fo fait

venent e repausaua?i cu»

e peccadors

pharisio uesent diserò?* a

cmi

publica» e can

li

sogna a

san

li

.

Mas

a

li

peccador

li li

ieh.su e cure

deciple de

mal

li

E

.

leuant

publica[n]

deciple de hiy

E

.

li

uos^re piestre per que mania

hiij lo

Mas

.

auc?it

mi

E ueuos moti

.

iehsu auuent dis

.

mege

no?* bes-

Doìica ana e e/?zprene quaì cosa es

.

.

Gar yo non uenc apellar li iust a pem^encia Mas li peccador . Ado?*ca li deciple de ioXvàn s apropiero?i a luy diczent Nos e li phai'isio per que deiune?* soiie?*diera??ie??t e li teo deciple no?* deiunaw E iehsu dis a lor Do?ica li filh del espos pon deiunar Mas li dia uenre?* qwant 1 espos tant lo??game?zt cum 1 espos es cu?* lor sare tout de lor E adonca deiunare?* Mas alcun non meta la mescladura Gar tol la pianeta de luy del uestim[en]t del drap nou al uelh uestime?*t Ni non meto?* lo uin nouel e?* li oyre uelh e l escarczadura es fayta peior D autra maniera li oyre son rot e lo uin es sca??*pa e li oyre perison Ma** meto?i lo uin nouel e?* li oyre nou e e??*beduy son ensemp garda E luy parlant a lor aqnestas cosas veuos un pr*uci s apropie [9 r] E oraua luy dicze?zt scgnor la mia filha es am morta: mas ne?* e pausa la toa ma?* Jo uolh misericordia, e no?i

sacrifici

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

sobre ley e uiore

fenna la

.

E

iehsu leua?*t seguia luy

finbria del uestime?*t de \uy

solament dis

.

Gar

cu?*flda te la toa fé

aq?*ella mesey??*a ora

aguessa uist

li

compagnia

lena te terra

.

filh

cec

s

.

E

E

.

E

fos

la fantina se leue

.

E

.

si

.

E ueuos

se yo tocarey tant

Mas iehsu uout

E

.

la

uese/*t ley

fe?ma fo sanaa en

maison del pr*nci E romor dis a lor departe

e?* la

faczent

Mas dorm

,

e?*tre .

uengu

la co??*pagnia

deciple de luy

li

apropie en dareyre e toqwe la

diczia

degita el intre e tene la

apropiero?* a luy

E

e

.

s

E

ilh

man

.

scarnian h/y

de ley e dis

aqnesta nomcnancza

E [cum]

.

fantina

.

issic e?* tota

aqwelia

iehsu trapassant d aq?«*: duy cec segueron luy crida?^t e diczent

E

.

lor diczent .

anz

a fayta sa Ina

cu?n iehsu fos

calamellador e

de Dauid raarceneia de nos

uos ayczo bert

.

ella

t

uos: Gar la fantina non es morta la

12

.

uestimenta de luy yo sarey^salua

la

filha

.

per

suffria malatia

q?/ffll

.

.

ilh diserò?*

E a.

.

cu?n el fosa

uengu en

la

mayson

.

li

iehsu dis a lor crese uos qne yo poissa far a

\uy

,

segnor

si

Sia fait a uos sego?it la Mostra, fé

iehsu defende a lor diczent

ilh issent

E

.

Adonca

.

.

E

li

el toq?*e

li

olh de

olh de lor foron hu-

Garda que alcun non ho sapia

manifesteron luy per tota aqnella terra

.

Mas

lor [9 v] issi

.

Mas

ueuos


Naovo Testameuto

Il

ilh

presenterò» a parie

iniit

E

.

.

las sinagogas

E

.

uu liommc mut

Mas

dis

de lor

e predica?tt

:

seo deciple

li

E

demoni Io anca non aparec gieta demonis en poissfi[n]cza .

gita lo

E

.

totas 1

la

cittas

e

.

caste!

li

ensegnawt en

eiiawgeli del regne: e san[au]t tota

uese«t las compagnias marceneie de lor

eran traballia e spars eiiay»ia feas non auent pastor

illi

a

demoHi

aiie«t

pharisio dicziau el

li

cercu»daua

iehsii

fermeta e tota laugor [C«r]

15

conipaguias se mereuilhaua?i diczent

las

enaysi en ìsrael

de demonis

liiy

valdese.

Banca prega

Acer

.

la meisso[n] es

segnor de

lo

mota

Mas

.

.

en-

E

Ado/jca

.

.

ci

obrier sou poc

li

.

meisson qu-sl trameta hobriers en la soa

la

meisson

E

X. li

ensemp apella

ielisu

meta

Mas

.

aquistì son

nom

li

lo quaì es dit peyre, e audrio lo frayre de luy

alphio e thadio

.

.

gent non anare, e en la

maiormcwt a

que

lo

.

.

tlioma e mathio lo publica»

.

Goma^dant

.

tota langor e tota eufer-

docze apostol

de

citta

,

.

Jaco

cananio e Juda d-escariot lo quaì liore luy

lo

regne de

moHda li lebros Non uolha possesir

mort,

dona

li

li

a

Jor e dicze?it

.

En

li

degita

cel es apropin li

demoni

or ni argcnt

,

.

De

.

San

i

.

la uia de las

samar [IO r]tan no» intrare

de la mayson d israel las qua[ ptrifo»

las feas

pj'edica e dicze

E sanesan

.

Lo premier es Simont Lo frayre de luy Jaco de zebedio e iohnn de

phelip e bertalmio

Simowt

iehsu trames aqwesti doze

li

seo doze decip/e e done a lor poesia de

li

socz sperit qu-ilh degitessan lor

.

Mas ana Mas ana»t .

craferm, resucita

li

gra o rcceopes de gra o

ni alcuna peccunia en las uostras

ni cauczamcwta ni uerga Gar 1 obrier es degne del seo mawiar Mas en quaì qiie qtiaì citta o Castel que uos intrare demanda quaì sia degne en ley e permane Siqui enìvo quc uos n eissa Mas intrant en la mayson saluda ley diczent paz sia en aqj^esta mayson Acerta si la mayso» s«re degna la uo5/ra pacz uenre sobre ley Mas si ella no» sare degna la uos^ra paz retoraare a uos E qiuiX que q_i(a\ non recebre uos e no» auuire las nosh'?i paroUa salbe fora de la mayso» de la citta secoe la pois de li nostre pe Yo die ueramejit

centuras: ni scarsella en la uia: ni doas gonella

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

li gomoVeuos yo trameto uos enaywKi feas al mecz de li lop Do»ca sia sani enaywa serpent: e simple enay/»a colunba ^ Mas garda uos de li omme C«r ilb liorareu uos en li lor co»-

a uos plus perdouiuol cosa s«re en la terra de

rienc al dia del indici qu-en aq2«ella citta

li

sodomieuc, e de

.

.

.

selh

.

E

.

batrew uos en las lors sinagogas

preuost per mi

.

en testimoni a

lor e a las

.

E

genz

mena

sfwe .

Mas

uos non uolba pensar e» quaì maniera o qimì cosa parlo ora srtre dona a uos quaì cosa parie 1

esperit del nostre payre lo

frayre a mort e

.

E

lo

payre

tormentaren lor a mort

nom

*

.

.

li

si

lilh

.

distingue se colu- o colo-.

se

Mas

rey e a

li

li

li

.

C«r en aqnella

q«al parla

.

Mai^

Io frayre liorare lo

se leuarcn encontra lor payro».s

uos s«re en irame»t a

Mas aqwel que perseurare entro

Mal

C«r uos no»

qw«I parla e» uos

lo filh e

E

.

a

cu/» ilh Iio[10 vjrare»

a la

Un

tuit

li

o/»e per lo

meo

Mas

cu/»

aq/<est sare salf

.


Salvioiii,

,46

perscgreu uos cu aqf/esta

illi

qxe uos non ciuisonarc

ucgna segnor

seo mostre: e

lo

Donca non lemare

.

qual noìi sia reue'a ni rescoudaa a uos en tenebras dize cn luz

cubert

li

non pon oeire

E se li

.

czo que uos au[u]es con aurellia predica .

.

passe?'as

Donca

.

qual es e«

lo

.

eel

li

.

.

.

meo payre lo qual es 0H«me Yo deuegarey

li

.

o?wme incontra

payre

lo seo

Kqueì que ama payre

E

.

e?i

eel

li

.

luy derajU

No?i uolha pensar que yo sia ue??gu

Yo non uenc metre paz

nora incontra la soa sogra

la

tot

denegare mi derant

qiiaì

.

Donca non uolha temer uos aq?<el que confessare mi derant

cowfessarey luy derant lo

metre pacz ew terra 1

li

lor no?} cagire sobre la terra [11 r] sencza lo uos^re payre

Yo

.

Mas aq?<el lo lo meo payre

E

la

E

.

maiormewt

.

E non uolha temer aquiìh li qual oeion lo eors Mas ilh arma Mas teme maiorment luy lo qua) pò 1 arma e lo cn pena Banca doas passeras non sou ucHduas d una. mea-

melhor de motas

emme

departir

.

eiiayma lo seo

al se?'f esse»'

Gar alcuna cosa non es cuberta la qual non sia saupua Czo que yo die

lor

cauelh del uos^re cap son tuit nojwbra

li

uerament a uos de la uergeua seo scguor Basta

die

lo iìlh

.

una de

e

Yo

.

1

cors destriiyre ;

.

S-ilh apelleron lo payre de familha belzebub quant

,

domesti de luy

llia

autra

1

d ismel entro que

Deciple non cs sobre niestre: Ni lo serf sobre le

.

al deciple qu-el sia eiiayma

sobre

cn

citta l'uge

cittas

las

.

E

.

Mas glay

domesU de

li

Car yo uenc

.

incontra la soa mayre

la filha

omino, s[ar]eii

1

.

enemic

mayre ^\us que mi non es degne de mi mi non es degne de mi E aquel que non reeep la soa crocz e see mi non es degne de mi A.quù\ que trobare la soa arma perdre ley E aq?/el que perdre la soa arma per mi trobare Icy Aq?{el que recep uos recep mi E aq?«el que recep mi reeep luy lo qual trames mi E aq?«el que recep prophe^a e?i nom de prophe/a recebre de luy

E

.

ama

aqwel que

filh

o

.

o filha sobre

.

.

:

.

.

.

marci de prophe^a E aqwel q^ue recep iust en nom de iust recebre marci de iust E q?ml que qual donare a heore un calici d ayga freyda a un d .

.

VLqimiì petit tant solamsnt en

non perdre

E

XI. [11 v]

mandawt a cn

li

nom

de deciple

Yo

.

uQV&menX a uos qu-el

die

soa marci

la

fo fayt

cnm

agues compii aq«estas parollas

iehsu

seo docze deciple trapasse d

las cittas de lor

Christ el trames

.

Mas cuu

duy de

li

sies a uenir o sperare/t autre

nuncia a iohan

.

agues auui e»

ioha?t

seo deciple .

E

,

ielisu

Co-

.

qu-el e?isegnes e prediques

fi.qui

e dis a luy

respondent

.

li

liam las óbras de

Sies tu aquel lo qual dis a lor

Aq««ellas cosas las qM«ls uos uegues e auues

.

.

Anna

e a-

Li cec neon

zop uan li lebros sou monda Li Li sort auuon li mort resucitan paure son predica E nqucl es beneura lo qn«l non sare scandeleia e/i mi Mas lor annant iehsu comeneze a dire de iohan a las compagnias Qual cosa se uos anna uer al desert carena mogua del uent Mas qual cosa se uos anna ueser lioJ?ime uesti de mol Veuos aqn/lh qne son uesti de li

.

.

.

.

.

.

.

.

.

mol son e« plieta

scr/pt

.

.

las

meysons de

Acer yo la

toa

rey

die a uos pl?<s

Yo trametrcy

parelhare

li

lo

.

Mas qual

q?^e

prophe^a

meo angel derant

uia derant

tu

.

Y'o

die

cosa se uos anna ueser pro.

Car aqnest

la toa facia

.

lo

es del

qnal cs

qnal derant a-

uerament a uos maior de iohan


KuoA'O Testamento valdese.

Il

non

baptista

se leue ewtre

regne de

al

maior de luy

cel es

li

uà de

li

las feHuas

.

Mas

ara lo regne de

li

tota la ley e

propheta. propheteieroM

meyme

creyre el

auua

Mas

.

li

cel soste» forcza e

es Lelia lo

de

Mas aqwel

.

penre« luy ìohan

a

e?ztro

E

.

Car [12

.

r]

uos lo uole

si

es a uenir aquel qiie a aurelhas d aiuiir

q;/ffl

seublant stimarey aq?/esta generacion

al qi(a\

menor

es

qitc

dia de iohan baptista entro

li

sforczajit

li

17

.

Uh

es seubla)it

Li qiiaì cridant a li e/isemp aygal diczow marca nos canten a uos e non sautes Nos gayme?«teu e non playses Car iota» uenc non mawiant ni beuewt e ilh diezon el a demoni Lo fìlh de la nergeua uenc maJtiawt e beuent e deczo»- veuos homme deuorador e beuador

a

fautiu sesseut al

li

.

.

.

.

.

.

de uin amie de publicans seo

li

fìlh

de peccado[r]s

e

Adonca iehsu comejzce

.

plusors uertuz de luy foro» faitas

corozaim

malauentura a tu

.

.

.

E

Ga?'

non aguessan

son faytas en uos fossan faytas

ue/'tuz las q?/«ls

en

.

zay en dareyre en selicz en cenres

fait T^enitencidi

fait

pem7e/?cia

si las

tira e sidonia ilh

agra»

Mas yo

.

.

die a uos q?<e

plus perdoniuol srere a tira e a sidonia al dia del indici qiie a uos

cafarnaum donca non

eysautis tu

te

entro

al

.

a tu che plns perdoniuol sare en la terra [12 v] de indici qiie a tu

En

.

aq?/estas cosas de

li

li

aqnel terap iehsu responponde sani e de

li

.

Yo

[1.

confesso a tu

long uesent

.

E

E

tu 1

en li Mas yo die sodomienc al dia del

.

scgnor payre del cel o de la terra

.

tu desendres entro a

cel

Car si las uertuz las q^ml foro» fayta en tu fosan sadomiene per auentura foran permas entro en aq?/est dia

enfern

.

Car

behtsayda malaue[n]t?<ra a tu

.

de

la sapj'encia fo iustifìca

repropiar en las cittas en las qtml

a

faytas

.

responde] e dis

.

Car tu rescondies

.

las reuelies a

petit

li

.

Totas cosas sou donas Car enaymi fo placzent derant tu E alcu/j non conoc lo tìlh si nov?- lo payre e alcun a mi del meo payre non conoc lo payre si non lo fìlh E aqnel al q?ml lo fìlh o uolre reuellar uos tuit li qnal lauora e se caria uene a mi e yo refarey [uosj Prene lo meo io sobre uos E emprene de mi Car yo soy soau e humil de cor E uos trobare repaus a las nostra, arraas Car lo meo io es soau .

payre enay«2Ì

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

E

lo

meo fais es legier XIL En aq??el temp

de luy risio

fameiant

.

:

iehsu anne per comenceron arancar

uesent diseron a luy

al Saba

.

Mas

el dis a lor

fameie e aqnjlh

li

de dio e manie

li

qnrel

uete

.

.

li

li

las

semena spias

e

al

saba

maniar

.

E

li

Mas

non ley

teo deciple fan czo que

Donca non

.

deciple li

pha-

a lor far

leges qual cosa fey dauid qwant el

eran con luy en qnal maniera intre en la mayson

pan de la preposicion li qual non leya maniar a hiy ni eran cu» luy si non a li sol prejTe non leges en la ley Car li preyre coronpon [13 r] lo saba en li saba, e son sencza crim Mas yo die a uos car aycl es maio[r] del tempie Mas si uos saupesa qnal [a]

aquilh

li

q?«al

.

.

.

.

li

Yo uolh

m«ser/cor(7ia e non sacrifìci Vnca non agra condanna Car lo filh de la uergena es segnor del saba E cu;n el trapassa d aqul uenc en la sinagoga de lor E neuos honnne auent la

cosa es

.

non noysent

fos

man

.

.

.

.

seca

cusesa iny

.

E iDi demandauan luy diczcnt Si ley sanar E el dis a lor Qual home sare de uos lo .

.

Archivio glottol.

.

ital.,

XI.

al saba qn-ilh a-

quai a una fea 2

.


.

48

E

Salvioni,

Donca non te^re e louare Quant maiorment 1 o?/zme es melhor de la fea Donca ley far beu al Saba Adonca dis a 1 owme Este?it la toa man E el 1 este?ide e fo retoma cn sanità cnayma 1 autra ìli.as quanì li pbarisio foro issi ilh fero» cowselh e??co»tra de Juy (tn iiìiaì maniera destruessan Iny Mas iehsii saaq?<esta cagire en la fossa al dia del Saba

si

Icy

.

.

.

.

.

.

.

.

bent departic se d aq«»

mande fo dit lo

per isaya

meo ama

lo

que

tuifc

.

e co-

compii czo que

fos

:

.

.

anunciare indici a las genz

.

Nojì co?itendre ni cridare

Carena cassa

.

non

.

fra-

lumignon famawt non [13 v] amorczare ^ entro qu-el gite indici e las genz sperare»i al nom de luy Cec e mut auent demoni apresenta a luy adowca E el sane luy enaymi qu-e\ parlaua e ueya e

:

a uitoria

E

E

afin

:

Veuos lo meo fawti» lo quaì yo eylegic bew plac a la mia arma Yo pausarey lo meo

prophe^a diczewt

al q?/fll e?zsemp .

e el sane lor

:

alcuw non auuire la uoz de \uy &n las placzas

gnare fo

moti seguerow luy

a lor q«^-jlh no/« fessan luy manifest

sperit sobre luy

E

E

.

:

.

.

.

Donca non es aq«<est Aq?*est non gieta deraojzis

totas las co/wpagnias s-estabusian e diczian

dauid

.

Mas

li

pharisio auue?it diserò^

en belczebuc prenci de demo?jis

.

.

fìlh

.

Mas iehsu sabewt

si

de

no?;

cogitaciows de lor

las

erecuretra si s«re deysolla.. E tota citta o mayso» non istare Mas si lo satanas gieta lo satanaz el es deuis incontra si Donca lo regne de luy en qual maniera istare e si yo gieto demonis en belczebuc Li nostre fìlh en qual li gietan Emperczo ilh saren li nostre iuge Mas si yo gieto demoreis en 1 espcrit de dio Donca

dis a lor

.

Tot regne deuis

deuissa incontra

si

.

:

.

.

.

.

lo

.

regne de dio peruen en uos

mayson del fort

E

.

.

alcnre

en cai maniera pò intrar en la

luy

fort e raubir li uayssel de

contra mi

.

E

aqi<el

si

:

adoreca raubire la mayso[n] de lui/

mie non aiosta cum mi

pr?/mieramejit non ligare lo

Aq?/el que

:

el

scampa

non es cuw mi es Emperczo yo die

.

Mas 1 esperit de bletot pecca o blestema sare perdona a li o?«me a uos stema non sare perdona E qwol que qual dire parolla encowtra lo filh de la uergena sare perdona a luy Mas aqwel que dire ewcuwtra lo sant sperit .

.

.

.

faze 1 albre non sare perdona a lui/ en aq?<est segle ni en 1 auenir facze 1 albre mal [14 r] e lo fruc de luy bon e lo fruc de luy bon generaciows de uipras en qual mal Car de li fruc 1 albre es conegu Car la bocca parla de 1 abuwmaniera poe parlar ben cum uos sia mal da?icia del cor Lo bon home del bon tresor fora porfa li ben E lo mal homme del mal tresor fora porta li mal Mas yo die a uos que de tota parolla .

.

:

.

.

.

.

.

.

ociosa la qual

Car de

li

o»ime parlaren ilh rendre[n] raczo» de ley

las toas parolla

tu sares iustifica

:

e

al dia del indici

de las toas parollas tu sares

e de li pharisio responponderore mestre nos nolen ueser ewsegnas de tu E ci responde e dis a lor La malia generacion e auoutra q^er ensegna Car e ensegna non sare dona a ley si non 1 ensegna de ionas lo prophe^a enayma ionas fo al uentre de la balena'per tres iorn e per tres noit Enaymi

cowdana [1.

.

Adonca alcu« de

res^jonderon] a luy diczent

li

scriptura

.

.

.

:

.

.

Nel richiamo, in

fine della

pagina precedente: stegnire.


Il

Testamento valdese,

IN^uovo

19

lo filh de la uergena s«?*e al cor de la terra per trey iorn e per trey noit

Li baroli de iiiniue se leuare?^ en ludici

.

cun aqwesta generacio^i E conpredicacioJi de ionas e ueuos ayci :

.

Car teron penitencia. en la La reyna d austri se leuare en ludici cu;ì aq?/esta generaciore E cu?idauare(«z) ley Car uenc de las fins de la terra auuir la sapeeweia de salamoi: e ueuos ayci plws qiie salamon Mas cnm lo socz sperit e now lo s«re issi de 1 omme uay per li luoc [14 v] sec q2<erent repaus trob Adonca el dis yo retornarey en la mia luayso;^ dowt yo issic E Adonca uay : el 1-atrobe uagueiant uiowda cnn scoba quant el fo ue»gu e intrant e abitant aqui E e pre» cu?ì si set autres speritz peior que si daiiare?» ley

:

.

plus que ionas

.

.

.

.

:

.

.

.

.

:

:

li

derier

d aq«el

fait

peissima generaciofj

mayre de luy

e

m.ainda.n tu.

son

meo

li

mia mayre

E

.

meo

li

mayre

toa

la

respoudent dis al

el

.

pr«miier

li

Encara luy parlant a

Vete

.

frayre e

.

son peior que

.

Euaywi sare aq«esta

compagnias

las

E ueuos

.

frayre de luy istawl de fora e q?<erian parla a luy

li

al[c]uȓ dis a luy

homme

payre lo qual es en

E li

cel

man

El es lo

meo

E

teo frayre istant de fora e de-

a

Qual es

.

li

ma mayre

seo deciple dis

Gar qual que qual fare

.

.

li

dicze?«t a si

ste?^dent la soa

frayre

e

la .

la

.

e qMols

Veuos

uoluwta del

la

meo

mayre

frayre e seror e

XIIL En aq?/el dia iehsu issent de la mayson e sessia iosta lo mar E motas compagnias s aiostero?» a luy enaymi qi*-el mowte e sessia en la naueta E tota la compagnia istaua en la riba E el parie a lor motas cosas en senblawcza dicze«t Veuos aqttel lo qual semenaua issic semenar lo seo semenz e deme?»tre qu-el semenaua alcanti caglgro» iosta la uia E li oysel del cel uengron e maniero^ lor Mas [15 r] li autre cagigro?i tn luoc peyros al qual luoc non auia autecza de terra e iiaysse uiaczament Car non auia autecza de terra Mas lo solelh na scalferow e sequeron Car non auian reiz Mas li autre cagigrow entre las spinas e las spinas cregrojt e offoguerow lor Mas li autre cagigro^^ en la bona terra 1 un centen Mas 1 autre seysante?^ Mas 1 autre tretiten e donaua?j fruc Aq?<el que a aurelhas d auuir auua E li deciple apropiant diseron a luij . Lo qual resjjondent dis a lor Car Ter que parlas a lor en semblajiczas a uos es dona conoyser lo mewistier del regne de li cel Mas a lor no?» es dona Car aqtiel que ha sare dona a luy e abumliare Mas aquel lo q?^«l non a czo q?<-es uist auer sare tout de luij Emperczo yo parlo a lor en scmbla[n]cza Car uesent non neon e auuent non auuo?» e non enìenAon Que la propbecia de ysaia sia compila en lor dicze?it Vos auuire can auuiniewt e non ewtendre e uesewt ueyre e no?i ueyre Car lo cor d aq?iest poblc es engraysa Uh auuiroK greoment cnn aurelhas e clauseron li lor olh qu-ilh non ucguessan a la uia cnn olii e no?^ auuesan cun las aurelhas e non ewtendan de cor e non sìan cowuerti e yo non sane lor Mas li nostre olh son beneura Car ueow e las nostras aurelhas las qwals auoow Acer yo die uerament a uos Car moti prophe^a e iust cubitero?i ucser aqi^ellas cosas las q?/als uos uegues e non las uigro?i e auuir aq?<ellas cosas la q?<als uos auues [13 v] e noìi las auuigro» Uonca uos auues la scmblawcza del semenant Tot aqwel q?<e au la parolla del regne e non la :

.

,

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.


20

Salvioni,

entent lo mal ucn e raiibis czo qwe lo q«fll es

semeua

aq?<est es lo qital

a eu

reycz

si

iosta la uia

aa

Mas

.

.

Mas

es

semcna

sniiiel lo

al

cor de luy

uiaczament cu" goy Mas non Mas fayt tribalacion e persegaciow per uiaczament Mas aqitel qu-es semena en las spina

la parolla e rccei) ley

temporal

es

la porolla es scawdelicza

.

.

.

Aqi/est es lo qual au la porolla e la cura d aquest segle e riq??eczas, o£foga?j la p«;-olla e es fayta

mena en

bona terra aquesi es Acer 1 un fay ce?iten Mas la

Aq"Mest es

.

qual es semeiia sobre la peyra

.

seucza frac

qual au

lo

.

engan de

las

Mas aquel qw-es

se-

la pr^rolla e

li

1

ente?ìt e porta

Mas 1 autre trenten Le regne de li cel es fayt semblaMt a 1 ome lo qual semena bow semencz al seo camp Mas cum li orae dormesan 1 enewic de luy uewe e sobre semene ìolh al mecz del fromewt e ane Mas cum 1 erba fosa cregaa e aguessa fayt frac Adonca apparegroji li iolh Mas li serf del payre de la familha apropiajit diserow a luy segnor Dorica non semenies hon semencz al teo camp Donca dont y a iolh E el dis L ome enewic fey ayczo 3Ias li serf diseron a luy voles q^e nos awnan E [16 r] el dis non que per aue?itura culhent li iolh no?t e culhan lor ara?iqz<e lo fromewt ensemp cnn lor Mas laissa cresser 1 un e 1 autre entro a la meisson E al temp de la meisson yo direy a li meissonador Culhe pj*wmierame?it li iolh. e ligare lor e?^ fayset a ardre Mas lo frowe?«t aiosta al meo granier Mas el prepause a lor autra semblawcza d/csent Lo regne de li cel es semblant al gran de la seneua lo qtml 1 orae rccebent lo semena al seo camp lo qual acer es menor de tot seme?^cz Mas cum el sare cregu es maior de tot cani e es fayt albre enaymi que li oysel del cel uegnan e haèiton qìi li ram de luy El parie a lor autra semblancza diczent Lo fruc

.

.

autre seysaute»

1

El prepouse a lor autra senblancza diczent

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

regne de

en

li

.

cel es seniblaut al leua?» lo

q?ml la fe«na receopu

lo rescout

mesuras de farina entro que tot sia leua Yehsu parie totas aqueen semblancza e se??cza semblancza non parlaua a lor Que fos cu??ipli czo qtie fo dit per lo prophe^a d^csent Yo ubrirey la mia bocca en semblanczas, e fora portarey las resconduas cosas de 1 ordetres

.

stas cosas a las co>Hpagnias .

.

nament del mont deciple de luy

s

camp

.

.

Adonca

laissa las

apropieron a luy

Lo

E

li

semblancza de

li

compagnias uenc en

à.icz-enì

Spon a nos

.

la

la

mayson,

Aq??el que semena lo bon secamp es lo mont Mas lo bon seaqH^sti son li ftlh del regne Mas li iolh [16 v] son li filh fellon Mas 1 enemic lo qual semene lor es lo diauol Mas la meisson es la consomacion del segle Mas li meissonador son li angel Donca enayma li

iolh del

mencz mencz

es lo

filli

qiial

resi)ond[e]at dis

de la uergena

Mas

.

.

lo

.

.

.

.

.

.

son culhi e son crema al fuoc enay?«i sare en la cunsomacion del Lo filli de la uergena trametre li seo angel E culhire tiiit li scandol segle

iolh

.

.

del regne de luy e aquilh. que fan eniqnita e metre lor al caminal del fuoc

plor sare aq?w e stregnament de dent

Adonca li iust resplandiren enaywia Kquel que a aurelhas d auuir auua . Lo regne de li cel es semblant al tresor resco??du al camp lo qual 1 ome que lo troba lo rescont e per goy de luy uay e uent totas las cosas las qwals el ha e cuwpra aqnel camp Dereco lo regne de li cel es semblant a 1 lo solelh al

regne del lor payre

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

ome marcadant querewt bonas margaritas

valdese.

21

Mas atroba vna preciosa mar-

.

amie e ue«de totas las cosas las qnals el hac e compre ley . Dereco regne de li cel es serablawt al recz mes al mar E aiosta de tota gene-

garita lo

.

raciow de peyson riba

Eylegiro?j

.

uaywii sare

li

.

cuMSomacio/i del segle

e7i la

mal del mey de

La qual cnm iJh fos piena foramenant e sesent iosta la bon en li lor uaysel Mas li mal meseron defora E-

.

stregnamewt de dent a \uy

si

.

.

E

.

Bonca

.

li

seo tresor

e

.

mayre de luy non

la

li

ueue en la soa coltra e ensegnaua lor en Enaywi qu-iih. se mereuilhessaw e dissesan Aq?*esta aqtil

sap/e»cia e las uertucz dont son a aqwest

faure

ilh àiseron

iehsu aguessa consuma. aq?<estas

.

semblanczas trapasse d sinagoga de lor

de

lo qìial foraporta

1

E

.

scritura ewsegna al regne de

tot

ome payre de familba uelhas E fo fayt cnm

nouellas cosas e

la

[17 r] aq?»estas cosas

Emperczo

.

li

caminal del fuoc, plor sare aqui e

al

Eute?ide totas

.

el dis a lor

semblant a

cel es

metren lor

e

iusfc

li

.

Li angel issiren e departiren

.

es

,

dita

Bonca non maria e

de

aq?/est filh

es

li fray>'e

de luy Jaco

E las serors de luy Donca non son totas enapres Donca totas aq?<estas cosas dont son a aqwest E eran scaudeleia en luy Mas iehsu dis a lor p?'ophe^a non es sencza onor si non en la soa cantra e en la soa meysow E non fey aqui motas uertuz per la mescree ioseph e simo?it e inda

nos

.

.

.

.

.

.

sencza de lor

XIV. En aqwel tewip herode quart prmci auuic la nomenawcza de El meseme reAquest es ioha?» baptista e dis a li seo fantin Eraperczo uertu obra en luy xusite de li mort dar herode auia pres Car ioan e 1 auia liga en career per herodiana molher del seo frayre iohan diczia a luy non ley tu auer ley E uolewt luy aucire temic lo poble Car ilh auian luy enaywa propheta Mas lo dia de la natiuita de herode Dont promes la fiiha [17 v] de herodiana sauté ai mecz e plae a herode iehsu

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

cu?»

iurame«t donar a ley qual que qual cosa aguessa demanda de luy

Mas

ilh

deuant amonesta de la soa mayre dis

cap de ioha« baptista

en

la career

E

.

ilh lo porte

E

.

que seyan aygalmewt

mayre

a la soa

esser

de luy fo porta

lo cap

E

.

dona

al

deciple

li

E

.

trames e degolle iolxan

desc e fo dona a la fantina

.

yesus

desert a part

.

.

E cum E issent

languent de lor dicze?it

.

e

.

La qwal cosa

agues auui departie se d aqui en la en la naueta en luoc

.

segueron luy

,

de luy apropiaut presero^ lo

cors de luy e sebeliron luy e uenent anu/icieron a iehs?«

cnm

.

al desc lo

lo rey fo contrista per lo iura^newt e per aqwilh

comande

el

:

dona a mi ayci

.

.

Mas

Aquest luoc

las

compagnias aguessan auui pioniers de

vie

mota compagnia

fait lo

uespre

es desert e

1

li

deciple de luy

ora ia trapassa

.

s

la citta

sa»ne

e ma[i"]ceneie de lor e

li

apropiero?» a luy

Laissa las cujnpagnias

cumpron a lor ha mawiar Jehsu dis a lor Uh non an besogna d annar Mas uos dowua a lor a mawiar Uh res/jouderow a luy Nos non aixen ayci si non o pans e duy peyson Lo q«al dis a lor Aporta Io czay a mi E cu??} el aguessa coraa?ida a la compagnia anant en

qtie

castel

li

.

.

.

.

^

,

^

L' -0 è correzione di

.

.

.

un -L

.

.


Salvioni,

22 que repausessau sobre

lo

fen

Receop

.

li

5

.

.

paus e

duy

li

peys.on re-

E li deciple doneron a las [18 r] cowpagaias E tuit mamerow e foron sacia E presero»» las remasilhas de li fragnitue/it docze plen cofm Mas lo numbre de li mamant millia de barons sties [-r] las fennas e li petit E iehsu comande a fo 5 gardaut

beneyczic e frayns e done a

al cel

seo deciple

li

.

.

.

.

.

.

.

li

seo deciple moutar viaczament en la naueta, e annar deuant luy outra lo

mar entro qii-eì laisses mont sol orar Mas fait Gar lo mecz del mar

compagaias

las

E

.

ueiit era contrari

.

laissa las coiupaguias morate al

uespre era a.qui sol

lo

.

.

Mas

.

Mas

la

naueta era gitta

la

.

al

uegillia de la noit

.

E uesent luy aanant sobre lo mar iovon uenc a lor auuant sobre lo mar Gar es fantasma E cridero?» per temor E ielisu psrle a lor viaczamejit diczewt Aya fìawcza yo soy non uollia temer Mas peyre responMas dent dis segnor si tu sies comanda mi venir a tu sobre las aj'^gas E peyre deysende de la naueta, e annaua sobre las aygas el dis a luy ueu E cum el agues coqu-el vengues a ìehsii. Mas uese?it lo fort uent teraic .

torba Mczenì

.

.

.

.

.

.

.

.

.

mewcza esser la

man

cum

plo??«ba cride diczent

segnor fay

.

pres luy viaczamewt e dis a luy

el fos

mo»ta en

la

naueta

lo

uent cese

li

ilh aguessa trapassa lo

baron d

aq?^el luoc

.

.

salf

.

E

.

Verame/zt tu sies

mar vengro» en

iehsu stendeHt

E per que debities Mas aq?(ilh. li qtuiì eran en

de petita

.

la naueta uengro?» e oraua^i luy diczewt

cum

me

la terra

filh

de dio

de genesar

E

.

.

E

cu?»

ague[18 vjssau conegu luy tramesero;* en tota aqj^ella

regio?» e presenteron a luy tuit

li

mal

aue[ii]t e pregaua?*

que non toq«/essan la fmbria del uestime?it de luy

.

luy que

E qual que

mais

si

qtoal to-

qj^eron luy foro?» fait salf

XY. Adonca

scr/pturas e pharisios

^

de ierwsalem

s

apropierow a luy

li uelh. Car non ma^ian pan. Mas el res^ondent dis a lor E uos per que trap[a]ssa li comandament de dio per las nostrsiS costumas Gar dio dis Honra lo teo payre e la toa mayre. E aqueì qtie maudire al payre o a la mayre mora de mort Mas uos dicze Qual que qìial dire al payre o a la mayre lo don qual que qual es de mi profey tare a tu e non onrare lo seo payre o la soa mayre E feces nan li comandament de dio per las nostras costumas ypocrit isaya propheteie ben de uos diczent Mas Aq?«est poble lionra mi cun lauias. Mas lo cor de lor es long de mi ilh coUon mi seucza caysou ensegnant la dotrmas e li comandamene de home E ewsewp apella a si las compagnias dis a lor. Auue e entende czo que intra en la bocca non socza 1 ome Mas czo que eys de la bocca ayczo socza 1 ome Adowca li deciple de luy apropiawt diserò?» a luy Tu sabes Car li pharisio auuias aq?«estas paroUas son sca?»delicza Mas el res;?ondent dis Tota plawtacion la qual lo meo payre celestial non piante

diczerat. Li teo deciple laiiati las lors

mans

per qne trapassan las costumas de

q?/ant ilh

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

[19 r] sa?*e avanca laysa lor ilh son cec e guiador de cec

nare guiamewt

^

Il

-s

al cec e??»beduy cagire?»

aggiunto dopo.

en la fosa

.

.

Si lo

Mas peyre

cec

do-

vesponò.enì


Nuovo Testamento

Il

dis a luy

Spou

.

a nos aqwesta sembla?icza

sencza entendaraewt

Now entewde

.

Gar

.

23

valdese.

Mas

.

uos encara

el dis a lor se

que intra en la bocca uay

tot czo

Mas aqwellas cosas que eysow de la al uewtre e es mes en departirnewt Car del cor eyson malas bocca eysson del cor e aq?<ellas socza?t 1 oìne cogitaciows homecidi auoteri fornigacio?J furt fals testimo/à blestemas Aque.

.

.

.

stas cosas son las q?/als soczan

no» socza

ome

1

Mas ma?àar cun

.

ma.ns non lauas

E iehsu se parte d aqui e sen amie en las part de E ueuos fewna caniuea ysia d aqwellas fins e cride a luy :

.

e de cidonia

tiri,

ome

1

.

La mia filha es trabalha non responde a ley parolla E li decipli apropiawt pregauaw Iny d^czent layssa ley Car crida enapres nos. Mas el respondewt dis yo non soy trames si no?» a las feas de la mayso/j d Israel segnor aiuda me las quaì perigrow Mas ilh uewc e oraua luy diczewt Lo q^ml respondent dis . La non es bon pewre lo pan de li lilh (e metre) Mas ilh dis segnor ace?' li cadel ma»ian de las e lo metre a li can diczent

segnor

.

de dauid marceueia de mi

filh

mala/went del demoni

Lo

.

.

qtiaì

.

.

.

.

brisas las quals cbaion de la taula del lor segnor de/it dis a ley

uoles

.

E

de ley

iosta

s

deuols e moti autre

sana d aqueììa ora

fo

mar de

lo

motas compagnias

galilea

E

.

giteron a

cec uesent e magH^Ticauaw dio d israel deciple

.

e dis a lor

:

ran con mi per

3

.

.

.

Bonea

pagnia

E li

.

E

iehsu dis a lor

recebent

E comande

.

li

seo deciple

sacia

.

E

7

.

.

e

,

pan e

r]

non an qwal cosa maraion defalhar^

tempesta

.

peyson

li

la uia

E

raawia foron

farisios

C«r

.

E

.

Car

E

.

li .

perseue-

ia

yo non uolh

deciple

li

e

seo

dise?'0?i

a

E

.

cn la

sare

las

.

e faczent grac«as fralns

li

E

.

.

,

e

7

d oraes stier li naueta e uenc en las

.

.

donne a

manieron

tuit

fragname?it

4. millia

.

del cel

Car

.

Mas

mar

el

lo cel es ros

e

foro?i

sportas plenas

pptit e las fennas

.

tlns

.

.

respondent dis a lor .

E de matin

.

e e?JCoy

Donca uos conogues iuiar temp non poe saber La mala ensegnas e ensegnas non sare dona a ley si non resplant trislame?it

ensegnas de

ensegna de iouas prophe^a

fossan uc?igu outra lo

.7.6

a luy

ilh diseron

de magidon e sadusios s-apropieron a luy tentant e pregauan

lo col

Mas

.

.

deciples doneron al poble

li

generacion e auotra qti(e)eT 1

en

Quanti pan aue

.

Fait lo uespre dicze seren

la facia del cel

E

a la co???pagnia que repauscssa?» sobre la terra

luy qw-el demostres a lor ewsegna

sa?'e

.

.

e

laissa la co???pagn<a motite

XVI. [20

.

Enay«?i que las

.

mut parlant e li czop anawt Mas jesus ensemp apella li

presero?» czo qwe soperche de

Mas aquiìh que auian

E

aqwi

sesia

son a nos tanti pan al desert que nos saczian tanta com-

Aotit

peyson

petit

mowt

al

raarceneio de la compagnia

laysar lor deiuns qw-Zlli no?*

luy

.

tu

auent cu» lor (mut e czop e cec e

Yo

dias

.

li

euayma

v] a tu

cu«i iehsn fossa trapassa

pe de luy e sane lor

li

Yesent

.

E

.

montant

e

:

apropieron a luy

cowpagnias se mereuilhesan 12

Ado??ca iehsu vespon-

.

fenna la toa fé es grant sia fayt [19

.

la filha

d aqui ue«c

.

.

.

.

se

E

laissa

.

li

lor ane

.

.

E

cu??i li

deciple de luy

foron dementiga de penre pans

.

Lo qnal

regarda e garda uos del leuam de li pharisio e de li sadusio Mas ilh pensauan entre lor diczent Car non receopron pans Mas yesus Car non auc sabent dis a lor de petita fé per que pensa entra uos dis a lor

.

.

.

.

.

.

.

.


.

24

Salvioui,

paus

Encara non entende ni uos recorda de

.

d omcs canti cofins eu prescs

li

3

.

.

pans e de

li

.

5 ..millift

Mas de Ji 7 pan ew 4 millia d omes ca/itas sportas en preses Per que non entenAe Gar non dis a uos de pan Garda uos del leuam de li pliarisio e de li sadusio Adonca entendero?i Gar el non dis gardar de leuam de pans Mas de la dotrma de li pliarisio e de li sadusio Mas jesus uewc en las part de sesar phelip Li ome qnal diczo?i esser lo fìlh de e demamlaua li seo deciple diczeJ^t la uergena Mas ilh diserò?» [20 v] Li un iohaM baptista Mas li autre helia Mas li autre ierc/wia o vu de li prophe^a ielisu dis a lor Mas uos qual dicze mi esser Mas simo/it peyre respondent dis Tu sies )(rist filh de dio lo uio . Mas yesas respondent dis a luy simo??t bariona tu sies beneura Gar carn ni sang no??- o reuele a tu Mas le meo payre lo .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

q?<al es e?i

.

cel

li

edifficarey la

Yo donarey

E

.

yo die a tu

mia gleysa

E

.

sobre la terra sare liga en

cel

li

dissesan a alca» que

el

mencze demostrar a

seo deciple

li

cel

li

o?wme

.

Ado?ica

mi denegue

si

E

.

a

.

3

dia

.

E peyre prenent

.

mi

cosas que son de dio

yes?<s

dis a

.

messeyme

e p?"ena

la soa

arma per mi trobare ley

gagna

tot lo

E

suffre

seo payre cu??

las soas obras

Yo

.

yes?/s

li

co-

crocz e segua

soa

la

.

Car

.

lo .

fìlh.

E

.

.

Mas

li

uemr enapres

mi

.

Gar

aq?<el

Car qwal cosa profeyta a

seo angel

Lo qua\ mi Gaz-

aqwellas que son de

Si alcu?i uol

.

.

1

1

.

aq?/el lo

que perdre

onime si el owrae qual

de la uergena es a uenir en la

ado??ca re??dre a unchascu?? sego??t

Alcanti son de li istawt ayci nerament a uos uean lo filh de la ue?'gena uene?it

die

qual non tastarep mort

no*?.

luy come??cze a ca-

destruyme?it a la soa arma

arma

canbi donare per la soa glo?*ia del

.

sies scandol a

Mas

.

seo deciple

li

tu

qual uolre far sal[21 r]ua la soa arma perdre ley

moni-.

seo deciple que

li

d-aq?«'-ena?it

.

satanas uay enapres

.

.

qual cosa desligare sobre

qtie

yj'ist

,

.

quaì cosa ligare

segnor non sia de tu ayczo no?« sare a tu

.

non sabes aqwellas

tu

q??al

E qwal que

.

Gar couewtaua a iuy a?inar en ìevusalem. uelh e de li scriptura e de li prmci de li preyre

e esser aucit e rexucitar al

peyre

.

niesey??»e fos

e suffrir motas cosas de

stigar hiy dÌ6'sent

E

.

cel

li

Adonca coma?ide

en

li

peyre e sobre aqwesta peyra

sies

d enfern non poyrera incontra ley

a tu las claus del regne de

la terra sare desliga

uoufc dis a

Gar tu

.

las portas

li

.

e?»tro qtc-ilh.

al

seo regne.

XVn. Enapre[s] 6 mene lor al mo?jt aut .

e

dias iehsu pres peyre e iaco e ioba?? irayre de

.

a part

.

luy respla?Klic enay???a lo solelh

blanchas enay??ia neo luy

.

Mas peyre

.

E .

fo transfigura deua??t lor

Mas

E ueuos moyses

las

E

la facia

1??//

de

uestimentas de luy foro?» faytas

e iielia

responde?»t dis a yes?<s

.

apparegron a lor parlant cnn

segnor bon es nos esser ayci

.

.

moyses e yn a helia Encara luy pa?-lant ueuos niuola lucze??t vmbreie lar E ueuos uoucz de la niuolla dicze?it Aquest es lo meo filh ama al qìial ensemp ben plac a mi auue luy mesey???e E li deciple auuewt cagiron en la lor facia e temigro?i forrae?it E yes?<s s-apropie e toq?<e lor e dis a lor Leua non uolha temer Mas leuant li lor olii no?» uigrow alcun si no?» iehsu sol [21 v] Si tu uoles facza[n]

ayci tres

tabernacles

.

vn

a iu

vn

a

.

.

.

.

.

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

Mas

lor desmo?^tant del morat

Yesus filli de

.

"

valdese.

25

comajjde a lor diczent

.

.

'Non dire

uergena rexucite de li mort E Bonca li sc/'iptura per qtie diczon Gar coueMta lielia uenir prwiiierame/it Mws el res^ondewt dis a lor Acer Mas yo die a uos Gar helia lielia es a uenir e restaurare totas cosas uewe ia e no?i conogro?» luy Mas fero/i a lui/ qiial qiie qual cosa uolgron Enaymi lo filh de uergena es a suffrir de lor Adonca li deciple entejideroM E cu?» el l'osa uengu a la compaqu-ei agues dit a lor de ioha» batista gnia home s apropie a luy genolh piega deuant luy dicze?it segnor marGar el es lunatic e suffre malawe«t Gar el chay soceneia al meo filli Yo apresentey luy a li teo uendierame>it al fuoc e mota uecz e?i 1 ayga Mas yes«^s respoudent dis deciple e non pogro/^ sanar luy generaa alcu« la uesio?i ejitro qiie lo

li

deciple de luy

demawderon luy

la

d/c:;ent

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

cuw uos entro a tant E iehsu castigue luy e lo demoni

cion uo/i cresent e peruersa entro a cant sarey frirey uos

Apo[r]ta lo czay a mi

.

.

ora Adonca li deciple s apropieroH Nos per que non poen gitar luy iehsii uos^ra mescresencza Acer yo die iiera;??e??t a uos si uos

le luy e lo fantin fo sana d aq?<ella

en segret e diserò?» a luy

a iehsu

per la

dis a lor

sufissic

.

.

.

aure fé enay??«a lo gran de la seneua e dire a aqt^est mo?it trapassa d eyci el trapassare

E

.

poderosa non sare en uos

alcu?i[a] cosa uo?i

aqwesta generacio?» non sare gitta

lor conuersant en galilea yesus dis a lor

cn

mans de

las

li

contrasta forme?*

.

cebia?i lo peaie

non paya

uenc deua?«t de

te?'ra

Mas

s

lui/

q?<al

li

el dis

De

.

Lo

.

filh

apropiero?» a peyre e diserow a luy si

dlczent

E

.

li

li

.

que nos non scandeliia?» lor vay al mar e qual mo??tare p?-?nnier E uberta la bocca de nent luy dona luy per mi e per tu

lo

.

XVIII. es

maior

de lor e

En

al

dis

aq«<ella ora

regne de .

Yo

euaywa aquest

al

vn d aq?<esti petit naria sia pendua [22 v] gna?»

Mas

.

E

.

petit aq?<est es

leiare

al

deciple s apropieror

li

al col

toa

man

Li rey de la li

strang

son fra?»c

filh

li

o lo teo

.

Mas

.

pren aquel peyson

e

trobares denier e pre-

-n] a iehsu dicze?it

Qual

.

mecz

fait enay??ia

Do?ica q?ml qae qual hu??nliare

si

regne de li cel E q?<«l qice qual recep mi Mas aqwel lo qwal scaiideal

.

.

de luy e

scandol

Mas emperczo malauewtura

si la

.

foro?*

qwal creou en mi coue?tta a luy que molla

li

mo?Jt per

[1.

.

maysow yesus .

uos now sare cu?merti e

si

cel

maior

meo nom

.

.

appello petit e ordejie lui/ al

yestis

regno de

recebre vn aytal petit al

Malauentura

li

cel

die uera??jent a uos

uos non intrare

petit

li

hiì/

E

Aquiìh qne reLo nostre mestre .

lor filh o de

Bonca li met 1 amen

strang Yesus dis a luy

dia

3

qaal cosa es uist a tu

recebon lo trebut o lo cens de

Mas

.

.

fossa ue?»gu en la

el

cu??»

simo??t

.

[22 r]

de la uergena sare liora

omme e auciren luy e rexucilare al E cu??i illi fossan uengu en Cafarno??»

lo peaie el dis

Mas

.

no?j per oraci'on e per deiunis

si

a

sia plo??jba

al pe?-foncz del

.

Gar besogna

l

o???me per lo qual

pe sca??daleia

es q?/e

tu talha ley e

1

li

asi-

mar

.

scandol ue-

escandol ue?i

depart

la de tu

.

.

Gar bon es a tu intrar a vita deuol e czop que auent doas mans e duy pe e esser mes al fuoc eternai E si lo teo olh scawdaleia tu tray luy e gieta lo de tu Gar bon es a tu intrar a ulta cnn vn olh q«e aue?it duy olh e esser .

.


26

Salvioiii,

pena del l'uoc Ueia que uos non despreczie vn d aqwesti "pettit . que li angel de lor ueon totauia en lì cel la facia del meo qual es cn li cel Ca?' lo filh de la uergena uenc saluar czo que

raes eri la

Gar yo payre

.

die a uos

lo

.

Qual cosa es uista a uos si cent feas saren a alcaw e vna de lor arrare Donca non laysa las noranta e noo en li moni e uay qwere aqwella la qual arre E si s endeue« qu-e\ trobe ley Yo dio nerament a uos Gar las q?mls non ar99 el s alegrare maiorment sohre ley que sob?'e las reron Enaymi non es uoluwta deuaut le meo payre lo q?ml es eìi li cel que

era peri

.

.

.

.

.

.

.

.

vn d

aquisti petit perissau

Mas

.

si

peccare en tu vay e ca-

lo teo frayre

gagna lo teo trayre Mas si él non aunire tu aiosta ewcara cun tu vn o duy que [23 r] tota parolla iste en la bocca de duy o trey testimoni Mas si el non auuire lor di ho Mas si el no" auuire la gleysa sia a tu enayma pagan e pua la gleysa stiga luy ewtre tu e luy sol

.

Si el auuire,

tii

as

.

.

.

blica»

Yo

.

en

cel

li

li

cel e qual

Dereco die

.

uos qua! que qual cosa ligare sobre la terra

die neraìnent a

sare liga en

que qual cosa desligare sobre

a uos

que

si

la terra

sare desliga

duy de uos cowsentirew sobre

de tota cosa qual que qual demawdare?^

la terra

meo payre lo trey al meo nom

srere fait a lor del

Gar aqui al q?ml luoc son aiosta duy o segnor mecz de lor Adowca peyre apropiawt dis a luy per cawta uia lo meo frayre peccare en mi perdonarey a luy ewtro a iehsu dis a luy Yo non die a tu e*itro a 7 7 Mas entro a 7 uecz 70 Eniperczo lo regne de li cel es semblant a 1 ome rey lo qual uolc pausar raczon cnn li seo serf E cwn el agues come??cza pausar raczon vn fo presenta a luy lo q?ml deuia a luy millia talewt 10 Mas cum el non agues dont el rendes Lo segnor comande luy esser uewdu qual es en

li

yo soy aqui

cel

.

al

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

e la molhcr de luy e

Mas

li filh

.

Ayas

paci'ewcia en

mi

.

yo ren-

e

Mas lo segnor marceneie d aquel serf e layse luy Mas aquel serf issi trobe vn de li seo eygal serf luy cent deniers [23 v] E tene[n]fc sofogaua ^ luy diczewt

drey a tu totas cosas

.

e perdone a luy lo debit lo qual deuia a

rendu

e totas las cosas las q^als el auia e esser

aquel serf cagent pregaua luy Aiczent

.

.

Reut czo que deues E 1 eygal serf de luy cagent pregaua luy diczent Ayas pac/eucia en mi e yo rendrey a tu tot;is cosas Mas el no« uolc Mas aune e mes hty en career entro qu-el rendes lo debit Mas li eygal .

.

.

.

.

serf de luy uesent aq^^elias cosas las quals eran faytas foron contrista for-

ment

.

E uenewt

lor segnor

.

auoncieron totas aq«<estas cosas

Adonca

lo

las

qual eran faytas al

segnor de luy apelle a luy e dis a luy

.

serf

perdoney a tu tot lo debit Gar tu pregues mi Bonca non conuewte a tu marceneiar del teo eygal serf enayma yo marceneiey de tu

fellon yo

.

.

.

E

segnor de luy ira liore luy a li tormentador entro qw-el rendes tot lo debit EnayH?i lo meo payre celestial fare a uos si uos non Perdonare lo

.

vnchascu» al seo frayre de li uos^re cor XIX. E fo fait cuw iehsu agues consumo

^

Il

aq?/estas porollas trapasse

secondo o di sofogaua pare un a trascuratamente ridotto.

de


Nuovo Testamento

Il

galilea e

uenc en

e diczent

Si ley a

.

aqui

li

E

.

li

pharisio

qual respouient dis a lor

No/i leges

.

motas cowpagnias

e

per alcuna caissou

Car aqwel

.

:

ap/-opiero?i a luy te?itant luy

s

orna laissar la soa molhe/'

1

27

de iiidea outra la iordaw

las fins

scguerow luy e sane

valdese.

come?iczarae??t lo niascle e la fewna fey lor e dis

qrml fey

lo

Eiupe/'czo

.

ome

1

.

Lo

o?«e del

1

laysare

mayre [24 r] e aiostare se a la soa molher e saren duy en vna cara Bonca ia non sou duy Mas vna caru Bonca home non departa czo qì/e dio aioste E ilh disero?i a luy Donca moyses per qne comande esser dona carta de refu e layssar e el dis a lor Gar moyses autreie layssar las uostras molhers en la durecza del nostre cor Mas del comewczament non fo enaymi Mas yo die a uos Car qual que qnal laysare la soa molher si noji per qweyson de forn[i]caciou e amenare autra auoutra E aquel lo Li deciple de luy diserò?» a luy qual amena la layssa auoutra Si es enay/«i cayson a 1 ome con la molher non conaen noceiar Lo qual dis a lor Tuit non preno» enay?«i aqwesta p«rolla Mas a li q?/al es donna C«r son castra aquilh qtce son na enaymi del uentre de la mayre E sou payre e

lo

la

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

castra aq?«'lh q?^e son fait de

meseyme per

lor

lo

regne de

petit fo^o?^ presenta a luy

Mas a el

li

my

.

li

ome

li

cel

q?/-el

non uolha ueda

lor

.

.

E

son castra aqMèlh

Gar

.

-uses] a lor las

[1.

Mas iehsu

lo

dis a lor

regne de

agues ewpausa a lor las ma?is anne d aqui

a luy

.

qual castrerow

li

Aq?<el lo qual pò pc?zre prena

e?«panses

deciple de luy castigauaw lor e

.

.

Laysa

cel es

li

e ores

E

.

h/y qttal cosa demandas a mi de ben vn dio es bon

[24 v] uoles intra a ulta garda

Mas iehsu

a luy

dis

li

l^on fares

.

comandament homecidi

.

E

.

No»

el dis

cu«j

apropiant dis

mestre bon qual cosa farey de ben que yo aya vita eterna

q?/al dis a

.

petit uenir

li

d aytals

E ueuos vn

.

Adonca

.

mans

Mas

.

a luy

auoutrares

.

.

.

si

Lo tu

Quals

Non

.

fares

Nora dires fals testimoni Honra lo teo payre e la toa mayre E amares lo teo proy/He enayma tu mesey»ie Lo ioue[n]cel dis a luy Yo gardey totas aq?/cstas cosas de la mia iouentu Qual cosa defalh a mi eucara iehsu dis a luy Si tu uoles esser perfeit uay e uewt totas las cosas las q?/als tu as e dona a li paure e uen e sec mi e aures tresor al cel Mas cu?» lo iouencel agues auui aq^festas parollas awne tr^st Car era auent motas possessious Mas iehsu dis a li seo deciple Yo die ucrament a uos flirt

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Car

lo rie intrare

.

.

greoment

al

regne de

li

cel

.

E dereco

die

a uos plus

legiera cosa es lo carnei trapassar per lo pertus de 1-aguIha que lo rie intra

Mas li deciple auuias aq^estas parollas se m[er]euilheron Donca qual poyre esser salf Mas iehsu regardant dis a Mas enapres dio totas cosas lor Ayezo es non poderos enapres li ome son poderossas Ado»ca peyre respondent dis a luy Uete nos li q?^al layssen totas cosas e seguen tu Donca qual cosa sare a nos Mas iehsu dis a lor Yo die ueraraent a uos q?/c uos li qual layses totas cosas e segues mi en la regene[2o rjraciow cum lo filli de la uergena seyre al seti de la soa ma-

al

rcgue de

li

cel

forment diczent

.

.

.

.

.

.

.

.

gesta e uos seyre sobre lo q?/al laysarc

mayson

.

.

li

.

12

.

seti iuiant

li

.

12

.

trip

o frayres o sores o payre o

d isracl

.

E

tot aqwel

mayre o molher

camp per lo meo noni recebre a cent doble e possesire moti premier saren derier e li dericr pn<mier

vita eterna

o filh .

Mas


28

Salvioni, li cel es semblant a 1 omme payre de familha lo quaì matin legar obriers en la soa uigua Mas fait couenencza obrier del deuier lo dia trames lor en la soa vigna E issie encerquo

XX. Lo regne de issie lo pr?*inier

con

li

.

,

ora vie autres istawt occios al marca e dis a lor

la tereza

E

.

uos a?ma

donarey a uos czo que sare iust Mas ilh annero^ Mas 6» 9» Mas e la ora e fey semilhawtame?it issìc dereco encerque la Per que ista issie eMcerq?/e 1 owceua ora e trobe autres ista«t e dis a lor E illi diserò» a luy Car alcu« non logue nos . E ayci tot lo dia occios E uos ajma en la mia vigna M«s cuni sera l'osa fayt lo seel dis a lor

en

la

mia uigna

e

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

gnor de la uigna dis al seo procura[23 v]dor Apella li obrier e rent a lor Bonca eum aquiih la lor marci comewczamt de li darier entro a li prwmier li qnal eran ue»gu encerque la oraczena ora fossan ue;^gu illi meseymes re.

.

ceopro» seHgles deniers a recebre

.

M«s

mwrauare encontra

M«s

.

li

prznnier uenewt pe«saua/i

meyme receopron

ilh

se«gles

deniers

payre de la familha d*csent

lo

per vna ora e tu facz lor eygal a nos

.

qi(-il]i

E

.

fosaw pl?/s

recebe??t rrnir-

Aqwisti derier

fero??,

quaì porte?^ lo fays del dia e de

li

Mas el res/jondewt a vn de lor dis amie yo non fané a tu Bonca non te co/me»guies tu cu»i mi del denier lo dia preu czo Mas yo uolh doHnar a aqìiisti derier enaymn a tu qu-es teo e uay lo teo olh es felloni non ley a mi far czo que yo uolh Car yo soy bon Enaymi li derier saren prz^mier, e li prwmier derier Car moti son li apella Mas poc son li eyleit E iehsu montant en ierwsalem pres li seo 12 de-

la calor

e«iuria

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

en segret e dis a lor Ueuos nos mo?iteu en ien^solem E lo filh de uergena sare liora a li pr/nci de li preyre e a li scr/ptura E condampnai'en luy a mort e lioraren luy a las gent a scarnir e a batre e a cruciple

.

.

la

.

cificar e rexucitare [26 r] al tercz dia

czebedio

luy

.

s

apropie a Iwy cure

Lo quaì

dis a ley

.

.

Adonca

la

mayre de

duy

li

de

filh

seo filh ora«t e dema.nda.nt alcuna cosa de

li

Qual cosa uoles

.

Uh

dis a luy

Di que

.

aq2«'sti

meo duy filh sean 1 un a la toa dreyta e 1 autre a la senestra al teo regne Mas iehsu res^ondewt dis Uos non sabe q?/al cosa dema?ula Poe beore lo calici lo qual yo soy a beore Uh diserò w a luy poen E el dis a lor Acer uos beore lo meo calici Mas seser a la mia dreyta o a la senestra non es meo do/^nar a uos Mas a li qtial es aparelha del meo payre E li 10 auuewt forow e?idegna de li duy frayre Mas iehsu appello lor a si e dis .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Uos sabe Car li prmci de las gent segnoriia» de lor e aq^a'lh li qual son maior vsan poesta entre lor Entre uos non sare enaywii Mas qaal q7/e qual uolre esser fait maior ejìtre uos sia Mostre mcnistre E qual que qual uolre esser premier ewtre iios sare uos^e serf Enaywi lo filh de la uergena non uenc esser amenistra Mas ame«istrar e do/Miar la soa arma en .

.

.

.

.

.

redewciou per moti luy

E

.

E ueuos duy

.

E

Griderò» diczent

.

pagnia castiga lor que

.

filh

motas cowpagnias segueror

iehsu

filh

taissesa?i

-n]

[].

Car iehsu trapasses de dauid marceneia de nos Mas la comMas ilh cridauare maìorment diczewt .

[26 v]

.

.

.

de dauid marceneia de nos Qual cosa uole que yo facza a uos

segnor dis

lor isse»t de ierico

cec sessent iosta la uia auuewt

.

.

.

E yesiis iste Uh diserow a

e apollo lor a

luy

.

si

e

segnor que


.

Nuovo Testamento

Il

li

nostre olh sia» uhert

valdese.

Mas yesns raarceneie de

.

29 e ioqiie

lei"

de lor

olii

li

e uigro« viaczame??t e segnerò/^ hiy

E cum

XXI.

se fossau ap?'opia de ierusalem e fossaw

illi

faget al inont d oliuet

a lor

Anna

.

Adoica

frames duy de

iehò-u

cuwtra

al castel lo qttal es

iios

polhew con ley desila lor e mena

lia e lo

alcuJia cosa

czame?2t

Dicze

.

Mas

.

phe^a diczent sobre

sese?2t

.

tot

Gar

.

ayczo

le segno;-

qve

fait

fo

asena e lo polhew

1

e uiaczame«t trobare

mi

a

.

E

bet-

si

asena

1

alcu/t dire a

uos

a besogna d aqtdsU e laysarero lor viafos cow^pli czo q?«e fo dit pe?* lo

Dicze a la filha de sio«

.

li

uewgu en

seo deciple dicze^t

li

filh

Uete

.

de la sot ioual

pro-

rey uen a tu soau

lo teo

Mas

.

deciple an-

li

nant ferow enayma yesus auia comanda a lor e a[27 r]tnenerow 1 asena e lo polhcH e pauserò^ lor uestimejitas sobre lor e feron luy sesser de sobre

.

Mas plusors compagnias talliauaw

li

rani

stellerò?* lor uestimejitas en la uia

ram] de

[1.

albre e ste?idian en la uia

li

filh

de dauid

.

fay nos salf

Aqueì

.

neyt fay nos salf en las auteczas

scomogua d/csent

la citta fo

.

.

Qual

lo

qual uen

E cum

E

.

autre

li

las co?Hpagnias

criAaimn dicsent al

al nojw del

segnor sia ben-

el fossa intra eìi ìertisalem tota

aqwest e

es

iehsu prophe^a de uaczaret de galilea

Mas

.

las quaìs derant annH.\mn e aqz/ellas las quals seguiaw

Mas

.

poble diczian aq?^est es

li

iehsu iutre

tempie de dio e

al

eomprant del tempie e trastorne las taulas de li E dis a lor script cambiador e las cadieras de li uendent las columbas Mas uos facze ley balma es la mia raayson sare appella mayson d oracion Mas li de layrojis Geo e czop s apropieron a luy al tempie e sane lor gitana tuit

li

uendent

e

li

.

.

.

.

pr/uci e

li

scr»ptura uesent las mereuilhas las quals el fey e

li

fantin cri-

al filli de daw*d fay uos salf Fovon endegna e diAuues qual cosa diczow aquisti E iehsu dis [27 v] a lor Donca non leges Car tu perfecies lausor de la boca de li eyfant e de li alayta?^t E laysa lor a«ne (fora) fora la citta en betania e permas aqui e ensegnaua lor del regne de dio Mas fait lo mati» retornant en la cipta faraeie E uesewt vn albre figuier iosta la uia e uewc a ley e non trobe ew ley alcuna cosa si non tant solaraent folhas E dis a ley Vnqna non nayssa

tempie e diczent

da??t al

seron a luy

.

.

.

.

.

.

.

.

de tu fruc en eterna

.

E

.

la liguiera fo faita secca viaczaw^ent

uesent se mereuilheron forment diczent

.

En

.

E

li

deciple

qnal maniera seque uiaczament

Mas iehsu res^jondent dis a lor Yo die ueramenì a uos si uos aure fé e non dubitare non fare solament de la figuiera Mas si uos dire a aqnest mont tol te e gietta te al mar la sare fait enaymi E cresent recebre totas las cosas qwal qwe qnols demandare en ovaciou E cum el fo uengu al .

.

.

.

tempie zent

.

pri'nci

li

En

de

li

preyre e

uelh

li

qual poesia fas aq«<estas cosas

s .

apropieron a luy ensegnaiit

E

.

Dic-

qnal done a tu aqnesta poesia

.

Yehsu dis a lor Yo demandarey a uos vna parolla la qnal si uos la dire a mi yo direy a uos en qnal poesia fauc aqnestas cosas Lo batisme de iohan doni era [28 r] del cel o de li ome Mas ilh pensauan entre lor dìczeni Si uos diren del cel el dire a nos Donea per que non creses a luy Mas si nos diren de li oj»e nos temcn la compagnia Car tuit auian iohan enayma prophcta E resjjondent diseron a iehsu nos non o saben E el dis a lor .

.

.

.

.

.

.

.

.

.


30

Salvioui,

E Yo

non die a uos en qual poesta faue aqj^estas cosas

Mas

.

qiial cosa

filh uay va home auia duy fìlh e aproTpiant al prumier dis Mas el respomie?it dis Yo non iiolh Mas ewcoy obrar a la mia uig«a enapres mogu per -penitencia. awne Mas apropiant a 1 aub-e dis semilha«Yo uaiic e non amie Qual segnor Mas el responàent dis tament E ilh diseron a ìuy Lo premier de li duy fey la uoluwta del payre Yehsu dis a lor Yo die n&ramenl a uos Gar publica^s e meretricz ann&ren

es uist a uos

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

derant uos

regue de dio

al

creses a luy

.

Mas publicaws

.

Car iohaw ue«c a uos en uia de iusticia e non Mas uos uesent e meretricz ereserò?» en \uy .

non agues penitencia que ewapres cresesa a hty

howme

.

.

.

Auue

.

autra semblaricza

era payre de familha lo qual piante vigna e eirconde a ley sauicza

en ley e edifiqwe torre e logue ley a li coutiuador e awne e?ì lo [28 v] temp de li frac se fos apropia lo segnor de la vigna trames li seo seri" a li coutiuador qn-iìh receopessa?? li frue de luì/ E li eotiuador pres li serf de ini/ L mi baterow 1 autre oucisero?» e eaue trolh

pelegrinaie

.

Mas cum

.

.

.

Dereeo trames autres serf plusor de li pr^«mier Mas el trames a lor lo seo filh derierame^t e fero» a lor setnilhantaraent diczent Per aueyitura temare» lo meo filh Mas li eotiuador uese»t lo filh Aq«est es 1 eretier uene oeian luy e aure» 1 ereta de diserò» e»tre lor

Mas

autre lapiderò»

1

.

.

.

.

.

.

Bonca Iwy e gitero» luy fora de la vigna e 1 oeisero» segnor de la uigna sare ue»gu qual cosa fare a aquiìh eotiuador diserò» a luy el destruire li (mal)raalame»t e logare la soa vigna a autres

hty

E prenero»

.

cum

Uh

.

lo

.

cotiuadors

Bonca

fuderon

gnor

li

qtmì reudre» a hnj lo fruc e»

noti leges

vnqua

las ser^'pturas

temp

lor

li

La peyra

.

Yehsu

.

la qtiaì

dis a lor

.

he(?ifica»t re-

li

Aq«<esta fo fayta al cap del ea»ton aq^/.esta cosa fo fayta del se-

.

e es

mereuilhosa e»

Emperczo die a uos Car lo regno do»na a las gent faeze»t lo fruc de luy

uos^re olh

li

de dio sare tout de uos e sare

.

.

.

aqwel lo q?/al cagire sobre aqwesta peyra sare co»fraint . Mas sobre lo E cum li [29 r] prmci de li preyre e li pharisio ([ua\ cagire atr/sare hiij

E

.

aguessan anni las sembla»czas de luy conogro» qii-eì disses de lor Car ilh aiiian luy enaywia propheta re»t lenir luy temiro»

,

e qne-

.

XXn. E Jehsu

responde»t dis a lor dereco e» semblaneza dieze^^t

homme

semblawt a vn

egne dre

li

cel es

E trames

li

seo serf apellar

ewuida a

li

Dereco trames autres serf diczewt lo

meo

disnar

li

meo

.

Mas

1

.

Dieze a

auui fo yra e trames

de lor

Mas aq»ilh

.

li

Ado»ea

.

.

.

Ueuos yo apparelhey

.

Mas

ilh o despreciero»

li

li

.

Mas

oucisero»

.

.

li

E a»nero»

1

u» e»

autre te»gro»

Mas

cu»j

li

la

serf

rey agues

lo

seo ost destruis aqnilh hojwecidier e embrasse la

dis a

li

seo serf

.

Acer

las

qual foro» ewuida no» era» degne

.

noezas son apparelhas

Bonca a»na

de las uias e appella a las noezas qwal q»e q»ol trobarc issi

Lo

noezas e no» uolia» uenir

e»uida

li

autre e» la soa marca»dia

de luy e tormentaut con uergogna

cipta

las

.

filh

tor e las uolatilhas son ocisas e totas eosas son apa-

relhas uene a las noezas

soa uila

rey lo qual fey noezas al seo

e» las uias aiostero»

tuit

noezas foroJi vnpl[29 v]ias de

E

li

li

.

issime»t

serf de Iny

qual trobero/i bons e mais e las repausa»t Mas lo rey intra q?<-el uegues

q»al li

.

a

q?;e

.


Il li

Mas

valdese.

.

.

.

amutie

el

Ado??ca lo rey dis a

.

memstre

li

pe e las ma«s de nqui e stregnament de

Lia

.

luy e mete luy en las foranas tenebras plor sa;-e

dent

Mas mati

.

31

E aie aqiii vn home non uesti de uestimentas noceal e dis amie cn qnal maniera intries czay non aue«t uestimenta noceal

repausawt

a lui/

Nuovo Testamento

moti] son

[1.

appella

li

Mas poc son

.

pharisio annant ferow cowselh q«-/lh presessau iehsu en a luy

lor deciple con

li

ueray e e?ìsegnas

sies

li

herodia?* dicze?it

de dio

la uia

e>i

li

Ado??ca li trameseroi

esleit

li

paroUa

.

e

mestre nos sabe?*

.

uerita e cura

non

.

Car tu

es a tu d alcu/J

.

Car tu non regardas persona d ommes Donca di a nos qua] cosa es uist a tu Ley esser dona lo cens a cesar o uo?i Mas yesus conegua la fellonia .

.

.

de lor dis a lor cens

Mas

.

gena e

presenterò» a luy denier

ilh

la sobre scr^'pta del

dis a lor

Donca re«de

.

neron

.

quaì es

Li sadusio

Uh

.

mort non auent

de luy e rexucite semecz

nos

.

non

Mas

.

la

monca

al

que

filh

del

Aq?/esta yma-

de cesar

.

,

Adowca e a dio

[30 r] esser rexurecio?» s apropiero?^

diczent

seo frayre

Semilha^tament

mestre moyses dis

.

amene

irayre de luy

lo

Lo pr2<mier amena molher morie

mollier al seo frayre

.

mereuilherow e laysa luy a-

se

a luy en aq?*el dia e endemanderon luy Si alcuJi sare

Demostra a mi

.

jesiis dis a lor

diserò?» a [luy]

E auuent

.

q?<al (iiczoJi

li

E

.

a cesar aq?(ellas cosas que son de cesar

que son de dio

aqj^ellas cosas

mi

e7«pocrit per que tenta,

.

.

la raollier

Mas 7 irayres evan euapres non auent semecz layse la soa

.

.

.

e lo

.

2'

e lo

.

3

.

.

e?itro al septere

.

morie derierame?ìl de tuit sare Tionca del qual de li 7 rexureeiow Car tuit agrore ley Mas iehsu res^ondewt dis

la fedina

.

.

.

molher en la Uos erra non sabent las scr/pturas ni la uertu de dio a lor Car en la rexu^escio?^ non noceiare?i ni sare?^ noceia Mas son enayma li angel de dio al cel Mas non leges de la rexuresciore de li mort Car fo dit de dio .

.

.

.

.

.

.

diczent a uos

no»

es de

li

Ihaua» en

la

\ament a

Yo

.

soy dio d abraham e dio de ysaae e dio de iacob dio

mort Mas de dotrma de luy

sadusio

li

li

.

.

uio

Mas

li

.

E

.

Amares

las c?)wpagnias

E vn

.

mestre qual es

lo

de lor saui de la ley ewde-

grant comandatnent de la ley

segnor dio de

lo teo

auuent se mereui-

pharisio auuent qu-el agues pausa ea-

aiosteron en un

s

raande luy teretant luy Yes?/s dis a luy

.

.

tot lo teo cor e de tota la

arma e de tota la toa pe/tsa Aqtient es lo pramier e lo maior tomandament E lo segont es se??iblawt a aque^t Amares lo teo proywe enayma tu meseyme Tota la ley e li prophe^a pent en aq?<jsti duy coman-

loa [30 v]

.

.

.

.

Yesws deraawde lor d'iczent Qual cosa 1^^^ ^^ ^^^ ® ^-^'^ discron a luy de dauid E Donca dauid en qual maniera apelle luy segnor en sperit el dis a lor Lo segnor dis al meo segnor Se de las mias dreytas entro diczcMt(lo)

dament

.

Mas

li

es vist a uos de

pharisio aiosta

.

.

x*"**^ ^^^

.

.

.

.

(\ue

yo pause

li

teo enemie scamel de

luy segnor en qual maniera es

filh

li

de luy

teo pe .

E

.

Bonca si dauid appelle nou poc vesjwnàvG a

aleure

Ni alcun fo ausa demandar luy plus d aq?<el dia XXIIL Adonca iehsu parie a las cowipagnias e a li seo deciple d«csent Scripturas e pharisios seseron sobre la cadicra de moyses Bonca garda e Mas non uollia far facze totas las cosas qual que quals ilh diren a uos

luy paroUa

.

.

.

.


82

Salvioiii,

segowt las obras de lor e

non portiuol

lor cuM

.

Aion e non fau

illi

Mas

.

.

Car

ilh lian

greo fays

li

Mas non aolon moore obras qw-ilh sian uist de li owe

e pausan lor en las spalas de

lor de

li

Car

fan totas las lors

oine

li

.

.

€,ar ilh alai'gan las lors [31 r] fìlatieras e magnificai las finbrias li

p?'2<mier

E

las

repaus

non uolha

appella mestre

esser

E non uolha

.

Car vn

.

es

lo

o>«e

li

uos^re mestre

cel

li

Ni

.

.

Gar vn Car

.

appella mestre

sia

.

Mas uos Mas uos

.

appellar a uos payre sobre la terra

es lo uoò'^re payre lo qual es en

vn

ama??

ciuas e las prMinieras cadieras en las siuagogas

eìi las

saludaciows al marca e esser appella mestre de

tuit se frayre

E

.

.

.

Aquel lo qnal uolre esser maior de uos sare uostre mewistre Mas aquel que se eysanta sare huwiilia E aquel lo qual se liu?««lia sare eysauta scr/ptura e pharisio ypocn't malauewtura a uos li qiial clauue lo regue de li cel derawt li o?Hme Car uos non intra ni laissa intrar li intra?jt Scr«ptura e pharisio euganador malauentura a uos li qual deuora las maysons de las ueuas e?ifegnent lowgas oracions emperczo uos recebre maior ludici Scriptura e pharisio ypocrit xrist

.

es

lo

uostre mestre

.

.

.

.

.

.

.

malauentiira a uos

cuw

cowuerti e

qual cereotida

li

el

s«re

fait

tifica 1

or

.

.

E

cec

fol

Mas

.

Car qual

.

[31 v] aq?/el que iura en

maior

es

que qual iurare en

qtial

1

or del

1

aufar non es alcuna cosa

.

Mas

.

cec Car qual es

.

Mas

aquel que iurare

autar iura en luy e en totas las cosas las quals son

1

.

or o lo tempie lo qwal san-

1

aquel que iurare al don lo qtial es sobre luy deo maior lo don o 1 autar lo qttal sanctifica lo don

€W

que uos facza vn nouel

qual dicze qual que quaì iurare per lo

li

tempie de dio non es alcuna cosa .

e la seca

facze luy filh de pena al doble que uos

guiador cec malaue?Jtwra a uos

tempie deo

mar

lo

sobre luy

.

agwel que iurare al tewpte iura en luy e en luy lo qual hafiita al tempie

E

.

aquel lo qual iura al cel iura al seti de dio e en luy lo qual se sobre

luy 1

E

.

Scréptara e pharisio ypocrit malauent?«ra a uos

anis e lo

comim

li

qual desma la menta

e laisa de la ley aq?/ellas cosas las quaìs son plws greos

non laysar Mas trawglutewt lo carnei Scriptura e pharisio ypocrit malauent?Ara a uos li qnal monda czo qne es defora del «alici e de 1 escudela Mas dedincz se plen de rapina e de non mundicia pharisio cec munda prnmierament czo qne es de dincz del calici e de 1 ludici e misericordia e fé

.

Aq2<estas cosas couenta far e aqwellas

guiador cec scolant lo mosqnilhon

.

.

.

.

.

escudela que czo qn-es de fora sia

malauentiira a uos

[32 r] apareyson de fora bel a

e de tota puridura

mund

fait

Li qual se semblant a

.

.

li

Enaynii uos

o?ne .

.

li

Scr/ptura e pharisio ypocr/t

.

sepulcre emblanq^eci

Mas dedincz son plen d

Acer apareyse de fora bel a

Mas

dedincz se plen de ypocrisia e de iniq?«'ta

crit

malaucntwra a uos

qwal hedifìca

li

li

.

li

os de li

qw«l

mort o?ne

.

Scr/ptura e pharisio ypo-

sepulcre de

li

propheia e orna

muniment de li iust e dicze Si nos fosau ista en li dia de li nostre payre nos non foran ista cowpagnon de lor al sane de li propheta Donca uos se testimoni a uos meseyme C«r uos se filh de lor li qwal ociseron li propheta e uwiple la mesura de li nostre payre serpent generacion de uipras en qual maniera fugire del ludici de pena Emperczo ueuos yo trameto

li

.

.

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

a uos prophefas e sauis e sc?'«ptura e aucire

do lor en uos tot

las uos^ras sinagogas e

de lor e crucificare

la terra

solare

iust entro al saug de iacharia filh de barrachia lo

tempie e

1

autar

Yo

.

qiie uegna sobre Del saug d abel lo

Lo qual uos oucises entre

.

uerams^t a uos totas aq?<estas cosas ue?jren Jerusalem ìerusalem la qual ocisies li prophe^a

.

qual son tra[32 v]mes a tu

aqMi'lli li

.

die

sobre aqwesta gene?'acio?i e lapidies

batre

e

persegre de cipta en cipta

sang iust lo qual es spars

lo

33

valdese.

.

Per cawta vecz yo uolc

enayma la galina aiosta li seo poucin sot las soas alias Ueuos la uos^ra mayson sare laysa a uos deserta e tu non uolguies Uos non ueyre mi d eyci enant ewtro que uos dicza Gar yo die a uos Aquel lo qual uen al noni del segaor sia beneyt XXIV. E Jehsu issie del tempie amiaua e li deciple de luy s apropieron Mas ci respoaa luy qii-ilh demostresan a luy la edificaciore del tempie Ueuos totas aqwestas cosas Yo die aer&menl a uos peyra dewt dis a lor non sare laysa ayci sobre peyra la qual non sia destruita Mas luy sesewt sobre lo mont d oliuet li deciple s apropiero/i a luy en segret diczewt Di aiostar

teo filh

li

.

.

.

.

.

.

.

.

.

a nos quant saren aq?«estas cosas

.

Mas qual sare

1

ensegna del teo aue-

nament e de la consomacìon del segle E jesus respondcnt dis a lor Vela Yo que alcun non uos enga«ne Gar moti uewren al meo nom diczewt ^r/.?^ e enganaren moti Gar uos se auuidor batalhas e nomenaweza soy de gueras Ueia que uos non sia torba Gar la coaen aq?<estas cosas [33 r] Mas la fin non nen encara Gar gent se leuarew encontra esser faytas gent e regne encontra regne e saren pestilewcias e fam e mouamewt de terra per luoc Mas totas aqwestas cosas son come«czament de dolor Ado«ca liorare?i uos en tr^bulaciow e aucire?^ uos e s«re en ayraraewt a totas las gent per lo meo noni E moti saren scawdeliia ado«ca e liorare se entre lor e auren en yramewt 1 u?* 1 autre E moti fals prophe^as se leuaren e enganaren moti E car 1 enequiia haiundiare e la carità de moti refrey.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

dare

Mas

.

aquel lo qiial perseuerare entro a la

fin

aqwest sare salua

.

E

mont en testimoni a totas Bonca cuin uos ueyre 1 abomi-

aquesi euangeli del regne sare predica en tot lo las

gent

.

E adonca uenre

la

consomacion

.

nacion de la desolacion la qn«l fo dieta de daniel propbe^a istant

al sant

Adonca aquiìh li qnal son en iudea fuian cn li mont e aquilh li qual son al teit non deysendan penre alcuna cosa en la lor mayson E aqnel lo qual es al camp non retorne penre la soa gonella Mas malanentnra a li ewipregnant e a li nurigant en aquilh. dia Mas ora [33 v] que la nostra fuga non sia fayta en 1 uuern o al Saba Car adonca sare grant tribulacion la qnal non fo \nqiia del comenczawent del mont entro ara ni sare fayta E si aqne'lh dia non fosan abreuia tota carn non fora fayta salua Mas aquilh dia saren abreuia per li eyleit Adonca si alcun dire a uos Ueuos x^'^^^ ^^ ^J'ci o eylay non uolba creyre Car fals f^ls prophe^as se leuaren e douarcn grant ensegnas e me^ x^'^^^ reuilhas cnaymi qwe acer li eyleit sian mena en heror si pò esser fait Veuos yo deuant o dis a uos Donca s-ilh direni Ueuos el es al desert non uolba issir Veuos el es en las cauarotas no?z uollia creyre Car eluoc aqwel lo qual legis entenda

.

.

.

.

,

.

.

.

,

.

.

.

>

.

.

.

.

Archivio glottol.

.

ital.,

XI (seconda

serie, I).

3


S4

Salvioni,

nayma

d orient e ap«reys entro en occide«t enaymi sare

lo sollelli eys

auenaraewt del

de la uergena

filli

glas s«/'eu aiostas aqui

.

trjbulacio/j d aqwjlh dia

cagirew del cel

E

.

.

.

Aqui

qual luoc sare

al

Mas

lo solelh

E

luna no?i donare

la

las uertucz

de

li

cel

I

lo cors las ay-

sarà scurczi uiaczamewt euapres la lo seo

lume

saren scomoguas

.

E

.

las (s)stelas

Adonca

aprarcy-

ensegna del filh de la uergena al cel E a[34 rjdoraca tuit li trip de la terra plagnarea e ncyren lo filh de la uergena uenewt en las niuolas sare

1

.

del cel cu?i mota uertu e maiesta e trametre

uoucz

gra?«t

neczas de

E

.

aiostare

entro

cel

li

eyleit de ìuy de

li

terme de lor

al

li

seo angel cnn tuba e cun

quatre ucnt de las sobeyra-

li

Emp?-ene serablancza de

.

albre

1

cwn li ram de ìmj saren ia tenre e las folhas nas sapia Gar 1 ista es pres Eaaymi ciim uos ueyre totas aqwestas cosas Sapia Car lo es Yo die uerament a uos Car aqwesta generaciow non pres en las portas figuier

.

.

.

Lo cel e la terra trapassare^ Mas alcun non sap d aqnel dia payre Mas enayma fo en li dia

trapassare entro qiie totas cosas sian faytas

Mas

las

.

.

.

mias prtrollas non trapassare»

.

.

,

si no» lo sol auenament del filh de la uergena Gar enay?na ilh eran en li dia deuant 1 eyduliui maniant e beuent noceiant e lioraHt a noczas entro en aqnel dia al qnal noe intre en 1 arca e non o conogron. entro qne 1 eyduliui uenc e pres li tuit Enaymi sare 1 auena?nent del filli de la uergena Adonca duy saren al ca?np 1 un sare pres 1 autre sare laysa Doas molent en una mola 1 una sare [34 vj presa 1 autra sere laysa Duy Bonca uelha Gar uos non sabc al leit 1 un sare pres 1 autre sare laissa en la qnal hora lo nostre segnor sia a uenir Mas sapia aqz<ella cosa Car si lo payre de familha saupes en la qiial hora lo layro?^ fos a uenir Acer Enperczo e uos sia el uelliaria e non laissaria esser caua la soa mayson apparelha Gar uos non sabe en la qwal hora lo filh de la uergena es a Qual es serf fidel e sani lo qual lo seo segnor ordene sobre la soa uenir Aqael serf es beneura lo qual familha qn-el done a lor inaniar en temp cum lo segnor de luy sare uengu e trobare luy facze??t enaymi Yo die Car el ordenare luy sobre tuit li seo hen Mas si aqwel uerawent a uos mal serf dire al seo cor Lo meo segnor fay tarcza de uenir e comenczare Mas manie e beua con li ubr/art Lo segnor d a ferir li seo eygal serf aqnel serf uenre al dia al qaal el non spera e en 1 ora la qual el mesco-

ni

ora ni

1

li

angel del cel

de noe enay?»i sare en

.

1

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

noys e departire luy e pausare

aquy

XXV.

[35 r]

Adonca

lo

regne de

las qwals receopront las lors

Mas

la

partia de luy

con

li

ypocrit plor sare

e stregname?7t de dent

las

.

S

.

ceopuas

las lors la/npeas

en

li

cel sare

de lor cran follas e las

pron

oli

li

lor uaissel

non presero» cu»

semblant a las

lampeas e issiron (incontra .

5

.

oli

las la/npeas

.

sauias

con lor

Mas

1

.

.

1

.

10

Mas las Mas las

.

5

uergenas

.

espos e .

1

esposa

.

foUas re-

sauias receo-

espos facze??t tarcza totas

Mas cridor fo fayta en la mecza noyt . Veuos dormiron e dormilherou espos uen isse a luy incontra Adonca se leueron totas aqnellas uergenas Mas las follas dissero» a las sauias Donna e orneron las lors lawpeas Las sauias a nos del uostvc oli C«r las nostra^ lampeas son steyntas I

.

.

.

.

.

.


Nìiovo TesE:imento valdese.

TI

Tesponderon diczent

.

non baste espos uenc e

a nos e a uos

aiie«tura

pe;-

cotniìvar

1

uoczas e

las

A?aia niaiorment a

Yo

porta io clausa

la

ment dicze«t [33 v]

aq«/ellas

Mas

Mas

.

demejitre qìie ellas a«uessaii

app«rellias intrerow co«

era/t

qiie

35

nenàcnt e co«?pra en a uos qwc

die ueraiuerat a uos yo noti say uos

ìii/y

a

uergeuas uengron deriera-

las autras

Mas el respo?Kle«t dis Donca uelha Car uos uojì

scg//or liuebre a nos

seguo?*

.

.

li

.

.

.

.

Car enaywa 1 o??Hne amia?tt cn pelegrinaie appello li seo be« E done a 1 un S taleut Mas a 1 autre Mas a 1 autre va A uHohascura segowt sa p?'opia uertu e awne 2 uiaczame»t Mas aquel lo qual auia receopu S talcnt anne e obre en lor e en gagne autre 5 Seniilhantame/it aquel que n auia receopu duy en gagne autre dny Mas aqncì que auia receopu 1 talent awna«t cane sabe lo dia ni li

ora

1

.

seo seri e liore a lor .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

cu terra e rescunde

pecunia del seo segnor

la

seri

receopu

taleut apropiant presente

cinq?fe

seguor tu liories a mi o segno?* de luy dis a Iny

mi [36

Lo segnor de hiy

dis a

fidel sob?*e petitas cosas

segnor

Mas aquel

.

gnor yo say

.

.

taleut diczent 5

.

lo

àula

q?/rtl

.

.

Lo

.

.

s

apropie e dis a

lui/

se-

.

duy talent Uete yo e?* sobre gagney autre duy bon scrf e fidel alegra te Car tu sies ista

r]

.

Itiij

.

.

.

yo ordenarey tu sobre motas intra

goy del teo

al

auia receopu vn talent apropiant dis

lo q?^al

Car tu

5

aquel lo

Car tu sies ista fidel mota intra al goy del teo segnor

aquel lo q?/«l auia receopu duy talent

gno?* tu liories a

.

e fìdel alegra te

se?*f

yo ordenarey tu sob(?*e)re

sob?*e petitas cosas

Mas

bou

.

autres

E

.

en sobre gagwey autres

tale»t uete yo

.

.

Mas enapres moti temp

uenc pausar raczon cun lor

.segnor d aquiUi .

.

dur

sies ho???e

meissonas

tu

se-

.

qual luoc noti seme?^ies

al

e aiostas al qual luoc no?i sca??jpies e teme?jt amiey e rescmidey lo teo talent en terra

.

dis a luy

mal

.

Uete tu as czo

q«*-es teo

Mas

.

lo seguor de luy responicnt

Car yo meissono al qual luoc no/i qual luoc non scawpey Banca non couenia a tu metre

serf e pigre

.

Sabias

.

semeney e aiosto al mia pecunia a li cawbiador E acer yo uene?it aguesso receopu czo que Donca tole lo lale?it de liiij e do?ma a luy lo q?ml ha era meo con gang tale?it Mas a luy 10 Car a tot baue?«t s«re do??na a luy e h«6umliare lo q««l no?» ha czo qu-es uist hauer s«re tout de luy E gita lo se?-f no/t .

,

la

.

.

.

.

.

.

.

propheitiuol en las sotteyranas de??t

.

Mrts

cu??»

lo

filli

angel [36 v] cu?» luy

.

de la uerge?ia s«re ve?igu en la soa gloria e Ado?ica

totas las geut saren aiosta

depart las feas de

dreytas

Mas

li

el

seyre sobre lo

deuant luy

lo pastor .

tenebras plor s«re aqui e stregname?it de

li

hoc

.

boc de las senestras

.

E

.

E

seti

tuit li

de la soa magesta e

depf«rtire lor e?itre lor enay???a

acer ordenare las feas de las soas

Ado?»ca lo rey dire a aqi/jlh

li

qua!

Uene beneit del meo payre possessir Io regne apparelha a uos de 1 ordeuame??t del moni Car yo fameiey e uos donies a mi a ma??iar E seteiey e donies a mi a beore E ero oste e reculbes mi Nu e cubres mi Enfe[r]iu e uesites mi Ero e?» career e ue?»gues a mi saren de las dreytas

.

.

.

Ado??ca

li

.

.

iust res^ondrc?»

fameia??t e pague?» tu

tu oste e reculhe?» tu

.

.

.

a

segnor quant ueguc?t nos tu Mas q?mnt ucgue?» nos

luy dicze?it'.

Seteiant e (Ione?? a tu beore

.

.

nu

e cubre?» tu

.

.

cora uegue?i tu eni'enu o

e?»


?

3Q

Salvioui,

career e nengaen a ta

El respoudeni dire a lor

.

Yo

,

die uera.menV a uos

vn d aqw/sti meo petit frayre uos o feees Ado?zca lo rey dire a aquiìh que sa)-en de las seuestras de lay Depfflrte uos de mi raaleit al fuoc eternai lo qual es apparelha al

lant longaincnt que uos o fecies a

a mi [37 r]

.

.

Car yo fameiey e uos non donies a mi a mannon donies a mi a beore E ero oste e non recullies mi Nn e no?» eubries mi Enferm e en eareer e non uesities mi Adouca ilh. respoMrera a luy d^Vseut segnor cora te auen nos uist fameiant o seteia?^t o oste o nu o enferm o en career e non amenistre» a tu Ado»tca Yo die ueramewt a uos ta«t longamewt caut uos respondent dire a lor Aquisti annaren non fecies a vn d aquisti menor uos non o feces a mi al faoc efernal Mas li iust en uita eterna XXVI. E fo fait cnm iehsn agues consonm totas aqi^estas parollas dis a li seo deciple Gar la pasca sare fayta euapres duy dia Uos sabe E lo Adoraca li pnnci de li filh de la uergena sare liora qu-eì sia crucifica diauol e a iar

li

angel de luy

.

Seteiey e

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

preyre e

uelh del poble

li

s

aiosteron al palays del p?-mci de

li

preyre lo

qual era dit cayfas e feroa conselh qìi-iih tenguessare iehsu con engan e

Mas

1

que per auejitura romor non fosa fayta al poble Mas cum jesus fos en betania en la mayson de simowt lo lebros . Fe«na s apropie a luy auent uaysel de onguent precios e 1 escampo sobre lo eap de hiy meseyme repausawt Mas li deciple uesewt forow e«degna diczent Car aq?fest pogra Aq?«esta perdicio?i per que es oucissesare

.

dician

non

al dia

['37

v] festiual

.

.

.

.

esser

mot ue«du

Per que se

esser

e

irist

dona a

a aqwesta fewna

paures aure totauia con uos

meo

.

paure

li .

Gar

Mas iebsu sabenl

.

dis a lor

obre bona obra en mi

ilh

Mas mi non aure

totauia

Gar

.

mi Yo

.

.

Gar

aq?«esta

me-

uer&ment a uos en qual que qual luoc aq?«est euangeli sare predica sare dit en tot lo moni czo que aq?*esta fey en recordawcza de ley E vn de li 12 lo qiiaì terat

aqwest ongnent

al

cors

o

a sebellir

fey

die

.

.

era dit iuda de-scariot 'Anne adowea a

li

prenci

^

djB

li

.

preyre e dis a lor

.

Qual cosa vole donar a mi e yo liorare luy a uos Mas Uh orderow ^ a luy Mas argewt e d-aqui-enant q^eria coue?ubleta qu-el liores luy a lor 30 lo premier dia de li nyme li deciple s apropiero/i a yesws diczejit Al qual luoc uoles que nos apparelhan a tu marnar la pasca E iehsu dis Lo mestre di lo meo temp es [38 r] Ana en la cipta a vn e dieze a luy

.

.

.

.

.

.

.

li

deciple fero»

.

pres yo fané la pasca enapres tu cun

euaywa

comanda

yes?*s auia

spre repausaua

ment a uos

.

cu?»

li

seo

.

li

meo

deciple

.

E

a lor e aparelhcrow la pasca

12

.

.

deciple e lor manìtmt dis

Car vn de uos es a liorar mi

.

E

ilh

Mas fait lo ueYo die uera.

forow cuwtrista formewt

^ L'abbreviatura che qui è sciolta per re, ed è precisamente la stessa che occorre in 'preyre', non solleva in se nessun dubbio. Non si vuol però

escludere in

modo

solita per ri. 2

'ordenerow'

assoluto,

che

s'

abbia qui.

mal

riuscita,

1'

abbreviatura


Nuo\^o Testamento valdese.

Il

87

comewcerow a dire vnchascun segnor . Boiica soy yo Mas el res^ondewt dis a lor Aquel lo qual teng la ma.n cun mi en 1 escudella aquest liorare mi Acei- lo filh de la usrgena uay enaywa es scnpt de e

.

.

.

.

luy

Mrt.9 nialaue??t?«ra

.

sare liora

.

lioraua luy dicies

a

respondent dis

Mas

.

aquel

a

home per lo qual lo home non fossa na

segaor

.

Donca soy yo

.

lor cinarat iehsu receop lo pan

E

.

done a lor diczent

lo calici fey gvaciàs e

meo sang

es lo

Beue

,

.

de la ue/'gena

Mas iuda

lo qtial

e el dis a luy

.

meo

cors

tuit d aques,ì

.

E

.

Gar aqwest

recebejit

del nouel testaraewt lo qual [38 v] sare spars per moti

remessio« de pecca

Mas yo

.

die

Tu

beneyczic e frains e done

seo deciple e dis recebe e ma»ia aqz/est es lo

li

fìlh

Boii era a luy que aquel

Qn

uos yo non beorey d ayci enant d

a

aqwesl lignaie de uicz e«tro en aq?^el dia que yo beua luy nouel con uos

regne del meo payre

al

yesus dis a lor

Uos

.

E

.

mont d oliuet Adowca mi en aqwesta noit Car grecz sare)i sparsas Mas poys

dita la lausor issiro» al

.

sca/idol era

suffrire

tuit

script es yo ferrey lo pastor e las feas del

.

.

que yo sarcy rexucita yo annarey deuant uos ew galilea sponài^ni dis a luy

scawdeliia

.

E

.

Yehsu

dis a luy

yo die nerament a tu

en aq2/esta noit per tres uecz deuajit

Acer

me couen morir

si

serow serailhautame?jt dita iasemani

aure

E

pres peyre e

.

[39 r]

deciple sese

seo

si

Uelha

esperit es aparclha

.

Mas

la

carn es enferma si

que yo beufi luy la toa uolunta

sia

ment

Car

.

li

lo

.

a lor

Dorme

.

ia e

sare liora en las

la uila la qufil es

meseyma

repausa

.

fayta

mans de

parolla

Ueuos

.

tu

.

E uenc

de mi a

.

E

.

.

.

.

s

si

noti

dereco e trobe lor dor-

laysa lor a?ine e ore la tercza

Adonca

ora

1

.

seo

en tewtacion Acer 1 2* Dereco anue la uecz

.

E uenc

.

li

'Non pogues uelhar con

intre

aqwest calici non pò trapassar

de lor eran agraua

olh

uecz dicze?2t aqaella

non

qwe uos

e ora

meo payre

e ore diczent

deciple di-

calici trapasse

Mas enayma

,

deciple e trobe lor dor»je?2t e dis a peyre euaynii .

li

ayci entro que yo anne lay e

poderosa cosa es aqwest

Mas eraperczo non enayma yo uolh mi per vna ora

.

Tuit

duy filli de czebedeo comence a cuntr/star e esser la mia arma es trista entro a la mort sostene ayci E issic vn petit e cagic en la soa facia orant e

meo payre

lo

.

li

re-

.

.

Ado?^ca yesus uenc cun lor tw li

Mas peyre

Car tu denegares mi Peyre dis a luy

.

gal cante

q?/e lo

con tu yo non te denegarey

a lor

.

diczeni

.

dis a

Adowja dis uelha cun mi

tn'st

e

E

.

.

.

saren sca?idelicza en tu yo non sarey Ynqtoa

tuit

si

ue?ic a

li

apropia e lo

Lena

seo deciple e dis

filh

de la uergena

annen Veuos aqnel lo qual liorare mi s apropia Encara luy parlant ueuos iuda vn de li 12 . uenc e mota compagnia cun luy con glay e cun fust trames de li pr/nci de li preyre e de li uelh del poble Mas aquel lo q«<al liore luy done a li

peccadors

.

e

.

.

.

.

lor e//segna diczent

luy

.

E

Qual

qite [39 vj

qaal yo baysarey

apropiant viacza«?eHt a yesus dis a luy

.

el

meseyme

mestre dio

es tene

te sai uè e

E yesus dis a luy amie a la qwal cosa uengules Ado?ica apropieron e gitteron las mans a yesas e tengron luy E ueuos vn d

bayse luy s

.

aquilh.

.

.

.

.

scrf del

qual eran con yesus stendcnt

prmci de

li

preyre e talhe

1

la

man

pres lo seo glay e ferie lo

aurelha de

licy

.

Adonca yesns

dis a


,

38

Siilvioiii,

ìaj torna lo glay al seo luoe

Car luit aquilh li q««l recehven gkj- peCar yo uon poissa pregar lo meo payre e el donare a mi ara pl»s de 12 Icgiows d angels Donca las screpturas fin q?ml maniera saren complias Car enaywù coueuta esser fait En aqMella hora yesiis dis a las compagnias Uos isses ensemp penre mi con glay e con fast enayma ìeyron Yo sesie per chascuw iorn enapres uos ewsegnawt al tempie e non tc»guies mi Mas tot ayczo fo fait q?/e las scr/ptiiras de li prophe^a fossan compìias Ado«ca tait li deciple laysa luy l'ugirow Mas ilh tenewt yesus araenero?i luy a cayfas lo prmci de li preyre al qual luce li uelh e li scr«ptura eraa aiosta Mas peyre seguia luy de [40 r] leng ^ entro al palays del prmci de li preyre E intre de dincz sesia rirei!

a glaj'

pensas

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

meuistre qu-el uegues la fin Mas li priuci de li preyre e tot lo conselh querian tals testiiuo?JÌ encontra yesns q«*-tlli lioresa?i luy a mort coti

li

.

.

E

cimi moti fals testimoni se fossan apropia

non atroberon

Mas duy

.

fals

testimoni uengron derierament diczent Yo poys destrure lo Aqz^est dis tempie de dio e redificar luy enapres trey dias E lo prmci de li preyre Icuant dis a lay Non respondes alcuna cosa a aq?/estas las qnals aquisti .

.

.

.

testimoniian encontra tu a luy

de dio

.

.

d oyci enant lo

de

filh

uenent en uiuolas del uestimentas diczent

.

Mas yesus

.

Yo iuro a tu per Yehsu dis a luy

dio

E

.

de

lo pr/nci si

preyre dis

li

tu sies ;^r«s^ filh

Mas emperczo die a uos Uos ueyre uergewa sesent en las dreytas de la uertu de dio

tu o disies

la

cel

teisia

qwe dias a nos

lo uio

.

Adonca

.

.

lo pr/nci

de

li

preyre trenqne las soas

per qua hesogne» encara de testimoni

EI blestama

.

Ueuos ara auues blestcma qnal cosa es uist a uos Mas ilh resjsondent diseron el es encolpa de mort Adonca scupiron en la facia de luy e bateron hiy de colas [40 v] Mas li autre doneron palmas en la facia de luy .

.

.

diczent Mas yjist prophe^ia a nos q?/al es aq?<el lo q?/al ferie tu peyre sessia al palays de fora e vna sementa s apropie a luy diczent e tu eras con yesus galilio Mas el denegue deuant tuit àiczeui Yo non say qual cosa dis Mas luy isse?it a la porta autra sementa uec luy e dis a .

.

.

.

.

aqwilh qne eran aqui E aqnest era con yesus naczario E denegue dereco con iuraraent Car yo non conoc 1 ome Enapres vu petit aqnjlh li qnal istauan s apropieron a peyre e diserò?^ a luy Verament tu sies de lor Car la toa parolla fay tu manifest Adonca coni enee a testimoniiar e iurar . .

.

.

.

.

.

.

Car non agues conegu

1

omme

.

E

lo

gal cante uiaczameut

recorde de la parolla de yesns la qnal

el

trey uecz prwraierament que lo gal cante

.

XXVII. Mas

fait lo

matin

tuit

li

aula dieta

E

issic

prmci de

.

luy a poncz pilat preuost

[41 r] uesent qu-el fos

gent a

^

li

prmci de

li

.

da?npna amena per

preyre e a

li

preyre e

Adonca inda -penitencia.

uelh diczent

E peyre

se

de fora e plore araarament li

feron co?iselh encontra yesus qu-ilh lioresan luy a mort lia e lioreron

.

Tu denegares mi per

.

Yo

lo

li .

uelh del poble

E meneron

luy

qwal lioraua luy

retorne

li

.

30

.

ar-

pcq?/ey liorant lo sang

Così anche nel richiamo in fine della precedente pagina del cod.


,.

39

Ivuovo Testamento valdese.

Il

E illi dìseron Qaal cosa cs a nos Tu o ueyre E gita li argent al Yias li prmci de li preyre tempie departie se e anant se pende al lacz Car cs precz de trcssor metre en Icy lor 'Non diserò?» argent receopu li Mas fait coHselh cm»p/-ero?t camp d olier en sepultwra de perelesang iust

.

.

.

.

.

.

.

.

Per la quaì cosa aq?/el camp 4 enquoy AdoJica fo compii czo qne

grins

li

30

.

argewt lo precz de

.

al dia

per yere»i«a propheta diczent

fo dit

.

2 receopro?*

demacli entro

es appella achei

^ .

1

apr[e]czia

quaì apreczieron

Io

e« camp d olier enayma lo segnor ordone a mi Uas yesus iste dera?it lo preuost e lo preuost deraa??de liiy ùiczent Tu o dis E cnw el fos acnsa de Sits tu rey de li indio yesus dis a Iny li p-mci de li preyre e de li uelh del poble no?» responde alcuna cosa

ài

li

d

filli

isroel

E donerò^

.

lor

.

.

.

.

.

Ado'ica pillat dis a luy

No?i auues cauti testimoni diczo?» incontra tu e

.

no?» .'es;?onde a hiy alcuna parolla

que

enay???i

lo

preuost se mereuelhes

preuost aula costuma per lo dia festiual laysar vn Mas el auia Ado?ica vn noble lia al poble quaì que q^iiaì auessan uolgu Banca lia lo (ual era dit barraba?» lo quaì era mes en career per ho?/»ecidi lor aiosta pilat dis Qual noie que yo layse a uos barraba?» o yesus lo for???e'it

Mas

[41 v]

.

lo

.

.

.

.

quaì es

Mas

dit

yjlst

Car

.

sabia qtt-iìh aguessan liora luy per e?»uidia

el

.

Alcuna encoy motas cosas en

luy seseut al tribunal la molher de luy trames a iny diczewt

.

Car yo ay suffert prmci de li preyre e li uelh am onesterò?» lo poble Mas destruesau yesits Mas lo preuost responqwe demtwdesan barraba?» de?»t dis i lor Qual de li duy noie esser laysa a uos Mas ilh diserò?» barraba?» Pi at dis a lor Donca qual cosa farey de yesus lo qnal es dit )^rist Tuit diser»?» sia crucifica ..Lo p?-euost dis a lor Car qual cosa fey de mal Mas pilat uesent Car Mas ilh c?»daua?» maiorme?»t diczent sia crucifica Mas que remor fossa fayta maiorment Reno?» profeUcs alcuna cosa cosa no« sia a tu en aq?<el iust

uesioi» per It/y

.

Mas

.

li

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

ceopua ayga lane

poble diczewt

las soas ma?»s deua?»t lo

noyse?»t del sang d aqwest iust uos o ueyre

Lo

sobre nos e sobre

sa?(g de luy sia

barraba

.

Mrs

despolhero>i luy e cercunderon

d-espinas pauserò?» sobre lo

ienolh piega

E

.

E

(!eua?»t

luy

.

.

a luy

Yo

tot lo poble

nostre

fìlh

soy no?» [42 r]

respondent dis

Adonca

.

liore a lor yes??s batu q?»-el fos crucifica

del preuost receopro?» yesMS al preuosta

E

li

.

.

.

layse a lor

Ado?»ca

li

caualier

Aiosteron a luy tota la co??»paguia

.

ma?»tel uermelh e plegant corona

cap de Iwy e cana en la dreyta de luy

E-scarnia»» Ivy diczewi

.

rey de

li

.

E

iudio dio te

cana e ferirò?» lo cap de luy despode las uestimentas de luy e amenero?» luy q?i-»lh lo cmcifiqwesa?» Mas issewt troberon ho??»me cirinie[u]c per noni simont E forczero?» aq?»est qw-el portes la crocz de luy E nengron al

salue

.

scupB?»t e?» luy receopro?» la

Ihero?» luy del

mawtel e

uistero?» luy .

.

.

luoc lo q??al es dit golgota lo q??al es luoc de caluaria

beore vin mescla con

fel

.

E

cu??»

ci

aguessa tasta no?»

.

E

donerò?» a luy

uolc beore

.

Mas

poys qa-»]h crucifiq^/erow luy dcpartiro?» las ueslimc?»tas de luy metej»t

^

1.

pelegrins

o

pcrcgrins.


40

Salvioni,

sort

Qne

.

que

fos compii czo

per lo prophe^a diczent

dit

fo

tiron a lor las mias uesti[4i2 vjrae/ztas

menta.

de

seseut gardauajj luy e pallsero;^ sobre lo cap de Iny cosa scr/pta

A.quest es yesus naczerio rey de indio

.

con luy adoraca L un de las dreytas

cifica li

E

.

]iiy

raouent

tiapassawt blestemaua?i luy

strues lo te?«ple de dio si

tu sies

nieyme non pò creyrew a luy .

scr^ptura e

li

far salf

en dio

dias

.

de dio

filh

deysewda ara de la si

el uol

.

meo

.

la terra

E

.

encerqiie la

.

9=»

Heli heli lamacza batani czo es

.

lo

.

mi ìilas alcu^^ de li ista??t E vn de lor corroc uiaczament

dio per qne abandoaies .

d aci e pause a la cana

autre diczia?^ laysa ueian que helia uegna desliorar luy

en

mogua

.

E la

foron tre/icas

rexureciou de

delong

Ini/ li

las

mayre de

li

.

de czebedio

filh

.

esser rendu

demande

.

E

grant peyra a

1

.

pila diczent .

Yo

Mas motas

fennas eraw aqui

muniment nou muniment

qn«l

lo e

el

e

.

3

.

error sare peior de la pn/miera .

Mas

ilh

.

.

E uoute

.

.

li

preyre e .

Car .

li

li

Pilat

dis

eiganador encara lo

sepulcre

deciple de Iny

non ue-

rexucite de

el

fariso s aiosterow a

aqiiesi

Bonca comi?ida

dia qne per auentura

dian al poble

garda enayma uos sabe

aula talha en peyra

Mas maria magdalena e autra sepulcre Mas 1 autre dia lo qnal es

anne

rexucitarey enapres trey dias

emblon luy

las

Entre las

.

.

us del

esser garda entro al

peyra con

,

.

segnor nos nos sen recorda

.

moti

moua-

Lo qual era deciple de yests Aquest s de yesus Adonca pilat conande lo cors

.

e

uist lo

eran faytas temiro* fornie[n]t .

lo cors

maria eran aqni sesent encontra lo enapres 1 apareihament Li prjnci de

gnan

la santa cipta e aparegrow a

ioseph receopu lo [43 v] cors e?2uolope luy en cendal raont

e pause luy al seo

viuent dis

.

E maria de iaco e la mayre de Joseph e la Mas cum sera fossa fayta vn hcmme rie per

ioseph uene de barimatia a pilat e

uel del

.

de dio

filh

.

jestis

terra fo

.

quals anìan segu iehsu de galilea amenistrawt a luy

maria magdalena

apropie

e7i

e re-

muniment toron uberi E moti E issent de li muniment

li

las quals

cosas

Uerawent aqwest era

qicnls era

nom

uengron

r]

IVIas

.

E ueuos 1» E h

.

qual eran con luy gardanl yesus

la terra e aqwellas .

e

e

e?itro al desot

qual auiaw dormi rexuciterow

li

centurioni e aqniili

diczeal

esperit

1

en doas part del desobre

las peyras

cors de sant

uocz e fora trames

grarat

fo trawca

[43

done a luy beore

ìlas

cride dereco

Yehsu meo dio .

aqiii auueJìt

.

spo;zg;a viuplic ley

tempie

.

hora

.

ceopua

ment de

Cor el

.

bora sobre tota

diserò/i aq?«est appella Lelia

enapres

crora e .

.

cridQ en gr&nt uocz diczewt

Mas

li

si

li

.

ewtro a la

li

de

autre

p?'/nci

li

El fay salf

.

Mffs

,

qnal de-

lo

SaUia tu meseywB

.

desliorare luy ara

e

uach

M«s li leyro?i li qual era» crucifica con luy riproMas tenebras foro?* faytas de la 6» ora h/y ayczo meseyme

Yo soy

piauaw a

lo

3

.

uelh dicziara

li

leyrow foroJi cru-

Semilha??tamewt

.

Si el es rey de isroel

.

Cu«.fide se

.

E duy

lor cap diczent

li

luy en

reydificas

e

.

autre de las senestras

1

de dio deysce?«t de la crocz

filli

preyre scarne«t con

dis

Uh dep«r-

.

meseroìi sort sob?'e la miauesti-

e

li

a lor uos

annant garniro»

mort

.

E

la deriera

aue garda anna e

lo

sepulcre segnant la

en

h prnma

gardas

XXVIII Mas

lo

uespre del sabba

lo

qncrl lucz

del sabba


Nuovo Testameuto

Il

valdese.

4J

E ueuos grant maria magdalena uenc e autra maria weser lo sepulcre mouame«t de terra fo fait Car 1 angel del segno;- deysende del cel e .

.

apropiaMt uoute la peyra e sesia [44 lui/

enayma

era

r]

sobre ley

Mas

.

gardas tovon spauantas per la temor do luy e forow 1

de

Mas las enayma mort Mas

fait

.

.

Uos non uolha temer Car yo say . El non es ayci Car el resucite crucifica

aMgel vespondenl dis a las fe«uas

.

.

Car uos quere iehsu lo qtiiiì enayma el dis Uene e ueia

lo luoc

annant uiaczament dicze a

deciple de luy

fo

.

lo regardame?jt

de luy euayma neo

iiestimewtas

lo solelh e las

.

.

qwal lo segnor era

al

Car

pausa

ista

E

,

E

ueuos el annare deuant uos en galilea E ueyre luy aqui E ueuos deuant o dis a uos E ellas issiron viaczanie/it del munirnewt con temor e con grant goy jesus cantra corroc a lor coreut a?mu«ciar a li deciple de luy E ueuos li

.

el

rexucite

.

.

.

.

.

diczent dio uos salue

orerow ìny a

li

meo

Mas

.

t'rayre

li

priMci de

li

E

receopu [44

v]

a

li

e farew uos segur

eucoy

.

aula ordena a lor

.

E

.

si

Car

.

.

li

uelh

.

E

anan.

deciple de luy ue»gro/i de noli e e?«blero?i

li

receopu

illi

la

pecunia ieron enaywa

deciple anneron en galilea al

.

ìa cipta e

erara istas fayta

Douerou abuHdiuol pecunia

parolla es manifesta enapres

uesent luy orerou

Donca amiant erase^na

e del filh e del saut sperit

.

Mas

li

moni

al dia

de

luoc yesus

al q?/al

alquanti dubiterò^

.

E

yesws

cel e

en la

totas las gent e bapteia lor al noni del

payre

Ensegnant lor a gardar

.

eraw e«-

illi

iudio entro

Tota poesia es dona a mi

.

yo coniandey a uos

q?/e q?/als

gardas uewgroji en

ayczo s«re auui del preuost nos amonestaren luy

ap»'opiant parie a lor diczent

terra

las

conselh con

Mas

.

E aq«esta Mas li .11

.

pe de luy e

li

.

preyre totas las cosas las q»ais

caualier diczewt dicze

luy a nos dorinerat

segua

dis a lor

.

ciero« a aiosta

,

annas veuos alcauti de

ellas fossaw

,

,

apropiero?^ e te«gron

s

non uolha temer Mas anna a«nu?2cia Las qiiaìs cum que annon en galilea e ueyre mi aqui

Adojica ^esiis

.

ellas

E ueuos

.

al

totas las cosas q«*als

yo soy con uos per tuit

li

dia

enlro a la co??sumaciou del segle

JB. L'Evangelio secondo Marco.

[45 r] Ayci Conie?2cza lo sant Eua«geh" de sant I.

Lo comenczamej^t de

es script en

ysaya

lo

1

euangeli de iehsu

aparelha

la

fo al desert bateiant

de peccas

.

e co?ifessant

E li

1.

de dio enayma

Uete yo traraetrey lo meo angel deuawt toa uia deuant tu Uoucz del cridant uia del segnor e facze dreit li sawdier de luy Joha« prophe^a

.

la toa facia lo qual apparelhare al desert

Marc Cap. clirist filh

la

.

.

e

predicawt

tota la regio?*

lor peca

lo

de iudea

liaptisme de peniiencia issic a

luy e tuit aq?a'lh de icr?/salem

eraw bapteia de luy

uesli de pels de camels e centura

pclicieraca

en remession

al

K

ioha?i era

lu?Hbi

de luy e

flum iordan

cnccvque

di

.


42

Salvioni,

mei saluaie

iiianiaua lawgostas e ucii

cauczarao?itas de luy

sant sperit

.

E

.

e uoucz fo fayta de ta e

E

.

raowtant viaczament de

esperii deysende«t enay;Ha

1

.

.

E 40

noit

.

E

.

dicant

1

cel

cobumba

Ta

.

era tenta del satanacz .

Mas

Car

.

1

ayga uic

.

lo

li

E

.

era con las bestias e

temp

auangcli

cel ubert

permane?it cn luy

awana yo ensewp plac e» era al desert 40 . iorn

filb

pois que iohan fo liora jesus

Pente uos e crese en

.

E

.

1

col-I [4S v] e

meo

lo

sies

[1.

luy viagament al desert

euangeli del regne diczent

apropiare

s

li

mene

espe/yt

1

araeMÌstraua?i a \uy

dio

Plus fort de mi

.

Yo Lapteiey uos en ayga Mas el bapteiare uos en en aquiih dia jestts uenc de naczeret de galilea e fo

.

fo fait

bapteia de ioha» al iordaw e

E prcdicaua diczent

.

onapres mi del quai en ca^ewt non soy degue desliar la co?Tea de las

.

uenc

ere

es compii e lo

E

li

angel

galilea pre-

regue de

mar

trapassant iosta lo

de galilea uec simowt e iobaw lo irayre de luy meteret li recz al mar Car cran pescador E yesus dis a lor Uene enapres mi e yo farey uos esser fayt pescador d omes E laysa li recz segueron luy viaczament E issi vn petit d aqui uec iaco de czebedio e ioan lo frayre de luy ilb nieseywe e?* la nau refaczewt li recz e appelle lor viacza»je?it e laissa lo lor payre czebedio con li merceuar en la nau segucron \uy E intrant en cafarnaun e intra viaczament en la sinagoga ensegnaua lor en li sabba E ilh s-estabussian sobre la doctrma de luy dar el era ensegnant lor enayma hauent poesia E home en [46 r] socz sperit era en la sinae non enay/na li scr/ptura goga e cride diczent yes?/s de naczaret qìiaì cosa es a nos e a tu Tu sies uengu degastar nos Yo say q«e tu sies sant de dio Yesus menace Amutis e eys de 1 ome E lo socz sperii tromentant luy e luy Aiczent cridant en grani uoucz issic de liiy E tuit se mereuillieron enaymi qu-iUi ensemp qneressan entre lor diczent Qual cosa es ayczo qiial es aquesta. nona doctrma Car el comanda en poesia a li socz sperit e obedisson a hiy E la nomenancza de lay issic viaczament en tota la region de galilea E issent viaczament de la sinagoga uengron en la mayson de sitnont iohan Mas la sogra de simont iaezia febreiant e e de audrio cura iaco diseron a luy viaczament de ley e apropiant leue ley p?'essa la man de Mas fait lo ueley e la febre iaisse ley uiaczament e amenistraua a lor spre cnm lo solelh fo cola presenteron a luy tuit li mal hauent e li hauenl demoni e tota la citta era aiosta a la porta e sane moti qne eran tromenta Car de diuersas langors e gittaua moti demoni e non laissaua lor parlar E leuant forment de matin issi anne al luoc desert e ilh conoyssian luy oraua aqui E simont segue luy e aqnilh que era coti luy E cu?n ilh Car tuit q?<eron tu e el dis a aguessan troba luy [46 v] diseron a luy Annen en li pri/mier bore e en las cittas qne yo prediche aqui Car lor yo vinc a ayczo E era predicant en las sinagogas de lor e en tota galilea e E lebros uenc a luy pregant luy e lo ienolh piega dis gittant demonis Si tu uoles tu me pocz muradar Mas yesus marceneie de luy e stende la .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

o,

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

soa

man

agues

dit

nace luy

e tocant luy dis a luy la

.

Yo uolh que

lebrosia se dopar tic

e degitte luy viacza?nent

.

E

cum el ho munda E me-

tu sias raunda e

de luy viaczament e dis a luy ueias

fo

non

.

o dires a alcun

.


Tcstameuto valdese.

IS'uovo

II

Mfls uaj' e demosti'a le a

prmci de

li

preyve e

li

43

lueHt.las eosas qiie moyses comande a lor ew tcstirao?ii.

Mas

.

en

esser defora

Mas

luoc desert

li

come?ice

el issi

non pogues

a manifestar e predicar la parolla enaymi qii-el citta manife.sta/Hewt

per lo teo mo?ida-

offre

E

.

intra en la

aiostaua» se

a luy de tota part

E

II.

fos

en

moti

q«al era porta de

lo

4

.

per la co?Hpaguia descubrirou tura sot meseron lo

ue?«gro?i

.

out

lo teit

paralitic

al

porta??t

luy paralìtie

a

ìity

cum ilh agron fait nberiagia Mas cum yesus aguessa Mas peca son perdona a tn era e

el

tìlh

.

auui qn-el

fo

non poguessan presentar

ilh

leit al qncil lo paralitic

de lor dis

la fé

iiist

E E cum

.

E

.

euaymi qu-ilh non chaupessa» ni a

aiosteron

s

parlaua a lor la parolla

la porta e

[47 r]

en cafarnaun euapres alcurt dia

iutre dereco

la niayso?* e

.

li

.

scr/ptura er&n aqui sese«t e pensant

Aqiiest en li lor cor El blestema Qual pò perdonar li peca si non lo per que parla enayjwi sol dio La qnai cosa yesas conegu per lo seo sperit Car ilh pensaua?» cnaymi e?ìtre lor dis a lor Per que pe«sa aqi/estas cosas en li u^s^re cor

de

alca?iti

li

.

.

.

.

.

.

.

Qual cosa es plws legiera de dire dire pren lo teo leit e uay

Mas que uos

.

a poesta en terra de perdewar

pren

paralitic

al

en la toa mayso» aune deuant tuit enaywà que

teo leit e uay

lo

sapia que lo filh de la uergeua

peca dis

li

peca son perdona a tu o

li

paralitic

al

.E

Yo

.

die a tu leua

lene viaczamewt e pres

el se

tuit se mereuilhesan e lionoresa» Car xnqiia non ueguen enaymi E issic dereco al mar e tota la compagnia uenia a ìuy e ensegnaua lor E cu?» el trapasses uic leui alphio sese?jt al taulier e dis a luy sec mi E leuant segue luy E fo fait cum el repauses [47 v] en la mayson de Iwy Moti publica» e peccadors ensGinp se repausaua» con yesus e cura li deciple de luy Car moti erara li

io seo leit

dio diczent

.

.

.

.

.

.

.

qnai seguia luy

con

li

E

.

publicara e

scr/ptura

li

cura

li

publicara e

iohaft e

li

dis a lor 1

Doraca

de

filh

li

espos es con lor

Mas

.

Lo nostre

pecador yesus auui ayczo .

.

eran deiunarat e uenora e diczora a luy

pharisio

.

deciple de luy

li

.

las

Ilh nora

.

Mas

.

Li deciple de

Yehsu pon deiunar tant lowga?nerat q?^ant pon deiunar per tarai de te?rap cant an 1 espos

pharisio per que deiunara

li

li

con

qu-el se repauses

ueserat

.

yo nora uiuc apellar iohara e

pharisio

non an besogna de mege Mas aqM*lh que an mal Car li ìiist a penltencìsi Mas li pecador E li deciple de

Li san

.

li

pecador diserora a

li

mestre per que maraia con dis a lor

e

.

li

teo deciple nora deiunara

.

noczas

uewren que 1 espos sare tout de lor Adonca ilh deiunarera en aqra»lh dia Alcun nora cos la mescladura del drap nou al uelh uestiiuerat d autra maraiera tol Io co»ipIim[en]t nou del uelh e es fait maior con lor

.

dias

.

.

scarczadura

.

E

lo vin [48 r] nouel aranes per

li

sabba czo

qtie

oirc

li

.

E

uin nouel

lo

.

saba

era li

E

non

fey dauiiì cant el aula

ley

li

era

.

E

li

oyre uelh d autra ma-

.

li

oire perire»

fo fayt

dereco

Mas cum el .

deciple de ìuy comeracerora aranar dcuarat

pharisio

li

era li

scampa e oire nou E

lo vin sare

deo esser mes

seinena

e araracar las spias li

met

alcura nora

niera lo vin rojrapre

dicziara

el dis a lor

besogna e fameie

.

a

ìuy

.

Uete

q?/al cosa fan era

Nora leges uos vnqraa qua\ cosa

ci e

aq?/nh

li

qwal

erara

con ìuy

.


44

Salvioni,

En

E E 1

qttal

manie

maniera intre en li

pan de

doiie a aqw*lh

onte e

non

segnor de/

la

mayson de

prepossiciow

la

li

q?ml erare con luy

li

ornine per lo sabba

1

dio sot abiathar princi de

non

qiial

E

.

non

si

a

li

preyre

.

li

preyre

.

diczia a lor lo sabba es fayt per

Dotica lo

.

mawiar

leia

filh

de la uergena acer cs

sabba

^

E iiitrc dereco en la sinagoga e home era aqui hauewt la man E ilh gardaua»i luy si el sanes en li sabba qii-iìh acusessare luy dis a 1 omme hauent la man secca lena te al mecz E dis a ior ley

111.

secca

E

el

.

.

.

ben en

far

sabba o mal far saluar

li

arma

1

o perdre la

siaw e encerque regarda/it lor con ira cont7-isia sobre

de lor dis a a luy

.

ome

1

Mas

stewt la toa mare

E

.

el

1

mar con

li

ilh se tai-

estende e la

man

fo restaura

pharisio [4S v] issent viaczament facziare cowselh cun

li

rodian encontra ìehsa en quaì maniera destruessan luy al

Mas

.

enceq?<eta del cor

1

E

.

he-

li

yesiis se departic

mota compagnia de galilea e de iudea e d outra mautecza d aq?«'lh qne eian ellcerq^<e tiri e sidonia au-

seo deciple e

lo iordan e grant

uent aqwellas cosas las qnals el faczia ueregron a hnj E dis a li seo deciple qu-ilh. seruessan a luy en la naueta per la compagnia qu-ilh non apre.

messan luy

Car

.

toqnessan luy

.

ilh ueyare hiy

E

s

menaczaua a mont appelle a

12

.

alq?/anti alq?«anti

enclinaua?^ a luy

el

al

sanaua moti enaymi qu-ilh s-enbriuesare

el

Mas

con luy qn-el

thoraa

e

liore hiy

demoni

li

naymi

alphio

iaco

E uenon

.

a

tilh

cu>re

de dio

.

.

trametes predicar

de troneire

fiih

qii-i\li

.

.

.

E doue

E pause nom

a lor poesia de sanar las

a simoret peyre e iaco de

nom Boanerges q?/e siE bertholomeo e matio e

czebedio e iohare irayre de iaco e pause a lor nifica

luy

non manifestessan luy E montani aqw/lh qw-el uolc e uengron a luy e fey li esser

si

enfermetas de gittar

cridauan diczent tu sies

qu-ilh

lor formeret

li

e

ere

qne auian plagas e socz sperit

E andrio

.

e

tadio

q?/-ilh nore poguessare

.

.

simont cananeo

e

mayson

la

e phelip

[49 r]

maniar pan

e la

e

iuda scarioth lo q«/al

compagnia

e cu?re

li

s

aioste dereco e-

seo aguessan auui issirore

Car el era conuerti ere furor E li scì'iptura de ierwCar el a belcebuch E car el gieta demoreis en prenci de Lo sathanacz demonis . E ensemp appella lor dis a lor seniblareczas en qnal maniera pò gittar lo sathanacz E si lo ragne es diuis en si Aqnel regne non pò istar E si la maysore es departia sobre sì mesey?wa . Aqwella mayson non poyre istar E si lo satharenas se levare cantra si mescyme el es deuis e nore poyre istar Mas a fin Alcun intra en la E mayson non pò raubir li uaysel si p/nmierameret non Ilare lo fort Car tuit li adoreca roubare la maysore de luy Yo die uera/reent a uos peca saren perdona a li filh de li home e las blestemas per laa qnals ilh blestemaren Mas aqnel qree blestemare al sant sperit nore ha remession tenir luy diczeret saleiu diczian

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

en eterna

^

.

Mas sare acolpa

Nel cod. veramente

le veci di 'n'.

s'

ha

de

eternai forfait

'de',

.

Car

con sopra aU"e'

ilh àìczìan el a

il

solito tratto

socz

che fa


IT spe?'it ;i

E

,

Nuovo Testamento

mayre de luy

la

\uy appellant luy

.

E

e

li

45

valdese.

{rayre ueuo?» e islant defora trameserow

la co???.pagnia scya

cncerque luy

.

E

diczow a luy

.

mayre e li teo frayre defora qiieron tu E respoudent E encerq?<e dis a lor Qual es la mia mayre e qiial son li meo irayre Ueuos la mia mayre e li i-egarda»t aq^illi que seya» encerque luy dis meo trayre dar qual que qual fare la uolu?ita de dio aq^est es lo meo irayre e se?*or e mayre IV. E comewce dereco ensegnar al ma?* e mota compagnia s aiosteroii liete la toa [i9 v]

.

.

.

.

.

mar

a luy enaymi que mo/ttant seses e« la naueta al

era e^no^erque lo

mar sobre

la

terra

.

.

E ewsegnaua

E

compagnia

tota la

a lor motas cosas ew

E diczia a lor ew sa doctrina Auue Ueuos lo semenador L un cagic cnc&vque la uia semenar E demewtre qM-el semenaua L autre cagic sobre la peyrosa al quaV e li oysel ucwgrow e maMierore luy Car non liac autecza de Uioc non hac mota terra e uasqwe uiaczamewt terra E cawt lo solelh fo na s-escalfe e seq«e C«r el non hac reycz E

semblawcza

.

.

.

issic

.

.

.

.

.

.

l

.

autre cagic ew las spinas e las spinas raonievon

done fruc

E

.

1

diczia

.

L nn

.

12

que

.

era?i

la

trewteji

bona terra

e

donaua fruc

autre seysante» e

1

aurelhas d auuir auua

Aqi^el [oO r] q?«e a

.

Xquilìì.

cagic cn

autre

creissewt e portaua

non moniàni e

e offoguero?» luy e

.

1

autre centen

E cum

E

.

el fossa sol

con luy dema?idero?i a luy la sembla«cza

E

.

.

el

A uos es dona saber lo mewistier del regne de dio Mas que son defora totas cosas son faytas a lor &n serablancza que uesewt uea?» e non uea« e auuewt auua» e no" e?ìtenda?i qu-ilh. non -sia/^ rowuerti adoKca e li peca sian perdona a lor E dis a lor Now sabe diczia a lor

.

.

.xquilh.

.

iiqwesta sembla?icza

.

En qual

.

ma^iiera coneysare totas las sembla[n]czas

.

semena semena la parolla Mas aq?//sti son li qual son ewcerqwe la uia en li qual es semena la parolla E cu»» ilh an auui la parolla Lo sathanas uè» uiaczamewt e osta la porolla la qua! es semena e» li cor de lor E serailhaMtame^t aq?w'l]i que son semena sobre la terra pej-rosa Xqiiel que

.

.

.

.

son aquilh

qual

li

cum

non an reycz

i;oy e

ere

illi

lor

an auui la parolia recebon ley uiaczame«t con Mas son temporal D-aq?/i-enant na la Xri.

.

Iiulacion e la persecucio» per la parolla xquilh. autre

E

que son semena e»

las q?«eytiuetas del segle e

1

so» sca»deliia viacza^me»t

e»gan de

.

Mas

que auuo» la parolla

las spinas son aq?<«lli

las riqz^eczas e las

.

cubiticias en-

cerque las autras [30 v] cosas intra»t offogan la parolla e es faita sencza fruc E aq«2Sti son li qual son semena sobre la bona terra li qual auuo» la parolla e la recebo» e frucfiflca» . L u» tre»ten 1 autre seisawten e 1 .

E diczia a lor Do»ca la lucerna uè» qu-ilh sia pausa sot mesura o sot lo cubret Bonca non qu-ilh sia pausa sobre lo ca»delier Gar alcuna cosa no» es rescu»dua que non sia manifesta ni fayla e» rescos ([»-«lli no» uegna e» pales Aq?<el que a aurelhas d auuir auua E di^ia a lor Ueia qunl cosa auua Ea la mesura q?/e uos mesurare sare reyre mesura a uos Gar aq»el que a sare dona a luy E aquel que non ha neys czo qu-el ha sare tout de luy E diczia lo regne de dio es enay««a si vn home gioita lo scmencz e» terra e dorma e se leue la noit e lo iorn e lo autre ce»te»

.

.

la

.

.

.

.

.

.

.

.

.


46

Salvioni,

seineiicz

de gra

.

espia e

germena e crcysa demewtre q?<-el non sap Car la terra frutifica Pnnnlerament herba d-aqtn-enant spia à-aqni-enant pleii fruc eii cmn lo frac se sare fora mena mandare viacza?He?jl la faucz C«r .

.

la inaysso» es p/-esent

quaì [31

en

E

diczia al qtiai resemilhare?^ lo regne de dio o a

sembla?icza conn^aren \ity

r]

cum

qual

.

Enaywa

.

E cum el sare semena el mo?*ta ram enaymi qiie li oyssel del cel pò a

la terra

grawt

lo

menor de

sare seraena en la terra es

el

gran de

tuit

e es fait

.

h«Z»iiar sot

E

porlaua a lor la parolla con motas eytals senibla?iczas auuir Mos el non parlaua a lor sencza semblawcza .

totas cosas

a

seo deciple

li

lor trapasse» de cantra

en la nan

q««-el era

en

a luy al

E

.

mar

mar

diczia^t

e

con luy

lo cuisin

teisis e arautis

dis a lor per

temor

gra?it

al

.

E

Mas

a part sponia

.

E

grawt fortuna de ueHt

E

lo

nau

la

fos vraplia

.

E

ilh scomogro?i luy e diserò?*

Car nos peren

.

.

.

sera fossa fayta el dis a

nau euaymi que

mestre no?i se perte» a tu

.

.

\imhra de luy

1

Eaay?rta ilh poya?«^

.

cowpagnias receopron luy enay?«i

las era?*

la

era

pupa doriue»t sobre

la

uent e dis

fait

naus

cum

dia

aq^^el

laisant

e autras

oudas intraua/t

fo fait e las el era

E

.

En

.

seneua lo

la

semencz que son maior de caul e fay li

E

.

leuant comande

uent cesse e gra^it soeuecza fo

que se temeros non aue Qual es 1 u?i a 1 autre .

e?*

aq?<est

carità .

temiron de

e

C«r

lo ue?it e lo

obedisso?* a luy

y. [51 v]

E

ve??gro?* d outra

mar en

Io

la regio;*

de

gerasenio

li

.

E

en sperit no?* mu?jd contracoroc viaczame??t de li muui/?*e?«t a ìuì/ E alcu?* no?* issent de la nau lo qual aula meysoueta e?* li muni??*e?*t ho?)?e

.

.

Car souendiera???ent liga de ligam e de capoya ia ligar luy de cadenas deuas aguessan rot las cadenas e atr*ssa li ligam e alcu?* non poya luy .

E

domar

.

fere}*t

se con las peyras

cr«da?*t

mi

en grant uoucz

e a tu

czia a hiy

a tu

.

E

era totauia en

.

.

li .

munimewt noit e iorn e e?* li mont Mas uese??t yesus de long co?'roc e

dis

iehsn

.

te senni uro per dio

socz sperit eys de

dis a luy no??* es a

1

o?ne

mi legion

q?/-el no?* lo gites fora la regio?*

se?*t

aqui e?*cerq?<e lo

en

li

porc qne nos intran

.

e?*

E

li

sobeyra» dio quaì cosa es a me troraentes Car el di-

que tu no?*

mot

mont

filh del

.

.

.

E demandaua

nom es E pregaua luy

a luy q?*ai

Car nos sen moti

.

cridawt e ore luy e

.

Mas grani grecz de porc era paispregauan luy diczenl manda nos

sperit

lor e yes«*s

E

autreie a lor viaczament

.

E

li

mar per Mas grant embriuawent encerqwe day milia e foron soffoga [52 r] al mar aqi**lh q?*e paissian lor fugiron e anuncieron en la citta e en li camp E socz sperit issent intrero?* en

porc

.

lo

grecz trabuqne al

.

.

issiron ueser qnal cosa fossa fait e ue?*gro?* a jesus e uese?*t luy lo qnol

era trome?*ta del demoni sese?*t uisti e de sana pc?*sa e terairow

qwe

auia demoni e de las tìns de lor

.

E

li

porc

e?*??*

el

.

E

aq?**lli

E comenceron pregar luy qn-el se departes de montes en la nau aqnel qne era ista tromenta

qw-el fossa con luy e non receop luy E anu?icia lor q?mntas uay en la toa mayson e a li teo E a?rae e comence segnor aya fait a tu e aya marceneia de tu

del demoni comence a pregar luy

Mas

.

uegro?* recoynteron a lor en qual maniera fossa fait a luy lo qual

dis a luy

cosas lo

.

.


Nuovo

Il

Teslaniciito valdese.

47

a p;'eclicar en decapoli cantas cosas jesus aguessa fait a luy

reuilhaua»

E cnm

.

Mota compagnia

aioste a luj^

s

E

.

tuit se nie-

agues dereca tra])assa en la nau d outra

yesiis

E

.

mar

era encerqtte lo

E vn

.

mar

lo

de

.

prmci

li

de la sinagoga per noni Jayrus uenc e uese?it luy cagic a li pe de luy E Gar la mìa filha es en las stremetas Uen e .

pregaua luy mot diczint pausa

la toa

man

.

.

sobre ley qu-ilh sia salua e uiua

luy e mota compagnia seguia hiy e apremian luy

eufermeia per

despendu

.

12

aula maiorment peys

dareyre

.

con,

qw«l era en

.

.

Catn ilh agues auui de jesus uenc en la compagnia

.

E

toque la ucstimenta de

la

uestimenta de luy s«rey salua

viaczamewt e seatic

fo seca

anne

el [32 v]

ienna. la

an e aula sufert motas cosas de plusors raeies e aula e non aula profeyta alcuna cosa a ley Mas

.

totas las soas cosas

solamewt

E

.

E

.

eonoysent viaczament en

al

si

hti/

.

Car

ilh diczia

E

.

sana de

cors qu-i\h fos

meseyme

Gar

.

plaga

la

uertu la qua! era

la

yo tocarey

si

fontana del sang de ley

la

.

issia

E

iehsu

de ìuy

.

Uout a la compagnia diczia qual toque las mias uestimewtas E li deciple de luy dicziara a hiy Tu uecz la compagnia aprement tu E dis qual me loqtie E encerque regardaua per ueser aqwella que aula fait ayczo Mas la fewna temewt e tremola»! sabent que la fos fait en si uenc e cagic de.

.

.

.

.

uawt luy e

luy

dis a

tota la uerita

uay en pacz e nanci al prmci de

fey tu salua

sias

ueuon

la

li

Per que trabalhas d-ayci-enant

Mas

.

dis a ley

el

sinagoga diczent lo

mestre

Mas

.

filha la toa fé

.

Encara luy parlant Gar la toa filha es morta

sana de la toa plaga

.

.

.

[53 r] iehsu auuia la prerolla

al pr/nci de la sinagoga No» uoler temer tant solaE non layse alcun segre si si non peyre e iaco e iohan fìlh de czebedio E uengro?* a la mayson del prmci de la sinagoga E uic la remor e moti plorant e ullant E intra dis a lor Per qite se torba e plora la fantina non es morta Mas dorm E ilh scarnian ìuì/ Mas el gitta li tuit

la

qual era dita dis

ment

ere

.

.

.

.

.

.

.

.

E

.

mayre de

defora pres lo payre e la

la fantina

intrant al luoc al qiial era la fantina

fantina dis a ley a tu leua

an

.

E

.

aq?<estas cosas

la soa centra e

VI.

E

li

.

E

tcnent la

leue uiaczaraent e annaua

.

E

dis

.

E comande

.

dona raaniar a ley

el

comence ensegnar en

faure filh de maria

Donca

E

las serors

E qual

es la sap/encia la

quals son faytas

[33 v] uertucz las

.

si

.

non qu-el sane

Il

secondo a

di

coìi

C«r propheta non petit

.

Yo

.

era de

E

.

.

die

12

.

de aqui anno

issi

la sinagoga .

.

.

E moti au-

Totas aqnestas cosas

qn«l es donna a luy

mans de

nos

.

E

luy

.

honor

empausas

Eytals

las

castal

li/y

.

.

la soa

far aqn* alcuna

mans cn li

es

de siraont

non en

si

E non poya

E circondaua

.

Donca non

.

eran scawdaliia en

es sen^a

mayson

enferras

reuilhaua per la mcscrcsencza de lor

'

Mas

e frayre de iaco e de iouseph e de iuda e

contra e al seo pacenta e en la soa

uertu

per las

de luy non son ayci

iehsu dicz[i]a a lor

.

si

de la

a lor forment qne neu/?.

uent se mcreuilhauan en la doctrma de luy diczent

dont son a aqnest

man

seo deciple seguian luy

sabba

fait lo

iaczent

Tabitha con la qua! cosa es entrepetra fantina

.

la fantina se

s-estabusiron de grant temor

non saupes en

E

aquiWi que er&ìi cun

e

'

lor e se

me-

cn auiron en-

questa parola pare ni;;!amcntc ritoccalo per trarne un 'e'


.

48

Salvioni,

segnant

.

E

appelle

a lor poesia de

alcuna cosa en ni

monea ew

li

12

.

socz

li

non

la uia si

la ce/ttura

uesti de doas gonellas

e

.

come«ce trnmetre

sperii

.

.

E

,

tant solament uerga

Mas caucza de

E

lor

day a day E donaua non possessesan No?i scarsela non pan .

coina/ide a lor qu-iìh. .

cendalias

.

E

non fossaw

qu-ilh

que quaì niayson intrare quaì que quaì noìi recebrew

a lor en quaì

diczia

permane aqui enìvo que uos eyssa d

aq?««

E

.

li nostre pe en teslimoni a lor E isse«t predicauaw qu-iìh fessan penitencìa e gilaua?i moti demowi . E ogniaw moti ewferm d oli e eraw sana E lo rey hero[o4 r]de auuic Gar E diczia Car ioìian batista rexucite io nom de luy fossa fait raanifest Car de li mort E ewperczo uertucz obraw en ìuy Mas li autre diczian lo es helia Mas ìì autre diczian Car 1 es propheta enayma vn de li prophe^a La quaì cosa herode auuia dis iohaw lo quaì yo degoley aqnest rexucite de li mort Gar eì raeseywe herode traraes e tene ioa.n e ligue luy en career Gar el aula amena ley Gar per herodiana molher de phelip lo seo frayre

uos ni auuire» uos isse^t d aqul secoe la pois de .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

molher del teo frayre Mas herodiana agaytaua luy e uolia aucire luy e non poya Gar herode teraia iohaw sabent luy esser baro?» iust e sa.nt e gardaua luy e auui luy faczin motas iohan diczia a herode

.

La non

ley tu auer la

.

.

cosas e auuia luy uole«tierame[n]t

Herode fey cina de

meseyma herodiana fos Lo rey dis a

filha de

E cam

.

endeuewgu

dia cowueniuol fos

.

prumier de galilea E cnm la intra e agues santa e plagu a herode e a lì

soa natiuita e a

la

li

.

Demanda de mi czo (\ue tu uoles Gar yo donarey a tu quaì que qitaì cosa tu dema?j[54 v]dares neys la meyta del meo regne La qnaì cum Uh [1. ilh] fos issia dis a la soa raayre quaì cosa demawdarey Mas ilh dis lo cap de ewsemp repausant

la fantina

.

dona rey a tu

e yo

E

.

iure a ley

.

.

.

.

iohaw batista d«Cisent tista

uolc

.

E

.

.

E cum

Yo uolh que

contristar ley

.

uiaczame;it dones a

per

lo rey fo contrista,

aporta al dese

.

mi

lo iurame?it e

Mas trames

E degoUe

.

viaczament

ilh fossa intra

lo borrel e

con frecza demande

al rey

cap de ioha« ba-

al desc lo

per

li

e^isemp repausawt non

comande

lo cap de ìuy esser

luy en la career e porte lo cap de luy al desc

e done luy a la fantina e la fantina lo done a la soa mayre li

al

.

La quaì cosa

deciple de luy auuia nengron e presero^ lo cors de luy e pauserò» luy

muuimewt

E

.

li

apostol

ensemp ueuent a

las Gosas qu-iìh. auian fait e

ensegna

.

E

ielisu renu?icieron a luy totas

dis a lor

.

Tiene al luoc desert a

Car moti era» li quaì uenian e se» retornaua» e no» auian spaci de ma»iar E mo»ta»t en la nau anneron d aqui al luoc E peonier de totas desert a part E moti nengron e conogrovi lor a»na»t las cittas ensemp corogro» lay E uen[5S r]'j;ro» deua»t lor E yesus isse»t vie mota compagnia e marceneie desobre lor Car ilh era» enayma feas no» auewt paslor E come»ce e»segnar a lor motas cosas E cntn gra»t Aqwest hora fossa ia fait Li deciple de luy s apropiero» a luy dicze»t part e repausa uos vn petit

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

ora ia trapassa laissa lor que a»nant en

luoc es desert e

1

e bore e qu-iìh

compro» a

a lor

.

Dona mawiar

a lor

lor a .

E

mawiar

li

quaì ma»io»

diserò» a luy

ce»t denier e donare» ma»iar a lor

.

E

.

A»uaut

el dis a lor

.

li

pr2^mier Castel

E

responàent dis

cotnpraìi

pan de duy

qwanti pan aue

.

A»na


Il

e ueia

E cwm

.

comande

a lor qu-ilh

lo fen uert

receopu

pan

li

E

.

E

.

5

.

dona a

mania

era?»

li

duy peyso?» regarda?jt

E marnerò»

.

5

.

e

seo deciple qtie

li

fragnamewl

li

S

.

pans e duy peyson e

.

fessaw repausar tuit sego«t las co?»paguias sobre

repauseron per partias per ceniens

pan

.

departic a tuit

de

li

49

valdese.

aguessa» conegu diseron

o

ilh

Nuovo Testamento

.

12

.

foro» sacia

de

cofins plens e

milia [oo v] ho??imes

.

E

.

.

E

mont orar

q?<-el

E cum

.

li

layses lo poble

.

seo deciple montar

li

outra lo

mar en be-

agues laysa lor anne al

el

sera fosa fayta la nau era al

duy peyso?ì

li

Mas aquilh que auiaw

.

costreins

E cum

E

.

presero?» las remasilhas

peyso»

li

A'iaczament en la naueta qu-ilh. annesan deuant luy

sayda deme[u]tre

E

per cinca?itens

pausessan deua?it lor

li

tuit e

.

beneyczic e frains

e

al cel

mecz

mar

del

E

.

el era

E uesent lor lauorar en uogar Car lo uent era contrari a cn terra lor E uenc a lor annant sobre lo mar encerqwe la quarta uegilia de la M«s pois qu-ilh uigron luy annant sobre uoit E uolia trapassar lor sol

.

.

.

.

.

lo

mar penseron

contorba

E

.

esser fantasma c?7'deron

Car

parie a lor viaczament e dis a lor

el

uigron ìuy

tuit .

E

.

foron

Cunfida uos yo soy non

E mo?tte a lor en la nau e lo ue?'i cesse E s-estabusian plws maiorment entre lor Car lo cor Car ilh non auia?i entendu de li pan de lor era enceq?m E cani ilh aguessau passa lo mar uengron en la terra E cu/n ilh fossan issi de la nau conode geuesareth e ariberon en terra gron luy viaczament E corrent per tota aq?^ella region comenceron encerque portar en li leit aquilh que anian mal aqni al q?ml luoc ilh auuian luy esser En qnal que qiial luoc el intraua en li bore o en [56 r] las uilas E p?'egaua?j luy qne o en las cìttas ilh pausauan li enferm e?; las placzas almanco toqnesan la finbria del uestimejit de luy E canti lo toqtieron uolha temer

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

foron fait salf VII.

E

ph«risio

li

de ien^salem

.

E

s aiostero?»

a

1?^^ e

alqw«nti de

cu7n ilh aguessan uist alcun de

li

scr^ptwra uenent

deciples de luy maniar

li

mans comu?»as czo es no??, lauas ilh li blasmeron Car li phflrisio non ma?iian s-ilh non se lauan souent las mans gardant las costumas de li uelh E uenent del marca non manian s-ilh non son laua £ motas autra cosas son las quals son donas gardar a lor. Lo laaawìent de li calici e de li uaysel d aram e de li leit E li scr^ptnra e li ph«risio demandauan hiy Li teo deciple per qtie non deiuuan iosta las costumas de li uelh Mas manian pan con las mans non lauas Mas el res^ondent dis a lor Ysaya propheteie ben de uos ypocrit enaynia es script Aqwest poble ho7»ra mi cun lauias Mas lo cor de lor es long de mi Uh me seruon en van ensegnant las doctrmas e li comandament de li home Gar abandonant lo comandament de dio tene las cos[5G vjtumas de li omme pans

coìi

e tuit

.

indio

li

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Lo lauame?jt de u aqifcstas

E

li

uaysel e de

li

calici e facze

motas autras cosas seniblant

Ben

faces uan lo comandament de dio que uos Car moyscs dis honra lo teo payre e la toa raayro e aqnel que maudire al payre o a la mayre mora de mort Mas uos diczia a lor

.

garde las uos^ras costumas

.

.

.

dicze

.

Si

1

ome

dire al payre o a la

Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

maj^e corban I).

la

q?ml cosa es

lo 4

don


50

Salvioui,

qtmì que qiial es de mi profeytare a tu

per

d

la

non laysar

d-aqzfj-enawt

far

.

E

.

auue mi e entewde

que poissa soczar luy son

E

al seo

aqt^estas raawieras

tuit

.

payre o a la soa mayre trencant lo comandament di dio nostra costu?>ja la qrml uos li ordones ^ E fage motas cosas semilhant

alcuna cosa

soczan

qiie

de la

fos intra

apellawt dereco la compagnia diczia a lor

Alcuna cosa non

.

Mas

.

owme

aq?iellas cosas

es fora

de

1

ome

que eisson de

omme

1

uos

.

intranl.

en luy aq?/ellas

Aqwel que a aurelhas d auuir auua E cum el compagnia en la mayson Li deciple de luy demandauan a 1

.

.

.

Iny la sewblancza

E

.

a lor se uos encara enaysi [57 r] sencza enten-

ei dis

dament Non entende Car tot czo que es defora intrant en 1 oTwe no» Car non intra al cor de luy Mas al uentre e eis en depò soczar lui/ partime?2t purgant tuit li maniar Mas el diczia Cor aq«<ellas cosas que eisson de 1 ome aq?^estas soczan 1 ome Cor dedincz del cor de li ome Auouteri fornigacion liomecidi furt auaricias feleisson malas cogitaciows Mal olh blestemas superbia matecza tuit aq?«"sti lonias e/igan non castità mal eissore de dedincz e soczan 1 ome E leuant d aqui a?me en las fìns de tiria e de sidonia E intra en la mayson noii uolc alcun saber o e non se poc resco?idre E vna fenna la filha de la quaì auia socz sperit .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

,

.

viaczament pois

auuic de luy intre e cagic a

qw-tlla

li

pe de luy

fenna era gentil sirophenisa per lignaie e pregaua luy que

moni de Car

la

la filha

non

de ley

es ìton

.

penre

E

el dis a ley layssa

lo

pan de

filh

li

e

el

.

pr2<mierament saciar

donnar

lo

a

li

Car la

gittes lo de-

can

.

li filli

Mas

.

ilh

Car li cadel maniaw sot la taula uay per aqwesta [S7 v] parolla issic lo demoni de la toa filha E cum ilh fossa anna en la soa mayson E isse?it dereco trobe la fantina iaczent sobre lo leyt e lo demoni esser issi de las fìns de tiri uenc per sidonia al mar de galilea per las meczas fins E mena a luy sort e mut e pregauan luy qu-el empauses a de licapoli luy la man e pregant luy a part de la compagnia mes li seo dee en las responde e dis a luy

de las brisas de

li

segnor acer

.

fantin

.

E

.

el dis a

ley

.

.

.

aurelhas de luy e scupent toqwe la tenga de luy

ewgemic

e dis a luy

ìoroìi ubettas

.

.

E

sus regardant al cel

Effeta la q?/al cosa es ubrir e las

viaczament e

lo

aurelhas de luy

liam de la tenga de luy fo desila e parlaua

comande a lor que non o dissesan a alcun Mas en tant coma el comandaua a lor e tant maiorment ^lus predicauan emperczo plws se meEl fey auuir li sort e li mut reuilhauan diczent El fey ben totas cosas dreit e

.

.

.

parlar E. VITI. En aq^illi dia cum mota compagnia fos dereco cun iehsu non aguessan qwal cosa maniesan E e?isemp appella li seo deciple dis a Yo marceneio sobre la compagnia Car ueuos ia sostenon [58 r] mi lor E si yo mandarey lor deiuus en per trey dia e no« an qual cosa manion Car alcu» de lor uengron de long la lor maysow ilh defalhire?i en la uia .

.

.

.

.

.

^

.

Nel cod. 'ores' con un tratto sopra l"o'. Potrebbe leggersi anche i due tipi 'ordo-' e 'orde-' occorrendo ugualmente nel codice.

'or(7e«es',


Il

E

seo deciple responàeron a luy

li

pan en

E

Nuovo TcsLanieuto

la solecza

E

.

demande

el

valdese.

SI

Alcuw dont poyrew pan aue

.

saciar aqwjsti de

a lor quaati

e ilh dìseron

coma?ide a la compagnia qii-i\h se asetesaw sobre la terra

el

E

.

7

.

.

recebewt

E li dona a li seo deciple qu-iìh li pans e faczewt gracias frayns 7 pausesa» deuawt lor e pauserow deuawt la eowpaguia E auiart vn petit de petit peissoHS E beneyczie lor e comande esser pausa E mamerora tuit li

.

.

.

.

.

e foroji saczia

.

E

.

presero^ de

li

fragniment que sope/xhero?» sept sportas

.

e» mande E moni&nt viaczamewt en la naueta con li seo deciple uene en las part d almanitha E li pharisio issirow e comewceron encercar con luy qwerewt de E engement per sperit dis Aq?/esta geluy ewsegna del cel tejitawt luy Yo die uerament a uos ewsegna now sare neracio^ per que quer ewsegna

Mas

que auian niawia eran enaywia

aq?/«lh

.

4

milia

.

e el

.

li

.

.

.

.

.

dona a aq?<esta generacion E laisa^^t lor monte dereco en la [58 v] nau e E now auiaw si anne d outra lo mar e se demeìztiguerow de pewre pans E comawdaua a lor diczewt Regarda e no?» vn pan con lor en la nau garda uos del leuam de li pharisio e del leuain de herode E pewsaua« Car non haue/i pans La q«al iehsu conegua dis a lor ewtre lor diczent Car non aue pans Per que pensa No?» couoisse e/icara e non e?»tende hauewt ewcara ewceca lo nostre cor hauent olh e no?» uee e hauent aurelhas 5 e non auue ni uos recorda quant Yo frains pans e» 5 milia e qwanti cofiw preses pie?» de li fragna?>»e?»t E ilh diserò?» a hty 12 quani .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

7

pans

.

a luy

e?»

7

.

.

E

en bethsaida

4

.

.

milia q?/«nta sporta preses de

el diczia a lor e?» q?»«l .

E

dant dis

pause

maniera no?»

mene luy

fora del bore

soas nia?»s dema?»nde luy

Yo ueo

.

E

.

cu?»

.

uay

ado?»ca

e?»

la toa mayso?» li

dicze

.

mi

deffe?»de

enay??»a .

E

vn de

E

.

Car

esser refuda de

la li

e?» li

cosa

alcu?»a

olh de luy .

E

regar-

D-aq?»»'-ena?»t dereco

.

e?» la

^

soa mayso?» dicze?»t

ho dires a

tu intrares al bore no?»

si

.

Li ho??»me qua! diczo?»

Li vn ioha?» batista

.

prophe^a

li

li

Ado?»ca

.

peyre responde e dis a luy

con menaczas

e?»segnar lor

E

.

seo deciple diczewt a lor

esser

ueno?»

al-

deciple de luy al castel de cesar phelip e dema?»de

responàeron a luy dicze?»t Jere??»»a

diserò?»

E

.

olh de luy e come?»ce ueser e fo restaura enaj^si

li

Jesus issic e li

E

.

encara

escupe?»t

ho?/»me anna?»t enay??»a albre

li

las ma?is sobre

E

fragna??»e?»t

e?»te?»de

ueya

el

si

qu-el uegues clarame?»t totas cosas e trames luy [o9 r]

li

ilh amenero?» a luy cec e pregaua?» luy q?»-el toq?»es luy e

presa la ma?» del cec e??»pausas las

.

.

q?^-»lh no?» o disessa?»

coue?<ta lo filh de la

uelh

e

de

li

autre helia

el dis a lor .

Tu

sies

.

mi esser li qual Mas li autre Mas uos qual .

.

.

xrist

a alcu?» de luy

uergena

suffrir

sobeyra?» preyre e de

li

.

.

E

E

raotas

el

lor

corae?»ce

cosas

.

scr/pt«ra e esser

occis e rexucitar enapres 3 dias E p«rlaua la parolla en pales E peyre prene?»t luy comet»ce a castigar luy Lo qua\ uout e uese?«t lo seo .

,

.

.

.

deciple

*

menace peyre diczewt uay

enap?*es

mi sathanas

.

Car tu non sabes

Di qui innanzi risolvo 'enaysi', contro l'opinione che esponevo a pa-

gina 6-7, Vedi l'appendice.


52

Salvioui,

Mas aqwellas que sou de li omme -E eusemp appclle la compagnia con li seo decip^e e dis a lor Si alcun uol segre mi denegue si mesejme e prena la soa crocz e segua mi Gar aqwel Mas aqwel que perdre la que uolre saluar la soa arma [59 v] perdre ley soa arma per mi e per 1 auawgeli fare ley salua Gar quaì cosa profeytare 1 a 1 omme si el gagna tot lo mont e facza destruymevit a la soa arma ome qwffil cosa de cawbi donare per la soa arma E qui aure agu vergogna de mi e de las mias parollas en aqwesta generacio?^ auoutra e pecheyricz enaysi lo fìlh de la nergeua aure uergogwa de luy cu?m el sare ue«gu en aqwellas cosas qwc son de dio

.

.

.

.

.

.

.

.

con

la gloria del seo payre

E

IX. li

diczia a lor

istant ayci

li

lor al

uerament a uos

die

Gar

.

son alquanti de

la

qnal non tastare^i mort entro qu-ilh uean

uenent en uertucz

mene

sant angel

li

Yo

.

mont

.

Enapres

6

.

lo

regne de dio

dias jesiis pres peyre e iaco

.

aut forment sol a p«rt e fo

iohan e

e

trasfigura deuant lor e las

uestimewtas de luy forow faytas resplawdent e blancas formewt enayma neo tals

que

lo foullow

non poyria

far enaysi bla«c sobre la terra

raoyses aparegron a lor e eran parlawt cun jesus a yesws

.

E peyre

mestre bon es uos esser ayci e faczaw ayci

.

E

.

Lelia con

respondewt dis

3

.

.

.

tabernacles

.

vn a tu vn [60 r] a moyses e vn a helia Gar el non sabia qnal cosa diczia Gar ilh ev&n spauanta de temor E niuola fo fayta vmbreiawt lor Aqwest es lo meo fllh kariss^rae auue e uou§ nenc de la niuola diczent luy E ewcerq?/e regardant uiaczament non uigron alcun plus si no« tant solament yesus can lor E lor deysendent del mont comande a lor qn-illi non recoiutessan a alcun las cosas qu-ilh auian uist si non qnant lo iilb de la uergena sare rexucita de li mort . E ensemp tengron la porolla enapres lor encercant qual cosa fos cum el sare rexucita de li mort E de.

.

.

.

.

.

.

mandauan luy

Bonca li pharisio e li scr^ptura per qne diczon Gar couenta helia ueuir prnmierament Lo qual respondent dis a lor Cu)n lielia sare uengu restaurare pr«{mierame«t totas cosas E en qual diczent

.

.

.

.

.

maniera es script spreczia

Mas yo

.

uergena qn-el suffra motas

al fìlh de la

uenc

die a uos qne helia

cosa uolgron enayma es script de luy

grant co^^pagnia encerqne lor tot lo pbble [poble] uesent

.

E

yesns

teron e corent saludauaw luy

E vn

,

.

li

.

E

e feron

cosas e sia de-

^

a luy qual que qual

aenent a

li

seo deciple uewc

scriptwra ensemp qnerent con lor

.

E

s-estabusic viaczament e s-espa[60 vjuan-

.

E demanda

lor

.

Qual cosa quere entre uos

.

mestre yo hay aporta lo meo fìlh a tu hauewt socz sperit lo qual lo pren en chascun luoc e tormenta luy e

scuma

de

e

la

compagnia respondent

streng las dent e seca

degittessan luy e

non pogron

.

.

.

E

.

Lo qwal

yo hay dit a

li

teo deciple

res^^ondent dis a lor

.

qu-ilh.

generacion-

mescresent quant longument sarey enapres uos tant longament suffrirey uos Aporta luy a mi e porteron luy E cum el agues uist luy 1 esperit contorbe luy viaczament E cagi en terra se uiotaua scumant E el domande .

.

*

Il '-s'

è aggiunto.

.


Nuovo Testamento

Il

53

valdese.

q?mnt ha de temp depoys que ayczo li deuenc Mos el mes luy souendierament al fuoc e a las aygas que Mas si tu pos aiuda nos marceneia de nos Mas jestis dis a destrues hii/ E lo payre luy Si tu pos creyre totas cosas son poderossas a li creseflt payre de luy

lo

.

.

dis de la eyfawtilhanta e

.

.

.

.

del fantin criàant viaczament coìi lacrimas diczia

segnor yo creo aiuda

.

mia mescrese?2cza E cum yesus uegues la compagnia e»isemp corrent sperit sort e mut yo comando a tu menace al socz sperit [61 r] diczent E cr«danl e tormewtant luy eis de luy e non intrar d-a.qm-ena.nt en luy Mas tenent la man de luy lene raot e issic de luy e fo fait coma mort E cum el fos intra en la mayson li deciple de luy demanluy e se lene E el dis a lor àeron luy en segret Nos per que non poen gittar hiy Aqwesta generacion non pò issir en alcuna cosa si non en orac?on e deiunis E lor anna d aqui annauan per galilea E non uolia que alcun ho saupes la

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

E

ensegnaua

el

li

seo deciple e diczia a lor

mans de

.

Gar

lo

filh

de

uergena

la

otne e auciren luy e oucis rexucitare al

Sflre liora

en

las

Mas

ilh

mesconoisian la parolla e temìan demandar luy e uengron en

dia

.

cafarnon

cum

qua\

li

trattauan en la nia

.

li

ilh fossan

Mas

Qual de lor fossa maior

mayson demandaua

a la

ilh teissian si acer .

E

lor

3

.

Qual cosa

.

aguessan desputa en la uia

repausant appello

li

.

12

.

.

a lor

e dis

.

.

Si

E prealcun noi esser pr?/mier el sare derier de tuit e menistre de tuit nent vn fantin bordone luy al mecz de lor lo qtial cuw el 1 agues embracza Qual que qual recebre vu [61 v] de li fantin d aq?/esta maniera dis a lor E qual que qual recep mi non recep mi Mas luy al meo nom recep mi .

.

.

.

lo

qual trames mi

.

iohan responde a luy diczent

.

mestre nos ueguen

E iehsu dis vn gittant demoni al teo nom e non sec nos e deueden luy Car alcun non es lo qnal facza uertu al meo nom Nora uolha deuedar luì/ Gar qtial que qual non es cantra e poisa viaczaraent parlar mal de mi Car qual que qual donare beore a uos vn calici d ayga nos es per uos Car uos se de al meo nom J^ ^^'^ uerament a uos el non perdre x^''^^ la soa marci E qual que qual scandeleiare vn d aqn/sti petit cresent en mi bon es a luy maiorment si mola asinaria sia cercunda al col de luy e E si la toa man scandeleiare tu talha ley Car bon es a sia mes al mar tu intrar deuol en ulta que hauent doas mans annar en la pena al fuoc .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

lo uerm de lor non more e lo fuoc de lor non es pe scandeleiare tu talha luy bon es a tu intrar czop ea Ulta eterna que hauent duy pe e esser mes en la pena del fuoc non stegniuol ont lo uerm [62 r] de lor non morre e lo fuoc de lor non es stei«t . E si lo teo olh scandeleiare tu tray luy e gieta lo de tu bon es a tu intrar

non

araortiuol

steint

.

E

si

.

Ont

lo teo

reame de dio con vn olh que hauent duy olh e annar en la pena del uerm de luy non more e lo fuoc de lor non es steint Car La sai es vnchascun sare prona per fuoc e tot sacrifìci sare sala de sai Aya sai en bona Mas si lo sai non es sala en qnal cosa co?idiren luy al

fuoc ont lo

.

.

.

.

.

uos e pacz entre uos

X. E leuant d aqui uenc en

compagnias

s

las fins

aiosteron dereco a luy

.

de iudea outra Io iordan

E ensegnaua

lor

cnayma

el

.

E

las

aula usa

.


54

S;ilviuiii,

plmrisio

li

IC

laivssar la

apropiajìt

raolher

Mas

.

Si ley a 1 owane demandauaTi luy tewtaut luy Moyses outreie scriprc respondent dis a lor A li qual jestis respondent dis Moyses scnps .

el

carta de refu e laissar la

.

.

.

Mas del come?zczamewt Emperczo 1 ome laysare de la creatura dio fey lor mascle e fewna e dis lo seo payre e la soa raayre e aiostare se a la molher e saren duy ere vna Mas vna carn homme non depfl?"ta Dorica la [62 v] non son duy carn ixquest

comandament

a la durecza del uos/re cor

.

.

.

.

czo que dio aioste

d-eyczo meseyme

.

,

E li E el

deciple de h/y demotJidauaw dereco e» la maysore dis a lor

Qual que qual laysare

.

auienare autra comet auouteri sobre ley

haro» e noceiare a autre auoutra lor

.

Mas

deciple

li

menaczauaw

.E

la

si

la soa raolher e

molher

laysffre

lo

seo

E

presentauaw a luy peticz qu-e\ toqMes presentant Li qwal ctim jesus uegues

.

li

.

mi e non uolha Yo die ueraraewt a uos Car lo regne de dio es d-eytals Qual qtie qual non recebre lo regne de dio enayma petit non intra en luy E enbraczant lor empausant las mans sobre lor beueicia lor E cum el fossa i.ssi en la uia vn correret genolh piega deuawt luy pregaua luy diczent porte non degnamene e dis a lor laysa (ieuedar lor

li

petit ueuir a .

.

.

.

.

.

bon qual cosa farey que recepia vita eterna Mas yesws dis a luy Alcun non es bori si no« vn dio Conegues tu li per que dis a mi bon Nore aucires Now robares No?i dires comandament Kore auoutrares fals testimoni Non fares e«gan Ho?ira lo teo payre e la toa mayre Mas mestre yo ay garda totas aqwestas cosas el re[63 r]spo?^de/lt dis a luy de la mia iouentu Mas yesMS regarda luy ame luy E dis a luy vna cosa manca a tu Vay e uent tot czo que tu as e donna a li paure e aures trasor al cel e uen e sec mi lo qw«l contrista ew la paroUa anne plorant . Car era auent motas possessions E ielisu eHcerq?/e regardant dis a li seo deciple Quant greoment intraren aqz/Zlh que han pecunias al regne de dio niestre

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Mas

li

.

deciple s-estabusian en las parollas de luy

dereco dis a lor

.

filholet

nias intrar al regne de dio lo pertus de

.

qnant greo cosa es

1-agulha que lo rie intrar

pres dio

.

Car

.

confidant ew las pecu-

Plus legiera cosa es lo carnei trappassar per al

regne de

meseyme

se mereuilhauan diczent entre lor

yesMS regardant lor dis

li

Mas yesns respondent

.

Non poderosa

.

E

es enapres

totas son poderosas enapres dio

.

dio. Li

E

li

q?ml maiorment

pò esser

qiial

ornine,

.

fait salf

.

E

Mas non ena-

peyre comence dire a luy

uete nos laysen totas cosas e liauen segu tu iehsu respo?«dent dis yo die

uerawent

a uos.

Alcun non mayre o

o serors o payre o

[63 v] es lo qwal filh

o

camp per mi

haya laysa mayson o frayre e per

1

auangeli lo q?/al non

recepia cent uecz tant ara en aqnest temp meysons e frayres e serors e mayres e filhcz e camps cun persecucions e al segle auenador ulta eterna Mas moti pr?<mier saren derier e li derier prnmier Mas ilh eran en la uia .

.

raontant en ier2/salera E yesns annaua deuant lor e s-estabusian e seguent temian E prene/it dereco li 12 deciple comence dire a lor aq^ellas cosas las qnols eran ha uenir a luy . Car ueuos nos monten en iernsalem e lo filh de la uergena sare liora a li prmci de li preyre e a li scri'ptnra e .

.

a

li

uelh e condanaren luy a mort

.

.

.

E

liorareu h(y a las gent e scarniren


Nuovo Testamento

Il

53

valdese.

luy e scnpiren Iny e batre?i hiy e auciren luy a niort . e rexucitare al tercz mastre E iaco e iohan filh de czebedio s apropierow a luy diczent ilia nos uolen que tu faczas a nos qual qwe qnal cosa nos demandare» . Mas el .

.

<lis

a lor qual cosa uole que yo facza a uos

nos sean

1

un

a la toa dreyta e

autra

1

[l.

.E

ilh diserow

-e]

a la senestra en ta gloria

Otreia nos que

.

demanda

.

Poe esser bapteia del baptisme del qual yo heore lo calici lo qual yo beuo . Mass seser a la mia dreyta o en la senestra non es meo donar soy bapteia a uos Mas a li qual es apparelha Mas li 10 auuent comenceron ewdeMas yes?/s appellant ior dis a lor Uos sabe gnar se de iaco e de iohaw a las gencz segnoriian a lor E li prmci comandar uist aq?/*lh que son Car [64

r]

Mas iehsu

dis a lor

.

no?» sabe qual cosa

Acer uos

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

an poesta de lor

(le lor

Mas non

.

es enaysi entre

uolre esser maior sare uos^e menistre

uos

Mas qual que qual

.

E qual que qual

.

uolre esser pruraìer

uergena non uenc qu-el fos ameniarma redencion per moti E uengron cn hiericho E luy annant de hiericbo con li seo deciple e mota moutecza Bartimeus lo qwal era cec sesent e mendigant lo filh de Timee uomma Car lo es yesws naczario comence iusta la uia lo qual tnim el agues auui yesMS filh de dauid marceneia de mi E moti menaczauan cridav e dire

en uos sare serf de stra

.

Mas

tuit

.

Car

lo filh

de

la

qu-el amenistres e dones la soa

.

.

,

.

.

.

,

luy qu-el teises ceneia de mi

.

E

.

Mas

cr/daua maior/nent

el

iehsu istant comande luy esser appella . E lor appellant leua el appella tu Lo qual gitta

lo cec diczian a luy sias de fort corale

.

.

uestimenta e corrent uenc a luy

la soa

E yesMS res^oudent

.

Lo cec dis Qual cosa uoles que yo facza a tu recepia la uista Mas yesus dis a luy uay la toa

a.

.

.

ment

en

e seguia luy

XL E cum trames duy de

el s li

de dauid (m)[64 v]raar-

filh

.

luy

dis a luy

.

mestre que yo

.

fé fey tu salf e

uenc viacza-

la uia

apropies de iernsalem e de bethania

seo deciple e dis a lor

.

Anna

Castel

al

ira uos e intrant lay viaczament trobare lo polhen

owme

Deslia luy e

li

amena

al

lo

mont d

oliuet

qwal es con-

non

a sobre lo qtial

E

alcun dire a

sesie encara alcun de

li

nos qnal cosa facze

Dicze car lo segnor en ha nececita e laysaren luy troberon lo polhen lia deuant la porta defora cn

viaczament

.

.

.

1

.

si

E annant

la via forca e deslian luy

.

E

cosa facze desliant lo polhen

alcanti de .

istant aqni diczian a lor

li

Li qnal diseron a lor

Qual

.

enayma iehsu aula

co-

polhen a yesws E pausant Mas moti stenderon lor n luy las lors uesti[65 rjmentas sesie sobre Iwy uestimentas en la uia Mas li autre talhauan las brancbas de li albre e stendian en la uia E aquiììi que annauan deuant e aquiìh que seguian Aquel que uen al nom del segnor sia cridauan diczent Fay nos salf

manda a

lor

,

E

layseron lor

.

E

amen[e]ron

lo

.

.

.

.

.

beneit

cn

.

Lo regne

las auteczas

.

del nostre payre .

E

.

danM

.

intre en iernsalem al

lo

qnal uen sia beneit fay nos salf E eucerqne regardant

te/nple

.

12 ora de uespre isssic en bethania cun li seo deciple E en 1 autre dia cum ilh issesan de bethania famcie . E cu»i el aguesa uist de long figuiera hauent folhas uenc si per auentura trobes alcuna cosa e» ley E cum el fossa ucngu a ley non trobe alcuna cosa si lor tuit

cum

la fos ia

.

.

1

.

.


Salvioui,

S6

non folhas Car la non era lo temp de las fias E respondenl dis -a ley . E li deciple de luy Alcun ia non manie plus fruc de tu eu [1. -n] eterna ho auueron E illi uenent dereco en ler?/sffllem E cum jesus fos intra al .

.

.

.

.

tewple coiiience gittar fora

co«?prant e

li

uendent

li

tempie

al

E

.

ti-astorne

cambiador e las cadieras de li ue?jdent las colunzbas e non laisaua que alcun traportes uaysel per lo tefwple E eusegnaua [65 v] diczent Banca non es script Car la mia mayson sare appella meyson d a lor de

las tauias

li

.

.

.

gent Mas uos facze ley balma de layrons La qual prmci de li preyre e li scr/ptura q?/erian en qua) maniera Car illi temian luy Car tota la compagnia se mereuilhaua deslruesan luy E cum uespre fossa fait issia de la citta E cum sobre la doctrma de ìuy Uh trapnssessan de matin uegron la figuiera fayta secca de la reycz E orflcion a totas las

cosa auuia

.

.

li

.

.

.

.

.

peyre se recorde e dis a seche

E

.

ìiiy

mestre vete

.

yesus respondeìit dis a lor

tare al seo cor

luy

fait a

crese

.

Car o recebre e uenre

.

la fé de dio

cosa dire sia fait la sare

uos

E cuw uos

.

qual es en

li

cel

li

en ierusalem

uastre peca

cum

e

E

.

annes

el

al

qual es en

lo

li

si

cel

uos non perdonare lo nostre payre lo

non perdonare

perdona

istare a orar

uos aue alcuna cosa cantra alcun que lo uos^re payre

perdono a uos

demanda

Totas las cosas las qnrtls orant

.

a

Yo die ueramenfc mar e non dubi-

.

tol te e gietta te al

Mas creyre que qual que qual

Eraperczo die a uos

.

Aya

.

mont

a uos qual que qual dire a aqnest

maleyczis

la figuiera la qtial tu

uastve peca

a uos

li

tempie

li

E uengron

.

so[66 rjbeyran preyre e

dereca scri'p-

li

apropieron a luy e diseron a luy En qual poesta facz aq^^estas cosas e qual done a tu aqnesta poesta qne tu faczes aqwestas cosas .

tura e

li

uelh

s

.

Mas yesus respandent sponde a mi

e

dis a lor

.

Yo demandarey

de iohan dont era del cel o de

tisrae

sauan entre lor diczent

non creses

a In^

.

Nos non

fos

el

saben

o

li

ome responde

e re-

,

E

ome nos temen

li

uerament prophe^a

.

E

Mas ilh penBanca per que

mi

a

Si nos diren del cel el dire a nos

.

nos diren de

si

.

hauian iohan enayma yesus

vna parolla

a uos

yo direy a uos en qual poesta fauc aqnestas cosas. Lo bap,

.

poble

lo

.

Car

tuit

respondent disseron a

iehsu respondent dis a lor

.

E yo non

direy a

uos en qnal poesta yo fauc aqwestas cosas

XIL E coraence

a parlar a lor en semblanczas

home

piante uigna e

e cerconde ley de sauicza e caue lac e eydifiqwe torre e loguc ley a

tiuador e anne en pelegrinage e frames a

receopcs de

li

.

E

E

.

es

1

eretier

.

E

[66 v]

.

plusors autres alqnaut batent

hauent dereco vn filh per auentura temaren

Aqnest

uergogna

.

meo

filh

Mas

.

uene aucian luy e

1

li

Mas

Banca

.

cotiuador

tres

.

Non

li

autre ocient

.

leges aq?<esta scrittura

.

li

Donca Cor .

.

ereta sare nosira e prenent luy lo

cosa fare. Banca

uenre destruire

la

cotiuador diseron entre lor

ociseron e lo gitteron fora la uigna el

en

dereco trames autre e ouci-

Rarissime trames luy a lor dareyran diczent lo

co-

Li qual pr.s luy lo bateron

.

traraes dereco a lor autre serf e naffreron luy

testa e traraeseron hty con

li

cotiuador serf en temp qn-el

cotiuador del fruc de la vigna

e lo layseron uoit

seron luy

li

La peyra

la

lo ,

segnor de

E donare

qnal

li

la

la

uigna qual

uigna a au-

ediiTica/jt refuderoii


Nuovo Testaraeuto

Il

aqwesta es fayta

en

li

nostre olh

cap del ca«ton

al

E

.

.

valdese.

de lor

trameserow a luy alq?<«nti de

57

del seguor

es fait

querian tenir luy e tenirow

ilh conogroJi qu-ei agues dit

E

Ayczo

mereuilhos

e es

-miron] la co/Hpagnia

[1.

.

Cor

Aq?<esta se?«bla?icza e laisa luy a/mero/i

.

ph«risio e de

li

.

herodiaw qu-i\h preses-

li

mestre uos sabe?t Car tu sies ueray Car tu non regardas en facia d ome Mas enseLey esser dona lo cens a cessar o non lo gnas la uia de dio en uerita Lo qual sabent 1 engaw de lor dis a lor per qiie tenta [67 r] mi . donare^ Aporta a mi lo denier que yo uea Mas ilh lo preseMseron [1. -tero?i] a luy E san luy en parolla e

non

qiial diczo?i

li

as cura d alcu»

.

.

.

.

.

.

.

el dis

a lor

de cesar

Aqj^esta

.

ymagena

Mas jesns respondcnt

.

.

e la sc/'/pta del qtial es e ilh diserò» a luy dis a lor

Donca re«de

.

de cesar e a dio aq?/ellas cosas qiie son de dio

.

E

a cesar czo qu-es

mereuilhant se sobre

E li sadusio li qna\ diczon non esser rexureciora uengrow e dema?^mestre moyses scrips a nos que si lo irayre d-elcu?* dauaw luy dicze«t sarà mort e laysare molher e non laysare tilh lo frayre de ìiiy amene la molher de \ny e rexucite semewcz al seo irayre Jìonca lo eraw 7 frayres E lo prwmier receop molher e morie non laysa semencz E lo segont receop ley e morie e aq?<est non laise semencz E lo 3 semilha?jtament e semilhantament li 7 receopron ley e non layseron semencz Mas la fenna morie derierament de tuit Donca del qual d aqn^sti sare molher en la rexurescion ctim ilh sare rexucita agron ley per molher Yehsu Car 7 respondent dis a lor Non erra emperczo non sabent las scriptwras ni la uertu de dio Car cum ilh sare rexucita de li mort non noceiaren ni sare?* noceia Mas son euaywa li angel de dio al cel Mas non leges do, li [67 v] mort qn-ilh rexuciton al libre de moyses sobre 1 agollencier en qnal ma?tiera dio haya dit a h/y diczent Yo soy dio d abraam dio de yssac e dio de iacob. Dio non es de li mort Mas de li uio Donca uos erra mot . E vn de li scriptwra s apropie lo qwal auui lor ense?np qnerent E uesent hip

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

demande

qM-el aguesa ben respondu a lor li

comandanient

mandament

es

.

Mas

yes?/s

Israel

.

a luy qnal fos lo pr«<mier de tuit

responàe a luy

Car

.

lo

prnmier de

au Lo teo segnor dio es vn dio

.

E

tuit

co-

li

tu araares lo

de tota la toa arma e de tota la toa Aqnest es lo prnmier comandament Mas 2* lo es semblant a luy Tu amares lo teo proyme euayma tu meseywe Mas autre aomandamenì non es maior d aqn/sti E 1 escr«ptnra dis a luy

teo segnor dio de tot lo teo cor e

pensa e de tota .

la toa uertu

.

,

.

.

.

.

mestre en uerita tu dissies ben

E

.

Car

lo es

vn dio

.

e

non

es autre stier luy

.

ama de tot lo cor e de tot 1 entendamewt e de tota 1 arma e de tota la forcza e ama lo proyme enayma tu raeseyme es maior de tot olocaost e sacrifici Mas yesus uesent qn-el agues respondu sauiament dis a luy tu non sies long del regne de dio E alcun no?i ausaua ia demandar ìny E sia

.

.

yesus respondent diczia ensegnant

maniera diczon sant sperit

yo pause

li

.

.

x^^^i

Lo segnor

tempie

esser filh de dauid dis al

meo segnor

teo enemic scamel de

luy segnor e dont es

.

al

filh

de luy

li .

teo pe

.

.

Li scriptttra. [68

Car mesey/we

.

r]

dauid

en qnal .

.

Donca

el

E mota compagnia

mcsey?He

.

eu que

dis

se de las mias dreytas entro

dauid

.

di

auuia luy uolu?itie-


68

Salvioui,

ramcrat

.

E

doctrma Garda uos de li scr/ptura li anuar cw longas ueslimentas e esser saluda en li marca e seser

diczia a lor en la soa

qtial ViOÌan

en

pr^mieras cadieras en

.

siuagogas e

pn^mìer repaus en

las cinas

.

Li qua\ deuoran las meysons de las ueuas sot enfegnament de longa oracion

.

las

las

li

ampie ludici E jesus sesent cantra lo tresor regarE moti daua en quaì maniera la compagnia gittaua la monea al tresor ^ rie gittauan motas cosas Mas cwn vna paura ueua fos uengua mes duy menu la qual cosa es cadrant E ensemp appellant li seo deciples dis a lor Yo die uerawent a uos Gar aqwesta paura ueua mes plns de tuit li quaì meseron de czo que haèundiaua a lor ilas aq?<esta de la soa besogna mes Aq?«'sti recebrcn t^ìus

.

.

.

.

.

.

.

hac

totas las cosas las quals ilh

[68 v] XIII,

E

cu??i

tot lo seo viore

tempie vn de

el isses del

mestre regarda quals peyras e quals edificament a luy

Ues tu

.

qual non

la

tempie

grant

tuit aqM?sti

sia destruyta

.

E

.

peyra non

.

seo decìple dis a luy

E

jesiis

Sfflre

.

respondent dis

laysa sobre peyra

mont de las oliuas cantra lo Di a nos andrio demandauan Iny a part

cu?» el seses al

Peyre e iaco e iohan e

,

edifìci

li

.

cora aqnestas cosas srtren faytas e qual ensegna s«re qnont totas aq^testa cosas comenczaren a esser

consuwas

.

E

jesus respondent comence dire a

Crer moti uenren al meo nom Car yo soy Mas cum uos auuire bate e??ganare« moti x^ist Mas halhas e opinlons de gueras now temare dar la couenta esser fait la fin non es escara Car gewt se leuaren sobre gent e regue sobre regnc e sore mouament de terra per luoc e fam Aq?/estas cosas saren comenczament de dolor Mas ueia uos mesey/ne Car ilh uos lioraren &n li consolli e sare batu en las siuagogas E istare deuant li rey e li preuost per mi en testimoni a lor e en totas las gent pr?/niierament couenta predicar auangeli 1 E cum ilh uos auren amena e uos lioraren . non uolha [69 r] deuant pensar qnal cosa parla ^ Mas parla czo qne sare dona a uos en

lor

Ueia qne alcun non uos engane

.

dicsent

.

.

.

,

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Car uos non se parlant Mas lo sani sperit Car lo frayre liorare lo frayre en mort e lo payre lo filh E li filh se leuaren incontra li payron e tromentare?? lor a mort e sarett en eyramewt a tuit per lo meo aqnella bora

.

.

.

.

.

nom

.

Mas aqwel qne

sostenre entro a la

fin aqz^est

sare salf

.

Mas cum

abomiuacion de la dcsolacio?* istant aqni al q?/al luoc non dee aqnel que legis cntenda Adonca aqwelh qne son en iudea fuan en li mont E aqnilh que son sobre li teit non deysendan en la meyson e non intre uos ueyre

1

.

.

aqueì que sare al camp non Mas malanen^«ra a li emprenutrigant en aqn/lh dia Mas ora que ellas non sian faytas Car en aqnilh dia sarcn trebulacions tals qnals non foron del

mayson

qn-el prena alcuna cosa de la soa

.

E

retorne en dareyre penre la soa uestimenta

guant e a

li

.

en 1 uuern comenczawent de .

^

^

Prima Leggo

di

'

menu

così,

o viceversa.

la

ma

creatura la qnal dio cree entro ara ni sare fayt

',

si

v^ede cancellata la parola

in realtà

mal

si

'

denier

.

E

'.

decide se s'abbia '-a' ridotto ad 'e',


.

Mas el segnor non agues abreuia li dia tota carn no?* fora salua Bonca si alcu» dire a uos . li eyleit li qua] el eylegic

lo

si

.

abreuie lo dia per

Ueuos X^ist

yjist

.

.

ueuos

es ayci

.

li

tr/bulacion

.

la soa resplawdor

non donare

la luna

son a

las quals

cum

se?Hbla?icza de la fìguiera

uos conoysore

Cor

.

Cor

aq?/esta generacio[n]

Mas alcun non sap d aque\ no?* io

payre

temp

Enay/?za

a

11

.

seo

1

ome

Mas

.

dia ni de

Ueia uellia e ora

.

.

Donca uelha

.

las

cm??*

bus

li

Mas e?nprene

uos ueyre aqwc-

Yo

.

die uerame?*t

e?*tro q?/e to:as cosas sia?*

mias paroUas

ora ni

1

.

angel

li

Cor uos non [70

no?? trapassaren

cel ni lo tllh

al

Cor uos

no?* sabe

mecza

sera o de matin o en la

E

.

E

.

done .

cora lo segnor de la meyso?* uegna de

que cun

noit o al cant del gal

subitame?*t no?* trobe uos dorme?*t

.

coma?*de qti-el uelhe

al portonier

.

si

sabe cora sore lo

r]

ana?*t e?* pelegrinage layse la soa meyso?*

poesta de cascu?*a obra

se?-f

Enaysi

.

empres en

non trapassare

l'aytas lo cel e la terra trapassare?*

quatre uent de

li

cel

li

ley sore tenre e las folhas sore?*

es ia enpres

1 ista

stas cosas esser faytas sapia qti-el sia

.

seo eyleit de

li

ram de

lo

las stellas del cel

moguas E adonca mota uertu e?* gloria

a la sobeyranecza de

e?*tro

E

.

cel sore?*

li

niuolas coti

e?* las

seo angcl e aiostare

li

estremeta de la terra

.

dis a

fait

sore scorci en aquiìh. dia enapres aqwella

Ado?ica trametre

uos

deuant

Boìica uos ueia ueuos

pò esser

ueyre?i lo filh de la uergcna uenent

<i

[69 v]

.

lo solelh

saren cagewt e las uertucz

.

fals

Mas

.

E

.

Cor

.

ensegnas e mereuilhas a en-

eleit si

uos totas cosas

j)as

aqui non o creyre

el es

e fals propbefa se leuare?i e donare?*

.

gauar neis

J

95

Nuovo Testamento valdese.

Il

.

Mas

czo que yo die a

el ue?*re

uos die a tuit

uelha

XIV. Mas era pasca e e

li

scr*ptura q?/eria?*

sesa/*

.

Mas

l'ossa fait al

e?*

non

ilh diczia?*

poble

.

E

li

ayme enapres duy

q?/ol

al

maniera

dia festiual

cu??* el fos

iorn

.

E

sobeyrau preyre

li

te??guessa?i hty con e?*ga?* e

1

aucis-

que per auertt?*ra remor no?*

en bethania en la meyso?* de simo?*t

lo

lebros e se repauses fe?ma ue?*c haue?it uaysel d o?*gue?*t nart pist precios

E

rot lo uaysel esca?«pe

'

sobre lo cap de

l?/y

.

Mas

.

alca?*ti era?* porta?*t no?*

Aq?/e4a predicio?* d o?*gue?*t per Cor aq?<est onguent poya esser ue?*du plws de trey cent deuiers e esser dona a paures e freraia?* e?* ley Mas yesus dis laissa ley per qwe se trist a ley [70 v] Uh obre bo?*na obra e?* mi Cor paures aure

degnarne?*! entre lor mesey?ne dicze?*t q?-<e

es fayta

.

,

.

.

.

totauia con uos totauia

.

Uh

.

E cum

uos uolre poyre far ben a lor

.

no?* aure

:

euajigeli sore predica e?* tot lo mo7»t

recorda?*cza de ley

e?*

Mas mi

ha pogu ilh deua?*t ue?*c ogner lo meo cors Yo die nerameni a uos que en quai que qua\ luoc aqwest

a fait czo q?/-*lh

e?* la sepult?/ra

.

.

E

.

E

czo q?<e aqwesta fey sore recointa

iuda scarioth vn de

li

.

12

.

a?*ne a

li

sobeyra?*

preyre qu-el liores luy a lor . Li qua\ auue?*t s alegreron E promesero?» a luy do?*nar pecu?*ia . E qweria e?* q?/ol ma?*iera el liores luy a lor coue.

^

'e-' è in fin di linea, e resta

stetica

non

dubbio se sia semplicemente l"c-' pro-

piuttosto la congiunzione 'e', che la sintassi ammetterebbe.


60

Salvioni,

niuolmcwt

E

.

lo p?7<micr

tu manies la

a tu

q^iie

lor

Anna en

.

al qiial

mestre di

.

ayrae quant s[a]crifficauan

la-

pasca

.

.

.

homme

la citta e

segue luy

de

dia

Al quaì luoe uoles que nos awnaw e ap«?"elha» pasca E el frames duy de li seo deciple e dis a

Li deciple Aìczon a h/y

cantra cerare a uos portant barrii d ayga

intrare dicze al segnor de la meyso?i

Gar lo Ont es lo meo repaus al qual marne la pasca con li meo deciple E el demostrare a uos gra»t solier e aqui app«?-elhare a nos E li deciple de luy annero» e nengron en la citta e trobero?» enayma [71 r] el aula dit a lor e apparelherow la pasca Mas fait lo uespre uenc con li 12 e lor repausant e mama7tt yesus dis Yo die uerament a uos dar vn de luoc

el

.

.

,

.

E comewcerow esser contrista Banca soy yo lo qiial dis a lor vn de li 12 lo qual ewteng la man co7i mi en 1 escudella E acer lo filh de la uergena uay enay?Ha es script de lict/ Mas malaup?Uura a aqiieì home per lo qual lo tìlh de la uergena s«re liora bora era a ìiiy si aq?<el home non fos na E lor manì&nt yesus receop lo pan e beneycewt frains e done a lor e dis Recebe e mania E receopu lo calici faczent Gar ayczo es lo meo cors grac/as donne a lor e tuit begron de Iny E dis a lor Aq?<est es lo meo Yo die neraìnent sang del nouel testawewt lo qtiaì sare scampa per moti a uos Cor yo non beorey ia d aq?/est tignale de uicz entro en aq?<el dia uos liorare

mi

E

.

.

.

.

.

aqueì que ma^iia con mi

vnchascuw

e dire a hit/

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

quant yo beorey luy nouel

al

mont de

dis a lor

las oliuas

aqj^csta noit

sparsas galilea

E

.

.

jesiis

.

E jesns

.

Gar

script es

regne de dio

.

E

dita la lausor

issiron al

Tuit uos sare scawdelicza en mi eu

.

s«ren

lo pastor e las feas del grecz

yo ferrey

Mas pois [71 v] que yo sarey rexuscita annarey deuajit uos e» Mas non yo Mas peyre dis a luy E si tuit saren scandeleia dis a luy Yo die uerament a tu Gar tu encoy en aqnesta noit .

.

.

.

.

prMmieraw?ent que lo gal aya donna

la

uoucz per doas uecz

sies a

denegar

mi per tres uecz Mas el parlana pb<s anplament E si couentare a mi ensemp morir con tu non te denegarey Mas tuit diczian semilhantswnent .

.

.

.

E uengron

al

luoc lo quaì es dit iesseraani

ayci entro qtie yo aure

E

.

pres con

raewce a spauawtar e a encreyser a la mort sostene ayci e uelha terra

la dis

oraua qne

si

li

seo deciple

peyre e iaco e iohan

.

Sese

.

E

se co-

mia arma es trista entro fossa issi vn petit cagic sobre

dis a lor la

E cum

.

dis a

el

E pogues esser fait 1 ora trapasses de luy cosas son poderosas a tu Trapassa aqnest calici

la

si

payre payre totas

.

de mi

e

E

.

E

.

.

Mas non czo qne yo uolh Mas czo que tu uolles E uenc e trobe dorment E dis a peyre simont dormes non pogues uelhar cun mi per vna bora Uelha e ora que uos non intre en tentacion Acer l esperii es aparelha Mas la carn es enferma E annant dereco ore diczent aq?<ella meseyma parolla Gar [72 r] E retorna dereco trobe lor dorment

lor

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

li

olh de lor eran agraua

.

.

E

mesconoissian qwcl cosa respondessan a luy

E

.

uenc la tercza uecz e dis a lor Dormeia e repausa basta 1 ora uenc Leua ueuos lo filh de la uergena sare liora en las mans de li peccador Encara luy parlant Judas e annen uenos aqnel qne liorare mi es pres d-escarioth vn de li 12 uenc E mota compagnia con luy con glay e con .

.

.

.

.

.


Nuovo Teslanieuto

11

bastons trames de

sobeyran preyre e de

li

dorma a

treytor de luy auia

lo

valdese.

61

uelli e de

li

ensegna diczent

lor

scriplum

li

Mas

.

Qual que qual yo

.

meseyme es tene luy E amena luy sca?iutriaine?it E cum el uengn viaczament apropiant a luy dis meslre dio te salue e bayse iiiy Mas ilh giltcro?i las ma«s a luy e tewgrora luy M.as vn de li cerqwe istawt fora menant glay ferie lo seri del sobeyran preyre e talhe a luy 1 aurellia E jesus res^ondent dis a lor Uos isses e^isemp pewre mi cure J)aysarey ci

.

.

l'ossa

.

.

.

.

.

glay e con bastons enay/«a leron e?isegunnt al tewjpZe plias

.

Adonca

tuit

E non

.

.

Yo

ero per chascure iorn cnapres

tengues mi

Mas que

.

deciple de \uy lay[72 v]sant luy fugiroji

li

nu

iouewcel seguia \uy cubert d ung linczol sobre lo cors

Mas

el laissa lo linczol fugic

preyre

.

E

tuit

preyre e

li

li

de lor

scr^ptz<ra e

peyre seguia luy de long entro

con

li

nu

tot

al

E

.

s aiosterora

palays del sobeyrora

menistre e scaudaua se al fuoc

.

Mas

.

e presero?» luy

.

amenero?» ^esus al sobeyra»

uelh

li

uos

comMas yn

las scr/pturas sia»

[1.

ensenip

sobeyran preyre e

li

Mas

.

-a«] preyre e seya tot

lo

conselh qweriaw teslimom incontra yesus qu-ilh lioresan luy a raort e no»

trobauan E moti diczian fals testimoni incontra luy diczent Car nos auuen luy diczent Yo desliarey aqnest te?nple fait de man e en trey iorn yo en edificarey vn autre lo qwal non sare fait de la man E lo testimoni E lo soberan preyre leuaut al mecz demande de lor non era coueniuol Non res^ondes alcuna cosa a aqnestas cosas que son ditas yesus diczent E non responde alcuna cosa Lo socantra tu d aqnist . Mas el teissia beyran preyre demande luy dereco e dis a luy Sies tu ^^^ de x'''^^^' .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

dio beneit

.

Mas yesns

a luy

dis

.

Yo soy

E ueyre

.

lo filh

de

la

uergena

sessent de las dreylas de la uertu de dio uenent en las niuolas del cel

sobeyran preyre scarczant testimoni

cncai'a

las soas

uestimentas dis per [73

Uos aue oui (b)blestema

.

.

Qual cosa

qual tuit condanerow luy esser encolpa de mort

.

E

r]

.

E

es uist a uos

alcanti

lo

que desiren .

Li

comenceron

scupir en luy e cubri la facia de luy e batre luy de collas e dire a luy

propbeteia

.

E

menistre batian luy de gautas

li

.

E

cani peyre fos al palais

de sot vna de las seruentas del sobeyran preyre uenc E cnm ilh. aguesa uist peyre scaufant se regardant luy dis E tu eras cuw yesMS naczario Mas el denegue diczent yo non say ni conoc que tu diczes E issie defora .

.

.

.

deuant

lo palais e lo

gal caiite

.

Mas

cutn autra seruenta agues uist luy

comence a dire a li encerque istant Car aqnest es de lor . Mas el denegue dereco Euapres vn petuit aquilh que istauan diczian dereco a peyre uerament tu sies de lor Car tu sies galileo Mas el comence a scuminigar e iurar Car yo non say aquest home lo qnal uos dicze. E lo gal (lereco

.

.

.

.

.

cante dereco viaczamewt

auia dit a luy

per

li

.

vres

uccz

XV.

[73 v]

uelh e con el dis a

peyre se recorde de la parolla la qnal yesns

E comence a plorar E li sobeyran preyre

li

liorero» a pilath

Mas

E

.

pr?<miora?nent qne lo gal canta doas uec tu denegares

scriptiira. e .

Adonca

luy tu o dis

.

mi

feron viaczament de matiu conselh cu»

con tot lo conselh

.

Ameneron yesns liga e lo Tu sies rcy de li iudio

pilat

demande luy

E

sobeyran preyre acusauan luy en motas

li

.

.


Salviuni,

62

Non rcspondes alcuna demawdaua luy diczent M«s yesus non responde plus alcuna Mas per lo dia festiual lo preuost Enaysl que pilath se mereuilhcs cosa Mas era solia laysar a lor vn de li lia quaì que qua] aguessan dema?tda Lo qua\ ere la lo qual era dit barrabas lo quaì era liga con li mal factur E cum la compagnia fossa monta ilh comence tenczon aula fayt homecidi E pilat responient a demandar qw-el fes euayma el lor solia toiorn far cosas

Mas

.

pilath dereco

.

cosa ueias en qwfflutas cosas acasaw tu

.

.

.

.

»

.

.

.

a lor dis

vole qtie yo layse a uos lo rey de

.

indio

li

Car

.

sabia

el

quo

Mas li auesq?<e aula» scosobeyra» preyre auian liora luy per ewuidia mogu la compagnia qu-e\ layses a lor maio[r]ment barrabas Mas pilat re-

li

.

.

spondent dereco dis a lor li

indio

[74

.

Mas

r]

Banca qual

.

cosa uole que yo facza al rey de

Iny

dereco crucifica

ilh crideron

,

Mas

pilat diczia

.

Mas cridauaw maiorment crucifica luy E liore jesus batu de pilath uolent satiffar al poble laise a lor barrabas Mas li canalier ameneron luy al palays del preflagel qu-el fos crucifica Car qwal cosa fey de mal

Mas

.

ilh

.

.

.

uost

E ewsemp

.

apella tota

compagnia

la

E

.

plegawt empansauaw a luy corona d-espinas diczewt

Dio

.

rey de

te salue

enserap scupian a hiy

E

.

iudio

li

pausant

stimentas de luy

yn trapassant

.

E

de

.

E

E

poys qw-ilh de las ne-

la polpra e uistigron luy

fora menerore luy qre-el fossa crucifica

Simout sirinienc ueneret de

.

.

saludar luy

cap de luy de cana e

ferian lo

genolh auraua» luy

li

agrore scarni a luy despolherore luy

E

.

uieston luy de polpra

E comewceron

.

E

.

forczerore

payre d alixaredri

la nila

E

.

E amenare luy al luoc de golgotha de ros qu-el portes la crocz de luy E donauare a luy beore vin cun lo qwal es e7?trepetra luoc de caluaria .

.

mirra

E

.

nore lo

receop

.

E cum

ilh

agrore

1

era la tercza bora

era script rey de e

vn de

diczeret

dias

uach

Fay

.

fellore

li

lo

tu

salf

crucifiq?<erore

iudio

las senestras

recointa con

E

li

E

.

.

E

crucificare

de luy .

E

li

luy

E

.

.

cruccifica ilh partirore las

que vnchascure preses

soas uestiraeretas me[74 v]tent sort sobre lor

E

lo

qw«l di

qual deslrues lo tempie de dio e redificas

meseyme

deysseret de

crocz

la

E

.

scr2ptura dicziare

li

Mas

con luy duy leyrore vn de las dreytas

la scr^'ptura fo complia la

trapassant blestemauare luy moueret

sobeyran preyre scarnent con

.

de la cayson de luy

titol

ure

1

.

E

fo

lor cap

li

Irey ere

semilharetameret

a

1

autre

.

.

trey li

El fay

li autre e si meseyme non pò far salf -/rist rey d israti Si el es deysenda ara de la crocz que nos ueare e creare E aquilh que erare cru-

salf

.

,

,

.

con luy repropiauare a luy

cifica

per tota la terra ere graret

lo

meo

cerqwe

uoucz

eretro a la

diczeret

dio o lo

istaret

meo

.

.

E

fo fait

nouena bora

^

ueiare

helia

ora

.

ere

la

Tenebra foron faytas nouena bora yesws cride

.

Eli Eli lamaczabathani la qual cosa es eretrepetra

auueret dicziare

si

1

E

dio per que abandonies .

Ueuos

sporega d aci [75 r] erecerqMe pausaret

Laissa

.

uegna

L'^u' sembra ritoccato,

ma

el

ere

carena

depausar luy

a

è

mi

apella helia

.

.

E

alq?<anti

Mas vn

de

correrei

donaua beore a luy .

Mas yesws

pur sempre assai chiaro.

li

ere-

vmplic

diczeret

fora

.

manda


Nuovo Testamento

Il

grant uoucz spire

.

sobre ewtro desot

.

E la M«s

.

Uerament aquest home era de dio

eraw regardanl de long

maria de Jayme menor

.

qual istaua decentra uesent que

lo centurion lo

enaysi cridant agues spira dis las fewnas

63

valdese.

uela del tempie fo scarcza en doas part del de-

E

la

Entre las

.

mayre de ioseph

galilea seguiaw luy e amenistrauare a hiy

.

q?^als

solome

e

E motas

Mas

.

era maria raagdalena .

E cuw

fos

el

en

autras las qual era/»

ierMSrtlem E cuot sera fossa ia fayta Car lo Joseph de barimatia noaporelhament lo qtial uen deuant lo sabba ble caualier lo qual mesejme era sperant lo regne de dio Intre arJiament

ewsemp niowtas con luy en era

.

.

1

.

.

a pilat e

demande

lo cors de

jesus

Mas

.

mereuilhaua

pilat se

si

fossa

ia

E cum el agues mort E appella centuriow demande luy si ia fos mort E ioseph cumpre vn linczol conegu de centurion done lo cors a ioseph e mes luy bas de la [75 v] crocz e 1 enuolope del linczol e pause luy al .

.

.

rauniwent lo qnal era talha de peyra E uire ^ peyra a 1 us del muniment Mas maria magdalena e maria de ioseph regardaua?» al qual luoc fos pausa XVI. E cum lo sabba fos passa maria magdalena e maria de iayme e solome compreron vnguent que uenent ognesan y^sus E venon al mu.

.

.

.

niment vn de

sabba forment de matin

li

lor qual uoutare a nos la peyra de

ia lo solelh

na

us del muniment

1

la peyra uouta acer era grant forment

.

E

intrant al

.

.

E

E

diczian

entre

regardant uigron

muniment uegron

.

Joue

sesent de las dreyta cubert de uestiraenta bianca e s-estabusiron lo qual dis a lor

.

Non uos uolha spauantar non

el rexucite e

dice a

li

es ayci

.

deciple de luy e

Ueuos a peyre

.

Uos qnere

.

Car

el

yes?/s

de naczaret crucifica

qual pauseron luy

lo luoc al

.

Mas anna

annare deuant uos en galilea

e ueyre luy aqui enayma el dis a uos Mas ellas issent fugiron del muniment . Car temor e paur aula pres lor e non diseron alcuna cosa a alcun . Car temian [76 r] Mas yes^iS leuant de matin lo pr?/mier del sabba aparec .

.

prwmierament a maria magdalena de la qìial el auia gitta sept demonis Uh a/fnawt anuncie a aquilh que era agu cun luy plagnent e plorant Mas ilh auuent Car uisq?^es e fos uist de ley non creseron Mas enapres aqwestas cosas fo demostra a duy de lor en autra semblancza annant en la uilla E ilh annant anoncieron a li autre E ilh non creseron Mas .

,

.

.

.

derierament

.

repausant aparec a lor e sprone la mescresencza de lor e la durecza del cor Car ilh non auian cresu aquilh que auian uist li

.

11

.

.

E

Annant en tot lo mont predica 1 euana lor Aqwel qne creyre e sare bateia sare salua Mas aquel que non creyre sare condana Mas aq?<esta3 ensegnas segren aqwjlh que

luy esser rexucita

.

geli a tota creatura

dis

.

.

.

.

meo nom Uh parlaren per nouas lengas beoren alcuna cosa portant mort non noire a lor

creyrcn ilh gittaren demonis al

penren

li

pausaren pois

'

Ma

serpent las

.

E

si

mans sobre

li

.

enferm e auren ben

.

E

acer Io segnor yesns

qu-el parie a lor fo pres al cel e see a las dreilas de dio

Mas

iJli

Sulla prima asta dell' 'u-' sta un punfino, simile a quello che sta sull'

'i'.

sarà semplice errore.

.


64

Salvioui,

anna prediqMeron ew chascun luoc

seguor cnsewp obrawt

lo

e

cuwfermawt

seguent las ensegnas

la parolla

C. L'Evangelio secondo Luca. I

comencza

[76 v] Ayci

sobre

lo prolic

Lue

sa?it

Car acer moti s-esforcero?i ordeuar la recointancza de

las cosas

qwe sou

«owplias en nos euay?«a liorero?* a nos aqMilh que uengron del comewczanoble tcophile la fo uist a mi mewt E forojt mettistre de la parolla .

.

piMS curiosament totas cosas per liorde scr/pre a tu que tu conoissas la uerita d aqueìlas ^ parollas de las qtiaìs tu sies ensegna 1. Ayci comencza 1 euangeli de sanct lue copitol [1. ca-J I. Mas vn preyre per nom czacaria del lignage de abia fo en li dia de horode lo rey de iudea e la niolher de luy de las filhas de Aaron e lo nom de ley eliczabetli Mas ambe duy herau iust derawt dio annant sencza rancura en tuit li comandament en las iustificaciows del segnor E filli non era a lor ewperczo qiie heliczabeth fo sterla. E ambe duy auian auancza en li ,

.

.

lor dia

Mas

.

pauses

1

cum

fo fait

czacaria huses del preueraie issic per sort qw-el

e«cencz derant dio sego?it

de la soa uia

la costu??2a del

lutre al tempie del segnor

.

era orant defora a

1

ora de

encencz

1

Mas

.

luy istant de las dreytas de 1 autar e de torba e temor s-embriue sobre luy . Mas

temer a tu moti

.

Car

appellares lo

filh e

nom

E non

.

beore uin

ni

del uentre de la soa mayre

E

.

E

augel del segnor aparec a

E

czacaria uesent fo

1

ancenez

1

angel dis a luy

de luy iohan

seruoysa

1

r] en 1 orde mautecza del poble

preuerage [77

tota la

.

.

czacaria

non

Elizabet la toa molhcr aparturire

.

alegraren en la natiuita de luy

s

gnor

la toa oroc^on es exaucia

E

.

.

.

Car

Goy el

e alegrecza sare a tu

.

E

sore gra?it deuant lo se-

sore encara repieni del sant sperit

li filh d israel al segnor awnare deuant luy en sperit e en uertu de Iielia qn-el conuertissa li cor de li payre en li lìlb. e li mescressent a la longa ueApparelhar al seguor pobZe perfeit E zacaria dis a 1 sencza de li iust Car yo soy uelh e la mia molher ha auancza angel Dont sabrey yo ayczo E 1 angel respondent dis a luy Yo soy gabriel lo qnal en li seo dia

dio de lor

.

E

.

conuerlire moti de

el

,

.

.

.

.

.

[77 v] isto deuant dio e soy trames parlar a tu e anunciar a tu aqwestas

cosas

.

mut e non poyres parlar entro al dia qne aqwestas Emperczo que tu non cresies a las mias parollas las E lo poble era sperant czacharia e se saren cowplias al seo temp

E

uete tu sares

cosas sian faytas qiiaìs

MI

.

.

'-s'

è stato aggiunto dopo.


Nuovo Testamento

Il

nifreuiihaua?i

Car

.

el tarczes al te??«ple

E conogron qu-e\ agues uist vesio;? al E fo fait pois que li dia de nias mut

te?Hple

soa meyson

dia e se rescu??de per

dia

eìi li

al

6

.

.

qiial es

C7i li

o

.

.

.

era cigna??t a lor e per-

de Iny foron co?Hpli anne en

cowceop enapres aqìiiìh

Car

segnor fcy a mi enaysi

lo

Mas qual el regarde ostar li meo repropi d-entre li ome angel gabriel fo trames de dio en la citta de galilea a la .

nies

1

nom

naczaret a ue;-gena sposa a baro?» per

de dauid

de la ue?-gena maria

e lo no?»

te salue

piena de grada,

feunas

E q?mnt

,

mes diczent

.

E

poia porlar a lor

de luy

mollier

eliczabet la

ìlas

.

issi no??

.

ufici

1

.

la

63

valdese.

Mas

.

lo segno?*

.

E

E

con tu

es

en

o ac anni fo torba

illi

sMua qtml fos aq?/esta salutacion

.

nom

ioseph de la meyson

a«gel intra a ley dis

1 :

de luy e peM-

la pa?'olla [78 r]

a«gel dis a ley

1

Dio

.

tu sies beneyta e?ttre las

maria non

.

te-

Uete tu concebres al uewtre e Car tu atrobies grada. deua??t dio Aqiiest sare grani e apff?"tarires filh e appellares lo nom de luy yesus E lo segnor dio donare a luy lo seti de sare appella filh de 1 autessi??ie daìiid lo payre de luy E regnare en la meysoM de iacob en eterna e fin non sare del regne de luy Mas maria dis a 1 a/igel ayczo en qual maniera

mer

.

.

.

.

.

.

Car yo no??' conoc baro/i E 1 angel responàent dis a ley Lo sant sperit sobre uenre en tu . E la uertu de 1 autessime ombreiare en tu Emperczo czo que nayssare de tu sare appella sant ^ filh de dio E uete E eliczabet la toa cosina ilh mesey???a coraceop filh en la soa uelhecza Car tota parolla sare aq?/est mes es a ley seisen la qual es appella sterla poderosa enap?"es dio Mas maria dis vete la serue??ta del segnor sia fait a mi segont la toa parolla E 1 angel se departic de ley Mas maria lesare

fait

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

anna en aquilh dia en la montagna con frecza en intre en la meysow de czacharia e salude eliczabet Lo eliczabet [78 v] agues auui la saludacioji de maria ua??t

.

.

goy

de ley

uè?? tre

al

Tu

la

E

citta

que

s-eixaute de

fanti?*

e cride en

Eliczabet fo replenia del sant sperit

.

de inda e

fo fait pois

beneyta e«tre las fennas e lo fruc del teo ventre es beneit E do«t es a mi eyczo que la mayre del meo segnor vegna a mi Car uete pois qiie la uocz de la toa salutaciow fo fayta e??- las mias aurelhas lo fantin s-eyxaute (de) de goy al meo ventre E tu sies beneura grani uocz e dis

.

sies

.

.

.

la

qual cressis

faytas

.

eyxaiite ti

evìta

.

qual es

E

.

C«?' aqwellas cosas

que son

ditas a tu del segnor

mia arma magnifica lo segnor E lo en dio lo meo saluador Car el regarde la humilita C«r uete totas las gent dire?* a mi beneira d-eyczo . poderos e lo nom de luy sant fey a mi gra??t cosas maria

dis la

al

seo bracz

poderos del

.

E

seti

departic .

E

li

eyxaute

van

li

teme?it luy

li

hu??ùl

.

El replenic

li

El a receopu Israel lo seo

la

li

*

Il

ms. ha sant, con un tratto orizzontale che copre parte

fanti?»

.

El fey poder

E depause

E

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

.

li

E

se recorde

dell'

a e parte

del w; e parrebbe di dover leggere 'sannt'. Archivio glottol.

lo

miseri-

fameiant de bens

r]

.

E .

[79

rie laisse

Car aqwel .

.

superbi de la pe??sa del lor cor

sperit s-

de la soa ser-

.

cordia de luy de generacio?» en generacion a

saren per-

meo

.

6


Salvlonl,

66

de

soa misericordia.

la

Enaywa

.

semeuz de luy en li segle E e retorne cn la soa mayson e al

tures

e aprerluric

:

.

E

E

.

vezin e

li

fo

a

fait

Mas sare

la

apella Jolia?^ e ilh diseron a

sia

lo qiial

E

.

apella per

maniera

aquest noni

volia

el

nom

se-

lo

cu»

apellauau luy

e

faiitin

Car

.

alcgraua?i

s

.

E

.

mes

tres

mayre de Iny respo?ide e dis no?» ley la non y a alcun al teo parenta

apella

fos

(iu-e\

Abraha?«

compii q?/-«lh apor-

fo

ensemp lo

a

:

ley per

de ley auuiro?»

cosili

li

oyteu ioni vengrojj circoncir

1

zacharia del noni del seo payre

qwffll

nostre payrc

inaguifiq?/e la soa misericordìai cu?i ley

gnor dio ley

filli

li

temp de Elizabeht

lo

.

parlo a

el

Mas maria pcnnas cim

.

illi .

E

E

cignauan el

al

payre de luy

deraa«de vna tauleta

e?» :

e

mercuilhanan E la boca E de \uy fo vberta viazament e la lewga de luy parlaua beneycze?it dio temor fo faita sobre tuit li [79 v] vezin de lor e totas aq?fes!as paroUas scrips dizent lo

de luy

es Joliaw

.

tuit se

.

.

forow manifestas sobre totas las mojitagnas de iudea

auian pauserò?* &n

del segnor era cmìi luy sperit

e proplietiie

:

.

E

tuit aquilli li qìial

lor cor diczowt q?ml sare aq?<est fantin

li

E

.

dicze?it

Lo segnor

.

uesite e fé redensiow al seo poble

.

E

dio d

Israel

es beneit

la

lo seo seruitor

sant propbe^as

q?ml son ista del comenczament del segle

.

.

man

Car

el

e?i

la

de salu

e?Klreicze a nos corn

mayson de dauid li

Car

.

zacharia lo payre de luy fo repieni del sant

Euay??ia el parie per la bocca de

li

seo

Que nos foran

.

salua de li nostre ennemic e de la ma?i de tuit aq?<illi li q?ml ayrcrow nos . Per far m/ser/cor^Zia cu« li nostre payre A recordar se del seo sant tePer acumplir lo iurameret lo quaì el iure a Abraham lo nostre stament Afin qwe deyliora de la man de li nostre enepayre q?<-el lo nos donerà mic seruau a luy sencza temor En santità e iustitia dera?it luy per tuit ,

.

.

.

li

iorn de la nostra vita

.

E

tu fantiw sares apella propheta [80

r]

de

1

Car tu a?inares derant la facia del segnor dio aparelhar las vias de luy per do?znar sci'encia de salu al poble de luy en remessiojt de li peca Per las inti'allias de la misericordia, del nostre dio en las quals de lor vesite nos naysterat ^ d aut a enlumenar aq?«2lh que seon en tenebras e cn autisime

.

.

vmbra de mort

.

A

e?^dreyczar

li

nostre pe en via de pacz

.

Mas

lo fanti»

creyssia era co?«forta per sperit e era al desert entro al dia del seo derao-

stramewt a Israel II.

la

E

fo fait

redowdecza

en aquiìh dia comanàa.me7it

fos sciipta

Ciriuus preuost de Syria

scuw en

la soa

en iudea en

la

qu-el fos de la

citta

qu-ilh

Cosi

il

draps

cod.

Ma

E

isic

de cesar august que tota

aq2/esta prumiera descripcio?i fo

anaua?t tuit per esser

E Joseph monte de

meyso» .

apartures

luy de petis

.

Mas

mes en

.

.

e

faita

per

scr/pt vncha-

Galilea de la citta de Nazaret

de Dauid la qimì es appellaa Bethleem

citta

la soa sposa grauia pii

.

.

.

Emperczo

familha de Dauid afin qu-el fos script cun Maria

E fo [80 v] fait cntn ilh fossan aqui li dia foron comE aparturie lo seo filh pr?miier e«genra: e enuolpe E pause luy en la crepia Car luoc non era a ley

certo andrà letto: nayscent.

.


Nuovo Testamento

Il

ere

-prtaa

E

.

pastors eran

E

.

lor grecz

li

awgel dis a lor no?i nolha temer

1

a uos gra/it goy lo q?<«l s«re a tot lo poble

uos lo qiial es segwuor

^r^'s^

.

.

en

crepia

a

E mouteza de

.

la caualaria de

dio

temerò» de Car veuos yo ano?? ciò

.

:

e

de Dauid E aq?<esta ensegna en petìs draps e pausa en la

la citta

.

s«re a aos uos trobare lo fantiji ewuolopa

1

segno/*

saluador es ejzcoy uà a

Ca?'

.

garda«t

e

:

.

de dio resplawdic encerque lor

iste iosta lor e la clarita

gra«t temor

meseyma regloii velhant E ueuos 1 awgel del

aq?(ela

ea.

Jas uegilias de la noit sobre

67

valdese.

ost celestial fo fait subitame?it civi

1

angel lauuant dio e dizewt gloria sia a dio en las auteczas e en terra pacz

onime de bona volunta

li

lor al cel

E

.

que

fo fait pois

Li pastor parlaua?» entvG [Si

,

r] lor

angel se departeron de Trapassen entro ea Belli-

li .

vean aqwesta paroUa la quaì es fayta la qiial lo segnor fey e dee troberow Maria e Joseph e lo E ueHgron acoytament E cum ilh agron yist conogrow czo que lor era fanti?» pausa en la crepia E tuit aqnilh li qual SLWuìan se mereuilbero» d ista dit d aq?/est fantin

leem

:

e

raostre a nos

:

.

.

.

eran ditas a lor de

aq2<ellas cosas las q^^als

pastor

li

Mas Maria ensemp

.

E li pastor sen gardaua totas aqz^estas parolla eHsemp porta»t al seo cor retorneron lauuant e glorificant dio en totas aq«<ellas cosas las qiials ilh .

auian auuias e uistas enayma fo

compii

fo appella de

que

li

li

fo appella

en hierusalem qM-^lh presentesaw luy

en la ley del segnor

en

E poys que

.

de luy

al

iorn foron

oitera

Jesus

.

neutre

Lo qual .

E

pois

dia de la purificacio/i de maria foro?i compii segont la ley de moises

Car

.

sare appella sant del segno?" dit

nom

angel prumieramewt q»-el fossa conceopu

1

ilh porteron luy

script

dit a lor

q««e lo fanti/i fos circoncis lo

.

E

segnor enay??ia es

aczo qti-ilh donessan ostia segoni czo qu-es

segnor vn parelh de tortoras

la ley del

al

mascle naysent p/'?aui[8i vjeramewt

tot

duy pozin de columbas

.

.

E ueuo vn ho»ime era en hierusalem al quaì era nom Simeo?^ E aq?«est homme era iust e tement dio sperant la consolacon [l.-ion] do israel e lo sant sperit era en luy E el aula receopu reuelaeiow del sant spcrit q?«-el .

,

.

non vegra

la

prmnierament non agues uist lo Christ del segnor E E cwn li payrou de luy dintre menessau lo fauti;^ fessan per luy segont la costuma de la ley el meseywie lo remort

uenc en espe/ùt iesus q?*-/lh

ceop en

li

si

.

tempie

al

seo bracz e beneyzic dio e dis

ser{ en pacz sego?;t la toa parolla

.

Gar

qwal tu apparelhies derant la facia de las

genz e gloria

al teo

r]

a lor e dis a Maria la

li

tuit

E

segnor tu laissas ara

.

meo

poble

li

lo teo

olh yigrou la toa salu la

Lume

.

a reuelacio/i de

payre e la mayre de luy eran quaìs er&n ditas de 1?/^ E SimeoJi

poble de israel

sraereuilhant sobre aq?<ellas cosas las

beneyczic [82

.

.

.

lo

.

mayre de luy

.

Uete aqt^est es pausa

en trabucaraewt e en ressureciow de moli en Israel e per ensegna al quaì dit. E lo glay de luy trapassare la toa arma qtie las cogitacio»s

sare centra

de moti cor sian reuelas trip

d aser

:

la

seo mari set anz

seruent

ai

E

y era Anna prophela li

seo iorn

de pois la soa vergenita

oytanta e catre auz noit

.

qual auia passa moti de

:

la

segnor

.

E

lllha ,

de Phanuel del

e aula viscu

can

lo

aqnesta era veua entro a

qMal non se deparlia del tempie per iorn ni per deiunis e oracions AqHesta sobre vene eu

cu)i

.


68

Salvioni,

hora e rendia gracias a dio

aqueììa. iiiesey/wa

qne sperauan

redenciou de Israel

la

E

.

scgoiit la ley del seguor ilh sen retornerow citta

E

.

lo fantin creissia e cojzforta

de dio era

cu?» luy

E

,

per

parlaua de luy a tait aquilh

e

qu-ìlh perferou totas

pois

plen de sapiencia. e la gr«c?a

spe?'it

payrou de Iwy awnauajì per

li

salera al dia festiual [82 v] de la pasca

E cum

.

cosas

Galilea cn Nazareth la lor

eii

tuit

yesiis

.

an

li

fos fait

.

hieru-

ere

de

12

.

.

anz lor moutant en hierusaleiu segont la costuma del dia festiual e compii cani ilh sen retornessau

:

lo fantin

de luy non ho conogrow

Mas

.

.

.

yesus

.

remas en hier?«s«lem

e

payrou

li

luy esser en la compagnia

lor pensant

lo uiage d un dia e recp^erian luy e?itre li cosin e li conegu E non trobant luy retornnero» e» hier«<s«lem reqwerent Itiy E fo fayt enapres tres iorn trobero» luy al tempie sesent al mecz de li dotor auuent lor e demawdant lor E tuit aq?</lh li qua! auuian se mereuilhauaw sob?'e la sapìencia e li rcspos de luy e uesent se niercuilhauan E la mayre dis a

vewgron

.

.

.

,

ÌÌI1J

q?<erian tu

Non

perque fazies a nos enaysi

filli

.

E

.

el dis a lor

.

yo e

liete

teo payre dolent

lo

qual es la cayson per la qual vos queria mi

.

sabe car a mi coacn esser en aq?«ellas cosas las q?/«ls son

payre

.

E

ilh no?» ente??deron las parollas las

cu?» lor e

uenc cn Nazareth [83

r]

^ q?/ffil

daua to'as aqwestas parollas ensemp portant

parie a lor

el

era soines a lor

E

.

E

.

feytaua per sapìeneia e per eyta e per grffc«a enapres dio e

Al quinczen an de

III.

riiaua en iudea

segnor de

lo

prènci de

La parolla

.

preyre

li

era segnor de galilea

fo fayta

Anna

Jordan predicawt la

[l.

tota ual

Sfflre

.

.

E

.

.

E

salu del nostre dio

seo frayre Phelip

e?»

la uia del

Donca

remessio?» de

li

pecca

sarmo?» de Esaya lo p?'opheta voucz del cri-

li

segnor e facze dret

en uias planas

las aspras .

al desert sot

tota la regio w e?zcerque

vnplia e tot mo?»t e col sare humilia

sarcn endreyzas

lo

de zacaria

filh

E uenc en

batisme de penite?»cia

lo]

Apparelha

sobre hiohaw

Cayphacz

et

enay??»a es scr»pt al libre de da?»t al desert

p?-o-

.

ho??nne

Cesar quant Pilat segno-

Tiberi

.

yesws

.

li

de Iturea e de Traconi te e Lisania segnor de la region

la regio?»

de Abeliua li

enperi de

1

E herode

.

E desende

mayre de luy gar-

la

seo cor

al

.

.

meo

del

ilh

a

diczia??-

las

:

E

.

E

li

las

sandier de luy

peruersas cosas

tota [83 v] carn veyre la

co??»pagnias las quaìs

jsìan

qn Uh fossan batcia de lui/ Generacion de uipras qual demostre a nos fugir 1 ira auenir Bonca facze degne fruc de peu»Yencia E uow come?»ce a dire Nos auen Abraha??» per payre C«r yo die a nos qwe dio es po(leros rexucitar filhz a Abraham d aq?»estas peyras Car la destral es ia messa a la reycz de 1 albre Bonca tot alabre [1. albre] que non fare bon fruc Sffire talha e mcs al fuoc E las co??»pagnìas dema?»daua?» luy dicze?it Bonca nos qual cosa faren E el re5i?onde e dis a lor Aq»»el q?/e ha doas go.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

nellas dojzne al no?» hauent

E

li

il

punctum

^

publicas

Sotto

il

[1.

.

E

aquel que a a ma?»iar facza semilhaj«tame?»t

-ans] vengron dereco

-s di queste

delens.

qu-ilh fossan bateia

due ultime forme,

il

:

.

e ilb disse?*ro?»

ms. ha un puntino che è forse


.

Nuovo Testamento

Il

a luy

mestre qual cosa faren

.

uos es comanda

si

non czo

E

DOS quaì cosa farera

qìie

E

.

E

.

cn

Johan

Ior cor de

li

uos en ayga

degne desliar

E

.

sas

e

:

pres de

de las cauczaraentas de luy

las co?-reas

Lo ventalh

.

fuoc non amortiuol

predicaua

facza

r]

.

yo ba-

poble

al

E

.

seo granier

al

Mas

.

man

mon-

e

cremare

el

enaysi exortaua dereco motas

Mas quant

.

El mescy?»e bateiure

.

del quaì es en la soa

el tenia

las

autras co-

lierode lo qnal era segnor

per herodiana molher del seo frayre la qnal

ììiy

non [84

poble stimant e pensant tuit

Io

era Ghrist ioha» responde e dis a tuit

dare la soa ayra e aiostare lo fromeut al

E

.

pìus fort de mi vc«re ennpres mi dal qnal yo non soy

vos al sant sperit e en fuoc

palhas

Nora facza alcuna cosa

.

fera alcuw e

el dis a Ior 'Non

el

si

a ior

el dis

Li caualier dema?^derp?^ dereco luy diczent

.

tortura e sia content de vostra rendoas

teio

69

valdese.

,

re-

fo

e de tuit

aq»<esta cosa sobre tot e mes Jnhaw qwant tot Io poble era bateia e qiie Jesus fo batteia e qn-el pregues lo cel fo hubert e lo sant sperit desende en specia E vua vouz fo fayta del cel Tu sies corpolar sobre luy enay/«a coluy«ba En tu yo ay pres mon bon placzer E el lo meo filli [84 v] carisime comenczaua esser de trenta anz lo qnal era recointa mesey«<e yesus li

mal qn-el

en career

faczia el aioste e»cara

E endeuenc

.

:

q?;e

,

.

.

.

.

tilh

.

:

.

de Joseph lo

qiial fo filh

de beli lo qual

fo

de Maltliat

Jonne

lo

qnal

leui Io qnal fo de Melchi lo qnal fo de fo

de Matathias

de Nagge qne fo

de Joseph

fo

qnal

lo

de Melchi

madan

qn«l

fo

fo

qual

lo

de

Amos que

fo

de Juda

qn«l

lo

Juda

lo qnrtl fo de

de Kau»? qne

lo

qwrtl fo

qnal

lo

fo

qn«I

lo

lo

fo

de Joseph Io

fo

de Neri

q?/«l fo

de Gosan Io qn«I

fo

de Jesu

fo

de Matthat

fo

de Salathiel lo

de Adde Io qual

q?/rtl

de hesli que fo

fo

de Semey

fo

qual fo de Jolianaa lo qual

lo

qnal fo de ber Io qnal

lo

de Jorim

fo

de Maath qne fo de Matathias qne

de zorobabel

lo qual fo fo

lo

fo

de

lo qiia.1 fo

de Joseph Io

fo

fo

lo

qnal

de Resa lo qnfll

de hel-

qual fo de Heliezer lo qnfd

de leui qual

qn«l fo de Simeon

Io

de Jona Io qn«l fo

fo

fo de Menna lo qual fo de de Dauid Io qual fo de Jesse Io qnfd fo de Obed lo qual fo de Booz Io qnal fo de Salmon Io qnal fo de Na[8o rjasson lo qnal fo de Aminadab Io qnal fo de Aram lo quaì fo de

de Heliachim Matthata

qn«l fo de Melcha lo qual

Io

qnal fo de Natha» Io qnal

lo

fo

Efroni lo qual fo de Phares lo qnal fo de Judas lo qnal fo de Jacob Io qnal fo

de Isaac

chor

Io

lo

qnal

qnal fo de Abraa?n Io qnal fo de Thare lo qnal fo de Na-

fo

de Saruch

lo

qnal

Arphaxat qnal

fo

Io

de Malaleel Io

lo

esperii

de

fo

E

qnal

fo

Adam

qnal fo de IV.

I

qnal

Sem

Io

de Mathusalem lo quaì

lo

qnal fo

de Chainan

de Ragau

fo

qnal fo de Heber Io qnal fo de Sale

lo

qnal

fo

de

fo

Noe

do Enoch qnal

lo

lo

fo

Io

q«al fo de Phalech Io

de Chainan Io qnal fo de lo

qnal fo de

desert quaranta iorn

alcuna cosa en acjn*lh iorn lo diauol dis a luy

deuegna pan

.

E

.

lo

de Enos

qual

lo

fo

de Selh

qnal fo de dio

Jesus plen del sant sperit se parte del Jordan al

Lamech

qnal fo de Jared Io qn«I fo

.

E

Si tu sies

:

E

fo tenta

cuni ilh foion passa fìlli

de dio

icsus responde a luy

.

Lo

:

di

es

:

del diauol :

:

fo

e

apres el

a aqnesta scr/pt

E

.

amena de non manie ac fam E .

peyra qne e!a

L bowme non

vio


70

Sai violi ì,

mas de

taut solamewt de pan

mene tuit

regno del cercuyt de la

li

aq??esta poissancza

do?mo

yo

a qui

volli

.

a

li

fìlli

.

E

en

si

E

.

hijj

.

me son do?ma E encliuant me adoras totas

Car

te

illi

yo

:

e dis

:

a

a luy sol

liiy

E

.

.

Lo

Tu mene luy

es script

diauol

lo

dis a luy

:

.

li

aqwe-

:

penna del tempie e Car lo cs script

sob;-e la

de dio met te d-eyci en bas

diauol lo

lo [85 v]

cn vn moraewt de tewip Yo donarey a tu tota

liiy

a

dis :

e seruires

:

de dio

mostre a

iesus respo^de

mes luy

e

:

E

terra, e

Banca tu

adorarcs lo teo sognor dio

en hierusalem

:

e la gloria de lor

:

stas cosas saren toas

sies

tota parolla

sobre vna anta montagna

.

.

Si tu

El a comanda

.

seo angcl de tu affiu qu-iìh te gardo», e qu-ilh portou tu eu las lors

mans,

affin

qiie

responde e

per auentura non offendas lo teo pee a la peyra

dis a hip

.

Lo

tota la tentacio?^ compila

Jesus en vertu de

anne per tota

:

es dit

Tu non

.

lo diauol se departic

esperit retorne eu Galilea

1

region

E

de luy e la

:

E

.

Jesus

segnor dio

tentarcs lo teo

.

E

un temp E renomenancza de luy :

entro a

.

enseguaua lor en las sinagogas de lor e era [86 r] magnifica de tuit E uenc en Nazareth lay out el auia ista nuri E intre en la sinagoga al iorn del sabba segont s acostuma E se leue pe?" legir e lo libre de Esaya proplieta fo donna a luy E qnant el hac hubret lo libre el trobe lo luoc ont era script 1 essperit del segno?* la

.

el

:

.

.

.

:

.

:

dio es sobre

dicar a

nier

mi

per la q?ml cosa

:

paures garir

li

e la vista a

,

predicar

li

li

el

m

a oingt

contrista de cor

,

m

El

.

a nranda pe;* pre-

p?-edicar remession a

an de dio agradiuol e lo iorn de reguiardonancza hac claus lo libre el lo rende al raeuistre e se asette E 1

.

,

:

,

aquiiìi

li

preyso-

cec laissa aquilh que son contrist en remession

.

qne eran en la sinagoga eran persauerant en luy

.

E

,

E qnant de

e el

tuit

li

olii

el

comence a

Aqwesta scr/ptura es encoy co«?plia derant li uos^re olii E donauan testimoni a luy e se mereuilhauan de las parollas de grada. las qnols salhian de la soa bocca e diczian Donca non es aq?/est lo fìlh de Joseph E el dis a lor Certame?it vos me dire aqnesta semblancza mege sanna tu meseyme Fay [86 v] ilereco ayci en ton pays grant cosas enayma uos aueu auui qne an istas faytas en Capharuaun» E el dis yo vos die en uerita que alcun propheta non es acepta en son pays En uerita yo die qne plusors veuas eran al temp de Elia cn Israel qnant lo ccl fo claus tres aucz e seys mes qnant grant famina fo fayta en tota la terra Elia non manda en alcuna d aq;<ellas si non en Sarepta de Sidonia a una fenna vena E plusors lebros eran en Israel sot lieliseo lo propheta e alcun de lor non fo monda si no^ Naaman Siriec E tuit en la synagoga dire a lor

.

.

tuit

:

.

,

.

.

.

,

.

.

,

.

.

:

.

auuent aqnestas cosas foron vmpli de fora de la citta

:

e

la lor citta era edificaa

mecz de

lor

:

e

.

li

1

la

E

.

.

se leueron

illi

cima de

per lo gitar en bas

.

la

E

el

cu?j

esperit del

,

e se

demoni

Laissa qwal cosa cs entre

no?»

.

E

eu [87

mo«t

,

giteron luy

la qnal meseyw^e passe per lo

mereuilhauan de

poyssancza

e

montagna sobre

E desende en Capharnau?n

sabba

de luy era

Iio/nme qhe auia diczent

,

seu anne

lay enscgnaua lor en C(7r la parolla

ira

meneron luy entro a

citta

de Galilea

r] la

:

de luy

la doctrina

e :

sinagoga era vn

e el cride

en anta vocz

nos e tu Jesus de Nazareth

:

Sies ta


Nuovo Tcstanicuto

11

venga per nos perdre luy iìczent

mecz

Yo

E Jesus repres saiit de dio E quant lo demoni liac gitta luy al E temor fo faita sobre tuit E luy

say qiie tu sies lo

de luy

.

de luy e non noe a

el yssic

:

parlauaw

.

Taisis e salii

.

enire. lor

diczent

71

valdese,

.

.

cs aqwesta p«rolla

Qual

.

.

:

Gar en poissancza e

E la renoe ilh se dep«rton en ve/lu el comanda a li sperit no?i moni, E Jesus se leue menaweza de luy se manifeste en tot luce de la regio?!. E la sogra de Slmo«t era de la sinagoga e iutre en la maison de Simont .

:

,

.

:

tengua de grant ley -«

comare

el

:

fe])re

,

e ilh pregueroji luy per ella

a la febre e la febre laisse ley

ameuish'aua a lor

E

.

qtiant lo solelh se coiaua

malates de diuersas malatias

.

Tu

de dio

sies lo filh

.

.

meila dire que ilh sabian qu-el era Ghrist se parte e ajme

entro a luy dis

tenian luy

e

:

en luoc desert

Car per ayczo yo soy tramcs

E

V.

cuw

fo fayt

dio e el istaua iosta

E en vna uau 1

estang

.

1

E

luy raete«t las

:

.

e

\engvon

li

qual

el

reame de dio

las autras cittas lo

:

era predicant en las sinagogas de Galilea

s-embriuesan per auuir la paroUa de E uic doas naus istant iosta

las (^oHipagnias

estang de Genezaret

.

pescadors erau deysendu e lauauan

li

aquilh que auian

tuit

:

.

.

E

.

luy istant pres de

las

La me coneuta dereco predicar en

.

E

compagnias cercauaw luy A qn-el non se departes de lor

.

affin

E

.

eia se leue viaczament

mans E 11 demoni se partian de moti E en li reprenewt non lor perE q?mnt lo iorn fo vengu el

raenaua« a luy

li

sobre yuchascu?» de lor [87 v] sanaua lor cridant e diczcwt

E

.

li

lor recz

:

monte

e el

pregue luy qu-cl menes luy vn E sesse»t ensegnaua las compagnias de la petit plus long de la terra naueta Mas pois qw-el cesse de parlar dis a simowt Amena nos plws E simowt res^ondent dis a luy aut e alaga li nostre recz en prenaraent qual era de simont

la

e

:

.

.

.

.

.

[8S r]

auen lauora

tnestre tota la noit

yo alargarey la recz en

non presen alcuna cosa

e

E cnm la Mas

la toa parolla

Mas

:

ilh aguessan fait ayczo en-

.

E cide lor ronpia gneron a li compagno?^ li qiml er&n en 1 autra nao qu-ilh ve?*guessan e aiudessan a lor E ilh ve«gro e vmplirow totas doas las naus enaysi qne ben pres plowbessan E quant SimoJit Peyre A'egues cagic a li genolh sareroM grant mautecza de peisons

recz

,

.

.

.

.

de

.

yesus

diczewt

.

.

segnor eys de mi

stabusime?;t aula cowpres luy

ment de filli

Is'ort

peison

li

de zebedio

li

.

qual ilh auian pres

E

d aiczo sares

amena las naos a la terra cnm ci fos en vna de

fait

hac

ci

me

segnor tu luy dicze7?t

viaczament

demostra

le

,

.

a

.

que eran co/r luy

el

ia

prene«t

li

E yesus dis a simowt homme E quant ilh agron E fo cosas e segnerò» luy .

.

.

.

.

.

:

tu voles

.

.

E E

yes«<s stendent la

preyre e uffre per lo teo

man

la lebrosia se departic

toqMe

de luy

Mas vay e momlMienl enaywa comande

luy que non o disses a alcun

moyscs a lor en testimoni E de plus en plns annaua per tot E motas co??»pagnias s aiostauan

la

.

.

Car

.

si

a

.

prena-

Semilhawtamewt Jaco e Johan

.

[88 v] volh sies moj^da

comande

al

Ueuos vn home plen de lebrosia lo cagent en la soa facia pregaua luy diczewt

e

:

pos mu??dar

li

Gar yo soy hoHmic pecador

ilh laissero?? totas

:

las cittas

vist Jesus

Yo

E

:

aq?<«lh

tuit

qMal eraw compagno?» de simont

li

voler temer

qual ctim

e

:

.

renomcnancza de luy

aflìn

qa-ilii

1

auues au


Salvioai,

72

Mas meseywe

e fossan sawa de las lors e??fcrnietas fo

cn vn d aquilh ioru

l'ait

eran sesent e

sios

qìie el

dottor de la ley

li

gallica e de iudca e de icrusalem

E ueuos

haros

home

-ons] portant

[I.

.

dcsert e

al

ensegnaua

sesia e

qnal eran vengu de

li

E

seya

el

.

la

.

or.aua

E

castel

tot

E

.

phari-

li

de

uertu del segnor era a sauar lor

al leyt lo q?/«l era paralelic

.

E

.

queriau

E non trobant per qnal prtvt dintre monteron sobre lo teyt e sot mesero?i luy jesus E quant jestis vec la per lo cubert con lo leyt al mecz deuaut home li teo pecca sou perdona a tu E ìi scr^pdis a luy fé de lor Qual es aquesi lo qual tura e li phffrisio comencero?* a pejisar diczent Qual pò perdonar li peca si non Io sol dio Mas parla [89 r] blastemas dijjtre nietre liiy

pausar deiiant luy

e

compagnia

portesa?* luy per la

.

:

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

poys q«e

.

yesus

.

conoc las cogitacioHS de lor

responde e dis a lor

el

:

.

Qual cosa es plus legiera a dire li teo Qual cosa pensa e?* li aos^re cor Mas que uos sapia que lo fìlh peca sou perdona a tu o dire leua e uay de la uergena a poesta en terra de perdonar li peca el dis al paralitic Yo die a tu Leua pren lo teo leyt e uay en la toa mayson E leuawt .

.

.

.

.

viaczament deuawt lor pres

mayson

E

niagnifica?it dio

.

Io seo leyt

E

tuit

forow rempli de temor diczent

al

qìiaì

iacia e

el

foron pres de temor .

Nos auen

vist

anne

la soa

e?t

e glorificauafi dio

:

encoy cosas mereuilhosas

.

.

Enapres aq?/estas cosas isic e uic publican per noni leui scssent al taulier e E laysa totas cosas leuajit segue luy E leui fey a luy dis a luy Sec mi .

.

grant cowuili tres

li

q?/al

mwrauan

e/t

sa

li

li

.

E

deciple de luy

peccador

E

.

mota compaguia

e y era

:

eran con lor repausant

dicze/it a

caws e cuw

.

maison

Jiisus

[1.

li

scriptwra e

li

de publica?js e pliarisio

Verqiie mania e beue

.

con

^

d au-

de lor ìnurli

Je-] res^jondewt dis [89 v] a lor

.

publi-

Aq?«lb

mas aquilh q?<e an mal Car Yo non que son san no» besognaM de meie li iiist mas li peccador a peniteneìa Mas ilh diseron a luy Se Li desciple de Joa» perq««e deiuna» souendieramewt e fan preguieras :

vinc appellar

.

.

:

.

.

vaìWianiameni fan aqniXh. de

li

pharisios

.

Mas

li

beuon A li espos demewtre que 1 cspos teo

mauian

e

.

Donca poe far deiunar li fìlh de 1 Mas dias uewren que cuot 1 espos sare tout de lor ado?ica deiunaren en aq^el dia Mas el digia semblancza a lor Car alcun non mei la mescladura del nou vestiment al uelh vestiment d autra maniera lo nou romp lo velh e la mescladura del nou non se conuen al uelh E alcun non met lo vìn nouel en li oire velh D autra maniera lo vin nouel rumMas Io vin nouel es pre li oire e lo vin sare spancha e li oire periren E alcun beuent lo de metro en li oire nou e li vn e li autre son garda Car el di lo uelh es melhor velh non uol viaczament lo nou cum el trapasses YI. [90 r] E fo fayt al segont sabba del prwmier per li semena li desciple de luy arancauan las spias e maniauan fregant Perqne face czo con las mans ^ Mas alcanti de li pharisio dician a lor qual

el dis

cu»

es

lor

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

que non ley

^

far

All'uscita di

en

li

sabba

mania

.

E

yesMS res^ondent dis a lor

e beue, appare cancellato

un

-s.

.

Non

leges czo


Nuovo Testamento

Il

cum

dauid

qtie fey

mera

intre

do«ue a

que

SLquiììi

lament a

preyre

li

segnor del sabba .

li

1

Mas

secca

el

E

.

de la uergena es dereco

lo filh

man

dreyta de luy era secca afin

sabia las cogittacions de

lo?-

sanes

el

si

al

mecz

e ista al

en aq?«lh dia

fo fait

E

.

Mas

.

li

qn-lìh trobessan e dis a

e leuawt iste

.

home

1

Mas

lo

yesus

.

mont aurar

issic al

el apelle apostols

drio lo frayre

de luy

Jaco alphio e

sinio??t lo

.

.

de

Simont

.

uewgu qu-ilh auuessan luy co??ìpagnia querian tocar luy

meseyme

sus leua

olh cn

li

foron

yesus

.

.

sobre

noma Peyre

e an-

e

Juda

e

sperit

li

e de S!do?»ia

tiri

d-

eran

qital

li

fossan sana de las lors langors

qu-i\ìi

Gar nertn

.

Juda de Jayme

.

lor e iste al luoc campestre

luy e grant mautecza de co???pagnia de

maritima e de

trabalha de

era^n

E Uh

seo desciple e eylegic docze de

li

lo q?<al es

E deysendewt con

.

tota iudea e de ìevnsalem e de

qual

.

e era persauerant en la oracion

qual es apella enueios

desciple de

li

fo restaura

Jaco e Joha?i Phelip e berthalmio thoma e matio

escarioth lo q?ml fo treytor e la co???pagnia

de luy

e parlaua?* entra lor qual cosa faczesan de

cu?» lo dia fos fayt el apelle

q?ml

li

man

stende e la

el la

non sapèewcia

repieni de

aquiìh

manie e non tant so-

autre sabba qn-el intres en la sinagoga

sabba

Leua

.

si

.

man

sleut la toa

li

Car

.

1

era a.qni e la

gardauan

pba/-isio .

en

ew qual ma-

liiy

la p/rpositio» e

de

qual non leya ma?iiar

li

lor

a

fo fait

pa^^

li

yo demando a uos si cs coueniuol far ben en li sabba o mal far arma o perdre E encerq?/e regarda lor tuit dis [90 v] a 1 ome

dis a lor

lor

con luy

73

que eran con

aq?«'lh

e

dio e pres

dicia

Mas

man

qual aula la

de dio

E

.

.

dont acusessan luy

E

era?i

E bomme

e ensegnes

scr/ptura e

saluar

agues farn

ci

maysou de

la

eìi

valdese.

non moni issia

e eran sana

.

E

de luy e sanaua tuit

seo desciple diczia

E

E

.

el

paures uos se

[91 r]

.

.

tota la

Car lo regne de dio es nostre Uos li qw«l fameia ara se beneira Car uos rire Car uos s«re saczia Uos li qual plo?-a ara se beneira Uos sfflre beneira cutn li home maudirew uos e cum ilh depa?'tire?ì uos e exprouaren uos e degittaren lo nostre nom enay??ia mal per lo tìlh de la Alegra uos en aquel dia e eyssauta uos Car ueuos mota es la uergpna C«?' segont aq?;estas cosas li payre de lor facziaw a nostra marci al cel Mas empe?-czo malaue?itura a uos rics li qual aue la nostra li propheta Gar uos fameiai'e MaMalaue?it?/ra a uos li qual se saczia cowsolacio?i beneira

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Malaue??t?<ra a uos Gar uos plorare cum tuit li home uos beneicire?* Car segont aq«<estas cosas li payres de Mas yo die a uos li qual auue Ama li nostre lor faczian a li prophetas Beneycze li mal dicze»t ennemic e facze ben a aq?/ilh li qual eyran uos

lauentura a uos

qual rie ara

li

.

.

.

,

.

.

a uos

Aura per

.

aprtrelha

a

luy

1

li

acaysona?(t uos

autra

.

uoler [91 v] deuedar la

qui li

las

tol

home li

amawt

lor

uos acer

qual .

li

E

si

a uos

e

aman uos

E

aquel que ferre tu cn la gauta a tu

toas

no?i

las

req?/erre

.

la

grada

uos fare ben a aquiUi

pecador fan ayczo

.

E

si

es qìte

a uos

.

a

tu

.

E

Enay???a uos noie que

uos facze a lor semilliantament qtial

uestime«ta non

Aem&nàant

tot

.

cosas que son

l'aczan

aq?«'lh

.

E de Iwy lo qual tol gonella Mas do??na a

Ca?*

li

.

E

si

uos

ama

pecador ama«

li

fan ben a uos q«al ^racia es a

uos prestare

a

aq?«"lh

de qui uos


Salvioni,

74 spera rcccbrc qual grada, es a

scouoyse??t e

misericordios

sa/-e

de

filli

mal

li

.

li

pecador prestai a

ama

eraperczo

'Mas

autessi««e

1

Donca

Non uolha

.

Car

.

.

li

-pecador

li

nostre

enemic marci

ùaquiensLtit alcuna cosa e la nostra

non sperant

faczc ben e presta

Bare gra.nl e

iios

eygals

rccepian las cosas

qu-ilh

Car

.

es

el

sia miscricordios

benigne sobre

enajma.

iuiar e no?i sare iuia

lo

li

me-

nostre payre

No» uolha condannar

.

es

e

Perdona e sare perdona a uos Dona e sare dona a llli donaren al nostre sen bona mesura habondiant ensemp calca e uos Car en aqnella mesej'j«a mesura en la q?.'al uos mesobre habondiant surare sare remcsura a [92 r] uos Mas el diczia a lor semblancza . Donca Donca ambeduy non caion en la fossa Deciplc lo cec pò guiar lo cec

non sare condanna

,

.

.

.

.

.

non

mestre

es sobre lo

Iwy

stre de

.

Mas

.

.

Mas

tu perq«<e ues la busca en

consideras lo trau lo qnal es teo frayre

non ues

sare tot perfeit

el

al

teo olh

si

el

olh del teo frayre

1

meMas non

sare enayjna lo .

en qnal maniera pos dire al olii e tu meseyn«e

,

frayre laisa e gittarey la busca del teo

.

lo tran al teo olh

ypocrit gieta pn<mierame?it lo trau del teo

.

adonca regardares qne tu fora menes la busca de 1 olh del teo frayre Acerta 1 albre non es bon lo qnal fay mal fruc ni 1 albra mal faczent bnn fruc Car ilh Car vncbascun albre ea conegu del seo fruc Lo bon non colhon fias de las spinas ni vendemau vas de 1 agolencier olh

e

.

.

.

.

me

bon tresor del seo cor fora porta li ben e lo mal home del mal li mal Car la bocca parla de la haèundancia del cor Mas perqne appella ^ mi segnor segnor e non facze las cosas que yo diczo Tot aq?/el qne uen a mi e au las niias parollas [92 v] e fay lor Yo demostrarey a uos al qnal el es semblant El es semblant a 1 ome que ediffìca vna meyson lo qnal a caua en (n)aut e a pausa lo fondament sobre la peyra Mas fayt 1 ondeiament lo flum s-embriue en aqnella inayson e non poc moure ley Car ilh era funda sobre la ferma peyra Mas aqiiel que au o non fay es semblant a 1 ome que a ediffica la soa mayson sobre la terpa sencza fundament en la qnal lo flum s-embriue e cagic viaczament ht

del

tresor del seo cor fora po[r]ta

.

.

.

.

.

.

.

.

e lo trabucam[en]t de ley fo fait grant

VII.

Mas Cam

agues co/npli totas

el

del poble intre en chapha[r]nau)u

era a morir lo qnal traraes a luy

de luy

Mas

(las) las soas parollas

Mas

era a luy precios

de

li

lo serf .

E

en las aurelhas

d un centurion hauent mal

cujn el agues auui de yesns

,

indio pregant luy qn-el uengues e salues lo serf

uengu a yes?/s pregauan luy curiosaraent dicdegne qne tu dones a luy ayczo Car el ama la nostra El meseywze edifflqne a nos la sinagoga Mas yesns annaua cun .

Car

zent

.

gent

.

lor

E cuw

.

uelli

li

.

cu?n ilh fossan

,

el es

.

.

el

[93 r]

non

fos

long de la mayson

,

lo

centurion trames a luy

seo amie diczent segnor non te uolcr trabalhar Car yo uo?i soy degne qne tu intres sot lo meo teit Per la q?/al cosa yo non pensey mi Mas di tant solament per parolla e lo meo degne qne yo uengues a tu

li

.

.

.

.

^

Il

ms, ha appellas, col lìunctum delens sotto

il

-s.


. .

Nuovo Testamento

Il

75

valdese.

C«r yo soy home ordona sot poesia haue?it caualier sot un uay e el iiay e a 1 autre ven e el uew e al meo serf fay auuia se niereuilhe e uout a li fay La quaì cosa yesiis ayczo e el Yo die uerament a uos yo non trobey segue?it si dis a las cowpagnias E aqnilh qua eran ista trames retorua a la maysow tanta fé en ìsrael

fantin s«;-e sana

mi

e die a

.

1

.

,

,

.

.

troberou lo serf san lo quaì auia languì

anaua en

luy e abuwdiuol compagnia

ueuos vuial

mota

de

filli

E

.

quaì es appella naim e

la citta la

Mas cnm

,

li

fo

cu» ley

cft;»pagnia de la citta

La

.

hiij

E

.

aq?/esta

yesns

,

anaua?i con

apropies a la porla de

el s

soa mayre era porta mort

la

daq?«'enant

fait

desciple de

citta

la

era ueua e

scgnor aguessa nist

qiial cuin lo

'Non [93 v] uolha ^ plorar de misericordia sohre ley dis a ley M«s aqi^ilh que portauan isteron . E dis apropie se e toque la bara

mogu

.

.

E

.

ionencel yo die a tu

parlar

E

.

dio diczent

seo poble encerqiee

E

lena

E

.

.

.

E E

mayre

E temor

.

pres tuit e magniflcauaw

li

propheta se leue entre nos e car dio a uesita lo aq?^esta p«rolla de luy issie en tota iudea e en tota la regiow li desciple de ioha?i renuwciero» a luy totas aq«estas cosas

Gar

.

era mort se leue e come^ce a

aqxeì que

soa

el lo recide a la

gra?jt

.

duy de

iohart e?isemp appella

Sics tu aq?/el que

trames a yesus diczewt

li

uenir o sper(er)are?i vn autre

a

sies

seo desciples e

li

Mas cum

.

li

ba-

Johnìi balista trames nos a tu diczent Yon fossau ueHgu a luy diserò» Mas el sane moti Sies tu aq?/el q?/e sies a uenir o sper(er)are?J vn autre .

.

€n aqwella meseywa bora de

done

moti cec

la uista a

las lors langors e plagas e

E

.

yesus

,

respondent

lebros son mujula

li

son predica

E

E

,

aq?<el

Li sort auuon

.

sare beneura lo

message se fossan departi compagnin.s Qual cosa isses ueser cani

li

.

qiial

cosa isses vesser

home

Mas

q?/al cosa isses

Aqacst es del q«al facia lo qual

es script

.

.

Acer yo

auuent Ton dio

e .

li

(p)publicans

Mas

en lor raeseywe

semblant dircn son semblanl a

li

li

.

die a uos plus qwe propbeta

non

meo angel deuant

deuawt tu es entre

regno de dio

li

es

.

Car yo die a uos

na de

fewnas

las

.

la toa .

.

.

saui de la ley desprcciero» lo conseììi de dio

quaì non eran balcia de luy

home d

li

.

.

maior de luy E tot lo poble quaì eran bateia del batisme de iohan iusliliq2fe-

al

pliarisio e

li

Cana mogua de nent Mas Ueuos aquilh son en las maysons de li rey .

trameto lo

la toa uia

Alciin maior propheta de iohan batista

Mas aquel qu-es menor

.

.

al desert

liete yo

deuant apparelbare

sperit e

renuwcia

Jesus comence dire de iolian a las

en deleit

e

ueser propheta.

mal

li

de mollas uestime?itas

ucsti

que son en preciosas vestimentas

.

li

Car li cec ueon li czop mort rexucita» e li paure [94 r] qtial non sare scawdelicza en mi

a iohaH aqMcllas cosas que uos uegues e auues

van

de

dis a lor Anna?tl

,

.

E

lo

segnor dis

aq?<esta gcneracion e al quaì son

.

Al q«al

semblant

.

Uh

marca [94 v] e parlant cwtre lor e dicze?it Kos caute» a uos con calamellas e uos non sautes Nos uos auen lamenta e uos non plores Car iohan balista uenc non maniant pan ni beuent vin li

fantin sessent al

.

.

'

Nel

ricliianio,

in fine della

pagina precedente, leggesi uolhas.


76

Salvioni,

uos dicze e uos dicze

pecadors

el .

E

.

Mas lo filli de la uergena uenc raaniant e beuejjt a demoni Ueuos home deiiorador e l)cac«t via amie de publicans e de .

es

sapiencìsL

la

phffrisio se repause

de

iustifica

E

.

li

seo

E

iutra

tuit

qu-el mawges cuw hiy

p?"egaua Iny

ph«?-i»io

.

ucuos fenna peclieiricz

filli

cvin

.

aula appella luy

q?/ffl

p?'opheta acer

pecbeiricz

.

el

E

,

stador

L un

.

respondeut dis a luy

,

Mas

.

deuia

5

.

el dis o luestre di .

cent denicrs e

auent dout re«dre perdone a

Simont

re.v^ondeiit dis

.

1

u?» e a

1

1

.

Day

Yo peHSo que aqueì

el dis a luy tu as iuta iiistameKt

E uout

.

pharisio

Cai- ilh es

.

siraont yo ay a dire a tu

debitor eran en vn pre-

Mas lor ]io« ama phis luy

autre ciwquanta

aulre

lo

aqwfst fossa

Si

.

q?/e toca luy

.

Bonca

.

q^al

ai

.

qiiaì

.

perdone plus

el

a la fenna dis a siinont

aqnesta fenna yo soy intra en la toa mayso/«

meo pe

dicze5(t

si

sabria qui e q«/al es la fe?ma

yestis

al[95 rjcuua cosa

pense e^tre

ueseiit

.

seo cauelh

li

Mas

.

citta

porte uaisel

plirt/-isio

d onguent e ista«t darejre iosta li pe de \inj E li furbia del cap e baysaua li pe de luy e li ognia de 1 owguent

li

maj'son del

la

q««l era en la

la

Pois q»-/lh conoc que yesus repauses en la maysoii del

lo

Mas va de

,

eii

E

A"es tu

.

donies ayga a

e tu noji

:

.

li

Mas aqwesta arose li meo pe de lacrimas e li furbic cu;j li seo cauelh Tu non donies a mi baysame?it Mas depois q«/e aqwesta intre non cesa de baisar li meo pe Tu non ognies lo meo cap d oli Mas aq?<esta oins li meo pe d o»gnent Per la qual cosa yo die a tu moti peca son perdona a ley Car ilh ame mot Mas aqueì al qwal es perdona mecz ama mecz Mas el dis a ley Li pecca son perdona a tu E -àquilh que .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

enserap repausauan comewcerow a dire ewtre lor

acer perdona

li

peca

.

Mas

el dis a la

ferma

Qual

.

La

.

aqwest

es

qual

lo

toa fé fey tu salua vay

en paez Vili. [95 v]

E

Castel predicant e

fo fait daq2*/ena?zt

alcuwas femias que eran sauas de

Maria

que

el

anaua per

auuwciant lo regne de dio li

e

:

li

.

eittas e

per

li

eran con luy e

.

maligne sperit e de

qual es appella magdalena de la qwal eraw

la

las

12

las enfermetas

issi

7

.

.

demoni

.

e

ioanna molher de coczi procurador de herode e susana e mofas autras las quals amenistiauan a hiy de las lors sustawcias Mas cum motas co?)2pagnias s aiostesan e corian a luy de las citas el dis per semblancza .

.

:

semena issic semenar L un cagic iosta la uia

Aqt^el que

lo

menaua

e fo calpisa e

lor

.

E

.

1

seo seme;?cz

.

.

qu-el se-

del cel

mameron

oisel

li

autre cagic sobre la peyra e na seche

E demewtie

C«r non hac humor

1

autre cagic entre las spinas e las spinas ensemp nas

1

autre cagic en la bona terra e uà fey fruc a cent doble

stas cosas cridaua

.

affogueron luy

Aqwel que ha aurelhas de auuir auua

.

E E

Diczent aque-

.

.

.

Mas

li

desciple

de luy demandaua?i luy qtial fo [96 r] aqwesta serablawcza A li qual el dis A uos es dona conoisser lo me«istier del regne de dio Mas a lor en semblancza aczo que ueyent non uean e auuent non entendan Aqwesta es la semblawcza Lo semencz es la paroUa de dio Mas aqwilh que son iosta .

.

.

.

.

la uia son aquilh.

.

li

qwal auuon daquien&nt uen

del cor de lor que creserat

non

sian fait salf

.

E

lo

diauol e tol la parolla

aqnilh que son sobre la


.

IN'uovo

Il

peyra

Li qual

.

civn

auui la parolla recebon ley cu» goy

aureii

illi

77

Testamento valdese. .

E

non an reiez Car a temp creon e al tenip de la tenlacioJi se deMas aqiieì que cagic ew las spìnas son aqiiiìh. li qua! auuiro« e

aq?^jsti

.

parto?i

.

de la curas e de las riq?/eczas e de li deleit d aq?/esta uita anna son ofoga Mas aqiiel qne chay en la benna terra son aquiìh e non reportan fruc que auuent retenow la po^rolla e» cor pur e noble e portaw fruc e?» pac«en.

c'ia.

M^s

.

Jey

embrasa«t la lucerna non cuebre ley del uaysel o pausa dar sobre lo candelabre que li intrant uean lo lume

alcu?^

sot lo leit

.

Mas

.

non es e» rescos que non sia manifesta ni rescondu que non sia conegu Banca ueia en quaì maniera anne Car aqwel [96 v] e uegna t« pales e q?/al que qua! non ha neys czo qu-el pensa si qìte ha sare dona a hiì/ luy E la maire e li frayre de luy uengrow a hiy e liauer sare tout de E fo anuwcia a luy La toa no?j poya» aunar a luy per la compagnia Lo qual respondent inayre e li teo frayre istaw defora uole«t te ueser La mia mayre e li meo frayre son aq?</sti li q?/rtl auoon la pa(lis a lor la

.

,

,

.

.

.

.

.

rolla de dio e la fan la

naueta e

teron

Mas

.

estang

E

.

Mas

.

uauegant

lor

1

s

adormic

eran costreit e perrilhauaH

comandador nos perren (le

en vn de li dia el niesey?He raojite en Trapassen antro 1 estang e mon-

fo fait

desciple de luy e dis a lor

li

ayga cesse

e fo fait

Mas

.

.

E

fe?Mpesta de ue^it deysende en

1

luy diczewt

Mas apropiant scomogron

.

leuant castigue lo ue«t e la tempesta Mas el dis a lor al qual luoc es la

el

soyuecza

.

.

Qual es Li qual temewt se mereuilhaua» diczent entre lor Mas ilh Car el comanda a li uewt e al mar e obbedison a luy naueguerow en la regiow de li gerasenio la qual es cantra galilea E cum el fos issi de la nau a la terra vn baron co?itra coroc a luy lo qual auia nostra fé

aqwest

.

.

.

.

.

demoni

per moti temp e non era uesti de uestimenta [97

ia

niania en

mayson

Mas en

.

li

munijnent

deuant luy e cridant en grant uocz dis cosa es a mi e a tu yo te prego non socz sperit qu-el isses de

1

ome

Car

.

r]

Pois que aqiiest uic

.

.

me

yesns

filb

tromentar

el tenia luy

.

de

1

Car

,

e

non per-

yesns

,

cagic

autessy??ie qnal el

comandaua

al

per moti temp e era liga

li liam era mena del demo??i al desert demande luy Aiczent Qual noni es a tu Mas el dis legion Car moti demoni eraii intra en luy E pregueron luy qn-el non comandes a lor qu-ilh. annessan en 1 abis Mas grecz de porc eran paisseut aqtd al mont e pregaua» luy qn-el outreges a lor intrar en lor e premes a lor Banca li demoni issiron de 1 ome e iutreron en li porc E lo grecz anno en enbriuament Irabuqueron en La qnal cosa pois estang e fo soffoga

de cadenas e garda en cep e rot

Mas Jesus

.

.

.

.

,

.

.

.

.

1

.

qne aq«alh qne paissian vigron lo fait fugiron e anuncieron en la citta e en las uillas E uengron a E ilh issiron uesser czo qne era ista fait .

yesus

,

pensa a a lor

.

e troberon

en

li

1

ome

pe de luy

q?/ftl

e

del qnal

tcnseron

maniera fossa

fait

li .

demo?n eran

Mas

issi

aq?/ilh q?/e

sessent uisti e de sana

hauian uist annunciero»

san [97 v] de la legion

.

E

tota la

mou-

gerasenio pregauan luy qu-el se dcpartes de lor Car ilh eran tengu de grant temor Mas el montant en la nao sen retorue E lo baro?? del qnal li demoni eran issi pregaua luy qu-cl fos cun luy tccza de la region de

li

.

.

.

.


78

Salvioni,

Mas yesus

laissc lui/ diczenl

cosas dio fey a tu

Jesus aguessa receop luy

e-1

yesus p?'cgaut

Mas

.

toa maysora e recoinla

la

q?<ftiil-as

E ueuos baron

.

qu-e\

ew

intres

mayson

la

E

.

Car

.

filha

nom

era

al [qaal]

era pranpci de la sinagoga e cagic a

quasi de docze au e aq?/esta moria

qne

cutn yestis fos retorua la co?»pagiiia

fo fait

erau sperant luy

tuit

meseyme hcìj

Rotorna cn

.

a?Mie pc?- totas las cittas predicant totas las cosas

fait a hiì/

Car

.

uenc

iayriis

E

.

pe de

li

vnial era a Iny

s-endeueiic denic«lre qu-e\ annaua

E vna fe?iua era ew coramejit de saug per qual hauia despe?^du tota la soa snhstancìvi en meges e d alcnn no;* poc esser sana E ilh s apropie dareyre e toq?/e la fìnbria de la era ap?*erau de las compagw/as

.

12

an

.

.

la

.

uestime??ta de luy

yesus dis

E uiaczament

.

Qual es

.

dis e aquilh

lo

que eran con luy

.

E

peire

.

apremisson e

t

.

.

.

deuant

cagic

li

pe de

lui/

.

E

demostre

hauia loca luy e oi qual maniera sia

tot lo poblo per qual caison

Mas

denegant

tuit

,

rescortdre ilh uenc tramolajit e

sawna

Mas

[98 r]

mi E yesus dis alcun toque mi Car yo de mi Mas la fe«na uesent Car non se poia

conoisso uertu esser issia

deuawt

.

mostre las compagnias

.

e tu dis qual toqwe

aflagelliso?i

decorameret del sang de ley

lo

iste

toque mi

qital

fe«na la toa fé fey tu salua uay eìi pacz . vn uenc al premei de la sinagoga diczcwt a luy Car la toa filha es morta non uoler trabalhar luy Mas yesus auuia aqwesta pflrolla responde al payre de la fantina Non uoler temer ere tant solamertt e s«re salua E cu»» el fossa uewgu a la mayso?* non laisse intrar cuji si alcun si non peyre e iaco e ioìian e lo payre e la mayre de la fan.

Encara luy

a ley

el dis

parlaiit

.

.

.

.

.

.

tina

Mas tuit plorauam e plagnian ley Mas el dis No?* uolha plorar la non es morta Mas dorm E ilh scarnia» luy sabent car es morta .

.

fawtina

Mas

el

man

tenent la

.

.

.

.

de ley cride diczent

[98 v] de ley retorn[e] e se leue Tiaczamewt ley

E

.

payro'/i

li

de ley s-estabusiron

dissesan a alcun czo que era IX,

Mas

sta sobre tuit

li

qual

comande

el

li

,

12

,

dicar lo regne de dio e sanar

e«ferm

li

.

E

dis a lor

.

.

E en

aqui

E qual que

.

la pois

de

doas go-

que qual mayson intrare permane aqui e non

qtial

issa d Acer secoe circu?idauayf per .

qual non rccebre uos issent d aq«ella

nostre pe en testimoni sobie lor

li

a

non

E trames lor preNon portare alcuna

cosa en la uia ni uerga ni scarsella ni pan ni pecunia ni aure ,

qz<-*lh

apostol done a lor uertu e poe-

deiuo?ù e qtie sanesau las enfermetas

nellas

esperit

fait

ensemp appella

yesiis

1

E comande donar marnar

.

Ali

.

fantina lena e

.

.

Mas

issi

cita

Mas herode quart premei en chascun luoc auuie totas las cosas que eran faytas de luy e dubitaua empcrczo que la fossa dit de alq?<«nti Car iohan rexucite de li mort Mas d alquanti que helia aparec Mas li autre q?/e vn de li propheta antic era rexucita E herode dis Yo degoley iohan Mas qual es aq?/est del qnal yo [99 r] auuo li

Castel predicant e sanant

.

.

.

.

.

.

tals cosas

.

E

q?/eria vesser luy

.

cosas qual que qual ilh auian fait

.

E

el

li

E

apostol retorna reconteron totas las

pres lor se departic a part al luoe

La qual cosa cu?» las co?Mpagnias aguessan E receop lor e parlaua a lor del regne de dio

desert lo qual es de bethsaida

auui segueron luy

E .

.

.


Nuovo Testamento

Il

79

A'aklese.

'Mas io ioru aiiia comc/icza a sanaua aquilh que bcsognaua» d esser gari E li docze vengron a luy e dissero^ a hty Laisa las cowpagnias declinar e que illi troq^iie a?maut en li castcl e en las uiìlas que sou encerqite .

.

.

:

Mas el dis a lor Dona Car nos sen ayci en luoc desser Mas ilh disseroit La no» so?* a nos plus que cinqr^e vos a majiiar a lor pan e duy peison si non que per auc;?tiira nos a?man e cu/«pra?i ma?«iars bo?i vianda

.

.

Mas

a tota aq«<esta

co??«pagnia

Mas

seo desciple

el dis a

cinq?mnta li

E

.

departic a

Mas

seo

12

,

.

E

.

vn de

mi

dicze

couenta lo

reproua de

mi denegue

3

,

de

,

uergena

la li

dia

[99 v]

Mas e

Mas

'

orant

li

desciple era?*

li

autre helia

mofas casas

prcyre e de

li

la soa crocz

.

.

li

[1,

.

Li au-

Mas uos qua\ ^^ ^'^

alcun d/csent ayczo

a

el diczia a tuit

prena

compagnia e a lor de li

soperclie

qtie

.

dissesau

o

suffrir

prmici de

.

meseywie

si

las

E receopu

Las compagnias q»al diczon mi esser

.

iohan batista

comande q»e no»

uelh e de

li

a

preseron czo

.

a lor e frains e

.

fìlh

e rexucitar al

e beneicic

cel

.

.

el castiga»t lor

al

E el dis a lor propheta premier rexucite Simo»! peyre respoudent e dis lo x'"*^^

li

esser

se repausero» a niaJjiar

fo fait cani el fos sol

ilh res^joudero» e dissero»

tre car

lo

cophins

E

.

.

repausar per cu«uillis cinquanta e

pauscssa?t

desciple qu-i\h

foro» saczia

El deniande lor Aiczeni

.

li

.

tuit e

fragnauieut

eràu pres de cinque millia liomes

ilh

Facze

.

E tuit fcron enaysi H duy peyson regarde

e

li

mangerò»

.

illi

pan

cinq^^e

con ìuy

li

.

.

.

^^^^

Car

.

motas cosas] e esser

scrq3[l]ura e esser aucis

Si alcun uolu enir enapres

,

per chascun iorn e segua mi

.

aqnel q»e uolre far salua la soa arma perdre ley E aqnel q»c perdre la Car qnal cosa profeyta a 1 ome si el gasoa arma per mi fare ley salua

E

.

.

gna

mont

tot lo

.

Mas perda

meseywe

si

facza destrui/Hent de

e

si

Car

.

qwal aure agu uergogna de mi e de las mias paroUas lo filh de ia uergena aure uergogna de iity ciim el sare uengu en la soa maMas yo die a uos nera.ment la sou gesta e del payre e de li sant angel

qwal q«e [100

r]

.

alquanti istant ayci

de dio

Mas

.

fo fait

q»al no» tastareu mort e»tro q«-*lh uean lo regne enapres aqnestas parollas qwasi oyt iorn e pres peyre

li

E q»ant el pregaua la semqw-el ores muda e lo uestiment de luy fo fait blanc e E ueuos duy home parlauan cun luy Mas eran uist moyses

e iaco e ioha» e

monto

al

mont

.

blancza del uout de luy aparec fesplandent

.

.

e helia en magesta e diczian lo

a co?»plir e» ier?/salem

.

sobre montament de luy lo q»al el

Mas peyre

e

del sonn vegron la magesta de luy

se

luy

.

E

fo fait cuììi ilh se

mandador moyses

lo es

vn

e

a

auue luy

^

.

.

.

E duy ìiomme

departesan de luy

.

Peyre

li

qiiaì istauan

dis a

yesus

cun co-

.

bon nos esser ayci e faczan trey tabernacle vn a tu vn a Mas Iny parlant aq«ehelia no» sabeut qaal cosa disces ,

stas cosas niuola fo fayta e

tenseron

era

aq»jlh que era» con luy reuelhant

E uoucz fo fayta E dementre qwe

Nel richiamo, in

umbreie lor [100 vj

.

de la niuola Aiczent la

fine della

uoucz

fo

fayta

.

,

E

lor iutrant

Aqnest yesns ,

es lo

meo

la

niuola

fìlh

ama

fo troba sol e ilh

pagina precedente, leggesi 'coH?pag«/as'.


Salvioiii,

80

non ùìserou a alcun en aq«<lli dia alcuna d Mas lo fait al seguent dia lor deysendent

teysiron e

auia« uist

mestrc yo

te

.

.

esperit p;-eu luy subitame;it e crida

penna

e a

luy

gittessaw

non

non pogron

e

czay lo teo

filli

Jesus castigue

.

payre de luy

Mas

.

s-embriua

li

E

.

uete

teo desciple qii-iìh. dis

generaciow

.

.

.

e decipe

rende luy

lo fautin e

grandecza de dìo

la

.

demoni cwbriue

sanne

e

vnial

uos e suffrirey uos

enapre[s]

el s apropies lo

s-estabusian en

tuil

cride diczewt

degasta luy con scuma

e

res/>ondent

yesiis

non mont

esperit

1

e

E yo preguey

cera s«rey

E cum

.

.

.

Mas

.

peruersa e^tro

e

fidella

Amena E luy

dcpavt scarczant luy

se

mota com-

del mo?it

E ueuos home de la cowjpagn/a dar el es a mi prego rcgarda al meo fìlli

pagnia contra co/tjc a lor

1

aq?«cllas cosàs qu-ilh

.

E

al

tuit se

mereuilhant ew totas las cosas las qnals ci faczia dis a li seo desciple [101 r] dar lo cs a uenir Uos pausa aqnestas pa?'ollas en li nostre cor Mas Uh mei{ue lo filli de la uergena sia liora en las mans de li home sconoissian aqwesta parolla e era cuberta deuant lor qn-Zlb non entendessan ley E temia/i de demandar luy d aqnesta parolla Mas cogittacion intre Mas yesMS uesent la cogitacions del cor e?itre lor qwal de lor fos maior E dis a lor Qual qne qual prenent petit bordone luy iosta si de lor E aqnel qiie recep mi recep recebre aqwest petit al meo noni recep mi E aqwel qu-es menor entre tuit uos aqnest es luy lo qnal tranies mi comandador nos ueguen vn gittant maior Mas iohan res^ondent dis Car el non segue cun nos E yesns demonis al teo uom e deueden luy dis a luy dar aqwel qne non es contra uos No?» uolha deuedar a In^ el es per uos Mas fo fait cum lo iorn de la asuncion de luy fossa compii el ferme la soa facia qn-el annes en ier2<salem E trames mesages deE annant intreron en la citta de li samaritan uant lo seo regardament qii-iìh. apparelhesan a luy e non receopron lor Car la facia de luy era annant en ierwsalem Jaco e iohan [101 _v] Mas cu?n li desciple de luy .

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

..

.

.

.

aguessau uist disseron

.

segnnor uoles qne nos diczan qne fuoc deysenda

.

cunsume lor E uout repres lor e dis Uos non sabe del qwal Lo filli de la uergena non uenc perdre'las armas de li home Mas saluar E anneron en vn autre Castel Mas fo fait lor annant en la

del cel e

.

.

sperit uos se

.

.

.

.

uia

Un

.

luy yo segrey tu en qnal que qiiaX luoc tu annares

a

dis

yesMS dis a luy las uolps an fossas e

de la uergena non a

mi

tre sec

Mas

.

al

el dis

li

oysel del cel an nis

seg?^nor autreia

Mas

.

E

lo filh

Mas el dis a vn aumi prnniierament annar e se-

qnal luoc redine lo seo cap .

,

.

meo payre E yesns dis a luy Laissa q?/e li niort sebellisan Mas tu uay e anuncia lo regne de dio E vn autre dis segnor yo segrey tu Mas autreia a mi prnmierament anuwciar a aq?«"lh qne seon a maison E jesiis dis a luy Alcun metent la soa man en 1 belir lo

li

lor

.

.

mort

.

.

.

.

.

.

arayre e regardant darrerc non es coueniuol al regne de dio X. [102 luoc al quaì

Mas

li

Mas enapres

r]

setanta e duy

:

el

e

aq?/estas cosas lo segnor ordene dereco autres

trames lor duy e duy deuant la soa facia en tota

era a uenir

obrier son poc

.

.

E

diczia a lor

Banca prega

lo

.

Acer

la

Aeysson

es

citta e

mota

.

segnor de la mcisson qn-el trameta


Nuovo Testamento

Il

obriers en la soa iiieissoii

ewfre

lop

li

Dotica no»

.

alcu» en la uia

En

.

Car

.

E

si

si

noìi ilh retornare a uos

.

Mas

.

meseywa niayson naMiant

dicze a lor

En

.

qua\ que qual

scoben cowtra uos neis perczo sapia ayczo

la pois la

Car

.

uos che pìus pcrdoniuol

en aqwel dia a

eysauta en\ro

a sidonia al

e

tiri

dis a lor

Car

.

si

.

las

sidonia ilh se

.

que a en 1 enfern

iudici

mi

.

Aqtiel que au uos

.

Mas aquel que desprecza

.

Mas li 70 e duy retorncron con demoni son somes a nos al teo nom E el salhanas c:igent del cel enaywta Ibczer Ueuos yo

seguor acer

Yo ueo

.

quaì trames mi

luy lo

.

Em-

Mas emperczo plus uos E tu capharnauw

e aqwel che desprecza uos desprecza

mi desprecza

Nos

.

.

'Mas yo die a

.

e

tiria

en cenre

selicz e

cel tu sores abaissa entro

al

e

q?/fll

sadoraienc que a aqueWa citta

besayda malauentj/ra a tu

,

en dareyre sesse«t en

perdoniuol s«re a

la nostra, citta

apropie a uos

s li

son failas en uos fossa?» faytas en

qwffils

pe?;tirian czay

goy Aiczent

uos mania

enferm che son en ley

li

qual se ten a nos de

regne de dio

lo

s«?-e

coroczain malauentura a tu

:

trapassar de niay-

e recebren

.

citta intrare

au mi

Now uolha

.

intrare

citta

Lo regne de dio s apropie a uos En qual que [102 vj e non recebre?i uos issent en las placzas de ley e dicze

.

uertucz las

Mffs pe?Miiaue e» qne son enaprcs

.

e benefit aq?/ellas cosas

que son pausas a uos e sana

cosas

aq?/el!as

de pacz sare aqiii la nostra pacz

lo filh

obrier es degne de la soa marci

1

son en maysore

iagiieucz

portar sac ni cauczamentas e non saludare

qua\ que qual maysow intrare dicze p?-wmieraniewt

se repausare sobre luy

lor

81

Auiia veuos yo tranieto uos enayma

.

iiollia

pacz sia en aquesta mayson aq?/ella

valdese.

lo

.

,

,

li

.

.

doney a uos poesta de calcar sobre li serpent e li scorpions e sobre tota Car alcuna cosa non noyre a uos r] de 1 enemic Mas emperczo non uos uolha alegrar en ayczo Car li sperit son somes a uos McrlaQ [103

.

.

.

Mas uos

alegra

en aq?^ella

.

Car

nom

uos^re

li

meseyma bora

.

son scr/pt

al sant sperit

.

E

e7i li cel

.

Mas jesus s-eyxaute

payre segnor del cel e

dis

de la terra yo confesso

a

e de

Car enaysi Totas cosas son donnas a mi del meo payre Cor lo filh si non lo payre e alcun non sap qual sia lo

.

Car tu rescowdies

long uesent e reuelies las a

li

fo placzent

deuant tu

non

si

desciple dis

,

lo

e

filh

li

petit

aq?<estas cosas de

payre enaysi

.

sani

li

.

.

.

alcun non sap qnal sia

payre

tu

al

qual lo

Li olh son beneura

li

filh o

uolre reuellar

E

.

uout a

li

seo

qual neon aqwellas cosas que uos uee

.

Car yo die a uos que moti propheta e rey uolgron ueser aqwellas cosas que uos uee e non las uigron e auuir aqnellas cosas che uos auue e non las auuiron

,

E ueuos vn mestre de

la ley se lene tentant luy e diczent

stre qual cosa faczent possesircy vita eterna

qwBl cosa es script

Amares

lo teo

.

En qual

segnor dio de

.

Mas

[103 v] maniera legises tot lo teo cor e

a luy

ci dis

de tota

.

E

el

la toa

.

me-

.

En

la ley

respondent dis

arma

.

e de totas

de tota la toa pensa e lo teo p?'oyme enayrna tu meseywe Tu respondies dreytament Fay ayczo e uiores Mas e! uolent iustificar si mescyme dis a yesns E qnfil es lo meo proyme Mas yesus re.«pondent dis Un home deysendia de iernsalem en ierico e cagic

las toas forczas e

E

el dis

a

luy

.

.

.

.

.

.

.

ewtre

li

leyron

li

qual acer despolheron luy

Archivio glottol.

ital.,

XI

{seconda serie,

I).

:

e cuw* ilh

1

agron plaga 6

ilh


82

Salvioni,

sen a«nero?i

laisseron

e

lo diaq?/e

cam

luy

el fos iosta lo

mort

niecz

meseyma

deisendes per aqwella

uia

.

E

luoc e uegucs luy trapasse

uesent luy

l'aczent uiaie ue?«c iosta luy e

ment

mene

lo

a

1

alberc e fey cura de Ivy

1

albergador

li

leyro»

Uay

uist a tu esser ista

aq?«'sti trey es

.

.

E

qual que .

a aqiiel que cagic entre

E

.

caste!

E vna

.

fe«na per

aqwesta auia vna seror per

nom Martha receop luy en nom Maria La qual acer

li

aiude a

.

ciim yo sarey retorna

r]

.

cura que la mia

sies

apro-

autre dia fora porte duy

1

Ayas cura de ìuy

proywe

pe del seguor auuia la parolla de luy cerqwe lo souendier memstier la qua! ista^t iosta

E

.

en vn

el intre

E ew

.

.

Mas el dis aq?/el que fey misericordia, en luy .E yesws dis a luy s&mìWmniameni Mas fo fayt dementre qu-ilh a>inessan E

.

tu e fay

juaysow

.

vin e pausant lo al seo iu-

sobre melres yo rewdrey a tu [104

qiial cosa tu

Qual d

oli e

e dis a luy

.

va preyre

qtie

semilhantamewt e Mas vn samaritan

niogu de miserico?'dia.

fo

piant ligue las plagas de ìuy e sc&tnpant

denier e done a

Mas s-eudeuenc

.

vist luy trapasse

mi

E

.

mi

sero?' a laissa

lo

.

Mas

.

dis

.

sola a menistrar

segnor res^jonde/ìt dis a ley

torba ewcerque plusors cosas

.

sesent

niartha s-esforczaua en-

segnor non es a tu Do«ca di a ley qtie ilh martha tu sies curiosa e .

Acer vna cosa

.

la soa

besogniuol

es

Maria

.

non sare touta de ley XI. E fo fait cum el fos en vn luoc orant pois qw-el cese vn de li seo sognor ensegna nos orar enayma iohan ensegne li desciple dis a ìuy eylegic la melhor partia la qual

.

seo desciple

E

.

el dis a lor

Cnm

.

uos ora dicze

.

payre lo teo

nom

sia

uegna dona a nos enquoy ^ [104 v] lo nos^e pan cotidian E perdona a nos li nostre pecca enayma nos raeseyme perdonen a tuit li deuent a nos E no« nos menar en tewtacioji E el dis a lor . Qual de uos aure vn amie e armare a luy en la mecza noit e dire a ìuy Car lo meo amie uenc a mi de la uia e amie presta a mi trey pans non ay qual cosa pause deuawt luy E se aqwel que es dedinez res^ondewt Non uoler esser a mi moleste Gar 1 us es claus e li meo fantin dicza E si el person con mi al leit yo non me pois leuas [1. -r] e donar a tu Yo die ia sia czo que el non se tenaria per donar a luy seuerare butani Emperczo per 1 ewcreysame^it de luy se ac causa* qu-eì sia lo seo amie nanc^ifica lo teo regne .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

leuare e donare a ìuy tanti quanti

manda

dona a uos quere

e sare

tot aq?<el

Mas qnal

el

n aure besogna

qwe demanda recep e aqwel que quer troba e

E

yo die a uos de-

al

.

Car

butant sare ubert

.

Donca donare qua! dema[n]de pan al seo payre si Donca per peison donare a Iwy serpent peison

es de uos lo

a luy peyra

.

e trobare buta e sar[e] ubert a uos

.

.

.

,

demandare huo [105 r] Donca porczere ^ a luy scorpion . Donca si uos cum uos sia mal conegues donar li bou don a li uostre filb qj^ant maiorment lo nostre payre del cel donare lo bon sperit a li demandant si E .

.

1

* *

Nel ricliiamo, in fine della pagina precedente: encoy. Leggi a causa; ac è in fine e causa in principio di linea. Nel richiamo, in fine della pagina precedente: porczare.


Nuovo Testamento

Il

.

yesus era gitaut demoni e

lo

mut parie

discron

E

.

demanderò» ewsegna

cions de lor dis a lor

mayson

pire sobre

.

el

Mas

.

si

pois

.

E

.

de lor autre

li

qu-eì uic las cogita-

en

Car uos dicze mi

meseyjne

si

regne

lo

demoni en belcze-

gittar

.

.

.

:

Mas

.

non

Oiim lo

cun mi

plus fort de luy

si

vjmaduras de

las ar[lOS

el tolre a luy totas

luy en las q«als el se confidaua e departire las

despolhas de

htt/

.

Aqnel

enconfra mi e aqueì qtie non aiosta con mi sca?wpa socz sperit sare issi de 1 ome uay per lo luoc sec q?/ercnt repaus es

E no» trobant ven

demoni

lo

alqj/anti

en belczebuch li nostre filh al qual li si yo gitto demoni Emperczo ilh s«ren li uos^re iuie Mas si yo gietto demoni al de Cam lo fort arma garda lo Acer lo regne de dio peruen en uos

,

sobre uenre e ucnczare luy

fi

Mas

sare deysola e mayson ca-

si

sathanas es deuis

lo

seo palays las cosas qn-el posessis son en pacz

qtie

agues gita

.

Mas

.

j^iettan

dio

del cel

Tot regne deuis e»

.

Mas

de luy en qual manici'a istare

*\c

E cnm

.

El degieta demoni en belczebuch pr/mci de demonis

,

lentawt luy

linch

mut

era

el

oo?wpagnias se mereuilliaum

las

8S

valdese.

di

.

.

Yo retornarey en la mia mayson dont yo issic E cum monda cun scobas horna Adonca uay e pren autres set

.

troba

el la

sperit plus fellon

es

.

.

de

home son peior qne <-osas Una fenna de

e intra lioèitan aqni

si

prnraieras

las

Mas

.

.

E

las derieras cosas d aqMel

fayt

fo

cnm

disses

el

coH^pagnia leuant la soa uoucz dis a

aqnestas

Bencura es lo uentre lo qtial te porte e las pupas las quaìs tu pupies Mas el dis Acer heneura son aquilh que auuon la parolla de dio e la gardan Mas el conience a dire a las cowpagnias ensemp corent Aqnesta generacion es generacion fellonesa ilh quer ensegna e e^jsegna non srare dona a ley si non ensegna de ionas propheta Car enayma ionas fo ensegna a aqnjlh de iiiniue enaysi sare lo filh de la uergena a aquesta generacion La reyna .

la

\ìiy

.

.

.

.

.

.

!

.

se leuare en indici

cun

baron d aq«/esta generacion e rondanare lor Car ilh uenc de las (de las) fins de la terra per auuir la sapeencia de salamon e ueuos plus qne salamon Li baron de niniue se leuaren en ludici e condanaren ley Car ilh feron pen?7encia en la predicacion de ionas E ueuos ayci plus que ionas Alcun non e/nbrasa la lud austri

[106

r]

li

.

:

.

.

.

,

cerna e pausa ley en rescos ni sot la mesura

que

que intran uean lo lume

aq2«'lli

Si lo teo

.

Lo

en tu non

sia

tencbras

alcuna part de tenebras ze[r]Qa de resplandor

onapres

si

.

a dire entre luy

.

Mas sobre

olh sare simple tot lo teo cors sare luczent

lon acer tot lo teo cors sare tenebros cs

.

E

.

.

ci

E

Banca

caudelabre

Mas

.

Donca ueias que

si el

lo

sare

.

fel-

lu?ne lo qnal

non auent cuayma luc-

teo cors sare tot luczent

sare tot luczent

.

E enlumenare

tu

cani el parlcs vn pharisio pregue luy qn-el disnes

intra jesus se repause si

.

si lo

lo

teo olh es lucerna del teo cors

.

Mas

lo pharisio

Uos phorisio munda ara czo qn-es defora del

Mas czo qn-es dedincz de uos [106

v] es plen de

recointant comence

E

lo

calici e

de

perqne non fossa laua deuant disnar

.

segnor dis a 1

escudella

rapina e d-cneqn/ta

.

.

donca aqwel qne fey czo qn-es dolora non fey dereco czo q«-cs deMas emperczo dona almona de czo qne sobx'a a uos E ueuos totas cosas son mundas a uos Mas malaucntura a uos pharisio li qnal desma

l'ol

dincz

.

.

.


84 la

Salvioni,

menta

Mas

la

e

ruda

herba e trapasa

tola

e

pharisio

ama

quaì

li

cions en

ma[r]ca

li

e

lo

pr?/mier repaus en

conuili

li

.

.

Malauentwra a uos

.

en las sinagogas

las p?'?/raieras cadieras li

iudici e la carità de dio

non layssar

aqwestas cosas coucnta far e aq«<ellas

e las saluda-

Malauent«<ra a uos

muniment li qual non appareissow e li onie annant Mas vn saui de la ley respondent dis a luy O mcstre en diczenl aqwestas parolla tu facz neis ewiuria a nos Mas el dis li

quaì se enayma

li

sobre non o conoisson

.

.

.

Malauentnra a uos sauis de

la ley

qual carga

li

li

home de

fais

quai

li

non pon portar E uos meseyme anbe vn de li nostre de non toca las saumas Malauentura a uos li qital hedìùca li munimewt de li prophe^a ìlas li uostre payre auciseron lor Acer uos testimonila que uos consente a las [107 r] obras de li nostre payre Car Acer ilh li ociseron Mas uos .

.

.

.

,

.

ediffica

sepulcre de lor

li

Empe>'§o la sapiencia de dio dis

.

a lor prophefos e apostois e auciren de lor e persegren

de tuit

prophe^a

li

generacion entre

1

q?ml

.

.

spars de

fo

1

:

Yo trametrey

affin qtie lo

sane

ordenament del raont d aqwesta

Dal sane d abel entro al sane de zacharia lo q?/al fo aucit. Enaysi die a nos sare reqmst d aqwesta geMalauentwra a uos saui de la ley li q?ml porta la clau de la Mas uos meseyme non intres e deuedies aqm'lh li qnal inlrauan .

autar e lo tempie

neracion sc«encia

lo

.

.

.

Dementre qii-eì disses aq?<estas cosas a lor Li pharisio e li saui de la ley comenceron grandament contrastar a luy e appremir la bocca de luy agay.

tant a Itiy de motas cosas e qwerent penre alcuna cosa de la bocca de luy qu-ilh acusessan luy

Mas motas conrpagnias encerq?/e

qne s-escalqweiessan Garda uos del leuam de li pharisio la qnal cosa es ypocrisia Car al[c]una cosa non es cuberta que non sia reuela ni rescundua q?^e non sia sau[107 v]pua Car czo que uos diczes en tenebras sare dit en lume . E czo qne uos aue parla en aurelhas dedincz las iuteriors partias de la mayson sare predica sobre li teit Mas yo die a uos li meo amie Non sia spauanta d aqnilh. que aucion lo cors enapres aqnestas cosas non an plus qual cosa faczan Mas yo demostrarey a uos lo qual uos tema Teme luy lo qMal poys qu-el aure aucis ha poesta de metre en pena Enaysi dis a uos teme aq?<est Donca 5 paseras non son venduas de doas mealhas e vna de lor non es en dementigancza deuant dio Mas li cauelh del nostre cap son tuit nu/Hbra Tùonca non uolha temer Uos se plus de motas paseras Mas yo die a uos tot aquel qMal qwe qwal confessare mi deuant li home e lo filh de la uergen confessare luy deuant li angel de dio Mas aquel que denegare mi deuant li home sare denega deuant li angel de dio E tot aq?/el qwe di parolla cantra lo filh de la uergena sare perdona a luy Mas a luy lo q«al blestemare contra lo sant sperit non sare perdona a luy Mas cu/n ilh dintre menaren uos en las sinagogas e deuant li preuot e aqn/lh que an poesta non uolha esser [108 r] curios en qnal maniera o qual cosa responda o qnal cosa dicza Car lo sant sperit ensegnare uos en aq«<ella meseyma bora q?<al cosa couenta XII.

entre lor comence a dire a

li

seo

istant enaysi

desciple

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

dire

.

Mas vn

de la compagnia dis a hiy

.

mestre

di al

meo

frayre qu-ei


Nuovo Tcstameuto

II

mi

depa?"ta cun

Cor

Mas

.

el dis a

dis a lor

.

luy

.

qtiaì luce

m

home qnal

.

a

hordena

Ueia e garda uos de tota auaricia

Mas

.

moti frac

.

el pos-

el dis a lor semblaMcza diczent Lo camp d un home rie aporte E pensaua entre si diczewt Qual cosa farey Car yo non hay al aioste li meo frue E dis yo farey ayczo yo destruyrey li meo .

.

.

.

granier e

li

mi

farey niaior e aq?/t aiostarey totas las cosas que son nas a

meo ben

li

E

.

85

d alcu/i non es en la habu«dancia de las cosas las quaìs

la ulta

sessis

e

eredita

1

departado?- sobre uos

iuie

valdese.

e direy a la

mia arma

arma tu

.

as moti ben pausa en moti

an repausa te mania e beo engraisate Mas dio dis a luy fol ilh reqweren la toa arma de tu en aqwesta noit Mas las cosas qiie tu apparelhies del qual saren Enaysi es aqwel qne tresouriia a si e non es rie en dio E .

:

.

.

.

.

a

dis

Emperczo yo die a uos non uolha esser [108 v] arma qual cosa manie ni al nostve cors de la qnal cosa

seo desciples

li

curios a la nostra,

L arma

sia uisti

.

Regarda

li

corp

E

.

que

es plus

lo majiiar e lo cors plus

Car non semenan ni meissonan

.

a

li

que

lo uestime^it

«

qual non es celier

Mas de lor Donca si uos non poe czo qwe es petit perqne se curios de las aulras cosas Regarda li gilh del camp en qnal maniera creisson ilh non lauorau ni fìllan Mas yo die a uos Car salamom non era uesti en tota la soa gloria enayma vn d. aquisVì Do7ica si dio uiest enaysì lo fen del camp lo qual es encoy al camp e deman es mes en la fornays Quant maiorment uos de petita fé E uos non uolha qnere qual cosa manie ni qual cosa beua E non uolha deuant esser esleua Car las gent queron totas aq^/estas cosas Mas lo nostre payre sap Cffr uos besogna d aqnestas cosas Mas emperczo q?/ere ni granier

.

pays lor

dio

.

Quant maiorment uos

se plus

qual de uos pejisant pò aiostar vn bracz a la soa froma

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

regne de dio

lo

e la soa iusticia e totas aqnestas cosas

saren aiostas a uos

.

non uolha temer Car la en[109 r]semp plac al nostre payre donar ha uos lo regne Uende aqnellas cosas que uos possese e dona aimona Facze ha uos sacs li qnal non enuelhessisan tresor non defalhent en li cel al qwal luoc layrons non s apropian ni la camola non lo corromp Car &qui al qwal luoc es lo nostre tresor aqui sare lo nostre cor Li nostre petit grecz

.

.

.

.

.

Jumbi sian deuant ceint e lucernas ardent en

semblant a

cum

li

las uos^ras mans E uos sia sperant lo lor segnor cora retorne de las noczas qne

home

.

sare ue"gu e picare a

1 us qwe viaczament uebran a luy Aquilh segnor trobare uelhaut cani el sare uengu Yo die uerament a uos qw-el se deuant cegnare e fare li repausar e trappassant menistrare a lor E si el uenre en la 2% uegillia e si el uenre en

el

aeri saren beneira

li

qnal

.

lo

.

.

la

,

,

uegillia

ayczo que

uengues

.

si

lo

Acer

payre de

enaysi

las

^

.

Aquilh. seri son

familhas saupes

1

beueura

.

Car

qnol uos non pensa

-s è aggiunto.

.

dis

Mas sapia mayson

.

E

de la uergena uenre en 1 ora en la a luy segnor dis tu a nos aq?<esta

lo filh [109 v]

Mas peyre

.

ora en la qnal io layre

uelharia e non laysar(er)ia esser caua la soa

el

uos sia apparelha

Il

,

e trobare

,


Salvioui,

86 senib]a??cza o a

Mas

.

lo segno?* dis

tcnip

Aquel scrf sare beneira

.

uewgii trobare luy faczent enaysi

denare luy sobre totas las cosas dire al seo cor

Yo

.

quai

lo

cum

a uos

las qimls el possesis

Lo meo segnor fay tarcza de uenir

,

non spera

serf venre al dia al quaì el

luy e pausare la

depfflrtire

e eri

1

gas

couoc e a

la

C«?' a tot

.

home

fait

al

.

Car

el

comewczare

e

hor-

aqwel seruitor

si

ferir li

Lo segnor d aqwel

.

i\oìi

li

non

fidel

M«s aqwcl

.

cosas degnas de plagas el s«re batu de poc pia-

quaì sare mot dona mot sare demanda a luy

a aqwel al qual presterò/»

.

ìlas aqwel

.

se deuawt apparelha e

s«re batu de raotas plagas

noTO fay sego/^t la uolu?jta de luy

non

E

.

ora la qual el mesconois

de luy con

pfflrtia

serf lo quaì couoc la uolu?ita del seo segnor e

qìte

e saui

segnor de luy sare

lo

die uerame?it

fantin e las senientas e ma?ùar e beore e enubriar se

E

despensador

Qiial es fidel

.

scgnor bordone sobre la soa famllha qu-el done a mesura de fro-

lo qua\ Io

ment on

tiiit

mot [HO

.

E

demandare^ plus de luy Yo soy yo quaì cosa uolb si non qM-el sia e?/ibrasa

uewgu metre fuoc en terra, e ay a esser bateia d nn batisme

r]

.

.

en quaì maniera soy costrey ewiro qu-eì sia perfayt Pe«sa uos que yo sia newgu metre pacz en terra Yo die a uos que no« Mas deprtrtime«t Car ciuqi<e saren deuis en vna mayson trey saren deperti en duy e duy en trey Lo payre s«re deuis contra lo e

.

.

.

.

.

filb

e lo lìlb cantra io payre

La sogra cantra

la mayre.

a las compagnlas

.

Cum

viaczame?«t la ploya

mecz

La mayre coltra

.

\\.en

negues iuiar la facia del

e enaysi sare fait

cel e

uen

.

E cum

Mas

el dicia

uos ueyre lo uent de

e es fayt enaysi

.

Hypocrit uos co-

Mas en quaì maniera no» proua de uos meseyme czo qw-es iast E cuw

de la terra

Mas perqwe non

.

.

uos ueyre las niuollas nayse/it del ponent uos diczc

iorn soflar uos dicze lo caut

aqwest temp

la filba e la fìlha cantra

nora e la nora cantra la sogra

la

iuia

.

.

tu vas en la uia al princi can lo teo aduersari dona studi esser desliora

de luy

per aue/ttura non liore tu

({uc

al iuie e lo iuie

[110 v] liore tu al

menistre e lo me?«istre meta tu en career yo die uerament a tu issires

Mas en aqwel meseyme temp eran alquanti anu?icia«t li quaì pilat mescle lo saug cun li sacrifici de lor

XIII. li

.

Tu no»

d aqui ewtro que tu rendas lo derier debit

gallico de

a luy de .

E jesuH

agu peccador deYo die a uos que non uawt tuit li galileo Gf«r ilh an suffert tals cosas Mas si uos non facze pen»Yewcia uos perire tuit semilhawtament E enayma

responde e dis a lor

.

Pensa uos que

aq?«'sti galileo sian

.

.

.

.

aqmlh

18

,

,

sobre

qu-i\ì\ fossan plus

que non

Mas

.

Mas

el diczia

si

q?ml

li

que

tuit

home

la

aq?<esta

uigna

.

Mas

el

si

non

lor

pewsa uos

Yo

die a uos

.

Uete la son lo

trobo

respande

tu talhares luy

.

[HI

.

.

3

,

.

,

an de

Banca

r]

e dis

li

quaì yo ueno q?<erent fruc

talha luy

en

1

aucnador

.

Verque neis ewpacha

scgnor laysa luy aq?<est an

.

ewtro que yo caue enccrqtte luy e meta stercora

Mas

.

Un hauia pianta vn albre fìguier en la Mas el dis al lauoen luy e non en trobe

semblancza

en aquest figuier e non la terra

siloe e aucis

en ierwsalem

\\ahiin.ni

uos non fare pen^Yencia uos tuit perire semilha«ta?He»t

soa vigna e uenc q?<erent fruc

rador de

cagic en

tore

la li

.

.

Mas

E el

acer

si

el fare fruc

.

era ensegnant en la


lYuovo Testamento valdese.

11

87

E ueuos fe?ma li sabba an e era eHclina e al postot non poya regardar en aut lenna tu sies La qual cum jesns agues vist appelle ley a si e dis a ley E e???pause a ley las mans e fo dreycza viaczadesliora de la toa e?ifernieta sinagoga de lor

ineta per

18

,

eri

qual auia

la

.

d-enfer-

.sperit

.

,

.

.

mml

e glorificaua dio

yesus

sanes

sabba

al

Mas

.

lo pr/nci

de

ypocrit

.

cosas tuit

graua

eri

diczia

.

totas

del sabba

dia

.

rara de luy

.

E

Al leuam

dereco

dis

El es semblawt

al

q?/fll

.

lo

aqwestas

ale[lU v]-

Bonca

.

el

mes

receopu re-

fenna

E anaua per Mas vn en iernsalem salua E el dis a lor

tot sia lena

son poc aquilh que son

la

si

orae receopu

1

semblant stimarey esser

qtial la

Castel ensegnant e faczent viage

li

segnor

.

.

an no«

oysel del cel se repau-

li

scunde luy en trey inesuras de farina entro qne las cittas e per

.

dio al qual es semblant e al qual stimarey luy esser

crec e fo fait en grant albre e

.

a beore

el dises

tot lo poble s

El es semblant al gran de la seneua lo qual

.

regne de dio

dis a luy

E cum

.

E

que eran faytas gloriosament de luy

cosas

las

al seo ort e

seron en lo

al

aduersari de luy se uergognaua»

Lo regne de

semblant luy

li

Car

vnchascu?^ de uos

non desiia lo seo buo o 1 ase de la crepia al sabba e lo mena Mos aqwesta filtia d abraam la qual lo sathanacz ligue ia per 18 couenta desliar d aqwest liam

.

La son seys iorn eii li sia sana e non al dia del .

e

aqi<«sti

seguor responde a luy e dis

lo

sinagoga endegnajit se

la

compagnia

a la

dicia

e

Bonca uene eu

qual couenla obrar sabba

Mas

.

.

.

.

C«r yo die a uos moti ceresforcza uos de intrar per 1 estreyla porta M.as cum lo payre de las ^ farai Ihas sare queron d intrar e now pogron .

.

intra e aure claus

1

us uos coraenczare istar defora e butar

segnor huebre a nos sia

.

.

E

.

a

dire

las nos^ras placzas tuit

.

Yo non

us diczent

1

.

say dont uos

begu deuant tu e Yo non say Fior sare aqw* obriers d-eneq?<8ta departe uos de mi

Ado«ca uos comenczare

ensegna en dont uos se as

respondeni dire a uos

el

Nos auen marna

.

E

.

[112 r]

el

e

:

dire a uos

.

.

stregnamewt de dent Cum uos ueyre Abraham e Isac e Jacob e tuit prophe/a al regne de dio Mas uos esser liitta defora E uenren d ourient E ueuos e d oucident e d aqulMon e d austri e repausare?* al regne de dio aq?«"lh que eran premier son derier E aqwilh qwe er&n derier son pr?<e

.

.

.

.

.

.

li pharisio s apropieron en aq^<el dia diczewt a luy E el dis a lor Anna e Car hcrode noi aucire tu dicze a aqwella uolp Uete yo gietto denioJÙ encoy e deraa» e perfau sanità e lo tercz dia soy cuMSuma Mas emperczo la couenta mi annar e[u]coy

mier

.

Salii e

Mas

alquanti de

uay d-eyci

.

.

.

.

.

.

deman

Car la no« pò esser fait qwe propbe/a perisa fora de ierMS«lem Jerusalem ierMsolem lo qual auciczies li prophefa e lapidies aquilh que son trames a tu Per quantas uecz uolc aiostar li tee fìlh enayMia 1 oysel lo seo ni sot las alas e no?i uolguies Ueuos la nostra mayson snre laisa a uos deserta Mas yo die a uos Car uos non ueyre mi ewtro q?/e uegna q?/e uos [112 v] dire Aq»el q?/e uen al nom del segnor sia boneit e

e al seguent dia

.

.

.

.

.

.

.

MI

-s è aggiutito.


.

K8

Salvioiii,

XIV. E fo f.iit cam jesus intres un la raayson d un princi de li pliarisio maniar pan al sabba E ueuos vn home ydropico era e ilh gardauan liiy deuawt luy E yesus respoHdent dis a 11 sani de la ley e a li pharisio diczewt :

.

.

Si ley sannar al sabba

layse

.

E respondewt

Mas

.

ilh taisia»

a lor dis

.

L

.

Mas

sa»me luy e

pres luy

el

lo

ase o lo buo del qnal de uos cagire al

e noìi trayre luy viaczament al dia del sabba E ilh no?? poya» respondve a luy en aq?<estas cosas Mas dig,ia senibla»icza a li ewuida enleìident en quaì mawiera eylegessan li premier repaus dis a lor Cuw» tu sares

pocz

.

.

.

envida a las uoczas no^^

honra de

repausar

te

luoc que

al p/*?miier

auewtura plus

pei'

non sia enuida de luy E ucnent aqueì que e^?uide tu e luy dona luoc a aqMest Adowca tu coraenczares teuir lo derier luoc

tu

dicza a tu

:

.

con uergogna

Mas cam

.

tu sares appella vay e te repausa al derier luoc

que cum aqueì que enuide tu sare uewgu dicza a tu amie monta deAdo?ica gloria sare a tu deuant li ensenip repausant [113 r] Car tot aqueì que se eyxauta sarà liuwilia e aqueì que se humilia sare eyxauta Mas el dicia a luy lo qwol hauia enuida si Cu/« tu t'acz lo disnar o la .

sobre

.

.

.

.

Cina no?i uoler appellar

teo amie ni

li

li

teo frayre ni

teo cosiu ni

li

ueczin rie que per auentura ilh non reyre enuidon tu e sia

guiardonancza czop e

.

Mas cum

tu facz lo conuilli appella

fait

])aure e

li

li

teo

li

a tu re-

deuol e

Car non han dont reguiardonar a tu Car la sare reguiardona a tu ew la rexuresion de li iust Mas cwn vn de li ensemp repausant agues auui aqnestas cosas dis a luy Aqueì es beneura li

cec e sares beneira

li

.

.

.

.

qual raaniare pan al regne de dio Mas el dis a luy . Uu home fey grant cina e appelle moli E trames lo seo serf a 1 ora de la cina dire a li enuida qu-iiìi E tuit uenguessan Car totas cosas son ia apparelhas lo

.

.

.

.

ensemp

se

comenceron a scusar

e ay besogna issir e ueser dis

.

ayas

C

'

Yo cowprey

me

.

1

E E

citta e

lo serf dis lo

.

Yo prego

a luy yo conzprey

dis

tu ayas

me

scusa

100 de buos e uauc prouar lor yo

.

.

E

1

uilla

autre

prego [113 v]

te

autre dis yo

.

.

de las familhas dis bore de la

ley

Lo prwmier

ameney molher emperczo non poys uenir retorna anuncie aqnestas cosas al seo segnor Adonca lo payre

scusa

lo serf

S

.

E

.

segnor

.

serf

seo

al

mòna

d utre

segnor

dis al serf

.

Salh viaczamcnt en las placzas e en

czay

fait es

li

paure e

enayma

tu comandies

Salh en las vias e en

.

deuol

li

las

.

li

E

cec e

li

li

czop

encara es luoc

sipalas

e

sforcza

li

.

.

d

mia mayson sia vniplia Mas yo die che alcun d aqnilh ho;ne que foron enuida non tastaren la mia cina Mas motas compagnias anaua» cun luy e uout dis a lor Si alcun uen a mi e non ayra lo seo payre e

iutrar que la

.

.

.

la soa niayre e la

molher

e

li

frayre e las serors e

li

lilh

e

encara la soa

arma non pò esser lo meo desciple E aqueì que non porta la soa c[r]ocz E qnal de uos uolent e uen enapres mi non pò esser lo meo desciple hedificar mayson e prnmierament non see e cointa las despensas las q?/als .

.

*

È propriamente

C,

Car (C). Forse andrà

e

manca il punto che ne farebbe l'abbreviazione come anche vuole il contesto.

letto E,

di


Nuovo Testaraeuto

Il

li

son besogniiiols

lo

ha a cumplir

el

si

fondament e non poyre cowiplir

89

valdese.

Que poys qu-el aure pausa [114

.

r]

aquilh que ueyren coinenzaren scar-

tuit

Car aquest home coiuence ha hedificar e non poc cu?n. qual rey es ha anuar e cometre batalha incontra vn autre rey . Donca sesent non pensa prmnierament si el pò confracorre con decz millia millia . D autra maniera luy essent eìi20 a hiy lo qual uew a si con nir a hiy diczent plir

.

.

.

cara de long trametewt embaysaria e prega aqwellas cosas que son de pacz . Do7ica enaysi vnchascun de uos lo qual non renoncia totas las cosas qu-el

Bo« es lo sai Mas acer si lo sai nou pò esser lo meo desciple enuaneczi en qual cosa sare cundi la non es profeytiuol en ierrsi ni al leamier M«s es nies defora Aqwel que ha aurelha d aiiuir auua XV. Mas publicaMS e pecadors era/i apropiant a luy qn Uh auuessan

possessis

.

.

so?-e

.

.

luy li

E

.

screptura e

li

pecador

Qual home [114

e

de uos

es

Bonca non

v]

li

mania cum lo

laisa

ria e??tro qu-el trobe ley

E

.

.

99

.

E

al

.

cu?w el

.

Car

aq?/est recep .

en perdre vna de lor desert e uay a ley la qual era pe-

qual a cent feas e las

diczent

a lor aq^^esta sembla«cza diczent

el dis

si

el

.

aure troba la pausa sobre las soas

1

mayso» ensemp appella li amie e li veczin Ensemp alegra uos cu» mi Car yo trobey la mia fea la Mas yo die a uos enaysi sare goy al cel sobre vn peca-

spallas alegra?ìt e

diczent a lor

murmuranan

pharisio lor

uenent en

la

.

.

qual era peria

.

dor faczent jieniiencia que sabre

99

.

.

iust

li

qua] non an bcsogna de pe-

qual fewna auent decz dramas s-ilh perdre vna drama Bonca non embrasa la luczerna e trastorna la mayson e quer ley curiosamewt entro qu-ilh sia troba E cum ilh 1 aure troba e?jsemp appella las amigas e nitencìa.

.

.

.

Car yo ay troba la alegra uos con mi Enaysi die a uos goy sare deuaj^t li angel Mas el dis Vn home hauia de dio sobre vn peccador faczewt penitencia. duy filh E lo plus ioue dis al seo payre payre downa a mi la partia veczina dicze?it a lor

las

drama

.

Ensemp

qual yo auio perdu

la

.

.

.

.

.

.

de

E

la subs^oracia

que se coue» a mi

enapres no» moti dia lo plus ioue

.

E

departic a lor la substancia

el

filh aiosta totas

.

cosas [liS r] e arine

en pelegrmaie en lognaua region e degaste aqui la soa subs/«Mcia viuent E pois qu-el hac consuma totas cosas grant fam fo fait e«(n) aqwella region E el coraence a hauer besong e a/me e aioste se a vn citluxuriosament

.

.

tadin d aqwella regio»

porc

.

E

.

E

el

trames luy e» la soa uila qu-el paisses

desiraua de vmplir lo seo ue»tre de

Mas

porc e alcu» non en donaua a

luij

cenar habuwdia de pan e»

maison del meo payre

Yo me leuarey

la

.

el

retorna a

meo payre

li

que ma»iaua» li q«anti merdis

las silicas si .

.

Mas yo

periso aici de

payre yo peq«ey al cel e deua»t tu e ia no?t soy degne esser apella lo teo filh fay a mi enayma a vn de li teo mercenar E leua»t ue»c al seo payre E cum el l'am

.

e anarcy al

e direy a luy

.

.

.

fossa e»cara de long lo seo payre uec luy e fo

rent cagic sobre lo col de hiy e bayse luy

.

E

mogu

de nu'ser/cort^ia e cor-

lo filh dis a luy

.

payre

deua»t tu ia no» soy degne esser apella lo teo filh Mas lo payre dis a li seo serf Aporta viaczame«t la primiera vestimenta e ueste luy e do»na a[115 v]nel e» la ma» de luy e cauczarae»ta e» li pe yo pcquey

al cel e

.

.


90

Salvioni,

E amena uedcl meo filh era agu ceron a ma?Mar Mas lo luy

(le

gras e aucie luy

.

plus uelh era al

lìlh

.

ap?-opies a la mayso/i auuic la sinfonia e la li

demawde qnal cosa

e

se?'uitor

frayre uewc e lo

respondent dis

el

e nos

camp

cum

e

compagnia

E

.

Donca

.

al seo

payre

payre

.

vn de Lo tee

el apelle

luy

aq?<est dis a

lo

e

ue?igues e se

el

E

.

Car come«-

alegren

payre aucis uedel gras e receop luy

teo

Mas

.

aiczo

fos

frayre fo e?zdegna e no?* uolia intrar

pregar h/y

manìen

e

mo?'t e reuisq?<e e era peri e cs atroba

aq?/cst

salf

.

M«5

lo

comence

e

issic

.

a

Uete yo seruo a tu per

.

li an e vnca non trapasey lo teo coma«dame?it e vnca non donies a mi vn cabri que manies cura li meo amie Mas pois qtte aq?<est teo filh uewc

tuit

.

lo

degaste tota la soa subs^ancia

qwffll

uedel gras

Mas

.

a hip

el dis

mias cosas san toas

Mas

.

coti

tu

filh

.

meretricz tu aucies a luy

las

couewtaua a nos maniar

la

cun mi

totauia

sies

e alegrar

totas las

e

Car

.

aq?«est

teo frayre era agu mort e reuisque era perdu e es atroba

XVI. [116

Mas

r]

seo desciple aq?/esta se?Hb]a?icza

el dis a li

era rie lo qual auia vn gastaut el

agues gasla

li

ben de luy

.

E

.

E

gnor

Mas

.

mi

a

tol

gastaut dis entre

lo

gastaudia

la

.

lor maysoj»

-pnimier

quienant

E

meo segnor

1

auLre

ei dis a

.

degita de la gastaudia recepiau

.

Mas

cent mesuras d

el dis

oli

Mas

.

qaaut deues

tu

E

.

.

Car

lo

el

agues

el dis

fait

generaciow

q?<e

.

Mas

sauiamewt li

.

E

Dace»t mesuras de

luy recep ias toas letra e seri oitanta

lauue lo gastaut [1. -ut] d-eneq?/*ta d aq«/est segle son plus saui e« la a

Car non poires plus Car lo meo seuergogno mewdigar

recep las toas letras e see uiaczament e seri ci?K]uaj?ta

dis a .

si

es czo

appelie sengles debitors del seo segnor e dis al

el

Qua?/t deues al

.

el dis a ìtiy

froment

Mos

.

.

non pois sapar yo me

lo

Un home

Qual cosa

.

qnai cosa farey

si

cum yo sarey

q?/al cosa farey q?/e

yo say

mi en

die

luy e dis a luy

el apelle

yo auuo de tu re«t raczow de la toa gastaudaria

qiie

gastaudeiar

.

aqwest fo acusa euapres luy enaywa

.

lo

uos facze a uos amics de las riqweczas d-eneqnita. que

segnor

Car

de lucz

filh

.

li

filh

E yo

.

cum uos

defa-

Aquel qu-es iidel eu petita cosa es fidel eu niaior cosa E aquel qu-es non iust en petita cosa Banca si uos non fosses fidel en las riq?<eezas es non iust en maior cosa d-eneq?//la q?/al se fiare en uos era cosas uerayas E si uos non fossies fidel en la cosa stragna qtiaì donare a uos czo qu-es nostre Alcun serf noH pò seruir a duy segnor car el amare 1 un e eyrare 1 autre o s aiostare a 1 uri e despreeiare 1 autre Uos no?» poe seruir a dio e a las riqweezas Mas li pliarisio li quaì er&n auar auuiaw totas aq?<estas cosas e scarnian E el dis a lor Uos se li qwal iustifiea uos deuawt li home Mas luy [116 vjlhire rccepia» uos en

li

eternai tabernacle

.

.

.

.

.

.

.

.

conoys

denani dio

.

.

.

dio

li .

nostre cor

La ley

e

li

.

Car czo que

es

aut a

li

home

es abominacio?»

propheta p?*opheteiero» e«tro a iohan e de luy nos

es predica lo regne de dio e

chascuw fay foreza en luy

.

Car plus legiera

cosa es lo cel e la terra trappassar que vn point cagir de la ley

.

Tot aquel

amena autra auoutra e aq?/el q?;e amena la laisa del baro?» auoutra E vn home era rie e uestia polpre e bis e ma?ziaua vnchascu» iorn respla[n]diament Mas era vn mendic [117 r] per nom laczer que

laissa la soa niolher e .

.


Nuovo Tesfainento

Il

can uenian e lecauan las plagas de ìmj

mores

e fos porta de

en

sebelli

abraam de long e

angel al sen de abrahara

li

e/ife[r]ii

1

Mas leuant

.

Mas

.

Mas

el

meyme

a luy

qne

fait

lo

Mas

.

raendic

lo

morie e

rie

seo olh cinn el fos e«

li

sen de luy e

lo laczer al

.

fo

de las

esse?' saczia

non en doiiaua

brissas que cagia?« de la taula del rie e alcuw li

91

valdese.

plen de plagas cubitant

lo qwfll iacia a la porta de luy

fo

torinent uec

li

cridawt dis

payre

.

abraara mar[c]ein'ia de mi e tramct lo laczer qw-el bagne lo petit de eu aìga qu-eì refresq?<e la mia le??ga

Gar yo soy crueia en aqwesta flama Car tu receopies li ben en la tou Mas ara aq»est es co?(sola Ma*Ulta e Io laczer semilhantame?it li mal E en totas aq?<estas cosas grant fossa es ferma ewtre nos e ta sies crucia Que aqiiiìh que uolu^^ trappassar d-eyczay a uos no» pon ni de lay uos E ci dis payre donca yo p?*ego tu q«e tu trametas trappassar czay Car yo ay cinque frayres qu-e\ testiluy en la ma[»]yso» del meo payre E abraam mowiie a lor qa-i\\\ non uegnaJi en aqwest luoe de torme?it

1

E abraam

dis a ìi/y

.

.

recorda

filh

.

te

.

.

.

.

.

.

.

.

.

[117 v] dis a luy

luy

payre abraam non

.

rew T^enitencm si

alcu» de

Mas

.

Mas

.

non uegnan

.

nostvdi gai'da

.

Mas

.

el dis

mar

de

li

ilh

E

en tu castiga luy e

fare pen«-

si el

uecz peccare en tu lo iorn e

Yo me pewto perdona a luy nos la fé Mas lo segnor dis

iorn sare co?merti a tu diczent

es

.

set

si

sca«-

Lo

.

peyra molar sia pausa e«cerq«e lo col de Sia sobre la scandelege vn d aqM^st petit

si

q?/e si el

.

li

.

Si lo teo frayre peccare

tencia perdona a luy

a

mort annare a lor ilh fanon auuou moyses e li prophe^a e

alcu/i

si

seo desciple

li

cosa plus propheitiuol a luy luy e sia gita al

prophe/a auua?i lor

li

non creyren Lo es cosa non poderosa qi^e Mas malauewtura a luy per lo quaì ilh uenon

dis a

el

e

a \uy se ilh

el dis

mort rexucitare

li

XVII. E dol

Uh an moyses

.

.

.

7

.

uias lo

.

E

apostol

li

Si uos aure fc segnor acreys a enay?«a lo gran de la seneua e dire a aqwest albre morier sias aranca e sias trapla?ita al mar el obedlre a uos Mas qtial de uos aue/(t vn seruitor

diseron

.

.

.

.

lauorawt o paiseHt

buo

li

qual dicza a luy retorna del camp passa [118

lo

r]

non dicza a luy ap«relha qw«l cosa yo ma?ùe E ene deuant ceng te e menistra a mi entro tant que yo mange e beua Donca aquel seri a gracia apres aqwestas cosas tu maniares e beores Enaysi Car el fey las cosas las qiials el comande a luy No» o pe??so

viaczame«t e repawsa

te e

.

.

.

.

.

e uos

cum uos aure

totas las cosas q?/e son coraajzdas a uos dicze

fait

Nos faczen czo que deguen far E fo mentre q»-el annes en iernsalem trappasaua per mecza Samaria en sen serf non propheitiuol

E

cu?n

qual isleron de long e leueron da(r)dor marceueia de nos

uos a

li

preire

.

E

uoucz e cagie e»

e

li

,

nou

.

la

lor

uoucz diczent

facia

munda retorne

deuant

li

Mas yesus respondent

al qnrtl luoc

son

.

Non

,

.

annesan foron

fo fayt denientre qn-ilh

la

.

Li qnal pois qn-el uic dis

.

de lor pois qn-el uie qn-el fos era samaritan

nos de-

galilea

en vn Castel decz barons lebros cantra co?-rogron a luy

intres

el

fait

.

.

yesus

.

ma.(/nifìcant

Donca

es atroba lo

li

conian-

Anna e demostra munda Mas vn .

cun grant

dio

E

aqnest

decz non son

munda

pe de luy faczent grac/as dis

,

.

li

.

qnal retornes e donnes glo-


92

Salvioni,

ria a dio

si

de

di.)

.

Mas

luy

El respomle a lor e

.

Ni diren ueuos uese?*

E dis a uos vn iorn del filh de

veuos

el es

Io

cel

sco

Car ueuos lo regne de dio Dias nenren que uos desirare

el es aqtii

desciple

uergena

ayczi e ueuos el es a.qui

.

non

e

Now

.

.

lo ueire

E

.

diren a uos

iih

y uollia annar ni segre

Car (e) que son sot

resplandcnt del cel lucis en aq^^ellas cosas

lo solelli

Enaysi sare

.

la

.

.

li

.

.

ueuos

el es ayczi o

OS dedincz

enayma

[118 v] E dis a luy leua e uay. Car la demanda de li pharisio cora uenre lo regue dis Lo rogne de dio non ue«re ciim garda

non aquesl strang

loa fé fey tu salf

lo filh de la

uergena

al seo dia

.

Mas pr?«nierament

.

motas cosas e esser reffuda d aqziesta generacion Enayma fo fait en li dia de noe enaysi sare en li dia del filh de la uergena Uh raaniauan e beuiaji e menauan niolhers [1. mo-] e eran dona a noczas entro al dia al quaì noe intre en 1 arca e 1 eyduliui uenc e destruis li luit Serailhantament fo fait en li dia de loth Uh ma?ìiauan e beuian co/npraua?^ couenta luy

suffrir

.

.

.

.

e uendian

[119

e

solpre

al dia

r]

qne sare

E

Plantauan e hedifficauan

.

ploc fuoc

qui sare

dor de

qne

al teit e al

del

.

segnor

E

tot

un sare

que loth

.

Car

tot

En

.

aquel dia aqwel

mayson non deysenda penre

autre

1

un sare pres 1

.

e

1

Yo

.

.

E

die a uos

autre sare laysa

autra sare laysa

sare laysa

dis a lor

q«/al

lor

.

Sia recorda-

.

aqnel qne q?<erre far salua la soa arma

una sare presa

1

pres

leit 1

de sadoma

issic

Segoni aqnestas cosas sare

.

aqnel qne perdre ley vinificare ley

qnal luoc lo

al

al dia

tuit

camp semilhantawient non retorne en dereyre

saren molent en vn 1

li

uaisel de luy en la

aqnella noit duy saren en vn

camp

Mas

.

destruis

de la uergena sare reuela

lo filh li

molher de loth

la

perdre ley

e

cel

.

En

.

Doas

Duy saren

.

resjoondent diczon a luy

En qnal

q?/e

quaì luoc sare

al

.

lo cors

saren aiostas aqui

las ayglas

XVIII. Mas e non deffalhir

a lor semblancza

el diczia

d/czeut

Un

.

iuie era

Car

.

en vna

la

citta

couenta totauia orar

qne non temia dio e

non honraua home Mas vna ueua era en aqnella citta e uenia a luy Ueniame del meo aduersari e non uoiia per moti temp Mas enapres aqaestas cosas dis entre si E sì yo non temo dio e non honro home emperczo Car aqnesta ueua [119 v] es a mi encreisiuol yo ueniarey ley qne uenent en la dereyria non me reproche Mas lo segnor dis auue qnal cosa di lo iuie d-eucqwita Mas lo segnor non fare ueniancza de li seo eyleit cridant a si iorn e noit e aure paciencia en lor Yo die a uos E [1. Car] viaczament fare la ueniancza de lor Mas emperczo lo filh de la uergena .

diczent

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

uenent pensas qn-el trobe fé en terra . Mas el dis a alquanti li qnal se confìdauaw en lor enayma iust e desprecian li autre aqnesta sembianza diczent .

Duy home monteron al tempie qn-^'lh oresan blican Mas lo pharisio istant oraua enapres si .

yo fauc gracias a tu

.

.

aqnest publican

Yo dono desmas de .

li

autre

1

autre pudio

.

home roubador

no?i

Yo deiuno doas uecz en

la

E

lo

totas las cosas las qwals yo possessiso

Acer non uolia leuar li olh al dio sias perdonador a mi peccador

publican istant de long seo peit diczent

.

e

aqnestas cosas diczent

Car yo non soy enay?»a

iust auoutrador ni enay/na

semana

L un pharisio

.

cel

.

.

Yo

.

Mas

.

feria lo

die uerawient


Nuovo Testamcnlo

Il

95

valdese.

Cor iustifica en la soa mayson plus que 1 autre que se [120 r] eyxauta sffre humilia e aqwel qnc se hu?HÌlia sai-a Mas ilh portauaw a luy enfans qn-el toqwcs lor Mas yestis en-

a uos aqwest deysewde tot aq?/el

eyxauta

.

.

semp appella .Cfflr

lor dis

regne de

lo

.

Laysa

.

li

cel es d-eytais

li

mi

petit uenir a

e

non uolha deuedar

Yo die uerameni ewayma fantin non .

qual non recebre lo regne de dio bon mestre prmci deinawde luy dicze[n]t

lor

.

Tot aquel lo

.

intrare en luy

E vn

.

cosa facze«t possessirey

q?/ffl

.

a uos

Mas yesiis dis a luy Perq?<e diczes mi bon alcun non es non lo sol dio Coneguies li comandament 'Non oucires no»i auouHoura lo teo payre e la toa traxes non fares furt non dires fals testimoni mayre Lo qual dis yo gardey totas aqneslas cosas de la mia iouentu La Vna cosa defalh a tu encara Uent qual cosa yesus auuia dis a luy iiita

bon

eterna

.

.

.

si

.

.

.

.

.

.

.

.

totas las cosas las qMals tu as e

e

uen

e sec

forment

mi

.

E

el

Mas yesus uesent

.

dona

carnei pasar per lo pertus de

1

.

qnffl

.

.

C«r

el

al

lo

Quant greome7it intrare» rie

pò esser

cel

era rie

Car plus le[120 vjgiera cosa

agulha qne

qne auuian diseron e

aqnilli

paure e aures tresor

li

luy esser trist dis

regne de dio aquilh que an pecunias

E

las a

auuias aq?<estas cosas fo contrista

al

es lo

intrar al regne de dio

fait salf

.

E

el

dis

a lor

.

.

Las cosas que son non poderosas enapres li home son poderosas enapres dio . Qual segnor vete nos laisen totas cosas e seguen tu ìlas peyre dis Yo die uerawent a uos Alcun non cosa sere a nos Lo qual dis a lor es lo qual aya laissa mayson o payrons o trayre o molher o filh per lo E regne de dio lo qnal non reeepia mot plusors cosas en aquest temp .

.

.

.

.

.

luta eterna al segle auenador

.

Mt^,?

.

yesus

.

pres

li

seo docze desciple e

Ueuos nos monten en ìeTusaìem e totas las cosas que son scriptas Car el sare liora a filh de la uergena soren co?nplias las genez e swre scarni e sare batu e sare scupi e pois que ilh 1 aure?*E ilh non entenderon alcuna batu auciren luy e rexucitare al tercz dia d aq?/estas cosas e aq?^esta parolla era rescundua de lor E non entendiau dis a lor

per

.

propheta del

li

.

.

.

cum el s apropies de ierico Un cec E cum el auues la conzpagnia trapasseya iosta la [121 rj uia mendigant Mas ilh dissero» a luy yes?<s nacsant demandaua qtial cosa fos ayczo yesns filh de dauid marceneia de mi zario trappase E cride diczent E aqwilh que annauan deuant eastigauan Juy q^-el taises Mas el cridaua Mas yes?/s istant comande maiorment filh de dauid marceneia de mi Qual luy esser amena a si . E cu?n el s apropies deraande luy diczent E yes?/s segnor que yo uea Mas el dis cosa uoles qne yo facza a tu Regarda la toa le fey tu salf E uee viaczament e seguia luy dis a luy ma^nificant dio E tot lo poble pois qn-el uee done gloria a dio E ueuos baron per noni XIX. E cum el fo intra aunaua per hierico las cosas

que eran ditas

.

Mas

fo

l'ait

.

.

.

,

,

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

prmci de li publican e el meseyjne era rie e q?/eria Car era petit per ueser yesns qual fos e non poia per la cow?pagnia forma E deuant corrent monte en vn albre sicomor qn-el uegues luy Car el era a trappassar per aqui E cum el fos uengn al luoc Yesns , sus iachio e aqnest era

.

,

,

.

.

.

.

Iena regardant uic luy [121 v] e dis a luy

,

czachio deysent viaczament

.


94

Salvioni,

encoy couenta

(]ar

alegrawt

raaysow

istar eìi la toa

E cam

.

E

acoyta?!t deyscnde e receop

ueguesa?» nuirmura.ua.n dlczent

Car el agues cn« home peccador Mws czachio ista?it dis al segnor segnor vete yo dono a li paure la meyta de li meo ben E si yo fraudey alcuna cosa a alcuM yo rendo al quart doble Jesus dis a luy Car salu es encoy liiy

.

tuit

loia

.

.

.

.

.

faita a aq^^esla

la

mayson

ue«c

ue?'geua

.

sia

Gar lo filh de Lor auuewt aqMesias

d abraani

filli

czo que era pe?TÌ

saluar

o

q?/ere

.

Emperczo qw-el

.

.

cosas aiosta dis aq?<esta serablawcza emperczo qu-eì fos pres de ier?<salem

E car pewsessan qtie lo regne de dio fos manifesta viaczame«t Un gentil home anne en lognana rcgiou recebre a si regne e appella decz seo sernitor done decz inoneas e dis a lor

Mas

Gar

.

el dis

retorua

.

.

Mas

.

Marca??deia ewtro

.

eyrauan ìmj e trameserow raesaiaria cnapres luy dicze^t Nos non uolen aq?/est regnar sobre nos E fo fait dcniewtre qw-el retorues receopu a si lo regne comande esser

ha tant

yo rctorne

q?/e

.

li

cittadin de luy

.

[122

r]

appella

serf a

li

.

segnor la toa

.

.

.

serf alegra te

.

en petita cosa tu s«res hauent poesta sobre decz cittas autre ucnc diczent segnor vete la toa monca ha auawcza cinq mo-

dar tu

E

aq?f/sta

aula dona la pecunia qu-eì saupes qwant

el

Mas lo premier uenc diczent bon E el dis a luy decz moneas

vnchascun aula gagna

monca ha

qual

li

.

1

fosies fidel

.

.

neas

E

.

(liczewt

ha aqwest

dis

el

.

E

tu sias sobre cinq

cittas

E

.

autre uenc

1

monca la qnal yo hac repausa al sudari home dur Tu prenes czo que tu non pausies

sei^nor vete la toa

.

Car yo temic

.

Car tu sies E el dis a luy serf fellon yo e meissonas czo que tu no« semenies Tu sabias Gar yo soy home dur prenent czo iuio tu de la toa bocca E perqt^e non e meissono czo que yo non semeney que yo non pausey donies la mia pecunia a la taula e yo uenent acer agro receopu ley con gang E dis a li istant osta de hiy la monea e dona a luy lo qual ha tu

.

.

.

.

.

.

:

.

.

segnor el ha decz moneas Mas yo E ilh diseron a luy Mas de luy Gar [122 v] tot hauewt li sare dona e hfffiundiare Mas emperczo amena czay lo qual non ha e czo qw-el ha sare tout a luy E aucie li nquiìh meo euemic li qual non uolgrow mi regnar sobre lor E ditas aqnestas cosas a??naua deuant en ìerusalem E fo fait deuant mi cani el s apropies en bethfage e bethania al mont lo q?ml es apella d oli-

decz moneas die a uos

.

.

.

.

.

.

.

.

.

ueth

.

Trames duy de

es contra uos al

li

seo desciple diczewt a lor

qualjntrant trobare

cun de li home vnca non sesie demandare a uos perqne desliga

lo

polhen de

desila luy lo

polhen

.

e

Arnia al caste! lo qual

.

1

mena

asena liga al qual lo a

mi

.

E

si

Vos dire a luy enaysi

al-

alcun .

Gar

Mas aqnilh qne foron trames anneron e Mas lor desliant lo troberon lo polhen istant enayjua el hauia dit a lor polhen li segnor de luy diseron perqwe desila lo polhen Mas ilh diseron Car lo segnor n a bosogna^. E ameneron luy a iesus. E gittant lor uestiMas lor annant ilh stenraentas sobre lo pollicn e pauseron iesus sobre deron lor uestimenl:is en la uia^. E cum el s apropies ia al [123 r] deysendament del mont d oliuet totas las compagnias de li deisendent alegrant lo

segnor desira las obras de luy

.

.

.

.

.

comenczero;i laudar dio en grant uoucz sobre totas las uertucz las qnals


IS'iiovo

Testamento valdese.

Lo rey

lo qtial

Il

hauian uist

ili)

diczejjt

.

uen

Pasz sia al cel e glo/ùa en las auteczas mestre repren pagnias diserò» a luy a uos

dio

Car

.

uesent la

fos apropia

.

A

plore sobre ley diczewt

citta

Car

.

u de totas part

.

now laisaren en

temp de e

E

stenàren tu en

tu

peyra sobre peyra

la toa uesitacio?t

E

.

niayso« d oracion

intra al

Mas

.

.

el se

tu coneguesas

si

.

li

XX. E

fo fait

E

teo

li

.

Car

li

son en tu

.

Emperczo que tu no« couogues lo tempie comewce a gitar li uende?it Car la mia maysow es Script es .

.

tempie

Mas

.

prmci de

li

.

E

.

E

era

preyre e

li

li

quai

no?i trobaua/i

auuent luy

tot lo poble era sleua

en vn de

costregnaren

e

filh li qita]

del poble q^^eria» destruyre luy

prmci

cosa faczesa» a luy

.

.

uos facze ley balnia de IcyroJis

[123 v]

per chascu» iorn ewsegna?it al sci'iptura e

terra.

en luy diczewt a lor

co?»pra??t

li

el dis

cuììi

M«ò* que son a tu per ta pacz Car dias uenren en tu e teo olh

e acer en

I']

E

.

aq«<esta toa iorna aq?<ellas cosas

. ara aq?/estas cosas son rescunduas de li li teo enemic cercujidarew tu d-entorn ilh cercuwdare» tu

t

qua\

li

aqw/sti taisire«- las peyras cridare;i

si

.

pharisio de las com-

alq^/anti

teo desciple

li

.

Yo

noni del segno?- sia beneit

al

E

,

95

dia luy eizsegnant al tempie lo poble e pre-

preyre e li scr/ptura s aiosterow cun li uelh e -parDi a nos en quaì poesta facz aqz<estas cosas o qual E yesus respoaàent dis a lor Yo es aqwel que done a tu aq?<esta poesta Lo batisme de ioba« era el (lemawdarey a uos vna parolla responde a mi del cel Mas ilh pensauan entre lor dicze«t Car si nos de li home

dicawt

.

Li prmci de

\a.aa.n dicze?jt

a luy

li

.

.

.

.

.

.

nos

<lirew del cel el dire a dire/i de

es

home

li

propheta

Yo non

.

E

tot Io

.

Donca perqwe non

poble lapidare nos

resj^jonderon

non saber dont

lor

dire al poble aquesta semblawcza

lo seo serf a

cotiuador

li

Un home

.

en pelegrinage moti temp

fo

frant luy gitterow luy fora

gognarew zent

.

.

Aq«iest es

1

eretier

gita luy fora la uigna

fare a lor

autres dis

.

.

.

.

E

.

peyra sare coMrait

prmci de

li

Mas

.

preyre e ilh

temian

.

[124

.

E

e ocian

auciseron

li

trames

a luy alcuna cosa

dereco trames lo tercz

.

luy que la hereta sia

Banca

lo

.

.

E

li

qwal na-

cap del

al

olh lo

.

cotiuador

.

nostra e

.

e

donare la uigna a

Mas

el

regarda?it lor

La peyra la qual li herfificant cajiton Ayczo es fait del segnor .

.

Tot aq^^el qwe

cagire sob?-e

aq«esta

qual [124 v] cagire atrisarc luy

scr/ptura qìterian metre las

poble

la

segnor de la uigna qwal cosa

diserò?» a luy no?i sia

nostre

lo

E en temp

r]

.

coraencze

cotiuador aguessa» uist penserò» entre lor dic-

uene

Mas sobre li

el

.

Aqwesta es fayta li

Jesus dis a lor

Mas

acer ilh prenent aqnest e tromewtant

nan

El iienre e destruyre aq?<«lh

e es mereuilhosa en

.

piante vigna e logue ley a

non donant

Do?ica qwal cosa es czo qu-es script

.

fos

Mas lo segnor de la uigna dis qual cosa farey ama cum ilh veiren aq?<est per auewtura se uer-

La qual cosa auuia

refudero»

bora

1

nos

,

meo fìlli Lo q?/al cwn li

tranietrey lo

Mas

.

luy coti uergogna laisseron luy

si

denla?^dessa?^ a luy del fruc de la uigna

qn,-i\h.

Li quaì bateron hiy e rema«dero?t luy

dereco y trames vn autre serf

Mas

.

son certan que ioha/t

ilh

direy a uos en qual poesta fauc aqMesta cosas

coutiuador e el

Yo

Car

,

a luy

cre.'ies

Car

ilh

mans

conogro?»

.

E

li

e?i

luy en aq?<clla

qti-el

aula dit a lor


Salvioni,

96 aq?/esta senibla??cza

.

E

ga?-dant Irameserow aqj/mtadors

li

quaì se derao-

slresan iust qw-ilh presessan luy en p«rolIa e qu-iWi lioresan luy a li prì'nraestre nos E dema»?derow ìuy ùiczent . cipa e a la poesia del preuost .

saben

.

Car tu ensegnas

non recebes presona d

dis dreyturieranient e

e

Mas e^segnas la uia de dio en nerita Ley a nos donar lo tribut ypocrit Mas jesus cowsiderant 1 cngan de lor dis a lor o non sessar a deraostra a mi lo denier del quaì ha 1 eymagena e la soperqwe te??ta mi omes

.

.

.

.

.

E el dis a lor E ilh Tesponderon e diseron De cesar hre scnptiow Donca rende a cesar aq?<ellas cosas que son de cesar e a dio aqwellas que E non pogron repe/ire la parolla de luy deuant lo poble e se son de dio .

.

.

.

.

mereuilherow en

las

r.

spo»sio?«s de l?/y

.

E

teissiro»

.

Mas

alq?mnti de

li

demanderon luy meslre moyses scr^pts a nos si lo frayre d alcuni sare mori auent molher e aq?<est sare sencza filh que lo frayre de luy [12S r] recepia, ley molher Donca lo eraw set frayres e lo prumier e rexucite semencz al seo frayre E lo sego?it receop ley e morie sencza receop molher e morie sencza filh filh E lo tercz receop ley e semilha/jtame?it tuit set e no» laiserott semencz e moriron Mas la fenna morie derierament de tuit Donca era la agro» ley molher sare molher Acer 7 7 rexurecion del qwal de li sadusio

s

apropiero?i

qua\ nega» esser rexuresion e

li

.

.

.

.

.

.

.

E

yesus dis a lor

.

.

.

Li filh d aqwest segle noceiaw

.

e

.

.

son liora a noczas

.

que saren agu degne d aq?/est segle e de la rexurecio« de li Car ia non poire» morir raort no» noczeiaren e no» menare» molhers daqMiena»t Car son eygal a li angel e son filh de dio cum ilh sia» filh

Mas

aq?«'lh

.

.

de 1

la

rexurecio»

.

Mas que

mort rexucito» moises

li

agolewcier enay???a el di

.

o demostre a nos iosta

Dio d abraam dio de isac e dio de iacob

Mas

.

Car tuit uiuo» a luy Mas vn de E no» ausaua» demestre ben dissies li scr^ptura respondent dis ma»dar luy plus alcuna cosa Mas el dis e» q»al raa»iera diczo» ^res^ esser filh de dauid E el meseyme dauid di al libre de li psalme Lo segnor dis al meo segnor se [12S v] de las mias dreytas entro que yo pause li teo eneraic scamel de li teo pe Do7ica dauid apelle luy segnor e» q»al mawiera es filh de ìuy E tot lo poble auue?it el dis a li seo desciple Garda uos de li scriptura li q»al uoUi» annar e» gra»t vestimewtas e ama» las saludacio»s al marca e las prwmieras cadieras e» las sinagogas E li premier repaus e» li conuilli Li quaì deuora» las mayso»s de las ueuas e»fegne»t lo»ga oraciow Aq?<»sti recebre» grant danacio/^ XXI. E en regarda»t el uic li rie que metia» lor donas al tresor Mas el uec vna paura ueua mele»t duy denier menu E dis yo die uerament a uos Car aqjtesta paura ueua mes pl»s que tuit . Car tuit aq««'sti meseron en li don de dio de 1 abo»da»t a lor Mas aq?/esta de czo qu-es a ley dio non es de

li

mort

Mas de

.

uio

li

.

.

.

.

.

.

.

,

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

besogniuol mes tot lo seo uiore lo quaì ilh hac

.

E

dis

a

alcanti

dicziaw del tempie q?(-el fos horna de bellas peyras e de dons cosas que uos uee dias uewren e» la

qual non sia destruyta

.

Mas

dor Cora saren aqttestas [126

r]

li

ilh

.

li

quaì

Aqwestas

qual peyra no» sare laisa sobre peyra demanderò» luy dicze»t comarada-

cosas e q?ml ews^^gna sare

.

cum

ellas

co-


aieuczareH

faytas

esse?-

moti Yenren

al

meo

Lo qual

.

97

Testameuto valdese.

]N"uovo

Il

.

noni dicze??t

dis .

Ueia que uos non

.

Yo soy

E

.

>ìa e??gana

lo terap s ap?-opia

.

Gai-

Boìica

.

lor M«s cimi uos ueyre batalhas e tenczons non Gar pr^mierament coue?ita esser fait aqwestas cosas Mas la fin non es ewcara subitament Adowca el diczia a lor Gent se E gra?jt mouament de terra leuaren contra gent e reg??e cantra regne per luoc e pestilentias e fam e spanawlanczas del cel e grant ensegnas

non uolha anuar enapres uolha esser spauanta

.

.

.

.

.

.

esser

Mas deua^t

.

totas agwestas cosas

illi

metren

ma«s

las lors

c[u] uos

e persegren uos liorant ew las sinagogas e gardas tirant uos deuawt

li

rey

meo nom Mas la deuewre a uos ew testimom Cionca pausa e» li uos^re cor now deuajit pensar zn qua\ maniera uos resjjonda Gar yo donarey a uos bocca e sap«e?icia a la quaX tuli li uos^e aduersari non poir0/^ co??^rastar ni cantra dire Mas uos s«re Mora de 1' payro?» e de e li preiiost

per lo

.

,

.

.

li

frayre e de

sare

cosin e de

eyramewt a

e»»

perire

li

En

.

amie e tromewtaren de [126 v] uos a niort

li

per lo

tuit

meo nom

.

E

la nostra pasciencia posscsire las uosfeas

ueyre ier?/salem esser circu??da d ost

Adonca

.

E

.

cauelh del nostve. cap non

armas

sapia

Car

.

.

Mas cum uos deysolaciow

la

li mo»t e aqmlh qiie son al mecz de lej' se departan e aquiVa que son en las regiows non intro« en ley Car aq?mti son dias de uemawcza qtte totas las cosas que son scriptas sian cowplias Mas malauewt?wa a li empregnawt e

de ley

s

apropiare

Ado??ca aq?a'lh qwe son tn iudea fuian ew

.

.

.

Car grani apremhneni sare sobre la terra e ira en aq?/est poble E cagire?^ en bocca de glay e saren amena en captiuita en totas las gencz E ier?<salem sare conculca de li gentil entro qne li temp de E ensegnas saren al solelh e en la las nacions sian compii luna e en las stellas e apremiment de gent en las terras per la cunfusion a

nutrigaut en aqtdìli dia

li

,

.

.

.

.

,

del

mar

e

de las vndas

e

,

li

cel

saren scomoguas

en

las

.

E adonca

E

.

semblancza

dis a lor

.

.

Car

1

espauan-

las uertncz de

li

ueyre?i lo filh de la [127 r] uergena venent

uos^re cap

li

porton de lor fruc uos sabe

Ueia

Car

.

.

Aqzfestas cosas comenczant

redempscion

la nostra

la figuiera e tuit

li

albre

,

s

cum

apro-

ia fora

Car 1 ista es pres Enaysi cu»^ uos ueyre Car lo regne Ae dio es pres Yo die uerament a Car aqnesta generacion non frapassare entro que totas cosas sian

aqnestas cosas sappia

uos

redondecza

la

niuoUas con grant poesia e magesta

esser faytas regarda e lena pia

secaren per temor e per

liojwe

taweza la qnaì sobre uenre en tota

.

.

.

.

.

Mas las mias parollas non trapasMas garda uos qne per auentura li nostre cor non sian agraua en

taytas lo cel e la terra trappassaren

saren

.

.

manJarias e en liabriota e en la cura d aq?«esta ulta sobre uegna en uos

.

Car

el

seon sobre la facia de tota (de) la terra

que uos

.

E

aqnel dia subitan

sobre uenre enaynta lacz en tuit aq»elli que .

Donca uelha orant en

tot

temp

afln

e que degne fugir totas aqnestas cosas que son a uenir uos poissa istar deuant lo filh de la uergena Mas el era en li dia ensegnant al tempie Mas en la noit issent demoraua al moni lo q?/al es sia troba

,

.

.

appella d oliuet al

.

[127 v]

E

tot lo poble

annaua de matin

a luy auuir luy

tempie Archivio glottol.

ital.,

XI (seconda

serie, I).

7


Salvioui,

98

XXII. Mas sca

E

.

cisesa?t

.

quaì es

de

preyre e cura

li

de

lo ioni fesliual

prmci de Mas yesus sobre nona li

preyre e

li

lemiaw

ilh

schariot

ayme

li

poble

lo

apropiaua lo qual es

s

'clit paew qual maniera au-

scrèptiira querian

li

vn de

Mas

.

docze

li

lo sathanas intre

E anne

.

en iuda lo

e parie con

prnici

li

magistra en qual maniera liores luy a lor

li

.

E

illi

E q?^eria downar a hiy pecunia e e?Hpronies luy Mas lo ioni de li ayme coueraibleta qM-el liores luy seu^a las compaguias E trames peyre e ioliaw vene al qiml era besogna esser aucis la pasca s

alegrero?^ e ferow pat

.

.

.

diczejit

Anna

.

seron a hiy

Mas ilh diapparelha a nos la pasca que nos maniaw nos apparelhaw E el dis a lor ve-

e

.

Al

.

q?ial hioc uoles q?/e

home contra

uos

segue luy

e?t

la niayso?^

.

corrare a uos intrarat ew la

mayso» qM-el

la

.

Lo mestre

di

intraro

E

.

portarat baril

citta

dire al payre de

d ayga

familba de

la

a tu hont es Io luoc al qual mawie la pasca con

meo [128 r] deciple E el demostrare a uos solier lare e aq?/« apparelha Mas ilh a?ma[u]t troberon enaywa el dis a lor E ilh apparelheron la paE cum 1 ora fossa fayta se repause e li docze apostol con luy E dis sca a lor Gu« desirier hay desira marnar cun uos aqwesta pasca deuawt q^^e Mas yo die a uos Car d-eyci-enawt now mamarey ley entro yo suffra

li

.

.

.

.

.

.

.

.

que

regne de dio

sia compii lo

Yo

.

E

receopu lo

calici fey gracias

.

E

dis re-

groc^as e frains

Yo non beorey d aq?festa genequìto que lo regne de dio uegna E receopu lo pan fey Ayczo es lo meo cors lo qual es e dorane a lor diczerat

dorana per uos

facze ayczo

cebe e departe entre uos raciow de uicz

pois

lici

.

.

.

era la .

mia recordaracza

mi

E

con mi

es .

era la

Mas emperczo

taula

.

E

czo

.

Mas

acer lo

a lor

meo

.

la mara del liorarat

de la uergena uay enayma es de-

filh

home per

malaueratrara a aq?/el

Qual

corateraezora fo fayta eratre lor

el dis

Semilharatamerat lo ca-

Mas emperczo ueuos

.

ilh comeracerora a qraere entre lor

Mas

.

Aqraest calici es lo nouel testamerat al

sang lo qual sare scampa per uos

fini

.

.

cine diczerat

qra-el

die a uos

lo

sare liora

qraal el

de lor que fos

fos

a far

Qual de lor fos uist esser maior

.

.

ay[i28 v].

Li rey de las gencz segnoriiara de lor e aq?M'lh que bau

.

poesta sobre lor son apella ben factor

Mas uos

.

enaysi

uora

Car que es deuarat a?mador enayma ameraistrador que se repausa o aqwel que meraistra Bonca non es .

es

qraal

.

Mas

aqj^el

maior

aqrael

.

qwe se repausa

aqrael

.

meez de uos enayma aqt^el qwe meraistra Mas uos se li qraal permarases cura mi era las mias teratacioras E yo hordeno uos enayma lo meo payre hordeue mi lo regne que uos maraie e beua sobre la mia

Mas yo soy

al

.

.

taula al

Mas

lo

criuello

E

meo regne

qrae

segnor dis a

enayma

uos sessa sobre

siraorat

fromerat

.

peyre vete

seti iuiarat

li

Mas yo preguey per

tu qraant tu sares corauerti curaferraa

li

li

docze trip d Israel

sathanas demarade uos

lo

qra-el

tu que la toa fé nora defalha

teo frayre

.

Lo

qraal

.

uos

dis a luy

.

.

segnor yo soy apparelha aranar cura tu era career e era mort E el dis Yo die a tu peyre lo gal nora caratare eracoy eratro qrae tu per trey uecz .

denegues conoiser mi sencza tasca [129

uos

.

Mas

r]

.

E

el dis a lor

.

Quarat yo trames uos seneza sae e

e seneza cauczamerata

ilh diserora alcuraa cosa

.

.

Doraca

.

Dowca alcuna cosa Mas ara

el dis a lor

.

defalhic a aqt^el qrae


Nuovo Testamento

Il

99

valdese.

E q^iii noti 1 a iienda a borsa la prena scmi\ha.nì&ment aquel qne a tasca Car encara coue?z esse;Gar yo die a uos e cu?«pre glay .

la gonella

.

.

campii en mi czo

qii-es scr/pt

cosas qiie sou de

mi an

M«s

el dis

oliuas

es asay

1

Mas

.

fin

E

.

E el fo reco«ta con li felloni Gar aq^^ellas segnor uete duy glay elei E Uh diseron .

.

.

.

.

el issi

awnaua segowt

desciple de luy segueroji luy

li

costuma

la

E cuw

.

al

el fos

mont de

las

peruewgu

al

E el se delogne de que uos non intre en te?^tacion , payre E pausa li geuolh auraua diczeitt lor quant es vn trait de peyra Mas emperczo la mia uolu/ita non si tu uoles traporta aq?<est calici de mi dis a lor ora

luoc

.

.

.

.

sia fayta

en

fait

Mas

.

la toa

.

Mas augel

del cel aparee a luy confortant luy e fo

batalh[a] e oraua plus longament

la

euay}»a gotas de saug decorre«t en oracion e fossa venga a

E

.

filh

.

E vn

dreyta de luy

teca

1

li

dormeut per

la

qtie

.

.

li

segnor

.

preire e talhe

si

ferren

aarelha

1

Mas yesus respondent dis laysa ewtro ara E cuni el aguessa Mas jesus dis a aquilh pnnci de li preyre Uos se uengn tempie e aelh li qual era» nengn a luy .

aurellia de luy sane liiy

e magestra del

e dis

Mas yesus dis a luy Mas aquìYh. qne eran

.

era a uenir diserò» a luy

de lor ferie lo serf del prmci de .

t/-»sticja

.

de la uergena con baysament

encerqne luy ueseut czo

sudor de luy fo fayta leua de la

el se fossa

que uos non iutre en [129 v] tentaciow compagnia e vn de li docze lo qual era ap-

se apropie a yesws qu-e\ bayses luy

iuda tu lioras lo

a glay

E la E cum .

e ora

Encara luy p«rlawt ueuos pella iuda

.

seo desciple trobe

li

dorme leua

a lor T^erque

terra.

.

.

cun glay e con fust cani yo sia ista per cbascu?» iorn Mas aq«<esta es la nostra con uos al tempie non ste^des las maws en mi lo menerò» en la niayson ilh prenerow luy e hora e poesta de tenebras Mas del princi de li preyre Mas peyre seguia luy de long Mas embrasa lo fuoc al mecz de la sala e lor encerque sessent peyre era al mecz de

enayma a vn

layro?*

.

.

.

.

lor

.

Lo qual cum vna sementa aguessa

regarda luy dis

E

.

aquest era con luy

fenna yo non conoe luy

E

tu sies de lor

.

lume sessent e aguessa denegue luy diczent

uist luy al .

Mas

el

.

Enapres vn petit autre nesent [130

.

Mas peyre

dis o

home non

soy

.

E

fait 1

r]

luy dis

.

espaci enaywia

Car d una hora vn autre afermaua diczewt nerament aqwest era con luy el es galileo E peyre dis home yo non say qwal cosa diczes E lo gal E lo segnor uout regarde peyre E cante viaczamewt e?icara luy parlant Car tu peyre se recorde de la parolla del segnor enayma el hauia dit E peyre issi dencgares mi per trey uecz pr«mierame»t que lo gal cante .

,

.

.

.

.

.

amarament

defora plore

E

.

li

baro«

briron luy e feria» la facia de luy qtial es

E

aquel que

t

a feri

.

pois que lo iorn fo fait

poble

s

aiosteron e

E li

.

li

qual teuian luy scarnian hiy 6 cu-

E dcma«daua?t

luy Aiczeni propheteia

blastemawt dicziaw a luy motas autras cosas prmci de li preyre e li scn'ptwra e li uelh del

menerow luy a

.

lor conselh d/czent

si

tu sies xrist di

uos non crcyre a mi . Mas si yo demandarey a uos non res^ondre a mi ni me laysarc . Mas d-eyci-enant lo filh de la uergena sare sesent a las drcytas de la uertu de dio . Mas tuit diserò» Banca tu sies filh de dio lo qual dis uos ho dicze Car yo

ho a nos

.

E

dis a lor

.

.

Si yo direy a uos

.


ino

Salvioni,

soy

.

Mas

ewcara de testi[130 vjmoni

ilh d'iseron lìerque besogne?*

Càr uos

.

ineseyme auueii de bocca de luy XXIII.

E

tota la

moutecza de lor leuawt amenero» luy a pilat Mas Nos trobeu aq«/est trastornawt la nostra .

coineHcero» acusar luy dicze^t

ilh

gciit e

M«s

deueda«t

pilat

dis tu

esse?'

dona

cens

lo

demande luy diczewt dis Mas pilat dis a .

.

cesar e diczewt

a

Sies tu rey de

.

prenci de

li

li

iudio

esser

si

Mas

.

'xt'ist

el

rey

.

res^jondent

preyre e a las cowpagnias

li

.

Yo non trobo alcmia ([?<eisou en aq?/est home Mas ilh s-esforczauan diczeut El scomou lo poble enscgnant pe?' tota iudea come«cza?it de galilea entro aici Mas pillat auuent de galilea E pois qw-el conoc qu-el fos de la poesia de herode lo trames a herode lo q?<«l mescyme era en ien«salem en aqwel dia Mas herode iiist yesus s alegre forme?it Car el era cubitant ueser luy de moto temp eraperczo qu-el auia auui motas cosas de luy E espe?'aua ueser esser fait motas ensegnas de luy Mas el demandaua luy de motas parollas Mas [131 r] el non responde a luy alcana. cosa Mas li prmci de li p?-eyre e li scr/pt?/ra eran present acusant luy Mas herode despreeie luy cun lo seo host e 1 escarnic e uesti de .

.

.

.

.

.

,

.

.

.

,

.

uestimewta blawca lo reyre majule (a) a pilath

amie en

aqiiel dia

.

.

prmcl de li preyre e li amaestra e presentes a mi aqiiest home enaywa trastornant appella

E herode e pilath foro;* fait Mas pilath ewsemp

deuant crwn enemic ewtre lor

Ca?-

li

lo

lo poble

dawt deuawt uos non trobo alcuna qweison en aqwest

en

acusa luy ni acer herode

las qwols

.

.

poble dis a lor

E

.

home d

.

Uos

ueuos demanaqwcllas cosas

Car yo remawdey uos a luy

.

E

ueuos alcuna cosa degna de mort non es fayta a hiy Donca castiga laisarey luy Mas el auia besogna laysar a lor vn per lo dia festiual Mas .

.

.

ensemp diczent Tol aqiiest e laysa quaì era mes en career per yna tenczon fayta en la

tota la coiìipagnia cridaua

raban lo homecidi

.

Mas

dauaw diczent

pilath parie a lor dereco uolent laysar jesiis

.

crucitìca luy

Crucifica

[131 v] Car aqwest q^ml

cosa fey

.

Mas

de mal

.

el dis

Yo non

.

E

pillath

la req«<erencza

iuie

de lor

per

ilh cri.

trobo en luy alcuna

.

lor creysian

citta e

Mas

a lor la tercza uecz

q?;cison de mort Bonca yo castigarey luy e lo laisarey uerauan cun grant uoucz demandant qu-el fos crucifica

laise a lor aqwel

.

uos ba-

a

.

.

.

esser

Mas ilh persaE las uoucz de fayta Mas el .

qne per tenczo?^ e per homecidi era agu mes en career

.

Lo qwal ilh demandauau E liore yesns a la uolunta de lor E cum ilh amenesan luy preseron vn simont sirinienc uenent de la uilla e pauseron a luy portar la crocz enapres yesns Mas mota compagnia de poble e de fennas seguian luy las quals plorauan e guaymentauan Iny Mas yesws uout a lor dis filhas de ier^^salem Non uolha plorar sobre mi Mas plora sobre uos e sobre li nostre filh Car ueuos dias uenren en li qaal uos dire las sterlas son beneiras e li uentre li qnal non engenreron E las pupa las qnals non alayteron Adonca comenczaren a dire a li mont cage sobre nos e ha li col cubre nos Car s ilh fan ayczo al leng uert qnal cosa sare fayt al sec Mas duy autre fellon vran amena con liiy que fossan mort [132 r] E pois qu-iìh uengron al luoc lo qual es appella de .

.

,

.

.

,

.

.

.

,

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

caluaria crucifiqwerow luy aqtii

Mas yesus M«s illi fan

las senestras

de

sahon qnal cosa sort

El

E

,

de dio diczent

li

li

caualier

.

1

un de

las dreytas e

autre

1

non departmt las vestimewtas de luy meserore E li prmci scarnian luy con lor dicze?it payre perdona a lor

Cor

.

ilh

.

raeseyme

si

Si aqiiest es lo

.

eyleit

x''«'s^

apropiant scarnia» luy e presentant a luy aczi e

Si tu sios rey de

.

leyro?*

li

autre qw-el se salue

Mas

.

ilh

.

poble istaua sperant

lo

fey salf

E

.

dicia

.

101

valdese.

iudio fay salf tu

li

meseyme

Mas

,

sobre scr«p-

Mas vn cion era scr/pta sobre lay en lectras grecas e latinas e abraycas Si tu sies x^'^^^ d Siqiiiìh leirou li qtial pe^nlia?* bleslemaua?» luy diczent .

.

meseyme

fay salf tu

Non

iustame?it

.

nos

e

que

temes tu dio

Mas

.

ue«gu

q?/ant tu sares

degnas a

las cosas

Car nos recebeii mal

fey alcuna cosa de

no»

autre resjìonàeìd castigaua luy ùiczent

1

cu aq?«ella meseyma da^znacio?»

sies

E

.

al teo

diczia a yesus

regne

E

.

.

segnor recordate de mi

.

yes?/s [132 v] dis a luy

mi en paradis

r&ìnenì a tu tu sares encoy cu»

nostre fait

li

.

E nos acer Mas aq?<est

.

E

.

era bora

9^ tenebras foro» faytas sobre tota la terra e??tro a la E la uela del tempie fo scarcza per mecz solelh fo scurczi

E

.

.

.

bora

.

.

.

Yo die ueeuayma 6»

.

E

E

.

yesus

io

cri-

payre en las toas mans yo recomando lo meo sperit E diczent aq?<estas cosas spire Mas lo centurion uesent czo q?/e era Uerament aqnest home era iust E tota la cuwfait glorifiq?<e dio diczent pagnia de lor li qwal eran ensemp uengu a aqi<esta mereuilha e ueyan dant en grant uoucz dis

.

.

.

.

.

las cosas

negu de

que eran ìity

faitas ferent

istauan de long

galilea ucsént aqi^estas cosas

de iudea

citta

pausa

1

.

Aq«<est

fait

li

de lor

.

s

.

E

lo

q?mls

per

nom

home

.

Mas

tuit

sabba comeiiczaua a luczir

.

E

.

Aqnest non auia

meseyme speraua

.

E

era lo iorn de

1

.

al

lo re-

E

de-

q?<al

aparelha?nenl

las fennas las qnals auian segu luy eran

venguas cun luy de galilea regardero» pausa

E

.

co-

ioseph de barimathia

e iust

qtiaì el

li

auian segu luy de

pause en moniment talha

era encara agu pausa

r]

lo cors era ista

Lo

las

apropie a pillath e demande lo cors de yesus

enuolope en vn linczol

alcun non [133 e lo

.

lor peit sen retornaua»

li

E las fennas E ueuos baron

qnal era conselhier bon

lo

consenti al coMselh e a

gno de dio

.

monument

lo

.

E en

retornant apparelheron aromath

qiial

maniera

vnguent e

e

acer lo sabba se repauseron segoni lo comandament

XXIV. Mas lo pr?nnier iorn del sabba for/nent de matin vengron al moniment portant aromath li qnal ellas auian apparelha E troberonlapeyra nouta del moniwent E ellas intras non troberon lo cors del segnor yes«/s E fo fait dementre qne ellas fossan spauantas per pensa d-eyczo veuos duy Mas cum ellas temesan baron isteron iosta lor en uestimenta rcsplandent Que qnerc lo uiucnt cun e declinessan lo uout en terra illi diseron a lor li mort Recorde uos en qual maniera El non es ayci Mas rcxucite .

.

.

.

.

.

.

.

.

Car la couenta lo fìlh peccador e esser crucifica e rexucitar al tercz dia [133 v] E ellas se recorderon de las parollas de Iny. E rctornas del moniment renuncicron. totas aqnestas cosas a aqn/lh vncze e a tuit li autre Mas era maria madalena e ioana e maria de iaco e las parie a uos

cum

el fos

encara en galilea diczent

de la uergena esser liora en las mans de .

.

li

.


Salvioiii,

102 autras que cran con

lor

Las qnah dician a

.

lor

Mas pcyre

.

apostol aqwesta cosAs

li

E

.

àeuant lor enay««a uaneta e non creyaw a

aq^/estas parollas foron uistas

leua?it co/toc al

luouimcHt

E

.

encliuawt se uec linczol sol

meseyme de czo que era ista fait E ueuos duy de lor a«iiana7i en aquel meseyme dia cn vii castel per noni stadi long de ien?s«lem E Uh meemaus lo qual era enuiron de 60 seyme parlauan de totas aqMestas cosas ewtre lor las q?<flls era« enàeuenpausa

.

E

sen a^me

iiie?'euilhajit

.

guas

E

.

si

.

.

.

demewtre qM-jlh araczonesa?i

fo fait

deputessan

e

lor

elitre

.

El

meseyme jestis apropiant annaua con lor E li olh de lor eran tenga qii-ilh non conegnesan luy E el dis a lor Quals son aq?/esfas p«?"ollas las quals E vu de lor lo qttaì aula noni Cleophas annant parìa entre uos e se trist Tu sìes sol pelegrin en ier?<sfllem e non conoguies rc5^;onde«t dis a luy .

.

.

.

.

que son faytas

aq?<ellas cosas

dis q?^ffls

E

.

diserora

illi

poderos en obra e li

crucitlq?<erow luy

E

cìi

sobeyran preyre e .

eìi

De

.

ley en

aquisti

dia

parolla deua«t dio e tot lo poble li

qua!

li

el

En

.

qtml maniera

nostre prmci liorerow luy e» danacio^t de mort e

Mas nos sperauaw

qu-eì nieseywie fos a

reymer

israel

.

ara sobre totas aqwestas cosas e«coy es lo tercz iorn que aq2<estas cosas

son faytas

.

Mas alquanta de

las

nos^a

spauanterow nos

fejnias

toTon al monime«t deua«t la lucz e no?i trobero?^ diczent lor auer uist uesio» d awgels

de

li

luy

totas las cosas

q?<«ls

las

aq^estas

suffrir

moyses e de

.

.

.

lo

E

tuit

luy uiore

li

E

E

alqzmnti .

.

E comenczant

.

propìieta ewtepretaua a lor en totas las .

.

trobero

apropiero/i se al

castel

al

qual

ilh

a«naua?i e el

costrenseroH luy [134 v] diczejit perman cnn

E

.

de

scr/pturas las

E intre comencza a uenir e lo iorn es ia declina deme«tre qu-el repauses cu» lor receop lo pan e beporcia a lor E li olh de lor foron vbert e conogrow luy

vespre

.

fo fait

neycic e frains e el

di.serovi

qwals

las

de luy ue?^grow

.

e?jfegnia a?niar plus long

Car cnn lor

qnal

cors

cosas e enaysi intrar eu la soa gloria

[quals] eran de Iny

nos

li

lo

enayma las fe«nas dìseron mat e tart de cor a creyre e^i E el dis a lor parlerò» li propheta Bonca non couewte x^ist

nostre annero» al monimewt e

Mas non atroberow

E

A

[134 r]

.

yesus de naczaret lo qual fo haron p?-opheta

e?maneczic de

.

.

li

olh de lor

.

E

enlre lor

diseron

cor non era ardent en nos dementre qw-el p«rlaua

ubres a nos las scr«pturas

.

E

leuaMt en aqwella

.

Tionca

cnn nos en

lo

nostre uia e

la

meseyma hora retornero»

E trobero?^ li vncze aiosta e aquiìh que erare cnn lor dicze?it en ìeviisalein que lo segnor es rexucita neramenì e aparec a siniont E ilh recointeron aqwellas cosas que eraw faytas en la uia E en qual maniera conogron al fi-agnament del pan Mas cnm ilh pnrlesan aq?/estas cosas yesus luy Mas iste al mecz de lor e dis pacz sia a uos yo soy non uolha temer E el dis a lor Perqwe se coretorba e spauanta pewsauaw ueser vn sperit Ueia las mias mans e li meo torba e cogitacions montan en li nostve cor Car sperit non a carn [i3o r] Toca e ueia pe Cffr yo meseyme soy .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

enayma uos uese mi hauer E cum el agues dit aqwcstas cosas delas mares e li pe Mas encara lor non cresent e dubitawt per Mas ilh presenteron a luy la goy dis haue ayci alcuna cosa a maniar ni OS

mostre a lor

.

.

.


Il

un

partia d lor

,

Nuovo Testamento

pej'ssou rusti e bresca de

mei

donne a

lor

T^renent las remasillias

103

valdese.

E E

.

.

cani el aguessa raa«ia deuawt dis a lor

cun uos

e cn

en

es esser coHiplias totas las cosas ({ue son so'iptas

sogna

proplie^a e en

li

li

psalme de mi

E

Aq»estas son

.

parollas las qimls yo pa/iauo a uos cu?» yo fos escara

la

Ado?«ca vbret a lor lo sen

.

las

Car beley de moyses .

qti-iììi

Enaysì Car enaysi es script coue«te x^'^si suffrir E rexucitar de li mort lo tercz dia e peu^Ye/icia esse?* predica al no??» de luy en remesiow de pebcas e?t totas las gencz enE yo Mas uos se testimoni d aq?/estas cosas comeMczant en ieriisalem Mas uos sese en la citta trametrey cn uos 1 emp?'omesio?i del meo pay?'e e?itewdessan las

scr/pturas

.

a lor

dis

.

.

.

.

.

.

Mas mans beneyczic

entro que uos sia vesti de la uertu d aut

en bethania

.

E

sleuas las soas

beueyczes a lor se departic de lor

q?/e el

retornerojì en ier?<salem cuw grant goy

E

.

E

.

el fora

.

a lor

mene

[135 v]

E

.

era porta al cel

.

lor

dementre

fo fait

E

ilh orawt

eran totauia al tempie laudani

e beueyczcnt dio

Ayci

finis

eua??geli de sant lue.

1

Z>. L'Evangelio secondo Giovanni.

Ayci Comencza lo sai?ct Eua?igeli de sanet Jolia?» Gap. i. filli era al comenczament e lo filh era enapres dio e dio era lo filli Aiczo era al comewczament enapres dio totas cosas son faitas per \uy e alcuna cosa non es fayta seucza luy Czo q?<e fo fayt en luy era vita e [136 I.

r]

Lo

.

.

la uita era lucz de

li

Lo??ime e la lucz Inezie

nebras noji co???preseron ley Joha?j

.

El non era lucz

lucz era ueraya la qnal

en

Home

en

tenebras

las

trames de dio

fo

al

Aq?<est vene en testimoni qu-el dones testimo?ìi de

,

cresessan per hty

al

.

mont

e lo

mont

eulumena

fo fayt

Mas qn-el dones home iienent en

.

tot

per luy

,

te-

nom

lume que

testimoni de

aqnest raont

tuit

lume el

era

non conoc luy El vene Mas cals qne q?<als receo-

lo mo?tt

e

e las

:

qnal era

.

e li seo non receopron liiy done a lor poesia esser fayt filh de dio Aqnilh li qnol creon al nom de luy Li qnal non son de sane ni de uolonta de carn ni de deleit d o??ime Mas son na de dio E la parolla fo fayta carn e abile las propias

pron luy

:

.

,

,

.

.

.

en nos [136

v] e

nos ueguen la

del payre, plen de gracia e de uerita crida diczent

El

fo

graci'a

fayt

Aqnest derant mi

es lo

.

Car

.

:

cointe

el

era prumier de

per grac?'a de la pleneta de hiy

.

filh

Aqnest

de dio es

lo

,

Joban dona testimoni de luy

.

,

qnal yo dis lo qnal es a uenir enapres mi

grada, e uerita fo fayta per jesus yj'ist

vn enge?jra

enayma d un engenra

de luy g]o?'ia

glo?-ia

Lo qnal

Car

.

.

mi

E

.

la ley

es al sein del payre

testimoni de Johan

:

qiiant

li

vie ,

.

nos tuit receopen

dona per Moyses

fo

Alcun non

e

unca dio el

.

Si

,

non

mesey??ie o re-

Judio de iernsalem


Salvioui,

104

tramesero» a luy preyres e Aiaques qu-ilh demandessan a liiy tu qiial sies E el co«fcse e non dencgue e confesse Car yo non soy crisi. E ilh demanderò» a luy Doìica qua! cosa sies tu Elia E el dis non suy Sies E el responde non Uh diseron a luy Donca qua! sies tu que propheta .

.

:

,

,

El dis

.

enaywa Isaya eran de

non

To uouz

lo proplieta dis

farisio

li

sabe

Yo

.

E

.

de luy

lo

,

Aqnestas cosas

.

E

aqn*lh

.

M«s

.

qn«l eran

li

e diseron

mey de

al

Qnal dicz de tu me-

.

Endreycza

propheta per qne bateias

bateio en ayga

del qn«l yo

.

demanderò^ luy

ilh

El niesey?He es

.

derant mi

qnal lramesero?i nos

li

del cridawt al desert

sies )^risf ni ella ni

diczent

.

.

uos donan respos a haqtwlli seyine

.

.

.

.

foro?* faytas

segnor

trames [137

luy

a

Donca

.

r]

tu

si

Johan responde a lor

.

uos ista lo qnrtl uos non

qnal es a uenir enapres mi

non soy degne de

la uia del

ista

qnal fo fayt

lo

,

desliar la corea del caucza/nent

en bettania otra Jordan

qnal luoc

al

,

Johan era batteiant Mas en 1 endeman Johan vie yesns uenent a si e Aqnest veuos aqnel qne tol li peca del mont dis . Veuos 1 agnel de dio Baron uen enapres mi lo qnal fo fayt derant mi lo es del qnal yo dis Mas empe/'czo yo uenc E yo non sabio hiy q?<al era prnmier de mi batteiant en ayga qn-e! fos manifesta en Israel E Johan donaua testimoni e perCar yo uic 1 esperii desendent del cel euayma columba diczent manent sobre luy E yo non sabio luy Mas aqnel que trames mi batteiar en ayga dis a mi sobre lo qnal tu veyres 1 esperit desendent e permancnt Aqnest es lo qnal [137 v] batteia al sant sperit E yo uic hiy sobre luy Johan istaua dereco en Car aq?<est es filh de dio e doney testimoni e regardant yesns anant dis 1 autre iorn e duy de li deciple de luy E li duy deciple auuiron luy parlaut e segueron veuos 1 agnel de dio Mas yesns uout uesent lor seguent si dis a lor Qual cosa qnere yesus Rabbi lo qnal es dit e entrepreta mestre al qical Li q?/al diseron a Iny E el dis a lor vene e ueia E ilh uengron e uigron al qnal luoc habitas luoc permases e permaseron aqiii aqnel iorn Mas era bora enaynia deczena Mas Andrio frayre de simont peyre era vn de li duy li qnal auian auui Aqnest atrobe prnmierament Simont lo seo de Johan e auian segu yesus frayre e dis a hiy Nos atroben mesias lo qnal es entrepreta x''''^^ E amene luy a yesns Mas yesns regardant luy dis Tu sies Simont filh .

,

.

,

.

,

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

,

.

.

,

.

.

.

,

.

,

.

.

.

.

.

.

,

,

.

de Joua 1

.

tu sares appella Cephas

,

ewderaan

a luy sec mi

.

Mas

,

annar en Galilea

el uolc

qnal es entrepreta peyre

lo ,

e atrobe phelip

E

.

[138

r]

.

Mas en

Jesus dis

phelip era de Bethsayda de la citta d andrio e de peyre

.

Nos atroben yesns filh de Joseph de nazareth de galilea lo qnal moyses scris en la ley e 11 propbe^a E nathanael dis a luy Alcuna cosa de ben pò esser de nazareth E phelip

Phelip atrobe Nathaniel

,

e dis a luy

.

.

.

dis a li/y

.

Uen

.

e ueias

Ueuos en uerita vn

luy dont coneguies mi fosas

sot la

figuiera

respondent dis a luy

E

.

E

yesns uic nathanael uenent a

israellitienc al qual .

:

.

non

E yesns respondent

es

engan

dis a luy

.

si

E Yo

.

,

yesns respondent dis a hiy

.

Crez

.

filh

de dio

Car yo

dis

,

,

nathanael

tu sies rey de Israel

a tu

,

.

uic tu CM?n tu

prnmierament qne phelip appelles tu mestre tu sies

e dis de luy

nathanael dis a

.

yo vie tu sot la


,

Nuovo Testameuto

Il

figuira

tu crecz

,

ueyres maiors cosas d aq?/estas

,

werìta en uerita a uos

e?i

tant e desendent sobre lo

mayre de

E

.

non

E

.

vin

encara

el dire

E

.

a uos

purificaciow de

la

.

mayre de luy

la

Mas

dis a

Una

.

las

menistres ho sabiaw espos

li

d ayga

e dis a luy

,

uin entro ara

an

mia hora quaì

qiie

.

doas mesuras o tres

E umple .

som

las entro al

E

porteron

ilh

E E

.

.

.

Mas

.

Mas-

fos

hauiaw paucza 1 ayga Architinclin appelle Tot homme pausa p?'wmierame«t lo bou vin e cum

li

.

q^iia\

.

,

M«s tu reseruies lo bon Comenczament d-CHsegnas &n la

quaì es peior

lo

Jesus fey aquesi [139

.

cana de gahlea

e

,

de-

li

Uh no«

la

ayga fayta vin non sabia dont

1

e

,

me«istres facze qual

cascujia tenent

ydrias

saren enubria adonca aq^^el

ilh

die

peyriencas eraw pausas aqui segowt

seys ydrias

iudio

li

.

qua! cosa es a mi e a tu

yesus dis a lor poucza ara, e porta ha architiMclin

1

Yo

.

angel de dio mon-

dis a luy

,

poys que architi?jcliu agues tasta li

a luy

dis

li

a las noczas

.

fe?iua

.

vmple

a lor

dis

Yesiis

e

Mas yesus fo appella defalhent la mayre de jesus

Jesus dis a ley

ueii

cosa

E

.

,

de la uergeua

filli

jestis era aqui

ciple de luy

vin

lo cel vbert

[138 v] Noczas toron faytas al terz iorn en la cana de galilea

II.

la

Uos ueyrc

.

108

valdese.

r]

e manifeste la soa glo?'ia

.

e li deciple de hiy crese?'ow cu Enapres aq«estas cosas deseude en cafarnao?? el mcseyme e la mayre de luy e li frayre de Ivy e li deciple de hiy E permasero» a.qui non per moti dia E la pasca de li iudio era pres E jesus mowte en ier^salem

luy

,

,

.

.

.

:

.

e trobe al te?»ple ve?ident buos e feas e colu?Hbas e

E

cifììi

el

agues fayt

.

Enayma

de cordetas

flagel

cambiadors sesent

li

tempie

gitte lor tuit del

.

.

li buo e sca/npe la monea de li ca»«biador e trastorne las ha aq?//lh que uendian las columbas Osta aq?<estas cosas d ayci e non uolha far la nieyson del meo payre majson de marcandia E li deciple de luy se recordcron Gar sc;'2pt es la gelosia de la toa maysou ma?2ia mi Banca li iudio respoKderow e ùìseron a luy Qua! ensegna demostra a nos Car tu faz aq?/estas cosas E yesus vesponde e dis a lor

Acer

las feas e

,

taulas e dis

.

.

.

.

.

,

.

.

desila aqwest tempie

dìserow a luy

en trey dias

fares luy

cum aicza la

el fos rcsucita [1.

qual

el

e

yo refarey luy en [139 v] trey iorn

de

.

Mas

meseywe

nom ,

ayczo del te?Hple del seo cors

deciple de luy se record ero?*

E

creseron a

el

fos

1

e

.

li

farisio

per

nom nicodemus

.

uerita en uerita a tu

regne de dio

.

si

.

Banca

el diczia

al dia festiual el faczia

,

.

.

non sare con luy

dio

iudio

tu rc-

escr«ptura e a la pa?*olla de yes«/s

en ier?<salem en- la pasca

Aqwest uenc a yesiis de uoit e dis a luy uewguies de dio mestre Car alcun non pò si

Car

.

li

e

,

non creya si meseyme a lor Emperczo qu-el los q«e non era besogna que alcun dones a luy testimeseyme sabia cai cosa fos en homme

moni de home Car el III. Mas era home de

tu facz

Donca

de luy vesewt las ewsegnas de luy las q?<als

yes?/s

agues tuit conegucz

.

cum

3Ias

.

li

.

per cara/ita e seys anz

fo edifica

el diczia

mort

li

-o] del seo cors el dis

moti creseron al

Mas

,

Aqwest te»?ple

.

[140

E nicodeums

r]

.

E

yestis

al cu?»

dis a luy

li .

iudio

Car

.

tu

far aq?<estas e?isegnas las q?/als

respomlent dis a luy

no?* sarc .

pr/nci de

mestre nos saben

.

na dereco

L home ctm

el

sia

.

Yo

die era

pò ueser lo uelh en qual

no?*


106

Salvioui,

maniera pò nayser jiayscr

Donca pò

.

Jesus responiìe.

.

Yo

.

iutrar al uenlre de la

die

soa raaj-re

uerita en ue?'ita a tu

eìi

dereco

(5

alcuw non

si

regenera d ayga e del sant sperit non poyre intra al regue de dio

sare,

Qo na de carn es carn e czo qtie es na de sperit es spe?'it Non te mereuilhar Car yo dis a tu lo couewta a nos nayser dereco sperit spira al qtial luoc uol, e tu auues la uoucz de luy Mas non sabes dout uegna O al qual luoc anne enaysi es tot aq^<el que es na de sperit Nicodem?/s

que

es

:

.

.

.

.

.

.

responde??t dis a luy

E

aq«/estas cosas

sabew

moni

,

.

Tu

.

sies

.

,

.

yo dis a nos

las

que nos ueguew cosas

que deysende del cel

Lo

E non

.

recebe lo nostre

testi-

non crese en qual maniera Alcun non morite al cel [140 v] si

terenals

creyre se yo direy a uos las celestials

non

esser faytas

mestre en Israel e mesconoyses Yo die ueramewt uerament a tu Crtr nos parlen czo qiie nos

e testimoniien czo Si

.

Aq?festas cosa en qual maniera pon

.

responde e dis a hiy

jestis

.

e

,

de la uergena lo qual es al cel Enayjna Moyses exaute lo serpent al desert Enaysi couenta esser exauta lo filli de la uergena que tot aquel qiie ere en luy non perisa Mas aya ulta eterna Car dio ame enaysi lo mo«t qn-el done lo seo filh vu engeura que tot aq?/el clie ere en hiy non perissa ìlas aya vita eterna aqitel

.

filh.

.

.

:

.

.

.

,

Car dio trames

lo seo

mont

per luy

filh.

mont

al

,

non qu-el

.

iuies Io

mont

.

M«s qwe lo Mas aqnel

non es iuia non ere al nom d un engenra filh de dio Mas aq?/est es ludici Car el uene lucz al mont E li home ameron maior?nent las tenebras que la lucz Car Car las obras de lor eran malas tot aqMel que faLj mal ayra la luz e non uen en la luz que las obras de luy non sia« represas Mas aqwel que fay uerita uen en la luz qne las obras de luy siaw manifestas Enapres aq?<esta Car son faytas era dio sia salua

que non ere

es ia iuia

.

.

Aq«/el lo qual ere e» luy

Car

.

el

.

.

.

.

.

.

.

.

cosas yesns iienc en la terra de iudea e

nioraua aqM« cun lor e bateiaua

Salim

.

.

Car motas aygas eraw aqn«

e

:

ista

de Johan con

iudio de la purificaeion

luy

li

mestre

.

aqi^el lo

deeiple [141

Mas Johan

non era escara

mes en career

li

.

uenian e eran baitela

Donca ,

Enou

deiosta

Car Johaw

.

q«<estion fo fayta de

E y&ngvon

E

de luy

r]

era bateiant en

deeiple

li

a Johan e diseron a

qnal era cun tu outra lo Jordan

qnal tu donies

al

uenon a luy Johan res^jonde e dis Home non pò recebre alcuna cosa si no^ sare dona a luy del cel E uos dona testimoni a mi Car yo dis yo non sio /rkt ^^(^^ car yo soy trames derant luy A.quel que ha sposa es spos Mas 1 amie de 1 espos lo qMal ista e au luy s alegra de goy per la uoucz de 1 espos Donca aqwest meo goy es cumpli luy couenta creyser Mas mi esser amerraa Aq«/el que uen de sobre es sobre tuit Aqwel qne es uengu de terra es de terra testimoni

.

liete

.

Aq?^est bateia e tuit

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

e parla de la terra

.

E

aqnel qn-es uengu del cel es sobre tuit

testimonila czo qn-el uic e auuic

Mas

,

e alcun

non reeep

aqnel qtie reeep lo testimoni de luy demostra

aqnel lo qual dio trames parla la parolla de dio

mesura Lo payre awma lo Aqnel qne ere al filh ha uita a

ulta

filh

.

.

Mas

1

ira

.

e

.

.

de dio perman sobre luy

e [141 v]

Car dio es ueray Car dio non dona

done totas cosas en

Mas aqnel qne non

,

lo testimoni de luy

ere

al

la

man

filh

.

.

Car

sperit

de luy

.

non ueyre


Nuovo Testamento

Il

Donca

IV.

pois qiie iesus couoc

C«/*

.

107

valdese.

pharisio auuirojt

li

Gar

.

yesiis

que Sohan e bateiaua Ja sia czo que yesus non baMas li deciple de luy layse ìudea e aue dereco cn galilea Gar leges Donca yesus ucnc en la cita coutì«taua luy trapassar per mecza Samaria de Samaria la qìiai es appella Sicar Josta lo luoc lo qiial Jacop done al seo laczia plnsors deciples .

.

,

.

Joseph

filli

Mas fontana de Jacop Mas

.

^eya enaysi sobre la, fontana

era a.qui

.

era bora

.

Mas yesus fatiga del uiage enayma seyseua E li deci.

E fedina de compressan majjiars saraa[142 r]ria iienc poczar ayga E yesus dis a ley dona a mi beore Doìica aqMella fenna samaritana dis a luy tu cum sias indio en qual manera dema?idas a mi beore la qual soy fe«na samaritana Gar li iudio non anna

ple de luy era«

la citta qu-iì\ì

e,n

.

.

.

.

vsan e«semp con

saniaritaw

li

E

.

yesus re?po/«lent dis a ley

^r auentura aguessas !a

fe«na dis a iuy

pouczes

ayga uiua

as

Jacob lo qual dona a nos lo poz luy e las bestias de luy

Ja

E

.

.

en

as

la

E

.

qual cosa

Donca sies tu maior del nostre payre meseyme bec de luy e li fllh de

.

Tot aqwel que que beoie de 1 ayga

yesus respondetit dis a ley

Mas

.

aq?/el

Mas

.

1

.

ayga la qual yo

donarey] a luy sarc fayta en luy fontana d ayga saliient en ulta

[I.

eterna

non

e tu

,

tu

,

agues dona a tu ayga viua

yo donarey a luy no» seteiare en aterna

q?/al

(lonay

tu sau-

e el

,

d aq?/esta ayga seteiare dereco

iieore

E

.

segnor lo pouz es aut

.

Donca dont

.

demanda de hty

Si

,

mi beore

pessas lo don de dio e qw«l es aquel lo qual di a tu dona a

La fena

dis a luy

segnor dona

.

«etege ni uegna poczar [142 v] czay

E

.

me

aq^/esta

ayga que yo non

yesMS dis a ley uay e appella lo

teo mari e uen czay segnor yo non ay La fena res^jondent dis a luy mari E yesus dis a ley ben dirzes Gar non ay baro?* Car tu aguies cine barons Mas aquel que tu as ara non es lo teo havon tu disies uera.

.

.

.

.

.

raent ayczo li

.

E

fenna dis a luy

la

nostre payre oreron en aq?<est

Uey car

segìiov yo

.

mont

tu sies propheta

Car ierwsalem es luoc fenna ere en mi C«r 1 ora

e uos dicze

.

coue« orar E jesus dis a ley ueure que uos non orare lo payre en aquesi mont ni en ierwsalem al qical

.

ora czo que uos non sabe

de

li

iudio

.

Mas

1

es sperit e aquiìh la

Yo sare uengu

q?/al

.

r]

non

dis qi<al cosa qneres

payre

ueray

q^uer aytals

.

.

.

qwal auron luy

li

Uos

.

es lo

Dio

say el

.

Car mesias uen

qual es

lo

anonciare a nos totas cosas .

E

.

dit

E

.

-x^rist

.

.

iesus dis a

deciple de luy vengron uìa^ament

li

Emperczo alcun Donca la fena layse uenc cn la citta e dis A haquilb home ueue e ueia ho?»e lo mi totas las cosas qnal qne qnals yo foy Donca el mesey?«e

e se

q?^al dis a

lo

parlo cun tu

[US

la ydria e

Car

.

li

.

Car salu Orador Oraren

czo qne nos sabcn

qual auran luy couewta lor orar en sperit e uerita

li

fena dis a luy

Donca cum el ley Yo soy lo

Mas nos oren

.

ora uen e ara es Quant

payre en sperit e uerita

E

.

.

mereuilbauan

.

Car el parlaua con perque parlas cun

la fena

ley

.

.

.

.

non es x^-ist E ysiron de la citta e uenian a luy Entretant li deciple pregauaw luy diczent mestre mawia Mas el dis a lor yo ay a maniar maniar lo qual uos non sabe Doìica li deciple diseron entre lor Donca .

.

.

.

.

.

alcun porte a luy maniar

.

E

yesns dis a lor lo

.

meo maniar

es

que yo facza


108

Salvioni,

de hiy

la uoluJita

Donca non

qual traiuos mi e qne yo perfacza

lo

dicze uos

Car eucar sou quatre mes

.

obra (dej de luy

1

e la nieyssoii ugìi

.

.

Ueuos

yo die a uos leua li nostre olh e ueia las regio??s Car ia son bla«cas las E aqnel qtte meyssona recep marci e aiosta fruc en ulta eterna E aq?/el lo qua! seraeua ewsemp s alegra e aqnel lo qual meyssona La .

meysson

.

.

.

ueraya eu ayczo

prtTolla es

meyssona

Car vn

.

es

Yo frames uos meyssonar

.

Autres lauorerow

,

e uos intres en

aq?Yella citta ereserò»

en luy per

li

q?ml semena e autre

lo

lauor de lor

de

la p«rolla

qual

lo

non lauora

czo qtie uos

[143 v]

.

Mas moti samaritaw d

.

fewna donant testimoni

la

.

mi totas las cosas qual que qual yo fey Donca cum li samaritani fosan uengu a luy PregauaJi luy qu-el permases àqui E pe?-mas cuw lor per duy iorn E moti plusor creseron en luy per la p^rolla de luy E dicziajz a la fena Car ia non cresen per la toa parlaneza Car nos meseyme auuera e sabew Car aquest es ueray saluador del mont Mas enapres duy iorn el ysic d aqiii e ane en galilea Car el meseyme yesus donaua testimoni Car propheta non a onor en la soa encu^tra Donea cuOT el fos uewgu en galilea li galileo receoprojz luy cuw ilh aguesan uistas totas las cosas q««ls el aula fayt en ìerusalem al dia festiual Car illi meseyjne eraw uengu al dia festiual Banca yesus uenc dereco en la cana C«r

el dis a

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

de galilea aqui

al q?/«l luoe el

Cafarnon

r]

[144

.

Lo

aula fayt de

1

ayga vin

del qual era malate

fìlh

.

E vn

.

E cum

reget era en

aq??est

agues auui

.

Car yesus uengues de iudea en galilea anaua a luy e pregaua luy qu-ei desendes e sanes lo seo filh Car ia comewczaua a morir Banca yesus dis a luy uos non creyre si uos non ueyre ensegnas e mereuilhas E lo reget ,

.

.

'

.

dis a luy dis a luy

a luy

e

:

segnor desent pr?/mierament

.

1

ora en la qual

ora en la qual

Carilo

.

yesus

filli

de luy wsques

agues agu melh

el

.

Adonca

lo

.

E

ilh

E

yesus

mayson de luy Jesus fey dereco uengu de iudea en galilea

el fosa

.

.

Mas

e?zdema[n]daua

el

diserò» a luy la flora

payre conoc

aula dit a luy uay lo teo

.

crese e tota la

Cam

.

.

,

luy yer en setena hora

layse

mora

fìlli

.

.

1

meo

L ome crese a la parolla la q;ual yesus dis vay lo teo filh uio anaua Mas luy ia desendewt Li serf de luy conirfflcorogron a luy

e anoncieron a luy diczent

de lor

q?/e Io

fìlh

Car

.

uio

aq?{esta

.

E

aq?iella el

era

meseymv

segonda ensegna

V. [144 v] Enapres aq?<estas cosas era lo dia festiual de

li

indio

.

E

.

monte en ierusaìem Mas proua peysina era en Jer»s«lem La qn«l Auent cinq portis E grant mautecza sobre nonna en ebrayc Betsayda

ye.S2/s

es

.

.

.

.

de languencz iaczian en

mouament de peysina

,

e

1

1

ayga

.

de cecs e de czops e de secs sperant lo angel del segnor desendia segont temp en la

aq?w'sti

Car

1

ayga era mogua

.

E

aqwel [que] desendia pr^mieraraent en-

mouament de 1 ayga era fayt san de qual que qual enfermeta el Mas vn home era &qtii auent trentaeut anz de la soa enfertengu

apres lo fossa

^

.

Così in questo luogo,

ha: regent.

come quattro

linee piìi in su,

il

cod. di

Dublino


Nuovo Testamento

Il

lieta

E

.

cìiììi

Jesus

.

mia moti temp

valdese.

109

agues uist aqwest iaczewt e agues conegii

.

el dis a

luy uoles tu esser fayt san

E

.

.

Car

ia

lawguent dis a inogua meta mi en lo

no??, ay home qtie qttant 1 ayga Srt?-e Car deme^tre que yo ueno autre desent derawt mi E iesus dis a luy lena e pren lo teo leyt e uay e 1 home fo fayt san viaczament e pres lo seo leyt e anaua Mas era sabba en aqwel dia Dorica li iudio disero^i a luy lo q?^al era fait san Sabba [145 r] es e non ley a tu pe?^re

luy

seguor yo

.

peysiua

ia

.

.

,

,

.

.

.

lo teo leit

E

.

responde a lor

el

Bonca

.

Aq?<el lo qual fey

mi san

mi

dis a

p?-en

dema??deroM luy qnaì es aquel home Io q^al dis a tu pren lo teo leit e uay Mas aquel lo qual era ista fait san non sabia q«oI fos Mas jesns se departe de la co??«pagnia ordena al luoc

uay

lo teo leit e

.

ilh

.

.

.

.

Enapres yesMS trobe luy Liolhas plus

yesws

perczo [1.

:

Car

.

li

iudio q?/eria?i

desliaua] lo sabba

.

.

el

sa« non

.

faczia aqwestas

meo payre

sabba

cosas al

,

Mas

Obra entro ara e yo Obro Emluy maiormewt aucire non solament Ca?' el destina

responde a lor lo

.

sies fait .

.

.

iudio perseguiaw jesus

.

Uete ta

.

peccar qtie alcuna cosa peior non e>ideuegna a tu Aqwel home li iudio Car yesMS fos lo q?<al fey luy san Empergo

ane e ano?icie a li

.

tempie e dis a luy

al

.

.

.

Mas

car el diczia dio lo seo payre faczent se eygal

Bonca yesus responde e dis a lor yo die uerame??t uerament a non pò far alcu?ia cosa de si meseyme si no?i czo q«-el uè lo payre faczewt Car qual que qual cosa lo payre fare lo filh fay semilhana dio

.

.

uos lo

.

tìlh

.

imient aq?<estas las qwals el

.

Car

lo

payre ama lo

meseyw?e fay

E

.

filh e

demostrare

[143 v] que uos uos me?-euilhe

a

demostra a luy totas

las cosas

luy maiors Obras de aqtiestas

Car enay???a lo payre resuscita li mort e payre no?» iuia alcu?» Mas done tot lo ludici al filh que tuit Onro?i lo filh Enaywa ilh 0??ran lo payre Aquel que non honra lo filh non honra lo payre lo qual trames luy Yo die ueramewt ueram[en]t a uos Car aqwel que au la mia parolla e ere a luy lo qual trames mi a ulta eterna e no?» uenre e?» indici Mas trapassare de uiuifica

'

li

qual

el uol

.

Car

.

lo

,

.

,

.

.

.

raort a uita

.

Yo

die uerame?»t ue?"am[en]t a uos

Car

.

1

ora uè?» e ara es

mort auuirew la uoucz del filh de dio e aquilh que auuiren uiore?» Car enayma lo payre ha uita en si raeyme enaysi done al filh auer uila en si mesey/??e E done a luy poesta de far indici Car es filh de uergena 'Non uos uolha mereuilhar en ayczo Car 1 ora uen e?» la qual tuit aqiulh que son en li munimewt auuiren la uoucz del filh de dio e isiren aq?«lh que fero?» ben en rexuresion de uita Mas a.quilh que fero?» mal en rexnrecio» de ludici Yo no?» poys far alcuna cosa de mi meseyme Mas yo iuio enay«»a yo auuo e [146 r] lo meo ludici es iust Car yo noM qwero la mia uoluwfa Mas la uoluj?ta de luy Io q?<rtl trames mi Si yo dono testimo?d de mi raesey??»e lo meo te3timo?»i no?» es uer Autre es lo qwal dona testimom de mi E Yo say Cor lo testimoni de luy lo qwal el dowa de mi es uer Uos Iraraesee a ioha?» E el dono testimojii a la uerita qwant

li

,

.

.

.

.

.

,

.

,

.

.

,

.

.

.

,

.

'

Nel cod.

di

Dublino: enayma

.

.

lo filh vivifica.

.


Salvioiii,

Ilo

Mas yo non recebo testirao^ii de home Mas yo clic ayczo que uos sia sahia Mas uos non uos uolgues exautar a El era luczerwa ardent e luczewt Mas yo ay maior testimoni de Joha« Gar las hora en la luz de luy Meseymas las Obras las qtmìs lo payre done a mi que yo perfacza lor hobras las quaìs yo fauc dona» testimo?ii de mi Gar io payre trames mi . .

.

.

.

.

.

meseyme dona testimoni de mi Uos no» auues vnqiia la uoucz de luy e non uegucs unq^m la semblancza de luy ni Gar uos non crese en luy lo aue la paroUa de luy permauewt en uos Enccrca las sc^•^pturas en las qwals uos pensa auer ulta qual trames mi

E

payre

lo

qual trames mi

lo

el

.

.

.

eterna

,

E uos no?* son las q?mls [146 v] donan testimo»ù de mi Yo non recebo clarita d homes Mas

ellas

.

uole uenir a mi qiie uos aya ulta

.

.

Gar uos non aue 1 amor de dio en uos Yo uene al nom Si autre uenre al seo nom vos e uos non receopes mi recebre luy Uos en qual maniera poe creyre li qtuil recebe gloria 1 un de 1 autre E non qi^ere la gloria la qual es del sol dio Non uolha pensar qne yo sia acusar uos enapres lo payre Moyses es lo qnal acusa uos al qnal uos spera Car si uos cresesa a Moyses per auentura uos creyria a mi Car el scris de mi Mas si uos non crese a las letras de luy en qnal maniera creyre a las mias parollas yo conoyso uos del meo payre

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

VI. Enapres aqi^estas cosas yes?/s ane otra lo mar de galilea lo qual de tiberia E grant mautecza seguian luy Car ilh ueyan las ensegnas las qtmls el faczia sobre aquilli li qnal malaueiauan Donca yesns ane es

.

.

.

.

al

mont

cun

e seya aqui

li

seo deciple

era [147 r] pres

uist

.

Car grant mautecza nenia a luy

que

aq?//sti

manion

.

Mas

bia qaal cosa fos a far

non

.

Mas

el diezia

el dis

li

de

li

li

.

Car

el

meseyme

sa-

Phelip responde a luy pan de duy cent deniei'S cosa petita

deciple de luy Andrio frayre de Simont Peyre dis a luy

ha un fantin

de

olh e agues

a Plielip dont compraren pans

ayfo tentant luy

bastarla a lor Enaysi qite vnchascun en recepia alcuna

E vn

.

la pasca lo dia festiual

Bonca cnm jesus agues susleua

iudio

.

.

.

Ayci

.

ha cinq pans Ordienc e duy peyson . Mas aqnestas Donca yesiis dis a lor facze li home rcpausar . Mas moti ien eran al luoc Bonca li baron repausero?ì per nu?Hbre enayma. S milia Bonca iesu receop lo pan E cum el agues fait grac«as delo

q?*al

cosas qne son entro tanti

.

.

.

.

.

partic a

Mas

.

repausant semilhantament de

li

pois qu-iUi

foron saczia dis a

qnal sopercheron qu-ilh non perisa» cofins

de

li

fragnament

li

.

li

peysson tant qnant ilh uolian

seo

li

Bonca

culhe

deciple

li

fragnament

umpleron

ilh culhiron e

qnal eran sopercha ha aqa/lli

li

.

12

.

li .

qual auian

Bonca cmn aqnilh home aguesa uist Car aqnest es uerament propheta lo qnal es a uenir al mont Mas cum iesu agues conegu Car fosan a uenir a penre luy e far luy rey El meseme ane dereco sol al mont Mas cwn sera fosa fayta Li deciple desenderon al mar E cura ilh fosan monta en la naueta uengron otra lo mar en Capharnon E tenebras era ia faytas E yesns non era encar uengu a lor Mas lo mar se leuaua per lo grant uent buffant Bonca cnm ilh aguesan uoga enaywa per 23 stadis ho mania [147 1

v]

de

ensegna la qnal

li

.

5

.

pan ordienc

el aula fait

diczian

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.


.

uigrou

.

miro?ì

Mas

.

recebre luy anaua?z

.

Cai' autra

.

jesns

e;*

.

nau

la

.

nau

e la

,

Mas en 1 autre dia nau non era aqul

pres de la nau te-

lo

en

fo uiaczamejjt

Bonca Uh

.

compagnia

la

qual istaua

si

non una

E

.

.

li

.

Gar

liotra lo

non

yesiis

iiolgro??

en la quaì ilh

la terra

la

Mas naueta con li seo deciple Mas autras naus sobre nengron de

la

mar

uic

.

.

.

qual ilh auian

al

la cnwv/pagnia .

.

fos intra en

deciple de luy fossan [148 r] ana sol

tiberia iosta lo luoc

mania li pan faczent gr«Cias a dio Banca cum Gar non fos aq?<i ni li deciple de luy Jesus .

Ili

valdese.

mar E esser fait Yo soy non uolha temer

anar sobre

a lor

dis

el

Nuovo Testamento

Il

.

30

agucsa uist

.

Mo«teron en las nauetas aguesan atroba luy hotra

E cuw ilh mestre cora uenguies czay mar diseron a luy E yesus res^ondent dis a lor Yo die uerarae?ìt nerament a uos Uos qiiere mi Non Gar uos Mas Gar uos manies de li pan e se saczia Obra non uegues las ensegnas Mas lo qtml permaw en ulta eterna lo qual lo lo maniar lo qiial peris filh de la uergena donare a uos Gar dio lo paj^re demostre aq?/est Banca e

neìigron en cafarnao?* q?<ereut yest/s

lo

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

ilh

diseron a luy

Jesus responde e dis a lor lo

qual

trames

el

.

.

Qual cosa fare» qne uos

.

Banca

.

Aq?<esta es

[1.

nos] hobran

1

obrade dio

E

.

obra de dio qne uos cresa en luy

1

ilh diserow a luy

.

Banca

tu qual ensegna facz q^e

mamerow

uos uean e crea?* en tu qual cosa Obras

.

mana

El done a lor maniar pan del

al desert

enaywia es [148 v] scn'pt

.

Li nosi^re payre

la

Banca yesus dis a lor Yo die uerame?*t nerament a uos Moyses non done a uos pan del cel Mas lo meo payre done a uos ueray pan del cel Gar ueray pan de dio es aqwel qne desent del cel e dona ulta al mowt Banca ilh diseron a luy segnor dona a nos totauia aq?<est pan E yestis dis a lor Yo soy pan de ulta E aq«*el lo q^al uen a mi non fameiare E aqwel lo qual ere en mi non seteiare en aterna Mas yo die a uos Crtr ueguies mi e now creses Tot czo que lo payre dona a mi nen e yo non gitarey luy fora lo qual uen a mi a mi Gar yo deseodey del non que yo facza la mia uolunta Mas la uolunta de luy lo qual tracel mes mi Car aqwesta es la uolu^^ta de Iny del payre lo qital trames mi , qne tot czo qu-el done a mi que yo non perda de luy alcujza cosa Mas cel

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

,

.

,

que yo rexucite luy al dereyran iorn Mas aq?«esta es la uolunta del meo payre lo qual trames mi que tot aquel que ne lo filh e ere en luy aya ulta eterna e yo rexucitare luy al dereyra?* iorn Banca li indio [149 r] .

:

:

.

murmuraasin de luy del cel

.

E

diczian

.

.

Car

el

agues dit yo soy pan uio lo qual desendey

Banca non

aqwest yesus

es

nos coneguen lo payre e la mayre cel

mnrmnrar

.

entie uos

li

de Josoph del qual

:

.

E

yo rexucrtarey luy

propheta tuit saren ensegna de dio

.

lo

.

:

dereyran iorn

al

Gar

di

Non uolha meo paj^e lo

lor

.

trames mi non tirare luy

Script es en

filh

Banca aqaest en qual ma??iera

Donca yesns respondent dis a Car alcuw non pò uenir a mi Si

Car yo desendey del q?<al

.

tot aquel lo

.

qual

ha anni del payre e ha ewpres uen a mi non Car alcun uic lo payre si non aqnel lo q«al es de dio E aqnest uic lo payre Yo die uera?nent uerament a uos aqnel lo qnal ere en mi ha ulta eterna Yo soy pan de ,

,

.

.

.

uila

.

E

li

nostre payre manieron la

mana

al

desert e moriron

.

Aqnest


.

Salvioui,

112

Yo qtie si alcuw marnare de Iny non mora pan cs desendcnt del cel E si alcuw magiare d aqwest pan son pan ilio lo qua\ deseudey del cel E lo pan lo qual yo donarey a luy es la mia carn per viore cn alerna :

.

.

.

mont

del

Ja uita

Bonca

.

tenczonaua?^

indio

li

ewtre

lor

diczent [149 v]

nquest en qnal maniera pò donar a nos a maniar la soa carn

E

.

yestis dis

non majiiare la carn del filli de la uergena e non beore lo sang de luy uos non aure uita en uos Aquel qtie mawia la mia carn e beo lo meo sang ha uita eterna E yo Gar la mia carn es ueray mawiar E lo rexucitarey luy al dereyran iorn meo sang es ueray beore Aquel lo qnal mania la mia carn e beo lo meo Enay?»a lo payre uiuoit trames mi e sang perman en mi e yo en luy E aquel lo qtmì mania mi el meseyme aio per mi yo uiuo per lo payre E aqwest es lo pan lo qtial desende del cel Non enaywja li nostre payre manieron la mana e moriron Aqnel que mania aqiiest pan uiore en aterna El dis aq2<estas cosas en la sinagoga e??segnant en Capharnaon Bonca moti a lor

Yo

.

die ue?"ameMt

uerament a nos

Si uos

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

de

deciple de luy auuent ayczo diseron

li

ley auuir

enapres

Bonca jesus sabent meseywe dis a lor

.

si

uos ueyre lo

.

.

Gar

li

Aq««csta parolla cs dura qual pò

.

deciple de luy murmtires&n d ayczo

Ayczo scandeleia [150

Sperit es lo qual uiuifica

Mas

.

carn non profeyta

la

parollas las qiiaU yo parlo a uos son sperit e uita

uos li

qual non creon

li

crese?it

E qual

.

uos

r]

Bonca

.

si

de la uergena montar aqui al qual luoc era prnmierament

filh

Gar

.

yesMS

.

fos a liorar luy

Gar alcun non pò uenir a mi

.

E

cosa

.

Las

alquanti son de

comenczament qual fossan Emperczo dis a uos

sabia del

diczia a lor

non sare dona

si

alcu??,a

Mas

.

.

.

meo payre

a luy del

.

Moti

non ananan con luy Donc« uos uole anar Bonca Simont Peyre segnor al q^ual anaren tu as paroUa de uita eterna responde a luy E filh de dio Gar tu sies ')^rist nos conoysen e cresen Bonca jesiis Bonca non slegie yo uos 12 E vn de uos es diauol responde a lor Mas el diczia ayczo de iuda de simont scariot E ^ aq?<est era a liorar de

deciple de liiy aneron d ayczo en dareyre e ia

li

Bonca

.

jesus

dis a

.

li

.

12

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

cum

vn de

el fos

li

.

12

.

.

.

luy

.

.

.

.

.

Enapres aqnesta cosas Jesus annaua en galilea Gar el non uolia Gar li indio qnerian [ISO v] luy aucire Mas seaofagia lo anar en iudea Mas li frayre de luy diseron a luy Tradia festiual de li indio era pres e uay en iudea q?/e li teo deciple uean las toas Obras las passa d ayci Acer alcun non fay alcuna cosa en rescos quals tu facz el meseywe VII.

.

,

.

.

.

,

,

.

,

quer esser en pales

Si tu facz

.

cosas manifesta tu

aqnestas

meseywe

al

Gor li frayre de luy non creseron en luy Bonca dis a jesus lor Lo meo temp non es encara uengu Mas lo nostre temp es totauia Lo mont non pò ayrar uos Mas el ayra mi apparelha Car yo dono Car las Obras de luy son malas Uos monta en aqnest testimoni de luy

mont

.

.

.

.

.

.

.

.

dia festiual

Il

.

.

,

.

Mas yo

noH- mo?ito

cod. di Dublino

ha Car.

encar al dia festiual

.

Car

lo

meo

tew2p

non


Il

Nuovo Testamento

113

valdese.

E cum el agiies dit aq?/estas cosas ci meseyme permas encara cojnpli Mas pois qne li frayre de luy montcron Adonca el meseyme en galilea monte al dia festiual Non maiiifestame/»t Mas enayma en rescos Bonca E moti e dicziaw al qual luoc cs li indio queri&n luy al dia festiual es"

.

.

.

.

.

.

.

,

[lol r] Car alcanti diczian Gar mttrmnv eran de ìtty en la cumpagnia Mas li autre diczia?i non Mas engana las compagnias Embon Mas perczo alcu» non parlaua de luy en pales per la temor de li iudio Yesus monte al tempie e ensegnaua E li ia lo dia festiual megencier Aquest en qual maniera sap letras cuw el iudio se mereuilhauaw diczewt non las aya empresas E jestis resj^ondent dis a lor la mia dotnna non .

.

el es

.

.

.

.

.

.

.

.

.

mia

es

luy lo qnal trames mi

Mas de

.

Si alcun uolre far la uolunta de

.

si yo parlo de mi meseyme Mas aqnel que quer la Aqneì qne parla de meseywie qner propia gloria Bonca gloria de luy lo qual trames k/y es ueray e tortura non es en luy Perqwe qner* e alcun de uos non fay la ley Moyses non done a uos ley

luy conoysare de la dotràia s-ilh es de dio

.

.

.

.

.

,

mi aucire La cuwpagnia responàent dis tu as demoni qiiaì qiier tu aucire E Jesus responàent dis a lor yo fey vna Obra e uos tuit uos mereuilha Emperczo Moyses done a uos circoncision Non qu-ilh sia de moyses Mas

.

.

.

.

.

es de

payre

E

.

uos CM'concise

home

1

en mi

Mas

.

iuia iust indici

.

non

v]

sia desila

e

ome recep

si 1

Uos

.

se

endegna

ome san al sabba Non uolba iuiar segont facia Banca alcanti de 3eri(salem diczian Bonca non es

yo fey tot

Cai'

saba [151

al

c/rconcision al sabba qne la ley de moyses 1

.

.

.

Ueuos el parla en pales e non diczon prmci non conogron uerament Car aqnest es '/r^st Mas nos saben dont es aqnest Mas Christ cum el sare uengu alcun yesus cridaua al tejnple ensegnant e diczent non sabre dont sia Bonca E uos me conoyse e sabe dont yo soy e yo non uenc de mi meseyme Mas aquel lo qnal trames mi es ueray lo q?/al uos non sabe e yo conoyso luy e si yo direy Car yo non conoyso luy Yo sarey meczongier semblant Car yo say luy e soy de luy meseyme a uos e el meseyme trames mi Bonca ilh qnerian luy pe?ire e alcun non mes las mans e[n] luy Car 1 ora de luy non era encara uengua Mas moli de la cumpagnia creseron en luy Quant ^r*s^ sare iiengu Bonca fare plusors [1S2 r] cnsegnas e diczian Li pharisio auuiron la cumpagnia murqne aqnellas las qnals aqnest fay mwrar de luy d aqnestas cosas E li pr«uci e li pharisio trameseron raenistres qu-iìh presesaii luy Bonca jesus dis a lor petit de temp soy Uos qnere mi e non encara con uos e nane a luy lo qnal trames mi me trobare E al qnal luoc yo soy uos non poe uenir Bonca li iudio Car aon diseron entre lor meseyme Aqnest al qnal luoc es ha anar aqnest lo qual

iudio qnerian aucire

li

a luy alcuna cosa .

.

Bonca

.

li

.

.

.

.

.

.

.

,

.

,

,

,

.

.

,

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

trobaren luy

genz

.

.

Bonca

Qual es aq?<esta

e al qual luoc yo soy

'

Il

cod. di

ha anar en destruyment de gent e ensegnar las parolla la qual el dis qi^ere mi e non me trobare

es

e uos

non poe uenir

Dublino ha quere.

Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

.

Mas

al

dereyran dia de la


.

114

Salvioni,

Si alcun seteia ucgn"a a mi Enayma 1 escr/ptura di Flum d ayga Mas el diczia ayczo de 1 esperit lo qual uiua decorrere del uewtre de luy Gar 1 esperii non era encara dona Car li cresewt en luy eran a recebre Donca moti d aq?<ella compagnia cwn ilh yestis non era encara glorifica

gra»t fesliueta Jesus istaua e cridaua diczewt e

bena

E

.

aquel lo qual ere en

.

lui

.

.

.

.

,

de \uy dicziara [152 v] aquesl es ueraya-

aguessan anni aqwestas parollas

ment propheta E li autre diczian Aqwest es Christ Mas alcuns diczian Donea y^rist uewc de galilea Tionca 1 esc?'*ptf<ra non di Cor yjist E del Castel de Betlileewi del q^al hioc era uenc del serae^icz de dauid Donca departiment fo fait per luy ^n la compagnia Mas alqtmnti Aauii Mas alcuw non mes las ma/ìs sobre luy Idonea de lor uolian luy pewre E ilh diserò?» a lor Perli memstre ue«gro>i a li euesque e a li pharisio Li mewistre responàevon home non parie vnca que non amenes uos luy Donca li pharisio?» (1. -o) responàeron a lor enayiwa aq?<est home parla Donca uos se ewgaua Donca alcanti de li princi e de li pharisio ereserò/* Mas aq?<esta cumpagnia la qual non eonoc la ley son maudit en luy Mas aqitel nicodem^^s lo qMfll era ue«gu a yesus de noit lo q»«l era vii Donca la nostra ley iuia home Si prwmierade lor meseyme dis a lor ment non aure auui de luy e aure conegu qual cosa facza E ilh resi>onàeron diserow a Iny Donca e tu sies gallico ewcerca las scr/pt«<ras e ueas Car propheta non se leue de galilea e sew retornero?» unchascuJi [153 r] en la soa mayson Vili. Mas Jesus ane al moMt d oliuet e dereco de matin uenc al tempie Mas li scr/ptura e li e sesewt ewsegnawa lor e tot lo poble ue«e a luy pharisio amenero?» a luy vna fenna presa en auouteri e ordenero?» ley al .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

,

mestre aq«<esta fe?ma es ara p?'esa en auouteri mez e diserow a luy Mas Moyses coma?zde a nos en la ley lapidar aq?«ellas q?/e son d aq?<esta Mas ilh diczia» aqwestas cosas tenmaniera Donca tu qtml cosa diczes Mas jesus enelinajit se de sot tant luy qu-iìh poguesan acusar luy Mas cum ilh persaueresaw demawdawt luy dreyge scriuia cnn lo de en terra .

,

.

.

.

.

.

.

se e dis a lor

.

la peyra en ley

Aqwel .

E

sol e la

fena aq««jlh

La qwal

dis

.

.

Mas

lor auue?»t

un apres 1 autre comencza?ìt de li uelh E yesus fewna istawt al mecz Mas jesus dreyezawt se dis a ley li qual acusaua?^ tu al qual luoe son alcuw non cundane tu segnor no?» al cu?» E yesus dis a ley e yo non [133 v]

aqwestas cosas ysia/t

remas

qual es de uos sencza peca meta pr?nnierameMt

lo

ewcline se dereco e scriuia cn terra 1

.

,

.

.

.

.

Uay e no?» uolhas iplits pecar Do?»ca yesus parie a lor Yo soy luz del mo?»t e aquel lo q«»fll sec mi no?» uay e?» tenebras Mas aure lume de ulta E li pharisio diserò?» a luy Tu donas testimo?»i de tu meseyme e lo teo testimoni no?» es uer Jesus responde e E si yo dono testimo?»i de mi mesey?we lo meo testimo?»i es uer . dis a lor Car yo say do?»t yo ueuo e al q?»al luoc yo uauc Mas uos no?» sabe dont Vos iuia sego?»t la carn Mas yo no?» yo ueno ni al q?ml luoc yo uauc E si yo iuio lo meo ludici es uer Car yo no?» soy sol Mas iuio alcu?» Script es e?» la uos^a ley yo e lo payre lo q?»al trames mi Car lo teco?idanarey tu

.

dereco dicze?(t

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.


]1

Xuovo Testamento

es

uer

,

home

de duy

slimo?ti

qual trames mi

US

valdese.

Yo soy lo qual dono testimo«i de mi e lo meseyme dona testimoni de mi Donca ilh di.

payre

lo

se?•o^^

a luy lo teo payre al qttal luoc es

el

.

E

.

jesus responàe

Vos non

.

co-

meo payre Si uos conoysesa qual yo soy certaname?it uos Jesus parie aq«<estas parollas al trasor e«segna?it conoysiria lo meo payre Car 1 ora de luy non era esal tempie [134 r] E alcu?^ non pres luy Yo uauc e qtiere mi e Donca yesus dis a lor dereco cara uengua mure en li uostve peca E al qual luoc yo uauc e uos non poe uenir Donca li iudio diczia?^ Donca aucire si m[e]sey»ie Car el di al qual luoc yo uauc e uos no?» poe uenir E dis a lor Vos se desot e yo soy desobre Donca yo dis a uos Uos se d aq^Aest mont e yo non soy d aqwest mont noyse mi ui

lo

.

.

.

.

.

.

.

.

,

,

.

.

.

.

.

.

,

.

.

Car uos more en li nostre peca Cat- si uos non creyre Gar yo soy en li nostre peca more Donca ilh diserò?» a luy Tu qw«l sies E jesus dis a lor comenczame??t Lo qual parlo a uos Yo ay a parlar motas cosas de uos e a iuiar Mffls aq?<el lo qital trames es ue?-ay e yo parlo al mont aqwellas cosas E ilh non conogron qu-el dises qiie dio era sou las qnals yo auuic de luy .

.

.

.

.

.

,

.

.

payre

Donca

.

iesus dis a lor

meseyme

Mas yo parlo

.

aure exauta

Qaa.nt uos

.

gena adonca conoysare car yo soy

E

.

lo

filh

de la uer-

qne yo no?» fauc alcu;?a cosa de mi

aqwestas cosas

enay??ia

mi

aqwel lo qwal trames mi el meseyme es con

lo

payre ewsegne mi

mi

e no?» laysa

,

sol

.

E

Car

.

Luy yo fauc totauia aqwellas cosas las quals son pla[154v]czent a luy moti ereserò?» e?» luy Donca jesns dis a li iudio li .

parla?»t aquestas cosas

.

Si uos perma??re e?» la mia paroUa uerayam[en]t qual auia cresu e?» luy uos sare li meo deciple e conoysare la ue?'ita e la ue?-ita affra?»q?/»re uos Uh respondevon a luy Nos sen semencza de Abraha??» e vnca no?» serue?» .

.

.

a alcu?» lor

Tu

.

Yo

.

qual maniera diz

e?»

es

se?'f

del pecca

lo

filh

perma?»

uos sare frane aucire

Car

.

payre

payre

E

.

Abraha??» qt^al

[1S5

Mas

.

.

meo payre

Uh

.

yes»<s dis a lor .

Mas ara

uostre payre

Acer uos amarla mi .

Mas

lo

sirier del nostre

en uerita

si

perma?»

mayson en

.

filh

luoc

la

e?»

.

payre

Mas

Abraham Mas uos qnere mi uos Yo pa?'lo czo que yo .

,

.

enapres lo

Abraha??» es

nostre

lo

de Abraa??» facze las obras de

filli

.

.

,

Si dio fos lo uostre payre

.

luy

Donca yesus

dis a lor

Car yo .

isic

.

.

de dio e uinc yo no?» uenc de mi meCar uos mia parolla

Perq?/e no?» conoyse la

sermo?» .

Nos non sen na de fornication

ilh dise?'on a

.

Uos

se del payre diauol

.

:

e

uole far

El era homecidier del come?«czament e

Car uerita non Car .

.

uos uerame?«t

.

E

.

fay peca

ate?'na

mi aucire Home lo qwal parley a uos uerita la Abraham no?» fey ayczo Vos facze las Obras del

.

meo

las propias cosas

Si uos se

.

Jesus responde a

hafra??q?/»'re

filh

de

.

aq»»el lo q?»al

uos facze czo que uos uegues

e

,

e?»

lo

si

se a

q??ere

trames mi

el

non poe auuir

de

fra?»c

.

respondero?» e diseron a luy

nos aue?» vn dio payre

sey??»e

Car uos sare Car tot

Donca

.

Yo say Car uos mia parolla no?»

yo auuic de dio r]

lo se?-f no?»

en ate?-na

la

uic enap?'es lo

uostre

.

die uerame?»t ueram[en]t a uos

es

en luy

el es

.

Cum

el

parla meczonia

meczongier e payre de

la

:

el

meczonia

yo die uerita e non crese a mi qwal de uos repenre mi de pecca

.

de-

li

non

ista

parla .

Mas

Si

yo


Salvioui,

1 16

Aqiiei qua es de dio au las paroUas lievita T^en\ue non erose a mi Gar uos non se de dio Bonca li iuEmperczo uos non 1 auue de dio Bonca non diczew nos ben Car tu sies dio responieron e disero?i a luy E yesiis respo[u]dewt dis yo now ay demoni Mas Samaritau e as demoni Yo non qttero la mia gloria el e uos desonra mi onro lo meo payre

die

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

es lo quaì la qitev e la iuia si

gardare la mia paroUa

alcujì

iudio diserò»^ a luy

mori

e

li

prophèta

e tu diez

,

Si

Gar

.

as

tu

Si alcuw gardare la

.

Bonca li demoni Abraham es mia parolia el non ta.

.

mort en aterna Bonca sies tu maior del nostre payre Abraham* quaì es mort e li propheta morirò?» Gal faz tu meseywje Jesus respoudp yo glorifico mi meseywe la mia gloria non es alcuna cosa lo meo payre

stare la io

uerita en uerita yo die a uos que

ueyre mort en aterua

el nofi

Nos conoysen ara

.

,

En

[lo5 v]

.

.

.

quaì glorifica mi lo quaì uos dicze qu-eì es

es lo

conegues luy

Mas yo co?moc luy

.

E

.

.

.

nostro dio

lo

e

,

non

yo direy Gar yo no« couoc luy

si

.

Yo sarey mezongier semilhaMt a uos Mffs yo say luy E gardo la p«rolla Abraham lo nostre payre se alegre qu-eì uegues li meo ioru E de luy Bonca li iudio diserow a luy tu non as encara SO li uic e se alegre Bonca jesiis dis a lor yo die uerament uerament anz e ueguies Abraam a uos yo soy àerant que abraam fos fait .Bonca li iudio preseron peiras Mas iesus [iS6 r] isic del tempie e se rescunde qu-iììi gitesau en ìuy E li deciple IX. E Jesus trapasant uic home cec de la soa natiuita .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

de luy demanderò?* a luy diczent

mestre quaì peqwe

.

o

a(j?<est

payro?»

li

Ni aquesi non peq2<e ni li Mas que las obras de dio sian manifestas en luy A mi payro?i de ìuy couewta Obrar las obras de luy lo q?/al trames mi dementre que lo es ioru de ìuy qu-eì nasques cec

Jesus resj^onde

.

:

.

.

.

Gar

noyt uew en la quaì alcun no?» pò Obrar Yo soy luez del mo?jt lo«game?«t q«mnt yo soy al mo?it E cam el agues dit aq?<estas cosas

la

ta?it

.

.

,

scupic en terra, e fé fané de la salina

uay

e dis a luy

trames li

Bonca

.

es

aq?<est

Mas

li

autre

soy

E

Bonca

.

lo

ane e lane e uenc

el

quaì seya e mendigaua

li

non

diczia?i

Mas

.

ilh diserò?» a luy

li

meo

olh e dis a mi

e lauey e uic

.

Uh

.

fa«c sobre

li olii

quaì maniera

Aq?<est

home

Home

pecador

era entre lor

,

.

e?»

.

.

Bonca

e?»

ueczin e

li

era mewdic e diczia?»

vu diczian .

li

Mas

aq«/lh .

Bonca

es aq?<est

el dis

.

.

Car yo

qw«l ma??iera son vbert a tu

li

.

El al quaì luoc es

E

.

pharisio lo q?/al era Ista cec

li

olh de luy

Bonca

.

agues uist

el

Car

el

.

.

E

li

.

Bonca. alq?/anti de

non garda

lo

sabba

.

Mas

el dis

.

Car

.

el

dis

el .

Mas

yo noj'

era sabba

pharisio endema?idauan

el dis a lor

ilh diserò?* dereco al cec

teo olh

Car

.

.

li

E

quaì ma?»iera pò far aqwestas e?»segnas

Bonca

luy lo quaì vberc

teo olh

li

e ye lauey e uey

no?» es de dio

.

semblant a luy

es

diserò?» a luy

.

e?»

de ìuy

olii

li

Aqueì home lo qwal es dit Jesus fey ianc e Uay e lana e?» la natatoria de siloe e yo aney

.

ho say E amenero?» luy a quant yesus fey fanc e vberc luy dereco

del fanc sobre

uese?it

Car

luy prMmierame?zt

[156 v] el resjjonde e dis

ongs

E ongs

lana te en la natatoria de siloe la quaì es e?»trep?"eta

e el

qtiaì hauia?i uist

non

.

.

El pause a mi

pharisio diczia?»

.

autre diezian

.

li .

E

departime?»t

Tu q?ml cosa es p?-ophe^a

dicz tu de .

Bonca

li


appellerò^

Es

Nuovo Testamento

Il

.

non creseron de luy qu-el

indio

payrou de luy

li

aqifest lo nostre

qiial

valdese.

cec

ista

117

agues uist

e

,

e«tro qu-ilh

auia^i nist e denia?idero?i a lor diczent

1

Car

uos dicze

qtiai

lo

filli

qud\ maniera uè ara

li

fos

nasq?<e cec

el

.

Donca en

.

Li payrow de luy [lo7 r] responderow e diserow a C«r aq?/est es lo nostre filh e qu-e\ nasq?/e cec Mas ew quaì ma?iiera ne ara nos non ho sabew quai vberc li olii de hiy nos

lor nos

saben

.

.

.

.

non

sabe?j

Denia[n]da luy meseyme

,

el a età

Li payru?» de luy dise?'o?j aq?/estas cosas indio fait

ojisemp ordena que

ania?i

fora de

sinagoga

la

e?idemawda luy mesey??je

ngu cec e

.

dise?'ow a hiy

Dona

.

meseyme parla

el

.

Car Uh teniiaw

li

indio

alcun cu«feses luy esser

si

Emperczo Donca illi

.

.

li

payrow de luy

appellero?^ dcreca

gloria a dio

.

Nos

home

1

de

.

si

C«r

xrist

.

diseroji

sabe?^

.

.

.

li

fos

El a età qual era

lo

C«r aqwest home

.

pccador Donca el dis a lor Si el es peccador yo non o say Mas una cosa say Car cnm yo foso cec yo ueo ara Donca ilh disero?i a luy dereco Qual cosa fey a tu ew q«al maniera ubere a tu li olh E el resj^onde a lor Yo o dis a uos e ia o auues perq«<e uole auuir dereco Donca uole uos esser fait deciple de luy Donca ilh mandiseron Iny e diserò?* a luy Tu sias deciple de luy Mas nos sen deciple de moyses Nos sabe?^ Car dio parie a Moyses Mas aqwest non saben dont [157 v] ci sia E aqwest home res^Jonde^t dis a lor Acer cn ayczo es mereuilha Car non sabe dont sia e el ha uberi li meo olh E nos sabcw Car dio non exauczis pecador Mas si alcnw es cotinador de dio e fay la uoluwta de luy el exauczis aq?/est La non fo anni del scgle que alcun ubres li olh del na cec Si aqnest non fos de dio el non pogra far alcu?;a cosa Uh r[espo]uderon e diseron a luy tu sies tot na en peca e enscgnas nos E giterow luy fora Mas yesws auuent q«<-«lh 1 auia» gitta defora e 03

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

el

agues atroba luy dis a luy

e dis a luy

yo creo

.

E

:

Gres tu al

.

meseyme

el

es lo

cagent adore luy

raowt que aquilh

sian fait cec

.

E

.

E

qna\ parla con tu yesiis dis a luy

qual non ueo/z uea»

li

alcuns de

li

pharisio

1

r]

En

aq?<est e las feas

.

.

lor

es

us es pastor de las feas

1

auuo»

iesns dis a liry

segnor Mas el dis Yo uenc en ludici en E aq?a'lh li qual neon

a

Mas monta d autra part

.

Rqueì que intra per

.

.

responde

.

Si uos

fosa

di-

cec

penna»

en uerita yo die a uos aqwel que non intra per

uerita

US al pare de las feas

Mas

el

ara e lo nostre pecca

.

X. [138

E

E

.

dis

.

.

.

.

qwal era cun luy auuirow e

li

Donca e nos sen cec E yesws uos non agra peca Mas Car uos di^e nos ueen scron a hiy

de dio

fìlli

segnor qua\ es qae yo crea en luy

.

Tu ueguies luy aq?<est

.

.

.

rum

uoucz de hiy

la

natament e fora mena lor

E cum

.

.

E

raubador e layron lo portonier ubre ha .

E

appella las propias feas

aure fora

el

.

mena

nome-

las propias feas

uay

nouz de luy . 3Ias ellas non sego 1 estrang Mas iaon de Itty Car ellas non conogron la uouz de li strang Jesus dis a lor aquest prouerbi Mas ilh non conogron derant lor e las feas segon luy

.

Car

ellas couoisson la

.

.

.

qua\ cosa

el

parlaua a lor

ramenl ueramewt a uos ucwgron son fur e layre

.

Donca

.

yesws

.

dis a lor dereco

Car yo soy us de feas

.

.

Mas

la

feas

.

non auuirow

E

tuit

lor

.

.

Ye

die uc-

qwal qwc qwals

Yo soy us

e si


US

Salvioni,

aldi» iulrarc per mi layre non iien

sarc salua e iutrarc e ysire e trobare iDastnra

non

si

q«-el cmhìe e aucia e destrua

Yo uenc

.

Lo

.

ayan

qti-iìh

ayan plus abo/Kliuolme»it Yo soy bou pastor [ilJS v] e lo hon pastor Mas lo marceiiar e aqwel qiie non es arma per las soas feas ne uenir lo lop e laissa las pastor del qiiaì non son las propias feas uita

:

dona

e

.

la soa

.

,

,

Mas lo raarcenar fuy Yo soy hon pastor e Car el es marcenar e non apcrtew a luy de las feas couoyso las mias feas e las mias conoysoii mi Enay?Ha lo payre conois mi Yo e pauso la mia arma per las mias feas euaysi yo conciso lo payre e coue?«ta a mi amenar ay autras feas las qtials non son d aqttest pare e fuy

feas

E

.

lop raubis

lo

depart

e

la feas

.

.

.

.

,

.

,

,

lor

,

ama mi

.

mi

ley de la

mia uoucz e sare fait vn pare e vn pastor Lo payre Car yo pauso la mia arma que dereco preua ley alcun non tol

e auuire?i

la

.

Mas yo pauso

.

mia an^a

de ini

ley

meseyme

dereco ay potestà de pewre ley

e

ma»dame?it del meo payre aq?/estas parollas

E

.

.

Donca departiment

moti de lor àiczìan

.

.

.

Yo ay potestà de pausar Yo ay receopu aqwest cofo

fait

entre

iudio per

li

El ba demoni e forsena

pe?*

,

Li autre diczia» aq?/estas paroUas no?i son de auejit que [139 r] auue luy demo?à Donca demolii pò ubrir li olh de li cee M«s festas ioron faytas E iesus anaua al tempie al porti de salamoi en ier»s«leui e era uuern Entro cora prenes la Bonca li iudio cerconùaaan luy e diczia?i a lui/ di ho a uos en pales E yesa/s responde Si tu sies nostra arma x^'lst .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Las Obras las q?mls yo fauc al nom del meo yo parlo a uos e non crese aqwestas douaw testimoni de mi Mas uos non crese en mi Car payre Las mias feas auuon la mia uouz e yo couos non se de las mias feas .

.

,

.

.

,

scgon mi E yo dono a lor uita eterna e non periren non raubire lor de la mìa man Czo qne lo meo payre Emperczo alcun non pò raubir de la es maior de totas cosas man del meo payre Yo e lo meo payre sen vn Donca li iudio preseron E yesMS responde a lor Yo demostrey a uos peyras qu-ilh. lapidesa luy motas bonas liobras del meo payre per la qnal obra d aqnestas [1S9 v] Donca li iudio resj3onderon a luy uos non lapiden tu de uos lapida mi bona obra Mas de mala Car cum tu sias home facz tu meseyme dio Donca non es scr«pt en la uosfra ley Car yo dis Jesus resj;;onde a lor noysso lor

en aterna done a mi

e ellas

,

.

,

e alcun

.

.

.

.

,

.

,

.

,

.

.

.

.

uos se dios 1 escr^'ptura

Si el dis dios a aquilh a

.

non pò esser

li

qnal

la

parolla de

dio es fayta

desila aqnel lo qnal lo payre santifiqne e Irames

al mont uos dicze Car yo blestemo Car yo dis yo soy.filh de dio Se yo non fauc las Obras del meo payre non uolha creyre en mi Mas se yo las fauc e si uos non uole creyre en mi crese en las obras qne uos co.

,

.

.

.

noissa e cresa

.

Car yo soy

al

Donca illi qaepayre e lo payre es en mi mans de lor e ane dereco outra lo iordan .

rian luy penre e el ysic de las

,

en aquel luoc al quaì Johan era bateiant prnmieramcnt e permas aqui E e diczian moti uenian a luy Car Acer Johan non fey alcu??a ensegna Mas totas las cosas qnal qne qiials Johan dis d aqnest eran ueras e moti .

.

.

.

.

creseron en luy

XL

[160 r]

Mas era vn languent laczer de belania del

caste! de

maria


Il

Nuovo Testamento

la qual oins lo

.

qimls raalaueiaua

qua! tu amas raalaueia

lo

non

lor aqz/esta e«fermeta

de dio

es a raort

per luy

sia glorifica

Mas

.

.

ley e lo laczer

cosas dis a -luy

res^onde

.

M«s

.

Car

.

auuewt

.

Donca non son

12

.

.

,

dis a

malaueiaua

el

horas

iorn

al

Ado/tca

.

Daqw^enaut euapres àquesta

.

Anen dereco en iudca

.

jestts

.

E

.

deciple diserò» a

li

iudio q«eria« ara lapidar tu e dereco uacz lay

li

de las

.

.

seo deciple

li

mestre

.

laczer frayre

lo

M«s per la gloria de dio qtie lo filli amaua maria e jnartha la seror

.

yesus

Donca pois qw-el auuic permas en aq^el meseyme luoc per duy dia

tle

segno7'

'Donca las serors de luy trameserow a luy diczewt

.

seguor uete aqwel

119

valdese.

e de martha seror de Icy Mas maria era aqMella d OMguent e furbic li pe de luy can li seo cauelh

uay

Si alcu«

.

.

E

yes?<s

.

al ioni el

.

non

Mas si el uay c?i la uoit el se el uè la lucz d aqwest mont enapres [160 v] El dis aqwestas cosas Car lucz non es en luy Lazer lo nostre amie dorni Mas yo uauc que aq?/estas cosas el dis a lor ofent

Gar

.

offent

.

.

.

,

.

Donca li deciple de luy diserow a ìwj Mas yesiis aula dit de la mort de luy Donca jesus del durmiment del sopn

yo scomoua ìny del sopn

gnor

si

el

dorm

el

lor

dises

cresa

.

debilos dis

luy

.

Mas

a

.

Mas

Donca jesus uenc

e atrobe luy

betania era iosta ierwsalem

yo

e

:

.

m

Mas dis a

.

alegro per uos que uos

.

,

rauniment

al

.

.

Donca thoma lo qiial es Anen y dereco e moran can

a luy

aiie^i

deciple

seo e?isenip

li

mort

lo lazer es

Car yo non ero aqid

dit

.

.

ado^ca ma«ifestame?zt

se-

.

.

sare salf

ilk pensaua?^ qw-el

.

Enaywa per

.

15

.

auent quatre iorn

ia

stadis

Mas moti de

.

.

li

uengu a maria e a martha qu-iìh las cowsolesan del lor frayre martha auuic que yesus uenia centra coroc a luy e masegnor si tu fossa ria seya en la mayson Donca martha dis a icsus Mas yo say ara Car q?/al qtte ista ayci lo meo frayre no» fora mort Dio lo donare a tu E [161 r] Jesus qna\ cosa que tu demandares a dio tlis a ley lo teo frayre rexucitare E martha dis a luy yo say Car el rexuiudio eran

Donca

.

pois que

:

.

.

.

.

.

.

.

.

citare en la rexurecion al dercyra» dia

.

E

home

qtie

Ella dis a luy

.

:

present e appella tu .

Car

.

mont

.

E cum

ilh agues dit aqi«estas

era» con ley

Mas

.

.

Lo mestre

es

pois qu-eìla o auuic se lene uiazament e uenc

no» era encara uengu al caste! Mas era escara en martha auia con^racoregu a luy Donca li iudio li qwal Cum ilh aguesa» uist Car maria se Icue uiaczarae»t e isic

yes?<s

.

.

q?/al

ai

.

.

.

cosas ane e appelle maria la soa seror en calament diczent

a luy

Yo soy rexu-

.

.

dio lo uio lo qwal uewguies en aqwest

aqwel luoc

.

Acer si ci sare mort el uiore uio e ere en mi non morre en aterna Crez tu ayczo Yo creo Car tu sies 5^'•^s^ lo filh de segnor acer si

recio» e ulta e aqueì lo qwal creyre en mi e tot

jesus dis a ley

.

.

.

.

Seguero» ley diczent Car ilh uay al muniment qu-iìh plore aqui Mas iium maria fos ue»gua aqui al qual luoc era yesus e uese»t luy cagic a li pe de luy e dis a luy segnor si tu fosas ista ayci lo meo frayre [161 v] no» fora mort Donca pois que yesus uic ley plorant e li iudio li qual .

.

.

.

,

mescyme e dis E Al q»«l luoc pauses luy E ilh diserò» a luy segnor uè» e ueias ycsws lagrime Do»ca li iudio diserò» ueuos e» qual maniera amaua luy . era» ue»gu cun ley plora»t fremic per sperit .

.

e torbe .

si

.

.


Salvioni,

d20

Mas alq?muti de lor diserò?? Aquel pogra far que aqtiesi non fos mort

lo

.

meseymc uenc ley

E

.

mort

iesus dis osta la

dis a luy

Gar

.

si

era sobre pausa cn

quart dia

lo

es

dereco eu

^

seror de luy lo qual era

la

.

na cec non

del

olii

frewjmic

e peyra

.

segno?* ia pudis

.

li

iesus

Mas era fossa Mas martha peyra

muiiiraent

al

vbre

qiial

Donca

.

E

.

yesus dis a

Ca?" si tu creyres tu ueyres la gloria de dio Bonca uon die yo a tu payre yo Bonca illi osterò?» la peyra Mas yesus susleua li olii dis Gar tu auues mi Mas yo sabio Gar tu auues mi tofauc grac^as a tu Mas yo o dis per lo poble lo quaì ista encerq?/e q?/-«lh crea?* Gar tauia E cnm el agues [162 r] dit aq?<estas cosas cride cn gv&nt tu tramesies mi lazer ue?i fora E aquel lo qual era ista mort ysic uiaczamewt iiouz E liga las mans e li pe de cordetas e la facia de luy era liga del sudari Jesus dis a lor desila luy e laysa luy anar Bonca moti de li iudio li qual era?i nengn a maria e a martha e anìan uist aq?{ellas cosas la quaìs iesus Mas alqemuti de lor aneron a li pharisio e diserò?? fey ereserò?* en luy fey yesus Bonca li euesq?<e e li pharisio a lor aqwestas cosas las quals E dieiaw Qual cosa fare?? Gar aq?test aiostero?» co?iselh incontra yesus

ley

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

home

fay motas ewsegnas

luy

E

.

ue?fren

li

romau

.

e tolren lo

nom cayphas cum

lor mesey??2e per

nostre luoc e las genz

.

Mas

el

cu???

era a morir per la gent qu-e\ aiostes

.

li

Mas ane en

.

Ephrem pres

vn

E

e

no?» tan

solament [162

de dio

Mas

.

yesus

.

cu?»

.

Mas

.

euesq?/e e

qual luoc

li

Mas

e??ap?*es li

qual es dita

citta la

la pasca de

li

.

iudio era

ier?<salem dera?»t la pasca qu-ilh

Do?tca ilh querian

.

yesus

.

e istant al tempie

uew

al

pharisio aula?» dona coma?»dame??t que

si

e?»tre lor dicze?»t

al

e?»

la

^

Do??ca ilh penserò??

anaua en pales

ia no??

.

.

si

Gar yesus

.

per las genz.

v]

eran spars

seo deciple

li

moti de la regio?» mo?»tero?t

alcun conoysa?'e XII.

q?<al

li

ayczo de

di(jia

E

.

la regio?» iosta lo desert e?»

li

non

el

d aqwel an propheleie

santifiq??esan lor mesey??»e

.

Mas

euesq?<e

demoraua aqui

ensemp parlaua?» dia festiual Car

.

fos

fllh

d aqwel dia

aucire luy iudio

e??

e?J

Mas un de

.

euesqwe d aq?«el an dis a lor . Gar coue?^ta a uos que vn home mora

per lo poble e que tota gent no?» perisa .

Tuit creyre?*

.

el fos

pensa

IIos no?? sabe alcu??a cosa ni

.mesey???e

.

enaysi

Si nos layssare?i luy

.

.

Qual cosa pensa

.

Car

el no?»

demostre qu-ilh prena?» luy

sia o

Donca Jesus uenc en betania scys

iorns

deraut la pasca

luoc lo lazer era ista mort lo qwal yes??s rexucite

.

Mas

ilh

al q?»al

fero?» a

luy

martha amenitraua Mas lo lazer era vn de li repausa??t con Do?»ca maria receop liora d-e?»guent nari pist p?-ecios e ougs li pe luy yesus de e furbic [163 r] li pe de iuy cu?» li seo cauelh E la mayson fo umplia de 1 odor de 1 ongue?»t Dy??ca vn de li deciple de luy iuda de simo??t scariot lo q?»al era a liorar luy Aqwest ongue??t perq?»e uor« dis aqw» cina

e

.

.

.

.

.

.

,

^

Il

-e è sbiadito, e

mal

si

.

decide se per mero caso o per effetto

cancellatura. 2

Nel richiamo in

fine della pag. precedente: la geni.

d'

una


.

Nuovo Testamento

Il

121

valdese.

Mas el diczia ay^o 3 cent deniers e esser dona a li besognos es uewdu non que aperte??gues a Iny de li besognos Mas Ga?- el era layre e auia borsas Bonea \esus dis Laysa e portaua aq^/ellas cosas que y eran mesas ley qu-ilh garde Iny al dia de la mia sepoltura Car paures aure totauia cuw uos Mas mi no?^ aure totauia Banca mota compagnia de li indio conogro?» Mas qu-iìh ueguesan Car el era &qui e uewgroM non solamewt per yesus Mas li pr/nci de li preyre pejiseron lo lazer lo qiial el rexucite de li mort Car moti de li iudio anauan per luy e creyan en qu-ilh aucizessan lo lazer Mas en 1 c/idema« e mota cuwpagnia li qiial cran e«senip ue»gu al Jesus cum ilh aguesan anni Car Jesus ue?«gues en ipr?/salem redia festiual ceoprow ramps de palnias e issiro?» a luy enconlm E cridauan fay nos salf .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

nom del segnor Enayma es scrit

lo rey d Israel lo qual ue:i flBS vj al

trobe asenet e sesie sobre luy

.

sia beneit

uolbas temer uete lo teo rey uen sesent sobre lo polliin de deciple de luy non conogro» pr?/mierame?it aq?<estas cosas

ferow a luy aqwestas cosas el

appclle lo lazer del

Empergo

la

Car nos non

.

gentil galilea

nenc .

Banca

.

E

.

yes?^s

li

.

qua\

li

.

.

ueuos tot

mowta

era

andrio

.

.

E dereco

responde e dis a lor

.

no?;

E

Car

ilh

auian auui luy auer

meseyme Uos uee mowt uay enapres luy Mas

lo

al .dia

fait .

.

.

festiual

qn-iìh auresan eran

apropiero» a phelip lo qual era de bethsayda de

aq?^«sti s

A

.

Mas qwant jesus

pbarisio diserò?» e«tre lor

pregaua?» luy diczejit

e o dis

ase«a

.

Banca li

1

.

profeyte?» alcuna cosa

alquanti d aq««lh

jesus

.

cu7«pagnia uc«c a luy e«co»tra

aq«/esta e/isegna

E

Car aqwestas cosas eraw scr/pta de luy E Banca la cuwpagnia la q?/al era cu» luy qwant muniment e rexucite luy de li mort donauan testimoni

adonca se recorderow

fo glorifica

.

.

de sion

fìlbola

.

1

segnor nos uolen uer jesus

Phelip

.

andrio e phelip o diserò» a iesus

ora uen que lo

filh

.

Mas

de la uergena sare glo-

Yo [164 r] die uerament uerament a uos si lo gran del frome«t caterra, non sare mort el perman sol Mas si el sare mort aporta moti fruc Aq?/el q?/e ama la soa arma perdre ley E aq?/el q»e ayra la soa arma en aq^/est mont garda ley en ulta eterna Si alcu» ameuistra a mi sega mi E aqui al qtial luoc yo soy lo meo menistre sare aqui E si alcuJi me aure semi lo meo payre onrare luy La mia ar/«a es ara torba payre fay me salf d aq2<esta bora E qual cosa direy Mas emperczo payre glorifica lo teo noni yo nenc en aq?<esta ora Do»ca uouz ueHC del cel diczewt yo ay clarilica e dereco yo lo clarifìcarey Banca la compagnia la q«/al istaua e auia auui diczia esser fait troneyre E li autre diczia/i 1 angel parie a luy Jesus responde e dis Aqwesta uouz non uenc per mi Mas per uos Lo indici del mo»t es ara Lo princi d aqwest moni sare gita defora E si yo sarey exauta de la terra yo tirare totas cosas a mi meseyme Mas el diczia ayzo significant per la q«al mort el rifica

.

gent en

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

1

.

.

.

.

.

.

.

.

.

fos a morir [164 v] la

compagnia responde a luy Nos aue« auui en la ley qwe Crbist perman en aierna E tu en qual maniera diz la couenta que Io lilh de la uergena sia exauta E qttal es aqwest filh de la uergena Banca yesus dis a lor petit lume es encara cun uos Aua demeiitre que uos .

.

.

.

.

aue luz que

.

las tcncbras

non comiìrenan uos

.

Aquel que uay cu tenebras


d22

Salvioni,

non sap «OS lor

Kia

que

de la luz

filli

Mas cnm

.

el

de

la parolla

quaì crese

.

agues .

.

non

tanta ewsegna derant lor

fait

Esaya

creyre

ilh

olh de lor e e?Klurczic

.

Gar Esaya

de

quant

[165

el uic la

a fin qw-ilh

r]

ment

la gloria de

Aq?/el

Aquel

lo qwal

li

parie de luy

glo?"ia dio e

Mas Uh non

.

now fosan

uè mi uè luy

lo

non

olh e

li

.

Car

pharìsio

li

amerow maior-

ilh

Mas yesus cride e dis Mas en luy lo qual trames mi qual trames mi Yo uenc luz al mont a fin

la glo?'ia de dio

mi

ere en

no?i

.

El e^ceqwe

Esaya dis aqueMas Emperczo moti

.

.

,

seguor

.

coniesauan per

lo

gita de la sinagoga

que

lio??je

en mi

ere

qite

.

cor de lor qu-iìh non iiean con

li

pr/uci ereserò?* en luy

li

el dis

dis a lor dereco

cìilenùan de cor e non sia« conuerli e yo non sane lor stas cosas

en luy

ereserò??

compila la qual

lo proplieta fos

nostre auuim[en]t e lo braz del segnor al qual fo reuella

al

Emperczo non poyan li

Crese en la luz dementre que iios aue'luz que Jesus pa/'le aqwestas cosas e ane e se rescu?Kle de

luoc uay

al q?/al

.

.

.

.

.

.

.

qwe tot aq«el lo qual ere en mi no?* permag?*a en tenebras . E si alcu« auuire las mias parollas e no?» las gardare yo no?* iuio luy Car yo non uenc q?/e yo iuies lo mo?*t Mas que yo facza salf lo mo?*t Aq«el lo q?/«l .

.

.

despreza mi e non reccp las mias p«rollas

a

el

q?ml iaie luy

lo

La pa-

.

Car yo non parley de mi mesey??*e Mas lo payre lo qual trames mi el raesey??*e done a mi coni a[n]da??*e?*t qual cosa yo pa?-le e qual cosa yo dicza E yo say Car lo rolla la q?/ol yo parley iuiare luy al derayra?* dia

.

.

.

.

comandamene de luy

eterna

ulta

es

.

cosas las q?*als yo

aq?/ellas

Do?*cfl

Enayma lo payre dis a mi Mas derant lo iorn festiual de pasca Jesus sabent Car 1 ora de luy uen q?*-el trapase d aqwest mont al payre cum el agues ama [165 v] yo parlo enaysi

pa/-lo

XIII.

li

seo

qual eraw al

li

.

.

diauol agues ia

Car

mes

moni

al

ame

,

los

en

la fin

,

E

fayta la cina

cum

:

lo

cor de iuda de simont de-scariot qu-el liores luy

payre done a luy totas cosas e?* las ma?*s e que el es uay a dio leue se de la cina e pause las soas uestimentas E cum el agues receopu lo linczol derapi ceint si daq?<*ena?*t mes ayga en vn bacin E comewce a lauar li pe a li seo deciple e furbir del linczol

sabe??t

.

lo

;

yssi de dio e

.

:

:

:

del qual era derant ceint

luy

.

Boìica

segnor tu lauas a mi

.

yo fauc tu non o sabes ara luy

Tu

.

no?* lauares a

no?* lauarey a tu

a luy

li

tu

Mas

.

.

se dis

pe de lor receop

.

.

E peyre

li

pe

Mas non

uos non [166

r]

.

E

Jesus responde a

.

non aures part con mi

mont

peyre

o sabres c[u]apres

tu

pe en aterua

li

pirao?*t

Jesus responde e dis a luy

.

Mas

.

Aq?*el que es laua no?* bcsegna

.

mont E uos rar luy Emperczo es tot

li

mi :

.

nenc a

el

pe

segnor no?* tant so]ame?*t

.

dis a luy

lane

pe

li

.

qu-el lane

tuit

Car

.

se

tuit

las soas uestiine[n]tas e

mont

cum

hit/

Se yo

.

si

e lo cap no?*

el sabia .

pe

li

.

Donca

dis

Jesus .

qual fos a

el se fos

q?*e

peyre dis a

E simont peyre

mans

las

dis a

Czo

.

Mas lio-

pois qt*-el

aseta dis a

Uos sabe qual cosa yo fey a uos Uos apella mi mestre e segnor e ben dicze Car yo o soy Do?*ca si yo segnor e mestre lauey li uos^re pe uos deue lauar li pe 1 un de 1 autre Car yo doney a ucs eyseniple qtie enay??*a yo fey e uos facza Yo die ueramewt uerame?*t a lor dereco

.

.

.

.

:

.

.


Teslameulo valdese.

iS'uovo

Il

123

ui apostol iiiaior de luy lo qual uos lo seri non es maior del seo seguor Si uos sabe aq?<estas cosas uos sff/-e beueura si uos l'are lor . trames luy Yo non die de tuit uos yo say li quaì yo eylegic Mas qne 1 escriptura sia compila aq2/el lo qual mania, pan cun mi leuare lo seo taloii incontra mi :

.

.

.

Mrts ara o die a uos pri/mierameHl qiie la sia fait

uos crea

fait

recep

yo soy

qiie

Yo

.

luy lo q?/«l trames mi

.

E

aq?/el qiie recep

sare

la

qual

lo

mi recep

cu»* yesws agues dit aqwestas paroUas fo torba

E

.

recep mi

'

q^mnl

a fin qiie

uerament a uos aqwel

die uerame?it

quaì yo ma/jdarey

(si) aq^<el lo

:

Yo die uerame»! uerame?it a uos Cflv va Donca li deciple regardauaw 1 uu 1 autre debitant Banca va de li deciple de luy lo quaì yesiis amaua del q?/«l el disses Bonca Simo?it peyre cigne ha aquest qu-el era repausa«l al sen de yesus Bonca cum el se fos rederaa/ides q?ml era aq2<el del quaì el auia dit

ger spevit e lestimonege e dis

de uos

[166 v] mi

liora?-e

.

.

.

.

.

.

.

.

pausa sobre

xesponAe aq?/el es

pan

lo

de

peit

lo

Mffs alcu?t de

lo

alcuHS pejisauan

q?;e

alcuna cosa

li

,

E

era

de la ue?-gena es

en luy

el

Jesus

.

agues teint

czo que tu faz fay plws tost

:

agues

el

dit a luy

dia fesliual

al

:

ìuij

Co?Hpra

.

dones

o qu-eì

Bonca cam ci agues receopu lo bociin Jesus dis noyt Bonca cum el fossa issi :

.

ara glonfica

:

e dio si

es glonfica

meseyme

,

en luy

.

.

Q>ar

.

.

dio glorificare luy en

:

E cum

borsa que jesus agues dit a

son a uos bcsoguiuols

besognos

Mas

.

lo salanacz intre e?i luy uiac-

yesus dis a luy

C«/* iudas auia

.

aq?<élias cosas

uiaczame?«t

.

seguor q?ml es

.

pan teint

repasant non entendia q^ml cosa

li

a

E

.

luy

a

dis

el

doue a inda de simont scariot

lo

glorifica

.

yo porczarey

al qMfll

zixmeni euapres lo bocuw

filli

yesus

.

yssic

Lo

.

dio es

Si

e uiaczame?it glorifi-

vn petit soy enc&ra. can uos Uos [167 r] qwere mi e iudio Al qwal luoc yo uauc e uos non poe uenir '

care luy

filholez

.

Enayma yo

dis a

li

.

:

.

Que uos uos ame 1 un a uos Euayma yo amey uos e uos uos ame entre uos Tuit conoissarew en Simont si uos auie amor e?jtre uos ayczo que uos se li meo deciple ara o die a uos

1

autre

Nouel comandaìnenì dono

.

.

.

.

.

:

Peyre dis a luy yo uauc tu non

seguo;- al q«al luoc uaz

.

.

Jesus responàe al qwal luoc

me poz ara segre Mas tu segres mi enapres Peyre dis a luy perq'/e no» pois ara segre tu yo pausarey la mia arma per tu Jesus Yo die uerament ueraresponde a ìuy Tu pausares la toa arma per mi vienl a tu lo gal non cantare entro que tu me aures denega per tres uecz .

.

.

.

.

XIV.

E

el dis

a

li

seo deciple

.

Lo uostre cor non

sia torba ni se spa-

Moti ystage son en la mayson del meo payre Si yo non agues dit a uos al poslot C«r yo uauc aparelhar a uos luoc E si yo anarey e derant apparelharey a uos luoc e uenrey dereco e reccbrey uos a mi meseyme a fin [167 v] q?/e aqui al quaì luoc yo soy e

nante

.

Crese en dio e crese en mi

.

.

.

.

uos

'

si

sia

Il

:

:

.

E

sabe

al

qnal luoc uauc e sabe la uia

cod. di Dublino: recep si yo

.

Thoma

trametrey alcun; e

il

dis a ìuy

.

nostro si certo

spiega da ciò, che lo scriba aveva da scegliere tra due lezioni, quella che

ritorna nel D., e la nostra.


124

Salvioni,

scgnor nos non sabc?» Jesus dis a luy

payre

si

.

non per mi

meo payrc

al qiial liioc

Yo soy

la uia

e

nacz cn qual maniera poca sabcr- la uia

couegu mi

Si uos ag;uesa

.

al

.

Acer uos agra conegu

lo

:

D&qitienant coiioysare luy e uegues luy

.

.

alcun non uen

ue;'ita e la ulta

la

segnor demostra a nos lo payre e basta a nos

.

Phelip dis a luy

Jesus dis a luy

.

.

Ver

.

pbelip aq?/el que uè uos e non conegucs mi Tu en qnal ma??iera diczes demostra nos lo payre Non cres Gar yo soy al payre e lo payre es un mi Las p«rollas las yo non las parlo de mi raeseyme Mas Io payre quals yo parlo a uos el meseyme fay las obras E non crese Gar lo payre permanent eu mi D autra maniera crese per meseymas las es en mi e yo soy al payre Yo die uerament neramenì a uos aqnel que ere en mi las obras obras

quanl de temp soy

mi uè

cure

meo payre

lo

.

.

.

.

.

.

,

.

,

.

.

.

yo fauc

las q^««ls al

payre

[168

.

E

raeseyme fare

el

yo farey ayczo

r]

maiors

e fare

aqnestas

d

quaì que qua\ cosa que uos demandare

que lo payre

afin

:

al

sia glorifica

.

payre al filh

Cor yo uaue al

meo noni

Si

.

uos

me

demandare alcuna cosa al meo nom yo farey ayzo Si uos ama mi garda E yo pregarey lo meo payre e el donare a uos li meo comandament autre consolador que pennagna con uos en aterna lo spen't de uerita lo Gar el non uè luy e non conois luy Mas qual lo mont non pò recebre Yo non Gar el permanre cun uos e sore en uos uos conoisore luy laysarey uos orfenz Mas uewrey a uos encara vn petit e lo mont ia non Mas uos ueyre mi Gar yo uiuo e uos uiore Uos conoysare cn uè mi e uos en mi Aq?<el e mi en uos aqnel dia que yo soy al meo payre aqwel es lo qual ama mi Mas qwe ha li meo comandament e garda lor aqwel qne ama mi sore ama del 2neo payre e manifee yo amarey luy Juda non aqnel de-scariot dis a luy starey mi meseyme a luy segnor perqne es ayczo q?/e tu manifestes tu meseyme a nos e non al mont . Si alcun ama mi el gardare la mia parolla Jesus responde e dis a luy e uenren a luy e faren istage enapres e lo [168 v] meo payre amare luy Aqnel que non ama mi non garda las mias porollas La porolla la luy Mas de luy del payre lo qnal trames mi Yo qnal uos auues non es mia parley a uos aq?<estas permanent e?(apres uos Mas lo consolador lo sant :

.

.

:

.

:

.

.

.

,

.

.

.

.

:

,

,

:

.

:

,

.

.

:

:

.

,

.

.

.

.

.

sperit lo

cosas

Yo

quaì

lo

payre traraetre

meo nom

al

en memoria totas

e uos reduyre

:

:

El ensegnare a uos totas

las cosas las qnals yo dis a

:

yo dono a uos

la

mia pacz

Mas yo non

uos

.

dono Lo nostre cor non sia torba ni se-spauante Uos enayma lo moni la dona Si uos amessa mi Car yo dis a uos auues yo uauc e ueno a uos Acer uos uos alcgraria Car yo uauc al payre Car lo payre es maior de mi E ara o dis a uos pr?/mierament qwe la sia fait qwe cuw la sare fait Car lo prenci que uos cresa . Yo non parlarey ia a uos motas cosas Mas que Io mont coe non ha en mi alcuna cosa d aqwest mont uen E fauc euaysi Enayma lo payre [169 r] Gar yo amo lo payre noissa Lena uos parten nos d ayci done a mi comandament XV. Yo soy la ueraya uicz e Io meo payre es lo coutiuador El ostare e el purgare luy lo qnal aporta frue tot serment non portant fruc en mi laisso a uos pacz

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

la

.

:

.

:


II rs'uovo

Testanieuto valdese.

125

Uos se ia mont per la pfl?-olla la quaì yo parley mi en uos Enayma lo serme^t non pò far fruc enaysi uos si uos non per(le si raeseyme si el no»* pe/'ma/J cn la uiz mawre en mi Yo soy la uiz e uos se lo serment Aqneì qtie perma» en mi e yo en luy aq?«est aporta moti fruc Car uos non poe far alcuna cosa sencza mi Mas si alcuw non permaw e»» mi el sare mes defora enayma e culhiren luy e metre« luy al 'fuoc e ardre Mas lo sermeìit e secare si uos pe/'ma»ren [1. -re] en mi e las mias paroUas penua?iren en uos uos demandare qnal qtie qual cosa uolre e sare fayt a uos Lo meo payre es HU-el porte plusors frucs

u uos

Permane

.

e?}

mi

:

.

e

.

:

.

:

.

.

:

.

.

:

:

,

.

en ayczo que uos apporte plusor fruc

claritìca

Enayma

payre ame mi

,

e

que uos

sia fait

meo

li

Permane cn la mia amor Si uos gardare li meo coma??dament uos permarrà en la mia amor Enaywa yo liai garda li comandament del meo payre e yo permano en 1 amor de hty Yo parley a uos aq?<estas cosas qiie lo meo Aq?/est es lo meo comow^oy sia en uos e que lo nostre goy sia compii Alcun non a dament que uos uos ame e«tre uos enayma yo amey uos maior amor d aq«<esta que aqwel que pausa la soa arma per li seo amie E uos s«re li meo amie si uos fare aqzfellas cosas las qua\s yo comando ha iios Yo non direy ia a uos serfs Gar lo serf non sap qn«l cosa facza lo segno?' de luy Mas yo dis a uos amics Car yo fey a uos coneguas Uos non eyleges totas las cosas qual que quals yo auuic del meo payre ileciple

.

lo

:

amcy uos

enaysi [169 v] yo

.

.

:

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

mi

Mrts yo eylegic uos e pausey uos q?/e uos ane e fruc porte e lo nostre

.

pennagna afin que tot czo que uos demandare al payre al meo noni Yo comando a uos aqnestas cosas que uos uos ame entre uos sapia qu-e\ hac mi en odi T^rumievament que [170 r] Si lo mont uos ayra lo mont amarla czo que es seo Mas car uos Si uos fossa ista del mont Mas yo eylegic uos del mont Emperczo lo mont uos non se del mont uos ajTa Arecorde uos de la mia parolla la q?/al yo dis a uos Lo serf S-illi persegueron mi non es maior del seo segnor Uh persegren uos S-ilh aq?//uteron en la mia parolla Uh aqi/mtaren en las uos^as Mas illi faren a uos totas aqnestas cosas per lo meo nom Car ilh non conogron luy lo qnfll frames mi Si yo non fos uengu e non agues parla a lor ilh non agran peca Mas ara* non an scusacion de li lor peca Aq?/el qtie ayva mi ayra lo meo payre Si yo non agues fait las obras entre lor las qnals alcun autre non fey ilh non agran peca Mas ara uigron e ayreron mi e lo meo payre Mas czo es a fin qne la parolla sia compila la qnal es scripta en la ley de lor Car ilh agron mi en odi de gra Mas cu?n lo consolador sare uengu lo qnal yo trametrey a uos del payre 1 esperit de uerita lo qnal eys del payre el donare testimoni de mi e uos [170 v] donare testimoni Car uos se cuu mi del comenczaraent XVI. Yo parley a uos aqnestas cosas qne uos non sia scandelcia Uh gitaren uos fora de lor synagogas Mas 1 ora uen qne tot aq?/el lo qnal fruc el

:

uos done

.

.

:

:

.

.

.

.

.

.

:

.

.

:

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

sì donar seruizi a dio Uh faren a uos aqnestas cosa . non conogron lo payi'c ni mi Mas yo parlo a uos aqnestas cosas que cum 1 ora de lor sare uengua arecorde uos Car yo dis a uos Mas

aucire uos pense

Car

.

ilh

.

:

.

.


126

Salvioui,

yo non dis aq?/fstas cosas

uauc

luoc uaz stre cor

comcHczainent

ilei

mi

Car yo ero cu» uds

.

alcun de uos non domande a mi

.

E

ara

Al qnaì Mas car yo p«rley a uos aqwestas cosas tristicia vmplic li noMas yo die a uos ucrita la couere a uos que yo ane Cai' si yo

a luy lo qiinì tranies

:

e

.

:

,

.

.

Mas si yo annarey yo tramenon uewre a uos E cum el s«re uengu el repenre lo mont de peca e de trey luy a uos Acer de peca Car ilh non creseron en mi Mas iuslicia e de ludici de i?/,s"tic/a Car yo uauc al payre e pb/s non ueyre mi Mas de ludici Yo ay encara a dire a uos [171 rj Gnr lo p?'mci d aqnest mont es la iuia motas cosas Mas nos non poe ara portar Mas qn«nt aqnel sperit de uerita s«re uengu ci ensegnare a uos tota iierita Car el non pa?-lare de no?^ anarey lo cuwsolador

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

si

meseyrae

.

Mas parlare qual

.

aq?<ellas cosas las q^mls

meo

son a uenir

qual cosa

auuire e anonciare a

el

El clarificare mi

.

Gar

.

el

laos

recebre del

Totas las cosas qttaì que quah lo payre ha son Emperczo dis a uos E anonciare a uos Car el recebre del meo la non ueyre mi Car yo uauc al payre e dereco petit e ueyre mi

e anonciare a uos

:

mias

qiie

.

.

.

.

petit e

.

.

:

Donca li deciple de luy diseron entre lor Qual es czo qu-c\ di a nos petit e ia non ueyre mi e dereco petit e ueyre mi Car yo uauc al payre Donca ilh dicziaw qual cosa es czo qn-el di a nos petit nos non saben qual cosa parla Mas yesMS conoc qii-ilh uolian demandar luy Uos e dis a lor qnere d ayzo entre uos Car yo dis petit e non ueyre mi e dereco petit e ueyre mi En uerita en uerita yo die a uos Car uos plorare e plagnire Mas lo mont s alegrare Mas la nostra [171 v] Mas uos sare contrasta tristicia retornare en goy La fenna qnant ilh apperturis ha tristicia Car 1 ora de ley uen Mas cum ilh ha apperturi lo fantin ia non se recorda de 1 apruraiment per goy Car home es na al mont Donca Acer uos aue ara tr«sticia e Mas yo ueyrey uos dereco E lo uos^e cor s alegrare alcun non tolre lo nostre goy de uos Uos non demandare mi alcuna cosa en aqnel dia En uerita en uerita yo die a uos qne si uos demandare alcuna cosa al payre al meo nom el la donare a uos Entro ara non demandes alcuna cosa al meo nom Demanda e recebre a fin que lo uos^e goy sia compii Yo parley a uos aq2<estas cosas en prouerbis Mas 1 ora uen que ia non parlarey a uos en prouerbis Mas anonciarcy a uos en pales del .

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

:

.

.

.

meo payre

Uos demandare en aqnel iorn al meo nom E yo non die a Car yo pregarey lo payre de uos Car meseyme lo payre ama uos . Car uos ama mi e aue cren que yo issic de dio Yo soy issi del payre e

uos

.

.

.

.

:

.

soy uengu al

mont

:

dereco laiso [172

mont

uauc

e

al

payre

.

E

li

Uete tu parlas ara en pales e non diz alcun E besogna non es a Car tu sabes totas cosas

deciple de luy diseron a luy

prouerbi

lo

r]

.

Nos saben ara demande tu Nos cresen en ayczo qne tu sies issi de dio E Jesus responde a lor Vos crese ara Ueuos 1 ora uen e ia uenc que uos sia departi vnchascun en las propias E yo non soy sol . e laysare mi sol Car lo payre es con mi Yo parlo a uos aqa/esta cosas a fin que uos aya paz en mi Uos aure apruraiment al mont Mas confida uos Car yo uencey lo mont .

.

tu que alcun

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

E Esus

XVII. 1

parie aq?/esfas co»as

ora uen clarifica lo teo

done ulta eterna

ueray dio e yesus terra

E

:

clarifica

me

home

mi

qual tu tramesies

lo

mont

mi

tu donies a issic

de tu

prego per yo soy

.

E

mi

fos fait

totas las

en lor

eran teo

.

nom

teo

lo

a

e tu donies lor a

:

.

.

mias cosas son toas

E

.

ia

Yo

non soy garda

saut payre

.

nom

Yo manifestey

.

Uh

.

Mas yo prego per aq?«lh

.

al teo

ay garda aqniìh.

non peric si non lo ara ueno a tu e [173

lor

,

e las totas

[I.

toas] son

e aq?<«sti son al

:

nom

aqnilh

.

Cu?n yo fos con lor

qual tu donies a mi 1

mont

:

:

,

e e

yo gardaua

,

e alcun de

:

escr«ptura sia co?nplia

parlo al mont aqwestas cosas

Car

.

mias

qual tu donies a

li

li

de perdicio)» qne

filli

r]

:

.

qual tu donies a mi

li

mont

al

vn enaynm nos

a fin qu-iìh. siau

:

lor al teo

tu payre

.

.

clarifica

yo ueno a tu

tu sobre la

clarifiq?/ey

:

mont

lo

ilh son teo

:

:

sol

E conogrou ara qiie totas las cosas las Car yo doney a lor las p«rollas las quals e ilh meseyme las receopron e conogro» uerament . Car e crese?'o» que tu tramesies mi yo prego per lor E no?^

q?mls tu donies a mi son de tu

yo

Yo

.

el

:

conoyssaw tu

enapres tu meseynie de la clarita la qtial yo ay

ara

e ilh gardero» la toa parolla

:

tu do-

a fin qiie tot czo que tu donies a luy

:

q?ml tu donies a mi del mont

li

payre

.

Euayma

.

obra la qMfil tu donies a mi que yo facza

1

agu enapres tu derant que li

olii al cel dis

li

aqi/esta es ulta eterna qu-iìh

^(rist lo

co?isomey [172 v]

Mas

.

e siisleua

:

127

qiie lo teo filh clarifìg^/e tu

filli

nies a luy potestà de tota carn lor

valdese.

.

M«s ayan

a-ffin qu-iìh

meo goy cu/npli en lor meseyme Yo doney a lor la toa parolla e lo mont ac lor en odi Car ilh non son del mont enayma yo non soy del mont Yo non prego que tu ostes lor del mo//t Mas que tu gardes lor de mal Ilh non son del mont Enayw»a yo non soy del mont Santifica lor en uerita La toa p«rolla es uerita Enayma tu tramesies mi al mont enaysi yo trames lor al mont E santifico mi meseyme per lor qn-«lh sian santifica Mas yo non prego tan solament per lor Mas per aqiiiììi que en uerita lo

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

:

.

.

son a creyre en mi per la

payre

prt rolla

en mi e mi en tu

sies

mont crea

de lor

qìi-iìli

:

que

sian

tuit

vn

sian vua cosa cun nos

.

Enay?na tu

a fin

:

que

lo

Car tu tramesies mi E yo doney a lor la clarita la qual tu donies a mi qw-«lh sian vn enayma nos sen vn Yo soy en lor e tu en mi : a fin qti-ilh sian consuma en vn e qne lo mont couoysa qne tu tramesies mi e amies lor Enay?na tu amies [mi] payrò yo uolh aquilh li q?ml tu donies a mi qne aqui al qnal hi oc yo soy qn-»lh sian con mi [173 v] a fin qu-iìì\ uean la mia clarita la qual tu donies a mi Car tu amies mi derant 1 ordenament del mont iust payre Lo mont non conoc tu Mas yo .

.

.

,

,

.

.

.

:

.

.

qne tu tramesies mi E yo lor ay dona a conoyser lo teo noni e farey a lor conegu a fin qne 1 amor per la qnnl tu amies mi sia en lor e yo en lor conoc tu e aquisli conogron

.

.

:

,

XVIII. [E]

'

Manca nel

catore e però

1

cum

cod.,

Jesus agues dit aqwestas cosas

:

issic

cun

li

seo deci-

per questa pagina e per la seguente, l'opera del rubri-

manca

la

grande

iniziale del capitolo, che qui dev'essere:

E,


128

Salvioni,

pie otra lo torent de cidron al qual luoc era Ort al qnal el mescpne, intre e .

li

deciple de

yesus

s

.

liiy

Mas Judas

.

aiosta [Dubl.

qual

lo

lioi-aua

cum Judas agues receopu compagnia

e menistres

,

sabia lo luoe

Itiy

-ava] lay soue?idieranie»t cu.n

:

seo deciple

li

de

cnn fayselas e

li

uesq?<e

.

Car

Banca

.

e de

,

li

armas Dotica yesus sabent totas las cosas las quals eran a uenir sohre luy anne derawt Qual q^uere uos Uh res/^onderon a luy Jesus de Nazareth e dis a ìor

pharisio

:

vene lay

lanternas

cuti

e

cuti

.

:

.

.

Jesus dis a lor

.

Yo

sio

Mas Judas

.

Bonca pois qu-el dis a lor yo soy en terra Bonca Jesus endemawde Jesus de Nazareth

.

Banca

quaì lioraua luy istaua

en dareyre

r]

dereco qual quere

a lor

aq«2'sli

A

.

fin q?<e la

,

coti lor

Mas

.

.

e cagigro» ilh di-

Car yo soy

.

parolla sia co?»plia

:

Jesus responàe a lor yo dis a uos

.

uos quere mi laissa anar

si

lo

aneron [174

:

.

serò»

.

.

.

Yo non perdrey alcuw d aquilh li q?/ffl tu donies a mi Banca Siaiotit Peyre auent glay fora mene luy e ferie lo serf de 1 auesq2<e Mas lo nom del serf era Malcus Banca e talhe 1 aurelha dreyta de luy dis a peyre met lo teo glay en la gueyna Lo calici lo qual lo Jesus Banca la cowrpaguia e li tripayre doue a mi non uoles que yo beua luy la

qual

el dis

.

.

:

:

.

.

.

.

.

.

bunier

e

,

li

menistre de

,

ewsemp presero^ Jesus e ligueron luy e Annas Car annas era sogre de Cayphas lo

indio

li

amenerore luy prmnierame?it a

:

.

Mas Cayphas era aquel lo qual aula dona Mas Car couewta que vn home mora per lo poble conselh a li indio Mas aquel deciple era coSimowt Peyre seguia Jesus e vn autre deciple negu de 1 euesque e intre cun Jesus al palays de 1 euesqwe Mas [174 v] Bonca 1 autre deciple lo qual era conegu de peyre istaua a 1 us defora fora e dis a la portoniera e dintre mene peyre Banca l euesque yssie Bonca non sies tu de li deciple d aqwest la sementa portoniera dis a peyre home E el dis non soy Mas li serf e li menistre ystauaw a las brasas Car era freyt E peyre era istawt cuti lor scalta«t se Banca scalfant se Jesus auesqi/e endemande Jesus de li seo deciple e de la dotrina de luy Yo parley en pales al mo«t E e?isegney totauia en la responde a luy qual era euesq«<e d aqwel an

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

1

.

.

sinagoga

:

tempie

e al

alcuna cosa

.

rescos

eti

al .

qual luoc

von qual cosa yo porley a lor

E cum

el

agues

tuit

iudio

li

demandas mi

Verqiie .

Uete

dit aq?iestas cosas

:

aq?r/sti

vn de

li

:

aiosta?^

s

demanda

,

e

a lor

li

non parley qtial auui-

sabow qual cosa yo aya dit menistre esent present done .

Jesus responde Respondes tu enaysi a 1 euesqwe mal dona testimoni de mal Mas si ben perq««e me bates E Anna traraes luy liga a Cayphas 1 euesqwe Mas Simowt Peyre era Batica ilh diserò» a luy Bonca non sies tu [17S r] istawt e scalfant se E el deuegne e dis Yo non en soy E vn de li de li deciple de luy Bonca serf de 1 eu[e]sq?/c cosin de luy al qual peyre talhe 1 orelha dis non uic yo tu cu?» luy en 1 ort Bonca peyre denegu[e] dereco e lo gal a cayphas al preuosta Banca ilh amenerow jesus cante uiaczament Mas era matin E ilh non intreron al preuosta qu-ilh. non fossan socza . Mas q?/-/lh poguessan maniar la pasca Banca Pilat ysic fora e dis a lor

gauta a Jesus dicze?ìt a luy

.

.

.

Si yo parley

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

Qual acusacion porta uos

eticotitra aq?/est

home

.

Uh

resj?onderon e diseron


Nuovo Testamento

Il

valdese.

129

non fos mal fazador iios non agraw a Uos recebe luy e iuta luy segoni pilat dis a lor A nos non ley aucire alcun li iudio àìseron a luy liiy

Si aq2<est

.

.

.

de Jesus fos compila la qunl

morir

Bonca

.

pilat inlre dereco al preuosta

Sies tu rey de

iudio

li

Jesus responde

.

mi

.

.

A-ffin que la parolla

senificant per la

dis

el

.

uos^ra ley

la

:

.

Banca Bonca

liora luy a tu

q?ml mort

el fos

e appelle Jesus e dis a luy

,

Dis tu ayczo de tu meseyme

a .

:

Bonca soy yo iudio La toa mi Qual cosa feczies Jesus reLo meo regne non es d aq«/est mont sponde Car si lo meo regne fos Acer li meo menistre combateran aczo qne yo non fos aq?/est mont liora a li iudio Mas lo meo regne non es ara d ayci Donca pilat dis a luy Bonca sies tu rey Jesus responde tu o diz Car yo soy rey Yo soy na en ayczo e en ayczo soy uengu al mont per rendre testimouiiancza a la uerita Tot home que es de la uerita au la mia uouz E pilat dis a autres o diseron a tu de

gent e

Pilat responde

,

euesq?/e [17S v] lioreron tu

li

a

.

.

.

.

.

.

(l

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

luy

.

Uerita qual cosa es

.

.

E cwn

agues

el

dit aq?<estas

cosas el issic de-

Yo non trobo cn luy alcuna cayson Mas uos que yo uos en laysse vn en la pasca Bonca uole que yo laisse a uos lo rey de li iudio Dereco tuit crideron diczent non aqwest Mas barabbas Mas barabban era layre reco a

iudio e dis a lor

li

aue vna costuma

.

.

:

.

.

.

.

XIX. Donca en

aq?/ella ora

Pilat pres Jesus

.

plegant corona d-espinas pauseron [176 6'onderon luy de uestimewta polprienca

rey de fora

li

iudio dio te salue

e dis a lor

:

.

.

.

corona spinienca

Donca qùant zent

.

.

E

caualier

li

fora

e cer-

:

e diczian a luy

.

a fin qne uos conoissa

:

.

Pilat issic dereco

.

E

.

dis a lor

menistre aguessan uist luy

li

.

.

Doncrt Jesus issic defora portant

e uestiraenta polprienca

.

Ueuos

1

home

.

ilh cridauan dic-

:

E pilat dis a lor Uos recebe luy e lo Car yo non trobo en luy alcuna cayson Li iudio responderon a Nos auen ley e deo morir segoni la ley Car el se fay filh de dio Crucifica luy crucifica luy

crucifìca

luy

,

.

a luy

a luy gautas

Veuos yo ameno luy a uos

euesqne e

li

e lo flagele

E uenian

E douauan

Car yo non trobo en luy alcuna cayson

,

ley sobre lo cap de luy

r]

.

.

.

:

.

.

,

Boìica cani pilat agues auui aqnesta parolla (lereco al preuosta e dis a yesus

alcun respos

Bonca

.

.

Dont

pilat dis a luy

yo ay potestà de crucificar tu

:

.

:

sies tu

Non

.

temic maiorment

el .

E

.

E

intre

Jesus non done a luy

parlas a mi

Non

.

e ay potestà de te laissar

.

sabes

.

Car

Jesus responde

.

Tu non agras alcuna poesia sobre [176 v] mi si non fos dona a tu de sobre Emperzo aqnel que liore mi a tu a maior peca Daqn«enant pi.

.

q?;eria layssar luy

lat

Inn

[1.

tu]

non

sies

Mas

.

amie

Mas cum

li

iudio cridaua?z diczent

de cesar

^

.

Car

tot

home

.

Si tu layssa aqnest

qual fay

lo

si

rey

:

con-

amene Jesus defora e sesie al tribunal al luoc lo qnal es dit Licostratus Mas en ebraic Gabatha Mas era 1 aparelhament de la pasca bora enayma seysena E dis a li iudio Ueuos Io nostre rey Mas ìlli cridauan diczent Osto fraài a cesar

.

pilat agues auui aqnestas parollas el .

,

.

.

.

.

'

Il

-e

.

aggiunto dipoi.

Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

.


130

Salvioni,

Oslo criicifica luy

Tesponderon

Pilat dis a lor

.

Nos non aue» rey

.

liore luy a lor qu-cl fos crucifica

luy portant a

Mas en

E

.

Li euesque

.

Donca en aq«ella ora

.

el

receopron Jesus e fora menerò»,

ilh

qual es

lo

dit

de caluaria

.

ebraic Golgotha al qual luoc crncifiq?Aeron luy e duy autre con luy

Mas Mas era

de gay e de lay sobre la croz

moti de

.

.

euesq?<e de

Mas dar

jesus

.

al niecz

.

E

.

pilat scr^'ps titol

[177

li

lo luoc al

li

r]

:

e pause luy

indio

qual Jesus

era sc7-/pt en ebraic e en grec

yo soy rey de

el dis

Gar

.

indio dicziaw a pilat

li

E

.

script Jesus uaczerio rey de

indio legiro» aq?/cst titol

li

era pres de la cita li

Crucificarey Io iioslrc rey

non Cesar

en &quel luoc

la crocz yssic

si

.

si

en

e

latin

Nojì uolhas scn'pre rey de

.

iudio

Pilat resj^onde

.

Yo

.

Donca

.

fo crucifica

Donca

.

indio

li

.

ay script czo

que yo ay script Donca cnm li caualier aguessaw crucifica luy receoproM de luy e en teron quatre partias a unchascu?i de li caualier vna part e la gonela Mas la gonela era non cosna e^senip teysua de .

,

las uestimewtas

.

.

sobre per tot

Donca

.

teian ley del qual

ilh diserò» entre lor sia

ilii

A

.

fm

qtie

departirow a lor las mias uestimewtas

ment

.

E

acer

la crocz

amana

canalier teron aqwestas cosas

li

mayre

dis a la soa

el

scarcza« ley

.

Mas

sort sobre lo

Uh

nesti-

Mas

.

la mnyre de luy Magdaiena ystanan

e Maria

,

meo

sor.

e la

iosta

Jesus agues nist sa mayre e lo deciple istan lo qual

cnm

Doìica

.

:

No»

meseron

e

:

mayre de luy maria cleophas

seror de la

.

escrjptnra fos cowplia dicze^t

1

fenna nete

.

lo teo filh

.

E

el

daq?«'[177 v]-

E lo deciple receop ley en soa Uete la toa mayre enawt dis al deciple Enapres Jesus sabent qne totas cosas era» coj/snmas a Dn d aqiiella bora .

.

:

.

qwe

1

escr/ptura fos compila

plen d azi

Donca

.

Cowsoma

es

E

.

liiy

enclina lo

gambas de

aparelhamewt del sabba

al

sabba

Car

.

lo iorn

e rojnperon las

Yo

seteio

cap re»de

uaissel era pausa aqiiì

mescla cn« ysop e pre-

Donca

.

cors

del pr?/mier e de

.

,

1

azi

indio

e fossan ostas li

d aq?;el sabba era grant

gambas

azi

esperii

1

a fm que

:

Mas

.

ciim Jesus agues receopn

lor fossan rotas

qne

de

las

Donca

.

pilat 1

.

vmpliron una spo??ga d

ilh

senteron a la boca de

el dis

:

el dis

.

.

pregaua»

Car era

lo

iorn

non remasessan en la crocz Donca li canalier nengroji :

autre lo q«ml era crucifica cx.n

1

Mas cnm ilh fossa» newgn ha yesws pois qu-iìh uigro» Iny ia mori non romperò» las gambas de luy Mas vn de li canalier nbre lo laz de luy

luy

:

.

.

cu» la«cza

:

e sang e

ayga

issic

uiaczamewt

testimoni e lo testimoni de luy es uer

.

E

.

E

aq?fel lo

qual nic en done

aqìtel sap qu-el di

neray

:

a fin

a fin que 1 escr/pCar aq?<estas cosas [178 r] son faytas Os de hiy non rowpre E dereco antra scrittura di tura fos compila Uh ueyre» luy lo qual ilh trafiq?/ero» Enapres aq?/estas cosas Josepli de barimatia lo q?/al era deciple de yes?/s segret per la tomor de li indio

que nos crea

:

.

.

.

,

.

.

.

.

pregana

pilat

.

.

preses lo cors de yes?/s

a fin qw-el

Dowca ci nenc e pres lo cors de jesns era uewgu a yesws de noit pre^mierament Enayma cent lioras Do«ca ilh e d aloe .

.

:

.

.

Ugnerò?» luy en linczol con li

iudio

.

Mas

li

odorame?it

.

.

Mas

.

E

pilat

autreie

.

aqwel Nicodemus lo qual

e apporto

mescladnra de mirra

receopro?* lo cors de yes»s e

Enayma

ort era aqui en aqwel luoc al qua\

.

es

costuma de sebelir

ycsus

.

fo crucifica

:

e


Nuovo Testamento

Il

inanirae??t

nou era en

1

Jesus aqiti per

seroìi

raldese.

131

ort al qua] alcu/t non era agu pausa

aparelhainewt de

1

li

iudlo

Caj-

.

lo

Bonca paumanìment era .

iosta

XX. Mas lo p?'Mmier iorn del sabba maria magdalena ueuc de matiu al e uie la peyra reuouta del munimuuimewt cum encara fosan tenebras ment Banca ilh coroc e ue«c a simont peyre e a 1 aut?-e deciple lo qua] amaua [178 v] e dis a lor Uh preseroM lo segnor del muwimewt Jesus Bonca peyre issic e 1 autre deciple e nons abp« al qiiaì luoc pauserò/? luy e ueMgrow al muuimeHt M«5 embcduy e»semp corian e aqneì aut?-e deciple :

.

.

.

.

:

.

,

.

derajit coroc ^\us

tost

el se Ibs e?2clina uic

peyre linzol

,

e

e

:

uenc p?-«mier

munime?it

al

E

.

cu»i

mes bas Emperczo non intre Banca simo??t iutre a munimewt e uic li ]i?fczol pausa e

liuzol

seiiuent luy

iie?2c

lo sudari

peyre

qite

li

.

.

,

,

quaì era agu pausa sobre lo cap de luy non pausa con li departi ewuolupa cn vu luoc Banca aqneì deciple lo qiiaì era

lo

,

Mffls

.

ue»gu prznuier

muuimeHt

adonca e uic e crese Car ilh ^ non sabia encara 1 escr/pt?wa Car couentaua qii-e\ rexucites de li mort Aquila deciple sen auero» dereca a lor meseyme Mas maria istaua p;-es del munime/it plora?it defora Bonca demejitre qu-i\h plores e^cline se e real

iutre

.

.

.

.

.

garde a

al

mnnìmeni

pe aqui

li

a ley

duy augels seseut

uesti de blanc

qual luoc lo cors de jesiis era

al

fenna

.

segnor [179

e uic

:

que ploras

pe?-

non say

e

r]

Ella dis a lor

.

pausa

ista .

Car

qnal luoc pausero?i luy

al

vn

al

ilh presero?i

E cum

.

aqwestas cosas ilh se uire en dareyie e uic Jesus istawt

e

:

un

cap e

Li quaì diserò

.

non

meo

lo

agues

ilh

sabia

.

dit Cfflr

yesus E Jesus dis a ley tenna per qite ploras qnaì qweres E pewsaua q?«-el fos ortolan e dis a luy segnor si tu presies h/ij di a mi al quaì luoc pausies luy que yo prena luy Jesus dis a ley Maria E

fos

.

.

.

:

ilh

.

.

ilh se uire e dis a hit/

non me uolhas locar a

yo uic vn de

Crtr

dia

lo li

sia a

lo qital es dit niestre

.

.

e di a lor

,

:

.

.

.

.

temor de

uos

.

maJis e lo laz

li

indio

E cum

el

agues

Banca

li

deciple

.

mi

s

dona

a lor

,

e de

qual uos

li

docze

li

autre deciple diserò?^ a

Io

qual es

yo non ueyre

Si

'

Correzione di

li

dit debitos ìuij

la licadura

ci.

.

de

:

:

el

.

.

.

.

.

,

demostre a lor las alegreroft uesent lo segnor Banca el

dit aq«<estas cosas

Emperczo Enajma

yo trameto uos E cuw el agues Recebe lo sant sperit Li pecca de

e

:

deciple era«-

li

Jesus uenc e fo a mecz de lor e dis a lor

:

dis a lor dereco [179 vj paz sia a uos

lor

.

saba e las portas eran clausas aqui al qual luoc

aiosta per la

Paz

.

.

E jesus dis a ley meo payre Mas uay

Raboni

Car yo non mowtey encara al Yo monto al meo payre e al uostre payre nostre dio Maria magdalena uenc anonciant a li deciple segnor E dis a mi agi^estas cosas Mas cnm sera fossa d aqtiel

meo frayre meo dio e al

li

al

.

dit

aq?<estas

Io

payre trames

cosas spire e dis a

quai uos perdonare sffren perretewre saren retewgu . Mas thoma vn de li

non era con

Xos auew li

lor

uist lo

clauel en las

q?mnt

yestis

segnor

ma«s de

.

uenc

Mas lui/

.

Banca

el dis a lor

e

.

non metrey


132

Salvioni,

mia man

lo

meo

E

apres

E

Jesus ueuc las portas clausas e iste al

de

al luoc

(le

8

,

iorn

,

clauel e la

li

Thoma

Daq2A«enant dis a

fidel

dio

E thoma

.

.

Tu

Cff?"

tu

responàe e dis a luy

Aq?«lh son beneura [180

thoma

.

.

eertas e?ìsegnas fey Jesus al regardame?»t de

en aqiiest libre

Mas

.

lor

.

Pacz

uos

.

sia a

mias mans

las

sies

meo

lo

mi tu

ueguies crese?'o?»

que

yesiis es fìlh de dio e que cresent aya uita al nom de luy XXI. Enapres Jesus se manifeste dereco al mar de thiberia

e e

non

que uos cresa

sc?'«ptas

aq?<estas cosas son sc?'/ptas

.

manifeste enaysi

se

.

autras

quals

seo deciple las

li

as cresu

E motas

.

.

segno?* e lo

son

.

.

Thoma con

uolhas esser no» cresent

qnal non uigro?i e

r] li

e

de e ueias

e no?»

:

Yo non creyrey

.

:

e dis a lor

lo teo

.

Jesus dis a luy

.

mez

Aporta czay met al meo laz

e aporta la toa ma?» e la

Mas meo

luy

al laz de

deciple de luy eraw dereco dedincz

li

Mas simont peyre

.

thoma

e

qual es

lo

Mas

,

el

debitos

dit

Nathanael lo qual era de la cana de galilea e li duy fìlh de zebedio Simo[n]t peyre dis a lor duy autre de li deciple de luy era?* ewsemp .

Yo

iiauc pescar

en matin

mo?itero?i fait lo

Ibs

E

Jesus

.

non

e

,

yesus

.

respondeT07i a luy

ilh

del nauili e uos en trobare

trayre ley

amaua

agues auui

mes

e se li

peisso?*

bracz

mar

Ca?- ilh

.

p?'eses ara

.

no?*

pan

e

,

E

.

E jesus

Uene

.

demandar a luy tu qwal

e

de Joua amas dereco sabes

.

me

pl?*s

Car yo amo tu

luy la te?"cza uez Ca?" el dis a

:

al

Mas

.

Aporta de

.

li

q?*e .

E

el

de

alcu?*

li

cwn

dis a luy pais

me

.

.

li

.

El dis a luy

me

.

li

.

Car yo

rexucita de

.

qwal luoc tu uolias

loas ma?*s e autre

.

Mas

.

li

mort

meo

agnel

peyre

fo

a hiy

.

Ace?" tu

.

El dis a

co?*t?"ésta

c*^??j

tu

tu al

pais

las

mias feas

e?*uelhires tu stendres q?*al

.

segno?" tu sabes

tu fossas pl«s Joue tu cegnias tu

ceguere tu e menare

.

r]

Ace?" tu

.

El dis

segno?"

.

ue?*c e

simont [181

.

.

cu?>*

.

Jesus se mani-

.

segno?"

me e dis a luy amo tu E el dis a Itiy :

E yesws

.

agnel

E

luy la te?'cza uez amas

q?/al

la rez no?* ro??*pe

.

meo

El dis a luy dereco pais

li

repausa?*t no?* ausaua

el fos

El dis a luy

.

:

per duy cent

peisson

li

semilhantame?*t

seo deciple

aq?r*sti

nu

rez de

tira?it la

te?Ta pleu de grawt

e?*

Ca?' era lo segno?"

,

simo?*t peyre

Ca?' el era

.

enay??*a

ilh fossan tanti

.

e lo peisso?*

die ue?"ame?*t ue?'a?j*e?it a tu

juiauas

cu??*

te?Ta uigro?* brasas pausas e peis-

simont de Jona amas

.

totas cosas tu sabes

Yo

E cum E

.

disna

de Joua amas

sirao?it

.

deciple lo

E

.

agucssa?* disna Jesus dis a simo?zt peyre

yo amo tu

Ca?"

.

e?*

dis a lor

sies sabe?*t

uez a

feste ia aq**esta tercza

sabes

non poian

:

gonela

la

.

la dreyta

e ia

segno?"

long de te?Ta

era?*

receop lo pan e done a lor cu??* ilh

.

simo?*t peyre mo?*te e tire la rez

yesus dis a lor

Bonca

lo

Mas

Banca aquel

la recz

peisson

en

la rez

autre deciple ue??gro« nauega?*t

li

peisso?*s cent e cinquanta e tres

E

es

Do?*ca pois qu-ilh dese?*dero?*

.

son sobre pausa rios

li

.

Banca aue companaie

.

Mete

.

meseron

ilh

Lo

.

fantins

.

segnor sot ceiut se de

Mas

.

peyre

a

dis

Ga?' es lo

.

al

Bonca

.

issiro?» e

deciple no?i conogron que

li

El dis a lor

.

[180 v] mautecza de

pe?" la

Jesus

qiiaì

dis a lor

.

Ko?^

.

E

.

alcuna cosa en aquella. noit

Emperczo

.

.

Kos uene?t con tu

.

prese?'on

Jesus iste en la riha

Donca

.

dise?'0u a luy

ilh

nau

la .

E

.

luoc

tu no?z

.

e

las

uoles

.


Nuovo Testamento

Il

Mas

ayzo

el dis

agues

el

.

sluifìcaiit

per

mori

qifal

dit aq?/estas cosas dis a lui/

el fos a

Sec mi

.

133

valdese. dio

clarificar

E cum

.

Mas peyre uoutant

.

se uic

qua! Jesus amaua que seguia lo qual se repause sob?-e lo peit de luy e dis a luy segnor qual es aqtieì lo q?ml liorare tu Bonca &q7iel deciple lo

.

cnm peyre agues

E

.

aqwest dis

uist

[181 v] a Jesus

segnor

.

Mas aqwest

.

Yo uolh luy permanir euaysi entro que yo mi Bonca aq?;esta parolla yssic ewtre li frayre Car aqwest deciple non mor E yesus non dis a luy Car non mor Mas uolh luy permauir enaysi entro que yo uegna qtial cosa es a qual cosa

uegna

.

Jesus dis a luy

.

cosa es a tu sec

q?;«l

:

.

.

.

.

.

tu

.

Aqtiesì es aq«el deciple lo qual dona testimom d aqwestas cosas

sc?-/pt

aqwestas cosas

.

E

nos saben que lo testimoni de luy es uer

,

e a

Mas

.

motas autras cosas son las quals Jesus fey Las q?<flls si fossau scnptas per senglas yo non penso que mesey/ne lo mont pogues compenre li libro .

:

qual son a

li

sc?'«pre

[182

Ayci Comencza

r]

degli Apostoli.

Fatti

I

li

Act de

apostol cap.

li

1

Theophile yo ay derant p«rla de totas las cosas las quals Jesus a comencza a far e a ensegnar entro al ioni al qual el fo pres coniawdant a I.

li

apostol

li

q«al el eylegic per

sant sperit

lo

A

.

per cara«ta iorn a lor qu-ilh

.

non

E

pffrlant del

regne de dio

se dep^rtessan de ien^sfflem

E

.

en

aiostawt

li

si

soa passion

la

Mas speressan

.

demostre

qnfll el

li

mesey?ne uiuent appareysent a lor en moti argument enapres

1

comande

enpromes-

La qual el di uos aue auui per la mia bocca sion del payre Car Acer Johan bateie en ayga Mas uos sare bapteia del sant sperit enapres non moti d aqn/sti orn Bonca &quilh li qual se eran aiosta demandaua?i luy segnor si tu restaurares lo regne de Israel en aqwest temp diczent Mas el dis a lor A uos non es a conoysser li temp ni li moment li qual .

.

.

.

.

.

lo rit

payre pause en la soa potestà sobre uenent en uos

tota iudea e

:

Mas uos recebre mi testimoni [182

.

e i-are a

Samaria e entro a la

de la terra

fin

la uertu del sant v] .

en iernsalem

E cum

aq«<estas cosas fo eyleua lor uesent e nebla receop luy de

cuTO

en ueslimentas blancas

regardant

al

cel

.

:

li

Aq?<esl

al cel

mont

uiage del sabba

permania

.

.

E cum

E

e

:

:

.

Adonca sen retorneron en ierwsalem

.

qnal es iosta ieri^salem auewt lo fossan intra ilh monteron al solier al qnal luoc

il

Peyre e Johan

dit .

.

qual es appella de oliuet

lo

agues

.

.

enay«?a uos uegues luy anant al cel del

el

olh de lor

ueuos duy homes isteron iosta lor homes de gallica per qne ista qnal diseron uenre yes?;s lo qual fo pres de uos al cel

regardessan luy anant

illi

li

spee en

,

,

e Jaco

,

:

e

lo

Andrio

,

Phelip

,

e

Thoma

,

Ber-


134

Salvioni,

lalniio

Jaco

e mattino

,

Jaco

,

alphio

,

Simo??t

e

ejiueios

1

Tuit aqz^esli cran pe/-sci;era?«t d un corage

.

e cun Maria niayre de Jesus e cnn li frajre de luy pagnia d homes era» ensenip pres de ceut e uiut

iney de

li

frayre dis

guiador à-aqtiiUi

camp de

las intrallias de luy

ierusalem

:

aqiiiìh iorn

sparsas

foro»

coìn-

Mas peyre leuaut

.

al

escripUira.

1

per la bocca de dauid de iuda

ewsemp presero^ Jesus lo qital era d aqwest luenestier E Acer aq?/est pos.

marci d-eneq;a'ta

la

de

qua\

li

no/»bra con nos e sortege la sort sesic lo

En

.

[183 r] barous f[r]ayres la conenta qiie

.

sia co?»plia la qtial lo sant sperit derawt dis

lo qital fo

e Jiida frayre

,

oracion cun Jas feunas

e?i

.

E sospendu

.

E

crebe per raecz

couegu a

fo fait

tuit

:

e totas

en

abita?it

li

enaysi qiie aqwel camp fossa appella en la letzga de lor achel-

demac

,

tacio?j

de lor

camp de sane

czo es

.

sia fayta deserta

:

Car script e non sia

es al libre de

li

psalme

en ley

abile

lo qtial

.

L-abi-

E

.

autre

auescoa de luy Donca la coue^ita d aq?«'sti home li qual son aiosta cun nos en tot terap al qual lo segnor intre e issic e«tre yesiis nos comencza?2t del baptisme de Joh«» ewtro al dia al qtial el fo pres de

recepia

1

.

.

.

nos

vn d

qiie

:

testimom cu» nos de

aq?«'sti sia fait

la resurrecion

E ordeneron day home Joseph lo qtial es appella sobre noma iust tu e Mathias E orant diserò»

Barsabas

,

li

qua

annes

el

E

IL

luoc

al seo

cu/»

E donerò»

.

E nombra cu»

.

li

iorn de la

li

1

a

.

es

qtial

cor de tuit demostra lo qual tu as eylegi d aq?/esti duy

cebre lo luoc d aq?<est menestier e de

mathias

segnor [183 v] lo

.

.

.

conoisses

de luy qtial

lo

re-

:

apostolla del qtial iuda preueriq?/e lor

sort

.

E

cagic sobre

sort

la

oncze apostol

pandeco4a foron

eo?»pli

ilh

:

eran

d un

tuit

corage e» vu mesey/»e luoc E son fo fait siibitauam[en]t del cel enaywa de vent uiacier que uenc e repleuic tota la mayso» al qual ilh eraw sesewt E dcpartias lewgas ap«regro» a lor enayma de fuoc e sesis sobre .

,

:

.

unchascu» de

lor

.

E

foron repieni del sant sperit

tuit

parlar e» diuersas lengas

euaywa

baroHS iudios religios de tota la nacion la qual

e» ierusalem

.

Mas

fo»dua per pe»sa s-estabusia?i

aqwisti

e

se

.

fayta aqi^esta uouz

la

e come??cero» a

es sot lo

Mas

.

era» abitawt

cel

moutecza se aioste

e fo

con-

Car vnchascuw auuia lor parlar la soa tenga Mas mereuilbaua» entre [184 r] lor dicze»t Ueuos .

.

q»al parla»

li

:

:

donaua parlar a lor

lo sa»t sperit

.

Do»ca no» son

galilio

E

.

tuit tuit

nos en qtial maniera

auue» vuchascu» la nostra le»ga e» la qual nos sen na Li part e li medieuc e li elemitienc e e» e aquilh li qual abitaw e» mesopolania iudea e e» capadocia en pout e en asia en frigia e en pantilia , en .

:

,

,

,

,

egit e e» las partias de libia la qual es encerqwe

li

Toman Acer li indio e li nouel cu»uerti Nos auue» lor parla»t en las nostras le»gas

cretienc

.

,

li

las

cerini enc e

.

li

E

li

strang

arabienc

grandeczas de dio

.

.

E

Mas li autre Qual cosa uol esser ayczo Car aq««"sti son pie» de most Mas peyre ìstawt cu» li vnze lene la soa uoucz e dis a lor homes iudios e uos tuit li qtial abita e» ier?«salem e recebe con las uos^ras auayczo sia conegu a uos relhas las mias paroUas Car aqMisti no» son vbri euay»?a uos pensa cu?» s-estabusian entre lor diczewt

searnent dizia»

.

.

.

.

.

:

,

,

.


.

Nuovo Testamento

Il

ora del ioni

la sia la tercza

Joel

del

La sare en

.

meo

seri

E

:

e sobre

,

mereuilhas

las

al cel

por de fum

e

per lo propheta

E yo

.

spandirey fìlhas pro-

nostre uelh soymareu

li

meo sperit sobre li meo propheteiarew E donarey ensegnas e

aq?«lli

mias siniewtas

segnor

e

,

43S

,

fo dit

e las uos^ras

filh

nostre ioues ueyrcn uesioHS

li

que

v] lo

e li nostre

,

Acer yo spa«direy en

.

valdese.

es czo

dereyraw ioni dis [184

sperit sobre tota cani

phetiiare»

soymes

li

Mas ayczo

.

iorn del

.

de sobre e ensegnas

eìi

terra de sot

Lo solelh sare cowuerti en tenebras

Sang

:

uam-

e fuoc e

en sang derant qiie uegna lo iorn del segnor grant e manifest E sore tot qtte qual que qnal appellare lo nom del scgjior dio sare salaa liomes Israelitiejjc auue ac[?;estas parolla Uos aue aucit e crucifica Jesus de nazareth home prona .

e la luna

.

.

.

de dio ewtre uos per uertucz e per ensegnas e per mereuilhas las quaìs dio

mey de uos

fey per luy al li

enaywia uos sabe aqi«est dona per las

segont lo conselh

fellore

diffini

qual dio a rexucita deslias las dolors de

non

posible q?<-el fos detengu de luy

enfern Josta la q«ml

1

Car dauid segnor totauia derant mi Car el

derant ueyo lo

dis

.

de luy

es a

.

non

mans de Lo

e segoni la derant sciencia. de dio

mi de

.

.

era

cosa

[183 r]

Yo

las dreytas

,

Emperczo lo meo cor s alegre e la mia le«ga s eyxaute sobre que tot la mia carn se repausare en sperancza Car tu non abandonares la mia arma en 1 enfern e non donares lo teo sant ueser coruption Tu me as fait couoiser las uias de uita e replenires mi d alegrecza cnn la toa facia ìiomes frayres a mi sia licit de uos dire hardiament del patriarca Dauid Car el muric e fo sebeli e lo sepulcre Bonca cwn el fos propheta de luy es enapres nos entro al iorn d-enquey e saupes qne dio li agues iura cun iurament che del fruc de las soas reins afìn qite yo

sia

scomogu

.

,

.

:

.

:

.

.

,

.

seo seti derant uesent parie de la rexuresion de

sarla sesent sobre lo

Christ

.

Car

el

non

,

fo

abandona en

1

enfern

:

e la carn de luy

non uie

Dio rexucite aqnest Jesus del qnal nos tuit sen testimoni . Ponca el es exauta de la dreyta de dio e de 1 enpromession del sant sperit receopua del payre el a spandi en nos [18o v] aqnest don lo qnal nos Lo seueye e auue Car dauid non monte al cel Mas el meseynze dis corruption

.

:

,

.

.

gnor

meo segnor

dis al

cnemic scamel de

li

.

Se de

teo pe

.

las

Bonca

.

mias dreytas entro qne yo pause tota la

meyson d

li

teo

Israel sapia certana-

ment qwe dio a fait aqnest jesus segnor e "^rist lo qnal uos crucifìqwes e diseron a peyre e a li auAuuias aqnestas cosas foron cowponu de cor tre apostol homes frayres qnal cosa faren nos E peyre dis a lor : facze ^eaitencia de li peca e vnchascun sia bapteia al noni de yesns x^'ist E uos recebre lo don del sant sperit . en la remession de li nostre peca Car aq?/esta promcssion es fayta a uos e a li nostre filh e a tuit aqnjlh que son long qnal qne qnals que lo nos^e segnor dio aure appella . Acer el .

.

:

.

.

,

.

testimonige con plusors autras paroUas

uos d aq»esla fellonesa generacion

de luy foron bapteia milia la

.

E

tuit

.

E

ar/nas

.

:

e anioucstaua lor diczeizt

Salua

.

Boìica aqnjlh qne receopron la parolla

foron aioslas

en aqnel iorn enuiron trey

eran persauerant en la doclriua de

co»?munion del fragnawent del pan

,

e oracions

li .

[186

r]

apostol

Mas temer

,

e

en

era Fayta a


136

Salvioni,

.

arma

.

ìcTUsalem

:

tota

E molas ewsegnas e mercuilhas eraw faytas per li apostol en E luit aquiìh li qiiaì creya?^ ersxn e grant temor era cn tuit .

eygalm[eu]t e auia?i totas cosas comunas substajzcias

era» perseuerant per cbascuw iorn d

Uh

.

Uh

enayma

e las departia?» a tuit

:

uendia?i las possessiows e las

era besogua a unchascuw

corage al tempie

\in

E

.

.

Acer

fragne^t

pau per chascu» maysoi e premiai [1. -niaJi] lo mawiar cmi alegreza e aueut grrtci'a cnuer tot lo dio en simplecita de cor Mas lo segnor acreyssia per chascu» iorn aqMÌlh li qual era?t fait poble

lo

.

E ensemp lauuaua»

,

.

en

salf

la

congvegacion

Mas eu aq«el iorn peyre e ioh«» monteron al tempie a la nouenu E un home lo qnal era zop del uentre de la soa mayre la oracio« de hora III.

.

era porta lo qual ilh pausaua?^ per chascu» iorn a la porta del tempie la qua! es dita bella que el de[186 v]ma?ides 1 almona de li intrant al tempie .

E cu?» aqwest agues uist peyre e iohan comenczant a intrar al tempie Mas peyre cuw Joh«» regardant en pregue q»-cl receopes almona .

dis

.

Regarda en nos

cosa de lor

Mas peyre

.

ay yo dono a tu la

man

Mas

.

dreyta de

dis

Lena

.

ìiiy

e

regardaua cn lor sperant

el

Or

.

e leue

:

no»

ni arge?it

nom hiy E

uay

al

.

de Jesu

es a

clrrist

mi

.

Mas

lity

alcmm

recebre

si

el

:

czo que yo

de Nazareth

.

E

presa

las ionturas de luy e las pJawtas fo-

E sauta«t iste e anaua e intre con lor al tempie Ton uiaczament saudas E tot lo poble uic luy annant e lauuaHt ana»t e sauta»t e ]au[u]awt dio Mas ilh conoyssia» luy Car el mesey/»e era lo q»al sesia a 1 aldio :

.

.

.

.

mona

a la bella porta del te?»ple

.

E

foro« repieni d-estabusiment e de so-

hremowtament de pensa en czo qwe era e«treue»gu a lo qual era fait san te^gues peyre e ioha»

E

.

salamo»

lor al portigal lo qual es appella de

homes

tot lo

hiìj

.

Mas cun aqwei

poble contracoroc a

era» stabusi

e

.

Mas peyre

perque uos mereuiIha eìi ayczo o per que regarda en nos enaywia si de nos ayan fait anar aqwest per la nos;fra propia uertu o poyssa[n]za Dio d abraham e dio de Dio de li nostre payre glorifiqwe lo seo filh Jesus lo q»al Isaac e dio Jacob uesent [J87

r]

respo»de

al

poble

.

Israelitie»c

.

Acer uos

liores e

denegues derant

la facia de Pilat

luy iuiant esser layssa

.

Mas uos denegues lo sant e lo iust e demawdes haron homecidier esser dona a uos «. Mas uos aucises 1 acreyssador de ulta lo qwal dio resucite de E e» la fé del nom de luy Lo nom del qjyal nos sen testimoni li mori ,

.

:

.

e la fé la qwal es de luy a conferma aq^^est lo qwal uos ueye e conoisse done a luy aqz/esta entiera sanità al regardament de tuit uos E per lìiy frayres yo say ara qtie uos aue fait aqaest mal per mesconoysseHcza enaywa Mas dio lo q»al dera?it anuncie per la bocca de tuit li li nostre princi :

.

:

.

seo propheta

pente uos e

q«/e

lo

seo

.

yj-ist

sia conuerti qtie

li

.

sufriria

:

1

a

enaysi acowpli

.

Donca

nostre peca siaw sfacza, ewtretawt que

li

E trametre repaus del regardament del segnor [187 v] uenren aqnel yesns y^rist lo qwal fo predica a uos lo qnal acer couenta que lo entro al temp del restaurawjent de totas las cosas las quals cel recepia

temp

del

.

:

:

dio parie per la bocca de

Aeer Moyses

a dit a

li

li

seo sant propheta del comenczament del seglc

.

nostre payre qne lo nostre segnor dio resucitare a


Nuovo Testamento

Il

U

uos propheta de

nostre fray?-e

E

.

cosas qiial qne qtiaìs el dire a uos

auuire

Mas

.

137

valdese.

enay?Ha mi iosta totas las

liiy

arma

tota

qual parlerò?* de Samuel

de a

q^iiaì

iorii

E

.

non au-

propheta

li

uos se

li

tìlh

Totas las familhas de la terra saren beneytas al teo semecz

.

Dio rexucile pr2auierame?zt a uos

lo seo

e trames luy a uos

filli

beneyczent

.

:

uucliascim sia coMuerti de la soa fellonia

afin e

Mas

IV.

lor parlawt al poble

dusio sobre uewgron dolewt [188 ciesaw la rexurccio?» de

preyre

li

que

r]

mort en

li

pauseron lor en preysou

e

:

tuit

proplieta e del testament lo qtiaì dio a ordena a uos^re payre dicze?jt

li

Abraham

lor

E

.

ara aau?icieron aq?<esti

e??tro

que

qiiaì

uire aq?<est propheta sore destermeiia del seo poble

E pauserò»

.

enàcman

1

.

e

Sa-

li

e«segaesa?z lo poble e auuM-

jesus

.

entro a

poble

e lo maistra del

ilh

maws sobre

las

Gar era

.

ia

uespre

.

E nmubre Mas moti d aq?//lh li qual anìan auui la parolla ereserò?* Mas fo fait en 1 endem&n que li prenci de lor d homes fo fait cinq millia e Annas prmci de e li preyre e li sc/«ptura fossa?* aiosta e?* Zevusaìem .

.

,

li

preyre

,

Cayphas

e

del lignage sacerdotal

En

uertu o

q?/fll

e?*

sant sperit dis a lor

e Joha?*

,

E

.

:

Gonegua cosa

san dera?«t uos al

ista

fiqwes lo qual dio rexueite de

qual coue?*te nos esser

E

uos e a

mort

li

E

.

ilh

Mas

.

fossa?*

.

de nazaretb es

aqiiest

lo

.

dona [188

C«r

,

la

qMffl

la

li

fo

non

e salu

v] sot lo cel a

ilh uese;?t

aq??esfc

q?ml uos cruci-

peyra

la

Si

.

q?ml aq*/est es

e?*ferra al

poble de Israel

tot lo

no?* es

fait salf

conoysu que

,

ho?He

1

yes?*s -xrist

Car autre nom

e?*

al

e de Joha?*

era?*

Ado?*ca Peyre repieni del

.

la qua] fo fayta al cap del ca?ito**

:

es

.

de

fait

sia a tuit

nom de

refuda de uos edifìca?*cz alcu?* autre

ayczo

fait

qual

li

e e>Klema?*daua?* a lor

:

pr*nces del poble e preyres de Israel auue

.

nos sen e??cuey examina del be?* fait salf

mecz

ordenero?* lor al

nom aue

q?ml

aquiìh

e Alexa?*dre, e tuit

,

home

fermecza de peyre

liojHmes diot e se??cza letras ilh se

Jesus E acer uese?*t ome lo q*ml era sana istant cu?* lor no?* poya?* contraàire alcu?*a cosa Mas ilh lor coma?*dero?* de partir fora del co?*selh E parlaua?* e?*fre lor Que fare?* nos en aq?<*sti ho???me C«r acer lo es ma?«ifest a tuit dicze?*t

mereuilbaua?*

.

conoyssia?* lor

Cor

,

ilh era?* ista cu?*

1

.

.

:

:

.

.

hflèitant e?* Jer?<sfflem

li

poen negar lor

:

.

Mas

afìn

:

q?*e

que

vn segnai manifest

es

fail,

per lor

ilh no?* sia pl?*s ma??ifesta al poble

afìn qu-i\h no?* parlo?* plus a alcu?* de

li

home en

aqwest

e no?*

:

menaccn

nom

.

E

e?*semp appella?*t lor deno?*ciero?* q?*e al postot no?* parlessa?* ni e?*segnes-

san al si lo

nom

Car nos auue?* e?*

de Jesus

.

Mas peyre

.

no?*

Mas

poen que nos ilh e??semp

no?*

respondent diserò?* a lor

e ioha?*

es i?^sta cosa al regardame?*t de dio

:

parlan las cosas las

mpnaza??t lor laysero?* lor

.

Car

1

home

e?*segna de sanità auia plus de quara?*ta anz ilh ue??gro?* a

preyre e ro?* la

li

li

uelli

q*<als

.

Gar

tuit

dit a lor

.

Li q?/al

uouz d un corage a dio e diseron

.

.

cayso?*

glorifìcaua?*

al qtial auia ista fait aq??esta .

E

apres qM-*lh foro?* laissa

lor e anu?*ciero?* a lor qua?*t graucz cosas

agucssan

Juia

nos ueguc?* e

e no?* atroba?*t

:

qual mani[189 r]era punessa?* lor per lo poble

dio per czo que era e?*deue??gu

.

auuir uos maiorme?*t que dio

cu??* ilh

li

pr*nci de

aguessan auui

segnor dio tu

sies

:

li

Icue-

aq?*cl lo


138

Salvioiii,

fait lo ccl e la terra e lo mar e totas las cosas las qua\^ son en Lo quai as dit per lo saiit spe?-it per la bocca del teo serf Dauid lo Per qiie f[r]emiro?i las gent e li poble pc«sero« uaiias cosas nostre payre e li prmci se aiosteroji eìi un incontra lo seLi rey de la terra isteroj» gnor e Q,ncontra lo x^'''^^ de luy Car en uerita herode e pouz pila cu» las genz e cu» li pol)le de Israel se aiosteroM cn aqwesta cita incontra Jesus lo

qua\ ns

lor

,

.

.

.

,

teo sant fantin

qunì tu as ningt per far aq?<ellas cosas las

lo

,

.

.

.

ma?i e lo teo conselli ordenerow esser faytas

ew

menaczas de

las

lor

.

E dona

a

q?/e tu

a e?isegnas e mereuilhas esser faytas per lo

E

c\im

agro«. prega

illi

:

lor

era vu

non

,

de ycsus lo teo sant

la

mogu

aiosta fo

e parlana?» la parolla de dio

una [arma] de

e

stendas la toa ma»j a sanitas e

nom

mouteza de

li

cran a lor comunas

E

.

li

,

filh

E

.

tuit

cwi tota fianza

crese?it

E

.

.

alcun de

dizia alcu?Ka cosa esser soa d aq»cllas las q?mls possesia

cosas

tas

cor

q?<als la toa

segnor dio regarda

ara

Io luoc al qiiaX ilh era?»

forow repieni del sant sperit

Mas

E

teo serf qu-i\\\ poissan parlar [189 v]

li

con tota fìancza en zo

la toa parolla

.

.

Mas

to-

apostol rendian testimoni en grani

uertu de la rexuresion del nostre seg?ior Jesus Ghrist

E

.

grant grac/a era

Car alcun non era besognos entre lor Car quaì que quals eran possesadors de ca?»ps o de maysous las uendian e aportauan li precz d aqnellas cosas las qnals ilh uendia?i , e pausauan dcrant li pe de en

tuit los

cliascun

li

cosa es entrepreta filh de consolacion leuitienc e

r]

cum

pe de

.

.

.

q?ml [190 lignage

.

Mas ellas eran departias a tuit enayma lo era de bcsong a unMas Joseph Io qnal es sobre noma pt^r li apostol baruabas la

apostol

li

-r]

[1.

li

agues camp uende luy e aporte

el

Io prez

cipr<ì'enc

per

e lo pause derant

,

apostol

Mas vn home per nom ananias cun safìra la soa raolher uende vn ca?np e fraude del prez del camp la soa molher consentent E aportant una partia e la pause a li pe de li apostol Mas peyie dis a Ananias Lo satanaz perqne tenie lo teo cor per mentir al sant sperit e fraudar del prez del camp Donca permanent non permania a tu e lo uendaraent non era cn la toa poesta Verque pausies aq^esta cosa al teo cor Car tu non V^.

.

.

,

.

.

.

as menti a

li

cagic e muric

aqaestas cosas luy

Mas

.

home

E

.

.

.

Mas

a dio

grant temor fo

sabent czo

qiie era ista fait intre

fenna

mi

dis a ley

gnor tu

.

.

E

.

I

ilh cagic

us

grant temor fo

^

iS'el

.

parollas

qnal auian auui

li

[190 v] .

Mas pere ^ responde Mas ilh dis acer tant

aue uos conuenu ensemp per tentar li

pe d

a.qut\\\ li

uiaczament derant

trant atroberon ley

E

sobre tuit aqn/lh

uos uendes tant lo camp

si

Perq?/e

Yete a

fait

aq?/estas

Mas alcuns ioues leuant osteron luy e aportant sebeligron enaywa I espaci de trey horas e la molher de luy non

.

fo fait

di a

Mas Ananias auue»t

.

morta

fait

:

li

I

a ley .

esperii

E

del se-

qnal sebeliron Io teo mari e portaren pe de luy e muric

.

Mas

li

ioues in-

e fora portant e sebeliron ley iosta lo seo

en tota

la

.

peyre

glcysa e en tuit aq?</lh

richiamo, in fine della precedente pagina,

si

li

q?/al

legge: peyre.

mari

.

auuiro?^


Nuovo Testamento

Il

aqwestas cosas

mans

las

Mas

de

ficaua lor

meni

raotas ensegnas e mereuilhas eran fayla al poble per

apostol

de

alciins

Mas

.

li

E motecza

.

pausaua?^ en

eran A un corage al portigal de Salamoi

tuit

en

e

leit

.

Mas

.

poble magni-

lo

de homes e de fewuas crese?«t era acressua maior-

enaysi que Uh. amenessan

:

li

E

,

autre non se ausaua?^ aiostar a lor

li

al segno/-

139

valdese.

leytet

li

li

que

afin

e?iferm en las placzas e li almenz qtiani Peyre uewria ,

ombra de luy enombres alcu?i de lor e qiie tuit fosan desliora de las Mas mouteza de las ueczinas citas de ier»s«lem [191 r] e«semp corrian aporlawt li enferm e li tormenta de li socz sperit li qual Qv&ti tuit sana Mas lo p?'«nci de li preyre leuant e tuit aquilh li qual 1

,

lors e?^fern^etas

.

:

.

,

foro» repieni d-enuia can luy la qual es la lieregia de li sadusio meseron las mans sobre li apostol e metero/j lor en la preysou publica

c'ra«

e

,

,

Mas

1

angel del segnor vbrent las portas de la preyson per la noit e fora-

iiicnawt lor dis

d aq?<esta uila

Anna

.

e istawt al tempie parla al poble totas

.

:

qual era» cu» luy e»semp appelleron lo conselh e tuit de israel

e

:

ue»gu

.

,

e las gardas istant

3Ias pois que

li

.

cu??i li

ilL. porta e no» li aguessa» atroba Acer nos aue» troba la career clausa cu» Mas ubre»t no» atrobe» alcun a las portas .

.

.

raestre del poble e

li

princi de

li

preyre agues-

san auui aqitestas parollas pe»sauan qual cosa [191 v] fossa(n) lor

Mas vn uene»t anoMcie

filh

li

Mas

.

e uberta la

,

retorneron e anonciero» dize»t tota cura

uelh de

li

tramesero» a la preyson qu-ilh fossan amena

me?iistre fossa»

las parollas

cum Uh aguessa» auui iutrero?i de matin al temMas cum lo princi de li preyre fo uewgu e aqwilh li

Li qual

.

pie e ensegnaaaìi

dedinz

:

.

a lor dize»t

Ueuos

.

li

home

li

^

de

fait

qual uos aue

Adonca lo amene lor sencza forza Car ilh temia» lo poble E que per aue»tura no» fassa» [I. fossa»] lapida E lo pràici de li cu?» ilh li aguessa» * amena ordeneroii lor al co»selh prejTe e»dema»de lor diczent Nos comanda»t coma»de?i a uos q»e uos no» e»segne en aq?<est uom E ueuos q?/e uos aue repieni Jer»salem de nics e» carczer ilh son al tew/ple ista«t

anne cu»

niestre del tempie

e e»segna?i lo poble

,

.

menistres e

li

.

.

:

.

.

.

la nostra dotrina

Mas peyre

e uole

,

resj?onde»t e

maiorment qwe a

li

home

dintremenar sobre nos li .

qual uos aucises sospe»dent

apostol diserò»

Lo dio de al

leng

li

.

A

io

nostre payre

Dio a exauta per

.

a tuit

li

dreyta aq»est

ubidient a

doctor de la ley li

apostol

israelitie»c

li

p[e]cca

.

testimo»! d aquestas parollas e lo sa»t sperit lo q»al dio done si

.

Mas cnm

vn

,

ho»noriuol a

aguessa» auui aq»cstas [192

ilh

era» scarza e pe»saua» aucire lor

que

.

a rexucita Jesus lo la soa

princi e saluador per donar pen*7e»cia a Israel e reniessio» de

E nos sen

home

sane d aq»est

nos coue»ta obedir a dio

.

Mas vn

tot lo

petit de te?«p fossa»

auisa uos sobre

aqwesti

pharisio per

Il

Non ben

.

cosas

r]

Gamaliel

poble leua»t se al conselh coma»dc nies

defora

home qaal

e

dis a lor

chiara la vocale che precede

il

-».

.

cosa uos se a far

richiamo, in fine della pagina precedente, ha fossa.

*

^

nom

homes Car .


140

Salvioni,

Teodas

dcrant

iste

dizewt

aq?/«sti dia

bre de barons encerque quatre ceuz

Lo

qiiàl fo aucis e tuit

creya?i eìi luy forow degasta e forow retorna a nient

iuda galilio en

aq»est pe?'ic e tuit aquilh.

yo die a uos ara

home e Mas

departe uos d aqwesti

:

de

coMsewtirora a luy

homes

li

E

.

s«re desila

el

ensem\) appellawt

nom

parlessa?» j^hts al

de Jesus

.

nom

uergogua per

lo

e predica?it

jesus ^rist

.

Mas en

li

grec encontra

al

menestier cotidian li

bebrio

li

sobre aq?/esta obra

home e

plen de

parmene

E

gardaaie/?t de

li

pje»eia e a

li

1

apostol

.

d

Donca

.

las

lo illi

q?<-/lli

ilh scn ajmero^*

agu degne

ilb son

sufrii-

iorn ewsegna«t

li

ueuas de lor fossa» desprecziati

apostol

.

ensemp

mauteza

appella?<t la

:

e de

sap/encia istant a

1

qual uos ovàenaren

li

.

E

slegiro?*

e Phelip e procor e niconor

,

.

menestier

oracio/i e al

mouteza

E ordenerow

,

Esteue

timone

e

aquistì

aura«t pauserò» las ma?«s sobre lor

e

bomes de

o frayres considera de uos set

sperit

estrangier d awtioca

.

E

re-

la

p--

e lo

.

e de fortaleza faczia grant

ensegnas e mereuilbas

se leuerow de la sinagoga la q?/al es appella de

cirinienc

,

e de

alisa«drie»c

li

asia disputa»! con steue

parlaua

.

:

,

aqw«lh

e d

E no» poya»

li

.

E scomogro»

lo

poble e

li

qual era»

coH^rastar a la sn-

Ado»ca sotmesero» homes uelh e

li

al li-

li

li

q?/f:l

dissessa» lor auer auui luy dicze»t parollas de blestema contra Moyses

cantra dio

,

al

numbre de li deciple era mul[193 rjtiplica forE mota ciiwipagnia de preyres obedia a la fé Mas :

esperit lo qual

1

12

fé e del sant sperit

.

cilicia e

.

Mas nos soron sobre

.

me»t en ìerusalem steue pie» de grada Mas alquanti poble de

E

.

tempie e encerque las maysows

la parolla plac dei'ant tota la

rolla de dio creyssia

bertie«c e de

li

del sant

e nicolau

,

si aq?/est

No?i es iast che uos abaj?douan la parolla de dio

.

e amenistrar a las taulas

bow testimoni plews .

Car

.

Acer

.

cessauaw per tuit

emperczo che

:

Mas

.

deciple e diserow

de la porolla

al

.

E non

.

Gar

.

de dio uos non

recowbatre a dio apostol e batu denuwcieron

layscroM lor

:

el es

E

.

Donca

.

aquiìh. iorn nu?«bre de deciples creisent ra2<rmur fo fait de

li

de

de Jesus

laissa lor si

iste

si

sia atroba

alegTa?2t al regarda?«e«t [192 v] del coJiselh

VI.

Enapres aqwest

.

qual consenliron a luy foroM degasta

li

poyre desila qwe per aue[n]tura uos non

non

qual que qual

dia de perfeciow e trastorne moti poble enapres

li

conseìh. o obra es

nwn-

esser alcu?i al qua! conseht'ic

si .

scr/ptz<ra e e»se»?p

f

coi -

amenero» luy al eoHselh e ordenero» fals testimoni li home no» cesa de parlar parollas de blestema encontra aq»est sa»t luoc e la ley Car nos au[ii]e» luy diczent q»c aquede nazareth destruyre aq»est luoc e mudare las costumas las qu(;\-> yes»s moyses liore a nos E tuit aq»ilb li q»al seya» al co»selh regardaHt e;\uy uigro» la facia de ìny euayma facia d angel Aq^«estas cosas son ellas enaysi VII. Mas lo prj'nci de li prej^re dis homes frayres e payres auue Lo dio de gloria apLo q»al dis [193 v] prwmieraparec al nostre payre Abraham cu/» el fos e» mesopotamia e Eys de la toa terra e dis a luy menì qtie el demores e» Charram e uè» e» la terra la qual yo mostrarey a tu de la toa conoissencza Ado»ca issic de la terra de li caldey E ha&ite e» Charram E daq««ena»t rent raubiro» luy

,

e

q»al dissessa» aq«est

!

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

:

,

.

:

,

.


Nuovo Testamento

Il

.

valdese.

141

payre de luy niort traporte luy en aqwesta terra en la qua] uos abita E non done a luy liereta en ley non pura vii pas de pe . Mas promes donar ley a luy en possessiore e al semecz de hti/ enapres luy Mas cnm el non agues filli E dio pa^le a luy qiie lo semecz de hit/ fora abilo

ara

.

,

.

.

en terra stragua

taci

malament per 40

lor

dls lo

seguor

luoc

E doue

.

.

ancz

melerà» lor a

ilh sot

la

seruetu e tratarew

E

yo iuiarey la gent a la qttal ilh auren serui enapres aq««estas cosas yssirew e me seruirew en aqwest

E

.

a l??y lo testameli! de circu^cisio?»

e cj>c«?«cisic luy

a

docze patr/arcba

li

que

e

:

'

1 ,

oyte?i iorn

e

.

E

enaysi cngenre Isaac

en^enre Jacob

e Isaac

:

e

patr^'archa en[194 r]aidia«t Joseph

li

Jacob ewgenre uenderon luy e

E dio era con luy e deyliore luy de totas las triE doue a luy gracia e sap/e?2.cia al regardame?it de Pharaon rey d-egit E ordene luy gouernador sobre lo egipt e sobre tota la inayso« de luy Mas fam uenc en tota la terra de egipt e de Chanaam e i^rawt tr^bulacion e li nostre payre non trobant ma«iars Mas cnm Jacob mena en

lo

egipt

bulaciojis de luì/

.

:

.

.

.

:

.

agues auui fromewt esser uewdu en egipt

E

:

trames prwmierament

li

nostre

conegu de li seo frayre E lo liguage de luy fo manifesta a Pharao» Mas Joseph tramcte/it appelle Jacob lo seo payre armas E Jacob desewde 75 e tota la soa conoyseracza en en egipt e y muric luy e li nostre payre E foron traporta en Sychem e foroJi paysa * al sepulcre lo qtial Abraham cumpre de precz d arg[e]nt de li filli de Eraor filli de Sychem Mas cnm lo temp de la promessio?* se payre

.

a la segonda uecz Joseph fo

.

.

.

.

.

,

.

:

.

apropie la qtial dio auia iura a

Abraham

en Egipt entro que autre rey se [194 sia

lo

:

v] Icue

poble creyse e miiltipUqìie

en egipt lo qual noti couois-

Joseph E aqwest enganawt lo nostre lignage afflagelic ilh depausessan li lor enfant e qu-ilh non uisq^essan

li

.

que

nostre payre

En

aquel mee fo agradiuol a dio seywe temp n&sque Moyses lo qnal fo nuri per trey mes en la mayson del seo payre Mas nquest essewt ista pausa fora la .

:

,

.

tota la sap^ewcia de

eti

Mas cum :

seo frayre

li

uenge luy

fria 1 eniuria

man

li

egipciaw

E

:

en

si

.

.

E

E

filh

ferie

.

de Israel

.

E cum

Lo egipcian

pensaua que

donerà a lor salu

.

Mas

li

ilh

filh

.

E Moyses

:

e fé

el

:

monte

a luy

al seo

1

un

seo frayre entetiAessan que dio per la soa

a

1

autre

.

.

Mas

lo

Mas

iorn enseguent .

liomes uos

aq«/el qtte faczia eniuria

.

Invece

.

di

40,

stava

mano che

iia

prima quatre cens, parole che paion cancellate vergato

il

ms.

prima vista si legge cosi; tuttavia non tamente che dell' 2/ si sia voluto fare un u. ^

.

cor qwe

agues uist vn sufrent eniu-

non entenderon

.

dalla stessa

A

perqne noye uos

al

proyme refude luy diczent Qual ordene tu pr/nci [19S r] e iuge Bonca me uoles tu aucire enayma tu auci(;ies yer 1 egiptian

sobre nos

'

,

ensegna

ueniancza a luy lo qual su-

apparec a lor tenczonant e reconciliaua lor en paz diczent se frayres

fo

era poderos en parollas e en obras

temp de quaranta ang fossa compii

lo

el uesiles

ria

,

de Pharao?^ pres luy e nuric luy a

filha

si

potrebbe escludere assolu-


142

Salvioiii,

Mas Moyses

aq?/esta parolla

fugic -per

apparcc a luy

E

.

stra«gier en la terra de

fo fait

duy fìlli E compii quara?jta aug L angcl mont de siua en flama de fuoc en 1 agole^cier

Mecìia?i al q?/«l luoc e«ge[n]re al desert del

:

.

.

Moyses ueseut la uesion se mereuilhe E luy apropiant que el regarla uoacz del segnor fo fayta a luy diczejjt Yo soy lo dio de li teo des payre dio de Abraham e dio de isaac e dio de Jacob Mas Moyses fo fait Mrts

.

.

:

.

non ausaua regardar

teraeros e

me?ilas de

teo pe

li

.

Gar

menl de en egipt

li

Aq^/est Moyses lo qiial

e ìuge sobre de nos 1

poble lo qiiaì es en egipt

desendu per

lor e soy ,

.

eìi 1

desliorar

E

.

.

Desila las caucza-

,

e auuic

40

.

ancz

.

.

e??gema-

Qual ordene tu prmci reymador cun la man de Aq«<est foramene lor faczewt .

aq?<est pr/nci e

agolejicier

.

:

mereai[193 y](ui)lhas e gra«z ewseguas en la terra de egit e e al desert per

Yo ue-

.

1

ara uen e yo trametrcy tu

au nega dizewt

illi

Dio trames

aparec a luy

a??gel lo qtial

seguor dis a h/y

lo

luoc al qtiaì tu sies es terra santa

lo

meo

sent uic l-afletio?i del

Mas

.

Aq?<est es Moyses lo qital dis a

li

mar

al

ros

d Israel

fìlh

,

.

Dio rexucitare a uos propheta de li uos^re frayre e auuire luy enay/na mi Aq?/est es lo qnal fo en la gleysa al desert cuw 1 angel lo qual par,

.

laua a luy

al

mont

de siuay

,

la parollas de ulta per las uos

obedir a

.

Aaron

Mas refuderon .

Fay a nos

luy

dios

:

li

e

e

cm*

li

an

ìiostre frayre

li

donar

qual

al

:

li

en

co?itraria

:

qua! a receopu

lo

nostre payre non uolgro;/

en Egipt diczent C«r aq^est Moyses lo

lor cor

li

qua! annon derawt nos

.

qual foramene nos de la terra de Egipt nos non sahen qnal cosa de luy

.

E

feron uedel en aquilh dia

:

alegrauan en las obrns de las lors mans seruir a la caualaria del cel

maysow de

Israel

ancz al desert dio Rawfa

:

Bonca non

.

E

.

:

receopes lo

euayma

e ufrigrow

Mas

.

dio

ostias

mi ostias tabernacle de Moloch

feguras las q«als uos [196

r]

fait

sia

idola

de

,

propheifa

li

e sacrificis per

a

aue

1

fait

e se

cunuertic e liore lor

li

es script al libre

ufries tu

a

,

e

.

.

40

.

estela del nostre

1

per las adorar

:

E yo

uos

Lo tabernacle del testimojù a ista cnn lì nostre payre al desert enayma dio a ordena parlant a Moyses que el faczes luy Lo qual H nostre payre receoprow segont la forma la qual el auia uist e dintremenero/i cnn Josue en la possessio?* de li gentil li qual dio refude de la facia de li nostre payre entra ^ a li iorn de Dauid Lo q?/al atrobe grada derant dio E demando qne el trobes vn tabernacle al dio de Jacob Mas salamon. edifiqne a luy mayson Mas 1 autisime non abita en cosas faitas de la man enaynia el dis per lo propheta Lo cel es a mi seti e la terra es scamel de li meo pee dis lo seQual mnyson me edificare uos gnor qual es lo luoc del meo repaus Bonca la mia man non fé totas aq?/estas cosas de dura ceruis e de cor non cireoncis e d aurellias vos contrastes totauia al sant sperit enayma li uos^re payre enaysi uos Qual de li propheta non perseguero7i li nostre payre E ociseron lor aquilh. li qnal derant anonciauan 1 auenament d aqnest [196 v] iust del qnal uos traporfarey en babelonia

.

:

.

,

.

.

.

:

.

.

.

.

:

.

^

:

,

:

L' -a pare sia stato ritoccato, per frai'ne

un

-o.

.


Nuovo Testamento

Il

ara aue ista treytors e homecidiers

(lename«t de

augel

li

eran scarda en

lor cor

li

stcue fosa plen

non

e

:

e stregnian

:

qnal

gardes

la

sant sperit

del

li

:

Mas

.

E

.

las lo?'S aurelhas

coììtra luy

E

.

pausero?? las

dis

or-

1

auue«t aq«estas cosas

ilh

Ueuos yo ney

.

de dio

Mas

.

.

Mas

cimi

cel vbret [-eri?]

li

ilh crida»t

iosta

lapìdauaw luy

.

pe d nn ioucHcel

li

en auta

d un corage en-

e ue«gro?^ embriuame/?t

:

gitero?? luy fora la cita e

lo/-s uestiraejitas

per

la ley

àencz encontra luy

las

e lo filh de la iiergeua istawt de las dreytas

uouc estopaua??

143

rcceopu

aiie

rega;'dant al cel uic la gloria de dio e

,

Jesus istawt de las dreytas de dio

valdese.

E

li

teslinio?ii

de-

q?ml era appella

lo

seguo?* Jesus reeep lo meo E lapidauan steue appellawt e diczent E cum el agues mes li ienolh en te?Ta el cride en gra??t uoucz diczent segno?* pej-dona a lor aquest peca E cum el agues dit ayczo

Saul

.

.

sperit

.

.

ci

.

dormic YIII. Et Saul era

cu??sentent a

la

niort de luy

.

M«.? graj?t persecu-

tiow fo fayta en aquilh iorn en la gle[197 r]ysa la qiial e tuit foro» spars per las regiows de Judea e de

Mas liomcs temeros cureron Saul

steue

dicant la pa?*olla

uouz issian

.

.

Mas

.

.

moti d .

apostol

:

aq?«"ih

Mas moti

dera?it e??cantador

en

li

:

auuent e uese??t

q?ml auian

ewsegnas las qual

las

cita e?iganant la

la

.

Donca gvant goy

Mas vn home per noni Simont

.

la

qtial

gent de Samaria dicze?jt

escotauan del menor ewtro

alcu?i gr&nt al qwal tuit

el

socz sperit crida«t en grani

li

paralisinos e czops era?* sana

en aq?fella citta

fo fait

li

horaes e fe??nas

tira??!

.

las q?mls eraw ditas de phelip Cfflr

stier

fero» grant plaint sob?*e luy

Donca a(x?//lh li q?/«l era?? spars trapassanan preMas Phelip desendent en la cita de sanmaria de dio Christ Mas las co???pagnias emtendia?? ew aqwellas cosas

predicaua?t a lor

.

E

per las niayso?2s e

degii stana la gleysa intrajit

lioraua lor en garda

faczia

:

era en Jevusalem

Sanmaria

al

maior

era ista esser

si

dicze??t aqwest

Mas ilh ate??dia?j a luy emagues gita de pe?isa [197 v] per moti tcrap per li seo art d-e??ca?2tame??cz Mas cum ilh aguesaw cresu a Phelip predicant del regue de dio ho??zmes e fennas eraw bateia al nom de yesus x^'ist Adowea el es la uertu de dio la qnal es appella gra?it

perczo

q?<e el

.

:

li

.

:

.

mesei/me

sirao??t crese

.

E

cu??» el

fos

nesevit las e??scgnas e las grant uertuc

se mereuilhaua

auui

e Joha?j

.

Mas

Li qual

.

cnm

ceopessa?» lo sant sperit

Mas

ilh fossa?» .

Cwr

:

e

lo sant spe?*it fosa

ci

nom

era?» soIame?jt bateia al

ma?ts sobre lor

sente

apostol

cu??j li

Samaria agues receopu

q?;e

li

hatela se aiostaua

a lor pecunia dizewt

I

.

Acer

que eran faytas el era stabusi e qnal eran en ierusalem aguessa?i :

la parolla de dio

trameserow

;

a lor

peyre

ucwgu aurero?z per lor afin qti-i\h reno» era ewcara uengu en alcun de lor ,

.

del segnor Jesus

recebian lo saut sperit

dona per

Phelip

a

.

e?)?pausarae?it

Donna

a

Mas de

.

cu??i

las

Ado??ca pausaua?» las simo?it agues uist q?/e

mans de

mi aqwesta poesia

appostol pre-

que sobre qnal qne qnal yo pausarey las mias ma??s recepia lo sant spe?*it Mas pej're dis a h/y La toa pecunia sia cun tu en perdicion Car tu as pc??[198 r]sa possessir lo do?j de dio per pecunia Part ni sort no?» sia a tu en aqnesta .

:

afin

.

.

.

.

parolla

.

Car

lo

tco

cor no??

cs

drcit

dera??t dio

.

Donca

fay pen?Yencia


144 (I

Salvioiii,

aq?/esta toa fellonia

e prega dio

:

si

auoilura aqMesta cogitaciow del

-per

Gar yo uey tu esser en fel d amarecza e en liam Mas simont responient dis Uos prega per mi a dio que de cneq?«'ta Acer alcuwa d aq?/estas cosas las qiiaìs uos dises non uegnaw sobre mi cum ilh agron testinioneia e per la prerolla del segnor retornaua» en lerwMas 1 angel del e predicaua» en motas regiows de li Samaritan saìem Leua e nay coltra lo mey iorn a la uia la segnor parie a Phelip dizewt qìial desent de icvnsalem. en Gazam aq?<esta es deserta E leuawt ane E ueuos vn home etiopieMC castra poderos de la reyna de Cawdacia de li perdona a tu

(co cor sia

.

.

.

.

.

,

.

.

Etiopiene

qual era sobre totas las riq?/eczas de ley

lo

,

aurar en ienisalem

prophe^a

E

.

:

.

.

era ue/?gu per

:

sen retornaua sesewt sobre lo seo care

e legia

:

Esaya

eperit dis a phelip acoyta te e aiosta te a aqwest care

1

phelip corent auuic luy lege^t Esaya propheta

E

.

sas q?/e tu e^tcndas aq?/ellas cosas que tu legises

Lo qua\

.

dis

.

Mas

.

.

Pew-

En

qMal

[198 v] dis a luy

maniera pois ewtendre E pregne Phelip si alcun non las demostra a mi qii-el mostres Mas lo luos ^ de 1 escr/pe qn-el montes e seses cun ]^iy .

:

.

:

e ocision enayma fea non ubere la soa bocca enayma 1 agnel derant lo tondent si sencza uouz Lo ludici de luy fo leua eìt, la soa humilita Qual recontare la generacion de hiy Gar la ulta de luy sare tonta de la terra Mas lo castra respon-

qnal

la

t?/ra

aqnest

legia era

el

El

.

amena a

fo

:

.

.

.

.

dent dis a Phelip

alcun autre

Yo

.

prego del qnal

te

Mas Phelip ubrent

.

scr^ptMra prediqne a luy Jesus

nengron a vna ayga bateia

E

.

E Phelip

la soa bocca

dis a luy

desenderon

e

:

.

Mas cum

e trapassant

IX.

seguor

d aqncsta uida

espirant encara de menaczas s

apropie al prenci de

,

homes

uiage s-endeuenc qne

e fennas

cum

el

si

tu

.

Mas

.

'

Saul Saul perqne

Il

lo

-s si

segnor dis

.

li

autre en

1

1

fo atroba

E

ayga

monta de 1 ayga non uic luy plns en Azoto

:

.

:

amenes

e de occision encuntra

.

E

li

preyre e demande epistolas de

li

afin

:

que

si

.

atrobes alcuns

el

en iernsalem

lia

apropies de damasco

s

subitament del cel encerq^^e luy a

e

ilh fossan

Mas Phelip

.

per portar en Damasco a las sinagogas

ìinj

un

1

.

preàìque per totas las citas entro qn-el uengues en cesarla

Mas Saul

(leciple del

.

^^ ^^^^ de dio

e lo castra

:

sen anuaua alegrant per la soa uia

el

yesws x'"^^^

.

esperit del segnor [199 r] raubic Phelip

Mas

la uia ilh

.

creo qne

e batege luy

,

.

,

Yo

lo care fos pianta

Phelip e lo castra

annauan per

ilh

Uete ayga Cai deueda mi esser Si tu crecz de tot lo teo cor lo es couenent

.

.

o de

si

comme[n]czant d aquesta

e

:

E dementre que

.

castra dis

lo

e

responde e dis a In^

el

comande qwe 1

:

propheta di ayczo de

lo

.

E

E cum

el fa^es

lucz resplandic

cagent en terra auuic uoucz diczent

me

persegues

Yo

soy Jesus lo qnal tu persegues

legge assai chiaro, benché

.

Lo qnal

si sia

dis

.

segnor qui

voluto abradere.

.

Dur

È

sies

es a tu

evidente a

ogni modo, che va letto luoc. ^

Dinanzi

ìiisa.

all'

-a è veramente uno sgorbio, che permetterebbe di leggere

Forse una lettera cancellata, e saremmo

a

tiia.


Nuovo Testamento

Il

trayre

coìitra

l

agulhon

qwe yo facza

iioles

E

.

E

.

tremewt e stabusewt dis

segnor dis a luy

lo

a tu qual cosa couewta a tu far

(lit

145

valdese.

luy eraw con luy tuit stabusi

Mas

.

li

Acer auuent

.

Leua e homes

.

la

segnor qual cosa

.

intra

en

sare

la cita e

qna\ acumpagnauaw

li

uoucz [199

v] e

non uesent

Mas saul leue de la terra e ubert li olh non uic alcuna cosa E meneron luy per las nians dintrenieneron luy en damasco E era aqui per tres iorns non iiesent e non mange ni bec Mas vn deciple per nom ananias Mas lo segnor dis a luy en uesion annanias era en damasca E lo segnor dis a hiy Leua e uay al bore Mas el dis segnor uete me E qner en la mayson de inda vn per nom Saul lo q?ml es appella dreit E el uic per uesion home per nom AnaCar uete el aura ile Tharsia nias intrant a luy e pausant a luy las mans qne el recepia la uesta Mas •dlcnn

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

ananias res^oude a hiy qnanti mal el a

prmci de io

segnor yo auuic per moti parlar d aqnest

.

preyre de ligar

li

segnor dis a luy uay

li

aq?<est es a

E

.

mi

home

aqwest ha poesta de

qual appella» lo teo

tuit aquiìh. li

Car

.

meo nom derant

porte lo

sant en ierwsalem

fait a li teo

nom

.

vaissel d-eylection aczo qu-el

rey e las gencz

e

,

ha

li

filh

de Israel

.

Car

meo nom luy las mans

yo demostrarey a luy q?/antas cosas couenta luy sufrir per lo [200 dis

E Ananias anne

r]

.

E empausant

a

.

:

Saul frayre lo segnor Jesus lo qnal aparec a tu en la uia per la

.

qual tu uenias trames mi a tu sperit

E

.

la uista

forta

iorn

E

.

leuant fo bateia fo

E uiazament

de dio

.

non

V)onca

iudio

li li

li

E cum

.

deciple

el

sias

tuit

aqnilh

agues receopu

nom li

.

:

e receop

ma?2iar fo con-

qual eran en damasca per alqMonti

li

')^rist

Car aqnest es

.

qual cuwbatia en iernsalem aquilh

E Acer Mas

.

qnal

li

uenc czay enayc-o qtie el amene lor maiorment e confondia

el

.

preyre

lo

qnal auuian luy s-estabusian e difian

li

es aqwest aqnel lo

prmci de

repieni del sant

enayma escalhas

olh de luy

li

intre en las sinagogas e prediqne

Mas

appellauaw aqwest liacz a

cnn

qne tu ueyas e

afin

:

uiaczament cagiron de

Mas Saul

.

.

Hill

li

mayson

e intra en la

li

Mas

saul s-esforczaua

.

qual abitauan en damasca

:

affermant

Car aquesi

.

es

-^^rist

.

Mas cum moti iorn foron compii li iudio feron conselh qu-iìh aucisessan hty Mas li agait de lor foron fait conegu a Saul Mas ilh gardauan las portas per iorn e per noit qne ilh aucisessan luy Mas li deciple prenent Mas en la noit layseron luy per lo mur sot nietent en sporta [200 v] luy cum el fossa uewgu en Jernsalem s-eysayua aiostar se a li deciple E tuit temian luy non cresent qne el fos deciple Mas barnabas pres luy e amene :

.

.

.

.

,

.

.

luy a

li

apostol

:

e recointe a lor

en

q?<al

maniera agues

iust

[I.

uist] lo se-

gnor en la uia e car el parie a luy E en qnal maniera agues fait fidelment en damasca al nom de Jesus E era cun lor intrant e salhent en ierwsalem faczent fidelment al nom del segnor Acer el parlaua a las gencz desputaua cun li grec Mas ilh q««erian aucire luy La qnal cosa cum li frayre aguessan Acer conegu ameneroH luy de noit en cesarla e layseron luy en Tharsia .

.

:

.

.

.

.

la

gleysa auia pacz per tota iudea

annant en la temor del segnor sperit

.

Mas

fo fait

Archivio glottol.

,

,

e Galilea

,

e era replenia

e

Samaria

:

e

era editìca

de la consolacion del sant tuit el uenc a li sant

àementre que peyre trapasses per

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

10


14G li

Salvioiii,

en Lydia

qiiaì abitaua^J

iaczcwt al Icyt per

Vili

.

Mas

.

an?

.

airobc nqui

ci ,

qna\ [201

lo

home per

vii

r]

iioiirEueas

era paralitic

E peyre

.

:

dis

Lena e stent tu meseyme hahUauan en Lydia e en Mas una decipla per li qnal ioron conuerti al segno»' Sarona uigro?i luy Aq?/esta era noni Tliahita la quaì e/itrepctra es dita Dorca fo en iopia Mas fo fait en piena de bonas obras e de altnonas las qi*«ls ilh faczia La qual cum ilh 1 agro« lauaa ilh aquilh dia que ilh enfermes e niures a hiy

E

Eneas

.

lo

seguor

yesiis ^r^'s^ sane tu

niaczament

el se leue

E

.

.

:

aq?^«lli li qiial

luit

.

:

.

.

:

pauserò^ loy

al solier

.

Mas cum

.

Lidia fossa pres de iopia

deciple auuewt

ii

pregant en ley tramesero» a liiy day home Mas peyre leuawt e uenc cum lor greo nenir entro a nos

que peyre

fos

,

fesa ueJigu meneron. luy al solier plora?it

demostraua» a luy

e

:

faczia a lor

Mas apres

.

q?/e

E

.

mes

fora

.

Peyre pause

e se

E

ilh

la

man

E cum ilh agues uist peyre E cum el agues apclla li sant

dreyce ley

ley uiua

gnor

.

seo olh

li

.

Mas ayczo

.

Mas

fo fait

lo cors

:

e dis

Th abita sesie

.

el

seo ge-

li

leua

E

[201 v]

.

doue a ley ueuas deraostre

.

las

e

.

el

conegu per tota Jopia e moti creserow al sedemores moti ioni en Jopia enapres \n simo»t

fo fait

que

el

uestimentas las qtials dorca

las gonellas e las kiit forore

uoute e?uier

E cuw

.

totas las ueuas isterojz encerqwe luy

nolh en terra e aure ubere

Nojì te sia

.

:

.

:

coyratier

Mas un home era

X.

pagnia la

eìi

es dita ytalia

q^iiaì

Cesarla per nora corneli centurioni de la cuhì-

home

poble

e

:

con tota la soa

teme?it dio

religios e

maysoji facze?it raotas almonas al

pregant dio contuniament

.

Aqwest uic en uesiow euayma en la nouena bora del iorn 1 angel del segnor intrant a luìj e dicze«t a luy Corneli Mas el regardawt luy costreiL .

.

per temor dis

segnor qtial sies

.

Mas

.

el dis a

luy

Las toas oracions e

.

mowterow en recordancza al regardame?ìt de dio E ar-a tramet homes en Jopia e appella vn Simont lo q?/rtl es sobre noma peyre Aq«<est alberia enapres \n simowt coy[202 rjratier la maysow del quaì es iosta lo mar Aqwest dire a tu quaì cosa couenta a tu far E cum 1 angel toas almonas

las

.

:

.

.

lo

.

q?ml parlaua a luy se fossa departi

caualier tement lo segnor d

el appello

q?;al

aq?//lli li

li

duy de

obediaji

aguessa recu(n)iuta totas cosas trames lor en iopia lor faczent uiage e apropiant a la cita

que

Mas cel

A

seo domestis e qtiaì

li

Mas en

1

cum

el

autre iorn

Peyre monte en las sobeyraneczas

E cum

el fameges uolc maniar sobremontament de pensa cagic sobre luy E uic lo ubert e vn uaysel desmontant enayma grant linczol de catre cautons

el ores encerq^ie

bora

la seysena

.

.

lor apparelhawt

.

sotmes del cel en terra

al

quaì ermi totas las cadrepedias e

la terra e las uolatilhas del cel

leua auci e mania

Mas peyre

.

.

E uouz

dis

dis a ìuy

Mas ayczo al cel .

.

.

Tu non fo fait

E cum

Ueuos

li

dires

non mund

per trey uecz

.

li

.

E

si

la

las ratilias de

peyre Car vnca non manuouz dereco la segonda uecz'

fayta a luy diczent sia

.

.

aq?/ellas cosas las q?/als dio purifiqne

[202 v]

peyre penses entro

home

fo

segnor non

.

gey alcuna cosa socza e non munda

uist

:

.

.

li

E

lo uaysel fo

.

uiaczament receopu

qnal fosa la uesion la qnal

qnal eran frames de Corneli q?/erent

al

el

auia

mayson de


Nuovo Testamento

Il

mont

lo quaì es sobre

ilh

.

uesion

e dubita??t e?2cara de la

Bonca lena

valdese.

E cum agro» noma peyre agues aquì

Simo??t istero» a la porta

espent

1

:

-147

appella demandauajj se

dis a luy

Si-

Mos peyre pensant Uete tres homes que-

albero

.

.

uay cu« lor non dubita??t alcuna cosa

Car Ueuos yo aq?/el lo quaì uos dema??da Quaì es la cayson per la qual uos uengues Li qiial diseron a hiy Co?'ueli Centurio» home iust e teraent dio e auent hon testimowi de tota la gent de li iudio a rcceopu respos del sant angel appellar tu en la soa maysow e auuir parollas de tu Donca peyre di«tremenaMt receop lor en I albe[r]c Mrts Io segoni dia se Icue e awne con lor e alq?mnti de li frayre de Jopia acompagnero» luy M«s en I autre dia iutre rent tu

.

Yo trames

lor

e desent

E peyre

.

e

:

dese?ìde a

home

li

e dis

.

.

.

.

.

:

.

.

.

Cesayia

e».

amie

liar

cage?2t a

E

.

fo fait

pe de

li

]«/«/

Corneli speytaua lor e appelle

cu???,

peyre fosa iwtra

adore ìuy

home enayma

yo mesey;He soy li

Mas

[203 r]

.

Mas peyre lene luy

.

tu

qtiaì se era?i aiosta e dis a lor

home

.

.

li

seo cosin e fanii-

Corneli con^rffcoroc a luy

.

E

.

Car E parlawt iwtre con luy e atrobe moti Uos sabe coma ayczo es cosa abominiuol diczent

.

Leuate

.

I estragna geueraciore Mas dio non moni Emperczo yo appella de uos uinc se?icza dubitancza Donca yo demando uos per la' quaì cosa appelles mi E Corneli dis Encuey es lo quart ioni entro eu aq?6esta hora e ueuos home iste en la mia maysow faczent oraciow a la nouena hora

a

iudio esser aiosta o se apropiar a

demostre a mi non dire

alcuni

home

.

socz o

.

.

.

.

:

derant mi en ucstirae??ta bianca e dis

almonas son recordas

e las toas

al

Corneli la toa oracion es exauezia

.

Donca tramet en regardament de dio noma peyre Aqwest alberìa en la .

Jopia e appella simowt Io quaì es sobre

mayson de simo«t uiaczament

e tu

.

.

coyratier [203 v] iosta lo

uenent as ben

fait

mar

Donca nos

.

Donca yo trames

.

a tu

tuit sen present al teo re-

gardament per auuir totas las cosas qnaì qne(l) quaìs son comandas a tu del segueor Mas Peyre ubrent la soa bocca dis Yo prouey en uerita Car dio non es recebador de presonas Mas aqueì lo quaì tem dio e obra .

.

.

.

iusticia es

receopu de ìuy en tota gent

sabe la parolla la qnal fo lo

baptisme

Dio a trames la soa parolla a

.

.

.

quaì Johan prediq«<e coma dio a oint del sant sperit e de

lo

ucrtu Jesus de Nazaret lo quaì trapasse hen faczent e sanant tuit [I.

apremi] del diauol

Q»ar dio era

.

las cosas las qwals el a fait

quaì ilh an aucit sospendent luy esser

fait

dena [204

r]

el Eesuscite

Car mort

ci .

cun luy

en la region de al

leng

.

de

li

tuit

li

mort

.

li

E

.

li

aprenui

nos sen testimoni de totas iudio e de Jer«<salem

li

.

Lo

Dio resuscito luy Io ier^ ioni e dono

manifest non a tot lo poble

de dio a nos

mescyme

E

li

Uos Aqwest es segnor de tuit fayla per tota Judea comencjant de gallica enapres

de Israel anunciant per yesus y^rist

filh

.

Mas

a

li

testimoni derant or-

qnal mangeu e beguen con ìuy enapres quc

E comande

a nos predicar al poble e testimoniiar

es aqwel Io qnal es ordena de dio iugc de

prophe^a dona»j testimoni a aqttest

creyrcn en luy recebren rcmession de

li

lor

:

qnc

tuit

peca per Io

li

uio e de

aqn/lh

nom

li

.

li

qnal

de ìuy

.

lo sant sperit cagic sobre tuit Peyre encara parlant aqwestas parollas aqnilh li qnal auuian la parolla E li fidel de la c*rcuncision li qnal eran :

.


i

48

Salvioni,

iiewgu cun Peyre s-estabusiro?i

Gar

la grada, del sant sperit fos sparsa ew auuian lor parlar per le?igas e magnificauaw dio Ado?tca Peyre respouàeni dis Bonca quaì pò deuedar ayga qiie aqzn'sti li

Ins

uacious

Car

.

.

illi

.

.

E comande lor Adowca pregauaw luy qw-el permases

qual recebow lo sawt sperit enayma nos non sian bateia

uom

de jesus x^^^^ cu»i lor per alqimnti iorn

esser bateia al

XI.

Mas

apostol e

li

frayre

li

eraw

q?/«l

li

e?»

iudea auuiron

E cum peyre

receopessan la p^rolla de dio .[204 v]

.

fos

qiie

li

gentil

monta en ierwsalem

qual eraw de la circuncisiow deputauan incontra luy digent Per Mas peyre coque iiitries a li home hauent prepucì e mangies cun lor menczant desponia a lor per orde digent Yo ero orant en la cita de iopia aqw^'lh. li

.

.

:

.

e» sobremontawent de pensa vn uaisel enayma liuczol de

e uic uesion

cantou desendent esser sosmes del cel

gardant pensauo

:

cosa sacza la

socza]

[1.

uoucz res^onde

dio a

monda

la

al

la terra e las

Mas yo auuic vna uouq diczent a mi mania Mas yo dis Car alcuna segnor non sia Mas e no/i monda non intre vuca en la mia bocca .

.

.

.

.

.

segonda uecz del cel diczent

Mas ayczo

.

dereco receopuas

.

Al qua\ re-

.

qnadrnpedias e las bestias de

e yo uic las

ratilias e las uolatillias del cel

peyre leua e oci e

uenc entro a mi

e

:

4

.

fo fait

cel

per tres uecz

E ueuos

.

.

E

homes

tres

.

Non

dires socz czo qne

totas aqnestas cosas foron

isteron uiaczament en la

la qnal yo ero trames a mi de Cesarla E 1 esperit dis a mi qwe yo annes cun lor non dubitant [205 r] alcuna cosa Mas aqn/sti seis frayres uengron cun mi e iutren en la mayson d aqnel home E el re-

mayson en

.

.

:

.

conte a nos en qnal maniera e diczent a si

nona peyre

,

el

liaguessa uist

Tramet en Yopia

.

lo

1

e appella

:

angel istant en la soa mayson

vn Simont

,

qnal es sobre

lo

qnal parlare a tu parollas per las qnals tu sares salua tu

mayson Mas qnant yo ac comencza de parlar lo sant sperit E yo me recordey de cagic sobre lor enaywa en nos del comenczament Acer Johan batege en ayga Mas uos la parolla la qnal lo segnor dis sare bateia en sant sperit Bonca si dio donne a lor aq«<ella meseyjwa graYo qnal ero lo fia enaywia a nos li qnal cresen al segnor yesz«s ^/'/s/ Mas illx auuent aqnestas cosas taysiron e gloriqual pogues uedar a dio iiqweron dio dimeni Bonca dio donne peneYencia a las gent a ulta E aqnilh e tota la toa

.

.

.

.

.

.

.

.

,

li

qnal eran spars de la tribulacion la qnal era

ista fayta sot

Estone anne-

ron entro a Phenicia e en Cypre e en Antioca non parlant a alcun la paMas alquanti de lor eran homes Ciprienc [20S v] rolla si non a li sol iudio .

e Cirinienc

.

anunciauan

li

lo

q««l

cum

ilh fossan intra

segnor Jesus

.

E

la

uu?nbre de cresent eran conuerti

man

en Antioca parlauan a li grec e Mas moto cun lor

del segnor era

segnor

al

.

Mas

.

la parolla

peruenc a

aurelhas de la gleysa la q«*al era en iernsalem sobre aqnestas cosas

trameseron barnaba entro en antioca uista la gmcia. de dio se alegrauan

gnor en perpausament de cor sant sperit

.

E mota

.

Car

.

:

Lo qnal cum e

.

E

xiengu e hagues

amonestauan tuit permanir al sebon home e plen de fé e del Mas el anue en [1. aio-] al segnor

li

el era

cojnpagnia fo aiasta

Tharsia per cercar Saul

el fossa

las .

Lo q»al cu?»

.

el

hagues atroba

el

amene luy en


Nuovo Testamento

Il

Antioca

E conuerseron aqni

.

poble enaysi qne

Mas

per tot

valdese.

an en la

1

149

gley.sa e

ensognerow moti

deciple fossa?» p/'?auierament nona )(rìstians en Antioca . en aquilh ioni prophetas sobre nengnon de ier?<salem en Antioca E li

.

vn de

nom Agabus

lor per

leuawt demostraua per lo sant sperit grant fam a auenir ew tota la redondecza de las terras La qual fo fayta sot Claudi :

Mas

.

deciple pcrpauseroji vi)[206 rjehascuw trametre al

li

menestier a

li

en Judea enayma vnchascuw auia trametia la qtial cosa li uelh per la man de barnaba e de saul. XII. Mas en aqwel meseyme tenip ber ode lo rey trames poyssawgas per

hff&itaMt frayre

.

neis ilh fero?» trametewt a

afQagelir alqMrtnti de la gleysa

Mas uesent que la plagues a li iorn de li ayme Lo qual

E

.

Jaco lo frayre de 3ohan a glay

ocis

iudio perpause de penre pcyre

li

.

Mas erau

.

cani el 1 agues pres trames luy en career gardar a q?<atre qwaternas de caualiers Volent amenar luy al poble enapres la pasca Acer peyre era garda en la career Mas oracions .

E

.

liore Iny

.

.

era?» faytas

en

la gleysa

,

a

per luy sencza e?itrelaysa?»e??t

dio

Mas

.

cn»*

herode fos a amenar luy en aq?/ella mesey???a ??oit Peyre era dorme??t e?»tre duy caualier liga de doas cadenas e las gardas gardauaw la career dera?it E ueuos 1 angel del segnor fo preseci e Inme respla?idic en 1 abi1 US ,

.

,

tacol de la career

uiaczame?zt

.

E

las

dis a luy dera?it dis a luy

e

raesey??2a

eeng

e de tota

uer ezo que era

.

E

peyre retorna??t a lo seo

era?» aiosta e oraua?» issic a

ilh

el

.

cu??»

.

lo

Mas

.

E

Mas

E

iudio

.

r] lo

E

.

Mas

ella

1

us

:

.

frayre

.

E

torbacio?! no?» petita era e?»tre cu??»

sitio?»

li

awne

e?»

,

vna

el

:

e reco?»te

,

e dis

.

,

fìlha

per noni

ha

huberc porla

la

autre luoc

.

.

lor

Mas

agues atroba

coma?ide lor esser amena

a

buta?»t .

e?»

.

Mas

.

.

Mas q?ml

Anuwcia aqweslas

qnal cosa fossa 1

.

qual luoc moti

al :

Mas peyre persaueraua

herode hagues dema?»da luy e non

de las gardas

porta

ilh uigro?» hiij e s-estabusiron

caualier

1?/^

.

affermaua esser enaysi

de la career

issic

ella

de

pensant uenc en la mayso?»

la

cignaua a lor cur» la ma?» qu-i\h taysessa?»

Mas

porla

huberta a lor d

Yo say ara uerament mi de las mans de herode

us de

1

seo angel

ma?»iera lo segnor foramene luy li

ueser

intre corrent anu?»eiar q?/e peyre era

aguessa?» hubert

cosa ha Jaco e a

si

a??gel se departic

1

E

.

segue hnj

isse??t

la

quaì es sobre no?zna Mare

luy buta?»t

euaysi

el

Mas pensaua

.

fo

mesey??ie dis

li

.

garda vtengron a

q?<al

.

E E

.

Lena

.

a??gel [206 v]

1

pois que ella eouoe la uouez de pej^re no?»

Czo es [207 ilh

La

.

die"ze?2t

Mas

.

me

a??gel

1

la sego?ida

angel e desliore

diserò» a ley tu forsenas

ilh diczia?»

Mas

ueser

per goy

la po?"ta

si

espeyta?ieza del poble de

1

per

fait

nengroìi en vn bore

isse?it

de Ilaria mayre de Johan

E

de peyre e siielhe luy

chaucza las toas ehauczas

te e

segnor trames

Rhode

lacz

cadenas cagiro?» de las maws de hiy

qtce fos

E

.

uiacza'we??t lo

lo

Mas trapassant la primiera e la q?/fll amenaua en la cipta

.

ferienea

Cfflr

ferie

Gereu??da a tu la toa uestime?ita e sec

.

non sabia

uesio?i

E

.

fait lo iorn

fait :

E desende

de peyre

faita

.

e?iq?«-

de iudea

e?»

demore aqui Mas el era yra a li Tyrienc e a li Sidonie?«e Mas ilh uewgrow a luy d un corage E amonesta blais lo qttal era sobre la ca??»b?'a del rey ilh dema?»dauan pacz emperczo que las regio?2S de lor Cesarla

:

e

,

.

.

:


150

Sai V ioni,

de

fossa?» uurias

liij'

Mas heroàe

,

ordcna

dicial al ioni

son de dio e non d lionics

non auia dojma

el

1

E

.

nestl de iiestime^ta real sesie al séti iu-

ha

e p«;-le

:

1

lor

Mas

.

onor a dio

degasta de

e

p«;-oIla del segno/- creysia e era moltiplica

en Jerwsalem

me?;eslie;' sen retoniero?»

nonna Marc XIII. Mas p/'oplietas

poble cr/daua

lo

Las uoucz

.

angel del segnor ferie luy uiaczaraewt

.

E

.

uerm morie Mas barnaba

p;"esero?i

[207

.

Car

.

Mas

v'\

la

e Saul compii lo

con lor Jolian

qual

lo

cs sobre

e??trc

en la gleysa la qual era en antioca

e dotors era?;

qual era ])arnaba e simont lo qual

li

Manaen

Girla e

amenestra?it al segnor e

Barnaba

appella nier e Lucius de

es

can herode tetrarclie deiunant Lo saut spc?'it dis

lo qual era nuri

.

Saul

e

a lor

Mas aquilh mi

.

Depa?'te a

.

cn 1 obra per la qual yo pres lor Ado?ica aquilh deiuna?2t ewpausant a lor las mans laysero» lor E ace?' ilh raeseyme tr»mes del sant sperit awueron en Selicia E d aqui nauegueroji en cipre E cum ilh fossaw uewgu cn Salamina predicauan la p«?'olla de dio en las sinagogas de li iudio Mas ilh auia?i Johan ai menestier E c\im ilh haguese Saul

e orant

.

e

,

.

.

.

.

san cercnnàa. tota

1

propheta Judio

fals

al

Serge Paul home saui la pff7'olla de dio lo

nom

.

dis

.

.

isola entro a pa??pha

qual era

nom

ilh troberow

:

Bargio

Aqwest appelle Barnaba e Paul e desiraua auuir Mas [208 r] Elimas ejzcantador cont)-asta.a?L a lor Car .

:

.

de luy es e«t?'epetra enaysi quercìit trasto?-nar lo p?"oco?isul de la

Mas Saul

lo

qual es dit Paul repieni del sant sperit regardant en luy

plen de tot engan e de tota enequita.

.

qual era cure lo p?'Oconsul

lo

:

vn home encantador

diauol enemic de

filh del

,

E man del segnor sobre tu e tu s«res cec non uesent lo solelh entro a te/np E teuebras e scurita cagiron uiaczament sobre luy E cercundant qneria lo qual donues a luy la man Ado?Jca lo proconsul cum el hagues uist lo fait crese mereuilhant se de la doctrma del segnor E

tota iusticia

tu

:

non

cessas de trastornar las

uete ara la

dreytas nias del segnor

.

:

.

.

.

:

cum Paul

e aquilh

li

.

qual eran can luy haguessan uauega de Panpha uen-

gron en Pergeu de Panphilia Jerwsaleni intrarat

Mas

.

en la sinagoga en

leyczon de

ley e de

la

a lor diczint

.

di^e ho al pobZe

man

:

e dis

.

.

ilh trapassant li

.

ioni de

propheta

li

liomes frayres .

Mas Johan dep«rtent se de lor retorne en Pergen uengron en Antioca de Persia E

li

sostenc las costamas de lor al

gent en la terra de Canaam

E

:

el

Saul

filh

filh

de Jesse

home

.

:

auue

.

Lo

foramene lor de ley en aut b[r]acz

e

:

.

40

.

ancz

E

.

.

50

.

ang apres

Al qual

sego?«t lo

el

.

el lor

,

rey

40

.

:

e

ano

cor

:

lo

.

donne iuges el done a lor

.

donne testimoni diczent

meo

.

destruent set

departic a lor la terra de lor per heretage

E daqnienant demanderon

.

la

synagoga trameseron

qual teme dio

de Cis home del tr/p de Beniamin per

rexucite a lor Dauid lo rey

Dauid

li

desert per

apres ayczo enuiron quatre cent e

entro a Samuel p?-opheta

Mas enapres

nostre payre e exaute lo poble cu?n ilh

fossan cotiuador en la terra de Egipt

E

la

.

demostrant callament can la

leua?it e

liomes ysraeli tiene e aqui\h

dio del poble de ysrael eylegic

sesiron

alcuna p«rolla d amonestanga es en uos

si

Mas paul

[il08 v]

:

prmci de

li

:

sabba

li

E mogu .

Yo

luy

trobey

qnal fare totas las mias


go??t

Del semecz del qual dio amene

.

ewp/'omessio»

1

Nuovo Testamento

Il

,

iioluwtas

jesns

Johan predica^t derant

.

151

valdese. .

saluador de isr«el se-

.

de

la facia

aucnamevit de

1

luy lo liatisme de \)enilencìa en remessio?» de peca a tot lo poble de ysrfiel

.

3o]mn bagues compii lo seo cors diczia Yo non soy aq?/el lo qual uos pensa mi [209 r] esser M«s ueuos el uen enapres mi del qual yo nore homes frayres filh. soy degne desliar ias cauczamentas de li pe de h/ì/ de la generacio» de Abraliaw e aq?«lh lo [I. li] qual temon dio cn uos la p«?-olla d aq?/esta salu es tramessa a uos Car aqniih que \\ah\\&n en ,Ten<sa\em e li princi de luy mesconogrow aqwest e Ias uoucz de li propheta Ias qital sou legias per tuit li sabba iuiant luy e compliron E ilh non atrobant en luy alcuna cayson de mort demondero?* de pilat qu-ilh. auciessan luy E cnm

Mas

ciim

.

.

.

.

,

.

.

:

totas Ias cosas Ias qn«ls cran scr^plas de Ivi/ foron co;»plias

del leng

ioru

pauseron hiy

,

Lo qual

.

muni?nent

al

luy de galilea en Jernsalem ara

.

E uos anunciew

payre

Car dio

.

dio resucite luy de

depausant luy

mort

li

psalme

Li qual son testimoni de hiy al poble entro

.

en

Tu

.

nostre

li

meo

sies lo

mort

li

ia

li

ìiosfre

Enaywa encoy Mas

resucitant Jesus

fìlli

fìlh

non es Car yo donnarey

czo qw-el resucite luy de

lo tercz

qual monteron ensemp cun

li

a uos aq«<ella promession la qnal es fayta a

coH?plic aqnestas

es script al segont

Mas

.

per moti iorn d nquiìh

fo uist

:

yo engenrey tu

,

.

a retornar plns en corrupcion

.

Emperczo el dis a uos Ias santas e fidelas cosas de Dauid Emperczo di en autre luoc Tu non donares lo teo sant ueser corrupcion Car Dauid donnic en la soa generacion q?;flnt el hac amene[209 v]

.

.

.

.

stra a la uolunla

Mas aquel

de dio

,

e fo aiosta a

li

nostre payre e uic corrupcion

qual dio resucite non uic corruptio?»

lo

conegua cosa

a uos

sia

aqwest de tuit

.

de

peca

li

.

Donc«

.

homes frayres

o

Car remession de peca es anuncia a uos per qn«l uos non pogues esser iustifica en la ley

li

Mas tot aquel que ere en aq?/est sare iustifiea Bonca uea qne non sobrc uegna en uos czo qw-es dit en li proplie^a desprefiadors de Moyses

.

.

.

uea e uos mereuilha e sia spars Car yo obro obra en qnffll obra uos non creyre si alcun ho recontare a uos

li

.

,

la

nostre iorn

Mas

.

:

lor issient

pregauan qne al seguent sabba parlassan aqnestas parollas E cum Ias compagn/as fossun laissas moti de li iudio e de li strang seruent dio seguian Paul e Barnaba li qwffll pariant amonestauan lor q«-ilh pcrmasessan .

,

:

cn

la gr«c*a de dio

Mas

.

a auuir la parolla de dio

d-enuidia

re?npli

paul en

seguent sabba

[210

r]

Mas

li

be/t

pres tota la cipta

.

Adonca Paul

e

uertcn a

gentil

li

lume qwe tu

sias

.

Car

lo

1

eternai ulta

.

Ueuos

li

gentil

entro a la

fin

creseron eran deranl ordena a uita eterna

stas

,

e

li

tota la region

.

Mas

prznnier de la cipta

li .

iudio

.

Mas

.

:

.

La couencar uos re,

nos con-

Yo pausey terra Mas .

tu li

e quanti q?muti

la parolla de dio era

scomogron fennas

E ordcncron

nos

,

de la

gentil auuent s aiegrauan e glorilicauan la parolla de dio

festa per

Mas

.

segnor comande a nos enaysi

en salu de

aioste

quals eran ditas de

Barnaba diseron forment

taua a nos parlar prnniierament la parolla de dio a uos fudcs ley e iuies uos non degne de

s

iudio uesent Ias compagnias foron

e con^radicziaw a aq«<ellas cosas Ias

,

eniuriant

li

al

.

mani-

religiosas e hone-

persecucion incontra Paul e


152

Salvionl,

Barnaba

e giterou lor de las lors

,

pe cncontra

lor

aengron

e

:

fiiis

eìi ycoiiia

.

Mas

ilh scroleron la pois .de

.

E

decipte eraw repieni de goy e

li

lor

li

del sani sper'd

XIV. Mas

ew ycouia que ensemp

fo fait

en la sinagoga de

iwtressara

li

iudio e pa/'lessan a lor enaysi qiie grunt mautecza [210 vj de indio e de grec

ereserò^

Mas

.

a corrocz

li

iudio

li

cor de

quaì ioron non cresent snsciterow e scomogro/t

li

gentil encontra

li

moti teiup p«rlawt fidel/«e«t soa grac«a

de lor li

.

iudio

gentil e

gogna listre

e :

al

li

frayre

e donc que ensegnas e mereuilhas

:

Donca

.

dcmoreroji per

ilh

segnor donant testimom a

de

la p«rolla

la

fossaw faytas per las nia«is

Donca la mautecza de la cipta fo deuisa e acer alcuns eraw cuh Mas alcu?is con li apostol Mas cwn embn'uamewt fo fayt de li de li iudio cun li prmci de lor qu-ilh tormentessaw lor cun uer.

.

.

li

lapidessan

e en derben

.

E

entendent fugire

lor

^

e encerqtie tota la region

:

,

en la cipta de yconia cn e eran aqui predicant

.

scomogua en la doctrina de lor Mas paul e barnaba demorerow en Listres E un home de Listres e?iferm de pecz seya czop Aq?/est lo qtial \nqua non hauia chamina del uentre de la soa mayre Lo qual regardant en luy e uesent q«-el hagues fé auuic Paul pwrlant dis en grant uoug Lena dreit sobre li teo pe E el qti-el fos fait san Mas cum las cojnpagnias haguessalit sobre li seo pe [211 r] e chaminaua esleueron las lors uoug diczent en Icnga san uist czo que paul aula fait

E

tota la mautecza fo

.

.

.

,

.

.

:

.

.

:

Liconienca

.

Dios

barnaba Jupiter li

semblant a

preuer de Jupiter ,

lo

cam

li

home son desendu

.

Car

.

E

appellauan

el era

.

La qual cosa pois que trenqneron las lors uesti-

pob?e uolian sacrificar

li

apostol auuiron czo es paul e barnaba

mentas

a nos

guiador de la parolla Acer qual era derant la cipta ameuerovi tors e coronas

Mercure

e paul

:

derant las portas li

fait

compaguias

e issiron de dincz las

ilh

:

,

,

cr/dant e diczent

liomes per

,

Nos sen homes mortals serablant a uos anunciant a nos que facze ayczo che uos vos conuerta d aq«<estas cosas uanas a dio uiuent lo qnal a fait lo cel e la terra e lo mar e totas las cosas que son en lor lo) qual layse totas las geni intrar en las soas uias en las trapassas generacions E non .

:

,

:

.

layse al

si

meseyme sencza

testimoni en ben faczent en do/inant ploya del cel

temp portawt fruc vmplent

li

lor

cors de

maniar

e

d alegrecza

.

E en

diczewt aq2<estas cosas a pena [211 v] apacziana las co?npagnias qn-ilh sacriTiq2<essan a lor

.

M«s

e amonestas las co««pagnias cipta pensant luy esser

e intre en la cipta

.

non

alquanti iudio sobre uengrón de Antioca e ycouia ,

mort

E en

1

las qnals lapidant .

Mas

li

pani trayseron luy fora la

deciple cercundant luy

,

el

se leue

autre iorn anna cun barnaba en derbia

.

E

cu?n ilh haguessa?» predica en aquella cipta e haguessan ensegna moti sen

retorneron en

listres e

E

q«/-/lh

amonestant

^

stia

L' '-e'

da

se.

yconia e Antioca conforlant

persaueressan en

è così discosta

la fé

.

E

li

cor de

li

deciple

.

qne per niotas tribulacions

dalla lettera precedente, da poter parere

che


Nuovo Testamento

Il

nos couenta

iiitrar

regne de dio

al

preyres per totas las

gleysas

E

:

en pa??philia

E cum

.

.

ereserò?»

E

obra

1

cosas dio hagues fait cu?» lor

non sarà Mas fayta q?»e

Paul et Ba?'naba

stol

e

a

Paul

:

Mffs cu??» ilh fossa??

.

hagues hubert a

ge??til

li

e??segnaua?ì

frayre

li

Car

.

E

barnaba

li

autre mo?»tessa?» en Jernsaìem a

q?<eslio?»

e??co?»tra de lor

Donca

.

:

receopu de

foro?»

q«antas li

li

frayre

la gleysa e de

q?»al auia?»

li

fait cu?» lor

preyre ense???p

preyre

li

ge/»til

'Donca

.

:

illi

la secta de

coue?»la

Ca?-

.

de moyses

ley

li

apo-

gleysa

anu??cia?»t a lor

,

Mas alq?muti de

.

cren se leuero?» dicze?»t

circu[n]cis e gardar maio[r]me?»t la

li

la

fossaw ue?»gu en Jen?s«lera

cu??» ilh

apostol e de

li

aguessa

gra??t cosas dio

pharisio

Mas

.

.

ordenero?»

ame??a de

ilh

uos

si

fait salf

trapassaua?» per phenicia e Samaria reco??ta?»t la eo?«uersacio?? de e facziant goy a tuit

us de la

1

deciple

e

de

e alcuws

preyre per aq??esta

li

segnor en pergeii ilh dedont era?» ista liora

de Moyses uos no?» poyre esser

c/rcu??cis segont la ley gra?»t lewczo?» de

persia ue??grow

ilh reco??teror» a lor q??rtnt gra??t [212 r]

:

e q?<-el

,

deiunis ilh

cu?i

trapassa??!

qual ilh cowpliro?»

la

Mas ilh dcmorero?» louc te???p con li XV. Mas alcu??s dese??de??t de iudea

.

E

.

d aq?«' naueguero?» en antioca

ue?ìgu e haguessa?» aiosta la gleysa

haguessa?i ordeiia a lor

ilh

ilh agro?» p«?'la la pa/'olla del

grada, de dio en

a la

E cwn

.

153

cu?» ilh liaguessa?i ora

coma?jdero?i lor al seguo/* al qnal

sendero?» en Ytalia

valdese.

li

lor esser

apostol e

li

per considerar d aq?<esta parolla Mas cum grant q?<estion fossa fayta peyre leuant dis a lor ho???es [212 v] frayres uos s aiostero?»

.

.

sabe

eylegic en uos de

q?»e dio

mia bocca la parolla de 1 a dona testi??»o?à dona/it a fere??cia

nos e lor

e??tre

ancia» iorn

li

p?«-ifica?»t

li

li

nostre payre no?» pogue?» portar

E

auuia?»

Barnaba

.

de

.

homes

li

per lor

ge?»til

frayres auue

mi

uesite pr?/mierament per recebre

de

deciple

li

cor

e no?» fey de-

,

Donca serque

.

Lo

nos ni li nos crese?» esser salua per la grae^'a li

.

Mas

.

q?/al

mautecza taysie

tota la

.

e Paul recu?»ta?»t q?<antas gra??cz e?»seguas e mc?*euilhas

dio haguessa fait a dice?»t

dio lo q?»al conois

cor de lor per fé

col

del nostre segnor yesiis yjist enay???a lor

E

E

.

lor lo sant sperit enay??ia a nos

tenta ara dio per pausar io sobre

per la

q?/e li ge??til auuiria?»

eua?;ge]i e creyria?»

li

E

.

.

pois qu-iìh taysero?»

Simont reconte en

nom

gentil poble al seo

prophe^a se concorda?» a aygo enay???a es scr/pt

Jaco responde

:

ma?jiera dio

qiiaì .

E

las parollas

Yo reto^narey

cnapres haq?»estas cosas e redifìcarey lo tabernacle de Uauid lo q»al cagic , e li

redifìcarey las ruynas de ìny e eyleuarey \uy

de

li

home reqweran

sare appella es

conegua a

q?^al

de

dis lo

.

liiy del

sou conuerti de

lo

segnor

.

E

tuit

.

:

segle li

.

que

afin

gentil sobre

segnor faczewt aqweslas cosas

.

[213

li

r]

quaì lo

li

Car

1

remane?it

meo

noui

obra del segnor

Per la q?»al cosa yo iuio repausar aq??»ih

gentil al segnor

las co??taminacio/(S de las ydolas e

gas e del saug

li

.

.

de

Mas

scr»re a lor

fo?'nicacio?»

Car Moyses ha en senglas

ciptas de

,

de

e li

plae a

las cosas suffo-

temp antic

predico?» \uy en las synagogas al q?ml luoc es legi per tuit

li

qnilh s-estegna?»

li

li

q?^al

Adonca de lor homes

sabba

.

li apostol e a li preyre cu?» tota la gleysa de eylegir e trametrc lor en Antioca cun Paul e Barnaba Juda lo qiiaì es sobre .


iU

Salvioui,

noHiia Barsaba e Silas

per las

de lor

nia?;s

lionics p?7"ncipals enire

,

Li apostol e

,

p?'eyre e

li

frayre

li

frayre

li

scrment pistola

:

,

salu a

li

frayre

en Autioca e en Siria e en Cilicia Gar uos hauen auui que alcu?ìs parti de nos vos an cowtorba per parollas trastorna«t las

de

gentil

li

uosfva an?«as

cnsemp

q«ml

li

A

.

so?»

.

qual uos non coma?ide«

li

homcs

e cylegir

e trametre

nostre carissi??<cs liowes

li

stre seguor yesus yjist

.

cosa de fais

barnaba

Donca nos tramete?»

a uos Juda e Sila

Li qual

.

per parolla aq2<ellas mesey?«as cosas

Gar

.

sa«t

al

si

.

dio sia

de las quaìs cosas

:

Donca

.

von de

la pistola

la cojisolation

co??solero?»

qual trameseron lor

li

Mas Juda sen

li

.

Mas

.

.

a

Mas Paul

s

alegre-

fossa prophe^a .

E

cuhi ilh li

permanir

Sila

A

.

la niautecza

ma?ida en pacz de

seiuble hon

la

e?zsegua?jt e predicant

:

Mas euapres moti

meseyme

co??fermero?» lor

e

,

E cum

.

haguessa» legi

ilh ilh

cu??»

foro?» reyre

illi

retorne sol en iernsalem

maseron en Antioca segnor

e Sila

frayre per plusors parollas

li

haguessa?» ista lay alcun temp

a lor

La qual cnm

.

Mas Juda

.

fo?'-

uos luesey/Jies uos garda uos fare ben

si

trames descejideron en Autioca

ilh

doneron

fo aiosta ilh

lo

a nos

spe?'it e

cosas sacr/fficas a las ydolas e del sang e de las cosas suffogas e de la nicacio?i

li

lo iiom del no-

non pausar a uos daqm'ena^it alcuna non nq«ellas cosas besogwmols Que uos vos stagna de las

hon

scuibla

la plac a iios aiostar

qual liorero?» las lors armas per

ilh mesey??ie uos reco?jtareri

ha

Banca

.

a uos [:213 v] cu?* paul e

li

frayre a.qui

.

e Ba?"naba [214 r] per-

con moti autre la parolla del

iorn Paul dis a Barnaba

.

Reto?'nen e uesite?»

frayre per totas las ciptas en las qnals nos aue?i predica la parolla del

segnor si

:

deuer penre luy

cun

cn

1

depa?*tessan

1

lor

el

Car

.

obra

nonna Marc

,

el se fos

Mas

.

un de

paul eylegic Sila

E

Mas Barnaba uolia Mas paul pregaua luy

en qua] maniera ilh se goue?"na?»

Joha?» lo qnal es sob?*e

anaua per Syria

cun

non

departi de lor de Panphilia e non fos anna

.

E Barnaba

recomanda de

e fo

pe??re

digent

.

deparlime??t fo fait entre lor enaysi qn-«lh

autre

1

.

e Cilicia

,

li

pres Marc e naueguc eu Cipre

se :

frayre a la grac»a de dio sen anne

e .

conferma[u]t las gleysas comandant gardar

comandament de li apostol e de li preyre XVI. Mas el ueuc en derben e e?i listrc E ueuos en listre era vn deciple per nora Timothee filh d una fenna de Judea fidella e lo payre era gentil A aquest donauan testi??»oni li fray?-e li q?/al eran en listre e

li

.

,

.

en ycouia

.

Paul uolia [214 v] qne aqnest ajmes cun

circuncis per

li

indio

qwal era?» en aqm'lh luoc

li

Mas

payre de hty era

ge?»til

a lor a gardar

li

amonestament

preyre

eran en Jer?/salem

:

li

q?/al

.

e habo?»diaaa?» per nu?j»bre

qnal .

E

si

:

Car

e p?*enent hit/ lo tuit

sabian qwe lo

trapassessan per las ciptas liorauan

cu??» ilh li

.

era?»

ordena de

li

apostol e de

li

acer las gleysas eran co?»fermas per

de io?'n en iorn

.

Mas

ilh

trapassant per

phrigia e per la region de galacia foron deueda del sant sperit de parlar la parolla del

de a?»nar ilh

fo

e?^

seguor

betinia

Asia

e?»

e

:

1

hagucssan trapassa Misia

demostra a paul

.

Un

.

Mas

cu??» ilh foro?»

uengu cn Mista prouauan

esperii de Jesus no?» laysse lor a?»uar :

ilh dcscendero?»

en Troya

ho??»me Macedonienc

.

E per

.

Mas cnm

noit uesion

era istant e p?'egaua luy


Nuovo Testamento

Il

(liczeHt

Trapassa e» Macedonia e

.

iieHguew en samotrachia e lo [213

iorn de

li

sabba nos

li

aiostas aqui

E vna

.

cipta per

nom Lida

fe?ma per

de Colonia

la cipta

al

:

.

Mas en

.

qual luoc era

fennas las

qtmls era.n

obr/era de polpre de la cipta de

de la qw«l lo segnor

:

dreit cors

alcuMS iorns

e sesent parlaua;* a las

:

uesion

daq?<»enant a phelippes

fora la porta iosta lo fluwi

issia?^

Thiatirioic seruent dio auuic

li

ioni a napoli e

.

meseyma

istant en aqMella

esser luoc d oracio»

iiist

2

qual es la primiera partia de Macedo^wa a

rj la

Mas nos eraw

el uic la

que dio hagues

fait certami

Donca nos nauega^t de Troya de

.

.

Mas quant

.

de present nos quereli de a?mar en Macedonia appella nos per predicar a lor

lob

valdese.

haiuda nos

f'}dcnAre aq?<ellas cosas q?/e era?i ditas de paul

Mas

.

huberc lo cor a

cu?» ella l'ossa bateia

Si vos iuia mi esser fidella al pregue luy diezent E constreins nos Mas fo fait mia maysow e y ista vna iouewcella liaue?«t sperit pliitow ^ uenc deraiit nos anawt a la oracion. de nos la qwffl en deuinant donaua grani gang a li seo segnor Aq«iesta la soa niayso?i

segnor

:

intra

ella

:

.

la

eìi

.

,

.

,

:

.

i'//segae;?t

Paul

autisi/we

li

:

ha tu

al

nos diczewt

.

Aq?a'sti

qim] auu»cia?j a uos la uia de sala

per moti iorn

Mas p

.

nom

seyjHa bora

e crj'daua a

dolent se uoute

de Yesus yjist

Mas

.

,ul

:

de ley

issir

E

.

nostra cipta

mestre del marca diserò»

li

cum

,

ilb siaw iudios

es licita a nos de recebre ni far

cantra lor

.

E

li

,

:

1

1

faczia

ella

ayczo

Yo comando en aqHella me-

esperii

.

gang

espera?«cza del lor

marca

À.qimìì

,

son serf de dio

issic [213 v]

era perda prenent Paul e Sila amewero?^ lor al

scnlant lor a

Mas

.

e dis a

segnor de ley uesent que

li

howme

:

a

prmc/s

li

homme

:

e pre-

contorban

e auu«ciare a nos costuma la quaì

cum uos

sian

Roman

mestre trencas las lors ucslimewtas

,

.

E

lo

la

non

poble corroc

coma«deron q«-/lh

E cwn ilb haguessa« e/npausa a lor motas plagas meserow lor en career comandant a la garda que gardes lor deligentament Lo qual cam el hagues receopu tal comandameni mes lor en la bassa preyso?j e streins li pe de lor en ceps Mas en la mecza noit Paul e Sila aurauan e lauuauan dio E aq«ilb li qwal eran en la career auuian lor fossan batu de uergas

.

.

:

.

.

.

Mas subitawent grant terratremol fo fait enaysi que li fo[n]daraent de la cércer foron mogu E de preseiit tuit li us foron hubert e li ligam de tiiit foron desliga Mas la garda de la career reuelhant e uesent las portas .

.

:

.

de la career bubertas li

liga esser fugi

.

alcuna cosa de mal

:

trais lo seo

el

Mas paul .

Car

glay se [216

r]

nolia ocire stimant

eriàe cu» grant uoucz diczent

tuit

sen ayczi

.

E

el

.

Non

far a tu

cerca luwie inlre tremolant

paul e a sita E fora menant lor dis a lor segnors qnal cosa couen a mi far afiu qne yo sia salua E ilb diseron Gre al segnor yesns e sares sal»a tu e la toa familha E parleron a luy la pacagic dera^t a

.

.

:

.

.

.

:

rolla del segnor cun tuit aq?/ilb li qnal eran cu la mayson de Ivy E preuent lor en aqnella bora de la noit laue las plagas de lor E ci meseyme .

'

ed

-hiton

si

legge chiaro;

è forse accidentale.

ma

sopra

il

-})

sta

un segno che

io

non intendo


Salvioni,

186

fo bateia e tota la mayso7i de hiy

maysow en dio

mcs a

el

E cum

.

lor la taula

lo ioni fo fait

home

Laissa hanar nquiìh. a pani

pfflrollas

.

publicarae?it

nos resconduamewt e degitow nos

menant

fora

lor

de la career

.

La non

dis a lor

sariawt diczewt

li

Bonca mes en career e

Ilh nos an

hommes Roma?^s Mas ilh meseyme

Romaw

fossare

.

E uengron

.

E cvm

uigron

ilh

ara

degitaj*

amestra

,

E

e preguerora lor

.

E

pregauara lor qu-ilh issessara de la cipta

n aneron XVII. Mas cum

e

.

[216 v] uegna«

.

seruent anuncierow aq?<estas cosas a

li

.

career anuncie aq?<estas

la

.

la soa

majson crese»t

:

sare enaysi

e intrerora a lidia

:

garda de

la

causa heserat

seracza

Mas

.

hagucs amena" en

li

amaestra mawderow

li

Mas paul

.

auuewt qu-ilh

ilh temiro?^

el

Li amestra majideron qne uos sia laissa anar

ara issent aiia en pacz batii

:

Mas

.

E cuw

.

e se asete cura tota la soa

:

li

Mas

.

ilh issent

frayre ilh consoleroii

li

lor e se

fossa» passa per amphipoli e apolonia uengron a

ilh

Tesalonica al quai luce era la sinagoga de soa usaracza intre a lor twras

mort

.

E demostraua

.

poble

.

frayres a

petit

li

sila

maysora de Jaso» qiievi&n liorar lo

prmci de li

en

la sinagoga

era

Thessaloraica

qnal Jasou receop

li

.

la cipta auuerat aq?;estas cosas

.

autre

de ,

:

iudio

li

iudio

aratro al

mautecza

mar

Mas

.

si

.

aquistì erara

aq?«estas cosas

geratils

ilh scoraogrora lo

E receopua

.

era

Baroa

E de

:

ilh y forora pl?/s

cura

li

li

enaysi

li

,

.

freyre

.

fossa?*

chascu/t

E Acer

moti

nora petit no?Mla parolla de

e scomogrora e con-

frayre laiserora Paul

q?«-el

annes

Mas aqraiJh li qual ameE cum ilh haguessa receopu

Sila e Timotio resterora aqni

nauara Paul mc[217 vjnerora luy eratro atenes

qual

cubiticia

homes

ilh uengrora aqra?

li

ueragu intreron,

noble

tota

erara

honestas e de

present

satifacio»

de preseut de noit

li

la porolla

Mas

qual erara en Thessaloraica conogrora que

li

dio era predica de paul torberora la

Li

Mas

.

de lor creserora e de feranas li

.

qnal receoprora

li

Mas qnal cum

layserora lor

Beroa

.

cantra lo

e tuit aqwisti fa«

:

yesus

iorn eracercarat las scn'ptraras

Mas

al

.

layserora Paul e Siln en

.

religios

non [217 r] haguessara troba lor amenerora Jasora e alcuras prmci de la cipta cridant C«r aqmsti son li qual coratorba«

de Jasora e de

bre

mautecza de

e grarat

li

alcu»s

.

decret de Cesar diczerat esser vn autre rey li

:

E

.

ilh

lo morat e iieragro» ayci

pob?e e

la

e resucites de

yo anuracio a uos

qtiaì

numbre

la cipta e apropia?it se a la

E cum

Mas paul segont

Mas li iudio nora creserat mogu comun poble alcuras homes mais e fayta cr>???paguia

non

d-emiidia presero?» del

scomogron

.

y^rist suffres

qiie

de lor creserora e forow aioint a paul e a gewtil e feranas noblas

iudio

li

per trey sabbas deputaua cura lor de las scrip-

dar couerataua que aqwest era jesns xrist lo

e

:

E

.

.

comandament de luy a Sila e Timotio que uiapzam[en]t ueraguessara a luy ilh y ueragrora Mas cum paul speytes lor a Athenes lo seo sperit era euflama era si meseyme uesent la cipta adona a la ydolatria Mas el deputaua cura li indio era la sinagoga e religios e al marca per tuit li dia aquilh qne y uenian Mas alcuras Epicurial e storiai philosophe desputauara cura lui/ Mas alcuras dicziara Aqraest semenador de parollas qraal cosa uol dire E Car ci li autre dicziara el es uist esser anuraciador de noueus demonis :

.

.

.

.

.

.

.


II

Nuovo Testamento

157

valdese.

E ilh presero» luy e lo me?ierow anunciaua a lor Jesus e la rcsuresiow No» poen nos sabre ^ qual es aq?/esta uoua en la chariera de Mars diczent doctrma la qual es dieta de tu Car tu reportas alcunas cosas nouas en Banca nos uolen saber qual cosas uolo?t esser aq«elas iios^ras aurelhas Mas tuit li Athenienc e li strang [li qual] y abitaua» no» s-estustas .

.

,

.

,

diaua» a autra cosa

no» a

si

*

raecz de la cliariera

ista/it al

uos pres que en [218 uoslras ydolas

.

totas cosas sobresticios

r]

e ay atroba

:

Mas paul hommos Athenienc yo uey

dire o auuir alcu»a cosa de nouel

de Mars dis

vn autar

al

.

.

Car yo trapassa»t

uic las

qual era scr«pt Al dio mesconegu

.

Banca yo anu»cio a uos czo qtie uos ygnora»t adora Dio lo qual a fait Aqwest cu?» el sia segnor del cel lo mont e totas las cosas que son e» luy e de la terra no» haJita e» tempie fait de man e no» es cotiua de ma»s hu»ìanas aue»t besogna d alcu»a cosa cum el meseynie do»a ulta e spi.

.

:

,

racio» e totas cosas a tuit

:

iitant sobre la facia de tota la terra 1

vn

e a fait de

abitacio» de lor a qwere dio

:

tota la generacio» de

decerne»t

li

li

te^Hp ordena e

home ha-

li

terme de

per auent«<ra reqwera» o trobo» luy

si

Ja

,

Car nos uiuen e more» e no» sia long d unchascu» de nos se» e» luy meseyme enayma alcuws de li uos^re sani diserò» Car nos se» generacio» de luì/ Banca cuwi nos sia» generacio» de dio nos no» deue» sia czo q»-el

.

.

.

:

stimar la diuinita esser aygal a or o arge»t o e»talhadura d art de peyra e de la cogitacio» de

li

home

.

raesconoysse»cza ara anu»cia a

m7e»cia

.

Car

el

ordene iorn

al

E Acer li

dio desprecziant

qwal

el

temp d aq»esta

li

home que e» chascu»a

part facza» pe-

deo [218 v] iuiar la redo»decza e»

home al qual el a ordena dona»t la fé a tuit resucitant mort E qt<ant ilh auuiron la resurecio» de li mort Acer alcu»s

dretura per vn luy de

li

.

.

sca7'nia» e alcu»s diczia» issic del

niey de lor

.

Nos

auuire» dereco d ayczo

te

Mas alcu»s homes

.

Enaysi paul

.

se aìostero» a luy e ereserò» e»-

li qwal era deonis mestre de la chariera de Mars e vna fewna per nom Damaris e autres cu» lor XVIII, Enapres aqwestas cosas el se partic de Athenes e ue»c e» Corinthe E atroba»t vn iudio per nom AqM«la del lignaie de Po»te lo Car qual era ue»gu nouellame»t de Italia e Pr/scila la molher de luy Claude hauia coma»da qwe tuit li iudio se partessa» de Roma uenc a lor E car el era d aq»el meseyj«e art demoraua cu» lor e obraua E 1 art de lor era de far las te»tas de li tabernacle E deputala e» la sinagoga e amo»esta»t per vnchascu» sabba perpausa»t lo nom del segnor jesus li iudio e li Grec Mas quant Sila e Timotio foro» uc»gu de Macedonia

tre

,

:

.

,

.

,

.

,

:

.

.

:

,

.

Paul istaua a la parolla [219 Xrisi

'

.

Mas

Nel cod.:

cioè, b'

sab".

Ma

può essere bre

Mal

si

testimo»cia»t a :

li

iudio q»e

.

yesMS

o.

era

.

Come,

b% che propriamente non significa se non

Nessuno vorrà pensare all'accento

distingue se a od

.

secoe»t las soas uestime»tas dis

qui s'ha forse un caso d'analogia grafica. e ber, così

bre, potè correre per ber. -

r]

lor co»^radicze»t e blestemaHt

class, di

sapere


188

Salvioui,

a lor

.

Lo vostre sane

anuarey a

las gciit

Titus iust temewt dio

sobre

sia

E

.

la

,

mayso?z del qual era

Yo soy moni d fiyczo yo la maysow d un per nora co?iiointa a la sinagoga Mas .

:

e?^

.

crese al segnor cnn tota la soa niaysow

Crisp prenci de la sinagoga

moti de

uos^re cap

lo

passawt d aq?«* el intre

Corintia^ auuent cresìan o erari bateia

li

Mas per

.

E

.

noit lo segnor

Mas porla e non taysir Gar yo soy 'Non temer per uesio/i a pani C«r moti poble cun tu , e alcu« no» serre aiosta a tu lo qual noya a tu Mas el iste aqui vn an e me? ewsegnant a lor es a mi en aqwesta cipta la p«rolIa de dio Mas Gallo consol de Acaya li indio se leuerow en aygaì ceraie cantra Paul e ame?iero« luy al tribunal diczent Gar aq?«est amodis

.

.

.

.

:

.

:

.

.

,

«esla a

home

li

soa bocca

a coire dio cantra la ley

Galio dis a

:

lonessa o scuminga

li

indio

ho???mes iudios

.

E

.

e de

li

nom

alcuna cosa

fos

si

dreytamcHt

o peissima yo (yo) sosteno uos

^

Mas si son q?<estions de la p«rolla meseyme yo n.on uolh esser iuie d del ìrihunviì

Mas Paul cornewczant hubrir

.

[219 v]

.

de la uos^ra ley uea o uos

aq?<estas cosas

E

.

oste e forame??e lor

prene«t sostenes pr/nci de la sinagoga

fuit

feriaw luy

:

derant lo Ir/bunal e a Galio non era alcuna cura d aq?Aestas cosas

cum

pani

haguessa atendu ayczo moti iorn faczent salu a

el

nauegue en Syria en Cenchris Gar

e Pr«scila e

.

Mas

el

ilh

Aq?«la cun luy

hauian uout

.

E uenc

li

q?/ffl

:

.

Gar

me couen

far lo dia festiual

lo

cap

e layse lor aqui li

indio

plns Ione temp cun lor e el non consentie

q?;-el istes

salu a lor e diczent

Mas

.

frayre el

li

eran tondu

s

en phesia

vaeseyme intre en la sinagoga e desputaua cu»

pregant

la

fel-

.

Mas

.

Mas

.

lor

faczent

uenent en ierusa-

lem e dereco yo retoruarey a nos dio uolent Mas el se departie de Epbesia e descendent en Cesarla e monte e salude la gleysa e desce?2de en Autioca E cum el hagues ista aq?« vu petit de temp el se p«rtic a?i.

,

:

.

nant per orde per la region de Galacia e de .Phrigia , cunfermant tuit li deciple Mas vn indio per nom Apollo del Ugnale Alexandrin homme ben parlant [220 r] e poyssant en las screptnras uenc en phesia Aqt^est era .

,

:

ensegua en

amoriuolment de Johan

.

E

.

uia del segnor e feruent d-esperit pffrlaua e amo?iestaua

la

aq?<ellas cosas

,

que son de yesns sabent solament

lo

batisme

aqnest comence a parlar cunfidaraent en la sinagoga

qual cnm Prfecila e

.

Lo

ilh preseron luy haguessan anni e plus deligentament declayrauan a luy la uia del segnor Mas cum el uolgues annar en Acaya li frayre confortauan e scr/puian a li deciple qu-ilh. reÀ.qiiiìa.

:

,

.

ceopessan luy

auian cresu

.

Lo qual quani el fo ue»gu profeyte mot ha aq?</lh li qn«l Gar el uencia iorment li iudio demostrant manifestament per :

.

las scr«pturas che Jesus era Christ

XIX. Mas

fo fait

cum Apollo

fos

en Corinti

.

Mas paul trapassas

las

sobcyranas partias uenc cn Ephesia e trobe alcuns decìples e dis a lor Si uos cresent receopes lo sant sperit

^

Così leggo

io,

meglio 'scumeniga'.

ma non Cfr.

i

escludo

.

E

che

ilh diseron a Iny

si

.

possa leggere 'scuminiga',

prov. cumergatz, cominal, e

l'a. fr.

.

Mas nos non

o

acomenìer, ecc.


Nuovo Testanieuto

11

auucH nieseywe bateia

vn sant

es

si lo

spe/-it

poble del

teie lo

batisme de

[2:20 v]

que era a nenir enap?'es luy

aqiiel

Mas

.

el dis

Li qual diserò?» del batisme de Johan

.

stas cosas

159

valdese.

BHzpausa a lor las

mams

tra eji la sinagoga

.

e parlaua?i per di-

,

:

deciple

desputant vucbascuw iorn en

,

per diiy an

fo fait

:

maniera qne

e?i tal

que

tuit aq?«'lh

coma

enferan

li

De

.

la qiial cosa alcnras exortisti de

[221 r] pproueron de enuocar sobre lor

nom

del iwstve, segnor yes?/s diczent

paul predica

preyre

li

E

.

eraw

li

E

.

e« Asia

dio faczia

li

maligne fugiaw

qua\ [eran] alewtor

maligne sperit

li

lo

te scuwiurew per Jesus lo qual

set filh de alcun iudio per

li

qual faczian aqwesta cosa

E

tant qiie escara

ere

sperit

li

iudio

qual auian

li

Nos

.

.

li

ayczo

sudor del seo cors e sobre

sudari a ostar la

ceint e las ewfbrmetas de lor se p«rtian de lor e

de lor

:

E

.

lif/Z»itauaw

gentils

uertucz non petitas e volgars per las ma[n]s de paul li

e dep«rtic

,

escola d \\n cert tirang

1

auuiro?? la parolla del segnor jesus tant iiwlios

era porla sobre

in-

e raaldi^ejjt la

.

uia

E

.

porlana coHfidawewt per tres mes desputant e pregaci

regne de dio E alcuns e??diircze?it e now iiole?«t crcyre del segnor dera?it la mautccza el se n a«ne de lor

del

nom Sceua prmci

de

li

esperit maligne responde e dis a

l

Yo conoyso yesus e say qui es paul Mas uos qiia\s se uos Mas home al qimì era lo maling demoni se gite ados a lor e ac dominacion

lor 1

paul haguessa

doucze liomcs

qua?>ì

tiiit

se nos

Sohan ba-

Aiiuias a.que-

.

E cum

.

uewc sobre lor

Mas era»

.

.

dicze?it qn-i\h cresessaw a

i^enitencia.

lo sant sperit

nersas lewgas e propheteiaua?»

dis

czo es en yesus Xrist

.

forow bateia al noni del seguor jesus

illi

Donea en q?ml

.

Mas pani

.

.

.

sobre lor e fo plns fort que lor plaga d aqnella mayson li

.

E

fo magnifica

fessawt e anonciant

li

fait

sas curiosas haduczian

de lor foron stima

:

ilb

li

:

E

maniera

manifest a tuit

li

dereco ueser

de lor libre e

E moti

.

d aqnilli brusauan derant

li

argent de

1

forment

Roma

.

seo deciple Tiraotio e Eraste

E en

E

50

.

tuit

quanì

v]

el

nom Demetrio

E

.

q?/«nt

li

,

E

.

precz

Enaysi

cowplias aq?«estas

agra passa Macedonia e

Pois que yo sarey ista lay

.

del

uenian con-

millia deuiers

confermaua

e se

:

.

:

gentil

e

nom

e lo

qn«l ailian segu co-

li

:

la

Macedonia duy remas en Asia per alcu« temp

cu/n el bac trames en

:

e el

.

aqnel teH?p se lene vna grant perturbacion de la

G«r alcun per

iudio

li ,

Achaya de annar en Jeri<salem diczent

me besogna

sen fugiron nu e

q?^-ilh

tcmor cagic sobre tuit lor moti d aqnilh li qnftl creseron

Paul prepause en sperit [221

.

tal fait

e

troberon

la parolla de dio creissia

cosas

.

en

:

ayczo fo

qua] abitauan en Ephesia

segnor yesus

de

.

,

argentier lo qnal fagia

li

uia

del segnor

.

tabernacle d argent

Li qzml el aiosta e faczia auer grant gang a aqn*lh de 1 art homes uos sabe que lo noqual eran semblant obriers e dis stre gang es d aqwest artificio e uos uee e auue coma non solame/it en

de Diana aqnilh

.

:

li

.

:

Ephesia poble

,

.

Mas

pres que en tota Asia aqnest Paul enduy e trastorna grant

diczent que ayczo non son dios

li

tempie de Diana sare reputa per ren esser destruyta

,

la qiiaì tota

Asia e

qncfl

cmn

a solawent dongier eu aq«esta p«rtia ,

lo

el

son

fait

e enaysi la soa

mont

a

E non y Mas encara lo

per las mans

nos desprezia

.

.

magesta comenczare

en reueuencia

[1.

reucr-]

.


160

Salvioni,

Aqwestas cosas auuias

Grawt

illi

Diana de

es la

li

foron rempli de ira e cri['222 r]clcro;i di-cze[n]t

Ephesia?»

E

.

vmplia de confusiow

tota la cipta fo

.

:

nn corage al theatre e T^reseron gay e aristarc E cani paul uolc intrar de dincz Macedoniewc de la compagnia de paul E dereco alcuMS de li p?'^»^ci de li deciple non li consentirò?? lo poble tramese^'on a luy pregant qu-eì non se Asia li quaì eraw li seo amie E li autre cr/daua?» autra cosa Car la cowgregaapresewtes al theatre e moti non sabia?» per quaì cosa ilh erara aiosta E gicion era co?jfusa tCYon alexawdri fora de la compagnia quant li indio empegniaw ìiiy E e xiQngron embriuarae«t d

,

,

.

:

:

,

.

.

:

.

.

:

Alexandri dema?ìde calamewt

Lo qual

cura la mara

:

e uolia reradre raczoji al pobZe

conegu qw-el era Judio vua uouz de

qtiant agrora

quasi per doas horas d aquilh qtie criàansin Grant es Diana de

E q(mnt quaì

lo sc?-/be ac appaczia las co/rapagnias el dis

de

es

home

li

non sapia que

lo qual

Ephesiaw

li

li

Ephesia»

Donca cnm

.

es co-

la Jiora se

non

poissa con^radire a aÌQ0 [222 y] la couerata qtie uos sia appaczia e

alcuna cosa temerosarae«t

Gar uos aue amena

.

home Iddea Mas

aq?</sti

son ni sacrileges ni blestemadors coratra la nostra e

aqwilh que son de

alcura 1

a-lla cort

:

autre

E

.

si

art

1

q?ml son

li

fay raczora e y son

se

luy

cura li

,

.

far nora

li

q?/ffll

si

Demet?-«o

au alcuna cosa incontra qM-/lh acuson

p?-ocorasol

uos demanda quaV que cosa

.

horaes Epliesia[n]s

.

de

la cipta

de la grawt diana e lignage de Jupiter

tiueyricz

.

tuit fo fayta

un

1

autre affar ayczo se poyre

d.

era la coragregaciora legitimament aioslaa Gar nos sen era perilh que nos nora siara repres de la sediciora dal iorn d encoy nora essent alcuraa E causa dont nos poissara rendre raczon d aqwesta subitana aiostancza

ucomplir

.

:

.

cam

agues

el

dit aqwestas cosas el laisse la

XX. Mas

pois que la

rumor

fo cessa

congregacion

Paul appeile

deciple

li

E

.

auent

embracza se mes en camin per annar era Macedonia E cum el agues chaniiraa per aqwellas portias el e auent li conforta per motas parollas uenc en Grecia Al qwal luoc hauerat ista tres mes aga[223 rjit forora fait

li

.

:

,

.

a luy de

indio

li

:

cu/ra

el

degues nauegar en Siria

:

e ac coraselh

de retor-

acumpagne entro en Asia Sopale Berroensc E de Tessaloniciens Aristarc e Segond e Gay Derbera e Timothio e de li

nar per macedonia

.

E

lo

.

,

Asiaras Tychiqrae e Trophin

A

troya

guen a

.

E

Aq?«'sti esserat arana dcrarat ilh atenderora nos

.

nos naueguera enapres

lor a Troya

era

li

cinqrae iorn

,

iorn de al [qual]

li

ayme de

Philippes e uen-

luoc nos isten

.

7

iorn

.

.

E

vn iorn de sabba cam fossan aiosta li deciple per fragner lo pan Paul lo qual se deuia partir en 1 endcman desputaua cura lor e perlorague la pa,

mecza noit Mas motas laupias eran en aqrael cenacle al aiosta E vn iouencel per nom Euticho sesent sobre ynna

rolla eratro a la

qnal nos erara fenestra

,

longament

mort e dis

.

.

.

luy essent trabalha de greo son entretant que paul desputaua

sobre monta del sopn Cagie bas del te[r]cz solier e fo leua Mas qnant Paul fo descendu el se stende sobre luy e 1 embrace Nora [223 v] uos uolha coratorba Car 1 arma de luy es en luy E :

:

.

.

.

:

.

.

ouOT el fo morata e qn-el agues fraiut lo pan e gosta el parie a suffisciencza eratro al iorn

.

e enaysi se partic

.

E

ilh

amenerora lo fautin viuerat

:

e foron


grandarne»t consolla

.

]1

Nuovo Testamento

E

iios

aqui deuiajz ^enre paul cuìi far lo cliamiw pe;' te?Ta iios

1

Car

.

:

,

e

euaysi ordeua qu-eì uolia

foro» uewgu en Asson

E

^

:

apres qiie

E d aqui

.

nauegajit

Samos ueuguew cn Milet Gar paul auia prepausa de nauegar per non far demora en Asia Gar el se hacoylaua affia .

autre iora arriben en

1

.

.

.

a luy possible

si ios

nau iiauegue?i ew Asson

nos ue«gro« en Mitilene

,

e?jsegue?it

outra Ephesia

161

valdese.

ìa.

el auia

enseguent uewguen cuwtra Ghios

lo iorn

que

iios

eti

E quanl uos

.

agro» pres con nos

lo loru

E

mo»ta?tt

majide ds Milet en Ephesia

e appelle

:

en Jerusaìem

ioni de pandecosta

lo

fes

el

preyre de la gleysa

li

.

.

E

Li qual cura

uewgu a luy el dis a lor Uos sabe del pr^nuier iorn al qual yo coma yo soy ista can uos per tot lo temp seruent al e lachrimas e afflectiows ias seguor [224 r] cnn tota liumilita de cor coma yo non ay laissa a quals me son uenguas per li agait de li indio a far alcuna d aq«ellas cosas que nos son vtils , qìie non uos anoncies e

illi

foro/t

.

soy intra en Asia

:

,

:

,

,

uos cHsegnes publicament e per Ias niaysoMS testifica«t a Gentil la penitencia que es encerque dio nostre segnor yestis

non sabe«t qual stifica dice?«t que alcuna cosa non cunsume lo meo

.

cosa

E uete ara yo liga me es adue?iir

per

per totas Ias ciptas ligam ni

,

cors cnn goy

la. ulta

esperit

1

non qne

si

.

mou mi

e la fé la qual

,

uauc en ierMSrtlem :

me

:

te-

mi speran Mas meseyme afln que yo

e h-ihuìacìons

,

li

encerq?<e lo

sant sperit

lo

cara a mi

os

Lo menestier

.

,

iudio e a

li

es

.

qual yo receop del segnor

lo

E uete ara yo say que Uos tuit non ueyre plws la mia facia per li qual Per la qual cosa yo testifico a uos yo trapassey iwedicant lo regue de dio aq?<est iorn d-e??coy que soy mo?«l del sane de tuit Gar yo non bay fugi yesus a testificar

euangeli de la grac«a de dio

1

euapres aq«estas cosas

.

,

.

,

.

.

en modo que yo non uos anuncies

cunselh de dio

tot lo

nos meseymes e a [224 v] tot lo grecz

al

Bonca attende a

.

qual lo sant sperit pause uos

La qual

cnn lo seo sane han ha intrar en uos greo lops li qual non perdonare» al grecz E de uos mcseymes naysaren lioraes que parlaren cosas peruersas afin que Uh conduan deciples enaeuesqwes

,

a-rregir la gleysa de dio

Gar yo conoc ayczo que de pois

lo

.

meo

el aqt</ste

.

departijwent .

:

pres lor

Per la qual cosa uelha recordadors que

.

'per

trey ancz la noit e

uo« bay cessa amonestar cnn lacremas vnchascun E ara frayres uos comajido a dio e a la parolla de la soa gracia Lo qual es poyssant de bedificar e donar a uos hcrcdita en tuit li sa?itifica Yo non hay desira argent o uestiment de alcun Mas uos meseyme sabbe que en o or Ias mias neccesitas e aqnisti li qwal son cun mi aq^^estas mans han sostcngu Yo uos hay demostra totas cosas Gar affatigant se cnaysi couenta recebre li enferm e recordar se de la parolla del segnor iesus Gar el meseyme di Lo es casa plus benaurosa donar maiorment qne recebre E lo iorn

.

.

,

.

,

,

.

,

.

,

.

.

.

.

.

cu/n el bagucs dit aqz^estas cosas 1

225

rj

'

Mal

E

si

Pause li seo genolli ore cun tuit lor . de paul baysauan luy dolent se Maxima?«ent en

gittant se al col

capisce se

Archivio glottol.

'

ital.,

.

-on

XI

,

'

od

'

(seconda

-an

'.

serie, I}.-


SalvJoui,

162 la pfflrolla la

E

quaì

el liaiiia dit

iiieneron 1»?/ a la

XXI. Mas

C117M fossa fait

cu?i d/-eit cors uc«gue?« a

Patara

E

.

aqui

lo fais

,

e rei orna

li

E li

cnn

,

quaì era»

las niolliers

E

.

e

,

a la se-

qiial ùiczìan li

ioni parti

enfant entro a tant

li

en terra

li

:

cow^pli

oreìi

E

.

cu?» nos nos ,

coìnpVia la uauegacioji de Tyri

e ilh retor-

descenden

frayre isterow vn iorn can lor

li

paul [225

cu?*

d aqui a

e

,

nau descariaua

la

autre moHtero?i sobre la nau

Mas nos

.

Car

.

ier?/s«lem

e eHgeJiolha

,

1

apres saluda

maysow de

tra en la

la facia de lor

appareiser Cipre laiserojt ley

deciple nos isterojj aqui set ioni

un

1

nero?i en la lors niayso?is .

.

trapassaua en pheulce monta

la qiial

,

uenguen en Tyri

e

,

la cipta

saluda enscmp

en ptolomayda 1 autre iorn nos

iiau

tuit e??semp

li

que nos salhiiow de fossa?*

vna

non niontes en

a paul per sperit que el

anerow conduent

soa facia

u[e]se;- la

ìorn a Rhodi

e al seguewt

,

E comencza«t

.

naueguere en Syria

:

ha

liauia?i

nos iiauesa??t deprtrli de

q?/e

,

Coum

se abbatero» a

sobre ley naucguew nestra

Car plus non

.

iiaii

uewgro?* en Cesarla

v]

vn de

plielip eua??gelista lo qìia\ era

E

.

,

Mas

.

in-

set istero?* cu?i

li

Mas aq?i!est hauia 4 iìlhas. uergenas las qiials propheteiauaw E cum nos perma?iessare plusors iorn uenc va cert propheta de Judea per nom Agabucz Mas cu??* aq?<est fos ue?zgu a nos Pres la ce?2tMra de paul Lo sa?*t sperit dis aq?/,estas cosas L onie e las mans dis e liga?zt se li pe luy

.

.

.

,

,

:

:

.

.

,

de qui es aq?*esta

en

dare?* hiij

ce?*t?<ra

las ma?zs de

.

ge?itil

li

stas cosas lo p?"eguero?* nos e

no?* nio?*tes plora?*t

E

.

Mas

.

li

autre

cor

segnor

sia fayta

parelha mo?*tero?J

e?*

.

Mas enapres

ien^salem

E

.

nos de Cesaria mena?it cu?* lor [226

enapres lo qiial nos alberge?»

.

receopro?* nos uoIu?itIera???e?it

.

li

p?-eyre se aiostero?*

cula?-me??t

que cosas auia

Mas aqwiJh tu ueyes

,

r]

:

.

filh

aq?«sti iorn

vn cert Jason

Giprie?2c deciple antic

.

.

:

E

saluda

li

recointaua parti-

per lo menestier de

e?*tre las ge?tt

e diserò?* a luy

,

q?ml ereserò?*

li

auuiro?* de tu

li

,

q?/6

afìn

qae

nos te dicze?*

ilh se to?*da?*

li

lor cap

,

.

.

,

costitue?*t la ley

.

Mas d

aq?**lh

Car

e tuit

son

Donea qual cosa

es

ilh auuiro?*

q?/e

tu sies

homcs

li q?<ffl

Nos haue?*

.

4

.

,

.

la

e despe?*t so-

e tuit sapia?* q?*e aq?*ellas cosas

las q?<als ilh auuiro?* de tu no?* son alcu??a cosa e?*cara

.

c??segnas departir

P?"en aqM*sti e te purifica cu?* lor

.

,

luì/

frayre

.

ge??til dicze>?t q?/e la no?*

li

statut

tu

Donca fay ayczo ue?*ga han uout sobre de lor bre lor

nos foro?* ap-

cu??*

:

moutecza se aioste q?*e

el

noni del segnor

lo

coue?*ta al postot que la

,

Que

ue?*gro?t e?*se???p cu?j

ni uiore sego?*t

.

.

facze uos

alcu?ts deciples

Tuit aq?«'lh Judio q?;e son e?*tre li

Que

.

nos se acorde?» dicze?jt la uo-

q?*anti milier de Judios so?* aq?«'lli

c*rcu?ìcir

aq?<el luoc

E cu??« nos ue??gue?t e?i Jer?6salem Li frayre Mas 1 autre io?"n paul intre cu?* nos a Jaco

fait dio

.

e

:

no?i soy solame??t apparelha de

haue?*t auui glo?'ificaua?* lo segnor

se de Moyses

d

era?*

ierMsalem Per

Li q?;al liaue??t

.

studios e??segado?'S de la ley

coue?*ta

e?*

uo(?Os no?i poye??t lo trasto?'nar

lu?*ta del

e tuit

quni

li

ier?(sakra

nos aguessa?* auuias aq?/c-

cu??*

Mas yo

.

mort

esser

e?«cara

Mas

.

e?*

Ado?*ca res^jonde paul e dis

.

meo

e aflagele?it lo

:

esser liga

yesus

ien^salera

e?*

.

Li iudio ligare?* luy enaysi

.

Mas que

tu

que ereserò?* de

caminas [226 v] li ge?*tii nos ,


Nuovo Testamento

11

hauew niera

li

deceniCHt que non obseni[on] alcuna cosa d aque&la. manoìi qti-ilh. se garclo?^ d aq?/ellas cosas que son sacr/ficas a las

sc?'/pt si

,

ydolas

home

:

e del sane e del

:

E

.

de la fo[r]iiicacion

e

.

Ado??ca Paul pres

iutre al tempie

,

anunciant lo

,

ioni de la puriflcacio?z entro a tant que se uffra per chascu?*

li

la ufferta

quasi compii

BI«s essent ia

.

eran de Asia

qttal

sofoga

autre ioni purifica cnn lor

1

coOTpli??2e«t de

de lor

163

valdese.

Auent

,

lo uist at

tempie

ioru que

set

li

li

iudio

co?itorberon tot lo poble

,

:

li

E

Aqnest es ensegna per tot a tuit E outra d ayczo enduy li gentil al tempi^e e corromp aqwest Trophin Ephesian en la cipta cun luy lo sant luoc Car ilh hauian uist E tota la cipta fo qual pensauan q?/e paul 1 agiies entreduit al tempie

meseron aq?<el

mans en ]uy cr2dant

las

home

honies de Isr«tl secorre

.

qual cantra lo poble

lo

ley

la

e

,

.

aqwest luoc

e

,

:

.

.

.

.

scomogua

:

vn

e fo fait

fora del tempie

E

.

cant de ocire luy

La

.

corroc a lor

Mas

.

E

.

pres paul

portas foro?» clausas siibitament [227

las

s«lem anaua sot sobre serott de batre

coìitracorra.meìit de pobZe

anuncia

fo .

al

tr«bunier de la cohort

Lo qual pres subitament

li

Adonca

.

lo tribunier s

e ilh cer-

qne

,

caualier e

cu?n ilh haguessan uist lo tribunier e

paul

lo tireron

.

r]

11

Jerw-

tot

centurion

caualier ces-

li

apropie e pres luy

.

E comande

cun doas cadenas E demandaua qui el fos e qual cosa hagues fait Mas qui àÌQÌa vna cosa qui en diczia vna autra en la compagnia E non poent conoiser la uerita per la romor comande que el fos amena al castel E cum el fos uengu a li gra besogne qu-el fossa porta de li caualier per la forcza del poble dar moutecza del poble seguia luy cr/dant tolle luy E cum el comence esser diutre amena al castel Paul dls al tribunier Si es a mi licit parlar a tu Lo qwffll dis a luy tu conoises Grec Donca uom sies tu aqttel Egician lo qual dera/it aqzf/sti ioru scomoguies vna romor milia homes de sicar e as conduit al desert 4 que

el fos liga

.

:

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

:

Mas paul

dis

.

cipta de Cilicia al

poble

la

man

.

al

Yo soy home

poble

el li

E

.

.

vna

Ma,s yo te prego laissa me parlar permeses paul Istant sobre li gra demostre cun

non me[227 vjsconegua

E cum

.

certaua/nent iudio de Tarsia cittadin de .

,

fait

grant callament

el

p(ffir)arle

en lenga hebraycu

diczent

XXII.

Honies frayres

aduo ara a uos

.

Mas cum

,

payres auue

e

ilh

la

mia raczon

,

qual yo

la

auuiron qn-el parles en lenga hebrayca

E

Yo

:

li

uà en Tarsia de cilicia amestra e nuri en aqnesta cita a li pe de Gamaliel segoni la rigor de la ley paternal segador de dio enayma uos tuit se cncoy Lo qwal perseguey aquesta uia entro a la mort ligant e tirant en preyson homes e fennas , enay/«a lo prmci de li preyre me es testimoni e tot 1 ordre de li uelh de li qnal yo reccopu leclras yo anauo a li frayre en Damasc afìn que yo amencs lor liga d aqtii en Jernsalera afin qu-ilh fossan puni Mas fo fait yo anant e apropiant me a Damasc cerca lo mecz ioru subita?«ent grant lucz del col resplandic encerq«/e mi E yo cagcnt en terra auuic vna uoucz di(;ent a mi Saul saul per que me persegues. Mas yo maiorwjent callament

prestero?»

.

el dis

.

soy

certaua?nent Judio

,

,

,

.

,

:

:

,

:

.

.

.

[228

r]

resp^ndoy

,

o scgnor qual sics

.

E

el dis a

mi yo soy aqncl yesus


164

Salvioiii,

de Nazaret lo qìial tu perspgucs uigrow lo lame e foron spauajita

pflHaua con mi ;i

mi

Leua

.

,

te

e yo dis

aquilh

M«s

cran con mi cn

qncil

li

auuirow

iio?i

uouq

la

seguor qual cosa farey

.

uay en Damasc

e

,

E

.

.

E

.

aqui sare

.

uez-ita

qual

aqìiel lo

ci

Mas

segnor dis

lo

dit a tu de

totas cosas

E cum yo uon uegues -per la resplandor d aqwel qua] cosa te couen far lume mena tic li meo compagno?^ per la ma?ì ueuc en Damasc E vn ccrt .

.

Annanias

lio/»e p?-?<mier scgo/it la ley

aproua per

:

lo testimoni de tuit aquiìh.

E ista??t dera??t mi dis a mi Saul frayre li qìiaì ImAitauan aqui Recep la uista E yo regardey en ìuy en aq«/ella meseyma liora E el dis afia que tu conoissas la soa Dio de li iwslve payre dcrant te apparellie Jadio

.

,

,

.

.

:

uoluJita

iuy

as uist

,

Acoyta

en preyso»

E cum

:

.

E

el dis a

mi

enWo en

hty

.

aq?/esta

las sinagogas

E gardauo

.

te

paroUa Car non

E

.

mena en

li

caste!

,

a uos

con ligam

Centuriow

lo

.

,

las iiestimeHtas

al

ocie«t hcy

li

Mas

.

ilh

,

irihiinier

li

sobre istaua

non conàana

e

e

:

li

de git-

q?^c

exa?;ana con battalwras .

referis

La

.

.

:

E bauewt Donca

es

cosa auuia

qtial

dic;;ent

.

auuiaw

dicsent leua

.

cridaaan enaysi contra Iuy

Paul dis al Centarìon que

se apropie

de

.

q^ue el fossa

.

yo ero encara preseci e

:

:

vn home Romani

licit flagellar

tirauo

que el uiua E aquisil criùant e pois en l ayre Lo tribunìer comande

comande

e

teo

lo

qnn\ crejan en tu

li

.

e nic hiy dicze?it a

,

leuerow las lors uoucz

afin q«;c el saupes per quaì causa lo slreit

Aquiìh

es licit

teo

li

retornajzt en Jerwsalem

majzdarey de lo«g a las gent

uestimewt e manàant la

li

fos

el

.

qne tu

e laua

,

.

Uay car yo

la terra aq?;est tal

tawt

baitela te

.

en totas

e balio

bocca de

mneLamenì de Jen^sfdem Car no?» recebo» segnor ilh meseyme saboti qne yo li

yo dis

sane "de-steue lo teo serf era sprtr(a)s

lo

la

aq?(ellas cosas

yo fuy raubi en la pensa

[:228 v]

consenlio a la mori de Iuy

E

,

.

te e salii

testimoni de mi

uoucz de

home d

.

.

:

.

li

E ara que ate/ules Leua te e ìiias fo fait mi Io uom del segnor

e auui

appella pecca e aurant al tempie

mi

e auuessas Ja

:

tu sares testirao?«i de \uy a tuit

Cfflr

.

qne es uist

e ueguessas czo

,

que has tu a

home es Roma» E lo trihuìùer apropiant dis a hiy Di a mi sies tu home Roman E el dis si [229 r] E lo trebunier res^onde Yo hay cumpres cati grani somma aqz^esta cipta E paul dis E yo y soy

far

.

Car

aq?i5est

.

.

.

.

.

.

.

na Adonca subita??2enl se parleron de hiy aq?a'lh li qual 1 auian a tormentar Lo tr«bu?tier encara temic Pois q?/e ci rcsponàe qu-el fos Roman .

.

e q?«-el

1

.

auia liga

.

causa fo accussa de

prmci de

li

Mas li

1

,

autre iorn uolewt saber la uerita

iudio

.

Lo desligue

del ligam

preyrc fossan aiosta e tot lo co»selh

,

,

e

.

Per la q?ml

comande qne

e fora ra[en]ant

li

paul

ordeneron Iuy entre lor XXIII. Mas Paul entendenl con li olh al eonselli dis lIo?«es frayres Yo hay conuerssa can tota bona consc«encia derant dio entro al iorn d-cncoy Mas Annanias lo prmci de li preyre comande a li seo istant ferir la bocca .

.

.

Adonca paul dis a Iuy pare emblanqneczia dio ferre tu E tu mi segoni la ley e contra la ley tu comandas mi esser feri istant diseron Tu maleyczisses lo sobeyran de li preyre Mas paul frayres yo non sabio qne el fos prmci de li preyre Car scrigt es

de Iuy

.

.

.

sesent iuias

E

li

dis

.

.

.

.

.

.

i

I

I


Nuovo Testamento

Il

No?^ malej'czir lo p?7'uci del teo pobZe

de

sadissio

11

e

,

autra de

1

yo soy [229 v] pliarisia resiojì de

mo?-t

li

pb«risio e

E cnm

.

sadusio

li

e

:

ph«rlsio cride al conseUi

li

1

se leuant

e

Mas grant

.

E

.

.

cani gra«t dece)zssio?i fos fait

.

.

Mas

.

E

li

li

Sadusio diczo?» pharisio con-

li

de

alcu?7S

Pharisio

li

atrobe?» alcuna cosa de

mal eu

non repugnaji a dio E trihwiier temevi q^/e paul no« fos desmewiparla o

espe?-it li a

si 1

liomes frayres

.

esper;mcza e resu-

1

Car

.

angel ni sperit

cr«dor fo fait

Kos non

part era

desewsio?» fo fayta entre

.

nioutecza fo deuissa

s-e?«trebatia?i dicze?it

,

home

aqiiest

autre

1

ayczo

el liagues dit

la

certaua??2e?it no?» esser resuresion ni tessali

165

Mas paul sabe»t que vna

.

de pharisio e soy iuia de

fiih

'

valdese.

lo

angel

1

.

comande qtie li caualier desce?idessa?i e prenessaw ìuy del Mas la noit seguewt lo segnor e amenar hiy en li Castel iste dera»t luy dicsent paul sias de hon corage Car enaywa tu has testimowiia de mi en Jerusalem enaysi te couewta e?Jcara testimoniiar a bra de lor

mecz de

:

.

lor

:

.

.

Roma

Mas

.

.

iorn alcuns de

fait lo

non manier&n

Judios

li

se

aiostero?»

,

e

uout

fero?*

beguera» ewtro qu-i\h aucissesaw paul Mas eraw j)his de 40 li qiial hauiaw fait aq?/esta cr)?«iurncion Li q?/al ue«gro?i a li pr/nci de li preyre e a li uclh e diserò?» [230 r] Kos haue?» fait uout cu» sacramerit de non hauer a tastar alcuwa cosa entro qne dicsent qu-ilh

.

ni

,

.

.

.

.

,

:

nos aucian paul

deman

lo

.

Donca ara uos

uos ameno?*

cosa pl?/s certaua de

fora

\iiy

li

agait

el

:

ucnc

E

.

en

e intra

,

cu??? li

e al co«selh

,

:

qne

uos haguessa a conoyser alcuna

enay??ja si

Mas nos

.

aparellia per amaczar Ini/

significa al trjbmiier

pr?/miera??ie?it

q«e

castel

se

el

lo filh de la seror de

ho anuncie a paul

e

aprapie shvn

paul hagues auui .

Mas paul

Amena aqnesl iouencel al tribunier Car el ha a dire a Ivy alcuna cosa E el prenent luy amene ìny al tribunier Paul liga hauent me appella me p?'egue qne yo condiies aqnest ioue??e dis appellant vn de

li

centurio?» dis

.

.

.

,

.

ha a parlar a tu alcuna cosa Mas lo tribuuier p?'enent e demande luy qne cosa es aq?/ella q?<e tu me has a demostrar Mas el dis Li Judio han deslibera de te mandar q?/e tu eonduas paul al conselh enayma s-ilh haguesan a recercar alcu??a cosa pl??s certana de luy Mas tu non creyres a lor Car plns de lio?nes haqnintan en ìny li qnal han fait uout de non man40 cel a tu

la

man

.

Car

el

.

de Iny anne cu?» ìny en despart

:

.

.

:

.

beore e?itro a tant qne

iar ni

illi

ocian pani

Adonca

sperant de tu

la

promessa

ma??da/;t que

el

non parles a presona qn-el

cosas

E

.

.

.

.

:

e ara

son apparelha [230 v]

fr»buuicr lice??cie lo iouencel

lo

li

hagues

:

co-

a saber aqwestas

fait

Apparelha duy cent caualier qne duy cent cu?» las lanczas en la tercza bora de la noit E apparelha iument q?/e pauson sobre paul afiii qn-illi lo cundua?» salf a felice preuot Scr/uent li vna ep/s/ola en aqncsla .

anno?» en

appelle diiy ccnturio?» e dis

Cesarla

.

e

70

.

.

a

canal

.

,

e

:

.

.

teuor

.

home

pres de

*

Claudi Lisia li

.

a Felice

potentissi?nc

preuot salu

Judio cssent ia per esser mort de lor

Nel richiamo, in

fine della

precedente pagina:

.

:

Yo

tolc

aqnest

yo sobre uene?it

'pliarisio'.


,

16G

Salvioni,

ra«

lo cxcj'cilo

Roma?»

e concgii q?ie el era

,

mcney

e uole?iL

,

sahcr la ca-usa per

Lo qvaì troLey esser acNon aue«t alcun pecca degne de mort cusa per deierc'Hcias de la lor ley de ligains E cum lo me fossan notificas las ensidias que li appfltrclhaua» li indio subitament lo mandey ha tu encara coraandaMt a li accusador qìie aq?;ellas cosas las q?mls ilh han cantra \uy las diczaji encara a tu acusanaw

la qìial lo

lo

:

al ìor co«selIi

.

.

.

:

.

.

Resta san

Mas

.

li

caualcador de

li

leron

anar

1

noit

r]

hty e?icara pani

dei'a?it

de qiiaì prouencza tu quani

li

hauent do?ia

e

,

el fos

.

e

,

coina«dameiit presero?? pani

lo

Antipulrida

e?i

M«s

.

1»^ retornero?? ew

cu?»

ue»gu en Cesarla

fossa»!

segoni

niilitattt

conduero?i per la [^31

Mas

li

caste!.

cu?» lo preuost hagues legi

conegu

de Celicia

qìie el era

teo accusador srerew uejigu e

comande qw-el

cum

Li quaì

^

ep/s^ola al preuost

la

e Io

:

autre iorn demes

e?i 1

dis

fos

:

.

:

ilh

apresew-

e deniajida

Yo auuirey

garda

al palais

de h ero de

XXIV. Mas enapres

8 Ana?iias priuci de li preyre descende iorn vn cert Tertuli orator Li qiiaì anauaji al preuost cantra a paul noble Felis E citta pani Tertuli 1 acomence accusar dicsent nos vinent &n mota pacz per tu e se obran motas cosas dreyta?Hent eu aq?«est pob/e per la tua prudencia e sempre e per tot o aproue»* cure tot faczament de gr«ejas Mas ayczo qwe yo non te perlo«gue plws longament Yo te prego que tu auuas nos breoment per la tea huwianita dar nos cu?j

uelh

li

.

.

.

.

e

.

.

.

.

:

,

,

.

.

.

,

hauen atroba

aq?fest ho??ze

a tota la rcdondega

.

E

mortai

escomouent tenczons a tuit li Judio e li Naczario Lo quaì s-esforcza

,

,

autor de la secta de

.

Lo quaì nos presen uolent lo iuiar lo tempie Mas sobre uenewt Lysia Io tr^bu'ner can grarat forcza lo lene de las nos/ras mans coraandant li seo accusador uenir a tu del qnol tu meseyme poyres demandar de totas aq?/estas cosas e conoyser de que cosas nos I accuse» M«s li Judio encara confermauan diczent aqwestas cosas se han enaysi Mas paul res^jonde Lo preuost demostrant a ìuy que el diczes Cun repausiuol corage Y'o die per mi meseyme la mia causa sabent q?/e ia per moti an tu sies ista iuie d aq^fesla gent Lo corrompre

en[231. v]cara de

segoni la nosì^ra ley

.

.

.

,

.

.

.

.

.

:

.

,

iorn non son ph<s de 12 qwe yo montey per adorar e« iernsalem e non me troberon al tempie desputant cu». alcuJi ni facze»t aiostament de compagnia e» las sinagogas o en la cipta ni non pon prouar aqwestas cosas de las quaìs ilh me hacusan Mas yo te confesso

qjml pocz conoiser

q?/e

la

.

.

.

,

,

,

.

ayczo qne segoni

payre

li

de

li

lo

meo

dio

la uia la .

q^al ilh appellan heregia enaysi yo seruo

al

Cresent en totas las cosas qne so» scr^ptas en la ley e

propheta hauewt sperancza e» dio qne la haya ha esser 1-d resuresion mort ensemp [232 r] de li iust e de li no» iust La qnal encara lor meseyme speran E en ayczo meseyme me studio de liauer la consc^'encia totauia sencza ofendament a dio Mas enapres moti an yo e a li home uenc a far alraonas en la mia gent e ufertas E» las q»als me trobero» .

.

.

.

^

L"e' par

riduzione di un

'a'.""

i


Nuovo Testamento

Il

non cun compagìiin

purifica al ieH?ple

de Asia

qnal couc;;taua

li

la

q?/al

lor

Mas

.

paul

yo ueyrey

A

p?-esewt

Per

.

uay uia

yjist

e?»

qual cosa

la

dona a \uy de paul

pr?fmier de

li

cantra iuy

.

Mas

el

Mas

.

grada

Felis uolent far

Fest fossa ue?zgu en la proue?icza

cu??i

li

iudio

Aczo qne

.

de paul

.

el lo fes

auciossa?» luy per

qu-i\\\

ue»ir en Jer?/s«lem

uia

la

Mas Fest

.

pecca

alcu?»

si

plus de decz iorn

hunal

e

,

E

.

desce??de en Cesarla

comande que paul

Aqtiilh Judio

quai

li

paul de moli e greo peca si

:

que

ni

en

la

hauia peca alcu??a cosa

sponAenl a pani dis

mi d aqwestas cosas ooue??ta q?/e yo sia

.

.

E

li

iudio

:

ni

Uoles tu mo?ttar

e?»

al

agait

aq?</lli

cun nos

.

lor

e?ttre

lo

qual cu?»

el fo ue?igu

.

lo cercu?Kleron accusa?»t

.

te?ttpZe

:

Paul res^onde

.

ni e?»

Cesa?-ia no?»

far cosa agradiuol a

Jer«»s«lem

,

li

iudio re-

de

e aqui esser iuia

Mas paul dis Yo isto al tribunal de Cesar iuia Yo no?» hay fait a]cu?»a e?»iuria a li iudio .

.

li

autre iorn sesie al tri-

1

Jer?fsffilem

Mas Fest uolent

.

.

Mas demore

.

.

co??serua

sia

AdoMca

.

Li qual ilh no?» poya?» prouar

de

ley

a?mar lay

amena

fos [:23o r]

li

descendu de

era?i

Paul

.

,

hauer fauor

Pausa?it a luy

.

resjjoude

home accuso» luy

cn aq?/est

es

preyre

li

poissa?tt enire uos desce?zda?t ewse?np

que san

a.quiih

:

depois trey io?'n

:

pr/nci de

li

e prej-auaw luy cerca?it de

:

certanaH^erat e?» Cesarla e que cn Lreo era per

responderon

per

que

Judio layse paul en p?'eyson

li

XXV. Adonca

E

Ense???p

.

afin

:

appellaua souent e pff?-laua cura luy

1

.

Felis spanarla

.

te appellarey

yo

sare, te??jp

Appelle paul

.

desputa?tt [ÌSÌ v] de

auenador

e del indici

,

quant

:

mo?2te de Cesarla cn 3evnsaiem e anu??ciero?t a iuy e

Ce«turiow que ga?-des

al

Mas aquel

.

compii day an Felis hac succesor porcio fest a

perlowgue

,

Qua??t Lisia lo ìrihum^r

.

E comaj»de

.

spera?it e??cara deniers haguessa?» a esser lo dcsliores

soy iuia e/icoy de

.

e de la ate?«pera??cza

,

.

Yo

.

Drusila la qua\ era Judea

auuic de luy la fé la q?ml cs

la iuslici'a

tro-

ilh

e

,

ue?igu cu/t la soa molher

responde

se

:

non deuedes que alcuws de li seo familiar li annessa?» ha uesitar Mas de pois alquanti iorn cuw. Felis

o lo

,

dicza??

Felis auuias aq?/estas cosas

causa

la Mostrm

e lo layses alargar

:

amejiistres fos

meseyme

sabewt ce?"tanarae?»t d aq?<esta uia diczewt

.

desceJKlj'e

E

raort

accusar s-ilh hatjues-

istawt yo al cowselli si i\on d aq«/esta

,

istant ewtre lor

c?'/dey

j'o li

Mas alcuws Judios

.

E

.

167

.

roiuor

cu?»

Aq?«'sti

.

cn mi

bero?j alcujva cosa de eneqra'ta

uos de la resuresiow de

o

qìie fossa?» enap?'es tu

san alca??a cosa (incontra de mi

vna uoucz per

,

valdese.

.

q?ml

al

cnay??»a

C«r si yo hay noyu o hay fait alcu?»a cosa degna de rao/'t yo no?» refudo morir Mas si la no?» es alcu??a cosa d aq«»elJas de las q?^r<ls aqM»sli me acusa?» alcu?» no?» pò donar mi a lor yo aptu

coneguies

niolh

e?»cara

.

.

:

:

pello a

Cesai-

.

Ado/»ca Fest haue?»t p» -la cu?»

appcUies a Cesar e a Cesar a?inares

Lo Rey Agrippa

,

e 'Bcrnice

deraorero?» aqui phisors iorns

Vn

Mas

dcsce?»dero?» .

lo

co?»selh responàe

li

me

iudio

:

fo

e?»

Cesarla

,

a saludar Fest

Fest referic la causa de paul

[233 v] anu?»cia de

demanda?»!

se?»te?«cia

li

Tu

.

cu»» alq?mnti io?*n fossa?» passa

cert liovic es ista laissa liga de Felis àcl qual cu??» ci

Jer?/salem

de

.

pr»nci de

cantra de luy

li .

preyre

A

li

al

Rey diccent

fossa ,

.

E

.

e

ue?»gu

de

li

.

e?»

uelh

q?ml respondey

.


168

Salvioni,

La non

es iisa?icza

ino?*a al

Roman condanar

li

del

.

liauent

,

quaì istanl

li

prena

e

couewgu

aqiiistì

luoc per se

lo

alcuna de-

se?icza

comajidey que

yo sesent per tr/buiial

.

ho?He pr?nnicraraent qtie

alciui

accusador present

li

Bonca

.

scguent iorn

amena

fos

peca

del

defi'cndre

de

accusa haya

qu-es

aqucl

owe me

1

accusador noti aduya» alcu» peca sobre

Mas hauia?» cantra de \uy ald aqnestas cosas las qM«ls yo sospeytauo Lo qua\ cuwas q?/estio»s de la soa sobresticio?» e de vu cert Jesus iiiort paul aferma uiore e istaut cn dubi d aqwesta qnestio?» diczia?z si ci uolgues .

.

.

annar &n Jer«sfllem

,

aqwi esser iuia sobre aq?<estas cosas

e

demawdawt de esser reserua

August

a la conoysewcza de

,

.

paul

ìlas

comandey

q?<-el

Mas Agrippa dis a deman auuires hiy Mas 1 autre ioni cu;n Agrippa e Bernice ^ foron viengu con mot apparelbament e cu?n. ilh foron intra &n 1 audie«cza cu« li trabunier e li prmcipal home Rey E Fest dis de la citta Fest co[234 r]mattda«t Paul fo amewa fossa garda entro a

q?<e

ta??t

yo lo mawdes a Cesar

Test yo uolli cncara auuir aqjfcst

home

.

E

.

el dis

.

,

:

.

.

Agrippa

home

:

homes

e uos tuit

li

del quaì tota la co7npagn«a de

aq«« cr/dant

,

non

li

iudio

Q.oaen ìinj uiore pl?/s

Comes alcuna cosa degna de mort

mawdar

.

q?ml se ensewip presewt cu« nos

.

me

parleron

,

.

en

Ueuos aqwest Jer??sflflem

Mas yo non trobey que

.

Mas aque&ì hauent

,

e

haya August

el

se appella a

no« hay q^^al cosa certana yo scrina al segnor Per la qnal cosa yo 1 ay recomanda a uos e maximawewt a tu Rey Agr/ppa aczo qne examina hiy yo haya q?ml cosa scrma Car es uist a mi cosa non iusta mandar vn home liga e non certificar la causa desliberey de lo

del q?ml yo

,

.

,

.

de luy

XXYI. Mas Agi-ipp dis a paul a tu es permes parlar per tu meseyme Adonca paul ste[n]dua la man comence a rendre raczon dis Rey Agrippa .

.

de totas las cosas de las qnals yo soy accusa de

bencura cum yo

a dire la mia

sia

li

Judio yo stimo mi esser

encoy enapres tu

causa

:

cu?n tu sias

granda?ncnt conoissador de las cosas qwe son enapres li Judio e de las usanczas de las 'qnest[i]ons . Per la qwal cosa yo te prego [234 v] que paciewtament m-escoutes E certaname«t la mia aita q?/e yo bay uiscu de ,

.

,

comc«czame«t fo cn la mia gewt an Jernsalera conogro» tuit li Judio qne pnmiierament me hayan conegu del comenczanient si ilh noìon donar testimoni Car segowt la certissima secta de la nostra religiore

la ionentu qne del ,

.

uisqney pharisio

.

Mas

qnal

li

nos/re

.

12

.

me

ara

la quaì fo l'ayta de dio a

li

trip

confido en

1

csperancza de la repromessioji

nos/re payron isto sot

seruent

iorn

a dio

e

^

mes

al

indici

noit sperant de

,

en

la

bauer a

pcruenir De la qna\ sperancza Rey Agrippa yo soy accusa de li Judio Per qne se indica non cresent enapres uos Si dio resucita li mort E yo certanament pensano de hauer a far niotas cosas repugnant cantra al noni .

.

.

.

^

Così

'Brcnice' leggo

io e

leggerebbe ognuno; non s'esclude però che

s'abbia a volere 'Berenice', o 'Berenice'. ^

Il

'-t' è

.

non buona riduzione

di

un

'n'.


Nuovo Testamento

Il

(le

Jesus Naczario

,

en preyson moti de

E

sant receopna la poysa?«cza de

li

cuni ilh fossan ocis yo portey la sen^er^cia

sinagogas

.

nom

cost?'eg?n'o lor a blesteraar lo

,

E

de

li

.

sobre la resplandor

terra auuirow viia [uoucz]

me

aguìhon Jesus

lucz

.

li

poble

li

li

,

e digia

peca

mi

afin

:

a

,

que

ilh

qual yo

li

siaw

occire

testificant al

las qMols puffrir

mawdo

tu ara

.

per

sa?«tifica

so??-

:

e a

li

senaria

.

E

.

E

cnm yo

per ayczo

,

qual

la

,

de pois ewcara anunciauo

ero al tempie

.

li

:

facze?it

obras

Judio prouanan

:

.

e

propheta parleron ha esser a uenir

li

gentil

.

Mas cum

el diczes aq?<estas

paul tu forsenas

.

paul

dis

.

aq?/estas cosas

sian rescojuluas

Gar

.

Motas letras

noble Fest yo

,

rollas de uc?-ita e de atcn?perancza

menl d

la fé

Bont

Mas yo aiuda de 1 aiutori de dio isto e«tro al iorn d-ewcoy meuor e al maior Non fora diczent alcuna cosa si non aqnellas

Moyses

grant uoucz

aczo que

,

Afin q?<e ilh reccpian la remes-

.

ewtre aq?«lh q?;e

o xrisf s«ria

:

o sia pr?anler anunciar lo ln««e de la resuresiow de

:

.

cojmerti de las tenebras a la

ge»tii qu-ilh fessan Tpemiencia e fossaw conuerli a dio

me

cn

hebrayca

le??ga

Rey Agrippa yo noti fuy non liubidiewt a la Mas aquilh que craw en Damasc pr«mierame«t e en Je.

dcgnas de pen/^e«cia

b/e

en

:

e

,

e d aq?/ellas de las qnais yo te appffreysarey deslio-

,

e la sort

:

uessio» celeslial

de

cel

en lewtorn

ln«7e

es a tu de

r?<salem [235 v] e per totas las regions de Judea li

uia del

.

e de las gent

de lor

olii

es oncerq?/e de

a

A^n

e coniessioj?

,

uic per

.

e de la poesia del sathauacz a dio

,

siow de

autorità

:

cosas q«/e tu ueguies

tu vubras

Dura cosa

la cura de [53S r]

cu?» uos tuit fossati cagi ,

.

forssenant

e pl«/s

:

Per

.

ayczo yo te ra«t te de

E

.

p«rlaua

.

.

lo

.

persegues

mi

cu??

me

qtie

preyre

li

repugnar encontra segnor qual sies Mas yo dis Mas el dis a mi yo soy qw«l tu persegues Mas leua te e isla sobre li teo pe Car per apparec afin qtie yo te orAenes menistre e testimoni d aq^<eIlas

Saul Saul perq?/e 1

,

me

respla?idir

,

alentorn d aquilh q«e camiwaua?»

.

.

:

solelh

del

pr/uci de

de Jesus

cnm yo a>mes en Daniasc ,'cun la Al mes iorn p?'eyre o Rey yo

cosas

princi de

li

li

E yo enclaus

.

goiient puiient lor per las

conira lor perseguio lor entro a las autras ciptas las q7/«ls

169

valdese.

encara yo fey cn Sernsalem

la qital cosa

.

.

E

lo

al

non

a

po-

Fest dis cun

.

Mas

Trarlo

po-

qn«l yo parlo sap fe?'ma-

Car yo non penso qne alcuna d

aq?/esta cosa

si

al

te conuertisson a la fors-

forsseno

no?»

rey

cosas per

mort

li

es ista fayta

aq?^estas

en vn canfon

cosas .

li

Rey

Agr/ppa cres tu a li p?'opheta Yo say Car tu creyes Mas Agr/ppa dis a paul Per poc cosa me amonestas qne yo deuegna y_risti&n E paul dis Yo uolrio de dio non sola???ent en poc Mas [236 r] cn moti non tu solawjent Mas e?zcara tuit aqn/lh q?<e auuo?i mi encoy esser tal qnal yo soy Accepta aqnistì iigani E hauent parla aqnestas cosas T,o Rey se lene , e lo preuost e Bernice e aqui\h li qnal scyan cnapres lor E cu??? illi se fossan depa?-ti parlauan entre lor dicsent Aq?;est home no?i fay cosa degna de mort o de ligam Aq?/est lio??2e Mas Agr/ppa dis a Fest se poya laissar si ci non hagues appella a Cesar XXVII. Mas depois q?/e fo deslibera q?/e nos naueguessa?? e?? Italia doweron e paul e ce?-ti autre ligas al Cc?iturion per noni Juii de la cohort .

.

.

.

.

.

:

.

,

.

.

.

.

,

,

.

:

,

,

.

.


170

Salvioiii,

de August

,

uela pres a

moniant cn

iios

j\r<7s

li

Inoc de Asia

naa adraniitina

la

Mas lo segont iorn apulimu Sydon nament paul Permes que el annes a li amie liauewt fait uela iiauegiiCM sot Cypre per esser selo«ienc

.

.

mar

lo

Myra

,

1

E

.

,

lo qìiaì es a

per nanegar faczen

:

restart cun uos Aristarc Macedonienc Thes-

:

Juli liauewt irata,

e fos cura de lor li

uent coniran

encontra de Celicia e de pawpliilia

la qiial es de licia

E

.

dria que iiauegawa [23G v]

lo

.

.

hama-

E d aqui E iiauega

Perne«guen a

Gewturiou trobe aq?ii vna uaix de Alisan-

Italia

e?»

.

e e?itrcpausR nos sobre ley

,

.

E

ia sia

czo qìie per moti ioni uaueguessaw plana?He?jt cnn fatiga uewguessaM cantra Guida Io uent nos

cnn

appella bo??port

temp e lo temp ria

E empache mauegue« a Creta pres a Salmone Perue«guew en vn ceri luoc lo qual se .

fatiga trascorrcnt pres a ley

e

;

,

.

qna\ era ueczina

al

la cipta de

Lasea

.

Mas

trapassa moti

fam outra

cuhi ia la uauegacio» fossa perilhossa e per hauer sufert

Paul

.

li

mot dan

,

las nostras arwzas

iorme«t

al

de paul

.

co^fortaua diczeHt a lor

.

no« solame»t del charc La a esser la nauegacioJi

gouernador e

Mas cnm

al

Io port

:

howcs yo ueo que cun cmuMas ewcara de e de la nau Mas lo Centuriow creya ma.

.

noutonier qne aq??ellas cosas que evan dictas

non

fossa coueniuol

ha liuuernar

lo

:

pl?«s

do-

neron per co[n]selh prertir se d aq^^" si per alcuna ma7?iera se poguessan Aq?<est es lo port de a Greta e trasportar en phenicia e vuernar aqni Mas L austre soffaut [I. soffi-] sperant de e Chorus regardant Affrica ,

.

,

.

,

,

consegre lo lor perpaus se porterò?? de Ason trascorrejzt per a Creta

[237

E

r]

ilh

leyseroM ley cagir

Paul cowfortaua

tuit

.

E

cu«t lo iorn comeHCzes

de recebre lo niawiar dicz.?nt

.

Encoy

es Io

esser .

14

fait

.

iorn

.

Per la qnaì cosa yo que sperawt nos se deiun non prene«t alcuna cosa Gar ayczo aperte/i a la nostra conforto que uos recepia lo maniar E cuh» el aguessa salu Car cauelli now cagire del cap de alcun de uos .

iios

.

.

.

dit aq?<estas cosas

cnm tuit

.

pres lo pan fey grffc«as a dio

presecela de tuit

.

E

E hauent ia recrea las arwas de hagues fraint comence a maniar Mas uos eran en la nau 276 arPreseron e?«cara lor lo mainar

el ,

eti

.

.

.

.

mas E sa^ia del ma)!iar ilh alegian la nau gita/tt Io troment al mar Mas cnm lo iorn fossa fait now conoissiaJi la terra Mas ccnsideraua/i vn

.

.

.

cert segnai q?/e hauia limon

al qual ilh pensauan s-ilh poguessaw arestar nau Mas cnm ilh haguesan ostas las anchoras se cometiaw al mar cnsemp alargant las iont?<ras del timon Per Io sofflae leua 1 artimon del aent auauan al liraon mejit E cnm nos fossa» encors eìi vn luoc e?itre duy mar empegneron la nau e la proa ficca restaua non mouabla Mas la popa [237 v] se desfaczia per la forcza de las oudas Mas lo conselh de li caualier era de occire li liga q?/e alcun non fuges en nadant .

la

.

:

.

,

.

.

.

.

,

.

^

Cfr. p. 4-0. Il

richiamo, in fine della pagina che precede al foglio che

manca, ha: Mas de

pois.


Nuovo Testamento

Il

Mas Centuno» qìie aqtiilìi

E

autra

1

uole/it coiiseruar paul

que poya?i

taulas

sus las

prt/-tia

trostonie del perpaus

li

:

pri/mier

gitlessa?i

se

iiatar

,

E

.

coma?ide

en terra

e a«iiessa/i

alcu«s pecz de la nau

e alcuns en

,

171

valdese.

fait afin que tuit anessan salf en terra ado?ìca nos conogro?» qne XXYIII. E cum nos fossa» scampa

enaysi fo

jlelile

.

.

Mas

Barbari faczia» a nos liuwanita no?t petita

li

Car e?»brassa vn haron de legnas refagian nos uos sobre istaua

per lo

e

,

freit

ma»

.

Mas qnant

de hiy dicziaw entre lor

qiiaì cani sia salua del

mar

Vna

.

Per

vipra fugenl de la caler

non

homecid'ier

sperant longawrent e

1

.

Mas

qwol hauia» enferm en

ere la

nau

.

E

e

isten aq«? per

E

3

.

iorn

.

.

troba diqui a

sane \uy

Adonca

.

eran sana

e

E

.

.

L

Boma

qwant] paul

E

.

daq?</enant

uic faczent grac^as

li

e las tres

,

dio pres

a

E

a

paul qn-el istes sol cun

pois

.

3

iorn

.

dis a lor

ho orde de

Roman

.

.

li

Lo Centurion done

Paul appello

homes

.

maior

li

frayres yo .

Fuy

Li qn«i hauent

appellar ha Cesar

.

1

mes naueLa q?ml

isola

.

li

li

prnmicr de non hauent

me examiua .

Mas

me

,

li

Non enayjna hauent

.

7

.

a puteoli

iorn

.

E

Enaysi nos

.

li

tauernas

.

Li qnal qnal

confidancza

E cum nos

.

liga al prenci de

cxercito

1

indio

fait

.

E cum

ilh

alcuna cosa cuntra

dona

.

Mas de fossan uengu

caualier gardant luy

liga de Jcr?^srtlem e soy

alcuna cosa degna de mort

jni

ilh douero/i

,

de pois trey

frayre ho haguessan auui ue«-

li

Roma

,

hagues Li autre

.

Li qaal nos hono-

uenguen

enapres lor

cum

a

fo

E

el

ayczo

cu?n nos fossan

fossan

uengu permes

.

autre iorn

gvon [238 v] incontra nos entro Apifor fi.

.

cuw

e

,

fait

.

austri

1

frayre foron prega istar

li

luoc era la pos-

uengu a Siracusa Daqn/onant encerqne nauegant uenguen a Regi

depois vn iorn soflant

uenguen

pcn-

recebent uos per trey

Alissandrina la qnal hauia vuerna en

.

ilh .

cu/n nos haguessan fait uella

ensegna Castor e Polluce

liauia per

q?;«l

Al q?ml paul intre

.

uenian

isola

1

Lo

.

a nos aqnellas cosas qne uos eran neccess«rias

guen

Mas

se cnireuenc que lo payre de publi iaczia tor-

menta de la febre e dessenteria aura ewpause las mans sobre luy reron encara de moti houor

Mas en aqwel

.

isola per noni publi

iorn demostre benignata

li

.

e cagir subitanient

,

3Iudant de opuniora diczian qne el era dio scsion del maior de

paul

.

mort Mas lor regardant que alcuna cosa de mal non nenia a \uy .

[238 r] liaguessa a enfiar

el

.

E

lo laissa uiorc

secoent la uipra al fuoc non sufferc al[c]una cosa de mal

saua» que

.

ploya la qital

la

aq?<est ho?He es

la ue?iiaJ2cza

:

.

Barbari vigro^ la bestia pendent de

li

Al postot

.

tuit

cani paul hagues aiosta vna luoutecza

Mas

.

de sermewtas^ e las hagues pausas al fuoc asalhic la niau de paul

isola

1

,

Lo

.

E

,

ora appella

ia

.

(tn las

.

al

poble

mans de

li

uolgron laissar per non esser ew

iudio

contra diczent fuy costreit

de qne yo

accuse la mia gcnt

.

afin qne yo uos ucgues e parlcs adonca uos appellcy Car per 1 esperancza de Israel yo soy cercunda d aqwesta cadena E ilii diseron a luy Nos non hauen receopu le^ras de tu de iudea Ni uenent

Per

la

qnal cosa

:

.

,

,

.

.

*

Potrebbe essere anche 's«r-'

.


172

Salvioni,

de

alciiJi

11

non nos

frayre

wolcn auuir de tu

iios

:

referic

,

o

alcuna cosa mal de'

pfl!?-le

aqwellas cosas qne tu sentes

conegu qtie per tot li es contra A ordena a Iny iorn moti uengrow a 1 albero

sta setta nos es

dlt

lo

regue de dio

de

li

propheta

.

qzie se diczia?i

se partirò»

proplieta a

E amoneslant

.

E

.

alcu«s noìi crcya??

li

dis paul

vna

.

nostre payre diczent

.

Vay

cor d aq?<est poble

clauseron e

es ewgraissa

.

E

,

e

E cum

.

Ben

el

testificaut

de la ley de Moyscs

e

dis

e

,

ysoya

sant sperit per

lo

poble e di a lor

a aqiiest

e uesent ueyre e

non ueyre

.

olii e

Vos

.

Car

auuiron greoment cnn aurelhas

non nean cnn li no« siaw cu/merti

conoissu a uos qne a las gcnt es ista

haguessau

,

.

lor^ olh qu-iììi

li

non estenda» de cor

auuiro

,

ilh

,

pa/'olla

auuirc cuw auuiment e aon e^tendre

,

E cum

Mas

.

E alcuws cresian aqiiesla. cosas E cuw non fos concordia entre lor

del matin entro al uespre

Dont

,

a lor de \estts

.

tu

Car d aque-

r]

quaì spoula

li

.

[239

.

^

Doìica yo non sane lor manda aq?/est saluador de dio E .

.

.

E

auua?z cu/i las aurelhas

e

aguessa dit aq?/estas cosas

Io .

ilh

luy

Li indio issiro?» de

,

sia

.

hauent mota descordia entre lor Mas paul [239 v] reste duy an e«tier al Predicant lo ree recebia tuit aq?w"l]i li qiia\ intraiian a luy seo cowduyt gne de dio E eusegnant aq?<ellas cosas qiie son del segwor Jesus cu?i tota ilawcza non lo proybcnt alcu» .

.

,

.

Ayci

Deo

finis li

gracìas

Act de

li

apostol

AMEN.

LE EPISTOLE.

Epistola di S. Paolo ai Romani.

[240

r]

A

Aici come??cza la epistola de sant paul

li

'Romaìi capitol

.

1

.

apella apostol dcpa?ii en 1 eua[n]ge]i yesiis "x^'ist Paul serf de de dio lo q?/ftl hauia derant proni es per li seo proplie^a en las santas scr/pLo q?«ffl fo fait a Itnj de la seme??cza de dauid sego«t twras del seo filli I.

.

.

.

la carn lo q?;«l fo derant destina filh de dio en uertu segowt santificacion de la resureciow del nostre segnor

Per

lo

*

jesus -^ìnst

nom

de haj en las

q^^ffls

uos se apella de jesits

Veramente 'aulhas', con un segno sopra Il '-r' malamente ottenuto da un '-s'.

1'

'u'.

1 .

quaì nos receopen grada, e apostola a ubidir a la fé

gent per lo

*

.

esperii de

mort

de

li

eti

totas las

x^'ist

.

.

Grada


Kuovo Testamenio

Il

sili

a tuit

ama

li

dio apella sani

tic

173

valdese.

qual

li

roma e pacz a uos de kcer yo fauc gmcias pr«-

soii a

dio lo nostre payrc e del segno?- ycsus yjist

.

,

C«?' la wostva. fé es mieramoit al meo dio per yesus ^^-ist per tuit uos Car dio es testirao?JÌ a mi al q?/al yo se?-uo al ainmcia pe/- tot lo mont dar yo fauc recordancza de uos e« meo spe;-it e»- 1 eua?igeli del seo filli Pregawt si per alcu?ìa maniera las mias ovacions se«cza ewtrelaissaraewt a la perfiii yo aya a la uia bow uiaie a la volunta de dio de uemr a uos dar yo destro ueser uos qiie yo departa a uos alcuna cosa de la grack czo es e7«se?Hp esser consola [240 v] cun uos per speritai a confermar uos Cai- o frayres yo uo» uolh uos aqz<ella uosira. le e mia la qua\ es entre uos .

.

.

.

.

,

.

Car yo perpausey soucnt uenir a uos e fuy ueda entro ara Yo soy debitor qiie yo haya alcun fruc en uos euaynza en las autras gent e a a li saui euayyna es aparelha a mi predicar a li grec e a li strang Gar yo uon me uergoguo de li noH saui e a uos li qnol se a roma 1 euangeli de -^^rist Car es uertu de dio en salu a tot cresent , prnmiemesconoyser

:

,

.

,

,

.

,

.

Car la iusticia de dio es reuela de Iwy de fé Car 1 ira de dio es Car lo iust uiore de fé e uon iustic/a Car czo qic-es conegu reuella del cel sobre tota felloHia Car las non uesiblas Car dio manifeste a lor de dio fo manifest a lor ra?nent al indio

e al grec

enay;«a es scr/pt

VÌI

,

.

.

.

.

,

.

.

de

cosas

son regardas

\iiy

de la

creatura

mont

del

e

entenduas per

Acer la eternai uertu de luy e la diuinta ^ euaysi qu-iìh sian fait non scusiuol Car cnm ilh haguessan conegu dio non lo glorifiq?/eron enayma dio o feron- gracias Mas enuanecziron en las lors cogitacions e lo cor de lor non saui es scurczi [241 r] Car dicseut lor aq?<ellas

son faytas

qiie

.

.

.

,

.

,

esser saui son fait fol

serablancza de

E

.

muderò?* la

glo?'ia

ymagena d home corrompiuol

dio no"- corroj?«piuol en

de

de

o

li

oisel

,

e de

ser-

li

Per la qnal cosa dio liore lor en li desirier del cor de lor en non mondicia qM-/lh tormenton li lor cors en lor raeseynzes en uergognas Li qtial mudcron la ue?ita de dio en meczonia e pcnt

,

e de las cadrnpedias

.

.

colgron

beneit en jualuesta

,

seruiro?* a la

e

,

segle

li .

Car

las

creatnra maiorment qne

al

creator lo

qnfll es

Amen . Per la qiial cosa dio done lor en ijassion de fennas de lor muderow lo naturai us en aquel us lo

qnal es cantra natura

Mas semilbantam[en]t

mascle laissa lo namascle cun li mascle obrant soczura entre lor e recebent en lor meseyme la merci de la lor error la qiial se couenc Car enayma ilh non proueron hauer dio en couois-

twaì US de

la

.

fenua arseron en

li

desirier

lor

.

li

li

.

sencza dio liore lor en refuda sen qn-ilh faczan aqnellas cosas qne non se

coueuon repieni de

tota eneqneta de malici'a de fornigaeion d auaric«a de maluesta Plens d-enuidia d owecidis de co?-rupcion [241 v] d-enga?i de malignità mnrmnradors detrayadors ayriuol a dio ontos Si'/^jerbi esleua .

,

,

,

,

,

placzent a lor atrobador de

'

li

mal

,

non ubidient a

Potrebbe anche leggersi 'diuinjta', ed

'diuenita'.

è

luti' altro

li

lor payro?i

,

no?i

che improbabile uu


i74

S;ilvioni,

s.iui

non

ordcnn. sencza atalejitaiiient sencza coueaejit

Cam

Li qual

Gar

conegu

ilh haguessara

degne de mort

afiuiìh qiie fan aylals cosas son

que fan lor n. Per

Gar

Mas Acer aquiìh

.

la

qual cosa o tu

meseyma. cosa

la

que fan aytas cosas

aq?/«lh

fuias lo indici de dio

e facz

,

Mas desp?Tczas

,

de dio te enuida a la penitencìa

gagnas

e del iust ludici de dio

lor

goissa a aqnilh uerita

Mas

.

,

e

al geretil

pr?nniera;«ent al

sonas nore es enaprcs dio Hrere serecza ley li

faczan

ley

sabent

Gar

.

li

.

far

1

:

,

,

Gar Ja

.

eresegna per la ley

li

ere

pecq?«erore sencza la ley pesore iust

Mas

.

.

li

si

cec lume d

mestre de

,

Dorecff tu

enapres dio

Mas

.

sia czo qree las gereg qree

qree

apertenore a la ley li

,

non no?^

qre«l mostra;*

lor cor la co«sc/crecia de lor rerederet

li

e prouas las plres

,

nora sani

uerita per la ley

e

,

son ley a lor mesey/ree

ilh

,

e te gloriias ere dio

,

seyme esser guiador de greador de

,

an-

.

,

per natura aqreellas cosas

ley

e

,

.

auuidor de la ley nore

euaregeli per yesus yjist ere la

honor

li qual non se repausare a la arma d home obraret mal pruMas gloria e honor e pacz a tot iudio e al gree Gar recebame.vt de pre-

erecara

seguor iuiare [242 v] la cosas resconduas de

lo

pausas

.

.

cercare gloria e

testimoni e las cogilacio»s acusaret se eretre lor e

meo

de la reuelacio»

sego«t las soas obras

ira e

endegnacio??- tr/bulaciow

Gar qual que qual

hauent ley d aq?/esta mareicra las hobras de la ley scr«ptas qreffnt

benignità

q?/e la

tota

ere

faczador de la ley saren iustiflca

hau

tu

qiie

qual son de contej?czo?i

li

creore a la eneqre/ta

hubraret bere

Non

de

qM«l

lo

de la bontà de ìuy e

re?zdi'e a vncliascu?»

.

al iudio

miera??zent

lo ludici

.

.

.

Gar tu facz

tu sego/it la toa durecza e lo cor

Acer a aq?«'l!i li qna\ pe;•seuera^^ al ben non mortalità La uiia eterna Mas ira e .

.

Mas o home meseymas Pewsas

ira al iorn [242 r] de

1

Lo qual

.

Mas

.

autre

.

las riq?<eczas

de la pacie?zcia e de la lo??ga perseueraj^eza

no?i pentiuol tu te

1

Gar nos sabew que

.

.

faczent

li

tu iuias

qtte

.

'Non solaiuewt aqiiilh

.

qtial fan aytas cosas

li

entenderoìi

ìa

qual inias tu sies non scusiuol

lo

tu iuias

q?:ffl

dio es segowt iierita en aq?/ilh iuias

home

meseyme en czo

tu coJKla/wpuas tu

aq«/ella

consento?^ a

q?«ffll

li

tot

sencza miser'icordia.

,

de dio non

la iustic/a

sobre nona iudio

tu sies ,

scusare al iorn

ho;«e segoret lo

li

,

e te re-

coneguies la uolureta de luy e

e

profeytiuols

Ji faretin

cosas

que son

aq?</lli

ere

.

Pensas tu metenebras

per que eresegnas

1

autre

,

ewse-

,

haueret forma de sc«erecia

,

e de

meseym& non robas Lo qwol

e tu

Lo qrertl predi cas que nore es de raubar e tu non deo auoutrar e tu auoutras Lo qwffll habominas las ydole deso??ras dio per lo las e facz sacrilegi Lo qrenl te gloriias ere la ley trapassameret de la ley Gar lo noni de dio es bletema per uos eretre las geret enay?rea es scr^pt Acer la cercurecisiore profeyta si tu gardas la ley Mas si tu sies trapassador de la ley la toa c/rcurecisio?» se muda e» la Donca si la nore c«rcurecisiore gardare la iustificaciore de nore circurecisiore la ley Dorec« non sare recointa la nore cj'rcuwcisiore de lity per circnncisio?i Mas aquel que es per natura non circurecis [243 r] si el gardare eresegnas

.

,

diczes que la

.

,

.

.

,

,

.

.

.

:

.

.

.

la ley

de

.

te iuiare

la ley

.

,

lo

Gar aquel

qual

sies

per lectra

,

nore es iudio lo qreol

e

per c«rcurecisiora preuericador

non

es si nore

en ma«ifest per

I


Testamento valdese.

II ]N"aovo

defora aqtteì

en

la c/;'cancisio?i raa??ifesta

e

.

que es indio quaì

la lausor del

es de

no?;-

cani nn?i es circunchìon

la

ciVcuwcisiow del cor per

e la

liome

li

Mas de

.

173

spe/'it

uo«

e

,

Mas

.

\etra

-per

dio

Douca quaì cosa es phis al indio o quaì profeit de la circuncision Acerta mot per ogni modo E prnicipalme?it Car li parlar de dio foro» Mas que cosa si alcuì?s non ereserò?» Banca la non creconceàn a lor III.

.

.

.

.

seHCza d tot

.

lenare uia la

aq«</sti

home

de dio

meczowgier enaywa

es

lastoas pflrollas

'^on sia

.

es script

Aczo

.

que

la iustic«a de dio

dire?»

Mas

.

qiie

.

neray

dio es

,

e

tu sias iustiiìca en

M«s Donca dio

quant tu sares iuia

e ue?zczas

,

come«da

iusticea

.

si

la nostra

non

es

non

qiie

iust

die yo sego??t ho;He non sia cndua ira D autra marniera dio en qual maniera iuiare lo motit Car si la uerita de dio abondia en la mia falsità .

:

.

a la gloria de

dor

.

hii/

que cosa

.

encara. [243 v] e yo soy iuia enay)«a pecanos sen blestema enayma diczo» alcuw que nos diczeu .

E non euayma

.

,

mal qiie li hen ueguan la dapnacio» de li qual es insta Donca Lauuen nos lor non al postot Gar nos hauew derant demostra la cayso» e li indio e li Grec tuit esser sot peca enayma es scr/pt Car aon es alcnw iust no?? es e?ite?Hlent non es qui quera dio Car tuit declinerò?» e son e«semp fait non profeytiuol no?» es Io q?/fll facza hen non es e^tro a vn Lo goleyro?» de lor es scpulcre ube?-t ilh facziaw e?»ganiuolFacza/j

li

.

qual cosa

.

.

.

.

.

.

.

.

,

me?jt eu las li

sane

lo

uernm d

aspi sot las lauias de lor

piena de malediciow e d aniarecza

q?<«l es

par

lewgas

lo?-s

Atrisame«t

.

.

e la

,

.

Mas nos Sàhen que qual que qual aq«»lh que son sot la ley sia

somes a dio

de la ley

.

Car

.

Car per

La bocca de

now beneura?icza en las nias de lor E no;» temor de dio nor» es dera?»t li olh de lor

e

,

conogro?» la uia de pacz

.•

Li pe de lor uiacier a sca?H-

.

cosa qwe la ley po?ia ella las p«rla

aczo qwe tota bocca sia clausa

:

tot

e

tota cani no?» sare iustifica dera?»t dio

peca

la ley es conoisse?»cza del

[244

.

niOHt

lo

de las obras

Mws

r]

la instie»a

de dio es ara ma?»ifesta sencza la ley testimoneia de la ley e de

li

Mas

e sobre

de d(e)io per la fé de jestis xrist en

la Ì2»stic»'a

aqMilh q«»e creo?»

an besogna de

mescyme per

Ivy

e?»

.

la rede?»cio?» fé

al

,

p?'oplie^a

.

tuit

Car non es defereMcia Car tuit peq?<ero?» e Donca iustifica de gra per la grac»a de luij la quaì es en yes?/s Lo quaì dio pe?'paupc x'*^^^ .

la gloria de dio

perdonador per

tuit

[;i]

,

.

sane de luy meseynie

iwsticja

per la remessiow de

mostrar

la soa ÌMstic«a

A

.

demostrame/it de la soa

li peca trapasa li qual dio a sufert per deen aqwest te«»p que el meseyme sia i?»st e iwstificant luy Io qual es de la fé de yes?/s xr«s^ Do?ic« la gloria ont es Es ella fora gita pe?- aq?»ella ley de las obras No?» mas per la ley de la fé . ,

:

,

:

.

.

Donca nos

pe?2se?»

el solaiue?»t dio de

1

home

li

iudio

.

tanamc?»t e?»cara de las gent ficare

la

c»rcu?»cisio;»

sencza las obras de la ley

i??stificar se

Do?»cffl no?» .

Car certaname?»t

de la fé

.

e la no?»

destruyen nos la ley per la fé No?» sia

Donca q»ml cosa

IV. [244 v] sego?»t la ca?'n

.

Car

si

abraha??»

dire?» fo

.

Dio es

.

o es el e?icara de las gent el es

vn dio

circu?»cisio?»

Mas cu?»fermen

pe?'

Cer-

la fé

.

Donca

ley

haner troba abraliam

iustifica

.

lo q?/al iusti-

lo

nostre payrc

de las obras de la

ley el

ha


17G

Salvioiii,

gloria

.

Mas non onaprcs

dio

Car

.

escri[)Ui/-a q?ta\

1

gr«c«a a

obra

qiial

lui/ lo

cosa di

Abraham

.

crese

marci non es rocoiuta sego^t Mas sego«t debit Mas a aqtieì que non obra

a dio e fo recoiwla a luy a iuslicia. .

Mas

.

la

.

.

Mas ere en ìuy lo qual iuslifien lo fello» la soa fé li es recointa a iustic/a Enayma ewcara dis dauid La beneurancza de 1 home al qual dio recoiuta .

,

.

Aquilh son beneura

iuslicia sencza las obras.

perdouas

e

,

peca de

li

qual son cubert

li

segnor non recoiuta peca

.

las eneq?/»tas de

home

1

.

es

li

beneura

Banca aqwesta beueura[u]cza uen

qual son qual

al

ella

lo

solament

Car qos diczera Car o encara en la no?* cw-cuncisio?i Banca en qual ma7?iera li fo reha abraham a i«<6'tic/a cointa essent en la c»rcuncisio?> o en la non circuncision No?^ en la circuHcisio^j Mas en la uo?i ciVcuucisiow E pres lo segnai de la circuMla qual fo en la non circnndsion cisiow segual de in iustic/a de la fé Aczo que el sia payre de tait li cresent ^er la non [24S r] circmicisio»

un

la circuHcisiort

.

.

la fé fo recoiuta

.

.

.

.

.

.

,

.

.

No«

solame?it aqwilh

qual sou de la c/rcu[n]cisiow

li

Mas

.

e?jcara

aq?«'lh

La qual fo en la non circmicision anuament de la fé del nostre payre Abraha?» Car la non fo promes a Abraham o al seo semencz que el fos heretier del mo?it per la ley Mas per la iustic/a de fé Car si aquilh. que son de la ley son heretier solameJit la fé es enCar aqm hont uaueczia e la proiuessioj^ es sfacza Car la ley obra ira non es ley non cs trapassame^it Emperczo es de fé que la promessa sia ferma sego?U gracùx a tot semewcz non solament a lity Io q?/al es de la ley

li

q?ml segou

li

.

.

.

.

.

,

.

.

,

.

.

Mas

a luy lo q?^al es de la fé

enayma

es script

d.

lo

qwal es payre de

qwals non

s,on

teo scuiejicz

E non

.

Lo

scresencza

ment

.

Acer [245

.

Mas

fo

fo

v] el

en sperawcza

qz/al crese fora spera[n]cza

enievm en

q?msi de

mo[r]tifica cu«j ci fos

tura de sarra

nos

.

.

qu-el fos payre de mota gc?it segojtt czo q««e fo dit a luy lo

tuit

Car yo pausey tu payre de mota gent derant dio al q?^al li mort E apella aquellas cosas que sou euayma

.

tu cresies lo qual uiuificare nq?<ellas las

abraham

la fé

cent ancz

.

non dubite en

.

Enaysi sare

Ni co??sidere lo sco cors ia ni la mortificaciou de la na.

la promossio/i de dio

forti^ca per la fé donant gloria a dio

,

per me-

sabewt pleua-

Car dio es poderos fai* qwal que qual cosa el aure promes Per (la) la qwal cosa el fo ejzcara recointa a i?/sticia E noJt es scr/pt solame«t per luy que la li fos recointa Mas encara per nos a li qual sare recointa cresent .

.

.

.

en luy lo q^^al resucite lo nosifre segnor yes?fs uo^^re pecca e resucite per la nostra iustiflcacion V.

Douca

laciotts

,

E non solame«t cu ayczo Sabent

.

li

per fé hayaw pacz enuer dio per lo nostre segnor qaal nos haue?j apropiament per fé en aq?/esta grada en e nos gloriieu en 1 esperawcza de la gloria de li filh

lo

la qual nos isten .

qual fo liora per

iustifica

yesus xrist per de dio

lo

Mas e?zcara nos glorile» en las tr/buCar tr/bulacio» obra la pac*e«cia e la pac/e«cia lo proprouacio» 1 esperawcza Mas 1 esperà» cza non canlont .

.

.

uamewt e la Car la carità de dio es sparsa en li nostre cor per lo sa«t sperit lo q?/al es dona a nos . Car yj'ist essewt nos encara e?jfcrm sego»t lo tcmp es mort per li fello» Car apena alcu» mor per lo iust Car per anentura. ,

.

.

.

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

177

valdese.

demostre la soa carità cn q?ml ausa morir per lo hon . Mas [246 r] dio Car nos essent escara pecador '/risi es mori per nos nos Dorica iustìfica. ara al sane de hiy nos sarew salf mot maiorment de 1 ira per luy -

.

.

.

meseyme

Car

.

fossan euewn'c

E non

si .

nos sen reco?icilia per la mort del

saren salf mot maiorm[en]t

recoJicilia

soìa.ment ayczo

yestis -^rist per

.

.

Mas escara

se gloriieji

filh ,

en dio per

qual nos receopen ara reconciiiaciore

lo

enaj'wia lo peca intra al

mont per vn home

cum nos

de ìuy

en la ulta de lo nostre

lui/

.

segnor

EraperQO qwe mort e enaysi pecq?<ero/» Car lo peca .

e per lo peca la

:

home en quant que tuit M«s lo peca uo?^ era recointa cwn la ley non era al mo?it entro a la ley fossa Mas la mort regne de adam entro a moyses ewcara en aquiìh. qiie nora peqwero» en la semblancza de la preuericaciow de adam lo qual es forma de 1 aiie?ìador Mas non enayma lo peca enaysi ewcara lo don mort passe en

la

tuit

li

.

,

.

:

.

:

.

Car

:

per lo peca de vn moti son mort

si

.

.

Mot maiorment per

la

gracia de

don la grac/a qtie fo de vn home yesns y^rist habondie en don non es enaywia per vn que pecq^e Car lo indici de vn peca en la condapnacion e lo don de moti peca en la iustificacio?i Car si per lo peca de vn la mort regne [246 v] per vn mot plus aqn/lh que recebon 1 abundancia de la grac/a e del don de la iusticla regnare en la ulta per vn yesns %r/s^ Tionca enayma per lo peca de vn en tuit li home la condapnacion E enaysi per la iustic«a de vn en tuit li ho?ne per la iustificacion de la ulta Car enayma per la non luibidiencia de vn home foroM costituy moti pecador E enaj'si per la hubìdiencia de vn son codio

e per lo

:

moti

.

Mas

lo

.

.

.

:

.

:

.

.

:

.

moti iust E la ley sot intre : aczo qwe lo peca habondies E &qui ont habondie lo peca sobre habondie encara la grac/a aczo que enayma lo peca regne en la mort enaysi encara regne la graci'a per la iusticia en stituy

.

.

:

:

nita (e) eterna per yesns

Bonca qnal

y^ì-ist lo

nosifre

segnor

permanren al peca qne la grac/a habondie non sia Car nos que sen mort per lo peca en qwal maniera vioren encara en luy non sabe Car qnal qne qnal sen baitela en ycsus yrist sen batteia en la mort de luy Car nos sen ensebeli cun luy per lo batisme en la mort afìn qne coma yrìst resucite de li mort per la gloria del payre Enaysi nos encara caminan en la noueleta de la ulta Car si nos sen enta en la semblancza de la mort de luy ensemp [247 r] saren VI.

cosa diren

.

.

.

.

:

.

.

.

de la resuresion participant

ensemp 1

Sabent ay^o qwe aqnel nostre uelh home es qne lo cors del peca sia destruit qne nos non seruan per peca E [1. Car] aqnel qne es mort es Ì2<sti/ca del peca Car .

crncifica

auenir al

.

.

.

nos sen mort cun yrist

Acer nos cresen qne encara ensemp uioren cun luy Sabent Car yj-ist resucitant de li mort ia non mor Car la mort non li segnoriiare daq?//ena[nt] Car aqnel qwe es mort al peca es mort per vna ue.z Mas czo qn-el uio vio a dio Enaysi uos acer pensa uos €sscr mort al peca Mas uiucnt a dio en yesns yrist lo nos^e segnor

si

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

Bo7ica lo peca non regne al nostre cors mortai que uos hubida a las cubitic/as de luy E non done li uos^re membre armas de eneqiiila. al peca . .

Mas dona uos meseyme Archivio glottol.

ital.,

a dio

enayma uiuent de

XI (seconda

serie, I).

li

mort

,

e

li

uos^re rae?n12


178

Salvioni,

bre armaduras de

iì/sticia a dio

esent sot la ley

Mas

de

lìiy al

hubide

.

Car

.

gradi

fauc gmc/as a dio

.

peca non seguoriiare

lo

No?i sia

.

qua\ doiies uos serf a ubidir

.

'Non sabe

.

C7i u'os non Car uos se seri :

uos se serf d aq?/el lo qnaì uos

:

a la mort o de la ubidiewcia a la iustic/a

o del pecca

:

sot la

Car uos

Mas yo peca e ubide de cor en aq?«ella

fosies serf del

fo[r]ma de doctriua en la qual uos

Yo

se

tira

Mas

.

.

[247 v] ara desliora del

1 ewfenueta de la Car enayma uos dones li nostre membre seruir a non moneuaysi doua ara li nostre memdicia en la eueq««'ta e a la enequita. bre seruir a la iusticia en la santifìcacio[n] Car uos se ista serf del peca Ttonca qnaì fruc haguies adonca en aqj^ellas cosas se liber de la ìnsUcia. Car la fm de lor es mori e?i las quals uos enuergogna ara Mas ara haue lo nostre fruc cn la sa7ici[fì.desliora del peca e fait serf a dio caciow Mas a la fin uita eterna Car la rewdoa del peca es mort Mas

peca se

fait serf

nostra cani

de la iusticia

.

die hu??ianament per

.

.

,

,

.

:

.

.

.

:

:

.

.

.

don de dio uita eterna per jesus xrist lo nostre scgnor Mas mesconosse Cffr frayres yo pr/rlo a li sabent la ley VII. Car Car aqi^ella fcHna la ley segnoriia en 1 home per qiiant de temp el uio Mas si lo mari la qual es sot 1 home uiueut lo mari es obliga a la ley Bonca vine?jt lo mari de ley sare mori illi es desliora de la ley del mari sare apella auoutra s-ilh sare cnn autre home Mas si lo mari de ley s«re mort es desliora de la ley del mari qìie ella non sia a neutra [248 r] si lo

.

.

.

.

.

.

,

sare

autre ho?»e

cu??

Doni

.

o

meo

li

frayre escara uos sia mortifica a la

vn autre lo q?ml resucite de en la carn las passiows nostre raembre per frufifìcar

ley per lo cors de -^rist aczo q?/e uos sia de li

mort

de

afin qtie

:

nos

frutifica»* a dio

peca que son per

li

.

Car

obrauaw en

la ley

li

esse?it

:

morent eran te??gii . e non en 1 antiqz^eta de Afin q?/e nos seruart en la noueleta de 1 esperii Bonca qnaì cosa direw la ley es peca Non sia Mas yo non la letra Car yo non sabio cubiticm si la ley non conoc peca si non per la ley

mort

a la

.

Mas

desila de la ley

ara nos

en

la q7fal :

.

.

.

.

diczes

non cubitares

.

Mas

obre en mi tota cubitic«a

alcuna uecz sencza ley uisq?/e

dena a

.

Mas yo

la uita

.

.

.

lo

peca receopu la ocasio/i per lo cornandament

Car

Mas

peca era mort sencza ley

lo

essent

ue«gu

lo

E

.

comandametit

lo

Aqwest m-cs troba esser a mori

.

Car

lo

peca re-

me

soy mort e lo cotnandament fo atroba lo qual

,

yo viuio

era or-

peca pres la oca-

E enaysi certasion per lo comandameni me engane e me occis per \uy nament la ley es santa e lo cornandament sant e hon e iust Donca czo qn-e?, bon me es fait moi't Non sia Mas lo peca aczo que appareisse peca per a obra mort a mi aczo qwe sobre maniera lo peca deuente peccant lo ben Mas Car nos snhen [248 v] que la ley es f-periYual per lo comandameni Car yo non estendo czo q?/e yo obro yo soy carnai ueudu sot peca Mas yo fauc czo que yo bay en odi Car yo non fauc czo qne yo uolh E si yo fauc czo qne yo no7i uolh yo consento a la lay ^ qne ella sia bona .

.

.

:

:

.

.

.

.

.

.

.

*

L' 'a'

pare molto incertamente ritoccalo, per farne un 'e'


E

Testamento valdese.

Ts^iiovo

Il

179

obro ara hnj Mas lo peca lo quaì licrftita an mi Car yo non lirt/;ila en mi czo es en la mia cani C«?' lo uolcr es e;* Car yo non fauc lo bew lo qiial yo mi Mas yo non trobo ^ lo hen obrar uolh Mas yo fauc ayczo lo mal lo qìtaì yo non uoUi Mas si yo fauc czo Mas lo peca lo qiial haiita cn mi ia non obro luy que yo non uolh Donca yo trobo la ley a mi qiie uolh far bew Ca/' lo mal es co?MOÌnt a mi Car yo me deleyto e/i la ley de dio segont 1 ho?ue interior Mas yo ueo autra ley e» li meo mewbre reco«ibate?it a la ley de la mia pewsa

yo

ia ììon

.

.

say que ben

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

,

,

E me

fay preysonier tn la ley del peca la qua\ es

meo memìir^ Yo Yo re?fdo grac/as

e?i li

misser home qual desliorare mi del cors d aq?<esta mort

.

.

a dio per ^esus x"'^^^ ^^ nostre seguor Donca yo meseyme seruo certanament Mas enti la carn a la ley del pecca per pejjsa a la ley de dio .

.

Donca

Vili. [249 r]

onta en yesus

xrist

Mas

alcu?ia co?idapnacio«

non

es

quaì non camiua?* segont

li

en a.quiUì carn

la

li

qwal son

Mas segowt

.

mi en yesus yjist de la en la Car czo que era non posible a la ley Dio trames lo seo filh. en se/Hblancza de qua\ eraw enferm per la carn carn de peca E del peca dapne lo peca en la carn aczo qiie la iMstificaciojj de la ley fossa complia en nos li q?<«l non a?men segont carn Mas

1

esperii

.

la ley de

ley del peca e de la

1

mort

esperit de ulta desliore

.

.

.

.

,

.

Car

que son sego?it carn curaci aq««ellas cosas que sou de la carn Mas aq?/ilh que son segont sperit aqwellas que son de 1 esperit Car la sap«e?ìcia de la carn es mort Mas la sap«e?icia de 1 esperit ulta e pacz segont sperit

.

aqz/ilh

.

.

.

Per ayczo

la sap/ewcia

de

la

.

carn es enemiga a dio

.

Car

no?i es sogieta a la

e certanamewt non pò Mas aqw^lh que son en carn non pon placzer Mas uos non se en carn Mas en sperit Emperczo si 1 esperit de dio liaèila en uos Mas si alcuw no?i ha 1 esperit de '/_'''''^t aq^fest non es de luy Mas si x^Hst es en uos certanament lo cors es mort per lo

ley de dio a dio

.

,

.

.

.

.

peca e

.

.

esperit es ulta per la iastitlcaciow

1

resucite

de mort basita en uos

yes?/s

[249 v] mort uiuificare escara

basita en uos

lo q«/al

.

.

.

Car

carn uos more

.

Mas

si

si 1

esperit de luy lo qua\

aqwel que resucite

nostre cors mortai per

li

1

.

%r/s^

.

de

esperit d aq?<el

Per la qual cosa o frayres nos seu debitor non a Car si uos uiore segont la

carn aczo qae nos viuaw segont la carn

la

.

.

.

uos mortificare

li

fait

,

de la carn per

1

esperit uos

Car qual que qual son amena per 1 esperit de dio , aq?<isti sou filh de dio Car uos non receopes 1 esperit de seruetu dereco en temor Mas

viore

.

.

receopes

.

1

esperit de

payre payre

.

Car

el

1

afilhament de

meseyme

sperit

stimoHi que nos sen filh de dio tiers

sc/np

czertanawent de dio suffren afin

passions d aq^^est

sare renella a nos

^

L"-o'

.

.

li

filh

de dio

ensemp cun

Mas

si

fìlli

.

.

al

qnal nos cride;*

lo nostre sperit reni

e encara

.

.

te-

Here-

Emperczo si enCar yo penso qwe las

e enserap heretiers de xrist

qne ewcara sian ense^np glorifica

heretiers .

tcmp non sian ensemp degnas de la gloria auenir la q^ual Car 1 esperancza de la creatura spera la reuollacion .

è stato aggiunto poi.


180 de

Salvioni, li

de dio

filli

.

Car

esperancza

1

r]

ara

.

Car meseymn

.

.

Mas

la creat?/ra sare

en liberta de la gloria de li fìlh de Gar nos sabcji que tota creatj<ra se contrista e engemis ewtro Mas non sollajHent ella Mas certaname«t nos meseyme que liane;»

libera de la sc/'uetu de la corrupcio?i

[250

non uolent

la crcati«-a es sogielta a la uaiieta

quaì somes ley sot

pe?' liiy lo

dio

,

.

.

las premicias de

1

esperii

E

.

nos raeseyme e?«tre nos meseyme se conìri-

slen spera?tt la-docioH redencion spera?icza

M«s

.

1

espera??cza

dar nos san salua per Car alcun nos spereu czo que nos non uehew nos

del nostre

cors

.

quaì se uè non es sperawcza

la

.

Mos si Mas seniilliantanie?»t 1 esperii aiuda a la nospereu ayczo per pac/encia stra enfermeta Car nos non sabe?i quaì cosa nos deue?i adorar enayma besogna Mas meseyme 1 esperii demanda per nos cim gema«2ent now reper que spera czo

q?«-el

ne

.

.

.

.

contiuols

Mas

.

aqwel que encerca

cor sap

li

cosa

q?/al

esperii desira

1

.

Car el req?/er segoni dio per li sant Mas nos saben qne totas cosas ensemp obran en beji a li amant dio Certanamenl aqnilh qtie son apella sant segoni lo prepausament de la gracia de dio Car el derant destine aq?^/lli li quaì ci derant saup esser fait conferma de la ymagena del seo filli qw-el sia przniiier e)?genra de moti frayre Mas el apelle aq?«"Ili li qnal el derant .

.

.

.

destine

E

.

aqn/lli

li

qnal

el apelle

el

,

iuslifiqne

li

.

E

aqi«'lh

li

q?/al el

Bonca qnal cosa diren a aqi^esta cosas Si dio es per [230 vj nos q?/al es cantra nos lo qwal acer non perdoue al seo propi filh Mas liore ìuy per iuit nos En qual maniera non done a nos totas

iuslifiq»e

el

,

li

gloriflqne

.

.

.

.

cosas cun luy

Qual

es lo

Lo quaì

.

Qual acusare

qnal ciindapne

cantra

,

^rist

.

,

lo

.

li

esleit

de dio

qnal morie

,

.

Dio

lo

q?ml iustifica

sobre qne tot resucile

.

.

Donca qual nos departire de la carila de Tribnlacion o angustia o fam o nudità -x^ist persecucion o perilh o glay enayma es script Gar nos sen mortifica per ta per chascun iorn e sen pensa enayma feas de occission Mas nos sobre monten en totas aqi^cslas cosas per luy lo qual ame nos Car yo soy certan Car ni mori ni ulta ni angel ni prràcipa ni uertu ni las present a

es

la

dreyta de dio

,

qual prega per nos

lo

.

.

,

.

,

,

.

.

.

,

cosas

ni las auenadoyras

,

ni autra creatura

yesus

Yo

meo

cor

.

frayre [2S1 r] li

la ley

e lo

e aq?«'lli de

ni aulecza

,

ni pregondecza

la carila de dio la

,

qnal es en

segnor

.

non mento la mia consc/encia donant teCar grani tristicia es a mi e dolor contunia

Car yo meseyme desirauo esser departi de x''^^^ P^'" ^^ ^^° li qnal son li meo cosin segoni la carn li qnal son israeli.

qnal es 1-adocion e la gloria e lo testament e la costitucion de

tienc de ,

,

die uerita en ^rist e

stimoni a mi al sant sperii al

fortalecza

non poyre nos departir de

lo nostre

')(risf

IX.

,

,

ni

,

li

coliuawent e las promessions de li qnal son encara qnal es . x^-ist per qnanl qne aperlcn a la carn ,

.

es dio sobre totas cosas beneit

en

paroUa de

Iuit

dio sia cagia

.

Car

li

segle

Amen

.

aqnilh que son

li .

payre lo

.

qnal

Mas non enaysi que

la

de la circuncision de

non son israelilienc e tuit aqnjlh qne son filh d abrahawi non son semencza d abrahan» Mas semencza sare apella a tu en ysaac czo es aquilh que non son filh de carn aqnisti son filh de dio Mas aqnj'lh qne

Israel aqnesti

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

son

valdese.

de promession son pewsa en seraencz

filh

la promessiore

.

solamejtt ella

stre pay;-e

.

181

Gar aqwesta

es la parolla de

Yo uenrey segowt aq?<est te?Hp e filh sare a Mas rebecca hauent duy filh d un jaczameHt

Car cani

.

.

non fossaw encara na

ilh

sarra

Mas non

.

de ysaac lo no-

o aguessan fait alcuna cosa

de ben o de mal qne lo prepausaw?ent de dio permases segoni

eslecion

1

non d obras Mas de 1 apellanzewt fo dlt a linj Car lo niaior se?*uire al meno?* enaynm es sc?'«pt Yo amey Jacob e hac en odi [251 v] Esaù Donca qua! cosa diren Bonca eneqnita es en dio Non sia Car el dis .

.

.

.

,

.

a moyses

Yo aurey

.

.

misericordia, de qn«l qne qn«l yo aurey misericordia.

qne

e farey misericordia a qnal

yo fauc misericordia Dorica dio qwe ha misericoi'dia.

q?/fl!l

la no?*

.

Mas de

Car 1 pharon Car yo scomoc tu en czo meseyme aczo qwe yo mostre en tu la mia uertu e aczo qne lo meo nom sia anuncia en tota la terra Donca dio ha misericordia de qìd el uol e endurczis lo qMfll es del uolent

corrent

del

ni

,

esc;7pt?<ra dis a

.

.

.

,

.

:

Donca

el uol

.

traria

a la uolu»ta de dio

Donca

la

tu diczes a

mi per qne es encara encerca tu home q«/ffll sies lo qtiaì .

faczadara di a ìuy lo quaì fey ley Per

.

Car

con-

qiiaì

res/jondes a dio

.

me

has tu fait en aqnest modo 1 olier non ha poesta d aqwelia meseyma massa de fanga Acer far vn vaysel en honor e 1 autre en desonor Car si dio volent mostrar 1 ira e far conegua la soa poissa?icza sostenc en mota pac«encia li uaysel de la afin (\ue el facza coueguas las riq??eczas d ira aparelha a la mort q?«e

.

.

.

:

:

soa gloria

En

.

,

uaysel de la misericordia

li

.

Li qttaì el derant aparelhe a

non solament de li iudio Mas cncara de li Yo apellarey [2o2 rj non lo meo Osse en poble lo meo pob?e E la mia non ama la mia ama E saren en aqwel luoc al qnrtl fo dit a lor Uos non se lo meo poble Aqiii saren apella li filh de dio uiuent Mas ysai/a crida sobre isroel Si lo nun?bre de li filh de la glo/"ia

gentil

Li qtiaì el apelle

.

enajnia es dis

:

.

-t]

[1.

.

.

.

.

.

.

.

.

isrflel

.

s«re enay?»a I-arena del

mar

la parolla es perfaczeyrig e abreuiant

rolla abreuia en terra

non

.

Euayma

se???blant a

gomorra

la iustici'a presero?*

iiistìcia

.

Cfflr

.

fenderon en

non la

.

Car

lo

.

Car

segnor fare p«-

derant dis Si lo segnor de li ost jsaya nos fora?* fait enaywa sodo?na e foran .

,

Donca quaì cosa diren Crt?" las geni qnc non seguian la iusticia Mas la iusticia la q?<«l es de la fé Mas .

.

.

.

seguent la iustic/a no?* peruenc en

Israel

causa

cun .

.

liaguessa laissa a nos semecz

remasilhas saren faytas saluas

las

es de fé

peyra d

.

Mas qimsi de

offe?*sio?*

.

la ley

las

Enayw*a

Sion peyra d offension e peyra d-escandol e

de la iwstic*a

tot

.

Per qne

Car ilh ofUete yo pauso en

obras de la ley es scr/pt

.

.

aq«él q?<e creyre en Iny

non sore cunfondu X.

ilh

meo cor e la preyera qiie es C«r Car yo dono testimoni a lor

frayres cortanament la uolunta del

fayta a [2S2 v] dio per israel es a salu

han

1

estudi

de dio

,

Mas non

.

sego?/t

.

sc/e??cia

hisVxcia de dio cercant costituir la propia iastie*a

.

C«r mesconoissent

non son soget

la

a la iustic/a

Car Car '/.^ist es fin de la ley en iustificacio?* a tot crese?jt moyses scr/ps de la instic*a la qnal es de la ley qne aqnel home que fare lor uiore en lor Non Mas la iustic*a la qnal es de la fé di enaysi de dio

.

.

.

.

.

.


1S2

Salvioiii,

dires al teo cor

1

qual cosa es

La

dit

mo?ite al cel

Qiial

.

qzmi clesce?«de cn .

abis

Tu

yesus

.

apellar

prediqMen

^^'^'^^

.

"^rist

.

cn la toa bocca

es p?'es

pffl/-olla

es la p«?-olla de la fé la qual uos

toa bocca lo segnor

czo es amena?'

,

czo es reyre

,

.

de

de .aut

mort

li

e al teo cor

,

,

Ayczo

.

Ca/- si tu confessares enti la

.

e creyres al teo cor qite dio lo resucite de

.

o

Mas

.

li

Gar del cor es cresu a iusticia Mas la confessio?? de la bocca es fayta a salu Tot aq?/el que creyre Car 1 eser/pt?/?-a di ew luy lìon sare confonda Gar non es deprertiment del indio ni del grec Car el meseyme es segnor de tnit rie en tuit aquiìh li qual apellan hty Car qual que qual apellare» lo non del segnor [253 r] saren salf Donca en qual maniera apellaren luy al qual non ereserò» cn qual maniera creyren a luy lo qn^l non auuiro?^ Mas en qtial maniera auuiren scncza aqnel que predica M«s en qìial maniera predicaren s-ilh no?i son trames

mort

.

s«res salf

.

.

.

.

.

.

,

.

,

.

.

.

.

enayma

es scr/pt

eiant

ben

li

.

co?na son bel

.

Mas

pe de

li

non ubidisson

tuit

a

anonciant la pacz

li

gnor qual crese al nostre auuiment Donca la. 1 auuiment per la p^rolla de dio M«s yo die .

lo son de lor issic

en tota

pr?/mieramewt

uos en ira

.

Donca yo

.

Dio non refude 1

Donca

.

Yo stendey

teo autar

,

e

non plegneron

li

lor

segnor

.

es per

si

.

Yo me

obras

las

ioni

tot lo

D

non

sia

Car yo

.

de beniamin

teo prophc^a

li

,

e destru.

Mas

soy reserua set milia homes

,

li

,

e cercan la

Donca

.

la

las

remasilhas saren faytas

eslecion de

grada

-plus

.

lo

qnal

grac^'a

.

Mas si per grada

autra maniera la grada ia non saria es

.

Mas non sabe qnal cosa

.

mia anna

genolh a Baal

.

Non

del trip

v]

ilh ociseron

en aqnest temp segoni

grac«a ia non es d obras

Mas

qnal non deman-

mias raans

las

qnal derant saup

yo soy remas sol

diuin respost qnal cosa dis

saluas enaysi

li

refude lo seo poble

dio

lo seo poble lo

escr/pt«ra en helia li

.

.

aparec a aquiìh

e contradiczent

,

die

E

.

soy israelitienc del semecz de Abraham [233

seron

Car

las fins

.

.

.

.

di

.

Mas

.

poble non cresent XI.

en

.

.

d aquìlh li qual non cercauan mi dauan mi Mas el di contra israel al

Donca non auuiron

.

e las parolias de lor

:

.

M«s yo die Donca Israel non conoc Moyses Yo amenarey uos en enueia non en gent e traraetrey en gent non sauia Mas jsaya hausa e di Yo fo atroba

de la redondecza de la terra dis

redondecza

la

se-

.

.

.

Anun-

.

Gar jsaya dis es per 1 auuiment

euangeU'

1

Gar

.

obra non saria plns

1

Donca qual cosa que israel non consegue czo que el q?<eria Mas ha consegu Mas li autre son encecca enaywa es script Dio done a lor sperit de componcion olh qne non uean e aurelhas qne non auuan entro en aqnest iorn d encoy E dauid dis La taula de lor sia

obra

.

.

la eslecion

.

.

,

.

conuertia en lacz

de lor

.

Non

sia

que

ilh

.

.

.

en prenament e en scandol

,

non uean

e

en reguiardonancza

e

enclina semper las

Donca yo die Donca offenderon enaysi qu-iìh caiessan [254 r] Mas per lo cagiment de lor fo la salu de las gent aczo .

.

,

enseguessan lor

amermament

de lor

e

de lor sian scurczi qn-«lli

olii

de lor

spallas

1

Li

,

.

E

si 1

offe?isa

qnant raaiorment la pleneta Acer yo honrarey lo meo menestier tant

de lor riqneczas de las gent

Gar yo

die a uos gent

.

:

de lor es riqneczas del niont e :


Nuovo Testamento

Il

ìongnmeni quanl

soy apostol de las gent

j'o

mia cani

iioq?/e la

a ensegre

mont

diciow de lor es reco«ciliacion del si

non

vita de

mort

li

la rei? es santa e

E

.

ram

li

si

per alcu?ia maniera pro-

Gar

de lor

qual sare

:

si

alcun de

ratn

li

C«r

,

si la

lo recebarnewt

premicias sou santas

si las

.

:

e cu saluar alcuns

,

183'

valdese.

sou rot

E cum

massa

e la

:

e tu

,

per-

de lor

,

si

.

tu

cowpagnon de la reiQ e Non te uollias gloriiar cantra li ram C«r si tu de la graissa de 1 oliua te gloriias tu non portas la reicz Mas la reicz tu Donca tu diczes li ram son ropt qne yo sia enta ben son ropt per mescresencza Mas tu istas per fé Non te leuar en superbia M«s tem Car si dio non perDonca ueias Ja done a li n«^?/ral ram per auent?/ra non perdone a tu fossas oliuier saluaie sies enta

en lor

,

e sies fait

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

bontà e cagiron

D

Gertanament la cr^^delita en aqn«lh li qual benigjzita de dio [254 v] en tu si tu perma/ires en bontà de dio

la cr?<delita

M«s

.

la

.

.

autra maniera e tu sares talha

manren en mescresencza

.

Car dio

natursi

:

es

saluage

sies talha del uff^«ral oliuier

Mas non

Mas aqn*lh

poderos de :

e sies

li

entar dereco

C«r

.

si

tu

enta en bona oliua incontra

q^mnt maiorment aqwisti saren enta en

la lor oliua segont

natura

.

non uolh uos mesconoisser aq?/est segret affin que uos sani enapres uos meseyme Gar enceq^;eta endeuenc ew israel e»

frayres yo sia

:

.

depfflrtia

palua

non per-

sare?* enta s-ilh

entro qne la pleneta de las gent entres

enayma

,

es scrept

.

:

e enaysi tot Israel sare

El uenre de sion lo qnal desliorare e trastorne

E aq?<est testament es de mi a lor cum yo haurey Mas carisAcer anemie per uos segont 1 euangel» simes per li payre segont 1 eslecion Car li don e li apellameret de dio son sencza peu^Yencia E ara Car enayma encai'a uos la now creses a dio enaysi ara aquihauc consegu misericordia, per la non cresencza de lor sti son fait non cresent a la misericordia que uos es ista fatta affin que encara lor consegan m*sen'cor<^ia Gar [2So r] dio ensare tuit en mescresencza affm qn-el hagues nu"scr«cor<^ia de tuit autecza de las riq««eczas de la sap«encia e de la conoissencza de dio Quant son non co?nprehendiuol li ludici de ìmj Car quaì conoe lo e las uias de luy non ewcerqnmols sen del segnor qn«l fo conselhador de hnj qaal done a luy prMraierament esser reguiardona a luy Gar totas cosas son de luy e per luy e en hiy meseyme gloria sia a In^ en segle Amen XII. Uonca o frayres yo prego uos per la m«ser«corc?ia de dio qiie uos done li nostre cors hostia viuent santa placzenl a dio lo uos^re seruiczi sia raczoniuol E non uolha esser conferma en aqtiest segle Mas sia reforma en la noueleta del ucs^re sen Que uos prone qnal sia la uolunta de dio bona e ben placzent Gar yo die per la grac^'a la qnal e perfeita es dona a mi a tuit aqnjlh qne son cntre uos non saber plns qne se couew sabcr Mas saber a mcsura enayma dio departic la mesura de la fc a Jacob

la fellonia de

tout

li

peca de lor

.

.

.

.

.

.

,

.

:

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

,

,

,

.

,

Mas tuit li Car enayma nos hauen moti mewbre en vn cors me/rtbre non han vn meseyme fait Enaysi nos moti [2oS v] sen vn cors en Mas sewgles membre 1 un de 1 autre ucnt de mencz hauent 'xrist

vnchascuji

.

.

.

,

.

dons defferent segont la grada

,

la

quaì es dona a nos

.

sia

prophecia


Salvioni,

184 segoni raczo?i de

menestier en amenis trameni

sia

.

aquel la

sia

.

Lo qua\ arao?iesta eu amonestawl Lo qiial qMol cwsegua en doctrina. lo qiiaì ha misericordifi dona cn siwìplicita lo quaì es deragli eìi cura Amor sencza e?2fegnameHt ayrant lo mal e aiostar.l al ben en alegrecza :

.

:

.

.

:

.

Amanl enlì'c uos carila de fralernita deranl ueiicMl e?itre uos per honor Non pigre per cura bullie/il per sperit serue?jt al segnor alegrawl per

:

.

:

:

,

Aco?npasperawcza pacieri en las Iribi^lacions sobre istant a la oracion guanl a las besognas de li sani enseguent ulbergarias Beweycze a li per.

.

:

seguent uos plorar con

,

li

bcneycze e non uolha maudire plora»!

Alegranl can

.

meseyme ewlre uos

seulenl ayczo

:

li

alegrawl

:

e

Nojì sabent las

.

Mas eonsentenl a las bumils Now uolha esser arroga/jt enameseyme Non rendeìit mal per mal a alcun P/'ouesent las cosas Hauent si es cosa possib/a dera?it tuit [2o6 r] li home bonas a li payro» Mas dona pacz cnn tuit li ho?«e non uenìant uos meseymes o canssi??ies A mi la neni&ncza e yo la reguiardonarey disCar script es luoc a 1 ira autas cosas

.

.

pres uos

.

.

.

:

.

.

.

io segnor

beore

Non

Car

.

ene;»ic femeia pais

leo

Si lo

.

e

1?/^

si

dona a luy a

el seteia

faczerjt ayczo tu aiostares carbuns de fuoc sobre lo cap de luy

uolbas esser ue»czu del mal

Mas

.

cuii lo

ben uencze

lo

.

mal

Car poesia no?* XIIL Tota anna sia somessa a las plus aulas poeslas non de dio Mas aq?<ellas qiie son son ordeuas de dio . Donca aquel .

es si qiie

.

,

contranla a la poesia co?ìirasta a

ordena??ie«l de dio

1

.

Mas aquilh

qiie

Car li princi non son de temer de bona obra Mas de mala Mas non uoles temer la poesia fay ben e liaures Mas si lu l'ares mal Car es menistre de dio a tu en ben lausor de ley Car el es menistre de dio Car el non porla glay sencza cayson tem Emperczo sia sotmes per besogna ueniador en ira a \uy lo qnal fay mal non solameli per ira Mas per la consciencia Car uos dona li Iribul [236 vj Donco rende Car li menistre rie dio son seruent en czo mesei/me A qni tribat tribut A qtii peaie peaie A qui lemor lea luit li debit mor A qui honor liouor Non dea alcuna cosa a alcun si non qae uos contrasta?* aquistan a lor dapnacion .

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

vos

ame

entre uos

Car aqael que [ama]

.

Certana?nenl aqnella furi

,

.

.

non

,

occires

.

Non

auoutrares

non cubilares

,

:

,

seo

lo

non es

e si

Amares lo proyme non hobra mal

reqMist en aqwesta paroUa czo es

seyme

L amor del E sabenl

.

de la ley sopn

.

Car

.

ranl anue

Mas

.

Donca degilen

armadaras de lucz

.

.

.

las obras

de lenebras

:

Enaysi qne nos annan honestament ,

,

,

.

,

.

1 enferm en la fé non en la deferencia de li uan Car aqnesl ere qne lolas cosas se pon maniar [237 r] Mas aqnel enferm mange herbas Aqael que mania non desprecze aqnel que

XIV. Mas recebe porlar

qwe

.

Non en maniarias e en hubr«olas non en leilel e en non caNon en conlenczons e e?niidia Mas sia uesti lo nostre seguor yesns E non fare la cnra de la caru en li desirier

al iorn

y^rist

.

lo iorn s apropie

e sian uesti de las

stità

.

.

non fares alcun autre comandament es leo proyme euayma tu meDonca 1 amor es co?Hpliraent ,

Car bora es ia q?/e nos se reuelban del La noit deara plns pres qne qnaut cresen

aqaesl lemp

la nostra salu es .

proy;He co;nplis la ley

dires fals testimoni

es

.

:

.

.


Nuovo Testamento

Il

noti

mania

pres

luì/

E

.

E

.

qnal

chay

segno/*

que non mania non iuie

aq?;eì

tu

.

E

qnal iuias

sies lo

aq?/el

mania

qiie

serf d autruy

lo

certanament iuia

aq?«est

185

valdese.

Car dio

.

El ista

.

iorn entre lo io?'n

lo

propi

al

Mas

.

Aq?^el qne ha vnchascun abundia al seo sen cnra al io?'n a cura el segnor E qui non ha cura al iorn non ha cura al seguor Aquel que mania mania al segnor E C«r el rent grrtc/as a dio Viqueì que non mania non mania al segnor Car e re/<t gr«c/as a dio alcun de nos non uio a si meseyme e alcun non mor a si meseyme Car sia que uos uiuan nos uiuon al segnor o sia qne nos moran nos moren al segnor Idonea o sia qne nos uiuan o sia qne nos moran nos sen del

autre iuia de tot lo iorn

1

:

.

.

.

.

.

:

.

.

.

segnor

Car

.

gnoriics de

.

x'"**^

nio e de

li

qne despreczias

tu per

de %r/s^

Car script

.

piega a mi

morie en ayczo e resucite e reuisqwe qn-el semort Mas tu per qne iuias lo teo f'rayre O ,

li

.

es

.

teo frayre

lo

Yo uiuo

.

Car

.

dis

e tota lenga confessare dio

,

segnor

lo .

tuit istaren

derant lo tribunal

Car

.

genolh sarc

tot

Doìica vnchascun de nos rendrc

si meseyme Donca non iuian pln.s 1 un 1 autre M«s iuia maiorment ayczo qne non se facza offensa o scandol al frayre Yo say e teno per ccrtan al segnor yesus que alcuna cosa no?* es comu/t per si si non a aqnel lo qua\ estima esser comun alcuna cosa A aqnest es comun ìilas si per lo maniar lo teo frayre es contrista ia non uacz plns

raczon a dio per [2o7 v]

.

.

.

,

.

,

.

Non uolhas perdre per

maniar aqnel per lo qnal yì'ist Car lo regne do li home dio non es maniar ni beore Mas iusticia e pacz e goy al sant sperit Car aq?/el q?;e seruis a -/rist per aqnestas cosas play a dio e es prona do

segont carila

morie

.

Banca

.

lo

lo teo

nostre bew non sia blestema de

.

.

.

,

,

li

home

Donca ensegaen aqnellas

.

apertenon a

aq?<ellas q?/e

qne apertenon

cosas

la he^/ifìcacion

1

un enuer de

pacz

la

a

autre

1

Non

.

,

e

sias

maniar de destruyre 1 obra de dio Certaname«t totas cosas Mas mal es a 1 home lo qnal mania per offendament Boa es non maniar carn ni beore vin ni aqnella cosa en la qnal se offent lo teo frayre o es scandeleia o cs enferm Tu as fé hayas la ena[2."8 r]Aqnel es beneura lo qn«l non iuia si mepres tu meseyme derant dio E aquel lo qnal decernis si el maniare es seyme en czo qn-el proua condapna Mas tota cosa qne non es per fc Crtr non mania per la fé causa per

lo

son numdas

.

.

.

,

.

,

.

.

.

.

es peca

XV. Mas nos plns ferm deuen portar las enfermetas de li enferm o non placzer a nos meseyme E vnchascun de nos placza al seo proyme en Mas enayma es ben e en edificacion Car ')^risi non plac a si meseyme .

.

.

Li repropi de

.

.

repropiant a tu cagirow sobre mi

script

.

qtiaìs

cosas son sc?7ptas son scriptas a la nostra doctrina

li

,

:

Car quaìs que qne nos ayan

sperancza per paciencia e per consolaciow de las scriptnras de

1

.

Mas

dio de

done a uos saber aqnella meseyina cosa 1 un enuer autre per yesns ')^rist Quo uos gloriliqne dio d un corage e d una

pacieneia

,

e de confort

bocca czo es

.

,

payre del nostre segnor yesns x^'ist cebe uos ewtre uos Enayma x''^^^ receop uos a lo

,

yo die yesns ^rist esser

.

ista

.

Per

la

qual cosa re-

la gloria de dio

.

Car

menistre de la circuncision per la uerila de


180

Salvioni,

dio

a confermar las p?'omessio?»s de

,

rillcow dio per la soa m/ser/cort^ia

yo coMfessarey tu cu geut alegra segJior e tuit

li

ge«t

las

ini/

pob/e niag«*Tica luy

Mas

dio d esperawcza replenissa uos

Mas

de

dereco

dis

goy

lot

me

liay de

tenon a dio

,

Amenistrant

.

fayta acetabla

sia

gloriiar

en jestis

.

1

e santifica

.

.

:

un 1 autre enaywa recordant

:

1

.

affm que yo sia

eua«geli de dio qne

per lo sant sperit

.

en aq?/ellas cosas qne aper-

x^'ist

Car yo non ausario parlar alcuna cosa d aq?<ellas las qwfflls mi en ubidienc«a de las gent en parolla e en obra

.

non

.

der[e]co di

en creyre eu

e de pacz

per la grada la qual es dona a mi de dio

:

uferta de las gent

yjist

E

Reicz sare de

.

enaysi qtie uos poissa amojjestar

:

menistre de jcsits xrist en las geut 1

.

Totas las geiit lamia lo

frayres yo scris a uos de partia plws ardiame^it

Donca yo

noni

al teo

.

repieni de tota sc^encia

de uos

gentil glo-

e las gcnt sperare» al noni de luy

meo

li

Mas

jsaì/a

li

Eraperczo o segnor

,

qne uos habuvidie en esperawcza per poissawcza del sant sperit Gai- uos se plen d amor frayre yo soy certa» de uos

aq?<est aczo

me

:

aczo que

E dereco

.

E

.

iose lo qual se leuare a regir las geiit

E

.

es script

ca»tarey

[iìiS v] e

pob/e de

cu?t lo

iios

payre

li

euayma

:

fey per

:

.

:

e de niereuilhas [259 r] en la uertu del sant sperit en uertu d-ensegnas enaysi qne de iernsalem e a 1 entorn entro A Merico yo liay repleui de :

,

Mas yo prediqt<ey enaysi aq?<est euangeli aqui al ^°^ ®^ nonina aczo que yo non liedifiq?ies sobre lo Mas enayma es scr/pt Cfflr aqnilli a li qua\. fondamene de alcun autre non fo anuncia de In^ ueiren hiy e aqn^lh qne non auuiron de In// cntenderon per la qn«l cosa yo ero mot empacba de ucnir a uos e luy empacha entro ara Mas ara non liauen plns luoc en aqnestas regions Mas liauent desirier de uenir a uos ia moti an passa Uiaczanient cu?M 1

euangeli de

qM«l Inoc

^rist

.

x^'^^^

.

.

.

.

:

,

.

.

.

yo annarey en spagna uenrey a uos

Gar yo spero que faczent ^ lo carain acompagna lay si prnmierament en partia me sarey saczia de uos Mas ara yo uauc en iernsaleni aczo qne yo amenistre a li sant C«r la pLic a Macedonia e acaya far alcuna participacion a li paure sant qne son en iernsalem Gar lo a plagu enaysi a lor e son debitor a lor Gar si li gentil son ista participant de li ben sperilual ilh àenon amenistra a lor li ben carnai Donca qnant yo haurey fait ayczo e haurey asse[2o9 v]gna aqncst fruc Passant per uos annarey en spagna e say qne q«<ant yo uenrey a uos venrey en 1-abondancia de la benedicion de euangeli de xrist Donca o frayres yo prego uos per lo ueyre

uos

:

e

de

uos

.

esser .

.

.

.

,

.

:

.

,

1

.

noslre segnor yesMS yj-isf e per la carità del sant sperit qne uos vos afatique ensewip cun li

non

fidel

li

mi

a las oracions a dio per

qnal son en iudea

yo fauc en ier«salem

1

sia

cun

L"e'

tuit

uos

Amen

ridotto da 'a'.

mi

:

q?«e

yo

sia desliora

de

qne aqnest meo menestier lo qnal sant affin qne fuialnient uegua a

e aczo

sia accetab/e a

uos en goy per la uoluj^ta de dio

pacz

:

,

e

li

me

:

rcpause cun uos

.

Mas

dio de la


Nuovo Testamento

II

XVI. Mas yo recomanclo a uos phebe

nostra seror la qiial es al

la

incwestier de la gleysa la quaì es en Chencliri

segoli la degnila de

al segno?"

cosa besognare de uos e aqinìa.

l)?-/sca

,

pe;-ilh

li

lor

Mas

.

totas

Saluda philet ama de mi

.

cosin e ense?Hp pres

a

mi en

yrist

.

.

lo

meo

al

segnor

cosin

.

mayre de luy

la

patroba/j

henna?* e

,

iulian nerio

uos

ian dep«rtirae??t

li

al segiior

segnor yrist

pffrollas

mia

e la

frayre

luoc

.

Mas

.

li

nostre pe

Car

alegro

e lo

uos

qual scris

lo

Amen ,

,

.

,

Car

Saluda

.

Saluda

.

lo ros eslegi al se-

hermen

Saluda ancitet

,

flegocia?i

.

Saluda philologo

.

:

e tuit

li

sant

,

,

qnal son en lor

li

,

e .

Totas las gleysas de yrist sa-

.

ampreses

aq?<ella dot?7na la quaì uos

d

e e??gana?i

.

,

d aq?/esta maniera uo?i seruo?i li

cor de

li

simple per doczas

la uos^ra ubidie??c/a es ma??ifesta

uos

e?i

.

la

,

Mas yo

uolli q?/e

Mas

.

a

uos sia sani

en tot

al be?i

,

las scr/ptnras

de

ubidir a la fé

e??

.

e ì&son

,

li

meo

Gay

lo

e socipat .

cosin

meo

.

E

hoste

Erast procurator de la cipta saluda uos

,

de yesws yrist segoni la reuellacion del meLo qnal es ara majiifest [261 r] per

ete?-nal terap

.

propheta segoni lo comandamenì de

li

tolas las geni

yrist nostre segnor

,

La grac/a del nostre segnor jesus yrist sia cu?i tuit luy lo qual es poderos a confermar uos iosta lo meo

e la p?-edicacio?? li

e luci

epistola saludo uos al segnor

e tota la gleysa

«estier cela en

'

.

.

quari frayre

euangeli

Saluda urbara aiu-

.

.

t^aluda nos

qnal foion derant

li .

Saluda apelle aproua en

.

.

meo

mal Mas dio de pacz atr«se lo sathanacz viacza;»cnl sot li La grada del nostre segnor yesus yjist sia cu?? uos Timotheo

meo aiudador saluda uos

yo tercz

Ji

qnal son cun lor

aq?«'lh q?/e son

a lor ue??tre

me

Doiica yo

e simple al

lo

.

per benedicio??s

e

,

e iulian

,

qnals lauoraw al seg??or

tr/fosa las

e

e offe??dame«t fora

,

e departe uos de lor al

en yesus yjist

frayres [260 v] yo p?'ego uos que uos garde aq?/illi qnc

Mffs

.

de

,

.

Saluta uos entre uos en sant baissaniewt luda??,

so-

r] gvaci-AS

la

e la seror de luy olipiade

,

non

apostol

li

Saluda

.

e la domestia gleysa

Saluda androjùt

.

persida carissima la qnal lauore mot al segnor

gnor e

.

mi

qtiaì sot pauserò?^ a

li

mayson d aristobol Saluda herodrow Saluda aqMilh que son en la mayson de nerczi li qnal son

Saluda tr«fena

.

e encara a

:

es pr?nuier d asia

meo ama

yrist e stacbin lo

yestts

Saluda aqMilh qve son en

.

ge»til

li

qnal sou noble en

li

"•

qnal fauc [260

li

de

Saluda ampliai ama de mi

x''^^^

dador en

a

,

que uos la rescepia qnal qnc qnaì

aiude a ley en

yesus yrist

Lo qnal qnal lauore mot en nos

Saluda maria la

affiti

:

aiude a moli

ella

gleysas

las

E

.

aiudado?- en

mia arma

lor col per la

lamettt yo

Cor

.

meo

li

sant

li

187

valdese.

.

Al qnal

.

Hono?' sia

es gloria

en

al sol li

1

eternai dio

a

conegu saui dio per yesus

segle de

li

Sussegue a 'res' un 'a' cancellalo; poi dislinlamente

scgle

.

'cc])ia'.

AMEN


Salvioni,

188

Prima Epistola

di

Paolo

S.

A

Aici comencza la Epistola de s.mt paul

ai

Corinti.

Corenìian

li

Capitol

'

Paul apella apostol de Jesus yrist per la uolu/ita de dio

I.

lo friiyre

a la gleysa de dio la qual es a coretti a

,

Xì'ist

apella samt

Jesus

x^'ist

en

:

cun

nostre

tot luoc de lor e lo

Grada,

.

dio lo nostre payre e del segnor yesas yrist

a nos

e

grac«as al

pacz de

meo

totauia pe?' uos per la gracin de dio la qual es dona a uos per yes?/s

Gar uos se

per luy en totas cosas

fait rie

,

.

del nostre segnor

sia

Yo fauc

.

i

.

e sosteiics

santifica pe?" yestis

li

uom

aqM?lh que apella» lo

tuit

,

en tota p^rolla en tota

dio

-^^rist

.

sciencìa.

enayma Io testimoni de -^^rist es conferma en uos enaysi qtie alcuna cosa non defalli a uos en alcuna grada Sperant la reuellacion del nostre segnar yestis yrist Lo qual confermare uos entro a la [:26i v] fin non colMas dio es pable al iorn de 1 auenament del nostre segnor yesns )(rist .

.

.

fidel

per lo qn«l uos se apella en la conzpagnia del nostre segnor jesìis

yrist lo

de luy

filli

sian entre uos

Mas o frayres yo prego uos per lo uom Que uos tuit dicza aq?<ella meseyma cosa e

.

segnor yesus yrist

.

Mas

.

sia perfeit

en aqnel meseynie sen

,

del nostre

non

septas

en aq?/ella me-

e

sciencìa. Car o li meo frayre Io es demostra a mi de uos d aq?«'lh Mas yo die czo qne vnchaqne son a clois Car contenczons son entre uos Acer yo soy de paul e yo de apollo e yo de peyre e scun de uos di

seyma

.

.

.

.

yo de yrist

,

Christ es deuis

.

teia al nora de paul

cun de uos

.

Yo fauc

,

meo

gracias al

.

.

.

.

es li

.

.

Gar

Mas

p«rolla de la crocz [262

la

uertu de dio a nos

es

li

Yo destruyrey la sap«encia de li sani long uesent Lo sani al qnal luoc es .

encercador d aqnest segle sap«encia d aqnest raont sap^encia de dio .

home

:

ueia lo

1

Nel

Car

lo

indio

li .

Mas

,

1

es

cr^cifica

.

.

matecza

li

aqnjlh que

[a]

Car scr/pt

.

escr«ptura al qnal luoc es

Bonca

.

mont non conoc far salf

Mas

.

r]

dio

dio

.

non fey matta

Lo la

per sap/encia en la

cresent per la mattecza de la

demandan ensegnas

yrist

batteiar

crocz de yrist non sia cn-

,

e

li

grec qneron sapienci'a

Acer scandol a

iudio

.

3Ias

.

mat-

meseyme apella iudio e grec yrist uerki Car czo qn-es mat de dio es plns sani de li e czo qn-es enferm de dio es plus fort de li home Car o frayres nostre apella?Hent Car non mot sani segoni carn non mot po-

tecza a las gent ,

.

non trames mi

refudarey la longa uesewcza de

e

,

qual luoc es

al

Car plac a dio

.

Car

Mas nos prediqnen de dio

no?i bateiey air

qual conseguen la salu

.

predicacion

Car yo

.

o uos se ba-

la

,

uaneczia

dio

,

crisp e

yrist yo batteiey alcun autre de uos Car predicar Non en sap^'encia de pffiroUas qne

perison

,

o paul es crncifica per uos

gay afin que alcun non dicza que yo aya bateia E bafeiey encara la mayson de-stephcna de pois non say si

si

meo nom

al

non

,

.

a lor

e sap«encia de dio

:

.

.

.

titolo corrente,

anche

,

si

legge:

A

Corentlana.

.


,

Nuovo Testamento

Il

deros

uon mot uoble

,

qu-el confonda

sani

li

qu-el confonda las fort

dio eslegic las matas

Mas

.

eslegic

dio

e

:

non uoblas cosas 262

e las desprecziuols e aqwellas qiie non son

son

,

meseyme en

de dio

e iustioùi

,

v] del

regardainent de luy

al

yesiis yrist lo

e sonc^ifìcacion

,

mo»t aczo

qnal es

fait a

Mas uos

.

nos sapiencia

e rcdencion eiiay/«a es scr/pt

,

mont

destrusses aqwellas las qw«ls

q?/-el

que tota cani non se glorile

afiu

se appell[a] de hiì/

cosas del

enfermas cosas del mowt aczo

las

e dio eslegic las

,

1S9

valdese.

.

Aqwel

que se glorila se glorile al seguor li. frayres cu?n yo fossa uengu a uos yo non ulne auunciant a uos Car yo non lo testimoni de y^rist en autecza de parollas o de sap/encia .

non yesns x^'^^^ ^ aq?<est cr?/cie en mota tremor fica E yo fuy enaprcs uos en enfermeta e temor E la mia parolla e la mia predicacioJi non fo en amonestiuols parollas de humana sap«encia Mas en demostrament d-esperit e de uertu aczo que Mas en la uertu de dio Mas la nostra, fé non sia en sap/encia de home nos parlen sap/encia entre li perfeit Mas non la sap/encia d aqwest segle

mi saber alcuna cosa entre uos

iuiey

.

si

,

.

,

,

.

:

,

.

.

.

,

Mas parlen la sapiencia la qual es rescondua a menestier de de dio La qital dio [263 r] x''i^^ derant destine derant li segle en la nostra gloria la qnal alcun de li prmci ni de

princi d aquest segle

li

li

qnal son destruil

.

.

.

,

,

d aqMest segle no?i conoc Car s-ilh haguessan conegu \nqua non hagran crwciflca lo segnor de gloria Mas enaynia es script Car olh non uic e aurelha non auuic e en cor d hojne non monte aqnellas cosas que dio Mas dio ho reuclle a nos per lo seo aparelhe a aqnJUi li qual aman luy sperit Car 1 esperii e?jcerca totas cosas e acer las pregondeczas de dio aqwellas cosas q?/e son de 1 ho?ne si non 1 esperit Car qual de li home sap Enaysi alcun non coiioc aqnellas cosas qne de 1 ome lo qual es en luij son de dio si non 1 esperit lo qnal es de dio Mas uos non receopen 1 esperit .

.

.

,

,

.

.

.

,

,

.

:

del

mont

.

.

Mas

esperit lo qnal es de dio

1

cosas qne son istas donas a nos de

.

x''^^^

:

aczo q?/e nos sapian aqz/ellas ^^^

quah

e nos

parlen

non

:

cun parollas las qnals ensegna 1 umana sapiiencia Mas cun aqnella qne ensegna lo sanct sperit Cujnparant las cosas speritals a las speritals .

.

.

Mas

non pren aqnellas cosas que son de 1 esperit de dio Car cUas li son matecza e non pò couoyser C«r son iuias speritalment Mas 1 esperitai en uerita iuia [263 v] totas cosas E el meseyme non es iuia d 1

o/ne auinzal

.

.

.

.

alcun

auen

.

lo

Car qnal conoc sen de

x^ist

.

frayres yo

III.

enayjna carnals

seu del segnor

.

non poc par(ar)lar

Car encara non poya

uos se encara carnals

o qnal

:

ensegue luy

Mas nos

.

a uos enaynia a speritals

.

Mas

.

non a maniar euaywja peMas acer cncara non poc Car

Lait doney a uos a beore

.

cheniw en x^ist

lo ,

,

e

.

Car cu»^ e?midia e contejiczons son entro uos Donca non se carnals e anna segont home Car cu?n alcun di Yo soy de paul Mas 1 autrc yo soy de apollo Bonca non se carnai Donca qui .

,

.

.

.

.

.

Mas

es paul

.

enayma

dio done a

1

.

,

acrcissanzent

qtii es

.

Apollo

:

vnchascun

si .

non menistrc per

Yo

li

qnal uos creso

plantey Apollo arosse

.

Mas

dio

.

e

donc

ìlonca ni agnel qne pianta ni aquel que arossa non es

al-


190

Siilvioni,

cima cosa

Mas

.

dio lo qi(a\ dona.

e aq?/:cl q?/e arosa sou

propia fatiga

Crtr

.

vn

.

ac?'eyssa»ieul

1

nos sen obrier de dio

se la he^/ificacion de dio

.

vnchascuw recebrc

Mffs

uos se

:

Mas aqucl la soa

coulwra de dio

la

Yo pausey ionA&menl enayma

.

pianta

qiie

marci segont :

,

la

Uos

saui mestre [264 r]

qua\ es do?ja a mi ì\as autre vnchascun uea en q?ml maniera sobre hedì^que Car alcun non pò pausar aut?*e fondanient stier aqnel Io qnffll es pausa lo q?ml argent es yesiis yrist Mos alcun sobre hef/ifica sobre aqnest fondament or

de cnhrimeni

sobre

scgo?zt la grac«a de dio la

:

he(/ifica

.

Mffs

.

.

.

,

peyras preciosas

Car

legna

,

fen

stobla

,

obra d unchascun qn«l

1

L obra d unchascun sare manifesta

.

segnor ho declayrare

lo iorn del

prouare

,

ilh sia

bre czo qn-el herfifiqwe recebre marci

Mas

Si

,

Si

.

1

.

per fuoc e lo fuoc

G»?* Sfwe renella

.

obra del qnal permare so-

1

obra del quaì ardre aqnest

emperczo enayH2a per fuoc esperii de dio hff&ila en uos dar lo tempie Mffls si alcun corro?npre lo tempie de dio dio destruyre luy Si alcun de dio es sant lo qitaì uos se Alcun non engane si meseyme sia fait mat aczo qn-el sia es uist esser saui entre uos en aqnest segle saui Car scr/pt Car la sap/encia d aqnest mont es matecza euapres dio es Yo suspenrey li saui en 1 escautriment de lor E dereco Io segnor Donca alcun non se gloconoc las cogitacions de li saui Cor son uanas rile en li hoH/e Car totas cosas son uostras o sia paul [264 v] o sia apollo sia peyre o sia las present o sia uita o sia lo mont o sia mort cosas Mas uos se de o sia las auenadoyras Cor totas cosas sou uostras suffrire destruyn«ent

non sabe

.

Car uos

.

se

s^re salua

el

tempie de dio

e

:

:

.

1

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

:

:

:

,

:

.

.

Mas y^rist es de dio IV. L ome pense nos euayma menistre de

')(rist

.

.

nestier de dio

.

Cor ayci mi es per .

es ia qn^st entro

li

;^r/s^ e

despensador del mc-

despensador qne alcun

sia

atroba

Mas a petit qne yo sia iuia de uos o de 1 uman iorn Mas yo non iuio mi meseyme Car yo non soy consentent a mi en alcuna cosa Mas yo soy iast«/?ca eu aygo Mas lo segnor es lo qnol iuia mi Donco non uolha iular derant ternp entro qne Io segnor uegna Io qwol enlumenarc las resconduas cosas de tenebras e manifestare li cojjselh de li cor e lausor sore adonca a vnchascun de dio Mas o frayres yo trofegurey aqnestas cosas a mi meseyme aczo que uos e?«prena de e Apollo per uos nos que I un non sia entla per I autre encontj-a I autre sobre czo qne es script Cor qnol iudica tu Mas tu qnol cosa has la qnol non rcceopies Mas si tu la receopies per que te gloriias enayma si tu non ho aguessas fidel

.

.

:

.

.

.

.

:

:

.

:

:

:

.

.

.

:

receopu

.

Ja se saczia

,

ia se fait rie

regna sencza nos [263

ia

:

e per la

r]

Cor yo mia uolunta uos regnarla enaysi qne uos regnessa ensemp cun uos penso qwe dio deraostre nos dcreyrans apostols enayma destina a mort Cor nos sen fait regardament al mont o a li angel e a li home Nos sen mat per yrist Mas uos saui en yrist Nos sen enferm Mas uos se fort Vos se nobles Mas nos non nobles Nos fameien e seteien entro eu aqnesta hora Nos sen nu nos sen batu de collas Nos sen non istables e lauoren obrant cun las propias mans Nos sen maudit e beneyczen Nos sufren persecucions e sostcnen Nos sen blete?»a e preguen Nos sen fait enayjwa .

.

.

.

.

.

.

,

,

.

.

.

.

,

.

.

,

.

,

.


XuoYO Testameuto

Il

moni

p?/rgame?it d aquesi,

ruilh de tuit entro ara

.

pajTC

yo e«ge??rey uos e»

Cfflr

.

:

a uos

lo

ensegno

e?i

yo non

sia

conoysarey

mias uias

las

pe/-

;(^/'/s^

d

pffrolla

la

.

son

q?/e

en porolla

es

no?;

uerga o en carità

no?»

uio!i

.

.

esilia

seguor uolre

si lo

M«s

:

.

la

ue?'tucz

.

e spe?-it de soyue^a

,

V. Fornicacio?» es auuia al postot entre uos e tal for?!Ìcacio« la

non

nomina

es

payrc

e uos

.

geni

ent?-e las

se enfia.

fey aq2«esta ob?-a sia tout del

present per sperit

uom

cu'i la

IS'o?t

sabe

uelh leuam

en

:

:

.

destruy???e??t de la

carn

e lo

,

Liora

.

1

meo

lio??8e

aczo que

:

enaysi

1

Al

.

sperit

,

d aq^esla esperit sia

La uostra gloriiacio/i no?i es de leuam co?Tu??;p tota la massa Banca p2/?*ga

C«r petit qwe uos

.

q?;fll

del seo

.

segnor jesns yrist

afìn

:

molher

hagues maionr!e?2t plor afìn que aqtieì que de uos Acer yo desistant per cors Mas

mey

uertu del nostre segnor yesiis yrist

salf al ioni del nostre .

la

-lya

iuiey ia enay???a present Iny lo qtml ohra.

,

ma?iiera al sathauacz

bona

alcii»

qìte

nostre segnor jesns yrist esseut uos aiosta

del

ewsemp

lo

Euaysi

.

e no?*

:

mm

e

C«r lo Qual cosa uole uenrey a

.

Mas en uertu

.

al seguor lo e« yes?/s yrist enayma yo Alcuns son e«fla enaywm

las q«/als son

'Mas yo ueju'ey a uos

aq?a'lli

sxqtfc-

caris-

iilh

Donca yo Emperczo Ira-

eua?2geli

1

.

cliascu?» [265 v] luoc e« tota gleysa .

.

meo Mas

euaywa yo de '^rist meo filli carissi???e e fidel

es lo

qriaì

a uenir a uos

regue de dio eii

yes«/s

mi

sia resemilliadors de ti?«otio

qwal amoMeste a uos

uos

Yo non scripuo

.

.

prego uos

mes

d9l

Mas amonesto enaywia li que yo confonda, uos Cor si uos haue decz milia de niestres en y^rist

stas cosas

sime

valdese.

.

.

nouei arosame^fc enay??m uos se ayme

sia

.

Dotica mawiew no?j Car la nostra pasca yrist es sacretica per nos en uelh leuam Mas en ayme de ni en leua??» de malicia ni de fellonia

[266

r]

.

.

,

purità e de uerita scla cu?»

cu?»

niera

li

.

mescla

Acer deoria

Mas

.

Acer

:

robadors

li

issir del

,

no?»

cu?»

can

o

mo?tt

li

,

seruent a las ydolas

li

Mas

.

:

.

D

,

de fora

Car dio iuiare aqMìlh

,

ma-

e?»se???p

o auar

,

maudiczador o nhriart o robador no?» pewrc d aq?/esta ma?nera Car qua] cosa es a mi iuiar

o

,

ma??iar cu?» ìuy lo quaì es q//e so?»

autra

ara scr»s a uos no?» esser

squel qu-es nona frayre entre uos es fornicador

si

seruewt a las ydolas

d aqw»lh

que uos no?» sia mefor?»icadors d aq?/est mo?<t o

scria a uos per la epistoìa

fo?*uicadors

auar o con

li

Yo

.

,

.

.

Banca uos

d aq?<»lh

no?» iuia

q?»e

son de dincz

.

son de fora osta lo mal de uos mesey??»e

qtie

Alcun de uos hauent ra?»cura encontra 1 autre ausa esser iuia fello?» e non enap?-es li sani Mas non sabe Car li sa?»t iuiarcn d aq?»est mout E si lo mont s«re iuia per uos se uos no?» degne VI.

cnapres

:

li

.

,

.

.

q?»e

uos iuie

,

de las peiitas cosas

quant [266 v] maior???e«t te»»poral

:

las

.

No?» sabe

cosas te)??porals

Car nos iuiaren li angcl Botica si uos haue iudici

.

.

ordena aqui\h que son desprecziuol a la gleysa

a la nostra uergogna

:

iuiar entre lo seo frayre

ayczo es euapres

:

yo die aygo

e enaysi no?» es alcun saui e7?lre uos lo q«ffl poissa .

Mas

lo frayre

cun

co?/ te?»

lo

frayre

e?»

iudicis

Acer forfait es ia al postot entre uos Car uos haue proces entre uos Per que non reccbe maiorme?»t eniuria per que non sufre maiorment ewgan Mas uos faczc eniu.

li

fello?» e no?»

enapres

li

sant

.

.

:

:


192

Salvioni,

l'ia

e frauda ayczo a

ven

lo

regne de dio

a las ydolas ni li

layron

ni

,

auar

se lana

ni

,

.

Mas

Mas yo non soy sia a la

cors son

fait

cors

al seo

,

ni

aq?/eslas cosas

,

.

del

me

son

Totas cosas

.

mia polf267 rjesta . Lo maniar al uentre e lo

.

.

.

de yjist

Non

.

*

sia

vn cors

.

.

Donca prcuent Mas non sabe

Non sabe qne li Momembre de yrist farey

al

li

.

dis

es

vn speri t

illi

Fuie foruicaciow

.

Mas

.

.

lo qiiaì

qne se aiosta

aq??el

s«re» duy en vna carn

el

1 ome fare cs fora lo cors Mas non sabe Car lo nostra :

.

Q,ar

.

Car seguor

uos se compra de grant precz

uos haue de dio

aqnel qwe fornica

cors es le?Hple del sant

non

e

,

se nosivo,

Glorifica ia dio al nostre cors

.

.

Car

.

,

Car

.

e al nostre

qnals cosas son de dio

Mas d aqnellas cosas conioguer a la molher

VII. se

rauLadors

totas cosas son &n la

qnal

.

sperit habitant en uos

non

:

li

se iusti_/?ca al noni

esperii del nostre dio

1

seruent

mascle

.

se aiosta

tot peca q»rtl q?/e

las

ni

,

possesi-

li

li

.

membre

Mas aqnel qwe

.

raaudiczadors

e resucitare nos per la soa uertu

:

a la meretricz es

sperit

iaczador de

li

Mas uos

.

.

me??ibre de meretr/cz

pcca

li

ni

non

fello»

li

fornicadors ni

li

Mas dio destruyre aqwest e aqnestas Mas lo cors Mas al seguor E lo segnor al cors Mas dio fornicacion

resucite lo seguor stro,

ni

,

,

Car

.

ui

reduit sot la potestà de alcun

iientre a las maniarias

non

mol

li

se ssnciifica

no» me coueno/i

totas

Gffl?-

.

Car acer uos faczes adowca

.

nostre seguor yesits yjist en licitas

ni

,

ubn'art

li

Mas uos

.

lìon sabe

Non uoUia arrar

.

posscsiren lo rogne de dio

Mas uos

Mas

.

auoutradors

li

li

fi-ajve

li

vuachascuna

Bon

.

cs a

1

omo

eraperczo vncliascun aya la soa molher

mari per sqwiiuar

lo seo

mi

las qnals uos scr/psis a :

Lo mari [267 E seȈlhanta;ncnt la molher

la fornicacion

v]

.

,

e

renda

molher al mari La molher non ha poesia del seo propi cors Mas lo mari E se?nilhantawent lo luari non ha poesia del seo propi cors Mas la molher Non uos uolha fraudar 1 un a 1 autre si non per auentura de conseMliment a tewp E dereco rctorna ensemp e a 1 orac/on aczo qwe uos alenda al deiuni Mas afin q«<e lo sathanacz non tenie uos per la uosifra non contenencza Car yo non segoni comandameni yo die aygo segoni la prcmessio[n] Mas vnchascun ha uolrio qne tuil li home fossan euayma mi meseyme Acer 1 un enaysi Mas 1 autre enaysi Mas yo die a propi don de dio Mas li uon noceia e a las ueuas bon es a lor a-ilh permanren enayjna yo Mas Car melli cs noceiar qiie esser brussa si non se conlenon noceion Mas lo segnor Non deparlir la yo non comando aqn^'lh qne son maria E si ilh se deparlire permagna sencza mari o esser molher del mari Car yo die a li autre reconcilia al mari e lo mari non laisse la molher e aq^esta conSi alcun frayre ha molher uon fidella non lo segnor E si alcuna fenna ha mari seni haiilar [268 r] cun luy non laisse Icy non fidel e aqnest consenl haiita cun ley non laisse lo mari Car lo

la debita beniuolencia a la

.

.

.

.

.

.

:

:

.

,

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

,

.

,

.

.

,

*

Il

cod.

veramente ha: 'Non sabe qne

sou me?«bre de yrist^; dove è evidente

li

nostre me?nhre son te?nple cors

la confusione.


Nuovo Testameuto

Il

mari no/?

per la fewua fidela

fidel es sartciifica

sanctì^ca. per lo

mari

fidel

D

.

193

valdese.

autra maniera

Mela

e la fe??na no?*

:

uos^re

li

es

sarian socz

filli

,

C«r si lo non fidel se depa?"t departa se Gar lo frayre Mas dio appelle la seror non son somes a la seruetu d aqwesta maniera Mas o nos en pacz Car o fena doni sabes tu si tu fares salf lo mari Si noti eiiayma dio tu mari doni sabes tu si tu fares salua la fe?ma departic a vuchascu?* enayma dio apclle vnchascuw euaysi a?aie enaywa Alcu?^ appella circnncìs non amene prepuci e/?seguo en totas las gleysas La circuwcisio?^ non es alcuna Alcu?j appella al prepuci non sia circnncìs

Mas

ara son

sa?it

.

.

.

.

.

.

.

.

.

non es alcuna cosa Mas la garda de li cornandament Ynchascuw permagna en aq««el apellawiewt al qua! el es apella Mas usa maiorme»?t si pocz esser Sies tu apella serf non sia a tu cura Sefait fra?ic Car aq?<el qu-es apella serf al segnor es frawc del segnor cosa

,

de dio

e lo prepuci

.

.

.

.

.

.

milha?itame?jt aqMel qw-es apella frane es serf de ^r2s^

de precz frayre

.

'Non uolha esser fait [268 y] serf de

permagna euapres

ni a[n]damewt

q?(e

besogna

.

.

Car uos se compra. Donca vnchascuM

Mas yo

.

no?t liay co-

Mas yo dono coHselIi enayma coyo sia fidel Donca yo pe«so ayczo esser Car hon es a 1 ome esser enaysi Sies

del segnor de las uergenas

la sobre ista^t

ome

dio en czo qu-eì es apella

segu misericordia del segnor

bon per

li

.

.

.

.

tu lia a la molher

non uolhas q?;erre deslianiewt Sies tu desila de la molher non uolhas qi^erre molher Mas si tu haures pres molher tu non pequies E si la uerge??a haure noceia non peq^^e Emperczo aqui\h. que son d aqwesta maniera liaurew la tr/bnlacio?i de la cani Mas yo perdono a uos Donca o frayres yo die ayczo Lo temp es breo e lo remane^t es que aqniìh que han molher sia?? enay«2a no7i haue/it e aq?/«lh qtie plorai enayma non plorawt e aqtiilh. que se alegraw enayma no?? alegra?it e aq?n'lh que coìnpran enayma no?? possese??t e aq?«lh que usan d aq?<est mo??t enayma non usa??t Car la figura d aqwest mo??t trapassa Mas yo uolh uos esser se??cza c«/ra Car aq?<el qu-es sencza molher es curios d aq^^ellas cosas que son del segnor. C«r el pe?isa e?? qual nia?uera el placza a dio Mas aqwel qti-es can la molher es curios d aq?/ellas [269 r] cosas que son del mo??t en qnal ma??iera placza a la molher e es diuis E la fewa .

.

.

.

.

.

,

,

,

.

.

.

.

,

no?? noceia

per cors e per sperit

sa??ta

.

Mas

hauer liberta de pregar

lo

que

ella sia

aq?fella qu-es noceia pe?«sa aq?;ellas cosas

q»e son del moni en qual ma/aera placza nostre profeit no?? q??e yo gite lag

si

.

,

e uerge??a pe?*sa aq??ellas cosas qtie son del segnor

e??

uos

al .

mari

Mas

.

Acer yo

ayczo al

die

aczo q?(-es lionest

segnor se??cza e???pachame??t

Mas

.

:

e per

si alcu?? pe?2[sa]

esser uist soc sobre la soa uerge??eta que ella sia sobre cregua e coue?ita

esser fait c?iaysi facza

czo q?<-el uol el no?? peca si el noceia Car aqwel que ordene fermecza al seo cor no?? hauent besogna Mas haue?tt poesta de la soa uolu??ta e iuia ayczo al seo cor gardar la soa uergeneta fay ben Donca aquel que aiosta la soa ue?*ge??eta al matr?mo??i fay he?? e melh fay aq??el que non la hy aiosta La fe??a es lia a la ley per la??t de te???p q??ant lo mari de ley uio Mas si lo mari de ley dormire ella sare desliora de .

.

.

,

.

.

la ley

,

noceie al q?ml ella uolre

Archivio glottol.

ital.,

XI

ta??t solarne??!

(seconda seria,

I).

al seg??or .

.

3Ias

ella 13

sare


194

Salvioui,

bencura s-ilh pennawre enaysi sego«t lo meo conselh que yo aya 1 esperit de dio Vili. [269 vj Mas d aq«*ellas cosas qtie son sac?'*Ticas a

lìlìis

.

Mas yo peuso ydolas uos

las

saben Car tuit auew sciencla Gar sciencia. enfia Mas carità hediùca Mas si alcun pensa si saber ^ alcuna cosa escara uow conois en quaì maniera Mas si alcun ama dio aqiiest es conegu de hiy Mas couenta luy saber .

.

.

.

.

.

Nos sabe^ Gar ydola non Gar alcun dio non es si non vn Car si son dio es alcuna cosa al mont Car acer moti dio son aqnilh qne son dit o sia al cel o sia en la terra Mas a nos es tan solawent vn dio payre del qnal son toe moti segnor E vn segnor jesus y^rist Ver lo qnal son totas tas cosas e nos en luy Mas sciencia non es en tuit Mas alcun con la concosas , e nos per luy E sciencia de 1 Idola entro ara manian euayma la cosa sacrifica a 1 Idola Mas lo maniar non la consc/eMcia de lor cum ella sia enferma es socza Car si nos maniaren nos non haftundiaren e si uos non lauua nos a dio maniaren uos non defalhiren Mas ueia qne per auentnra aqnesta iios^ra liciencia non (si) sia fayta offendament a li enferm C«r si alcun ueyre Ivy [270 r] Donca la consciencia de lo qnal ha sciencia repausant en 1 Idola luy cum ella sia enferma non sare lie^iifica a maniar las cosas sacrificas a E Io frayre enferm per lo qnal x'>"^st morie perire en la toa las ydolas Mas peccant enaysi en li frayre e ferent la enferma conconsciencia P^'" ^^ ^'"^^ cosa si lo maniar scansciencia de lor uos peca en x''^^^ Yo non maniarey carn en eterna qne yo non scandeleia lo meo frayre de

maniar

li

qnal son sacrifica a las ydolas

li

.

.

.

,

.

,

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

deleie Io

meo frayre Non soy yo en

Non soy yo apostol Bonca non uic yo Donca uos non se la mia obra al segnor E si yo non soy apostol a li autre Mas emperczo yo ho soy a uos Car uos se segnai del meo apostola al segnor Aqnesta es la mia defenssion enapres aquilh li qnal demandan mi Honca non auen poesia de maniar e Mas non hauen poesia de encerque menar la fenna seror enaywa de beore li autre apostol e li frayre del segnor e peyre yo sol e barnabas non hauen poesta d obrar ayczo Qual caualareia vnqna en las soas rendoas Qual pianta la Vigna e non mania del fruc de ley Qual pais Io grecz e non mania del lait del grecz Donca die yo ayczo segont home Mas la ley non di aqnestas [270 v] cosas Non Car script en la ley de Moyses ligares la boca al buo calant Donca es a dio cnra de li buo Mas acer IX.

liberta

segnor yesns x^ist

lo nostre

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

el di

Si nos

semeuen

a uos las

las uos^ras carnals

qne non maiorment sostenen totas cosas geli de x'"**^

^

Car son scriptas per nos Car aqnel qne qne calca en speranza de recebre fruc cosas speritals non es grant cosa si nos messonen

aqnestas cosas per nos

ara deo arar en sperancza

Vedi

^o'*

Si

.

li

.

:

.

.

e aqnel

.

autre son parczonier de la nostra poesta nos per

Mas nos Mas nos non sen usa d aq«<esta poesta afin qne nos non donan alcun offendament a 1 euan^abe Car aqnilh que obran al sacrari manian aqnellas

.

.

:

.

la nota a pag. io7.


Nuovo Testamento

Il

cosas que sou del sacrari 1

autar

de

euangeli

1

non a

Enaysi

.

E aquiìh que seruon

.

a

195 autar porczoueia?» can

1

seguor ordene acjM^lh que auuncia»

lo

Mas yo non soy usa

.

valdese.

que

scrjs aqwestas cosas

ellas

.

.

mi maiormewt morir que alcun enuanegissa

la mia gloria Gar si yo preGar besoi;na iay a mi Gar mala?<eni«ra es a C«r si uolent fauc ayczo yo hay merci Mas

dicarey gloria non es a mi

mi

yo non predicarey

si

[271 r]

.

.

.

.

.

forczament despenssacion es cresua a mi

si

euawgeli uiore

1

d aqwestas cosas Mas yo siaw faylas enaysi en mi Gar hon es alcu??a

d.

.

J)onca qual es la mia

merci que predicant 1 euangeli pause 1 euangeli se^cza despensa qne yo non use mal de la mia poesia en 1 euangeli Gar cu/n yo fosso en liberta .

de totas cosas soy

:

yo

soy

que eran sot

la ley

que eran sot

la ley

cum yo non

enayma yo

A

.

de totas

fait serf

iudio enaywia indio

fait a li

ley

me

que yo gagne plus

atìn

:

qne yo gagnesso

afln

:

fosso sot la ley

A

.

Yo

.

aqn«lh

qwe yo gagnes aqnilh

afln

.

indio

li

aqnilh qne eran sencza ley enayma

fosso sencza la ley de dio

si yo fosso sencza en la ley de x'"'*^ Yo soy fait enferm a li

Mas

.

fosso

qne yo gagnes aquilh que eran sencza ley enferm Yo soy fait totas cosas en tuit afìn qwe yo gagnes li enferm atìn que yo li fages tuit salf Mas yo fauc totas cosas per 1 euangeli afìn Non sabe Gar aqniflh qne corro/* al qne yo sia fait parczonier de luy pali Mas vn recep la merci Corre enaysi qne ensemp Acer tuit corron prena Gar tot aq^ei qne content en batalha se absten de totas cosas E afìn qne ilb recepian corona corrompiuol acer aqmlh Mas nos non corrompiuol Donca yo corro enaysi non [271 v] enayma non certan Yo afiu

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

combato enaysi non enayma batent

ayre

sia fait

X. Car

en niuola

tuit

frayres yo

e al

mar

non uolh uos mesconoiser e tuit

,

mar

en plusor de lor

predica a

es script

fornicare milia li

Ni sian

.

autre yo

.

lor

Car

Mas

.

.

Gar

tuit

fait

li

nostre payre

la

ilh foron

Mas

.

peyra era stendu

en Moyses

beuian de

tuit

x'^'^^t

al desert

speritai I

,

e

esperitai

Mas ben placzent non Mas aq^estas cosas .

li

mal enayma

ilh

seruent a ias ydolas enayma alcuns de lor enayma

Lo poble sesie a maniar e a beore Ni e se leueron a iogar enayma alcuns de lor fornigueron E cagiron en vn iorn 23

.

.

,

.

.

.

Ni tentare yrist enay?»a alqnanti de lor lo tenteron e periron de

.

serpent

.

perirojz del

lignra

cors e lo

li

e tuit foron bateia

son faytas en fignra de nos qne nos non sian cubitos de cubiteron

meo

manieron aqnel meseyme maniar

begron d aqnel meseyme beore speritai

peyra ensemp seguent fo

castigo lo

refuda

forow sot la niuola e tuit trapaseron lo e

Mas

.

seme que per auentnra cum yo haurey

retoruo a

non

1

.

Ni mnrra2<rare enayma alcuns de lor [272 r] mnrmnreron e Mas totas aqnestiis cosas endeuengron a lor en

destremenador

Mas son

scr/ptas

,

a la noò'^ra castigancza

,

a

li

q?<als

las

fìns

de

Donca aquel que pensa si istar ueia qn-el no?* caia Tentacion non prena uos si non humana Mas dio cs fidel lo qnal non suli

segle endeuengron

.

.

.

i'rire

uos esser tenta sobre czo qae uos poe

tentacion qne uos poisa sostcnir cotiua/nent

de las ydolas

.

.

Per

la

.

Mas

acer

q?/al cosa

Yo parlo enayma

a

sauis

fare aiutorì

en

la

karissimes fuie lo

o .

Uos meseyme

iuia


196

Salvioui,

czo qtie yo die. Lo calici de la benedicion al qua! uos beueicze» J)onca non es cumi/ialecza del sane de ;^>7"s/ E lo pau lo quaì nos fraguen Donca non es pfl?*czoueia»icza del cors del segnor Gar uos moti seu vn pa« e vn cors Gar tuìt parczoneien d un pam e d un calici Ueia Israel segojjt la caru Donca aquilh qiie mawian las ostias non son j)arczonìer de 1 autar Donca qual cosa die yo qiie sacr«ficame?it d idolas sia alcuna cosa o qtie ydola sia alcmta cosa Mas aq?«e]las cosas las q?mls li Gentil sacr«fican sacrifican a li demoni e non a dio Mas yo non uolh uos esser fait compagnons de demonis Gar uos non poe beore [272 v] lo calici del segnor e lo calici de li demonis Uos non poe esser parczonier de la taula del segnor e de la taula de li demonis Mas uolen nos scomoure lo segnor a ira Donca sen nos pln5 fort de ìuy Totas cosas leon a mi Mas totas non couenon Totas cosas leon a mi Mas totas non Lerfifican Alcun non qnera czo qn-es SCO Mas czo qtt-es de 1 autre Mania tot czo qn-es uendu al maczel non demandant alcuna cosa per la consc/encia Gar la terra es del segnor e la pleneta de ley Mas si alcun de li non fidel apella uos a la cina e uos y uole anuar mania tot czo que sare pausa a uos non demandant alcuna cosa per la consc2encia Mas si alcun dire ayczo es sacrifica a las ydolas non ho uolha maniar per lui/ lo qnal ho demostra e per la consciencia Mas yo non die la toa consciencia Mas de 1 autre Gar la mia liberta per qne es iuia per 1 estragna consc2encia Si yo parczoneio cun grada per qne soy blestema Gar yo fauc grac^as Donca o sia qne uos manie o sia qne .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

uos beua o

.

qne uos facza alcuna autra cosa Facze totas cosas a la gloria de dio Sia se«cza offendan^ent a li indio e a li gentil [273 r] e a la gleysa de dio Enaywia yo palaczo a tuit per totas cosas non qnerent czo qn-es a mi profeytiuol Mas a moti qn-iìh. sian fait salf sia

.

.

.

,

.

mi enaynia yo de "x^ist Mas o frayres yo Gar uos se recordador de mi per totas cosas e tene li meo comandament enayma yo li liorey a uos Mas yo uolh uos saber Gar yrist XI. Sia resemilhador de

lauuo uos

.

.

,

.

yjist

.

home Mas 1 ome es cap de la fenna Mas dio Tot home orant o propheteiant cubert lo cap socza lo seo

es cap de tot .

.

.

es

cap de

cap

.

Mas

Gar vna cosa es qne ella sia scaluayra Gar si la fena non es cuberta sia tondua Mas si socza cosa es a la fenna esser tondua o scaluayra cuebra lo seo cap Acer 1 ome non deo cubrer lo seo cap Gar es ymagena e gloria de dio Mas la fenna es gloria de 1 o/ne Gar 1 o/ne non es de la fenna Mas la fenna de 1 ome Gar 1 ome non es crea per la fenna Mas la fenna per 1 ome . Emperczo la fenna deo hauer cubr^ment sobre lo seo cap per li angel Emperczo ni 1 ome sencza la fenna ni la fenna sencza 1 ome al segnor Gar enayma la fenna es de 1 ome enaysi [273 v] ho/ne ^ es de la fena Mas totas cosas son de dio e uos meseyma [1. -e] ho iuia Tang a la fena orar dio non cuberta E meseyma la na^nra non e/isegua uos Gar si 1 ome nuris eaaelh uergogna es a Iny Mas si la fenna nuris

non cubert

tota fenna orant o propheteiant

lo

cap socza lo seo cap

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

^

Nel richiamo, in

.

line della

precedente pagina,

si

legge

4 ome\


Nuovo Testamento

Il

cauelh gloria es a ley si

Car

.

alcuni es iust esser tecznos la gleysa de dio

costuma ni

cauelli son

li

197

valdese.

dona

tenczos] e?zfre uos

[1.

cubriment

a ley per

nos non liane?» aytal

,

Mas yo comando ayczo non lauuant

.

Mas en

Cftr

.

uos

Acer uos aiostawt pr?<mierament en la gleysa yo auno esser diuesiows entre uos e ho creo en pr^rtia Car afm qne a.qiiiìh qiie son prona sian fait ma/?ifest couenta esser heregias en uos Bonca cum uos uos aiosta enserap ia now es a maniar la cina del segnor Mas vncliascun presumis a marnar la soa cina Acer 1 nìi fameia Mas 1 autre es ubri Bonca non haue maysows a ma[n]iar e a beore e co?ifo??de aquilh que non han despreczia la gleysa de dio Qual cosa lauuo uos en ayczo non nos lanno Car yo receop del segnor dìrey a nos Car lo segnor yesns en la noit en la qtial el fo czo qne yo liorey a uos Recebe e ma?2ia liora [274 r] receop lo pan e facze?it gr«c«as frains e dis Facze ayczo en la mia aquest es lo meo cors lo qua\ sare liora per uos uos aiosta no?i en melli

.

peis

.

.

,

:

.

,

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

recorda [n]cza

lo

beore en

pa«

Semilha«ta?«ent lo calici pois qu-el cine dicsent

.

meo sane Facze ayczo per mia recordancza E per quanta uecz uos

nouel testawe??t

calici es lo

la

al

.

q?;ffnta

uos anu??ciare

:

mort

la

Aq?<est

ma??iare nquest

.

e beore lo calici

.

uecz uos

del segnor entro qu-ei

neg«a

.

Doìica qttal que qual marnare lo pa?^ e beore lo calici del segnor non de-

gnament sare acolpa del cors e del sane del segnor Mas 1 ome proue si meseyme e enaysi manie d aqtiel pan e beua del calici Car aq«/el qne lo ma[n]ia e lo beo non degnan?ent mania e beo a si indici non decerne?jt Emperczo moti e^iferm e freuol son entre uos e moti lo cors del segnor dormo» Car si nos ìuiessara nos meseyme Acer nos now sarian iuia Mas dcmewtre que nos sen iuia nos sen castiga del segnor afin que nos non sìan dapna cun aq^est mont Donca o li meo frayres cum uos uos aiosta a marnar spera un 1 autre Mas si alcu« fameia manie a mayson que uos non uos aioste en ludici Mas cum yo sffrey uengu yo ordenarey a uos .

.

.

.

.

.

.

.

1

.

.

las autras cosas

Mas o frayres yo non uolh uos mesconoiser de las speriUos sabe Cor cum uos fossa gentil uos era annawt a las simi/lacras rautas enayma uos era amena Emperczo yo fauc a nos conegu que alcun p«rlant en 1 esperii de dio non dicza yesus scuminga C«r alcun non pò dire lo segnor jesus si non al sant sperit E deuesions son de gracias Mas aquel meseyme sperit E deuesions son d amenestraciows Mas aquel meseyme segnor E deuesions son d obrament Mas aquel meseyme dio lo qual obra totas cosas en tuit Mas manifestacion de-spcrit es dona a vncliascun a profeit Acer paroUa de sapiencm es dona a 1 un per sperit Mas p«rolla de sc^encia a autre segont aqwel meseyme sperit Fé a 1 autre en aqnel meseyme sperit Grflc«a de sanità a 1 autre en vn sperit Obrament de uertu a 1 autre prophecia a 1 autre Descrecion de XII. [274 v]

tals

cosas

.

.

.

'

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

1

.

.

.

.

sperit a

'

.

1

autre

.

Pur qui non

Generacions de lengas

s'

a

esclude 'scummiga'

1

autre

.

Entrepctracions de p«-

o 'scuniewiga'. Vedi

pag. 158 e aggiungi clie cominal- è anche del testo che qui

si

la

nota a

pubblica.


198

Salvioui,

»'ollas a

antro

1

Mas vu

.

meseyma

anpiel

depftrtcMt a vnchascii» euay?«a

moti mewb/'es

\n cors

Mas

.

tuit

enaysi x^'ist

,

siaM iudios

.

el

uol

membres

li

C«r

obra tolas aq2<estas' cosas dar enayma lo cors es vn e ha

spe/'it

.

cum

del cors

sen bateia

tuit

sia» gentil o sian serf o

moti so« ^n vn cors o

ilh siaji [275 r]

vn sperit

e?^

sian frane

e

,

sen abeora d wi

tuit

,

non es vu mewbre Mas moti Si lo pe dire yo non Gar yo now soy man empergo non es del cors E si 1 aurelha dire yo non soy del cors Gar non soy olh empergo non es del cors Si sperit

Io cors

Cffir

.

soy del cors

.

.

.

.

.

out fora

tot lo cors fos olh

rawent el uolc

.

Mas

.

C«r

E

membre

li

si tot fos

.

.

E dereco

.

del cors

meni plws besognìuols

.

lo cap a

auuimerat ont fora

lor enayma Mas acer ara man yo non besoguo

pe

li

cors

lo la

Vos non

.

Mas

mi besogniuol

se a

.

qua\ son uist esser pk<s enferm son mot niaior-

E

li

membre

del cors

nos pensee esser non

q?<al

li

sow desonest han plMs ha/>undiuol lionesta

besognara d alcun

.

li

nobles nos cercujidcw aq?«sti de plws haiuudiuol honor qiiai

odo-

1

del cors vuchascu?» de

vn membre ont fora Mas vn cors L olii non pò dire a

membre

li

.

fossa»

tuit

de las toas obras

Mas

auui?»e«t

dio pause ara si

moti me»zbre

.

1

Mas

.

E

.

meHibre

li

li

nostre lionest non

li

honor qwe departimewt non [275 v] sia al cors Mas q^e li membre sia» curios 1 nn per 1 autre ew czo meseyme Car si 1 un membre suffre alcuna cosa tuit li membre ensemp suffro;* o si 1 un me?wbre se gloriia tuit li membre s alegran Mas uos se cors de ')^rist e .

dio atempere lo cors donant plws haiundiuol

a \uy lo quaì era ew besogna

:

afin

.

.

.

membres rament cions

apostol

li

uertuQ

membre

del

.

.

Car acer dio pause

Li segoni

Donca son Banca han

tuit

sawitas

Aiutoris

.

en

Li ter?

.

la

gleysa

dotor

li

Entrepetracions de parollas

Prnmie-

gouernament

.

Genera-

.

.

.

.

.

.

.

daq?a'ena/tt

Banca son tuit apostol propheta 'Dorica son tuit doctor Banca han tuit uertu? gracia de sanità Banca tuit parlan per lengas Banca enMas enueia li mellior don e yo mostrarey a uos encara .

.

tuit

trepetran tuit

propheta

li

daqmeuant gracias de

,

de lengas

alq?«anti

.

plus anta uia

Mas non haurey yo parlarey per lengas d omes o d angels enayma 1 aram sonant e lo cinbol tintent E si yo haurey prophecia e haurey conegu tuit li menesticr e tota sciencia E si yo haurey XIIL

Si

.

carità yo soy fait

.

.

tota fé enaysi

qite

soy alcuna cosa

.

E

yo traporte si

li

mont

.

Mas non haurey

carità

yo non

yo departirey totas las mias suhstanci&s en maniars

E si [276 r] yo liorarey lo meo cors enaysi que yo arda Mas yo non haurey carità a mi non profeyta alcuna cosa Carità pacient es be-

de paures

.

.

.

non fay peruerssaw?ent non es enfia non non qner aqnellas cosas qne son soas non es scomagua non pensa mal non s alegra sobre la eneqnita Mas ensemp s alegra a la

nigna es es

.

Carità non ha enueia

cubitosa

,

,

,

,

.

uerita

.

sosten

.

Totas cosas suffre Carità

,

totas cosas ere

non cagic vnq?<a

.

si

,

totas cosas spera

,

totas cosas

prophecias saren e?zuaneczias

,

o

si

Car nos conoissen de partia e propheteien de partia Mas cum lo sare uengu czo qi<-es perfeit sare enuaueczi czo qw-es de partia Cum yo fosso petit yo parlauo enayma lengas ccssaren

,

o si sc«encia sare destruyta .

.

.


11

petit

euaywja petit

e sabio

,

Nuovo Testamento ,

e

199

valdese.

pe«ssauo enayma petit

Mas cuw yo

.

quaìs erari de petit

fait barori enua?2eczic aq?^ellas cosas las

fuy

Cor nos uese?i

.

Mas ado?Jca facia a facia Yo conoisso ara de Mas ado«ca conoisarey enayjwa yo soy conoissu Mas aqwestas tres Mas carità es iiiaior d aquestas cosas permano» ara fé sperawcza e carità Mas maiorXIV. [276 v] Ensegue carità e e?meia las speritals cosas ara per miralh en figura

portia

.

.

.

.

.

.

ment que uos propheteie

ome

Mas

.

a dio

Car aqwel

.

parla per le??ga no« parla a

q?*e

Car alcuw non au luy

.

.

Mas

1

esperit parla

li

secret

li

.

e en amoneCar aquel que propheteia parla a li ome en herfificacio?* Aq?<el que parla per lewga bec^ifica si meseyme stawcza e en cowsolacior» ,

.

,

.

Mas aqwel qwe propheteia hediG.ca. la gleysa Mas yo uolh tuit uos parlar per lenga Mas inaior?«ent propheteiar Car raaior es aqwel q?/e prophe.

.

.

que aquel que parla per

teia

que la gleysa recepia

le?Jga

herfificacio?^

si

non per auentwra

Mas

.

o frayres

parlant per lewgas qwal cosa profeytarey reuelacioM

en

o

,

sci'encia

o

,

e?2trepetre

q?/-el

yo ue?zrey ara a uos

yo non parlarey a uos o

si

en prophecia

,

o

se«cza ar/na douawt uoucz

aq?<ellas cosas q^^e ?,on

si

en doctr«na ,

e/i

Emperczo

.

o sia calamella

,

o sia

dogare decernime«t de sons en qua! ma?iiera sare saupu eo q?f-es canta o czo q?<-es citaricza E si la tuba donare uous no« certana Enaysi uos si uos now donare qwal derawt se aparalhare a la batalha ci

tara

no?i

si

.

.

manifesta parolla per lenga en qual maniera sare saupu go [277

qn-es

r]

Car uos sare parlant en li aere enay?na motas generacions de lengas son en aqwest mont e alcuna cosa non es sencza uoucz Bonca si yo non sabrey la uertu de la uoucz yo sarey strang a luy al qnal yo parlo E aquel lo qnal parla sare strang a mi Enaysi uos Car uos se enueiadors dit

.

.

.

.

de

sperit

li

aq?/el

lo

:

quere que uos abo?!die en he^^ificacion de

qwe parla per lenga ore

meo

sperit ora

Mas

.

la

q?«-el

per qne

:

si

entrepetre

mia pensa

orarey per sperit orarey per pensa

per pensa

.

.

.

Car

es sencza frac

si .

la

gleysa

.

Empergo

yo orarey per lenga

Donca q?ml cosa

es

Psalmeiarey per sperit psa[l]meiarey

tu beneyczires de-sperit aqwel qne ten lo luoc del

maniera respondre Amen sobre la toa benedicion Car el non sap qnal cosa tu diczes Car acer tu facz ben grac«as Mas 1 autre non es he^Zifìca Yo fauc grac«as al meo dio Car yo parlo per lenga de tuit uos Mas yo uolh maiorment parlar 5 parollas del meo sen en la gleysa qne yo ensegne li autre qne decz milia de parollas per lenga diot

En

.

q?^al

.

.

.

.

.

.

.

.

.

frayres

non uolha en sen

esser fait petit en sen

.

Mas

sia petit

en malic«a

.

Mas

Car script es en la ley Car yo parlarey [277 v] a e en autras lauias enaysi non auuircn mi dis lo segnor Donca lengas son en ensegnas non a li fìdel Mas a li non fidel Mas prophecias son en ensegnas non a li non fidel Mas a li fidel Donca sì tota la gleysa s aiosta en vn e tuit parlon per lenga Mas intrant li diot o li non Fidel Dorica non diren per qne forssena Mas si tuit propheteian Mas intre alcun non fidel o diot el es uenczu de tuit sia

perfeit

aq?/est poble

.

.

en autras lengas

.

.

.

.

.

.

.

.

.

e es iuia de tuit festas

,

,

e las

resconduas cosas del cor de luy son faytas manì-

enaysi cagent en la facia orare dio

derant anunciant que dio sia


200

Salvioni,

aeramene cn

iios

Banca

.

o frayres qiial cosa es

.

Cam

uos uos aiosta'vucha-

de uos haya psalme liaya doctrma haya apocalis haya lenga. haya en-

scu??.

trepetracion

Totas

.

cosas

en hedìiìcacìon

faytas

sia»?,

si

.

per lenga segont duy mot o tres e per p«rtia e?itrepetre sare entrepetrador

taysa

trey propheta dicza?^

e

,

la gleysa

gii li

que

tuit e?HpreDa?i e tuit

li

propheta

ensegno en totas

Car non

Mas

si

Car

si

alcuna cosa sare re-

.

.

.

.

Mas

esser

de uos o peruenc en uos sols

Mas

.

.

Mas

de pacz enay?na yo .

somessas enayma la ley di

.

meyson

.

fe?ma parlar en la gleysa

es a la

e a dio

Las fenuas taysan en la gleysa

sant

uolon ape?ire alcu?za cosa demandon

Car socza cosa issic

li

es outreia a lor parlar

ellas

si

de

las gleysas

E

.

uom Mas duy

a

departiment

es de

p«Ha el

poe propheteiar per sewgles [278 r] li sperit de li propheta sia?^ sotmetu

tuit

amo»esto?»

Car dio non

.

Car

.

si

Mas parie

autre deceruissa??

nella al sese?;t lo prmuier taysa

a

.

alcuw

Mas

.

lor mari a

li

Mas

.

parolla de dio

la

alcun es uist esser propheta o

si

conoyssa aqnellas cosas las qnals yo serio a uos Car sou comandameni del seguor Mas si alcun mesconois el sare mescouegu Donca speritals

.

.

.

uon uolha uedar parlar per lenga Mas totas cosas sian faytas &n uos honestament e segont orde XV. Mas frayres yo fauc a uos couegu 1 euangeli lo qnal yo prefrayres enueia propheteiar

e

.

.

,

dìqwey a uos lo qua\ uos receopes Si

al

quaì uos

ista

per lo quaX uos se salua'.

uos tene per qua\ raczo[n] yo [278 v] prediqney a uos uos non creses Car yo prwmiera^went uos hay dona czo que yo encara auio re,

en uan ceopu

.

Car x^ist morie per

.

li

nostre peca sego?jt las scr*pt2<ras

:

e qu-e\

fo sebeli e rexuscite al tercz iorn segont las scr«pt?<ras e car el fo uist

de

Enapres aqt«estas cosas a li vnze Daq2</enant fo uist a plus de cent frayres ensemp de li quaì moti permano?i entro ara Mas alq?<anti 5 dorrairon HaquÌQimni fo uist a iaco Daq?«ena[n]t a tuit li apostol Mas peyre .

.

.

.

.

.

el fo uist a

apostol lo

.

.

mi derierament de tuit euayma auortow Car yo soy memor de li qnal non soy degne esser apella apostol Car yo perseguey la .

.

gleysa de dio

.

Mas yo

soy czo qne yo soy per la gracia de dio

de luy non fo uana en mi

,

e la grac/a

Mas yo lauorey plus habundiuolraent de tuit lor Mas non yo Mas la grac/a de dio en mi Car si yo o si ilh prediqnen enaysi e uos creses enaysi Mas si yji'ist es predica qn-el resacite de li mort alcuns e?j qiiaì ma?Mera diczon en uos Car non es resurecion de mort Mas si resurecion de mort non es ^re's^non resucite Mas si y^rist [279 r] non resucite la nostra predicacion es uana e la nostra fé es uana Mas .

.

.

.

.

,

:

.

.

.

,

.

nos sen atroba

qu-e\ r(e)esucite si li

testimoni de dio

fals

^^rw^

.

.

lo qwal

.

non

Car nos

.

.

en

,

mort non resucitan Car Car si x^'ist non resucite la uoDonca aq?«lh que nostre peca

resucite

mort non resucitan y^rist non resucite es uana Car uos encara en li

s^ra fé

dicze?* testimoni cantra dio si li

.

.

solament en aqnesta ulta nos sen plns miserios de tuit li o;ne . Mas x'"**^ resucite ara de li mort pramier de li dorment Car Acer mort per home e resu[re]cion de mort per home . E enay?Ha tuit raoriron en adam enaysi tuit saren do[r](niro?ì

"x^ist

periron

.

Si

nos seu sperant en

x^'^^^ t^'^

.

uiuifìca

en

x^'ist e

vnchascu?^ al seo orde

.

Mas

x^'ist

pr«<mierament daqwi-


Nuovo Testameuto

II

enant aq^illi que son de Uaq?//ena«t la

Ciwi

ciwi

fin

haure erauaneczi

el

regnar e^tro

201

ereserò^ en

*I"^'l

haure

aueìiament de hnj

1

regne a dio czo cs

liora Io

principa e poesta e uertu

tot

pause

q«*-el

^i

x'"'^^

el

valdese.

seo eneniic sot

li

Gar

.

pe de h{y

li

payre

al

.

.

Mas coueJ^ta hti/ Mas 1 enemiga .

mort

sa7'e

destruyta derierawcnt

hty

Mas

cani el dicza totas cosas son sowauessas a luy sewcza dubi stier

.

hiy lo q?ml somes a

somessas a

cosas

totas

hi7j

adoMca meseyme

lui/

.

lo

sotmes totas cosas sot

el

M^.s

.

hiy totas cosas qu-el sia dio totas cosas en tuit Si cosa fareji aquilh que son bateia per li mort

.

moro per

frayres yo

E

.

chascuJi dia per

D

q?ml somes a

autra maniera qiial

al postot

.

per que son bateia per lor

sucita?»

[279 v] cosas saren

totas

cu??^

s«re somes a h(y lo

filli

pe de

li

li

mort now re-

per q«e perilhen tota bora

.

uos^ra gloria la quaì yo bay en

la

Si yo combatey sego«t bowe a las bestias yesus xrist lo nostre segnor d-ephesia qual cosa profeyta a mi si li mort non resucitaw Ma«ien e heuen . .

.

Gar demaw morrew. No?* uolba esser engana Gai' li mal p«rlame??t corrampon las bonas costumas Sia uelhant iustamewt e non pecq?/e Gar alcnns de uos non ha.n la conoyssencza de dio Yo parlo a uos a la uos^ra uergogna Mas alcun di Li mort en qual mawiera resucitare?^ o en qual tu non sani czo qite tu semenas no?» es vinifica si prwcors uenreji miera??ie?jt now mor E czo que tu semewas no?» semenas lo cors lo q?ml es a ueuir Mas lo nu gran enayma de fro??ient o d alcun de li autre semecz Mas dio done a luy cors euay???a el uol a vnchascu?» de li [280 r] Mas dio done a hiy cors enay??m el uol a vuchascu?» de li semcwg semecz propi co?'S Tota carn non es vua mesey???a carn Mas acer vna es de li o?>ie .

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

Mas autra so?»

.

de las bestias

cors celestials

lestials

.

li

terrenals

.

oysel

li

e son co?'s terrenals

,

Mas autra de

.

E

de

li

peysow

es la gloria de

es la clarita del solelli

Car

.

li

E

.

ce-

autra la

,

estela se dece?'n de

1

mort

Es semena e?» non co?-rucio?» Es semena en no?» noblecza resuEs semena en enfe?'meta resucitare en uertu Es semena

estela e?» clarita

.

co?Tucio?t resucitare citare e?» gloria

.

Mas autra

.

Mas acer vna

Una

luna autra la clarita de las stelas

clarita de la I

Mas autra de

.

.

enaysi sare la resurecio?» de

er»

li

.

.

.

cors ani?3ial resucitare cors spe?-ital

Si

.

es

cors a?»i?nal es cors spe?-ital

,

enayma es script Lo prnmier ho??»e adam fo fayt en arma viuent Mas lo sego?it adam e?* sperit viuificant Mas no?» p?-?miie?'a??2ent czo qn-es spe?'ital Mas go qa-es ani??»al daq«»enant czo qn-es speritai Lo pr?»niier lio??»e de terra es te?-renal Lo sego??t ho??aiic del cel es celestial Qual es (lo) lo .

.

.

.

.

.

li

I

li

terrenals

es [280 v] lo celestial aitals son

.

corupcio?»

nent de me?»cz

.

Veuos yo tuit

en derayrana tuba e nos sare?» e

q?<al

del te?Tenal enaysi

.

carn ni lo sane no?» possesiren

non

e

,

Banca enayma nos porten 1 eymagena eymagena del celestial Mas o frayres yo

celestials

porten

.

son

terrenal aytals

muda

.

.

lo

regne de dio

die a uos segret

nos saren

muda

.

.

,

die ayczo

.

Car

la

e coruption no?» possesire

Acer nos

En vn moment

tuit al

non dormiren colp de

1

:

olh

Car la tuba sonare e li mort resucitare?» non corrmnpu Car couenta aiczo corru??»piuol uestir non corrupcion,

aiczo mortai uestir

non mortalità

.

Mas

cu??»

aigo corru???piuol haure


202

Salvioui,

non mortalità Adonca La mort es furbia a uitoria Victoria al qual luoc es ,0 mort lo teo agulhoji al qnal luoc Mas la ley es uertu del peca Mas agulhon de la mort

non corrapcio^i

uesli

haure

e aigo mortai

sare acuwplia la parolla la qnaì es scr«pta

mort PS

peca es

lo

.

la toa

uesti

.

.

.

.

.

gracias a dio lo qiml done a uos Victoria per yesus

Bonca en

o

li

meo

frares

ama

.

non mouiuols ìiahunUiant to^auia nostre lauor nou [281 r] es uan al

sia istables e

obra del seg?«or sabewt

1

nostre segnor

-xì-ist

Gar

.

lo

seguor

XVI. Mas de las culhias las quaìs son faytas en li saut enayma yo Enaysi uos facze vuchascun de uos reordeney a las gleysas de Galacia scoHdent repona enapres si per chascun sabba qo que pliyre a l«y qwe cum .

yo

uengu adonca non

sfflrey

sent yo trametrey aquilh.

se facza?i las culhias q^ual

li

en ierusalem

la uos^ra grac«a

.

Mas

.

cnni yo sarey pre-

uos haure proua per las epistolas portar

Gar

si

s«re degna cosa que yo awne ilh

cum yo haurey trapassa Macedonia Mas per auewt^^ra perma?a'ey enapres Gar yo trapasarey per macedonia qne uos ammene mi en qual que qual luoc yo acer vuernarey uos awnarey Mas yo non uolh ueser uos ara al trapassamewt Car yo spero mi permanir alcuw temp enapres uos si lo seguor autreiare Mas yo permam-ey en pliesia entro a pewdecosta Gar grani us es hubert a mi e apaMas si thimotio sare uewgu ueia qw-el sia enapres reysent moti auerssari mi

iinnaren cnn

Mas yo

.

uejzrey a uos

.

.

,

,

.

.

.

.

.

Bonca alcun el obra 1 obra del segnor en&yma yo Mas amene liiy en paz [281 v] qw-el uegna a mi Car li frayre Mas yo fauc a uos conegu de apollo lo trayre Car yo preguey liiy mot qu-el uengues a uos cuw li frayre e acer non fo Mas el uewre cum sare comodo a la uoluwta de luy qti-el uenguos ara uos sencza temor

.

non desprege luy yo spero luy cnn

Car

.

^

.

.

.

.

luy

.

Velha

e ista

en la

.

Facze haronìnolment

uos^ras cosas sian faytas en carità

mayson d-estefena

.

Mas

sia conforta

e totas las

,

o frayres yo prego uos

,

uos co-

Car son premicias e ordeneron lor meseyme al menestier de li sant que uos sia de acaya somes [a] aqnilh qne son d aqnesta maniera a tot ensewp obrant e lauorant Mas yo m alegro en la preseucia d-estefena e de fortunat e d acaya Car Car ilh referon lo meo sperit e ilh compliron czo qne era defalhi a uos Bonca conoisse aqtiilh que son d aqnesta maniera Totas las lo uos^re pr/sca e aquila enapres li qnal yo albergo cun gleysas d asia saludan uos noisse la

e de fortunat e d acaya

.

,

.

.

.

.

.

,

la lor

uos

.

domestiga gleysa saludan uos mot

segnor

.

Saluda uo(n)s entre uos en sant baysame^it

.

man

la

de paul

,

Mas

si

alcun non

ama

lo

al

nos^e [282

Tuit

li

frayre saludan

La mia saludacion en rj

segnor yesns ^rist

scuminga * en 1 auenament de luy la grada del nostre segnor yesns x^ist La mia carità sia cun tuit uos en yesns x^2s# Amen sia cun uos Ayci finis la primiera Epistola de Paul a li corentian .

^

'-z' correzione di 's'.

*

V. la nota a pag. 158.

.


,

Nuovo Testamento

Il

Seconda Epistola

Comewcza frayre li

la S* Epistola de

Paul apostol de yesus

I.

paul •)(>'ist

Paolo

S.

di

A

valdese.

Corinti.

ai

corewtiaua

203

Gap. 1.

^

per la uoluwta de dio

,

Timotio lo

e

grada, sia a la gleysa de dio la qual es a core?^li con tuit

:

qitaì sou

en tota Acaya

,

li

sant

e pacz a iios de dio lo nostie payre e del segno/'

yesns y^rist Dio czo es lo pajTC del nostre segnor yesus x>'ist sia beneit lo qiial consola nos en payre de misericordia e dio de tota co?jsolaciow tota la nos^'a tr/bulacion Afln que nos poissara consolar, Aquiìh que son .

,

,

:

en tot apreniimewt per la co7iàoìs.cion per la qtial nos sen consola de dio Car enay???a las passions de ')(rist Abondiaw en nos enaysi la nostra consolaciow Abowdia per yrist Mas sia que nos si&n trihula per la uos^a tr/bulaciow e per la salu [282 v] sia qiie nos siaw consola per la uos^a consolacion e salu la qual uos fay portar pacientament aqwellas meseymas passions, las q?mls nos suffren qne la nostra esperancza per uos sabent Enaysi sare de la cunsoCar enayma uos se compagnons de las passions laciore frayres nos non uolen uos mesconoyser de la nostra trihuCar Enaysi Car nos sen agraua sobre malacion la qual fo fayta a nos Enaysi que Acer encreyses niera plMS qne nos non poyen portar a uos de uiore Mas nos mey?»e agueu respos de mort en nos meseyme qne nos non sian contidant en nos Mas en dio lo qual resuscita li mort lo q;/al al qnal nos espereu desliore nos de tanti perilh e nos desliore Car desqne grocias sian faytas liorare nos encara uos aiudant per nos en oracious a dio per nos per moti de las presonas de motas facias d aqwella donacion la qnal es en nos Car aqnesta es la nostra, gloria lo testimoni de la nostra conciencia. Car nos auen conuersa en aqaest mont en sirt^pleta de cor e en purità de dio e non en sap^encia carnai Mas en la grada de dio Mas plus abondiuolment [283 r] a uos Car nos non cscr^pen a uos autras cosas

.

,

.

.

,

.

.

.

.

.

,

.

,

.

.

,

:

,

.

,

.

.

.

.

e conogues Mas yo spero qwe uos conoyEnayma uos conogues nos de partia Car nos sen la Enayma Acer uos la nostra al dia del nostre segnor yesns

qne aqnellas las q^als uos leges sare entro a la uosfra gloria

.

fin

.

,

.

.

E yo uolc uenir a uos prMmierament per aq?<esta confidancza afin yrist que aguessa la segonda grada e trapassant per uos en Macedonia e dereco de Macedonia uenir a uos , e esser amena de uos en iudea Mas cuw yo agues uolgu ayczo Donca husey de leoiaria las cosas qne yo penso las .

:

,

.

.

penso yo segont carn

Car

.

.

Que

la nostra parolla la

si fo

en luy

.

si

e

qnal

fo

Car yesus yrist

non

^

Nel

.

Car totas

titolo

las

corrente:

cnapres mi si

e

.

Mas

non non

fo

,

si

e

non non

fo

li

Corentian

'.

es fidel

en luy

en luy

promessions de dio q«e son en luy son

'A

dio

es filh de dio lo qual es predica

nos per mi e per siluan e per timotio

ew luy

sia

enapres uos

si

.

.

Mas

en uos per

Mas

.

.

si

fo

Eniperco


204

Salvioui,

Amen A

Jios dicze?*

A

meseyme

dio per hiij

quaì conferma nos con uos ew

la nostra gloria

Mas

.

dio es lo

qua\ oins nos [283 v] e lo qiml nostre cor Mas yo apello dio te-

y^rist e lo

segne nos e done peng de-sperit ew li dar perdonawt a uos non uenc daqwienant .

stimo/à a la nosfra arma coretti:

A

.

non que nos ayan segnoriia de

la nostra fé

Mas sen aiudador

.

del

Car uos ista per fé ordeney ayczo meseyme enapres rai qiie yo now uewgues a uos dereco ew tr«sticia Cor si yo co«tr/sto aos qiiaì es aqMel lo (^uaì alegra E yo scr«ps a uos ayczo mi Si no?t aq?<el lo qiiaì es contrista de mi afin qwe cum yo sarey uewgu yo aya tr/sticia sobre tr/sticia meseyme cuwfidant me &n tuit d aq?<ellas cosas de las qwfflls couentaua mi alegrar Qosfre goy

.

llas yo

II.

.

.

.

:

:

meo goy

Car Qn grawt tribulacion e angoysa de cor yo uos ay scr/pt cmt motas lagrimas, non aczo q?<e uos sia cowtn"sta Mffls afin que uos sapia la carità la qwal yo ay mot abundiuolmewt a uos Mffls si alcun co?itriste mi el non centraste mi Mas de partia afin que yo uos

.

dar

lo

es de tuit

uos

.

.

.

.

non carge

tuit uos

basta a luy lo qzml es d aq?^esta ma?iiera

ment

sia sob?"e

.

monta de plus

fayta

r]

de plusors

Euaysi que uos perdono maior-

que per auentura

al cuntrari e sia consola

maniera non

:

Aq^/esta tenczoji la qua\ es [284

.

que es d aqz<esta Per la qwal cosa

aq?<el

aboradiuol tr«sticia

.

carità enuer de \uy Car per aygo yo si uos se obeqne yo conoissa lo uostre sprouament Mas si uos perdona alcuna cosa a alcun e yo escara dient en totas cosas Car czo qne yo perdoney si yo perdoney alcu?Ja cosa yo perdoney per Car uos en presona de -x^risi afin que nos non sìan engana del satanacz

yo prego uos q«e uos conferme la uos ay script

:

.

afin

,

.

.

:

.

nos non mesconoysen las cogitacions de luy

Mas cum yo

.

fosa

uengu

euangeli de x'*'^^ ^ 1^*^ ^^^ ^os hubert a mi al segnor non ac repaus al meo sperit Eraperczo que yo non aya atroba tit lo troya per

1

:

frayre

.

Mas yo

pres cungiet de lor aney en Macedonia

lo qMal uitoriia per nos tota ora

Odor de mort per morir

.

Mas

es aqnel lo qnal es sufficieut

a

ha

Mas

a

yo

meo

graci'as a dio

en yesMS )^rist e manifeste per nos 1 odor Car nos [284 v] sen bona odor de y^rist

de la soa conoissencza en tot luoc a dio en aqullh que son fait salf

.

:

,

li

.

e en

que perison

a.qjuiìh.

.

Acer a

autre Odor de ulta per uiore

.

li

un

q?/al

Car nos non sen enayma Mas nos parleu enayma en x>'^^^

aq^^estas cosas

plusors hauotrant la parolla de dio

E

.

.

enayma de dio Comenczen dereco a lauuar nos meseyme Ho auen nos besogna enayma alcuna d auer epistolas de recommandacions a uos ho per uos

dera?it dio de purità III.

.

.

Car uos se

la nostra epistola scr/pta

e legia de tuit

li

owme

en

e se manifesta esser

:

nestra de nos e scripta non per e?Jclostre

non en

taulas peyriencas

nostre cor

li

.

Mas en

.

:

la

qual es conoissua de x^i^^

epistola

1

Mas per

1

'•

Ame-

esperit de dio lo uio

taulas carnals de cor

.

Mas nos auen

.

aytal

lìancza a dio per x^^^^ ^^'^ ^1^'^ "os sia?^ sufficient pensar alcuna cosa de Mas la nostra siifficiencia es de dio lo qual fey nos nos enayma de nos .

coueni[28o rjuols menistres del nouel testament sperit

.

Car

la letra oci

.

Mas

1

esperit uiuifica

:

.

non per Car

si

letra

.

Mas per

1-amenistracion de


Il

Nuovo Testamento

205

valdese.

euaysi qne mort forma per letras en peyras fo en gloria non pogii[e]sau regardar la facia de Moyses per la gloria

li

,

enuaueczia

la qtial la es

L-ameuistracio?j de

.

s«re raaiormewt en gloria

Car

.

1

de Ismel

filli

del

uout de \uy

esperit en qnaì ma/iiera uo?t

l-ame«istracio7^ de danacio?» es en gloria

si

mot maiorment Car czo que en aqwesta partia per la sobre mo«tant gloria Car si czo qìie es enuaneczi es per ^ gloria go qne perniai es mot maiorment en gloria Donca uos aueìit aytal espera?zcza husen de mota fiawcza E non enayma Moyses pausaua lo cubrimewt sobre la soa facia qne li filh 1-amenistracioTO de iusticia abowdie en gloria fo claritica

non

.

fo glorifica

.

.

.

de Israel non regardessaw en la fin de

czo que es

enuaneczi

.

Mas

li

sen

Car ewtro al dia d-ewcoy aqwest meseyme cubrim[en]t permau non reuela en la leyczo?» del uelh testament lo qnaì es enuaneczi en yrist Mas cam moises [285 v] es legi lo cubrime^t es pausa sobre lo de lor sou rudes

.

.

Mas cum ilh saren conuerti a dio lo cuhriment sare tout Mas dio es sperit Mas aqni al qnal luoc es 1 esperit de dio aquy es liberta Mas nos tuit regardant la gloria del segnor cnn la facia descuberta sen trasforma en aqz/ella meseywia ymagena de clarita cor de lor entro al dia d-e?icoy

.

.

.

.

:

en

de

clarita enay?»a

esperit de dio

1

IV. Enperczo auent aqwesta amenistracion segont la misericordia, la qual nos auen receopu non defalhan

Mas

degitant las resconduas cosas de decorompent la parolla de dio Mas nos rendent launables a tota consciencia de li home derant dio en manifestant la uerita Car Acer si lo nostre ena?igeli es cubert El es cubert en aquilli

souor

.

non anant en scautrimcnt

,

ni

.

.

.

d aqnest mont enceqne

li entendament enlumenament de 1 euangeli de la gloria de Car nos non prediX>'ist lo qnal es ymagena de dio non lor resplandisa qiien nos meseyme Mas nos li [286 r] Mas lo nostre segnor yesns yrist nostre seri per ihesu Car dio lo qnal dis la lucz resplandir en las tenebras luczicha en li nostre cor a enlumenament de la sciencia. de la gloria de dio en la facia de yesns x^'^^i Mas nos auen aqnest trasor en uaysel terrienc afin qne 1 autecza sia de la uertu de dio Nos sufe non de nos fren tr^bulacions en totas cosas Mas uos non sen angustia Kos sen e/npaureczi Mas nos non sen desordena Nos suffren persegacion Mas nos non sen abandona Nos sen humilia Mas nos non seu confondu Nos sen degita Mas nos non peren Encerqne portant totauia la mortiilcacion de li

qnal perisson

de

li

non

fidel

.

:

a

li

qital lo dio

Afiu qne

1

.

.

.

.

,

:

.

,

.

.

:

x>'ist al nostre cors

nostre cors

qne

Car nos

.

li

:

.

Mas

es scr2pt

.

uita

Yo

en uos

mort resucitare nos cun yesns

*

Il

'

per

'

non

è

.

sia

manifesta en

en

la nostra

carn mortai

Mas auent aqnel meseyme

cresey per la qnal cosa yo parley

qual cosa nos parlen sabent

la

que la ulta de ihesu

afin

li

qual niuen sen liora totauia en mort per ihesu

la uita de ihesu sia manifesta

obra en nos

Enayma

.

.

.

yesMS

.

.

.

.

.

.

.

Donca mort

sperit de fé

.

e nos creseu per

:

Car aqnel qne resucite ihesu [286 v] de li E ordcnare nos cnn uos Car totas cosas

bene perspicuo.

.


206

Salvioui,

gmc«a abondiant abondie per moti faczaiuewt de Per la qual cosa non defalha?* Mas ia sia aygo que lo nostre uelh home lo qual es defora sia corowpu emperczo aqMel qite es dedincz es reuouela de iorn en iorn Gar czo qtie es en preseni mouiuol e legier de la nostra tribalacio[n] obra en nos sobre maniera eternai pes de gloria en autecza Nos non regardant aqwellas cosas las qtiaìs soìi uistas Mas aq?«ellas que non son uistas Gar aqwellas que son uistas son temporals Mas aq?<ellas que non son uistas son eternals V. Car nos sabert q?/e si la nostra terenal mayson d aq?<esta abitacio?* es deslia qwe nos auen edificaciow de dio maysoji non fayta de man Mas eternai en li cel Gar nos gemen en ayczo cubitali sobre uestir la nostra abitatio» la qual es del cel emperczo si nos seu troba uesti e non nu Gar [287 r] nos li qual seu en aqwest tabernacle gemen agraua emperczo Gar nos non volen esser despolha Mas esser sobre uesti atìn que czo que per uos

soii

afìn

:

qtie la

gracins en la gloria de dio

.

.

:

.

,

.

.

.

.

.

.

.

:

:

.

es

mortai sia surbi de uita

Mas

.

qual done a nos peng d-esperit

dio

lo

Donca

.

.

:

qual fey nos en czo meseyme aue?jt totauia

bon corage

e

lo

sabewt

longamenl quanì nos sen en aq?<est cors nos sen pelegrins de dio Car nos anen per fé, e non per semblancza nos aue?» confìdancza e bona voluttà plus tost de esser estrania del cors maiormewt e esser present a dio Emperczo nos contenàen placzer a luy sian desistant o sìa.n present Car tuit nos couewta esser manifesta derawt lo seti de xf'kt 9*'^ vnq?/e ta^^t

.

,

.

.

.

chascuw recepia

las propias cosas del cors enay/na el ha fait sia ben o mal Donca nos hauent conoissencza d aq«<esta temor del nostre segnor nos amonestew li ome e nos sen manifesta a dio Mas yo spero nos esser mawifest en las uos^ra consv,iencìas Nos non lauuen nos dereco a uos Mas donew a uos cayson de uos gloriiar [287 v] per nos afin que uos aya qMe respowdre ha aqm'lli qwe se gloriian segont la facia e non al cor Gar sia qne nos sobre montnn a dio per pensa o sia qne nos sian amesura nos sen amesura a uos Gar la carità de y^rist costreng nos pensant ayczo . Gar si vn es mort per tuit Donca tuit son mort E crist es mort per tuit afin qne aqtiilh. que viuon ia non viuan a lor Mas a luy lo qimì es mort per lor e es resuscita Donca nos non conoissen alcun d aqnesta bora segont la carn E se nos auen conegu Xrist segont la carn Mas ara ia non lo conoissen Donca si alcuna nouella creatura es en crist Las uelhas

sia

.

.

,

:

.

.

.

:

.

:

.

:

.

.

:

.

.

.

.

.

cosas trapasseron

de dio

lo

alni

El a

.

forfait de

li

:

e

Mas

totas cosas son

done a nos menestier de mont non

y^rlst reconciliant a si lo

lor

:

:

e

:

fait

Nos preguen per Grist [288 r] qne uos sia reconcilia a luy lo qual non ha peca esser huferta de peca per nos .

qne nos sian

:

fait iusticia

meseyme que uos non

de dio per luy

Mas nos aiudant amonesten vos recepia la grada de Gar el dis Yo eysauczìc tu en temp recebiuol e aiudey a dia de salu Ueuos ara es temp recebiuol veuos ara son dia de

VI. dio en

tu al

per Xrist

.

pause en uos la parolla de reconciDonca nos husen de mesaiaria per crist enayma si dio uos amo-

nestes per nos dio

si

Gar Acer dio era en

.

recointant a lor .

totas cosas son faytas nouas

qual reconcilie nos a

reconciliacion

liacion

.

E ueuos

.

uan

.

.

.

,

:


Nuovo Testamento

11

sala

207

valdese.

'Non douant alcuna ohnsion a alcun afta que lo nostre menestier non

.

sia desp?'eQÌa

de dio

Mas donen nos mescymes en

.

Eui mota pac/e«cia

.

en plagas en carcers castità

en sciencia

,

en carità

mas de

,

en tr/bulacioMS

.

en te«czons

,

,

totas cosas

en lauors

en loKga persauerancza

no?» enfeiuta

,

en parolla de uenta

,

iusticia de dreytas e de senestras

Euayma meaistres

en besognas

,

,

,

en awgustias

en uegilias en deiunis

,

en soyuecza

al sant sperit

en uertuz de dio

e

,

,

Per ar-

per lionor e per desonor

,

,

eu

,

per

,

mala nomena?»cza e per bona nou)eua«cza Euayma ewganadors e uerays Enay/wa conegu e non conegu Enayma murent e ueuos nos [288 v]

.

.

,

.

vinen

Enayma

.

tauia

cuna cosa a uos

castiga e no?i mortifica

Enayjwa besognaJit

.

e possesent totas cosas

,

e lo nostre cor

,

Mas mot

.

alarga

es

angustia en las nostra iutralhas

nancza

cun

li

.

.

Mas alegrant Enayma non auent

trist .

to-

.

al-

Gorentis la nostra bocca es huberla

.

Mas sia Non sia angustia en nos Mas auent aqt^ella meseyma reguiardouos se alarga Non volha ameuar ioo .

.

Yo die enayma a filhg e non fidel Gar qual pareoneianga .

Enayma

ewriqt^egent

.

.

de iusticia cun eneq2«'ta

es

.

q«ml coueHCÌo« es de compagnia es de la lucz a las tenebras ^rist al diauol Mas qual conqua! partia del fidel cun lo non fidel sentime?;t del tempie de dio cun las ydolas Gar uos se tempie de dio lo q^ml

.

.

.

.

enayma

Cor yo habitarey en lor e anarey entre lor Per la qiiaì cosa lo segnor a mi pob?e di Yse del mey de lor e sia deporti de lor e non locare la soga cosa e yo recebrey uos e sarey a uos en payre e nos sore a mi en filhcz e en uio

:

dis lo

e sarey dio de lor

,

segnor

.

,

e ilh sare?*

,

.

.

,

segnor tot poderos r] Donca ho carisimes auent aq?<tstas promessions mondeu nos de tot soczament de carn e d-esperit perfagent la sonc^ificacion en la temor de dio Recebe nos Nos non nafren alcu?* nos non corompen alcun filbas dis lo

VII. [289

.

.

nos non enganen alcun

,

Yo non

.

,

o die a la nostra cundanacion

.

Gar yo de-

qne uos se e;* li nostre cor a ensemp morir e a ensemp uiore Yo Mota fiancza es a mi enapres uos mota gloriiacion es a mi per uos ra7«t dis

.

:

.

Yo sobre abondio de goy en tota la nostra Gar cum nos fosan uengu en Macedonia La nostra carn non. liac alcun repaus Mas sufren tota tn'bulacion Batalhas de fora e temor (le dincz Mas dio lo qnol consola li humil console nos en 1 auenament de soy repieni de consoIacio[n] tribulacion

.

.

.

.

.

.

tit

E non solament en

.

de la qiial

el a ista

1

auenament de ìuy

consola en uos

,

.

Mas Acer en

la

consolacion

recointant a nos lo uostre desirier lo

uos^e plor la nostra enueia per mi Enaysi q^^e yo m alegres maiorment Cor se yo contr*stey uos en la pistola yo non m-enpento ara e si [289 v]

.

.

,

yo m-e?ipenteso uesent qne aq«<ella epistola contriste uos alora yo ara

.

Non

Cor uos

.

.

Mos

se contr^sta segoni dio qiie

alcuna cosa

en sala

Cor uos se contr^sta

.

.

Mas

Cor

la tr^sticia la

Mos ewdegnacion

.

Mos temor

.

.

alegro .

qual es segont dio obra pen«7encia istabla

la tr«sticia del segle

uos esser contrasta segont dio

m

Cor uos se contrasta a peniYencia uos non safra destruyment de nos en .

Obra mort

.

Cor ueuos ayczo mesey??;e

Canta cura obra en uos

Mos

desirier

.

Mos enueia

.

.

Mos defcnsion Mos uenianga

.

.


208

Salvi Olii,

Uos

en

(lones uos

que yo uos aya

non esser socza

tolas cosas

non per luy

script,

menestier

al

lo qtial fey

1

Bonca

.

ia sia

euiuria ni per luy lo qtial

Mas a manifestar la nostra cura la qtial nos auen per uos derant Emperczo nos sen consola Mas plMS abondiuolment ew la nostra conCar 1 esperit solaciou nos nos sen alegra maiorment sobre lo goy de Tit Car se yo glorigey en alcuna cosa de uos de hiy es refait de tuit uos Mas euayma uos parlen a uos totas enapres Iny Yo non soy confondu la suferc

dio

.

.

.

.

:

.

.

.

cosas [290 r] en uerita fayta uerita

enaysi la nostra

:

gloriiacion la qtial fo a Tit es

e las intrallias de luy son plws

.

abondiuolment reco(n)intas

la

en qual maniera uos receopes luy cun temor e alegro Car yo me confido en uos en totas cosas.

obcdiencia de tuit uos

cuM treraor Vili.

Yo me

.

Mas

.

frayres nos fagen a uos conegua

grada, de dio la qual

la

dona en las gleysas de macedonia Car 1 abondancia del ioy de lor fo de moti sprouament de tribulacion e 1 autesima paureta de lor abondie en las riqneczas de la simpleta de lor Car yo dono a lor testimoni segoni uertug, Car ilh foron uolunteyros sobre ue/"tu pregant nos cun mota amoes

:

.

.

nestavicza qne

sani

.

E non

amenistracion de

enay?«a nos speren

e de

grfflc^'a .

Mas doneron

comunicacion fosa fayta a li lor meseymes prnraierament qne nos auen prega

a dio ùaquienant a nos per la uolunta de dio enaysi

que eiiayma

Tit

comence

el

Enaysi Acer perfacza en uos aqnesta

.

Mas enajma. uos abondia en

totas [290 v] cosas

en

gc/encia e en tota cura sobre qne tot la nostra carità en nos

Yo non

graci'a

en p«rolla

fé e

:

,

.

e en

qne enaysi

enayma comandant Mas per la cura de li autre Acerta ensemp prouant la bona afection de la nostra carità Car uos sabe la grada, del nostre segnor yesns -^rist Car cum el abondie en aqnesta grac/a

.

o die

.

.

.

.

fos rie fo fait

besognos per uos qne uos fosa rie en la besogna de luy

yo dono conselh en aygo del prismi er an fait

:

.

Car aygo

non solament

qwe enayma

es profeytiuol a uos

lo far

Mas

.

lo uoler

.

Mas ara

.

Car se

autre

.

Mas

.

E

qn«l comences o compie per-

la uolunta es aparelba ilb es

segoni czo qne ilh ha e non segont czo qne ilh [non] ha li

li

corage de la nostra uolunta es aparelha enaysi sia de

lo

perfar de czo qne uos aue

sia a

:

a uos tr^bulacion

plicha la besogna de lor d-eygalecza

.

Mas qne

.

al

.

la nostra

prcsent temp qne

receopua

Non qne perdon abondancia com1

abondancia de

besogna qne eygalecza sia fayta enay?na es Aqnel qne ac mot non abondie e aqnel que hac poc non amerme

lor sia coìnT^lhnent de la nostra script

.

uos

.

,

Mas yo

fauc gracias a dio lo qnal done [291

al cor de Tit

Car Acer

.

el

ayczo solament

.

Mas

es

es

en

1

.

meseyma cura per Mas cu?n el fos plns

aqwella

receop amonestancza

curios ane a uos de la soa uolunta

frayre la lausor del qual

r]

.

Acer nos tramesen cun luy

euangeli per totas las gleysas

ordena compagnon de

lo nostre .

E non

las gleysas de la nostra pele-

grinacion en aqnesta gracia la qnol es amenestra de nos a la gloria del se-

gnor a

la nostra destina

Car nos prouesen li

ome

.

uolunta sqn/uant aygo qne alcun non uetupere nos en

amenestra de nos en la gloria del segnor ben far non solament deuant dio Mas Acer deuant tuit Mas nos tramesen lo nos^e frayre lo qnal nos auen prona esser

aqnesta abondancia

,

la qital es

.

a

.

,

.


Nuovo Testamento

Il

curios soue^ulierame»! qu molas

grant conUdanczn qu-cì

lia

cosas

en uos

Mas

.

209

valdese.

ara mot

j)\us curios

o sia per Tit lo qua!

,

pagno;i e aiadador en uos o sia per

,

per la

meo com-

es lo

nostre frayre apostol de las gleysas

li

Banca mostra en lor en la facia de las gleysas lo demostrawjewt lo qiial es de la nostm carità e de la nostra gloria per uos IX. [291 v] Car d abondiant es a mi escripre a uos del menestier lo de

de

la gloria

yrrist

.

Per lo Car yo say lo uos^re corage aparellia li macedonienc Car acaya as aparelha de Mas nos trameseu li 1 au trapassa e la nostra e«ueia scomoc plusors frayre qiie qo que nos gloriien de uos non sia enuane^zi en aqt^esta partia que enayma yo dis que cnm li macedonienc saren uewgu cuw iios sia aparelha mi e anren troba uos non aparelha , nos en uergognan nos non diczen soDonca yo pensey besogniuol cosa pregar lame??t uos , en aq?<esta materia que ilh dera?it uegna/t a uos e dera?jt aparelho» aqwesta reli frayre qnaì es fayt en qtiaì

me

sant

li

.

.

glorilo de uos enapres

.

.

,

:

,

,

,

.

:

promesa benediciou esser derant aparelha enayma henedicion non enaywza auaricia Mas yo die ayczo Car aq2^el q?/e semeua scarsame?it meisE aqwel que semenare en beuedicion meissonare ulta sonare scarsamc?it eterna de benedicious vuchascmt enay??«a el destine al seo cor nun de besogna Car dio ama alegre donador o de tristi eia Mas dio es po.

.

.

:

.

,

deros far [292 cia

abondiar tota grac«a en uos

r]

abowdie lotauia en totas cosas

El deportic li

segle

.

done a

tota

eti

q?/e auewt tota abondanbona obra enaywa es scrjpt ,

.

paure la iusticia de luy perraaw en Mas aquel que amenistra semec al semenant e pan e

donare e multiplicare li

.

li

seme?

uos^re

lo

fruc de la uosifra iusticia

,

q?/e

,

e acreysare

d aqwest hutici non

defalhon a

li

sant

ma«ia«t

e/u'iqweczi en totas cosas abondie en tota

solament

complis

aqwellas

Car

.

cosas

Mas Acer abondia per moli fazament

.

al

segle de

acreissament de

li

simpleta la q?ml obra per nos faczamewt de grac«as a dio nestier

li

las

me-

lo

qwals

de gracias

,

al

segnor glorifica«t dio per lo proua?«e«t d aq?<est menestier en obediencia de la nostra cowfesion e» 1 eua»geli de x''^^^ ^ cn la simplicita de la nostra

cuminalecza en lor e en tuit e en la preyera de lor per nos desirant uos per la sobre apareysent gracja (de dio) de dio en uos Yo fauc gracias a dio sobre lo non recointiuol don de luy .

X. Mas yo paul prego uos per la soayuecza

,

e

per la tempera??ca de

^rist [292 v] lo qual Acer soy humil en facia entre uos

me

co?»lìdo

en uos

.

Mas desistawt Mas yo prego uos que present non ause per aq?/ella

confidancza per la qual soy

Enayma

si

pensa ausar en alcuns

li q?/al pensan nos Car uos anant en carn no» batalhan armaduras de la nostra caualaria non son carnals

nos anen segont la carn

Car

.

Mas poderosas

a dio a destruament de

.

tota autecza leuaut se cantra la tot

entendament

tota desubidiencia cun la nostra

cosas las qnals son segoni facia

Archivio glottol.

ital.,

XI

si

li

garuiment destruent

sc«encia de

al seruigi de j^r/s^

pense ayco dereco enapres

:

.

segoni la carn

las

,

.

dio

e retornant

conselh

e

en caytiueta

Acer auent en aparelharaent de ueniar

desobidiencia sare compila .

li

Si

meseywe

(seconda serie,

a]cu?j .

confida

Car euayma Ij.

si

.

veia aqwellas

esser serf de crist

el es

de yjist enaysi 14


210

Salvioui,

Car se yo me surcy glorila, alcuna cosa pl?<5 de la nostra poesia la done a nos (en) a edificacion e non al nostre destruyme?it Yo noJt me urrgognarey Mas que yo non sia ponsa euayjwa spaiia«tar Las epistolas son greos Car acer [293 r] ilh digou uos per las epistolas Bonca e forf Mas la presencia del cors es ewferma e la parolla despreciuol aqwel que es d aq^/esta maniera pewse ayczo que tals coma nos sen desistawt

nos

.

qiiaì lo segno/"

.

.

.

.

.

.

pe/'

p«rolla per las epistolas tals sen present al fait

Car nos non auseu

.

Mas nos mesuren nos meseywes a nos e cu?«parant nos meseymes a nos Mas nos non nos glorige» otra mesura Mas segoni la mesura de la regia la qwal Car nos non nos eslenden dio mesure a nos mesura d atagner entro a uos Car nos enayma si nos non auen peruengu entro a uos otra mesura non nos gloriiant otra peruenguen entro a uos en 1 euangeli de ^r«s/ mesura en li lauor de li autre Mas auent speranza que qwant la ucs^ra aiogner se

ha alcuns

o co??«parar

.

qual lamia?» lor meseymes

li

.

.

.

.

.

:

:

.

fé se

acreysare

dawcia

:

nos saren magnifica per uos segont nostra regia en abon-

,

que nos predican a

afln

nos glorigen en las cosas

aqnel que se glorila [293 v] si

meseyme

non

aq««cl

geng

las

las qj^als

son otra uos

e que nos

,

son aparelhas non en regia d autruy

q?;e

se al

glorile

es lauua

segnor

Mas aqnel

.

.

Car aqnel

.

Mas

[lauua]

q?/e

qual dio lauua

lo

XI. Per la mia uolunta uos sufriria alcuna cosa petita de la mia no?? sap^encia

.

Mas soporta mi

Car yo enueio uos de

.

yo ordeney uos donar uergena casta a un baron

1

enueia de dio

crist

enay?na lo serpent e??gane eua per lo seo scautriment e??aysi sian

corowpu

.

Ca?"

Mas yo temo que

.

e caian de la simpleta la qual es en x^-ist

nostre sen

li

Car

.

aqnel que

si

predica autre x''^^^ ^^ 1"^'^ '^^s non p?'ediqnen a uos o si uos recebe vn o vn autre euangeli lo qual uos autre sperit lo qnal vos non receopes ,

no?» receopes uos sufriria

cosa

mec de

li

non en sciencia

graut .

dreytament

apostol

1

:

:

euangeli de dio

recebent la rendoa sognes

Car

Car yo

al

.

.

en totas cosas

sia

exauta

Yo despolhey

nostre meuestier

yo non grauey alcun

a uos

que uos

afin

Car

li

mi auer

no?t penso

alcuna

fait

yo soy non saui per pwrolla

si

Mas yo soy mauifest

pecca humiliant mi mesey?ne a uos de gra

.

.

.

E

frayre

las

cu??i li

.

.

Mas

donca fey

.

Car yo p?-ediqney

autras [294

gleysas

r]

yo fos enapres uos e be-

qual uengron de Macedonia

coMpliron co que era defalhi a mi E me soy garda en totas cosas sencza La uerita de crist es en mi Car aqnesta gloe me gardarey uos granar .

.

,

.

non sare rota en mi en las regions de Acaya Per que Mas qo qae yo fauc enaysi yo lo farey non amo uos dio o sap

Car yo que e qne en go en qne ilh yo oste 1 occasion d aq?u'lh que uolon occasion Car fals apostols son d aq?<esta se gloriian ilh sian atroba enay??ia nos

riiacion

.

,

,

.

afln

,

.

E non es maniera obrier enganiuol trasfegurant se cu apostols de x^ist Car meseyme lo satauag trasfegure si en angel de lu? Donea mereuilha .

.

.

non

es grant cosa se

de iusticia q?/e

:

la fin de

li li

menistres de luy son trasfegura enayma

qual sare segont las obras de lor

.

Yo

li

menistrc

die dereco

alcm» non pense mi non saui d autra maniera recebe mi enay???a non

saui [294 v] qne yo no?»

me

glorile alcuna cosa petita

.

Czo qae yo parlo


Nuovo Testamento

Il

tochant eu aq?<esta materia de gloria

en non sapiencia

Car moti se

,

Car uos sufre uoluntieraraeret

,

yo laon -parlo sego«t dio carn

glorifica?! sego?it la

non

li

211

valdese.

sani

:

e

cnw uos meseyme

alcun letorua uos en seruitu

.

M«.s enaywia

me

yo

gloriiarey

sia sani

alcuw uos deuora

alcuw

uos sostene

si

uos osta

uostre se alcun es eyleua se alcun bat uos en la facia

lo

die segont

En

:

enayma

qual cosa quaì ausa

la

Son

non noblecza

ilh hebrio e

yo

.

Son

.

illi

Yo

si

,

nos fosan

si

ista etiferm

non sap/encia

die en

isTOelitienc e yo

Son

.

Yo

.

eu aqwesta p«rtia yo ausa

e

ilh

si

,

.

Car

.

-so]

[1.

.

.

sementa d abraham

e yo Son ilh raenistre de x^^^^ ^ yo Yo die plus enay?na meg saui Eni plusors lauors en carcers plns abondiuolment en plagas sobre maniera en .

.

,

mort souendierament Yo receop de li indio per V uecz XL playas vna mecz Yo fo batu cun uergas per trey uez Yo fuy lapida per vna uez Yo fuy en nau rota per trey uez Yo fuy al perfouQ del mar per dia [295 r] e .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

per noit

.

en uiages souendierament en perilh de flum

en perilh en lignage en perilh de solecza perilh al

en motas uegilias

gentil

li

mar e perilh en En fam e en se

fals

e

.

frayre

.

En

.

,

perilh en

cita

lauors e en oaitiueta e

en moti deiuni

Estier aqnellas cosas las qiials son defora

en perilh de leyrons

:

en perilh de

,

En

.

freit e

en nudità

.

La mia sobre istant cura de enferm e yo non sia enferm

vnchascun dia de totas las gleysas €al es Qaal es scandeleia e yo non sia brasa Si se couenta gloriiar yo me gloDio go es lo riiarey en aqnellas cosas las qnals son de la mìa enfermeta payre del nostre segnor yesus -^r/s^ lo qiial es beneit en li segle sap car Lo preuost de la gent del rey areht lo qnfll era en damasc yo non mento E yo fuy laissa afìn qn-el preses mi gardaua la cita de li damacienc .

.

.

:

.

.

:

per la fenestra en vna sporta per lo XII. Si se couenta gloriiar

uesions .

14

.

e reuelacions

anC'

.

sia

del

.

.

en cors o

mans de hiy Mas yo nenrey a las

say

home en

yrist [298 v] derant

yo non o say dio o sap raubi o say home d aqnesta maniera

.

E

,

,

Cor fo raubi en yo non o say dio o sap Yo segretas parollas las qnals non ley parlar a home

sia fora lo cors

paradis e anuic las

me

Yo

sia foro lo cors

d aqwesta maniera entro al terg cel sia

.

e enaysi fugic las

Acer non couenta

segnor

en cors o

mur

.

.

gloriiare per las cosas d aqnesta

maniera

.

Mas

pe?*

mi non me

glo-

non en las mias cnfermetas Car si yo me uolrey gloriiar yo non sarey non saui C«r yo direy uerita Mas yo perdono qne alcuns non pense mi sobre czo qn-el uè en mi o au alcuna cosa de mi E Agulhon de la mia qne la grandecza de las reuelacions non eyleue mi carn es dona a mi Per la qnal cosa yo Angel del satauas coletele mi preguey lo segnor per trey uecz qn-el lo departes de mi E el dis a mi la mia grae/a basta a tu Car nertu(; es perfayta en enfermeta Donea yo riiarey alcuna cosa

si

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

me

qne la uertu de Xrist abite en mi Per la qwal cosa yo placzo a mi en las mias enfermetas [296 r] en las uergognas e en las besognas e en las persegacions e en las angustia per ^ris^ Car cu»» yo soy enferm yo soy adonca poderos yo soy fait non saui uos costreinses mi Car Car yo degro esser lauua de uos gloriiarey uoluntierament en las mias enfermetas

:

afìn

.

.

.

.

yo non fey alcuna cosa meg d aqn/lh qne son apostol sobre maniera

.

Em-


212

Salvioui,

perczo se yo uo». soy alcu«a cosa faylas sobre uos

cn tota

.

pac«e??cia

Mas

ensegnas del meo apostola son

las

en enseguas e en mereuilhas

e

en

e

Gar qnaì cosa cs que uos agues meg derawt las autra gleysas si non que yo meseywe non agrauey uos perdona a mi aqwesta emuria Ueuos yo soy apparelha uenir a uos aqwesta terga uè? e non sarej grauos Car Gar yo noìi quero aq?/ellas cosas q?;e son uostras Mas uos a uos Mas lì payron a li filli E yo me li filli non deuon trasoriiar a li payroM iierluQ

.

.

.

.

.

.

.

douarey uolmitier e yo raeseyme sorey sob?-e dona per las uostras armas menq sia ama Mas euaysi sia Yo Ja sia ayco que phis uos ani e uos Mas cum yo l'oso scautri pres uos per ewging Donca non agrauey uos .

.

.

,

.

.

BHganey uos per alcuw d aqi^'lh li qnal yo trames [296 v] Yo preguey Tit Banca Tit ergane uos Donca non anen per e trames cu» liiy lo frayre &qneì meseymc sperit Donca non anen per aqiiel mesey?ne auament Pewsa uos dereco que nos scusau uos enapres uos Nos parleu en y^rist derawt dio .

.

.

.

.

.

.

carisimes totas cosas son per la nostra edificacio?i

auewtura cnm yo sarey uewgu yo non atrobe uos

yo

de uos aytas coma uos non uole

sia atroba

coragias ewueias departengas 110% siaw entre uos e que

enapres uos

tals

qìie

coma yo uolh

,

e q?/e

per aiientura co»teM(jo»s

detraciows m«<rmMracions

cum yo sarey

ewflameg teugoMS

,

non humilie mi

uejigu dereco dio

qwe yo plore moti d aquilìi non mondicia e fornicacioM

e

:

,

:

Car yo temo que per

.

qual pecqwerow e non ievon

li

la e luxuria la qwal ilh an fait Ueuos yo ueno a uos aqwesta terga uè? que tota paroUa iste en bocca de duy o de tres testimoni Car yo derapi dis enayma present

pen«Yewcia de XIII.

la

.

,

e ara derawt die desistant [a] aqMilh

autre

.

queve

1

Car

yo uewrey dereco

si

esprouamerat de luy

e/iferm en uos

meta

.

Mas

Mas

.

el uio

,

quaì derawt -pecquevon e a

li

yo non perdonarey [297

Grist lo

q?/al

en uos

es pocleros

per la uertu de dio

.

parla en mi

rj

lo

:

a

uos

tuit .

li

Mas

qwal non es

Car si el fo crucifica per e«ferCar nos sen enferm en luy Mas

.

.

uos uiuen cnn luy de la uertu de dio en uos

.

Experimenta uos uos me-

en la fé Esproua uos uos mesey??je Mas non conoisse Si per auentura uos non se Car yesws y^rist es en uos reproua Mas yo spero q?/e uus conoysare q?/e nos non sen reproua Mas nos preguen dio q«*e uos non faga alcu?ia cosa de mal non que nos appareissaw approua Mas q^e uos faga czo qìie es bon Mas nos sen enayma reproua Car nos non poen alcuna cosa contra la uerita Mas per la uerita Car nos nos alegreji Mas uos se poderos Car nos sen enfcrm Nos aurew aygo per la nostra perfection Car e?«pergo yo scr«ps aqwestas

seywe si uos uos meseymes

se

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

cosas desistant

:

afìn

que presewt non faga

pl?<s

durame?it

,

segoni la poy-

segnor done a mi en eydificacio» e(M) non a destriiyment frayres aleg[r]a uos daqwienant sia perfeit sia amonesta sapia a[297 v]-

sawga la

q«/al lo

.

meseywa cosa Aya pag E lo dio de pag e d amor sare cnn uos Saluda uos entre uos en sant baissament Tuit li sant saludan uos La gracia del nostre segnor jesus yjist e la carità de dio e la co?«pagnia qwella

.

.

:

.

.

,

del sant sperit con tuit uos

Amen


Il

Nuovo Testamento

213

valdese.

Epistola di S. Paolo ai Galatì.

Ayci Gomencza

la Epistola de sant pani

dio lo payre lo qua\ resuscite luy de

mi

culi

A

li

Galacian

li

Paul apostol non d ome ni per home

I.

Capitol

'

Mas per yesus

.

raort e tuit

frayre

li

.

1

.

%?'is< e pen-

qtmì son

li

Grada, sia a la gleysa de Galacia e pag a uos de dio lo nostre

:

payre e del segnor yestis yì'i^^ lo qwrtl done

meseyme

si

pe?' li

nostre peca

qu-el desliores nos del present segle felon segowt la uoluwta de dio qo es

honor e gloria en lì segle de li segle Amew Enaysi tawt viaczameM de luy Gar uos se traporta lo qual apelle uos en la grada de %r/s^ en autre euawgeli lo qtml ao7i es autre si non qiie la son alcuws li quaì cowtorbaw [298 r] uos e uo\on traangel del cel prediq^«e storuar 1 euawgeli de ^r/s^ Mas ia sia 50 que nos Enayma yo derawt a uos stier 50 que nos prediqwen a uos sia scuminiga dis e ara die dereco Si alcun predicare a uos stier go que uos receopes sia scuminiga Gar amonesto yo ara a li home a dio qìiero player Si yo plagues e;zcara a li ome yo non s[ar]ario serf de -/risi a li ome Car frayres yo fauc a uos conegu 1 eua«geli lo qM«l es predica de mi payre

lo nostre

al qtial es

Yo me mereuilho

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

home

Gar yo non receop luy de home ni 1 e/^pris Mas per la reuelaciow de jesus -x^'ist Gar uos auues adonca la mia conuersacion en iudayme Car yo perseguey la gleysa de dio sobre maniera e cumbatio ley e profeytauo e[n] iudayme sobre moti de li meo ensemp eygal al meo tignale Perraane/tt plus abondiuolment enueiador de las payronals liorawczas Mas cura plac a luy lo qual departic mi del ueratre de la mia Gar

el

non

es segowt

.

.

.

.

.

.

mi per la soa gr«cia qu-el reueles lo seo filh en mi atin E non me repausey uiagameHt a yo prediques luy [298 v] a las geng la earn e al sane e no?t uenc en ier?/s«lem a li meo derant anador apostol raayre e apelle

:

:

q?/e

.

.

Mas aney en Arabia trey an Mffs yo

Mas

e dereco retorney en

non

vie alcu» de

Gar yo non mento

li

.

Daq««ena«t euapres

permas enapres luy per 15 dia autre apostol si non Jayme lo frayre del segnor

uenc en ierwsalem ueser peyre

aq?;ellas cosas las

Damasc

quah yo

e

,

scr«ps a uos veuos ellas

.

son derant dio

.

,

.

.

Haquienant uenc eu las pan; de Siria e de Silicia Mas yo ero mesconoissu per facia a las gleysas de Judea las q«<als eran en .

.

Mas ilh auian auui tan solameli de mi Car aquel que perseguia X^'ist nos adojzca predica ara la fé la qual el combatia adonca e gioriiìcauaw dio en mi .

II.

,

Daquieuant enapres

barnabag e pres Tit lor

1

1

.

.

14

.

ancz yo montey dereco en ier«salem cun

Mas yo montey segowt

euangeli lo qnal yo predico a las geng

Nel

titolo corrente si legge:

Galatha'.

'A

Galatacz,

.

reuelacio*;

Mas [299

A

e cowferey

:

r] a

Galathaz,

A

part [a]

cun

&qmìh

Galahtacz,

A


214 li

Salvioni,

qna\ cran

esser alcuna cosa

iiist

:

Afiu qwe per auc7ttura non pensessan

que yo non coregues en nan o aguesso coregu

mi cum

non

el fossa gentil

Mas

.

qiml era cun

Tit lo

circuncig

fo costreit de esser

.

Mrts per

sol

li

quaì sot intrerow a ewcercar la nostra liberta la qval nos A li quaì nos no?; aue?J en yesits yrist qu-iìh. rctornessa» nos a seruetu que la ucrita de 1 enangelì perniagna done?? ado»ca luoc de sot metame/zt intra fals frayre

li

.

:

Mas d a.quiìh lì quaì eran \)ìus stima a mi non aperte*» alG«r aqìdììi li qtiaì era»? Car dio non recep presoua d orae Mas de cantra cnm ilh aguesan plws stima non donerou a mi alcuna cosa Enaywa a peyre de la ciruist qtie 1 cuangeli del prepuci fos cresu a mi enapres nos

cuna cosa

.

.

.

.

.

cuJicio/^

a

Car

.

mi ewtre

que obre a peyre en

aq?/cl

las gene;

Bonca

.

1

apostola de la

cu>» peyre e iaco e ioha»

li

circnncion obre

quaì era uist esser

colonas aguessan conegu la grac«a de dio la quaì es dona a mi a

mi

e a ba[r]Qabas

ilh en la c/rcoHcision li

paure

repreeudiuol Car

Mas

.

cuw

enfegnamewt de

lui/

uerita de

e?» la

uewgu el Mas

la circuwcisio[u]

.

Mas cun Yo agues euangeli

1

.

li

obras de la ley afìn

:

si

,

qwe nos

ge?»til

li

peccador de las gen?

X^'ist

el era

.

non per

sabe»»t

.

.

de

li

iudio

en

.

Si tu

en qimì

:

Nos sen iudio per natura e no?» Car 1 ho??»e no?» es i?/stifica de las

de yesus

la fé

sia?» iustillca

lor

anessan

no?»

qu-iììi

yo dis a peyre derapi tuit

,

a iudaycar

Mas nos

amena de

fos

uist

:

consenti-

autre iudio

tu sias iudio e uiues euaywia gentil e no?» enay??»a

marnerà costregnes

Mas cum

.

Car

.

se retire e se departe

Enaysi que Barnaba?

.

aqwel meseyme enfegnament

dreytament

meseyme

ay(^,o

yo confrastey a luy en la facia

.

cu«» ilh fossan

tement aqm'lh que era» de 1

Mos

.

ma?»iaua can las gencz pr««nicrame?it que alcuw fossa

el

uewgu de Jayme

doneron

:

fossan a las genq.

qtie

tawt solamewt que nos fossa?» [299 v] recordador de

:

peyre fosa ue?»gu en Antioca

Ton a

:

qual cosa acer yo fuy curios de far

la

,

de cumpagnias

destras

la fé

e

-/rist

nos cresen

e?»

yesus

de x'Hst e non de las obras de

Per la q?<al cosa tota carn non sare iustifìca per las obras de la Car si [300 r] nos q?<ere?» esser i?<stifìca en y^rist e nos meseyme se?» Car se yo atroba peccador Do?»ca yjist es menistre de peca no?» sia reydifìco dereco aq?»ellaB cosas las q?»als yo destruys yo ordeno mi preueri-

la ley

ley

.

.

.

.

Yo soy Car yo soy mort en la ley per la ley que yo uiua a dio ensemp fica cu?» yrist en la eroe Mas yo uiuo non ia yo Mas yrist uio Mas czo q»»e yo uiuo ara en carn uiuo en la fé del filh de dio lo e?» mi quaì ame mi e liore si mesey??7e per mi Yo no?» degieto la grac»a de dio Car si la iusticia es per la ley Donca yrist muric de gra III. no?» sauis Galacians quaì e?>?pache uos non obedir a la ue?*ita cador

.

.

.

.

.

.

.

derawt li olh de li quaì yesus -y''^^^ ^^ derawt script e crucifica e?» uos Yo uolh ew»pe?^^e aq?/esta sola cosa de uos receopes uos 1 esperit de las Obras de la ley de 1 auuime?»t de la fé Cor cuni uos Uos se mat enaysi .

,

.

.

.

Uos sufres tantas cosas Doncn aqueì que done spe?'it en

aure comencza per sperit ara se co?»soma en carn se?»cza cosa

.

Emper(;.o

si

seuga cosas

.

.

uos Obre uertu^ [300 v] en uos de las Obras de la ley de la fé

.

Enay?»»a es sc?*»pt

.

Abraha??» crese

a

,

dio e fo

de

1

aiiuime»»!

recointa a luy a


Il

Nuovo Testamento

valdese.

215

Bonca couoisse Car aquiih que som de la fé aquislì sou tilh de Mas l cscr«ptura deraHt uesejit Car dio i?fstillqua li gentil de Car lotas las geiit saren beneit eu tu la fé derajit ano??ciartt a Abraham Danca aq?«'lh que son de la fé saren beneit cnn lo fidel Abraham Car qual que qua\ son de las obras de la ley son sot lo maudit Car script es maudit es tot aqwcl que non permanre en totas las cosas (las) las quals son scr/ptas al libre de la ley qu-el facja lor Mas Car alcmi non es iustifica en la ley cnapres dio manifesta cosa es Car lo i?<st uio de fé Mas la ley uo?t es de te Mas aquel qtie fare lor uiore ew lor Christ reyme nos fait maudit per nos del maudit de la ley Car script es maudit es tot afin qwe la benediciow d abraham fossa fayta en aq?/el q?/e pent al leng Jesus -^^rist en las genq que nos recepian 1 ewpromessiow de 1 esperii per frayres yo porlo segoni 1 home Empergo alcu?t non despreczie fé tes[301 rjtament conferma d ome ni sobre Ordene Promessious foron faytas Enay?na moti a abraham e al semecz de hiy el non dis a li scmeQ Mas enayma en un al teo seraeg lo qwal es en xfist Mas yo die la ley la q?/fl!l fo fayta enapres quatre cent e trenta ang non fey uan aqnest testament conferma de dio a enuanegir 1 empromesion Cor sì la hereta fossa de Mas dio la done ha abraham per la ley ia non fora de 1 enipromession repromession Donca la ley ordena per li angel qnrtl cosa Uh fo pausa per Io trapassament entro qne lo semeg uengues lo q?/al auia promes en la man del meiancier Mas lo meiancier non es d un Mas dio es vn Donc« la ley es encontra las ewpromessions de dio non sia Car si la ley fossa dona la qnal pogues uiuifìcar ueramcnt la instic^a fora de la ley i;/sticia

.

Abraham

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

:

.

.

.

.

.

.

,

:

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Mas fé

escr/ptura ensarra totas cosas sot peca

1

de yesMS x^'ist fossa dona a

uengues nos eran garda

crese?«t

li

sot ley ensarra

.

:

qne la eH?promessio?J de la

Mas pr?mnera?nent

en aqnella

fé la q^aal era

la fé

q?/e

ha reuelar

.

Donca la ley fo nostre mestre en x''"''^^ 1^'^ ^^^^ ^''^'^ \.^^^ ^'] iw^tifica de la fé Mas pois que la fé uenc ia non seu sot mestre Car uos [se] tuit filli .

.

de

per la

dio

uestes ^^r/s^

.

de jesus x''^^^ C*'' l"'^^ 1"^ ^^'^^ ^® bateia en yjist non es iudio ni grec non es serf ni frane non cs mascle ni fé

Mas si uos se de yjist Car uos tuit se vna cosa en yesns %r«s^ Donca uos se semenga d abraham eretier segoni 1 ewpromession non se decern IV. Mas yo die per qnant de temp 1 eretier es petit

fenna

.

.

.

:

alcuna cosa del serf

cum

acreissador entro

derant

ai

segnor de tuit

el sia fini

san petit nos eran seruent sot

temp del payre li

.

Mas

.

Enaysi nos cu/n nos

eliment del mo?it

neta del temp uenc dio tramcs lo seo

fìlh

.

es sot

Mas

na de fenna

qn-el reymes aqui\h que (son) eran sot la ley

,

defendador e fos-

pois qne la piafait sot

ley

qne nos receopesan

1

:

afin

afìlha-

ment de li fìlh Mas Car uos se filli de dio dio trames 1 esperii del seo filh en li nostre cor cridant payre payre Donca ia non es serf Mas filh Car si es fìlh Mas Acer ara mescouoissent dio e deco herctier per dio Mas ara cu;« uos [302 r] seruia ha aquiììi que non son dio per natura aure conegu dio sobre qne tot sare conegu de hiy en qnaì maniera se conucrti dereco a li ewferm e a li besoguos elemewt a li qual uole seruir .

.

.

:

.

.

.


216

Salvioni,

dei'cca

Uos

.

ganlti

dia e

li

auewtura non aya lauora

leiiip

li

uos

eii

e

li

lues e

sencza cayso»

,

li

au

Mas yo temo que per

.

Sia eiiayma yo

.

.

Gar yo soy

ewaywa uos Mas o frayres yo prego uos uos uo/t nafres mi en alcu»,a cosa Mas uos sahe Car yo precliq?/ey a uos ia pecza a per 1 ewfermeta de la carn e uos non despregies la uostra teMtacio?i en la mia caru ni la refudes Mas receopes mi euayma angel de dio e enayma yestis yjist Donca .

,

.

.

.

.

beueurawcza

la iwsira.

pogues esser yo soy

Mas

al

uos agra trait

fait

li

non

e

:

.

.

uos non en ben

Mas ewsegue

tant solament qwffnt yo soy presewt enapres uos

qnal yo aperturiso dereco entro

li

Uh enneìan

.

que uos ensega lor

uoloji uos gitar defora afin

filholet

.

euemic a uos digest a uos uer

fait

lo bere

Car yo dono testimojzi a uos que si Donca uos^re olii e li agra dona a mi

qual luoc es

qt/e

xrist

.

.

.

totauia

meo

li

.

conferma en

sia

Mas yo uorrio ara esser enapres uos e mudar la mia uoug Car yo soy enuergogna en uos Uos li qnal uole esser sot la ley di§e a mi . Donca non leges la ley Gar scr/pt es Car abraham ac duy filh vn de la sementa e vn de la franca Mas aqwel de la sementa nasq«<e sego/tt [302 v] uos

.

.

.

.

.

.

la carn

Mas aqnel de

.

franca per repromessio»

la

Las quaìs, cosas son

.

Car aqn^sti son duy testament Acer 1 un al mont de sinay enge^tra en semita la qtmì es agar Car sinay es mont en arabia ditas per

alegoria

.

.

:

lo

.

qual es aiosta a aq«<ella ierwsalem

Mas

la

qnal es ara e serf

cun.

li

seo

filli

.

aqnella iernsalem la qnal es de sobre es franca la qnal es la nostra

Car scr/pt es esterla la q?/,al non aperturisses alegra te enbriua non trabalhas Car moti son li fìlli de la deserta maiorment qiie d aqnella la qnal ha baron Mas o frayres nos sen filh d-em-

uiayre

.

.

e crida la qual

.

.

Mas aqnel qne nasqne segont carn en qnal maniera perseguia adonca aqnel qne era na segont sperit Mas Enaysi ara

proraession segont ysac

.

.

.

1

escriptura

[303

r]

Donca

qnal cosa di

Gieta fora la sementa

Car sementa non sare heretier cun lo filh de la franca nos non sen filh de la seruenta Mas de la franca per la .

e

lo filh

de ley

.

de la

lo filh

o frayres

.

.

qual franqneta x^ist afranq?«e nos V. Donca sian ferm en la non uolha dereco esser tengu

liberta

sot

lo

per la qnal Crist nos ha desliora io

de seruetu

.

Ueuos yo paul

e

die a

uos qne si uos sare c^rconcis x^'^^t lon profeytare a uos alcuna cosa Mas yo testimoneio dereco a tot home c«rconcient se Car el es debitor de far tota la ley Uos li qnal se iuslifica en la ley uos se enuane^i de Xrist e .

.

.

cage de grac/a la fé

Mas

,

Car

.

C«r nos spere?» 1 esperanga de iusticia per non ual alcuna cosa en yesus xrist ni

c^rconcision,

qnal obra per carità

1

esperii de

lo

prepuci

.

Vos coria ben qnal empache uos non obedir a la uerita uos noa consentire a alcun Car aqncsta amonestan(ja non es de luy lo qaal apelle uos Vn petit de leuam coromp tota la masa Yo me cunfido de uos al segnor qne uos non sabre alcuna autra cosa la fc la

.

:

.

.

.

:

Mas aqwel

qiie

.

contorba uos portare

ludici

qaal qae qaal

frayres se yo predico e??[303 vjcara c«rconcision

segacion

.

Donca

1

escandol de la

qne co?jtorban uos sarian trenca

eroe; es .

Car

:

el

sia

.

Mas

o

per qae sufro encara per-

enuanecji per la

mia uolunta aqn^Ih

o frayres uos se apella en

liberta


Nuovo Testamento

Il

tawt soìament qiie uos ìion

Mas sema.

un

1

a

done

valdese.

la nostr-à liberta

autre per carità de-sperit

1

217 en caysoii de la carn

Car

.

tota la ley es

.

compila

proyme enaywa tu meseywe Car si uos sia cowsoma entre uos Mas yo die en y^rist anna per sperit e now fare la cura de la carn &n li desirier dar la carn cubita incontra 1 esperii e 1 esperii incontra la carn Car aqwestas cosas contrasisM a lor ewlre que uos non facza aq«^ellas cosas quaì que quaìs uole Car si uos se amena per sperit ia non se sot ley Mas las obras de la carn son raa?iifeslas las qua\s, sou fornicaciow non moMdicia non castità luxuria seruimewt d idolas feyluras desamistas co»te«Qons enueias en vna

morde

araares

prt/-olla

ma?ua

e

teo

lo

.

uos ueia que uos non

elitre

.

:

.

.

.

.

yras bregas setas dep^rtewczas emiidia homecidis hubriotaz mamarias e las cosas serablawt a aq?«estas las

[304

r]

Mas

lo fruc

ra??ca

non

dfs

Car

.

de

1

incontra

fé atempcraj^ga conteneiiga e castità

scomouewt

1

frayres

\\n si

1

se speritai ensegna luy

meseyme que

l

uicii e

li

E non

.

autre e emieia??t

ome sare derant

1

non

fait

cubitos

de uana

^

autre

pres en alcuM forfait

d aqwesta maniera en

Ley

.

.

sia?i 1

.

Mas aquiìh que son con las cubiticias Mas si

que sou d aq?/esta maniera

aq^/illi

de xrlst crucifiq?/ero?i la lor carn cuw

VI.

yo derant

,

nos uiue» per sperit ane?i per sperit gloria

Enayma

.

,

bontà beuigneta soayuecza

,

es

yo derawt dis a uos

q?<ftls

que fan aytals cosas no?» cosegre»! lo regne de dio esperit es carità goy paz pac*encia , longa persaue-

aq?«'lli

:

vos

sperit de soyuecza

:

q«/«l

li

co/jside-

tenta Porta li fais 1 un de 1 autre Car si alcu» pensa si esser alcuna cosa eum el non sia alcuna cosa et CHgana si meseyme Mas unchascun prone la enaysi aure gloria tant soìament en si meseyme e non en autre soa obra Mas aqwel que es ensegna en p^rolla Car vnchascun portare lo seo fais acuwpagne se a hiy lo qua\ e?«segne [304 v] si en tot ben non uolha arrar dio non srtre scarni Car 1 home meissonarc las cosas qu-e\ semenare Car aqueV que semena en la soa carn meyssonare la corrupcion de la carn Mas aqnel

rant tu

caaysi

tu

sias

la ley de Xr/s^

co??«plire

:

.

.

.

:

.

.

:

.

.

.

qwe semena en sperit meissonare uita eterna de-sperit Donc« non dcfalhao ben fa(;ent Car nos meissonaren al seo temp non defalhent Doìica faczen .

.

.

dementre que nos auen temp Mas maiormewt a li domesti de la fé Ueia per qnals letras yo scr^ps a uos cun la mia man Car qwal qne q;<al uolon player en carn aq;«sti costregnon uos de esser cM'Concis ben a

tuit

.

.

.

tant soìament qu-i\h. aq?//lh

non sufran

la

persecucion de

que son circoncìs non gardan

qn-iUi se gloriion en la uos^ra carn

.

.

mi

crocz del nostre segnor yesns x^^^^ e yo al mont Car c*rconcisio« non ual

;ii

lo

la

.

regia

*

^

prepuci

.

Mas

la

nouela creatura

de fé paz sia sobrc

L"o' L" e

'

è

-

lor

non buona riduzione un "'a'.

è riduzione di

e

la

di

la ero?

Mas uolon uos Mas gloriiar non sia P^'' ^^ qua! lo mont

la ley

.

E

alcuna cosa

de

x^'^^^

^^*'

esser c»rcuncis a

mi

si

non en

es crucifìca

cu

en yesus ^r/s^

qnal qae qnal ensegren aq?/esta

miserjcorr/ia de dio

un 'a'.

sobre

ysrael

.


Salvioni,

218 [30b

non

Alcii;(

r]

sia

mi d aycicuant

a

trist

meo

del nostre scgnor \esns yjisi al

segnor yesiis yjist

cwn

sia

cors

.

yo

C«/-

porto

plagas

las'

frayres la gracia del nostre

.

uostvQ spe;it

lo

Epìstola di S. Paolo agli Efesi.

Ayci come/icz[a] I.

sant e a nostre,

payre

e del

eìi las

celestial cosas

oràen&meni

ment de luy en

al seo

en

^m^

mont Lo

del

carità

en lausor de

ama

filli

remessioH de

al

.

Capitol. 1. tuit

li

7.rist

dio czo es lo payre del nostre se-

.

beneit lo qual beneygic uos en tota benedicio» speritai .

Enayma

qiie

:

qiiaì

.

nos en

el eylegic

si

raeseywie de-

nos fossan sant e non socza derawt destine nos en

meseywe

per yesits yrist en luy

lujita

Epliesian

li

per la uolunta de dio gr«c«a sia a

qua\ son a phesia e pacz a uos de dio lo

li

segnor yes?<5

crist sia

rawt

iìlh

crist

fidel eii jesiis yrist

li

gnor ihcsus

1

de saut Paul a

la Epistola

Paul apostoi de iesus

scgo?it lo

la gloria de la soa

grada

:

regarda-

al

afilliame?it de

1

li

perpausame»t de la soa uoen la quaì fey nos agradiuol

quaì nos aue>i redensio» [305 vj per lo sane de luy en

peca segowt las riqi/egas de la grac^'a de luy la qual sobre

li

abondie en nos en tota sap/encia e en lowga uesenga

afin q?/-cl fes a nos

.

conega lo sagrame?«t de la soa uolu?2ta segout lo ben player de luy lo quaì per restaurar prepause en luy en despe«sacion de la pleneta de li temp Aqwellas qiie son al cel e ag?^ellas que son e» la totas cosas en yrist Al quaì nos sen apella per sort Aerant destina seterra en luy meseywze gowt lo perpausament de luy lo quaì Obra totas cosas sego?it lo co??selh de .

.

.

la soa uolu?ita

:

que nos.

geli de la nostra salu

messio?^

,

lo

en lausor de

q?/ffil

es

:

li

q^ml derant speren en

cum uos aguessa auui

ìuy al quaì

la gloria de

yrist sia« en lausor de

la parolla de uerita

qual crese^it se segna per

al

peng de

la gloria de luy

la nostra .

lo sant sperit

1

euaw-

d-enpro-

hereta en redewsio?? d aqj^/stame/jt

Emperco yo auuent

la nostra fé la q?/ffl es

yo no?i ceso fagent gracias per en Jesus yrist e 1 amor en tuit li sawt qwe dio de gloria uos fagewt recordancza de uos en las mias oraciows payre del nosft-e segnor yesus yrist done a uos sperit de sapaencia e de :

:

reuelacion en la couois[306 r]sencza de cor que uos sapia q?ml sia las riq?<e?as

de la gloria de

apareysse?jt grawde^a de 1

obrament

tant luy de

del li

la

Itiy

espera?iga de

l

1

1

ha ewlumenar

ereta de ìuy en

uertuz de luy

li

apeliame«t de li

sant

en nos

li

,

e

olh del nostre

lui/ e

quaì

resucipoder de la uertuQ de Iwy lo qwal obre en yrist mort e ordenant a la soa dreyta en las celestials cosas sobre :

nom lo quaì es noma no?i Mas Acer en 1 aueuador El sonies totas cosas ordone luy meseywe cap sobre tota la gleysa la q?/al es

solament en aq«est segle li

sobre

q^ml cresen segont

tota pr/ncipa e poesia e uertug e segnoria e tot

sot

qual sia»

sia la

pe de luy

e

.

.

cors de ìuy e pleneta de luy lo q«rtl cow^plis totas cosas ©h tuit


Nuovo Testameuto

Il

E

IL

segoi^t lo

prmci de

de mescresen^a en

filh

poesta d

la

ayre

aq?/est.

.

li

Esperii es lo qua! regna ara

uos tuit conaersen adonca. en

qtial

li

en

forfait e

li

de-

nostra carn fagewt la uoluwta de la cani e de las cogitaciows e

sirier de la

Mas era»^ filh d ira per natura cnayma [306 v] li autre en misericordia per la soa mot grawt carità per la qual fossan mort en li peca ewsemp viuiriq?fe uos cun y^rist e fey uos qual uos se salua e nos a resucita cu« luy

dio lo qnal es rie

.

cosas en yesus y^rist qu-e\ mostres en

ame uos cum nos per la gr«c/a del

:

,

seser en las cele-

li

segle sobre uenent las aboH-

:

stials

li

d aquest moni e

qua] uos aiies adonca segont lo segle

li

en

li

mori en

cu« luy qiiant uos era

uos

viuilìq?<e

uos/re peca en

219

valdese.

dia«cz rìquef^as de la soa grada en bowta sobre nos en jesus x''^^^ Ciw uos se salua per grac^a per la fé e ay^o non es de uos Car es don de •

.

,

dio

non d obras

:

alcun non se glorile

q?/e

.

Car nos sen fagadura de luy

crea en jesus yrist en bonas obras las qnals dio derant aparelha qne nos

auan en lor

.

Per

gentil en carn

sia

recordador

encara

^

era en

qnffl

li

conuersacion de Israel

la

uos

qtie

adonca

q«^«I era

li

qn«I era dit prepuci d aqwella la qnal es dita circon-

ma»,

de

cision fayta

strania de

qnaì cosa

la

li

,

temp sencza yrist

aq?/el

e ostes de

,

e

testament non auent

li

speranza de la promession e senga dio en aq?;est mont Mas uos li qnal era adonca long ara se fait pres en jesus yrist Al sane de yrist Car .

.

el

meseyme

uos^a paz

es la

mecza pare de

la

Lo qnal

.

maseria desliant

fey

1

.

una

e

autra cosa vua e la

1

en la soa carn

las des[307 rjsamistas

:

e

tomandamenX a li decret qn-el ordenes duy en si meseywje fagent paz en vn uouel home afìn qn-el reconsilie li duy (e) en vn cors a dio per la croz aucient las dessamistas en si meseyme E ueenuaneczent

de

la ley

li

,

.

,

nent prediqne pa? a uos

li

qwal era long

,

e pacz a aquiìh.

que eran pres vn sperit al payre

.

Car eu duy auen apropiament per luy meseyme e», Donca ia non se ostes ni strangieers Mas se citadin de li sant e domesti de dio sobre eydifica sobre lo fondament de li apostol e de li prophcta en .

.

hiy mesey?«e jesus yrist sobbeyrana peyra cantonal cion ensemp bastia creis al sant tempie del segnor

en 1-abitacion de dio

edifica

,

,

al

al

qnaì tota edifìca-

qnal uos se ensemp

al sant sperit

Yo Paul liga de yesns yrist per uos gentils per la grada d aqnesta Empergo si uos auues la despensacion de la graci'a de dio la qnal es

III.

cosa

:

dona a mi en uos cion

.

,

Car

Enayma yo sobre

la

mia longa uesencza

de

li filli

li

de

li

ho?rte

sant apostol de

heretiers e

al

en

lo

sagrament

la grae«a de

1

.

menestier de yrist lo qnal non es [307 v] conegu geueracions Enay??«a es ara manifest a

las autras

luy e

a

li

ensemp corporals

yesMs yrist per

conegu a mi segont reuelaEnaysi qne legent poe entendre

es fait

screps en breo

.

propheta en sperit las gencz esser ensewjp e

ensemp

parc-oniers de

euangeli del qnal yo soy

dio la q?/al

es

dona a mi segont

1

empromession en

menistre segont lo don de

fait 1

obraraent de la ucrtu de

L'ultima lettera di questa parola non è ben chiara.


220 \uy

Salvioiii,

.

dona a mi menor de

A(i?<esta grttc/a es

non

las

encerq»iiiols riqi/egas de

')^risi

tuit

rescoMu de li segle e» de dio de mota forma faga

sapì'ewda

prmci

e a las potestas

segle lo qual fé

li

e/t

en

conegii per

segnor

al qiiaì

e apropiamejit e co?^fldanQa per la fé de luy per la

uos now defalha gloria

Per

.

la

e,n

r] payroneta es done a uos werhu-, segont las riqwegas de ome deding per 1 esperit de \uy x^ist abitar

al cel e ere la terra qi«-el

la soa gloria esser costreit

1

Enreycza sant qiml sia

uos^re cor

li

.

cowpenre con tuit li E Acer saber e la pregondega

la

.

de

afin

')C>'ist

q?^e

uos sia repieni

en

fowda en carità larguega

la

sobre

que uos sapia

afin

.

lowgueza e

e la

,

1

autega

apareisseut carità de la sc«e«cia

de tota pleueta de

dio

Mas

.

a luy lo

Las qUal nos de-

.

o ewtendew segowt la uertuQ la qual obra en nos gloria sia a luy

la gleysa per yesiis y^rist

Amew W. Donca lame«t

e

cosas sobre abondiuolmewt

qual es poderos far totas

mawdew

fiaiicza

per la gr«cja d aq?«esta cosa del q?ml tota [308

y^rist

en

nos auew

cosa yo prego q?<e

celiai

mias trjbulaciows per uos la q?*al es la nostra li meo genolh al payre del nostvo, segnor

las

noma fé

;

li

quai cosa yo piego

yesus

Per

gleysas a

las

derapi feniraeret de

las celestials cosas sego?tt lo

yesi^s x^^^^ "^ nostvQ

sia la despen-

qwffll

dio lo qiiaì cree totas cosas

sacic/i del sagrani[en]t q?<e la

sant pj-edicar a las geng

li

a ewlumeua tuil

en totas

las generaciows del segle de

uos aue deguament en

yo liga al segnor prego que

qual uos se apela cu« tota bumilita e cuw soyuecza e

al

li

soportant uos ewtre uos en carità curios gardar

1

unita de

1

segle

.

apel-

1

cu?? pac/ewcia

esperit en liam

Enaywa uos se apella en vna speranza del de paz vn cors e vn sperit uosfre apella?«ent vn segnor vna fé uu batisme vn dio [308 v] payre de tuit lo q?««l es sobre tuit per totas cosas e en tuit nos Mas gr«c*as es dona .

.

unchascuM. de uos sego»t la mesura del dona?«e«t de

x^'i-^^

P^'"

qunl

^^

cosa di x^'^^^ monta en aut el a jires la catiuita la qual era preysoniera el Mas qo qM-el monte qM«l cosa es si no» Car el a dona dons a li ome .

.

desende pr«nniera?»e«t a desende totas li

plus bassas partias

meseywie es lo qual moj^te sobre

el

cosas

.

E Acer

autre euangelistas

1

,

e

tuit

done alcuns apostols

el

meuestier

en obra del corra en

las

li

de

cel

li

e

terra

la :

.

Aqiiel que

vmples

afin q?<-el

autre pastors e doctors a eonsomaciow de

e^ edificacio» del

cors de x^'^^f

unita de la fé e de la conoisse?2ga

.

Mas

li

sant

alcuws proplietas

Entro

del filh de dio

,

q?/e tuit

en home

mesura d[r]eyta de la pleneta de x^^^^ Q"^ ^^ i^^** ^^^^ petit decorrent e sia» encerque porta a tot uent de doctrma per la malicia de

perfeit en

li

home per ewgan per decebame??t per

creyse» en totas cosas en luy

.

arror

Christ es lo

cors es lacza e gropa per tota iontura de

Mas

.

fa<;ent uerita

en carità

qual es cap del qual

sot amenistracio» segowt

,

tot lo 1

obra-

mesura vnchascu» mewbre El fay acreysamcwt del cors en edificacio?* de si en carità Donca yo die aygo e testimoneio al segnor q^e ia non ane enaywja las genz uaw en la uaneta del lor sen auent 1 entewdament scurczi de teuebras e strania de la uia de dio per la mesconoissewca

ment [309

r]

e la

.

:

.

,

la

qual es en lor

,

e per

1

enceqweta del cor de lor

:

li

qual senga sperare?a


Nuovo Testaiueuto

II

valdese.

221

meseywe en non castità e en obrameut de non iuo>?dicia tuil en Mas uos no?; empreses /rist euaysi emperczo si iios auues luj' e?zsegna en luy euayma ue;-ita es en \esus depausa lo uelh home

lioreron lor auaricia e se

,

segout

Mas lo

:

.

connej'S&cion la qual es corompii sego?tt

a?;tica

1

reuouela

sia

pe/*

1

desirier d arror

li

pensa e ueste

la nostra

esperii de

qual es crea segowt dio en ìustic^a e santità de ueHta

.

Per

la

.

home

iiouel

lo

quai cosa

Cor nos sen me?Hbre 1 u» de 1 autre Ayra uos e non uolh[a] peccar lo solelh no» coie sohre la uos^a yra 'Non uolha donar luoc al diauol Aq^el que emblaua ia no?i emble Mas lauore maioriuent obra«t cnn las soas mans [309 v] go que es bon qu-el aya qu-el done al sufrent besogna Tota mala parolla non eysa de la nostra bocca Mas si alcu?m bona a edificacio?» de la fé E no« uolha contristar lo sant sperit de dio que done grac^a a li auuettt depausa me?o«ia e per la nerita vnchascuii

proyHze

al seo

.

.

.

,

.

.

.

:

.

al

qual uos se segua

de redension

dia

al

Tota amarecza yra e e?idÉgna-

.

Mas

cridor e blestema sia touta de uos cnn tota malicia.

cio/i e

e misericordi&dios entre uos

perdonaci

u?i a 1

I

autre

.

sia

benigne

Enay?wa dio perdone

a uos en christ

Donca

V.

eHsegadors de dio enaywa

sia

ame nos Mas odor de soyuecza

ewayma

christ

.

,

e liore

si

carisime

fìlli

meseyme per nos

fornigacio» e tota no?t mowdicia

parlar o ianglaria la qual cosa

:

e

ana en amor

ostia huferta a dio en

non pertew

auaricia

o so^a

,

non

nomina entre uos Mas maiorment faczament de gracias Enayma aperteci a li sant Car sapia ayczo entendent que tot fornigador o so(; o auar la qual cosa es seruim[en]t d idolas non a ereta al regue de dio ni de x''**^ -A-lcun non uos cngane en [310 r] uanas parollas Car 1 ira de dio ue«c en li filh de mescresenga per aq?<estas cosas Donca no[nJ uolha esser fait porczonier de lor Car uos era adonca tenebras Mas ara se lucz al segnor Ana enayma filli de luz Car lo fruc de la luz es en tota bontà e en iusticia e en uerita prouant qual cosa sia ben plazent a dio e non uos uolha aco?npagnar a las obras non frutuossas de tenebras Mas maiorment las reprene Car cosa

fol

a cosa

.

sia

.

.

.

.

.

.

.

.

,

:

.

.

soza cosa es de dire aqwellas cosas que son faytas de lor en rescos

.

Mas

totas

que son represas de luz son manifestas Car tot q.o que es manifest Per la qnal cosa di tu q«e dormes lena te e te lena de li mort e

las cosas

es luz

.

.

.

:

Donca o frayres ueia en qnal maniera uos ane sauiament non enayjna non sani Mas enayjna sani reyment lo temp Car li dia son mal Empergo non uolha esser fait non saui Mas entendent qual sia la uolunta de dio E non uolha esser enubria del uin al qual es la luxuria Mas sia renouella del sant sperit parlawt en uos meseyme en salmes e en ynis e en caut speritual cantant e salmeiant al segnor [310 v] "Xrist

e[n]lumeuarc tu

.

.

:

.

.

.

,

.

en

li

nostre cor fazent gracias a dio totauia qo es al payre per totas cosas

al noni del nostre segnor

de

x^'^^^ '^^s

yes?/s

yj-ist

fennas sian somessas a

li

.

Sia somes entre uos lor

mari

,

en

la teraor

enayma a segnor

.

Car

Enayma yrist es cap de la gleysa el nieseywe es saluador del cors de ley E enay/na la gleysa es somessa a yesus e enaysi las fennas a li lor mari en totas cosas mariz ama las uostras lo

mari es cap de

la

fenna

,

.

.


222

SaJvioiii,

molhers

Enaywa

.

crist aiue la

mondani

tjlcysa

e liore

,

meseywe per

si

ley

(\u-e\

lauamewt d ayga ew la parolla de uita qii-el o alcuwa cosa d aq?<edoiies a si gloriosa gleysa non auent macola ni ruga Enaysi li mari deuon amar sta marnerà Mffl.s q««-«lh sia santa e no«^ soza Enayma li lor cors kqueì que ama la soa molher ama las lors molhers sffnciifiq?/es ley

ley en

:

,

.

.

.

.

si

raeseyme

ley

Car alcun

.

Enayma

.

de la [311

.

seyme

.

,

la

.

.

.

e de

mayre

la soa

carn

r]

gleysa

'/^'ist

de ley

ca?'n

payre e

.

unca en odi la soa carn Mas nuris e pais gleysa Car nos sen membre del cors de ley e

noti ac

os

li

de

Aq?<est sagrameli es

.

Mas

VI.

la

filh

molher tema hubide

a

lo

promession

la

terra lor

E

.

en

,

en

la

es

lo q?/«l

en la

e

y^rist

Enayma

.

me-

si

Car ayczo es insta cosa premier coma[n]dameMt

lo

.

,

sia a tu e sias de plws

nos payres non uolha scoraoure

la deciplina e

en

mari

que ben

afln

die

seo

laisare lo

saren duy en vna

soa molher

nostve payro?* al segnor

li

e

.

.

la

home

1

.

Erapergo uos sengles \^nchascu« ame

onra lo teo payre e la toa mayre

en

Emperczo molher gvant Mas yo ley

e se aiostare a la soa

nostre

li

castiganga del segnor

filh

longa uita sobre a yra

,

Mas nure

hubide a

serfs

.

la

li

se-

gnor carnai en temor e en tremor en la simpleta del nostre cor enayma a y^nst non seruewt a olh enayma plazent a li ome Mas enay?Ha serfs de Faczent la uolunta de dio de corage con bona nohmta seruent Xrist enayma a segnor e non a li ome sabent dar vnchascmi recebre del sesia serf o sia frane gnor aqnel ben qnftl qne qiial el aure fait E uos segnors faze a lor aqnellas meseywias cosas perdonant las menagas sabent Cffr lo segnor de lor e lo uos^re es en li cel e recebament de presonas non es enapres dio frayres eia conforta daq^«ienant al segnor e al poder [311 v] de la uertuz de \uy E ueste uos de 1 armadura de dio qne uos poissa istar encontra li agait del diauol Car batalha non es a uos encontra la carn e lo sane Mas encontra li prmci e las poestas e .

.

,

:

.

.

.

.

.

.

.

.

encontra

regidor del raont d aqnestas tenebras encontra las sperituals

li

cosas de fellonia en las celestials

nos poissa contrastar

mal

li

cauQa

pe

al

.

Empergo recebe

,

e sia uesti de

derant aparelhament de

1

1

fellon

E prcne

.

1

elme de salu e

glay de

lo

la parolla de dio

E

.

alberion de iusticia

euangeli de paz

de la fé en totas cosas al qiiaì uos poisa amortar

mot

armadura de dio qne cosas Donca isla

1

dia e istar perfeit en totas

uos lombi en uerita

sot ceint li

al

tuit 1

li

prene

e

:

1

,

e

esca

dart foguienc del

esperit

.

Lo qual

es

per tota oracion e preyera Orant en tot temp en sperit uelhant en luy meseyme en tota sobre istanza e preyera per tuit li sant .

,

e per mi qtie porolla sia dona a mi en ubriment de la mia bocca far conegu en confidanza lo menestier de 1 euangeli per lo qnal yo buso de messaiaria en aqwesta cadena qne yo ause parlar en luy enayma se coueu ,

Mas qne uos

parlar a

mi

de mi

qnal cosa yo faza

al

,

.

sapia aqnellas co[312 r]sas las qnals son encerqne .

Tit lo nostre

segnor fare a uos coneguas totas cosas

mescyme

:

de nos

li

e

afi?;.

carisime frayre e ,

lo

qne uos couoissa aqnellas [cosas]

nostre cor sian conlola

[l.

cons-J

.

fidel

menistre

qnal yo trames a uos en qo

Paz

las qwals sia a

li

son encerque

frayre e

carità


Nuovo Testamento

Il

con

la fé de dio lo

tnit

aq?//lli

nostre payre

ama?*

qìial

li

e

del

223

valdese.

segnor yesus

Grafia

x''^^^

non

nostre segnor yesus x^'^^t ^n

lo

sia

a

corupcio??

AMEN

Epistola dì S. Paolo ai Filippesi.

Come«cza Paul

I.

cnn

X>'ist

de sant paul a phelipencza Capltol premier

la Epistola

Jesu christ gm^/a

e Tiraolio se?-f de

li

cnn

auesq?<e e

de dio lo nostre payre e del dio en tota recordawza

diaqwe

li

li

qua\ sou

seguor yestis yjist

sant eu yesus

a tuit

sia

A

phelipcMcia e paz a uos

Yo

.

fauc gmc2as al

meo

uos totauia en totas las mias omcions per tuit

de

uos fazewt p/'eyera cnn goy sob?-e la nostra cuminale^a Xfist del p?'?nuier iorn e?»tro ara

e^^

1

eua[n]geli de

cunfidant eu ay^o mesey»«e

:

qne comewce bona obra en uos la perfarc entro

dia de

al

.

Car aqucì ^res^

yes?/s

.

Euay»«a es [312 v] iusta cosa a mi sentir ay^o per tuit uos emperczo que yo e en li meo liam e en defewsiow e confermatiow de 1 euangeli aya al co?" ,

e

que uos

a

mi

q?/al

e??.

,

tuit se

maniera yo cubitey

segno?" yesus ^r/s^

en tota

meo goy

co?»pagnon cnn mi del

.

uos esser en las intralhas del nostre

Yo auro ayczo qne

cn

sciencia. e

tuit

tot sen

pur e senga ofendaraent

la uos^ra carità

abondie maiorment

qne nos prone las plns profeytiuols cosas e dia

al

Car dio es testimoni

.

de ;;^ns^ repieni del

sia

de iusticia per

l'ruc

en gloria e en lausor de dio M«s frayres yo uolh uos sadar aqnellas cosas qwe son encerqne de mi uengron maiorment al enaysi qne li meo liam fossan fait manifest en yesus p?'ofeit de 1 eua?igeli enaysi qne plusors de li frayre Xì'ist per tot preuosta e en tnit li autre se confidant al segnor e en li meo liam ausesan parlar la parolla de dio yestts -/rist

ber

.

.

,

:

plMS abowdiuoljncnt senpa temer e per conteng.on

Mas

.

.

Acer alqnanti predican x'"*^^ P^'' ewuidia bona uolunla Mas alcuns per carità

alcanti per

.

Car yo soy pausa en defe?iSÌon de 1 euangeli Mas alcu??s anoncian Xt'ist de conten^on non purament pensant lor [313 r] scomoure apremimeut en li meo liam Car (q?/al) qnal cosa dementre q?/e xri^i ^s anuncia per tota maniera o sia per cayson o sia per uerila Yo m alegro en aygo Mas en sabent

.

.

.

.

ayczo

me

oracjon

,

alegrarey

.

Car yo say Car ay^o peruenre

e per la sot anienistracion de

tan^a e la mia spcrancza y^rist

Bare engrandc^i al

.

1

.

a

mi a salu per

esperit de yesns

x^'^^f'

)

la

segont

1

Car yo non sarey conìondn en alcuna cosa

meo

cors

.

Enay»?a totauia enaysi ara

.

nostra espey.

Mas

sia per

sia per mori xT^^t cs a mi uiore , e murir gang es a mi Car si yo uiorcy ayci en carn es a mi frac d obra e yo mesconoysso qual cosa yo

ulta

.

:

eylfìg'issa

cun

E

.

x'''''^^

Car yo soy •

CI"'»"

es

costreit de doas cosas

mot melh

confidant say ay^o

.

auent desirier esser desila e cseer

Mas permanir cn carn es besogniuol per uos Car yo permano e permanrey con tuit uos al nostre .

.


224

Sulvioai,

prot'eil e al

goy de

la fé

afin

:

que

uos

a iios

.

Tant solame?»t

uos co?Hierse

qiie

ncwgu e aiirey uist dar uos ysta d un corale e« un sia que desistant auua de uos E non sia spauanta [313 v] e/isemp lauorant en la fé de 1 euawgeli cu?» yo sarey

sia

.

.

.

sperit

.

en alcuna cosa de Mffls

nostra gloria aboudìe en yesus yjist per

la

mi e per lo meo aucnament dereco degnamewt e« 1 eua?igeli de -/ri.v^

uos

a

solameli

de salu

aygo es de dio

e

uos cresa en \uy

qtie

a lor caysow de perdicion

auersari la qua\ cosa es

li

.

doua

C«/' es

Mas Acer que uos

.

uos per

a

sufra per luy

.

no?t

5j^r«s#

aueut

,

aqwella mesey/na batalha la qnal uos uegues en mi e ara auues de mi

Donca

II.

alcuna consolacion es en

si

si

alcuna compagnia d-esperit

lo

meo goy qne uos

contenczo?; ni per uanagloria

d un corage

humilita vnchascun non considerant aqnellas qne son de

autre

li

Mas

.

:

Mas pensant

.

alcun confort de carità

Auent aqwella meseywa non fazent alcuna cosa per un 1 autre sobeyran de si en

sapia Aqnella mesey?na cosa

ayczo mesey?«c

carità sentent

y^ì'ist si

alcunas intralhas de mjser/cor^ia vnplisa

si

,

1

aqnellas

.

cosas

qne son soas

Mas

.

sente aygo en uos la q«/al cosa es en ycsns

qnal cnm el fos en forma de dio

no« pensa raubaria si esser Mas enuanegic si meseyjHC recebent forma de serf fait en e troba en [314 r] abit enaynja home sembianza de li home E hunàlie si meseyme fait obedient entro a la niort Mas la mort de la croz Per lo

y^rist

aygal a dio

,

.

.

,

.

la

q^al cosa dio exaute luy e done a \mj

afln

qne

tot

renal e de

genolh sia piega enfernal

li

e tota

,

non solament

desistancia

.

Obra

nom

de yesns de

li

Car

lo

tenga confesse

.

qìi la

li

qnal uos luze

mia gloria Mas uorey en uan ulta a la

.

lo

.

.

.

Enayma

.

al dia si

7.rist

cun temor e cun tremor Car dio es lo qnal perfar per bona uolunta Mas facze totas cosas

de dio e senga reprenaraent

entre

segnor es yesus

:

ter-

li

.

senga mnrnu^racion e sencza debitanga que uos filh

celestial e de

la uos^ra salu

obra en uos lo uoler e

nom

lo qnal es sobre tot

Donca o li meo carisime enayma uos hubides mia presencia Mas ara mot maiorment en la mia

a la gloria de dio lo payre totauia

al

.

uom

al

mey .

sencza rancura e simplcs

mont contenent

luczernari al

de yrist

sia

de la nacion fellonessa e peruersa la

Car yo non coroc en uan

yo soy sacrifica sobre lo

paroUa de e non la-

sacrifici e lo scruici

de la

ensemp m alegrarey cun tuit uos Mas uos uos Mas yo spero al alegra en czo meseyme e ensemp alegra uos cun mi

m

nostra fé yo

alegro e

.

.

[314 v] segnor yesws yrist que yo trametrey a uos Timotio viaczament

.

bon corage coneguas las cosas qne son encerque de uos Mas yo non ay alcun tant d un corage lo qnal sia tant curios per uos de pur Car tuit qneron las cosas qne son lors non aqnellas que son cntendament de Jesus yjist E uos conoisse 1 esprouament de luy Car el seruic cun mi en 1 euangeli Enayma lo filh al payre Donca yo spero mi trametre afin

qne yo

sia de

.

.

.

.

.

.

aqnest a uos uiaczament pois qne yo aurey uist aqnellas cosas qne son en-

cerque de mi

ment frayre

.

.

Car yo

me

confido al segnor

.

Car yo uenrey

a uos uiaza-

Mas yo pensey besogniuol cosa trametre a uos Epafrodit lo 'meo e ensemp obrier e meo ensemp caualier Mas nostre apostol e me-

nistre de la

.

.

mia besogna

.

Car Acer

el

desiraua tuit uos

e era

trist

em-

I


Nuovo Testamento

Il

225

valdese.

Cor el fo e»iferm e??tro a la uio?-t non solamejit de ìuy Mas Acer de ini que t?'2slicia Bonca yo Irames luy pl?/s viagamewt [31S r] Bonca e yo sia se?2cza t?7sticia que uist luy uos alegre dereco recebe luy cun tot goy al segnor e aya cn onor luy lo qual es d aqwesta uia»iera Car el s apropie entro a la mort Liorajzt la soa arma per 1 obra pergo que uos aula auui

e«ferin

luj^

Mas dio ma[r]ceueie de hiy yo non agucs tristicia sobre

.

.

e

:

.

.

:

.

.

.

de x^'ìsi

que era defalhi de uos eMcerq?<e

qo

cojnples

afin q?/-el

:

meo

lo

seguici III.

meo

li

frayre alegra uos daqwi'enawt al segnor

meseymas cosas

pigre scr«pre a uos aq?<6llas

Uoia li

can ueia

li

li

mal obrier ueia

serue« a dio

q?/rtl

carn

lia?2cza e?i la

:

e?i

Ja

Mas

.

aygo que yo aya fiauga

autre es uist confidar e» carn

:

Yo soy

hebrio de

,

qual

es

ew

la

.

ley

.

Si

alcu«

oyten dia

conuersant senga

:

Mas

.

1

hebrio farisio se-

li

goni la ley perseguewt la gleysa de dio sego??t enueia rii?icura segojit la i?<stic»a la

carn

la

e,n

maiormewt a

circowcis

del liguaie de isroel del Ir/p de beniarain

fo

.

sperit e nos glorige^i

sia

mi non

a

Car nos sen c^rcoMcision en jesus x^-ist non auewt

trewcadura

la

Acer

.

besoguiuol a uos

es

cosas que

aqnellas

yo pe?jsey aqwestas esser destruyra[en]t per xr«>^ Mas yo peMSo totas cosas esser destruymewt per la sobre apareysent sciencm del

iovon a mi a gang

meo segnor e las

.

.

yesi^s y^rist -per lo q?ml [315 v]

yo fey totas cosas a destruyraejit

penso enayma stercora qwe yo gagne yjist e sia troba en luy now

auent repaus en aq«<ella iMsticja de

qiiaì es de la fé

la

q?ml es de la ley

qual iusticia es de dio

x^'ist la

Mas en

.

afin

.

aq?/eJla

que per

la

yo

conoissa aq«el e la uertuz de la resurrectiow de luy e la compagnia de la

passio» de luy ensemp afegura a la mort de luy

per a[l]cuna maniera

si

non que yo aya ia que ia sia perfeit Mas yo sego si per alcuna maviiera yo comprena al qMol yo soy ensemp pres de yesns yrist frayres yo non Penso mi auer co???pres Mas vna cosa es Acer dementiant aqnellas cosas que Mas stendent mi meseywe en aqMellas que son prnmieras son en dareyre yo con^rrtcorra a la resurresiore la qual es de

receopu

li

mort

.

.

.

.

.

yo persego

:

deytina gang

al

Bonca qual que qual sen

.

del sobeyran apellament de dio per yes?<s yrisi

perfeit sentan aygo

.

E

si

.

uos sabe alcuua cosa

d autra maniera dio reuele a uos aygo Mas al qnal nos peruenen qne nos sapian aqnella cosa e permagnan en aqwella mesey??ia regia frayres .

.

resemilbador de mi [316 r] e garda aqiiilh li qual uan enayma uos aue la nostra forma Car moti cbaminan li qnal yo dis a uos esser enemic de sia

.

plorant ', de li qnal la fin es mort lo dio de qnal es lo uentre e la gloria de lor es confusion , li qnal sabon las ter-

la croz li

de

x^'^^^ ^ ^^^ o die

renals cosas lo nostre

,

Mas

:

la nostra conuersacion

segnor yesns

x^'ìst

^

q?<al

L"o'

della

Archivio

en

ensewp afigura al cors de la soa Acer el pò sotmctre a si totas cosas

stra hu?nilita

per lo

es

li

cel

.

clarita

sego?it

prima sillaba è non buona riduzione d'un

L'Iottol. ital.,

XI

Dont nos speren

saluador lo qnal reformare lo cors de la no-

{seconda serie,

IJ.

1

obrament

'a'. 15


226

Salvioni,

IV. Douca mia corona

meo

li

frayre

meo goy e Yo prego Eucliodie

carisime e mot desiriuol lo

carlsiraes ista euaysi

.

seguor

al

prego Syiityche sentir vua mesey/Ha cosa

.

uos^e seguor

la

e

,

girmaua comq^als lauorerow con mi ew 1 eua[n]al

.

pagna Acer yo prego tu aiuda aqe^ellas las geli cu» clament e con li autre meo aiudador Li nom de li qiml son al Alegra uos totauia al segnor e dereco die alegra uos libre de uita La uos^ra ate?»pera?iQa sia couegua [316 v] a tnit lì home C«r lo seguor es pres Now sia curios cu alcuna cosa M«s ew tota or«c«ou e preyera co?* faczame?it .

.

.

.

.

.

de gr«c«as la qìiai

yes?<s xrist lo {\ua\

coneguas enapres dio

las uostras req^fere?^5as siaw

sobre monta tot

sera

garde

nos^e seguor

nostre cor e

li

frayres

.

que qua\s sou ueras qual que

faze

li

E

la

paQ de dio

daq?«"enaut aq?«estas

sora castas

q?««]s

.

uos#re ewtendamerat

q?/ffll

que

era

cosas

quals, sora

iMStas qual que q?<«ls sow saratas quaì que qwals sou amablas qual qiie qua\s

so» de bona nomenawza si alcuwa uertuz si alcuna lausor de desciplina pewsa aqwestas cosas Fa?e aqwestas cosas las qwals uos aue empres e receopu , Mas yo m alegrey e lo dio de paz swre cura uos e auui e uist eu mi dar uos reflures ara a la perfin sentir per mi enayjraa formerai al segnor Mas uos se e/rapaclia Yo nora die aygo enayma per besogna . uos sentia Yo say humiliar E Crer yo e/rapres ew qwals cosas soy a esser aboradiawt :

.

:

,

.

.

.

.

say aboradiar

.

Yo

soy ordena

e fameiar e abowdiar e suffrir

conforta

bulacion

mi .

.

Mas uos aue

Mffis

fait

ert

chascuw luoc &n totas cosas

besogna

[317

r]

.

Yo

pois totas cosas

e saygiar

,

ew luy

ben a e??semp acu??ipagnarat a

la

philipperaciencs uos sabe qwe al comeragamerat de

1

lo

^

quaì

mia

ìri-

euawgeli

qwant yo ysic de Macedonia alcuna gleysa nora s aco/rapagne cure mi e/i razow de dona e de receopu si non uos sols . Car uos trameses a mi era vsaie Non qtie yo qiieva. don Mas reQn Thessalonica per vua uez o per doas ,

.

quevo fruc abondiarat

era

la nostra razora

.

.

M«s yo ay

Yo

soy repieni de las receopuas cosas per Epaphrodit

era

odor de soyuecza

:

totas cosas e abondio :

hostia recebiuol e placzent a dio

.

qual uos trameses

lo .

Mas

lo

meo

dio

en gloria en yesMS Mas gloria sia a dio lo nostre payre e« li segle de li segle Amen yj'ist '^'^'^^ ^^ frayre li q?ml sora cura mi saSaluda tuit li sant en yes?;s x^'^^^ ludara uos tuit li sant saludara uos Mas maiormerat aqiiiìh que sou de la mayson de Cesar La grac«a del nostre segnor yes«s x^'^^i sia cura lo uocojraplissa l<f

uos^e

desirier

segorat las

soas riqMeczas

.

.

.

.

stre spcrit

Amen

Epistola di S. Paolo ai Colossesi.

Gomeracza la Epistola de sant paul

L

A

colosencia

^

[317 v] Paul apostol de Jesu christ per la uolunta de dio e Timothio aqidìh sant e fldel frayre li qt(al

lo frayre gvacia. sia era yesras x''^^^ l^ì

1

Sotto al -y- sta

2

Nel

un puntino, che potrebb' essere il pimctum anche scritto: 'A Golosencza'.

titolo corrente è

delens.


rsuovo Testamento valdese.

11

sou a colece?Jcia

E

.

227

paz a ucs de dio lo nostre payre

e del segno?* yesus

payre del nos^e segnor jesus x^ist aurawt totauia per uos auuent la nostra fé en jesus x''ist e 1 amor la qual uos ane en tuit li sant per 1 espe?'awQa la quaì es pausa a uos en li cel la qual uos auues derant en la pwrolla de la uerita de 1 euangeli lo qnal ')(risi

faze» gracias a dio 50 es

jN^os

.

al

,

enayma es en tot lo mont E frutifica e creys enayjwa en uos d aqwel dia del qual uos auues e conoisse la a;racia. de dio en uerita Enay?«a uos apreses d-epaphrodit Lo nostre carisime eygal serf lo qual es fidel iienc a uos

.

menistre de jesus yj'ist per uos

amor en

esperii

aurawt per uos

req«<ere/it

e

uoluwta d[e] luy

En

.

Lo q?ml Acer manifeste a nos la uo.s^a qìtal nos auuen non cesen

.

Emperczo nos

.

del dia del

que uos

sia

tota sapiewcia

e

:

vnpli de la conoissencza de la

ewtewdaraewt speritai

que

affin

:

uos a?me degname^t a dio plagent per totas cosas frutìficaMt en tota bona [318 lo

rj

obra e creysewt en la sc«eHcia de dio conforta en tota uertuz segowt

la clarita de luy en tota pasc/e?icia e en longa perseuerancza goy speritual fagent gr«c?as a dio qo es lo payre lo qual fey nos degnes

poder de

ca»i

en la partia de

la sort

de la poesta de

la(ji)?,

de

sant en

lume de uerita

Lo qual

.

tenebras e traporte nos al regne del

desliore nos

de la soa

fìlh

amor Al qual nos aueu reAencìon e remessio» de li peca lo q^iial es l eymagena del non uesible dio pr^«mier engenra de tota cre[a]tura Car totas cosas son ordenas en luy en li cel e en la terra uesiblas e non sian poestaz uesiblas sia» segnorias sian prmcipas sia?» seti .

.

.

totas cosas sow creas per luy e en luy

permano?i en luy e Qara[en]t

premier engenra de

e

totas cosas

Car

.

cosas en luy

que Bon en

las te?Tas

macola

:

de luy

v]

,

lo qual es p?-edica

en tota creatura la qual es

soy fayt menistre lo q?/«l

m

1

esperawga de

1

parolla de dio neracio?»s

coneguas

.

,

ìlias

lo

la

:

ara es manifest a

las riq«<ecas de la gloria

li

uos fossa

Mas

ara re-

fo/ida

en

la

del qual yo paul

sant de luy

.

afin

d aqwest sagrame?it

E

eo???pliso

per lo cors

que yo

co???plisa la

scgle e

li

A

.

,

menistre sego?»t la

fait

mewestier lo qual fo rescowdu de

.

:

en la mia carn

qual es dona a mi en uos

.

.

permane

sot lo cel

E es en nos spera?jca de glo?-ia lo qM«l home E ensegnant tot home pe?*feit en yesus

es x^^^^

sia?* aqi^ellas

E ewn

euawgeli lo qual uos auues

de luy lo qua\ es la gleysa de la q?ml yo paul soy

de dio

.

alegro ara en las passiows per uos

las cosas q?/e defalho?» de las passio??s de ^r/s^

despe?isacio?»

cel

per uos donar sainz e sejiga

e no?» reprendiuol Aevanì luy e?>«pergo si uos

mouiuols de

cosas

es

reco?zciliar totas

.

per sen en malas obras

fé e istables e no?»

tot

li

totas

e

comentenent segnoria en

qu-el sia

sian aq?<ellas que son en

,

tuit

Lo qual

.

en luy e per luy

de la carn de luy per la mort

cojicilia al cors

derartt

es

sane de la croz

lo

temp enemic [318

strania calqwe

mort

li

tota pleneta plac abita

pacificawt per

:

e el

cap del cors de la gleysa

el es

li

de las ge-

qual dio uolc far

e?t

las

genz

nos ano?»cien

lo q?/fll

castigant

yjist al qiial [319

r]

yo

obrament de luy lo q?ml obre en mi en uertuz IL Car yo uolh uos saber q?<ffll cura yo ay per uos e per aqwilh qne son en laudicia E q?ml qwe qual non uigron la mia facia en carn afin

iauoro coHibatent segoni

.

1

:


228

Salvioui,

que

cor de ìor sia» consola e ensegua en carità e en totas

li

de

viqtieQaiS

plenita e d-eMtewdam[en]t en la couoissenQa de menestier de dio lo payre

de yestis xrist Mffls

al qMfll

sou rescoJKlu

tuit li trasor

de sap*e)icia e de sc/e«cia

yo die ayQo que alcu»s non uos decepia en auleta de pa?-olIas

se yo soy desistant per cors

.

Cor

.

M«s yo soy cum uos per sperit alegrant me fermamewt d aq2/ella uos^a fé la qiiaX es

.

e uesen(«)t lo uosire orde e lo

en

x^'ist

.

Dorica enaywa uos receopes lo nostre segnor yesus x^-ist

Aua

.

ew luy ewreyga e sobre edifica e» luy e cuwferma cn la fé e abondiant en Ueia que alcun non luy ew faczaJHCHt de grffci'as enay?«a uos apreses uos decepia per filosofia e per uau e?igan segoni la costuma de li home e Car tota plenita de segont li eliment d aq2<est mont e non segont -)(^rist diuinila abita eìi luy corporalment [319 v] E uos se repieni en luy lo qnal es cap de tot prmcipa e poesia al qnal uos se ci'rconcis de c^rconcision non fayta de man en despolliament dei cors de la carn Mas en la circoncision de x^'^^^ ensem(m)p sebeli cun luy al batisme al qiial uos resucites per .

.

.

.

la fé de

obrament de dio

1

mort en li forfait e luy perdonant a uos tuit fossa

lo

al li

q««l resucite luy de

forfait e sfaczant

mey

era incontra de uos e pres luy del tant luy a la croz

,

despolhant

li

o del nouel raes

la

E

cum

uos

uot;

a

li

carta la qn«l

decret la

uos tormen-

las qnals cosas

.

Donca alcun non

iuie

uos

de la festa o de

festiual

son Onbra de

auenir

las

.

li

Mas

Alcun non uos engane uolent annar en humilita e en. relas qnais cosas non uic anant en uan cnflas per lo sen soa carn e non tenent lo cap del qiial tot lo cors es lacza e sot ame-

cors de ^ris^

.

ligion d angels

de

:

.

pràicipa e las poestas e otramene cunfi-

,

,

mort

lu qiiaì era contrari a

dament vitoriiant lor en pales en si meseyme al maniar en la partia del dia o al beore sabba

li

prepuci de la nostra carn ensemp uiuiflq^^e cun

nestra

e conioint per liampz

,

de dio

,

Mf«s

.

si

iuia encara enay?na uiucnt al totas las cosas

mmidament

[320

uos se mort cun

mont

e las doctrinas de

cuna liouor a saziament de

Donca

de sobre

al

li

creis

en

acreissame?*!

1

eliment d aqnest mont per qne

Uos non locare ni tastare ni gostare

.

qne son en destruyment en aqnel meseywe us segont

si

ome

.

Las

la carn

yj'ist es sesent

cosas qne son de sobre

co-

q?i«ls

ensemp resuscites cun x^^^^ qnere

qnal luoc

li

Acer son auent raczo?' bumilita non a perdonar al cors non en al-

li

de sap2encia en sobre uaneta e

III.

e iointuras

r]

x^'is^ de

aq?/ellas cosas

en la dreyta de dio

non aqnellas qwe son sobre

la

.

terra

qne son

Sapia aqnellas .

Car uos se

rescondua cun xnst en dio E cu?n ;^r/s^ la uos^a ulta apareysa/e Adowca uos apareysare cun x''^^^ ®** gloria Donca mortifica li nostre mewibre li qual son sobre la terra fornigacion non mondicia

mort

e la uosh'a. ulta es

.

.

:

luxuria mala cubiticia auaricia la qnal es seruim[en]t d idolas per las qnals cosas

1

ira de dio

ueuc sobre

li

filh

cosas

:

de mescreseuga en las qnals uos anes

Mas ara depausa [320 v] uos totas endeguacion malicia blestema socza parolla non salha de la

alcun temp qnant uos viuia en Jor Ira

.

uos^ra bocca non uolba mentir entre uos despolhant uos lo uelh li

seo

fait

,

e uistent lo nouel

home

lo

home

con

qua! se reuouella en la conoissencza


Il

dio

(le jii

Nuovo Testamento

segOHt la eniagena de hcy lo qual cree luy

,

fenna ni gentil ni Judio

frane

ama

Mas

.

de dio

es tutas cosas

pac«ewcia soportawt

en

tuit

iios

.

Mas sobre

.

Enay/na

pa? de

la

vn cors

li

e en ynes

exaute en

x?'is^ se

e sia agradiuol

nostre cor

.

Totas las cosas [321

ho en obra fage totas cosas Lcracj'as li

lor

al

.

li

nostre

obede a

iilh li

home

a endegnacion

.

segnor

al

.

qii-iìh.

,

liam

cosa es

la q?f«l

e

,

amonestant uos meseywze en

segno/'

yesns yjist fagent

Las fenas sian somesas a marig ama las uosfcas molhers e

Obede

filhg

si

cawtant en gracia al segnor en

,

meseyme

mari enaynia coueMta a segnor

non uolha esser amar a lor cosas Car aygo es h&n plagent

Mas

.

uos^re cor en la qwal uos

li

del nostre

a dio §o es al payre per luy

e

hatewperaHga

qnal qne qnals uos fage en parolla

r]

nom

serf e

esleil

La parolla de jfWs^ habite ew uos

.

e en canz speritals

,

,

sa?2t

segnor pendone a uos enaysi

lo

haueut carità

totas aqaestas cosas

E

,

se appella en

,

qual non es masclc

Donca veste uos enaywa

.

habondiuolnient ensegnant ew tota sapeencia salraes

al

strang e scos

ewtre uos e perdonawt a uos mesey??ies

alcun ha rancura incontra alcun uos

,

circoncìsìon e prepuci

,

las intralhas de misericordìdi benignità humilita

,

de perfecion

229

valdese.

non

a

.

uos^re payron per totas

li

payres non iiolha scomourc

.

sian fait de petit corage

serfs

.

segnor carnai per totas cosas no?^ seruent a olh enayma placzent

Mas tement dio en simpleta de cor Qual qwe q«<al cosa uos Obra de corage enaywa al segnor e non a li home sabewt Car uos recebre del segnor reguiardonanga de heredita serue al segnor y^rist Car aq?<el qiie fay eniuria recebre czo q?/-el fey fellonesament E recebament de presonas non es enapres dio IV. segnors dona a li serf go que es iust e eygal sabent Car uos aue segnor al cel Permane en 1 oraciow uelhant en ley en fagarnewt de grac2as ensemp [321 v] orant per nos que dio huobra a nos us de parlar lo menestier de yrist Ver lo qnal Acer yo soy lia qne yo manifeste luy . Enaywa couen a mi parlar „ Ana en sapiencia ha aqnjlh qne son defora La Viostta. paroUa sia condia totauia en graci'a de sai reymewt lo temp qwe uos sapia Qn qual maniera couente uos respo[n]dre a vnchascmi Titit lo a

li

.

.

fa?e

:

.

.

:

.

.

.

.

.

carisime frayre e iìdel menistre e eygal serf al segnor fare a uos coneguas totas las cosas

mcsey?ne

que son encerq«<e de mi

Onesime

cor siaw co^isola cun

Lo qual

.

Lo

atìn q?<-el conoissa aq?<ellas cosas qtie

qt«al

yo tranies a uos aczo

son encerque uos e

lo carisijne e fìdel frayre lo qual es

fare a uos coneguas totas las cosas

li

uos^e

de uos

.

qwe son faytas ayci Aristarc lo meo enserap pres saluda uos e Marc cosin de Barnabas del qual aos auia receopu comandament si el uewre a uos recebe luy E yesns lo q«ol es dit iust li qnal son de la circoncision aq?«"lh son li meo aiudador al regne de dio li qnal foron a mi a confort Epaphras serf de yesns .

:

:

,

,

.

yrist lo qual es de uos saluda uos

en oracions per qne uos iste perfeit e [322 r] plen en tota la uokmta de dio Car yo dono testimoni a luy Car el ha moti lauor per uos e per aqtiiUi que son en laudicia e per aqnilh qne son en hierapole Lue lo mege aos

:

:

e es

curios totauia

afin

.

.

.

,

carisime saluda uos

:

e

Demas

saluda

li

frayre

li

qnal son en laudicia

,

e


230

Salvioni,

Nimphe

cn la soa maysow

e la gleysa la qiial es

sarc legia enapres uos fage qu-iìh. sia legia e uos lege aqwella la qiial es de lo

laudiciewc

li

eìi .

E quant

.

aq?<esta epistola

la gleysa de

E

laudicieuc

li

dige a Archipe

,

Regarda

.

mcnestier lo qual tu reeeopies al segnor que tu complisas Iny la mia

man

saludacioJi per la

de paul

sia

recordadors de

Prima Epistola

S.

di

li

meo liam

la gTOC«a del

AMEN

nostre segnor yesus x^'ist sia cuw tuit uos

Paolo

ai Tessalonicesi.

Ayci ComeJicza la Epistola de sant paul A li Tessalonienc ^ Capitol 1 I. Paul e Siluaw e Timotio gvacia. sia a la gleysa de li Thessalonienc .

e» dio

payre

lo ViOstiQ

segnor yesws yrist e paz a uos

e al

.

Nos

.

faczej?

gr«c*as a dio- totauia per tuit [3^2 v] uos fagewt recorda«ca de uos e» las

senga ejitrelayssament recordador de

nosifras oracions

,

e del lauor e de la carità

stre segnor yes««s

"/^rist

,

obra de la nostra

1

e de la sostene?2Qa de

1

esperaw^a del no-

derawt dio czo es lo nostre payre

araaz uos sabe la Mostva. elecioJi de dio

dar

.

lo nostre

frayres mot

.

euawgeli non fo a

M«s &n uertuz e al sant sperit e e« mota uos taw solameli cn parolla E uos se fait plenila cnayma uos sabe qtials nos sen ista en uos per uos .

.

resemilhador de nos e del segnor recebe^zt la parolla cn gra^t tnbulacion

cu«

goy del sant sperit Enaysi que uos

lo

semt cn Macedonia e cn

Acaya

non solamewt cn Macedonia

e

mera uos

desliore uos de

non

el

uos sabe cn 1

.

fo li

uan

cre-

nos parlar alcuna cosa e

.

cn quaì ma-

li

mort

lo quaì

auenadoyra

meseyme sabe

frayres uos .

M«s derant

sufre?* e

lo nostre

iutramewt a uos

tormenta cun uergognas

,

.

enayw^a

Phelipencienc nos aguew fìancza al nostre dio de parlar a uos

non mondicia

Mas

es a

de luy del cel lo qual resucite de

fllh.

ira

euawgeli fos cresu

omc

non

uos qual intraracwt nos aguen a uos

euangeli de dio cn mola cura

ni de 1

1

[323 r] Gar

II.

li

se conuerti a dio de las similacras seruir a dio lo uio e lo ueray

e sperar ^esus lo

dar

a tuit

.

dio ane cn tot luoc Enaysi que besogna Cflr ilh ano/icia?i de

sia fait exe?»ple

Mas la paroUa de dio es manifesta de uos Mas la uos^ra fé la quaì es en cn Acaya .

a dio lo

.

Car

la nostra

amonestancza now

fo

d arror

Mas enayma nos sen proua de dio que nos parie;* enaysi non enaywa placze/it a li a nos Car nos non sen ista cn qwal prone li nostre cor ni

d-ewgaw

.

,

.

alcun temp cn parolla de solewiaria enay^na uos sabe ni en cayson d auaricia dio es testimoni , non quevcnì la gloria de li ome ni de uos ni de li autre

1

,

Nel

ia sia

q«e nos poguessan esser en

titolo coi'rente si legge:

'A

cliarc a

Thessalonica'.

uos euaywa apostols de


Nuovo Testamenlo

II

yrist seo

mey

Mffs nos sen fait petit al

.

filh

lame?2t

.

1

la

si

li

.

.

Car

.

frayres uos se fait recordador de

nos p?-ediq?<en a uos

:

li

nostre lauor e

euangeli de dio obra??t per dia e

1

nos non agrauessan alcun de uos

afìn qiie

bayla uuria

Euaysi nos desirawt uos uolrian liorar uos cubitosamejzt non soeua??geli de dio ÌHas Acer las nos^ras armas Gar uos se fait

carisime a uos traballi

231

valdese.

de uos enay??ia

.

Uos

noit

pe?*

:

se testi?noni [323 v] e dio

santame??t e i?/stame«t e se«cza rancura nos sen ista a uos

qy^rtut

creses

li qnaì maniera pregant uos A'ncbascun de nos E consolant auen testimonila qne uos ane seo fìlli qtial apelle uos al seo regne e en la gloria Empergo

Euayma uos sabe en

.

enayma lo payre li degnamewt a dio lo

qtial .

.

Car cwn uos aguessa receopu de nos 1 auuiment de la parolla de dio uos receopies ley non enayma parolla d owes Mas enayma ueraya parolla de dio la qiial obra en uos li qua! creses Car o frayres uos se fait resemilhador de las gleysas de dio nos faczen graciaa a dio sencza entrelayssament

.

.

.

son en iudea en yesns x^'^^t Gar uos aue sufert agnella meseyma nostre payron Enay?«a ilh de li iudio li qiial ociseron lo segnor jesifs e li propheta e persegon nos e non placzon a dio e conlrastau a

las qimìs

cosa de

.

li

.

,

tuit

hon;e uedant a nos parlar a las geuz aczo qn-^lh

li

qti-ilh

cowplisan totauia

Mas dament non de a la

fin

.

facia [324 r]

li

lor peca

Car

1

uenc sobre lor entro

ira de dio

frayres nos departi de uos a tem\) -per bocca e per regar-

cor

:

nos nos acoyten plns abondiuolme?«t deuer la nostra Car nos uolguen uenir a uos Acer yo

cun moti desirier

pani per vna uecz' e dereco la nostra

.

siare fait salf afìn

speranga o

lo

.

.

,

Mas

goy

lo satana?

e?»pacbe nos

la corona de gloria

rant lo nos^'e segnor yesns ;fr«s# en

.

Car qual

Bonca non

auename?it de

1

.

In?/

.

es

se uos de-

Car uos se

la

nostra gloria e lo goy

Per

III.

nes

.

geli de

non

la

qnal cosa non sostenent plns plac a nos sols permanir a Athe-

Mas nos tramesen x'>'isf

sia

en aygo

Tiraotio lo nos;^re frayre e nienistre de dio en

a confermar e amonestar uos per la uos^ra fé

mogu en aqnesta trjbulacion Car cum nos fossan enapres .

enayma

sufradors trj'bulacions

sostenent ph<s frames

a

cs

fait

Car uos sabe

.

euan-

1

qne alcun Car nos sen pausa

.

:

afìn

uos e nos derant diczian a uos nos e uos ho sabe . Emperco yo non

conoyser la nostra

fé afin q?/e per auentura aqnel que tenta non aya tenta uos e lo nostre lauor sia fait uan Mas Timotio uenent ara de uos a nos e anonciant a nos la nostra fé e carità Car uos aue bo??a recordancza de nos desirant ueser nos totauia . Enaysi :

.

,

Acer [324

.

v] coma nos uos Emperco frayres nos sen consola en uos en besogna e tr/bulacion per la nostra fé Car nos uiuen ara si uos ista al segnor Car qnal faczament de grac«as poen reguiardonar a dio per uos en tot lo goy per lo qnal nos nos alegren per uos derant lo nostre segnor .

tota

.

.

Aurant plns habondiuoment per dia e per noit facia el

e

coniplan aqnellas

raescywe dio ?o es

la nostra via a uos

.

entre uos e en tuit

:

,

afìn

qne nos ueyan

cosas las qnals defalhon de

lo nostre

payre

,

e lo

la

segnor yesns

Mas lo segnor niultiplique uos e enaywa nos en uos a co?ifermar

la nostra

uos^ra fé x''^^^

.

Mas

endreycze

faga abo??diar carità li

nostre cor sencza


232

Salvioui,

l'awcura en santità Aerant dio co

nostre segnor jesus ^r«s^ can

Donca

IV.

es

noslre payre en

lo

de

saiit

tiiit li

ìvt/

.

pregne» uos Anq^uienant

frayres nos

auenaiuejit

1

del

Amen forme?it

e

pregne?»

segnor Jesus qwe enayma uos receopes de nos en qual maniera coue?itc Afin que uos aboMie niaiormeut uos anar e player a dio ana enaysi al

.

:

Gar uos sabe quals comandame[n]cz yo liorey a uos per Gar

segnor yes«s

lo

aq?/esta os [323 r] la nolunta de dio la uo^^ra santificacio?*

.

que vos uos

stegua de fornigacio?J e vnchascuw de uos sapia possesir lo seo uaysel en

honor e non en passiojz de dessirier enayma las gene las E qne alcun non sobre ane ni ewgane lo seo frayre ^ en alcuna cosa Gar lo segnor es ue?iiador en totas aqj/estas cosas Enay?«a Gar dio non apelle nos c;^uos dera?it o dicze» a uos e auew testimomia Mas en sa»tificacio?t Banca aqueì que despreczia aq?<estas cosas soczura non desprezia howic Mas dio lo qual Acer done a nos lo seo sant speri t santificacio» e en

qMals mescouoisso?* dio

.

.

.

.

.

.

.

.

besogna scripre a uos de la carità de fraternità Gar E car uos faze aqwella uos apresies de dio que uos amies 1 un 1 autre frayres nos pregne?» uos cosa eti tuit li frayre e en tota Macedonia Mas q«e uos aboJidie maioriue«t e done studi que uos sia repausiuol e facza lo

Mas nos now

aneti

.

.

.

nostre menestier que uos Obre cura las nostras

den a uos

now

.

E que uos ane

m&ns

Enayma nos

.

corna»-

honestamerat derawt aqt«lli que son defora

desire alcuna cosa d alcun

[325 v]

.

Mas

,

e

non uoleu uos enayma li autre li

frayres nos

mesconoyser de li durmerat qii,e uos non sia contrista non an sperawcza Car si nos cresen que jesus muric e resucite Enaysi dio amenare cuw luy aquiìh. que dormirò?» per yes«/s Car nos Aìqen qiiol

.

.

.

.

.

A uos aq?»estas cosas en la paroUa del

qMal

laysa nora uerarera dera?»t

sera

qual dormirò)»

.

Car meseywe

d arca?»gel e

e era uoz

e?i

era 1

segnor

.

li

:

e

mort

li

qual viaen

encontra

sarera raubi cu?» lor era niuolas

Car nos

.

segnor dese?»dre del cel

lo

la tuba de dio

resucitaren pr?»micr daquienant nos

rera totauia cu?» lo

segnor

li

auenamerat del segnor

li

q?^al

x''^^^ ^^^ ^i

e?»

q^iial

li

qual uiuen

comaradament son

e?»

san laissa

^y^®

Donca consola uos entre uos en

li

[a] }iaq?/»lh li

yrlsù

erase??»p

Enaysi nos s«-

aq?»estas parollas

V. Mas e

frayres uos no?» besogna que nos scripuara a uos de li tenip Car lo dia del segnor Car uos mesey??»e sabe curiosarne?»! Enayma lo layre era la noit Car q«<ant ilh direra paz e segurita

mome?»t

xierare

.

.

.

adonca subitara destruymerat sobre uerare a lor [326 r] al ueratre e nora fugirera

.

Mas

Enay??»a la dolor de

1

aue?»b

comprena uos Enayma lo layre Car uos tuit sé filh de luz e filh Nos no?» sen de la noit ni de las tenebras Do?»ca no?» do?"ma?» enay;»a Mas uelhe?» e sia?^ amesura Car aq?»»lh que dormo?» do?'mon e?» autre

aqrael dia

del dia li

.

o frayres uos no?» se era tenebras q»»e .

,

.

.

la noit

.

E

que son liubri son bubri e?» la noit Mas nos li q»»al sen amesura ueste 1 alb[e]rgio?» de fé e de carità e 1 elme 1 espeGar dio no?» pause nos en yra Mas en aqw»stanie?»t de de salu .

aqwilh.

del dia siara ra?»ca

.

:

.

.

L''-e' par ridotto da un

,^v ''a'.


Il

Nuovo Testamento

233

valdese.

Lo i[ua] luiiric -per nos yesns yjist salu per lo nost?'e seguor sia que nos iielhaw o sia qi«e nos donna» e^semp uina?» cuw luy Per la qual e edifica 1 nn 1 autre enayma uos fage Mas cosa co^jsola \ios eutre uos .

.

.

.

.

,

frayres nos pregne?* uos pois que uos aure conegu aquiJ[h] qiie lauora»

ewtre uos e

so?i dera?*t

uos

carità plus abo?«diu(tlment

.

al

segnor e amonestaw uos

E

aya paz can lor per

frayres nos pregue/i uos castiga

e«ferm

pacient a

qiie

no?» repausiuol consola

li

Veia [326

uos aya lor en

obra de lor

1

li

.

Mas

petit de corage

non renda mal per bon entre uos e en tuit alegra uos totauia e ora sencza entrelaissame?it fagent grac/as en totas cosas Gar aqwesta es la uolunta de dio e?» yesMS "^rist e en tuit uos Non uoUia No?i uolha desprecziar prophecias amortar 1 esperii Mas proua totas Stene uos de tota mala sembla[n]ga Mas el cosas e tene czo qne es bon meseyjne dio de paz santifiq?/e uos per totas cosas afin qwe lo uostre sperit sia garda entier 1 arma e lo cors sencza rancura en 1 auenament del recebc

li

mal ha

alcuJi

sia

tuit

v] qtie alcuj»

ìlas ensegue totauia czo que es

.

.

.

.

.

.

.

:

nostre segnor

.

yesi/s yjist

.

Mas

dio es fìdcl lo

qtial

apelle nos lo qwal

frayres ora per nos Acer fare E saluda tuit li frayre en sant baysament Yo scuniuro uos per lo segnor qìie aqnesta epistola sia legia a tuit ii sant frayre La grada, del nostre segnor yesus yrlst sia cun tuit uos AMEN .

.

,

Seconda Epistola

Ayci comencza

L

[327

r]

la

Paul

Paolo

S.

ai

Tessalonicesi.

segonda epistola de sant paul e Siluan e

A

Thessalonienc

li

Timotio gr«c«a sia a la gleysa de

li

^

thessa-

lonienc en dio lo nostre payre e del segnor yesus yrlst e paz a uos de dio

nostre payre e del segnor yesns X>'ist

lo

a dio totauia per uos la carità

Enayma

es

frayres nos deuew far

.

degna cosa

,

E

la nostra fé

grfflc«as

sobre creis e

d unchascun de uos Abo?«dia entre uos Enaysi que nos meseywie

nos gloriien en uos en las gleysas de dio per la nostra pac/encia e per la fé

en totas las uos^ras persegacions e tr/bulacions las qnwls uos sostene afin qne uos sia recoy[n]ta degne al eysemple del inst ludici de dio

e

,

en

1

:

regna de dio per lo quaX uos sufre

.

Empergo

si

lo es

ìusia.

cosa enapres

ha aqn/lh li qua\ trabalhan uos e repaus cun nos a uos li qn«l se trabalha cun nos en la reuelacion del nos/re segnor yesus •yrist Donant ueniancza del cel en flama de faoc cun li angel de la uertuz (le luy encontra haq?/ilh qne non conogron dio e a li q?/«l no?i obedisson

dio rendre tribulacion

:

.

.

a

1

euangeli del nostre segnor yesus x^ist

en destruyment de la facia del segnor e de

1

Nel

titolo

corrente,

si

legge:

'A

.

Li qwal sufriren penas eternals la gloria

de la uertuz de luy

thessalonica, Ahtessalonica'.


234

Salvioui,

cum

tuit aqtiiìh. li

en

esser glonfica

[327 v] el sare ue??gu per

mereuilhos a

qval creserow

Gar

.

seo

li

sant e

ess'e»-

fait

lo nostre testimo??i es cresu

sohre uos eu aqueì dia Al qiMÌ Acer uos aiirew totauia per uos Afln qne lo nostre dio uos fa^a degne del seo apellamewt e qM-el complisa tota la .

uolu«ta de la soa bontà

,

e

obra de la fé en uertuz

1

nostre segno?" yestis ^ris^ sia clarifica en uos

da

del nostre dio e del nostre segnor yesiis y^rist

IL Mas

frayres nos

preguew uos per

me;it del nostre sen e epistola

non

1

spauanta per spe?ùt

sia

Enay/na tramessa per nos Enaywa

.

auenaiuewt del nostre segnor

en luy que uos non

yes?/s yrist e del n[ost]re aiostaraewt

.

ajqo

E

.

ara sabe qual cosa tegna

menestier d-eneq?«'ta obra ia

mey

entro q?<-el sia osta del

qn«l

1

.

Non

.

yo diczio a uos

aqnel fellon sare rerela

1

Gar

.

reu-] lo

[1.

auenaj«e?it del q?ml es segont

e e?iseguas e

e en tot enga?i de eneqwita ha aqn«lh qne :

r] e

colina

es

fossa dio

esperii de la soa bocca e destruyre luy per

obrament del satauas en tota uertuz

receopron la carità de uerita

que

si el

tant solament que aqueì que ten ara tegna

E adonca

.

segnor yesus occire per

.

Sffre

afin q?/-el sia reuela al seo tew?p

:

e/ilumenament del seo aduename?it luy

1 1

lo

:

iste

now

de perdecio» lo qttaì

filli

uos recorda que cum yo fos encara enapres uos [328

via^a-

seguor sobre

tempie de dio mostra»! se enaywa

al

mogu

lo depflrli?tte?it

contrasta e es eyleua sobre tot qo que es dit dio o czo

Euaysi qw-el sea

sia

per porolla ni per

ni

lo dia del

AXcun non uos e??gane en alcuna maniera dar si uengu pr^<mierament e 1 omme del peca sia reuela

lo

que lo noni del

afin

:

e uos en luy segoiìt la gra-

,

en mereuilhas megongieras

perissoii

qu-iUi fossan

afin

.

Empergo qn-^lh non salf Empergo dio

fait

.

trametre a lor obramewt d aror qn-/lh crean a la mesongia aquiìh que non creseron a la uerita

.

Mas

:

qne

afin

tuit

creseron alla enequiia sian iuia

.

mot ama de dio nos deuen far grac/as a dio totauia per uos Car dio eylegic uos premicias e» salu e en sanlificacion d-esperit e en fé de uerita en la qnal apelle uos per lo nostre eua?;geli en aqnistament de frayres ista e tene las Bonca la gloria del nostre segnor yesus yrist

Mas

frayres

.

.

costumas

las qimls

nostra epistola lo nostre

.

payre

uos aue e?Hpres

Mas lo

speranza amoneste

el

sia

.

per parolla o sia [328 \] per la

meseynie lo nostre segnor yesus

x^'ist

es dio

czo

qnal ame nos e done a nos consolacion eternai e bona li

uos^re cor

en grada e conferme uos en tota obra

e en bona parolla frayre aura daq««enant per

III.

sia clarifica enayjna ilh es enapres

non coueniuol

e

mal

.

Car

en

.

la

.

.

E qne a tuit

nos sian desliora de .

Mas

dio

es

fìdel

li

home

lo

qnal

o frayres nos nos confiden de uos

Gar uos facze e fare aqnellas cosas las qnal nos comanden a segnor endreyce li cor e li nostre cors en la carità de dio e Mas frayres nos anuncien a uos al nom del paciencia de yj-ist

segnor

uos

nos qne la parolla de dio corra e

non es mal Mas

la le

confermare uos e gardare del al

uos

Mas

.

lo

.

nostre segnor yesns )rrist que uos sostraya uos de tot frayre anant de-

sordenament e non segont la costuma la qnal ilh receopron de nos uos meseyme sabe en qnal maniera la couenta qne uos ensega nos

.

.

Car Car


nos non

d

Nuovo Testamento

Il

.

sen ista ocios

alcuni

M«s en

.

enapres uos

laiior

e

valdese.

235

[329 r] de gra lo pan Obrant per dia e per noit 'Non Enaywza nos non ayan agu

ni

iiia??ge?i

eu fatigamewt

.

:

uos non agrauaw alcu» de uos poesia Mas que nos donessa?? nos meseyme forma a uos a resemilhar a nos Gar cani nos fossau enapres uos anu^zciauaw a uos ayczo Car si alcun no/' uol obrar non ma«ge C«r nos annen alcuJi anar entre uos no«. repausiafìn qiie

.

.

.

.

.

uolment non Obra??t alcmza cosa cien d

.

Mas

fa^ent curiosamejit

.

Mas nos

que son d aq?<esta maniera e forment pregue»

aqi/i'lh

anoìi-

segnor

al

yesus "xrist qne Obra?jt mamou lo lor pan cn calament Mas frayres non uolha defalhir hen fagejit Car si alcu» non obedire a la nostra parolla nota aq^/est per la epistola e no«t sia mescla cu?i hiy qn-e\ sia enuergogna .

.

.

E

uolha pensar luy euay??«a enemic

no?t

Mas

.

Mas

enaywa

castiga luy

frayre

.

m[ejseyme dio de paz done a uos paz eternai e7i tot luoc Lo seLa mia saludaciow per la man de paul lo qual es con tuit uos segnai en tota epistola Yo scr/ps euaysi La grac«a del nostre segnor el

gnor

.

sia

.

.

yesus

x^'^^^ sia

con

tuit

.

uos

AMEN

Prima Epìstola

di

S.

Paolo a Timoteo.

[329 v] Ayci coniencza la primiera epistola de sant paul a Timotio

L Paul

apostol de yesus x^ist segont lo

saluador e de yesns xri^t

ama e« .

^

dio lo

Gap.

1.

nos^e

nostva speranga gvaeia sia a timotio lo

filli

E

m«ser/cor</ia e paz de dio lo payre e de yes?/s x^'^^^ '^ nostre Enay/wa yo preguey tu que tu remasessas a Epliesia cum yo anes

segnor

la

comandament de

Macedonia Que tu anowciessas a alcuws qu-i\h. non e?^segnessa?^ d autra maniera ni entendessan a las faulas e a las parollas de gencracio» destere/J

.

menas

las

qwal àonan q^estions maiormewt que edificacion de dio la quaì

es en la fé

Mas carità de pur cor comandament De

.

feinta es fin del

.

uan parlament uolent

e

de bona conciencia

las q?/als

e

de

noti en-

alcuns arrant son conuerti en

esser ensegnador de la ley

non entendent

parJan ni aqnellas de las q?«als ilh aferman

aq«<ellas

Mas nos

cosas las qnals

illi

Car Car ley non

bona si alcun husare de ley lealm[en]t sabent aygo* pausa a li iust Mas a li non iust e a li non soraes e a li

saben

fellon e a

de

la ley es

.

li

payre

li

gador

e a

E

es

:

,

peccador [330 r] e a li scuminiga li aucisador de las mayres e a

e a

li

iazador de

li

mascle e a

li

e a li

li

socza e a

plagador e a

li

goni

euangeli de la gloria del beneura dio lo qnal es cresu

^

Nel

alenila autra cosa contrasta a la sana

titolo corrente,

anche 'Timoteo',

li

forni-

raezongier e a

.

1

aucisador

li

homecidier e a

periur

si

.

dotrma

la qual es

a

mi

li

se.

Yo


236

Salvioui,

mi en jesus x^ist

fauc gmc/as a hiy lo qtiaì cojtforte

Car el penso mi esser rament blestemador e cordìSi de dio

pez-segaclor e ontos

cun degna de

.

La p«rolla

es fìdel e

.

,

lo

lo qiiaì

la fé e

recebament

tot

nostre seguor

.

soy ista pr^mic-

Mas yo ay cosegu la miserlMas la gr«c/a cun 1 amor la qual es en yes?/s

en meconoissencza

Q>ar mcsconoissejit o fey

.

del nostre scgnor sobre abondie

Xrist

meneslier

fulel paiisant al

.

.

C«r yesws

X>'ist ueiic

en aq«est raont far salf li pecador de li quaì yo fuy prnraier Mrts empe>'co yo ay cosegu m/scr /corsia que yesus y^rist mostres en mi p?-«<mierarae??t .

d aqmlh

tota pacéeneia a enforraacion

eterna iiesible

Mas honor

.

en

segle de

li

li

segle

Amen

comandamenì segoni

a la aqnest

qua\ son a creyre a luy en ulta

li

e gloria sia al sol dio rey de filh

.

li

non mortai e non comando

segle

[330 v] Timotio yo

anant en tu que tu

las propliecias derant

caualareges en lor bona caualaria auenl fé e bona conscfencia la qnal al-

cuns rcfudant perilheron encerqne la fé de li qnal es ymenios e alisandre li qual yo liorey al satana? qii-iWx non emprenan a blestemar IL Donca

yo prego prnmierament de totas cosas

esser fait preyeras fazament de grac^'as per tuil li home e per li aquilh qtte son ordena en auleta que nos fazan ulta soau

oracions reqnerenczas

rey e per tuil

e

cun tota piata

e repausiuol

e castità

Car aygo

.

dio lo nosifre saluador lo qnal uol tuil

conoysenga de uerita de dio e de

li

ho?ne

.

.

Car el es vn Lo qaal dono

dio si

es

bon

e recebiuol

derant

home esser fait salf e ueuir a la e vu home yesns y^rist megencier meseywe redenciow per tuit Lo

li

testimoni del qual es conferma al seo temp

.

Al qnal yo soy pausa prediCar yo die eador e apostol e ensegnador de las genz en fé e en uerita Donca yo uolh li home orar en tot luoc leuant uerita [331 r] e non mento semilhantaraent las fennas en las puras maus senga yra e senga descordia Ornant se non en torcas de orna abit con uergogna e con amesurancza Mas qo ho en or ho en margaritas ho en uestimentas preciosas cauelh .

.

.

,

,

.

,

las fennas

que tang a

en calament cun

tot

promelent piata per bonas hobras

sotmetament

Mas

.

Mas yo non

.

La fenna apreua

autreio a la fenna ensegnar

Car adam fo forma prnE adam non fo ewgaua Mas la fenna fo enmierament daqn«enant eua ganaa en la preue/icacion Mas ella sare salua per generacion de lilhz s-ilh La parolla permanre en fé e en amor e en santiflcacion cun amesurajiga es fìdel e degna de tot recebament Donca couenta a III. Si Alcun desira auesca el desira bona hobra • orna sani 1 auesqne esser non reprendiuol baron d una molher Amesura ni segnoriiar al

baron

.

esser en calament

.

.

.

.

.

.

cast albergador

ensegnador non vinolent non ferado?'

tenQonos non cubit

.

Mas

.

Mas atempera non mayson auent

[331 v] ben derant pausa en la soa

somes cun tota castità Mas si alcun non sap derant esser en la soa mayson en qual maniera aure cura a la gleysa de dio Non nouel conuerti Mas couenta luy auer q«<e-sleua en sn^;erbia non caia al indici del diauol bon testimoni d aqnilh qne so?» defora qu-e\ non caia en repropi e al laz del diauol Semilhantament li diaqne cast non de dobla tenga non dona?^t a moto vin non cnseguenl soz gang Auent lo menestier de la fé en pura

fiihz

.

.

.

.

,

,

.


consciencÌ3L

Mas

.

Nuovo Testameuto

Il

aquisti sia»

valdese.

237

proua p?*«<mierament e amenistron enaysi non

auewt alcu?i crini SemilliantameHt las temms castas non detraent Amesuras Li diaqwe sia?i baro?i d una molher fidellas en totas cosas li qual siaw ben dera?2t a li lor filh e a las lors maj-soHS Car aq«/ih que amcnestrare?? ben aq?//staren a lor bon gra e mota fiancza en la fé la q?/al es en jesus .

.

,

.

y^rist

Timotio

fìlli

.

viaczaaie?jc

Mffs

.

si

speraut mi uenir a tu que tu sapias en qiiaì maniera

serio a tu aq?<estas cosas

}^o

me

yo

sarey tarza

:

:

couenta a tu coHuersar en la mayson de dio la qual es gleysa de dio lo uio Colo[o32 r]na e fermament de uerita E lo sagramewt de piata es gra;(t ma-

.

.

«ifestament

Lo

.

qitaì fo majiifesta

en caru

en spen't

fo i?/stifica

Aparec a

.

moni fo pres e?» gloria manifestament Car alcun se deportire de

li

angel fo predica a las ge«z fo cresu al lY.

Mas

esperii di

1

.

la fé

Atendent a li sperit d arror e a las doctrinas de li demoni pffrlawt mezonia en empogresia e auent la lor consci'encia franca Deuedant noceiar e stenir de li maniar Li qnal dio crie a reccbre a li e«

li

dereyran temp

.

.

.

cun fazament de grac/as ha aqza'lh li qual conogron la uerita Car bona e alcuJta cosa non es de refudar la qnal es receopua cun fazament de graeias Car es santifica per la parolla de dio e per la orac^on Derant pausant aqnestas cosas a li frayre tu sares bon lìdel

,

tota la creatura de dio es

.

.

,

menistre de yesns yrist nuri per las parollas de la fé e de la bona doctrma qnal tu as cosegu

la

.

Mas sin^ua

busa ta mesey??ie a piata

Mas

Car

.

non coueniuols

las

la corporal

husancza

piata es p?'ofe[332 vjytiuol en totas cosas

present e de

auenadoyra la parolla es e sen maudit

1

Car nos lauorew en aygo quaì es saluador de

tuit

ensegna

aqwestas

cosas

Mas

eyxemple de

sias

e en castità

e

home

li

e

:

.

la uita

degna de tot recebaraent Car nos sp^reu en dio lo vio lo

fidel e .

.

maiornient de

e

,

Auent promession de

Jidel

li

Fay qne alcun non despreze

.

uanas

faulas e

cs profeytiuol a petit

.

la toa

Comanda iouentu

.

en parolla e en co/iuersacion en carità en fé Attent a la leyzon e a 1 amonestanga de doctr/na dementre

.

li

fidel

qne yo ueno Non uolhas despreziar la grac/a de dio la qnal es en tu la q?<al es dona a tu per propbecia cun 1 empausament de las mans del preyre Pensa aqnestas cosas e ista en lor Car faczent aqnestas cosas fares salf tu .

.

.

meseyjne e aquilb que auuiren tu Non repenre lo uelb Mas prega luy euaynza payre e li ioue enay???a frayres Las uelhas enay?na mayres e las ioues enayma serors cun tota castità .

.

.

V. Onra las ueuas las qua\?> son uerayas ueuas

A e

Mas si alcuna ueua ho neboz e/nprena [333 r] prnmierament de regir la soa mayson rendre a li payron 1 e/npelmua uegenda Car ayczo es recebiuol derant .

.

fìlhz

,

Mas aqnella la qnal es ueraya ueua e deysola spere en dio permagna en preyeras e en horacions per dia e per noit Car aqnella dio

.

:

.

qnal es uiuent en reprendiuols

mesti

el

menz de

Mas

.

denega .

60

.

de bonas obras

li

si

deleit

es

morta

.

:

La qnal

sia ista

S-ilh unric filhz

e la

Comanda aygo

q?;e ellas sian non maiorment de li donon fidel La ueua sia eylegia non molher d un baron Auent testimoni

.

alcuna non a cura de

la fé e es pcior de li

anz

,

s-ilh

li

seo

e

.

.

receop

li

paure en

1

alberc s-ilh


238

Salvioni,

laue

pe de

li

snnt

li

sot hanienistre a

s-illi

ewsegue tota bona Obra

Mas sqnma

.siiftVe?ìt

li

irihnìacion

s-illi

Car cam ella sareii husuas luxuriias uolo?i noceiar en y_rist Auenl clanacion Car fero» uaua la p;'«/mie?'a fé Mas semilliawtament ociosas e emprenon anar e/«cerq?<e Mas non solamewt ociosas Mas Acer iajzglosas e curiosas las rnayso«s .

ueuas

las pl?«s ioue«z

.

.

.

.

.

.

pflrlaut aq2«ellas cosas qiie

non

se couenojj

Donca

.

[333 v] yo uolh las ]}\us

mayres de familha non donar alcuna ocayso» al auersari per gracm de maudit Car alcujias son ia cowuerlias ew dareyre enapres lo satanacz Donca si &\c\\n fidel ha ueuas sot ame nistre a lor que la gleysa non sia agraua que baste ha aq?<ellas que son Li preyre li qual &on h&n dera^zt siaw agu degne de doble uerayas ueuas honnor e maiorme^it aq/M'lh que lauoraw e« paroUa e &n dotrma Car 1 escr«ptura di non ligares la bocca al buo calcant E 1 obrier es degne iouewz noceiar e crear

e esser

filliz

.

.

.

.

,

.

de la soa marci sot

duy

:

Non uolhas recebre acusaciom encontra Io preyre Mas repren li pecca«t derant tuit afin que

trey testimoni

ayan teraor

Yo testimoneio derant

.

eyleit angel de \uy

que

:

tu

dio e deraJit yesus

si

non

autre

li

.

yrist e derant

li

gardes aqwestas cosas sewcza derant ludici, non

Non empausares las nians viagaacompagnares a li peca strang Garda tu meseyme cast No?i uoUias encara beore ayga Mas busa petit vin per la [334 r] toa stoma e per las toas souendieras cnfermetas Li peca d alcuns homes

faze/it

alcuna cosa declinant en autra part

ment a alcun

.

Ni

.

t

.

.

.

.

son inanifest derant anant en ludici

milhantament

.

Mas d

ben fait son manifest non poion esser rescondu

VL

li

.

E

alcuns sot ensegon

.

Mas

se-

aq?nlh qne son d autra maniera

Cai q?/e qnal serfs son sot io penson

li lor segnor degne de tota Mas que lo uom del segnor e la doctrma non sia blestema Mas aqnilh q?«e an segnors fideos non li desprezon Car ilh son frayre Car son fidel e ama li qwal sow pargonier tn li be?i seruan maiorment fait Ensegna aqnestas cosas e amonesta Si alcun ensegna d autra maniera

honor

afin

.

.

.

.

.

.

e

non

se repausa a las sauas parollas del nostre segnor yesus yrist e aqwella

doctr/na la quaì es segont piata

Mas languent encerqne

:

el es superbi

qMals nayson enuidìas contengons blestemas

d omes corompu per pensa esser piata

.

Mas

non sabent alcuna cosa

las qnestions e las batalhas de las parollas

malas

suspecions

.

de las

enflament

Li qwal son strania de la uerita pensant gang

.

piata es grant [334 v] gang can abastanga

aporten alcuna cosa en aq?<est mont

Mas auent

:

e

sencza dubi

.

Car

.

Car uos non en poen

uo?^

nuriment e de las qwals cosas sian cubret Car aq?<«lh que uolon esser fait rie caion Mas en tentacion e al laz del diauol e en moti desirier non profeytiuol Car noysiuol Li qnal plo[m]ban li home en destruyment e en perdicio?^ portar alcuna cosa

.

sian cuntent d aqt^estas cosas

li

:

.

.

.

.

cubiticia es reyz de tuit li fé e se

mal per

enteron en motas dolors

Mas ensec

ìusììcia. piata fé carità

.

la

Mas

qnal alcuns req?«erent arreron de tu

home

paciencia soyuega

.

per la fé pren ulta eterna en la quaì tu sies apella e fesson derant moti testimoni

.

Yo comando

la

de dio fuy aq?/estas cosas

.

Cowbat bona batalha as confessa bona con-

a tu derant dio lo qnal uiuifica

I


Nuovo Testamento

Il

totas cosas e derant yesus^y^rist lo

qwe tu gardes

co??fessJow

e/jtro

1

seo temp

.

Lo [333

r]

quaX rende testimoni sot po/?z pilat bona

comamlament sencza macola nora nos^e segnor -^-esus )(risf Lo qual

lo

auenamerat del

e lo sol poderos rey de

239

valdese.

li

.

rey e segnor de

li

rep?-endiuol lo

beneura

segnoriiant demostrare en

qual sol ha non mortalità

E

.

li

no» aproAl qual es

abita en luz

Lo qual alca» de li home non vie e non pò uese?" comawdament e)i li segle de li segie Amen Comanda a li rie d aqwest segle non saber autramerat ni sperar en la non certanita de las riqMeczas Mas eti dio lo uio Lo qtial dona a nos totas cosas abowdiuolment a usar far ben e esser fait rie en bonas Obras Donar legieraìnent Acompagnar trasoriiar a si bon fondametit afin qii-ilh prenan ueraya uita en 1 auenador Timotio garda lo depausame^^t squinant las scumipiuol

.

.

gloria e houor e

.

.

.

.

.

.

uigas noueletas de las uouz e las oposicions del fals no?» de sciencia

qual alcuws prometent cagigrow encerque la tuit

uos

.

La gracia de

.

dio sia

La cu»

AMEN

Seconda Epistola

1

S.

di

Paolo a Timoteo.

Ayci Comencza la segowda epistola de sant pani a Timoteo ' I. [335 v] Paul apostol de yesns x^'isf -per la uolunta de dio segont eJHpromessio» de uita la qttal es e» yestis y^rist grada sia a Timotio lo

fìlli

carisime misericordia e paz de dio lo nostre payre e de yesus yrist lo

nostre segnor

.

Yo fauc

gr«c2as al

gewrador en pura con?,ciencìa

meo

dio al qua\ yo seruo de

li

Gwr yo ay recordawcza de tu en

.

meo

en-

mias

las

oracions per dia e per noyt sewcza entreleyssamerat desirawt ueser tu re-

cordador de las toas lagrimas qne yo sia vmpli de goy recebewt recordanza d aqwella fé non enfeinta la qual es e» tu la qual abile prwmierament en loyda la toa aula e en Eunice la toa mayre

.

M«s yo

soy

certa» la qual

q»al cosa yo amonesto tu q»e tu rexucites la grada dar dio no» de dio la qual es e» tu per 1 e?»pausame»t de las mias ma»s cosa es e» tu

.

Per

la

.

done a nos sperit de temor Mas de uertuz e d amor e d amesurawcza Tionca non uos uolha e»uergognar del testimom del nostre segnor yesws Mas ewsemp lauora e» 1 eua»geli segOMt la /rist ni e» mi liga de luy .

.

.

uertuz de dio

.

Lo qual

desliore nos [336 r] e apelle per lo seo sant apel-

lamewt non sego»t las nos^ras obras Mas sego»t lo seo perpausame»t e la Mas gracia la qual es dona a nos e» yesus x^'^^^ dena»t li seglar temp ara es raa»ifesta per 1 enlumename»t de jesus xrist lo nostre saluador .

.

.

Lo q»al acer

'

Nel

destruis la

titolo corrente

mori

.

Mas e»lume»e

la

uita

e» no/t corubcio»

occorre sempre: 'Timotbieua, Thimotieua'.


240 per

Salvioiii,

eua«geli al qual yo soy pausa predicador

1

apostol e menistre de las

«e

Per la qual cosa Acer yo sufro aq^^estas cosas E soy certaw confonda Car yo say al qual yo cresey

geaz

.

.

.

gardar

meo depausament eu

lo

Mas yo non soy

.

Car

.

Anent forma de en amor cn yesus

aq//el dia

el es

las

.

poderos

sanas p«-

Garda mi en fc e x''**^ Car ta sabes hon depausame?«t Per lo sant speri! lo qM«l abita en nos ayczo qiie tuit aq/«/lli qne son en asia son trastorna de mi de li qual es Lo segnor done misericordia, a la mayson d onesifori figel e arraogcnes Car el resaczie mi souendicrament e non se enuergogne en la mia cadena Mas cum el fos uengu a roma quis mi curiosament e atrobe [336 v] mi Lo segnor done a luy trobar la m/sericordia de dio en aqnel dia E tu coneguies melh quantas cosas el amenestre a mi en pliesia rollas las q?mls tu auuies de

lo

.

,

.

.

.

.

IL Donca o tu

gnor yesiis

meo

lo

filh sias

testimoni comanda aqnestas cosas a a ensegnar

li

(•aualareia7?t

conforta en la gracia la qual es

en aqwellas cosas

-/rist e

autre

li

Jiome

fìdel

li

q?ml saren coueniuol

Lauora enay/wa bon caualier de yesus xrist

.

en dio noti plegue

en

si

al se-

mi per moli

auuies de

las qwals tu

.

Alcun

seglar meuestier (jM-el placza a luy

li

qual el prone si Car aq?/el qtte co»wbat en batalha non sare corona si non combatre lealment Lo cotiuador lauorant couenta a luy recebre pr«mierament de li fruc Entent aq?/ellas cosas las qMals yo die E lo segnor lo

.

el

.

.

.

donare a tu entendament en totas cosas yesns

x''^^^ esser

.

Sias recordador lo nostre segnor

mort del semecz de daiad segont lo meo Mas la li ligam enay?na obrant mal Emperczo yo [337 r] sosteno totas cosas en mi

rexucita de

li

euangeli al qnal yo lauoro entro en parolla de dio

per

li

es liga

.

.

sleyt qu-iìh cosegan la salu la qual es en yesus x''^^^ cu?i la gloria

celestial si

non

La parolla

.

es iìdel

.

Car

nos sostenren ensemp regnaren

si

si

nos sen e?jsemp mort ensemp uioren

nos deuegaren

el

denegare nos

si

nos

El non pò denegar si meseyme Mas yo amoNon uolhas contendre per uesto aqnestas cosas testiraoniiant derant dio

non cresen

el

perman

fìdel

.

.

.

parolla lì

.

auuent

Car non

es profeytiiiol a alcuna cosa si

Mas cura

.

non

trastornament de

a

tu mesey?«e curìosiment donar a dio obrier profeytiuol

fì non Mas squnm li confondiuol tratant dreytament la parolla de uerita scuminiga e li uan parlant Car ilh profeytan mot a fellonia e la parolla de lor pren enayjwa cranc De li qual es fllet e ymenios Li qnal cagigron .

.

.

.

de

la uerita diczent la resureciou ia

Mas

fayta e

trastornant la fé d alcuns

.

ferm fondament de dio ista auent aqnesta e??segna Lo segnor conoc aqm'lh qne son de luy E qnal qne qtial nona lo nom del segnor departa lo

.

.

Mas en la grant [337 v] mayson non son solaraent uaysels aurienc e argentienc Mas Acer legnienc e terienc E acer alqnanti en cuor Mas alqnanti en dessonor Donea si alcun mondare si d aqnesias co-

se de eneq««'ta

.

.

.

.

.

sas el sare uaysel santifica en

bona obra

.

Mas

fuy

li

bonor

iouon desirier

e profeytiuol al segnor haparelha a tota .

Mas ensec

insticia fé carità paz

cun

segnor de pur cor Mas sq?/ma las matas qnestious e sencza desciplina sabent Car engenran tenczons Mas lo serf del segnor non aqiiilh.

que apellan

lo

.

.

.

couen tenczonar

.

Mas

esser soaa a

tuit

ensegniuol pacient castigant cun


Nuovo Testamento

Il

atemperancza aquiìh

valdese.

contrastan a la ue;'ita

q?/e

done a lor adottca

qtie dio

:

sc&mpon del

penitewcia a conoyser la uenta e

241

laz del diauol del qual ilh

son tenga pres a la uolunta de hiy Cai' perilhos temp istaren en li derayran iorn meseymes cubit eyleua stiperhis blesteniadors non obediewt a li lor payro» non agra[338 rjdiuols Escnminiga sencza atale?itament e sewcza paz Encreminado?'S non cowtenent non soau se?icza benignità traytors engres enfia Amadors de li deleit maiorment qne de dio Acer auent la semblancza de piata Mas denegant la ue?'tuz de ley Esqwma aq?/isti Car aq?«'sti son li quaì traucaw las maysows e amenan las caytiuas fennas cargas de peccaz las qwals son amenas per diuers desiriers Emprenent totauia e Ynqua non perueno» a ciencìa de uenta Mas enayma iannes e mamhres contrasieron a inoyses Euaysi aq?<*sti contrastan a la uerita homes coro/«pu per pensa e refudaz encerq«e la fé Mas ilh non profeytaren daqn/enant Car la non sap«encia de lor sarà manifesta a tuit Enayma fo d aqia'sti Mas tu as cosegu la mia doctrina L ordenament lo perpausament la fé la longa persauerancza L amor la pacjeHcia las persegacions las pasions las q?/als foron faytas a mi en antioca en yconia en listres las qnals persegacions yo sostenc e lo segnor desliore mi de totas , E tait aqinìh que uolon viore bonament en jesus y^rist sufriren persegacions [338 v] Mas li mal home e li enganador profeytaren en peys arrant e metent li autre en arror Mas tu perman en aqnellas cosas las qnals tu

Mas sapia ayczo

III.

E

ome saren amant

li

.

lor

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

apresies

e son cresuas a tu sabent del qua\ tu las empresies

,

e

,

.

Car tu

conoguies las santas letras de la toa iouenfu las qwals poyon ensegnar tu

ha salu per la fé la qnal es en yesns uinamewt es profeytiuol a ensegnar e en mstìcia

qtie

Yo

IV.

ome de

1

Cl«r tota scriptura spiraa de-

x^'''^^

a

repenre e a castigar e amenistrar

dio sia perfeit e ensegna a tota

testimoneio deraut dio e derant yesus x^ist

.

bona obra Lo qwal es a

iuiar

auenament de In^ e per lo regne de luy Predica la parolla ista coueniuolment e non coueniuolment repren prega castiga cun tota pac^encia e en doctrina . Car temp sare qu-iìh non sostenren sana li

uio e

li

doctrina

E

.

mort per

Mas

lo teo

r]

.

slegiren a lor mestres a

acer trastornant

Mas [339

1

1

auuiment de

li

lor desiri er pruent a las aurelhas

la uerita e

saren conuerti a

las faulas

.

.

tu uelha e lauora en totas cosas fay obra d auangelista complis

menestier sias amesura

desliament ysta

.

Car yo soy

temp del meo yo gardey

ia sagrifica e lo

Yo combatey bona batalhajyo consomey

.

corona de mstìcia es reserua a mi en la derayria

lo cors

La quaì lo semi en aqueì dia Mas non solament a mi Mas a tuit aqnilh que aman 1 auenament de luy Acoyta te de uenir a mi via(jament Car demas abandone mi amant aqnest segle e ane en Thessalonica Creysent ew Galacia Tit e» Dalmacia Lue sol es cun mi Pren Marc e amena luy cun tu Car el es a mi profeytiuol al menestier Mas yo trames Titiqne a Phesia Quanl tu uenres apporta cun tu Io mantel lo qnal yo jaysey a troyas enapres Carp e li libre Mas maiorment las cartas Alisandre aramienc demostre a mi moti mal Lo segnor rendre a ìuy segoni la fé

gnor

,

iust iuge re[n]dre a

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

15


242

Salvio'ni,

las obras de liiy

parollas

Mas a

Lo qual

lu sqwàia

Car

.

amie»

present

io

abandoaero» mi

tuit

mi

.

Al cu» non

.

la

el contrasie torment a mia primiera deiension

iiow sia recoiuta a lor

Mas

.

segnor

lo

conforte mi que la predicacio» fosa co?»plia per uii

e

mias

[339 v]

fo present

E

.

las .

totas

las

Car yo soy desliora de la bocca del ieon Mas lo segnor deE fare me salf al seo regae Celestial Al sliore mi de tota mala obra Saluda p esca e aqiiUa. e la qual es gloria en li segle de li segle Amen mayso» d onesifori Mas Erast remas a Gorenti Mas yo laysey Trofim Eobolus e Prude?it Hacoyta te de uenir derant 1 uueru enferm A milet genz auuan

.

.

.

:

.

.

.

.

.

e lini e claudi e tuit

cu» Ayci

sia

lo teo sperit la 2*

finis

frayre saluda» tu

li

La grada, de dio

.

Epistola de sa»t paul

.

Lo nostre segnor cu» uos

sia

A

yesiis

x''/s^

AMEN

thimotio

Epistola di S. Paolo a Tito.

Come»cza [340

I.

li

sleit

la Epistola r]

de sant paul a Tit Capitol

de dio

la

.

1

.

La qual dio lo q»al no» me»t promes dera»t li Mas manifeste la soa parolla e» li seo temp En la prediq»al es cresua a mi sego»t lo comandamenì de dio lo nostre sal-

espera»Qa de uita eterna seglar terap

cacio» la

uador

.

payre

e de

.

,

.

Grac«'a sia a Tit lo

yesus

y^rist

grada d aqwesta cosa

E

.

Mas

apostol de yes»s x^'^^^ sego»t la fé de conoyse»cza de uerita La q»al es sego»t piata en

Paul serf de dio

filli

afin

ama sego»t

nostre saiuador

lo

la curainal fé .

Yo

e

paz de dio lo

laysey tu a Creta per la

q»e tu castigues aq»ellas cosas

las

qwals defalho»

.

enayma yo ordeuey a tu si alca» es sencza crim baro» d una molher auent filhz fidelz no» en acusacio» de luxuria Car coue?(ta lo uesco esser se»cza crini enayma despe»ho no» sotmes sador de dio no» sw^erbi no» ayros no» vinole»t no» ferador no» cubit de Mas albergador benigne sani Amcsura iust sant co»teue»t ensoz gang ordenes preyres per las

cittas

.

.

bracza»t aqwella

fidel parolla la

q»ai es sego»t doctrfna

a araonestar [340 v] e» sana doctr/na

.

E repenre

.

Qu-el sia poderos

aq»«lli q?/e co»irodifo»

.

Car moti son dessobidie»t va» parlier e»ganador Mas maiorme»t aqM^lli q»e son de la circu»cisio» li qiial coue»fa» esser repres Li q»al trastorna» totas las mayso»s e?isegna»t aqMelJas cosas las qual?, no» se coueno» per gracea de soz gang Mas vn de lor propi propheifa de ior meseymes dis Aqwest Li cretienc son totauia meczo»gier mallas bestias del ue»tre pigre .

.

.

.

.

testimoni es uer

€»

.

.

Per

Non ate»de»t

la qiial cosa castiga los

iudaycas faulas e

a las

trastorna»t se de la uerita soz e a

li

no»

fidel

.

a

.

,

Totas cosas so» mo»das a

alcu»a cosa no» es mo»da

scie«cia de lor son soczas

qu-ilh sia» san durament li comandameni de li ome

Car

ilh

.

Mas

li

la

mo»t pe»sa

co»fessa» lor auer concgu

Mas

.

e

a

li

la con-

dio

.

Mas


.

per

denegan cum

lo

fait

bona obra II. Mas Li uelh

Nuovo Testamento

Il

siau abomiuol

ilh

243

valdese. e

non cresent refuda

In p«;-la aq?<ellas .cosas las q?/als se coueno?i a sana

qii-ilh.

amor

sìan amesura cast sani san en fé e ew

a tota

doctrma

.

e en pac/encia

semi[34i r]llia«tame?it las nelhas en sant abit nore ewcremineyriz no?i doua«t a

molo vin

que amon

Mas hen

.

li

lor

cjJsegnaHt q?/e elas ensegaoìi sapieKcia

baro»

e amore

li

.

Las iouencelas

lor filh sauias araesuras castas auent cura

li lo?* baroji que la parolla de dio non sia Amonesta semilhantamewt li iouencel qu-ilh. siaw amesura en totas cosas Dona tu meseyH2e eyseJHple de bonas obras en doctr/na e en ewLeyreta en greuela La parolla sana non repreendiuol Afin qiie aqnel que es de cantra se uergogne non auent a dire alcuw mal de nos Li serf esser somes a li lor segnor PlazeJit en totas cosas no?i con^radiczent non enganawt Mas (lemost?'ant bona fé en totas cosas qu-i\h ornon la doctrma de dio lo nostre saluador en totas cosas dar la grack de dio lo nostre saluador aparec a tuit li ome ensegnant nos que denegant fellonia e li seglar desirier Uiuan en aquest mont amesurament e iustame?it e bonament esperant la beneura esperancza e 1 auenament de la gloria del grant dio e de [341 v] yesus Xf'ist lo nos^e saluador Lo qua\ done si meseyme per nos qn-el reyraes nos de tota eneqM2ta e mowdes a si poble recebiuol ewsegador de bonas obras Parla aq^estas cosas e amonesta e repren cun tot comandameni e alcun non despreczie tu in. Amonesta lor eser sotmes a li prmci e a las poestas obedir al dit e esser aparelha en tota bona obra non blestemar alcun non eser tengonos

de mayson benignas sot raesas a

bletema

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

Mas atempera demostrant non en

saui

non cresent errant seruent

raalicia e

gneta

e

a

en enueia ayriuols ayrant

vmanita de dio

la

d obras de Ver

tota soayuecza a tuit

lo

li 1

li

ome

Cor nos eran adonca

.

desirier e a

li

un

.

1

autre

diuers deleit uiuent

Mas qnant

beni-

la

nostre saluador aparec fey nos salfs

ìusiìcia las qwals nos fesan

.

Mas segoni

la

non

soa miserlcordìai

.

lauament del regenerament e del renouelament del sant sperit lo qua\ esca;npe en nos abondiuolment per yesns "x^rist lo nostre saluador qne instifica per la grada, de luy sian eretier segont 1 espcrancza de ulta lo

:

La parolla cs fidel E yo uolh [342 r] tuit uos confermar d aqweqwe aqmlh qne creo» a dio curon derant esser en bonas Obras Aqnestas cosas son bonas e profeytiuols a li ome Mas esquiaa las matas eterna

.

.

stas cosas

.

.

qtfestions e las parollas de generacions e las contenczons e las batalhas de la ley

.

Car

ellas

son non profeytiuols e uanas esquiaa

pres la primiera e la segonda castigancza sabent

1

ome herege eua-

Car aqwel qne

es d aqnecondana per propi ludici Acoyta te de uenir a mi A nicopoli Cu»! yo aurey trames a tu Artima?? o titic Car yo ordeney huuernar aqui Derant tramet curiosament genam lo saui de la ley e apola ' que alcuna cosa non defalha a lor Mas apiena derant sta

maniera

.

es trastorna e pecca e es

.

.

.

.

^

L"-a' par

corretto in 'o'


244

Salvioni,

esser a las nostras bouas obras e a

fruc

nos

671

la fé

La grada de

.

hus bcsognos qu-iìh non sian sencza Saluda aq?«'Ih qne amaw

li

que son cun mi saliidan tu

Tuit aquiìh

.

dio sia

cu»

.

AMEN

uos

tuit

Epistola dì S. Paolo a Filemone.

1

Ayci comewcza la Epistola de sani paul A philiraont * [342 v] Paul liga de yesiis ^rist e timothio lo frayre grada, sia a filiraow ama e lo nostre aiudador e apia seror carissima e archipo lo nostre en-

semp

caualier

,

en

e a la gleysa la qual es

dio lo nostre payre e del segnor yesus

mayso»

la toa

')(rist

.

Yo

faczent recordaw^a de tu totauia en las mias or«c«ons

segnor yesus e en

e la fé la quaì tu has al

tuit

e paz a uos de

meo

fauc gracias al .

Auuewt

dio

la toa carità

sant que la cuminaleca

li

ben en yesus Car o frayre Per la qual cosa hauent mota las intralhas de li sant repauserow per tu Mas yo fiancza eti yesus ^^^rjs^ de comandar a tu czo que es coueuiuol prego tu maiorment per carità cum tu sias aytal coma paul uelh Mas ara Yo prego tu per ouesiwe lo meo fiih lo qwal yo enliga de yes?/s x^ist de la toa fé sia fayta apareissewt en la conoissencza de

"Xrist

.

Cor yo hac grant goy

e consolaciow

en

la

tot

toa carità

.

.

.

.

.

genrey en

tiara

li

.

lo

qwal fo adonca non prrtfeytiuol [343

Mas Mas recep

a tu

r]

ara es profeytiuol a mi e a tu lo quaì yo reyre trames a tu

.

.

Lo qual yo hauio uolgu rclenir ccn mi liara de 1 euangeli Mas yo non uolc afin qwe lo teo ben non fos enayma far alcuna cosa sencza lo teo eonselh Mas uoluntari Car per aueniura el se departic de tu per de neccessita Mas plws ayczo aczo que receopesa luy en aterna non j)\us coma serf e q?/rtnt niaio[r]wewt a tu a mi e masimament carisirae Frayre serf q?/e Donca si tu me tenes per compagno» recep lui/ en la carn e al segnor luy

enayma

las

mias intralhas

qu-el amenistres a mi per tu en

.

li

.

:

.

.

.

,

,

.

.

enayma mi

.

E

si

emputa aygo a mi

non dicza a tu al segnor

el fey .

a tu alcuwa eniuria o te es debitor de alcuna cosa

Yo paul

,

[343 v] oiacions

*

-xrist sia

la

yo mia man mi Donca ,

a

.

.

.

.

fares sobre czo

Car tu

Yo

lo

rendrey que yo

o frayre yo usarey scris a tu ^onfidant

qne yo die

a

fu

.

Mas

Car yo spero mi esser dona a uos per las u«s^ras Epaphras lo meo ensenip pres saluda tu en yesus yj-ist

aparelha a mi alberc

Marc Aristarc

cun

meseyme

recrea las mias intrailins al segnor

de la toa ubidiencia sabent

yesMS

scr«s

tu qne tu deues tu

.

.

Demas Lue cun

li

meo aiudadors

lo nostre speri

Così anche nei titolo corrente.

t,

.

Amen

.

la

gvacia.

del

nostre segnor

I


Il

Nuovo Testamento

valdese.

245

Epistola di S. Paolo agli Ebrei.

Ayci comewcza

e en motas manieras seo

Lo

tìlh lo qtiaì

cum

qtial

qual hauent

now

ado?ica

[344

Tu

.

el pa?'le a

1

.

.

quaì fey lo segZe

lo

.

e

,

.

per

si

meseyme e«

^

meo

.

filli

.

li

pecca

E

E

.

li

see a

,

angel tant

Cffr al q?/al de

yo engej^rey tu e?icoy

filh

Tiostre.

li

melhor de

las auleczas fait

ph/s decerniuolment derant lor

sies lo

de

la p«<rgaciow

luy en payre e el sare a mi en

r] a

capitol

^

propheta mot parliuolmewt

li

nos dcrierament en aqMJsti iorn al

resplawdor de gloria

la dreyta de la maiesta

herete

Ebrio

li

payre e a

expresa eymageua de la suportawt totas cosas per la parolla de la soa uertu Lo

E

.

fait

Mas

.

li

ordene heretier de totas cosas Ver

el

el sia

stancia de luy

el

de sani paul a

la epistola

Dio parlawt czay en dereyre a

I.

q?/oiit

angel dis

dereco yo s«rey

dereco di

qwfflnt el di/itre

pn^mier ewgewra en la redondecza de la terra E tuit li angel de dio aurojt luy E Acer dis a li angel aqwel que fay li seo angel sperit e

mene

lo

.

.

,

seo menistre flama de fuoc

li

segle de

li

segle

.

La uerga

.

Mas

el dis al filh

Dio

.

del teo regne es iierga d-eigalega

la iusticia e ayries la eneqwrta

.

Per

en

es lo teo seti

qw«l cosa lo teo dio oins tu d

la

li

Tu amies

.

oli

d alegrecza sobre li teo parczonier E tu segnor fondies la te?'ra al comenczamenl e li cel son obras de las toas mans Uh meseywie perire» Mas tu perraares e tuit enuelhiren enay/wa uestiment e mudares lor enayma cuhrimeni e suren muda Mas tu sies aq?/ella meseyma cosa e li teo an non defalhirew Mas al quaì de li angel dis ado^co Se te a las mias dreytas entro que yo pause li teo enemie scarael de li teo pe Bonca tuit li sperit traraes en menestier non son amenestrador per aqtdìh que penren .

.

.

,

.

,

.

.

.

1

ereta de salu

[344 v] Per la qual cosa coue?ìta nos gardar cun maior deligencia

II.

qwe per anenttira. non decora»

aq?<ellas cosas qtie nos auue?i

paroUa

la

quaì

fugiren

si

nos auien despreczia tanta salu

.

Gar

si

la

angel fo fayta ferma e tot trapassameli e desubidieHcia recep iusta reguiardonan^a de marci nos en quaì maniera dita

fo

per

li

,

comence

a esser recointa per el

.

La

meseywe segnor

qiiaì

pr?;mierame«t

q«/ffnt

conferma en nos d aquiììi lì quaì auuiron dio testimoniiant per ensegnas e mereuilhas e per diuersas uertuz e per departiwent del sant sperit segont la soa uolunta Gar dio fo

,

.

non sotmes prerlen

.

a

li

Mas vn

angel la redondecza de la terra auenadoira de la qnal nos testimonile en vn luoc dicze^t

te recordes de ìuy Ine/

vn

sobre

1

petit de

li

.

lo filh de

'

Nel

La vocal

titolo

ome

.

.

L ome quaì

cosa [es] q?/e tu

Gar tu uesitas luy

.

Tu amermies

angel e coronies luy de gloria e de houor e ordenies

obra de las toas mans

*

1

.

Tu somesies

totas cosas sot

li

corrente, ricorre anche 'hebreo' finale di questa parola par piuttosto 'a' che 'e'.

Itcy

pe de luy

.


246

Salvioni,

Car cn czo que

somes

el

ni[345 rjesa a luy

Mas

.

cosas

totas

non

el

,

laysc alcuna

cosa non so-

ara non uesew encara totas cosas esser sotraesas a

Mas nos nesen aquel yesus Lo qttal fo amernia vn petit qwe corona de gloria e d onor per la passiow de la mort qiie el tastes

ìuy

.

.

per tuit per

la gr«c/a

de dio

.

Car

la era cosa

en gloria prmcipi de

la salu de lor

angel

mort

coucnient a aq?/el per caysow

del qual sow totas cosas e per lo qual son totas fìlh

li

la

cosas qw-el

condua moti Car

rendre perfeit per la afleciow

.

d un Per la qual cosa el non se uergogna apellar nos frayres diczent Yo anunciarey lo teo noni a li meo frayre e lauiiarey tu al mecz de la gleysa E dereco yo sarey confidaìit en luy E dereco vete yo e li meo filli li q^al dio done a mi Donca car li filh s acumpagneroji a la carn e al sane semilhawtament el meseyme parczoweie aqwellas meseywas cosas Aczo qwe per la mort deaqwel que sautifica e aqwel

son

q«^e es santifica

tuit

.

.

.

,

.

.

struyses aquel lo q^^al hauia

que

aq?«'lh

erare

eraperi de la

1

mort czo

tewgu a seruetu per tota

la uita

es lo diauol

,

e desliores

per la temor de

mort

la

.

Car el non pres vnqwa li angel Mas lo semecz de Abraham dont [345 v] el dee esser resemilhador a li frayre per totas cosas que el fos fayt misericordios e fidel auesqwe a dio Que el perdones li forfait del poble Car el fo tenta en ?o qwe el fo passiona E es poderos aiudar ha aquiìh. que son tewpta .

.

.

.

Dout

ni.

sants frayres parczoniers

de

1

apellamewt celestial

Con-

.

Lo qwal es fidel ha aqwel lo qual costituic lui/ Enayjna Moyses en tota la mayson Car aqwest es agu degne de plus anpla gloria derant Moyses en de luy ta7it qwant ha plws ampie honor de la mayson aqnel que fey ley Car tota mayson es fayta d alcun Mas dio es lo qnal cree totas cosas E Acer Moyses era fidel en tota la mayson de luy Enayma menistre en testimoni d aqwellas cosas las qnals eran a dire Mas y^rist enayma filh en la soa mayson La qnal mayson nos sen si nos tenren ferma fiaucza e gloria d esperancza entro en la fin Per la qnal cosa coma lo sant sperit dis si uos auuire encoy la uouz de luy non uollia endurczir li nostre cor . sidera

apostol e pontifice de la nostra cunfession yhesu %r/s^

1

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

[346

r]

Enayma en

qual luoc

al

endurcziment segoni

1

lo iorn

nostre payre tenteron mi e

li

Obras per caranta anz

.

Per

la qnal cosa

de la tentacion

me proueron

al desert

mias

e uigron las

yo fuy ofendu d aqnella gencra-

ilh meseyme non conogro?^ las mia yra qne ilh non intrare^J al meo repaus frayres ueia que per hauentura mal cor de mescrese?jcza non sia en alcun de uos en modo qwe se departa de dio lo uio Mas amonesta uos meseyme per sengles iorns dementre que el es encoy sobre nona

cion e dis aquistì erran totauia de cor

mias uias

:

Per

la qual cosa

.

Mas

yo iurey en

la

.

.

qne alcun de uos non

sia

endurczi per engan de pecca

.

Car nos sen

^

fait

parczonier de x^^^^ Emperczo si nos tenren ferm lo comeHczament de la sostancia de luy entro en la fin . Dementre qne lo es dit si uos auuire •

*

Leggo

'sen',

ma veramente

le

ultime due lettere sono indecifrabili.


Il

iSuovo Testameuto A'aldese.

247

Enayma en nqnel \iiy non uollia endiirczir li nostre, cor Car alcuns auue?«t s-endarcziron Mas non tuit aqMilli que anz 40 Mas de li quaì fo ofendii per ìssÌTon de egit per luoyses Donca non aq?«"ili qiie pecq?<eroii Li cors de li quaì foron stendu al desert encoy

uouz de

la

endurczìment

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Mas

a

quaì iure que [346 v] non intrariaw

li

que foron non cresent

.

E nos uese«

de luy per mescresencza

al seo

repaus

non pogron

ilh

aqMilli

no?*

si

intrar al repaus

.

Donca teman que

IV.

Car

.

auentura laysa

-per

la

promessiow d intrar

al re-

Car lo es encara anunMas non profeyte a lor hauer auuia la parolla cia a nos enayma fo a lor Mas nos li per non esser cuniointa cnn la fé ha aquilh li qual auuiro» Enay??za yo iurey q?/fll auen cresu intrare^^ al repaus de luy euayma el dis paus de luy alcun de nos non

auer herra

sia uist

.

.

.

.

mia yra ilh no?* intrare^i al meo repaus E Acer perfaytas las Obras Car el dis enaysi en vn certa» luoc ordenamewt del mort [1. -ut]

en

la

de

1

.

.

del sete?i iorn

E

.

dio se repause lo seten iorn de totas las soas obras

dereco en aq?<est ilh no?i intrarew al

meo repaus

.

Donca pois que

E

.

la resta

li q?/al fo pr?/mierament anuwcia non Dereco destermena vn certa?* iorn encoy en Euayma es sobre dit Si dauid diczewt Enapres ta«t de [347 r] temp Car uos auuire ewcoy la uouz de ìuy non uolha ewdurczir li nostre cor

que alcu«s

e» hiy e

intro?»

intreron per mescresencza

aq??«lh a

.

.

.

.

.

si

Jesus hagues dona a lor repaus vnqwa non se saria parla d autre iorn

enapres aq?<est

Car

.

Per

la

qua\ cosa lo repaus es relaissa al poble de dio

repaus de luy e

aq?<el q?/e es intra al

soas obras

enayma

dio de las soas

.

el

meseyme

.

se repause de las

Donca acoyten nos d

intrar en

aqwel

que alcun no)i cagia en aqwel meseyme exemple de mescresencza . Car la parolla de dio es uiua e perfegeyriz e pl?<s trapassiuol de tot cotel talhant de doas part e tocare entro a la deuession de 1 arma e repaus

de

1

afin

:

esperii e de las ionturas e de las meolas e

gittacions e de

li

ente«dame??t del cor

sibla al regardam[en]t de hiy

.

olh de luy del qnal nos parlen

Mas .

E

.

es

decernador de

cosas son nuas

totas

las co-

alcuna creat?;ra non es non uese hubertas a

Donca hauent grant euesqne tegnan

li

la

la nostra sperancza jesus lo filh de dio lo qual trapasa li Car nos non hauen euesqwe que non poissa hauer compassion a las nos^ras enfermelas Mas tenta per totas cosas per semblancza sencza peca

co?«fession de cel

.

.

Donca apropien nos cun

.

de la graei'a de luy [347 v] aczo

fìancza al seti

qwe nos cosegan misericordia, e tropian grada cnn coueniuol aiutori V. Car tot euesq?/e pres de li ome es ordena per li ome en aqnellas cosas qne apertene?* a dio

Lo qnal

:

aczo qne

se poissa enserap doler

hufra donas e sacrific/s per

el

cun aquil

[1.

-ilh]

li

li

peca

.

qual mesconoisso?* e

E per ayczo el meseyme es cerconda de enfermeta peca enayma per lo poble enaywa per si raeseyme . E alcun no?* se apresumissa a si aqwest honor Mas aquel que es appella de dio Eiiay??*a Aaro?* Enaysi encara "/^rist no?* glorifiqne si mesey/?«e que el fos

hcrran deo

.

Car encara per

uffrir

.

li

.

Mas aqnel qne Enaywa el dis en

fait euesq?/e

tu encoy

.

.

dis a Iwy

autre luoc

.

.

Tu Tu

sies lo

meo

fìlh

sies sacerdot

.

Yo

e?*gc?irey

en aterna segoni


248 l

Salvioni,

orde de melcbisedec

Lo qua]

.

en

prej'eras e suplicacio/is

ufferc

iorn

li

de la soa carn a luy lo quaì lo poya saluar de la luort cun grant cridor e

lacrimas

:

per

e fo exauczi

ewpres obedie^cia d

soa reuerertcia

la

tot perfeit a ista fait causa de salu eternai

Apella de dio euesqwe sego?it

a tuit

qne sego?it

qtie es

e se fait besognos de lait

,

parczonir de

li

e

:

luy lo qual es

ubidi[348 r]ent a si

essent fait pigre d aurelbas

:

elenient del prmcipi de

li

non de

e

,

li

fort

mawiar

entrelaissant

,

Gar

.

es

sen busa

li

,

qual cosa

.

tot aqwel

partia de la pwrolla de iusticia

lait es sencza.

.

VI. Per la

.

parlar

li

Gar

,

Mas lo fort mania es de li perfeil d siqtiilh. que bau per meseyma la costuma a deceruiment de ben e de mal petit

si

sari&n mo-

uos deguessa esser mestre baue dereco

lo te)«p

besogua que uos uos amenistran qual son de dio

ia sia czo qu-el fossa filh

orde de melcbisedec del quai

1

tas cosas a dire e greos a esser ejtterpretas

Gai' Ja sia czo

E

.

aq?<ellas cosas las quals el sufferc

parolla del comewczaraent de

la

Xrist sian porta a la perfection non degitant dereco le fondament de la pc-

de las obras mortas

nitencìa.

dici eternai

.

E Acer

,

e de la fé

mans

e de la e?Kposicion de las

,

en dio de

nos fare» ayczo

dio

o

li

E

batlsme

mort e del luCar non podepermetre aqnilb q«e foron ewlumena li

,

.

rossa cosa es esser dereco retorna a pen^'^encia

per vna uecz [hi8 v] e

la doctr^na del

e de la resurecion de

qnal gusteron lo don celestial e foron

fait

parczo-

e la uertu del bona parolla de dio segle auenador e cagiron recrucifìcant dereco en lor meseyme lo filb de Car la terra beuent la ploya venent dio e faczent lo exemple de eniuria

nier del sant sperit

,

gusteron

la

,

,

.

,

germenant herbas coueniuols a aqwilb de li qual Mas aq??ella qne produy spinas e cares cotiua recep benedicion de dio e pres a maladic[iJon la consumacion de la qnal sare e» dons es refida Mas o mot amas nos se confiden de uos e de melbors cosas brusament souendierament sobre

si

.

,

:

.

e plns ueczinas a

non

la

salu

.

dementigue de

non

es

tiga

de la carità la qnal baue demostra a

iust

qne

el se

uostras obras

las li

cubiten qne vncbascun de uos demostre aq?<el]a de

1

esperancza entro a Ja

d aqwilh

li

qnal per

fin

que uos non

fé e paciencia

mession

.

Car

li

.

E

sia

Mas nos mcseywa cura a eonipliraent Mas resemilbador fait pigre .

.

Car beneyczevtt

.

te

beneyczirey

,

e

enaysi sufrent lo?igainent aqn/ste la reprode lor

,

e lo iurament de lor

es fin

mostrar plus

heretier de la empromession la fermerà del seo conselh

dintre pause lo iurament qne per doas cosas

non poderosa cosa

.

.

ome iuran per maior li

Gar dio

de la fa-

e

,

sant e amenistra

e consoraacion de tota la contrarietà de lor al qnal dio uolent

abo?idiuolment a

.

receopron la beredita de la promession non poent iurar per alcun Abraham

Car dio bauent [349 r] promes A maior iure per si meseyme diczent multiplicant te mnltiplicarey

,

qne nos parlen enaysi

Ja sia czo

non mouiuols per

dio mentir nos ayan fortisime confort

li

las qnals es

qnal ensemp

Enayma fugent a tenir la preposa speranza de 1 arma la qnal nos hauen ancola segura e ferma e anant entro a las inlralbas del cubriment al qnal :

luoc yesMS derant corador intre per nos

de melcbisedec

fait

euesqwe en eterna segont

1

orde


Nuovo Testameuto

Il

249

valdese.

VII. Car aqiiest melchisedec Rey de Salem preyre del sobej^ran dio Lo quai uenc eticontra. Abraha?« retorna de la niort de li rey E beneyczic Acer Al qwffil Abraham departic desmas de [349 v] lotas cosas a luì/ pn<mierament lo quaì entepreta rey de iustici'a Aa.quienant rey de salem lo qtial es rey de paz sencza payre e sencza mayre e se«cza paroUa de generacion non hauent comenczament de dias ni fin de vita Mas resemilha .

.

.

.

.

al

filli

de dio perni an preyre en perpetoa

Mas regarda cant

.

sia aq^^est al

E Acer quai Abraham patriarcha done desmas de las plws noblas cosas recebent preuerage de li filh de leni an comaMament de penre desmas del .

pob/e seg07il la ley

czo es de

,

li

lor frayre

ia sia

,

ay^o que ilh sian

issi

Mas la generacion del qual non es nombra en lor a pres desmas de Abraham , e beneyczic aqwest lo qual aula las promessio«s Mas car lo menor es beneit del melhor sencza alcun contradiczament E Acer li ome raurent preno» ayci desmas Mas aqui es testimoE per maniera de parlar Leni escara lo qwal a pres ueia Car el uio Car el era encara en li lombi del las desmas a ista desma per Abraham de

lombi d abraham

li

.

.

.

.

.

:

:

.

payre qwant melcliisedec uenc a luy ewcontra Donca si la cowsumacion era per lo [350 r] preuerage de li leuitienc Car lo poble receop ley sot luy per qwe fo encara besogna q?^e vn autre preyre se leues segont 1 orde Car traporta lo preuerage besogna es qwe lo traportament de de Aaron .

.

,

.

Car aq?<el al qnal aq?/estas cosas son ditas es d autre trip non fo present a 1 autar Car manifesta cosa es qne lo nostre segnor sia na de Juda al q««al trip Moyses non parie alcuna cosa de li preyre E encara es mawifest plMs amplament si vn autre preyre se lene segont 1 orde de melchisedec lo qwal non es fait segoni la ley del carnai comandameli Mas segont la uertu de la ulta non mortai Car el la ley sia fait

.

,

del q?^al alcun

.

:

.

,

.

.

Car tu sies preyre en aterna segont 1 orde de melchisedec Acer refudament es fait del derawt anant comandamenl per la enfermeta de ìuy e per lo non profeit Car la ley non amena alcuna cosa a pertestimonila

.

.

.

Mas

amenament de melhor sperancza per la qual nos apropian a dio E en quant non es sencza iurament Acer li autre son fait preyre sencza iurament Mas aqnest cun iurament [350 v] per luy lo q?/al o dis a luy Lo segnor iure e non se pentic tu sies preyre en aterna segont 1 orde feciow

.

dintre

.

.

.

.

de melchisedec

yesus es fait prometador en tant de melhor testament Acer plusor autres son fait preyre segont la ley Emperczo qne ilh fossan ueda permanir per la mort Mas aqnest lia eternai preuerage EmCar el perman en aterna pereo Dont el pò saluar en perpetoa encara aquilh li quaì se apropian a dio per si meseyme lo qual uio totauia a pregar per lor Car era couenient qne nos aguessan eytal euesq^e pl«<s sani non macola departi de li peccador fait plus aut de li cel Lo qnal non ha besogna uffrir hostias per chascun iorn enaywa ]i preyre prnmierament .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

per

li

lor peca daq?aenant per

li

peca del poble

meseyme per vna uecz Car la ley hordene m[e]ta Mas lo parlar del iurament Lo qnal si

.

.

lo tìlh pcrfeit

.

en eterna

li

.

Car

el fey

ayczo uffrent

ome preyre hauent

es

enfer-

enapres la ley hordene


250

Salvioni,

Mas ensoma

Vili.

cuesqwe

strador de las [351 stabli e

^

en

quo son dltas es que nos haaeii eytal

las cosas

de la magesta cn

lo q?<ffl sce c?j la destra del seti

non home

cosas santas e del ueray taberuacle

r]

Gar

.

euesqwe es hordena a

tot

dont es necesari a aq?<est auer alcuna cosa que

en terra certanament non li

don segoni

la ley

cosas celestials cle

Gar

.

Enayma

.

Car

.

p?"eyre

li

exewjplari

e

a

li

fo

,

mont

.

Mas ara ha consegu

:

fossa

el

si

qital uffro«

ombra de

1

respondu a Moyses hauent a finir veias fay totas cosas segoni 1 exemplari

dis

ci

mosti'a a tu al

1

amemi-

,

qua! dio ha

donas e hostias

uffrir

el uffra

preyre lay ont son

saria,

Li qual seraoti a

.

cel

li

lo

las

lo

taberna-

lo

qwal

es

quanl

tant plns aut preuerage

de melhor testament lo qual es confe?'ma en melhors Gar si lo prnmier fossa ista tal qtie reu non se pogues repenre en aquel Mays non fossa ista cerca luoc al segont Gar desprecziant lor dis Ueuos li iorn uenren dis lo segnor e yo acomplire lo nonon uel testament sobre la mayson d israel e sobre la mayson de Juda es entrecessor

proiuessions

,

,

.

.

.

.

,

:

segont lo testament

yo pres la

man

lo

qual yo fey a

lor

li

payron

iorn al qnftl [351 v]

al

de lor que yo foramenes lor de la terra de egit

non permaseron

al

meo testament

:

Gar

.

yo delaissey lor dis lo segnor

e

.

ilh

Gar

aqnest es lo testament lo qwal yo ordenarey a la mayson de Israel enapres aqnilh iorn dis lo segnor donant las mias leys en las pensas de lor sobre scr^prey en

poble

cor de lor

E vnchascun non

.

enseguare

frayre diczent conois lo segnor lor entro al maior de lor

me

recordarey plns de

enuelheczic

.

E

li

e sarey a lor

.

.

.

proyme

lo seo

Car

tuit

me

Car aplaca sobre

pecca de lor

.

la

e las

,

en dio e ilh saren a mi en ni

,

vnchascun

lo seo

conoyssaren del menor de

non

iustic/a de lor

,

e

non

diczent lo nouel lo prnmier

Mas

czo qne es autic e enuelheczi es pres de enuaneczir

Donca certanament

prnmier hac iustifìcacion de cotiuament e lo prnmier al qnal eran li candelabro e la taula e la preposicion de li pan la qnal apellan santa E depois lo segont [352 r] tabernacle enapres lo cubriment lo qnal es dit sant de li Auent ensensier aurienc e 1 arca del testament encerqne cuberta de sant tota partia d or en la qnal era urna aurienca auent manna e la uerga de IX.

mondan

sani

.

Car

lo

lo tabernacle fo fait

.

,

Aaron

la

qnal era foiba e

las taulas del

cherubin de gloria onbreiant

testament sobre las q^als eran

lo propiciatori

,

de las qnals

non

li

es ara dire

Mas aqnestas cosas ordenas enaysi Acer li preyre intrauan prnmier tabernacle consumant li ha&icis de li sacrifici lo sol euesqne al segont per vna uecz en 1 an non sencza sane lo qual el uffria

per sengles

.

.

totauia al

,

per la soa mesconoissen^a e per aqnella del pob?e aygo non esser encara manifesta la uia de

:

lo sant sperit significant

hauent encara stabliprnmier tabernacle lo quaì era sewblanga del temp present en la qnal se uffrian donas e sacrific»s Las qimìs non poyan far perfeit segont la consci'encia lo coutiuador solament en li maniar e en li beore e en

ment

li

sant

:

lo

.

,

*

Non bene

chiaro se '-0-' od '-u-


Nuovo Testamento

Il

diuers lauataewt e iustilicacions de caru ordena recio?ì

.

Mas

uenewt auesqz^e de

x'''S^ [3S2 v]

e plus pe?"fect taberaacle

non

cion ni per sane de bocs

,

uecz

ere li

boch

e la

ni de uedeos

.

de las obras mortas a seruir a

preuerieacion

entro al tewp de la corben hauenador Ver mnior .

Mas per propi sane

.

Car

.

si lo sajic

uedella sparsa santifica

la

q?mnt maiorraeret cion de la carn seyme non socza a dio per lo sant nouel testament

li

de niaw czo es non d aq?/esta

fait

sawt troba la ete?'nal redeweiore

cenre de

sane de

lo

macuìa.

li

de ,

herZifica-

tor e de

li

a la

li

purifica-

q?ml ufferc

')(rist lo

vna

intra

,

me-

si

sperit puritìcant la nostra consciencin

uiuent

dio

.

E

per ayczo es mediator del

aczo qne entreuenent la mort

,

251

valdese,

a la redencion d aq?<ella

,

Li qual eran sot lo pr?/mier testament

aqiiilh que son apCar aqui ont es lo testamori del testador Car lo testa-

.

pella de eternai heredita recepian la promession

,

.

ment es necczessari q?/e entreueg)ia la ment es conferma en li mort eneara qne non ualba quant lo testador uio Car legi tot lo eon^anC«r Aeer lo prnmier non fo dedica sencza sane .

.

,

.

danient de la ley de Moyses a tot lo poble

uedel e de

li

bocs cun ayga e lana

,

[353

meseyme

poble arosa diczent aqnest es lo sane del testamewt

uos

nayssel del menestier

segont la ley

Bonca li

quasi totas cosas (las cosas) se

lo era neccessari q?<e

cel se puriiìqwessan

sant fait de

eun aqnestas cosas

man

,

exewplari de

li

.

sant chascun an al sane strang

souendierament de

suffert

niande a e tuit

li

mondauan en sane

D

.

Mas meseywjas

A

Car

.

las celestials se

yj'ist

non

intre

.

en

,

autra maniera besoguaria luy hauer

ordonament

1

.

Mas en meseynie lo eel aczo per nos enayma lo pontificii intra cn

ueray

apareissa ara al regart de dio

qiie el li

,

exewzplari d aqwellas cosas las q?mls son en

li

purifìcan cun melhors eosas q«/e aqnellas hostas li

tabcrnacle

li

e tot

,

sencza sca?npament de sane non se faczia remession

e

,

E

.

sane de

lo

Io libre

lo qnftl dio

,

arrosse serailliantament de sane lo

e encara

,

prenent

r]

e ysop e encara

del

mont

.

Mas ara vna ueez

a la

pecca apparee per la ufferta de si raeseyrae E enayma a li oine es [3o3 v] e??^pausa morir vna ueez Mas lo indici enapres aqnestas eosas Euaysi x''^^^ fo ufert per vna uecz aczo qne el leues uia li peca de moti dereco apareissare sencza peca a tuit

consomaeion de

li

segle

.

leuar uia

li

.

.

.

.

,

aqm'lh

li

qMal

1

esperan en sala

non mesey?na 1 ema1 ombra de li ben auenador cun aqnestas meseywias hostias qne chascun an del eontunio uffron non pò mais uesser pe?-feit aquiìh qne si apropian autraraent non cessarian de esser ufert Enipergo qne alcuna conseiene/a de peca Mas en lor aurian ia aqnélh que vna uecz hauent sacrifica fosan purga meseymes se fay chascun an la recordanca de li peca Car es non possible X. Car la ley bauent

gena de

las cosas

,

,

:

.

.

.

lo

sane de

mont

li

tor e de

li

boc leuar

li

peca

.

Per

la

qnal cosa intrant

al

Tu non uolguies hostia ni uferta Mas donies a mi lo cors ni olocaust per li peca Adonca yo dis liete yo ueno al eap del libre es scr«pt lo meo dio Desobre qnant de mi aczo qne yo facza la toa uolunta [354 r] la di 1 ostia 1 ufferta e li holocaust E non uolguies per peca ni dis

.

.

.

,

.

.

.

,

.

acceties aqnellas cosas qne se uffron segont la ley

,

adonca yo

dis

.

Vete


'252

Salvioui,

dio que yo fa^a la toa uolunta el oste lo prMmier afin gue el yo iicao ordene lo segoni per la quaì uolu?ita nos sen santifica per la ufferta del :

cors de yesus yjist per nieJiistrawt

hostias

cosas

las

las q?mls

,

vua hostia per

.

Acer

uffrcnt

e

tot

no» pon mais Icuar

peca

li

seo euemic

li

.

.

.

lo

peca e de las eneq?<itas de lor

li

ììon es plus

fìawcza en

nona

es dita

[3.')4

intrament de

1

uffert

.

seguor dona^t

cor de lor e las scr/rey en la ment de lor

,

,

pausa scabel de li seo pe Gar cuw que se santifica» E ewcara lo sawt sperit Gar pois que ci dis Aq?<est es lo testamewt que yo siaii

despoHrey a lor enapres aquilh iorn dis enant de

iorn

li

Mas aquest auewt

.

ufferta fey perfeit aquilh

o testimoweia a nos

de lor

preyre sobre ista tuìt

soue^dierarnewt aqwellas mesey/was

peca see a la destra de dio en sejwpiterna daquiena.nt

li

sperant e«tro que

vna sola

vna uecz

sacras

v]

1

ufferta per

li

,

.

e

noìi

e uiue^t per lo cubrimeHt

czo

las

mias leys

al

recordarey daqM»-

Mas aqui ont es la remessio» Banca o frayres hauewt

peca

.

sant al sane de ^''^^^

li

me

es

aq?<eila uia

P^''

per la soa cani

la ,

qwal

e grawt

Apropie» nos cu» ueray cor a la certecza hauent li cor net de la mala consci'encia e laua lo cors cu» tegna» la co»fessio» de la spera»cza no» decliniuol Car aqMel ayga pura qwe promes es fìdel e pause» e»semp cura a 1 escomouame»t de la carità e de las bonas obras no» aba»dona?it la nostra co»gregacio» enaywa an de costuma alcu»s Mas esorte» 1 u» 1 autre e ta?it maiorme»t qwant uos ueye lo iorn q»e se apropia Gar si nos uolren nos peccare» de pois la receopua conoysse»cza de la uerita no» resta plus 1 ostia per li pecca Mas vna certa teribla speranza de ludici e» ue»ia»cza de fuoc qwe ha a deuorar li auersari Alcu» despreczia»t la ley de moyses mora sot duy preyre sobre la mayso?i de dio

de

la fé

.

.

,

.

,

.

,

:

.

,

.

.

,

.

testimo»i

de

.

qt<ant

maiorme»t pensa que

greo torme»t aqwel que se sare raes sot

pl?;s

[355

tres sencza misericordia

li

pe

te»gu lo sane del testame»t coma cosa nana

r]

sia

degne

lo iìlh de dio e

aure

qual fo so»c^iflca e

al

Gar nos sabe» lo q»al dis A lo segnor E dereco lo segnor iuiare lo seo poble E es cosa spaua»tiuol cagir e» las ma»s de dio lo uiue»t Mas recorda uos de li premier iorn e» li quaì e»lu?«ena soste»guies grawt batalhas de passio»s e acer se fait e» 1 u» gra»dame»t de reaure

mi

la

fait eraiuria

a

1

esperit de la grac«a

ue»ia»cza e yo

la

.

.

reguiardonarey dis

.

.

.

Mas se fait compagno» de li co»uersa»t de aytal Gar uos haue agu compassio» de li meo liam e receopes cu» goy la raubaria de li nostre be» conoissewt que uos aue e» uos melhor susta»cia e» li cel e durabla Do»ca no» uolha gitar uia la nostra confidawcza la q?^al ha grawt reguiardonancza de premi Gar pac»e«cia es a uos besogniuol aczo que qwant uos aure fait la uolu»ta de dio recepia la promessio» Gar e»cara per alqwant de temp e aq»el qtie es ha uenir uenre e no» tarczare Mas lo iust uio de fé e si el se sostrayre no» playre a la mia arma Mas nos non se» de sostracio» e?j la perdicio» Mas de fé en aquistament de 1 arma XI. [335 v] Mas la fé es fondament de las cosas que s-espera» e facze»t certa» de las cosas q»e no» se ueyon Gar li uelh receopro» testimoni en propis e de tribwlacions

maniera

.

.

,

.

.

.

,

.

,

.

,

.

,

.

.


Nuovo Testaiueuto

Il

aqwfsta

Nos entenàen per

.

las cosas uessiblas

qwe

fé plusors

iust

Caym per

q?/e

,

li

segle per la parolla de dio

non uesiblas

Abel

.

Enoc

.

atroba

Gar dio traporte luy

.

hauer plagu a dio

Gar a

1

per le

fo traporta

aczo qwe

,

.

Gar

el

mort per ley parla ennon uegues la mort e non fo ,

,

testimoni derant lo traporlament

el ac

Mas non poderosa

.

,

ufferc per

qua! cosa consegue testimoni esser

la

dio donant testimoni a las donas de luy e

,

cara

hoslias

fé esser ista fait

fossa» faytas de las

,

2o3

valdese.

cosa es placzer a dio se[n]cza la fé

apropiant a dio couenta creyre

Car

.

el

es

qne

e

,

.

el sia reguiar-

Per fé Noe receopu respost d aq?/ellas cosas li eucerqnant si non eraw encara uistas tement aparelhe 1 archa en salu de la per la qnol comiane lo mont e fo fait heretier d aqnella iusoa mayson donado»- a

.

las quals

,

,

stic^a la

qnaì es de la

Abraham

.

apella nbidic [356

per fé

r]

,

issir al

e issic non sabent al quaì luoc qua\ aula a recebre en heredita luce enay/na en stragna annes Per fé fo abitador en la terra de promession hoèitant e?i li tabernacle cun Isac e Jacob ensewp heretier d aqnella melo

,

.

,

seyma. prmnession

.

Car

es menistre e faczador

speraua cipta hauent fondament

el

Per

.

fé e

meseyma Sarra

,

de

la

qnal di»

sterla pres uertu al con-

cebawent del semencz e aparturic fora del tewip de la eyta . Car ilh stiPer la quaì cosa son na d un e aqnest fldel aqnel q?/e o promes

maua

.

,

mort en raautecza enayw^a

essewt

del

stellas

las

cel

enayjna

,

1

arena la

quaì es en la riha del mar Tuit aq?«'sti son mort segont la fé non hauent Mas regardant lor de long e cresesan e saludesreceopua la promession .

,

.

,

Gar e forestier en la terra hauent confessa de esser pelegrin E demostran qu-iììi cercan patria aquiììi li quaì diczon aqnestas cosas Acer se ilh fossan recordador d aqnella dont ilh eran issi hauian uerament temp de retornar Mas ara la dessiran melhor , czo es celestial san

.

e

,

,

.

,

.

.

Emperczo

non

dio

se

hauia aparelha a lor

uergogna esser apella dio de lor

citta

.

Per

Abraham

.

Car

el

[3S6 v]

cu?n el fos tenta

ufferc Isaac

vn e/2genra al quaì hauia receopua la promession a la qnal fo dit Pensant qne dio es poderos resuCar semencz sare apella a tu en Isaac Isaac beueyczic citar luy de li mort dont el rcceop ìuy en semblancza Per fé murent Jacob beper fé Jacob e Esaù de Las cosas auenadoyras ncyQic vnchascun de li fìlh de Joseph e adore 1 autecza de uerga de Iwy Per fé morent Joseph fey mencion de 1 issiment de li filh de Israel e done comandament de li seo os Per le essent na Moyses fo resconda trey mes de li seo payron Car uigron luy bel enfant e non temiro?» lo comandae ufferc

.

.

.

,

.

.

,

,

.

.

.

menì del rey Per fé Moyses ia fait grant denegue si esser tilh de la filha de Pharon eslegent plus tost de esser afflegeli cun lo poble de dio qne de hauer 1 alegrecza del temporal peca pensant maiors riqneczas lo repropi de Car el regardaua al premi de la reX^ist que lo tresor de li Egicienc guiardonancza Per fé el laisse Egipt e non [3o7 r] temic la furor del rey Car el sostenc lo non uessible enay/na uessible Per fé el fey la pasqua en 1 escampament del sane aczo qwe aqnel qne amaczaua li prnmier .

.

.

.

.

,

engenra no?t toqnes lor la

.

Per

fé ilh

qnol cosa uolent sperimentar

li

passeron lo

mar

ros

enayma per

Egician foron deuora

.

Per

li

eysuit

,

mur de


254

Salvioni,

Per fé Raab meretricz non La qual bauia receopu li encercadoi' cvn paz E C«r tcwp me mancare recointar de Gedeou e de qua! cosa dlrew ewcara Barac e hietc e dffi?</d e Samuel e de li prophe/a li e de Sanso?» qiial ueHcerou li regne per fc e obi'croM i«stic/a e aquisteron las promeshierico cagigron al cercondament de set iorn

peric cun

mescresent

li

.

.

.

.

,

,

,

.

,

,

sio??s

.

Ilb sarero/ì

boccas de

las

leow e stegneron

li

embrmament

1

del

scamperou del talh del cotel So» retorna de la malatia a la sanità Son deuenta fort en la batlalha RoHiperow li camp de li strang Las fe?nias receoprow li lor mort de la resurecioM Mas li autre son ista

fuoc

e

,

.

.

.

.

.

non stimant

tira

Mas

Uh

Ji

la

redewcioM

autre foro» scarni

aczo qne ilb aq?/«stessa?t melbor resureciow

.

e batu

,

foro» lapida [337 v] foro» talba foro»

de cotel

Uh

.

angustia

foro» circmida e» peocz

Afflagelli de

.

e» mo?itagnas e e»

balmas

Depausa»

.

.

en liam

,

cauernas de

e

la

,

chabras

la terra

E

.

sia»

,

desert

li

han

tuit aq?«sti

promessio»

.

ocisio»

Besognos

.

erra»t e»

,

.

e preysoMS

,

Uh morirò» e»

e de

de feas

:

XII. Per la q»ol cosa ewcara testini o»is

te?ita

no» receopro» aczo que ilb no»

aq?/ista testimo»i per la fé

se«t alcu»a cosa melhor

tot

q»al lo mo»t no» era degne

li

las

que

e sobre

,

Dio perues-

.

co»suma se»cza nos

nos essent circuwda de ta»la nebla de

e»cerqMe nos

tot fais e lo peca ista»t

Corra» per

,

pacie»cia a la battaiha perpausa a nos regarda» e» yhesu acreysador e cun-

sumador de

la fé

.

q»al sostane

lo

spreQÌa»t la co»fusion

,

la crocz

per lo goy perpausa a

luy lo q»al soste»c aytal contradìczament de

li

aczo q?/e uos no» sia straca defalhe»t e»

li

:

recu?»bate»t incontra lo peca

q»al parie a uos enayma ha

meo

tìlb

[358

quanì tu

si

sies

goni

filhz

Car qwal

.

sperit e uiore»

goy [a]

.

Mas

.

de

haquiìh

li

Perseura e» decipli»a

es lo fìlh ,

que

de la q»al

.

Dio

uffre si a

payre no» reprena hiy

lo tuit

son

parczo»ier

fait

.

.

uos

Car

Do»ca

Depoys acer nos haue» payres e»segnadors de Bonca non ubidire» mot maiorment al payre E acer ilh ensegnaua» nos al te?Hp de poc iorn se-

tilh

.

.

.

.

Mas aqwest segoni czo que es util a recebre la soa Mas acer tota decipliHa e» presencia no» es uista esser de tristicia Mas euapres re»dre fruc mot apaguiuol de iusticea

uolu»la

la lor

santificacioH

lo

.

.

recep

qìie el

nostra carn e teme» lor li

uos se

.

fìlli

uos se fora la deciplina

de

E

no» uolhas desprecziar la decipli»a del seguor e no» defalhir repres de iiiy Car lo segnor castiga aqwel lo qnaì el ama

uos se bastart e no» la

.

fìlbz

r]

3Ias el bat tot

cnay/Ha a

la

de-

.

6*o»^rastes e»cara e»tru al sa»c

cu»solacio»

,

.

desmentiga de

la

si

Car reyre pewsa pecador incontra si meseyme uos^re ceraie Car uos no»

e see a la dreyta del seti de dio

.

.

q»al se saren exe[r]cita e» ley

las raans pigras

,

e

li

Aczo qwe

alcu?i czopeiant

e sa»cfita

cu»

tuit

.

Per

q»al cosa susleua

la

ienolh desliga e facze dreit a»naffle»t a

no» arre

.

Mas

sia

se»cza la q«al alcun no» ueyre dio

alcun no» ma?iq«e de la grac^a de dio

.

:

li

.

.

.

Aczo q»e alcuna [358

amarecza no» empache germena»t de sobre

nostre pe

Ensegue paz haae»t cura que

sana maiorraent

v] reycz de

e moti sia» socza per ley

.

Aczo qne no» sia alcun fornicador o non mont e»ay?»a Esaù lo qnal uende per vn ma»iar las soas prumieras e»ge»raduras Car sapia que cu,

.


Nuovo Testamento

Il

bitant enapres heretar la benediciow fo refuda Tpemiencìa.

apropies al 1

escurita

las

mo«t

dar

.

mowt

ilh

sia lapida

,

.

,

,

,

auuiroM pregauau que

1

.

non

io pfflrla?*

di^ia

se

.

Si

se apropies

bestia tocare lo

la

Enaysi era spauantiuol czo que era uist

e temeros

,

Mas apropia uos

.

Jenisaleai celestial

.

non trobe luoc de Car uos iio« uos

el

,

:

o sagita

de dìo uiuent

Car

.

cerques ley cuw lacrimas

non soportauaw czo que

yo soy spauawta

cita

el

e al fuoc brusant vn pò tochar e al torbilh e a e a la uocz de las parole al sou de la tromba

qtie

e te?»pesta

,

la qual &qnilh qice

:

a lor

dis

Ja sia czo que

.

2bS

valdese.

e

,

la

a

Moyses

.

mont syon

al

e a la

,

congregacio?» de

no?*

li

premier eHge?ira li qual son script en li cel e al ludici de totas cosa a dio e a 1 espent perfeit de li iust , e a ybesu mediator del nouel testame?«t e a 1 espawcbament del sane parlant [359 r] melh que aqtiel de Abel Garda que uos non despreczie aqwel que parla Car si aquilh non fugigro?» li qual cow^rariauan sobre la terra q?mut maiorment nos si uos contrariaren a luy lo ha aqMel que parla uà La uouz del qtial moc la terra adonca E ara repromet qual es en li cel diczewt Yo maurey e?ìcara per vua uecz no;* solament la terra Mas lo cel Mas czo qu-el di e?tcara per vna uecz sigmfica lo traportame/it de las cosas mouiuols enayma de li fait que aq?/ellas que son non mouiuols permagnaw Per la qwal cosa pilhant lo regne no?i mouiuol hayaw la gracid Per la qtial adora» placzent a dio can reuere?<cia e religiou uumb/'iuols angels

e a la gleysa de

,

,

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

,

.

.

,

.

Car

fuoc degastawt

lo nostre dio es

permagna en uos No» uos uolha desme«Car per aq^estas alcu«s bau plagu en recebewt Sia recordador de li preysonir enay??ia e«semp prey-

XIII. Carità de fraternità tigar de las albergarias

angel

li

e?j

lor albero

sonir cu?t lor e de

matrimoni iuiare

li

.

es bonoriuol

narey ni

e

te laissarey

aiutori e

.

aczo q?/e

q»fll

li

hyer e e»coy

diuersas doctriwas

graci'a

hauc»

:

,

no» a

el

1

Lo

.

.

ome la

mi

Recorda uos de li paroUa de dio La fé de li q»«l facza a

.

.

issime»t de la cu»uersacio» de lor

niesey?«e es e»

li

segle

.

No» uolha

.

Yesus

esser e»ga»a e»

Car nobla cosa es hordenar lo seo cor ma»iar li qwal non profeyta» a li ana»t e» lor Nos qual non han poesia ma?*iar aq»«lb q»e seruo» al tae estrangieras

.

li

autar(l) del

.

Car dio [3o9 v]

.

.

1

parlerò» a uos

resemiiha co»sidera»t qMol fo

non socza

leit

Costuwas sia» entre uos sencza Car el dis yo no» te aba»donos dicza» conUdament Lo segnor es a

auoutradors

li

no» teraarey qual cosa

nostre superior

Xì'ist

enayina uos meseyme permane/it al cors

en totas cosa e lo

e» las present cosas

sia conte»t

,

.

.

afflegeli

forraicadors

li

auaricia

mi

.

,

.

Car de li animai lo sane de li q»al es porta per lo poutificze e» li sant per lo peca li cors de li q»al so» crema fora li tabernacZe Per la qual cosa ewcara yes?<s sufferc fora de la porta Aczo q»e el sa«c/i-

bernacle

.

.

.

.

.

Do»ca issa» a luy encontra fora las alCar nos no» haue» ayci cipta permane»! Mas cerca» 1 auenadoyra Monca uffre» totauia a dio hostias de lausor [360 r] per luy meseyme czo es fruc de lauias coMfessa«t lo nom

fiqwes lo poble per lo propi sa»c

.

bergarias porta»t lo repropi de luy .

.

.

,

de luy

.

No»

uos uolha demc»tigar de la be»ifice»cia

,

e

cumiuicacio»

.


2B6

Salvioni,

Obede a li uos^re derant pausa e sot Cor per aytas hostias la play a dio mette uos a lor Gar ilh uelhaw per ias uos^ras ar«ias enayma se ilh. n auian a rcndre raczon a(in q?/-illi faczaw ayczo cun goy e non gement Gar ayco non cuucnta a uos Ora per nos Gar nos nos conMen qne nos hauew bona consciencia e?t tuit aquiìh qtie noìon conuersar honestament E maìorment uos prego qtte uos facza ayczo aczo que yo uos sia plMS tost .

.

,

:

.

.

.

.

:

rendu

E

.

Per

.

de

sane del testameli eternai

lo

uos renda perfeit

yrt'st

mene

de la paz lo quaì fora

lo dio

pastor de feas

,

en tota bo?;a obra a far

zent qne czo que uos facze sia acetable

.

raort

li

\vy

la uoliinta de

regardament de

al

aqwel grant

,

Lo nostre segnor jesus

Amen

Fac-

.

per jesiis

ìtiy

Mas o frayres yo Gar yo smps a uos breoment Vos sabe lo nostre, frayre Timotio esser liga cun lo quaì si el uenre yo uenrey a uos \)ìus uiaczaraent Saluda tuit li uos^re superior e tuit li sant Li ytaliaw saludan uos La groc/a sia cura tuit uos Ameri quaì es gloria en

y^rist al

prego uos que uos soporte

li

segle de

segle

li

.

la parolia de cowsolacion

.

.

.

.

,

.

.

Epistola cattolica di S. Giacomo.

[360 v] Ayci Coraencza la Epistola de sant Jaco Capitol

L Yaco

serf de dio e del nostre segnor yesus

doczp lignaie

li

quaì son en dep«rti/went

qiianì uos cagire en diuersas lentacions

uos^ra

.

meo

.

li

frayre pensa tot goy

Sabent que

esprouament de

1

la

Mas pac^encia ha obra perfeyta que uos sia pernon defalhent en alcuna cosa Mas si alcun de uos besogna

obra pacéencia

li

.

1

.

niande salu a

y^rist

feit e entier

.

.

dona a tuit haftundiuolment e non la repropia Mas demande la en fé e sare dona a luy non dubitant alcuna cosa Gar aqwel qne dubita es se»?blant a 1 onda del mar la quaì es niogua de sap«encia d'niande la a dio lo

la

qnffll

.

.

del uewt e es porta en auiron

totas Ias soas uIhs rie

en

soa

la

lo solhe

[1.

.

.

huwil se

io frayr

ìli.as

prona

.

1

orae es beneura lo

cum

es tentador de

alcii?i li

ceopu

,

o

mal ni

perfeit es

Enaysi lo tentai ion

[qual] dio ha

Gar

la fior de

rie .

el

meseyme .

tenie alcun

.

Daq?«enant quant

raarczare

a

li .

en

el

amant

li

sare si

,

Gar dio non

Mas vnchascun la

ìuy cagic

Gar cnm

empromes

.

es tenta

cubiticia aure con-

Mas cu?» lo peca sare compii el engenra la mort . mot ama non uolha errar Car tot don noble e tot don de sus deiscendent del payre de li lume enapres lo qnal non es

aparturis Io peca li

la

.

suflre

e lo

del fen

sare tenta non dicza yo soy te^ta de dio

de la soa cubitio/a tira e lacza

Donca

qnal

esautament

fior

,

recebrc corona de ulta

el

aczo que

al seo

.

[361 r] e la belecza del uout de ìuy perle

seo uiaie

Sfiorile

Gar el trapassare enayma la nasqwe cun ardor e seqne io fen e

humilita

solelhj

home non pense qn-el sia a Lo baron de doble corage non es ferm en

Tronca aqueì

.

rccebre alcuna cosa del segnor

meo

frayre

.

.


Nuovo Testamento

Il

Gar el enge?ire nos uoli:wtaria»?ent eìi la paque nos siaw alcun comenczament de la creatura de hty

tramudame/it de ca/Kbiamewt rolla de uerita

:

.

.

Per la qnal cosa o parlar e tart a

2o7

valdese.

1

meo

li

ira

Car

.

mot ama tot home sia prest a auuir e ta?*t a ira de 1 ome no« obra la iustici'a de dio Per

frayre 1

.

qual cosa degitawt tota soczura e nhondsmcìa de malicia

la

Recebe

.

la

pa-

soyuecza la qual pò saluar las uos^as ar?«as Mas sia faczador de la parolla [361 vj e non solament auuidor ewganant uos meseywa

rolla enta

era

.

.

Gar a

awne

e

en

uout de

lo

fait

.

Mas

la soa lewga de

nana

.

Vesitawt

soa uatiuita al miralh

li

.

Mas

.

eratre

uos pewsa

si

Mas laissa errar lo seo monda e non soeza enapres .

en

orfe e las ueuas

Car el regarde qne regardare

.

aq?/el

.

alcun

si

mal

Religìow

Aq?<est es comp(ar)ara

.

que es de liberta e perseuera en ley Mas faczador d obras Aqwest

auuidor demewtigos

seo

la

e uiaczanierat fo deraewtiga qual el era

la ley perfeyta

fait li

auuidor de la pwrolla e non faczador

ome regardawt

1

si

si alcuji es

Aq«/est noti es

.

esser religios e

cor

La

.

dio

e .

non refrewa d aq?/est es

relegiora

payre es aqwesta

lo

las tribulacions de lor

heneura en

serre

e

gardar

.

non soeza

si

d aqwest segle IL

li

meo

non uolha bauer

frayre

anei aurienc e

uos ewte«dre se [362 r]

de

li

.

.

.

eìi

luy lo qual es uesti de uestimewta clara e dire a luy

bew ayczi

meo pe

segnor jesus xrist

la fé del nostre

Car si baron intrare al nostre coue»t hauent uestimerata blancha Mas lo paure intrare en soz habìt e

en recebamc??t de presonas

Mas

tu

,

paure dire tu ysta lay o se aqui sot li scamel Bonca non iuia uos enapres uos mesey??ie e se fait iuie .

al

,

meo

mot ama auue

Donca dio non eylegic li paure en aq?<est mowt rie en fé e heretier del regne lo qwal dio ha enpromes a li amant si Mas uos despreczia li paure Bonca li rie non apremissow uos per poer e ilh meseyme tiran uos a ludici e ilh meseyme blesteman lo hon nom lo qwal es apella sobre uos Empergo si uos perfare la ley real segowt las scnptnras Amares lo teo proywe enayjwa tu meseyjwe ben faz Mas si uos recebe presonas uos obra peca repres de la ley enaywa trapassador Car qual que qual gardare tota la ley Mas offent en vn el es fait acolpa de tuit Car aquel que dis non auoutrares dis non aucires Car si tu non auoutras Mas aucies tu sies Porla enaysi e facze enayma aquiìli que deuon fayt trapassador de la ley esser iuia per la ley de liberta Car indici sencza misericordia sare fait a luy lo qual non fay misericordia Mas misericordia sobre monta indici li meo frayre [362 v] qttal cosa profeytare si alcun dire si hauer fé Mas non aya obras Banca la fé poyre saluar luy Mas si lo frayre o la seror son nu e bcsognos del uiore de vnchascun iorn Mas alcun de uos dire a lor anna en pacz sia saczia e sia scalfa Mas non donare a lor aqwellas de las felloneczas cogitacions

li

.

frayre

.

,

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

cosas que son besogninols al

morta en hobras la

mia

,

si

meseywa

s-ilh

cors qnal cosa profeytare

non a obras

.

Mas alcun

.

Enaysi

fé es

la

dire tu as fé e yo ay

demostra a mi la toa fc sen?a las obras e yo demostrarey a tu per las obras Tu creyes Car va dio es ben facz e li demoni o .

.

creon e ense»?p tramolan Archivio glottol.

ital.,

.

Mas

XI

o fu

home van

(seconda serie,

I).

uoles saber

.

Car

la fé es

morta

17


2S8

Salvioiii,

sewcza las obras uffrent Isaac

Abraham

.

lo nostre

(Uh sobre

sco

lo

1

payre

autar

J)onca non fo iusti^ca d obras

.

Banca

.

compVia la qual dis

.

apella amie de dio

.

tu ueyes que la fé fo en

E 1 escr«pt?/ra fo Abraham crese a dio e li fo recointa a iusticia e fo Donca tu ueyes Gar orae es iustifica d obra e Mas serailhawtajwent Raab la meretricz de la fé

alatori a las obras de luij e la fé fo perfecta

d obras

.

1

.

,

non solamewt [863 r] Donca non fo i?<sti^ca d obras hauent receopu .

autras uias

Car enayma.

.

morta sencza

raort sencza

cors es

lo

.

li

messale e gittant enaysi

cspe/'it

I

li

per

la fé es

las obras

meo

non uolha esser fait plusors mestres sabewt que uos Gar nos tuit offende?* en motas cosas Mas si alcmi non o&ent eìi parolla aqitest es baron perfeit Acer la pò encerqtie raewar tot lo cors can lo fre/^ Veuos uos metere lo fren en la bocca de li caual Veuos aczo que ilh ubidissa?i a uos e nos meue» per tot lo cors de lor III.

li

frayre

,

en recebre maio?* indici

.

.

.

.

,

.

cum

ewcara las naus

grani e son portas de

ellas siaw

crudel uewt

li

.

Mas

son encerque portas de petit gouernalh aqui al qual luoc uore 1 emhrinament de 1 endreyczant Enaysi encara la \enga es petit memhre e se Ueuos quant petit de fuoc quanl gvant selua emexauta de grant cosas ellas

.

.

brasa

en

E

.

tenga es fuoc mont de eneq«//ta

la

nostre

li

memhre

la

qual socza

tot lo

Gar

La lewga

.

natura de

natiuila e es e?iflama de

pena

oysel e de

-on] e de las autras se

peysew

li

[I.

.

es

ordena [363 v]

cors e ewflama la roa de la nostra

tota la

de

li

dondaw e son dondas de

la

las bestias

e

humana Mas alcuw- de li ome non pò dondar la lewga Gar es mala non repausiuol pleua de uerum portaut niort Gar cuw ley meseyma beneyczen dio czo es lo payre e cnn ley mesey/raa maleyczeu li ome li ufl^Mra

.

.

.

,

qual son

fait a la

sembla?icza de dio

Bcnedicio?i e maladicio« salh d aq2<ella

.

meseywa bocca li meo frayre acp^estas cosas non conentan esser faytas enaysi Donca la fo?jtaua de meseywa ladocz pò decorre ayga docza e amara li meo frayre Donca la fìguiera pò far huas o la uicz fias Enaysi alcuna fontana non pò mandar fora ayga doucza e amara Qual cs sani e .

.

.

.

.

.

decipliua entre uos demostre la soa bona obra en soyuecza de

Gar

si

uos haue gelosia amara

uos uolha gloriiar ni esser sap/encia

[364

r]

aqui

.

non

Gar

Mas

meczowgier cantra

Mas

la

sap/encia

nostre cor

uerita

Gar

.

,

.

non

aqjtesta

es tereual e bestiai e diablenca

.

Mas la sap«encia la qual es de sus Acerta daqmenawt pascifiea amesura amowesteyricz con-

mala obra

T^rumierament es

.

li

qua! luoc es enuidia e contewczcn fermecza no» es

al

aqìii

son en

e co/ìtenczo?is

de sus desce^zdent

es

tota

fait

,

casta

.

.

iuiant sencza ensentent a li ben piena de misericordia e de bows frucs fegnament Mas lo fruc de iusticia es semena en paz a li faczent pacz IV. Las batalhas e las tenczons dont son en uos Donca non de las ,

.

.

uos^ras cubiticias

,

las qaals caualareian

en

li

nostre

mewbre

,

Vos cubita

DOW aue Aucie e enueia e non poe gagnar Vos tewczona e batalha e non haue emperczo Gar uos non demanda Uos demanda e non recebe e?nperczo que malament o demanda que uos sia consuma en la uos^ras cubiticias auoutradors non sabc Gar 1 amistà d aqncst mont es ene>niga a e

.

.

.

.

.

.

,


Il

Nuovo Testamento

2o9

valdese.

que q?ml uolre esser amie d aqwest segle es ordena enemic L espent lo qua\ habiÌA qiie 1 escr/ptera o diga ew uaw Mws el do«a maior groci'a per la quaì cosa di ew uos cubita a emiidia dio contrarisi a li sup[er]bi Mas el dona [364 v] gracidi a li huwil . Honca Apropia uos a sia somes a dio e co?J^rflsta al diauol e el fugire de uos dio

Donca

.

de dio

qiiaì

pewsa

.

.

.

,

.

.

dio e el

ceraie purifica

coMuerti

gnor 1

autre

cor

li

Sia afflegelli

.

esautare uos

el

detray a la ley e iuia la ley de

la ley

.

Mas

iuie

Car

.

lo

liu?»ilia

.

frayre

al frayre ,

Mas

mans de doble plora Lo -aostr& ris sia

e piagne e

,

meo

li

.

Xqueì que detrayre

.

monda

peccadors

.

plor e lo goy &n tristic*a

e/i

e

,

de uos

apropiare

s

las

uos

regardawewt del se-

al

uolha detrayre

no/^

nn

1

a

&queì que iuia lo seo frayre

.

non

tu iuias la ley tu

si

.

.

donador de

la ley e lo iuie es

:

obseruador

sies

vn

lo

qual pò

Mas tu qttal sies lo qual iuias 1 autre veuos li qucd dicze ara e«coy e deman annaven en aq?<ella citta e fare?* aqui an e marchaHcleiareu li qual non sabe q?/al cosa sare 1 e?tdemaw e fare?» gang perdre e saluar

.

.

:

Car

.

.

e daq?«'euawt vapor es vn petit apareyse?it sflre destermena e???perczo q?<e uos deoria dire si lo segnor uolre e si nos uiore?? Mas ara uos esauta [36S r] en hi Aq^/esta cosa e autra fare» nostra supe?-bia E tot aytal esautamewt es maligne Banca al sabent ben la nostra ulta

qual es

:

,

.

.

.

.

pecca es a luy

far e no?» lo fay

Rics facze ara plora e udola en las uos^ras mise?'ias las qimls

V.

Las uosfras uestiuewreu a uos Las uos^ras riqweczas son faytas marczas mentas soto mamas de camollas L or e lo uos^re argent es gasta en ruilh .

.

.

,

e lo rnilli de lor sare testimo??i a uos

fnoc

Uos

.

trasoriia a uos ira en

nostre obrier

li

e occissies

a

1

:

tra la

de

1

autre

li

.

.

e el

non contraste .

a uos

Veuos

Donca uos

.

segnor

li

li .

o

li

meo

Donca

q?/al parlerò?» al

de la

a tant qn-el recep la ploya pr»matiua

.

li

nostre cor

.

Car

non uolha engemir 1 un cm?conda?»na Veuos lo iuie ista derant a frayres

.

.

nom

segnor

del

Uos auues

.

veuos nos tcnen be-

la sull'erta de

segnor es mise?'icordios

lo

o frayres sia paciewt entro

frayres prene eyxemple del lauor de la paciencia

qnal soporteron

Car

.

lo cotiuador spera lo precios fruc

sia pacient e confe?'ma

Afln que uos no?» sia

Donca

p?-opliela

meo

li

fraut

,

del segnor s apropia

neura aq«»lh fin del

La q«al per

.

Porta?»t pacienfa??»e?zt entro

porta

.

.

liti/

auenament

veuos la marci de

.

,

[363 v] e la tardiua 1

uos^ra carn enaywa

rendua de uos crida e la cridor de lor intre en las auli ost Uos haue uiscu en delicias sobre la terra e uos^re cor en luxuria Vos amenes lo iust al dia d oceisio?;

auename?it del segnor

terra

la

dereyran iorn

li

no?» lor es ista

li

marnare

q«al meysso?«eron las aostras regio?^s

relhas del segnor de

haue nari

e

,

,

e

Job e ueguies la

marceneiador

.

Mas

o

non uolha iurar ni per lo cel ni per la terra ni per autre q?/al qne q?»al iurame?tt Mas la nostra parolla Sia Si Mas si alcun de uos es afflesi e no?» non qne uos non caia sot lo indici gelli aure d aygal corale e psalmeie e si alcu?» es enferm e?»tre uos amene

li

frayre derant totas

cosas

.

.

,

li

preyre de la gleysa

segnor

.

E

,

e auron sobre ìuy ogaent hiy d oli

la oracion de la fé saluarc

1

enferm

:

al

nom

del

e lo segno?- alcoiare hi>/


^GO

tìalvioiii,

Doncu contessa, li uosite peca un per 1 autre que uos sia salua Gar la Helias era home passible semblawt a soue»diera oracisLU. * del iust vai mot nos e ore pe?* oracion que la non plogues sobre la terra e non ploc de cu peca sareìi perdona a hnj

e si el sarò

[366

r] 1

a

nutre, e ora

1

.

1

.

.

:

trey an e seis raes lo seo frac

Mas

.

.

o

E ci

frayre

deo saber

arror de la soa uia salua

1

tecza de

Ayci

meo

li

alcun conuertìre luy dor de

dereco ore e lo cel done la ploya si .

1

e la terra

,

de uos arrare

alcu?z

done

de la uerita e

Gar aquel que fay cojiuertir lo peccaarma de hri/ de mort e cuebre la mau-

pecca

li

finis la

Epistola de sani iaco

La prima

epistola cattolica di S. Pietro.

1 la primiera Epistola de sant peyre Capitol Peyre apostol de ybesu x/J«st a li forestier espars en pont Galacia Asia e de Bethania esleit segowt la presewcia de dio lo payre Cappadocia en sanctiùcacion de-sperit en uhidiencia e sca?«pamewt del sane de yesus Dio e payre del nostre seXrist la grada e la paz sia multiplica a uos

Comencza

.

.

I.

,

,

.

,

.

gnor yesus

regeuere nos segowt la soa

[366 v] sia beneit lo qual

y^rist

grawt misericordia en spera?^cza de aita per la resurecio» de yesus li

mort en hereta non corompiuol non socza

uos en

cel

li

"x^rist

de

non marciuol cowserua

a

qual se garda en la uerta de dio per fé aparelha en salu

li

esser renella en

esser contrista

e

li

vn

dereyraw temp petit

,

al

qual uos alegrare

en diuersas te/itacions

,

que

.

Gar coue«ta ara

espra««e?it de la no-

1

mot plus precios d or lo qual es proua per fuoc e sia atroba honor en la reuellaciow de yestis y^rist lo qual uos ama cum uos non 1 aya uist al qual acer non uese^t ara crese Mas ereseni uos alegrare d alegrecza non recointiuol e glorifica reportant la fin

stra fé sia

en losor

,

,

e gloria e

.

,

de nostra

fé salu

de las uostvas avmas

quiseron e encerqueroti

uos

,

.

encercant en que o

.

De

la

qual salu

Li qual propheteiero» de la al

qual temp

1

li

prophe^a en-

grada aueuadoyra en

esperit de )^rìst sig««fiques en lor

,

derawt anunciant aqwellas passiows las quaìs son en y^rist e las dereyranas glorias a

a nos

,

li

qual fo renella

.

Gar

ilb

non amewistraua»^

iliqueron a uos

.

per

desiraw de regardar

lo sawt sperit [367 r] .

pewsa amesura perfeit

trames del cel

Per la qual cosa sia sot ceint .

meseymes

li

al

li

.

Mas

qual pre-

qual

li

awgel

lunbi de la uos^ra

spera en aq^^ella grada la qual es ufferta (a) a

nos en la reuellacion de yesus y^rist enaywa

^

a lor

aquel\as cosas que son ara anuncias a uos per aquilh.

filh

Dall' 'a' dell'ultima sillaba par tuttavia che

de u\)idienc\a

si

,

non ewsewp

volesse cavare

un

'o'.


Nuovo Testamento

Il

aflgura

a

pn/mier

aquel sant lo qnal apelle uos

ners&cion

payre

chascnre

Sant sare

.

Car yo soy

.

Car uos se reyniu de

.

satit

E

.

la

temp de

lo

sego?it

tota con-

eìi

si

uos apella

1

obra d un-

uosìm habi-

la

conuersacìon dona

nostra, nana,

'Non de cosa corompiuol d or ni d argent

.

Mas

.

aczo que uos mesey?He sia sant

Yeia que connersnìit en temor passe

.

Sabent

.

payre

li

es

,

sewcza recebame?it de presonas segont

h/i/ lo q»ffl iuia

-taciojj

de

Car script

.

261

valdese.

de la nostra mescouoysencza

desirie/*

Mas

.

del

precios

sane de yrist enay?Ha d agnel no?i socza e non macola Ace?' dera?it conegu derant 1 ordename^^t del n]o??t Mas manifesta en li dereyran temp .

.

Ver uos li mort

done

e

,

per

q?/al se fidel

li

Itty

a U/i/ gloria

:

meseyme en

dio

Lo quaì resucite luy de

.

afin q?/e la nostra fé e

esperancza fos en

1

amor de [367 v] ama uos enlre uos pl?<s entenduamewt reyre Mas de non corompiuol Per la parolla semencza corowpiuol

dio purificawt las nostvas armas en nhidieìicìa de carità en frate/'nita

na

Non

.

siniple de cor

.

de

,

.

.

de dio lo uio e del penuaneut en ate?'na e tota la gloria de

de hty cagic

Mas

.

ome enaywa

1

Car

tota carn

fior del l'en

la

la parolla de dio

.

Lo

.

perma?z en aterna

enay?«a len

es

feu

seqwe e la

Mas aqwesta

.

,

fior

es la

parolla la qwol fo predica a uos

IL Donca depausa tota malicia e

enajma

e tota detraciow cubita lait atin qìie

uos creissa per

gnor

docz

sia

,

al q?/al

en salu uos apropiaw liiy

ome Mas eslegia de dio enayma peyras viuas maysows li

.

,

tot

engan

.

,

emiidia

racional serecza

,

.

uos

e honorifica e

meseyme

sobre

sia

het/ifica

sperituals sant preuerage a uffrir las hostias .

Ver

la

quaì cosa

1

escr«pt?<ra

Vete yo pausarey en syon sobeyrana peyra cantonal eslegia e preciosa e aq?/el que creyre en luy non sare confonàn Donca lionor

conten

.

r]

,

es a uos cresewt li

e^fegnarnewt e

engan Emperczo si uos tastes quani lo seessewt peyra uiua Acer refuda de

sperituals e recebiuols a dio per yesws yrist

[368

e

fantin ara na

.

Mas

hedifìcant han refuda

.

e es peyra d offension e

fendon en

la

parolla

,

non creon ella es la peyra la q^^al Aqwesta comencze esser pausa al cap del canton peyra d-escandol a aquilh non cresent li q?/al ofMas uos se non creon al q?/al ilh son pausa

a aqnilh que

e

,

,

.

lignaie eslegi real preueraie gent sancta poble d aqnistament

Lo qwal

.

Afin qne uos

lume non era adonca poble de dio Mas ara se poble de dio Li q?<al non conseguies adonca misericordia Mas ara aue consegua misericordia carissimes yo prego uos enayma stranies e pellegrins estenir uos de li carnai dessirier li q?/al caualareiaw encontra 1 arma hauent la uos^a bona conuersacion entre las gent qwe en czo qu-iìh detrayon de uos enayma de mal faczador consideron uos de bonnas obra(n)s glorificon dio al temp de uesitacion Donca sia somes a tota humana creatz<ra per amor del segnor sia a rey enay?na derant anant o sia a li due enayma trames de hiy a ueniancza de li mal faczador [368 vj Mas a lausor de li bon Car enaysi es la uolunta de dio qne ben faczent facza taissir la mesconoissencza de li ome non saui enaywa libre e non enayma hauent la liberta cuberta de malicia Mas enay?«a serf de dio iionra tuit ama fraternità teme dio honra lo noncie las uertuz de luy raereuilhos

.

.

apelle uos de las tenebras al seo

Li qnal

.

.

.

.

,

,

.

.

,

.

,

.

,

,

.

.


262

Salvioui,

rey

Li serf sia« somes a

.

Lama»

.

Mas

a

li

aspre

li

scgnor en tota temor

Car

.

a(i2/esta es

grada

per la concieticìa. de dio suffrent non iusta?«ent

noji solame?jt a

,

li

bon e

alcun soste» tristicia

si

,

Car qiial grada, es si pecben fa^ent sostene pacieHtame?»t aq?<esta es grada enapres dio Car uos se apella eu ayczo Gar xpisi fo passiona per Laissant a nos exe)»ple qiie nos segaw li anament de luy nos Lo q?/rtl non fey pecca ni engan non fo atroba en la bocca de hiy Lo qwal cum el era maudit el non maudicia e cu/« el suffria el non meHagaua Mas lioraua si meseyme a li iuia?zt non iuslamewt Lo qiial porte li nostre peca al seo cors sobre lo leng aczo que mort a li peca viuan a iustic^'a Per las plagas del qiial uos se sana Car uos era adonca [369 r] enaywa feas e?Tant Mas ara se conaerlì al pastor e amador de las uos^ras ar/was ca?it

.

e batu suffre

.

Mas

.

si

,

.

.

.

.

.

.

.

:

.

.

.

Semilhantame?it las fe«uas sia» somessas a

III.

alcun non creo?i per parolla sia»

li

lor baro>i

aczo que

gagna sencza paroUa per la conuersacio» de las fennas Cosiderawt cun reuere/icia La uos^ra pura casta connersacion L ornament de las qiials non sia defora Lo qtiai es la piegadura de li cauelh e cercundament d or o lo cotiuaraent del cahriment del uestimcMt Mas 1 ome lo qwal es de rescundu cor no« corro?Hpiuol Mas de soau sperit e d araesura Lo q?/al es rie al regardamejjt de dio Car enaysi se hornauaw alcuna uecz aq«<ellas santas fennas las q?<als sperauaw en dìo sogietas a li propi mari enaywa Sarra obedic A abrabam apellawt luy segnor de la qual sia faytas fillias ben faczent e non tement alcuna contorbacion Se/nilhantamejit li baro» e«se?np haiitawt segoni sc^encia donant honor enayma a plws freuol uaysel femenil enay/na ensemp heretieras de la grada de ulta , afin que las uos^ras orac/ons non sìan e/npachas Mas [369 v] sian tuit d un cor d una affeccion amador de fraternità misericordios hu/nil ate/npera non renàeìit mal per mal ni maldit per maldit Mas al contrari ben dicze/tt sabent afin que uos Car uos se apella en ayczo possesa la benedicion per hereta Car aqnel q?/e uol amar la uita e ueser li hon iorn que el garde la soa tenga de mal e las soas lauias que non parlon meczonias departe se de mal e faga ben cerq«<e la paz e sega ley Car li olh del segnor son sobre li iust , e las aurelhas de luy en las preyeras de lor Mas la facia del segnor sobre li mal faczador e q?ml es Mas si uos aq?<el lo qnal noy a uos si uos sare bon enueiador de ^(risf suffrirc alcuna cosa per iusticea uos sare beneura Mas non teraare la temer de lor qne uos non sia contorba Mas santifica lo segnor -/rist en li nostre cor Mas sia totauia aparelha a smendament a tot demandant a uos raczon d aqnella sperancza la qnal es en uos Mas cun ate/nperancza e reuerencia hauent bona conciencìa afin qne en czo qn-ilh detrayon de uos aquiih li qnal acussan la uostra bona conuersacion En y^rist sian confondu Car melh [370 r] es suffrir ben faczent si la uolunta de dio es enaysi qwe mal faczent Car x^ist niuric vna uecz per li nostre peca iust per li non iust qwe el uffres uos a dio Acer mortifica en carn Mas uiuifica en sperit Lo qwal uenent prediqne encara a aqn«lh sperii qne eran en preyson . Li qaal eran ia ista non obedient q?/ant se speraua vna uecz la paci'encia si

fait

.

.

.

.

,

.

.

,

.

,

,

.

.

.

:

.

.

,

.

.

,

.

,

.

.

.

.

:

:

.

.

.

.

.


Nuovo Testamento

Il

de dio en

armas

ara salf cani

la

dia de

li

Noe quanl per

foro?» faytas saluas

ayga

per la semilhawt forma

,

Mas

.

a si

la

quaì

Per

.

En

.

la qttal

poc czo es oyt

batisme fay nos

la q?/«l cosa lo

'Non lo depausame«t de

.

dema^ulament de

lo

surecion de yes?/s -^rist lo

somes

arclia se fagia

1 1

263

valdese.

a la destra de dio

es

,

soczura de

la

bona coni^ciencìa en dio

.

Per la re-

el a??ue al cel e

augel e las poiestas e las uertuz

li

IV. Doiica

passiona en carn per uos e uos sia arma d aqnella

5(^|0*st

Car aq?/el que fo passiona en carn defalhic de peca remas del te»jp la non viua plws en carn a li desirier Car lo te/Hp trapassa basta a uos Mas a la uolu?2ta de dio de li owe Li q?ml anneron en luxurias en [370 v] hauer fait la uolunta de las gent en maniarias en beuarias en ubriotas en non fiesiriers en viuolewczas Per la quai cosa se mereuilhan que uos no?i degù cotiua??«e«t d idolas

meseyma

cogitacio?^

.

afin q?/e czo qu-es

.

.

,

.

,

,

.

corra enay/wa lor

uos

Li qHfll

.

uio e

li

raort

li

ceri&meni

en sperit oracion

1

en aqw^Ua meseyma confusiow de lussur/a blestemawt Lo qnal es ap«relha a iuiar re?^dre raczon a luy

a

.

Car empendo

.

Car

cosas

totas

eua?!geli

1

home

segowt

apropia

la fin de totas cosas s

Mas devant

.

fo predica

sian iuia per la carn

ilh .

,

han

a

Bonca

.

mort

li

:

que

afin

Mas uiuan segoni

.

sia saui e

dio

uelha

eti

hauent en uos mescywies carità con-

Sia albergador entre maufecza de li peca vucbascu« amemstrant lo don 1 u?ì a 1 autre enayma el lo receop e?'aywa bon despesador de la grac«a de dio de mota forma Si alcun parla parie enayma dio parla Si alcun amenistra amenistre enaywa per la uertu la qual dio amenistre q?/c dio sia glorifica en totas cosas per yesìis "X^'isf al q?/al es glc^ria e comandameìit en li segle de carissimes non uollia esser strania en 1 embulhiment lo li segle Amen

tunia

Car

.

la

carità cuebre la

uos sencza mm-muracìon

.

:

.

.

fait a uos en- tentacion enaysi qwe alcuna [371 r] cosa de nouel cndeuegua a uos Non uos uolha spauantar Mas uos alegra ensemp acompagnant a las passions de -fr/s^ qne alegrant uos alegre en la reuelacio»

qual es

.

.

de

la gloria

iieura

,

Car

de luy

.

Si uos se repropia per lo

la gloria e

cnapres lor meseyme^

Mas

alcu?? de uos

non

.

Mas

suffra

mayson de

(le

la

fin

d aqnilli qwe

salua

.

li

blestema

Li fellon e

autre

Mas

.

li

de yrist uos sare be-

Mas enapres uos

peccador

Mas

.

1

si

.

Acer

glorifica

.

o layro?^ o maldiczador o

.

.

E

si

las

q?<al

iust

lo

quaì luoc apareysaren

uolunta de dio recomandan

^^r^'s^jan

non

te;«p es qne lo iudici

Car

pri<mierament de nos

euangeli de dio

al

es

el

alcun suffre enayma

si

en aqnest nora

glorifiq?<e dio

la

.

enayma bowecidier

dio comencze non creon en

qnc sulTron segoni

nom

esperit del segnor se repausare sobre uos es

el

cubitos de las cosas de se uerg.igne

1

.

lors

sare la

apena sare

Donca

aquiìh.

armas al

fìdel

creator ben faczent

V. Donca yo prego lor

.

e testimoni de las

li

preyre

li

son en uos c??serap preyrc cun

q?<al

affleccions de x'^^^t

e co?npagnon

d aqnella gloria

paisse lo grecz de dio lo q?/al auenador cs en uos hauent cura non forczament Mas uolunlariament non anant soczament cnapres lo gang Mas cun pront corale non enayma segnoriiant la q?/al

sare renella en [371

\'\

1

:

.

,

.

:


264

Salvioui,

contra liclcr

prmci de rowpinol uos

li .

e«t/-e

M«s cn modo

.

Spiiiilha?Ma??iewl o

uos

a

ii«

I

Cor dio contrasta a de uesitacio?^

cujìda

en la

.

li

autre

.

E demostra

superbi

Mas

.

e uelha

amesura

Sia

qt(.a\

es al mo»?t

Mas

.

a

Aaeni vn

:

humilita

el

deuore

al

,

gloria sia a

ista

meo

filh

Marc

La seconda epistola

lo

en

la soa

meseyme luy meseyme e cosuffert

scris a uos

en la qual uos

li

fori,

el

,

breowent per

sil-

e enseJHp teslimoniiant aque-

.

sia a tuit uos

es

cer-

qual co?itrasta

apelle uos

temp

petit de

.

en sant baissament pacz

Car a hiy meseyme

.

esser fayta a la uos^i-a fraternità

[372 r] ptrfare e cunfermare e cowsolare

es slegia en Babellonia saluda uos e

.

lo diauol lo nostre, auersari

mandament en li segle de li segle Amen Yo uaw lo fidel frayre enayma yo penso Pregant sta esser u(er)eraya grac/a de dio

uelh tuit sot metejit

pl?/s

li

tuit

dio de tota grac«a lo qual .

aqìicì

.

cnayma leo» inent quevent lo quaì Sabent aq«ella meseyma afflccciow

eternai gloria per yesws xrist

E quani

1 um a 1 autre doua grac/a a li hun?il Borica afìn que el esaute uos al temp

el

Car

.

.

corona de gloria no>i cor-

la

Tota la uos^ra cura gieta eu ìny

.

.

1

uos sia cxeJHple del grecz

Vos recepia ioues sia somes .

ma?i poderosa de dio

hu?nilia uos sot la

cura de uos

qz<e

pastor apareissare

La gleysa

.

la

quaì

saluda uos entre

qua] se en yliesu -xpist

uo^^

AMEN

cattolica di S. Pietro.

1 Ayci Coraencza la 2» Epistola de sant peyre Capitol [a] Aquilh li qual hai; I. Simont peyre serf e apostol de jesiis jj^r/s^ La grada e la paz sia vmplia a uos en la coobtengu aygal fé cun nos En qual maniera done a nos noisscMcza del nostre segnor yesus )^rist .

.

,

.

.

totas cosas per la parolla de la soa deuina uertu

e pietà per la conoisseneza de luy lo qtial apelle

per uertu

.

Per

lo

que apertenon a

,

la uita

nos per propia gloria e

qual done a nos mot grant e preciossas empromessions natura

:

afìn qtie per aq?<estas cosas siaw fait parczonier [372 v] de la diuina

fugewt

la

corrupcion d aq?/ella

meseyjwe mette

tota deligencia

cuhiticia la qìial es al

mont

.

amenistrar uertu en la nostra

Mas en Qo Mas en

.

Mas en la sci'encia 1-atemperancza Mas en la atewpeMas en la pac/encia la pietà Mas en la pietà amor rancza la pac«encia Mas en la fraternità la carità Car si aq?/estas cosas saren de fraternità cuw uos e sobre abondiaren ellas non laissaren uos uoit. ni sencza fruc en uertu

la sc^encia

.

.

.

.

.

.

la conoisseneza del nostre

segnor

cosas no?i son present el es cec

,

yes?/s y^rtst

.

Car aquel

e tastant la uia con la

al

man

qnal aq?/estas e a

,

receopu

frayres sforcza Per la qwal cosa dementigancza de li seo uelh pecca uos maiorment que uos facza certan lo nostre apella?went e la eslecion per Car enaj'si Car faczent aqwcstas cosas non peccare vnq?/a bonas obras .

.

abuwdiuolment

.

sare.

amenistra a uos

la

intra

al

regue eternai del

aostn"


Nuovo Testamento

Il

263

valdese.

Ver la qiiaì cosa yo non laissorey de uos segnor e saluador' y2s?<s xrist Ja sia czo que sapia e sia conferma amowestar totauia d aq?/estas cosas iusta cosa scomoure uos en araopewso uerita Mas yo la presewt e» westawcza tawt longament quant yo [373 r] soy en aq?<est tabernacle .

.

.

.

depaasamewt del meo tabernacle es uiacier segont czo q^ite lo nostre segnor jesus xrist demostre a mi E farey delige?tcia , e soue«dierarae??t que depois la mia mort uos poissa far m^ncìon Car nos non uos haue??- dona a couoisser la uertu e la d aqwestas cosas

Car yo soy certa» que

lo

.

derajjt sc/ev?cia del nostvQ

doctrma

Mas uos

.

segnor jesus

qua\ uese?*

li

cu^i

x'"*'*^

seguent faulas

nos haue?» receopa de dio lo payre honor e gloria de la grant gloria

Aq?;est es aqz^el

.

qiie so?z se??cza

nostre olh la maiesta de \uy

li

meo

filh

ama

Car

.

uouz desende a \uy q?ml ewsemp ben play

tal

lo

E

nos auue?^ aq?<esta uoucz porta del cel cu/» nos fossan con \uy al sant mo»,t E hauen pl«s ferma parolla propheteieyricz al qua\ ateudewt faczeji dreytamewt enaywa lucerna luczent cn luoc scur entro que lo iorn a mi

.

.

Entendewt ayczo ew li uos^re cor dar tota prophecia no?* es fayta per propia e?ìtrepetracion C«r propliecia non fo porta adonca per liumana uolunta

lugissa e lo portador de la lacz naissa

prwmieraraent d-escr«pt?<ras

Mas

sant

li

.

.

.

home

parleron spira per lo sant sperit de dio

Mas

[373 v]

II.

doctors

fals

prophetas foroJi

segnor lo qwal compre lor

eion

E

stewa

moti segnerò»

E

.

ludici de

Car

si

poble enaysi ewtre uos saren

al

qwal resco?iduament entreduyren sectas de perdicion

li

aq?^el .

.

,

amenant sobre

la lor fornicacion

.

Per

li

lor

qua!

,

meseywe subitana la uia de uerita

perdi-

sare ble-

Lo dorm

per auaricia cu» enfeiutas porollas ilh faren marcha de uos li

dio

qua\ ia non cesse de Ione temp e la perdecio» de lor non

non perdone

a

li

angel peccant

.

Mas son

it^ta

en

tira

1

fals

denegant

.

.

enfern cun

E non perdone e done lor esser reserua al iudicii mont Mas garde Noe oyten cr^dador de iustic/a E amene 1 eydoliui al mo»t de li fello» E dane per trastornament las cittas de li Sodomienc e de li Gomorieuc retornant G,n cenres a pausar exemple [a] aquilh. que son a far fellonessament E desliore lo iust Lot apremu de la non cadenas de tenebras al

p?-Mmier

.

.

.

.

,

.

iusta e luxuriosa co»uersaciow de

li

scuminiga

Car

.

el

era iust per regar-

auuiment haZ/itant enapres aqnilli li qnal cruciana» 1 arnia [374 r] iusta de iorn en iorn cun fellonessas obras \)onca lo segnor conoc desliorar li iust de la tentacion Mas reserue li fello» per esser tormenta

dament

e per

.

.

Mas maionnent &qui\h. li qua\ segon la carn caminant non mowdicéa e desprecziant la segnoria presoncios araant lor meseymes blestemant non temon dintreraenar setas aqn* al qual luoc cum li angel sia»? maior Per forcza e per uertu non portant incontra lor scuminiguiuol ludici Mas aqnjsti blestemant perriren na^nralment en la lor corrupcion enayma bestias non raczoniuols diczent mal d aqnellas cosas las qwais ilh mesconoisson E recebent la marci de la lor non iusticm Pewal iorn del

en

iaiament

.

la cubiticia de

.

.

.

.

sant riqneczas lo deleit del iorn qne son soczura e li

deleit

teri

,

e de

faczent en lor herror conuilis cu» uos

non cessable

forfait

enganawt

las

.

macnla

Auenl

armas no»

li

,

abundiant ew

olh pien d auou-

istablas

haucnt

lo cor


Salvioni,

266

filli de maladicion abandonant la dreyta uia arrerow d auaricia Auent segu la uia de Balaam de Bosor lo qiiaì ame la marci de endquita. Var\ani en [374 v] uouz d ome uede la folia del proBestia muta sot io

iissa

.

,

.

.

pheta

Aq»/sti son fontauas sencza ayga uiuoias que so?i portas de la temCar parlaMt per soperbia li qual scurita de teuebras es reserua

.

pesta a

.

de uaweta atrayo?i li desirier de la cara a la luxuria . aq^ilh que uerament fugigroJi d aqm'lh qwe conuersan en herror promete^t a lor liberta

Ver

corrupcio?i

ilh me.sey?«e sia serf de

cum

del qual el es sopercha

.

Car

aqiiiìh

.

Car vncliascu?i

es

segnor e saluador yesus

la conoissejicza del nostre

serf

d

aq^^el

que son retira de la soczura del moni yj-ist

E

.

.

dereco

ewuolopa en lor son sopercha Lor fait derier lor son peior que li premier Gar melh s«ray [l. -rya] a lor no?i hauer conegua la uia de la ìustìcia que enapres la conoissencza esser co?iuerti en dereyre d aq?<el sant comanda.

.

menl

lo

fo liora a lor

qual

ment

.

Mas

ueray prouerbi endeuew

aq?<ella cosa del

porca iaua retorna en

al seo uorai e la

a lor lo can re.tornawt

e[n]aolopa-

1

del iatic

Carisiraes veuos yo scr/puo a uos aq^^esta segowda epistola en la III. qual yo scomouo la uos^ra pura pensa en araouestancza afiu [375 r] que uos de li sia recordador d aq?<eilas parollas las q?/als yo derant dis a uos sant propheta e de li nostre apostol de li comandament del segnor e saluador ,

Gar enganador uenren en li dereyran iorn en sabewt ayczo pr?«raieraH?e?it la lor propia cubiticia e diczent L empromessiow segoni ana^it decebawent Car totas cosas perseueran enaysi e 1 auenanient de luy al qnal luoc es .

.

.

del

comenczament de

Car miron mierament e

illi

.

la

la creat«<ra

e peric

adonca

.

Mas

li

cel

li

son reponu per aqwella meseyma. parolla e reserua

la terra

,

e de la perdicion

de

li

ome

fel!on

.

Mas

o ca-

Car vn iorn es enapres Lo segnor non tarcza segnor enaywia mil an e mil an enay?Ka vn iorn Mas fay pacienta?nent enuer soa empromession enayma alcun pensan

risimes aqt/esta vna cosa

la

payron dor-

li

.

mowt ondeie d ayga

al fuoc al iorn del ludici

lo

temp qwe .

dio per lo q?/al aqnest

qMol son ara e

depois aqnel

Che li cel foron prwmesconoisson ayczo uoUintaria??ient Per la parolla de terra de 1 ayga e permanent per 1 ayga

non

sia

rescondua de uos

.

.

.

Mas recebre tuit a la [375 v] peniiencia de nos non uolent alcun perir Mas lo iorn del segnor uenre enayma lo layre en la noit al qnal li cel Irapassaren per grarat e>Hbr/ua/nent e li element saren desila per la calor

.

.

,

e la terra

,

e

aquellas obras

que son en ley saren brusas

totas aqnestas cosas sian a esser deslias

cunuersacion e pietà

gnor

.

Per

lo

qwal

,

li

.

Bonca cm»

Quals coucnta uos esser en santa

auenament del iorn del seli element decorrarew per q?ml iustic/a haiita speren cels noo

sperant e acoytant en cel ardent

.

1

saren desila e

Mas no(n)s cn li Per la qnal cosa o karissimes e terra nona segoni la promession de \uy sperant aqnestas cosas sforcza uos de esser troba en la paz de luy non E pensa salu la pnc«encia del nostre segnor yesus socza e non macnla la ardor del fuoc

.

.

.

yjist enayrwa paul lo nostre karissime frayre scris a nos segoni la sapiencia Enaywia en totas las epjs^olas parlant en lor d aq?<estas cosas dona a si .


Il

era las

Nuovo Testameulo

267

valdese.

quals son'alcnnas cosas greos per entenàament

Las q?mls

.

li

non

non istablc storczoji enaywa las autras scripturas a la perdiciow J)onca o carissi?nes derant sabe?(t. aq?/estas cosas [376 r] de lor meseymes garda uos meseymes qtie outra mena per 1 arror de li non saui iio?i caia Mas creisse en la gmc/a e conoissencza del nostre de la propia fermecza saui e

li

.

.

segnor e saluador yesus xrist

.

Gloria sia a luy

meseyme

ara e al iorn de

AMEN

la eternità

La prima epistola

cattolica di S. Giovanni.

1 Comencza la primiera Epistola de sani Johan Capitol czo qtie nos auoncien a uos czo que fo del comenczanient I, Nos e czo que nos auuen e czo qve nos regarden cun li noslre olh uegiien E las n[ost]ras raans ensemp trateron de la p«rolla de ulta e la ulta es La e anoncien a uos ulta eterna manifesta e nos ueguen e testinioniien qual era enapres lo payre e aprerec a nos Nos anoncien a uos czo qne nos ueguen e auuen qne uos aya compagnia cun nos e la nostra compagnia sia E scriuen a uos aqnestas cun lo payre e cun jesiis x'>'ist lo fiUi de luy .

.

,

.

,

.

,

,

.

.

cosas qne vos uos alegre e lo nostre goy sia compii ciacion la qnal nos auuen [376 v] de hty e

non son en

lucz e alcunas teuebras

Iwi/

.

E

aqnesta es 1-anun-

anuncien a uos

Car dio es com-

.

Si nos dire?^ que nos hauera

.

non faczen uerita Nos bauen compagnia entre nos e lo sane de yesMS yjist lo filli de hiy monda nos de tot peca Si nos diren q?;e nos non hauen peca nos enganen nos meseymes e uerita non es en nos Mas si nos confessaren li nostre peca el es fldel e pagnia cun luy

Mas

si

.

e

anen en tenebras

nos anuen en lucz enayma

el

.

Nos menten

niesey«<e

es

e

lucz

.

.

.

.

Si uos nostre peca e nio«de nos de tota eneqn/ta (liren qne nos non pecqnen nos faczen hty meczongier e la parolla de luì/

perdoue

iust qn-el

non

li

.

es en nos

li meo filholet yo scr/uo a uos aqnestas cosas qne uos non pecqMe . alcun aure pecca nos hauen auocat enapres lo payre yesus x'''^^^ iust E el meseyme es perdonador per li nnstve, peca . Mas non tant

II.

Mas lo

si

.

.

li nos^e Mas acer per aqnilb de tot lo moni Nos Si.beM Car nos coneguen luy si nos gardaren li comandament de hij/ Si alcun di si [377 r] hauer conegu dio e non garda li comandament de ìiiì/ el es meczo«gier e uerita non es en hiy Mas aqnel qne garda la parolla de Iny La carità de dio es uerayarnewt perfeyta en aqwest Nos saben en ayczo Car nos sen en luy Aqwel que di si permanir en luy deo annar

solaraent per

en ayczo

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

meseyme anne carissimes yo non screuo a uos nouel comanMas uelh comandamenl lo qnal uos iiagues del comenczament Lo uelh comandamenl es la parolla la quaì uos auues del comenczament

enayma (ìamenì

el

.

.

.

.


Salvioni,

268

E dcreco scrmo a uos noiiel comandamenì lo quaì es ueray en \vy meseyme e Aq?<ei qj^e Ca/- las tenebras trapasserò^ e lo ueray luH«e lu(,dc ia e« uos E el eyra lo seo frayre el es ew tenebras entro ara . di si esser en lucz .

.

.

ama

tn lucz

Mas

aq?/el q?/e

Mffls

aq»el que ayra lo seo frayre es en tenebras e uay

non sap

af cai

lo seo frayre es

awne

luoc

Car

.

e sca^idol

,

no/»

ew \uy

es

en tenebras

las tenebras e«ceq?iero»

de luy

olii

li

.

e

,

.

perdona a uos per lo nom de Car uos conegues ìuy lo qM«l fo del copayres yo scrmo a uos \uy Car uos uenczes lo maligne . O ioues yo scrmo a uos inenczament ioues yo Car uos conegues lo payre fantins yo [377 v] scr/uo a uos Car uos se fort e la parolla de dio pernia/i en uos e uences scrmo a uos No?» uolha amar lo mont ni aqj^ellas cosas que son del mowt lo maligne Car tot czo que Si alcu» ama lo mowt la carità del payre non es en luy es al mont es cubitic/a de carn e cubitic^a d olh e superbia de ulta la qua\ uos

fìlholez yo scr/uo a

.

Car

peca

li

soìi

.

.

.

.

.

.

.

.

.

non ìuy

es del payre .

Mas

de nos

.

Ma«

es del

mo«t

e lo mo?it trapassare e la cubitic/a

uolu»ta de dio pernia?» en eterna

bora es enayma uos auues

la deriera

ante^ris^

.

aq?/el q?/e fay la

ara fait

soji

Car

ilh

non

riaw permas cu« nos

Do/»t nos sabere

.

era?*

de nos

Mas qa-ilh

.

Car

.

Car

.

.

Car

awtc%r/sf nen

1

bora es

la deriera

s-ilh fossaw de

sia» ma/iifest

Car

.

nos

tuit

Mas moti

.

.

Uh

Acer

.

d;-

filholecii

.

issiro??

ilh sc-

non son de nos

.

Yo no» scrmo ognament del sant e conoisse totas cosas Mas car uos sabe ley Car tot a uos per que uos non sapia la uerita Qual es meczongier si no« aq«<el que demeczongier non es de la uerita Aqwest es ^nie^rist lo qna\ denega lo nega Car yhesu non es XP^^^ Qual que qual denega lo filh non ha lo payre payre e [378 r] lo fìlli Mas aq?;el qìte confessa lo fìlh ha lo payre Banca permagna en uos czo Car si perraanre en uos czo qiie uos que uos auues del comenczament E aqwesta es auues del comencza?nent e uos permanre al filh e al payre Yo scr«uo a 1 e/npromession per la qnal el promes a nos la ulta eterna

Mas uos aue

1

.

,

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

uos aqwestas cosas d aquilh receopes permugna en uos

li .

qwal seduon uos

E

.

E

aue besogna

no?»

ognanient lo qual uos

1

q?/e

alcun e?zsegne uos

ogname?»t de luy ensegua uos per totas cosas e Mas enay?na non es meczo?ùa Permane en luy enaynja yo ewsegney uos permane ara en luy afin que qwant el apareissare aya?» fiancza confondu de luy en l auenament de luy Si uos sabe Car el es Car tot aq?<el que fay iusticia es na de 1?/?/ meseyme 1

Veia

q//al carità lo

,

e

non

sia?»

iust sapia

.

.

III.

filholecz

.

.

.

es uerita e

,

payre done a nos que nos sian apella

filh

.

de

Eraperczo lo mont non conoc nos Car el non conoc luy . carissi?nes nos sen ara filh de dio Mas encara non apareys qual cosa nos saren Nos sabe?» Car q»»ant el apareiosare nos [378 v] sare?» se/wdio e

sia?»

.

.

.

.

.

blant a luy

.

Car nos

ueyre?»

luy cnay?na

el es

aqwesta sper.i?»cza en luy santifigne se euay?na

E uos sabe

fay peca fay eneq?/»ta

peca non es en luy q?»e

.

Tot

peca non uic luy ni

car el aparec

pe?-man

aq?/el q?/e

conce, luy

el

.

e?»

es

.

E

tot aq?<el

sant

q?»-el

.

tolgues

luy no?» pecca

filholecz

que ha

Tot aq?<el que

.

li

peca

e.

Tot aqwel

alcun no?» uos engane

.


,

Nuovo Testamento

II

Aquel

enayma

qtie fay iustic«a es iust

del diauol

Car

.

fay peca

Car

.

na de dio

las obras del diauol

filli

de dio e

Aquel que fay peca es Lo filh de dio ;ipa?*ec

.

.

hiy e non pò peccar

eti

Car

.

nianifest en ayczo

del diauol son

filh

li

269

Tot aqt^el qu-es na de dio non

.

semewcz de Im/ perraan

Io

Li

.

el es iust

comewczament

Io diauol pecqiie del

en aiczo qu-eì deslies

valdese.

.

es

Tot

ixquel que non fay iusticia non es de dio ni aqwel que non ama Io seo frayre Gar aq^esta es I-anunciacio»i la qual uos auues del comewczamewt que uos .

ame

uos

uw

I

lo seo frayre

Mas

I

autre

E

.

Now

.

Caym

enaywja

per qual cosa ocis

l?/y

aqj^ellas del frayre de h/y iustas

si Io

aita

maligne e ocis era» malas frayres now uos uolha mereuilha Io qj^al era del

Car

.

las obras de hty

.

mowt uos ayra Nos sabew Car nos sen [379 r] traporta de mort a Car nos amen li frayre Aqwel que non ama lo frayre permani a .

.

.

.

.

Tot aqwel que ayra lo seo frayre es homecidier E uos sabe Car homecidier non ha uita eterna permanejzt en si Nos conoguera en ayczo

mort tot

.

.

.

.

Car el pause la soa ar/na per nos e nos àeaen pausar armas per li nostre frayre Aq?/el que ha la siibsta[n]cia d aq2<est ne Io seo frayre hauer besogna e sarare la? soas intralhas a luy de dio en qual marnerà perma» en luy li meo fìlholecz non

la carità de dio

.

,

las nostras

mo?it

La

,

e

carità

.

.

,

aman per

nos

parolla ni per lewga

.

Mas per obra

ncguen en ayczo Car nos sert de uerita regardamewt de luy Car sì Io nostre cor .

,

carissimes

.

uerita li

.

Nos

co-

nostre cor al

reperire nos dio es naior

.

del nostre cor e couois totas cosas

e per

amonestare»

e

[1,

m-]

nostre cor non re-

si Io

Nos hauere fiancza a dio que nos recebrew de hty qual que qual Car nos gardew li comandament de luy e fagew aqaellas cosas q?/e son plagent derant luy E aqwest es Io comandament de lut/ que nos crea?? al nom de yesus %r/s^ lo filh de luy e aman 1 un I autre enayma el done a nos comandament E aq«el que garda li comandainent de luy perraan en luy e el meseyme en'ltii/ nos sahen en aiqo Car el permara eìi nos en 1 esperit Io qwal el done a nos IV. [379 v] Carissimes non uolha creyre a tot sperit Mas prona li sperit s-ilh son de dio L esperit Car moti fals propheta isserò?^ al mont penre nos

.

cosa nos demandare» de luy

.

.

.

.

.

.

.

.

de dio es conoissu en ayczo

Tot sperit lo q^al confessa yesus xrist esser

.

uewgu en carn es de dio E tot sperit que non cojifessa yesus x^ist esser uewgu en carn non es de dio Aqwest es antex^'ist del qual uos auues Car el nen e ara es ia al mowt filholecz uos se de dio e uenczes luy Car maior es aqwel qa-es en uos qite aquel qu-es al mont Uh son del mont cwperczo parlai del mont e Io mont au lor Nos sen de dio Kquel que conoc dio au nos Aqnel que non es de dio non au nos Nos conoissen en ayczo .

.

.

.

.

,

.

,

.

.

.

1

.

esperit de uerita

,

e

1

esperit d arror

.

carissimes

amen nos

entre nos

.

Car carità es de dio E tot aq^^el que ama es na de dio , e conois d(e)io Aqwel que non ama non conois dio La carità de dio Car dio es carità aparec en ayczo en nos Car dio trames Io seo filh vn engenra al mont qwe nos viuan per luy E en ayczo es carità No» per que nos amessa»?.

.

.

.

.

.

dio li

.

Mas

car el

nostre peca

.

.

meseyme ame nos carissiwes

si

dio

e trames lo seo filh perdonador per

ame nos

e [380 r] nos

deuew amar

1

an


Salvioni,

270 1

autrc

Alcun non uic vaqua dio

.

permaji en nos

,

Mas

.

si

nos uos amen

en nos

e la carità de hiy es pe?-fecla

.

etiire nos ". Dio Nos conoissew eu

C«r el doHe a nos del seo speGar nos sen en hnj e el en nos Cnr lo payre trames lo seo filli saluari! . E nos ueguew e testiraoneien Car jesus es filli de dio Dio Qaal q«<e quaì cowfesssare dor del raont coneguew e cresew a la carità nos dio E en el meseyme hiy e en penna?; Dio es carità e qui permaji en carità pernia» en la qttal dio ha en nos La carità de dio es perfecta en ayczo en nos afin que dio e dio on hiy ayczo

.

.

.

.

.

.

.

.

,

:

.

nos ayaw fiancza

moni

Temor

.

al dia del indici

no»i es

Gar temor ha pena Gar nos aman dio

.

en

carità

.

.

Gar enayma

Gar

el es e

nos sen en aqwest

la pe^-fecta carità fora gieta

Mas aqwel que tem non Si el ame nos prtfmier

es perfect

en carità

temor Banca .

.

alca??, dire yo amo dio e el Gar aquel que non ama lo seo frayre Dio lo qiiaì el no?i ne en quaì maniera pò amar E nos lo quaì el ne hauen aq?<est comandameni de dio que &queì que ama dio ame lo seo frayre .

.

el es

ayra lo seo frayre

meczo?2gier

.

.

.

Gar jestis es ^r«5^ es na de dio V. [380 v] Tot aq«<el q^e ere q«e ama ìtiy io quaì 1 eHge?zre , ama luy lo q?ml es na de ìuy .

.

aq?/el

ayczo

Gar nos ame7i Gar

conoisseji

en

garde?^

li

gardaJi

li

comandameni de ìuy comandameni de ìuy

Gar

tot czo

que es

.

.

filh

es la carità

so7i

lo

.

.

.

Non solament

per ayga

.

.

moni

')(rist

.

e per sane

greo

nitoria la

E quaì es aq?<el lo quaì vencz lo moni la nostra, fé Gar yesus es filh de dio Aq?/est es yesus non aq«el que ere ,

tot

Nos

de dio que nos

li

.

quaì uenc per ayga

E .

de dio q?<«nt nos ame?t dio e

aq?<esta

comandameni de ìuy non na de dio nencz lo mont E aqwesta es la .

quaì uencz si

E

li

.

lo

Mas per ayga

E 1 esperit es lo qual testifica Gar -/^rist es uerita [1. s-] Gar trey son que donan testimoni al cel lo payre e lo filh e Io saiit sperit , E trey son li qnfil donan testimoni en terra sperit e aq?;«sti trey son vn Si nos receben testimoni d ome lo e ayga e sane e aqn«sti trey son vn e per fanc

.

.

.

.

.

Gar aqnest es lo testimoni de dio , lo q»al el Aqnel qne ere al filh de dio ha Io testiwzoni de testimonile del seo filh Aq?/el que non ere a dio Io fay meczon[3Sl r]gier . dio en si meseyme testimo??i de dio es

maior

.

.

.

Gar

non

el

ere al testimoni lo quaì dio testimonile del seo filh

E

.

aq2<est

Gar dio done a nos ulta eterna e aq2<esta uita es al filh Aqnel qne ha Io filh de dio ha aita Mas Aqz^el qne non ha lo de ìuy Yo scris a uos aqnestas cosas li qnal crese al noni filh de dio non ha uita E afin qne del filh de dio afin que uos sapia que uos haue uita eterna uos creya al nom del filh de dio E aqwesta es la fiancza la qnal nos hauen es lo testimoni

.

.

.

.

.

.

a dio

Gar

.

de ìuy

.

E

el

au nos qnal que quaì cosa dema[n]daren segont la uolunta Car el au nos qzml qne quaì cosa demandare» Nos

sabon

.

.

Car nos hauen las reqnerenczas las q?/als nos dema«da(?i)ren de ìuy Si alcun ueyre lo seo frayre peccar peca non a niort demande e uita E es peca a mort yo non die qtie sare dona a ìuy peccant non a mort alcun pregne per ìuy Tota eueq?<«ta es peca E es peca non a mort Nos saben Car tot aqnel qn-es na de dio non peca . Mas aqwel qn-es genera Nos saben Car nos de dio serua si meseyme e Io maligne non tocca Ìuy saben

.

.

.

.

.

.

.

.

.


Il

seti

de dio

dio

nenc

,

mont

e tot lo

.

ueray e sìan en yestis

Ayci

pausa

es

done a nos sen

e

ulta eterna

Nuovo Testamento

valdese.

maligne

al

E sabcw

.

finis

la

.

1

.

/^rist lo

a la dona esleyta e a

yo sol

.

Mas

tuit aq««lli

permaw en nos

qìial

lo fìlh de

AMEn

Epistola de sant Johan

S. Giovanni.

di

Come/jcza la segonda epistola de sa^t Joliaw Gapitol

E non

Gar

.

La seconda epistola

Yo uelh

.

que nos [381 v] couoissa?^ hiy lo qwal ts ueray filli de lui/ Aq?<est es uer&y dio e

afin

filholecz garda uos de las sirailacras

.

271

e

li

filli

de ley

qiml couogro/ì

li

1

Li qital yo

,

sare cuw nos en aterna

.

la uerita

amo en

uerita

.

per la nerita la

Gr«c*a sia cun uos mise-

ricordia e pacz de dio lo nostre payre e del segnor jesus yrist lo

filh

del

Yo me soy alegra iormcnt Gar yo irobey de li teo filli auawt en uerita Enayma nos receope?i lo comandament del payre E ara dona yo prego tu non enayma scriaent a tu nouel comandament Mas aqueì que nos aguew del comewczamewt que nos se amaw 1 un 1 autre E aq«/esta es carità que nos anan segowt li comandament de hiy E Siqtiesì es lo comandament enayma uos auues del come/Jczame?it que uos a«ne en luy Gar moti sedutor son intra al mowt li qual non confessai jesus y^rist [382 rj esser uengu en cani Aqwest es sedutor e antexrist Garda uos meymes aczo que nos non perdan aqwellas cosas las qw«ls nos hauen obra Mas afin qtie uos recepia?^ la piena marci Tot aqueì que trapassa e non perma?i en la doctrina de xrist non ha dio Aqwel qite permaw en la doctrma de xrist ha lo payre e lo filh Si alcu» nen a uos e non porta ni dire a \uy dio te aq?<csta doctrina non lo uolha recebre en la mayso?J en uerita

paj're

e carità

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

.

.

.

.

,

Gar aquel que saluda ]uy s acompagwa a las obras raalignas de Ivy afin que uos non sia confowdu al iorn del nostre Veuos yo derant o dis segnor Hauent ha scr«re a uos plusors cosas non uolc per carta ni enclostre Mas spero de hauer a ucnir a uos e hauer a parlar bocca a bocca salue

.

.

:

.

.

:

afin q?<e lo uostne

goy

sia

compii

esleyta

.

li

filli

de la toa seror saludan

Amen

tu

La terza epistola

di

Epistola tercza de sawt Joha?i Gap. 1

Yo uelh

a gay ì>en

ama

,

lo

S. Giovanni.

.

quaV yo amo en uerita

prego que en totas cosas tu prosperes e que tu toa

arma

es

en prosperità [382 v] yo

e donajìt testimoni a la toa uerita

me

sias

carissime yo

.

en sanità

alegrey formewt

li

enayma tu uacz en uerita

maior goy d aqwestas cosas qwe quani yo auuo

li

meo

filh

.

Enaywia

la

frayre uenent .

Yo non hay

amiar en uerita

.


272

Salvioni,

canssime tu facz lulelmewt en aq^ellas cosas las quals la obra cn li en aquilh li qual tu albergas *, li qual re^dow testimoni a la toa si tu li cowduyres carità al regardament de la gleysa a li qual fares hen degnarne» t a dio Gar per lo noni de hiy ilh son perue??gu non recebewt t'rayre e

,

.

Donca nos deuen recebre aquilh que son d aq?/esla Yo scns a la gleysa la ueHta trapes que ama pocr segnoriiar en lor non receop nos

alcuwa cosa de las gent

maniera

Mas

dio

aq?<el

.

nos siaw ensemp obrier a

afin qtie

.

.

Emperczo si yo iienrey yo df^mostrarey las obras de luy las qitals el fay E no?» bastant aqwestas can raaliciossas parollas parlawt cantra de nos .

cosas

qMol

.

Non solament

[non] rccep

uolo« recebre e

li

resemiìhar lo mal

li

frayre

e

.

,

.

.

Mas yo now uolh

es

uer

.

Yo

aurio motas

Saluda

.

pena

scr/re a tu per enclostre ni per

uiaczament e parlarew se bocca a bocca

tu

li

carissime now uolha

.

Mas czo que es hon Aq«el que fay ben es de dio non ae dio Lo testiniowiage es rewdu a tuit de [S83 r] de meseyma la uerita Mas encara nos testimoniiew e uos co.

noisse que lo nostre testimoni

tu

M«.s escara proybis aquilh.

.

degitan de la gleysa

e aq«<el que fay mal

Demetre

li

Paz

.

cosas

ha scr/re

.

Mas spero ueser

.

sia a tu

li

amie saluda»

amie nominatament

li

Epistola cattolica di S. Giuda.

La Epistola de Juda Capitol 1 Yuda serf de yesus y^rist e frayre de Jaco .

.

ew dio

payre e apella

lo

.

[a] Aq^cilh qiie

q«al son cowserua a yes«/s yrist

li

cordia e la pacz e la carità se multipliqi^e a uos

Pregant que uos uos alTatigue en

,

La miseri-

carissimes faczemt tota

.

deligencia de uos scrive de la nostra corauna salu

uos scrire

son santifica .

,

la fé

a ,

mi fo neccessari de dona vna uecz a li

Car alcuns liomes fellons sot intreron li qual foron ia derant script en aqwest ludici li qwal traportan la grac«a del nostre segnor en luxuria Mas lo qnal sol es mestre e lo nostre segnor jesus ^r»s^ e denegai dio Gar lo segnor poys qw-el hac yo uolh uos amonestar sabent totas cosas sant

:

.

:

.

.

.

lo poble

[383 v] salua

seron lor al

:

e

qwe

li

maysoneta

de Egypt dereco

el los

ha reserua

.

enapres autra carn

Semilhantament

Il

aquilh

sot

1

li .

qnal non cre-

Mas layseron

la

escurita de tenebras en liam eternals

,

Enayma Sodoma e Gomorra e las ciptas uecLas quals per semblant modo hauian formica e era» anno.

iuiament del grant iorn

zinas a lor

destruis

angel que non garderon la lor pr/ncipia

,

ace?'

.

foron pausa a exemple sostencnt pena de fuoc eternai .

e aqwjsti

'-s' è stato aggiunto poi.

engana de

li

.

soy?nc maciilan uerament la


Nuovo Testamento

11

ca/"u

e desprecziaw la segnoria blestemant la maiesta

,

cnn

qiiant el desputana

.

Mas

M«s

.

Michel arcawgel

dis

son co?'ro?»pu

a lor

Malaue?itu?'a

.

:

[1.

-na]

e aq?/ellas

,

mut

enayma. ani?Hal

Gar

.

ISon ac

.

Lo segnor repreua

.

acuisti blestemaw aq?<ellas cosas qìte ilh no?* conoisso?»

cosas las qi(a\s iiatura.\me7it ilh coiioisso?? stas

E

.

combatia del cors de Moyses

lo diauol e

ardiw^ent ewduyre iodici de blestewa

tu

273

valdese.

e

en

aqtie-

son intra en la uia de

ilh

Caym e del decebament de la marci de la qual fo deceopu Balaam so» uengM a rew e perirò» en la con^radicio» de Core AqzM'sli so» macola ewtre las uos^as caritas [384 r] faczent se co?Hiilis e«tre lor se?icza temor de alciina cosa vino» coma play a lor Niuolas se??cza ayga las quaìs son portas de li uent Albres autognals se?icza frucs mort e arawca per doas uecz Ondas del cr?<del ^ mar scumant las lors corefussiows stelas arrawt a li qual scurita de tenebras es reserua en aterna Mas Enoc sete» da-Dam propheteie d aquislì diczent Veuos lo segnor ne» en li seo sani millier ,

.

,

,

.

.

.

,

,

.

.

.

lor fellonia

Per

.

,

contra tuit e repe?2re tuit

a far iudic^s

las

q»fflls

ilh

las obras

de la

fero» follonessame»t e de totas las

cosas

duras las qua\s au parla contra ìuy m?«radors ra»curos

li

fello» de totas

fello» peccador

li

qwal camina» sego»t las lors cubitic«as

li

de lor parla superbia mereuilha»t se de las presonas

Mas uos

,

ditas a uos de

apostol del nostre segnor yesus xrist

li

sego»t la cubitic/a de la lor fellonia ,

a»imal no» hauent [384

meseymes sobre niesey???es

.

eterna

^'* lolita

.

E

,

.

.

Mas uos

aqi^ella

Ora»t

iuia?it

d

aq?//sti

socza gonella

,

e

Ayci

la

,

la

gra»decza finis la

li

bocca .

ilh diserò?^ a

qtial caminaria?? li

qual se de-

carissimes edifica uos

sa»t sperit garda uos

al

cerìameni haya m«serzcorrfia

q»al es de la carn

.

E

.

e

,

comandament

al

.

Haue»t e»cara en odi

sapia

dio io

sol

aq?/el

Lo q»al pò co»seruar uos mesey»?es se»cza peca

.

denar no» reprendiuols cu» alegrecza dera»t ria

E

spera»t la misericordia del nostre segnor

facze salf aqwilh per temor tolewt lor del fuoc

nostve saluador

Car

.

,

Aqw^sti son aq»«lh

v] sperit

nostra sa»tissi»»a fé

la

e» la carità de dio

Jesus x''^^^

Mas

.

per causa del gang

carissimes sia recordador de las parollas las q??als foro» derant

uos q»e al derayra» temp hauian ha esser ewgauadors

parto»

AqMisti so» miir-

.

.

E

or-

regardarae»t de la soa glo-

e potestà ara e

tuit li segle

.

AMEn

Epistola de Juda

L'Apocalisse, o la Rivelazione di S. Giovanni.

Comencza lo libre de la reuelacio» de sani Johau rj Lo libre de 1 apocalis de sa»t Joa» Gap. 1

[38o

J.

Aquesta es

ma»ifestar a

^

lo

qua! es dit apocalis

.

li

la reuelacio» de yesMS x^'ist la q»al dio

sco

serf

.

aq?<ellas

do»c

cosas las q«mls coue»ta»

a hiy per

esser faytas

L'abbreviatura della prima sillaba darebbe veramente 'cer' o forse 'ere'. Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

I).

18


274

Salvioui,

xùa^ament e significa traynelaìnent per lo seo angel a Joan lo seo se/f Lo e lo testimoni de yesus ;^m^ e qual qtiaì testimoHiie la parolla de dio .

,

qual cosa

qiie

la prophecia es prcs

el vie

Joa» a

.

Aqtteì es beneura lo qual legis e au las p«rollas de

.

garda

e

,

acxwellas cosas

las sept gleysas

que son

en ley

sc;'«ptas

son cn asia

las q»rtls

e pacz de Iny lo qual es e lo qua] era e lo qual es a sperit

pr?imier ewgewra de

.

mo?'t

uemr

lo te««p

e de

,

iios

sept

li

lo

')(rist

prmci de

e

,

Car

.

Grada, sia a

Iwy e de yesus

al regarda?we?jt del seti de

qual son

li

OS fidel testimojii

.

qual

rey de la

li

Lo qual ame nos E laue nos de li nostre peca al seo sane E fey nos regne e preyres a dio e al seo payre Gloria sia a liiy meseynie e comandament en li segle de li segle Ame?? Veuos el ucìi cun las niuolas E tuit li trip de la e tot olh ueyre luy e aquiìh li qual ponczeroJt luy terra

.

.

,

.

.

.

.

terra plagnirew sobre luy eertanament lo

qual es e lo qual era

menczawent

e fin

tr/bulacions e al regne

Lo segnor

Yo

.

nostre [385 v] frayre

lo

per la parolla de dio

,

dio tot poderos

soy alfa

e

.

.

e parezonier

,

en la pac/encia de yesus ^r/s^

e

,

la qual es apella patmos

.

e lo qual es a uenir di

,

Yo Joa»

.

Amen

.

.

Fuy en

co-

en las 1 isolla

e lo testimoni de yesus

,

E auuic grawt uouz enaXTÌst Yo fuy en sperit al iorn de la diamenia premier e derier pres mi enaynia de tromba que digia Yo soy alfa e e tram et a las sept gleysas las quals son Seri al libre czo que tu uecz .

.

.

.

.

.

,

en asia en Epbesia e a Philadelpbia

,

mi

la qual p«rlaua cura

de

.

E

cap e

a

li

e a

pe

enaywa en caminal ardent .

E

la soa uertu .

E

el

E

.

.

segle de

li

ome

1

e al

,

uesti

E

la

,

mecz

cun uesti-

cu» vna centura d or

.

E

lo .

pe de luy semblant aurical liban

li

uoucz de luy enayma la uouz de motas .

E

glay agu de doas p«rt sa-

la fa[386 r]czia de luy lugàa

yo agues uist luy cagic a

cu»i

e a Sardi

,

blanc enayma lana bla[n]cha e enayma neo

.

E

de

al filh

li

enayma

lo solelh

pe de luy enayma

Non uolhas temer yo pause la soa destra sobro mi diczent e uete que yo soy viuewt en .

soy pr?<mier e derier e soy vio e fuy mort li

e a Thiatira

,

virey afin que yo uegues la uouz

auia en la soa destra sept stellas

Ibia de la bocca de luy

niort

pergama

e ceint al peit

,

olb de luy enayma fla»na de fuoc e

li

aygas

en

,

E yo me

vn semblant

,

cauelli de luy eran

li

.

reuouta uic sept candelabres d or

sept cawdelabres d or

li

menta longa entro

E

Smirne

e a

e a laudicia

,

segle

.

Amen

.

E

ay

las claus

,

d-enfern e de la mort

.

Donca

seri

qwe tu as uist , e aq?<ellas las quals son e las qnals couentau Lo sagrament de las sept stellas las q?/ols tu esser faytas enapres aqwestas ueguies en la mia destra e li sept candellabre d or Las sept stellas son sept angels de sept gleysas E li sept candelabro qne tu as uist son sept gleysas

aqiiellas cosas

.

.

.

.

IL Seri a stellas

en

la

1

angel de la gleysa de Epbesia

soa destra

.

Lo qual uay

al

.

meg de

Aqnel qne ten li

sept

las

sept

candelabro d or

e la toa payo say las toas obras e la toa fatiga qne tu non poz suffrir li raaluacz E tenties aqnilh qne se diczon esser apostol e non ho son e trobies lor meczongiers e soporties , e as paciencia e te affatiguies [386 v] per lo meo nom e non ma[n]q2<ies Mas yo di aqnestas cosas ciencìa.

,

.

,

,

e

.

,

,

.

,

ay cantra de tu

.

Car tu abandonies

la

toa primiera carità

.

Donca

sias


Nuovo Testamento

Il

reco?'dado?"

Mas

doni tu

non

tu

si

,

en odi

li fait

fares ]^euitencia.

de

iiicoletienc

li

meo

del

dio

.

rier lo qual 1

aflecio?^

,

Seri a

1

mort

fo

a/?gel

.

1

lo teo

be»

tu has aqwest

yo bay bagu

eìi

.

candelabre del seo

Car tu baguies Aq?*el qiie ha

.

odi

.

esperit dicza a las gleysas

.

Aq?<el q?/e

maniar del leng de ulta lo quaì es al paradis de la gleysa de Smirwa Lo pr2<mier e lo de.

e uio

e la paureta

Mas

.

qiiaì e

li

aurelbas d auuir auua qual cosa ue[u]cza?'e yo dona?"ey a ìuy

275

e fay pen*Ye?icia e fay las pr?«mieras obras

.

yo ue«rey a tu viaczamejit e morey

si noìi

luoc

sies cagi

valdese.

cosas

di aq?«estas

Mas

tu sies ricbe

diczon lor esser iudio e non o son

.

,

To

.

say las toas obras e

e sies blestewa

Mas son de

d aq?/jlh que

la sinagogo del satanacz

.

temas alcuna cosa d aq?<ellas las qtials tu sies a suifrir Vete que lo diauol ha a metre alcun de uo^ en career afin qne uos sia tewta e aure afleSias fidel entro a la mort e [387 r] yo donarey a tu cio?iS per decz ìorn corona de ulta Aquel qtie ha aurelbas d auuir auua qual cosa 1 esperit

l'ioti

.

.

.

dicza a las gleysas

mort

.

E

seri a

1

non sare offendu de la segowda Aquel que ha lo cotel Yo say las toas obras e al qual

Aq«<el que uenczare

.

awgel de

talbawt de doas parcz

gleysa de Pergamo

la

di aq?<estas

cosas

.

.

meo nom

luoc ba&itas e al qual luoc es lo seti del satanaz e tenes lo

deneguies la mia fé lo

.

E en

meo

li

iorn

Antipbas lo meo

.

qual fo aucis euapres uos hont h«Mta lo satanacz

.

fidel

e

iio?^

testimoni

.

Mas yo ay alcunas

cosas cantra de tu Car tu has aqui aquiìh. que tenon la doctr«na de Balaam Lo qual e?jsegnaua en Balac metre scandol derant li filh d israel marnar d aqwellas cosas q?<e se sacrificaw a las ydolas e fornigar Enaysi .

.

.

,

has encara tu tenent la doctr«na de

Reuisa

li

Nicolitienc la qual yo bayrey

.

.

autrament yo ue?jrey a tu uiacza«?ent e cuwibatrey con lor cura lo cotel de la mia bocca Aq?<el que ha aurelbas auua qual cosa 1 esperit te

.

di a las gleysas

pcyra blancha

e

.

Yo donarey lo meo nom

a

muniar

uencent mana

al

,

e

donarey a

script en la peyra lo qual alcun

non aquel lo qnal lo recep E scrii a tira Lo filh de dio di aq«iestas cosas .

.

1 .

luì/

non sap

si

angel de la gleysa [387 v] de Tbia-

Aqwel

qt(e

ha

li

olb

coma flama de

pe de luy semblant aurical liban Yo bay conoissuas las toas obras e la carità e lo menestier e la toa fé e la toa pac/encia e las toas obras e las derieras pl«*s que las prnmieras Mas yo bay cantra de tu alcuna cosa Car tu permeties la fenna hiezabel la q?ml se apella propheta en-

faoc

e

li

.

.

.

,

segnar e seduyre las ydolas

.

li

E doney

meo

serf

a ley

Fornigar e maniar de las cosas sacr/ficas a

.

temp

e ilh uo?t uolc far peniYencia

.

qu-illx fes ^enitencìa de la soa fornigacio??

vete yo metto ley al

leit

.

e aquilh.

li

:

qual

fornigueron cun ley saren en grant afflecion s-ilh non faren T^enitencia de las lors obras , e aucirey li lor filh de mort e totas las gleysas sabren ,

Car yo soy aquel que encerca uos segoni las soas obras

li

cor e las rens

.

e

,

donarey a vnchascun de

Mas yo die a uos e a li autre que se de Thiaqual que qual non han aq?<esta doctrma , e aquiìli que non conogron la pregondecza del satanacz enayjwa ilh diczon Yo non mandarey sobre uos autre pes eraperczo tene czo que uos aue ewtro qwe yo uegna E aquel que uenezare e gardare las mias obras [388 r] entro a la fin yo do.

tira

.

.

.

.


Salvioui,

276

«arey a luy potestà sobre las gent fraiiit

enayma yo

receop del

cosa

la

E

III.

seri a

obras

.

pay?'e

.

.

E douarey

e

a hiy stelJa matinal

Aqwel que ha aurelhas auua qual

a«gel de la gleysa que es a Sardi

1

sept sperit de dio

meo

feme^ca

regire las con nerga

olier

las gleysas

espent di a

1

E

.

enayma vaysel d

saren ewsewp

,

Car tu has nom que tu uiues

meo

dio

.

tu ayas receopu e auui e garda e

.

ha

lo qtial

Yo

say

las

li

toas

mort Sias uelhant e conCar yo non Irobo las toas Bonca hayas en pewsa en qua] marnerà fay penitencìa .Bonca si tu non uelhares e sees

^

ferma las autras cosas las quals evan a morir obras plenas derant lo

Aquel

.

sept stellas di aq^/estas cosas

e las

.

.

yo uewrey a tu enayma lo layre e non sabres en la qiial bora yo uenrey Tu has pauc nom en Sardis li quàl non socerow las lors uestia tu .

,

memtas e anero?* cu?» mi en uestimewtas blawchas Car ilh en son degne Aquel que uenczare sare uesti enaysi de uestime«tas blawchas E non caw.

.

,

.

uom

cellarey lo

de \uy del libre de la ulta

meo payre

[388 v] dera»t lo

lhas auua qual cosa

las claus de àauià. lo

huebre

Yo

.

e dera»zt

.

E

.

E

de \uy

kquei que ha aure-

.

seri a

angel de la

1

ueray di aqwestas cosas Lo qual ha e alcun non sarra e-1 sarra e alcun non vete yo doney deuant la porta huberta e

Lo sant e qual huebre .

say las toas obras

nom

confessar ey lo

angel de hiy

li

esperit dicza a las gleysas

1

gleysa de Philadelphia

,

.

lo

.

Car tu has vn poc de uertu e gardies la mia liete yo dono de la sinagoga del sae non neguies lo meo nom pfflrolla Mas menton tanas ha aqn«lh que diczo lor esser iudio e non ho son rete yo li costregnarey que ilh ueguan e adoron derant li teo pe e sapian Car tu gardies la p«rolla de la mia paceencia e yo garCar yo amey tu alcun non la pò sarrar

.

,

.

,

.

.

.

.

darey ou de affin

1

ora de la tentacion la qual ha a uenir en

qne lente

que tu has

haèitant en la terra

li

yo farey luy collona

nom

sobre luy lo del

meo

al ten2ple del

[389

r] del

meo

meo

dio e

dio

e lo

,

dio la qual desccnde del cel del

Kquel que ha aurelhas auua qual cosa a 1 angel

de la gleysa de laudicia

ueray testimoni

lo

,

.

1

1

uniuers mont

:

vete yo ueno viaczament ten czo

que autre non recepia la toa corona

afìn

:

.

non

.

Aq?/el que uengare

issire t^Ius fora

nom de meo dio

,

la citta

e lo

E

.

meo nom nouel

esperit dicza a las gleysas

Aqnestas cosas

.

scr^rey

nona iernsfflem

Amen

.

.

Lo

qn«l es comenczament de la creatura de dio

E

.

sere

fidel

Yo Mas

e

say

.

car Emperczo car tu non sies ni freit ni caut non sies ni freit ni caut Yo comenczarey a nemicar tu de la mia bocca Car tu diczes yo soy rie e enriqweczi e non ay besogna de alcuna cosa e non sabes Car tu sies miser e miserable e paure e Yo amonesto tu comprar de mi or afoga de fuoc afin qne tu sias cec e nu fait rie e sias uesti de uestimewta bianca afin que non apareissa la uergogna de la toa nudila e ong li teo olh de colleri aczo que tu ueas Yo

sas

[1.

toas obras

1-]

tu sies tebi

,

.

.

e

.

.

,

.

.

.

.

,

*

L"e'

suir'i'.

di 'se-' è assai chiaro,

ma

porta la stessa trattiua che

si

suol porre


Testamento valdese.

Il ]S^uovo

qual yo amo

277

Bonca ewueia e fay peniSi aìcmi auiiire la mi uouz e liuiencia. vete yo isto a la po?'ta e pico brire la porta Yo intrarey a luy e cinarey [389 v] cnn liiy e el meseyme cun mi Aqtiel qtie uenczare yo dooarey a hiy seser con mi al meo setti enaywa yo uewczey e seo e?ise?Hp cwi lo meo payre al seo setti Aqnel quo ha aurelhas auua qual cosa 1 esperii diga a las gleysas repreno e castigo tuit aq^élh

li

.

.

.

.

.

.

IV. Euapres aq?^estas cosas yo vie e ueuos la porta hoberta al cel

diczenc

.

,

,

esser fa}i:as enapres aqwestas

era pausa al cel

.

E

subitament en esperit

e fo

,

sobre lo

seya

setti aqtiel qtie

E

.

.

era al cei-canAsLìnent del setti

cuHdame«t

del

vesti alenton

setti

24

.

seti e vie

.

sobre

setti

li

.

24

or e del setti procedia?i eyleocze e troneyre e uoucz

luce ardent derawt lo setti las q?/als son

regardamewt del

E

de

li

E

lo

del

.

alewtorn de

setti e

premier

E

li

quatre

setti

semhlsint a leow

slìiwislI

E

are celestial

E

lor

E

.

seya«

q?/e

cap coronas

sept lampeas de .

e al

,

E

al

mecz

d olh derawt e dareyre

a?ziw?al plc?i .

uelh

.

li

sembla?(t al crestal

.

segont aìiinmì semblant al ue-

lo

animai hauia facia enayma howe

lo tercz

blant ha vna aygla uolant

1

sept sperit de [390 r] dio

li

mar ueyriewc

enayjwa

setti

setti

se?»blant al regardamewt smarradi e al cer-

,

de uestime?itas bla«chas e liauia?i sobre

^

E ueuos vn

aqwel que seya era

sc»?bla«t al regardame«t de la peyra de iaspi e de Sardi

(1

e

,

uouz la qnal yo auuic enayHia de troHjba parlaua cun mi e yo demostrar ey a tu aq?*ellas cosas que conewtaji Mowta czay

la pr?<miera

.

E

quart animai se«i-

lo

quatre animai vuchascun de lor hauia alias alentoni e dediuez era?» plen d olh 6 E no?» hauia?z repaus per io?'n ni per noit diczent Saut sant sa?2t segnor tot poderos lo q?^«l eras .

li

.

.

.

.

,

e lo qM«l sies e lo qual sies a ueniie

honor

li

segle

E

li

uiuent en

Io

li

E

24

.

segle de

segle

li

sies

.

E

donesau gloria

inettian las lors coronas derant lo setti

degne de recebre

yo uic en

d aquel que seya sobre

la dreyta

cant cun grant uoucz .

E

la gloria e

1

onor e la ue?'tu

.

totas cosas e so?» per la toa uolunta e son creas

de dinz e de fora segna de sept sagel

de luy

ani???al

que seya sobre lo setti uiuent en li segle de uelh se gitteron derant lo sesent al setti e aurero?»

.

segnor tu

.

C«r tu as crea V.

aqw«Ih

e benedicion a aq?«el .

diczent

E qn«nt

alcu?» no?»

.

Qual poya

regardar en luy

es

.

E

degne de hubrir

ni al cel ni

E yo

lo setti

vn

scnpt

lib?'e

[390 v] uic vn angel fort predi-

en

lo libre e desila?- li sagel

hubrir

la terra ni sot la terra

C«r non se trobes alcun esser degne de hub?-ir e legir lo libre ni regardar en luy E vn de li uelh dis a mi Non plorar "vete leon uence del trip de Juda reycz de dauid afin qne el hubre lo libre e desile li sept sagel de luy E uic e uete al mecz del setti e de li 4 ani?nal e al mecz de li uelh vn ag)iel istant lo libre ni

.

plagnio gra?»dament

.

.

.

.

.

.

.

enay/wa ocis lo qual aula sept corn e sept olh dio raa?»da

que seya

^

Così

en tota la

al setti

il

.

codice;

E

ma

te?-ra

.

E uenc

auent pres

li

qual son sept

spe?-it

e pres lo libre de la destra

lo libre

li

quatre ani?nal e

forse la sigla del 'n' qui

si

li

.

de

d aqnel

24

.

uelh

voleva risoluta per 'rn'.


Salvioni,

278 cagirow derawt

agnel

1

de odoramewt las iiouel diczeiit

dar tu e

Tu

.

sies ocis

del setti

e de

,

L

.

degne de pem-e nos as

e

,

la terra

E

.

animai e de

li

e phialas

,

sant

li

lo libre e

hubrir

vn caut

sagel de luy

li

tot tr^p e

nostra dio reys [391

fait al

d or pleiias

e cantaua»^

,

reymies nos a dio cun lo teo sane de

e

poble e naciows

iiouz

son las omc^'ons de

sies

,

reguarew sobre

hauent vncliascu« citaras

.

qwffils

r]

.

tenga

e preyres e

uic e auuic la uoucz de moti angel alewtorn li

iielh

,

e milier de iniliers diczent

cuw gra»t

agnel lo qim\ es ista ocis es degne pe?ire la uertu e las riqweczas

e la sapicMcia

,

e la fortalecza e

onor e

1

la gloria e la bcnedicion

E

.

tota

creatura la quaì es al cel e la qual es sobre la terra e set la terra e al

mar

auuic totas dicisent al sese«t al setti e a 1 agnel e qwe son qìi lor Eenedicion e houor e gloria e potestà e?i li segle de li segle , e li quatre E li 24 uelh cagiron cura la facia a la terra e a?àmal dicziaw Amen .

,

.

.

adorerow lo uiuerat &n

E yo

VI.

uic q«<e

1

.

segle de

li

segle

li

agnel hauia hubert vn de

sept sagel e auuic

li

animai qne diczia enayma vna uoucz de troneyre

A^n

ven e ueias E yo uic e ueuos vn canal bla»rc e aqnel que seya sobre luy hauia vn are e vna corona fo dona a luy E salhic fora iiencent afin qn-el uences E cum el hagues hubert lo segont sagel e yo auuic lo segont animai diczent uen e ueias E salhic fora vn autre canal ros E aqnel que [391 v] de

li

4

.

.

,

.

,

:

.

.

,

.

.

Uh

seya sobre luy fo dona a \uy qu-e\ prenes la paz de la terra e que occisessan

un

1

autre e

1

fo

li

dona vn grant

cotel

.

E cum

el

se

hagues hu-

bert lo te/cz sagel e yo auuic lo tercz animai q«^e diczia uen e ueias

E

.

yo uic e uete vn canal nier e aq?;el que seya sobre liiy hauia en la soa man vna staterà e auuic vna uoucz al mecz de li 4 animai que diczia vna mesura de froment per vn denier e tres mesuras d orge per vn denier e non nafrares lo vin ni 1 oli E cum el hagues hubert lo quart ,

.

:

.

.

.

uouz del quari animai que diczia uen e ueias E uic e ueuos vn canal pali e aqnel que seya sobre luy nom cs a luy mort e 1 enfern seguia luy E poesia fo dona a luy sobre la q^mrta partia de la terra , aucire cun lo cottel cun la fam e cun la mort e de las bestias de la terra E cum el hagues ubert lo cinqnen sagel uic sot 1 autar las armas sagel

,

yo auuic

e

la

.

,

,

.

,

.

de

li

aucis per la parolla de dio

cWdauan cun grant uouz diczent

,

e per lo testimoni lo qual ilh auian

.

E

segnor sant e ueray entro cora non

.

E foron sane d aquilh que ha&itan en la terra donas a vnchascun de lor [392 r] uestimentas blanchas E fo dit a lor qne ilh se repausessan encara vn petit de temp* entro qne lo numbre de li eygal iuias e uenias lo nostre

.

.

serf de lor

,

e de

enayma encara

grant terratremol

lor frayre fossan compii

li

lor

.

E yo

fo fait

e la luna deuenc tota

terra

uent

:

.

enayma

E

lo cel

yssoUas iovon e

li

tr/bunier

E

li

,

,

,

li

enayma li

qnal hauian ha esser occis

hagues ubert

lo

.

VI

.

sagel

.

e ueuos

deuente nier enayma vn sac de selicz e las stelas cagigron del cel sobre la

las soas fias

del lor luoc e fort

el

lo solelh

gitta

se dep«rtic

e

cum

enayma sane

la figuiera

mogu ,

.

uic

libre

qnant

enuolopa

ilh es ,

rey de la terra e

e tot serf e libre se

mogua del fort li mont e las

e tuit li

prenci e

li

rie

resconderon en las balmas

,

,


Il

Kuovo Testameuto

valdese.

279

E diczo» a li mo»t e a las peyras caie sobre e en las peyras de li mont nos e rescowde nos de la facia d aq^^el qiie see sobre lo seti e de 1 ira de E guai poyre istar 1 agnel Car Io gra?jt ioru de la soa ira es ue»gu .

,

.

.

YII.

Enapres aq^^estas cosa yo uic 4 tej'ra qne tenia» li 4 .

quatre camion de la

.

.

augel

.

.

sobre

istaua?i

q?(e

li

uewt de la terra qn-iìh no?i

E uic sofflessa» sobre la terra ni sobre [392 v] Io mar ni en alcun albre vn autre angel montajit de oriewt que hauia vn segnai de dio Io uio e cride cuw grawt uouz a li quatì-& angel , a li qiial es àona noyre a la terra e al mar dicsent ewtro ìioìi uolha noyre a la terra ni al mar ni a li albre E auuic lo numbre qwe nos segna» li serf del nostre dio en li lor front .

,

,

.

,

.

de

segna

li

d

filh

israel

milia segna

Del trip de Juda

.

.

milia segna

cewt e quara[n]ta quatre

.

.

Del Del

Gad

trep de trip de

12

.

12

.

Neptalim

.

trip de li

li

milia segna Del trip de Rubeji

12 Del trip de Aser 12 milia segna Del trip de Manasse

milia segna

.

.

milia segna de tuit

,

12

.

.

.

.

.

.

.

12 milia segua Del trip de Leui 12 milia segna Del trip de Zà12 milia segna . Del [trip] de Joseph 12 milia segna bulon Del trip de Beniamiu 12 milia segna Enapres aqwestas cosas yo uic vna grawt comj^agtiia la qua\ alcun non p0}^a nu[m]brar de tota geni e trips e pobles e lewgas istaJit dera??t lo seti al regardament de 1 agnel cubert de uestimewtas blancbas E criàauan cnn e palmas en las [393 r] mans de lor grant uouz dic^sent Io qual se sebre [1. so-] lo Salu sia al nostre dio

12

.

milia segna

.

12

.

milia segna

.

.

Del trip de Simeon Del trip de Isacar

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

,

,

setti e a I

de

li

agnel

,

E

.

qiiatre animai

tuit ,

angel istaua» entorn Io setti

li

adorcron dio dicze?it Ame?^

e

ment de gracias honor segle Amen E vn de .

de uestimewta blajiclia

gnor tu

sabes

Benedicion e clarita

.

li

uelh res^jondent dis a mi

qui san

mi

.

,

uelh

li

,

e

e sapie?icia e facza-

e doMt

uengron

.

Aqz/isti

son aq«<ilh

uestimentas

Emperczo son dera«t

.

,

li

segle de

li

Aqwisti que son uesti

E yo

,

grajit tribulacio[n]s e lauerojt las lors

sane de

e de

e uertu e forcza sia al nostre dio en

e el dis a

,

,

e cagigro» al regardawewt del setti en las lors facias

li

dis a l?/y

se-

.

q^ml ue»grow de las

e las emhlanqueczivon

e seruon a hiy , per ioru e per noit al te?nple de Imj e aqueì lo qiial see al setti habìta al

sobre lor

.

1

agnel

Ilb

non haure?i plMS fam ni Car 1 angel lo qual

cagire sobre lor

amenare de

li

.

.

ci

E hauent

hubert ,

mecz ,

del

setti

regire lor

,

e

lacrima

e dio furbire tota

lo septejj sagel

do»es de las preyeras de

E

fum de

lo

e li

saut sobre

li

awgel derant dio

1

autar

e terratremol

.

E

,

li

e

.

I

autar d or lo qnal

enceus monte de las oracions de

E 1 mande en

1

uouz

.

,

de fuoc de

e lo

euayjna

cel

tuit

la jnan de

,

fo fait al

vn autre angel uenc e istaua derant moti encens foro/i dona a liiy afin qne

autar hauenl encensier d or

.

calameli

e yo uic sept angel istawt al regarda?ne»t de dio

sept trowbas foro» donas a lor

ra7it lo setti

e

non

Solelb ni alcuw scalfame/it

olb de lor

per mecza [398 v] bora

1

.

es al

lor a las fontanas de las aygas de uita

Vili.

E

se

lo setti de dio

.

a?igel pres 1 ewcensier

terra

,

e forow fait

,

e

li

es

de-

sant de

vmplic Iwy

cleocze e troneyre

sept angel que liauian las sept tro?nbas

s

apa-


280

Salvioiii,

relheroji a cantar cu» la tromba

E

.

e la tercza p«rtia de la terra fo briisa

crema

e tot fen uert fo brasa

,

mar eiiayma vu

e fo gitta al

del al

r] faysella

tanas de las aygas

E

tia fo cuwuertia era oysewt

amaras

foro?i faytas

en la tercza partia de

uom de

lo

E

.

vna grant

e del cel cagic

e cagic

,

.

p«rtia del iorn non Inezie

vn angel que uolaua per

lo

ueratwra malaueratwra

li

las trowibas de

E

IX.

nais

.

E

era

terra

E

.

abis

1

lo solelh. e

fum

del

trey angel

li

pocz de

lo

mecz

fum morate

.

E

E

.

es

enayma

la

.

li

mort fugire de

lor

cantar con la tromba

yo uic vna

e

.

li

1

E

.

abis

E

.

grarat for-

leragostas isserora li

E

.

si

per cinqrae mes

,

quant

solamerat

nora

fo dit a lor qu-ilh .

el

e nera la trobarera

E ,

non

oc-

crraciamerat de lor

lo

ha

home

li

feri

1

ome

.

En

aquiìh

e desirarera de morir e

seniblawczas de las laragostas semblarat a

las

caual aparelha a la battalha

lor frorat

escurpiora

1

mort

E

stella esser

de

enayma fum de

del pocz

ucrda ni tot albre

crraciessa^i

cercare/» la

.

comarada a lor que ilh nora nafressara lo fen de

fo

lo crt<ciamerat de

home

li

Mas

tercza

la

yo uic e auuic Malagrarat uouz

poesta fo dona a lor eraayma han poesia

lo segnai de dio era

cissesan lor

E

.

E

.

claus del pocz

las

ella&

de las autras uouz de

ayre fo scurczi del fum del pocz

1

la terra [394 v] ni tota cosa

que non an

E

.

tromba

dona a ley

e

,

terra

Car

.

e la tereza

,

e la tercza partia de

,

diczeut cura

cel

era la

qtial h[a]uiara a

li

fo

del pocz era terra

scrupiora de la terra

iorn

del

habìtant

lo cinqraen angel carate cura la

cagia del cel

huberc

a

,

lo terez

e la tercza p«r-

,

las aygas

e semilharatamerat de la noit

,

que eran

E

.

flum e en las fon-

li

enaysi que la tercza parila de lor fo scurczia

,

,

tercza part

ardewt enayma

quart angel cante cura la tromba

lo

albre fo

11

la

stella

home morirò^ per

p«rt del solelh fo feria e la tercza part de la luna las stellas

E

.

estella es dit oysewt

1

e moti

,

de

,

terra.

cante con la tromba

lo sego»t augel

tercza partia de las uaus perle

,

,

en

la tercza partia de las creatwras

,

vna [394

e la tereza portia

,

tromba

la

e forow trarnes

,

grant mont de fuoc arde?zt

mar fo fayta sane e morie mar qtm hauiaw armas e la

angel cawte cnn la tromba

E

.

cnn

lo p?-««mier angel cawte

mescla cuw sane

e grant tempesta fo fayta e fiioc

E

.

sobre

li

cap de lor enayma cororaas se?n-

li

ha or e las facias de lor enayma facias d omes E hauiara li cauelli enayma cauelh de fennas E las derat de lor erara quasi de leora e hauiara E la uouz de las alas de lor enay??2a correas enayma correas de ferre

blarat

.

.

.

,

.

uoucz de carré e de moti caual correrat a blarat a li scrupiora

lor noire a 1

abis

li

uenora eracara

.

S

del qtiaì es

.

mes

era

.

E

ebraic

la

battalha

era las

.

E

coas de lor

hauiara

,

li

hauiara coas seme la poesta

.

de

sobre de lor rey angel de

Abeddon

e era grec

,

.

Apollyon

,

czo

L una Malauentura a/me E ueuos doas Mala [395 r]uerat/«/-a eraapres acp^estas E lo seyse/ì angel carate cnn la tro//?ba .

.

li

,

qttatre carato/i de

autar d or que es derarat

1

diczent al seyse/i angel lo q/ml hauia la tro//iba

,

angel que desliga

agulhoras erara

.

e auuic vna uouz de

de dìo

E

home per

Lo nom

.

es destruador

.

sora liga al grarat

qual

erara a

1

flum de Euphrates

.

E

li

ora aparelha e lo iorn e lo

ilh aucissesara la tercza partia de

li

home

.

E

lo

.

Desila

li olii

li

.

4

.

quatre angel foroM

mes

e

nu?/jbre de

an

1

1

,

afin

que

ost a caual


Nuovo Testameli to

Il

20

.

uic

uecz

.

uecz decz

niil

caual en uesio?^

li

de fuoc

luilia

E

.

p«rtia de

E

.

E

.

cap de

li

fo aucita d aq?/estas trey plagas

del solpre las q?<als salhiaw de la bocca de lor

bocca de

la

e«t

lo/'

e en las coas de lor

,

ha serpe«s haueiit caps

enaysi

caual eraw enayma

li

Car

.

E

.

la tercza

del

e

fum

e

poesta de lor es

la

de lor

semblant

so?^

home

autre

li

E

.

del fuoc

,

Ca»' las coas

.

E emperczo noyo»

.

E

.

sobre lor hauiaji albe?-gioHS

fuoc e fum e solpre salhia de la bocca de lor

home

li

e solprie?zc

,

281

auuic lo numbre de lor seya?i

aqiiiìh qiie

e de iace^tienc

,

cap de leows

E yo

.

valdese.

qìiaì no??

li

e non fan penitencia. de las obras de las lors non hadoraw li demoni [39S v] e simulacras d or e Las q?mls non pon ueser ni d argent e d aram e de peyras e de leng auuir ni annar e non fero» penltencìa de lor hom ecidi ni de las lors

SOM occis d aqwestas plagas

ma«s

que

afìn

,

,

ilh

,

.

,

feyturas ni de las lor

E yo

X. 1

are celestial

li

pe de

E

pause

mi

.

pe drcit sobre

E

1

lene la soa

qnaì cree

en ley phis

e

E hauia e« la soa man vn libre hubert mar e lo seuestre sobre la terra E cràle .

.

.

,

rugis

el

.

.

las

era

E

.

haue?it crida

man

al cel

auuic vna uoucz del cel diczewt a

qnals han parla

li

sept troneyre

mar

al

per lo uiuent en

e iure

,

qne son en hiy e septe;«

li

mar

e no»? las

:

e sobre la terra

,

segle de

segle

li

Lo

.

que son

la terra e las cosas rj

Car ìemp non

sarò,

angel quant

coniewczare a

capi-

que son en luy

e las cosas

ioni de la uouz del

sept tro-

li

sept troweyre haguessa« parla las

awgel lo qual yo uic que istaua sobre lo

e lo

.

e

,

E cum li E yo ha scr^re

lo cel e las cosas

Mas

.

lo

uouz

.

.

,

lo soielli

luy

la facia de

enajma. \eon q?<«nt

,

las lors

uouz E yo hauio Segna aqwellas cosas

scrire

de uebla

enaywa

E

.

lor furi

li

fort descendejit del cel uesti

coIona de fuoc

hiif enay???a

cnn grani uouz neyre parlerojz lors

fornigaciow ni de

cap de Iny

al

lo seo

^

vn autre angel

uic

[396

.

tar cu» la troHiba lo menestier de dio se consumare euay«ia el prediq?<e

per

seo serf prophetas

li

con mi

e diczia

mar

sobre lo

dones a mi

amareiar la

.

E

.

E

.

auuic dereco vna uoucz del cel

pren

E

uewtre

Mas

.

de la

.

el dis a

mi

.

La

ubert de la

lo libre

E yo aney

.

dis

el

man enayma mei E

lo libre

mia bocca

amareie

e

e sobre la terra

lo libre

lo teo

yo receop

Vay

.

mi

a

.

a

Pren

1

de

1

parlaua

q?/e

angel que ista

awgel e dis a luy libre

lo

,

que

de

1

awgel

,

e

deuorey ìuy

ciwi yo hagues coue?ita dereca

E

.

deuora Iwy *

el

deuora hiy e fare

e

sare docz en la toa bocca euayma mei

el

te

man

.

lo

E en

era docz

meo neutre

propheteiar a raotas gencz

e pobles e lewgas e reys

XI.

E cana

fo

dona a mi semblant vna uerga dicze«t

sura lo tempie de dio e

1

autar

fora lo porti lo qual es de dinz

lo

Codice ha veramente 'lors';

^

Il

^

Non ben

^

'De dinz'

è sostituito a

cosa,

=•

.

Leua

e aq«/lli qtie adora?» en ìuy

,

tempie e non mesurar ìuy

ma

sotto

il

'-s' c'è

il

.

.

te e

me-

Mas

giela

Car

el es

punctum

delens.

chiara la vocal finale di questa parola. sta al margine, della stessa

un

'fora',

ancora b n

com'è risaputo, non

è

mano che ha vergato

visibile,

non ostante

senza qualche importanza.

il

cod.; ed

la cancellatura.

La


282

Salvioni,

dona a a

gent

las

meo duy

li

E

.

scalq?<eiare?i la santa cipta pe?"

42

.

ines

.

E

.

dpnarey

day

testiniojù spe?'it de prophecia e prcphe[396 vjteiare?* mil e

cent e seysajita iorn uesti de sach

Aq?«'sti son doas oliuas e

.

duy

caiide-

veg&rAament de dio de la terra E si alcmi uolre bocca de lor e deaerare li cuemic de lor E Aqtiilh hau poesta si alcu?i uolre nafrar ìor couenta hiy enaysi esser occis E liau de claure lo cel que non. ploua en li iorn de la prophecia de lor e ferir la terra de tota plaga per poesta de cuwuerlir las aygas en sa«e E quant ilh haurew feni lo lor testimojii la q?^flnt iiecz qiie ilh uolreM bestia la qual rao?itaua de 1 abis fare batalha encontra lor e uewczare lor

lab?-e lucze?2.t ista^t al

.

issire de la

noyre a lor fuoc

.

.

.

,

.

e occire lor

E

,

cors de lor iayre?i en las placzas de la grawt citta

li

qual es apella sperituainewt Sadoma e Egipt

gnor a

ista cruciflca

de lor per

3

.

.

E

pobles e tr«ps e lengas e gentils ueyre[n]

mez

ioni e

,

non

e

pausar

laissare?^

la

,

luoc lo nostre se-

al qtiaì

,

li

cors

li

cors de lor en

li

moniment E li habit&nt en la terra s alegrarew e se exautarew sobre lor E mandare» donas 1 un a li autre diczent Car aqMÌsti duy propbeta .

,

.

.

au tormenta .

3

li

aq««'lb

iorn e mecz

.

lor pe

E

.

li

qwal h«6itauan sobre la terra

grant temor

cagic sobre

aquilh

auuiron grant uoucz del cel diczent a lor al cel

en ninola

e uìgro?»

,

fayt en aqnella bora al

[397 r]

,

li

lor eueniic

Monta czay

.

E

.

e doneron. gloria a

,

grant

.

del cel

dio

e

li

E

ilh

E

ilh

monteron

de terra fo

E

foron occis

.

autre foro» spauanta

La segonda Malauentnra anne

.

sobre

.

mouament

e la decze?2a p«rtia de la citta cagic ,

E enapres

.

e isteron

qwal uigron lor

li

de la terra sept milia nora d omes

mouament

.

esperit de la ulta de dio intre en lor

1

,

e

;

ueuos

malauentnra uenre uiaczament E lo septen augel cante cun la E grant uoucz fo fayta al cel diczent Fait es lo regue d aqnest mont del nostre seguor e del seo y^pist e regnare en li segle de li segle Amen E li 24 uelh li qual seon al regardament de dio en li lor seti segnor dio tot poderos cagiron en las lors facias e orerow dio diczent Kos facze[n] grac^as a lo qual sies e lo qual eras e lo qual sies a ucnir tu Gai' tu receopies la toa grant uertu e as regna . E las gent s-eyreron afìn qne ilh sian e lo tewp [397 v] de li mort e la toa yra es uengua iuia e rendas la marci a li teo serf propbeta e a li teo sant e a li tement la

.

3^

.

.

tro»iba

.

.

.

.

.

.

.

.

,

,

,

,

lo teo

nom E

la terra

.

a

,

lo

li

petit e a

tempie de luy

fo uista al

li

tempie de dio .

E

grant

e

,

ubert

fo

destermenan aqn«lh que corru/npon 1 archa del testament de luìj uoucz e mouament de terra e grant al cel

foczer e

,

tempesta XII. "E

luna sot

li

un grant segnai apffrec al Pe de ley e corona de ,

hauent

al

lo uist

vn autre segnai

uentre e cridaua ap«rturent

cap e decz corn e

.

7

al cel .

la

mes

fenna la qual deuia enfantar

lo filh

de ley

.

E

ella

enfante

.

Fenna

uestia de solelh

12

.

stellas

al

,

E ueuos

.

corouas en

p«rtia de las stellas del cel e

cel .

:

li

las

de ley

.

,

e la

E

torment per enfantar grant dragon ros qwe aula

era

e suffria A^n

seo cap

:

e la soa

en terra quant

afìn q?/e

filh

cap

mascle

lo

.

E ella

lo

E

.

.

7

.

eoa tiraua la tercza

dragon

iste

derant

agues enfanla deuores

q?ml era a regir totas las geni


Nuovo Testamento

Il

valdese.

283

E lo filli de ley fo raubi a dio e al setti de luy E en uerga. ferricnca en [398 r] la solecza ont ella lia luoc aparelha de dio afìn qu-iih nurissara ley a.qui mil e duy ce»it e seysanta iorn E grawt batalha .

.

la feHna fugie

:

.

fo fait al cel

Michel e

.

g07i battalliaua e

augcl de luy e non pogro/i

li

atroba plus al cel

angel de hiy battalhaua?» cuti lo drago?» e lo dra-

li

E

.

aquel gv&ni drago?»

diauol e sathanacz fo degita tc?Ta

e fo gita ere te?'ra

,

nostre dio es degita

mcHt la

Lo

acusaua

qua),

del nostre dio

mo?'t

h«èitado?'s de la terra

li

qnal ha gra?»t ira sabe?tt

lo

.

Gar

E

.

te??»p

flum

contru la fe?iua gardaj»

qwffl

XIII.

10

.

.

E

.

E

.

E

dio

an

e

,

li

co?"n de ley

:

mort

mar hauent

la poesta a la bestia la bestia

,

e qual

.

.

la soa

E

E yo

.

E

E

.

lo drac fo ira e?»-

Li

.

.

E

.

E

7

.

cap e

10

.

de blestema

corn

.

.

E

la

pe de ley enay??»a pe d ors drago?» done a ley

lo

uic

vn de mort

li

fo

.

la

cap quasi

seo

sana

E

.

tota

Qual es semblant a dona a ley que parley far per 42 mes

adorerò?» la bestia dicze[n]t

E bocca

.

poesta fo do?»a a

blestemas encontra dio

e?»

.

nom

adorerò?» lo drago?» lo qual done

poyre co??»batre cun ley

bocca

.

li

e [399 r] la plaga de la soa

graut cosas e blestemas

lana,

E ubere

e

,

leo?»

mereuilhe enapres la bestia

la terra se

E

.

testimo?»i de yesws xrist

lo

e sob?'e lo cap

soa uertu e lo seo setti e gra?»t poesta enay???a occis a

.

mar

bocca de ley enay??»a bocca de

la

e

,

flum

remas del semecz de ley

bestia la qual yo uic era se??»bla?»t a leopart

E

te??»ps

afin q?<-el la fes esser tira del

yo uic vna bestia mo?»ta?»t del

corouas sobre

qwe

afin

:

per

e la terra huberc la soa bocca e furbic lo

,

comandamene de

li

e

trames ayga de la soa

lo serpe?»t

far batalha cure

a?»ne

1-areua del

iste sob?"e

e

a la fe?»na

,

pois qtie lo drago?* uec

qual lo drago?» hauia frames de la soa bocca

lo

,

Malaue?»-

.

descende a uos

qual es nu?'ia per tew»p

de la facia del serpent

.

terra aiude

la

E

.

e pe?-

,

e?»tro a la

Pe?-segue la fenna la qnal ap«?*turic

.

bocca enap?"es la fe?ma euay?»a vn flum

E

te??»p

regarda-

io

agnel

ar??»as

lo?'S

Ca?' lo diauol

.

1

qiml habita. en lor

li

ha poc

las

nostre, fray?-e

li

dera??t

,

doas alias de vna grawt aygla foro?» donas a la fenna

ella uoles al desert al seo luoc al

per mecz

amerow

e uos

,

el

acusado?' de

1

luy Pe?- lo sane de

e del ma?"

,

q?;e el era ista [398 v] gita e?» te?Ta

mascle

Cla»*

ilh ue??cero?»

Empe?-czo o cels alegra uos

.

a

apella

la redo??deca de la

tofa

iorn e per uoit

pe?-

lo?"

del testimoni de luy e no?»

pfl!?'olla

t?»?'a

E

.

no?» fo

lo?'

qual es

.

.

e la poesta del seo x''^^^

,

.

Lo q?ml e??ganaua

,

luoc de

lo

e li angel de luy forow mes cu?» luy E yo Salu es ara fayta al cel e uertu e lo regne del

:

auuic gra?»t uouz diczeret

E

.

se?-pe?ìt antic lo

.

fo

.

.

,

.

nom

a blestemar lo

de

luy e lo seo tabernacle e aq?<»lh li qual habiian al cel E fo dona a ley far battalha cu?» li sa?»t E ue?»czer lor E fo do?ia a ley poesta en tot tr^p e pob?e e lenga e gent E tuit aq?<»lh q?»e hfflèitaua?» e?» la te?-ra orauan .

.

.

.

ley

.

Li

nom

de

qtial fo occis de

li 1

q?ml no?» son script

ordena??ìe?»t del mo?it

qwe amenare on captiuita a?»nare cottel

de

li

e?»

al libre .

captiuita

couenta luy esser occit con lo cottel sant

.

E

yo uic vna autra bestia

la

de uita ni de

Si alcu?»

.

.

1

agnel

,

lo

ha aurelhas auua Aqnel Aqnel que occire cun lo

Ayci es

.

la pac»ewcia

qnal salhia de la terra

e la fé ,

e auia


284

Salvioni,

(luy

coni scmhìant en aquilh d un agnel

E

parlaua enayma lo drago?»

e

,

.

regardamewt [399 v] de ley e fcy qtie la terra e li habitnìit en ìey adorerò» la primiera bestia . La plaga de la mort de la qiial fo sana E fey grant ensegnas enaysi que poesia de la pr2miiera bestia

l'acaia tota la

al

,

,

.

e?tcara faczes descendre faoc del cel

en

E

per las ewseguas las

efjgana?"e

hab'dant en la te?Ta

li

,

a Icy far al regardame?it de la bestia

faczessan

qit-ilh.

E 1 1

imagena de

1

rie e

li

en

li

e

la bestia parles

paure e

serf e

li

libre

li

.

li hfl6ita[n]t en la terra ha plaga de cotel e uisqwe e qtie a 1 eymagewa de la bestia que qual que qual non adoraren

diczent a

.

fare

E

,

.

,

:

fare qtie tuit

penrew

^

.

petit

li

la charata

en

e

graJit e

li

man

la soa

E

li

dreyta e

que alcu?» non poissa comprar ni uewdre si now aquel charata o lo noni de la bestia o lo (n)numbre del noni de ley

lor fro?it

que Ila Ayci es

E

.

la bestia sia occis

ome

li

qjiaìs so/» do??as

la bestia la qua!

fo cu?icedu a ley qu-iìh. dojjes sperit

eymagewa de eymagena de

regardaracnt de

al

terrei

la

.

,

.

la sap/e?jcia

de la bestia

Car

.

E

.

aq«el lo qiiaì ha ewte?zdame«t

numbre d ome

es

,

numbre

cointe lo

,

cent e

ley es seys

e lo nu/Hbre de

seysanla e seis

XIV. [400 r] E yo nic e ueuos 1 agnel istaua sobre lo mont de sjon railia hauewt lo nom de luy e lo noni del payre de cun si cewt e 44 luy script en li lor frorat E yo auuie vna uoucz del cel enayma la upuz E la uoucz la qual de motas aygas e enayma uoucz de grawt troweyre yo auuic era enayma uoucz de citoriiadors citaricza^^t en las lors citaras e

.

.

.

.

,

.

E

cawtauaw enayma vu ca»t nouel derawt

animai .

44

e

,

li

milia

.

uelh li

E

.

non poya

alcu?»

lo setti de dio

dire lo ca«t

qua) son C{)mpra de la terra

.

si

.

,

e derawt

now

AquisVi son

li

.

4

.

aq?/ilh ce«t e

qual noìi son

li

Car son uergene Aq«/sti segon 1 agnel al q2;«l luoc compra de li home pr^'micias a dio e a 1 agnel E mcczoma noM es atroba en la bocca de lor Car son serecza macola derawt lo setti de dio E yo uic vn autre angel uolant per mecz lo cel socza con las fewnas el annai'e

.

.

Aq«a'sti son

.

.

,

.

.

hauewt euawgeli eternai

:

afin qu-el prediqz^es a

segnor e dona a luy honor lo

lor

qual [400 v] fey ,

Car

.

1

.

E

en grawt uouz

ora del ludici de luy nen

mar

lo cel e la terra e lo

e las fontanas de las aygas

abitta«t sobre la terra

li

e sobre tota gent e trip e tenga e poble diczerat

,

e totas las cosas

.

Teme

e adora luy

que son en

autre angel segue luy diczent

Cagic

.

cagie aq^/ella grant Babelonia la qtial abeore totas las gent del uin de

de la soa fornicacion Si

.

E

en

front

man

la soa

mescla cun

lo

pur

.

1

segle

.

E

1

agnel aqn/lh

.

li

Aq«<est beore del vin de

calici

E

lo

ira .

de

1

ira

fuoc e en solpre al regardamewt de

ment de

1

angel segue lor diczent en grant uoucz eymagena de ley e recebre la charata al seo

lo tercz

alcun adorare la bestia e

,

lo

fum de

li

de luy li

sant

angel

E

.

,

e

de dio lo qual es

s«re tormenta en

derant lo regarda-

torment de lor montare en

qual oreron la bestia

Potrebbe anche essere 4iber'.

ira

1

meseyme

,

e

1

eymagena de

li

segle de

ley

li

non bau


Nuovo Testamento

Il

repaus per iorn ni per noit de ley

Ayci es

.

de dio e la fé de yesws

sow

mort

li

s«rew daq?<«eua?tt de yo uie

E

.

las

sa«t la

segnor

al

gardan

qiial

[1. li]

li

comandamene Beneura

.

r] l)la??ca

1

Mas

las obras

de lor segon lor

E

.

sobre la niuola sewbla»t

e lo sessent

,

.

esperii di ia c[U-i\h se repau-

Cor

.

obras

lors

ueuos uiuola [401

e

receopu la charala del noni

alcu^^ aure

si

li

yo auuic uoucz del cel diczent a mi seri

qua! movon

li

E

.

la paciewcia de

285

valdese.

Hauent al seo cap corona auriewca , e ew- la soa autre augel salhic del tempie cridawt e» grani uoucz Car 1 ora es Traraet la toa faucz e meissona al sessent sobre la niuola C«r la meisson de la terra secq?ie E aqwel ue??gua que la sia meissona al

de la uergena

fìlli

mare faucz agua

.

E

.

.

.

.

.

seya sobre la niuola trames la soa faucz en terra

qìie

E

autre angel issie del te»«ple lo qiiaì es al cel

agua

E

.

autre angel issic de

e meisso??e la terra

,

meseyme

e el

,

.

liauia faucz

autar lo qual a poesta sobre lo fuoc e criàe

1

Traraet la toa en grani uoucz a hiy lo qual hauia la faucz agua dicsent Car las huas de faucz agua e vendemia las huas de la vigna de la terra E 1 angel trames la soa fauz agua e vewdeniie la vigna ley son mad?<ras .

.

.

mes

e la

,

grawt lac de

al

1

ira de dio

E

sawc issic del lac entro a

E

yo uic eiiajma

E

.

lo lac fo scalg««eia fora la citta

.

cent stadis. 6 frem de li canal per mil e XV. E yo uic autra ensegna al cel grani e mereuilhosa Sept angel hauent sept plagas dereyranas [401 v] Cor 1 ira de dio es compila en lor li

.

.

.

.

mar ueyrienc mescla

la uictoria de la bestia

e de

,

e del

numbre de

ley

dio

E cantanan

lo q?<ont de

.

diczewi Ihosas

,

eymagena de

1

rey de

.

li

e aq?«lh

,

ley

e de la charata de ley

,

Moyses serf de dio

e lo

,

qiiant de

sani las toas uias son iustas e uerayas

1

angel

e mereui-

,

segnor

.

,

ciiaras de

las

son grani

las loas obras

,

qua hauian reporta

mar ueyrienc haueni

istant sobre lo

segnor dio tot poderos

.

de fuoc

qtial

Cor totas Cor tu sol sies bon non iemare tu e magnificare lo teo nom Cor li teo ludici son las geni uenren e adoraren al teo regardanzeni manifest Enapres aqnestas cosas yo uic e ueie lo tc?»ple del tabernacle del plagas salhiron del 7 testimoni fo huberi al cel (e) E sept angel Lauent .

.

.

,

.

.

.

,

teniple nesti de lin

E vn

de

li

.

4

.

mond

e candi

,

e ceint entorn al peyt de centura

d or

.

d or plenas de 1 ira lo te?nple fo vmpli de fum de la al[402 r]cun non poya intrar al

animai done a sept angel sept

fialas

en li segle de li segle E magesta de dio e de la uertu de luy . E ie?nple entro que las sept playas de li sept angel fossan cumplias XVI. E yo auuic vna grani uoucz del tempie q?<e diczia a li sept angel Anna e scampa las sept fialas de 1 ira de dio en terra E lo pr2nnier angel de dio uiuent

.

,

.

.

anne e scampe

ome

li

1

eymagena de

li

la soa pillala

ley

.

E

sane eiiayma de mort foron faytas sane sies iust .

Cor

.

E

.

lo segoni angel ,

crndella e peissinza plaga fo fayta

.

Lo qwol

scampe

e tota arnia uiuent al

sca»?pe la soa pbiala sobre

sas

en terra

qnol hauian la ebarata de la bestia

a

E yo

li

auuic

sies e lo

ilh scamperò?! lo

flum 1

,

,

mar morie

.

E

mar

,

qnol eras li

:

sani

,

sant e de

Cor tu as li

e fo

lo tercz angel

e sobre las fontanas de las aygas

angel de las aygas dicsent

sane de

que adorerò»

e aqiiilh

la soa phiala al

.

.

E

segnor tu

iuia aqnestas co-

propheta e donies a lor


286

Salvioui,

beore sane

Gar

.

segnor dio

ilh

en son degne

poderos

tot

sca/wpe la soa pliiala al solelh

per

per fuoc

calo?* e

stemerow

nom

lo

dolor

E

donessan a

,

seque

E yo

1

ayga del flum

E

.

per dolor

las lors lewgas

plagas

e per las lors

gloria

lui/

,

seysen angel scampe la

lo

dona a ìuy

e fo

,

diczia dereco

qiie

E

.

[402 v]

aflegelir

e

.

lo

o

.

e

,

fo

fait

tenebras li

,

de las lors obras

fero?* penjYencia

e

lor .

soa phiala en aq«el grani flum Eufrales e

que la uia del Rey de solelh leuawt

afin

e ble-

now feyron

blestemero» dio del cel per

non

ome

li ,

angel sca?rtpe la soa

.

regne de ley

lo

e

,

E

.

quart angel

lo

omo, s-escalfero?z per grani scalfament

li

phiala sobre lo setti de la bestia

nmnÌGTon

aiuiic autre

de dio haucnt poesta sobre aqz^estas plagas

qzi-i\h

\ìenite'ìici{i

E

.

E yo

.

teo ludici son neray e lust

li

,

sia

ap«relha

.

dragow e de la bocca de la bestia e de la socz sperit en maniera de ranas Gar son sperit

uic issir de la bocca del

bocca del

propheta tres

fals

.

de demonis faczent ewsegnas aiostar lor

battallia

eìi

:

afin qtc-ilh.

anon a

li

Rey de

grant iorn de dio tot poissawt

al

tota la terra

,

Ueuos yo ueno

.

enayma lo layre Aqueì es beneura lo qucd iielha e garda las soas iiestimewtas qu-eì non anne nu e neaìi la soczura de luy E aiostare lor al Ilioc lo quaì es dit en [403 r] hebraic hermageddow E lo 7 angel sca;»pe la soa phiala en 1 ayre Fait e grant uoucz issic del tempie del setti diczent es E foczer e uoucz e troweyre forow fait e grani mouatnent de terra fo fait Lo qna] non fo Ynqiia pois qiie li ome foro» sobre la terra aytal mouanient de terra enaysi grant E la grawt citta fo fayta en trey part E las cittas de las gent cagiron . E la grant Babelonia uenc en memoria afin que el li donnes lo calici del vin de 1 e?idegnacion de derant dio la soa ira E tota ysola fugic e li mont non son atraba E grant tempesta enayma vu tale»! descende del cel sobre li ome E li ome blestemeron dio Gar ilh fo fayta grant plaga forrae»t per la plaga de la tempesta XVII. E vn de li sept angel li qtial hauian las sept phialas vene e porle .

.

,

.

.

.

.

,

.

,

,

.

.

.

.

:

.

.

.

.

cun mi diczent retrécz

,

Uen

.

yo mostrarey a tu la dampuacion de la grant memotas aygas Cun la qn«l li Rey de la terra

e

la qual see sobre

fornigueron

.

E

aqnz'lh

.

qual hrt&itan en la terra son enuhria del vin de

li

E me tire en sperit al desert E yo uic [403 v] vna fenna qne seya sobre vna bestia rossa piena de noms de blestema hauent sept cap e decz corn E la fenna era circunda de polpra e de-scarlata , e ornaa d or e

la soczura de ley

.

.

.

de peyras preciosas e de margaritas

:

auent vn

plen de habominacion de la non mundicia de script al front de ley

abominacions de

.

calici

E

.

li

d or en la soa

fornigacion de ley

Grant Babelonia mayre de

la terra

martre de jesus grant mereuilha E 1 angel

sane de

la

.

man

E nom

las fornigacions e de las

yo uic la fenna ubr«a del sane de .

.

li

sa?it e del

yo hagues uist ley me mereuilhey de Per que te mereuilhas Yo direy a a mi

E cum dis

.

.

tu lo menestier de la fenna e de la bestia la qn«l porta ley la qual ha sept

cap e decz corn

.

La bestia

la

quaì tu ueguies

abis e annare en perdicion

de

1

Li

nom

de

li

mont uesent ,

.

quaì non son scrept la bestia la

E

li

fo

,

e

non

es

,

e

ha a montar

abitant en la terra se mereuilharen

al libre

qnal era e non es

.

.

ordenament del Ayci es sen qne ha sap»eneia

de ulta

,

de

1

.


Nuovo Testamento

Il

mo»t sobra

Li scpt cap son sept

cinq cagÌTon

e

,

un

1

es

e

fenna see

qiial la

li

autre [404

1

non

r]

s«re uengu couewta luy pe?*mawir petit te»Hp

meseyma. es octaua

no?» es ella li

10

.

coni

.

pres regne

Mas

.

.

Aquisiì an vn conselh

stia

.

Aq«isti cowbatrew cnn

segnor de

segnor

li

esleit e fidel

E

.

e

dis

e

,

ta??t

Aonaven

aguel

1

10

.

recebrew pottesta

ilh

stia

ueguies a la bestia

E

.

e

son sept Rey .

1

agnel uewczare lor

Acquisii persegre?»

E

odi

cu?*

li

10

.

afm qH-ilh dogna?*

:

.

corn

li

qual tu

Rey de

li

ragne

^

afìn

.

e«tro

a la bestia

^

Car

que ilb

fewna la qual tu ueguies es

la

la terra

[404 v] Enapres aq?<estas cosas yo uic

dewt del cei haue/^t gra?tt potestà

E

lo seo

E

.

ha regne sobre

la grawt citta la qual

.

es

merefricz e fare« ley

la

e maraiare/z- las carn de ley e cu?^so^^are?i ley a fuoc

las pa?'ollas de dio sia?» complias

luy

el

,

.

cor de lor qu-ilh. facza?» czo q;u» playre a lei

XVin.

Car

.

:

,

que

cure la be-

e aqniìh. que son cun luy son appella Rey de li rey ont see la niereLas aygas que tu ueguies a mi

dio done e»

faczan vna uoluwta

li

el

.

Rey li coma Rey vna bora

deysolla e nua li

Mas cmn

bestia la qual era e vay en pe?'deciow E qual non an encara

.

.

e

:

e»icara

la lor potestà e la nertn a la be-

e

,

la ,

.

son pobles e ge?it e compagnias e le?igas

iricT.

\ien

e es de las sept

tu ueguies son

qìial

li

,

287

valdese.

vn autre angel descen-

e la terra fo ewluwjena de la gloria de

,

cr*de en grant xiouz dicsent

Cagic cagic la grani Babelonia e es

.

garda de tot sperit non mond e garda de tot oysel non moni e ayriuol Car totas las gent begrojj del vin de 1 ira de la fornigacio?» de ley E li rey de la terra forniqweroM cun ley e li mar-

demoms

fayta abitacio». de

e

,

.

,

.

ca«t de

li

[1.

laj terra

,

so»

de la uertu de las soas riqweczas

fait rie

auuie vna autra uoucz del cel dicze^jt

parczonier de

sia

Car

li

li

forfait de ley

peca de ley peruengro/i

non recepia de

e

,

meo poble

lo

.

e?itro al cel

E

.

E

.

isse de ley e

las

yo

non

plagas de ley

.

dio se recorde de las ene-

enayma ella rewde a uos e dobla a ley doblas Lo beoraie lo q?/al ella mescle a uos mescla a ley doblamewt En tawt qwant ella se glorifiq?/e e fo en deleit t&nt meYo soy reyna e now scla a ley tormewt e plor Car ella dis al seo cor Per ayczo nenxen en vn iorn las piasoy neua e non ueirey [40S r] plor Car lo sela mort e sare brusa a fuoc gas de ley lo plor la fam qMÌtas de ley

.

Rewde a

ley

,

cosas segowt las obras de ley

.

.

.

.

.

,

gnor dio

es fort lo

,

,

qual

la.

iuiare

.

,

.

E

li

rey de la terra

li

qual fornigueron

e uisqwero?» e» li deleit de ley plorarew e plagwirew sobre ley ista«t de long per la qwant ilh neyren lo fum de 1 e/ttbrasa?He»t de ley Malaue»t««ra malaue«t?«ra a aq«<ella temor de li torme^t de ley dicsent grant citta Babelonia Car lo teo indici ue»ire en a aqwella citta fort Car vna bora E li marcant de la terra plorarew e plagniren sobre ley cuTO ley

:

,

,

.

.

.

,

.

.

alcun non comprare de

1

pl?<s las

marcawdias de lor

argent e de peyras preciosas

,

las

marcandias de

e de margaritas e de

Non ben deciferabili le ultime due L"a' par voluto ridurre ad 'e'.

lettere.

bis

e

1

or e

de polpra


288

Salvioni,

e de sea e d-escarlata e tot leug odorant

e tot uaysel d auoli e tot uaysel

,

de leng preciosissime e d aram e de ferre e e.n Gens odorawewt e vugue/it e de maMcip e d a/'mas d omes

partirò?^ de tu

,

fait rie

marmo

poni

li

\or

marcha«t d

Li

.

.

,

e

de semolla

oli e

arma

se

,

perias de tu e

so?z

cosas qwe

aqjiestas

istarew de long per la teraor de

e plagnent e diczent

cinamome

e

,

desiriuol de la toa

e totas cosas grassas e forraewt claras

non trobares plus de

la

[408 v]

E

.

de

e

ewceus] e de via e d

[1.

,

son

si

tormejit de ley plorant

li

MalauewtMra malauewtura a aqwella grant

la

citta

qìm\ era cuberta de bis e de plapra e de-scarlatta e era orna d or e de peyras preciosas e de margaritas riq?/eczas e tot

marinier e aqMJlh qwe obraji 1

.

E pauserò»

diczewt

.

mar

al

e?wbrasame«t de ley cr«derow

citta

Car &n

.

bora ioron abandouas tantas

viia

goucrnador e tota compagnia d

pois sobre

digewt

,

Qual

.

lor cap

li

aqiiiWi

isterom de long

,

,

que bau naus

mar

al

,

e

li

es semblaJ^t a aqwesta grawt

crMerou plorawt

e

Malauejitwra malaue«t?«ra a aqz^ella gv&nì citta

fait rie tuit aq?/ilh

nauegaw

(\ue

e uesejit lo luoc de

del precz de ley

Cfflr

.

plagnent

e la

e?i

(\ua\

sow

ella es de-

vna bora cel o sants apostois e propbetas alegra uos sobre ley Car dio ha iuia lo aostr& ludici de ley E vu fort angel pres peyra enayma grawt molar e la mcs al mar dicsent Cu?» aq?<est erabr/uamewt sare gita aqwella grant citta Babellor^ia e ia non sare plws atroba E la uoucz de citareczador e de musicador [406 r] e de ca??taHt cun la calamella e cun la tromba non sare pl?«s auuia en tu e tot artes de tot art non sare ph/s atroba en tu e la uoucz de la mola no« sare(n) plMS auuia ew tu e lume de luczerna non luczire i^ìus en tu e la uoucz de 1 espos ni de 1 esposa non sare auuia ejiapres aq?«estas cosas en tu Gar li teo marchant eran li prènci de la terra Car totas las gent arrero» en las toas feyturas e en

sola cw

.

.

.

.

,

.

,

,

,

,

,

.

.

,

ley fo atroba lo sane de

li

sant

,

e de

li

propbeta e de

tuit aqiiilh qiie

son

mort en terra XIX. Enapres aqwestas cosas yo auuic vna gra.nl uoucz de mota conipagma al cel diczent alelua Salu e honor e gloria e uertu es al nostre segnor dio C«r li ludici de luy son ueray e iust Lo q?ml iuie de la grant raeretricz la qual corrompe la terra cu?» la soa fornicacion e ueme lo sane de li seo serf de la soa ma?» E dereco diseron alelua E Io seo fum monte en li segle de li segle E li 24 uelh e li 4 animai cagiro» e orerow dio lo sesserat sobre lo setti diczewt Amera alelua E issic vna uoucz del setti diczent Lauua lo nostre dio tuit li sant e aq?;/lh li [406 v] q?ml temow luy petit e grawt E auuic uoucz enayma de gra?»t compagnia enayma uoz de motas aygas e enayH?a de grant troneyres diczent alelua Gar lo nostre segnor dio tot poissa?»t regne Alegren nos e nos exauten e donen a lity gloria Gar las noczas de 1 agnel ue??gron e 1 esposa de Iny se derant aprerelha E fo dona a ley qu-ilh se cuebra de bis resplawdent e blanc Gar lo bis so?» las iustificacions de li sant E dis a mi Seri aqn«lh son beneura li qual son appella a la cina de las noczas .

.

.

,

.

.

.

.

.

.

.

,

.

.

,

.

,

.

.

.

,

.

.

.

.

de

1

agnel

derant

li

.

E

dis a

pe de hiy

mi qiie

,

aq?»estas parollas de dio so?ì uerayas

yo adores luy

.

E

el

dis a

mi

.

.

E

yo cagic

Ueias non fares


Il

Nuovo Testamento

289

valdese.

e de li teo frayre li qtial au lo testimoni de yeCar lo testimoMi de yes?/s es spent de prophecia E yo ni e lo cel ubert e ueuos caual bla?ìc E aq?*el q^ue seya sobre hiy era apella fidel e ueray , e iuia e combat per iustic«a Mas li olh de luy

yo soy

sus

lo teo eygal serf

Adora

.

dio

,

.

.

,

,

sc/v'pt

motas corronas

e

,

qual alcun no?i couoc

lo

,

.

,

cra« euayma flama de fune

non

si

meseyme

el

nom

cap de Iny bauewt

al

E

.

era

de nes-

iiesti

E lo nom de hiy era apella pffrolla de dio [407 rjtimenta teinta de sa>?c E li exerciti li qiial eraw al cel seguiaw hiy eìi cauaucz blancs uesti de bis mond e blanc E glay agu de chascuna p«rt salhia de la bocca de Iny Afm qiie can luy fiera las gent E el meseyme regire ìor en ue;-ga fer.

.

.

.

.

rieH-ca

E

.

mcsey?«e calcare

el

dio tot poderos

de

rey

li

en grunt noucz

e c?'/daua

cel

e

E

,

dicz-ent a tuit

li

oysel

rey

li

e las cani de

,

caual e de

li

de

petit e de

li

sesse«t en

li li

gra.nt

lo?-

E yo

.

exerciti aiosta a far battalha

seo exerciti

rata de la bestia

duy

e la carn de tuit

,

uic la bestia e

cu?^

aquel

li

li

rey de

li

carn

fort e las

frauc

,

e de

serf

li

la terra e

li

lor

qiie

.

ensegnas derant hiy Aq?«'sti

q«<e

,

-per

seya sobre lo caual e cure lo la bestia fo presa e lo fals propheta cura ley Lo qiml fey

E

.

afin

:

tribunier e las carn de

li

Rey

.

al solelh

mecz lo uos manie las

qual uolan

li

ira de

1

coysa

^

vn angel qne istaua

uic

Ueiie e sia aiosta a la grant cina(n) de dio

.

cani de de

uestimewta e en la saa

la soa

segnoriiant

li

uin de la furor e de

del

lo trulli

en

script;

segnor de

e

,

E ha

.

,

Per

.

qnal eraganaua

lo

e aq^u'lli

qtial

li

en

forora gitta uio

aq?<*lli

adorerò^ [407

que receopron

v]

1

la ca-

eymagena de

esta??g del fuoc ardeut e del solpre

1

ley .

E

.

li

autre foro?» ocis con lo cottel lo qual salhia de la bocca d aqìiel qne seya

sobre lo canal

XX. E yo

:

e tuit

oysel forora saczia de la carn de lor

li

uic vn angel descewdewt del cel liauent la clan de

vna grant cadena en

man

la soa

es apella diauol e sathanncz e sarre

,

que mil an sian compii peliti

temp

lor

e las

,

de dio

,

ceopron e

,

e sagelle sobre luy

.

E yo

E

li

E

,

e

mes Iny en

1

abis

,

enaprcs aqwestas cosas couenta luy esser deslia lì

sesent sobre lor

,

e lo indici

fo

dona a

decolla per lo testimoni de yes?<s e per la p«rolla

que non adore(n)ron x^-ist

abis

qu-el non e??ganes 'plus las gent entro

la bestia ni la

ymagena de

ley ni re-

en las lors raans ni en li lor front e uisq?/eron mil an Mas li autre de li mort non reuisqneron

la charata de ley

regneron cun

1

pres lo drago» serpevi antic lo qual

e ligue Iny per mil an e afin

uic settis e

armas de

e aquilh.

:

.

.

,

.

entro que mil an sian compii

.

E

aq^^esta

es

la

pr?miiera resurecion

.

E

aquel es beneura e sant

XXI r] enlumenare ley e 1 agnel es luczerna de ley E las gent annaren lume de ley . E li Rey de la terra portaren la lor gloria e honor en

[408 al

.

,

primo 'a' par voluto ridurre ad

1

II

'

y. pag.

'o'.

s.

Archivio glottol.

ita).,

XI

(seconda serie,

I).

18


290

Salvioiii,

ley

E E

.

aqui

las porfas d^ ley non saren snras per ìorn

portarcjj la glo?-ia e

.

onor de

1

.

Car noit non sarà

geni en ley

las

E alcuna

.

socza faczcMt abominacion ni ineczo?iia non intrare en ley

si

:

non

cosa

aqwilli

de iiita de 1 agnel mostre a mi flum pur d ayga uiua resplandcnt co?na cresta! Al mccz de la placza de ley e qne salhia del setti de dio e de 1 agnel 12 Lo qital porta una e 1 autra prert del flum lo leng de la uita de

qwe

so?» scr/pt al libre

XXir.

E

ci

.

.

1

fruc

per cbascun mes rcndent lo seo fruc

,

nità de ias gent

dio e de facia

,

1

E non

.

s«re plMS alcuna cosa maleyta

agnel sare cn ley

en

e lo seo noni

:

e

li

Mas

.

lo

setti

de

seo serf seruiren a Ivy e ueyren la soa

lor front

li

.

.

e las folhas del leng a la sa-

,

E

.

non s«re plus

la noit

e

non aurew

besogna de luczerna ni del lume dei solelh Car lo seguor dio enlumenart E dis a mi Aqt«estas parollas son lor e regnaren en li segle de li segle E lo segnor dio [408 v] de li sant propheta trames lo fidellas e uerayas .

.

.

.

seo augcl a demostrar a faytas uiaczament

garda

las

seo serf aq?*ellas cosas las qtiaìs couewta» esser

li

E ueuos

.

parollas de

li

dio

.E

Car

lo

li

.

.

segnares las parollas de la prophecia d aqnest libre

Aqnel

.

lo

aqnel qne es iust iustifiqMe se escara

e

.

E ueuos yo ueno uiaQament las

,

comandameìit de hiy

afin

per las portas en la citta

.

omecidier e .

que

Mas

e la

obras

soas

Yo Jesu ma?}dey

sia a lor poesia al

defora

aqnestas cosas en las gleysas

.

lo

.

e aqwel que es

,

mia marci

Yo

li

can e

meo angel

Yo soy reycz

,

e intron li

tot

aquel que

que

el

e lignaie de

.

qnal garda?»

feytwrador e

afin

:

//

leng de uita

li

es cun.

soy alpha e o

Aqnilli son Beneura

.

seruent a las ydolas e

li

.

qual noy noya escara e aqwel que es socz

mi per rendre a vnchascun segont prnmier e derier comenganient e fin

li

.

.

.

,

.

,

temp es pres

fay nieczonia

qiiaì

adores de-

Non

dis a

cast e

qM«l

mi

angcl

sant sawtiflq?/e se encara

non

lo lo

qiiaì

1

soce se escara

li

Beneura

es

E yo Joaw

.

dis a mi Car yo soy lo teo eygal serf e de li teo frayre propheta gardan las parollas de la prophecia d aqnest libre Adora

pe de

Ueias non fares e d aqiiiìh

Aquel

.

d aqiiesi libre

E hauent auui e uist cagic que yo qne me demostraua aqnestas cosas E el

auuic e uie aqnestas cosas rant

yo ueno uia5a?nent

prophecia

la

uos

[409 r]

ama

e

testifìqi^es

Dauid

stella re-

splandent e matijjal E 1 esperit e 1 esposa diczon Uen E aqnel que ì au dicza Ven E aq«<el que setteia uegna E aqncl que uol prena 1 ayga de la uita en don Car yo protesto ha vnchascuw que au las parollas de .

.

.

.

.

.

.

la

prophecia d aqnest libre

gnare a luy de

Si alcun

.

las plagas scr»ptas

las parollas de la

aiognare

en aqiiesi libre

prophecia d aq?<est libre

.

.

a aq?<estas cosas dio aio-

E

si

alcun desminuyre

Dio leuare

del libre de uita e de la saula citta e d aq[ue]llas cosas

la part de luy

qne son scriptas

en aqwest libre Aqnel que dona testimoni d aq?/estas cosas dis E dereco yo ueno viaczament Amen segnor Jesus uen La gvacia del nostre segnor yesns x^'-^t ^^^ cun tuit uos AMEN Ayci finis 1 ajiocalis de sant Johan d .

.

.

.

.

.

AMEN

;


Nuovo Testamento

Il

291

valdese.

O SS^EIO

Q^ Ij

.

Sono accolte, in quest'indice lessicale, quelle voci del nostro testo valdese, che non trovano nel Lexique Roman di Raynouard, e qualche forma men che normale, oltre un certo numero di parole emendate, che la stampa ha dovuto senz'altro dare come si

dal Codice erano oiferte.

ahomiuol 340 v;

nella forma

abom[in]iuol.

1.:

abondiar pass.; d abondiant, 291

ahundanti

traduce V ex

v,

del te-

sto latino.

reuia decisione 252

r; lìarolla

ab-

r; v. nel testo

acoìjtar

Arch.

e accostarsi

.

afflagelir

(TUVTStAVWv).

afoga:

acer pass.; disimpegna di Il

'quidem' e anche

le

funzioni

di

'autem\

ms. dà ac, con sul -e la sigla

onde già

er;

di

acer:

p.

del N.

macher, Se non iscrive

ha

di

Dubl.

'Jahrbuch'

che

il

mai acer

quando pur

offre

i;

nostro in

1

r,

Ma

290

v,

364

r; e

nel testo della

la

al

cier.

agradiuol grato, riconoscente 338

agu 'avuto'

in

131

la

Cantica,

133

cod.

non

V,

r.

funzione di 'stato':

V,

r, 1.

144 r

2;

v.

an-

e, p. 562. Agli

esempj cisalpini già

noti,

aggiun-

gansi quelli offertici dal Delfinato nei

Misteri

del sec.

92 r,

viene pubblicando

mia fede

can. P. Guillaume.

(Zeitschrift

fiir

il

XV, che

or

benemerito

dio historische theologie,

IV 516-620) legge stranamente aczo. 2 Per l'ultimo esempio va però tenuto prosente del testo latino.

oppri-

,

agollencier roveto, pruno; aguilan-

110

Cantica

dey-

r.

che

r,

r (cfr.

de fuoc 'affinato

afoga

fuoco' 389

381.

parecchie volte

198

aftiiggere

affle-

Griiz-

tutte lettere,

s.

mere, straziare.

p.

cfr.

ecc.

acerta (non mai acertas): 10

243

letto

l'Herzog nella copia

e.

T.

altri

Diez

cfr.

;

9.

Ili

tina destinato).

verbuni abbrevians latino: breviatum (^óyov auvrevv/jaévov, ,

trova perciò

si

aci -czi -zi aceto, pass. aisil,

abreuiar decidere 252

acer

alquanto scossa.

il

meìius habuerit


,

292

Salvioni,

agulhon stimolo, pongigliono, stecca,

tosto

freccia.

non ostante lagare =

alaga 87 v;

largare, leggerei: 88

f.°

ala[r]ga;

cfr.

esser largo,

generoso. ospitalità 359 r,

campo, accampamento 359 v

cfr.

;

prov. alhergada accampamento.

alberion -rgion usbergo 311 r; cfr.

albra 92 r;

frnc.

il

326

v,

r,

alegian

nota che

la

v.

r

po-

;

ài *ale-

pone a

si

-torn

almanco 56

'à

all'intorno,

tour' 220 v, 235

italiani-

lllr, I67r, 188

'Glossar

ecc.;

v,

-me-

216

r,

216

V,

Seid.

pessedo.

s.

amaczar ammazzare 357 amaestra

cfr.

gedichten

d.

z.

Riva',

d.

ancola

:

otre-.

tare

v.

ancora

maistra 187

131 r,

Un esempio

nel Bartsch.

Se -or risponde

ad -ore, sarebbe notevole

derebbe

vezzo

il

-orlo

ecc.,

piemontese

:

fessoira ecc.

auoli avorio. Frequente

1.

(-ora

237

r).

apare-.

artefice

tense-

(cfr.

406

r

;

frnc. avorion.

ì"

aurichalcuni dei

;

e

fusi inil

diversi

caltesti

a

aliti-.

Ritorna in

altri testi

Cantica,

la

aggiunge: sogvessime 527,

pauquessime 545, douczessime 605, 618.

v.

arma vita 21 r, ecc.; traduce r«n itila del testo latino. artes

qua

autessime altissimo; frequente assai

quale

aparturir aper- partorire.

aplaca propizio 351

di

l

latini.

it. :

il

aurical lihan 385 v, 387 v

stra pure

;

di

nella

formazione del fem. sartoira, pro-

ali.

Voc.

fem.

il

che ricor-

ad -ore

valdesi, e così nella

il

v,

di

ptcp. è assai frequente nel nostro testo.

Così anche nel Dubl., e lo regi-

aparalhare 276 v

184

r,

203 V, 395 r, 399 r. Questa forma

sieme

v.

'con'. r

tri-

51 v

,

ecc.; atrisament ruina; prov.

cholibamcm 349

28 v

auorton abortivo 278 v;

r.

magistrato

s.

spezzare,

distruggere

,

dall'Alpi.

amon amo 22 r. anhe 106 v;

1.

;

sostituire

al postot del tutto, intieramente 3 v,

Bonv.

r

atrisar -ssar fiaccare,

auenadoyra 264 v

un pretto

è

r;

Ten-

ecc.

r

smo per almenz.

fert,

atraha 403

auenador futuro.

'desliua'.

alentor

atalentament affezione, amore 241 v.

aucit occit ucciso 20 v, 107

237

r;

frnc. aiteindre.

260 V

alleggerivano

ma

alagner attingere = pervenire 293

trissar, atridssar.

;

s.

'.

sempre albre

trebbe essere una voce gir,

moto

hauhergeon.

altrove

polpre e polpra.

cfr.

X

221 v;

è la parola del testo latino; v.

cfr.

albergarias (plur.)

395

artifìcio arte, esercizio dell'arte

'

r.

alargar largheggiare,

il

che da ar tìfico. Arch.

163.

sarà

da ar-

artigiano ecc.), piut-

autognal autunnale 384

agra aia 84

r.

r.

ayrar ey- odiare; coU'accus. e col dat


Nuovo Testamento

Il

bara bara 93 v; ritorna nel Dubl., e

un

sarà

italianismo

prov.

cfr.

;

v.

;

J>paron mucchio piem. ; Diez

cfr.

less.

'

s.

moto

'.

al

prov. bar bastione, ecc.

20),

(1.

tiffar

mona, iudayme 298

felice,

benauros 224

74

può chieistia

a

230 v

j^^^^fot

blete-

ecc.,

deputar, traportar, sa-

benaura -neu-

beato, fortunato,

Como,

non

amenitrar 162 v

baroniiiolment virilmente. -ìiei-

è of-

ci

di

si

vald. butar

come stanno

bustar (bis),

il

mar 242 v,

barra.

s.

Passione

dalla

dere se

comune

237 v;

di 'bussare',

significato ferto

293

Glossario.

Arch. IX 7

hera^ frnc. hiòrc (delf. Mero),

barbari 237 v

valdese.

trafegurar 264 v

r,

aU

,

a preuost^

r,

amenist-, blest-, ecc.

v.

bescrjna 165 v; X è potrà ripetersi da

forme in cui fosse atona; tre

conegu

cfr.

ol-

ecc.: temeros (prov. id.),

caclrep ed ia

co lecen eia 3 1 7 v ,

,

de-

altri

testi

ritorna

(bis);

v,

ealpisar calpestare 2 v ecc.

und Vulgata',

p. 442.

ecc.

e

p.

e.

un esempio,

nella tratto

da una versione prov. del N. T.

',

è riportato anche dal Raynouard,

quale però mal lo traduce per

'heurter'.

pensava manife-

Egli

stamente a 'buttare' e non è impossibile

che

il

vald.

butar sia

etimologicamente non diversa cosa

da esso 'buttare';

ma

caluaria teschio.

Il

poiché un

busiar (Bonv. pustar), col sicuro

la storia delle relazioni

tina,

come sarebbe

camola

le altre

utilità ricordare

come parecchie voci

tignuola,

v,

385

4v

tarma

voce propria dell'Alta

v.

ecc.;

Italia.

car 'quia' 'quod' 'ut'; pass.

caualareiar guerreggiare, caualaria guerra, caualier milite.

cendal lenzuolo 43

v.

cerca circa.

cercondar

cir-,

andare attorno, col

semplice accusativo: cercundar Castel,

andare attorno per

le

versioni

le

li

ca-

del N. T. in

versioni della Francia meridionale, non sarà senza dei testi valdesi, che ricorrono anche

nel Raynouard, non vi abbiano conforto che da esempj prov. del N. T. (cod. 8086 della 'Bibliothèque du Roi'; V. oltre

del

lo sp. calavera.

caminal camino, fornace 16

che corrono tra

lingua valdese e

calvaria

non già voce neola-

testo latino; e

ritorna in

;

valdesi,

testi

Cantica,

Per

r.

cal[c]ant.

1.:

62 r; servile tradu-

butar bussare 5 v

^

204 V, 241

calcar trebbiare; calca calca, ressa,

zione del testo latino. Cfr. Rònsch

il

r,

calant 270 v;

trebbia.

bon meglio 61

altri

del testo latino.

valdesi e nell'ant.

frnc.

'Itala

E

cadrant quattrino.

cadrepedia cadrup- qua- quadrupede

202

bitar.

bocun boccone 166 v in

cabri capretto 115v; frnc. cabri.

tratti

cfr. Gilly, p.

dalla trad. lxii sgg.);

butar: desestansa, embriuament, iazedor de mascles, p>lantar arrèter^

redoneza de la terra, escripturat.


,

Salvioni,

294

traduzione

sarà servile

stella,

o

perambulare

del testo latino.

In 98 v regge la

circuire

di

Mantenuto

cessar.

già è nella version latina):

(che

cesar

fa^ent

317 v;

cfr.

e

305

Ronsch

o.

e,

79

r,

450.

p.

carattere 399 v

segao 77

far

v,

Cina cena, pass.; coincide col Qina

circuncion circoncisione 299 r; forma rifoggiata sopra voci verbali circoncient 303

come

andrà forse letto:

cler eredità, parte toccata in sorte

clerum

del testo latino.

Cantica

coiarse tramontare. Nella

transitivamente.

Cfr.

il

contare (compu-

cointar numerare,

coleteiar schiaffeggiare

;

prov. colla-

colla guanciata 265 r ecc.; colla

=

Y)Vov.

calieri collirio

389

comodo 281 v;

v. s.

si

legge

nel verbo (coun-

pad. dal contu-

l'ant.

cfr.

gno, Arch.

429.

I

cun-

-illi

convivio

,

Così

di

è forse

il

al sia

i*estituirsi

coragia rissa 296 v

mente

l'accento certa-

;

sull'i.

correa usbergo 394

v.

cosa.

Le

dizioni:

l'

e

la

sim.

,

r.

cosa,

al-

accennano

al-

qiial

Italia.

il

82

opportunità

,

v.

occasione

couentar (impers.) bisognare, esser necessario; sa,

verbo,

molto diffuso

di

come ognun qua

dall'Alpi.

coutura campo coltivo 263

cumpli-

cubitar ecc.; prov. cobeitar.

un passo del Dubl., che il

r,

costrey llOr; andrà forse restituito

e-

Grùzmacher

ciimplissan

ban-

,

chetto.

propizia.

'moto'.

onde parrebbe da

me-

Rayn.), che mostra insieme la

couenibleta

eompliment della linea susseguen-

menda per

al

per costrey [t].

eoladaì

r.

complicha 290 v; corrisponde

complissa.

comune

;

cosin (plur.), parenti, 79

cleiar.

chan

-ma.

tatesi protonica

cuna cosa

tare) 399 V.

te;

1.:

contunio continuo, pass.

corpolar corporale 84

piem. cugé-sse.

còlla,

pur

forse

inutile

questa emendazione.

conuili

cita-.

usato

oidce.

zione proposta.

tiinià);

r.

eitoriiadors 400 r;

è

perfetto

il

mod. prov. (un esempio pure in

pedemontano.

il

il

presente (5v, ecc.); servile

il

riproduzione di novi

consumo 23 v;

r; prov. segnar.

371 v;

;

-ssion.

1.:

conoyser. Frequentissimo

co[n] selli 236 v;

cenno,

far

confesson 334 v;

per

239 v

fitto,

del testo latino.

cofnjsegren 2r; inutile l'emenda-

401 V ecc.

V,

cignar

cesar aurant

v,

persauerar butani 207

charata ca- (fem.)

400

costrutto greco

il

di

anbe.

conductus

= encerque.

r)

sempre per

con. Così

'cum'; tranne un solo esempio

conduyt, casa tolta a

prop. per.

cerque (72

cum

con ctm

parallelo del nostro.

cum cun\ rispondono funzione del

lat.

v.

a 'come' nella

quum.


Nuovo Testamento

Il

cungiet commiato, congedo 284 r;

valdese e

ria Petri et Pauli,

il

forma

r (delf.

incontrano cosi col toscano nell'a-

Ist.

P.

dozione di questo francesismo.

Arch.

curios sollecito,

4412)

5r

diligente

si

P.

et

Vili

339,

5264).

V.

Cfr.

205 521, e

I

il

derier da-.

zay: czay en derei/re, 12 r

ecc.,

'anticamente'

addietro',

'in

178 v,

deregran -rag-, ultimo; compete con

alieni. cz-aij

65 v,

r,

quhrecha 'copricapo',

prov. de recap., de rescap.

ecc.;

= sollicitus esse

esser curios a

52

dereca

302

v.

295

Glossario.

pina, laddove è forse indigena la

delfinese (cfr. Isto-

il

valdese.

Cantica ha anche:

timo, infine, 119

la

en de-

czai/

deregria -rag-: en la deregria, in ul-

rier.

v.

czo: a czo que 'acciocché'.

339

v,

r.

desistant assente, desistancia assenza;

'butar'.

s.

desliua 145

r;

e per questa

per egsayua (200

czop zop zoppo, passim.

forma e

vien da pen-

v),

sare al tipo franco-provenzale con

debitanga questione, dubbio 314

179 v; traduce ambe-

debitos 160 v,

due

Va

r.

le volte

il

nomignolo

di S.

To-

desser deserto 99

deco anche 301 v, unico esempio. V.

363

duce 344 v,

sfuggire

sgorgare

1.

demandessan 124 -tiar

tigos 361 v; la

r;

20

1.:

r,

;

Cantica ha anche

il

-r-

se

forma

sarà,

il

si tratti di

cisal-

Cfr.

posto

all'

il

il

r;

e la

-ian della

Diotre-

363 v

;

difficile

diro

docz o di adocz, esle

forme.

prov. dotz allato ad adoutz.

dognan 404

Forse va qui aggiunto alegian 237

avrebbe allora ceduto

rende

sendo possibili ambedue ;

col prov.

del testo latino.

docz sorgente

non va perciò confron-

deco, la pretta

non

che

dio trapes 382 v;

phes

va ripetuto da

v.

va piuttosto

ecc.;

ydiota.

tato col r di noranta.

*

de.

col frnc. idiot

demen-

dereco anche, ancora, di nuovo

come

1.:

diamenia domenica 385

desmentigar desmentigos. derant davanti;

tra-

testo

del

latino.

donessan.

315 v

destreìn-;

1.:

exterminant

diot idiota 183 V

lar 407 v.

d.sreyre, e

V

di 56 v;

di-.

degollar decapitare 17 v ecc.; decol-

dementigar

v.

deuol monco 19 v ecc.

v; in funzione transitiva. r;

r.

struggere.

destrenenan 4v;

contrario.

deczon 12

73-74 ^

destermenar destre-, sterminare, di-

'dereco'.

dec07itra dirimpetto, di rincontro, in

decorre

della preIII

destermenar determinare 346

maso: Didymus.

s.

alterato per effetto

cedente palatile, Arch.

r; ritorna la

forma nella

desinenza -n<an =

2-4'"^

conjugazione.

-abant


,

296

Salvioni,

Cantica p

550.

r

Cfr.

frnc.

a.

doiynent.

mente

non

un errore; onde

di

corregga

lo si

anziché d'una

r; si tratterà,

forma francese, dongier

interpreta

lo

per:

221 v

se

;

un errore dell'amanuense,

non

allattante' e

'il

empenre imparare 8 v sieme ampenre 260

mage.

Cfr. Seifert o. e, 37.

avventarsi

far

prorompere

,

tere

ecc.

qua

en auiron 53

samente 196

enay"

Diez less.* 68,

Cfr.

e V. la nota a 'butar'.

embulhiment gne>n,

TrOyouit;

empelmua 333

sta

exploratio per

,

370

i-

contraccambio, e traduce

tuani vicem del testo

mn-

il

latino.

Dubl. ha empelinua vesenda che

Il il

Griizmacher riscontra giustamente

con

l^r

Ì7npermutatam come

sarà,

espalvier

in

(Cantica

viceni\

il

polpra e in per

579),

p.

pass., perciò imperciò.

empocrit 29 v (ma la

di

360

v,

come.

Il

v.

Forster risolve que-

forma siglata per

coma;

enaijsi

non

se io debbo confessare di

ben convinto

2,

confesso però insieme che è scossa

alquanto la mia fede nella propria

mia risoluzione {enayma). enaymi. il

il

cod.

dando

Dubl.

come più

lettere,

puto; e

il

di

Grenoble né

enaymi

piene

in

tardi ho

risa-

nostro cod. stesso of-

frendo un pajo di volte enaysi^ 4'-'

fo-

glio in poi, quest'ultima forma. ;

encequeta cecità 309 r; Yen- va cer-

forma ritorna nel Dubl., nella

tamente ripetuto dal verbo encec-

Cantica,

del

resto

yp-)

car 253

ecc.

empogresia ipocrisia 332

r;

Cantica,

pocritia nella

empregnant 33

1

forma

9v, 56v; ho adottato, dal

dissimilazione (empermuar).

emperczo

',

andarne ancora

v.

empelmiia uegenda

r:

e

promet-

,

la

apenre.

dall'Alpi.

sussultare; embriuament impetuoV.

s'ha in-

;

v, oltre

Frequente

ecc.

'la

lattante'.

emprometre empromession erabriiiar embriuarse irrompere, ,

egli,

nello stesso passo, a proposito di

ritroveremo qui Vo del frnc. dom-

impeto

'feto';

commette

errore

stesso

lo

del tee falsa-

nurigant (pniitriens), che è

done.

jDer:

danno, pericolo

è

un mascolino,

sto latino,

dona dono. dona 142

praegnans

samente, nel

r;

il

trad.

cfr.

em-

p. 594.

vede

fal-

v.

encerque intorno. enclostre

383

inchiostro

284 v

,

382

r

,

r.

Male ho affermato a pag. 5, che più volte Mi confondevo tra enayma e coma.

si

legga enayma in piene

lettere. 2

Noto, per

le difficoltà

dipendenti dalla metrica, che ayci = enayci non

occorre, che io sappia, in nessun testo valdese. 3

enayci, a p.

6,

é

un errore.


Nuovo Testamento

Il

-quoy

eìicoij

185

r,

203

r,

encreminador -trice

104

-cueij -q^ueij, oggi,

188

338

r,

341 r;

crimina-

il

tor del testo latino.

interrogare.

enfenher fingere, enfenhament

fin-

engemir gemere, engemament

ge-

forse male

frnc. engin, prov.

estabusir-se -ssir sta-,

intorno, 235

stupirsi,

stabozi,

a.

frnc.

che traduce per 'engourdi'.

196 v;

turare

estopar

piem.

407

230

238

v,

v,

nota a 'moto'.

r; v. la

mas ensoma en las que son ditas = capituluìn :

autem super

ea quae dicun-

tur,

-/.ifuj.xto-j

Toi;

ir.l

probrare

76

r,

r;

traduce V ex-

del testo latino.

eyczay qua 117r ecc.

a; ensegador seguace, imitatore.

ensoma 350 v

Isyo-

eyduliui eydo- diluvio;

prov. esdi-

lovi, esdoluvi.

eyfantilhanta il

(1.:

-a)

infanzia 60 v;

cod. dubl. (ap. Grùzm.)

volte enfantilhania, e la

entar innestare;

pur

enter.

fr.

cntreuenir accadere.

sitivamente: render vano, ritener

vano, annullare.

enueiador zelante 298

escalqueiar scal-, calpestare, calcare.

scalcheggiare dice veramente 'ricalcitrare';

ma

in

come 'scalcheggiare

minori' pur

si

ritrova

il

i

senso del

nostro verbo.

eylay

là.

eyleocze

el-,

393

Il

v.

,

folgore, fulmine 389 v,

Diaz,

s.

ha un

éclair,

eymagena em-, imagine; prov. eysayua;

v.

scaltrimento

esnia-

,

'desliua'.

s.

eysuit asciutto 357

r.

eyta età, statura 83 r; Vey-, altre

parole

sull'

,

molte forme in cui ey- (- es-)

eescarczadura scar- squarcio, rottura. scau-

,

jena, esmaginar.

del secondo Simone.

traslato

enfantilhancia

volte

borg. éleude.

r.

enueios 90 v; traduce Zelotes, so-

calci'

due

ha due

Cantica

p. 597.

enuaneczir svanire, sparire, e tran-

scautriment

stopé,

Beitr. 112.

stojjd, ecc.

proverare 91

frnc. ensevelir.

;

cnsegre seguire, procacciare, tendere

un

Il

eooprouar sprouar, vituperare, rim-

enijjì'es.

ensebelir 246 v

'tirar

me-

poi viva la nostra voce nel mod.

eocercito; -ti sng. e pi.;

r.

cnpres em-, presso, vicino;

L'it.

an-

expe-

rimanere sbalordito.

ravigliarsi,

lomb.

etigenh.

prannome

ma

prov.

engenolharse inginocchiarsi.

cosas

;

espr[ou]ament\

scritto per

E

mito, sospiro.

all'

'scanutriament'.

s.

esprament prova 366 v

R. nota, accanto ad estaboir, anche

zioìie; cfr. Fit. infìngersi.

lentorn,

astuzia; scautri scaltrito, astuto;

rimentum.

endemandar domandare,

cn

297

Glossario.

che potrebbe rispondere a

encreyset' increscere.

enging frode 296 r;

scautriament,\.

r.

-net/ricz, calunniatore

r,

valdese.

poi

Dubl.

;

ayg-)

cfr. ,

come

analogia e-

in

delle

alterna con

anche eygal (onde

ali.

a

esgalecza dei


298

Salvioni, -na,

fantin

fanciullo

La

pass

-a,

gastaudaria, governo

parola ò od ora ben diffusa nel-

generesio 7 v

l'Alta Italia. fai/sella

394

torcia,

-la,

veneficium

traducono

vene-

e

fi cus.

febbre 7r, 144

risponde

224

rapace

v,

detto

gropar legare, commettere 308

v.

(ma altrove

r,

gucgna guaina 174

r; fr.

liommo 8v; forse

è

v.

game.

anche nel Dubl.,

ritorna

fehré);

molesto,

lili.

gouvernail.

r; frnc.

del lupo.

r.

ficadura stigmata 179 fiora

gouernalh 363 greo

ficar crocifiggere 300

quale però con

la

maggior frequenza dà

408 v;

ecc.,

geresenio.

1.

Cantica,

nella

r.

feytura feyturador 303 v

;

gilh giglio; così anche nel Dubl. e

173 v,

facella

della fatto-

gastaudeiar nel Dubl.

ria; cfr.

per

e sta

al fi'nc. ftèvre

*fìéora ^

pede-

tipo

di

montano.

follonessament 384

formicar 383 v;

r;

1.

horode 76 v

fé-.

forn-,

1.:

ma

Ter-

rore non sarà meramente grafico.

;

1.

:

her-.

hubriota ebbrezza 127

husu 333

r

r ecc.

(saren husuas luxuriias

frnc.

= luxuriatae fuerint). Come

fragnament avanzo, rimasuglio, spez-

Forster, è forma collaterale di eisu

foiillon

,

purgatore

foulon, prov.

panni

di

;

gentilmente mi comunica

fot.

zamento. frecza

'stato' prtp. di esser.

54 v,

fretta

78

è

r;

propria dell'Alta Italia (Arch.

sein

la

forma

13(3

r;

Cantica: frcyn 555, plein 571

dove

,

il

nella

e

froma forma, forma, v,

121

'butar

vessa ielisu

io

li

la

mascle nota

a

'.

del

to-

prov. di-

2.

pass.;

così

è

malamente per 1.

invece:

'iheò^u'.

istage gst-,

Di iew in

V.

gran parte dell'edizione;

corpo

r.

gastaut gastaldo,

1

v.

scanesimo, invece

dittongo par

statura,

266

Iddea dea 222 v; notevolissimo

571,

sein

che accenni alla Francia)?

108

sodomista

solita, o frein (cfr.

rems 185

V,

Dubl. ha:

(cfr. s. 'agu').

iaczador iaz-: iaczador de

leggeremo fren,

freni freno 401 r;

Il

prof.

Ili

276, Vili 320 354).

che è

saren aguas luxuriias

forma

il

fattore, gastaudia

sarebbero

altri

esempj

dimora 167

r,

168 v; prov.

estage.

:

dio, mathio, timotio (cfr. timotieua

= nazareo, ecc. Ma, a differenza di altri testi valdesi, il nostro ha costantemente meo (ali. al fem. mia). 2 Ma non è un italianesimo dio, come affermava il Grùzmacher (Herr. p.

239

n), Jiebrio, sadusio,

Arch., 404);

cfr.

la

naczerio

nota che precede, e dio diou nel delfinese.


Nuovo Testamento

Il

istan 177 r; forse: istanftj.

che conten 266

an-

Cfr.

valdese.

mancip schiavo 405

pium.

v.

303

r.

neutro

pron.

È

bon, è bene, ecc.

es

la

indefinito: di tutti

testi

i

hanno anche

valdesi, che però

lo,

ghiottoneria

401

tino

(ter);

r

prov.

cfr.

lac

v; traduce

'docz' e l'errata-

v.

corrige.

leamier letamajo 114

Tnarcant; zia 29

r.

405

r.

prov. merceiar.

Uà è

ed è

largamente

costante

quando

la

distesa

perciò

;

parola

la

cor']

ha {-

a)

latino

,

en

scritto

secondo

ad ha.

leggeremo: Inezie

Il

r.

nostre cor

li

poi voluto sostituire, testo

286

avrà imprima

traduttore Inezie

nostre

li

er (241

,

e il

Perciò

270

2ìlus ìnaiornient vili

vieppiù 55

.5v ecc.,

v.

Ser-

riproduzioni del testo latino:

[se] ìnaiorment plusor = magis pluris festisj 5r; mot maiorment plus [besogniuols] = multo

magis necessariora 275 [benaurosa]

= beatius magis

[quam]

m.aiorment =

m,oti

r;

plus

ìnaiorment [qiie]

224 v;

multi

maseria 306 v

:

la

mecza pare de

Tnaseria; traduce

tino. Così

18

si

mais

del

non 'solamente'

cfr.

testo

'capanna'.;

fri.

il

cantic.

r

,

allato

a

m,alatia 9 r

masérie ancora

dice 'ruderi di case rovinate, quantità di sassi accumulati'.

ìnat stolto, follia.

I

tnatecza

folle,

stoltizia,

significati ci riportano al-

l'Italia.

ìnoijson 202 v

maysoneta

(1.

;

1.

:

quattrino s.

a l[a] magson.

-a) stanza,

10

dimora 383 107 v

v,

mal auent ammalato,

;

pass.

;

v.

cfr.

'medaglia'.

mescladura giunta, rattoppatura.

tetto

363 V

ramente una

r.

ii 14.

è ridotto a dir

s'

mestre: mestre de cubrimcnt

m,alate 87

la-

Cantica: la ca~ ìnaseria = caverna

nella

prov. maseria

Diez

qiie

V.

maladia 7

Il

la

mediuìn pa-

il

retem maceriae

tnealha

magis 302 v. wmìs:

r).

Cantica: mar-

nella

maceriae, canticum ìnaiorment piuttosto, più 10 r,

271

v,

m.or p. 581.

uarota de la

en.

sigla è ri-

la

r,

pur nella regione subalpina.

marmo 405 r;

nota a 'moto'. luczicìia \_en

L'-i è

alla

legga marci pur

si

solta per v.

testo

scritta

è

liorancza tradizione 298

r.

diffuso,

nostro

nel

dove nella stampa

fermo V-i;

del

marcandia mercatan-

cfr.

r,

linczol asciugatojo 165 v.

lombi In-, pass.;

forum

il

testo latino.

marci pass.

fossa.

ladocz 363 v;

mangeria

,

m,arceneiar aver pietà, misericordia;

e ritorna nei Misteri delfinesi.

lac

rnanci-

il

V.

marca 215 la,

r;

del testo latino.

maniaria

jaczament concubito 251

299

Glossario.

364

r;

archi-

c'entra sicu-

falsa interpretazione

del -tectus (-téxtwv)

di

archi-


;

300

Salvioni,

tectus;

stro

cfr.

tetto.

ciibrimen

prov.

il

mestre del marca 'mae-

del

magistrato,

foro',

pre-

meyme 5

382

12r,

v,

tutti e tre

r;

mey^

luoghi:

i

ms.

il

in

non

e

osai leggere meseyme, che sarebbe

forma normale.

la

meime

oltre al

Cfr. del

resto,

del Gerard de

Ros-

meyme valdese, ap. Grùzmacher, Herr. Arch. XVI 374. silhon,

il

inisericordiadios

309 v

1.

;

miseri-

:

cor(dia)dios.

per ogni modo 243 v; voce

frequente in tutti

molto

italiana che i

mot

forma

fame nella Ist.

delfi-

pon pomo, fan Petri et Pauli),

invece del vald. nom.

nonar -nnar, nominare; e anche occorre nomar. noninar nominare 259 sbaglio per

sarà mero

r;

nominar 309

nizzardo, oltre che

v, ecc.

comune

novanta 22 v;

all' a.

al

gen. e al

r,

tonnier.

v,

nurigant 33

r; v.

ohra 382

Esito a leggere ohrafsj,

è

valdesi.

testi

205 v,

130 v,

ma

r ecc.,

non,

(cfr.

s.

'empregnant'.

en aquest

r,

mosquilhon meschino, zanzara 31

341

1 v.

v; sarà

noutonier nocchiero 236 v; frnc. nau-

r.

modo: en modo que 224 r, 346 371 v; per semblant modo 383

moto

nel nostro que-

milanese.

miserios miserabile 279

modo 251

nese

noratita

plur. ìHilìa.

inil,

nomenanza fama non nome 252

tore.

ma

tosti valdesi,

sto solo esempio.

v.

331 v,

più comunemente:

risulti singolare;

p. 4 n, e layssa 176 v.

cfr.

ofogar 15

r ecc.

che non ogni 243

1.

v.

per quanto ohra

ben più frequente

;

af-.

r:

per ogni m.odo; pretto

italiano.

nafrar -ffrar far male, ferire

Iv;

non *nava

ma

nota a 'osto'), fica di

nao

Altri -0 ed

aquilh,

(v.

la

variante gra-

olipiade 260 r;

r;

frequente in

-i offre il

tuit),

ordi) è

147

r,

ostar:

naie.

neun niuno 53 *

torto,

orge orzo 391 v

nauo nave

(cfr.

far

'.

altri

1.:

;

il

olifmjp-. tipo

h

o r

di (prov.

però in ordienc ordiaceo,

147 osto

V.

osto

176 v;

traduce

il

tolte tolte del testo latino*.

nostro testo, ma, se ne togli moti, alquanti, aquesti

sempre

in parole

non popolari: Philotogo 260

r,

comodo,

exercito (anche è al sng. exerciti), artificio, ydropico; Caldey 193 v, Barbari,

lombi (prov. lom lomb, plur. tombe nel G.

(ma ynes 320

v).

E

d.

Ross.), exerciti; yni-s 310 r

per più rispetti malsicuro Ventre tanto del Dubl.

Grùzmacher, Jahrb. IV 394. il Montet, Nobla leygon v. 321: en afra e traduce 'agonisant', ma va sicuramente letto: e nafra. cfr. 2

Legge

*

Sta, s'intende, per os/a osta. Altri

adonco 344

r,

sinagogo 386

v.

esempj

di -a in -o s'

hanno

in foro

295 v,


Nuovo Testamento

Il

assenzio 394

Oìjsent

r.

paralaysinos paralis-, paralitico. Si

aggiungono: 88

X

Ardi.

V.

(1.

pelli

poMrfa] auia;

ma

cfr. delf.

che

3318,

v.

sta

Ricorre nel prov. e nel

v.

:

esempj che

Arch. ci

di

455 n

I

vengono

qua e gli

,

dalla

Pa-

-a)

Nel Dubl.

r.

:

plus:

chenin

(cfr.

però

il

nel

237 v;

modo:

il

ia i^ecza

116

518,

napol. pecce-

portoìiier

158

r,

r ecc.

nota a

polpra.

plus 236 v;

1.:

li

r.

p-.

polhin

163 v

-prov. poilli-s, Tpìem.

puj in.

e

id.)

215

r,

r.

I

190 v;

186 v,

portico

cfr.

380, 521.

-ra

174

,

portinajo

-ja

70

r

,

v. 2,

attingere; frnc.

puiser.

pregondecza profondità; prov. prefem.

hon-s.

ritorna

a 'è già un

pres:

ben pres quasi quasi,

e

di

88

r

;

v.

presoncios presuntuoso, audace 374

r.

noueus 217

v,

per la riduzione di -el-s: agneucz 102

uedeos 352 v;

Cantica). 2 poucz e voucz

la

playfnjses.

pouczar pò- pau-

Grùzmacher,

1 r.

Altri esempj

334

1.:

1.:

pres que quasi 221

penna guglia

*

v,

Arch.

pezzo'.

fidxos

lo

portigal

Herrig's Arch., 403.

pecz pezzo

r;

polhen (Dubl.

564, dove è forse da leggere pe-

TÌV§), e pechinità ap.

v.

plegadura intrecciatura 369

fami-

pey-.

Cantica

r; prov. pi-

butar '.

playses 12

pechenin fanciullo, 'piccinino' 263 v; pecherin nella

389

r

ecc.

p)olpra e piolpre porpora 74 r ecc.,

r.

'paternità',

pikè

jjlapra 405 v;

puledro;

payronal paterno, avito 298

cfr.

unico

del testo latino.

pilhar ricevere, prendere 359

rafrasi lombarda.

(1.

petrosa

piantar fermare 198 v; '

e s'incontra anche

glia 308

l'

però re-

e

pet{u)it.

1.:

car, pieni,

forse per paór.

payroneta

sarebbe

;

picar bussare 109

paur,

payrons genitori, antenati, padri lOv,

dall'Alpi

r

n' r in r,

di

petuit 73 r;

il

Mystère de Si Anthoni

de Viennès,

delf.,

344

esempio

v.

[auia] 75 v; forse da restituire

r ecc.

357 v ^

peyrosa luogo sassoso 49 v; traduco

parlancza discorso 143

82

pensiero; frnc. pensée.

-à)

permares

301

stituisco perma[n]res.

partecipe.

nel

pensa

152.

paì'czoneiar partecipare, esser com-

paur

Glossario

peocz

e paraletic

i^aralitic

valdese.

-al-s:

cauaucz 407

r

r,

(cfr.

vaucz nella

(cfr. anche doucze 220 v) son le sole parole del nostro contrappongano óu ad 0; pouczar sta poi a pauczar e poczar come moutecza sta a maut- mot- e come mourey sta a maurey 359 r morey 386 V. Corrono parallele allo vicende dell'ot* quello àoìVei: meisson maisson

testo che

messon, ecc.


,

Salv ioni,

302

jjreuer sacerdote 211 r; altrove sem-

primatio primaticcio 365

r.

principia principio, origine 383

v.

pupa, poppa della nave, mammella; costante

cui

r)

un

in

piem. pupa,

cfr.

;

determina certamente

si

il

che

tranne

I'm,

esempio (237 il

sauicza siepe; prov. sebissa., sautar ballare 17 v ecc.

pre preìjre.

scaluayre raso 273

r (bis).

scanutriaìnent 72 r

;

sca(n)utria-

1.:

tnent.

scarczar squarciare, fiaccare; esser scarcza

scoppiare

192 r,

196 v;

prov. escarchar lacerare.

a forinola atona nel verbo pupe

scomagua 276

poppare.

scomoure scuotere, sommuovere, sve-

pura: non jìura neppure, nemmeno 193 v;

cfr. il

r

1.

;

:

scorno-.

gliare, istigare.

Scytha

scos 320 v; vuol rendere lo

piem. piira.

del testo latino. scripjtura

ratilia rettile.

recz (masc. e fem.) rete;

IX 102

sg., e V.

deeza de

rum';

s.

redon-

,

terras 'orbis terra-

las

V.

globo

,

refidar riprovare 348 v;

351

v,

1.:

soli

prov.

cfr. il

perdoa perdita, danno.

resemilhar

(transit.) imitare r;

382

v.

frnc.

se

394 v

,

e-

;

trascurava

ecc.

La nota a

158

p.

che scumini-

fatto

il

ecc. occorra a più riprese nel

nostro testo. Si legga perciò sem-

niga scellerato 338

73 r;

escumi-

r;

scuminigui-

uol ludici giudizio di maledizione,

exsecrabile iudiciuni.

rude stupido, sciocco 285 r. ruggente

371 v

;

ma

r;

traduce

il

rugis

peripsema

del testo latino.

plurale: se

se

Occorre

non

e

tichi

al

piem.

aman

parlaren

ma Saba sabbato; comune

ni

ci

amiamo 381

v,

383

r.

parleremo

ci

solo in

moderni dell'Alta

anche

in

che appunto

può considerare come

sai sale; masc. e fem.

della

sariant sergente 216 r; due linee più

e

in là: seruent (prov. sirven), nello

stesso significato.

la

letteraria

brian^onese

nel

stère de St. p.

v.

lingua

cosi

Italia,

transalpi-

dialetti

della regione

an-

dialetti

sainz 318 v; altrove sempre san-,

saudar consolidare 186

persona

se 'ci', obliquo atono di 1^

V.

rnilh 265

r

pre: scuminiga.

raviser.

395

r.

scuminigar maledire

repau-.

reuisarse ravvedersi 387

ruent

'butar'.

s.

scrupion scorpione 394

gar

questi tre esempj.

1.:

v.

scrolar scuotere 210

seuminga 219 r

refu-,

383 v;

r,

rendoa rendita, salario;

repasant IGO v;

derivato

è

scurpion 394 v, forse escrupion.

'butar'.

ren nulla 221

scriba;

-à)

(1.

da scriptura come litteratus da littera;

'uertucz'.

s.

mondo

redondecza

Arch.

cfr.

si

patria

valdese :

'

My-

Anthoni de Viennès',

154.

seca terra 31 r:

lo

mar

e

la

seca;


Nuovo Testamento

Il

traduce

mare

il

aridam

et

del

237

di

signum

prov.

il

frn.

il

Forster, in questo stesso volume.

253 v

;

vanno

e

,

seneua senape 16

seruent 216 v;

seruoysa (Dubl.

v.

seme[tu]. v. :

seruoicza) cervogia

francesismo comune

al val-

sias

delf.

il

similacra 322 v, 381

sios

v, simtt-

m'ha

520

395 v

ecc.,

smarradi smeraldo 389

spronar 76

non già

cfr.

frnc.

émerveiller, delf. esmereuilhar.

soheyranecza altura, parto superiore,

mera riproduzione

la

è nel testo,

del

ma

bensì voce realmente viva nel val-

nel Dubl., nei

poemi

tica (qui anzi

il

Anche

e nella

Can-

plur. stercoras,

Glosse di

è nelle

Reichenau (stercora: femiis\ For-

nella

IX

uebungsb.

Altfr.

Passione

7,

Un.

5,

X

di

,

I

10),

e

Como, Arch.

12 n.

sterla est-, sterile; cfr. Arch. VII

409

560.

tetto.

sohremontaìnent de pensa ^ sbigottiV,

202

stoma (fem.) stomaco 334

r.

Cosi an-

che nel Dubl.

r.

socz soczar soczura, sozzo ecc.

storiai stoico

soleniaria lusinga 323 r; restituisco:

straca

loseniaria.

il

'exprouar'.

r; v.

stercora che

ster,

v.

smereuilhar stupire 81 v;

solhe 360 v;

frnc.

sperituament 396 v; andrà forse re-

p. 584).

soij.

sipala siepe 113 v; v. Arch. IV 137.

mento 186

espaii-

dese; la quale ritorna, oltre che

puro, buono 4v, 106r ecc.

173 v; forma delfinese (siou siou-c)

per

cfr.

éjjaiichcr.

lat.

sies.

simulacro. sin-,

benignità, bonaccia.

stercora letame, sterco lllr, 315 v;

trattenuto dal restituire:

simple

V, ecc.

stituito: speritual-.

affermativa.

157r;

seror.

soìjme sogmar, sogno, sognare 184 v,

chament spargimento;

'sariant'.

forma costante della particella

sias

nomina-

sempre del resto:

spaìicliar versare, spandere,

dese e all'italiano. si\

tivale *sor', qui

soyuecza soeuecza soaguecza, soavità,

costante.

sei-menta o sar-, sermento 237 1.:

Cfr.

r.

sonno 256 v; sta per sompn.

383

r.

Forma

147

,

sores sorelle 25 r; dal tipo

ripetuti dall'influenza italiana.

;

a

seing,

r.

r,

questi soli due esempj

r

ali.

,

camera, solajo.

solicr sala,

sopyi

405

sempre -per sempre 231

77

3495

solhel

sopercìiar soverchiare, vincere 374 v,

g net.

serue 271 v;

abbia

sovrabbondare 99 v

cfr.

fior di farina,

sencza senza.

Paolo

303

Glossario.

in-

sinuni.

segnar sigillare;

semoUa,

tra-

del

strafalcione

r;

duttore, che ha letto

vece

selhel 2938.

testo latino. serjnal

valdese.

(1.

-ci)

217

v.

stanco 357 v

;

cfr. cstra-

quetà nel Dubl. (lomb. sirachedà)

leggo solelh, sebbene

Mistero delfinese di

S.

Pietro o

sufferta sofferenza 365 v; prov. sufferlar.


304

Salvioni,

legger talk fa], se non

talk 3r; da sia voce

foggiata

tipo

sul

delle

r.

Cfr.

non tocare ni

tastare ni

'che

trovi',

io

tropian 'trovino',

taveritis.

St.

temeros timorato, timorato 197

come

Dio,

di

Pauli,

tropio

Petri

Ist.

= ne tetigeritis ncque gustaveritis neque contrec-

gostare

cfr.

esempj, sempre del congiunt.,

altri

nei Misteri delfinesi,

far tardi.

l'it.

A-

trobfaj.

1.

;

donca. tropian (cong.) troviamo 347 v;

altre conjugazioni.

tarcza: far tarcza tardare 35

tastar 320 r:

Adonca, 14 v

trob.

et

3661, tropio 'egli trovi',

V.

André

Myst. de

nel

31 7, 337, 344. Nel pas-

so parallelo del cod. dubl., è atroban. (FoERSTER.)

r.

tenczos contenzioso 273 v. tenta padiglione, tenda; frnc. tenie.

terratremol terremoto 215 v, 392 r,

393 v;

ma

più frequente di questa

forma, che è di gran parte della

romanità de

',

qui ricorre: moiiament

tintent tintinnante

275 v prov. ;

tentir,

L'i<

r.

da

ripete

si

sempre 73

v; solo esempio, e

piuttosto di provenienza delfinese

uhriart 34 v, 266 r, 266 v; in

Bonv.

d.

R.

cfr.

(Seifort

ivriardo

e,

o.

r;

1.

uUar

urlare 52 r;

ma

udolar 365

Can-

la

o a

vacantem

('vacueggiante').

tica ha torbilh turbine, e tor-

Piuttosto

bilhos turbato;

'vuoto' dei Misteri delfinesi.

frnc.

cfr.

toiir-

tortura torto, ingiustizia;

il

contra-

rio di dretura.

1

E

v.

124 r;

trij)

voyanl

Diez.

Vinanem

traduce

italiana, v.

s.

trep,

tribo.

;

sarà

r;

notevole

la

voce

frequenza ali.

di

al piii

normale uertu. iierum veleno 243

v,

363 v; vive nei

del frane, del prov., del soprasilvano (Arch. VII 552) e

(Anione). Cfr. anche lo sp. terretremo.

del

'empelmua'.

questa forma al sng.,

r.

nazione; prov.

cfr.

testo latino.

uertucz

r.

traucar cauterizzare 332

uan

uegenda vicenda 333

ora tuttora, continuamente, sem-

tribù,

secondo;

vampo.

r.

tortora 81 v; prov. torire tardala.

ital.

al

uampor vapore 184 v;

hillon.

torca (de cauelh) treccia 331

trijJ

r.

monda cun scoba 1 4 v, e il latino dice: vacantem, scopis ìnundataìn et ornatam. Si

ornataìn (quasi 'vagheggiante')

te-.

torbilh turbo 358 v; anche

pre 284

s.

chiede se uagueiant risponda ad

che non francese.

tota

en-

ubriarse ubriart hubriota.

tiagueiant

frnc. retentir.

tomor 178

vbri hubri ebbro 184 r, 273 v,

326

j urlar do).

terra.

toiorn

libri

del

piem.


Nuovo Testamento

Il

franco-provenz. dei due ver-

dial.

Cfr.

anche

e

santi,

Mistral

registrato

è

Tresor

'

,

dou

veriimos velenoso, nella

tica,

p.

565,

scere

in

protonica

(frnc.

dove

Can-

vede na-

si l'

um

da

Glossario.

305

uiotarse avvoltolarsi

00 v; così an-

che nel prov. mod.

in

felibrige'.

uirar voltare, rotolare 75 nostro 155 v;

envenimer).

uoutar voltare, rotolare 43 v ecc.

vbret 196 V,

Cantica.

nella

vescu, lomb. vesco

Pieni.

(Passione

Como).

forma legittima;

è

vendemar 92

r;

ma

vinolencza ebbrezza 370 81 v;

altrove

ìjdropieo 112 v; v.

la

voce

fiata

117 v, vece,

muta

yrament

v.

non occorre se non

odio

;

v.

s.

'moto'.

irar

odiare

e ay- eijrar nel nostro testo.

in

y stage;

v.

s.

'istage'.

uicz vite (la pianta); cfr. frnc. vts, vis.

Archivio glottol.

ital.,

XI

(seconda serie,

ap.

Grùzmacher, Herrig's Arch. 394,

infuori dei quali esempj,

totauia.

piem.

r

sempre

uet{os.

uia volta, r; all'

vendemiar 401

ecc.

vitoriiar trionfare (trans.) 319 v.

ecco

77

cfr.

cubret coperto.

di

ueie ecco. uei(o

v.

nostre,

1.:

em

uesco 340 r; ritorna nel Dubl. ed è

costante

valdese.

I).

20


Salvioni,

30(5

NOTA FINALE Sono trascorsi ormai due anni, dacché

fu scritta V Avvertenza che sta in

fronte a questa edizione del N. T. valdese; e- le rijietute letture del testo

mi hanno suggerito, durante questo tempo, sotto le singole forme o parole

osservazione, che non

La

si

sapere come

si

derando che

i

quali: esser. Io

al fut. e al condiz. di

di volte sar- in

';

e qui si

complica

(trameire trametr-ey ecc.), di

piena scrittura. Per

piene lettere, e non mai ser-

si

esser,

legge

occorre

^.

è costante, anche in

semecz semenza, e mecz meno, nei quali

non

si

può

di certo spie-

gare da incuria dell'amanuense. Ond'io non ho proposto alcuna

^

que-

la nasale di encz (enz enq), oltre che in rìieczonia ecc., dove la

mancanza

fut.

il

risoluto la sigla per sar, consi-

ritorna (specie per semecz) con tal frequenza che

dazione

qualche

quei verbi della 2-3^, che non elimi-

la postonica interna dell'infinito

Manca

dubbj che

cui infinito esce allo stato assoluto in

il

sempre ho

ar in almeno quattro quinti dei casi

un pajo

i

si tolleri

determini l'infinito proclitico nel fui e nel condiz.

di quei verbi della 2-3^ conjugaz., -ser -sser; tra

emendazioni o

limita a singole voci.

sigla che vale per ser vale anche per sar

sito del

nano

le

Glossario registra. Ora

il

emen-

^.

La prova

del secondo valore s'ha

tra l'altre

nei frequenti esempj di

o condiz. siglato di verbi della 1^ che all'infinito escono per -sar -ssar.

nostro testo non ha pur un sol esempio a piena scrittura di verbo

Il

V -ar dell' infin. ad -er (donerà 79 v, manieran 229 v son forme di piuccheperf. latino), e sarebbe troppo strano che gli esempj ce ne fossero forniti da sole codeste forme siglate di verbi in -sar. Né mi confonde 'laysar(er)ia', 109 r. della 1^ che nella composizione riduca

194

'

V,

Lo

stesso valga di conoijser.

serrate 408 r (in piene lettere sigla di

per par

Altre parole, in cui occorre la sigla,

può star dubbj tra ser e sar', 'saras' sempre sar-). Dubbio analogo anche per la

sono: 'passej-a', 'segmenta', dove

si

in aperturir (in piene lettere aper- e apar-). Cfr. 'marci',

nel Glossario. ^

Altri

mecz 324

casi V,

di

ecz = encz:

conimeczant 198 v, ueczare 386 v, comanda-

enflameQ 29Gv; e saranno meri sbagli. Si emendi perciò anche

enflame[n]Q.


Nuovo Testamento

Il

valdese.

Nota

307

finale.

Con minor coerenza, che non avrei dovuto, ora ho disgiunto, e ora no, gli elementi di voci composte come defora dedincz afin daquienant dintre-

menar foraportar

Ai codici che

ecc.

conservano

ci

versione del N. T. valdese

la

giunge quello della Biblioteca

Lambert nel suo Catalogne descriptif

Combe

rom., 3® sèrie,

parti

Reoue des

p. 4,

contiene esso codice

dell'A. T.,

Evangelj,

II.

di S. Paolo, gli Atti degli Apostoli.

di S.

il

parte

del il

E

di Giovanni.

I

IX

degli Atti e

si'aggiunga, che

IX,

il

il

V

De

la

la

Oltre alcune

N. T. nell'ordine che segue: gli

Matteo,

di

quattordici Epistole

le

il

Combe aggiungeva il

Prologo

il

Prologo a Giovanni e

della Epistola agli Efesi.

XIII di Giovanni, secondo

il

209-20.

p.

Lambert dava per saggio:

Il

Gerolamo a Matteo, parte del VI

Luca,

t.

Epistole cattoliche, l'Apocalisse,

le sette

s'ag-

Henry de

notizia riprodotta da

t.

nella

1),

raisonnè de la bibliothèque de Car-

et

pentras (Carpentras 1862),

I,

(v. p.

Carpentras, di cui dà notizia C. G. A.

di

nel

—A

e:

1.

p. 2,

il

II

di

note 2-3,

cod. di Dublino (Gilly), è

riprodotto, e corredato delle varianti del cod. di Grenoble, da Paul Meyer,

a pp, 32-39 del Recueil d'anciens tcxtes bas-latins, provenqaux 1'" partie.

Neil'

'Avvertenza preliminare', andava

2, il libro

è

discorso delle versioni valdesi del N. T., da p. 55 a p. 62.

dei Codici, è ora da vedere chivio.

Il

testi valdesi,

Non ne

frangais, p.

fenomeno

il

Circa l'età

anche in

di cui è parlato a p. 4, n. 2, ricorre

e cosi ne

Foerster in questo stesso volume dell'Ar-

sono esempj nella

trovo però nella Cantica, né

il

Noble Leygon

(ed.

altri

Montet).

Griizmacher ne registra ne' suoi

duo lavori; e pare a ogni modo che nessun testo n'offra tanti quanto nostro.

Circa

vanno intese

persistere del

il

in senso

men

m

nel delfinese,

largo di quello

le

mie parole a

ch'esse dicano.

circa sab^, p. 157 n, sia ricordato che sàupre, ricorrente in

provenzali,

si

dichiara in

Devo, per chiusa, di Zurigo,

la

i

modo

li

più calorosi ringraziamenti alla

devo

p.

il

7

Finalmente,

moderne varietà

diverso.

quale permise che

Alpi; e in ispecie

1,

Herzog, Die romanischen Waldenser, Halle, 1853, in cui

n.

dell'

et

anche a

citato,

il

Codice

valicasse

al bibliotecario sign.

cui buoni uffici riconosco per gran parte

il

Biblioteca civica parecchie

volte le

doti Ermanno Escher, dai

ripetuto e prezioso favore.


308

Salvioni,

Il

N. T. valdese.

ERRATA-CORRIGE. F."


GIUNTE E CORREZIONI. Siano imprima richiamate

le

Nobla ley§on

las ayga,

cfr.

piem. [l^amon.

Pag. 294

'dongier': è anche dell'

s.

Pag. 298

'cignar':

s.

a.

'noranta': pur del vald. mod.

Montet), 117.

frnc.

aggiungi

'foullon':

s.

correzioni che stanno a pag. 308.

(ed.

(cfr.

Ztschr.

f.

— Pag. 4 n 'amen':

n).

535.

Pag. 300

s.

Me-

360), dell' a. piem. (occorre nel

p.

:

cfr.

Pag. 296

philol. XIII

r.

follone (VII 434

l'it.

s.

Arch. Vili 318.

cfr.

cfr.

;

Pag. 292

moriale di Gio. Andrea Saluzzo di Castelar, testo tosco-saluzzese del principio

del

ràndoa

XVI,

sec.

edito

nel!' a.

piem. {Memor.).

essere emendato;

di

XVI

402.

Pag. 303

s.

Pag. 303

Pag. 303

'soperchar' e

in questo stesso voi. dell'Archivio',

gische gelehrte anzeigen' (1888), 415).

p.

cfr.

pagine,

In queste ultime

de' mss. valdesi,

hss.

p.

Pag. 302

della

'rendoa':

cfr.

non ha bisogno

dove è rimandato a 'Forster

rimando va ora

il

p.

'stercora'; cfr. Herrig's Archiv,

s.

p. 307,

801

il

e

Forster

conchiudendo che 'alle

riferito alle 'Gòttin-

pp. 771-774 tratta

(v.

qui sopra, a

la quistione dell'età

vorhandenen waldensischen dùrften'.

304

s.

'veruni':

ci

ha testé

341.

Di un nuovo e importante studio intorno alle Bibbie valdesi

Berger (Les

arricchiti S.

Vili

voi.

s.

'soleniaria':

s.

dem xvi jahrhundert angehòren

vriimu

Behrens, Reciproke metathese im romanischen

v,

(Greifswald, 1888) p. 43.

compianto V. Promis, nel

dal

di Storia italiana') e del sardo.

'Miscellanea

della 'Romania'.

Il

del N. T. valdese,

B. vi

Bibles provengales et vaudoises), nel voi. XVIII

indaga

i

rapporti che corrono tra

descrivendoli (per

il

nostro cod.

,

v.

p.

i

diversi codici

421) e offren-

done qualche saggio (pp. 379-82, 384-6, 406-7, 409-10, ecc.; del

zur. è

un

sagginolo, tolto dal Reuss, a p. 388). Circa l'età de' diversi mss., quello di

Carpentras di quelli di

risalirebbe certamente, secondo

'

il

B., al sec.

Grenoble e Cambridge accennerebbe

del dublinese

non

si

contesta la data,

ma

xiv; la scrittura

al principio del

l'originale,

xv;

sec.

dal quale deriva la

copia a noi giunta, dovrebb'essere assai più antico; e pel zurighese final-

mente andrebbero senz'altro accettate si

le

conclusioni del Reuss; onde

il

B.

maraviglia, che, volendosi pubblicare un N. T. valdese, fosse preferito

'un texte retouché et le plus récent des manuscrits'. Lo stupore dell'illustre teologo protestante sarebbe di certo assai legittimo, se la nostra pub-

1

V. qui sopra, a Archivio glottol.

\).

ital.,

307.

XI (seconda

serie,

I)


Giunto e correzioni.

450 blicaziono avesse avuto

un intento chiesastico

non istava a cuore se non

di

somministrare

ai

Ma

o scritturale.

altro a 'noi

romanologi una base larga e

sicura, che sin qui desideravano, per le ricerche intorno all'idioma letterario

pur voglia concedere che tra un ms. e

de' Valdesi. Ora, chi

tempo

degli intervalli di

due secoli

al nostro,

presenta in

tutti

i

diversa

pur

corrano di quasi

questo riman certo: che la lingua letteraria valdese

testi

un identico

tipo.

possono forse dipendere dall'età diversa, dalla

l'altro

e che quello di Carpentras precorra

Le divergenze, sempre ben

ma

lievi,

anche possono andar ripetute

provenienza degli autori o degli

Onde all'indagine

scribi.

dialettale riesce indifferente, o quasi, la scelta del ms. che le si proponga.

Sarebbe certamente stata una bella cosa l'accontentare insieme e

il

romanologo

;

ma

nel caso nostro,

come

in tanti altri,

il

il

teologo

volere accon-

tentar tutti avrebbe finito per danneggiare tutti. Noi ci siamo accinti alla

pubblicazione del ms. di Zurigo, invogliativi pure dalle agevolezze singolari

che quella Biblioteca civica, anche per ragioni private,

e che ci rendevano

avere

il

il

ci

accordava,

compito assai meno grave. Potemmo, a più riprese,

codice di qua dall'Alpi per

il

corso di due anni, quanti cioè oc-

corsero per la copiatura e la correzione delle bozze, la quale, pei primi due fogli, venne compiuta sul codice. Tanta cortesia non

meno che avremmo

potuto mai pretendere da nessun' altra delle biblioteche in cui son codici del N. T. valdese. Quello di Zurigo rimaneva cosi

simo fare assegnamento. E siccome

è

il

solo sul quale potes-

molto incerto se

li

per

si

sarebbe

trovato uno studioso, disposto a pubblicare un altro testo del N. T. valdese, fosse pur quello di Carpentras, cosi anche

i

teologi potrebbero sa-

perci grado di aver pur dato alla luce quello che sarebbe

'il

ritoccato e

più recente'. C. S.

il


DEL VOLUME.

INDICI

e.

SALVIONI.

S IX o n i.

I.

389 (epentesi); 356, 379, 389 (pro-

d in à: 378, 381. «,

per effetto della palatina che precede, in

à,

e:

gli

376, in i: 295.

seguito che sia da nasale scempia

combinata, in d: 330, 374, ecc.

gli

precede, in

389 (elementi concre389 (epitesi); 356 (ge-

minazione) ; 343, 347 (allungamento 388-9 (aferesi per

di vocale);

illu-

soria omissione di articolo o par-

a atono, per effetto della palatina che

fi

stesi); 356, sciuti); 356,

e: 340.

356, 385,

ticola);

386 (scempia-

menti); 349, 388 (assimilazione tra

atono, davanti a nasale, in d: 340.

-a intatto: 373, 374.

suoni vicini); 356, 384, 380 (assi-

-a in «: 374.

milazione transultoria)

-fi

-a in

transultoria)

393.

ci:

;

344, 346,

349, 356, 388, 447 (dissimilazione

in o: 300 n, 340, 373, 374, 398.

;

356, 389 (attrazione) ;

-a ridotto a vocale indistinta: 384.

356, 389 (metatesi); 383 (inverti-

-a evanescente: 384.

mento

-a caduto nell'uscita -ra: 379.

tongo).

Accento

:

invertito tra

i

due elementi

del dittongo: 331, 3.55, 374, 375,

promosso

per

intolleranza

363,

388;

dalla voce verbale al

pronome en-

clitico: 388.

Accidenti fonetici d'ordine sintattico o transitorio: 347, 349, 36G, 38990, 394.

Accidenti generali; 356, 375, 377,

del

dit-

ed atono in

ej (ej),

é, e:

330, 331, 339-40, 373, 376, 378, 379, 381, 384.

dello

trasposto

due elementi

ae tonico 338. aj tonico

376, 377, 378, 388; 373, 379, 396 n;

sdrucciolo:

de'

fi^

+

cons. in au: 330, 344; atono, in

ou: 344. ar- atono in er: 338.

«r + cons. in er: 378. -ario: 331, 373, 374, 376, 378, 381,

393. dti intatto:

338, ecc.;


452

du

Indici.

in àu: 384; in n: 384; in o: 338,

è in e: 332. e nell'iato, in

374.

au

Suoni.

1.

atono, intatto

au atono,

in

:

i:

334.

e di posiz., in a, e: 374; 332, 382.

374.

àu: 379, in

341,

oii:

379, 384; in o: 373, 384; in u:

è di posizione, in ie: 382. e di posizione, in é: 382; in e: 332; in e: 332.

341, 377, 379.

e atona, in a: 340, 384. -b- in

355,

u:

guato:

388,

e quindi

dile-

e protonica, in e: 338-9. e atona, nell'iato e

ib.

bj: 343.

in

tile,

bl intatto: 345.

e

+ nas. +

cons., in e: 393; in o: 341;

in m: 384; in a: 374.

bl in bj: 377, 385.

e atona, attigua

c = k; V.

s.

e iniz. e

dopo

-e- in

e protonica

'k'.

a labiale, in

g: 387; inj: 387, 352; in i:

e atona, dinanzi ad

:

e epitetica o

387.

in e: 373, 301 n; in

i:

atona finale: 339.

eng 306

dj: 343, 385.

n.

esk- ecc. in ejk ecc.: 377.

dj in g: 394.

in

eil

dr ìnjr: 354, 379, 388; in

òil,

dj: 337.

r: 379.

cons., in à: 373, 376, 378;

in 6: 333, 334, 376, 378; in

fi

intatto: 345.

fi

in fj: 374-5, 377, 379, 385.

il:

g- intatto: 352.

378, 382.

inj: 352-3, 387.

è seguita da labiale, in ò: 376.

-g-

è in e: 331.

g preceduto da consonante,

é in e: 331, e quindi in

il:

-g in k: 387.

e in

ga

332, 381.

è fra labiali, in ò: 331; in è

va.

e in

e: 332. i"

332.

il:

381.

i:

in ga: 352, 350 n, 386, 387.

ga preceduto da vocale,

é seguita da j, in f: 331.

in

353, 388.

381.

è in è: 381. i:

;

332-3, 376,

377.

354, 388.

+ nas. +

d'appoggio: 339.

ed atono, in aj: 398, 301 n

éj tonico

dell'

e tra labiali,

e prostetica: 338.

-d- dileguato: 354, 388. t:

m

in ó: 339.

cj: 342, 385.

Dileguo

u: 341.

il

in e: 338.

e espunta: 363, 390.

-e riuscito finale, in q

é

+

r,

cons., in j: 387, 351.

352, 387.

-d in

attigua a pala-

340, 341, 384.

i:

in ja: 352,

387. gì- intatto: 345.

gU in gj:

374, 377, 379, 385; in

e in e: 332, 382.

-gì- in l: 345, 385.

è in a: 332.

§n: 352, 387.

g

:

379.


Indici.

-

453

Suoni.

I.

^0 gu: 352.

kù: 350.

gr: 352, 387.

hw

-§u- in jir. 387.

§w

in g: 346, 353, 379, 386, 388;

cfr.

425

i intatto:

in k: 352, 379, 387, e quindi in

g: 394, 397.

-kw- in ^: 352, 387; in v: 379.

n.

333.

in d:

in r: 344, 345, 377, 379, 385, 394'

dei nessi

ì

in è: 382.

«

in e: 333, 382.

l

i

di posizione, in e: 334, 382; in e:

-l- in

334, 378; in e: 334.

Z

i

attiguo a labiale, in u: 333, 341.

397.

ie in I: 377. léic iét< in io iu:

Influenze

varie

298, 332. della

vocal

finale,

334, 337 n, 382.

-Z

in Jl: 385.

-Z

caduto in

Ij

1":

:

344; in

l:

374.

342, 374, 385, 393; ìnj:

Il:

344; in Zd: 422-3.

Im

neolat., in ni: 447-8,

jt in e 377; finale, in ce: 375, 377.

Is

:

448

n.

n.

riuscito finale, in n: 300

-m

in g: 394, 397.

s.

'non';

di

1*

plur.

,

in -n;

v.

il

II

di

quest'Indici.

mbj: 342.

-k in g: 394. -h di parola proparossitona: 351.

mj: 342, 385.

ha

ìnn; 349.

intatto: 375, 377, 387.

ka in ca: 349, 350, 375, 379, 386,

448

n.

in n: 394.

350.

dopo consonante,

US os: 301

neolat., in s: 424,

m

n.

-k- ìng: 387, 394, 397; dileguato iniziale o interno

ci ecc.

s.

374, 377, 385, 393.

^Is in

k

pi, ecc.; v.

seguito da labiale, in

j in g: 342, 385.

387

ci,

343.

Ig: 353.

^io: 339, 384, 387.

:

/:

j: 373.

nella determinazione della tonica:

k- in kj

423 n.

Z

Z

394.

-ka- in Ja: 350.

mw;': 385, 393.

mr

in wftr e

ndr: 442.

kl- in ^?: 394, 397. kl- intatto: 345.

w

kl^in kj: 374, 377, 379, 385; in e: 379.

-n- in r: 373, 394, 397.

-kl- in

ì:

345, 374; in J: 374.

in r: 348-9.

-n- in m: 348.

ho ku: 350, 387.

^n

Ar- in §r: 394, 397.

-« caduto:

Ar: 387.

n^: 353, 388.

ks in >5: 351, 379, 387.

nj: 385.

kt in ><: 351, 375, 377, 379, 387; in e:

nA< in J«i

351, 377; finale, in ce: 375, 377, 387.

in w: 349. 7.

(in<): 373, 375,

379; in né:

351, 375, 377, 387; in ntj: 351.


454

nr

Indici.

Suoni.

I.

in ndr: 373.

r in r: 345.

r evanescente: 385-6. o in m:

301

334, 382; in

376

oii:

re + cons. in er: 338-9.

n).

335, 383; in ó; 373, 374,

d in o:

376, 383, 393; in

il

u: 336; in àu:

336, 383; in e: 383; in in ìid ila

336

:

383; in

i:

-r caduto: 346, 375, 377.

(cfr.

m

in

;

iij

:

336;

iió:

376

;

in ìe

-rg in rk: 352.

rg: 353. rj: 342, 385.

rv in r&: 346.

hi: 383, 393.

ó dav. a nasale, in

ii:

383.

latino o romanzo, caduto: 4n, 347,

-s

359, 377, 386, 449. V. anche

à di posizione, in o: 336, 383; in ó:

ó

;

in

336

;

in ie je

+ nas. +

^

^

uo uà

383

:

:

336

;

in ito

ilei

ila

:

iiJ:

si se iniziali,

'besegna'; in

300

i:

384.

+

cons.: 344.

p

wr: 338.

0,

aw: 301

stj:

che persiste: 394.

342-3; sue

sitane

:

422

riduzioni ispano-lu-

n.

str: 346.

n.

in &-: 394, 397.

del nesso

finale

finale in sonora: 394.

347.

ss:

er,

in aii: 376.

OM in

i9-

'r,

in si se: 386.

di vocale atona: 338, 339.

342, 385.

Sonora Sorda

or atono, in ót<

Sincope sj:

n.

oe: 338. 01

386; cade, preceduto

s:

sce sci: 352, 387.

374.

:

impuro, in

ska, pel tramite di sca, in sa: 386.

atono, in u: 341, 384; in e: 293 s.

II

che sia da vocale: 348.

cons., in u: 335.

-0 intatto

s

383.

in ou: 374.

in

il

di questi Indici.

336, 373, 376, 383; in p: 383; in e:

in d: 388, 394, 397.

t-

sp, in &: 394, 397.

dileguato: 353, 388.

-t-

-p- in 6: 355, 388; in v: 355, 373,

375, 379, 388.

-tin d: 394; caduto dopo vocale: 353. t

pj: 343, 385.

del nesso

pi intatto: 345.

-tr- in

pi in pj: 374, 377, 379, 385;

in d: 394, 397.

st,

342.

tj:

jr: 354, 379, 388; in r: 354,

379.

in e:

385.

337, 376, 383; in ó: 383.

-pi- in è/: 374.

in

^^9: 355.

il

in u: 337, 383.

-pr- in &r: 355, 388; in vr: 355 (wr), 373, 375.

ù if

il:

di posizione, in

+

Z

+

cons., in

ù + r+cons., qv) (v.

s.

'Àio'): 425,

425

383.

n. il

in ó: 373.

ii:

337, 383.

uo uà: 337-8.

in

uo

óu: 337-8;


Indici. il

atono, in

-u ultima risultanza

di

lolo

455

Forme.

voc.

34i, 384.

i:

II.

+

s

+

voc.

+

;

cons.

:

347-8.

zino,

Vocale atona

caduto: 385, 386.

m

+ cons.

iniziale

+n+

cons., in

ò §: 338; caduta: 338.

Vocali irrazionali: 343, 345.

-V- dileguato: 386, ecc.

-V in u: 346, 379, 386; in

W:

386.

v'r: 346.

V dopo consonante, in b: 346, 386. te: 346.

vj: 342, 385. v'I: 346.

II. Nome.

Forme. -óre: 335, 382 n.

335

-Orio: 335,

-àcido

:

382

n.

-ura: 337 n. I

di quest'Indici.

-àtìco: 351.

-utico

-alare: 375.

uscite sdrucciole -ìdo^ -ólo: 345.]

uscite sdrucciole -uno^ -ene, -ino:

-atura: 337 n, 374.

349.]

Scambio -atòria

per

feminile

I

di quest'Indici

Movimento

-ingo: 350, 358-9.

fluenze' ecc.

-bio: 335, 358.

-ólo: 385.

358, 379, 389.

-óneo ecc.: 421. -onea: 357-8.

masc.

in

-i

il I

di plurale:

398

s.

il

'Influenze' ecc.

di quest'Indici, s. 'In-

tivo: V.

-issimo: 292.

de'

nella tonica dell'agget-

-Imen: 358.

-mo: 357, 358.

suffissi:

di

Plurali con distinzione interna: v.

-ido: 3.54 n. -ilio: 357.

sostituzione

-atòre: 292, 335.

-%cco: 358. -ico\ 350, 387.

e

356 (oulano), 424 (àmido).

-%a: 357.

-ice: 352.

che sia ultima risultanza delle

[-e

-atto: 358.

-etto: 334, 374, 358, 382, 389.

359.

(?)

che sia ultima risultanza delle

\_-u

-àtor: 354, 375, 379, 396 n.

-f5ne:

n, 379,

-ùnculo ecc.: 420.

-àrdo: 358. il

337

-Mcco: 358.

357.

-àneo: 357.

-àrio: v.

n,

-òtto: 389.

-Aceo: 358.

300 n, 359, 361

{lidi),

n.

-s di plurale: 389, e v.

il

I

di

que-

st'Indici.

-as di accusativo plurale: 359. -e fem. i:

di plur.:

389.

377; surrogato da


456

Indici.

Tipi nominati vali

303

:

II.

Forme. Verbo.

'sores'),

(s.

354, 359-60, 375, 377, 379. -s di

nominai, sing.

:

302

(recz), 347,

-5 di

-icare: 350.

Verbi derivati per J: 361-2. [-M ultima risultanza delle desinenze

359-60, 390.

genitivo: 347, 390.

-àmus -ìmus, -ano lono:

Prodotti analogici nella declinazione:

377, 380;

357, ecc.

La forma propria

del masc. adattata

-0 di

al lem.: 350.

La forma propria masc: 351.

del fem. passata al

di

1^

che

Mascolini di

di 2* sing.

formazione

pronome

si

:

363,

intatto, in voce

mo-

seguito che sia dal

enclitico: 375, 380.

dell'imperai: 364 n, 375, 380.

analogica

-n per

Feminili di formazione congenere

m

nella 1^ di plur.: 364, 374,

375, 377, 380, 386, 395

:

>.

Traccia di perfetto: 364.

357.

Feminili in -a nell'analogia de' fem.

Participj di tipo forte: 363.

Prodotti analogicinellaconjugazione:

in -ice: 359.

Comparazione: 360.

363, 395, ecc.

La forma tematica

Pronome:

360, 375, 377, 379-80,

di futuro e condiz.

de' verbi della 1^, estesa a quelli

della 2-3^: 306.

390.

pron. riflessivo

di

l'^

rap-

plur.

presentato dal riflessivo di 3^: 302. la

362, 375,

7.]

-urna -d'ina desinenza della 1* plur.

sull'antico tipo in -io: 357.

Il

p.

nosillabica,

fem. di 3*: 359.

ai

-s

anche

sing. del pres. indicat.

364, 375.

L'-a di sing. dei fem.

propaga

l'^

cfr.

pronome impersonale: 299,

Indeclinabili.

360,

Avverbio: 365-6, 374, 376, 378, 380,

390.

Numerali:

391-2, 395. 360, 390.

Particella affermativa: 366 (wt), 303

Articolo:

360, 390.

> Il fenomeno mente uguali la

è

{si).

anche del valdese letterario; onde qui pure assoluta-

1* e la

3^*

di

più tempi e modi. Questa livellazione aveva

poi per effetto che la forma propria della 3^ plur. s'estendesse analogica-

mente

alla 1^

anche nel perfetto; e cosi: isteron stemmo, aneron andammo, abbattemmo, salhiron uscimmo, vengron venimmo, agron

se àbbateron ci

avemmo, foron fummo;

v,

piem.,

p.

V.

cfr. 223 Lamentazione metrica

225

r,

18 n.

225

v.

Di un processo analogo nel


,

Indici.

Funzione e Sintassi.

III.

IV. Lessico.

4.57

IIX. Fvxnzione e Sintassi, Piucheperf.

latino

indicai,

in

neutro: 296 {dona), 302 {princi-

fun-

zione di condizionale: 306 n, 390,

-óne

391.

Imperf.

cong.

per

presente

il

di

diminutivo

Futuro che s'ottiene

coli'

indicativo

rifrasi del perfetto: 367.

'

essere

impersonalmente

usato

'

Reiterazione del pronome: 392.

Pronomi

di plur.: 374.

surrogato in certe locuzioni

dal presente: 392.

pleonastici: 366.

Ridondanza Il

tipo 'qui

di

mio

en (inde)

mio

per

'questo

Verbi

mia

casa': 367.

riflessivi insoliti: 366.

367.

mia casa'

figlio',

Genere mutato: 359.

de partitivo: 367, 380 n.

Feminili in -a derivati dal plur. del

'unde' per 'ubi': 366.

Lessico

:

figlio', 'là

Perifrasi del passivo: 367.

I"V. aboutir 428, 432.

accapezzare 430.

baruii 380, 293.

accappata 429

bedalaria 396

n.

acabdar 428, 432, 436.

achieve 429, 433.

accabbare 431.

ad-capitare

ecc.,

'quella

2.

acabar

427 sgg.

:

366-7.

Congiuntivo per l'imperativo, nella

n.

biàriàrd 396 n.

428

bigna 424.

bjuhh 371.

accabbari 431. accabidài 430.

arisù'n 394.

boc 366.

accabidare 430.

aspersi 330.

bodina

accapare 430.

azil 375.

hojno 354.

*

358

'avuto' per 'stato': 291.

e l'avverbio 'poi': 364, 391.

ecc.,

:

'essere' ed 'avere' confusi nella pecol presente

di 'andare' e l'infinito: 391 ^

Infinito,

suffisso

379, 389.

del

cong.: 391.

Perfetto che s'ottiene

2=^

303 {similacra, stercora), 359.

pia),

354.

Di questo costrutto non mancano esempj nel valdese letterario, e così Ley^on' (ho sott'occhio il testo del Monte t, il quale fran tende

nella 'Nobla

vay trayre trasse 191, vay dire disse 210, vay anonciar anDi qua dall'Alpi, il Cav. di Saluzzo mi somministra anch' egli degli esempj, come: vareno rompergli et hamassare li ruppero ed amazzarono, vareno chomponeì'e composero, vareno venire vennero. 2 Si ricordano: il Glossario del N. T. valdese, a pp. 291-305, e gli Appunti

il

costrutto):

nunciò 281.

lessicali di valdese

moderno, a pp. 367-72, 374, 376, 378, 380, 392-3,

395.


458


Indici.

V.

reviscolare

]ìas 437-8.

jìedamento

459

Varia.

tanda 387

363.

taratro

ricapare 430.

371.

n.

437.

2ìeiz 432.

ricapito 431.

telatario 331.

poitrine 432.

rie» ecc. 437.

fóma 439.

'rhort 354.

temblar 439, 447.

rogita

iemer ecc. 440, 440

prunatico

368.

jncafio 357.

372.

temps 432.

sa&o 355.

quahora

saccaria

366, 380,392.

quehrar 447.

téro-termo 332, 304.

397.

tordre 425.

saturi 389.

quejar-se ecc., 422

quemar

sanio 330;

n.

cfr. il pieni.

quentre 419,

tremer ecc. 439, 440

tremulare

447-8. cfr. kent-.

sar 424.

scapezzare 430.

unanima

376.

quinci ecc. 419.

scapitare 429.

ww^/ 387

n.

scremir

raccapezzare 430.

rapto

ecc.

440

,

n.

,

vacivus

'smaccare' 370. sovente ecc. 418, 418

339.

ratta-volatoria s.

uttisana 395.

446.

371.

redduus 302

n.

ecc. 439.

Quesnoi 426.

rariola

n.

tempre 432.

pujar A2A.

335.

346.

veintre 425, 440.

vergei 447.

stremir 439.

sub-monere

'ren-

n.

363.

vess 372.

doa\ 449.

V. II

"Varia,

concetto intimamente e largamente

Il

V sgg.

Il

Linguaggio

di

popolo e uso

Il :

425-7, 434 sgg.,

437-9, 441 sgg.

Il

Il

Attrazioni analogiche: 418-19, 422 n; II

-[e]w -ón -on

di suffisso latino: 420-21.

Riduzione fonetica 424.

di verbi

valdese letterario e

valdese letterario e

il

delfinese:

il

piemontese:

valdese letterario e l'italiano: 314, 316.

Età dei mss. valdesi

di quest'Indici.

Le forme digradative

provenzale:

314, 318.

Negazione: 437-8.

il

il

312 sgg.

'Voci occidentali': 437.

e cfr.

valdese letterario e 311, 315.

lette-

rario: 439.

Celtico e neolatino

linguaggio letterario de' Valdesi:

310 sgg., 315 sgg.

isterico dell'indagine glottologica:

Il

:

1

sgg., 449-50.

valdese moderno: 321 sgg., 324; suoi limiti geografici: 318 sgg.

modali:

Valdese antico e valdese moderno 310.

:


460 Il

Indici.

valdese moderno e

il

delfinese:

valdese moderno e

il

piemontese:

La colonia valdese Calabria

quale

:

Guardia nella

di

delle

dialetti

valdesi più ritragga

il

Valli

guardiese:

393.

Le colonie valdesi

il

dialetto

di

N.-H.:

395-6.

Influenze Calabre sul dialetto di Guar-

325-7.

dei

Wùrtten-

Di quali dialetti delle Valli valdesi più ritragga

321, 324.

Di

e di Pinache-Serres nel

berg: 328, 397-8.

323 sgg., 328. Il

V. Varia.

dia: 381, 382, 384, 385, ecc.

Bibliografia:

In, 2n, 307, 309-328

nelle note, 449. di

Neu'-Hengstett

Accorgimenti

tecnici, x sgg.


Institut d'estudis occitans de ParĂ­s

OccitĂ nia


Documents per l'estudi de la lenga occitana 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Albert DAUZAT, Géographie phonétique d'une région de la Basse-Auvergne (1906) Albert DAUZAT, Glossaire étymologique du patois de Vinzelles (1915) Vastin LESPY et Paul RAYMOND, Dictionnaire Béarnais ancien et moderne (1887) Joseph ANGLADE, Histoire sommaire de la littérature méridionale au moyen-Âge (1921) Joseph ANGLADE, Grammaire de l'ancien provençal ou ancienne langue d'oc (1921) Henry DONIOL, Les patois de la Basse-Auvergne. Leur grammaire et leur littérature (1877) 7. Darcy Butterworth KITCHIN, Old Occitan (Provençal)-English Glossary (1887) 8. Karl BARTSCH, Altokzitanisch (Provenzalisch)-Deusch Wörterbuch (1855) 9. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 1 (A-B), (1878) 10. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 2 (C), (1878) 11. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 3 (D-Enc), (1878) 12. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 4 (Enc-F), (1878) 13. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 5 (G-Mab), (1878) 14. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 6 (Mab-O), (1878) 15. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 7 (P-Rel), (1878) 16. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 8 (Rel-Sut), (1878) 17. Frederic MISTRAL, Lou tresor dóu Felibrige 9 (Sut-Z), (1878) 18. François MALVAL, Étude des dialectes romans ou patois de la Basse-Auvergne (1877) 19. Joseph ROUMANILLE, Glossaire Occitan (Provençal)-Français (1852) 20. Emil LEVY, Petit dictionnaire Ancien Occitan (Provençal)-Français (1909) 21. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 1 (A-B) (1846) 22. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 2 (C-D) (1846) 23. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 3 (E-O) (1846) 24. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 4 (E-O) (1846) 25. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 5 (P-R) (1847) 26. Simon Jude HONNORAT, Dictionnaire de la Langue d'Oc 6 (S-Z) (1847) 27. Jules RONJAT, Essai de syntaxe des parlers provençaux modernes (1913) 28. Vincenzo CRESCINI, Glossario Antico occitano (provenzale)-italiano (1905) 29. Henri Pascal de ROCHEGUDE, Essai d'un glossaire occitanien (1819) 30. Abbé de SAUVAGES, Dictionnaire français-languedocien 1 (A-G) (3e éd.1820) 31. Abbé de SAUVAGES, Dictionnaire français-languedocien 2 (H-Z) (3e éd.1821) 32. Achille LUCHAIRE, Glossaire ancien gascon-français (1881) 33. Camille CHABANEAU, Grammaire limousine (1876) 34. Aimé VAYSSIER, Dictionnaire patois de l'Aveyron 1 (A-Greda) (1879) 35. Aimé VAYSSIER, Dictionnaire patois de l'Aveyron 2 (Gredo-Z) (1879) 36. Jean-Baptiste CALVINO, Nouveau dictionnaire niçois-français (1905) 37. Jean-Pierre COUZINIÉ, Dictionnaire de la langue romano-castraise 1 (A-F) (1850) 38. Jean-Pierre COUZINIÉ, Dictionnaire de la langue romano-castraise 1 (G-Z) (1850) 39. Joseph ROUMANILLE, De l'orthographe provençale (1853) 40. Jean DOUJAT, Le dictiounari moundi (1811) 41. Louis BOUCOIRAN, Dictionnaire analogique et étymologique des idiomes méridionaux - 1 (A-C) (1898) 42. Louis BOUCOIRAN, Dictionnaire analogique et étymologique des idiomes méridionaux - 2 (D-L) (1898) 43. Louis BOUCOIRAN, Dictionnaire analogique et étymologique des idiomes méridionaux - 3 (M-Z) (1898) 44. John DUNCAN CRAIG, A Handbook to the Modern Provençal Language, (1863) 45. Jean-Pierre DURAND DE GROS, Études de philologie et linguistique aveyronnaises (1879) 46. Oskar SCHULZ-GORA, Altprovenzalisches Elementarbuch (1906) 47. Eduard KOSCHWITZ, Grammaire historique de la langue des félibres (1894) 48. François ARNAUD & G MORIN, Le langage de la vallée de Barcelonnette (1920) 49. Harry EGERTON FORD, Modern Provençal Phonology And Morphology (1921) 50. Pedro VIGNAU Y BALLESTER - La lengua de los trovadores (1865) 51. Jules Gabriel DE VINOLS, Vocabulaires patois vellavien-français et français-patois vellavien (1891) 52. François Juste RAYNOUARD, Résumé de la grammaire romane (1838) 53. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 1 (A-B) (1836) 54. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 2 (C) (1836) 55. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 3 (D-E) (1838) 56. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 4 (F-K) (1838) 57. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 5 (F-K) (1838) 58. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 6 (F-K) (1838) 59. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 7 (F-K) (1843) 60. François Juste RAYNOUARD, Lexique roman - 8 (F-K) (1843)


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