Febbraio 2019

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Direttore Responsabile: Marta Calcagno

PATENTE IN SCADENZA?

RINNOVALA DA NOI

dal 1985... la voce di Rondinaria e dell'Oltregiogo

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ANNO XXXIV / N. 1 - FEBBRAIO 2019

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Piccardo: contro l’abbandono del territorio

Intervista al sindaco di Masone

Muliere: la priorità è l'emergenza occupazionale

Novi Ligure a cavallo del 2018/2019

Luca e Matteo Luca Serlenga Serlenga- -pag. pag.35

Maieron: il Sindaco di Busalla traccia il suo consuntivo

Beltrami: nel Parco dell’Antola sorge un antico borgo

Torriglia un paese ricco di storia

Più manutenzione meno sprechi

Matteo Luisa Clerici Russo - pag. - pag. 198

Marta Federica Calcagno Riccardi- pag. - pag.21 19

Gian GianBattista BattistaCassulo Cassulo- -pag. pag.21 24

L’anno si apre all’insegna dell’ottimismo

Avanti con ottimismo

“Expolandia Ovada”

Gian Battista Cassulo

di Marta Calcagno

Cari lettori...

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ome al solito “l’inchiostro fresco” inizia l’anno con un mese di ritardo. A gennaio infatti il giornale è fermo perché il mese viene dedicato alle incombenze burocratiche del suo editore, il circolo culturale “Club Fratelli Rosselli”. Da segnalare le new entry di Giacomo Piombo e Ilenia Procopio, che conseguiranno il patentino da giornalista pubblicista, e l’ingresso in redazione di Fioravante Patrone, già storica firma dell’inchiostro. Per il resto tutto uguale, se si esclude il nostro sito che, quanto prima, verrà presentato, a cura di Ilenia Procopio, in una nuova veste. Ma su questo vogliamo mantenere la sorpresa, anche perché, progressivamente vorremmo aumentare, sempre rispettando i nostri canoni, la nostra presenza in rete, pur mantenendo l’edizione cartacea del giornale. Il futuro infatti è questo. E a proposito di futuro, noi qui all’inchiostro, a differenza delle tante cassandre che prevedono tuoni e fulmini, ci sforziamo di vederlo il più roseo possibile perché nei momenti di cambiamento bisogna reagire e prepararsi ad affrontare le nuove sfide. Ed è proprio per questo che apriamo il 2019 con la bella foto a fianco dove un gruppo di intraprendenti operatori economici ovadesi si appresta a rilanciare per la seconda volta Expolandia, una grande esposizione per concorrere a far conoscere le eccellenze del nostro territorio!

L’editoriale

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quadra che vince non si cambia, questo è il motto dello staff, pertanto dopo il successo riscosso lo scorso anno, Roberta Torriglia ed il suo team, su incarico dell’associazione Nord Industriale Liguria in collaborazione con la società Euro Ced S.r.l. Semplificata, è pronta per una nuova sfida: rilanciare per il secondo anno consecutivo “Expolandia Ovada” con tantissime novità. La manifestazione si svolgerà a Ovada il 10, 11 e 12 Maggio 2019 in Piazza Martiri della Benedicta (Piazza Rossa), sempre con il medesimo obiettivo: quello di dare voce e spazio alle piccole/ medie realtà del Basso Piemonte e dell’Entroterra Ligure, che potranno portare in piazza le proprie attività riscoprendo il piacere di stare insieme e di sentirsi gruppo, il tutto accompagnato da spettacoli ed eventi paralleli. “Possiamo già annunciare con immenso piacere raccontano gli organizzatori - che abbiamo pensato ad allietare le vostre serate di Maggio con del puro e sano divertimento alla portata

di tutti ed assolutamente gratuito”. Ad aprire la prima delle tre serate saranno i Nonplusultraband, gruppo giovane e scatenato che farà ballare anche i sassi per un Venerdì sera davvero movimentato, seguito da un Sabato sera dove

la comicità regnerà sovrana grazie al duo Luca Bergamaschi (dal cast di “Striscia la Notizia”) e Maurizio Feninno, che porteranno in scena La Chitarrata, spettacolo musicale dal successo ultraventennale. Il tutto per concludere con una friz-

zante Domenica sera animata dalla giovane coppia resident dei party Scuola Zoo: Glionna Dj e Davide Branca Mc. Una bella iniziativa che rende merito ad Ovada. Valentina Ostojic

L'Arca di Noè di Davide Ferreri

Basta una B, ovvero anche i “grugniti” hanno la loro grammatica

L

’unico elemento che davvero unisce tutti è la lingua, o meglio il linguaggio, o meglio i linguaggi, non necessariamente solo verbali, visto che adesso si comunica anche solo con pollici, faccine, segnetti basici, repertori da diario scolastico (da bambini svogliati o da virtuosi della sintesi?). Si è discusso anche se sdoganare

termini propri del parlato come «scendi il cane» o «siedi il bambino». Ma c’è di più, tornano con regolarità negli stadi i «buuu» razzisti, come vengono erroneamente chiamati. Ma attenzione, lo so per esperienza diretta da curva (nessuno è perfetto), in questi ululati primordiali e sprezzanti non c’è la b iniziale, che potrebbe essere una

disapprovazione sonora da usare anche per disapprovare uno spettacolo teatrale, per esempio. Questi sono «u-u-u-u» ritmati che imitano il verso scimmiesco riferito a persone di pelle scura. Molto chiaro, molto peggio. Anche i grugniti hanno la loro grammatica. Davide Ferreri

n nuovo anno, il 2019, si sta avviando, ed anche il nostro mensile torna in stampa, immutato nella grafica, ma sempre rinnovato nei contenuti e sostenuto da un gruppo di collaboratori attivi che credono fortemente nella loro missione, quella di scrivere al servizio della comunità. Oggi scrivere per un giornale locale è diventato un compito arduo, principalmente perché la comunicazione ha dilatato talmente i suoi confini che “nell’era digitale” si assiste ad una vera e propria proliferazione di notizie, pubblicate in tempo record, sulle quali molto spesso non ci si sofferma se non più di quanto serva per scriverle o per leggerle. A questo contesto noi de "l’inchiostro fresco" siamo volutamente estranei, perché il nostro mensile si connota come un giornale di approfondimento e di inchiesta, alla vecchia maniera, ben lontano dalla cronaca. La cadenza mensile delle uscite ci vincola ad un tipo di informazione, che esula da quella subitanea dei quotidiani e si rivolge tendenzialmente ad un pubblico che vuole dedicare un po’del suo tempo a leggere le pagine di carta profumate di inchiostro, alla ricerca delle notizie legate al territorio, alla sua storia, ai suoi personaggi, a luoghi d’interesse specifico. Saremo forse un po’ controtendenza nel panorama dell’editoria, ma crediamo valga la pena es-

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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

Prosegue dalla prima: L'editoriale di Marta Calcagno serlo, per vari motivi: principalmente perché penso sia un bene, un valore, oltre che un obiettivo prioritario dedicare tempo, spazio e attenzioni ai nostri paesi. Non smettere di puntare i riflettori sulle questioni che si agitano al loro interno, nelle Amministrazioni, in seno alle associazioni, agli enti, ai circoli culturali che sono cuori di vita pulsante, animano ancora le piazze durante l’estate, i teatri nei mesi invernali. Per farlo occorre da parte nostra valorizzarne l’operato, soffermarsi ed indagare, approfondire e sollevare il dibattito, favorendo così nei lettori quel sano spirito critico che ispira il cambiamento e sostiene il progresso. Questo è il nostro obiettivo, la nostra mission. Concedetemi questa espressione, "l’inchiostro fresco" vuole rappresentare “il giornale dei paesi e per i paesi”, che si proietta anche nelle cittadine con il medesimo intento, cogliere lo spirito dei luoghi, valorizzandone le ricchezze, esaltarne le potenzialità umane e le risorse umane per una finalità civica e socialmente utile. Le pubblicazioni sono rese possibili grazie all’introito pubblicitario e al sostegno dei collaboratori, che credono fermamente nell’importanza del dialogo diretto con la gente, hanno voglia di interpellare i singoli cittadini e allo stesso tempo dar voce agli amministratori, ai partiti, indipendentemente dal colore che rappresentano. Prevale dunque un ideale democratico, un’unità d’intenti, che sembra più un progetto umanitario, che una linea editoriale, di cui tuttavia andiamo orgogliosi. La partecipazione al dialogo sociale è il leitmotive di ogni nostro progetto redazionale, e dovrà essere sempre fondata indiscutibilmente su criteri di verità e trasparenza, imparzialità e oggettività. Marta Calcagno

TERRITORIO E ORDINE PUBBLICO Identificazioni e indagini, ma anche sicurezza: l’attività della Polfer

Tortona: week-end anti droga

2018: controlli e prevenzione C U ontrollo e vigilanza, ma anche prevenzione. Il 2018 appena concluso è stato anno impegnativo per la Polizia Ferroviaria di Piemonte e Valle d’Aosta, gli agenti impegnati in una pluralità di servizi. I numeri parlano da soli. La Polfer ha infatti identificato 99.438 persone di cui n. 32.178 straniere e 4.253 minori. Di queste, 44 sono state tratte in stato di arresto, 727 gli indagati. Il personale ha poi sequestrato 35 armi (27 da taglio ed 8 improprie) e diversi chili di stupefacente. Tra questi, 4 kg di marijuana e diversi pezzi di droga sintetica. Diverse le indagini ad ampio respiro. Ad Alessandria, un normale controllo biglietti ha portato alla scoperta di un traffico di veicoli con intestazione fittizia. Il danno all’erario è stato quantificato in centinaia di migliaia di Euro, i responsabili deferiti

all’Autorità Giudiziaria. Sempre ad Alessandria, gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno confiscato una ditta adibita alla lavorazione di metalli, con più di 50 indagati per reati ambientali, ricettazione di metalli pregiati, evasione delle imposte. Infine, un’investigazione iniziata

a luglio ha portato alla scoperta di un traffico di immigrati clandestini, diretti verso il centro/ nord Europa via Domodossola/ Svizzera. L’attività di prevenzione e repressione è stata accompagnata da progetti di prossimità e sensibilizzazione.

Il 2018 è stato per la Polfer l’anno di iniziative di sicurezza ferroviaria, pensate per i ragazzi e le famiglie, agenzie educative per eccellenza. “Train...to be cool”, pensato per gli studenti delle medie e delle superiori, ha spiegato il corretto comportamento, in stazione e sul treno, per evitare rischi e pericoli. “Gioca Volley S3….in sicurezza” è stato ospitato il 22 settembre scorso alla Reggia di Venaria Reale. Rispettando il motto "Non invadere i binari metti un muro tra te e il pericolo” gli esperti Polfer hanno lavorato assieme a rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo e di ANSF. Tramite regole e valori dello sport, giovani ed adulti presenti hanno discusso ed approfondito i concetti di legalità e senso civico.

“BIMBI IN AUTO” Dall’unione tra Ministero della Salute, quello delle infrastrutture e le principali Associazioni dei Pediatri è nato invece “Bimbi in auto”. Gli agenti della Polstrada hanno incontrato i genitori, evidenziando l’importanza della sicurezza (in primis, dei sistemi di ritenuta) quando si viaggia con minori a bordo.

n inizio molto proficuo per i carabinieri della Compagnia di Tortona che nel mese di gennaio 2019 hanno compiuto una serie di controlli nei luoghi di ritrovo locali, come centri commerciali e locali pubblici. Obiettivo, contrastare consumo e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno portato alla luce un traffico di shaboo. Questo tipo di droga, nota anche come blue sky, è una metanfetamina molto diffusa nel Sud-est asiatico, da cui il soprannome di “Droga dei filippini”. È venduta sotto forma di cristalli, che possono essere iniettati o fumati per annullare il bisogno di cibo e di riposo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è uno degli stimolanti più pericolosi, capace di provocare facilmente dipendenza, danni permanenti al sistema nervoso, gravi problemi psicologici. L’operazione ha portato anche all’individuazione di una donna S.B, 47 anni, che deteneva presso la propria abitazione 70 grammi di hashish, un bilancino e 400 Euro in contanti. Arrestata in flagranza di reato, dovrà rispondere di illecita detenzione di stupefacenti. Individuati anche due minorenni con alcune dosi di marijuana. Sorpresi presso un centro commerciale, i due ragazzi sono stati segnalati come assuntori alla Prefettura di Alessandria. Ancora nel Tortonese individuato un maggiorenne, fermato presso un locale pubblico e trovato in possesso di 5 grammi di hashish e marijuana. Sempre nel week-end appena trascorso, un altra operazione degli uomini dell’Arma. A condurla, i Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme, con l’impiego complessivo di 20 Carabinieri e 9 autovetture del Nucleo Operativo e Radiomobile. Il dispositivo ha portato all’identificazione di 104 persone e 47 veicoli, al deferimento in stato di libertà di 9 persone per reati vari. Tra i reati contestati, guida in stato di ebbrezza e, per due cittadini extracomunitari, immigrazione clandestina.

Matteo Clerici

Matteo Clerici

Matteo Clerici

Dai controlli all’educazione: il 2018 della Polizia Stradale

Impegno costante per la comunità

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018, la Polizia stradale non si ferma. Nell’anno appena trascorso gli uomini in Piemonte e Valle d’Aosta sono stati impegnati in diverse attività. Gli agenti delle nove Sezioni, coordinati dal Centro Operativo Polizia Stradale, hanno contestato 141,952 infrazioni, decurtando circa 189.000 punti patente, più di 4000 patenti di guida e di 4.300 carte di circolazione. Dai controlli emerge così una notizia positiva, il calo dei feriti negli incidenti stradali (1.716, -0,9% rispetto al 2017) nonostante un loro aumento globale ( (4,872, +4,8%). Ridotti anche il numero dei sinistri (-7,6%) e delle vittime (-4.4%). ALCOOL E STUPEFACENTI Rimane invece rilevante il problema della guida sotto l’effetto di alcol ed altre sostanze stupefacenti. I dati dei 34 posti di controllo e dei

264 operatori (agenti, ma anche medici e personale sanitario) sono di 988 conducenti esaminati, di cui il 4,8% con un tasso alcolemico fuorilegge mentre il 4,4 è risultato positivo ad una o più sostanze stupefacenti. IL SABATO SERA Notizie miste per le stragi del sabato sera. Nell’anno appena ter-

minato tali fenomeni hanno causato meno incidenti (10) e vittime (1, invece di tre) che nel 2017. In crescita invece la percentuale di persone alla guida risultate positive al test alcolemico (6,1% rispetto al 5% del 2017). Da ricordare anche la serie di controlli mirati su autobus destinati al trasporto di scolaresche, per gite o viaggi d’istruzione. Alla fine dei primi 11 mesi dell’anno sono stati esaminati 1153 autobus. Di questi, 132 veicoli presentavano almeno un irregolarità, per un totale di 192 infrazioni, 2 patenti di guida e 2 carte di circolazione ritirate. CAMPAGNE D’INFORMAZIONE Come negli anni precedenti, la Polizia Stradale è stata autrice di campagne d’informazione ed educazione. Progetti, come “Biciscuola”. Promosso da “La gazzetta

dello Sport” ed in collaborazione con il MIUR, ha sensibilizzato i giovani all’educazione stradale ed alla sicurezza su due ruote. PER LE POSTE ITALIANE “Guida Sicura” è stato invece pensato per i dipendenti di Poste Italiane, per ridurre gli incidenti stradali, in particolare quelli in itinere.


Febbraio 2019

Valle Stura e Val d’Orba Enrico Piccardo: “L’abbandono del territorio è il principale problema al giorno d’oggi”

Progetto “Valli all’Opera”

Intervista al Sindaco di Masone

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i avvicinano le nuove elezioni per molti dei comuni dell’entroterra genovese e per le amministrazioni locali il periodo di fine mandato è sicuramente un’occasione per svolgere una verifica interna sul lavoro svolto e per una rendicontazione sui risultati ottenuti rispetto agli impegni assunti con la popolazione. Ci siamo recati per l’occasione a parlare con Enrico Piccardo, Sindaco di Masone, per avere un suo personale bilancio su questi suoi anni di mandato e qualche auspicio per il futuro.

Cinque anni da sindaco di Masone. Cosa le resta personalmente di questa esperienza? Sicuramente è stato un periodo molto impegnativo, con molte soddisfazioni ma anche con qualche dispiacere come la sempre maggior difficoltà a reperire i fondi per le spese correnti, si pensi che dal 2010 ad oggi le finanze elargite dallo Stato per i comuni sono praticamente dimezzate e questo ha determinato una carenza di organico e una sempre maggior difficoltà a sostituire le persone, infatti il comune di Masone attualmente dispone di soli tre operai comunali. Quali sono le nuove emergenze? L’abbandono del territorio è la problematica principale al giorno d’oggi. Per fidelizzare maggiormente i cittadini bisogna rivedere il rapporto tra i piccoli comuni e lo Stato, i bandi dovrebbero essere più a dimensione locale, soprattutto per le assunzioni, in modo da evitare il fenomeno del pendolarismo che rischia di tradursi in un allontanamento

permanente dalle piccole realtà di paese. Inoltre c’è bisogno di semplificazione delle procedure e meno burocrazia. Personalmente ho notato una tendenza a inserire sempre un maggior numero di clausole nei concorsi pubblici in modo da sfoltire il numero dei partecipanti. Ne abbiamo avuto conferma nel bando regionale che prevedeva il miglioramento energetico degli edifici pubblici: infatti si escludevano tutte le strutture costruite prima del 1950 che sono la maggior parte e quelle che hanno più bisogno di un adeguamento energetico.

Il 2 marzo la grande sfilata dei carri

Masone come Viareggio

sta dell’Oltregiogo. La serata proseguirà poi a “La Playa”, i locali della Pro Loco adibiti a discoteca per l’occasione. Il giorno successivo, 3 marzo, si terra invece la sfilata dei carri per i più piccoli per le vie del paese. In caso di maltempo gli eventi saranno rinviati al fine settimana successivo.

Pensieri per il futuro? Spero di vedere conclusi presto i lavori avviati, a prescindere da quale sarà la nuova amministrazione del paese mi auguro che gli impegni presi vengano mantenuti nel minor tempo possibile. Un pensiero particolare va al teatro Monsignor Macciò che al momento è chiuso per inagibilità. A breve verrà comunicato un numero di conto corrente per chiunque volesse contribuire ai lavori di riqualificazione per la riapertura di questa struttura fondamentale per il paese e la valle. Ho già contattato alcuni enti ed aziende e stiamo valutando anche la possibilità di una partecipazione della regione per poter salvare il teatro e tornare a beneficiarne tutti assieme.

Luca Serlenga

Luca Serlenga

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ome ogni anno in Valle Stura si svolgono le attese sfilate di Carnevale, da Masone a Rossiglione passando per Campoligure, i comuni della Valle organizzano sempre un ricco programma di eventi per grandi e piccini in occasione di questa ricorrenza ma, fra tutti i festeggiamenti, la sfilata dei carri di Masone rimane senza dubbio l’evento più spettacolare e più atteso dalla popolazione. Quest’anno, tempo permettendo, la tradizionale kermesse valligiana si terrà la sera del 2 marzo. I carri si daranno appuntamento davanti al piazzale della chiesa di Cristo Re e a raduno avvenuto comincerà la sfilata per le vie cittadine a suon di musica, per poi ritrovarsi tutti al punto di partenza. Come sempre si effettuerà poi la votazione per il miglior carro ed il miglior travestimento, le edizioni

passate hanno visto protagonisti e vincitori costumi degni dei migliori stilisti e carri che non hanno nulla da invidiare a quelli di Rio de Janeiro: ricordiamo tutti il vascello dei pirati, la sfinge o lo shuttle. Anche quest’anno ci si aspetta quindi una grande affluenza di pubblico e una rinnovata fantasia da parte dei partecipanti per poter conquistare l’ambito titolo di miglior trasformi-

Quali le novità di questi 5 anni? Abbiamo concluso molti lavori pubblici come la disposizione delle opere di difesa spondale in alcuni tratti del torrente Stura, il recupero e l’apertura al pubblico dell’aerea del giardino dei monaci all’interno del Museo Tubino, l’abbellimento e la sistemazione del tornante che porta al Paese Vecchio. Abbiamo inoltre già assegnato i lavori relativi al Bando Periferie gestito dalla Città Metropolitana, tra i quali: i lavori di ristrutturazione del muro perimetrale del Paese Vecchio, l’ammodernamento di tutta l’illuminazione pubblica, la costruzione del nuovo asilo, il rinnovo del parcheggio lungo il torrente Stura, la nuova pavimentazione in Piazza del Castello e tanti altri.

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l Teatro Carlo Felice di Genova, assieme alla Città Metropolitana e con il supporto di ATP esercizio, di ANCI Liguria, degli Enti Parco e delle Pro-Loco dell’Area Metropolitana di Genova, ha organizzato, per i cittadini delle vallate dell’entroterra genovese, il progetto Valli all’Opera, un servizio di navette dedicato per assistere agli spettacoli del Teatro. Sono state attivate 4 linee: la linea che interessa la Valle Stura è la linea D, con partenza da Rossiglione centro e due fermate a Masone e a Campo Ligure con destinazione Genova nei pressi del Teatro. Il servizio, al costo di 49 euro a biglietto (95 euro due spettacoli), è comprensivo di viaggio andata e ritorno in autobus, visita guidata alle strutture del Teatro e la rappresentazione teatrale stessa. L’iniziativa è partita domenica 3 febbraio con la rappresentazione de “La Bella Addormentata”, balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo di Cajkovskij ed è proseguita il 17 febbraio con il “Simon Boccanegra”. Prossimi appuntamenti il 10 marzo con il “Don Pasquale”, la “Tosca” il 5 maggio, la “Cavalleria Rusticana/Pagliacci” il 26 maggio e “Madama Butterfly” il 16 giugno. Il caffè del Teatro inoltre ha riservato sconti dedicati a chi presenterà il voucher “Valli all’Opera”. Sarà anche possibile la consumazione di un pranzo leggero prima dell’inizio dello spettacolo alle stesse condizioni di favore. Luca Serlenga

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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

VALLE STURA E ALTA VALLE DELL'ORBA

Piccoli numeri ma grande offerta educativa, come ci raccontano le maestre

In ricordo di un amico della valle

Urbe, piccola grande scuola “Ciao Gian!” A P l finir di un viale alberato che dalla Montà porta fino alla località detta Campè è ubicata la scuola di Urbe, intitolata al compianto Don Antonio Canepa, che accoglie i bambini e i ragazzi di tutte le frazioni del comune e anche alcuni bambini dei vicini comuni di Tiglieto, la struttura, che vanta una lunga storia, ospita la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, facendo della continuità tra gli ordini un punto di forza importante. La scuola, che fa parte dell’Istituto Comprensivo di Sassello, è il plesso più piccolo e più lontano dalla sede centrale, ma per le insegnanti che ci lavorano è una piccola grande scuola, con una grande offerta formativa e un forte legame con il territorio: “è vero, i numeri spaventano”, ci spiegano le maestre, “ma nessu-

no è intenzionato a rinunciare alle offerte educative che tutte le scuole, grandi e piccole che siano, hanno il dovere di offrire alla propria comunità”. E la forza viene anche grazie ad alunni come Giacomo, della secondaria, che, mentre sente le sue insegnanti preoccupate per la scuola, esordisce dicendo “siamo pochi ma buoni”: poche pa-

role che fanno subito riprendere la voglia di continuare con impegno e dedizione, nonostante i lunghi tragitti che ogni mattina i docenti devono affrontare, percorrendo considerevoli chilometri anche durante i rigidi inverni urbaschi. “Una Scuola di questo tipo però offre molto”, continuano le insegnati, “la libertà di fare lezioni

alternative in giardino e di interagire con il territorio consente di far diventare il paesaggio parte della giornata scolastica: si possono fare giornate sulla neve a costo zero e si possono andare a trovare le quattro tartarughe che vivono nel giardino a fianco della scuola; insomma, si impara direttamente guardando fuori dalla finestra”. Alle spalle di tutto questo c’è, da parte di tutto il personale, grande tenacia per garantire un servizio scolastico nel paese, convinti del fatto che non si possa condannare i bambini a trenta chilometri di strada ogni giorno per raggiungere altri plessi: complice di questo, a far funzionare il tutto c’è anche un ottimo servizio di trasporti gestito dal Comune, che ogni giorno accompagna gli alunni nella piccola grande scuola di Urbe. Matteo Serlenga

ochi giorni prima di Natale ci ha lasciato Gian Stefano Pesce, per tutti “Gian”, urbasco “doc” nativo di Acquabianca e per tanti anni figura di riferimento degli uffici dell’anagrafe di Urbe, dove grazie alla sua competenza e sensibilità, è entrato nel cuore di tutti nella valle, pronto a dare un consiglio, a compilare un modulo, ad inserire una crocetta nel posto giusto, e non solo. “Una volta andato in pensione”, ricorda la professoressa Marina Ravera, che insegna lettere presso le scuole medie di Urbe, “veniva a scuola a raccontare il nostro territorio ai ragazzi”. Ed ecco che Gian, sempre disponibile ed entusiasta, arrivava a scuola, e per un paio di orette raccontava ai ragazzi dei funghi, del castagno, della civiltà contadina della nostra valle.

“Un giorno gli chiesi”, ricorda Marina, “tutte queste storie dovresti scriverle, perché, col tempo, queste storie si svaniscono: lui mi ha risposto con un sorriso, dicendo che tale lavoro si poteva fare, in futuro, insieme. Oggi non c’è più, ma a molti di noi ha lasciato tanto. Grazie, Gian!” Matteo Serlenga

Urbe: il progetto sarà interamente finanziato dallo stato

La rubrica che racconta i talenti della Valle Stura

Avrà il suo distributore

Telemasone: Vallestories

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inalmente l’Alta Valle dell’Orba potrà fare il pieno di benzina e gasolio sul territorio: grazie al finanziamento di circa 250.000 euro ottenuto dal progetto “Aree Interne”, approvato il 23 novembre 2018, il Comune di Urbe ospiterà il primo distributore di carburanti interamente finanziato dallo Stato, che sorgerà nel piazzale dei pressi dell’Albergo Minetto, già proprietà del Comune. Il distributore, in convenzione con il Comune di Tiglieto, disporrà una pompa per il gasolio, una per la benzina e una moderna colonnina elettrica per la ricarica dei veicoli “green”; l’idea di un distributore per l’Alta Valle dell’Orba è nata nel 2016 dopo che molte compagnie petrolifere, contattate dalle amministrazioni dei due comuni, non avevano dato la loro disponibilità per la

nte! e la Valle Stura senza una staFinalme

costruzione di una loro pompa. Grazie al progetto “Aree Interne”, che consente finanziamenti per la scuola, la sanità e i trasporti, del quale Urbe e gli altri comuni dell’area “Beigua-SOL” fanno parte, Urbe e Tiglieto potranno così disporre nuovamente di un loro punto di rifornimento, colmando così un “vuoto” di oltre 40 chilometri compreso tra Sassello

zione di servizio, indispensabile per i trasporti della popolazione locale e per i turisti. “Bisognerà pazientare ancora per il 2019”, spiega il sindaco di Urbe e referente dell’Area Interna “Beigua-SOL” Fabrizio Antoci, “perché i tempi burocratici di Stato e Regione sono lunghi, ma il finanziamento è certo perché verrà erogato attraverso i fondi già stanziati della legge di Stabilità 2016. Entro marzo sarò chiamato a Roma per la firma dell’Accordo Quadro”. “Nei sei/sette mesi successivi alla firma dell’Accordo dovremmo avere il via libera per appaltare il progetto e la costruzione”, precisa il sindaco, “e voglio ringraziare l’on. Edoardo Rixi per averci sempre sostenuto in questo progetto”. Matteo Serlenga

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l prete, il coltellinaio, lo scultore del legno, lo scrittore, il pilota: sono loro alcuni dei protagonisti di “Vallestories”, la nuova rubrica che, ogni venerdì, dopo il notiziario di Telemasone (e sui social), presenta ai telespettatori i talenti della Valle Stura, veri e propri protagonisti del nostro territorio, a volte sconosciuti ai più, con dei brevi filmati e interviste. La rubrica, nata da poco più di un mese, intende raccontare il percorso di vita dei personaggi più interessanti della Valle Stura, come ci spiega Adriana Suarez, ideatrice e regista dei documentari: “il mio obiettivo è quello di intervistare gli abitanti della Valle Stura (il nome infatti è un gioco di parole tra Valle Stura e stories, un termine presente nei social che indica un breve racconto) che vogliono condividere le loro passioni, i loro racconti di vita”, ci spiega

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Adriana, “ovviamente devono essere persone con un percorso di vita interessante. Curo ogni parte della produzione, a partire dalle riprese, fino al montaggio e la scelta delle musiche. Spesso conosciamo in modo superficiale le persone che ci vivono accanto”, spiega Adriana, “quando in realtà ci sono storie che ci possono aprire un mondo”. Un nuovo modo di raccontare il

nostro territorio senza rinunciare ad una sana spolverata di curiosità paesana: “c’è anche da dire che la curiosità, nei paesi piccoli, regna sovrana. Per questo ho avuto un bel riscontro nella messa in rete della prima intervista”, conclude Adriana, e sarà così, sicuramente, anche per le prossime “Vallestories!” Matteo Serlenga


l’inchiostro fresco

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VALLE STURA Una riqualificazione coraggiosa che sta dando buoni frutti

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Ricordando il Pinocchio Meccanizzato di Campo Ligure

Il "Cotonificio" riparte Piccolo capolavoro L N ’ex Cotonificio Ligure, ciò che resta del glorioso passato industriale di Rossiglione, non è morto. Una parte, la prima venendo da Masone, è stata oggetto di riqualificazione già dalla fine degli anni Ottanta e, ad oggi, ospita quattro importanti aziende per il territorio: il “Polo dell’Auto” (che comprende al suo interno l’autofficina di Fabrizio Olivieri, la “3A” che si occupa di pratiche auto e assicurative e che dal 2017 è diventata anche autoscuola e “Leauto” che si occupa di vendita di auto nuove e usate), il Mobilificio Priano, la SPA (Stampaggio Plastica Affini) e l’autoriparazioni di Renzo Sciutto. La rinascita di quest’area dello stabilimento è iniziata quando gli attuali proprietari dell’Autofficina Olivieri, del Mobilificio Priano e della SPA, comprarono all’asta, dal Tribunale di Savona, alcuni locali dell’ex stabilimento di lavorazione del cotone. Nel tempo si aggiunsero anche altre aziende come quelle che oggi compongono il Polo dell’Auto e l’autoriparazioni Sciutto. Un progetto ambizioso, e non privo di rischi all’inizio, per questi commercianti: staibilirsi in una zona che già nel 1987 era abbandonata da anni

el corso delle recenti festività natalizie, mi è capitato di ascoltare alcuni visitatori del presepe meccanizzato ricordare un altro analogo allestimento che fino a pochi anni fa era il vanto di noi campesi. Personalmente ho solo il piacevole ricordo delle visite fatte in età scolare e ho pensato di ripercorrerne la storia scrivendo queste poche righe sul nostro giornale.

e che richiedeva un importante lavoro di recupero dei locali. Uno sforzo che ha premiato proprio chi ha avuto il coraggio e la forza di crearsi una propria azienda nei locali di questo ex stabilimento ma anche chi ha creduto nel paese stesso, che, purtroppo, vede sempre più spesso i negozi chiudere e le case messe in vendita. Come ci è stato detto dagli imprenditori di queste aziende, gli affari vanno bene, i clienti vengono da tutta la Valle Stura e dalle zone limitrofe e sono ampiamente soddisfatti del servizio. Il loro lavoro non ha solo dato nuovo lustro alla zona, ma anche allo stesso paese di Rossiglione che, attraverso queste aziende, vede una possibilità di rinascita e un esempio di corag-

gio imprenditoriale che, in questo periodo di crisi, a molti manca ma che gioverebbe immensamente al nostro territorio. Ilenia Procopio

Sito internet "l'inchiostro fresco"

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l sito del "l'inchiostro fresco" e tutti i social ad esso collegati sono in via di ristrutturazione grazie all'ausilio di una nostra valente collaboratrice, Ilenia Procopio di Campo Ligure, laureata in Scienze della Comunicazione e specializzata nelle moderne tecnologie. A febbraio il sito sarà online.

IL PINOCCHIO MECCANIZZATO Il Pinocchio meccanizzato fu realizzato più di 70 anni fa da Gio Batta Macciò insieme all’amico Matteo Oliveri, che rappresentarono la storia del più celebrato burattino del mondo, costruendo con rara maestria ben 34 scene animate da 42 movimenti. Quella meraviglia meccanizzata, rimasta dimenticata per decenni in un polveroso magazzino, dopo essere scampata alla rovinosa alluvione del 1977, che colpì gravemente il centro storico, poté tornare a essere ammirata grazie all’impegno della Pro Loco che dopo un non facile restauro lo riallestì, collocandolo stabilmente nel Castello Spinola. LA LOCATION Dal 2001, anno dell’inaugura-

zione, la rappresentazione meccanizzata del celebre racconto di Carlo Collodi fu per più di un decennio una delle attrazioni artistiche più visitate nel comprensorio della Valle Stura e non solo. Si trattava di un’installazione, realizzata da un nutrito gruppo di volontari guidati dall’esperienza e dalle capacità di una nota scenografa locale, che occupava interamente le sale del castello che, disposte attorno al mastio centrale, formano un esagono ben visibile dall’esterno. Seguendo un percorso obbligato, si aveva la sensazione di entrare in una sorta di libro tridimensionale e si viveva interamente la fiaba di Pinocchio quasi sognando ad occhi aperti.

SPETTACOLO ITINERANTE All’interno del parco che circonda il castello veniva messo in scena uno spettacolo itinerante con attori che, nei panni dei vari personaggi, interpretavano i passaggi salienti del celebre racconto. IL TRISTE EPILOGO Purtroppo, trascorsi un paio di lustri dall’inaugurazione, l’ormai famoso ed apprezzato Pinocchio Meccanizzato venne smontato ed oggi non possiamo che sperare che la fiaba meccanizzata torni ad essere ammirata in una nuova collocazione arricchendo il catalogo delle offerte turistiche di Campo Ligure. Giacomo Piombo


I "MARCHI DOC" DELLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO

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Ovada, ovadese e Rondinaria Le elezioni del 26 maggio saranno cruciali per l’Oltregiogo

Paolo Lantero fa il punto di fine mandato

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bbiamo incontrato il Sindaco di Ovada, Paolo Lantero, per un breve riepilogo del suo mandato che si avvia alla conclusione, chiedendogli, se possibile, qualche anticipazione in vista delle elezioni che si terranno in primavera. “Spero che questo nuovo anno” ha esordito il primo cittadino ovadese “riservi per tutti più serenità e, per quanto riguarda la mia ricandidatura alle elezioni amministrative della mia città, spero che gli elettori vorranno riconfermare la loro fiducia nei miei confronti, tenendo ovviamente debito conto del fatto che questo sarà un anno importante in quanto si terranno anche elezioni regionali ed europee, quindi si delineeranno assetti fondamentali per il nostro futuro. Da parte mia sono pronto a dare continuità al mio impegno con la massima serietà. Insieme agli altri 15 sindaci della zona”, ha proseguito Lantero, “abbiamo fatto il possibile per creare una situazione collaborativa che vedesse Ovada quale punto di riferimento anche per la vicina Vallestura, ed in parte ci siamo riusciti. In questo contesto sarebbe interessante, nel lungo periodo, poter realizzare delle unioni di zone più ampie tali da poter aver un peso maggiore, anche politico, nel contesto territoriale a beneficio di migliori servizi per la comunità”. Sul fronte dei servizi ha posto l’accento sull’esigenza di un miglioramento all’attuale situazione dei trasporti pubblici, “È risaputo” ha detto, “che il costante spopolamento dei nostri territori ha quale causa primaria proprio una rete di trasporti inadeguati al nostro tempo. Senza un trasporto pubblico efficiente la vita nelle zone periferiche è difficile e sono convinto

Potete seguire l’intera intervista registrata dalle telecamere de “l’Inchiostro fresco” e “TeleMasone” sulla nostra pagina FB

che su questo argomento ci si debba battere senza tregua per ottenere un migliora-

mento della linea ferroviaria Acqui – Genova e la riapertura della Ovada – Alessandria per rispondere alle crescenti esigenze di studenti, lavoratori e cittadini in genere che hanno necessità

In vista delle prossime amministrative si apre il dibattito politico. Oggi ospitiamo il contributo pervenuto in reda zione dal Consigliere comunale Emil io Braini del M5S e l’intervista raccolta da Fausto Piombo al cons igliere di minoranza, Giorgio Bricola del “Patto per Ovada” . La Redazione

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e frequenti l'ambiente comunale senti un disagio palpabile, sembra di camminare sulle uova, trovi dipendenti che sembra abbiano paura a parlare, sempre intenti a salvarsi il di dietro. Questo clima è il risultato di 70 e più anni di governo della stessa compagine,

di recarsi nei rispettivi capoluoghi” In merito al turismo, il Sindaco ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti durante il suo mandato tradotti positivamente anche sotto il profilo occupazio-

nale, sottolineando come anche la piccola industria ha saputo reagire positivamente ad un periodo che a livello nazionale non ha fatto sconti a nessuno. “Nell’immediato” ha aggiunto ”sarà opportuno riuscire a capitalizzare questi risultati lavorando a livello più ampio per un turismo non locale ma che comprenda l’intero Monferrato, creando un interesse per paesi turisticamente esigenti e importanti, quali ad esempio Cina e Stati Uniti e Giappone che hanno già dimostrato di apprezzare le eccellenze del territorio”. Il bilancio, secondo Lantero, è positivo anche per quanto concerne gli impianti sportivi tra i quali va ricordata la piscina che, lui stesso ha fatto notare, durante l’inverno offre la possibilità di provare l’e-

mozione unica di fare attività natatoria circondati da un paesaggio imbiancato, magari proprio mentre è in corso una nevicata. “Per il futuro”, ha proseguito, “se gli elettori mi riconfermeranno, assicuro tutto il mio impegno per risolvere il problema del movimento franoso che riguarda via Gramsci a cui va trovata una sistemazione definitiva e duratura e continuerò il mio impegno per risolvere i problemi legati alla struttura per anziani e all’ospedale. Si tratta di due strutture complesse, di primaria importanza per tutto il territorio compresa la vicina Vallestura, che richiedono sforzi economici non indifferenti ma sicuramente necessari per poterle mantenere efficienti”. Giacomo Piombo

Emilio Braini esprime qui il suo pensiero sulla situazione cittadina

“Ovada, Comune ingessato”

diciamo un vero e proprio regime. Come cittadino e consigliere comunale poi devo fare i conti con la sensazione che la burocrazia sia sopra a tutto, sembra che ci sia un problema difficile da superare per qualsiasi cosa devi fare. Insomma il tuo comune che dovrebbe essere un partner a cui rivolgersi per risolvere i tuoi problemi invece è quello che ti fa sentire a disagio e ti complica le cose.

LA MINORANZA NON CONSIDERATA L'ambiente che si respira in Comune si ripercuote direttamente

sul governo della città perché non si fanno i lavori necessari e ci vogliono tempi biblici per prendere la minima decisione L'arroganza politica che esprime questa maggioranza li porta a trattare con sufficienza il Consiglio Comunale, come se fosse lì solo per approvare quello che decidono loro, o chi per loro. Capita così che se la minoranza presenta una mozione in Consiglio Comunale la stravolgono a colpi di emendamenti, tanto hanno sempre la maggioranza dei voti, fino a farla diventare a loro favore Il Sindaco e la Giunta si permettono di non rispettare le deliberazioni del Consiglio Comunale se non gli aggradano. Il caso della mia mozione

rispetto per la democrazia. Dal punto di vista della capacità amministrativa di Sindaco e Giunta non possono passare inosservati i disastri nella gestione dell'IPAB di Lercaro e della SAAMO.

per la realizzazione dell'eliporto per l'elisoccorso è emblematico non avendo argomenti validi per cassarlo, la maggioranza lo ha approvato in Consiglio Comunale ma non lo hanno mai messo in esecuzione, questo è il loro

LA QUESTIONE LERCARO Il Lercaro è terreno di caccia del Sindaco che ha sempre scelto gli amministratori, ufficialmente li nomina la Regione, e che le scelte dell'Arch Ghe come commissario, uomo di punta del PD in provincia, e di Paravidino come direttore, costati molto, non ha fatto altro che peggiorare la situazione, i risultati sono stati Continua alla pagina seguente


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Prosegue dalla pagina precedente: "Ovada, comune ingessato" disastrosi fino a che questi non sono andati fuori scena per guai giudiziari, a seguito del loro operato nella Casa di Riposo di Alessandria. Chi individua il Sindaco come nuovo commissario: il Dott Sfondrini, l'ex revisore dei conti del Comune di Ovada che non si è mai accorto, per molti anni, che sparivano i soldi nell'Ufficio Tecnico. Intanto la struttura è oberata di debiti e non riesce ad operare come dovrebbe. Se gli ovadesi non possono usufruire di servizi importanti come le continuità assistenziali, recentemente acquisite da Acqui, è colpa della cattiva gestione del Lercaro. LA QUESTIONE SAAMO Il capitolo SAAMO è poi emblematico di come il Sindaco giudichi più importante l'occupazione della poltrona del risultato. Dopo anni di bilanci in perdita, fa nominare amministratore unico l'ex capogruppo in Consiglio Comunale della maggioranza, giusto perché tengo famiglia, il risultato

sono le perdite di c.a. 200.000 euro all'anno e il peggioramento della situazione aziendale fino ad arrivare al mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti. LA GESTIONE DEL TERRITORIO Sulla gestione del territorio dobbiamo parlare della situazione di Via Gramsci: è un anno che si è avuto il danno, siamo ancora allo stesso punto, l'unica cosa che è stata fatta è l'indagine geologica e strutturale che ha sancito che l'opera è stata fatta molto male e che va fatto un intervento strutturale completo. In un anno si poteva fare qualcosa di più. Un'altra cosa che viene alla luce è la totale mancanza di cura del territorio e delle opere, prendiamo il grave infortunio occorso al pensionato ovadese presso il cimitero di Grillano, la causa è imputabile alla totale mancanza di interventi di controllo e manutenzione sulla struttura che delimita il piazzale antistante il cimitero, siamo in una città abbandonata a se stessa dove bisogna stare molto attenti a dove si passa ed a che cosa si toc-

POLITICA ca. Quello che preoccupa di più è l'evidente situazione di incapacità a rispondere prontamente alle necessità della città e dei sui cittadini: vediamo come qualsiasi cosa si voglia intraprendere sia esso un lavoro pubblico che una semplice variazione delle regole vigenti questo diventi un affare impossibile che se va bene si va alle calende greche. Prendiamo l'esempio dell'apertura ad orario continuato del cimitero, ad inizio 2016, come minoranze, abbiamo presentato la mozione, la maggioranza l'ha respinta con una relazione dell'Assessore ai Lavori Pubblici di quelle che ci si arrampica sugli specchi. Siamo poi venuti a sapere, in via ufficiosa, che pare che l'Ufficio tecnico non ne volesse sapere. Ora a distanza di tre anni il Sindaco annuncia l'apertura ad orario continuato del cimitero, cosa è successo? Forse è perché siamo vicini alla campagna elettorale e non sapeva più quali scuse trovare?

e la piccola impresa, è sotto gli occhi di tutti la continua chiusura di negozi e attività produttive, escluso i giorni di mercato in città circolano davvero poche persone, la cosa non è semplice e non di facile soluzione servono idee che questa amministrazione non ha mai messo in campo. Ovada ha bisogno di un cambiamento radicale di amministrazione: in democrazia l'alternanza fa sempre bene ed a Ovada credo sia necessaria. Togliere a questo pseudo centro sinistra la gestione della città deve essere il principale motivo di impegno per la prossima campagna elettorale perché se vogliamo dare un futuro ad Ovada, che non sia quello di città dormitorio per pensionati. Emilio Braini Movimento 5 Stelle Ovada

Interviste

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ui "social" de "l'inchiostro fresco" sono visibili le interviste integrali al Sindaco Paolo Laantero e Giorgio Bricola, nonchè altri servizi sulla politica cittadina.

LA QUESTIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Non va meglio per il commercio

Ovada: Giorgio Bricola fa il punto su questi quattro anni in opposizione

Minoranza consiliare costruttiva

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garanzia di un’informazione completa e imparziale, proponiamo una sintesi dell’intervista raccolta presso la sede comunale del gruppo di Minoranza “Patto per Ovada”. A rispondere alle nostre domande è il Capogruppo Giorgio Bricola che ci racconta come si è articolato in questi anni l’operato dell’opposizione da lui guidata nel contesto amministrativo del Consiglio Comunale di Ovada. “L’atteggiamento della minoranza è stato da subito collaborativo nell’intento di evitare la polemica sterile, cercando piuttosto di essere propositivi, come dimostrammo ad inizio mandato presentando un’importante mozione sul problema della sicurezza che fu accolta. La nostra attenzione non è mai calata” esordisce Bricola, parlando al microfono de “l’inchiostro fresco” e di “Telemasone” “e tutt’oggi stiamo seguendo diverse situazioni tra cui mi preme ricordare la questione legata alla partecipata SAAMO, che si occupa del trasporto pubblico locale, in difficoltà nonostante non siano mancati a suo sostegno diversi contributi, e l’istituto Lercaro che oggi soffre le conseguenze di interventi errati”. Anche per quanto riguarda l’impianto sportivo Geirino, Bricola ritiene non sia stato fatto quanto atteso per una struttura di tale rilievo per l’ovadese e afferma che “Oggi ci troviamo con un impianto che sicuramente risponde a molte richieste del nostro territorio ma che grava con un deficit che supera 1.500.000 di euro”.

Fausto Piombo di "Telemasone" intervista Giorgio Bricola

Affrontando l’aspetto turistico, il Capogruppo di “Patto per Ovada” esprime perplessità riconoscendo che la gestione di questo importante settore economico non ha brillato, soffrendo la concorrenza del vicino territorio astigiano, e sottolineando che l’attenzione amministrativa dovrebbe considerare un possibile rilancio del centro storico che attualmente risulta degradato, ma che potrebbe rappresentare la soluzione a molti problemi della città. Nella sua analisi dell’attività amministrativa ovadese, Bricola evidenzia una sensibile riduzione nel bilancio delle voci destinate ai sevizi sociali che si traduce nella riduzione dei servizi con le conseguenze annesse, “Questo” sottolinea Bricola “si verifica nonostante il nostro Comune benefici da tempo di un allineamento politico con la Regione”. In tema di viabilità il nostro interlocutore si sofferma sul cedimento di via Gramsci, la via di accesso ad Ovada che costeggia il fiume Stura, che necessita da troppo tempo di un intervento

risolutivo ad un problema che crea non poche difficoltà soprattutto alle attività produttive, che necessitano di ricevere o spedire merci con carichi superiori a 40 tonnellate. Nel corso dell’intervista Bricola ha fatto un breve accenno alla necessità di interventi manutentivi all’istituto scolastico ele-

mentare e, tra le proposte della Minoranza, ci ha ricordato che è stata recentemente accolta quella riguardante la modifica dell’orario di apertura del cimitero, divenuto finalmente continuato, a beneficio soprattutto dei cittadini più anziani. Giacomo Piombo

AI LETTORI Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom. Umberto Cecchetto socio dell'Ass. "Club F.lli Rosselli". Contattarlo al:

328 60.87.969 cecchettoumberto@gmail.com

Pier Sandro Cassulo sulla

Finanziaria P

ier Sandro Cassulo, responsabile della Lega per gli enti locali in provincia di Alessandria e segretario del Carroccio a Ovada, annuncia trionfante: “Finalmente i piccoli comuni possono respirare, e ricominciare a progettare il futuro con un minimo di serenità: solo in provincia di Alessandria sono in arrivo in questi giorni contributi del Governo per quasi 8 milioni di euro, indirizzati ai centri con meno di 20 mila abitanti. Ossia quelli finora più trascurati in assoluto: un bel cambio di passo, e di prospettiva. Era ora!”. Cassulo conosce bene le esigenze dei piccoli e medi comuni perché per 25 anni è stato sindaco di Capriata d’Orba, dove ora ricopre la carica di consigliere comunale, e quindi è in grado di apprezzare in modo particolare l’insieme di questi provvedimenti. ORA I COMUNI POTRANNO FAR RIPARTIRE I LAVORI La cifra complessiva messa a disposizione dei piccoli e medi comuni di tutta Italia è di circa 400 milioni di euro. Di questi ben 7 milioni e 780 mila euro arrivano nelle casse dei tanti comuni dell’alessandrino “Già nei mesi scorsi – sottolinea Cassulo– era stata molto gradita dai nostri amministratori la decisione del Governo di ‘sbloccare’ l’utilizzo degli avanzi di amministrazione per gli investimenti, dopo anni di restrizioni paradossali, decise dai precedenti esecutivi di centro sinistra, per cui anche chi aveva soldi in cassa non poteva di fatto utilizzarli. Ora, grazie alla Finanziaria 2019, arrivano finanziamenti fondamentali. Che permetteranno ai nostri comuni di intervenire concretamente sul loro patrimonio immobiliare”. QUALI GLI INTERVENTI POSSIBILI? Ma cosa si può fare, e cosa no, con questi fondi? Cassulo spiega: “Sul sito del Ministero dell’Interno, www. interno.gov.it/it, è disponibile una pagina di chiarimenti, con domande e risposte, sulla casistica degli interventi finanziabili. Non si possono utilizzare i fondi, ad esempio, per

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Marta Calcagno • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Luisa Russo (Ovada, Ovadese) Matteo e Luca Serlenga (Valli Stura e Orba) Marta Calcagno (Rondinaria, Novi) Matteo Clerici (Valle Scrivia) Samantha Brussolo (Val Borbera, Valle Spinti)

progettazione e parcheggi, sì invece per asfaltare le strade, e per la manutenzione degli edifici scolastici, esclusi gli interventi di adeguamento energetico. In ogni caso, esiste anche una e-mail dedicata del Ministero, faq.decreto2019@interno.it, a cui è possibile rivolgersi per specifici chiarimenti”. FONDI PER LA VIDEOSORVEGLIANZA E PER LE PICCOLE SPESE Pier Sandro Cassulo ricorda poi altri due importanti provvedimenti dei mesi scorsi, targati Lega e indirizzati ai piccoli comuni: “Nella fase finale del 2018 è stato finanziato un bando per la videosorveglianza, che ha messo 4 milioni e 274 mila euro a disposizione di 96 comuni del Piemonte, tra cui circa 600 mila euro destinati a piccoli comuni dell’Alessandrino, per garantire ai cittadini una maggior sicurezza: reale, e non solo percepita. Inoltre, da gennaio, le pubbliche amministrazioni possono acquistare beni e servizi, per importi al di sotto dei 5 mila euro, anche al di fuori del MEPA, il Mercato Elettronico della PA. Si tratta di una buona notizia, che concede maggiore flessibilità soprattutto ai comuni più piccoli”. RICADUTE SUL TERRITORIO La forte ‘iniezione finanziaria’ perorata in particolare dal Ministro dell’Interno, Matteo Salvini sembra dunque essere molto apprezzata dagli amministratori locali. "Da sempre gli investimenti dei comuni – spiega infatti Cassulo - sono la chiave per lo sviluppo economico del proprio territorio. Artigiani e commercianti che ne beneficiavano, da dopo l’insediamento dei governi tecnici e di sinistra, a causa dei tagli ai finanziamenti comunali sono stati costretti a licenziare o peggio a chiudere le attività. Le iniziative della Lega al Governo concrete ed efficaci – conclude Cassulo - sono la migliore risposta a chi sta scompostamente urlando "lavoro, lavoro" dopo essere stato causa con le proprie scelte politiche della disoccupazione dei nostri giovani". Matteo Clerici

• Rubriche: Chiara Frisone (Passeggiando con Chiara) Ester Matis (Esternando) Fabiana Rovegno (Dalla vostra parte) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: Anna Barisone grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Iscr. online: n. 36 del 11/01/2016

Pubblicità raccolta in proprio: geom. Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Federico Cabella, Davide Ferreri (soci fondatori de “l’inchiostro • Consiglio Direttivo: fresco”, voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Giacomo Piombo Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria • Collegio dei revisori dei Conti: Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

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l’inchiostro fresco

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OVADA E OVADESE Inserita Piazza Mazzini e una sosta per lo scarico

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L'ospedale in numeri

Ecobus: ecco le novità Pronto Soccorso È A cambiato in città, con il nuovo anno, il percorso Ecobus attivato nel 2018 in aggiunta alla raccolta porta a porta. Questo servizio sta ottenendo consensi tra molte famiglie che, nel conferire sistematicamente i rifiuti, colgono l’occasione per scambi d’opinioni. Rispetto al calendario 2018 è stata aggiunta una sosta in Piazza Mazzini, eliminata Piazza Castello, mentre durante il percorso effettuato dal mezzo è stata inserita una sosta di cinquanta minuti per dare la possibilità all’operatore di andare a svuotare il mezzo all’Econet onde evitare pericoli di sovrappeso. Il nuovo servizio Ecobus 2019 parte alle 15.40 fino alle 16.05 in Via Lung’Orba (angolo Via Oddini), prosegue in Piazza Mazzini dalle 16.10 alle 16.40, si sposta quindi in Via Buffa (di fronte all’ingresso del cortile del palazzo Comunale) dalle 16.45 alle 17.10 ed infine in Piazza XX Settembre dalle 17.15 alle 17.45. Il servizio riprende alle 18.35 dopo le operazioni di svuotamento, in Piazza Cereseto fino alle ore 19, continua in Piazza Garibaldi dalle 19.05 alle 19.40, si sposta in Piazza San Domenico dalle 19.45 alle 20.15 e chiude in Piazza Martiri della Benedicta dalle 20.30 alle 21. Le modalità per i conferimenti ricordano che solo il rifiuto secco indifferenziato dovrà essere portato con l’apposito contenitore grigio dotato di RFID, mentre gli altri rifiuti potranno essere conferiti con i contenitori consegnati o con dotazioni dell’utente. Il nuovo calendario ha una validità annuale ed Econet si riserva di variarlo dando tempestiva comunicazione agli utenti. Il servizio di Ecobus non è attivo nei festivi e in concomitanza di manifestazioni ed eventi fieristici. Eventuali giornate di servizio speciali saranno comunque pubblicizzate sul sito www. econetsrl.eu. Intanto i primi dati dell'andamento della differenziata, dopo l'avvio del nuovo sistema

umentano i passaggi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ovada al termine del 2018. Lo comunica l’Asl dove elenca i passaggi con le diverse tipologie di codici a seconda della gravità del paziente. Così in totale dai 6.456 del 2016, si è passati ai 6.651 del 2017 e ai 7.305 a fine del 2018.

di raccolta sono stati straordinari: è quasi dimezzato la quantità di rifiuto indifferenziato, aumentata significativamente la quantità di quello differenziato e in questo avvio del 2019 sono programmati altri incontri con la popolazione per discutere di difficoltà e criticità. Nonostante i grandi risultati ci sono sempre i soliti “furbetti” che

lasciano il sacchetto nella strada per non dire quelli che gettano i rifiuti lungo le rive dei fiumi o in campagna. Anche verso questi gesti di inciviltà si sta lavorando e in Ovada sono state denunciate undici persone che dovranno poi pagare la multa. Luisa Russo

I RICOVERI DIVISI PER CODICI Addentrandoci nello specifico aumentano negli ultimi tre anni i codici verdi per i quali i Sindaci e le Associazioni di volontariato avevano chiesto a più riprese il passaggio all’Ospedale di Ovada per non intasare ulteriormente il DEA di Novi Ligure. Così dai 5.484 del 2016, si è passati ai 5.715 del 2017 e ai 6.323 del 2018. Diminuiscono invece i codici bianchi quelli di minor gravità passando dai 297 del 2016 ai 165 del 2017 e 130 del 2018. Aumentano

anche i codici gialli dai 660 del 2016 ai 754 del 2017 e a 835 del 2018. Nessun codice nero contro l’uno degli anni precedenti, mentre sono contenuti i codici rossi dai 14 del 2016, ai 16 del 2017 e 17 del 2018.

LA SODDISFAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI “Su questi dati – afferma il Sindaco Paolo Lantero – stiamo lavorando con un raccordo di rete tra tutti i primi cittadini che sempre ci ha contraddistinto, dobbiamo migliorare augurandoci anche che possa partire il progetto dei quindici letti di osservazione”. Semplici numeri, ma molto importanti per Ovada e la città che si è sempre battuta per avere un pronto soccorso a ventiquattro ore e soprattutto salvaguardare le struttura con tutte le sue eccellenze. “È sempre meglio – continua il Sindaco di Ovada – fare opera di monitoraggio. Abbiamo richiesto all’ASL che si fac-

Un milione di euro per via Gramsci U

n milione di Euro per il ripristino del muraglione di Via Gramsci e senso unico alternato per la viabilità e il divieto al traffico pesante. Questo quanto annunciato a Palazzo Delfino nel corso di una conferenza stampa tenuta dall’Assessore ai Lavori Pubblici Sergio Capello e dal capo dell’Ufficio Tecnico Guido Chiappone. Così, dopo un anno dal cedimento dell’asfalto di una parte della circonvallazione per una lunghezza di circa 120 metri che si affaccia sullo Stura avvenuta il 12 gennaio 2018, arriva una valutazione che comporterà naturalmente dei disagi con degli interventi complessi, mesi di lavoro e circa un milione di Euro di spesa anche se per quest’ultimo aspetto siamo di fronte ancora a delle stime. Le verifiche dei danni sono state scrupolose e ciò ha comportato un lungo tempo di attesa, ma ora il quadro è

chiaro. “La parete di tufo – hanno affermato Sergio Capello e Guido Chiappone – presenta un’erosione con conseguenze per i contrafforti in cemento che tra l’altro non risulta nemmeno armato e tra l’altro questi contrafforti non aderiscono in vari punti più al terreno con rischio di scivolamento”. Naturalmente il traffico sovrastante gioca un suo

ruolo e per questo sono stati installati cinque sensori sulla strada e ai piedi del ponte per rilevare le sollecitazioni al passaggio dei mezzi pesanti costatando come l’assenza dei camion non produca problemi alla struttura. Per quanto riguarda invece il lavoro che dovrà essere effettuato e che richiederà mesi di lavoro tra tempi burocratici e pro-

getti si ipotizza la posa in opera di pali di acciaio (trefoli) che ancorino il muro al terreno eliminando i vecchi contrafforti. Le misure intraprese riguardano il senso unico alternato regolato da due semafori che costringerà i veicoli a transitare sulla corsia vicina all’ex ospedale. Questo comporta anche variazioni nella viabilità: l’accesso a Via Gramsci da Via S. Antonio è chiuso, da Via XXV Aprile si potrà proseguire fino in fondo quindi svoltare a sinistra (non più a destra) in Via S. Antonio fino all’incrocio con Via Piave; chi arriva da Via Torino, può svoltare in Via S. Antonio solo fino all’incrocio con Via Piave. Per chi arriva dalla circonvallazione o da Via Cavour può immettersi regolarmente in Via Buffa o proseguire in Via Gramsci limitati però da impianto semaforico. Enzo Prato

cia tramite il 118 per formulare una nuova proposta in relazione ai nuovi codici di accesso al pronto soccorso, al momento sperimentali solo nel Lazio dove entra in vigore un nuovo filtro con un nuovo sistema di cinque livelli di emergenza con una classificazione che permette maggiori sfumature eliminando così i codici rossi o verdi” L.R.

Il Mercato in Viale Rebora

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opo la positiva esperienza maturata nella prima edizione che si è tenuta lo scorso autunno, ritorna, domenica 3 marzo, in Ovada presso il viale Rebora il mercatino del Consorzio Versilia Forte dei Marmi. Saranno circa una trentina gli espositori toscani presenti con prodotti di alta qualità di abbigliamento, accessori e prodotti per la casa. L’iniziativa, promossa dall’Associazione “Amici del Borgo” e patrocinata dal Comune di Ovada, rientra nelle attività che l’Associazione ha programmato nel corso del 2019 per promuovere il quartiere del Borgo di Ovada. Il mercatino inizierà alle ore 9 per concludersi alle 18, in contemporanea, gli “Amici del Borgo” allestiranno un gazebo dove verranno preparate le tradizionali frittelle. (e.p.)


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OVADA E OVADESE Gli Scout e il loro ampio programma di festeggiamenti per il centenario

72° compleanno della Croce Verde

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n compleanno particolare per la Pubblica Assistenza Croce Verde Ovadese. L’11 Gennaio scorso ricorreva infatti il 72° anniversario della fondazione e domenica 13 è stata inaugurata una nuova autoambulanza. Si tratta di un FIAT Ducato donato dalla famiglia Ezio Barisione e Anna Flora Ferrando, non nuovi a gesti di generosità verso la Croce Verde e che verrà utilizzato per i trasporti di emergenza tra gli ospedali. La nuova macchina è la

La storia del Gruppo Ovada 1

numero 84, mentre attualmente il parco macchine è composto da nove ambulanze, quattro Doblò, uno Scudo, un fuoristrada e sei autovetture. Presenti alla cerimonia oltre al Sindaco di Ovada, Paolo Lantero, in rappresentanza del territorio il primo cittadino di Castelletto d’Orba, Mario Pesce, il vice di Belforte Monferrato, Nadia Incerpi, e da Acqui il primo cittadino Lorenzo Lucchini. La Comunità Capi di Ovada 1

Luisa Russo

Rinnovo Convenzione Famiglia

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a preso il via il 7 gennaio scorso e si protrarrà fino al 31 marzo 2019 il periodo per il rinnovo della Convenzione Famiglia della Croce Verde. La segreteria di Largo 11 gennaio 1946 è a disposizione per stipulare la nuova tessera che avrà valore per tutto il 2019. Gli orari di apertura al pubblico sono, dal lunedì al

venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. Nessuno è autorizzato a chiedere soldi a domicilio a nome dell’ente. La Convenzione Famiglia è l’offerta rivolta ai residenti dei 15 comuni e delle frazioni dell’ovadese, per il trasporto dei malati che necessitano di carrozzella o barella. L.R.

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anno preso il via sabato 12 gennaio 2019 alle 14.30 i festeggiamenti per il centenario del Gruppo Scout Ovada 1 con una attività per tutto il gruppo e la Messa alle ore 16.30 nella chiesa S. Maria delle Grazie, a cui sono invitati tutti coloro che sono stati scout, almeno una volta, e che hanno il desiderio di incominciare l’anno all’insegna del ricordo. Sarà anche una occasione per festeggiare insieme con un rinfresco. Inizia così un 2019 speciale per il gruppo Ovada 1 per festeggiare cento anni di storia e di esperienze meravigliose.

Una pietra con i nomi e il numero dei Caduti

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l Comune di Mornese, aderendo al progetto del Circolo Culturale Sardo che cura le celebrazioni del centesimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale, ha fatto pervenire a Biella la pietra con inciso il nome della località e il numero dei caduti. La stele di roccia sedimentaria, opera del giovane artista locale, Isacco Anfosso, verrà inserita nel lastricato in allestimento presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu, a fianco di altre centinaia di pietre provenienti dai comuni del Piemonte e della Sardegna. L’iniziativa è accreditata tra le

manifestazioni di interesse nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rientrante nel programma ufficiale delle commemorazioni per il centenario della prima Guerra Mondiale, accolta e condivisa dall’amministrazione comunale di Biella e promossa dal Prefetto di Biella, Annunziata Gallo, che ha esteso l’invito agli Uffici Territoriali del Governo delle due regioni, visto l’alto valore simbolico dell’iniziativa. Per domenica 17 marzo è in calendario la cerimonia inaugurale. Enzo Prato

LA STORIA La storia nasce nel 1919, quando il Prof. Mario Mazza, fondatore delle “Gioiose liguri”, contattò Don Giuseppe Salvi per formare una squadra giovanile, che opportunamente addestrata agli esercizi premilitari, potesse partecipare ad un concorso indetto a Roma. Fu il Mazza a decidere la scelta dei colori da destinare al fazzolettone del Riparto. Rosso con bordo bianco: l'ispirazione derivò dalla croce rossa in campo bianco, stemma della città. Le cronache raccontano, che trovatosi nel Ricreatorio Festivo, l'attuale Teatro Splendor, osservò appunto che lo

stemma di Ovada, allora dipinto sul soffitto, aveva la croce rossa in campo bianco. Questa formazione ufficiale del Riparto Ovada I si fece onore a Roma, e venne passata in rivista da Vittorio Emanuele III. L’IMMATRICOLAZIONE Il 13 Maggio 1919 il Gruppo venne immatricolato all'ASCI come 87° Riparto d'Italia. Il commissariato Regionale Ligure attraverso il Prof. Mazza e il Prof. Dellacasa si interessò della formazione dei dodici primi giovani iscritti che, il 6 Luglio 1919, pronunciarono dinnanzi all'altare maggiore della Chiesa Par-

rocchiale la loro Promessa. Da quel momento il gruppo ha incominciato a prendere forma sino a diventare, già negli anni ’50, un punto di riferimento delle famiglie dell’Ovadese. Centinaia i ragazzi e le ragazze che hanno vissuto la dimensione scout, vivendo, a detta loro, le più belle avventure e avendo nel cuore i più bei ricordi dell’infanzia. Per il 2019 la comunità capi, che già da un anno sta lavorando a questo evento, vuole ripercorrere, attraverso diverse iniziative, la storia del gruppo ma anche aprirsi alla cittadinanza per farsi conoscere meglio. L.R.

Il 2019 anno speciale per il gruppo di Ovada tra storia e ricordi

Il programma dei cento anni scout I

l 2019 sarà un anno speciale per il Gruppo Scout Ovada 1 che spegnerà con grande soddisfazione 100 candeline, per festeggiare anni di storia e di esperienze meravigliose. Dopo l’apertura del 12gennaio scorso, presso i ristoranti della città che hanno aderito è stato possibile trovare il “piatto del centenario”, chiamato “Mary Poppins”: la famosa patata alla trapper, con uova e formaggio, che, attraverso le sue varianti, è stata presentata nei menù. A febbraio, dal 16 al 24, mostra alla Loggia di S. Sebastiano con il patrocinio del Comune di Ovada con foto e oggetti per addentrarsi

nella storia dell’Ovada 1. A Marzo si attenderanno i lavori delle scuole ovadesi, a cui è stato lanciato un concorso di disegno dal tema “il volontariato”, che vuole stimolare i ragazzi e le ragazze degli istituti scolastici a ragionare con creatività su un tema importante e centrale per lo scoutismo, appunto quello del servizio e dell’essere di sostegno alle persone che ci circondano. Nello stesso mese sarà organizzato un incontro con un esperto, aperto alla cittadinanza, per poter ragionare su temi educativi incentrati soprattutto sui giovani e la società che stanno vivendo. Ad Aprile, attraverso l’aiu-

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to e la disponibilità dei commercianti ovadesi, verrà proposto un “sentiero storico”, grazie all’inserimento nelle vetrine dei negozi del centro e di chi desidererà aderire, le foto che hanno caratterizzato gli eventi di questi 100 anni, in modo progressivo e con un filo conduttore. A fine Maggio si darà inizio al “Centevento” al Parco Pertini di Ovada, evento centrale che, dal 31 al 2 Giugno, sarà teatro di giochi, laboratori, costruzioni, mostre, musica e incontri formativi. Entro la fine dell’anno Scout, che si chiuderà proprio con il “Centevento”, verrà ricostruito l’alzabandiera del grup-

po all’interno del cortile dei Padri Scolopi, a simboleggiare il rinnovamento ma anche le radici profonde legate alla storia dell’Ovada 1. A favore di questo obiettivo chi lo vorrà potrà partecipare con una donazione utile a poter rendere possibile e migliore questa costruzione, che rappresenta l’appartenenza scout. Durante l’estate l’Ovada 1 parteciperà ad un campo estivo di gruppo a Balme, nella residenza dei Padri Scolopi, per festeggiare e vivere insieme in modo simbolico questo evento indimenticabile. Luisa Russo


l’inchiostro fresco

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OVADA E OVADESE I programmi della “Comuni riuniti Belforte Monferrato”

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Innovazioni tecnologiche per le attività produttive locali

Un buon servizio idrico Fibra ottica a Belforte

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a “Comuni Riuniti Belforte Monferrato”, società di gestione del servizio idrico integrato, è ormai una consolidata realtà per la zona. Lo conferma il Sindaco di Belforte Monferrato, Franco Ravera, quanto mai orgoglioso per il cammino intrapreso dal 2005 ad oggi e soprattutto evidenziando la sovranità di ogni singolo comune indipendentemente dalle quote di appartenenza e in fatto di decisioni. "Stiamo effettuando molti lavori - afferma Franco Ravera – per rispondere alle esigenze degli utenti e per un servizio di qualità. Non nascondo il grande risultato raggiunto”. Si tratta di una società in house a capitale interamente pubblico, composta dai comuni soci di Belforte Monferrato, Fresonara, Lerma, Bosio, Casaleggio Boiro, Montaldeo, Tagliolo Monferrato, Mornese, Montegioco, Sardigliano, Villalvernia,

La sede della Comuni Riuniti

Villaromagnano, Casalnoceto e Volpeglino. Nel corso del 2018 si è provveduto al rifacimento di condotta idrica in località Sante Criste per 25.000 Euro e parte condotta idrica e pista dove è collocata la condotta interessata da un importante frana (Rio Ceci) per 16.500 Euro. Per il 2019 invece sono

in programma il ripristino condotta drenante (pozzo Veli) danneggiata dai nubifragi autunnali; raddoppio condotta idrica pozzo Veli – potabilizzatore San Colombano e potabilizzatore vasche 7 venti; interconnessione vasca 7 venti con vasca di distribuzione comune di Tagliolo Monferrato per affrontare le emergenze idriche al costo di 250.000 Euro in parte finanziato con contributo nazionale e dell’Unione Montana dal Tobbio al Colma. Infine i tre gestori che attualmente gestiscono il servizio idrico integrato nell’A.T.O. 6 Alessandrino (Gestione Acqua, A,M.A.G e Comuni Riuniti Belforte Monferrato, hanno avuto il prolungamento dell’affidamento del servizio idrico integrato fino all’anno 2034. Luisa Russo

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ome ogni anno l’Amministrazione Comunale di Belforte Monferrato, tramite una lettera recapitata ai capi famiglia, ha tracciato un consuntivo di quanto è stato fatto nel 2018 e di ciò che si dovrà fare nel 2019. Nell’anno appena concluso, per quanto riguarda la gestione del servizio di raccolta rifiuti, la raccolta “Porta a Porta” che ha preso avvio ed anche a Belforte, c’è da registrare l’ottima qualità dei materiali differenziati. “Tuttavia – ha precisato il sindaco, Franco Ravera – in alcune zone del territorio comunale con una certa frequenza si trovano ancora rifiuti abbandonati per cui è compito di tutti noi vigilare su questi comportamenti incoscienti poiché il costo di questi rifiuti si ripercuote sull’intera comunità. Confido nella collaborazione di tutti per una qualità della vita migliore”. Per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali nel 2018 è

Il sindaco Franco Ravera

stata eseguita la manutenzione straordinaria dei manti stradali delle strade comunali con le asfaltature, compreso il contributo fornito alla provincia di Alessandria per il ripristino delle condizioni di sicurezza della rotatoria antistante il bar 7 Venti che tanti problemi aveva creato agli automobilisti di passaggio. Infine nel concentrico del Comu-

ne è presente e funzionante la fibra ottica dopo la collaborazione con TIM per la sua stesura. Tra gli obiettivi del 2019 invece è previsto il rifacimento dell’illuminazione in Loc. Pian Carpeneto e verrà realizzato il locale ascensore nel palazzo Comunale abbattendo così le barriere architettoniche. L.R.

Tassistro neo presidente

Pittura Madre Silvana Pagliarino a Lerma riconfermata generale

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runo Tassistro è il nuovo presidente dell’Accademia Urbense fino al 2012. Tassistro aveva già ricoperto il massimo incarico dopo il decesso del compianto Alessandro Laguzzi traghettando il sodalizio storico alle nuove elezioni. Consigliere delegato è Giacomo Gastaldo, mentre Bruno Tassistro assume anche l’incarico di Direttore della rivista trimestrale URBS, e suo vice Ivo Gaggero che già cura l’impaginazione. Tra gli altri incarichi Ermanno Luzzani seguirà l’immagine storica dell’ente, mentre Margherita Oddicino e Rosanna Pesce sono le curatrici dell’archivio storico e della biblioteca dell’Ente. Bruno Tasssistro, di professione Ingegnere, già dirigente di importanti aziende,

nonché grande tifoso e sostenitore dell’Ovadese Silvanese si è avvicinato all’Accademia e alla storia non solo locale con grande passione rimanendo poi coinvolto nell’ambiente dell’Accademia. Per l’Accademia Urbense si è aperto un anno impegnativo: in particolare è in programma la realizzazione di una mostra alla Loggia sull’archivio del catasto napoleonico e una giornata di studi sul lavoro di ricerca portato avanti da Alessandro Laguzzi. Nel 2019 tra l’altro ricorrono tre date importanti per Ovada di cui l’Accademia diventa voce importante: si celebrano i cento anni degli Scout, i centocinquant’anni dell’Asilo Coniugi Ferrando e gli ottantanni delle Madri Pie. Luisa Russo

er gli amanti della pittura sabato 16 febbraio presso il “Centro polifunzionale” di Lerma, si è svolto un incontro sul tema: “Impressionismo ed impressionismi nell’800 europeo”. Relatore il Prof. Daniele Grosso, della locale associazione “Tu sei arte”, che ha organizzato il convegno in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la biblioteca civica (m. cal) Per info: 348/443.77.37

ULTIMA ORA

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irko Grasso, in arte “Mkg U Canta u pittu”, con la canzone “Aegua Santa” è salito sul podio dei solisti alla 18° edizione del Festival della canzone in Lingua Ligure di Albenga Febbraio 2019. G.B.C.

M

adre Silvana Pagliarino è stata riconfermata per il secondo mandato Generale delle Madri Pie. L’elezione è avvenuta ad Ovada presso la “Casa” di Via Buffa in occasione dell’VIII Capitolo Generale delle Madri Pie dove sono giunte in città anche Madri dal Perù e dal Madagascar. Si è trattato di un lavoro di responsabilità per le Madri Capitolari, chiamate a indicare la strada da seguire e le scelte da effettuare per l’Istituto e per la Chiesa in una realtà storica confusa ed incerta, ma anche ricca di sfide. Le assemblee plenarie e i lavori di gruppo sono stati guidati da Suor Teresa Simionato, delle Suore Dorotee, più volte Madre Generale del suo Istituto e membro dell'USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) Una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da sua Ecc. Mons Luigi Testo-

Il nuovo capitolo delle Madri Pie di Ovada

re, vescovo di Acqui, ha preceduto l'elezione della Madre Generale e del suo Consiglio che ha visto appunto la riconferma per il secondo mandato della durata di sei anni M. Silvana Pagliarino. Significativa risulta tra le consigliere la presenza delle Madri peruviane, segno dell'espandersi e del radicarsi del carisma in questa terra latino-americana. Luisa Russo

IL NUOVO CONSIGLIO DELLE MADRI PIE · Generale M. Silvana Pagliarino; · Vicaria M. Lucia Chacpi; · Segretaria M.Gloria Milla; · Economa generale M. Donatella Rinelli; · Consigliere M. Flavia Macciò e M. Clara Valenzuela. L.R.


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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

RONDINARIA

A come Agricoltura

"Lascio la carica di sindaco sapendo che oggi ilmio paese vive in armonia"

Collaborazione Poggio corre per le regionali A N fine gennaio presso l’Enoteca di Ovada si è svolta l’assemblea annuale dei soci della Confederazione italiana agricoltori di Alessandria (C.I.A.). Alla presenza del suo presidente provinciale, Gian Piero Ameglio, e del sindaco di Ovada, Paolo Lantero, si è discusso sul come valorizzare il comparto vitivinicolo, potenziando il ruolo dell’Enoteca regionale aprendola alla collaborazione con altri enti, in primo luogo la scuola. In questo senso, dalla discussione introdotta dal Presidente di zona della CIA, Alvio Pestarino, è emerso il ruolo importante della formazione scolastica tecnica offerta dall’Istituo Barletti di Ovada, così come è stato anche sottolineato dal Sindaco Lantero, il quale ha evidenziato anche la partecipazione del Comune ai progetti sostenuti dal Gal Borba, il cui presidente, Gian Marco Bisio, ha anticipato alcune iniziative per la valorizzazione della dorsale appenninica ovadese, con l’uscita di due bandi dedicati alla sentieristica e alla gestione dei terreni incolti. Il potenziamento del settore vitivinicolo, ma anche dell’agricoltura in generale, deve dunque passare da una collaborazione tra diversi soggetti che tra loro devono “fare rete”, come già da tempo sostenuto dal sindaco di Ovada, ma ora sottolineato anche da Dino Bianchi, presidente del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, che ha rimarcato come pper la pprima volta l’Ente da

lui presieduto ha partecipato ad una assemblea di agricoltori e ha sostenuto l’idea di uno sviluppo della sentieristica intesa come tutela del territorio. Turismo locale, dunque, unito alla promozione delle eccellenze locali quali quelle relativo al progetto della filiera per il vino “Bollicine in rete”, illustrato dal referente zonale, Paolo Barbieri, e da Italo Danielli, presidente del Consorzio dell’Ovada docg, il tutto per tutelare e valorizzare il territorio dell’ovadese. Questo quanto emerso dall’assemblea degli agricoltori ovadesi, alla quale erano presenti anche il consigliere regionale Domenico Ravetti, che, illustrando il Testo Unico dell’Agricoltura, ha parlato dell’esigenza di una razionalizzazione legislativa del settore. Un settore, quello dell’agricoltura inteso come bene comune, che non conosce confini, come ha dimostrato la consegna dei “Patentini fitosanitari” avvenuto nella Casa di reclusione di San Michele (Al) alla presenza del Direttore degli Istituti penitenziari, Elena Lombardi Vallauri, e del docente formatore, Fabrizio Bullano, della CIA di Alessandria, nel quadro del progetto “Agricoltura sociale” per detenuti e per il quale sono in via di esaurimento pratiche per allestire un corso aperto a venti partecipanti. Il tutto alla luce dell’art. 27 della Costituzione per il quale “le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”. p Ilenia Procopio

Fabrizio Bullano e Elena Lombardi Vallauri consegnano a due detenuti i "Patentini fitosanitari"

ell’ufficio del Sindaco di Capriata d'Orba veniamo accolti in maniera molto informale, come lui stesso è solito fare, da persona abituata a rapportarsi col pubblico sia in ambito lavorativo (come medico dentista) che amministrativo. Giovanni Battista Poggio, per tutti Daniele, è in carica in Comune dal 2014 dopo aver ricoperto quella di vice sindaco per due mandati. Si era presentato con una lista civica, una squadra molto affiatata e negli anni è riuscito a ricompattare l’intero consiglio comunale, responsabilizzando e seguendo le attitudini dei vari consiglieri anche di opposizione, in nome di una unità nell’interesse del proprio paese.

Gli chiediamo cosa ha significato per lui l’esperienza di Sindaco. Già solo il fatto di esserlo diventato è stata una soddisfazione immensa per me e per gli amici che da oltre venti anni mi hanno seguito, sostenuto e aiutato. Ma ciò che più ha contato è stato avere finalmente la possibilità di realizzare le cose che da anni avevo in mente per il mio paese.

Ad esempio la sistemazione completa del ponte sull’Orba, diverse asfaltature, il rifacimento del viale del cimitero, la conclusione e inaugurazione della piazzetta retrostante il comune intitolandola ad Oriana Fallaci. Poi la sistemazione delle aiuole nella circonvallazione e zona campo sportivo e altro ancora.

La sua visione politica e l’appartenenza alla Lega come hanno influito sulla sua amministrazione? Di solito dove c’è la Lega si amministra bene. Come sindaco non ho grandi poteri e devo sottostare alle leggi dello Stato, ma ho potuto mettere in atto una oculata amministrazione che ci ha portato notevoli risparmi rispetto al passato, che abbiamo prontamente reinvestito nel paese. C’è poi il tema immigrazione: chi arriva a Capriata ha l’immediata sensazione che chi lavora e rispetta le regole è accolto a braccia aperte. Per gli altri le porte sono chiuse. Tirando le somme la Sua è stata una amministrazione di successo. Come mai ha deciso di non ricandidarsi? Il mio partito ha deciso di darmi la

possibilità di candidarmi alle prossime Regionali. Le ritengo un banco di prova dove in base alle preferenze che otterrò capirò anche se sono stato apprezzato come sindaco. Se vuole approfittare di queste pagine per inviare un messaggio da Sindaco ai suoi concittadini ha carta bianca per farlo. Certo. Il 26 maggio si voterà per il Consiglio Comunale. Riflettete bene su liste, candidati e programmi tenendo presente che a promettere si fa presto, ma poi le promesse vanno mantenute… Ester Matis Nei prossimi numeri proseguiranno gli appuntamenti per sentire gli Amministratori Comunali uscenti, nei vari paesi di Rondinaria

A Castelletto d'Orba le ragazze "spopolano"

Consiglio Comunale ragazzi

Qual è stata la soddisfazione maggiore in questi anni? Forse è stata dimostrare che un leghista della prima ora come me sia riuscito a far vivere tutta la comunità in tranquillità e armonia. Ritiene di aver portato a termine il programma con cui si era presentato ai cittadini? Direi proprio di sì. Chi ha conservato il nostro volantino col programma, potrà verificare punto per punto che alle promesse sono seguiti i fatti e anche molto di più, lasciando le casse comunali in ottimo attivo. Quali opere avete ancora in vista prima della scadenza del mandato? Molte cose e significative, alcune più piccole e altre più consistenti.

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uest'anno il "Consiglio comunale dei ragazzi" di Castelletto d'Orba è stato molto affollato, oltre alle 3 classi della secondaria di 1° grado che ha votato ed eletto il Consiglio, sono state invitate anche le classi 4° e 5° della scuola primaria per dare seguito al progetto di continuità in atto da qualche

tempo, oltre naturalmente alla giunta comunale. La sorpresa è che tutto il consiglio, maggioranza e minoranza, è formato da ragazze, anche se in realtà i ragazzi in lista c'erano. Ma la cosa importante sono i programmi di maggioranza e di minoranza dei quali l'amministrazione comunale terrà conto. Appuntamento a

fine marzo per fare il punto della situazione. Gli eletti sono: Sindaco Manfredi Sara Vice sindaco Polli Benedetta Assessore Carrea Sara Consiglieri di minoranza: Tedesco Elisabetta - Nateri Ilaria Amelia Maranzana


l’inchiostro fresco

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RONDINARIA L’attività e i nuovi progetti della Saoms di Capriata d’Orba

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L’antica lingua e l’antico borgo

Il Presidente Carlo Campora Il dialetto U N n salto nel passato ci riporta alla metà dell’800, quando fecero la loro apparizione nel tessuto sociale italiano le prime SOMS, società operaie di mutuo soccorso, in seguito alla promulgazione dello Statuto Albertino, che concedeva ai cittadini del Regno libertà di associazione. Una fase della storia contrassegnata, dall’instabilità politica, dai problemi sociali, dalle lotte operaie per ottenere i diritti sul lavoro, in una società impreparata a far fronte a tutto, in cui non esistevano forme di previdenza sociale e assistenza sanitaria. In questo contesto le Soms nacquero per uno scopo ben specifico, l’assistenza mutualistica. Tuttavia per le mutate condizioni politico sociali, dal secondo dopoguerra, la vocazione mutualistica delle Società di mutuo soccorso è andata esaurendosi per molti anni le società si sono dedicate ad attività di tipo culturale, ricreativo e sportivo. Negli ultimi quindici vent’anni, tuttavia, la crescente crisi dello stato sociale italiano, il venire meno di molti servizi e diritti che per molto tempo sono stati dati per scontati, sta portando le Società di mutuo soccorso a riscoprire gli scopi mutualistici delle origini.

Vogliamo indagare ora quale sia la realtà delle Associazioni di Mutuo soccorso e per farlo abbiamo interpellato Carlo Campora, Presidente della SOAMS di Capriata d’Orba e della Consulta delle Soms Novi – Ovada. La realtà dell’associazionismo oggi: quali sono gli obiettivi della rinascita attuale delle Soms? Non è facile fare un discorso univoco e parlare di associazionismo oggi poiché c’è una grande diversificazione territoriale. Ma possiamo dire che il mutualismo oggi ha ripreso a vivere, anche se molto mutato rispetto al passato.

Qui a Capriata la SAOMS è una realtà viva, che respira lo spirito di aggregazione e attua forme di assistenza soprattutto sanitaria attraverso cliniche mobili, che sono patrimonio delle Soms a livello provinciale. L’unità mobile oftalmica, offre visite oculistiche di prevenzione, poliambulatori mobili realizzano visite mediche preventive di vario tipo,cardiologiche, urologiche, dermatologiche. Naturalmente si fanno anche attività aggreganti come tornei di biliardo, cene sociali, attività sportive e viaggi nella bella stagione, che sono finalizzate a raccogliere fondi per sostenere le attività sociali Uno delle ultime novità del progetto mutualistico è l’attivazione del cosiddetto “micro-credito”, in cosa consiste? Un progetto che va avanti dal 2013 ed è iniziato qui a Capriata d’Orba da un’idea di Lorenzo Robbiano, che ha messo a disposizione il ricavato della vendita dei suoi libri, la trilogia de: “I Senza Volto”, per iniziare i finanziamenti. Si sono uniti al progetto il Comitato “Colibrì” di Alessandria e le quattordici società di Mutuo soccorso che compongono la Consulta Novi Ovada. Il progetto consiste nella concessione di sussidi, con impegno di restituzione rateale per lavoratrici e lavoratori precari o in condizioni di povertà, che

non posseggono garanzie reali e ai quali offriamo i sussidi sulla fiducia, confidando nella loro onestà. Oggi la vendita dei libri ha fruttato 9.000 euro, che sono stati messi a disposizione del micro credito. Il progetto funziona bene. Una trentina di famiglie ad oggi hanno goduto del prestito e hanno fatto fronte a difficoltà.

Ci sono altri progetti in cantiere? Certamente, il progetto che da tempo stiamo perseguendo è quello ampliare il raggio di azione del mutualismo, ad esempio per ottenere risorse per l’autotrasporto di malati in luoghi di cura per effettuare terapie. Iniziative di questo genere si possono realizzare però soltanto attraverso la fattiva collaborazione con altre Associazioni, con le Amministrazioni comunali o enti. Occorrono finanziamenti, oltre che una forte unione d’intenti. Le trattative sono aperte. Auspichiamo comunque che la solidarietà sociale resti un valore, che voglia essere sempre più condiviso e compartecipato dalla popolazione. Marta Calcagno

atale! Sembra ieri, e invece c’è già chi lancia i coriandoli del Carnevale. Ma torniamo a Gesù Bambino. Quando Gelindo sceglie i pastori che andranno con lui a trovare il Messia appena nato, preferisce il giovane Narciso e lascia a guardia della stalla l’anziano e fidato Mafé. Ottima scelta. Mafè aveva già il dono del discernimento. Era la gioventù di Narciso che doveva trovare la retta via. Nel viaggio anche Gelindo si smarrisce nel bosco, ma non demorde. La fiducia nella Provvidenza non manca e alla fine porta tutti di fronte alla culla. Nei nostri paesi ormai la divota cumedia non si recita più. Gli anziani abitanti preferiscono, purtroppo per noi che restiamo, scorciatoie più veloci per arrivare alla capanna, e chi viene ad abitare tra noi non capisce. Non capisce che quando si cambia

Il nuovo libro di Robbiano

È

ricominciata il 25 gennaio alla Saoms di Capriata d’Orba dopo la pausa natalizia, la tournee di presentazioni dell’ultima pubblicazione di Lorenzo Robbiano, “Novi nel cuore. Erano gli anni sessanta”. Il testo ripercorre due decenni di un’epoca ricca di sconvolgimenti politici, sociali ed economici, così come furono vissuti a Novi e nel novese. L’autore con piglio documentario e precisione archivistica racconta pezzi di storia della città, corredati da numerose fotografie d’epoca, aneddoti e fatti di cronaca. Rivivono nelle pagine del libro gli anni del secondo dopoguerra, della forte ripresa economica di una città che stava mettendo le basi per la costruzione del suo futuro, quel futuro che oggi è diventato presente.

Il prossimo appuntamento conn Lorenzo Robbiano sarà il 222 febbraio alle ore 18 al Circolo Ilva.

residenza non si va ad abitare un luogo, ma si va ad abitare una lingua. Ed è a questo punto che nasce il problema. La lingua di Gelindo va inesorabilmente scomparendo. Il cellulare e i social network parlano inglese e non accettano il gergo dialettale. Le lettere non compaiono sulla tastiera e il microfono di Google non comprende gli strani suoni. Ma se sparisce l’antica lingua, sparisce anche l’antico borgo. Perché era il dialetto, nella sua specifica unicità che univa cuori e anime del paese, che affratellava nei momenti del bisogno e divideva nelle liti che duravano tutta la vita. Ma almeno si bisticciava, e per farlo bisognava comunque rivolgersi la parola. Adesso, invece, le relazioni si hanno con i dispositivi virtuali. Un genitore, per sapere il compito del proprio figlio, non legge più il diario. Va sul registro elettronico, e composta la misteriosissima password che deve rimanere obbligatoriamente segreta, scopre… che per quel giorno il pargolo non ha niente. Perché lo Stato si preoccupa del poco tempo che i genitori passano con i figli, per cui proibisce i compiti a casa. Senza i quali la creatura ha più tempo per andare in piscina… e stare con l’istruttore, mentre la mamma va dalla pettinatrice. Ma non era meglio passare il tempo a fare i pensierini insieme? Del resto sono sparite la lingua egizia, l’occitana, la greca antica. Sono spariti gli idiomi dei Longobardi, dei Goti, degli Unni. In etrusco scrivono soltanto più coloro che si ingarbugliano in scompaginati discorsi… E dunque quale Musa si sentirà obbligata a rendere eterni i nostri dialetti? Ma il peggio sarà quando, per studiare la lingua italiana, ormai divenuta made in England, bisognerà trasferirsi all’estero.

(m.cal.) Dom&Nico BISio


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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

POLITICA

Viagio tra gli Amministratori Locali La politica del territorio e i rapporti tra Cittadini, Istituzioni e Partiti - Pagina a cura di Ester Matis

Verso le Regionali del Piemonte

Le “Feste della Lega” a Capriata, tra politica e aggregazione

Daniele Poggio Si fa presto a dire “sagra”... E

l dottor Poggio, è un personaggio politico di spicco nelle fila della Lega di Alessandria. Segretario provinciale del partito di Salvini, sindaco di Capriata d’Orba, sarà tra i candidati alle prossime elezioni Regionali.

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gestionali, sempre nel mondo contadino, dovute alle complicazioni burocratiche e di informatizzazione delle procedure, cosa a cui non sempre siamo preparati. Non ultimo la scarsa competenza e la lentezza in fatto di erogazione degli incentivi europei.

Cosa l’ha spinta, dottore, ad accettare di correre per la carica di consigliere regionale? È una opportunità per mettermi ancora al servizio del territorio in termini più ampi di quanto possa fare un sindaco per il proprio paese. È un modo in più per avvicinarsi maggiormente alle istituzioni che contano e da cui dipendono le realtà locali più piccole, come possono essere Capriata e tante altre qui intorno.

Cioè? Vuol dire che ci sono fondi per l’agricoltura che non arrivano a destinazione? È un po’ il guaio italiano in tanti settori. Non avere la competenza e a volte la “velocità” per convogliare il denaro che arriva dall’Europa a sostegno di varie iniziative. La Regione dovrebbe assolutamente riuscire a mettere in atto accorgimenti per accorciare i tempi tra domande e risposte, ovvero distribuzione dei fondi.

Si è già posto degli obiettivi se verrà eletto? Guardi, pur essendo medico non dimentico le mie radici paesane e agricole. Penso che incentrerò il mio interesse e il mio impegno sulle questioni legate all’agricoltura. I luoghi in cui viviamo si basano molto sulla terra. Ci sono diversi imprenditori agricoli, viticoltori e persone che pur lavorando in aziende diverse portano avanti la campagna ereditata dai vecchi. Gli svariati problemi legati all’agricoltura influiranno sempre sull’economia dei nostri paesi.

Ester Matis

Ci può fare qualche esempio? Basti pensare ai danni alle colture provocati dagli animali selvatici, caprioli, cinghiali. Ci vuole una politica mirata a riportare un po’ di equilibrio naturale, dove alcune specie dannose non si ritrovino in sovrannumero. E qui il discorso si aggancia inevitabilmente al tema della caccia. Sono davvero così ingenti questi danni? Fonti competenti parlano di oltre ottocentomila euro solo in provincia di Alessandria. Poi ci sono problemi di natura più strettamente patologica delle piante e i viticoltori ne sanno qualcosa. Spesso dipendono dall’incuria del territorio incolto, focolaio di infezioni veicolate da particolari insetti. Ovviamente oltre a tutto questo c’è anche il discorso delle difficoltà

ra l’estate 1996 quando un vulcanico Umberto Bossi annunciò dal palco della “Festa della Padania” di Capriata d’Orba la settembrina catena umana sul Po e relativa “Dichiarazione di Indipendenza della Padania”. I famosi manifesti con la gallina dalle uova d’oro tappezzavano la Cantina Sociale Produttori Insieme, sede storica delle Feste della Lega organizzate dall’inossidabile dottor Poggio, dentista del paese. Il piazzale era gremito, si parla di circa duemila presenze in quella sera. Un evento straordinario per queste zone all’epoca. Era l’inizio di una presa di coscienza da parte della gente del nord, anche quella perennemente schiva delle nostre zone. Il carisma dell’allora Capo indiscusso del Movimento attirava e inchiodava le persone ai suoi interminabili comizi e le faceva cantare con la mano sul cuore il “Và Pensiero”. È passato oltre un ventennio e le Feste alla Cantina si sono ripetute ogni estate. Sono successe molte cose da allora, ed è rimasto intatto il potere aggregativo di questi avvenimenti. Capriata forse è un po’ un’isola felice dove le Feste della Lega sono fatte anche dalla gente del paese,

senza tessera di partito. Poi ci sono i militanti storici, il nucleo, lo zoccolo duro. Negli anni alcuni se ne sono andati per vari motivi, chi ideologici, chi per stanchezza, chi perché passato a miglior vita, ma c’è sempre stato un ricambio e una crescita che hanno portato al risultato tangibile di una amministrazione comunale di colore Verde Lega che ha come sindaco proprio il dottor Poggio, una persona che ama andare d’accordo con tutti, cerca il dialogo ed evita lo scontro diretto con gli avversari politici. La Lega della provincia e del Piemonte può andare fiera di questo “piccolo” centro dell’Alto Monferrato che ha portato visibilità a numerosi esponenti del partito mettendoli a contatto con la gente nelle

occasioni conviviali delle sue Feste Padane. Al di là del momento strettamente politico, la Festa della Lega ha una organizzazione precisa e complessa e vede impegnate diverse decine di persone, di solito per quattro o cinque sere in un periodo dell’anno solitamente dedicato alle ferie. Ognuno ha il proprio ruolo e compito, dalle cucine al servizio ai tavoli, alla parte tecnica, alle casse ecc. Senza tutte queste persone non sarebbe realizzabile una manifestazione come quella di Capriata. Agli esordi, trovarsi alle feste della Padania era un po’ come sentirsi dei Pellerossa nelle riserve. Nell’aria si respirava la consapevolezza che un giorno molti altri avrebbero capito un messaggio così semplice e al tempo stesso dura-

mente contrastato e stigmatizzato a vari livelli. Fortunatamente la gente nei paesi si conosce tutta e lungi dal credere alle “leggende” dei “leghisti pericolosi ed eversivi”, si è sempre fatta in quattro per dare una mano e perché no, divertirsi e stare in compagnia in una atmosfera che sapeva di voglia di libertà. Nel 2018 la festa della Lega a Capriata è diventata Festa Nazionale del Piemonte perché considerata la più consistente come affluenze e organizzazione. Il dottor Daniele Poggio con la sua famiglia e il fido segretario amministrativo Paolo Giovine non hanno intenzione di mollare, perciò… arrivederci a Capriata quest’estate. La Redazione

Sbloccati gli stanziamenti destinati a comuni

Buone nuove per l’Oltregiogo

R

iccardo Molinari, alessandrino, Presidente del gruppo della Lega alla Camera e segretario Nazionale della Lega in Piemonte, ci concede volentieri qualche minuto strappato ai suoi impegni. È la principale figura di riferimento per la nostra provincia e che da Roma non perde occasione per cercare di portare a casa risultati concreti per questo territorio. Onorevole, ci dia qualche bella notizia che ci scaldi un po’ in queste giornate gelide… Certamente. È proprio di questi ultimi giorni lo sblocco da parte del Ministero dell’Interno degli stanziamenti destinati ai comuni. Per il Piemonte parliamo di oltre 52 milioni di euro, di cui poco meno di 8 milioni per la provincia di Alessandria, da destinare alla manutenzione di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale in genere. Una boccata di ossigeno per la provincia di Alessandria con tutte le sue

criticità. Ho seguito personalmente l’iter del provvedimento e sono soddisfatto perché per la provincia di Alessandria abbiamo ottenuto il secondo posto assoluto, dopo Treviso.

riconosciuta zona in cui potrà essere conveniente investire, specie quando sarà terminato il Terzo Valico e presumibilmente potenziato il Porto di Genova. Questo è importante perché in quest’area vi abbiamo inse-

rito anche Novi San Bovo, Belforte Monferrato, il retroporto di Rivalta e lo scalo ferroviario di Alessandria. Una grande opportunità quindi anche per Novi ed Alessandria.

E riguardo alla sicurezza? Un esempio concreto: già alla fine dello scorso anno erano stati messi a disposizione dei comuni piemontesi fondi per la videosorveglianza pari a 4 milioni e 274 mila euro di cui circa 600 mila per i piccoli comuni in provincia di Alessandria. Anche queste sono misure che aiutano il cittadino a sentirsi più sicuro. Tempo fa in un incontro pubblico svolto qui a Novi lei ha parlato di “zona logistica speciale”. Ci spiega cos’è? È un discorso che rientra nel Decreto Genova e che prende in considerazione Liguria e Basso Piemonte insieme come un’area omogenea che godrà degli stessi benefici perché grazie alla legge e allo strumento giuridico che abbiamo fornito, verrà

A proposito di Genova, qualche parola riguardo al ponte… Ovviamente bisogna attendere che la Procura termini tutte le proprie valutazioni, ma il segnale politico è stato chiaro fin dall’inizio con l’avvio della procedura di revoca delle concessioni a Società Autostrade per quel tratto, per impedire che chi ha causato il danno vada a ricostruire. Poi una cosa importante è stata l’aver ottenuto dalla Commissione Europea una deroga per bypassare il codice europeo degli appalti che prevedrebbe una gara a livello appunto europeo. In tempi rapidi abbiamo creato uno strumento straordinario per il Commissario, che è il sindaco Bucci, per appaltare più velocemente a società scelte da lui e accelerare i tempi (ndr. a Fincantieri e Salini-Impregilo). Inoltre il Decreto Genova guarda al futuro: ci saranno agevolazioni per i residenti, esenzioni, contributi agli sfollati, aiuti alle imprese coinvolte dal crollo e investimenti per la viabilità.

Riccardo Molinari

(E.M.)


Sergio Scolaro Assistenza, vendita, noleggio PC Realizzazione applicativi ad-hoc Centralini telefonici Impianti di videosorveglianza Informatizzazione aziende

Sergio Scolaro

FFebbraio Feb bbraiio 201 22019 9

Il giornalino i li delle d ll Scuole S l Primarie P i i dell'Oltregiogo

SCUOLE PRIMARIE "CARLO MALINVERNI"

e

SCUOLA "LEONARDO"

Consulente Informatico Loc. Giora, 7 - Capriata d’Orba Tel. 333/33.87.999 scolaropc@gmail.com

IL CARNEVALE IN UNA SCUOLA STEINERIANA

ART IGIA NATO A SCU OL A “…CON I SAL ICI”

Da diversi anni, nella nostra scuola interviene gratu grat itam it ente t il S Signor Sant o Cast ellan o che svolge l’attiv ità di cest aio e che, nell’ambito del Progetto “ …Co n i salic i” , ci inseg na a realizzare oggetti e cesti, intrecciando i rami di salice. Da un’in tervista a Santo, abbiamo saputo che tratta questa attività da 50 anni e gli piace molto. Cominciò quando la moglie gli disse che avre bbe voluto acquistare un cesto per raccogliere i giochi della figlia: quello fu il suo primo lavoro con i salici. Da allora ha realizzato tantissim i manufatti: ghirlande, vassoi, portavasi, sedie, cesti e sculture che continua a esporre a fiere e mercati locali nelle valli circostanti. Nelle settimane scorse, prima che nevicasse, abbiamo raccolto vicin o al fiume e nei prati, con i nostri nonni e genitori, alcuni rami di salice molto sottili. Li abbiamo portati a scuola e Santo è venuto a ritirarli per farli seccare e metterli a bagno in acqua fredda per circa una settimana. Quando i rami saranno pronti da lavorare, Santo ritornerà a scuola e, nel piccolo gruppo, ognuno di noi ripasserà la tecnica dell’intreccio, grazie alla quale realizzeremo un piccolo cesto , che conterrà il dolce pasquale preparato con l’Insegnante Laura Ratt o e la Collaboratrice Scolastica Graz ia Mari a Pisac ane . Lo scorso anno abbiamo creato una ghirlanda pasquale con un pulcino in lana, mentre negli anni scolastici precedenti: cestini, una stella natalizia e semplici manufatti. Ringr aziamo Santo per la sua infinita pazienza nel trasmettere una tecni ca che richiede abilità e che ci fa comprendere il valore di antichi mest ieri artigianali che sarebbe bello non venissero dimenticati. Per tutti noi Santo è un “grande amico” e ogni anno lo attendiamo con gioia per trascorrere, con la sua preziosa compagnia, quei momenti significat ivi che resteranno sempre nei nostri cuori e nei nostri p pensieri, mentre rrealizziamo, sotto lla a sua raffinata g guida, i nostri “ c capolavori ”.

Gli alunni della Scuola Malinverni

“Come sii ffesteggia “C t i il C Carnevale l iin una scuola l elementare ad indirizzo Steiner-Waldorf”? Ecco una domanda che spesso ci viene posta non appena si avvicina questa festa tanto attesa da grandi e piccini. Prima di celebrare una festività tanto antica è bene che l’educatore ne trasmetta le origini e il significato più profondo agli alunni, in modo che la festa abbia un’impronta di semplice verità e gioiosa condivisione; alcune settimane prima, i bambini intonano ogni mattina canti allegri e gioviali e i maestri raccontano storie legate alla festività: all’interno di questa atmosfera che va creandosi si preparano maschere di cartapesta oppure scudi, spesso, per i più grandi, con un richiamo alla tradizione greca. Anche i genitori sono coinvolti, nella preparazione dei costumi che poi i bambini indosseranno il giorno di carnevale. I più piccoli scelgono invece un mestiere a loro caro e per un giorno potranno essere quello che “vogliono fare da grandi”! Non ci sono supereroi, idoli, robot o mostri ma semplicemente la magia e la bellezza di qualcosa di vero, colore, gioia e buoni dolci casalinghi preparati con amore. Il carnevale è insomma una grande occasione per condividere tanta bellezza tutti insieme con soddisfazione, divertimento e qualche scherzetto!

Giovanni Vinciguerra Scuola Leonardo di Novi Ligure (AL), Via Istituto Oneto, 5 Cell.: 335/685.75.13


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TRA MOSTRE, CONCORSI E BURATTINI l ni della Scu ola glili alun l’eco dell’entusiasmo tra Non si è ancora spento ica che ha tast fan za rien spe seguito all’e ici”, Enr ico Prim aria di Mo lare in li Am ici” deg ro eat “T del e il fondatore burattini e i trasmesso recentement azz pup con uno spettacolo si, che ha messo in scena Ros si aria di Molare. Prim ola Scu a dell ciclo 2° per gli alunni del 1° e del ha rappresentato ttatori, l’artista del teatro Davanti a tanti piccoli spe anti dalle battute vag stra e fi buf i personagg storie originali, utilizzando stimolati ad e i volt coin i rtendosi, sono stat comiche. I bambini, dive ni dei protagonisti, azio sulle e i test con sui analizzare e a riflettere e sup por to ne popolare di fiabe. Com nell’ambito della tradizio un librett o con da i nat pag om sono stati acc did att ico , gli spettacoli ne graficoazio bor riela alla rilettura e alla so è stato la trama della storia, utile cor per il arricchire ulteriormente pittorica. Per ampliare e are agli alunni alcune ent rim spe far per io tor proposto anche un lab ora i e improvvisazioni attini e inscenare dialogh tecniche di utilizzo dei bur vero unica che dav nza erie vo Enrico! Esp di meravigliose storie. Bra incente ogni racconto avv e nte ona assi app e ha reso emotivament tranti. raffigurato dai piccoli tea nino Maestra Rossella Castag

A Molare tante interessanti attività hanno coinvolto gli alunni della Scuola Primaria aria. Anche i più piccoli delle classi prime e seconda hanno potuto ammirare nella sala multimediale del Comune di Molare i dipinti del maestro Luzzani e i quadri dei suoi allievi. Seguendo un immaginario, ma pur forte filo di collegamento le classi I A, I B e II hanno partecipato al concorso fotografico “La vendemmia e il paesaggio dell’alto Monferrato ovadese” ese”, bandito dall’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato ricevendo un ...e che dire della ambito premio durante una bellissima letterina festa organizzata nella palestra scritta dal piccolo della Scuola Primaria di Molare Nayif? e hanno ottenuto gli elogi dei rappresentanti dell’Ente promotore. Infine gli alunni delle classi prime hanno assistito allo spettacolo di burattini “Pierino e il tesoro dei pirati” a cura del Teatro degli amici e il giorno dopo hanno potuto soddisfare tutte le loro curiosità grazie a Enrico Rossi.

Le insegnanti

la

sicurezza

per noi

è...

NELLA STEPPA AL FREDDO E AL GELO À UN ATTO DI SOLIDARIETÀ Ho chiesto a mio zio Pold ino se aveva notizie sulla seconda guer ra mondiale, lui mi ha parlato di Armando di Vrun: era un uomo alto,aveva il viso ovale e pochi denti. Armando andò in Russ ia con l'esercito alpino, un giorno d'inverno durante la ritira ta trovò in un campo sotto la neve un rifug io di pagl ia dove riuscì a riposare un pochino perché ben presto fu svegliato dai discorsi dei soldati e dallo scoppiettio del fuoc o. Iniziò a tossire perché la sua cuccia si era riempita di fumo , si sporse e vide che la paglia stava bruciando, schizzò fuori facen do in tempo a prendere lo zaino e il fucile sulla neve gelata. Si trovò nella steppa ghiacciata scalzo, ordinò ai soldati di allontana rsi dal fuoco e di riprendere il cammino, perché sarebbero stati in pericolo, obbedirono senza fiatare. Armando prese dallo zaino la coperta, la tagliò a strisce e si avvolse i piedi poi ripre se la fuga. Lungo la strada i cadaveri dei soldati tedeschi eran o migliaia così alla prima occasione Armando si procurò un paio di scarpe prendendole a uno dei tanti caduti, da quel mom ento in poi, fu in grado camminare tenendo i piedi al caldo e al riparo dal rischio di congelamento. Dopo giorni di marc ia in compagnia della fame, del freddo e del fuoco nem ico vide un alpin o seduto sulla neve. Quell'alpino era di Cam po Ligu re e non aveva più forze per continuare il cammino, Armando pochi minuti prima aveva notato uno slitti no abbandon ato e lo andò recuperare, ritrovato il compagno lo caricò sulla slitta assieme agli zaini e partì. Armando prosegui a tappe forzate per un mese tirando o spingendo lo slittino come meglio veniva. Giunto in terre più sicure mise in salvo il compagn o e se stesso affidandosi ai soldati italiani che viaggiando col treno trasportavano verso occidente i feriti e i congelati. Dopo un lungo viaggio riuscì a tornare a casa sano e salvo.

Giorgia Timossi

L’Italia è entrata nella seconda gu mondiale i 10 giugno 1940. La mia si ricorda che in quel brutto peri avevano molta fama e soldi non avevano. Si ricorda anche che av una tesse ra per prendere il cibo davano 100 g. di pane ,la farina ,la e se in casa c’erano dei bambini ti davano un di latte; per i bam tessera era verde, per le donne r per gli uomini azzurra. Il sapon e fatto in casa mettendoci le ossa dal macellaio e la soda caustica, p


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LA PUNTA FREDDA DI UNA BAIONETT A

Il nonno è nato il 13/09/37, i suoii genit itori erano Mari o da Geno va e Rita che veniva da Pont e di Legn o un della Valcamonica in pieno stile mon paesino tano. Quando la guerra iniziò il nonn o aveva solo 3 anni e da Ruta di Cam ogli anda rono ad abitare in Valcamonica ma i tedeschi non si erano dimenticati di quel piccolo posto. Il nonno ricorda bene che suo padre e altre coraggiose persone fornivano aiuti ai part igian i che erano comuni civili o soldati che si erano ribellati ai tedeschi. Lui mi ha raccontato che un giorno mentre prendeva la zuppa per portarla al maiale sentì una punt a fredda al collo, sua zia che era dietr o di lui lo tirò dentro casa, quella lama gelata era la baionetta del fucile di 2 soldati nazis ti che si stavano ritirando e si trovavano lì per man giare la brodaglia. Dopo la guerra il nonno è vissuto a Genova e ora è qui con me.

alle ore 15 venite a festeggiare il

Jacopo

MALIA PER IN ERITREA E IN SO POSTO AL SOLE CONQUISTARE UN

presso il capannone ex Ferriera trucca bimbi, baby dance a cura di PazzAnimazione

uerra a bisnonna odo, ne vevano o: ti a pasta piccoli mbini la rossa e veniva prese poi

ell ne uolato n b nonno è stato arr IIl mio bis da dove è partito li, li po Na a o iat inv 193 3 e a . In Eri tre a ica Afrric r l’Af dopo pochi mesi pe s”. Egli era gu s” “Ne il tro con ha combattuto x”, lan tic o Re x” sat ran “T il partito da Napoli con o im Pr re rca e sba ccolo aneddoto: vid (picc La sua dei pesi massimi). Ca rn era , vincitore C tre a e So ma lia Eri in a err gu di esperienza suto rante i quali ha vis era durata 3 anni du e li. ma So i con to en qualche combattim q to nel 1936 fu richiama Rientrato in Patria R a svolgere lavori va no Ge a o iat inv ne n l 1940 e r le vvigionamento pe di di appoggio e appro olse Sv . nte fro il r pe o tru tr ppe che partivan a nel o alla fine della guerr qu questo compito sin congedo. 194 1945, anno del suo Lorenzo Orlando

PESCEOVADA

FAME E BOM B BE: QUESTA È LA GUERRA venivano fatti bollire e c’era molta puzza . La farina per il pane era poc poca quind i dii lla mischiavano un po' con tutto anche con della paglia. Le persone che potevano andavano in Piem onte a comprare, stando ben attenti che i tedeschi di pattuglia non gli prendevano, poi torna ti in paese vendevano la merce; questa era la borsa nera. Dal 1942 fino alla fine della guerra c’era il copri fuoco cioè che dalle otto e mezza di sera non si poteva uscire fino alle otto del mattino. I tedeschi avevano vietato di suonare le campane

per paura che fosse un segnale, quand do ill mattino del 25 aprile 1945 le campane suonavano tutti hanno capito che la guerra era finita e chi si incontrava si abbracciava per la felicità. Sul monte torre c’era la siren a che avvisava quand o c’erano i bombardamenti, quando suonava le persone si rifugiavano nei quattro rifug i antia erei. erei Il 30 dicembre 1944 al Lago scuro viene ucciso dai fascisti il partigiano G.B. Olive ri ri. Il 2 gennaio 1945 la piazza all’inferiore è stata bombardata, poi il giorno successivo le

case rimaste ffuron urono ob brucia ruciatte, e ssempre il 3 gennaio ci fu un rastrellamento. In tutto furono bruciate 30 case e presi 30 giovani che poi vennero portati o nei campi di concentramento o alla casa dello studente dove venivano torturati. Finita la guerra venivano portati dall'Am Amer erica ica dei pacchi che contenevano sempre 2kg di latte in polvere, farina, zucchero a volte sapone e molto raramente delle scatole di sardine

Davide

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I "MARCHI DOC" DELLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO


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Scrivia e Polcevera Da Novi Ligure attaverso gli Appennini, ad oltre i Giovi I 5 Stelle in campo a Novi

Muliere: per la situazione occupazionale priorità assoluta, ma spazio anche per gli altri risultati

Novi Ligure a cavallo del 2018/2019 U la campagna di crowdfunding “Adottiamo il Marenco”, in grado di raccogliere più di 41.000 euro, destinati a palchi e poltrone.

n 2018 positivo, ma un 2019 all’insegna della crescita civica, per sostenere la città in tutte le sue dimensioni: economica, ma anche sociale e culturale. Abbiamo sentito il Sindaco Rocchino Muliere che ci ha illustrato i risultati del 2018 e gli obiettivi per il 2019. Ecco qui di seguito i punti principali sui quali il sindaco si è soffermato. LA QUESTIONE PERNIGOTTI MA ANCHE ALTRE BUONE NOTIZIE Al primo posto, quella che viene definita “L’assoluta priorità”, ovvero la situazione della Pernigotti.Intanto, altre buone notizie sul fronte dell’economia. Come ricordato dal sindaco, a gennaio è diventato esecutivo un protocollo d’intesa tra Comune, Regione Piemonte e Rete ferroviaria italiana. Obiettivo, potenziare l’area logistica di San Bovo, nell’ottica di un futuro collegamento con il sistema portuale di Genova. Inoltre, la collaborazione tra Gruppo Acos e Azienda Open Fiber poterà la banda ultralarga in tutto il territorio comunale. TERZO VALICO Infine, nell’ambito del Terzo Valico dei Giovi, Novi Ligure riceverà 1 milione di euro. Il finanziamento sarà destinato alla riqualificazione delle zone Basso Pieve, Merella e Barbellotta.

IL TEATRO ROMUALDO MARENCO La città pensa anche al sociale. Il 2019 sarà l’anno della riapertura del Teatro Marenco, aperto nel 1839 e chiuso da 70 anni. Risultato di una collaborazione tra

IMPIANTI SPORTIVI Miglioramenti anche per gli impianti sportivi, con creazione di un campo da calcio in erba sintetica (località San Marzano) e la ristrutturazione del Palazzetto dello Sport, dotato di cupola impermeabile.

pubblico e privato, tra la Cassa di Risparmio di Alessandria e

NEL SOCIALE Da non dimenticare, progetti come l’housing sociale di Via

Verdi, con la trasformazione di Villa Zucca. L’edifico sarà diviso in quattro appartamenti, riservati a giovani ed anziani, stimolando così l’integrazione sociale e generazionale.

RAPPORTI CON LA CITTADINANZA Sempre al primo posto il rapporto con i cittadini. In tal senso Muliere ha illustrato i progressi dell’anno appena terminato. Scelte decisive, come il nuovo regolamento edilizio, pensato per un nuovo modo di costruire. Case di maggior valore, ma anche con minor

dipendenza energetica e minori emissioni. O il nuovo sportello di via Giacometti, creato per rispondere alle domande dei cittadini riguardo la Tari. In conclusione, il sindaco ci sottolinea con soddisfazione che il 2018 ha visto anche l’inizio del monitoraggio per il controllo della qualità dell’aria. Dal 15 novembre è infatti attiva una nuova ordinanza comunale, mirata alla riduzione degli inquinanti in atmosfera. Matteo Clerici

“Noi siamo gente che lavora per la gente” questo il senso l'iniziativa di "LEU"

Proposta di legge per la Pernigotti

I

l 25 gennaio 2019, nella sede di "Liberi e Uguali - Articolo Uno" di Novi Ligure (Al), L'on. Fedrico Fornaro, Capo gruppo alla Camera dei Deputati di "Liberi e Uguali", con a fianco il Consigliere regionale del Piemonte, Walter Ottria, ha illustrato in una conferenza stampa la sua proposta di legge, firmata anche da Pier Luigi Bersani ed Guglielmo Epifani, per tutelare i "marchi storici" italiani. Una legge pensata contro i cosiddetti "prenditori", come sono stati definiti nel corso della conferenza stampa stessa un certo tipo di imprenditori, per impedire che le nostre eccellenze produttive e artigianali non cadano più in mano a speculatori, come ha evidenziato anche un sindacalista della UIL, Tiziano Crocco, presente alla conferenza in un suo molto applaudito in-

L'on. Federico Fornaro con i vertici cittadini di "Liberi e Uguali", Pasquale Coluccio (Coordinatore di zona) e Dilva Manfredi (Tesoriere)

tervento. Anni fa un consigliere comunale di Novi Ligure, proprio per tutelare le esigenze delle eccellenze locali, aveva perorato in consiglio, in occasione di un dibattito sulla "Bottega di Santa Caterina", la creazione di un'apposita Consulta con il compito specifico di promuovere la produzione locale. Eravamo nel 1989, ma la proposta non venne presa in considerazione. Forse i tempi non erano anco-

ra maturi, ma oggi questa esigenza diventa indilazionabile. In tal senso già molte realtà locali si stanno muovendo, come ad esempio il Parco del Beigua che per i suoi prodotti ha ideato il marchio "Gustosi per natura", dove, al riparo di questo ombrello, più nessuno potrà appropriarsi di un marchio locale, trasferendone la proprietà, magari all'estero. La proposta di legge presentata

dall’on. Federico Fornaro è scaturita dalla recente vicenda della Pernigotti, dal 1860 storico marchio novese conosciuto in tutto il mondo per la sua produzione di cioccolatini, torroni, torroncini e uova pasquali, nonché di una vasta gamma di semilavorati per gelateria e pasticceria, la cui attuale proprietà con sede in Turchia ha deciso la chiusura dello stabilimento novese trasferendo le lavorazioni in sedi. Speriamo comunque in una positiva risoluzione della vertenza Pernigotti, anche se la vediamo dura, perché, con l’imperante globalizzazione, il contenzioso esce dai nostri confini nazionali e in ballo non ci sono solo i destini di molte famiglie ma anche un pezzo di storia della città. Gian Battista Cassulo

F

abrizio Gallo, capogruppo del Movimento in Consiglio Comunale e candidato sindaco alle scorse elezioni del 2014, annuncia che per la prossima tornata elettorale del 26 Maggio il Movimento 5 Stelle presenterà una lista di candidati consiglieri che sosterranno il candidato sindaco Lucia Zippo, già consigliere comunale dal 2014 e Presidente della Commissione Bilancio. Lucia è una libera professionista, consulente aziendale, tributario e del lavoro. È conosciuta e stimata per la competenza dimostrata nella sua carriera a fianco delle aziende. Ha vissuto in maniera intensa i suoi 5 anni di consigliatura e ha maturato una conoscenza profonda della macchina amministrativa che si propone di guidare per i prossimi anni. Laureata in Economia, sta concludendo un corso di Laurea in Lettere, sostenuta dalla sua grande passione per la letteratura, l’arte e tutte le espressioni della cultura. Sostenitrice convinta dell’importanza delle associazioni di volontariato, è membro fondatore di una associazione che aiuta i malati oncologici. (m.cl.)


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Vigili Urbani, un anno di attività

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igili Urbani, repressione ma anche prevenzione. In occasione della festa del patrono San Sebastiano del 20 gennaio, il comandante Armando Caruso ha tracciato un quadro dell’impegno dei Vigili Urbani di Novi Ligure. COME CAMBIANO I REATI I dati mostrano una situazione in chiaroscuro. Rimangono rilevanti le violazioni al Codice della strada, più di 7300, sopratutto legate alle infrazioni alla guida. In aumento le sanzioni per superamento dei limiti di velocità, passate dalle 156 del 2017 alle 383 del 2018. In diminuzione invece sia i verbali relativi alla Ztl (1363 nel 2017, 1301 nel 2018) e le violazioni dell’obbligo di assicurazione R.C., passate da 25 nel 2017 a 11 nel 2018. . VIGILI ATTIVI NEL SOCIALE: EDUCAZIONE E VOLONTARIATO Notizie positive, come l’azione a tutto campo dei Vigili Urbani, presenti anche come sostegno ed educatori. Successo per i corsi di educazione stradale, con gli agenti di fronte ad un pubblico di 14 istituti, 98 classi, per un totale di 1949 studenti coinvolti. Positiva anche la conclusione di “Scuola e città sicura”, nata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. Notevole l’attività di prevenzione, con agenti volontari impegnati in 1691 ore a protezione delle Poste, del mercato settimanale e di varie manifestazioni pubbliche. Sempre volontari, i vigili novesi sono stati infine attivi a supporto della Polizia Municipale, in esercitazioni sul territorio della Provincia ed in ulteriori incontri formativi con alunni delle scuole elementari. Matteo Clerici

NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA Il territorio si connota anche per ciò che sa produrre. Tuteliamo i nostri marchi

Il “Canestrello”: eccellenza locale P vanza alle antiche tradizioni popolari, che risalgono a tempi remoti e da allora si tramandano di generazione in generazione.

er un novese come Roberto Moro scrivere un libro sul canestrello è stata senz’altro un’avventura piacevole, che lo ha spinto a percorrere uno straordinario viaggio nella storia del prodotto dolciario e un’indagine accurata delle sue peculiarità. Un libro per tutti, ricco di curiosità, aneddoti e riferimenti storici, ma soprattutto un testo che vuole rendere omaggio ad una delle tipicità del territorio, che va annoverata tra le più significative del repertorio gastronomico.

DAL CANESTRELLO DI TORRIGLIA A QUELLO DI NOVI Il canestrello, nella sua veste di antico dolce tradizionale dell’Oltregiogo Genovese e dell’Oltrepò Pavese viene presentato dall’autore con grande puntiglio descrittivo, nelle sue molteplici varietà, da quello di Torriglia a quello di Vaie, fino a

menzionare il canestrello novese, prodotto tradizionalmente nel novese e nell’ovadese, di cui l’autore fornisce anche le preziose ricette. Volutamente viene evidenziata la particolarità della preparazione, sensibilmente diversa per l’uso di alcuni ingredienti o per metodi di lavorazione, per evidenziare il fatto che ogni prodotto nasce in osser-

IL CANESTRELLO DALLE SUE ORIGINI Sfogliare le pagine del libro è come fare un salto nel passato, perché le ricerche sempre documentate attraverso fonti storiche attendibili e rintracciabili, forniscono un vero e proprio identikit del delizioso canestrello, dalle sue origini che risalgono al tempo dei romani (pare che i dolcetti circolari o a barchetta fossero già prodotti duemila anni fa), all’origine del nome e anche alle molteplici varietà legate alle diverse forme, caratterizzabili a seconda del territorio di produzione. IL CANESTRELLO NOVESE BOLLITO Un occhio di riguardo nella vasta

gamma dei “dolci con il buco” è rivolto al “canestrello novese al Gavi e bollito” (Disciplinare DE.CO) di cui l’autore fornisce notizie storiche, l’identificazione e la ricetta originale, oltre ad indicazioni sulla autocertificazione e la tracciabilità. Non mancano informazioni sugli abbinamenti con l’ausilio degli appassionati della Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori) della Delegazione Alessandria Asti, che offrono preziosi consigli su come valorizzare l’eccellenza gastronomica, in abbinamento a vini bianchi, caffelatte o aperitivi.

Nella seconda parte del testo infatti, vengono riportate le immagini delle confezioni e gli ingredienti impiegati per la produzione, concessi alle stampe da tutti produttori. Una lunga carrellata di immagini per ricordare le glorie degli artigiani di più di 40 panetterie e pasticcerie locali segue un tracciato geografico che va da Novi, Arquata Scrivia, Borghetto di Borbera, Bosio, Cabella Ligure, Capriata d’Orba, Cassano Spinola e Sardigliano, Francavilla Bisio, Fresonara, Gavi, Pozzolo Formigaro, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Vignole Borbera e Voltaggio.

GLI ARTIGIANI E I LABORATORI LOCALI L’evidente intento documentario dell’autore, finalizzato principalmente alla valorizzazione del canestrello, porta i lettori a conoscere in breve tutte le tipicità del territorio.

UN’INDAGINE MINUZIOSA Questa indagine così accurata e minuziosa delle tipicità locali, esprime chiaramente il desiderio del curatore di valorizzare un prodotto che tende spesso a confondersi in mezzo a tante altre nuove produzioni artigianali e industriali. Un pizzico di preoccupazione per il futuro, per la sorte delle nostre eccellenze artigiane, trapela dalle parole di Roberto Moro.

Ricordiamo un novese che ha saputo anticipare i tempi

È mancato Michelino

N

on c’è più. O forse c’è ancora. È mancato a 97 anni un grande uomo che tutti conoscevano per l’eleganza e la correttezza. Ma non tutti sapevano del suo coraggio che, al limite, si pensava collegato al fatto che a 85 anni sciasse ancora, o per le sue avventure marinare (ad esempio con moglie e figlie piccole in Corsica con un gommone). Ma solo ora che è mancato, la figlia ha trovato le attestazioni documentali delle Forze dell’Ordine circa i suoi atti di eroismo in guerra, che sembrano esagerati anche per un film, come quando, ad esempio, con 12 uomini arrestò a Molare 80 tedeschi facendosi consegnare le armi, oppure quando, catturato, fu portato alla Casa dello Studente e torturato per giorni, o quando sfuggì miracolosamente alla fucilazione, per non parlare di altre decine di atti

di coraggio. Racconti che una delle due figlie, Fiorella, pensava ingigantiti dall’età, pensiero confermato dalle asserzioni di altri partigiani (politicamente asserviti al regime partitico “giusto”) che dichiaravano non vere le sue affermazioni. E questo perché Michele Castello, anche quando faceva il capo partigiano con il nome di Micca è sempre stato (purtroppo!?) politicamente un liberale. Quindi non stupì quando il Sindaco, scusandosi per iscritto, nell’immediato dopoguerra gli revocò l’incarico di distribuzione delle case popolari agli sfollati in seguito ai bombardamenti (lavoro prestigioso per un ventiquattrenne) per assegnarlo ad un uomo di apparato. Ma s’inventò subito un lavoro nuovo. Aveva letto su “Selezione” che in America c’era una “cosa” che chiamavano “pubblicità”. Ci si buttò a

capofitto e iniziò così un’avventura che lo condusse al suo vero lavoro: l’apertura di un’agenzia pubblicitaria, la “Publicines”, che fu anche il suo nuovo divertimento. Tant’è vero che (di nascosto dalla famiglia) a 80 anni fece l’ultimo servizio per il Salone nautico di Genova. Non lo spaventava nulla, neanche l’incarico di amministratore del condominio dove risiedeva che, terminata la sua attività di pubblicitario, aveva deciso di accettare. Con il suo garbo, ma anche con la sua fermezza, era riuscito a creare tra i condomini un clima di collaborazione e mutuo aiuto che ancora oggi distingue il condominio Azalea di Via Turati a Novi Ligure. In questa sede la figlia, Fiorella, vuole ringraziare tutti i condomini che, quando papà non era più presentissimo, l’hanno supportata in mille occasioni. Forse una cosa lo spaventava tanto: della morte non

si poteva parlare ed era questo che la figlia Fiorella vuole ringraziare il dott. Tacchino che, unico tra tutti, è riuscito ad accompagnarlo sino alla fine con un sostegno psicologico ineguagliabile, tanto che papà ci ha lasciato quasi addormentandosi serenamente. Ora Michele Castello riposa con le sue ceneri a casa, ai piedi della persona che lui ha amato di più: la sua cara Egle. Umberto Cecchetto

CONCLUSIONI La concorrenza spietata dei grandi centri commerciali potrà dissipare l’abitudine antica di acquistare i prodotti fatti a mano delle panetterie? Solo la memoria collettiva potrà forse evitare che si perda piano piano il profumo e il calore dei vecchi panifici dove il fornaio ancora oggi scambia il i ritmi della veglia e del sonno per poter impastare e infornare prima del sorgere del sole. È questo l’augurio dell’autore e probabilmente di tutti quanti hanno a cuore la conservazione delle antiche tradizioni del territorio. Marta Calcagno NOTA: I proventi ricavati dalla vendita del libro sono devoluti alla cooperativa sociale onlus "Pazza idea" di Novi Ligure per promuovere la produzione artigianale dei canestrelli e dei prodotti biologici ed ortofrutticoli del loro orto


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NUOVA LIBARNA E VALLE SCRIVIA - VAL TREBBIA Busalla: il Sindaco Maieron traccia un piccolo consuntivo sul suo mandato

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Uno studio sul Golfo del Tigullio

Laurea + manutenzione e - sprechi M V enti di novità a Busalla dove uno degli strumenti più delicati della politica cittadina, il Piano Urbanistico Comunale (PUC), adottato dal Consiglio comunale sul finire del 2018, presenta non già la “classica” espansione urbana, ma favorisce interventi di ristrutturazione e di recupero del patrimonio edilizio esistente. Una scelta certamente dettata dal decremento demografico in atto un po’ dovunque, che denota però una nuova attenzione per il territorio. Busalla come altri paesi si sta preparando alle nuove elezioni amministrative di maggio e quindi è anche giusto che l’Amministrazione in carica si attivi per presentare ai suoi concittadini il quadro del suo operato e il nuovo Piano urbanistico va in questa direzione, ma vi sono anche altri temi sui quali il sindaco uscente, Loris Maieron, punta il faro. Come ad esempio sul miglioramento di nodi viabili sia a Busalla che Sarissola e la riqualificazione dell’area lungo la sponda sinistra del torrente Scrivia. E sempre nel contesto di una politica volta alla manutenzione, il sindaco ci informa che è in fase di completamento il potenziamento della pubblica illuminazione con la sostituzione degli oltre 150 lampioni dotati delle vecchie lampade al mercurio con quelli a led, tra l’altro molto più economici. Per gli sportivi, nell’attesa del rifacimento del campo di calcio, fermo per un contenzioso con la ditta appaltatrice, verranno rinnovati gli spogliatoi e “a breve – ci dice il Sindaco – si completeranno anche i lavori di adeguamento dell’impianto sportivo di Inagea e la realizzazione di una staccionata per suddividere la pista di atletica, da poco ristrutturata, dalla adiacente zona ricreativa con parco giochi per i più piccoli”. Per rimanere nel mondo dei giovani, nei primi mesi del 2019, a seguito dello sblocco dei fondi del Bando Periferie, “saranno espleta-

te le gare per la messa a norma antincendio e sismica delle scuole elementari e il recupero dei locali delle ex scuole medie dove potranno essere spostate le classi dell’Istituto Superiore Primo Levi attualmente ospitate nella stazione ferroviaria”. Ma il tema forte che molto fa discutere la gente è quello sul nuovo sistema di raccolta dei rifiuti

che dal 15 Novembre è passato al “porta a porta spinto” “Ci stiamo attestando su una percentuale di raccolta differenziata oltre il 65% ci dice il Primo cittadino con evidente soddisfazione - che era l’obiettivo minimo da raggiungere per consentire un equilibrio dei costi”. E per eliminare incivili violazioni sulle modalità di conferimento

il sindaco assicura che continueranno i controlli da parte della polizia locale, anche attraverso gli impianti di videosorveglianza. “La mia amministrazione si sta avviando verso la fine del mandato con evidente soddisfazione – ci dice ancora il sindaco – perché, oltre a quanto abbiamo già fatto, nel nuovo bilancio che andrà in approvazione tra fine Febbraio e inizio di Marzo iscriveremo importanti interventi sulla messa in sicurezza delle strade comunali, grazie ad un finanziamento ad hoc previsto nella nuova legge di stabilità, e sul rifacimento dell’arredo urbano per rendere più accogliente la nostra cittadina, conferendole quel ruolo di centro commerciale di zona che garantisce occupazione e benessere”.

asone (Ge) - Lo scorso 17 Dicembre 2018, ha brillantemente conseguito la laurea specialistica in Scienze del Mare, con votazione di 110/110 e lode, Marco Grillo. Nella tesi si è valutata l'interazione trofica, in campo e in laboratorio, tra microplastiche ed organismi planctonici (predatori e sospensivori) nel Golfo del Tigullio (Mar Ligure). Al neo dottore i complimenti della redazione!

Marta Calcagno

A circa 700 m.s.l. nel Parco dell’Antola sorge un antico borgo

Torriglia un paese ricco di storia

A

ridosso del Passo della Scoffera, cavallo della Val Trebbia e della Valle Scrivia, sorge. Torriglia, un comune di 2300 abitanti facente parte dell’area della Città Metropolitana di Genova, ricco di boschi, pascoli e soprattutto di acqua con il lago del Brugneto, sul cui bacino, questo ridente paesino del Parco dell’Antola, tappa dell’Alta Via dei Monti, si affaccia. Noi siamo andati a intervistare il suo sindaco, Maurizio Beltrami, anche perché per “l’inchiostro fresco” Torriglia è un paese da tenere ben stretto. Lì infatti nasce lo Scrivia, la nostra acqua, che disseta tutta la valle fino a Tortona e non a caso la Diocesi di Tortona arriva sin qui. E al sindaco, che ci riceve a Palazzo municipale, subito chiediamo lo stato di salute dello Scrivia alle sue sorgenti. “Ottimo ci dice con molta soddisfazione il Sindaco – per-

ché tutte le fognature del capoluogo verranno collegate ad un depuratore per il quale sono stati appaltati i lavori e quindi vi consegneremo le acque pulite!”. Maurizio Beltrami è sindaco di Torriglia dal 2010 e si considera prestato alla politica e allora, chiediamo, perché si è candidato? “Perché me l’ha chiesto la gente che mi conosce per la mia storica attività nella Croce Rossa locale nella quale milito dal 1995 e della quale sono Presidente onorario. E così con alcuni amici, miei coetanei quarantenni, abbiamo formato un gruppo, Insieme per Torriglia, ed eccomi qua”. Cosa ci può dire di questa sua esperienza? “È stata una galoppata e con il mio gruppo andiamo fieri delle molte cose che abbiamo fatto”.

Ad esempio? “Il riordino delle aree di proprietà comunale. Abbiamo dotato il paese di marciapiedi e reso quindi più sicura la circolazione e abbiamo recuperato spazi che erano sottoutilizzati, come Largo Beata Fasce, resa pedonale e completamente rifatta. Ma abbiamo realizzato anche aree verdi e stiamo predisponendo una zona giochi per bambini che sarà pronta in primavera”. Una realizzazione che le sta particolarmente a cuore? “L’aver fornito ai Carabinieri una sede stabile con la ristrutturazione di una palazzina proveniente da un lascito ecclesiastico”. Abbiamo accennato in apertura allo stato delle acque, cosa ci dice del Brugneto? “Stiamo lavorando assieme al Parco, a Propata, a Rondanina e al

CONI regionale per la sua navigabilità, creando attorno ad esso un sito atto ad ospitare eventi sportivi e per il tempo libero”. A proposito di sport, come sta Torriglia? “I suoi impianti sportivi sono in ordine e abbiamo un ottimo campo di calcio, un campo da tennis, una palestra dotata di un impianto fotovoltaico e interessata da un progetto di efficientamento energetico, una piscina estiva, nonché un conosciutissimo maneggio”. E per una giovane famiglia che volesse insediarsi qui da voi, per i figli che prospettive ci sarebbero? “Noi qui abbiamo un Asilo paritario, le scuole primarie e secondarie e da quest’anno abbiamo attivato un accordo con il liceo Pertini di Genova per attivare un corso di studi in Scienze Umane”.

Ma prima di chiudere ancora una domanda, ultima ma non meno importante. Torriglia è un paese montano e quindi con le comprensibili difficoltà nei collegamenti, per esigenze sanitarie urgenti come vi siete organizzati? “Con un eliporto non acora illuminato ma efficientissimo utile anche per i salvataggi nel Parco dell’Antola” Gian Battista Cassulo


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I PROBLEMI DEL TERRITORIO

I viaggiatori di Novi Ligure e Pozzolo Formigaro sui treni in Piemonte

“Ripetuti disservizi”

T

rasporti pubblici in Piemonte: il bilancio è negativo, con tanti problemi e poche cose positive. Per l’inizio del 2019, l’Associazione dei Pendolari novesi presenta in una lettera pubblica il suo “Punto della situazione”. L’unione dei viaggiatori di Novi Ligure e Pozzolo Formigaro si concentra sui percorsi fra Novi Ligure e Pozzolo Formigaro e la Lombardia sulla tratta “Tortona Pavia – Milano”. Obiettivo, “Chiedere chiarimenti e trasparenza”. L’Associazione riconosce un passo avanti rispetto al passato. Il cambio di orario degli autobus del mattino, seguendo il suggerimento degli utenti, riuniti nell’assemblea dello scorso novembre. In generale, però, la situazione è definita “A nostro av-

Piano di emergenza

I

l piano emergenziale predisposto da Trenord non funziona. Questo è quanto ci comunica il Comitato pendolari di Novi Ligure della linea ferroviaria per Milano. “Anche senza dossier – dicono i rappresentanti dei pendolari - il piano è servito solo a mettere una pezza alla carenza di personale e manutenzione che viaggiatori e sindacati denunciano dal 2015”. Nelle fasce pendolari infatti: “Tutto è rimasto come prima, con le solite soppressioni, i soliti guasti, i soliti rallentamenti”, scrivono i Comitati in un pubblico documento. G.B.C.

viso piuttosto disastrosa”, con diverse questioni irrisolte. • La chiusura, avvenuta a settembre 2017, della linea “Novi Ligure – Pozzolo F.ro – Tortona”. • La soppressione del treno 2167 e dell’autobus 2167A, delle 20,44 da Tortona per Pozzolo F.ro e Novi L. Risultato: i lavoratori di ritorno da Milano nel tardo pomeriggio devono impiegare mezzi propri. • L’assenza del servizio autobus da Tortona per Pozzolo F.ro e Novi L, coordinato con il treno 3973 “Milano Centrale – Alessandria”. • La mancata partenza, quasi ogni lunedì mattina, del treno nº 2164 delle 8,18 da Tortona per Milano Centrale. • Forse il disagio più sentito, la cancellazione, regolare ogni lunedì

ma immotivata del treno delle 8,18 da Tortona per Milano Centrale. In generale, “I ripetuti disservizi, che si sono protratti per tutto l’anno scorso” che hanno portato ad un

Gestione Ambiente: raccolta

Differenziata U

esposto ai carabinieri per inter- “ na strada lunga e non priruzione di pubblico servizio. Seva di ostacoli, ma che ci condo l’Associazione, gli autobus sta guidando dritti all’onon si presentano al mattino o, biettivo”. A circa 90 giorni dall’avpiù spesso, non aspettano i treni vio di “Porta a Porta”, nuovo la sera. Per questo, tra le richieste sistema di raccolta differenziata, vi sono “Le regole di ingaggio delle Gestione Ambiente ed i Comuni società di autoservizi che operano partecipanti tracciano i primi bisulla tratta. Desideriamo conoscere, lanci. Risultato, seppur non senza per trasparenza, le condizioni alle problemi, è possibile descrivere quali dette società sono vincolate”. “Un bilancio positivo”. A dirlo, La lettera si chiude così con un au- Alessandro Raggio: il sindaco di gurio, che è anche messaggio chia- Pasturana, elogia i suoi cittadini, ro: “L’anno 2019 possa essere l’anno che “Con alto senso civico, impedella svolta sotto il profilo dell’at- gno, attenzione per l’ambiente e tenzione delle istituzioni e degli enti buona volontà hanno collaborato gestori nei confronti dei cittadini, fattivamente”. contribuenti, elettori, nonché utenti Lo stesso messaggio dal collepaganti”. ga, Lucio Bevilacqua. Secondo il sindaco di Francavilla Bisio, Matteo Clerici “Abbiamo affrontato con Gestio-

Dall’8 gennaio è iniziato il 2° corso di ginnastica dolce nella palestra comunale in via Frascheta e si protrarrà fino al 10 maggio avrà il seguente orario: martedì e venerdì dalle ore 8,15 alle ore 9,15. Le iscrizioni si possono fare direttamente in palestra al costo invariato di € 65,00. È obbligatoria la tessera soci anno 2019 ai fini assicurativi.

ne Ambiente tutte le criticità degli utenti e delle aziende sul nostro territorio. E i problemi sono stati risolti”. A sostenere questo ottimismo anche i dati. Il nuovo sistema di gestione rifiuti ha preso il via il 1° ottobre 2018 a oggi sono partiti i Comuni di Alluvioni Piovera, Alzano Scrivia, Basaluzzo, Castellazzo Bormida, Francavilla Bisio, Fresonara, Guazzora, Isola Sant’Antonio, Molino dei Torti, Pasturana, Predosa, Tassarolo. Rispetto all’ultimo trimestre 2017, “Porta a Porta” ha aumentato la percentuale di raccolta differenziata, più 10% di media, con punte del 20%. Discorso simile per i kg ad abitante annui. Nel 2017, il valore medio era di 168 kg annui, sceso nel 2018 a 102 kg. Due i problemi principali riscontrati. L’abbandono dei sacchetti, per strada o in campagna, e la “migrazione dei rifiuti”: cittadini che li scaricano nei cassonetti stradali, anziché nei propri contenitori a domicilio. Secondo Gestione Ambiente, tale comportamento ha diversi motivi. Sopratutto, la convinzione (sbagliata) di dover pagare di più per contenitori molto pieni e una cattiva volontà di fare una corretta raccolta differenziata. La strategia dell’azienda per risolvere il problema è duplice. Da un lato, Gestione Ambiente parla di “Una delicata fase di passaggio”. Dall’altro, promette una migliore copertura del territorio, anche tramite l’invio di funzionari e l’uso di telecamere.

La segretaria

Matteo Clerici

Pozzolo Formigaro: la Befana vien di… pomeriggio

A tombola nelle cantine del Castello

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rganizzata dalla associazione “Pozzolo d’argento” si è svolta a Pozzolo F.ro il 6 gennaio 2019 la Festa della Befana Nel pomeriggio nelle Cantine del Castello si è giocato a tombola. I numerosi premi messi a disposizione da “Gavazza Pompe Funebri” e da “Fuori Milano di Vilma” sono stati graditi dai partecipanti grandi e piccini. La tradizionale tombola ha riscosso grande successo con un centinaio di presenze, bambini ed adulti tra cui il Sindaco, dott. Domenico Miloscio, il quale ha dato il benvenuto con gli auguri di buon anno e di buon divertimento.

INIZIATI I CORSI DI GINNASTICA DOLCE

Associazione POZZOLO D’ARGENTO, Via Vittorio Veneto, 3 Pozzolo F.ro - tel. 329/327.50.85 (Modesto Zancanaro – Presidente)

A sorpresa, alla fine della tombola è apparsa la Befana che ha donato caramelle e dolci ai bambini, si è lasciata fotografare vicino alla piccola Asia Tenesvolito che era presente con il papà, il fratellino e la mamma

Emanuela Garbarino ed infine ha salutato tutti con un arrivederci al prossimo anno. Il pomeriggio si è concluso con una merenda a base di cioccolata calda e panettone. Giacomo Piombo


l’inchiostro fresco

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CULTURA Cultura e conoscenza del territorio a Isola del Cantone

Presentato "Paesaggi di Carta"

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abato 26 gennaio 2019 a Isola del Cantone (Ge) nella bella cornice di Palazzo Spinola è stato presentato il volume “Paesaggi di Carta”, catalogo sull’iconografia e cartografia dell’Alta Valle Scrivia edito a cura della Sagep di Genova con il contributo del Lyons Club Valle Scrivia. Nel contempo nelle sale del castello è stata inaugurata anche l’omonima mostra che resterà aperta sino al 19 maggio. Presenti all’inaugurazione, oltre alle autorità locali e agli studiosi del ramo, Francesca Imperiale, Soprintendente archivistica e bibliografica della Liguria, Vincenzo Tinè, Soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio Liguria e Daniela

Segale, Presidente dell’Ente Parco Antola. Relatori, Charles Watkins e Pietro Piana dell’Università di Nottingham, nonché Simona Caleca, Direttrice del Museo Archeologico dell’Alta Valle Scrivia. La location scelta per l’evento bene si accompagna ai contenuti di questo catalogo perché il Palazzo Spinola è una costruzione storica che risale al XIV secolo quando gli Spinola erano feudatari di Isola de Cantone dove rimasero sino al 1797 tempi in cui la Rivoluzione francese spazzò via dall’Europa l’ancien régime. Palazzo Spinola, il cui impianto originario era quello di un castello, sorge su una rocca alla confluenza tra il Vobbia e lo Scrivia, ma, dato il sito piuttosto

Le sale della mostra

disagiato, nel 1628 fu rinforzato con un torrione a pianta quadrata con funzione di contrafforte per fermare un processo franoso nel sottoastante corso d’acqua.

Dopo la Pace di Versailles, però, nonostante i tentativi di restaurazione nulla fu come prima e nel 1819, il castello cadde in mani meno nobili che lo trasformarono

in abitazioni private. Fortunatamente una parte dell’antica costruzione rimase ancora integra e, diremmo con molta oculatezza, l’Amministrazione comunale di Isola del Cantone acquisì la porzione sud e la loggia secentesca per recuperarla agli usi pubblici. Qui il 19 ottobre 2013, dopo una serie di interventi architettonici piuttosto complessi, ha trovato spazio il Museo Archologico dell’Alta Valle Scrivia, che è stato inaugurato, grazie ad un accordo tra i comuni di Isola del Cantone e di Savignone. Oggi nelle sue sale la cultura e la conoscenza del territorio trovano ospitalità e cittadinanza.

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Serravalle: bambini in biblioteca

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Serravalle Scrivia nella biblioteca dedicata all’avv. Roberto Allegri, storico locale di chiara fama, dall'8 febbraio “I Topini di Biblioteca” leggono “le favole di Esopo”: e imparano gli insegnamenti del più celebre tra gli scrittori di favole. E così gli alunni, già lettori in erba, affascinati da quei racconti imparano le storie della volpe e dell’uva, della cicala e della formica e della gallina dalle uova d’oro, ma anche tante e tante altre cose ancora! (G (GB)

Gian Battista Cassulo

Una vitalità culturale che trova le radici nell’amore verso la propria terra

Una mostra che segna un punto di arrivo

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ntitolata “Paesaggi di Carta” la mostra, con le riproduzioni di opere di Clemente Rovere, Leone Carlo Righini, Carlo Bossoli e numerosi altri autori riguardanti Isola del Cantone, Ronco Scrivia, Busalla e Arquata Scrivia e dove vi è anche un disegno di Isola del Cantone risalente al XVII secolo, altro non è che la concretizzazione visiva di un lungo percorso culturale iniziato molti anni fa. Isola del Cantone è un paesino senza grandi pretese: neanche la grande Storia vi si è soffermata rendendolo sede di una battaglia o luogo di nascita di personaggi illustri;

ciò nonostante nel 1913 un oscuro Curato, don Stefano Costa (18741940), ne scrisse la prima cronaca, smilza, essenziale, ma da cui hanno attinto, e ne attingono, in tanti. Si intitolava Isola del Cantone in Valle Scrivia. Cenni storici. Lo stesso sacerdote aveva visto un disegno dedicato a Giulio Spinola, probabilmente esposto come fosse un semplice quadro, nell’abitazione della famiglia Berolla, proprietaria di una antica casa arricchita da uno splendido giardino con pozzo, ballo e pergola, circondato da muri, chiamata La Villa. Il suo occhio individuò subito l’importanza dell’og-

getto e ne fece fare una stampa distribuita ai paesani. Mezzo secolo dopo nacquero il Centro Studi Storici a Busalla e il Centro Culturale a Isola; il primo stava letteralmente salvando il Castello della Pietra e dava vita a un progetto di Museo a tappe che riguardava tutti i Comuni della zona; sorsero il Museo di Cultura Contadina in Val Brevenna, quello Archeologico a San Bartolomeo di Savignone, quello Paleontologico a Crocefieschi, il restauro del castello di Borgo Fornari e tante altre iniziative. La cosa di maggior spicco, però, fu che la sede di Villa Borzino

divenne il punto di riferimento per chi voleva fare ricerca in qualunque campo: si impararono a riconoscere tegoloni romani e ceramiche, a scrivere articoli scientifici e così ogni scoperta divenne patrimonio comune. Molti trassero entusiasmo ed esperienza a tal punto che oggi i loro ritrovamenti archeologici riempiono il Museo che ospita la mostra di Isola del Cantone. In qualche decennio un paese come Isola divenne il più documentato storicamente dei dintorni: a partire dal lago fossile di 11.000 anni di età, scoperto proprio al suo confine con Vobbia, si passò alle

accette in pietra verde del Neolitico, alle ceramiche dell’Età del Ferro, alle maskenfibel, alle monete e, come già accennato, ai tegoloni romani, agli scavi archeologici di Montessoro e Santo Stefano condotti dall’Università di Torino, al restauro del Palazzi Spinola del Cantone, fino all’ultimo del Castello di Montessoro. In questo magma culturale non poteva non esserci qualcuno che iniziò ad acquistare, tramite internet, tutto ciò che di iconografico riguardasse la Valle Scrivia. Il colpo grosso avvenne pperò ppochi anni fa: l’ultimo erede di quella

famiglia Berolla che possedeva l’originale della cosiddetta stampa di Isola del ‘700, cedette alle lusinghe del nostro anonimo collezionista e gli consegnò il disegno acquerellato. A quel punto l’entusiasmo di chi gestisce il Museo Archeologico e dei Soci del Centro Culturale incontrava la disponibilità da parte del raccoglitore di queste opere ad esporle al pubblico: e così è nata la Mostra. Servizio raccolto con interviste dirette a studiosi studio locali dalla redazione de “l’inchiostro fresco”

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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

SPECIALE QUELLI DEL '38 “Quelli del ’38”. Storia di un sodalizio che dura da quarant’anni

Bella storia di amicizia e di impegno sociale Quelli del '38 - 40° al Ristorante "Corona" di Novi Ligure

D “

obbiamo ingegnarci a fare un qualcosa per lasciare di noi almeno un po’ di traccia in eredità a quelli che verranno dopo di noi!!!”. Queste parole, buttate là tra un bicchiere e un altro, mentre “Quelli del ‘38” nel 1978 stavano brindando presso il ristorante “Il Corona” di Novi Ligure al loro 40° compleanno o “Festa della Leva” che dir si voglia. E da quella data iniziò un’epopea che ancora oggi, a distanza di quarant’anni, continua e continuerà ancora. Tante le cose fatte e tra queste un libro, “Um Suvena” antologia di storie novesi raccontate dai protagonisti, che diedero alle stampe nel 2008 in occasione del loro 70° compleanno. Questo compleanno fu festeggiato con una serie di eventi che trovarono il loro culmine nella messa solenne celebrata il 24 settembre dal coetaneo Mons. Martino Canessa, allora Vescovo della Diocesi di Tortona, nella chiesa novese della Collegiata, ripresa addirittura da RAI 1 e andata in onda sulla rete ammiraglia nazionale alle ore 11.

Il libro di “Quelli del ’38”, stampato da Eros con una tiratura di 1000 copie (una delle quali addirittura consegnata direttamente nelle mani del Papa Ratzinger) non è servito solo come un lascito storico di questo attivissimo gruppo di amici, ma è stato anche un utile strumento per raccogliere fondi da destinare al recupero del’artistico Coro ligneo della Collegiata.

Cosa realizzata nel 2009 con la consegna a Don Franco Zanolli del ricavato e permettere così alla ditta Nicola Di Aramengo (Asti), autorizzato dalla Soprintendenza ai beni culturali e architettonici del Piemonte, di riportare agli antichi splendori il Coro, come testimonia una Targa ricordo posta nel 2018 nel proscenio del Coro stesso. Ma, oltre a questa pregevole iniziativa di grande spessore culturale, cosa ricordano con grande piacere quelli del 38? “Tutto – ci dicono quasi come se fosse scattato un comando - ma quello che più ci è rimasto impresso è stato la gita sul lago Maggiore nel

1998, dove vi arrivammo in treno, viaggiando sullo storico Settebello (foto) appositamente da noi noleggiato per due giornate intere e il sabato precedente lo mettemmo a disposizione delle scuole novesi per portare gli studenti sino ad Alessandria in viaggio di prova andata e ritorno”. E anche qui con il coinvolgimento delle scuole nella loro attività di gruppo il senso della comunità non manca! “La Domenica (ndr.: 7 giugno 1998) poi tutti sul Settebello per il Lago Maggiore sulla tratta Novi – Alessandria – Mortara – Arona per imbarcarsi su un battello d’epoca in

Quelli del '38 - 65° a Pasturana

visita guidata all’Isola Madre (Palazzo Borromeo) e dopo all’isola Bella per un lauto pranzo nel complesso del Palazzo Borromeo e ritorno a Novi in giornata”. Altri bei ricordi sono quelli legati alle Cinque Terre dal 1993 al 1997. L’idea, nata nel 1992, diventerà un successo per il gruppo, con l’originale appellativo delle cinque “Pro Menate” con tanto di volantino pubblicitario che evidenziava il motto: “Fiòi vdemse un pò tuti i òni” (Ragazzi vediamoci un po’ tutti gli anni). È stato questo un esempio di turismo locale ecologico, in treno, con carrozze riservate e fermate straordinarie degli intercity in quelle piccole stazioni di quei

borghi straordinari che il mondo ci invidia. Avendo anche modo di apprezzare la variegata e gustosa cucina ligure, mettendo i piedi sotto il tavolo nei caratteristici locali. Al termine dei lauti pranzi i convivi erano allietati dagli spassosi monologhi rigorosamente in dialetto del nostro Maurizio Barzizza.

’38 - e addirittura nel 2003 abbiamo organizzato, in occasione del nostro 65° compleanno, una camminata Novi – Pasturana sugli antichi sentieri e giunti a Pasturana ci siamo ristorati alla Locanda San Martino. Un modo come un altro pur di stare tutti insieme, unendo sport e buona cucina”.

Altro ricordo la gita a Bra fatta nel 30 settembre 2001, anche qui, con un treno speciale per andare alla manifestazione “Da cortile a cortile” un itinerario enogastronomico alla scoperta di cortili storici (… e mangerecci) della città di Bra!!!

Senza dimenticare in occasione del 75° nel 2013 “Il ‘38 in piazza”, una carrellata di spettacoli teatrali delle tre compagnie novesi: la Paolo Giacometti che presentò “Grasie megu” e “L’e tut so pore”, I Mattatori, con “La sposa e la cavalla”, infine la 2 x 6, che improvvisò “1938….. vent’anni dopo”. Senza trascurare i vari appuntamenti per i concerti d’organo sullo storico “Serassi” nell’Insigne Collegiata del nostro Maestro di fama mondiale, Gian Carlo Parodi.

“Ma non abbiamo mai trascurato i nostri posti – ci dicono Quelli del

A questo punto una domanda è d’obbligo: come è articolato questo gruppo di amici per poter sostenere un sforzo organizzativo così impegnativo?

Il Coro ligneo restaurato

Targa ricordo

Quelli del '38 - Sul Settebello

Quelli del '38 - 80° alla Collegiata di Novi Ligure

“Abbiamo costituito un’associazione non lucrativa detta Quelli del 38 nel 2007. Il gruppo fondatore era formato da, Italo Bonissone, Alvaro Cosso, Giuseppe De Carli, Vincenzo Fasciolo, Gianfranco Fasciolo, Cesare Gastaldi, Vincenzo Imperiale, Sergio Miglietta, Maria Luisa Passalacqua, , Emiliana Pitturazzi, Flaviana Rota”. Una bella realtà questa non solo per gli amici che si sono ritrovati in questo gruppo, ma per Novi, la loro città, che ne acquista merito e prestigio. (g.b.c.)


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SPECIALE AMBIENTE

alla scoperta del nostro territorio Calendario escursioni Family Cai" • 16/03: Escursione con l'associazione Libera – uscita nella campagna alessandrina con visita ad una cascina

“Family CAI” La Via dei tubi D

• 09/06: 19° Giornata nazionale dei sentieri – Appennino Ligure Piemontese “In cammino con i parchi”.

Prossime uscite in programma • 23 FEBBRAIO: Gruppo MTB Cicloescursionismo Rive Rosse “Lo Utah Piemontese” - Brusnego (BI) • 03 MARZO: Gruppo TAM (TUTELA AMBIENTE MONTANO) Escursione speleologica Grotta della Pollera • 31 MARZO: Gruppo Escursionismo Monte Mao e la Via Romana – Appennino Ligure Spotorno (SV) • 24 MARZO: Scialpinismo Monte Albrage – Valle Maira, Cuneo Nota: si ricorda che è necessario iscriversi entro il venerdì precedente la gita.

CLUB ALPINO ITALIANO sede di Novi Ligure, via Verdi, 37 Per iscrizioni ed informazioni: mercoledì 18.00 -19.00 e il venerdì 21.00 - 23.00 In orario di apertura della sede contattare: 324 9898748 Negli altri orari: 348 2605707

Giovani Escursionisti ECOconsapevoli Un itinerario lungo un antico acquedotto, tra mare e monti

• 26/05: Birdwatching in Val Borbera – uscita con un ornitologo

• 29-30/06: Dolceacqua la Val Nervia e i Balconi di MartaAlpi Ligure (IM) – pernottamento in rifugio.

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ll'interno del Club Alpino Italiano con “FAMILY CAI” si inizia a nere far riferimento a quel genere di attività pensate ed organizzate specificatamente per coinvolgere le famiglie con bambini che si vogliono avvicinare alla montagna, a “piccoli passi”, ovviamente. La montagna è per tutti, per i bimbi più piccoli e i genitori, senza alcun tipo di esclusione. Sono iniziative per vivere con i propri figli esperienze ludiche e formative. Inoltre le terre alte permettono di avvicinarsi alla natura e alla fauna che le popola. Escursioni dove i bambini, di età compresa tra i 4 ed i 12-14 anni (ma ben vengano anche i più piccoli, sulle spalle di mamma o papà negli appositi zainetti da montagna) possono camminare per sentieri e divertirsi in compagnia con la famiglia incontrando tanti nuovi amici, questo renderà ancora più piacevole camminare e i bambini non saranno certo i primi a stancarsi! Gli itinerari sono scelti a “misura di bambino”, con uscite varie in montagna, sempre a contatto con la natura e con l'intento di riscoprire sentieri facili ma piacevoli anche per i “grandi”. Notevoli sono le agevolazioni per le Family Cai a partire dalle quote d'iscrizione che prevedono delle taraiffe agevolate per il socio

fa familiare e i soci giovani (b (bambini e ragazzi fino a 18 an per chi invece volesse anni); par partecipare, per provare con l'esperi l'esperienza quale sono le facilitazioni e gli appoggi che si hanno in un escursione progettata e organizzata dai referenti Cai, c'è sempre la possibilità di pagare la quota giornaliera assicurativa che permette di accedere all'attività. Gianni Brocca, Mela Cocozza

omenica 20 gennaio il gruppo Cai Tam (Tutela Ambiente Montano) ha organizzato la prima uscita lungo questo affascinante sentiero. Il percorso, fruibile unicamente accompagnati dalle guide del parco o previa loro autorizzazione, si snoda in un incontaminato e selvaggio ambiente di sconvolgente bellezza ove distogliere lo sguardo dal paesaggio circostante risulta arduo impegno. Il vecchio acquedotto percorre cenge ed anfratti rocciosi, perfora creste di roccia con mirabili gallerie, salta forre ed anfratti con arditi strapiombanti muri a secco ed i tratti più esposti sono stati attrezzati con catene e scale per aumentarne la sicurezza. Indispensabili piede fermo ed assenza di vertigini, poi il gioco è fatto: inizia una breve avventura in un paesaggio fantasmagorico. Indispensabile una pila frontale per percorrere le buie e talora basse gallerie scavate a forza di braccia nella roccia del promontorio

da antiche ed esperte mani contadine. Il gruppo ricco di oltre venti partecipanti si avventurato senza fretta sull’itinerario, ogni singolo attimo e profumo e panorama è stato assaporato e ‘bevuto’ fino all’ultima goccia, fonte di sensazioni e fortissime emozioni. Una mano sicura a coloro che con più difficoltà si sono approcciati al percorso è stata sicuramente buona cosa, unitamente ai consigli per una migliore progressione nei tratti più esposti, ed assicurare i bimbi pre-

L'antico sentiero dei tubi nel Parco di Portofino: splendido itinerario lungo il vecchio acquedotto costruito a inizio del Novecento, per portare acqua dalla sorgente di Caselle fino a Camogli e nel borgo di San Fruttuoso.

senti con imbrago e corda è stata una totale garanzia per la loro sicurezza ed incolumità. Splendida giornata passata in ottima compagnia e serenità, a spasso fra le emozioni di bellissimi momenti e paesaggi, dopodiché ci si lascia con un filo di rammarico ma con gli occhi ed il cuore gonfio di sensazioni forti e coinvolgenti con l’augurio di rivedersi quanto prima per una prossima gita. Alberto Ponassi

Alla scoperta di una delle pagine più tragiche della nostra storia

La Diga di Molare

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omenica 20 gennaio prima uscita del Gruppo di Alpinismo Giovanile della sezione C.A.I. di Novi Ligure. Meta dell'escursione la Diga di Molare. Una splendida gita per grandi e piccoli in un ambiente selvaggio alla scoperta di una delle pagine più tragiche ed allo stesso tempo dimenticate della nostra storia. Il 13 agosto 1935, lo sbarramento di Sella Zerbino (che insieme alla diga creava il lago di Ortiglieto) cedette, creando un'onda di piena sul corso del torrente Orba. L'enorme massa d'acqua spazzò la

valle dell'Orba, giungendo fin oltre Ovada e causando più di cento vittime, oltre ad innumerevoli danni materiali. In seguito al disastro, anche il corso del fiume stesso fu modificato. La diga principale non riportò invece alcun danno, ed è oggi un interessantissimo monumento di questo "Vajont dimenticato" piemontese. Diviso il gruppo in base ad allenamento ed età, i più piccoli ed alcuni adulti sono rientrati lungo lo stesso percorso dell'andata mentre ai soli ragazzi più esperti, è stato possibile chiudere il giro ad anello che dalla

ESPERTI in emozioni!

base della diga risale l'altra sponda e rintraccia un sentiero, meno agevole, più esposto ed in parte franato, che riporta alla partenza. Alessandro Gemme

Nota: per ogni informazione su questo interessante itinerario a tratti non segnalato, possibile contattare la sezione e riferenti del Gruppo Alpinismo Giovanile: Riccardo Bozzi e Alessandro Gemme.

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 Le rubriche de Distanza delle piante dai confini

p Dall vostra parte Dalla

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n un un pprecedente recede d nte t articolo a titic ar ticolo olo avevo vo affrontato il tema dellle distanze dii difici. Di D seguito, invece, prenderò tra glili edifi in considerazione alcuni aspetti relativi alle distanze per gli alberi. Quali sono le distanze dal confine che bisogna rispettare per piantare un albero? Tre metri per gli alberi di alto fusto. Un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Mezzo metro per viti, arbusti, siepi e piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo. Tuttavia se sul confine è presente un muro divisorio tali distanze non devono essere osservate, purché le piante non superino l’altezza del muro stesso. Di quale tutela gode il vicino a fronte del mancato rispetto di tali norme? Egli può esigere che vengano estirpati gli alberi e le siepi che siano stati piantati o che siano nati ad una distanza inferiore rispetto a quelle sopra indicate. È tuttavia possibile vantare un diritto di tenere alberi a distanza inferiore a quella prevista dalla legge? Sì se sussiste una servitù, che ad esempio può essere costituita per contratto. Se da molto tempo sul mio terreno vi sono alberi a di-

Avv. Fabiana Rovegno

stanza inferiore a quella legale potrei avere diritto a mantenerli? Sì, perché se decorrono 20 anni da quando è stato piantato l’albero tale diritto potrebbe essere usucapito. Pur nel rispetto delle distanze legali dal confine, potrebbe accadere che i rami si protendano sul terreno del vicino. Cosa prevede la legge al riguardo? Premesso che in primo luogo è necessario vedere cosa stabiliscono i regolamenti e gli usi locali, la legge riconosce al vicino il potere di costringere il proprietario del fondo da cui provengono i rami a tagliarli. Può essere utile dimostrare che i rami degli alberi presenti sul mio fondo sono sempre stati protesi sul terreno altrui? No, in quanto la giurisprudenza non ammette l’usucapione rispetto alla protensione dei rami. Si possono raccogliere i frutti dai rami protesi sul proprio terreno? No, possono soltanto essere raccolti quelli naturalmente caduti, in quanto maturi o per effetto di agenti atmosferici. Avv. Fabiana Rovegno

M

i chiamo Asia, ho undici anni, sono nata ad Acqui Terme il 1° gennaio 2008. Abito a Rossiglione con i miei genitori mia sorella e il mio fratellino. Fin da quando ero piccola, sono sempre stata una bambina vivace, non stavo mai ferma un minuto, mamma e papà dicevano che avrebbero dovuto legarmi. Quando ho iniziato ad andare all'asilo non conoscevo molti bambini ma col tempo ho fatto amicizia. Alcuni avevano ancora il ciuccio io invece non l'ho mai voluto, al contrario di mia sorella che l'ha tenuto fini a due anni e mezzo. All'asilo io ed alcune mie amichette mentre ci lavavamo le mani, cantavamo sempre “topolino topoletto” e ci inventavamo quasi tutta la canzone. La bidella Nadia, quando uscivamo dall'asilo ci dava sempre una caramella e così faceva anche al mattino appena entrati. Ero molto felice di andare all'asilo e mi divertivo tanto. Quando abbiamo iniziato ad andare a scuola ero eccitata e non vedevo l'ora di sedermi nei banchi. Insieme ai miei genitori mi sono esercitata molto, sia a scrivere, sia a leggere e d ho imparato velocemente, adesso adoro leggere, tanto che certe volte finisco un libro in un giorno. Adesso stiamo per andare alle medie e ringrazio tutte le maestre per averci insegnato tante cose e perché sappiamo che il tempo si avvicina e mi ricordo ancor il primo giorno noi bassi e con un grembiulino addosso. Vorrei ritornare a quei tempi. È stato bello stare con voi. Grazie! Asia

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on mi parlava in tedesco, ma in inglese. Gli dissi subito, per rompere il ghiaccio, che ero genovese, come Giuseppe Mazzini, che forse frequentava a Londra. “Ah, genoese, like that stingy scottish-man of Mr. Adam Smith!” Il solito luogo comune sull’avarizia, pensai. Gli risposi come la parsimonia fosse al più una forma di egoismo, frutto di un eccesso di prudenza – “for the rainy day” -, e che capitale e risparmio - non so come questa stramberia mi venne fuori - fossero “come l’uovo e la gallina”. Mi trovavo invece d’accordo sulla sua idea di sfruttamento: sull’idea che i rapporti sociali siano mediati dai rapporti di scambio e che i rapporti di scambio abbiano ad oggetto i prodotti del lavoro. Un teatro (dis)umano dove il produttore mira al massimo profitto, con inevitabile detrimento del lavoratore, il quale, con il suo salario, riesce a mala pena ad acquistare ciò che ha contribuito, con il suo lavoro, a produrre. Zittendomi, mi chiese in mezzo italiano: “Du ezere kommunist? Ankore?” Rimasi, attonito, a fissare la sua barba bianca. Caro amico - egli proseguì - facendosi perfettamente intendere, la sovranità oggi si fonda sul consumo, non sul lavoro. Il consumatore esercita il voto ogni volta che acquista. Ai miei tempi non si parlava di democrazia. Nel 1883, mio ultimo anno terreno, lo stato liberale aveva nella legge, generale e astratta, durevole nel tempo, il proprio baluardo. Con il suffragio universale e l’intervento pubblico nell’economia, lo stato si è fatto “democratico”. Ne ho sentito parlar bene. Ma oggi avete anche di meglio: la democrazia-mercato. Pensi agli OUTLET. Il cittadino, quando sceglie di consumare, e cosa consumare, egli-è, e partecipa, per di più, ad un sistema globale. Il market senza confini è il suo riferimento. Certo. Il diritto costituzionale non sapete più cosa sia e la governance ha soppiantato l’idea di governo. Governance - come lei mi insegna - significa che tutti sono riconosciuti come titolari di validi interessi: opportunità per tutti di inserirsi nei processi decisionali.

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Oggi ciò che importa è creare delle convergenze sul modo di “minimizzare i costi” e “massimizzare i benefici”. Lo diceva il produttore e lo dice anche il suo nuovo alleato: il consumatore. Tutto è in equilibrio seppur instabile. E’ una legge universale. Non a caso il MATERIALISMO STORICO è una mia intuizione, che quei bravi studiosi della Scuola di Francoforte hanno reso immortale. Marx mi sembrava un cadetto della Bocconi, dall’ego smisurato. Ma mi scusi Dr. Marx - pentendomi del fritto misto serale - se tutti devono consumare e nessuno può permettersi il lusso di essere povero; e se per il produttore, il lavoro è solo un costo, il maggiore dei costi assieme alla burocrazia e le sue regole, chi mai lavora per produrre beni e servizi ? Insomma, secondo il suo modello - alquanto “revisionato” mi consenta - il costo di chi non lavora è minore del costo di chi lavora. Caro mio, ma voi in Italia non pensate forse di realizzare un risparmio generale mediante i non-lavoratori, purché consumino…come lo chiamate…il “reddito di cittadinanza”? Lei comunque dimentica la tecnologia. La tecnica, diceva un architetto mio connazionale, consentirà di far la guerra (atomica) con una decina di uomini. Nulla vieta allora che la tecnica vi liberi interamente dal lavoro. I prodotti specie gli alimentari saranno accessibili a prezzi praticamente irrisori e la domotica vi fornirà di case in grado di autogestirsi. I produttori saranno poi felici di pagare le tasse perché, finalmente, la funzione allocativa dell’ente pubblico sarà volta ad evitare costi inutili e quindi a garantire i massimi profitto senza quei pericoli di sfruttamento cui lei accennava. Ero esausto. Questa non era dialettica, ma un monologo di un vegliardo invasato e per fortuna mi svegliai, vincendo la forza attrattiva del sogno. La televisione era alta. Si parlava di risorse scarse e di inquinamento demografico. Marx u no l'ha capìo un belìn. A Giorgio Gaber e Mauro Musso, comunista


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 Le rubriche de

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sanità pubblica o sanità privata?

Bulbi: cosa fare dopo lla fioritura

Sanità: un piccolo aneddoto

IL MIO GINOCCHIO FA CRIK CRAK

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bulbi: un anticipo della primavera. Tulipani, giacinti, crochi quelli più conosciuti, ma sono davvero tanti! Belli, colorati e poco esigenti: il terriccio va mantenuto umido, mai fradicio, fino a quando il fiore appassirà. Cosa fare ora? Potresti buttarli, ma te lo sconsiglio: puoi conservarli di anno in anno per ripiantarli, in terra o in vaso: in autunno i bulbi a fioritura primaverile ed in primavera quelli con i fiori estivi. Conservarli è semplice: toglili dalla terra, puliscili con un pennello e controlla che non siano danneggiati. Riponi quelli sani in una scatola separati da strati di carta per mantenerli asciutti. Sistema la scatola in un luogo fresco e asciutto fino all'autunno e, ogni tanto, controlla che i bulbi siano sempre sani. Al momento giusto, secondo la varietà, sistemali in vaso o giardino rispettando la profondità che richiedono, innaffia bene per favorire lo sviluppo delle radici e aspetta i loro bellissimi fiori! Simona

N

ovi Ligure - È da quindici giorni che ho un male boia al ginocchio sinistro. Quando cammino sento delle fitte che mi fanno andare tutto storto. Proprio io che di solito cammino come un fulmine e che a se sto fermo anche un minuto divento malato!!! E cosi, dopo quintali di Lasonil andati a vuoto, oggi mi sono deciso ad andare all’ospedale per fare le lastre e capire che cosa ho. Mi sono presentato in radiologia, la sala d’aspetto era quasi del tutto vuota e si sentiva solo il ronzio delle apparecchiature elettroniche. Chiedo, presentando l’impegnati-

Il Mondo visto da

Esco dall’ospedale zoppicante e con la coda tra le gambe, ma un pensiero razionale mi colpisce come un fulmine. Attraverso la strada ed entro in un ambulatorio privato che è proprio lì di fronte all’ospedale, dove fanno tutto. Anche lì presento l’impegnativa, una

Mi dicono che tra un’oretta potrò ritirare il referto, anche se già mi hanno anticipato che ho un po’ di artrosi. Poco male l’importante è riuscire a camminare!!! Esco e penso a queste due realtà, da una parte l’ospedale pubblico, dall’altra l’ambulatorio privato, separate da una sola e semplice strada. Una strada però che divide anche due mondi diversi. Gian Battista Cassulo

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

ti!! Salviamo gli elefan

uest mese vogliamo portarvi in uesto Kenya, e parlarvi di un progetto molto nobile. Tutti conosciamo i grandi parchi e le savane di questo paese, ma non tutti sanno che ancora oggi questo paese è vittima di bracconaggio che fa strage di elefanti e rinoceronti. Proprio per salvare da morte certa i cuccioli di questi animali rimasti orfani, nel 1977 Daphne Sheldrick fondò il David Sheldrick Wildlife Trust, in onore del defunto marito David. Abbiamo visitato questo centro che si trova vicino Nairobi ed è molto emozionante assistere verso mezzogiorno al momento del pasto quando i ragazzi dello staff allattano questi grossi cuccioli con enormi biberon di latte. Vedere questi piccoli di elefante che giocano con l’acqua, che interagiscono tra di loro e con le persone, che con la loro proboscide stringono i grossi biberon è un’esperienza che apre il cuore ed è consigliato a tutti, soprattutto a famiglie con bambini che rimarranno letteralmente rapiti dallo spettacolo della natura davanti ai loro occhi. Ci si renderà conto di quanto questi animali siamo molto umani e sensibili. Consiglio a tutti coloro che partono per un safari in Kenya di dedicare una giornata a Nairobi dove sarà possibile visitare questo centro, oltre a conoscere meglio questi animali potremmo dare una mano con una piccola donazione oppure adottando il nostro elefantino di cui poi potremo seguire la sua evoluzione, tramite internet, una volta tornati a casa. Allora non mi resta che augurarvi buon safari a tutti…perché dagli animali abbiamo molto da imparare!!

Il mondo a portata

Quindi se io andassi il prossimo lunedì e se per caso fossi l’undicesimo non potrei fare l’esame, a meno che presentarmi davanti ai portoni dell’ospedale all’alba e così essere sicuro di essere tra i primi!!!!

simpaticissima signorina mi fa accomodare e dopo nemmeno due minuti sono già con i pantaloni in mano davanti alla macchina dei raggi con il mio ginocchio ben piazzato per le lastre.

Ester… nando…!!!

!

Q

va del mio medico di famiglia, se è possibile fare l’esame e mi dicono che mi devo presentare il lunedì, il martedì o il mercoledì prima delle otto e che in quelle mattinate più di dieci pazienti non fanno passare.

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Italiani brava gente

E

poi ci stupiamo se all'estero ci identificano con mafia, spaghetti e mandolino. Siamo un paese pieno di regole e leggi che non vengono fatte rispettare e se qualche governo, ogni cento anni, tenta di dare un giro di vite, viene subissato di critiche da ogni lato e addirittura di minacce pesanti. Si pensi a frasi indegne tipo "uccidere Salvini non è reato" o a immagini del ministro appeso a testa in giù e cose simili, da far accapponare la pelle.

Domanda: ma siamo fuori di testa? Qualche esempio: c'è lo spaccio oltre i cancelli delle scuole (e anche dentro), un ministro decide che si aumentino i controlli e la presenza di polizia o carabinieri e che succede? Non si dice "finalmente!", anzi, si dà risalto a qualche preside o centro sociale che sbraita perché trova che questa mossa sia coercitiva, militarizzante o getti cattiva luce sulla scuola! Non ho capito... da che parte

stanno costoro? Altra questione alla ribalta, fuori dagli stadi folli esaltati si ammazzano a pugni e coltellate, dal "pubblico" si scende in campo (provate a farlo in Inghilterra, dove tra l'altro non esistono barriere negli stadi) per far casino, pestare gli arbriti e mandarli in ospedale, il tutto a discapito dello sport vero, dell'ordine pubblico e dell'immagine dell'intero paese nel mondo e che succede? Si critica, si polemizza e si manifesta contro il ministro che annuncia pubblicamente di voler porre fine a tutto questo. Va bene. Andiamo avanti così. In fondo, finché saremo il paese dove i Genny la Carogna d an no consigli alle forze dell'ordine, cosa possiamo pretendere? Ester Mathis


Febbraio 2019

Elisa Trucchi ai Giochi Nazionali Invernali Special Olympics 2019

Andrea: dopo un brutto incidente

Un oro e due argenti

Torna in pista

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al 13 al 18 gennaio Bardonecchia e altre località della Valsusa hanno ospitato la XXX edizione dei Giochi invernali: 500 atleti partecipanti provenienti da tutta Italia, 50 Team, 150 tecnici sportivi, 100 accompagnatori, 300 volontari, 200 familiari, tante persone presenti per assistere alle gare, forte la partecipazione del territorio coinvolto nell'evento, grazie ad un fitto lavoro di rete tra le istituzioni locali, le scuole, le associazioni sportive e la calda partecipazione di tutti cittadini. Nell’ambito di questo appuntamento sportivo lo Special Olympics.

CHE COSA È LO SPECIAL OLIMPICS Special Olympics nasce, nel 1968, come un programma sportivo esclusivo, pensato per le persone con disabilità intellettive, oggi, coinvolge un numero sempre crescente di giovani senza disabilità, è diventato un Movimento sportivo e culturale inclusivo, aperto a tutti gli atleti. Lo sport unificato rappresenta oggi il mezzo più importante per raggiungere il traguardo della piena inclusione. “Il giuramento” a cui tutti gli atleti partecipanti si impegnano è: “che io possa vincere ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. GLI ATLETI DELLO SPECIAL OLYMPICS Gli atleti Elisa Trucchi, novese, e Gianluca Perrone, alessandrino, hanno partecipato alle Special Olympics con lo Special Team Alessandria, sotto la guida del presidente Alessandro De Faveri e il preparatore tecnico Aldo

Matteo Sodero della Scuola di sci e snowboard nazionale Sestriere. Hanno concluso la gara di slalom gigante con l'incredibile risultato di ben 2 medaglie d'oro con i tempi di: Gianluca Perrone 1:04: 02, Elisa Trucchi 1.03.56. Durante la seconda giornata XXX giochi nazionali invernali Bardonecchia 2019 Special Olympics Italia si sono nuovamente distinti. Gianluca Perrone ha conquistato l'oro nello slalom speciale con il tempo di 0.51.0, grande prestazione per l'atleta ipovedente per la difficoltà nell'individuare i paletti dello speciale. L'esordiente ai Giochi, Elisa

Trucchi, ha conquistato la medaglia d'argento con il tempo di: 56.76, una grande prestazione da parte dell'atleta novese molto competitiva nella gara. La forte determinazione di Elisa è stata premiata anche l'ultimo giorno di gare con una nuova medaglia argento nel Super G! Tutto questo è stato possibile grazie all'aiuto ricevuto dal Rotary club International e Torino Superga, Contemporanea, Dora, Europea e la Grange, sponsor della manifestazione. Mela Cocozza

Prima in campionato e ai quarti di coppa Piemonte

La “Ovadese - Silvanese” Foto Benzi - Ovada

O “

vadese – Silvanese” protagonista non solo nel campionato di 1° categoria dove ha tutte le credenziali per salire in Promozione, ma anche in Coppa Piemonte. Nel campionato il cammino è un testa a testa con l’Asca di Alessandria mentre in Coppa la squadra di Vennarucci, dopo aver eliminato Castelnuovo Belbo, Spartak San Damiano e nel triangolare degli ottavi San Giuliano Nuovo e Stay o Party, approda ai quarti di finale. Il sorteggio è stato effettuato dal Comi-

tato Regionale e dall’urna sono usciti incontri affascinanti ma con trasferte dispendiose per le società. L’Ovadese Silvanese disputerà il 14 marzo la gara a Venaria contro la corazzata del girone C di prima categoria, mentre il ritorno è fissato il 28 marzo al Geirino di Ovada. Gli altri accoppiamenti sono Villar Perosa – Chiavazzese; Saviglianese – San Giorgio Torino e Stay o Party – Caselle. La vincitrice del confronto tra Ovadese Silvanese – Venaria affronterà nella semifinale giovedì 11 aprile alle 20.30 e

giovedì 25 aprile alle 15 la vincente tra Saviglianese – San Giorgio Torino. La finale è in programma domenica 5 maggio in campo neutro. Si tratta di due risultati importanti per la società nata nell’estate del 2017 dall’unione tra Ovada e Silvano d’Orba per unire le forze ed essere una grande forza nella zona. Oltre alla formazione che partecipa al campionato di 1° categoria, è presente una Juniores Regionale, unica formazione della provincia che partecipa a questo campionato. E.P.

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opo una accurata ed efficace preparazione estiva un brutto infortunio sulle nevi della Val Senales ha interrotto gli allenamenti autunnali della giovane atleta ovadese Andrea Benetti. Durante una prova in slalom gigante, infatti, la ragazza è caduta subendo un forte trauma cranico che l'ha costretta a un lungo periodo di immobilità. Tornata ad Ovada è stata seguita dal dott. Marco Valerio Giacobbe e dallo staff medico dello Sport Med che hanno monitorato costantemente ed accuratamente il decorso post traumatico. Andrea è stata tenuta a riposo assoluto per 10 giorni ed in seguito ha iniziato una lenta ripresa dell'attività nelle mani sapienti del suo fisioterapista Simone Minetto e sotto stretto e attento controllo del Dott. Giacobbe. Il recupero è stato lento e non facile ed ha interessato anche l'attività scolastica. I forti dolori di testa e i disturbi visivi le hanno impedito di seguire le lezioni per alcuni giorni e in

seguito il suo inserimento è avvenuto gradualmente e con non poche difficoltà superate grazie all'aiuto degli insegnanti, della direzione e alla vicinanza dei suoi compagni di classe e di tutto l'istituto Madri Pie di Ovada che ha dimostrato grande attenzione ad ogni esigenza della giovane studente. Per Andrea è stato molto difficile affrontare questo stop forzato della preparazione ma fondamentale è stato l'aiuto di tutto lo Sci Club Aosta che ha seguito con molto affetto e attenzione ogni passo della ripresa ed ha saputo darle la giusta serenità e tranquillità. A distanza di un mese grazie alla collaborazione di tutte le persone che hanno avuto a cuore il suo benessere Andrea è potuta finalmente tornare ad Aosta e potrà ora riprendere tutte le sue attività. Enz E Enzoo PPrato


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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

Il Cross in Biancoceleste...e il nostro grazie

CAVALLI E DINTORNI

C lli e imperi: Cavalli i i Gengis Khan

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l suo nome era Temujin, mentre “Gengis Khan” (il cui significato è, grosso modo, “capo universale” o “sovrano oceanico”) fu un titolo che ricevette dopo aver unificato sotto il suo comando le varie tribù mongole. Egli creò un vastissimo impero, ben più grande dell'impero romano, che si estendeva dai confini della Serbia all'Oceano Pacifico. Una delle tante componenti di questa impresa sta nell'uso magistrale che fece del cavallo: in particolare furono importanti gli arcieri a cavallo, la cui straordinaria capacità di attaccare in modo coordinato e silenzioso già di per sé incuteva timore negli avversari. Non dovrebbe stupire il ruolo del cavallo nella conquista di un così ampio possedimento: la civiltà mongola era in buona parte fondata sul nomadismo, ed utilizzava in modo essenziale il cavallo. D'altronde, il ruolo fondamentale del cavallo è anche testimoniato dal fatto che alcuni dei “patrimoni culturali immateriali” mongoli riconosciuti dall'UNESCO sono direttamente connessi al cavallo: la grande festa di Naadam(*), che ha al suo centro una corsa di un migliaio di cavalli, la musica dello morin khuur(**), strumento a corda le cui due corde sono ottenute dai crini della coda di cavallo (per la precisione, una usa crini di uno stallone, l'altra di una giumenta).

“Atletica per tutti” D all'Ufficio stampa dell'Atletica novese riceviamo e ben felicemente pubblichiamo il seguente comunicato relativo all'edizione 2019 del classico cross "Città di Novi Ligure" disputato il 20 gennaio 2019 e che ha visto il successo di Andrea Seppi e Valentina Gemetto. “Lo sforzo organizzativo di Atletica Novese per l’edizione numero 21 del Cross è stato premiato da grandi numeri: e guardando al nostro orticello non possiamo non sottolineare i 100 partenti in biancoceleste quasi equamente divisi tra categorie giovanili e master con fascia di età compresa tra i nati nel 1943 e quelli del 2013. Atletica veramente per tutti! Il dato tecnico ci racconta delle vittorie di categoria (con la conseguente affermazione come campioni regionali) di Franco Dossena e Camillo Pavese,

Fioravante Patrone (*) https://ich.unesco.org/en/RL/naadam-mongolian-traditional-festival-00395 (**) https://ich.unesco.org/en/RL/traditional-music-of-the-morin-khuur-00068

la colossale statua di Gengis Khan a Ulan Bator Fonte: Wikipedia Commons

Bottega del Pane di Maurizio Salmaso

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piazzamenti da podio di categoria per Diego Scabbio (al secondo posto assoluto nella serie disputata), Maria Montanarella, Francesco Minervini, Vincenzo La Camera, Gianfranco Poggi e Rocco Longo. Gara d’esordio con i nostri colori per i

nostri nuovi iscritti Silvia Gambino e Matteo Basso. Ai nostri atleti un grazie di cuore per il loro impegno!!!” L'Ufficio stampa de "l'atletica novese”

"Gr.e.g": Una bella realtà in Valle Scrivia

Pure la morte di Gengis Khan è direttamente legata al cavallo, in quanto avvenne (ma Temujin era già ferito e debilitato) a seguito di una caduta da cavallo. E centinaia di cavalli furono fatti correre nell'area in cui venne sepolto, per nascondere le tracce della sepoltura. Quali cavalli? Il tipico cavallo mongolo, che è basso di altezza (rientra nella categoria dei pony) e robusto, come un po' tutti i cavalli “rustici”, e che per anni venne ritenuto un cavallo selvatico, mentre di fatto è solo rinselvatichito, come i mustang: è lo Equus ferus przewalskii già menzionato in uno dei primi numeri di questa rubrica

Da sx Francesco Minervini, Franco Dossena, Vincenzo La Camera

Il Gruppo escursionistico

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n Valle Scrivia, e per la precisione a Busalla, dal 2004 è attiva un’ associazione senza scopo di lucro, il “Gr.e.g”, affiliata alla Federazione Italiana Escursionismo che organizza gite ed escursioni guidate per divulgare tra i bambini e i ragazzi la pratica la conoscenza del territorio e la passione per la montagna. Il tutto nel quadro di una educazione all’ambiente e nel rispetto per la natura. Il Gr.e.g., però non solo organizza escursioni ma collabora anche alla manutenzione dei sentieri in Valle Scrivia e promuove un’attività didattica rivolta alle scuole primarie e secondarie, organizzando gite di corta e media lunghezza da effettuarsi in giornata, o trekking di due o più giorni. E questo per far conoscere meglio i sentieri dell’ immediato entroterra rivierasco sino ai Rifugi e laghi delle Alpi, talvolta

Rifugio Barbustel

con qualche gita ciclistica, visite ad osservatori astronomici, cave di estrazione, isole, caverne, selvaggi laghetti dell’Appennino. Gli accompagnatori e istruttori del “Gr.e.g”, coordinati da Guido Zampieri, dalla moglie Anna e da Laura Caviglia, vice presidente, hanno alle spalle un’esperienza maturata in anni di

frequentazione della montagna e alcuni sono addirittura iscritti all’Albo nazionale accompagnatori per partecipare alle gite, che sono tutte gratuite, basta avvisare telefonicamente il gruppo con un anticipo di almeno due o tre giorni e la natura “è servita!”. Giacomo Piombo

L’anello “Varigotti Noli”

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omenica 13 Gennaio si è svolta la prima escursione dell'anno ben organizzata dal CAI ovadese. In una bella giornata di sole sono stati 53 (fra cui molte gentili escursioniste) i partecipanti all'escursione ad anello di “Varigotti - Noli”. Il percorso si è snodato vicino al mare con visita alla "Grotta dei falsari" quasi a picco sul mare. Siamo passati anche dal Semaforo di Noli e dalla Torre delle streghe sempre fra una rigogliosa vegetazione con tanto rosmarino selvatico. Il gruppo ha visitato Noli ricco di storia, arte e cultura. Molto bella la concattedrale di San Pietro con il trittico del '400 di Vincenzo Foppa. Nel paese una targa ricorda il passaggio di Dante Alighieri a Noli: “Vassi in San Leo e discendesi in Noli, montasi su in Bismantova"(dal canto IV del Purgatorio). Giovanni Sanguineti

Per informazioni: Gruppo escursionistico “ Gr.e.g”, Via Bonningher, 68/4- Busalla info@gregvallescrivia.it Seguici su FB: Greg vallescrivia Guido e Anna: tel.010/9640935 – 339/109.02.73 Laura: Tel. 349/294.08.40 I programmi sono esposti nella bacheca di via Vittorio Veneto a Busalla e presenti presso la proloco Valbrevenna. Consiglio direttivo: • Presidente: Guido Zampieri • V. Presidente: Laura Caviglia • Segretario: Chiara Repetto • Cassiere: Anna Rosa Cicardi • consiglieri adulti (addetti alla gestione gite) • più due consiglieri giovani www.gregvallescrivia.it


l’inchiostro fresco

Febbraio 2019

PROFESSIONI E ARTIGIANI

L’imbottigliamento “Luna di Marzo” a cura della CANTINA SOCIALE DI MANTOVANA Cari lettori, anche quest’anno sta per arrivare, il primo periodo dedicato alle operazioni di imbottigliamento, relative ai vini da bersi giovani e vivaci. In questi giorni, nella nostra cantina a Mantovana, i nostri vini hanno subito le ultime operazioni di filtrazione tangenziale, e ora sono a riposo nelle botti, disponibili per i Vostri acquisti. Potrete quindi cimentarvi nelle vostre cantine, all’imbottigliamento, che è un’ operazione semplice, ma da farsi con cura e passione, che il vino richiede. Consigli per la buona riuscita dell’imbottigliamento dei vini della vendemmia 2018 Prima cosa importante è la scelta del vino, e qui da noi alla Cantina Sociale di Mantovana, di certo non manca! Oltre ai vini da tavola da bersi quotidianamente, Vi proponiamo i vini bianchi, chardonnay e cortese, i vini rosati, pinot rosato, e i vini rossi, bonarda, barbera e dolcetto. Questi ultimi di medio corpo, profumati e talvolta vivaci, sono stati prodotti con uve, di vigneti giovani, con buoneproduzioni, di media gradazione, ideali per i vini destinati a questo primo imbottigliamento. Quelli ottenuti da vigne vecchie e selezionate, saranno oggetto del futuro imbottigliamento della luna di agosto. Ma concentriamoci sul nostro imbottigliamento di marzo, per ora. Il periodo più indicato per imbottigliare è da fin e febbraio ad aprile, in giornate non umide e senza vento. Per ottenere vini frizzanti, oppure tranquilli vi proponiamo questa tabella dell’antica tradizione:

Per ottenere vini frizzanti dal 04/02 al 18/02 – dal 06/03 al 20/03 Luna vecchia: favorevole per tutti i tipi di vino Luna ultimo quarto: per vini da invecchiamento e vini dolci Luna nuova (luna nera): consigliabile per ottenere vini frizzanti Primo quarto: periodo per ottenere vini più frizzanti Siccome il vino è un alimento vivo, che si modifi ca di continuo, subisce cambiamenti organolettici durante la maturazione, è sensibile alla luce e agli agenti atmosferici, è bene conservarlo al meglio, in luoghi asciutti e al riparo dagli agenti atmosferici, senza odori (carburanti, aceto, detersivi ecc.) e possibilmente freddi se si tratta di vini dolci. E’ importante che i recipienti per il trasporto, le bottiglie e gli strumenti da usare per l’imbottigliamento siano ben puliti (usare detergenti specifici, risciacquare abbondantemente e far asciugare le bottiglie capovolte). Se dovete imbottigliare dei vini frizzanti userete bottiglie robuste con tappi di

plastica con gabbietta oppure tappi a corona. Per tutti gli altri vini fermi valgono i consigli precedentemente elencati con la differenza che si possono usare anche tappi di sughero di buona qualità di misura 30×40. In primavera con il rialzo delle temperature, i lieviti naturali del nostro vino, specialmente quelli con più alto tenore di zuccheri naturali, si risvegliano, fermentando e producendo anidride carbonica naturale, e alcol che doneranno una gradevole effervescenza al vostro vino. Noterete che il vino prima si intorbiderà, che i lieviti cadranno sul fondo, formando un lieve deposito, e successivamente il vino diventerà limpido e pronto al consumo. Quando lo si verserà nel bicchiere, bisognerà procedere con cura per evitare che il fondo lo intorbidi nuovamente. Per evitare la formazione del fondo, a Mantovana, il vino prima di essere messo in bottiglia viene microfi ltrato sterilmente, ma ovviamente nelle vostre cantine questo, per ovvie ragioni, non lo potrete fare, ma ricordatevi quello che dicevano i nostri nonni: “il buon vino deve

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fare il fondo!”. Per quanto riguarda la conservazione delle preziose bottiglie ottenute, vi consigliamo di tenerle in piedi e di non usare bottiglioni, e soprattutto per i vini dolci e frizzanti, tenerli lontano da materiali o cose che si potrebbero danneggiare, in caso di rottura delle medesime e fuoriuscita del liquido. Ma dopo tutto questo impegno, quando potrete assaggiare il frutto del vostro lavoro? Attendere almeno un mese, questo sì, ma poi ognuno di voi decida in piena libertà, noi vi possiamo suggerire di attendere almeno quattro mesi per i vini rossi e 2/3 mesi per quelli bianchi e rosati, ma il piacere di bere il vino imbottigliato in proprio, non ha date! Cin Cin e salute con i Vini della Cantina Sociale di Mantovana, che saranno motivo di conversazione e di allegria sulle vostre tavole!

Cantina Sociale di Mantovana, da oltre 50 anni, Passione per Tradizione

Vi aspettiamo nel nostro punto vendita in Cantina, dal lunedì al sabato, nei seguenti orari, al mattino 8/12 e al pomeriggio 14/18, e la domenica mattina dalle 9 alle 12. Settimanalmente effettuiamo le consegne a domicilio in tutta la provincia. E poi oltre la qualità troverete anche la convenienza, con la “PROMOZIONE CARTA FEDELTA” e chi porta un nuovo cliente raddoppia i punto della spesa.

Prodotto a mantovana

#redwine

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l’inchiostro fresco Febbraio 2019

LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO


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