Dopo il regno dei demoni
UNA NUOVA CHIESA A DACHAU L'inferno è anche di questa terra
«La porta della vita si è chiusa dietro di noi Non siamo più uomini ma besth. (dal diano di un deportato).
Duchau era diventata un giardino, ma lui non lo sapeva e c'erano voluti in due a portarlo, quasi di peso, dentro l ' a campo di sterminio. Erano passati trent'anni dalla fine della g u e m ma i ricordi dei luoghi di tante passate miserie, erano improwisarnente rìemersi vivzdi e dolorosi nella memoria. Forse non avrebbe dovutofare quellu sorta di pellegrinaggio al «museo» di Dachau, anche se, all'intemo, poco rimaneva a ricordo dellantica funzione del «celebre>camoo. Poco. m ~ terribilmente r embkmatico: due buracche, gli strumenti di tortura, uno dei forni crematori testimonianze iriquietanti della follia umana. «I1 resto - sono parole sue - un giardino. In fondo al campo hanno costruito una chiesa. Alle pareti nude hanno appeso, come emblemi, i lavori fatti dalle prigioniere». Si era un po 'rimesso dalla primitiva emozione, rna non era riuscito a non farsi sopraffare dal pianto di fronte alla cappella degli italiani di fronte alla lunga lista di quei ragazzi stroncati così brutalmente nel fiore degli anni E un'altrci voltu i ricordi - per flznto ternpo relegati, a forza, nel fondo della rnernoria - si erano fllth' piu grmi e struggenti Come in uncl lunyu, atroce sequenza cine-
rnatografica, gli scorreva davanti agli occhi il lungo tempo trascorso da prigioniero in quei luoghi Dachau, peraltro, era stata solo l'ultima tappa di un viaggio da incubo nell'universo concentrazionario, a partire da11'8 settembre del 1943, data di quel tristemente famoso armistizio che si era rivelato
così gravido di funeste conseguenze per l 'Italia Questa è dunque l'allucinanteesperienza del protaganista di questa vicenda; un sondriese, ex sergente della Regia Marina, sopravissuto incredibilmente ai campi di steminw nazisti
Veduta pariale del campo di Dachau. In alto: il protagonirta di questa testimonianza, Rino Facerti ai tempi in cui era imbarcato suii'incrociatore .Armando Diaz».