RESS ISSN: 2039/7070
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Gennaio Mensile di approfondimento Direzione Editoriale: Michele Spena
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redazione: Viale della Regione, 6 Caltanissetta
2016 Anno VI Num. 42
- Tel/Fax: 0934 594864
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 conv. N. 46 art. 1 comma 1. Sud /CL
- Stampa: STS S.p.A. Zona industriale Vª Strada, Catania - Reg. Tribunale di Caltanissetta n° 224 del 24/02/2011
L’editoriale
La fabbrica della speranza
I
primi due mesi dell’anno sono tempo di marketing per la scuola: la “campagna delle iscrizioni” propone al territorio, ai giovani e alle famiglie, l’“offerta formativa” di ogni tipo di Istituto, i programmi di studio, i progetti, i laboratori, tutta l’informazione che può orientare la scelta della scuola superiore (ma anche delle medie e delle elementari). Una scelta che decide l’orientamento della formazione culturale e poi professionale delle giovani generazioni, ma che decide anche la vita e la morte delle scuole, costrette nella morsa dei parametri del minimo/massimo di alunni per conservare la propria autonomia di gestione, e soprattutto i propri organici, il numero dei propri posti di lavoro. C’è qualcosa di dissonante in questa logica, che ha introdotto nel pianeta-educazione l’impostazione aziendalistica dell’economia, come già era successo nella Sanità pubblica, con esiti che spesso contrastano con il diritto alla salute dei cittadini, con l’esigenza di distribuire i servizi su tutto il territorio, con la certezza dei diritti di chi deve essere assunto e sa che la scelta dei manager è diventata discrezionale. Così come oggi nella scuola, con la legge 107/2015, la cosidetta “buona scuola”. La scuola è il terreno strategico in cui si forma l’identità di un Paese, non soltanto rispetto al livello culturale e alle competenze dei cittadini del prossimo futuro, ma soprattutto rispetto ai livelli della cittadinanza responsabile e dell’impegno civile, delle qualità morali e dell’etica pubblica. La scuola non può essere, e finora in Italia non è mai stata, nemmeno con la dittatura e la riforma Gentile, un sistema autoreferenziale, o un laboratorio “tecnico” di formazione di competenze e di misurazione di standard funzionali (vedi prove INVALSI). La scuola è il laboratorio della democrazia di un Paese che vuole costruire il proprio futuro sulle radici solide di una cultura unica al mondo, un patrimonio che deve ritornare “in progress”, su cui fondare lo sviluppo di una nuova generazione di italiani che abbiano la possibilità di esprimersi, di realizzare i propri sogni, di investire i propri talenti, con un imprinting creativo, non subalterno. La scuola in Italia può essere, deve essere, la fabbrica della speranza e l’azienda della libertà.
Speciale Scuola Un viaggio nella scuola nissena per orientare studenti e genitori verso la scelta più opportuna
Gli istituti superiori di Caltanissetta illustrano la loro offerta formativa
Università
Atavico il divario tra Nord e Sud. Caltanissetta: riparte con slancio grazie al distretto biomedico di R. Fuschi e A. Sardo
pagine 8/10
Scuola e Fondi Europei
Cospicui aiuti dall’Europa per la scuola siciliana. Gli ostacoli della burocrazia, luci ed ombre di M. Benanti
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Ambiente
Incubo ecoreati: ultima frontiera.
La Procura di Caltanissetta impegnata in prima linea
----------- di Fiorella Falci -----------
L’intervista con il Provveditore
Filippo Ciancio
“La mia scuola guarda al futuro”
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’ombra tenebrosa degli “ecoreati” si staglia pericolosa sui territori nisseni. Misfatti criminali che sporcano l’ambiente e minacciano la salute dei cittadini. Determinanti, nel disegnare un quadro molto preoccupante, anche le omissioni delle Amministrazioni pubbliche che sono poco vigili. Enorme la mole di lavoro che si trova a fronteggiare la magistratura come ci racconta il pubblico ministero Luigi Leghissa, aggregato alla direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta. Le pene più severe sono un’arma importante come illustra il Procuratore Generale Sergio Lari. di V. Martines
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bbiamo incontrato il dirigente tecnico con funzioni ispettive a capo di due presidi organizzativi quello di Caltanissetta ed Enna che ha descritto l’evoluzione del “pianeta” in cui coabitano docenti e studenti: dall’avvio della riforma della “Buona Scuola” di Renzi, all’avvento della tecnologia, passando per il nuovo ruolo dei presidi, ma senza dimenticare la disciplina.
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di F. Palmigiano
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I Fatti di Etico
Fatti & Palazzo del Carmine
Mini cantieri
Costruire il futuro
al via la seconda fase
fra valori e nuove tecnologie
di Salvatore Mingoia
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ra qualche giorno si replica l’appello per dare vita ad una seconda fase dei minicantieri di lavoro finanziati dal comune allo scopo di contrastare il fenomeno della disoccupazione e della emarginazione sociale. Il primo esperimento già in corso che si sta per esaurire, è stato considerato, pur con dei limiti, positivo. Su 170 aspiranti, utilmente inseriti in graduatoria ( l’originale graduatoria era formata da 300 soggetti) si sono presentati all’appello poco più di un centinaio di disoccupati. Molti lavoratori precari, infatti, non hanno avuto l’autorizzazio-
sessore Cavaleri - anche perché se è vero che in Italia abbiamo una disoccupazione pari al 28 per cento, nella nostra città è del 38 per cento. E’ in pratica una sorta di reddito minimo di cittadinanza. Entro il mese di marzo pubblicheremo il secondo bando e questa volta con delle risorse aggiuntive che provengono dai fondi della legge 328 che assegna un cospicuo finanziamento ai comuni del nostro distretto socio sanitario. In questa ottica – conclude Cavaleri - stanno operando anche tutti i sindaci del comprensorio”. L’iniziativa del comune è stata a suo tempo sostenuta e sospinta da una serie di manifestazioni di protesta portate avanti da lavoratori disoccupati dopo il preannunciato flop dei cantieri di servizio che dovevano essere finanziati dalla Regione
cittadino. Per il pagamento l’amministrazione si avvale di voucher dell’Inps. Si tratta di una particolare modalità di prestazione lavorativa, definita occasionale. Complessivamente ogni singolo beneficiario potrà prestare la propria opera per un massimo di tre ore lavorative al giorno: in pratica ogni singolo percepirà una somma poco più di venti euro al giorno per due o tre settimane lavorative. Il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato ed è anche cumulabile con i trattamenti pensionistici. Il valore netto di un voucher è di poco inferiore ai 20 euro al giorno, di cui la metà in favore del lavoratore mentre la restante percentuale servirà per garantire la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso l’Inail, per cui il valore effettivo sarà destinato in parte al beneficiari ed in parte ai contributi. Il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato ed è anche cumulabile con i trattamenti pensionistici.
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n paese nasce nelle aule di scuola e un cittadino si crea sui banchi, mentre sta gomito a gomito con il suo compagno, e impara fin da piccolo non solo il sapere della scuola, non solo una lingua comune, ma soprattutto impara a condividere con gli altri gioie e dolori, felicità e delusione e l’idea profonda che lui, come gli altri, sono parte di una comunità di uguali in cui è bene credere. Ma se un cittadino si crea sui banchi è anche vero che nella sua crescita ovviamente la famiglia esercita il ruolo decisivo, propedeutici rispetto agli atteggiamenti e ai comportamenti che si evidenziano nell’ambito scolastico Purtroppo negli ultimi anni appare sempre più necessario migliorare il rapporto famiglie-scuola perché si è creato un atteggiamento troppo giustificazionista dei genitori verso i figli togliendo agli insegnanti e alla scuola il ruolo educativo. La scuola non è solo il luogo in cui si apprendono competenze e nozioni, a scuola si impara a stare con gli altri, a rispettare regole e limiti e a saper lavorare in gruppo, requisiti fondamentali anche nel mondo del lavoro. E l’insegnante è tenuto ad intervenire qualora il comportamento dei ragazzi travalica il senso di tolleranza e di rispetto verso gli altri. La scuola aiuta a crescere, a diventare responsabili, a mettersi dentro la capacità di essere liberi. Ciò accade specialmente nella scuola pubblica, perché è il luogo di incontro di condizioni sociali e personali assai diverse, ed è più frequente il confronto tra culture e situazioni diverse. Confronto è anche rispetto ed educazione che stanno alla base di ogni forma di insegnamento. La scuola è la dimora dove si conserva e trasmette la memoria comune di un popolo, il luogo dove si forma lo sguardo critico e plurale sul mondo, l’avamposto da cui si combattono le disuguaglianze che lacerano la società, il progetto quotidiano con cui le giovani generazioni costruiscono il nostro futuro. “Costruire il futuro”, frase meravigliosa, suggestiva e riferimento irrinunciabile per ogni alunno, per ogni studente. Stabilito l’assetto educativo, dato per scontato e reso che la scuola è luogo di doveri e di diritti e dove vengono con-
Direzione Editoriale Michele Spena
Direttore responsabile Marco Benanti
Collaborazioni:
ne dei datori di lavoro a fare parte della truppa dei mini cantieri. L’assessore alla Solidarietà Sociale Pietro Cavaleri pensa adesso di ripercorrere la stessa strada, pubblicando un altro bando finalizzato all’avviamento al lavoro dei disoccupati, evitando però di collocare gli stessi soggetti che hanno preso parte alla prima esperienza: evitando quindi di creare una sorta di precariato infinito sulla
Per fare fronte alla delusione dei lavoratori, il Comune si è sostituito alla Regione falsa riga dei lavoratori del reddito minimo di inserimento, nati precari e destinati a rimanere tali, finchè morte non prevalga.”Quello che non riescono a fare a livello regionale e nazionale, lo facciamo noi – dice l’as-
in diversi comuni della Sicilia. Un provvedimento che la giunta regionale aveva preannunciato con rulli di tamburi, ma che alla fine si è rivelato come il classico scroscio di carta. Per fare fronte alla delusione del lavoratori il Comune ha pensato di sostituirsi alla regione. Il ruolino di marcia dei canteri di servizio potrebbe essere rivisto con la chiamata in servizio dei rimanenti soggetti inseriti nella precedente graduatoria o con l’aumento del numero delle ore dei lavoratori che si sono presentati all’appello. In ogni caso alla fine del mese di febbraio si chiuderà il primo capitolo. Si inizierà poi nel mese di marzo. L’amministrazione comunale, come è noto, in questa prima fase, in alternativa ai cantieri si servizio, che dovevano essere finanziati dalla regione, ha stanziato, con fondi propri, circa 70 mila euro che hanno consentito l’avviamento al lavoro di sedici lavoratori per ogni cantiere: si occupano di piccoli interventi di manutenzione nel settore della segnaletica stradale, nella sistemazione di marciapiedi e soprattutto anche per la bonifica e la sistemazione dei quartieri del centro storico e la sistemazione del verde
Ivana Baiunco Liliana Blanco Etico Fiorella Falci Filippo Falcone Roberta Fuschi Annalisa Giunta Franco Infurna Lello Lombardo Valerio Martines Andrea Milazzo Salvatore Mingoia Fabiola Palmigiano Donatello Polizzi Alberto Sardo Giuseppe Taibi Giovanbattista Tona
Disegno grafico e Impaginazione Antonio Talluto
Distribuzione
Giuseppe Cucuzza
Redazione Viale della Regione, 6 Caltanissetta redazione@ilfattonisseno.it Tel: 0934 - 594864 Fax: 0934 1935990 pubblicità: 389/7876789 commerciale@ilfattonisseno.it
fermati, difesi e blindati i modelli educativi a cui nessuno dei nostri figli dovrà sfuggire, appare ormai irrinunciabile una crescita culturale e tecnologica che metta la nostra scuola nelle condizioni di formare le nuove generazioni secondo principi e competenze universali. I programmi educativi dovranno essere programmi di sviluppo; perché se è vero le materie tradizionali (italiano, matematica, scienze,) dovranno sempre e comunque le pietre miliari dell’insegnamento, oggi più che mai si dovrà tener conto dell’informatica come materia di riferimento non più quindi marginale ma fondamentale nel corso del processo formativo. In tutto il mondo ci si sta guardando attorno e si sta prendendo atto di questa necessità. Anche in Italia esiste un Piano Nazionale della scuola Digitale che ha riconosciuto attività didattiche di questo tipo come essenziali per la formazione degli studenti nell’era digitale. Una meta importantissima che si coniuga perfettamente con la nostra storia di Nazione che privilegia le materie scientifiche e artistiche, essendo stati consapevoli fin dagli anni venti del secolo scorso che un’educazione forte nelle materie scientifiche e tecnologiche è un ingrediente fondamentale per la crescita del paese e per lo sviluppo economico. Ma è tempo sprecato se non si recupera l’impoverimento dei saperi e dei valori che cogliamo nella nostra società che in modo ineluttabile colpisce anche la scuola. Abbiamo detto delle responsabilità delle famiglie ma sarebbe delittuoso non pretendere che certi valori siano rispettati anche dallo Stato che dovrà necessariamente investire nella Scuola. Solo restituendo forza, fiducia e anche serietà di intenti e profondità di sapere nella nostra scuola potremo offrire alle generazioni a venire di vivere e affermarsi in una realtà sempre più globale e competitiva.
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Ornamenti
Lo spirito di un giornale Q
uesto editoriale di Pippo Fava fu pubblicato su “Il Giornale del Sud” come risposta ad una missiva che inaugurava la rubrica delle lettere al direttore, l’11 ottobre 1981. Considerato un vero e proprio manifesto del giornalista antimafioso dalle generazioni di giornalisti successive, fu la cosiddetta goccia che fece traboccare il vaso: il giorno dopo la sua pubblicazione, infatti, Fava ricevette la lettera di licenziamento dagli editori del giornale. Anche se i tempi sono cambiati e le caratteristiche del modo di fare giornalismo non sono più le stesse, la deontologia dovrebbe rimanere uguale. Le parole scritte da Pippo Fava suonano ancor oggi come macigni, per chi ogni giorno di questo lavoro vive e per questo lavoro vive. “Schiena dritta e testa alta” urlavano i capi cronisti di una volta ai giovani collaboratori. Come il mito di Medusa in una traslazione moderna se si guarda e ci si riscalda troppo ai raggi del potere si rischia di rimanere pietrificati. Allora oggi più che mai serve rileggere Pippo Fava per capire, conoscere, comprendere e mai dimenticare. Egregi amici, voi avete tre idee politiche diverse, e mi piace immaginare che siate un democristiano, un socialista e un comunista cioè che copriate sostanzialmente l’arco politico che conta oggi in Italia. Io sono un socialista
senza mai tessera (l’ho scritto altre volte) e perciò ferocemente critico nei confronti di tutti gli errori socialisti, continuamente pieno di passione e speranze, e continuamente deluso nei miei sogni civili. Ma evidentemente la vostra richiesta non riguardava il mio ideale politico (che è comunque un fatto gelosamente personale) e nemmeno la posizione politica del giornale, che è stata chiara e trasparente fin dal primo numero, quanto quello che voi chiamate il significato e io più esattamente vorrei definire lo spirito
di Ivana Baiunco
la pubblica opinione su tutto quello che accade, i problemi, i misfatti, le speranze, i crimini, le violenze, i progetti, le corruzioni. I fatti e i personaggi. E non soltanto quelli che hanno vita ufficiale e arrivano al giornale con le proprie gambe, i comunicati, i discorsi, gli ordini del
“Io sostengo che la vera notizia non è quella che il giornalista apprende, ma quella che egli pazientemente riesce a scoprire. In una società democratica e libera, il giornalismo rappresenta la forza essenziale” politico del Giornale del Sud. Una identità nella quale non gioca più la politica intesa come nel senso grossolano del termine, ma il concetto di politica come criterio morale della vita sociale. Da questa prospettiva io posso serenamente e subito affermare che lo spirito politico di questo giornale è la verità. Onestamente la verità. Sempre la verità. Cioè la capacità di informare
giorno, poiché spesso sono truccati e camuffati per ingannare il cittadino, ma tutti gli infiniti fatti e personaggi che animano la vita della società siciliana, e quasi sempre restano nel buio, intanati, nascosti, interrati. Io sostengo che la vera notizia non è quella che il giornalista apprende, ma quella che egli pazientemente riesce a scoprire. Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in
una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili. Pretende il funzionamento dei servizi sociali. Tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo, si fa carico anche di vite umane. Persone uccise in sparatorie che si sarebbero potute evitare se la pubblica verità avesse ricacciato indietro i criminali: ragazzi stroncati da overdose di droga che non sarebbe mai arrivata nelle loro mani se la pubblica verità avesse denunciato l’infame mercato, ammalati che non sarebbero periti se la pubblica verità avesse reso più tempestivo il loro ricovero. Un giornalista incapace –
per vigliaccheria o calcolo – della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare, e le sofferenze. le sopraffazioni. le corruzioni, le violenze che non è stato capace di combattere. Il suo stesso fallimento! Ecco lo spirito politico del Giornale del Sud è questo! La verità! Dove c’è verità, si può realizzare giustizia e difendere la libertà! Se l’Europa degli anni trenta-quaranta non avesse avuto paura di affrontare Hitler fin dalla prima sfida di violenza, non ci sarebbe stata la strage della seconda guerra mondiale, decine di milioni di uomini non sarebbero caduti per riconquistare una libertà che altri, prima di loro, avevano ceduto per vigliaccheria. E’ una regola morale che si applica alla vita dei popoli e a quella degli individui. A coloro che stavano intanati, senza il coraggio di impedire la sopraffazione e la violenza, qualcuno disse: “Il giorno in cui toccherà a voi non riuscirete più a fuggire, nè la vostra voce sarà così alta che qualcuno possa venire a salvarvi!”
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Fatti & Riflessioni di Andrea Milazzo
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processi di comunicazione tendono a divenire sempre più pregnanti in ogni aspetto del vivere contemporaneo. Nel campo esistenziale, professionale e politico, risultano strutturati da sistemi di relazioni di significazione. Gli elementi fondanti delle relazioni di significazione sono i segni, e la disciplina che li studia è la semiotica. Nel campo didattico la predetta materia, benché prevalentemente inucleata in diversi ambiti scientifici, meriterebbe forse, uno spazio autonomo e maggiormente strutturato, permettendo così, fin dall’età adolescenziale, di sviluppare sensibilità diverse nel rapporto con il circostante, ed al contempo l’attitudine a decriptare, anche in diverse possibilità di lettura, gli eventi quotidiani, declinando in senso positivo le proprie capacità critiche e di discernimento. Un’interessante “case study”, tempo fa, mi si è offerto nel racconto di una suggestiva partita di “briscola in
casionale ignaro, in un imbarazzo crescente, presto scopre di essere destinato a vincere per volontà del proprio compagno, che alla fine del gioco gli svela, che quel giorno ed a quel gioco, avrebbero vinto comunque. L’immeritevole vincita della partita da parte dell’occasionale coppia, è ovviamente il segno dell’influenza del personaggio principale, che supera, anche illogicamente, la forza dei fatti. Il giocatore occasio-
ziativa del Commissario Straordinario, rassicura pubblicamente sulla garanzia delle necessarie coperture nella prossima finanziaria. Il problema si è quindi risolto, come da copione, in una trama già interpretata nei consorzi di Trapani
La leggenda dell’ignaro vincitore di una briscola in quattro quattro”, gioco in apparenza innocuo, ma, complice la gestualità autoctona, ha istituito, nel tempo, un vero e proprio laboratorio vivente di scienza della comunicazione. Nella partita di cui parleremo, il personaggio principale, risulta già in prima battuta predefinito come vincitore, indipendentemente da come gireranno le carte, e gioca in coppia con un occasionale ed ignaro compagno, non appartenente al gruppo dei soliti, estemporaneamente invitato alla partita. La coppia avversaria, tecnicamente validissima, sa già di dover impiegare le proprie abilità nel perdere ad ogni costo. La partita inizia. Il giocatore oc-
SALDI tutto al
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nale, ormai non più ignaro, ma vincitore, realizza che a quel tavolo, il gioco, lo decide solo il personaggio principale, con il quale, se si aspira ad essere, o meglio, apparire vincenti, è assolutamente opportuno giocare in coppia. Il messaggio, inequivocabile, senza proferir parola alcuna, è stato trasmesso con il segno. Il racconto narrato, trasfigura in metafora se applicato a vicende concrete di vita vissuta, così come, per rimanere nel campo didattico, la storia della “revoca dell’atto di revoca” del contributo di quattrocentomila euro, della ex Provincia Regionale di Caltanissetta, al Consorzio
Universitario. Nel caso che ci occupa, il “tavolo da gioco” si è materializzato nell’aula del Civico Consesso Nisseno. Il personaggio principale, predefinito per la vittoria, è stato, in questo racconto, interpretato dal nostro Primo Cittadino. Per comprendere meglio, occorre fare un passo indietro. Alcuni giorni or sono, è stata diffusa la notizia del disimpegno finanziario a favore del Consorzio Universitario, da parte della ex Provincia Regionale nissena. Dando seguito della mobilitazione bipartisan delle forze politiche, il Governo Regionale, giustificando il “fattaccio” come un autonomo provvedimento gestionale di ini-
ed Agrigento. Ma la partita, di fatto già vinta, precedentemente organizzata di tutto punto, si gioca ugualmente. Il ruolo del “vincitore ignaro” che gioca, suo malgrado, in coppia con il Primo Cittadino, lo interpreta la parte prevalente degli attori politici di ogni colore, presenti in aula consiliare. Molti di loro, per la verità, puntavano su un “rilancio” che, con delusione dei più, il “gioco” non ha consentito. La posta per il Consorzio era ed è rimasta di 400.000 euro. Il ruolo della coppia predefinita a perdere, lo interpretano il Presidente della Regione ed il Commissario della Provincia. Tra cordiali schermaglie dal sapore dei gesti mutuali
tra coppie di maturi giocatori, arriva dinnanzi ad un poco sorpreso pubblico, l’atteso annuncio. L’atto di revoca del finanziamento di 400.000 sarà ritirato. Messaggio passato. Sulla diuturna vicenda di un provvedimento amministrativo, sfuggito alla vigilandi politica del Governo Regionale, ma “aggiustabile” con un semplicissimo scambio di PEC, si è significata, anzi celebrata un’altra celeberrima metafora, del topolino che sconfigge l’elefante. La vittoria del nostro piccolo, piccolo Governo Cittadino, sul gigantesco ma per l’occasione, debole, Governo Regionale, guidato da un Presidente dalla certamente migliorabile performance politico amministrativa, ma che nella “partita” giocata a Caltanissetta, è stato, forse immeritevolmente, considerato con maggior peso da chi lo ha contestato apertamente, rispetto a quanti lo hanno predefinito, stavolta senza sola sua colpa, nel ruolo di chi doveva, in ogni caso, perdere. Per tornare alla didattica, non può darsi che un bel dieci ai giovani studenti del Consorzio Universitario, per aver avuto l’intuizione di “decriptare” per tempo le informazioni, declinando così dall’invito a rivestire il ruolo di “giocatore vincente ignaro”, lasciato invece occupare agli adulti presenti in aula, esperti di molto altro, ma digiuni di semiotica. Agli stessi ragazzi va altresì conferita la lode, per aver dimostrato di sapere, che la briscola in quattro è un divertente e stimolante gioco di società, ma l’istruzione è tutt’altra cosa.
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Delitti contro l’ambiente
L’impegno della
“Legge” ma... Istituzioni silenti
di Valerio Martines
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ossier che scottano. E puzzano. Perché esalano miasmi di mala gestio del mondo che ci circonda. Uno scempio. Un ambiente mortificato, inquinato, eternamente violato. Nel nome del disprezzo di ogni regola perché niente venga preservato da queste parti. “Assoluto oscurantismo”, è il giudizio tranchant di uno come Luigi Leghissa, friulano di Udine e catapultato nel soleggiato e contaminato entroterra di Sicilia. Era l’ottobre del 2013. Destinazione: quarto piano, Procura della Repubblica di Caltanissetta. Aggregato alla Direzione distrettuale antimafia. Sulla sua scrivania ci sono molti fascicoli che raccontano di un territorio violato e abusato. Faldoni che svelano il disinteresse verso l’ecosistema e di un menefreghismo istituzionale che – un po’ per dolo, un po’ per lassismo - non applica e non fa rispettare con rigore norme e direttive. Il sostituto procuratore Leghissa – in magistratura dal 1985 e un trascorso negli uffici giudiziari di Gorizia, Belluno e Udine – è un attento analista dei reati ambientali che vengono silenziosamente consumati nel Nisseno. Tanto da chi governa, quanto da chi vi abita. Ha messo sotto inchiesta o mandato alla sbarra funzionari pubblici disattenti, tecnici di società poco vigili, lavaggisti non in regola, imprenditori “sporcaccioni”. A Caltanissetta come in Friuli, di “mal d’ambiente” si può ammalare. E morire. “Ho avvertito un grande paradosso in Sicilia, dove rispetto al nord-est c’è molta lentezza nell’iter delle decisioni che riguardano l’ambiente. Grandi ritardi nella risposta della Pubblica amministrazione, pur in presenza di professionalità apprezzabili. Non è soltanto un problema di rilascio delle autorizzazioni, ma soprattutto culturale – osserva il magistrato -. Ciò dimostra una scarsa sensibilità verso la propria terra in cui si vive, si mangia, si procreano figli e i cittadini non si preoccupano di preservare i luoghi che gli appartengono”. Sul banco degli impu-
tati, quindi, anche l’uomo. Ne è convinto Luigi Leghissa, abituato com’è a individuare i responsabili. “La popolazione ritiene che tutelare l’ambiente sia un problema di secondo ordine. Non sollecita, non protesta, anzi ha un approccio fatalistico, una sorta di accondiscendenza al mancato rispetto delle norme”. Ed ecco che se un sindaco, un assessore, un dirigente, un presidente della Regione latita, alla porta bussa la Giustizia. Avvisi di garanzia, rinvii a giudizio, perizie, sopralluoghi, perquisizioni. Processi molto spesso lunghi. Ma, av-
me osservare e quali conseguenze va incontro se non le rispetta. Tu devi esigere che il Comune, l’Ato e la Regione tutelino l’acqua che bevi, il posto in cui vivi, l’aria che respiri. Con le nuove norme introdotte dalla legge 68 del 2015, il legislatore ha disposto pene più severe per chi inquina o altera, in maniera più o meno irreversibile, la biodiversità o il singolo ecosistema soprattutto per quegli amministratori e imprenditori consapevolmente inadempienti”. Ma
Grandi ritardi nelle risposte della Pubblica Amministrazione. È anche un problema culturale, scarsa sensibilità verso il territorio verte il pubblico ministero della Dda nissena, “la magistratura non può essere supplente degli enti istituzionali, bensì può avviare una sensibilizzazione attraverso l’azione penale”. Ma basta lo spauracchio di una inchiesta, di una raffica di indagati e di sigilli per cambiare il corso (inquinato) delle cose? “È un messaggio che la magistratura lancia anche all’opinione pubblica, guardando alla sua educazione e sensibilizzazione e non soltanto alla repressione – risponde il magistrato friulano – ma è imprescindibile la formazione di una maggiore coscienza da parte di ciascuno. Anche l’Informazione ha un ruolo cruciale: tanti non sanno quale iter seguire per aprire una attività, quali nor-
le Procure sono in grado di affrontare questa battaglia, prima culturale e poi giudiziaria? “La nuova legge è una sfida che i magistrati devono cogliere per una maggiore consapevolezza della salvaguardia ambientale. Posso dire che nella realtà in cui opero non abbiamo evidenze per parlare di ecomafie, ma gran parte dei reati ambientali sono derivati o comunque sono favoriti da ritardi e carenze degli organi amministrativi deputati ai controlli istituzionali e sono riferibili a imprenditori e operatori economici”. Disappunto di un forestiero che, appesa la toga, ama praticare il trekking dall’Etna ai Nebrodi. “Ma come? Hai una Natura fantastica,
paesaggi mozzafiato e mari incantevoli e non ti preoccupi di salvaguardarli?”. Una crociata che un pubblico ministero non può condurre in solitudine. “Sì, perché se le competenze del magistrato devono aprirsi al sapere delle scienze naturalistiche, è essenziale il confronto con gli esperti del settore ma non può essere sempre una Procura a offrire spunti. Esistono organismi ed autorità specifici che devono o dovrebbero garantire la sanità pubblica e preservare l’ambiente che ci circonda. Ciascuno può dare il suo contributo e deve farlo”. In questi anni di indagini contro il malaffare, il sostituto procuratore della Dda è stato affiancato dal Nucleo Ambiente e Sanità della Procura, un pool composto da vigili urbani e forestali specializzati nel contrasto ai crimini ambientali, e dai Carabinieri del Noe di Palermo. E cita alcune indagini da lui coordinate, qualcuna ancora in itinere e altre già approdate in Tribunale. Dall’affaire della discarica di contrada Stretto a Caltanissetta, agli impianti di depurazione fuorilegge al punto che molti Comuni scaricano, tuttora, i reflui fognari nei fiumi. Oplà, il disastro ambientale è servito. Fino agli autolavaggi che scaricavano anche metalli nelle fogne sparse tra il capoluogo, San Cataldo e Riesi dove – sono parole di Luigi Leghissa – “ho trovato una situazione di assoluto oscurantismo sul rilascio delle autorizzazioni. Su questa materia c’è stata una mancanza di sensibilità. Dopo i sequestri degli impianti, le
iscrizioni nel registro degli indagati e le proteste dei gestori è scattato il sollecito dei Comuni all’ex Provincia regionale per metterli a norma. Mi chiedo: solo se nasce il problema allora si pensa a risolverlo?”. O l’indagine sui frantoi oleari, la maggior parte di quelli controllati che smaltivano illecitamente le acque di vegetazione nei campi. Tra i dossier più attuali curati dall’Antimafia nissena v’è quello legato alle bombe ecologiche delle minisere dismesse. Tirate in ballo da pentiti di mafia come “scrigni” di scorie nucleari, viscere della terra che nascondono segreti e veleni. Tanto da agitare lo spettro dei tumori tra chi vive in questo lembo di terra. Ma è tutto tremendamente vero? “Sul sito minerario di Bosco Palo è stata eseguita una scrupolosa indagine, ma non sono state rilevate radioattività né sono stati rinvenuti rifiuti tossici, bensì l’evidente presenza di eternit da smaltire - sostiene Leghissa -. Peraltro lo studio elaborato dal Registro tumori di Ragusa sulle patologie tumorali nel centro Sicilia, che tanto allarme aveva sollevato nella pubblica opinione, è già stato oggetto di attenta valutazione da parte di un esperto nelle precedenti indagini della Procura che hanno escluso evidenze epidemiologiche allarmanti correlate alla popolazione del Vallone”. Anche qui la malaburocrazia è tirata in ballo:
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Il nuovo articolo 452-bis del Codice Penale
Legge sugli ecoreati, giudizio positivo del Pg Sergio Lari:
“Risposta efficace contro i trasgressori” P
ene più severe per chi sgarra, sancisce la legge sugli ecoreati. E il ventaglio dei nuovi delitti contro l’ambiente si amplia, introducendo nel codice penale l’inquinamento ambientale, il disastro ambientale, il traffico e l’abbandono di materiale ad alta radioattività, l’impedimento del controllo e l’omessa bonifi-
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risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa all’incolumità pubblica determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti lesivi, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo. Il disastro ambientale è
Lo “stato”della provincia nissena. L’analisi di Luigi Leghissa, magistrato in servizio a Caltanissetta
dirigenti della Regione Siciliana sotto accusa per non aver fatto il proprio dovere. Bonificare. C’è invece un filone investigativo in fase di esplorazione da parte dei magistrati nisseni, sui morti per esposizione d’amianto. Operai impiegati nelle fabbriche e ammalatisi per avere inalato le fibre cancerogene. Un paio di processi celebrati a Caltanissetta contro alcuni imprenditori tirati in ballo per la morte dei lavoratori, sono stati “annientati” dalla prescrizione dei
reati contestati. Il tempo, però, ha portato al capezzale altre vittime. “Stiamo attenzionando i recenti decessi causati da patologie asbesto correlate”, taglia corto Luigi Leghissa sull’inchiesta dei polmoni contaminati. Il resto è rigorosamente top secret. Ma un appunto critico lo solleva: “A Gorizia ho trat-
tato oltre 400 casi di morte di operai della Fincantieri. Per ciascun decesso, un medico di base o una struttura sanitaria trasmetteva alla Procura, in maniera tempestiva, il referto sul decesso del lavoratore per consentirci di capire, attraverso l’autopsia, se l’origine del tumore potesse essere addebitabile all’esposizione alle sostanze pericolose. A Caltanissetta, invece, questo non avviene perché c’è una scarsa sensibilità istituzionale e sanitaria sul tema. Man-
ca un protocollo specifico con l’Autorità giudiziariache consenta di focalizzare il grande problema dell’esposizione a sostanze pericolose nell’ambiente di lavoro e della origine professionale della malattia del lavoratore”. Come dire: non sarà la Terra dei fuochi, ma il Paradiso, certo, può ancora attendere.
ca. Il nuovo articolo 452-bis del codice penale punisce l’inquinamento ambientale con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento “significativi e misurabili” dello stato preesistente “delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo” o “di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Sono inoltre previste delle aggravanti: reclusione da 2 anni e 6 mesi a 7 anni se dall’inquinamento ambientale derivi ad una persona una lesione personale; reclusione da 3 a 8 anni se ne derivi una lesione grave; reclusione da 4 a 9 anni se ne derivi una lesione gravissima reclusione da 5 a 12 anni in caso di morte della persona. Laddove gli eventi lesivi derivati dal reato siamo plurimi e a carico di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per il reato più grave aumentata fino al triplo, fermo restando tuttavia il limite di 20 anni di reclusione. Il disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni. Riguarda un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; un’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione
materiale, lo abbandona o se ne disfa illegittimamente”. Giudizio positivo sulla nuova legge è stato espresso dal procuratore generale Sergio Lari nel suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario. L’alto magistrato ha infatti spiegato che all’introduzione di nuove fattispecie delittuose si aggiunge anche il “contestuale raddoppio dei termini di prescrizione del reato, diminuzione delle pene per coloro che collaborano con la giustizia ed estensione dell’istituto della confisca allargata ai casi di disastro ambientale e traffico di rifiuti”. Ma secondo il Pg di Caltanissetta – che fino a pochi mesi addietro ha guidato il pool della Direzione distrettuale Antimafia e seguito molte delle indagini sull’ambiente - “è ancora presto per potere tracciare un bilancio sull’efficacia delle nuove
Pene più severe e si amplia il ventaglio dei delitti contro l’ambiente. È una risposta verso le tante criticità riscontrabili nel precedente assetto normativo aggravato se commesso in un’area protetta o sottoposta a vincolo o in danno di specie animali o vegetali protette. Viene punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro il reato di pericolo di traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività. Il delitto è commesso da chiunque abusivamente “cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero, detenendo tale
norme, tuttavia l’intervento del Legislatore deve essere accolto con favore, perché fornisce finalmente una risposta alle tante criticità riscontrabili nel precedente assetto normativo che prevedeva quasi esclusivamente reati di tipo contravvenzionale del tutto inadeguati a dissuadere e punire i trasgressori, anche in ragione del breve termine di prescrizione che, nella maggior parte dei casi, rendeva impossibile il superamento dei tre gradi di giudizio”. Va. Ma.
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Fatti & istruzione
L’Università italiana a due velocità: un divario tra Nord e Sud di Roberta Fuschi
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’Università italiana non gode di buona salute, soprattutto nel Mezzogiorno. E’ questo il quadro poco rassicurante tracciato dal rapporto 2015 stilato dalla Fondazione Res. Il succo del resoconto è già nel titolo: “Nuovi divari, un’indagine sulle Università del Nord e del Sud”. Il Bel Paese ha “compiuto, nel giro di pochi anni, un disinvestimento molto forte nella sua Università” (in controtendenza con il resto d’Europa). Una considerazione corroborata da numerosi elementi, in primis il numero di studenti immatricolati che si è drasticamente ridotto di circa un quinto. “Rispetto al momento di massima dimensione (databile, a seconda delle variabili considerate, fra il 2004 e il 2008), al 2014-15 gli immatricolati si riducono di oltre 66 mila, passando da circa 326 mila a meno di 260 (-20%)”. Non va meglio ai docenti “da poco meno di 63 mila a meno di 52 mila (-17%)”. E ancora: “Il personale tecnico amministrativo da 72 mila a 59 mila (-18%); i corsi di studio scendono da 5634 a 4628 (-18%)”. “Il fondo di finanziamento ordinario delle università (FFO) diminuisce, in termini reali, del 22,5%”, si legge nel rapporto dell’Istituto di ricerca su economia e società in Sicilia, presieduto da Carlo Trigilia. Il dossier offre una fotografia nitida di un sistema al quale mettere mano seriamente, e al più presto. Anche perché il male che danneggia oggi gli atenei, colpirà domani le prospettive di crescita e sviluppo dell’intero paese. C’è poi un problema rispetto al raggiungimento di obiettivi europei: toccare quota 40% di giovani laureati entro il 2020. “L’Italia è nel 2014, al 23,9%: questo la colloca all’ultimo posto fra i 28 stati membri; contemporaneamente l’Italia si è data un obiettivo al 2020 – che è dubbio raggiungerà – pari al 26-27%, che continuerebbe a collocarla all’ultimo posto: alla luce delle dinamiche in corso potrebbe essere superata anche dalla Turchia”. Se l’Italia è il fanalino di coda dell’Unione Europea, al Mezzogiorno spetta un ruolo analogo nel Paese. “La regione con la percentuale maggiore di laureati (30-34 anni), il Lazio (31,6%), si colloca su livelli pari al Portogallo. Quattro regioni italiane, tutte del Mezzogiorno, sono fra le ultime dieci nella graduatorie delle 272 europee; la Sardegna (17,4%) è penultima: la sua
percentuale di giovani laureati è superiore solo alla regione bulgara dello Severozàpad, ed è poco più di un terzo rispetto alla Svezia”. Alla forte diseguaglianza esistente tra gli Atenei del nord e quelli del Sud si somma anche la concentrazione in un’area ridotta delle eccellenze. “Un conto è
incidere sulla qualità degli atenei sono anche una serie di fattori di sviluppo complessivi. In una parola: “il diritto allo studio”, che versa in una condizione descritta senza giri di parole come “pessima”. Un dato generale che si aggrava nel Mezzogiorno. “La spesa statale per borse di studio è ferma
universitaria gravano insomma sulle spalle delle famiglie. Un dato chiave riguarda la spesa di 140 euro l’anno di tassa regionale per il diritto allo studio “indipendente dal reddito”. “Poco più del 2% degli studenti è assegnatario di un posto alloggio nelle residenze universitarie. E’ disponibile un posto
avere una differenziazione verticale del sistema degli atenei (cioè fra sedi più dotate e sedi meno dotate) con un certo equilibrio territoriale. Un conto è il disegno che si sta realizzando in Italia: con la serie A tutta concentrata in un triangolo di 200 chilometri di lato con vertici Milano, Bologna e Venezia (e qualche estensione territoria-
da oltre un decennio intorno ai 160 milioni, e cioè in sensibile calo in termini reali; ad essa si sommano meno di 120 milioni di interventi regionali. Questo, a fronte di un investimento intorno ai due miliardi in Francia e in Germania e a un miliardo in Spagna. Gli idonei alla borsa di studio sono meno del 10% degli studenti, circa la
in mensa ogni trentacinque studenti iscritti. I criteri per l’accesso alle borse di studio sono stati anche resi recentemente – attraverso una nuova modalità di calcolo dell’Isee – notevolmente più restrittivi”. Al Sud è soprattutto la carenza di risorse a penalizzare gli studenti idonei (tantissimi) alla borsa di studio a causa delle cifre basse ero-
le a Torino, Trento, Udine); e la serie B che copre il resto del paese”. L’Italia a due velocità persiste anche perché a
metà, in proporzione, rispetto a Spagna e Germania, e un terzo rispetto alla Francia”. I costi dell’istruzione
gate dalle regioni. In media, quaranta euro per studente. Per inciso: la metà delle somme erogate nell’altra metà
Un quadro poco rassicurante tracciato dal rapporto 2015 stilato dalla Fondazione Res
del paese. Lo stesso fa il Fondo Nazionale. “Al Sud la percentuale di studenti assegnatari di alloggio è meno della metà rispetto al Centro-Nord; per ogni posto mensa disponibile ci sono sessanta studenti iscritti”, si legge nel rapporto. Tra i fenomeni più insidiosi c’è la cosiddetta mobilità a senso unico: chi si sposta, di norma, lo fa verso il Nord anche quando l’ateneo più vicino a casa è eccellente perché si è guidati dalla prospettiva occupazionale. “Nel 2014-15 oltre 55.000 studenti si sono immatricolati in una regione diversa da quella di residenza: rispetto a dodici anni prima c’è un lieve calo nei valori assoluti e un lieve aumento rispetto al totale, dal 18,2% al 21,4%”. La mobilità assume però dimensioni e caratteristiche assai diverse nelle grandi circoscrizioni del paese. Non di poco conto sono anche la qualità servizi garantiti nelle città universitarie, fatto che chiama in causa anche tanti primi cittadini. “Al Nord riguarda il 17,8% degli immatricolati, che rimangono quasi tutti (5/6) all’interno della circoscrizione. Al Centro è meno rilevante (14,5% degli immatricolati), specie per gli studenti toscani e laziali, ma orientata di più verso l’esterno: metà di chi cambia regione va al Nord, un terzo rimane al Centro, un sesto va al Sud. Nel Mezzogiorno la mobilità è molto maggiore: riguarda il 28,9% degli immatricolati; e quattro su dieci si spostano al Nord e altri 4 al Centro”, riporta il rapporto. Il problema dunque è il sistema paese e, dalle note a margine del rapporto, neanche le soluzioni paventate dall’esecutivo in favore dell’Università andrebbero nella direzione corretta. Il rischio è una polarizzazione nel sistema. “Una domanda, infine, - si legge- è molto importante: va assicurato un maggior reclutamento, come “premio” agli atenei “migliori”? O invece va assicurato un maggior reclutamento, per il “recupero” degli altri? O le due esigenze vanno equilibrate? Le disposizioni normative degli ultimi anni, in particolare con il governo Renzi, tendono, implicitamente ma nettamente, a presupporre la prima risposta. Ma, come si sta tentando di argomentare, così determinando ulteriori dinamiche di polarizzazione nel sistema”. Ne consegue la necessità di un’inversione di rotta.
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La ricetta del rettore
Pignataro “Serve un massiccio finanziamento pubblico”
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l quadro tracciato dal rapporto della Fondazione Res non sembra cogliere impreparato il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro. Molte delle criticità evidenziate dal dossier, infatti, sono state in più occasioni segnalate dal rettore etneo. Per risalire la china la strada da seguire, secondo Pignataro, è quella di un massiccio finanziamento pubblico nel settore dell’istruzione avvalendosi anche dei fondi europei messi a disposizione del Mezzogiorno. Soldi da destinare al futuro “concreto” di tanti ragazzi che si vedono derubare ogni giorno del “diritto allo studio”.
certifica una serie di criticità che come conferenza dei rettori abbiamo messo in evidenza ormai da tanto tempo. La madre di tutte le questioni rimane quella delle risorse. E’ chiaro che non ci si può aspettare di più da un sistema come il nostro che è ampiamente sotto finanziato a causa di una riduzione del finanziamento pubblico del 20% negli ultimi cinque anni partendo da un livello che non spiccava in confronto ai contributi spesi dagli altri paesi europei. Noi abbiamo obblighi che riguardano la necessità di avere un certo numero di docenti per un certo numero di studenti. Quindi se diminuiscono le
Il Palazzo dell’Università di Catania, sede del Rettorato.
Rettore Pignataro, cosa pensa del quadro tracciato dal rapporto della Fondazione Res sulle Università italiane? Sicuramente si tratta di una fotografia che, nella rappresentazione dei dati,
risorse, il turn over è bloccato e i docenti non sono rimpiazzabili. Anche noi abbiamo registrato una riduzione di docenti del 20% conseguentemente abbiamo esteso il numero dei corsi a numero chiuso e ridotto le possibilità di accesso all’Università non per una
cattiva volontà degli atenei, ma perché oggettivamente la questione delle risorse è diventata soffocante per il sistema e soprattutto direi per il diritto all’istruzione universitaria. Quali strade si possono intraprendere per sanare questo gap? Si deve intervenire in diversi modi. La strada principale è quella di incrementare l’entità del finanziamento pubblico anche perché i dati ci dicono che, nel rapporto tra finanziamento pubblico e tasse pagate degli studenti, l’Italia brilla per il bassissimo livello di finanziamento pubblico e l’altissimo livello di tasse universitarie. Quindi la prima strada è rifinanziare questo sistema. Poi naturalmente c’è la questione, che interessa in particolare gli atenei del Mezzogiorno, di rivedere il sistema di distribuzione di queste risorse. Una strada che riguarda le regioni del Mezzogiorno che ancora oggi hanno a disposizione fondi supplementari da parte dell’Ue attraverso il fondo sociale europeo. Bene, quel fondo si utilizzi per sostenere il diritto alla studio per sostenere le borse di studio. Questa è una priorità. Noi non cerchiamo soldi per creare corsi inutili, cerchiamo soldi per sostenere il diritto per sostenere il diritto degli studenti a studiare. Le borse di studio sono soldi che non passano dall’Università, ma vengono direttamente erogati agli studenti. Si parla spesso di valorizzare le eccellenze, lei cosa ne pensa? Un paese non vive solo di eccellenze che per definizione sono punte. E tutto il resto che fa? A meno che non decidere che in molte parti d’Italia si chiu-
dano gli atenei. E’ una questione mal posta. Abbiamo bisogno di sostenere l’istruzione universitaria, cioè sostenere un numero adeguato di ragazze e ragazze che possano iscriversi all’Università senza dovere pesare drammaticamente sulle proprie famiglie o
meno trafficate, dei parcheggi pubblici che possono esistere o meno; cioè scegliere di svolgere un’attività importante e duratura come lo studio universitario piuttosto che il lavoro in un contesto significa acquistare queste altre cose e quindi è importante. A maggior
I fondi europei, messi a disposizione del Mezzogiorno, possono agevolare il rapporto tra tasse pagate dagli studenti e sovvenzioni statali. È necessario sostenere l’iscrizione all’Università rinunciare agli studi perché non ce la fanno. Questa è una questione cruciale per il futuro del paese perché non è un futuro astretto ma quello di ragazze e ragazzi in carne ed ossa. Nel rapporto si evidenzia che spesso sulla scelta dell’ateneo pesano le condizioni in cui versa il territorio e i servizi offerti dalle città universitarie. Qui è chiaro che nella scelta dell’Università, come nella scelta di un’impresa di venire a investire o di un professionista di lavorare in un certo posto è il territorio. Si sceglie l’opportunità che offre di più anche come contesto. Viviamo di contesto perché fruiamo dei mezzi pubblici, delle strade che sono più o
ragione quando parliamo di una formazione alla quale deve seguire poi il lavoro. Quindi si acquista la possibilità di avere un’opportunità seria e concreta di un lavoro qualificante e coerente con la formazione universitaria che si intraprende. E’ un aspetto di assoluta rilevanza La capacità di potere incidere è poca, nel senso che l’Università può contribuire insieme ad altri soggetti (cosa che a Catania vogliamo fare) a determinare un’inversione di rotta nel territorio, cercare di mettere a disposizione il nostro patrimonio di conoscenze e infrastrutture per consentire alle imprese di insediarsi e svilupparsi nel nostro territorio. Ma non possiamo sostituirci ad altri soggetti. R.F.
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Dalla sommossa per il disimpegno dell’ex Provincia è nata un’assemblea con le massime autorità politiche da cui sono emersi interessanti spunti per il futuro dell’Università a Caltanissetta
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anto rumore per nulla? Forse no, perchè la levata di scudi in città per il disimpegno dell’ex Provincia regionale dal Consorzio Università di Caltanissetta, per circa 400 mila euro l’anno, è servita a mettere alcuni punti fermi sulla presenza universitaria. Che a dispetto della vulgata che vuole il capoluogo nisseno ormai privato del grande progetto universitario accarezzato tra la fine degli anni ‘90 e i primi duemila, invece c’è ed è viva
l’Università di Palermo. I numeri? solo per Medicina ci sono circa 700 studenti, 130 quelli del primo anno. L’interesse per il progetto, fuor di retorica, si è manifestato con la presenza di tutte le rappresentanze e le articolazioni istituzionali della provincia nissena e della Regione Siciliana all’assemblea pubblica tenutasi al consiglio comunale di Caltanissetta lo scorso 11 gennaio, con il presidente della Regione Rosario Crocetta. Un incontro che è servito
cetta - l’impegno totale della Regione che finanzierà il Consorzio Universitario nisseno. Le difficoltà delle province sono derivate da tagli ai trasferimenti statali, non è stata la Regione”. Tagli per 46 milioni dallo Stato alle ex province siciliane e di 1,5 miliardi alla stessa Regione. Un incontro, quello organizzato dal Sindaco Giovanni Ruvolo a cui ha partecipato un pezzo di governo regionale, con gli assessori regionali Bruno Marziano e Gianluca Mic-
Sul tavolo nei mesi scorsi c’è stata l’iniziativa di una facoltà di Medicina di inter-ateneo con la Kore di Enna. Un’ipotesi che qualcuno ha accarezzato fin quando le note vicende giudiziarie che hanno riguardato la “Fondazione Proserpina”, tali “aspirazioni” si sono raffreddate, sebbene Uni Kore non avesse nulla a che vedere con queste vicende. Anche perchè non era proprio conveniente ciò che la Kore di Enna offriva. Una convenzione di inter-ateneo che per
senso l’Assemblea del Consorzio ha deciso di partecipare a un incontro tra pochi giorni con i rappresentanti dei Consorzi universitari di Agrigento e Trapani. “Per costruire un progetto che può portare a un confronto di interateneo con la Kore, ma è un passaggio successivo. Non c’è una pregiudiziale, ma dobbiamo andare a un confronto con una posizione di forza maggiore”. Del resto le parole pronunciate a Caltanissetta dal Rettore di Palermo, Fabrizio
L’Università che c’è e che molti nisseni fanno finta di non vedere di Alberto Sardo
L’inter-ateneo con la Kore di Enna oggi non conviene. Meglio puntare sul distrettobio medico con l’Ateneo a rete e l’Università di Palermo e vegeta. Solo che ha cambiato mission. Non più università dai grandi numeri come era stato ad esempio il corso di Relazioni Pubbliche con l’Università di Catania ma Ateneo a rete di qualità, che punta su corsi come Medicina e chirurgia (ci sono tutti e sei gli anni accademici e iscrizioni con bando nazionale), ingegneria elettrica e nell’immediato futuro il progetto dei corsi di Agraria e Ingegneria bio-medica con
innanzitutto a diradare i dubbi sulla copertura finanziaria delle minori somme provenienti dalla Provincia. Il Commissario del Libero consorzio di comuni, Alessandra Di Liberto, si è detta disponibile a ritirare la delibera di fine 2015 a fronte di un pari impegno della Regione Siciliana grazie a un emendamento tecnico alla Finanziaria che approderà a Sala d’Ercole a febbraio. “Voglio assicurare – ha detto Cro-
cichè rispettivamente all’Istruzione ed al Lavoro, i deputati Giuseppe Arancio (PD) Giancarlo e Azzurra Cancelleri (M5S), numerosi consiglieri comunali e segretari dei partiti, il presidente del consorzio universitario, Emilio Giammusso, il direttore del Cefpas, Angelo Lomaglio, il direttore dell’Asp 2 Carmelo Iacono con il management al completo, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, l’ex ministro Salvatore Cardinale. “A Maggio – ha detto l’assessore al Lavoro e deputato Gianluca Miccichè - ci sarà il rinnovo degli organi che ad oggi hanno lavorato risolvendo i problemi. Chi dà suggerimenti è portatore sano di interessi di parte. Solo le istituzioni e gli organismi costituiti possono portare avanti l’interesse di tutti”.
sei anni manteneva il Corso di Laurea di Medicina a Caltanissetta con l’Università di Palermo, al termine dei quali l’Ateneo ennese ne avrebbe assunto la titolarità. Ma a quel punto chi avrebbe garantito la permanenza dei corsi nel capoluogo nisseno? Per Angelo Lomaglio, direttore del Cefpas che ospita le lezioni e gli alloggi degli studenti nel campus universitario nisseno, bisogna lavorare in ambito progettuale con la Kore, ma non partendo da una condizione di debolezza. “Dobbiamo pensare innanzitutto a costruire un forte rapporto con i tre poli universitari della Sicilia, che fanno parte dell’Ateneo a rete di Palermo”. Si tratta dei Consorzi Universitari di Agrigento, Caltanissetta e Trapani che devono operare, secondo Lomaglio, “all’interno della stessa programmazione universitaria, dando forza e sinergia a un progetto che non ha ragioni di competizione. Il polo di medicina esiste solo a Caltanissetta e il polo sanitario non esiste né ad Agrigento né a Trapani così come Ingegneria elettrica”. “La terza opzione su cui si sta lavorando – anticipa Lomaglio - è quella di attivare corsi di Agraria, specializzandosi sulla vocazione dell’area centro meridionale dell’isola”. In tal
Micari, dovrebbero incoraggiare a seguire questa strada. “Università è anche università del territorio – ha detto Micari – Palermo agisce su Agrigento, Trapani e Caltanissetta, bacini di giovani e intelligenze che non possiamo che coltivare, permettendo la crescita del territorio”. L’assessore all’Istruzione, Bruno Marziano ha garantito che a breve l’Ersu potrà spostare otto unità di personale dalla sede di Catania per aprire e rendere fruibile la casa dello studente già pronta nell’ex convento San Domenico che doveva essere aperta a dicembre. Ma c’è stato un intoppo, i dipendenti in quest\ione sono “comandati” dall’Eas che deve pronunciarsi sul trasferimento. “Dopo aver risparmiato adesso viene la fase dell’investimento”, ha detto in aula il presidente del Consorzio universitario, Emilio Giammusso. “Il campus al Cefpas rappresenta il tassello per costruire il campus biomedico. Mi pare che per le intenzioni emerse ci sono tutte le condizioni. Abbiamo deliberato di riprendere il progetto del polo sanitario di scienze infermieristiche, la realizzazione di master in bio-ingegneria. Ed è già in corso un master con il Dipartimento regionale attività produttive sul marketing”.
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Comunicazione commerciale
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pre a Caltanissetta, in Via Rosso di San Secondo n. 30 (di fronte al Genio Civile) il nuovo Polo Didattico dell’Università Telematica Pegaso. Istituita con Decreto MIUR del 2006, la Pegaso è un Ateneo costruito sui più moderni ed efficaci standard tecnologici in ambito e-learning. I titoli accademici rilasciati dalla Pegaso al termine dei percorsi di studio hanno lo stesso valore legale dei titoli rilasciati dalle Università tradizionali. Grazie alla capacità di rispondere in maniera flessibile alle esigenze degli studenti, Pegaso (Ateneo che ha aperto in Italia le porte all’universo del nuovo e-learning) ne intercetta le
Università telematica senza corsi a numero chiuso e con iscrizioni sempre aperte
finalità educative e lavorative nei percorsi di studio prescelti. Privi di alcun vincolo di presenza fisica, ma costantemente tracciati, i corsi consentono di seguire allo stesso tempo lo studente e monitorarne il continuo livello di apprendimento, anche attraverso i frequenti momenti di autovalutazione. La sua formazione on-line si caratterizza per un raffinato modello pedagogico, per la straordinaria tecnologia disponibile (aggiornata agli standard evolutivi che quotidianamente si susseguono) e per l’equipe altamente professionale che sostiene e accompagna ogni singolo studente lungo il percorso accademico, agevolando il processo di apprendimento. Sebbene l’E-University Pegaso
abbatta le convenzionali barriere spaziotemporali, promuovendo una completa libertà di fruizione, non rinuncia alla pros-
possibilità di studiare quando vuole, dove vuole e di sostenere gli esami anche a Caltanissetta. Nuove tecnologie, nuove interazioni: l’Università Telematica Pegaso, cogliendo i reali bisogni della società e dei lavoratori, ha elaborato una vasta gamma dei percorsi didattico/ formativi per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro e/o per potenziare la crescita professionale
del testo scritto della lezione (con riferimenti bibliografici e note); delle diapositive (arricchite da testi, tabelle, immagini, grafici) commentate in audio dal docente; dei filmati delle lezioni; delle esercitazioni di autovalutazione per la verifica dello stato di apprendimento. Ogni studente partecipa inoltre alle attività della propria classe virtuale, coordinata da tutor esperti, e viene
L’Università telematica
Pegaso adesso anche a Caltanissetta simità territoriale istituendo numerosi punti di riferimento ai quali rivolgersi per un confronto diretto e un immediato riscontro interpersonale. A Caltanissetta è possibile rivolgersi al nuovo E-learning center point Atena s.r.l.s. con sede in Via Rosso di San Secondo n. 30, telefono 0934 681528, email: info@
per coloro che sono già inseriti nel mondo del lavoro. L’offerta formativa Pegaso comprende: 4 Corsi di Laurea triennali (Scienze dell’Educazione e della Formazione, Economia Aziendale, Scienze Motorie, Ingegneria Civile e Scienze Turistiche); 3 Corsi di Laurea Magistrali biennali (Scienze Pedagogiche, Scienze Economiche,
seguito dal titolare della disciplina che è responsabile della didattica. Come si sostengono gli esami. La verifica di profitto finale si svolge in presenza presso le nostre sedi sul territorio nazionale, tra le quali anche Caltanissetta, ed è affidata alla Commissione nominata dal Rettore. Nell’ambito di ogni corso, gli studenti sono sottoposti, per ciascuna
Corsi universitari e non solo ...
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ra l’offerta formativa della Pegaso rientra anche la possibilità di sostenere singoli esami univeritari, oppure integrare in alcune materie determinati crediti formativi.
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Un’opportunità unica per i laureati che vorranno accedere al TFA e ai prossimi concorsi per l’insegnamento. L’UniPegaso viene incontro anche ai Docenti che vogliono aggiornarsi e salire in graduatoria, nel Polo
Management dello Sport e delle attività motorie); un Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico (Giurisprudenza); oltre 200 corsi post laurea e post diploma, tra Master di I e II livello, Alta Formazione, Perfezionamenti, Certificazioni informatiche Eipass, Certificazione di lingua inglese, Certificazione di lingua italiana per stranieri. Come si studia. Il discente dispone:
Didattico di Caltanissetta, Atena srls sarà infatti possibile ottenere le seguenti certificazioni: Eipass (dal valore di 2 punti), Inglese B2 (dal valore di un punto), LIM (dal valore di 2 punti), Master Universitari (dal valore di 3 punti).
disciplina, ad una prova in itinere, obbligatoria ma non determinante per l’ammissione all’esame finale, allo scopo di monitorare costantemente l’apprendimento. Le prove possono essere costituite da: test (a risposte chiuse, a risposta aperta, a scelta multipla, etc.) esercizi; simulazioni; elaborati di tipo progettuale.
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Fatti & Scuola
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L’intervista
Filippo
Ciancio Il provveditore 3.0 La scuola del futuro: disciplina e tecnologia di Fabiola Palmigiano
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na scuola istituzionale, che tra libri, quaderni e banchi di scuola riesce a coinvolgere insegnati e studenti con un semplice “click”, nell’immediatezza del multimediale che oggi ha sostituito il vecchio pallottoliere di legno sopra la cattedra dell’insegnante con la bacchetta. Cambiamenti di un sistema che trovano spazio sulla scrivania di quello che un tempo veniva chiamato “il provveditore”, Filippo Ciancio, un insegnate prima che un dirigente tec-
Lo studente non è un contenitore da riempire d’informazioni, ma un individuo da formare nico con funzioni ispettive che ama lavorare con la “porta aperta” perché secondo lui è l’interazione la base su cui si fonda ciascun rapporto: dal docente al personale della scuola. “Sono un ingegnere, insegnavo sistemi automatici elettronici all’istituto tecnico di Piazza Armerina”, afferma
il dirigente tecnico con funzioni ispettive a capo di due presidi organizzativi quello di Caltanissetta ed Enna. “Insegnare mi manca parecchio – prosegue - una professione che amavo, ero molto severo con i miei studenti ma questo non mi ha impedito di instaurare dei bei rapporti con i miei ex alunni che a distanza di anni ricordano ancora le mie lezioni”.
Adesso più che mai, infatti, il ruolo di Ciancio è diventato centrale nel mondo della scuola soprattutto durante un anno che lui stesso definisce “particolare” perché inaugura la riforma della “Buona Scuola” di Renzi. Nel 2016 infatti circa 400 insegnati passati di ruolo sono entrati a far parte della graduatoria di inserimento riducendo in questo modo il fenomeno del precariato che per anni ha attraversato numerosi insegnati d’Italia. Trasformazioni che hanno posto il preside a capo di un’azienda, un manager che gestisce le risorse (i docenti) e le micro organizzazioni (le classi) progettando attraverso obiettivi prioritari che sono propri della legge 107 del 13 luglio 2015 con il suo aumento delle ore di alternanza scuola-lavoro, un team di professori che potrà essere utilizzato dal dirigente scolastico per rispondere alle necessità organizzative e didattiche dell’istituto. Un ruolo manageriale, dunque, quello del dirigente scolastico che deve amministrare, vigilare e garantire che gli in-
segnanti traccino un percorso di studi che possa adeguatamente formare i propri allievi. Ed è qui che l’educazione e la formazione diventano centrali per incentivare i docenti a contrastare il cattivo funzionamento di quelli che potremmo definire gli ingranaggi della macchina organizzativa della scuola. È un nuovo modo di amministrare
la classe, quella presentata da Ciancio, un’esperienza che deve necessariamente partire dal basso dal più piccolo anello della catena fino ad arrivare alla “Scuola” dove all’interno c’è una fitta rete di studenti, insegnati, dirigenti scolastici tutti da formare e informare. Per fare questo però afferma Ciancio “è importante creare sinergia ed è uno dei miei obiettivi quello di stringe-
re rapporti con la Prefettura e l’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) tessere la trame della tela dell’inclusione scuola-lavoro. Oggi assistiamo ad imprese che stanno ragionando in termini di investimento, un esempio potrebbe essere quello del Jobs Act, vale a dire, l’” apprendistato”. Dal secondo anno di scuola superiore, infatti, il ragazzo potrà essere assunto da
un’impresa ed 1-2 volte a settimana svolgere attività aziendale”. La motivazione, l’alternanza scuola lavoro è, dunque, un incentivo per avvicinare gli studenti alla professione, la stessa che nel frattempo sognano tra i banchi di scuola. Un modo di educare al passo con i tempi, dunque, che deve fare i conti con un modo di comunicare che da vent’anni a questa parte è diventato via via sempre più immediato. La tecnologia oggi dà l’opportunità di mettersi in contatto in tempo reale da
una scuola all’altra, da una provincia all‘altra; le mail hanno preso il posto delle vecchie circolari scolastiche, il registro elettronico comunica in tempo reale il profitto e la condotta degli studenti. “Non posso non affermare che oggi comunicare è diventato più semplice nell’interesse della collettività, ma questo non significa che sia più facile gestire i rapporti con i singoli presidi e insegnanti - spiega il dirigente tecnico Ciaccio riferendosi alle centinaia di mail che riceve quotidianamente dai dirigenti dei presidi di Caltanissetta ed Enna. “Oggi la mia attività d’ufficio appartiene al mondo dell’informatica, è racchiusa in un computer” aggiunge Ciancio. Una mole di lavoro difficile da gestire, dunque, ma che al tempo stesso accorcia le distanze, quelle di cui ciascun insegnante deve necessariamente liberarsi per poter interagire e quindi formare ciascuno studente. Ed è proprio quest’ultimo il protagonista di quello che rappresenta la
grande macchina organizzativa scolastica. Le sue capacità, le sue attitudini, non fanno dello studente un contenitore da riempire d’informazioni ma un individuo dentro una classe, compagno di banco di altrettanti individui da formare, educare. Tanti i compiti che il docente deve portare avanti, in sinergia con gli allievi: valorizzare le eccellenze, sostenere coloro che sono carenti in alcune materie attraverso i cosiddetti corsi di recupero, stilare per ciascuno di loro un progetto educativo personalizzato, una sorta di “carta d’identità dello studente”. Per fare questo occorre seguire un modello alla base del quale c’è una parola d’ordine: disciplina. “Un termine forse poco amato dagli studenti- sostiene Filippo Ciancio - ma quando penso alla disciplina e al rigore non posso non dimenticare la mia esperienza in un liceo ungherese. È stato davvero interessante notare come in ciascuna classe non vi fossero dei semplici banchi posti uno accanto all’altro e di fronte la cattedra dell’insegnante ma delle tavole rotonde dove i compagni potevano interagire per creare nuovi spunti di riflessione su ogni argomento affrontato in aula. Dialogo ma anche rigore quello adottato dall’insegnate che vigila su ciascun allievo esaltandone le loro qualità. Vorrei tanto che tutto partisse da qui, mi piacerebbe adottare nelle scuole italiane lo stesso metodo appreso in Ungheria - prosegue Ciancio - dove valutare le responsabilità disciplinari dell’insegnante diventa essenziale per garantire un’adeguata formazione allo studente”. Ed ecco che diventa necessario per il dirigente tecnico di Piazza Armerina rispettare le regole anche se non nega che in Sicilia la strada sembrerebbe essere ancora in salita; “550 scuole del mezzogiorno sono problematiche ed è proprio lì che il ruolo dell’insegnante diventa vitale per produrre risultati positivi capaci, ad esempio, di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica” afferma il dirigente. È la scuola 3.0 quella presentata da Filippo Ciancio, dove a prendere il sopravvento sono le idee che si trasformano in innumerevoli azioni quali quella di leggere, scrivere, consultare il tablet, lo smarthphone e tutto questo in tempo reale. Mille input ma una sola l’azione: la “form-azione”.
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o ISvSara t u t i t Is ni - Ju o Manz
Manzoni
Scienze Umane, Economico Sociale e Musicale
Tre indirizzi per il Futuro
di Giuseppina Mannino
S
iamo giunti anche quest’anno al momento in cui dirigenti e docenti degli istituti superiori si adoperano a pubblicizzare la propria scuola, a presentare la propria offerta formativa, a fare stampare manifesti e locandine, brochure e ancora a parlare con ragazzi di 13 anni di terza media e con i loro genitori per convincerli a iscriversi nella propria scuola. Penso che sia veramente difficile per un ragazzo di appena 13 anni scegliere la scuola che, in parte, determinerà il suo futuro. Si dice che ognuno deve seguire le proprie inclinazioni, ma siamo sicuri che queste inclinazioni talora non siano determinate dal compagno che si iscrive in un istituto o dalla famiglia che ha già scelto per il proprio figlio? Allora, cari ragazzi e genitori, mi permetto, in qualità di dirigente dell’Istituto Manzoni – Juvara”, di insegnante che per tanti anni ha accolto nella propria aula scolastica “fanciullini”di terza media, timidi e spauriti, di darvi qualche consiglio per la vostra scelta futura: - scegliete una scuola in cui i vostri figli potranno gustare la bellezza dell’imparare e del crescere come uomini e persone; - scegliete una scuola in cui, attraverso le discipline e lo studio, i vostri figli acquisiscano autonomia di giudizio e spirito critico; - scegliete una scuola che permetta ai vostri ragazzi di esprimere se stessi, nel manifestare emozioni, inclinazioni ad essere ed agire in modo autentico e spontaneo; - scegliete una scuola in cui si lavora per creare rapporti costruttivi tra insegnanti e alunni, basati sul dialogo e sul rispetto dei ruoli; - scegliete una scuola che prepari alla vita, allenando i giovani e sviluppando in essi la forza e la tenacia
che li porti ad affrontare il vivere; scegliete una scuola che sia “laboratorio” del proprio futuro, che sappia proporsi come alternativa credibile a molti modelli sociali stereotipati, preconfezionati e vincolanti; -scegliete una scuola che educhi all’etica dei valori e della responsabilità, una
scuola dell’inclusione e della partecipazione, delle opportunità. L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Manzoni – Juvara” con i suoi LICEI vi da un’ampia possibilità di scelta. Il liceo “Manzoni” con la sua sede a Caltanissetta si caratterizza per la presenza di tre indirizzi.
LICEO DELLE SCIENZE UMANE: L’antropologia culturale, la psicologia, la sociologia, la pedagogia concorrono, insieme con le altre discipline del piano di studi, a sviluppare negli alunni quella “competenza relazionale” che risulta strategica oggi all’interno della società che definia-
mo non solo “della conoscenza” ma anche “complessa” e “liquida”. La competenza più importante, oggi, nella nostra società è appunto quella di sapersi continuamente rimettere in gioco attraverso la capacità di entrare in relazione con se stessi, con gli altri e con il mondo ed è quella competenza di fondo trasmessa dal
“Abili ad amare”:
quando l’integrazione non è un’utopia
U
na festa a sorpresa per un compagno di classe resa speciale dall’atmosfera di condivisione e gioia che si è creata in una classe del Liceo delle Scienze Umane “Manzoni”. Gli adolescenti, all’insaputa del compagno, hanno realizzato un video con musica e immagini che aveva come focus principale l’amicizia che in poco tempo – i ragazzi sono di primo anno – si è instaurata nel gruppo. Un’esperienza di crescita con scam-
di Rosa Scarsi bio emotivo profondo sia per i docenti sia per gli alunni nei confronti di un giovane diversamente abile che, come si leggeva nei messaggi augurali, riesce ad essere “la nostra forza”, capace di “tirarci sempre su il morale quando siamo tristi” e di entrare nei cuori di chi lo ha conosciuto diventandone “il nostro sorriso”. Frasi toccanti ed emozionanti, scritte che mostrano come la diversità possa essere un arricchimento per tutti: alunni e docenti. “E’ stato un gesto spontaneo” han-
no commentato i compagni, frutto di un’iniziativa calorosa che è diventata un naturale mezzo di comunicazione e di espressione e che ha visto il riconoscimento da parte della dirigente di ciò che significhi concretamente la parola integrazione: non un’utopia ma una risorsa all’interno della classe, una presenza significativa, uno stare bene insieme, guardando l’altro non con come un diverso, bensì una persona che ci fa cogliere la bellezza della vita con occhi diversi.
Liceo delle Scienze Umane. LICEO ECONOMICO – SOCIALE: si caratterizza per la centralità delle “scienze giuridiche, economiche e sociali”, per lo studio di due lingue straniere ( inglese come prima lingua e, a scelta, francese e spagno-
lo), e per il ruolo della disciplina Scienze Umane che si identifica per la sostituzione della Pedagogia con Metodologia della ricerca. Lo studente, attraverso lo studio delle discipline che caratterizzano il liceo economico sociale, acquisisce competenze nell’ambito delle diverse metodologie di ricerca e, in parti-
colare, si impadronisce dei metodi e dei modelli della ricerca nel campo delle scienze economiche – sociali e antropologiche sia di tipo quantitativo che qualitativo con particolare riferimento alla elaborazione dei dati, all’incrocio delle variabili e alla costruzione di modelli rappresentativi. Il Liceo economico – sociale, in un contesto storico in cui si discute dell’esigenza di “curvare” il mercato in senso umanistico, rappresenta un percorso liceale originale e al passo con i tempi. LICEO MUSICALE : rappresenta la novità nel campo dei Licei, istituito con la riforma Gelmini. Unico nella provincia di Caltanissetta, il percorso è indirizzato all’apprendimento tecnico- pratico della musica e allo studio del suo ruolo nella storia e nella cultura. Lo studente è guidato ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza dei linguaggi musicali sotto gli aspetti della composizione, interpretazione, esecuzione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica. Il Liceo musicale, in quanto liceo, mira alla formazione umana dell’individuo e la formazione dell’essere non può prescindere dalla musica che Aristotele teneva in grandissima considerazione giudicandola un contributo prezioso all’educazione dei giovani. Il liceo trova naturale continuità nei corsi di studio triennali e biennali dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) presso i Conservatori di Musica e assicura l’accesso a qualsiasi indirizzo universitario. Vi aspettiamo.
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Attiviamo attività attivandoci attivamente di Marco Scivoli
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i hanno chiesto di scrivere qualcosa sulle attività extracurricolari che si svolgono nella nostra scuola. Non ricordandole tutte, ho chiesto aiuto alla gentilissima, preziosissima e precisissima prof Rosalba (siamo anche mezzi parenti). Caspita! Mi ha inviato un elenco che non finisce più. La collega ha diligentemente distinto fra attività svolte nello scorso anno scolastico, e programmate per il prossimo, e le seconde sono più numerose delle prime! Confesso un attimo di confusione: corro il rischio di scrivere, piuttosto che un articolo, un… elenco telefonico; eppoi, da dove comincio? Anche qui mi soccorre la mia mezza-ma-bravissima parente catalogando il tutto per aree. Per prima (fra le prime), l’area linguistico-letterario-storica, con il seguitissimo “Incontro con gli autori” nell’ambito del Progetto Lettura; ma c’è
anche il Laboratorio Lettura dedicato a Leonardo Sciascia; e tutte le sentite celebrazioni delle Giornate Mondiali: della Memoria, delle Foibe, e contro la violenza sulle donne. Passiamo alla mia area, quella musicale: anche l’anno scorso la nostra sensibile dirigente, con la collaborazione della collega prof Rosa Maria e dell’Istituto di Alta Fomazione Artistica e Musicale “V. Bellini” di Caltanissetta, ha organizzato una stagione concertistica, “La musica nell’anima”, che ha dato occasione di esibirsi anche a giovani e talentuosi musicisti del nostro territorio; oltre ad una rassegna di concerti concertati fra la nostra scuola ed altre della città. I Progetti Trasversali di Educazione alla Salute, che hanno coinvolto aree diverse: “Pillole per il Cuore, Note per
la Mente” (Associazione Cuore Chiaro); “Club Service per l’Associazione per la Sclerosi Multipla” (Lions); e tutti i progetti realizzati in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale (“Prevenzione delle tossicodipendenze”, “La relazione e l’affettività”, “Educazione alla sessualità responsabile”, “Educazione alimentare”), finalizzati a rendere i nostri ragazzi più consapevoli e, dunque, più preparati ad affrontare i rischi connessi alla loro fase di crescita. C’è anche l’Educazione alla legalità e alla cittadinanza, e qui abbiamo chiesto ed ottenuto la coinvolgente collaborazione della Guardia di Finanza (“Legalità economica”), della Polizia di Stato (“Cyber Bullismo”), del Tribunale di Caltanissetta (“Educazione alla Giustizia Civile”), della Caritas e Pastorale Giovanile (“Consumo Critico ed Esperienze Ecosostenibili”), tutte tematiche attualissime e, quindi, di impatto im-
mediato; compresa l’ultima, “Spazio Pubblico e Democrazia: gloria, degrado, e riscatto delle piazze d’Italia”. Altre interessanti attività: il progetto di “Ricerca Sociale sulle Nuove dipendenze”, svolto in collaborazione con l’Associazione Casa Famiglia Rosetta, e il “Laboratorio di Ricerca Psico-Socia-
le” sulla gestione delle emozioni, con il sostegno dell’ASP di Caltanissetta. Dobbiamo anche promuovere le eccellenze, ed ecco la partecipazione ai “Giochi di Archimede” e ai “Giochi Matematici del Mediterraneo”: per i più… scienziati. Non ci siamo fatti mancare nemmeno un Progetto PON (Programma Operativo Nazionale), però di quelli belli corposi, realizzato tramite i Fondi Strutturali Europei nell’ambito di un’ampia rete territoriale (S. M. S. “G. Carducci” di San Cataldo, II Circolo Didattico “L. Sciascia” di Caltanissetta, Liceo Artistico “F. Juvara” di San Cataldo, Licei Scienze Umane, Economico Sociale e Musicale “A. Manzoni” di Caltanissetta, Associazioni Nuova Civiltà, Geoagriturismo e Avventura Natura di Caltanissetta): “AttivaMente”, percorsi motivazionali proposti mediante l’apporto delle discipline artistiche e musicali. E per il prossimo anno scolastico? Di tutto di più. Oltre alle principali fra le attività già citate, i nostri allievi verranno coinvolti in un’ampia e diversificata gamma di progetti che spaziano dalla didattica delle culture classiche, al teatro, alla “twitteratura”, masterclasses/ concerti tenuti da prestigiosi enti stranieri, collaborazioni con RaiRadio3, Vigili del Fuoco, la trattazione di temi sociali tramite l’arte, ed anche scambi culturali e programmi di studio con soggiorno all’estero finalizzati al potenziamento delle competenze in lingua
straniera… Più attivi di così! Ci sarebbero anche le attività comprese nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), ma magari ne parliamo di presenza. Se tanta abbondanza non vi sembra sufficiente, visitate la nostra pagina facebook Liceo Manzoni Caltanissetta.
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Liceo Musicale: un’opportunità per il territorio
l Liceo Musicale Manzoni nasce a Caltanissetta dopo diversi anni di sperimentazione. Dal 2013 è la scuola superiore di riferimento per tutti gli studenti che intendono coltivare e approfondire una formazione artistica musicale affiancandola alla cultura liceale. Grazie alla centralità geografica della città il Liceo Musicale rappresenta un’opportunità per il territorio nisseno e limitrofo. Il Liceo Musicale permette un “tuffo” nel mondo dei suoni per uscirne con una solida preparazione culturale, pronti agli studi universitari, siano essi musicali e non. Una grande possibilità di crescita per tutti i giovani musicisti desiderosi di proseguire i loro studi in un liceo dove arte, musica e creatività sono ingredienti fondamentali. Il titolo di studio che essi conseguono alla fine del percorso quinquennale è il diploma di maturità liceale che consente l’accesso tanto al I livello dell’Alta Formazione Artistica e Musicale quanto a qualsiasi facoltà universitaria. Si distingue per la modernità dei metodi di studio in quanto associa la preparazione artistico-culturale con le nuove e ormai indispensabili tecnologie informatiche-musicali. Esso rappresenta, inoltre, l’anello di congiunzione tra la scuola media e il conservatorio assicurandone la continuità dei percorsi formativi. L’iscrizione al percorso del liceo musicale è subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali e si configura come un vero e proprio esame di ammissione, secondo descrittori definiti dalla commissione giudicante, volti ad accertare i prerequisiti e l’idoneità dei candidati per quanto concerne gli elementi di base della teoria musicale e la pratica strumentale. PROFESSIONI CHE NEL LICEO MUSICALE TROVANO UN NATURALE PRELUDIO PER L’ALTA FORMAZIONE MUSICALE E L’UNIVERSITÀ Il Liceo musicale ha lo scopo di creare figure di alto profilo professionale nell’ambito della pratica musicale. Permette e facilita l’inserimento in tutti gli ambiti tecnologici, artigianali, aziendali e commerciali legati alla musica. • Area artistica: Strumentista (solista, camerista, orchestrale), Cantante (ambito lirico, cameristico, corale), Compositore (di generi e stili diversi, arrangiatore), Direttore (d’orchestra, di banda, di coro), Musicista di stili non accademici (jazz, pop, rock ecc.); • Area musicologica e di divulgazione della musica: Bibliotecario, Esperto nella conservazione e nel restauro dei beni musicali; • Area dell’insegnamento:Docente negli stessi Licei Musicali, nell’Alta Formazione Musicale (ex Conservatori) e nelle Università di discipline teoriche, storiche e analitiche della musica. • Area tecnologica: Assistente di produzione musicale, Compositore di musica elettroacustica; Compositore di musica per multimedia, internet, cinema, televisione, sistemi interattivi; Fonico teatrale; • Area artigianale, aziendale e commerciale: Accordatore, Costruttore di strumenti, Liutaio, Manager in campo musicale, Responsabile del marketing nell’editoria musicale, negli enti di produzione e nelle aziende di prodotti musicali. LICEO MANZONI - SCUOLA APERTA Sabato 30 gennaio 2016 - Sabato 13 Febbraio 2016 dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.00 Caltanissetta - v. le Trieste, 169 Tel. 0934 59.89.09/55.42.34 - e-mail: clis01400a@istruzione.it Per qualunque informazione, rivolgersi all’ufficio didattica della segreteria tutti i giorni in orario antimeridiano.
...e offriamo anche tanti servizi Volete mettere un servizio biblioteca gestito con passione e cura da una collega che sa ascoltare, consigliare e, soprattutto, trasmettere l’amore per la lettura. O il sito web costantemente aggiornato dal nostro tecnologico professore Nino, che sa anche risolvere – pazientemente – tutti i problemi connessi con la gestione del registro elettronico assicurando una comunicazione continua con le famiglie. E che dire della segreteria? Per qualunque necessità potete ri-
volgervi al signor Giovanni dalla folta chioma (come la mia) che, con cognizione di causa e quel senso pratico che non guasta mai, saprà darvi la risposta giusta al momento giusto; anche per le iscrizioni on line che, se vorrete, curerà personalmente, alunno per alunno, direttamente a scuola. Se poi aggiungiamo la possibilità della concessione dei libri di testo in comodato d’uso, abbiamo completato il quadro: una scuola al vostro servizio.
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o c i t s i t r A o e Lic o Juvara Filipp
L’arte del costruire...
...il futuro ad arte
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di Giuseppina Mannino
l liceo artistico statale, ex Istituto d’Arte “ Filippo Juvara”, ha la sua sede a San Cataldo e il percorso è finalizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica. Favorisce l’acquisizione dei metodi scientifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggi e delle tecniche relative. Fornisce agli studenti gli strumenti necessari per conoscere il patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore nella società odierna. Il piano di studi si presenta vario e articolato e le discipline che lo caratterizzano forniscono agli studenti le competenze necessarie per dare espressione alla propria creatività e capacità progettuale nell’ambito delle arti. Il percorso del liceo artistico si articola nei seguenti indirizzi: - ARTI FIGURATIVE - ARCHITETTURA E AMBIENTE - DESIGN ( Disegno industriale – Tessuto e moda) L’Istituto è dotato di laboratori (informatica, chimica – scienze, laboratori di discipline plastiche, pittoriche, della moda, del restauro e di altri laboratori specifici), di biblioteca, di un auditorium con una capienza di circa 300 posti e di aule dotate di LIM. E’ in uso nell’istituto il registro elettronico che permette ai genitori, attraverso una password, di accedere in tempo reale a tutte le informazioni riguardanti il proprio figlio (assenze, ritardi, profitto, comunicazioni varie). Una metodologia innovativa caratterizza l’insegnamento: la didattica laboratoriale con programmazione
modulare, la pluridisciplinarità e con lezioni sul campo. Particolare attenzione è rivolta agli alunni H e con disturbi specifici dell’apprendimento ( DSA) Una scuola aperta al territorio con iniziative culturali, percorsi formativi integrati (in collaborazione con la Soprintendenza, con Associazioni, Enti Locali).
del centro storico attraverso lezioni sul campo e attività laboratoriali che consentono agli studenti di mettere in pratica quanto appreso in aula, una collaborazione è in atto con la Diocesi di Caltanissetta per un intervento di riqualificazione dell’area del Redentore, altre collaborazioni con i Comuni limitrofi che permettono agli alunni, sapientemente guidati dai docenti, di
ri medie del territorio vengono coinvolti, tutto il paese partecipa alla “festa”e la giuria per la premiazione è composta da artisti locali e da altri provenienti dall’Ac-
“Il sapere e il saper fare” non è solo uno slogan ma un’azione formativa concreta e valida cademia delle Belle Arti di Palermo. - Una settimana viene dedicata dagli allievi (SETTIMANA DELLA CREATIVITA’) alla esternazione del loro estro con murales a tema che ren-
Numerose attività integrano e arricchiscono l’offerta formativa della scuola: - Olimpiadi della Matematica – Stage all’estero con certificazioni in lingua straniera- Stage in azienda – partecipazioni a manifestazioni artistiche– Integrazione e accettazione del diverso – Solidarietà – Legalità. In particolare si è avviata una collaborazione con il Comune di San Cataldo per interventi di rivalutazione
dono gli ambienti scolastici accoglienti, colorati e culturalmente vivaci. Ognuno dà quel che sa e può, sfrutta il proprio talento e lo condivide arricchendo gli altri. La scuola diventa “laboratorio” “bottega” e si propone come alternativa credibile a molti modelli sociali stereotipati, preconfezionati e vincolanti. - “Il sapere e il saper fare” non resta uno slogan ma un’azione formativa concreta e valida e l’apprendimento si pone non come un’imposizione piovuta dall’alto ma come una disposizione volontaria che rende liberi e responsabili delle proprie scelte e dei progetti da coltivare per il futuro. - Questo è il LICEO ARTISTICO “F. JUVARA” DI SAN CATALDO…….. vi aspettiamo.
esprimere se stessi e manifestare le proprie emozioni. - E’ arrivata alla II edizione l’attività “Gessi tra i passi”, l’arte dei madonnari, una manifestazione che vede i ragazzi dell’Istituto “Juvara” protagonisti in assoluto di rappresentazioni sacre realizzate con gessetti colorati sui marciapiedi del corso principale del paese. Ma i protagonisti non sono solo gli studenti dello Juvara: alunni delle scuole elementa-
L’arte di vedere
È
proprio vero, l’arte di vedere non è soltanto una funzione per così dire naturale, fisiologica come viene raccontata da Adous Huxley, in un suo libretto, sulla pratica e la bontà del metodo Bates e sull’importanza dell’educazione visiva. Ed è altrettanto vero che nel campo della formazione e dell’apprendimento della storia dell’arte, come ben ci ricorda Heinrich Wolfflin, “vedere è qualcosa che deve essere appreso. Non è affatto una cosa naturale che ognuno veda ciò che ha innanzi a sé”. Nel nostro caso, imparare a vedere rimanda a leggere la realtà e ciò che ci circonda e nello specifico a leggere senza pregiudizi
di ogni sorta luoghi e situazioni. Alla luce di ciò Il mio intervento vuole essere un semplice appello rivolto ai ragazzotti che si accingono a scegliere un nuovo percorso di studi e alle loro famiglie, nella speranza che esercitino il valore della prudenza nella scelta dell’istituto nel senso più profondo del termine, cioè valutare e giudicare dopo aver raccolto le dovute informazioni ed aver visitato e setacciato più di un istituto. E’ un invito da cittadino a cui ha sta cuore le sorti dei nostro giovani: una scelta è tale se ponderata e supportata da dati “oggettivi”. Non mi resta che ricordarvi allora che uno strumento
diretto di conoscenza rimane una visita accurata per dialogare con i docenti e gli studenti che già frequentano il corso di studi a cui siete interessati. Per quanto riguarda lo Juvara, è un liceo atipico per le sue specificità che lo rendono né migliore né peggiore degli altri presenti sulla piazza. Allo Juvara si investe sulla produzione culturale e creativa, supportata da una sinergia tra arte, tecniche visive, cultura umanistica e scientifica. Una modalità che spinge i giovani a individuare i propri percorsi di ricerca e ambiti lavorativi tra i più svariati. Allo Juvara le tecniche tradizionali di pittura e scultura si
coniugano con il design industriale, della moda e del costume e con la progettazione di spazi grazie all’uso dell’Autocad e della grafica 3D. Ed è talmente grande la nostra convinzione di allargare i settori dell’industria creativa e della conservazione di manufatti che parte delle nostre risorse vengono impiegate nell’attività di restauro declinata nei tre indirizzi,
oggi, presenti nell’offerta formativa. Vi aspettiamo dunque per l’open day, che si terrà il 30 e 31 gennaio e il 13 e il 14 febbraio. Solo in questo modo noi potremmo raccontarvi lo Juvara e così, ad occhi aperti, poter vedere la passione e l’amore dei nostri ragazzi nell’affrontare le sfide di ogni giorno. Luigi Bontà
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“Dietro la scuola, una grande famiglia” S C
osa stai facendo adesso, mi chiede Luigi? Il mio orario prevede due ore buche, per cui, ufficialmente, niente, realmente sto correggendo le schede di Storia e Teoria del Restauro della 5 B. Allora, non essendo urgente quello che devi fare, mi farai la cortesia di accompagnare, i signori che sono nell’ufficio di Cettina, a visitare l’Istituto, in quanto vorrebbero conoscere le nostre strutture prima di iscrivere la propria figlia. Quanto ti voglio bene, quando mi pianifichi la vita! Risposi, sorridendo, per niente infastidito dal fatto che il mio amico sapeva di poter contare su di me, sebbene fosse di mattina e tutti i docenti
porta socchiusa, la apro e subito trovo gli occhi di Salvina, posta dietro il grande tavolo e circondata da alunni, che, accompagnati da un sorriso, mi invita ad entrare. Ciao Salvina, scusa il disturbo, ti devo rubare qualche minuto, il tempo necessario per spiegare ai signori la funzione della tua disciplina, di quella di Franco e di questo Laboratorio. Il nostro ingresso richiamò l’attenzione di tutti e spense per alcuni secondi i dialoghi, procurando un breve silenzio che venne utilizzato per le presentazioni. Subito dopo, Salvina iniziò a parlare della disciplina, delle sue finalità, del lavoro collettivo che si svolge-
e le classi fossero impegnati nella attività didattiche. Vengono da fuori e non mi pare il caso che debbano ritornare per l’open day, visto che sono già qui. Facciamo uno strappo alla regola. Esco dalla presidenza e raggiungo l’ufficio di Cettina, la quale, vedendomi varcare la soglia, capisce che Luigi aveva risolto il problema e, in maniera radiosa, mi presenta i signori che avevano chiesto di visitare i locali dello Juvara. Rivolgendomi alla potenziale alunna chiedo se avesse idea dell’indirizzo da scegliere. La stessa mi risponde che le sarebbe piaciuto diventare una stilista di moda. Allora sei nel posto giusto– rispondo – cominceremo la nostra visita dai laboratori di Design della Moda e del Tessuto. Rivolgendomi ai genitori li invito a seguirmi e mi dirigo verso la parte dell’Istituto che ospita la maggior parte dei laboratori. Attraversiamo l’androne, saluto la testa in gesso del David di Michelangelo posto davanti alla sala insegnanti, il d’Apres in ceramica di Van Gogh, il particolare del fregio del Partenone posto accanto alla porta dell’Auditorium, nonché in maniera più sommaria tutte le altre opere realizzate dagli alunni degli anni precedenti. Scendiamo la rampa di scale posta accanto alla piattaforma elevatrice, che raccorda l’androne con il piano dei laboratori, e busso alla porta dell’aula 10, Laboratorio di Design della Moda e del Tessuto. Il vociare proveniente dall’interno mi fa capire che la delicatezza con cui ho bussato alla porta non ha sortito il suo effetto e, essendo la
va all’interno di quel laboratorio, di come la progettazione e la realizzazione degli abiti facessero parte di una continua ricerca di forme, di materiali, di soluzioni estetiche, di colori, di riferimenti storici e di creatività, supportati dall’attenta supervisione dei docenti e messa in atto con l’ausilio di tutte le attrezzatura necessarie. Scusa Salvina, io lo so che avresti tanto altro da dire e da far vedere, ma c’è ancora un intero Istituto da visitare. Mentre invitavo gli ospiti a uscire dal laboratorio, la collega elencava la quantità di lavori che con gli alunni dei vari anni avevano realizzato, i progetti a cui avevano preso parte, gli Enti e le Associazioni con cui avevano collaborato e le manifestazioni a cui avevano partecipato. Penso che si sia accorta in ritardo che noi eravamo già andati via, ma il fervore con cui si esprimeva lo sentivano anche fuori dalla porta. E fu così anche per gli altri laboratori. Finite le due ore e non avendo completato il giro dell’Istituto, ho accompagnato gli ospiti in presidenza, lasciandoli alle cure di Luigi. Non abbiamo finito – dissi ma io adesso devo andare in classe. Non è più necessario - rispose il papà della ragazzina - abbiamo visto abbastanza e penso che abbiamo trovato la scuola per la nostra figlia. Diego Gulizia
ono in molti ad associare il nome dell’architetto messinese Filippo Juvara al Liceo Statale d›arte che ha sede nella mia città, San Cataldo e che, da decenni, accompagna ogni giorno i giovani studenti a trovare se stessi e a tirar fuori la loro energia espressiva. Sono tanti i progetti ideati e realizzati al suo interno che hanno un respiro ampio anche a livello nazionale. L’ ultimo attuato ne è un esempio “Il Natale allo Juvara - il riciclo creativo” che ha avuto il patrocinio della comunità europea e che ha richiamato frotte di scolaresche di ogni ordine
stra casa. Sin dal primo giorno in cui ho varcato i cancelli di questa scuola, ho respirato un’aria diversa, priva di limiti mentali, ricca d’amore per l’arte. Lo viviamo ogni giorno questo clima sereno e aperto, attraverso le materie studiate e nei laboratori in cui la nostra immaginazione va oltre le tele e i fogli degli album. Molti di noi non sono bravi interlocutori, ma vi assicuro che con una matita in mano saprebbero raccontare la loro anima. Abbiamo la necessità viscerale di esprimerci. Queste parole nascono dalla voglia
la chiamiamo “La settimana della creatività”. Siamo soliti svolgerla il periodo antecedente le vacanze natalizie e vi assicuro che non è una settimana dove la scuola non è produttiva, piuttosto credo che sia la più costruttiva per i giovani juvarini. Ed ecco che le mura della nostra scuola diventano le nostre tele su cui lasciare un segno del nostro passaggio in una scuola che ama ed avverte la necessità di accogliere tutti, indipendentemente dal colore dei loro capelli o dallo stile del loro abbigliamento. Tante altre esperienze viviamo gior-
e grado, portando avanti l’idea che tutti gli oggetti comuni posso avere una seconda vita attraverso l’arte del riciclo. In questa occasione, però, vorrei raccontarvi un aspetto più intimo del mio liceo, un sentimento comune a tutti gli “juvarini”, insegnanti e alunni: lo Juvara è la no-
di far sapere a tutti che nel nostro liceo, oltre alla formazione impartita allo stesso modo di qualsiasi altro liceo che si rispetti, viene formata anche la nostra anima, la nostra sensibilità, la nostra voglia di bellezza. Veniamo educati a rispettare ed amare ciò che è stato lasciato in eredità al mondo dai popoli che ci hanno preceduti, una ricchezza inestimabile: l’arte. Una settimana dell’anno, in particolare, diviene per noi una grande festa di famiglia, una di quelle che ti fa riscoprire il bene per gli altri, il gusto di stare insieme. Noi
no dopo giorno che accrescono in noi la voglia di non lasciare mai il nostro liceo dove ci sentiamo al sicuro, coccolati da un ambiente che, altrove, io non ho mai trovato. Da maturanda posso sicuramente affermare che gli anni passati all’interno di queste mura resteranno sempre nel mio cuore. Questi cinque anni faranno sempre parte di me nel bene o nel male. E anche se la vita mi riserverà altro, mi allontanerà dal mio paese, avrò sempre la certezza che, dietro quella porta pesante in ferro, troverò sempre i colori della vita, l’amore per l’arte e soprattutto una grande famiglia. Caterina Vullo (V B)
Una visita gradita
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’IISS “Mottura” di Caltanissetta è un Istituto dal passato prestigioso e rappresenta, da 152 anni, il fulcro della formazione in riferimento alle attività estrattive, produttive, meccaniche, elettriche ed industriali nel nostro territorio. Con l’ulteriore Indirizzo del Liceo Scienze applicate completa il variegato quadro dell’offerta formativa costituita da Costruzioni, ambiente e territorio articolazione Geotecnica, Elettronica ed Elettrotecnica, Meccanica e meccatronica, Chimica materiali e biotecnologie. Per l’a.s. in corso abbiamo registrato un forte incremento nelle iscrizioni
all’unità d’Italia di strette correlazioni con le vicende sociali ed economiche della Città. Inoltre, sotto la mia Dirigenza è Sede dell’Osservatorio Area Locale di Caltanissetta sulla Dispersione Scolastica; Scuola Polo della formazione in servizio dei Dirigenti scolastici; Scuola Capofila del Polo Tecnico-professionale tra Scuole, Consorzio Universitario, Imprese e Consorzi professionali, Progetto Febo; Scuola assegnataria del Progetto Alternanza scuola–lavoro Traineeship. E’ una scuola eccellente “nell’economia e nella società della conoscenza”, intesa come modello organizzativo
Questa è la mia “Buona Scuola”, voce e ascolto dei bisogni formativi delle nuove generazioni, attenta ai cambiamenti indotti dalle riforme, aperta agli orientamenti metodologici della didattica laboratoriale, dell’alternanza scuola-lavoro, delle innovazioni tecnologiche, della sperimentazione e della ricerca. Essa integra ed include le differenze, la diversità, l’intercultura. La nostra
IISS Sebastiano Mottura: Credibilità ed Esempio di ben 100 alunni attestandoci tra gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore nei settori Tecnologico e Liceo Scienze Applicate tra i più accreditati in Sicilia. E’ una scuola che propone ampi orizzonti e orientamenti culturali agli studenti e offre, alla fine del quinquennio, un “Diploma che vale un lavoro”. E’ una scuola al centro del dibattito didattico-educativo che ospita Seminari, Convegni, Corsi di Formazione di Enti, Agenzie, Ordini Professionali, Associazioni e Scuole in rete poiché ha una lunga tradizione risalente
che produce saperi e competenze e, mentre realizza la formazione globale della persona, coltiva l’Umanità dell’uomo, nella prospettiva dell’apprendimento lungo l’arco della vita. Da quest’anno, l’Istituto è in rete con il Centro Permanente Istruzione degli Adulti della provincia di Caltanissetta e Enna ( CPIA di CL e EN) per fornire percorsi di istruzione nei corsi serali agevolati e personalizzati attraverso il riconoscimento dei crediti formativi e delle certificazioni delle competenze possedute dagli alunni, al fine di raggiungere in tempi più brevi il diploma di studi.
Scuola valorizza “talento e ideali”; è tensione tra realizzazione di sé e lavoro. E’ frequentata da 30 alunni con disabilità che costruiscono, grazie ad un percorso personalizzato e con l’ausilio dei docenti e personale specializzato, il proprio progetto di vita. Nella mia Buona Scuola, insegniamo agli alunni a fronteggiare situazioni problematiche, a sviluppare il pensiero critico e la capacità creativa, a saper scegliere tra identità ed attitudini, a divenire cittadini consapevoli, ad imparare sempre. Aprirà , tra breve, la nuova edizione
del Corso di Sound Design curato dall’ing. Fiorino, e siamo pronti a ripartire con tutti i nuovi progetti di cui potete prendere visione nel POF della Scuola. Sì. Questa è la mia buona scuola : una scuola potenziata , attenta all’occupabilità dei giovani , che miete successi e incentiva gli alunni . Quanti premi quest’anno : Play Energy per gli elettrotecnici del corso diurno e serale , Five Man contro la violenza sulle donne, Giornalisti per un giorno, Zero robotics, Olimpiadi di astronomia ed altri perché … perché è la scuola che incoraggia i giovani: è la scuola accogliente, con un forte senso del dovere dei docenti e spirito di squadra per realizzare la scuola innovativa e potenziata nele discipline lunguisticge, giuridicoeconomiche, tecnico-aziendali , logico-matematiche e sul sostegno alle diverse abilità. E, durante la mia Dirigenza nell’a.s. concluso , i più grandi successi : 1) una notevole diminuzione del numero delle sospensioni di giudizio
2) una drastica riduzione delle ripetenze, abbandoni e frequenze saltuarie Per concludere, nella mia “Buona Scuola”, ho istituito il “Social Smile”, cioè, il sorriso sociale, vero e proprio diritto-dovere di tutta la comunità educante. Il Social Smile è il desiderio di accogliere e di essere accolti, di essere ascoltati, di aprirsi agli altri, di comunicare “empatia”, di essere incoraggiati, di non arrendersi alle prime difficoltà. E, adesso, vi invito al nostro OPEN DAY che avverrà nei giorni di sabato e domenica 16 e 17 ; 23 e 24 gennaio e 30 e 1 Febbraio 2015 ; 7 e 8 febbraio dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 18:00, date suscettibili di proseguimento Vi aspettiamo nella nostra “Buona Scuola”! Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Laura Zurli
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“V La “Disobbedienza” del Mottura C
iascun alunno è diverso dall’altro. Ma se la diversità diventa “disabilità” rappresenta l’occasione didattica e umana per costruire una cultura del rispetto per l’altro. Il nostro istituto include tutti, anche e soprattutto colui che è portatore di bisogni “speciali”,
nelle relazioni, nell’apprendimento, nello stare insieme, condividendo emozioni, esperienze e conoscenze. Il risultato tangibile di questo processo è la realizzazione, ogni anno, di un cortometraggio. Il soggetto di quello realizzato l’ anno scolastico 2014/15, liberamente tratto da : “La disobbedienza e altri saggi” di Erich Fromm, è stato scritto dal Dirigente Scolastico Laura Zurli per mettere in luce il tema della disobbedienza etica. Il corto porta a riflettere sulle politiche sociali razziste che pretenderebbero di giustificare il miglioramento della razza mediante l’eugenetica. La sceneggiatura è della prof. ssa Laura Abbaleo, la regia è stata
curata da un esperto esterno con la collaborazione di alcuni allievi, così come la fotografia e il montaggio. Tra gli interpreti cinquantacinque alunni con la partecipazione di docenti del team di sostegno e curricolari, assistenti e genitori, animati dal desiderio di sensibilizzare le
Il cortometraggio, che si realizza ogni anno, racconta di disabilità e integrazione nuove generazioni alla solidarietà e all’impegno che costituiscono il fiore all’occhiello dell’istituto, divenuto da oltre un quindicennio scuola polo per l’integrazione. Per far sì che “integrazione” non sia una parola vuota, la nostra scuola fa vivere tutti gli alunni nell’ambiente scolastico in
maniera costruttiva, collaborativa e produttiva, attraverso attività inclusive: cinema, teatro, ceramica, sport, ippoterapia, stage formativi. Ogni anno protagonisti del cortometraggio sono proprio i nostri alunni disabili, attori, quest’anno, di una storia tragica: un gruppo di potenti, su base eugenetica, dovrà scegliere coloro che potranno sopravvivere alla devastazione di una potente bomba atomica. Viene costruito un bunker per salvare i prescelti. Intanto vengono redatte delle liste umane e il capo, il superuomo, nel suo delirio di onnipotenza, si sente predestinato alla salvezza. Ma viene colto da smarrimento quando un ragazzo affetto da Sindrome di Down entra nella stanza: vacillano la fede e l’osservanza a ordini totalitari, a leggi lesive dei diritti umani, a pretese di sopraffazione. E’ bastato riconoscersi “uguali” nel sorriso, nello sguardo di un ragazzo “diverso”. Il capo dà l’ordine di salvare tutti, perfetti e imperfetti, non per pietà, ma redento da quella fragilità, viva e vera, che dà il proprio contributo alla ricchezza dell’umanità. Per la trasversalità del messaggio, che richiama storiche “selezioni” della razza umana, il cortometraggio parteciperà al Concorso “I giovani ricordano la Shoah” edizione 2015, con l’aspettativa che si possano rinnovare i prestigiosi riconoscimenti già ottenuti dai cortometraggi delle scorse edizioni.
i conto una storia. Una storia di quella Sicilia vecchia che vive ancora. Vi conto quella storia dei carusi che travagliavano la terra e di quelli che travagliavano sotto la terra, perchè per questi carusi la terra era l’unica cosa che portava qualche cosa da mangiare”. E proprio nella terra di Sicilia del secondo dopoguerra affonda le radici il racconto di cui sveliamo l’incipit. All’I.I.S.S. Mottura, il 30 novembre scorso, il Dirigente scolastico Laura Zurli ha aperto l’incontro con l’ autore di questo racconto, Gabriele Terranova, ex alunno dell’istituto, finalista del Premio Campiello Giovani 2015. A seguire con intersesse i ragazzi delle terze classi, che avevano già svolto un’analisi preparatoria sul testo, scritto da un ragazzo che proviene dai loro stessi banchi. Il Mottura ha voluto fortemente questo incontro per risvegliare nei ragazzi la motivazione per la scrittura e per la lettura, alimentata dal successo di un coetaneo. Ogni traguardo di un ex alunno riempie di orgoglio, e non è certo raro che i ragazzi del Mottura trovino una loro collocazione nel mondo del lavoro, mettendo a frutto le loro competenze nel campo scientifico e tecnico. Ma questo è proprio ciò non ti aspetti: un piccolo talento letterario da una scuola che dimostra di saper promuovere la persona nella sua totalità, nella varietà degli interessi, seguendo e aiutando gli alunni a sviluppare le capacità di ognuno . Gabriele ha partecipato alla ventesima edizione del Premio Campiello
Campiello Giovani al Mottura: proprio quello che non ti aspetti Giovani con il racconto “Miseria”, che ci porta nella triste realtà della Sicilia: seppure la narrazione abbia una sua precisa collocazione storica, assurge ad una visione umana, economica ed esistenziale che travalica i limiti della specifica vicenda, per divenire paradigma di una condizione umana, disegnata con spiccata sensibilità. Coraggiosa la cifra stilistica, grazie all’impasto tra lingua italiana e dialetto che si alternano non casualmente, creando una partitura in cui i dialoghi sono fedeli alla verità sociale e psicologica dei personaggi. Nel finale una trovata originale lascia l’amaro in bocca, ma anche uno spunto di riflessione. Gli alunni presenti nell’Aula Magna dell’istituto hanno posto varie domande al giovane autore, alla presenza dell’ Ing.Giordano, membro del Comitato organizzativo del premio Campiello , dell’assessore Castiglione del Comune di Caltanissetta, il vicesindaco Sardella e gli assessori Lacagnina e Pilato del Comune di Riesi, paese d’origine del giovane autore. Il racconto di Gabriele Terranova, insieme ai racconti degli altri finalisti, è stato inserito in una pubblicazione a cura del Campiello Giovani.
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Laboratori per imparare
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l Liceo Scienze applicate nasce con l’intento di dare ai ragazzi competenze particolarmente avanzate nel campo tecnologico; pur mantenendo le peculiarità della struttura liceale potenzia l’ambito scientifico principalmente quello informatico, chimico, biologico, matematico, linguistico al fine di far diventare gli alunni protagonisti dello sviluppo tecnologico – scientifico del terzo millennio. Un aspetto fondante del nostro liceo è l’uso intensivo dei vari laboratori vero fulcro dell’attività didattica. L’attività laboratoriale viene implementata ed ap-
profondita presso strutture esterne come gli Atenei universitari dove gli studenti grazie ad un percorso didattico “Lauree scientifiche” fanno esperienze di laboratorio sotto la guida di docenti universitari. Nel nostro istituto ogni anno si organizza la “Settimana della scienza” durante la quale gli alunni si trasformano da studenti in docenti, sono loro a dimostrare e realizzare i vari esperimenti, sono loro i protagonisti. Nei vari anni diverse sono state le attività scientifiche proposte: dal collegamento con i ricercatori in Antartide al collegamento con gli astronauti in
orbita nello spazio. Un altro percorso intrapreso con i nostri ragazzi è la costruzione di un sistema comunicativo, formativo ed operativo tra scuo-
la, territorio e comunità locale. Molteplici i progetti in collaborazione con le diverse agenzie per l’ambiente. Questo e molto altro viene portato avanti nel nostro Liceo dove i ragazzi non sono discenti passivi ma attori protagonisti della loro crescita didattica ed educativa.
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La bella storia di Gabriele,
dalla passione per i minerali Dalla meccanica alla meccatronica: scuola, lavoro e territorio alle piattaforme dell’Eni
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l suo destino era scritto nei minerali, così come che la sua scuola sarebbe stata l’Istituto Tecnico Industriale “Mottura”. Gabriele Lachina, nisseno di 21 anni adesso residente a Bologna, ci racconta la sua esperienza scolastica che lo ha traghettato direttamente nel mondo del lavoro, dopo il diploma conseguito nel 2014 in “Costruzioni, Ambiente e Territorio articolazione GEOTECNICO” . Parte da lontano, ma talvolta passioni e sogni risiedono oltre che nei nostri ricordi, nelle nostre esperienze infantili. Amore a prima vista. “Da bambino, avrò avuto 5 anni, i miei genitori mi portarono alla mostra del Minerale proprio in quella
superiore non ebbi dubbi, scelsi ovviamente il Mottura e dopo il triennio, con altrettanta sicurezza scelsi l’indirizzo del mio diploma. Un percorso formativo e umano esaltante, non privo di sacrifici. Non posso non citare il mitico professore Pasquale Mastrosimone, che dispensò preziosi insegnamenti tecnici e umani”. Il solco è tracciato, la strada segnata. “Nell’anno del diploma, 2014, l’Eni chiese alle scuole con il mio indirizzo, in Italia soltanto altre tre oltre il Mottura, un elenco dei diplomati. I migliori 16 d’Italia fummo convocati per un colloquio in realtà diviso in due parti: una attitudinale, una prova tecnica. Al termine di quella severa selezione in tre fummo assunti.
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l nostro istituto si è di recente classificato al secondo posto tra gli istituti siciliani per il progetto Traineeship, organizzato da Federmeccanica, ed è stato individuato quale Istituto capofila per il Polo Tecnico Professionale “PTP FEBO delle Energie Rinnovabili e della Meccatronica”. Il Polo, che mette in rete Istituti Scolastici di Secondaria Superiore della provincia con le imprese del settore energie rinnovabili e della meccatronica del comprensorio nisseno, ha messo a più stretto contatto la scuola con le imprese per consentire agli alunni un’opportunità lavorativa a fine percorso
Meccatronica a livello nazionale e a livello regionale con l’istituzione del Distretto Produttivo di Meccatronica Siciliana con sede a Palermo, a cui partecipano anche aziende del nisseno. Il perito tecnico meccatronico è un profilo altamente specializzato di recente affermazione, che unisce competenze meccaniche a competenze di carattere elettronico e deriva dall’unione di due profili: il meccanico tradizionale e il tecnico elettronico. L’indirizzo di studi consente di acquisire tutte le abilità e le competenze richieste dal mondo del lavoro, grazie anche agli innumerevoli pro-
svolto uno stage formativo presso la torneria Vinti della Z.I. di Caltanissetta, utile per far vivere agli allievi un’esperienza diretta in un contesto lavorativo nell’ambito della meccanica. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di far acquisire agli studenti, a conclusione del percorso, competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e lavorazioni: per esempio impostazione dei corretti parametri di taglio per lavorazione al tornio ed alla fresatrice con effettuazione dell’operazione di asportazione di truciolo ed effettuazione di giunzioni tramite saldatura a filo continuo e ad arco.Analoghe
scolastico.La meccatronica è l’evoluzione moderna dell’ingegneria meccanica e si dedica allo studio di sistemi meccanici “intelligenti”, in particolare tutti quei prodotti industriali definiti “smart”. Il campo della meccatronica si estende oggi anche a molti prodotti tradizionali che cambiano radicalmente funzionalità attraverso l’uso di nuove tecnologie, di materiali innovativi, dell’automazione di sistemi intelligenti di produzione, gestione e controllo. Il corso di “Meccanica, Meccatronica ed Energia” con articolazione “Meccanica e Meccatronica”, giunto al quinto anno, rappresenta una realtà ormai affermata nel piano dell’offerta formativa del nostro istituto. Il corso di studi segue il trand di crescita dell’intero settore della
getti sviluppati in ambito meccanico, automobilistico, robotico con il progetto “Zero Robotics” e con la partecipazione alla “Gara Nazionale di Meccatronica” organizzata dal M.I.U.R. a livello nazionale.Tra le esperienze più significative a livello formativo vanno annoverate le visite in azienda: lo scorso anno i ragazzi hanno avuto modo di recarsi alla Microelectronics di Catania con accesso al reparto di produzione L7 con relativa dimostrazione del “motion control”, della“bluetooth low energy” e dei“fili a memoria di forma”, tutti dispositivi sperimentali che cambieranno a breve il nostro modo di rapportarci con le nuove tecnologie., sempre lo scorso anno, oltre alle esperienze episodiche, gli alunni delle classi 3B e 4B Meccanica e Meccatronica hanno
attività sono programmate per l’anno in corso, che consentiranno agli alunni di intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo, perché gli alunni non siano dei meri fruitori di lezioni teoriche ma, grazie ad esperienze di questo tipo, siano in grado di relazionarsi con un mondo del lavoro sempre più dinamico ed in continua evoluzione. Nella foto i docenti Ing. Gaetano Costa, Ing. Marco Vassallo e P.I. Vincenzo Zagarrigo con la classe quinta B del corso di Meccanica e Meccatronica dell’I.I.S.S. “S.Mottura” di Caltanissetta, che si accinge a completare gli studi per immettersi nel mondo del lavoro.
Il Mottura offre un diploma che si consegue soltanto in 4 scuole italiane
che sarebbe stata in seguito la mia scuola. Rimasi affascinato dai colori e dalle forme dei minerali ed immediatamente mi venne spontaneo chiedermi, come potessero nascere. Rimasi affascinato, così nacque la mia passione che mi ha accompagnato per tutta la vita”. Il salto temporale è cospicuo, ma Gabriele decide di tenere fede ai suoi sogni. “Al momento di iscrivermi alla scuola
Per adesso ho un contratto triennale di formazione lavor con l’Eni,a Bologna, al termine del quale sarò pronto a spiccare il volo e a lavorare in tutto il mondo. I miei impieghi saranno molteplici, per fa: dall’apertura di un pozzo tramite esplosivi, alla supervisione ed acquisizione dei log (registrazioni effettuate all’interno del pozzo che servono a discriminare la presenza di idrocarburi e le caratteristiche del pozzo stesso) Una storia in cui la passione coniugata al confacente corso di studi, consegna un futuro radioso ad un ragazzo. Gabriele ci tiene a sottolineare: “In molti giovani adesso devono scegliere la scuola superiore, il mio consiglio è di scegliere secondo le proprie attitudini e passioni. Come sempre diceva il professore Mastrosimone, chi sa fa. Naturalmente serve impegno oltre che passione: il binomio consente sicuramente di emergere”.
I laboratori di elettronica ed elettrotecnica al sevizio del Progetto Erasmus
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o scopo dei progetti Erasmus è quello di migliorare sia le competenze-chiave che fornire gli studenti della possibilità di partecipazione alla vita democratica del paese e al mercato del lavoro attraverso la cittadinanza attiva tramite il dialogo interculturale. Da oltre 10 anni nella nostra scuola espressioni come internazionalizzazione, dimensione europea dell’educazione, Europa dell’istruzione sono diventate familiari grazie alle numerose esperienze di rapporti con scuole estere che hanno visto come protagonisti studenti e docenti. Attraverso i progetti europei la nostra scuola è uscita dal
“suo particolare” entrando in contatto con altre culture europee osservandone i caratteri distintivi nell’ottica di una valorizzazione delle diversità. Nel corrente anno scolastico il nostro istituto ha partecipato al programma “Erasmus+VET”, il Programma per l’Istruzione e la formazione che integra e sostituisce i precedenti programmi UE nel settore dell’istruzione (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci). ll dialogo interculturale stabilito con il Liceul tehnologic de transporturi auto “Nicolae Romanescu” ha fatto sì che insegnanti e alunni del nostro istituto abbiano fatto propria la perce-
zione di essere cittadini europei. Per due settimane venti alunni rumeni, guidati dagli insegnanti delle materie di indirizzo, hanno utilizzato i nostri laboratori dell’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica, che rappresentano prassi educativa dell’istruzione tecnica del nostro istituto, svolgendo attività sperimentali di elettronica circuitale sia analogica che digitale. Obiettivo del programma è il rafforzamento della dimensione europea della formazione tecnico-professionale. Il progetto è stato coordinato da Promimpresa e alla fine del percorso gli studenti rumeni hanno acquisito il Documento Europass Mobilità.
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Alternanza Scuola-Lavoro Nasce la via italiana al Sistema Duale R ealizzare corsi di formazione all’interno del ciclo di studi, sia nel sistema dei licei sia nell’istruzione professionale, è un modello didattico che si sta radicando sempre di più anche in Italia. Si chiama alternanza scuolalavoro e intende fornire ai giovani, oltre alle conoscenze di base, quelle competenze necessarie a inserirsi nel mercato del lavoro, alternando le ore di studio a ore di formazione in aula e ore trascorse all’interno delle aziende, per garantire loro esperienza “sul campo” e superare il gap “formativo” tra mondo del lavoro e mondo accademico in termini di competenze e preparazione: uno
La Legge 107/2015 prevede l’obbligo di 400 ore per gli istituti tecnici e 200 per i licei scollamento che spesso caratterizza il sistema italiano e rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il ciclo di studi. Aprire il mondo della scuola al mondo esterno consente più in generale di trasformare il concetto di apprendimento in attività permanente (lifelong learning, opportunità di crescita e lavoro lungo tutto l’arco della vita), consegnando pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro. Nasce la “via” Italiana al Sistema Duale; una misura volta a promuovere, in maniera innovativa, la formazione dei giovani e a favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro partendo dalla alternanza scuola-lavoro. La Legge 107/2015, che vara questo nuovo approccio alla didattica, rivolta a tutti gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno, prevede obbligatoriamente un percorso di orientamento utile ai ragazzi nella scelta che dovranno fare una volta terminato il percorso di studio. Il periodo di alternanza scuola-lavoro si articola in 400 ore per gli istituti tecnici e 200 ore per i licei. L’alternanza si realizza con attività dentro la scuola o fuori dalla scuola. La sperimentazione del Sistema Duale, preceduta da uno specifico Accordo approvato lo scorso 24 settembre dalla Conferenza StatoRegioni, consentirà in un biennio a circa 60 mila giovani di poter con-
seguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza scuola-lavoro. Per una parte dei giovani studenti l’apprendimento in impresa avverrà tramite un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per l’altra parte avverrà attraverso l’introduzione dell’alternanza “rafforzata” di 400 ore annue a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale. Per la Sperimentazione del sistema duale sono stati stanziati ulteriori 87 milioni di Euro – sia per il 2015 che per il 2016 - in aggiunta ai 189 milioni già previsti per la Istruzione e formazione professionale, ripartiti tra le Regioni e le Province Autonome, sulla base del numero di studenti annualmente iscritti ai percorsi di IEFP e del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati. Le attività fuori dalla scuola riguardano lo stage presso le strutture ospitanti e la formazione in aula. Sono previste diverse figure di operatori della didattica: tutor aziendali, docenti che seguono l’attività didattica in aula, docenti incaricati del rapporto con le strutture ospitanti/ aziende, i consulenti esterni. I percorsi formativi di alternanza scuola lavoro sono resi possibili dalle istituzioni scolastiche, sulla base di apposite convezioni
stipulate con imprese, camere di commercio, industria, artigianato, commercio, agricoltura, terzo settore che sono disposti a ospitare lo studente per il periodo dell’apprendimento. La costituzione del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro presso le Camere di Commercio rappresenta uno strumento di raccordo per facilitare l’incontro tra imprese ed istituzione scolastiche. Difatti la Legge 107/2015 ha previsto che tramite questo strumento sarà possibile conoscere le aziende disponibili ad accogliere gli studenti e stipulare, quindi, apposite convenzioni. Il Registro si divide in due sezioni: una prima, aperta e consultabile in modo gratuito, dove le aziende e gli enti pubblici e privati indicano il numero di studenti ospitabili ed i periodo dell’anno in cui sarà possibile svolgere i tirocini. La seconda sezione speciale del
Registro a cui devono essere iscritte le imprese coinvolte nel percorsi di alternanza consentirà la condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera. Sotto questo profilo è stata pionie-
ristica l’attività svolta dalla Camera di Commercio di Caltanissetta. Che aveva, ancor prima degli obblighi sanciti legislativamente, avviato una proficua attività nell’alternanza scuola-lavoro. Infatti
Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente, tenutasi a Mazara del Vallo con gli studenti dell’I. S. S. “Senatore Angelo Di Rocco” protagonisti della manifestazione; AF
tanissetta si sono misurati in vere e proprie sessioni di show - cooking e degustazioni dal vivo all’interno dello stand dell’ente camerale. Anche l’anno scolastico 2015-2016 è ripartito con la stipula di molteplici protocolli: Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta, Liceo Classico “Ruggero Settimo” di Caltanissetta, IISS “Manzoni Juvara” di Caltanissetta, Istituto Comprensivo “Don Milani” di Caltanissetta, Liceo Classico “Mignosi” di Caltanissetta, ITCG “M.Rapisardi” di Caltanissetta, ITCG Hodierna di Mussomeli, IPIA “Galileo Galilei” di Caltanissetta, Istituto comprensivo “Vitto-
erano già stati avviati progetti con le scuole nissene con gli studenti del territorio, che hanno partecipato a manifestazioni di carattere nazionale, stage e tirocini anche presso la stessa CCIAA. Esempi concreti: Blue Sea Land
- artigiano in Fiera, manifestazione fieristica internazionale che si tiene ogni anno a Milano, durante la quale gli studenti dell’Istituto Carafa di Mazzarino e Riesi, dell’Istituto Virgilio di Mussomeli, dell’IPSSAR di Gela e dell’Istituto di Rocco di Cal-
rio Veneto” di Caltanissetta, Istituto comprensivo “Paolo Emiliano Giudici” di Mussomeli, Istituto d’Istruzione Superiore “Eschilo” di Gela, ITCG “MAJORANA” di Gela, ITIS “MORSELLI” di Gela, IIS “STURZO” di Gela.
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I.T.E.T ardi Rapis
nci i Mario V a oD d r a n Leo
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’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Rapisardi-Da Vinci” ha profonde radici nella storia della città e del territorio nisseno e da più di 110 anni si propone come punto di riferimento per la formazione culturale e professionale delle giovani generazioni, valorizzando le esperienze e le conoscenze di ogni studente e avvalendosi delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, garantisce a tutti pari opportunità di successo formativo. Oggi più che mai , da parte della scuola, si avverte l’urgenza di far fronte alle sfide di una società sempre più complessa e globalizzata e di un mercato del lavoro sempre più specializzato, fornendo agli studenti quelle competenze indispensabili per l’interpretazione della realtà e la sua trasformazione, per la scoperta della propria vocazione
educativi della scuola, le innovazioni tecnologiche, le esigenze del territorio e i fabbisogni del mondo produttivo. L’ITET Rapisardi- Da Vinci, come afferma il Dirigente scolastico Santa Iacuzzo, “ha sempre saputo cogliere il senso del cambiamento innovativo e considerata la notevole rilevanza dei nostri indirizzi di studio, è orientata a formare figure professionali altamente qualificate, in un mercato del lavoro complesso e competitivo”. In atto i suoi sei indirizzi di studio sono in grado di dare delle risposte concrete al dinamismo del mondo del lavoro e della società ,spingendo gli alunni verso traguardi sempre più complessi e competitivi. L’Istituto offre quattro indirizzi di studio per il Settore Economico: Amministrazione Finanza e marketing AFM, Sistemi informativi Aziendali
dulare che valorizza le esperienze pregresse riconoscendo crediti formativi che consentono accessi differenziati ai vari livelli dell’iter scolastico anche attraverso esoneri parziali di frequenza. Il diploma ha lo stesso valore di quello conseguito dal corso ordinario. Presso la sede di Via Filippo Turati è inoltre attivo il percorso post diplo-
Le nuove sfide
dell’ITET Rapisardi-Da Vinci
Scelte consapevoli in realtà dinamiche e lo sviluppo del senso di iniziativa ed imprenditorialità, all’interno di un sistema di valori che stanno alla base della formazione di cittadini attivi,responsabili,inseriti in ogni contesto umano, civile e sociale. Lo studente è al centro dell’azione educativa e didatti-
ca: attorno a lui la scuola progetta e realizza percorsi che consentano di maturare un ruolo attivo nel contesto in cui egli vive: la scuola, i gruppi di interesse, ma in prospettiva anche ambiti sociali diversi tra cui il lavoro. Una didattica laboratoriale e dinamica, gli stage in Italia e all’estero, le certificazioni linguistiche e informatiche, l’esperienza di “formazione sul campo”, la collaborazione con le realtà produttive e professionali che si concretizza nei percorsi di alternanza scuola-lavoro, costituisce uno dei più qualificanti punti di forza dell’offerta formativa della nostra scuola. L’istituto ha da sempre lavorato per rafforzare il raccordo sinergico tra gli obiettivi
SIA, Turismo T e Professionale per i Servizi Commerciali; due indirizzi di studio per il Settore Tecnologico : Costruzione Ambiente e Territorio CAT e Informatica e Telecomunicazioni IT. Inoltre è già attivo il Corso serale di Amministrazione, Finanza e Marketing che offre a giovani e adulti l’opportunità di conseguire
Sei indirizzi di studi: il risultati di un lungo processo iniziato nel lontano 1905 un’indispensabile formazione di base e di riconvertire in modo adeguato la propria professionalità. Il corso prevede un percorso flessibile e mo-
ma Tecnico superiore per il risparmio energetico dell’edilizia sostenibile. Un’opportunità di assoluto rilievo nel panorama formativo italiano in quanto espressione di una nuova strategia che unisce le politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali del Paese. Per il secondo anno l’istituto garantirà l’utilizzo sicuro d internet attraverso un sistema di protezione e gli alunni delle classi prime fruiranno del tablet in comodato d’uso gratuito. L’obiettivo del progetto è il miglioramento dei contenuti e dei processi di apprendimento attraverso il potenziamento delle competenze digitali degli studenti,nonché di quelle relative alla comprensione e alla produzione di testi di vario tipo. Da anni è attivo il progetto” Libri a scuola” che consente il prestito dei libri di testo ai ragazzi che ne fanno richiesta. L’ITET Rapisardi - Da Vinci continua a guardare al futuro, consapevole che l’innovazione innestata su una consolidata tradizione, fa diventare la scuola “un laboratorio di costruzione del futuro, capace di trasmettere ai giovani la curiosità, il fascino dell’immaginazione e il gusto della ricerca” ( Linee guida DPR 15 Marzo 2010, art 8, comma3.) Nel nostro Istituto siamo pronti ad accettare sempre nuove sfide, in un ambiente inclusivo attento allo sviluppo integrato della persona. La dirigente scolastica Santa Iacuzzo
Sul binomio didattica e professione “Noi in anticipo di ... venti anni”
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’alternanza Scuola-Lavoro, nell’ottica del MIUR con la Legge 107/2015, realizza un organico collegamento delle istituzioni scolastiche, in particolare quelle tecniche, con il mondo del lavoro e della società civile e correla l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. L’ITET “Rapisardi – Da Vinci” di Caltanissetta
nico Scientifico, che si è insediato in questo anno scolastico ha già promosso iniziative intese a migliorare sia il percorso didattico degli studenti nei vari indirizzi, che a contribuire fortemente con una serie di iniziative che mirano a qualificare le competenze previste dai profili in uscita. La formazione mirata all’aggiornamento di tutte le norme giuridiche ed eco-
ha autonomamente intercettato e avviato questa collaborazione da oltre 20 anni: tutte le espressioni significative del mondo del lavoro del territorio locale e della provincia sono state sempre coinvolte e invitate a costruire con l’istituto percorsi formativi didattici arricchiti dal contributo professionale degli esperti. La scuola ha usufruito, e continua nel tempo ad usufruire, di un servizio gratuito ma prezioso dell’apporto specialistico delle varie realtà lavorative quali enti pubblici come Comuni, INPS, Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, Associazioni di categoria come Confindustria, Confcommercio, Confimpresa, Federalberghi, Pro Loco, gli Ordini professionali del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Caltanissetta, dei Consulenti del Lavoro, della Consulenza Tributaria e Fiscale e di tutte le aziende, prima tra tutte la PFE. Il Comitato Tec-
nomiche nel campo della Gestione Aziendale, dei sistemi ERP, dei rinnovati Percorsi Turistici, della Green Economy, della Geomatica e dell’Ecosostenibilità, della Domotica ecc., l’opportunità di stage curricolari a partire dalle classi terze, gli stage extracurriculari organizzati in periodo estivo anche all’estero con i progetti Erasmus e Leonardo, le visite presso aziende e imprese, integrate da momenti di formazione, sono ormai un aspetto consolidato e stabile del curriculo scolastico. Lo sviluppo delle competenze trasversali e di cittadinanza viene facilitato da tutte queste opportunità e avviato anche nelle classi iniziali del primo biennio. L’istituto intende infatti favorire la conoscenza del territorio locale in tutti i suoi aspetti lavorativi, consapevole che risorse umane qualificate e motivate possano migliorare l’ambiente di appartenenza nel rispetto della legalità e della trasparenza.
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I.T.E.T ardi is p a R ci Mario a Vin
do D r a n Leo
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li indirizzi del settore economico presenti all’ITET Rapisardi – Da Vinci sono pensati per tutti coloro che sono interessati all’attività economica in tutte le sue espressioni: attività imprenditoriale, professionale, impiegatizia pubblica e privata. Offrono una preparazione completa sotto l’aspetto legislativo, organizzativo, gestionale e del marketing. I piani
ci del tettore economico (AFM e TURISTICO) e uno professionale (SERVIZI COMMERCIALI). I percorsi degli istituti tecnici del settore economico si riferiscono ai risultati di apprendimento e agli strumenti organizzativi e metodologici comuni a tutti i percorsi degli istituti tecnici e al profilo culturale specifico, in relazione ai seguenti indirizzi:
ITET Rapisardi – Da Vinci
Da oltre 110 anni prepariamo i professionisti di domani di studio comprendono, oltre altre materie d’indirizzo, l’informatica e le lingue straniere, inglese e francese o spagnolo nell’indirizzo AFM e SIA, inglese, francese e spagnolo nell’indirizzo Turistico. Ciò perché il profilo in uscita contempera le competenze richieste dal mercato del lavoro che diviene sempre più globale. I ragazzi, infatti, al termine del percorso formativo, posseggono tutte le competenze per operare sul territorio nazionale e su quello internazionale, grazie alle competenze linguistiche acquisite e certificate attraverso percorsi formativi e stage all’estero e all’attività di alternanza scuola lavoro che la nostra scuola, grazie ai protocolli d’intesa sottoscritti con enti, associazioni di categoria e realtà produttive presenti sul territorio, si vanta di offrire da più di vent’anni. L’ITET “RAPISARDI DA VINCI” offre all’utenza due percorsi tecni-
a) Amministrazione, Finanza e Marketing b) Turismo Indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” L’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, con la sua articolazione SIA (Sistemi Informativi Aziendali), si riferisce ad ambiti e processi essenziali per la competitività del sistema economico e produttivo del Paese, come quelli amministrativi, finanziari, del marketing e dei Sistemi Informativi Aziendali di cui vengono approfonditi tecnologie e metodologie. I risultati di apprendimento sono definiti a partire dalle funzioni aziendali e dai processi produttivi e tengono conto dell’evoluzione che caratterizza l’intero settore sia sul piano delle metodologie di erogazione dei servizi sia sul piano
delle tecnologie di gestione, sempre più trasversali alla diverse tipologie di impresa. L’indirizzo si caratterizza per un’offerta formativa che ha come sfondo il
Informatica e Telecomunicazioni
l’indirizzo dell’innovazione
L
’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni costituisce un innovazione per Caltanissetta e provincia, sia per quanto concerne la sua esclusività nel territorio sia per l’introduzione nel piano di studi di moduli inerenti le nuove tecnologie sul controllo automatico industriale e domotico con applicazioni al mondo della connessione su rete mobile mediante moduli sulla programmazione Android per smartphone e tablet. L’Indirizzo vanta un metodo di studio fortemente legato alle attività
di laboratorio, mediante le quali gli studenti hanno modo di realizzare apparecchiature elettroniche programmabili sulla base di idee innovative lungo un percorso che valorizza le attitudini alla progettualità ed alla inventiva personale. In tale ottica, sono da sottolineare i risultati raggiunti dagli studenti che sono stati chiamati a rappresentare l’Istituto con progetti originali che hanno meritato l’esposizione in manifestazioni come la “Makers Faire” di Roma e “Illumitronica” di Padova. Tutto questo a complemento
integrativo di un piano di studi fortemente legato alla realizzazione e gestione di reti informatiche ed alla progettazione e programmazione di sofware mediante linguaggi ad alto livello. Elemento da non trascurare, che il completamento del corso di studi consente di ottenere il diploma di perito informatico, un titolo immediatamente spendibile in ambito lavorativo presso aziende ed enti che fanno uso di reti informatiche e programmazione di sistemi a controllo numerico e automatico.
mercato e affronta lo studio dei macro-fenomeni economicoaziendali nazionali e internazionali, la normativa civilistica e fiscale, il si-
stema azienda nella sua complessità e nella sua struttura, con un’ottica mirata all’utilizzo delle tecnologie e alle forme di comunicazione più appropriate, anche in lingua straniera. Indirizzo Turismo L’indirizzo “Turismo” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze relative all’ambito turistico, oggi essenziale per la competitività del sistema economico e produttivo del Paese e connotato dall’esigenza di dare valorizzazione integrata e sostenibile al patrimonio culturale, artistico, artigianale, enogastronomico, paesaggistico. L’ambito è caratterizzato da un mercato complesso perché estremamente mutevole e molto sensibile alle variazioni dei fattori economici, politici, ambientali, sociali che incidono sull’andamento dei flussi turistici e dell’offerta ad essi connessa. L’indirizzo professionale del settore economico Servizi Commerciali sviluppa competenze professionali che consentono di supportare operativamente le aziende nella gestione dei processi amministrativi e commerciali e all’attività di promozione delle vendite. Le metodologie didattiche sono improntate alla valorizzazione del metodo laboratoriale e operativo, all’analisi e alla soluzione dei problemi, per consentire agli studenti di cogliere concretamente l’interdipendenza tra cultura professionale, tecnologie e dimensione operativa della conoscenza.
Dalla Scuola alla Professione
Perchè scegliere l’indirizzo tecnico turistico?
Dall’ITET “Rapisardi Da Vinci” al Collegio Geometri
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il percorso dell’Area Costruzioni Ambiente Territorio CAT Luigi Mammano, Presidente del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Caltanissetta
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a rapida e continua evoluzione della società influenza tutti i settori della produzione: anche il mondo delle costruzioni richiede specifiche competenze per misurarsi con realtà competitive e complesse. Il diplomato in Costruzioni Ambiente e Territorio si colloca in questo contesto: la Green economy, la bioarchitettura, il risanamento degli edifici, la salvaguardia del territorio, la riqualificazione energetica, la sicurezza dei cantieri, la progettazione CAD, la Geomatica, il rilievo del territorio anche con il GPS, il Laser Scanner e i Droni, la valutazione degli immobili secondo gli stantard internazionali: si tratta di nuovi e interessanti scenari operativi in grado di offrire ai giovani diplomati ampie opportunità di lavoro. Incontriamo il Dott. Geom. Luigi Mammano, Presidente del Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Caltanissetta. Geometra Mammano, come si è evoluta la professione del Geometra? La riforma ha reso il percorso più
completo e articolato: il nuovo Geometra ha competenze nella manutenzione di edifici; organizza le misure per la sicurezza nei cantieri edili e nei luoghi di lavoro; si occupa di riqualificazione dell’ambiente; sceglie i materiali per il risparmio energetico e la realizzazione di edifici a costo zero, per quanto riguarda i consumi. Una delle nuove frontiere è la riqualificazione degli edifici. La nostra è una professione che ha saputo interpretare i cambiamenti e modellare le competenze, con un’ampia offerta formativa post diploma che comprende ben 47 ambi-
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ti professionali in cui specializzarsi e proiettare il proprio futuro professionale. Infine, voglio ricordare che il Geometra è un professionista capace di intervenire nelle calamità naturali per programmare interventi di recupero e la ricostruzione. Il Geometra è anche protezione civile. In che modo il Collegio dei Geometri sarà vicino agli studenti CAT? Con il Lab or ator i o ScuolaCollegio, assieme ai 4 Istituti Te c nici C AT della pro-
vincia di Caltanissetta: si tratta di un innovativo progetto formativo che riguarderà di studenti sin dal primo anno e che arricchirà le materie curriculari di indirizzo (Topografia, Progettazione, Estimo, Sicurezza cantieri, ecc.) grazie all’esperienza di chi è già inserito nel mondo del lavoro e a innovative competenze, da consolidare durante periodi di stage presso studi professionali, imprese, aziende ed Enti pubblici. La proposta è in linea con le priorità fondamentali di “ITALIA 2020: Piano d’azione per l’occupabilità dei giovani” e ha lo scopo di facilitare
la transizione dalla scuola al lavoro. Gli Istituti scolastici e il Collegio dei Geometri, inoltre, accompagneranno gli studenti verso la professione, sostenendoli con tirocini, corsi di formazione, ecc. nella preparazione orientata al superamento dell’Esame di Abilitazione per l’esercizio della libera professione. Quali prospettive, allora,
per i dipl o mati? L e strade possibili sono tante. La prima, fare 18 mesi di tirocinio in uno studio, sostenere l’esame di abilitazione e iscriversi all’Albo professionale. La seconda, iscriversi a un ITS (Istituto Tecnico Superiore) che sono centri di alta formazione terziaria finanziati dal MIUR: presso la sede Geometri del “Rapisardi-Da Vinci” è partito il corso per la formazione del Tecnico per il risparmio energetico dell’edilizia sostenibile. La terza, iscriversi all’università e ottenere la laurea triennale (e poi iscriversi all’albo): oggi ci sono già 10.000 geometri laureati. Possiamo, quindi, affermare che quella del Geometra è una professione all’avanguardia. Senza alcun dubbio: l’indirizzo CAT è in grado di sviluppare “menti d’opera” con una formazione sempre più raffinata e offre ai giovani che si appassionano alle costruzioni con una forte sensibilità per l’ambiente, l’opportunità di un percorso formativo il più organico e completo oggi disponibile. Difendere l’ambiente, promuovere le nuove tecnologie e uno sviluppo consapevole e sostenibile. Stare al passo con le nuove tecniche costruttive, utilizzando tutto ciò che l’informatica mette a disposizione in questo settore: questa è l’appassionante sfida per il Geometra del futuro.
ecnico per il turismo, frutto della Riforma della Scuola Secondaria Superiore si tratta di una novità sul territorio che offre ulteriori opportunità ai giovani. Secondo i maggiori istituti di ricerca il turismo diventerà nell’immediato futuro la più grande industria italiana e pertanto sarà il settore con le maggiori possibilità di creazione di posti di lavoro. E’ noto che l’Italia è il paese dov’è concentrato il più alto numero di testimonianze artistiche del mondo che insieme alle bellezze naturali e paesaggistiche ne fanno un luogo di grande attrattiva sul mercato turistico nazionale ed internazionale. Questo grande patrimonio, troppo spesso non valorizzato, attende solo di essere sfruttato. Ma per fare questo servono i "tecnici del turismo". Infatti come nell’industria serve personale altamente specializzato così nel turismo servono professionisti qualificati, ossia i "Tecnici e i Progettisti del Turismo” Il Diplomato nel Turismo ha competenze specifiche nel comparto delle imprese del settore turistico e competenze generali nel campo dei macrosistemi economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi aziendali. Interviene nella valorizzazione integrata e sostenibile del patrimonio culturale, artistico, artigianale, paesaggistico e d ambientale. Integra le competenze dell’ambito professionale
tecnologico dell’impresa turistica inserita nel contesto internazionale. Il diplomato nel “Turismo" ha accesso a tutte le facoltà universitarie in particolare : Scienze del turismo, Economia, Matematica, Giurisprudenza, Lingue e letterature stra-
specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e
consolati; hostess o steward, organizzatore di fiere, congressi…Partecipare a concorsi indetti da enti pubblici. Organizzare un lavoro autonomo nel settore turistico.
nie-
r e , proseguire con un corso post-diploma alle Scuole di Specializzazione Tecnica superiore. Ha inoltre la possibilità di inserirsi subito nel
Tra i lavori del futuro le opportunità offerte dal settore delle escursioni e dei viaggi sono tra le più ampie mondo del lavoro in qualità di: direttore o receptionist in alberghi, villaggi turistici; promotore o programmatore turistico in agenzie di viaggi e turismo; impiegato in compagnie aeree, porti, aeroporti,
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IISS i Rocco elo D g n A Se.
IISS Sen. Angelo Di Rocco:
Aperta
“ mente formazione tecnica-professionale” La formazione tecnica-professionale apre la mente, le porte del futuro e permette di realizzare il tuo progetto di vita
L
’I.I.S. “Sen. A. Di Rocco di Caltanissetta, con le sue sedi associate: l’Istituto Tecnico Agrario, l’Istituto Professionale Alberghiero e gli Istituti Professionali Agrari di San Cataldo e Mazzarino, si costituisce con il 1° Settembre 2000 a seguito del piano di razionalizzazione della rete scolastica nella provincia di Caltanissetta. Oggi il “Di Rocco”, nel territorio, si pone come punto di riferimento per le molteplici attività che ha intrapreso nel tempo con i diversi operatori
Territorio” quella figura che, per qualche tratto, può essere raffrontata al “classico perito agrario” ma con competenze molto più complete e professionalmente più avanzate. Nell’Articolazione “Produzione e Trasformazione” si professionalizza invece il “nuovo perito agrario”, figura tecnica in grado di coniugare competenze professionali e tecniche
di Stato per i Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale; l’indirizzo di studi è stato posto nei servizi poiché, a conclusione del percorso scolastico, il diplomato è in grado di operare tanto a supporto dell’azienda agraria, intervenendo in diversi settori, quali la valorizzazione, la commercializzazione e il marketing delle produzioni agrarie ed agroin-
cati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici; infine in quella di Ac-
Oggi il “Di Rocco” è punto di riferimento per il territorio: sintesi e capacità di efficaci risposte didattiche coglienza Turistica il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e
alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio. L’offerta formativa nel settore è completata con il corso serale per lavoratori nell’articolazione enogastronomia. Il Convitto annesso all’Istituto è sicuramente un’eccellenza per il servizio prestato agli alunni che frequentano l’Istituto e che, da qualche anno, frequentano anche altri istituti della città. Il Dirigente Scolastico Bruno Lupica
LA MISSION
riuscendo a fare sintesi e dare risposte didattiche. Nel corso degli anni l’Azione Metodologica e Didattica si è arricchita sempre più al fine di essere coerente con l’evoluzione delle tecniche, dei processi di produzione, di commercializzazione e di marketing. L’Istituto Tecnico Agrario è una delle due radici con cui l’I.I.S. Di Rocco si ancora nella Madre Terra dell’istruzione e formazione; con la riforma l’Istituto Tecnico per l’Agraria, per l’Agroalimentare e l’Agroindustria, ha intrapreso una profonda revisione degli studi del settore indirizzando gli alunni verso una professionalizzazione molto specifica che trova nell’Articolazione “Gestione dell’Ambiente e del
di produzione vegetale ed animale e loro trasformazione. Il nuovo perito agrario si configura pertanto come “professionista” capace di operare sia in aziende agrarie che negli stabilimenti in cui avvengono le trasformazioni agroindustriali. Le due sedi del Professionale Agrario di San Cataldo e Mazzarino derivano dall’I.P.A. “Rosario Livatino” di San Cataldo, ed è proprio nel mantenimento dell’intitolazione al Magistrato trucidato dalla mafia, che trovano l’essenza di essere la seconda radice del “Di Rocco” che affonda nella Madre Terra. Con la riforma degli studi secondari superiore l’I.P.A. ha subito una profonda metamorfosi in quanto si è trasformato in Istituto Professionale
dustriali, quanto all’interno dell’azienda, intervenendo in questo caso, nella produzione dei prodotti agricoli. Nella sede di Mazzarino da due anni è attivo il corso serale per lavoratori, riposta ad una chiara esigenza del territorio e ad una agricoltura prevalentemente specializzata. Il Professionale Alberghiero a Caltanissetta viene istituito a settembre 2000 con solo 4 prime classi, oggi ne conta complessivamente 39. La riforma degli studi secondari ne ha modificato il curricolo indicando nelle tre articolazioni un assetto più rispondente a quelle che sono le nuove esigenze del mercato del lavoro nel mondo dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. Nell’Articolazione Enogastronomia il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche; in Sala e vendita il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mer-
L’alternanza scuola lavoro “regola di vita didattica”
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ell’Alternanza Scuola Lavoro l’I.I.S. “Sen. A. Di Rocco” ne ha fatto non solo una norma di prassi didattica, come prescrivono i Regolamenti attuativi del riordino
degli studi secondari superiori, ma una “regola di vita didattica”. Offrire agli alunni la possibilità di intraprendere un percorso di alternanza scuola lavoro, che da questo anno scolastico inizierà dalla seconda classe, vuol dire consentire loro di: sperimentare fin da subito se le scelte che hanno fatto sono quelle che rispondono ai loro obiettivi (motivazione); confrontarsi con l’azienda e il la-
. .
.
voro in situ (acquisizione di competenze professionali); realizzare stage e tirocini nazionali ed internazionali (ampliare conoscenze ed obiettivi, applicare
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le lingue in situazione); comprendere che lo studio teorico non può assolutamente prescindere da una applicazione pratica corretta, guidata, valutata e certificata.
L’I.I.S. “Di Rocco” si contraddistingue per il rilevante impegno nella ricerca di fondi sia nazionali che europei affinché i suoi alunni possano beneficiare di progetti di A.S.L.
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Un progetto in itinere I campi di germoplasma dell’istituto Tecnico-Agrario
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partire dagli anni ’40, la rivoluzione verde, portata avanti da studiosi e ricercatori come Norman Borlaug, premio Nobel per la pace, con l’obiettivo di aumentare la produzione agricola come soluzione al problema della povertà e della fame nel mondo, ha avuto come conseguenza una sempre più accentuata uniformità varietale. Oggi, a livello mondiale, assistiamo ad una inarrestabile erosione del patrimonio genetico e quindi alla perdita della tipicità colturale, territoriale e delle tradizioni ad essa collegate. Il processo di miglioramento genetico che annualmente propone nuove cultivar, troppo spesso è stato indirizzato
stiche organolettiche e nutrizionali. Questo secondo aspetto era invece particolarmente curato nella tradizione contadina. Dopo settant’anni possiamo dire che l’avvento delle multinazionali del seme, non solo non ha risolto il problema della fame nelle popolazioni del terzo mondo, ma ha reso le stesse dipendenti dalle sementi brevettate, dai concimi chimici di sintesi, dai pesticidi, dagli apporti sempre più massivi di acqua per l’irrigazione, dalle macchine necessarie per attuare la gestione agronomica assistenziale di cui queste cultivar bisognano per sviluppare le loro potenzialità, pena il totale insuccesso. Ciò comporta, un costo
L’Istituto Tecnico Agrario si propone come luogo d’incontro per chiunque (cittadini, agricoltori, associazioni, comunità, studiosi etc.) voglia contribuire al recupero ed alla divulgazione delle tradizioni agricolo/gastronomiche delle aree interne siciliane ad una modifica delle varietà preesistenti per renderle più adatte alla meccanizzazione, all’impiego di concimi e pesticidi, al trasporto su lunghe distanze, alla conservabilità nelle frigo celle, all’esasperata ricerca della precocità o della tardività piuttosto che al consolidamento o al potenziamento delle loro caratteri-
di produzione sempre più cospicuo a fronte di un mercato globale dei prodotti agricoli che premia non la qualità ma il prezzo di vendita minore. Bisogna dare quindi una nuova funzione economica alle vecchie varietà siciliane, spesso poco produttive ma dalle qualità eccellenti, che nascendo nel nostro territorio
solo in questo contesto ambientale manifestano l’optimum delle loro caratteristiche organolettiche. Il valore aggiunto rappresentato dalle caratteristiche organolettiche, dal valore nutrizionale e dietetico e dal bagaglio storico culturale, ne fanno un prodotto che sfugge alle logiche delle produzioni di massa. Il consumatore deve essere consapevole che è meglio disporre di molti sapori, aromi e profili sensoriali. La biodiversità è un valore perché arricchisce la nostra scelta e ci aiuta a mantenere una dieta ricca e variegata. IL PROGETTO IN ITINERE L’Istituto Tecnico Agrario si propone come luogo d’incontro per chiunque (cittadini, agricoltori, associazioni, comunità, studiosi etc.) voglia contribuire al recupero ed alla divulgazione delle tradizioni agricolo/gastronomiche delle aree interne siciliane. L’istituto da qualche tempo ha avviato la coltivazione delle colture più autentiche della tradizione agricola dell’entroterra siciliano, con l’impegno tanto di custodire il germoplasma delle varietà antiche, sia erbacee (cereali e leguminose), che
arboree (al momento pistacchio e ficodindia, a seguire mandorlo, vite e fruttiferi minori), quanto di salvaguardarlo e di contribuire alla tutela della biodiversità agronomica. Nei laboratori sarà valutata la rispondenza agli standard eco/varietali delle colture attuate. Al maturare delle singole esperienze colturali, verranno prodotti testi monografici che illustreranno sia la tecnica di coltivazione che di trasformazione a fini alimentari (filiera corta e a Km 0), per la promozione e diffusione di un’alimentazione consapevole. IL CAMPO CATALOGO DEI GRANI DURI Presso l’azienda “Balate” è stato costituito un campo catalogo per il confronto varietale tra 9 cv di grani “antichi” (Maiorca (grano tenero), Irmana (segale), Trentino, Regina, Russello, Timilia, Perciasacchi, Bidì, Vallelunga pubescente), e cultivar moderne (Mim-
mo, Iride, Duilio, Coffa, Credit, Arcangelo, Vertola, Spartaco, Rusticano, Calò, Bronte, Simar, Simeto, Catasta, Core, Olivr). IL CAMPO CATALOGO DELLE LEGUMINOSE E’ stato costituito un campo catalogo di leguminose da granella, adiacente a quello dei grani duri. Sono già state seminate la “Fava larga di Leonforte” e la “Fava larga di Delia” e preparate le parcelle di terreno da investire con gli ecotipi di lenticchia di “Villalba”, “Nera di Enna”, “Nera di Leonforte”, cece “Principe”, “Nero delle Petralie”, “Femminile di Resuttano”, Cicerchia. IL CAMPO CATALOGO DI PISTACCHIO (Pistacia vera L.) L’IIS “Sen. A. Di Rocco” in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, ha realizzato (marzo 2014) un pistacchieto della superficie di un ettaro, dove sono presenti 10 cultivar siciliane (Cerasola, Gloria, Bianca, Gialla, Tardiva di Serradifalco, Insolia, Cappuccia, Pignatone, Ghiandalora e Silvana), 6 cultivar estere (Rhasthj, Iran, Aegina, Sfax, Larnaka, Kerman) e 18 maschi diversi di Pistacia vera (Guerrero, Morello, Egino, Nazar, C16, Mateur, Askar, Especial) e 10 selezioni siciliane individuate dall’Istituto di Col-
Il profilo tecnico-professionale del Perito in Agraria ed Agroindustria
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conclusione del percorso di studi il diplomato acquisisce competenze specifiche nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive nei settori vegetale e animale, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente; competenze e conoscenze volte al miglioramento dei prodotti e delle tecniche di trasformazione, alla valorizzazione dei prodotti, con attenzione alla trasparenza e alla tracciabilità, o alla gestione dell’ambiente e del territorio
secondo le normative concernenti l’agricoltura. Nell’ambito delle articolazioni previste è inoltre in grado di: - esprimere le proprie competenze nelle attività di miglioramento genetico dei prodotti, sia vegetali che animali, sulla scorta di competenze nel settore delle biotecnologie agrarie in modo da contribuire a garantire gli aspetti più significativi delle caratteristiche igieniche ed organolettiche; - individuare esigenze locali verso il
miglioramento delle situazioni ambientali mediante controlli con opportuni indicatori, protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, sostegno agli insediamenti e alla vita rurale; - operare nel settore della trasformazione dei prodotti, attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati, gestendo altresì una corretta utilizzazione dei reflui e dei residui; - controllare con metodi contabili
ed economici le predette attività redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi economici, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza; - esprimere le proprie competenze nella pianificazione delle attività aziendali; relazionare e documentare le attività svolte; - procedere ad operazioni di rilievo, di conservazione del catasto, ad in-
terpretazione di carte tematiche, esprimendo le proprie competenze in attività di gestione del territorio; rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio; - operare nelle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali.
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In collaborazione con l’Università di Palermo si è realizzato un pistacchieto di un ettaro tivazioni Arboree dell’Università di Palermo, per verificare la sincronicità dei calendari di fioritura rispetto a quelli delle femmine e la capacità fecondante. Al fine di vagliare il comportamento indotto da portainnesti diversi sulla medesima cultivar (Bianca) nel campo vi sono 6 blocchi replica di 12 piante ciascuno di cui 3 di Pistacia terebinthus, 3 di Pistacia integerrima, 3 di Pistacia atlantica e 3 dell’ibrido UCB 1. Le cv siciliane e estere ed una prima replica di maschi sono innestati su UCB 1, mentre una seconda replica di maschi è innestata su Pistacia terebinthus.
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1000 studenti per una scuola che si articola come un vero campus
L’ Alberghiero:
una realtà in continua crescita L’Istituto Alberghiero è caratterizzato da un riferimento prioritario ai grandi settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinto da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale e ai relativi fabbiso-
gni formativi. L’integrazione con il territorio e il mondo produttivo non è solo un metodo di lavoro, è un fattore imprescindibile per l’elaborazione del piano dell’offerta formativa dell’istituto. Tre parole-chiave possono aiutare a sintetizzare i riferimenti progettuali in atto nell’Istituto in modo da rispondere ad una pluralità di bisogni: menti d’opera, professionalità e laboratorialità.
Il nostro istituto occupa oggi nel panorama scolastico un ruolo molto importante poiché promuove la formazione di specifiche competenze professionali spendibili in un settore, ritenuto essenziale per la ripresa economica del nostro Paese, quale quello turistico ed enogastronomico. Il plesso scolastico si articola come un vero e proprio “campus” ed è composto da un edificio principale e da altri edifici di servizio, moderni e funzionali, quali le cucine, le sale ristorazione e il bar. Gli edifici si trovano all’interno di una area verde opportunamente recintata. L’I.P.S.S.E.O.A conta oggi circa 1000 studenti, provenienti dai vari centri della provincia di Caltanissetta e da quelli delle province limitrofe, frequentato sempre più dai figli di famiglie che gestiscono qualificate strutture ricettive e ristorative. L’Istituto si distingue per l’offerta formativa ricca e diversificata e perché riconosciuto come una scuola attenta agli studenti e fortemente legata al territorio. La voce “professionale” presente nella sua stessa denominazione, significa non solo acquisizione di competenze professionali, ma preparazione di base, creatività e capacità di costruirsi il proprio futuro lavorativo. Scegliere di iscriversi nella nostra scuola significa credere nelle proprie capacità, impegnarsi con serietà affinché le competenze acquisite nel corso di studi, diventino lo strumento per fare di sé stessi anche dei “bravi “imprenditori” e non solamente “bravi lavoratori dipendenti”. I percorsi formativi sono fondati su una solida base di istruzione
generale e tecnico professionale, correlati agli interessi e alle motivazioni degli studenti. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’intraprendenza e alla mobilità geografica. A conclusione del percorso quinquennale gli studenti acquisiscono competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. Oggi, molte aziende turistiche - ristorative, scelgono i nostri studenti poiché possiedono i requisiti essenziali per essere considerati “ soggetti attivi”. Sono numerosi gli alunni che hanno avuto la possibilità di frequentare grandi compagnie che operano nel settore turistico a livello nazionale ed europeo, dando loro la possibilità di un facile inserimento nel mondo del lavoro anche a livello internazionale. L’Istituto organizza, grazie ai Fondi Strutturali, esperienze di stage formativi e linguistici anche in paesi stranieri , al fine di dare agli allievi opportunità di svolgere sia esperienze professionali in contesti nazionali che nei Paesi dell’U.E. Le esperienze svolte all’estero costituiscono per i nostri studenti un’occasione unica poiché viene data loro la possibilità di aprirsi a nuovi orizzonti culturali e a diverse modalità di approccio al lavoro, educandoli nel contempo allo scambio di esperienze, alla collaborazione e all’integrazione. Per arricchire la formazione d’aula oltre agli stage, l’Istituto affianca percorsi di alternanza scuola lavoro (ASL), aspetto questo, che consente di istaurare rapporti di collaborazione e di interazione con le locali realtà imprenditoriali.
Innovazione didattica e formativa: “L’IPSSEOA verso l’Europa 2020” L’Istituto, coerentemente con i propri indirizzi, si è sempre impegnato ad avviare e mantenere un processo di promozione e sviluppo delle competenze professionali attraverso l’organizzazione e la realizzazione di percorsi didattici innovativi, atti a valorizzare e dotare il territorio di figure professionali specializzate nell’ambito della ristorazione e dell’accoglienza turistica. Tale impegno si è concretizzato, a partire dall’anno scolastico in corso, nell’attivazione di quattro percorsi sperimentali: Esperto in produzioni enogastronomiche di qualità” Esperto sommelier” Esperto in predisposizione di pac-
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chetti turistici per la valorizzazione del territorio” Operatore in Educazione alimentare per il benessere e la salute della persona” I percorsi sono stati pensati oltre che in un’ottica di apertura della scuola al territorio, come risposta ad un mercato del lavoro nazionale ed internazionale sempre più dinamico che richiede figure professionali altamente qualificate. I corsi nell’ambito delle tre articolazioni promuovono quindi, attraverso l’ampliamento e l’arricchimento del curricolo, inedite figure professionali ad alta qualificazione capaci di operare anche in contesti internazionali, con capacità competitive e di adattabilità ai cambia-
menti tecnologici e organizzativi. A conclusione degli studi il diplomato acquisirà competenze specifiche del percorso scelto in aggiunta a quelle definite nel profilo ministeriale. Sempre in relazione al percorso scelto sarà pertanto in grado di: ideare e proporre sia in chiave tradizionale che innovativa menu che sappiano valorizzare i prodotti del territorio; utilizzare la tecnica della comunicazione per offrire un corretto abbinamento fra cibo e vino , identificando i vini anche attraverso le tecniche di coltivazione, vinificazione e conservazione; predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, in
relazione a specifiche necessità dietologiche e di dietoterapia; promuovere modelli alimentari per mantenere il benessere dell’organismo umano; creare inediti itinerari turistici valorizzando luoghi e percorsi regionali, nazionali ed internazionali. L’Istituto,
con l’attivazione dei nuovi corsi, intende quindi sottolineare il proprio ruolo di promotore del “sapere professionale” come base imprescindibile per affrontare e anticipare gli stimoli provenienti dall’evoluzione della società.
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IPSASR “ROSARIO LIVATINO”
La scuola per il tuo futuro L
’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Rosario Livatino di San Cataldo si colloca storicamente nel panorama scolastico siciliano come la prima sede di Istituto professionale di Stato per l’agricoltura in Provincia di Caltanissetta. Nato nell’immediato secondo dopo guerra del secolo scorso come sede associata dipendente da Palermo, nel 1960 è diventata sede centrale affermandosi come una delle realtà scolastiche più rilevanti del Centro Sicilia con sedi coordinate nelle provincie di Enna, Caltanissetta ed Agrigento con sedi coordinate a Canicattì, Mussomeli, Nicosia, Aidone, Valguarnera, Mazzarino e Sambuca di Sicilia che solo nei decenni successivi si sono andate distaccando a seguito della ridefinizione delle Istituzioni scolastiche
nelle diverse provincie di ubicazione. L’Istituto, oggi è comprende le sedi di San Cataldo e Mazzarino. Da sempre sensibile alle istanze del territorio, nel corso degli anni, oltre a caratterizzarsi per il suo impegno nella formazione e qualifica di generazioni di agronomi ed operatori del mondo agricolo, ha conferito anche una valenza sociale al proprio operato. In questa prospettiva la sua intitolazione al giudice Rosario Livatino, barbaramente ucciso dalla mafia, ha rappresentato una scelta di campo forte che ne ha qualificato, negli anni, il suo impegno sul fronte della cultura della legalità. Con la riforma degli studi secondari superiori, l’Istituto è diventato Professionale di Stato per i servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale (Ipssasr). Una scuola dalla vocazione antica
ma che si proietta nel futuro di un mondo come quello agrario che appare in costante evoluzione e che, proprio per questa ragione, ha bisogno di profili professionali adeguati alle sue esigenze. In questo senso, a conclusione del percorso scolastico, il diplomato è in grado di operare tanto a supporto dell’azienda agraria intervenendo in diversi settori quali la valorizzazione, la commercializza-
zione e il marketing delle produzioni agrarie e agroindustriali, quanto all’interno dell’azienda intervenendo nella produzione di prodotti agricoli. La scuola propone un percorso che prevede al terzo anno la possibilità di conseguire il diploma di qualifica professionale di operatore agro ambientale, mentre a conclusione del quinto anno, l’alunno ha la possibilità di conseguire la maturità di agro tecnico che consente l’accesso a tutte le facoltà universitarie, di espletare la libera professione di Agro Tecnico previa esami di abilitazione, e di partecipare a tutti i concorsi che sono previsti dallo Stato. Dunque, un Istituto che da una parte conserva la sua impostazione professionalizzante e dall’altra proietta lo studente nel mondo del lavoro consentendogli più sbocchi e
prospettive. Ambedue le sedi si presentano agli alunni e alle loro famiglie come ambienti nei quali è possibile stimolare adeguati
percorsi educativi e di formazione. Sono dotati di serre adibite a sperimentazione per la propagazione di piante orticole e aromatiche. La sede di Mazzarino è dotata di una azienda in cui sono presenti vigneti, uliveti e frutteti. Nella sede di San Cataldo vi è un’area sperimentale
destinata a pistacchieto, un frutteto con diverse varietà arboree. L’istituto di San Cataldo è inoltre impegnato nel territorio con il progetto “Attiva Ambiente” in collaborazione con l’amministrazione comunale per la cura del verde pubblico e della villetta comunale di Santa Fara. L’Istituto, propone una preparazione qualificata, aggiornata e rivolta al futuro, una formazione che arricchisce il patrimonio culturale e professionale di ciascuno. L’analisi di olio e vino, ma anche le tecniche colturali di alboreti, la produzione di piante ornamentali all’interno della serra rappresentano altrettante risorse di una scuola nella quale si studiano, come insegnamenti comuni agli indirizzi dei settori, Italiano, storia, inglese, geografia generale ed economica, matematica, ma anche diritto ed economia, Scienze integrate e Scienze Motorie e sportive. Per quanto riguarda invece gli insegnamenti di indirizzo obbligatori ci sono Fisica, Chimica, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Ecologia e
pedologia, laboratori tecnoclogici ed esercitazioni, Biologia applicata, Chimica applicata e processi di trasformazione, tecniche di allevamento vegetale e animale, agronomia territoriale ed ecosistemi forestali, Economia Agraria e dello Sviluppo
Territoriale, valorizzazione delle attività produttive e legislazione di settore, sociologia rurale e storia dell’agricoltura. L’istituto dispone di propri pullman per l’organizzazione e la gestione di visite guidate e promuove percorsi al termine dei quali lo studente diplomato nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” acquisirà competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari e agroindustriali. In questo modo oltre ad essere in grado di gestire le filiere produttive secondo il sistema di qualità, può anche utilizzare tecniche di analisi
Da sempre sensibile alle istanze del territorio con uno sguardo rivolto al futuro costi - benefici per progetti di sviluppo, produzione e trasformazione, e assistere i produttori in proget-
ti di sviluppo rurale e di marketing dei prodotti agrari e agroindustriali. Il tutto in una sintesi di conoscenze competenze e capacittà in grado di qualificarne il suo profilo in uscita nella prospettiva del suo futuro inserimento nel mondo del lavoro.
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Scuola & Finanziamenti
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Bruxelles non lesina risorse. Nella provincia di Caltanissetta il comune con il più alto numero di finanziamenti pro capite: Acquaviva Platani
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istricarsi nel complicato mondo dei fondi europei per i più, non è certamente una cosa semplice, specie se occorre entrare nello specifico di alcuni settori. Noi proveremo a farlo, cercando di capire in che modo la nostra Regione abbia beneficiato di tali misure per il settore scolastico. La scuola ha ricevuto e continuerà a ricevere e spendere i Fondi Strutturali europei. Prima di addentrarci nei dettagli della spesa, con focus sulle criticità e opportunità, occorre ovviamente spiegare bene cosa sono. I Fondi Strutturali sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione Europea per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale riducendo il divario fra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
OMNI con un finanziamento pubblico di 390.913,09, il completamento della Scuola materna “la Cittadella” con un finanziamento di 372.064,67, o il completamento dell’edificio scolastico di via Real Maestranza del plesso di Ingegneria con un finanziamento di 390.599,06, la messa in sicurezza dei prospetti del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Caltanissetta con un finanziamento di oltre 66 mila euro, del plesso scolastico itas Russo e dell’Itis Mottura con un importo di oltre 63 mila euro e ancora quello del convitto dell’Agrario per oltre 60 mila euro. Per quanto attiene l’ammontare complessivo in Sicilia, questi soldi sono stati spesi bene? Sono stati spesi male? E qui le maglie che vanno ad aprirsi sono ovviamente infinite. Ci sono province,
bilancio…) a causa di irregolarità in progetti di formazione che dovevano essere finanziati dal Fondo Sociale Europeo dal 2000 al 2006 ma anche dei fondi per la formazione del PO FSE 20072013. Altra grana è quella schivata per un pelo pochi giorni fa, dato che mancavano i soldi per chiudere i P.O.N. in Sicilia con l’impossibilità per gli istituti
Fondi Europei nella scuola
La Sicilia tra criticità ed opportunità
Il MIUR è stato coinvolto nella gestione dei fondi strutturali durante la programmazione 1994-1999; 20002006 e 2007-2013. Il Fondo Sociale Europeo (FSE): Finanzia interventi nel campo sociale. Ha il compito di intervenire su tutto ciò che concorre a sostenere l’occupazione mediante interventi sul capitale umano: prevenire e combattere la disoccupazione, creazione di figure professionali e di formatori. I beneficiari sono soprattutto giovani, donne, adulti, disoccupati di lunga durata, occupati a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e gruppi a rischio di esclusione sociale. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): Finanzia gli interventi infrastrutturali nei settori della comunicazione, energia, istruzione, sanità, ricerca ed evoluzione tecnologica. Ora, in base ai dati riportati sul portale sull’attuazione dei progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia alla data del 31 ottobre 2015, l’ultima utile a tali rilevamenti, la Sicilia ha beneficiato di 1.466.810.814 per quanto attiene la voce “occupazione” e di 1.730.364.113 per quanto attiene all’”istruzione”. La provincia di Caltanissetta vanta peraltro il primato del comune siciliano che ha giovato del più alto numero di finanziamenti europei pro capite ed è il comune di Acquaviva Platani, dove ogni cittadino in media ha giovato di 165.834 euro comprendenti però progetti relativi non solo ad istruzione e formazione ma anche ad esempio per quanto attiene ad infrastrutture, inclusione sociale, ambiente ed atre misure. Tornando alla scuola, a Caltanissetta la voce principale è quella che riguarda l’infrastrutturazione, con il recupero di edifici scolastici già esistenti, come nel caso della Scuola materna Ex
come ad esempio quella di Enna, dove c’è il triste primato della più scarsa capacità di attrarre contributi europei. Appena 90 milioni hanno interessato infatti il territorio del Comune di Enna nel settennio 2007-2013, dei quali però oltre 34 milioni previsti per progetti di ricerca ed innovazione, un settore a quasi esclusivo dominio dell’Università Enna Kore. Ci sono poi altri casi, forse più folkloristici ma altrettanto emblematici di un uso “creativo” dei fondi europei: a Lentini (Sr) così come a Pietraperzia (En) venivano costruiti vialetti cimiteriali o marciapiedi con i fondi relativi al Fondo Sociale Europeo, quello cioè che finanzia l’inclusione sociale. Ora l’attinenza tra l’inclusione sociale è tutta da verificare ovviamente, ma innegabile come quello dei fondi europei sia divenuto a tutti gli effetti uno strumento usato da taluni amministratori e privati, per la gestione del consenso elettorale, come nel caso della formazione in Sicilia, vedi il caso Genovese in provincia di Messina o siano addirittura finiti nelle mani della criminalità organizzata, come nei casi relativi al siracusano in cui ignari proprietari di terre, si vedevano spossessati del proprio bene perché taluni faccendieri si appropriavano dei terreni per beneficiare di contributi europei per l’agricoltura. Casi venuti alla luce anche nel corso della trasmissione Le Iene, che ha pizzicato un deputato regionale e notaio coinvolto nella vicenda delle “Terre Emerse”, questo il nome che gli inquirenti hanno attribuito all’operazione giudiziaria. Tornando all’istruzione e alla formazione è chiaro che la Sicilia deve far fronte ad una serie di grane belle grosse. Tra queste l’ultima è relativa ai 360 milioni che Bruxelles non trasferirà alla Sicilia (che li prevedeva in
scolastici di fare la rendicontazione su dei soldi che aspettavano dal Ministero. Pericolo scampato in zona Cesarini forse anche causa concreta minaccia di alcuni parlamentari M5S di portare la Regione dinanzi la Corte dei Conti. Parlando di futuro prossimo, quali sono le opportunità per la scuola nel nuovo periodo di programmazione? Ebbene, il nuovo po fesr sicilia 2014-2020 ed in particolare l’azione 10.7.1 la cui dotazione sarà di 165 milioni di euro prevede Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità. Alle scuole siciliane, ma non solo, sarà dedicato il nuovo PO FSE SICILIA 2014 2020, che prevede circa 800 milioni di euro per progetti di occupazione, inclusione sociale, formazione. Insomma, tra occasioni perse per atavica incapacità di programmazione da parte dei dipartimenti siciliani o mancanza di volontà politica (il passo è breve), la Sicilia rimane una delle regioni italiane a poter giovare di una spintarella dall’Europa. Occorre però ricordare che i fondi europei, non sono certamente un regalo che Bruxelles ci fa perché siamo simpatici. I contributi europei non sono altro che soldi che i cittadini pagano di tasse a Bruxelles e che l’Europa ci restituisce invitandoci ad adottare modelli virtuosi di spesa e programmazione. Ma basta guardarsi attorno per capire che la Sicilia deve cambiare amministratori, burocrati e mentalità prima di poter dirsi alla pari col resto d’Europa. Twitter: @Benantimarco
di Marco Benanti
AVVISI LEGALI TRIBUNALE DI CALTANISSETTA ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 30/2013 R.G. ESTRATTO AVVISO DI VENDITA Il professionista delegato Avv. Giancarlo Spiaggia avvisa che in data 1° aprile 2016 alle ore 10,30 presso il proprio studio sito in San Cataldo, via Caltanissetta n. 18, procederà alla vendita senza incanto, dei seguenti Lotti. LOTTO UNO: Piena proprietà di un appartamento adibito ad abitazione ubicato a Caltanissetta, in via Napoleone Colajanni n. 292, posto al primo piano, con circostante corte di pertinenza. Censito al C.F. del Comune di Caltanissetta, al foglio 122, particella 211, sub 5. Prezzo base: Euro 95.500,00. L’offerta minima efficace ai sensi dell’ art. 571 cpc non può essere inferiore al 75% del prezzo a base d’asta ovvero non inferiore a €. 71.625,00. Offerta in aumento, in caso di gara, non inferiore ad € 5.000,00. LOTTO DUE: Piena proprietà di un Magazzino ubicato a Caltanissetta, in via Napoleone Colajanni n. 292, posto al piano terra e facente parte del medesimo edificio. Censito al C.F. del Comune di Caltanissetta, al foglio 122, particella 211, sub 5. Prezzo base: Euro 64.500,00. L’offerta minima efficace ai sensi dell’ art. 571 cpc non può essere inferiore al 75% del prezzo a base d’asta ovvero non inferiore a €. 48.375,00. Offerta in aumento, in caso di gara, non inferiore ad € 3.000,00. Deposito offerte di acquisto in bollo ed in busta chiusa entro le ore 12,00 del giorno precedente la data fissata per la vendita presso lo studio del professionista delegato, Avv. Giancarlo Spiaggia. Cauzione: 10% del prezzo offerto per il lotto al quale si intende partecipare, mediante assegno circolare non trasferibile intestati a “Avv. Giancarlo Spiaggia n.q. Procedura Esecutiva n. 30/13”. Versamento residuo prezzo entro il termine massimo di centoventi giorni da aggiudicazione. Bando integrale, ordinanza di vendita e relazione di stima degli immobili consultabili sul sito www.astegiudiziarie.it. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi presso lo studio del professionista delegato, Avv. Giancarlo Spiaggia, ogni Lunedì e Giovedì dalle 16,30 alle 19,30. San Cataldo lì, 11 gennaio 2016 Avv. Giancarlo Spiaggia
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Liceo TTIMO
SE O R E RUGG
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La scuola ha ottenuto l’attestato di riconoscimento di Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi”, promosso da UNICEF e MIUR
Classico, Linguistico, Coreutico
Un Liceo per 3
L’INIZIATIVA
“Questa Notte “I tuoi anni migliori iniziano qui” è ancora nostra”
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osa desiderano le famiglie quando devono iscrivere i loro figli al percorso di istruzione secondario? Che i propri figli possano fare la scelta giusta, trovare un ambiente sereno, professori preparati con i quali dialogare, compagni con i quali legare per tutta la vita, un buon livello di riuscita negli studi e buone basi per affrontare l’università, il lavoro, la vita. Cosa desiderano i ragazzi e le ragazze quando devono scegliere cosa studiare e dove? Seguire le proprie inclinazioni, vivere in una classe unita e accogliente,
di affidabilità, attualità, aggiornamento dei “saperi” elaborati nella relazione educativa con gli studenti e le studentesse. Un attivo staff di Dirigenza e un’efficiente organizzazione degli Uffici sostengono le attività di insegnamentoapprendimento affinché rimanga sempre bassissimo il tasso di dispersione o di insuccesso, in uno scenario territoriale preoccupante. La scuola ha adottato il Piano annuale dell’inclusività per rispondere in maniera sempre più efficace ai Bisogni Educativi Speciali degli studenti, garantendo interventi di
tà di potenziamento e ampliamento, sono aspetti diversi di una stessa “filosofia” della nostra scuola: offrire un contatto con espressioni della cultura nazionale ed internazionale, linguistica classica e moderna, scientifica, fisico-matematica, storico- filosofica, artistica (nelle sue diverse declinazioni musicale, teatrale, coreutica), sportiva, giuridico-economica, per acquisire e gradualmente potenziare le competenze necessarie ad affrontare la vita e a operare consapevolmente ogni tipo di scelta. Le famiglie sono sempre coinvolte nelle attività della scuola, istituzionali, culturali e sociali e sono sostenute anche attraverso il comodato d’uso di libri di testo e attrezzature coreutiche, contributi per viaggi di istruzione e stage, borse di studio, partecipazioni ad organismi esterni. I ragazzi e le ragazze nel corso dei cinque anni, attraverso una didattica orientativa, in cui le discipline sono lo strumento del pensiero, del fare e dell’essere, arricchita dall’alternanza scuola lavoro, da una didattica orientativa e da una ricca offerta formativa in partenariato con Enti e Associazioni del territorio e con le reti di scuole anche di dimensione nazionale, saranno
supporto per recuperare lacune e potenziare competenze (sportelli e pause didattiche). Una ricca esperienza di viaggi di istruzione, di stage linguistici, di scambi internazionali, di gemellaggi, di assistentato e di potenziamento linguistico, di certificazione linguistica immediatamente spendibile nel mondo del lavoro e all’università, qualificano il nostro liceo per l’elevata preparazione dei nostri studenti ad affrontare i diversi contesti di vita che sono oggi sempre più multietnici, multiculturali e interculturali. I tre Licei, con le diverse opportuni-
aiutati a porsi interrogativi, effettuare l’analisi di dati e di risorse e a operare scelte relazionali, di comunicazione, di uso delle tecnologie, di studio o di lavoro. L’obiettivo è dunque formare la persona nella sua integralità e renderla sempre più consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri, delle sue capacità e competenze, delle sue qualità umane ed esistenziali. Insieme, famiglie studenti e scuola avremo così raggiunto i comuni obiettivi e soddisfatto i nostri desideri.
Il regista Pupi Avati con la dirigente dell’istituto. A destra, istantanee tratte dalla “Notte dei Licei”
sapere di essere seguiti e di poter comprendere bene ogni cosa, entrare in un modo che li fa sentire più grandi per le opportunità di incontro, comunicazione e socializzazione che la scuola può offrire. Cosa può e deve la scuola garantire agli studenti e alle famiglie che scelgono il nostro percorso liceale? Il Liceo Ruggero Settimo, nelle sue diverse articolazioni rappresenta un ambiente educativo e formativo di altissima qualità, nel quale possono essere soddisfatti i bisogni formativi espressi dagli studenti e dalle studentesse e dalle loro famiglie, coniugando una solida base culturale, con l’innovazione metodologico-didattica garantita dalle importanti risorse umane e materiali di cui dispone. Un corpo docente di elevata preparazione culturale, formazione ed esperienza e spesso protagonista per le prestigiose ricerche, pubblicazioni, premi e partecipazioni a progetti, dibattiti, seminari, convegni, è garanzia
La Dirigente della Scuola Irene Cinzia Maria Collerone
15 Gennaio 2016. Sono le 18.30. E’ venerdì sera. Fa freddo. Ed io non sono a casa con un libro ed una cioccolata calda. Eh no, io oggi sto facendo la storia, sto prendendo parte all’evento dell’anno: la Notte dei Licei. Questa sera i licei classici italiani (fra cui, ovviamente, anche il “Ruggero Settimo”) aprono le loro porte agli studenti e alla cittadinanza per mostrare le meraviglie di cui questi luoghi sono saturi. E’ una notte per comprendere l’importanza e, perché no, anche la bellezza dello studio di lingue antiche come il greco ed il latino: mai vi furono materie viste con più diffidenza da generazioni di studenti. Con questo evento, invece, ecco il loro riscatto: non servono solo a riesumare libri polverosi, ma ci trasmettono la forma mentis, ci insegnano a pensare per affrontare il futuro, offrendoci gli strumenti per comprendere le origini della civiltà occidentale di cui tanto siamo orgogliosi. La manifestazione si è aperta con una lezione di musica della favolosa band d’Istituto: un excursus dai primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri. Dal reggae time al rock and roll, fino al punk rock degli anni ’80, concludendo con la hit più amata: “I cento passi” dei Modena City Ramblers. Un’ora e mezza davvero divertente ed interessante. Dopo questo intrattenimento giochi in lingua latina, cruciverba (ludus nel mondo romano significa scuola, ma anche gioco), karaoke in greco ed una lezione di filosofia a fumetti. Fra tutte mi ha incuriosita di più l’ultima. Ed è proprio lì che ho deciso di imbucarmi, là dove il prof. Farina ha offerto alcune perle del suo sapere: libertà ed etica, questi sono stati gli argomenti cardine della discussione. Una straordinaria chiacchierata in termini filosofici: mancava solo la Stoà di Atene sullo sfondo. Si è passati poi alla scoperta, nella palestra della scuola a conoscere “Oi Athletai”, gli atleti che ci hanno guidato attraverso lo sport nel mondo greco-romano. Particolarmente suggestivo il luogo, perché ci sentivamo tuffati in un ambiente classico, senza luci, illuminato solo dalla fievole luce proveniente dalle fiaccole sparse in tutta la palestra. Un’eccellente coreografia, che ha contribuito alla splendida riuscita dell’evento dove gli studenti
liceali hanno preso le sembianze degli atleti del mondo antico e ci hanno illustrato i metodi di combattimento, la corsa, il lancio del disco e del giavellotto. Stupore, meraviglia, negli occhi di tutti i numerosissimi spettatori, che hanno pensato di aver, per così dire, fatto uno strepitoso viaggio nel tempo. Dopo questi particolari momenti, è stata la volta di un momento culinario che ci ha portati “A tavola con Apicio”: un suggestivo show cooking a cura dell’Associazione Provinciale Cuochi di Caltanissetta. Un viaggio nel cibo attraverso una lezione che si è conclusa con l’assaggio di piccole palline fritte con ricotta, farina e miele e un insolito fagottino di pasta sfoglia con formaggio, nello specifico tuma fresca, e miele. Gli studenti della scuola avevano preparato, inoltre, panini con miele e noci, sulla scorta delle ricette di Archestrato di Gela, cibi che hanno ulteriormente raddolcito la serata. Ed infine, quel che tutti noi aspettavamo: il simposio. Per i Greci era un momento di condivisione che seguiva la cena vera e propria. Durante i simposi di norma si cantava, si declamavano poesie, ma soprattutto si beveva vino in abbondanza. Questa sera il programma prevedeva di dividersi in gruppi e recarsi in tre pub della città. Lì, proprio lì, sarebbero stati letti dei canti simposiaci. Potete benissimo immaginare quanto sia divertente il trovarsi circondati da gente che beve e che, fra un brindisi e l’altro, sembra incuriosita dalla giovane età e dall’originalità dell’iniziativa. I nostri bicchieri colmi di bevande analcoliche, però, ugualmente si conciliavano con l’allegria del momento, che si riversava per le strade del centro storico. E’ stato divertente prendere parte, seppure con molta fantasia, ad un simposio. Tutto si è concluso con il lancio delle lanterne in piazza Garibaldi, piccole luci di una cultura antica che si sono librate nell’aria ad illuminare la piovosa notte nissena. Una lettura notturna dei testi classici ci ha accompagnati a casa, felici e soddisfatti. Un successo per noi che siamo tutti latini e greci: questo è stato un ritorno alle origini. Francesca Fasciana Matteo Canta
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Liceo Classico Ruggero Settimo
CLIL Per tutti ! C
LIL è quell’acronimo introdotto con la riforma della scuola che indica Content and Language Integrated Learning, una modello di apprendimento che tutti i nostri studenti del V anno (del III anno per il linguistico) sperimentano: la lingua straniera si integra con lo studio di una disciplina non linguistica, per favorire uno scambio comunicativo nuovo. Sembra un esercizio da svolgere in bilico sulla trave: come è possibile che l’insegnante di Storia dell’Arte riesca a comunicare con i propri studenti in lingua inglese il Romanticismo? Il risultato non sarà insoddisfacente per la lingua e per la disciplina? Si chiede questo chi non ha provato l’esperienza: il CLIL, infatti, prevede il rovesciamento
campo le loro risorse, ci stupiscono con la loro creatività, usano le tecnologie per apprendere e per comunicare, in una didattica nella quale il protagonista è lo studente che si muove nello spazio del web, mette in campo ciò che sa fare e opera in modo critico e consapevole. E la lingua? Noi apparteniamo ad un cultura che ama la prolissità : confrontarsi con un modo differente di comunicare, attraverso dei modelli autorevolissimi (il quotidiano, il sito del grande museo, l’articolo specialistico) è un esercizio ottimo per entrare nella lingua. E’ un nuovo modo di relazionarsi con il mondo in un’ottica plurilingue, che si apre al mon-
do e alle sue diverse culture. Ed ecco che i nostri viaggi hanno attraversato il pianeta per ascoltare l’esperto australiano ed entrare nelle gallerie americane. E in conclusione ne è nata una speciale rivista, Art News, che raccoglie tutti i lavori degli studenti, nella quale ciascuno si riconosce e alla quale tutti hanno offerto il proprio contributo. Il CLIL ci impone di abbattere i confini della lingua, entrare nel mondo delle nuove tecnologie per comunicare, per confrontarci e modificare il nostro approccio: aprire gli orizzonti per costruire una cultura per il III millennio. Aurelia Speziale
della metodologia tradizionale per ricorrere ad un metodo più dinamico ed interattivo, supportato dalla tecnologia. Dall’anno scorso, infatti, gli studenti provano a seguire film in inglese, leggono le recensioni dai magazine stranieri, navigano virtualmente all’interno della Tate o della National Gallery e poi si cimentano nella costruzione di nuvole di parole, di linee del tempo, di calendari, brochure, giornali, tutti in L2. Il CLIL ha dato una svolta metodologica alla nostra scuola attraverso il lavoro di gruppo, che non è un’esperienza noiosa o inutile, ma momento in cui i ragazzi danno sfogo alla propria creatività, per sviluppare quella che i pedagogisti chiamano la dimensione fantacognitiva dell’apprendimento: mettono in
Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli che valuta la qualità di 4.400 licei e istituti tecnici in tutta Italia analizzando i risultati al primo anno di università di 700 mila diplomati italiani tenendo conto sia dei voti conseguiti nei singoli esami universitari che i crediti. Dal portale Eduscopio.it si scopre che le fonti analizzate sono Scuola in Chiaro del MIUR, per ricavare i dati sui diplomati e anagrafe degli studenti universitari, per ricavare le informazioni relative alle scelte di iscrizione e agli esiti universitari dei diplomati che si immatricolano. I dati sono riferiti a tre classi successive di immatricolati (aa.aa. 2010/112011/12-2012/13) che hanno già completato il primo anno di studi universitari.
Matematica? Sì, grazie!
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uando si parla di discipline scientifiche nei licei classici e nei licei linguistici ci si riferisce a materie complesse nell’immaginario comune, assai diverse rispetto a quelle umanistiche caratterizzanti gli indirizzi di studio del “Ruggero Settimo”. Eppure da noi matematica, fisica, chimica, biologia sono discipline portanti e non meno fondamentali delle altre, perché l’attenzione e la cura che si presta allo studio scientifico nel nostro liceo è la stessa che viene data all’italiano, al latino, al greco o alle lingue. Anche con poche ore settimanali si mettono in campo le strategie opportune per invitare allo studio gli studenti, rendendoli curiosi ed appassionati. Partiamo sempre dal presupposto che tutte le discipline concorrono a completare la formazione dei nostri alunni, a dare le coordinate necessarie che consentiranno di capire quale futuro scegliere per aprirsi a tutte le possibilità. E proprio le scelte in uscita dei nostri studenti diventano per noi occasioni di confronto e di analisi. Non sorprende affatto, in quest’ottica, scoprire sul sito Eduscopio.it* che quasi
il 50% degli ex studenti dell’indirizzo classico ed il 42% dell’indirizzo linguistico sceglie, in varia forma, una formazione universitaria di taglio scientifico, ottenendo, fin dal primo anno di studi universitari, ottimi risultati. Sono in rete i dati che si riferiscono agli anni dal 2010 in poi, nei quali si sono studiate le performances degli studenti che hanno già completato il primo anno di studi universitari. Sono ex-alunni che hanno superato i test di ammissione all’Università e sostenuto esami, che stanno proseguendo un percorso per nulla ostacolato da una formazione prevalentemente classica e umanistica, anzi da questa favorito, per la peculiarità del percorso liceale che coniuga la diversità delle discipline con un formidabile metodo di studio che insegna a pensare. E le scelte universitarie in ambito scientifico che si sposano con gli ottimi esiti lo dimostrano. Da noi la matematica non fa più paura… Giusi Iannuzzo
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Veicolare il mondo classico con l’alfabeto di oggi Q
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a quest’anno il percorso EsaBac nel nostro liceo parte con la giusta marcia. La formazione triennale EsaBac consente di conseguire un doppio diploma: Esame di Stato italiano e Baccalauréat francese, grazie ad una fortunata intuizione giunta al suo settimo anno di esistenza. Durante l’anno scolastico in corso (2015-2016) oltre 280 Istituti presenteranno candidati a queste speciali prove di esame. Si tratta di una platea di ben 6000 allievi che si cimenteranno in questa prova che si aggiunge alle tre canoniche degli esami di stato, diventandone la quarta. Tra i 280 Istituti che rappresentano l’élite dei licei linguistici vi è anche il nostro, che non si è fatto sfuggire l’opportunità di offrire ai propri studenti un percorso di eccellenza, nato dall’accordo tra il Ministero Italiano dell’Istruzione e quello dell’Educazio-
compresenza grazie all’organico di potenziamento che ci ha dato l’opportunità di avere l’insegnante madrelingua che cura in modo speciale il percorso, costituisce la pietra miliare dell’EsaBac. Alla fine del percorso chi ha conseguito il diploma EsaBac beneficia dello stesso accesso diretto alle università e alle grandi scuole italiane e francesi, proprio come fanno gli studenti d’oltralpe. I nostri diplomati non hanno più la necessità di superare specifiche selezioni, anche per i programmi di studi all’estero come Erasmus. L’opportunità si presenta ancora più interessante per il fatto che nell’ultimo anno oltre il 12% dei diplomati al Liceo Linguistico ha scelto di proseguire gli
ne Nazionale Francese, con l’obiettivo di valorizzare i legami storici e culturali tra l’Italia e la Francia. Questo significa che la lingua francese assume un ruolo fondamentale: le lezioni di storia vengono svolte nella lingua di Molière e seguono un programma condiviso tra le due nazioni. Il Risorgimento ha dunque la stessa importanza della Rivoluzione Francese, motivo per cui la lettura degli eventi assume un’intonazione fortemente europea. La storia, con l’apprendimento della lingua francese, con lezioni condotte in
studi in Francia. Malgrado l’EsaBac sia ancora una realtà poco conosciuta in Italia, nonostante il suo rapido sviluppo, la stampa nazionale se è occupata davvero poco, ma per chi volesse approfondire è disponibile un interessante reportage RAI che mostra tutti i vantaggi per gli studenti (https://www.youtube.com/watch?v=EY5h6yQUcMc). Questo progetto è certamente il fiore all’occhiello del nostro corso linguistico. Calogera Dibenedetto, docente madrelingua
uest›anno anche il Liceo Classico Ruggero Settimo ha ricevuto un regalo di Natale molto speciale: l’organico funzionale o di potenziamento, un’ottima squadra di insegnanti assunti per ampliare l›offerta formativa, attraverso non solo tradizionali attività di recupero, ma anche e soprattutto per il potenziamento della didattica e delle eccellenze. Una risorsa straordinaria che la scuola desidera sfruttare al meglio per rispondere sempre più adeguatamente e brillantemente alle esigenze educative e alle aspettative personali degli studenti. Tali progetti sono pensati inoltre per rispondere ai bisogni di tutti gli studenti, correlati
ria dell›arte e del diritto, proporranno attività di apprendimento interattivo, in forma ludica e multimediale. A volte gli studenti vedono nell’esercizio di traduzione un lavoro sterile e fine a se stesso. Il Liceo accoglie la sfida della modernità e si propone di eliminare il preconcetto nei confronti delle lingue classiche come “lingue morte”, poiché la lingua è uno strumento di accesso fondamentale per la conoscenza del mondo classico, che ci ha trasmesso un patrimonio di riflessione vastissimo, dal diritto, dalla politica alla medicina e persino alla bioetica. All’interno di un›aula “tematica”, che racconti visivamente del mondo lati-
Una straordinaria chance per il Liceo Linguistico
Laboratorio teatrale “Le Baccanti” 2015. Sopra un murales di Angelo Mastrosimone e Alessandro DiMajo
al sostegno degli alunni con B.E.S. e all›integrazione degli alunni stranieri, al fine di contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo. In particolare, verranno attivati dei laboratori di lingua e cultura greca e latina, che, con il contributo della sto-
no e greco, attraverso il fare e la multimedialità, e partendo da tematiche concrete, legate al curricolo, che siano vicine al mondo degli studenti, saranno svolte lezioni di lingua associata alla cultura, in cui gli studenti dovranno essere protagonisti, imparando a cooperare tra pari, ad utilizzare
testi narrativi per la drammatizzazione e per la produzione di videoclip. Si è pensato di realizzare app legate al mondo antico, poiché veicolare il mondo classico con l’alfabeto di oggi rappresenta una sfida imperdibile e irrinunciabile. Rosaria Antona
“Venti d’Europa” Studenti del “Settimo” durante uno stage linguistico a Ginevra
“Solo aprendo le finestre ai venti europei, immergendoci nell’ambiente continentale , fiduciosi che non perderemo la nostra identità nel farlo, euopeizzandoci, rigenereremo questa steppa morale. Con l’aria che proviene dall’esterno rigenero il mio sangue, non respirando quella che emetto/ respiro” E quale modo migliore per “europeizzarci” , volendo riprendere la citazione dello scrittore spagnolo del XX sec. Miguel de Unamu-
no , se non quello di studiare lingue, letterature e civiltà straniere? Se poi allo studio delle lingue aggiungiamo gli stage, organizzati annualmente in uno dei Paesi stranieri dove si parla la lingua , arricchiamo e completiamo la formazione culturale immergendoci nel contesto quotidiano di realtà dove la lingua straniera non solo si fa/ diventa veicolo e chiave di lettura della gente che la parla, ma ci offre anche un nuovo modo di vedere e interpretare la realtà in cu viviamo. Maria Laura Giannavola
Consulta l’offerta formativa con il QR Code
“La danza comincia ove la parola si arresta”
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l liceo ad indirizzo Coreutico incastonato nel nostro istituto ad enfatizzare la preparazione culturale dei nostri studenti anche sotto il profilo delle arti performative, realizza il sogno di molti ragazzi di coniugare lo studio secondario superiore con il proprio talento artistico di danzatori. Anche in Italia, con l’introduzione dei Licei coreutici, si è data la giusta
Alexander Tairoff
dignità ad un aspetto presente in tutte le culture umane sin dalla preistoria, che si è evoluto nell’arte della danza come la conosciamo oggi e che nella nostra nuova sala viene insegnata con la tecnica accademica sotto la supervisione del MIUR e dell’Accademia Nazionale della Danza. Come tutti i diplomi, quello coreutico apre le porte a tutte le università e offre strumenti per entrare nel mondo del
lavoro. Sin dal primo anno sono previsti stage e visite nelle più importanti scuole di danza d’Italia e d’Europa. Dal 25 al 30 Gennaio avranno inizio mostre, conferenze e lezioni sui maestri della danza. Studio liceale, talento, passione e cultura nel nostro liceo «danzano insieme». Il coordinamento del Liceo Coreutico
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Open Day: sabato 13 e venerdì 19 febbraio ore 15,30 - 18,30
A ei IPSIG lil a o e l i l a G
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Educazione Istruzione Formazione
“La nostra Mission”
’IPSIA “Galileo Galilei” può riassumere la propria “mission” in tre parole: Educazione - Istruzione e Formazione. La “Persona”, con il proprio patrimonio etico e culturale, è posta al centro dei processi di insegnamento-apprendimento in quanto soggetto attivo, con una propria identità personale e capacità di autonomia. L’IPSIA persegue la costruzione di relazioni positive tra i pari, grazie al coinvolgimento in attività che implicano lo sviluppo e il rafforzamento di competenze di cittadinanza attiva, quali, ad esempio, la partecipazione, la collaborazione e l’assunzione di responsabilità sociale. Quanto detto si coniuga con il rispetto e l’attenzione per l’identità personale degli studenti, che viene arricchita da competenze capaci di innalzare i livelli di autonomia e di autostima. Tutto questo consente di costruire profili professionali connotati da forti conoscenze e competenze disciplinari, trasversali e culturali insieme, trasferibili e spendibili in qualunque contesto, necessarie al futuro esercizio di professioni moderne. Quanto detto viene realizzato e reso possibile grazie all’impegno di una comunità di Docenti preparati e attenti. Altra parola chiave è Innovazione , che da sola può rendere l’idea delle trasformazioni che l’Istituto ha avviato e realizzato negli ultimi anni. Grande lo sforzo compiuto per implementare l’uso delle nuove tecnologie e creare ambienti di apprendimento che hanno agevolato la realizzazione di percorsi personalizzati, capaci di offrire opportunità di successo scolastico, anche ad alunni stranieri, disabili o con difficoltà di apprendimento, attraverso efficaci processi di inclusione. Didattica laboratoriale e uso intensivo dei laboratori
rappresentano, quindi, due fattori di successo dell’Istituto.
stico una studentessa del quinto anno dell’Indirizzo Servizi Commerciali,
propria performance, sia l’ammirazione degli spettatori che hanno scoperto una dimensione della formazione insolita per un Istituto Professionale . L’IPSIA Galilei può finalmente ritenere superata la fase in cui veniva chiamato riduttivamente “il Professionale maschile”, in quanto oggi la sua offerta formativa, con la molteplicità degli indirizzi funzionanti, si rivolge indistintamente a ragazzi e ragazze, dotati di grande intelligenza operativa, poichè al Galilei
Innovazione significa, anche, avere adottato nuovi approcci metodologico-didattici e nuove forme organizzative, che oggi pongono l’Istituto in una posizione privilegiata rispetto alle sfide poste dalla Legge 107/2015, “La Buona Scuola”, e agli impegni correlati alla realizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa e al Piano di Miglioramento di Istituto. Ma l’IPSIA Galilei è anche altro. E’ un Istituto che cura la vocazione professionale dei propri iscritti, senza trascurare i talenti nascosti dei propri studenti . Anche quest’anno, ad esempio, un nostro alunno di quinto anno, dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica, ha vinto il secondo premio nazionale e il primo premio a livello provinciale, del Concorso indetto annualmente dalla Camera Civile degli Avvocati. Già lo scorso anno scola-
aveva vinto il primo premio nazionale dello stesso concorso. Grande il successo dell’esperienza del “Laboratorio Teatrale”, che ripeteremo anche quest’anno, conclusasi con uno spettacolo tenuto nella splendida cornice del Teatro Margherita di Caltanissetta, nel corso del quale si è colta sia la soddisfazione dei giovani attori per la
si formano profili professionali che, finalmente, non possono più essere classificati come esclusivamente “maschili” o “femminili”. Sempre più donne, infatti, ambiscono a diventare Tecnici specializzati nel settore elettrico, elettronico e meccanico, con competenze specifiche in robotica e domotica. Basti poi pensare
all’indirizzo Odontotecnico, a quello dei Servizi Socio-Sanitari, destinato a svolgere un ruolo sempre più strategico nel settore dei servizi, senza dimenticare i Servizi Commerciali “Promozione commerciale e pubblicitaria”, il cui profilo professionale, che si colloca nell’ambito della grafica, della pubblicità e del marketing, risulta estremamente moderno e dinamico. A sostegno del Diritto allo Studio, il Galilei offre, tra i propri servizi, la fornitura gratuita dei libri di testo agli studenti del 1° anno. Inoltre, l’uso del registro elettronico e il servizio di comunicazione via SMS con le famiglie, rappresentano strumenti con cui Scuola e Famiglia interagiscono nella quotidianità. L’Istituto Professionale “Galileo Galilei”, inoltre, sempre attento ai bisogni espressi dal Territorio e nel rispetto della vocazione culturale, produttiva, formativa ed occupazionale dell’area di riferimento, ha avviato già con l’anno scolastico 2014/2015, il corso serale per adulti di nuovo ordinamento, per l’ indirizzo “Manutenzione e Assistenza Tecnica”, con cui è possibile conseguire il Diploma di Stato in TRE anni, dando, così, voce a un’esigenza crescente di formazione per adulti, che intendono rientrare nel sistema d’istruzione, anche a salvaguardia dei posti di lavoro già occupati. Per concludere, attenzione alla persona, successo formativo, piena realizzazione del diritto allo studio, erogazione di un servizio di qualità, formazione orientata al lavoro, inclusione e pari opportunità, rappresentano i cardini su cui si fonda l’Offerta Formativa dell’IPSIA “Galileo Galilei” di Caltanissetta. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Loredana Schillaci
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IPSIA Galileo Galilei
La mia scuola... la nostra scuola P
rofessionalità, laboratorialità, competenze specifiche e adeguate per inserirsi nel mondo del lavoro hanno da sempre caratterizzato l’Istituto Professionale “G. Galilei” di Caltanissetta. Una realtà del nostro territorio in continua crescita che, nel corso degli anni, ha ampliato l’offerta formativa per accompagnare e inserire i giovani in una società sempre più dinamica e complessa. Una scuola dove la vocazione al lavoro si coniuga con la cultura perché i nostri ragazzi non acquisiscono solo competenze professionali, ma anche una solida preparazione e una capacità di costruirsi il proprio futuro in maniera creativa e innovativa inven-
fisiologia, igiene, rappresentazione grafica e modellazione odontotecnica. Le ore di pratica consentono di saper concretamente realizzare apparecchi di protesi dentarie fisse, mobili, combinate, utilizzando materiali in continua evoluzione anche per gli aspetti estetici. A queste discipline si affiancano quelle comuni per tutto l’istituto: italiano, storia, lingua straniera matematica, diritto ed economia. L’indirizzo dei Servizi Socio-Sanitari fornisce competenze atte a formare un individuo che potrà spendere il proprio titolo di studio in strutture ospedaliere,residenze sanitarie, case di riposo, enti e comunità di riabilitazione, ludoteche. Il diplomato
amministrativa e commerciale, sia nella promozione delle vendite, utilizzando tecniche di comunicazione grafica pubblicitaria. L’allievo, già alla fine del terzo anno consegue la
qualifica Professionale di operatore grafico, con competenze che gli consentono di utilizzare software professionali per il trattamento delle immagini e per l’impaginazione di stampati; il diplomato in questo indirizzo acquisisce anche competenze per promuovere l’immagine
tando nuovi spazi nei quali potersi non soltanto esprimere, ma anche emergere. L’istituto, infatti, si distingue per un’offerta formativa ricca e diversificata che si concretizza in molteplici percorsi professionalizzanti: il corso odontotecnico mira a formare un tecnico specializzato nella realizzazione di apparecchi ortodontici. Le materie tecniche dell’ambito odontotecnico spaziano tra le conoscenze fondamentali di anatomia,
Comunicazione, Pubblicità, con possibilità d’ intraprendere la libera professione. L’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” fornisce competenze per gestire, organizzare, effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, riparazione, diagno-
Una scuola dove la vocazione al lavoro si coniuga con la cultura attraverso una offerta formativa ricca e diversificata
può partecipare a concorsi pubblici o proseguire gli studi in ambito universitario spaziando dalle scienze infermieristiche alla fisioterapia, dalla logopedia al servizio sociale, dalla riabilitazione psichiatrica a quella psico – sociale. L’indirizzo dei Servizi Commerciali, attraverso lo studio delle discipline che caratterizzano il percorso scolastico e le attività laboratoriali, forma diplomati in grado di operare a supporto delle aziende sia nella gestione
terzo anno di conseguire la qualifica Professionale in operatore elettrico, elettronico e meccanico, titolo indispensabile per poter essere immesso già nel mondo del lavoro. Il tecnico in manutenzione e assistenza tecnica è una figura professionale altamente specializzata che certifica la messa a punto degli impianti, ripara e collauda piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici presso industrie elettriche, meccaniche ed elettroniche. La “mia” scuola è la “nostra” scuola perché il nostro Istituto è stato sempre un punto di riferimento nonché un’opportunità per il nostro territorio: un luogo in cui si lavora ogni giorno per offrire agli adolescenti un
aziendale attraverso le diverse tipologie di comunicazione pubblicitaria e può inserirsi in attività produttive con mansioni d’ufficio in Marketing,
stica, collaudo di apparecchiature, impianti, sistemi e apparati tecnici. Anche questo percorso ha durata quinquennale, ma con possibilità al
percorso scolastico adeguato alle richieste del mondo del lavoro, per fare acquisire una formazione che può diventare il “trampolino di lancio” per il successo professionale nel medio e lungo periodo.
Una nuova opportunità formativa: il corso serale
Ti manca il diploma, ma pensi che sia troppo tardi...
“L’istruzione non ha età” L Diploma di tecnico ’IPSIA ha attivato, già dallo scorso anno, un corso serale. Si tratta di un arricchimento specifico della propria offerta formativa pensato per chi ovviamente durante il giorno è occupato al lavoro. Sono molti i giovani che in passato hanno abbandonato gli studi per motivi di lavoro, di famiglia o più semplicemente personali. Il nostro corso serale si rivolge dunque proprio a questa particolare utenza, che ha voglia di riprendere gli studi e non vuole rinunciare al sogno di acquisire un diploma, anche a salvaguardia del posto di lavoro già
ottenibile in 3 anni con un percoso didattico abbreviato
occupato. Il corso serale di II livello indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica offre la possibilità di conseguire, con piani di studio personalizzati, la
Qualifica di settore e il Diploma di Tecnico nell’arco di un triennio. Si tratta, infatti, di un percorso didattico abbreviato e flessibile pensato su misura per chi lavora: le lezioni sono modellate sulle esperienze particolari dello studentelavoratore, l’orario settimanale di lezione è ridotto,vengono riconosciuti i crediti professionali e personali, le metodologie didattiche adottate sono quelle specifiche per gli adulti, i programmi di studio sono organizzati secondo una struttura modulare a classi aperte, i percorsi formativi sono estremamente flessibili.
Ecco dunque che l’offerta formativa del nostro corso serale si configura come una concreta possibilità di migliorare la propria posizione lavorativa o più semplicemente il proprio livello culturale, avendo a dispo-
sizione una struttura che ben conosce le esigenze del territorio, essendovi presente da molti anni.
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Tutti in scena
Gli studenti dell’Ipsia Galilei anche attori teatrali
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’IPSIA inserisce, tra le proprie attività, il laboratorio teatrale che rappresenta una delle proposte vincenti dell’IPSIA “G. Galilei” perché esso stimola le diverse forme di apprendimento, potenzia ed indirizza energie creative, alimenta il gusto estetico-artistico e facilita i rapporti interpersonali tra coetanei. La “Comunicazione” diventa così un “sistema” educativo di valenza didattico-educativa. Il gruppo teatrale dell’istituto è stato voluto dalla dirigente scolastica, prof. ssa Loredana Schillaci, poi creato e diretto dal prof. Roberto Martorana. Quest’ultimo, nei panni di regista, è riuscito a coinvolgere un gruppo di studenti che, “contagiati” dalla sua passione per il teatro.
Al Margherita il gruppo teatrale ha messo in scena la farsa “La buffa opera del settecento” portati in scena pregi e difetti dei protagonisti. La rappresentazione è stata messa in scena in due turni con un pubblico che, in entrambe le occasioni, ha riempito il teatro. Prezioso l’apporto delle prof.sse Loredana Ferraro e Lucia Gattuso. “E’ stata una bellissima esperien-
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Non solo teoria ... ma anche attività laboratoriale
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iamo l’istituto con il maggior numero di laboratori perché la didattica laboratoriale da sempre ha caratterizzato i nostri curricoli scolastici. Gli alunni hanno la possibilità di avvalersi di laboratori funzionali e tecnologicamente avanzati quali quelli multimediali, linguistici, di fisica, di elettronica, di sistemi, di meccanica, di robotica e domotica. I laboratori sono stati costantemente implementati anche con la costruzione di nuovi come quelli di grafica, di chimica e di odontotecnica perché i nostri allievi devono imparare non soltanto la teoria sui libri di testo, ma anche la pratica. Per garantire un approccio allo studio laboratoriale e tecnologico, sono state introdotte lavagne interattive multimediali nelle classi e registri elettronici; inoltre il servizio di comunicazione via SMS garantisce un continuo rapporto con le famiglie.
Tante iniziative per una ricca offerta formativa
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nche quest’anno gli stage, organizzati dalla scuola con la collaborazione di qualificate Aziende del territorio, consentiranno agli studenti del triennio l’opportunità di confrontarsi con esperienze di alternanza scuola/lavoro. I nostri alunni hanno fatto esperienze dirette nelle varie industrie e nei laboratori anche fuori dalla Sicilia per toccare con mano il mondo del lavoro, basti ricordare lo stage presso l’ASSOFORM di Rimini, lo stage sull’automazione a Casalvelino, nel salernitano, o quello sul fotovoltaico a Praga. Numerose attività integrano e arricchiscono l’offerta formativa della scuola: partecipazioni a manifestazioni artistiche, iniziative culturali (cineforum, confe-
renze, teatro, attività in collaborazione con il FAI) letterarie (twitter- letteratura), sociali (eventi di solidarietà in associazione con enti locali), attività sportive. E’ possibile anche conseguire certificazioni ECDL e in lingua straniera, infatti sono stati realizzati progetti formativi presso il college “British International School”, per lo studio e l’approfondimento della lingua inglese. Molteplici sono le attività che riguardano l’educazione alla legalità e alla salute attivate anche in collaborazione con esperti ed operatori di associazioni ed istituzioni del territorio quali la FIDAS,l’AVIS, l’AIDO, la Croce Rossa.
Visualizza il “Piano di studi” con il Qr-code
Le qualità e le competenze acquisite dagli alunni durante il progetto “teatro a scuola” si sono rivelate in occasione della loro prima rappresentazione che si è tenuta a fine anno scolastico al teatro “Margherita”, dove hanno proposto una farsa de “La buffa opera del Settecento” ed in particolare il divertentissimo lavoro di “Lu curtigliu di li Raunisi”, un luogo questo che diventa lo spazio di rappresentazione del popolo siciliano nel quale, con grande simpatia, vengono
za…” hanno alla fine commentato soddisfatti i ragazzi. Un’esperienza che non si è esaurita in quell’occasione e che, visti i risultati, pros egue anche quest’anno.
Nel 2015 prestigiosi riconoscimenti nazionali all’Ipsia Galileo Galilei L’11 dicembre 2015, presso l’Aula Seminari della Cassa Forense a Roma, sono stati premiati i giovani studenti vincitori del prestigioso concorso della “Giornata Europea della Giustizia Civile”, che nell’ edizione 2014/2015 aveva come tema “La giustizia deve essere indipendente, imparziale ed accessibile: qual è, a tuo parere, il significato di tali termini”. L’IPSIA “G. Galilei” di Caltanissetta, che aveva partecipato affermandosi a livello locale al primo posto con l’alunno Bruno Immordino, che lo scorso anno scolastico frequentava la 4^ B, si è piazzato al secondo posto nazionale,
Giornata Europea della Giustizia Civile: Bruno Immordino conquista il 2°posto dopo il Liceo Scientifico di Isernia e il Liceo classico di Parma, che hanno conquistato un primo posto ex equo.
L’Unione delle Camere Civili di Caltanissetta ha espresso plauso ed apprezzamento per la partecipazione degli alunni e per le loro produzioni scritte, consegnando ai vincitori un assegno di mille euro. Viva soddisfazione hanno espresso la dirigente scolastica, prof.ssa Loredana Schillaci, e la docente, prof.ssa Maria Giambra, che ha seguito l’alunno nell’esperienza della partecipazione al Concorso, accompagnandolo poi a Roma per ritirare il prestigioso premio. L’ IPSIA “G. Galilei” doppia, così, una straordinaria esperienza che aveva già vissuto lo scorso anno, quando addi-
rittura aveva vinto il primo premio nazionale del concorso. “Non vi è dubbio che i riconoscimenti conseguiti premiano un percorso di impegno e di entusiasmo che i nostri docenti riescono a trasmettere agli alunni; è un onore ed un privilegio che i nostri alunni si affermino con tanto successo in concorsi così importanti e prestigiosi, concorrendo a testa alta con i
migliori Istituti scolastici d’Italia e facendosi valere con grande merito”- queste le parole della Dirigente scolastica, la quale ha plaudito all’impegno profuso ed al risultato conseguito.
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ifico t n e i Sc o e olta c V i L o r and s s e l A
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“Voti sudati”
Competenze assicurate È
ormai una parabola ascendente da diversi anni sia la “licealizzazione” degli studenti italiani, sia la netta preferenza dei neoiscritti al Liceo Scientifico: infatti in base ai dati del Ministero dell’Istruzione più del 50% dei quattordicenni sceglie un
perfluo sottolineare che non si tratta semplicemente dell’acquisizione di un titolo di studio: il percorso del liceo scientifico infatti coniuga una consolidata tradizione culturale con l’innovazione tecnologica, binomio che se, da un lato, rende più impegnative le
competitiva, adeguata ad affrontare il mondo universitario, divenuto selettivo ed “esigente”. Per dirla con il gergo studentesco, “voti sudati, ma competenze assicurate!”. La netta preferenza degli studenti italiani per lo Scientifico viene riprodotta perfettamente a livello locale dai dati riguardanti il Liceo Volta: secondo le percentuali fornite dal portale di Eduscopio, l’istituto di ricerca sulla scuola, ideato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, ben l’83% degli studenti maturatisi presso il liceo scientifico nisseno si immatricola e supera gli esami del primo anno universitario; una percentuale signi-
liceo per il prosieguo degli studi superiori e, fra questi, la metà, il 25% circa, opta per il Liceo Scientifico, dato in costante crescita negli ultimi tre anni. Il trend conferma quindi la scelta di un indirizzo di studi completo, che assicura un’approfondita formazione scientifica e una solida base umanistica, nella quale spicca l’apprendimento della lingua inglese: in altre parole un vero passepartout per tutte le facoltà universitarie, italiane e straniere, per le accademie militari più prestigiose (alle quali possono accedere esclusivamente gli studenti liceali) e per tutte gli innovativi percorsi formativi che ogni anno il Ministero propone. Su-
attività di studio, dall’altro, innalza lo standard formativo degli studenti; essi acquisiscono una preparazione non solo spendibile, ma soprattutto
ficativa, specialmente se si tiene conto che lo stesso dato riferito a tutti i licei scientifici siciliani si abbassa al 71%. Altrettanto positivo è l’indice elabo-
Consulta la brochure con il QR Code rato dalla stessa fondazione (FGA), che registra la media dei voti conseguiti alla maturità e la loro corrispondenza con i crediti dei neo immatricolati: in base a questo dato il Liceo Scientifico Volta si conferma il primo tra i licei della provincia nissena ed il primo (con un ex aequo) del comprensorio Enna- Caltanissetta- Agrigento. Eloquenti i dati riguardanti la scelta della facoltà universitaria, soprattutto in considerazione del superamento dei temutissimi test d’ingresso: i maturati al Volta spaziano dalle facoltà prettamente tecniche e scientifiche (60% circa), quali ingegneria (con tutti i suoi indirizzi), informatica, economia, statistica, chimica, farmacia, scienze biologiche, a quelle giuridiche e politiche (12.2%), a quelle di Scienze Motorie (grazie anche all’attivazione del Liceo Scientifico Sportivo), e anche a quelle umanistico- sociali (7.3%). Positivo anche il dato che riguarda l’accesso alle facoltà gettonatissime, cioè quelle di Medicina e Professioni Sanitarie, i cui test d’accesso costituiscono un vero incubo per molti studenti: del Liceo Volta il 12.4% riesce ad immatricolarsi al primo tentativo. Un quadro vario e apprezzabile, se si pensa anche che oltre il 32% degli studenti dell’istituto nisseno sceglie di iscriversi in facoltà non siciliane, le quali
indubbiamente costituiscono un banco di prova più difficile per i neo-immatricolati e richiedono competenze solide, metodo di studio autonomo ed efficiente, oltre ad una comprovata maturità complessiva dell’adolescente. Un bilancio dunque nettamente positivo per lo storico liceo nisseno, riguardante l’aspetto più importante della vita scolastica: quello della didattica dei docenti e della formazione dello studente. Si aggiungano poi le attività progettuali che in quantità e qualità, arricchiscono ogni anno l’offerta formativa e rendono completo il percorso di studi. Al Volta inoltre confluisce l’utenza studentesca proveniente non solo dall’intera provincia nissena, ma anche da centri delle province limitrofe di Enna ed Agrigento, soprattutto dopo l’attivazione del Liceo Scientifico Sportivo e di quello Internazionale (con opzione anglo-cinese), presente, oltre che presso il Volta, soltanto a Palermo ed a Catania. Per il prossimo anno scolastico il Liceo Scientifico A. Volta riconferma questi due gli indirizzi di studio già attivati, ripropone l’Info-bio (con ampliamento informatico e biotecnologico) e cambia denominazione: diventa infatti Istituto di Istruzione Superiore A. Volta, grazie all’attivazione del Tecnico Trasporti e Logistica (indirizzo Conduzione del mezzo). Come dire: non c’è che l’imbarazzo della scelta! Prof.sse Maria Giulia Palermo e Romina Restivo
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Liceo Scientifico “A. Volta”
Olimpiadi delle Scienze Gli studenti del
Volta in
È
il gruppo numero due, formato dagli studenti Gabriele Lombardo, Giacomo Giambra ed Emanuele Bongiovanni, ad accedere alla finale EUSO (European Union Science Olympiads), alla quale si sono aggiudicati la partecipazione diciotto istituti superiori in tuta Italia. Il progetto EUSO, prova di un grande lavoro di rete scolastica, è la denominazione della nuova stagione di Olimpiadi Europee relative alle materie scientifiche, evento culturale organizzato quest’anno per la prima volta in Sicilia e già
in Italia da due anni: un traguardo nato dalla comunità di pratica tra il Liceo Scientifico nisseno e altre cinque scuole siciliane. Recentemente al Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Caltanissetta si è tenuta per la prima volta la fase
d’istituto delle Olimpiadi, una gara interdisciplinare riconosciuta per l’accredito dell’eccellenza, all’avanguardia nell’integrazione dei programmi delle materie scientifiche. L’EUSO rappresenta per l’Italia il primo tentativo da parte del Paese di raggiungere gli standard di preparazione scolastica europei. Per ogni scuola iscritta alla competizione vi è una prima fase d’istituto in cui si sfidano quattro squadre, ciascuna formata da tre studenti scelti per le loro propensioni alla Chimica, alla Fisica
e alla Biologia, un “chimico”, un “fisico” e un “biologo” per squadra. I dodici ragazzi selezionati hanno partecipato, nel corso del biennio, ai Giochi di Fisica Anacleto, gare che, diversamente dalle EUSO, si svolgono individualmente: la prova teori-
Finale
ca chiamata “Domande & Risposte” si è tenuta il 28 Aprile e quella “In Laboratorio” l’8 Maggio dello scorso anno scolastico. Agli “allenamenti” del Liceo Volta
materiali intelligenti, per la fisica, analizzare una soluzione misteriosa per scoprire di che acido si tratta e quale sia la sua concentrazione, per chimica ed estrazione del DNA dal-
gli studenti hanno partecipato con grande entusiasmo: accattivanti gli esperimenti non convenzionali preparati dalle docenti del Liceo Maria Petitto, Luisa Asaro e Paola Fazia in collaborazione con il “coach” Salvo Gentile, Chimico presso la GRL Ambiente srl, Dottore di Ricerca in Scienze Chimiche Indirizzo Organico presso il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Catania. I ragazzi selezionati hanno partecipato giorno 27 Novembre alle Olimpiadi europee under, 17 in cui hanno avuto quattro ore di tempo per svolgere tre prove di laboratorio:
le cellule di banana, per la biologia. «Bellissimo esperimento di Fisica» è stato il commento di Francesco al termine della gara «abbiamo osservato alcune proprietà di una molla di Nitinol e di un filo di Flexinol che presentano un comportamento simile a quello dei muscoli: se viene percorso da corrente elettrica i l filo si contrae, quando viene interrot-
to il flusso di corrente ritorna alla lunghezza iniziale. Questi fili sono costituiti da una lega di Titanio e di Nichel come i retini usati in chirurgia quando servono supporti capaci, ad esempio, di allargarsi e mantenere pervia un’arteria o di adattarsi al movimento di un’articolazione, o come quelli che consentono di controllare articolazioni mobili negli automi, di gestire l’apertura e la chiusura delle finestre nelle serre o di modificare la potenza dei motori di un aereo in base alla temperatura esterna. I materiali intelligenti sono progettati infatti per poterne variare alcune proprietà agendo su parametri come la tensione, la temperatura o l’intensità del campo magnetico.» Hanno superato la fase d’istituto il gruppo numero uno, composto da Francesco Barone, Aurelio Porsenna e Davide Zito e il gruppo numero due che accederà alla finale italiana presso l’Università di Padova, nel Complesso Biologico Vallisneri. Sempre all’Università di Padova gruppi vincitori nazionali saranno allenati per la fase europea, che si svolgerà dal 7 al 14 maggio a Tartu in Estonia. Prof.sse Maria Petitto, Luisa Asaro e Paola Fazia
XXXIX Selezione Nazionale del Parlamento Europeo Giovani
Per il secondo anno in corsa per la vittoria
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er il secondo anno consecutivo il Liceo Scientifico “A. Volta” è stato ammesso alla XXXIX Selezione Nazionale del Parlamento Europeo Giovani, ente che il 14 Maggio 2015 ha firmato un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione, formalizzando una collaborazione in atto da tanti anni. La Selezione avrà luogo a Volterra (PI) dal 6 al 10 maggio 2016. Il gruppo di lavoro del Volta, coordinato dalle prof.sse Laura Cumbo,
L’appuntamento per la selezione è fissato a Volterra dal 6 al 10 maggio docente di storia e filosofia, Caterina Messana, docente di Inglese
e Valentina Morgana, docente di Diritto, ha superato la fase selettiva presentando una risoluzione, redatta in lingua italiana e poi tradotta in Inglese; la tematica proposta dal bando per il corrente anno scolastico, ha riguardato la struttura dell’Unione Europea alla costante ricerca di un modello comune, i cui principi cardine oscillano tra responsabilità e solidarietà degli Stati membri. La selezione Nazionale, che prevede attività formative svolte esclusiva-
mente in lingua inglese, sarà presieduta da Dorothea Weber (Germania), che dirigerà la squadra dei Presidenti di Commissione. L’organizzazione dell’evento sarà coordinata dagli Head Organiser Edoardo Folenghi e Beniamino Masi. Durante la Selezione Nazionale una giuria selezionerà i delegati più meritevoli, che avranno l’opportunità di partecipare a una delle Sessioni Internazionali organizzate dallo European Youth Parliament, premio
che, durante lo scorso anno scolastico, è stato vinto dallo studente del Volta Luca Caramanna. Questi i nomi dei sei studenti componenti la delegazione: Simona Corrado, Lorenza Faienza, Graziano Guarino, Samuele Lipani, Michele Melfa, Francesca Potenza. Prof.sse Laura Cumbo e Caterina Messana
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Il Volta
approda in
S Liceo Scientifico Sportivo in trasferta per la nazionale di calcio
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omenica 6 settembre gli studenti della seconda S del Liceo ad indirizzo sportivo e le studentesse della squadra di calcio a cinque femminile dell’istituto si sono recati allo stadio R. Barbera di Palermo per assistere alla partita della nazionale dell’Italia contro la Bulgaria. Il gruppo, accompagnato dalle docenti Di Gangi , Del Popolo e Fazia, ha fruito dell’opportunità di partecipare ad un evento sportivo di alto livello, considerando che la partita Italia- Bulgaria era valida per le qualificazioni agli Europei. Lo spettacolo dei tricolori sventolanti sugli spalti, il pubblico delle grandi occasioni con oltre ventimila spettatori edin generale tutta l’iniziativa, promossa dalla FIGC, ha visto gli alunni entusiasti, ma soprattutto consapevoli di essere al centro di un evento calcistico ospitato nella nostra isola. Gli studenti hanno potuto ammirare i loro campioni,apprezzandone i valori sportivi del fair play e della solidarietà La visita d’istruzione è stata progetta-
ta e realizzata perchè coerente con le finalità formative del Liceo Scientifico Sportivo, attivato già da qualche anno presso il Volta, indirizzo di studi che prevede un percorso finalizzato ad acquisire competenze culturali e professionali legate al mondo dello sport.
Oltre alle discipline d’ordinamento, il piano di studi dello Scientifico Sportivo prevede insegnamenti peculiari quali Diritto ed Economia dello sport e Discipline Sportive varie.
ono già trascorsi parecchi mesi da quando, nell’agosto 2015, Deborah Curatolo, studentessa della classe 3^I del Liceo Scientifico Internazionale, ha messo piede per la prima volta nel cosiddetto Regno di Mezzo, la Cina. Deborah al momento si trova a Tangshan , una cittadina situata a qualche chilometro di distanza da Pechino. Studia presso la Tangshan WaiyuXuexiao (Scuola di lingue straniere di Tangshan) dove approfondisce la conoscenza della lingua e della cultura cinese, affiancando allo studio, svariate attività di calligrafia e di Qigong. Il Qigong è una sorta di allenamento collegato alla medicina tradizionale cinese, che consiste nel fare tutta una serie di movimenti convenzionali molto lentamente; questi movimenti dovrebbero attivare dei punti vitali nel nostro corpo che si chiamano punti qi . Una volta attivati questi punti, si migliora la circolazione sanguigna e la mente dovrebbe essere più elastica. I ci-
nesi credono moltissimo in questa pratica, tant’è che la maggior parte delle persone dai 35 anni in su, la mattina, molto presto si riunisce nei
Cina
parchi pubblici e pratica questi esercizi. Dopo le ore di scuola, Deborah torna nella sua casa cinese, dove ha trovato una seconda famiglia che l’ha accolta affettuosamente. La studentessa si è ormai
innamorata della Cina, della lingua e della cultura cinese, ed ha stretto tantissime amicizie;ha anche ottenuto splendidi risultati accademici, frutto di grande passione, perseveranza e determinazione nello studio. Giorno 9 gennaio 2016, Deborah ha sostenuto l’esame HSK (hanyushuipingkaoshi) di livello 4 che, di norma, nelle università dove si studia il cinese si sostiene al terzo anno della triennale. Quando presso il Liceo Volta è nato l’Internazionale Anglo-Cinese, l’obiettivo era quello di poter dare a tutti i
Dalla cura di se’ alla cura degli altri
Progetto alternanza Scuola Lavoro
C
ome prescritto dalla legge sulla “Buona Scuola”, il Liceo Scientifico Volta ha attivato un progetto alternanza scuola lavoro per gli studenti del triennio. Il progetto, denominato “Dalla cura di se’ alla cura degli altri”, si avvale di accordi di collaborazione stabile con i poli universitari, aziende pubbliche, al fine di valorizzare ed integrare la filiera formativa di ambito medico-sanitario, con l’obiettivo di analizzare innovazioni tecnologiche relative alla prevenzione, diagnosi e cura della salute. In particolare gli enti coinvolti nel pro-
getto sono l’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta, che opera nel settore medico sanitario ed il CEFPAS, ente preposto alla formazione del personale medico sanitario. Gli studenti verranno impegnati per gruppi classe nelle varie Unità Operative, come concordato con le aziende. Tante e varie le Unità Operative coinvolte: riabilitazione, oculistica, audiologia, farmacia ospedaliera, laboratorio di procreazione assistita,cardiologia, emodinamica, radiologia e laboratori di analisi. Anche l’Ufficio del Lavoro, tramite il Centro per l’impiego, ha parte attiva nel progetto, poiché la prima fase
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sarà orientativa e stimolerà gli studenti verso la ricerca attiva del lavoro. La seconda fase sarà formativa e prevede la promozione della cultura d’impresa ed il tirocinio in azienda. Un’esperienza formativa completa, che valorizza le risorse del territorio, e che ha già suscitato l’entusiasmo degli studenti del Volta, molti dei quali, conseguita la maturità, tenteranno l’accesso alle facoltà di Medicina e Professioni sanitarie. Prof.ssa Giusi Lima
ragazzi una “via alternativa” per affrontare il mondo del lavoro. Certamente Deborah non sarà la prima e l’ultima ad imboccarla. Siamo molto orgogliosi di lei e speriamo tanto che possa essere un modello per tutti i suoi coetanei, del corso internazionale e non. Sebbene la situazione al di fuori della scuola non sia delle migliori, quando il gioco si fa duro, è proprio in quel momento che i duri iniziano a giocare. Grazie Deborah, noi crediamo in te! Prof. ArmandoTurturici
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ico s s a l C Liceo ritario Pa osi” n g i oM r t e i P “
Un Liceo Classico ...per la Vita U
n piccolo mondo in cui scorre il sereno fluire della vita scolastica quotidiana, fatta di momenti in cui ogni quadratino del mosaico organizzativo si compone in una realtà carica e piena di spazi educativi, sia in ambito contenutistico che formativo. Scriveva Luciano Corradini: «Non si può insegnare la Democrazia se non in maniera democratica», diversamente sarebbe una contraddizione in termini. Così non si possono trasmettere in una scuola i valori fondanti dell’etica, base per una vita partecipata, se gli alunni non percepiscono con l’esempio concreto di tutti gli attori della vita scolastica, la legittimazione delle parole con l’azione di chi ha il compito di educare. Esiste nella città di Caltanissetta questo spazio educativo rappresentato dal Liceo Classico Paritario “P. Mignosi”. Un’oasi di vita culturale che prepara gli alunni agli esami di Stato e ad affrontare le prove che la vita ci propone ogni giorno. L’offerta formativa di base costituita dalle materie storiche proprie del Liceo Classico (italiano, latino, greco, filosofia, storia dell’Arte, matematica, fisica, scienze) viene integrata e ampliata dallo studio della musica, della lingua e cultura cinese, del diritto al biennio e soprattutto dall’approfondimento delle materie funzionali alla preparazione specifica per affrontare i test per l’ammissione ai Corsi di Laurea a numero programmato. Fin dal primo anno vengono forniti all’alunno gli strumenti per acquisire una mentalità divergente, aperta alle innovazioni, in grado di saper percepire e cogliere i flussi di cambiamento e diventare elemento attivo nella società, nel lavoro, nelle relazioni
sociali, nei rapporti con l’ambiente e il contesto in cui sono inseriti. Vengono svolte attività orientative per aiutare gli alunni alla scelta del percorso universitario e della professione. Sono previsti incontri con professionisti nei vari settori del processo produttivo. È stato realizzato un primo incontro con
web designer, imprenditori, commercialisti, archeologi. Nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro saranno effettuati degli stage presso musei, biblioteche e centri culturali. Gli studenti parteciperanno ai lavori nei campi di scavo archeologici aperti in Sicilia, avranno la possibilità di gu-
ta, nelle abitudini di vita quotidiana di chi ci ha lasciato una eredità così bella, interessante, unica al mondo. È prevista la partecipazione alle Olimpiadi di Filosofia e ai Certamina di lingua e cultura latina e greca, consapevoli che la giusta motivazione faccia emergere le qualità culturali ed umane di ogni
il notaio dott.ssa Laura Candura che ha svolto due lezioni di diritto e ha informato gli alunni sugli aspetti meno conosciuti della professione di notaio, dando consigli e suggerimenti per chi volesse intraprendere questo percorso così difficile ma affascinante. Seguiranno incontri con medici, architetti, biologi, chimici, ingegneri informatici,
stare l’esperienza affascinante della scoperta in prima persona di un reperto, un oggetto utilizzato migliaia di anni fa dai nostri progenitori in terra di Sicilia, potranno entrare con la mente e l’anima nella storia vissu-
studente che impara a confrontarsi con altri e a prendere consapevolezza delle proprie capacità. Vengono realizzati incontri mensili che abbiamo chiamato “Cercatori di bellezza”. Nell’auditorium del liceo, che può ospitare fino a trecento spet-
tatori, gli studenti hanno l’opportunità di affrontare il pubblico recitando poesie o presentando brani musicali con il coro del liceo di cui fanno parte tutti gli studenti, che fruiscono, in orario curriculare, di due ore settimanali di musica. L’attività didattica, a titolo sperimentale, sarà realizzata in cinque giorni di lezioni alla settimana, con il sabato libero per tutti. Viene previsto uno spazio mensa e un’attività pomeridiana per i laboratori e per lo studio individuale. Le classi sono formate con un numero limitato di alunni, in genere non più di dieci o quindici, e questo permette di attivare una didattica individualizzata, con la possibilità di intervenire subito con la programmazione di corsi di recupero o potenziamento calibrati su ogni singolo alunno. Il rapporto con i genitori è continuo e immediato, in una logica di condivisione di obiettivi educativi fondati sulla vision di una scuola che sappia coniugare gli aspetti contenutistici delle discipline con i valori universali del rispetto della dignità di ogni uomo. Una grande opportunità formativa presente a Caltanissetta che deve essere difesa e potenziata. Sono impegnati a raggiungere questo obiettivo tutti i docenti, con un’attività che va ben al di là delle canoniche ore di insegnamento, ma si sostanzia nella continua presenza, aiuto, impegno a favore di tutti gli alunni e nella soddisfazione di vedere crescere, dal punto di vista umano e culturale, i giovani che frequentano il Liceo Classico Paritario “P. Mignosi” di Caltanissetta. Salvatore Vizzini
Tennis e canto: che passione!
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ens sana in corpore sano». La nota sentenza di Giovenale suona oggi come una banalità da sempre ripetuta, ma raramente posta in atto. Riesce sempre più difficile, tra mille impegni quotidiani, dedicarsi anche allo sport. Al Liceo Classico “P. Mignosi”, invece, lo si fa regolarmente presso il Club Tennis di Villa Amedeo. Le consuete due ore settimanali di educazione fisica vengono trascorse dagli studenti ad apprendere sui campi rossi la stimolante disciplina sportiva del tennis. Seguiti dal prof. Giuseppe Cobisi, Responsabile Manager del Tennis Club, i ragazzi
non solo imparano a gestire le emozioni e lo stress, e si abituano ad una sana competizione, ma apprendono anche le tecniche del gioco e i ruoli connessi. Uno fra tutti, il giudice di linea, è il ruolo a cui vengono formati durante l’anno con la possibilità di partecipare, grazie a queste nuove competenze, al Torneo Internazionale di Tennis “Challenger”, che si svolge in città nella prima metà di giugno. I ragazzi, regolarmente retribuiti, in quell’occasione hanno modo di confrontarsi con il mondo della competizione sportiva e di conoscere da vicino i grandi del tennis. E mentre l’attività fisica riscalda i mu-
scoli, il prof. Angelo Palermo pensa a riscaldare le ugole. Nell’Offerta Formativa del Liceo sono previste, infatti, anche due ore settimanali di pratica corale-musicale con lo scopo di stimolare nei ragazzi il piacere della “condivisione”, oltre che la riscoperta del patrimonio musicale locale, nazionale e internazionale. Il laboratorio di musica ha dato vita alla corale “Armonia”, che da anni si esibisce in rassegne e manifestazioni di vario genere (una fra tutte, la partecipazione al Festival delle Comunicazioni sociali, a Delia nel 2011), ottenendo sempre positivi riscontri. «Tante sono le voci di un coro, ma una è l’armo-
nia». Sulla scia di questo motto, la corale può ben dirsi il fiore all’occhiello dell’istituto. Circa trenta elementi - divisi in soprani, contralti, tenori e bassi – che narrano polifoni-
camente quell’armonia che deve essere alla base della società. Debora Di Pietra
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Flessibilità e negoziazione come risorse «I
l vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi» (Marcel Proust). Infatti, solo se la scuola diventa capace di guardare lo studente, tutti gli studenti, con nuovi occhi, ne saprà cogliere e sviluppare tutte le potenzialità di persona critica, culturalmente equilibrata, aperta e flessibile. Per questo motivo, il nostro liceo si serve della flessibilità e della negoziazione come effettive e dinamiche risorse didattiche, capaci di qualificare l’Offerta Formativa che è necessario garantire a tutti. La nostra progettazione, nel Ptof (Piano Triennale dell’Offerta Formativa, secondo il più recente acronimo) ha come principi organizzatori proprio la flessibilità e la negoziazione, e individua in partenza i margini di libertà, di cui si dispone per decidere, e le strutture delle azioni orientate verso il raggiungimento delle molteplici dimensioni delle competenze chiave di cittadinanza attiva e responsabile. L’alunno soggetto come persona è un io-sé che può e vuole crescere su se stesso, per darsi un volto più compiuto ed uno statuto più autonomo; ma sempre più spesso gli adolescenti elaborano una propria filosofia di vita, acquisiscono e sviluppano interessi, valori/ disvalori, riflessioni, abiti mo-
ciale e aleatoria, in alleati soccorrevoli. Documenti e belle proposizioni ripropongono il solito dilemma: considerare l’allievo solo “dal collo in su”, oppure “leggerlo” in un unità dinamica, in cui si integrano aspetti sensoriali, motori, affettivi e cognitivi? In altre parole, limitarsi al solo pensiero convergente o ampliarlo al pensiero divergente? Su questo punto ci soccorre la nostra filosofia di scuola: la scuola impone senza imporre, quando le sue proposte suscitano l’attenzione e l’interesse, quando si pone come pars construens o aedificans, usando gli strumenti concettuali della maieutica socratica, “provando e riprovando” secondo la citazione dantesca: «Quel sol che pria d’amor mi scaldò il petto / di belle
primato della persona, che si traduce in termini educativi in continuo processo di personalizzazione, in una autentica modalità di formazione umana. Per questo la nostra nuova proposta si basa sull’assioma del «qui non sarai mai….NEET», acronimo inglese che indica quella generazione invisibile di giovani che non sono iscritti a scuola, non frequentano l’università, non lavorano. Vogliamo evitare che i nostri allievi arrivino a questa inattività cronica, ci proponiamo di restituire loro quella “visibilità” sociale che è un loro insopprimibile diritto. E allora tradizione e innovazione coniugano cultura umanistica e cultura scientifico-digitale, integrate con moduli laboratoriali L2. Come meglio esplicita la nostra Of-
ferta Formativa, dal terzo anno sono possibili due opzioni: 1) Liceo Classico per la Comunicazione e l’Interculturalità, 2) Liceo Classico per le scienze. Si tratta di «libertà di modo e di tempo» (come affermava Aldo Agazzi, parlando di «scuola serena»); libertà di modo significa che ognuno impara le stesse cose degli altri, ma per vie sue, senza livellamenti e con lo sforzo della creatività personale; la libertà
rali che mirano alla costruzione di un ideale di sé non concreto e realistico, a volte avulso dall’esperienza scolastica. Il nostro liceo prende in consegna un soggetto da tutelare, valorizzare nei diritti e nelle potenzialità, un microcosmo di valori, progetti, contrassegnati dalla libertà. Nella scuola e nella vita l’individuo si fa persona, intesa non come maschera, secondo l’etimo antico, bensì come unità vitale inviolabile e segnata da un proprium di caratteri, fini, talenti, a cui spettano sviluppo integrale e successo, non solo scolastico.Il soggetto-persona è capace di dare senso e significato al mondo e a se stesso nel mondo, è potenza in atto. Per il nostro liceo è vitale agevolare la comprensione e la conoscenza dei fenomeni, vedere lo studente capace di impadronirsi delle competenze chiave e di quelle disciplinari, di trarre vantaggio dagli indispensabili strumenti didattici e dalle tecnologie digitali, trasformando gli uni, da ostici e scomodi bagagli scolastici, gli altri da intrattenimento e informazione superfi-
verità m’avea discoverto / provando e riprovando il dolce aspetto» (Paradiso canto III, vv. 1-6), dove i due lemmi possono chiarire quella che per noi è flessibilità come segno della corrispondenza di una visione della persona aperta, critica, democratica, in continuo divenire, rispettosa pluralisticamente dell’altro da sé, propositiva: cittadini e non sudditi. Negoziazione significa attivare la metodologia scientifica, flessibile e individualizzata, il metodo della discussione, della ricerca continua per problemi, della coerenza interna, della valorizzazione e socializzazione delle esperienze, di tutti e non del solo team docente (la cui sola virtù sarebbe il replicare nel modo più fedele e tradizionale possibile). I due criteri presuppongono una concezione antropologica incentrata sul
Io, alunno del Mignosi premiato da Napolitano
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assione per lo studio, amore per il “Bello” della cultura, impegno: queste le tre chiavi di lettura del mio percorso da studente, svolto con dedizione, presso il Liceo Classico Paritario “Pietro Mignosi”. La formazione costante d’ispirazione cattolica, il contesto di comunità di apprendimento, lo scambio tra docenti e studenti, fondato sul dialogo e la reciproca comprensione, la valorizzazione delle eccellenze hanno reso il quinquennio un’opportunità di apprendimento non solo di regole, concetti o metodi, ma di una “forma mentis”, caratterizzata da una forte disciplina e da una dinamicità del pensiero, necessarie per rispondere alle sfide del mondo universitario e lavorativo. Da ex alunno, i ricordi si presentano ancora vividi: dalle lezioni di metodo ai progetti d’Istituto, dal coro “Armonia” alle conferenze tenute da noi studenti con la partecipazione di personalità di spicco dell’universo accademico, tutto era finalizzato alla costruzione della personalità, per combattere il dilagante “anonimato individuale”, l’indifferenza al mondo e all’Altro. Un percorso che ha portato i suoi
frutti in un crescendo inimmaginabile: primo tra tutti l’onorificenza di Alfiere del Lavoro per il 2014, ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la quale il mio curriculum e, soprattutto, l’identità scolastica del Liceo “Pietro Mignosi” ottenevano un riconoscimento nazionale di grande risonanza, dal momento che di questo titolo può fregiarsi la “top 25” tra tutti i diplomati. Anche nell’ambito universitario vedo che l’aver acquisito il bagaglio culturale e identitario, offerto da questo Istituto, è una delle risorse maggiori per affrontare uno studio settoriale e complesso, come la Giurisprudenza: anzi, l’essere stato formato nel campo della logica linguistica classica al liceo mi ha dato una forte spinta per comprendere le dinamiche forensi. In un periodo così segnato dalla crisi economica, ma soprattutto sociale, lo studio, come sosteneva il filosofo Aristotele, è sempre più “la miglior previdenza”: investendo sul proprio tempo da giovani, si otterrà nel futuro una ricchezza intellettuale imbattibile. Andrea Miccichè
Alla ricerca della bellezza… della lettura
È
giunta alla seconda edizione la rassegna “Cercatori di bellezza: itinerari di lettura e armonie sonore”, una sperimentazione didattica volta a stimolare nei ragazzi il piacere della lettura. Secondo un calendario prestabilito e su tematiche scelte, gli alunni preparano di volta in volta brani di prosa o poesia, che vengono intervallati da spazi musicali curati da artisti locali e da allievi di vari istituti di istruzione secondaria di primo grado della provincia. Il prossimo appuntamento è fissato per il 5 febbraio, ore 18, sempre nell’audi-
torium del Seminario Vescovile, con gli alunni della scuola secondaria di primo grado “G. Carducci” di San Cataldo. Si proseguirà l’8 marzo con le letture tratte dai romanzi di Salvatore Paci, Stefania Rinaldi e Adriano Nicosia, che saranno presenti in sala a rispondere alle domande e ai commenti dei ragazzi del liceo; l’intervento musicale sarà, per l’occasione, a cura del soprano Giuliana Consiglio e del pianista Fabrizio Aquilina. Il 7 aprile sarà la volta degli allievi della scuola di canto della Téchne, mentre il 21 maggio (unico spettacolo mattutino) la rassegna si concluderà con il “Premio Carvello” e gli allievi della scuola del Teatro Stabile Nisseno.
Visualizza con il QR code la brochure informativa di tempo contraddistingue le attività secondo i vari interessi: è la pedagogia della libertà, della personalizzazione e dell’individualizzazione. Antonietta Viroli
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Sicurezza & web
Lisa La comunicazione della
Social
Polizia di Stato di Salvatore Falzone
Ispettore superiore della Polizia di Stato
“I
nostri genitori ci consigliavano di non accettare caramelle dagli sconosciuti perché non si sapeva cosa potessero contenere. Ora invece noi consigliamo ai nostri figli di prestare molta attenzione durante la navigazione su Internet. Il pericolo ora proviene da li. Questo video della #poliziapostale e del #Moige serve molto più delle mie parole. A voi la visione. #essercisempre”. Questo uno dei post, accompagnato da un interessante video, realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Moige (Movimento Italiano Genitori), che assieme a tanti altri quotidianamente sono pubblicati nella pagina Facebook della Polizia di Stato. La Polizia di Stato con il profilo dell’Agente Lisa, che è seguito da oltre 300.000 utenti, utilizza Internet e i social networks per informare, comunicare e ricevere informazioni. Lisa è un avatar: castana, occhi azzurri, uniforme sempre in ordine ed è la poliziotta più popolare del web, sempre disponibile a chattare su Facebook con gli utenti che la seguono, sette giorni su sette. E’ entrata in servizio nella Polizia di Stato il 16 marzo del 2009, arruolata dall’Ufficio relazioni esterne e Cerimoniale del Dipartimento della P.S., è nata con lo scopo di rispondere a domande e fornire informazioni sui più svariati argomenti istituzionali che possono interessare i cittadini. Il suo è un compito delicato e indispensabile perché avverte gli utenti del web su possibili truffe, tentativi di phishing e infezioni virali che circolano in rete sfruttando forum, messaggi di posta elettronica e post sui vari social network. È uno dei progetti social che la Polizia di Stato promuove insieme al Commissariato di Ps online, “Una vita da social” per la sicurezza nell’uso della
Rete, è la pagina ufficiale della Polizia di Stato dove sono pubblicate le notizie di eventi istituzionali e video delle conferenze stampa. C’è un nuovo virus su Facebook che si diffonde dopo che si è taggati in un video o in una foto da un amico?
Di recente un post sulle truffe nelle bollette energetiche ha raggiunto 1 milione di persone con oltre 8 mila condivisioni. Lisa Attraverso i profili Facebook e Twitter favorisce la partecipazione, il confronto e il dialogo con i propri in-
Lisa, ha creato altri tre profili Facebook: “Polizia di Stato”, seguito da circa 180.000 utenti, “Una vita da social”, seguito da oltre 50.000 utenti e “Commissariato di PS Online”, seguito da circa 25.000utenti. La comunicazione istituzionale vei-
L’INIZIATIVA
Il “Truck” in giro per l’Italia da oltre tre anni, ha visitato oltre 130 città. In primavera nel nisseno
L
e pagine Facebook e Twitter “Una vita da social”, profili riconducibili alla Polizia di Stato, sono legate a un progetto di legalità itinerante che consiste in un “truck” che attraversa l’Italia da tre anni e che finora ha visitato più di 130 città su tutto il territorio nazionale. All’interno del “truck” ci sono i poliziotti della Polizia postale che incontrano alunni, docenti e genitori per dare loro consigli su come evitare le insidie di internet (cyberbullismo, sexting, grooming, malware, truffe, ecc.). Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, co-finanziato dalla Commissione Europea, che nel corso delle 2 edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia postale e delle comunicazioni hanno infatti incontrato circa 150.000 studenti nelle piazze e 800.000 nelle scuole, 25.000 genitori, 10.800 insegnanti per un totale di 2.800 Istituti scolastici, 18.000 km percorsi e oltre 130 città raggiunte sul territorio e una pagina Facebook con oltre 700.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online. In primavera il “truck” sarà presente nella provincia di Caltanissetta, dove negli ultimi tre anni l’ufficio stam-
Si è vittima di truffe con le bollette false? L’Agente Lisa è all’ascolto per dare giusti consigli al fine di risolvere il problema. Parla direttamente con gli utenti, con i quali instaura un rapporto di confidenza e prossimità.
pa della Questura, seguendo le linee guida della Polizia postale, ha portato avanti un analogo importante progetto di prossimità che ha coinvolto più di 8.000 studenti e 1.000 fra genitori e docenti di scuole primarie e secondarie di 35 istituti scolastici di diversi comuni della provincia.
terlocutori. In questi spazi virtuali e con queste attività, la Polizia di Stato intende perseguire finalità istituzionali e di interesse generale. In diversi periodi del 2013 la Polizia di Stato, oltre al profilo dell’Agente
colata attraverso i social networks non si ferma a Facebook, infatti, esistono anche gli account Twitter @poliziadistato, @Agente_Lisa e@unavitadasocial, nei quali sono pubblicate tempestivamente notizie riguardanti grosse operazioni di polizia giudiziaria, iniziative o eventi in soli 140 caratteri e Periscope per fare dirette di importanti eventi istituzionali. La caratteristica di Twitter, oggi usato anche dalle più alte cariche istituzionali per esprimere tempestivamente opinioni, umori e annunciare al pubblico novità ed eventi, infatti, è proprio questa: raggiungere l’utente con notizie sintetiche e immediate. Ovviamente la capacità comunicativa attraverso il web della Polizia di Stato non si ferma a Facebook e Twitter; esiste anche un canale Youtube dell’Istituzione, al quale sono iscritti circa 10.000 utenti e che può vantare più di 8 milioni di visualizzazioni. Completano la copertura informativa sul w e b della Pol i z i a di Stato i siti istituzionaliwww. poliziadistato. it e www. commissariatodips. it. Il primo, attivo ormai dal 2001, nel quale si trovano moltissime informazioni per il cittadino: concorsi, armi, passaporti, codice della strada, stranieri, minori, solo per citare alcuni
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AVVISI LEGALI TRIBUNALE DI CALTANISSETTA Procedura esecutiva immobiliare n. 10/2012 R.G. ESTRATTO AVVISO DI VENDITA
degli argomenti, e dove è attiva la sezione “Scrivici”, per interagire direttamente con l’istituzione; un’area stampa, un’area multimediale e l’area “I fatti del giorno”, nella quale le Questure pubblicano direttamentei maggiori fatti di cronaca quotidiana. Il secondo, invece, inaugurato alla fine del 2013, che sostanzialmente è uno sportello per la sicurezza degli utenti del web e che dalla sua nascita a oggi ha registrato circa 6 milioni di visitatori, 230.000 iscritti, circa 98.000 richieste di informazioni, più
Il professionista delegato dottore Giuseppe Giulio Catalano avvisa che il giorno 22 marzo 2016, alle ore 15:30, presso il proprio studio sito a Mussomeli in via Garibaldi n.24, si procederà alla vendita senza incanto dei seguenti beni immobili: LOTTO UNO: piena proprietà, unità abitativa sita in Caltanissetta alla via Calamita nn. 1-5, piano terra e primo, distinta in catasto “N.C.E.U.” del comune di Caltanissetta al Fg. 302 particelle graffate nn. 415 sub 5, 417 sub 5 e 418 sub 7, vani 5,5, categoria A/4 ( abitazione di tipo popolare).Prezzo base fissato di €17.550,00 (diciasettemilacinquecentocinquanta/00); offerta minima per la partecipazione all’asta deve essere pari al 75% del prezzo base d’asta; aumenti minimi di €1.000,00. L’offerta di acquisto in bollo dovrà essere depositata in busta chiusa presso lo studio del professionista delegato alla vendita esclusivamente il giorno 20 Marzo del 2016 dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Cauzione non inferiore a un decimo del prezzo offerto mediante assegno circolare non trasferibile intestato a” Dott. Giuseppe Giulio Catalano n.q. Procedura esecutiva n.10/2012 R.G”. Versamento residuo entro sessanta giorni dall’aggiudicazione. La deliberazione sull’ammissibilità delle offerte avverrà a discrezione del professionista delegato. Il giorno 22 marzo 2016, presso il suo studio, dinanzi al sottoscritto professionista delegato e alla presenza degli offerenti si procederà all’apertura delle buste e all’esame delle offerte e all’eventuale aggiudicazione. L’avviso di vendita integrale, l’ordinanza di vendita e la relazione di stima dell’esperto (con i relativi allegati) sarà consultabile sul sito internet “www. astegiudiziarie.it”. Per ogni informazione e/o per concordare un appuntamento per la visita all’immobile fare riferimento al professionista delegato/custode (cellulare 338.5231686). Caltanissetta, 17 gennaio 2016 Dott. Giuseppe Giulio Catalano
zia di Stato, attraverso i siti istituzionali, il canale Youtube e i profili dei social networksFacebook e Twitter è seguita da più di mezzo milione di utenti che generano un importante flusso informativo che dialoga e interagisce con poliziotti in carne ed ossa, appartenenti
TRIBUNALE DI CALTANISSETTA Procedura esecutiva immobiliare n. 91/2012 R.G. ESTRATTO AVVISO DI VENDITA
Chi c’è dietro Lisa e gli altri profili Attualmente è l’unico caso in Italia in cui una forza di polizia parla direttamente con i cittadini attraverso i social. Dietro Lisa e gli altri profili della Polizia di Stato c’è una redazione di quattro poliziotte, provenienti tutte dal servizio operativo, che lavorano per raccogliere notizie, immagini, informazioni da rendere disponibili nelle varie piattaforme social. Nell’ultimo periodo i post sulla pagina Facebook di Lisa hanno raggiunto più di 2 milioni e mezzo di persone (46% donne, 53% uomini) di tutte le fasce di età, anche se la percentuale maggiore si registra tra i 35 e i 44 anni. E non solo; poiché sempre più internauti finiscono nella rete di truffatori di vario genere, l’Agente Lisa si è specializzata nella di 120.000 segnalazioni e 51.000 denunce online. La rapida diffusione dell’uso di Internet ha reso evidente i punti di debolezza della Rete stessa, in particolar modo con riferimento alla sicurezza informatica. E’ in questo scenario che agisce la Polizia Postale e delle Comunicazioni, quale “specialità” della Polizia di Stato all’avanguardia nell’azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione. Riepilogando quindi, quotidianamente la Poli-
lotta al crimine informatico. Capita sempre più spesso, infatti, che tra i tanti post pubblicati si trovino informazioni riguardanti virus che viaggiano in Rete o sui social network (uno dei post, riguardanti un malware diffuso attraverso Facebook, ha raccolto nel giro di poche ore oltre 50mila condivisioni e decine di migliaia di Like). La società Blogmeter, specializzata nei servizi di monitoraggio, analisi e gestione di conversazioni e interazioni sui social media e autrice di un report mensile sugli account social più influenti nel panorama italiano, nel mese di febbraio 2015, ha certificato il successo dell’iniziativa portata avanti dalla Polizia di Stato con l’Agente Lisa, infatti, la sua all’Ufficio relazione esterne del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e a quelli della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Ciò contribuisce a fare della Polizia di Stato, da qualche anno, la seconda istituzione di cui si fidano maggiormente gli italiani, con un gradimento medio certificato di oltre il 70%, secondo solo al gradimento che i nostri connazionali hanno per il Santo Padre (Fonte sondaggio Demos).
pagina Facebook ha ottenuto il terzo posto nella classifica “Top Brands 2015”, evidenziandosi per il livello di engagement raggiunto e per le interazioni (commenti, Like, condivisioni) con gli utenti, che crescono in maniera esponenziale, dando così modo ai messaggi dell’agente Lisa di raggiungere una platea sempre più ampia.
Il professionista delegato dottore Giuseppe Giulio Catalano avvisa che il giorno 12 marzo 2016, alle ore 15:30, presso il proprio sito a Mussomeli in via Garibaldi n.24, si procederà alla vendita senza incanto dei seguenti beni immobili: LOTTO UNO: piena proprietà, dell’immobile costituito da un appezzamento di terreno agricolo sito in territorio di Caltanissetta, contrada BaziaSantuzza, esteso are settantadue e centiare sessanta ( ha 00.72.60), catastalmente individuato al foglio di mappa 57 particella 374 qualità seminativi, classe 2^, superficie ha 00.30.00, reddito dominicale € 1,55, reddito agrario € 0,46 e particella 375 qualità seminativi, classe 3^, superficie ha 00.69.60, reddito dominicale € 21,57, reddito agrario € 8,99. Prezzo base di €24.503,00 (ventiquattromilacinquecentotre/00); l’offerta minima di partecipazione all’asta deve essere pari al 75% del prezzo base d’asta; aumenti minimi di €1.000,00. L’offerta di acquisto in bollo dovrà essere depositata in busta chiusa presso lo studio del professionista delegato alla vendita esclusivamente il giorno 11 marzo del 2016 dalle ore 15:00 alle ore 17:00. Cauzione non inferiore a un decimo del prezzo offerto mediante assegno circolare non trasferibile intestato a” Dott. Giuseppe Giulio Catalano n.q. Procedura esecutiva n.91/2012 R.G.. Versamento residuo entro sessanta giorni dall’aggiudicazione. La deliberazione sull’ammissibilità delle offerte avverrà a discrezione del professionista delegato. Il giorno 12 marzo 2016, presso il suo studio, dinanzi al sottoscritto professionista delegato e alla presenza degli offerenti si procederà all’apertura delle buste e all’esame delle offerte e all’aggiudicazione. L’avviso di vendita integrale , l’ordinanza di vendita e la relazione di stima dell’esperto ( con i relativi allegati) sarà consultabile sul sito internet “www. astegiudiziarie.it “ . Per ogni informazione e/o per concordare un appuntamento per la visita all’immobile fare riferimento al professionista delegato/custode ( cellulare 338.5231686). Caltanissetta, 17 gennaio 2016 Dott. Giuseppe Giulio Catalano
TRIBUNALE DI CALTANISSETTA Espropriazione Immobiliare Procedimento esecutivo n.98/2012 Il delegato alla vendita Avv. Vincenza Caruso rende noto che in data 15/03/2016, alle ore 17,00 presso il proprio studio sito in Mussomeli nell’a P.tta P. Sorce, 5 avrà luogo la vendita senza incanto di: Lotto Unico: appartamento per civile abitazione sito in Riesi Via Santissimo Rosario n. 124 posto al piano terra ed a piano seminterrato, censito al N.C.E.U. al foglio di mappa 34, particella 2540 (terreni), 2539 e 2540 (fabbricati) categoria A/3, consistenza mq 124 c.ca. Prezzo Base vendita senza incanto €35.650,00 con offerta minima in aumento di € 1.782,50 Le offerte in bollo dovranno pervenire, presso lo studio della delegata, entro le ore 12,00 del giorno prima fissato per la vendita ovvero entro il 14/03/2016, Ulteriori informazioni possono essere richiesti presso il nominato delegato e custode giudiziario ed è possibile visionare, l’ordinanza, l’avviso di vendita e la perizia di stima sul sito www.astegiudiziarie.it Mussomeli 21/12/2015 Il delegato Avv. Vincenza Caruso
TRIBUNALE DI CALTANISSETTA ESEC. IMM. N. 11/2011 R.G.E. Lotto 1: appartamento in Caltanissetta Viale Amedeo 126, sito al p. seminterrato, della sup. lorda di mq 46, composto da un disimpegno, due vani, un cucinino, un bagno (da demolire in quanto abusivo) e un terrazzo. Vendita senza incanto: 04/03/2016 ore 9.00 innanzi al professionista delegato Avv. Fabio Gallo presso lo studio in Caltanissetta, Via Malta n. 39. Prezzo base: Euro 14.501,96;offerta minima per la partecipazione alla vendita: Euro 10.876,47 (pari al 75% del suddetto prezzo base); in caso di gara aumento minimo Euro 1.000,00. Deposito offerte entro le ore 12 del giorno 03/03/2016 c/o il suddetto studio. Maggiori info c/o il delegato nonché custode giudiziario tel. 3331652646 e su www.astegiudiziarie.it. (Cod. A243412, A243413).
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