Milano, Via Laghetto
Nel 2015 ALER ha presentato un nuovo sito web http://aler.mi.it/ con un attuale web design. Riguardo alla valenza sociale dei contenuti rimandiamo alla analisi sulla trasparenza . In questo fascicolo verrà analizzata solo la storia presentata da ALER, una strategia di comunicazione e di di Marketing obsoleta, presentata come se tutto fosse bello, fatto bene, in una immaginaria e superficiale comparazione Europea, che manca di rispetto verso l’intellettualità umana. Una storia melensa a volte melliflua mancante di quella critica necessaria ad una visione di un effettivo cambiamento delle cose. Ingiustificabile è il rinvio di fine pagina “ Per conoscere meglio la storia di Aler clicca qui” dove il collegamento ipertestuale rimanda a una pagina web non disponibile. Già questo errore fa comprendere di chi stiamo parlando. Il Sito dovrebbe superare la mera propaganda e essere di pubblica utilità, inoltre fornire la doverosa accessibilità per la verifica della veridica di alcune indicazioni sensibili e i dati. La mancanza di trasparenza sui costi dello stesso sito web, completa l'impostazione ostentatamente unidirezionale nella politica del sito.
LA STORIA E LE ORIGINI Nel 2015 ALER ha presentato un nuovo sito web http://aler.mi.it/ con un web design con una grafica attuale e interessante. Riguardo alla valenza di quanto ALER ha pubblicato rimandiamo alla analisi sulla trasparenza, ma indubbiamente i contenuti, aumentano al posto di far diminuire la soglia di frustrazione e, questo avviene solo per incapacità o per volontà burocratica fattore negativo indicato e identificato internazionalmente. In questo fascicolo verrà analizzata solo la storia. ALER presenta una strategia di comunicazione e di di Marketing obsoleta, rappresentando come se tutto fosse bello, fatto bene, in una immaginaria e
superficiale comparazione Europea. Questa impostazione manca di rispetto verso l’intellettualità, specie per le più fragili e indifese.. Una storia melensa a volte melliflua mancante di quella critica necessaria ad una visione di un effettivo cambiamento delle
cose. Il Sito ALER avrebbe dovuto superare la mera propaganda e essere di pubblica utilità, inoltre fornire la doverosa accessibilità per la verifica della veridica di alcune indicazioni sensibili e dei dati, invece allestisce degli ostacoli architettonici alla partecipazione. La mancanza di trasparenza sui costi dello stesso sito web, completa l'impostazione ostentatamente unidirezionale nella politica del sito. Ingiustificabile è il rinvio di fine pagina “ Per conoscere meglio la storia di ALER clicca qui” dove il collegamento ipertestuale rimanda a una pagina web al momento non disponibile.
LA STORIA E LE ORIGINI
L’Istituto costituito nel 1908 nasce in un periodo borghese imprenditoriale consolidato, formatosi conseguentemente a posizioni antinobiliari come e sin può comprendere dal Carlo Porta e tramite altri testimoni di questa fase tra cui, "alla Parini" come "La nomina del Cappellan" (1819), una rielaborazione ancora più comico-satirica dell'episodio della "Vergine cuccia" di Pariniana memoria, in cui il pretino arrivista si munisce di fette di salame per accattivarsi la cagnetta, come in "Offerta a Dio" (1820) e "Meneghin biroeu di ex monegh" (1820). Successivo a questo periodo, il 1900 trova già una borghesia consolidata che aveva potuto godere e vedere un benessere prodotto da invenzioni e applicazioni industriali avvenute n quel secolo come, l’affermarsi del settore tessile molto potente con tutto il suo indotto, e in altri segmenti di eccellenza come l’apertura della fabbrica dell’ALFA ROMEO (1910). Produzioni industriali che necessitavano di mano d’opera a basso costo e che conseguentemente del loro contenimento sociale, una evoluzione che vede la nascita dell’Inter, la corsa ciclistica Milano San Remo quali opinionleader d'indirizzo politico e il riproporsi di una forza clericale adattata all'occasione, elementi di coinvolgimento popolare poi usati anche dal fascismo. In quel periodo Milano prendeva coscienza dell’incombere
dell’influenza Spagnola, malattia infettiva per la quale non vi era alcun vaccino (come invece vi era per il vaiolo). La Classe dirigente dovette prenderne ragione della sottovalutata gravità nell'incombere dalla più difficile forma di pandemia che l'umanità aveva conosciuto sin allora. Questa influenza rammentava la peste del 1630 le cui propagazione era già stata indicata nel degrado abitativo di alcune zone povere. Questi insiemi di fattori indicarono la nascita dell’Istituto che non fu la realizzazione dello stato sociale (anche detto dall'inglese welfare state) ma una necessita economico sociale di quel tempo. Milano già da tempo presentava una struttura immobiliare complessa in cui le famiglie Visconti, la nobiltà, erano strettamente legate alla monarchia ecclesiastica nell'intento conservatore, nel mantenere privilegi e diritti precedentemente acquisiti dando sviluppo alla città attraverso diverse opere tra cui il Duomo, dove lo sfruttamento del lavoro e il mantenimento dell’ignoranza e della speranza nei poveri, forniva mano d’opera a basso costo a profusione esatta evoluzione di precedenti forme di schiavitù, imponendo una ini-
cessita anch'essa di mano d’opera a basso costo. La soluzione borghese fu quella d’iniziare un ecosistema di mano d’opera dove il contenimento degli stipendi dava la stretta possibilità di sopravvivere in un alloggio popolare, mangiare e limitare la propria esistenza nella speranza e nella gioia o della propria squadra di calcio Co un nuovo clero che guidava la soddisfazione di rapporti sessuali gratificanti nell'ambito domestico e pur sempre in sottomissione una maggior tutela delle dignità. Questa impostazione sociale attraversa il fascismo e ne fa sue alcune specifiche riproponendo dalla meta 900 uno schema ancora parzialmente attuale. quità sociale soppressa con la forza della fede e delle armi, pertanto i cambiamenti erano poco graditi. Milano presentava l’aspetto conservatore nella Chiesa e nella nobiltà e l’aspetto progressista della borghesia ormai economicamente forte e acculturata. Il bisogno comune era il resto, la manodopera, ovvero il Popolo, che al margine non riusciva ancora ad esprimere la propria dignità partecipativa per la mancanza di cultura indotta, la distanza sociale e l'assoggettamento alla superstizione clericale. Da allora la struttura immobiliare Milanese inizia a prendere una nuova forma: da una parte con il patrimonio consolidato della nobiltà ecclesiale a garanzia della proprietà immobiliare dei nobili Milanesi un giro economico di duro sfruttamento del popolo con alloggi insani e al limite della sopravvivenza e che ancor oggi rappresentano una percentuale elevatissima del sistema immobiliare Milanese. Dall'altra parte, l'altra componente, quella industriale borghese la quale ne-
Le Case Popolari durante il Fascismo.
Nei primi anni Trenta, la situazione dell'edilizia popolare, allora operaia, era ancora estremamente critica. Le abitazioni a disposizione dei ceti meno abbienti erano poche; le loro condizioni igienico-sanitarie, causa prima della diffusione della tubercolosi, erano pessime. Gran parte delle abitazioni presentavano ancora le caratteristiche tipiche delle case operaie sovraffollate di fine Ottocento: ambienti insufficienti,
spesso ricavati in cortili e sottoscala, privi di servizi igienici. Nel 1926 quasi tutti gli alloggi ritenuti inabitabili erano, invece, densamente abitati. I borghi operai erano ancora caratterizzati da pessime condizioni abitative. L'approvazione di un nuovi piani regolatore erano pertanto più che mai urgenti. E' su questa realtà che furono elaborati dei piani. L'attività edilizia varata in questi anni risultò, però, fortemente caratterizzata da un netto divario, sia quantitativo che qualitativo, tra gli interventi volti alla costruzione di abitazioni residenziali e quelli relativi alla realizzazione di alloggi popolari, divenendo pura propaganda del regime. Fu cioè favorita, a discapito di quella operaia, l'edilizia destinata ai ceti medi, (oggi il segmento operaio è divenuto ceto medio o viceversa). La costruzione di nuove abitazioni popolari seguì, quindi, un ritmo più lento rispetto alle opere di demolizione nelle aree di insediamento operaio. In alcuni casi i Prefetti furono costretti ad emettere ordinanze in base alla quali si costringevano i proprietari a
denunciare gli appartamenti e i locali sfitti. Più famiglie erano costrette a servirsi di uno stesso appartamento. A causa di tale fenomeno i prezzi degli affitti lievitarono del 100% per vano mensili (come è avvenuto nel passaggio tra Lira e Euro) indicando lo stretto vincolo tra valore immobiliare e edilizia popolare e dando inizio ad obiettivi stabiliti in sede di pianificazioni operative politiche di sfruttamento dei ceti meno abbienti. Gli interventi di edilizia popolare varati durante il fascismo dall'amministrazione pubblica, furono privi di trasparenza , nel complesso la qualità dei singoli alloggi non era certo delle migliori. Pochi infatti i vani a disposizione delle famiglie e criticabile la qualità dei manufatti di
costruzione, la disposizione delle cucine all'interno delle camere e servizi indecorosi. Gli appalti venivano assegnati ad iscritti al Fascio come oggi lo sono dati a filo-cattolici e ancor oggi tutto è privo di trasparenza.
La fine del 900 vede la scintilla della tunismo e il compromesso della bor-
cultura internazionale come un preludio ghesia, e la sensibilità verso il dolore della nuova era e, pur marginale ma si- indotto dalla iniquità di quei momenti gnificativa che possiamo trovare in “Angelina e la si forma la Fabbrica” di Enzo Jannacci. Nella lettecolonna di ratura Milano riesce a partorire un Prefondo mu- mio Nobel con Dario Fo e tante altre sicale di sconosciute ma partecipanti persone. q u e s t o La fine del 900 vede un era post induperiodo in- striale ancorata alla politica e al comfluenzata promesso incapace di accettare la da nuove trasformazione nel ripetersi dei cicli stoparole di rici, influenzati da poteri storicamente r i c e r c a dominanti, come era già avvenuta nelverso un l'era pre-industriale quando la nobiltà e mondo mi- il clero conservatorie si opponevano al progressismo borghese. gliore. Oggi questo momento è confrontabile Significativi i testi di alcune canzoni di con le figure della borghesia purtroppo successo come ora mafiosa, con im"imagine" dei Beaprenditori e profestles, e in altre cansionisti, in zoni esatte della un’alleanza travercultura Milanese, sale di comproincoraggiata dai messo, raccordate pochi Editori che nel clero unite nella erano sopravvissuti decadenza di un segalle depurazioni famento sociale di sciste, tra cui ricorguida privata della diamo, La Curci, sua forza innovativa, La Ricordi, la Suin uno schema conservatore che si opvini e Zerboni, che hanno stimolato e implementato la cultura evoluta Mila- pone alla trasformazione in corso ristrutturando di fatto le corporazioni e nese e internazionale. Interessante fotografia del momento è cercando di impedire ogni trasformala canzone milanese, significativo e in- zione sociale equa e partecipativa.. dicativo indice dell’avvicinarsi dell’era Il progresso ora dovrebbe essere guipost industriale di autori come Adriano dato da chi ha individuato le velocità dei Celentano “chi non lavora non fa cambiamenti, della informatizzazione, l’amore”; Gaber che fotografa l’oppor- della evoluzione, della trasparenza, soprattutto della cultura quale valenza di sviluppo e di benessere equo. TUCIDIDE
Home / Regioni / Lombardia / Bordonali: non ospiteremo rifugiati in case Aler della Lombardia pubblicato il 13/gen/2016 15:09 Bordonali: non ospiteremo rifugiati in case Aler della Lombardia Assessore lombardo: demenziale bando del Comune che offre 350 euro facebooktwittergoogle+e-mail Bordonali: non ospiteremo rifugiati in case Aler della Lombardia Milano, 13 gen. (askanews) - "Nelle case Aler di proprietà della Regione Lombardia non saranno ospitati rifugiati, aspiranti profughi né clandestini". E' quanto ha annunciato l'assessore all'Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, che ha poi spiegato che "il Comune di Milano ha emesso un bando demenziale, in cui si invitano i cittadini milanesi ad accogliere rifugiati e richiedenti asilo in cambio di 350 euro al mese. E' un documento pericoloso, perché consente di ospitare anche coloro che di fatto risultano ancora clandestini e che nella maggioranza dei casi saranno confermati come tali. Si tratta di un enorme problema di sicurezza, oltre che di oltraggio al buonsenso".
Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente lombardo e assessore regionale alla Casa Fabrizio Sala, spiegando che "a proposito della manifestazione di interesse del Comune di Milano, bisogna ricordare che gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono soggetti al regolamento regionale 1/2004, che disciplina anche la presenza di persone estranee alla famiglia assegnataria degli alloggi, ed è il proprietario dell'alloggio, in questo caso l'Aler, a valutare se ci sono le condizioni per concedere l'autorizzazione all'ampliamento del nucleo familiare". "Inoltre il 'contributo economico' riconosciuto dal Comune alla famiglia ospitante andrebbe considerato nel calcolo dell'Isee/Erp, come previsto dal regolamento regionale, quindi, con possibili implicazioni sul fronte del canone dell'assegnatario" ha proseguito il vicepresidente, sottolineando che "faremo nota formale ad Aler sull'osservanza, anche in questa ipotesi, delle disposizioni surrichiamate, oltre a far presente l'inopportunità, visto il momento delicato anche dal punto di vista della sicurezza, di concedere tali autorizzazioni".
Muffa, gelo e degrado: l’inverno nei quartieri popolari di Milano
Temperature sotto i 17 gradi, rubinetti difettosi e muffa sui muri: nelle case Aler di Milano è la norma. Le famiglie accusano: «Abbiamo chiamato per due mesi senza ricevere risposta. Mia madre ha la polmonite». La risposta: «La temperatura è buona, le famiglie mentono per non pagare» di Francesco Floris Patrick Matte/Moment/Getty Images 11 Gennaio 2016 - 17:50 150 1464 Umidità sopra il settanta per cento, temperature sotto i 17 gradi nei mesi invernali, rubinetti che perdono acqua tutto il giorno: è questa la situazione dentro lo stabile Aler di via Belinzaghi 11, a Milano, in zona Maciachini. Tutte condizioni ottimali per il proliferare delle muffe negli ambienti chiusi: l’alta umidità in particolare favorisce la presenza di acari, funghi e spore. Microrganismi e patogeni che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità sono fra le principali cause di disturbi respiratori: allergie ed asma. E che vanno a colpire i soggetti più deboli, come donne anziane e bambini, che vivono in queste case popolari nel nord di Milano. La denuncia arriva da una delle famiglie del terzo piano, ma basta un giro negli appartamenti per capire che non sono gli unici a soffrire il freddo invernale: «Per due mesi abbiamo inviato richieste di controlli ad Aler ma non è mai stato mandato nessuno», raccontano.
Muffa, gelo e crepe sui muri: nel palazzo Aler si muore di freddo. Le accuse degli inquilini: «Abbiamo telefonato per due mesi e non è mai stato inviato nessuno» Gli impianti di riscaldamento sono stati accesi il 16 ottobre. Sono due le caldaie a metano che dovrebbero servire a riscaldare le abitazioni di decine di famiglie: sia quelle che vivono nello stabile di via Belinzaghi 11 che quelle del civico 6 nella stessa via. «La prima settimana dall'accensione ha fatto un caldo eccessivo. Poi è cambiato qualcosa, come se una delle due caldaie avesse smesso di funzionare. I termosifoni non scaldano più, sopratutto nei piani alti del condominio, dove rimangono tiepidi». Durante il periodo natalizio può aver influito anche “l'emergenza smog”, quando il Comune ha imposto di abbassare le temperature e utilizzare gli impianti termici a regime ridotto, per ridurre le emissioni inquinanti nell'aria.
È domenica 10 gennaio quando Linkiesta visita lo stabile Aler: in pieno pomeriggio il termostato appeso alla parete segna una temperatura di 17,1 gradi. Sale
di un grado verso le sei del pomeriggio per poi scendere di nuovo di sera e a tarda notte. A quell'ora è necessario indossare maglioni e giacche anche dentro casa e riempire i letti di coperte per potersi assicurare un sonno tranquillo. La società che si occupa dei controlli sugli impianti termici in questo stabile, su commissione di Aler, è la Combustibili Nuova Prenestina Spa (CNP Spa). Raggiunti al telefono sostengono che quei dati non siano veritieri: «I termostati di queste persone non funzionano e non sono certificati. Oppure questa gente mente per cercare di strappare uno sconto sulle bollette», ha riferito uno dei loro responsabili per l'ufficio di Milano.
Il 5 gennaio, dopo diverse settimane dalla prime segnalazioni, è stato inviato un tecnico della CNP. Ha redatto una bolla di lavoro su carta copiativa in cui scrive che, secondo la sua strumentazione, la temperatura effettiva nella sala è di 21 gradi. Infine l'ha fatta firmare a una delle signore che abita all'interno, diffidandola «dal comprare termostati cinesi». Queste rassicurazioni non hanno convinto le famiglie di via Belinzaghi: «Mia madre si è presa la polmonite e se provo a stendere i panni anche vicino al termosifone ci mettono più di due giorni ad asciugarsi», accusa una delle donne del terzo piano. I tecnici della società incaricata dei controlli da Aler: «La temperatura è buona,quelle famiglie mentono per farsi scontare la bolletta. La smettano di comprare i termostati dai cinesi». La risposta delle famiglie: «Mia madre si è presa la polmonite e se stendo i panni ci mettono due giorni ad asciugarsi» Ma non è solo il freddo a preoccupare da queste parti. Il degrado e l'abbandono si vedono in tutti gli appartamenti: crepe sull'intonaco e le pareti che danno sull'esterno sono cosparse di muffa. Nelle camere da letto e nelle cucine ogni angolo dei muri diventa terreno fertile per funghi e batteri. Un'altra signora di ottant'anni, che vive da sola e parla a stento, mostra il lavello della propria cucina: perde gocce tutto il giorno e quando si prova ad aprire il rubinetto la pressione non è sufficiente nemmeno a far uscire un rivolo d'acqua. Per riempire una pentola da cucina ci è voluto quasi un quarto d'ora.
Muffa sui muri in camera da letto Le case popolari di via Belinzaghi 11 sembrano non avere pace. Sono note alle cronache milanesi già da diverso tempo: uno degli sgomberi più eclatanti del 2015 è avvenuto a luglio, in uno di questi appartamenti, a danno di una donna portoghese, madre di cinque figli, diventata occupante abusiva dopo aver perso il lavoro. Oggi quell'appartamento è ancora sigillato e non è stato assegnato a nessun nucleo familiare. Pochi mesi dopo si è avuto un violento scontro fra alcune famiglie di condomini, con accuse di spaccio all'interno del cortile, lesioni e aggressioni fisiche. Accuse mai verificate del tutto su cui ancora si sta indagando. Muffa sugli angoli dei muri http://www.linkiesta.it/it/article/2016/01/11/muffa-gelo-e-degrado-linverno-neiquartieri-popolari-di-milano/28865/CASE ALER A BORGO Natale al freddo per una mamma con 3 figli 6 gennaio 2016
Il sorriso non l’hanno perso. Perché il Natale è comunque magia, soprattutto per i più piccoli. Anche se è dura. Anche se fa freddo, anche se la caldaia è fuori uso dal 24 dicembre e non c’è modo di sostituirla. Almeno non al momento e chissà per quanto. Perché con un part-time a 18 ore in un fast food, a 36 anni, da sola e con tre figli, di 15, 7 e 9 anni, «i miracoli ancora non li so fare». Maria, nome di fantasia, vive nelle case Aler di Borgo San Giovanni dal 2003. Dalla Vigilia di Natale, con la caldaia fuori uso e con il tepore garantito solo da una pompa di calore elettrica. ®Riproduzione riservata
Pubblicata il 08/01/2016 alle 16:46:31 in Politica
Casa. Accordo tra Comune Milano e Aler per chiudere la convenzione per la gestione del patrimonio comunale Assessore Benelli: “Evitati lunghi contenziosi all’Amministrazione” (mi-lorenteggio.com) Milano, 8 gennaio 2016 – Si risolve con un accordo bonario tra il Comune di Milano e Aler il rapporto di convenzione per la gestione del patrimonio immobiliare comunale da parte dell’azienda regionale. “L’accordo – spiega l’assessore alla Casa Daniela Benelli – è frutto di un lungo tavolo di confronto con Aler, iniziato a dicembre dell’anno scorso, subito dopo la fine del rapporto di convenzione. L’obiettivo che ci siamo prefissati, e che abbiamo raggiunto dopo un anno di lavoro, è stato quello di chiudere definitivamente tutte le partite contabili ancora aperte, evitando al Comune lunghi contenziosi”. L’accordo permetterà di saldare rapidamente le fatture delle ditte e dei vari fornitori che da tempo attendevano il pagamento dei servizi erogati agli inquilini nell’ultimo periodo di gestione. Al contempo Aler definirà i conguagli ancora pendenti per questi servizi (riscaldamento, cura del verde, pulizia delle parti comuni, portierato dove presente). Il Comune di Milano acquisirà la piena proprietà del sistema informatico SepaWeb. La gestione del patrimonio comunale da parte di Aler è iniziata il 1° ottobre 2009 ed è terminata il 30 novembre 2014. Dal 1° dicembre 2014 il Comune di Milano ha affidato la gestione del proprio patrimonio ad MM Spa.
MIlano: ancora polemiche in Comune sulla Casa, in relazione all’ abusivismo e sulle case di edilizia Pubblica (finiamola una volta per tutte di chiamarle Case Popolari in omaggio ad una filosofia gestionale necessaria nel ventennio fascista, oggi obsoleta e superata).
Sarebbe bene che coloro vogliono risolvere la situazione indubbiamente difficile, con la forza, si rammentino chi ha ridotto Milano così, un paese di provincia asservito ad interessi personali perché non basta avere il grattacielo più alto in Italia per essere attraente e cosmopolita. Le ambizioni della città, sono quelle di ritornare ad essere presente non solo per expo 2015, ma presente e rilevante nel mondo anche dopo quale apertura e aiuto al business locale. In una logica di marketing intelligente, oggi necessaria, la prima comparazione da effettuare è in rapporto con i redditi bassi, mantenuti così per poter essere di supporto necessario al benessere di alcuni, coprendo il lavoro di bassa qualità. Questa analisi comparativa indica, (con parametri come il costo reale della vita in città, la qualità della vita considerata come strategia di attenzione per l’attrazione di forze lavoro, sanzioni, corruzione, cc.) che qui a Milano l’incidenza degli affitti riscaldamento acqua, servizi, internet, telefono, supera 1/3 ed è tendente al 1/2 del reddito netto e inoltre da tasse locali e altri balzelli. Mentre nelle altre città del mondo (quelle vincenti) i cittadini di fascia bassa hanno un incidenza massima 1/5 max 1/4 del reddito!.
Il peso che grava sulla spalle dei ceti più modesti (a Milano riferito al costo della vita si inseriscono redditi sino ai 1999 euro), è dovuto ad una gestione, che se siamo onesti, possiamo definire almeno fraudolenta del passato e che nessuno, incluso i presenti responsabili, ha voluto vedere. Inoltre si deve aggiungere una speculazione edilizia non indirizzata alla competizione tecnologica, all'innovazione, ma solo al guadagno immediato e nel tempo con gli interventi di manutenzione dovuti alla cattiva qualità dei materiali. Su questo punto potremmo entrare nel dettaglio di come e quando le gestioni precedenti ALER siamo state coinvolte, gestendo la cosa pubblica nel loro esclusivo interesse, speculando sia sulla manutenzione che su tutto l’indotto collegato, sino alle continue storiche raccomandazioni politiche. Pertanto, se vi sono cittadini, in sofferenza, ancora mischiati, ammucchiati, sottoposti ad una politica d'inserimento è perché prosegue la politica effettuata per le popolazioni provenienti dal Sud Italia, senza comprendere la differenza,con i nuovi flussi. Sarebbe stato bene comprendere e non pensare che lo sfruttamento della fede cattolica sarebbe stata l'integratore, la vincitrice con le buone o le cattive. Non si ritiene più valido il concetto che una cultura possa essere inserita con un altra solo con la frequenza e l'interscambio e l'obbligo integralista. Il problema dell’abusivismo, degli alloggi occupati, va analizzato nella struttura, pensando che se i flussi necessari di integrazione, avranno come riferimento il malaffare e mafia unica sponda di salvezza, oltre la Chiesa presente in sostituzione dello Stato Italiano solo attivo e identificato nel sistema repressivo, pertanto assente. Questo non certo è dovuto all'amministrazione Pisapia!
Il futuro deve essere nell'interesse generale evitando l'intervento repressivo, che non si accorda con lo lo sviluppo sociale, ma serve solo agli interessi di forze conservatrici, riportando Milano verso un pesino di provincia e non una grande Metropoli. Soluzione, in questo contesto considerando anche il flusso migratorio fisiologico nel contesto mondiale, è necessario rendersi conto che la tranquillità pubblica va favorita ma non sarà più la stessa da zona a zona della città, come già avviene in altre metropoli. Si strutturano zone cuscinetto, che entrano in una rotazione architettonica e sociale in rapporto allo sviluppo o contrazione economica della città. Notevoli sono da considerare le esperienze passate a tal riguardo in alcuni paesi dell’est Europa, da prendere quale riferimento di base in una evoluzione di un probabile turnover (rotazione) architettonica intelligente con l'applicazione delle tecnologie evolute, e che lascia, anche, l’influenza architettonica del passato la fonte di integrazione facendo così evolvere la cittadinanza già inserita e attiva verso un futuro migliore. Se le previsioni di incremento della popolazione saranno esatte, le zone che verranno nel futuro destinate al passaggio integrativo culturale nella città poteranno benessere a tutti.
Purtroppo l’unica voce che si sente, pur conoscendo tutte le analisi e possibili proiezioni per il futuro, è quella vestita da un cattivo populismo, e che Milano e certo non si merita, che richiama in sè persone che per povertà non possono cambiare casa e altre emotivamente fragili e semplici che trovano da sempre nel conflitto sociale la loro soddisfazione, proseguendo nella politica precedente. Quelli che gridano all’abuso, all’applicazione di odi e forze di polizia a sfratti indiscriminati approfittandosi della ignoranza, se avranno la meglio distruggeranno il futuro della città per farne un paese di provincia. La loro misura e sarà sufficiente per essere amici di Batman e avere un bel attico, mantenendo sempre il loro interessi quale elemento principale, dimenticando l’interesse di tutta la Città. Certo, in nostro pensiero è liberal-socialista, ma certamente non intendiamo metterci in competizione con i Cattolici nella filosofia della comprensione e dell'amore verso la nostra specie. Ma rammentiamo, che questa disastrata situazione ha proprio origine nella gestione Cattolica prima della DC e poi di CL di questi beni pubblici, e che queste povere persone che occupano un posto per dormire, per vivere, al limite della sopportazione, della dignità, sono sempre delle persone che dovranno affrontare un inverno, e sperare in una vita magari non solo genuflessa. E' veramente squallido vedere politici che si fanno scudo di altri poveri cittadini, vedere in questo contesto usare quelli che hanno ottenuto la casa regolarmente messi in antagonismo con quelli che non hanno un rifugio. Sottoposti a questa lotta tra poveri, strumentalizzati al fine politico.
La situazione è cambiata ma forze conservatrici tentano di impossessarsi ancora del futuro della Città, nel loro cieco ed egoistico interesse personale. Le analisi predittive mancano ma si può intuire già il futuro dalle scelte che si faranno la prossima settimana.
Il Welfare è rilevante poiché oltre ad essere motivo di tranquillità sociale si riflette esponenzialmente sulla vita di tutti migliorandola. La casa popolare di origine fascista adatta solo al contenimento di una massa di lavoratori destinati ad un capitalismo industriale obsoleto sta vedendo la sua logica fine con il decadimento di un sistema amministrativo ormai alla fine.
Alcuni esempi di espressività evolutiva sociale ormai sono comuni nei paesi più evoluti. Alcuni esempi:
LONDRA
LONDRA
PARIGI
MILANO
LA BOLLA IMMOBILIARE Purtroppo ci troviamo guidati da un sistema fasullo, uno degli esempi è la bolla immobiliare che continua, ci domandiamo con quale vigliaccheria verso la povera gente poiché continua come la crisi e questo non è possibile. I motivi della crisi sono dovuti alla mancata concorrenzialità internazionale del nostro sistema sempre più chiuso su se stesso in una situazione d’indirizzo autarchico. Già l’esperienza fascista di questa filosofia autarchica, assai cara alla innumerevole sfilza delle tipiche raccomandazioni e clientelismi, ci porta verso la già vista l’inevitabile conclusione che il fascismo guarì con la guerra e che oggi s’intende curare attraverso i media di Stato, privati o pubblici che siano, con l’identica conclusione, la marcata dalla sofferenza di alcune classi. Per mantenere alto il PIL si invoglia pochi opportunisti poveri o furbetti ormai ridotti allo stremo ad approfittarsi di altri poveri che nella speranza e non comprensione del sistema, acquistano la loro povera casa spendendo soldi lavoro fatica che non riusciranno mai più recuperare in una specie di moderna schiavitù. Il valore effettivo delle case non è dato dalla bolla ma dal mercato reale nel quale si devono considerare anche i fattori strutturali degli immobili, in Italia la situazione è ferma non vi sono stati innovazioni consistenti nella tecnologia, i pochi tentativi non hanno superato la concorrenza tecnologica estera, tanto che nella tecnologi, esempio del vetro per finestre, ci troviamo con una Inghil-
terra o Russia che sono estremamente più evolute sia nell’aspetto tecnologico che economico concorrenziale. La soluzione psicologica adottata dal potere di trasferire verso il basso i problemi, tanto da mettere in concorrenza il muratore con il muratore, sembra superare la realtà di una concorrenza tecnologico commerciale al fine di confondere le cose e trarre benefici politici. Non prossimo che biasimare un simile atteggiamento che conduce soltanto ha produrre un rallentamento allontanando ancor più le nazioni Europee e diminuendo la qualità della vita in Italia. Ci troviamo davanti ad un sistema che predica bene ma razzola male. Infatti si invita alla Unità Europea ma alla fine si attua una politica di divisone, condannando poi coloro che non intendono accettare una giuda compromessa da sempre e solo propensa al proprio mantenimento di privilegi, condannando coloro che tendono al separatismo. Il potere deve smettere di confondere la gente e non può continuare a proporre una unità Nazionale facendo finta di volere ’Europa solo per attuare il suo opportunismo. Una stato che fa veramente vergogna e continua ad ingannare il popolo questa oggi è l’Italia e forse lo sta divenendo anche l’Europa!
Da sempre la corruzione nell’ALER impera. Per decnni anche la corruzione che era emersa all’opinione pubblica è stata fatta doimenticare dagli stessi mass media che l’avevano presentata. La lavanderia di Stato attraverso la Stampa ha fatto diimenticare, ha cancellato dagli archivi le malefatte del potere. L’era d’internet ci aiiuta a non dimenticare ma anche nei sindacati non si organizzano archi storici il tutto a vantaggio di chi ruba e corrompe.
aler in rosso per 80 milioni colpa degli inquilini vero o falso? Guardiamo nella mangiatoia politica!
2 settembre 2013 Il settore immobiliare è estremamente influenzato anche dall’edilizia pubblica, prendiamo come esempio l'Aler di Milano che è "in una situazione critica" e rischia di chiudere l'esercizio finanziario 2013 con un rosso superiore agli 80 milioni di euro e che indirettamente viene premiato da queste ultime leggi formulate dal Governo Letta. Il buco in bilancio è dovuto ad una gestione inefficiente dell’ALER che non si può conoscere vista la voluta mancanza di trasparenza e la gestione arrogante del diritto di sussidiarietà applicato al solo scopo di fare i propri interessi. Dalle spese per le consulenze e superconsulenze che ammontano all'esorbitante cifra di oltre 2,7 milioni di euro anche se il valore effettivo compreso l’indiretto è indistinto. Oltre sei milioni di euro (6.094.219,50,) il tutto in circa 4 anni speso in consulenze per le attività tecniche, la comunicazione, i pareri legali e assistenza legale per sfrattare gli inquilini, Nell’elenco di avvocati e consulenti pubblicato sul sito dell’azienda, molti nomi si ripetono ancora, legati a big della politica, come il commercialista di fiducia di Ignazio La Russa, Beniamino Lo Presti; l’ex consigliere comunale ds Carlo Cerami; lo studio legale di Giovanni Brambilla Pisoni, il preferito dall’ex presidente dell’Aler milanese Loris
Zaffra.o Luigi Cocchiaro, ex assessore provinciale della giunta di Ombretta Colli, condannato in primo grado a 15 mesi per tentata estorsione, Bruno Rota, oggi presidente di Atm . Per quasi un anno, dal 15 giugno al 31 dicembre 2012, Cocchiaro ha percepito un compenso di 16mila euro esclusa l’Iva più un rimborso spese forfettario di 1.000 euro per «promuovere e commercializzare» la bolla immobiliare. Spicca, a meno non sia un omonimo, anche l’architetto Michele Ugliola, a suo tempo accusato di aver emesso un milione di fatture false al gruppo Zunino: a lui l’Aler ha pagato, tra il 2009 e il 2010, una consulenza di 100mila euro. Per non parlare dei 100mila tra il 2009 e il 2011, più altri 130mila fino al 30 giugno scorso, versati alla M&C Marketing Comunicazione per «progettazione e coordinamento delle attività di comunicazione» sempre a sostegno della bolla immobiliare, nonostante l’Aler abbia un suo ufficio stampa. Solo nel 2009, quando ben 42 consulenze costarono quasi due milioni e mezzo (2.449.802). Quell’anno, per esempio, nel 2011 per 1.380.200 euro, per poi ridiscendere lo scorso anno a 27, per 903.530 euro. sistema informatico Sepa@Web per la gestione del patrimonio Aler del Comune». Costo, 126mila euro Iva esclusa. Più altri 63mila euro annui,
dal 2010 al 2013, per il «supporto al coordinamento delle attività previste nella Convenzione col Comune». La consulenza legale dello studio Brambilla Pisoni è costata 100mila euro nel 2011 e altrettanti l’anno dopo. All’ex ds Carlo Cerami, invece, sono andati solo 1.687 euro e 50 centesimi. Situazione di degrado amministrativo tra l’altro confermata anche dall'inchiesta della Procura di Milano che ha svelato i rapporti tra l'ex assessore alla Casa Domenico Zambetti, gruppo di Formigoni e i clan della ‘ndrangheta. Voti di scambio e altro, raccomandazione e continui voluti errori gestionali. Poi un fiume di piccole consulenze ce formano un esercito di fedeli anche se meno fortunati tenuti a copertura, professionisti che hanno mangiato poco ma sono tenuti al guinzaglio in aggiunta 1186 dipendenti già in organico, e nomi ancor più vecchi che hanno origine in quell’intrallazzo in cui la semplicità la sintesi la trasparenza e la chiarezza organizzativa sono la negazione che ha formato le basi dell’ALER da sempre! Senza contare i ricatti la prostituzione e quanto più vicino alla povertà e miseria si può produrre sfruttando delle persone povere e fragili. Purtroppo però manca qualcosa che sarebbe stato utile tra tutte queste spese, manca uno studio approfondito e storico di comparazione con altre con le altre città europee, studio necessario per una politica di marketing sociale e strutturale allo sviluppo internazionale della citta, eppure vi sono tracce e studi fatti e pubblicati da autorevoli fonti internazionali a tal proposito. Ma questo non è nulla in confronto al danno che hanno non considerando l’evoluzione del territorio specie in relazione allo spostamento individuale delle persone con i relativi costi energetici, problema già in via di risoluzione in altri pasi, ma qui si ignora con il risultato che
abbiamo una nazione da affittare o vendere ma che nessuno vuole perché fuori mercato, e allora si fanno leggi per evitare che chi ha commesso questi esagerati errori paghi. Una nazione che basa il valore dei propri immobili sulla capacita di tenerli sfitti e mettere in detrazione come perdite e non pagare l’IMU! Non solo una carenza ma una deviazione legislativa per favorire una parte della classe immobiliare. Il modo stava cambiando ma hanno fatto finta di non accorgersene. Quale società si sono immaginati? Quale qualità della vita hanno previsto per noi? Questa dovrebbe essere la loro funzione. Come insegna Zamberletti e altri compagni di merenda, la politica è solo una fonte di potere e di guadagno personale, così viene concepita. Purtroppo questo non basta la strumentalizzazioni la manipolazione e lo sfruttamento proseguono e poiché ci vuole un colpevole l’indicazione è che gli evasori sono gli inquilini. Certo è che ci vuole un gran pelo sullo stomaco a voler insistere! La logica e la prosecuzione dello cinico sfruttamento a carico dei più sfortunati e deboli. Ridicolo per quanto ancora bisognerà sopportare? La crisi, che è dovuta sempre ad una incapacità nella direzione politica economica, ora ha portato anche le persone che hanno sempre pagato nel trovarsi in difficolta, persone che hanno sempre lavorato sfruttati al limite, gente che ha tirato la carretta, duramente e sudato veramente lacrime e sangue. Ora c’è «evasione di sopravvivenza», la «morosità involontaria», inquilini che pagavano regolarmente l'affitto ed ora non più. Affitti altissimi in relazione agli stipendi in case fatiscenti, mal costruite quando addirittura inquinate da amianto! Facile imputare che è proprio la morosità, assieme alle mancate vendite immobiliari, la causa del dissesto dei
conti. Basta dimenticarsi la non trasparenza negli appalti, l’uso dei soldi ALER per la propria carriera politica e quanto in sintesi già lungamente elencato. Purtroppo la sciagura dei cittadini non è terminata, una partecipazione scorretta dei sindacati inquinati dalla politica stanno proseguendo con accordi, contratti dedicati al sostentamento dei loro interessi a sostegno di un loro disegno di società dove il povero deve mendicare il lavoro e guadagnare ancor meno al fine di poterlo dominare, non c’è altra spiegazione!. Nulla cambia e la magistratura appoggia o subisce questa situazione interpretando le leggi, leggi fatte al solo scopo di sfruttare corrompere e dominare imponendo sfratti su sfratti con la forza. Questa sarebbe Democrazia? INCREDIBILE! Errori tali che se pur oggi, come esempio, l'edilizia residenziale lombarda è tra le più numerosa di immobili d'Europa, ben 63000 alloggi il suo patrimonio, il suo valore effettivo di mercato è meno dei terreni che occupa poiché vi sono i costi di riconversione, e ricordiamoci che questo valore è in funzione e parte del PIL. Ancora questi sfruttatori della società sciacalli della povera umanità fragile, con l’ uso della forza comandata da burocrati dediti al potere stanno violentando ancora con sfratti e sgomberi in nome di una loro giustizia, che ben poco ha che vedere con quanto sia giusto fare, dimentichi di coloro che allo stremo delle proprie forze delusi oppressi da quel muro che divide il potere dal popolo si danno alle fiamme o trovano qualche altra situazione estrema. Nulla importa a questi opportunisti del potere del dolore, poiché solo nel dolore trovano il loro indiretto piacere.
ricando le inevitabili conseguenze sull'anello più debole della catena i cittadini su cui sta ricadendo ancora. Meglio credere che capire questa è la pigrizia a cui la filosofia di Stato ci ha iniziato. Questo vede il consolidarsi dello sfruttamento, pare che siamo tutti felici anche se altri godono, coperti psicologicamente dall’ottimismo del mercato sicuro che le difficoltà del nostro intelletto nel comprendere venga superato dalla pigrizia delle nostre aspettative. Tragico poiché è un prolungare l’agonia, le imprese non saranno stimolate a costruire con architetture e ingegneristica d’avanguardia concorrenziale e gli aiuti dati ai giovani saranno ancora il proseguimento di uno sfruttamento dell’ignoranza che li porrà in un domani davanti al quesito dei loro padri, conscio o inconscio che sia, nel sostenere un valore del proprio immobile quando valore non ne ha. Un altro sfruttamento e anche questa volta come già attuato nel passato, è lo sfruttamento della speranza, la speculazione della ignoranza della pigrizia nel comprendere, della poca capacita matematica che ci hanno insegnato nelle nostre scuole, costruite ad arte da quella classe dominate che disinsegna . Spiegatevi una volta per tutte quando andate a fare la spesa e vedete i prezzi quasi raddoppiati da quando è entrato in circolo l’euro come fate ad essere contenti. Come fate ad essere contenti che la Borsa su alcuni compartii guadagni? Come fate a essere contenti che una Mediaset guadagni (senza a volerne per il Berlusconi onore al merito) che ha fermato lo sviluppo di internet creando un divario digitale ormai incolmabile! Come fate ad essere contenti che un SI prosegue manipolando la situazione Prodi abbia così apertamente fregato con rimpalli delle responsabilità, una lavoratori, pensionati e cittadini nel pastecnica per rispedire al mittente gli ad- saggio all’Euro al motto tanto sono dei debiti quando ormai il danno è fatto sca- “prodi”!.
Come fate ad essere contenti di guadagnare e aver guadagna meno che in altri paesi Europei? Come fate ad essere contento delle continue promesse mai realizzate? Come fate ad essere contenti di servizi che non funzionano e tasse più alte di Europa? Come fate da essere contenti di vivere con una qualità della vostra vita così bassa? Come fate ad essere contenti dell’ingiustizia generalizzata, della violenza di Stato? E via così, come fate ad essere contenti? Ormai pare che si viviamo in uno stato occupato da forze straniere tanto la classe politica non fa i nostri interessi! Ci vorrebbe una campagna elettorale
chiara predisposta verso tutti i cittadini e non influenzata da lobby, ci vorrebbero leggi Europee comuni specie quelle che influenzano il valore del PIL Nazionale al fine di evitare di trovarci drogati o ancor meglio “ubriachi”. Eppure si prosegue sperando, sperando, sperando, in una realtà virtuale mediatica programmata. Lo sfruttamento della speranza prosegue! Eppure quello che conta è una realtà che non viene detta e la si vede al mercato rionale dove una volta 1 Cent era nulla senza valore che cosa erano 20Lire? E cosi il piccolo 1 cent. È scomparso, poi venne il 10 cent. Ora al mercato si sente la ricca signora ignora i 50 cent. Che peccato non essere ricchi!