Olimpiadi di Pechino 2008

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27 luglio 2008

Tutto pronto in Cina per l’apertura delle Olimpiadi estive. Tra sogni di medaglie, atleti e problemi Reuters

SUGLI SPALTI

MASSIMO SCHIRA

UN GIRO DI GIOSTRA E POI…

S

i parte. I Giochi della ventinovesima Olimpiade estiva dell’era moderna saranno un po’ come un giro sull’otto volante. La Cina è pronta a stupire il mondo, perché questo è lo scopo primo del “celeste Impero” nell’ospitare il massimo evento sportivo in assoluto. Ai cinesi poco importa del successo di pubblico allo stadio. Per questo ci sono le “convocazioni” recapitate alla popolazione. Gentili inviti che “non si possono rifiutare”. La cina, un po’ come nelle parate militari, vuole tirar fuori tutta la sua potenza. Lo dimostrano, nelle pagine che seguono di questo speciale, gli sforzi architettonici assolutamente impressionanti che gli organizzatori hanno affrontato nel preparare i Giochi. Già nell’avvicinamento, non dimentichiamolo, i cinesi hanno mostrato i muscoli nel periplo carico di proteste della fiaccola, protetta più di un capo di Stato. Altrettanto è stato fatto nel Tibet, dove il “giro di vite” governativo si è fatto sentire eccome. Proteggere l’immagine prima di tutto. Non è certo una novità. Nessuno - e questo qualche preoccupazione in più dovrebbe darla - ha però alzato più di tanto la voce per rendere attenta l’opinione pubblica. Al di là delle dichiarazioni di facciata, non si è andati. E anche l’ipotesi di alcuni governi di “boicottare” almeno la cerimonia è stata più un obbligo politico che una reale convinzione. Tutti sull’otto volante a Pechino, dunque. Lasciarsi inebriare dai lustrini e dagli applausi - magari anche costruiti ad hoc - e, speriamo, da qualche grande emozione a tinte rossocrociate, non è certo un eccesso di cui poi sentirsi in colpa. Basta non dimenticare che, spente le luci della ribalta…

I protagonisti

’08

Pechino

e le speranze L’ANALISI

NEL SEGNO DELL’8 NUMERO FORTUNATO

MARCO FILIPPINI *

A

rchiviato da poco Euro 2008 ecco l’Olimpiade di Pechino, un altro grande autentico evento per Srg/Ssr Idée suisse. Si comincia alle otto di sera dell’otto agosto, ottavo mese dell’anno 2008. Nulla è casuale: l’otto è, in Cina, il numero fortunato. Saranno 148 , fra giornalisti e tecnici , gli inviati in Cina per la Srg/Ssr. La delegazione

Tsi/Rsi è composta di 28 persone. Una sequenza di segni perfetta. Un’occasione unica per un ruolo da testimoni sul campo in un paese in cui i diritti civili rappresentano un problema. Giornalisti e tecnici della Srg/Ssr lavoreranno soprattutto nel centro Ibc (International Broadcast Centre) a due passi dal nuovo National Stadium, visionario e fotogenico nido d’uccello per 90 mila spettatori. segue a pagina 29


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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

WASHINGTON

PECHINO MOSCA

TOKYO SYNDEY

Paesi

E MEDAGLIE

Il caso

STATI UNITI Con le 102 medaglie conquistate ad Atene 2004, gli Usa sono la superpotenza da battere

CINA I padroni di casa vorranno fare man bassa di medaglie dopo i 32 ori di Atene 2004

RUSSIA A livello generale, avvicina gli Stati Uniti per forza complessiva. Ad Atene 92 medaglie

AUSTRALIA Il “quinto continente” si conferma nazione ai vertici per lo sport olimpico con 49 medaglie ad Atene

GIAPPONE La seconda potenza sportiva asiatica è comunque lontana dalla Cina. Ad Atene 16 ori

Ori nei giochi olimpici estivi: 896

Ori nei giochi olimpici estivi: 112

Ori nei giochi olimpici estivi: 86

Ori nei giochi olimpici estivi: 117

Ori nei giochi olimpici estivi: 114

La politica

Lo slogan “Un Paese e due sistemi” segnò la sorte di Hong Kong e dell’intera economia cinese

Il Tibet a cinque cerchi non esiste FORSE la sera della vigilia, il 7 agosto, ci saranno 100 milioni di candele accese in tutto il pianeta come auspica l’iniziativa mondiale “Candle for Tibet”. Forse sì, ci sarà ancora qualche bandiera tibetana appesa per solidarietà ai balconi occidentali, ma la stessa parola Tibet – per le autorità cinesi – sarà impronunciabile a Pechino e dintorni per tutta la durata dei giochi. Per buona pace del Dalai Lama, che si ostina a considerare la “piccola” regione dell’Asia centrale sotto l’influenza secolare della culturale-religiosa tibetana, il discorso è chiuso, per Pechino, dal 1951. In quell’anno, infatti, la Repubblica Popolare di Cina “convinse” il governo tibetano a firmare un accordo, forte di ben17 punti.

I SIMBOLI Soldati, lo Stadio del Popolo e la bandiera rossa spopolano in Cina

La superpotenza

Le regole

Libretto rosso e olimpico del “bon ton” PER PECHINO è “quasi uguale a quello di Atene 2004”, ma il regolamento per il pubblico è già stato ribattezzato “il libretto rosso del tifoso”. Va da sè che è esclusa qualunque cosa abbia contenuto “commerciale, religioso, politico, militare, relativo ai diritti umani, all’ambiente o alla difesa degli animali”, ma vengono anche meticolosamente limitate le dimensioni di striscioni e bandiere. Anzi, tra le righe le autorità cinesi fanno capire che, se non venissero esposti del tutto, sarebbe meglio... Ok alle foto, ma senza flash. Gli ombrelli parasole hanno accesso agli stadi, ma bottigliette e lattine, strumenti musicali, fischietti e accendini. Insomma, è vietato quanto considerato illegale dalla legge cinese e guai a chi inveisce contro arbitri, atleti e altro personale.

mondiale

CINA IERI CINA OGGI In alto, Deng Xiaoping, padre della Cina moderna. Sotto, Hong Kong e la borsa cinese

dell’anno 2050

Prosegue l’inarrestabile ascesa del “celeste Impero” LE DATE

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AGOSTO

INAUGURAZIONE DEI GIOCHI

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AGOSTO

CICLISMO Corsa su strada uomini

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AGOSTO

CICLISMO Corsa su strada donne

EZIO ROCCHI BALBI

S

olo negli ultimi anni il mondo ha realizzato che la Cina è una potenza economica mondiale, ma i cinesi il loro ruolo l’avevano già pianificato un quarto di secolo fa, quando Deng Xiaoping dichiarò il principio “Un paese, due sistemi” siglando la dichiarazione congiunta Sino-Britannica del 19 dicembre 1984, che sanciva le sorti di Hong Kong. Proprio in quel giorno, invece, la Repubblica Popolare Cinese aveva già fissato il giorno del suo debutto planetario nell’alta finanza: 1° luglio 1997. Comunisti sì, maoisti pure, ma l’alba di quel giorno non avrebbe visto il sol dell’avvenire auspicato dal proletariato, bensì l’ingresso di un intero Paese (e che Paese, visto che si parla di 1,3 miliardi di persone) in borsa. E tutto sarebbe partito da lì, da quell’isoletta che non ruba al mare nemmeno 80 km quadrati. La Lady di ferro Margaret Thatcher, forse intuendo che in palio c’era ben altro che una porzione di territorio conquistata dalla Gran Bretagna nell’Ottocento durante la Prima guerra dell’Oppio, mise in campo tutta la diplomazia per rinegoziare quel “contratto d’affitto” che affidava per 99 anni Hong Kong a Sua Maestà. Ma la Cina, senza preoccuparsi dell’eti-

chetta, non accettò nemmeno di ascoltare l’incipit della proposta: alle 00.00 del primo luglio 1997 Honk Kong diventata una regione rmministrativa rpeciale della Repubblica Popolare Cinese. Punto. La Cina non è l’Argentina, e anche se la potentissima piazza finanziaria del sud est asiatico non è minimamente paragonabile alle inutili Falklands (Malvinas), al governo di Londra non passò neanche per l’anticamera del cervello di “gonfiare i

Tra comunismo “globale” e mercato del capitale, sviluppo e paradossi dell’irresistibile crescita di un enorme nazione muscoli” col peso massimo cinese. Inutile anche il terrorismo psicologico che disegnava banche, finanzieri, trust e capitali in fuga dal paradiso fiscale di Honk Kong per non finire nelle fauci comuniste che, se non mangiano i bambini almeno i capitalisti li divorano. Invece, rispettando la massima “Un paese, due sistemi”, la Cina si assunse i compiti di politica estera e difesa, ma lasciò li-

bertà amministrativa a Hong Kong, punta di diamante della nuova politica d’investimenti dell’enorme Paese. Che fosse in via di sviluppo non sfuggiva nemmeno all’ultimo dei ragionieri, ma i cervelli finanziari cresciuti all’ombra delle borse mondiali capirono subito che sorta di “cliente” s’erano messi nel portafogli. Le cifre, ora, sono sotto gli occhi e - secondo gli analisti finanziari – la Cina sarebbe proprietaria del 75% dei bond pubblici emessi dagli Usa; in parole semplici tre quarti del debito pubblico americano è nei confronti di Pechino. Cosa che spiega, visto gli interessi pagati da Washington, perchè il dollaro si sia cosi svalutato negli ultimi tempi... Resta il fatto che dal suo ingresso nell’economia di mercato, già nel 2005 la Cina è diventata la quarta economia del mondo, e si prevede che diventerà la terza entro il 2010 e la prima nel 2040. Un lampo, per un Paese che ha 5mila anni di storia, ma guarda caso la data coincide esattamente con la scadenza della famosa Dichiarazione congiunta del 1984. Deng Xiaoping, infatti, assicurò il principio “Un paese, due sistemi” – e la libertà amministrativa a Hong Kong - per un periodo di 50 anni, fino al 2047. Niente paura; l tasso di crescita dell’economia cinese ora si è “assestato”, ma è un termine ridicolo se confrontato alla media mondiale visto che anche nel secondo trimestre di questo 2008 è stato a due cifre, sopra il 10%. erocchi@caffe.ch


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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

BERLINO

PARIGI

HAVANA

ROMA SEOUL

LONDRA

GERMANIA La prima nazione europea nel medagliere 2004, con 49 medaglie al collo dei suoi atleti

FRANCIA Ai Giochi estivi, i francesi sono sempre molto competitivi, lo dimostrano le 33 medaglie ad Atene

ITALIA Terza forza olimpica d’Europa, l’Italia punta a migliorare le 32 medaglie (10 ori) in Grecia

COREA DEL SUD La spedizione olimpica nella vicina Cina vuole eguagliare il bottino di 30 medaglie di Atene 04

REGNO UNITO Dopo un risultato non eccezionale, con 30 medaglie nel 2004, punta a migliorare

CUBA Una delle grandi nazioni emergenti nello sport. Ad Atene ha conquistato 27 medaglie

Ori nei giochi olimpici estivi: 56

Ori nei giochi olimpici estivi: 183

Ori nei giochi olimpici estivi: 182

Ori nei giochi olimpici estivi: 55

Ori nei giochi olimpici estivi: 189

Ori nei giochi olimpici estivi: 65

I protagonisti

Il ritorno

Sui 100 metri grande attesa per i due uomini più veloci al mondo

Asafa e Usain sprintano in un duello giamaicano MASSIMO SCHIRA

A

safa e Usain sono i due uomini più veloci al mondo. Il primo sa correre i 100 metri piani in 9 secondi e 74. Il secondo sa fare anche meglio, visto che è il “titolare” del primato del mondo in 9 secondi e 72. La cosa particolare è che sono nati a pochi chilometri di distanza, su quella goccia di sabbia e palme nel mar dei Caraibi che si chiama Giamaica. E a Pechino, Asafa Powell e Usain Bolt, hanno deciso di lanciarsi in uno straordinario duello. Perché se l’atletica leggera è la regina dei Giochi, la finale sui 100 metri maschili è certamente la prova principe. Quella che rimane nella storia. Quella che definisce in modo inopinabile il nome del sovrano dell’Olimpiade.

cezionale. Un tempo che lancerebbe il giovane giamaicano (classe 1986) nell’olimpo della velocità. Il primo a scendere sotto i 9”90 fu infatti “il figlio del vento”, il leggendario Carl Lewis, che ottenne 9”86 ai mondiali di Tokyo del 1991. l 16 giugno del 1999, ad Atene, Maurice Green - ancora un americano - si spinse a 9”79, primo uomo ad infrangere il muro dei 9”80. Potrebbe ora toccare ad un giamaicano l’onore di abbattere un altro limite storico e calcare le orme di Don Quarrie, co-primatista mondiale sul finire degli anni Settanta, quando ancora il cronometro veniva fermato (allora sui 9”9) dalla mano dell’uomo. E anche sui 200 metri, altra disciplina di primissimo piano nell’atletica leggera, il discorso

La corsa più attesa di Pechino potrebbe regalare un risultato straordinario. Per la prima volta un uomo può scendere sotto i 9 secondi e 70 TYSON GAY Allo sprinter americano l’onere di tener alto l’onore a stelle e strisce su 100 e 200 m

I DUELLANTI Asafa Powell e Usain Bolt si daranno battaglia sui 100 e 200 metri

NOSTRO SERVIZIO

H

anno avuto un fidanzato “in comune”, Laure e Federica. E in piscina si odiano rispettosamente. Anche a Pechino, c’è da scommetterci, la telenovela Manaudou-Pellegrini scriverà nuovi capitoli. Nel bel mezzo, il “povero” Luca Marin, ex “moroso” della focosa francesina e compagno attuale della bella italiana. Ma la battaglia tra due delle maggiori protagoniste del nuoto mondiale coniugato al femminile sarà estremamente interessante anche sotto il profilo tecnico. Perché in ballo ci sono ori olimpici e, fors’anche, primati del mondo. S`, perché la grande sfida sarà quella sui 400 metri stile libero, dove l’italiana ha ottenuto il primato del mondo di recente. Un nuovo “schiaffo” alla rivale, considerata quasi invincibile sulla distanza. Pellegrini si con-

E se dovessero essere due giamaicani… In stagione, detto del “mondiale” di Bolt, capace pure della seconda miglior prestazione con 9 secondi e 76, va pur detto che l’americano Tyson Gay detiene uno dei migliori tempi e potrebbe così inserirsi nella lotta per la più ambita tra le medaglie olimpiche. Un po’ come lo è l’alloro nella discesa libera maschile alle Olimpiadi invernali. Bolt, però, dopo il suo primato ottenuto a New York a fine maggio con condizioni di vento molto favorevoli (ma non oltre i limiti imposti dal regolamento), ha immediatamente dichiarato di avere le capacità di spingersi sotto il “fatidico” 9 secondi e 70 centesimi, che sarebbe un risultato davvero ec-

medaglie potrebbe essere un affare per soli 3 uomini. Bolt, ad esempio, è addirittura riuscito questa stagione a far meglio del leggendario Pietro Mennea, correndo la distanza in 19”68, eguagliando il secondo tempo della storia del namibiano Frankie Fredericks, mentre il primato assoluto di 19”32 di Michael Johnson è destinato a rimanere un tempo al momento inattaccabile. Insomma, tra tempi e caccia al primato, la lotta per il titolo di uomo più veloce della Terra si annuncia già sin d’ora appassionante. Senza dimenticare che alle Olimpiadi le batterie di qualifica sono parecchie e le sorprese sono sempre in agguato. mschira@caffe.ch

“Ragazze contro” in acqua Prosegue la telenovela Manaudou-Pellegrini centrerà poi anche sui 200 stile libero, mentre Manaudou punterà l’attenzione sul suo amato dorso, dove può davvero ottenere grandi risultati. Prospettiva tutta da dimostrare, visto che dopo aver fatto “la une” (per dirla alla francese) del gossip sui giornali, la bella Laure ha vissuto una vera e propria crisi esistenziale, che ha fortemente pesato sui risultati in piscina. Tutto è cominciato con la pubblicazione delle sue foto osé (autentico eufemismo nella circostanza) su internet, è proseguito con i cambiamenti di alle-

natore e di vita. Dall’Italia al ritorno in Francia, fino al nuovo fidanzato. Sull’altro lato della “barricata” Pellegrini non si è fatta pregare, rubando all’avversaria - oltre al record del mondo - anche le copertine dei rotocalchi. Indossando addirittura i panni che furono di Manaudou, trasformandosi in “femme fatale” in una serie di scatti carichi di erotismo e con una sequela di interviste “a cuore aperto”. Come se Federica stesse “scimiottando” proprio la stessa Laure. Scintille in vista? Vedremo.

Il Brasile mette “Dinho” nel motore DOPO tanti problemi in stagione con il Barcellona, squadra che si è permessa anche il lusso di relegarlo tra le riserve, Ronaldinho è tornato in pompa magna. Il fenomeno brasiliano è stato trasferito al Milan tra grandi squilli di tromba. Un ritorno in grande stile dopo un lungo periodo in ombra. Ma i rossoneri hanno subito capito quanto fosse importante far giocare “Dinho” nelle prossime settimane. Ecco allora che - dopo il “niet” catalano - è arrivato l’ok di Adriano Galliani per far partecipare il brasiliano ai Giochi come fuori quota per la “verde-oro”. Un sicuro protagonista per il torneo olimpico. E se nell’odiata argentina dovesse esserci Leo Messi, il derby sarebbe già lanciato.

La sfida

Otto medaglie nel mirino per Phelps RIUSCIRÀ Michael Phelps ad eguagliare il record di 7 medaglie d’oro di Mark Spitz ai Giochi di Monaco di Baviera nel 1972? La domanda è certamente lecita, visto che il fenomeno americano ha detto che il suo obiettivo in piscina a Pechino è fissato in otto medaglie, tutte d’oro, avversari permettendo. La risposta, invece, è piuttosto difficile da trovare. Prima di tutto per la vicinanza delle gare, poi perché la concorrenza ai Giochi è al massimo della forma e al top della concentrazione. Però Phelps ha già dimostrato di essere in grado di compiere un’impresa “senza tempo” nella storia dello sport. Ogni gara sarà una grande sfida all’Albatros.

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AGOSTO

CICLISMO Cronometro donne


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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

KIEV BUDAPEST

Paesi

E MEDAGLIE

BRASILIA

ATENE

BUCAREST

UCRAINA Una delle grandi sorprese nello sport post-URSS. Nel 2004 ha conquistato ben 23 medaglie

UNGHERIA La migliore, escluse Russia e affini, del blocco Est europeo ad Atene. 8 ori e 17 medaglie

ROMANIA Meglio nel complesso rispetto all’Ungheria quattro anni fa, 19 medaglie, ma meno “preziose”

GRECIA I padroni di casa dei Giochi e dell’edizione 2004 hanno portato a casa 16 medaglie, 6 ori

BRASILE Un bottino di 10 medaglie, tra cui 5 titoli, per il Paese che punta molto sulla pallavolo e beach volley

Ori nei giochi olimpici estivi: 21

Ori nei giochi olimpici estivi: 156

Ori nei giochi olimpici estivi: 82

Ori nei giochi olimpici estivi: 30

Ori nei giochi olimpici estivi: 17

L’architettura

Le costruzioni spettacolari dei Giochi sono state una vera sfida extra-sportiva per gli architetti

I record delle

archistar a Pechino LIBERO D’AGOSTINO

I luoghi IL VELODROMO Tondo e con una volta interna spettacolare il velodromo di Pechino per il ciclismo su pista

IL VILLAGGIO Molto moderno, ma anche molto centrale il nuovo “quartiere” per gli atleti olimpici

IL BASKET “All’americana” e spettacolare il nuovo palazzetto del basket. E la nazionale cinese...

S

i chiamano Foster, Scheeren, Andreu, Herzog, sono gli architetti che hanno disegnato la Pechino olimpionica. Prima ancora dell’inizio ufficiale, i Giochi del 2008 hanno già segnato la vittoria degli archistar, ovvero l’architettura che si fa spettacolo, moda, scintillante immagine dell’urbanistica postmoderna. Con lo sport in Cina va in scena anche il futuro. Che il grande Paese asiatico si sia lasciato alle spalle quel poco che ancora rimaneva dell’austero passato socialista, lo si vede appena sbarcati nell’aeroporto della capitale, inghiottiti nel fantasmagorico terminal progettato dall’architetto Norman Foster. 2,5 miliardi di euro d’investimento per tre chilometri riplasmati nelle forma sinuose di un gigantesco, quanto ironico, dragone dalle scaglie dorate. Della vecchia iconografia di un Paese dalla cultura millenaria, dalla Grande muraglia alla Città Proibita al Tempio del Cielo, nel nuovo volto della Cina olimpionica non c’è più niente. Scomparso anche qualsiasi riferimento alla tetra monumentalità del realismo socialista. Tutto è stato rielaborato in chiave ultramoderna, con una sfida che ha dell’incredibile alle leggi della dinamica e ai più arditi canoni dell’architettura contemporanea, che qui ha modellato le sue nuove icone per il Terzo millennio. Come l’edificio, ma forse la definizione è del tutto impropria, che ospiterà la Tv di Stato: una singolare struttura quadrata che ripercorre le linee di una gigante-

LA PISCINA Uno dei gioielli della Pechino olimpica è l’Acquatic center, inserito nel complesso-stadio

La società

Una globalizzazione tutta in “salsa” cinese M

angiano la pizza della Hut e gli hamburger di McDonald’s; bevono il caffè di Starbucks e fanno la spesa alla Carrefour; le case le arredano anche con i mobili Ikea e negli armadi non mancano i capi della Nike. È nelle nuove generazioni, quelle che della rivoluzione culturale di Maozedong hanno letto qualcosa solo a scuola, che si vede la Cina di oggi. Un Paese con una crescita economica folle, qualcuno l’ha paragonato alla forza di un’enorme pentola a pressione senza valvola, che ha cambiato radicalmente lo stile di vita delle popolazioni urbane. L’economia prima della democrazia, questa è stata la parola d’ordine del partito comunista dopo la svolta di Den Xiaoping, che ha trasformato la Cina nella nuova potenza mondiale. Una potenza affamata di materie prime industriali, di petrolio, tanto da far impennare le quotazioni internazionali, di carne e prodotti agricoli, con un cambiamento storico nelle abitudini alimentari, tanto che già nel 2002 uno studio dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, aveva accertato 200 milioni di adulti cinesi in soprappeso e 50 milioni di obesi. Certamente pochi rispetto ad una popolazione di un miliardo e 300 milioni di persone. Ma il trend è assai significativo. Oggi i cinesi delle aree metropolitane cenano o pranzano in media tre volte a mese nei ristoranti con cucina occidentale. Anche qui trionfano i fast food. La Pechino dei giochi olimpici 2008, iconografia nazionale a parte, è

LA PALESTRA Le discipline di ginnastica e affini saranno ospitate in un moderno e avveniristico edificio

Tra urbanistica post moderna e futuro i cinesi rinnovano la tradizione dell’arte di costruire LO STADIO Per il calcio molte partite si giocheranno in un moderno stadio, diverso dall’Olimpico

SULL’ACQUA Spettacolare anche il centro acquatico per le attese gare di canottaggio

sca cornice in cristallo e acciaio disegnata dall’architetto tedesco Ole Scheeren. Sperimentalismo estremo che vorrebbe decretare la fine dell’epoca dei grattacieli, della verticalità come segno distintivo del progresso tecnologico applicato alla città del XX secolo. Pechino ha ben assimilato le lezioni di progettualità di tante Expo internazionali o di altre Olimpiadi, come quelle di Barcellona nel ’92, che hanno rifondato, più che ridisegnato, l’immagine urbana. Ma qui si è andato oltre. Molte oltre. Grazie agli immensi spazi da sfruttare, ai grandi mezzi finanziari e ai pochi riguardi per la stessa storia recente della capitale. Soltanto il 20% della superficie della vecchia metropoli è stata risparmiata dai bulldozer per un cantiere che ha impegnato due milioni di operai e costato 30 miliardi di euro sull’arco di sette anni. Per il genio architettonico un’occasione irrepetibile di frenesia creativa che ha reinventato le forme di vecchie funzioni, come lo Stadio Nazionale progettato dallo studio Herzog&de Meuron di Basilea, ribattezzato “il nido d’uccello”, spettacolare reticolo di acciaio per un’ellisse dove troveranno posto 91mila spettatori. Non meno strabilianti il teatro dell’Opera disegnato dal francese Paul Andreu o la piscina olimpionica la più grande del mondo, che riprende l’eterno fluire di ying e yang, i poli dia-

Le nuove generazioni che si realizza la vera rivoluzione culturale nel “celeste impero”. Tra quei giovani che di Maozedong hanno letto poco- Forse soltanto a scuola

LE DATE

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AGOSTO

CICLISMO Cronometro uomini

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AGOSTO

CICLISMO SU PISTA Corsa a punti uomini

IL LEADER Della rivoluzione teorizzata da Mao i giovani cinesi sanno davvero poco

più vicina all’Occidente che all’Oriente, i ragazzi di oggi sono molto più simili ai loro coetanei inglesi o americani, che non a quelli delle generazioni che li hanno preceduti, le cui regole di vita erano rigidamente codificate nel libretto rosso del “grande timoniere”. In Cina si contano oggi oltre 350 milioni di nuovi super ricchi - ricchezza misurata secondo gli Standard dell’Occidente- le città sono diventate metropoli tentacolari che avvinghiano i sogni di benessere di milioni di contadini urbanizzati, ma nella Cina profonda, quella della campagna, delle province lontane dal centro del nuovo impero, la vita non è cambiata. Si è solo fermata al medioevo. l.d.a.

lettici di una civiltà la cui storia affonda nella notte dei tempi e di cui la Cina di oggi ha conservato intatto quel sano pragmatismo che pensa al futuro come presente in divenire. Ecco perché gran parte delle opere realizzate per le Olimpiadi, al di là della loro effimera spettaco-

I GIOVANI I miti della globalizzazione dominano anche tra le giovani generazioni cinesi

larità, sono state concepite come moduli di uno sviluppo urbanistico successivo, per una metropoli che, con la potenza economica, contenderà all’Occidente anche il primato di capitale mondiale della postmodernità. ladagostino@caffe.ch


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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

ANKARA

MADRID

AMSTERDAM OSLO

STOCCOLMA OTTAWA

NORVEGIA Il primo dei Paesi nordici europei ha conquistato poche medaglie ad Atene, ma ben 5 ori su 6 in totale

PAESI BASSI Bottino “pingue”, ma pochi allori olimpici per un altro dei colossi dello sport europeo. 22 medaglie 2004

SVEZIA La tradizione estiva di un Paese nordico poggia molto sull’atletica. Nel 2004, 7 medaglie

SPAGNA Una delle nazioni con maggior tradizione in Europa è reduce da 19 medaglie ad Atene, di cui soli 3 ori

CANADA Meno “fortunata” rispetto ai Giochi invernali, la nazionale della foglia d’acero vanta 12 medaglie 2004

TURCHIA Nel 2004 ottenne 10 medaglie in complesso, molte delle quali nel sollevamento pesi

Ori nei giochi olimpici estivi: 51

Ori nei giochi olimpici estivi: 64

Ori nei giochi olimpici estivi: 142

Ori nei giochi olimpici estivi: 29

Ori nei giochi olimpici estivi: 55

Ori nei giochi olimpici estivi: 36

Gli altri

ALBERTO COTTI

È

È nato nel Darfur sudanese dove era perseguitato con tutta la famiglia. E’ fuggito negli Stati Uniti e gareggia nei 1500 metri.

LONGO A poche settimane dal suo cinquantesimo compleanno la ciclista francese parteciperà alla sua settima olimpiade.

TORRES Dopo essersi ritirata dalle competizioni ha ricominciato ad allenarsi e a 41 anni la nuotatrice statunitense punta alla sua quinta medaglia.

LA PROTAGONISTA Natalie du Toit nuoterà sui 10 chilometri senza l’aiuto di una gamba Reuters

LOMONG

l’altra olimpiade. Quella di chi, per un verso oppure per un altro, ha già vinto. L’olimpiade di chi a Pechino non doveva esserci. Eppure ci sarà. Magari solo per partecipare, anche se, in definitiva, qualcuno una medaglia potrebbero vincerla per davvero. Non lei però. Non Mehboba Andyar. La diciannovenne atleta afghana sa di non avere alcuna possibilità di aggiudicarsi una medaglia sugli 800 oppure sui 1500. Ma per lei l’importante è partecipare. Perché nel suo Paese anche il solo pensiero che una donna possa praticare sport a livello competitivo, si avvicina molto ad un peccato mortale. Non per nulla è costretta ad allenarsi di notte sulla vecchia pista in cemento dello Stadio nazionale di Kabul: quello dove i talbeani afghani impiccavano, lapidavano o linciavano chi trasgrediva la loro interpretazione degli insegnamenti islamici. Sono loro a sperare di non vederla in pista a Pechino perché il suo velo potrebbe invogliare altre donne musulmane a fare altrettanto. E l’emancipazione femminile non è certo una priorità in Afghanistan. Meglio di lei dovrebbe fare Rakia Al Gassra, velocista del Barhain che da alcuni anni calca le piste d’atletica del mondo. E’ alla sua seconda Olimpiade e pure lei gareggia con il velo che non le ha impedito di migliorare costantemente le proprie prestazioni, anzi. A Pechino potrebbe raggiungere la finale con il velo in testa e la sua tenuta che le lascia scoperte solo le mani e la faccia. Una tenuta che non ha finora frenato le sue ambizioni sportive. Anche perché, almeno apparentemente, i cosiddetti ‘fondamentalisti islamici’ nel Barhain sono un po’ meno fondamentalisti rispetto ai talebani afgani. Natalie Du Toit invece, è abituata a vincere. E a Pechino, la 24enne nuotatrice sudafricana spera di aggiudicarsi l’ennesima medaglia di una carriera che pareva essersi interrotta nel 2001, quando per un grave incidente di moto le amputarono la gamba sinistra. L’anno prima aveva sfiorato la qualifica ai giochi di Syndey. Poi dopo l’incidente ha ripreso ad allenarsi; con la forza delle sole braccia e con una gamba sola. E la sua volontà è stata sufficiente per chiudere al quarto posto i mondiali dei dieci chilometri in acque libere a Siviglia, contro atlete con una gamba in più. Una prova che farà il suo

I grandi protagonisti dell’altra olimpiade paio di compagni di sventura riesce a fuggire e, di corsa, si rifugia in Kenya. Per una decina d’anni vive in un campo profughi, poi raggiunge gli Stati Uniti dove studia e si allena fino a diventare uno dei migliori mezzofondisti. Così, accanto all’ex-keniano Bernard Lagat ed all’ex-messicano Leonel Manzano, formerà la cosiddetta “legione straniera statunitense” che andrà a caccia dell’oro sui 1500. Nel frattempo ha rintracciato i suoi genitori che vivono ancora nel Darfur, grazie al denaro che Lopez invia mensilmente.

Rifugiati, mutilati, fuggitivi… Quegli atleti che gareggiano molto oltre lo sport Due olimpiadi per la Germania e quattro con la maglia azzurra, l’inossidabile canoista sarà al via anche a Pechino

AL GASSRA Potrebbe agguantare una medaglia nei 200. Ha 26 anni e, da sempre, gareggia con il velo islamico in testa.

esordio alle Olimpiadi proprio in Cina. Non è la prima volta che Natalie Du Toit gareggia contro atleti normali: negli 800 stile libero ai Giochi del Commonwealth del 2002 è giunta ottava; mentre l’anno scorso ha vinto i 1500 agli assoluti africani di Algeri. Quanto basta per essere fra le favorite dei dieci chilometri olimpici. E per diventare la prima andicappata a salire sul podio alle olimpiadi e non alle Paralimpiadi. E’ un sopravvissuto anche Lopez Lomong. Ed anche lui potrebbe mettersi al collo una medaglia: quella dei 1500. Eppure nel 1991 quando aveva soli sei anni furono celebrati i suoi funerali. Tutti, anche in suoi genitori, lo credevano morto. All’epoca viveva nel Darfur – la regione sudanese insanguinata da una lunga guerra civile – e stava assistendo ad una messa, quando fu rapito con altre decine di bambini dalle milizie musulmane filo-governative. Poi, con una

parteciperà alla sua settima olimpiade. Ed anche lei intende vincere la sua ennesima medaglia. Nella canoa, una disciplina forse ritenuta minore, ma che la bionda atleta italiana per matrimonio – è nata in Germania ed ha partecipato due volte a giochi con la nazionale teutonica - con le sue prestazioni ha indubbiamente fatto conoscere al grande pubblico. La nuotatrice statunitense Dara Torres, a 41 anni, partecipa “soltanto” alla sua quinta olimpiade, ma dovrebbe vincere il suo quinto oro nella staffetta, gareggiando ac-

canto a ragazzine che potrebbero essere sue figlie. Avrebbero potuto essere sette anche per lei, ma prima di ripensarci puntualemente, ha già annunciato tre volte il ritiro dalle competizioni; mancando così per due volte i giochi. Tra un ritiro e l’altro Dara Torres è riuscita a sposarsi per tre volte, diventando mamma nel 2006. Ed è anche stata una delle prime atlete a trasformarsi in modella prestando il suo corpo per un servizio sui costumi da bagno sulla pagina di Sport Illustrated. acotti@caffe.ch

Dall’Etiopia al Bahrain inseguendo un sogno V

ive e si allena da oltre sette anni in Svizzera. Avrebbe anche voluto acquisire la nazionalità elvetica, ma la burocrazia ha voluto altrimenti. E’ nata sull’altopiano di Arsi, in Etiopia. Una regione fertile di campioni. Lì sono nati anche Haile Gebreselassie, Derartu Tulu, Kenenisa Bekele e Tirunesch Dibaba… Insomma, il meglio del meglio della corsa. Ed in una serata - piovosa, narra la leggenda - del 1983 (era il 23 settembre per gli amanti delle precisione), c’è nata anche lei. All’epoca si chiamava Zenebech - che significa: “figlia di” - Tola. Rispetto a loro però, Zenebech Tola appartiene ad una minoranza - quella degli Oromos - che è poco amata dalle

LE DATE

14 AGOSTO

NUOTO finale 100 metri stile libero uomini

16 AGOSTO

NUOTO 800 mt stile libero donne

Ecco come Zenebech Tola è diventata Mariam Yousuf Jamal pur vivendo ed allenandosi in Svizzera, a Losanna. E in gara va per gli arabi

Reuters

IDEM

E a caccia di medaglie andranno anche tre donne che sono letteralmente riuscite a fermare il tempo: Jeannie Longo, Dara Torres e Josefa Idem. La francese in sella alla sua bicicletta ha già vinto tutto quanto era possibile vincere e a poche settimane dal suo cinquantesimo compleanno – che festeggerà il 31 ottobre -, disputerà la sua settima olimpiade. Perciò trovare un qualsiasi aggettivo capace di dare la misura delle sue prestazioni è impossibile. Discorso più o meno analogo per la 44enne Josefa Idem. Anche lei

autorità etiopi perché, oltre ad avere delle aspirazioni indipendentiste, è pure cristiana. Così la ragazza, stufa delle pastoie burocratiche, alla prima occasione si rifugia in Svizzera. E nel 2002 chiede asilo politico, ma la sua domanda è respinta. Intanto si allena, gareggia e vince tutto quanto c’è da vincere ai quattro angoli della Confederazione. I suoi riscontri cronometrici dicono che potrebbe ambire ad occupare stabilmente i primi posti della gerarchie internazionali. Ma la federazione etiope la considera una sorta di traditrice e non intende iscriverla né ai mondiali, nè alle olimpiadi. Poi si fa avanti la federazione atletica del Bahrain che le offre la cittadinanza - ed anche un discreto salario… - alla sola condizione di “islamizzare” il suo nome: in men che non si dica Zenebech Tola sparisce e nasce Maryam Yusuf Jamal.

16 AGOSTO

ATLETICA finale 100 metri uomini


22

PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

Le donne

BANKOK

VARSAVIA WELLINGTON

Paesi

www.amandabeard.net

E MEDAGLIE

POLONIA Dieci podi olimpici ad Atene per un Paese con una buona tradizione sportiva alle Olimpiadi estive

NUOVA ZELANDA Altra realtà emergente dell’emisfero sud, i “kiwis” pintano a migliorare il bottino di 3 ori ad Atene

THAILANDIA Ben otto medaglie ad Atene, grazie soprattutto al pugilato e al badminton, sport tradizionali Thai

Ori nei giochi olimpici estivi: 59

Ori nei giochi olimpici estivi: 33

Ori nei giochi olimpici estivi: 5

www.mariasharapova.com

MARIA SHARAPOVA La bomba sexy del tennis mondiale è insidiata sia nella classifica Wta, sia in passerella da Ana Ivanovic AMANDA BEARD Il beach volley è da pochi anni tra gli sport olimpici, ma ha già fornito molte nuove modelle anche a “Playboy”

Sul podio olimpico campionesse... hot!

FEDERICA PELLEGRINI Dalle piscine alle prime pagine dei rotocalchi

GABRIELA SABATINI La tennista è stata uno dei primi sex symbol sportivi

GABRIELLE REECE Sempre dal beach volley arriva molto charme

www.sportsillustrated.cnn.com

spaccate, arrapanti salti carpiati, seni e glutei ballonzolanti, c’inzupperanno penne e teleobiettivi, per costruirvi sopra altre storie che accresceranno fama e introiti pubblicitari. Ad inaugurare l’era della campionesse “bollenti”, fu negli anni ’60 la

tennista italiana Lea Pericoli che con grande coraggio abbandonò la castigata pantagonnella per una gonnellina ornata di piume di struzzo, un po’ fru fru ma tanto coinvolgente quando svolazza per aria in affannosi rovesci, che mostravano al

pubblico grosso il lato B di uno sport all’epoca ancora elitario. Dopo di lei ci fu Chris Evert, la tennista dal look tanto curato che sembrava appena tirata fuori da una soap opera americana. Il top erotico sui campi da tennis lo si è toccato però con

www.sportsillustrated.cnn.com

LE DATE

16

AGOSTO

TENNIS finale doppio uomini

17

AGOSTO

TENNIS finale singolare uomini

LAURE MANADOU La fortissima nuotatrice francese è ormai un sex symbol molto discusso e spesso spopola nel gossip

la russa Anna Kournikova, ma soprattutto con l’argentina Gabriela Sabatini, atleta maliziosa e caliente che ci godeva un mondo ad ammaliare il pubblico con la sua bravura e gli slip stringati, su cui le telecamere di mezzo mondo indugiavano scrupolose e compiaciute. A Pechino gli occhi saranno ora puntati su una tennista dell’ultima generazione, Maria Sharapova ritenuta tra le atlete più “calde” di ogni tempo, che

www.news.xinhuanet.com

AMY ACUFF La calda texana rinnova la tradizione delle saltatrici in alto… “da copertina”

www.federicapellegrini.com

ANNA KOURNIKOVA Da bimba prodigio a sogno proibito

www.gabrielasabatini.net

L

e medaglie se le guadagneranno sul campo a Pechino, ma come campionesse dell’eros nello sport il podio olimpico lo hanno già conquistato da un pezzo. Irresistibile. Che altro dire di Amanda Beard, la nuotatrice californiana, detentrice del titolo nei 200 rana. Splendida nei suoi 26 anni, degnamente celebrati nel luglio del 2007 con una copertina su Playboy. Seducente quanto grintosa Beard nel voler difendere il suo titolo in Cina, dopo aver mollato il nuoto per un anno. Ma non c’è solo lei a dare fragranza erotica alla sfriccicante galleria delle campionesse olimpioniche. Campionesse bollenti. Conturbanti come l’altra californiana Jennie Finch, famosa giocatrice di softball, ritenuta da People, una delle donne più belle del mondo, Swin Cash, basket, un metro e 85 centimetri di seduzione assoluta concentrata nei suoi pantaloncini inguinali, Federica Pellegrini speranza del nuoto Azzurro, dai costumi assai sgambati che fa sognare agli italiani non solo allori sportivi, o la nuotatrice francese Laure Manaudou, esuberante ventenne per un’irresitibile sintesi di morbida elasticità muscolare e sex appeal . Nella Cina turbocapitalistica si celebrerà, dunque, il mito tutto occidentale dello sport mixato abilmente con l’eros, attraverso tenute maliziose, costumi e body sempre più striminziti e aderenti, al punto di diventare una seconda pelle. Perché anche l’occhio vuole la sua parte e nello sport tutto ormai fa spettacolo. Con grande gioia di sponsor, scuderie e rotocalchi rosa, che in vertiginose

JENNIE FINCH Arriva dal softball un’altra delle sexy star americane

www.kournikova.com

LIBERO D’AGOSTINO

www.jenniefinch.net

Dalla pallavolo al tennis, dal nuoto all’atletica leggera, ai Giochi di Pechino grande passerella tra eros e sport

accompagna servizi e volée con mugolii da film hardcore. A contenderle gli sguardi ci saranno la bionda Gabrielle Reece, pallavolo, Amy Acuff, salto in alto e copertina Play boy nel settembre del 2007, e ancora nell’atletica leggera magari anche la giamaicana Marlene Ottey, matura bellezza felina che correrà 100 e 200 metri coi suoi abituali body mozzafiato. ldagostino@caffe.ch


Vi

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Noi siamo pronti per Pechino 2008. Ora tocca a te giocare. Ci siamo allenati al massimo e siamo ora pronti per inseguire l‘oro olimpico. Sostienici e sarai anche tu fra i vincenti. Inviaci un messaggio di incoraggiamento, di sostegno, di congratulazioni dalla patria lontana! Fra tutti i testi inviati verranno estratti a sorte magnifici premi. Il primo premio è un lingotto d‘oro della UBS del valore di CHF 10 000! Per partecipare basta inviare un SMS con la parola chiave OLIMPICO al numero 363 (70 Ct. / messaggio) o lasciare un messaggio gratuito al sito www.swissolympic.ch/fanpost. Forza Svizzera! Condizioni di partecipazione: il mittente acconsente espressamente ad un‘eventuale pubblicazione del suo contributo. Sul concorso non si tiene corrispondenza. È escluso il ricorso alle vie legali. Swiss Olympic Association, casella postale 606, 3000 Berna 22.

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Notti da sogno.


PECHINO 2008

5

VIENNA

TEHERAN

MINSK

Paesi

E MEDAGLIE

BIELORUSSIA Le quindici medaglie “in dote” del Paese del blocco ex sovietico dimostra le sue potenzialità Ori nei giochi olimpici estivi: 6

ADDIS ABABA BRATISLAVA

AUSTRIA Sempre ai vertici negli sport invernali, è reduce da una buona olimpiade con 7 medaglie totali

Ori nei giochi olimpici estivi: 18

ETIOPIA La grande tradizione nelle corse di fondo si è confermata anche ad Atene. La migliore d‘Africa con 7 podi Ori nei giochi olimpici estivi: 14

IRAN Sorprendenti le sei medaglie ottenute dalla repubblica islamica ad Atene. A caccia di una conferma Ori nei giochi olimpici estivi: 10

SLOVACCHIA Reduce dalle sei medaglie (2 ori) ottenute ad Atene, il giovane movimento sportivo vuole migliorare Ori nei giochi olimpici estivi: 4

La Svizzera Il capo-delegazione rossocrociato tra pronostici e organizzazione

“Obiettivo

medaglie a Pechino” MASSIMO SCHIRA

LE DATE

22

AGOSTO

CICLISMO mountain bike donne

22

AGOSTO

BEACH VOLLEY finale uomini

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AGOSTO

CICLISMO finale mountain bike uomini

23

AGOSTO

CALCIO finale uomini

U

n oro, un argento e tre bronzi. Totale cinque medaglie olimpiche. È il risultato che la delegazione svizzera portò a casa dai Giochi di Atene nel 2004. Ed è l’obiettivo anche per la spedizione di Pechino iniziata, di fatto, questa settimana, con la partenza dei primi voli ufficiali verso la capitale del “celeste Impero”. A capo della delegazione rossocrociata, Werner Augsburger, che fino ad agosto inoltrato vestirà i panni di padrone di casa alla Fabbrica 706 di Dashanzi, il quartiere degli artisti di Pechino. “House of Switzerland” sarà il cuore pulsante della spedizione elvetica in Cina. “Il nostro obiettivo sportivo è certamente quello di ottenere lo stesso risultato numerico rispetto ad Atene, quindi 5 medaglie - spiega Augsburger, direttore tecnico di Swiss Olympic - alla vigilia della partenza -. Però non abbiamo pensato al ‘colore’ e… se dovessero essere 5 ori, li accetteremo ben volentieri (ride)”. Le punte di diamante certamente non mancano alla squadra svizzera in partenza per Pechino. Basti pensare alla qualità di alcuni elementi per capire come le ambizioni del comitato olimpico nazionale siano piuttosto giustificate. “Abbiamo in effetti parecchi atleti che sono stati in grado di emergere, sia a livello europeo, sia a livello mondiale osserva il capo delegazione -. D’altra parte non vanno dimenticati i giovani, che potrebbero anche creare qualche sorpresa e incrementare il nostro bottino di medaglie”. Evidentemente, chidere ad Augsburger di fare qualche nome di possibile “outsider” olimpico è un assist ideale per… glissare: “Se facessi dei nomi, non potremmo più parlare di sorpresa”. Scorrendo la lista degli 82 selezionati, emergono certamente i nomi di altissimo livello della squadra del tennis, soprattutto maschile con il duo di “topten” Federer-Wawrinka, impegnati sia nel singolare, sia nel doppio, come pure il trio femminile, con Schnyder impegnata con Gagliardi nel doppio, mentre nel singolare sarà “affiancata” da Timea Bacsinszky. Situazione molto promettente anche nell’ippica, dove la squadra è quanto mai rodata e capaca di grandi prestazioni. Incognita, in questo caso, saranno le condizioni meteo e d’inquinamento, soprattutto perché i cavalli rischiano di soffrire molto la trasferta cinese. “Le ultime informazioni da Pechino dicono che la situazione è

ferma Augsburger -. Certo, fa ancora un gran caldo e l’umidità è a livelli molto alti, però l’inquinamento sembra essere un po’ meno importante di quanto visto nelle ultime settimane, speriamo in bene”. Anche perché ad “aprire le ostilità” olimpiche sarà una gara molto attesa, cioè la corsa in linea maschile nel ciclismo, dove la Svizzera schiera Cancellara e Michael Albasini. Anche se reduce da un difficile Tour de France e con l’obiettivo principale nella crono individuale, il bernese potrebbe lasciarsi prendere la gola se la gara dovesse risultare “bloccata” (e quindi un po’ più lenta), viste le condizioni ambientali. Grande attesa, sempre nel ciclismo, anche per la prestazione delle donne, che possono disporre di elementi di grande qualità come Brändli, Doppmann, Thürig e Hohl. Per restare sulle due ruote, una medaglia potrebbe arrivare anche dallo storico duo Risi-Marvulli, impegnati in pista nella specialità madison. Senza dimenticare i singoli solisti, come Viktor Röthlin nella maratona, una coppia nel beach volley e qualche buona prestazione nel triathlon. Ma al di là dei pronostici, nella delegazione rossocrociata c’è soprattutto molta voglia di portare a profitto i notevoli sforzi organizzativi sopportati negli ultimi mesi. “Vogliamo davvero iniziare a lavorare sul campo - conferma il capo delegazione -. In primis perché le difficoltà sono state maggiori rispetto, ad esempio, ad Atene. Non tanto per la distanza geografica, quanto per i regolamenti, che in Cina sono davvero ampi e complicati. Insomma, tanti piccoli problemi, che messi assieme hanno incrementato la mole di lavoro. Ora però dovrebbe essere tutto a posto. Tutto pronto per iniziare l’avventura”. Un’avventura olimpica che, ufficialmente, inizia proprio domani, lunedì 28 luglio, quando il primo aereo speciale per Pechino lascia la Svizzera. “Non partiremo tutti assieme - dice Augsburger -, e ci saranno anche atleti che prenderanno voli di linea”. Per completare il quadro a poco più di due settimane dall’accesione della fiamma olimpica nello stadio nazionale di Pechino, manca ancora un solo dettaglio. Poco importante all’apparenza, ma carico di simbolismo. Chi sarà il portabandiera svizzero? “Non abbiamo ancora deciso - conclude il capo delegazione -. Lo comunicheremo il 1° agosto, giorno della festa nazionale…”. Tanto per non scontentare gli “auspici”

L’AVVICINAMENTO

Ultimi preparativi a Pechino in vista dell’inizio delle Olimpiadi estive dell’8 agosto

Keystone

Il personaggio

Il sogno di Röthlin in una gara mitica I

nutile scomodare l’araldo Fidippide e la sua corsa a perdifiato tra Maratona e Atene del settembre del 490 avanti Cristo per annunciare la vittoria dei Greci su Dario I di Persia: a Pechino è un obwaldese a poter essere il primo a pronunciare la frase che fu del primo “maratoneta” della storia. “Siate felici, abbiamo vinto!” furono le parole di Fidippide prima di stramazzare al suolo, esanime per lo sforzo e fors’anche per l’emozione. E Viktor Röthlin, alle Olimpiadi, può davvero realizzare un’impresa da leggenda in quella che - probabilmente - è la prova sportiva più carica di mitologia dell’intero programma dei Giochi. Il 33enne rossocrociato ha dimostrato le proprie

tendo una preparazione accurata fin nei minimi dettagli - e Röthlin in questo ha l’esperienza per arrivare a Pechino al top della condizione - permangono diversi fattori imponderabili, tutti legati ai singoli atleti. Certamente gli africani potrebbero essere favoriti dal caldo, ma l’umidità rischia davvero di giocar loro un brutto tiro, soprattutto all’avvicinarsi dei 40 chilometri di gara. Difficile anche capire le condizioni di forma attuali di Stefano Baldini, campione olimpico in carica e unico ad aver battuto Röthlin agli Europei. I pronostici, intanto, danno per grande favorito il kenyota Martin Lel, uno dei grandi del fondo degli ultimi mesi. Con i favori del pronostico arriverà però anche la pres-

Nei 42,195 chilometri della maratona il 33enne rossocrociato cerca un risultato che lo proietterebbe nella leggenda dello sport a livello internazionale potenzialità ancora quest’anno, in una corsa preparatoria a Tokio, dove non solo ha vinto, ma ha pure realizzato il suo nuovo primato personale, correndo i 42,195 chilometri in 2 ore 7 minuti e 23 secondi. Le incognite sulla strada verso un oro che avrebbe dello straordinario, nondimeno, rimangono molte. A partire dai nomi degli avversari passando per le condizioni atmosferiche, autentico enigma per tutte le gare di fondo di queste Olimpiadi. Come reagirà il fisico di un atleta di fronte a temperature che possono raggiungere i 40 gradi con un’umidità che spesso sale a livelli

sione e il controllo in gara da parte degli avversari. Una situazione nuova per Lel, visto che mancherà l’uomo di riferimento della maratona mondiale, l’etiope Heile Gebreselalssie - il primatista del mondo sulla distanza - che ha rinunciato alla prova olimpica per i suoi timori sull’alto tasso di inquinamento (altra grande incognita della gara). La maratona olimpica, insomma, si annuncia estremamente tattica e questo potrebbe essere un vantaggio per Röthlin, che non vanta tempi estremamente bassi, ma sa gestire con grande intelligenza le situazioni di corsa

VIKTOR RÖTHLIN

Il maratoneta svizzero ha già ottenuto un argento europeo e un bronzo mondiale sui 42,175 chilometri


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IL CAFFÈ 27 luglio 2008

RABAT SOFIA

TAIPEI

TASHKENT

KINGSTON

T’BILISI

TAIPEI CINESE Taiwan non può partecipare alle Olimpiadi per il veto della Cina. Ma le 5 medaglie 2004 sono lì da vedere Ori nei giochi olimpici estivi: 2

GEORGIA Altre quattro medaglie verso l’Est ad Atene (due titoli olimpici) per una “giovane” nazione ex Urss Ori nei giochi olimpici estivi: 2

BULGARIA Notevole il bottino 2004, con 12 medaglie, molte però ottenute nel sollevamento pesi, sport discusso Ori nei giochi olimpici estivi: 50

I nomi degli 82 selezionati

ATLETICA LEGGERA

Nicole Buechler (salto con l’asta), Linda Zueblin (eptathlon), Viktor Roethlin (maratona), Marco Cribari, Marc Schneeberger (200m), Philipp Bandi (5000m), Julien Fivaz (salto in lungo), Andreas Kundert (110m ostacoli)

NUOTO

Flavia Rigamonti, Swann Oberson, Flori Lang, Karel Novy, Adrien Perez, Dominik Meichtry, Jonathan Massacand Riserva: Gregory Widmer

GIAMAICA Il bottino di 5 medaglie potrebbe aumentare, perché gli sprinter caraibici sono scatenati ultimamente Ori nei giochi olimpici estivi: 7

icono che il tre sia il numero perfetto e al Ticino olimpico va bene così. Quelle di Pechino saranno le terze olimpiadi di Flavia Rigamonti dove, per l’occasione, sarà accompagnata da altri due ticinesi: Tiziana Realini e Christoph Bottoni. Tre insomma, anche se queste per la miglior rappresentante del nuoto rossocrociato e rossoblù, saranno le ultime. L’ultima possibilità, in altre parole, per mettersi al collo quella medaglia che ancora le manca. Certo, nel pro-

GINNASTICA ARTISTICA

Ariella Kaeslin, Claudio Capelli, Christoph Schaerer

TENNIS (singolo)

Schnyder/Gagliardi, Federer/Wawrinka

EQUITAZIONE (salto)

Christina Liebherr, Steve Guerdat, Beat Maendli, Niklaus Schurtenberger. Riserva: Daniel Etter

EQUITAZIONE (concorso completo) CICLISMO SU STRADA

Nicole Braendli, Priska Doppmann, Jennifer Hohl, Fabian Cancellara, Michael Albasini

CICLISMO (cronometro) CICLISMO (su pista)

Karin Thuerig (inseguimento), Franco Marvulli (madison), Bruno Risi

successo nel 2004. E la sua almeno apparente tranquillità potrebbe consentirle di concretizzare una sorta di exploit. E che questo sia possibile, sembrano pensarlo anche i vertici di Swiss Olympic che sembrano intenzionati a farle portare la candidare nazionale durante la cerimonia di apertura dei giochi. Quel giorno accanto a lei ci sarà anche Tiziana Realini che a 24 anni parteciperà alla sua prima olimpiade. Ed un piccolo primato, l’amazzone ticinese

Christoph Bottoni nella vela e Tiziana Realini nell’equitazione completano la piccola “delegazione” cantonale al grande appuntamento sportivo

Tiziana Realini

Priska Doppmann, Karin Thuerig, Fabian Cancellara

Ori nei giochi olimpici estivi: 6

Punta di diamante è la Rigamonti D

NUOTO SINCRONIZZATO

TENNIS (doppio)

Ori nei giochi olimpici estivi: 3

MAROCCO Sonora “sconfitta” dall’Etiopia ad Atene, sole 3 medaglie con due ori per uno dei migliori Paesi africani

Tre alfieri ticinesi in cerca di gloria

Magdalena Brunner, Ariane Schneider

Patty Schnyder, Timea Bacsinszky, Roger Federer, Stanislas Wawrinka

UZBEKISTAN Difficile confermare le 5 medaglie di Atene dopo la stretta antidoping negli sport come il sollevamento pesi

FLAVIA RIGAMONTI

La nuotatrice ticinese può puntare al podio sugli 800 metri, ma la concorrenza sarà agguerritissima

gramma olimpico non ci sono i 1.500, ma a 27 anni “Fly” ha la maturità e l’esperienza necessarie ad assicurarsi un posto sul podio degli 800. Non per nulla sembra aver fatto tesoro degli errori commessi quattro anni fa, quando aveva fatto della medaglia olimpica non solo un obiettivo, ma addirittura un’ossessione. Mancando però completamente il bersaglio. Anche quest’anno la Rigamonti non ha lasciato nulla al caso, ma ha accuratamente evitato di focalizzare la sua vita esclusivamente sullo sport come era

– che gareggia nel concorso completo – l’ha già realizzato: è stata la prima atleta svizzera ad ottenere la qualifica per i giochi. E per lei, che dovrebbe essere in sella a Gamour, un piazzamento a ridosso dei primi non dovrebbe essere fuori portata. Discorso analogo per Christoph Bottoni. Pure il velista – classe laser – di Castel San Pietro, partecipa per la prima volta alle olimpiadi dove potrebbe chiudere la competizione attorno al decimo posto. a.c.

BMX

Jenny Faehndrich, Roger Rinderknecht

Le attese

MOUNTAIN BIKE (cross-country)

Nathalie Schneitter, Petra Henzi, Nino Schurter, Christoph Sauser, Florian Vogel. Riserva: Ralph Naef

TRIATHLON

Magali Di Marco-Messmer, Daniela Ryf, Nicola Spirig. Reto Hug, Olivier Marceau, Sven Riederer. Riserva: Sébastien Gacond

BEACHVOLLEY

Patrick Heuscher, Sascha Heyer, Martin Laciga, Jan Schnider

La “promessa d’oro” di Fabian Cancellara La cronometro come grande obiettivo

CANOTTAGGIO

André Vonarburg

SCHERMA (spada)

Sophie Lamon, Michael Kauter

JUDO

Sergei Aschwanden

BADMINTON

Federer e Wawrinka convocati d’eccezione R

oger Federer non sta certo attraversando il periodo più brillante della sua straordinaria carriera sportiva. Però raramente il “Roger nazionale” ha fallito un suo obiettivo primario dichiarato. Forse il torneo di Wimbledon di quest’anno - “a memoria d’uomo” - è stato il primo “buco” del tennista basilese. A Pechino Federer sbarca con la voglia di mettersi al collo una medaglia cercata con grande assiduità anche nel 2000 a Sidney e nel 2004 ad Atene. Andò male, ma Roger - anche se sommerso dagli impegni (non solo sportivi) e dai milioni - non si tira indietro. Alle Olimpiadi non vuole mancare E con lui anche

“top ten”, che giocherà il singolare e affiancherà “sua maestà” nel doppio. Ma c’è di più, perché Federer, oltre a dimostrare particolare attaccamento alla nazionale olimpica - forse anche perché proprio nel villaggio olimpico ha conosciuto Mirka Vavrinec, sua attuale compagna - ha espresso il desiderio di essere di nuovo il porta bandiera (come già nel 2004) definendolo come un particolare onere di cui sarebbe profondamente onorato. Pur nel miglior spirito olimpico è molto probabile che i vertici federativi assecondino la “richiesta” del più grande sportivo svizzero della storia. A Roger in questo momento difficile fa

Jeanine Cicognini, Christian Boesiger

PENTATHLON

Belinda Schreiber

TAEKWONDO

Manuela Bezzola

VELA

Nathalie Brugger, Emmanuelle Rol, Anne-Sophie Thilo, Christoph Bottoni, Enrico De Maria, Tobias Etter, Flavio Marazzi, Richard Stauffacher, Felix Steiger

TIRO CON CARABINA

Irene Beyeler, Annik Marguet, Marcel Buerge, Simon Beyeler, Beat Mueller

TIRO CON PISTOLA

Cornelia Froelich, Sandra Kolly, Christoph Schmid

TIRO CON L’ARCO

Nathalie Dielen

CANOA-KAYAK

“P

artire da Pechino senza la medaglia d’oro nella cronometro al collo, per me, sarebbe un fallimento”, parola di Fabian Cancellara. Alla stregua di Roger Federer nel tennis, anche il ciclista bernese - assoluto numero uno al mondo nelle corse contro il tempo e bicampione mondiale in carica nella specialità - ha fatto della gara olimpica uno dei grandi obiettivi della stagione. E, solitamente, quando Fabian promette, mantiene. Resta da capire come si svolgerà l’avvicinamento al 13 agosto, giorno della prova sulle strade cinesi. Anche perché Cancellara è reduce da un Tour de France estremamente dispendioso, passato in gran parte a far da gregario - a turno - per i tre “leader” della sua Csc (che

Ma tra le grandi qualità del bernese c’è pure una capacità di recupero delle energie fuori dal comune. Anche perché mentalmente Fabian è uno che non soffre i grandi appuntamenti, come dimostrato lo scorso anno ai campionati del mondo, quando gli occhi di tutti erano puntati proprio su di lui. Gli “ultimi” due test probanti a cronometro proprio al Tour hanno dato risultati diversi. Nella prima cronometro di 29 chilometri, Cancellara ha sofferto un po’ a sorpresa. Probabilmente per una giornata non proprio positiva sotto il profilo fisico. Le gambe non ne volevano sapere di girare e nemmeno la prospettiva di poter nuovamente indossare la maglia gialla è bastata per ottenere il successo. Il bernese ha cercato di spingere di rab-

La “prova generale” nell’ultima crono al Tour de France ha presentato un bernese in crescita, ma non ancora al livello dei passati campionati del mondo dominati diventerà Saxo Bank l’anno prossimo e potrà contare su “Spartacus” - soprannome di Cancellara in gruppo - per altre tre stagioni). Al Tour, infatti, si è spesso visto Fabian nell’inedita veste di “portatore d’acqua” a cercare borracce all’ammiraglia da consegnare ai capitani Andy e Franck Schleck prima, Carlos Sastre poi. Altrettanto impressionanti sono state le trenate sulle salite. Mai prima d’ora s’era visto Cancellara in grado di dare i suoi famosi strattoni anche sulle grandi montagne. Con Jens Voigt ha faticato davvero per tanti tantissimi chilometri sulle strade

bia nella seconda parte, ma senza scioltezza anche una “grossa cilindrata” come l’elvetico si trova in difficoltà. Nella seconda crono, al penultimo giorno di corsa, invece, si è rivisto parzialmente il vero Cancellara. Sui 53 chilometri - a Pechino si corre sui 47 chilometri - l’elvetico, nonostante la stanchezza accumulata in 3 settimane di gara e la prospettiva olimpica, ha saputo trovare le energie per disputare una buona cronometro. Servirà nei prossimi giorni riposare e preparare al meglio l’appuntamento olimpico. Perché, come dimostrato al Tour gli avversari certo non staranno a


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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

BUENOS AIRES

ASTANA NAIROBI

SANTIAGO COPENHAGEN

Paesi

E MEDAGLIE

DANIMARCA I danesi sperano di avere qualche medaglia più preziosa e di confermare gli 8 podi di Atene 2004

ARGENTINA Grandi numeri, ma tradizione olimpica limitata. Come confermano le 6 medaglie dei Giochi estivi 2004

CILE Le tre medaglie di Atene possono essere considerate un buon risultato, perché due sono state d’oro

KAZAKISTAN Nel 2004 il ciclismo fu la punta di diamante. Ma il protagonista fu Vinokourov, ora squalificato per doping

KENYA Sette medaglie per le antilopi dell’altopiano ad Atene. Un risultato buono, ma solo un oro...

Ori nei giochi olimpici estivi: 39

Ori nei giochi olimpici estivi: 15

Ori nei giochi olimpici estivi: 2

Ori nei giochi olimpici estivi: 7

Ori nei giochi olimpici estivi: 17

Le testimonianze

Diciannove edizioni tra imprese e ricordi

LA VENTESIMA OLIMPIADE

Traguardo importante a Pechino per Ezio Guidi (in una foto di qualche anno fa), che commenta i suoi ventesimi Giochi, tra estivi e invernali

EZIO GUIDI I RICORDI

Due momenti forti della storia olimpica. In alto, Marie Thérèse Nadig vola verso l’oro a Sapporo nel 1972. In basso, la staffetta di Natascia Leonardi celebra il bronzo sulle nevi di Salt Lake City

LE DATE

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AGOSTO

PALLAVOLO finale donne

C

on Pechino, saranno 20 (fra estate ed inverno) i Giochi Olimpici raccontati alla Tsi. Per semplici (impietosi...) dati anagrafici un piccolo primato aziendale. Nel 1972 dalle tante medaglie (10 in tutto) per la delegazione svizzera a Sapporo, il ricordo di una partitella di calcio fra giornalisti (giocò anche l’indimenticabile Pepi Albertini) e nazionale di sci. Un mio infelice fallo su Adolf Ogi (allora Patron dello sci) costò un ditino del piede destro al futuro Consigliere Federale. A terzino destro avrebbe dovuto giocare Marie-Therese Nadig. Il cambio di ruolo le salvò il ditino e le due medaglie d’oro che poi vinse in discesa e gigante. Nell’estate di quel 1972 l’attentato terroristico ai Giochi di Monaco di Baviera. Costò la vita ad undici atleti della delegazione israeliana. Per coincidenza, gli israeliani erano proprio sullo stesso volo che ci portava da Zurigo a Monaco. Per ragioni di sicurezza avevano pianificato un volo, da Tel Aviv, con vari scali per evitare attentati. La tragedia, purtroppo, era scritta nel destino. Nel 1976, agli invernali di Innsbruck, interruppi la cronaca dei 5 km. di fondo subito dopo l’arrivo della migliore e prima della chiusura del collegamento. M’avevano annunciato in diretta d’essere divenuto felice papà di una piccola Tania. Dieci minuti dopo ero già in auto per un veloce andata e ritorno a casa. Nel 1980, a Mosca, in tempi politicamente delicati, in redazione v’erano a disposizione alcuni simpatici traduttori russi. Uno di loro però, fin troppo solerte e probabile informatore del KGB, annotava sul suo calepino quasi ogni nostra frase. Pur senza mai essere uscito dal paese parlava un perfetto italiano. Lo mettemmo in crisi, chiacchierando in dialetto stretto. Di Seoul 1988 il ricordo di corse in taxi a finestre spalancate per colpa del fiato tremendamente intriso d’aglio degli autisti. Scioccante il periferico mercato con la vendita alle massaie coreane di graziosi cagnolini pronti per il pranzo domenicale. Indimenticabile il groppo in gola e la lacrimuccia in diretta, nel 2002 a Salt Lake City, per l’arrivo da medaglia di bronzo nella staffetta di Natascia Leonardi-Cortesi. A stridente contrasto i 40 gradi di caldo ai Giochi di Barcellona 1992 ed i meno 30 gradi di freddo nel 1996 a Lillehammer. Un disordinato caracollare fra ricordi a margine degli indimenticabili racconti di imprese sportive racchiuse fra il 1972 ed oggi.

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ATLETICA maratona uomini

Keystone

La storia

Dai “balabiott” greci al business dello sport LIBANO ZANOLARI

I

DE COUBERTIN

Il Barone Pierre De Coubertin ha fatto rinascere i Giochi dopo il diktat ecclesiastico del 391 dopo Cristo voluto da Ambrogio, Vescovo di Milano

Giochi Olimpici hanno perso la loro innocenza, che d’altronde è sempre durata poco: i greci gareggiavano nudi ciò che secondo Luciano li distingueva dai barbari che avevano vergogna del loro corpo e lo coprivano di pelli e stracci. Lo scultore Policleto aveva come modello Filino di Cos vincitore di 5 gare di velocità nel 2.secolo a.C. Nicandro sosteneva che la vera bellezza si raggiunge educando il corpo al ginnasio (da gymnos, nudo), l’animo con la musica e la mente con la filosofia. Ma dopo 11 secoli, nel 391 d.C. a pochi passi da casa nostra il vescovo Ambrogio, influenzato da Agostino, impone all’imperatore Teodosio di chiudere bottega con i “balabiott” greco-pagani. San Paolo aveva scritto ai Corinzi, grandi appassionati di “sport”, che bisognava conquistare il premio celeste, superiore alla corona conquistata nello stadio. Dopo 15 secoli il cattolico De Coubertin tenta una sintesi fra “paganesimo” e “cristianesimo” e fa rinascere i giochi con un formidabile colpo di mano e una straordinaria novità: mentre i

greci per essere ammessi dovevano giurare davanti a Zeus di essere greci (gli altri erano esclusi) oggi i Giochi sono aperti a tutti i popoli, a tutte le classi sociali e a tutte le religioni: ma paradossalmente proprio la loro carta etica li rende fragili: chi è degno di ospitarli? La Cina lo è ? Il dilemma è irrisolvibile: i greci proclamavano una tregua e andavano a Olimpia, città sacra. Oggi si cambia città (non nazione !) ogni 4 anni. I Giochi sono la festa della gioventù di tutto il mondo: un sogno, un utopia che merita di vivere, malgrado tutto: malgrado le gravissime violazioni (Monaco 1972, ma anche Messico 1968), malgrado i boicotti di natura politica, malgrado il doping, la corruzione nella scelta delle sedi, e malgrado una commercializzazione sempre più esasperata, complice (solo in parte volontaria) la Televisione. Eppure, chiedetelo a tutti i più navigati professionisti: la vittoria olimpica vale piu’ di molti mondiali e di molti primati. E nessuno paga i diritti agli Dei dell’Olimpo … Staranno preparando qualche tranello per punire i vari “sponsors” dei Giochi del “buisness” ?

Quarantuno ‘eroi ticinesi’ nella storia olimpica Q GIORGIO MIEZ

AGOSTO

IL PROTAGONISTA Nel 1972 a Monaco di Baviera, Mark Spitz conquista sette ori

Nel 1936 a Berlino, durante la premiazione per l’oro al corpo libero, rifiuta, alla presenza di Adolf Hitler, di alzare il braccio nel segno nazista

uarantun ticinesi, fra il 1920 e il 2004, con alterne fortune ma indubbio merito, sono sfilati nel corso di tante edizioni dei Giochi Olimpici estivi. Dimenticato dalle cronache d’epoca ma riabilitato grazie anche alle ricerche di Tarcisio Bullo (autore di Ticino Olimpico) il bellinzonese Domenico Giambonini (bronzo nel tiro alla pistola) è il primo sportivo di casa nostra ad aver partecipato ai Giochi. Era il 1920 e si era ad Anversa. Fra il 1924 ed il 1936 il ginnasta Giorgio Miez (nella foto) partecipa a 4 edizioni e

sempre salendo sul podio. Nel 1936 a Berlino, durante la premiazione per l’oro al corpo libero, rifiuta, alla presenza di Adolf Hitler, di alzare il braccio nel segno nazista. Nel 1972 a Monaco di Baviera, la 16enne Patrizia Bazzi, talento ginnico, abita la palazzina prospiciente quella della nazionale israeliana dove si consuma il tragico attentato terroristico che costa la vita a 11 atleti. A Los Angeles 1984, due “giganti” della stessa società, (Vetterli e Rüfenacht dell’Unione sportiva Ascona) sfidano il resto

del mondo nella prova più massacrante: il decathlon. Quella volta, nella ginnastica ritmica sportiva, Grazia Verzasconi é condizionata dal pasticcio di nastri musicali persi e ritrovati in diretta. Nel 1992, la tennista Emanuela Zardo deve interrompere la partita per l’inchino alla Regina di Spagna giunta in ritardo allo stadio. Sono alcune delle piccole e grandi emozioni racchiuse in “Storie di ticinesi ai Giochi Olimpici” un documentario di Ezio Guidi e Luciano Paltenghi, che Tsi proporrà proprio in occasione dei Giochi di Pechino.



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PECHINO 2008

IL CAFFÈ 27 luglio 2008

PRETORIA PRAGA

Paesi

E MEDAGLIE

SARAJEVO

BERNA

VILNIUS

REPUBBLICA CECA Anche se con poco oro, le otto medaglie dei cechi nel 2004 sono un buon bottino, difficile da migliorare

SUDAFRICA Sei medaglie per una nazione tra le più forti d’Africa. Un risultato che può migliorare ad ogni occasione

CROAZIA Sarebbe a pari (5 medaglie) con la Svizzera, ma c’è un argento in più nel medagliere del 2004

LITUANIA Un oro e due argenti ad Atene per un altro dei Paesi dell’ex blocco sovietico che sta emergendo

SVIZZERA Cinque medaglie ad Atene, un solo oro. Tre però i bronzi. Un risultato che deve essere confermato

Ori nei giochi olimpici estivi: 7

Ori nei giochi olimpici estivi: 20

Ori nei giochi olimpici estivi: 3

Ori nei giochi olimpici estivi: 4

Ori nei giochi olimpici estivi: 43

L’informazione L’ANALISI MARCO FILIPPINI Resp. Redazione sportiva

IL CAPO DELEGAZIONE

Loreta Daulte

Anche la Rtsi ha il suo capo delegazione a Pechino. Il ruolo è ricoperto dal giornalista Giuseppe Dionisio

GIUSEPPE DIONISIO

O

gni quattro anni il mito olimpico rinasce e si rinnova, anche se in questa occasione le manifestazioni e le polemiche che hanno accompagnato il viaggio della fiamma olimpica da Atene a Pechino non hanno aiutato certamente quello spirito di fratellanza che rappresenta i fondamenti della manifestazione. Fortunatamente, a differenza di quanto già in passato era capitato, non ci sono intenzioni assenteistiche, salvo eventualmente per la partecipazione alla cerimonia d’apertura da parte di qualche presidente o primo ministro. Speriamo che i motivi all’origine di queste contestazioni, non direttamente legati allo sport, possano trovare una soluzione in un futuro il più prossimo possibile. Lo spettacolo, comunque, continua e le immagini delle gesta dei grandi campioni, degli sforzi di chi campione non è, della felicità, della delusione, saranno immortalate su Tsi 2. Per portare le emozioni nel modo più genuino possibile, il programma favorirà le dirette, anche se non si potrà evitare di trasmettere in differita certi avvenimenti che, per importanza, devono cedere il passo ad altri, di valore più elevato o con partecipazione rossocrociata. La differenza di fuso orario, 6 ore, non è certamente favorevole poiché alcuni sport, considerate le difficili condizioni legate alla temperatura ambientale e all’ inquinamento atmosferico, vivranno i loro momenti più importanti in orari per noi notturni. Tra questi il nuoto, le cui finali saranno trasmesse in diretta tra le 4 e le 6 del mattino ma, ovviamente, saranno replicate in sintesi durante la giornata. Anche la ginnastica, in gran parte, si trova nella medesima situazione. Il ciclismo su strada, pur iniziando presto, avrà i suoi momenti decisivi, per noi, da metà mattina fin verso mezzogiorno. Per l’atletica, invece, batterie notturne ma finali nel tardo pomeriggio, salvo evidentemente marce e maratone che, dato lo sforzo, si svolgeranno nelle ore più fresche, di mattina, molto presto. La giornata olimpica televisiva inizierà quindi di notte, passando direttamente da uno sport all’altro, fino a mezzogiorno circa, quando entrerà in funzione lo studio di Comano, che, tra una disciplina e l’altra, darà l’opportunità di inserire notizie di attualità, qualche servizio ed eventuali interviste fino al termine delle competizioni, intorno alle nostre 18. Seguiranno telecronache differite e sintesi, in particolare delle competizioni che si svolgeranno in orari sfavorevoli. Alle 20.30 è previsto lo Speciale Pechino, dedicato alla giornata olimpica, prodotto da Mauro

Trecento ore di Giochi per una full immersion Sannitz, con servizi e interviste degli inviati. Quasi la totalità delle manifestazioni godrà, per la prima volta, della possibilità della ripresa televisiva, fin dalle fasi di qualifica, grazie all’aumento esponenziale delle linee satellite. Fino ad Atene erano 5. A Pechino ne sono previste addirittura 12, cui se ne aggiungono 2 dedicate alle immagini in alta definizione che faranno parte del palinsesto giornaliero del canale HD Suisse. Evidentemente con due linee satellite a disposizione, l’offerta non può essere completa, ma rappresenta certamente l’opportunità, per chi già possiede

Programmazione “monumentale” per la Tsi a Pechino per uno sport a 360 gradi un televisore adatto, di godere immagini e suoni di qualità superiore, anche se, per motivi organizzativi, è stato necessario rinunciare al commento in quanto la contemporaneità di altre competizioni olimpiche, molto spesso più importanti, impe-

Un’olimpiade a tutta… radio

disce l’utilizzo degli stessi telecronisti impegnati nei commenti per i canali in Sd. La squadra Tsi sul posto sarà composta in totale di 21 persone. Insieme al sottoscritto capoprogetto, Marco Filippini dirigerà la redazione, coadiuvati, quale sostegno organizzativo, da Tanja Valentin Celpi. Telecronache, servizi e interviste saranno curati, rispettando l’alfabeto, da Ceroni, Ferrando, Gaggini, Giannoni, Guidi, Ostinelli, Prandi, Tamburini e Zanolari. Il co-commento per il nuoto e la ginnastica sarà assicurato rispettivamente da Federica Barsanti, già presente per la TSI ad

News su internet e molto altro

A

A

nche la radio, e in particolare Rete uno, sarà mobilitita per la copertura dei Giochi Olimpici con dirette, servizi, interviste e commenti. Appuntamenti sono previsti tutti i giorni alle 7.30 e alle 12.30 (in coda al radiogiornale) e alle 23, mentre uno “Speciale Pechino” con gli approfondimenti e il riassunto della giornata andrà in onda, sempre su Rete uno, alle 17.30. Un magazine è pure in programma la domenica dalle 17 alle 18. Naturalmente nel corso della giornata ci saranno interventi in diretta da Pechino per raccontare gli avvenimenti più importanti, in particolare quelli che vedono imopegnati gli atleti svizzeri. Ma non solo, visto che un po’ di spazio sarà occupato anche dai “dintorni” dei Giochi olimpici. Società, co-

Dirette, servizi, interviste e commenti dentro e fuori l’appuntamento con i cinque cerchi tutti da ascoltare DIRETTE E ALTRO Oltre alle cronache dirette dei principali eventi, la radio garantirà anche molte news

stumi e tendenze dalla Cina saranno parte integrande della manifestazione a livello radiofonico. Dentro e fuori, insomma, il grande appuntamento sportivo programmato dall’8 agosto nel “celeste Impero” Inviati radiofonici per la Rsi saranno Ellade Ossola, Alberto Tettamanti, Lorenzo Boscolo e Severino Piacquadio per lo sport a cuiva aggiunto Giuseppe Limoncello inviato per la redazione dell’informazione.

Atene, e Bruno Franceschetti che, occasionalmente, sostituisce in questo ruolo Fulvio Castelletti. Per il Tg sarà presente Philippe Bernasconi. I cameramen Stephane Chiesa, Louis Trautmann e Nicola Viglezio, insieme ai montatori Mauro Casanova, Marzio Bertoli e Stefan Schütz contribuiranno alla confezione dei vari servizi. Patrizio Cattaneo, invece, è inserito nel novero dei tecnici nazionali. Tra l’inizio della cerimonia di apertura al termine di quella di chiusura, saranno quasi 300 le ore che TSI 2 dedicherà all’appuntamento olimpico.

ttraverso il sito www.rtsi.ch/pechino2008 sarà possibile innanzitutto guardare, anche se solo dal territorio svizzero, tutti i programmi televisivi di Tsi 2 dedicati ai Giochi Olimpici, integralmente e in diretta. Si avrà poi accesso ad una piattaforma multimediale messa a disposizione dalla Uer (Unione Europea di Radiodiffusione) da cui saranno visibili i canali Tv delle consorelle europee che parteciperanno all’operazione e 12 canali senza commento, con il solo suono ambientale, provenienti da Pechino. Spazio particolare poi sarà destinato alle trasmissioni Radio e Tv Speciale Pechino, che saranno riascoltabili per intero o con i singoli servizi riordinati per data e disciplina. Non mancheranno le schede di presentazione degli atleti svizzeri anch’esse arricchite, quando possibile,

IL SEGNO DELL’8… NUMERO “MAGICO”

I

l centro Ibc ospiterà la centrale tecnica della Tv svizzera, gli studi televisivi e radiofonici, i montaggi, le cabine per i commenti offTube, gli uffici e le redazioni. Sarà un frigorifero di 500 m2, mentre all’esterno nell’ Olympic Green la temperatura oscillerà attorno ai 40 gradi con un tasso di umidità dell’80 per cento. Una miscela esplosiva. Il villaggio olimpico è nel cuore della nuova Pechino, dove domina il modello urbano americano con i complessi residenziali, i grattacieli e i centri commerciali. Purtroppo resta ben poco della vecchia Pechino da esibire durante i Giochi. Gli antichi passaggi Hutong, la ragnatela di vecchi vicoli di epoca ming con le case a corte, quasi ovunque stanno lasciando il posto a gigateschi edifici e ad ampi viali. Ma qualcosa è rimasto. Per esempio la Fabbrica 706 a Dashanzi, nel quartiere degli artisti di Pechino. È uno strano posto, una sorta di Greenwitch Village. Nell’afa di agosto sarà per tre settimane House of Switzerland luogo di ritrovo dei media e della famiglia olimpica svizzera. Era una vecchia fabbrica che produceva macchine per la Germania dell’Est, oggi è un’immenso loft di tre mila 500 m2 già utilizzato per un pranzo di gala dal presidente francese Nicolas Sarkozy. In quest’area ci sarà anche uno studio di Ssr/Srgpronto ad ospitare e a festeggiare, cosi si spera, i numerosi medagliati svizzeri.

Analisi tecniche, immagini e anche un gioco “olimpico” a disposizione degli appassionati della navigazione UN SITO RICCO Commenti e interviste saranno disponibili sul sito Rtsi per le Olimpiadi

da materiale audio o video. Un gioco per Pc molto semplice, che ricorda molto nella grafica i videogiochi della seconda metà degli anni ’80. Infine, ma non per importanza, i contributi dei commentatori: ogni giorno Luigi Morandi ci darà il suo personalissimo punto di vista su quanto accade in Cina all’ombra dei 5 cerchi; atleti ed ex-atleti faranno il loro commento tecnico sugli avvenimenti più importanti. I curatori del sito saranno Alberto Bertocci e Debora Carpani, aiutati talvolta da Stefano Marelli.

LE DATE

24

AGOSTO

PALLACANESTRO finale uomini

24

AGOSTO

PALLAVOLO finale uomini


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IL CAFFÈ 27 luglio 2008

Il tennis

SPORT La Challenge

A sorpresa è Sastre Per Locarno a conquistare il Tour e Lugano

Il ciclismo

A Toronto Rafa Nadal si avvicina a Federer ROGER Federer rimarrà numero uno al mondo anche se Rafael Nadal vincerà il titolo a Toronto. I punti di distacco si stanno però assottigliando e per il basilese il compito di rimanere numero uno della classifica Atp al termine della tournée americana si prospetta difficile. Federer dovrà riconfermare l’ottima stagione del 2007, visto che aveva vinto sia il torneo di Cincinnati e soprattutto l’US Open, ultimo Slam della stagione in programma a New York. L’elvetico dovrà sperare anche nei flop del mancino di Manacor, dal momento che se il maiorchino dovesse conquistare il titolo sia a Toronto che a Cincinnati il gap si ridurrebbe a soli 150 punti di distacco. Da notare inoltre che anche se Federer riuscisse a mantenere il trono fino alla vigilia di Flushing Meadows si ritroverebbe comunque sotto pressione per colpa di quei mille punti ereditati dall’ultima vittoria contro i soli 150 conquistati da Nadal che l’anno scorso si fermò al quarto turno. Lo spagnolo avrà così la grande occasione di ribaltare la gerarchia detenuta dal giugno 2005 da parte del basilese. Intanto a Toronto Nadal ha staccato il biglietto per le semifinali, superando il francese Richard Gasquet per 6-7, 6-2, 6-1. Eliminato invece il detentore del titolo Novak Djokovic che si è dovuto arrendere dal britannico Andy Murray per 6-3, 7-6. Nella notte di ieri, sabato, il mancino di Manacor ha avuto a che fare proprio contro Muray, mentre nell’altra si sono sfidati il tedesco Nikolas Kiefer contro il giustiziere di Federer, Gilles Simon. m.m.

TUTTI attendevano il ritorno in forze dell’australiano Cadel Evans nella cronometro “conclusiva” di ieri, sabato, al Tour de France. E invece Carlos Sastre ha resistito al timido tentativo di recupero del corridore “di Stabio”. Lo spagnolo continua dunque la straordinaria stagione dello sport iberico conquistando la novantacinquesima edizione della Grande Boucle. Sul podio con il corridore della Csc squadra che ha dimostrato di esse-

Reuters

re il punto di riferimento in corsa , oggi sugli Champs Elysées di Parigi dopo la “passerella finale”, lo stesso Evans, secondo e il sorprendente austriaco Bernad Kohl, terzo. Per la seconda volta in questo Tour, infine, Fabian Cancellara non è riuscito ad emergere a cronometro. Nonostante un buon tempo, il bernese è stato battuto di 21” dal tedesco Schumacher, al suo secondo successo nella specialità nella Grande Boucle.

Il calcio

Il Bellinzona non fa miracoli e torna sconfitto da Basilea NOSTRO SERVIZIO

È DURATO lo spazio di otto minuti otto il sogno del Bellinzona di andare a dar fastidio al Basilea campione svizzero in carica nel secondo impegno stagionale dei ticinesi in Super League. Ma ieri, sabato, sulle rive del Reno, di spazio per i miracoli ce n’è stato davvero poco. I granata sono così tornati in Ticino con una sconfitta per 2-0. Per competere davvero nel massimo campionato, sul taccuino bellinzonese c’è ancora parecchio lavoro. Al St Jakob Park le novità sono soprattutto nella formazione dei granata. Schällibaum rinuncia alle due punte inserendo il solo Rivera a sostegno di Mauro Lustrinelli. Francisco Neri, invece, è schierato a centrocampo sulla fascia. Esordio nel Bellinzona anche per il laterale difensivo francese Vincent Bernardet. Proprio sulla corsia del brasiliano Neri si sviluppa l’azione del vantaggio renano. Cross di Zanni e impatto vincente di Scott Chipperfield, al rientro dopo sette mesi di assenze dal campo di gioco. Il Bellinzona però non ammaina bandiera bianca di fronte al quotato av-

versario e sull’azione successiva a quella del vantaggio basilese per poco non porta al pareggio di Lustrinelli e Rivera. Bravissimo, però, Franco Costanzo. Dopo lo “choc” iniziale, il confronto si equilibra, anche se gli ospiti sono costretti ad agire prevalentemente in contropiede. I renani sono comunque padroni del campo e quando spingono sull’acceleratore mandano in crisi la difesa granata. Stesso copione nella ripresa, con il Bellinzona che prova qualche timida offensiva, ma si espone alle veementi folate renane, che permettono al Basilea di avvicinarsi a più riprese alla rete del raddoppio, soprattutto con un Eren Derdiyok apparso davvero ispirato. Anche perché il centrocampo granata soffre maledettamente la superiorità tecnica e fisica dell’avversario. E il raddoppio renano arriva puntuale con Ivan Ergic al 75’. Nell’altra gara di giornata, spettacolo tecnicamente a tratti desolante per lunghi tratti all’Allmend di Lucerna, dove i padroni di casa han-

no ricevuto lo Xamax. Dopo un primo tempo senza emozioni dove i lucernesi hanno cercato di controllare il gioco, i neocastellani si sono fatti un po’ preferire nella ripresa, dove hanno fabbricato qualche palla gol in più, trovando il pertugio buono nel finale con Julio Hernan Rossi, lesto ad insaccare tutto solo sul filo del fuorigioco quando il cronometro segnava l’84 minuto di gioco. Dopo tre turni, per gli uomini di Sforza - fischiatissimo dai 6.000 dell’Allmend - è già crisi nera: zero punti e ultimo posto in classifica. Lo Xamax, invece, vanta due vittorie in trasferta, pur senza incantare le platee. In casa, contro lo Zurigo al debutto, la sola sconfitta finora. La terza giornata del calendario della Super League si completa quest’oggi, domenica, con le partite Aarau-Zurigo e Young Boys-Vaduz. Posticipo del mercoledì, invece, per la sfida tra il Grasshopper e il Sion. Prossimo impegno per i granata, l’importante scontro casalingo con il Lucerna di domenica 3 agosto. Inutile dirlo: partita da vincere. m.s.

I motori

U

n restyling riuscito quello apportato alla Fiat Croma alla fine dello scorso anno. Una station wagon, secondo quanto - finalmente - dichiarato da Fiat, con una rinnovata estetica e una maggiore razionalizzazione dell’offerta. Modificata soprattutto nel frontale, l’ammiraglia di casa Fiat sembra ora avere le carte in regola per affermarsi sul difficile e agguerrito mercato del segmento D. Uno dei suoi punti di forza sono i propulsori Multijet di seconda generazione. Noi abbiamo potuto provare per diverse centinaia di chilometri la versione più potente dei 4 cilindri 1.9 litri, quella di 150 cv dotata di cambio manuale a 6 rapporti. Al primo impatto, vista dall’esterno, colpisce favorevolmente il frontale con calandra e proiettori che assomigliano a quelli della Bravo, e nervature del cofano che ci ricordano un po’ la Volvo XC90. Grazie a modanature laterali la linea è più filante, mentre cambiato è il paraurti posteriore. All’interno è stato rivisto tutto, dai pannelli porta ai sedili e perfino i simboli sui pulsanti degli interruttori. L’impressione è quella di grande spazio, mentre fa bella mostra di se la nuova console centrale con il navigatore e l’impianto di intrattenimento con caricatori Cd nella versione messa a nostra disposizione. Su strada si distingue per la sua buona guidabilità e il preciso inserimento in curva, il rollio contenuto malgrado il tipo di carrozzeria. Il motore Multijet è performante sia dal punto di vista dei consumi e delle prestazioni, con accelera-

Ex coreana certo, ma made in Polonia

FIAT Croma 1.9 16V Multijet

Una protezione a cinque stelle per il conducente e tutti passeggeri. Ma non solo...

Prezzo

Da Fr. 43’050.–

Motore

4 cilindri diesel

Cilindrata (ccm) Cambio

1910

manuale a 6 rapporti

CV

150 a 4000 giri

Coppia massima 320 a 2000 giri Velocità massima 9.6 (casa) Accelerazione

210 (casa)

Consumi (l/100km) 8.1 (test)

zione e ripresa molto soddisfacenti ed inoltre un buon equilibrio in frenata anche in condizioni di emergenza. Per un maggiore comfort di marcia, la Nuova Croma adotta un collaudato e affidabile schema di sospensioni, pneumatici studiati appositamente per il miglior comfort e la massima sicurezza e il servosterzo elettroidraulico che rende confortevole ogni manovra. In generale la sicurezza è molto elevata, tanto che Croma ha ottenuto le 5 stelle nella prova dell’Euro Ncap! Incluso nell’equipaggiamento di serie, anche Abs, Esp e Hill Holder, per partenze in salita senza retrocedere. In generale, un notevole passo avanti, anche grazie alla garanzia offerta di 5 anni o 250’000 chilometri.

UNA prima giornata a fortune alterne per le ticinesi impegnate, ieri, sabato, in Challenge League con il Lugano vittorioso a Ginevra per 4-1, mentre il Locarno è uscito sconfitto dalla Schützenwiese di Winterthur per 2-0. L’incontro è cominciato alla grande per il Lugano che ha trovato dopo soli 3’ la rete del vantaggio. A sinistra è sgusciato Perrier che ha messo al centro per Valente. L’attaccante con una finta si è sbarazzato del difensore e dai sedici metri ha fatto secco il portiere ginevrino. Una segnatura che ha messo le ali ai bianconeri che hanno trovato il raddoppio con Rennella al 14’, lesto ad infilare di piatto alla sinistra di Marques. Il Lugano ha poi trovato la terza rete ancora con Valente, chiudendo praticamente la partita dopo un solo tempo. Solo nel finale, infatti, la rete del Servette e il 4-1 finale ancora di Rennella. Una partita di sofferenza, invece, quella che ha visto impegnato il Locarno sul campo del Winterthur. Nel primo tempo le bianche casacche sono state costrette ad erigere delle vere barricate per arginare le folate offensive degli zurighesi. Un incontro dominato dal Winterthur che ha trovato meritatamente il vantaggio con Barlecaj, vera spina nel fianco delle bianche casacche, che al 43’ su punizione ha infilato la palla a fil di palo sulla destra del portiere locarnese. Nella ripresa gli zurighesi hanno chiuso la sfida andando in rete, con una splendida triangolazione, conclusa da un preciso pallonetto di Radice. m.m.

PROVE TECNICHE

Fiat Croma promossa a ‘pura’ station wagon SERGIO FRASCHINA

un esordio ‘bianconero’

Iniezione diretta per Porsche

MOTORI BOXER interamente riprogettati a iniezione diretta e il primo cambio Porsche a doppia frizione sono due importanti novità per la nuova generazione della Porsche 911 Carrera. Queste due tecnologie fanno la loro comparsa dapprima per i modelli Carrera e Carrera S, sia coupé che cabriolet. In tutte le nuove Carrera i consumi scendono adesso al di sotto di 11 litri al 100, e anche le emissioni di CO2 vengono ridotte fino al 15 per cento.

W

rochlaw (Polonia). Da quando il gruppo americano General Motors, in Europa più conosciuto grazie alla sua marca Opel, ha ripreso la società coreana Daewoo ribattezzandola Chevrolet, il nome di questo marchio, di gran lunga più diffuso nel resto del mondo, non ha fatto che aumentare la propria diffusione in Europa. In questi ultimi anni, grazie appunto all’acquisto di Daewoo si sta notevolmente espandendo: basti pensare che le vendite in Europa sono aumentate tra il 2006 e il 2007 di ben 33.6%. Con l’arrivo sul mercato della nuova Aveo, che unifica due modelli precedenti (Kalos e Aveo), l’impennata delle vendite dovrebbe ulteriormente aumentare. I rappresentanti europei del gruppo GM hanno approfittato della presentazione della Aveo in versione 3 porte per parlare delle loro mire nel Vecchio Continente. Nuovi centri di sviluppo, nuove fabbriche proprio in Polonia dove Chevrolet ha una storia lunga e movimentata, permetteranno al colosso nordamericano di produrre quanto necessario in Europa prevalentemente sul posto e non più solo in Corea. Inutile dire che la progressione maggiore si è avuta negli paesi ex

La nuova Aveo prodotta in Europa unifica due precedenti modelli Daewoo e spunta anche la “Epica” comunisti, Russia in particolare. Da noi la crescita è stata di 15% tra 2006 e 2005 e del 17% tra 2006 e 2007, portandosi a 3’500 vetture vendute. Grazie ad Aveo, l’importatore svizzero spera di battere ancora una volta queste cifre. La Aveo in versione 3 porte è ancora più sbarazzina della 5 porte, e comunque più piacevole esteticamente che non la 4 porte. Un frontale aggressivo, con calandra spezzata da un elemento orizzontale nel colore della carrozzeria e con il marchio Chevrolet al centro in bella evidenza, una compatta giovanile e dinamica intenzionata a sfidare i mostri sacri del segmento, francesi o italiani che siano. La gamma motori si presenta ancora sprovvista di una motorizzazione a gasolio, affidando ai due benzina (1.2 da 84 cv e 1.4 da 101, ambedue sotto i 140 gr di C02 per km) il compito di muovere un’auto senza pretese da vettura corsaiola, il cui aspetto cattivo maschera un comportamento docile e cittadino. L’impressione da noi riportata, provandola su strada in particolare con il propulsore più potente, è buona, sia nell’assetto che nelle prestazioni espresse. Prezzi a partire da 17’290 franchi. Nella stessa occasione General Motors ha approfittato per presentare la Chevrolet Epica dotata di un cambio automatico di tipo sequenziale a 6 rapporti che dona all’ammiraglia della casa quel tocco in più che le mancava. Prezzo a partire da 35’990 franchi, più che ragionevole vista anche la completa dotazione in accessori di questo veicolo. s.f.


RISTORAZIONE E ALBERGHERIA

Agenda News Pagina a cura di GastroSuisse e GastroTicino

Con www.ristoranti.ch scegliete il locale preferito

Una rassegna a base di prodotti del territorio

Ristoranti gratis su internet ono oltre 240 i locali descritti su www.ristoS ranti.ch, il nuovo portale

che GastroTicino ha messo in rete da qualche mese grazie alla collaborazione di TicinoInfo, Ticino Turismo e Tinext. Internet, infatti, si sta rivelando uno strumento sempre più importante per la promozione degli esercizi pubblici. La clientela cerca sempre di più informazioni sul web. Ecco perché GastroTicino ha messo a disposizione

due siti gratuiti per i soci dove inserire una scheda di presentazione: in www.ticino.ch è a disposizione un motore di ricerca che permette di scegliere il ristorante preferito, mentre www.ristoranti.ch, oltre al motore di ricerca (che funziona in base a criteri geografici, gastronomici e di

Promozione per i menu doc

servizi) fornisce molteplici informazioni e notizie di attualità su tutto ciò che è legato all’eno-gastronomia. Ricette, vini e cantine, completano l’offerta del portale, promosso ogni giorno anche su il “Caffè quotidiano”. Ricordiamo ai soci di GastroTicino che avessero già la scheda, di controllarla per sapere se va aggiornata o completata. Chi invece non fosse presente sui siti contatti GastroTicino.

uida, rassegna nel marzo 2009, serate promozionali G e tanto altro. L’Obiettivo? Pro-

muovere i ristoranti che utilizzano i prodotti del territorio, i prodotti ticinesi. Il progetto è della Conferenza agroalimentare, che GastroTicino sostiene nell’interesse dei propri associati, della qualità dell’offerta eno-gastronomica e del turismo.A questo proposito intendiamo organizzare serate a invito gratuito riservate agli esercenti per presentare prodotti e produttori, una rassegna eno-gastronomica

in collaborazione con www.ristoranti.ch e www.ti-sopraceneri.ch, e una guida che presenti ristoranti, prodotti e produttori. I locali che aderiranno al progetto saranno promossi in diversi modi con una potenziale ricaduta di immagine e di aumento della clientela. I ristoratori interessati a partecipare all’iniziativa e alle cene di presentazione (la prima sarà in settembre) sono pregati di contattare al più presto GastroTicino (telefono 091-961.83.11, email info@gastroticino.ch).

I salari minimi aumentano del 2,5%

CONSEGNATI I DIPLOMI DI PIZZAIOLO

È Marchione Roberto (nella foto) ad aver ottenuto la miglior media (5,2) al corso organizzato da GastroTicino, che da diritto al diploma cantonale di pizzaiolo. La cerimonia di premiazione si è svolta di recente nella sede di GastroTicino alla presenza di Giovanni Zinna, docente al corso pizzaioli e presidente dell’Associazione pizzaioli Ticino, e del segretario cantonale di GastroTicino Gabriele Beltrami, mentre la consegna dei diplomi alla Cantina Valsangiacomo di Mendrisio. Gli altri promossi sono: Simone Brazzola, Bülent Gül, Jorge Antonio Moreira de Almeida, Krasniqi Xhevdet, Marco Mega, Valdete Namoni, Andrea Rebeca Pires Butscher, Elisabeth Plüss e Giorgio Paglialunga. Complimenti e auguri per la professione.

Chiuse le trattative per il settore della ristorazione e albergheria I partner sociali del settore svizzero della ristorazione e dell’albergheria stanno negoziando un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl). Questa nuova convenzione dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2009. Parallelamente a questa trattativa per la modifica della convenzione, i partner hanno trovato un accordo per l’adeguamento dei salari minimi, conformemente alle disposizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro in vigore. Dal 1° gennaio del prossimo anno i salari minimi aumenteranno in modo progressivo del 2,5%, in rapporto a quelli attualmente versati; un aumento che corrisponde al tasso di rincaro stimato per il 2008. I salari minimi 2009 - calcolati per mese e per dipendente che lavora a tempo pieno - saranno i seguenti, con la premessa che per una visione molto dettagliata sui salari minimi del 2008 e in particolare sulle definizioni delle sotto classi, si può consultare il sito www.gastroticino.ch. Nella classe I, che corrisponde ai collaboratori senza apprendistato, dal prossimo gennaio il salario sarà di 3.383 franchi al mese, mentre oggi è di 3.300.

Passiamo ora alla classe II, quella dei collaboratori che hanno concluso un apprendistato (formazione professionale di base) o che possono vantare una formazione equivalente; nella sotto classe IIa il salario sarà di 3.567 franchi, mentre oggi il datore di lavoro versa 3.480 franchi al mese. Nella IIb si pas-

Nell’ambito della rinegoziazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, da gennaio aumenteranno i salari minimi

sa dai 3.730 del 2008 ai 3.823 del prossimo anno. Salendo nella scala delle classi di stipendio, la trattativa ha stabilito gli importi minimi anche per la classe III, quella dei collaboratori che hanno conseguito una formazione superiore, hanno responsabilità particolari o una lunga esperienza professio-

nale. Nella sotto classe IIIa dal 1° gennaio del 2009, si guadagneranno 4.172 franchi al mese, contro i 4.070 attuali, mentre nelle sotto classi IIIb e c, si passa da 4.485 franchi a 4.597. Nella IIId si guadagneranno 4.787, invece di 4.670. Quella dei quadri che hanno regolarmente sotto di loro dei collaboratori o hanno superato un esame professionale superiore, è la classe IV. È suddivisa in IVa dove è previsto che il dipendente guadagni 5.740 franchi invece che 5.600, e in IVb all’interno della quale il quadro avrà diritto a uno stipendio di 6.919 franchi al mese, invece che 6.750. Ultima annotazione riguarda gli stagiaire; la loro paga raggiungerà i 2.168 franchi, attualmente è invece di 2.115. I nuovi salari minimi, come detto, entreranno in vigore il 1° gennaio del prossimo anno, o all’inizio dell’estate 2009 per i contratti di lavoro stagionali. Intanto le trattative per il nuovo Ccnl per la ristorazione e l’albergheria, proseguono; GastroSuisse e GastroTicino, terranno informati i propri associati e le modifiche saranno comunicate appena saranno definite con esattezza dai partner sociali. a.p.

Un viaggio goloso ed esclusivo grazie al nuovo libro di Dr. Oetker

Ricette dolci e salate senza frontiere n giro del mondo gastronomico con un programma che spazia dalla A come America U alla C come Cina, passando dalla N come Nuo-

va Zelanda, per poi tornare dalle nostre parti alla S come Svizzera. Parliamo di «I dolci si fanno così - Ricette senza frontiere», il nuovo libro edito dal servizio ricette “Dr. Oetker”, nel quale le ricette non hanno davvero frontiere e ogni paese vi sorprenderà con deliziosi manicaretti a base di ingredienti tipici. I curatori del libro hanno girato mezzo mondo alla ricerca di sfiziose idee della pasticceria. E fra tante squisitezze hanno selezionato una sessantina di ricette esclusive contenute in una raccolta che propone, tra le altre, specialità etniche, appetitosi biscotti, leccornie salate, dolci tradizionali e torte festose. Ricette facili o complesse, dolci o piccanti, per ogni voglia e ogni occasione, tutte corredate da belle fotografie. Il viaggio inizia dalla Svizzera con i “Torciglioni

al formaggio” e il “Dolce al succo di mele”, per poi proseguire con le “Bombe Foresta Nera” (Germania), la “Torta normanda al Calvados” (Francia), le “Crostate all’indivia belga”, “I cantuccini” (Italia), la “Torta spagnola alle mandorle”, i “Moppen olandesi”, la “Torta di Stoccolma”, la “Torta Ledena serba” e tante altre specialità di tutta Europa, dalla Russia alla Polonia, dalla Slovenia alla Turchia, dal Caucaso alla Danimarca. Invitanti anche le ricette africane e australiane come il “Dolce magrebino ai datteri e ai fichi”, la “Piramide egizia”, la “Torta del leone” del Kenia”. E chissà quante volte avrete desiderato fare in casa i “Biscotti portafortuna cinesi”… Ebbene ci sono anche quelli come tante altre delizie asiatiche, dell’America del Nord e del Sud (“Muffin ai mirtilli”, “Dolce giamaicano”, ecc.). Il volume si può richiedere al prezzo di 18 franchi a “Dr. Oetker AG/SA, servizio ricette, casella postale, 4652 Winznau”.

Torta al succo di mele

SAPORI DEL MENDRISIOTTO

Nella Regione del Mendrisiotto e Basso Ceresio la buona tavola, i prodotti di qualità e il buon vino non mancano di certo! Ecco perché l’Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio ha rinnovato anche quest’anno la collaborazione con l’editore Cerca e Trova per presentare luoghi e prodotti che sono rappresentativi del territorio. Nel fascicoletto, oltre alla presentazione di prodotti quali formaggi, salumi, miele, pane, castagne, farina da polenta, cantine e mondo vitivinicolo, sono presentate diverse sagre. Non manca una panoramica sulle Rassegne Gastronomiche regionali e il concorso che, in collaborazione con GastroMendrisiotto, mette in palio anche quest’anno un buono pranzo. I prospetti SAPORI saranno distribuiti in occasione di presentazioni, di manifestazioni, di fiere ed attraverso i comuni, alberghi, campeggi e ristoranti della Regione.

ACCORDO TRA ORTOFRUTTICOLA E TENCONI

La Foft (Federazione ortofrutticola ticinese) e la Tenconi SA hanno siglato un accordo che prevede la vendita dell’attuale sede Foft alla ditta airolese, e la realizzazione a poche decine di metri di distanza, del nuovo centro logistico della Federazione ortofrutticola. La Tenconi SA è una delle principali aziende del Cantone per la lavorazione dei metalli e con l’acquisto della sede Foft, amplia la produzione e consolida la propria presenza nel Ticino centrale. La dirigenza della Tenconi, tiene a sottolineare l’importanza della sede di Airolo, dove l’attività proseguirà senza cambiamenti per quanto concerne la produzione e l’occupazione. La scelta di identificare la nuova sede per il consolidamento e ampliamento della propria attività con sviluppo di nuovi prodotti, in particolare nel settore metalmeccanico, è caduta su Cadenazzo per l’esigenza di disporre di un raccordo ferroviario. La nuova sede dovrebbe essere pronta non prima del 2010. La Foft associa oltre 80 produttori e raccoglie oltre l’80% della produzione di ortaggi e frutta del nostro Cantone, che commercializza entro poche ore soprattutto sui mercati di oltre San Gottardo. L’urgenza di poter soddisfare le esigenze di un mercato sempre più dinamico e di clienti che scelgono di intrattenere relazioni commerciali con partner di una certa grandezza che assicurino la massima flessibilità e di dimensioni rappresentative, hanno indirizzato la Foft verso la decisione di realizzare una nuova piattaforma logistica, che dovrebbe essere pronta entro un anno.

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