2 minute read

Impara l’arte e non metterla da parte

La psicologia dell’invecchiamento o psicogeriatria, o psicologia gerontologica, studia i cambiamenti dei processi psichici e neurologici in funzione del passare del tempo. La vecchiaia non è una malattia, anche la paura di morire non la riguarda in esclusiva, tutti possono avere paura, anche i bambini il cui tasso di mortalità, tra l’altro, è molto alto, nel 2021 sono morti nel mondo 5 milioni di bambini prima dei 5 anni, uno ogni 4 sec.- il 70% nei primi 28gg-, altri 2,4 mln prima dei 24 anni –(i giovani affrontano più rischi) e altri 2 mln nati morti, senza considerare quelli che neanche nascono più. In situazioni patologiche l’ansia per il tempo che si accorcia prende il sopravvento, è eccessiva e persistente, il tono dell’umore è basso,tutto sembra votato alla ripetizione, si ha sempre l’impressione di sforzarsi per nulla, che tutto sia inutile (gerascofobia). La paura della vecchiaia è l’ultima faccia che assume la paura e appare anche molto credibile, socialmente riconosciuto, ma rappresenta l’alibi miglior per continuare a non vivere, proprio come prima in presenza di paure diverse o fobie invalidanti. Al contrario, la vecchiaia è il premio della vita, si è più liberi, esperti, consapevoli, riflessivi, è possibile prendere in mano le redini della propria vita come mai in precedenza quando si era strattonati su mille fronti da varie incombenze. I discorsi nostalgici sui bei tempi passati (chissà perché le cose belle sono sempre passate come se non avessero mai avuto un presente) sono solo un mito, come quello dell’infanzia felice, molto spesso edulcorata ad arte per nascondere paure, incubi, traumi,etc. Sono pochi quelli che vorrebbero davvero tornare indietro, rischiando di rivivere tutti i dolori che la sorte prodiga gli ha dispensato, se gli eventi negativi di un’ intera vita accadessero tutti in- sieme non si sopravviverebbe; la vita non è una soap opera dove accade di tutto e ogni volta ci si rialza “più belli e più superbi che pria” per dirla alla Petrolini, come se niente fosse accaduto. Dopo ogni delusione ci vuole tempo per riprendersi, per far ricrescere le piume e a volte non basta una intera vita per superare una sola di esse che può divenire il cruccio intorno al quale gira tutta l’esistenza. Fanno più paura le gioie che le catene, la felicità può finire (solo quando si ha un tesoro lo si può perdere), fa paura anche l’invidia, il più distruttivo dei sentimenti che non tollera il benessere dal quale è esclusa, fino ad ammazzare chi lo detiene. Le malattie sono il sesso dei vecchi, è il loro argomento preferito, a volte anche prima di salutare

Advertisement

Invecchiare è un’arte che va preparata per tempo, non è così scontato il premio finale hanno già stilato un resoconto meticoloso dello stato di salute o di come hanno passato la nottata; soffrire, e farlo sapere, oltre ad assicurare il Paradiso in cielo e in terra dà l’illusione che null’altro possa accadere, come una garanzia di tranquillità per aver già pagato il conto, ci si sdraia a terra per non cadere. La vecchiaia ha conosciuto nell’ultimo mezzo secolo significative modificazioni, ciò che da secoli sembrava immutabile, da una generazione all’altra si è modificato permettendo di cambiare costumi anticamente stabiliti, gli anziani del terzo millennio sono i più in salute, attivi e longevi della storia dell’umanità. Studi sull“invecchiamento attivo” hanno affermato che la vecchiaia dipende da fattori genetici solo per il 20%, il restante 80% dipende dallo stile di vita; invecchiare è un’arte che va preparata per tempo, non è così scontato il premio finale. I progetti sono lo spartiacque tra gioventù e vecchiaia, sono fonti di energie, stimoli, nuove relazioni, aumentano l’autostima, la fiducia in sé. Si apre tutto un mondo se si considerano anche quelli fino a quel momento ritenuti “inutili” arte, sport,gioco, etc.. L’inutile è il sale della vita, nutre lo spirito, così importante oggi nell’era dell’IA, della razionalità, si invecchia quando si comincia a pensarci, e questo sì che è inutile “quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi” (Epicuro). E’ tempo di imparare l’arte e di non metterla più da parte.

Tomasino Francesca Psicologa-Psicoterapeuta francesca.tomasino@hotmail.it

This article is from: