THE INDUSTRY (AND THE MARKET) DEMANDS LOW-ALCOHOL WINES, BUT THE GOVERNMENT HALTS THEM. In 2024, the Italian production system must make clear decisions for the future of the sector. The year 2023 concludes with the an-
Nord americano e per i vini fino a 40-50 dollari commenta Sandro Sartor - vice Presidente Unione Italiana Vini e CEO di Ruffino . Se alcuni di questi temi possiamo immaginarli di breve termine, di più ampio respiro è invece quello della troppa offerta di vino. Ci dobbiamo concentrare sulla qualità: per far crescere in valore la filiera dobbiamo produrre ciò che il mercato ci chiede. Ruffino, ad esempio, si sta riposizionando, smettendo di produrre vini entry level ed alzando l’asticella”. “Credo che il 2024 sarà un anno di transizione continua Sartor - gli Stati Uniti ripartiranno solo a fine anno, dopo le presidenziali di novembre. Dalla politica del vino - soprattutto da Bruxelles - mi aspetto vicinanza al mondo della produzione che sta soffrendo e incentivi al blocco della crescita dei vigneti. Basta vedere cosa stanno facendo in Francia. Inoltre sono molto favorevole alla deacolazione parziale che, approvata a livello europeo, rappresenta un’opportunità sulla quale non capisco il boicottaggio italiano, che finisce col mettere le aziende in una situazione di svantaggio competitivo rispetto a tedeschi o spagnoli. Sarebbe più onorevole per il nostro vino in esubero andare sul mercato come low alcol invece di andare in distilleria”. Di tutt’altro avviso invece il Ministro Lollobrigida che anche nell’ultimo Congresso Assoenologi ha ribadito la sua contrarietà.
nounced decline in exports (though not in volume, according to estimates from the Uiv-Vinitaly Observatory) and reflections on future production. Cellar stocks, based on data from late October (the last available before closing this article, editor’s note), indicate two vintages in stock. While France funds planned vineyard removals to produce less, Italy authorizes, through the Ocm tender, a potential 6,851 hectares of new vineyard areas. Shouldn’t it be time to review this European regulation (1308/2013)? Where will these new vines go? “2023 was complicated due to destocking of wines stored during the Covid phase and the cyclical consumption reduction that affected all wines, not just Italian ones, especially in the North American market and for wines up to 40-50 dollars,” Sandro Sartor comments, he is Vice President of Unione Italiana Vini and CEO of Ruffino. “While some of these issues may be short-term, the broader issue is the oversupply of wine. We need to focus on quality: to grow the value of the industry, we must produce what the market demands. Ruffino, for example, is repositioning itself, stopping the production of entry-level wines and raising the bar.” “I believe that 2024 will be a transition year,” Sartor continues. “The United States will restart only at the end of the year, after the November elections. From the wine policy, especially from Brussels, I expect closeness to the production world that is suffering and incentives to block vineyard growth. Just look at what they are doing in France. I am also very favorable to a partial dealcoholization, which, approved at the European level, represents an opportunity that I do not understand the Italian boycott of this initiative, which ends up putting companies at a competitive disadvantage compared to Germany or Spain. It would be more honorable for our surplus wine to go to the market as low-alcohol instead of going to the distillery.” Minister Lollobrigida, on the other hand, expressed a different opinion, reiterating his opposition even at the last Assoenologi Congress
MACCHINE INNOVATIVE
PER FRUTTETI E VIGNETI
“For me, without alcohol,” he said, “it’s not wine. Italy’s added value is quality, and wine without alcohol is not a quality product.” Who is right? The market or food sovereignty?
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food&beveragenda FIERAGRICOLA
LA PAROLA CHIAVE È FLESSIBILITÀ al 31 gennaio al 3 febbraio 2024 torna a Verona ere Fieragricola, la rassegna internazionale dedicata all’agricoltura
DI ELISA BERTI
Sarà la 116ª edizione per la manifestazione storica di Verona, che ha consolidato il proprio format fieristico con una marcata verticalizzazione delle filiere, mantenendo un’anima trasversale, cos da offrire una panoramica ampia delle novità, per un’agricoltura in costante evoluzione, sempre più multifunzionale e digitalizzata.
I pilastri della manifestazione saranno, come sempre, la meccanizzazione agricola, la zootecnia, le colture specializzate come vigneto e frutteto, le energie rinnovabili, le nuove frontiere della chimica, l’agricoltura biologica, i servizi a sostegno della crescita, dalle banche alle assicurazioni. Una sempre maggiore attenzione sarà dedicata da all’innovazione: dalla digi-
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talizzazione alla robotica, dalla smart irrigation all’economia circolare, dalla bio-economia ai biostimolanti, fino alle energie rinnovabili, temi che hanno garantito il successo alla prima edizione di Fieragricola TECH. La parola d’ordine a Fieragricola 2024 sarà “ essibilità”, come risposta e un comparto che sta evolvendo molto rapidamente e che necessita di poter declinare il progresso tecnologico a scopi produttivi, ambientali, di competitività e redditività delle imprese. Fedele alla propria linea di intercettare le esigenze dell’agricoltura e anticipare gli scenari futuri, Fieragricola di Veronafiere garantirà ampio spazio alle nuove tecnologie, alla ricerca e sviluppo, alla razionalizzazione delle risorse utilizzabili, offrendo agli operatori contributi per incrementare la formazione e adottare scelte vincenti in un mondo in rapida evoluzione, fra incremento della popolazione mondiale, richiesta sempre maggiore di proteine nobili, volatilità repentina dei mercati e crisi climatica in atto. .
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2021 N. 121
di Stefania Abbattista
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ENGLISH TEXT
BIRRA / BEER
HARVEST BEERS 2023
ECCO LE BIRRE VINCITRICI NELLE DUE CATEGORIE CHE ESALTANO IL LUPPOLO ENGLISH TEXT
L’ALTRO LATO DEL GUSTO / THE OTHER SIDE OF TASTE Viaggio nelle altre eccellenze del made in Italy / A journey into the best of the made in Italy
Premiate, il 18 novembre scorso, le migliori birre artigianali prodotte con luppolo appena raccolto (harvest). La cerimonia di premiazione si è tenuta all’Arrogant Pub di Reggio Emilia nell’ambito della “Fresh op Fest 202 ”. Il concorso, organizzato da Unionbirrai e Italian Hops Company, ha visto svettare due birrifici del Nord Italia, per le due categorie in gara birre realizzate sia con luppolo fresh e che con luppolo wet). Per il luppolo fresco, si è aggiudicata il primo posto “Fresh op”di Picobrew, berrfirm di Milano. Nella categoria wet, invece, si è aggiudicata l’oro la W23 Wet Hop Crystal di Birra Monte Baldo Caprino Veronese . Il concorso, che punta a differenziare e valorizzare il luppolo il wet è in genere quello appena raccolto dalla pianta e utilizzato subito, mentre il fresh è il luppolo raccolto, essiccato e impiegato entro pochi giorni dall’essiccazione), è giunto alla sua seconda edizione. L’obiettivo è appunto accendere i ri ettori su una delle materie prime fondamentali per la birra, nel periodo che coincide con la sua raccolta. Un modo per “ricordarsi” della birra artigianale e della sua natura prevalentemente agricola.
HERE ARE THE WINNING BEERS IN THE TWO CATEGORIES THAT ENHANCE THE HOP On November 18, the best craft beers produced with freshly harvested hops were awarded. The award ceremony was held at the Arrogant Pub in Reggio Emilia as part of the “Fresh op Fest 2023”. The competition, organized by Unionbirrai and Italian ops Company, saw the rise of two breweries in Northern Italy, for the two categories in the race (beers made with both fresh hops and hops wet). For the fresh hops, “Fresh op” of Picobrew, a beer rm of Milan, won rst place. In the wet category, however, the W23 Wet op Crystal by Birra Monte Baldo (Caprino Veronese) won gold. The competition, which aims to differentiate and enhance hops (the wet is usually the one just harvested from the plant and used immediately, while the fresh is the hops harvested, dried and used within a few days of drying), has come to its second edition. The goal is to turn the spotlight on one of the basic raw materials for beer, in the period that coincides with its collection. A way to “remember” craft beer and its predominantly agricultural nature.
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SONDAGGI / SURVEYS
BEVANDA INCLUSIVA: PAROLA DI ASSOBIRRA La birra è sinonimo di inclusività: è questa la sua vera natura, al di là dei differenti stili. Ecco quanto emerge dalla recente indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra. Una fotografia sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori e dei principali attori della filiera birraria. Per l’89% degli intervistati (con opinione condivisa tra tutte le fasce d’età, inclusi i millennials) il primo motivo è la sua ampia reperibilità in tutti i Paesi del mondo (87%), seguita a ruota dalla sua capacità di creare un ambiente di socializzazione aperto e rilassato (86%). La sua “universalità di apprezzamento” è favorita anche dalla bassa gradazione alcolica (2%) e dal rapporto qualità-prezzo conveniente (81%). “Si evidenzia un aspetto particolarmente innovativo intrinseco alla birra, bevanda radicata nella tradizione e nel nostro patrimonio culturale, che si rivela essere anche una risorsa preziosa per affrontare le sfide emergenti nella società contemporanea, tra cui quelle legate a diversità e inclusione”, ha commentato il Direttore Generale di AssoBirra Andrea Bagnolini. INCLUSIVE DRINK: WORD OF ASSOBIRRA Beer is synonymous with inclusiveness: this is its true nature, beyond the different styles.This is what emerges from the recent survey conducted by BVA oxa for the Beer Information Centre of AssoBirra. A picture of the Italian brewing world through the eyes of consumers and the main players in the brewing industry. For 8 of respondents (with opinion shared by all age groups, including millennials) the rst reason is its wide availability in all countries of the world (8 ), followed closely by its ability to create an open and relaxed socialization environment (86 ). Its “universality of appreciation” is also favored by the low alcohol content (2 ) and the value for money (81 ). “It highlights a particularly innovative aspect inherent in beer, a beverage rooted in tradition and in our cultural heritage, which is also a valuable resource to address the challenges emerging in contemporary society, including those related to diversity and inclusion”, commented the General irector of AssoBirra Andrea Bagnolini.
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SUPERTANK, FERMENTAZIONI NATURALI A cura di Elisa Berti
La fermentazione delle uve rosse è un momento magico: utilizzare il cappello sommerso è il sistema più semplice, antico, tecnologico e, allo stesso tempo, artigianale per fare una fermentazione semplice e naturale e per estrarre dalle vinacce anche l’anima e tutto quello che si può recuperare evitando al minimo l’uso di pompe. Utilizzare tutto quello che già naturalmente è contenuto in alcune uve è sufficiente per fare un grande vino e per estrarre dal chicco d’uva, aromi, profumi e colore. La natura aiuta la natura Bucce, mosto, tempo, temperatura, zuccheri, enzimi, impegno, attenzione della persona e cappello sommerso sono gli elementi che compongono il risultato finale: un vino naturale. Il mosto è il veicolo che esegue l’estrazione degli elementi che compongono il vino, usando la CO2 che è la pompa naturale che fa muovere il mosto, e lo zucchero che trasformandosi riscalda l’ambiente. Il nostro fermentatore “Supertank” è un apparecchio d’altri tempi che va controcorrente: non ha meccanismi meccanici, non ha PLC e sensori. L’uva è la principessa da saper domare e l’uomo il domatore che deve utilizzare intelligenza, capacità e sensibilità per compiere il processo di fermentazione che non viene regolato da un marchingegno elettronico-meccanico, ma dalla volontà e dal desiderio di essere protagonisti. “Mio nonno- racconta Stefano Albrigi- era un viticoltore povero, con la 3° elementare e 80 vendemmie di esperienza: quando montava le stecche di legno nei tini di legno o le vasche in cemento per fare il cappello sommerso, ripeteva un cerimoniale attento e preciso per ottenere l’obiettivo di mantenere il cappello di vinacce sempre sommerso. Per lui la fase di fermentazione era un Giubileo perché da quel momento cominciava a giudicare il risultato finale del vino”.
Come funziona Supertank Il meccanismo di cappello sommerso è montato
all’interno del fermentatore e formato da una griglia circolare di lamiera forata smontabile in poco tempo posta in alto ad una altezza calcolata in base alla capacità del fermentatore. Vi è poi un tubo in lamiera forata posto in verticale al centro del fermentatore collegato al centro del fondo che ferma le vinacce e i vinaccioli e che permette al mosto la risalita sopra la griglia superiore. I vantaggi • Il cappello di vinacce resta sempre sommerso da uno strato di mosto, esclusi i momenti in cui avviene il delastage; • Le bucce non si compattano mai e vanno in alto, restano nel mosto ma separate fra di loro e poggiate alla griglia superiore; • La CO2 che si forma sfiata dal tubo centrale perciò il fermentatore non va in pressione; • La CO2 porta in alto il mosto e lo fa rimontare sopra la griglia. Abbiamo verificato che mantenendo una temperatura di 20-22-24 °C il mosto tiepido si muove verso l’alto, gira e quando sale si raffredda e ritorna in basso; • Il rimontaggio è continuo e molto lento 24/7 pertanto non serve fare il rimontaggio con pompe esterne, perché la CO2 porta in alto solo il mosto in quanto le vinacce e i vinaccioli vengono trattenuti dal sistema di drenaggio del tubo centrale
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in lamiera forata; La velocità di rimontaggio dipende dalla temperatura di fermentazione impostata più è alta la temperatura più aumenta la velocità di rimontaggio, ma il rimontaggio deve essere continuo e lento. Il mosto una volta in alto sopra la griglia si raffredda naturalmente e scende lentamente attraversando il cappello di vinacce;
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Durante la fase di fermentazione, dopo il 3°- 4° giorno conviene fare il Delestage che grazie alle griglie interne permette di drenare il mosto e trattenere vinacce e vinaccioli. Durante la fase di Delestage grazie ai 4 pali rompi cappello (Palitank), la rottura del cappello di vinacce avviene in modo dolce;
Il nostro fermentatole Supertank serve per fare vini rossi di buona e alta qualità come Valpolicella, Amarone, Sforzato: con Supertank si possono fare macerazioni lunghe anche 30-40-45 giorni e vini rosè o rosati in quanto il controllo della fase di macerazione o di fermentazione e la gestione del cappello di vinacce è totale e controllabile.
SUPERTANK
CONSIDERAZIONI
ANIMAZIONE SUPERTANK
RELAZIONE SUPERTANK
Tradizione, tecnologie e vini naturali Supertank ripete in ottica moderna quello che i nostri vecchi hanno sempre fatto, sostituendo le stecche in legno denominate “asticciole”, con un meccanismo moderno facilmente smontabile che permette di avere l’estrazione di aromi e di colore dalle bucce in modo continuo e nel massimo rispetto del prodotto su fermentatori da lt. 1.000 a lt. 30.000; in passato le assi o asticciole venivano montate manualmente una sopra l’altra, incrociate e poggiate sopra le vinacce a fermentazione già iniziata, quando il cappello di vinacce si era già formato, perciò si lavorava in una situazione di presenza della CO2 e di pericolo in quanto si operava dal chiusino a testa in giù posizionando le stecche sul cappello di vinacce. Oggi con la richiesta di fare vini naturali questo processo di fermentazione è tornato di moda, il che comporta di poter dare maggiore attenzione a tutti i parametri dei mosti che fermentano con le vinacce e maggiori sensibilità e controllo di quello che sta avvenendo durante la fermentazione. Naturalmente Supertank – cappello sommerso è corredato di tutti i sistemi di servizi come: • Intercapedini di condizionamento; • niettori di ossigeno optional anche con la centralina di comando; • Impianti di lavaggio della griglia con teste di lavaggio sotto la griglia, sopra la griglia dentro il tubo centrale; • Con il nostro sistema di gestione e di controllo della fase di fermentazione “Igenium”, si raggiungono livelli di qualità mai raggiunti;
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ALBRIGI.IT
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