Direttore Responsabile: Fabio Mazzari
PATENTE IN SCADENZA?
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ANNO XXXIII / N. 6 - LUGLIO 2018
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Parla Daniele Buschiazzo, neo Sindaco a Sassello
Campo Ligure: intervista ad Andrea Pastorino
Il Sindaco sulla questione parcheggi
Premiato il lavoro sul territorio
Fabio Mazzari - pag. 3
Capriata d’Orba: si è riunita l’Assemblea dei soci
Fumata grigia sul Consorzio Irriguo
Fabio Mazzari - pag. 6
Torriglia: appuntamenti per la bella stagione
La “Capitale” dell’estate in Val Trebbia
Davide Parodi - pag. 13
Fabio Mazzari - pag. 24
Partita una raccolta firme a cura della Associazione “Carta dei Pendolari”
Riaprite la "Ovada-Alessandria"
“
Nel 2012, pubblicammo numerosi articoli contro la sospensione del servizio ferroviario, documentando i disagi dei pendolari, come nel caso della foto qui a fianco, degli studenti costretti a viaggiare stipati sugli autobus. Oggi il tema torna prepotentemente di attualità
le 18.45 e delle 19.40 da Alessandria verso Ovada e di almeno una corsa tardo pomeriggio serale tra Alessandria e Ovada il sabato pomeriggio. Al fine di migliorare il trasporto locale, i rappresentanti dei pendolari suggeriscono di far coincidere gli orari degli arrivi e delle partenze dei bus, con quelli dei treni e ripristinare l’Abbonamento Piemonte Integrato per i pendolari che viaggiano verso Torino e che la tariffazione del biglietto/abbonamento sia fatta sulla base dei Km della linea ferroviaria e non in base al percorso del bus. Nella foto: il primo viaggio in corriera degli studenti, da noi documentato nel settembre 2012
Luisa Russo
È
stata costituita la “Carta dei Pendolari” della linea “Alessandria – Ovada” per chiedere alle Istituzioni un trasporto pubblico locale efficiente. Portavoci dei pendolari sono Deborah Ferrando e Marco Martini che dovranno essere convocati a ogni "tavolo d’incontro". Intanto è partita una raccolta firme già a quota 500, in Comune e in dieci attività commerciali della città, dove, tra le varie cose, i pendolari chiedono il ripristino del servizio ferroviario sulla “OvadaAlessandria”, dal momento che la linea è perfettamente mantenuta in quanto utilizzata per il trasporto merci, con almeno tre coppie di treni per lavoratori e studenti pendolari nel corso della giornata nonché pianificare il servizio ferroviario non limitato alle stazioni di Ovada e Alessandria, ma in un‘ottica di trasporto provinciale/ regionale. Nell’immediato invece viene chiesto il ripristino delle corse in fascia serale protetta del-
Isola del Cantone: la stazione ferroviaria, un percorso da seguire
Un esempio di riqualificazione
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a riqualificazione urbana è possibile, e comincia spesso dalle piccole cose. Un esempio molto interessante ci arriva da Isola del Cantone dove l’amministrazione guidata da Giulio Assale ha preso in comodato d’uso dalle Ferrovie dello Stato l’edificio della stazione, chiusa dopo la progressiva eliminazione dei capostazione nelle piccole realtà, e ha creato un polo utile per la cittadinanza. Il piano inferiore dell’edificio della stazione FS è stato dedicato interamente ai giovani, con un circolo ricreativo autogestito dai ragazzi stessi di Isola del Cantone che hanno così un luogo dove ritrovarsi e organizzare attività. Al piano superiore ha sede invece la
locale squadra di calcio, l’Isolese, protagonista tra l’altro di ottime stagioni, con due promozioni negli ultimi cinque anni. Mentre lo spazio maggiore è stato destinato al laboratorio per la produzione di eccellenze locali. Francesco Bertuccio, vicepresidente dell’Associazione Rose della Valle Scrivia ci spiega: “questo laboratorio è aperto a tutti, dispone di una cella frigorifera e tutto è rigorosamente a norma HCCP – ci illustra Bertuccio – noi realizziamo sciroppi e confetture di rose ma i locali sono aperti anche alla realizzazione di altre eccellenze agroalimentari”. Proprio riguardo all’Associazione il vicepresidente Bertuccio lancia dalle colonne de L’Inchiostro Fresco una propo-
GIOCANDO CON I PONY
sta “stiamo cercando un giovane agronomo professionista che, in regola, si occupi dell’assistenza all’Associazione, qui avrebbe a disposizione gratuitamente due volte
T
ra un binario e l’altro “g i o v a n i ag r icoltori” avevano iniziato una intensa quanto redditizia attività imprenditoriale: quella della coltivazione della marijuana. Da un po’ di tempo gli abitanti di via San Marzano, la strada che costeggia i binari che portano allo scalo ormai in disuso di Novi San Bovo, una volta operoso di ferrovieri ed ora spettrale nel suo abbandono, vedevano aggirarsi strani individui. La segnalazione alla Polfer di Novi è stata d’obbligo e gli agenti, con la loro consueta sollecitudine, si mettevano sulle tracce di questi improvvisati coltivatori, cogliendoli con le classiche “mani nel sacco”. Tra i binari delle linee ferroviarie dismesse tra Novi Ligure e Pozzolo Formigaro la piantagione veniva così smantellata, non dopo però la necessaria segnalazione alla Procura della Repubblica. Ottimo lavoro della Polfer, ma rimane l’amarezza nel vedere come un bene pubblico, in questo caso lo storico scalo di San Bovo, che nel 1891 fu il primo ad essere illuminato per permettere il lavoro notturno, sia caduto nell’abbandono più totale e quasi rimosso dalla memoria collettiva. Gian Battista Cassulo
Fabio Mazzari
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alla settimana l’ufficio”. L’Associazione, il cui marchio è registrato nei presidi Slow Food italiani, realizza i suoi prodotti solamente con le rose raccolte nel territorio circoscritto e delimitato. L’Associazione Rose della Valle Scrivia e Francesco Bertuccio lanciano la proposta di una festa volta a valorizzare Isola del Cantone e il suo territorio “ci stiamo impegnando per un evento che dia lustro al paese, valorizzando le sue peculiarità come i ponti in pietra, il Museo archeologico della Valle Scrivia e aggiungo la centralina dell’acqua, un vero e proprio esempio di archeologia industriale che è sconosciuto ai più”.
A Novi vigila la Polfer
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l’inchiostro fresco
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Luglio 2018
POLITICA E TERRITORIO
L’editoriale di Fabio Mazzari
Buoni o cattivi?
Il pericolo in rete
Fake news? Vecchie come il giornalismo!
N
egli ultimi anni abbiamo assistito al boom del numero di utenti di internet, un’autentica “rivoluzione” che ha permesso a tutti (o quasi) di entrare in possesso di informazioni e conoscenze che prima non avevano. Come ogni rivoluzione che si rispetti anche quella elettronica ha avuto il suo lato negativo della medaglia, che è rappresentato dalle “fake news”, ovvero le notizie bufala che dilagano specialmente all’interno dei social network come Facebook, Twitter, ecc… Non sono tutte fake news uguali, alcune, come quelle legate ai vip, ci fanno sorridere; altre vengono diffuse per polarizzare posizioni politiche (o spostare fasce di elettorato) mentre vi è una terza categoria che rappresenta un vero e proprio pericolo, sono le “bufale” legate al mondo della medicina. Oggigiorno assistiamo al proliferare di presunti “medici” sul web che ci spiegano che il sale sparso in casa sostituisce i vaccini e che i tumori non si curano con la chemioterapia ma con la forza della mente. Fake news capaci quindi di mettere in pericolo la vita di chi segue alla lettera questi “consigli”. Di tutto ciò il nostro Arnaldo
È
Liguori ne ha già parlato in suo bell’articolo, “Fabbriche di menzogne” apparso a pag. 4del numero di giugno de “l’inchiostro fresco”, ma, proprio per il proliferare su internet di mare magnum di siti di informazione, in noi si rafforza ancor più l’idea che la carta stampata non perderà il suo ruolo trainante nel mondo dell’informazione: una notizia in rete si può facilmente far rimuovere mentre è praticamente impossibile cancellare quanto scritto su un giornale. Paradossalmente quindi più ci troviamo di fronte ad un’overdose di informazioni in rete, più dobbiamo rivalutare la qualità dei media tradizionali, carta stampata su tutti. Ma anche il fenomeno delle fake news non è certo nuovo. Le bufale probabilmente sono nate con il giornalismo stesso, la storia è piena di esempi, dalla finta morte di Napoleone diffusa da alcuni giornali nel 1814, che portò al primo crollo della Borsa Valori della storia ai “Protocolli dei Savi di Sion” diffusi nella Russia zarista che portarono a un’ondata di violenti pogrom antisemiti, dal Caso Dreyfus in cui fu il solo Emìle Zola a battagliarsi per l’innocenza del militare, alla “Guerra dei mondi” di Orson Welles trasmessa dalla BBC nel 1938 che portò addirittura ad alcuni suicidi temendo l’invasione aliena fino al “Caso Tortora” di cui non si seppe mai la fonte fino a bufale simpatiche come le teste di Modigliani. Non siamo quindi davanti ad un fenomeno nuovo, sono solamente cambiati gli strumenti di comunicazione: ieri serviva una grande profusione di lavoro, oggi basta un clik. Fabio Mazzari
dal punto di vista linguistico-semantico che i “buonisti” non sono così buoni: dietro al loro atteggiamento altruista si nasconde un bieco calcolo egoistico: interesse personale ed economico, principalmente, che peraltro non sarebbe solo loro prerogativa… Perciò non esisterebbe una “bontà assoluta”. Il che porta a pericolosi interrogativi etici e morali: uno su tutti, la carità cristiana esiste? O è solo calcolo in vista di un più grande premio? Per non tacere del fatto che, se un morto di fame riceve una donazione, poco gli interesserà la motivazione che ha spinto il donatore ad essere generoso. Conterebbe, insomma, il gesto e non il pensiero. D’altra parte i “realisti” non sarebbero nemmeno così malvagi: non necessariamente una persona che esulta per l’affondamento di un barcone è un essere spregevole e su questo
sarebbe interessante aprire una discussione sulla mediazione dell’informazione (tv, internet etc.). Inoltre i pochi rifugiati con cui ho avuto la possibilità di parlare descrivono la nostra società come “accogliente” e “pacifica”: al riguardo ognuno ha le sue sensibilità che non possono prescindere da un ragionamento sui contesti di provenienza. Insomma, gli atteggiamenti cosiddetti “razzisti” non si tradurrebbero in azioni concrete nella stragrande maggioranza dei casi e questa non è cosa da poco. Perciò, alla fine, chi sarebbero i buoni e chi i cattivi? Difficile dirlo e forse neanche così interessante saperlo. Lungi dal voler dare risposte su un argomento così spinoso
che richiederebbe più approfondite analisi storico-antropologiche, vorremmo sottolineare come l’esistenza di etichette si riveli spesso infruttuosa e superata già nel momento stesso in cui vengono apposte. Certo, non si nega loro una certa importanza di categorizzazione e semplificazione, ma se proprio vogliamo parlare di difesa della nostra cultura, si porti avanti almeno i “supremi valori” della discussione e del ragionamento, fondanti della nostra società. Questo è uno dei maggiori criteri di scarsità, secondo noi, della classe politica, ancor più che una certa endemica corruzione e incapacità. Federico Cabella
In merito all’articolo pubblicato sul numero di giugno 2018 a pag. 21, titolato “Bosio festeggia i suoi primi 70 anni” a firma di Stefano Ghio, riceviamo e pubblichiamo.
Spett.le Redazione,
Gent.mo Sig. Gualco,
I
C
n merito all’articolo sui festeggiamenti Bosiesi per il 70.mo Anniversario del Comune, esprimo stupore e meraviglia per come l’evento è stato proposto e descritto. L’uso di termini quali “storia, raid, colpo di mano, appropriarsi”, sono assolutamente inopportuni per ricordare i fatti presentati. Consiglio all’estensore dell’articolo e alla Redazione la lettura dell’appendice al libro “Storia di Parodi Ligure e dei suoi antichi Statuti” di Emilio Podestà, pubblicato per l’Accademia Urbense di Ovada. In queste poche pagine, tratte dai ricordi di Don Carlo Civera all’epoca Parroco di Parodi, c’è la cronaca di un fatto di arroganza, inutile prepotenza, campa-
nilismo e amara ironia in tempi grami e confusi ai danni di una popolazione che aveva subito da poco l’incendio del Municipio da parte dei nazifascisti. Se certi atteggiamenti di arroganza possono essere in parte giustificati perché accaduti in quel difficile periodo, il richiamarli adesso con i toni sopracitati e mascherandoli con ideologie, parole fuori luogo e partecipazioni non ben definite, mi sembra assolutamente riprovevole. Si può capire il festeggiare la nascita di una Comunità, non si può capire il volerlo fare travisando i fatti e riportandoli in modo inappropriato. Grazie per l’attenzione, Ferruccio Gualco Novi Ligure, Luglio 2018
oncordo perfettamente con lei. Il periodo tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 (ma direi sino al 18 aprile 1948, anno delle prime elezioni democratiche della neonata Repubblica) è stato fortemente divisivo e gli atti di prepotenza da ambo le parti non si sono mai contati. Certo è che il pesante fardello di quegli anni ce lo stiamo portando addosso ancora oggi e il caso Bosio è emblematico. Effettivamente si potrebbe dire, leggendo l’articolo "Bosio festeggia i suoi primi 70 anni" a firma di Stefano Ghio e da noi pubblicato sul numero scorso,
che la famosa frase “Guai ai vinti!” mai sia stata di così grande attualità. E questa condotta fa permanere quel senso di frattura sociale che tuttora ci sta dividendo, grazie anche ad un atteggiamento politico e culturale che non ha mai voluto affrontare un’analisi storica della caduta del fascismo lontana dal peso della demagogia. I tedeschi, che oggi primeggiano a livello europeo e internazionale, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, riconoscendo di essere stati nazisti, hanno chiesto scusa al mondo per aver sostenuto quel regime. Noi no. Gian Battista Cassulo
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Fornaro in Rai
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’On. Federico Fornaro è stato nominato componente della Commissione di Vigilanza RAI in rappresentanza del gruppo di “Liberi e Uguali” alla Camera dei Deputati. “Continuerò anche in questa legislatura – ci dice Fornaro che già è stato in Rai - una battaglia democratica sul tema della mancata ricezione del segnale RAI in molte aree del Piemonte che rappresenta un'autentica ingiustizia ai danni dei cittadini che abitano nei territori marginali.
facile notare come la questione migranti riesca a polarizzare l’opinione pubblica più di ogni altra: i governi negli ultimi tempi, non solo in Italia, paiono determinati da essa, quando una volta trovavano più spazio le tematiche sociali, perciò l’argomento va trattato con la massima cura. Occorre quindi un’attenta analisi della terminologia, dal momento che essa spesso plasma i nostri pensieri. Si usa dividere la gente in “buonisti” e “realisti”: i primi credenti in utopiche e vaghe società pacificamente interrazziali, i secondi ancorati alla dura realtà evolutiva del genere umano. Tralasciando ogni giudizio sul merito ideologico della questione (moderni paladini della solidarietà? Ingenue vittime dei centri di potere demo-plutocratici giudaici e massonici? O cos’altro?), si potrebbe obiettare
Officina Meccanica - Oleodinamica e Pneumatica Assistenza e vendita attrezzature La Commissione di Vigilanza RAI – prosegue Fornaro - ha poi un compito fondamentale per la tutela del pluralismo politico e culturale dell'intero settore radiotelevisivo, oltre a controllare l'attività della più importante industria culturale del nostro Paese, la RAI". Red
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Valle Stura e Val d’Orba Campo Ligure: il primo cittadino, Andrea Pastorino, ci spiega punto per punto
Il Sindaco sulla questione parcheggi
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bbiamo intervistato il Sindaco di Campo Ligure, Andrea Pastorino, in merito al nostro articolo uscito nel numero di giugno (con le interviste al vicesindaco Massimo Piana e a Giuseppe Ponte) riguardo ai nuovi parcheggi in centro paese. Incominciando dalla storia della realizzazione dei parcheggi “Il nuovo parcheggio nasce a seguito della demolizione della copertura sul torrente Ponzema – ci spiega il Sindaco Pastorino – la precedente amministrazione si attivò per cercare di dare i parcheggi che si andavano a perdere in un’area limitrofa. Abbiamo chiesto all’Istituto Autonomo Case Popolari, proprietario dell’area di trasformare quest’area, abbiamo successivamente ottenuto 450 mila euro di finanziamenti dalla Regione ed abbiamo effettuato i lavori”. Riguardo alla divisione tra parcheggi gratuiti e parcheggi a pagamento, il Sindaco Andrea Pastorino puntualizza “i parcheggi al piano superiore sono liberi mentre quelli al piano inferiore sono coperti, sopra abbiamo deciso per la zona disco orario mentre per i parcheggi coperti abbiamo deciso, dopo aver scartato l’ipotesi del bando, di introdurre il sistema a pagamento che – prosegue il primo cittadino campese – è molto economico, il tesserino costa 10 Euro ed è valido per tutta la vita che è aperto a tutti coloro che risiedono nel Comune, e se arriva uno da Rossiglione o Masone
Il sindaco di Campo Ligure Andrea Pastorino
Un gemellaggio storico
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i chiama “Lanzarottus Day” e sarà il penultimo evento del Parco del Beigua nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. L’evento si terrà il prossimo 22 settembre a Varazze e sancirà il gemellaggio ufficiale tra il Parco del Beigua-Unesco Geopark e il Geoparco Lanzarote y Archipelago Chinjio nell’isola spagnola. La presentazione ufficiale del gemellaggio è avvenuta a Genova, presso la Sala della Trasparenza di Piazza de Ferrari alla presenza del presidente del Parco, Daniele Buschiazzo, del direttore Maurizio Burlando, del Sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano e del presidente del Comitato Internazionale Lanzarotto Malocello di Roma, l’avv. Alfonso Licata. Come ci ha spiegato il presidente Licata, il Comitato è nato ufficialmente nel 2012 per celebrare
il settecentesimo anniversario della scoperta delle Isole Canarie da parte di Lanzarotto Malocello, navigatore nato a Varazze. “Purtroppo e inspiegabilmente – ha esordito l’avvocato Licata – in Italia si conosce ancora poco la figura di Lanzarotto Malocello, la cui impresa tuttavia per importanza storica è equivalente a quelle di Cristoforo Colombo e Vasco Da Gama”. Il Comitato Lanzarotto Malocello si è costituito sia in Italia che in Spagna, su iniziativa di un gruppo di storici locali ed è stato ufficializzato dall’Ayuntamento di Arrecife, il “capoluogo” dell’Isola di Lanzarote. Il comitato, che quindi ha una doppia sede, in Italia a Roma e in Spagna nell’isola di Lanzarote “ha ottenuto il patrocinio da parte del Minsitero degli Affari Esteri e dal Continua a pagina 6
non gli diciamo certo di no, al di là dei campanilismi fuori tempo massimo che al giorno d’oggi fanno ridere”. Il numero di parcheggi, come ci spiega il Sindaco, sono raddoppiati “c’è lo stesso numero di parcheggi gratuiti e ne abbiamo creato altrettanti a pagamento, l’unico problema, forse, è che sono poco visibili ma a brevissimo installeremo i cartelli che indicano il parcheggio a chi viene da fuori”. I parcheggi in Via Trieste, davanti al torrente Stura, sono a sistema di disco orario.
Il Sindaco Andrea Pastorino ci dice quindi che la polemica nata dalla fronda di una parte dei commercianti “ha poco senso, in quanto appunto i parcheggi liberi sono lo stesso numero esatto di prima. Non abbiamo mai cercato di fare cassa e, anzi, abbiamo sempre avuto un rapporto molto costruttivo con i commercianti, supportandoli come Comune ad esempio per le luminarie natalizie o il recente evento Sapori nel Borgo. Non capisco quindi queste tre o quattro attività che hanno messo su questa polemica. È vero pur-
troppo che il commercio locale sta soffrendo – ci fa presente Andrea Pastorino – ma purtroppo siamo di fronte ad una serie di problemi ben più gravi, in Valle Stura stiamo perdendo residenti da anni e la popolazione sta invecchiando, con un conseguente calo dei consumi, a questo va aggiunto che oggi con l’automobile molti campesi si recano a comprare a Voltri o a Ovada, è inevitabile che il commercio locale soffra, non sicuramente per i parcheggi”. Fabio Mazzari
Accoglie i visitatori al complesso monastico di Tiglieto
Il chiosco della Badia
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a chiesa di Santa Maria alla Croce, primo insediamento cistercense in territorio italiano, è meta ogni anno di numerosi visitatori e pellegrini, che, soprattutto nei caldi weekend estivi, si recano a Tiglieto per ammirare la bellezza della Badia e delle sue strutture architettoniche quasi millenarie, all’interno dell’area protetta del Parco Regionale del Beigua.
Per accogliere al meglio i numerosi ospiti, è operativo a pochi metri dal parcheggio dell’area monumentale il chiosco dell’abbazia,nell’area picnic. Aperto tutti i venerdì, sabato e domenica sarà un punto di riferimento per tutti coloro che intendono trascorrere una giornata nella piana della Badia, grazie alla possibilità di adoperare i numerosi tavoli in legno e i servizi igienici (an-
che per disabili), nonché prodotti quali bibite rinfrescanti e snack. Partendo dal chiosco è possibile percorrere numerosi itinerari, tra cui il famoso “anello della Badia”, un percorso che porterà tutti gli appassionati di trekking in un territorio immerso nella natura selvaggia, attraversato dal fiume Orba. Matteo Serlenga
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
Una band tipica del nostro territorio che fa vibrare le sonorità di un tempo
Gli amici di Lisa
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ono passati ormai più di otto mesi da quando, a metà pomeriggio del 10 di novembre dello scorso anno, Lisa, una cagnolona di quasi nove anni della Valle Garrone, si è allontanata dalla sua casa senza più tornare, lasciando un vuoto incolmabile nei suoi padroni: da quel giorno, Marialaura Pesce e suo figlio Fabio, titolare dell’agriturismo “Cà du ratto”, non hanno perso le speranze di ritrovare il loro amato cane e partendo dalla piccola frazione di Rossiglione hanno battuto in lungo ed in largo tutto il territorio circostante, che si estende tra la Valle Stura, la Valle Orba e l’Ovadese. “Nonostante siano passati molti mesi, non mi rassegno. Lisa è un cane che è nato e cresciuto in questa valle”, ci spiega Marialaura, “è improbabile che si sia allontanato autonomamente. Il nostro timore è che qualcuno lo abbia trovato e, in buona fede, lo abbia tenuto con sé. Lisa (un meticcio braccopointer), ha il pelo corto nero e grigio ed è microchippata”. Nonostante alcune segnalazioni, Lisa non è ancora stata ritrovata, e la sua famiglia ha offerto una ricompensa per chiunque sia in grado di fornire informazioni certe per il suo ritrovamento. Marialaura ha deciso di non rendere vana la perdita di Lisa dedicando al suo cane un’associazione, “Gli amici di Lisa”, nata quest’inverno con lo scopo di salvare gli animali domestici e selvatici; operativa come onlus da maggio, l’associazione, formata da volontarie da tutta la Valle Stura, ha in programma di cominciare il tesseramento dopo l’estate e collabora già attivamente con diverse realtà animaliste quali ENPA e WWF su tutto il territorio: qualche giorno fa, le volontarie hanno salvato una piccola rondine in quel di Genova. Matteo Serlenga
VALLE STURA
“Quei de Rsciugni”
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uei de Rsciugni, letteralmente: “Quelli di Rossiglione”, sono un gruppo musicale folk dialettale rossiglionese, che nei loro concerti, in giro per il nostro territorio e non solo, propongono un repertorio molto originale: il loro stile musicale è infatti il folk dialettale tipico dell’entroterra genovese. La band, formatasi nel 2008 dall’idea di alcuni amici appassionati di musica, è composta da otto elementi quasi tutti originari di Rossiglione, noto paese dell’entroterra ligure situato in Valle Stura ai confini con il Piemonte. La loro prerogativa principale è quella della salvaguardia del dialetto tipico dell’entroterra ligure, un misto di genovese e piemontese dalla cadenza molto musicale che rischia di andare perso, e di tramandare le storie della loro
terra e della loro gente. Essendo formato da numerosi musicisti, il sound del gruppo è molto variegato perché risente delle influenze musicali di ognuno dei componenti e spazia dal classico country, swing e blues di chiara origine statunitense,
al recupero delle sonorità classiche dell’entroterra genovese come antiche ballate popolari e canti dialettali. Ma facciamo ora la conoscenza dei vari musicisti che prendono parte a questa originale ensemble musicale, provenienti tutti da
esperienze musicali diverse tra loro, caratteristica determinante per il sound del complesso: all’armonica a bocca, strumento tradizionale folk, troviamo Ennio Parodi, alla chitarra ed al banjo Giacomo Macciò, proseguiamo con Guido Minetti, can-
Al via la 72° edizione della Festa de l’Unità a Rossiglione
Festa “giovane” come la Costituzione
tante e percussionista, accompagnato da Paolo Pignone, sempre alle percussioni, Dino e Claudio Sobrero alle chitarre, Filippo Travo al basso, Attilio Valeri alla voce e chitarra di accompagnamento e a completare la formazione la cantante Natalina Milva Sobrero. Con questa formazione il gruppo folk rossiglionese si è reso insigne di numerosi premi e riconoscimenti in campo musicale come la classifica al primo posto al Festival della musica dialettale di San Giorgio d’Albenga per tre anni consecutivi e numerose apparizioni televisive su trasmissioni regionali e non. Tra le loro ultime date live ricordiamo quella del 13 luglio in Largo Valentina a Novi Ligure in occasione dei “Venerdì di Luglio”. Luca Serlenga
A breve “Favolando”
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Dal PD di Rossiglione riceviamo e pubblichiamo questa nota sulla Festa dell’Unità che vanta il primato di avere tanti anni quanti la Repubblica La redazione
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all’11 al 16 agosto prende il via a Rossiglione (Ge), presso l’area Ex Ferriera, l’attesa “Festa de l’Unità” con un programma variegato adatto per grandi e piccini. Il ristorante, punta di diamante della Festa grazie al ricco menù, sarà funzionante tutte le sere e a mezzogiorno del 15 agosto.Presso l’area spettacoli si intervalleranno band con repertori musicali a 360 gradi: dal liscio, al rock passando per l’energy disco show. Si parte quindi sabato 11 agosto con il concerto “Tributo italiano”, che ripercorre le più belle canzoni italiane dagli anni Sessanta ad oggi; il 12 agosto doppio appuntamento con
il laboratorio artistico “Creiamo con la creta” e orchestra liscio Simpatia, il 13 è il giorno dell’energica Explosion Band, mentre il 14 agosto sarà il “Concerto dei concerti rock” con Trevor, Hard Times, Civil War e le Sbarbine. Il 15 agosto ci sarà l’orchestra Lillo Baroni introdotta da uno spettacolo mozzafiato: la danza con il fuoco! E per finire il 16 agosto
la festa si volge al termine con l’orchestra Mondo di notte. Non mancherà lo spazio culturale: per celebrare i Settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione, verrà allestita la mostra “Dalla Resistenza alla Costituzione” curata dall’associazione “Memoria Viva Canelli” una mostra “didattica”, che tenta di spiegare gli aspetti fondamentali della
Carta Costituzionale tit i l con parole l che siano alla portata di tutti. Un ringraziamento speciale va ai nostri imprescindibili volontari, e a tutte le persone che ci vengono a trovare, dato che ci danno la forza di andare avanti con sempre più vigore ed entusiasmo.
razie alla ditta “Leauto” di Rossiglione, è in stampa “Favolando”, una raccolta di favole scritte dagli alunni della classe 5° con illustrazioni di Matilde Boccone. Questi alunni della scuola primaria “F.lli Puppo”, sotto la guida della maestra Cavanna Francesca, nell’anno scolastico 2017/2018 si sono improvvisati scrittori e a settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, festeggeranno la loro iniziativa editoriale patrocinata da “l’inchiostro fresco” e promossa anche dalla Dirigente scolastica, Ivana Ottonello. Umberto Cecchetto
Omar Peruzzo segretario Circolo PD Rossiglione
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
VALLE STURA E ALTA VALLE DELL'ORBA In una presentazione pubblica sono state illustrate le fasi del restauro
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ViviMed, turismo delle aree interne
Oratorio Sant’Antonio Abate È È stato presentato il 13 giugno, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova, il racconto dell’opera di restauro dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate di Mele, uno dei più importanti edifici storici dell’entroterra genovese risalente al XVI secolo. Il progetto di restauro dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate è avvenuto grazie all’interessamento del Comune di Mele ed il sostegno economico della Compagnia di San Paolo, nonché tramite i fondi pubblici erogati dal “Progetto Bellezza”, lanciato dal Ministero della Cultura che ha coinvolto circa duecento progetti in tutta Italia, tra cui appunto l’Oratorio di Sant’Antonio Abate, unico nella Provincia di Genova ad essere entrato in questo prestigioso elenco. Il restauro, oggi particamente concluso, è avvenuto in diverse fasi ed ha permesso di ridare nuova vita ai capolavori di arte presenti all’interno dell’Oratorio. La presentazione, davanti ad un pubblico numeroso e attento, è stata introdotta ufficialmente dal Sindaco di Mele, Mirco Ferrando, che ha ricordato di come questo Oratorio e la sua Confraternita, una delle più antiche del Genovesato, sia da sempre punto di riferimento e di identificazione per la comunità melese. Successivamente sono intervenuti la ricercatrice di architettura e design, Rita Vecchiattini, che ha illustrato, tramite l’ausilio di fotografie lo stato in cui si trovavano le opere d’arte presenti all’interno dell’edificio e come sono state recuperate e la restauratrice di CoArt, Maria Luisa Carlini, che sempre tramite documentazione fotografica ha illustrato, passo dopo passo, come è avvenuto il restauro dei quadri, degli stucchi e dei dipinti, testimoniando anche lo stato di usura in cui si trovavano prima del restauro. Di particolare interesse l’intervento di Stefania Bianchi, conservatrice dell’Archivio Storico
di Mendrisio in Svizzera. La scelta non è stata casuale, Mendrisio è infatti la città natale di Rocco Cantone, pittore e sculture che eseguì gli stucchi dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate . Stefania Bianchi ha inoltre ricostruito l’intero albero genealogico della
cquabuona, l’amena località di villeggiatura di Tiglieto al confine con la provincia di Savona e Urbe, è pronta a festeggiare l’estate con una serie di eventi musicali e gastronomici che porteranno, come sempre, tantissimi partecipanti presso il tendone “Teatro Tenda” di Via San Gottardo 32, dando il via ad una ricca stagione di appuntamenti. Dopo la grande apertura di sabato 14 luglio, che vedrà come piatto principale “pesci a volontà” e l’intrattenimento del ballo liscio e moderno dell’orchestra Harmony, si giunge ad agosto con una grandissima raviolata venerdì 3 agosto con la musica dell’orchestra Armando Savini. A fine mese è poi il momento della tradizionale festa di San Gottardo, che si svolge come di consueto nell’ultimo fine settimana di agosto, in particolare il 25 con una serata a base di tagliatelle al pesto e frittelle di baccalà accompagnati dalla musica di Michele e dell’orchestra Dina Manfred. Lunedì 27 agosto è il turno dell’antica (ben 73 edizioni) sagra del polentone. Dalle ore 14.30 inizierà la cottura della polenta che verrà poi distribuita dalle ore 19 con stufato o fonduta. A far ballare la gente, alle ore 21.30 ci sarà l’orchestra Enrico Cremon e Stefano Service. Sabato 1 Settembre si terrà invece la XXII Stoccafisciata con l’orchestra Giuliano e i Baroni e sabato 8 settembre si chiudono i festeggiamenti estivi con la XV sagra del minestrone, un altro dei piatti tipici della tradizione di campagna.
Svizzera. Per conto della Sopraintendenza delle Belle Arti sono intervenute Caterina Gardella, Silvia Vernazza e l’architetto Giulia Rosatto che hanno illustrato al pubblico l’enorme ricchezza artistica presente all’interno dell’Oratorio, a partire dai quadri del ciclo pittorico di Carlo Giuseppe Ratti, che illustrano la “Vita di Sant’Antonio Abate” e la celebre cassa processionale di Anton Maria Maragliano, considerata il capolavoro assoluto dello scultore ed ebanista genovese. Successivamente le rappresentanti della Sopraintendenza hanno parlato della storia delle Confraternite e della loro importanza nei periodi antichi, nonché del loro ricco patrimonio di folclore. Infine Carlo Battini, ricercatore di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università di Genova ha presentato in anteprima MelApp, la prima applicazione del telefoni cellulari dedicata interamente al Comune di Mele, che conferma l’impegno che il piccolo centro della Val Leira pone verso le nuove tecnologie (ricordiamo la pala eolica e la scuola media tecnologica). Attraverso questa applicazione, scaricabile gratuitamente, si potranno avere informazioni turistiche, pratiche e storiche su Mele e sul suo territorio.
Matteo Serlenga
Fabio Mazzari
famig lia Cantone e i diversi lavori che il pittore fece a Genova e nei dintorni, confermando lo storico legame esistente tra Genova e la
Acquabuona, un’estate di festa
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stato presentato all’inizio del mese di giugno il progetto transfrontaliero “ViviMed”, si tratta di un progetto per lo sviluppo della filiera turistica nelle aree dell’entroterra di Liguria, Toscana, Sardegna per quanto riguarda l’Italia e Corsica e Provenza-Costa Azzurra per quanto riguarda la Francia. Questo progetto riguarda complessivamente dieci territori, tra cui il comprensorio del Beigua-Unesco Geopark. Il Parco del Beigua gestirà il progetto con la collaborazione di Legambiente. Il direttore del Parco del Beigua, Maurizio Burlando ha introdotto ViviMed spiegando “questo progetto è il riconoscimento al lavoro che come Parco abbiamo svolto nel corso degli anni con il territorio – ha detto Burlando – inizialmente ci trovavamo davanti quasi ad un’opposizione stretta delle realtà territoriali verso il Parco mentre oggi abbiamo intrapreso un’attiva collaborazione”. Successivamente Angelo Gentili, segretario nazionale di Legambiente e coordinatore di ViviMed per la Liguria ha illustrato il progetto vero e proprio “ViviMed parte da una logica imprescindibile, quella che i parchi rappresentano per Legambiente il legame diretto con i territori, attraverso i quali si possono realizzare una serie di sperimentazioni legate al turismo e alle attività produttive locali. Vivimed – ha proseguito Gentili – è un progetto che mette insieme dieci territori divisi in cinque regioni, si tratta di territori dell’entroterra non distanti dalla costa, che hanno tutti una vocazione ambientale e plurale, con un tessuto culturale di pregio ed un tessuto economico attivo. Il progetto darà un supporto turistico ad aree considerate, a torto, come marginali rispetto ai grandi flussi turistici costieri ma che hanno un grandissimo valore riguardo alle produzioni artiginali ed agro-ali-
mentari nonché un’altra qualità della vita e grandi opportunità di turismo outdoor, distanti dal turismo di massa che fa da padrone nelle zone costiere”. Il progetto ViviMed si inserisce anche in un concetto di turismo moderno, sempre meno legato ai pacchetti venduti dalle agenzie di viaggio e sempre più “fai da te”, grazie all’utilizzo dei social e di internet. Un turismo moderno, innovativo, con territori che devono essere necessariamente raccontati meglio ai turisti, in cui la dimensione esperienziale prevale rispetto all’immagine. All’interno di ViviMed faranno parte una serie di alberghi, agriturismi, bed & breakfast, ristoranti, trattorie, attività sportive, ecc… che rispettano precisi criteri di sostenibilità che vanno dall’utilizzo di prodotti a km zero e biologici, all’utilizzo di biciclette e di mezzi ecologici fino alla rete di turismo paesaggistico e culturale. Un turismo qualificato, capace di distinguersi, in cui i territori sanno raccontare la propria identità e differenziarsi dal grande turismo di massa. Non basta avere un posto bello ma occorre avere la capacità di creare un’offerta ed un servizio di eccellenza, questa è la filosofia di ViviMed. Fabio Mazzari
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
PARCO DEL BEIGUA E SASSELLO Intervista con Daniele Buschiazzo, rieletto Sindaco a Sassello
Premiato il lavoro sul territorio
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orte di una riconferma con oltre il 72% dei voti espressi, Daniele Buschiazzo, Sindaco riconfermato di Sassello, anticipa al nostro giornale gli obiettivi per il prossimo quinquennio amministrativo. “Il risultato ottenuto ci ha sorpreso in positivo – ci dice subito Daniele Buschiazzo – sicuramente gli elettori hanno premiato il lavoro che abbiamo svolto nel periodo 2013/18 e soprattutto hanno premiato l’impegno che in questi anni difficili abbiamo messo per il bene di Sassello, la lista è stata rinnovata, anche per via della nuova legge che ha di nuovo riportato a otto i consiglieri di maggioranza”. Rispetto al mandato precedente sono stati confermati i tre componenti della Giunta, ovvero lo stesso sindaco, il vicesindaco e l’assessore. Così come cinque anni fa la lista “Tramontana” era
prettamente civica: “al nostro interno – precisa infatti Buschiazzo – non ci sono persone iscritte ai partiti nazionali e non abbiamo avuto appoggi politici espliciti, ma vi sono persone che riflettono diverse sensibilità politiche, un segno che nelle liste civiche si riescono a trovare mediazioni per amministrare al meglio il proprio territorio”. Una politica locale che rivela anche un cambio di sensibilità su alcune tematiche da parte degli elettori, e qui Daniele Buschiazzo parla in doppia veste di Sindaco e di presidente del Parco del Beigua: “venti o trent’anni l’idea di un presidente del Parco che diventava sindaco in un paese dell’entroterra era ai limiti dell’assurdo e un presidente stesso avrebbe considerato inopportuna la carica di primo cittadino. All’epoca i parchi erano una novità – ci spiega Buschiazzo – non nego che
esistevano conflitti con agricoltori, allevatori e cacciatori, in tutti questi anni sia io che soprattutto il mio predecessore Dario Franchello abbiamo lavorato per risolvere questi conflitti e creare un modus vivendi sul territorio, devo dire che ci siamo riusciti, oggi i cittadini dell’entroterra comprendono che le attività del
Nuovo incarico per Burlando
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na promozione per Maurizio Burlando, direttore del Parco del Beigua. A partire dal mese di agosto infatti Burlando assumerà la direzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano “Qui al Parco del Beigua ho passato vent’anni stupendi, dal giugno del 1998 ad oggi, dopo aver partecipato ad un bando nazionale riservato all’albo dei direttori di Parco regionali – ci spiega Burlando – ho vinto il concorso e sono stato scelto per guidare il Parco dell’Arcipelago Toscano”. Da un parco regionale quindi ad un parco nazionale “Quello dell’Arcipelago Toscano è uno dei parchi nazionali più estesi d’Italia con circa 17 mila ettari di superficie sulle isole, tra cui alcune aree con turismo a numero chiu-
so”. Un Parco che ha un legame storico proprio con il Beigua “storicamente il ferro estratto dall’Isola d’Elba veniva portato e lavorato a Masone, proprio il comune di Masone insieme al Parco del Beigua a settembre organizzeranno un evento insieme al comune di Capoliveri che ricostruisce quest’attività storica”. In questi vent’anni il Parco del Beigua è cambiato molto, come ci fa presente il presidente uscente Maurizio Burlando “al mio arrivo vent’anni fa c’era solo una dipendente part-time ed eravamo poco conosciuti e considerati, oggi siamo il punto di riferimento sul territorio e siamo entrati a far parte dei geoparchi dell’UNESCO”. In autunno inoltre il Parco del Beigua cambierà la sede, spostandosi
dal “Casone” di Arenzano, che sarà gestito dal Teatro “Il Sipario Strappato” e dall’Accademia Musicale Teresiana a Varazze nella sede del Palazzo del Beato Jacopo. La redazione de L’Inchiostro Fresco fa a Maurizio Burlando i migliori auguri per il nuovo lavoro al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. f.m.
Parco sono una ricchezza anche per l’agricoltura e l’allevamento locale”. Gli obiettivi per il mandato amministrativo 2018/2023, ci preannuncia il rieletto primo cittadino di Sassello sono ispirati al realismo, in un periodo dove, come è noto, gli enti locali soffrono i continui tagli da parte dei governi
Prosegue da pagina 3:
centrali. In più si sono aggiunte in pochi anni prima la soppressione della Comunità Montana. “Sassello faceva parte della Comunità Montana del Giovo, un ente che funzionava molto bene e che era un punto di riferimento sul territorio” e successivamente della Provincia. “Oggi ci troviamo a gestire un comune che è il terzo per estensione in Liguria dopo Genova e Borzonasca ma che conta appena millesettecento abitanti – puntualizza Daniele Buschiazzo – questi due enti ci aiutavano a realizzare politiche comuni”. Il sindaco di Sassello spiega però che non serve piangersi addosso ma bisogna rimboccarsi le maniche. “Ci poniamo diversi obiettivi per i prossimi cinque anni, il primo è il Piano Urbanistico Comunale, il più immediato sarà il lavoro sulle Aree Interne per quanto riguarda sani-
tà e trasporti e la riqualificazione come polo attivo permanente della ex scuola elementare”. Buschiazzo pone l’accento sull’importanza dei servizi fondamentali: “se in un piccolo comune non funzionano quelli non possiamo certamente sviluppare il turismo – ci fa presente il Sindaco – ed è proprio sul turismo che abbiamo idee e progettualità, a Sassello abbiamo grandi potenzialità: la presenza del Parco del Beigua con il centro visite di Palazzo Gervino, il patrimonio naturalistico, un prodotto enogastronomico di eccellenza conosciuto in tutta Italia e anche all’estero che è l’amaretto ed il turismo religioso, anche se preferirei per rispetto non chiamarlo così, rappresentato dalla figura di Chiara Luce Badano, la prima Beata del Movimento dei Focolari”. Fabio Mazzari
Gemellaggio storico
Ministero dei Beni Culturali – ci spiega il presidente Alfonso Licata – ci avvaliamo di un comitato scientifico, presieduto dal celebre professor Franco Cardini, professore ordinario di storia medioevale all’Università di Firenze”. Il Comitato Lanzarotto Malocello lavora in stretto contatto con l’omologo spagnolo ed ha pubblicato un libro bilingue italiano-inglese, il primo dedicato interamente alla figura del grande navigatore varazzino, libro stampato dal Ministero che non viene messo in vendita ma distribuito nei diversi eventi storici collegati. Il Comitato ha anche creato una medaglia ufficiale di Lanzarotto Malocello “purtroppo non esistono ritratti ufficiali del navigatore – ci ha spiegato Alfonso Licata – quindi ci siamo basati sulle descrizioni dei vari diari di bordo”. A Varazze è nato inoltre un co-
nitivo tra la Regione Liguria e la Comunitad delle Isole Canarie.
mitato locale per valorizzare la figura di Lanzarotto Malocello, presieduto dal dottor Domenico Romano, fondatore e curatore del seguito blog locale “Ponente Varazzino” che sarà tra i principali promotori del gemellaggio di settembre in occasione del Lanzarottus Day. Obiettivo finale sarà quello del gemellaggio tra il Comune di Varazze ed il Comune di Arrecife, per arrivare al gemellaggio defi-
Il navigatore: Lanzarotto Malocello nacque a Varazze nel 1270 da una famiglia agiata, mercante della Repubblica di Genova, nel 1312 sbarcò sull’isola che attualmente porta il suo nome alla ricerca dei fratelli Ugolino e Guido Vivaldi, dispersi da tempo. Malocello issò la bandiera della Repubblica di Genova a Lanzarote e vi rimase a vivere per circa vent’anni, quando venne espulso a seguito della Rivolta dei Guanche. Morì a Genova nel 1336. Fabio Mazzari
Ovada, ovadese e Rondinaria Nel Municipio di Ovada più spazio all’Agenzia delle Entrate
Un grande progetto cinematografico per Ovada
Servizio necessario P iù spazio all’Agenzia delle Entrate presso il Palazzo Comunale di Ovada a condizione che non lasci la città. Questa la proposta del Sindaco di Ovada, Paolo Lantero, durante un incontro tra una rappresentanza di Sindaci del territorio ed alcuni responsabili dell’Agenzia delle Entrate. Il Sindaco di Ovada ha offerto (gratuitamente) la disponibilità di ulteriori spazi nel Palazzo Comunale per consentire il trasferimento ad Ovada di un intero gruppo di lavoro dell’Agenzia delle Entrate ed evitare così una chiusura di un servizio in città. La convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e l’Amministrazione Comunale per l’utilizzo di alcuni uffici comunali è infatti scaduta il 30 giugno scorso, ma quel che si prospetta non è per nulla roseo per cui la proposta seria e concreta, che testimonia la volontà di mantenere un servizio (utile a tutti, ma in particolare ai soggetti più deboli) ritenuto fondamentale anche per lo sviluppo di un territorio che purtroppo sta diventando sempre più periferico. “Non è possibile accettare un progressivo impoverimento della rete di servizi presente sul nostro territorio – affermano i Sindaci dell’ovadese - perché abbiamo il dovere di tutelare i diritti dei nostri cittadini. Fin d'ora ci dichiariamo pronti, come Sindaci dell'ovadese, ad organizzare forme di protesta se dovesse verificarsi la chiusura dello sportello ovadese, tanto più visto che ciò avverrebbe nonostante la generosa offerta di spazi ulteriori. La nostra preoccupazione e il nostro grido d'allarme devono essere ascoltati
Un set per la città
in particolare dalla politica Regionale e Nazionale. Chiediamo con forza che lo sportello ovadese non venga chiuso, accetteremo un periodo transitorio di ridimensionamento, in attesa di soluzioni che garantiscano la tutela di un territorio vasto ed economicamente vivace, che deve poter vantare diritti pari agli altri territori della provincia”. Luisa Russo
La scuola digitale
È
stato inaugurato presso l’Istituto Sandro Pertini il laboratorio “Pertini lab” grazie al Comprensivo e la collaborazione del Comune di Ovada, il Consorzio Servizi Sociali, il Centro Nuove Tecnologie per l’integrazione Hanna, l’Associazione Culturale Moonfrà e Confartigianato. “Pertini Lab” rientra in un bando del MIUR Atelier Creativi per le competenze chiave nell’ambito del Piano Nazionale per la Scuola Digitale. Il progetto si propone di creare uno spazio di incontro significativo tra le nuove tecnologie e l’artigianato locale, una dimensione creativa tra innovazione e tradizione. Vuole essere un luogo in cui i manufatti prodotti, le espe-
rienze realizzate e le loro ricadute didattiche ed educative saranno documentate e raccontate al fine di ottenere un significativo effetto moltiplicatore sul territorio. Il laboratorio è stato allestito nell’aula multimediale già realizzata ai progetti PON e prevede l’utilizzo di attrezzature informatiche dalla stampante 3D, di software innovativi e di tre monitor multitouch iperattivi con pc integrato che permettono il collegamento tra il laboratorio e le due scuole Primarie. Promotrici l’Animatore digitale Sabrina Caneva e il team composto da Marina Fasce, Enrica Primo e Simona Zanini con il supporto tecnico di Fabio Travaini. L.R.
O
vada sarà nuovamente al centro di un grande progetto cinematografico con la rivisitazione del famoso film di Totò “I Tartassati”. Maurizio Silvestri dell’associazione culturale “Sopra il Palco” svela l’attesa trama del progetto “I Tartassati è stato un grande film, riproporremo una versione in cui “Nulla è cambiato”. Ovada poi presenta una città con una predisposizione naturale come afferma il regista Carlo Martinotti della CDMovie: “Oltre che una calorosa accoglienza abbiamo registrato nei primi sopralluoghi una bellezza intrinseca in ogni scorcio cittadino. Lavorare
con gli attori locali donerà quell’ultimo tocco di verità ed emozione”. Soggiunge lo sceneggiatore Ermanno Africano presente presso l’Hotellerie: “Un coinvolgimento generale come per i nostri progetti passati, coinvolgeremo tutti, uno sforzo comune per promuovere tramite il cinema questo splendido territorio”. Si sono già svolti due giorni per ricercare i protagonisti presso la SOMS di Ovada e questi momenti hanno rappresentato confronto e proposte. “Un’occasione per la città - afferma il Sindaco di Ovada, Paolo Lantero - l’Amministrazione appoggia e sostiene queste iniziative.” Infatti grazie al patrocinio e contributo dell’Amministrazione si potrà assistere al primo ciak già a fine estate. “L’incontro con il regista Carlo Martinotti e lo scenografo Ermanno Africano – afferma Maurizio Silvestri - che hanno realizzato due apprezzati filmati su Telecity, “Vite incrociate” e “Il segreto della Pedona”, ha portato ad elaborare questo impegnativo progetti. Interpreti dei personaggi principali saremo io e alcuni attori della mia Compagnia - continua Silvestri - ma abbiamo intenzione di far
intervenire nel film tanta gente di strada, che daranno vita con naturalezza ad uno scorrere di tempo tra ieri e oggi. Un com’eravamo dal sapore tra l’ironico, la nostalgia e il senso di continuità che li lega”. Punto di partenza sarà la bottega del sarto, che troverà il suo sito in piazza XX Settembre e poi via allo snodarsi della storia, attraverso vie, vicoli, piazze , che porteranno a “vivere” Ovada . “Sono molto legato a questa città ed al suo territorio- spiega Silvestri- conserva un fascino intatto in tanti suoi punti, con anche personaggi che sembrano usciti dritti dritti dal passato: è una location fantastica che si presta in modo ottimale. Quanto al mio amore per il teatro e il cinema, nasce da lontano: da piccolo andavo al Torielli a veder muovere la macchina da proiezione, poi ho frequentato per anni il Lux, gestito dalle Dardano, ho una tradizione di famiglia giacché mio padre aveva un cinema a Genova. Da sempre ho fatto esperienze di teatro, tanto che la mia compagnia, “In Sciu palcu”, ha compiuto quest’anno vent’anni con affermazioni e riconoscimenti”. Luisa Russo
l’inchiostro fresco
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OVADA Rinnovate le cariche all’Enoteca regionale di Ovada
Entra anche Ghio presidente del Gavi docg S i è provveduto al rinnovo delle cariche per il CdA dell’Associazione Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato. Alla presenza di molti amministrazioni locali e aziende, il Presidente Massimiliano Olivieri ha ringraziato per il lavoro svolto il Consiglio di amministrazione per il fattivo supporto, successivamente si è illustrata la corposa relazione di fine mandato presentata dall’Enoteca. Un documento che certifica lo sforzo organizzativo e realizzativo che ha contraddistinto il CdA, che ha visto realizzate, tra le altre cose, importanti collaborazioni con il Consorzio del Gavi DOCG e le altre DOCG del vitigno Dolcetto della Regione Piemonte. “Siamo partiti da una situazione difficile con pochi soci e un locale da rinnovare” ha dichiarato Stefano Ferrando “abbiamo cercato di agire a livello locale e regionale, proprio come prescritto dalla legge
Il Consiglio di Amministrazione e Consiglio direttivo
IL CDA Nel nuovo Consiglio di Amministrazione, sono stati confermati: Mario Arosio, Paolo Baretta dell’azienda Rocco di Carpeneto, Daniele Oddone Vice presidente del Consorzio dell’Ovada DOCG, Franco Paravidino dell’azienda La Piria di Rocca Grimalda, Federico Robbiano amministratore e produttore dell’azienda Cà Bensi e Tiziana Zago dell’Azienda Gaggino. Da segnalare tre novità: Roberto Ghio neo presidente del Consorzio del Gavi DOCG, Edy Perissinotto sommelier AIS e Romina Tacchino dell’omonima azienda di Castelletto d’Orba. che regola il nostro Ente, per questo l’attenzione verso il territorio è stata massima, come testimoniato dalla convenzione con la Pro Loco di Ovada per la gestione del punto informativo turistico, che quest’anno ha anche spazi per la realizzazione di materiale informativo, cartaceo e digitale, che è sempre più importante per la riconoscibilità dell’ovadese”. Giacomo Pastorino, Vice Sindaco
di Ovada e da sempre attento alle tematiche dell’Enoteca, ha segnalato come la sfida che deve caratterizzare oggi l’ente sia quella di proporre progettualità, anche di ampio respiro, con costi certi, in questo modo i soci pubblici potranno concentrare gli sforzi economici anche oltre l’esigua quota associativa annuale. Ha inoltre sottolineato come il nuovo Consiglio debba
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berto Cuttica, Giuseppe De Roma, Tindaro Di Dio, Stefano Diolaiuti, Domenico Ferrando, Gianfranco Ferrando, Mauro Ferrando, Pier Mauro Ferrari, Walter Fortunato, Ermes Gatti, Giacomo Grillo, Renzo Icardi, Gianluigi Lanza, Ivano Martini, Paolo Minetto, Paolo Morchio, Gabriele Oddone, Roberto Ottonello, Sara Peruzzo, Fabio Piana, Fiorenzo Pola, Gian
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er la giornata di Ferragosto, dalle prime ore della mattina fino alla tarda sera, ritorna ad Ovada il tradizionale appuntamento con il “Mercatino dell’Antiquariato e dell’Usato”, organizzato dalla Pro Loco di Ovada. Più di duecentocinquanta espositori proporranno, per le vie e le piazze del centro storico cittadino, il meglio del brocantàge, dell’oggettistica, del collezionismo e dei ricordi provenienti dalle cantine e dalle soffitte delle nostre nonne, in uno degli appuntamenti più consolidati e attesi dagli appassionati e dai semplici curiosi, capace di attirare ad ogni edizione tantissimi visitatori anche da Genova e dalle località limitrofe. (f.m.)
L.R.
Andrea e Alessandra Chiapuzzo
augurano . . .
IL CONSIGLIO DIRETTIVO Successivamente si è provveduto a nominare il Direttivo che risulta formato dal Presidente Mario Arosio, Vice Presidente Franco Paravidino, Segretario Tiziana Zago e gli altri consiglieri. L.R. Nella foto: da sinistra Daniele Oddone, Federico Robbiano, Tiziana Zago, Romina Tacchino, Roberto Ghio, Mario Arosio, Edy Perissinotto, Franco Paravidino.
Luisa Russo
Antiquariato a Ferragosto
Premiati i donatori di sangue
lla festa del sessantesimo dell’ADOS di Ovada premiazioni per coloro che hanno effettuato una quantità significativa di donazioni. Medaglia d’oro a Danilo Barisone di Molare, Nino Caruana di Cremolino e Andrea Sobrero di Ovada. Medaglia d’argento a Gian Marco Barletto, Massimo,Brancia, Giorgio Cassone, Francesco Castellano, Fulvio Fratino, Ugo Gaggero, Carlo Gaggero, Diego Milanese, Lorenzo Nervi, Italo Nervi, Alberto Nicolai, Roberto Noberti, Lorenzo Pesce, Giuseppe Piana, Marco Piana, Domenico Pomposelli, Gianluigi Priarone, Giuseppe Susetti. Medaglia di bronzo ad Angelo Baldrighi, Alessandro Bianchi, Dario Blasutto, Cristina Bobbio, Antonio Canepa, Paolo Cannatà, Michele Carangelo, Michele Carnovale, Enrico Casarini, Francesco Cassatella, Luca Cavanna, Al-
essere aperto a contributi dall’esterno, senza preclusioni, e ha invitato a riflettere sulla necessità di istituire la figura dell’amico e ambasciatore dell’Enoteca, attingendo dal forte capitale umano presente anche nel settore vitivinicolo. Sono poi state elette le nuove cariche qui sotto riportate.
Buone Vacanze !
Don Giorgio lascia Ovada
Arriva don Benzi
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’arrivo nella Diocesi di Acqui Terme del nuovo Vescovo Luigi Testore, ha già portato alcuni cambiamenti nelle Parrocchie di Ovada, Acqui, Nizza Monferrato e nella zona della Vallestura. Don Giorgio Santi, Parroco dell’Assunta dal 2001 lascia, dove arriva Don Maurizio Benzi attualmente Parroco a Masone. Don Giorgio si trasferirà ad Acqui Terme, dove andrà a ricoprire il ruolo di Parroco nella Cattedrale, alla Madonna Pellegrina e a San Francesco, mentre Don Paolino Siri Vicario e Parroco della Cattedrale con Mons Micchiardi, viene trasferito a Nizza Monferrato. Il vuoto lasciato a Masone da Don Maurizio Benzi viene ricoperto da Don Aldo Badano, proveniente dalla Parrocchia di Nizza Monferrato che diventerà Parroco dei tre paesi della Vallestura Campo Ligure, Masone e Rossiglione in
quanto Don Piombo di Campo Ligure lascia per limiti di età e Don Alfredo Vignolo, Parroco di Rossiglione si trasferisce in Curia con il ruolo di Economo. Il ruolo di Vicario Diocesano verrà ricoperto da Don Paolo Parodi. Don Giorgio, ordinato sacerdote da Mons Livio Maritano il 3 giugno dell’89 ricoprì per quattro anni il ruolo di Animatore del Seminario e Vice Parroco di Mons Galliano nel Duomo, quindi nel ‘93 l’arrivo ad Ovada al posto di Don Paolino e Vice di Don Valorio dove ebbe modo di conoscere la realtà locale. Poi con l’improvvisa morte di Don Valorio avvenuta in Curia Vescovile il 14/03/2001, Don Giorgio assunse il ruolo di Parroco con un susseguirsi di collaboratori da Don Pino Piana, Mario Montanaro, Domenico Pisano, Gian Paolo Pastorini, Gianluca Castino. L.R.
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OVADA E OVADESE
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Gnocchetto: problema sicurezza
Con il disappunto di molti turisti
Estate senza “Costa fiorita” I dossi? E I state Ovadese un po' più povera senza “Costa Fiorita” in programma da ben 33 edizioni il 14 e 15 agosto. La decisione, per la verità, aleggiava già nell’aria da parecchio tempo e solo nel mese di giugno la Saoms di Costa, l’associazione che si occupa dell’evento, diramava il comunicato che confermava quanto si ventilava. “Il consiglio direttivo Saoms – si legge - riunitosi il 15 giugno scorso ha deliberato con ampia maggioranza la sospensione per il 2018 della manifestazione Costa Fiorita”. La motivazione della rinuncia sarebbe dovuta a: “l’insorgere di problemi organizzativi interni in base alle ultime normative emanate per la sicurezza sugli eventi pubblici. È stato comunque deciso di valutare da subito ogni eventuale possibilità che rispetti in pieno le nuove disposizioni ora in atto per riprendere l’evento negli anni futuri”. La decisione non è stata accolta favorevolmente
Le feste ad Ovada e nelle frazioni da molti in quanto si dice che la normativa sulla sicurezza da osservare sia stata solo un pretesto per non organizzare l’appuntamento. Ci sono comunque stati numerosi incontri e tentativi per proporre ugualmente l’evento, ma alla fine la maggioranza del direttivo Soms ha optato per il no.
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i svolgerà regolarmente a Costa d’Ovada la patronale della Madonna della Neve in programma domenica 5 agosto e organizzata dalla Parrocchia di Costa. Tra gli altri eventi troviamo il 29 luglio la Festa dei Santi Nazario e Celso a Grillano; sempre il 29 festa a Santa Lucia verrà conferito il premio “Amico del Bosco”, il 10 agosto la festa di S. Lorenzo con la camminata del CAI, il 16 agosto S. Rocco a Costa d’Ovada, il 20 agosto festa di S. Bernardo sulle alture di Ovada, il 25 agosto “Ovada in festa” con il festival delle bande nel centro storico e il 29 agosto festa della Madonna della Guardia alla frazione di Grillano d’Ovada. Il 15 di agosto poi ad Ovada il grande appuntamento con il mercatino dell’Antiquariato e dell’Usato. L.R.
Luisa Russo
l Coordinamento delle Iniziative del Gnocchetto ritorna a parlare della sicurezza stradale. Molti anni fa i residenti avevano richiesto l’installazione di dossi che rallentassero tutti gli incivili che sfrecciavano sulla strada del Turchino. Per i dossi nulla da fare, ma vennero installati due autovelox fissi poi rimossi perché non in regola con le vigenti leggi. Dopo qualche anno, arrivarono i Velo Ok, i famosi barattoli arancioni, ma la loro presenza non è bastata ad arginare la folle corsa degli insensati. “Il problema della sicurezza stradale – afferma il Coordinamento - è presente su tutta la strada del Turchino, in tutta la valle di Gnocchetto e si segnalano i casi di persone buttate a terra dal passaggio di auto o addirittura urtate, fortunatamente senza gravi conseguenze. Per chi vuole spostarsi tra le due parti della frazione, specialmente nei fine settimana, si tratta di
un vero inferno, dovendo transitare su una strada priva di marciapiede percorsa da motociclisti incivili. Nella bella stagione, il problema principale è appunto costituito dall’incredibile velocità delle moto. Ma anche moltissime auto non rispettano minimamente i limiti di velocità”. Il Coordinamento si chiede se qualche controllo in più sarebbe fuori luogo. “Forse – si legge in un documento circolante a Gnocchetto – si potrebbe riprendere in considerazione l’iniziale richiesta dell’installazione di dossi. La domanda è stata fatta più volte, ma la risposta adeguata non è mai arrivata. La strada è di competenza provinciale e la Provincia di Alessandria, come tutte le altre, è stata trasformata in un soggetto indefinito, privo di risorse, a causa delle lungimiranti decisioni prese dai nostri abilissimi politici romani. E il Comune di Ovada si ricorda ancora di questa frazione?”. L.R.
Pietro Sciutto entra nell’orchestra giovanile Cherubini
Un capogruppo consiliare da
Una “Prima Tromba” di successo
110 e lode
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’è un altro giovane ovadese che sta facendosi strada in campo musicale a livello internazionale dopo Adele Viglietti. Si tratta di Pietro Sciutto, nato a Genova nel 1996, ma abitante a Silvano d’Orba che all’età di solo cinque anni iniziava gli studi di propedeutica musicale con il Maestro Carlo Chiddemi portando ad intraprendere sin da giovanissimo lo studio della tromba presso la Civica Scuola di Musica di Ovada. Ventidue anni di successi e grandi soddisfazione in campo musicale e in questo 2018 ha avuto la definitiva consacrazione anche se Pietro ci saprà ancora stupire con il suo “strumento di lavoro”. Diplomato in tromba il 3 luglio 2014 presso il Conservatorio “Paganini” di Genova con la votazione di dieci e lode, da ricordare tra le sue performance nel novembre 2015 l’audizione per l’Orchestra dell’Accademia
per il Teatro della Scala di Milano ricoprendo il ruolo di prima tromba fino al dicembre 2017. Nel Maggio 2017 si è classificato secondo idoneo all’audizione per Prima tromba presso l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano con la quale sta collaborando. Dallo scorso Marzo a Giugno ha collaborato con il Conservatorio di Genova nell’ambito del proget-
to del gruppo di ottoni; in maggio ha partecipato ad una masterclass presso il Conservatorio della Svizzera Italiana e nello scorso giugno Pietro si è laureato con lode presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano nel “Master of Art in Music Performance” seguito dai Maestri Francesco Tamiati, Max Sommerhalder ed Antonio Faillaci. Ma la soddisfazione più grande è l’affermazione per l’audizione presso l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” fondata da Riccardo Muti, uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi. “Sono veramente soddisfatto – afferma Pietro Sciutto – in quanto da settembre inizierò a lavorare per tre anni con uno dei più bravi compositori. Potrò migliorare lo studio e nello stesso tempo lavorare. Contento anche perché nella selezione siamo partiti in cinquanta, per poi rimanere in cinque e a Ravenna sono stato scelto tra
i due finalisti.” Pietro prosegue così il percorso che ha effettuato un’altra grande Ovadese Adele Viglietti e questo onora Ovada e il territorio che non a caso viene denominata come la Città della Musica. Luisa Russo
SUCCESSO PER "IL CALENDARIO"
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l calendario” lo spettacolo teatrale scritto ed ideato da Marina Ratto ed interpretato “ dal “Centro Amicizia Anziani” di Ovada presso il Teatro Splendor ha fatto ancora una volta il pieno. Applausi a scena aperta per i simpatici attori che ritorneranno sul palco alla frazione Guardia di Grillano d’Ovada e a settembre nuovamente allo Splendor. L.R.
L
aurea magistrale in Bioingegneria per Elena Marchelli, capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale ad Ovada conseguita presso l'Università degli Studi di Genova con 110 e lode. La tesi riguardava l'ottimizzazione delle strutture sanitarie, con particolare riferimento alla riduzione dei tempi di attesa: “Abbiamo progettato un software in grado di valutare l'appropriatezza delle prescrizioni mediche”. La Marchelli è stata assunta da Alten Italia, un'azienda di consulenza e al momento svolge consulenza in Esaote S.p.a. di Genova, azienda che produce ecografi. Elena la più giovane donna della politica in provincia, sta bruciando veramente le tappe, da consigliere di mag-
gioranza e Sindaco di Quartiere è stata nominata dopo due anni della Giunta Lantero, capogruppo, quindi la delega alle politiche giovanili, e ora il massimo dei voti negli studi e un lavoro senza però tralasciare l’amore per la politica. Congratulazioni. L.R.
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
POLITICA LOCALE
La Bacheca della politica cittadina
Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato, precisando che, in omaggio alla pluralità delle opinioni, siamo più che disponibili ad ospitare eventuali contro deduzioni o precisazioni da chi fosse interessato ad approfondire l’argomento.
Municipio di Ovada
Tanti gravi problemi irrisolti
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cco qui di seguito il comunicato a firma del consiglio direttivo della Lega Ovada.
ur non amando le critiche fini a se stesse, perché preferiremmo essere propositivi non posssiamo non esprimere il nostro sconcerto di fronte all’operato del sindaco Paolo Lantero il quale profonde il suo impegno nella gestione d’iniziative che sono rivolte soprattutto a favorire una positiva immagine sociale e culturale della cittadina, mentre d’altro canto trascura di affrontare con decisione i tanti e gravi problemi che in questi anni del suo mandato sono sorti e se nel caso fossero già stati presenti sono decisamente peggiorati. Riteniamo utile elencarne i più significativi.
OSPEDALE Essendo il territorio dell’ovadese il più piccolo nell’ambito della Provincia di Alessandria e dell’intera Regione, quando ebbe inizio agli inizi degli anni duemila sia a livello nazionale che regionale la razionalizzazione delle strutture sanitarie ospedaliere, risultò subito inevitabile che l’ospedale di Ovada risultasse purtroppo soggetto a grande rischio. In allora la scelta del sindaco Andrea Oddone fu quella della difesa ad oltranza delle eccellenze esistenti rinunciando solo via via ad alcune specialità, strategia su cui avevamo comunque espresso molti dubbi, perché ritenevamo che tale risultato poteva mettere a serio rischio di sopravvivenza chi lo sceglieva per necessità oppure per ovvia comodità. Il governo monti con la legge 135 del 7 agosto 2012 e successivamente il governo Renzi con il decreto ministeriale 70/2015 resero operativo il progetto di
riordino ospedaliero varato dal ministro Balduzzi. Il progetto utilizzando parametri legati al numero di popolazione residente tagliava in modo drastico i presidi ospedalieri, però prevedevano l’individuazione dell’ospedale di Ovada quale presidio ospedaliero in area particolarmente disagiata, poneva le premesse di mantenere in essere un presidio limitato nei numeri ma funzionale a ricoveri specie d’emergenza. Grave è che il sindaco Lantero, nonostante un governo ed una regione targati partito democratico (quindi della sua stessa appartenenza) non sia riuscito nemmeno a far rispettare gli standard previsti, tanto e’ vero
che nei casi di chiamate al 118 neppure i codici verdi vengono ospedalizzati al pronto soccorso di Ovada.
LERCARO Di fronte ad una situazione fortemente deficitaria il sindaco Lantero ha proposto alla Regione Piemonte la nomina di un direttore e di un commissario lautamente retribuiti ma rivelatisi decisamente inadeguati, ignorando le perplessità che, sia noi che parte dei consiglieri di minoranza, avevamo sempre manifestato. così oggi la struttura, che ha raggiunto un deficit che sfiora i due milioni di euro, sta decisamente scivolando verso il fallimento con conseguente inevitabile chiusura e purtroppo ormai a nulla sta servendo il tardivo allontanamento del direttore.
GESTIONE DEGLI UFFICI COMUNALI Qui siamo di fronte ad un caso unico in tutta Italia. una dipendente comunale è riuscita in pochi anni ad impossessarsi di introiti di cassa dell’ufficio tecnico-urbanistico per una somma superiore a centomila euro senza che Lantero, in quegli anni assessore all’urbanistica, se ne fosse minimamente accorto. Questa è la dimostrazione che a tutt’oggi gli uffici agiscono liberamente senza un attento e doveroso controllo della parte politica dell’amministrazione comunale specie nei confronti dei dirigenti comunali, causando così nume-
rose lamentele di cittadini ed imprenditori locali che lamentano un’eccessiva burocratizzazione non vorremmo proprio pensare che l’attuale dirigenza comunale sia frutto non di meriti acquisiti sul campo ma solo di una specifica appartenenza politica. Il direttivo Lega Ovada
Ai lettori:
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oiché il pezzo giunto in redazione è molto lungo, il prosieguo verrà pubblicato sul prossimo numero. Red
L’ex Sindaco di Molare, Tito Negrini, risponde ad Antonello Barbieri
Le fusioni? Non sono la soluzione
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opo l’articolo pubblicato in prima pagina nello scorso numero, con l’intervista al presidente del Comitato Nazionale per le Fusioni dei Comuni Antonello Barbieri (ex assessore di Busalla), ecco una posizione di segno completamente opposto, abbiamo intervistato infatti Tito Negrini, sindaco di Molare dal 1975 al 2005, che esprime le sue perplessità riguardo alla nuova legge che favorisce le fusioni. “A mio parere due o più poveri che si uniscono non diventano ricchi ma, anzi, uniscono le loro povertà – esordisce Tito Negrini – il problema è da cercarsi a monte, ovvero il progressivo taglio dei trasferimenti statali agli enti locali che va avanti ormai da un decennio”. Negrini, che ha alle spalle una
lunga esperienza amministrativa in quel di Molare, con una lista per la prima parte appoggiata a livello partitico da PSI e PCI e poi come civica di centrosinistra, punta il dito soprattutto verso gli sviluppi futuri di una fusione “è inevitabile che se ad esempio una fusione di comuni avviene alla presenza di un comune più popoloso e diversi piccoli comuni attorno sarà il primo che, grazie alla forza numerica, farà la voce grossa, eleggendo la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali e lasciando così le nuove frazioni (i comuni più piccoli che si sono uniti, ndr) senza una rappresentanza”. Molti “piccoli” comuni, ci spiega sempre Negrini, sono in realtà enti molto estesi a livello geografico “è vero, esistono comuni che hanno
cento o duecento residenti, ma con un’estensione territoriale di oltre 50 kmq, chi ha l’interesse di prendersi in carico questi comuni così difficili da gestire?”. Riguardo alla rappresentanza territoriale Tito Negrini ci fa presente anche un grave errore commesso in seguito alla riforma della legge sugli Enti Locali
avvenuta ad inizio anni Novanta “prima di allora i regolamenti comunali stabilivano una quota obbligatoria di consiglieri eletti in rappresentanza delle diverse frazioni di un comune, in seguito questa normativa è stata abolita, ed è stata solamente la prima di una serie di decisioni sbagliate”. Decisioni sbagliate da parte dello Stato che sono culminate nella soppressione delle Province “io, insieme a molti amministratori ed ex amministratori avevamo lanciato da subito l’allarme sul fatto che la soppressione di un ente fondamentale come la Provincia avrebbe creato danni irreparabili – denuncia Negrini – per avere un esempio di questo basta percorrere la ex Strada Provinciale che collega Molare ad Olbicella e rendersi conto in che
stato si trova la manutenzione. Non escludo di fare un gesto clamoroso, in occasione della prossima commemorazione del rastrellamento dei Partigiani a Molare in ottobre sono pronto a far bloccare la strada insieme ad altri cittadini perché mi vergogno del fatto che le istituzioni vedano una strada ridotta in tali condizioni!”. Nel numero precedente Antonello Barbieri ha puntato l’indice riguardo al fatto che la normativa nazionale concede dei fondi ai comuni che decidano di fondersi “benissimo – sottolinea Tito Negrini – questo vuol dire che allora i soldi ci sono, ma perché allora lo Stato non torna a concedere i fondi che aspettano di diritto ai comuni?”. Fabio Mazzari
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RONDINARIA Silvanesi in Francia per commemorare un concittadino caduto nella Grande Guerra
Ricordato Giovanni Arata
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itorna in questi giorni dalla Francia, in visita al cimitero di Chambrecy, una delegazione silvanese partita per commemorare la figura di Giovanni Arata, soldato caduto durante la grande guerra, per mano delle truppe tedesche, a cento anni dalla scomparsa. Un viaggio importante, per ricordare la figura di un uomo pluridecorato, scomparso a Vrigny (Francia) il 23 giugno 1918 per le ferite riportate in combattimento e attualmente sepolto presso il Cimitero Militare Italiano di Bligny nel comune di Chambrecy (Marne). Da Silvano il Sindaco Ivana Maggiolino, il Consigliere Sasha Bisio, Giovanni Calderone del Circolo Storico Culturale "Ir Bagiu" e autore di una ricerca sui Caduti Silvanesi della Grande Guerra, Claudio Passeri, presidente del Circolo vengono accolti con tutti
gli onori dal Sindaco di Chambrecy, Colette Macquart, e dal Consiglio Comunale del Comune francese e accompagnati al Cimitero Italiano della Grande Guerra in terra di Francia. Lì giacciono cinquemila caduti Italiani, sepolti sulla collina nei pressi di Reims, cittadina che domina i vigneti della Champagne.
"Questa iniziativa - ci spiega Ivana Maggiolino - è volta a ricordare un nostro concittadino caduto in terra straniera alla fine della Prima Guerra Mondiale, è stata fin da subito condivisa e sostenuta. La Guerra da qualunque parte venga analizzata è sempre una tragedia: ricordarsi con rispetto di chi è morto per un "qualcosa" è o
dovrebbe essere un dovere di tutti. E per noi, generazione cresciuta in tempo di pace, ancora di più riprendere i fili della memoria e cercare più possibile a costruire o ricostruire "ponti" e non "muri o trincee", punti d'unione e non di divisione.” Il presidente di "Ir Bagiu”, Claudio Passeri ci riferisce che Giovanni Arata era emigrato in Paesi lontani per migliorare la sua condizione sociale ed economica e, nonostante potesse farlo, non si sottrasse al suo dovere. È morto in terra straniera portando aiuto ad altri europei e combattendo contro altri europei. A cento anni dalla morte lo ricordiamo assieme ai Caduti di tutte le guerre, augurandoci che l’Europa non torni a dividersi per colpa degli egoismi che oggi sembrano tornare a prevalere.
Lercaro, opportunità per l'ovadese
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Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Fabio Mazzari • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo e Luca Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Fabio Mazzari (Valle Scrivia, Oltreappennino) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Samantha Brussolo (Val Borbera, Valle Spinti)
presenti alla riunione. Nell’Ovadese vi sono diverse strutture per gli anziani autosufficienti, che sono un bene in quanto permettono a queste persone di poter vivere più o meno come a casa propria. In tale contesto – spiega il rappresentate di zona CISL – il Lercaro ha potrebbe ritagliarsi il ruolo di struttura di eccellenza e di riferimento per gli anziani non autosufficienti del territorio”.
• Rubriche: Chiara Frisone (Passeggiando con Chiara) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016
Pubblicità raccolta in proprio: geom. Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro • Consiglio Direttivo: fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065
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Dall’incontro sono emerse anche altre criticità per la cui risoluzione è, secondo la CISL, fondamentale ragionare su un concetto di comunità e non più di singoli paesi “nel territorio dell’Ovadese – ci fa
Chi era Giovanni Arata
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iovanni Arata era nato a Silvano d’Orba il 25 giugno 1890. Emigrato a diciassette anni negli Stati Uniti, ha fatto il minatore nei pressi di Salt Lake City (Utah). Trasferitosi poi in California, ha lavorato nella grande cantina di Winehaven sulla baia di San Francisco. Nel 1911 in quella stessa cantina lavoravano ben ventisette silvanesi. Sollecitato a rientrare in Patria per adempiere agli obblighi di leva, lo fece nel settembre del 1913 e fu subito arruolato nell’89° reggimento della Brigata Salerno con sede a Genova. Combattè sull’Isonzo, dove meritò la sua prima Medaglia d’Argento al Valor Militare, poi nel 1916 sull’Altopiano di Asiago; il 6 luglio fu promosso caporale e un mese dopo caporal maggiore. Nuovamente sulle rive dell’Isonzo, nell’aprile del 1917 venne promosso Aiutante di Battaglia e a fine di maggio fu decorato con una seconda Medaglia (di Bronzo) al Valor
Militare. Nell'agosto dello stesso anno fu sul Carso dove meritò la terza Medaglia al Valor Militare, questa volta d’Argento. Alla fine di ottobre del 1917 fu sul monte Matajur quando gli austro-tedeschi sfondano a Caporetto. Riuscì a salvarsi e a portarsi dietro la linea del Piave. Nel febbraio del 1918 la sua Brigata si trovò a Montichiari (BS) per un periodo di addestramento e alla metà di aprile fu trasferito sul fronte francese in aiuto degli alleati. La Brigata Salerno, entrata in prima linea alla metà di maggio, si schierò il 12 giugno sulla riva destra dell’Ardre e il 22 giugno Giovanni Arata fu con il suo battaglione nel Bois de Vrigny. Qui, la sera di quello stesso giorno, durante un violento attacco dell’artiglieria tedesca, venne colpito a muore. Alla memoria gli verrà assegnata la quarta Medaglia al Valor Militare, la terza d’Argento. M.C.
Marta Calcagno
Giovanni Battista Campora della CISL Ovada ci parla del futuro della struttura
n merito alla situazione dell’IPAB Lercaro di Ovada e soprattutto dopo l’incontro avvenuto il 13 luglio scorso tra la CISL ed i sindaci dell’Ovadese, abbiamo intervistato Giovanni Battista Campora, coordinatore della zona per la CISL. “Dopo la vicenda degli stipendi non pagati, per evitare che si ripetano queste situazioni, il Sindaco di Ovada, Paolo Lantero insieme ad altre persone sta lavorando per sistemare il Lercaro – introduce Campora – sia dal punto di vista economico che funzionale. Il Lercaro è una ricchezza per la zona essendo l’unica grande struttura attrezzata per gli anziani non autosufficienti”. L’incontro tra sindacato e sindaci è stato molto positivo “Il Lercaro potrebbe diventare il punto di riferimento per tutta la zona e questo ragionamento – prosegue Campora – è stato condiviso da tutti i sindaci
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presente Giovanni Battista Campora – nel corso degli anni abbiamo assistito a un progressivo depauperamento dei servizi, con tagli che hanno riguardato ad esempio l’Agenzia delle Entrate, che oggi funziona solamente due giorni alla settimana e – continua Campora – soprattutto sui trasporti, l’Ovadese oggi è scarsamente collegato con Genova, Acqui Terme e Novi Ligure e questo rappresenta un grande problema anche per quanto riguarda l’offerta sanitaria”. Nelle prossime settimane la CISL di Ovada presenterà un documento dettagliato con tutti i dati riguardanti l’offerta sanitaria e la presenza di anziani sul territorio al fine di un ragionamento organico e complessivo. Fabio Mazzari
È agosto, ma non tutti sono al mare
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gosto, sinonimo di ferie. Si possono trascorrere al mare, in montagna, ma anche nei nostri piccoli Comuni, dove non mancano le tradizionali feste religiose e le consuete sagre per il benessere dei trigliceridi e del colesterolo. Anche Fresonara si allinea alle attuali tendenze e propone appuntamenti per i fedeli della religione e per i devoti della pastasciutta. Mercoledì 15 agosto, ricorrenza dell’Assunzione della B.V. Maria, messa solenne alle ore 11:30. Poi, alla sera, tutti in piazza per il consueto Ferragosto Fresonarese, organizzato dall’Amministrazione Comunale, a base di squisiti piatti e vini prelibati. Per prenotare bisogna telefonare in Municipio. Ma la festa continua anche il giorno dopo, 16 agosto, per solennizzare uno dei tanti patroni del paese: San Rocco. Alle ore 21:00 Messa nella chiesetta dedicata al santo. Seguirà, in processione con la statua del protettore dalla peste, l’emozionante fiaccolata per le vie dei rioni. Dom&Nico BISio
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RONDINARIA A Capriata d'Orba il Ministro degli Interni, Matteo Salvini
“Festa della Lega”
Giacomo Perocchio per il 2019
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n occasione della Festa della Lega che si svolgerà a Capriata d'Orba all'inizio di agosto, abbiamo intervistato Daniele Poggio, segretario Provinciale di Alessandria e sindaco del comune della Valle dell’Orba. "Grazie alla sinergia tra la nuova segreteria federale retta da Matteo Salvini e la nuova segreteria piemontese guidata da Riccardo Molinari – ci spiega Poggio – da alcuni anni la Festa Nazionale del Piemonte, che prima si svolgeva sempre a Torino, è diventata itinerante per dare visibilità a tutte le province. Lo scorso anno ad esempio era stata fatta nel novarese. Quest’anno si farà qui a Capriata e il 5 agosto ci sarà l'intervento del Ministro dell'Interno, On. Matteo Salvini". La scelta è ricaduta su Capriata d'Orba anche e soprattutto perché nella Provincia di Alessandria, questo paese vanta il primato di avere la più antica Festa della Lega in assoluto. È da ventiquattro anni infatti che presso la Cantina sociale dei “Produttori insieme” si tiene questa festa. Poggio ci anticipa che la festa: "sarà una manifestazione sì politica ma anche dedicata alla gastronomia, con piatti della tradizione piemontese e ligure come fritto misto di pesce, ravioli, tagliatelle, piatti di carne, ecc... e ci sarà spazio al divertimento e alla musica dal vivo". Quest'anno però, e non poteva essere altrimenti vista l'evoluzione nazionale, la politica sarà
Matteo Salvini e Daniele Poggio
molto più presente "avremo una serata con i sindaci della Lega del Piemonte, tra cui i più importanti sono il sindaco di Novara, Alessandro Canelli e quello di Alessandria, Gianfranco Cuttica,e vi sarà anche una rappresentanza dei nostri esponenti più giovani eletti in Parlamento e negli enti locali. Ma ci saranno anche spazi di confronto, specialmente con le associazioni di categoria del mondo agricolo come Coldiretti e Confagricoltura". Abbiamo domandato a Daniele Poggio cosa chiede il territorio dell'Alessandrino e del Basso Piemonte al nuovo governo 'giallo-verde' di Giuseppe Conte. "I grandi problemi del nostro territorio sono essenzialmente due – ci spiega il segretario provinciale – il primo è l'agricoltura, al di là di alcune eccellenze il comparto è indubbiamente in difficoltà, il secondo è il lavoro, la Provincia di Alessandria ha il tasso di disoccupazione più alto di tutto il NordOvest". Infine il segretario provinciale
della Lega ci anticipa che, accanto all’organizzazione di eventi come questi, già è in atto una “certosina” attività per la preparazione per le amministrative del 2019 con le quali si rinnoveranno molte amministrazioni (Novi Ligure, Tortona, Casale Monferrato, ecc...) e contemporaneamente si svolgeranno le elezioni per il Parlamento Europeo. Proprio riguardo al turno elettorale amministrativo sorge spontaneo domandare al nostro interlocutore se l'alleanza Lega-MoVimento 5 Stelle si consoliderà anche a livello locale "al momento non possiamo dirlo, il nostro obiettivo è che il Governo Conte duri cinque anni – ci fa presente Daniele Poggio – potrebbero nascere delle liste civiche senza i simboli di partito con all'interno esponenti dei due partiti, ma per il momento è troppo presto per dirlo. Non sappiamo ancora inoltre se parteciperanno esponenti del M5S alla Festa della Lega di Capriata".
n previsione della Festa Nazionale della Lega a Capriata d’Orba (Al) abbiamo intervistato il segretario della Lega di Novi Ligure, Giacomo Perrocchio, che ci ha parlato del lavoro in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. “Siamo da un anno e mezzo attivi sul territorio ascoltando i cittadini – spiega Perrocchio – contiamo che il prossimo anno prosegua il traino positivo per il nostro partito che si è visto in questi ultimi due anni in cui abbiamo vinto in comuni che storicamente erano ostici, come ad esempio in Toscana”. Proprio a Novi Ligure la Lega ha visto quest’estate l’ingresso di due consiglieri comunali, Costanzo Cuccuru proveniente da Forza Italia e il ritorno di Marco Bertoli, eletto lo scorso turno in una lista civica. Perrocchio boccia l’amministrazione uscente di Rocchino Muliere “il nostro giudizio è negativo, in particolare su come ha gestito la questione del Terzo Valico”. Riguardo alle altre opposizioni presenti in Consiglio Comunale spiega “con Fabrizio Gallo del M5S ho un rapporto ottimo, è prematuro però azzardare una lista giallo-verde sul modello nazionale anche a Novi Ligure. Stiamo lavorando bene anche con Maria Teresa Porta e Andrea Scotto. Dal movimento che vediamo in rete siamo sicuri che si presenteranno delle liste civiche espressione dai comitati cittadini”. Infine il segretario novese della Lega conclude: “È ancora troppo presto per fare il nome del candidato sindaco, contiamo molto sul secondo turno, dove è stato presentato un candidato della Lega abbiamo ottenuto voti anche da altre forze politiche”. f.m.
Fabio Mazzari
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RONDINARIA
Consorzio irriguo di Capriata d’Orba: si è riunita l’Assemblea dei soci
La Centrale a Biomasse di Predosa
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opo un periodo di inattività legata sia alle vicende della precedente proprietà sia alle procedure burocratiche per le necessarie autorizzazioni, la Centrale a biomasse è stata rilevata da una società con sede a Milano. La Conferenza dei servizi provinciale, ha iniziato il suo iter procedurale per valutare il via libera ai lavori di ripristino di tale impianto ed ha invitato, quale uditore, ad assistere alle sedute il Comitato di cittadini “Vivere Predosa”. Tale Comitato, presieduto dal dott. Lelio Morricone, ha già provveduto ad affiggere un suo manifesto che riassume le osservazioni inviate a suo tempo alla provincia (Ing. Claudio Coffano) ed al Presidente Gianfranco Baldi. In tale manifesto, questi i punti principali evidenziati con i quali il Comitato si oppone alla realizzazione della Centrale: 1) assenza di sfruttamento dei “cascami termici” 2) emissioni in atmosfera e rischi per la salute dei cittadini: ossidi di azoto, particolato, diossine e metalli pesanti: una delizia per la nostra salute 3) emissioni acustiche: la cippatrice funziona all’aperto generando un rumore insopportabile 4) mancata realizzazione del raccordo ferroviario. Per i nostri lettori ricordiamo che le centrali a biomasse rientrano nel novero di quegli impianti che producono energia rinnovabile estraendola con diverse tecniche da qualsiasi materia organica (ad esclusione dei fossili e delle plastiche) proveniente dagli scarti di altre lavorazioni, come ad esempio il cippato del pioppo, ma anche da scarti di prodotti dell'industri a agroalimentare. La redazione
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Risultato: fumata grigia
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’assemblea degli utenti del “Consorzio irriguo di miglioramento fondiario” di Capriata d’Orba, tenutasi il 17 giugno u.s. nella sala consigliare del comune di Capriata d’Orba, ha registrato finalmente la presenza di numerosi utenti. La riunione è stata aperta dalla lettura da parte del segretario del consorzio, Arch. Andrea Sciutto, di una comunicazione ricevuta dall’ex sindaco di Capriata, Pier Sandro Cassulo, nella quale veniva illustrata una breve sintesi delle motivazioni che hanno portato alla revoca da parte della Provincia di Alessandria della concessione di derivazione dell’acqua dal torrente Orba.
LA REVOCA DELLA CONCESSIONE Revoca dovuta essenzialmente alla mancata installazione nel
do il Consiglio direttivo era presieduto da Giuseppe Ponasso ed infine trovare il modo di finanziare l’installazione dello strumento del “minimo vitale”.
punto di presa dell’acqua del misuratore del “minimo vitale”, strumento necessario per garantire che la derivazione non privasse il torrente della necessaria quantità d’acqua. Mancata installazione che ha portato da parte delle guardie del parco del Po ad una denuncia di “disastro ambientale” nei confronti del
I giovani dei Crebini – Cazzuli
Si divertono a go-go
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i Crebini - Cazzuli i giovani del Circolo Acli si stanno dando da fare per rendere più bella l’estate in questa frazione di Castelletto d’Orba immersa nel verde delle colline sulle cui alture svetta un altro bel paese: San Cristoforo. Nello spazio dedicato alla musica, dietro la chiesa dedicata a San Francesco d'Assisi i giovani del posto stanno infatti organizzando una “grande festa” che sabato 4 agosto animerà il circolo. La serata avrà inizio intorno alle ore 20, con servizio di ristoro e bar cocktails, dalle ore 21 musica dj con esplosione di colori e divertimento garantito, per passare alcune ore indimenticabili. L'iingresso è gratuito, al fine di permettere la massima partecipazione allo scopo di far cono-
scere questa località di villeggiatura. Mirko Licheri Presidente del Circolo ACLI San Maurizio
defunto presidente Stefano Norando. È emersa comunque da parte di tutti i presenti la volontà di attuare tutti gli adempimenti per riottenere la concessione di derivazione perché la possibilità di irrigare la superficie coltiva che partendo da Pratalborato arriva fino a Predosa e Basaluzzo è molto importante per l’economia
agricola della zona. I NODI DA SCIOGLIERE Rimangono però alcuni nodi da sciogliere. In primis l’emissione a carico degli utenti di ben due annualità di pagamenti, necessarie per completare i pagamenti relativi a lavori appaltati ancora dalla precedente gestione, quan-
CONCLUSIONI A tal fine l’assemblea ha chiesto al Consiglio direttivo, ormai decaduto, di rimanere in carica sotto la guida del vice presidente Mino Roveglia. Vista la complessità della situazione l’assemblea ha accolto favorevolmente la disponibilità manifestata dall’utente Francesco Bianchi nel collaborare con Roveglia, stante la sua esperienza lavorativa nel merito dei problemi da affrontare. La Redazione
Tributo a Frank Sinatra e Mina
Silvano: riprende l’estate ragazzi
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ella bella frazione Crebini di Castelletto d'Orba, nel piazzale antistante la chiesa di S. Francesco, il Corpo Bandistico A. Rebora di Ovada la sera del 26 luglio sotto la direzione del Maestro Gianni Olivieri, con la straordinaria partecipazione di Naomi Pesce e Naim Abid, ha dedicato un concerto a Mina e Frank Sinatra, interpretandone i brani più celebri e significativi. L’appuntamento ha fatto parte del ricco calendario “Andar per Castelletto d’estate”, promosso dal Comune e dalle associazioni locali, con il contributo CRA. (m.c.)
’Oratorio di Silvano d’Orba organizza, anche quest’anno, il Campus estivo rivolto a tutti i bambini a partire dal quatto anni. Il Campus avrà luogo nelle settimane dal 23 al 27 luglio e dal 30 luglio al 3 agosto, dalle ore 9.00 alle 17.00 (ma con possibilità di entrata alle ore 8,30 e uscita alle ore 17,30), con pranzo al sacco. Tra le numerose attività ci saranno: laboratori creativi e linguistici, educazione interculturale, educazione ambientale, gita al colle di San Pancrazio e giornate in piscina. Alcuni momenti saranno poi dedicati anche allo svolgimento dei compiti delle vacanze. «Siamo molto soddisfatti - dicono Mons. Alessandro Cazzulo e Irene Basso, coordinatori del
progetto - che il Campus estivo abbia avuto un notevole successo, sempre in crescita in questi anni, e che noi riscontriamo sia per il numero di bambini che partecipano, sia dall'apprezzamento dei genitori, nonchè dai sorrisi e dall'entusiasmo evidenti nei bambini stessi». Oltre a loro saranno presenti, come collaboratrici, anche Emanuela Traverso e Alice Carlevaro. Marta Calcagno Quota di iscrizione settimanale è di 45 euro a bambino. Iscrizioni: Oratorio Silvano d'Orba, in Via IV Novembre 13 via mail: manut76@hotmail.it (Emanuela); bassoirene@libero.it (Irene).
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Sergio Scolaro
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Un piatto della tradizione diventato centro di una sagra del presente
Salamini d'asino, Tapulone e "Mingo" a
Il “Bollito” di Mantovana
Castelferro
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ollito, salsa verde ed un aiuto per la comunità. La Sagra del bollito di Mantovana (8-15 luglio), idea della sua Pro Loco, unisce tradizione, gusto e voglio di divertire. Le sue radici sono nella consuetudine locale, unite alla voglia di innovare. Nel passato infatti, gli abitanti del Comune piemontese, onoravano San Lorenzo con un piatto di bollito. La ricetta imponeva la preparazione di quattro pezzi, magro cotechino, lingua e musetto, condito con il Bagnetto verde, ricetta segreta. Come prevedibile, il bollito è il pezzo forte della sagra, ma col passare del tempo, gli organizzatori hanno variato l’offerta. Così, i visitatori possono gustare cibi alternativi come braciole,selvaggina (cinghiale e capriolo), prosciutto e melone. Menzione d’onore per il salamino ubriaco: una salsiccia cotta nella cipolla e nel vino, pensata per i 40 anni della manifestazione e da quel momento riproposta con successo. Non solo cibo: la Sagra offre anche balli e musica, con la presenza di un’orchestra e di un DJ. Per la serata di chiusura, festa in maschera, ogni volta un tema diverso. Quest’anno, ci sarà un omaggio a Zucchero ed alla sue Blue Band. La Sagra del bollito nasce dalla Pro Loco di Mantovana, dalla sua lunga e complicata storia. La Pro Loco deriva infatti dall’Associazione combattenti e reduci: pochi soldi e poche possibilità, da qui l’idea di trasformarsi in Pro Loco e tentare qualcosa di diverso. Sono passati diversi anni, e la Pro Loco oggi conta 160 iscritti e diverse iniziative di successo. Tra le tante, il restauro
Il gruppo del Bollito Misto in una foto del 2010
del bocciodromo e la festa per il 40° compleanno, con la messa solenne ed un pranzo speciale,
organizzato da un professionista del catering e con la presenza di Paolo Massobrio, giornalista e
critico alessandrino. Matteo Clerici
Sagre, ma non sagrificio Teoria e pratica dell'organizzazione di una sagra, tra egoismo ed altruismo (Fine) luglio, tempo di sagre. Il sole, il caldo ed una sensazione di vacanza (forse residuo mentale degli anni passati a scuola?) stimolano l'uscire di casa, lo star bene, il passare del tempo positivo in compagnia. Le sagre dell'Oltregiogo sono una soluzione possibile e validissima: dai salamini ai ravioli, dalla carne al pesce, ognuno trova quello che più ama. E poi musica canti, balli, ma anche letture, passeggiate: una serie di svaghi per tutti ed a buon mercato. Prima del dolce, l'amaro, prima dell'aspetto positivo, i problemi. Nel gestire ed organizzare una sagra, esiste infatti un modo altruista (se non “giusto”) e un modo egoista (se non “sbagliato”).
Il modo altruista è considerare la sagra come un modo per fare del bene alla propria comunità, fosse anche il più piccolo gruppo di amici nel più sperso borgo del territorio di Rondinaria. Se si sceglie questa strada, realizzare una sagra è tanto un modo per ottenere soddisfazione personale quanto per aiutare gli altri. Il farsi quattro risate, il mangiare sano, il conoscere
nuove persone...l'altruista si accontenta di piaceri compatibili con il piacere generale. Quando necessario, vede la sua sagra come un servizio per il tessuto sociale. L'organizzatore egoista, semplicemente, vuole il suo guadagno. E basta. Il benessere degli altri è ininfluente. Anzi: se il suo tornaconto passa per una sagra brutta, sgradevole o esosa per i frequentatori (un sagrificio, in sintesi) pazienza. È allora vitale essere banali, ma chiari: le sagre dell'Oltregiogo sono potenzialmente divertenti e meritorie del tempo (e della spesa) impiegati come appunto quelle di Mantovana e Castelferro basate sul volontariato più puro.
Bottega del Pane di Maurizio Salmaso
crescente naturale kamut farro
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Matteo Clerici
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ome ogni anno, Castelferro offre al pubblico la sua Sagra dei Salamini d’asino. E, come ogni anno, la manifestazione della frazione di Predosa (giunta alla 43° edizione) vuole distinguersi dalle altre iniziative simili dell’Oltregiogo d’estate. Tra le differenze positive, il servizio. Spesso, potenziali avventori sono allontanati dalle sagre dalla necessità di sopportare lunghe code per ritirare i piatti od il dover gestire numerosi biglietti per le varie portate. Invece, a Castelferro si viene accompagnati al tavolo, dove i camerieri prenderanno le ordinazioni. E poi, il menu proposto. Ad aprire la strada, l’aperitivo: offerto dalla Polisportiva Denegri al motto di “Chi bene inizia...”. Seguito di lusso, i prodotti a Km 0: agnolotti e pasta (entrambi fatti a mano), ma anche torta alle nocciole, salame dolce e crostate. Le patatine: 3 quintali di pata-
te fresche, spellate e cotte la sera stessa. Dai vecchi libri di cucina, la peperonata della nonna, creata dalla mani (e secondo le regole) delle donne del paese. Ovviamente, la sagra non sarebbe completa senza gli ospiti d’onore, le pietanze a base di carne d’asino. La tradizioni forma i cuochi locali, sia per la scelta delle ricette che per la cura degli animali. Guidati dal “Mingo”, da sempre anima della cucina della sagra, gli chef selezionano gli asini e controllano la filiera della carne, dal pascolo al salumificio. Nascono così golosità come la mortadella d’asino, la bresaola d’asino, la polenta condita con tapulone, spezzatino di carne tipico della cucina piemontese. Menzione d’onore per i salamini che danno il nome alla sagra, preparati dal Mingo, con una sua ricetta segreta capace di piacere per i suoi 39 anni di attività nella manifestazione. Contorno di lusso, il vino della Cantina sociale di Mantovana e la birra artigianale del birrificio “Il novese”. Matteo Clerici
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EVENTI
Luglio 2018
Urbe, gli eventi dell’estate 2018
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asciati soprendere!” è il motto che accompagna gli eventi organizzati per l’estate a Urbe, il piccolo comune di villeggiatura dell’entroterra savonese dove in numerosi accorrono dalle città di Genova e di Savona per godere del refrigerio e dalle bellezze naturali tipiche di questo territorio. Un calendario che, grazie all’impegno del Comune di Urbe, della Pro Loco e numerose altre associazioni, non lascerà insoddisfatti tutti coloro che passeranno i mesi più caldi dell’anno in una delle cinque frazioni del Comune: sono numerosi infatti gli eventi che per i mesi di luglio e agosto proporranno divertimento, musica e gastronomia. SAN PIETRO Il “cuore pulsante di Urbe”, sede dei principali servizi, comincia i festeggiamenti il 1° luglio con la Santa Messa e la processione dei crocefissi, mentre il 15 si terrà il famoso Raduno di Auto Storiche. Musica dal vivo in piazza il 14 di agosto e da sabato 18 fino a lunedì 20 si terrà la Festa dei Cacciatori. MARTINA La frazione che ospita la sede comunale comincia i festeggiamenti già a giungo con il falò di San Giovanni il 23 per poi arrivare a sabato 28 e domenica 29 luglio per la festa patronale di San Giacomo con processione e fiaccolata il sabato e frittelle
e pesca di beneficenza la domenica. Ad agosto poi avrà inizio il torneo di calcio che ogni anno vede impegnati numerosi ragazzi delle frazioni contendersi l’ambito premio. A Ferragosto, mercoledì 15, si terrà in chiesa il concerto del trio Esposito, Cerruti, Pizzorno. ACQUABIANCA Domenica 22 luglio avrà luogo presso la frazione di Acquabianca l’ottava sagra della Battulla con orchestra mentre il 5 agosto si terrà una festa per bambini con giochi a premi. Si conclude poi il calendario degli eventi giovedì 16 con la festa patronale di San Rocco, con stand gastronomici e serata con orchestra. VARA SUPERIORE La frazione “montana” di Urbe ospiterà come di consueto sabato 28 luglio la Sagra del Castrato con l’orchestra “Rossella”, mentre ad agosto si terrà sabato 4 la serata “focaccette e vino” con spaghettata offerta dalla Pro Loco e serata con orchestra Patty. Si segnala lunedì 6 il concerto in chiesa del trio Esposito, Cerruti e Pizzorno e domenica 12 la processione dei Cristi. Infine, venerdì 24 agosto, la “grande abbuffata di pesci” con l’orchestra “I saturni”. VARA INFERIORE Anche Vara Inferiore ha un ricco calendario di eventi: si comincia sabato 7 luglio con serata di ballo liscio mentre domenica 8 si terrà la festa patronale di San Gualberto con il Gruppo Vocale Tiglietese, gara di petanque a coppie e una visita al museo di Civiltà Contadina. Appuntamento poi in autunno con la imperdibile Castagnata domenica 21 ottobre. Matteo Serlenga
Sagra della porchetta, Festa di San Donato, Festa della Birra e tanto altro
Piampaludo ...interessante! S i prevede un’estate “molto interessante”, come scrivono gli organizzatori citando un famoso tormentone estivo, in quel di Piampaludo, la frazione più “montana” di Sassello alle pendici del Beigua. Una frazione che da qualche anno a questa parte, grazie allo spirito intraprendete della Polisportiva, ha riscoperto una forte presenza di turisti e di villeggianti, che partecipano sempre numerosi alle iniziative organizzate durante tutta l’estate. Si comincia domenica 8 luglio con la Sagra della Porchetta, l’evento che a Piampaludo segna ufficialmente l’inizio dell’estate e dei festeggiamenti, con mercatini artigianali e artistici e gli stand gastronomici; si prosegue poi sabato 28 con il Carnevale Estivo per i bambini con festa in maschera e aperitivo dal pomeriggio. Agosto incomincia nel segno di San do-
nato: il 4 agosto infatti cominciano i festeggiamenti per il patrono del Paese con una due giorni di eventi e gastronomia che sabato, dalle ore 19, vedrà protagonista lo stoccafisso, preparato in collaborazione con gli amici della società di Cantalupo, e dalle ore 21 il concerto della tributo band interamente dedicata a Vasco Rossi “Tropico del Blasco”. Durante il
giorno, invece, gita sul Beigua. La domenica, il 5 agosto, festeggiamenti religiosi e processione con la banda dalle ore 17. Lunedì 13 agosto alle 17 si terrà la sesta corsa campestre sul Tarinè in memoria di Matteo Patrone alla quale seguirà un aperitivo e poi serata ad alto tasso di risate con il “Piampa cafè”, il cabaret del Beigua, che vedrà protagonista Enri-
que Balbotin, il famoso comico genovese della banda “i pirati dei carruggi”. Martedì 14 è il turno poi della famosa festa della birra dove Dj Ego farà ballare tutti con la sua musica dance dalle 22 in poi. Infine domenica 19 agosto dal pomeriggio si terrà il Festival “Gioco Bimbi” per i più piccoli. Matteo Serlenga
Preboggion: quando un piatto unisce territori e genti lontane
Da Sestri Ponente a Vara Inferiore
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i narra che durante la prima crociata, l’esercito di Goffredo di Buglione, mentre si apprestava ad espugnare Gerusalemme, si trovò all’improvviso senza scorte: fu così che i soldati si ritrovarono a cercare erbe e radici pro Buglionis, “per Buglione”, e da questo mito nacque quello che oggi è conosciuto in tutta la Liguria come preboggion, il minestrone che mescola erbe spontanee di diversi tipi con variazioni in tutto il territorio ligure. Un piatto, il preboggion, che unisce territorio e genti lontane, come gli abitanti di Vara Inferiore, frazione del comune di Urbe, con gli abitanti di Sestri Ponente, già comune, oggi delegazione genovese: infatti, come testimonia un articolo del Corriere di Sestri del lontano 1993, sembra proprio che questo tipico minestrone di verdure abbia superato i confini
geografici e fisici, unendo le due realtà simbolicamente. Tutto ebbe inizio tanti anni fa quando, per iniziativa del cardinale Siri, venne costruita la strada del Faiallo, a sua volta rinominata “strada del cardinale”: l’Alta Valle dell’Orba era finalmente collegata agevolmente con il ponente genovese e tanti ponentini si affacciarono in
quello che divenne ben presto un ambito luogo di relax e di villeggiatura. Tantissimi sestresi scelsero Vara Inferiore come luogo prediletto per le vacanze e instaurarono così legami duraturi con la gente del posto, portando con loro stessi le proprie tradizioni, tra cui il preboggion, che veniva preparato anticamente in Piazza
dei Micone di Sestri. Fu proprio davanti ad un caffè dello scomparso “bar Carletto” che ad un gruppetto di amici, nell’agosto del 1977, venne l’idea di dire "poriescimu fa in preboggion", ossia “potremmo fare un preboggion!”. Fu così che nacque il primo preboggion in Vara Inferiore, che contava “ben” 15 partecipanti, arrivando poi a circa 300 nel 2017. Un successo che ha reso la festa, che si tiene ogni anno nell’area polivalente del Comune di Urbe a Vara Inferiore, un vero cult: oggi i partecipanti infatti continuano a portare da casa le proprie posate, come facevano i sestresi una volta, e l’evento, che quest’anno si terrà venerdì 17 agosto, è diventato così partecipato da essere a numero chiuso. Matteo Serlenga
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EVENTI
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tanchi ma felici gli esercenti di Largo Valentina na e via Paolo Giacometti, hanno chiuso i “Venerdì dì di Luglio” che hanno visto in questa parte del Centro ntro storico sto di Novi Ligure una grande affluenza di pubblico. co. La “Farinata di Lucio” e la mitica “Birra di Pasturana” a” hanno han fatto da cornice ad un palcoscenico sul quale si sono son alternati l’eclettico Stefano D, proveniente da Geenova, noova un artista trasformista di grande valore; “Quei ei dee R Rsciugni” di Rossiglione, giunti direttamente dal-V Stura, che hanno fatto bruciare le corde dellaa Valle lee lo loro chitarre; mentre dalla Valle dell’Orba sono aarri arrivati “I cantò antra curte”, poetici menestrelli, ttrovatori di antiche leggende e infine, sempre sul onda dei ricordi, e da Pegli “Gli Audio 80”, sull’ co i loro frastornanti ritmi dei ruggenti anni con de “Milano da bere”. Ma oltre alla musica in della L Largo Valentina ci sono stati altri eventi come il “battesimo della sella” con i Pony della scuderia r “La Bellaria” e le moto d’epoca della scuderia “Peruzzo” e i quadri esposti da “Mamoarte” di Arquata Scrivia. Una grande kermesse resa possibile da sponsor quali Tima biancheria per la casa, Foto Ottica Rebora e Erbaflor Peruzzo. A tutti un appuntamento al prossimo anno!!! L’inchiostro fresco
Sponsor della serata:
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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi Tornano a Libarna i ricercatori e studenti dal Texas e dall’Idaho
Libarna Urban Landscape Project
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ono arrivati nei primi giorni di luglio direttamente a Libarna un gruppo di ricercatori e studenti provenienti dalle due prestigiose università USA, la Texas Tech University e la Boise State University, con il compito di proseguire, per il terzo anno consecutivo, le attività avviate con un progetto di studio e ricerca sull’antica città romana di Libarna. Si tratta del “LIBARNA URBAN LANDSCAPE PROJECT” un progetto pensato per esplorare il sottosuolo dell’area archeologica di Libarna ma senza scavare, utilizzando cioè strumenti che consentono prospezioni geofisiche del sottosuolo, come il magnetometro e il georadar, unitamente ad operazioni di rilevamento aereo attraverso l’impiego di droni. Un’impresa importante, che una volta terminata consentirà di completare la mappa dei contorni urbani della parte dell’antica città ancora sommersa, tra i comuni di Serravalle Scrivia e Arquata Scrivia e preparare eventuali future campagne di scavo che saranno condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Pare che i resti dell’attuale area siano solo un decimo dell’estensione complessiva dell’antica città,c’è ancora molto da scoprire e da riportare alla luce, pertanto questo progetto va nella direzione di fornire ulteriori elementi a supporto dei ricercatori, per avviare con maggiore precisione, nel caso si trovassero le necessarie risorse, nuovi possibili scavi. All’interno del progetto inoltre è prevista anche la “field school”, un’esperienza dove lo studio si intreccia direttamente con
la pratica sul campo e per gli allievi americani costituisce un’occasione straordinaria, non solo per approcciarsi alla classicità in un luogo dalla storia antica come Li-
barna, per cimentarsi con le moderne tecniche di indagine archeologica, ma anche per conoscere la cultura italiana e scoprirne le tradizioni, entrare in contatto
con le comunità locali avviando con loro reciproci scambi, visitare città e musei del nostro Paese, davvero una grande opportunità, a volte unica, per gli studenti.
Le attività, sotto la supervisione di Simone Lerma della Soprintendenza, proseguiranno per tutto il mese di luglio e saranno seguite dalle referenti scientifiche Katherine Huntley (Boise State University) e Hannah Friedman (Texas Tech University), mentre il coordinamento locale è affidato all’archeologa Melania Cazzulo con il supporto dell’Associazione Libarna Arteventi. Per tutto il mese di luglio gli studenti americani saranno ospitati in locali messi a disposizione dalle Pro loco di Serravalle e Arquata. Marta Calcagno
L'annuale appuntamento con il biologico, l'arte e la creatività
Grondona Bio: una festa per l'acqua
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abato 7 luglio, Grondona ha festeggiato l’appuntamento annuale del biologico, dell’arte e della creatività. Quest’anno il filo rosso dell’evento è stato l’elemento Acqua anche per richiamare l’attenzione sul torrente Spinti e sul rio Dorzegna che, dopo la siccità dell’anno passato, rinfrescano le serate nel borgo antico di Grondona. Il mercato del biologico e dell’artigianato ha monopolizzato la piazza e i portici del paese, mentre la rinomata “Oasi Benessere”, coordinata da esperti e terapisti, è stata a disposizione di numerose persone che hanno voluto provare le alternative di cura naturale per il corpo e per la mente. È stato proposto anche un percorso didattico e illustrativo sulla condizione delle acque che si è snodato tra le bancarelle sino alla sala “H2O – La memoria dell’Acqua” che ha offerto momenti rige-
Fornitori Casa Reale del Belgio
Informazioni:
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’iniziativa è statacoordinata dall’Associazione Culturale Chakaruna, in collaborazione con il Comune di Grondona, la Proloco, l’Agriturismo In Breiga, Hortus Conclusus, il Circolo del Ponte Vecchio di Grondona, la Regione e Agribiopiemonte. Si ringraziano i terapeuti dell’Oasi Benessere e tutti gli artisti per offrire la loro presenza.
neranti con “quadri viventi” della fotografa e regista Cristina Fino. Dentro lo spazio H2O, la Dott.ssa Alessandra Filzoli, medico naturopata, esperta in agopuntura e nutrizione, ha poi condotto un incontro sul tema: “L’acqua, la vita che scorre nel corpo”. Alle ore 20, c’è stata la spaghettata in piazza servita calda dall’Agriturismo In Breiga di Grondona, accompagnata da formaggi, salumi e buon vino, firmati Valli Unite. La giornata si è conclusa con la performance “Flusso Mediterraneo” di Sabina Todaro, Lyrical Arab Dance, che ha proposto danze tradizionali del Medio Oriente e del Nord Africa, oltre che danza classica e contemporanea. Una manifestazione riuscitissima e gli organizzatori già stanno preparando la prossima edizione.
Visita la nostra pagina Facebook: GrondonaBio Alessandra Comneno
L’ARTE DEL MOBILE srl e REPETTO luxurious collection dal 1962 Esposizione: Via Guido Rossa, 58 - Busalla (Ge) 010 9642511 Sede: Via Pietrafraccia, 1 bis - Ronco Scrivia (Ge) 010 935488 Paolo +39 349 4468279 Guido +39 347 2272334
I “Giovediamoci” di Busalla
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a preso il via giovedì 5 luglio il tradizionale appuntamento con i “Giovediamoci” di Busalla, l’evento organizzato dai commercianti locali con la collaborazione della Pro Loco Busalla. Per tutto il mese di luglio le notti estive a Busalla ogni giovedì si sono riempite di musica, danza, spettacolo, shopping e buona cucina. Ad inaugurare l’edizione 2018 due ospiti d’eccezione, i cabarettisti savonesi Enrique Balbontin ed Andrea Ceccon, celebri al pubblico televisivo per il monologo sulla “torta di riso”. Giovediamoci si è consolidata nel corso degli anni come la rassegna estiva di riferimento nella Valle Scrivia per la musica, lo spettacolo e lo shopping, grazie ad un ricco cartellone di eventi che hanno coinvolto tutto il paese di Busalla e dove Pro Loco, Comune e associazioni dei commercianti collaborano insieme per la buona riuscita dell’evento. “Unendo risorse e competenze siamo riusciti ad organizzare le serate con le piazze in festa, l’animazione lungo le vie cittadine, i negozi aperti fino alla mezzanotte con tanto di promozioni e, novità di quest’anno, lo street food – spiega l’assessore alla cultura Fabrizio Fazzari – che è stato realizzato dalle locali gastronomie, bar, pasticcerie, tavole calde e fredde”. Fabio Mazzari
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NOVI LIGURE
Le elezioni, gli immigrati e l'Euro: colloquio con Simone Tedeschi (PD)
Un protagonista della politica locale
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ensare alle passate elezioni e al momento politico attuale. Simone Tedeschi, giovane protagonista del Partito Democratico novese, riflette sulla situazione politica, locale e nazionale.
L’ANALISI DEL VOTO In primis, una valutazione sulle recenti elezioni di marzo: “È stata una sconfitta pesante, maturata per diversi fattori: per ragioni “tattiche” come un programma elettorale poco chiaro, la mancata candidatura di Gentiloni, la scelta di non fare le primarie per selezionare i candidati alla Camera e al Senato; per ragioni legate all’esperienza di Governo, che, pur avendo avuto aspetti anche positivi, ci ha portato a rompere con diversi settori a noi tradizionalmente vicini; per l’incapacità di reagire adeguatamente alla sconfitta subita nel referendum del 4 dicembre 2016; infine vi sono ragioni di ampio respiro, comuni a tutta la sinistra europea che in questi anni appare sempre meno capace di fornire risposte alle contraddizioni sociali portate dalla globalizzazione”. IL PD E IL SUO BACINO ELETTORALE Per alcuni, la sconfitta del PD è dovuta alla sua natura di partito “maestrina”, un gruppo di intellettuali ormai lontano dal sentire comune delle persone. Tedeschi rifiuta l’etichetta: “Anche se è vero che dobbiamo ricostruire un rap-
porto con le fasce più popolari. Non si tratta di banalizzare il messaggio, ma di aprirci al nostro popolo. Il PD è stato sempre capace di grande mobilitazione. Pe rsino a l l e primarie del 2017 ci hanno sostenuto ben 2 mi li o ni
di persone. Fin dalla nascita del Partito, però, non siamo mai riusciti a coinvolgere stabilmente gli elettori. È stata una scelta politica comune a tutti i leader (da Veltroni a Bersani a Renzi), ma profondamente sbagliata. L’obiettivo per il futuro è quello di organizzare il partito in modo da includere stabilmente gli elettori nei nostri processi decisionali”. LA QUESTIONE DEGLI IMMIGRATI Altrettanto complesso, il discorso
sugli immigrati. “Sono indispensabili per la nostra economia, ma provocano anche problemi soprattutto per le fasce più deboli. Non dobbiamo perdere di vista i temi umanitari, ma dobbiamo sicuramente migliorare le politiche di integrazione. In questi anni ad esempio non siamo mai riusciti a rendere automatico il fatto che i richiedenti asilo possano svolgere lavori socialmente utili. Un grave errore che infatti abbiamo pagato”.
8 luglio 1944, una pioggia di bombe
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abato 7 luglio, in Piazza Repubblica a Novi Ligure, presente il sindaco, Rocchino Muliere, e numerose autorità locali si è svolta la Cerimonia di commemorazione per le vittime del bombardamento su Novi Ligure, avvenuto l’8 luglio 1944. Un’iniziativa promossa ogni anno dall’Amministrazione comunale e dalla Biblioteca civica, per ricordare le vittime, che durante quel sabato di 74 anni fa, persero la vita. Dopo la benedizione data da don Livio Vercesi e le parole del Sindaco, l’intervento del Prof. Fernando Robino dell’Istituto di Istruzione superiore Ciampini-Boccardo. Da contorno il racconto della
fame, della miseria e delle numerose difficoltà contingenti alla guerra vissute dalla popolazione, ma in rilievo la descrizione cruda dei momenti salienti del bombardamento dal duplice punto di vista, quello del nemico, poiché Robino è un esperto conoscitore dell’aviazione, e anche quello della gente comune. “Un gruppo di militari americani si svegliano alle 7.30 di sabato 8 luglio – spiega Robino - e cercano il proprio nome tra gli equipaggi preparandosi a partire, per consegnare il pacco della morte, a cittadini del tutto ignari, che non avevano altra scelta che aspettare. Un evento che vede donne, uomini e bambini morire. Gli aerei partono dalla Sardegna - con-
tinua Robino - e puntano dritti fino al promontorio di Portofino, poi sorvolano l’Appennino e, con una virata verso ovest, arrivano sul cielo di Novi, dove le bombe non risparmiano nessun luogo. Qualcuno al lavoro nei campi li vede in anticipo e di lì a poco scoppia l’inferno. Si scatena l’irrazionalità. L’allarme forse non suona in tempo. Una prima ondata colpisce via Paolo Giacometti, alcuni fabbricati, le zone più interne come la Pernigotti. Una roulette russa. La traiettoria di attacco sembrerebbe spostata di un centinaio di metri rispetto alla ferrovia, vero obiettivo del raid. Centosette i morti solo quel mattino, altri moriranno i giorni seguenti”. Robino ci fornisce un
racconto meticoloso dei fatti, dedotto dallo studio dei diari di guerra. Il suo augurio è che se ne parli. È prossimo il coinvolgimento di un gruppo di alunni del Ciampini Boccardo nella raccolta e nell’organizzazione dei documenti e delle testimonianze al fine di realizzare un testo che vada ad integrare quanto già pubblicato ad oggi in materia. Ne parla anche Lorenzo Robbiano, storico novese, autore di numerose pubblicazioni che per l’occasione pubblica un servizio dettagliato con grande meticolosità e perizia sul settimanale “Il Novese” del 5 luglio 2018.
UNA RIFLESSIONE SULL’EURO L’Euro stimola la stessa unione di prudenza e chiarezza. Infatti, “L’uscita dall’Euro sarebbe un disastro epocale, per i soggetti più fragili come i risparmiatori e i pensionati, ma anche per le nostre imprese fortemente dipendenti dai mercati esteri. L’Unione Europea così com’è oggi risulta però assolutamente insufficiente. Abbiamo bisogno di un’UE politicamente più forte e sovrana sugli aspetti che richiedono una governance globale. Solo così potremo affrontare i problemi legati al governo della globalizzazione; per esempio potremmo costringere le multinazionali della Gig Economy a pagare le tasse che oggi riescono ad eludere e con quelle risorse finanziare politiche sociali che oggi sembrano solo un miraggio”. I VACCINI Due parole finali sulla polemica (in corso) sui social network riguardo i vaccini ed altre misure di sanità pubblica. Conclude Tedeschi: “Personalmente sono assolutamente a favore dell’obbligatorietà dei vaccini. Non mi risultano prove a favore di chi sostiene che provochino malattie e, soprattutto, gli effetti di una mancata vaccinazione non si limitano a colpire chi non si è vaccinato, ma si scaricano sulla comunità intera, consentendo il propagarsi della malattia in questione”.
Marta Calcagno
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Matteo Clerici
l’inchiostro fresco Luglio 2018
NOVI LIGURE E ARQUATA SCRIVIA
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i è conclusa anche quest’anno il 31 maggio la rassegna teatrale “Tealtro”, un appuntamento tutto novese, che da anni mette in scena sul palco del Gacometti piece teatrali di alta qualità, realizzate da numerose compagnie locali. Un’iniziativa promossa dalla Biblioteca civica di Novi Ligure in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Da novembre a maggio otto appuntamenti con la comicità e la drammaturgia, compagnie che da anni si cimentano nella creazione dei testi, nell’allestimento delle scene e nella recitazione, perché credono nel teatro e vogliono mantenere viva l’arte della recitazione, con lo scopo di suscitare ancora oggi nello spettatore qualche passione, forte o flebile, non importa, purché nasca un sentimento. Quello così singolare, che solo il teatro sa fare, quello che travalica la linea del tempo e può farsi immortale. Dalla tragedia greca alle commedie latine, il teatro si è fatto sempre testimonianza di vita e di passioni, foriero di messaggi e insegnamenti, segno ineludibile che lo spirito dei tempi vuole irrompere sulla scena e testimoniare ancora la vita. Oggi il teatro ha il compito di continuare ad evocare quel messaggio per non spegnersi nell’oblio del tempo. Sarà l’intento che anima il teatro moderno: continuare a raccontare e trasmettere messaggi, con la speranza che siano colti da qualcuno che ha la sensibilità per farlo. Marta Calcagno
Sul palco del Giacometti un’alternanza di compagnie
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Dodicesima rassegna AR.QUA.TRA.
Tealtro: grande teatro Una vetrina L L ’ultimo appuntamento della rassegna Tealtro, “Il testamento del ciabattino”, è stato proposto dalla compagnia il Carro di Tespi di Fresonara, con testo e regia di Domenico Bisio, attori Gerry Melucci, Davide Bergaglio, Nuccia Falco, Antonella Ricci e Pinuccia Oddone. Un cast d’eccezione, unito per realizzare un’opera teatrale di grande impatto scenico e sottile comicità. Un’opera nata dalla fantasia del regista, che questa volta si fa anche attore e da sempre tiene a rappresentare la vita nelle sue molteplici sfaccettature, sorretta dal caso, dal paradosso, talvolta dall’equivoco o dalla beffa. Il testamento del ciabattino mette in scena l’avidità e la cupidigia umana, che vengono punite dalla vita. Gerry Melucci, uno degli attori del Carro di Tespi ci racconta che la compagnia ha assunto questo nome dal 2008 ( dopo il dissolvimento della compagnia dialettale di Bottazzi) per ricordare Tespi, l’inventore della tragedia greca, il quale si spostava da una città all’altra dell’Attica con un carro, su cui innalzava un palco e utilizzava i primi costumi scenografici e le maschere. Rappresentava la prima forma di teatro d’ improvvisazione. “Così Carro di Tespi di oggi vuole portare in scena scene di vita - dice Gerry Melucci - un teatro vicino alla gente, che usa però l’ironia, a volte il sarcasmo, per rappresentare attraverso paradossi e situazioni assurde la singolarità della vita. Nel
Il testamento del ciabattino
teatro di Fresonara , in cui nascono le rappresentazioni, si fa teatro con passione e voglia di raccontare e raccontarsi”. Tanti progetti per il 2018-19 nel cassetto del Carro di Tespi, uno di essi sempre creato per la prima di Tealtro, forse sarà un collage di rappresentazioni dei numerosi spettacoli presentati in questi anni da: “Le Streghe, a Florville la lancia di Catrion, La sposa
e la Cavalla, Amor che nullo amato amar perdona, Sex per sex trentasex, Il testamento del ciabattino”. Un resoconto? Forse troppo banale per un gruppo di attori che fanno della vita un cavallo di battaglia e di battaglie ne sanno combattere molte, se non altro sul palcoscenico. Marta Calcagno
a dodicesima rassegna di AR.QUA.TRA. che si terrà il 22 -23 settembre 2018, organizzata dal Comune di Arquata e patrocinata dalla Regione Piemonte, porrà l’attenzione sul tema “Arquata: cibo, cultura e identità di un territorio”. Il 2018 è, infatti, “l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo” dedicato dall’ONU al turismo sostenibile. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini e le imprese sulla necessità di valorizzare i caratteri culturali e naturali del territorio. Il percorso della rassegna arquatese pone l’accento su parole chiave come artigianato, qualità, eccellenza, tradizione, potenzia l’intreccio fra cibo, arte e paesaggio, elementi di identità culturale. Cibo protagonista che darà il via a manifestazioni, iniziative, eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica del paese. Per l’occasione è stata redatta una pubblicazione sui cibi
Musica e danza con AR.Sa Dance
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abato pomeriggio 30 giugno nel salone della Casa di Riposo Mon. Guerra ospiti e familiari hanno passato un pomeriggio all'insegna della danza: liscio tradizionale, ballo da sala e standard e buona musica. Visi sorridenti e una piacevole
sensazione di benessere si sono diffusi nella sala. Un pomeriggio di armoniosa serenità sulle ali della musica, tante emozioni e tanti ricordi. Infine tutti sono stati trascinati nelle danze grazie ai ballerini che hanno coinvolto tutti i presenti.
di “una volta”, a cura di Rinaldo Repetto, autore di sedici libri di cucina, tutti scritti a mano, catalogati nella biblioteca civica di Novi Ligure, un ricettario che ha visto la collaborazione di molti cittadini arquatesi, entusiasti e che sarà donato agli alunni delle scuole di Arquata dall’Amministrazione comunale per Natale. “La kermesse – come sottolinea l’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Arquata Scrivia, Nicoletta Cucinella – ottimizza all’interno le nostre eccellenze regionali e promuove l’enogastronomia fortemente radicata sul territorio. AR.QUA. TRA. è un riferimento turistico e direi che quest’anno diventerà un grande laboratorio proprio sul tema centrale del cibo arquatese. La proposta è indirizzata a una ribalta che ha carattere interregionale, attenta alla grande qualità e ai valori che la storia dell’agroalimentare rappresenta”.
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
ARQUATA SCRIVIA E VAL LEMME Una grande estate d’arte a Voltaggio
Illustre medico americano torna al paese dei nonni emigrati
Le tele della mamma Anna Maria Paveto I È l dottor Peter Rosa ha un curriculum prestigiosissimo, una brillante carriera in campo medico e scientifico internazionale. Ha prestato la sua opera presso Ospedali, aperto e diretto cliniche private specializzate nella cura delle malattie infettive fra cui l'AIDS, partecipato come relatore a congressi medici in quattro continenti. Dopo una laurea in biologia, una na in medicina, un dottoorato di ricerca in medidicina tropicale, ha svollto la sua missione inn cliniche specialistichee in Nord e Sud Ame-rica, Asia, Australia,, Sud Africa, Tailandia e Laos. I suoi nonni materni emigrarono da Vignole Borbera verso il Nord America, si stabilirono in Oregon, dove nacque ue la mamma Vivian Re, scomparsa nel 2015, le cui tele sono state esposte dal dottor Rosa prima presso il Municipio di Vignole e poi in quello di Arquata Scrivia. Le tele, che sono a disposizione per future rassegne, sono state apprezzate da un folto pubblico: con la loro interpretazione serena della realtà e, forse, il ricordo idealizzato di una vita armoniosa come quella che si svolgeva nel luogo d'origine della famiglia nei racconti dei suoi genitori. Sulle tele di Vivian Re, i colori luminosi, le tonalità chiare, la gamma cromatica che insiste sugli azzurri e i
cche ha viaggiato molto, letto moltto, conosciuto mondi lontani ma hha sempre conservato nel cuore il rrispetto e l'amore per la sua terra dd'origine". Marta Calcagno
verdi del cielo, del mare, trasmettono serenità e gioia all'osservatore di ogni età. "L'arte ha il potere di guarire l'anima", ripeteva la pittrice che era anche una pianista di grande talento. "Mia nonna Jenny Caretti in America parlava a mia mamma in dialetto di Vignole di cui ricordo nitidamente molte frasi ed espressioni che ora non si ascoltano più; il mondo che ho incontrato a Vignole è molto diverso da quello che immaginavo, non solo nel dialetto ma anche negli affetti e nei sentimenti. Quel mondo lo ritrovo, ormai, nei colori sereni delle tele di mia mamma
stata inaugurata il 15 luglio e rimarrà visitabile ogni week-end fino alla fine di settembre presso la Pinacoteca dei Frati Cappuccini di Voltaggio la mostra personale dell’artista genovese Anna Maria Paveto. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale L’Arcangelo (che da alcuni anni gestisce la Pinacoteca), con il sostegno del Comune di Voltaggio, della Fondazione Carige e la collaborazione dei Beni Culturali dei Frati Cappuccini di Genova. In occasione dell’inaugurazione della mostra nel chiostro della Pinacoteca si è tenuto un concerto di musica leggera con la cantante Stefania Caprari. La pittura di Anna Maria Paveto è incentrata sul colore e sulla luce, che l’artista
traduce in forme, catturando lo sguardo dei visitatori. Le immagini di Anna Maria Paveto non sono descrittive ma, bensì, sono incentrate sull’osservazione e sulla ricerca del significato dei soggetti, un ruolo
fondamentale lo svolge la luce, autentico fil rouge delle diverse opere. Anna Maria Paveto si è appassionata all’arte e alla pittura da diverso tempo, le sue grandi passioni sono le opere a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento: Macchaioli, Impressionisti, Scapigliatura e soprattutto la pittura ligure dell’epoca. La mostra sarà anche l’occasione per visitare la splendida Pinacoteca di Voltaggio, con la sua ricca collezione di quadri tra cui alcuni tesori della Scuola Genovese del XVI e XVII secolo con opere di Sinibaldo Scorza, Bernardo Strozzi, Andrea Del Sarto, Antonio Travi, Luca Cambiaso, Domenico Fiasella e Anton Maria Maragliano. Fabio Mazzari
Rotary club Gavi Libarna: Premiati due giovani ingegneri arquatesi
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l premio di laurea “P.R.I.M.A. i giovani”, destinato a architetti e ingegneri della nostra zona laureati nel corso dell’anno solare 2017, è giunto alla sua seconda edizione. Il Rotary Club Gavi-Libarna, promotore, con il Distretto Rotaty 2032, dell’iniziativa, ha premiato due arquatesi: il primo classificato Andrea Barbieri, classe 1992, con la tesi “Studio di materiali per inserti di utensili da taglio e caratterizzazione a usura in accoppiamento con acciaio da bonifica UNI 42CrMo4”, discussa presso il Politecnico di Torino con il voto di 110/110 e lode. Secondo classificato
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Alessio Angelini, nato nel 1995, con la tesi: “Il metodo di Gumbel: un sistema alternativo agli attuali controlli non invasivi della corrosione in serbatoi di stoccaggio”, discussa presso la Scuola Politecnica di Genova. Si sta già preparando la terza edizione del premio, il cui bando sarà pubblicato nei primi mesi del 2019, e che sarà rivolto sia a ingegneri e architetti, sia ai laureati in discipline umanistiche. Giacomo Ponzano
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VALLE SCRIVIA E VAL BORBERA Intervista con il Sen. Mattia Crucioli (M5S)
NOTIZIE DALLA VALBORBERA
Genova in Parlamento
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ono passati circa due mesi dall’insediamento del Governo guidato da Giuseppe Conte, abbiamo intervistato, per un bilancio delle primissime settimane, il Senatore Mattia Crucioli del MoVimento 5 Stelle, eletto nel collegio uninominale di Genova 1 (comprendente l’intera ex-Provincia ad eccezione del Tigullio). Crucioli, avvocato di 41 anni, è membro della Commissione Giustizia del Senato. “Quella del Parlamento è un’esperienza totalmente nuova per me – esordisce Crucioli – dall’interno ho potuto scoprire diverse cose che le persone dall’esterno non conoscono. L’esperienza parlamentare, per di più in maggioranza, è fino ad oggi stimolante ed arricchente”. Crucioli fa parte dei ventitrè senatori della Commissione Giustizia del Senato, riguardo a questo ci spiega “è una commissione con dodici senatori di maggioranza, otto del MoVimento e cinque della Lega e undici di minoranza, con rappresentanti di Partito Democratico, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Liberi e Uguali. All’interno ci sono figure politiche di spessore come l’ex Presidente del Senato Piero Grasso, Monica Cirinnà e Nicolò Ghedini. Stiamo per concludere l’importante riforma dell’ordinamento penitenziario che era ferma da molto tempo”. Sempre riguardo alle politiche sulla Giustizia il Senatore del M5S spiega “nel mio ruolo di membro della Commissione Giustizia ho organizzato recentemente a Ge-
Mattia Crucioli
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ato a Genova il 3 maggio del 1976. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Genova con 110 e lode, ha ottenuto una borsa di studio ad un master in Diritto Europeo dei Trasporti. Da 15 anni si occupa di diritto amministrativo, ovvero errori ed incongruenze della Pubblica Amministrazione e tutto quanto riguarda ricorsi ai TAR ed al Consiglio di Stato. Il 4 marzo è stato il candidato più votato al Senato nel collegio “Genova 1” comprendente il capoluogo, i comuni della Val Polcevera, Valle Scrivia, Valle Stura ed alcuni comuni rivieraschi con 82,690 preferenze. Con i suoi 42 anni è uno dei Senatori più giovani di questa legislatura. (f.m.)
nova un incontro sul tema dell’ordinamento penitenziario patrocinato dall’Ordine degli Avvocati di Genova – prosegue Crucioli – dove si è parlato di migliorie da apportare ai codici di procedura”. Il Senatore Mattia Crucioli traccia successivamente il punto sulle tematiche che riguardano da vicino il nostro territorio “il tema principale a Genova e nel suo hinterland è indubbiamente quello legato al lavoro – fa presente Mattia Crucioli – abbiamo un tasso di disoccupazione alto e ci sono situazioni critiche come quella dell’Ilva, riguardo alla quale sto lavorando con alcuni miei colleghi. Proprio riguardo ai teatri di crisi Luigi Di Maio ha autorizzato noi parlamentari ad attivarci sul territorio”. Una seconda tematica locale toccata da Crucioli è quella relativa alle infrastrutture “riguar-
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Mostra di antiche mappe a Palazzo Spinola
do al Terzo Valico Ferroviario è iniziata in Senato un analisi costibenefici di quest’opera – spiega il Senatore – abbiamo individuato le persone che si occuperanno di questo dossier, per cui occorre un esame terzo e imparziale a differenza di quello che è stato fatto fino ad oggi”. Infine non possiamo non parlare delle elezioni amministrative dell’anno prossimo, che vedranno rinnovare più della metà delle amministrazioni locali del Genovesato “per il momento seguo quello che accade a livello nazionale – ci fa presente il Sen. Crucioli – anche nel rispetto dello Statuto del MoVimento che prevede che siano le comunità locali a farsi avanti e certificare le liste del M5S. Tuttavia – conclude Mattia Crucioli – queste elezioni saranno il vero e proprio banco di prova per il Governo, personalmente sarà disponibile a dare una grossa mano agli attivisti del M5S sul territorio genovese, in particolare nei comuni al voto nel collegio che mi ha eletto”. Come ultimo punto domandiamo al Senatore Crucioli se fino ad oggi la definizione data dai media “Governo del Cambiamento” si stia verificando anche nella realtà “si, finalmente c’è un approccio diverso tra la politica ed i cittadini. Non vengono più prese le decisioni sulla base di quanto chiedono le elitès ma vengono ascoltate le esigenze delle persone”. Fabio Mazzari
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naugurata sabato 7 luglio a Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure, la mostra “Cartografia e antiche strade tra genovasato e pianura padana – L’importanza della Val Borbera nei secoli” ricomprende una serie di antiche mappe dal 1500 ai primi del 900’ facenti parte di una collezione privata di proprietà del dott. Lorenzo Marugo, le quali illustrano i percorsi a ridosso delle vallate appenniniche a cavallo tra Piemonte e Liguria nel periodo antecedente la costruzione delle ottocentesche strade di fondovalle e della viabilità interna avvenuta solamente tra gli anni 50’ e 60’ del Novecento. La presentazione della mostra
è frutto dell’elaborazione messa in atto dallo stesso collezionista, Lorenzo Marugo, di concerto con lo storico Italo Cammarata, profondo conoscitore dei luoghi indicati nelle mappe e autore di numerosi libri narranti avvicendamenti che hanno profondamente segnato la vita di questi territori, come da testimonianze custodite negli archivi storici di Genova, Milano e Torino ed estrapolate dallo stesso Cammarata. BorberArt e la Mostra di Antiche Mappe sono due degli eventi che si inseriscono nella programmazione messa in atto dal Comune di Rocchetta Ligure e sui quali si punta in vista dell’estate 2018.
BorberArt a Rocchetta Ligure
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al 3 agosto al 16 settembre 2018 il Comune di Rocchetta Ligure e il Parco Mongiardino, nel cuore del territorio appenninico della Val Borbera, saranno sede del primo progetto artistico BorberArt, una mostra collettiva allestita nelle sale di Palazzo Spinola che si prolunga al suo esterno nel percorso del Parco Mongiardino. Nel periodo dell’evento verrà anche promossa dal 4 all’11 agosto una settimana di pratiche creative per la realizzazione di opere che nascono
dall’osservazione dei luoghi e dall’ascolto dei suoni presenti in natura. Il tema sul quale si confronteranno gli artisti quest’anno è “Madre Terra – La Natura è Arte”, in un’ottica di perfetta integrazione tra arte e natura, rispetto per l’ambiente, riscoperta del paesaggio e legami con la storia della valle. Il tutto si svilupperà nel pieno della stagione turistica creando così una perfetta sinergia tra arte, turismo e territorio. Samantha Brussolo
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OLTREAPPENNINO Torriglia: un ricchissimo calendario di appuntamenti per la bella stagione
Nuovo presidente per Villa Serra
“Capitale” dell’estate Giulio Torti A T partire dal mese di giugno il Consorzio di Villa Serra ha un nuovo presidente. Si tratta di Giulio Angelo Torti, votato all’unanimità dai rappresentanti dei tre comuni facenti parte del consorzio (Genova, Sant’Olcese e Serra Riccò). Torti, settantotto anni, ha una lunga esperienza nel mondo della politica locale, ha ricoperto infatti la carica di Sindaco di Sant’Olcese dal 1984 al 2004 ed è stato assessore allo sport e al tempo libero della Provincia di Genova dal 2002 al 2012 durante i due mandati di Alessandro Repetto. Il nuovo presidente del Consorzio di Villa Serra nella sua carriera si è anche occupato di sport, praticando da giovane atletica leggera a buoni livelli e ricoprendo poi incarichi istituzionali, attualmente è uno dei fiduciari del CONI Liguria. “Lo sport ha una funzione sociale – disse in un’intervista al nostro giornale – ab-
batte le differenze economiche ed è capace di portare sulla giusta via i ragazzi”. L’incarico a Villa Serra non è ovviamente casuale, ma rappresenta invece il giusto riconoscimento per il grande impegno che Giulio Torti, nel suo incarico da sindaco (e prima come assessore sempre a Sant’Olcese a partire dal 1974). Nei suoi mandati amministrativi fu infatti uno dei promotori dell’acquisto da parte dei comuni di Villa Serra nel 1985 (la Villa era chiusa infatti dal 1970 dopo essere stata semidistrutta dall’alluvione) e per la creazione del Consorzio. Il Parco di Villa Serra, completamente ristturuato aprì nel 1992 mentre la Villa (in stile Tudor) fu ristrutturata in due fasi tra il 1999 ed il 2004, venendo inaugurata proprio in occasione dell’anno in cui Genova fu Capitale Europea della Cultura. Il Parco di Villa Serra oggi è il parco per eccellenza per buona parte dei genovesi e nel 2016 è stato votato dai lettori della rivista mensile “Bell’Italia” come “Il Parco più Bello d’Italia”. Fabio Mazzari
orriglia, la “Svizzera dei Genovesi”, propone un calendario di appuntamenti molto ricco per l’estate 2018, grazie ad una serie di eventi organizzati in sinergia tra il Comune, la Pro Loco, il Consorzio Val Trebbia e le altre realtà associative presenti sul territorio (Croce Rossa, Associazione Alpini, Parrocchia e Cooperativa Apicoltori). Il mese di luglio vede il grande evento dello “Shopping Day” che si ripeterà dopo il grande successo ottenuto dalla scorsa edizione, lungo le vie del paese domenica 15 dalle ore otto del mattino fino alle otto di sera artigianato, prodotti tipici, enogastronomia, abbigliamento e articoli regalo. Sabato 21 spazio invece alla Notte Bianca che, a partire dalle ore 19, animerà le vie del paese. Lunedì 23 appuntamento culturale con l’Orchestra da Camera ed il Coro del Carlo Felice di Genova che nel centro storico eseguiranno “L’usignolo del Doge”. Ma è il mese di agosto il “clou” delle manifestazioni. Si spazia dallo sport con il torneo di tennis Torriglia che si terrà nella settimana dall’1 all’8 con premiazione finale al teatro, con le commedie dialettali presso il Cinema Parrocchiale. Il 9 agosto si aprirà
la settima edizione del Festival “Torriglia in Arte – Komos” un evento che unisce musica, arte e poesia, all’inaugurazione ci sarà il concerto del gruppo internazionale “In Vino Veritas”. Venerdì 10 agosto al via la tre giorni della Festa della Birra presso il Parco della Torriglietta mentre sabato 11 ritorna la Notte Bianca con eventi, shopping e divertimento lungo le vie del paese. Sempre sabato 11 nella pittoresca frazione di Pentema ci sarà la festa del paese con la musica da ballo di Croma Sound Machine. Martedì 14 agosto serata dedicata ai più piccoli con lo spettacolo di
magia di “Magico Fabius” presso il Parco della Torriglietta che, nella serata di Ferragosto si trasformerà in una discoteca. Da venerdì 17 a domenica 19 agosto ritorna uno degli eventi più importanti dell’estate torrigliese ovvero la Festa della Croce Rossa, ogni sera ci saranno stand gastronomici e musica da ballo con la celebre Orchestra di Franco Bagutti (venerdì 17), l’Orchestra Donne Italiane (sabato 18) e l’Orchestra Valentina Valenti (domenica 19). Venerdì 24 ritorna uno degli appuntamenti più divertenti e ironici, ovvero la Festa dei Becchi,
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con stand gastronomici a base di pesce e il divertimento con il folk cabarettistico degli Spunciaporchi di Sestri Levante. Sabato 25 in occasione della festa patronale di Nostra Signora della Provvidenza a partire dalle ore 22 si terrà lo spettacolo di fuochi pirotecnici, mentre domenica 26 lungo le vie del paese ci sarà il concerto bandistico con processione che terminerà in Piazza della Chiesa. E il mese di settembre? Gli eventi estivi proseguono, la Cooperativa Apicoltori Val Trebbia orgnizza infatti, per il 2, la tradizionale Sagra del Miele, a partire dal mattino stand di miele e prodotti derivati dall’apicoltura e nel pomeriggio ci sarà l’attesa distribuzione delle frittelle al miele. Sempre il 2 settembre presso il Lago del Brugneto l’A.S.D. Wild Lake Val Brugneto organizza il raduno del pesce bianco. L’8 settembre al via la due giorni del Convegno Nazionale di Ufologia con ospiti nazionali e internazionali mentre la stagione estiva si chiuderà ufficialmente domenica 16 settemrbe con la Sagra del Fungo con stand gastronomici e serata danzante con l’Orchestra Diego Sanguineti. Fabio Mazzari
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ESCURSIONISMO
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alla scoperta del nostro territorio La geodiversità tra Piemonte e Liguria
Ai Lettori
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on questo numero inizia una collaborazione con la sezione novese del CAI, che, siamo sicuri, sarà molto fruttuosa, non solo per conoscere meglio il nostro territorio, ma per capire, anche sotto l’aspetto scientifico, di come l’Oltregiogo, storica zona politico/commerciale dell’entroterra di Genova quanto sia interconnesso, assieme all’Alto Monferrato, con il versante ligure del suo sistema montuoso. Come appunto gli esperti del Cai novese ci spiegano in questo articolo. Un altro motivo per il quale abbiamo attivato questa collaborazione è quello relativo ad una migliore e più approfondita conoscenza delle antiche “Vie del Sale” che collegavano il mare alla Pianura Padana e al loro sistema sia di assistenza ai viandanti, sia di fortificazioni. Un viaggio dunque, o meglio, una serie di viaggi, che di volta in volta con gli amici del CAI vi proporremo in questo bellissimo territorio a cavallo di Piemonte e Liguria dove, dall’Antola al Beigua, passando per le Capanne di Marcarolo, da anni ormai siamo presenti con il nostro “inchiostro fresco”. Gian Battista Cassulo
Dagli Appennini alle Alpi
Le cascate del Neirone
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omenica 10 giugno la sezione CAI di Novi Ligure ha organizzato un’escursione per osservare la ricca varietà geologica del nostro territorio. Sembra strano che nello spazio di pochi metri sia possibile passare in modo evidente dall’orogenesi alpina a quella dell’Appennino, eppure è proprio quello che i partecipanti all’escursione hanno potuto appurare. Dopo la salita al Tobbio e l’osservazione delle Lherzoliti, rocce vulcaniche intrusive indicatrici del margine dell’orogenesi alpina, attraversando semplicemente la
strada si sono analizzati i calcari di origine sedimentaria derivati da un antico mare. Infatti proprio lungo il torrente Morsone, che fiancheggia la strada che da Voltaggio arriva al Valico degli Eremiti, si sviluppa la Zona Sestri-Voltaggio che secondo gli studiosi segna l’innesto geologico tra Alpi e Appennini. La differenza tra le due parti è evidente non solo per le caratteristiche delle rocce (colore e consistenza), ma è sottolineata anche dal tipo di vegetazione che su di esse si è sviluppata, condizionata dal pH e dagli elementi chimici che le compongono.
Superando Voltaggio si sono attraversate testimonianze di altre ere geologiche come le arenarie del Tortoniano di Carrosio. Nel pomeriggio l’osservazione è proseguita nella Riserva del Neirone, in Comune di Gavi, caratterizzata dalle arenarie del Serravalliano, memoria geologica di un antico mare, matrice di un ambiente naturale pregevole per la ricchezza di biodiversità. La giornata è terminata con la visita alle Cascate del Neirone, ambiente sorprendente ed inaspettato. Gianna Timossi
Parco del Beigua: la Strada Megalitica di Alpicella
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uggestivo itinerario che si svolge sulle alture alle spalle di Varazze partendo da Alpicella. La Strada Megalitica appare come una via lastricata, a tratti delimitata da muri in pietra (triliti tamponati) e affiancata nella parte iniziale da maestosi faggi. Nelle grotte e anfratti naturali denominate “Ripari sottoroccia” (scoperti casualmente nel 1977) sono stati ritrovati utensili risalenti al periodo Neolitico e dell'età del Bronzo, tracce degli antichi Liguri e delle popolazioni Celtiche. Le peculiarità del percorso e del territorio circostante fanno pensare ad un uso dello stesso per scopi religiosi e rituali: ad esempio l'orientamento della “strada” che riproduce il percorso del sole nel giorno del solstizio d'estate e la presenza del monte Greppino
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Luci ed emozioni nel buio
rilievo nudo e roccioso, noto dall'antichità per la capacità di attirare i fulmini (perché ricco di ferro), ritenuto sacro dagli antichi abitanti. Un bel gruppo di più di venti persone, accompagnato dall’ONC (Operatore Naturalistico Culturale) Gianna Timossi e Giorgio Ravazzi del CAI di Novi Ligure, ha percorso questo itinerario che ha permesso di cogliere i diversi aspetti storici e naturalistici e di godere di uno splendido panorama a valle vero il mare e a monte sulle Alpi Marittime. Mela Cocozza Gianna Timossi, Operatore Naturalistico Culturale
e n i r t e v Le a l l a s u B di
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enerdì 22 giugno si è svolta la manifestazione “Luci nel buio” in ricordo dei soci e amici del CAI di Novi L. mancati nel corso degli anni. Una cinquantina di persone ha raggiunto la Croce degli Alpini (830 m. slm) situata sulla bastionata di conglomerato che sovrasta il Borbera in corrispondenza del comune di Cantalupo. I partecipanti, suddivisi in due gruppi, sono partiti all’imbrunire da Pertuso (difficoltà del sentiero EE) e da Roccaforte (difficoltà del sentiero E) e sono arrivati alla Croce quando ormai era buio. Alla luce delle lampade frontali si è svolta la suggestiva cerimonia della memoria, attraverso letture, testimonianze personali e l’accompagnamento struggente di brani musicali eseguiti al violino dalla piccola musicista Matilda. Si sono ricordati quanti hanno frequentato le montagne ed hanno lasciato tracce ed insegnamenti a chi ha condiviso con loro il cammino e la passione per la frequentazione delle terre alte. In particolare, il pensiero è andato a chi è morto tragicamente in montagna come il giovanissimo Andrea Chavez e a Serena e Alessandro, dei quali il sentiero
percorso porta il nome. Si sono poi ricordate le molte persone che hanno contribuito alla vita della sezione ed alla formazione di generazioni di escursionisti ed alpinisti. Come ha scritto Dino Buzzati: “…con stupore ci si accorge che le cose più belle lasciate dalla montagna dentro di noi, quei lampi, quelle fuggevoli visioni che al nostro cuore simboleggiano quasi il meglio della vita, e che risorgono qua e là nei sogni notturni, non corrispondono alle difficoltà delle scalate ……. Non la vittoria importa dunque, ma la oscura potenza di certe immagini in cui la montagna, non si sa come, ha concentrato per noi la magia.” La magia delle emozioni ha sicuramente coinvolto tutti gli intervenuti che hanno ascoltato nel silenzio della notte le parole e la musica e apprezzato lo snodarsi della catena di luci, diffuse dalle frontali, lungo il percorso di crinale seguito per rientrare tutti insieme a Roccaforte. Anche questa esperienza che sicuramente ha suscitato molte emozioni verrà conservata da tutti loro nella propria memoria. Maria Grazia Gavazza
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ď‚– Le rubriche de DILAPIDAZIONE DEL PATRIMONIO
Dalla vostra parte
IL CASO La figlia aveva chiesto l'inabilitazione della madre in quanto aveva speso circa â‚Ź 17.000 con il “gratta e vinciâ€? e aveva accumulato altri ingenti debiti, il tutto a fronte di un ordinario trattamento pensionistico quale unica entrata. Il Tribunale aveva disposto un'amministrazione di sostegno pur non ravvisando una specifica patologia dell'anziana signora. LA NORMATIVA Per il soggetto che per prodigalitĂ espone sĂŠ o la sua famiglia al rischio di un grave pregiudizio economico la legge prevede la possibilitĂ di disporne l'inabilitazione, ossia la nomina di un curatore, che presta assistenza all'inabilitato nel compimento di atti di straordinaria amministrazione. I PRECEDENTI Numerosi casi sono stati affrontati dai giudici e si osserva che la giurisprudenza tende a disporre l'ina-
LLuglio uglio o 2201 2018 018 01
come la nostra, è materia indispensabile
La rubrica per conoscerci meglioo d o t t . s s a Alberta Ponte MAMMA MIGLIORE AMICA SI O NO?
L bilitazione solo qualora un'imprudente gestione sia dovuta ad una menomazione o infermità psichica, evitando quindi di limitare la prodigalità laddove sia espressione di una libera, lucida e consapevole scelta di vita, che non può quindi essere compromessa. In quest'ottica il caso sopra esposto si pone quindi in antitesi rispetto all'orientamento prevalente, in quanto in quel procedimento non era emersa alcuna infermità mentale. Ipotesi ricorrente nella casistica giurisprudenziale è quella di persone anziane che prestano aiuti economici a persone estranee al nucleo familiare, sicchÊ i parenti si rivolgono all'Autorità Giudiziaria. In questi come in altri casi il giudice verifica se sussiste capacità di comprendere le conseguenze degli atti di disposizione dei propri beni, applicando una misura di protezione solo quando la prodigalità assume i connotati di una vera e propria patologia o quando l'alterazione mentale riduce la capacità di valutare la gestione delle spese. IN CONCLUSIONE la libertà di disporre del proprio patrimonio costituisce oggetto di tutela, purchÊ la gestione avventata sia il frutto di una scelta consapevole e non sia riconducibile ad un impulso patologico che inibisca la capacità di valutare la rilevanza economica dei propri atti e che induca allo sperpero.
a relazione tra madri e figlie è un vincolo che si nutre di complicitĂ e di forza. Pochi legami possono essere cosĂŹ intensi e complessi allo stesso tempo come quello di una donna che educa la sua bambina desiderando essere il suo pilastro quotidiano, il suo rifugio, la sua complice, ma anche quella figura capace di offrirle libertĂ affinchĂŠ incontri il suo cammino personale, quello che lei desidera. Tuttavia non sempre le cose vanno come dovrebbero e può capitare di vivere il rapporto come un vincolo conflittuale, fonte di negativitĂ e causa di diversi problemi nello sviluppo di una personalitĂ emotivamente sana ed indipendente; molti dei problemi nascono, spesso, dall’assenza di una reale figura genitoriale. A livello relazionale il legame madre-figlio inizia a partire dal grembo materno: durante i 9 mesi di gravidanza infatti madre e figlio sono uniti in un unico essere, il bambino vive nel corpo della madre e da quest’ultima egli è totalmente dipendente; anche dopo la nascita continua per un lungo periodo una situazione di estrema dipendenza dalla madre che lo accudisce sia dal punto di vista fisico che psicologico. Quando il figlio inizia a sviluppare una propria indipendenza (fisica ed emotiva) il discorso si complica e il rapporto con i genitori può essere messo a repentaglio a causa di continui contrasti generazionali. Pur di evitare i continui scontri, quasi fisiologici nel periodo dell’adolescenza, molte madri durante questa fase vorrebbero essere considerate dalle figlie come “la loro migliore amicaâ€? e quando ciò effettivamente accade non è mai una buona cosa. Talvolta i genitori credono che farsi considerare dei best-friends dai propri figli sia un qualcosa di cui essere fieri mentre non vi è nulla di piĂš sbagliato: a livello psicologico in-
Avv. Fabiana Rovegno
fatti, nel momento in cui ci si considera e ci si comporta da migliori amiche, si creano grandi squilibri nella corretta assunzione dei ruoli di entrambe. Le interazioni che ne scaturiscono variano in base alla predisposizione caratteriale della diade madrefiglia, in base al ruolo nel quale piĂš si sentono a proprio agio. Ecco alcuni esempi dei ruoli assunti quando la madre viene considerata migliore amica. – Madre adolescente: è colei che non è mai cresciuta, è irresponsabile e vive ancora considerandosi figlia a sua volta. – Figlia madre: quando la madre si comporta come una ragazzina la figlia è spinta ad assumersi responsabilitĂ che non sono sue, entra in un ruolo che non le appartiene o comunque è costretta a non poter vivere serenamente le fasi piĂš spensierate della propria vita. – Madre e figlia interdipendenti: considerandosi migliore amiche, nessuna delle due riesce a sviluppare una reale autonomia psicologica rimanendo invischiate in un rapporto Il semplice fatto di considerarsi “migliori amicheâ€? implica un rapporto diverso da quello che dovrebbe vigere. Nella migliore delle ipotesi madre e figlia assumono dunque lo stesso ruolo: diventano due pari, sullo stesso piano, sparisce qualsiasi forma di autoritĂ o autorevolezza da parte del genitore, indispensabile per impartire una buona educazione e per un rapporto realmente sano. Dr.ssa Alberta PONTE Psicologa Clinica, Consulente in neuropsicologia Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte N° 7740/sez. A cell. 3470390020 Genova - Masone (GE) - Tagliolo Monferrato (AL)
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CASE DI RIPOSO
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La psicologia, in una societĂ complessa
Avv. Fabiana Rovegno
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a predisposizione p edi pr dispo p siizione i a comportamento al com prodigale è un fenomeno sociale piuttosto diffuso, per cui sovente si sente parlare di chi “vive al di sopra delle proprie possibilitĂ â€?. Vi è da chiedersi se, al ricorrere di taluni presupposti, possano sussistere dei limiti giuridici. La questione è stata affrontata anche in un caso che ha costituito oggetto di una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha sollevato discussioni su un tema cosĂŹ delicato, in relazione al quale è necessario contemperare due interessi: da un lato la libertĂ di disporre in modo consapevole dei propri beni e dall'altro la tutela di chi non ha la capacitĂ di amministrare il proprio patrimonio a causa di un'alterazione mentale. E contrariamente a quanto si possa pensare il problema non si pone soltanto in relazione a chi dispone di patrimoni ingenti. Vediamo infatti la questione sottoposta alla Cassazione.
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Luglio Lu ugl gglio io o 220 2018 0118
Dalie : un esplosione di colore fino all'autunno! I
o adoro le dalie: i loro fiori sono bellissimi, con forme diverse e dai colori solari, la fioritura è decisamente lunga e la coltivazione è molto facile. È il fiore perfetto per un balcone esposto al sole: ne ha molto bisogno e sopporta bene anche il torrido caldo estivo. Per la coltivazione in vaso è meglio scegliere le varietà nane: con quelle alte il rischio è di non riuscire più ad affacciarsi dal balcone! Poche sono le cure per mantenerle sane ed avere una bella e lunga fioritura, che ci accompagnerà da luglio fino ai primi freddi. Scegli un terriccio per piante fiorite ed un vaso profondo (usa sempre un po' di argilla espansa in fondo al vaso per drenare); innaffia generosamente ogni 2 giorni e concimala ogni settimana. Per un tocco di stile in più, abbina questa pianta con altre rustiche come la lavanda, la pervinca e i gerani: avrai belle composizioni dal sapore campestre!
l'Orto di Marisa
Ingredienti (per 4 persone): 350 g. di tortiglioni, oni 350 g. g di fagiolini, fagiolini 1 cipolla bianca piccola, piccola 4 cuccuc chiai di olio d’oliva extravergine, 1 spicchio d’aglio, 20 g. di pinoli, 6 foglie di basilico, Sale e pepe Preparazione: Pulire i fagiolini e lessateli in acqua salata per 10 minuti circa. Scolateli, mantenete
al caldo l’acqua di cottura rimasta, tritate la cipolla e soffriggetela con lo spicchio d’aglio schiacciato e l’olio d’oliva extravergine.Unite i fagiolini, bagnate con ½ bicchiere d’acqua e aggiustate con un pizzico di sale. Cuocete ancora per 10 – 15 minuti, quindi lasciate intiepidire.Frullate i fagiolini con basilico e un po’ dell’acqua di cottura fino ad ottenere una salsa omogenea. Aggiustate con sale e pepe e conservate al caldo.Cuocete la pasta nella stessa acqua di cottura dei fagiolini, scolatela al dente e conditela con il pesto di verdura. Irrorate con olio d’oliva, spolverizzate di pepe, cospargete con pinoli leggermente tostati e servite!!!!!
Buon Ferragosto e Buone Vacanze!
a d o t s i v o d n o M Il ! ! ! ! o s i d a r a p l i a z e l A 4 ore da Forta
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uesto mese vogliamo portarvi in ed esattamente a , un paesino ancora fuori dalle rotte del turismo di massa, che dista circa 4 ore da Fortaleza. Già il viaggio per arrivarci è un'esperienza unica, si abbandonano le strade e si viaggia con un 4x4 sulle spiagge e sulle dune di sabbia. è un paesino fuori dal tempo, immerso nel Parco Nazionale delle Dune per preservare i suoi tesori: gigantesche dune di sabbia modellate dal vento, lagune dalle acque cristalline, foreste tra di mangrovie e infinite le più belle del Brasile. Le sue strade, ammantate di soffice sabbia bianca come neve, non conoscono asfalto e si cammina e ci siede ai ristoranti con i piedi nudi sulla sabbia. Simbolo indiscusso del villaggio è la suggestiva (letteralmente del tramonto), una maestosa collina di sabbia bianca soffice, dove, all'imbrunire, i turisti spinti da un silenzioso rito collettivo, si arrampicano per conquistarne la vetta e osservare il sole spegnersi nelle calde acque dell'Oceano Atlantico. A spettacolo concluso le strade si animano al ritmo della capoeira, in un atmosfera allegra che vi accompagnerà per tutta la notte.
ra
Brasile Jericoacoara
Jericoacora-
spiagge
duna “Por do Sol”
Jericocoara Toda joia Toda Beleza!!!
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Tortiglioni al pesto di fagiolini e pinoli
Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis
Lucciole… antifurti e led
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iamo a luglio e, non so per quale motivo, d’estate affiorano di più i ricordi. Forse per quel qualcosa di diverso nell’aria, che nonostante tutto il caos del mondo riesce a sapere ancora di voglia di libertà, di movimento, di leggerezza. Tutte cose che riportano a giovinezza, vacanze… passato. Ora che c’è poco tempo per fare tutto, persino per sedersi al fresco di sera, è quasi impossibile accorgersi delle piccole cose che non abbiamo più. Siamo rigidi, seguiamo un binario fisso e non osiamo più percorrere strade alternative. Sarebbe bello poter vivere ogni tanto come turisti curiosi o meglio, ancora come bambini di una volta, quando nessuno si stupiva o insospettiva nel vederci circolare in bicicletta nei cortili altrui, aperti e polverosi o dai battuti di cemento ricoperti di cumuli di granaglie, in vie e strade del paese qualunque, ovunque fosse spazio, così, bastava decidere sul momento, partire e andare,
pedalare, sudare, tagliare l’aria come schegge. Oggi nemmeno azzarderei affacciarmi nella strada senza sbocco lungo la quale ho giocato l’infanzia. Mi dico che non ne avrei motivo, mi sentirei fuori luogo e la vedrei diversa, mi farebbe male. Eppure mi torna in mente quell’angolo dove dall’alto vedevo i prati, perché la sera ora guardo nel mio cortile e nel buio non vedo lucciole brillare. Quest’anno credevo di averne avvistata una tra le foglie dell’alloro e invece era solo il riflesso dell’antifurto di una casa al di là della strada. Penso che peccato, che ne sanno i bambini di oggi delle lucciole? Di quan-
to bruttine siano di giorno e affascinanti di notte? Che ne sanno dei loro mille e mille accendi e spegni sotto le fronde di quell’enorme gelso addossato al muro, del loro volo notturno disinteressato, nemmeno attirate dalle sue bianche more dolciastre cadute al suolo. Oggi chiedi a un bambino cos’è un led e sicuramente te lo sa spiegare. Ma prova a chiedergli se hai mai tenuto tra le mani una lucciola, se ha mai spiato tra i palmi chiusi a conchiglia quel suo piccolo miracolo fluorescente, se ha mai versato una lacrima vedendola spegnersi per sempre… Ester
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In occasione dei cent’anni dalla nascita di Fausto Coppi
2019, Novi capitale del ciclismo L ’Amministrazione Comunale di Novi Ligure ha istituito il comitato d’onore “Campionissimi100” in occasione del centenario della nascita di Fausto Coppi per promuovere tutti gli eventi che vedranno protagonisti il Museo dei Campionissimi e il territorio del Novese. Il Comune di Novi Ligure ha candidato il territorio ad una serie di eventi ciclistici di rilevanza nazionale e internazionale per il 2019, tra essi la tappa di arrivo del Giro d’Italia 2019, una tappa del Giro Rosa, il Giro dell’Appennino nonché eventi giovanili e paralimpici. Numerose saranno le iniziative collaterali, con progetti come “La volata del XX Secolo” e “Il ciclismo e la street art”. Spazio anche all’arte con l’esposizione di quadri e illustrazioni dedicate al mondo della bicicletta come mezzo di integrazione ed emancipazione dal titolo “Il magnifico viaggio”. Lo studio e la ricerca saranno affidati all’Associazione “Tutti i colori del sole” che porterà a Novi Ligure trenta illustratori di fama nazionale ed internazionale. La mostra “I Campionissimi nel mondo” ripercorrerà le imprese di Fausto Coppi e Costante Girardengo nelle corse e nelle gare disputate all’estero, mentre in occasione della tappa del Giro d’Italia la mostra “Il Giro d’Italia, i suoi trofei e i suoi campioni” che racconterà le coppe e i premi in oltre cent’anni di storia della corsa rosa. Tra il centro storico novese ed il Museo dei Campionissimi si terrà la rassegna d’arte contemporanea dedicata alla bicicletta, in collaborazione con il liceo artistico di Novi Ligure. Il tema del ciclismo e della bicicletta sarà presente anche nelle rassegne musicali, cinematografiche e teatrali che il
bicicletta nella storia e verranno coinvolte le scuole con laboratori creativi, artistici e scientifici studiati appositamente per le diverse fasce d’età. Sarà infine istituito il premio “Il Campionissimo” che verrà attribuito ogni anno ad un personaggio che si è distinto in maniera particolare nella sua carriera, il premio verrà consegnato due volte all’anno, il 18 marzo giorno di nascita di Costante Girardengo ed il 15 settembre, giorno di nascita di Fausto Coppi.
Comune di Novi Ligure proporrà per il 2019. Coinvolto anche
il mondo della letteratura, con incontri tematici sul ruolo della
Red.
22° pedalata ecologica Novi-Castellania
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abato 22 settembre si svolgerà la ventiduesima edizione della Pedalata Ecologica da Novi Ligure a Castellania, la manifestazione non agonistica aperta a tutti sul percorso di 18 km che rappresenta uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di ciclismo. Come ogni anno la Pedalata Ecologica è organizzata dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport con la collaborazione del CSA. In occasione di questa ventiduesima edizione sono giunti i saluti ufficiali del presidente del CONI, Giovanni Malagò e del presidente della Regione, Sergio Chiamparino. Quest’anno lo slogan della manifestazione è “Io voglio pedalare sicuro” ponendo l’attenzione sulla sicurezza stradale dei ciclisti, i loro diritti e doveri nell’ambito del traffico cittadino ed extraurbano e la sensibilizzazione di tutti gli utenti della strada per un rispetto reciproco. Il percorso della manifestazione partirà dal Museo dei Campionissimi, transiterà per Via Francesco Crispi (sede UNVS), Viale della Rimembranza (casa Coppi), frazione Merella, Villavernia fino all’arrivo a Castellania con visita alla casa natale di Fausto Coppi. Red.
Campionati Italiani di Pattinaggio
Grande festa ad Ovada con il "Giro Rosa"
Francesco sul podio
Una città "su due ruote"
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a Polisportiva Comunale Castellettese è in festa! Francesco Meloni porta a casa un meritatissimo terzo posto ai Campionati Italiani di pattinaggio a rotelle svoltisi a Piancavallo, grazie al suo disco che ha emozionato tutta la platea presente. “Erano anni che inseguivo un podio. I sacrifici sono stati tanti. Ringrazio Alessia Puppo, le lacrime di gioia e l’abbraccio lo porterò per sempre nel mio cuore, Simona Maranzana per esserci sempre a ogni mio passo, Sara Repetto che mi supporta e sopporta sempre e, ultimi ma non ultimi, i miei genitori Massimo Meloni e Tiziana Firpo che mi sono sempre stati vicini e mi spronano a dare il massimo”. Alla competizione ha partecipato anche Sara Repetto. Purtroppo qualche errore ha negato il podio all'atleta castellettese, che si è piazzata dodicesima su sessanta partecipanti. Red
Francesco con Alessia Puppo
Sara Repetto
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ncora una volta gli ovadesi si sono messi in gioco in occasione dell’organizzazione della tappa del “Giro Rosa” Ovada – Ovada superando abbondantemente l’esame, tanto da ricevere i complimenti da parte dell’Assessore Regionale Giovanni Maria Ferraris. Ognuno ha fatto la sua parte; dalle Amministrazioni Comunali coinvolte nel passaggio del Giro, al Comitato di tappa presieduto da Diego Sciutto e da tutte le associazioni sportive che hanno reso viva la giornata con diverse iniziative. La tappa del Giro Rosa di Ovada ha anche rappresentato una prova per le sfide del 2019 quando si celebreranno i cent’anni della nascita di Fausto Coppi e il territorio si candida per una tappa del giro maschile. Ovada è stata comunque una grande festa fin
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dal mattino con l’arrivo dei team, la presentazione delle squadre sul palco davanti alle Scuole Elementari “Padre Damilano” dove sventolavano tre grandi maglie inneggianti al Giro, poi la partenza in Corso Libertà, il primo passaggio e l’arrivo tra due ali di folla fino alla premiazione finale. Momenti davvero magici con pallon-
cini rosa ovunque, i lavoretti della Banca del Tempo, i giovani ciclisti che si cimentavano nei percorsi, le vetrine dei commercianti allestite a tema e tanta emozione perché aver portato una tappa del Giro Rosa ad Ovada è pur sempre un successo. Enzo Prato
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l’inchiostro fresco Luglio 2018
SPORT Con il Torneo di Arco Storico organizzato dal CSA.In.
CAVALLI E DINTORNI
Equitazione: uno sport completo
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i usa dire che l'equitazione sia uno sport completo. Potrei aggiungere che è uno sport il quale fa bene sia alla mente che e al fisico. Pur di affidarsi a istruttori esperti, soprattutto se si parla di bambini e ragazzi (la formazione di istruttori FISE prevede anche moduli di psicologia e pedagogia). Va da sé che una delle principali caratteristiche dell'equitazione sta nel rapporto con un altro essere vivente. Basta passare una giornata in scuderia e osservare il comportamento di grandi e piccoli per rendersi conto di quanto questa relazione sia importante. Anche perché c'è un contatto diretto, di cura e conseguente rispetto e affetto, che costituisce la base di questo rapporto col cavallo. Non è certo un caso se, nel caso dei bambini più piccoli, sono così importanti, oltre che nettamente prevalenti per quel che riguarda i tempi, le fasi preliminari di pulizia, di preparazione, di “vestizione” del cavallo. E, prima ancora, il contatto visivo e quello diretto col pony, entrando nel suo recinto, toccandolo, accarezzandolo. Poi c'è anche la fase in cui si sale a cavallo, ma anche allora l'elemento determinante (oltre al gioco, al divertimento) è il legame che si crea con il cavallo: il salire/scendere, la ricerca di equilibrio, la capacità di dare i comandi più semplici, consolida la relazione fisica e mentale con il “proprio” cavallo (pony...).
Medioevo a Morbello D ame scudieri e paggi, ma soprattutto arcieri. Le giostre medioevali rivivono per un giorno a Morbello, piccolo centro dell’Alto Monferrato a metà strada tra Ovada ed Acqui Terme. L’appuntamento sarà per il prossimo 8 settembre, con il “Torneo di Arco Storico” organizzato dal CSA.In (Centro Sportivo Aziendale Industriale) con il patrocinio del Comune di Morbello, del Gruppo Arcieri I Lupi Blu e dall’Associazione Morbellum Limes Vitae. Dopo il grande successo dell’anno scorso ritorna quindi questa manifestazione che unisce uno sport antico e nobile come il tiro con l’arco (disciplina inserita nel programma Olimpico) alle rievocazioni medioevali. Teatro dei “combattimenti” sarà la lizza del Parco Storico di Villa Claudia, nel centro del paese. L’evento durerà tutta la giornata a partire dalle ore
Se si può cominciare molto presto, occorre farlo con la dovuta prudenza. Che non vuol dire solo indossare il cap (e il corpetto, pur se non è obbligatorio), o evitare di passare dietro al cavallo. Vuol dire anche capire che in maneggio non si grida, non si corre, non si fanno gesti inconsulti: e tutto questo ha una valenza di rispetto sia per i cavalli, sia per gli altri frequentanti il centro. Quindi un valore educativo
10:00. I partecipanti, in costume storico, saranno suddivisi nelle categorie Dame e Cavalieri (adulti), Scudieri (ragazzi/e dai dodici ai sedici anni) e Fanciulli (bambini dai sei agli undici anni). Solamente due tipologie di archi saranno ammesse: l’arco storico con legno a vista, frecce e cocca in legno, costruito con materiali naturali e gli archi tradizionali di tipo longbow o mongolo con frecce in legno e
cocca in plastica. Si svolgeranno sia gare singole che gare a squadra, divise secondo le categorie di appartenenza. Per quanto riguarda le squadre esse dovranno essere assolutamente in abito storico e potranno costituirsi come tali al momento della preiscrizione. Ogni squadra verrà composta da cinque arcieri, tre con arco tradizionale e due con arco storico. Le premiazioni riguarderanno le categorie Dame e Cavalieri mentre gli Scudieri e i Fanciulli riceveranno tutti un ricordo della gara. Il percorso del Torneo di Arco Storico si snoderà lungo il Parco antistante Villa Claudia in Località Costa. Il pubblico non sarà ammesso lungo il percorso ma potrà assistere alla gara nelle apposite piazzole. La squadra vincitrice del Torneo dovrà rimetterlo in gioco entro un anno. Fabio Mazzari
Oro per Giulia Borasio
Sono significative dal punto di vista della formazione del carattere e della personalità le difficoltà che si incontrano. Non essendo una macchina, un cavallo può interpretare male un “comando” (magari perché non è dato correttamente), e la successiva correzione da fare ha svariati benefici effetti: richiede impegno, determinazione, rafforza la propriocezione, genera autostima (oltre che il senso del limite). E in generale la comprensione che con il lavoro, l'applicazione, sono importanti se si vogliono ottenere risultati. Da un punto di vista fisico, ci sono i generici benefici che comporta l'attività sportiva (con il plus che in questo caso si tratta di una attività all'aperto, con una forte connessione con la natura), oltre ad aspetti specifici di sviluppo dell'equilibrio, della respirazione, della muscolatura. Ci sono ovvie controindicazioni, legate soprattutto a problematiche della colonna vertebrale, e comunque per praticare l'attività sportiva è richiesto un certificato medico che costituisce uno screening importante, qualora sia rilasciato da un medico che ha una conoscenza diretta e prolungata nel tempo con la persona. Per chi voglia approfondire, chiudo con un link a una pubblicazione scientifica, apparsa su Frontiers in Public Health: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2017.00008/full
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Savona il 14 e 15 Luglio si è svolta la Coppa Italia delle Regioni. Vi ha partecipato l’atleta Giulia Borasio della Asd Gruppo Arcieri Marengo, nella classe Junior Femminile Arco Nudo nella specialità Tiro di Campagna. Dopo una bellissima gara di qualifica, ha ottenuto il secondo posto e le ha permesso
di passare agli scontri ad eliminazione diretta. Scontri nei quali si è vista passare tutte le Junior Migliori in Italia, ma piazzola per piazzola lei ha proseguito il cammino fino ad arrivare alla finale e misurarsi con l'atleta della Liguria, già Campionessa Italiana nella specialità, Cecilia Bermond.
Un po’ la tensione un po’ le difficoltà che porta questa specialità, giocandosi lo scontro freccia per freccia punto su punto, la Giulia Borasio è Medaglia d'oro che si va ad aggiungere alla Medaglia di Argento della scorsa edizione vinta da Andrea Zorzetto. Salvo Ippolito
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