1 giugno 2008
LA SVIZZERA
La speranza rossocrociata è di essere protagonisti
EVENTI
Ti-Press
MAGAZINE 5 IL CAFFÈ
SERVIZI ALLE PAGINE 8 e 9
Rene Bossi © Caffè
Euro ’08
IL TURISMO
Speciale de
SERVIZI ALLE PAGINE 6 e 7 Francia e Italia hanno “giurato” di non lasciare nulla di intentato per arrivare alla riedizione della finale mondiale di Berlino. E la sorte ha voluto che le due storiche avversarie fossero inserite nello stesso gruppo, con Olanda e Romania. A tentare di ropere le uova nel paniere a bleus ed azzurri ci sarà la Grecia, campione in carica. Ma anche Spagna, Repubblica Ceca e Germania vogliono esserci.
direttore responsabile LILLO ALAIMO SETTIMANALE DELLA DOMENICA
L’ANALISI
LE FAVORITE
Tanto fascino Francia e Italia anche fuori per la rivincita, dallo stadio ma la Grecia… COTTI A PAGINA 3 Non di solo calcio è fatto l’Euro… Con questo motto si potrebbero riassumere le moltissime attrattive turistiche che, in Austria e Svizzera, si preparano ad accogliere l’invasione dei tifosi. Dalla Bahnhofstrasse di Zurigo alla Sachertorte, passanto per i “simboli” quali il Jet d’eau di Ginervra, la musica a Salisburgo o la grande ruota del Prater di Vienna. Tutti luoghi da visitare anche per i fan del calcio.
La festa del calcio sulla porta di casa
IL COMMENTO
MASSIMO SCHIRA
UN EVENTO PER CALCIOFILI E NON
Q
uella del campionato Europeo delle nazioni, che si apre il 7 giugno, è una grande festa che sta invadendo in mille modi già ora tutta la Svizzera. Una festa per calciofili, ma non solo, perché gli spunti offerti al grande pubblico da Euro08 saranno moltissimi e molteplici. Per la Svizzera, co-organizzatrice con l’Austria, l’Europeo rappresenta peraltro un’occasione unica per tornare a far parte del club dei grandi Paesi organizzatori di eventi sportivi internazionali. Un club sempre più riservato alle grandi nazioni o a quelle commercialmente più appetibili (dicono nulla le Olimpiadi in Cina, i mondiali di calcio in Sudafrica o i prossimi Europei in Polonia e Ucraina?). La Svizzera, insomma, ha
preso il “treno” al momento giusto. Mentre i giorni che ci separano dal fischio d’inizio passano con rapidità sempre maggiore, l’attesa cresce, non solo per la tensione legata alle prestazioni della Svizzera, ma anche per tutta quell’atmosfera di coinvolgimento che tocca anche chi di calcio proprio non si interessa. Una vera, grande, festa popolare, che parte dai giornali, attraversa strade e piazze con radio e televisioni e “accalappia” le giovani generazioni con l’irriununciabile strumento di internet, come dimostra questo speciale del Caffè. Ma sarà soprattutto una festa dello sport, fondata sul sentimento cardine dell’agonismo: le emozioni. Buon Europeo a tutti…
IN REALTÀ IL LAVORO È QUASI “TERMINATO” ANDREAS WYDEN, Responsabile sport alla Rtsi
A
l calcio d’inizio di Svizzera-Repubblica Ceca saranno in molti a tirare un bel sospiro di sollievo. Quel primo passaggio di Euro 2008 simboleggerà infatti la fine del loro colossale lavoro preparatorio. Giocatori, tecnici, giornalisti, radioascoltatori, telespettatori e internauti potranno quindi finalmente scatenarsi sull’evento più atteso del calcio continentale. In quel preciso istante archivieranno simbolicamente il 90% del lavoro per il quale erano stati designati, ossia creare le basi ideali alle migliaia di colleghi di prima linea (giornalisti, tecnici vari, ecc.) per diffondere e commentare suoni ed immagini del nostro (e dei nostri amici austriaci) “Euro 2008”. segue a pagina 15
Inserto a cura di MASSIMO SCHIRA - testi di COTTI, GIACOMETTI, ROCCHI BALBI e SCHIRA - redazione grafica RICKY PETROZZI (caposervizio)
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LEARENE
IL CAFFÈ 1 giugno 2008 IL CAFFÈ
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EURO ‘08 LOCARNO
È ancora goal in Piazza Grande G
oal in Piazza Grande! Niente divi da hit parade degni di Moon & Stars, niente pellicole da premiare col Pardo del Festival del Film, questa volta in Piazza Grande a Locarno il protagionista è sua maestà il pallone. Il grande spazio open air ambito da tutti i massimi eventi sulla sponda del lago Maggiore diventa uno stadio, anzi il “quinto stadio svizzero” che ospiterà le partire dei Campionati europei. Con il Caffè, infatti, i campionati continentali di calcio sbarcheranno fin dal fischio d’inizio anche in Ticino, attraverso l’iniziativa Ubs Arena, che toccherà in contemporanea 16 città svizzere. Come in tutte le altre città elvetiche selezionate per Euro ‘08, anche a Locarno sorgeranno le strutture d’accoglienza che permetteranno al pubblico di assistere gratuitamente (posti in piedi) a 27 delle 31 partite dell’Europeo che sarà organizzato da Svizzera e Austria “ge-
mellate”. Nell’incantevole scenografia del “teatro naturale” di Piazza Grande troveranno posto gratuitamente più di 8mila tifosi (più altri 1.200 che, pagando, se la godranno seduti nei posti numerati e riservati in tribuna), oltre che lo studio televisivo speciale della Tsi per la copertura dell’evento Euro2008 dal Ticino. La Ssr Srg Idée Suisse, infatti, oltre ad assicurare il “network” che collegherà tutte le arene in occasione della sfida “City Challenge”, produrrà una trasmissione speciale proprio per le Ubs Arena, che sarà diffusa in esclusiva per gli spettatori del “quinto stadio”. È vero che lo spettacolo principale è quello delle partite degli Europei proiettate sul mega schermo a led ad alta definizione, ma è altrettanto vero che gli organizzatori riservano ulteriori programmi di intrattenimento. Programmi che saranno almeno in parte garantiti da Srg Ssr idée suisse, ma che vedranno scendere in capo la Rtsi, che riserva sorprese, sia radio-
foniche che televisive, con la partecipazione dei suoi “elementi di punta”. Non mancheranno, anche se immersi nel bagno di folla previsto, gli invitati d’onore. Fra i quali dovrebbero esserci alcuni dei protagonisti della storia antica e recente del calcio rossocrociato. Ma anche il “contorno” ha tutte le premesse per non deludere, a partire dal ricco buffet gastronomico allestito dal servizio di catering di Ubs Arena. Gusti del palato a parte, e dando per scontata l’euforia collettiva, al ricco menu calcistico si aggiungeranno esibizioni musicali, concerti - anche con qualche nome molto noto… - e attrazioni per tutti i gusti. Anche alle numerose associazioni sportive locali è stato assicurato uno spazio all’interno dell’Ubs Arena, “ritagliato” appositamente sulle loro esigenze. Considerando il ritiro della Germania a Tenero ed Ascona l’affluenza nel quinto stadio ticinese sarà certamente da… tutto esaurito. e.r.b.
Rene Bossi © Caffè
Tutti insieme appassionatamente Il “quinto stadio svizzero” è in 16 città con Ubs Arena EZIO ROCCHI BALBI
È
gia stato ribattezzato il “quinto stadio svizzero”, anche se in realtà è composto da un puzzle di piccoli stadi in sedici diverse città del Paese, e dove un vero pallone - ameno che non lo portiate voi - non lo si vedrà mai rimbalzare. Cosa che non impedisce di gustarsi, tutti insieme appassionatamente, tutte le partite dell’Uefa Euro 2008. Naturalmente parliamo del fenomeno Ubs Arena, che darà vita in tutta la Svizzera ad un’originalissima festa del calcio per l’intera durata dei campionati europei. Una festa a base di videoschermi giganteschi, con superfici che spaziano dai circa 40 agli oltre 50 metri quadri, con una definizione delle immagini purissima e garantita dai rivoluzionari “Led” che assicurano una trasmissione high quality. Le meraviglie tecnologiche non sono finite qui, ma quello che più conta è la possibilità di vivere in massa all’evento sportivo, scatenandosi in cori da stadio. Perchè, per quanto virtuali, di stadi si tratta. Sono sedici le città svizzere che ospitano i piccoli stadi dotati di
Collegate in rete le sedici città elvetiche che ospitano l’evento maxischermo (in Ticino a Lugano e Locarno), e tutti con posti a sedere coperti, posti in piedi gratuiti ed un’indispensabile offerta gastronomica degna del calcio e più blasonate manifestazioni culturali. Il pubblico dell’Ubs Arena non si limiterà a vivere le partite di Euro ‘08 in un’autentica atmosfera da stadio, ma eleggerà la città elvetica più “competente” in materie calcistiche. Prima di ogni partita, infatti, il pubblico nelle arene potrà fare dei pronostici tramite Sms partecipando ad “Arena City Challenge”, la sfida tra le città “arenizzate”. Tutti i sedici stadi virtuali sono stati opportunamente collegati da un apposito segnale tv - messo a punto dalla Srg Ssr idée suisse – che trasforma le arene in un vero e proprio network. Altri quesiti sugli Europei verranno formulati durante l’intervallo tra un tempo e l’altro del match in diretta. Va da sè che ogni pronostico azzeccato e ogni risposta esatta porterà alla città punti validi a scalare la speciale classifica. Una competizione all’interno della competi-
zione, coi risultati in tempo reale visualizzati sugli schermi durante la pausa e dopo le partite. Come tutti i concorsi che si rispettano, fantastici premi in palio, e anche premi istantanei da vincere direttamente nelle arene. Ma non trascuriamo la parte più allettante del cartellone Ubs Arena che è, indubitabilmente, la trasmissione delle partite. Solo il regolamento ufficiale Uefa, che prevede le ultime due gare di ogni girone giocate contemporaneamente, impedirà di assistere in diretta a tutte le partite degli Europei. Il calcolo è presto fatto: si gusteranno 27 big match su 31. Cosa che non impedisce di contenere l’entusiasmo, visto che gli stessi organizzatori, certi della partecipazione collettiva, apriranno gli spalti delle arene due ore prima dell’inizio della partita... Quando parliamo di “piccoli stadi”, però, non vorremmo dare l’impressione di spazi in miniatura. Meglio ricordare che ogni Ubs Arena, a seconda della struttura, è in grado di ospitare – gratuitamente per i posti in piedi – da un minimo di tremila ad un massimo di 9mila supporters! Una volta esauriti tutti i posti di-
8.000 i tifosi che potranno seguire gratuitamemte Euro ‘08 in Piazza
LUGANO
“Public viewing” anche sul Ceresio M
ancavano ancora sei mesi alle partite di Euro 2008 in Austria e Svizzera che già oltre 10 milioni di richieste di biglietti erano arrivate all’Uefa. Stadi esauriti e preclusa a chiunque la possibilità di seguire i match dal vivo, poi fortunatamente sono spuntati “posti supplementari”... Un “quinto stadio” come quell’Ubs Arena allestito a Lugano, al campo della Gerra, dove festeggiare con lo stesso entusiasmo esattamente come si fosse al Letzigrund di Zurigo, allo Stade de Genève, al St.-Jakob-Park di Basilea o allo Stade de Suisse di Berna. Senza nulla togliere al fascino del manto erboso, le “public viewings” trasmesse su grande schermo installato sul campo sterrato nei pressi dello stadio di Cornaredo le partite, trasformeranno i Campionati europei in un’autentica festa popolare. Un intero stadio virtuale che potrà sostenere e tifare per la squadra del cuore in un autentico ambiente da curva. A Lugano, oltre ai 1.200 posti a pagamento, comodamente seduti in posti numerati e riservati in tribuna, che saranno comuni a tutte le Arene elvetiche, ci sarà spazio gratuitamente per altre 5.000 persone circa in un’area attrezzata di tutto punto, sia per la perfetta visione delle gare anche se in piedi -, sia per tutte le altre attività d’intrattenimento che saranno via via organizzate. I supporters luganesi saranno accolti dalle trasmisssioni create ad hoc dalla televisione svizzera, che si occuperà dell’animazione e di un’emissione speciale dedicata al pre-partita che sarà tramessa solo e soltanto nel “quinto stadio”. Contenuti “top secret” fino all’ultimo, ma la collaborazione esclusiva tra Uefa e Ubs Arena garantirà alcuni servizi “dietro le quinte” delle varie squadre impegnate a caccia del titolo continentale. Un’occasione speciale per gli appassionati di vedere i campioni anche in tutte quelle fasi di avvicinamento alla gara che, solitamente, sono avvolte dal più inviolabile dei segreti sportivi: quello dello spogliatoio. Per tacere del collegamento speciale, sempre organizzato dalla Ssr, per unire la Svizzera via etere. e.r.b.
sponibili, non sarà più consentito l’accesso alla struttura e i piccoli tifosi, quelli sotto i 12 anni, hanno accesso solo se accompagnati da un adulto. Non è consentito, però, l’accesso agli animali domestici; cani e gatti, per quanto dichiarati tifosissimi, resteranno inesorabilmente fuori. I patiti di football che amano prendersela comoda avranno a disposizione, in tutte le Ubs Arena, una tribuna con 1.200 posti a sedere, opportunamente numerati e riservati, con prezzi da 11 a 16 franchi. L’organizzazione non ha trascurato nulla per assicurare comfort e sicurezza al grande evento sportivo da vivere in compagnia, a partire dal consiglio di usare i mezzi di trasporto pubblici. Un pezzo forte della proposta “supplementare” è costituito dal servizio catering offerto in tutte e 16 le sedi, e costituito da una ricca offerta gastronomica a cura di Coop e Bell. È forse anche utile ricordare il servizio allestito per le persone disabili. L’intera area della festa sportiva è accessibile alle sedie a rotelle, e tutte le sedi dispongono di posti appositamente attrezzati (10–15 a seconda dell’arena). Tutti i tifosi in
27 su 31 le partite che potranno essere seguite in diretta sui maxischermi al plasma
carrozzella hanno libero accesso e non hanno nessuna necessità di rivolgersi in precedenza agli organizzatori per coordinare la loro partecipazione. Certo, ci sarà chi obietterà che vedere le partite di questa 13esima edizione degli Europei in un vero stadio è un’altra cosa, ma forse dimentica che i posti disponibili nei quattro stadi svizzeri di Berna, Basilea, Ginevra e Zurigo sono esauriti da lunga pezza... Quindi chi vuole seguire ugualmente le partite dell’Uefa Euro 2008, comunque tra gli spalti di uno “stadio” dotato di un’autentica atmosfera da curva, ha un’alternativa attraente: Ubs Arena. L’effetto entusiasmo è garantito dalla fresca esperienza dei Mondiali in Germania di due anni fa, che hanno visto esordire questo nuovo modo di vivere l’evento con manifestazioni di tifo di massa. È stato proprio nel 2006, infatti, che la Uefa ha concesso e patrocinato la possibilità di assistere agli incontri nelle piazze di tutte le più importanti città germaniche. Non solo, in quell’occasione, il successo di pubblico è stato enorme, ma ha anche dato il via ad un nuovo
Alle partite si elegge con un sms l’Arena più competente modo di partecipare ai grandi eventi sportivi. Una via di non ritorno che ha saputo cogliere la differenza tra l’assistere alla partita del cuore nel salotto di casa, anche se magari in compagnia d’amici, ed esultare, emozionarsi, anche arrabbiarsi per un’occasione da goal perduta, in compagnia di migliaia di tifosi appassionati come te. Una voglia di festa collettiva che va oltre il risultato finale dell’incontro, che testimonia l’esigenza di “stare insieme” e che fissa indelebilmente nella memoria le sensazioni condivise in comproprietà emotiva. Anche da un punto di vista squisitamente tecnico, inoltre, si apprezza la differenza. Per quanto dotati, nel salotto di casa, del televisore più extra-large del mercato, la visione delle azioni di gioco non potrà mai competere con i giganteschi schermi a Led delle Ubs Arena. E poi, cosa se non una partita degli Europei merita di essere vista tutti insieme appassionatamente? erocchi@caffe.ch
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LECITTÀ IL CAFFÈ
EURO ‘08
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
Dalla Sachertorte alla Bahnhofstrasse Tutte le attrazioni turistiche degli Euro ALBERTO COTTI
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alcio, ma non solo. I due Paesi, Austria e Svizzera, e le loro otto città (Basilea, Berna, Ginevra, Zurigo, Innsbruck, Klagenfurt, Salisburgo e Vienna) che ospiteranno Euro2008, ai tifosi-turisti hanno molta da offrire oltre agli stadi ed alle partite. Chi visita Vienna, per esempio, non dovrebbe perdere l’occasione per passeggiare lungo la Ringstrasse, dove si affacciano la maggior parte dei musei cittadini, l’Opera nonché il palazzo del Parlamento, la sede del Municipio e il grande Burgtheater. Da non mancare è soprattutto la visita al castello di Schönbrunn, imponente residenza imperiale circondata da un parco vastissimo. Non lontano dall’Ernst-Happel-Stadion, c’è il Pater: un magnifico parco di
Calcio ma non solo... musica, arte e cucina di Austria e Svizzera divertimenti in cui si trova uno dei simboli di Vienna con la sua ruota alta 65 metri. Da non dimenticare neppure una passeggiata lungo il Danubio e, non solo per i golosi, una capatina in una delle tante pasticcerie per gustare, una fetta di Sachertorte. Storicamente Salisburgo è la città del commercio del sale; oggi però è sinonimo di musica ed in particolare di quella del suo figlio prediletto: Wolfgang Amadeus Mozart. Non per nulla una delle sue maggiori attrazioni turistiche della città è la casa nella Getreidegasse, dove il compositore nacque il 27 gennaio del 1756. Senza però dimenticare che il suo centro storico - inserito nel patrimonio mondiale dell’Unesco - le ha fatto guadagnare la nomea di “Roma del nord”. Da non mancare una visita alla fortezza Hohensalzburg e al Museo del giocattolo, vero e proprio paradiso per gli appassionati di trenini e bambole antiche. Nelle pasticcerie i golosi possono gustare le “Mozartkugeln”: palline di marzapane e di pistacchio ricoperte di cioccolata. Il simbolo di Innsbruck è il “Tetto d’Oro”, una loggia decorata con 2’657 piastrelle di rame dorato. È anche abbastanza celebre il trampolino olimpico Bergisel, da dove si gode di un’affascinante prospettiva sulla città, ma una volta “atterrati” ad Innsbruck meritano una visita il
Museo di anatomia ed il Glockenmuseum (museo della campana). La Fontana del Fountain, costruita 400 anni fa, è un ottimo punto di partenza per una visita di Klagenfurt che è rinomata per la sua straordinaria architettura rinascimentale. Mentre meritano una visita sia il castello Hochosterwitz, sia la cattedrale. Senza però dimenticare il Wörthersee: il più caldo tra i laghi alpini, situato ai margini della città. E passiamo alla Svizzera iniziando da Basilea che, nonostante ospiti il più grande stadio elvetico, è soprattutto un crocevia tra tre Paesi: Svizzera, Francia e Germania. Di fatto però, quando si giunge a Basilea se ne intuisce immediatamente l’importanza industriale e farmaceutica in particolare con le sedi di multinazionali come Roche, Novartis e Ciba. Ma la città sul Reno è anche un polo culturale molto attivo, con oltre 40 musei di arte classica e moderna. Per chi desidera scoprire le radici antiche della città, è d’obbligo una visita alle rovine romane di Augusta Raurica. Uno dei simboli di Basilea, oltre al suo porto, è la terrazza della sua cattedrale - la Basler Münster che si affaccia sul Reno, mentre gli amanti del brivido non dovranno assolutamente privarsi del panorama mozzafiato che si può ammirare salendo sulle due vertiginose torri dell’edificio. Anche a Basilea i golosi potranno sfogare la loro passione grazie ai “leckerli”: i biscotti dall’impasto ricco di mandorle e miele. Chi intende visitare Berna deve assolutamente iniziare dalla Città vecchia - che nel 1983 è stata inserita nell’elenco del Patrimonio dell’umanità dall’Unesco - e dalla Piazza federale in particolare, a poco più di due passi dalla stazione centrale. L’attrazione più famosa è sicuramente la “Fossa degli orsi” che ospita sempre almeno un paio di plantigradi dei Pirenei. L’altro sim-
bolo della città è la ZytgloggeTurm: la torre medievale dell’orologio che segna il tempo fin dal 1530 e sottolinea il passaggio delle ore grazie a un complesso meccanismo automatico. Meteo permettendo, val indubbiamente la pena sfruttare il lungo-Aare, una delle più belle spiagge su fiume in Europa: nuotare nel fiume godendosi il panorama alpino è un’esperienza quasi unica. Con radici affondate nella romanità antica, la Città vecchia di Ginevra è impreziosita da numerosi edifici e palazzi antichi e famosi. Fra questi, la Cattedrale Saint Pierre, un tempo diocesi di Giovanni Calvino, anima principale del protestantesimo. Più distante dal centro cittadino, il Lago di Ginevra è il fulcro delle attività ricreative della città, con il suo famoso Jet d’Eau, la fontana con spruzzi d’acqua alti 140 metri sopra il lago.
Tra i simboli doc il “Jet d’eau” di Ginevra e la ruota a Vienna Nota in tutto il mondo come uno dei principali centri bancari e finanziari internazionali, Zurigo sa anche essere una metropoli assai viva. Più delle banche però a caratterizzare la città vecchia, sono le guglie gemelle della Grossmünster, ma pure il Palazzo dell’opera merita una visita. D’altra parte a Zurigo ci sono moltissimi musei e gallerie, la le quali il Kunsthaus - dove si possono ammirare opere di Augusto Giacometti e Marc Chagal (che hanno anche realizzato le vetrate della Fraumünster, l’altra chiesa del centro cittadino), oltre a quelle di Edvard Munch, Pablo Picasso e Claude Monet -, mentre chi vuole fare acquisti troverà tutto quello che cerca sulla Bahnhofstrasse. acotti@caffe.ch
Torre dell’orologio
Ruota del Prater
Vetrate firmate
Accanto alla Fossa degli orsi la “Zytglogge-Turm” è, dal 1530, simbolo di Berna
A Vienna una delle attrazioni è la gigantesca ruota del Pater: il parco divertimenti della città
A Zurigo, Augusto Giacometti e Marc Chagal hanno realizzato le vetrate della Fraumünster
campane di Innsbruck Accanto al “Tetto d’oro” ad Innsbruck merita una visita il Museo delle campane
Ad Augusta Raurica Le antiche radici di Basilea si trovano alle rovine romane della vicina di Augusta Raurica
Il museo del giocattolo A Salisburgo il Museo del giocattolo è una sorta di paradiso dei trenini e delle bambole
LA “EURO-CAPITALE” Vienna, città della finale, accoglierà i turisti con le sue bellezze
L’INDOTTO
Una pioggia di milioni cade sull’economia locale S
econdo l’Ufficio federale dello sport (Uspo), Euro 2008 dovrebbe generare una cifra d’affari oscillante tra il miliardo e cento milioni ed il miliardo e mezzo di franchi con ricadute oscillanti tra i 640 e gli 860 milioni. Solo in Svizzera. Più concretamente si stima che fra poche settimane, la manifestazione porterà in Svizzera oltre un milione di persone che potrebbero spendere fra i 175 ed i 230 milioni di franchi. E proprio l’alto numero di visitatori, ha evidenziato quasi cinicamente, uno dei maggiori problemi turistici della Svizzera: quello della carenza di strutture d’accoglienza negli agglomerati urbani. Le quattro città svizzere che ospitano i campionati europei di calcio nel giugno 2008 - Zurigo, Basilea, Berna e Ginevra -, non dispongono infatti di un numero sufficiente di posti letto. Così gli organizzatori hanno previsto di allestire dei campeggi provvisori. In base alle ultime stime, a Basilea sono attesi 250’000 tifosi e 110'000 pernottamenti) 100 mila gli appassionati che dovrebbe invece darsi appuntamento a Berna con 80 mila i pernottamenti. Ginevra attende circa 100 mila persone mentre a Zurigo si parla di circa 180 mila pernot-
tamenti per quasi un milione e mezzo di tifosi. E proprio le stime di Zurigo evidenziano quella che sembra essere la nuova tendenza dei grandi avvenimenti sportivi: le cosiddette “Publing views”, i grandi assembramenti di persone che seguono le manifestazioni sportive su schermi giganti. Una ‘voglia di stare assieme’ emersa prepotentemente due anni orsono in Germania, dove molti tifosi rimasti senza biglietto per le partite dei mondiali, hanno scelto, appunto, gli schermi giganti messi a loro disposizioni fuori dagli stadi. E sarà così anche in Svizzera grazie alle “UBS ARENA”: le diciassette piazze sparse un po’ in tutto il paese (anche a Locarno e Lugano) che si trasformeranno nel “quinto stadio svizzero”. Intanto, tutte e le sedici squadre che parteciperanno ad Euro 2008 hanno scelto dove alloggiare; otto delle quali hanno optato per la Svizzera. La nazionale rossocrociata alloggerà a Feusisberg e si allenerà a Freienbach, nel canton Svitto. Il Ticino ospiterà la Germania, ad Ascona e Tenero; nonché e la Svezia a Lugano. La Turchia sarà invece di casa a Ginevra e Nyon, il Portogallo a Neuchâtel, l’Olanda a Losanna, la Romania a San Gallo, la Francia a
Le Mont-Pèlerin (canton Vaud) e ChâtelSt-Denis (Fr). Le altre otto squadre soggiorneranno invece in Austria. Italia e Repubblica Ceca dovranno perciò spostarsi in Svizzera per giocare le partite del loro gruppo. Lo stesso, anche se in direzione opposta, dovranno fare le due compagini ospiti in Ticino: le partite dei gruppi di Germania e Svezia sono infatti previste in Austria. Gli arbitri, fra i quali figura anche il ticinese Massimo Busacca, soggiorneranno a Regensdorf (Zh) fino alla prima semifinale prevista il 25 giugno, per poi trasferirsi a Vienna. D’altra parte, il notevole afflusso di tifosi, accanto alle ricadute finanziarie solleva diversi problemi di sicurezza. Nonostante la prematura eliminazione dell’Inghilterra infatti, vi sono anche altre tifoserie assai calde. Perciò tra i 500 ed i mille agenti di polizia francesi e tedeschi collaboreranno con i poliziotti elvetici a garantire l’ordine. Teoricamente in ogni caso, il sorteggio dei gruppi, non sembra aver riservato alla Svizzera partite particolarmente rischiose dal profilo della sicurezza. Le squadre che giocheranno nella Confederazione - in particolare Francia, Italia,
Olanda e Portogallo - attireranno tuttavia una folta schiera di tifosi non soltanto nelle città che ospiteranno gli incontri, ma anche nelle località in cui saranno installati schermi giganti. I direttori cantonali hanno già definito la ripartizione degli eventuali rinforzi nelle quattro città ospitanti. A Zurigo e a Basilea la polizia cittadina e cantonale dovrebbe beneficiare del sostegno dei poliziotti tedeschi. A Ginevra saranno invece gli agenti francesi a collaborare con la polizia romanda. Berna dovrà invece cavarsela facendo capo agli effettivi svizzeri provenienti da Argovia, Soletta e dalla Svizzera centrale. Le forze dell’ordine della Svizzera orientale, del Ticino e della Romandia costituiranno inoltre le riserve pronte ad intervenire. Senza però dimenticare la rete di agenti specializzati contro i tifosi violenti che da alcuni anni si sono confrontati a più riprese con problemi dentro e fuori gli stadi elvetici. Complessivamente infatti, sono all’incirca 270 gli ‘hooligan’ - i tifosi violenti - già schedati nella banca dati dell’Ufficio federale di polizia e nei loro confronti vige evidentemente il divieto di entrare negli impianti sportivi. a.c.
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Austria Croazia Germania Polonia
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IL CAFFÈ
EURO ‘08
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
2006
I successi agli Europei della nazionale tedesca, nel 1972, 1980 e 1996
La Mannschaft è reduce dall’esperienza dei mondiali giocati in casa due anni fa
LA POLONIA
I giustizieri degli inglesi cercano il rilancio
Esserci è già un successo, ma attenti a Smolarek
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a Croazia il suo europeo in fondo l’ha già vinto. Difficile dimenticare infatti, che la squadra diretta da Slaven Bilic si è qualificata per la fase finale del torneo a detrimento dell’Inghilterra. Anzi, la Croazia, in novembre, ha concluso nel migliore dei modi la fase di qualificazione vincendo 3-2 a Wembley contro l’Inghilterra, eliminando definitivamente i padroni di casa. Insomma, con la qualifica Slaven Bilic ha già ripagato il comitato esecutivo della federcalcio croata che lo aveva scelto come commissario tecnico nel 2006, a soli 37 anni. Laureato in legge, ha iniziato la carriera di allenatore a Spalato nel 2002 e sempre nella sua città natale e sempre nell’Hajduk, aveva anche cominciato a giocare nel 1986, prima di passare ai tedeschi del Karlsruher. Da notare che nel gennaio del 1996, il West Ham United, ha pagato 2,3 milioni di euro (una cifra record per quei tempi) per assicurarselo. Come giocatore ha però vissuto il suo miglior momento ai mondiali del 1998, che la Croazia ha chiuso al terzo posto. Un risultato che gli slavi non sono più riusciti a confermare. Intanto però Bilic ha vinto il girone di qualificazione dando spazio a giovani di grande talento come Eduardo da Silva - che a causa di un’infortunio rischia di non disputare il torneo -, Luka Modric, lo “svizzero” Ivan Rakitic e Vedran Corluka. Oltre a ringiovanire le file, tatticamente Bilic è passato dal tradizionale 3-5-2 ad un più solido 4-4-2. La difesa titolare è composta dagli esperti Robert Kovac e Dario Simic al centro, con Vedran Corluka a sinistra e Josip Simunic a destra. Il capitano Niko Kovac si insedia solitamente, granzie al suo carisma ed alla sua furbiuzia, nella cabina di regia aretrata, mentre quello che è dipinto alla stregua di un astro nascente del calcio croato, il 22.enne Luka Modric, gioca davanti a lui. Niko Kranjcar resta una buona soluzione come esterno destro, ma può giocare anche in posizione più accentrata. Danijel Pranjic e Ivica Olic sono alternative più offensive in quel ruolo. Jerko Leko e Ognjen Vukojevic sperano di giocare qualche scampolo di gara a destra, ma non sarà facile spostare Darijo Srna, i cui cross e incursioni sono fondamentali per la Croazia. Mentre a non far rimpiancere Eduardo, dovrebbe pensarci quel Mladen Petric che ha già dimostrato la sua abilità sotto porta. a.c.
Reuters
LA CROAZIA
La Germania a caccia del suo quarto sigillo La “Mannschaft” tra le favorite alla vittoria ALBERTO COTTI
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na volta di più la “Mannschaft” - che significa semplicemente “squadra”, ma è il sostantivo con il quale i tedeschi fanno riferimento alla loro nazionale calcistica - parte con i favori del pronostico. D’altra parte la Germania è anche la selezione che vanta il maggior numero di titoli continentali. Nel 1972 e nel 1980 però, si è aggiudicata il titolo come Repubblica federale tedesca - o Germania Ovest che dir si voglia -; mentre il successo del 1996 l’ha ottenuto dopo la riunificazione con la Repubblica democratica tedesca. La vittoria nella finale di Wemblery contro la Cechia - ottenuta grazie al “golden goal” realizzato da Oliver Bierhoff al 5’ dei supplementari -, è anche stata l’ultima vittoria dei tedeschi nella fase finale degli europei. da allora, statistiche alla mano, la Mannschaft ha giocato altre sei partite, pareggiandone tre e perdendone altrettante. Troppe per i tifosi teutonici che fanno ora affidamento sugli uomini selezionati da Joachim Löw, promosso sul campo all’indomani delle dimissioni di Jürgen Klinsmann dopo i mondiali del 2006 disputati proprio in Germania e l’eliminazione in semifinale da parte dell’Italia. Una promozione che non ha comunque sopreso nessuno.
L’ex-centrocampista infatti, era già molto “influente” anche quando il selezionatore ufficiale era Klinsmann. E la continuità si è rivelata pagante, perché la Germania è stata la prima selezione a qualificarsi per la fase finale degli europei. Un paio di esibizioni sottotono - soltanto un po’ mitigate dal 4-0 rifilato recentemente alla nazionale rossocrociata -, hanno però offuscato la qualifica e procurato diversi gratacapi a Löw, che ha intrapreso la carriera di allenaytore in Svizzera: sulla panchina del Winterthur nel 1995. Di fatto però l’ossatura della Man-
per l’europeo in attacco, mentre per il capitano Michael Ballack si profila un ruolo di contenimento anche se potrebbe nuovamente essere schierato in una posizione più offensiva, come successe ai mondiali del 2002. Con il suo eventuale impiego nelle retrovie, Ballack avrà evidentemente meno possibilità di inquietare il portiere aversario, ma la Germania ne trarrà indubbi benefici da un punto di vista della stabilità. In avanti, grazie alle sue prestazioni a livello internazionale, Miroslav Klose è sicuro di trovare spa-
Da anni l’ossatura della squadra tedesca è costante e molto solida
Qualche dubbio sul ruolo del portiere dove mancano giovani
nschaft di Löw è del tutto simile a quella messa in campo due ani orsono da Klinsmann. Così, Christoph Metzelder, Per Mertesacker e Philipp Lahm conservano in difesa la maglia da titolare, con Lahm che con tutta probabilità prenderà il posto di Arne Friedrich nel ruolo di terzino destro, consentendo a Marcell Jansen di posizionarsi sulla sinistra. La sorpresa, semmai, è costituita dalla presenza del ticinese Oliver Neuville nella lista dei 23 tedeschi
zio nello schieramento 4-4-2, mentre per l’altra maglia di attaccante la lotta è tra Kevin Kuranyi, Mario Gómez - il 22.enne di origine spagnola è senza ombra di dubbio il nome emergente fra le punte tedesche ed è addirittura considerato il miglior giocatore della Bundesliga - e Lukas Podolski. Senza però dimenticare Bastian Schweinsteiger, che come esterno destro ha pochissimi rivali non solo in Germania. Tatticamente Löw è un fervente sostenitore del 4-4-2, anche se può ri-
correre a delle modifiche a centrocampo in caso di infortuni. In caso di indisponibilità di entrambi i suoi centrocampisti di contenimento, Ballack e Frings, può schierare una formazione a forma di diamante, con Thomas Hitzlsperger nel ruolo più avanzato. In generale però il tecnico tedesco preferisce scheirare un centrcampo con due elementi con compiti più difensivi. Insomma, tradizionalmente sicura della propria forza, la Germania proprio grazie al sua rigore tattico riesce quasi sempre ad aver la meglio sugli avversari. Persino quando gioca non troppo bene - come è stato il caso della recenteme amichevole contro l’Austria -, pone serissimi grattacapi. E quando gioca sui suoi livelli abituali, assomiglia letteralmente ad un ruolo compressore. Ed il 4-0 inflitto alla Svizzera, oltre che alle pecche difensive dei rossocrociati, lo prova al di là di qualsiasi dubbio. In definitiva quindi il solo problema per Löw è quello relativo al nome dell’estremo difensore. Sulla carta il titolare è Jens Lehmann, ma alla venerando età di 38 anni il successore di Oliver Kahn, si accomoda regolarmente sulla panchina delle riserve dell’Arsenal. D’altra parte il numero due Timo Hildebrand, scartato da Löw, non è che abbia fatto molto meglio con la maglia del Valencia in Spagna. acotti@caffe.ch
L’AUSTRIA
Padroni di casa senza ambizioni Qualificata d’ufficio l’Austria fatica ad ottenere risultati
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mmessa di diritto alla fase finale come paese organizzatore del torneo, l’Austria non sta ottenendo risultati confortanti neppure nelle gare amichevoli. D’altra parte manca dal pacoscenico internazionale dal 1998, quando è riuscita a qualificarsi per la fase finale dei mondiali in Francia; mentre partecia per la prima volta agli europei. Di fatto il nome più importante del calcio austriaco è quello di Josef Hickersberger, che ha raggiunto la fase finale dei mondiali sia da giocatore che da tecnico. E sarà ancora lui a guidare l’Austria sul palcoscenico europeo, augiurandosi che dieci anni di digiuno abbiano ingigantito la fame di sucesso dei suoi giocatori. Nella fase di avvicinamento ad Euro 2008, il tecnico austriaco si è concentrato soprattutto sul rinnovamento della compagine e sul mo-
dulo tattico. E per quanto attiene il reparto arretrato, la difesa a quattro dell’Austria prevede l’impiego del giovane Sebastian Prödl, dell’esperto Martin Stranzl e di Emanuel Pogatetz, che hanno ben impressionato nelle sfide contro Inghilterra, Francia e Repubblica ceca. La squadra adotta abitualmente il 4-4-2 o il 4-5-1, pertanto la solidità difensiva è una delle chiavi del suo gioco. Il vero tallone d’achille dell’Austria è la scarsa capacità realizzativa. Per ovviare a questo problema il Josef Hickersberger si affiderà presumibilmente a Roland Linz, spesso a segno nel campionato portoghese con l’SC Braga, ma che tuttavia ha saltato numerosi appuntamenti con la nazionale per infortunio. In caso di condizioni fisiche inadeguate dell’attaccante, il suo sostituto naturale sarà il 30enne Sanel Kuljic, protagonista con la
maglia dell’Austria Vienna della Coppa Uefa. Hickersberger ha basato l’intera marcia di avvicinamento dell’Austria alla rassegna continentale sulla ricerca di talenti freschi da inserire in squadra, creando un gruppo giovane ed affiatato. A centrocampo, tuttavia, il commissario tecnico austriaco ha preferito affidarsi all’indubbia esperienza di Joachim Standfest e René Aufhauser, gli unici due giocatori certi di una maglia da titolare per quanto riguarda la linea mediana. Nonostante gli scarsi risultati ottenuti nella dozzina di amichevoli disputate nella fase di preparazione degli europei, nel 2006 l’Austria è riuscita a superare la Svizzera 2-1. Un anno più tardi però, i rossocrociati si sono rifatti a Zurigo imponendosi di 3-1, grazie ad una doppietta di Streller e a una rete di Yakin. a.c.
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l tecnico olandese Leo Beenhakker ha regalato alla Polonia la prima qualificazione agli europei della sua storia. Protagonista assoluto delle qualificazioni è stato l’attaccante Euzebiusz Smolarek: nove reti complessive, che con una doppietta nella sfida casalinga contro il Belgio ha garantito ai polacchi la qualificazione. “Questo è decisamente uno dei più grandi successi della mia carriera”. E se a dirlo è uno come Leo Beenhakker, dev’essere vero. Il tecnico olandese infatti, nel corso della sua quarnatennale carriera si è seduto su alcune della più prestigiose panchine del calcio mondiale, ad iniziare da quelle del Feyenoord, dell’Ajax e del Real Madrid. Insomma, ha vinto tutto quello che una squadra di club è in grado di vincere. Non per nulla il tecnico olandese ha preso il posto di Paweł Janas subito dopo il Mondiale in Germania, ereditando una squadra in difficoltà che ha però saputo ricostuire e portare ad Euro 2008. Per farlo, Beenhakker ha dapprima sostituito l’incostante Dudek con Wojciech Kowalewski, prima di affidare la maglia numero uno ad Artur Boruc che l’ha ripagato con prestazioni notevolissime. Sul campo invece il contributo di fantasia, giunge ora da Maciej Zurawski, che ha preso il posto di Szymkowiak, ma ch è lettralmente esploso dopo aver ricevuto la fascia di capitano. Anzi, proprio Zurawski è stato all’origine di molti dei nove gol segnati da Euzebiusz Smolarek nelle qualificazioni; vera e propria macchina da goal polacca. D’altra parte a Beenhakker piace utilizzare ali veloci come Jakub Blaszczykowski e Jacek Krzynówek, con due giocatori più difensivi in mezzo. Da questo punto di vista la decisione di Radoslaw Sobolewski di ritirarsi dopo la qualificazione potrebbe costituire un problma per il tecnico olandese, proprio perché Sobolewski garantiva una copertura assai solida agli sganciamenti offensivi delle punte. Dariusz Dudka costituisce però una discreta alternativa per affiancare Mariusz Lewandowski come centrocampista centrale. Pur non avendo mai giocato come mediano prima della gara contro il Belgio, l’esperto giocatore ha brillato nel successo per 1-0. Gli infortuni rendono difficile ogni pronostico sulla difesa, che sarà comunque a quattro con Marcin Wasilewski e Michail Zewlakow che dovrebbe comunque essere titolari. a.c.
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
Olanda Italia Romania Francia
GRUPPOC
IL CAFFÈ
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EURO ‘08 L’OLANDA
LA ROMANIA
I tulipani del pluri Pallone d’oro Una forza silenziosa, anzi Mutu G L iovani, veloci e imprevedibili i tulipani affidati al pluri Pallone d’oro Marco van Basten sono considerati gli outsider più temibili del girone C. Un girone “tosto” visto che vede di fronte i campioni del mondo, i vice e l’emergente Romania. Anche il ranking Fifa nobilità l’Olanda con il nono posto (solo due sotto i galletti di Domenech), forse considerando che gli arancioni registrano la loro ottava partecipazione ad una fase finale degli Europei. Ma il dato più impressionante è la media realizzativa visto che nelle 117 partite (qualificazioni comprese) disputate nel campionato continenatale, l’Olanda ha messo a segno ben 241 goal contro i 91 subiti. Come dire che per ogni rete incassata ne hanno infilati quasi tre in media. Eppure, come la Francia, è arrivata seconda nel giorne di qualificazione - proprio alle spalle della rivelazione Romania - e in controtendenza rispetto alla sua storia, con solo 15 centri all’attivo è la nazionale più “sterile” tra le sedici che sono arrivate ad Euro ‘08. In compenso, con appena cin-
que reti subite, vanta una difesa insuperabile. Il commissario ex campione del Milan, tre volte Pallone d’Oro, ha già comunicato che questa sarà la sua ultima esperienza sulla panchina degli Orange, visto che a luglio passerà all’Ajax, con cui ha firmato un contratto per i prossimi quattro anni. Non prima, però, di ritentare l’impresa che lo vide, in prima persona, portare gli Europei nei Paesi Bassi. Come nel 1988, in Germania Ovest, quando mise ko la Russia in finale con una delle più belle reti della storia del calcio. Un successo firmato van Basten. Per ripetere l’impresa il Marco nazionale si affida a stelle “rodate”, van Nistelrooy su tutti, ma anche a van der Sar, Seedorf e pochi altri sopravvissuti della vecchia guardia, e tante giovani stelle come van Persie, van der Vaart e Sneijder. Tradizione però vuole che, proprio nelle vetrine in mondovisione, siano i giovanissimi a costituire l’elemento sorpresa. Attenzione, quindi, ai talentuosi Ryan Babel e Ibrahim Afellay, entrambi poco più che ventunenni. e.r.b.
a squadra messa in campo dall’ex attaccante della Steaua Bucarest, Victor Piturca, è la rivelazione del girone C e non solo per aver vinto il torneo di qualificazione (proprio davanti all’Olanda che reincontrerà), e con una sola sconfitta rimediata con la Bulgaria. I suoi atout la nazionale rumena li giocherà forte dell’esperienza maturata dai suoi giocatori proprio nei campionati stranieri, in particolare in Italia con cui ha un conto in sospeso. In tutta la sua storia calcistica il miglior piazzamento risale ai Campionati europei del 2000, quando arrivò a sorpresa ai quarti di finale. Sul suo cammino si imbattè proprio con gli azzurri e avventura finita… Con l’Italia s’è incontrata 14 volte e solo in due occasioni l’ha fatta franca: è l’ora di invertire la tendenza. E quale occasione è migliore di questa, considerando che le sue migliori stelle hanno “assimilato” direttamente alla fonte tutti i trucchi degli avversari? Su tutti spicca Adrian Mutu, l’attaccante della Fiorentina, che tra l’altro ha segnato 6 gol nelle qualificazioni, ma a dirigere la difesa c’è anche
l’interista Cristiann Chivu, poi a centrocampo il senese Paul Codrea, e tra i pali l’ex portiere viola Bogdan. Ma la pericolosità dei nazionali rumeni non è a senso unico, il promettente attaccante dello Stoccarda, il 22enne Ciprian Marica, ad esempio, può riservare sorprese a tutte le difese. Come tecnica e condizione fisico-atletica arrivano a Euro ’08 per giocarsela alla pari e, grazie alla partecipazione (nei vari club internazionali) alle competizioni europee hanno accumulato quel quid di esperienza che potrebbe consentire alla nazionale il salto di qualità. L’unico neo è la conduzione tattica della squadra che, se non retta col bastone del comando, rischia di sconfinare nell’anarchia calcistica. È forse utile ricordare che il 51 ct Piturca, che già aveva raggiunto la qualificazione a Euro 2000, venne esonerato in corso d’opera per - stando ai rumors di spogliatoio - alcuni problemi con i “senatori”. È vero che dal 2004 è stato richiamato in panchina al posto di Anghel Iordanescu, ma al ruolo di primadonna puntano in moti. Troppi. e.r.b.
La dura eredità del titolo mondiale Un girone di ferro per gli azzurri con il “peso iridato” sulle spalle EZIO ROCCHI BALBI
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ome campioni del mondo in carica, quindi per “noblesse oblige”, gli azzurri hanno accettato senza mugugni gli avversari usciti dall’urna dei sorteggi. In realtà, a denti stretti, hanno subito realizzato che peggio di così non gli poteva capitare: Francia, Olanda e Romania come sparring partner. Se è vero che la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo e quello dell’Italia, a detta di tutti, è un vero e proprio girone di ferro. Solo due
Panchina a rischio per il ct Roberto Donadoni già alla vigilia dell’Europeo. Rinnovato il contratto, il tecnico punta su Cassano
Lo stesso ragionamento si può spostare sull’asse difensivo dove l’unica certezza assoluta è tra i pali. Buffon è un fuoriclasse ed è in grado di salvare più di un risultato, ma quali garanzie offrono difensori obbiettivamente a fine carriera come Cannavaro, Oddo e Zambrotta (per tacere di Materazzi, spesso l’unico italiano in campo nel suo club internazionale di nome e di fatto, che sembra ormai un candidato d’ufficio al cartellino rosso visto il passaparola che ha accomunato gli arbitri dell’intero continente).
Cannavaro, Pirlo e Toni sono i punti di forza degli italiani
squadre accederanno al passaggio successivo e i campioni non sembrano arrivare all’appuntamento nelle migliori delle condizioni. Intendiamoci, l’Italia è una squadra imprevedibile, capace di imprese impossibili come di debacle incomprensibili, e di riffa e di raffa è una delle poche nazionali al mondo che nessuno s’azzarda ad escludere dalle favorite di qualsiasi torneo, ma... Questa volta il “ma” è d’obbligo, anzi ce se sarebbero diversi di “ma”, a partire dal commissario tecnico. Il coach Roberto Donadoni è amato dai suoi giocatori che lo sentono “uno di loro”, non solo perchè l’ex campione del Milan anagraficamente non è molto distante dal suo gruppo d’atleti, ma anche perchè il rispetto lo intende nella maniera giusta, cioè reciproco, e non ha mai peccato d’incoerenza. In più è un tipetto che non le manda a dire ai media, non si nasconde dietro frasi fumose, repliche di circostanza e giri di parole diplomatici. Insomma, tutto d’un pezzo. In un Paese, però, dove tutti si sentono commissari tecnici della Nazionale in pectore, Donadoni sconta un peccato originale: è stato reclutato nel clou di “calciopoli”, quando la valanga Moggi e arbitri col telefonino svizzero incorporato aveva travolto l’intero sistema calcistico tricolore, buona parte della classe dirigente della Federazione e incrinato non poche certezze nella gestione del mondo del pallone. Quello che è ancor peggio è che è stato
Un po’ datato anche l’attacco dove la punta di diamante è Luca Toni. È vero che con i suoi goal ha riportato i vertici il Bayern al suo primo campionato da “tedesco”, ma è altrettanto vero che le sue 31 primavere non sono poche per spendere al meglio, e con un partita ogni tre giorni, i suoi 194 centimetri per novanta chili. Un’incognita, in quanto a rendimento, le altre punte. De Michele, Quagliarella e Jaquinta hanno avuto più occasioni per “esplodere”, ma salvo qualche exploit non hanno mai dato la sensazione di essere in grado di offrire prestazioni continuative, al punto che - alla vigilia - non erano in pochi a far affidamento a due “vecchietti” terribili come Alessandro Del Piero e Filippo “Pippo” Inzaghi. Due pezzi da museo, visto che sfiorano i settant’anni in due, ma come numero complessivo di reti segnate la vecchia coppia non ha emuli. Del Piero, alla fine ci sarà, ma “accompagnato” da “Fantantonio” Cassano. Due, invece, i punti a favore dell’Italia. Potrebbero risultare decisivi, giusto per rilevare il testimone della vecchia guardia, i più giovani (tipo Aquilani, De Rossi e Bonera), e ancor più decisivo lo “stellone” che, nei momenti di difficoltà, rientra a pieno titolo negli schemi della formazione azzurra. Naturalmente si scrive stellone e si legge fortuna, e l’Italia sembra richiederne molta, con la “C” maiuscola… erocchi@caffe.ch
1 gli Europei vinti dalla Francia
Reuters
Il giovane tecnico è amato dai giocatori, ma in realtà…
scelto da un “non addetto ai lavori”, da quel Guido Rossi che da commissario straordinario aveva compito di spazzare il pattume di un organismo in odore di correità. Con Abete al timone della Federcalcio il primo scoglio è stato infatti il rinnovo, o meno, del contratto di Donadoni che scadrebbe proprio a luglio. Trattativa riservata, ma durata troppo a lungo, fino a quando è trapelato che all’ex
campione bergamasco era stato proposto un contrattino a “risultati”, come fosse un piazzista cui spetta uno stipendio a provvigione, al raggiungimento di certi budget. “Se sono qui vuol dire che la pagnotta me la sono già guadagnata”, ha sbottato Donadoni rispondendo picche ad un nuovo contratto forzato. Un po’ come dichiarare urbi et orbi che, comunque vada, dopo Euro ’08 non ci
sarà più. Non è un bel incentivo, nè per il trainer, nè per la squadra. Un altro “ma” è dato dal tasso tecnico della squadra che, se dovesse riflettere i valori registrati dai club in Champions viene dato in deciso ribasso. Le quotazioni dei singoli campioni non si discutono, ma è la “freschezza atletica” generale che è in declino come il tono muscolare legato all’anagrafe. È vero che l’esperienza rappresenta un capita-
le enorme (e un centrocampo con gente come Gattuso, Pirlo e Ambrosini ne ha da vendere), ma è anche vero che i tre campioni del Milan da troppi anni cantano e portano la croce, al punto che lo stesso loro club (campione del mondo in carica) è andato in crisi sia in campionato, sia in Europa, incontrando team molto meno esperti, ma decisamente più giovani, tonici e “affamati”.
LA FRANCIA
Il ‘piatto freddo’ della vendetta I “galletti” di Domenech sentono l’odore della rivincita
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l ranking Fifa colloca la Francia al settimo posto, e già questo basta e avanza per fare incazzare i galletti. Loro non hanno certo dimenticato di essere i vicecampioni del mondo in carica (e se Zidane avesse usato la testa in un altro modo, chissà quei maledetti rigori contro l’Italia come sarebbero finiti), e che di Europei in tempi “moderni” ne hanno già portati a casa due. Il primo nel 1984 sotto il regno Michel Platini, e il secondo nel 2000 proprio a scapito degli azzutti, battutti ai supplementari grazie al “golden goal” di David Trezeguet. Il goal che metteva fine, inopinatamente, al match è stato abolito, ma il conto coi cuglini italiani non s’è chiuso col rigore di Grosso che ha dato i mondiali 2006 al team di Lippi. In questo gruppo C di Euro ’08 l’équipe bleu ritrova ancora l’Italia, cone se l’è ritrovata tra
i piedi nel giorne di qualificazione che l’ha vista chiudere (encore...) al secondo posto: 26 punti contro i 29 dell’Italia. Eppure contro la nazionale di Donadoni la Francia ha raccolto quattro punti: 3-1 al Saint Denis e 0-0 a San Siro. Buon segno per il commissario tecnico Raymond Domenech che, com’è noto, oltre che di calcio è un esperto di astrologia. L’ex allenatore al Mulhouse, che nel palmarès ha un primo posto in serie B con il Lione che nel 1988/89 prima di passare all’Under 21 francese, vive di buoni auspici. Non è un caso che il 12 luglio 2004, quando è diventatp ct della Francia, è nata sua figlia, Che nome darle? Victoire, naturalmente. In questo Campionato europeo i francesi vogliono riscrivere il finale, e possibilmente senza ritrovarsi Pirlo & C., anzi, il piatto della vendetta può essere gustato a freddo, già nel
girone. Dicono che il ct-Nostradamus ami affidarsi alle stelle nel compilare la formazione (basandosi sui segni zodiacali che portano all’esclusione a priori di Trezeguet, bilancia, malaugurante per Domenech). Il coach transalpino non ha mai confermato, nè smentito, ma che si affidi alle “stelle” è evidente da quante ne sfoggia tra i convocati. Henry in testa, ma brillano anche Ribery, Malouda, Vieira, Anelka, Makelele e Gallas, per tacere di giovani astri della pedata come Benzema. Resta il fatto che, senza nulla togliere al valore di Olanda e Romania, l’Italia è vista come il fumo negli occhi, al punto che sono passati in secondo piano campioni made in France, ma con il “peccato originale” di giocare nel Belpaese come il “fiorentino” Sebastian Frey e il “romano” Philippe Mexes, addirittura scartato da Domenech. e.r.b.
4 i Mondiali vinti dall’Italia
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Grecia Svezia Spagna Russia
GRUPPOD
IL CAFFÈ
EURO ‘08
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
LA GRECIA
Reuters
I campioni uscenti ritentano il colpo T
Le ‘Furie Rosse’ spagnole all’esame di maturità
re sole partecipazioni agli Europei (1980, 2004 e quest’ultima), un girone finale dei Mondiali 1994 non esaltante, ma un titolo di Campioni d’Europa già in bacheca. La nazionale ellenica è senza dubbio tra le più sorpredenti e di quelle presenti alla XIII edizione del torneo continentale di calcio. Trionfatrice a sorpresa generale agli ultimi Europei nel 2004, la squadra biancazzurra proverà a difendere il titolo continentale con un gruppo formato per metà da reduci del Portogallo e per l’altra metà da innesti interessanti operati dal Ct Otto Rehhagel. La Grecia si è qualificata a Euro08 vincendo il Gruppo C con 31 punti, più punti di qualsiasi altra squadra europea. Ha staccato il biglietto per la fase finale lo scorso 17 ottobre, superando 1-0 la Turchia a Istanbul con gol di Ioannis Amanatidis al 79’. Sorteggiata nel gruppo D che giocherà in Austria, inizierà la difesa del trofeo Henri Delaunay contro la Svezia a Salisburgo. Il tecnico tedesco, che ha rinnovato il contratto con la federazione di Atene fino al 2010, nonostante il ritiro dell’uomo simbolo nel calcio ellenico, capitan Theodoros Zagorakis, non lamenta carenza di giocatori esperti e versatili. Fra i pali fiducia rinnovata al veterano Antonios Nikopolidis, nonostante l’impiego con buoni risultati di Konstantinos Chalkias nelle qualificazioni. In difesa, sembrano sicuri di un posto da titolare i giganti Traianos Dellas e Sotirios Kyrgiakos, sempre in campo nelle qualificazioni, mentre Giourkas Seitaridis conserva il suo posto sulla destra. Vassilios Torosidis sembra il favorito per occupare la corsia sinistra, mente i compagni di squadra dell’Olympiacos CFP Paraskevas Antzas e Christos Patsatzoglou sono entrambi jolly buoni in caso di bisogno. Gli ultimi due giocatori possono infatti giocare anche come centrocampisti centrali, anche se difficilmente possono soffiare il posto di mediani al capitano Angelos Basinas e a Konstantinos Katsouranis, stabilmente impiegati in quel ruolo già dagli Euro04, mentre come trequartista ci sarà ancora Georgios Karagounis. In attacco, Theofanis Gekas si è confermato implacabile in zona gol e avrà una maglia da titolare. Al suo fianco Rehhagel può scegliere fra Ioannis Amanatidis, ala sinistra o punta, Nikolaos Liberopoulos, spesso decisivo dalla panchina, nonché Stelios Giannakopoulos, Angelos Charisteas e Georgios Samaras. m.g.
La nazionale iberica sulla carta è una delle favorite MAURO GIACOMETTI
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a domanda è una sola: riuscirà la Spagna a diventare maggiorenne? Ce la faranno le ‘furie rosse’ ad superare l’esame di maturità e vincere finalmente qualcosa d’importante? Il genio dei vari Fernando Torres, David Villa. Xabi Alonso e Andrés Iniesta, quattro dei tanti assi a disposizione del Ct Luis Aragonés, sommato all’esperienza di Raul e Puyol, più la sicurezza di Casillas tra i pali, forniranno una sufficiente garanzia al salto di qualità della nazionale iberica? Ora o mai più, verrebbe da dire per la Spagna a questi Euro2008 . Una nazionale quella spagnola che in tutti i tornei continentali e mondiali parte con il favore delle simpatie, ma non arriva quasi mai ad un risultato eclatante come la vittoria o una finale. Con una sola eccezione per quanto riguarda gli Europei, nel 1964, quando in finale superò la Russia per 2-1 e conquistò il trofeo continentale. Ma eravamo a Madrid, al Santiago Bernabeu: una vittoria casalinga paragonabile a quella dell’Inghilterra a Wembley nei mondiali del 1966. Poi il nulla. Inglesi e spagnoli, dunque, accomunati da un unico e incredibile destino, quello di non riuscire a lasciare il segno fuori dai confini amici. E se l’Inghilterra quest’anno resterà alla finestra, ci sono invece tutti i presupposti per sfatare una tradizione negativa da parte delle ‘Furie Rosse’ di Aragonés, soprannominato in patria come il saggio di Hortaleza. Dopo alcune prestazioni altalenanti nelle qualificazioni, Luis Aragonés sembra aver trovato il giusto assetto ai suoi undici prodi in campo. La Spagna ha concluso il girone di qualificazione in testa, con due sole sconfitte, davanti alla Svezia di Slatan Ibrahimovic. E il sorteggio per la fase finale di Euro2008 ha rimesso di fronte spagnoli e svedesi, che insieme a Grecia e Russia completano un autentico girone di ferro, quello del gruppo D. Ma è proprio dalla caratura degli avversari che passa il processo di maturazione dei baldi giovani di Aragonés. Calcio spagnolo che, a dire il vero, non sta vivendo un momento di gloria dopo i fasti del passato. È vero che il Barcellona ha fatto bene in Champions, ma Real Madrid, Va-
lencia e Atletico hanno alquanto deluso in questa stagione. Oltretutto i club spagnoli non riescono più a tenersi stretti i talenti: Fernando Torres, ‘el nino’, forse il più grande centravanti spagnolo dai tempi del ‘Buitre’ Butragueno, ha fatto le valigie dall’Atletico per approdare al Liverpool a suon di milioni di sterline. È pur vero che il Real Madrid sta trattando per il trasferimento dal Manchester di Cristiano Ronaldo,
in odore di pallone d’oro. Un passaggio di maglia che per le cifre ‘galattiche’ dovrebbe ricordare quello di Zidane dalla Juve allo stesso Real Madrid. Ma tornando alla nazionale iberica, oltre agli ostici svedesi deve fare i conti anche con i precedenti non favorevoli nei confronti della Grecia. Nella fase finale degli ultimi Europei in Portogallo, ad esempio, la Spagna parte bene battendo la Rus-
LA SVEZIA
Il team delle tre corone con un Ibra nel motore
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l team delle tre corone è alla ricerca del re e della sua corte. A dire il vero la Svezia avrebbe già trovato il sovrano del rettangolo verde e risponde al nome di Slatan I, al secolo Ibrahimovic. L’attaccante dell’Inter e della nazionale scandinava, però, distilla il suo genio calcistico quando veste la maglia gialloblù: la sua ultima rete con i connazionali risale infatti al 12 ottobre 2005. Per questo il Ct Lars Lagerbäck ha sempre più necessità di trovare principi dell’area di rigore e cavalieri senza macchia e senza paura da affiancare a re Slatan I. C’era una volta il duo d’attacco svedese formato da Larsson e Marcus Allbäck, una coppia senza dubbio bene assortita. Il tempo, tuttavia, passa per tutti e il 36enne Larsson ha da tempo detto addio alla nazionale (anche se Euro08 lo intriga), mentre Allbäck, 34 anni, viene ormai sempre più spesso utilizzato a partita in corso. La lista dei possibili paggetti di Slatan I si è ormai ridotta a Johan Elmander, Markus Rosenberg, e Marcus Berg. Tra i tre, il maggiore indiziato ad essere la spalla di Ibrahimovic sembra essere il 26enne Elmander, entrato stabilmente nel giro della nazionale dopo aver disputato un’eccellente stagione, l’anno scorso, con il Tolosa. Quest’anno, tuttavia, i francesi stentano e anche il rendimento dell’attaccante svedese, che peraltro non segna in nazionale dal 2 giugno 2007, ne ha risentito. L’esperienza di Allbäck, con i suoi 29 gol in 71 gare disputate con la Svezia, offrirebbe maggiori garanzie in fase realizzativa, ma il bomber ha già annunciato in Austria e Svizzera disputerà il suo ultimo impegno con la nazionale. In più Allbäck ha comunicato la sua decisione di lasciare il Kobenhavn a fine stagione per fare ritorno all’Orgryte, club che lo lanciò e che milita nella seconda divisione svedese. Un canto del cigno, insomma, per il biondo Markus. Rosenberg si è dimostrato giocatore di valore segnando dieci reti in Bundesliga con il Werder Bremen in questa stagione, ma in nazionale non ha ancora avuto l’opportunità di misurarsi con avversarie quotate, né di mostrare un’intesa apprezzabile con Ibrahimovic. Per il resto, la Svezia ha adottato una mentalità sempre più offensiva nel suo gioco, sfruttando la spinta sugli esterni di Fredrik Ljungberg e Christian Wilhelmsson. Tuttavia, il gioco degli scandinavi si fonda sulla pazienza, il lavoro di squadra e una rigida disciplina. Mentre Ibrahimovic è la star, Tobias Linderoth è invece l’anima della squadra, straordinario interprete del ruolo di mediano davanti alla difesa a quattro. m.g.
sia con gol di Juan Carlos Valerón al 60' allo stadio di Faro-Loulé nella regione dell'Algarve. Successivamente si accontenta del pareggio 11 proprio contro la Grecia e viene sconfitta nell'ultima gara contro il Portogallo. I padroni di casa si aggiudicano il girone con sei punti mentre la Grecia finisce davanti alla Spagna con quattro punti. Le due squadre hanno gli stessi punti, ma sono i greci a passare per la differenza reti. Di quella squadra del 2004 resta ben poco. Aragonés ha attinto a piene mani dalla nuova generazione per rinfrescare il vigore delle ‘Fuire Rosse’. Gli iberici, impegnati nelle tre partite di qualificazione in Austria, cercheranno di avere una difesa all’altezza dell’attacco e a tal fine sarà fondamentale la presenza di Iker Casillas, che difenderà i pali della Spagna per il quarto grande torneo consecutivo. Aragonés sembra intenzionato a schierare a destra Sergio Ramos, compagno di squadra di Casillas al Real Madrid. Il difensore andaluso garantisce velocità, forza fisica, sicurezza nella fase difensiva, ma anche propulsione e gol. Sulla corsia di sinistra opererà il difensore del Villarreal Joan Capdevila, mentre al centro vigileranno Carlos Marchena e Carles Puyol. Con David Albelda (Valencia) schierato davanti alla difesa, i centrocampisti centrali Xavi Hernández e Cesc Fabregas sono liberi di inventare per un’unica punta o una coppia di attaccanti. Un’arma offensiva importante è data dagli inserimenti di Andrés Iniesta dal centro, ma anche da sinistra e da destra, dove si alterna con David Silva (Valencia). Joaquín offre un’alternativa valida sugli esterni. Xavi e Iniesta hanno confermato le loro doti realizzative segnando insieme sette gol nelle qualificazioni. David Villa dovrebbe essere la prima scelta in attacco. Se il navigato Ct della Spagna optasse per un attacco a due punte, il ballottaggio per una maglia al fianco di Villa è fra Fernando Torres, Raúl Tamudo, Fernando Morientes e Raúl González, simbolo del Real Madrid e della Spagna, trascurato durante le qualificazioni. Ma tutto fa pensare che Raul, se sarà convocato ad Euro2008, si limiterà al ruolo di capitano non giocatore. mgiacometti@caffe.ch
LA RUSSIA
Imprevedibili matrioske del “mago” Hiddink
L
a Russia è una nazionale sempre in corso d’opera affidata a quell’autentico genio calcistico di Guus Hiddink. Il ‘mago’ olandese, dopo le cavalcate vincenti con il Psv Eindoven, ha stupito il mondo pilotando le nazionali di Corea del Sud e Australia a traguardi impensabili. E la nuova ‘mission impossible’ di Hiddink si chiama appunto Russia, nazionale che ha già portato, un po’ a sorpresa, a qualificarsi per Euro08. Hiddink ha operato un deciso rinnovamento, optando per la linea verde e il ‘blocco’ del Cska Mosca. La rivoluzione è partita dal portiere, con Igor Akinfeev, promosso titolare. Come il suo predecessore Yuri Semin, anche Hiddink ha puntato su Sergei Ignashevich, Vasili Berezutski e Aleksei Berezutski, sempre del Cska, per blindare la difesa. Nelle occasioni in cui il tecnico olandese ha deciso di abbandonare il 3-5-2 per passare al 4-4-2, accanto a loro ha trovato spazio il duttile Aleksandr Anyukov. Molto utilizzato da Hiddink anche il difensore centrale Denis Kolodin, pedina essenziale per ovviare ai problemi legati ad infortuni e squalifiche. Se la Russia ha subito appena sette reti nelle qualificazioni, quattro delle quali contro l’Inghilterra, il merito non è solo della linea difensiva, ma anche del centrocampo. Igor Semshov e Konstantin Zyrianov, il più anziano tra i convocati di Hiddink con i suoi 30 anni, nonché miglior giocatore russo del 2007, fungono da protezione alla retroguardia, mentre Diniyar Bilyaletdinov, Yuri Zhirkov, Vladimir Bystrov, Ivan Saenko e Dmitri Torbinskiy hanno tutti licenza di offendere. La Russia schiera tradizionalmente un centrocampo a cinque, ma spesso il reparto centrale si avvale dell’apporto di un sesto uomo, il bomber Andrei Arshavin, che tuttavia salterà per squalifica le prime due gare degli Europei. A differenza degli altri attaccanti come Aleksandr Kerzhakov, Dmitri Sychev e Roman Pavlyuchenko, Arshavin ama partire da una posizione più arretrata, partecipando alla manovra. Vista la mancanza di fuoriclasse, nel corso della rassegna continentale Hiddink potrebbe ritagliare un ulteriore spazio a giovani emergenti o ad alcuni giocatori che militano in campionati esteri come Marat Izmailov, Aleksei Smertin e Viktor Budyanskiy. m.g.
Letzigrund
ZURIGO
Stade de Genève
GINEVRA
@
www.football.ch www.equipe.fr it.eurosport.yahoo.com IL CAFFÈ
EURO ‘08
Spettatori 30’000
Spettatori 30’000
St. Jakob-Park
BASILEA
Stade de Suisse
BERNA
Spettatori 42’500 SVIZZERA
REP. CECA
PORTOGALLO
Spettatori 32’000
TURCHIA
AUSTRIA
GRUPPO
CROAZIA
GERMANIA
POLONIA
A
B
GRUPPO
Basilea
7-6-2008 18.00
Svizzera - Rep. Ceca
Vienna
8-6-2008 18.00
Austria - Croazia
Ginevra
7-6-2008 20.45
Portogallo - Turchia
Klagenfurt
8-6-2008 20.45
Germania - Polonia
Ginevra
11-6-2008 18.00
Rep. Ceca - Portogallo
Klagenfurt
12-6-2008 18.00
Croazia - Germania
Basilea
11-6-2008 20.45
Svizzera - Turchia
Vienna
12-6-2008 20.45
Austria - Polonia
Basilea
15-6-2008 20.45
Svizzera - Portogallo
Klagenfurt
16-6-2008 20.45
Polonia - Croazia
Ginevra
15-6-2008 20.45
Turchia - Rep. Ceca
Vienna
16-6-2008 20.45
Austria - Germania
OLANDA
ITALIA
ROMANIA
GRECIA
FRANCIA
GRUPPO
SVEZIA
SPAGNA
C
Ti-Press
L’obiettivo
RUSSIA
GRUPPO
D
Zurigo
9-6-2008 18.00
Romania - Francia
Innsbruck
10-6-2008 18.00
Spagna - Russia
Berna
9-6-2008 20.45
Olanda - Italia
Salisburgo
10-6-2008 20.45
Grecia - Svezia
Zurigo
13-6-2008 18.00
Italia - Romania
Innsbruck
14-6-2008 18.00
Svezia - Spagna
Berna
13-6-2008 20.45
Olanda - Francia
Salisburgo
14-6-2008 20.45
Grecia - Russia
Berna
17-6-2008 20.45
Olanda - Romania
Salisburgo
18-6-2008 20.45
Grecia - Spagna
Zurigo
17-6-2008 20.45
Francia - Italia
Innsbruck
18-6-2008 20.45
Russia - Svezia
è
superare
I rossocrociati puntano ai quarti di finale MASSIMO SCHIRA
Basilea 19-6-2008 ore 20.45 1A-2B
QUARTI DI FINALE
Vienna 20-6-2008 ore 20.45 1C-2D
SEMIFINALI Basilea 25-6-2008 ore 20.45 W1-W2
Basilea 21-6-2008 ore 20.45 1C-2D
Vienna 22-6-2008 ore 20.45 1D-2C
Vienna 26-6-2008 ore 20.45 W3-W4
FINALE Vienna 29-6-2008
ore 20.45 CAMPIONE D’EUROPA
PALMARES
1960 1 2 3 4
RUSSIA JUGOSLAVIA CECOSLOV. FRANCIA
1968 1 2 3 4
1964 1 2 3 4
SPAGNA RUSSIA UNGHERIA DANIMARCA
ITALIA JUGOSLAVIA INGHILTERRA RUSSIA
1976 1 2 3 4
1972 1 2 3 4
GERMANIA RUSSIA BELGIO UNGHERIA
CECOSLOV. GERMANIA OLANDA JUGOSLAVIA
1984 1 2 3 4
1980 1 2 3 4
GERMANIA BELGIO CECOSLOV. ITALIA
SALISBURGOWals-Siezen-
FRANCIA SPAGNA DANIMARCA PORTOGALLO
1992 1 2 3 4
DANIMARCA GERMANIA OLANDA SVEZIA
1988 1 2 3 4
OLANDA RUSSIA GERMANIA ITALIA
2000 1 2 3 4
1996 1 2 3 4
GERMANIA REP. CECA INGHILTERRA FRANCIA
KLAGENFURT
FRANCIA ITALIA OLANDA PORTOGALLO
2004 1 2 3 4
GRECIA PORTOGALLO REP. CECA OLANDA
L’
obiettivo dichiarato della nazionale svizzera all’Europeo è quello di superare il primo turno. Poco? Decisamente no. E per diverse ragioni. La realtà dei fatti degli ultimi mesi ha rimescolato un po’ le carte in tavola per quanto concerne gli uomini di Köbi Kuhn. Da un lato, i risultati delle amichevoli di preparazione disputate dopo il buon mondiale di Germania sono state tutto fuor che ricche in indicazioni interessanti o confortanti per l’ambiente della nazionale. Sono arrivate anche alcune sconfitte pesanti, come quella contro la Germania, a fronte di prestazioni nettamente al di sotto delle attese per una squadra che era considerata in notevole crescita. Ad accrescere i grattacapi dello staff rossocrociato si sono man mano aggiunti vari infortuni di uomini fondamentali. Ad iniziare da Alex Frei e Patrick Müller, recuperati sì, ma quasi in extremis. Entrambi hanno potuto rispondere presente alla convocazione, ma non hanno potuto giocare molte partite in stagione. Discorso analogo anche per Philipp Degen, quasi sempre fermo con il Borussia Dortmund. Praticamente Kuhn non è mai riuscito a
schierare il suo undici ideale, un dettaglio da non sottovalutare per una squadra come quella svizzera. Soprattutto perché la qualità tra titolari e riserve è in molti ruoli - troppo grande per riuscire a rimanere competitivi. Altrettanto significativo è risultato lo stato di forma non ottimale di molti uomini durante le amichevoli. Un problema legato alla mancanza di competizione nei rispettivi club perché “secondi” ad altri calciatori nelle scelte dei tecnici. Significativo l’esempio di Johann Vonlanthen a Salisburgo. Dopo aver cambiato ruolo con Giovanni Trapattoni - che lo ha spostato sulla fascia destra di centrocampo con buoni risultati - il club austriaco ha acquistato uno specialista nel ruolo. E l’elvetico si è ritrovato molto spesso tra le riserve e sempre meno motivato nella sua avventura. In pratica, al ritiro di Lugano, Kuhn ha avuto per la prima volta a disposizione il gruppo completo, con cui ha potuto svolgere al meglio il lavoro di avvicinamento all’evento clou per il calcio elvetico. Il passaggio del turno resta nondimeno un obiettivo raggiungibile, ma non senza difficoltà. A differenza di una Coppa del Mondo, dove al primo turno almeno due delle quattro squadre
Wörthersee
IL TECNICO Köbi Kuhn chiude con l’Euro la sua brillante esperienza alla guida della nazionale
Sotto la stell Molta classe tra i lu
Spettatori 30’000
Ernst-Happel
INNSBRUCK
Tivoli Neu
Reuters
VIENNA
S
Spettatori 30’000
Spettatori 50’000
Spettatori 30’000
IL CAMPIONISSIMO Sarà Cristiano Ronaldo, campione d’Inghilterra e d’Europa a guidare i lusitani
e la sola classe bastasse a fare una grande squadra, il Portogallo sarebbe certamente “la” grande favorita per l’Europeo. Non “tra” le favorite. Soprattutto da metà campo in su, il gruppo di Felipe Scolari conta nomi di livello mondiale. Qualche esempio? Cristiano Ronaldo, Deco, Nani, Quaresma, Simão, Tiago, Nuno Gomes… Tutti giocatori dalle spiccate qualità tecniche e dalle grandi potenzialità. Giocatori che, però, messi assieme in campo non sono riusciti a battere la Polonia nel girone di qualificazione, staccando sì il biglietto per Austria e Svizzera, ma soltanto al secondo posto e a poca distanza anche da Serbia (terza) e Finlandia (quarta). Se i singoli sono il punto di forza dei lusitani, non certamente lo stesso si può dire del collettivo. Anche potendo contare su uomini di provata esperienza quali Ricardo Carvalho, Pepe, Fernando Meira, Petit e Paulo Ferreira
Svizzera
Repubblica Ceca
Portogallo
Turchia
GRUPPOA
LA VIGILIA
9
IL CAFFÈ 1 giugno 2008
LA REPUBBLICA CECA
Ti-Press
Alla ricerca del titolo che fu ‘cecoslovacco’ S
C’è poco Ticino nell’ultima selezione firmata Kuhn ALBERTO COTTI
il primo turno
Ti-Press
in un girone duro, quasi di ferro sono ampiamente alla portata della Svizzera, agli Europei - competizione che vede sole 16 nazionali qualificate alla fase finale - le “squadre materasso” non ci sono. Se si considera come la Repubblica Ceca sia una delle candidate più qualificate per la vittoria finale e che il Portogallo è stato finalista all’ultima edizione, il compito degli svizzeri appare immediatamente difficile. Resta la Turchia, avversario certamente abbordabile, anche se i rossi di Fatih Terim meditano da tempo “vendetta” contro i rossocrociati dopo l’eliminazione (vergognosa nei suoi contorni post-partita) dai mondiali di Germania nello spareggio di qualificazione proprio da parte della Svizzera. A parte la volonta dei turchi di “rifarsi una verginità” sul piano comportamentale, per gli elvetici è la classica partita da non perdere. Ma non basterà comunque per assicurarsi un “posto al sole”. Bisognerà far punti vuoi all’esordio contro i cechi, vuoi contro i portoghesi. Impresa non certo impossibile se la Svizzera giocherà al suo miglior livello, ma sicuramente complicata qualora non tutti i “tasselli” del puzzle di Köbi Kuhn dovessero essere tutti perfettamente al loro posto. Ad iniziare dalla difesa, che sarà chia-
mata al difficile compito di tornare quella che ai mondiali era riuscita nell’impresa di non subire nemmeno una rete. Diego Benaglio tra i pali è pure uno degli “osservati speciali”. Il ruolo stesso del portiere lo impone. Una conferma delle qualità del giovane numero uno rossocrociato in una competizione importante e di alto livello come l’Europeo sarebbe certamente il miglior biglietto da visita anche in ottica futura. La rassegna continentale sarà poi un ottimo banco di prova per altri giovani talenti emersi in maglia rossocrociata negli ultimi mesi. I nomi di Gelson Fernandes, Gökhan Inler ed Eren Derdiyok - per non fare che i più evidenti erano pressoché sconosciuti al grande pubblico appena 12 mesi prima dell’Europeo. Oggi sono titolari o rincalzi di lusso. Superare il primo turno contribuirebbe a dare un’ulteriore - notevole - spinta all’evoluzione del movimento calcistico svizzero. E farebbe della “festa del calcio” alle porte di casa un autentico trionfo in rossocrociato. Non sarà facile, ma se Frei ritrova le reti, Barnetta si conferma ai suoi livelli e la difesa non barcolla, anche traguardi molto più importanti non sono preclusi a questa nazionale. mschira@caffe.ch
IL PORTOGALLO
a di Cristiano Ronaldo sitani di Scolari che vogliono vincere nella fase difensiva, Scolari non sembra ancora riuscito a trovare la quadratura del “cerchio portoghese”. Sfortunata finalista in casa nell’ultima edizione dell’Euro contro la sorprendente Grecia, la squadra portoghese ha come obiettivo quello di poterci riprovare, partecipando - magari - alla finalissima di Vienna. Squadra dal tocco di palla veloce e spesso sopraffino, il Portogallo ha spesso dimostrato di soffrire in modo particolare il gioco molto fisico. E questo nonostante parecchi dei suoi “tenori” siano impegnati nel campionato inglese, proverbialmente molto basato sull’agonismo. A far sognare i lusitani, comunque, c’è la stagione eccezionale di Cristiano Ronaldo. Il giocatore del Manchester United (dove ricopre sia ruoli di centrocampo, sia di attacco) ha realizzato reti a grappoli durante tutto l’anno, risultando già prima dell’Europeo il principale “indiziato” per il prossimo
pallone d’oro. Ma, come ovvio, per vincere l’Europeo non bastano le giocate - anche se straordinarie - di un singolo elemento. Bisognerà capire se e in che misura Scolari sarà disposto a cucire la sua nazionale addosso alla giovane e fulgida stella del calcio portoghese. Un compito non certo semplice, considerando quanto delicato possa risultare l’ambiente di una nazionale nelle lunghe settimane di un ritiro per un torneo come l’Euro. Puntare tutti i riflettori su di un unico attore potrebbe nuocere sia al singolo, sia ai rapporti all’interno del gruppo. Mettendo Ronaldo sullo stesso piano degli altri, visto il suo forte carattere e la sua spiccatissima personalità, potrebbe causare guai nei rapporti con il fenomeno dello United. Problemi “di lusso”, ad ogni buon conto, per l’esperto Felipe Scolari. Del resto, un tecnico che ha già guidato il Brasile, è avvezzo a questi “temporali”. m.s.
N
on ci sono nè Mauro Lustrinelli, nè Alberto Regazzoni e men che meno Germano Vailati. Così il Ticino della pedata ad Euro 08 sarà rappresentato dal solo Valon Behrami. Köbi Kuhn, una volta di più, si è dimostrato uomo di solide convinzioni personali, nella composizione della rosa della nazionale rossocrociata. “Lustrigol” non gli è mai andato particolarmente a genio. Così nonostante le sue reti con il Lucerna, per sostituire l’infortunato Blaise N’kufo, gli ha preferito il bernese Thomas Häberli che, ad onor del vero, si è dimostrato la spalla ideale di un Hakan
ono passati oltre trent’anni da quando l’allora Cecoslovacchia si laureò campione d’Europa nel calcio. Era il 1976, si giocava in un altro Paese che “non esiste più”, la Yugoslavia. A Belgrado ci vollero due partite per capire chi, tra Germania e Cecoslovacchia, avrebbe sollevato il trofeo. E, nella seconda partita dopo il 2-2 dell’andata, ci vollero i calci di rigore per assegnare la coppa. Vent’anni dopo, la Cecoslovacchia era diventata Repubblica Ceca, ma - era il 1996 - a Wembley l’avversaria era la stessa. Altra gara storica, che inaugurò, purtroppo per la squadra dell’est europeo, il “golden gol”. A consegnare il titolo ai tedeschi fu Oliver Bierhoff, dopo una partita rocambolesca. Dopo 12 anni, la Repubblica Ceca - diventata nel frattempo una delle “potenze” del calcio europeo per nazioni ci riprova. Tra le favorite al titolo in Austria e Svizzera, anche una ricerca scientifica dell’Ubs ha indicato in Koller e compagni la squadra da battere. Formazione estremamente solida, ma capace anche di un calcio spettacolare, la Repubblica Ceca basa la sua ossatura su elementi che militano nelle maggiori squadre del continente. A partire dal portiere Peter Cech, titolare del Chelsea. Anche se ad Euro08 mancheranno alcuni elementi di classe e fantasia come Thomas Rosicky (ferito) e Pavel Nedved (che ha ormai detto addio alla nazionale), l’allenatore Karel Bruckner ha sempre privilegiato il gioco collettivo, particolarmente rapido ed insidioso. Ma per vincere veramente un Europeo, queste qualità potrebbero non bastare. O, meglio, ne dovrebbero essere trovate di nuove. Tutto dovrà filare liscio come l’olio per permettere al gigante Koller e compagni di tornare ad essere micidiali come lo furono le nazionali vincenti del passato. Certo, la qualità nei vari reparti non manca e il gruppo è sempre stato unito. Potrebbe però mancare un pochino di classe, specie in difesa, dove elementi come Jankulovski (Milan), Grygera (Juventus) e Ujfalusi (Fiorentina), non sono sicuramente reduci da una stagione priva di sbavature. Attenzione, però, perché i Cechi trovano concentrazione e grandi prestazioni proprio quando vestono la maglia della nazionale. m.s.
Lustrinelli, Regazzoni e Vailati sono stati scartati dal selezionatore dopo alcune convocazioni Yakin che sembra aver ritrovato le sue migliori sensazioni. Insomma, più o meno la compagine di Kuhn ricorderà quella che ha preso parte ai mondiali tedeschi ad iniziare dalle punte Alex Frei e Marco Streller, che dovrebbero poter contare sui suggerimenti e gli inserimenti di Yakin e - nella misura in cui la botta rimediata in allenamento gli consentirà di scendere in campo - di Tranquillo Barnetta. Senza però dimenticare quel Görkan Inler che con la maglia dell’Udinese, ha dato un saggio delle sue notevoli capacità. E lo stesso dicasi di Ricardo Cabanas - che è tornato nel giro della nazionale dopo un anno di assenza e Gelson Fernandes. Nelle retrovie, i problemi di salute di Patrick Müller e Philipp Degen, hanno promosso Ludovic Magnin a pedina fondamentale; meritatamente però, il giocatore dello Stoccarda, quando veste la maglia della selezione nazionale, raramente disputa incontri scialbi. Mentre da Philippe Senderos e Johan Djourou, Kuhn sembra attendersi soprattutto la conferma di quando di buono hanno messo in mostra ai mondiali tedeschi.
Qualche infortunio di troppo ha turbato la vigilia del torneo per la compagine elvetica E proprio rispetto ai mondiali il tecnico zurighese ha rivisto la propria gerarchia dei portieri, affidando il ruolo di numero uno a Diego Benaglio con Pascal Zuberbühler suo sostituto. Una promozione, quella di Benaglio, sicuramente meritata dopo una serie di prestazioni notevoli con la maglia della sua nuova compagnie: il Wolfsburg. Mentre Zuberbühler, che dopo l’ottimo mondiale tedesco ha ormai imboccato irrimediabilmente il viale del tramonto, deve la sua selezione soprattutto ad un carisma che nello spogliatoio elvetico non ha eguali. A fungere da terzo portiere sarà la giovane speranza Eldin Jakupovic, che è stato convocato dopo la rinuncia di Fabio Coltorti. E dopo le ripetizioni generali contro Slovacchia e Liechtenstein, sabato 7 giugno alle 18 al St. Jackob Park di Basilea, sarà la Repubblica Ceca a tenere a battesimo la Svizzera. acotti@caffe.ch
LA TURCHIA
Una grande incognita capace di ben figurare G
enio e sregolatezza. Nessuno mai avrebbe scommesso un soldo bucato sulla Turchia terza ai mondiali. Eppure nel 2002, in un passato insomma non troppo lontano, gli uomini di Fatih Terim sono entrati nella storia del calcio battendo nella “finalina” la Corea del Sud. E, allora, dopo la figuraccia dell’eliminazione contro la Svizzera nello spareggio (perso sul campo e, soprattutto fuori) per Germania 2006, dalla Turchia ci si può attendere davvero di tutto. Certamente, almeno sulla carta, i turchi hanno un organico inferiore qualitativamente a Repubblica Ceca e Portogallo, squadre faro del gruppo A. Però in determinate condizioni, i rossi del Bosforo riescono a scovare energie assolutamente inimmaginabili. Squadra pericolosa tradizionalmente quando gioca in casa, la Turchia risulta più abbordabile in trasferta. Non contare sull’apporto unilaterale del proprio fedele pubblico, sembra spesso pesare molto sulle spalle di alcuni dei giocatori. Come dimostrato dal Fenerbahce in Champion’s League, il calcio turco sta ripercorrendo anche a livello di club i fasti del recente passato. Non è più il “nazionalissimo” Galatasaray ad avere successo, ma la multinazionale guidata da Zico ha saputo lanciare anche alcuni giocatori turchi interessanti sul palcoscenico internazionale. A livello di “classe”, la squadra si sarebbe dovuta basare essenzialmente su uomini di provata esperienza come Altintop (Bayern Monaco) e Bastürk (Stoccarda), ma Fatih Terim ha deciso altrimenti, non convocandoli. Se stimolata e motivata al modo giusto, comunque, la Turchia è conosciuta soprattutto per la verve atletica e l’aggressività di giocatori come Emre e Sentürk. Elementi che non esitano ad andare “sopra le righe” per inseguire l’obiettivo. Tutto si giocherà sulla voglia di fare. Nel gruppo di qualificazione - vinto dalla Grecia - i turchi non hanno certo brillato. Ma hanno pur sempre ottenuto quel che volevano. L’aver staccato il biglietto europeo ai danni della Norvegia è un segnale da non sottovalutare. m.s.
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INTICINO IL CAFFÈ
EURO ‘08
11
IL CAFFÈ 1 giugno 2008
AD ASCONA
W
illkomen Deutschen Fussball Bund. Benvenuta nazionale tedesca di calcio. Il Locarnese, Ascona e Tenerno in primis, accoglierà con tutti i crismi la selezione della Germania agli Europei e d’altra parte non poteva essere che la sponda svizzera del Lago Maggiore a far sentire a casa propria gli uomini di Joachim “Jogi” Löw. Che per il loro ritiro durante ‘Euro08’ dovranno preoccuparsi solamente di un’invasione pacifica di concittadini agli allenamenti e nei dintorni dell’Albergo Giardino, la struttura che ospiterà giocatori e staff tedeschi. Anche per questo motivo, cioè cercare di preservare il più possibile la tranquillità della squadra tedesca durante il mese di giugno (se tutto andrà per il meglio), dall’Albergo Giardino filtrano minime e indispensabili informazioni sull’allestimento del programma di ospitalità di Michael Ballack e compagni. Si sa, ad esempio, che la ‘Mannschaft’ composta da una sessantina di persone tra giocatori, funzionari e accompagnatori, arriverà il prossimo 3 giugno ad Ascona e troverà a disposizione esclusiva tutte le 77 camere dell’albergo a cinque stelle, compresi i 5 appartamenti
Il “Giardino” seconda casa dei tedeschi della Residenza. Dal 1° al 28 giugno, dunque, l’Albergo Giardino sarà ‘sold out’, tutto esaurito ed esclusivamente riservato alla nazionale tedesca. Nei giorni immediatamente precedenti l’arrivo di giocatori e staff, l’albergo viene leggermente modificato (mobili, Tv, lounge, ecc) secondo le esigenze già avanzate dai responsabili della selezione tedesca. Ogni giorno, al mattino, partirà dall’Albergo Giardino il bus che accompagnerà i giocatori all’allenamento presso il Centro sportivo di Tenero. Si era parlato anche di un viaggio in battello, da Ascona a Tenero, ma il direttore del Centro Sportivo, Bixio Caprara, smentisce questa
ipotesi di trasporto suggestiva quanto non certo pratica. Giocatori, staff e accompagnatori dovrebbero rientrare in Albergo per l’ora di pranzo. Tutti i pasti saranno infatti serviti al Ristorante Aphrodite dell’hotel, con il team di cucina, capitanato dallo chef Urs Gschwend che sarà affiancato dal cuoco della squadra. Pomeriggio di tutto relax per i 23 giocatori tedeschi, poi, da passare al Lounge dove il barista Luca Sandionigi potrà far gustare ai pregiati ospiti tè, caffè e torte di ogni genere. Tra un allenamento e l’altro, le tre partite della prima fase del girone B, che si disputeranno in Austria e a Basilea, gli uomini di Jogi Löw potrebbero anche dedicarsi allo shopping e al passeggio tra le vie del Borgo. Ma impera il ‘topo secret’ anche su quando e dove poter incontrare le star del calcio tedesche nei loro momenti di libertà. Di sicuro e senza timore di essere smentiti possiamo anticipare che Oliver Neuville, che fa parte della rosa di 23 giocatori selezionati per l’Europeo dal tecnico tedesco, sarà un’ottima guida per i compagni del ‘Bunderteam’ a caccia di svago. m.g.
Ti-Press
Schermi, locali e… regole per una febbre da eurogol Iniziative pubbliche e private per seguire insieme i match MAURO GIACOMETTI
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A LUGANO
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na settimana gastronomica all’insegna della cucina tipica svedese che precede l’arrivo dei giocatori, poi il 4 giugno grande festa d’accoglienza per Ibrahimovic e compagni. Il 6 giugno, poi, giorno della Festa nazionale svedese, l’ambasciata organizzerà a Villa Sassa un rinfresco d’onore con ospiti Ticino Turismo e alcuni Paesi nordici. Lo sponsor della manifestazione: Ikea, naturalmente. Villa Sassa, il centro alberghiero e welness che domina Lugano, dà il meglio di sé per far sentire a casa propria la nazionale delle tre corone in terra ticinese. A cominciare dalla bandiera biancoblù che sventola sul pennone dell’albergo da dicembre, da quando cioè gli scandinavi hanno scelto Lugano come base per i campionati continentali di calcio. Lugano ha sfoderato tutto il suo appeal e gli scandinavi, sempre molto sensibili al clima temperato e alle bellezze naturali, se ne sono innamorati. A decretare la scelta di Villa Sassa e Lugano come quartiere generale della squadra è stata la presentazione di
Ibra & Co. coccolati a Villa Sassa
un’offerta attrattiva: una struttura alberghiera completa e d’eccellenza, Villa Sassa Hotel & Spa, con servizi di qualità impeccabile, una ristorazione di alto livello, un ampio Wellness Club & Spa, camere e suites ampie e luminose
e non ultima la meravigliosa location, a pochi minuti dal centro città, ma in posizione tranquilla e defilata, con vista mozzafiato su lago e montagne circostanti; l’eccellente centro sportivo di Cornaredo; l’aeroporto di LuganoAgno a soli due passi dalla città. Il giallo e il blu della bandiera svedese dominano su tutto il complesso di Villa Sassa, a cominciare dalle decorazioni floreali all’interno dell’albergo, nella villa, in piscina. Due automobili sono state anch’esse decorate con i colori svedesi e il marchio Euro’08 e saranno a disposizione dello staff tecnico che segue la squadra. Sempre in albergo, due televisori maxischermo sono a disposizione dei giocatori e dei tecnici che vorranno seguire le gesta delle altre avversarie nella hall a loro riservata. Il personale dell’albergo ha seguito nelle scorse settimane dei corsi intensivi di svedese. La nazionale scandinava ha già dato la sua disponibilità per incontrare i tifosi, un pomeriggio alla settimana, nelle sale di Villa Sassa per dispensare autografi. m.g.
a grande abbuffata eurocalcistica sta per cominciare, migliaia di tifosi, turisti e curiosi si riverseranno nelle Ubs area, nelle piazza, nei locali pubblici per seguire sui maxischermi la fase finale degli Europei e tifare la propria squadra del cuore. Un’epidemia calcistica che colpisce anche il Ticino, seppur escluso dal ‘cuore’ degli Europei, cioè gli stadi dove si disputeranno i match delle migliori sedici nazionali continentali. A cominciare dai luoghi scelti per la preparazione e il ritiro di due nazionali, Svezia e Germania, rispettivamente l’Hotel Villa Sassa di Lugano e l’Albergo Giardino di Ascona (vedi altri articoli). Per circa un mese, dunque, sarà un fiorire di schermi e maxischermi in tutto il cantone, un mare di cristalli liquidi e video al plasma che dalle 18 fino a tarda serata, intorno alle 23, trasmetteranno dirette, replay, interviste e retroscena sugli incontri. Quindi i commenti dei telespettatori, più ‘soft’ tra le mura di casa, certamente più vivaci nei bar e nelle piazze. Un unico neo nel proliferare di maxischermi, Piazza del Sole a Bellinzona. Un gruppo di bellinzonesi aveva cercato di portare il calcio all’ombra di Castelgrande, con il consenso e la collaborazione degli esercenti. Ma il budget non indifferente, circa 500 mila franchi per allestire il ‘villaggio Euro08’ in Piazza del Sole, non ha trovato finanziatori e sponsor, tant’è che gli appassionati di calcio della capitale dovranno assemblarsi nei bar per assistere ai match della nazionale rossocrociata e alle altrie partite in programma. Considerando gli orari degli incontri, saranno dunque soprattutto i locali pubblici, i ristoranti, le hall degli alberghi e i campeggi ad essere messi sotto pressione: durante gli aperitivi per i match delle 18, cocktail e per cena e‘ammazzacaffé’ nelle partite in programma alle 20.30. Un ‘pienone’ serale, complice anche la bella stagione, che prevedibilmente dovrà essere gestito e incanalato affinché prevalga lo spirito sportivo anche
Sotto pressione ristoranti, alberghi e campeggi per il ‘pienone’ serale fuori dagli stadi. Tanto da prevedere, piuttosto che restare spiazzati, che GastroTicino, l’associazione che raggruppa gli operatori di bar, ristoranti e alberghi, insieme alla polizia cantonale, ha deciso di sensibilizzare gli esercenti ad adottare le misure più appropriate, richiamandosi anche alle disposizioni della Legge sugli esercizi pubblici. Attenzione, quindi, a non esagerare con il volume dei maxi schermi nei locali, a non servire alcol ai minorenni o comunque a persone in stato di ebrietà (in generale è consigliato l’uso di bicchieri di plastica, soprattutto se gli avventori sono numerosi), e a rispettare gli orari di chiusura. “Ideale - fa sapere GastroTicino attraverso il suo sito - sarebbe anche, che le autorità locali, valutino con estrema attenzione la concessione di autoriz-
zazioni per bancarelle o capannoni improvvisati che vendono cibi e bibite, non solo sotto il profilo dell’igiene e della presenza di un gerente, ma anche per le conseguenze sul’ordine pubblico in relazione alla vendita di bevande alcoliche”. Considerando che in certe occasioni le persone presenti in un esercizio pubblico saranno molto numerose, continua GastroTicino nel suo sito dedicato agli Europei, si consiglia ai gerenti e al personale, di rendere attenti i propri clienti, sull’eventualità di borseggi e furti. “Oltre ai rischi di risse e aggressioni, la polizia vigilerà anche sullo spaccio di sostanze stupefacenti e sulle possibili scommesse. GastroTicino è a disposizione degli associati per cercare di chiarire i dubbi che possono nascere, così come la Polizia cantonale che tramite il proprio aervizio stampa (0848 25.55.55) è a disposizione per ulteriori informazioni”, spiega un comunicato dell’associazione di categoria.
Dalle 18 a notte inoltrata i riti degli appassionati di calcio Anche Ticino Turismo ha dispensato consigli agli operatori del settore su come accogliere al meglio le tifoserie e gestire la presenza delle squadre ospiti nella Svizzera italiana. L’Ente turistico ha organizzato una serie di mezze giornate informative, lo scorso mese di maggio, proprio per preparare al meglio chi si trova confrontato con la febbre del calcio. “Per il Ticino questo evento è un’occasione da sfruttare il più possibile. E sono tanti gli aspetti da curare per garantire un’accoglienza e un soggiorno a tanta gente straniera, concentrata in un mese. Per questo abbiamo organizzato le giornate informative indirizzate non solo ai direttori di alberghi o ai gerenti di ristoranti ma agli amministratori locali, ai servizi di sicurezza e trasporto, insomma a tutti i gli operatori che possono gravitare attorno al settore dell’ospitalità”, sottolinea Patrick Lardi, responsabile marketing e comunicazione di Ticino Turismo. E dopo la formazione e l’informazione, non guasta un promemoria dell’accoglienza che aiuti a gestire la massa di tifosi che approderà nel mese di giugno nella Svizzera italiana. Il passaporto rosso di Euro08, disponibile presso gli uffici turistici regionali o da richiedere al sito www.ticinoturismo.ch fornisce una sintesi di tutti gli eventi collegati direttamente o indirettamente alla partita, indirizzi utili, orari e itinerari dei mezzi di trasporto e un provvidenziale dizionario in tedesco e svedese per rispondere alle domande più semplici dei tifosi delle due nazionali. Un lavoro organizzativo sistematico e ‘creativo’ apprezzato anche dal consigliere federale Samuel Schmid, che la scorsa settimana ha visitato il Centro sportivo di Tenero e assistito all’amichevole della nazionale rossocrociata a Cornaredo. “Gut, phantastisch, chapeau!, ha commentato Schmid nel vedere come il Ticino si è preparato agli Europei. mgiacometti@caffe.ch
Questâ&#x20AC;&#x2122;anno gli Europei li giochiamo in casa. Tua.
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LARTSI IL CAFFÈ
EURO ‘08
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
ALLA RADIO
Le reti radiofoniche vanno a… tutto campo dentro e fuori campo
IL TEAM TSI
Il “plotone” della Tsi per Euro08 è capitanato dal produttore Rtsi Marco Filippini (foto in basso) Da sinistra, Giordano De Lucia, Tanja Valentin, Mauro Sannitz, Giorgio De Luigi, Emanuela Gaggini, Patrizia Spellini, Marco Filippini, Enrico Carpani, Sergio Ostinelli, Aramis Dozio e Armando Ceroni Loreta Daulte
“D
Lo ‘studio 2’ epicentro dell’Europeo televisivo Oltre alle partite, una nutrita offerta della Tsi uello che si disputerà in casa nostra nel mese di giugno, sarà davvero un grandissimo evento, che catalizzerà l’attenzione del grande pubblico non solo sportivo. Tutte le 31 partitre del torneo Il canale Tsi2 Euro 2008 saranno trasmesse in trasmetterà diretta da Tsi 2. Il palinsesto eututte le partite ropeo, oltre alle telecronache dei in programma match, proporrà trasmissioni di ad Euro 2008 approfondimento, che racconteranno l’evento attraverso continui collegamenti con gli stadi e le piazze, interventi da studio, ospiti e interviste. Gli appassionati non avranno, insomma, che l’imbarazzo della scelta sulla televisione ticinese. “È vero, proporremo davvero molto - afferma Marco Filippini, alla testa della produzione Rtsi per quanto riguarda Il 6 giugno Euro 08 -, sia nei giorni delle ci sarà la serata partite, sia in quelli di pausa. Con argomenti calcistici, ma non della vigilia in cui si inaugurerà solo. Perché l’Europeo interessa l’impegno tutti”. della Tsi Ogni giornata sarà scandita da appuntamenti “fissi”, che diventeranno una sorta di orologio televisivo per gli Europei. Si comincerà alle 17 con “Destinazione stadio”. La trasmissione sarà un lungo prepartita (soprattutto in occasione delle sfide che vedranno impegnati i rossocrociati di Köbi Kuhn) con curiosità, contributi filmati, collegamenti, opinioni, interviste e la presentazione della giornata di calcio che sta per iniziare. Poi spazio al fischio d’inizio della prima partita di giornata. Alle 20 andrà poi in onda il magazine di approfondimento “Nazionale.ch”. È uno spazio dedicato soprattutto alla squadra rossocrociata e sarà diffuso fin tanto che la Svizzera sarà presente agli Europei, quindi si spera il più a lungo possibile. Con servizi, collegamenti e interviste dal ritiro di Feusisberg, gli inviati al seguito della nazionale svizzera raccoglieranno le dichiarazioni e le emozioni dei protagonisti. Immediatamente dopo, il palcoscenico tornerà allo stadio, dove - durante il turno di qualiFeusisberg, Basilea, Ginevra, Vienna e ficazione - andrà in scena il secondo indalle Arene UBS in Ticino (Locarno e contro di giornata. Lugano) saranno il punto forte del proVerso le 23, dopo la partita serale, sarà gramma! possibile seguire il talk “Euro Club”. Una novità assoluta sarà una grande atAttorno ad un tavolo del conduttore, gli trattiva televisiva. Non si vedranno più ospiti affronteranno i principali temi le tradizionali high lights, che saranno della giornata. Nei giorni senza partite sostituite da una catalogazione compleandrà in onda comunque la trasmissiota delle immagini. Un sistema che done Euro Club. Lo studio sarà condotto cumenta con delle clip le fasi significaper tutto il periodo da Enrico Carpani. tive di tutti gli incontri (es. gol squadra La regia sarà affidata a Gigi Neri e Gianluca Del Maschio. Proprio lo Studio 2 sarà il vero centro Novità tecnologica nevralgico di Euro 2008, grazie anche alla scenografia firmata da Jeraldine nel sistema di Dardano. Rappresenterà una sorta di catalogazione dei centrale di comando video, con finestre aperte sugli stadi e sulle piazze “migliori momenti” dell’Euro. “Abbiamo voluto insistere prorprio sullo studio quale epicentro A/squadra B, HiLites, replay, profilo dell’Europeo televisivo - spiega Filipdei giocatori protagonisti, eccetera). pini -. Un fulcreo con gli occhi però “Questo sistema innovativo permette di puntati verso i veri luoghi dell’Euro. catalogare circa 90 clip a partita, che Attraverso i collegamenti con gli inviasono molte - precisa Filippini -. In stuti avremo l’attenzione su tutto quanto dio, poi, ogni qual volta viene affrontaruota attorno all’evento”. I collegato un argomento specifico, oppure si menti con gli inviati soprattutto da
nel magazine settimanale “L’erba del vicino”, curato da Marco Horat, che coordina tutta l’operazione sulla Uno. Ma poi si entrerà “Dentro” Euro 08 con Antonio Bolzani, che dal 6 al 30 giugno realizzerà uno speciale quotidiano - in diretta da Basilea - dalle 13 alle 13.30, avvalendosi anche dei contributi dei colleghi della redazione sportiva: commenti, sensazioni, atmosfera, colore ed emozioni, giorno per giorno appassionatamente. E qui entrerà in gioco anche Rete Tre con le sue due rubriche sportive. Il magazine settimanale “Tira” raddoppierà, aggiungendo al consueto appuntamento del giovedì un’edizione speciale il lunedì, sempre tra le 11 e mezzogiorno. “BiChampions” si trasformerà in “BiEuro” e commenterà col suo tipico stile ironico e iconoclasta alcune delle partite di “cartello” e naturalmente tutte quelle giocate dalla nazionale rossocrociata: Paolo Guglielmoni e Alessandro Bertoglio stanno già affilando le loro lingue a rasoio. L’offerta Rsi è ampia e articolata, fatta su misura per appassionati e competenti, ma anche per neofiti e indifferenti, che potrebbero scoprire, sorprendedosi, che il calcio può essere davvero bello. Almeno una volta ogni quattro anni.
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LE “VOCI”
Da sinistra, Omar Gargantini, Ruggero Glaus, Severino Piacquadio e Alberto Tettamanti, cronisti della Rtsi e, in basso, il team Internet con, da sinistra, Debora Carpani, Arno Dagani, Alberto Bertocci e Davide Maggiori
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SU INTERNET
Audio, video e giochi sul mondo del calcio per “malati” e curiosi C Loreta Daulte
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NOSTRO SERVIZIO
entro e fuori Euro 08” potrebbe essere un titolo adeguato per il complesso dei servizi che la Rsi ha già dedicato e dedicherà all’evento calcistico dell’anno sulle sue Reti. “Dentro”, con le radiocronache delle partite ed i servizi speciali realizzati dalla Redazione sportiva Rtsi durante il Campionato. “Tutte le sere tra le 20 e le 23, protagonista sarà la classica trasmissione ‘Sport e Musica’ - spiega Severino Piacquadio, responsabile dello sport alla Rsi -, con le radiocronache delle partite e ospiti a commentare i risultati. Tutti i giorni, poi, ci saranno tre appuntamenti con Rete1 Sport (7.30, 12.30, 17.30), che proporrà servizi sull’attualità di giornata. Tutte le domeniche nel tardo pomeriggio, infine, un magazine proporrà curiosità e servizi sull’Europeo”. “Fuori”, con una fitta serie di trasmissioni “ad hoc” e inserti brevi nelle Fasce di Programma per costruire un “valore aggiunto”, prima e durante l’evento, contestualizzandolo e dandogli così un respiro più ampio. Il “Fuori”, su Rete Uno è già incominciato da tempo con una marcia d’avvicinamento che ha presentato - una per una - tutte le compagini in gara, descrivendone in particolare i Paesi rappresentati
parla di un determinato giocatore, anche le immagini precise su quel tema vengono automaticamente a sostegno della discussione”. Ci sarà così la possibilità di avere per tutto il periodo un ricco archivio con le sequenze più belle di Euro 2008. In studio con Enrico Carpani ci sarà, evidentemente la nutrita squadra di opinionisti di Tsi 2, capitanata da Kubilay Türkyilmaz. Fra gli ospiti ci saranno protagonisti e personalità non solo del mondo del calcio. Lo studio 2 ospiterà artisti, cantanti, politici, televisivi, architetti, linotipisti, macchinisti, fochisti e uomini di fatica. La partenza ufficiale sarà “lanciata” con una serata della vigilia - in programma venerdì 6 giugno. “Sarà un’autentica prova generale verso quello che sarà poi il torneo, che si apre il giorno successivo con l’attesissima partita tra Svizzera e Repubblica Ceca - conclude Filippini -. Siamo tutti molto motivati, e non vediamo l’ora che l’Euro inizi veramente”. m.s.
osa troveremo nel sito Rtsi dedicato a Euro 2008? Schede con il commento ad ogni partita, arricchite del materiale audio e video prodotto dai colleghi della radio e della Tv; notizie, curiosità, cronache dentro e attorno agli europei, per quanto possibile corredate da immagini e suoni; risultati e classifiche; le rose delle 16 squadre. “Purtroppo per problemi di diritti di riproduzione non potremo realizzare una vera multimedialità - spiega Alberto Bertocci, responsabile del multimedia in casa Rtsi -. Nel senso che i filmati delle partite, delle reti, saranno estremamente limitati”. Non mancheranno però gli aspetti interattivi: innanzitutto il blog, dove gli inviati racconteranno la loro avventura ad Euro 2008 e dove il pubblico potrà partecipare discutendo e commentando. Durante le partite della Svizzera e gli incontri più importanti sarà poi attivo un forum (già collaudato con successo con le amichevoli dei rossocrociati) per chiacchierare del match in corso, che lo si stia guardando su Tsi2 o ascoltando su Rete 1. “Foto, testi e complementi anche filmati prodotti dai colleghi di radio e televisione saranno comunque la colonna portante del
sito - aggiunge Bertocci -, ad esempio pubblicando audio e video completi di servizi o interviste ‘tagliati’ in radio o tv. Ma ci sarà posto anche per i ‘fuori onda’”. Spazio anche al divertimento non solo virtuale: c’è la possibilità di accedere a Football Challenge ’08, gioco in 3D per Pc molto semplice ed intuitivo, e partecipare a tornei online. Per i virtuosi o gli spiritosi del pallone, “Best Football Tricks” permette di condividere i filmati delle proprie prodezze e guardare i virtuosismi degli altri utenti in decine di video provenienti da tutta la Svizzera. Un’iniziativa estremamente divertente e che riscuoterà certamente grande successo. “Il principio è molto semplice - osserva il responsabile del multimedia -. Chi sa fare qualcosa di speciale col pallone, si accomodi. Produca un filmato amatoriale da mostrare… al mondo. Si va dai palleggiatori funamboli a chi si destreggia a far danni dentro casa. Insomma, ce n’è per tutti i gusti”. Come per tutti i gusti ci sarà materiale sul sito della Rtsi, che vestirà i panni della finestra multimediale sui campionati Europei, ma anche su tutto quanto ruota attorno alla maggior manifestazione sportiva mai organizzata in Svizzera.
presenta SETTIMANALE DELLA DOMENICA
UNA REALTÀ DA SOSTENERE WWW.TEAMTICINO.CH Presidente Chicherio, perché la scelta di un Team Ticino? La Federazione svizzera desidera valorizzare il calcio giovanile d’elite. Ritiene che possa essere fatto solo costituendo circa 14 raggruppamenti regionali in tutta la svizzera. Uno di questi raggruppamenti è previsto per il Ticino e la Mesolcina. Per il Ticino cosa significa in concreto? Significa che l’AC Bellinzona, l’FC Chiasso, l’FC Locarno, l’AC Lugano e i GC Biaschesi in caso di promozione, devono unire gli sforzi per gestire assieme il settore giovanile d’elite che comprende i migliori talenti del Cantone. Ecco spiegato la necessità di avere una nuova Associazione che si occupi in modo specifico di questo settore. Come si è iniziato e a che punto siamo? Si è iniziato il 21 maggio 2007 con la costituzione dell’Associazione Team Ticino Calcio con l’AC Bellinzona e il FC Locarno. E’ stato un anno positivo e quindi il 20 maggio scorso l’Associazione ha accolto l’adesione dell’AC Chiasso. Ora si aspetta la decisione dell’AC Lugano per completare il progetto. Cosa offre il Team Ticino ai giovani talenti per potersi confrontare alla pari con gli altri raggruppamenti che sono molto ben strutturati e dispongono di un bacino di giocatori superiore a quello della nostra regione? Il Team Ticino dispone per i suoi allenamenti, da 4 a 7 la settimana, di una delle migliori strutture in Svizzera, il Centro nazionale di Tenero. Gli allenatori e collaboratori diplomati, assunti a tempo pieno e parziale, seguono i giovani affiche possano formarsi e progredire con regolarità. Come sono suddivisi e che campionato svolgono questi giovani calciatori? Sono suddivisi in squadre per età: la Under 14, la U15, la U16, la U18 e giocano un campionato nazionale (Basilea, Zurigo, GC, ...). E’ durante queste partite che vengono selezionati i migliori giovani che compongono le nazionali giovanili. Inoltre participano a tornei nazionali e internazio-
Anche lo sport aiuta a crescere
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nali durant la stagione. Ci sono giocatori del Team Ticino che quest’anno sono stati convocati per la nazionale? Certo, sei giocatori sono stati convocati per la rosa allargata delle rispettive nazionali U15 e U16. Sono Antonio Feliti, Adriano Croce e Paolo Ribecca per la classe 1993 e Igor Mijatovic, Matteo Tosetti e Davide Colombo per la classe 1992. Pure altri tre giovani che giocano nel Team Ticino U18 e provenienti dal Sopraceneri sono stati convocati per la U17 nazionale. Sono Michele Monighetti, Dragan Mihajlovic e Stefano Milani. Quest’ultimo ha pure partecipato anche agli ultimi Europei in Turchia. Quindi le premesse per i prossimi anni sono positive? Si, in quanto l’inizio è sempre delicato, poi con l’esperienza si migliorano tutti gli aspetti, non da ultimo quello economico, e per questo ringrazio tutti gli sponsor, i sostenitori e i numerosi simpatizzanti che ci stimolano a far sempre meglio, a favore dei giovani calciatori. A.C.
TEAM sopraceneri
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Ticin tivo Nomina
CLUB DEI 1000 Nell’ambito della raccolta di finanziamenti per il Team Ticino sopraceneri, abbiamo organizzato un club di sostegno. Il Club dei mille mira a creare un gruppo di persone o di aziende che siano vicine ai giovani e che li possano aiutare con un versamento di Fr. 1000 annui. La tessera sostenitori dà anche la possibilità di assistere alle gare casalinghe di Challenge League dell’AC Bellinzona e del FC Locarno
Per coloro che praticano uno sport individuale o collettivo il momento della competizione é particolarmente importante poiché consente in un certo modo di confrontarsi con gli altri. Il buon sportivo è colui che sa dosare il proprio impegno fisico, che si allena con convinzione e continuità, che rispetta se stesso e gli altri, che non tralascia lo studio. Nello sport l’aspetto sociale è sempre presente e accompagna il giovane in ogni fase del suo percorso. Ci si confronta con dei compagni, si seguono gli insegnamenti di allenatori e dirigenti, si seguono le regole e si rispettano le decisioni, anche quelle a volte discutibili. Lo sport è per chi lo pratica una bella esperienza di vita: s’impara a gioire quando si vince, si accettano le sconfitte e la supremazia dell’altro, si scoprono meglio le proprie emozioni e le proprie capacità. Da sempre i migliori sportivi sono coloro che alle capacità fisiche affiancano spiccate doti umane. Principi come la lealtà, il rispetto e l’umiltà sono irrinunciabili e accompagnano ogni giorno chi pratica uno sport. Parafrasando lo scritto esposto all’entrata del Politecnico di Zurigo potremmo dire che “Prima di essere sportivi si è uomini e donne”. Proprio per questo gli sportivi non devono dimenticare di curare la propria formazione scolastica e culturale. Sempre più il nostro Dipartimento e le direzioni scolastiche sono disponibili a trovare le soluzioni migliori per conciliare l’attività degli sportivi di élite con quella scolastica. Questo equilibrio non sempre è facile da trovare, ma è un’esigenza irrinunciabile soprattutto in un momento in cui le incertezze, anche quelle sportive, sono all’ordine del giorno. I risultati finora conseguiti lasciano ben sperare per il futuro. Per coloro che seguono una formazione professionale o degli studi liceali vi sono concrete possibilità di sostegno. Ciò varrà anche per coloro che faranno parte del progetto calcistico Team Ticino, un progetto volto a valorizzare i migliori giocatori delle diverse squadre, ma soprattutto un progetto ed è una vera sfida che si propone di riunire le forze e di superare i campanilismi. Un motivo in più per crederci e per guardare al domani con ottimismo. Diego Erba Direttore della Divisione della scuola DECS
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LARTSI IL CAFFÈ
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IL CAFFÈ 1 giugno 2008
È obbligatorio lo spirito di festa L’orgoglio della parte svizzera di Euro’08 SERGIO OSTINELLI
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l bianco e nero della prima, grande trasmissione in diretta dell’Eurovisione, ai mondiali di Svizzera del 1954, si contrappone al colore brillante di questi Europei ospitati dal nostro Paese e dalla vicina Austria. Allora si presentò con un certa fierezza il nuovo Stadio del Wankdorf, che sarebbe poi stato teatro della finale fra Germania e Ungheria. Ora si esibiscono, con uguale orgoglio, i quattro impianti che ospiteranno la parte svizzera di questi Europei: lo Stade de Suisse di Berna, costruito sulle ceneri del vecchio Wankdorf, il St. Jakob Park di Basilea, pure sorto sul sedime del vecchio San Giacomo, le Stade de Genève e il Letzigrund di Zurigo. Fa piacere constatare come, in questa marcia di avvicinamento alla partita inaugurale, prevalga lo spirito di festa alla quale tutti, direttamente o indirettamente, saremo chiamati a partecipare. Solo il calcio, nell’universo delle discipline sportive, sa suscitare con i suoi grandi appuntamenti, un’attesa che si estende ben oltre i territori solitamente presidiati dai tifosi e dagli intenditori. Per alcune settimane l’Europeo diventerà l’evento centrale delle nostre giornate coinvolgendo persino coloro che non amano lo sport e magari detestano il calcio. La bandiera svizzera verrà issata sul pennone del San Giacomo di Basilea e ci rimarrà almeno fino al termine della prima fase. La nazionale rossocrociata, eletta fra le teste di serie in quanto Paese organizzatore, avrà un compito impegnativo e delicato. Due delle avversarie di gruppo della Svizzera, Repubblica Ceca e Portogallo, sono fra le Top 10 della classifica dei valori della Fifa. Quanto alla Turchia, memore del recente passato, scenderà in campo animata da un grande spirito di rivalsa. Oltrepassare la prima fase e approdare ai quarti di finale è il nostro obiettivo prioritario. Fermarsi prima sarebbe una delusione, riuscire ad andare oltre un’impresa da incorniciare. Köbi Kuhn ha ormai fatto le sue scelte e l’ossatura della squadra do-
Kuhn ha fatto le sue scelte, la squadra c’è, ma fermarsi prima dei quarti di finale… una delusione vrebbe essere quella che si è andata delineando nel corso delle ultime amichevoli. I dubbi concernono le condizioni fisiche di Philppe Degen, in ballottaggio con Lichtsteiner per il ruolo di esterno destro di difesa, ma soprattutto il recupero di Patrick Müller, il solo fra i centrali, a saper dettare i tempi e ritmi del reparto, in contrapposizione ai vari Senderos e Grichting che sono soprattutto degli incontristi. Il centrocampo punterà sul lavoro di copertura di Inler, uscito ingigantito dalla prima esperienza nel campionato italiano, sulla vivacità offensiva di Barnetta e, forse, di Behrami sulle fasce, mentre in attacco ci si augura che il recupero di forma e di salute di Streller e di Frei si estenda fino al termine dell’Europeo. Al San Giacomo ammireremo pure la classe di Peter Cech, numero uno della Repubblica Ceca e considerato dai tecnici il miglior portiere del mondo con l’italiano Buffon, di Jankulovski e la pericolosità offensiva di Koller, torre del torneo con i suoi 2.02 m. E che dire della qualità della scuola portoghese, guidata dall’estro e dal talento di Cristiano Ronaldo, completata dalla sicurezza di due centrali di grande spessore come Ricardo Carvalho e Bruno Alves e garantita a centrocampo dalla versatilità di Deco e di Nani. La Turchia vivrà soprattutto sugli stimoli che le saprà dare il vulcanico Fatih Terim, il quale ha promesso di sotterrare l’ascia di guerra dopo i penosi tumulti di Istanbul nello spareggio mondiale di tre anni fa.Il calcio turco approda gli Europei confortato da una grande impresa compiuta, a livello di club dal Fenerbache, prima squadra turca ad essersi qualificata per i quarti di finale di Champions League. Mancheranno alcune figure carismatiche della storia più recente, nelle file dei nostri avversari.Nella Repubblica Ceca non ci sarà Pavel Nedved il quale, dopo avere annunciato il rinnovo del contratto con la Juventus per un’altra stagione, ha fatto sapere in pari tempo che il suo addio alla nazionale è divenuto definitivo. Dal canto suo, Felipe Scolari, allenatore del Portogallo, ha scelto di rinunciare a Maniche, uno dei grandi protagonisti dell’edizione 2004. Il centrocampista, dopo i fasti di Lisbona, non ha avuto fortuna in Russia e non è poi riuscito a sfondare in Inghilterra, nel Chelsea, e in Italia, nell’Inter. Infine Fatih Terim ha deciso, e non senza averci pensato su bene, di escludere dalla nazionale turca un monumento come Hakan Sükür. Ma a 37 anni e con 112 selezioni alle spalle anche per Hakan Sükür il tempo è ormai scaduto. Il sorteggio di Lucerna ha riservato alla Svizzera il gruppo più attraente, il gruppo C che, fra Berna e Zurigo, vedrà una serie di sfide ad alto livello tecnico ed emotivo fra Italia, Francia, Olanda e Romania. L’Italia, che medita la doppietta, dopo avere vinto il mondiale, si affiderà di nuovo al rigore difensivo di Buffon e di Cannavaro, all’intesa collaudata da mille battaglie dei milanisti Gattuso e Pirlo, a centrocampo, e alla reti di Luca Toni, campione di Germania e vin-
citore della coppa con il Bayern di Monaco nonchè capocannoniere di Bundesliga. La Francia, di nuovo affidata all’imprevedibile Domenec, si rifarà all’esperienza dei veterani Thuram e Makelele, alla versatilità di Ribery, l’erede di Zidane e alla vena realizzatrice del giovane Benzema più che a quella di Henry, uscito un po’ imbolsito dalla prima esperienza spagnola con il Barcellona. Gli olandesi non avranno Seedorf, autoeslcusosi dalla lista dei convocati, ma ritroveranno van Nistelrooy, che ha fatto pace con Van Basten, e i due gemelli del Liverpool Kuyt e Babel. Parlano tutti poco della Romania ma la presenza di due giocatori temprati dall’esperienza del campionato italiano, come Chivu e Mutu, è già di per sè una sicura garanzia. Il resto dell’Europeo vivrà nella vicina Austria. Nel gruppo B i tedeschi, che soggiorneranno ad Ascona, sono i grandi favoriti.La Germania, ispirata da Ballack a centrocampo, dispone dell’attacco più forte del torneo con Gomez, Klose, Kuraniy e Podolski, che saranno alternati in campo, a dipendenza delle circostanze e degli avversari, dall’allenatore Joachim Löw. Se gli austriaci, pur nel ruolo di anfitrioni, non godono di particolare credito nel pronostico della vigilia, sono da seguire con i interesse i croati, che schiereranno, con nostra grande nostalgia, gli ex basilesi Petric e Rakitic e anche i polacchi che hanno un portiere di classe, Boruc del Celtic, e alcuni elementi di grande esperienza internazionale come Smolarek, Zahorski e Zurawski. Infine nel gruppo D difficilmente la Grecia potrà ripetere la clamorosa impresa di Lisbona, mentre la Spagna, con il talento di Fabregas e di Iniesta a centrocampo e con il tandem d’attacco Torres-Villa, è chiamata a sfatare finlamente il luogo comune di eterna perdente nella grandi competizioni.La Svezia, che soggiornerà a Lugano, spera che Ibrahimovic ritrovi la miglior condizione e che il centrale Majstorovic si riveli brillante e autoritario come sa esserlo nel Basilea. Infine i russi. Considerati un po degli usurpatori, per avere soffiato il posto all’Inghilterra, tradizionalmente sempre presente ai grandi appuntamenti, ha dimostrato con le imprese dello Zenit di San Pietroburgo, in coppa Uefa, di avere meritato la qualificazione. Attenti quindi ai vari Pogrebniak, Arshavin e Bystrov, oggi nomi poco conosciuti e quasi impronunciabili ma alla fine degli europei magari famosi per esserne stati le rivelazione.
IL VETERANO
Sergio Ostinelli è la voce “veterana” della Tsi nello sport
L’ANALISI
LA REGIA Molte ore di trasmissione da gestire per le regie, fisse e mobili della Ssr
I TECNICI Grande dispiegamento di forze per le reti televisive e radiofoniche nazionali
IL TORNEO
La ‘terra promessa’ del calcio celebra la sua grande apoteosi RUGGERO GLAUS
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icono, che per importanza e impatto sulla massa, un Europeo di calcio si situa in terza posizione, nella scala valori dei grandi eventi, dopo i mondiali di calcio e i giochi olimpici. Non ho motivo per contestare tuttavia vorrei fare una mia personale osservazione. Secondo il mio punto di vista, l’Europeo supera il mondiale in fatto di difficoltà tecniche. Parlo, e lo avrete intuito, della competizione fine a se stessa e mi spiego. Ai mondiali, ci sono squadre forti, medie e deboli, che provengono da ogni lembo della Terra. Agli Europei, solo squadre del Vecchio Continente, ma tutte competitive e ben si sa come l’Europa, calcisticamente parlando, sia la terra promessa del calcio. È pur vero che rispetto ad un mondiale, vengono a mancare le stelle SudAmericane, ma è l’unica tara di un torneo dal tasso tecnico-tattico elevato e all’avanguardia. Per quanto osservato, ritengo dunque Euro 08,una manifestazione sportiva di irrinunciabile richiamo e interesse. Ho ancora un fresco ricordo della precedente edizione che si svolse in Portogallo. Un Europeo splendido sotto tutti i punti di vista. Stadi modernissimi, organizzazione pressochè perfetta, gente cordiale e un paese assolutamente affascinante,dalla costa all’entroterra. Rircordo le
scorribande di svariate tifoserie nelle piazze cittadine,sui piazzali degli stadi e sugli spalti durante le partite. Uno spettacolo nello spettacolo.Voci, suoni, colori,roba da pelle d’oca. Al di là dell’esito tecnico, soprattutto da parte nostra,eccezionalmente padroni di casa, mi auguro di poter assistere ad un Europeo che possa ribadire o ingigantire le indubbie capacità organizzative di una nazione spesso e volentieri presa quale esempio per tutti. Faccio doverosi scongiuri ma al tempo stesso sono molto ottimista. Si è lavorato duro in ogni ambito.Non si è trascurato neppure il minimo dettaglio e poi, in fatto di infrastrutture, adesso anche noi possiamo impettirci. I nostri stadi sono da urlo pur se di media capienza. Il paesaggio dovrebbe poi tingere con un’ultima pennellata, un quadro di straordinaria bellezza. In quanto ai rossocrociati, quello che si puo’ loro chiedere, è il massimo impegno. Come paese ospitante, almeno i quarti di finale costituirebbero gia’ un dignitoso traguardo. Poter andar oltre, beh, sarebbe un sogno. Chi vincerà l’Europeo? Non lo so e non mi butto in pronostici che mi potrebbero rovinare la reputazione. Da amante della disciplina e da professionista del ramo, gradirei squadre votate all’offensiva all’insegna di un gioco spumeggiante e ricco di preziosismi. Bando dunque, nel limite del possibile agli eccessivi tatticismi. Per chiudere,non vedo l’ora che giunga la data d’esordio della nostra nazionale. Sarò sul posto al St. Jakob-Park a commentare per la Rsi Svizzera-Repubblica Ceca e se Dio lo vorrà, via etere vi fornirò ottime notizie dal fronte.
PER FORTUNA È TERMINATA LA PREPARAZIONE ANDREAS WYDEN segue dalla prima pagina ai nella storia della Srg Ssr Idée Suisse un evento (sportivo o non) aveva richiesto una preparazione così lunga, intensa, complessa, meticolosa. Un conto infatti è prepararti per diffondere in casa tua suoni ed immagini di eventi prodotti al 99% da altri. Un altro è invece assumerti una buona fetta di quel 99%, districandoti fra i mille obblighi contrattuali, limitazioni, divieti totali, parziali, clausole che ti costringono a ponderare attentamente ogni minima decisione Problemi di stadi, sicurezza, linee di comunicazione, trasferte, trasporti, apparecchiature, soggiorni, accrediti, personale tecnico, giornalisti, co-commentatori, trasmissioni e molto altro hanno insomma condizionato per 2 anni i pensieri di alcune decine di nostri colleghi. Un lavoro immenso, affidato a poche decine di dipendenti della Srg Ssr Idée Suisse che si sono sobbarcate carichi e responsabilità, in nazioni più grandi della nostra suddivisi fra centinaia di specialisti. Inevitabile una riflessione: se per le grandi nazioni sarà sempre possibile candidarsi all’organizzazione di grandi eventi (al massimo pagherà pantalone o il regime di turno) per le piccole siamo ormai veramente alla frutta. Ma non è tutto. Chi sa leggere fra le righe nota un “trend” molto pericoloso. Gli accordi sono sempre più del tipo “prendere o lasciare”. Il vero obiettivo dei detentori dei diritti di grandi eventi il contratto “chiavi in mano”. Cioè tutto fornito. Commentatori e intervistatori compresi. Tutto ben organizzato, ben presentato, formalmente impeccabile. Ma anche tutto uguale, omogeneizzato, insipido. E, appunto, al servizio del padrone, quindi pericolosamente acritico. Chi organizza, organizza e (si) commenta. Chi diffonde, diffonde. Ma senza diritto di parola. Sarebbe la fine della libertà d’informazione, interpretazione, critica. Una Shangri-La per chi non capisce o chi si accontenta. Che baffone stia tornando sotto mentite spoglie?
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