il Fatto Nisseno - Gennaio 2017

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Ogni giorno è un gran risparmio

Gennaio 2017

Mensile di approfondimento Direzione Editoriale: Michele Spena

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redazione: Viale della Regione, 6 Caltanissetta

- Tel/Fax: 0934 594864

Anno VII Num. 49

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. N. 46 art. 1 comma 1. Sud /CL

- Stampa: STS S.p.A. Zona industriale Vª Strada, Catania - Reg. Tribunale di Caltanissetta n° 224 del 24/02/2011

SPECIALE SCUOLA

La scelta

“Superiore” Un viaggio nella scuola nissena per orientare studenti e genitori verso la scelta più opportuna. Gli Istituti superiori di Caltanissetta illustrano la loro offerta formativa. Politica e Web

Grandi sui social, politici mediocri nella realtà

L’intervista

Gianmario Verona, Rettore Bocconi

Musica e amicizia La guida dell’Ateneo 2.0

Giornalismo

Assostampa Caltanissetta compie 70 anni

Dal 1 novembre 2016 il 46enne, laureato nel 1993 alla Bocconi, entra nel mondo didattico accompagnato dal funk e dal rock, consapevole della valenza dei nuovi mezzi di comunicazione, in primis whats app. Gli studenti ‘devono’ riscoprire l’importanza dell’amicizia e imparare ad usare consapevolmente internet: scremare le informazioni nel marasma del web che offre di tutto. di Etico

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di A. Gallizia

scrivi alla redazione: lettere@ilfattonisseno.it

segue a pagina 11 a pagina 22

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di F. Falci

a pagina 27

ISSN: 2039/7070

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Palazzo del Carmine

Stabilizzazione dei precari

È emergenza di Salvatore Mingoia

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er la stabilizzazione del personale precario del comune si ritorna al passato remoto: tra ipotesi possibili, speranze maturate e divieti imposti dalla regione. L’assessore al personale Felice Dierna è alle prese con la vasta platea del personale: Puc ( lavoratori di pubblica utilità), Lsu ( lavoratori socialmente utili) 43 lavoratori complessivamente, mentre nelle retrovie ci sono anche quelli del reddito minino d’inserimento, un centinaio, che però dovranno fare i conti con la politica di stabilizzazione portata

lavoratori di proseguire nella loro attività. Proprio qualche mese addietro l’amministrazione di Palazzo del Carmine aveva comunicato ai lavoratori assistiti che i fondi regionali erano già esauriti, per cui c’era il rischio concreto di fermare la loro attività, mentre il sindaco Giovanni Ruvolo chiedeva a sua maestà Crocetta l’avvio di un confronto per formalizzare nei limiti della finanziaria regionale, lo stabilizzazione dei lavoratori Rmi di Caltanissetta ed Enna; i due capoluoghi di provincia che vantano il maggiore numero di

setta, Enna e Gela, e di altrettante famiglie che vivono con il sostegno del contributo derivante dal reddito minimo d’inserimento. Si tratta di un compenso che arriva fino a poco meno di mille euro, che dà un’opportunità di lavoro e di reddito a quei nuclei familiari che vivono in situazione di disagio e più a rischio di povertà assoluta. Il cosiddetto reddito minimo d’inserimento, introdotto dallo Stato nel 2002 e successivamente prorogato dalla Regione, destinato a una platea di soggetti che prestano servizio presso i cosid-

avanti dalla regione che piange miserie. Per questi ultimi c’è sempre la spada di Damocle che pende sulle loro teste: l’esaurimento dei fondi da parte delle regione per cui il comune è costretto di volta in volta ad attendere l’autorizzazione del governo regionale per consentire ai

precari nell’isola. La regione aveva dato il proprio assenso all’inizio di una contrattazione con sindacati e amministratori allo scopo di trovare la strada della stabilizzazione. Complessivamente si tratta di poco meno di due mila lavoratori, con una maggiore concentrazione a Caltanis-

detti cantieri di servizio. Diversa la posizione dei precari più blasonati: Puc ed Lsu. Per loro è in itinere una lunga e laboriosa trattativa avviata qualche mese addietro dall’assessore al personale che come primo atto ha preannunciato che con il mese di gennaio 2017 tutti i precari in ser-

Una sicurezza

vizio al comune passeranno dalle attuali 32 ore settimanali a 34 ore, mancava poco per arrivare alle richieste 36 ore per trovarsi quindi di pari passo con i dipendenti comunali. L’assessore al personale inoltre aveva inviato una direttiva ai dirigenti del comune per valutare l’ipotesi di stabilizzazione 43 lavoratori che con qualifiche diverse e con profili professionali differenti sono alla dipendenze della pubblica amministrazione. Tra il dire ed il fare, però ci sono i quattrini, quelli che il comune deve scovare per onorare mensilmente l’impegno con i precari. A fine dicembre scorso è arrivata la doccia fredda delle Regione: niente concorsi e nessuna stabilizzazione di precari; secondo la regione, prima di parlare di concorsi per nuove assunzioni o procedere alla stabilizzazione del personale precario bisognerà prevedere l’opportunità di “sistemare” i lavoratori delle ex provincia regionale. L’ipotesi della stabilizzazione dei comunali si è così squagliata alla luce delle recente circolare della regione che ha anche preannunciato una seconda direttiva che dovrebbe essere emanata entro la fine del mese di questo mese. In questo contesto è stata anche rinviata l’assemblea sindacale, che era stata indetta qualche giorno addietro proprio allo scopo di forzare il principio della stabilizzazione di tutti i lavoratori. Non molto tempo fa anche l’assessore regionale al Lavoro Gianluca Miccichè aveva aperto una spiraglio in favore di precari dell’isola: “abbiamo avviato - aveva detto - un tavolo con le organizzazioni sindacali al fine di costruire un percorso chiaro e condiviso da presentare alla prima finestra legislativa utile, una Finanziaria, che tenga conto delle differenze dei vari bacini. Nella fattispecie si tratta di una platea di oltre 12 mila lavoratori, circa 6.000 fra Asu e Lsu, 2.700 Pip e 3.500 Rmi, utilizzati a vario ti-

tolo all’interno dell’amministrazione regionale e negli enti locali. Tra questi ci sono anche loro; i lavoratori di Palazzo del Carmine che aspettano con il fiato sospeso il piano di stabilizzazione. Si, con il fiato sospeso, anche se quasi tutti i contratti del precariato scaduti alla fine dell’anno sono stati rinnovati fino al 2018. Hano da respirare ancora per altri due anni per poi entrare nuovamente in apnea, in attesa di conoscere il loro destino. È un’emergenza che coinvolge migliaia di contrattisti in tutta l’isola. Nel comune capoluogo l’amministrazione comunale era pronta a giocare la carta dei pensionamenti; con i quattrini risparmiati dalla fuoriuscita del personale, si poteva percorrere altra strada della stabilizzazione. Ma a proposito di quattrini ci sono anche i dipendenti comunali: quelli a posto fisso, gli eletti, che reclamano l’una tantum del cosiddetto incentivo regionale, che attendo al varco alla fine di questo mese l’amministrazione comunale, quando il Tar dovrà pronunciarsi nel merito di una vertenza che hanno intrapreso da qualche anno per reclamare quello che ritengono in diritto acquisito e negato: un diritto che, a conti fatti, vale mediamente mille euro all’anno per dieci anni, che, papale papale, sommano a circa 10 mila euro per ciascun dipendente. Una prima udienza al Tribunale di Caltanissetta, che era prevista per il dieci gennaio scorso, è stata rinviata per indisponibilità del giudice del lavoro al 31 gennaio prossimo: adesso ad essere con il fiato sospeso sono in due: da una parte i comunali che rivendicano con forza i quattrini e dall’altra l’amministrazione comunale di Palazzo del Carmine, che se dovesse soccombere in giudizio sarebbe prossima alla bancarotta.

stramento sul campo. Il percorso didattico è riservato a 58 allievi vincitori di concorso. Al termine dei due anni saranno oltre 15 le qualifiche, abilitazioni e brevetti, che l’allievo, oramai divenuto Risk manager, avrà perseguito. Al termine del biennio il conseguimento degli attestati certificherà l’abilitazione al mondo della tutela privata senza palesare alcuna carenza formativa e

comportamentale. Tra gli sbocchi professionali del corso: Security manager; Risk manager coach; Responsabile servizio prevenzione e protezione; Consulente in materia di Protezione aziendale; Direttore Audit o Controllo di Gestione; Docente in programmazione neuro linguistica.

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“l’Accademia in divisa” L ’Accademia Europea Tutela Privata, finalmente una realtà formativa d’eccellenza nel panorama della sicurezza preventiva, una chance unica per quanti volessero scegliere e costruire un futuro commisurato alle proprie aspirazioni orientati alla sicurezza partecipata. La continua metamorfosi che sta caratterizzando la società negli ultimi anni, ha alimentato una sempre più pressante percezione di pericolo e vulnerabilità da parte della cittadinanza. In questo contesto, sono sempre di più le aziende che richiedono figure professionali specializzate, in grado di individuare e saper gestire

le minacce per garantire una tutela efficace del patrimonio aziendale, inteso come risorse umane, strutture, prodotti, dati, brevetti e know how. L’Accademia vuole essere un polo di riferimento per aziende e istituti, oggi sempre più alla ricerca dei professionisti della tutela del patrimonio aziendale. AETP ha strutturato un percorso accademico biennale per formare professionisti in grado di operare in ambiti della sicurezza con una preparazione specifica, integrata e multidisciplinare. Il piano formativo (connubio tra le più significative dottrine militari, giuridiche, tributarie e le

neuroscienze, grazie anche a tirocini in aziende partner e ad un addestramento fisico-pratico) conferirà infinite potenzialità ai futuri nuovi manager della Tutela Privata, in campo nazionale, comunitario ed internazionale. L’humus ideale per divenire cadetto dell’Accademia sono gli istituti superiori con particolare focus sugli studenti dell’ultimo anno. Il corso accademico è, infatti, rivolto a tutti i cittadini ambosessi della Comunità Europea con diploma di scuola media superiore, alternando sessioni metodologiche a sessioni di adde-


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I Fatti di Etico

Ennio Flaviano diceva che in Italia la situzione politica è grave ma non è seria. Era stato un premonitore dei fatti poitici di oggi dove la gravità della situazione, purtroppo non solo politica, è gravissima, ma non è seria

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i sono cimentati in tanti per capire e interpretare cosa intendesse Flaiano per seria. Noi, parlando della nostra città, non avremmo alcun dubbio considerando non seria una realtà in cui i protagonisti hanno perso non solo la serietà ma anche la dignità. Non tutti fortunatamente. Attaccati pervicacemente alla poltrona e incollati allo smartphone; loro, espressione della nostra comunità, ormai sempre più avulsa dalla realtà e completamente calata nel virtuale. Anzi nel surreale. Prima dell’avvento dei social network si parlava di politica, spesso a sproposito anche allora, nei bar, in piazza, e nelle sezioni dei partiti. Ma oggi perfino i romantici dei comizi devono piegarsi alla concorrenza del web dove in pratica la tribuna elettorale è allestita per 24 ore al giorno. Ma questa nuova realtà virtuale mette a dura prova i principi stessi della democrazia. Un pensiero una volta era condiviso o criticato, comunque più o meno vibratamente discusso, nei capannelli o a braccetto di qualche amico; oggi è messo a repentaglio in un costante giudizio universale, sommerso da altre opinioni, a volte ridicole, a volte offensive. In questa dimensione, dove non esistono più punti di riferimento, dove si fatica ad identificare personaggi politici autorevoli e i vecchi partiti, tutti si sentono autorizzati a “esternare”, a “”pontificare”, a “sentenziare” perfino a “condannare”. Tutti, senza rossore, senza il rispetto delle regole scritte e non scritte, senza nemmeno pensare alla loro storia, ai loro trascorsi, senza, insomma, guardarsi dentro per capire se sia o meno il caso di giudicare gli altri senza aver fatto un minimo di autoanalisi o prendere decisioni o lanciare proclami in perfetta anarchia. “Postano” tutti, proprio tutti, in un clima da perenne campagna elettorale, tutti pronti a dettare una linea politica e perfino a fare la rivoluzione. Ma agendo da dietro al pc o camminando per strada pigiando sul cellulare. Spesso nascondendosi dietro un vile anonimato. Una volta le rivoluzioni si facevano attaccando i palazzi. Oggi tutti questi rivoluzionari della tastiera dove andrebbero? Chi attaccherebbero? Come attaccherebbero? Intanto bisogna identificare il Palazzo. A Roma, come a Palermo ed anche a Caltanissetta il Palazzo serve soltanto per giustificare l’assenza dal lavoro, ammesso che tutti abbiano mai lavorato, e lavorino e incassare una bella indennità. La politica e le rivoluzioni sono cose

serie e non virtuali e fatte a parole sui social network o nei blog dove si appiattiscono i valori e ci si mette tutti sullo stesso piano; dove non si comprendono quali siano i reali

abusi che se ne fanno, diventano importanti per la comunicazione dei nostri politici, ammesso che così possano essere definiti. Anche i più stupidi lo hanno capito

gita fuoriporta o visita una scuola o un cantiere o con la faccia da ebeti con l’immancabile leader nazionale; talvolta addirittura finiscono con sentirsi perfino attori tanto è viva la

notizie ma impone comunicazioni, meglio se siano bufale, così si tira avanti con la discussioni e le immancabili e consequenziali liti che fanno grancassa. Apparire ad ogni

La Città muore...

e loro pontificano sui social valori. La trasposizione di questa attività nel mondo reale vincolato da una cosa da niente, che si chiama Costituzione, come abbiamo potuto constatare con i grillini, è stata ed è molto complicata ed alimentata

e quasi tutti ricorrono ormai a questo mezzo; tutti corrono ad affollare questa allucinante agorà non soltanto per motivi politici e ora anche per dire quanto sia buona la pasta al forno o la torta che si è preparato in

loro partecipazione. Questo succede ai bambini che spesso confondono fantasia e realtà; la mitomania diventa patologica in soggetti adulti costretti a sostituire una realtà esterna o interna insopportabile, perché

oggi soltanto dal costante e crescente dissenso verso chi ci governa da parte del popolo. Ma lo cosa che più fa specie nel mondo dei social network è l’assoluta mancanza di approfondimento, di analisi, di verifica e soprattutto di riflessione. La politica è partecipazione, i social network sono condivisione ed essendo uno straordinario mezzo di comunicazione, al di là delle considerazioni sulla superficialità e sugli

un vortice di egoismo e autocelebrazione che porta dritti al delirio e alla mitomania. Ma la mitomania è indotta dal bisogno che un soggetto ha di valutarsi di fronte agli altri cercando, adesso e sempre più attraverso i social network, di crearsi una sua notorietà spesso disconosciuta. Il mitomane/politico e i suoi lacchè talvolta sono coscienti della natura fantastica dei loro racconti, anche quando postano foto di una

il confronto con gli altri li stroncherebbe, con una fittizia. Il mitomane evita infatti di esporsi al crollo depressivo che può sortire dal deludente impatto con la vita reale, per quanto si ostini a cercare interviste e a mettersi in mostra per azioni il più delle volte insignificanti. I nostri politici appartengono ormai tutti al popolo del web il quale non ha proposte ma soluzioni; sa tutto ma non conosce in pratica nulla; legge ma non certo libri, non da

costo, millantare sempre, autocelebrarsi con costanza, senza moderazione. Tutto questo mentre il tempo e la frenesia divorano ogni cosa in un clima da delirio. Ma il delirio è l’effetto di una malattia che risulta già difficile quando bisogna curare un singolo, figurarsi una classe o addirittura una società. La situazione è grave ma non è seria. Ora spegniamo il cellulare, stacchiamoci dal computer e guardiamoci attorno mentre l’assordante rumore dei social network svanisce. La realtà che ci circonda è completamente un’altra ed è anch’essa triste come quella dei social network; ma è una tristezza completamente diversa che ci catapulta sulle nostre strade, fra la nostra gente. Ora soltanto strade deserte e gente senza sorriso. E’ Caltanissetta, sola, umiliata, vilipesa, amministrata da chi forse ha dimenticato il cellulare accesso e l’auricolare all’orecchio. Ma tutto si perde in un oblio che pare essere inevitabile. Non c’è futuro reale, non c’è prospettiva, è tutto surreale e proprio per questo deprimente. La politica è partecipazione e si fa con atti concreti e reali, non soltanto in tv o sui social network e nemmeno coi comunicati stampa. Questa comunità ha bisogno di uomini seri che la sappiano far vivere, che la sappiano gestire, che la sappiano esaltare. La nostra città ha bisogno di qualità e organizzazione, di idee e progetti concreti fuori dall’assordante mondo del web, virtuale e surreale dove si rifugiano e sguazzano i mediocri personaggi che ci rappresentano, sempre più squallide icone deliranti autoreferenziali se non addirittura recitanti a soggetto del più infimo avanspettacolo.


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Riflessioni

di Andrea Milazzo

Liberamente tratto dal

“De officiis” di

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i osserva, purtroppo, che la cronaca della politica, è pregnata da vicende, in cui l’interesse generale dei cittadini arretra rispetto all’interesse particolare della politica stessa, o dei politici. Nel contesto dell’opera drammaturgica di Michele Dimartino “O Tempora o Mores (n.d.r. che tempi che costumi) la politica al tempo degli dei”, Edoardo Siravo, nei panni di un attualissimo Marco Tullio Cicerone interpreta il “De officiis”, ultimo trattato prima della morte del filosofo, che lascia ai posteri un testamento spirituale, individuando i

mento di superiorità, ma piuttosto con istinto di protezione, sublimando nella metafora del genitore e del figlio in tenera età. Il primo rinuncia a qualsiasi precetto della propria individualità a favore della protezione della propria creatura che è esponenzialmente più importante. Allo stesso modo il governante deve rinunciare a qualsiasi proprio vantaggio, a favore dell’interesse generale. Sul nucleo dell’ Equità. “D’altra parte quelli che provvedono a una parte dei cittadini e ne ignorano un’altra, introducono nello Stato il più funesto dei mali: la discordia, che diven-

Chi governa deve agire con onestà intellettuale ed equilibrio, accettando anche i fallimenti. Queste virtù associate alla autorevolezza e padronanza dell’esercizio dell’azione di governo, ne accrescono il prestigio nuclei essenziali su cui deve fondarsi l’azione ed il pensiero di chi governa e ha responsabilità pubbliche. Scrive Cicerone sul nucleo dell’Interesse Pubblico:“In generale, quelli che stanno per governare lo Stato tengono ben presenti due precetti: primo, agire per l’esclusivo vantaggio dei cittadini senza curare e quasi dimenticando i propri interessi; secondo, provvedere all’organismo dello Stato nella sua totalità evitando di privilegiare alcune parti e trascurarne altre. Infatti, come avviene quando ci si occupa di un bambino, il governo di uno Stato, deve esercitarsi per il bene non dei governanti, ma dei governati”. Il filosofo individua nell’interesse pubblico, il principio ispiratore dell’azione di governo, assimilando la collettività, non già con atteggia-

ta poi sedizione; con il risultato che alcuni si propongono come amici del popolo, altri come sostenitori delle classi più abbienti e quasi nessuno si preoccupa del bene di tutti. Per questi motivi nacquero ad Atene grandi discordie; per questi motivi scoppiarono nella nostra repubblica non solo sedizioni, ma anche rovinose guerre civili, mali, questi che un cittadino austero e forte, degno di governare lo Stato, odierà e fuggirà con orrore: consacrandosi interamente allo Stato, senza cercare, per sé, né ricchezza né potenza, egli lo custodirà e lo proteggerà nella sua interezza, in modo da provvedere al bene di tutti i cittadini”. La diseguaglianza, reale e percepita dal popolo, è fonte di discordie. Un leader politico austero e forte, ed in

Marco Tullio

Cicerone

quanto tale degno di amministrare lo Stato, ripudia la futile ricerca di visibilità e consenso attraverso vacue promesse a taluni, spesso ritenuti “fedeli”, rispetto ad altri. Tutto ciò si tradurrà, infatti nell’acuire le differenze ed i conflitti. Egli costruisce la parte prevalente della propria autorevolezza con l’esempio, rinunciando alla ricchezza e all’ebrezza dell’esercizio del potere, esercitando il proprio mandato per provvedere al bene autentico di tutti i propri cittadini. Egli consacrandosi allo Stato, così come il genitore nei confronti dei figli, assume il compito di proteggere tutti in maniera equanime. Sul nucleo della Giustizia. “Inoltre Egli (n.d.r. il governante) non susciterà con false accuse, né odio né disprezzo contro alcuno; anzi, si atterrà così strettamente alla giustizia e all’onestà che, pur di mantenerle ferme e salde, affronterà i più gravi insuccessi e incontrerà persino la morte, piuttosto che venirvi meno. Non bisogna dare ascolto a chi ritiene giusto adirarsi fieramente con i nemici, e anzi vede appunto nell’ira il carattere distintivo dell’uomo magnanimo e forte: no, la virtù più bella, la virtù più degna di un animo grande e nobile è la mitezza, la clemenza. Negli Stati liberi dove regna l’eguaglianza del diritto, bisogna anche dare prova di una certa flessibilità, e di quella che è solita chiamarsi padronanza di sé, per non incorrere in una inutile e odiosa scontrosità”. Il governante deve agire con onestà intellettuale ed equilibrio, accettando anche i fallimenti. Queste virtù, associate alla autorevolezza e padronanza dell’esercizio dell’azione di governo, ne accrescono il prestigio. Il leader deve quindi ripudiare le futili ed appariscenti manifestazioni di potenza, dimostrando clemenza e flessibilità. Egli deve offrire l’esempio al popolo, conducendosi ad estremi sacrifici, pur di non rinnegare la propria pubblica alta missione.

Sul nucleo dell’Ordine Pubblico. “E tuttavia la mite e mansueta clemenza merita lode solo a patto che, per il bene superiore dello Stato, si faccia un giusto uso della severità, senza la quale nessun governo è possibile. Ogni punizione, ogni rimprovero, però, devono essere privi di offesa, e non mirare alla soddisfazione di colui che punisce o rimprovera, ma solo al vantaggio dello Stato. Soprattutto è da evitare la collera nell’atto stesso del punire: chi si accinge al castigo in preda alla collera, non osserverà mai quella giusta via di mezzo, che corre tra il troppo e il poco.

No, no! L’ira è da tenere lontana in tutte le circostanze della vita, e bisogna assicurarsi che i reggitori dello Stato siano come le leggi, le quali puniscono non per impeto d’ira, ma per dovere di giustizia”. L’elegia della fermezza nell’applicazione delle norme (senza la quale nessun Governo è possibile), garantendo l’equilibrio e il ripudio dell’ira nell’azione sanzionatoria, conclude le regole che Cicerone ha voluto tramandare ai posteri. Quanto di ciò, eternamente valido, viene oggi concretamente applicato, lo lasciamo al giudizio del lettore.

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Fatti, Scuola & Legalità

Il lavoro della Fondazione in memoria di Borsellino e delle altre vittime della mafia

Studiare, progettare e agire dando senso alle regole è diventato più rilevante l’aspetto di prevenzione del reato, essendo ormai assodato che il solo aspetto repressivo non fa diminuire i reati né per gravità né per qualità. Il progetto si propone di far conoscere ai docenti (e soprattutto far sperimentare agli alunni) un nuovo paradigma: la giustizia riparativa. Ha previsto interventi in 3 scuole diverse ad opera di esperti del settore (mediatori penali) che concorderanno con i docenti azioni di role playing. Sono previsti incontri di restituzione Le alunne e gli alunni del liceo Danilo Dolci di Palermo in viaggio a Milano. In alto con le classi del liceo “A.Volta” di Milano che avevano ospitato a Palermo, al centro all’università Bocconi, in basso all’Osteria Antichi Mestieri con i detenuti inseriti nel progetto di riabilitazione al lavoro. Nella pagina accanto: incontri e laboratori di mediazione penale e minorile

di Giovanbattista Tona

Presidente della fondazione Progetto Legalità

Il “fare” seconDirettore della fondazione do le regole Progetto Legalità significa eseguire, senza assumersi responsabilità. L’”agire”, invece, va oltre il seguire le regole, si sforza di comprenderle e di avorare per l’educazione alla realizzarne gli obietlegalità nelle scuole significa tivi, avendo chiara la percorrere una strada che ogni loro finalità. giorno si fa più stretta: da un lato c’è La Fondazione Proda scansare la retorica che, anche se getto Legalità onlus in praticata in buona fede, quando non memoria di Paolo Borsellino e di tutte è dannosa, certamene è inutile; dall’al- le altre vittime della mafia già da anni tro c’è la disillusione, frutto velenoso cerca di tenersi sul sentiero stretto di della retorica, dello scetticismo e della chi non si rassegna ma non vuole fare rassegnazione, ma anche pericoloso retorica. terreno dove attecchiscono le mafie E per questo promuove da anni perche prosperano proprio grazie all’idea corsi di educazione alla legalità nelle che non cambierà mai nulla e che al- scuole e verso la cittadinanza con progetti che non producano solo l’afferlora tanto vale.... Per non farsi togliere la possibilità di marsi dell’antinomia mafia-antimafia, crescere, invece che solo invecchiare, fine a se stessa, ma che cerchino di cosenza deragliare nè verso la retori- struire scenari nuovi di cultura civica. ca nè verso la disillusione, ai giovani E’ una prospettiva diversa che consivanno offerte occasioni per riflettere e dera la regola, non come un “dovere” fare qualcosa ma, appunto, come un per agire. Che sono cose ben più importanti del “potere” agire. Due i percorsi attivati nel 2016 e in tanto celebrato “fare”.

Giada Li Calzi

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via di conclusione con le scuole che scelgono di partecipare al bando del MIUR a valere sui fondi della legge 440/97: uno intitolato “Man mano” sul Pon Legalità per le scuole per capire come accedere a fondi per sostenere il riavvio di beni confiscati e il consolidamento di imprese sociali. Un secondo, intitolato “Che la Scuola prepari, che la Giustizia ripari” dedicato alla mediazione penale e minorile. “Man Mano”, attivato presso il liceo Danilo Dolci di Palermo, prende spunto dalla frase di Paolo Coelho «Il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione» e sviluppa un percorso per far riflettere sul-

le scelte che compiamo con i nostri gesti, per educare a un’antimafia che superi la retorica delle dichiarazioni e, invece, si renda progetto e stile di vita. I ragazzi stanno ultimando il video tutorial che spiega anche alle altre scuole a quali condizioni si può partecipare ai bandi del Pon Legalità. “Che la Scuola prepari, che la Giustizia ripari”, attivato tra Palermo e Bagheria, coinvolge il liceo classico G. Meli, il liceo delle scienze umane Finocchiaro Aprile, l’IPS “Salvo D’Acquisto”di Bagheria: parte dal concetto che il diritto penale è inteso, nell’accezione più comune, come punizione del reato. Solo recentemente

per la singola scuola e un incontro di restituzione per tutti i docenti coinvolti così da fare emergere i fattori comuni di successo dell’iniziativa e rendere l’intervento ripetibile in altro contesto, altro tempo, altra occasione. Tutti i materiali sviluppati dalla Fondazione sono disponibili sul sito www.progettolegalita.it, dove sono raccolte tutte le iniziative della Fondazione compreso, va segnalato, la sezione GeoDoc che riporta su mappa sia tutte le scuole e i Comuni con cui la Fondazione ha collaborato e la mappa degli amministratori minacciati realizzata da Avviso pubblico e georeferenziata dalla Fondazione. Un modo immediato di restituire la dimensione del lavoro svolto e del lavoro da svolgere.


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Solidarietà

Cos’è la mediazione penale? di Loredana Genovese mediatore penale

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ll’interno del percorso per il liceo Linguistico e delle Scienze Umane Danilo Dolci, è stato previsto un viaggio di turismo responsabile. Gli alunni hanno scelto di andare a Milano. La Fondazione ha organizzato un percorso che portasse i ragazzi a scoprire il lavoro cooperativo, il lavoro

rio ‘Io Ricordo’. Oggi alla Bocconi per la Giornata dell’impegno civile Umberto Ambrosoli dopo aver salutato il nostro liceo Dolci ha dato la parola al Governatore della Banca d’Italia Visco. Abbiamo parlato della figura di Siani, giornalista ucciso dalla Camorra. Abbiamo incontrato il giudice Turone che si è occupato

ediare” è una “terra di mezzo”, un luogo dove si ricostruisce, un modo per trovare uno spazio sociale al cui interno possano svilupparsi gli in-contri “ricostitutivi” tra le parti in conflitto. Non è un processo, in cui le parti si oppongono: qui, invece, un terzo neutro tenta, facilitando scambi tra le parti, di far confrontare le parti sui propri punti di vista e di cercare con il suo aiuto una soluzione al conflitto che le oppone. Fare mediazione penale significa andare oltre il giudizio e prendersi cura di comportamenti cosiddetti antisociali e/o antigiuridici, che producono in noi stessi e negli altri sentimenti di rivolta, vendetta, paura, senso di colpa, umiliazione, tradimento e vergogna generando un conflitto. La mediazione dunque crea uno spazio e un tempo relazionale, che permette alle parti di vedere l’altro che, da antagonista, diventa un diverso possibile. Le parti possono raggiungere una

corso di responsabilizzazione, di riparazione e di riconoscimento. Non si tratta più di far solo giustizia, ma di riconoscere e aggiustare un torto commesso. Per questo si chiama giustizia ripartiva e si sta sperimentando con successo anche a scuola, nelle situazioni in cui si manifestano conflitti come per esempio fenomeni di bullismo. In Italia (a partire dalla metà degli anni ’90) hanno iniziato a diffondersi, su impulso dei Tribunali per i Minorenni di varie città, molti uffici di mediazione penale, tra queste dal 2007 al 2011 anche Caltanissetta. A Palermo, l’ufficio di mediazione nasce nel 2005; questo ufficio del comune è oggi coordinato dalla dottoressa Dorotea Passantino u.o di Palermo, è riuscito a far assegnare le necessarie risorse a valere della legge 285, e opera direttamente con l’Opera Pia Don Calabria. Gli uffici di mediazione attivano numerosi progetti di giustizia riparativa e di mediazione reo-

nità locale attraverso la ricostruzione del legame sociale 5) l’eventuale riparazione del danno arrecato. La mediazione può essere attivata in ogni fase del procedimento; sia nel corso delle indagini preliminari con una finalità anche deflattiva, sia nel corso del processo in fase esecutiva, con lo scopo predominante di responsabilizzazione del reo minorenne e di riparazione della vittima. Come regola inderogabile si è previsto che il minore deve dichiararsi non estraneo ai fatti e riconoscersi in linea generale con la sintetica descrizione dell’evento. In una prima fase l’Autorità Giudiziaria affida all’Ufficio di mediazione il compito di “ verificare la fattibilità di un incontro tra reo e vittima” e dà mandato di contattare (attraverso l’invio di una lettera prima e di una telefonata poi) gli interessati, per svolgere gli incontri solo se vi è il consenso delle parti.

diversa percezione l’una dell’altra, scoprire un nuovo linguaggio per parlare, provare a (ri)costruire la loro relazione. Rispetto al diritto e al processo penale, strutturalmente orientati ad accertare i fatti e punire il colpevole, la mediazione rappresenta un percorso dinamico che si sviluppa tra il colpevole e la vittima, entrambi protagonisti del loro confronto in una prospettiva di riparazione. Mentre il processo penale mira all’analisi di eventi accaduti per appurare la realtà dei fatti che appartengono al reato, la mediazione invece cerca di far confrontare il reo e la vittima sugli effetti del reato commesso e subìto sollecitandoli ad un maturo confronto ed incontro che permette un per-

vittima, intese quali inedite risposte – non punitive ma responsabilizzanti – nei confronti di minorenni autori di reati anche gravi. Obiettivi della mediazione penale in ambito minorile sono 1) il pieno riconoscimento delle parti nella loro integrità di persona 2) la ricomposizione del conflitto 3) la responsabilizzazione dell’autore 4) il coinvolgimento della comu-

La seconda fase è indicata come incontri preliminari: i mediatori fanno degli incontri separati con le parti, per valutare la fattibilità della mediazione e dare uno spazio d’ascolto esclusivo al reo e alla vittima. La terza fase qualora le parti siano disponibili è l’ incontro di mediazione.

Il lavoro con il Liceo “Dolci” di Brancaccio di Luigi Barbieri,

referente per la legalità del liceo D. Dolci di Palermo

riabilitativo, il lavoro collaborativo: un’esperienza che ha coinvolto, emotivamente e positivamente, i ragazzi. Di seguito riportiamo solo due tra i tanti commenti: quello che i ragazzi hanno voluto pubblicare sulla pagina facebook del Progetto Legalità del Dolci del liceo e la mail di un ex narcotrafficante riabilitato da un percorso in carcere dove ha scoperto se stesso attraverso il teatro, che i ragazzi hanno potuto intervistare durante gli incontri del viaggio e che alla domanda su come si sentisse allora e oggi ha risposto: “quando ero un trafficante ero potente ma perché incutevo paura. Oggi, che posso fare la fila per il pane senza timore di essere arrestato mi sento fortissimo, perché non ho più paura”.

«Da giorno 7 con la Fondazione Borsellino ci troviamo a Milano per un viaggio “sul mondo della legalità”. Tante emozioni difficili da descrivere che cerchiamo qui di raccontare con delle foto. Abbiamo visitato il Fab Lab We make. Abbiamo pranzato in un locale dove sono reinseriti ex-detenuti. Abbiamo visitato la Sartoria Sociale ascoltando storie toccanti. Abbiamo continuato il gemellaggio con il liceo Volta, vedendo il documenta-

del caso Ambrosoli, Gherardo Colombo fondatore del pool mani pulite e Alice Grassi figlia di Libero. Infine presso il teatro Dal Verme il giornalista Ferruccio De Bortoli ha ringraziato il liceo Dolci per la sua presenza. Credo di parlare a nome dei miei compagni nel dire di avere vissuto un’esperienza unica!»

Buongiorno, sono veramente felice che il mio umile intervento abbia smosso qualche commento. Devo dire che i ragazzi sono stati veramente bravi a formulare le loro curiosità. Cambiare il modo di pensare per una persona cresciuta in ambienti posti a contrastare la legalità, non è per niente facile, però la soddisfazione di portare un piccolo messaggio per far capire che, se lo si vuole, ci si può allontanare da quel contesto anomalo, è appagante. Ho cercato di essere il più semplice possibile e un paio di volte l’emozione mi ha colto, ma era una emozione di gioia che accompagna l’impegno e la riuscita del mio percorso. Un percorso non facile ma determinato. [...] Ringrazio ancora i ragazzi del liceo Dolci, che hanno ascoltato con interesse la mia esperienza, senza giudicare il mio vile operato del passato, apprezzando il presente. Con stima a tutti voi


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Speciale scuola

Genitori e figli si orientano

La decisione sulla scuola superiore

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ennaio e Febbraio sono i mesi in cui i genitori sono chiamati a iscrivere i propri figli alla scuola superiore; le offerte formative sono davvero molte, come orientare i ragazzi e i loro genitori? Quali strumenti potrebbero usare i genitori e i loro figli per effettuare una scelta il più possibile consapevole? Questo numero speciale è il nostro contributo per conoscere meglio gli Istituti superiori secondari nisseni e la loro offerta formativa. Ringraziamo le scuole che hanno aderito e contribuito al nostro progetto. Ad un primo sguardo si può notare come, rispetto ad un tempo, le possibilità di formazione si sono moltiplicate; oltre alla classica distinzione tra licei, istituti tecnici e istituti professionali si aggiungono oggi i diversi indirizzi formativi specialistici che ogni singolo Liceo o Istituto scolastico propongono per ampliare le possibilità di formazione. In questo panorama orientarsi e compiere la scelta “giusta” può essere un percorso che richiede tempo ed energie, non solo per i ragazzi, ma anche per i loro genitori. L’adolescenza è un periodo delicato, ricco di cambiamenti, dove i ragazzi incominciano ad affacciarsi al mondo in autonomia, ma è anche l’età per eccellenza dell’incertezza; delegare completamente la responsabilità

della scelta scolastica a proprio figlio potrebbe portare all’individuazione di un percorso formativo basato su motivazioni superficiali, come il seguire il gruppo di amici o l’istituto più vicino a casa o dettate da idee molto generiche e poco fondate sulla concretezza degli argomenti di studio e dell’impegno che essi richiederanno al ragazzo. Allo stesso

tempo i genitori potrebbero farsi condizionare, soprattutto in questi momenti storici difficili, da possibili sbocchi “spendibili” sul mercato, tendendo poco conto delle caratteristiche personali di proprio figlio. Quali possono essere gli spunti su cui genitori e figli possono riflettere per compiere una scelta il più possibile consapevole? La scuola, oltre a coltivare gli apprendimenti attraverso la didattica, rappresenta una specie di laboratorio

dove i ragazzi possono sperimentare, conoscere e approfondire attraverso le relazioni e i materiali messi a disposizione nelle lezioni, il proprio mondo emotivo contribuendo alla costruzione della personalità. Le scuole medie propongono di solito degli incontri di orientamento con i ragazzi per individuare i punti di forza di ogni alunno; oltre a questi

elementi sarebbe utile integrare questo quadro analizzando le inclinazioni, gli interessi e le predisposizioni di ogni ragazzo trovando spunti di riflessione anche al di fuori dell’ambito scolastico. Come passa il suo tempo libero? Quali sono le passioni e le potenzialità che esprime? E con i coetanei? Cosa ci raccontano le persone che hanno a che fare con nostro figlio nell’ambito extra scolastico di lui? Confrontarsi con altri adulti

che conoscono il ragazzo può aiutare i genitori ad ampliare la gamma di riflessioni e i punti di vista che magari non emergono in famiglia. In questo periodo molte scuole propongono open-day per visitare gli istituti, conoscere alcuni dei docenti, confrontarsi sull’offerta didattica e farsi un’idea del tipo di formazione che il ragazzo potrà ricevere. Accompagnarlo nellevisite agli istituti (openday), confrontarsi con altri ragazzi che frequentano già quella scuola, riflettendo poi in famiglia sulle i mp re s s i o n i reciproche, possono essere degli ulteriori strumenti per arricchire il quadro. Questo momento di orientamento può rappresentare un’opportunità importantissima nel percorso evolutivo sia dei genitori che dei ragazzi: ad esempio per ri-‘conoscere’ e far emergere l’identità che si sta costruendo nel passaggio da bambino ad adulto, ma anche ri-‘vedere’ il compito genitoriale attraverso una fotografia del presente condivisa assieme, sul quale essere supporto attivo e non direttivo nell’incamminarsi verso il futuro. E voi genitori di Rete Amica avete già aperto l’ascolto e il dialogo con i vostri figli? Quanto vi sentite coinvolti nella responsabilità di questa scelta? La discussione è aperta!

Direzione Editoriale Michele Spena

Direttore responsabile Marco Benanti

Collaborazioni:

Francesco Anselmo Ivana Baiunco Marcello Curatolo Cinzia Daidone Etico Fiorella Falci Filippo Falcone Roberta Fuschi Annalisa Giunta Franco Infurna Lello Lombardo Valerio Martines Andrea Milazzo Salvatore Mingoia Fabiola Palmigiano Donatello Polizzi Rosario Amivo Roxas Alberto Sardo Marcella Sardo Giuseppe Taibi Giovanbattista Tona

Disegno grafico e Impaginazione Antonio Talluto

Distribuzione

Giuseppe Cucuzza

Redazione Viale della Regione, 6 Caltanissetta redazione@ilfattonisseno.it Tel: 0934 - 594864 Fax: 0934 1935990 pubblicità: 389/7876789 commerciale@ilfattonisseno.it


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Autonomia e competenza le strade da seguire

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biettivo dell’orientamento scolastico alla scuola superiore è di facilitare lo sviluppo di quelle capacità personali e sociali che rendano i ragazzi in grado di scegliere il futuro percorso formativo e professionale in maniera autonoma e consapevole. Una decisione non facile che è bene affrontare nella giusta prospettiva. Imparare a conoscersi è il primo passo per imparare a scegliere e coltivare un pensiero progettuale su di sé. Se fino alla terza media il percorso scolastico procede per tappe “obbligate”, la scuola superiore pone per la prima volta il ragazzo di fronte a una scelta che, seppure in forma non ancora eccessivamente vincolante, gli chiede di assumersi la responsabilità di pensare adottando un’ottica progettuale su di sé che vada oltre l’immediato del qui e ora. Vediamo insieme cosa si intende per orientamento scolastico alla scuola superiore. Quello dalle medie alle superiori è un momento di passaggio delicato ed importante che necessita della giusta attenzione da parte di genitori e insegnanti e che spesso è coadiuvato da percorsi di orientamento scolastico portati avanti anche da psicologi.

L’orientamento scolastico alla scelta della scuola superiore pone infatti vari ordini di problemi relativi sia alla specifica fase del ciclo di vita del ragazzo e della famiglia di cui fa parte, sia allo specifico contesto socioculturale che stiamo attraversando, sia a quelle che sono le caratteristiche della nuova riforma scolastica. La rapidità e imprevedibilità dei continui mutamenti del mondo del lavoro hanno da tempo messo in discussione i presupposti che fondavano i tradizionali percorsi orientativi e di carriera: si richiedono formazione e aggiornamento continui, flessibilità e capacità di adattamento. La scuola stessa in questi ultimi anni ha ampliato il tradizionale approccio per “contenuti” verso un approccio per “competenze”; quelle abilità personali e sociali (life skills) trasversali ad ogni branca del sapere, necessarie ad una realizzazione personale e professionale e ad una cittadinanza consapevole. La capacità di comunicare, di affrontare situazioni nuove, di risolvere i problemi e di lavorare in gruppo diventano strumenti indispensabili per aggiornare continuamente le proprie conoscenze e far

Sostenere le “competenze chiave” a diretto vantaggio della loro autodeterminazione fronte ai continui sviluppi e trasformazioni della società. Per tale motivo, l’orientamento scolastico alla scuola superiore può utilmente configurarsi come percorso metodologico volto a sostenere lo sviluppo di queste “competenze

chiave” a diretto vantaggio dell’autonomia dei ragazzi e della loro futura capacità di scelta. Il fine dei percorsi di orientamento scolastico non è più quello di stilare un profilo diagnostico-attitudinale, quanto di mettere i ragazzi nelle condizioni di poter

loro stessi compiere autonomamente e responsabilmente una scelta alla scuola superiore che, pur facendo tesoro dell’esperienza di genitori e insegnanti, dovrebbe segnare il germoglio del loro personale progetto di vita.

Iscrizioni on line

È febbre da clic day U

na nuova epidemia si aggira ormai da un po’ di anni mietendo migliaia da vittime: è la febbre da click day. Il 16 gennaio 2017 si sono aperte ufficialmente le iscrizioni online a scuola e i dati ufficiali relativi al primo giorno di iscrizioni online svelano che ben quasi 77mila sono state le domande inviate. Questa “mania da iscrizioni” deriva dal fatto che molte famiglie non hanno compreso, forse, che chi arriva prima non conquista la precedenza per il posto nella scuola preferita. Ecco quali sono i criteri di selezione stabiliti dal ministero perché una richiesta venga accolta o meno dall’istituto secondo quanto scrive Skuola.net. Iscrizioni online: com'è andata gli anni scorsi La febbre da click day cresce. Nel 2015 i genitori sono partiti alla riscossa, e secondo i dati che il Miur ha pubblicato sulle iscrizioni online a scuola ben 67mila sono state le domande di iscrizione completate e inviate solo il primo giorno. Nel 2016 si è arrivati a circa 77mila domande, cifra ripetuta nel 2017. Famiglie in preda all'ansia Certo, il Miur anche quest'anno ha ricordato che le

domande di iscrizione online arrivate per prime avranno lo stesso valore di quelle inviate tra quasi un mese, il 6 febbraio 2017, al termine delle iscrizioni online a scuola. Per evitare di sovraccaricare il sistema e per snellire le procedure, poi, c’è la possibilità di effettuare la registrazione al sito per le iscrizioni online, indispensabile per inviare la domanda, qualche giorno prima, quest'anno già dal 9 gennaio. I criteri di precedenza Ma allora, come avviene la selezione delle richieste di iscrizione, in caso di domande in eccedenza? A questo, il Miur risponde molto chiaramente attraverso la circolare che disciplina le iscrizioni online a scuola. Innanzitutto, spiega, "in previsione di richieste di iscrizione in eccedenza, la scuola procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nell’ammissione", e chiarisce che questi criteri dovranno essere resi pubblici "prima dell’acquisizione delle iscrizioni con affissione all’albo", con "pubblicazione sul

sito web dell’istituzione scolastica e, per le iscrizioni on line, in apposita sezione del modulo di iscrizione opportunamente personalizzato dalla scuola". I criteri di precedenza, però, non possono essere stabiliti senza tener presente alcuni punti: secondo il Miur devono infatti rispondere a "principi di ragionevolezza". Ad esempio, la vicinanza della residenza dell’alunno alla scuola o i particolari impegni lavorativi dei genitori. "Si evidenzia che non può essere data priorità alle domande di iscrizione in ragione della data di invio delle stesse" continua la circolare. Quindi, non vale la regola del "chi primo arriva meglio alloggia": l'iscrizione può essere fatta in tutta calma. Tra gli altri, è sconsigliato il criterio di precedenza di un alunno che abbia rapporti di parentela con il personale della scuola, oltre che il ricorso a eventuali test di valutazione. "In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta l’estrema ratio" conclude la circolare.


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hi l’avrebbe mai detto che un giorno avrei raccontato questo mestiere a qualcun’altro, chi l’avrebbe mai detto che mi sarei appassionata nel guardare gli occhi interessati di un gruppo di liceali pieni di voglia di ascoltare e chiedere, disinteressati al controllo del cellulare per più di un ora. Eppure è successo. Tutor nel progetto scuola lavoro del liceo classico “Ruggero Settimo” dedicato al giornalismo, ed ancora prima, qualche anno addietro con i giovanissimi studenti del plesso Santa Flavia della Scuola Michele Abbate. Ma cosa racconterò loro, mi sono chiesta. Faccio una lezione sui basilari del giornalismo e me ne esco con scioltezza, mi sono

strette, mi stavano sfidando sul mio terreno, così indomiti. Ho accolto la sfida con una punta di orgoglio. “La curiosità è ciò che muove tutto” ho detto. E come un fiume in piena ho comiciato a raccontare il mio lavoro. Il piacere di sapere scoprire e poi mettere a disposizione degli altri, dei lettori, del pubblico televisivo, il racconto di quella verità che deve essere il più possibile identico alla realtà, ma è comunque una verità e non la verità. Il giornalista è un testimone, mai un protagonista e se lo diventa è sempre indipedentemente dalla sua volontà. Così penso a Giuliana Sgrena ad esempio, o alla compianta Ilaria Alpi. Mi son trovata a parlare di un giornalismo che non

la magia della scoperta, le notizie arrivano belle e servite e regalano l’omologazione dell’informazione.

e va verso il cuore e poi arriva alla testa, in cui tutte le parole affiorano e ti consentono di cominciare la

La passione per la scrittura ed il coraggio di trasmetterla risposta. E la voglia di scrivere come gliela faccio venire mi sono detta, ma quella o ce l’hai dentro o non te la fa venire nessuno. Insomma, varco la soglia della classe del liceo, posiziono il pc sulle pagine da proiettare e inizio: titoli, occhielli, spalla, taglio basso, editoriale. Dopo i primi rudimenti e qualche battuta per sciogliere il ghiaccio i liceali dinnanzi a me cominciano a porre domande, a chiedere, nulla di tecnico, anzi tutt’altro: “Che vuol dire avere una deontologia per un giornalista?” “Come si concilia il dovere di cronaca ed il diritto alla privacy?” “Come ci si comporta quando un politico chiama e contesta un pezzo duro? “Sottovalutati, li avevo sottovalutati, quei ragazzi dai capelli scompigliati, dal piglio maturo con la pelle ancora giovane, mi avevano messa alle

esiste più, forse, soprattutto nelle modalità, quello del giro di nera o di bianca, il giornalista deve arrivare con le suole consumate in redazione dicevano gli anziani, i radattori che ti urlavano (modalità comune di interlocuzione con i collaboratori ) che intanto eri già in ritardo prima di cominciare e che le notizie facevano schifo e che si doveva trovare ciò che nessun altro avrebbe mai scoperto. Una sorta di sfida col tempo e con se stessi. Per non darla vinta al capo redattore per dimostrare di essere in grado di farcela, allora in giro per le scuole, al comune, al bar, quanti caffè ho bevuto da collaboratrice, e poi ultima ratio il telefono se era necessario si scorreva la rubrica in ordine alfabetico, domanda di rito: “Novità?” L’arrivo di internet ha fatto perdere

I liceali che pensano che un giorno faranno i giornalisti non sapranno mai che vuol dire procurarsi una foto, andarla a prendere, passarla al fotografo 20 minuti prima della chiusura della pagina, non proveranno mai quel brivido, come arrivare un secondo prima del gong ad una macth di “Giochi senza Frontiere.” Oggi loro hanno Facebook, le foto si trovano con un click. Come si può raccontare l’emozione di dare un buco alla concorrenza perché hai ottenuto due foto in più che gli altri non hanno pubblicato o mandato in onda, adesso c’è il copia incolla. C’è un momento in cui davanti al foglio bianco accade qualcosa di inspiegabile, quel secondo prima, quell’attimo che separa il dito dalla tastiera in cui nasce la magia della scrittura, quel calore che sale dallo stomaco

narrazione, come un lupo affamato, e la tastiera diventa la preda, quello è uno dei momenti in cui si è felici di fare questo mestiere, perché raccontare non è una prassi, una consuetudine ma ogni volta è una volta nuova , un incontro con la lingua, le parole, la semantica. In realtà è un incontro con se stessi e col lettore che è il beneficiario ultimo e principe del nostro lavoro. Questo ho provato a raccontare loro. Dalla teoria si è passati alla pratica, i giornalisti in erba li ho accolti in redazione, in tv a Tfn per far toccare con mano la giornata frenetica di una redazione che fa due telegiornali ogni giorno. Per chi è stato così partecipe da cominciare ad abbozzare anche qualche titolo, qualche altro ha preferito fare pausa o guardare il cellura, ci sta è nelle cose. La piacevolezza del

racconto si è scontrata con la dura realtà del lavoro quotidiano dove a volte la magia si perde e diventa routine. Probabilmente nessuno degli studenti che ho incontrato faranno questo mestiere che è comunque uno dei più belli del mondo, o forse si. Certo è che mi è aumentata la voglia di farlo quando mi sono ascoltata, quando ho sentito le mie parole che non erano filtrate dalla testa ma provenivano dal cuore. Una cosa ho sottolineato, che ci vogliono dei buoni maestri, io qualcuno ce l’ho avuto, non so se è stato buono ma ho provato a rubare il più possibile e per qualcuno che mi ha insegnato come si fa guardando qualcun altro ho capito come non si fa nella vita e nella professione. Ma questa è un’altra storia e un giorno la racconterò. Certo insegnare è difficile, soprattutto per chi si sente ancora un discente. Ci vogliono ancora, si sente impellente l’urgenza di buoni maestri, non quelli che ti insegnano come si scrive un pezzo ma che ti facciano capire come si diventa un giornalista. Io ne ho ancora bisogno.


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ico f i t n e Sci Volta o e c Li dro an Aless

Una scuola radicata La prima Scuola nella tradizione e aperta al futuro EUSO d’Italia

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er un giovane che si appresta a compiere, accompagnato dai suoi genitori e dai suoi insegnanti, la scelta così delicata del suo futuro scolastico suggerirei prima di tutto di guardare in sè stesso per cogliervi interessi maturati negli anni di vita scolastica finora vissutie prospettive di affermazione personale e di inserimento sociale, per quanto ciò sia possibile così prematuramente, specie in un tempo di cambiamenti come il nostro. Sulla scorta di tale premessa e se fosse possibile colloquiare con ciascuno di loro, proporrei di tenere

in primaria considerazione il desiderio di elaborare una pluralità di esperienze di conoscenze lungo due principali direzioni, quella linguistica e quella tecnico-scientifica. La prima direzione, quella linguistica, permette di potenziarela capacità di padroneggiare le Lingue – la Lingua Italiana e la Lingua Inglese prima di tutto-, strumenti oggi ancora più indispensabili per orientarsi nel “ mare “ delle informazione istantanee e la seconda, quella scientifica, di migliorare la capacità di servirsi dei saperi scientifici, quali Matematica, Fisica e Scienze – caratterizzanti specificatamente il Liceo scientifico- per capire come abbiamo e come possiamo responsabilmente operare dentro l’universo della Natura. Probabilmente il giovane a cui vorrei rivolgermi potrebbe non comprendere pienamente le mie considerazioni, ma, mosso dalla “luce” del desiderio di apprendere, potrebbe ritrovare nell’ambiente del Volta le attenzioni umane e professionali per coltivare la sua passione. Attenzione è il termine decisivo, racchiudendo il senso del tendere a… , dell’occuparci di… e quindi

dell’attività per… . Le conoscenze, le esperienze di apprendimento che al Volta si potranno acquisire non varranno e non incideranno se, specie nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, non si lavorerà insieme -studenti, docenti e famiglie- per creare condizioni di accoglienza, in cui ciascuno possa divenire soggetto attivo, protagonista della sua formazione umana e culturale. In tal senso gli interventi che compongono le presenti pagine del Volta sono il documento – parziale rispetto alla varietà e complessità dell’offerta dell’i-

stituto Volta, consultabile sul sito della scuola- dell’impegno quotidiano e costante dei docenti-educatori a rendere la scuola un ambiente a misura di tutti e di ciascuno, per quanto le condizioni di lavoro, come le classi a volte troppo affollate, lo consentono e soprattutto se gli adulti sapremo, sapranno comprendere e rinnovare la loro responsabilità. Tra gli interventi mi piace sottolineare quello dello studente sul Laboratorio teatrale, poiché – mi pare- esprima bene la direzione di una scuola, che, certa dei suoi com-

piti derivanti da storia e curricoli, si sforza di farsi carico dei nuovi bisogni che i giovani esprimono, primo fra tutti la capacità di dare una direzione alle tante, troppe sollecitazioni che provengono dai mondi reali e virtuali. Per il prossimo anno l’offerta del Volta si amplia ulteriormente. Ai due indirizzi, rappresentati dal Liceo scientifico con gli arricchimenti- facoltativi- dei Laboratori di Fisica, Scienze e Informatica oppure della Lingua cinese per l’intero quinquennio e dal Liceo scientifico-sportivo, giunto alla terza classe, caratterizzato dal potenziamento dell’area Motorio-sportiva con la pratica delle Discipline sportive, come l’atletica, il nuoto, la pallamano, il tennis, si aggiungeil nuovo corso di studi del Tecnico dei trasporti, corrispondente agli ex Nautico ed Aeronautico. Ritengo che le famiglie, preparandosi a compiere il delicato passaggio della scelta della scuola superiore, se riterranno prioritario esprimere la preferenza per un percorso di studi rispondente ad un progetto di inserimento lavorativo e quindi per un titolo di studio professionalizzante, utilizzabile nel mercato del lavoro, la soluzione del Tecnico dei Trasportirappresenti una valida opportunità, essendo-

nell’era della globalizzazione quello dei movimenti delle persone e dei beni un campo in continua espansione. Vorrei – ed è la quotidiana fatica- quindi che l’offerta formativa del Volta, racchiusa nei suoi diversi indirizzi, si considerasse come condizione e strumento per contribuire a coltivare i piccoli-grandi progetti di vita di persone- studenti e studentesse- affiancate e guidate nel loro originale cammino di crescita da adulti sensibili e preparati. Vito Parisi Dirigente scolastico

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e iscrizioni alla Scuola Estiva di fisica, chimica e biologia che si è tenuta dal 7 al 10 Settembre 2016 al Liceo Scientifico di Caltanissetta hanno superato ogni previsione: il corso ha accolto 82 iscritti di istituti superiori provenienti non solo dalla provincia di Caltanissetta, ma anche di Agrigento e di Enna.Per accogliere il numero di studenti superiore al previsto, si è reso necessario un potenziamento dei tre laboratori del Liceo Volta, chimica, fisica e biologia, potenziamento favorito dalla fondamentale presenza dei “tutor”: studenti o ex studenti del Volta,i quali hanno collaborato nella preparazione degli esperimenti e svolto un ruolo basilare nell’apprendimento laboratoriale peer-to-peer. Tutor sono stati Emanuele Bongiovanni, Gabriele Lombardo, Francesco Barone, Giacomo Giambra, Aurelio Porsenna, Davide Zito, Giuseppe

Altro punto di forza della Scuola, il modulo conclusivo svolto la mattina del 10 Settembre, momento di protagonismo di singoli studenti-sperimentatori, dedicato alla comunicazione dei risultati e all’interpretazione dell’esperimento. L’importanza di questa fase, come sottolineato dalla Prof.ssa Cavaggioni, trasforma il semplice svolgimento del protocollo dilaboratorio in lavoro sperimentale e rende i ragazzi consapevoli del modo di operare, lasciando l’interpretazione finale e la modellizzazione dell’esperimento aperte alla discussione con gli altri gruppi. Sperimentazione particolare all’interno della scuola ha visto interessati insegnanti e alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado con i due seminari dal titolo Se non provi non ci credi, un approccio laboratoriale all’apprendimento delle scienze, seguito

Di Pietra, Fabio Spiaggia, Samuele Lipani: tutti avevano partecipato in precedenza alle scuole OLIFIS estive e invernali.Le scuole partecipanti oltre al Volta di Caltanissetta sono state: il P.Farinato di Enna, il Carafa di Riesi, il G.Morselli di Gela, il L.Russo e il R.Settimo di Caltanissetta. I docenti formatori della Scuola EUSO: per la fisica la Prof. ssa Giuliana Cavaggioni responsabile nazionale delle Olimpiadi EUSO, per la biologia il Prof. Paolo Laveder direttore della Facoltà di Biologia di Padova e per la chimica il Dottor Andrea Ursic ricercatore presso l’Università di Udine. I tre docenti hanno sottolineato con soddisfazione questa sperimentazione didattica di apprendimento fra pari, che ha dato vita a una sinergia eccezionale nell’acquisizione di competenze, grazie alla capacità di rendere proficuo lo svolgimento degli esperimenti contemporaneamente nei tre laboratori gremiti di studenti.

da esperimenti di scienze fisiche svolti dagli alunni. Soddisfazione per la riuscita hanno espresso l’organizzatrice della Scuola Prof. ssa Maria Petitto, la Prof.ssa Luisa Asaro responsabile di biologia, e la Prof.ssa Paola Fazia responsabile di chimica, riuscita resa possibile anche grazie al prezioso contributo dei coach, il Dott. Antonio Amico per la fisica, il Dott. Salvo Gentile per la chimica e la Dott. ssa Chiara Verga per la biologia. Alla organizzazione della Scuola Estiva hanno contribuito i docenti della sezione AIF di Caltanissetta, di cui la prof.ssa Maria Petitto è segretaria, Proff. Francesca Ferrara, Claudio Carletta, Francesco Fiaccabrino, Ornella Parisi, Salvatore Raimondi, Nino Cellura, Ignazio Trovato, Giusy Iannuzzo, Rosetta Di Maggio, Luigi Lipani, Annamaria Lopiano, Pietro Scalia. Prof.ssa Maria Petitto, docente di Matematica e Fisica


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co i f i t n Scie Volta o e Lic ndro a Aless

Per una scuola DIGITALE I

n conformità con il Piano nazionale per la scuola digitale, stilato nel 2015 per decreto MIUR, è in piena attuazione, presso il Liceo Volta, il piano di digitalizzazione dell’istituto, coordinato dal prof. Achille Patrizio Mammana, docente di Matematica, formatore e certificatore informatico e animatore digitale per il triennio 2015/’18. Questa figura professionale, assolutamente innovativa per il mondo della scuola, è preposta all’organizzazione di attività formative destinate all’intera comunità scolastica e all’individuazione di soluzioni innovative metodologiche e tecnologiche sostenibili, da diffondere negli ambienti della scuola. In coerenza con le funzioni prescritte, già nel precedente anno scolastico, al Volta sono state realizzato diverse azioni in materia di digitalizzazione: oltre al corso di aggiornamento ministeriale per animatore digitale, sono stati tenuti dal docente Mammana, i corsi per il conseguimento della certificazione EIPASS per docenti, studenti e genitori, il corso per docenti La pulce nel digitale sulle tematiche del PNSD; inoltre alcuni insegnanti hanno partecipato al corso online WebtrotterEducator, organizzato dall’ AICA (Associazione italiana per l’informatica ed il calcolo automatico). All’attività hanno partecipato diciassette docenti (previo corso di formazione online di quaranta ore), tutor di ventotto squadre, composte da quattro alunni per un totale di centododici allievi. Una delle squadre, coordinata dal prof. Raimondi, si è qualificata per la gara

posizionandosi in settantacinquesima posizione su più di duecento squadre. Le attività svolte dal prof. Mammana e rivolte ai docenti dell’istituto hanno trattato di ambienti digitali di apprendimento, risorse educative aperte (OER) e soluzioni metodologiche innovative. Hanno partecipato all’attività formativa ventinove docenti dell’istituto, ai quali alla fine è stato

e realizzazione di scuole accoglienti #lamiascuolaccogliente,Snodi Formativi Territoriali, Biblioteche Scolastiche Innovative (tutti bandi MIUR). Per il corrente anno scolastico, oltre alla riproposizione dei corsi ministeriali di formazione e dei corsi EIPASS, il liceo Volta ha concorso al bando MIUR come scuola capofila del progetto Curricoli Digitali, in rete con

cietà specializzata per la formazione docenti, accreditata MIUR. Ventotto docenti hanno preso parte al corso, tenuto dal docente Mammana, formatore WikiScuola, in modalità blended (in presenza e online) per un totale di quaranta ore di formazione. Un’altra iniziativa ha riguardato la formazione coding – corso rapido in code. org – con venti ore di formazione;

dal prof. Mammana, tratta le seguenti tematiche: i fondamenti dell’ICT, navigare e cercare informazioni sul Web, elaborazione testi, comunicare in rete, foglio di calcolo. A supporto della formazione prevista dal PNSD il prof. Mammana ha predisposto due siti:http://profmammana.wixsite. com/voltacl; http://profmammana.wixsite.com/

consegnato un attestato di partecipazione. Numerosi sono stati inoltre i bandi a cui l’istituto ha concorso: realizzazione/ampliamento della rete Lan/WLan edi ambienti digitali (entrambi bandi FESR); valorizzazione e recupero di ambienti scolastici

altre quattro istituzioni scolastiche; ha anche partecipato al progetto FSEPON - Azione 10.1.1.A - competenze di base ed ha contribuito a diffondere la partecipazione al corso di formazione su Innovazione Didattica Digitale, organizzato da WikiScuola, so-

infine massiccia la partecipazione dei genitori al corso di informatica interamente gratuito, iniziato a novembre 2016, a cui partecipano genitori degli studenti dell’istituto ed alcuni esterni, per un totale ventinove corsisti. Il cors o di 24 ore complessive, svolto

formazione dai quali poter trovare informazioni, risorse, strumenti attinenti al PNSD e utili alla formazione del “docente digitale”. Prof. Achille Mammana, docente di Matematica

Apprendere una lingua straniera è una “storia d’amore”

A

pprendere una lingua straniera è come vivere una “storia d’amore”. Il paragone può sembrare piuttosto un paradosso, ma per noi è così ed è così che lo prospettiamo ai nostri alunni. E’ questo che cerchiamo da sempre di insegnare, a volte con successo altre volte no; abbiamo sempre creduto nella “magia” delle parole, che sono come note musicali che si snodano su un pentagramma. Una lingua è fatta innanzitutto di suoni che vanno riprodotti con cura e senza “stonature”. E i singoli suoni, i fonemi, che compongono le parole, le frasi, i discorsi seguono le regole precise, rigorose e dettagliate di un libro di grammatica. Quel libro diventa allora un libro magico, dove il sapiente amalgama di parole e suoni trasfor-

ma balbettii inarticolati in musica. La lingua è comunicazione, è veicolo di pensieri, di sentimenti, di sensazioni, ecco perché diciamo che l’approccio è come una storia d’amore: è la continua scoperta di un mondo diverso dal tuo che ti incanta, ti strega, per sempre, per tutta una vita. Quando accompagniamo i nostri studenti durante i viaggi d’istruzione all’estero,raccomandiamo loro di avere innanzitutto rispetto delle abitudini, degli usi e costumi delle loro host families; ma li invitiamo anche a guardare, ad esplorare città e paesi con gli occhi di un bambino, con la curiosità viva che contraddistingue la loro età. Li invitiamo ad ascoltare i suoni, le pronunce, provando a riprodurli. Una lingua come il Cinese presuppo-

ne poi anche l’acquisizione di simboli grafici, diversi da quelli delle lingue occidentali. Bellissimi “disegni”, che su un foglio di carta prendono vita, aprendo le porte ad un mondo affascinante, fatto di storia millenaria e di saggezza; ricco di modi e stili di vita diversissimi e perciò tutti da scoprire. Lo studio di una lingua straniera è entrare in un mondo nuovo e renderlo parte del tuo mondo. Vorremmo che i nostri alunni scoprissero nuove parole, nuovi modi di dire, nuovi mondi attraverso i quali acquisire un “nuovo pensare” che integri ed espanda quello a cui sono stati abituati nella loro “mothertangue”. Non una semplice “infatuazione”, ma un amore vero che li porti a costruire pensieri coerenti, a provare la bellissima sensazione di “par-

lare “, che faccia loro sentire che quei suoni prendono la forma delle parole e le parole, che si snodano magicamente una dopo l’altra, diventano discorsi sensati, pensati in sintonia con il mondo esterno, verso nuove prospettive e nuovi sbocchi di lavoro.

Prof.ssa Marisa Amenta, docente di Inglese- Prefazione al testo YUFA, appunti di Cinese moderno, scritto e pubblicato dal prof. Armando Turturici, docente di lingua e civiltà cinese, ed. Paruzzo.


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Una rete per l’alternaza I

l progetto Alternanza scuola lavoro del Liceo Volta, coordinato dalla prof.ssa Giusi Lima, docente di Scienze,si propone di rispettarel’anima “scientifica” dell’istituto ed al contempo la specificità dell’offerta formativa dei tre indirizzi: informatico-biologico, anglocinesee sportivo.Il progetto, tenendo conto anche dei dati ISFOL relativi alla situazione specifica del mercato del lavoro, ha riproposto, da un lato,il percorso medicosanitario sperimentato, durante lo scorso anno scolastico, frutto della sinergia tra il liceo nisseno e l’Azienda Sanitaria Provinciale, e dall’altro, ha ampliato ed arricchito la sua offerta formativa, aggiungendo nuove aree disciplinari, coerenti con gli indirizzi attivati all’interno del Volta: l’area tecnica dell’innovazione scientifica e della so-

stenibilità ambientale, progettata per le sezioni con approfondimento biologico e informatico; quella della mediazione culturale, della cooperazione internazionale e della tutela del patrimonio artistico, ideata per la sezione anglocinese, ed infine l’area sportivo-sanitaria che, con il coordinamento della prof.ssa Michela Di Gangi, docente di Scienze Motorie, formerà gli studenti del liceo sportivo sulla normativa relati-

va alla sicurezza nei luoghi di lavoro (ambito divenuto obbligatorio), sulla prevenzione delle malattia, approfondendo aspetti di chinesiologia e di medicina dello sport. Il raccordo didattico tra le discipline ed l’Alternanza è stato sempre una peculiarità del progetto proposto dal Volta, ma, alla luce della legge 107 del 2015, esso è diventato un requisito imprescindibile: le attività infatti hanno carattere ordinamentale e contribuiscono all’attribuzione del credito scolastico nonché, in sede di scrutinio, alla valutazione

delle discipline coinvolte; l’esperienza formativa maturata nel corso del triennio potrà trovare un suo riconoscimento anche in sede degli esami di Stato e quindi contribuirà nella valutazione complessiva dell’esame medesimo. Oltre alla convenzione stipulata con l’A.S.P., fondamentali sono le partnerships con altri enti locali, quali il Museo Tripisciano e la società di Storia Patria, la FGIC, la facoltà di Ingegneria chimica dell’Università di Palermo, ed il CEFPAS con il risultato di aver creato una vera e rete istituzionale che valorizza le risorse del territorio. Prof.ssa Giusi Lima, funzione strumentale per l’Orientamento in uscita e per l’ Alternanza scuola lavoro

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Giovani attori alla ricerca di se stessi

T

ra le stimolanti attività proposte dall’Istituto, è annoverabile il progetto teatrale attivato grazie al bando MIUR Partecipazione studentesca, che ha indotto noi studenti a sperimentare le potenzialità espressive di una disciplina affascinante quanto rigorosa: l’arte della recitazione. Il progetto è stato condotto con fervida devozione e professionalità prima dalla dottoressa Gloria Messina, psicoterapeuta, che ha gestito un laboratorio sulle emozioni e poi dalla dottoressa Stefania Zigarella, regista della compagnia teatrale Salto nel vuoto. L’attività, per la sua pregevole originalità, ha coinvolto svariate classi, desiderose di sperimentare una delle più intrinseche modalità comunicative: il linguaggio teatrale. Questo l’aspetto più significativo: l’esaltazione di tutte le potenzialità comunicative, dalla gestualità al linguaggio verbale. L’affinamento di queste doti ha consentito di ingenerare nell’animo degli spettatori non caduche emozioni, bensì valori duraturi e penetranti. A contatto con questa nuova realtà è stata irresistibile la

tendenza a mutuare una nuova concezione di teatro, inteso non come l’ossequio a canoni rigorosamente prestabiliti -pur vincolati ad alcuni imprescindibili criteri di recitazione- ma come laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni creative e trasporre pure astrazioni in vivida realtà. Un’altra componente è consistita nel dissolvere le tensioni emotive di ciascuno in un’attività rigenerante, atta a convogliare le energie interiori di ognuno nell’interpretazione di personalità. In questo senso l’attività, così come la rappresentazione teatrale Tutti dentro, ha svolto un’efficace opera di catarsi, di purificazione, atta a esaltare la sfera emotiva di ciascuno. Di questa lodevole finalità si dovrà esser grati ai promotori dell’iniziativa, poiché quest’ultima ci ha indotto ad acquisire una conoscenza più profonda di noi stessi, a condurre un iter introspettivo nella nostra dimensione più recondita, quella dell’interiorità. Luca Di Prima Classe III sezione I

I dati del miglioramento

P

er delineare lo spessore di una scuola, è opportuno far parlare alcuni dati che, pur non esaustivi delle potenzialità di un istituto, con una lettura critica, possono costituire degli elementi oggettivi. Guardando alle tanto temute prove INVALSI, destinate a costituire parte integrante degli esami di Stato, si rileva che sia in Italiano sia in Matematica le medie riportate dagli studenti del Liceo Scientifico, e nelle prove complessive e nelle singole parti di queste, sono significativamente superiori sia a quelle della Sicilia, sia a quelle dell’area geografica (Sud e Isole), sia al punteggio dell’Italia.A fronte di un successo “interno”, maggiore risalto acquistano i dati Eduscopio, che indicano che l’82% degli studenti del Volta superano senza affanno il primo anno universitario, contro la media del 69% che riguarda gli altri licei della Sicilia. Questi dati del resto sono coerenti con gli ottimi piazzamenti ottenuti ogni anno dagli studenti del Volta alle numerose competizioni di Matematica e di discipline scientifiche: una delle ultime, nello scorso maggio, ha visto la classe II sez. E esser tra le sei classi vincitrici della fase nazionale di Matematica Senza Frontiere, progetto coordinato dalla prof.ssa Rosaria Signorino,docente di Matematica. Prof.sse Antonella Arena, funzione strumentale PTOF e INVALSI ,Romina Restivo, funzione strumentale Orientamento in entrata


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CONCESSIONARIA RENAULT RN MOTORS Ctr. Savarino, 93100 CALTANISSETTA - Tel: 0934 582250 Via Unita’ d’Italia, 92100 AGRIGENTO - Tel: 0922 603640


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“Un clima positivo che fa la differenza”

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accontare l’IPSIA “ Galileo Galilei” di Caltanissetta che dirigo e al quale, mi piace dire, appartengo, non è semplice, non solo per la ricchezza dei percorsi formativi che propone, ma anche perchè è difficile descrivere il clima positivo che si respira in Istituto. La qualità umana e professionale delle persone che a vario titolo vi operano, ha infatti dato vita ad una comunità educante estremamente coinvolgente, centrata sui bisogni degli alunni,

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del lavoro che sempre più richiede profili professionali dinamici e moderni. In un contesto simile, l’Alternanza ScuolaLavoro occupa necessariamente una posizione privilegiata nell’ambito dell’Offerta Formativa dell’Istituto, poichè consente la realizzazione di percorsi integrati con il mondo del lavoro capaci di accrescere le opportunità occupazionali

dei propri iscritti, formando un “capitale umano”, risorsa indispensabile per la crescita del territorio, dotato di forti competenze, trasferibili e spendibili in qualunque contesto. Anche il Corso di Istruzione per adulti di II livello, ex serale , che risponde al bisogno di formazione continua e ricorrente degli adulti, propone percorsi che consentono non solo la riconversione di titoli di studio non più adeguati alle richieste del mondo del lavoro, ma anche il rientro in formazione di giovani e di adulti con diffusi bisogni di riqualificazione professionale. Ma l’IPSIA Galilei offre agli iscritti anche il Laboratorio Teatrale Permanente con la propria Compagnia Teatrale “Sopra le Righe”; la partecipazione ad eventi culturali e scientifici, a concorsi, a competizioni sportive, esperienze che concorrono alla crescita umana e culturale dei giovani che le famiglie ci affidano. Lavoro, cultura dell’inclusione e della prevenzione, pari opportunità, sviluppo e rafforzamento di competenze di cittadinanza attiva, innovazione tecnologica, uso intensivo dei laboratori, comunità di Docenti preparati e attenti, miglioramento continuo della qualità del servizio, offerta formativa ampia e articolata, costituiscono i fattori critici di successo dell’IPSIA Galilei che risponde efficacemente alla vocazione professionale dei propri iscritti, offrendo loro, al contempo, gli strumenti culturali per affrontare, dopo il Diploma, gli Studi Universitari, o per proporsi nel mondo del lavoro con immediatezza, competenza e determinazione. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Loredana Schillaci

Open Day: sabato 28 gennaio ore 15,00 - 18,30

Una scuola per ogni passione... tanti indirizzi per ogni attitudine

Galilei, dove l’unione di teoria e pratica rende completi e pronti per il mondo del lavoro

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in cui la dimensione affettiva, relazionale, etica e professionale risultano inscindibili. Tutto ciò grazie sia alla valorizzazione del corpo docente per mezzo di importanti percorsi di formazioneaggiornamento, sia al potenziamento dei processi di innovazione che, anche tramite le nuove tecnologie, promuovono il successo formativo degli studenti attraverso la creazione di nuovi e stimolanti ambienti di apprendimento e la costruzione di percorsi fortemente personalizzati. Pertanto anche alunni stranieri, diversamente abili, giovani e adolescenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA) o con bisogni educativi speciali (BES), possono trovare una risposta estremamente efficace e attenta. Inoltre, a sostegno del Diritto allo Studio, il Galilei offre, tra i propri servizi, la fornitura in comodato d’uso dei libri di testo agli studenti del 1° anno. L’uso del registro elettronico e il servizio di comunicazione via SMS con le famiglie, consentono invece a Scuola e Famiglia di interagire con efficacia nella quotidianità. L’Istituto offre inoltre, a ragazzi e ragazze, un’articolata gamma di indirizzi di studio, coerenti con la vocazione culturale, produttiva, formativa ed occupazionale del territorio di riferimento: Manutenzione e Assistenza Tecnica, con Qualifiche di operatore elettrico, elettronico e meccanico da conseguire al termine del terzo anno; i Servizi Socio-Sanitari; l’Odontotecnico; la “Promozione commerciale e pubblicitaria” e il Corso di istruzione per adulti di II livello ( ex serale), indirizzi grazie ai quali formiamo Tecnici specializzati in settori strategici, capaci di esercitare un forte richiamo sul mercato

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cegliere in modo corretto la scuola superiore è un’opportunità in più per trovare lavoro, per questo l’Istituto Professionale “Galileo Galilei” rappresenta una soluzione reale al problema dell’occupazione in quanto permette di acquisire competenze di settore e di specializzarsi in una professione. Una scuola che ti forma non solo dal punto di vista teorico, ma anche da quello pratico, e che Ti permette di entrare immediatamente nel mercato del lavoro o di proseguire con gli studi universitari. Una scuola, dunque, dove la vocazione al lavoro si coniuga con la cultura perché i nostri ragazzi non acquisiscono solo competenze professionali, ma anche una solida preparazione e una capacità di costruirsi il proprio futuro in maniera creativa e innovativa, inventando nuovi spazi nei quali potersi non soltanto esprimere, ma anche emergere. L’istituto, infatti, si distingue per un’offerta formativa ricca e diversificata che si concretizza in molteplici percorsi professionalizzanti: Il corso Odontotecnico mira a formare un tecnico specializzato nella realizzazione di apparecchi ortodontici. Le discipline tecniche dell’ambito odontotecnico spaziano tra le conoscenze fondamentali di anatomia, fisiologia, igiene, rappresentazione grafica e modellazione odontotecnica. Le numerose ore di pratica laboratoriale consentono di realizzare apparecchi di protesi dentarie fisse, mobili, combinate, utilizzando materiali in continua evoluzione anche per gli aspetti estetici. A queste discipline si affiancano quelle di base, comuni a tutti gli indirizzi: italiano, storia, lingua straniera,matematica, diritto ed economia. L’indirizzo Servizi Socio-Sanitari fornisce competenze atte a formare un professionista che potrà spendere il proprio titolo di studio in strutture ospedaliere, residenze sanitarie, case di riposo, ludoteche, enti, comunità e associazioni che si occupano di riabilitazione, di assistenza ai disabili,

di soggetti svantaggiati. Il diplomato può partecipare a concorsi pubblici o proseguire gli studi in ambito universitario spaziando dalle scienze infermieristiche alla fisioterapia, dalla logopedia al servizio sociale, dalla riabilitazione psichiatrica a quella psico – sociale.

L’indirizzo “Manutenzione e Assistenza Tecnica” fornisce competenze per gestire, organizzare, effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, riparazione, diagnostica, collaudo di apparecchiature, impianti, sistemi e apparati tecnici. Anche questo percorso ha durata

L’indirizzo Servizi Commerciali, attraverso lo studio delle discipline che caratterizzano il percorso scolastico e le attività laboratoriali, forma diplomati in grado di operare a supporto delle aziende sia nella gestione amministrativa e commerciale, sia nella promozione delle vendite, utilizzando tecniche di comunicazione grafica pubblicitaria. L’allievo, già alla fine del terzo anno consegue la qualifica Professionale di operatore grafico, con competenze che gli consentono di utilizzare software professionali per il trattamento delle immagini e per l’impaginazione di stampati; il diplomato in questo indirizzo acquisisce anche competenze per promuovere l’immagine aziendale attraverso le diverse tipologie di comunicazione pubblicitaria e può inserirsi in attività produttive con mansioni d’ufficio in Marketing, Comunicazione, Pubblicità, con possibilità d’ intraprendere la libera professione.

quinquennale, ma con possibilità al terzo anno di conseguire la qualifica Professionale in operatore elettrico, elettronico e meccanico, titolo indispensabile per poter essere immesso già nel mondo del lavoro. Il tecnico in manutenzione e assistenza tecnica è una figura professionale altamente specializzata che certifica la messa a punto degli impianti, ripara e collauda piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici presso industrie elettriche, meccaniche ed elettroniche. La “mia” scuola è la “nostra” scuola perché il nostro Istituto è stato sempre un punto di riferimento nonché un’opportunità per il nostro territorio: un luogo in cui si lavora ogni giorno per offrire agli adolescenti un percorso scolastico adeguato alle richieste del mondo del lavoro, per fare acquisire una formazione che può diventare il “trampolino di lancio” per il successo professionale nel medio e lungo periodo.

Tutti in scena con la Compagnia teatrale “Sopra le righe” Il progetto “teatro a scuola diventa laboratorio teatrale permanente Grande il successo dell’esperienza del “laboratorio teatrale”, che la Dirigente Loredana Schillaci ha voluto si trasformasse in “laboratorio permanente”. “Sopra le righe” il nome attribuito alla compagnia teatrale dell’Istituto, diretta dal Prof. Roberto Martorana con la collaborazione dei docenti. Le qualità e le competenze acquisite dagli alunni attraverso l’attività teatrale, che si svolge nel nostro istituto già da due anni, sono di un tale spessore educativo tanto da essere valorizzate e inserite in un “sistema” educativo di grande valenza didattica. Il laboratorio teatrale stimola le diverse forme di apprendimento, potenzia ed indirizza energie creative, alimenta il gusto estetico-artistico e facilita i rapporti interpersonali tra coetanei. Considerati i risultati e i successi conseguiti sia a livello locale che nazionale, l’esperienza teatrale maturata in questi anni non solo prosegue, ma

diventa “permanente” e rappresenta una delle proposte vincenti dell’IPSIA”Galileo Galilei”.


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IPSIA aliei G o e l i l Ga

Percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro

l’eccellenza del “Galileo Galilei

L

’acquisizione di competenze professionali costituisce da sempre un obiettivo ineludibile dell’IPSIA e, con l’alternanza scuola lavoro, è diventata prassi didattica, come prescrivono i Regolamenti attuativi del riordino degli studi secondari superiori. L’Istituto professionale “G. Galilei “ di Caltanissetta, nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro prevista a partire dal terzo anno, ha realizzato interessanti percorsi diversificati e finalizzati all’apprendimento di nuove competenze da parte degli studenti di qualunque indirizzo. Il progetto di alternanza dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica ha previsto incontri con esperti e docenti universitari, occasione per sviluppare competenze necessarie nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore energetico. Durante gli incontri, tenuti al “Pala – Galilei ”, si è parlato della produzione, trasformazione ,trasporto e distribuzione dell’energia elettrica. Particolare attenzione è stata posta all’energia rin-

novabile Il progetto ha previsto due visite a due centrali dell’ENEL in Sicilia: alla centrale termoelettrica di Termini Imerese (PA) e una visita alla centrale idroelettrica di Anapo in provincia di Siracusa. Gli operatori della centrale “Ettore Majorana”, con impianti termoelettrico e turbogas, l’unica situata nella Sicilia occidentale, hanno accolto gli studenti con cordialità . Per motivi di sicurezza, all’ inizio della visita tutti sono stati muniti di casco e dispositivi di protezione individuale (DPI). La centrale idroelettrica dell’Anapo è per dimensioni e tecnologia prima in Europa ed è a impatto ambientale zero, poiché è stata realizzata in gallerie sotterranee. All’esterno ci sono due bellissime dighe, che hanno lasciato senza fiato, per lo stupore, tutti gli alunni dell’IPSIA. I massimi dirigenti della società ENEL, in particolare l’ing. Cicero, il dott. Terrana e l’ing. Selmi hanno accolto studenti e docenti accompagnatori dell’IPSIA. L’ esperienza è stata rea-

lizzata grazie all’impegno di alcuni docenti dell’IPSIA e soprattutto grazie alla Dirigente Prof.ssa Loredana Schillaci . “La conoscenza diretta dei componenti di un impianto di produzione come quello di Anapo, così importante per la regolazione della frequenza in Sicilia” riferisce Giacomo Trupia, Segretario della Sezione AEIT di Palermo, organizzatrice dell’iniziativa , “risulta quanto mai preziosa per lo studente di un Istituto scolastico di indirizzo professionale, perché collega le conoscenze teoriche acquisite in aula, ai

componenti conosciuti ed osservati nella visita e descritti con competenza ed immediatezza dai tecnici di Enel Produzione”. “E’ pertanto quanto mai opportuna” prosegue Trupia “la scelta, fatta dall’Istituto “G. Galilei” di Caltanissetta, di attuare un programma formativo sul tema dell’energia elettrica che comprendesse anche visite ad impianti di produzione”. Programma reso possibile grazie alla collaborazione con una associazione, come AEIT, che fin dalla sua fondazione ha sempre promosso la cultura elettrica attraver-

un laboratorio all’altro per seguire di pari passo le fasi del processo di produzione: dalla sintesi alla caratterizzazione dei materiali biodegradabili, per finire con la realizzazione di un oggetto polimerico. I ragazzi,nella fattispecie, hanno avuto l’occasione di osservare come partendo da un filo di materiale polimerico è stato possibile realizzare il modello dell’arcata dentale avvalendosi di attrezzature costosissime e all’avanguardia, come la stampante in 3 D.

Con l’aiuto di biologi e chimici hanno sperimentato la realizzazione di un filo di nailon che li ha resi non solo osservatori, ma anche protagonisti. Tali esperimenti hanno suscitato nei ragazzi tanta curiosità e passione, la stessa passione che anima le attività di tutti i ricercatori dell’IPCB. Tali iniziative, in linea con i principi dell’”open education”, recentemente

so iniziative culturali e scientifiche di grande interesse. Interessanti e di grande spessore professionale anche i progetti realizzati dagli alunni dell’indirizzo Sevizi SocioSanitari, che sono stati realizzati presso tre strutture del nostro territorio: l’attività svolta all’Istituto Testasecca ha coinvolto gli alunni della terza classe, suddivisi in due gruppi, i quali hanno lavorato contemporaneamente con le due tipologie di utenze presenti nella struttura: bambini e anziani; al Centro Diurno del modulo Dipartimento Salute Mentale ASP di Caltanissetta, invece gli alunni delle quarte classi hanno lavorato con soggetti che presentano svantaggi psichici, mentre le quinte hanno realizzato un progetto presso la Cooperativa Sociale “Etnos” e “Casa Nostra”, centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Questi percorsi di alternanza scuola-lavoro hanno permesso agli alunni di acquisire competenze tecnico professionali, sociali, organizzative, relazionali e comunicative. L’esperienza concreta, infatti, ha visto gli alunni impegnati in un percorso avente lo scopo non solo di mettere in correlazione la teoria con la pratica, ma anche di coinvolgere i destinatari in contesti lavorativi che richiedono abilità decisionali, relazionali ed organizzativi tipici del mondo del lavoro. Le classi terze ad indirizzo odontotecnico e servizi commerciali, hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro presso l’Istituto per i Polimeri, Compositi Biomateriali (IPCB) del CNR di Catania e presso aziende del territorio. Anche la partecipazione alla Fiera Odontotecnica, tenutasi a Catania presso il centro commerciale Etnapolis, ha rappresentato un percorso didattico di straordinaria valenza educativa .

Ricercatori per un giorno

L’Ipsia al CNR di Catania A

lternanza scuola-lavoro nonché un’appassionante avventura di ricerca e di esperimenti, hanno caratterizzato la visita didattica che le classi terze dell’IPSIA “G. Galilei” di Caltanissetta, ad indirizzo odontotecnico e servizi commerciali, hanno effettuato all’Istituto per i Polimeri, Compositi Biomateriali (IPCB) del CNR di Catania. Il CNR è la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia e l’Istituto di Catania è un punto di riferimento, a livello nazionale, per la ricerca nel

campo della scienza e della tecnologia dei materiali, dei polimeri, dei compositi e dei biomateriali. La visita didattica, che nasce nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro, ha offerto agli alunni l’opportunità di svolgere un percorso didattico di straordinaria valenza educativa grazie alla disponibilità del Direttore dell’Istituto Concetto Puglisi. Gli alunni sono stati guidati dalla dott.ssa Daniela Zampino e dalla dott.ssa Tiziana Ferreri in un percorso che li ha immersi nel mondo dei polimeri spaziando da

ribaditi dalla Commissione Europea, vedono nel ricorso alle risorse educative “aperte”, pubbliche e accessibili a tutti, un’opportunità di contribuire a promuovere la cultura scientifica nel sistema scolastico. Gli alunni, infatti, hanno potuto sperimentare e riflettere che significa ricerca e attività scientifica


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La prevenzione vola con le ali dell’arte Sinergia tra Lilt e Galilei P …e offriamo anche tante attività per un’offerta formativa sempre più ricca

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nostri allievi vengono coinvolti in un’ampia e diversificata varietà di progetti che integrano e arricchiscono l’offerta formativa della scuola tra i quali ricordiamo: ”Incontro con gli autori” nell’ambito del progetto “Il piacere della lettura”; “M’illumino di meno” inerente all’educazione ambientale; progetti che riguardano l’educazione alla legalità realizzati anche con la collaborazione della Polizia di Stato quale il progetto “ Cyberbullismo e uso consapevole delle nuove tecnologie”; progetti inerenti all’educazione alla salute attivati anche in collaborazione con esperti ed operatori di associazioni ed istituzioni del territorio quali la FIDAS, l’AIDO, la CROCE ROSSA.

. . . .

Molteplici sono inoltre le attività organizzate in occasione delle Giornate Mondiali: della Memoria, delle Foibe, contro la violenza sulle donne, nonchè le attività realizzate in collaborazione con il FAI, tornei di calcio e attività di potenziamento. E inoltre partecipazioni a manifestazioni artistiche, iniziative culturali (cineforum, conferenze, teatro) sociali (eventi di solidarietà in associazione con enti locali tra cui “la mela di AISM”). Possibilità di conseguire certificazioni in lingua straniera. L’Istituto realizza anche attività laboratoriali di automazione (ad esempio la progettazione e la realizzazione di un’incubatrice di uova). Altre interessanti attività possono essere visionate sul nostro sito o venendo in visita presso il nostro Istituto in via Fra Giarratana 1, Caltanissetta.

Una scuola per tutti

libri in comodato d’uso agli alunni

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nostri alunni hanno la possibilità di usufruire, in comodato d’uso, dei libri di testo: un servizio che viene incontro alle difficoltà economiche nelle qua-

li vivono oggi le famiglie e, nello stesso tempo, un sostegno del diritto allo studio perché una buona scuola deve garantire a tutti gli strumenti per apprendere.

rogetto-pilota di grande rilevanza quello realizzato dalla Dirigente Scolastica Loredana Schillaci e dal Presidente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori della sezione nissena dott. Aldo Amico, i quali hanno creato una sorta di inedita quanto proficua “alleanza” tra il mondo della scuola e del volontariato. L’iniziativa, intitolata “La prevenzione vola con le ali dell’arte-una foto…per la vita!”, realizzata anche in collaborazione con il Dott. Giovanni Di Lorenzo, ideatore del format, ha voluto promuovere la prevenzione primaria attraverso l’informazione e processi di sensibilizzazione che hanno coinvolto gli studenti , considerati quali protagonisti attivi e artefici del proprio benessere e della propria salute, promotori di corretti stili di vita nelle rispettive famiglie e nel più ampio contesto sociale. Gli studenti dell’IPSIA sono stati coinvolti in un concorso fotografico, che ha trovato la sua massima espressione nella prima settimana di primavera in occasione della “settimana nazionale per la prevenzione oncologica” quando all’interno del Pala-Galilei di via Fra Giarratana è stata realizzata una mostra fotografica. La manifestazione ha coinvolto tutto il territorio ospitando anche gli studenti di altri Istituti Scolastici. All’iniziativa hanno partecipato, oltre al prof. Mimmo Privitera ed altri docenti dell’Ipsia, anche lo staff di professionisti che fanno parte della LILT nissena. L’esperienza realizzata con il progetto pilota “LILT for IPSIA “ è stata condivisa con tutto il territorio in occasione del Salus Festival, nell’incontro che si è tenuto il 9 novembre al Cefpas. In contemporanea a tale evento, i nostri alunni hanno fatto parte della giuria al Salus Cine Festival, il Festival del cinema per la salute. LILT e IPSIA, dopo il successo dello scorso anno, saranno ancora insieme per diffondere la cultura della prevenzione tra i giovani. E’ stato, infatti,

avviato il secondo step del progretto pilota, che è quello della prevenzione secondaria: saranno infatti realizzati screening e visite specialistiche, affinchè gli studenti dell’istituto possano consolidare la consapevolezza che la prevenzione è lo strumento privilegiato che può garantire la tutela della salute. Il nuovo logo sarà “il cancro non aspetta”. “Si tratta di un progettopilota - come hanno riferito il dott.

Aldo Amico e la dirigente Loredana Schillaci- esportabile e riproducibile affinché i giovani possano costruire il proprio benessere e tutelare la propria salute, attraverso processi educativi con ampie ricadute sociali”.

Corso serale per adulti

Una nuova opportunità formativa

N

on è mai troppo tardi per diplomarsi anche se si ha abbandonato da tempo la scuola. Questo è il messaggio che l’IPSIA lancia a tutti coloro che per diversi motivi hanno interrotto gli studi, offrendo, già da diversi anni, un servizio che costituisce una imperdibile opportunità formativa. Il nostro corso serale è pensato e focalizzato anche per chi ha un lavoro o impegni personali che difficilmente si conciliano con la scuola, grazie ad orari flessibili e ad un percorso didattico personalizzato “cucito su misura”. Il percorso di secondo livello attivato presso l’Ipsia “Galileo Galilei”, è rivolto

Recupera gli anni persi e ottieni il tuo diploma. “Per l’istruzione c’è sempre tempo… non perdere tempo!” dunque proprio a questa particolare utenza, che ha voglia di riprendere gli studi e non vuole rinunciare al sogno

di acquisire un diploma, anche a salvaguardia del posto di lavoro già occupato. Il corso serale di II livello indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica offre infatti la possibilità di conseguire, con piani di studio personalizzati, la Qualifica di settore e il Diploma di Tecnico anche nell’arco di un triennio. Si tratta, infatti, di un percorso didattico flessibile pensato su misura per chi lavora e in genere per gli adulti che intendono rientrare in formazione. Il Piano di Studio Personalizzato tiene, infatti, in considerazione le esperienze formative di ciascuno valorizzandone i percorsi formali,

informali e non formali attraverso il riconoscimento di crediti; l’orario settimanale di lezione si articola su cinque pomeriggi, dal lunedì al venerdì; le metodologie didattiche adottate consentono una risposta efficace ai bisogni formativi degli adulti attraverso percorsi modulari flessibili. Ecco dunque che l’offerta formativa del nostro corso serale di Nuovo Ordinamento, si configura come una concreta possibilità di migliorare o consolidare la propria posizione lavorativa, in coerenza con i bisogni espressi dal territorio, o più semplicemente di migliorare il proprio livello culturale.

Visualizza il “Piano di studi” con il Qr-code


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ico s s a l C Liceo ritario Pa osi” n g i M o r t e i “P

Liceo Classico paritario

Mignosi

“prepararsi alla vita”

U

n piccolo mondo in cui scorre il sereno fluire della vita scolastica quotidiana, fatta di momenti in cui ogni quadratino del mosaico organizzativo si compone in una realtà carica e piena di spazi educativi, sia in ambito contenutistico che formativo. Scriveva Luciano Corradini: «Non si può insegnare la democrazia se non in maniera democratica», diversamente sarebbe una contraddizione in termini. Così non si possono trasmettere in una scuola i valori fondanti dell’etica, base per una vita partecipata, se gli alunni non percepiscono con l’esempio concreto di tutti gli attori della vita scolastica, la legittimazione delle parole con l’azione di chi ha il compito di educare. Esiste nella città di Caltanissetta questo spazio educativo rappresentato dal Liceo Classico Paritario “Pietro Mignosi”. Un’oasi di vita culturale che prepara gli alunni agli esami di Stato e ad affrontare le prove che la vita ci propone ogni giorno. L’offerta formativa di base costituita dalle materie storiche proprie del Liceo Classico (italiano, latino, greco, filosofia, storia dell’arte, matematica, fisica, scienze) viene integrata e ampliata con lo studio della musica, della lingua e cultura cinese, del diritto al biennio e soprattutto dell’approfondimento delle materie funzionali alla preparazione specifica per affrontare i test per l’ammissione ai Corsi di Laurea a numero programmato. Fin dal primo anno vengono forniti all’alunno gli strumenti per acquisire una mentalità divergente, aperta alle innovazioni,

in grado di saper recepire e cogliere i flussi di cambiamento e diventare elemento attivo nella società, nel lavoro, nelle relazioni sociali, nei rapporti con l’ambiente e il contesto in cui sono inseriti. L’attività didattica, a titolo sperimentale, sarà realizzata in cinque

lavoro gli alunni hanno partecipato direttamente agli scavi archeologici presso l’Ente Parco Valle dei Templi, una esperienza unica ed entusiasmante. Gli studenti hanno lavato, analizzato, catalogato i reperti appena scoperti, collaborando all’analisi del luogo da cui emergevano

da Cicerone per i turisti presenti nella Valle somministrando un questionario di gradimento sui servizi offerti dall’Ente Valle dei Templi. Le consuete due ore settimanalidi educazione fisica vengonotrascorse dagli studenti ad apprendere sui campi rossi la stimolante di-

giorni di lezioni alla settimana, con il sabato libero per tutti. Le classi sono formate con un numero limitato di alunni, in genere non più di dieci o quindici, e questo permette di attivare una didattica individualizzata, con la possibilità di intervenire subito con la programmazione di corsi di recupero o potenziamento calibrati su ogni singolo alunno. Nell’ambito dell’alternanza scuola-

gradualmente gli elementi costitutivi del Teatro dell’antica Akragas. Hanno fatto altresì

sciplinasportiva del tennis presso il Club Tennis di Villa Amedeo. Seguiti dalprof. Giuseppe Cobisi, ResponsabileManager del Tennis Club, i ragaz-

zinon solo imparano a gestire le emozionie lo stress, e si abituano ad unasana competizione, ma apprendonoanche le tecniche del gioco e i ruoliconnessi. Uno fra tutti, il giudice dilinea, è il ruolo a cui vengono formatidurante l’anno con la possibilitàdi partecipare, grazie a queste nuovecompetenze, al Torneo Internazionaledi Tennis “Challenger”, che sisvolge in città nella prima metà digiugno.I ragazzi in quell’occasione hanno mododi confrontarsi con il mondo dellacompetizione sportiva e di conoscereda vicino i grandi del tennis. Il rapporto con i genitori è continuo e immediato, in una logica di condivisione di obiettivi educativi fondati sulla vision di una scuola che sappia coniugare gli aspetti contenutistici delle discipline con i valori universali del rispetto della dignità di ogni uomo. Una grande opportunità formativa presente a Caltanissetta che deve essere difesa e potenziata. Sono impegnati a raggiungere quest’obiettivo tutti i docenti, con un’attività che va ben al di là delle canoniche ore di insegnamento, ma si sostanzia nella continua presenza, aiuto, impegno a favore di tutti gli alunni e nella soddisfazione di vedere crescere, dal punto di vista umano e culturale, i giovani che frequentano il Liceo Classico Paritario “P. Mignosi” di Caltanissetta. Salvatore Vizzini

cel Proust. Solo se lascuola diventa capace di guardare lostudente, tutti gli studenti, con nuoviocchi, ne saprà cogliere e svilupparetutte le potenzialità di persona critica,

culturalmente equilibrata, aperta eflessibile. Il nostro Liceo “viaggia” e scopre con nuovi occhi. Antonietta Viroli

Tutti diversi con pari valore Includere significa chiudere dentro, mettere a far parte, comprendere; inclusione è un punto nodale della normativa scolastica, ma per il nostro Liceo non si limita alla logica miope dell’inserimento di alunni con «bisogni educativi speciali» in una classe di «normodotati». Da sempre, per noi, inclusione è «abitare» la scuola, nel senso di stare bene dentro, per essere abilitati ad andare fuori, dopo avere acquisito le competenze per trasformare un ostacolo in un punto d’appoggio, un punto di debolezza in un punto di forza. L’inclusione è armoniosa meta-comunicazione

tra autorevolezza, riflessione, osservazione attenta e vigile, dialogo e arte della maieutica, che dà precedenza all’ascolto sulla parola. L’alunno deve sviluppare la triade del sapere-sapere / fare-sapere / essere; ogni alunno, senza acronimi, deve sapere che ha, da tutto il contesto scolastico, l’incoraggiamento ed il sostegno per sperimentare, per imparare in modo continuo, per costruire comunità di apprendimento/condivisionecapaci di lavorare per costruire Persone. Tutti i docenti hanno funzione di sostegno e cercano di agire in un «sistema di sistemi» relazionali e culturali,

una specie di impalcatura - quella che Bruner chiama «scaffolding» che, come tutte le impalcature, deve essere rimossa a edificio completato. Riteniamo molto importante il partenariato scuola-famiglia, il sostegno alla genitorialità come cura degli affetti e di ciò che di solito non rientra nel vissuto scolastico, ma è complementare e interdipendente per la costruzione e la realizzazione del progetto di vita dei nostri adolescenti «tutti diversi con pari valore». Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuoveterre, ma nell’avere nuovi occhi» dice Mar-


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Perchè studiare il Latino e il Greco...oggi? L

a professoressa Giuseppina Basta Donzelli è docente di Letteratura Latina e Greca presso il nostro liceo. Qualche tempo fa ha tenuto una lectio per gli alunni del Mignosisul tema : «Perché studiare il latino e il greco oggi?». La professoressa Basta è stata docente di presso il Liceo Classico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta per 14 anni fino al 1974,quindi Docente Ordinario di Letteratura Greca presso l’Università degli Studi di Catania, dove ha insegnato per più di venticinque anni. Annovera tra le sue opere centinaia di scritti pubblicati sulle più prestigiose riviste europee, collabora con l’Accademia dei Lincei, ha curato edizioni critiche di classici greci pubblicati nella “Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana”, Lipsia. La professoressa Basta ha affrontato il tema fornendo agli alunni un panorama interessante e affascinante delle sollecitazioni benefiche che il mondo e la cultura classica possono offrire ai giovani oggi. La civiltà greco-latina è il primo capitolo della storia e della civiltà europea e le lingue greca e latina ne sono state lo strumento di comunicazione, e non soltanto al tempo di Socrate e di Virgilio: nell’VIII secolo Carlo Magno,il restauratore dell’Impero

ai Persiani (Eschilo, “Persiani”, 241 s.). La professoressa Basta ha poi centrato l’attenzione sugli aspetti didattico-formativi dello studio del testo. Concentrare l’attenzione sul testo significa rendere gli studenti soggetti attivi nel processo di apprendimento, lo studio del testo antico promuove e affina le capacità di indagine critica, che è il prerequisito per ogni attività scientifica. In un’in-

teremo l’anacronismo di leggere e interpretare quel mondo secondo le nostre coordinate mentali e i nostri parametri ideologici, ma potremo anche misurare il cammino compiuto in oltre due millenni, potremo valutare la rivoluzione epocale compiuta da Chi ha affermato che tutti gli uomini sono uguali perché Figli di Dio, da Chi ha salvato l’adultera invitando chi non ha peccato a

In cerca della bellezza... della lettura

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tervista pubblicata sul Corriere della Sera del 25 Gennaio 2000 Umberto Eco, sul futuro della cultura uma-

scagliare la prima pietra, da Chi ha invitato alla civiltà dell’amore e del perdono. E capiremo infine perché la civiltà europea riconosce come sue radici la civiltà greco-romana e quella giudaico-cristiana. Gli alunni del Liceo Classico “Mignosi” hanno seguito con interesse e attenzione il messaggio della professoressa Basta, che ha iniziato con gli studenti un dialogo prezioso per la loro formazione culturale e umana. Il professore Salvatore Vizzini, già alunno della professoressa Basta, e attualmente docente di Latino e Greco presso il Mignosi, ha concluso l’incontro sottolineando la passione e l’impegno professionale della Relatrice,

a tre anni i docenti di materie letterarie del “P. Mignosi” sperimentano una nuova didattica della lettura con la rassegna “Cercatori di bellezza: itinerari di lettura e armonie sonore”. Per tutto l’anno scolastico, un pomeriggio al mese è dedicato ad un incontro aperto al pubblico, durante il quale i ragazzi, dopo un’attenta selezione in classe, leggono testi scelti intorno ad una tematica prestabilita. Tra le pagine di autori contemporanei e classici gli alunni del Mignosi riscoprono non solo il piacere della lettura, ma anche l’esercizio di analisi del testo e il filo conduttore che lega la letteratura italiana e internazionale. I momenti di lettura sono alternati ad esibizioni musicali, curate da artisti locali. Ecco il programma di quest’anno: 20 dicembre l’esibizione della corale “Armonia” del liceo Mignosi, tema: “Sotto lo stesso cielo, sotto la stessa stella”; 13 gennaio i “Cantamuri” e il piccolo oboista Carlo Mistretta, tema: “L’amore e i dolci tormenti del Sud”; 21 febbraio Evelyn Leone (voce) e Mily Giordano (chitarra), tema: “In viaggio verso...se stessi”; 13 marzoi “Vintage”, tema: “La letteratura nel cantautorato italiano”; 7 aprile Federica Mosa (violino) e Miriana

A scuola con gli smartphone

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Romano d’Occidente su basi germaniche, ma anche il primo Sovrano europeo, scriveva e si intendeva, lui Franco, in lingua latina con il Sassone Alcuino di York, il geniale Fondatore della Schola Palatina, dove si insegnavano le 7 Arti Liberali di tradizione greco-romana. La nozione stessa di Europa, dice la professoressa Basta, se non vuol essere solo un comitato di affari, è fondata sulla sua identità culturale di cui la Civiltà greco-latina è momento fondante e unificante. Ma soprattutto è dalla libertà di parola della tradizione politica greca che discende il retaggio prezioso della libertà di discussione (certo non sempre storicamente realizzata, ma sempre almeno desiderata come ideale traguardo), aperta ad una pluralità di contributi e aliena da dogmatismi e fondamentalismi, che è forse lo specifico più nobile della cultura europea: cittadini non sudditi rivendicavano di essere i Greci in opposizione

nistica nella società dell’informazione, affermava tra l’altro che essa è la carta vincente. Nell’universo del software può essere molto più percettivo chi ha studiato greco antico che non un esperto di elettronica. Una cultura umanistica intesa come metodologia, come spirito logico e filosofico è cruciale nel mondo d’oggi…l’era digitale richiede flessibilità, immaginazione. Adriano Olivetti, agli albori dei computer, preferiva assumere dei bravi laureati in filosofia o in lettere piuttosto che degli ingegneri. Se procederemo con metodologia storica, conclude la professoressa Basta, non solo evi-

Di Pasquale (pianoforte); tema “La passione del Sud America”. Tutti gli spettacoli si svolgono nell’auditorium del Seminario Vescovile alle 18.30, con ingresso libero.Agli eventi partecipano anche alcuni istituti di istruzione secondaria di primo grado della città e della provincia, con l’esibizione delle loro classi musicali. Quest’anno prendono parte alla rassegna le scuole “F. Cordova”, “G. Verga”, “G. Carducci” di San Cataldo e “P. Leone”. Il cartellone colleziona ogni anno lusinghiere recensioni di giornalisti e personalità di spicco del mondo della cultura. Così Michele Bruccheri (direttore responsabile de “La voce del Nisseno”, periodico on line): «Sono momenti intensi e suggestivi di musica, un sorso di cultura»; Giorgio De Cristoforo definisce gli incontri la dimostrazione che «in questa città ci sono ancora tanti preziosi talenti e intelligenze ed energie, [...] piccole perle ignorate e misconosciute» (La Sicilia, 14/02/16); Pasquale Trobia ha suggerito: «Se i nisseni leggessero con un po’ più di attenzione il programma [della rassegna] accorrerebbero sicuramente più numerosi». (www.radiocl1.it, “Cultura e spettacolo” del 23/10/14). Debora Di Pietra

ono stati 11 le scuole che hanno partecipato da tutta la provincia al primo torneo di Kahoot, organizzato dal Liceo “P. Mignosi” nei giorni 14 e 15 dicembre scorsi. Kahootè un’applicazione facilmente scaricabile sul telefonino che permette di partecipare ad un quiz on line. Una novità didattica che avvicina gli insegnanti al mondo tutto “multimediale” dei ragazzi e questi ultimi allo studio delle discipline in modo alternativo. Circa trecento alunni delle scuole medie e superiori si sono sfidati “a colpi” di smartphone, gareggiando on

line e rispondendo a domande di italiano, matematica, inglese e latino.Nella sezione biennio superiore le vincitrici sono state Karla Bufalino (I anno) e Sarah Messina (II anno) entrambe alunne proprio del “Mignosi”. Nella sezione scuola media si sono classificati, invece, Angelo Passaro (primo posto) dell’Istituto Comprensivo di Mazzarino, Aurora Mendolia (secondo posto) della “Rosso di San Secondo” e Marcello Dell’Utri (terzo posto) sempre della “Rosso di San Secondo”.«Un’occasione di confronto e di crescita», tiene a precisare l’ideatore del torneo, il prof. Salvatore Vizzini, «che ripeteremo al più presto». (D. D.)

Visualizza con il QR code la brochure informativa trasmessi a diverse generazioni di giovani nisseni che ricordano con tantissimo affetto e grandissima stimala loro professoressa di Latino e Greco Giuseppina Basta Donzelli. Salvatore Vizzini


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Fatti & Università

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ono i ritmi funk e rock ad accompagnare quotidianamente Gianmario Verona, 46 anni, laureato nel 1993 in Bocconi, dove ha conseguito anche il PhD in Business Administation & Management. Con una cattedra in Market Innovation, Verona dall’1 novembre sarà il rettore della Bocconi. Non è solo una colonna sonora, ma il ritmo che imprime al suo lavoro, l’energia con cui guarda a quel pezzo di mondo che quotidianamente si impegna a migliorare e innovare. Sono, in particolare, i capo-

lavori musicali di Prince a dare poesia alla sua vita: «Le liriche delle canzoni spesso rimangono in sottofondo ma hanno un’incredibile capacità di fotografare il momento in cui vengono scritte. Sono i componimenti poetici di quest’epoca». E allora Via Sarfatti 25 racconta Gianmario Verona utilizzando come chiave di lettura proprio la sua passione per la musica e Prince. In Purple rain, Prince canta: volevo solo esserti in qualche modo amico… decontestualizziamo questa strofa per parlare di lei e del valore dell’amicizia. Ho frequentato per 13 anni un istituto religioso maschile che mi ha insegnato il valore dell’amicizia. È il legame più prezioso e non può essere sottoposto a scambio anche se con il passare del tempo si incontrano nuove persone. La Bocconi è stata per me una rinascita: il primo giorno di università ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio testimone di nozze. L’amicizia richiede continuità e i social network, alle volte, consentono di mantenere vivacità nei rapporti o di ritrovarsi anche dopo lunghe separazioni. Qual è il suo social preferito allora? Whatsapp. Le chat di gruppo permettono di organizzare ritrovi con gran facilità, così le persone che prima vedevo una volta all’anno ora riesco a incontrarle più spesso. In sostanza, è un’occasione di interazione. Torniamo a Purple rain, Prince continua: Tesoro, lo so, lo so, lo so che i tempi stanno cambiando… Il cambiamento è stimolato dall’innovazione intesa come pensiero, come scienza, come approccio alla contemporaneità che consente l’evolversi della società. Quando tutto ciò viene applicato alle macchine diventa tecnologia. L’innovazione però ha un costo e per questo motivo, alle volte, viene osteggiata. In ogni caso, i veri innovatori sono quelli che pros e g u on o sulla

L’innovazione ha un cuore

funky

Il rettore della Bocconi, Gianmarco Verona, si racconta attraverso la sua passione per la musica

propria strada nonostante le critiche. Questo e molto altro è ciò che insegna ai suoi studenti. Com’è il rapporto con i ragazzi? È molto stimolante. Noi docenti viviamo la sindrome di Peter Pan perché ogni anno ci troviamo di fronte a una classe nuova che ha la stessa età di quella dell’anno precedente. Noi invecchiamo, la classe no. Gli studenti di oggi rappresentano una generazione interessante, da un lato corrispondono perfettamente a Gli sdraiati di cui parla Michele Serra nel suo libro, dall’altro sono decisamente smart. Sono abituati ad avere tutto subito e danno l’informazione per scontata. È quindi importante insegnare loro a scremare le informazioni, a scegliere nel marasma di stimoli a cui sono esposti. Parliamo di educazione: i valori si tramandano ancora da una generazione all’altra?

mo ritrovo equilibrio attraverso la musica. Il desiderio di ascoltarla, la necessità di suonarla, il bisogno di creatività sonora hanno probabilmente una funzione di compensazione della mia attività quotidiana. La musica è una forma di libertà mentale. La sua vita è un continuo rimando tra musica e ricerca scientifica. Mi piace pensare che i prof sono rocker. Passiamo la vita a scrivere studi, che equivale a comporre melodie, poi presentiamo queste ricerche ai seminari come se fossimo in tournée e alla fine i nostri studi vengono divulgati come accade con la pubblicazione di un album. Qual è la differenza tra la musica di oggi e quella degli anni 80 con cui è cresciuto? La musica sta cambiando perché per produrla si usano tecnologie nuove. Siamo, però, anco-

I valori si tramandano da generazione in generazione, adeguandosi alla contemporaneità e consentono all’essere umano di diventare migliore. Certamente e adeguandosi alla contemporaneità consentono all’essere umano di diventare sempre migliore. I grandi della storia hanno da sempre una forte inclinazione etica ma le basi di questa propensione si acquisiscono durante l’adolescenza attraverso la scuola e la famiglia. Avere valori ben radicati permette, inoltre, di cogliere l’importanza dei diritti e di comprendere che qualcuno prima di noi si è battuto per farli diventare tali. In Sign o’ the times, Prince canta: Eppure tutti vogliono volare… quali erano i suoi sogni nel cassetto? Quando ero teenager avrei voluto diventare musicista, ma, ben presto, questo sogno ha lasciato il posto al desiderio di fare ricerca perché mi avrebbe permesso di studiare tutta la vita e di confrontarmi con persone di altissima levatura intellettuale. È ciò che faccio oggi e il confine tra dovere e piacere non è più così definito. Ho la fortuna, infatti, di poter dedicare parte del mio tempo libero a documentarmi sui temi di cui mi occupo. Tutto ciò mi rende felice. Cos’è la felicità? È qualcosa di meraviglioso, ma sono uno spirito razionale e tendo a non sedermi su questo stato d’animo. Sono piuttosto critico con me stesso e l’essere felice rappresenta solamente un attimo. L’unica felicità che perdura nel tempo è quella che vivo di riflesso attraverso i miei figli. Nel suo cassetto ci sono ancora sogni? Suono la batteria e la chitarra ma vorrei imparare a suonare il pianoforte. La musica è totalizzante, mi rilassa e mi dà pace. Quando vivo un sentimento estre-

ra in una fase di transizione in cui non è chiaro cosa rimarrà. Come succede per l’arte contemporanea: per capire ciò che ha veramente valore ci vuole del tempo. Poter studiare questi aspetti e unire così la mia passione per la musica con il mio campo di ricerca è molto stimolante. Un altro sogno che l’innovazione ha realizzato? Nel cinema ha reso reali i miei supereroi di bambino: Spiderman, i Fantastici quattro e tutti i personaggi Marvel. Non posso dimenticare Batman e con lui ritorno a citare Prince che ha scritto la colonna sonora del film del 1989. Tra reale e soprannaturale, parliamo dell’immensità dell’universo citando ancora Prince. In The most beautiful girl in the world canta: e se le stelle dovessero un giorno cadere dal cielo una per una… Da minuscolo scienziato quale sono non posso esprimermi di fronte all’immensità, ne prendo atto. Infine, lei è anche un laureato Bocconi. Come ricorda la sua esperienza da studente? La Bocconi ha storicamente una tradizione di docenti abili nella ricerca e nella didattica. Nel mio percorso universitario ho avuto l’occasione di incontrarne di straordinari. Ne ricordo, in particolare, due: il professor Mario Monti, con cui ho svolto l’esame che allora si chiamava Economia Politica 1, e Salvio Vicari, a cui ho chiesto di farmi da relatore per una tesi di Strategia Aziendale sul tema dello sviluppo di nuovi prodotti. Oltre alle competenze tecniche della materia, quello che ho sempre apprezzato in questi docenti è la passione e la determinazione con cui hanno cercato di trasferire i contenuti agli studenti.


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70 anni

dell’impegno civile e delle battaglie contro la mafia ed Enzo Falzone, attento cultore delle memorie nissene. Ospite prestigioso sulle pagine dei giornali anche mons. Cataldo Naro, che riusciva a sviluppare le sue analisi di approfondimento sui temi della vita politica e culturale con sintesi fulminanti, nello stile limpido e conciso che si addice al linguaggio giornalistico. Anche i corrispondenti dei quotidiani nazionali e i redattori della stampa locale sono presenti nell’antologia: Michele Falci, capace di raccontare con efficacia neorealista le incredibili condizioni di vita dei contadini del dopoguerra, Michele Geraci, con il funerale dell’ultimo padrino, a Riesi,

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Congresso naz. stampa Palermo (1946). In prima fila De Nicola e De Gasperi, in seconda i fondatori nisseni di Assostampa: Scoto, Natale e Farinella

tori della politica per ammaestrare il consenso dell’opinione pubblica. Ma la qualità dell’informazione rimane il primo requisito di una democrazia

rale, non asservita al potere e senza la pretesa di una imparzialità impossibile. “Scrivere oggi il racconto di una storia possibile, con coraggio, coerenza e

di Assostampa a Caltanissetta

La stampa racconta la storia di Fiorella Falci

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a sezione nissena dell’Associazione Siciliana della Stampa, guidata da Alessandro Anzalone, ha festeggiato i 70 anni dalla sua fondazione con un incontro nel Salone del Museo Diocesano. Presenti il Presidente regionale dell’Ordine Riccardo Arena e il Segretario di Assostampa Alberto Cicero, sono stati premiati i giornalisti nisseni che sono iscritti all’Albo da più di 40 anni (sono 14 a partire dal decano Lillo Granata con 61 anni di iscrizione) e quelli che lo sonodai 25 ai 30 anni. Premiata anche la testata più antica che si pubblica in provincia (il “Monitore Diocesano” che esce regolarmente dal 1907) e i giornalisti nisseni che sono diventati direttori di testate nazionali (Enzo D’Antona (Il Piccolo di Trieste), Emanuele Macaluso (L’Unità), Giorgio Mulè (Panorama), Claudio Sardo (L’Unità), Antonio Sciortino (Famiglia Cristiana). Ma non è stata soltanto una festa della memoria, né soltanto per gli addetti ai lavori. I giornalisti nisseni hanno voluto offrire all’opinione pubblica e ai giovani un’occasione di approfondimento che possa essere utile a tutta la società: un libro-antologia, “La Stampa racconta la Storia”: un viaggio nella storia della Sicilia interna così come l’hanno raccontata, e tramandata, nel corso di questi 70 anni, giornalisti e intellettuali i cui articoli sono diventati, oggi, fonti per ricostruire la storia, complessa e tormentata, di questo territorio.

Apre il volume una raccolta di saggi sulla storia del giornalismo nisseno negli ultimi due secoli (si parte dal 1818) di Giuseppe Lupo, Sergio Mangiavillano, Walter Guttadauria, Filippo Falcone, Valerio Cimino, un vero e proprio palinsesto della società così come si è espressa nella comunicazione sociale, (con 241 testate iscritte nel Registro della stampa periodica del Tribunale di Caltanissetta dal 1948 ad oggi), 85 fotografie ed un’antologia di venti articoli di giornalisti del passato. Un percorso di lettura della storia che abbiamo attraversato, che restituisce ai lettori di oggi una tensione civile ed un impegno esemplari, accompagnati da una scrittura ricca, ritmata, elegante, padrona della lingua italiana, adeguata a rendere la complessità di trasformazioni epocali con lo stile essenziale e leggibile per tutti che si addice ai giornali migliori. Il libro dell’Assostampa accompagna il lettore di oggi in questo percorso della memoria collettiva: dal terremoto di Messina alla Sicilia bombardata del 1943, con il primo giornale dell’Italia “liberata” uscito a Caltanissetta nel settembre del ’43: “Unità”, diretto da Giuseppe Alessi, che diventerà il primo presidente della Regione; Calogero Natale, magistrato-giornalista, primo Presidente di Assostampa e primo direttore di “Galleria”, la prestigiosa rivista culturale edita da Salvatore Sciascia, giornalista anche lui, promotore delle Settimane del Libro che portavano a Caltanissetta tutte le più prestigiose case editrici italiane con i loro autori. Leonardo Sciascia ha cominciato a scrivere come giornalista e proprio da questa città, così come Mario Farinella, poeta e scrittore, direttore de “L’Ora”, mitica testata

e Ugo Costa, testimone ed “esploratore” della costruzione dell’antenna della RAI, la più alta d’Europa, Egidio Maganuco, con il suo giornalismo civile a difesa dei diritti dei cittadini, Giuseppina Benintende Cipolla, con le sue colorate cronache di costume, Nuccia Grosso con una memorabile intervista a Inge Rosso di San Secondo, Antonio La China, capace di raccontare i Consigli Comunali con il ritmo coinvolgente di una telecronaca sportiva, Candido Casagni, testimone della visita di San Giovanni Paolo II a Caltanissetta e del suo messaggio di speranza che vale per noi ancora oggi. Attraverso i giornali la stampa ha costruito occasioni di sapere, pensare, riflettere, per un pubblico vasto, che nella Sicilia del dopoguerra, della costruzione della democrazia e dei conflitti sociali ha potuto trovare “semi” di crescita culturale, con l’imprevedibilità di un accesso possibile per tutti, come i giornali che si tengono aperti sui tavoli dei bar, e comunicano notizie, pensieri, domande, anche a chi non potrebbe mai incontrare le “grandi firme” che su quei giornali consegnano le loro idee. Oggi che lo scenario dell’informazione è stravolto dall’impatto dei nuovi media, internet, i social, e dalla loro implacabile pervasività, la frontiera della verità si fa più difficile da individuare, mentre della narrazione della società, dello “storytelling” si sono impadroniti molti imboni-

reale, proprio mentre apparentemente si hanno a disposizione molte più notizie, di cui però non sempre sono chiare le fonti, i collegamenti, il senso all’interno dei diversi contesti. Raccontare la realtà, sempre, tutta, svelandone le verità nascoste e ricostruendo i contesti, rimane oggi la passione e la missione dei giornalisti, della carta stampata, del video o del web, scommessa di costruzione di una verità plu-

cultura”, questo l’augurio impegnativo del Vescovo, Mons. Mario Russotto, giornalista anche lui, che ha portato all’incontro dell’Assostampa il suo saluto inaugurale. E ai giornalisti di oggi un consiglio impegnativo: “dopo avere fatto memoria del passato, incontratevi anche per scambiarvi le idee su questo presente, per essere come un fiume di speranza che riesce a nutrire l’intelligenza della nostra società”.


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IISS o n a i t s a Seb tura Mot

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’IISS “Mottura” di Caltanissetta, Istituto dal passato prestigioso rappresenta da 155 anni “ LA CARTA D’IDENTITA’ PER IL FUTURO “, poiché è il centro più accreditato della formazione in riferimento alle attività industriali e produttive, biochimiche e delle nanotecnologie , estrattive, elettriche e meccaniche e meccatroniche, con le applicazioni moderne e avveniristiche della robotica e della domotica . Con l’ulteriore Indirizzo del Liceo Scienze applicate, per chi voglia affermarsi ulteriormente , anche nel campo scientifico, medico, biologico e parasanitario, la nostra Scuola completa il quadro dell’offerta formativa costituita da Costruzioni, Ambiente e Territorio con articolazione in Geotecnica, Elettrotecnica ed Elettronica , Meccanica e Meccatronica, Chimica

todologia “Flipped Classroom”. E’ una scuola, difatti, che propone ampi orizzonti e orientamenti culturali agli studenti e offre, alla fine del quinquennio, un “Diploma che vale un lavoro”. E’ con orgoglio che possiamo affermare che il nostro curriculum di studi è il più simile ai piani di studio delle facoltà tecnico-scientifiche quali Ingegneria, Fisica, Scienze e Biologia, Matematica , facoltà che offrono un alto livello di occupabilità. I nostri alunni, grazie ad una squadra di insegnanti capaci di “aiutare ad apprendere” e di praticare l’arte dell’incoraggiamento, sono in grado di comprendere discipline considerate ostiche e difficili

u n elenco di alunni diplomatisi dal 2011 ad oggi nel settore meccanico-meccatronico per rispondere a richieste di lavoro a Malta e in Norvegia . Per non parlare dei nostri ex-alunni, diplomati e laureati, già occupati nei settori industriali e produttivi in Italia e nel mondo. Essa integra ed include le differenze, la diversità, l’intercultura. La nostra Scuola valorizza “ talento e ideali”; è tensione tra realizzazione di sé e lavo-

Scuola, Lavoro, Univesità Futuro per i nostri giovani diplomati dei materiali e biotecnologie. E, per chi necessita conseguire un titolo di studio ANCHE IN TEMPI PIU’ BREVI, il nostro Istituto è in grado di personalizzare i Piani di studio all’interno dei Corsi serali di Elettrotecnica ed elettronica e Meccanica e meccatronica, grazie al riconoscimento delle pregresse esperienze lavorative e di studio che valgono crediti scolastici e formativi, attraverso competenze spendibili e certificate. E dal prossimo anno scolastico , molte discipline del biennio saranno insegnate con nuove metodologie per alleggerire i compiti a casa e attrarre l’attenzione dei giovani, favorendo l’apprendimento in classe. Parliamo della Didattica per competenze e della me-

come la matematica e la fisica, e di superare i test per tutte le facoltà universitarie e i diversi colloqui in aziende ed imprese, senza difficoltà. L’effetto “placement” , cioè la capacità di trovare lavoro dei nostri alunni entro i due anni dal conseguimento del diploma , da noi è una realtà che si attesta a livelli altissimi e non si tratta di un lavoro qualsiasi ma consono al titolo di studi conseguito! Solo nel corrente anno scolastico, tre nostri alunni di appena 16 anni, frequentanti la terza classe elettronica ed elettrotecnica, stanno lavorando e studiando in Alternanza scuola lavoro e apprendistato presso l’ENEL e l ‘ITI “V. Emanuele” di Palermo e, poche settimane fa, un’accreditata Agenzia per l’impiego ci ha richiesto

ro. Nella nostra Scuola, insegniamo agli alunni a fronteggiare situazioni problematiche, a sviluppare il pensiero critico e la capacità creativa, a saper scegliere tra identità ed attitudini, a divenire cittadini consapevoli, ad imparare sempre Difatti, in questo momento , un nostro alunno sta frequentando un Liceo scientifico a Pechino ed un altro è appena tornato da un Istituto tecnico industriale di Goteborg in Svezia, nazione dove vuole tornare appena conseguito il diploma. E ’ frequentata da 30 alunni con disabilità che costruiscono, grazie ad un percorso personalizzato e con l’ausilio, la dedizione e l’amore dei docenti e del personale specializzato, il proprio progetto di vita. Essi usufruiscono di veri

spazi e di laboratori per la creatività e la socializzazione. La nostra scuola è al centro del dibattito didattico-educativo ed ospita Seminari, Convegni, Corsi di Formazione di Enti, Agenzie, Ordini Professionali , Associazioni e Scuole in rete. Partecipa a progetti nazionali e territoriali nella lotta alla violenza di ogni genere e nella costruzione della pace. E’ una scuola credibile ed impegnata nella “società della conoscenza”, intesa come modello organizzativo che produce saperi e competenze, attenta alla formazione globale della persona e a coltivare l’Umanità dell’uomo. E’ una Scuola” che presta ascolto e dà voce ai bisogni formativi delle nuove generazioni, aperta ai cambiamenti indotti dalle riforme e agli orientamenti metodologici della didattica laboratoriale, dell’alternanza scuola-lavoro, delle innovazioni tecnologiche, della sperimentazione e della ricerca. E’ Scuola Polo della formazione in servizio dei Dirigenti scolastici per i Piani di Miglioramento e per la valutazione del Sistema scolastico; Scuola Capofila del Polo Tecnico-professionale Progetto “Febo”per la realizzazione di nuovi laboratori tecnologi mante avanzati; Scuola prima graduata nel Progetto Alternanza scuola –lavoro “Traineeship” in Convenzione con Federmeccanica ;Scuola capofila e Coordinatrice provinciale del Progetto di Formazione “Snodi Formativi territoriali” per la formazione del personale in servizio, docente e non docente, sulle nuove tecnologie informatiche (Piano Nazionale Scuola Digitale). E quanti progetti per gli alunni , come il Corso Virtuale, Play Energy, Borse di studio, Gare scientifiche, astronomi-

che e matematiche, Giornalisti per un giorno, Flashmob contro la violenza nei confronti delle donne, TeleMottura, vera e propria televisione interna dotata di attrezzature importanti , anche per produrre cortometraggi e tanti, tanti altri, come il nostro Coro composto da docenti ed alunni per costruire volontà partecipativa e rafforzamento reciproco delle identità a confronto, il saper vivere insieme all’interno di una scuola potenziata che vuole l’occupabilità dei giovani , mietere successi, premiare ed incentivare gli alunni . E, negli ultimi due anni, durante la mia Dirigenza , i due più grandi successi : 1) una notevole diminuzione del numero delle sospensioni di giudizio 2) una drastica riduzione delle ripetenze, abbandoni e frequenze saltuarie E, adesso, vi invito al nostro OPEN DAY che avverrà nei giorni di domenica 22 Gennaio dalle 16:00 alle 18:00; sabato 28 gennaio dalle 10.00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00 ; domenica 29 gennaio dalle 16: 00 alle 18:00; sabato 4 febbraio dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00; domenica 5 febbraio dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00; lunedì 6 febbraio dalle 16:00 alle 18:00. Vogliamo unire Esempio e Credibilità; Tradizione e Futuro; Occupabilità e Competenze ; Speranza e certezze : solo la Scuola ne comprende il significato e gli intimi legami. E, se molte cose le dobbiamo e le possiamo migliorare, abbiamo bisogno del vostro aiuto e dei vostri consigli . Per questo vi aspettiamo nella nostra “ Scuola”! A presto Prof.ssa Laura Zurli Il Dirigente Scolastico


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IISS o n a i t s a Seb tura Mot

Altenanza Scuola Lavoro

Al Mottura è un dato di fatto L

e classi del triennio dell’Istituto Tecnologico “S. Mottura” suddiviso nei tre indirizzi: “Costruzioni, ambiente e territorio - articolazione geotecnico”, “Elettronica ed Elettrotecnica” e “Meccanica, Meccatronica ed Energia” svolgono attività presso aziende e all’interno dei nostri laboratori. A queste vengono aggiunti dei percorsi curriculari che cercano di attuare un modello di alternanza come approccio metodologico che possa contribuire allo sviluppo delle competenze trasversali e professionali in uscita. E così, oltre alle diverse forme di intervento come attività in laboratorio, stage di osservazione, incontri con figure professionali, interviste ad esperti aziendali si aggiunge anche la simulazione d’impresa che, attraverso la didattica labotaroriale (learning by doing, problem solving, case history, visite guidate e field trip), viene attuata nelle classi come se si fosse in azienda, secondo procedure definite e standard qualitativi che simulano quelle previste dalle norme in atto compresa la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per favorire l’apprendimento in contesti operativi l’Istituto “Mottura” organizza per i propri alunni visite guidate specifiche al fine di arricchire la formazione offerta durante il percorso scolastico con l’acquisizione di competenze pratiche reali spendibili nel mercato del lavoro. Già dallo scorso anno gli alunni dell’indirizzo geotecnico hanno potuto visitare, in territorio ragusano e siracusano, il cantiere del pozzo petrolifero esplorativo Irminio 6, constatando di presenza la struttura del pozzo e la tecnica di trivellazione. Inoltre hanno potuto esaminare, all’interno di una grotta di calcare bituminoso, i feno-

meni carsici e le forme di carsismo sotterraneo. Si sono recati in diverse cave di sabbia, di argilla, di calcare e di basalto dove, oltre a valutare l’aspetto geologico, hanno potuto assistere dal vivo al caricamento di una volata con esplosivo utilizzato per l’abbattimento di una parete basalti-

geotecnico relative allo sfruttamento degli idrocarburi, alla collaborazione nella conduzione e direzione dei cantieri per costruzioni in sotterraneo e al controllo dei parametri per la pericolosità idrogeologica e geomorfologica. L’attività in azienda è stata avvia-

da questa esperienza di ASL hanno acquisito delle competenze tecnicoprofessionali da potere spendere nel mondo del lavoro ,sia nel settore dell’automazione industriale che nella Domotica degli edifici. Quest’ultima, in particolare, è diventata ormai una competenza richiesta dal

ca. Quest’anno l’attività di alternanza scuola- lavoro è già cominciata con la visita degli alunni dell’indirizzo geotecnico ai cantieri C.M.C. e alle gallerie in costruzione presso il raddoppio della S.S.640. Il percorso di alternanza scuola lavoro previsto per questo indirizzo di studi consolida anche su campo le competenze specifiche previste per il diplomato

ta quest’anno anche per l’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica; le classi quarte hanno già sviluppato un percorso di alternanza scuola-lavoro presso l’azienda ESSEGI DOMO SRL di Floridia (Sr), azienda leader nel settore del cablaggio dei quadri per l’automazione industriale e per la domotica degli edifici e partner con la Multinazionale Schenider. Gli alunni

mercato del lavoro sopratutto per la gestione degli impianti elettrici nelle strutture alberghiere, nei nuovi impianti condominiali, nel settore dell’impiantistica e dell’automazione industriale. Altre visite sono state effettuate presso il “Green Village” di via Due Fontane per l’inaugurazione della prima colonnina elettrica privata ad uso pubblico in Sicilia.

Telemottura web Tv celebra cinque anni di traguardi e successi Telemottura è una web TV che da cinque anni si occupa di documentare e diffondere attività scolastiche e di interesse culturale sul proprio sito http://www.telemotturacl.com/. La Redazione è interamente costituita da studenti dell’Istituto che, come afferma il Dirigente Scolastico Laura Zurli, “ In questi cinque anni si sono distinti in eventi territoriali come Sicilia Dunque Penso, il Salus Festival e il Festival Mu.Mi.Pa. Hanno, inoltre, partecipato e vinto le selezioni per i concorsi nazionali : “Fare il giornale nelle scuole ” e “Giornalista per un giorno” banditi rispettivamente dall’ Ordine dei Giornalisti e da “Alboscuole”. Per ben tre anni la redazione si è qualificata come

Prima web TV scolastica italiana. Nel sito è possibile visionare l’ampia e variegata produzione del team: news, servizi, interviste, tutorial, documentari, talk show, articoli, video, foto. Le attrezzature innovative e professionali che la web TV utilizza sono state acquistate con i fondi europei FESR. Tutti gli studenti possono richiedere di far parte della redazione per effettuare riprese, montare video, presentare, intervistare, scrivere articoli, fotografare. Sono gli stessi componenti del team che si occupano della formazione dei compagni più inesperti che vogliono imparare ad usare le attrezzature e ad esprimersi efficacemente con le immagini.

Anche il corso di “Meccanica, Meccatronica ed Energia” rappresenta una realtà oramai affermata nel piano dell’offerta formativa dell’I.I.S.S. “S.Mottura” di Caltanissetta e segue il trend di forte crescita dell’intero settore della Meccatronica a livello nazionale e a livello regionale. La meccatronica è un’evoluzione moderna dell’ingegneria meccanica e si dedica allo studio di sistemi meccanici “smart” ovvero intelligenti. La meccatronica si estende oggi anche a prodotti tradizionali che cambiano radicalmente funzionalità attraverso l’uso di nuove tecnologie, di materiali innovativi, dell’automazione di sistemi intelligenti di produzione, gestione e controllo. Il tecnico meccatronico è un profilo altamente specializzato di recente affermazione, che unisce competenze meccaniche a competenze di carattere elettronico e deriva dall’unione di due profili: il meccanico tradizionale e il tecnico meccatronico. Il corso di Meccatronica dell’I.I.S.S. Mottura consente all’allievo di acquisire tutte le competenze richieste dal mondo del lavoro, grazie anche agli innumerevoli progetti sviluppati in ambito meccanico, automobilistico, robotico e alla partecipazione a gare di “Meccanica e Meccatronica” organizzate dal M.I.U.R. a livello nazionale. Il Mottura di Caltanissetta si è distinto a livello siciliano graduandosi al primo posto tra i progetti di eccellenza di alternanza scuola-lavoro dell’isola e nel progetto Traineeship organizzato da Federmeccanica. E’ stato inoltre individuato quale Istituto capofila per il Polo Tecnico Professionale “PTP FEBO delle Energie Rinnovabili e della Meccatronica” per la realizzazione di un laboratorio territoriale tecnologico di livello avanzato.


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Accordo Miur-Enel

Apprendistato di primo livello per tre studenti

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ià dall’inizio di quest’anno scolastico tre alunni dell’indirizzo elettrotecnico, Giulio Salvatore Sanfilippo (17 anni, di Campobello di Licata), Pietro Farruggio (16 anni, di Canicattì) e Simone Giosuè Mistretta (17 anni, di Caltanissetta) frequentanti la 3^ classe, sono stati inseriti in un programma sperimentale di alternanza scuola lavoro della durata triennale e frequenteranno il 4° e il 5° anno presso l’Istituto Tecnico Industriale

per il conseguimento del diploma e al tempo stesso saranno inseriti nel contesto produttivo aziendale; al termine del quinto anno, con la conclusione del percorso scolastico e il conseguimento del diploma, tenuto conto della valutazione di merito del percorso effettuato in azienda, è prevista una seconda fase di apprendistato professionalizzante di un anno. Gli studenti sperimentano il doppio status di studenti e lavoratori, con un rapporto di lavoro regolato in con-

“Vittorio Emanuele III” di Palermo. Per i primi due anni gli studenti seguiranno un percorso formativo

formità alla disciplina legislativa vigente e alla contrattazione collettiva di riferimento dei lavoratori elettrici.

I tre ragazzi sono già stati selezionati fra 180 partecipanti in tutta la Sicilia per formare una classe sperimentale di 20 alunni. L’inserimento di tre studenti del Mottura all’interno di questo progetto costituisce motivo d’orgoglio per il Dirigente scolastico prof.ssa Laura Zurli: “I tre ragazzi hanno superato una selezione durissima dimostrando di essere tra i migliori in tutta la Sicilia. L’avviso è stato emanato dal Miur e noi come Istituto abbiamo inviato la nostra candidatura per prendere parte a questo programma Enel per il conseguimento del diploma di scuola secondaria superiore e, al contempo, del contratto di apprendistato. La Sicilia è stata inserita solo quest’anno insieme ad altre sei regioni (Friuli, Calabria, Sardegna, Lazio, Campania e Lombardia) e, grazie a questo programma, si darà la possibilità a dei ragazzi, non ancora maggiorenni, di ottenere un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutti gli effetti, con ferie e retribuzione. Seguiranno gli studi e una volta a settimana lavoreranno in azienda ottenendo la qualifica di primo livello di dipendenti elettrotecnici. Non posso che dichiararmi fiera ed orgogliosa del loro talento e augurargli il miglior prosieguo degli studi”.

Io, alunna del Sebastiano Mottura

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alve a tutti, sono un’alunna dell’IISS “S. Mottura” di Caltanissetta e vorrei presentarvi dal punto di vista di uno studente la mia scuola. Come tutt i sanno, il nostro istituto presenta una certa maggioranza maschile tra gli studenti, ma non per questo non ci sono ragazze nella nostra scuola. I ragazzi ci fanno sentire a nostro agio, infatti andando avanti negli anni siamo cresciute notevolmente di numero. La nostra scuola inoltre, accoglie un buon numero di ragazzi disabili. Questo fa sì che in noi nasca la voglia di far stare nel miglior modo questi ragazzi e di farli sentire parte integrante e poi con l’aiuto dei professori di sostegno, che sono sempre pronti ad aiutarci per coinvolgerci tutti, riusciamo a

creare un bel clima nelle varie classi. La Preside, prof.ssa Laura Zurli e i docenti ci fanno vivere la scuola non come qualcosa che si è obbligati a fare ma come un ambiente accogliente in cui pos-

siamo esprimerci e vivere metà della nostra giornata. Inoltre la nostra scuola è molto attiva e ci sono tantissime attività in vari campi. I professori ci propongono progetti per far crescere in noi

l’interesse in svariati settori: musica, montaggio, fotografia, corsi di Sound Designer, Astrofisica, Volo virtuale, Laboratori CAD, Cinema, Produzione materiali digitali, Salute e sicurezza, attività scientifiche, chimiche e varie attività sportive. Inoltre si svolgono corsi di giornalismo, video maker, attività che ci hanno portato in passato a raggiungere dei prestigiosi premi. Insomma, per chi ha passione, la nostra scuola offre grandissime opportunità che ci possono portare a raggiungere grandi traguardi. Il motivo per cui abbiamo scelto il Mottura è che affrontiamo argomenti che vanno dall’ambito scientifico all’ambito letterario dando spazio alla parte più emozionale di noi, facendo del nostro istituto un esempio di scuola a 360 gradi. Alessia

Roma: parata del 2 giugno, presente la delegazione del Mottura

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Liceo Scienze Applicate

“Aperto al territorio”

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li Studenti del terzo, quarto e quinto anno del Liceo Scienze Applicate dell’I.I.S.S. “S. Mottura” di Caltanissetta, per un totale di 103 studenti, stanno seguendo percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro. Nello specifico il progetto messo in campo dal Liceo sta vedendo il coinvolgimento di 10 Aziende/Enti, che svolgono nel territorio le seguenti attività di prevenzione e/o valorizzazione: 1. INAIL - Informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro; 2. Università KORE di Enna - Orientamento e Formazione Universitaria; 3. A.S.P. di Caltanissetta - Presidio e prevenzione sanitaria; 4. CEFPAS/CEMEDIS (Centro mediterraneo di simulazione) - Corsi di formazione ed aggiornamento sanitario con programmi interattivi di formazione continua avanzata per gli operatori sanitari senza rischi per i pazienti; 5. ARPA - controllo e del monitoraggio della qualità dell’ambiente nella totalità delle sue matrici (aria, acqua, suolo, agenti fisici), della tutela ed il recupero del territorio nell’ottica della sostenibilità dello sviluppo; 6. RADIO CL1 - Informazione; 7. CALTAQUA - Gestione delle risorse idriche; 8. Comune di Caltanissetta/Biblioteca - Gestione del patrimonio letterario; 9. Italia Nostra/R.N.O. di Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale - Gestione della Riserva e dei Beni Culturali ed Ambientali presenti all’interno della suddetta area; 10. CALTAMBIENTE - Gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella città di Caltanissetta.

Ogni alunno realizzerà durante il percorso di A.S.L. un modulo obbligatorio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un modulo sul tema della prevenzione (sanitaria, ambientale, etc.) e più moduli dedicati alla valorizzazione dei nostri tesori (beni culturali ed ambientali, acqua, rifiuti, etc.). Tali attività hanno come obiettivo la creazione di esperienze di formazione e orientamento, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, per rendere più completa la formazione dei ragazzi e dare loro l’occasione di mettere a frutto le competenze, in particolare quelle trasversali, acquisite durante gli studi. Al termine del periodo di alternanza verrà rilasciata una valutazione e una certificazione che ogni studente può inserire nel proprio curriculum formativo, oltre che essere valutata in sede di valutazione scolastica finale degli stessi e agli Esami di Stato.

nche l’Istituto Mottura di Caltanissetta era presente a Roma alla Festa della Repubblica del 2 giugno. L’Istituto è stato infatti selezionato nell’ambito del progetto e concorso “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola. Lezioni di Costituzione” per prendere parte alla cerimonia conclusiva dell’iniziativa. Una delegazione dell’IISS “ Mottura”, formata dal Dirigente scolastico prof.ssa Laura Zurli, dalla prof.ssa Alessandra Giunta e da due studenti della 1^E, Simone Cammarata e Luigi Lauricella, ha così potuto visitare Montecitorio e Palazzo Madama ed assistere nella tribuna destinata al Ministero dell’Istruzione, di fianco alle autorità nazionali, alla parata militare del 2 giugno da Piazza Venezia ai Fori Imperiali. Il concorso, nato dalla collaborazione fra Senato della Repubblica, Camera dei Deputati e Ministero dell’Istruzione, mira ad avvicinare i giovani ai valori e ai principi della Carta Costituzionale. E così durante l’anno scolastico la classe 1^E ha ela-

borato un percorso proponendo come fulcro l’idea di persona all’interno della nostra Costituzione. In particolare i ragazzi hanno interagito con il giudice Gabriella Tomai e due assistenti sociali del tribunale dei minori, per poi realizzare la simulazione in video di una vera e propria conciliazione in tribunale. “L’intento è di rafforzare il senso della democrazia e della partecipazione” spiega la preside Zurli. “Ecco che è nata la collaborazione con il Tribunale dei minorenni, individuando nel fenomeno del bullismo il percorso progettuale. I ragazzi si sono cimentati nello studio e nella simulazione, anche con un video, per educare alla prevenzione della controversia giudiziaria tra due famiglie, quella della vittima e quella del bullo, infine giungendo ad una vera e propria conciliazione presso il Tribunale per i minorenni e alla messa in prova dell’alunno bullo che gli consenta di avere una possibilità di riabilitazione grazie al suo permanere a scuola”.


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L’impegno di tutti contro la violenza sulle donne L

Mottura e Sport L e attività motorie svolte durante il corso dell’anno scolastico continuano a caratterizzare tutti gli indirizzi dell’Istituto “ S.Mottura” di Caltanissetta. La tutela della salute come acquisizione di comportamenti e stili di vita salutari, la valorizzazione del gioco e

scolastico le lezioni curriculari di Scienze Motorie in piscina, al fine di acquisire i prerequisiti essenziali per imparare a nuotare o per quei ragazzi più esperti per riuscire a perfezionare la tecnica dei tuffi e dei diversi stili di nuoto. Nel corso degli anni all’interno

’istituto S. Mottura, giorno 25 Novembre 2016, ha partecipato alla Giornata internazionale per contrastere il fenomeno della violenza sulle donne, tenutasi al PalaCarelli, con un lavoro dal titolo: “La donna tra passato e presente”. Sei studenti, Alessia Palermo alla chitarra, Giovanni Lanzalaco, Angelo Iacona, KevinVaccaro, Michele Provenzano, Daniele Panzica, voce solista, hanno recitato un dialogo fatto di proverbi siciliani, riflessioni, citazioni, musica e canto; un gruppo di studentesse ha preso parte al flash mob, altri hanno cantato

un modello di uomo diverso da quello presente sia nelle famiglie sia nel territorio. Tra le tante finalità educative,l’istituto pone in primo piano la crescita umana degli studenti per formare giovani responsabili,liberi nelle scelte, privi di preconcetti, tolleranti, rispettosi della persona,compito impegnativo in una società dove la violenza nei confronti della donna è emergenza quotidiana. I giovani avvertono la crisi della vecchia cultura in cui la donna veniva considerata elemento decorativo, moglie e madre,ma ancora stentano ad accettare il nuovo

ne per la lotta alla violenza sulle donne ci appare molto interessante e la partecipazione alla Giornata internazionale che ha coinvolto un buon numero di studenti, altamente educativa. Sicuramente è necessario un cambiamento culturale: la scuola, la famiglia e i media devono proporre un modello nuovo di uomo, né inferiore né superiore alla donna, con pari diritti, doveri e dignità. Bisogna sensibilizzare il maggior numero di ragazzi, perché ogni violenza su una donna è una violenza a una madre, a una sorella, a una figlia; perché riteniamo mo-

dello sport come spazio privilegiato di apprendimento, socializzazione ed integrazione, sono i presupposti su cui si fondano le programmazioni curriculari dei docenti di Scienze Motorie. Il “Progetto Nuoto” iniziato tredici anni fa è diventato un pilastro fondamentale nella programmazione curriculare dei docenti, e grazie a questa attività tutti gli alunni delle classi prime hanno la possibilità di svolgere per tutto l’anno

dell’Istituto oltre ai classici tornei di calcetto , pallavolo , pallamano e basket si è portata avanti la pratica di nuovi sport come il badminton, il dodge ball, il mini hokey, il tiro con l’arco, il tennis, tennis tavolo ed anche il calcio balilla con l’organizzazione di manifestazioni sportive che appassionano tutti gli studenti. L’Istituto “ S. Mottura” cerca di rendere il tempo-scuola un momento di vita piacevole, democratica e partecipativa, favorendo i rapporti aperti e costruttivi e promuovendo la cultura motoria e sportiva come costume di vita, al fine di concorrere alla formazione unitaria dello “studente – cittadino”.

in un coro, formato da alunni di tutti gli istituti, appositamente selezionati. La giornata è stata di altissimo valore formativo e ha visto la partecipazione di tutte le scuole superiori di Caltanissetta. Da anni il Mottura si pone l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul problema della violenza e sulla parità di genere, offrendo

e reagiscono o chiudendosi in se stessi o tenendo un atteggiamento arrogante e violento con l’altro sesso. L’istituto ha sempre puntato sull’educazione sentimentale dei giovani per offrire modelli alternativi di comportamento più giusti nei confronti delle donne e più gratificanti per gli uomini. Pertanto, il messaggio di sensibilizzazio-

ralmente giusto educare gli adolescenti al rispetto dell’altro e a non compiere atti di violenza, di nessun tipo, nei riguardi delle donne; perché l’immagine femminile si allontani sempre più da stereotipi di genere svilenti della sua dignità. Parità di genere, pari opportunità e rispetto della dignità della persona; il nostro obiettivo.

Consulta la brochure con il Qr-code

Natale 2016 : al Sebastiano Mottura un coro “Speciale”

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uest’anno l’atmosfera natalizia è stata animata dalla presenza del coro formato da alcuni docenti e alunni dell’Istituto e diretto dal’inse-

gnante Laura Sicari. L’idea è nata dalla volontà di condividere momenti piacevoli in un clima gioioso e collaborativo. Tale iniziativa fina-

lizzata all’inclusione e all’aggregazione è rivolta anche agli alunni per potenziare le competenze in campo musicale e per condividere momenti extrascolastici.


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Fatti & Cultura

I

nizia bene l’anno editoriale della nuova rivista Studi Storici Siciliani, diretta da Filippo Falcone, con una platea di riferimento ed una location di eccezionale portata. Il 29 gennaio infatti alle ore 17 nell’aula consiliare Sandro Pertini del comune di Grugliasco, nell’hinterland torinese, su iniziativa dell’associazione Casa Sicilia ed il sostegno del Comune, i componenti del comitato scientifico della Rivista

co) con un intervento di Marcello Saija (Università di Palermo) sull’emigrazione transoceanica e la rete dei musei siciliani e di Fiorella Falci (Liceo Classico di Caltanissetta) sul movimento cattolico nisseno e la risposta dei poteri criminali. Si metterà in luce la collaborazione originale, attorno a questo strumento di approfondimento e di divulgazione, tra archivisti, ricercatori amatoriali e docenti (universitari e

di Gero Difrancesco

Paolo Di Blasi, un intellettuale palermitano del settecento, o quello ancora sulla scoperta del vero paesaggio nel “ Giudizio Universale “ di Giuseppe Salerno (lo zoppo di Gangi), per arricchire la visuale d’insieme che la rivista vuole fornire come scelta editoriale innovativa; così come non manca la riproposizione documentale, ricca ed esaustiva, di un fatto tragico come la strage di Riesi del 1919 (G. Difrancesco),

Per una ricerca come didattica in una scuola laboratorio di storia Presentazione in Piemonte del quarto numero della rivista Studi Storici Siciliani

Sonia Zaccaria (presidente) Gero Difrancesco e lo stesso Falcone, illustreranno la novità di questa rivista storica nel panorama culturale italiano. Dopo i saluti del sindaco Roberto Mondà, quelli dei presidenti di Casa Sicilia (Calogero Bordonaro) e dell’associazione siciliana di Torino e provincia (Calogero Cesatti), modererà i lavori il consigliere comunale Gianni Sanfilippo promotore dell’incontro. Si tratterà di un nuovo tassello aggiunto al grande puzzle identitario che l’associazione Casa Sicilia, con sede a Grugliasco, ha contribuito a definire, in questi ultimi anni, nell’area torinese, e che ha ritessuto una fitta tramatura tra i siciliani presenti in Piemonte, quelli sparsi per il mondo e quelli rimasti nell’isola. Cantastorie, letterati, artisti, uomini politici, sindacalisti hanno vivacizzato un dibattito culturale che ha accelerato i processi di interconnessione Piemonte Sicilia dopo gli anni della rivoluzione industriale italiana, dell’esodo di massa sud nord, della depressione economica. Domenica 29 Gennaio sarà il momento di Studi Storici Siciliani con i suoi articoli sulla storia del fascismo nisseno (S.Zaccaria e G. Difrancesco) e su quella delle Madonie (Speciale sulle Madonie di M. Siragusa, M. G. Giacomarra, F. P. Pinello, R. Fran-

medi) cui preme la rivisitazione documentale ed analitica della storia dell’isola. Come afferma nel suo editoriale la professoressa Sonia Zaccaria (Liceo scientifico A. Volta di Caltanissetta): “Studi Storici Siciliani nasce con l’obiettivo di riempire un vuoto del mondo editoriale siciliano nel settore della ricerca storica, proponendosi come una rivista di microstoria, con la sua ampia accezione di storia attenta ai territori, nelle loro dinamiche politiche, economiche e sociali. Si avverte infatti in una società complessa come la nostra, estremamente dispersiva: l’esigenza di comprendere, in tutta la sua ricchezza e in tutte le sue sfaccettature, la realtà storica contemporanea, di conoscere come si sono svolti i fatti che sono all’origine del mondo odierno, quali ne sono state le cause e le molte più risposte, e quindi di poter trovare nelle certezze del passato risposte adeguate agli interrogativi del presente. Tutto ciò a partire dalla realtà che ci circonda immediatamente : dalle madonie, dal nisseno, dalla valle del Platani… dalla Sicilia in generale”. Tra questi obiettivi non mancano le focalizzazioni sulla storia culturale dell’isola come evidenzia l’articolo di F. Falcone su Pietro Germi, la Sicilia e lo scrittore Nino Di Maria, o quello di L. Carruba su Francesco

variamente (malamente) indagata da studiosi locali e marginalmente rappresentata dalla storiografia ufficiale. Come ribadisce la professoressa Zaccaria: “In questa focalizzazione delle indagini abbiamo voluto trasfondere il metodo de Les Annales (secondo le linee seguite dalla grande stagione storiografica francese di Marc Bloch e Lucien Febvre), mutuato dalle scienze umane, non disdegnando le descrizioni- narrazioni del breve periodo: dei fatti attinenti alla storia politico-istituzionale, a quella economica, alla grandi questioni che hanno interessato la progressione (crescita?) della nostra Isola. La nostra convinzione è quella di adottare una indagine conoscitiva ed interpretativa del passato che incidendo sui superficiali moti ondosi del mare metta in luce anche l’andamento delle correnti marine e il lento movimento degli abissi; utilizzando proprio un paragone tanto caro a Ferdinand Braudel per descrivere la storia politica, la economica e quella della “mentalità” dell’uomo, seppure in territori ristretti: in ambiti locali rappresentativi. In ciò la rivista intende muoversi senza condizionamenti di natura ideologica e senza preclusioni di carattere metodologico o tematico”. A Grugliasco quindi entrerà di scena a pieno titolo la riflessione storiografica nissena veicolata, attraverso i loro articoli, dalle insegnanti Fiorella Falci e Sonia Zaccaria che con la loro presenza didattica qualificano le rispettive scuole di provenienza. Entrerà di scena la microstoria, che incrementa ogni giorno di più la curiosità degli studenti verso una materia la cui attualità ed incidenza formativa risultano essere intramontabili. Entrerà di scena la cultura siciliana, che lungi dalla sua “isolitudine” mentale, cui sembra relegarla il solipsismo di buona parte degli intellettuali contemporanei, vuole riproporsi come componente integrante ed essenziale della identità nazionale.

I Fatti di

Etico

“Intervista a mio nonno” V oliamo indietro nel passato attraverso i racconti dei nostri nonni. Anche loro sono stati alunni e tanto hanno da raccontare. Questa intervista non è frutto della fantasia ma l’autentica descrizione della scuola di un tempo. Con quale mezzo andavi a scuola? Andavo a piedi, anche se la scuola era lontana e io dovevo percorrere la strada senza scarpe. Le scarpe le tenevo in mano per non rovinarle e le mettevo appena prima di entrare a scuola. Fino a quale classe hai frequentato? Fino alla quarta elementare, anch’io come molti ho interrotto la scuola prima dell’obbligo che era fino alla quinta, perché dovevo badare ai miei fratelli minori. Avresti voluto continuare gli studi? Sì, perché mi piaceva moltissimo andare a scuola. Da quanti alunni era costituita la tua classe? La mia classe era costituita da circa 30 bambini, ma c’erano classi anche di 40 alunni. Come era l’orario scolastico? L’orario era dalle 8.30 fino alle 12.30 L’intervallo era alle 10.00 e durava circa 10 minuti; mangiavamo solitamente pane e burro o pane e marmellata e giocavamo “All’a’ tu” Che caratteristiche aveva l’aula? L’aula aveva i banchi doppi disposti in due o tre file, era riscaldata da una stufa che il bidello accendeva al mattino, quando funzionava, c’era anche la lavagna che poggiava su un

le mettevo nella cartella che era di cartone. Avevi tanti compiti da compiti da fare a casa? No, non ne avevo molti, perché la maestra sapeva che tutti i suoi alunni andavano poi a lavorare. Facevate gite? Ne facevamo pochissime, per esempio andavamo a piedi a Santo Spirito. Quante volte all’anno veniva data la pagella? La pagella veniva data tre volte all’anno. E i voti erano scritti col pennino. Oltre alle punizioni c’erano premi per i più bravi? No, c’erano solo bei voti sulla pagella. C’erano tanti bocciati? Sì, ce n’erano tanti quanti se lo meritavano. Che cosa vorresti che ci fosse ancora nella scuola di oggi? Il rispetto e l’educazione che avevamo noi e che oggi spesso non vedo più. Quando entrava qualcuno scattavamo tutti in piedi sull’attenti, chissà se esiste ancora questa forma di rispetto. Noi non potevamo permettercelo ma i miei figli andavano a scuola ordinatissimi col grembiule e un fiocco meraviglioso, mi chiedo perché ora non vedo più gli vestiti così. Per me la scuola era una cosa seria e ci mettevo tanto impegno, perché sapevo che era importante essere istruiti. Quali cambiamenti positivi pensi

cavalletto. Dove sedeva la maestra? La maestra sedeva dietro alla cattedra che era rialzata da una pedana in legno; lei era molto severa e aveva la bacchetta, ma la usava poco e solo con chi lo meritava. Più spesso dava dei castighi: stare dietro alla lavagna, uscire dall’aula, inginocchiarsi per mezzora ma a volte tirava le orecchie o dava qualche scappellotto ai bambini più indisciplinati o disordinati. Le davamo del lei e la rispettavamo in ogni caso. Quali materie studiavi? Studiavo quelle di oggi tranne tecnica, lingue straniere, ma c’era igiene e pulizia e ordine e bella scrittura. Con cosa scrivevi? Scrivevo con il pennino intinto nel calamaio, ma dovevo portare a scuola solo il pennino perché il calamaio era nel banco e veniva riempito d’inchiostro dal bidello alla mattina; usavamo un quadernetto a righe e un quadernetto a quadretti e i libri. Tutte queste cose che portavo

che ci siano nella scuola di oggi? Se dico nessuno vi arrabbiate? Ma una riflessione mi mette i brividi; quello che è stato detto e raccontato dal lato di chi lo ha vissuto verrà sentito con nostalgia e letto con un sorriso; ma i nostri ragazzi lo apprezzeranno? Oppure presi dal loro cellulare o dal loro I Pad disperderanno questi ricordi? Non vorrei fossero infastiditi dai ricordi e che noi finissimo per essere invece che portatori sani dei nostri ricordi e di quelli dei nostri nonni solo neutrali se non insignificanti elementi di un quadro familiare e scolastico in cui impera soltanto la tecnologia o l’effimero. Il filo del ricordo che tiene assieme le varie generazioni va rafforzato piuttosto che indebolito o addirittura tranciato. Altrimenti saremmo responsabili di un delitto perché non all’altezza di essere buoni educatori. Allora ragazzi, ascoltate il nonno e affondate le vostre radici nei suoi dolcissimi ricordi.


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IISS o s s u R i Luig

Gli alunni del Russo “Russo in Musica”

a teatro con Aldo Rapè T

ante volte ci si chiede come possa la scuola trovare la chiave giusta per stabilire un contatto profondo con i giovani di oggi, costretti spesso a vivere in contesti difficili e perdipiù in un’epoca tormentata da mali gravissimi. Difficile è arrivare a loro con lezioni teoriche dove in astratto si parla di legalità. E proprio di tale problema si è fatto carico l’I.I.S.S. “L. Russo” di Caltanissetta, sempre pronto a proporre agli studenti attività interessanti sia nel campo cinematografico sia in quello teatrale. Già nel mese di novembre il regista e attore nisseno Aldo Rapè, figura di rilievo nell’ambiente culturale della città, aveva incontrato gli alunni del “Russo” e aveva parlato loro della funzione civile del teatro.

Il 9 dicembre, poi, a pochi giorni dall’anniversario della morte di Felicia Impastato, ha portato sulla scena per loro un suo lavoro che affronta la tremenda tematica della mafia. “W la mafia”, per l’appunto, è il titolo dell’opera che è stata rappresentata al teatro “Rosso di San Secondo” di Caltanissetta. Magica è stata subito l’atmosfera che si è creata nella sala in cui da una partec’era Rapè che, unico protagonista, campeggiava sul palco, mentre in platea e in tribuna più

di quattrocento ragazzi in assoluto silenzio non riuscivano a staccare gli occhi da lui. E’ davvero difficile immaginare un teatro gremito di giovani dai quattordici ai di-

presidente dell’associazione “Libera-mente”. Il primo ha parlato di “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, nata nel 2005 a Cinisi e sempre aperta al pubblico e a chi

ciotto anni, che con gli occhi lucidi per la commozione seguono un monologo intero senza mai distrarsi e che alla fine si alzano in piedi per far capire con un calorosissimo applauso che il messaggio dell’autore è arrivato a loro, un messaggio che parlava di lotta contro la criminalità, in nome dei principi di onestà e di giustizia. Alla rappresentazione è seguita poi l’intervista fatta dal Rapè a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, e a Elena Ciravolo,

vuole studiare il fenomeno mafiosoe i suoi collegamenti con l’apparato istituzionale. La seconda ha spiegato il fine per cui è nata l’associazione, quello, cioè, di riutilizzare per fini sociali i beni confiscati alla mafia. Sempre in linea, poi, con gli obiettivi della scuola e, in particolare, con quelli del progetto “Legalità”, è stato preannunziato l’incontro dell’attrice Lucia Sardo con gli alunni, ai quali proporrà, il 7 marzo al teatro Margherita, lo spettacolo “La madre dei ragazzi”, in ricordo di Felicia Impastato, madre coraggiosa di Peppino. Positivo è stato, a conclusione della mattinata, il commento degli studenti che hanno assistito con grande coinvolgimento emotivo sia al lavoro teatrale sia all’intervista. Un ringraziamento sentito va senz’altro fatto ai docenti che hanno curato la realizzazione dell’evento e alla Dirigente Scolastica Maria Rita Basta, sempre disponibile alla messa in atto di attività altamente educative per i ragazzi.

Gli Open Day ed i laboratori orientativi del “Russo”

L’

entusiasmo dei ragazzi di terza media che hanno visitato il nostro Istituto durante l’ open day di dicembre e che, in quell’occasione, hanno potuto assistere ad attività di laboratorio e porre domande di carattere informativo sui tre indirizzi del Russo ha portato lo staff di presidenza a decidere di offrire altre occasioni alle famiglie che non hanno avuto la possibilità di visitare la scuola. Pertanto la scuola resterà aperta nei pomeriggi di giorno 14 e 29 gennaio e 4 febbraio dalle 16,00 alle 19,00. Alunni e genitori delle scuole medie saranno ac-

colti dal Dirigente Scolastico, dai Docenti e dal personale che illustreranno i diversi corsi di studio presenti nella scuola e accompagneranno gli ospiti nella visita guidata dell’istituto, dei laboratori, della palestra, delle aule speciali. Nel corso della manifestazione sarà possibile assistere ad esercitazioni di laboratorio e conoscere i diversi progetti interdisciplinari ed extracurriculari che arricchiranno l’offerta formativa del Liceo Linguistico, del Tecnologico “Chimica, Materiali e Biotecnologie Sanitarie” e del Tecnico Economico “Amministrazione, Finanza e Relazioni internazionali per il Marketing”.

La seconda edizione il primo giugo 2017

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on l’obiettivo di valorizzare la creatività come strumento di conoscenza e come mezzo di aggregazione e di espressione dell’individualità e delle capacità di ognuno, l’IISS”Luigi Russo” ha bandito il primo Concorso musicale “ Russo in Musica”, rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado di Caltanissetta. Numerose le candidature pervenute all’Istituto promotore dell’evento che, con l’aiuto di una giuria di esperti, presieduta dalla Dirigente Scolastica Maria Rita Basta, ha dovuto faticare non poco per selezionare i dodici finalisti per la serata conclusiva prevista per il 19 maggio scorso. Tutto esaurito al Teatro Margherita per la kermesse musicale che ha visto impegnati i giovani talenti provenienti da tutte le Scuole Medie e Superiori della città nelle categorie solisti e duo, solisti strumentali e gruppi. Ottimo il livello tecnico dei piccoli artisti secondo il giudizio dell’autorevole e prestigiosa giuria tecnica presieduta dal Maestro Gaetano Buttigè e composta dal Maestro Corrado Sillitti, dal Professore Salvatore Carmelo Benfante Picogna e dalla cantante, nostra concittadina Miele. Un premio ex aequo nella categoria “GRUPPI” è stato attribuito alle due corali in gara, “Euterpe” dell’Istituto musicale “Manzoni – Juvara”, e “Armonia” del Liceo Paritario Mignosi; per la categoria “SOLISTI/DUO” Scuola Media è stata premiata la talentuosa Zelia Riggi dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” che, con un brano tratto dal musical “My fair lady”, ha entusiasmato il pubblico in sala, mentre per la stessa categoria, ma relativa alla Scuola Superiore, il premio è andato a Martina Buggea dell’Istituto Manzoni-Juvara. Per la categoria “SOLISTI STRUMENTALI” il riconoscimento è toccato al giovane trombettista Giuseppe Di Benedetto dell’Istituto musicale “Manzoni/Juvara”, che si è aggiudicato anche il premio destinato al “vincitore assoluto” per l’elevato livello tecnico manifestato nell’esibizione. Il premio della critica, attribuito dalla giuria presieduta dalla Dirigente Scolastica Professoressa Marisa Sedita Migliore e composta dal dott. Michele Spena e dal dott. Tony Maganuco è stato conferito alla piccola Zoara Turiano dell’Istituto Comprensivo “Vittorio Veneto” per l’originalità dell’esibizione. L’Istituto organizzatore non ha partecipato alla gara, ma alunni ed ex alunni della scuola si sono esibiti con performance di poesia, ballo e canto tra un concorrente e l’altro. Grande soddisfazione delle Docenti organizzatrici dell’evento professoresse Francesca Bennardo e Mariastella Giunta, di tutto il pubblico in sala, ma soprattutto della Dirigente Scolastica professoressa Maria Rita Basta che è riuscita ancora una volta (la precedente edizione si è svolta a Gela quando la stessa dirigeva l’istituto “E. Majorana”), a promuovere, tra le nuove generazioni, la cultura musicale ed a stimolare la “sana” competizione tra gli studenti. La seconda edizione del Concorso è gia fissata per Giovedì 1 Giugno al Teatro Margherita.


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IISS Luigi Russo

Biotecnologie Sanitarie Le attività degli studenti del “Russo” al Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania

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I.I.S.S. “Luigi Russo” di Caltanissetta, diretto dalla Prof. ssa Maria Rita Basta, ha lavorato in sinergia con il prof. Guido De Guidi, docente di chimica dell’Università di Catania e i proff. Alessandra Belvedere e Pietro Di Benedetto, docenti di Chimica dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie, per promuovere il progetto Lauree Scientifiche – Chimica il cui scopo è creare un migliore raccordo tra la scuola superiore e l’Università così da colmare il divario che spesso si riscontra tra la preparazione degli studenti e le competenze richieste per affrontare gli studi universitari. Le attività svolte dagli studenti di V anno, dell’indirizzo Chimica Materiali e Biotecnologie – articolazione “Biotecnologie Sanitarie”, presso i laboratori del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, permettono allo studente di approfondire gli argomenti curriculari e offrono l’opportunità di utilizzare strumentazioni altamente specialistiche. In particolare ogni sessione di laboratorio prevede un preliminare incontro in aula in orario antimeridiano ed una parte sperimentale in orario pomeridiano. Gli studenti selezionati per la prima sessione di laboratorio, svolta lo scorso Ottobre, hanno effettuato due esperienze: la saponificazione e la spettroscopia. Durante la prima esperienza di laboratorio gli studenti hanno preparato, a partire dall’olio, un sapone da portare a casa e utilizzare, invece con la seconda hanno potuto osservare, dal vivo, lo spettro di emissione dell’idrogeno e dell’elio, immagini sempre viste sui libri di testo, ma per la prima volta ottenute per mezzo della loro attività laboratoriale. Lo scopo prioritario di queste esperienze è orientare lo studente a

“fare”, a partire da attività significative che gli consentono di confrontarsi con i temi, i problemi e le idee delle discipline scientifiche. Le attività, concordate con i docenti universitari di Chimica, proseguiranno nei mesi di febbraio e marzo in modo che gli studenti possano: utilizzare e mettere alla prova le conoscenze e gli strumenti che l’Università mette a disposizione per descrivere e modellizzare situazioni e fenomeni, discutere e lavorare in gruppo con i docenti universitari, affrontare problemi e situazioni di apprendimento simili a quelli che si incontrano all’Università, utilizzare test calibrati e altri materiali, comprese le prove di verifica delle conoscenze richieste all’ingresso dei corsi di laurea scientifici. Il percorso si concluderà con le prove anticipate di verifica “ConScienze” svolte in collaborazione con il CISIA, che gestisce i Test di Accesso ai Corsi di Laurea. Le prove hanno l’obiettivo principale di orientare gli studenti ed i docenti in merito alla preparazione di base necessaria per la frequenza dei corsi di laurea di tipo scientifico. Esse costituiscono inoltre delle vere e proprie prove di verifica in quanto il risultato è valido ai fini dell’iscrizione ai corsi di laurea di tipo scientifico non a numero programmato, anche se la prova è sostenuta in sede diversa rispetto a quella scelta per l’iscrizione alla facoltà che lo studente sceglierà di frequentare. Gli alunni dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie che hanno partecipato alla prima sessione delle attività presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Catania sono: Lapaglia Francesco, Leonardi Aurora, Picone Irene,

IL PROGETTO

Tecnologia ed innovazione didattica : un e-book al “ Luigi Russo”

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L’ Riggi Chiara, Rindone Chiara, Vilardo Stefano (VB), Catalano Graziella, Galanti Mattia, Geraci Giuliana, Lunetta Kristian, Nanfara Marcantonio (VD), Augello Luca, Caruso Alessandro, Noto Michele, Schifano Paolo (VE). Il progetto Lauree Scientifiche Chimica è coerente con il curriculum formativo degli studenti dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie i quali proseguono gli studi universitari in facoltà quali: medicina, veterinaria, ingegneria biomedica, professioni sanitarie, chimica, chimica e tecnologie farmaceutiche, scienze biologiche, ecc. Negli anni questo progetto ha permesso ai nostri alunni di fare

delle scelte consapevoli per il loro progetto personale grazie al fatto che è stata offerta loro l’opportunità: di approfondire temi, problemi e procedimenti caratteristici dei saperi scientifici, di autovalutarsi, verificare e consolidare le proprie conoscenze in relazione alla preparazione richiesta per i diversi corsi di laurea scientifici. L’entusiasmo che i ragazzi hanno mostrato in questi anni per le esperienze formative vissute ci rende orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto e che continueremo a realizzare!

mance del giovane seminarista Francis che, realizzate le reti, ha divertito il pubblico con evoluzioni acrobatiche. Il Premio “Il portiere volante” è andato al Professore Gioacchino Montaperto dell’Istituto “Sen Di Rocco”, mentre lo striscione più apprezzato è stato quello creato dagli studenti del Liceo Scientifico “A.Volta” che recitava: “Non è vero che il ricercatore insegue la verità, è la verità che insegue il ricercatore”. Grande soddisfazione della Dirigente Scolastica professoressa Maria Rita

Basta:” Obiettivo centrato in pieno anche quest’anno in questa grandissima festa delle scuole unite per sostenere un progetto di solidarietà, grazie ai Dirigenti Scolastici degli Istituti partecipanti, all’Aci di Caltanissetta, all’Ufficio VI Ambito Territoriale, al Comune e al Libero Consorzio della Provincia di Caltanissetta e a tutti i Docenti e al personale ATA che si sono “messi in gioco” per sostenere la ricerca.”

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IISS Luigi Russo per Telethon

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ì, 4.617 euro è lo straordinario traguardo raggiunto dalla raccolta fondi per lo studio e la cura delle malattie genetiche rare da destinare a Telethon grazie ad un team che ha lavorato con sinergia ed entusiasmo. L’IISS “Luigi Russo” infatti, scuola promotrice dell’evento, si è avvalsa della collaborazione del Coordinamento Provinciale di Telethon, dell’Aci di Caltanissetta, dell’Ufficio VI Ambito Territoriale della Provincia di Caltanissetta/Enna, dei Docenti referenti delle attività motorie di ciascun Istituto partecipante coordinate dalla professoressa Francesca Bennardo, del Comune di Caltanissetta e del pre-

zioso supporto del Libero Consorzio Comunale della Provincia di Caltanissetta. Con il calcio d’inizio del Sindaco Giovanni Ruvolo, il Palacarelli, per il secondo anno consecutivo, ha visto “scontrarsi” in un torneo di calcio a 5, i Docenti ed il personale ATA di tutti gli Istituti della città. A fare da cornice l’entusiasmo di circa 4000 studenti che hanno tifato per i propri beniamini e sostenuto il progetto versando un euro a testa. Vincitrice del torneo la squadra del Liceo Paritario Mignosi, che si è aggiudicata inoltre il titolo di “Squadra più simpatica “grazie allo spirito giocoso dei giocatori e grazie alle perfor-

I.I.S.S. “L. Russo” si conferma luogo di formazione e creatività nell’espressione di una vision di istituto fondata sull’innovazione didattica e sull’accoglimento di molteplici proposte culturali. Infatti le professoresse Maria Stella Giunta e Valeria Dionisio, docenti di inglese rispettivamente delle classi 5^E e 5^B dell’indirizzo tecnologico, hanno coinvolto gli studenti nell’ideazione di materiale didattico per la realizzazione di un e-book che possa, eventualmente, già dal prossimo anno scolastico, sostituire il libro di testo in adozione. L’impulso per il progetto è partito dal convincimento che tanto più si rendono gli studenti protagonisti della didattica, tanto più solidi e duraturi saranno i risultati raggiunti, in quanto la loro motivazione verrà mantenuta sempre viva. L’articolazione dell’e-book rivelata dal titolo “E-motions in science”, include la trattazione di svariati argomenti che spaziano da tematiche squisitamente scientifiche, peculiari all’indirizzo di studi, a quelle artistiche e musicali. Tutte le sezioni prevedono attività, immagini e testi multimediali completamente create dagli studenti che avranno, così , l’occasione di approfondire le loro competenze digitali. Il principio del “work in progress,” insito nel concetto di metodo scientifico, trova la sua espressione nell’idea stessa di un e-book che si presta a continui aggiornamenti e correzioni. Le docenti che hanno il compito precipuo di suggerire spunti e guidare gli studenti nella selezione del materiale da inserire, hanno programmato di realizzare l’e-book lungo il corso dell’anno scolastico, alla fine del quale è stato previsto un momento conclusivo di socializzazione del lavoro a tutto l’istituto e alle classi quinte degli istituti superiori della città che vorranno accettare l’invito a partecipare.


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“Cognitive euroscience” all’ I.I.S.S. Luigi Russo: dai banchi al convegno

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ato lo scorso anno per incentivare l’interesse degli alunni dell’istituto verso l’arte e la cultura, coinvolgendoli in momenti di confronto con personaggi del mondo dello spettacolo e della letteratura, il “Laboratorio del sapere” è oggi un’opportunità formativa importante per i Docenti, per gli alunni, per i propri ge-

Silvana Grasso e le altre: la cultura siciliana al femminile nitori e per quanti fossero interessati ad iniziative culturali. Alcune attività verranno svolte in orario antimeridiano, mentre altre in orario pomeridiano. Quest’anno il programma, sapientemente stilato dalla Dirigente Scolastica

professoressa Maria Rita Basta, collaborata dai professori Francesca Bennardo e Dario Lana, è ricco di novità: dall’attrice Lucia Sardo con lo spettacolo “ La madre dei ragazzi” alla Compagnia catanese “Buio in sala”, che sta preparando una performance teatrale

a sorpresa solo per i Docenti e gli studenti del “Russo”. Il 10 marzo, l’Istituto sarà lieto di ospitare Silvana Grasso, scrittrice siciliana docente del Liceo Eschilo di Gela, Assessore alla Cultura della giunta Bianco a Catania, autrice di famosi romanzi tradotti in varie lingue e vincitrice di prestigiosi riconoscimenti in campo letterario a livello nazionale. L’incontro, in occasione del quale la scrittrice presenterà il suo ultimo libro “Solo se c’è la Luna”, si svolgerà alle ore 17,00 presso l’Aula Arendt dell’Istituto ed è aperto a tutti quanti fossero interessati.

“Sicily is a treasure island for tourism” - fase C: 6 alunne del Liceo linguistico Russo uniche ammesse in provincia

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Ancora una volta gli alunni dell’ I.I.S.S “Luigi Russo “, diretto dalla Dirigente Scolastica prof. ssa Maria Rita Basta, danno prova di preparazione e competenza . E’ stato infatti pubblicato sul sito dell’IRRSAE Sicilia l’elenco degli studenti eccellenti selezionati per la formazione del modulo C del Progetto “ Sicily is a treasure island for tourism”. La selezione scaturisce dalla segnalazione fatta dalla scuola di 15 studenti appartenenti alle classi seconde e terze del liceo linguistico, selezionati dalla prof.ssa Lachina, docente di lingua inglese, che nell’anno scolastico 2015/2016 ha partecipato al modulo B tenutosi all’IPSAR “ Piazza” di Paler-

mo che ha previsto un corso di 120 ore di formazione linguistica in presenza e su piattaforma Edmodo. Ecco i nomi delle studentesse che frequenteranno il modulo all’IPSCEOA “Gallo” di Agrigento, uniche selezionare per la provincia di Caltanissetta: Emily Aleo, Valeria Lo Casto, Alessandra Macaluso della 4^ A linguistico e Alessia Lanzafame , Carmela Micciche’ e Greta Tassone della 3^ B Linguistico. Anche per loro è prevista la formazione linguistica con un insegnante madre lingua e la certificazione delle competenze secondo il “ Common European Framework of Reference for Languages” del Consiglio d’Europa.

a connotazione altamente scientifica di uno dei tre indirizzi del Luigi Russo di Caltanissetta offre a docenti ed alunni la possibilità di “volare alto” e di osare la realizzazione di progetti estremamente ambiziosi. Non ultimo, il convegno di neuroscienze che si è svolto nella cornice sobria dell’Aula Magna “H. Arendt” come momento conclusivo di un progetto che ha visto coinvolti gli alunni della classe VB tecnologico, guidati sapientemente dalla docente di inglese, prof. ssa Valeria Dionisio. Il Convegno rappresenta l’apice di un’attività di project work incentrata sul “Physical, Cognitive and Emotional Development of the Individual” ed in particolare sulle “Multiple Intelligences”, che i ragazzi hanno scandagliato durante l’intero anno scolastico, eseguendo ricerche ed approfondimenti di interesse personale e collettivo, creando un blog in cui convogliare i propri lavori per metterli a disposizione dei visitatori del web, abbracciando tematiche che spaziano dall’apprendimento del linguaggio, ai “mirrow neurons” in relazione all’intelligenza interpersonale e all’empatia, per finire alla trattazione di approfondimenti come, tra i tanti, la memoria, gli effetti della musica sul cervello, gli Obe. Di fronte ad un pubblico altamente interessato e competente, gli alunni della VB si sono cimentati come relatori in lingua inglese, dimostrando il coraggio indotto dalla passione e dalla voglia di scommettere su se stessi. Grande il successo riportato, come testimoniano i lunghi applausi che hanno salutato ciascun relatore. Questi i nomi degli studenti della VB: Andrea M. Bivona, Marta Bruno, Greta Capizzi, Clelia Dell’Ajra, Giulia Di Piazza, Mattia Di Prima, Mara Falduzza, Giorgia Firrigno, Flavia Fontana, Francesca Galesi, Daniela Gallo, Piermattia Gentile, Ilenia Giardina, Aurora Giambra, Matteo Guagenti, Federica Lana,

Martina Lauricella, Sara Lentini, Giulia Leonardi, Daniele Li Volsi, Alessia Lo Manto, Matteo Maira, William Milano, Mattia Mosca, Santino Pepe, Roberta Polizzi, Giovanni Provenzano, Simona Salvaggio, Andrea Sportato, Giampaolo Turco, Antonio Vullo. La seconda parte del convegno è stata impreziosita dagli interventi autorevoli di alcuni insigni Professori Universitari. Il dott. Giuseppe Giglia, M.D., Ph. D.Neurologist Researcher al Department of Cognitive Neuroscience dell’ Università di Maastricht e al Department of Experimental Biomedicine and Chemical Neuroscience dell’ Università di Palermo, ha intrattenuto gli studenti su “Neurofisiologia dell’interfaccia concetti-linguaggio”. Il dott. Roberto Battaglia, Direttore dell’ U.O.C. Neurochirurgia dell’Ospedale S. Elia di Caltanissetta,è intervenuto su “Neurochirurgia ed aree del linguaggio”. Infine il Direttore del Consorzio Universitario di Caltanissetta, dott. Emilio Giammusso, Sociologo e Psicologo Sociale, Professore di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Complesse presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Organizzazioni Internazionali dell’ Università di Palermo, ha parlato di “Comunicazione emozionale: le parole parlate, le parole parlanti e le parole mai dette”. I lavori si sono conclusi con un dibattito molto vivace e nutrito di curiosità scientifica, cui hanno partecipato docenti e alunni delle classi quinte e quarte dell’indirizzo biologico-sanitario. Tra eccitazione e commozione, grazie alla poliedrica apertura del D.S., Prof.ssa Maria Rita Basta, e alle competenze motivazionali e professionali della prof.ssa Valeria Dionisio, si è realizzato uno dei momenti didattici di più alto spessore educativo ed umano, che aprirà le porte della ricerca scientifica e dello studio appassionato a tanti giovani aspiranti a lavorare nel mondo della sanità.

Lingue straniere

Nuove opportunità di Certificazione linguistica al Russo

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al corrente anno scolastico presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Luigi Russo” è possibile sostenere gli esami di certificazione di lingua Inglese con l’Ente Certificatore Pearson LCCI (London Chamber of Commerce and Industry), accreditato nel Regno Unito, riconosciuto dal MIUR (Prot.n. 000065102/07/2015) e dai principali atenei Italiani. L’Ente, oltre a certificare con l’esame JETSET (Junior English Test-Senior English Test) tutte le abilità linguistiche di giovani e di adulti dal livello A2 al C2 del QCER (Quadro Comune Europeo di Rife-

rimento), certifica anche le competenze linguistiche nei settori economico e turistico. L’IISS “L. Russo” vanta una lunga esperienza nel campo delle certificazioni linguistiche, infatti nella propria sede si effettuano, da diversi anni, corsi di preparazione ed esami con altri Enti Certificatori di lingua inglese e francese. Questo ulteriore riconoscimento è stato possibile grazie alla disponibilità di adeguate attrezzature tecnologiche ed all’alta professionalità dei docenti di lingua Inglese. A seguito di un percorso di formazione, il Pearson LCCI ha ricono-

sciuto ai docenti di lingua inglese la qualifica di Invigilator e di Oral Examiner e ad un docente DNL la qualifica di Invigilator. Lo scopo di tale scelta è stato duplice in quanto, oltre ad aver dato l’opportunità ai propri Docenti di elevare ulteriormente le proprie competenze, si sono anche ampliate le opportunità di certificazione ai propri studenti ed al territorio con un sistema altamente qualificante ma al tempo stesso flessibile, infatti

Pearson LCCI permette di effettuare sessioni di esame con un solo mese di anticipo e senza vincoli di numero minimo di candidati. Il servizio di consulenza agli esami, disponibile per i candidati che in-

tendono avvalersi di questo Ente, ha supportato la prima sessione svoltasi lo scorso dicembre, a cui hanno anche partecipato docenti che intendono ottenere la qualifica di docenti CLIL.


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. G . C . T . I Mario di ar s i p a R

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el corso degli anni, con l’evoluzione dell’organizzazione aziendale sia nell’industria sia nelle imprese di servizi, il profilo del ragioniere si è differenziato e specializzato, dando vita ad una serie di figure professionali che fanno parte del settore amministrativo, o della finanza di impresa, o ancora del controllo di gestione.Come dire che tutte le specializzazioni discendono in qualche modo dall’addetto alla contabilità (detto più comunemente ragioniere). Per l’addetto alla contabilità generale la principale differenza nella situazione di lavoro tra piccola e grande impresa risiede nel grado di autonomia nello svolgimento delle proprie mansioni: nella microimpresa spesso l’addetto ha un ruolo di responsabilità e quindi di notevole autonomia, nell’azienda medio-grande deve invece normalmente eseguire direttive espresse dal responsabile di reparto e/o dal direttore amministra-

o gestione di una agenzia turistica) e altro ( come ad esempio la mediazione linguistica). Il CORSO SERALE PER ADULTI di AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING offre una opportunità ai lavoratori e non che per diversi motivi desiderano completare il loro percorso formativo venendo incontro alle diverse esigenze degli studenti-lavoratori. Il settore economico viene completato per il secondo anno dal PROFESSIONALE SERVIZI COMMERCIALI (col conseguimento al terzo anno della qualifica) caratterizzato da un raccordo con le imprese locali ed enti, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio, compreso il volontariato e il privato sociali. SETTORE TECNOLOGICO: L’indirizzo INFORMATICAE TELECOMUNICAZIONIè il primo ed unico in provincia a formare la figura

tri. .L’istituto offre anche la possibilità di una ISTRUZIONE POST DIPLOMAcon l’Istituto Tecnico Superiore (ITS) di ALTA FORMAZIONE IN EFFICIENZA ENERGETICA. Significativa quindi l’opportunità di scelta che l’istituto offre ai suoi utenti . Alla luce poi della consapevolezza delle proprie inclinazioni e interessi si offre , ove possibile, l’opportunità di

Le nuove sfide

dell’ITET Rapisardi-Da Vinci

Scelte consapevoli in realtà dinamiche tivo con spazi decisionali più ridotti. Anche la divisione dei compiti dipende ancora una volta dalle dimensioni aziendali: più è grande l’azienda, più le attività sono parcellizzate e divise tra vari addetti.L’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri“Mario Rapisardi”, che può vantarsi di formare, da oltre 100 anni, i professionisti che operano i campo economico, è consapevole dei mutamenti delle richieste di mercato ed è attento alle nuove esigenze del mondo del lavoro pertanto ha attivato nel corso degli ultimi anni n. 5 indirizzi nell’ambito dei due settori economico e tecnologico. SETTORE ECONOMICO: INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING arricchito a partire dal terzo anno dall’articolazione SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI(SIA) che costituisce un indirizzo unico nel territorio, interessato com’è all’uso dei sistemi ERP, software efficace per una gestione efficace delle problematiche aziendali (ad esempio la fatturazione). Unico nel territorio e anche nella provincia è l’indirizzo TURISTICO che mira a formare allievi , esperti in turismo, con competenze organizzative nuove per una valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, artigianale, enogastronomico, paesaggistico ed ambientale. necessarie alla scoperta del territorio. Chi consegue il diploma in questo indirizzo si immette direttamente nei molteplici settori del turismo (ad esempio guide turistiche

del perito informatico, figura tra le più richieste dal mondo del lavoro. Al suo attivo ha già avviato un corso di formazione con la facoltà di Ingegneria Informatica KORE di Enna. L’indirizzo COSTRU-

ZIONI, AMBIENTEE TERRITORIO, di storica esperienza nella formazione della figura del geometra, negli ultimi anni ha mostrato una particolate apertura al mondo del lavoro collaborando spesso con aziende ed istituzioni del settore comead esempio l’Ordine dei Geome-

rivalutare meglio il percorso personale con l’aiuto dei docenti preposti all’orientamento nel passaggio dal biennio al triennio. L’ITCG Rapisardi è una comunità culturale e professionale in grado di fornirti una solida preparazione spendibile sia nel mondo del lavoro che nella prosecuzione degli studi universitari. La didattica laboratoriale, avvalendosi delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, garantisce a tutti pari opportunità di successo formativo. La collaborazione con le realtà produttive e professionali, che si concretizza nei percorsi di alternanza scuola – lavoro, costituisce uno dei più qualificanti punti di forza dell’ offerta formativa della nostra scuola. Si tratta di percorsi che hanno una significativa valenza formativa . Gli stage sia in Italia che all’estero, infatti, consentono allo studente di completare sul campo la propria formazione tecnica e, nello stesso tempo, di scoprire i propri talenti. La mission dell’stituto, tenendo sempre saldo l’elemento della centralità dello studente all’interno del nostro percorso formativo, rimane sempre quella: formare i professionisti del domani!

A Caltanissetta un convegno sulla figura professionale del Geometra nel campo ambientale

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ercoledì 25 gennaio, presso il Teatro “Regina Margherita”, ilCollegio dei Geometri di Caltanissetta, del nostro istituto ha organizzato il convegno regionale “Acqua, Aria, Terra … Rifiuti: I Geometri per l’ambiente. La tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse del territorio e dell’ambiente costituiscono uno degli aspetti più qualificanti dell’attività del Geometra, una professione in continua evoluzione. Il Geometra, in materia di Gestione Ambientale, data la complessità della materia, costituisce per tutte le attività produttive: industriali, commerciali, di servizi, artigianali e per lestart-up. Le competenze tecniche e giuridiche in materia ambientale, per ilGeometra che intende svolgere l’attività di “Esperto Tecnico in Materia di Gestione Ambientale” sono la condizione necessariaper essere accreditato a pieno titolo: è allo studio, con il Collegio dei Geometri, un Progetto “Ambiente”, una curvatura nel piano

di studi dell’indirizzo CAT in materia ambientale assolutamente innovativa sia per le significative novità sul piano didattico che per l’introduzione di nuovi ambiti scientifici correlati alle esigenze del territorio, all’ambiente e al nuovo profilo professionale del geometra. Recenti ricerche mostrano, infatti, come l’ambiente sia una delle nuove frontiere del lavoro, in grado di premiare la formazione e la preparazione dei giovani, aumentare le opportunità, valorizzare le competenze e contribuire a migliorare e tutelare il territorio. Il Geometra è oggi una figura professionale versatile in grado di intervenire nei settori della bioedilizia, delle tecnologie green e della gestione del paesaggio, nelle quali può impegnarsi grazie alle caratteristiche della propria formazione scolastica, attenta e partecipe alle innovazioni e agli aggiornamenti legislativi che affiancano l’evoluzione tecnologica, sociale ed economica della società moderna.


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. G . C . I.T Mario di ar s i p a R

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e il mondo del lavoro è una vera sfida per il neo-diplomato, l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Mario Rapisardi, è consapevole delle opportunità che il diploma conseguito nei suoi diversi indirizzi di studio offre alle nuove generazioni. Tra i motivi che possono spingere a

mente lavoro e ottengono i migliori esiti occupazionali. E’ quanto emerge dall’indagine del Sistema Informativo Excelsior secondo la quale l’indirizzo che nel 2016 concentrerà il maggior numero di richieste di diplomati è proprio quello amminitrativo-commerciale, un indirizzo “ trasversale” che trova impiego

Gli indirizzi dell’Istituto Tecnico commerciale e per Geometri “Mario Rapisardi”anche in tempo di crisi vincono la sfida dell’occupazione scegliere il Rapisardi, oltre ad un interesse per le materie di studio, va considerata la prospettiva occupazionale che si apre con il conseguimento del diploma. Una percentuale sempre più alta di studenti continua il percorso di studi avendo la possibilità di scegliere tra l’Istituto Tecnico Superiore o l’Università, ma c’è un percentuale non indifferente che decide di immettersi immediatamente nel mercato del lavoro. Quali opportunità avrà ad un perito in Amministrazione Finanza e Marketing una volta conseguito il diploma? Per rispondere a questa domanda che preoccupa non solo i giovani,ma anche le loro famiglie, dobbiamo consultare alcuni dati statistici. Negli anni la richiesta di questi diplomati è sempre stata la più elevata. Anche per quanto riguarda il 2016, nonostante la crisi in atto, i diplomati nell’indirizzo AFM risultano essere quelli che trovano più facil-

in tutti i settori economici e che continua ad avere il maggior riscontro in campo occupazionale. Dati confermati dal Report dell’Istat 2015 sui diplomati del 2011. Chi proviene da un Istituto Tecnico ha i migliori esiti occupazionali: i tassi di occupazione sono infatti più alti e quelli di disoccupazione i più bassi rispetto alla media. Anche l’indagine AlmaDiploma 2014 sulla condizione occupazionale e formativa dei diplomati,evidenzia dati positivi. Ad un anno dal diploma ha trovato lavoro il 38% dei diplomati degli Istituti Tecnici, premiati anche dal punto di vista dello stipendio. Sempre secondo i dati del 2014 emerge che i profili più richiesti sono legati all’ambito amministrativo- commerciale. Anche gli indirizzi legati ai servizi sono molto ricercati, fra questi il turistico che permette il conseguimento del diploma di Perito del Turismo. Il Perito del Turismo ha una forma-

zione a carattere tecnico-aziendale ed amministrativo in ogni settore del turismo ed è in grado di promuovere il patrimonio artistico,cul turale,enogastronomico e ambientale del territorio. Utilizza competenze linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire all’innovazione e al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa turistica. In un territorio come il nostro, ad alta vocazione turistica, in cui si stanno sviluppando progetti di sviluppo delle attività produttive locali, in sinergia con enti, cooperative all’interno di un sistema integrato, appare evidente l’impiego di periti del settore. Il Nostro Tecnico oltre al ramo economico, ha due indirizzi del settore tecnologico: Costruzione Ambiente e Territorio ed Informatica e Telecomunicazioni.

Gli studenti da noi sono

protagonisti L

o sviluppo delle competenze trasversali degli studenti che si esplicano nelle capacità di comunicare, organizzare, relazionare sono diventate il nostro punto di forza grazie alle diverse attività che la scuola progetta, propone e realizza in collaborazione con i docenti e tutte le associazioni, enti pubblici, enti privati , aziende che credono nella operosità e serietà della scuola. Si parte dal conseguimento della patente informatica ECDL aperta anche al pubblico, ai progetti ERASMUS ++ di scambi culturali, di organizzazione di mostre a tema, di progetti di conoscenza e

accoglienza orientati al senso di solidarietà verso famiglie e realtà disagiate del territorio fino alla realizzazione di prototipi di automazione premiati da una della più prestigiose organizzazioni a carattere tecnologico quali la MAKER FAIR, alla opportunità offerta agli allievi che hanno sviluppato progetti interessanti di sostituirsi al docente sperimentando la metodologia della classe capovolta.Associazioni di rilievo del territorio chiedono la collaborazione con il nostro istituto per la realizzazione di attività legate al territorio e allo sviluppo di tutti gli aspetti tecnologici e comunicativi.

Anche la societàTecnis, il colosso delle costruzioniautostradali, ha generosamente offerto un significativo supporto alla formazione degli studenti del CAT che potranno osservare le tecniche avanzate di realizzazione di reti di viabilità. Un ruolo di rilievo in tutto questo contesto lo assume il Comitato Tecnico Scientifico dell’istitutoche ha promosso iniziative intese a migliorare sia il percorso didattico degli studenti nei vari indirizzi, che a contribuire fortemente con una serie di iniziative che mirano a qualificare le competenze previste dai profili in uscita.

L’informatica ha aperto la strada ad ambiti di applicazione senza confine in tutti i settori, per questo motivo i profili in uscita dei due indirizzi, offrono la possibilità di entrare subito nel mercato del lavoro. Un ampio ventaglio di scelte che viene incontro ai più disparati interessi e passioni delle giovani generazioni in una società dinamica,sempre più digitale e in continua trasformazione.


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Dalla Scuola alla Professione

Cosa dice di noi il mondo del lavoro:

l’alternanza scuola-lavoro al Mario Rapisardi U

no degli obiettivi delle esperienze di Alternanza scuola lavoro dell’ITCGM. Rapisardi è certamente oltre che la collaborazione alla formazione umana-sociale, lo sviluppo di quelle competenze professionali tipiche di ciascun indirizzo di studio che vanno stimolate, monitorate earricchite con l’aiuto dei diversi tutor aziendali che con molta dedizione e attenzione da sempre mettono a servizio la loro professionalità. L’istituto ha chiesto ad alcuni tutor una verifica dell’esperienza di stage durante il periodo di inattività didattica, generalmente dedicato alle vacanze. La rag. Rosalia Lo Brutto, presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro e componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’istituto : “ Ho avuto il piacere di ospitare nel mio studio due allievi delle quarte

propria città e del proprio Paese. Dalle esperienze avute abbiamo avuto modo di appurare come l’inserimento dei giovani nel contesto aziendale offra loro l’opportunità non solo di mettere in pratica tutte le competenze acquisite durante gli anni di studio ma anche di sviluppare quelle competenze di carattere generale che consentono di rispondere alle richieste dell’ambiente organizzativo, quali, ad esempio, la capacità di operare attivamente nel gruppo di lavoro per affrontare problemi e progettare le relative soluzioni. “ Siamo e saremo sempre disponibili - afferma Totò Navarra, Presidente e Fondatore della Società – a collaborare in maniere proficua con l’Istituto “M. Rapisardi”. Le esperienze fatte qui da noi sono state positive ed hanno aiutato i giovani studenti a maturare una

particolare.L’Azienda, C.D.S. S.p.A., fondata da Umberto Romano negli anni ’50 e ormai con la terza generazione in Azienda, opera nel settore della Grande Distribuzione Organizzata con le insegne “Il Centesimo” e Carrefour, di cui è Master Franchise e(Carrefour è il terzo gruppo mondiale con circa 77 miliardi di euro di fatturato, di cui circa 5 sviluppati in Italia) crede fortemente che investire sui giovani possa garantire un futuro migliore a se stessa e alla collettività perché senza la crescita dei giovani il territorio sarebbe sempre più povero registrando difficoltà nel reperire nuove risorse da immettere in azienda.Le esperienze con gli allievi dell’ITCG Rapisardi sono sempre state molto positive: studenti molto preparati che, pur affacciandosi per la prima volta al mondo del lavoro,

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l diploma di RAGIONIERE è ancora oggi il più richiesto per l’ingresso nella posizione di addetto alla contabilità (nel 71% dei casi) e il nuovo contabile registra, ogni dato sui fogli di calcolo di specifici software applicativi, che gestisce sulla sua postazione informatica. L’INFORMATICA ha modificato il ruolo stesso dell’addetto amministrativo, che in qualche modo contribui-

Non solo ragionieri il Rapisardi fucina di storiche ma anche nuove figure professionali sce a leggere e interpretare i flussi dei dati e l’andamento dell’azienda (ERP). Le aziende sono però di diversa natura : di produzione e di servizi. Produzione tecnologica delle telecomunicazioni , progettazione dello sviluppo del territorio e rispetto dell’ambiente, servizi turistici che curano ormai itinerari anche ambientali e culturali sono ormai diventate le nuove richieste del mondo del lavoro. L’istituto Rapisardi, grazie alla diversità degli indirizzi ha saputo cogliere la necessità degli studenti di soddisfare le loro esigenze formative: l’indirizzo TURISTICO attento principalmente alla conoscenza artistico-culturale-ricettiva del proprio territorio , anche a livello nazionale e inter-

classi dell’ITCG Rapisardi .Ragazzi molto educati e rispettosi degli orari e della struttura ospitante. Hanno dimostrato curiosità nell’approccio quotidiano dello svolgimento delle attività sperimentando il rapporto professionale/clientela ma soprattutto hanno manifestato grande disponibilità all’apprendimento delle dinamiche lavorative, rendendosi parte attiva nell’espletamento di incarichi loro affidati che hanno portato a compimento senza richieste di supporto. Auspico un prosieguo che possa arricchire le loro giovani menti e procurare ai soggetti ospitanti grandi soddisfazioni nel lungo periodo”. Anche la PFE SpA, altra componente del CTS, da diversi anni accoglie all’interno della sua organizzazione, nell’ambito del progetto alternanza scuola – lavoro, giovani studenti e diplomati provenienti dall’ITCG . Tale progetto ha permesso e permette tutt’oggi all’azienda di collaborare alla formazione del capitale umano del futuro, favorendo l’orientamento dei ragazzi in modo che possano contribuire alla vita economica e sociale della

maggiore consapevolezza rispetto al loro futuro percorso di studi e lavoro, sapendo di poter contribuire nella società in modo concreto e qualificato. Invito i giovani studenti a sviluppare sempre più le loro ambizioni, a credere in se stessi e ad avere il coraggio di “voler sapere” per diventare gli imprenditori ed i professionisti del futuro”. Il dott. Rizzo Salvatore , responsabile del settore informatico del CDS di Caltanissetta , sempre particolarmente entusiasta e disponibile a collaborare, ha dichiarato che la mission dell’azienda è molto chiara e definisce in modo esplicito il suo posizionamento: “offrire merci e servizi ad alto valore aggiunto sempre in linea con i bisogni ed i cambiamenti del mercato, attraverso una proposta di partnership flessibile e rispondente alle esigenze delle aziende-clienti”. Questo si è tradotto sia nel favorire, salvaguardando sempre il Cliente finale, le aziende locali ma anche coltivando importanti collaborazioni con le Università siciliane e con l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Mario Rapisardi” in

nazionale, ha stipulato protocolli di collaborazione per la formazione nel settore con qualificati B&B che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa intravedendol’opportunità di crescere in un mercato che , per la posizione geograficamente strategica al centro dell’isola, punta sulle risorse artistiche e ambientali; L’indirizzo CAT (costruzione ambiente e territorio)si è rinnovato con lo stu-

dio della Green Economy, della Geomatica e dell’Ecosostenibilità. Interessante il convegno del 25 Gennaio” ACQUA, ARIA, TERRA,..RIFIUTI”-GEOMETRI PER L’AMBIENTE che vede coinvolti gli allievi tutti di questo indirizzo in un percorso nettamente riqualificato e proiettato verso una nuova formazione sia di recupero e valorizzazione dei beni esistenti che di sviluppo di iniziative atte a stimolare nuove imprenditorialità grazie anche agli accordi definiti con organi tecnicidi enti pubblici e società private. Non ultimo “INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI”che suscita particolare interesse nel mercato delleaziende informatiche e tecnologiche per gli aspetti

dimostrano sempre interesse nel conoscere le best practices di un Azienda.Affrontare per loro le tematiche studiate fra i banchi si rivela un esperienza importante che li arricchisce e aiuta ad orientare il loro futuro scolastico e lavorativo.Meritevoli di nota sono tutte le collaborazioni degli studenti dell’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio con la Soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta, come nel caso della realizzazione del Museo di arte contemporanea della salita Metteotti.

Visualizza con il QR code la brochure informativa

innovativi delle comunicazioni digitali. Dalla fonte della Banca dati Excelsior-Unioncamere il 17% delle imprese operanti nei servizi informatici e delle telecomunicazioni prevedono assunzioni e diverse sono le realtà del territorio locale chehanno accolto la proposta di fare leva sulle risorse umane che la scuola sta formando.


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ssico a l C Liceouistico e Ling utico Core SETTIMO RO E G G RU

La scuola ha ottenuto l’attestato di riconoscimento di Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi”, promosso da UNICEF e MIUR

Che cosa fa di una scuola una scuola di qualità? L

a risposta è assai complessa, ma si può tentare di formularla in modo semplice e comprensibile:una scuola è “virtuosa” quando la qualità delle relazioni umane e professionali al suo interno è improntata alla comprensione, alla collaborazione, alla risoluzione dei problemi, allo sviluppo del-

le competenze, all’innovazione, allo scambio,all’inclusione, alla promozione della persona umana e della sua centralità nel processo educativo, di formazione ed istruzione. Importante è valutare la qualità dei servizi offerti, innanzitutto in termini di risultati finali degli studenti e delle studentesse, di opportunità loro offerte per potenziare le loro abilità e i loro talenti, di efficienza dei servizi amministrativi improntati allalegalità,trasparenza e accessibilità attraverso i processi di digitalizzazione e comunicazione ampiamente adottati, al decoro degli ambienti scolastici e alla loro diversificazione per favorire

il benessere, la cooperazione, la socializzazione, la produzione/ fruizione di percorsi culturali di livello elevato. Insomma è una scuola che attrae talenti, che li aiuta nelle difficoltà, che propone percorsi di innovazione saldamente fondati sulla tradizione culturale del nostro Paese, abbrivio per una società della conoscenza basata sulla coesione

e sullo sviluppo completo del capitale umano di cui disponiamo. La comunità educante di una buona scuola denota i seguenti caratteri: è partecipativa e democratica, aperta al dialogo al suo interno e con il territorio, stimola il senso di appartenenza e, nello stesso tempo, sa fare rete, avvalora la storia di eccellenza di cui è portatrice governan-

do l’innovazione tecnologica per asservirla al pensiero critico e costruttivo, adotta modelli educativo didattici ed organizzativi flessibili e al passo con i tempi, capaci di cogliere le sfide della contemporaneità. Il Liceo Ruggero Settimo, nei suoi tre indirizzi, si ispira a questa visione, si adopera per realizzare questi obiettivi alti coinvolgendo tutti gli attori del sistema: studenti, professori, famiglie, professionalità della scuola, partner e stakeholder sociali. Negli articoli che seguono, potrete conoscere aspetti di questi processi della quotidiana fatica e gioia dell’educare, che aiuteranno ciascuno a scegliere in quale ambiente educativo e di apprendimento si desidera scorrano gli anni migliori della vita dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze e potrete avere elementi oggettivi per giudicare l’offerta formativa della nostra scuola, che vi aspetta per offrirvi un’esperienza diretta tra i banchi e negli ambienti del no-

stro Liceo che accoglie e orienta ogni giorno dell’anno con i suoi servizi e le sue attività. Vi aspettiamo per mostrarvi come le tante “sigle” della “buona scuola” (PTOF, PDM, RAV, ESABAC, PON, PAI, CLIL e tanto altro) siano solide realtà cariche di senso. Prof.ssa Irene Cinzia Maria Collerone Dirigente scolatico

Scambi e Stages

Il liceo Apaczai di Budapest a Caltanissetta

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’esperienza di scambio interculturale con il liceo di Budapest mi ha consentito di entrare a contatto con una realtà diversa da quella quotidiana. Ospitando due ragazzi ungheresi ho conosciuto usi, costumi e tradizioni interessanti e in più aspetti arricchenti. Sono persone semplici, capaci di adattarsi ad ogni situazione e molto educate; celano tanta voglia di donare affetto e riceverlo dietro l’apparente volto della timidezza. L’occasione di condividere una settimana con loro mi ha permesso di confrontarmi con giovani

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intraprendenti e curiosi di comprendere la cultura siciliana. L’imbarazzo iniziale, infatti, si è subito trasformato in desiderio di scoprirsi a vicenda e in pochi giorni abbiamo instaurato un feeling così forte che consentiva di capirci con pochi sguardi superando le difficoltà della lingua. Conservo un bel ricordo di questa esperienza e ho la certezza che la permanenza a

Budapest (ci andremo ad aprile) sarà la conferma positiva di aver vissuto momenti di gioia e di crescita. Paola Vitale IVE Classico

Spazio di libertà

Il laboratorio d’arte come luogo per esprimersi

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ros, il dio amante della bellezza, racconta Platone, è figlio di Penìa e Poros, nasce cioè dalla povertà e dall’ingegno, dall’indigenza e dall’espediente messo in campo per superare una condizione di mancanza. Proprio

Da qui è nata l’idea dell’albero di Natale senza sprechi: più di ottocento bottiglie assemblate all’ingresso, un esempio di come si può reinventare ogni cosa. Si è aperto uno spazio nuovo di creazione: un laboratorio che nasce dalle

da un’assenza è nato il nostro amore per il riuso ed il riciclo: l’assenza di fondi adeguati per costruire scenografie per il teatro, innanzi tutto, nella messa in scena delle Troiane di Euripide il 3 giugno del 2016. Pochissimo denaro per realizzare sfondi e costumi, grande desiderio di costruire emozioni attraverso il teatro. Da questa povertà (Penìa) e dal desiderio di trovare una soluzione (Poros), si sono generate le idee: grazie al regista Giuseppe Cutino, grazie al laboratorio di scenografia, è nata la volontà di riempire lo spazio della parete di fondo del palazzo Moncada con una scenografia che recasse un messaggio fortissimo: quello di un’assenza. L’assenza dei Troiani spazzati via dalla guerra che si è concretizzata con la presenza di più di cinquanta giacche appese alle grucce. Quel che resta dell’uomo allo spegnersi della violenza. Una raccolta attenta e capillare, casa per casa: abbiamo svuotato gli armadi, alla ricerca di ciò che poteva tornare a nuova vita, che poteva riassumere, da scarto che era, nuovo significato. Ed Ettore e Priamo sono stati lì quella sera, attraverso abiti smessi. Li abbiamo visti sospesi nello spazio e quando li abbiamo tirati giù, ormai come preziosissime reliquie, li abbiamo donati alla Caritas, perché abbiamo compreso che tutto può riacquistare senso.

cose, dove non si acquista ma si raccoglie, si recupera, si reinventa. Un luogo per una pedagogia che conduce non solo verso un maggiore rispetto nei confronti dell’ecosistema, ma ad una nuova filosofia del vivere: per i nostri studenti abituati allo spreco la ricerca di qualcosa (una vecchia gruccia, una bottiglia di plastica, un tappo di metallo) sono stati fonte di idee inesauribili. Stanno così nascendo modellini di tempio creati con la carta dei biscotti, piazze di polistirolo dipinte con i fondi del caffè, muri di bottiglie per creare nuovi spazi, in un reinventarsi continuo di soluzioni che portano alla più alta delle abilità cognitive: creare. Attività che orientano alla vita, dunque, nelle quali si può spendere tempo perché si apprende facendo, nel cantiere dove ciascuno mette qualcosa di proprio: la raccolta di un indumento usato, la capacità di dipingere, la voglia di fare. Per un prodotto finale che è frutto della squadra. Il teatro ce lo ha insegnato: la squadra ha fatto la differenza, nella diversità delle sfumature, nella poikilìa, come dicevano i Greci, quella varietà che ben guidata conduce alla sinfonia di colori e di significati. Prof.ssa Aurelia Speziale


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ico s s a l C Liceouistico e Ling utico Core SETTIMO ERO RUGG

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Il posto

della danza

a danza è una forma di espressione che appartiene alla storia dell’uomo e della collettività fin dai tempi più antichi: è legata alla spiritualità, al rito, alla celebrazione di eventi, ma anche allo svago, al divertimento e allo scarico emozionale. Indipendentemente dalla sua funzione - che può variare a seconda del contesto, delle culture, delle epoche – l’atto del danzare è sempre un’esperienza di movimento provocata da emozioni e idee e che produce emozioni e idee, è un dialogo sottile tra interno ed esterno che indirettamente rimanda all’idea di corpo che in ogni tempo, ogni società, elabora e persegue. Infatti il bisogno di esprimersi, di “raccontarsi agli altri” e di essere ascoltato è da sempre uno dei più importanti per l’essere umano. L’espressione del corpo attraverso i comportamenti, la mimica, i gesti della danza rivelano della persona più di quanto non possa fare il linguaggio. Inserita nel contesto scolastico e sociale, la danza può quindi contribuire ad un riavvicinamento fra corpo e pensiero,ed aprirsi ad una prospettiva legata alla dimensione artistica ed espressiva del corpo. Del resto è stata espressa la convinzione che lo studio delle arti, inteso come modalità di comunicazione ed esperienza, faciliti lo sviluppo di alcune principali forme di conoscenza e metta in atto specifici processi di apprendimento.

Le arti nel contesto educativo, costituiscono una potente risorsa per soddisfare ed ampliare la creatività e l’immaginazione. Esplorano la relazione fra

Il luogo dove la tecnologia si incontra con l’arte

vendo l’autostima, rafforzano l’abilità a percepire, interpretare e valutare gli stimoli sensoriali ed estetici, insegnano l’importanza e il valore del lavoro Scuola che aderisce al “Piano Nazionale Lauree Scientifiche”

idea astratta e concreta realizzazione della stessa, aiutano a sviluppare capacità emozionali, relazionali e umane, insegnando l’autodisciplina e promuo-

di gruppo e dimostrano praticamente il collegamento diretto fra impegno, studio e risultati ottenuti. Abituano al confronto con ciò che è insolito, mute-

vole, inatteso ed educano alla ricerca di soluzioni creative, contribuendo alla costruzione di quell’universo di significati che sono alla base dei modi di vita e dei valori ai quali ogni società fa riferimento. In questa prospettiva l’arte coreutica può divenire area dell’educazione che unisce l’esperienza pratica a quella concettuale attraverso una serie di esperienze didattiche sia di tipo produttivo, concreto, visibile, sia di tipo ricettivo, impalpabile, astratto. Le arti non servono solo per comunicare idee. Sono modi per avere idee, per creare idee, per fare esperienze e modellare la nostra conoscenza in forme nuove. Il processo artistico può trasformare il pensiero in azione e, a volte, è azione che diventa pensiero: si manifesta attraverso un doppio canale quello del pensare e quello delfare, concretizzando cosi un’idea di scuola attiva basata sulla valoriz-

zazione dell’individuo e di tutte le sue potenzialità – cognitive, emotive, corporee, cinestetiche. Quindi il modello di riferimento proposto nel lontano 1948 da R.Laban è ancora oggi il più rispondente alle esigenze della nostra società e della nostra realtà educativa, che per fortuna ha fatto notevoli passi avanti, grazie anche all’apertura dei nuovi indirizzi liceali nelle arti coreutiche, dove chiaramente, si attua un percorso formativo specifico sullo studio delle discipline e delle tecniche coreutiche, ma che a prescindere da queste realtà, si è fortemente sensibilizzato e aperto all’inserimento dell’arte e del “vivere l’arte” nella scuola, con la scuola e attraverso la scuola. Un esempio siamo proprio noi, il Liceo Ruggero Settimo di Caltanissetta, dove ormai da annisi porta avanti una didattica formativa fortemente permeata dalle tre arti sorelle, danza, musica e parola. Prof.ssa Maria Grazia Finocchiaro

Una nuova lingua è una festa

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mparare una lingua straniera ti mette sempre di buon umore. Ogni parola che ti arriva nella testa è una festa che non finisce più, perché possiedi una cosa nuova che prima se ne stava un po’ nascosta” (Andrea Bajani). E’ proprio così ragazzi, e come mi auguro,futuri studenti del Liceo Linguistico “R.Settimo”; imparare una lingua è scoprire un nuovo mondo perché le parole “fanno nuove” le cose che conoscevamo. Se, come recita un proverbio spagnolo “Unhombrequeconocedosidiomas vale por doshombres” (Un uomo che conosce due lingue vale per due) potete ben immaginare

il valore aggiunto alla vostra formazione umana e culturale quando le Lingue straniere sono quattro (Inglese, Francese, Spagnolo o Tedesco e se volete anche il cinese). A questo proposito volevo ricordare che su iniziativa del Consiglio d’Europa, ogni anno, il 26 settembre, si celebra la Giornata Europea delle Lingue. Questo perché la diversità linguistica è uno strumento per ottenere una migliore comprensione interculturale che, insieme allo studio della lingua e della letteratura di un popolo, amplia i nostri orizzonti mentali favorendo la convivenza in una realtà sempre più multirazziale e multiculturale.Scegliere il

24 studenti del Liceo “R. Settimo” rappresentano l’Italia nelle sedute del “Global Classrooms International High School Model United Nations Conference” a New York nella sede delle Nazioni Unite

Liceo Linguistico non vuol dire intraprendere un corso di studi basato solo sullo studio delle lingue, ma la lingua straniera diventa il veicolo che vi permetterà di apprendere altri “saperi” come è previsto dalla metodologia CLIL, che a partire dal 3° anno prevede l’insegnamento diuna disciplina non linguistica in lingua straniera, a cui se ne aggiunge un’altra al 4° anno. A rendere più piacevole lo studio della lingue contribuiscono gli stage, le visite guidate e i progetti di alternanza scuolalavoro all’estero, gli spettacoli in lingua straniera, la didattica laboratoriale, i percorsi di traduzione, la metodologia BYOD(Bring Your Own Device) e non da ultimo, la preparazione alle certificazioni linguistiche, fiore all’occhiello del nostro corso di studi,riconosciute e valutate in ambito universitario, ma soprattutto spendibili anche all’estero nel mondo lavorativo.A tutto ciò si aggiunge la possibilità di conseguire il doppio diploma(EsaBac) ovvero il Baccalaureato francese, opportunità formativa che da qualche anno contribuisce adarricchire ilnostro percorso scolastico. A

cosa deve il successo ilLiceo Linguistico?Ovviamente non solo alle lingue straniere, ma a un piano di studi basato su un sapiente equilibrio tra le materie letterarie e quelle scientifiche, integrabili con lo studio del Diritto ed Economia e del Cinese. Sarà anche per questo che il nostro Liceo Linguistico,nato nell’ambito della sperimentazione Brocca nel lontano 1992, si è trasformato negli anni in una realtà consolidata e affermata, che attualmente consta di 4 corsi per un totale 417 studenti. E allora ragazzi, avvalendomi nuovamente delleinvitanti parole dello scrittorecontemporaneo Andrea Bajani:“Fate le valigie, date un’ultima pulita alla lingua che siete abituati a parlare tutti i giorni, chiudete la porta…e trasferitevi nell’inglese, nel francese, nello spagnolo, nel tedesco e perché no anche nel cinese”. Prof. Maria Laura Giannavola


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La glottodidattica ludica nell’insegnamento della lingua tedesca Mi chiamo Calogero. Sono un ragazzo di 16 anni, un adolescente come tanti insomma. Frequento il Liceo Classico da quasi due anni, e come tutti i miei coetanei credo di avere i miei sogni nel cassetto, le mie aspettative, le mie passioni, quali principalmente la musica e la lettura. Ed è di quest’ultima che voglio parlarvi. Cominciai a leggere grazie a mio padre. Un giorno mi consigliò la lettura del libro “Il Piccolo Principe”. Ricordo ancora la copertina colorata e la curiosità, quell’ interesse che hanno un po’ tutti i bambini che interagiscono con qualcosa di nuovo, di sconosciuto. Amai quel libro all’inverosimile, e lo custodisco nel cuore e nei ricordi come non si scorda mai il primo bacio, il primo amore. Oggi posso definirmi un lettore come molti altri ma credo che quella curiosità di allora non si sia mai spenta. Ho letto diversi libri nel corso degli ultimi anni, ma mi bloccava un senso di incompletezza, dovevo dare dei criteri alla mia lettura. Volevo partire dal principio,

vari generi, tutti quelli che conoscete, dal rock al jazz passando per la tanto discussa techno. Ebbene, paragonate tutti questi tipi di musica a generi letterari quali ad esempio il genere d’avventura, piuttosto che un fantasy o un giallo. Sono dei generi diversi, adatti a diverse fasce d’età. Ed è qui che vi voglio: immaginate ora un classico letterario come una canzone, una di quelle che passano in radio, una di quelle che va contro le hit del momento e che piace al giovane e in egual modo all’adulto. Una canzone universale. È questo un classico. Un libro senza tempo, le cui parole risuoneranno per sempre, adatto a tutti, giovani e vecchi. Ma lasciamo questi ultimi da parte, che di saggezza ne hanno da vendere, come il vecchio Nestore (leggete l’Iliade e capirete). Dicevo, lasciamoli stare e pensiamo a noi, i giovani, il motore del mondo. I classici sono per noi, non aspettano altro che di essere letti, senza fare l’errore di considerarli troppo datati o poco vicini a noi. In fondo l’Iliade è il poema della

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ntrare in aula con la pretesa che l’intera classe di colpo faccia silenzio e che i ragazzi di scatto si siedano senza provocare alcun fragore e comincino a prepararsi, ora dopo ora, alla nuova lezione, per sei ore di fila, è oggi un’aspettativa professorale che risulta ormai anacronistica. I giovani oggi, che ci piaccia o meno, hanno ritmi e stili di vita più dinamici rispetto a quelli delle generazioni passate, e al loro ingresso nel mondo scolastico, presentano già prerequisiti autonomamente acquisiti e consolidati grazie al bombardamento continuo – a cui sono sottoposti fin dai primi anni di vita – di nuovi strumenti di apprendimento che li vedono coinvolti in un processo che sempre più spesso si rivela un percorso di autoformazione continua. In quest’ottica, allora, qual è la strategia più idonea per far sì che i livelli motivazionali rimangano alti o quantomeno costanti? L’esperienza mi ha dato modo di comprendere che, dovendo gestire l’inse-

“Classici” Insegnamenti senza tempo ovvero dal primo poema epico occidentale, “L’Iliade” di Omero. Insomma, chi non conosce o non ha almeno una volta sentito parlare di figure Achille, Ettore, Paride? Ebbene, volevo esplorare quel libro e farlo mio, e più mi scoraggiavano alla lettura più saliva la mia curiosità. Scelsi la traduzione di Vincenzo Monti quasi per caso, scoprendo solo in seguito che è una delle più complesse e lontane dall’attuale lingua italiana (la prima edizione fu pubblicata nel 1810). Ma fu proprio questa caratteristica abbastanza particolare che mi spinse ancor di più a leggere IL poema. “Cantami, o Diva, del Pelide Achille/ l’ira funesta che infiniti addusse/lutti agli Achei”. Come potevo non resistere? Se ci ripenso adesso, credo che ad avermi fatto apprezzare l’opera, oltre al noto contenuto, sia stato quel pizzico di poesia, l’armonia dei versi, un sapore antico, direi eterno. I versi di Omero cantano, e lo fanno ancora oggi. Come ogni classico che si rispetti fa. Ma è proprio la parola “classico” che non garba un po’ a tutti, che ci scoraggia. Molto spesso, sentendo questo termine, è come se si innesti in noi una sorta di naturale rifiuto. Ci vengono in mente una serie di libri polverosi, mattoni di non si sa quante pagine, quei libri che i grandi, per vergogna o magari sincerità, dicono sempre di rileggere e mai di leggere per la prima volta. Insomma, sono sinonimo di vecchio. Non è esattamente così in realtà. Per capire a fondo il termine, è necessario aprire una breve parentesi e allargare tale termine in altri ambiti. La musica, ad esempio. Immaginate i

guerra, della cruda e crudele guerra. Certo, una guerra con lance e spade, ma non molto lontana dalla nostra, non c’è nessun’arma tecnologica che può far differenza. La guerra non cambia mai. E leggere di guerra, parlare di guerra credo sia importante soprattutto oggi, soprattutto per noi. Leggiamo, conosciamo il passato e apprendiamo. Avremo in mano il futuro in men che non si dica. Calogero Annaloro studente – Rappresentante d’Istituto

I classici sono per noi, non aspettano altro che di essere letti, senza fare l’errore di considerarli troppo datati o poco vicini a noi

gnamento della lingua tedesca, ovvero di una lingua che per pregiudizio è dura e ostica da pronunciare e da sentire, ma che in verità è intrigante proprio per la sua presunta complessità e, ancora di più, è utile per la sua spendibilità nel sistema europeo e mondiale odierno, l’attività didattica oggi non può

più restare ancorata a vecchi stili comunicativi sui quali era basato il vecchio dialogo educativo, caratterizzato dalla lezione esclusivamente frontale e soprattutto da una comunicazione chiusa e statica tra docente e discente: io, docente, spiego e parlo, e tu, alunno, ascolti in silenzio seduto e ripeti esattamente ciò che ho detto! Ciò significa che bisogna tentare di creare un clima sereno che faciliti e favorisca l’attività di apprendimento, che la renda gradevole, che motivi e stimoli all’acquisizione di nuove competenze senza ravvisarne la fatica; e in più alternare metodologie nuove che aiutino ad allentare la tensione di un rapporto tra alunno ed insegnante che non può più essere fondato esclusivamente sul concetto di subordinazione. Presuppostifondamentali devono comunque rimanereil rispetto reciproco, il senso del dovere, della misura e dei limiti che non possono essere valicati. In questo contesto la glottodidattica ludica si pone come metodologia che consente di attuare percorsi educativi basati

sul gioco. In realtà si tratta di una strategia comunicativa, nella sua fase iniziale, che comunque in maniera rilassata porta gli alunni al conseguimento di obiettivi sia linguistici che formativi. E può accadere che persino i vecchi

giochi di strada di noi bambini di ieri, possano rivelarsi attività utili per l’insegnante e divertenti esercizi per gli alunni. Il vecchio gioco del fazzoletto, ad esempio, può diventare un esercizio utile per imparare e/o consolidare forme verbali, metabolizzare ostiche declinazioni o ampliare il lessico in determinati settori. La tombola, ancora, può diventare gioco didattico in qualsiasi momento dell’anno per apprendere, con minore fatica e un pizzico di divertimento, quei numeri che nella lingua tedesca vengono letti al contrario e il cui studio si rivelerebbe faticoso e frustrante per chi fatica nello studio mnemonico. Ma i giochi diventano giochi glottodidattici nel momento in cui assumono una precisa funzione che è quella di puntare alla riflessione linguistica, al riutilizzo di forme e strutture già acquisite ed alla valutazione delle competenze evidenziate. In un approccio metodologico del genere, ampliato e diversificato nelle attività ludiche in base agli obiettiviche si vogliono conseguire, lo studente viene posto al centro del processo formativo-educativo, poiché vengono attenzionati i suoi bisogni affettivi, comunicativi, culturali, cognitivi e socio-relazionali ed inoltre egli attiva in maniera spontanea e autonoma i processi di apprendimento linguistico. Al docente tale strategia di insegnamento consente di conoscere e poter dunque rispettare, i diversi stili cognitivi e di apprendimento dei propri allievi. Ed ecco perché si continuerà a studiare la lingua tedesca con il supporto della glottodidattica ludica: perché è un modo divertente di far grammatica; perché stimola i diversi tipi di intelligenza; perché consente un approccio induttivo alla lingua; perché pone l’accento sui bisogni comunicativi; perché mira all’apprendimento significativo e infine perché sviluppa competenze comunicative e promuove l’autostima. Prof.ssa Maria Grazia Trobia

“Chi domina la ricchezza, da sempre impone il linguaggio”

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mparare il cinese significa studiare i suoi 5.000 anni di storia, il suo ricco patrimonio culturale fatto di romanzi, arte e film che riflettono la sensibilità di un popolo intero. Il cinese è progressivamente divenuto la lingua veicolare della cultura, della scienza e dell’ingegneria. Imparare il cinese rappresenta una sfida accattivante, capace di restituire emozioni e sensazioni uniche. Nessun’altra lingua europea, infatti, sarà capace di offrire un approccio così originale e diverso. Non esiste dunque alcuna possibilità di “confondersi” con gli altri sistemi linguistici conosciuti. Lo studio di una lingua in cui non esistono lettere bensìhanzi(caratteri), il riempire pagine intere di uno stesso carattere

per memorizzarlo diventa un’esperienza gradatamente stimolante. Sin dalle prime lezioni gli studenti subiscono l’indubbio fascino della scrittura, cimentandosi quasi in una competizione con sé stessi per passare da orribili scarabocchi a delineati e dettagliati ideogrammi. E quando gli studenti imparano a tratteggiare, si sentono veramente orgogliosi, soddisfatti e gratificati! La calligrafia cinese è una vera arte: la “febbre” per i caratteri orientali, infatti, è in rapida crescita in tutti i paesi occidentali. Scegliere di studiare lingua e cultura Cinese costituisce una grande opportunità per gli studenti che vorranno arricchire il proprio bagagliodi competenze in linea con i principi di una società sempre più multiculturale, inoltre, permetteràdi sfatare l’opinione comune di una lingua difficile da imparare. Lo studio del cinese è paragonabile ad un puzzle, in cui ogni pezzo è unico, ma è a stretto contatto con gli altri. Studiarlo è sicuramenteil miglior esercizio per la mente! Ecco alcune delle tante buone ragioni, futuri studenti, per scegliere di studiare questa nuova e originale lingua. Prof.ssa Noemi Giammusso


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Social & web

Hate speech e fake news Due fenomeni che proliferano in rete da non sottovalutare nell’educazione di giovani e adulti

di Salvatore Falzone

Ispettore superiore della Polizia di Stato

D

ue fenomeni preoccupanti ai quali siamo quotidianamente esposti in quanto utilizzatori della rete Internet sono sicuramente lo hate speech e le fake news. Il rischio di “contagio” che corriamo esponendoci inavvertitamente a “violenza verbale” e “ossessioni in rete”, nel primo caso, e di “disinformazione” o “distorta percezione della realtà”, nel secondo, leggendo le numerose notizie violente e false postate sui social network, è, infatti, altissimo. Hate speech Quando affrontiamo l’argomento dell’odio on line, focalizzando l’attenzione sulle attività svolte in rete, con riferimento alle espressioni violente in Internet, alle forme di interazione interpersonale e agli episodi didiscussioni accese tra utenti in chat, sui blog e soprattutto nei social network, il dibattito imbocca molteplici direzioni. La rete tra tutte le opportunità che ci offre registra, infatti, il proliferare di diverse forme di odio: quello politico, razziale e religioso, quello omofobico (con le discriminazioni sessuali), il cyberterrorismo e le cyberwar, il terrorismo interpersonale che genera il sexting, il revenge porn, il grooming, il cyberstalking e il cyberbullismo. Lo hate speech (incitamento all’odio), in tutte le sue forme, ha il fine chiaro di offendere, deumanizzare, molestare, degradare e vittimizzare il bersaglio, oltre a cercare di fomentare insensibilità e brutalità contro le persone prese di mira. Lo hate speech online utilizza anche artifizi retorici che spaziano dal semplice testo ai video, fotomontaggi, registrazioni audio, ecc. Da tutte que-

ste forme di odio gli utenti della rete, e soprattutto i minori, corrono oggi un rischio assuefazione? Il timore è quello che con l’estrema diffusione dello hate speech nelle quotidiane discussioni e interazioni suiblog, social network, applicazioni di messaggeria istantanea e siti web, si arrivi quasi a un consenso sociale dell’odio, a una normalizzazione delle aggressioni, a un livello di tolleranza altissimo delle espressioni estreme. Basta scorrere la home page del nostro account Facebook per rendersi conto di cosa stiamo parlando! Ma cosa prevedono le legislazioni? Negli Stati Uniti d’America le espressioni di odio sono protette dal Primo emendamento della Costituzione federale che, dagli anni 90, la Corte Suprema ha esteso anche alle espressioni di odio online! Ciò perché negli USA prevale l’orientamento di salvaguardare la libertà di espressione. Tale tutela vale solo verso l’azione censoria del governo e non si applica al settore privato, salvo nei casi di case law! In

Europa le espressioni di odio sono invece viste in maniera contrapposta a quella nord americana. Ciò che è permesso in USA è vietato in Europa. L’azione legislativa nel vecchio continente tende a limitare le espressioni di odio. Ciò in quanto da noi prevale l’orientamento di salvaguardare la dignità dell’essere umano. Qualsiasi propaganda a favore della guerra, qualsiasi appello all’odio nazionale, razziale e religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, ostilità o violenza è vietato dalla legge! In Italia la legge 25 giugno 1993, n. 205 sanziona e condanna gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi onazionali. La legge punisce anche l’utilizzo di simbologie legate all’ideologia nazifascista. Oggi è il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio. E il ruolo

dei privati? Fino a qualche tempo fa la sfera pubblica era controllata dai mass media tradizionali (TV, giornali, radio), quindi le informazioni, i dibattiti, le opinioni e i temi in discussione erano sempre controllati e verificati da professionisti dell’informazione! Oggi con l’uso diffuso dei blog e dei social network il controllo della sfera pubblica non è più di loro esclusiva competenza, bensì è di Internet con tutti i suoi utenti che immettono informazioni senza curarsi delle conseguenze! Analizzando le hate speech policy dei colossi della rete, per YouTube la regola formalizzata è quella di rimuovere i contenuti solo se si è in presenza di hate speech, se si violano i termini di servizio, o in risposta a ordini di Tribunali o richieste governative. Lo hate speech – nel contesto di YouTube – è visto come speech che

attacca o svilisce un gruppo basato sull’appartenenza etnica, la religione, la disabilità, il sesso, l’identità sessuale e quella di genere. Sembra un approccio europeo! Ma quando vi è da decidere se vietare o meno l’accesso a un video, si opera anche secondo standard americani. Gli utenti segnalano i video offensivi che poi i dipendenti Google valutano: circa i criteri di valutazione il video è rimosso se contiene nudità, abuso di animali, inciti violenza o promuova terrorismo! In casi ambigui il video resta online! Google può decidere – per motivi politici o legali – di rimuovere un video solo in un dato paese e non in altri! Facebook, il social network più diffuso al mondo, interviene sullo speech quando è ventilato un rischio di incitamento alla violenza fisica o che può generare problemi di ordine pubblico, oppure lo hate speech che si presenta come attacco alle persone basato su appartenenza o origine etnica, sesso, genere, orientamento sessuale, disabilità, condizioni di salute! Quindi un approccio europeo! Twitter, infine, è il social più statunitense come approccio e non condanna esplicitamente lo hate speech. Tuttavia non ammette – nella sua policy – minacce dirette e specifiche di violenza verso terzi, e provvede alla cancellazione dei tweet i cui contenuti sono vietati in alcuni paesi. Quando parliamo di odio online dobbiamo sempre tenere a mente che il network dell’odio che si è creato, e che è segnalato in crescita costante, non è virtuale ma reale. Le parole che attraverso Internet, infatti, percorrono i continenti, provocano effetti


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Figli e social network Istruzioni per i genitori reali sulle persone colpite e sulla loro salute identici a quelli conseguenti ad aggressioni fisiche. Le quattro più importanti differenze tra l’odio offline e quello online sono: la permanenza dell’odio, ossia la possibilità di rimanere attivo per lunghi periodi di tempo, di spostarsi tra varie piattaforme (post, tweet); ilritorno imprevedibile dell’odio, anche se il contenuto è stato rimosso, può riapparire; l’anonimato, poiché la rete da la possibilità (di credere) di essere anonimi attraverso l’uso di pseudonimi o nomi falsi; la transnazionalità, che aumenta l’effetto hate speech e pone complicazioni circa l’individuazione dei meccanismi legali per combatterlo. Come possiamo reagire a questa situazione? Sono necessarie: attività pedagogiche, in ambito scolastico, rivolte ai giovani al fine di educarli a una maggiore consapevolezza e attenzione nelle discussioni online; maggiore responsabilità degli opinion makers, dei politici, dei mass media che molto spesso sono i primi ad alzare i toni per fini elettorali e di audience alla ricerca del clickbait; un maggior ricorso, da parte di tutti, all’intervento della legge, penale, civile e amministrativa per contrastarlo; maggiore attenzione delle piattaforme dei social media nella gestione delle informazioni da parte delle community online. Fake news Quella contemporanea è l’epoca dell’informazione costante, senza soluzione di continuità, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, 365 giorni l’anno, della velocità delle notizie che attraverso il web e i social network fanno il giro del mondo in pochi mi-

nuti. Tutti oggi abbiamo la possibilità di accedere a contenuti e documenti prima raggiungibili soltanto da pochi: eppure questa è paradossalmente anche l’epoca che ha visto il proliferare incontrollato di informazioni false che, una volta entrate nel circuito della rete e dei media tradizionali, è praticamente impossibile bloccare. Non è un caso che nel 2013 il World Economic Forum ha inserito la disinformazione digitale (casuale o costruita ad arte) nella lista dei potenziali “rischi globali”, capace di avere risvolti politici, geopolitici e, perfino, terroristici. I social network, se frequentati senza il necessario spirito critico, possono essere il terreno di coltura e di diffusione perfetta di virus della disinformazione, con conseguenze che vanno

bel al di là del recinto del mondo digitale.Walter Quattrociocchi, direttore del Laboratorio di Computational Social Science all’Istituto IMT di Alti Studi di Lucca, spiega che “sembrano passati secoli, ma con il Web 2.0 è arrivata l’informazione 2.0, e forse la società 2.0. Che non sembra precisamente un passo avanti. Le profonde analisi fatte dagli esperti ci portano in un territorio nuovo, in cui l’accesso all’informazione non è di per sé una garanzia. Perché una parte ormai molto consistente dell’informazione disponibile in rete è del tutto inaffidabile. In un’epoca in cui i cittadini sono chiamati a decidere, o almeno a farsi un’opinione, su tematiche che sempre più spesso richiedono competenze scientifiche di base, la diffusa presenza di informazioni fuorvianti mina il senso profondo della democrazia. Perché una persona che non disponga di strumenti efficaci per distinguere l’informazione corretta dalla bufala, dalla leggenda metropolitana, potrà trovarle ugualmente credibili, preferendo la seconda alla prima. Peggio ancora, i meccanismi di aggregazione delle informazioni sui social network, da una parte, e i pregiudizi di conferma, dall’altra – per cui tendiamo a privilegiare le informazioni che confermano le nostre opinioni – concorrono a polarizzare le posizioni, creando comunità coese e non interagenti”. Attualmente la sfiducia nelle istituzioni è così alta e i pregiudizi cognitivi così forti che le persone che seguono le bufale spesso sono interessate soltanto nel consumare l’informazione che si conforma alla loro visione, anche quando è possibile dimostrare che sia

falsa. Diversi esperimenti fatti negli Stati Uniti e nel nostro Paese lo dimostrano. Dobbiamo quindi chiederci in quale misura le bufale possano condizionare il comportamento degli utenti della rete nella formazione di un opinione pubblica corretta. Ogni educatore, insegnante o genitore, oggi ha il dovere di tenere conto anche di questi due fattori di rischio nell’immane opera educativa verso i giovani. Per approfondire gli argomenti consiglio due interessanti libri pubblicati nel 2016: “L’odio online. Violenza verbale e ossessioni in rete” di Giovanni Ziccardi. Raffaello Cortina Editore e “Misinformation. Guida alla società dell’informazione e delle credulità” di Walter Quattrociocchi e Antonella Vicini. Edizione Franco Angeli.

“Q

uanto è bello mio figlio!” I genitori vogliono immortalare ogni momento di vita del proprio bambino. Una volta si utilizzavano centinaia di rullini fotografici e si riempivano scatole e scatole di fotografie stampate. Oggi di stampe fotografiche neanche l’ombra: la le foto del pargolo finiscono dritto dritto sui social network. Ma attenzione, non è detto che vostro figlio gradisca! È di questi giorni la notizia, diffusa dal quotidiano La Stampa, che una ragazza austriaca che ha denunciato i suoi genitori per aver pubblicato le foto di lei bambina. La ragazza aveva già chiesto ai genitori di rimuovere le fotografie, ma questi non le avevano dato ascolto. Così, compiuti 18 anni, si è rivolta ad un avvocato e ha citato in giudizio i genitori. «Non conoscono vergogna – ha dichiarato la diciottenne al giornale “The Local Austria” – non hanno

Dal punto di vista giuridico, i genitori che pubblicano le foto dei figli senza il loro consenso, violano l’art. 10 del codice civile. Il figlio può rivolgersi al giudice civile o al Garante della privacy se ritiene che l’immagine pubblicata violi la sua reputazione. In tal modo potrà chiedere che le immagini vengano rimosse e chiedere anche il risarcimento danni. Il problema sarà riuscire a rimuovere davvero quell’immagine da Internet. L’operazione potrebbe essere lunga e difficile. Figli e social network, problema sociale Altro problema che si pone è quello sociale. Pubblicare un’immagine o un video senza il consenso del soggetto immortalato, può avere notevoli conseguenze che possono incidere sulla dignità della persona. La foto di vostro figlio da piccolo potrebbe essere vista dai suoi compagni di scuola quando sarà più grande e, oltre a creargli disagio, potrebbe farlo diventare oggetto di scherno.

postale di Milano, ha evidenziato il problema dei minorenni che utilizzano i social network. “Ad oggi un problema diffuso tra i minorenni è quello del “sexting”, ovvero mettere online o inviare a sconosciuti le proprie foto e video nudi o in atteggiamenti sensuali. Questo deve mettere in guardia i genitori che hanno il dovere di controllare l’attività dei propri figli su cellulari e computer. Non si tratta di violazione della privacy chiedere al figlio cosa fa o controllare il suo cellulare. Si tratta di tutelare il proprio figlio”. Afferma la poliziotta intervistata a Radio 27. Allo stesso modo il proprio figlio potrebbe non essere la vittima, ma il “cyberbullo” che perseguita i coetanei, forte del fatto che si trova al sicuro dietro uno smartphone e ignaro delle tragiche conseguenze che potrebbe avere il suo atteggiamento su altri ragazzi o ragazze. Figli e social network, le dichiarazioni del Garante della privacy

limiti: non gli importa se quelle immagini mi ritraggono seduta sul water o nuda in una culla. Hanno fotografato ogni mio momento e l’hanno reso pubblico. Sono stanca di non essere presa sul serio» I genitori, se condannati, dovranno pagare delle sanzioni. Di recente la Francia ha aumentato le sanzioni per coloro che pubblicano le foto di un terzo senza il suo consenso, includendo anche i figli minori. Figli e social network, problema giuridico E poi, siamo davvero sicuri di chi potrà vedere quelle foto? Pochi amici e parenti le guarderanno con gioia, molti conoscenti saranno per lo più disinteressati, ma un numero indefinito di persone potrebbe appropriarsi delle foto dei vostri figli per utilizzi illegali. La pubblicazione senza consenso delle immagini è illecito trattamento dei dati personali e, nei casi più gravi, si può commettere il reato di diffamazione aggravata. Pensiamo al caso di Tiziana Cantone, ragazza suicidatasi in seguito alla diffusione virale di un suo video hard.

Le foto dei bambini, facilmente reperibili in rete, finiscono spesso nei siti pedopornografici. Problema che molti genitori sottovalutano. Da una ricerca della Australia’s new Children’s eSafety, l’organismo australiano che ha il compito di monitorare la sicurezza dei minori online, è emerso che nel 50% dei casi le foto che si trovano nei siti di pedofilia ritraggono bambini che svolgono normali attività quotidiane, ritenute innocue dai genitori, ma in cui i pedofili trovano ugualmente riferimenti sessuali. Inoltre, pubblicare le foto dei figli a scuola o quando si va in vacanza, permette di far conoscere a un numero indefinito di potenziali sconosciuti la vostra vita privata, mettendo a rischio l’incolumità anche fisica dei propri figli. Figli e social network, quando i genitori devono controllare il figlio Una volta che i figli non sono più bambini, si pone il problema opposto per i genitori: come il proprio figlio utilizza i social network. La poliziotta Lisa Di Berardino, vicequestore aggiunto della Polizia

Antonello Soro – Garante della privacy “Bambini e adulti mettono con troppa facilità contenuti privati in rete eppure la piazza immateriale non è virtuale, è reale. Rendiamoci conto che la piazza immateriale è una parte della nostra vita, dove bisognerebbe usare la stessa prudenza che si usa nella piazza fisica. E’ una dimensione grande e pericolosa di cui tenere conto “. Così il Presidente dell’Autorità per la protezione della privacy, Antonello Soro, cerca di mettere in guardia dai pericoli reali che si celano dietro il mondo virtuale. Figli e social network, come comportarsi Fare bene il genitore non ha delle regole predeterminate. Ogni genitore si preoccupa che al proprio figlio non accada nulla di pericoloso. Quindi il comportamento dei genitori dovrebbe mirare innanzitutto alla tutela dei figli, facendo in modo che nessuno violi la privacy del proprio figlio, tranne gli stessi genitori per evitare che incorra nei pericoli che possono nascondersi dietro uno schermo.


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