Galletto 1286 del 7 gennaio 2017

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IL GALLETTARIO

2017

Euro 1.20 GIORNALE LOCALE n. 1286 del 7 Gennaio 2017 - galletto@newnet.it - ISSN 2037-4380 - Sped. ABB. POST. 45% Art. 2 comma 20/B - Legge 662/96 - Firenze Aut. Trib. FIRENZE del 11/04/1988 n. 3694 - Dir. Resp. C. Fusaro - REDAZIONE: Via F. Niccolai, 16 - Borgo San Lorenzo (FI) - Concessionaria Pubblicità e Casa Editrice STUDIO AD.ES di Elissa Spidalieri - www.ilgalletto.net - Telefono 055 8456391 - Fax 055 8495010

Scuola-lavoro Mugello Accordo Unione Comuni e Istituti superiori

Poesia Il prezioso “Viver di gioia” di Ivo Guasti

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Serena Pinzani a pag. 8

tra storia e arte Castelli medievali: da Pietramensola a Calicarza

Running e atletica Luca Panichi e “La bellezza del mio cancro”

Pietro Mercatali a pag. 15

Serena Pinzani a pag. 20

Mugello: crisi trasporti per Firenze Soppressi decine di bus senza aumentare i treni. In forse la destinazione dei ritrovati 31 milioni. E a breve apre il nuovo casello autostradale Mugello-Firenzuola Massimo Rossi I NUMERI. Pochi giorni prima di Natale, la Giunta regionale ha approvato una proposta presentata dall’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli che prevede la firma di un’Intesa tra Regione Toscana e Trenitalia per modificare l’attuale contratto di servizio e prolungarlo a 15 anni di validità. In cambio, Trenitalia si impegnerebbe a rinnovare per intero il ma-

teriale rotabile in servizio in Toscana. Ceccarelli rilascia dichiarazioni ricche di entusiasmo: “Entro il 2022 avremo solo treni nuovi in servizio nella nostra regione, con evidenti vantaggi per tutti i nostri pendolari, dato che puntualità, affidabilità e comfort del viaggio sono direttamente e strettamente collegati all’età del materiale rotabile”. Prima di presentare la proposta alla Giunta, il 17 dicembre l’assessore re-

Borgo San Lorenzo

Cooperativa San Lorenzo: rischio licenziamenti

gionale ne aveva illustrato i contenuti ai rappresentanti dei Comitati pendolari della Toscana, ricevendo giudizi contrastanti, in particolar modo per quanto riguarda la fotografia della situazione che, secondo i pendolari, non rappresenterebbe la quotidiana realtà, fatta di ritardi, disservizi e tribolazioni. Questi i dati resi noti dalla Regione: 1) nel 2016 la puntualità media (esclusi ritardi dovuti a cause esterne)

si è attestata intorno al 95%, a fronte del 92% nel 2015; 2) il numero dei treni soppressi è sceso al minimo storico di 0,5%; 3) in due anni il numero dei viaggiatori è aumentato del 5% e i reclami sono stati 949 nel 2016 contro i 1872 del 2015 e i 3770 del 2012.

I DUBBI. Ma secondo i pendolari è tutto troppo bello per esser vero. Ad esempio, tra le contestazioni...

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La Foto della Settimana

Autostrada uscita Mugello-Firenzuola La Cooperativa San Lorenzo a Borgo è una realtà storica della grande distribuzione. Nel 2019 taglierà il traguardo dei 100 anni di storia, tanti ne sono passati da quando alcuni personaggi borghigiani di area cattolica misero su il primo punto vendita in via Giotto. Erano gli anni della guerra e la cooperativa...

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Il Mugello sempre più porta della Toscana. A fine mese l’apertura del nuovo casello autostradale che con tutta probabilità si chiamerà Mugello-Firenzuola come annunciato dal viceministro Riccardo Nencini

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L’augurio dei Sindaci mugellani

L’anno che verrà L’Epifania, come da tradizione, le feste se le è portate via e con loro anche il 2016, anno bisestile e per molti davvero funesto. All’anno appena iniziato si guarda con la speranza che riscatti quanto di brutto è successo in quello appena concluso e intanto i mugellani continuano a scambiarsi gli auguri. Lo fanno anche i Sindaci del Mugello in questo contributo che vi proponiamo come augurio di buon anno.

A loro abbiamo chiesto cosa lasciano volentieri dell’anno passato e cosa invece portano volentieri nel 2017.

“Come Sindaco e come babbo – ci dice Paolo Omoboni Sindaco di Borgo San Lorenzo - quello che vorrei lasciare nel 2016 sono le immagini di distruzione, dolore e disperazione delle zone colpite dai vari eventi sismici, e che hanno riempito i nostri occhi , vorrei lasciare quella sensazione di impotenza ai cui hanno dovuto far fronte gli amministratori e i cittadini i quelle zone, e vorrei tenermi solo la forza della nostra bella Italia, compreso il Comune di Borgo San Lorenzo, che si è stretta con un lungo abbraccio di solidarietà intorno alle zone terremotate. Per questo se penso al 2017 non posso che pensare alla sicurezza del mio comune, alle sue scuole ed ai nostri bambini e ai nostri ragazzi, quindi quello che porto con me sono i progetti per l’adeguamento all’antisismica degli edifici scolastici che hanno messo radice nel 2016 ma che vedranno, se riusciremo a reperire...

Serena Pinzani segue a pag. 4

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In primo piano

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Segue dalla prima

Mugello: crisi trasporti per Firenze l’ammodernamento della Faentina e mai arrivati a destinazione? Come conteggiare nei previsti investimenti 2017-2022 quel credito a favore esclusivo della ferrovia del Mugello?

.... sul metodi di rilevazione dei dati, il Comitato Mugello Attaccati al Treno ha sempre segnalato quello dell’uso del parametro di puntualità media, cioè spalmata su tutta la giornata, invece che di puntualità per fascia oraria, secondo i pendolari l’unico sistema in grado di rilevare i quotidiani ritardi nelle ore di punta, quando la Stazione è intasata e i treni provenienti dal Mugello sono costretti a lunghi stop a San Marco Vecchio per far uscire da Santa Maria Novella i treni dell’Alta Velocità. Diffici-

le, poi, comprendere l’entusiasmo per una sostituzione dei vecchi treni che non terminerà prima del 2022 e ancor più arduo è immaginare se tra questi siano compresi anche gli ALN degli anni ’70 che ancora corrono, si fa per dire, lungo la ferrovia del Mugello, dal momento che la Regione si ostina a dire, negando l’evidenza, che la linea è già coperta al 100% da nuovi Minuetto. Infine, come inquadrare questo rinnovo del materiale rotabile pensando ai 31 milioni di euro stanziati 20 anni fa per

NENCINI E I 31 MILIONI RITROVATI. Quando a novembre il viceministro Nencini annunciò di aver “ritrovato” i 31 milioni di euro contropartita per l’attraversamento TAV nel Mugello, parlò di indirizzarli, invece che all’acquisto di treni, prevalentemente verso interventi per una nuova viabilità stradale della Val di Sieve tesa a superare gli incroci con la ferrovia via Pontassieve ed eliminare gli attuali passaggi a livello. Oggi, uno spiraglio per destinare almeno parte di quei soldi all’acquisto di treni per la Faentina (circa 20 milioni), all’ampliamento del parcheggio alla Stazione di Borgo e alla realizzazione di un impianto di alta tecnologia che renda possibile la programmazione senza

operatore dei treni anche in tarda serata/notte (circa 4 milioni), parrebbe aprirsi proprio in queste ultime ore.

Il 3 gennaio, lo stesso Nencini, presentando insieme a Ceccarelli gli investimenti in opere infrastrutturali in Toscana, ha infatti ributtato la palla nel campo dei sindaci del Mugello, tirando fuori il Ministero dalle scelte sull’utilizzo di quei soldi e dichiarandosi parte terza rispetto a Ferrovie e Regione: “Su come utilizzare quei soldi il confronto è aperto.

Aspettiamo le proposte dal territorio. L’idea è che comunque vengano utilizzati per il potenziamento delle linee che interessano il territorio: rimozione passaggi a livello, ammodernamento stazioni e dei convogli, aumento della frequenza dei collegamenti”. Parole da interpretare. Ad iniziare da un dubbio: possibile che i sindaci del Mugello non abbiano ancora presentato al viceministro e all’assessore regionale la richiesta di acquisto dei nuovi treni necessari per

attuare il progetto di metropolitana di superficie già da tempo condiviso col Comitato pendolari? Qualcosa non quadra. Da quale territorio Nencini si aspetta le proposte sull’utilizzo dei 31 milioni di euro? Dal Mugello o dalla Val di Sieve? O addirittura da entrambe le vallate, tornando a confondere zone geografiche e politiche; mischiando le due diverse linee ferroviarie come se fossero una sola e scambiando il territorio che ha subito i danni dell’Alta Velocità con quello che non ne è stato neanche sfiorato?

LE PROPOSTE DEI PENDOLARI. Maurizio Izzo,

portavoce del Comitato Mugello Attaccati al treno, riassume così la proposta dei pendolari, in linea con quanto deliberato dall’Assemblea Consiliare della Comunità Montana il 19 ottobre 2006: “E’ il momento (31 milioni ritrovati, risparmi stazione Foster, investimenti promessi per le linee regionali) di porre forte la questione della riqualificazione della Faentina per trasformarla in una linea metropolitana in grado davvero di svolgere un servizio utile alla comunità e all’intera area metropolitana fiorentina. Se Firenze, come dicono le statistiche, ogni giorno è invasa... segue a pag. 3

Brevi dal Mugello WhatsApp Dicomano Il nuovo servizio dedicato ai cittadini

Un canale WatsApp completamente gratuito per accedere in modo semplice a tantissime notizie relative al Comune. Si chiama “WhatsApp Dicomano” il nuovo servizio gratuito voluto dall’Amministrazione Comunale per rendere più semplice, capillare e tempestiva l’informazione dedicata ai cittadini. Iscriversi al servizio è molto semplice basta registrare tra i contatti della rubrica del proprio smartphone il numero +393356571646 e, successivamente, inviare un messaggio con la parola ISCRIZIONE. Da quel momento il Comune invierà al cittadino informazioni di pubblica utilità, scadenze, comunicazioni d’emergenza, iniziative eventi e molto altro. Per gli interessati sono state introdotte anche liste dedicate come ad esempio quella della mensa o del trasporto scolastico. Per le iscrizioni in queste liste si dovrà inviare un ulteriore messaggio con scritto ISCRIZIONE LISTA MENSA e ISCRIZIONE LISTA TRASPORTO. Un nuovo modo per tenere sempre informati i cittadini e gli utenti dei vari servizi sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Per maggiori informazioni si può inviare una e-mail all’indirizzo segreteria@comune.dicomano.fi.it o telefonare al numero 055.8385434.

Panicaglia Proseguono i lavori di messa in sicurezza della frana

Proseguono i lavori di messa messa in sicurezza di via del Cantone a Panicaglia. Nella zona interessata dalla frana, che oltre 2 anni fa ha riguardato parte della frazione borghigiana, sono in corso in particolare interventi relativi al I° lotto esecutivo che porteranno alla realizzazione di una paratia con l’utilizzo di pali di grandi dimensioni per un importo appaltato di circa 450mila Euro, con uno stanziamento complessivo di 700mila Euro. Confermato intanto dalla Regione lo stanziamento di 60Mila Euro per la progettazione esecutiva riguardante uno stralcio che metterebbe in sicurezza, grazie alla realizzazione di un’ulteriore paratia, una porzione di viabilità.

“Ci siamo impegnati, e continueremo a farlo, – afferma il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni – perchè le famiglie che da anni guardano le proprie case distrutte o danneggiate dalla frana abbiano risposte concrete. La messa in sicurezza dell’area resta una priorità, come resta di nostro interesse continuare a interessarci e investire nella messa in sicurezza del territorio. L’obiettivo rimane quello di veder tornare ogni famiglia alla propria abitazione. Rinnovo i ringraziamenti a coloro che si adoperano per la positiva soluzione della vicenda dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’assessore regionale Vittorio Bugli e alla consigliera Fiammetta Capirossi, senza dimenticare la ditta che attualmente è al lavoro sulla frana.

L’intervento resta una delle nostre priorità”. “Il Comitato – afferma il suo presidente Leonardo Pacini - è soddisfatto per la partenza dei lavori di questo primo lotto e per questo ringraziamo il Provveditore Arch. Maria Lucia Conti e l’Ing. Francesco Bonanno del Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche di Toscana Marche Umbria, nonché il Sindaco Paolo Omoboni e l’Ing. Emanuele Grazzini del Comune di Borgo San Lorenzo e l’impresa appaltatrice GEA srl di Matera per l’attenzione e l’impegno profusi. Si tratta di un esempio di come le cose possono funzionare se gestite in maniera responsa-

bile con un confronto costruttivo tra tutte le forze in campo, Comitato compreso, e la volontà di trovare soluzioni e di dare risposte concrete. Ovviamente l’impegno del Comitato prosegue senza sosta per riuscire ad ottenere il completamento dell’opera per la messa in sicurezza del versante a salvaguardia dell’intero abitato di Panicaglia in quanto ci sono ulteriori lotti di lavori ancora da progettare ed eseguire”.

Scarperia e San Piero Un anno ricco di lavori

Nel corso dell’anno 2016 il comune di Scarperia e San Piero ha portato avanti un vasto programma di lavori pubblici volti principalmente ad ampliare, migliorare ed adeguare sismicamente gli edifici comunali di interesse pubblico, ridurre il consumo energetico, abbattere le barriere architettoniche e migliorare la viabilità del territorio comunale. I principali interventi di adeguamento sismico, resi necessari dalle nuove norme tecniche di attuazione del 2008, hanno riguardato i plessi scolastici di San Piero con la Scuola Media Andrea del Castagno (compreso la palestra) e la Scuola Elementare Fedi-Stefanacci, sulla quale è stato svolto anche un lavoro di riqualificazione energetica con la realizzazione di un cappotto esterno. Per quanto riguarda invece il plesso scolastico di Scarperia sono stati realizzati lavori di adeguamento e di miglioramento sismico rispettivamente sull’Auditorium di viale Matteotti e sulla Scuola Elementare Clasio. Il costo totale di questi interventi in materia di sicurezza si aggira attorno ad 1.000.000 €, mentre sono attualmente in corso i lavori di adeguamento sismico per il palazzo Comunale di San Piero per un importo complessivo di circa 562.000 €. L’anno appena trascorso ha visto anche un notevole impegno dell’Amministrazione sul fronte dell’illuminazione pubblica, con l’intento di sostituire nel tempo l’intero parco lampioni con impianti a LED che consentono un considerevole risparmio a livello di manutenzione e consumi.

Al momento è stato interamente rinnovato l’impianto elettrico nella zona di Topo e la Guazzatoia (Via Alessandro Galilei, Via Lippi, Via Leonardo Da Vinci, Via Enrico Fermi, Via Giotto e Via Giordano Giordani) per una spesa totale di circa 340.000 € Il Comune ha portato avanti anche molti interventi tesi a migliorare l’abbattimento delle barriere (Cimitero comunale di Fagna, Viale Kennedy, Viale Matteotti, marciapiede e parcheggio antistante alla Scuola Elementare di Scarperia). A questi si aggiungono poi altri interventi di riqualificazione urbanistica (piazza della Libertà a Sant’Agata), di rifacimento del manto stradale (Via Provinciale a San Piero, Via Cafaggio e vie limitrofe, parte di Viale Matteotti e Via De Gasperi), e di sistemazione della viabilità interna all’abitato di Campomigliaio con il rifacimento di marciapiedi, parcheggi e asfalto, oltre al ripristino della frana avvenuta sul tratto di strada comunale per San Clemente in Loc. “La Macchia”. Dal punto di vista infrastrutturale è stata realizzata la metanizzazione, da tempo attesa, dell’abitato di Tagliaferro, grazie ad una stretta collaborazione tra la società di gestione, l’amministrazione e i cittadini interessati. Sempre dal punto di vista della sicurezza, in questo caso stradale, sono stati effettuati abbattimenti mirati di piante pericolose, come ad esempio in Via della Stazione a San Piero (abbattimento di pini bordo strada), in Viale Matteotti lungo il marciapiede del parcheggio antistante il plesso scolastico e una serie di altri abbattimenti puntuali su tutto il territorio comunale. A questi si aggiungono poi alcune potature che hanno proseguito il lavoro iniziato nel 2015. Le piante abbattute saranno sostituite con posa a dimora di nuove esemplari arborei. Per quanto riguarda i

miglioramenti infrastrutturali alla viabilità, il comune di Scarperia e San Piero si è fatto partecipe assieme all’Unione Montana, alla Città Metropolitana e alla Regione, della realizzazione della nuova rotatoria in località le Mozzete che, al termine degli ultimi due lotti previsti per l’anno 2017, andrà a sostituire il semaforo in prossimità dello svincolo fra San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. L’opera che ha un interesse di ampio respiro per tutto il territorio del Mugello è suddivisa in tre lotti funzionali per un investimento totale di circa 830.000 €. Infine tra gli interventi più importanti che vedranno la conclusione nell’anno 2017 (oltre alla rotatoria delle Mozzete) occorre menzionare l’investimento di circa 1.600.000 € per la realizzazione del nuovo refettorio e del nuovo centro unico di cottura da 1400 pasti per il polo scolastico di Scarperia e San Piero.

Borgo San Lorenzo “Terremoti e rischio sismico in Mugello”

“Terremoti e rischio sismico in Mugello, conoscere per partecipare alla prevenzione e alla sicurezza”. Questo il titolo completo dell’iniziativa promossa dall’Amministrazione di Borgo San Lorenzo che ha voluto sostenere la proposta di un gruppo di studiosi mugellani che da tempo si occupano di divulgazione riguardo il tema dei terremoti, per fare il punto della situazione in Mugello e per cercare di comprendere la complessità di questi fenomeni. I tragici eventi dell’Italia centrale hanno di colpo acceso drasticamente i riflettori sul rischio sismico, argomento purtroppo strettamente legato al nostro territorio che nel corso dei secoli ha dovuto affrontare anche terremoti di elevata magnitudo, per questo è ritenuto importante comprendere il fenomeno e le sue ripercussioni, conoscere le leggi in materia, capire il comportamento delle strutture e approfondire la storicità degli eventi. Da questa consapevolezza è nato l’evento in programma presso la Sala Pio La Torre in Via Giotto a Borgo San Lorenzo lunedì 9 gennaio alle 21,00, che e vedrà la partecipazione di tre professionisti che tratteranno altrettanti interessanti argomenti. Dopo l’introduzione del sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni seguiranno i contributi di esperti come il Dott. Giacomo Corti, Primo ricercatore del CNR e docente presso Università di Firenze, e dell’Ing. Mario Rossi, docente dell’I.I.S. Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo - indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio, che parleranno rispettivamente della dinamica degli eventi sismici in Appennino e del terremoto di Amatrice, con richiamo alle attuali conoscenze sui terremoti storici in Mugello e le considerazioni sul potenziale sismico del nostro territorio; e dell’evoluzione della normativa sismica con esempi di comportamento dinamico delle strutture mediante l’ausilio di modelli su tavola vibrante. A chiudere la serata sarà Prof. Filippo Bellandi che tratterà il tema “Terremoto del Mugello del 1542, in rari instant book del tempo: distruzioni e vittime, eventi prodigiosi e popolazioni terrorizzate, riti propiziatori di massa per placare l’ira divina”. “Le amministrazioni, anche se prive delle risorse che sarebbero necessarie – afferma il sindaco Paolo Omoboni – hanno il dovere di intervenire sia sul fronte delle strutture che sul tema della conoscenza, fornendo ai cittadini possibilità anche di approfondire e informarsi per essere sempre più consapevoli.

Per questo proseguiremo il nostro lavoro su entrambi i fronti”. Per conoscere e comprendere meglio la sismicità del nostro territorio, gli eventi accaduti pochi mesi fa in Italia e le leggi che regolano le costruzioni in zone sismiche l’appuntamento è per il 9 Gennaio alle 21,00 in Sala Pio La Torre.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

... da 83.000 auto, una parte consistente di queste proviene dal Mugello. E’ l’ora di offrire a queste persone un servizio efficiente che scoraggi l’uso dell’automobile con evidenti vantaggi anche per Firenze. Un servizio metropolitano che deve rispondere a tre criteri fondamentali: 1) Frequenza e percorrenza, un treno ogni ora per e da Santa Maria Novella (mezzora nei momenti di punta dei pendolari) con tempi di percorrenza abbassati a 30 – 32 minuti, più due treni notturni entro la mezzanotte.

2) Affidabilità, treni nuovi per scongiurare guasti e ritardi che ora sono all’ordine del giorno.

3) Comfort, sostituzione definitiva dei vecchi ALN, purtroppo ancora presenti in gran numero. Ecco a cosa servono i 31 milioni, ecco cos’è un treno metropolitano”.

DIMINUIRANNO I BUS MA NON AUMENTERANNO I TRENI. E oggi, dopo le pessime notizie sul futuro del collegamento bus tra il nostro territorio e Firenze, il già insostenibile sovraffollamento della Faentina rischia di portare la situazione al collasso. Senza

peli sulla lingua, il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi rivela il piano trasporti che gli è stato presentato a dicembre: “Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Nei piani della MetroCittà si andrà a ridurre le corse sulle linee servite anche dal treno. E’ previsto che, una volta che fosse diventata operante l’aggiudicazione del servizio al gestore unico regionale, sulla tratta Borgo-Firenze, e ritorno, a regime, circa due anni dopo, le corse dovrebbero scendere da 80 a 70. Sulla tratta Faentina, sempre tra Borgo e Firenze, da 26 a 22. Bisognerà farci qualche ulteriore riflessione!”.

Appare evidente che per gli oltre 3000 pendolari che ogni giorno partono dal Mugello verso Firenze la diminuzione dei bus comporterebbe uno spostamento verso il treno, che però già ora, negli orari di punta, vede un numero insufficiente di corse dovuto proprio all’insufficiente numero di treni impiegati sulla Faentina.

Piera Ballabio, funzionario al turismo dell’Unione dei Comuni, inquadra così la situazione dal suo punto di vista: “I treni regionali debbono in primo luogo favorire i pendolari. Ma

Vi aspettiamo!!!

una linea ferroviaria deve assolvere anche ad altre esigenze per divenire realmente un’alternativa all’uso dell’auto. Soprattutto per una realtà come la nostra che vive accanto ad una città congestionata dal traffico e visitatissima dai turisti. Ed è veramente incredibile che il treno successivo alle 9.32 sia il 12.32. E che l’ultimo treno parta da Firenze alle 20.40.

Per incentivare le presenze turistiche nel nostro territorio la presenza del treno è fondamentale. A Londra, in Svizzera, in Germania la nuovissima guida dedicata alla Faentina e al treno di Dante ha ricevuto grandi consensi: ma spesso ho l’impressione di vendere fumo per la pochezza delle corse, per i treni strapieni, freddi o caldissimi e spesso in ritardo.

Cristina Tarchiani del direttivo del Comitato pendolari puntualizza: “In generale il vuoto è dalle 9.32 alle 12.32, ma da luglio ad agosto è ancora peggio, perché la corsa delle 13,32 viene cancellata e si arriva alle 13.32, con quattro ore di attesa tra un treno e l’altro. Manco i bus ci sono. Per ottimizzare gli sprechi (?) il sabato sono stati già tolti dei treni per Campo di Marte. Ora anche basta. L’attenzione va tenuta alta e se vogliono ottimizzare ben venga, ma non alla meno. La cancellazione estiva del 12.32 per Firenze e del 14.40 da Firenze doveva essere rivista con la soppressione fissa dei treni del sabato per CM. Invece hanno mantenuto le cancellazioni estive aggiungendo a queste le soppressioni.

Al contrario, è evidente che anche a fronte della prevista riduzione delle corse su gomma occorre aumentare

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il numero delle corse, dunque acquistare subito nuovi ulteriori treni, prima di arrivare al collasso”.

Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve

IL SINDACO DI BORGO. Il sindaco di Borgo Paolo Omoboni, che del Comitato Pendolari è stato presidente fino al momento della sua elezione a sindaco, sempre attento nel ricordare a Ceccarelli e a Nencini che destinataria dei 31 milioni di euro deve essere la Faentina, perché in Mugello e non in Val di Sieve si sono compiuti i lavori dell’Alta Velocità col loro carico di danni ambientali al seguito (seccati 57 chilometri di fiumi, 24 di torrenti, 37 sorgenti e 5 acquedotti) e perché quei soldi erano stati previsti come compensazione a quei danni, così risponde alla richiesta di presentare un progetto avanzata da Nencini: “Il viceministro ha assicurato che sull’uso dei 31 milioni prenderà in considerazione le proposte dal territorio? Bene, il nostro progetto è chiaro: aumento del numero dei convogli con nuovi treni e quindi della frequenza dei collegamenti sulla FirenzeBorgo-Faenza, nelle ore di punta e nelle fasce orarie ora scoperte dal servizio, come quella serale; ammodernamento delle stazioni e dei servizi ai passeggeri.

Insomma, una metropolitana di superficie che renda il Mugello e l’Alto Mugello più vicino a Firenze”. Omoboni incontrerà i vertici del Comitato pendolari il prossimo 11 gennaio. Forse si chiariranno almeno una parte dei dubbi oggi evidenziati. I pendolari ci sperano. Staremo a vedere.

Massimo Rossi

Monica Marini, Sindaca di Pontassieve, è il nuovo presidente dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, succede ad Aleandro Murras, Sindaco di Londa, che ha presieduto l’ente per la prima parte della legislatura. Marini ha dato la propria disponibilità a ricoprire tale incarico a condizione di poter formulare una proposta di indirizzo politico finalizzata alla riorganizzazione dell’ente sia in termini strategici che gestionali. Dopo che la Giunta dell’Unione ha condiviso tale proposta Marini è stata nominata nuovo presidente dell’Unione di Comuni. “Ringrazio in primis il mio Consiglio Comunale – spiega Marini - che con una mozione di indirizzo mi ha chiesto di assumermi la responsabilità di avanzare una proposta di efficientamento dell’attuale Unione, ho raccolto quell’indirizzo politico e l’ho trasformato in azione amministrativa, ringrazio i Sindaci per la fiducia che mi hanno accordato e chi mi ha preceduto per il lavoro svolto. Raccolgo il testimone con impegno e con tanta voglia di dare idee fresche e nuovo slancio a questo Ente”.

Nell’Unione dei Comuni i Sindaci hanno sempre riconosciuto lo strumento migliore dove allocare ed associare funzioni fondamentali al fine di avviare quel percorso fattivo di ottimizzazione e omogeneizzazione della risposta al cittadino di questo territorio e delle risorse economiche investite, pertanto si proseguirà nell’operazione di rafforzamento delle funzioni associate portando dentro una funzione importantissima come le politiche sociali.

“I servizi associati non dovranno, però, essere la semplice sommatoria delle precedenti strutture organizzative ma dovranno evolvere verso un modello unitario con la concentrazione delle funzioni produttive e con presidi territoriali - afferma Marini - Le funzioni associate quindi dovranno progressivamente integrarsi fra loro e con le preesistenti strutture dell’Unione al fine di unificare le funzioni di staff e abbattere i costi generali”.

Alla scelta politica rivolta alla massima integrazione dei servizi dei comuni presso l’Unione si affiancherà un progetto organizzativo in grado di mettere in atto tale scelta e rafforzare l’Unione aumentandone autorevolezza politica e gestionale.

“I comuni più grandi per primi dovranno giocare un ruolo importante guidando il processo di rafforzamento degli strumenti di coesione territoriale e dedicando le risorse migliori affinché sia possibile esplicare un vero salto di qualità sul piano gestionale e di risposta ad un indirizzo politico. - conclude Marini - Inizia una fase nuova che si rende necessaria in un quadro economico e sociale profondamente modificato che ci impone di ripensare le forme e i modi dell’azione dei nostri Comuni. Bisogna credere nella cooperazione tra i comuni per dare le risposte ai cittadini e per spendere meglio le risorse a nostra disposizione”.

La Sindaca di Pontassieve è il nuovo Presidente

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Segue dalla prima - L’augurio dei Sindaci mugellani

L’anno che verrà ... le risorse necessarie, sviluppo in questo nuovo anno.

Un 2017 costruito intorno ai bambini dalle scuole e dai servizi: sicurezza, bellezza, istruzione e fantasia, cercheremo di mettere tasselli importanti per il futuro del nostro comune.

Nell’anno che abbiamo salutato abbiamo fatto scelte determinanti con progetti concreti e lungimiranti che nel corso di questi nuovi 365 giorni cercheremo di portare infondo. Perché il futuro si costruisce un passo alla volta cominciando da fondamenta belle solide.”

ticamente con una grande amarezza per l’esito del referendum per il quale io e i miei colleghi Sindaci ci siamo spesi molto perché credevamo nella possibilità di cambiare. Però in democrazia si accetta il risultato elettorale e da questo se ne traggono spunti per migliorare. Da un punto di vista tecnico amministrativo sono rimasto basito dalla non certezza delle norme sulle materie urbanistico ambientali della nostra Regione senza avere pareri definitivi che stanno creando incertezza su come comportarsi su tan-

Anche Stefano Passiatore Sindaco di Dicomano pensa alle famiglie: “Del 2016 mi lascio volentieri alle spalle la disillusione e le difficoltà di molte famiglie che vivono in situazioni difficili. Abbiamo affrontato sfratti, difficoltà lavorative, impossibilità ad arrivare a fine mese con tranquillità. Forse non sempre siamo stati in grado di offrire la soluzione ottimale ma abbiamo sempre cercato di affrontare con umanità ed attenzione queste “ferite” della nostra società. Nel 2017 mi porto, dall’altro lato, la generosità e l’impegno di molti miei concittadini nei confronti di chi ha bisogno. Dai terremotati con le raccolte di generi di prima necessità e di risorse economiche, alle famiglie dicomanesi che hanno particolarmente bisogno con il progetto “Un pasto giusto”. Abbiamo un grande cuore, anche se a volte ci piace dipingerci diversamente e, quando è il momento, sappiamo fare la nostra parte. Che il 2017 ci porti ancora più capacità di farci vicino agli ultimi che vivono accanto a noi.

Parla in qualità di Sindaco di Scarperia e San Piero e soprattutto di Presidente dell’Unione dei comuni del Mugello Federico Ignesti che traccia anche un piccolo bilancio.

“Il 2016 si è chiuso poli-

te situazioni, da quelle più complesse (come gli impianti a Biomasse, bonifiche ambientali) a quelle più semplici (aumenti folli sulle concessioni demaniali . Certo il 2016 ha lasciato più cose positive che negative, per l’Unione del Mugello che si è sempre più strutturata come ente territoriale ed ha acquistato molti compiti che prima erano dei comuni, ma allo stesso tempo è diventata un ente di riferimento sicuramente all’interno della città metropolitana e non solo. Per il Comune di Scarperia e San Piero penso sia stata la conferma della bontà della scelta di fusione che ci ha permesso di consolidare i servizi alle persone e ci ha dato la possibilità di fare molti investimenti sopratutto per quanto riguarda la sismica su edifici pubblici e scuole. Ridurre l’indebitamento estinguendo una buona parte di mutui tutto questo senza aumentare le tasse ma dando agevolazioni quando è stato possibile.”

“Per il 2017 – conclude Ignesti - mi auguro che ci possa essere più collaborazione fra le istituzioni e i soggetti che hanno ruoli importanti all’interno del Mugello (associazioni datoriali di lavoro , sindacati e associazionismo in genere), una estensione ancora più concreta politicamente di rafforzamen-

to dell’Unione dei Comuni con altre funzioni da condividere fra i comuni che farebbero diminuire i costi per i cittadini e aumenterebbero la solidità istituzionale di questo territorio.

Definire bene i temi dell’immigrazione per togliersi da questa situazione normativa ibrida che non giova né ai migranti né agli abitanti del nostro territorio: il Mugello ha già dato.

Migliorare con la Società della Salute le forme di assistenza alle famiglie bisognose o a quelle che hanno avuto difficoltà causa perdita del lavoro, anche ridefinendo le politiche sociali che abbiamo messo in campo fino ad oggi che sicuramente necessitano un aggiornamento. Che la Regione si prenda in carico pienamente e con responsabilità la tematica di Cafaggiolo non lasciandola solo ai comuni coinvolti, visto che il Mugello già dalle copertine del Touring

Club 2017, per i 750 anni di Giotto avrà un richiamo importante per lo sviluppo del turismo e potrà esserlo ancora di più a in futuro anche da un punto di vista occupazionale con lo sviluppo del progetto Cafaggiolo.

Decisivo sulle infrastrutture sarà come riusciremo a capitalizzare i 31 milioni della Faentina per il trasporto pendolare ( risorse che dovranno rimanere per la stragrande parte in Mugello) e come la città metropolitana sistemerà le strade e la viabilità di sua competenza perché ora sono mese molto male. Per Scarperia e San Piero spero si possa sempre più migliorare l’intervento del Comune su tutti i campi che coinvolgono i cittadini e dimostrare con i fatti che l’aggregazione degli enti, dove è possibile, è la vera svolta istituzionale. Infine i migliori Auguri di Buon anno a tutti!”

Serena Pinzani

Economia

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

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Segue dalla prima

Cooperativa San Lorenzo: rischio licenziamenti .... cercava di aiutare le tante famiglie in difficoltà con la vendita di generi alimentari di prima necessità. Da allora di strada ne è stata fatta e la piccola bottega è diventata un supermercato da qualche anno affiliato al circuito del marchio Pam. In questo inizio di anno, però, le notizie che arrivano dalla San Lorenzo non sono molto confortanti. La Cooperativa ha aperto, infatti, una

procedura di licenziamento collettivo. “Nel corso dell’ultimo triennio è stato registrato un calo di vendite costatanti e la cooperativa, per cercare di superare la crisi, ha annunciato una riduzione di personale per un totale di 7 unità” spiegano dal sindacato Filcams CGIL che ha diramato una nota dove esprime forte preoccupazione per la situazione.

Ci sono a rischio posti di lavo-

ro ma dalla dirigenza della Cooperativa hanno subito chiarito che della situazione e della crisi delle vendite se ne parla da molto tempo con i dipendenti ai quali, cercando di trovare soluzioni adeguate, sono stati proposti contratti di solidarietà ed una riduzione dell’ora-

rio per arginare lo sbilancio e cercare di salvaguardare gli occupati. La situazione rimane critica ma mentre andiamo in stampa sono in corso vari tavoli di trattative. Speriamo che l’anno nuovo non debba iniziare con brutte notizie.

S.P.

Barberino

Un aiuto dal Comune a chi apre un negozio nel centro storico nomico e vicesindaco Sara Di Maio. La novità introdotta nel bando di questo anno, che prevedeva di riservare risorse maggiori alle nuove aperture, ha dato un buon risultato per l’obiettivo che ci siamo posti con questo intervento, ovvero quello della rivitalizzazione del Centro Storico del nostro paese.

Non abbiamo potuto accontentare tutti; la graduatoria, però, rimarrà valida per

tutto il 2017 e, nonostante il momento difficile per i bilanci comunali, cercheremo di trovare risorse per finanziare ulteriori richieste. Quanto fatto ci dimostra che interventi di questo tipo possono produrre effetti positivi: intendiamo, quindi, continuare su questa strada e studiare altre azioni simili per il futuro.”

Meno soddisfatti i commercianti del centro storico

“Sono pannicelli caldi - dicono - ormai la crisi del centro storico di Barberino è irreversibile. Non siamo riusciti a qualificarlo in alcun modo e due o tre nuovi negozi non cambieranno la situazione. E’ difficile lavorare quando un furgone che ti consegna la merce deve fermarsi a più di 500 metri dal negozio. Purtroppo sono più le attività che chiudono di quelle che aprono”.

Borgo San Lorenzo

Pietro Mercatali Sono 13 le domande pervenute per il bando dedicato ai commercianti e che prevede la concessione da parte del Comune di Barberino di contributi a fondo perduto per la riqualificazione o il miglioramento degli esercizi insediati o quelli di nuovo insediamento all’interno dell’area del Centro Com-

merciale Naturale.

Un’iniziativa nata nel 2015 di concerto con il comitato commercianti ViviBarberino e le associazioni di categoria che è stata riproposta anche nel 2016, visti i buoni risultati registrati nell’anno precedente.

Tra le 13 domande arrivate, erano presenti 4 nuove aperture, delle quali 2 in piazza Cavour, 1 in Corso Corsini ed 1 in Viale della Repubblica.

Sono state finanziate le richieste fino ad esaurimento dei fondi disponibili per io 2016, € 16.500,28. Risultano, quindi, ammesse, secondo quanto disposto dal bando 4 attività, di cui 3 nuove aperture e un intervento di riqualificazione di un esercizio già presente.

“Siamo veramente soddisfatti della grande partecipazione al bando, ha commentato l’assessore allo sviluppo eco-

Chiude lo storico negozio Manfriani abbigliamento Saldi di fine stagione diceva la pubblicità di Manfriani abbigliamento sulla prima pagina del nostro giornale quasi vent’anni fa. Quest’anno invece dei saldi Manfriani liquida tutto, per lo più abiti da uomo e donna di grandi marche, e chiude il negozio. Tanti auguri per una pensione tranquilla e meritata a Ghigo e a Francesco e ai loro familiari che, dopo oltre mezzo secolo di lavoro, lasciano il negozio ereditato dal babbo che lo aveva aperto nel 1929 e un po’ di nostalgia per il vecchio Borgo e per tutti noi.

P.Mercatali

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Scuola, sanità e sociale

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Alternanza scuola-lavoro in Mugello

Accordo Unione Comuni e Istituti superiori Alternanza scuola-lavoro, è stato siglato lo scorso 22 dicembre il protocollo d’intesa per l’attivazione tra l’Unione Montana dei Comuni del Mugello e gli istituti superiori Chino Chini e Giotto Ulivi, rappresentati rispettivamente dal presidente Federico Ignesti e dai dirigenti scolastici Bernardo Draghi e Filippo Gelormino.

Un accordo che rafforza la collaborazione tra l’Unione dei Comuni e le scuole superiori per favorire, sviluppare ed estendere la realizzazione di percorsi di apprendimento in situazione lavorativa su tutto il territorio mugellano, sensibilizzando e coinvolgendo imprese, attività pro-

duttive ed economiche, tramite le relative associazioni di categoria, ma anche realtà sociali e di volontariato, culturali e professionali e le stesse amministrazioni comunali.

L’alternanza scuola-lavoro è la nuova modalità di collegamento della scuola con il lavoro, introdotta dalla legge 107 del 2015 (La Buona Scuola): si tratta cioè di un’esperienza educativa, coprogettata dalla scuola con altri soggetti e istituzioni, finalizzata ad offrire agli studenti occasioni formative di alto e qualificato profilo. Ogni progetto/ percorso si articola in moduli didattico-informativi

Solidarietà

Il calendario Mugello da favola 2017

Publiredazionale

Un semplice gesto per aiutare la ricerca sulle malattie genetiche. Lo si può fare acquistando il calendario Mugello da Favola 2017, ideato e realizzato da Sara Pozzi. Acquistando questo calendario sarà possibile contribuire a raccogliere i fondi destinati al Meyer. I calendari sono disponibili in tutte le edicole del Mugello. Il calendario riporta anche una poesia dedicata a tutti coloro che lottano per vivere, che si rialzano con grande forza e determinazione dopo ogni caduta e non si arrendano mai. A tutti coloro che sanno assaporare ogni attimo della vita con grande speranza e devozione. A tutti coloro che ogni giorno sanno sempre estrapolare la bellezza da tutto ciò che c’è di negativo.

svolti in classe o in azienda e in moduli di apprendimento pratico all’interno del contesto lavorativo: 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei, complessivamente, dal 3° al 5° anno scolastico. Il principio alla base è: apprendere nei luoghi di lavoro, acquisendo nuove competenze. Esperienze che gli studenti possono svolgere, come già sta succedendo, presso imprese, aziende, associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, ordini professionali e istituzioni, con una certificazione delle competenze acquisite che sarà rilasciata alla conclusione del triennio, insieme al diploma. Coinvolti in questo tipo di progetti saranno in Mugello tutti i ragazzi delle classi terze, quarte e quinte dell’IIS Chino Chini e dell’IIS Giotto Ulivi.

Afferma il presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti: “Si tratta di un accordo importante che ci auguriamo possa garantire agli studenti un adeguato percorso formativo, un’ampia gamma di opportunità sul territorio, un idoneo

collocamento in stage negli enti locali del territorio.

Queste esperienze - aggiunge - saranno anche una significativa occasione per promuovere una partecipa-

zione attiva dei giovani alla vita dei comuni del Mugello e alla costruzione di cittadinanza attiva”.

Negli enti pubblici del territorio l’alternanza scuola-la-

voro può prevedere il coinvolgimento degli studenti, per esempio, negli uffici tecnici, nella gestione delle risorse, negli Urp, nelle biblioteche, nei musei.

AL2 srl, si prende cura della tua azienda Anche in Mugello un’azienda che eroga servizi professionali per le imprese

Da circa un anno è attiva sul territorio mugellano una nuova società, la AL2 Srl, che eroga servizi professionali alle aziende.

Abbiamo incontrato la fondatrice, nonché Amministratore Unico, Dott.ssa Antonia Lotti, che ci ha raccontato qualcosa di sé e della sua nuova avventura imprenditoriale.

Come mai una nuova azienda, soprattutto in un periodo in cui in Italia le cose sono piuttosto difficili?

Nel mio percorso lavorativo ho avuto occasione di conoscere diverse realtà aziendali ed ho visto tante situazioni diverse. Nel tempo mi sono convinta dell’utilità per le aziende di avere un supporto esterno in alcuni settori che il titolare delle stesse non può adeguatamente seguire: da qui la decisione di aprire una mia azienda che aiutasse le altre realtà a tirare fuori il meglio di sé e ad ottimizzare la propria attività.

I servizi che offrite, quindi, di che tipo sono?

Li riassumo con la frase che è

presente sul nostro sito Internet: “il cerchio sprovvisto di angoli e di spigoli simboleggia l’armonia: è l’armonia delle attività e dei processi quella che vogliamo portare nella tua azienda.”

Il che significa che eroghiamo servizi utili al miglioramento dei processi e delle performance aziendali, quali, ad esempio, la creazione di Sistemi di gestione (Qualità, ambiente, sicurezza, etc.), il businnes coaching, il marketing organizzativo, la riorganizzazione aziendale. E, non ultimo, aiutiamo i clienti ad essere conformi alla normativa privacy.

In che modo la normativa privacy può essere utile al miglioramento dei processi?

La normativa privacy è cambia-

ta: a maggio 2015 è stato pubblicato il nuovo Regolamento Europeo Privacy, che dovrà essere adottato da tutte le aziende entro

il 24 maggio 2018, sostituendo così l’attuale normativa in vigore, il D.lgs 196/2003. Adeguarsi al nuovo regolamento permetterà alle aziende di far diventare la gestione della privacy qualcosa di integrato all’interno dei propri processi, permettendo così di rivedere anche alcuni aspetti che fino ad oggi sono stati mal gestiti, costituendo, di fatto, una “perdita di tempo” per le organizzazioni.

Ci sono altri aspetti che le aziende è bene abbiano presenti?

Si, anche la norma per i Sistemi di Gestione Qualità (UNI EN ISPO 9001) è cambiata. Entro il 15 settembre 2018 tutte le aziende certificate dovranno

adeguarsi ai nuovi requisiti. In sintesi, la nuova edizione della norma pone l’accento sull’analisi dei rischi, “costringendo” di fatto l’imprenditore a fare in maniera sistematica alcune riflessioni. Un bell’esercizio, che aiuterà le aziende anche a cogliere nuove opportunità, proprio grazie all’analisi del rischio.

Naturalmente, per chi volesse saperne di più, siamo disponibili a dare tutte le informazioni necessarie. Sul nostro sito internet (www.aldue.it) ci sono tutti i nostri contatti.

Antonia Lotti, 45 anni, di origini mugellane, ha trascorso fino a luglio 2015 la sua vita a Milano, dove ha maturato esperienze nei settori che oggi costituiscono il core business di AL2 Srl. Dopo la nascita di due gemelline, per scelta di vita, insieme al marito, ha optato di tornare nel Mugello. Forte dell’esperienza lavorativa avuta, ha deciso di fondare una sua azienda nel nostro territorio per creare valore e lavoro.

Scuola, sanità, sociale e associazionismo

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

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Borgo San Lorenzo

La solidarietà non trema: 10 mila euro raccolti L’iniziativa “La solidarietà non trema” ha raccolto 10mila Euro. Sono state oltre 550 le persone che hanno preso parte alla cena di beneficenza voluta dall’Amministrazione e realizzata grazie all’adesione e alla disponibilità di numerose realtà associazionistiche del territorio, che lo scorso 19 Novembre si è svolta in ben 4 strutture boghigiane a Ronta, Grezzano, Sagginale e nel capoluogo.

Quanto raccolto è stato devoluto al Comune di Pieve Torina. A seguito di contatti diretti con il sindaco Alessandro Gentilucci, è stato

individuato infatti il progetto “Un luogo dove studiare” che porterà alla realizzazione, mediante l’acquisto di moduli predisposti, di spazi studio per i ragazzi del paese che a causa del terremoto non hanno più ambienti dove poter effettuare attività extrascolastiche.

“Ringraziamo prima di tutto i tanti volontarie delle numerose associazioni che hanno aderito al progetto mettendo a disposizione tempo e competenze così da permettere l’ottima riuscita dell’evento – affermano il Sindaco Pao-

lo Omoboni e la Giunta di Borgo San Lorenzo –. Un appuntamento che ha visto lavorare fianco a fianco le tante realtà che compongono il nostro ricco e prezioso tessuto associativo. Un grazie va anche alle centinaia di persone che sono venute all’iniziativa riempiendo 4 strutture del nostro territorio e naturalmente un ringraziamento va anche alle realtà commerciali che hanno contribuito in vario modo. In momenti come questi si vede il cuore del nostro paese sempre pronto ad aiutare chi è in difficoltà, unendo le forze e mettendosi a disposizione per

la realizzazione di qualcosa di grande. Siamo felici ed orgogliosi di aver dato una mano per costruire, nel Comune di Pieve Torina, spazi dove i ragazzi si potranno dedicare allo studio. Loro sono il nostro futuro e con il nostro piccolo contributo possiamo aiutarli a guardare con più fiducia al domani”.

“Siamo felici del nostro contributo ad un territorio così duramente colpito – afferma il presidente della Pro Loco di Borgo San Lorenzo Alessio Capecchi -. E lo siamo doppiamente che tale donazione serva a creare un luogo che consenta ai giovani di

Borgo San Lorenzo

Avis: bilancio di un anno di donazioni e solidarietà

studiare e dove cultura e tradizioni possano essere conservate e promosse. Il nostro rapporto con Pieve Torina non si fermerà a questo, ma vorremmo creare un filo

diretto, a partire dall’invito alle nostre manifestazioni del 2017, in modo da dare la possibilità di promuovere e rilanciare un territorio ed i suoi prodotti”.

Borgo San Lorenzo

Pro Loco: tutti a cena per il tesseramento 2017

Una cena per passare una serata insieme, aprire l’anno 2017 della Pro Loco, illustrare le iniziative in programma ed effettuare il tesseramento 2017.

E’ quella prevista per sabato 21 gennaio, alle 20, al Foro Boario di Borgo San Lorenzo. La cena, che prevede antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, acqua e birra, avrà un costo di 20 euro, comprensivo della Tessera Pro Loco UNPLI 2017, che offre tra l’altro notevoli vantaggi. Occasione importante anche per dare la propria disponibilità per il 2017 ed avere un quadro delle iniziative dell’anno.

Per partecipare alla cena, è necessario prenotarsi, entro il 19 gennaio, chiamando il 3398857952 o il 3299695976, o scrivendo una mail a prolocobsl@ gmail.com

LUTTI e RICORDI Si conclude il 2016 per l’associazione Avis Borgo San Lorenzo con un bilancio più che positivo.

Le donazioni totali superano l’anno precedente di 44 unità con un totale di 618 donazioni (472 sangue, 133 plasma, 13 eritro) con un aumento del numero di sacche dell’8%.

Entrando nei dettagli: i donatori attivi sono 451 di cui 78 nuovi iscritti (alla loro prima donazione), mantenendo una fascia d’età stabile tra i 18 e 55 anni.

Le nuove socie iscritte nel 2016 sono 40 rispetto alle 33 dell’anno precedente, con un incremento della percentuale di nuove donatrici rispetto ai donatori maschi.

Il sistema AgenDona resta il più comodo metodo di ac-

cesso per il donatore alla donazione, con un’affidabilità dell’84%.

Grazie al nuovo sito, lanciato agli inizi del 2016, sempre più donatori utilizzano la prenotazione online (circa il 20% delle donazioni). Gli altri canali di comunicazione con i donatori sono segreteria e canali social.

Anno intenso anche per quanto riguarda le attività sul territorio, che oltre alle consuete manifestazioni ha visto Avis impegnata anche in aula, con i volontari del servizio civile, per promuovere la cultura del dono tra i ragazzi delle scuole (primarie e secondarie di primo grado) e delle associazioni sportive nel territorio mugellano; attività che proseguiranno anche nel 2017 con un aumento delle classi coinvolte.

Si estendono le collaborazioni assieme alle associazioni del territorio, ultima iniziativa “Terre diverse, stesso sangue” che ci ha visto in sinergia con le realtà locali che si impegnano sul fronte dell’immigrazione (Ass. Progetto Accoglienza, Ass. Insieme, Ass. Il Cenacolo).

Un risultato che conferma la presenza di Avis Borgo San Lorenzo nel territorio, testimoniando, anche quest’anno, l’impegno dei volontari e dei donatori che, con un semplice gesto, si attivano per contribuire a donare una risorsa insostituibile e indispensabile come il sangue.

Nicolò Lo Bosco 18-06-1941 06-01-2016

Un anno è passato da quando te ne sei andato, ma il ricordo è sempre vivo nei nostri cuori. Ci manchi tantissimo, ti vogliamo bene. Con affetto da tutta la famiglia Lo Bosco.

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Magazine

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

“Altrove”, la nuova raccolta del poeta barberinese

Il prezioso “Viver di gioia” di Ivo Guasti

la di una sera d’estate con sottofondo di grilli in concerto. Felicità che non è immune da malinconia ma che trae linfa vitale anche dal silenzio e dalla brevità.

E nell’altrove della mia mente, affaccendata a chiudere un anno e ad

Serena Pinzani Nei giorni delle feste, delle corse frenetiche ai regali, dei supermercati presi d’assalto come se non ci fosse un domani, capita spesso di volersi sentire altrove. E forse perché presa anch’io dal bisogno, talvolta impellente, di collocarmi in un’altra dimensione, mi son messa in borsa un piccolo libro di poesie per averlo sempre a portata di mano. Non poesie qualsiasi e non un libro qualsiasi ma le poesie di Ivo Guasti raccolte nel libro “Altrove”, uno dei regali di Natale più graditi. Il poeta barberinese, alla bella età di 83 anni, ha pubblicato un’altra preziosa raccolta di poesie che si unisce alle altre che hanno costellato il suo lungo

e ricco cammino poetico.

Un viaggio quello di Guasti che, come scrive Alessandro Borsotti nella presentazione, “anche quanto, come recita il titolo del libro, c’è già l’altrove di idee, di pensieri, di passioni e di anni, e c’è inevitabilmente un ripiegamento intimo e riepilogativo in molti versi, continua nel desiderio e nel sogno per rendere ‘eterna’ e per sempre felice la sua vita: altrove sarò/sotto il limpido cielo/d’agosto/ sognerò forse/un prato azzurro/d’antichi giochi.”

Felicità è la chiave di lettura di molte delle splendide poesie di Ivo, quella ricercata nelle piccole cose, quella colta tra i raggi del sole, nel bosco di betulle, dalle mani di Aldo, quella delle “parole fluenti”, quel-

750 anni dalla nascita di Giotto Una conferenza a Vespignano Il 2017 appena iniziato è l’anno del 750° anniversario della nascita di Giotto. L’Associazione “Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico” dedicherà al grande maestro i numerosi eventi organizzati alla casa natale. Domenica 8 gennaio 2017 alle ore 16 l’’Associazione insieme al Comune di Vicchio apre il suo programma 2017 con una conferenza dal tema “Madonne giottesche: dalle chiese ai tabernacoli di strada” tenuta da Beniamino Peruzzi,che presenta uno studio sul confronto tra il significato delle raffigurazioni della Maestà eseguite da Giotto nelle chiese e quello delle Madonne raffigurate nei tabernacoli delle vie e delle piazze da parte dei suoi discepoli.

aprirne uno nuovo, ho preso a prestito questi intensi e sapienti versi: “nel vivere di gioia/la vita tre volte/ si ricompra/ogn’ora ogni giorno/ in stagioni che vanno”. Vivere di gioia, è l’augurio più bello che il grande poeta di Barberino

poteva farci. E’ l’augurio che tutti, presi “altrove” dai nostri pensieri, possiamo reciprocamente condividere per questo nuovo anno. Grazie Ivo Guasti!

Ivo Gusti “Altrove” Edizione Polistampa

Quaderni di famiglia 2.0: il nuovo libro di Carlo Cammelli

Tra le Veglie di Neri e il Manzoni come una di famiglia Serena Pinzani Lo ammetto. Quest’anno l’ho aspettato come i bambini aspettano Babbo Natale. Ormai il libro di famiglia di Carlo Cammelli é per me una tradizione cara, come il pranzo del 25 e la tombola della sera. Si, perché questo borghigiano dai modi garbati e con uno squisito intuito creativo, da diversi anni mi ha abituato male, facendomi puntualmente entrare in casa sua. Una gioia per me che, ormai, mi sento come una di famiglia. Dopo i vari volumi di vita familiare Carlo ha dato alle stampe un altro gioiellino, sempre in edizione fuori commercio. Si tratta di “Quaderni di scuola 2.0”, una raccolta di componimenti, riassunti ed altri esercizi di scrittura di un ragazzo della Scuola Tecnica “Leon Battista Alberti” di Firenze. Il ragazzo era Duilio Cammelli, detto Dino, babbo di Carlo, classe 1908; i compiti quelli svolti tra il 1920 e il 1923 quando aveva dodici anni.

E vien da subito di perdersi tra i segni aggraziati di una calligrafia ben curata e lineare, tra i vocaboli che sanno di antico ma riportano

a temi ancor oggi attuali. Come il componimento “Quel che sogno e quel che voglio essere. Riflessioni e programmi alla Vigilia di conseguire la licenza media”.

Testi di ogni genere, tipo il riassunto delle Veglie di Neri o una favole inventata di sana pianta, trovati in una cantina di famiglia, fotografati e trascritti per questo bel libro che ha un valore incommensurabile. E per dirla con la dottoressa Milesi è il “capitale” vero di questa famiglia perché é la sua storia. E in un’epoca di supporti digitali questo capitale acquista ancor più valore perché impresso su carta, unica garanzia, sembra un paradosso, di lasciare traccia sicura, proprio nell’era digitale del 2.0.

Un lavoro prezioso reso speciale dalla penna pulita di Carlo che ben si capisce da chi l’abbia ereditata. Grazie a Carlo Cammelli per questo ulteriore bozzetto di storia Toscana, per questa parentesi aperta sulle pagine della scuola di inizio novecento e, soprattutto, grazie per avermi fatto sentire, anche per questo Natale, una di famiglia.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Pavese compagno di classe Sauro Albisani Negli anni del liceo, Pavese fu il mio invisibile compagno di banco. A quell’età la lettura aveva la virtù di farmi percepire misteriosamente presente l’uomo di cui le pagine mi restituivano la voce. Ma l’emozione segreta nasceva dal fatto che io udivo la voce di un ragazzo. Gliene ero grato perché, senza bene rendermene conto, in quel ragazzo riconoscevo me stesso. Non ci accomunavano, per quanto potevo saperne, aspetti autobiografici, ma la percezione di una sacralità che, già per la sua generazione e a maggior ragione per la mia, non trovava più il conforto della preghiera. La voce di Pavese aveva il valore, prezioso al mio ascolto, di dire quella sacralità prendendo il posto lasciato vuoto dalla preghiera. Ma cos’era quel ‘sacro’ che quando mi raggiungeva come un’ improvvisa folata suscitava nel mio cuore incredulo un attacco di tachicardia? Era, me ne accorgevo a intermittenze ascoltando il pulsare dell’inquietudine, il disagio d’esistere.

Cosa portava con sé, di sacro, quello stato d’animo?

L’assunzione di una colpa segreta, di un segreto rimorso destinato ad accompagnarmi per tutta la vita.

Chi ero io? Non lo sapevo.

Se nudamente mi guardavo allo specchio ne avevo la certezza. Il mio ingresso nel mondo significava aumentarne il mistero, sia pure in misura insignificante. Chi mi aveva convocato dentro la realtà? e con quale compito? con quale ruolo? C’era in corso una partita di calcio, al tempo della mia adolescenza, e io ero stato buttato in campo senza che sapessi se dovevo marcare l’uomo o giocare a zona. A colmare la misura del disagio vedevo gli spettatori guardarmi.

Anche i compagni mi guardavano. Io capivo che gli uni e gli altri evidentemente si aspettavano qualcosa da me.

Ma cosa? Anche provando a intuirlo, come avrei potuto non deludere le attese se non mi era stato spiegato nulla?

Ricordo come il disagio nel giro di una breve iniziazione all’adolescenza si trasformò in un senso di colpa: capivo cioè che dovevo fingere di conoscere me stesso e il mio ruolo. Quella era la normalità: dissimulare l’inquietudine provocata dalla percezione del sé straniero che si annidava dentro di me

e muovermi in mezzo agli altri come se non avessi il vuoto sotto i piedi ma l’erba del campo da calcio. Ricordo bene che i compagni che stimavo di più erano quelli che non mi passavano la palla.

Trovavo totalmente condivisibile quella loro diffidenza. Insopportabile fino alla claustrofobia mi sembrava invece il fatto di non riuscire a scoprire le parole per dire non agli altri ma a me stesso ad alta voce, cioè in silenzio, quell’esperienza senza accadimento, quell’arida rivelazione che approdava alla percezione di un’assenza di senso.

Dalla cattività di quell’afasia tutta interiore mi liberò la poesia di Cesare Pavese. Già il ritmo di “Lavorare stanca”, così lontano dal cantabile della tradizione poetica italiana, mi spingeva ad avvicinare quei testi, scanditi (piuttosto che sillabicamente) secondo la successione cadenzata di tre-quattro accenti forti, al ritmo sincopato del jazz che proprio allora stava per me diventando la voce percussiva della solitudine di massa, la mia musica preferita. Poi mi accorsi che il verso di “Lavorare stanca” si trasformava dentro le storie di Pavese nella misura della frase più largamente ricorrente. Ma mi accorgevo anche che ciò non dipendeva dalla natura prosastica della sua poesia, bensì il contrario. Ascoltando bene, ossia auscultando, tutte le storie di Pavese sono scritte in versi. Come se il ragazzo che ha firmato quel primo libro sopravvivesse, uguale a se stesso, nei racconti e nei romanzi della maturità. La voce poetica di Pavese mi si rivelava senza un respiro stanziale ma sempre in cammino, col passo itinerante: la voce di uno che non ha potuto accasarsi, che paradossalmente ha dovuto emigrare prima ancora di conoscere il suo paese.

Accadde allora nella mia adolescenza liceale che incoraggiato dal ritmo di quei versi mi lasciassi condurre per mano dal poeta nella città straniera. Non avrei mai imparato a riconoscerla come patria, ma avrei imparato ad accettare la mia condizione di apolide, leggendo: La città mi ha insegnato infinite paure: una folla, una strada mi han fatto tremare, un pensiero talvolta, spiato su un viso.

L’uomo solo di Pavese è già l’uomo solo di Pirandello: sa che è inutile cercare compagni se non trova se stesso.

Come sedusse Pavese l’adolescente che fui? Con un silenzio più profondo di quello del laconico paesaggio delle sue Langhe, dove la fatica ammazza sul nascere la parola e diventa un connotato ereditario della razza, cioè il suo istinto di tacere. Quel silenzio che cela un’oscura pulsione all’autoannullamento portava come sottotesto, non udibile e tuttavia percepito dagli orecchi e dal cuore dell’adolescente che fui, l’annuncio della mia solitudine ontologica. Da lì partiva uno stato d’animo, un’incantata meraviglia che diventava un mare interiore sul quale mi avventuravo da navigatore solitario:

Stupefatto del mondo mi giunse un’età che tiravo dei pugni nell’aria e piangevo da solo.

Ascoltare i discorsi di uomini e donne non sapendo rispondere, è poca allegria.

Ma anche questa è passata: non sono più solo e, se non so rispondere, so farne a meno.

Ho trovato compagni trovando me stesso.

L’adolescente sa che è inutile cercare compagni se non trova se stesso. Oggi sono propenso a credere che abbia ragione chi dice che cercare se stessi è già trovarsi.

E cosa trova chi cerca? Trova il coraggio di vivere che non è, a differenza dei connotati caratteriali, un’eredità ma un esercizio, un alle-

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“/.../ l’uomo è: angelo della parola, acrobata dello spirito, danzatore della psiche, messaggero di Dio e nunzio a se stesso e all’universo di un se stesso migliore” Orazio Costa Giovangigli

namento attraverso il quale, con pazienza e costanza, si impara il ‘mestiere di vivere’. È vero che ci sono nature per le quali si deve dire che soli si nasce, non lo si diventa. Un po’ come dire che qualcuno è condannato a rimanere ragazzo (o meglio, anche ragazzo!) per tutta la vita. Proprio per questo, tanto maggiore è il mio desiderio di testimoniare la mia gratitudine nei confronti di Pavese. Debbo anche alla sua poesia se il mio sentimento della solitudine, prima di sprofondare nella tragica rivelazione della “fine dell’adolescenza”, si è lentamente ma tenacemente allontanato non dal mite profilo delle Langhe ma dalle cupe lande del nichilismo per raggiungere uno stato non dirò di quiete ma di ac-

cettazione del mistero che siamo chiamati a sperimentare sulla nostra pelle, vivendo.

Calvino diceva che le poesie imparate a memoria ci fanno (ci faranno, in un futuro non troppo lontano) sentire meno soli, perché tengono compagnia.

Non soltanto la memoria, ma anche la voce poetica è taumaturgica. Anche quella voce che si illude d’essere oggettiva e non fa che parlare di sé alla terza persona.

Nell’età in cui un ragazzo si sente, con sgomento, straniero a se stesso, un vero poeta sa dirgli: “Tu sei questo, sei anche questo. Non aver paura del tuo sgomento, non aver paura di te stesso. Chiudi gli occhi e respira.” Ecco: L’uomo solo vorrebbe soltanto dormire.

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Magazine

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Per la rassegna “Barberino in Musica”

ORT Orchestra della Toscana e la straordinaria Veronika Eberle Massimiliano Miniati Appuntamento da non perdere assolutamente per tutti gli amanti della musica classica, quello di di Martedi 10 gennaio al Teatro Corsini di Barberino con l’ORT Orchestra della Toscana diretta da Roland Böer in scena l’eccezionale VeronikaEberle che con il suo violino trasporterà il pubblico sulle note di Schubert con la sua “Ouverture in stile italiano n.2, D.591”di Schumann ed il “Concerto per violino e orchestra op.posth” e Beethoven e la “Sinfonia n.1 op.21” Veronika Eberle (Donauwörth) tedesca classe 88 è considerata uno dei più grandi talenti violinistici emersi recentemente

in Germania, ha debuttato come concertista a dieci anni, e da allora è apparsa con le migliori orchestre tedesche ed è stata ospite del Festival di Salisburgo assieme ai Berliner Philharmoniker, eseguendo il concerto di Beethoven sotto la direzione di Simon Rattle.

La sua attività solistica si è sviluppata attraverso le collaborazioni con l’Orchestra della Radio di Berlino, le Orchestre da camera di Monaco di Baviera e Zurigo, la Bamberg Symphoniker e la direzione di Jonathan Nott, l’orchestra Verdi di Milano con Yakov Kreizberg, l’orchestra Sinfonica di Praga e la direzione di Jiri Kout.

Nella stagione 2009/2010 è stata invitata al Festival Menuhin di Gstaad, alla

Carnegie Hall di New York per la prestigiosa serie di “distinctive debuts”. Per la musica da camera collabora con i pianisti Lars Vogt e Oliver Schnyder, con i violinisti Christian Tetzlaff e Julia Fischer e il violoncellista Gustav Rivinius. Si sta affermando come un’interprete di grande musicalità e sorprendente maturità.

Nel febbraio 2008 ha vinto una borsa di studio del Borletti-Buitoni Trust.

La Fondazione tedesca Musicavita di Amburgo le ha prestato il violino “ex Busch” di Giovanni Battista Guadagnini del 1783, strumento che la Eberle oggi suona nelle sue tournée. Un evento eccezionale da non perdere assolutamente.

Teatro Giotto Borgo San Lorenzo

La solidarietà del pubblico della Camerata e della Corale per Il Cuore si Scioglie La Camerata de’ Bardi e la Corale “Santa Cecilia 1909” ringraziano il pubblico presente ai primi due eventi musicali della 4ª Stagione Lirico-Sinfonica 2016-2017 al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo che, acquistando i programmi di sala della Tosca di Giacomo Puccini e del Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, ha permesso di raccogliere e donare alla Fondazione onlus “Il Cuore si Scioglie” la somma di 425,00 Euro.

Ricordiamo che le iniziative della Fondazione toccano tematiche diverse, tutte legate

alla cultura della solidarietà, alla ricerca e alla soddisfazione dei bisogni primari della comunità, contro la povertà a favore delle Caritas toscane, a sostegno delle donne e delle bambine del Niger, delle adozioni a distanza in Brasile, della costruzione di orti, panifici e scuole delle zone terremotate della nostra Italia e in Africa. Iniziative e progetti nati per diffondere la consapevolezza del valore della propria terra, della propria cultura, della propria esistenza mai nulla, mai inutile, anche nei momenti di più grande difficoltà, ma

sempre unica e autentica.

Quest’anno contribuiremo, seppur in minima parte, alla realizzazione dei seguenti progetti: Una scuola per Norcia, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava, e COOndividiamo la raccolta alimentare a favore di Caritas del territorio.

Come negli eventi dello scorso anno, il pubblico, gli artisti e tutti i collaboratori si sono fatti portavoce di un progetto culturale e di solidarietà nel quale il Cuore si è sciolto con la grande Musica Lirico-Sinfonica.

Al Giotto di Vicchio Mercoledì 11 Gennaio

Barbara De Rossi inaugura il 2017 con “Il Bacio” Massimiliano Miniati Riparte la stagione teatrale del teatro Giotto di Vicchio mercoledì 11 gennaio, ore 21.15 con “Il Bacio” di Ger Thijs. In scena, accompagnata da Francesco Branchetti, una delle attrici migliori del nostro cinema e della nostra tv:Barbara De Rossi Una donna che và alla ricerca del suo destino, un uomo che fa i conti con i suoi fallimenti e con la sua storia. La magia ed i misteri dei sentieri e di un bosco che fanno da sfondo all’incontro tra i due, la magia del mondo che li circonda ed una strana quiete che talvolta guadagna il suo “spazio” accompagna l’avvicinarsi di queste due anime: dalla diffidenza ini-

ziale, alle prime confidenze ad una complicità a tratti quasi struggente ed intrisa di emozione, il tutto raccontato con una leggerezza di tocco, con una grazia che accompagna l’indagine psicologica dei personaggi e della nascita di un sentimento forse d’amore ed ogni sfumatura, ogni battuta, diven-

ta emozione condivisa “batticuore” per tutto noi. In un paesaggio che evoca talvolta le stazioni di una Via Crucis dell’anima, tra i due nasce un sentimento magico, dove hanno spazio la leggerezza ed il candore, il fraintendimento talvolta ma subito dopo la dolcezza e la tenerezza, la fragilità di due anime che fanno i conti con la

propria vita e tutto sfocia in un sentimento struggente e condiviso”.

Dal suo debutto in “Così come sei” e ne “La cicala” di Lattuada abbiamo ammirato la De Rossi in una trentina di film tra i quali “Maniaci sentimentali” il bellissimo “Vado a riprendermi il gatto” in “Caramelle da uno sconosciuto” fino ai recenti “Il pranzo della domenica”, “Matrimonio alle Bahamas”, “Universitari - Molto più che amici” con la regia di Federico Moccia . Apprezzatissima anche come conduttrice tv Barbara De Rossi ha condotto tra gli altri “Amore criminale, Rai 3 (2013-2016) e “Il terzo indizio”, Rete 4 (dal 2016) Da non perdere.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

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Firenze

Camerata e Corale in concerto al Cenacolo di Santa Croce Sabato 14 gennaio 2017, alle ore 21.00, presso il Cenacolo di Santa Croce, a Firenze (Piazza Santa Croce n. 16) la Corale Santa Cecilia 1909 insieme all’Ensemble strumentale “Camerata de’ Bardi” - costituito da Roberta Landi Malavolti (violino), Angela Tomei (violino), Caterina Paoloni (viola), Valeria Brunelli (violoncello), Luca Zalaffi (contrabbasso), Pamela Burrini (clavicembalo) - accompagneranno le voci soliste di Eva Mabellini e Cristiana Fogli, le voci recitanti di Silvia Bargellini e Paolo Spennato, sotto la direzione del M° Andrea Sardi, nell’esecuzione del Gloria in Re maggiore RV 589, per soli, coro e orchestra di Antonio Vivaldi.

Come ben sottolineato dalla musicologa Laura Pierantoni, il Gloria RV 589 è senz’altro una delle pagine più avvincenti e conosciute del musicista veneziano. Il testo è organizzato in 12 sezioni che si alternano in una varietà di forme, di tempi, di ritmi, di tonalità e di organico: brani solistici nello stile dell’aria, strumenti concertanti, cori omofonici, contrappunti, ritornelli nel-

lo stile del Concerto. L’unitarietà del lavoro viene garantito dalla ripresa, nel penultimo movimento, dello stesso tema iniziale in una sorta di circolarità strutturale.

L’opera si apre con una incalzante e trionfale introduzione orchestrale su un tema incisivo e ritmico degli archi bassi al quale risponde un disegno più scorrevole; su questo deciso andamento si innesta la maestosa entrata omoritmica del coro, Gloria in excelsis, che si amalgama e si alterna con l’orchestra secondo i tipici dettami dello stile sacro concertato.

Con il versetto Et in terra pax l’atmosfera cambia radicalmente; protagonista è sempre il coro ma con accenti e modulazioni di intimismo sofferto.

Il Laudamus te è sostanzialmente un duetto per voci soliste con l’accompagnamento di archi e continuo; il clima è festoso. Torna il coro con un lento e omofonico Gratias agimus tibi che si trasforma immediatamente in un perfetto fugato a quattro voci Propter magnam gloriam tuam.

Il Domine Deus Rex Coele-

stis è una delicata aria affidata al soprani; pagina di idilliaca atmosfera pastorale avvallata anche dal ritmico andamento “alla siciliana”. È nuovamente il coro a riprendere la parola in compagnia degli archi nel Domine Fili Unigenite.

Un bellissimo tema affidato ai bassi sorregge il Domine Deus, agnus Dei sul quale si libra l’intensa voce del contralto punteggiata da accorati interventi invocativi del coro (“miserere nobis!”).

Coro a cui è lasciata la pagina successiva, Qui tollis, dal carattere assorto e intimamente spirituale: voci e orchestra procedono insieme solennemente e mestamente, come in un corale luterano.

Lo stile maestoso dell’inizio comincia a riapparire nel Qui sedes ad dexteram patris strutturato nella forma del Concerto: un ampio ritornello dell’orchestra introduce l’aria del contralto che dialoga con la compagine strumentale in una sorta di rinnovata alternanza solo-tutti.

Il circolo quindi si chiude sul Quoniam tu solus sanctus che è in realtà una sin-

tesi del materiale utilizzato nel primo movimento e ha il compito di introdurre la solenne fuga finale, Cum Sancto Spiritu. Quest’ultimo brano però, che conclude anche l’altro Gloria RV 588, non è opera di Vivaldi; si

tratta infatti di una sezione di Gloria scritta da Giovanni Maria Ruggieri nel 1708 e solo ricopiata dal compositore veneziano.

L’evento è inserito nella rassegna “Concerti al Cenacolo 2017” e promosso dall’As-

sociazione “Amici di Santa Croce”, dall’Ensemble Santa Croce e da Arteincanto Musica.

L’ingresso al Cenacolo, affrescato da Taddeo Gaddi tra il 1334 e il 1366, è libero fino ad esaurimento posti.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

La settima edizione di uno degli eventi più attesi dell’anno

A Borgo San Lorenzo è ancora Cavalcata dei Magi Marilisa Cantini E sette. Questo è infatti il numero delle edizioni al quale è giunto questo evento, che ormai è diventato uno fra i più attesi dell’inizio del nuovo anno nel nostro paese.

Nata anch’essa come spettacolo a favore del progetto di restauro dell’ Organo Stefanini, è organizzata dalla Parrocchia, col patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo e dalla Pro Loco.

L’edizione che si terrà sabato 14 gennaio si preannuncia particolarmente interessante, visto che ai gruppi “storici” che l’hanno accompagnata fin dal suo esordio si aggiungono i figuranti di Figline Valdarno, Dicomano e il gradito ritorno di Ronta.

Anche la Scuola Media “Giovanni DellaCasa” partecipa per il terzo anno consecutivo con un Gruppo Rinascimentale formato dai ragazzi delle classi seconde preparato dai loro insegnanti di Musica, Arte e Tecnica per brani, costumi e manufatti e dal Maestro di Danza Angelo Paolo De Lucia.

Questo sarà il programma: Ore 14 e 30, nel Parco di Villa Pecori Giraldi esibizione del Gruppo Rinascimentale della Scuola Media e spettacolo del Teatro Idea diretto da Vieri Chini.

Ore 15 formazione del corteo ed uscita attraverso il Parco dal cancello grande di Via Pie-

tro Caiani.

A seguire il corteo percorrerà le vie del paese con momenti di esibizione dei Bandierai e Musici di Castel San Barnaba di Scarperia, dei Nobili Balladori di San Barnaba (Scarperia), degli spadaccini di Porta Aretina contrada storica di Figline Valdarno e del Gruppo Rinascimentale della Scuola Media.

Alle ore 17 (ca) ci sarà il solenne ingresso nella Pieve di San Lorenzo, dove i Magi depositeranno i doni davanti al Bambinello. Seguirà un Concerto dei Solisti del Capriccio Armonico.

Di seguito tutti i gruppi partecipanti : Bandierai e Musici di Castel San Barnaba (Scarperia) Cavalieri e Amazzoni del Mulino a vento (Rufina) I Solisti del Capriccio Armonico Compagnia Teatro Idea Figuranti del Gruppo Storico di Sant’Onofrio (Dicomano) Corteo Storico Scarperia Palio del Diotto Gruppo Rinascimentale della Scuola Media G.DellaCasa (Borgo San Lorenzo) Nobili Balladori di San Barnaba (Scarperia) Porta Aretina, Contrada Storica di Figline Valdarno Figuranti del Gruppo Storico di Ronta Gruppo storico Marliana Pistoia Per l’ occasione sarà prorogata al 14 gennaio la possibilità di visitare il bellissimo Presepe in

movimento realizzato presso il Santuario del Santissimo Crocifisso.

Ricordiamo inoltre che in caso di maltempo l’evento sarà svolto all’interno di Villa Pecori Giraldi.

Nell’augurare a tutti di non mancare a questa splendida manifestazione, che anno dopo anno raccoglie gruppi storici sempre più numerosi vi ricordo che le offerte raccolte saranno devolute al progetto di restauro dell’Organo Stefanini.

Foto Bernardo Baluganti

Al Giotto di Borgo appuntamento con la danza

La magia di “Cenerentola” con lo straordinario KAOS Balletto di Firenze

Massimiliano Miniati

Nuovo grande appuntamento con il cartellone del teatro Giotto di Borgo san Lorenzo, che come primo appuntamento del 2017 propone una compagnia di danza che torna dopo i successi ottenuti nelle passate stagioni.

KAOS Balletto di Firenze presenta “Cenerentola “con la coreogra-

fia di Roberto Sartori e Christian Fara.

Una Cenerentola inusuale che esce fuori dai consueti canoni principeschi di bellezza e ci mostra la sua protagonista in una veste diversa, quasi disagiata rispetto al resto della società.

Le splendide musiche di Sergej Prokof’ev e Gioacchino Rossini vengono unite alternando due partiture, da una parte quella di Rossini e il suo melodramma giocoso e ironico e dall’altra quella più poetica di Prokof’ev. Tra le oltre 300 varianti di questa fiaba, gli autori hanno scelto la più famosa e popolare, quella di Charles Perrault, in cui Cenerentola ,

bellissima giovane, orfana di entrambi i genitori, si ritrova schiavizzata dalla matrigna e dalle sue sorellastre e che giunta la notizia che a corte si terrà un ballo organizzato dal re per trovare moglie al principe, con l’aiuto magico della fata madrina riuscirà ad andarvi e ad avverare il sogno.

Tuttavia Cenerentola, secondo il punto di vista dei coreografi Sartori e Fara, non è la bella fanciulla che risponde all’ideale di perfezione fisica, ma un personaggio del tutto nuovo. Annoverabile tra gli emarginati dalla società per i suoi modi, aspetto ed amicizie, svantaggiata, i suoi valori non sono evidenti, ma visibi-

li solo a chi ha la pazienza di conoscerla, di approfondire la sua storia, scoprirla. In una società grottesca come quella descritta, con le sue bruttezze e carente di sensibilità, lei è esclusa perché diversa e la sua bellezza nascosta richiede grandi sforzi per essere apprezzata. Luci e ombre, quindi, su un personaggio che non è così semplice come ce l’hanno sempre dipinto. Le sorellastre e la matrigna restano personaggi importanti della storia con la loro carica di insofferenza e invidia, ma la ritrovata sensibilità del principe e l’appagante lieto fine ristabilirà i giusti equilibri.

Il nuovo video girato a Scarperia

Blebla & Fuligni in “Rosso”

Giovedì 29 Dicembre è stato presentato a Scarperia in Palazzo dei Vicari il nuovo video del rapper “Bleba” insieme a Francesco Fuligni, il cantastorie toscano molto conosciuto in Mugello. Il video è un inno al vino rosso, grande protagonista da sempre della cultura enologica della toscana, e non solo, unito alla musica e alle tradizioni antiche del piccolo borgo di Scarperia. Questo è quan-

to il rapper “Blebla”, al secolo Marco Lena (esponente della musica rap toscana che in passato ha aperto i live di J-Ax, Frankie NRG Mc e tanti altri), assieme Fuligni, il cantastorie toscano più conosciuto nel Mugello grazie ai suoi singoli di successo, ha presentato come frutto di quanto girato a Scarperia durante le Giornate Rinascimentali nel settembre di quest’anno. Questo stra-

no e originalissimo connubio tra rap e stornelli rende omaggio alle origini e alle tradizioni della lavorazione del vino Toscano, partendo dalla vigna al bicchiere, che da secoli si tramandano da contadino a contadino e utilizza come scenografia per cantare questa storia i vicoli medievali del paese, i figuranti che sfilano, i musici e gli sbandieratori che animano le vie e le piazze.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Marradi

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In ricordo di Gabriel Cacho Millet, un “campaniano de corazόn” “Come un garofano privo di radice che il “mal vento” porta dove vuole, tale era Dino Campana”. Così scriveva in un articolo del 1977 Gabriel Cacho Milett, profondo conoscitore di Dino Campana e della sua poesia.

Ora quel “mal vento” è arrivato anche per lui che se ne è andato per sempre in questo fine anno 2016.

Tutti coloro che amano Campana sanno che non si può parlare di Dino senza fare riferimento a Gabriel e viceversa, perché il poeta di Marradi, che il caso ha posto sul suo cammino, ne ha segnato l’attività di ricercatore e studioso illustre e accreditato, autore di ben otto libri oltre a vari saggi e ad un testo teatrale “Quasi un uomo” che a buon diritto lo accreditano come “biografo” di Campana.

Millet era nato in Argentina ed aveva sentito doveroso tradurre nella lingua castellana, quale giovane commediografo e poeta, “Viaje a Montevideo”, “ Pampa”, “ Buenos Aires” , pagine mirabili dei “Canti Orfici ” ; poi aveva cercato le tracce di Campana “ peόn de via” nella pampa per fornire le prove del viaggio in Argentina. Non sapeva allora che da emigrante avrebbe restituito la visita al grande vagabondo, venendo a lavorare a Roma alla sezione latinoamericana dell’agenzia ANSA. Qui riprendeva i suoi studi su

Campana, approfondiva la sua prima intuizione secondo la quale il poeta, conosciuto nel mondo latinoamericano, era stato un precursore dell’intenso, fantastico,vagante delirio dei Borges e dei Garcia Marquez.

In quarant’anni di ricerche ha reperito una grande quantità di documenti, di cui molti inediti, che lo hanno sollecitato a scrivere e a seguire sempre nuove tracce: era diventato un detective alla ricerca dei carteggi mancanti, tanto che sosteneva di avere finito per mettere Dino Campana nei suoi sogni.

La sua ultima pubblicazione è un voluminoso libro contenente il “Carteggio(1903-1931) con altre testimonianze epistolari su Dino Campana (19031998)” dal titolo “Lettere di un povero diavolo”. Non riteneva il suo lavoro esaustivo come si ricava dal prologo in cui sostiene : “ il poeta di Marradi, autore di un piccolo libro infinito, vi darà ancora molto filo da torcere.”

Non mancava mai di ricordare nei suoi libri la collaborazione con il Centro Studi Campaniani di Marradi che a sua volta lo teneva al corrente delle attività e telefonava spesso per informare o conoscere le nuove iniziative realizzate per Dino Campana. L’amicizia, nata nel nome di Dino, risale al lontano 31 ottobre 1976, per una giornata in omaggio al poeta,

quando lui inaspettato e sconosciuto autore venne a Marradi assieme all’attore Mario Maranzana e si presentò nel cinema-teatro G. Borsi chiedendo di rappresentare in anteprima un saggio del suo lavoro teatrale “Quasi un uomo”.

Bastò la sua voce con quella calda inflessione spagnola a convincere e a concordare per l’anno successivo la rappresentazione teatrale completa che si tenne nel teatro Animosi ancora in disarmo.

Piangiamo oggi la scomparsa di uno studioso serio, che tanto ha dato per fare conoscere la poesia di Campana e proviamo un profondo dolore per la scomparsa di un amico , di un appassionato “ campaniano de corazόn”.

Mirna Gentilini Presidente Centro Studi Campaniani

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Storia mugellana

San Gaudenzio e la via Forlivese Laura Passerini Riprendendo dal bel libro del signor Alfredo Altieri si viene a dire che la localitĂ di San Godenzo è situata in uno dei bacini dell’Appennino ed è racchiusa fra il lungo arco dell’Alpe di San Benedetto e il monte Falterona luogo quest’ultimo considerato “sacroâ€? e “magicoâ€? dall’antico popolo etrusco. Infatti su di esso si trova il famoso “lago degli idoliâ€? detto cosĂŹ perchĂŠ, giĂ nel lontano 1838, furono rinvenute circa 650 statuette votive di chiara fattura etrusca significanti il valore sacrale del luogo e di tutta l’area ad esso circostante. Di questo prezioso piccolo invaso si tratterĂ in altra occasione, adesso è necessario ritornare a parlare del bel paese appenninico. Nonostante una flora ed una fauna degna di studi, come afferma Altieri, solo attorno al 1860 iniziarono le prime approfondite osservazioni naturalistiche che furono poi catalogate nell’opera di Caruel “Podromo della flora toscanaâ€?. Per molteplice tempo, non differenziandosi dall’ambiente si svilupparono attivitĂ tradizionali come l’agricoltura, la pastorizia, il lavoro dei carbonai, l’estrazione della pietra.

La transumanza fu una delle attivitĂ â€œprivilegiateâ€? e proprio mia madre mi raccontava dei suoi “viaggiâ€? in Maremma allorchĂŠ durante l’estate raggiungeva le greggi di alcu-

ni suoi parenti anche se la sua famiglia era composta da muratori che lavoravano in autonomia.

Come sappiamo, l’Abbazia di San Godenzo fu scelta per il

convegno con il cuore pieno di profonda amarezza e disperazione per l’accusa infamante di “baratteria, ma anche con la speranza, forse, di trovare sostegno in coloro che fino a poco

Pietro Leopoldo e con l’instaurazione della libertà di commercio nacque la necessità di apertura di strade e quella Forlivese fu tra le piÚ importanti.

dustriosa terra di Dicomano.�

(E.Repetti,Dizionario geografico ,fisico, storico,della Toscana; 1835).

Facendo un balzo di piĂš di un secolo, San Godenzo, durante

raduno dei fuoriusciti ghibellini che venivano dalle zone del Valdarno, dalla Romagna, del Casentino, essendo il territorio feudo dei conti Guidi e si prestava molto bene,per l’asperitĂ dei luoghi ad essere “campoâ€? di accoglimento; ai ghibellini si aggregarono i guelfi bianchi e il nostro “sommo poetaâ€? si trovò in questo

gli erano stati nemici. La partecipazione di Dante alle attività dei fuoriusciti troverà poi eco nel Poema e certo il 1302, anno appunto del convegno, rimarrà indelebile nell’animo dell’uomo politico di una Firenze tanto amata, ma anche vile nei suoi confronti.

Come detto in altro “articolo� con l’avvento granducale di

“Ed ecco compita quella bella strada forlivese a oriente del nostro Mugello e rimasta in tronco a piè dell’Alpe, Leopoldo II continuolla portandola per Portico, Rocca S. Casciano, Dovadola, Terra del Sole, sino al confine.

Magnifica strada che passando per San Gaudenzio, è fonte adesso di commercio all’in-

il ventennio ebbe spedizioni punitive fra i suoi abitanti,cosÏ come accadde nelle frazioni ,ad esempio a Castagno. Inoltre erano evidenti le differenze sociali soprattutto fra i piccoli possidenti terrieri e i contadini ai quali non era concesso,cosÏ come dice Altieri nel suo lavoro, di portare vestiti non idonei all’umile ruolo rivestito.

Una donna contadina, non poteva indossare un cappotto perchĂŠ non adatto al suo stato sociale.

Durante il secondo conflitto, San Godenzo, come tanti paesi toscani e non subÏ notevoli disagi, fu grazie alla figura di don Melani, di cui in seguito si parlerà , a comunicare ai paesani le situazioni specifiche ricevute da radio Vaticana, tuttavia dopo l’8 settembre quando i tedeschi,sparsi ovunque, divennero i nostri acerrimi nemici, molteplici furono le rappresaglie.

Mia madre, giovane ragazza a quel tempo, mi raccontava che una mattina, a San Godenzo, fu presa insieme ad altre amiche da un gruppo di SS; tutte queste ragazze furono addossate al muro che si trova alla curva, prima di entrare in paese e stavano per essere uccise,quando intervenne il farmacista, che “masticando “un po’ di tedesco, fece loro capire che le giovani erano semplici donne che non avevano niente a che fare con i partigiani. Fu il volere del destino? Forse si; fortuna volle che le poverette fossero rilasciate,ma lo shock subito provocò loro seri problemi di salute. Questa semplice,ma drammatica testimonianza, è uno dei tanti mezzi informativi per la ricostruzione storica dei fatti. Tante sono ancora le notizie su questo bel paese, sulle sue frazioni, in particolare S.Bavello, il tutto nel prossimo “servizioâ€?. (continua)

LA RUBRICA DEGLI INFERMIERI DEDICATA AI CITTADINI Oggi la redazione dello Studio Auxilium Infermieri Associati scrive a tutti voi, cari lettori, una immaginaria lettera che vuole essere un saluto al nuovo anno DSSHQD IHVWHJJLDWR ĂŠ DXVSLFDELOH VSHUDUH H YDJKHJJLDUH FKH LO SRVVD HVVHUH JHQHURVR H ULVSRQGHUH DOOH QRVWUH DWWHVH UHJDODQGRFL OH VRGGLVID]LRQL FKH PHULWLDPR R SHQVLDPR GL PHULWDUH ,QHYLWDELOPHQWH LQ TXHVWH RFFDVLRQL VL WHQGH D IDUH XQ ELODQFLR GHOO DQQR YHFFKLR H D WUDFFLDUH L SURSRVLWL SHU O DQQR YHQWXUR 'D XQ ODWR TXLQGL VL HVDPLQD TXDQWR VL q ULXVFLWL D IDUH R QRQ IDUH QHO GDOO DOWUR VL SHQVD DL QXRYL SURJHWWL FKH YHGUDQQR OD OXFH QHO ( QRVWUD FRQYLQ]LRQH FKH L EXRQL SURSRVLWL VLDQR IDWWL DSSRVWD SHU HVVHUH LQIUDQWL H TXLQGL q FRQ XQD FHUWD GRVH GL VLPSDWLD FKH YL UHJDOLDPR RJJL XQ YDGHPHFXP SHU DIIURQWDUH EHQH LO QXRYR DQQR VHQ]D ODVFLDUVL SUHQGHUH GDOO DQVLD HG LPSDUDQGR DQFKH O DUWH GL VDSHU SUHQGHUH LQ PRGR LURQLFR L SLFFROL SUREOHPL SHU ULVSDUPLDUH OH HQHUJLH SHU TXHOOL SL JUDQGL ,O SULPR FRQVLJOLR FKH YL RIIULDPR q TXHOOR GL DEEDQGRQDUH L ULPSLDQWL *OL HUURUL FRPPHVVL VRQR XWLOL QHOOD PLVXUD LQ FXL FL FRQVHQWRQR GL DSSUHQGHUH GDJOL VWHVVL H TXLQGL GL QRQ ULSHWHUOL SHU LO IXWXUR 4XLQGL VH WUD 1DWDOH H &DSRGDQQR DYHWH PDQJLDWR WDQWR ULFRUGDWHYL FKH q PHQR JUDYH FKH PDQJLDUH WDQWR GD &DSRGDQQR D 1DWDOH 6H D WDO SURSRVLWR DYHWH GHFLVR GL LQL]LDUH XQD VDQD DWWLYLWj ILVLFD ULFRUGDWH FKH YD EHQH SRUVL QXRYH PHWH RELHWWLYL H WUDJXDUGL WXWWDYLD QRQ GREELDPR DEEUDFFLDUH SURVSHWWLYH FKH DOLPHQWDQR LQ QRL HFFHVVLYH DVSHWWDWLYH FLz SRWUHEEH JHQHUDUH O DQVLD GHO IDOOLPHQWR 2WWLPR LQL]LDUH FRQ TXDOFKH FDPPLQDWD VDOXWDUH IDOOLPHQWDUH SHQVDUH GL FRPSLHUH FHQWLQDLD di chilometri sul tapis roulant senza allenamento. Impariamo tutti a rallentare, non solo la corsa, ma anche il modo di vivere.

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E vi salutiamo invitandovi a vivere sempre giorno per giorno, versione moderna del carpe diem oraziano.

6ROWDQWR LO SUHVHQWH FL DSSDUWLHQH HG LQ TXDQWR WDOH q VSHFLDOH FRPH XQ GRQR Che sia un Buon Anno.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

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Il Mugello tra storia e arte

Castelli medievali: da Pietramensola a Calicarza Pietro Mercatali Roberto Parenti è docente a Siena di Archeologia medievale. E’ stato allievo di Riccardo Francovich, considerato il fondatore dell’Archeologia medievale. Francovich morì nel 2007, cadendo da un dirupo, mentre ispezionava una necropoli sulle pendici del Monte Ceceri, vicino a Fiesole. Il Professor Parenti, da quando abita a Bivigliano, si è dedicato all’individuazione dei castelli medievali che sorgevano tra Vaglia, Pratolino, Faltona, San Piero. Di recente ha presentato i primi risultati di queste sue ricerche in una interessante conferenza alla biblioteca di Pratolino. I castelli furono il centro della vita economica e sociale per tutto il medioevo dal IX al XII secolo. Solo in Toscana ne sono stati identificati quasi 5000. Il castello era una residenza fortificata che ospitava i proprietari di un’area agricola più o meno vasta assieme a tutti coloro che si occupavano della coltivazione. Era composto da una cinta muraria, di solito circondata da un fossato, dalla residenza dei signori, cui spesso era annessa una cappella, da altre abitazioni (in molti casi capanne) e dagli edifici funzionali alle attività agricole. In Mugello molti castelli facevano capo alle due grandi famiglie feudali che dominarono il territorio fino all’avvento della Repubblica fiorentina: i Conti Guidi e gli Ubaldini. Vicino a Faltona, un

ramo di quest’ultima famiglia reggeva il Castello della Pila. Altri appartenevano a nobili famiglie fiorentine. Il Castello di San Giovanni Maggiore tra Borgo e Ronta era degli Uberti, famiglia fiorentina da cui discese il Farinata, personaggio dantesco. Al-

tri ancora appartenevano ai vescovi di Firenze e di Fiesole e tra questi, probabilmente, alcuni nel territorio di Vaglia, vista la vicinanza con la città e con Fiesole. Il castello di Calicarza (nei pressi delle Caselline) fu affidato dal Vescovo di Firenze a un

Domenica 8 gennaio ore 16.30 al Teatro Corsini di Barberino di Mugello

Fontemaggiore Teatro in “Il tenace soldatino di stagno” Un grande appuntamento per la fortunatissima stagione dedicata al teatro-ragazzi del Corsini di Barberino, che domenica 8 gennaio alle 16,30 propone uno spettacolo da non perdere assolutamente “Il tenace soldatito di stagno” tratto dalla fiaba di Hans

Christian Andersen. Un soldatino senza una gamba, una ballerina troppo perfetta e un troll invidioso raccontano una storia tra giocattoli, una storia di amore, di invidia e di tenacia. Quella tenacia propria dei bambini, quella forza del cuore e della mente

che li fa provare e riprovare anche se “non si può!”. A questa tenacia ed agli adulti che la riconoscono e la curano lo spettacolo è dedicato. Con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Nicol Martini.

Regia Maurizio Bercini.

M.Miniati

certo Giovanni di Castro. Come si vede nella mappa, il prof. Parenti ha individuato 5 castelli: Calicarza, Paterno, Monteronzoli, Pietramensola, Cantalupo, tutti ricompresi nel territorio della Pieve di Faltona di cui faceva parte anche Bivigliano. Per

tutto il medioevo, quella di Faltona, fu una Chiesa importante della Diocesi di Fiesole e ad essa facevano capo anche i 28 popoli o parrocchie della lega di Tagliaferro, compresi quelli di San Piero e Spugnole. I sentieri che collegano Bivigliano, Monte-

senario, Vaglia, Faltona e i siti dei cinque castelli individuati da Parenti sono probabilmente un’eredità della intricata e spesso indecifrabile viabilità medievale, ma oggi restano un’interessante opportunità per il trekking nel medioevo di casa nostra.

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Magazine

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Personaggi storici mugellani

I conti Alberti, tra magie e faide familiari Fabrizio Scheggi Il feudalesimo ha avuto estrema importanza nella storia del Mugello, al punto da meritare una celebrazione in questo contesto. Vero è che, considerata la scarsità di fonti, di tanti personaggi si conosce davvero poco. Però ci provo ugualmente. Discendenti da una nobile stirpe germanica giunta al seguito degli Ottoni, il loro capostipite fu un tal Bonifazio che nel 924 sposò la contessa Waldrada, sorella del re di Borgogna.

Si hanno notizia di quest’antica famiglia già nel 450 come appartenente alla lega fiesolana (nell’ambito degli scontri con Firenze) e ancora nell’801, quando proprio un conte Alberto fu inviato dai fiorentini come ambasciatore presso Carlo Magno. Gli Alberti avevano tante famiglie feudali sparse in tutta Italia, e qui intendo riferirmi solo ai cosiddetti conti di Prato. Inizialmente lo stemma di famiglia, in seguito modificato con stella e strisce, era costituito da una croce con fasce trasversali e dragoni alati. Nel 987 è nota la presenza in Mugello di un certo Ildebrando degli Alberti, il quale trasse beneficio dal rapporto privilegiato che aveva con Ugo di Toscana (X secolo). Nel secolo successivo ancora una nuova influente amicizia, quella con il potente Guglielmo il Bulgaro, consentì agli Alberti di inserirsi nella lotta per l’acquisizione delle terre dei cadolingi longobardi (di cui diventarono consorti). Nel periodo di massimo splendore il loro regno andava in pratica da Prato e Pistoia fino alla Val di Pesa e alla Val d’Elsa. In Mugello avevano dominio fin dall’antico della zona ovest, in particolare sui monti intorno a

Mangona e Montecarelli.

Essendo il loro contado esteso nei dintorni di Firenze, era logico che alla fine sarebbe arrivato lo scontro con la città. Infatti, nel 1107 la contessa Matilde pose d’assedio Prato estromettendo dal potere la famiglia che si ritirò sui monti mugellani e nella zona di Semifonte. Gli Alberti costretti sull’Appennino cercarono di allargare i possedimenti sempre a spese dei soliti Cadolingi, ormai in declino e senza eredi, però c’era la forte opposizione della contessa Matilde. In soccorso degli Alberti accadde un

I resti odierni della rocca di Cerbaia episodio decisivo; nel 1113 diventò Vescovo di Firenze Gottifredo degli Alberti.

Con l’appoggio dell’importante familiare fu così possibile arrivare a combinare il matrimonio tra il giovane conte Tancredi degli Alberti (detto anche Nontigiova) e Cecilia filia Arduini, vedova di Ugo o Uguccione II, l’ultimo dei Cadolingi. In seguito, sempre il nostro “conte rubacuori”, consolidò i domini del Mugello dopo il secondo matrimonio con la contessa Aldegarda degli Alberti di Bruscoli.

Tra i figli di Tancredi c’era Alberto IV, il quale tanto per non essere da meno al padre, sposò prima Imilia di Guido, morta giovane e sostituita in fretta da Tabernaria con cui ebbe una buona intesa e pure sei figli.

Uno di questi fu Alberto V, capostipite dei conti Alberti di Mangona e Montecarelli.

Questi feudatari erano dunque molto vivaci e dei veri donnaioli; però, come vedremo subito, anche le donne di famiglia non si facevano mancare nulla! Alberto aveva, infatti, una sorella bellissima, destinata a diventare famosa e “chiacchierata”. Si trattava di Adeleita (o Adelaide) degli Alberti. Nata a Mangona, la ragazza appariva agli occhi dei toscani d’allora davvero strana. Intanto, si aggirava tra le mura del castello con in mano strani oggetti trasparenti, vestiva sempre un nero mantello, la notte se ne stava per ore a rimirar le stelle con i suoi occhioni neri circondata da branchi di corvi neri mentre il vento le spettinava i lunghi capelli neri. Meno male che ancora

non si bruciavano le streghe e Adeleita era una nobile, altrimenti avrebbe rischiato grosso! E invece, la giovane era soltanto una bravissima astrologa, cosa rara per le donne del tempo. Più avanti, diventò famosa e stimata per il suo sapere, tanto che lo storico Rolandino affermò: “..possedeva perfettamente la scienza dell’Astrologia e che conosceva le vie delle stelle cogli altri moti celesti…”. Presto la fama della sua stranezza e bellezza si diffuse fino al Veneto, e da là giunse a Cerbaia il baldo Ezzelino II della nobile famiglia dei Da Romano deciso a sposarsela. Nacque dunque l’amore? Non lo sappiamo, sicuramente si consolidarono potere e alleanze degli Alberti. Da quel giorno, si dice però che Adelaide non fu più capace di sorridere. Forse, era davvero una maga e aveva letto nella sfera di cristallo un oscuro futuro della sua numerosa stirpe (ebbe sei figli come la madre). Oscuro?

Forse sì, ma non certo per tutti! L’astrologa aveva, infatti, una figlia, Cunizza da Romano (1198-1279), a cui gli uomini piacevano davvero parecchio. Con loro si divertì un mondo, non si sapeva proprio trattenere e, poiché campò a lungo, penso che qualche soddisfazione in vita sua se la sia pur tolta! Sposata giovanissima per ragion di Stato con Riccardo di San Bonifacio, signore di Verona, s’innamorò e venne rapita dal poeta di corte Sordello da Goito.

Quando questo si trovò un’altra amante, si buttò subito tra le braccia di un baldo cavaliere trevigiano

di nome Enrico da Bovio col quale vagò “a gran sollazzo e facendo grandi spese”.

Morto questi, si sposò ancora con Naimerio Ponzio dei conti di Breganze e poi, morto anche lui, si maritò di nuovo con un signore veronese. Gli antichi commentatori la chiamavano “figlia di venere” e la dipingevano come femmina lussuriosa, generosa e piena di passione carnale. Si dice che amasse dire: “A chi m’avesse chiesto cortesemente amor, sarebbe stata gran villania non concederlo!”. Le sue esperienze erotiche erano così “chiacchierate” da fornire “scoop” in continuazione per giullari e trovatori della lirica medievale, in pratica i giornalisti del Medioevo. Cantavano i misfatti della giovane libertina e, se ci fossero stati davvero i giornali, con le sue “gesta” avrebbero potuto fondare la rivista… ”Novella 1200”! A Cunizza, Belen Rodriguez gli faceva un baffo! Rifugiata a Firenze da parenti nel 1260, ebbe una sorprendente svolta spirituale (ma capita anche oggi) e dedicò gli ultimi anni di vita a espiazione e carità. D’altra parte, mi pare che si fosse già divertita a sufficienza. Lasciò i beni ai nipoti e cessò di vivere nella rocca di Cerbaia, dove pare sia stata sepolta. La fama di Cunizza colpì anche Dante, che forse la conobbe da ragazzetto. Sorprendentemente, il poeta la collocò nel Paradiso riconoscendo il suo pentimento, oppure il poeta subiva il mito e il fascino della passione carnale. Poveraccio, con le donne era davvero sfortunato; quando conobbe Beatrice, era già sposata e morì giovanissima, quando conobbe Cunizza, era ormai vecchia e convertita all’amore religioso.

Non gli restava che andare.. all’Inferno! Vero è che molti Alberti furono strani, birichini, altezzosi e ambiziosi.

Dopo tante battaglie, finalmente nel 1198 Alberto IV di Mangona e sua moglie Tabernaria raggiunsero un accordo con Firenze. L’Alberti, che si era già fatto un mese di prigione e aveva concordato un pegno annuale in argento (cfr.Davidsohn), due anni dopo promise a Paganello di Porcari, podestà di Firenze, di far abbandonare ai seguaci il castello di Semifonte in Val d’Elsa i cui erano rifugiati (cfr. Archivio

delle Riformagioni). Quando il figlio Alberto V si alleò e combatté per Firenze, sembrava tutto risolto. Invece i guai non erano finiti.

Nel testamento Alberto lasciò alla moglie Gualdrada il castello di Vernio e alle figlie femmine pochi spiccioli. Il patrimonio andò quasi interamente ai figli di fede guelfa Alessandro e Guglielmo; intendeva in quel modo punire la fede politica dell’altro figlio ghibellino, Napoleone. Alla morte del padre, era inevitabile lo scoppio di una lunga faida familiare. Napoleone si ribellò alle decisioni paterne e s’impadronì con la forza di Mangona e Vernio. Fu però attaccato dal nuovo podestà Danese Crivelli che lo scacciò rimettendo al potere il fratello Alessandro (1259): “… andaro ad oste sopra il castello di Vernia de’ conti Alberti, e quello per assedio ebbono e disfeciono; e presono il castello di Mangona, e le genti e’ fedeli feciono giurare alla fedeltà e ubbidienza del popolo e comune di Firenze, dando ogn’anno per san Giovanni certo censo al comune…omissis... per la qual cosa riuvestironne poi il conte Alessandro, quando i guelfi tornarono in Firenze….”- (cfr.Villani- Nuova Cronica libro VII-cap.

LXVIII). Dopo la battaglia di Montaperti, il potere passò in mano ghibellina e Napoleone tornò in auge diventando podestà di Firenze (1266). Napoleone ebbe un figlio chiamato Orso, mentre Alessandro ebbe Alberto e Nerone. Per riconoscenza verso Firenze, Alessandro stabilì nel testamento che in caso di loro morte l’intero patrimonio andasse al Comune. Così quando morì, l’odio tra i due fratelli fu ereditato da figli e nipoti; nel 1286 il malvagio Alberto uccise il cugino Orso e…. via di questo passo. Per farla breve come avrebbe detto Agatha Christie, “…e alla fine non ne rimase nessuno”. Le proprietà degli Alberti, se le pappò com’era logico il Comune, fino ad arrivare alle vicende che portarono alla ribellione e alla morte di Tano dei conti Alberti, signore di Montecarelli, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo. Qui basti dire che, con la morte di Tano, la stirpe dell’antica famiglia andò incontro a una rapida fine.

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Settegiorni

Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto

Cinema Sing!!! Cartone animato Borgo San Lorenzo - Cinema Teatro Giotto Venerdì 6 gennaio ore 15,00 – 17,30 - 21,30– Sabato 7 ore 20,30 – 22,30 – Domenica 8 ore 15,00 – 17,30 - 21,30

Miss Peregrine. La

casa dei ragazzi speciali Un film di Tim Burton Barberino di Mugello - Teatro Corsini venerdì 6 gennaio ore 17.00

Poveri ma Ricchi Un film di Fausto Brizzi Con Christian de Sica, Enrico Brignano, Lucia OconeBarberino di Mugello Barberino di Mugello Teatro Corsini venerdì 6 gennaio ore 21.15

Rogue

One Star Wars Un film di Gareth Edwards Con Felicity Jones, Diego Luna, Ben Mendelsohn, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed Barberino di Mugello Teatro Corsini Sabato 7 gennaio ore 17.00 e 21.15 Domenica 8 gennaio ore 21.15 Oceania Un film di J. Musker, per la Walt Disney Production Scarperia - Cinema Garibaldi Giovedì 5 gennaio - Venerdì 6 – Sabato 7 – Domenica 8, ore 21,30,

Il medico di campagna Un film di Thomas Lilti con Francois Cluzet e Marianne Dericourt Scarperia - Cinema Garibaldi Venerdì 6 gennaio – Sabato 7 – Domenica 8, ore 17,30,

Teatro Concerto per violino e Orchestra Barberino di Mugello

Eventi e manifestazioni di queste pagine sono curate e selezionate da Serena Pinzani.

La redazione non risponde di eventuali modifiche ai programmi pubblicati.

Teatro Corsini Martedì 10 gennaio ore 21,00 Musiche di Schubert, Schumann, Beethoven – Violino: Veronika Eberle – Direttore: Roland Boer – Orchestra della Toscana

O ra

no : T esoro Piccolo Teatro Rufina Sabato 14 gennaio ore 21,15 – Domenica 15 – ore 16,30 Commedia brillantissima di Ray Cooney – Compagnia Teatrale dell’UnicornoRegia di Fabiola Bonacini Info e prenotazioni: 055 8396177 con prenotazione obbligatoria. Info: tel.

055 8468165

A mleto

in salsa piccante Piccolo Teatro Rufina Sabato 28 gennaio ore 21,15 – Domenica 29 – ore 16,30 Commedia brillantissima di Aldo Nicolaj – Compagnia Stabile di Prosa Teatro Nuovo Sentiero - Regia di A. Becherucci Info e prenotazioni: 055 8396177

La

colpa morì fanciulla Piccolo Teatro Rufina Sabato 11 febbraio ore 21,15 – Domenica 12 ore 16,30 Commedia brillante in due atti di Adelaide Faccenda – Compagnia Teatrale i Malerbi - Regia di Michele Cappelli Info e prenotazioni: 055 8396177

Eventi M olino F aini Grezzano, Borgo S. Lorenzo Le domeniche e festivi 14,30 visita guidata al mulino risalente al 1400 con la macina in funzione e modelli interattivi.

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la T orre Palazzo dei Vicari di Scarperia Tutte le domeniche e i festivi dalle ore 10 è possibile intraprendere un viaggio attraverso il Palazzo dei Vicari fra i suoi merli, l’archivio storico e le sale nobili. Percorso guidato per gruppi di un minimo di 4 ad un max di 12 persone,

La

cavalcata dei M agi Borgo San Lorenzo Sabato 14 gennaio 2017 ore 14,30 Villa Pecori Giraldi Spettacolo con il Gruppo rinascimentale della scuola media G. Della Casa – Rappresentazione del teatro Idea – Corteo per la vie di Borgo - ore 17,00 Pieve di Borgo San Lorenzo – deposizione dei doni dei Re Magi.

Si balla con…

V illa A dami San Piero 6 Gennaio – ore 15,00 Tombolata con premi 8 Gennaio – ore 15,00 si balla con GEF 15 Gennaio – ore 15,00 si balla con CRISTINA BAND 22 Gennaio – ore 15,00 si balla con GROUP FOLK 29 Gennaio – ore 15,00 si balla con MAX e BARBARA

Corsi e Seminari U niversità

dell ’ età

libera Corsi, laboratori e visite guidate Sono aperte in biblioteca le iscrizioni ai corsi organizzati dall’Università dell’Età Libera in Mugello E’ possibile frequentare corsi di lingue

(cinese, spagnolo A2, russo A2, francese B1, inglese A1 e A2) e di informatica (base e moduli avanzati). Inoltre si segnala: il corso “Una palestra per la mente”, in cui si propongono percorsi strutturati di ginnastica mentale; il laboratorio corale, per apprendere i primi rudimenti del canto e della pratica corale; il laboratorio di drammatizzazione, un percorso per imparare a leggere con espressività e gusto e sviluppare le proprie capacità interpretative; il corso di cesteria, per realizzare artigianalmente cesti, canestri e panieri. Per info e costi rivolgersi a Auser Udel Barberino di Mugello Tel. 3383707577 - Biblioteca di Borgo San Lorenzo.... Tel. 0558457197 Biblioteca di Firenzuola Tel. 0558199434 - Biblioteca di San Piero a Sieve Tel. 0558486791 Biblioteca di Scarperia Tel. 0558431603 - Biblioteca di Vaglia Tel. 055409537 Biblioteca di Vicchio Tel.0558448251. http://udelmugello.myblog.it

di F otoritocco San Piero a Sieve Il Photo Club Mugello vi invita alla settima edizione del suo corso di fotoritocco strutturato in 6 lezioni comprensive di esercitazioni pratiche.

Per informazioni e iscrizioni è possibile recarsi all’edicola Giovanni Mei, viale Kennedy, Borgo San Lorenzo oppure presentandosi un giovedì sera (anche prima dell’inizio del corso) presso la sede del Photo Club Mugello (via provinciale 17/B, San Piero a Sieve) Ricordiamo che l’iscrizione al Photo Club Mugello permette di partecipare a tutte le

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Settegiorni

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Mercati settimanali nel Mugello e dintorni Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Barberino di Mugello mattina

pomeriggio

Dicomano

mattina tutto il giorno

Londa Marradi

Domenica

mattina

Borgo San Lorenzo Firenzuola

Sabato

mattina mattina

Palazzuolo sul Senio

mattina

Pelago Pontassieve

mattina mattina

Reggello

mattina

Rufina

pomeriggio

San Godenzo

mattina

San Piero a Sieve

pomeriggio

Scarperia Vaglia (loc. Bivigliano)

mattina mattina

Vicchio di Mugello

iniziative rivolte ai soci e di usufruire di sconti presso negozi convenzionati.

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P alestra F unakoshi Scarperia Sono aperte le iscrizioni a tutte le attività: karate, tai chi chuan, yoga, Feldenkrais, fitness, stretching, hip hop, ed altre attività. Info: 055/846371 333/3200546

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mattina

danza, danza contemporanea, modern jazz, hip hop, zumba. Info: 055/8490774 329/5864047.

M ugello D ance T heatre Borgo San Lorenzo Sono aperte le iscrizioni ai corsi di: danza classica, moderna, contemporanea, tip tap, hip hop. Info: 055/8490774 349/3413862 349/4964835

C orsi di D anza R inascimentale Scarperia Tutti i lunedi, presso la sala parrocchiale.

Orario dei corsi ragazzi dalle ore 18.00 alle 19.15, Danze popolari dalle ore 20.00 alle 21.15, Danze nobili dalle ore 21.30 alle 22.45.

Per info: Angelo cell. 334 5398216

C orsi S cuola di M usica Sono aperte le iscrizioni ai corsi delle scuole comunali di musica Mugello (Barberino, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Scarperia e San Piero): corsi di musica ad indirizzo classico e moderno con insegnanti di alto profilo. Prima lezione di prova gratuita.Per info: tel. 055 8331000328 7816084, www.scmmugello.it, info@ scmmugello.it.

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Sport

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RUNNING & Atletica La presentazione del libro di Luca Panichi

“La bellezza del mio cancro”

Serena Pinzani Questa settimana prendo il posto di Luca Panichi ma non perché me ne intenda più di lui di running e atletica. Lo prendo per una chiacchierata a tu per tu, da giornalista a scrittore, da scrittrice a scrittore e comunque nel segno del running. Domenica 8 Gennaio alle ore 16.00, infatti, al Piccolo Teatro di Rufina Luca presenta il suo secondo libro “La bellezza del mio cancro”, in una iniziativa organizzata dai Comuni di Rufina e Montevarchi. La presentazione sarà un’occasione per un dibattito presentato da Carlo Carotenuto e Stefano Giovannetti ed al quale parteciperanno il Sindaco e l’Assessore alla Cultura dei Comuni di Rufina Mauro Pinzani e Daniela Galanti, il Sindaco e l’Assessore allo Sport del Comune di Montevarchi Silvia Chiassai e Stefano Tassi, il Presidente di Fidal Toscana Alessio Piscini, Massimiliano Castellani giornalista del quotidiano Avvenire e autore della prefazione del libro, l’Onorevole Paolo Cova, il giornalista sportivo Fabio Fiaschi, Fabio Venturini e Marco Cavorso amici dell’autore, la Dottoressa Greta Di Leonardo coach dell’autore e la Dottoressa Lucia Caligiani psiconcologa entrambe dell’ospedale Santa Maria Annunziata e la Dottoressa Rita Chiari dirigente medico di primo livello del reparto Oncologia Medica di Perugia.

“La bellezza del mio cancro” è

il secondo libro di Luca Panichi naturale conseguenza del primo intitolato “La mia corsa continua”.

Ne scopriamo di più in questa intervista fatta col cuore.

Luca Panichi e la corsa.

Come nasce questa unione?

La corsa è vita, educazione, speranza, sofferenza, gioia, rispetto, educazione, tutto quello che mente e corpo coincidono la propria sintonia.

Fino da piccolo queste iniezioni di vita sono nate dentro di me.

La corsa come la vita: quanto te la senti tua questa metafora?

La corsa è quello che mi ha trasmesso dal 1979 fino adesso e ancora oggi è una componente essenziale del mio essere e di quello che riesco a trasmettere e produrre ogni giorno, senza interruzioni ma un continuo produrre quella energia che spesso non è compresa e capita per molti.

Dalla corsa alla scrittura il passo è stato breve.

Quando nasce il Panichi scrittore?

Già bella domanda. Il Panichi scrittore nasce grazie all’amica di famiglia Vania Piovosi che mentre io ero sotto chemio leggeva i miei post su Fb e da quelli lei si innamorata e mi ha detto: Luca sei meraviglio e commovente devi scrivere un libro per forza. Da li la strada è breve perché per me l’uso del social è stato importante per comunicare al mondo la mia corsa più bel-

la più affascinante e anche la più dolorosa contro un avversario fortissimo anche più forte dei Keniani, il Cancro.

E quindi è nato il primo libro “La mia corsa continua” uscito Ottobre 2013 con oltre 70 presentazioni in tutta Italia, mi ha permesso di andare in Rai Sport 1 oltre l’udienza Privata con Papa Francesco. Il messaggio della vita è arrivato a tutti, ancheessere presente nelle scuole superiori medie e nelle comunità terapeutiche.

Lo psicoterapeuta Polster sostiene che ogni vita merita un romanzo, è così che nasce il tuo libro?

La bellezza del mio Cancro nasce nel vivere ogni giorno la malattia e tutte le mie esperienze anche quelle più negative. Credo che la voglia di scrivere ancora è forte in me e non mi fermo mai nello scrivere, nel produrre quello che di reale gni giorno sento e produce la mia malattia.

Cosa lasci dell’anno appena trascorso e cosa ti porti volentieri in quello nuovo?

5. 14 12 2012 ho scoperto il mio CANCRO..questo 2016 è stato agrodolce come del resto è la vita mi auguro un 2017 migliore per me la mia famiglia..ma sopratutto per molti malati..di Cancro e sopratutto molti bambini che soffrono ogni secondo e ogni minuto che queste giornate possano scorrere, sempre con quel velo di speranza e di serenità per tutti.

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Sabato 7 Gennaio 2017 Il Galletto