OTTOBRE - NOVEMBRE 2018

Page 1

Direttore Responsabile: Fabio Mazzari

PATENTE IN SCADENZA?

RINNOVALA DA NOI

dal 1985... la voce di Rondinaria e dell'Oltregiogo

www.inchiostrofresco.it - redazione@inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

ANNO XXXIII / N. 8 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2018

Distribuito gratuitamente

(visita medica in sede)

C.so Marenco, 47 15067 Novi Ligure (AL) 0143 743674 - 331 6760255 stasiservizi@gmail.com

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Tra polemiche e salute dell'ambiente parte la nuova

Speciale Caccia in Valle Stura

Parlano i cacciatori e i politici locali

Un reportage sulle cave di Pozzolo F.ro

Nuova raccolta differenziata

Luca e Matteo Serlenga - pag. 5

Valle Scrivia: una bella giornata tra bancarelle e

Il treno storico a Ronco Scrivia

No Tav e Terzo Valico

Luisa Russo - pag. 8

Federica Riccardi - pag. 19

Gian Battista Cassulo - pag. 24

Perché il crollo del Ponte Morandi è l’11 settembre del Capoluogo ligure

Una nuova Superba?

P

rima di fare questa copertina, qui in redazione abbiamo discusso molto tra noi, per poi decidere di mandarla in stampa, perché, anche dalle sensazioni raccolte in giro, la ferita del “Morandi” ha segnato una svolta epocale al pari di quella delle “Torri gemelle”. Lo abbiamo constatato direttamente quando, da poco aperta la ferrovia che da Ovada porta a Genova, vi siamo transitati sotto. Il troncone del ponte a noi più vicino sembrava una mano protesa nel vuoto e nello scompartimento all’improvviso è calato il silenzio con tutti gli occhi in su a vedere quella desolazione. Ma come dal disastro delle Torri gemelle, gli americani, capendo che ormai neppure loro erano al sicuro all’interno dei confini nazionali, hanno saputo scrollarsi di dosso ogni paura ed ora, dopo essersi ripuliti anche dalla "finanza spazzatura", si stanno risollevando con una economia che tira, così è sperabile che anche il nostro Paese, nel vedere materialmente nel Morandi il crollo del nostro vecchio sistema politico, sappia risollevarsi, lasciando spazio al nuovo. E gli spazi a nostro giudizio ci sono, perchè ci sfoziamo fortemente di credere nei giovani tra i quali, speriamo, dovremmo trovare le nuove risorse per il futuro. Il nostro recente e meno recente passato, infatti, non è stato molto edificante ed è sotto gli occhi di tutti. Oggi dunque, dopo il disastro del "Morandi", dobbiamo cambiare pagina, un po’ come nella Genova secentesca dove si accese un contrasto tra i nobili “Vecchi” e i “Nuovi” dal quale ne uscì una Repubblica marinara forte e Superba. La redazione

Genova Trade Center

L’editoriale di GB

Cassulo

L’Italia in pezzi

N

ew York, 11 settembre 2001: due aerei colpiscono le torri del Word Trade Center. Il mondo è testimone di una tragedia, con gli aerei che distruggono gli edifici e le persone che si buttano nel vuoto saltando dagli edifici in fiamme per tentare di salvarsi. L’attacco causerà 2.974 vittime e danni alla società, a più livelli. • La ferita economica, nel perdere edifici centro del commercio nel cuore del capitalismo americano. • Il guasto morale, nel percepire la Patria vulnerabile, nel subire un attacco ancora più diretto di quelli delle guerre tradizionali. • L’incertezza politica: il radicalismo islamico aveva dimostrato di poter sfidare una superpotenza a casa sua, proponendosi come forza meritevole di considerazione. Genova, 14 agosto 2018: crolla una parte del Viadotto sul Polcevera, o “Ponte Morandi”, dal nome del suo creatore. L’incidente interessa la parte della struttura sovrastante la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga circa 200 metri. Alla fine, i morti saranno 43, automobilisti in transito ma anche operai al lavoro nell’area ecologica sottostante. Ma la caduta del ponte non è stato solo fenomeno fisico: è stato un terremoto sociale e psicologico, che ha colpito la città a vari livelli. Il numero elevato di vittime. La perdita di un’arteria vitale per il traffico cittadino, che ha riacceso vecchie dispute sulla viabilità, in primis il dilemma Gronda. Il crollo di un’opera da sempre contestata, con pesanti interrogativi sui

I

Un ponte spezzato

L

a tragedia di Genova, anche se attesa perché da anni si sapeva dell’instabilità di questo bello quanto ardito viadotto, progettato e collaudato per ben altri carichi che non quelli che poi vi sono stati fatti passare, ci ha, non solo impressionato, ma fatto esplodere dentro di noi una paura recondita: quella per aver visto da vicino, e per la prima volta, il volto dell’ingordigia e della potenza del denaro. Un ponte instabile che scavalcava i tetti di centinaia di case, sovraccaricato per incassare pedaggi e poi collassato su gente inerme, trascinando con sé vite diverse, infatti ci ha fatto vedere quanto il senso della responsabilità e della pietà umana in questo mondo, dove le distanze tra ricchi e poveri si stanno enormemente dilatando, non esistano più. Guardando dall’alto delle colline di Coronata quelle rovine e quell’apocalisse, non ce la sentiamo di stare zitti ed eccoci qui ancora a scrivere sul “Morandi”.

politici del passato. L’impiego del privato (in questo caso, Autostrade per l’Italia) per la gestione del patrimonio pubblico, con dubbi e incertezze sulla classe. Negli Stati Uniti, l’11 settembre è diventato sinonimo di paura e dolore, con il disperato coraggio di pochi incapace di rispondere all’angoscia di molti. Ha portato a decisioni discutibili in politica estera e ha scavato un solco di diffidenza tra i musulmani e gli altri cittadini americani. A Genova, il fatto è ancora troppo fresco nella memoria per dare giudizi definitivi. Una cosa però è certa: se la città vuole risorgere, ha bisogno di quella voglia di riscatto mostrata nel 2001 dagli americani.

La redazione

due tronconi del “Morandi” che a Genova spaventosamente sovrastano i tetti delle case, rappresentano visivamente il crollo di una classe dirigente che ha fallito la ricostruzione morale e materiale del nostro Paese. Macerie dopo il secondo conflitto mondiale, tra le quali si è consumata la ancor più atroce guerra civile, macerie oggi, dopo il crollo dei vecchi partiti, seppelliti dalla loro stessa demagogia. E su tutto una crisi di valori che non lascia intravvedere un futuro, con i giovani che, quali fantasmi, si stanno muovendo in una selva oscura. Eppure dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia non fu lasciata sola, anzi, trovandosi a ridosso della cosiddetta “Cortina di ferro”, beneficiò largamente della dottrina Truman, per la quale, tra il 1948 e il 1952, nelle casse dello Stato, grazie al "Piano Mashall"; si riversarono ben 1.511 milioni di dollari stanziati dall’E.R.P. (European Recovery Program) per la ricostruzione. Dove sono andati a finire quei soldi? Come sono stati utilizzati? Se fossero stati spesi con oculatezza e lungimiranza forse oggi avremmo le strade, non dico ricoperte d’oro, ma percorribili. Invece abbiamo solo macerie e l’Italia si sta in tutti i sensi sgretolando quasi come una casa costruita più che con le pietre con la sabbia. Gian Battista Cassulo

Matteo Clerici

SONO THOR E VI ASPETTO IN MANEGGIO DURANTE LA FIERA DI SANTA CATERINA! Strada del Turchino, 9 - Novi Ligure (AL) - tel. 320 43 67 088

www.scuderialabellaria.it

www.facebook.com/ASD.Scuderia.La.Bellaria


2

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

CULTURA E TERRITORIO

“La vita è come un foglio bianco"

Pezzi d'Archivio

Il Nichilismo Il Presepe di Pentema Volontariato e testimonianza

Un futuro migliore

I

l presepe di Pentema si configura come un museo contadino diffuso, con la ricostruzione molto accurata della vita agricola nel borgo e in altre località dell’ entroterra genovese. Non solo all’interno di vari locali, ma anche all’aperto, all’attenzione dei passanti, sono esposti oggetti che in passato erano di uso quotidiano, testimonianze della vita tra cam-

N

ella prima pagina di questo giornale abbiamo descritto un quadro apocalittico della nostra società, che sta cadento a pezzi come il ponte Morandi: un cumulo di macerie. Effettivamente è così. Individualismo crescente, scarso senso civico (c’è mai stato?), degrado culturale, aumento, invece che regressione, del “familismo amorale” (massimizzare i profitti a danno della comunità), furberie e tanta demagogia e, soprattutto, poco o nullo “amor patrio”, se ancora si può dire così. Non c’è dunque per noi la speranza di vedere un futuro migliore? Andando a scartabellare tra i vecchi numeri de “l’inchiostro fresco”, nella raccolta del 2014 ho trovato l’articolo di uno studente del liceo Amaldi di Novi Ligure che in quell’anno, quasi come un’anticipazione della “Buona scuola”, collaborava con noi attorno al progetto editoriale de “l’inchiostrino”, un inserto del giornale completamente curato appunto da alunni e studenti. Aveva inviato in redazione il pezzo che leggete qui a lato, che subito pubblicammo, perché fummo colpiti dalla maturità di quell’analisi sociale, oggi più attuale che mai. Giulio Arona, questo il nome dello studente, parlava di una “malattia contagiosa”, il “nichilsmo”, che bisogna debellare sin che si è in tempo e assimilava la nostra vita ad un foglio bianco sul quale si può scrivere o uno scarabocchio o un capolavoro. E allora di fronte ad una lucidità di pensiero come questa restammo di stucco e oggi, a distanza di quattro anni, vi riproponiamo nuovamente il pezzo che appare qui a fianco, perché in noi, rileggendolo, si è riaccesa la speranza per un futuro migliore. Gian Battista Cassulo

L

Che cos’è il “Nichilismo”? Il Nichilismo è la perdita di importanza e il disinteressamento per i valori supremi che da sempre guidano la società umana. Detta così sembra una cosa complicata, ma se osserviamo attentamente il quotidiano dei ragazzi, ci possiamo accorgere che è un dato di fatto reale e non sempre così nascosto. Quelli che intendiamo come “valori supremi”, sono tutti quei valori che ogni genitore vorrebbe trasmettere ai propri figli e la società ai propri giovani. Essi vanno al di là dell’educazione, sono più propriamente il modo di pensare e la visione del mondo che ci aiutano in ogni situazione. E allora cosa succede quando questi valori perdono, nella testa dei ragazzi, la loro importanza e il loro ruolo di guida nel quotidiano, o addirittura vengono ignorati? Succede che i ragazzi non si ritrovano più a “vivere” ma ad “esistere”. Non vedono più la propria vita come qualcosa di unico, come una sorta di foglio bianco che può diventare un capolavoro o uno scarabocchio a seconda di quanto ci si lavora sopra, ma la vedono come un insieme di istanti da vivere al massimo pensando sempre che “ci sarà un’altra occasione”. Ogni giorno si legge sui giornali di droga e alcool che distruggono tanti giovani, ma il problema, prima che nel traffico di stupefacenti nelle scuole, è nella testa dei ragazzi, in quello che li spinge sempre a cercare l’esagerazione.

Se vedessero la loro vita in modo diverso, più costruttivo, capirebbero che i valori sono altri, che non esiste solo il “Grande Fratello”, la discoteca o la moda, e non farebbero dell’alcool il maestro di vita e dell’amico che insulta i prof il proprio idolo. La cultura, lo studio, il miglioramento di se stessi, non sono più visti come le fondamenta della loro vita, ma come una palla al piede troppo gravosa da portare con sé che spesso abbandonano per vivere una vita facile che può sembrare bella da ragazzi, ma diventa poi una condanna a vita da scontare nella non realizzazione personale. Quello a cui stiamo assistendo quindi, non è solo la progressiva perdita dei valori guida, il “Nichilismo” appunto, ma anche la perdita dell’amor proprio che dovrebbe esistere in ognuno di noi. Questi ragazzi, non solo rovinano se stessi oggi, ma rischiano di compromettere irrimediabilmente il proprio futuro con le loro mani. La società si accorge, a volte anche inconsciamente, di questo problema, ma spesso lo ignora o lo sminuisce; e questo, forse, perché non ne capisce fino in fondo le cause e non sa come combatterlo. Ma bisogna comunque provare a debellare una malattia contagiosa che si è già diffusa in tutti gli ambienti e le classi sociali, perché non diventi un’epidemia letale. Giulio Arona, 2ª D “l’inchiostro fresco” maggio 2010

pi, vigne, orti e stalle di un tempo che sembra lontanissimo, ma dista appena qualche decennio.Tanti oggetti armoniosamente esposti, che suscitano emozioni in chi ricorda di averli magari utilizzati. Oggetti di un tempo trascorso che non puo’ ritornare, ma che e’ bello per molti ritrovare Red

A cavallo della Valle Scrivia e della Val Trebbia

Paese di montagna P entema, ubicata nell’Appennino ligure fra le valli Scrivia e Trebbia, costituisce uno dei migliori esempi di antico borgo rurale dell’entroterra. Vittima nel periodo più recente, come altri nuclei simili, del grave fenomeno dello spopolamento è riuscita a mantenere meglio di altri abitati le sue caratteristiche architettoniche, che spesso vengono citate quali tipico esempio di insediamenti in aree montane. La sua elevata altitudine e la sua relativa vicinanza a Genova hanno peraltro consentito lo sviluppo di un turismo di carattere semiresidenziale, soprattutto da parte di persone originarie della vallata. Lo sviluppo di tale turismo ha permesso di conservare e valorizzare il pregevole patrimonio urbanistico, ambientale e culturale, salvaguardandolo dall’inevitabile degrado conseguente allo spopolamento del dopoguerra. Nello stesso tempo si è sviluppata la coscienza della necessità di contribuire al mantenimento del patrimonio di tradizioni, usanze e caratteristiche della vita quotidiana, che è riuscito a pervenire fino ad oggi. L’ASSOCIAZIONE G.R.S. L’associazione di promozione sociale Gruppo ricreativo sportivo amici di Pentema (G.R.S.), fondata

IL PRESEPE Il presepe fa rivivere l’atmosfera della natività, ambientandola all’interno del paese, tra gli archi, i vicoli, le aie, oltre che nelle case e le stalle messe a disposizione dagli abitanti, mediante una accurata ed attenta ricostruzione di ambienti e mestieri. Red

nel 1974, dal 1995 ogni anno organizza il “Presepe di Pentema”, la principale attrattiva della località e una delle manifestazioni invernali più importanti della provincia di Genova. L’INTUIZIONE DI DON PIETRO CASSULO Il Presepe, nato da una geniale idea del parroco don Pietro Cassulo, ha permesso in questi anni di rivitalizzare un paese semideserto nei mesi invernali e di far conoscere Pentema ad un largo pubblico, proveniente non solo dalle località della provincia ma anche da altre regioni.

SHOPPING A NEW YORK

Foto di gruppo con parte delle persone interessate all’organizzazione e all’allestimento del presepe 2018. in basso a destra il parroco don Pietro Cazzulo e la presidente del Parco dell’Antola, Daniela Segale. Sito ufficiale: www.pentema.it e-mail: grs.pentema@gmail.com

ZO AR M A

AIO NI NN R E G O DA GI TI

6

! o n a m i d a t a t r Il mondo a po

Via Roma, 111 - 15067 Novi Ligure (AL) • Tel. 0143 51.02.06 - Fax 0143 32.36.65

www.cosmolandia.net • agenzia@cosmolandia.net

+

LO VO TEL TO O N + H RIME SFE A TR

OT N 4

€ ona a perso prezzo finito


Ottobre/Novembre 2018

Valle Stura e Val d’Orba Campo Ligure perde due grandi persone Patrizia Bongera

P

atrizia Bongera, nata a Campo Ligure il 7 febbraio 1958 da Matteo, grande filigranista e da Rosa Leoncini, era seconda di quattro fratelli: Franca, la prima, che ha seguito le orme del padre, Domenica (Dommi), la terza, ed Enrico, il più piccolo, architetto. Una grande, bella Famiglia! I fratelli ricordano che Patrizia da bambina era sempre imbronciata ed era… scorbutica!, ma già dimostrava un carattere forte. La sorella Franca ricorda che a sette anni aveva già letto tutti i libri della biblioteca scolastica. Dommi dice “Patrizia è stata più che una sorella, la mia compagna di giochi nell’infanzia, il mio idolo, così bella ed intelligente nell’adolescenza, la mia compagna di vacanze da grande…Avevamo ancora tanti progetti per la nostra vecchiaia”. Patrizia Bongera frequenta il liceo scientifico di Ovada per conseguire poi, nel 1983, la laurea in Medicina e chirurgia, specializzandosi in geriatria e diabetologia quando già era sposata con Ferruccio Galbiati. Dal matrimonio nascono due figli: Nicolò nel 1986 e Matteo dieci anni dopo. Tiene studio sia a Campo Ligure che a Rossiglione, prestando la propria opera a più di 1.500 pazienti, avendo cura di loro uno ad uno. Le amiche e gli amici la ricordano con affetto, nostalgia e gratitudine. Amica preziosa per 30 anni, di una amicizia sincera, i figli cresciuti insieme, le confidenze, le vacanze, insomma, una persona su cui poter contare. Sempre. I suoi pazienti, affezionatissimi, ricordano la dott.ssa Bongera per la sua bella figura, in gamba, grande lavoratrice, infati-

cabile, i suoi grandi occhi azzurri ed il suo sorriso, sempre gentile, sempre disponibile, una professionista d’accezione. Un medico d’altri tempi: assolutamente affidabile. Ottima diagnostica non

incuteva mai timore al paziente che, anzi provvedeva a rincuorare e trovava sempre per loro la cura giusta. Fare il medico era per Patrizia una missione e la sua passione, non solo una professione. Perdere il medico, ed un bravo medico come lei, è perdere un solo una amica, ma un sostegno nella vita. Il grande vuoto che lascia non sarà facile da colmare ed il grande dolore da sanare. Ci ha lasciati lo scorso 4 agosto, dopo una breve malattia affrontata con infinito coraggio. Siamo tutti sgomenti, affranti, ma ci sostiene la certezza che in Paradiso avranno certamente bisogno di un bravo… medico. Ciao Patrizia, ci manchi tanto, ma sarai sempre nei nostri cuori. Maria Virginia Calissano

Franco Paolo Oliveri

I

l 19 settembre scorso l prof. Oliveri, per tutti, Franco Paolo, ci lasciava improvvisamente, buttandoci in un vuoto incolmabile. Conobbi Franco all’inizio degli anni ’80 quando ormai trentenne, era infatti nato nel settembre del ’53, era rientrato a Campo Ligure, suo paese di origine. La simpatia fu immediata e, da allora, iniziò tra noi un proficuo sodalizio volto a valorizzare, mediante le numerose pubblicazioni che si sarebbero succedute nei decenni successivi, i molteplici aspetti della storia e cultura della Valle Stura, in particolar modo di Campo Ligure. Con il compianto prof. Giovanni Ponte, fu dapprima la volta della riedizione di “Campo nei Secoli”, del maestro Domenico Leoncini, cui seguirono il libro fotografico “Campo tra

Vivere nel ricordo U

n tempo si soleva dire: “Son sempre i migliori che se ne vanno!”. Sarà un luogo comune, sarà che le persone che non hanno saputo dare in vita qualcosa scompaiono senza rimpianto, ma mai, come in questa occasione, questo detto è più vero. Sarà anche per la “giovane” età dei due scomparsi (oggi un sessantenne è veramente ancora “giovane”), saranno tante tante altre cose, ma il vuoto lasciato da Patrizia e Franco Paolo è veramente incolmabile. Patrizia Bongera è stata un

grande medico, di quelli di una volta; attenta, paziente, sempre con una buona parola per i suoi pazienti, in gran parte anziani, come ormai è la maggior parte della popolazione della Valle Stura. La sua bellezza, il suo sorriso e la sua grande professionalità resteranno sempre nei nostri cuori. Franco Paolo Oliveri era la personificazione dell’ottimismo, del “bicchiere sempre mezzo pieno”, dell’entusiasmo che sapeva comunicare a tutti, agli amici ed ai suoi numero-

si allievi. Grande conoscitore sia della “grande” storia che di quella locale (sua fu l’intuizione dell’origine campese del celebre pittore Bernardo Strozzi), amava profondamente Campo Ligure, suo paese di origine, cui dedicava la sua attenta indagine di instancabile ricercatore. Pacato nel tratto e signorile nei modi, è stato un punto di riferimento insostituibile per gli studiosi di storia non solo della Valle Stura, ma dell’intera Liguria. (m.c.)

Ottocento e Novecento” (1990) ed il trattato di araldica ed onomastica sulle famiglie della Valle Stura (1991). Nel 1996 fu quindi la volta del “Diario napoleonico”, scritto durante la seconda campagna d’Italia, cui seguì, nel 1999, l’ “Atlante toponomastico delle Valli Stura e Orba”. Coautore di un pregevole libretto sul Presepe meccanizzato e l’Oratorio di san Sebastiano di cui era Confratello e, nel 2012, dell’edizione del diario del partigiano Vittorio Ponte, “Firpo”, a testimonianza dei suoi poliedrici interessi, si cimentò nella stesura del romanzo storico “Drea”, pubblicato con successo nel 2011 a Napoli, per poi approdare, sua ultima fatica, ad una bella guida turistica su Rocca Grimalda, paese di origine della madre, una Scarsi. Nel 2014, con voto unanime del Consiglio Comunale, era stato insignito della Cittadinanza onoraria di Campo Ligure, “…per il contributo al progresso della cultura e il prestigio conseguito attraverso gli studi, l’insegnamento e la ricerca”.

Uomo di vastissima cultura, conseguì ben tre lauree e due specialistiche, conseguendo nel 2014, il Dottorando di ricerca triennale in italianistica, con una tesi su “Carlo Goldoni e Genova, 1736 – 1762”, compiuta pochi giorni prima della sua scomparsa. Per lunghi anni fu apprezzato bibliotecario presso la Biblioteca Universitaria di Genova, per passare poi, dal 1987 in poi, quale docente di Storia e Filosofia del prestigioso liceo D’Oria di Genova. Superando il grave handicap che lo affliggeva (era praticamente sordo fin dalla nascita), riuscì sempre ad imporsi per la sua personalità positiva, grande umanità e simpatia. Grande comunicatore, affascinava non solo i propri alunni, ma anche il pubblico che, sempre numeroso, affollava le sue conferenze che teneva sulla storia di Genova, cui era grande appassionato. Giornalista pubblicista (1991) era redattore e collaborava a numerose riviste, non solo di storia locale; per tutti il “Dizionario Bibliografico dei Liguri”. Attento e profondo ricercatore, non si stancava mai di indagare nuovi campi di ricerca, ultimamente coinvolgendo i giovani studiosi sulle pagine di “Facebook”, il cui motto era “Farò i voli con le parole”. Ora siamo tutti un poco più poveri, anche se sarà sempre vivo nei nostri cuori il suo incrollabile ottimismo e soprattutto il suo esempio di andare sempre avanti, con determinazione e fierezza, gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo. Addio, Amico carissimo. Massimo Calissano


4

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

Nuova App Rossiglione

D

a ottobre è disponibile la nuova app del comune di Rossiglione scaricabile gratuitamente su App Store e Google Play e a disposizione del cittadino per tenersi aggiornato sulle novità, sugli eventi locali, effettuare segnalazioni, accedere alla modulistica pubblica, contattare i principali numeri utili, e rimanere informato sulle novità del territorio.L’app presenta un menù suddiviso in varie sottosezione come agenda eventi, segnalazioni (con la possibilità di allegare foto e georeferenziare il punto esatto) una mappa con in evidenza i servizi principali; numeri utili; modulistica; e l’Omnimap, un servizio che permette di effettuare delle ricerche su punti di interesse inquadrando il QrCode con il proprio smartphone. L.S.

VALLE STURA Dal 2 giugno al 30 settembre centinaia i visitatori al “simbolo” di Campo Ligure

Castello Spinola, estate di successi! G rande successo per l’apertura estiva del Castello Spinola, che, durante i weekend estivi, è stato letteralmente preso d’assalto da centinaia di visitatori, campesi e non, che hanno deciso di (ri) scoprire il maniero medievale, monumento “simbolo” del borgo di Campo Ligure in Valle Stura, che nei secoli è stato baluardo di difesa contro molteplici invasori; in questi mesi, però, il castello ha subito una ben diversa invasione: “più di 1500 persone, desiderose di scoprire (e riscoprire) il maniero della nobile famiglia genovese”, ci spiega Silvia Del Genio, adetta all’accoglienza e responsabile della comunicazione, “hanno scalato la collina e hanno fatto un tuffo nel Medioevo, epoca in cui il Castello venne costruito, o meglio ricostruito, dopo la sua probabile distruzione ad opera dei Saraceni nel 936. La torre, l’elemento archi-

tettonico più antico del complesso, con i suoi 22 metri circa di altezza”, spiega Silvia, “è stata letteralmente presa d’assalto dai campesi e dai turisti, italiani e stranieri, desiderosi di salire e dominare il paesaggio circostante, e non solo: tantissimi i selfie con la bandiera verde-azzurra (i colori del borgo di Campo Ligure) e addirittura alcuni hanno invitato gli amici ad affacciarsi dalle finestre per salutarli”. Un’estate di successi, quindi, per l’antico maniero: “Il castello è da sempre il simbolo di Campo e l’affluenza che c’è stata in questi mesi di apertura lo ha dimostrato”, ha commentato il sindaco di Campo Ligure, Andrea Pastorino, alla chiusura dei cancelli il 30 settembre scorso; un successo dovuto anche ai numerosi eventi che durante questi mesi estivi si sono svolti all’interno della struttura, che hanno riempito d’arte e di cultura le antiche mura. “Tra

Parcheggi in via Cascinazza

La Redazione

questi, l’esposizione permanente delle statue lignee di Gianfranco Timossi” ci racconta Silvia, “considerato da alcuni come l’ater ego moderno di Michelangelo. Di grande successo poi le diverse mostre di fotografia, (tra cui quelle del Club Fotografando della Valle Stura, del fotografo Danilo Mazzanti e l’ultima “Impressioni nero su bianco” del Gruppo Fotografico

Controluce), e di pittura, tra cui le mostre dell’Associazione Culturale del pittore De Vignola, del pittore-musicista Matteo “Lino” Ottonello, e la mostra i “Meccanismi del cuore” dell’artista melese Silvia Aglieri. Non sono poi mancati gli spettacoli” conclude Silvia, “tra cui lo spettacolo te-

Matteo Serlenga

Im Valle Stura meno espositori, ma più spazio alle eccellenze del territorio

Expo: viaggio tra gli stand

U

n nostro lettore di Campo Ligure ci ha segnalato una situazione particolare riguardante le manovre di accesso e uscita da una rimessa privata ubicata a Campo Ligure in via Cascinazza. La sua segnalazione rappresenta le difficoltà con cui il nostro lettore deve fare i conti per uscire con l’auto dal suo box incluso nella rimessa e per riporvi la stessa a ogni rientro. Prestando fede come sempre al nostro dovere d’informazione e cronaca ci siamo recati sul posto per constatare il problema con la nostra auto. La situazione accertata evidenzia la posizione dell’accesso carrabile ostacolato dalle vetture parcheggiate sul lato opposto della via sulla quale si affaccia. Purtroppo il quartiere nel quale si trova l’autorimessa condominiale è stato realizzato tra gli anni '60 e '80 quando il numero di automobili presenti nel paese era sensibilmente inferiore alla realtà attuale e i modelli più diffusi erano piccole utilitarie e non esistevano le station-wagon e tantomeno gli attuali fuoristrada ed i suv. Con questo non vogliamo certo liquidare il nostro lettore per le vie brevi e per tale motivo non ci esimiamo dal riconoscere di aver riscontrato, non solo in via Cascinazza ma anche in diverse altre zone del paese, problemi legati alla viabilità addebitabili in primo luogo ad autoveicoli parcheggiati in barba ai divieti. Pur sapendo delle difficoltà che gli amministratori locali devono affrontare per vincere la partita contro il parcheggio selvaggio e per riuscire a soddisfare le esigenze dei cittadini soprattutto in un bel borgo come Campo Ligure dove nei mesi invernali anche la neve contribuisce a complicare le cose ci auguriamo che in vista delle prossime elezioni anche la questione della viabilità della “Cascinazza” possa essere risolta dai futuri Amministratori.

Alcuni visitatori in posa sotto la bandiera verde-azzurra

atrale della “Cavalleria Rusticana”, l’incantevole musica dei “The American Jazz Song Book”, nonché le diverse sagre e festival, come la “sagra del cinghiale” e “Campofestival”, il celebre festival della musica celtica”. Ma non finisce qui: in attesa della prossima riapertura, il castello sarà visitabile nei prossimi mesi su prenotazione per qualunque gruppo che voglia passare una giornata nel nostro entroterra chiamando il numero 3404712796 o scrivendo all’indirizzo e-mail museofiligrana@coopitur.com.

B

ilancio positivo per l’edizione delle “nozze d’argento” dell’Expo Valle Stura che ha tenuto aperti i battenti a Rossiglione nei due week-end fine settembre e inizio ottobre. Soddisfazione generale degli organizzatori e delle istituzioni, in primo luogo del Sindaco di Rossiglione, Katia Piccardo, presente in tutte e quattro le giornate della manifestazione. Tra gli espositori la parte del leone l’hanno ovviamente fatta le eccellenze del territorio. L’azienda agricola Lavagè di Rossiglione ha portato i suoi formaggi e i derivati del latte “le giornate dell’Expo sono andate molto bene – ha detto Andreina Ponte, titolare dell’azienda agricola – l’Expo è un’ottima vetrina per la promozione dei nostri prodotti”. Prodotti, quelli di Lavagè che possono vantare il prestigioso marchio “Gustosi per Natura”, ideato la scorsa estate dal Parco del

Nel nostro sito uno speciale di Matteo Serlenga con video

Beigua per valorizzare le eccellenze enogastronomiche all’interno dell’area protetta del Geoparco. Marchio che ha fatto bella mostra di se anche nello stand della Pasticceria Leoncini, anch’essa di Rossiglione, che ha portato all’Expo i suoi gustosi dolci. “Facciamo

conoscere ai visitatori di fuori la nostra specialità, gli amaretti di Rossiglione” ci dice la responsabile. Sempre dal comune ospitante ecco lo stand della gelateria Dolci Tentazioni, creata recentemente da due ragazze del luogo e che si è fatta un nome anche su Tripadvisor

a l b e r g o

grazie alla qualità dei suoi gelati. Non solo enogastronomia, spazio anche alle realtà culturali della Valle Stura, dalla filigrana di Campo Ligure con lo stand di FiligranArt ai musei, con il Museo della Carta di Mele con la responsabile Clio Ferrando: “abbiamo organizzato laboratori creativi che hanno avuto grande successo di pubblico” e il Museo Passatempo che ha voluto omaggiare Genova ferita “abbiamo recuperato e ristrutturato un gozzo da pesca genovese degli anni Venti che è in mostra” ha detto Guido Minetti. Un bilancio quindi decisamente positivo, anche se non è mancata qualche piccola critica, a cominciare dal numero di espositori che si è ridotto rispetto agli anni scorsi, probabilmente a causa delle difficoltà logistiche degli ultimi tempi. Fabio Mazzari

r i s t o r a n t e

2018

BAGNA CAUDA DAY 23/24/25 NOVEMBRE Via Isola Giugno, 109 - 16013 Campo Ligure (GE) tel. +39 010 921369 - mobile / cel. 3271782621 www.hotelturchino.com - info@hotelturchino.com


l’inchiostro fresco

Abbiamo sentito Alessio Piana, referente di sezione

"Alleggerire la domenica"

“Cacciatori Voltresi”

F

4

50 iscritti e 25 anni di attività: sono questi i numeri più rappresentativi della Società dei Cacciatori Voltresi, una storica realtà venatoria che ha sede in val Cerusa, da sempre punto di riferimento per gli appassionati e non solo, come ci racconta Alessio Piana, referente della sezione. “La Società Cacciatori Voltresi” afferma Piana “è affiliata a due associazioni venatorie nazionali: la ANUU, Associazione dei Migratoristi Italiani e la Federcaccia. La sede è stabile a Fabbriche, frazione di Voltri, dal 1993 e dai 70 iscritti di allora si è passati ai 450 tesserati di oggi. Questo è indice di come la nostra sezione sia uno dei punti di riferimento per tutti i cacciatori del ponente genovese e della Provincia di Genova in generale, infatti la nostra sede offre un servizio di segreteria attivo tutto l’anno, rilasciando i tesserini venatori e garantendo un servizio di registrazione delle ammissioni presso gli ambiti territoriali di caccia (A.T.C.), anche per le altre province al di fuori della Liguria. Inoltre forniamo assistenza assicurativa qualora ci fossero sinistri che coinvolgono terzi, redigiamo denunce e rilasciamo la carta europea che consente di circolare con armi nell’unione europea”. L’associazione si prodiga molto nell’attività di volontariato sul territorio: “con i nostri tesserati organizziamo spesso delle attività volte al miglioramento ambientale come sfalci, semine e la pulizia dei sentieri, soprattutto grazie alle squadre di caccia al cinghiale. Principalmente ci muoviamo nella zona della Val Cerusa, dalla Brigna al Forte Geremia e curiamo tutta la sentieristica dalla Cannellona al Voltino” afferma Piana. Ma quale è il ruolo della caccia oggi nella società? Secondo Piana oggi la caccia è in una situazione molto particolare rispetto al passato: “sembra quasi che si debba cercare un alibi per praticare l’esercizio venatoria, perché l’opinione pubblica è sempre più avversa a questo tipo di attività, ma bisogna avere la forza e la serenità di affer-

5

Ottobre/Novembre 2018

SPECIALE CACCIA

La sede si trova in Via delle Fabbriche 79, a Genova. Fotografia tratta dalla Pagina Facebook della Società Cacciatori Voltresi.

mare che la caccia, oltre che essere una necessità per il territorio, in quanto contiene l’impatto di alcune specie sull’ambiente, innanzi tutto è una pratica legittima. Oggi tutte le pratiche venatorie, anche quella migratoria, vengono sostenute da criteri tecnico scientifici che vengono redatti in piani di prelievo conservativi con lo scopo di garantire

la salute e la conservazione della specie”. “Bisogna vincere i luoghi comuni e ragionare in termini gestionali e non di umore della gente, oggi le nostre leggi sono le più restrittive d’Europa eppure la pressione venatoria negli altri paesi viene esercitata sulle stesse specie. Essere cacciatori non significa solo praticare una attività ricreativa dettata

forse da una passione atavica, ma avere un rapporto con la natura, conoscerla e soprattutto rispettarla. Senza fauna e senza ambiente non ci può essere la caccia, perciò siamo i primi ad avere a cuore la salute del territorio” conclude Piana. Luca Serlenga

Abbiamo intervistato Angelo Spanò, portavoce dei Verdi

Caccia o tiro al bersaglio?

D

opo il tragico evento di Apricale, i movimenti animalisti e contrari alla caccia di tutta Italia sono sul piede di guerra: abbiamo raggiunto Angelo Spanò, storico portavoce e coordinatore metropolitano del movimento dei Verdi in provincia di Genova. “Lungi da me fare di tutta un’erba un fascio, ma ora basta!” tuona Angelo, “La caccia sta diventando un vero e proprio far west. Troppe persone muoiono a causa della caccia, vale la pena di ricordare che a seguito della facilità con cui si preme il grilletto, in Italia nel 2017 sono state ferite ben 114 persone e 30 vittime: l’ultima, Nathan, di soli 19 anni, e come dimenticare il cercatore di funghi, Roberto Viale di

Bardineto, ucciso lo scorso anno, in circostanze quasi simili? I politici devono rendersi conto che è giunta l'ora di porre un freno alle delibere pro caccia”, sostiene Spanò, “ritengo che in primis vada proibito l'uso delle carabine a lunga gittata, le quali possono colpire una persona anche a cinque chilometri di distanza, inoltre urge sospendere l’attività venatoria nei giorni festivi, dando così la possibilità a tutti di circolare senza essere colpiti da pallottole vaganti. Prossimamente la Regione Liguria, discuterà l'obbligo per i cercatori di funghi di indossare una pettorina (mentre sono esentati i selettori di daini e caprioli), quest’obbligo interesserà anche chi ama andare a camminare sui monti? La pettorina

dovrà essere antiproiettile? Che dire dell’esenzione dal pagamento della tassa regionale, per il primo anno ai neo-cacciatori? Come al solito due pesi due misure. Invece di applicare delle restrizioni”. Spanò presegue dicendo: “i politici di turno continuano a legiferare a favore dei seguaci della dea Diana, forse legiferano in questa direzione, per la legge non scritta: tira più il voto di un cacciatore che cento buoi? Da anni ricevo continue lamentele di cittadini che si ritrovano cacciatori che sparano vicino alle case” conclude Spanò “e nelle adiacenze delle strade, questi cacciatori sono ben coscienti che possono farla franca, grazie anche alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato e alla “scomparsa” della Polizia Provinciale”.

rancesco Bruzzone, senatore della Lega e Vice Presidente della Commissione Ambiente del Senato, nonché cacciatore molto noto nel nostro territorio, interviene sugli ultimi fatti di cronaca relativi agli incidenti di caccia: “quanto avvenuto ad Apricale è un incidente terribile”, scrive in una nota il senatore, “esprimo vicinanza e cordoglio ai familiari della vittima di un episodio tragico e inconcepibile che amareggia e addolora tutti quanti. Bisogna impegnarsi per ridurre la possibilità di altri incidenti, serve aumentare la preparazione dei cacciatori per questo particolare tipo di caccia, quella al cinghiale, che necessita di maggiori attenzioni”. La caccia al cinghiale, tra l’altro, è molto diffusa e praticata nel nostro territorio, e negli ultimi anni anche nell’Oltregiogo sono avvenuti diversi incidenti. “Inoltre”, continua Bruzzone, “è necessario alleggerire la domenica (giorno in cui è più alta la presenza di escursionisti, ndr) diluendo maggiormente le giornate di caccia sul martedì e sul venerdì. Dal momento che siamo l’unico Paese UE ad avere due giornate di fermo venatorio, prendendo spunto da quanto avviene all’estero, serve modificare la norma dello Stato affinché si possa prevedere la possibilità di utilizzare i due giorni per i cinghialisti, in modo da ‘alleggerire’ la domenica. Sbaglia chi, come certe realtà, cerca di usare un tragico momento per fare propaganda e chiedere l’abolizione di un’attività che non può essere eliminata” conclude Bruzzone, “sarebbe come proporre di abolire le attività sciistiche o motociclistiche quando avvengono incidenti. Servono soluzioni concrete per prevenire episodi pericolosi, senza

strumentalizzare a fini politici una tragedia”. A cura di Matteo Serlenga

A

bbiamo chiesto a Serena Siri, guida esperta, consigli per una gita in sicurezza durante la stagione di caccia: “ogni settimana sento direttamente le squadre che potrebbero battere la zona dove sono in escursione” spiega Serena, “ci teniamo in contatto ed in questo modo ho la sicurezza della loro presenza o meno, e fino ad oggi non ci siamo mai accavallati. Per chi va a passeggiare nei boschi il consiglio è intanto di non andare in solitaria ma di essere sempre almeno in coppia” consiglia Serena, “Altro consiglio, mettere dei vestiti con colori riconoscibili da lontano: sconsigliatissimo invece abbigliamento mimetico, può mettere a rischio la propria sicurezza”. (m.Serl.)

A cura di Matteo Serlenga

D.M. SERVIZI Noleggio minigru cingolate

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

Officina Meccanica - Oleodinamica e Pneumatica Assistenza e vendita attrezzature t RACCORDATURA TUBI OLEODINAMICI per medie e alte pressioni t manutenzioni e riparazioni di MACCHINE OPERATRICI, MEZZI AGRICOLI e MACCHINARI PER VIGNETO t revisione e riparazione di CILINDRI IDRAULICI t costruzione CENTRALINE OLEODINAMICHE t forniture di accessori idraulici per gru ed escavatori, PINZE PER TRONCHI ed attrezzature di presa

SI ESEGUONO APPLICAZIONI IDRAULICHE, MECCANICHE O DI CARPENTERIA SU ATTREZZATURE E MACCHINARI Via della Cantina Sociale - Capriata d’Orba (AL) - Cell. 346/853.24.51 - Fax 0143/46.598 www.dmservizi.net - d.m.serviziminigru@gmail.com

via Roma 19 Masone (GE) - tel 010.926088 - www.pasticceriavigo.com


6

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

TERRITORIO

Valle Stura: svolta nella trattativa Pendolari del trasporto su gomma e ATP

Intervista a Cristina Caprioglio

Superate le difficoltà

Il mio Beigua

L

’incontro pubblico tra gestori del trasporto pubblico provinciale su gomma (ATP)) e la rappresentanza dei pendolari che lo utilizzano, si è concluso con una prima nota positiva per l’utenza e per gli amministratori valligiani. Dalla sede del Comune di Masone, dove sabato 6 ottobre ha avuto luogo il confronto, le parti sono uscite con un accordo non definitivo ma comunque incoraggiante per il futuro dei trasporti pubblici utilizzati dai cittadini della Valle Stura.

I PARTECIPANTI Alla riunione erano presenti ed hanno partecipato interamente ai lavori, oltre al Sindaco di Masone, Enrico Piccardo, il Vicesindaco, Lorenza Ottonello, l’Ass. ai trasporti del Comune di Masone, Fabio Ottonello, i rappresentanti dei pendolari utilizzatori del servizio ATP, Monica Pastorino, Rossella Bruzzone, Sara Pastorino, il Sindaco di Tiglieto, Giorgio Leoncini, il delegato del Comune di Rossiglione, Federico Odone e il Vicepresidente dell’Azienda Trasporto Provinciale, Carlo Malerba. L’argomento principale sul quale si è discusso animatamente riguardava le difficoltà con cui i numerosi pendolari valligiani, in seguito al tragico crollo del viadotto autostradale sul Polcevera avvenuto lo scorso 14 agosto, debbono confrontarsi quotidianamente pe raggiungere i luoghi di lavoro o studio e fare ritorno alle proprie residenze. LE RIMOSTRANZE DEI PENDOLARI La rappresentante dei pendolari Monica Pastorino ci ha detto “Si tratta di un vero percorso ad ostacoli che già dopo pochi giorni mette a dura prova anche i pendolari più tenaci che sono spesso costretti a cambiare anche tre differenti mezzi di trasporto in una continua corsa contro il tempo sul filo dei secondi, sperando in coincidenze fortunate. Dal 3 settembre

la situazione si era fatta ancor più critica con l’attestazione a Voltri del capolinea dei mezzi ATP provenienti dalla Valle Stura che, fino a quel momento, raggiungevano con regolarità il centro cittadino genovese”. A causa della situazione divenuta insostenibile gli utenti esasperati hanno dato il via all’operazione da loro stessi definite “corri e spera” rivolgendo all’amministrazione Comunale di Masone le richieste di intervento in loro sostegno per ottenere dagli Enti competenti (ATP, Città Metropolitana e Regione) il ripristino del servizio normale. Il dibattito proseguito per l’intera mattinata ha consentito alle parti di siglare un primo accordo che fa credere che, in un futuro molto prossimo, i bus della linea ATP possano tornare a compiere l’intero tragitto collegando nuovamente i paesi della Valle Stura

al Capoluogo ligure. LE DICHIARAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI Sul fronte istituzionale il Sindaco di Masone, Piccardo, si è detto soddisfatto di come si è concluso l’incontro sottolineando i significativi progressi ottenuti nel dialogo tra pendolari e le altre parti coinvolte. “Già da lunedì - ci ha detto Piccardo - delle tre corriere del mattino, che partono da Rossiglione alle 6.10, una raggiungerà Voltri percorrendo la statale del Turchino, offrendo un servizio praticamente dedicato agli studenti che frequentano l’istituto Lanfranconi, le altre due raggiungeranno Sestri Ponente andando incontro alle necessità degli studenti di diversi istituti scolastici e dei lavoratori occupati presso varie aziende tra cui Elsag e Marconi”. Per quanto riguarda l’obiettivo

di trasportare i passeggeri nuovamente in centro città direttamente con il bus, il primo cittadino masonese aggiunge “Ho verificato personalmente questa mattina i tempi di percorrenza attualmente necessari per attraversare il nodo nevralgico di Cornigliano, rendendomi conto che dovremo pazientare ancora fino a novembre, quando sarà ultimato ed aperto al traffico veicolare il nuovo collegamento a via della Superba”. “Un'altra buona notizia - sottolinea Piccardo - arriva dal Decreto per Genova nel quale è stato inserito un articolo dedicato ai trasporti, con il quale sarà destinato un importante finanziamento atto a garantire già nel 2019 la realizzazione del biglietto integrato per tutti i Comuni appartenenti alla Città Metropolitana”. Giacomo Piombo

Sassello: “Io studio da qui!”

C

ontinuano i progetti di didattica a distanza a Sassello: dopo il successo delle passate esperienze con gli istituti superiori di Savona, che hanno visto gli studenti sassellesi impegnati in lezioni “in remoto” nelle aule del loro vecchio istituto comprensivo, il comune dell’entroterra savonese allarga i suoi orizzonti guardando verso la provincia di Brescia, grazie ad una collaborazione con l’Istituto Superiore “Don Milani” di Montechiari. L’ambizioso progetto, grazie alla supervisione del CREMIT (Centro di Ricerca ai Media e alle Tecnologie) dell’Università Cattolica, intende creare un “polo” di istruzione superiore “a distanza” a Sassello, proponendo ai ragazzi un nuovo modello di blended school, grazie al quale potranno iscriversi ai corsi superiori proposti dalla scuola bresciana frequentando però la mag-

gior parte delle lezioni proprio a Sassello. L’obbiettivo è quello, ancora una volta, di abbattere le distanze e di venire incontro agli studenti e alle loro famiglie, spesso costrette a grandi sacrifici per garantire ai figli l’insegnamento superiore; “La proposta di scuola a distanza risponde in primo luo-

go a scelte di natura logistica, legate alla difficoltà di spostamento sul territorio”, spiega Lia Zunino, assessore all’istruzione presso il comune di Sassello, “ma verranno trattati anche aspetti legati al confronto con altri contesti, all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza, all’importanza di percorsi di educazione civica digitale”. Per illustrare questo progetto alla popolazione, sabato 10 novembre 2018 si svolgerà un convegno presso l’Istituto Comprensivo di Sassello, per presentare, alle famiglie degli studenti e alla comunità scolastica la nuova proposta innovativa di scuola a distanza. Già confermata invece, come gli scorsi anni, la “scuola a distanza” con gli istituti di Savona, che quest’anno vedrà impegnate ben due classi. Matteo Serlenga

La direttrice del parco Cristina Caprioglio

L

l Parco del Beigua-UNESCO Global Geopark ha ufficialmente il suo nuovo direttore. Si tratta, come avevamo anticipato sul numero scorso de “l’inchiostro fresco”, di Cristina Caprioglio. La nuova direttrice è laureata in architettura ed ha una lunga esperienza riguardo alla valorizzazione delle aree protette e naturali, grazie all’attività di funzionaria regionale che ricopre fin dal 1994 presso l’Ufficio Parchi della Regione Liguria. Cristina Capriogio è stata scelta dal Consiglio del Parco del Beigua su una rosa di ben trentotto candidati grazie proprio alla sua enorme conoscenza sul tema dei parchi naturali e sul loro straordinario potenziale. I Parchi oggi ricoprono infatti il ruolo fondamentale di soggetto aggregatore per i comuni interni verso le istituzioni maggiori, ruolo un tempo ricoperto dalle ormai scomparse province. Daniele Buschiazzo, presidente del Parco ha spiegato la scelta “Cristina Caprioglio e i suoi colleghi dell’Ufficio Parchi sono stati nostri interlocutori quasi quotidiani. Con loro – fa presente Buschiazzo – in questi anni difficili, caratterizzati da grandi difficoltà per colpa dei finanziamenti sempre più ridotti, ci siamo trovati a confrontarci con persone che hanno dimostrato competenza e capacità di leggere le potenzialità che un territorio come quello del Beigua può ancora esprimere”. La nuova direttrice del Parco

ha così commentato la nomina: “sono felice e orgogliosa di essere stata scelta per dirigere il Parco del Beigua – ha detto Cristina Caprioglio – in questi anni il mio precedessore Maurizio Burlando ha svolto un ottimo lavoro, creando una rete di relazioni e collaborazioni virtuose con le realtà locali pubbliche e private, riuscendo a coniugare la tutela e la conservazione dei valori naturali con lo sviluppo sociale ed economico delle comunità che qui vivono. Voglio proseguire il percorso tracciato, valorizzando le eccellenze, prima fra tutte il Geoparco, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO. So di poter contare su collaboratori esterni – ha concluso la nuova direttrice – con cui si potrà, se possibile, migliorare ancora il valore aggiunto che il Parco può offrire al territorio”. Cristina Caprioglio succede a Maurizio Burlando, che ha guidato l’ente dal 1999 al 2018 e che, quest’anno, ha vinto il concorso nazionale diventando direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Tra le prime azioni della nuova direttrice vi sarà l’approvazione del Piano Integrato del Parco, la riqualificazione della rete sentieristica e l’attuazione delle strategie di sviluppo sostenibile in collaborazione con i due GAL dell’Appennino Genovese e del Savonese. Fabio Mazzari


Ottobre/Novembre 2018

Ovada, ovadese e Rondinaria Ripristinata la circolazione treni tra il Capoluogo ligure e il suo retroterra

Normalità sulla "Genova-Ovada"

D

alle prime ore di giovedì 4 ottobre è ripresa la circolazione ferroviaria su due delle tre linee sospese al traffico dal 14 agosto, a seguito del crollo del “Morandi”. In particolare, si tratta della linea “Sommergibile” che permette il collegamento con il porto di Genova e della linea “Bastioni” che garantisce la riapertura dei collegamenti per i treni viaggiatori verso Acqui/ Ovada e Busalla/Arquata Scrivia via Sampierdarena/Rivarolo. Rimarrà, invece, sospesa al traffico la linea “Sussidiaria”, il cui ripristino potrà avvenire solo al termine dell’iter di messa in sicurezza/ demolizione della parte spezzata del viadotto autostradale Morandi che sovrasta la linea stessa. Sono quindi 82 i treni regionali per i collegamenti diretti via ferrovia, senza più dover cambiare mezzo di trasporto, di cui 26 sulle linee “Genova – Ovada - Acqui Terme”. Ripartono anche i collegamenti merci da e per il porto di Genova che saranno programmati e modulati in base alle esigenze commerciali e di disponibilità delle linee. Per adattare tutta l’offerta commerciale, programmata e attiva prima del 14 agosto, all’infrastruttura attualmente disponibile, che potrà contare su due binari in meno fino a quando non sarà ripristinata la linea “Sussiddiaria”, gli orari dei collegamenti ferroviari da e per il nodo di Genova sono stati modificati, con variazioni dei tempi di viaggio e di fermata in alcune stazioni, ma non ci sono variazioni per la linea che coinvolge Ovada e Acqui Terme. Il dettaglio dell’offerta è comunque consultabile sui tutti i canali di vendita di Trenitalia e sulle locandine informative pubblicate

bre che hanno visto impegnati circa sessanta maestranze suddivise in turni operativi 24 ore su 24. Nel dettaglio, ottemperando alle prescrizioni della Protezione civile, è stata realizzata una nuova barriera di protezione lunga 70 metri e alta 8 metri (nella parte bassa con blocchi prefabbricati e nella parte alta con rete paramassi) che garantirà la ridefinizione dei confini della zona rossa. Sono stati rinnovati 300 metri di binari

sul sito trenitalia.com. Le informazioni saranno anche inviate a tutti i Comitati pendolari e alle Associazioni consumatori. Trenitalia (Gruppo Fs Italiane), al fine di facilitare la mobilità dei cittadini, continuerà a garantire che i treni abbiano il maggior numero di carrozze in composizione per offrire un numero di posti adeguato alle necessità. Il Gruppo FS Italiane, attraverso la controllata Rete Ferroviaria Italiana, ha così completato i principali interventi di ripristino avviati il 15 settem-

Continua alla pagina seguente

Fabio Ottonello sulle difficoltà derivate dal crollo del viadotto sul Polcevera

Pendolari: quasi due mesi di disagio

I

pendolari della Valle Stura sono stati tra i maggiormente colpiti dai disagi che sono susseguiti al crollo del Viadotto Polcevera del 14 agosto. Abbiamo intervistato in merito Fabio Ottonello, portavoce del Comitato Pendolari. “Dalla metà di agosto al 4 di ottobre abbiamo avuto disagi molto intensi – esordisce Ottonello – dobbiamo subito dire però che davanti ad un’emergenza drammatica come quella vissuta il comportamento di Atp, Città Metropolitana di Genova e Ferrovie dello Stato è stato quasi impeccabile, con la situazione che si sono trovati davanti non possiamo muovere critiche”. La linea “Genova - Acqui Terme” era già stata chiusa, come di consuetudine, durante il mese di agosto “il disagio che subiamo ogni anno, questa volta è stato la nostra salvezza – spiega Fabio

La stazione si fa bella

Ottonello – nei giorni feriali c’è infatti un treno che parte dalla stazione di Brignole alle 11,13 e transita nel luogo della tragedia intorno alle undici e mezza, più o meno nei minuti in cui è crollato il ponte”. Per far fronte al prolungamento della chiusura della linea, andato avanti tutto il mese di settembre per la rimozione delle macerie, l’ATP (Azienda Trasporti Provinciali) ha attivato un servizio di autobus “come portavoce del Comitato, insieme a Katia Piccardo, presidente dell’Unione Stura-Orba-Leira abbiamo fatto la richiesta, che è stata accolta, di spostare il capolinea dell’autobus da Voltri a Prà, in quanto la stazione ha un ampio parcheggio, mentre davanti a quella di Voltri vi sono già le altre linee dell’Amt e dell’Atp – ci spiega Ottonello – tuttavia è sorto subito un problema in quanto a Prà fermano

esclusivamente i treni regionali e molti pendolari si vedevano così passare davanti dei treni, abbiamo fatto la richiesta a nome dell’Unione alle Ferrovie dello Stato ma non siamo riusciti ad avere più treni che fermassero a Prà”. Il momento di maggiore disagio è stato però durante i primissimi giorni di riapertura delle scuole, che per fortuna si è risolto grazie all’intervento del MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) che ha istituito delle navette apposite per il servizio scolastico. Nel periodo compreso tra il 1°settembre ed il 3 ottobre è stato attivo un servizio ridotto tra Acqui Terme e Campo Ligure “abbiamo chiesto, sia come Comitato Pendolari che come Unione di Comuni – ci fa presente Fabio Ottonello – di prolungare la linea a stazioni della città di Genova

Fabio Ottonello

non coinvolte dal crollo, quali Borzoli o Costa di Sestri, ma ci è stato risposto che era impossibile in quanto non hanno aree per l’interscambio con gli autobus”. I due comuni che hanno subito i maggiori disagi dalla situazione Continua alla pagina seguente

L

a sede della stazione ferroviaria centrale di Ovada entro la fine del 2018 sarà rimessa a nuovo. Il piano di investimenti di RFI di 3,5 milioni di euro era iniziato nel luglio 2017 con l’innalzamento dei marciapiedi a 55 centimetri, misura di sicurezza prevista dal regolamento europeo, per agevolare l’accesso ai treni da parte dei passeggeri ed è continuato con la pavimentazione riservata ai non vedenti, cambio della segnaletica ed illuminazione a led, collaudo degli ascensori e poi la sistemazione dell’edificio con i nuovi servizi e la facciata. Nell’elenco dei lavori era stato anche effettuato il restauro della balconata presso la sede del Dopolavoro Ferroviario che si affaccia sul viale della stazione. Il restyling offrirà all’utenza servizi più completi ed efficienti che adeguano la stazione alle nuove disposizioni. (L.R.)


8

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

Tra polemiche e salute dell'ambiente parte un nuovo servizio per i rifiuti urbani

Prosegue dalla pagina precedente: Ritorna alla normalità la "Genova-Ovada" (massicciata, traversine e rotaie) danneggiati dal crollo, la linea di alimentazione elettrica dei treni, i cavi e parte dei sostegni di una delle due reti di alimentazione danneggiate oltre al rinnovo degli impianti di segnalamento e telecomunicazione. Infine, sarà installato un impianto di videosorveglianza, con dieci videocamere ad alta definizione, per la supervisione delle aree di interesse che rimarranno attive fino alla completa messa in sicurezza della zona rossa. Enzo Prato

Prosegue dalla pagina precedente: Pendolari: quasi due mesi di disagio che si è creata sono stati Masone e Mele, nel primo caso non è stata istituita una navetta per collegare il paese con la stazione di Campo Ligure (il bus sostitutivo prendeva l’autostrada prima di Masone e poi scendeva a Pegli o Sestri) mentre nel secondo non è stato potenziato il servizio, con il risultato che i pendolari delle stazioni di Mele ed Acquasanta si sono riversati sugli autobus dell’Amt e dell’Atp. La paura denunciata dal Comitato dei Pendolari, ci spiega Fabio Ottonello riguarda la possibile fusione tra AMT (servizio di trasporto pubblico urbano) e ATP (servizio di trasporto pubblico extraurbano) “se questa fusione verrà realizzata – denuncia Ottonello – con quasi ogni probabilità le corriere della Valle Stura fermeranno tutte a Voltri e per raggiungere il centro città si dovrà prendere la linea 1 o il treno”. Fabio Mazzari

OVADA

La nuova "raccolta differenziata"

C

onclusa la fase di informazione e di organizzazione del nuovo servizio di raccolta differenziata, che ha visto impegnati operatori, esperti di Econet e l’Amministrazione Comunale, dal 1° ottobre è partita la nuova modalità operativa nel centro storico della città e nelle successive settimane si è allargata nelle aree limitrofe e poi nelle periferie. I rifiuti dovranno essere esposti secondo i nuovi criteri del “porta a porta” che seguono una precisa calendarizzazione con bidoni di diverso colore consegnati alle famiglie nei mesi estivi: lunedì, mercoledì e venerdì carta e secco non differenziabile; martedì, giovedì e sabato plastica, lattine ed organico. Spariranno a poco a poco i tradizionali bidoni su strada e solo per il vetro rimangono attive le verdi campane.

IL SERVIZIO ECOBUS A seguito di segnalazioni e di oggettive criticità espresse anche negli incontri informativi da parte dei cittadini e dei commercianti, si potrà usufruire del servizio Ecobus, mezzi di raccolta con fermate programmate in luoghi ( via Lung’Orba, Piazza Castello, Via Buffa, Piazza XX Settembre, Piazza Cereseto, Piazza Garibaldi, Piazza San Domenico, e Piazza Martiri della Libertà) ed orari prestabiliti ( dal primo pomeriggio a sera) in aggiunta a quanto programmato nella raccolta a domicilio. LA MAGLIA NERA L’avvio di questo nuovo sistema è stato determinato da specifiche indicazioni da parte dell’Assessorato dell’Ambiente della Regione Piemonte che ha dato la maglia nera alla provincia di Alessandria per la mancata ottemperanza al limite del 70 per cento della differenziata e per la nostra città e l’ovadese il valore di riferimento è ben al di sotto del suddetto limite. Una necessità quindi dettata da problemi logistici (le discariche sono al limite e nessuno ne vuole di nuove)

VENDITA E ASSISTENZA AUTO NUOVE E USATE MULTIMARCHE BASALUZZO (AL)- Via Novi, 97 - Tel. 0143.489411 amg@gagliano.it - www.gagliano.it

Via Lerma, 65/A - 15060 Silvano d’Orba (AL) Tel. 0143 82 22 96 - Fax 0143 88 27 14 e-mail: rasore@libero.it - www.cantinerasore.com

Econet, ma dai dirigenti è sempre stato precisato che solo dal prossimo anno ci saranno quote prestabilite, dopo questo trimestre di sperimentazione e di rodaggio durante il quale non si pagano ulteriore spese in quanto già assorbite dalla quota TARI.. È chiaro che raggiungere il traguardo richiede collaborazione, cooperazione e corresponsabilità da parte di tutti e trarre benefici in bolletta sarà un obiettivo a lungo termine quando tutto il sistema funzionerà a regime e di risparmio economico perché arriverà ben presto un’ecotassa per lo smaltimento. RICHIESTA CHIARIMENTI I “mugugni” dei cittadini, oltre che essere riferiti ad una più attenta suddivisione del rifiuto nello specifico cassonetto, al suo ritiro a domicilio su strade trafficate e

spazi angusti, sono riferiti all’incertezza della tariffa da pagare per il conferimento del “secco”, per il quale sono previsti tre o quattro ritiri nella quota base e un addebito non precisato per ogni ritiro in più, perché la tariffazione sarà calcolata in base a come ognuno differenzierà. Più volte sono stati richiesti chiarimenti alla Società

SCARSO SENSO CIVICO Resta comunque il fatto che accanto alle polemiche della gente sui social e durante le riunioni tenutesi presso la Loggia di San Sebastiano, molti hanno dimostrato poco senso civico come si è potuto osservare vicino ai cassonetti con rifiuti non differenziati

o addirittura abbondonati sulla strada. . DAL 1° NOVEMBRE SERVIZIO ESTESO AI 22 COMUNI E dopo Ovada, dal 1° novembre anche i 22 Comuni minori limitrofi entreranno a regime: Belforte, Bosio, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Montaldeo, Montaldo, Mornese, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio e dall’Acquese Alice, Bistagno, Cassine, Ricaldone, Rivalta Bormida, Strevi e Terzo. Si precisa comunque che l’isola ecologica di Strada Rebba continuerà a funzionare per i vari conferimenti, come è disponibile a ricevere l’utenza l’ufficio Econet di Via Mario Gea ad Ovada Luisa Russo

Ovada: sempre vivo il dibattito sui migranti. Le opinioni dei lettori

Accoglienza e integrazione? Riceviamo e pubblichiamo:

U

n enorme presa per i fondelli di tutti i cittadini di buon senso. Abbiamo detto e ridetto più volte che accogliere ed integrare sono due parole con significati molto diversi e soprattutto con conseguenze molto diverse. Nessuno può negare che esista un problema di povertà nei Paesi sottosviluppati ma più trascorre il tempo e più emergono le vere motivazioni per cui tanti giovani (che specie i maschi che tra l’altro paiono il ritratto della salute!) rischiano la vita nelle traversate in mare e quali enormi interessi economici stanno dietro alla loro accoglienza. È ormai trapelato dalle stesse nazioni da cui partono che potenti multinazionali finanziano il co-

sto del viaggio per poter immettere persone giovani che garantiscano un ricambio generazionale in un Europa dove ci sono sempre di meno nascite e sempre di più persone anziane. Questo consentirebbe così di avere mano d’opera giovane ed a basso costo.

A nostro parere la Chiesa cattolica ha valutato con interesse questa situazione principalmente per due motivi: • Aumentare la platea dei praticanti e dei sacerdoti che nel tempo il benessere ha allontanato dalla religione. • Muovere enormi interessi attraverso le associazioni cattoliche che creando molte delle cooperative che si occupano degli immigrati hanno dato lavoro e guadagnato usufruendo dei soldi stanziati dallo stato italiano. Ebbene questo stato di cose si può condividere o non condividere ma vorremmo dire a chi scrive gli articoli da Ovada che almeno si eviti di prendere per in giro i lettori de “l’inchiostro fresco” con un pezzo che ha esaltato l’accordo tra l’amministrazione comuna-

le di Ovada e la cooperativa che gestisce gli immigrati in Ovada per la sistemazione (soprattutto verniciatura) di alcune panchine della città con ringraziamenti finale presso una gelateria della città. Premesso che 100 immigrati a 35 euro al giorno costano allo Stato Italiano oltre un milione e duecento mila euro all’anno di quello che i cittadini pagano in tasse ed imposte. Considerato quindi che ad Ovada sono mediamente 130, pur valutando comunque positivamente la singola iniziativa, si poteva evitare di esaltarla oltre misura con un enfasi che non crediamo abbia affatto piacere a quei lettori che faticano a raggiungere la fine del mese.

Via Girardengo, 14 NOVI LIGURE (AL)

Degustazione e vendita dei migliori caffè & The sfusi Vasto assortimento di cioccolatini e caramelle, insieme alle specialità del Piemonte… vieni a trovarci... Confezione e cesti per Natale anche su prenotazione con consegna a domicilio.

Si confezionano CESTI NATALIZI su ordinazione

Piersandro Cassulo


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

OVADA E OVADESE

9

Alunni e studenti assieme ai loro insegnanti si sono attivati con il Fai ovadese per preservare le bellezze locali

Anche le scuole per "Villa Gabrieli"

L

a straordinaria campagna di sensibilizzazione promossa dal Gruppo FAI di Ovada continua con grande intensità ed ha coinvolto anche le scuole dell’ovadese che hanno aderito con entusiasmo, anzi saranno parte attiva ed operante. Il Parco di “Villa Gabrieli” realizzato insieme alla bellissima villa in stile Liberty tra il 1910 e il 1913 consiste in una bellissima area verde, attigua all'Ospedale di Ovada e raccoglie specie arboree rarissime provenienti da vari luoghi del mondo. Il parco è aperto alla cittadinanza e grazie all’intervento di operosi volontari, è stato ripulito, ma occorrono interventi di recupero e valorizzazione. Le scuole di ogni ordine e grado del territorio hanno aderito alla campagna di promozione nella piena consapevolezza che esso sia un patrimo-

nio di alto interesse storico naturalistico, a valenza sociale quale luogo di aggregazione e di svago e del benessere con il progetto “Healing garden giardino e orto terapeutico”. Le scuole, oltre che a far conoscere il Parco e la Villa agli studenti e ad approfondire gli aspetti peculiari del Parco attraverso ricerche sviluppate a scuola, si sono impegnate a favorire la formazione e la partecipazione di studenti in alternanza scuola-lavoro nelle attività sviluppate nel Parco in particolar modo durante le giornate del FAI dello scorso 13 e 14 ottobre: un ruolo chiave è stato quello di ciceroni anche in lingua straniera. Si proseguirà anche con la raccolta firme fra il personale docente e non docente, fra gli studenti e le famiglie a sostegno della campagna di promozione “Luogo del cuore FAI 2018”.

Progetto "Tic" per "Vedrai" L

’associazione di volontariato Vedrai ha sviluppato il progetto “TIC e comunicazione per le persone con disabilità” realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. In questo ambito cinque persone con disabilità si sono cimentate nella costruzione di un blog personale pubblicato sul web. Utilizzando il programma Word Press collegato con il sito di Vedrai, i ragazzi, nel pomeriggio del martedì per svariati mesi, hanno scritto diversi articoli e usato foto riguardanti i propri interessi: lavoro, teatro, comunicazione e soprattutto biografie. Giuseppe (36 anni) e Cinzia (42 anni) hanno voluto iniziare il racconto della propria vita partendo addirittura dalla nascita: lo hanno fatto parlando esplicitamente della loro disabilità. Con questo sperano di far conoscere meglio ad altri la propria esperienza di vita, accomunare riflessioni, raccontare successi e insuccessi. Per leggere questa parte iniziale delle autobiografie potete collegarvi a: www.vedrai.it/wp/giuseppe/; www.vedrai.it/wp/cinzia/. Il progetto proseguirà quest’anno per completare le due biografie mentre gli altri componenti del gruppo Ramona, Ettore e Mattia presenteranno articoli e immagini sui loro interessi ed esperienze. Il blog si dimostra utile per una comunicazione più approfondita e ampia rispetto ai messaggi solitamente più brevi e immediati usati sui social. “Vedrai" si occupa di apprendimento, autonomia e comunicazione con informatica, telematica e più canali comunicativi a favore delle persone con diversi tipi di disabilità. L.R.

Anche la responsabile del Gruppo FAI di Ovada, Ileana Spriano, ha ringraziato le scuole per la simpatica e fattiva collaborazione. Non solo, ma è anche partita la campagna "Anche Noi per Villa Gabrieli" che ad oggi ha registrato gli spots di 25 testimonial di rilevanza locale, regionale e nazionale in rappresentanza dei

più svariati settori: dalla medicina, alle istituzioni, allo spettacolo, alla cultura. Hanno aderito anche personalità straniere con slogans in francese, inglese, spagnolo, tedesco, giapponese e cinese. Infine grazie al generoso regalo di uno spazio pubblicitario da parte di PUBBLIO il progetto di Villa Gabrieli

I gira....in bus da una ventina di giorni. È un gesto che dimostra come una città intera in modo trasversale si sta impegnando a vari livelli dalle scuole al mondo del lavoro per far riconoscere “VILLA GABRIELI LUOGO DEL CUORE DEL FAI”. Malgrado la raccolta firme sia

iniziata solo il 24 giugno, data della nascita del Gruppo Fai di Ovada, è il luogo più votato non solo del Piemonte ma anche del Nord Ovest di Italia a dimostrazione che Villa Gabrieli è nel cuore degli Ovadesi e di chi ha conosciuto questo piccolo polmone verde della città. Obiettivo sarà raggiungere i vertici della classifica entro il 30 novembre 2018. (L.R.)

Molare: un "Fai casalingo" con la Scuola Secondaria

Andar per monumenti, studiandoli

S

iamo un gruppo di alunni della classe 1°A della Scuola secondaria di Molare. Insieme alla 1°C e grazie alle nostre professoresse di Letteratura, Alessandra Tavella e Serena Zucchi, abbiamo intrapreso un breve ma interessante viaggio nel passato alla scoperta delle meraviglie del nostro paese e dei monumenti storici che lo caratterizzano. Ci siamo divisi in gruppi, ognuno dei quali ha svolto una ricerca. Abbiamo individuato diverse opere architettoniche (ma non solo) di cui

parlare, scoprendo un po’ della nostra storia. La nostra ricerca si è concentrata sulla chiesetta della Pieve di Campale di Molare, scoprendo che è l’edificio più antico, il primo di culto, sorto sul nostro territorio e che risale all’epoca pre-romanica, costruito sui resti di un tempio pagano dedicato alla Dea Cerere. Questo piccolo gioiello si trova all’interno dell’attuale cimitero comunale, quindi un po’ fuori dal centro storico. Nel corso del quattordicesimo secolo lo spostamento dell’abitato portò

alla necessità della costruzione di una nuova chiesa dedicata a San Bernardo, situata in una posizione più elevata, l’attuale Oratorio, (che è di epoca medievale). Proprio all’interno del paese si trovano la maggior parte dei restanti monumenti su cui i nostri compagni si sono concentrati: il Palazzo Conti Tornielli di Crestvollant, il Castello, e il lavatoio. Altri gruppi hanno approfondito invece la storia della Diga di Molare e della Sagra del Polentone. Abbiamo poi percorso le vie del paese insie-

me alle professoresse Alessandra Tavella, Elisa Ferrando e Giulia Cacciavillani per osservare più attentamente il fascino e la bellezza di questi edifici che spesso diamo per scontati e per conoscerne la storia raccontata dalle voci dei nostri compagni. Le nostre professore sono rimaste soddisfatte dei nostri lavori tanto che…a fine gita… ci hanno gentilmente offerto un buonissimo gelato! Alessandro, Laura, Maissa, Martina e Nicole


10

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

Carta d’identità

D

al 1° ottobre scorso la carta d’Identità viene rilasciata solo nel nuovo formato elettronico, mentre quelle cartacee manterranno la loro validità fino alla data di scadenza indicata sul retro. La nuova CIE (Carta d’Identità Elettronica), voluta dal Ministero dell’Interno anche per seguire le Direttive della Unione Europea, è dotata di un microprocessore che offre due funzionalità: verifica dell’identità del titolare e accesso ai servizi, rendendo possibile, attraverso un PIN, l’utilizzo dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. La nuova CIE avrà un costo di euro 22,20 che dovranno essere versati anticipatamente tramite bollettino postale (in distribuzione precompilato presso l’Ufficio Anagrafe) o con tessera BANCOMAT (l.r.)

VITALITÀ DEL TERRITORIO Nasce una nuova associazione

Evento: a Silvano d’Orba apre la

"Me lo ha detto il vino" Distilleria S U i è costituita ed è stata presentata ad Ovada nella serata di ieri l’Associazione Culturale “Me lo ha detto il vino”. Un titolo originale, ma significativo con l’obiettivo di esaltare la zona dell'ovadese e le sue caratteristiche, ma anche ricercare tipicità delle regioni del nostro paese, cercando quindi di dar risalto ai produttori locali e alle realtà nazionali e internazionali di eccellenza. L'associazione vuole instaurare rapporti con le aziende vitivinicole locali, ristoranti, agriturismi, ville storiche, cercando di utilizzare le location presenti per proporre gli eventi con tematiche distinte e sempre originali. Fine ultimo, importante ed etico, sarà quello di utilizzare occasionalmente gli eventi anche per

costruire progetti per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza verso enti locali, con cui instaurare rapporti e costruire obiettivi. Sarà cura dell’associazione capirne la fattibilità, individuando periodicamente i soggetti con i loro bisogni e le disponibilità economiche dell’evento, desti-

nando somme congrue alle esigenze delle singole associazioni con cui si collabora. Attraverso gli eventi da proporre ai cittadini e a tutti coloro che vorranno parteciparvi, si scopriranno così etichette, vitigni, tradizioni e nozioni, cercando di far avvicinare le persone al vino e di incuriosire attraverso serate costruite a tema. Abbinamenti enogastronomici mirati e suggestivi guideranno gli appassionati in un percorso sensoriale ed emozionale che possa regalare loro competenza e benessere. Sei sono i componenti dell’Associazione Culturale di cui quattro sommelier Fabrizio Majan, Alessandra Veronese, Fabio Zunino, Andrea Erbetto oltre ad Elisa Stoppino e Felice Tuosto. Luisa Russo

A

ficato particolare per almeno due ragioni. La prima è per confermare il forte legame tra Ovada e Genova, non facendo mancare – anzi rafforzando, se possibile – la nostra presenza e il nostro contributo alla vita

e all’economia del capoluogo ligure. La seconda è una ragione tutta ovadese: l’inizio della stagione teatrale dovrebbe coincidere pressappoco con l’esito della gara per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione del

gico ed affascinante” come dicono i due titolari della Distillera, il cui prodotto non a caso è un marchio del Made in Italy in tutto il mondo. Un appuntamento dunque da non perdere per visitare le cantine d’invecchiamento del Settecento, dove si forma questo prodotto. Marta Calcagno

Ottobre: si festeggia il compleanno di

Al via “Insieme a teatro” nche quest’anno l’Amministrazione Comunale presenta l’iniziativa “Insieme a Teatro”, che offre la possibilità di assistere ad una serie di spettacoli in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova. L’iniziativa consiste nel mettere a disposizione un pullman e un accompagnatore del Comune; i cittadini interessati a partecipare agli spettacoli hanno così la possibilità di raggiungere comodamente il teatro, senza preoccupazioni di traffico, di parcheggio e a costi estremamente contenuti. Senza considerare il piacere di fare il viaggio in compagnia, con la possibilità di scambiarsi opinioni con altri appassionati di teatro. È una tradizione che si rinnova ormai da molti anni, ma quest’anno assume un signi-

na delle più antiche dinastie di artigiani dell’alessandrino, quella dei Gualco di Silvano d’Orba, mette in vetrina l’11 novembre la sua Distilleria. Sarà infatti possibile visitare i suoi laboratori dove gli attuali titolari, Giorgio e Marcella Soldatini, mostreranno le tecniche per la preparazione delle grappe. Giorgio e Marcella rappresentano la sesta generazione di discendenza diretta dal fondatore Paolo Gualco, che nel 1870 iniziò questa attività. Davanti all’alambicco della Distilleria, come ogni anno, vi sarà una grande festa, con la Banda musicale del paese, la benedizione del parroco e l’intervento delle Autorità. Una festa anche in omaggio alla tradizione che a Silvano d’Orba nella grappa ha visto una delle sue eccellenze. Il rito della distillazione infatti è un rito, “un mestiere artigianale ma-

Fresonara

Teatro Comunale, dopo tanta attesa e dopo il lungo e paziente lavoro svolto in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte. Sul sito www.comune.ovada.al.it si possono trovare i dettagli dei sei spettacoli proposti e delle modalità operative per partecipare all’iniziativa. Si tratta di spettacoli nel pomeriggio della domenica, cui potrebbe aggiungersi una giornata al Teatro Carlo Felice per assistere a “La bella addormentata”, con il balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo (dal 31 gennaio al 03 febbraio 2019). Se si manifesterà interesse sufficiente per formare un gruppo, l’intenzione sarebbe quella di aggiungere alla stagione anche questo spettacolo affascinante e coinvolgente. ( L.R)

D

ei festeggiamenti attinenti al Compleanno di Fresonara ne abbiamo già parlato altre volte. Chi si ricorda sa che non c’è un tempo preciso dal quale far iniziare la vita del paese. Dunque si è partiti da una data fittizia: 1° ottobre 981. Quel giorno Ottone II, Re del Sacro Romano Impero, ribadisce ai monaci del Convento del S. Salvatore di Pavia il lascito testamentario della madre, la regina Adelaide, della Curtis Frixionariae. Ma Fresonara, come testimoniano documentazioni precedenti, certamente esisteva già da lungo periodo. Il commemorare ufficialmente, da parte dell’Amministrazione Comunale, il genetliaco del paese, è merito di una felice intuizione degli alunni della locale Scuola Primaria. Così, dal 2001, tutti gli anni, il mese di ottobre è dedicato alle più svariate manifestazioni, sempre gratuite, per ricordare alla popolazione che anche Fresonara, nel suo piccolo, è entrata di diritto nella Storia con l’iniziale maiuscola. Nel 2018 si è iniziato con la Degustazione guidata del miele, a cura della Pro Loco, presso il Teatro Comunale alle ore 21,15 di sabato 13. Il giorno dopo, sempre organizzata dalla Pro Loco, la Festa d’autunno. Dalle 14,30, in Piazza Don Orione, caldarroste, farinata, frittelle. Non è mancato il giro sul cavallo per il battesimo della sella e l’esibizione di ballo country. Venerdì 19, alle ore 21,00, nella Chiesa Parrocchiale, sotto la direzione dell’Associazione Culturale Lo Scagno, tutto esaurito al grande Concerto in onore del M° Don Angelo Fasciolo, riconosciuto virtuoso organista in varie parti del mondo. Al violino Anais Drago e alla fisarmonica Roberto Bongianino. Un esperto astronomo, calcolando i movimenti degli astri, arrivò alla conclusione che la notte del 1° ottobre 981 ci fu un’eclissi di Luna. Fresonara, invece di nascondersi, si apre tutti gli anni alla riscoperta delle sue fondamenta. Dom&Nico BISio

AI LETTORI Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom. Umberto Cecchetto socio dell'Ass. "Club F.lli Rosselli". Contattarlo al:

328 60.87.969 cecchettoumberto@gmail.com


l’inchiostro fresco

Civica scuola di musica “A.Rebora”

L

a Civica Scuola di Musica “Antonio Rebora” di Ovada anche quest’anno ha aperto le iscrizioni ai propri corsi musicali con l’avvio dall’11 ottobre. La storica istituzione culturale ovadese ha ampliato ormai da alcuni anni la propria offerta didattica avviando i corsi jazz pop e rock (chitarra elettrica, basso elettrico, batteria, canto moderno, improvvisazione jazz) e potenziando notevolmente quelli di musica classica (flauto, clarinetto, sax, tromba, trombone, euphonium, chitarra, pianoforte, violino, violoncello). Le esperienze di musica d’assieme, ormai fondamentali per la crescita musicale e umana degli allievi, si confermano al centro dell’azione didattica. L’attenzione per i più piccini si concretizza nel corso di propedeutica musicale per l’infanzia. La novità di quest’anno è rappresentata da un corso collettivo di canto per adulti sotto la guida di Roberto Tiranti, pensata in un orario serale, questa attività darà modo anche alle persone mature di poter esprimere la propria passione per la musica condividendola in un contesto pertinente e rilassato. É stata rinnovata la convenzione col Conservatorio “G. Verdi” di Torino per consentire a tutti gli allievi interessati di certificare le proprie competenze e sono confermate le due borse di studio (una concessa dal Rotary Club Ovada-del centenario e l’altra dalla Pro Loco di Ovada e del Monferrato Ovadese) in favore dei giovani più meritevoli. Le attività della Civica Scuola di Musica “Antonio Rebora” si svolgono in collaborazione con l’omonima Associazione Musicale e con l’associazione musicale “A. F. Lavagnino” di Gavi. Luisa Russo

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Fabio Mazzari • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo e Luca Serlenga (Valli Stura e Orba) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Fabio Mazzari (Valle Scrivia, Oltreappennino) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Samantha Brussolo (Val Borbera, Valle Spinti)

11

Ottobre/Novembre 2018

EVENTI NELL'OVADESE E RONDINARIA Una targa per i caduti e i dispersi in Russia

Giornata del ricordo a Mornese

O

ttima riuscita per la “Giornata del Ricordo”, commemorazione dedicata ai caduti e dispersi della Campagna di Russia, che si è svolta a Mornese. Nutrita la partecipazione di pubblico, con il coinvolgimento di quasi 120 famiglie di caduti e dispersi, provenienti dai nove comuni dell’Unione Montana “Dal Tobbio al Colma” (Mornese, Bosio, Montaldeo, Casaleggio Boiro, Lerma, Tagliolo M.to, Belforte M.to, Molare e Cremolino) e da altri paesi limitrofi. Oltre ai Sindaci dei Comuni coinvolti, hanno partecipato alla manifestazione diverse autorità civili e militari, tra cui il Maggiore Lorenzo Repetto della Compagnia Carabinieri di Canelli, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Cap. Marzia La Piana ed il Coman-

dante della Stazione Carabinieri di Mornese, M.llo Paolo Carlini; sono state rappresentate anche le cinque sezioni alpine limitrofe (Acqui, Alessandria, Casale, Asti e Cuneo, presente con la Bandiera del Memoriale), l’Associazione Artiglieri d’Asti ed il Corpo Granatieri di Sardegna. Commoventi gli interventi di

cinque reduci, che pur di portare la propria testimonianza di guerra, hanno percorso molti chilometri per giungere a Mornese. Il pù’ anziano era Giovanni Alutto di Carmagnola classe 1916, a seguire Lodovico Pontesime di Cuneo del 1918, e successivamente Giuseppe Falco di Cuneo, Leonardo Sassetti di Savona ed

Giuseppe Albertoni di Sospiro (CR), tutti classe 1921. L’iniziativa, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Mornese e realizzata grazie al prezioso contributo dell’U.N.I.R.R. Sezione Monferrato (Unione Nazionale Italiana dei Reduci di Russia), è stata la prima nel suo genere organizzata

Ovada: per ricordare la battaglia del 1672

I “Granatieri di Sardegna”

L

a storia dei “Granatieri di Sardegna” coincide con quella del nostro Paese, sin dai suoi primi passi. I Granatieri, infatti, nascono il 18 aprile 1659 nel Ducato di Savoia, per volontà di Carlo Emanuele II come “Guardie del Re”. La loro caratteristica era quella di essere di robusta corporatura e di notevole altezza, perché come i Corazzieri ai tempi nostri, dovevano, oltre che a tutelare il Re, dare l’immagine della presenza dello Stato. Furono impiegati, dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia, per il lancio delle prime granate che erano ordigni esplosivi maneggevoli ma molto pesanti e da lì nome di "Granatieri", che si distinsero talmente tanto nelle battaglie da meritarsi l'onore dal 1852 in avanti di montare la guardia a Palazzo reale. L'attuale nome di "Granatieri di Sardegna" risale al 1816 quando il reggimento

• Rubriche: Chiara Frisone (Passeggiando con Chiara) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom. Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro • Consiglio Direttivo: fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

www.inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

U

n libro dalle cui pagine balza agli occhi, limpida e scanzonata, una vita lunga 83 anni e che è ancora in divenire. È la vita di un monello, Remo Pastorino, che ancora oggi, nonostante gli anni, si porta dentro quell’eterno fanciullino che, a detta del Pascoli, è la “voce profonda di ogni uomo”. Già perché l’età non è quella anagrafica ma quella che ci si sente addosso solo quando si riesce ad ascoltare “quel fanciullino”. E Pastorino la sa ascoltare questa voce e continua ad essere sempre quel giovane scanzonato che ci appare leggendo il suo libro “Piccoli simpatici ricordi”, nel quale tratteggia i punti più salienti della sua vita. Un libro interessante da leggere, perché attraverso i ricordi autobiografici è possibile anche conoscere uno sprazzo di storia locale tra la valle Stura e l’ovadese. Gian Battista Cassulo

di Sardegna” era ad Ovada per ricordare la storica battaglia del 1672 tra la Repubblica di Genova e i Savoia, dove i Granatieri combatterono con grande valore e che vide, per l’esplosione della santabarbara, la distruzione del castello di Ovada. Gian Battista Cassulo

Enzo Prato

"Piccoli simpatici ricordi"

I Granatieri di Sardegna schierati davanti al Monumento ai Caduti

sardo "Cacciatori Guardie" - costituito nel 1744 da Bernardino Antonio Genovese e che, nel periodo napoleonico, rimase l'unica formazione a disposizione del Re perché dislocata in Sardegna - fu inglobato nell'esercito piemontese con il nome di “Reggimento di Sardegna". Domenica 7 ottobre, una delegazione dei “Granatieri

nella bassa provincia di Alessandria, e la terza, se si considera l’interezza della Provincia alessandrina e quella di Asti, dopo le commemorazioni di Montiglio M.to e San Salvatore M.to. Accanto ad una ricca mostra fotografica dedicata alla Campagna di Russia ed alla proiezione del filmato “Il Piombo e la neve” di Marino Olivotto, la cerimonia ha visto lo scoprimento di una targa dedicata ai caduti e dispersi di Russia originari di Mornese e la presentazione del libro “Il Fronte del Don” a cura dello stesso autore Riccardo Bulgarelli e del regista mornesino Ian Bertolini. Al termine dell’evento ogni famiglia dei caduti ha ricevuto un attestato ed una medaglietta col nome del familiare disperso.


12

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

Camminando mano nella mano

1

690 passi possono essere tutto o niente ma per Mathieu e per suo padre, diventano tutto: la felicità di stare insieme. Questo il succo di un libro veloce e agevole a firma di Ganstefano Zunino, dove l’autore, un ingegnere rossiglionese, in termini autobiografici racconta la sua storia di manager di una grande industria licenziato che si ritrova a vendere auto. Un percorso all’inverso che però si rivela salvifico, perché a vincere in questa storia di vita sono i sentimenti. Un libro che ho comprato per caso a Rossiglione, ma che consiglio a tutti di leggere. Io mi ci sono specchiato. Gian Battista Cassulo

Poesia

S

cenari d’archi e d’angoli” è il libro di poesie di Mariuccia Sciutto edito da L’Argolibro, di sicuro interesse, perché questa poetessa è molto nota negli ambienti letterari anche per aver organizzato nel 2008 un concorso letterario “Sulle ali di Rondinaria” con l’autorevole presenza in giuria di Adriano Sansa.

G.B.C.

Capriata d'Orba: un paese che si sta preparando al futuro

Lutto in redazione: il ricordo della figlia

Fervono i lavori

"Il mio papà"

A

quasi fine mandato del Sindaco Daniele Poggio, siamo andati a Capriata d’Orba (Al) per vedere gli ultimi ritocchi a questo paese, quasi posto a discrimine tra il novese e l’ovadese e quindi molto ambito sia per la residenza sia per gli insediamenti artigianali e industriali, nonché rinomato per la sua tradizione agricola e vitivinicola. Una delle principali novità che abbiamo trovato riguarda la viabilità interna. Quasi tutte le strade del concentrico del paese, sino alle diramazioni per le varie frazioni, sono state sistemate con nuove asfaltature e sistemazione porfido, anche in previsione della stagione invernale. Nello spiazzo retrostante il Municipio, poi, dove nel 2016 era stato abbattuto un fabbricato fatiscente, è stata realizzata nel corso del 2017 una piazzetta parcheggio, che verrà inaugurata quest’anno e sarà dedicata ad Oriana Fallaci. “Anche il viale del Cimitero – ci dice Daniele Poggio – verrà completamente risistemato con il rifacimento in pietra dei muretti laterali che richiameranno l’ambientazione del Carso, perché questo viale è dedicato ai caduti della Grande Guerra”. Sempre per quanto riguarda la viabilità, in questo caso esterna, c’è in progetto un intervento di più ampio respiro. “Dopo quello che è successo a Genova col Morandi ci siamo attivati per monitorare tutte le nostre infrastrutture – ci anticipa Poggio – in primo luogo il ponte sull’Orba dove giornalmente vi transitano centinaia di auto articolati da e per la zona industriale. Rifaremo il piano stradale con l’inserimento di appositi giunti di dilatazione per garantirne la stabilità e asfalteremo tutta la strada dalla rotonda sulla provinciale Novi – Ovada, sino alla Saiwa”. Ma la cosa forse più importante il sindaco ce la riserva alla fine del nostro giro, facendoci vedere l’antica torre. “Questo è il nostro monumento più antico e per la memoria storica collettiva che rappresenta lo stiamo completamente

È mancato Giuseppe Calcagno, padre della nostra collaboratrice, Marta Calcagno. La redazione si associa al dolore di Marta che è anche socio fondatore del Circolo culturale “Club Fratelli Rosselli”, editore di questo foglio d’informazione locale ed ecco il ricordo che Marta ci ha inviato di suo padre. La redazione

C recuperando con uno stanziamento complessivo di circa 70 mila euro, di cui 32 mila provenienti da una donazione della ditta Sassaia, 7 mila duecento dalla ditta Saiwa e 32 mila dal mio stipendio di sindaco ai cui emolumenti già da

due anni ho rinunciato”. Una bella cosa questa per un paese che vive e che vuole vivere con le proprie forze. Come è nello spirito orgoglioso dei capriatesi. Gian Battista Cassulo

i ha lasciato per una fortuita casualità, una banale caduta in ospedale, in modo improvviso sotto lo sguardo attonito di tutti. Giuseppe Calcagno era nato 77 anni fa a Vignole Borbera secondogenito di Palmina e Augusto, genitori operosi legati al lavoro, ai valori della famiglia e alle virtù cristiane. Ci ha lasciato il 6 ottobre scorso all'ospedale di Novi Ligure dove era stato ricoverato per una sopraggiunta emorragia celebrale. Vorrei ricordarlo insieme a molte persone che lo stimavano per la sua grande bontà, generosità e lealtà, per l'attaccamento ai

Un “ospedale” per le ambulanze

A

d Ovada (Al) è nata un’officina meccanica del tutto particolare, perché si prende cura delle ambulanze e dei veicoli speciali per il trasporto dei disabili. Stiamo parlando della Ambimotor ovadese dove abbiamo incontrato il suo amministratore delegato, Davide De Maria, che, nel farci visitare la struttura, ci ha spiegato che l’idea di dar vita a questa

officina era nata già alcuni anni fa alla Elettrauto Oddone di via Molare, dove appunto si riparavano questi particolari mezzi di trasporto. Occorreva, però, fare un salto di qualità, dedicando ad essi uno spazio specifico. Cosa realizzata quest’anno con l’inaugurazione avvenuta a giugno di un capannone completamente ristrutturato sito nell’area artigianale di via Novi, munito

delle più moderne tecnologie. Ma un ulteriore salto di qualità è stato fatto recentemente, il 15 settembre 2018, con lo “sposalizio” della AmbiMotor con la Olmedo, azienda leader nella produzione e adattamento veicoli per trasporto disabili. Quattro i soci di questa nuova impresa, che proviene dall’esperienza della “Elettrauto Oddone” e precisamente Massimo Pizzorno, Fabrizio Gastaldo, Mauro Turco e Angelo Papillo con Amministratore delegato, Davide De Maria. Una bella squadra dunque per questo “ospedale meccanico” dove sono “ricoverate” le ambulanze provenienti dalle zone più diverese dell’Oltregiogo e addirittura dalla Grande Genova, con Rivarolo e Bolzaneto in testa. Gian Battista Cassulo

valori della solidarietà e della magnanimità, del bene e della giustizia, virtù che non ha mai messo da parte e che hanno costituito la linea di condotta per tutta la sua esistenza. Lo ricorda la compagna Luigia Forlano che ha condiviso con lui molti anni di vita con grande serenità. Lo piange l' ex moglie Adriana Camera, i nipoti Giada ed Edoardo, Morena e Patrizia Ghiotto, il cognato Ivo, insieme a tanti amici affezionati. Gli rendono omaggio gli ex colleghi di lavoro Adriano Baretto e Marco Barisone che ne ricordano il grande attaccamento al lavoro, i suoi vicini di casa, tanti amici. Giuseppe è stato per me un padre benevolo, uomo dai semplici costumi, dai gesti sinceri sempre mossi da spirito di profonda umanità. Per questo vorrei onorare il suo ricordo in un momento di grande dolore ed esprimere la mia profonda devozione di figlia affezionata. Marta Calcagno

Partecipazione

L

a redazione de "l'inchiostro fresco" si unisce al dolore della sua valente collaboratrice, Marta Calcagno, per la perdita del caro papà.

I NOSTRI SERVIZI Servizio of¿cina e assistenza Verniciatura a forno Banco di raddrizzatura con dime universali Restauro auto d’epoca - Lucidatura personalizzata Riparazione e sostituzione vetri in giornata lavori veloci ed accurati Garanzia sui lavori eseguiti


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

POLITICA DEL TERRITORIO

13

Dalla minoranza consigliare di Ovada riceviamo e pubblichiamo:

"Lercaro: la fine è vicina?"

I

l Sindaco Lantero tace, il PD ovadese tace, i sindaci dei comuni dell’ovadese giustamente tacciono perché nonostante le pressioni ingiustificate del sindaco di Ovada per renderli corresponsabili si sono elegantemente defilati. Il Commissario Gianmaria Ghè ed il Direttore Gian Paolo Paravidino nominati dalla Regione Piemonte previa consultazione del sindaco di Ovada si sono dimessi perché indagati per appalti truccati al Borsalino di Alessandria. Il debito dell’Ipab sicuramente ormai supererà i due milioni di euro, considerato che in base a quanto affermato dallo stesso ex Direttore lo sbilanciamento di ogni anno si aggirava intorno ai seicentomila euro. Cosa succederà ora? Visto che tutti tacciono, se ci viene consentito, cerchiamo di provare noi a

parlare prevedendo quello che secondo noi sarà il futuro di Lercaro, in applicazione della recente legge regionale che non ammette IPAB che siano in deficit. Ovviamente il tutto dopo le prossime elezioni amministrative del prossimo maggio 2019. Molto semplicemente visto che la cooperativa

Camst (ex policoop Ovada) è la maggior creditrice si accorderà in sede di liquidazione dell’Ipab per compensare i suoi crediti con la presa in possesso del patrimonio di Lercaro comprendente immobili, terreni e arredi ovviamente per la sola parte che è rimasta dopo la querelle con la preceden-

te cooperativa, che naturalmente andrà ad ingrossare il patrimonio di questa grande cooperativa che guarda caso di dov’è? Ma certo di Bologna!!!!! A quel punto siamo certi che la Marchesa Battina Franzoni vedova Nossardi che nel 1872 donò alla comunità ovadese la tenuta per farne un ricovero per gli anziani si girerà nella tomba e, se potrà andrà a cercare tutti i consiglieri d’amministrazione appartenuti nei vari anni al Partito Comunista per chiedere conto della perdita di un patrimonio appartenente ai cittadini ovadesi e dilapidato dai debiti contratti da amministratori incapaci. Fossimo ognuno di noi il sindaco di Ovada non dormiremmo certo sonni tranquilli!!! I consiglieri di minoranza del “Patto per Ovada”

Caro Direttore de l’Inchiostro Fresco,

A

bbiamo sempre pensato al suo giornale quale espressione della pluralità e dell’imparzialità delle notizie, ma ci siamo clamorosamente sbagliati. Il comportamento dei vostri corrispondenti di Ovada, è così grave che ci domandiamo quali siano le motivazioni per cui la testata si avvalga di costoro che si comportano come l’Ufficio Stampa del Sindaco. Quali interessi avete per accettare una cosa simile? Non amiamo la critica distruttiva ma preferiamo pensare ad un futuro migliore per Ovada e gli ovadesi, ma quando è troppo è troppo!! A fronte di un’amministrazione comunale: • che ha visto il naufragio dello Story Park con milioni di euro di soldi pubblici andati in fumo, • che purtroppo stessa cosa sta avvenendo con l’Ostello del Geirino, • che è riuscita a farsi derubare da un’impiegata per più anni, • con le gravi responsabilità su Ler-

caro, dove non solo è stato raggiunto un deficit che porterà purtroppo all’alienazione di un lascito storico alla città e dove il Sindaco ha nominato un Direttore ed un Commissario che sono poi risultati inquisiti, • con la manifesta incapacità con cui hanno organizzato la raccolta porta a porta della spazzatura che non solo porterà disagi ma soprattutto un consistente aumento delle bollette, ebbene i vostri collaboratori scrivono solo articoli che magnificano il comportamento del sindaco Lantero, nessun cenno sulle negatività e criticità che sta vivendo la città, e poi mai e diciamo mai due righe su cosa ne pensavano le forze d’opposizione su quanto pubblicava. È vero che il vostro giornale non ha mai negato lo spazio a chi lo ha chiesto, però non è così che deve funzionare. Il Direttivo della Lega Sez. di Ovada

La Bacheca della politica ovadese Dal Sindaco di Ovada, Paolo Lantero riceviamo e con disponibilità pubblichiamo... “Nord” né di nome né di fatto e purtroppo in questi mesi anche il Piemonte e la Liguria ne stanno facendo le spese. Ma veniamo all'articolo. Tre temi, tre bugie, dicevo. Vediamole nel dettaglio.

L

a Lega (Nord) ovadese, in un recente articolo apparso su un periodico locale, affronta tre temi riuscendo ad inanellare tre bugie. Ho messo “Nord” tra parentesi perché sono ancora vivi nella memoria i cori contro i meridionali e la lotta per l'indipendenza padana, ma oggi le cose sono cambiate. D'altra parte, se è possibile per qualcuno passare dall'ideale del socialismo al pragmatismo leghista, è anche legittimo cambiare nome. La Lega non è più

RACCOLTA RIFIUTI Mi fa piacere che la Lega riconosca “che la raccolta porta a porta della spazzatura rientra tra gli obiettivi vincolanti che si è data la Regione Piemonte”. Accetto le critiche sull'operato del Consorzio e dell'Amministrazione, ci mancherebbe. Le critiche sono il sale della democrazia. Mi meraviglia un po' la critica rispetto al sistema adottato, importato proprio dal Veneto a trazione leghista e i cui risultati sono stati di recente magnificati in un dispaccio Ansa del 23 mag-

gio 2018, dal quale apprendiamo che “Il Comune di Treviso fino al 2013 aveva 58 operatori della nettezza urbana. Quando in quell'anno è passato a un modello spinto di raccolta differenziata (già sperimentato da anni nel resto della provincia), ha assunto altre 28 persone. E senza aumentare la tassa sulla spazzatura. L'aumento dell'occupazione senza alzare le tariffe per i cittadini è un altro dei "miracoli" del "modello Treviso" nel trattamento dei rifiuti. Un modello citato come esempio per l'Italia nel "contratto di governo" fra Cinquestelle e Lega.” Quindi un modello citato come esempio, automaticamente diventa sbagliato se lo sceglie il territorio del nostro Consorzio? Infine, la bugia! Non è vero che Acqui Terme ha rimandato al prossimo anno; partirà come

noi nel 2018. È invece vero che in molti mi hanno suggerito furbescamente di aspettare prima il turno elettorale, ma io credo che se una cosa è corretta bisogna farla tempestivamente. Per me, la politica è onestà intellettuale e spirito di servizio, non una scelta di convenienza. Credo che i cittadini capiranno. OSTELLO In realtà, dopo l'esecuzione di alcuni lavori di manutenzione straordinaria e in attesa del nuovo bando di affidamento, l'ostello quest'estate è stato aperto per circa tre mesi proprio per dare una risposta alle crescenti esigenze concentrate nella stagione estiva. Rispetto ai flussi turistici, che noi abbiamo sempre valorizzato in ottica zonale (perché crediamo che la zona sia un valore) non

conosciamo ancora ovviamente i dati 2018, ma i dati ufficiali dell'osservatorio regionale del 2017 ci informano che a Ovada hanno pernottato 7955 persone (145 in più rispetto all'anno precedente) mentre c'è stata una contrazione delle presenze, cioè gli ospiti si sono trattenuti per periodi più brevi. In questi anni abbiamo lavorato con impegno per rafforzare le relazioni con i territori vicini e con le realtà associative e istituzionali, così come molti soggetti hanno lavorato per ravvivare il territorio e i risultati stanno arrivando. SAAMO Premetto che la Società è guidata da un Amministratore unico da molti anni, secondo i dettami legislativi volti a contenere i costi, e che purtroppo il settore del tra-

sporto pubblico locale ha dei seri problemi ovunque. Detto questo, nell'ambito di un piano triennale, l'attuale Amministratore ha ipotizzato un aumento del compenso, anche in considerazione del crescente impegno. Né la normativa vigente né la situazione aziendale permettono una tale ipotesi, per cui l'assemblea (Ovada compresa) ha attualmente approvato il piano non prevedendo alcun aumento. È quindi falso affermare che “gli altri Sindaci hanno bocciato...”. Non c'è stata nessuna richiesta formale respinta, ma c'è stata una comune decisione dei soci che, pur riconoscendo l'impegno dell'Amministratore, hanno deciso di non modificarne il compenso. Il Sindaco di Ovada Paolo Lantero


l’inchiostro fresco

14

Ottobre/Novembre 2018

CANTINA SOCIALE DI MANTOVANA S.C.A produttori dal 1955

Che cos’è il Vino Novello

Mi presento... sono Il Novello 2018, e sono appena trascorsi 40 giorni, da quando sono state raccolte e conferite, alla cantina, le uve che mi formano. Sono il risultato di un felice connubio tra innovazione tecnologica e tradizione. Esprimo l’Amore per il territorio, e la Passione per la vite, dei viticultori della Cantina Sociale di Mantovana

Il 1 Novembre di ogni anno inizia la commercializzazione del vino novello, e negli ultimi dieci anni, la moda del “novello” si è diffusa oltremodo fra consumatori e produttori, italiani e mondiali. Ma molti ancora oggi confondono il Vino Nuovo con il Vino Novello, prodotti invece distinti, perché ottenuti con metodi di vinificazione diversi, che incidono fortemente sui costi di produzione e sul prezzo finale al consumatore. Il metodo usato per la vinificazione del Novello, è stato ideato da un’équipe di ricercatori francesi nel

lontano 1934; in uno dei tanti esperimenti era stata attuata la conservazione di grappoli d’uva a bassa temperatura a contatto con anidride carbonica. Dopo due mesi, i ricercatori constatarono, che i grappoli erano diventati gassosi e frizzanti, dal sapore decisamente particolare, naturalmente l’uva non erano più adatta per la vendita e pertanto decisero di vinificarla; il vino che ne uscì risultò certamente “nuovo”, le cui caratteristiche erano alquanto piacevoli. Dopo poche settimane dalla raccolta delle uve, il vino novello è già pronto,

ORE 11: ● ● ●

VISITA DELLA CANTINA APERITIVO DEGUSTAZIONE Del vino novello e di altri vini.

attraverso la macerazione carbonica. Per la produzione del nostro Vino Monferrato Rosso Novello doc, abbiamo utilizzato uve nere di di Dolcetto, e di Pinot Nero che donano rispettivamente, struttura, morbidezza e profumi. Queste uve, conferite in ceste, e quindi assolutamente integre e non ancora pigiate, vengono introdotte in un apposito serbatoio in acciaio inox, assistito da un gruppo frigorifero per la macerazione carbonica a temperatura controllata. Questo gas satura rapidamente l’ambiente, per cui le cellule intatte dell’uva intera sono costrette a modificare il loro metabolismo, effettuando un tipo di fermentazione intracellulare, detta anche autofermentazione, nel corso della quale si formano glicerolo, acetaldeidi e aminoacidi e, modificando la permeabilità delle bucce, queste cedono i pigmenti coloranti alla polpa. L’uva, così contiene una quantità d’acidi inferiore rispetto all’origine, inoltre si sviluppano nuovi componenti odorosi, che ricordano principalmente la fragola, il lampone ed il mirtillo, oltre ad un intenso profumo fruttato.

Tutta la massa è stata successivamente pigiata sofficemente e posta nel tino di fermentazione a temperatura controllata dove, in tre giorni, ha terminato la trasformazione degli zuccheri in alcool. Il vino che ne è risultato si presenta con un colore particolarmente vivo, con tonalità che ricordano il porpora, ed al gusto predomina la fragrante freschezza. I novelli italiani hanno maggiore ricchezza d’acido carbonico, rispetto agli altri, questa caratteristica, quasi sempre piace al nostro gusto, ma non al consumatore straniero. Per assaporarne appieno proprio la freschezza e la fragranza, il novello deve essere consumato entro la primavera successiva alla vendemmia, accostandolo perfettamente con primi piatti leggeri, salumi, carni delicate bianche o rosse e formaggi freschi. Con la speranza di aver fatto un po’ di chiarezza in merito, Vi invitiamo alla nostra “Festa del Novello” che si svolgerà presso la “Cantina di Mantovana” il 4 Novembre in occasione della quale potrete degustare questo particolare vino accompaganto da caldarroste, frittelle , agnolotti e la “Paella di Sergio”.

ore 13 PRANZO con: ● ●

● ●

AGNOLOTTI LA PAELLA DI PESCE “DI SERGIO” DOLCI FRITTELLE E CALDARROSTE

è gradita la prenotazione


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

15

Dizionario fiscale: che cos’è la

Cedolare secca La casa regno dei sogni e degli affetti

Un luogo dove l’uomo trova la sua sicurezza C “

asa, dolce casa!”. Quante volte si sente dire questa frase fatta, ma effettivamente la casa è, per antonomasia, “il luogo della pace, il rifugio non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni dubbio, da ogni discordia”, come citava John Ruskin (1819 – 1900) nel suo saggio sociale “Sesamo e gigli” (1868), scritto forse sotto l’influenza di quelle idee che si richiamavano al socialismo utopistico, così definito da Marx per distinguerlo dal socialismo scientifico, che nei falansteri del Fourier (Charles Fourier, 1772 – 1837) trovavano la loro applicazione materiale. I falansteri però erano pensati per ospitare famiglie riunite in piccole comunità abitative che usufruivano di spazi comuni, quasi come dei piccoli villaggi, dove la piazza era il cortile sul quale si affacciavano le abitazioni e i laboratori artigianali. Di questi edifici, che presupponevano una proprietà societaria dell’immobile, esistono ancora oggi molti esempi sopravvissuti all’incuria del tempo: sono le cosiddette case di ringhiera ben visibili nei centri storici di epoca ottocentesca delle nostre città. Oggi, ma anche ieri, l’utopia è ben lontana dai nostri stili di vita. La casa però, come già la pensava anche Ruskin, resta il nostro rifugio. E attorno a questo “rifugio” molti sono gli interessi che si affollano intorno. A partire da quelli speculativi. Per salvarsi dai rischi e dagli “arraffoni”, per chi vuole acquistare o affittare un’abitazione, meglio è rivolgersi a professionisti specializzati nel settore, ovvero agli agenti immobiliari. Per saperne di più abbiamo sen-

U

n mezzo per favorire la mobilità del mercato immobiliare nel campo degli affitti potrebbe venire dall’uso della cosiddetta “Cedolare secca”. È questa una forma di tassazione separata, nel senso che, per il proprietario dell’immobile, il reddito da locazione non fa cumulo con il resto dei redditi, ma viene versato all’erario solo il 10 o

il 21% del canone di affitto. Questo regime è in vigore solo per le unità abitative ma sarebbe auspicabile venisse esteso anche per gli immobili destinati ad attività commerciali, per favorire così la riapertura dei molti negozi oggi desolatamente abbandonati con le serrande abbassate. (g.b.c.)

Diego Lume e Gian Luca Motta, titolari dell'Agenzia Lume Immobiliare, nel loro studio di intermediazione

tito un’agenzia, nel caso l’agenzia Lume Immobiliare di Novi Ligure, dove Diego Lume con la fattiva collaborazione di Gian Luca Motta, da anni ormai si occupa del mercato immobiliare locale e non solo. “Dopo aver fatto molta gavetta in un altra agenzia, nel novembre del 2000 ho iniziato per conto mio questa attività che tra qualche giorno accenderà la sua diciottesima candelina” ci dice Diego che, assieme a Gian Luca, mi sta facendo vedere un grafico sull’andamento delle vendite e commenta “Il mercato che si presenta ora, dopo la crisi iniziata nel 2008 a causa dei mutui sub-prime, incomincia ad essere più vivace anche in virtù dei prezzi degli immobili che si sono sensibilmente ridimensionati e supportato da mutui a tassi di interesse decisamente vantaggiosi”. “Dopo una prima bolla speculativa, quando dalla lira siamo passati all’euro, la gente non ha più percepito il mattone come bene rifugio – ci spiega Gian Luca Motta – anche se attualmente iniziamo a vedere un ritorno agli acquisti per investimento.”

Ma chi sta muovendo il mercato e quale tipologia di abitazioni è maggiormente richiesta? “Anzitutto vi è una richiesta da parte di nuclei familiari che già hanno una casa ed hanno necessità e desiderio di migliorare la propria situazione abitativa – ci rispondono i nostri due interlocutori – e poi vi è anche una significativa domanda da parte di chi ritiene illogico continuare a pagare un affitto soprattutto ora che il mercato offre opportunità interessanti, tra questi anche stranieri che si stanno insediando nei nostri territori. Per quanto riguarda la tipologia, l’abitazione in città maggiormente richiesta è quella sui 100 metri quadrati, mentre nei paesi, la scelta ricade su case, villette o rustici da riadattare con giardino, però”. E per muovere ulteriormente il mercato? “Abbassare il carico impositivo anche sulle seconde case!!!” è la risposta unanime. Per chi ha buone orecchie per intendere, questo potrebbe essere veramente un buon suggerimento. Gian Battista Cassulo

Arquata Scrivia: un prototipo dell'abitare del futuro

C

i siamo recati ad Arquata Scrivia per incontrare Pierluigi Ponzano che assieme al figlio Giacomo, laureato in Scienze Ambientali, sta realizzando con la sua impresa "Arquata costruzioni" un innovativo progetto: quello di un complesso abitativo che si inserisce in un progetto di "rigenerazione urbanistica". Ovvero un complesso residenziale che, facendo da cerniera tra il Centro Storico e la parte nuova della città, ponga nelle migliori condizioni i fruitori delle singole unità immobiliari che saranno "accudite" da una cooperativa che andrà incontro a tutte le esigenze che una famiglia, o anche la singola persona, potrà avere. Dalla cura dell'appartamento, quando sarà lasciato incustodito per viaggi di lavoro vacanze, alla cura degli animali domestici, alla spesa e ad altri servizi. Insomma una forma

Vedere a pag. 18 il resoconto del convegno sul condominio a firma di Federica Riccardi dove è stato presentato questo progetto

di "portierato evoluto" per questo complesso abitativo che sarà dotato anche di una "foresteria" gestita dalla Cooperativa di servizi per ospitare temporaneamente parenti o amici. E questi appartamenti non solo avranno questa opportunità di assistenza, ma godranno anche delle più moderne tecnologie, in primo luogo le connessioni Internet per permettere

anche il "telelavoro", ormai una prospettiva quanto mai vicina del nostro prossimo futuro. Gian Battista Cassulo Vedere intervista a Pierluigi Ponzano sui nostri social network cliccando sul link: https://www. facebook.com/linchiostrofresco/ videos/2211803112387125/


16

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

Cari lettori... Eccoci qui, nelle pagine di questo nuovo SPECIALE dedicato la mondo del Condominio e della Casa, che ha l’intento di mettere a vostra disposizione uno strumento di informazione e di formazione, utile a navigare nell’oceano legislativo che regola il vivere in comune ed in condivisione. Ma non parleremo solo di Condominio, ci occuperemo di tutto il mondo Casa, tratteremo argomenti come la riqualificazione energetica, la stabilità sismica, i mutui, ed ogni altra novità o innovazione a riguardo. Su queste pagine diranno la loro i professionisti del settore, scriveranno per voi, Avvocati, architetti, ingegneri e tutta una seri di figure legate a questo mondo. Lo studio di Revisione e Amministrazione Condominiale ConDominiTuo, pone al centro l’individuo ed è per questo che abbiamo la necessita di informarvi, un Condominio o utente informato fa sempre la scelta giusta, agevolando di fatto i professionisti con cui si interfacciano. Non vogli rubarvi altro tempo, vi lascio alla lettura del nostro SPECIALE,

Conto corrente condominiale

A

cinque anni dalla riforma del Condominio art. 1129 c.c., al comma 7, prevede l'obbligo dell'amministratore di far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio. Si tratta di una novità, perché prima della riforma nessuna norma imponeva tale obbligo. Ma non è una novità assoluta, perché già in precedenza la giurisprudenza aveva chiarito che l'amministratore era tenuto a far affluire i versamenti delle quote condominiali su un apposito e separato conto corrente intestato al condominio da lui amministrato,“onde evitare che possa sorgere confusione tra il patrimonio dei diversi enti di gestione da lui amministrati” (ex multis, Trib). Salerno, 3.5.2011; Cass. civ., n. 7162/2012). In pratica, il Legislatore ha scritto nero su bianco quanto già affermato in via pretoria, eliminando ogni dubbio circa la sussistenza dell'obbligo in esame. La ratio della nuova disposizione discende da “esigenze di trasparenza che, essendo informata alla tutela del diritto di ciascun condomino a verificare la destinazione dei propri esborsi, prescinde dall'effettiva e concreta destinazione delle somme medesime, dalla

mancanza di irregolarità di gestione dei fondi, dall'approvazione la norma assume carattere imperativo, confermato dall'art. 1138, comma 4, c.c., che prevede l'inderogabilità dell'art. 1129 c.c., anche da parte di un eventuale regolamento di natura contrattuale, cioè adottato o accettato da tutti i condomini. Dalle caratteristiche anzidette consegue che l'eventuale delibera con cui l'assemblea dei condomini autorizza l'amministratore a non aprire il conto corrente condominiale deve considerarsi nulla. In quanto tale, può essere impugnata da chiunque ne abbia interesse (anche dai terzi o dai condomini che hanno votato a favore) e in ogni tempo (anche oltre il termine di 30 giorni, che l'art. 1137 c.c. prevede solo per l'impugnazione delle delibere annullabili). Dunque l'assemblea non

potrà più efficacemente dispensare l'amministratore dall'obbligo di aprire il conto corrente condominiale e L'amministratore dunque, subito dopo la nomina, deve recarsi presso la posta o la banca che ritiene più conveniente (salvo specifica indicazione dell'assemblea) ed aprire il conto corrente del condominio. Analogamente, il nuovo amministratore, munito di delibera di nomina, deve procedere alla variazione dell'intestazione del conto corrente già aperto dal suo predecessore. La norma peraltro non dice nulla in merito alle modalità pratiche di utilizzazione del conto, che tuttavia potranno essere opportunamente disciplinate con una delibera ad hoc dell'assemblea o nel regolamento di condominio. Gianluca Cefalì


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

La rete elettrica di domani: il Prosumer

L

'accesso all'energia elettrica è un privilegio che ormai diamo per scontato, ma la garanzia che, quando premiamo l'interruttore la lampadina si accenda istantaneamente, richiede un'infrastruttura molto complessa alle sue spalle. Allo stato attuale della rete una serie di centrali di vario tipo sono collegate alla rete in alta tensione (AT), detta di trasmissione, che ha il compito di far coprire all'energia le lunghe distanze tramite gli elettrodotti. A questa rete è connessa una seconda, a media tensione (MT) che viaggia capillare nelle città e nelle campagne. L'ultima rete, quella di bassa tensione (BT), copre l'ultima lunghezza che separa la presa di casa vostra dalla cabina più vicina; questa infrastruttura ha avuto, nel corso degli anni, una costituzione rigidamente a senso unico, dalla centrale all'utenza e mai viceversa. I problemi relativi alle fonti fossili e l'avvento delle energie rinnovabili ha portato ad una revisione di questo paradigma, in quanto oggi, una fetta crescente del fabbisogno energetico è coperta dalle rinnovabili più o meno sparpagliate sul territorio, dai grandi parchi che vediamo sempre più spesso nelle campagne al singolo pannello sul tetto di una casa. Tutte queste fonti devono confluire nella rete elettrica, rispettando un equilibrio in cui la produzione deve bilanciare perfettamente il consumo istante per instante

altrimenti la rete va in crisi. Per farlo iniettano in rete l'energia generata localmente, che sia in BT, MT o AT, stravolgendone l'architettura. Questo delicato equilibrio dipende dal fatto che, ad oggi, non esistono metodi efficienti per stoccare l'energia in eccesso, rendendola disponibile quando serve, con qualche complessa eccezione. Questo nuovo paradigma ha visto nascere la figura del Prosumer (dalla crasi inglese dei termini Producer cioè produttore e Consumer cioè consumatore), un nuovo ibrido che rappresenta qualsiasi piccola o grande realtà che da consumatore passivo ha deciso di installare una qualche forma locale di generazione elettrica. Un'altra grande utenza ad oggi totalmente coperta dai combustibili fossili, e cioè il trasporto, lentamente dovrà anch'essa convergere verso l'elettrico e questo comporterà un'altra grande rivoluzione. Non è difficile immaginare che lentamente ogni singola entità, dalla villetta, al condominio, alla grande fabbrica, alla singola automobile, diventerà un Prosumer, aumentando i grattacapi di chi gestisce la rete ma andando ad incidere sempre di più sui consumi di fonti fossili che si auspica usciranno di scena sul lungo periodo. In questi ipotetici scenari futuri si prospetta la necessità di essere sempre più informati ed educati sulle dinamiche che regolano questi mondi, per evitare quello che

è successo ai molti non preparati, che hanno fatto investimenti ingenti per installare impianti in casa poi rivelatisi totalmente inadeguati a fare l'unica cosa che interessa veramente e cioè ridurre i costi relativi all'approvvigionamento domestico dell'energia. Inoltre, la proliferazione degli incentivi sulle fonti rinnovabili ha portato ad una sovrabbondanza di installatori, molto spesso dei semplici impiantisti che da fare manutenzione alle caldaie si sono improvvisati specialisti di impianti per la generazione dell'energia elettrica e di cui ne ignoravano le peculiarità. Il mio consiglio, ai prosumer futuri è quello di appoggiarsi ad aziende serie e professionali capaci di fornire una consulenza completa sia in fase di studio, tecnico e normativo, che di installazione e soprattutto di manutenzione ordinaria e straordinaria. Comparandone le offerte e verificando in rete se i dati forniti sono veritieri. Sicuramente il loro prezzo non sarà competitivo rispetto all'installatore improvvisato, ma essendo un settore in continua evoluzione e strategico per il futuro è vitale che il vostro impianto, che sia una micro turbina eolica, una stringa di pannelli fotovoltaici o anche un pannello solare termico, rispetti le vostre esigenze e garantisca un rientro sicuro dell'investimento. Ing. Andrea Fragola

17


18

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

SPECIALE CONDOMINIO

Arquata Scrivia Presentato un progetto per l'abitare del futuro: dalla famiglia patriarcale al condominio assistito

Agostina: innovativo complesso immobiliare L l “Cinema Teatro Roma” di Arquata Scrivia ha ospitato l’11 ottobre 2018 il convegno “Agostina, il condominio senza problemi – L’abitare del futuro prossimo”, organizzato dall’Impresa edile Arquata Costruzioni e dal Comune di Arquata Scrivia, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Alessandria, Inu, Ance e CNAPPC. Un’occasione per presentare l’innovativo progetto di un condominio solidale - firmato dall’architetto Corrado Motto e realizzato dall’imprenditore Pierluigi Ponzano con il concorso della Cooperativa Servizi Atena - e per discutere sui temi del recupero urbanistico nonché dei nuovi modi dell’abitare al passo con i cambiamenti sociali in atto.

IL SALUTO DELLE AUTORITÀ Ad aprire il convegno, il Sindaco di

Arquata, Alberto Basso, e l’assessore all’urbanistica Stefania Pezzan, i quali hanno espresso entusiasmo per l’iniziativa: “La partnership che si sta creando con questo progetto tra pubblico e privato ha una grande importanza – ha spiegato il Sindaco Alberto Basso - e speriamo possa essere precursore di un movimento a livello nazionale”.

LA DISCUSSIONE La parola è poi passata all’ architetto Fiorenza Tento, presidente dell’ordine degli architetti di Alessandria, la quale ha parlato del concetto di “città del futuro”, una città globale, connessa ad ogni esigenza sociale, che spinga il mondo delle costruzioni a riflettere sua nuovi aspetti come qualità, sostenibilità e rigenerazione urbana. Temi approfonditi anche dall’architetto Alessandro Marata, membro del

CNAPPC e responsabile del dipartimento Energia e Sostenibilità. Tra i relatori anche l’architetto austriaco Nerma Linsberger, la quale ha portato la sua esperienza nella costruzione del Social Housing, parlando dell’edilizia sovvenzionata a Vienna e dando nuovi spunti sul concetto di recupero della socializzazione attraverso le nuove costruzioni. L’edilizia sovvenzionata e il Social Housing, che nonostante i fondi europei

dedicati in Italia non viene sviluppato, sono stati al centro dell’intervento del Prof. Carlo Alberto Barbieri del Politecnico di Torino, nonché Presidente della Commissione nazionale Inu e della Sezione Inu Piemonte e Valle d’Aosta. LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La seconda parte del convegno è stata dedicata nello specifico al

Le case devono essere riqualificate strutturalmente non solo esteticamente

Tutto sul “Sismabonus”

R

iqualificare il patrimonio immobiliare in cui viviamo è la prima azione necessaria non solo a garantire una rendita futura ma soprattutto a garantire la nostra sicurezza. Gli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia hanno riportato all'attenzione pubblica l'inderogabile necessità d'intervenire sugli edifici esistenti rendendoli più sicuri, considerato che il “rischio sismico” è diffuso praticamente ovunque. Non dobbiamo permetterci il lusso di dimenticare che anche la nostra zona è stata seriamente colpita nel 2003. Le case devono essere riqualificate strutturalmente non solo esteticamente. Con la Legge di Bilancio 2017 è stato introdotto il così detto “Sismabonus” che permette una consistente detrazione d'imposta per gli interventi di miglioramento sismico.

LE AGEVOLAZIONI PER IL SISMABONUS L'agevolazione fiscale consente a privati (persone fisiche, società di persone, imprenditori individuali, professionisti) e società (società di capitali ed enti) di detrarre dall’IRPEF o dall’IRES una parte delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, per interventi di messa in sicurezza statica delle abitazioni e degli immobili a destinazione produttiva situati nelle zone ad alta pericolosità sismica, come ad esempio buona parte della Provincia Alessandrina classificata in Zona 3. La misura della detrazione è definita da una percentuale che varia dal 50% all’85%, su un ammontare complessivo di spesa non superiore a 96.000 euro per ogni unità immobiliare e si recupera con la dichiarazione dei redditi nell'arco di 5 anni.

CHI PUÒ USUFRUIRNE? Possono usufruire dell'agevolazione tanto i proprietari quanto i locatari, compreso le società immobiliari e gli Enti gestori di Edilizia Residenziale Pubblica. Rientrano nel benefit anche le parti comuni degli edifici condominiali.

LE DETRAZIONI L'entità della detrazione varia in funzione del grado di miglioramento sismico raggiunto. In alternativa alla detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi è possibile optare per la cessione del credito di imposta a soggetti terzi (l'impresa che esegue i lavori ad esempio) È sicuramente un'opportunità da cogliere. Gli immobili ben mantenuti e più performanti potranno rientrare in un mercato immobiliare che ancora è in sofferenza sicuramente con quotazioni più elevate. La rigenerazione urbana e il riuso, specie dei centri storici, necessitano sempre più di misure di sostegno per essere attuate, ed il “sismabonus” costituisce un primo importante tassello. Ing. Marco Colombo

progetto di Arquata Scrivia, con una “tavola rotonda” moderata dall’architetto Daniele Menichini, presidente dell’Associazione Green Hub. Al tavolo hanno partecipato professionisti provenienti da diversi settori: Giorgio Fossati, amministratore delegato della Cooperativa servizi Atena; il notaio Gianluigi Bailo; l’avvocato Alessandro Reale; l’agente immobiliare Franco Repetto; la psicologa Daria Ubaldeschi,

che ha evidenziato come questo progetto possa aumentare e migliorare la qualità della vita, incentivando le relazioni sociali e il recupero del proprio tempo; Gino Boggeri, vicedirettore di Ance Alessandria, che si è detto disponibile a sponsorizzare e potenziare iniziative di questo genere; la consulente del lavoro Roberta Torriglia, che ha analizzato l’aspetto fiscale; il comandante dei Vigili Urbani, Fabrizio Repetto, che ha previsto, grazie al servizio di portineria, un aumento della sicurezza ed una diminuzione dei tempi di intervento in caso di soccorso; per ultimo la parola è passata all’architetto Monica Ubaldeschi, dell’ufficio urbanistica del Comune, la quale ha collaborato in prima persona alla realizzazione del progetto. Federica Riccardi

Una città chiamata Rondinaria

A

ccanto all’idea del condominio assistito, un altro metodo per abitare il territorio, sempre con l’occhio rivolto al solidale, potrebbe essere quello della cosiddetta “Città dei paesi”, una versione aggiornata della “Città diffusa”, della quale troviamo alcuni esperimenti nelle “Città giardino” nate attorno agli anni Ottanta, quando gli architetti urbanisti dell’epoca tentavano di dare voce al protagonismo sociale dell’individuo che si sentiva soffocato nella Città metropolitana. Per contrastare le possibili devianze di questo protagonismo come il senso di frustrazione, si potrebbe pensare di applicare l’idea della “Città diffusa”, poi verificatasi un fallimento, alla realtà esistente dei piccoli paesi, organizzandoli, secondo un’intu-

izione già avuta negli anni '60 da Roberto Guiducci ("Città Spazio" - 1968), in una “Catena di centri urbani” tra loro collegati secondo un ordine di specializzazione. Dal luogo delle attività produttive a quello del tempo libero, della cultura e dello sport. Dove, cioè, ogni paese diventa un quartiere specializzato armonicamente inserito in una realtà territoriale più grande. Si potrebbe così vivere in luoghi a dimensione d’uomo e lì trovare la propria realizzazione, senza quel senso di angoscia dei grandi agglomerati urbani. Noi de “l’inchiostro fresco” avremmo individuato questo tipo di città nei paesi compresi tra Novi e Ovada e l’abbiamo chiamata Rondinaria. Gian Battista Cassulo


Ottobre/Novembre 2018

Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi Pozzolo Formigaro: un paese circondato dai cantieri per il Terzo Valico

I Lions pozzolesi per Genova

L'impatto della "Grande opera"

I

l gigante invisibile delle grandi opere: imponente, costoso, massiccio, ma evanescente, fantasmatico”. È così che il giornalista Mauro Ravarino nel suo libro “Terzo Valico – l’altra tav” ha descritto nel 2015 l’opera della linea di alta velocità e alta capacità che si estende nel territorio di 12 comuni nelle provincie di Genova e Alessandria. Tra questi comuni, uno di quelli che sta subendo maggiormente l’impatto di questa “grande opera” è senza dubbio Pozzolo Formigaro, il quale oltre ad essere soggetto al passaggio della linea, ha sul suo territorio ben sei cave adibite al deposito della roccia scavata. Tra queste la “Romanellotta” che, oltre ad essere la cava più ampia dell’opera, è il deposito intermedio nel quale viene portato lo smarino, ovvero il materiale di scavo addizionato a schiumogeni e additivi, estratto da tutte e quattro le “talpe meccaniche” all’opera nelle gallerie di valico, per essere poi sottoposto ad un processo di biodegradazione naturale. Con l’avvio delle talpe ad oggi in stato di fermo – finora è attiva solo quella in località Radimero di Arquata Scrivia – Pozzolo Formigaro: “riceverà l’intero smarino dell’opera, – ci dicono in paese - con un conseguente aumento del traffico di mezzi pesanti sulla strada di cantiere del Terzo Valico, che passa a pochi metri dal nostro centro abitato del Paese”: Ma abbiamo sentito anche alcune autorevoli voci del mondo politico locale. “Inizialmente l’intenzione di ricevere l’intero carico di smarino degli scavi delle gallerie non era previsto su Pozzolo e la minoranza fino alla fine del mese di settembre non ne era al corrente. – ci spiega il consigliere di minoranza Enrico Orlando – Anche se in minime concentra-

A

ncora increduli per quanto accaduto a Genova, abbiamo pensato di mobilitarci – dice Maura Laveroni, Presidente del Lions Club pozzolese - e, ricordandoci di una bella sagra d’inizio estate a Prà, abbiamo contattato gli organizzatori chiedendo loro di riproporre a Pozzolo Formigaro, in una cena per raccolta fondi, i piatti tipici della cucina genovese a base di basilico, trofie al pesto e cima. La cena, che si terrà sabato 1° dicembre al Castello di Pozzolo, godrà come sempre dell’ausilio della Proloco, mentre l’Amministrazione comunale metterà a disposizione le cantine del Castello. Ora aspettiamo solo voi!”. Questo l’appello dei Lions pozzolesi per una lodevole iniziativa. La Redazione

Info e prenotazioni Cell. 392/440.33.90

Il cantiere della galleria artificiale del Terzo Valico a Pozzolo F.ro

zioni che risultano nella norma, questo materiale contiene amianto, che sommato al futuro incremento del traffico di mezzi pesanti, avrà ripercussione sulla qualità dell’aria e dell’ambiente in generale”. Nel corso degli ultimi anni il territorio di Pozzolo ha subito forti cambiamenti, tra cui le frequenti modifiche alla viabilità, sia nei pressi della Cava Romanellotta sia nella zona di Bettole, ancora in fase di cantiere per la realizzazione del tratto di galleria nella quale passerà il treno. “Vorrei che i miei occhi potessero trasmettere ai cittadini l’immensità

di quello che sta succedendo a ridosso del paese. – spiega il consigliere di minoranza Monica Manfredini – L’immensità della cava Romanellotta e di tutti gli impianti annessi sono un vero e proprio paese nel paese. E vedere un enorme squarcio nel terreno con all’interno una galleria in cui passerà il treno è un'immagine forte che rimane impressa, soprattutto se si ripensa alla bellezza delle campagne che prima c’erano al loro posto, e ai rischi ambientali a cui siamo sottoposti.” Federica Riccardi

Tino Pronestì, attivista "No Tav", ci racconta cosa vuol dire

Abitare vicino alla cava Romanellotta

Q

uel che si vede della cava Romanellotta, passando dalla strada provinciale 211, sono alti cumuli di terra. A ridosso del centro abitato di Pozzolo Formigaro si estendono i 108 ettari della cava, sui quali sorgono un frantoio per la lavorazione della ghiaia, un impianto per la depurazione delle acque di scolo e uno sconfinato spazio per il deposito del materiale di scavo, detto smarino contenente schiumogeni, che rimane in attesa del conferimento nella cava stessa o in altre cave. Lì dove un tempo vi erano distese di fertile campagna, ora sorge la più vasta area a servizio del Terzo Valico per il lavoro di movimentazione terra, con un continuo traffico di mezzi pesanti: “Dalle sei del mattino si sentono già i rumori dei camion che trasportano il ma-

Nel prossimo numero sentiremo sull'argomento l'Amministrazione Comunale

teriale e delle ruspe che lavorano fino a tarda ora - spiega Tino Pronestì, attivista No Tav di Pozzolo e che abita a pochi metri dalla cava - L’anno scorso nei mesi estivi in questa zona sembrava di essere nel Sahara quando si alzano le tempeste di sabbia. Molto spesso vedevo alzarsi polveroni di schiumogeni

asciutti, smossi dalle ruspe che li riversavano nella cava”. Tino Pronestì, che da sei anni si batte con i “No Tav” contro la “grande opera”, vive tutti i giorni questa situazione : “Stanno sconvolgendo questo territorio, che non potrà più tornare ad essere quello di una volta. La gente dovrebbe ve-

nire qui per vedere cosa sta succedendo e per capire quanto sia estesa quest’area.” Un’area immensa, quella della Romanellotta, della cui imponenza e dell’impatto che sta avendo su questo territorio è possibile rendersene conto solo vedendola: “Le famiglie che abitano nei pressi della cava, e che inizialmente hanno resistito con noi No Tav, si sono ormai dovute arrende di fronte a quello che oggi hanno giornalmente davanti agli occhi. Tutto è nascosto e non viene mai fatta chiarezza su come effettivamente vengano realizzati questi lavori. Noi abbiamo convocato assemblee, manifestazioni e presidi. Abbiamo sempre detto la nostra, senza mai arrenderci, neppure di fronte alle denunce e continueremo a farlo!” Federica Riccardi


20

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

NOVI LIGURE

Novi Ligure: un istituto che compie 50 anni ed è nella storia

Quando musica è passione, lavoro e soddisfazione personale

Ecco l'Edoardo Amaldi Daniela Scavio S E ono passati 50 anni da quando nell’ottobre del 1968, un centinaio di ragazzi classe ‘54 di Novi Ligure e dintorni iniziavano le lezioni nel liceo che nel 1994 prese il nome di Liceo “Edoardo Amaldi”. Era il 1°ottobre 1968 e la sede del liceo non era ancora quella attuale di via Goffredo Mameli, là dove un tempo passava la tramvia che collegava Novi ad Ovada. Ben tre sezioni di prime vennero ospitate da quella che un tempo era la vecchia fabbrica di lampadine “Nitens”. Alla direzione dell’istituto, la prof.ssa Carla Daglio, che durante le celebrazioni tenutesi il 1°ottobre presso il Museo dei Campionissimi, ha condiviso i suoi ricordi con le classi 5° del liceo e gli ospiti, tra istituzioni e “vecchie glorie”- “All’inizio né io né i miei colleghi avevamo alcuna esperienza riguardo la direzione di una scuola, ma siamo riusciti ad andare avanti grazie alla mostra grande forza di volontà e alla collaborazione. Per me questo liceo non era un’istituzione, ma una famiglia.” Un viaggio nella memoria, per celebrare chi ha contribuito in 50 anni a portare all’eccellenza il Liceo Amaldi, dal Preside Enrico Mazzoni al dirigente scolastico in carica Giampaolo Bovone, ma anche tutti gli studenti passati e presenti che, come augurato dal prof. Giampaolo Bovone, usciti dal liceo potranno diventare “una traccia nel mondo”.

In ricordo dell’importante traguardo, la fiaccola olimpica portata ai giochi invernali di Torino 2016 dal compianto campione olimpico e insegnante di educazione fisica presso il liceo, Renato Martini. La fiaccola, dono della vedova del maratoneta novese, campione alle Olimpiadi di Monaco nel 1972, rimarrà in mostra all’interno dell’istituto. Federica Riccardi

mozione, condivisione, benessere, voglia di trasmettere la propria conoscenza. Per Daniela Scavio, musicista e compositrice di Tassarolo, la musica è tutto questo. La sua grande passione nasce fin da piccola, all’età di sei anni. Ad una festa di paese con i genitori, Daniela sente un pianista suonare un brano di Beethoven e ne rimane incantata, tanto da voler iniziare a prendere lezioni, conseguendo col tempo i diplomi di pianoforte, organo e composi-

Fai: Grande entusiasmo tra i volontari U

n grande risultato per il Gruppo Fai di Novi Ligure, il quale, dopo tre anni di attività, ha ottenuto il diritto di passare al ruolo di delegazione, unendosi alle 120 delegazioni presenti già in Italia. L’ormai delegazione novese, presieduta da Ada Geraldini Caraccia, è nata nel giugno del 2015 e nel giro di tre anni ha ottenuto oltre 300 iscritti e 12 mila partecipanti solo nelle tre “Giornate Fai di Primavera”. “Questo gruppo ha dimostrato entusiasmo e grande voglia di fare, che sono due delle caratteristiche fondamentali del Fai”, ha spiegato il presidente del Fai per Piemonte e Valle d’Aosta, Ma-

ria Cattaneo Leonetti, durante la presentazione tenutasi il 21 settembre 2018 presso Palazzo Pallavicini. Il gruppo si è im-

pegnato a portare avanti quella che è la missione del Fondo Ambiente Italiano, cioè tutelare, valorizzare e far conoscere il patrimonio artistico presente nel nostro territorio, dedicandosi alla ricerca ma soprattutto dandosi da fare nel coinvolgere i giovani. Attraverso la collaborazione con le scuole, hanno realizzato laboratori e visite guidate per i più piccoli e dal 2015 è in attivo il progetto “Apprendisti Ciceroni” rivolto alle scuole superiori, la cui buona riuscita è incarnata nell’attuale “Gruppo Fai Giovani”. Federica Riccardi

zione organistica al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria. Nel suo curriculum anche una laurea in Musicoterapia, con la quale si specializza nell’uso delle attività musicali per aiutare le persone con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): “Insegnando negli istituti musicali mi è capitato di fare anche delle supplenze di sostegno in cui ho avuto a che fare con ragazzi con problemi di DSA e ho pensato da subito a come poterli aiutare attraverso la mia materia, la musica. Questo metodo è servito molto anche a me. Quando suono o preparo un programma per un’esibizione o compongo, cerco sempre di mettere del sentimento che faccia stare bene me e chi mi ascolta”. Daniela parlando di musica sorride sempre, come quando sta suonando: “Per me la musica è un arcobaleno di colori, un insieme di emozioni che mi danno equilibrio, ma soprattutto tranquillità. Quando, durante una composizione all’organo, cerco il registro adatto, non appena lo trovo

capisco d’impulso che è quello giusto e provo una forte sensazione di benessere”. Tra l’insegnamento, la composizione e il tempo dedicato alla famiglia, Daniela però coglie ogni occasione possibile per suonare, per vivere quell’empatia con chi suona e con il pubblico che l’arricchisce giorno dopo giorno: “Amo essere a contatto con la gente, quando sto suonando sento quell’adrenalina positiva, quella buona che mi spinge ad esprimermi al meglio. Durante le esibizioni mi piace creare un legame con il pubblico, anche spiegando loro cosa ascolteranno, perché per me la musica ha soprattutto una funzione pedagogica.” Federica Riccardi Collaborerà nei prossimi mesi con le associazioni "Amici dell'organo" di Piacenza e Alessandria, con il "Conservatorio Vivaldi" e la classe I C della scuola secondaria "Sandro Pertini" di Ovada in qualità di pianista e organista.

e r u g i L i v o N a Il commercio Liste Lis ste n nozze ozzze - Pe Pensione ensiionee - C Comunione omun nion ne - Pac Pacchetti cch hettti tu turistici uristtici Crociere C roccierre - Big Biglietteria gliettteria - Co Cofanetti ofan nettii re regalo egallo Buoni B uo oni viaggio viag ggio o pe personalizzati erso onallizzati e m molto oltto al altro ltrro an ancora... ncorra... www.monileviaggi.it - info@monileviaggi.it Via Mazzini, 139 - Novi Ligure (AL) - Tel. 0143.746099


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

NOVI LIGURE A due mesi dal crollo del Ponte Morandi

21

Ad Arquata Scrivia l’evento ricordato dall’Unicef nelle scuole

Beneficenza La fine della Grande Guerra A M

rquata con Genova”, il titolo della serata benefica di domenica 14 ottobre, ideata e voluta dal comune di Arquata, da Associazioni, da Cittadini a ricordo di chi ha perso la vita per il crollo del ponte Morandi, in particolare gli arquatesi Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro. A due mesi esatti dalla tragedia si sono ritrovati al Cineteatro Roma moltissimi arquatesi che hanno ricordato le vittime del Ponte, offerto solidarietà agli sfollati costretti a lasciare le loro case, stretti in un

Gli operatori ringraziano

T

ramite le nostre colonne gli organizzatori ringraziano tutti gli artisti che si sono esibiti sul palco, rendendo possibile un gesto concreto di solidarietà, al grafico Fabio Pestarino, a Inforgrafika, per la stampa dei manifesti, allo staff del teatro Juta, a Federica Sassaroli, a Simone Repetto, agli sponsor. Tutti hanno offerto gratuitamente il loro contributo in segno di speranza, di voglia di rinascere, di solidarietà. Un ringraziamento a Mons. Lino Piccinini e ai volontari della parrocchia di Arquata per aver concesso l’utilizzo della sala del Teatro Roma. M.P.

olti gli eventi ad Arquata per ricordare la fine della Grande

Guerra.

• Nel mese di settembre, con la ripresa dell’anno scolastico, l’Unicef ha promosso un concorso nelle scuole “0 -18 anni, la guerra oltre la trincea” e per tutti una conferenza. • Il Miur venerdì 5 ottobre ha sensibilizzato gli studenti sul ritrovamento di ordigni bellici inesplosi “Conoscere per Rimessaggio di cordoglio ai parenti. La serata, condotta dall’attrice Federica Sassaroli, ha riproposto alcune delle più belle composizioni genovesi, che accompagnano la nostra memoria, interpretate da Dada Bargioni, Daniela Tusa e Andrea Negruzzo, proposte dal Teatro della Juta, quale estratto dello spettacolo “Quel giorno a Genova” . Presenti Corale e Banda Musicale arquatesi, il coro Gospel Saint Nicolas Choir, Le Arcobalene, il Gruppo Spontaneo Trallallero, Antonella e Giulia, Robby Pensato e Martina Nuovo, autori e interpreti della canzone “Genova è”, diventata inno della città. Un prezioso contributo è venuto dall’attore arquatese, Simone Repetto che per l’occasione ha scritto una poesia. Il ricavato, per volontà delle famiglie di Alessandro e Giovanna, andrà a sostegno di un progetto del gruppo Astrofili di Arquata, cui la coppia apparteneva. Marisa Pessino

conoscere”, a cura dell’Associazione Nazionale vittime civili di guerra (ANVCG). • Sabato 6 ottobre è stata una giornata intensa con l’arrivo da Genova del Treno storico accolto dalla Banda Musicale Arquatese, poi il corteo verso il Cimitero degli Inglesi. È seguita la sfilata per le vie cittadine, le commemorazioni in Piazza Caduti in onore delle vittime

della Grande Guerra. A Palazzo Spinola è stata inaugurata la mostra documentaria “La guerra fuori dalla trincea”, che è rimasta aperta dal 6 al 21 ottobre. Visibili, attraverso un percorso, foto, documenti, reperti, riguardanti gli avvenimenti: “La Beffa di Buccari”, “L’affondamento del Transilvania”, “Gli Inglesi a Arquata”, “Il campo di aviazione, in rappresentanza della stretta

collaborazione con gli Inglesi”.

Da segnalare l’interessante esposizione di cartoline sulla Prima Guerra Mondiale curata dall’Unitre Arquata- Grondona. E poi visite guidate al cimitero dei caduti inglesi di Arquata, conferenze, presentazioni libri ed elenco completo dei Caduti dei Comuni della Valle Scrivia. Il ciclo delle manifestazioni si è chiuso il 4 novembre a Palazzo Spinola. Marisa Pessino

Comuni ed Enti

Novi Ligure: musica in piazza P

I

l Complesso bandistico di Forte dei Marmi “La Marinella” e il Corpo musicale “Romualdo Marenco” di Novi Ligure, nel quadro del Marenco Festival organizzato dalla Amministrazione comunale novese, ormai giunto alla sua 17° edizione, sono venuti a fare un omaggio ai commerciati di Contrada Pallavicini (Largo Valentina e via Paolo Giacometti). È nato un simpatico evento molto acclamato con tanto di rinfresco e scambio di Targhe ricordo, che è stato da tutti molto apprezzato con applausi a scena aperta per i pezzi suonati da queste due Bande musicali di altissimo livello!!!!! Il tutto documentato in questo filmato girato dalla redazione de “l’inchiostro

L'omaggio ai Direttori delle due Complessi Bandistici

Mercatino di Natale

G

iovedì 13 dicembre dalle ore 8,30 in Largo Valentina il mercatino di Natale degli alunni delle Scuole Pascoli e Rodari.

fresco”!!!! Buona visione cliccando sulla pagina face book de “l’inchiostro fresco” https://www. facebook.com/linchiostrofresco/ videos/2158709304385358/ !!!!!

M.P. Gian Battista Cassulo

e r u g i L i v o N a Il commercio

ORARIO: LUN-VEN 8.00 – 13.00 / 15.00 – 19.30 SABATO 8.30 –12.30 / 15.30 – 19.30

• Preparazioni galeniche • Ampia gamma di prodotti senza glutine • Esame delle intolleranze • Analisi del capello • Misurazione pressione gratuita • Consegna a domicilio gratuita • Autoanalisi del sangue e delle urine accurato e co comp mpple leto to completo

tel/fax 0143/21.66 - info@farmaciadenegrinovi.it Via Papa Giovanni XXIII, 3/5 – 15067 Novi Ligure (Al) Al))

Ottime offerte dedicate a te!

er commemorare il centenario della fine della Grande Guerra si sono consorziati i comuni di: Arquata Scrivia, Busalla, Isola del Cantone, Ronco Scrivia, Savignone e Vobbia, con il patrocinio di Regione Liguria, Piemonte e Provincia di Alessandria, in collaborazione con i gruppi Alpini, i Bersaglieri, l’associazione nazionale Marinai d’Italia, Vittime civili di guerra, Croce Verde Arquatese, Fondazione FS, Istituti Comprensivi, Pro Loco, Unicef, Unitre e circoli culturali della Valle Scrivia.


22

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

I PROBLEMI DEL TERRITORIO

Una ricerca del Policlinico San Martino ripropone il dilemma Isola del Cantone: tra la soddisfazione fine di un’emegenza

Genova matrigna?

No al biodigestore

S

U

no studio sulla mortalità ed i suoi risultati portano i cittadini ad interrogarsi sulla salute pubblica. La ricerca, “Epidemiologia descrittiva della mortalità e delle dimissioni ospedaliere nei comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Cosseria e Dego, ASL 2 Regione Liguria”. L’indagine, opera del Reparto di Epidemiologia del Policlinico “San Martino” di Genova, ha preso in esame l’incidenza di alcuni tipi di tumore. Sono emersi due risultati di rilievo. Quello sui tumori allo stomaco ed al colon retto, con un’incidenza superiore sia rispetto al territorio dell’ASL2 che dell’intera Regione Liguria. E quello per linfomi e leucemie, con il comune di Cairo Montenotte che presenta un eccesso di ricoveri per linfomi in entrambi i sessi. LA RICHIESTA DI UN PUBBLICO DIBATTITO Il lavoro dei medici è stata esa-

minato da alcune associazioni di cittadini: WWF (Sezione Savona), O.N.A. Osservatorio Nazionale Amianto (Dipartimento Val Bormida), Aree Val Bormida, Progetto Vita ed Ambiente, Comitato Sanitario Locale Val Bormida. I loro rappresentanti hanno avanzato una serie di proposte. In primis, un incontro pubblico con la Regione Liguria, per discutere i valori emersi dallo studio epidemiologico. In seguito, l’indagine dovrebbe essere estesa a tutti i comuni della Val Bormida. Infine, ispirati dalla lettera di Paolo Lambertini, sindaco di Cairo Montenotte, hanno chiesto di estendere controlli ed esami incrociandoli con i dati anagrafici comunali fino al 2017. IL RAPPORTO TRA L’OLTREGIOGO E GENOVA La ricerca del Policlinico spinge anche a valutare il rapporto tra l’Oltregiogo e Genova, primo centro industriale per vicinanza.

Nel passato, la Superba considerava l’entroterra come una colonia, da impiegare per rifornirsi di grano, verdure e vino. Nel ‘600, tale rapporto di potere si basava su un sistema di fortificazioni militari, che mantenevano funzionali le strade ed a scoraggiare ribellioni. Il passato recente ha visto il Basso Piemonte diventare sede delle industrie più inquinanti, come l’ERG di Busalla o il biodigestore di Isola del Cantone, mai portato a termine. IL “LIMONTE”? Forse, la soluzione è nel Limonte, una nuova regione, l’unione tra Liguria e Piemonte. La fusione politica e amministrativa di due territori con identità forti non è mai facile, ma potrebbe essere la condizione necessaria per far vivere (e lavorare) alla pari la Città della Lanterna ed i suoi territori dell’interno.

oddisfazione ad Arquata Scrivia per il NO alla realizzazione da parte della Energa Srl di un Biodigestore a Isola del Cantone. La dirigente della Città metropolitana di Genova Ornella Risso, ha infatti emesso il seguente atto dirigenziale “Istanza di Energa non procedibile perché l’impianto come proposto risulta incompatibile”. La concessione viene negata per la natura dei luoghi e per il diniego da parte di RFI alla concessione della deroga alla distanza dell’impianto dalla “Torino – Genova”. Abbiamo chiesto all’assessore all’ambiente, Stefania Pezzan una

sua dichiarazione. "L’impianto di smaltimento rifiuti, posto in una scriteriata posizione, sarebbe stato una minaccia per chi vive nelle vicinanze dell’insediamento e per coloro che bevono le acque del torrente Scrivia. Il comune di Arquata ha prodotto ricorso al TAR (tribunale amministrativo Regionale della Liguria) contro la Regione Liguria e la Città Metropolitana di Genova nei confronti di ENERGA S.r.l. per l’annullamento della D.G.R. del 30 dicembre 2016 recante parere positivo di un impianto per la produzione di energia elettrica da biogas derivante da trattamento

Nuovo centro di Raccolta

D

al 1° ottobre 2018 a Tortona è aperto il nuovo Centro di raccolta, in via Postumia (Area artigianale COINART), pensato per risolvere il problema cronico degli abbandoni. Opera di Gestione ambientale Spa, offre una serie di servizi ambientali per ogni genere di rifiuto. Il primo passo è consultare il dépliant “Dove lo butto?” Al suo interno, informazioni base come i Comuni serviti dal Centro. Sono assolutamente vietati gli scarti di lavorazione, i rifiuti pericolosi provenienti da attività artigianali ed industriali. Semaforo rosso anche per gli scarti di lavorazione, i rifiuti vegetali delle aziende agricole e florovivaistiche. Per l' accesso occorre presentarsi con carta d’indentità e codice fiscale. Inizia così un processo dello stato TARSU/ TIA/TARI e della residenza in uno dei 33 Comuni serviti dal Centro. Se tutto risulta in regola, l’utente riceve un tesserino, da mostrare nelle visite successive. Sono regole obbligatorie, necessarie per la sicurezza. Per cominciare, è richiesto lo spegnimento del motore ed è vietato il fumo. È possibile accedere al centro solo nei seguenti orari: stagione invernale (dal 1° ottobre al 31 maggio): lunedì 9.00-12.00; mercoledì 9.00-13.00/14.00-18.00; sabato 9.00-13.00/14.00-18.00. Stagione estiva (dal 1° giugno al 30 settembre): lunedì 9.00-12.00; mercoledì 9.0013.00/15.00-19.00; sabato 9.00-13.00/15.00-19.00. M.C.

Matteo Clerici

VENDITA E ASSISTENZA TECNICA PC - STAMPANTI - MULTIFUNZIONE MATERIALI DI CONSUMO SERVIZIO FOTOCOPIE - FAX - MAIL Via Libarna, 109 Arquata Scrivia (AL) Tel/fax 0143 636379 info@onoffarquata.com

anaerobico, frazione organica dei RSU e rifiuti speciali non pericolosi a Isola del Cantone. Il territorio arquatese è attraversato dal torrente Scrivia, che rifornisce anche la rete acquedottica. Nel 2014 la società Energa ha elaborato un progetto per la realizzazione di un biodigestore derivante da trattamento anaerobico della frazione organica di rifiuti solidi urbani, qualificando l’opera come funzionale alla produzione di energia da fonte rinnovabile. Il procedimento è stato sospeso perché costituiva un vero e proprio impianto per lo smaltimento dei rifiuti e come tale doveva essere sottoposto a valutazione d’impatto ambientale (VIA), che ha accertato la critica localizzazione del sito, prossimo allo Scrivia e agli acquiferi a esso collegati, esposti a rischio elevatissimo di contaminazione. Nonostante le criticità emerse, la proposta di Energa è stata formalmente dichiarata positiva dal VIA. La realizzazione del biodigestore sarebbe stata molto grave per il comune di Arquata per l’ulteriore deterioramento di una matrice ambientale fragile come lo Scrivia, su cui sarebbe ricaduta per più del 50%, per la sua collocazione a brevissima distanza dalla linea ferroviaria Genova- Torino e dell’autostrada Milano Genova. In più si sarebbe verificato un incremento del traffico. Ora respiriamo aria tranquilla, dopo la chiusura della fase istruttoria con parere negativo al rilascio dell’autorizzazione” conclude l’Assessore. Marisa Pessino


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

CULTURA LOCALE

23

Bosco Marengo: presentato "Destino", il libro della Romagnolo

Sfilata di autori a Santa Croce I l 2018 è stato per il complesso monumentale di Santa Croce un anno proficuo dal punto di vista letterario: molti scrittori si sono avvicendati sotto le magnifiche volte del convento cinquecentesco, soprattutto alcune autrici all’inizio della loro carriera e altre già molto affermate e conosciute da un vastissimo pubblico. Ospite in primavera, la giovane boschese Giulia Bocchio ha raccontato ad una platea attenta ed interessata la sua ultima fatica letteraria, poi, a luglio, la scrittrice Camilla Salvago Raggi è intervenuta conversando con

le tante persone a lei affezionate a proposito della sua raccolta di racconti “Amore che viene, amore che va” e, recentemente, il 21 settembre, nell’ambito della mostra “Arte in Santa Croce”, un’altra giovane autrice, Claudia Gazzaniga di Frugarolo ha illustrato ai numerosissimi presenti la sua opera prima, il romanzo sentimentale “Elasic heart”. Il 14 ottobre, infine, la scrittrice Raffaella Romagnolo, già finalista con “La figlia sbagliata” al premio Strega, ha presentato davanti ad una sala gremitissima l’ultimo romanzo “Destino”.

L’autrice è partita da un antefatto accaduto nel 1900 ad Ovada, lo

“Giochiamo?” Un volumetto di storia patria

I

n occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, a Ronco Scrivia, presso la Civica Biblioteca “T. Marangoni”, è stato presentato il volumetto “Giochiamo?”, redatto dall’insegnate di scuola

primaria, Graziella Percivale. L’autrice, dal 2008 in pensione, si dedica alla narrativa e scrive sceneggiature teatrali per ragazzi. Il volumetto, edito dalla Unicef con il sostegno dell’amministrazione comunale ron-

chese, è stato appunto pensato per avvicinare in modo semplice e diretto gli alunni delle scuole primarie ad un tema così sensibile come quello della guerra. Ornella Mazza

Da sinistra: Ornella Mazza (volontaria Unicef) Graziella Percivale (autrice libro) Mara Mazza (volontaria Unicef)

sciopero delle operaie della filanda Salvi, sciopero fallito ma che si era prolungato per circa tre mesi. Intorno a questo episodio la Romagnolo ha costruito una magnifica storia, cercando di immaginare dei personaggi che agissero in un contesto vero e fedele . La protagonista è Giulia Masca, fuggita da Borgo di Dentro (ndr.: nome di fantasia di Ovada) senza dare spiegazioni alla famiglia e al fidanzato e approdata a New York dove diventa imprenditrice. Quarantasei anni dopo, di passaggio a Genova, sarà lei a voler tornare al paese da cui si era allontanata per scoprire le sorti di ciò che aveva lasciato tanto tempo prima. Il lavoro di ricerca del materiale è stato lungo e impegnativo; sono rievocati tanti avvenimenti che hanno coinvolto la popolazione ovadese, dallo sciopero del 1900 al crollo della diga di Molare (1935) e a molti episodi legati alle due guerre mondiali, particolarmente l’eccidio della Benedicta (1944). È un romanzo corale con Giulia e la sua amica Anita grandi protagoniste, ma ci sono molti altri personaggi e animali che interagiscono con loro. Il magistrale libro è in corso di traduzione in Francia, Olanda e nei paesi di lingua tedesca ed è importante che un testo legato alla nostra storia patria sia proposto ad un pubblico europeo. Mario Mandirola

Il principio attivo dello star bene Via Paolo Giacometti, 42 - Novi Ligure (AL) Tel. +39 0143.70.636 - Erbaflor - www.erbaflor.com - info@erbaflor.com

Gentilissimo Sig. Fabio Mazzari,

I

n merito all’articolo titolato: “Ronco Scrivia: si è parlato di mafie. Convegno”, apparso sul numero 7 .- settembre 2018 a pag. 24, mi permetto scriverle per puntualizzare alcune cose. Io c'ero, forse Lei no. Iniziamo dicendo che il prof. Giuseppe Carbone insegna adesso presso l'istituto P. Levi di Ronco e non come si dice al Ciampini-Boccardo (dove forse ha insegnato in passato). Concordo con lei che questa informazione al fine dell'articolo ha poca importanza, ma la preparazione di un buon giornalista si vede anche nelle piccole cose. Di mafie e infiltrazioni nel territorio si è parlato si ma con il dott. Paolo Bellotti di Alessandria (ha capito bene è proprio alessandrino, non sardo come si dice) e sempre per il comune di Alessandria ha svolto il suo mandato: è stato consigliere comunale. Ha presentato il suo libro: “Visti da dentro” che, tanto è bello e avvincente, si legge in due giorni (glielo consiglio vivamente, e si capisce che non lo ha letto altrimenti sapeva il paese di origine). Cosa c'entra la Sardegna allora? Glielo dico io, Bellotti: da circa un anno si è trasferito a lavorare presso il

carcere di Alghero. Una scelta del tutto personale, e lo ha spiegato. Su Maurizio Inturri nessuna sbavatura. Unico mio dubbio penso che la scorta ce l'abbia solo in Sicilia visto che li era solo. Lei dice che l'incontro dell'8 settembre ha avuto grande partecipazione: glieli voglio elencare io: 5 musicisti, 1 fonico per gli intervalli musicali con brani comunque attinenti alla mafia (il gruppo si chiama Nowher Band), 3 famigliari dei musicisti, 2 carabinieri (immagino invitati e obbligati a presenziare in qualità di forze dell'ordine), 1 libraio che vendeva il libro del prof. Bellotti, 2 tra prof. Carbone e signora, 5 (ma forse esagero) del comune tra vice sindaco, ecc.. ecc..., 5 (sono brava) abitanti di Ronco Scrivia. Totale, beh forse ha ragione Lei 24 persone per Ronco sono tante. Insomma quando Le passano le info per gli articoli si informi meglio. Ma non ho finito a Rossiglione hanno inaugurato i giardini intitolati a Falcone e Borsellino, ma senza Salvatore Borsellino e per il 12 ottobre non c'è nessuna manifestazione in programma. Cordialmente Daniela Ravera


24

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

VALLE SCRIVIA

Ronco Scrivia: una giornata tra bancarelle e ferromodellismo

Il Treno Storico

C

ari amici de "l'inchiostro fresco" sabato 6 ottobre i reporter del giornale erano quasi tutti impegnati sul territorio. Umberto Cechetto con Marisa erano a Rossiglione all'Expo, dove era presente anche il nostro Matteo Serlenga, che alla sera, indossate le vesti del musicista (chitarra bassa), ha suonato con gli Audio 80. Noi, Giuseppina ed io, siamo appena rientrati da Ronco Scrivia con un "bottino" di tutto riguardo. A Ronco infatti oggi è stata una giornata entusiasmante: tutto è iniziato la mattina, con la visita all'esposizione dei mezzi e delle auto d'epoca, poi è proseguita con l'attesa del Treno storico che è stato accolto dagli applausi della

folla e al suono della banda musicale di Pontedecimo, indi c'è stata la visita alla mostra sui collegamenti ferroviari tra Genova e il suo retroterra curata dall'associazione "Il Mastodonte dei Giovi" con la presenza del suo Presidente, Michele Casano. Poi non poteva mancare una visita al museo del modellismo e del ferromodellismo, sempre curato dalla associazione "Il Mastodonte dei Giovi". Infine quattro passi sulla via Postumia (o meglio su una diramazione della stessa) costruita dagli antichi romani per congiungere la Gallia Cisalpina (la Pianura padana) con Roma nel 148 a. C. e sulla quale ci passiamo ancora noi! E qui, nel rione di Villavecchia,

un'altra bella sorpresa: i banchetti dell'artigianato locale e dell'associazionismo!!!!! Una bella giornata che ha avuto il suo exploit domenica 7 ottobre. Una bella giornata dunque a due passi da casa nell’Oltregiogo, trascorsa in allegria e semplicità come potrete vedere andando a visionare sul nostro sito gli spezzoni filmati dalle nostre troupe. Gian Battista Cassulo Nei filmati che troverete su nostro sito i mezzi e gli "autisti" d'epoca, l’arrivo del Treno storico, il mercatino e un particolare ringraziamento ai Vigili Urbani di Ronco che ci hanno agevolato nel nostro lavoro!!!!

Le scuole nelle Aree interne per contrastare lo spopolamento

Licei nell’entroterra L e vallate dell’entroterra genovese stanno soffrendo di uno spopolamento che riguarda i più giovani. Ciò è dovuto anche alla mancanza di scuole dopo quelle dell’obbligo. Per tentare di invertire questo processo la Città Metropolitana di Genova realizzerà entro il prossimo anno due nuovi poli scolastici superiori nell’entroterra, in particolare a Bargagli e Torriglia. Abbiamo intervistato Claudio Garbarino, consigliere delegato della Città Metropolitana. “L’idea dei licei in Val Trebbia e alta Val Bisagno era stata accolta con molta diffidenza dalla maggioranza degli amministratori locali – fa presente Garbarino – per capire tutto bisogna risalire agli anni Settanta, quando il parroco di allora di Torriglia, Don Lavagnini, creò la scuola lavoro, di avviamento professionale, con officine e camere per alloggiare chi abitava lontano. Da lì personalmente ho sempre avuto in testa di sviluppare l’idea di scuole nell’entroterra. Già nel 2009 si parlò a livello nazionale delle cosiddette Aree Franche – spiega Garbarino – in Sardegna e nella Liguria di Ponente. È una legge europea che si adatta bene alla Val Trebbia per le sue caratteristiche geografiche.

Per i quattordici comuni compresi tra Val Trebbia, Alta Valle Scrivia e Val Fontanabuona le competenze recentemente sono passate dal sindaco di Fontanigorda, Margherita Asquasciati al sindaco di Borzonasca, Giuseppino Maschio

Purtroppo quando ne parlammo in una conferenza di tutti i sindaci della vallata si presentò solamente Giuseppe Isola di Rovegno. – prosegue Garbarino – Oggi, tramite il sindaco di Rezzoaglio, Cella, ho spinto per scegliere Torriglia per realizzare il liceo. In accordo con Bargagli, parlando con il sindaco Aveto, abbiamo fatto squadra per “dividerci” i licei e dare un servizio al territorio”. Due scuole superiori quindi per questa zona: a Torriglia ci sarà la succursale del Liceo Classico “Pertini” mentre a Bargagli ci sarà la succursale del “Meucci”, istituto professionale per oculistica, odontotecnica e OSS. Quest’ultima scuola superiore sarà installata nei locali nei pressi della Croce Rossa nel cen-

Alcune proposte da Ronco Scrivia e Borgo Fornari MACELLERIA MAURIZIO CARNI FRESCHE POLLAME SALUMI COTTURE ALLO SPIEDO

CORSO ITALIA 301 - RONCO S. (GE) TEL. 010.9350595

tro del paese. Chiediamo a Garbarino se il territorio ha i numeri per poter tenere ben due scuole superiori con un ciclo di cinque classi “Per quanto riguarda Bargagli i numeri ci sono – fa presente Claudio Garbarino – un liceo a Torriglia può attirare ragazzi da Montoggio o da alcuni comuni della Fontanabuona, come Lumarzo mentre a Bargagli possono frequentare ragazzi che risiedono a Struppa, sarebbero più vicini rispetto a Genova”. L'avvio delle scuole superiori nell’entroterra è previsto per l’anno scolastico 2019-20, dopo il via libera dato dal MIUR, garantiscono dalla Città Metropolitana. Fabio Mazzari


l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

SPECIALE BUSALLA

25

Intervista al sindaco Loris Maieron, quasi al termine del suo mandato

Busalla, una città ordinata e laboriosa

A

d ormai quasi cinque anni dalle amministrative del maggio 2014, dove a Busalla si confrontarono ben cinque liste, abbiamo intervistato il sindaco della città, Loris Maieron, che appunto le vinse a capo della compagine “Insieme per Busalla”. Sindaco il biglietto da visita di ogni centro abitato è la viabilità. Cos’ è stato fatto in questo senso? Viabilità e parcheggi sono stati due temi affrontati in sede di confronto con la Città Metropolitana, dove è stato posto, anche alla luce del Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.), il problema della Tangenziale, inserendo un tracciato di massima come “corridoio” che tenga conto della non completa disponibilità delle aree ferroviarie sulle quali

dovrebbe passare. Per i parcheggi abbiamo completato i lavori per lo stazionamento degli autotreni, prima ricoverati nell’area ex Genoa, ricavando un parking in via Fontanelle e l’area ex Genoa, così liberata, verrà riqualificata. Aggiungerei una nota sui marciapiedi che, con il primo tratto della “Seminella” realizzato nel 2016 e gli interventi in via Suardi, via Ratto e via Pinan sono praticamente completati.

tervenuti nella pulizia alvei dello Scrivia e dei rii Migliarese, Seminella, Busalletta,, Campiglioli, Lupo e Chiappa e inoltre è stato affidato un incarico per uno studio sul reticolo di rii nella zona di Prele a Sarissola. Sul rio Chiappa vi sono stati molti interventi e ora, in seguito ai lavori di un nuovo tratto di fognatura a cura di Mediterranea delle Acque, è stato realizzato un nuovo tratto di canale.

E per l’asfaltatura strade. Le buche? Nel 2017 siamo intervenuti in molte vie cittadine, con un occhio di riguardo ai collegamenti con le frazioni. Parlando di strade non si può dimenticare l’illuminazione. Nel 2017 è stata rifatta in via La Piana e nel primo tratto di via Navone, mentre è in corso la posa

Anche qui la popolazione anziana è in aumento. Sanità e assistenza sono temi a noi molto cari. Dal 2017 in via sperimentale è partito il servizio dell’auto medica e presso i locali del Pronto Soccorso è stato attivato un punto di Prima accoglienza e possiamo usufruire dell’ambulatorio di Borgo Fornari. Inoltre

di lampade a Led in via Seminella. Altro punto di un biglietto da visita di una città è la cura del suo territorio. Certamente. A breve partirà il nuovo servizio per la raccolta rifiuti che scadrà nel 2020, con l’obiettivo di raggiungere il 65% della diffe-

renziata. Attualmente siamo fermi al 46% circa, ma stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione tra i cittadini e nelle scuole. L’inverno bussa alle porte. I torrenti sono a posto? In questi quattro anni siamo in-

Il circolo Endas "PINAN" di Sarissola

V

enerdì 5 ottobre, con la nostra telecamera ci siamo recati a far visita al Circolo Endas "PINAN" di Busalla. Il Circolo, che raccoglie circa 300 soci, è dedicato alla figura di Giuseppe Salvarezza, medaglia d'oro al valor militare, nato a Sarissola nel 1924 e caduto, con il nome di battaglia "Pinan", in una azione di guerra partigiana a Rovello nei pressi di Mongiardino Ligure il 15 dicembre 1944. E subito dopo la guerra, i suoi concittadini nel 1946, sulle ceneri di un circolo privato che lì sorgeva per la borghesia locale, istituirono un Circolo ricreativo, dedicandolo al loro eroe. Questo è quanto ci ha spiegato l'attuale presidente, Mario Costa, che assieme alla sua vice, Margherita Timossi, e al suo segretario amministrativo, Giacomo Gulino, ci riceve nei locali affollatissimi di soci del Circolo. "La nostra principale attività - ci spiega Mario Costa -

in primo luogo è quella di creare momenti di aggregazione in primo luogo per gli anziani che qui trovano familiarità e tanti motivi per stare insiema. Ma abbiamo anche molti giovani - precisa Costa - e così si viene a creare un buon equilibrio che rende piacevole stare qui". Gioco delle carte, biliardo, TV e un buon bar sociale sono gli ingredienti principali del grande salone del Circolo, ma il suo dehors non è da meno. Vi è infatti un grande gazebo dedicato nel luglio del 2009 a ricordo indimenticabile socia, "Letizia", che si affaccia sui campi di bocce dove, nel periodo estivo, fervono le gare. “Il nostro gruppo di giocatori di bocce è formato da 24 tesserati ci dice Mirko Zingamello - anche se poi a giocare veramente sono solo in 12, ma sono in gamba perché hanno vinto il Campionato provinciale e regionale e a settembre a Belluno le finali

nazionali”. Ed è giusto ricordare alcuni nomi, come quello di Adriano Oliveri, accostatore, e dei fratelli Romairone, bocciatori. "A livello sociale - ci dice il segretario amministrativo, Giacomo Gulino - il Circolo ha messo a disposizione di un medico di base, un locale per ricere i pazienti e questo ambulatorio è aperto , o al mattino, o al pomeriggio, tutti i giorni. In tal modo - prosegue Gulino - è possibile garantire alla popolazione locale, in maggior parte anziana, una adeguata assistenza, anche se conclude Gulino - nelle nostre intenzioni vorremmo arrivare ad avere la possibilità di aprire un dispensario di medicine!!!". Ma oltre a questo vi è la vita sociale e culturale del Circolo, come ci sottolinea anche la vice presidente, Margherita Timossi: "Organizziamo gite e cene sociali, per lo più finalizzate a raccolta fondi a scopi benefici". "Con i soldi raccolti da queste no-

Da sinistra: Giacomo Gulino, Margherita Timossi e Mario Costa

stre riunioni conviviali - ci sottolinea infatti Mario Costa - abbiamo devoluto fondi al Gaslini e al centro per la lotta alla SLA". Prima di concludere la nostra visita, il presidente Mario Costa, con un certo orgoglio, ci fa vedere l'ultima parte del Circolo: la pista da ballo all'aperto, con tanto di palco per l'orchestra e tavolini attorno. "Qui, oltre a svolgere la nostra festa più importante che è quella della 1° domenica di settembre pro asilo, che però noi, per motivi organizzativi, la teniamo

il giovedì precedente, dove si fanno le trippe e poi si balla, è possibile anche fare a richiesta feste di compleanno, comunioni ed altri eventi". Una bella realtà dunque questo Circolo che non si dimentica di conservare anche un curatissimo archivio fotografico curato da Clemente Di Salvo, per trasmettere, anche visivamente, la memoria storica alle future generazioni. Gian Battista Cassulo

presso la Croce Verde è attivo il servizio di Guardia medica. Dal gennaio di quest’anno poi è in funzione un Centro diurno per malati di Alzheimer, gestito dalla Cooperativa “Il Gabbiano”, nonché una struttura adibita a Residenza protetta. E per i giovani. Il mondo della scuola, della cultura, dello sport? Abbiamo predisposto progetti per l'adguamento sismico della scuola elementare di Busalla e per il recupero dell’ex scuola media Rinaldo Traverso dove trasferire una succursale del “Primo Levi” che sono stati inseritinel Bando Periferie. Sul piano culturale il nostro fiore all’occhiello è il “Festival della spazio” che, nato nel 2017, sta riscuotendo un ampio successo. In questo senso avremo bisogno di realizzare una sala polivalente che volevamo finanziare inserendola nel Bando periferie, ma stiamo cercando altre vie. Anche per l’area sportiva di Pratogrande, danneggiata dall’alluvione del 2014. Lì sono già stati eseguiti interventi di riqualificazione con un parco giochi, panchine e ripristino della pista di atletica. Quest'anno sono stati appaltati i lavori di rifacimento del campo di calcio in erba sintetica che speriamo di completare al più presto. Ultimo punto ma per questo non meno importante: il commercio cuore pulsante di ogni realtà locale. Continuiamo a confrontarci con il CIV (Centro Integrato di Via) e le altre forme di aggregazione dei commercianti presenti sul territorio ed abbiamo attivato, attraverso l’Unione dei comuni, una collaborazione con l’associazione Oltregiogo, per avviare uno studio sulle potenzialità della nostra zona. Ringraziamo il sindaco per la sua disponibilità, con l’accordo di sentirci il prossimo anno per un consuntivo ancor più completo di questo. Gian Battista Cassulo

Via Vittorio Veneto, 65

16012 Busalla (GE) Tel. 010 964 32 40 Mattino 8,30 - 12,30 Pomeriggio 16,00 - 19,30 Chiuso il lunedì

e n i r t e Le v a l l a s u di B

Fanny Tamagno Cartoleria Edicola a Tabaccheria Profumeria Via Navone, ne e,, 9 e 16012 Busalla (GE) Tel.010/96.43.715


26

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

ESCURSIONISMO

alla scoperta del nostro territorio Il Bivacco di Rivarossa e la Polentata sociale

Q

uale luogo poteva essere la cornice ideale di un momento di convivialità come la tradizionale polentata sociale della sezione, se non questo bel bivacco in pietra ristrutturato grazie al lavoro dei soci nel 2006! Un intervento che lo ha salvato dal destino infausto dell'abbandono che ha colpito le altre case del piccolo borgo, che conserva, grazie all'intervento di benefattori della zona, ancora intatta la piccola chiesetta, da cui si gode una splendida vista sulle val Borbera. Temperature davvero piacevoli ed una cangiante esplosione di colori

autunnali hanno accolto domenica sette ottobre i soci, che da località Baracche nelle strette di Pertuso, hanno raggiunto con un’oretta di cammino il bivacco. Giornata conviviale condivisa con vero piacere anche con alcuni soci della sezione di Alessandria e con degli escursionisti torinesi in visita alle nostre splendide zone. Per chi vuole conoscere e approfondire la storia del borgo di Rivarossa presso la sede Cai (sita nel cortile della Caserma Giorgi) è a disposizione una bella pubblicazione realizzata dai soci. Ponassi Alberto

Footing: tra Capriata e San Cristoforo

Nel verde

I

n un bel sabato di ottobre, complice un’invitante giornata, nel tardo pomeriggio due allegri scarpina tori hanno deciso di fare un po’ di footing sulla strada delle "Parodine" tra Capriata d'Orba e San Cristoforo. Il tempo è bello anche se un poco umido, ma si sta bene e, dopo nemmeno dieci minuti di macchina, da Novi Ligure eccoli in mezzo alle vigne! Il sole però sta tramontando e, come una palla di fuoco, si sta

La strada delle "Parodine"

nascondendo dietro le Alpi che dalle “Parodine”, quando non c'è foschia, sembra di toccarle con un dito. E allora i nostri due scarpina tori non hanno potuto fare a meno di scattare alcune foto e anche un piccolo filmato visibile sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook, appositamente girato per far rivedere questi posti ad alcuni nostri lettori che sono originari di San Cristofo, ma che da anni ormai abitano a Belluno! G.B.C.

Cos'è la TAM?

Viaggio a piedi in Val Borbera tra montagne, vini e rivoluzioni

U

n viaggio a piedi, lungo più di 100Km, percorrendo il sentiero CAI 200 che circumnaviga la Val Borbera e attraversa la valle Spinti. Partenza da Stazzano e arrivo ad Arquata Scrivia, salendo le cime più alte del nostro appennino: il Giarolo, il Chiappo, l'Ebro e l'Antola. Sette giorni, muniti di “gambe allenate”, un taccuino per gli appunti e una cinepresa; così ci racconteranno il loro cammino Maurizio Carrucci, camminatore, contadino e musicista - come gli piace definirsi, - ideatore del progetto e il regista Alessandro Scillitani autore di diversi documentari tra cui - “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz - Elisa Brivio e Eugenio Soliani. Un'indagine leggera e appassionata scandita dal ritmo del succedersi dei

passi. Camminare dà il tempo di osservare, di incontrare chi su queste montagne vive e lavora, chi mantiene salde le sue radici e non abbandona il territorio, anzi lo presidia cercando di tutelarlo. Per conoscere

in modo più approfondito il progetto c'è il sito www.appenninopop.it, dove è indicato anche come si può sostenere il progetto attraverso una campagna di crowdfundig (raccolta fondi). (Me.Co.)

Un costante lavoro di manutenzione e conservazione

P

ochi sanno che dal 1987 il CAI è riconosciuto dallo Stato italiano (DM 20/02/1897) come associazione di protezione ambientale. Il Cai ha per scopo l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale. La Commissione TAM (Tutela Ambiente Montano) sia a livello del Cai Centrale che sezionale si occupa di tutela ambientale intesa come attività di educazione, sensibilizzazione e monitoraggio del territorio. L'operatore Tam ha nel suo territorio il ruolo di “sentinella”, cioè di segnalare le attività e i comportamenti in contrasto con la tutela dell'ambiente agli organi amministrativi e legislativi competenti. Dopo sei mesi di corso e l'esame svolto a Torino sabato 6 ottobre ecco i nuovi operatori Tam: Maurizio Carucci, Mela Cocozza, Manuela Simonini. (Me.Co.)

CLUB ALPINO ITALIANO sede di Novi Ligure, via Verdi, 37 Per iscrizioni ed informazioni: mercoledì 18.00 -19.00 e il venerdì 21.00 - 23.00 In orario di apertura della sede contattare: 324 9898748 Negli altri orari: 348 2605707

Andar per sentieri

I

l patrimonio culturale della montagna trova nel sentiero la sua espressione, chi ne usufruisce non fa solo attività fisica ma entra in relazione con l'ambiente che attraversa: osserva, ascolta, conosce e fa incontri, viaggia nella storia, si perché i tracciati dei sentieri giungono a noi dalla memoria dei nostri vecchi, da chi prima di noi li ha percorsi e utilizzati per diverse motivazioni e necessità. I sentieri nascono e vivono con l'uso, sono beni di uso pubblico e civico. Per mantenere la segnaletica in buono stato e sempre visibile e il sentiero sgombro da eventuali crolli di alberi, è necessario un costante lavoro di controllo e manutenzione. Il Cai di Novi Ligure, svolge questo lavoro grazie al supporto in primis

dei soci Guido Olivieri e Silvio Piella, che da anni sono i “custodi” dei sentieri della nostra zona, insieme ad atri soci che nel corso del tempo si sono succeduti in questo importante compito. Il territorio di competenza è ampio: Val Borbera, Valle Spinti e Bassa Valle Scrivia;

la numerazione dei sentieri che va dal 200 al 299 è l'elemento fondamentale per la loro individuazione, evidenziata dalla bandierina bianca e rossa. Attualmente sono dotati di segnaletica orizzontale e verticale 66 sentieri per un totale di circa 375 km! (Me.Co.)


Ottobre/Novembre 2018

ď‚– Le rubriche de LA RESPONSABILITĂ€ DEI GENITORI

Dalla vostra parte

Q

uando si parla di responsabilitĂ genitoriale rispetto alle condotte poste in essere dai figli ai danni di terzi non si deve necessariamente pensare a comportamenti integranti un reato, in quanto i genitori possono essere chiamati a rispondere dei danni causati dai figli minori ad altre persone anche qualora non si svolga alcun procedimento penale. La legge prevede che i genitori non rispondano rispetto ai fatti dannosi compiuti dai figli minori solo se provino di “non aver potuto impedire il fattoâ€?. Attenzione però, perchĂŠ la formulazione letterale della norma è stata superata dall'interpretazione della giurisprudenza, che richiede ai genitori di dimostrare di avere educato in modo corretto il figlio minore e di avere vigilato al fine di correggere eventuali comportamenti riprovevoli. La prova che i genitori devono fornire, quindi, non è affatto legata alla concreta possibilitĂ di impedire al figlio di compiere il fatto. Ma in quali casi i genitori devono risarcire le persone che hanno subito un danno cagionato dal minore? Essi rispondono quando, alla luce della gravitĂ del fatto del figlio e delle modalitĂ con cui è stato compiuto, risulti che l'educazione impartita dai genitori sia stata inadeguata. E' quindi evidente come soprattutto nei casi piĂš gravi la prova liberatoria risulti molto rigorosa e quindi difficile da fornire. Dalle pronunce dei Giudici si evince in sostanza che vi è responsabilitĂ quando le modalitĂ con cui è stato compiuto il fatto dannoso inducono a ritenere che gli insegnamenti impartiti dai genitori siano stati inadeguati e insufficienti ad impostare una corretta vita di relazione del figlio. In tal caso i genitori dovranno quindi risarcire il danneggiato. A titolo esemplificativo si segnala una recente sentenza dell’aprile scorso della Corte d’Appello di

Lecce, che ha ravvisato la responsabilitĂ in capo ai genitori di un diciassettenne che nello sferrare un violento calcio al fianco di un coetaneo gli cagionava delle significative lesioni, che richiesero di sottoporlo ad un intervento chirurgico al rene destro, procurandogli altresĂŹ un’invaliditĂ permanente pari al 18%. In quel caso la condotta tenuta dal ragazzo è stata ritenuta di indubbia gravitĂ , tale per cui non sono state ritenute sufficienti le prove offerte dai genitori, condannati al risarcimento di quasi 90.000 euro. Le testimonianze rese da alcuni conoscenti che rappresentavano il ragazzo come educato e disponibile, infatti, non sono valse a liberare i genitori dalla responsabilitĂ .Tale pronuncia risulta emblematica in quanto da essa si evince come la giurisprudenza tenda a dare rilevanza soprattutto al contesto in cui si svolge il fatto e alla gravitĂ del gesto.Nel caso riportato, infatti, i Giudici hanno ritenuto di dare prevalente considerazione alla violenza e alla repentinitĂ dell’azione compiuta dal minore, peraltro commessa per futili motivi, unitamente alle gravi conseguenze riportate, rispetto alle opinioni riferite dai conoscenti circa la personalitĂ e il carattere del ragazzo. Avv. Fabiana Rovegno

Ottobre/Novembre Ot O ttobre/No ovem mbree 201 m 22018 018 01

A

driano Panzironi è un giornalista che da alcune emittenti televisive predica che malattie tipo diabete e morbo di Crohn possono prevenirsi con una dieta a base proteica. Promuove un integratore e vende un libro. Le opinioni del Panzironi sono al vaglio della Procura della Repubblica, nonostante l’art. 21 cost. Secondo Robin Warren e Barry Marshall causa dell’ulcera gastrica è l’helicobacter pylori. Ma la comunitĂ medica, compatta, sosteneva che le ulcere dipendessero da stress, cibo piccante ed eccesso di acido. Teoria ridicola fu detto. Riabilitata però dal Premio Nobel. Secondo alcuni, il raffreddore dipende solo da un agente patogeno. Bisogna evitare gli ambienti chiusi. Francis Bacon muore di polmonite il 9 aprile.1626, studiando gli effetti del congelamento sulle carni di pollo. Non ultimo, il pluripolide Cristoforo Colombo: progettava di andare in India, in direzione ovest. Voleva l’India e trovò le Americhe. La nostra società è imperniata sulla cassazione dell’errore. Scopo – diverso dalla ricerca della veritĂ - che si persegue con procedure di razionalizzazione dell’essere, le quali esigono che gli elementi “fuori moduloâ€? siano (anche artatamente) eliminati. Rendere determinata, calcolabile e prevedibile l’esistenza. Azzerato l’accadimento del caso. La volontĂ di potenza è esattamente la volontĂ che decide quale debba essere il criterio per cui ciò che accade è o non-è. La situazione non è nuova. Tra il Seicento e il Settecento solo matematica, fisica e scienze costituivano il “sapereâ€?. Anche tra i giuristi imperava il more geometrico. Per quanto proprio la figura del giurista fosse additata come nemico della certezza e dell’ordine giuridico. Tuttavia Cartesio, Pascal, Spinoza, Leibniz e Newton erano, prima di tutto, filosofi. Contemplavano e speculavano. Mediante la sperimentazione e l’errore procedevano, alla cieca, alla scoperta delle regole della natura. E con esse dell’uomo. Eppure ci sono pandemie e disastri ambientali, esplosioni di fabbriche, costruzioni che crollano, in-

cidenti di traffico, in terra, mare ed aria. Oggi non si fanno piĂš scoperte, perchĂŠ non si fanno piĂš errori. Si misura, piuttosto: sapendo (quasi in anticipo) che i risultati sono conformi alle aspettative. Una weltanschauung che preclude ogni forma di innovazione. Il caso non è un inceppo al principio della responsabilitĂ umana. Come è stato definito. Ăˆ il “punto morto del mondoâ€?, è “l'anello che non tieneâ€?, ed è sempre meno decifrabile. Ăˆ il batter d’ali che dĂ il via all’azione e provoca un tornado, o è un semplice meccanismo che va in “panneâ€? (DĂźrrenmatt), con cause ed effetti imprevedibili, a dispetto dei sofisticati programmi e di chi li usa. Forse non ci sarĂ piĂš un dio biblico che minaccia, ma sicuramente il caos ci avvolge ancora. Un’immensa zona d’ombra, nella quale nascono i perchĂŠ, a cui non sappiamo dare risposte. E quelle poche: o consolatorie o contraddittorie. Caso o necessitĂ . Tutto il resto - in un’epoca dove il pensiero è annichilito - è per ora illusione e vaniloquio. Massimo A. Chiocca Avvocato in Genova, Giurista

PROFESSIONISTI QUALIFICATI PHGLFL LQIHUPLHUL ĀVLRWHUDSLVWL DVVLVWHQWL IDPLOLDUL

CASE DI RIPOSO

2277

Caso e NecessitĂ

Avv. Fabiana Rovegno

Quando rispondono dei danni causati dai figli minori?

ď‚–

l’inchiostro l’i i nchiostrr o fresco

ASSISTENZA AL DOMICILIO

POSSIBILITĂ DI CONVENZIONI CON ENTI PUBBLICI


Ottobre/Novembre 2018

 Le rubriche de

28 2 8

l’inchiostro l’inchios ios oss troo ffresc fresco resco

L

Ciclamino: come prenderci cura di lui

a stagione fresca è iniziata e, come ogni anno, il ciclamino ruba b la l scena a tutte lle altre l piante, riempiendo terrazzi e giardini. È forse la pianta invernale più conosciuta nelle nostre zone: ma sappiamo veramente quali sono le sue necessità? Innanzitutto è una pianta perenne; quando smette di fiorire, non buttarlo via: è vivo, ma entra in "letargo". Smette di produrre fiori e foglie, è vero, ma il suo bulbo sarà pronto per ritornare a colorare il nostro terrazzo al primo sentore di fresco. È originaria delle nostre zone, dove piccoli ciclamini crescono spontanei nel sottobosco. Questa caratteristica è da tenere presente quando lo innaffiamo: meglio mettere un pochino d'acqua nel sottovaso piuttosto che innaffiarlo dall'alto… Se ti dimentichi di dargli da bere, lui, senza farsi molti problemi, chinerà i fiori per ricordartelo. Preferisce posizioni ombrate, in esterno, ma resiste bene anche all'interno della casa (se posizionato in luogo fresco, mi raccomando!). È una pianta quasi perfetta, il ciclamino: le sue foglie sono molto compatte e decorative, i suoi fiori sono delicati, eleganti e pieni di sfumature, la sua resistenza è difficile da battere. Fiore perfetto per rallegrare i balconi anche dei più inesperti! Simona

l'Orto di Marisa

Zimino di ceci

È arrivato novembre ed ecco a voi voi…. i “ceci di M Merella”!!!!! Mettete a bagno quattro etti di “Ceci di Merella” e lasciarli per 12 ore in acqua tiepida, sciacquarli, metterli in una pentola con due litri di acqua e lasciarli cuocere per circa un’ora e mezzo. Nel frattempo tritare una cipolla, un gambo di sedano, una carota, rosmarino, prezzemolo e mettere il tutto in una casseruola con tre cucchiai di olio extravergine d’oliva. Unire mezza tazza da tè di salsa di pomodoro, un pugnetto di funghi secchi ammollati, tagliare a strisce due mazzi di bietole piccole e aggiungerle nella casseruola. Salare e lasciar cuocere ancora per mezz’ora a fuoco lento. Quando i ceci sono cotti versare nella stessa pentola il contenuto della casseruola, riportare a bollore e versare per quattro persone quattro etti di “fettuccine all’uovo”, possibilmente fatte in casa, e cuocere a fuoco moderato per dieci minuti.Un piatto completo, nutriente e adatto a questa stagione brumosa che fa desiderare il calore e la famiglia!!!!!

Buon Appetito!

a d o t s i v o d n o M l I

Q

Ottobre/Novembre Ot tto tobre/N obr b e/ e No o mb ovemb bree 22018 018 018 01

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

La fasciocrazia e i democratici

a y a h t t u y A a o m a Andi

uesto mese vogliamo li portarvi in Thailandia, e precisamente a Ayutthaya, l’antica capitale, che si trova a circa un’ora da Bangkok ed è una perfetta destinazione per un’escursione giornaliera. Culla della popolazione Siam, la città pullulava di templi architettonicamente favolosi, oggi le rovine sono una delle principali attrazioni del paese. Tra questi il Wat Mahathat, è uno dei monumenti più antichi della Thailandia, il suo nome significa tempio sacro dove sono state collocate le reliquie del Buddha, quello che sembra essere il punto di riferimento più importante del tempio è situato proprio di fianco all’ingresso, alla destra del wat si trova un grande albero di fico sacro le cui radice hanno incastonato una testa del Buddha in arenaria. È la delizia di fotografi e visitatori. Dopo una scorpacciata di templi alla sera è l’ora di dedicarsi anche alle delizie del palato, questa è la patria dello street food e nel tardo pomeriggio le vie si animano del Night Market, un’attrazione da non perdere ricca di colori, luci e profumi, occasione unica per assaggiare una delle tante tipicità della cucina thai e per chi vuole potrà provare anche gli insetti fritti o saltati in padella.

o!

n a m i d a t a t r o p a o d Il mon Via Roma, 111 - 15067 Novi Ligure (AL) Tel. 0143 51.02.06 - Fax 0143 32.36.65

www.cosmolandia.net • agenzia@cosmolandia.net

A

vedere e sentire e leggere quel che circola da qualche tempo a questa parte sui cosiddetti media mainstream (ovvero convenzionali) parrebbe proprio che il mondo alla rovescia di cui parlo da anni abbia ormai il sangue alla testa e poche energie per raddrizzarsi. Innanzitutto bisogna dire che è un vero spreco e un insulto per il mestiere di chi fa informazione assistere e dover sottostare a tale scempio. Il potere dell'informazione è cosa enorme, o meglio era. Ormai è una larva pelosa, disgustosa, uniformata che striscia di canale in canale, di testata in testata a ripetere parole d'ordine dettate dall'alto, solo quelle permesse, quattro pseudo notizie in croce, faziose trite e ritrite come certi personaggi che pensano ancora di detenere il "verbo" assoluto. E poi non si può più permettere, né sopportare che vecchie cariatidi "inutilmente canute" e pseudo democratiche lancino dagli schermi o dalle pagine di giornali insulti e minacce agli italiani o ai loro ministri,

evocando interventi militari, colpi di stato, limitazioni del suffragio universale (visto da qualcuno come pericoloso!) somministrazione di sostanze atte a "calmare" ed indirizzare sulla "retta via" il voto dei cittadini, ecc. ecc. e con tutto ciò nel silenzio, se non nel plauso di chi dovrebbe essere garante dell'ordine democratico. Niente, nemmeno una tirata d'orecchi! Più sono democratici a parole e più anelano a metodi fascistoidi per riconquistare con la forza un consenso ormai perduto per sempre. Insomma, basta. Ne abbiamo sentite troppe e

siamo stufi persi. Inutile nasconderci che c'è un sistema mondiale fatto da pochi che vuole ridurre l'umanità ad una massa informe di pezzenti inebetiti e le studia tutte, dietro la maschera "democratica", per toglierci democrazia e libertà e sovranità nazionali. L'informazione potrebbe tanto, deve dare un contributo, un colpo di reni, ribellarsi al servilismo, liberarsi dei rami secchi, delle "camole", degli infiltrati pedine e alfieri dei nemici della democrazia vera. Speriamo presto. Ester


Sergio Scolaro

Sergio Scolaro

Ottobre/Novembre 2018

Assistenza, vendita, noleggio PC Realizzazione applicativi ad-hoc Centralini telefonici Impianti di videosorveglianza Informatizzazione aziende

Consulente Informatico Loc. Giora, 7 - Capriata d’Orba Tel. 333/33.87.999 scolaropc@gmail.com

Senza collaborazioni, la 12 ore lascia Ovada. Con grande delusione Wanda Vignolo ha emesso questo comunicato

Cade una tradizione: il tamburello se ne va L a 12 ore di tamburello in memoria di Roby Vignolo, ha registrato ancora successo sul campo tra le sfide interminabili e sugli spalti con la presenza di vecchie glorie quali gli indimenticabili Aldo Marello “Cerot”, Angelo Uva del glorioso Castelferro, Giancarlo Marostica e Aldo Casamonti di Cremolino, Walter Scarso, Ivo Vignolo, Luciana Camera vedova del compianto Paolo Montresor allora giocatore dell’ENAL di Ovada in serie A, poi a Castelletto d’Orba e a Basaluzzo. Sul campo si sono alternate formazioni miste, composte da professionisti e amatori di questo tradizionale sport legato

Arcieri Marengo

alla cultura delle nostre zone. Una grande festa dello sport e della solidarietà che ha fruttato seimila Euro, dove però non è mancata una vena polemica da parte degli organizzatori che tramite Wanda Vignolo ha diramato un comunicato: “Questa è la nona edizione che organizziamo la 12 ore e ogni anno è sempre più impegnativo in particolar modo quest’anno con la troppa burocrazia e lasciati troppo soli da tutti. Con il nostro gruppo di lavoro abbiamo deciso che se il prossimo anno presenteremo questo appuntamento non avrà più luogo nello Sferisterio di Via Lung’Orba.

Detto questo ringrazio mia mamma Adriana, la ditta Gollo Spurghi, tutti gli sponsor, commercianti e artigiani e le singole persone che hanno aderito con offerte e materiale, i giocatori e le società dei dintorni”. A margine di questo comunicato rimane da sottolineare che gli organizzatori in vista della 12 ore hanno trovato lo Sferisterio in uno stato di abbandono totale, riempiendo circa una ventina di sacchi non solo di erbacce, ma di qualsiasi cosa e lavorando volontariamente diversi giorni per renderlo ospitale. Enzo Prato

Cremolino: una camminata per

Molare: il derby tra i Boys di Ovada e di Capriata d'Orba

Ricordare Daria

Un bel gioco in campo

S I

l 14 ottobre al Centro Sportivo di Pozzolo Formigaro, si è svolta una gara di tiro con l'arco specialità Indoor 18 metri. Alla manifestazione vi hanno partecipato dodici atleti del Gruppo Arcieri Marengo, ottenendo i ottimi piazzamenti. Ma la rivelazione è stata Emma Rosa Cabella che alla sua prima gara come Giovanissima Femminile Arco Nudo è salita sul gradino più alto del podio.

i è svolta a Cremolino la terza edizione di "Camminando con Daria". L'evento era in ricordo di Daria Rebuffo prematuramente scomparsa in giovane età qualche anno fa. Ma il suo ricordo è sempre vivo, infatti sono stati in 370 (con una delegazione del CAI ovadese) a camminare, su stradine, sentieri e vigneti immersi fra le belle colline tra Trisobbio e Montaldo Bormida. Una splendida giornata, una bella natura e i cartelli segnavia con una grande foto di Daria, hanno accompagnato gli allegri scarpinatori fino al rientro a Cremolino, dove i volontari della Pro Loco hanno preparato per tutti le famose tagliatelle che sono state servite con un buon vino Dolcetto. “Grazie a tutti gli organizzatori e ai volontari che hanno ottimamente organizzato l'evento” ha detto Anna Ferrando, mamma di Daria, mentre i numerosi partecipanti si sono dati appuntamento per il prossimo anno.

Salvo Ippolito Giovanni Sanguineti

I Boys di Capriata d'Orba

I

n una bella domenica di ottobre 2018, sul campo neutro di Molare sono scese in campo le agguerrite formazioni dei Boys di Ovada e di Capriata d'Orba. I giovani calciatori in erba, sotto lo sguardo dei loro trainer e sostenuti dagli applausi dei loro genitori in tribuna, hanno dato il meglio della loro preparazione agonistica. Gioco largo, passaggi precisi, buon

Piazzetta Stura, 5 - Ovada Via Marengo, 16 - Alessandria Tel/Fax 0143.80149

Gianpaolo Piana Laura Garbero Consulenti Finanziari e Previdenziali

gianpaolo.piana@finanzaefuturo.it 333 6712602 laura.garbero@finanzaefuturo.it 347 1172567

controllo della palla sono stati gli ingredienti di un partita piacevole giocata, sotto lo sguardo vigile dell'arbitro, all'insegna dell'amicizia e delle passione per il pallone. Questo è il vero mondo del calcio che ci piace conoscere e scoprire, perché i campioni non si devono comprare ma si devono allevare in vivai come questi! Complimenti dunque agli organizzatori, agli

I Boys di Ovada

allenatori, e ai "patron" delle squadre per questo loro impegno, nonché ai genitori che, fieri dei loro figli, li seguono con trepidazione ed entusiasmo da bordo campo ! Gian Battista Cassulo Su "inchiostro fresco TV" è possibile vedere alcuni spezzoni della partita


l’inchiostro fresco

30

Ottobre/Novembre 2018

SPORT Presentato ufficialmente a Novi Ligure il bando

CAVALLI E DINTORNI

Thor

D

ivinità nordica, dio del fulmine e del tuono, rivaleggiava con Odino per importanza. Bene, ma cosa c'entrano i cavalli? “Caso” vuole che nella nostra scuderia ci sia un cavallo che porta questo nome, nome voluto da un ragazzino che per la prima volta avrebbe avuto un cavallo tutto per lui. Cavallo di razza bardigiana, certificata dal suo passaporto emesso dall'ente che gestisce il Libro genealogico dei cavalli bardigiani. Si potrebbe anche dire “il” cavallo bardigiano, visto che una sua foto del 2008 è usata su wikipedia (e non solo in quella di lingua italiana) come rappresentativa appunto del cavallo di razza bardigiana. A dire il vero, questo cavallo è un... pony. Nel senso che la sua altezza al garrese (e questo vale per ogni cavallo bardigiano) è inferiore al metro e mezzo e, quindi, dal punto di vista della FISE (la Federazione del CONI che si occupa degli sport equestri) è appunto un pony. Thor condivide con i cavalli della sua razza una indole docile, una notevole robustezza (pure di salute), una ottima attitudine a muoversi all'aperto, anche in terreni non facili. Insomma, caratteristiche ideali per essere un cavallo eccellente per una scuola di equitazione, soprattutto per bambini e ragazzini, vista la sua statura da pony. E così Thor è stato il cavallo su cui molti dei nostri allievi, presenti e passati, hanno fatto le prime esperienze di equitazione. Per noi è anche il cavallo che ci segue da quando aveva tre anni, con un addestramento appena abbozzato, fino ad ora, che di anni ne ha 21 e che speriamo ci accompagni ancora per un bel po' di anni. E che ha visto crescere il ragazzino che lo montava, non solo come età, ma anche dal punto di vista equestre, visto che ora è dirigente di una ASD ed è un istruttore federale della FISE. Se qualcuno che ha mosso con lui i suoi primi “passi” a cavallo lo vorrà salutare, lo troverà, assieme ad altri nostri cavalli, coinvolto in uno spettacolino che faremo alla Fiera di S. Caterina. Qui, sotto a sinistra, la sua foto che è su wikipedia. Sotto a destra, dieci anni dopo, una sua recente foto PS: in scuderia c'è anche un altro bardigiano: Gerico! Anche lui sarà a S. Caterina e ce ne occuperemo nella prossima rubrica A.S.D. Scuderia La Bellaria

Bottega del Pane di Maurizio Salmaso

crescente naturale kamut farro

Via Mazzini, 101-105 - Novi Ligure (AL) - 366.209.57.95

Lo sportivo dell’anno È stato presentato ufficialmente il 3 settembre, presso il Salone di Rappresentanza del Comune di Novi Ligure, con una conferenza stampa pubblica, il bando per l’atleta e il dirigente sportivo dell’anno 2018. Il premio è organizzato, come ogni anno, dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport di Novi Ligure. Il premio è stato introdotto dal presidente dell’U.N.V.S., ing. Francesco Melone, dall’assessore allo sport del Comune di Novi Ligure, Stefano Gabriele e dal Sindaco, Rocchino Muliere. Proprio il primo cittadino novese ha ricordato l’importanza sia del premio che l’importanza stessa che le associazioni sportive locali rivestono per la città di Novi Ligure “sempre più società dovrebbero avvicinarsi ad un’associazione benemerita come l’Unione Nazionale Veterani dello Sport – ha sottolineato il Sindaco – que-

sta associazione da oltre vent’anni porta avanti con impegno questo premio che riconosce le eccellenze sportive novesi”. I bandi scadranno alla fine del mese di ottobre e saranno vagliati da un’apposita commissione esaminatrice. L’edizione dello scorso anno vide la premiazione postuma di Andrea Chaves, scomparso tragicamente nel mese di settembre, per i suoi risultati nel karate tramite la società Tempio del Karate mentre

33ª Mezza maratona d’autunno

P

iù di 450 iscritti e quasi 430 classificati. Questi i numeri della 33° Mezza Maratona d’Autunno (21,097 km) che si è corsa a Novi Ligure il 14 ottobre 2018, confermandosi un appuntamaento di primo livello. Prestazioni atletiche importanti con la vittoria di Enrico Imberciadori (Frecce Zena) che ha preceduto Flavio Ponzina (Brancaleone Asti) e il biancoceleste Diego Scabbio. In campo femminile grande prestazione di Elisa Stefani (Brancaleone Asti), che

il premio del dirigente sportivo dell’anno fu assegnato a Danilo Caglieris, per molti anni dirigente della Società Ginnastica “Forza e Virtù”, gloriosa società ginnica, fondata nel lontano 1892 che ha ottenuto negli ultimi anni, proprio sotto la guida di Caglieris, risultati di livello nazionale che l’hanno portata nella serie A della ginnastica.

Arquata fa ginnastica

S

ono iniziati ad Arquata Scrivia i corsi di ginnastica dolce e benessere orientale per adulti organizzato dal Comune in collaborazione con l’associazione locale USAM Karate. Le lezioni dureranno sino a Maggio e si svolgono il Martedì e Venerdì dalle 20,30 alle 21,30 presso la palestra delle Scuole Medie locali. Il corso comprende esercizi semplici ma molto efficaci derivanti dalla tradizione orientale con allenamenti mirati per che hanno effetti benefici su articolazioni, postura, rilassamento e muscolatura profonda. È possibile accedere alle lezioni effettuando l’iscrizione presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Arquata, la quota mensile di partecipazione è di 18 Euro. G.B.C.

Fabio Mazzari

Ciclismo: la 22ª Novi - Castellania

vince su Giovanna Caviglia (Atl. Alessandria) e Iris Baretto (Trionfo Ligure). Assegnati anche i titoli di campione regionale alla Stefani e a Ponzina In contemporanea si è disputato il “Trofeo Birra di Pasturana” sulla distanza dei 14,2 km che ha visto il successo di Enrico Ponta (La Fenice) e di Silva Dondero (Marat. Genovesi). Sponsor dell’evento Loli informatica e foto ottica Rebora. (g.b.c.)

S

i è svolta a settembre la ventiduesima edizione della gara ciclistica non competitiva Novi Ligure-Castellania, organizzata dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport – Sezione “Costante Giradengo” di Novi Ligure e dal C.S.A.In di Alessandria. Anche quest’anno lo slogan è stato “Io voglio pedalare sicuro”, per sensibilizzare sui numerosi pericoli che i ciclisti corrono ogni giorno sulle strade. Molto nutrito il gruppo di atleti che è partito davanti al Museo

dei Campionissimi di Novi Ligure, alla presenza del Sindaco, Rocchino Mulliere. Per l’ottima riuscita della manifestazione gli organizzatori ringraziano le amministrazioni comunali di Novi Ligure e Castellania, la Polizia Municipale di Novi Ligure che ha fatto da scorta tecnica, la Croce Rossa Italiana e tutti i volontari che hanno collaborato alla sicurezza dell’evento. Appuntamento quindi all’edizione 2019. Fabio Mazzari


Speciale p

Sanità

C

rema antidolore è fondata sul salicilato di metile, le cui proprietà antiinfiammatorie sono coadiuvate da artiglio del diavolo, arnica e olmaria. L’associazione tra eugenolo (chiodi di garofano) e canfora conferisce al preparato effetto riscaldante ed antidolorifico (decontratturante – riattivante per dolori profondi... artriti ecc). I salicilati dell'olmaria e dell'olio essenziale di salice sono tradizionalmente usati nelle ecchimosi, nei dolori reumatici e nei articolari e come trattamento, per uso esterno, di traumi e contusioni. Analoghe proprietà caratterizzano l'arnica, mentre i flavonoli dell'olmaria proteggono le pareti capillari. L'aloe, infine aggiunge capacità antisettiche e cicatrizzanti. Equiseto e soprattutto ananas svolgono infine attività antigonfiore. Può essere usato in ogni stagione, ma particolarmente gradevole risulta in inverno per le proprietà riscaldanti esaltate dall’eccipiente cremoso. Vanda Lauro Farmacia Borgo Fornari (GE)

Ottobre/Novembre 2018

31

AIRC: a ottobre la Liguria si è tinta di rosa contro

Borgo Fornari e la cosmesi TERMOCREMA CON ARNICA, OLMARIA, SALICILATO, CANFORA, ARTIGLIO DEL DIAVOLO, ANANAS, EUGENOLO, EQUISETO E ALOE VERA.

l’inchiostro fresco

Il cancro al seno

U

n nastro rosa per ricordare la necessità di prevenire e combattere contro il cancro al seno. Nel 1992, Evelyn Lauder ideò il nastro rosa come simbolo della prima Campagna contro il cancro al seno (Breast Cancer Campaign). Da allora, il simbolo è diventato l’emblema dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Da 50 anni AIRC è il principale polo privato di ricerca oncologica, capace di raccogliere ed utilizzare 50 milioni di finanziamento negli ultimi 5 anni. Il lavoro ha dato i suoi frutti: ogni giorno, 135 donne si ammalano in Italia ma, grazie a un percorso di cura, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi tocca l’87%. Tuttavia, molto rimane ancora da fare, per raggiungere l’obiettivo del 100% di sopravvivenza. La Regione Liguria nel mese di

ottobre si è schierata con AIRC, appoggiando la campagna “non fermiamoci qui”. Alcuni palazzi si sono illuminati di rosa, come il Palazzo Municipale di Alassio, il Castello Del Carretto di Cairo Montenotte, il Palazzo Municipale di Cisanovo sul Neva. Grazie all’impegno di AIRC Liguria, presso gli esercizi commerciali del territorio è stato possibile acquistare le spillette con il logo

del Nastro Rosa. La donazione minima era di 2 Euro, e chi le ha indossate ha permesso un’attenzione in più verso la ricerca.. Inoltre, per tutta la durata della campagna, i medici dell’Associazione hanno diffuso consigli utili per la prevenzione, tramite il sito nastrorosa.it ed i social media (’hashtag #NastroRosaAIRC). In particolare, gli esperti hanno evidenziato l’importanza di comportamenti sani (evitare fumo e sedentarietà) e degli screenig raccomandati, cruciali per una diagnosi tempestiva. Per i residenti nell’Oltregiogo, la prevenzione e la lotta al cancro al seno passa anche dall’impegno della dott.ssa Maria Grazia Pacquola e dei colleghi dell’Unità di Senologia dell’ospedale “SS.Antonio e Margherita” di Tortona. Matteo M Ma att tteo eo Clerici Cle lerici

Adolescenza difficile d o t t . s s a

L

Alberta Ponte

’adolescenza è caratterizzata da un inizio di autonomia e quindi da un distacco relazionale rispetto ai genitori. Costituisce un test importante che vede i ragazzi mettere alla prova le proprie risorse e cioè tutto quanto hanno ereditato dalle esperienze familiari dell’infanzia. Anche quando sta bene, l’adolescente sente vacillare il senso di sicurezza, l’immagine di sé e la fiducia sia verso gli altri che verso se stesso. Compaiono a volte comportamenti insoliti che allarmano: si va dalla chiusura in se stessi, con il distacco improvviso dai legami consueti, al disprezzo di sé, con autoaccuse, negazione del proprio valore e delle proprie competenza, fino a forme di vero e proprio autolesionismo.

Queste possono limitarsi a bizzarrie nell’aspetto esteriore ma ci sono anche tagli, ferite, anoressia, bulimia, fino ai tentativi di suicidio. Il profitto scolastico è un’altra via comune di espressione del disagio: quando, per esempio, c’è un crollo improvviso dello stesso. Lo stesso vale per i rapporti sociali, in particolare per il legame con le principali fonti di riferimento: un brusco cambiamento della vicinanza affettiva che spesso lascia i genitori impotenti e delusi; delusione che l'adolescente sembra coltivare mostrandosi sempre più intrattabile. Tale presa di distanza può riguardare tutti coloro che fino ad allora rappresentavano un sostegno e un riferimento: genitori, insegnanti, gli altri adulti e gli stessi amici di

infanzia. L'adolescente centte può p ò pu ltri sentirsi soffocare e vivere glili altri come una minaccia di sopraffazione. Se le sue risorse e il sostegno ambientale sono insufficienti a contenere la tensione di questa nuova situazione, può nascere un doloroso vissuto di impotenza. A tutto questo un adolescente risponde come l'animale che si sente sopraffatto e prova il bisogno di riconquistare il proprio spazio, di riprendere in mano la situazione e di sentirsi di nuovo padrone della propria vita per proteggersi dal crollo. Nel prossimo numero parleremo della distruttività e dell’autolesionismo.

Psicologa Clinica, Consulente in neuropsicologia Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte N° 7740/sez. A cell. 3470390020 - Genova - Masone (GE) - Tagliolo Monferrato (AL)

Dr.ssa Alberta Ponte

Rubrica a cura del Dottor Enzo De Cicco, medico chirurgo, specialista in Diagnostica per Immagini presso il Policlinico San Martino di Genova, docente presso l’Università dello stesso capoluogo ligure. Note di salute nasce da un’idea del Maestro Luciano Girardengo, l’Orchestra Classica di Alessandria, il dott. De Cicco e il compianto dott. Piergiacomo Betta, per tanti anni Presidente e punto di riferimento della LILT della nostra provincia e propone la divulgazione di argomenti medici con consigli per la prevenzione la diagnosi e la cura delle patologie, che vengono trattati in serate con accompagnamento musicale. enzo.decicco@hsmartino.liguria.it

Cos'è l’esame elettromiografico ed elettroneurografico (EMG ed ENG)

L

’esame EMG/ENG serve a diagnosticare malattie che creano sofferenza dei nervi o dei muscoli e fa parte della disciplina definita Neurofisiologia Clinica; se l'esame neurologico ev evidenzia un deficit a carico del sistema nervoso periferico, l'elettr tromiografia è indispensabile per approfondire la diagnosi, sopratttutto quando non sono chiare la sede, l'entità e il tipo di lesione. Con tale metodica si possono studiare le malattie e le infiammaC zzioni neuromuscolari valutando quello che viene definito come Sistema Nervoso Periferico. L’esame consiste nella stimolazione elettrica dei nervi periferici tramite elettrodi adesivi o aghi molto sottili e nella risposta data dai muscoli innervati da quei determinati nervi. La sindrome del tunnel carpale, la compressione delle radici nervose da ernia del disco, le polineuropatie, le malattie muscolari (miopatie) e le sofferenze dei nervi cranici sono le patologie più comunemente valutate con questo tipo di esame. L’utilizzo dell’esame elettromiografico è molto utile anche nella valutazione diagnostica delle paralisi del nervo facciale e per terapia con tossina botulinica di emispasmo o blefarospasmo grazie a particolari ago-elettrodi-cannula che servono per registrare l’attività anormale dei muscoli dove iniettare il farmaco. Non è possibile stabilire a priori il tempo necessario per completare l’indagine la cui durata può variare da 15 a 60 minuti anche perché lo studio elettromiografico non è rappresentato da una sequenza fissa o prestabilita di misurazioni che vanno stabilite di volta in volta sulla base dei problemi presentati dal paziente. Informazioni Dr. Alessandro Lozza Neurologo, Dirigente Medico presso l’IRCCS Neurologico Casimiro Mondino, Pavia. www.alessandrolozza.wordpress.com lozzaneurologia@gmail.com


32

l’inchiostro fresco Ottobre/Novembre 2018

EVENTI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.