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Enti, club, associazioni, singoli lettori: queste pagine sono dedicate anche alle vostre notizie, manifestazioni, iniziative, esperienze e catture Carp Fishing Magazine Edizioni La Traccia Via Columella, 36 20128 Milano
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Enduro itinerante al Viverone Grande successo per il classico trofeo di beneficenza di Fanucchi e De Mariano: dieci carpe sopra i 15 chili e una big da 19,9. E, soprattutto, oltre 1.200 euro donati in beneficenza
Q SPOT SEMPRE AL TOP: chi sceglie la postazione “Punta Cuneo” non va mai in bianco, come Ivan Bianchini, che qui mostra una bella regina di 16,5 chili
uattro giorni di festa al Lago di Viverone. Dal 24 al 27 aprile infatti si è svolto l’annuale enduro benefico organizzato da Riccardo Fanucchi e Filippo de Mariano. Dopo aver toccato bacini splendidi come Pusiano, Endine e Scandarello, quest’anno è stato scelto il grande lago piemontese che si estende tra le province di Biella e di Torino. Coadiuvate dalla perfetta organizzazione dei ragazzi della sede Cfi numero 98 Carp Fishing Viverone, quindici coppie provenienti da tutti Italia si sono ritrovate giovedì 24 aprile presso il chiosco di Gerry a Punta Becco. L’estrazione degli spot è avvenuta “alla francese”: in
BIG LA CARPA E BIG IL PESCATORE: Enrico Parmeggiani imbraccia una bella regina di 16,7 chili nella postazione “Bar Maresco”.
poche parole, sono stati estratti i nominativi delle coppie che, una dopo l’altra, sceglievano la postazione che più gli piaceva tra quelle disponibili. Ovviamente, c’era grande attesa per le postazioni migliori: “Il Salice”, “Punta Cuneo”, “Bar Maresco”, “Il Ceria”, tutti spot che durante gli enduro organizzati dal Club Cfi di Viverone non tradiscono mai le aspettative. La postazione “Ai cavalli”, una delle più comode del lago, è stata invece scelta come campo base per i ragazzi dell’organizzazione.
Primavera e mucillagine In partenza si sapeva che il lago avrebbe potuto risvegliarsi dal
TRIS D’ASSI CON UNA BELLA REGINA: al centro, Fabio Buccolini mostra con orgoglio una carpa di 16 chili. Certo, non tutti possono permettersi un motivatore come Guido Mazzarella (a destra)…
sonno invernale da un momento all’altro. La “primavera” piovosa e fredda di questo 2008 non ha certamente aiutato le carpe a recuperare in fretta l’appetito… Proprio per questo, le previsioni che davano giornate di sole molto intenso erano quasi benedette dai partecipanti, dal momento che pochi gradi in più avrebbero potuto rimettere in movimento le baffone nei settori ad acqua bassa. Nonostante questo, la primavera piuttosto fredda ha molto probabilmente fatto un favore ai partecipanti di questo enduro. Il lago di Viverone, infatti, quando arriva la bella stagione si tappezza di mucillagine, che è il risultato della rinascita del fondo dopo il torpore invernale.
AL CAMPING HAWAY si sono fatti i salti mortali per portare a riva un bel pesce: ma la regina che mostra Federico Mazzacuva vale gli sforzi fatti!
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DALLA TOSCANA CON FURORE: Luca Tribuzio è stato bravo a catturare “Y”, una delle carpe più particolari del lago.
Il freddo di questi mesi ha in parte ritardato il fenomeno e la maggior parte delle quindici coppie ha potuto pescare con relativa tranquillità. Ovviamente, qualche difficoltà per la mucillagine spostata dal vento c’è stata, soprattutto nella giornata di venerdì. Niente di che rispetto a
ECCO UNA PERLA DI VIVERONE: i pesci di questo lago piemontese sono davvero splendidi. E anche la sostanza non manca: dovreste sentire che combattimenti!
quello che ci hanno raccontato i ragazzi del Carp Fishing Viverone in merito alle condizioni del lago quando fiorisce in tutto il suo splendore… eutrofico.
Belle catture ovunque Dopo la prima notte sembrava che i pesci si fossero tutti con-
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tante catture per Mattia Travasoni (in alto a sinistra) e Matteo Marmocchi (in alto a destra) nello spot del ristorante “La Luna”: la prima notte hanno avuto addirittura 15 partenze! Sotto, una bella specchio.
centrati nelle zone nord del lago, di passaggio nelle postazioni vicine al Lido di Anzasco, come il “Bar Maresco” e, soprattutto, il ristorante “La Luna”. Tutti presi vicino al canneto, e comunque difficilmente oltre i 2,5 metri di profondità. Poi, nelle notti seguenti, in seguito al forte ‹
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cattura splendida: ecco una tipica specchi del lago presa dal campeggio “Il Ceria”.
REGINA DOC PER PAOLO MERLO. Pescava all’“Azeglio”: una delle postazioni migliori... ci si pesca solo durante gli enduro.
LA MIGLIORE POSTAZIONE DEL LAGO è senza dubbio “Il Salice”: si prendono tanti bei pesci, come questa fully scaled spettacolare!
caldo e al vento che ha agitato il lago per molte ore, il pesce si è messo in movimento e ha cominciato ad abboccare in quasi tutti i settori, e sempre a profondità non superiori ai 3-4 metri. Comunque a fine enduro tanti erano i sorrisi: non ce ne meravigliamo, visto che sono stati
catturati addirittura dieci pesci sopra i 15 chili. Le postazioni più generose si sono rivelate le solite: “Il Salice”, dove pare si siano viste settanta partenze, “Punta Cuneo”, che ha regalato pochi pesci ma di taglia, e tutta la Zona del Lido di Anzasco, dove sono state catturate molte
BELLISSIMI COLORI PER QUESTA SPECCHI catturata dal vulcanico Daniele Scaramuzza: le carpe del Viverone sono proprio splendide!
carpe che sfioravano i 15 chili. Il “vincitore” della gara è stato Massimo Bravo, che l’ultima notte è riuscito a portare a riva una bella regina di 19,9 chili. Ricordiamo che la manifestazione non aveva alcun carattere competitivo, ma era un semplice ritrovo di carpisti con tanta voglia di pescare e stare insieme, alla ricerca della carpa più bella.
I carpisti per il prossimo
ROBERTO GROBBO, presidente del club Carp Fishing Viverone, riceve una targa di ringraziamento: il club ha contribuito all’organizzazione. Bravi!
Domenica 27 aprile tutti i partecipanti si sono ritrovati al Ristorante “La Luna”, nel comune di Viverone (To), dove si sono svolte le premiazioni e l’abbuffata finale in compagnia. Tra i riconoscimenti, due sono andati alle istituzioni, cioè a Giulio Michele Monti, sindaco di Viverone, che ha ringraziato i carpisti perché diffondono in tutta Italia le bellezze del lago,
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LA CARPA PIÙ GROSSA: ecco la superba regina con cui Massimo Bravo si è aggiudicato il premio per il pesce più grande. Peccato per la coda, per il resto è davvero splendida.
e all’assessore alla pesca Angelo Zola, che ha ribadito il suo appoggio ai carpisti per una convivenza serena del carp fishing con le altre tecniche di pesca. Poi, è stata la volta della consegna del ricavato in beneficenza che, sommando le donazioni di tutti i carpisti, ha superato i 1.200 euro. A beneficiarne saranno i volontari della Croce Rossa. Forse emozionato per la donazione, dopo un ringraziamento sentito, il loro rappresentate ha augurato a tutti “buona pesca”: un attimo di silenzio, poi risate e applausi hanno “perdonato” la gaffe. Non vogliamo pensare cosa sarebbe successo se questo “augurio” fosse arrivato a inizio manifestazione e non a giochi fatti… Infine, è stata consegnata una targa anche a Roberto Grobbo, presidente della sede Cfi numero 98 Carp Fishing Viverone, in segno di ringrazia-
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DOPPIETTA AL LANCIO per “il Mosca” e Fabio Broianigo. Pescavano dietro le ninfee, a pochi metri da riva: chi lo dice che il carp fishing è solo long range?
mento per l’aiuto e l’appoggio costante in tutte le fasi dell’organizzazione, dalla concessione dei permessi all’appoggio logistico presso il chiosco di Gerry. Dopo un lauto pranzo, sorrisi e strette di mano hanno suggellato il successo di un evento che ormai è diventato un appunta-
mento fisso. Riccardo e Filippo stanno già tessendo le trame per organizzare l’enduro benefico del prossimo anno, ma non ci hanno ancora svelato il posto: dicono che sarà una grande sorpresa… Intanto godiamoci questa lunga carrellata di fotografie che hanno immortalato l’evento. n
sono dalla nostra parte l’assessore alla pesca Angelo Zola (sopra) e il sindaco Giulio Michele Monti (sotto), che qui ricevono da Riccardo Fanucchi una targa di riconoscimento. Si parla di un nuovo regolamento che presto entrerà in vigore: attendiamo le novità.
Carp fishing e beneficenza: oltre 1.200 euro donati dai carpisti alla Croce Rossa locale. Da destra: Roberto Grobbo, il “Mosca”, Riccardo Fanucchi, Filippo De Mariano, e il rappresentante della Croce Rossa.
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1° Enduro Gruppo
Ambrosiano Carp Fishing Buona la prima: belle catture, anche se non esageratamente grosse, e tanto divertimento per la neonata sede Cfi del Milanese
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el weekend del 19 e 20 aprile 2008 si è tenuto il primo enduro della storia del Gruppo Ambrosiano Carp Fishing, sede Cfi n. 166
MATTEO HA 28 ANNI ed è di Conselice, in provincia di Ravenna. Mamma Laura, per fargli una sorpresa, ha inviato in redazione una lettera con le foto di questa superba carpa regina di 21 chili, catturata in aprile. È con molto piacere che pubblichiamo lo scatto più bello e rivolgiamo a Matteo i nostri complimenti. Nonno Domenico è stato davvero un buon maestro!
INIZIO COL BOTTO: la prima cattura è una bellissima fully scaled per la coppia Gigi - Il Mando (sopra). E non è da meno la panciuta regina che ha allietato la notte di Walter e Luca (sotto).
nata appena a inizio anno. Nella cornice del comodo e accogliente lago “La Geretta” di Eupilio (Co), sette coppie si sono date battaglia a suon di boilie, granaglie e… buon vino! Nonostante nessuno dei partecipanti conoscesse bene i segreti del lago, l’evento è iniziato nel migliore dei modi. Appena poche ore dopo il fischio d’inizio, infatti, è arrivata una bellissima fully scaled che non ha resistito a un inganno bilanciato di chicchi di mais, appena appoggiato nel sottoriva: autori del recupero la ben assortita coppia Gigi - Il Mando. Come dire: cominciamo bene! Dopo il buon inizio, però, la cava si è dimostrata molto più avara di quanto facessero presagire i numerosi salti di carpe che hanno accompagnato i partecipanti per tutto il caldissimo pomeriggio fino alle luci del tramonto. Colpa delle forti piogge che hanno preceduto l’enduro e che hanno
un po’ ostacolato il risveglio del dovuto appetito primaverile dei pesci. Questo, però, non ha impedito alla coppia Walter - Luca di piazzare una bella zampata con una regina di quasi 10 chili, ingannata in piena notte da una pop-up all’ananas. A fine sessione, strette di mano e sorrisi hanno accompagnato tutti i partecipanti verso le loro dimore. Nessuna classifica e nessun premio, ma un amichevole simposio di pesca per conoscersi, scambiare esperienze e crescere insieme. Ma, soprattutto, per gettare le basi dei progetti futuri del gruppo, a partire da quelli che coinvolgono la cava di Basiglio (Mi). Dove, ed è questione di poche settimane, sono previste novità importanti pro-carp fishing grazie alla collaborazione tra il Gruppo Carp Fishing Ambrosiano, Carp Fishing Italia e l’ente responsabile del lago, il Parco Agricolo Sud Milano.
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Ancora L lei! A volte è bello pensare la pesca come una storia romantica, dove un valoroso sconfitto e un umile vincitore vivono in simbiosi, in uno scambio reciproco di emozioni inconfondibili. Ottobre 2004 e aprile 2008: ecco la storia di un déja vu: un pesce e un pescatore che non ne vogliono sapere di stare lontani
a canna scricchiola tra le mani. Le invisibili dita del vento mattutino pizzicano il parastrappi che, teso, vibra come la corda di una chitarra. Sono solo, in balia di un pesce che mi trascina in mezzo al lago. Nei primi momenti sembrava piccolo, “niente di che”, come avevo gridato a Giulio e Max appena ero arrivato nei pressi del marker. Ma ho toppato, perché più che un pesce ho forse allamato un toro. O una pietra con le pinne. Non riesco a schiodarlo dal fondo, che qui non è un abisso: è appena due metri al di sotto della mia mariposa, ma non riesco ancora a vederlo. E se provo a sporgermi un poco dal bordo, questo riparte, cercando di andare sotto la barca, come a volersi nascondere dalla mia curiosità. Faccio fatica. Poggio il calcio della canna sull’inguine per cercare una posizione che mi consenta di fare più forza con un braccio che, ne sono consapevole, impallidisce davanti a tanto sfoggio di potenza. Con il ginocchio della gamba destra sostengo il gomito e, spingendo sulla punta del piede, tento di alzare la punta della canna per avere un minimo di controllo e per far credere al pesce che comando io, almeno per un istante. Ma la gamba trema. Possibile che sia così debole? Quel tremore è ‹
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rafica e contenuti completamente rinnovati per il sito web del Carp Fever Team di Casalmaggiore (Cr), sede numero 6 di Carp Fishing Italia. Digitando il link www. carpfeverteam.it accediamo alla nuova home page, dove possiamo muoverci tra informazioni sugli enduro sociali, news sulle attività del club e una ricca gallery con catture di tutto rispetto. Da visitare!
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carpa solo paura: forse perché il pesce è davvero grosso, nonostante non l’abbia ancora visto, o più semplicemente perché davanti a me si sta materializzando un film che fino a qualche giorno fa avrei potuto solo sognare. Penso al rig, al solito rig, un po’ complesso a dire la verità: ma è sempre lui, quello che monto con fiducia da ormai tanti anni. Scuola Pusiano, non può tradirmi! Coraggio. I tendini del polso guizzano sottopelle mentre la punta della canna sparisce in acqua. In pochi secondi mi ritrovo a girare su me stesso, con la barca che sembra una trottola in totale balia di una forza invisibile. Poi, al decimo giro, il mio avversario cambia strategia. Provo a darmi morale, scherzando sul fatto che quel pesce è così forte grazie al birdfood energetico che gli rifilo da tre giorni. Forse. Il sasso con le pinne va come un treno, e ora punta le boe lontane un centinaio di metri. Già, punta le boe… Un brivido percorre la mia schiena, un fiotto di adrenalina esplode dalla base del collo e mi gonfia come un pallone. Non è possibile. Io ho già vissuto tutto questo. “Deja vu”, lo chiamano. Partenza lenta, trazione violenta e costante verso il fondo, la barca che gira su se stessa e un volo inarrestabile verso le boe. Io tutto questo l’ho già vissuto
proprio qui, al Lago di Viverone. E se fosse proprio lei?
La prima non si scorda mai… Anno 2004, inizio di ottobre. Mi trovavo nella postazione “ai Cavalli” per una sessione di quattro giorni. Dopo una notte con tante carpe piccole, a mezzogiorno del 2 ottobre sentii un avvisatore suonare. Non potevo intervenire, perché ero su un piccolo canotto in mezzo al lago, in esplorazione. Mi resi subito conto che era una delle mie canne, visto che il mio socio Giacomo era balzato nei pressi del mio pod e aveva tirato una bella ferrata. In fretta e furia tornai verso riva, presi guadino e canna e partii all’avventura. A dire la verità mi aspettavo di combattere l’ennesimo pesce “sotto misura”, visto che avevamo avuto i branchi in pastura per tutta la notte: d’altronde, che pesci volete che partano a mezzogiorno, sotto un sole che spacca le pietre? Ben presto, però, mi resi conto che non era così. Il pesce che avevo in canna era evidentemente bello: trazione costante, violenta, diretta al fondo. Il piccolo canotto girò su se stesso e, dopo qualche piroetta, come il rimorchio di un camion si mise seguire la trazione del pesce, che puntava le boe che delimitano la navigazio-
ne a motore, a circa 200 metri di distanza da riva. Chiusi la frizione e forzai a più non posso. Poi vidi quella creatura e pregai di farcela. Canna e filo erano al limite, mentre il canotto veniva trasportato dove voleva. «Mai più un canotto!», mi dissi. Poi, non so come, riuscii con un ultimo strattone a portarla a guadino, a cinque metri dalla catena delle boe. Non ci credevo, era enorme. Una regina lunga, inconfondibile, con una gobba molto pronunciata dietro la testa. Ricordo ancora le parole di uno dei miei amici, Stefano, non appena la vide sul materassino: «Questa qua fa almeno 23 chili!». Imparammo però che con questo pesce l’apparenza inganna: alla fine risultò “solo” 17,5 chili. Ero fiero di me, dopo tutto era la mia prima sessione a Viverone e una carpa così non era niente male. Tuttavia, poco più tardi qualcosa cercò di minare la mia soddisfazione. Un ragazzo del posto, davanti alle fotografie, sentenziò così, lasciando poco spazio all’immaginazione: «Questa carpa è molto conosciuta, la chiamano l’Inutile».
...e se poi c’è una seconda… La “lei” del racconto iniziale, il “sasso con le pinne”, è proprio l’Inutile. Sì, l’ho catturata una
foto di gruppo e rilascio: Paolo Meneghelli posa con i suoi compagni di pesca per l’enduro benefico di Viverone (a destra).
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c’era una volta: in questo scatto, l’Inutile nel 2004; a sinistra quattro anni dopo... con 2 chili in più!
seconda volta, nella più impensabile delle coincidenze! Nel secondo incontro il combattimento ha avuto luogo nella zona del camping “I Salici”, praticamente sulla sponda opposta a quella dei “Cavalli”, la mattina di domenica 27 aprile 2008. La bella regina dalla grossa gobba si è fatta viva alle otto del mattino, come risultato supremo di un crescendo di partenze sempre sulla stessa canna. E, cosa curiosa, è caduta su una delle stesse esche che la ingannarono nell’ottobre 2004, ossia una boilie su base birdfood molto dolce aromatizzata all’ananas. E anche questa volta, davanti a un pronostico che la voleva ampiamente sopra i 23 chili, la carpa ”Inutile” ha smentito tutti, fermando la lancetta della bilancia a 19,7 chili. Non ha
smentito invece la sua forza e la sua potenza, in un combattimento che si è protratto oltre il quarto d’ora, esattamente come quattro anni prima.
Io e lei Due volte sono un indizio. Non voglio credere che sia una coincidenza e mi piace pensare di vivere in simbiosi con lei. Che lei mi ami. Sì, sono dannatamente romantico. Mi sento il principe azzurro che ha una mariposa bianca come cavallo. L’abbraccio immerso nell’acqua e la sento vibrare: «Mi piace, stringimi». Calma, serena, mai scomposta, come una star si mette in posa davanti ai click dei miei compagni di pesca. Acqua al petto, la stringo ancora per pochi attimi, prima di salutarla di nuovo. Mi piacerebbe seguirla, entrare
nel suo mondo: erano davvero quattro anni che mi aspettava? Sento mia questa creatura del Viverone, e mi piace pensarla lontana da chi la considera solo un pesce. L’”Inutile”, come la chiamano qui. Inutile come un pezzettino della mia vita, come la protagonista di una favola, come una storia da raccontare per tanti anni. Tu sei importante. E mentre placida, sinuosa, provocante, austera nella tua eleganza, lasci il calore della mia mano, io resto qui, ad aspettarti un’altra volta, con le gambe a penzoloni dal piccolo molo di legno. Paziente, rivivrò dentro di me tutte quelle emozioni “inutili” che hai saputo regalarmi. Chissà come saremo la prossima volta. Io e te. Buona vita, bimba mia.
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Paolo Meneghelli n
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38 chili di carpa… al cartoccio
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UNA REGINA DI 38 CHILI è stata catturata da pescatori di professione e cucinata “al cartoccio”, come vuole la tradizione del Lago Trasimeno. Ecco il ritaglio da “Il giornale dell’Umbria”, che ne mostra la foto.
n affezionato lettore umbro, Alessandro Laghi, ha inviato in redazione la scansione di un ritaglio da “Il giornale dell’Umbria”, che mostra la foto di una enorme carpa di 38 chili del Lago Trasimeno, cucinata “in porchetta” in conclusione della manifestazione “Coloriamo i cieli”, che raccoglieva a Castiglione del Lago (Pg) tanti appassionati di aquiloni. «Possibile », dice amareggiato il nostro lettore in una e-mail, «che mentre faccio colazione debba leggere che il record italiano di carpa è finito nelle pance dei turisti?». E ci descrive il punto di vista di molti carpisti umbri: «Sul Lago Trasimeno non possiamo pescare oltre i cento metri da riva, il che significa
una profondità massima di 1,5 metri, perché abbiamo le reti dei pescatori che fanno da barriera. Non proviamo altro che rammarico perché ci è impedito di pescare in uno dei laghi più redditizi d’Italia, mentre la pesca di professione arreca un danno enorme, eliminando esemplari che sono il sogno di molti». Da carpisti, non possiamo che unirci al rammarico del nostro lettore: una regina eccezionale come quella doveva essere lasciata libera, se non altro per rispetto verso un pesce che aveva sicuramente più di 30 anni e che rappresentava un patrimonio di incredibile valore sportivo, oltre che naturalistico. Tuttavia, siamo ben consci dell’importanza economica e turistica del bel
Ciprinide per chi abita sulle rive del Trasimeno. La “carpa in cartoccio” è, infatti, un piatto tipico di tradizione centenaria e, per quanto mossi dall’amore verso la carpa, non possiamo pretendere di cancellarlo da tutti i menu della zona. Certamente, un po’ di lungimiranza in più non avrebbe fatto male, soprattutto da parte dei pescatori di professione che ben sanno che una carpa da 38 chili è un esemplare eccezionale. Purtroppo, non tutti la pensano allo stesso modo. Non possiamo che rimanere in attesa di pubblicare al più presto un’altra foto di un altro pesce di tali dimensioni: questa volta, però, tra le mani di uno sportivo sorridente, inginocchiato su un materassino imbottito.
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Cfi e Fipsas insieme contro i bracconieri La Federazione contribuisce alla raccolta firme promossa dall’assoziazione Carp Fishing Italia. Zurma: «Un grande passo avanti sulla via della collaborazione»
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notizia di poche settimane fa l’interesse della Fipsas a sostenere e appoggiare la raccolta firme di Carp Fishing Italia contro lo sfruttamento illegale delle acque italiane da parte dei bracconieri. Le basi per la
collaborazione sono state gettate durante l’ultimo Carpitaly, a febbraio, e ora si attendono i risultati in termini numerici che, con l’appoggio della Federazione, non possono che essere consistenti: infatti, la Fipsas contribuirà con
molte firme dei propri iscritti alla “battaglia” di Cfi. Il presidente Agostino Zurma ha aggiunto di avere ricevuto un impegno in questo senso direttamente dal vicepresidente della Fipsas, Maurizio Natucci. «Questo», conferma Zurma, «è stato un grande passo sulla via della collaborazione che Cfi sta cercando di intraprendere con tutti gli altri interlocutori che si occupano dei problemi della pesca». La notizia è interessante ed è un seme positivo per il futuro del carp fishing. I prossimi mesi ci diranno quale strada prenderanno Cfi e Fipsas. Per ora, non ci resta che aspettare i risultati della raccolta firme che, ce lo auspichiamo, dovrebbe produrre quel “rumore” necessario a portare davanti agli occhi di tutti il problema del bracconaggio nelle acque italiane, quelle del Po su tutte.
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La classifica Solo 6 a cappotto Coppia
peso totale (kg)
1) Filippi - Passarin 129,950 2) Frizzarin - Muneron 95,700 3) Bonoli - Vicentini 76,350 4) Filippi - Spagnol 67,650 5) Caridi - Mogno 66,000 6) Bonotto - Gallinaro 65,000 7) Zanforlini - Pravato 64,700 8) Martin - Da Coreggio 64,500 9) Carbone - Giovannucci 62,400 10) Anziletti - Floreali 61,070 11) Pappalardo - 60,530 Tommasello 12) Rosati - Di Fazio 58,200 13) Ferretto - Baschiroli 53,080 14) Tagliavini - Bernardoni 51,450 15) Caselli - Leopardi 49,350 16) Venturini - Senesi 48,000 17) Antonioli - Zezza 45,550 18) Candelora - Iezzi 39,000 19) Coccon - Tomè 38,200 20) Guaiumi - Carboni 38,050 21) Milani - Bologna 37,000 22) Rossi - Sassinelli 32,900 23) Fanni - Bortoletti 31,500 24) Lucatello - Santinello 26,750 25) Fusina - Baraldi 26,250 26) Fusaro - Natale 26,200 27) Dall’Acqua - Svigni 25,750 28) Manfredi - Pucciarelli 25,100 29) Orazi - Mascherin 24,000 30) Moretti - Galati 24,000 31) Di Pasqua Pasqualini 22,200 32) Freshi - Bosi 21,580 33) Borzetti - Calori 20,500 34) Beggiu - Iannantuono 20,360 35) Sette - Canazza 18,600 36) Montagner - Mizzon 18,550 37) Vidali - Calandra 14,500 38) Rovida Santamarianuova 14,250 39) Magagnoli - Sandoni 12,310 40) Faccini - Marroncini 11,400 41) Pavanelli - Ferrari 11,300 42) Fiorin - Fiorin 10,450 43) Bedini - Fioranini 7,700 44) Borghi - Parisi 7,500 45) Bottagli - Lucchetta 5,500 46) Rossi - Previatello 3,000 47) Cecconello - Vinello n.p. 48) Tirabassi - Micuzzi n.p. 49) Carini - Corrieri n.p. 50) Valent - Chiaretti n.p. 51) Cervati - Bassi n.p. 52) Protto - Testa n.p.
Quinto Trofeo Cfi Trionfano Filippi e Passarin con oltre 130 chili di pescato. Premio big fish per Anziletti e Floreali: una baffona di quasi 17 chili.
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al 18 al 20 aprile ha avuto luogo la quinta edizione del Trofeo Cfi, enduro nazionale che ha visto la partecipazione di ben 52 coppie provenienti da tutta Italia e che rappresenta l’atto finale del consueto campionato annuale tra le sedi di Carp Fishing Italia. Dopo una serie di prove intermedie, tutti gli sfidanti si sono ritrovati nello splendido scenario primaverile del canale di Ostellato (Fe): addirittura, erano presenti ragazzi della Sardegna, giunti per la prima volta a rappresentare la propria sede in una manifestazione “sul continente” e gli aficionado della Sicilia, che non mancano mai a questa festa. Novità di que-
st’anno l’assenza di giudici di gara, evento storico che dà ancora più valore e significato a tutto il Trofeo Cfi. Il difficile canale ferrarese in questa occasione non si è dimostrato avaro, e ha “regalato” solo sei cappotti. Prima classificata la coppia Filippi-Passarin, della sede di Silea (Tv), che ha sbaragliato la concorrenza con quasi 130 chili di pesce in due notti. Secondi, a più di 30 chili di distanza, Frizzarin e Muneron. Terzi, invece, Bonoli e Vicentini, con oltre 76 chili di pescato. Il trofeo per il pesce più grosso è andato alla coppia AnzilettiFloreali, con una bella carpa di 16,750 chili, catturata da Floreali. Agostino Zurma,
presidente di Cfi, suggella con queste parole il successo dell’evento: «La realizzazione del Trofeo Cfi è stata senza dubbio uno degli eventi che ha caratterizzato la nostra associazione negli ultimi anni. Il Trofeo Cfi è un avvenimento che ha sempre suscitato e che continua a suscitare interesse e grande partecipazione, ed è un momento d’incontro ormai irrinunciabile per molti carpisti. Correttezza, amicizia, simpatia, e non ultima una grande competenza tecnica, hanno creato un mix unico e difficile da imitare. E tutto questo è un vanto per Carp Fishing Italia e per me che la rappresento». Vedremo cosa saprà regalare il prossimo anno!
il premio big carp è andato alla coppia Anziletti-Floreali (sotto). I bravi carpisti si sono classifacati decimi nella generale.
i vincitori del trofeo Fillippi e Passarin (sopra) posano con la super coppa: hanno pesato ben 130 chili di pesci... bravissimi! fin dalla sardegna per calcare le sponde del canale emiliano e partecipare all’evento più importante dell’anno.
medaglia d’argento per la coppia Frizzantin-Muneron (sopra). Hanno totalizzato quasi 100 chili di carpe.
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