Galletto 1324 del 14 otoobre 2017 by Il Galletto Giornale del Mugello e della Valdisieve

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OSPEDALE DEL MUGELLO A Dicembre nuovi medici per anestesia e ostetricia

FIRENZE Oltre gli orrori del Forteto

A PAG. 3

Congresso PD Parlano Bagni e Timpanelli

Sabato 14 ottobre alle ore 16, con la presentazione delle due candidature, quella del giovane segretario uscente, Gabriele Timpanelli, e quella dell’esperto sfidanteGiacomo Bagni, inizierà il Congresso del Partito Democratico di Borgo San Lorenzo. Inutile ricordare che c’è attesa, peri numeri record della campagna di tesseramento che dovrebbe aver superato quota 800 e perché, se ce ne fosse stato bisogno, in questi giorni si è avuta chiara conferma che i veleni dello scorso Congresso di Circolo si sono tutt’altro che dissolti. Pronostico difficile, perché rispetto al Congresso Nazionale le carte si sono mescolate e solo le urne, aperte dalle ore 9 alle ore 17 ci daranno il responso. Sulla carta Timpanelli è appoggiato dai renziani moderati e da quel che rimane della sinistra. Dal canto suo Bagni gode dell’alleanza tra irenzianipiù estremi e i transfughi da Borgo Migliore. Sarà davvero interessante vedere chi otterrà la maggioranza. Ai due contendenti ho posto la stessa domanda. Vinca il migliore. Perché un iscritto PD dovrebbe votare Gabriele Timpanelli? Intanto vorrei ci fosse una grande partecipazione a prescindere da chi si vuol votare. Dal canto mio spero sia un congresso il più possibile sereno, dimostrando che ci si può confrontare nel merito con correttezza e rispetto come credo si aspettino anche i nostri iscritti visto che facciamo M. Rossi segue a pag. 2

PONTE A VICCHIO La Madonnina e la falce e il martello A PAG. 5

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Fiorello Marcheselli A PAG. 6

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Ex ospedale di Luco

Margheri vuol portare la Regione in tribunale Massimo Rossi Luca Margheri, capogruppo della lista civica “Cambiamo, Insieme!” nel Consiglio Comunale di Borgo San Lorenzo è tra coloro che negli ultimi anni si è maggiormente distinto per tenere accesi i riflettori sul caso ex ospedale di Luco, di proprietà della Regione Toscana, sempre più vicino al crollo. Questa volta, Margheri annuncia di

volersi appellare alla Procura generale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per cercare di salvare lo storico immobile, risalente al 1100 come monastero camaldolese: “L’idea è quella di presentare un esposto nel quale rappresentare alla Magistratura la situazione gravissima nella quale la struttura si trova, ipotizzando il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. Un esposto che

La Foto della Settimana Bagnanti d’autunno Marradi piscina deserta. Sono tutti alla sagra dei marroni! Le anatre indisturbate si godono le fresche acque.

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serva a sollecitare in modo deciso, visto che finora niente è stato fatto, l’attuale proprietario, ovvero la Regione Toscana, che se è vero intende vendere il bene, non può certo, nell’attesa, lasciarlo crollare”. Nell’esposto preparato da Margheri si legge allora che il complesso “ormai da anni versa in condizioni di sempre maggiore fatiscenza e degrado, con gravi rischi per la sua... Segue a pag. 3

Scarperia e San Piero

Piccirillo Presidente del Consiglio comunale Nell’ultima seduta i consiglieri comunali di Scarperia e San Piero hanno eletto all’unanimità Claudio Piccirillo loro Presidente. Sempre all’unanimità hanno votato il sanpierino Cipollone della lista civica come Vicepresidente. Claudio Piccirillo è da anni esponente del partito socialista scarperiese, che fa parte della maggioranza che appoggia il sindaco Ignesti, senza però avere assessori in giunta. Con il nuovo regolamento comunale, approvato la primavera scorsa, si è introdotta la carica del Presidente del Consiglio e Piccirillo è stato chiamato a ricoprirla con il consenso di tutti i consiglieri. “Sono il primo Presidente del Consiglio di Scarperia e San Piero – dice il Presidente Piccirillo - Infatti nei consigli comunali dei due comuni questa figura non c’era mai stata e dopo... Segue a pag. 2

Attualità

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Segue dalla prima - Borgo San Lorenzo Congresso PD

Una poltrona per due. Parlano Bagni e Timpanelli parte tutti dello stesso partito, gli avversari politici sono altri. Siamo in una fase politica, soprattutto quella che riguarda il nostro partito, dove abbiamo

bisogno di figure che tengano unita questa comunità, abbiamo bisogno di sarti che riescano a ricucire alcuni strappi. Non è più la stagione di scossoni,

Borgo – Congresso PD Cammino a testa alta! Risposta al segretario Timpanelli

Pubblichiamo questa nota ricevuta da Maria Grazia Massaro, citata sul numero scorso del nostro giornale dal segretario del PD borghigiano a proposito della vicenda travagliata del tesseramento che ha preceduto il congresso del partito Carissimo Timpanelli Gabriele: Forse abbiamo cenato insieme qualche volta? Dubito! Forse abbiamo bevuto insieme? No! io sono astemia Non vedo perchè un Segretario di un partito attacchi una singola persona che viene da un'altro partito e che comunque, puo' portare esperienza e crescita nel suo piccolo. Lei pensi a convincere quelli della sua area politica che forse si sono stancati troppo presto di Lei. Carissimo Timpanelli Le faccio presente che sono conscia che il mio contributo che ho dato per anni al partito di cui io non faccio piu' parte l’ho fatto con impegno, umiltà, e sacrificio ed è per questo che passeggio a testa alta per Borgo San Lorenzo Forse Lei ha un suggeritore occulto ben nascosto, frà le quattro querce? Oppure ha paura di qualche forzista che vorrebbe fargli saltare la seggiola ? Si guardi sotto non si sà mai con i tempi che corrono!!!!!! Firmato dalla seconda dei non eletti di Forza Italia

spallate. Qui c’è da tenere unità una comunità. Io mi sono messo a disposizione proprio per questo, per rappresentare il PD, tutto, unito, non una corrente. Come dimostra la mia storia. Perché un iscritto PD dovrebbe votare Giacomo Bagni? In genere in questi casi si dice “mi candito perchè mi è stato chiesto” ed è vero, ma nel mio caso e vero anche che questa candidatura, assolutamente al di là della mia persona, l’ho molto meditata e rappresenta un po’ la logica evoluzione le-

gata alle vicende che hanno caratterizzato la vita politica in generale e del PD di Borgo in particolare, negli ultimi anni. Vogliamo scordare le primarie del 2014 e l’affermazione di Paolo Omoboni o lo stridente contrasto nei risultati elettorali delle europee e delle amministrative con il PD che a Borgo ha raccolto oltre il 60% nelle prime e poco oltre il 37 nelle seconde. Questo per dire della voglia di cambiamento e di riforma, di novità espressa dai cittadini di Borgo. Lo stesso exploit di Borgo Migliore è da leggersi in questa chiave,

un movimento civico ancorato all’ambito del centrosinistra ma con l’ambizione di portare un linguaggio nuovo e una nuova vitalità nella politica locali. Questo unito alle battaglie che sono state combattute da tanti amici all’interno del partito, ha portato poi ad un percorso condiviso di recupero dei principi popolari e riformisti del PD. Questa candidatura può essere letta come una logica conclusione e il tentativo di un nuovo inizio, aperto, inclusivo e disposto al dialogo con la comunità della quale fa parte. Nessuna occupa-

zione abusiva, ma recupero di ideali e competenze da declinare nella pratica e nella vita sociale di tutti i giorni. Un nuovo inizio, dicevo, sensibile alle istanze dal basso e ad una recuperata sintonia con la comunità una politica digitale rispetto ad una modalità analogica, un cambio di metodo che si trasforma in merito, al di la delle caratteristiche e capacità personali. Un‘occasione per guardare avanti e non indulgere sul passato. Massimo Rossi

Borgo San Lorenzo

Per Rifondazione inconsistente il piano per l’edilizia scolastica Dopo le polemiche delle settimane scorse per i bambini delle elementati a scuola nei container, Rifondazione comunista torna a denunciare carenze e ritardi dell’amministrazione comunale per l’edilizia scolastica. Lo fa con un lungo a articolato comunicato che fa seguito alle risposte della Giunta, giudicate del tutto insoddisfacenti, a una precedente interrogazione della capogruppo durante il dibattito in consiglio comu-

nale. Sono tre i punti sui quali Rifondazione ribatte alle affermazioni della Giunta. 1) Inconsistenza delle scusanti addotte a giustificazione dei ritardi. L’Amministrazione si appella infatti alla necessità di rispettare le tappe di un lungo e articolato percorso tecnico/amministrativo che avrebbe dovuto portare all’assegnazione dei lavori e che sarebbe stato oggetto di una previsione troppo ottimistica sulla sua con-

Segue dalla prima - Scarperia e San Piero

Piccirillo Presidente del Consiglio comunale

... la fusione si era via via rinviata l’elezione. Ma non è un caso che il Consiglio l’abbia voluta in questo momento. Il nuovo comune di Scarperia e San Piero si è rivelato un successo ed è in forte crescita. E non lo dico io: la Corte dei Conti nella rilevazione annuale che svolge sui comuni ha evidenziato che le attività e le incombenze amministrative svolte dal nostro comune equivalgono a quelle di uno di 30.000 abitanti. Infatti la disponibilità di fondi, arrivata dopo la fusione, e la riorganizzazione amministrativa ci hanno portato a gestire una quantità d’interventi e progetti anche a lungo termine, che è pari a quella di un comune grande tre volte il nostro. La presenza di un presidente del consiglio può dare una mano a Sindaco e Assessori oberati d’incombenze. Basti pensare che il Sindaco Ignesti ha un nuovo incarico nell’ANCI ed è diventato un “testimonial” spesso in giro per la Toscana e per l’Italia, dell’esperienza virtuosa dell’Unione fra Scarperia e San Piero che è ritenuta un esempio che molti comuni dovrebbero seguire in tutto il paese. Il Presidente può essere d’aiuto nei rapporti tra Giunta e Consiglio e in particolare con le minoranze, può svolgere un ruolo di rappresentanza dell’amministrazione intervenendo a manifestazioni e cerimonie, può facilitare la predisposizione e la trasmissione degli atti dalla Giunta al Consiglio. Ormai sono un veterano della politica scarperiese e mugellana e credo di poter svolgere al meglio questi compiti con la solita passione e spirito di servizio che ho sempre messo nel mio dedicarmi alla politica” (P.M.)

clusione. Se tuttavia è già colpevolmente imprudente sottostimare i tempi di realizzazione del progetto quando si promette lo spostamento di bambini da una situazione di pericolo è ancor più ingiustificabile nascondersi dietro alle maglie di una burocrazia. Non si può infatti dare la colpa alla burocrazia per il fatto che niente fu avviato quando nel 2014 le verifiche tecniche sull’immobile di Via Don Minzoni furono dettero un quadro di elevata criticità per l’edificio. Questo è ancor più vero – prosegue il comunicato di rifondazione - considerando che lo spostamento di tutte le classi della Primaria in Via Leonardo da Vinci era previsto dalla stessa Amministrazione già prima dell’assemblea pubblica con i genitori del 16/02/2017, ma originariamente solo come esito ultimo degli interventi di ampliamento di quest’ultimo plesso, i cui lavori erano già previsti ma non ancora completamente finanziati. È stata solo la mobilitazione dei genitori che ha costretto l’Amministrazione ad accelerare i tempi di un provvedimento che in tre anni non ha mai ritenuto urgente (ovvero lo spostamento dei bambini della Primaria da Via Don Minzoni), portandola ad una soluzione raffazzonata che si poteva evitare. Si doveva infatti dare la giusta importanza alla questione finb da subito. Mas ormai il danno è fatto e i ma i container, per quanto qualcuno possa ritenerli bel-

li, non sono aule scolastiche e non deve essere normale che lì si svolgano le attività didattiche. 2) La sostanziale e vergognosa rimozione del problema delle classi che ancora frequentano l’immobile di Via Don Minzoni. Certamente per gli studenti che frequentano le classi del CPIA 2 non si può parlare di scuola dell’obbligo, ma questo non può costituire un elemento discriminante rispetto alla cura dovuta da parte dell’Amministrazione Comunale verso un immobile di cui detiene la proprietà e le cui criticità sono ben note. E non vuol dir nulla se il CPIA 2, come dice l’amministrazione non dipende dal comune. Resta compito dell’amministrazione mettere in sicurezza un proprio edificio in cui si svolge attività didattica anche se non rivolta ai bambini delle elementari Ma evidentemente rifugiati e richiedenti asilo non spaventano tanto quanto i genitori della Scuola Primaria. 3) La preoccupante inconsistenza del piano per l’edilizia scolastica del Comune. È oggi necessario un piano per l’edilizia scolastica serio di fronte alle evidenti carenze delle strutture scolastiche comunali. Accanto alla Scuola elementare va ricordata infatti anche la Scuola media, dato che anch’essa con l’immobile di Via Don Minzoni perde la possibilità di usufruire di alcuni laboratori e, malgrado l’inaugurazione fatta nella primavera del 2017 da par-

te dell’Amministrazione di un nuovo laboratorio di scienze, registra una crescente carenza di spazi, quanto mai utili ad una didattica innovativa. Tuttavia dei 3.450.000 euro stimati come necessari per attuare il progetto dell’Amministrazione 1.000.000 dovrebbe provenire dalla vendita della vecchia Scuola Elementare

di Via Don Minzoni, che entra e esce del piano di alienazioni del comune senza mai essere venduta. È evidente perciò la mancanza di serietà per un progetto le cui necessità di investimento sono rimandate non ad un finanziamento concreto e ben programmato, ma a un evento poco realistico o del tutto fortuito.

Sanità

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Segue dalla prima - Ex ospedale di Luco

Margheri vuol portare la Regione in tribunale stessa tenuta strutturale, con fenomeni di cedimento ai tetti e ai muri interni”. E ricordato che l’immobile è stato acquistato nel 2004 dalla Regione per circa 2,5 milioni di euro si sottolinea che la stessa “Regione Toscana, che pure ha manifestato l’intenzione di alienare il bene, provvedendo a bandire a più riprese aste di vendita, sempre andate deserte, ha comunque l’obbligo di provvedere alla sua manutenzione ordinaria e straordinaria, al fine di evitarne l’irrimediabile compromissione”. I riferimenti normativi su cui si appoggia il capogruppo di Cambiamo Insiemesono l’art. 733 del Codice penalerelativo al “Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”e le relative sentenze della Corte di Cassazione che hanno fatto giurisprudenza, In prati-

ca si stabilisce che è obbligo di chi ha la disponibilità del bene prevenire ed evitare ogni forma di danneggiamento dello stesso, conservandolo in buono stato. Per questo nell’esposto alle Procure si ricorda che l’immobile è stato acquistato nel 2004 dalla Regione Toscana, con un costo di circa 2 milioni e mezzo di euro e che la stessa “Regione Toscana, che pure ha manifestato l’intenzione di alienare il bene, provvedendo a bandire a più riprese aste di vendita, sempre andate deserte, ha comunque l’obbligo di provvedere alla sua manutenzione ordinaria e straordinaria, al fine di evitarne l’irrimediabile compromissione”. Poi si chiede che “le autorità giudiziarie svolgano indagini al fine di accertare se siano ravvisabili eventuali condotte rilevanti sotto il profilo penale e/o sotto il pro-

filo amministrativo - contabile e procedere conseguentemente, ai sensi di legge”. Margheri rende noto di aver coinvolto nell’idea la comunità locale di Luco di Mugello, trovando interesse e sostegno all’iniziativae di aver già informato anche sindaci, consiglieri comunali e partiti, “non solo di Borgo perché l’ex-ospedale di Luco è patrimonio culturale di tutto il Mugello, affinché tutti insieme si possa aderire sottoscrivendo l’esposto e facendo sentire la nostra voce e la nostra preoccupazione”. Un’iniziativa definita “apartitica e trasversale, motivata solo dal desiderio di non perdere questo prezioso patrimonio storico e architettonico… perché la Regione finalmente intervenga e salvaguardi l’immobile con la necessaria manutenzione, evitandone l’irreparabile degrado, peraltro già mol-

to avanzato.. perché sarebbe un delitto, oltre che un grave spreco economico, lasciar crollare tutto”.

Ospedale Borgo San Lorenzo

A dicembre nuovi medici per anestesia e ostetricia

Positivo risultato dell’incontro di oggi tra la consigliera regionale Capirossi, il vertice Asl e l’assessore Bonanni

Borgo San Lorenzo Festa nazionale Avo 2017

La Direzione dell’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri del Mugello, comunica che sabato 21 ottobre verrà celebrata la Festa Nazionale AVO al centro di Borgo San Lorenzo con un gazebo dove saranno presenti alcuni volontari per comunicare le attuali attività e progetti per i prossimi mesi. Oltre al servizio nell’Ospedale del Mugello Avo assiste i malati presso le Case di Riposo del territorio a attualmente anche presso il Poliambulatorio di Via della Resistenza e presso il domicilio dei malati residenti nel Comunne di Borgo San Lorenzo. Ricordiamo il CORSO DI FORMAZIONE organizzato da AVO che si concluderà con gli tre incontri di lunedì 16, martedì 24 e lunedì 30 ottobre come indicato sul programma disponibile presso il PUNTO ACCOGLIENZA AVO all’ingresso dell’Ospedale. Il Corso si svolge nella sala riunioni al terzo piano dell’Ospedale di Borgo.

Borgo San Lorenzo Servizio civile all’AVIS con “PlasmAVIS 2.0”

Avis Borgo San Lorenzo, grazie all’opportunità del Servizio Civile Regionale, offre la possibilità, ad 1 ragazzo tra i 18 e i 29 anni, di fare un’esperienza lavorativa ad alto contenuto sociale.” L’attività di promozione della solidarietà e della donazione del sangue e del plasma si rivolge agli studenti delle scuole e delle università ed ha l’obiettivo di avviare un processo di sensibilizzazione e diffusione dei valori della solidarietà e dei corretti stili di vita tra i giovani, proponendo la donazione di sangue quale espressione di partecipazione civile e modello di vita sana e monitorata. I volontari selezionati, dopo un periodo di formazione, saranno impegnati a programmare interventi dedicati agli studenti; organizzare incontri informativi e attività di accompagnamento presso i Servizi Trasfusionali e/o le unità di raccolta, oltre a collaborare nella gestione quotidiana delle attività della sede di assegnazione in affiancamento al personale dipendente e/o volontario. “La domanda può essere presentata entro e non oltre VENERDI 27 OTTOBRE 2017 ESCLUSIVAMENTE ONLINE, accedendo al sito: https://servizi.toscana.it/ sis/DASC

Entro il prossimo mese di dicembre le dotazioni organiche del personale medico all’ospedale di Borgo San Lorenzo saranno completate. E’ questo l’impegno scaturito dall’incontro tenutosi a Firenze tra la consigliera regionale del Pd Fiammetta Capirossi, il dirigente dell’Asl Toscana Centro Emanuele Gori e l’assessore del comune di Borgo Ilaria Bonanni.

«Abbiamo avuto ampie rassicurazioni – spiega Capirossi – sulla risoluzione in tempi brevi dei problemi di carenza di personale al presidio ospedaliero di Borgo. In particolare, saranno colmate le carenze relative ai reparti di anestesia e rianimazione, radiologia, ginecologia e ostetricia. E’ il risultato di un lavoro di squadra promosso dalla Regione, insieme alla direzione azien-

dale Usl, alle amministrazioni locali e la Società della Salute. Sono molto soddisfatta per le risposte che sono arrivate – conclude la consigliera – e chiaramente, come ho fatto in questi mesi, continuerò a seguire molto da vicino l’evolversi della situazione per far sì che gli impegni di oggi diventino fatti concreti». «Spero proprio che con l’incontro di oggi – aggiunge

Ilaria Bonanni – si possa chiudere positivamente una vicenda che ha focalizzato l’attenzione e l’impegno del Comune e della Società della Salute. Il pieno funzionamento dell’ospedale era e rimane una priorità nel nostro lavoro, per questo ringrazio la consigliera Capirossi e tutti coloro che hanno lavorato per riaffermare questa esigenza».

Attualità

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Scarperia

Il quartiere di Topo brilla di nuova luce Terminati i due lotti di lavori previsti per il rifacimento dell'impianto di illuminazione pubblica nella zona 167 Sono stati ultimati i lavori relativi al rinnovamento dell'illuminazione pubblica del quartiere di Topo a Scarperia. Un intervento, il cui costo complessivo si aggira attorno ai 200.000 €, diviso in due lot-

ti funzionali. Il primo lotto ha riguardato principalmente Via Alessandro Galilei, Via Giordano Giordani e Via Filippo Lippi per un investimento totale di 72.000 € grazie al quale sono state realizzate nuove linee

elettriche, con la sostituzione completa dei pali esistenti con pali di acciaio zincato e dei cavidotti dove necessario. Sono state inoltre installate nuove plafoniere a led che consentono un notevole risparmio

Il Complesso Forestale di Rincine si aggiudica il prestigioso premio “Foreste Intelligenti in ambito montano” consegnato durante il convegno Sisef (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) che si è svolto a Roma. La Foresta di Rincine è stata premiata per i criteri di gestione innovativi delle risorse forestali, con tecniche selvicolturali “smart”. Un nuovo importante riconoscimento per l’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve e, soprattutto per la Foresta di Rincine che conferma ancora una volta il grande impegno di tutto il personale che ha lavorato per arrivare a questi risultati. A ritirare il premio, è stato Antonio Ventre Responsabile dell’Area Gestione, Difesa, ed uso del territorio.

ti un lavoro di miglioramento energetico sul passo pedonale prospiciente alla chiesa della Madonna del Vivaio con la sostituzione dei globi illuminanti con delle lanterne a LED.

Tutte queste opere hanno consentito, oltre alla messa in sicurezza dell'impianto di pubblica illuminazione, anche un risparmio energetico del 40/50%

Mugello

Londa Al Complesso Forestale di Rincine il prestigioso premio “Foreste intelligenti”

elettrico. I lavori sono proseguiti con il secondo lotto per la realizzazione di nuovi impianti elettrici in Via Leonardo da Vinci, Via Enrico Fermi e via Giotto. Inoltre è stato portato avan-

Bambini al centro nei servizi educativi prima infanzia Dalla Regione finanziamenti ai Comuni per la gestione

Il Mugello ha investito notevolmente negli anni sui servizi educativi per la prima infanzia, per ampliarne l'offerta, aumentarne la qualità e far crescere esperienze. Con finanziamenti e risorse dirette degli enti locali ma anche della Regione Toscana. Nel bando POR FSE 2014-2020 sono stati previsti e stanziati contributi ai comuni toscani, con premialità per quelli mon-

tani, per sostenerne la gestione, diretta e indiretta, e l'acquisto di posti bambino presso strutture educative accreditate nel territorio regionale. Anche i Comuni del Mugello, partecipando al bando regionale, hanno ricevuto ziamenti per circa 250.000 euro per il sostegno nella gestione e qualità dei servizi, che permettono anche tariffe agevolate per le famiglie. Appena aggiorna-

ta, è a disposizione delle famiglie la “Carta dei servizi educativi per l’infanzia della zona del Mugello”, curata dal Gruppo di coordinamento pedagogico. Scaricabile sia dal sito dell'Unione dei Comuni che dai siti dei Comuni, è una 'guida' che illustra in maniera integrata e completa l’offerta educativa per i bambini da 0 a 3 anni e tutto il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia nel territorio.

“Accanto allo sviluppo quantitativo e alla diversificazione dell’offerta è sempre stata costante l’attenzione alla qualità educativa dei servizi - sottolinea l'assessore alla Formazione dell'Unione dei Comuni Giampiero Mongatti -, che si è realizzata attraverso il rafforzamento delle funzioni di coordinamento del sistema e attraverso la formazione del personale educativo dei nidi gestita dall'Unione dei Comuni”.

Unione Comuni del Mugello

Treni e 'inchini': no pendolari di serie B Il presidente Omoboni interviene su circolare interna Rfi

“Ci sono migliaia di pendolari che ogni giorno dai territori scelgono il servizio ferroviario, usano il treno per recarsi a lavoro, a scuola, per le proprie esigenze. Non sono pendolari di serie B, hanno la stessa dignità dei passeggeri dell’Alta Velocità. Meritano un servizio efficiente e adeguato, non essere penalizzati”. Lo afferma il presidente dell’Unione dei Co-

muni del Mugello Paolo Omoboni in merito alla circolare interna di Rfi sulle precedenze, gli “inchini”, dei treni regionali a quelli ad Alta Velocità, che ha riportato il quotidiano Repubblica Firenze. E aggiunge: “Leggo di un’interrogazione portata in Parlamento e della richiesta della Regione, dell’assessorato ai Trasporti, a Rfi per un incontro: bene, con-

dividiamo l’iniziativa della Regione". Continua Omoboni: "I treni non sono prodotti, sono un servizio. I treni regiona-

li, al pari dell’Alta Velocità se non di più, fanno muovere le persone. Lavoratori, studenti, ma anche turisti optano per

il treno, scelgono questi treni. Lo notiamo anche sulle tratte ferroviarie nel Mugello, come la Faentina. La priori-

tà, per noi istituzioni, sono quei pendolari che si alzano alle 5, le 6, le 7 e prendono il treno”.

Fontebuona (Vaglia)

Crolla il tetto della Cappellina

Un gruppetto di case, affacciate sul torrente Carza o sull’ex Strada Regia, distanti circa 15 km da Firenze: questa è Fontebuona, storica frazione di Vaglia, famosa per aver ospitato una Stazione di Posta gestita dalla famiglia Vannini e una Locanda aperta dalla famiglia Cecchini. Fu anche casa natale del pittore e scultore Adriano Cecioni (18361886). A Ferraglia, su una collina poco distante, si trova la Chiesa affidata al parroco del capoluogo per tutti i servizi religiosi dei parrocchiani della frazione. Con l’automobile è facile raggiungerla, un po’ meno per

chi si sposta a piedi. Fu per sopperire alle difficoltà di quest’ultimi che nel 1959 (58 anni or sono) gli abitanti di Fontebuona, forse spronati dall’allora parroco don Campidori, decisero di costruire una Cappellina vicino alle case, nei pressi del ponte sulla Carza. Avuto a disposizione il terreno, il materiale edile regalato, la manodopera gratuita, in pochi mesi la Cappellina fu realizzata. Diventò comodo per gli abitanti di Fontebuona assistere alle Sante Messe, Battesimi, Matrimoni, Funerali a due passi da casa. Purtroppo l’opera raggiunse solo il traguardo di 50 anni in salute, perché poi si arrese alle infiltrazioni d’acqua piovana. Sarebe bastato un intervento immediato più o meno costoso per rimetterla in sicurezza. Ma tutti coloro che vi avevano un interesse (a partire dal parroco e dal vescovo Betori venuto per un sopralluogo), si tirarono indietro, dichiarando di non avere fondi a disposizioe. E così dopo otto anni di abbandono quasi totale (le fun-

zioni religiose si svolgevano in gran parte a Ferraglia) nel pomeriggio di mercoledì 4 ottobre u.s. la capellina si è vista crollare gran parte del tetto.

Il nuovo parroco, padre Donato, assieme ad alcuni amministratori vagliesi, si è già portato sul posto per rendersi conto di quel che poteva esser fatto per rimettere in sesto la Cappellina. Ma sarà difficile metterci le mani sopra. Il terreno su cui sorge la costruzione era di una signora deceduta 30 anni or sono e non si sa se è stato ereditato ed eventualmente da chi. La Cappellina quindi sembra non aver “padroni”... Lanfranco Villani Foto di Gabriele Baldi

Forteto

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

“Oltre gli orrori del Forteto”, la vita delle vittime dopo i maltrattamenti Martedì scorso un convegno ha fatto il punto sul progetto a sostegno dei giovani e degli adulti che hanno subito abusi Un percorso lungo due anni con le 40 persone che hanno subito gli orrori del Forteto. Un lungo lavoro articolato in percorsi psicologici e sociali, lavorativi e abitativi fatto insieme ai giovani e agli adulti vittime di maltrattamenti e abusi. Il progetto “Oltre. Percorsi verso l’autonomia” è stato presentato il 10 ottobre nel corso del convegno “Oltre gli Orrori del Forteto”, a Firenze all’Istituto degli Innocenti. Il progetto, finanziato da ottobre 2015 dalla Regione Toscana, ha come capofila l’Associazione Artemisia, in collaborazione con la Società della Salute del Mugello, Formazione Co&So Network, Anci Toscana e Auser Abitare Solidale. Sono stati dibattuti alcuni aspetti del lavoro svolto in questi due anni con le persone che hanno subito maltrattamenti dall’impatto traumatico particolarmente distruttivo perché avvenuto in un luogo che doveva essere protettivo, all’interno di un contesto istituzionale apprezzato e riconosciuto che ne ha ostacolato la rivelazione. “I danni prodotti dal sistema Forteto hanno un altissimo livello di specificità dichiara Petra Filistrucchi e

Patrizia Bucarelli dell’Associazione Artemisia - infatti un sistema perverso e tentacolare di regole, valori e significati ha creato un mondo parallelo, chiuso, che è stato capace di intrappolare i singoli in una solitudine irreversibile e di precludere ogni movimento di autonomia. Chi è uscito e chi esce ha dovuto, e deve, ripartire da lì, da una vita da costruire e ricostruire in mezzo alle macerie. La terribile vicenda ha danneggiato inevitabilmente anche il senso di comunità, compromettendo il rapporto di fiducia tra cittadini e il mondo delle istituzioni e dei servizi. “Nel lavoro quotidiano a fianco alle vittime - dichiara Massimo Braganti, Direttore Società della Salute del Mugello - è emerso quanto sia centrale continuare il lavoro con la comunità locale, con gli operatori sociali e sanitari e con i professionisti coinvolti nella gestione delle situazioni.” “Per la Regione Toscana commenta Stefania Saccardi, Assessore al Welfare Regione Toscana - è fondamentale essere riusciti a promuovere un progetto finalizzato a coniugare gli obiettivi di aiuto e sostegno alle persone fuoriuscite dalla comunità del Forteto, con la necessi-

tà che ciò avvenisse agendo sulla consapevolezza e la responsabilità della comunità territoriale e regionale. Molto lavoro resta da compiere – e la Regione sarà attenta e coinvolta nel sostenere questo percorso – per completare e dare continuità nel tempo, nell'esclusivo interesse delle persone seguite, agli sforzi compiuti in questi due anni”. “Speriamo che il convegno rappresenti un passo ulteriore nella costruzione di una narrazione comune della vicenda Forteto - dichiara Sergio Pietracito, Associazione Vittime de Il Forteto la risposta della comunità e delle istituzioni infatti è centrale per proseguire le azioni e i percorsi di sostegno alle vittime e il confronto consapevole sull’accaduto è necessario a condividere riflessioni utili alla prevenzione di simili maltrattamenti istituzionali”. ”Nello specifico della nostra linea di azione inerente al lavoro - dichiara Marco Antonucci, di FormAzione Co&SO Network - abbiamo incontrato persone che hanno avuto una precoce e consistente entrata nel mondo del lavoro. Questo ha comportato per quasi tutti i minori accolti l’abbandono della scuola al rag-

giungimento dell’obbligo formativo, l’impossibilità di misurarsi in contesti esterni e di acquisire certificazione delle competenze (anche poliedriche e specialistiche) che hanno maturato in relazione agli interessi produttivi della cooperativa stessa. Le azioni, dirette all’accompagnamento al lavoro e al monitoraggio dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa delle vittime, si sono realizzate sino ad ora grazie soprattutto alla rete consortile del Gruppo Cooperativo Co&So e alle cooperative sociali operanti nei territori interessati. “La ricerca dell’autonomia abitativa - è il commento di Gabriele

Danesi di Auser Abitare Solidale - è stato un altro tassello per garantire ad alcune delle persone seguite processi di emancipazione da un passato che li ha privati dei più comuni strumenti di autonomia personale. Non potendo ricorrere alle forme di abitare sociale più comuni alla nostra associazione –ad esempio la condivisione abitativa- nel rispetto dei traumi e delle esigenze dei singoli, abbiamo tentato di costruire una rete che coinvolgesse Enti Pubblici, Terzo Settore e il mercato immobiliare privato, nella ricerca di soluzioni alloggiative nuove, coerenti con la natura sociale e di “restituzio-

ne” del progetto. Ci piace ricordare la concessione gratuita da parte del Comune di Dicomano di un alloggio di edilizia popolare, “La vicenda del Forteto - dichiara Stefano Passiatore, sindaco di Dicomano, ANCI Toscana - ha messo in crisi il senso di fiducia e di protezione che i cittadini, soprattutto se vivono una condizione di fragilità, si aspettano dal pubblico ed in particolar modo dai servizi sociali. Il Progetto Oltre è un tassello importante per ricostruire questo rapporto di fiducia offrendo alle vittime competenze e professionalità tali da accompagnarle nel percorso di autonomia.

Tra storia e cronaca

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

La Madonnina e la falce e martello Sul giornale “Il Galletto” n°1319 del 9/9/2017 (giusto un mese fa) è stata pubblicata la lettera con foto di un gruppo di lettori vicchiesi, con la quale invitavano a restaurare le pile del Ponte a Vicchio, che in effetti si presentano assai deteriorate. Un plauso ai lettori-segnalatori, cui “sta a cuore la cosa pubblica”. Se chi di dovere interverrà, raccomanderei di “non alterare lo stato dei luoghi” delle 2 pietre del rinfianco che è proprio di fronte all'entrata del Ristorante “La Casa del Prosciutto”, al di là del muro di spalletta. Come da foto sottostante, si nota anco-

ra (si notava benissimo 2030 anni fa, quando i licheni non avevano attaccato pesantemente la pietra di punta dell'ultimo concio esterno, -e il tempo non aveva sfarinato la pietra arenaria più chiara attigua a tale pietra-) la faccia di una donna con aureola (la Madonnina), e nella pietra accanto -scalpellata- una falce e martello. La faccia della Madonnina era quella che c'era in cima al ponte passando la sommità, alla quale i viandanti potevano rivolgersi e recitare una preghiera o chiedere qualche grazia o depositare il loro ex voto. Era lì da cir-

ca 700 anni, ossia dal 1295 (data di edificazione di tale ponte che collegava Firenze con la “terra nuova” di Vico -ora Vicchio di Mugello-). Perché la medesima è murata sulla pila di rinfianco e non c'è più traccia del tabernacolo sul colmo (vedi ponte di Annibale o altri ponti antichi – vedi anche immagine seguente di altro ponte con il tabernacolo religioso nel bel mezzo-) ? È presto detto, e svelo l'arcano. Accadde nel 1944 che per far passare i carri armati e i materiali bellici inglesi la spalletta e il tabernacolo di colmo furono velocemente demoliti, e tutto finì in Sieve, così come pure la chiesetta del XIII° secolo -vedi foto- che c'era dove c'è ora lo slargo a sud (e l'innesto con la strada provinciale), che fu demolita per fare lo slargo di manovra sia ai carri armati, sia agli autocarri militari tre assi, con attaccati al seguito pezzi di artiglieria e altri mezzi militari. Dopo la fine della guerra, solo la faccia della Madonnina fu ritrovata in Sieve, e sorse il dilemma sul “dove collocarla”. Dato che stavano eseguendo il rifacimento dei parapetti, l'impresario, il Tecnico (o chi per esso) chiamò il Capomuratore e

gli ordinò di far murare tale reperto nel rinfianco della pila del ponte lato sud (così si proteggeva dalle intemperie, ed era di nuovo visibile dal popolo di Vicchio) -vedi cartolina 1902-. Popolo che andava e veniva giornalmente, attraversando il ponte; e soprattutto nelle ricorrenze e festività religiose si portava in processione a Montesassi dove -illo temporeesisteva un'altra ampia chiesa. 4 La processione paesana percorreva un'antica strada posta alla destra del Ponte a Vicchio, passava di lato al Castello dei nobili Adimari (con altra chiesetta tuttora esistente di proprietà privata), per inerpicarsi fino all'edificio religioso su in cima al cocuzzolo. Infatti dalla parte in destra della Sieve (fra Sagginale e Cistio per intendersi) esistevano già dal Medioevo le ville o castelli di campagna delle nobili famiglie fiorentine (a memoria i Pazzi, i Gondi, i Michelozzi-Roti, i Salimbeni, giust'appunto gli Adimari, ecc.). I vicchiesi vedevano il volto della Madonnina, e si ricordavano quando era posizionata nel tabernacolo in cima al ponte, dove la pendenza si inverte. Il Capomuratore (o Caporale) diede incarico a un muratore subalterno, il quale non potette esimersi dal murare tale immagine sacra nella posizione ove indicatogli (facendosi posto con ferro e mazzuolo) accanto alla pietra principale. Ma siccome era un comunista sfegatato (e all'epoca c'era una fortissima conflittualità politica -al limite del parossismo-, dato che la guerra era appena passata, il ventennio era finito, il Re di Maggio allontanato, i partigiani rientrati nei ranghi, e la Repubblica muoveva i primi passi); tale muratore comunistissimo murò la madonnina. Poi disse agli altri operai che con lui facevano il lavoro al ponte: “La Madonnina io l'ho murata, ma nella pie-

tra accanto ho scalpellato il simbolo del mio partito, ossia falce e martello”. E nessuno osò dirgli nulla. Ecco perché a destra c'è la Madonnina (in pietra arenaria marroncina aggredita dal tempo), e a sinistra ci sono la falce e il martello, seppur incrostati da settant'anni di licheni e sporcizia che ne hanno alterato i loro fili originali (come li vedevo nitidamente 20 o 30 anni fa). Non so chi fosse tale muratore (forse non era neanche di queste parti) ma ha lasciato un segno del suo lavoro, e una particolarità che andrebbe preservata come “aneddotica del luogo”, in modo che chi si affaccia alla spalletta proprio di fronte all'ingresso del Ristorante, veda “la Madonnina e la falce e martello”. Fiorello Marcheselli

P.S. Preciso che la falce e martello che ho disegnato in bianco ricalca le linee dell'incisione sulla pietra. A vista ben si nota nitido il martello (non il manico) e un filo curvo della falce, e io ci sono andato sopra con il disegno bianco. Preciso che la cartolina della chiesetta risale a metà degli anni '30, viaggiata il 18 giugno del 1942, edita da Celestino Mei di Vicchio Mugello. La cartolina postale del 1902 era stata edita da Pineider-Firenze. Il Sandro che si firma sul fronte la mandava il 18 agosto 1902 a Mademoiselle Marguerite De Galliani, Rue d'Oleans n°17, Oran – Algeria; e fu spedita dall'Ufficio Postale di San Piero a Sieve (all'epoca importante crocevia dei traffici verso la Maremma, la Romagna, l'Alto Mugello, la Valdisieve, ecc.)

Scarperia

Siette e il cane lupino a tramway

Nel secondo dopoguerra in Mugello c'era poco lavoro e abbastanza fame. A Scarperia coltellinai e forbiciai si contendevano i pochi clienti, e così facevano i commercianti. Gli anziani popolani, in

maggioranza senza una lira di pensione, per sopravvivere si spostavano nella campagna, da una famiglia di contadini all'altra, in cerca di pan secco che, custodito gelosamente nel tascapane nel ritorno verso

casa, per cena avrebbero trasformato in appetitosa pappa. Ma c'erano anche individui che riuscivano a sbarcare il lunario per il solo fatto di essere simpatici, e tra questi il più "famoso" era un tale Angio-

lo Oretti, meglio coosciuto col soprannome di Siette. Lui, che sapeva ben poco di ferri taglienti, andava a trovare quelle (poche) famiglie scarperiesi benestanti per farsi consegnare coltelli e forbici da arrotare. Si faceva fare il lavoro da qualche amico, a basso prezzo o addirittura gratuitamente, e con puntualità riconsegnava quanto preso, facendosi ben pagare. E, in acuni casi, oltre ai soldi riceveva oggetti o vestiario in regalo. Il dottor Cieri, primario dell'Ospedale di Luco, essendo in confidenza ed avendo la stessa taglia di Siette, era solito regalargli pantaloni e camicie ancora in ottime condizioni. Un giorno di tardo autunno Siette gli si presentò nello studio lamentando un forte dolore ad un fianco quando era a letto, che gli impediva di dormire. Il dottore gli fece una visita accurata, ma non gli trovò niente. Gli raccomandò allora di dormire, per qualche notte, supino. Al che Siette rispose serio: "Dormire

su un pino? Non sono mica un colombaccio!" Una delle sue clienti migliori era la nobile Sozzifanti, che abitava con la famiglia nella villa nei pressi dell'Arrabbiata, come veniva e viene tuttora indicata una parte della strada che da Scarperia porta a Figliano. La puntualità di Siette nel prelevare e riconsegnare i ferri da arrotare fu interrotta senza sua colpa per una brutta indisposizione. Si presentò alla nobildonna una decina di giorni in ritardo e, purtroppo per lui, alla richiesta fatta di prendere in consegna i ferri da arrotare si ebbe questa risposta: "Ho consegnato tutto a un arrotino di Scarperia, alcuni giorni or sono. Voi non c'eravate...." Il nostro Siette si arrabbiò tanto che arrivò ad offendere la nobildonna: "Lo dici a me nonceravate? Intanto pigliati troiatomà, poi andrò da Bruno di Neri a farmi spiegare il significato di nonceravate!" La famiglia Sozzifanti teneva un cane da guardia, legato con una catena scorrevole su

un filo d'acciaio ancorato alla cuccia e al muro accanto alla porta della villa. L'arrabbiato Siette aveva alzato la voce, svegliando così il pericoloso guardiano che in silenzio gli si portò dietro e velocemente lo morsicò nel polpaccio destro. Con un urlo bestiale Siette corse via e a tempo di record raggiunse la Piazza del paese dove rintracciò subito Bruno di Neri, al quale chiese aiuto per ricevere un indennizzo per il morso del cane. Dopo mezz'ora era di nuovo alla Villa dei Sozzifanti, fermandosi prudentemente a debita distanza dal cane; e alla nobildonna che si era affacciata alla porta lanciò il suo ultimatum: "Se non avrò i giusti soldi per il morso del cane lupino a tramway, vi mangerò fattori, fattoressa, fattoria e Villa!" Come andò a finire la storia non lo sappiamo, ma senz'altro più che bene, perché Siette fu visto in seguito varie volte passare dalla nobile Sozzifanti a ritirare i ferri da arrotare. Lanfranco Villani

Tra storia e cronaca

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Personaggi storici mugellani

Pietro Nelli da Rabatta, sulle orme di Giotto Fabrizio Scheggi E’ giusto in questa sede, dove parlo dei personaggi mugellani, rivalutare ogni tanto anche gli artisti più famosi che hanno onorato la valle con la loro presenza e la loro bravura; non vanno assolutamente dimenticati. Oggi parlerò quindi di Pietro (o Piero) di Nello, detto da Rabatta, in onore della piccola frazione vicino a Borgo San Lorenzo dov’era nato. L’anno in cui vide i natali dovrebbe essere il 1345 o giù di lì, e questo perché era maggiorenne nel 1375, almeno secondo una nota conservata presso l’Archivio di stato fiorentino (Diplomatico, Gesuiti). Negli stessi anni in cui Pietro nasceva, moriva a Firenze il grande e famosissimo giudice Forese da Rabatta che si era fatto onore con il suo sapere e numerose cariche di prestigio. Evidentemente, Rabatta è proprio una frazione che “butta bene”! Pietro di Nello non tardò a cambiare il nome assumendo il patronimico, come si cominciava a usare al tempo, diventando così Pietro Nelli. Magari, anche Giotto, se fosse nato un secolo dopo, si sarebbe chiamato Giotto o Ambrogio “Bondoni”. Comunque sia, sono convinto che la figura del Maestro conterraneo

segnò e condizionò almeno in parte le vicende della sua vita, e non poteva essere altrimenti. S’incomincia con la passione per la pittura, perché anch’egli fu ingoiato dal profondo solco artistico scavato in Mugello da Giotto mezzo secolo prima e che invogliava all’arte e alla gloria tanti giovani locali. Si pensa che Pietro abbia frequentato la scuola dell’Orcagna, ed è probabile che in particolare sia stato seguito da Jacopo di Cione, uno dei suoi fratelli. Vero è che, come Giotto, mostrò subito una certa indipendenza dalla bottega, ingentilendo le forme affrescate rispetto alle indicazioni ricevute, come aveva visto fare ad altri illustri artisti del calibro di Bernardo Daddi, altro grande pittore mugellano. A questa prima fase d’attività sono legati lavori all’Antella, a Signa (1366), a Le Campora (1372) e anche a Bagno a Ripoli, dove collaborò col ”Maestro di Barberino” negli affreschi dell’oratorio di Santa Caterina delle Ruote. Grazie a questi primi successi e consensi, iniziò nel 1375 (secondo un’antica iscrizione), la realizzazione di un polittico per decorare l’altar maggiore del Santuario dell’Impruneta, e che si trova ancora lì. Lo fece con la collaborazione e guida di Niccolò di Pietro

Cerini che diventò poi il suo vero Maestro. Non sappiamo quando Pietro finì il lavoro, però è certo che il pagamento avvenne solo molto tempo dopo, nel 1384, quando ricevette la somma per la «dipintura ... nella tavola della pieve di Santa Maria Impruneta”; la ricevuta era firmata “Piero di Nello”. L’insegnamento di Niccolò di Pietro Cerini, unito alle sue capacità, aveva già formato lo stile del mugellano, uno stile personale, decorativo e figurativo. Ci sono molti episodi nella vita di Pietro Nelli che confermano con forza la sua origine e la profonda anima mugellana. Il primo è il desiderio di sposarsi con una ragazza delle sue terre, appunto il Mugello, e questo avvenne quando s’innamorò di Francesca Matini, la figlia di uno stovigliaio che abitava nella sua stessa piccola frazione, Rabatta, proprio poco distante dalla casa dov’era nato. Forse, erano addirittura cresciuti insieme e si erano frequentati fin da ragazzi, non lo possiamo sapere ma è probabile. La sposò per un matrimonio che fu felice, proprio come lo era stato quello di Giotto. Il 28 aprile 1382 Pietro s’iscrisse all’Arte dei medici e degli speziali, corporazione alla quale aderivano i pittori fiorentini. Nello stesso anno il

Barberino di mugello Immagini, suoni e parole dal palcoscenico: la grande storia del teatro inizio 12 ottobre Donne, minori, famiglia: prospettive giuridiche e strumenti di tutela inizio 11 novembre Movimenti artistici dell’Ottocento inizio 7 ottobre Alla scoperta del proprio io creativo, ossia fare poesia (6 ciclo) inizio 4 ottobre Corso di Francese (principianti liv. Europeo A1) inizio 3 ottobre Corso di Spagnolo (liv. Europeo A2) inizio 2 ottobre Corso di Inglese (principianti, liv.Europeo A1) inizio 4 ottobre Corso di Inglese (liv.Europeo A2) inizio 5 ottobre Corso di Inglese (intermedio: liv. Europeo B2) inizio 3 ottobre Corso di Inglese (intermedio: liv. Europeo B2) inizio 5 ottobre L’informatica per la vita quotidiana inizio 4 ottobre Borgo san lorenzo Dal disegno all’incisione: laboratorio d’arte (liv. Base) inizio 6 novembre Decorazione ceramica (liv.Base) inizio 28 ottobre Botteghe artigiane e studi d’artista a Firenze inizio 20 novembre Palazzo vecchio e Piazza della Signoria: storia, arte, segreti e curiosità inizio 8 novembre Bottega di ascolto e di parola. Laboratorio drammatizzazione inizio 18 ottobre Corso di cinese (principianti 3° livello) inizio 26 ottobre Corso di spagnolo (principianti liv. Europeo A1+ ) inizio 24 ottobre Corso di spagnolo (liv. Europeo A2) inizio 25 ottobre Corso di russo (principianti liv. Europeo A1) inizio 8 novembre Corso di inglese (liv. Europeo A2) inizio 26 ottobre Corso di inglese (liv. Europeo A2+ ) inizio 24 ottobre Corso di informatica di base inizio 26 ottobre Tutto sullo smartphone: come usare al meglio nel quotidiano le sue grandi potenzialità inizio 25 ottobre Laboratorio corale: educazione della voce e canto inizio 23 ottobre Orto biologico e biodinamico (livello base) inizio 27 ottobre Alla scoperta della cucina vegetale: buona, sana, vicina inizio 11 novembre Cesteria: l’arte dell’intrecciare inizio 25 ottobre Scacco al re! Corso base di scacchi per adulti e adulti con bambini inizio 21 ottobre Firenzuola Laboratorio di fotografia inizio 21 ottobre Corso di inglese (principianti liv. Europeo A1.A2) inizio 28 ottobre Tutto sullo smartphone: come usare al meglio nel quotidiano le sue grandi potenzialità inizio 23 ottobre Corso di informatica (livello medio) inizio 23 ottobre Cesteria: l’arte dell’intrecciare inizio 27 ottobre Scarperia e san piero a sieve Luoghi di culto, santi e devozioni nel territorio di Scarperia San Piero inizio 24 ottobre Le storie dei Paladini di Francia nel tempo del Re Carlo Imperatore inizio 14 novembre Acquerello botanico: rappresentazione artistica delle piante floreali inizio 23 ottobre

suo nome compare in un rogito, e inoltre risulta che abitasse in Firenze nel popolo di San Pier Maggiore. La sua carriera continuò spedita, affrescando chiese a Firenze, ma anche in Mugello. In quello stesso anno 1382 realizzò, per una certa monna Niccolosa del Maestro Lodovico (cfr.Niccolai) la “Madonna col Bambino tra angeli e santi Antonio da Padova e Ludovico di Tolosa” che si trova nella parete sinistra della chiesa di San Francesco a Borgo San Lorenzo, purtroppo in uno stato di conservazione non buono. Altri dipinti furono realizzati in Mugello, sia a Borgo San Lorenzo sia a Cardetole (tavola e affresco di San Macario del 1399) e Schifanoia. E questo è il secondo episodio che dimostra l’attaccamento alla sua terra, dove volle lasciare (come risulta da vari documenti) un segno tangibile con diverse opere, come del resto fece anche Giotto; e purtroppo, in entrambi i casi sono andate in gran parte perdute. Siccome non sono un esperto d’arte, vi risparmio di parlarvi di gusto tardogotico, stile monumentale, disegno fluido dei contorni, di modellati, sagome e chiaroscuro. Pensa a quanta fortuna che avete. Dirò solo che il lavoro del solido Pietro continuò con gran furore

in mezzo a continue commissioni, proprio come successe a Giotto. Operò in S. Domenico del Maglio, nella chiesa di Ognissanti a Firenze, nella basilica di S. Miniato al Monte e presso il convento di S. Croce. Ma ecco che, come un fulmine a ciel sereno, arrivò un ordine di cattura emanato dagli ufficiali dei dazi della Repubblica fiorentina. Non sappiamo cosa fosse successo, fatto sta che il nostro fece armi e bagagli e si riparò nel nativo e protettivo Mugello, terzo episodio d’attaccamento viscerale alla terra natia. Era il 1407, e in quegli anni realizzò nella valle, come detto, molte opere ora perdute. Fu una parentesi solo di qualche anno, perché nel 1411 risultava iscritto alla Compagnia de’ Pittori fiorentini e residente nel popolo di Santa Maria Alberighi (tra Piazza del Duomo e via del Corso). Verso il 14161418 dipinse presso lo Spedale di Bonifazio, e forse fu quello uno dei suoi ultimi lavori. Pietro Nelli morì, infatti, il 9 settembre 1419. Dopo la morte, fu dimenticato da tutti, tanto che il Vasari e il Baldinucci non ne fanno cenno. Eppure, grazie alle ricerche del Milanesi, è riapparsa una fulgida stella artistica del Mugello. Lo studioso partì dal ritrovamento nella sacrestia della Pieve di S. Maria all’Im-

pruneta della ricevuta di pagamento per i lavori realizzati nell’edificio, quella del 1384 di cui si diceva. Pietro Nelli da Rabatta non fu un genio e un grande innovatore come Giotto, ma sicuramente un grande artista che ebbe la scuola giottesca come punto di riferimento; non diventò famoso come Giotto, ma come lui guadagnò tantissimo e seppe farsi apprezzare dai committenti. E poi, esattamente come il grande Maestro, ebbe un solido, incrollabile attaccamento alla terra natale, dove acquisì anche lui dei poderi (quello di Rabatta fu donato alla Compagnia del Bigallo). Infine, risulta che anche lui diede una ricca dote in occasione del matrimonio della figlia, proprio come faceva Giotto che, almeno così si dice, si armava di fiorini sonanti per convincere i riluttanti e assai poco “spasimanti” a sposare le figlie bruttarelle. Immagino che Pietro lo fece, invece, solo per amore paterno, e non perché la figlia stentava a trovare marito. Perché su questo una differenza con Giotto la vorrei trovare; mi piacerebbe per una volta che almeno una soddisfazione, il simpatico e dimenticato Pietro se la fosse tolta. E allora spero vivamente che sua figlia, a differenza di quelle del Maestro, fosse notevolmente più belloccia.

Corso di Francese (liv. Europeo A2) inizio 24 ottobre Corso di Inglese (principianti liv. Europeo A1) inizio 25 ottobre Vaglia L’arte del ‘900: 5 artisti per un secolo inizio 7 novembre Tesori d’arte nelle chiese di Firenze inizio 23 ottobre Astrologia e mito inizio19 ottobre Corso di Inglese (principianti liv. Europeo A2+) inizio 16 ottobre Corso di Inglese (intermedio liv. Europeo B1.2) Inizio17 ottobre Tutto sullo smartphone: come usare al meglio nel quotidiano le sue grandi potenzialità’ inizio 25 ottobre Vicchio Piante medicinali: conoscenza e uso inizio 26 ottobre Santa Maria Novella, i chiostri e la farmacia inizio 24 ottobre Corso di Inglese (principianti liv. Europeo A1) inizio 30 Novembre Corso di Inglese (principianti liv. Europeo A1++) inizio 11 ottobre Corso di Inglese (intermedio liv. Europeo B1) inizio 10 ottobre Visite e percorsi guidati a firenze Il centro religioso fiorentino: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Museo della misericordia 14 Ottobre Il Museo dell’ opificio delle pietre dure 4 Novembre Nuovi Uffizi: primo tempo 25 Novembre Due passi nel quartiere mediceo: dal chiostro dello scalzo a Palazzo Medici Riccardi 16 Dicembre Mostra “Il Cinquecento a Firenze – Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna” a Palazzo Strozzi 13 gennaio Botteghe artigiane e studi d’artista a Firenze I mosaici Lastrucci nella tradizione del commesso fiorentino 30 novembre La bottega d’arte di acquaforte “l’ Ippogrifo” 7 dicembre La galleria Frilli, il tempio delle copie perfette 15 dicembre La casa dell’orafo nerdi 19 dicembre

Tra storia e cronaca

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Spigolature mugellane

Campanili e campane del Mugello Nessun uomo è un'isola completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una nuvola venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di un qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te. (John Donne - Meditazione XVII "Nessun uomo è un'isola") Il verso "per chi suona la campana" della bellissima poesia di John Donne (1572 -1631), che è lo specchio come nota Cristina Campo - di un'epoca della storia inglese, quando l'essere cattolici venne interdetto durante il regno di Elisabetta I, fu scelto da Ernst Hemingway come titolo e "chiusa" del suo capolavoro : "Per chi suona la campana", appunto, un romanzo che si svolge durante la Guerra Civile spagnola e ha per protagonista Robert Jordan (in molti hanno visto in questo personaggio lo stesso autore che sposò, nella Guerra fratricida che va dal 1936 al 1939, la parte "repubblicana e antifranchista"), combattente al fianco dei miliziani, il suo amore per la giovane rivoluzionaria Maria e la sua azione bellica, a fianco dei "ribelli" comandati da "Pablo" e dalla zingara Pilar, sulle colline iberiche. Quanto importante sia per la comunità civile - e non solo per i cattolici - il suono delle campane ce lo dice la Storia. Forse pochi sanno, ad esempio, che la Campana di Mezzogiorno , quella che nel nostro Mugello chiamano ( o forse "chiamavano") "la Campana della Pastasciutta", suona, in realtà, per ricordare la vittoria della Flotta Cristiana -.comandata dal fratello bastardo di Filippo Il, l'eroico don Giovanni d'Austria (1629 - 1679) - nelle acque di Lepanto (7 ottobre1971) : "ultimo capitolo dell'antico scontro tra Oriente e Occidente (che) acquista oggi un significato particolare, in quanto la vittoria della Lega Santa divenne la pietra miliare sulla quale si autolegittimerà l'egemonia occidentale e di cui si nutrirà la volontà di riscatto del mondo islamico nei secdoli a venire" come scrive lo storico Niccolò Capponi, nel più bel libro (immensa documentazione d'archivio vista anche dalla parte dei "turchi") mai scritto su questa battaglia (cfr. Niccolò Capponi : "Lepanto 1571 : la Lega Santa contro l'Impero Ottomano" - Il Saggiatore -) E proprio Niccolò Capponi, a proposito di "campane", mi poté dare, anni fa, queste simpatiche note a

proposito del suo avo Pier Capponi : quando, di fronte all'arroganza di Carlo VIII che minacciò di invadere Firenze al grido di "Noi suoneremo le nostre trombe", rispose impavidamente "E noi suoneremo le nostre campane"...mettendo così le ali ai piedi al presuntuoso Re francese, per cui, ironizzando sulla fiera risposta del Capponi, Machiavelli chiosò : "Lo strepito dell'armi e de' cavalli / non poté far che non fosse sentita / la voce d'un Capponi tra tanti galli / tanto che il Re superbo fé partita" e anche Giuseppe Giusti volle dir la sua . "Fra gli altri dilettanti oltremontani / per infilarmi un certo re di picche / ci si messe co' piedi e colle mani / ma poi rimase lì come Berlicche / quando un Cappon, geloso del pollaio /gli minacciò di fare il campanaio". E il suono delle campane iniziò a toccare il cuore di un mangiapreti toscano, un miscredente autore, niente meno,che del famigerato "Inno a Satana", di quelGiosué Carducci - poi divenuto un "innamorato della Madonna" negli ultimi anni di vita - allorché fu colto da una gran nostalgia e da una profonda commozione quando sentì il doppio di una campana della Romagna che suonava l'Ave Maria : "Salve chiesetta del mio canto. A questa / madre vegliarda, o tu, rinnovelata / itala gente dalle molte vite / rendi la voce / de la preghiera : la campana squilli - ammonitrice: il campanil ritorto / canti di clivio inclivio alla campagna / Ave Maria..." Del resto chi è che non ricorda quando, bambini, ascoltavamo le note di " San Martino campanaro / dormi tu? Dormi tu? / suona le campane, suona le campane/ din ! don ! dan! din! don! dan!" o quando - e quanti, quanti anni son passati - ragazzini aspettavamo il sabato sera, il giorno in cui ci era concesso di assistere al Musichiere, lo spettacolo musicale con-

dotto da Mario Riva, che si concludeva con la sigla di quella bella e famosa canzone che ci faceva vivere la gioia della vigilia festiva e assaporare il mattino della festa : " Domenica è sempre domenica / si sveglia la città con le campane/ al primo din don sul Gianicolo / Sant'Angelo risponde din don dan!" Il nostro Giorgio Batini fece il verso al romanzo "Per chi suona la campana" e pubblicò, il suo "Per chi suona la Toscana" in cui scriveva : "I bronzi dei campanili hanno suonato, nei secoli, per la nascita, i prodigi, la salita al cielo di un grande popolo di Santi (...) hanno suonato nei secoli, per chiamare a raccolta i cittadini a difendere i liberi comuni, le libere Repubbliche, le istituzioni democratiche. Quello delle campane era un suono che dominava su tutti gli altri suoni cittadini, dato il gran numero di bronzi che ornavano i campanili e le torri civiche vantato da ogni città (...) i bronzi della Toscana hanno suonato per i riti della fede , per le ore del lavoro, per la legge e la giustizia, per la salvaguardia dei beni, per la difesa della libertà..." (Cfr. Giorgio Batini in "Per chi suona la Toscana" Edizioni Polistampa, Firenze 2007) E le campane nel nostro Mugello? Ce ne parla il professor Rino Gori, di Rignano, già Preside nelle Scuole della Toscana, in una sua lettera del 2005 dove commentava il libro di Pucci Cipriani : "L'altra Toscana : Diario di un Conservatore" e che l'autore ha pubblicata in un altro suo tomo del 2013 : "Caro Cipriani, il Suo libro "L'Altra Toscana : Diario di un Conservatore" è molto bello e si legge con molto piacere per i ricordi che suscita, per le speranze che abbiamo cullate (....) io sono con Lei fin dalle prime pagine. Quando Lei vide la luce a Borgo San Lorenzo, io avevo diciassette anni. Allora dimoravo nei pressi di Monte Senario, frequentavo molto spesso il convento dalla cui cisterna si

gode una bella vista sul Mugello, con in primo piano il panorama di "Borgo". A quell'epoca i paesi di campagna si somigliavano tutti sotto certi aspetti : chi può dimenticare, infatti, i rintocchi delle campane che ci richiamavano alla preghiera a quasi tutte le ore? Ci invitavano a recitare l'Angelus Domini tre volte al giorno : All'Ave Maria dell'Alba, a Mezzogiorno, alle "ventiquattro" (al tramonto). Alle ventuno del venerdì venivano a ricordare l'Ora della Redenzione (Morte di Croce). Alle ventitré ci esortavano a recitare il Credo. All' "un'ora" (prima della notte) ci ammonivano di pregare per i poveri morti. Alla vigilia delle feste solenni le campane suonavano a distesa a distanza di ogni ora, rallegrando i nostri pomeriggi e i nostri animi....e poi ogni tanto quel suono "a morto" che annunziava che uno di noi se n'era andato e che bisognava pregare per lui e per i suoi familiari, quindi ancora la campana con i mesti rintocchi dava l'ultimo addio ("ad Deum" ovvero un "ci rivedremo" al cospetto di Dio); e quel suono era triste e consolatorio a un tempo (...) Il suono delle campane evocava tanti sentimenti e tanti ricordi. Neri Tanfucio (alias Renato Fucini), al rintoccar di non so quali campane, pensava ai suoi morti, al Ceppo, alla Befana ed agli anni suoi che erano passati "a volo" : si metteva il capo tra le mani e avrebbe baciato la fune delle campane ma poi concludeva con un'inaspettata e dissacrante battuta: Però non so capì, Dio mi perdoni come diavolo mai faccino i preti a trovare 'r coglion che gliele suoni (Cfr. Pucci Cipriani in "La Memoria negata : appunti per una storia della Tradizione in Italia" - Solfanelli 2013 - )

Già, ma ora non c'è più bisogno del campanaro ( e quanto rimpianto per quelle figure caratteristiche ormai scomparse!) e certo, davvero, non si sarebbe trovato - neanche con la manovalanza "a basso prezzo" e " a termine" come oggi - chi potesse suonar "la squilla della sera / che dolcemente invita alla preghiera", come recita una bella laude mariana, come non si troverebbe chi potesse suonare "a morto", con il rintocco triste, o "a distesa"...ora basta girare una chiavetta, e le campane "vengono programmate" per suonare quando si vuole e cio' che si vuole e, del resto, grazie alla tecnica, il suono delle campane non è scomparso (anche se il suono non è melodioso e squillante come un tempo!) e stupisce come, ad esempio a Borgo San Lorenzo i morti non ricevano più dalle campane , ovvero dal campanile sotto il quale hanno vissuto, quell'ultimo saluto. Lo ricevono ivece nella chiesa del SS. Crocifisso che, pur non avendo il campanile, ha un sacrista "con i fiocchi" nella figura di Graziano Melara che rimedia mandandoci il suono,molto suggestivo, registrato. Questo voler togliere i simboli della morte, il rifiutare di "addomesticarla" come si faceva un tempo, ma cercare di "nasconderla" come si nasconde la polvere sotto i tappeti, non è che un ritorno al paganesimo; oggi la morte è "scandalosa", si preferisce non parlarne, cambiare discorso, "ghettizzare" i parenti del defunto, che creano imbarazzo, cercare di nasconderla, abolendo l'uso dei paramenti neri o del suono delle campane. Philippe Ariès, forse il più importante storico francese, in un suo importante studio, afferma che facendo così si fa una grande confessione di impotenza :"Non ammettere l'esistenza di uno scandalo (...) fare come se non esistesse, e quindi costringere senza pietà le persone accoste ai

morti a tacere. Un pesante silenzio si è venuto così a distendere sulla morte... (e) questo atteggiamento non ha annientato né la morte né la paura della morte: Al contrario ha lasciato che tornassero subdolamente vecchi elementi selvaggi sotto la maschera della tecnica della medicina. La morte all'ospedale, irta di tubi, sta diventando oggi più terrificante del cadavere in decomposizione o dello scheletro delle retoriche macabre" (Cfr. Philippe Ariès : "L'uomo e la morte dal Medioevo a oggi" - Oscar Mondadori 1980 pagg. 730 -731) Quanto più bello e umano dunque non "nascondere" la morte, ma anzi, annunziarla con il suono delle campane! Ricordo, a questo proposito, ll giovane fiorentino Paolo Bartalesi - studente ginnasiale nel Liceo classico Galileo - deceduto a sedici anni, in odore di Santità, che, proprio dal Monte Senario, ove si trovava per gli esercizi spirituali, avvinto dalla misticità del luogo e dalla bellezza del paesaggio, sentiva i rintocchi mesti della campana che suonava "a morto" nella "verde vallata del Mugello" e componeva così, pochi mesi prima della sua morte per un incidente della strada, questi suoi versi, che furono anche gli ultimi : Ricordo, a questo proposito, ll giovane fiorentino Paolo Bartalesi - studente ginnasiale nel Liceo classico Galileo - deceduto a sedici anni, in odore di Santità, che, proprio dal Monte Senario, ove si trovava per gli esercizi spirituali, avvinto dalla misticità del luogo e dalla bellezza del paesaggio, sentiva i rintocchi mesti della campana che suonava “a morto” nella “verde vallata del Mugello” e componeva così, pochi mesi prima della sua morte per un incidente della strada, questi suoi versi, che furono anche gli ultimi : Non so perché quando campana suona, leggo alcunché di bello e vedo il cielo, a gran mestizia il cor mi s’abbandona; ............................................ “Domine” dice, “Exaudi vocem meam!” chi nel bisogno trovasi; chi teme: “Domine” dice, “exaudi vocem meam!” Abbi pietà, Signor, del nostro seme ............................................ “requiem aeternam”, riposo verace, da’ lor Signore, e fa’ che luce eterna risplenda ad essi, riposino in pace. (Cfr. Tito Casini in “Paolo Bartalesi, studente fiorentino” - SEI 1959) Spero anch’io di poter domandar ancora “Per chi suona la campana” del Longobardo campanile - ora che, da tanti anni, non ha più suonato -, fino quel giorno in cui la gente dirà che ha suonato per me. Gaddo de Grandville

Lettere e Lettori

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Segnalazioni dei lettori

In Via del Pozzino ci vuole il divieto di sosta

Come si vede dalla foto in Via del Pozzino a Borgo le macchine sostano lungo la siepe e non c’è marciapiede per i pedoni che sono costretti a camminare in mezzo alla strada. “La via è stretta – ci segnala un lettore – e specie per chi cammina lentamente o per chi spinge una carrozzina è pericoloso stare in mezzo alla strada. Ho scritto alcomune chiedendo di mettere il divieto di sosta tutti i giorni e non solo il martedì com’è ora. Mi hanno risposto che non lo fanno perché è una zona molto abitata e c’è bisogno di parcheggi. Ma in fondo si tratta di tre macchine e accanto c’è una piazza con parecchi posteggi, senza contare che siamo a meno di cento metri dal parcheggio adiacente alla scuola delle “Stigmatine” dove di macchine ce ne stanno a decine. Perché i pedoni devono essere sempre quelli più sacrificati?”

Festa a Corte

Anche quest’anno come ormai da diverso tempo, è stata fatta la “Festa a corte”nel Palazzo dei Vicari di Scarperia, uno dei borgh più belli d’Italia e anche quest’anno i residenti del centro storico soi sono svegliati (si fa per dire) dopo una notte non proprio tranquilla con dei bei regalini: vomito, escrementi e lasciti di urine davanti a iportoni, in Piazza clasio e in altre vie del centro e non di poveri animali, ma di cristiani. Bella la festa. Le feste rendono il paese vivo e popolato che sta entrando in un lungo letardo fino a pri-

LA VIGNETTA DI FABIO BUFFA

mavera. Onore a chi organizza. Ma bisognerebe che tali signori (Pro loco, amministrazione comunale o chi per loro) pensassero a gestire meglio tali eventi, tramite controlli e soprattutto dopo ch el’orda di vandali è passata (perché persone che si comportano così sono dei vandali) provvedere a pulire ciò che hanno lasciato senza farlo fare la mattina dopo ai residenti. Sfido chiunque, quando si apre una finestra o un portone ad essere contenti di vedere e soprattutto sentire odori nauseabondi. Si cerchi di fare il possibile affinché Scarperia da uno dei

borghi più belli d’italia non diventi uno dei borghi più de-

gradati d’Italia. Anna Lampresti

LUTTI e RICORDI Romano Pizzi

Il giorno 8 ottobre è deceduto a 93 anni il Geom. Romano Pizzi che era stato per trenta anni capo ufficio tecnico del comune di Londa

Magazine

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Con lâ&#x20AC;&#x2122;organizzazione del Leo Club Mugello

Successo per â&#x20AC;&#x153;Terre e sapori del Mugelloâ&#x20AC;? Si Ă¨ tenuto domenica 8 ottobre il primo evento del Leo Club Mugello, che ha visto una discreta partecipazione della gente del territorio ed esterna, come ci racconta il Presidente Guendalina Mascherini. Hanno partecipato persone del Mugello ma sono arrivati anche da Firenze, Prato e Livorno ed Ă¨ importante far conoscere il nostro territorio e i sapori che lo contraddistinguono infatti il nome dellâ&#x20AC;&#x2122;evento â&#x20AC;&#x153;TERRE E SAPORI DEL MUGELLOâ&#x20AC;?

non Ă¨ casuale. La giornata ha ricevuto il patrocinio del Comune di Scarperia e San Piero e dellâ&#x20AC;&#x2122;Unione dei Comuni del Mugello. Abbiamo organizzato un evento nuovo e informale spiega ancora il Presidente, ovvero un trekking guidato che da Campomigliaio arriva alla Badia di Buonsollazzo. Abbiamo percorso 7km della famosa Via degli Dei accompagnati da Namecos Trekking, per poi rientrare molto affamati al circolo

del paese dove si Ă¨ tenuto il pranzo a base di tortelli locali. Come sappiamo il Circolo SMS di Campomigliaio Ă¨ un â&#x20AC;&#x153;fiore allâ&#x20AC;&#x2122;occhielloâ&#x20AC;? per poter gustare il nostro piatto tipico mugellano e infatti tutti i partecipanti ne sono rimasti entusiasti. Con questo evento, spiega Guendalina, continuiamo a sostenere il progetto italiano Leo4Green ovvero un service a cui abbiamo aderito per stimolare la riflessione sulle tematiche ambientali con par-

ticolare attenzione al riciclaggio e alla riduzione dei consumi promuovendo lâ&#x20AC;&#x2122;amore verso lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente. Anche oggi non potendo stampare per ridurre il consumo di carta ci siamo adoperati per riutilizzare delle cassette di legno e scriverci il menĂš sopra (ved. foto). Come tutte le iniziative del Leo Club Mugello, anche questâ&#x20AC;&#x2122;ultima Ă¨ a scopo benefico, la raccolta fondi della giornata verrĂ destinata allâ&#x20AC;&#x2122;Associazione il Delphino

Onlus di Scarperia e San Piero, unâ&#x20AC;&#x2122;associazione nata nel 2003 da genitori di bambini e ragazzi disabili che vivono nel Mugello. I ragazzi svolgono delle attivitĂ ludiche e quindi ricreative ed educative presso la Ludoteca Comunale di Scarperia e San Piero, sono stati coinvolti in questa iniziativa realizzando dei centro tavola fatti ponendo sempre lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione al discorso del green e quindi del riuso dei materiali, insieme a dei pensierini per regalare a

ciascun partecipante. Il Presidente conclude ringraziando ancora una volta tutti i partecipanti, i soci del Leo Club Mugello, Namecos Trekking che ci ha accompagnati durante il percorso, il locale che ci ha ospitati Circolo SMS di Campomiglaio, lâ&#x20AC;&#x2122;Associazione il Delphino Onlus per le loro creazioni e i nostri sponsor che ci hanno sostenuto in questa giornata: Studio Noferini, Ristorante-Pizzeria Da Baffo, Forno Conti e Pizzeria il Regolo.

Al Centro dâ&#x20AC;&#x2122;Incontro di Borgo San Lorenzo

Riparte il Progetto Kontatto! Gratuito e aperto a tutti Ripartono le attivitĂ del Progetto Kontatto presso il Centro dâ&#x20AC;&#x2122;Incontro in Piazza Dante. Il progetto, aperto ai giovani dai 15 ai 30 anni, Ă¨ promosso dallâ&#x20AC;&#x2122;Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Borgo San Lorenzo, in collaborazione della SocietĂ della Salute Mugello e coordinato dalla Cooperativa Sociale Convoi. Il progetto, che dal 2008 realizza attivitĂ di educazione e svago per la promozione del protagonismo giovanile e della partecipazione, coinvolge giovani da tutto il territorio mugellano. â&#x20AC;&#x153;Siamo orgogliosi â&#x20AC;&#x201C; afferma lâ&#x20AC;&#x2122;assessore alle Politiche Giovanili di Borgo San Lorenzo Cristina Becchi â&#x20AC;&#x201C; di poter garantire, anche

per questa stagione, i laboratori del progetto Kontatto. Abbiamo sempre mantenuto forte lâ&#x20AC;&#x2122;impegno nel settore delle politiche giovanili ampliando le proposte e proponendo nuove possibilitĂ . Kontatto rappresenta da anni un fiore allâ&#x20AC;&#x2122;occhiello che ha saputo rinnovarsi e offrire opportunitĂ diversificate. Come Comune continueremo a sostenere le politiche giovanili perchĂŠ crediamo fermamente che i giovani devono essere tra i destinatari principali della nostra azione amministrativaâ&#x20AC;?. Qui di seguito i gruppi attivi da questo mese di ottobre, le cui attivitĂ proseguiranno fino alla fine del mese di giugno, con anche gli orari de-

gli incontri. Come sempre, in Luglio con il Campo estivo residenziale. Kondizione (teatro) â&#x20AC;˘ lunedĂŹ dalle 21:00 alle 23:00 Kontratto (laboratorio artistico) â&#x20AC;˘ lunedĂŹ 18:30 a 20:30 c/o Kikkessia Konfabula (giochi di ruolo) â&#x20AC;˘ mercoledĂŹ dalle 20:00 alle 23:00 Konsonante (musica) â&#x20AC;˘ martedĂŹ e mercoledĂŹ dalle 17:00 alle 23:00 Konvinco (giochi da tavolo) â&#x20AC;˘ ultimo venerdĂŹ del mese dalle 21:00 Konnesso (giornalismo) â&#x20AC;˘ venerdĂŹ dalle 14:30 alle 16:30 Konfine (intercultura) â&#x20AC;˘ venerdĂŹ dalle 16:30 alle 18:30 Le attivitĂ sono gratuite, ed Ă¨ possibile partecipare an-

Note dal Mugello alla Cappella Sistina

che a piĂš gruppi; per iscriversi Ă¨ sufficiente presentarsi al

gruppo e richiedere al tutor il modulo di iscrizione, da com-

pilare anche per chi era giĂ iscritto negli anni passati.

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Borgo: concerto per il centenario della nascita di Domenico Bartolucci

Sabato 14 ottobre alle ore 21 presso la Pieve di San Lorenzo si terrĂ un concerto in occasione del 100Â° anniversario della nascita del compositore borghigiano Domenico Bartolucci. Lâ&#x20AC;&#x2122;esecuzione sarĂ affidata al coro Sesto in Canto diretto dal Maestro Edoardo Materassi. Lâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa Ă¨ organizzata dallâ&#x20AC;&#x2122;Associazione Note dal Mugello, in collaborazione col Comune di Borgo San Lorenzo. Ingresso libero.

Borgo San Lorenzo La Pieve e suoi tesori

Un giorno Giotto, un bambino molto curioso, decide di voler imparare a dipingere... Il grande artista Cimabue gli insegna i trucchi del mestiere e lo porta con sĂŠ a â&#x20AC;&#x153;far carrieraâ&#x20AC;? a Firenze. Ma prima di partire per questa avventura Giotto lascia alla sua terra natale, il Mugello, unâ&#x20AC;&#x2122;opera bellissima, oggi in parte conservata nella Pieve di San Lorenzo... venite a scoprire quale! Insieme ci divertiremo, impareremo tante cose e sperimenteremo nuovi modi di leggere ed interpretare lâ&#x20AC;&#x2122;arte. Sabato 14 ottobre alle ore 16:30 presso la biblioteca comunale in programma il primo appuntamento della rassegna La Pieve e suoi tesoriÂ con ilÂ laboratorio Giotto e la Madonna col Bambino, a cura dellâ&#x20AC;&#x2122;Associazione AntigonArt. EtĂ 6-11 anni. Ingresso gratuito con prenotazione (tel. 055 8457197)

Libroterapia

Sabato 14 ottobre alle ore 17 presso la biblioteca comunale si terrĂ un incontro di presentazione della â&#x20AC;&#x153;Libroterapiaâ&#x20AC;?, una guida e uno strumento per ritrovare il benessere psicologico attraverso la lettura. Nella libroterapia le persone si confrontano sui testi letti e hanno la possibilitĂ di far emergere riflessioni e stati dâ&#x20AC;&#x2122;animo, ampliare la capacitĂ di comprensione di sĂŠ e degli altri. Conduce lâ&#x20AC;&#x2122;incontro Benedetta Pazzagli, psicologa e psicoterapeuta. Ingresso gratuito. Per iscriversi allâ&#x20AC;&#x2122;incontro tel. 055 8457197 oppure biblioteca@comune. borgo-san-lorenzo.fi.it

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Al Teatro Giotto di Vicchio il nuovo lavoro del gruppo teatrale “Sipario Aperto”

“Le Beatrici” di Stefano Benni

Bruno Confortini Venerdì 20 ottobre alle ore 21.15 al Teatro Giotto di Vicchio, il gruppo teatrale “Sipario Aperto” - col patrocinio della Pro Loco - è di nuovo in scena con uno spettacolo comico-grottesco liberamente tratto da “Le Beatrici” di Stefano Benni, cui le interpreti hanno presentato lo spettacolo in un recente incontro a Firenze. E’ la seconda rappresentazione di questo testo da parte del gruppo teatrale mugellano, dopo quella dell’8 marzo scorso al Garibaldi di Scarperia in occasione della Festa della donna, che riscosse un grande successo di pubblico. “ L’autore bolognese, molto conosciuto dai lettori italiani e non solo(i suoi libri sono stati tradotti in più di 30 lingue), nei suoi romanzi, racconti e opere drammaturgiche, ha sempre costruito sto-

rie e situazioni fantastiche attraverso le quali si legge una forte satira della società italiana” scrivono in una nota le interpreti, che collettivamente hanno curato la regia dello spettacolo, cercando di rispecchiare lo stile e le intenzioni dell’autore. “Si tratta infatti - si legge ancora nella nota - di 7 monologhi al femminile di personaggi grotteschi, esagerati che fanno divertire ma allo stesso tempo riflettere su temi e situazioni comuni del nostro vivere quotidiano, della nostra attuale realtà. La satira non risparmia niente: dal passato al presente la Beatrice di Dante stanca di essere angelicata introduce figure di donne di oggi. Ecco che ritroviamo la ragazzina disposta a tutto pur di apparire, la donna-manager avvoltoio insensibile, la licantropa carnefice e vittima, la suora suo malgrado. E poi ci

sono la donna-attesa e la vecchiaccia, dove la satira lascia il posto ad un’attenta, delicata e in un caso drammatica visione della sofferenza umana in una società “distratta e veloce” che produce ansia e solitudine.” La parte musicale, curata dal chitarrista Giorgio Segoni e dalla cantante Sabrina Paladini, integra lo spettacolo e accompagna la rappresentazione che si avvale di una scenografia scarna e essenziale concentrata soprattutto a creare effetti con le luci abbinate ai personaggi. Queste le attrici in scena: Enrica Giovannini, Lara Bianchi (che sostituisce Enkela Zenelaj), Rita Sartoni, Rita Panfili, Sara Margheri, Nadia Capocchini, Silvia Frullini. Ingresso prezzo unico 8 euro; per info e prenotazioni : 3398199891 Nadia Capocchini; 055 844017 Roberto Rocci

Cinema Teatro Garibaldi Scarperia

Un nuovo inizio per parlare di cultura Venerdì 6 si è svolta al cinema Garibaldi di Scarperia, su iniziativa dell’associazione culturale Arzach e nell’occasione dell’aggiudicazione tramite gara regionale della gestione della sala e delle attività collegate, una serata articolata con al centro il tema dell’integrazione e della buona accoglienza. Ad aprire la serata un intervento musicale con un gruppo di rifugiati ospiti del Centro Le Case di Vicchio che ha esaltato il pubblico con le percussioni accompagnate da un sax e da alcuni canti tipici delle zone di provenienza; è stata poi la volta del film “Sta per piovere” del regista italo-iracheno Haider Rashid, pluripremitato in diverse rassegne all’estero, che ha introdotto la proiezione ed intrattenuto il pubblico (fra cui diversi ragazzi del Liceo Chino Chini di Borgo San Lorenzo, che stanno seguendo un percorso didattico sul tema dell’integrazione) anche alla fine del film, che ha com-

mosso molti dei presenti, basandosi su una storia vera che ha per protagonista un ragazzo nato in Italia da genitori stranieri, che si trova improvvisamente coinvolto nel baratro della burocra-

zia e minacciato di espulsione verso un paese, l’Algeria, che lui non ha mai visto nè conosciuto. L’Associazione Arzach ringrazia il numerosissimo pubblico che ha premiato questa

scelta della nuova gestione, promettendo nuovi incontri di forte impatto politico e sociale, mantenendo poi la tradizionale vocazione di una programmazione di cinema di qualità

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Teatro Giotto di Borgo, Teatro Corsini di Barberino e Teatro Giotto di Vicchio: le stagioni 2017-18

Tre stagioni tra Classici, novità e balletto con i migliori protagonisti delle scene italiane

Massimiliano Miniati Un’offerta per ogni tipo di pubblico quella dei tre teatri Mugellani che per la stagione 2017-18 presentano tre cartelloni interessantissimi. Dai classici al balletto, dal cabaret al teatro contemporaneo con una serie di nomi importanti e di spettacoli di grandissimo richiamo. Il Teatro Giotto di Bor-

di Ugo Chiti, scegliendo per la parte del protagonista Arpagone, Alessandro Benvenuti. Martedi 12 dicembre sarà la volta di uno dei volti televisivi del momento: Marco D’Amore che dalla serie “Gomorra” si presenterà al Giotto con “American buffalo”. American Buffalo è la storia di un fallimento. quasi voluto, destino ineluttabile al quale non ci si può sottrarre. Tre esseri umani e un piano improbabile destinato alla rovina cui ci si attacca con le unghie senza rinunciarci! È desiderio di rivalsa, di vita anche a costo della vita altrui. Dona-

go San Lorenzo inaugurerà Giovedi 23 novembre con il ritorno dello straordinario Alessandro Benvenuti che, con la collaborazione di Arca azzurra teatro presen-

terà “L’avaro” di Moliere. Amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità… L’avaro molieriano riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Dopo il successo de Il Malato Immaginario nei teatri toscani, Arca Azzurra propone ancora una volta Molière nell’adattamento sempre rispettoso e illuminante

to Russo, rigattiere con una sfrenata passione per tutto ciò che è americano, ha appena venduto ad uno scaltro avventore una vecchia moneta da mezzo dollaro, un American Buffalo, appunto, che forse vale qualcosa. O forse no…. Lunedi 15 gennaio uno spettacolo tutto al femminile con Isabella Ferrari e Iaia Forte in “Come stelle nel buio” Una commedia velata di malinconia dai risvolti ironici e grotteschi. Protagoniste due sorelle che convivono con i ricordi del loro passato fatto di successi ormai tramontati. Gina, bambina prodigio, ballerina e cantante che non è riuscita a mantenere le aspettative e Bianca, grande attrice di cinema purtroppo costretta su una sedia a rotelle da un brutto incidente stradale. Le luci della ribalta ormai spente per sempre lasciano solo i volti di due stelle nel buio della vanità; dove,

Teatro in viaggio sull’Ape Sabato 15 Ottobre arriva a Dicomano

Arriva anche a Dicomano, in Mugello, “Ape Regina”, progetto targato Teatrodante Carlo Monni in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze: un’Ape Piaggio 50 rossa fiammante, come un moderno carrozzone della commedia dell’arte, porta la cultura a spasso per i comuni dell’area metropolitana fiorentina, tra piazze, giardini, biblioteche e luoghi d’incontro. A Dicomano l’apetta porta lo spettacolo di teatro musicale “Le canzoni sfortunate” con Nicola Pecci e Lorenzo Socci, regia di Andrea Bruno Savelli, che, attraverso le emozioni della musica accompagnerà lo spettatore nel confronto tra il professor Ceppi e il suo alunno Pietro, in un dialogo generazionale sui dubbi che attanagliano la vita di ogni uomo scanditi dalle note di Fabrizio De Andrè. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Comune, è in programma sabato 15 ottobre alle 16 in piazza della Repubblica (agli Ex Macelli in caso di pioggia). Partecipazione gratuita.

in un tenebroso chiaroscuro, con tinte da noir, si confondono vittima e carnefice, mentre la loro vita scorre nel rancore e nell’incomprensione. Un moderno “Che fine ha fatto baby jane” con due volti del miglior cinema italiano degli ultimi venti anni. Mercoledi 24 gennaio tornano a Borgo, questa volta insieme Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere in “Il padre”di Florian Zeller. Haber (che ricordiamo a Borgo con un bellissimo spettacolo su Gramsci) interpreta Andrea, un padre malato di Alzheimer, personaggio tragicomico, che sta perdendo i suoi ricordi piano, piano: Lo spettacolo, spiega Haber, vuole sensibilizzare a questa tristissima malattia e raccogliere offerte per la ricerca. Sul palco del Giotto questa volta sarà affiancato da Lucrezia Lante della Rovere che con il suo “Malamore” di qualche stagione fa incantò il pubblico mugellano dimostrando a tutti di essersi trasformata in una straordinaria attrice a tuttotondo. Giovedi 1 febbraio Fabio Monti, applauditissimo la stagione scorsa con il suo

spettacolo su Don Milani in “Lampedusa è uno spiffero” Un modo per sdrammatizzare, per sorridere e per ascoltare la piacevole musica di Celentano, di Albano ma soprattutto l’occasione per riflettere, insieme, sul problema attuale, inquietante, enorme, della migrazione della gente del Sud del mondo anche verso i fazzoletti di terra del ricco mondo occidentale. E’ questa la tematica che pervade la nuova pièce, il monologo comico, musical-meditativo, “Lampedusa è uno spiffero!!!”, sottotitolato “l’Immigrazione - Lampedusa l’Occidente - la Caponatina”, di Fabio Monti e Norma Angelini 28 febbraio sarà la volta di Maria Amelia Monti in “Miss Marple “giochi di prestigio Miss Marple, la più famosa detective di Agatha Christie per la prima volta in teatro con la simpatia di Maria Amelia Monti, che dà vita a un personaggio divertente e

contagioso. Dal debutto nel film TV “...e la vita continua ed il successivo ingaggio per “ Drive In “di Antonio Ricci e “La TV delle ragazze”passa al cinema dove la ricordiamo in

“Italia Village” (1994) “ Miracolo italiano”, “Mi fai un favore “”Asini” “ 13dici a tavola “ e le fiction TV “ Amico mio” “Dio vede e provvede” cinque edizioni della sit-com di Canale 5, “Finalmente soli”, insieme a Gerry Scotti, e “Finalmente Natale”, “Finalmente a casa” e “Finalmente una favola” in questo periodo la vediamo

anche nello spot pubblicitario di una compagnia assicuratrice. Lunedi 12 marzo l’immancabile appuntamento con il balletto con Artemis Danza in “Traviata” un viaggio coreografico in cui la danza e l’opera duettano dando corpo a un fluire di immagini sbrigliato da qualsiasi volontà di aderenza didascalica, eppure legato a doppio filo al dramma di Violetta. Viaggio in cui vibra il sentimento amoroso di chi spera, legato tragicamente alla sensazione di sapere che tutto finisce, mentre si consuma il conflitto tra singolo e società, pubblica facciata e privato sentire. Concluderà la stagione Giovedi 22 marzo Sandro Querci in “Revival” dall’operetta alla commedia musicale

Un tuffo nel passato, alla ricerca di atmosfere perdute, ma ben radicate nella memoria. Questo è “Revival”, lo spettacolo musicale che significa “ritorno in voga” e di fatto l’intento principale del regista, nonché attore protagonista, Sandro Querci, era proprio quello di riproporre sul palco una comicità troppo spesso dimenticata. Ormai il concetto di commedia è talmente connesso a battute esplicite e riduttive da risultare quasi scontato. Revival è tutto tranne che scontato. Un mix di canzoni senza tempo e gag esilaranti per “uno spettacolo dalla comicità boccaccesca, ma non sboccata!”, come l’ha definito lo stesso Querci. Il Teatro Giotto Vicchio inaugurerà la stagione Sabato 11 novembre con la straordinaria Valentina Lodovini in “Tutta casa letto e chiesa” lo spettacolo sulla condizione femminile andato in scena per la prima volta nel 1977 e tuttora allestito in oltre trenta Nazioni. La protagonista di “Distretto di polizia di “Benvenuti al sud” “Passione sinistra” “Benvenuti al nord” “Un natale con i fiocchi” non teme il confronto con l’irraggiungibile Franca Rame che negli anni 70 fece di questo divertentissimo spettacolo la bandiera del movimento femminista. Mercoledi 22 novembre Nicola Pistoia e Paolo Triestini in “La cena dei cretini” La cena dei cretini propone un duo consolidato da quasi due decenni, Nicola Pistoia e Paolo Triestino, che dello spettacolo di Francis Veber (che ne fece anche un film culto nel 1998) curano anche la regia. La commedia francese mette Segue a pag. 13

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto ...in scena il racconto di un gruppo di amici parigini dell’alta borghesia che organizza ogni settimana una cena con ospiti fuori dal comune. Ogni commensale invita un cretino e il migliore vince. In un equilibrio agrodolce, qualcosa sfugge al controllo. Sabato 9 dicembre gli Omini in “La famiglia campione” di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zac-

chini con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi,Luca Zacchini Dieci personaggi. Tre generazioni a confronto. Tre attori in tutto. Così che il gioco si sveli pian piano e che ognuno sia nonno, genitore e figlio di se stesso. Così che il ritratto dell’oggi, delle piccole province, della fa-

miglia campione, si astragga dalla realtà. S’incontrano. La moglie col marito e l’ex, i nonni con i nipoti, i figli con i genitori e i finti genitori. Le parole e i temi prendono vita da indagini di periferia, da gente vera, incontrata in cinque valli della provincia di Firenze e soprattutto dal lavoro svolto con più di ottanta ragazzi che Gli Omini hanno incontrato, conosciuto e portato in scena. La famiglia è larga. Larghissima. È un campione di famiglie. La famiglia Campione. Mercoledi 20 dicembre Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati in “Le sorelle Materassi” Primi anni del ‘900, Firenze. Le sorelle Teresa, Carolina e Giselda trascorrono una vita tranquilla insieme alla domestica di casa, Niobe. Teresa e Carolina, zitelle, abilissime sarte, vivono cucendo corredi da sposa e biancheria di lusso per la benestante borghesia fiorentina; Giselda, respinta dal marito, tende a vivere una vita più appartata. Tutto procede quietamente fino a quando nella casa arriva Remo, giovane figlio di una quarta sorella morta ad Ancona. Pieno di vita, il nipote diventa ben presto l’oggetto di ogni attenzione e cura da parte delle donne che cercano di soddisfarne i capricci. Dal capolavoro di Aldo Palazzeschi, nell’efficace adattamento di Ugo Chiti, torna in teatro un affresco ironico e grottesco del mondo borghese interpretato dalle splendide Lucia Poli e Milena Vukotic. Venerdi 12 gennaio Marco Berry in “Mindshok” Lo spettacolo storico. Marco racchiude in un unico atto tutti i suoi numeri più’ importanti che ne hanno caratterizzato la lunga carriera: dall’ illusionismo alla prestidigitazione, dagli sketch irriverenti al cabaret, per finire con un numero speciale dedicato al suo padre ispiratore, l’escapologo Harry Houdini. Domenica 20 Gennaio “Casa di bambola” con Valentina sperli, Roberto Valerio. Michele Nani, Massimo Grigò, Carlotta Viscovo Partendo da un’attenta rilettura del grande classi-

co di fine ‘800, e attraverso una forte riscrittura scenica del testo, uno spettacolo dove il centro è “il dramma nudo”, spogliato di convenzioni ottocentesche e borghesi. Un’opera di grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ai nostri contemporanei. Nora madre di tre figli piccoli è sposata da otto anni con l’avvocato Torvald Helmer che la considera alla stregua di un grazioso e vivace animale domestico, sembra comunque felice in questa sua

gabbia famigliare. La donna scopre realmente se stessa e apre gli occhi sulla realtà in seguito all’ipotesi di un ricatto che si trova a subire per un prestito contratto alcuni anni prima, falsificando la firma del padre per salvare la vita del marito. Da questo momento in poi, Nora non può più tornare indietro e va quindi in cerca della sua vera identità, come dice lei stessa ad Helmer, per «scoprire chi ha ragione, io o la società». Domenica 18 febbraio Gaia de laurentiis e Ugo Dighero in “L’inquilina del piano di sopra” Grandi risate sul testo del francese Pierre Chesnot, raccontato dai protagonisti, per la prima volta insieme a teatro: “Una storia fra un uomo e una donna, il finale non è una sorpresa, ma il modo è interessante”. “Sophie è una 40enne che si ritrova la sera del suo compleanno di nuovo sola e capisce che deve fare un esame di coscienza e la sua migliore amica le consiglia di trovarsi un uomo, ma non per ricevere qualcosa, solo per renderlo felice.

Il fortunato in questione è lo scapolo che abita al piano di sotto. Sabato 10 marzo torna a Vicchio dopo lo straordinario successo di “Mortaccia” Veronica Pivetti in “Viktor & Viktoria” Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e quando la crisi colpisce anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si finge Viktor e conquista le platee... ma il suo fascino androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica ad una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze. La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo ad una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità. Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruolo

di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale. Concerto fuori abbonamento domenica 25 marzo con Living Coltrane quarted & Daniela Morozzi in “Io, john Coltrane” Ancora in via di definizione ma già ricca di appuntamenti la Stagione del Corsini che Dopo il Progetto “Per Lorenzo Milani” sarà presentata in occasione del concerto del Coro del Maggio Musicale Fiorentino che riempirà

la Platea del Corsini sabato 4 novembre per un evento che farà da Anteprima alla nuova Stagione. Il Direttore Lorenzo Fratini dirigerà oltre 90 elementi che eseguiranno il meglio delle arie di Rossini, Bellini, Donizetti e Leoncavallo. Il Cartellone del Corsini si aprirà ufficialmente venerdì 10 novembre con “Trattato di Economia” di Roberto Castello e Andrea Cosentino, uno spettacolo ironico e paradossale che nasce dall’incontro fra due grandi artisti diversi per generazioni, ambito e formazione ma uniti dallo stesso sogno: realizzare uno spettacolo sulla scienza che vuole liberare l’umanità dalla schiavitù del denaro. Un grande classico come “Vania” della Compagnia Oynes, riletto in una versione contemporanea, intensa e immediata, sarà di scena venerdì 1 dicembre, mese che vedrà anche il ritorno dello spettacolo di Capodanno con Katia Beni e Anna Meacci ancora insieme per un imperdibile “Best of”. L ’irresistibile duo comico tutto al femminile traghetterà il pubblico nel 2018 con sketch inediti e veri propri cavalli di battaglia dei loro storici spettacoli. Altro atteso ritorno a gennaio, mercoledì 17, quello di Ascanio Celestini con il nuovo spettacolo “Pueblo”, capitolo secondo della trilogia iniziata lo scorso anno a Vicchio da “Laika”, e dedicata a personaggi che vivono ai margini della narrazione in attesa che il mondo gli

regali qualcosa di prodigioso mentre intanto stentano a sopravvivere, ma che ci credono talmente forte che alla fine il prodigio accade. Sabato 17 febbraio un vero e proprio omaggio al grande Totò e al cinema di Mario Mattioli nello spettacolo “Miseria e Nobiltà” diretto da Michele Sinisi e portato in scena da un cast eccezionale, quasi una squadra di calcio formata da 11 attori: “un lavoro dove fiorisce, l’ingegno, l’inventiva, le capacità, la caparbietà, ma anche la semplicità e la sobrietà, le idee, uno spettacolo che pungola e stimola, accontenta palati e papille gustative, riempie gli occhi di temi e di colori, che è impossibile non volergli bene (Tommaso Chimenti Il Fatto Quotidiano). Marzo delle donne sarà un mese ricco di appuntamenti tra cui spicca sabato 17, la “Bisbetica Domata” diretta da Tonio de Nitto della Compagnia Factory , che più che a Shakespeare sembra attingere a Tim Burton: una versione quasi noir in cui scene, costumi e musiche compongono uno spettacolo di grande impatto visivo, un lavoro in cui, senza travisare l’opera del Bardo, si è cercato di trovare un senso profondo che la rende tremendamente attuale. In chiusura di stagione, venerdì 13 aprile Mario Perrotta porterà in scena “Milite Ignoto” a sigillare un ampio progetto sulla grande Guerra che Catalyst in collaborazione con l’Amministrazione Comunale cura da oltre 2 anni. Insieme all’immancabile appuntamento al Metastasio di Prato, questi saranno solo alcuni dei titoli di una Stagione ancora in divenire che si arricchirà delle nuove produzioni della Compagnia residente Catalyst, degli spettacoli tout public per famiglie e non solo, delle proposte delle realtà teatrali del territorio, degli eventi speciali in collaborazione con le enti e le associazioni locali e che come ogni anno cercherà di portare sulla scena il meglio della scena nazionale. Tre teatri, tre stagioni, tre offerte che anche quest’anno porteranno in Mugello il meglio della scena nazionale.

Barberino - Progetto Speciale sabato 28 ottobre

Al Teatro Corsini la Bottega degli Apocrifi in “Lorenzo Milani” Massimiliano Miniati Dopo Dino Campana e Pier Paolo Pasolini, il Teatro Corsini sceglie Don Milani come protagonista del Progetto che farà da anteprima al Cartellone e che attraverserà l’intera stagione con lo spettacolo di Luigi d’Elia “Cammelli a Barbiana” in programma nel mese di marzo. Non la necessità di celebrare una ricorrenza ma il desiderio di condividere pensieri e azioni da cui ancora oggi sentiamo forte il bisogno di ripartire. Così sabato 28 ottobre La Bottega degli Apocrifi di Manfredonia racconterà a modo suo la storia Don Milani partendo dalla fine: è il 1967 e Lorenzo Milani - il ricchissimo prete dalla vocazione improvvisa e tardiva che

dal giorno della sua ordinazione non ha dato un attimo di tregua alla Curia fiorentina – ha già scelto i poveri, ha già creato la Scuola Popolare di San Donato, ha già accusato la Chiesa di schierarsi dalla parte dei padroni, ha già pagato queste accuse con l’esilio a Barbiana, e ha già fatto di quella cima inospitale della montagna il centro del mondo. Nel 1967 l’aspro sentiero che dalla piana attraversa il bosco e sale fino alla canonica dove Lorenzo fa scuola ai bambini montanari per 12 ore al giorno 365 giorni all’anno, è stato battuto talmente tante volte da somigliare quasi a una strada percorribile. Il racconto scritto da Stefania Marrone e diretto da Cosimo Severo inizia da qui, quando Lorenzo è trop-

po malato per fare scuola a Barbiana e resta a Firenze a combattere una delle battaglie che più gli sta a cuore: far innamorare delle sue scelte l’agnostica, intellettuale e benestante Ali-

ce Weiss – sua madre - persuaderla che lui non avrebbe potuto fare altrimenti, convincerla (e forse convincersi?) che quello che è stato ha avuto un senso. La regia di Cosimo Severo

sintetizza in scene di fulminea efficacia l’ipocrisia dei vescovi ridotti a ombre da avanspettacolo, le polemiche intorno a scritti ritenuti eretici, il rapporto con gli adolescenti di Barbiana, ultimi tra gli ultimi, il fango con cui si tentò di offuscarne la memoria. E scava nell’intimo di due esseri che sanno far essere il loro personale emblematicamente politico ma nel senso alto del termine. Uno spettacolo che, con emozione, induce a riflettere e che, con il suo rigore e la sua sensibilità, crediamo possa essere tra i migliori omaggi possibili da rendere oggi a Milani. Non solo uno spettacolo ma un percorso completo costruito attraverso incontri, laboratori e spettacoli, intorno a una figura di straor-

dinaria attualità che ha lasciato parole che sembrano scritte domani: sono dettate da urgenze che il tempo non ha placato né disperso. Il primo appuntamento sarà infatti con il workshop teatrale intensivo condotto da Salvatore Marci, che nello spettacolo vestirà proprio i panni di Don Lorenzo. Il workshop, che si terrà in teatro dal 20 al 22 ottobre dalle 17.00 alle 20.00, sarà aperto a 20 partecipanti di età compresa tra i 15 e i 100 anni con l’unica condizione che si sentano ragazzi in vita.- Il workshop è gratuito e l’iscrizione è obbligatoria visti i posti limitati. Informazioni Catalyst Teatro Corsini 055 331449 – 055 841237. Martina Pirani tel 055 331449 mob 328 6506698

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Maestra povertà

1. Oltre il cerchio di gesso Tagore nasce poeta. La sua attività di pensatore e di educatore prende avvio da questa condizione di partenza. E’ la sensibilità poetica che gli impedisce di trovarsi a suo agio nella scuola indiana fine ‘800, nozionistica e rigida. Regole, imposizioni, dogmi, gli vanno stretti, come le “scarpe di una donna mandarino” . Tagore è un bambino a cui piace camminare scalzo. “Molto presto ci si preoccupò in famiglia della sua prima educazione; si pensò cioè di fornirgli i primi elementi del sapere dandogli dei precettori privati; ma il fanciullo si dimostrò subito renitente a qualsiasi forma di apprendimento. Fu quindi mandato a studiare presso diverse scuole pubbliche senza che si riuscisse mai a ricavarne alcun frutto o risultato” . Un ricordo netto, vivido, si staglia nella mente di Tagore, racchiudendo - in una sola immagine - tutto quello che per lui significava il po-

tere vincolante della pedagogia. Un servo, cui il fanciullo era affidato, quando non voleva perder tempo a vigilare su di lui, tracciava per terra, col gesso, un cerchio, minacciandolo di

pericoli tremendi se avesse osato oltrepassarlo. Il poeta non ha bisogno di precettori: egli deve piuttosto ascoltare ciò che il suo io gli detta. Il poeta fanciullo non accetta di so-

vrapporre un sapere all’altro; piuttosto si tratta di togliere, giorno dopo giorno, tutto quello che impedisce il libero sviluppo della sua creatività. In questo consiste la sua particolare educazione. E-duco, tiro fuori la ricchezza dell’anima; una volta pulita, liberata, essa non potrà che sgorgare come una fonte. Egli sente il peso di ogni informazione culturale esterna, ogni indottrinamento. Il poeta è nudo, povero. Il suo cuore è una pietra liscia, pulita, che non sopporta di essere occultata, che rischia di sparire sotto l’oscurità della zolla, sotto l’opacità della polvere. A Tagore fanciullo parlano le voci del paesaggio, degli alberi, degli spazi infiniti. La natura lo chiama, lo spinge a fuggire dalle quattro pareti anguste dell’aula del Seminario Orientale, verso nuovi, ampi orizzonti, fisici e mentali. Verso un atteggiamento contemplativo. Una nuova occasione conoscitiva viene fornita da suo padre, il quale decide di coinvolgerlo in uno dei suoi viaggi sull’Himàlaia. La prima tappa è Santiniketan, ovvero “dimora di pace”, presso Bolpur. “Quando arrivammo a Bolpur imbruniva. Entrato nel palanchino chiusi gli occhi: volevo aspettare che la mirabile visione, nella sua totalità, si rivelasse ai miei occhi il giorno dopo, nella luce del mattino: temevo che la freschezza dell’impressione potesse essere guastata da alcune occhiate gittate qua e là nell’incerta luce del crepuscolo. Quando mi svegliai all’alba ed uscii trepidante, il mio cuore tremava... Lì non c’era l’impero dei domestici, ed il solo cerchio che mi circondava era l’azzurro dell’orizzonte che le dee che presiedevano a quelle solitudini vi avevano dipinto tutto intorno” . In questi luoghi suggestivi, Tagore compose un dramma sulla caduta del re indù Pritiviraj per mano dei musulmani: l’ opera, andata perduta, è una delle prime tracce della sua vocazione poetica. 2. La mia scuola Ripensando alla propria vicenda scolastica, Tagore si convince della necessità di cambiare l’impostazione pedagogica corrente e giunge ad elaborare una nuova proposta didattica. Una paideia come arte di educare il fanciullo a essere se stesso, senza l’imposizione di un modello cui adeguarsi. Una paideia che indichi ciò che il fanciullo è

“Leggo per legittima difesa” Woody Allen

chiamato ad essere, non ciò che deve essere. Una paideia secondo natura, non contro natura. Da questa riflessione è nata l’idea di fondare, nel luogo presso Bolpur di cui si è parlato, una scuola, tuttora esistente: puntuale risposta a tutti gli aspetti negativi che Tagore bambino aveva riscontrato nella sua esperienza di allievo. Egli si ispira alle scuole dell’antica India, luoghi di asilo e di meditazione:”In India vagheggiamo ancora nel nostro ricordo la tradizione delle colonie - nella foresta - dei grandi maestri. Questi luoghi non erano né scuole né monasteri, nel senso moderno della parola. Essi consistevano di case dove vivevano con le loro famiglie uomini il cui scopo era quello di vedere il mondo in Dio e di attuare la loro vera vita in lui” . La prima preoccupazione riguarda lo spazio della scuola: “E questo fu il motivo della mia sofferenza quando fui mandato a scuola. Poiché all’improvviso mi accorsi che il mio mondo svaniva tutto intorno a me, e cedeva il posto a banchi di legno e a muri diritti che mi fissavano con lo sguardo vuoto di un cieco” .. L’aula segna una separazione tra l’io e il mondo. Il primo passo verso una scuola nuova è dunque quello di ripensare i suoi spazi. In questo, Tagore è illuminato dai suoi principi filosofico-religiosi. Fondamentale, l’immanentismo: “Io credo in un mondo spirituale, e non come in un qualcosa di separato dal mondo, ma come in qualcosa che ne costituisce la più intima verità. Con il respiro che respiriamo dobbiamo sempre avvertire questa verità: noi viviamo in Dio” . La scuola pone l’allievo in un luogo chiuso, separato dalla natura, impartisce un sapere intellettualistico, sottintendendo una dicotomia tra ragione e natura, tra mente e corpo. Tagore abbraccia invece una visione monistica della realtà, legata al tradizionale spiritualismo indiano, prendendo le distanze dal concetto dualistico del creato, elaborato dalla civiltà occidentale.”La crisi della civiltà moderna non è soprattutto dovuta all’eccessiva importanza che si dà allo sviluppo intellettuale dell’uomo e al rifiuto di

ciò che si potrebbe chiamare l’educazione del cuore?” . Proprio in quegli anni, l’Occidente era teatro di un acceso dibattito sul sistema formativo. Questi i punti salienti della discussione: separazione tra studio e vita, separazione tra discipline, separazione tra docente e allievo. Le conclusioni cui arrivano vari studiosi presentano punti di contatto con il pensiero pedagogico di Tagore, pur partendo da presupposti diversi: Dewey (1859-1952), per esempio, pone l’accento sulla distanza tra lo studio intellettuale e l’attività pratica, istintivamente preferita dagli allievi, la quale potrebbe, secondo Dewey, colmare il vuoto costituito dalla mancanza del sapere contadino nella società industriale, in cui si è persa la cognizione del ciclo produttivo dalla materia prima al prodotto finito. La scuola dovrebbe completare l’offerta formativa, sostiene Dewey, con attività pratiche da inserire nel contesto scolastico, in modo da restituire all’educazione il necessario equilibrio tra corpo e mente, tra materia e spirito. Interessanti le analogie con la didattica di Tagore, sulla quale scrive Aurobindo Bose :” Così troviamo che nella scuola del poeta i ragazzi e le ragazze - perché egli fu un pioniere della scuola mista - non solo perseguono le discipline intellettuali, ma imparano anche ebanisteria, tessitura e ceramica, hanno le loro festività periodiche per le quali Tagore stesso compone canzoni, e recitano le commedie del poeta” . Anche nel pensiero pedagogico occidentale, si sente l’esigenza di accorciare le distanze tra questi due poli della realtà, che la filosofia orientale percepisce come un elemento unico, a stadi diversamente evoluti. Dewey auspica la nascita di una scuola del fare più che dell’ ascoltare, nella direzione di un apprendimento attivo, in cui si valorizzi il vissuto dell’allievo, le sue conoscenze di vita e non solo il suo impegno di studio, secondo il pensiero noto come “pragmatismo”. La divisione delle discipline, arbitraria e innaturale, dev’essere superata, sempre secondo Dewey, recuperando l’aspetto emotivo della conoscenza. Non siamo...

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto ... lontani dall’empatia di cui parla Tagore, dall’istruzione concepita come formazione: “Dedichiamo la nostra attenzione solamente a dare ai fanciulli l’informazione, ignorando che con quest’ultima accentuiamo la frattura tra la vita intellettuale, la vita fisica e quella spirituale” . Dalla iniziale scuola basata sull’esempio dell’Ashram, il “santuario della foresta”, Tagore sviluppa l’idea di una università internazionale, tuttora esistente: il VishraBharati, in sanscrito “universo-saggezza”; il cui motto, sottolinea Aurobindo Bose , è un versetto sanscrito scelto dal poeta: Yatra Visvam bhavaty eka-nidam, che significa “Là dove tutto il mondo si unisce in un nido”. 3. Maestra povertà La scuola formativa mette l’allievo nella condizione di porsi a contatto con il creato, spogliandolo di tutto quello che si sovrappone al suo io più profondo, per accedere a un’esperienza di vita davvero autentica, empatica. In concreto, questo principio si traduce per Tagore nella povertà: “La povertà ci porta completamente a contatto con la vita e il mondo, perché vivere riccamente è vivere per lo più per procura, e vivere perciò in una realtà minore: il che può compiacere l’orgoglio, ma non contribuire all’educazione. /.../ Perciò, nella mia scuola, con molto disgusto della gente di abitudini dispendiose, dovetti provvedere a questo grande maestro - la povertà...” Tagore stesso era stato al-

levato dai genitori con semplicità, nonostante l’estrazione aristocratica della famiglia. La ricchezza, secondo Tagore, attenua la capacità di esperire, inibisce le forze auto-conoscitive dell’esperienza. L’insegnamento parte dalla povertà, intesa come sottrazione, non solo di beni materiali, ma soprattutto di sovrastrutture mentali, che conducono l’allievo lontano dall’essenziale. Questo è il principio fondante della pedagogia di Tagore, basato su un concetto religioso induista: la strategia del Creatore è la moltiplicazione dell’Uno, in un infinito teatro di manifestazioni. Il cammino spirituale consiste nel togliere, sottrarre, per avvicinarsi al mistero dell’unità, obliato nel principium individuationis. “Tutto l’universo è spirito - scrive Yogananda - una stella, un sasso, un albero e un uomo sono ugualmente composti della Stessa Sostanza, Dio. Per portare in esistenza una creazione differenziata, il Signore gli diede la parvenza della realtà. E’ questo il lila di Dio, il suo gioco o sport./.../ Se Dio non si coprisse con il velo di Maya, non ci sarebbe nessun cosmico gioco della creazione. Noi abbiamo il permesso di giocare a nascondino con Lui, tentando di trovarlo, per vincere il grande premio” . Impressionante la concomitanza con i versi di Tagore, scritti nel 1940: In quest’universo il Noto gioca a rimpiattino con l’Ignoto . Se il punto di partenza del progetto educativo di Ta-

gore è la povertà, esso deve essere trasmesso, coerentemente, in povertà, non consegnato come un sapere imposto dall’alto. Deve essere affidato al carattere evocativo delle parabole, eludendo il potere coercitivo della teoria, per costringere l’allievo ad una lettura attiva. Serva da esempio una delle “ricolte votive” di Tagore, che racconta un aneddoto riguardo al maestro Govinda: un allievo, fiero della sua ricchezza, gli porta in dono due anelli preziosi. Nel metterli al dito, uno dei due sfugge al maestro e cade nel torrente. L’allievo si tuffa subito per recuperarlo. Torna a sera, sconfitto. “Desolato, disse: Potrei ancora riprenderlo, se tu mi dicessi dove cadde -. Il maestro tolse l’altro anello e gettandolo nell’acqua rispose: - E’ laggiù!” . La regola “non affezionarsi ai beni materiali” viene qui trasmessa in modo implicito, incisivo, con uno stile che ricorda le parabole di Gesù. 4. L’uomo è immortale Fedele, dicevamo, al principio induista dell’immanentismo, convinto dell’importanza di indirizzare l’uomo verso l’unità di materia e spirito, Tagore sviluppa con coerenza la riflessione intellettuale fino alle sue conseguenze politiche; egli sente fortemente la necessità di insistere sulla conciliazione tra Oriente e Occidente. Tagore è prima di tutto un poeta e la sua voce non si rivolge soltanto al suo popolo, ma all’umanità. Egli scrive in bengalese e, nella maturità,

anche in lingua inglese. Ma, nel frattempo, i rapporti tra India e Inghilterra si incrinano: nel 1905 gli Inglesi decidono di dividere la regione del Bengala, per agevolare le procedure di governo, senza tener conto delle comunità religiose - musulmana e indù - che vi risiedono. Il paese reagisce, temendo che si attenti alla sua unità. Tagore appoggia le proteste dei bengalesi, con scritti e conferenze. Colui che ha tracciato le linee di una pedagogia formativa, mai autoritaria, non può certo tollerare lo spirito colonialista, basato sull’imposizione di regole e mentalità che non tengono conto del mondo in cui si inseriscono e non ne rispettano i valori originari. Tuttavia, quando il movimento bengalese prende la strada della violenza, Tagore, nel 1907, abbandona la politica, attirandosi critiche e offese ingiuriose da parte dei suoi connazionali. Il poeta si ritira in solitudine, per poi uscirne con un viaggio in Inghilterra durante il quale conosce W. B. Yeats, che scrive per lui la prefazione a Gitanjali, “Canti di offerta”. Nel 1913 ottiene il premio Nobel per la letteratura, il primo assegnato a un autore non europeo. Un

riconoscimento al valore assoluto dei suoi versi e alla dignità del popolo per il quale sono stati concepiti. Significativa la sua posizione nei confronti di Gandhi, conosciuto nel 1915, quando scoppia la Grande Guerra. Si tratta dell’incontro di due grandi personalità, accomunate da un profondo spirito umanitario e dall’amore per il proprio popolo, ma anche divisi dai loro principi e dalle loro convinzioni. Nel dopoguerra, l’Inghilterra affronta la questione indiana. Gandhi risponde con la disobbedienza civile, repressa nel sangue nell’aprile del 1919. Tagore restituisce l’onoreficenza cavalleresca ricevuta dalla Regina per i suoi meriti letterari. Tuttavia non condivide la posizione anti-occidentale di Gandhi: egli spera di diffondere in tutto il mondo il suo ideale pedagogico. Ma la sua fede conciliatrice lascia il posto all’amarezza con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Tagore pensa che l’Europa abbia perduto l’opportunità di svolgere una funzione di mediatrice tra Oriente e Occidente, disattendendo il compito di gettare un ponte tra la spiritualità indiana, che

aveva indagato le profondità dello spirito, e il progresso occidentale, che aveva interrogato i segreti della materia. Gli ultimi versi andranno a riconfermare, nonostante l’amarezza, la visione di un cosmo animato dal medesimo spirito, che il pensiero indù riconosce presente anche nelle pietre e nei metalli e che riesce a giustificare la morte stessa come riaffermazione di quella idea creativa sulla quale si fonda l’immortalità dell’uomo. Proprio nell’uomo, che muore per non morire, si realizza per il poeta l’armonia dell’universo, come dice nei versi di One man: L’uomo è immortale; quindi deve morire incessantemente. Perché la vita è un’idea di creazione; solo può ritrovarsi nelle forme che cambiano. Il pesce nell’acqua è silenzioso, l’animale sulla terra è rumoroso, l’uccello nell’aria va cantando. Ma l’uomo ha in sé il silenzio del mare, il rumore della terra e la musica dell’aria

Tagore, Personality, London, Macmillan, 1917, in: P. Perugini, Tagore, ed Accademia, 1973, p. 232. 2 Tagore, Ricordi, Lanciano, 1928; in: P. Perugini, cit., p. 18 3 Tagore, Ricordi, Lanciano, 1928, in: P. Perugini, cit., p. 20 4 Tagore, Personality, in: P. Perugini, cit., p. 236. 5 Tagore, Personality, in: P. Perugini, cit., p. 231. 6 Tagore, Personality, in: P. Perugini, cit., p. 235. 7 Tagore. Le ali della morte, Parma, 1971, p. 10. 8 Aurobindo Bose, Vita di R. Tagore, in: Tagore. Le ali della morte, cit., p. 11. 9 Tagore, Personality , cit., p. 235. 10 Aurobindo Bose, Vita di R. Tagore, in: Tagore. Le ali della morte, cit., p. 11. 11 Tagore, Personality, in: P. Perugini, cit., p. 233-34. 12 In: M. Scaffidi Abbate, Il mondo dello Yoga, Roma, ed. Mediterranee, 1998, pp. 37-38 13 Tagore, Le ali della morte, cit., p. 62. 14 Tagore, Canti mistici, La Spezia, F.lli Melita ed., 1992, pp. 20-21.

Le Madonne di Giotto e la pittura del trecento 10 Giugno - 7 Gennaio Celebrazioni per i 750 anni dalla nascita L’itinerario comprende: a Vicchio nel Museo Beato Angelico esposizione del prestito della Diocesi Fiorentina della grande tavola di Giotto “Madonna di S. Giorgio alla Costa”, a Borgo San Lorenzo nella Pieve di San Lorenzo “La Vergine col Bambino” di Giotto. Altri dipinti e affreschi trecenteschi in diversi luoghi del Mugello Vicchio, Museo d’Arte Sacra Beato Angelico Orari di apertura con visite guidate: Venerdì 15-19. Sabato e domenica e festivi 10-13, 15-19. Vicchio - Vespignano, Museo Casa di Giotto (casa natale del pittore) Venerdì: 15-19. Sabato e domenica 10-13, 15-19 Vicchio - Vespignano, Ponte di Cimabue: sempre visitabile Borgo San Lorenzo, Pieve di San Lorenzo. Dal lunedì al sabato: 8.30-12, 16-18, 18.30-19; Domenica: 11-11.30, 16-19. Scarperia, Palazzo dei Vicari Dal mercoledì al venerdì 10-13. sabato domenica e festivi: 10-13, 14,30-18. Oratorio della Madonna di Piazza: sempre aperta 10-19. Visita guidata la domenica al palazzo e all’oratorio: 10.30. Scarperia e San Piero – Sant’Agata, Museo d’Arte Sacra Compagnia di S. Jacopo (Ottobre e Novembre: Domenica e festivi 15-18) Pieve di S. Agata: Giorni feriali: aperta tutti i giorni. Domenica e festivi: 16-19. Scarperia e San Piero – Lucigliano, Convento di Bosco ai Frati Da lunedì a venerdì 9-12, 17.30-18.45. Sabato 9-12, 18-19. Domenica e solennità 9-10, 11.30-12, 18-19. Visite guidate: tutti i sabato ore 10.00; la 2^ e 4^ domenica del mese ore 11,30. Crespino sul Lamone, Chiesa di S. Maria Nascente Tutti i giorni: 9-18. Info: 055 804709

Settegiorni

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Cinema Blade Runner 2049

Cinema Don Bosco Borgo San Lorenzo Da Venerdì 13 a Lunedì 16 Ottobre ore 21.30 Domenica 15 Ottoobre 17.30-21.30

colore nascosto delle

cose Cinema Comunale Corsini Barberino di Mugello Sabato 7 e Domenica 8 Ottobre ore 17.00 - 21.15 EMOJI Cinema Comunale Corsini Barberino di Mugello Domenica 15 ottobre ore 17.00 e 21.15

L’ incredibile

vita di nor -

man Cinema Garibaldi - Scarperia Sabato 14 ottobre ore 21,30 Domenica 15 Ottobre ore 17,30 e 21,30

Teatro A bbattiamo

D onizetti e un idillio lombardo , l ’ elisir d ’ amore

Maggio Musicale Fiorentino a Vicchio Biblioteca Comunale Venerdì 20 ottobre 2017 ore 17.00 Conferenza. A cura di Maddalena Bonechi Ingresso libero

beatrici Teatro Giotto Vicchio Venerdì 20 ottobre 2017 ore 21.00 Uno spettacolo al femminile liberamente tratto dal testo omonimo di Stefano Benni. A cura di SiparioAperto di primavera di

frank wedekind Teatro Giotto Vicchio Sabato 28 ottobre ore 21.00 A cura di gruppo teatrale Kondizione – Progetto Kontatto

faresti un piacere ? Teatro Rufina Sabato 21 ottobre ore 21,15 Domenica 22 ottobre ore 16,30 La compagnia teatrale “Calaverna” di S. Godenzo Commedia brillante in vernacolo Di Daniele Nutini

U n M arito I n T re

Eventi e manifestazioni di queste pagine sono curate e selezionate dalla Redazione. La redazione non risponde di eventuali modifiche ai programmi pubblicati.

chiacchiera che gira Teatro Rufina Sabato 2 Dicembre Ore 21,15 Domenica 3 Dicembre Ore 16,30 La Compagnia teatrale “Unicorno” Commedia brillante in tre atti di Silvio Zambaldi

canzoni sfortunate Dicomano, Domenica 15 Ottobre Piazza della Repubblica (agli Ex Macelli in caso di pioggia) ore 16 Con Nicola Pecci e Lorenzo Socci, regia di Andrea Bruno Savelli, note di Fabrizio De Andrè. “Ape Regina”, progetto targato Teatrodante Carlo Monni in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze. Partecipazione gratuita.

Si balla con C ircolo S pazio 3

Borgo SanLorenzo Sabato 14 Ottobre ore 21 Nuova dimensione Ogni giovedì ore 21 Gara di briscola

barriere

con la narrazione San Piero a Sieve Biblioteca comunale Martedì 24 Ottobre Laboratorio teatrale rivolto a ragazzi

R isveglio

instabili”presenta:Due atti brillanti liberamente tratti da Dario Fo

Eventi N el mugello sotto il cielo di G iotto

Museo Beato Angelico - Vicchio Fino al 7 gennaio 2018 Il Mugello celebra il 750° anniversario della nascita di Giotto con un itinerario alla scoperta dell’arte medievale presente nel territorio, partendo dalla “Madonna di San Giorgio alla Costa” esposta al Museo Beato Angelico di Vicchio e dalla Vergine col Bambino alla Pieve di Borgo. Info: www.mugellotoscana.it - www.comune.vicchio.fi.it

Marronata

Casale - San Godenzo Domenica 15 Ottobre Con la tradizionale vendita di marroni e la degustazione dei prodotti tipici Per informazioni e prenotazioni: Tel: 3312307277 Comunello Facebook: Comunello di Casale 333-5054257 Elena comunellodicasale@libero.it 328-2278081 Andrea

Inbanda

Palco pratone Pratolino Domenica 15 ottobre, dalle ore 15:00 Oltre 2 ore di musica a cura delle Filarmoniche di Barberino di Mugello, Fiesole, San Godenzo e Vicchio. Repertorio bandistico ma non solo: oltre a tradizionali inni e marce potrete apprezzare brani rock e ultimi successi discografici! L’ingresso è libero e gratuito.

Cammini di pace

Teatro Rufina Sabato 4 e 11 Novembre Ore 21,15 Domenica 12 Novembre Ore 16,30 Sabato 18 Novembre Ore 21,15 Commedia brillante in vernacolo fiorentino di Gian Franco D’Onofrio

Domenica 15 Ottobre Borgo San Lorenzo Centro d’Incontro in piazza Dante 33 Una serata per fermarci, fare spazio, ascoltarci per ascoltare...una serata per condividere letture e praticare meditazione assieme

S tasera

Lo Sguardo e L’Anima

che fo ? Teatro Rufina Sabato 25 Novembre Ore 21,15 Domenica 26 Novembre Ore 16,30 La Compagnia teatrale “Le quinte

22 e 29 ottobre 2017 Castagno d’Andrea San Godenzo Borgo di Serignana SerignanaPittura

Personale di Silvestro Pistolesi Inaugurazione con aperitivo il giorno 22 ottobre ore 11.00

sto bene

– S torie

che si

prendono cura di te Biblioteca comunale San Piero Sabato 14 Ottobre ore 10

L a P ieve

e i suoi tesori Biblioteca comunale Borgo San Lorenzo Sabato 14 Ottobre ore 16:30–18:00

L ibroterapia

Biblioteca comunale Borgo San Lorenzo Sabato 14 Ottobre 17:00–18:30

C ena

in taverna Banchetto medioevale di raccolta fondi Convento dei Cappuccini Sabato 14 Ottobre 19:30–22:30

G ran G alà

di D anza Teatro Corsini Barberino Sabato 14 Ottobre 21:00–23:00

I l C oncerto per D on B artolucci

il 14 ottobre, alle ore 21.00 Pieve di Borgo San Lorenzo Festeggiamo i 100 anni dalla nascita di Don Bartolucci che si terrà nella Pieve di Borgo San Lorenzo,

Settegiorni

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

S agra

polenta e castagne Ronta - Campo sportivo 21-22 Ottobre Tortelli e specialità alla brace dolci bruciate e vin novo funghi fritti

A nimali

del trebbio Lunedì, 16 Ottobre 2017 10.15: partenza per San Piero a Sieve,ritrovo davanti alla stazione ferroviaria 10.30: visita guidata al Castello del Trebbio Organizzato da E20 Eventi Eccezionali e Unione Montana dei Comuni del Mugello Prenotazione obbligatoria entro mercoledì 4 ottobre: 331 1185647 - €10 ingresso, visita guidata gratuita

festa dell ’A ssociazione

Trekking Sassi Passi

N azionale P ensionati ( anp ) della C onfederazione I taliana A gricoltori ( cia )

ci Domenica, 22 Ottobre 2017 In occasione della Mostra Mercato Dal Bosco e dalla Pietra 2017 ore 9.00 ritrovo in Piazza Don Stefano Casini Firenzuola (fi) Escursione gratuita a cura di Proloco Firenzuola in collaborazione con Trekking Mugello. Per info e iscrizioni: +393398127890

in biblioteca ! Biblioteca Comunale Vicchio Martedì 17 ottobre ore 17.00 Tipi da Biblioteca - Lettura animata e laboratorio per bambini dai 4 ai 7 anni Ingresso libero su prenotazione

Scarperia e San Piero - Circolo MCL Domenica 22 ottobre 2017

P asseggiata

verso

le caldarroste Marradi Sabato, 14 Ottobre 2017 A cura della proloco Info: 055 8045170 www.pro-marradi.it

S agra

delle castagne

Ronta Domenica, 15 Ottobre 2017 Un evento interamente dedicato al tipico prodotto dell’Alto Mugello

notte dei misteri Borgo San Lorenzo ,- Villa Pecori Giraldi Martedì 31 Ottobre Il Teatro Idea con racconti maledetti dei fantasmi di Villa Pecori Giraldi. Per info e costi 3396017119

C oppa I talia di V elocità 2017 R ound 5 Scarperia autodromo Domenica, 15 Ottobre 2017 Gara automobilistica all’autodromo del Mugello

L a pineta cambia passo N ordic W alking nella P ineta di S carperia

Scarperia Pineta Domenica 15 Ottobre ore 15,00 Alle ore 15,00 è previsto il ritrovo e la dimostrazione della tecnica di base del nordic walking.Alle ore 16,15 inizio camminata non competitiva per 4 km nella pineta di Scarperia.L’iscrizione è gratuita e può essere fatta presso lo Sportingi Club di San Piero oppure direttamente in loco.

S chianti F reeride

Rufina Domenica 15 ottobre Terza edizione da non mancare per gli appassionati di moutain bike speciali. L’evento Freeride sulle colline del Chianti Rufina è aperto a Longboard, drift trike, Street luge e Gravity Bike. Per i test non è necessaria l’iscrizione. Il ritrovo è alle ore 8 in piazza Umberto I a Rufina.

M ostra

mercato

del

tartufo bianco e nero del

M ugello Barberino Sabato, 28 Ottobre 2017 - Domenica, 29 Ottobre 2017 Obiettivi:promuovere il tartufo, prodotto del territorio. Info: 3240872050 (in orari di segreteria) - www.tartufaibarberinesi. org - www.prolocobarberino.net V isita

guidata al castello

Ric-

Con dignità fino alla fine

Borgo San Lorenzo Centro incontri Sabato 21 ottobre, ore 17.30 Incontro culturale “Scelte intorno al fine vita” Venerdì 3 novembre, ore 20.30 Proiezione del film d’animazione “La mia vita da zucchina” di Claude Barras (SvizzeraFrancia, 2016) Sabato 18 novembre, ore 17.30 Incontro culturale “Stare vicino ai bambini che subiscono una perdita” Per informazioni (ingresso libero): 055.2001212 – file@ leniterapia.it

Coppa Italia 2017 Round 5

Velocità

Scarperia e San Piero Manifestazioni Domenica 15 Ottobre 2017 Gara automobilistica all’autodromo del Mugello

Gabriel Cacho Millet

Marradi Sabato 14 Ottobre 2017 04:30 p Giornata in ricordo di Gabriel Cacho Millet, marradese d’adozione e “campaniano de corazón”.Per saldare un debito di riconoscenza nei confronti di Gabriel Cacho Millet, giornalista, drammaturgo e scrittore, che generosamente si è speso per la diffusione e la conoscenza del poeta Dino Campana, il Centro Studi Campaniani di Marradi ha organizzato nella sede in Via Castelnaudary, 5 per sabato 14 ottobre 2017 ore 16,30 una giornata in suo ricordo ad un anno dalla morte.

Mercatino del piccolo antiquariato Dicomano, centro Ogni terza domenica del mese per le vie del centro storico di Dicomano si tiene il Mercatino del piccolo antiquariato e opere del proprio ingegno. Info: http://www.comune.dicomano.fi.it/

Mercato del contadino

Firenzuola Fino al 29 Ottobre 2017 Mercatino agricolo domenicale periodico per la vendita diretta dei prodotti locali. Info: 055 8199477 - proloco@comune.firenzuola.fi.it

Uno sguardo oltre

Barberino M.llo Sala Palazzo Pretorio “Uno sguardo oltre. Il racconto fotografico di 20 storie di autismo” è la mostra di Leonardo Giannini in collaborazione con il Centro abilitativo per disturbi di spettro autistico di Firenze e il patrocinio del Comune di Barberino. Inaugurazione il 14 Ottobre

alle 16,30. Info: www.comunebarberino.it

Cycl@english

Remida Piazza Dante, 34 - Borgo San Lorenzo Iscrizioni aperte percorso divertente per bambini 4 - 7 anni quest’anno offriamo il nostro corso REin due cicli: • primo ciclo: 12 Ottobre - 14 di Dicembre 2017 • secondo ciclo: 18 Gennaio - 22 Marzo 2018 per un totale di 10 + 10 incontri di un’ora e mezzo ciascunocon orario 17,00 – 18,30 le materie scartate dalle aziende e recuparate da REMIDA BSL con le loro forme inaspettate aiuteranno i bambini a creare connessioni con la lingua inglese insieme a Tyler Ross un’educatrice madrelingua

I ncisioni

Borgo S. Lorenzo, Biblioteca comunale - ore 16,30 Fino al 31 Ottobre Inaugurazione della mostra di xilografie realizzate da Raffaello Margheri. Info: www.comune.borgo-san-lorenzo. fi.it

T ipi

da biblioteca Mugello, biblioteche comunali Ottobre è un mese pieno di iniziative e incontri culturali, racconti e presentazioni di libri, mostre, e per i più piccoli, laboratori, letture e animazione. Info: biblioteche comunali, Centro Sdimm 055 84527209 ; www.uc-mugello.fi.it

M useo C asa

d ’E rci Luco di Mugello Museo civiltà contadina www.casaderci.it

F esta

del marrone S. Piero a sieve Domenica 15-22 Ottobre 2017 La tradizionale Festa del Marrone a San Piero a Sieve

S agra

del marrone e

frutti del sottobosco Palazzuolo Sul Senio Domenica 15-22-29 Ottobre Tradizionale Sagra del Marrone e dei Frutti del sottobosco.

F esta

dei marroni Vicchio Domenica 15-22 Ottobre Fiera tematica prodotti tipici locali a Vicchio – Marrone del Mugello IGP (bruciate e prodotti tipici a base di marroni). Mercato ambulante e intrattenimenti.

54° S agra gne

delle casta -

Marradi Domenica 15-22-29 Ottobre 2017 Non perdere la Tradizionale Fiera del marrone raggiungibile anche col treno a vapore!

V isitando

la torre Palazzo dei Vicari Scarperia Tutte le domeniche e i festivi dalle ore 10 è possibile intraprendere un viaggio attraverso il Palazzo dei Vicari fra i suoi merli, l’archivio storico e le sale nobili. Percorso guidato per gruppi di un minimo di 4 ad un max di 12 persone, con prenotazione obbligatoria. Info: tel. 055 8468165.

M olino F aini

Grezzano - Borgo S. Lorenzo Le domeniche e festivi 14,30 visita guidata al mulino risalente al 1400 con la macina in funzione e modelli interattivi. Per

i gruppi consigliata pren otazione. Info: 055 8492580-331 2111598

Corsi e Seminari P alestra F unakoshi

Scarperia Sono aperte le iscrizioni a tutte le attività: karate, tai chi chuan, yoga, Feldenkrais, fitness, stretching, hip hop, ed altre attività. Info: 055/846371 333/3200546

Corsi scuola di musica

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di strumento e canto per bambini ragazzi ed adulti dell SMC, la scuola intercomunale di musica dei Comuni di Pontassieve, Dicomano, Londa, Pelago, Rufina. Trentacinque docenti specializzati ed una offerta formativa composta da oltre 40 corsi. Info 0558331000 info@scuolacomunaledimusica.it Associazione Sound www.soundmusiche.it

Corsi e lezioni d’inglese

Insegnante madrelingua a San Piero A Sieve o online, sostegno e recupero scolastico, pratica di conversazione, preparazione esami. Info: 338-8915385.

Palestra Gymnasium

Borgo San Lorenzo Sono iniziati i corsi della terza età, corso Afa in palestra e piscina, ginnastica per i giovani delle scuole elementari, Medie e superiori, ginnastica correttiva, corsi di tonificazione, walking, spinning, Step, walking+jump, Kardiocombat, pilates, yoga, TRX, funzionale, circuit training, fitball, flexing, corpo libero e Calisthenics. Ginnastica in acqua a 32 gradi acqagym,acquafitbike,corsi di nuoto per bambini e circuito di rieducazione funzionale per problemi muscolari e articolari. Scuola di balli latino americani. Personal training.

Yoga per bambini

Scarperia - Arzach Inizio corsi da 3 a 10 anni: un modo divertente e giocoso per sviluppare abilità fisiche importanti, migliorare l’attenzione e la concentrazione, favorire il controllo delle emozioni e dell’ansia, in un’atmosfera serena che incoraggia il rilassamento e l’armonia di gruppo. Il lunedì pomeriggio dalle 17 alle 18

Yoga in gravidanza

per vivere con naturalezza questo momento, in ascolto di sè stesse e della vita che cresce. Il lunedì dalle 18 alle 19

L aboratori

neurosensoriali per bambini fra i 18 ed i 36 mesi. Il lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12

G ioìa ( r ) 4 kids una nuova disciplina sportiva con un innovativo approccio globale, nata per guidare i bambini nel pieno sviluppo dei loro talenti, dei loro tempi e delle loro capacità.Il venerdì dalle 17 alle 19 Per informazioni e le iscrizioni, occorre chiamare: 333 2793029 - 353 3766684 oppure al Centro (055 4490614)

Sport

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Sport Fiorentina Handball , Pallamano Euromed Mugello e Scuola Pallamano Scarperia verso un unico polo di pallamano

Palombo Fest e Memorial Manuel Cecchini uniscono la pallamano mugellana

Due settimane di intensa attività per la pallamano mugellana impegnata, a Borgo San Lorenzo, prima con la 5^ edizione del Torneo Seniores Palombo Fest in memoria di Filippo Gambi (Domenica 1 Ottobre), poi con il Torneo Under 15 maschile e Femminile (Domenica 8 Ottobre) inserito nella 4^ edizione del Memorial Manuel Cecchi-

ni in collaborazione con l’Associazione “Un amico per tutti” per la raccolta di fondi da destinarsi all’Ospedale Pediatrico Mayer di Firenze. Due eventi, che per la loro peculiarità, sono stati vissuti non solo come giornate di sport e divertimento, ma anche come momenti di riflessione e di tante emozioni vissute da tutti i partecipanti

(indipendentemente dai ruoli ricoperti: atleti/e, allenatori, dirigenti, famiglie, volontari e collaboratori) e che certamente faranno da riferimento e da stimolo per tutti i praticanti della pallamano che si stanno per affacciare alla nuova stagione agonistica ormai alle porte (primo appuntamento già Sabato 14 Ottobre al Palazzetto dello Sport

Gaddo Cipriani di Borgo San Lorenzo dove la Pallamano Euromed Mugello, nel Campionato Nazionale di Seconda Divisione Femminile, si confronterà alle ore 17:00, con il Teramo) . Ma questi due importanti e significativi appuntamenti hanno fatto da banco di prova per fare il punto (nel concreto) della collaborazione,

avviata già da qualche mese, fra le tre società sportive di pallamano del Mugello : Fiorentina Handball, Pallamano Euromed Mugello e Scuola Pallamano Scarperia. Strada da percorrere insieme ancora è tanta da fare, ma visto la buona riuscita degli eventi e la consapevolezza che uniti si possono ottenere maggiori e miglio-

ri risultati, la strada è stata aperta per quello che potrà configurarsi un domani, proprio nel Mugello, uno dei Centri Federali di Pallamano di riferimento a livello toscano e nazionale, senza tener conto che già oggi la pallamano italiana guarda con molto interesse al “laboratorio” mugellano da esportare in altre aree dell’Italia.

Associazione Funakoshi di Scarperia

Tante discipline per il benessere profondo della persona

Sono pochi i Mugellani che non conoscono, almeno di nome, l’Associazione Funakoshi di Scarperia. Oltre mezzo secolo di impegno

per offrire al territorio un luogo dove le persone possano trovare, ai prezzi più convenienti dell’intera provincia di Firenze (30 Euro

mensili), un ampio ventaglio di attività motorie (e non) adatte a tutte le età e a tutte le esigenze. Negli ultimi anni grande sviluppo e successo di pubblico hanno avuto alla Funakoshi le cosidette discipline olistiche. Quelle che si occupano cioè del benessere integrale della persona (corpo, mente e aspetti più profondi). Tai Chi Chuan, Yoga e Metodo Feldenkrais, sono oltre al Karate per bambini e per adulti, il fiore all’occhiello della Funakoshi. Da oltre venti anni si tengono ad esempio i corsi di Yoga di Antonella Vannoni La sua passione e l’impegno continuo per la diffusione dei principi della disciplina la portano spesso fuori sede. Quest’anno a settembre Antonella ha rappresentato l’Associazione Funakoshi a Matera, dove, insieme a personaggi di grande rilievo nel mondo delle discipline olistiche, ha animato lo Yoga Fest, una bellissima iniziativa, ormai talmente conosciuta da richiamare pubblico da tutta Italia. Allo Yoga Fest di Matera, quest’anno dedicato al tema dell’Armonia, Antonella ha

potuto portare anche il Metodo Feldenkrais, disciplina molto meno conosciuta dello Yoga, ma altrattanto affascinante per le potenzialità di sviluppo e di cambiamento profondo che può offrire a chi la pratica. Con il Metodo Feldenkrais (di cui sono attivi, in esclusiva per il Mugello, ben tre corsi alla Funakoshi), infatti non solo è possibile liberarsi da problematiche muscolo-scheletriche (dolori, tensioni, ecc.), posturali e causate dallo stress, ma si può pian piano ritrovare il modo di accedere alle proprie potenzialità sopite dalla routine della vita quotidiana e riprendere il proprio percorso di sviluppo personale, con benefiche ricadute su tutta la propria esistenza. Sono molti i praticanti del Metodo Feldenkrais che, avendone sperimentato gli effetti, lo considerano parte integrante della loro vita e quindi non ci rinuncerebbero mai. Per finire, un ulteriore contributo dell’Associazione Funakoshi al mondo olistico è rappresentato dagli innumerevoli seminari a tema (Yoga, Meditazione, Metodo Feldenkrais,

Musicoterapia, ecc.) che si svolgono nei fine settimana e in cui è possibile trovare insegnanti molto qualificati provenienti da tutta Italia. Inoltre si attiveranno a breve i corsi di formazione e post-formazione per insegnanti di Yoga. Sotto il nome di Yoga per lo Sviluppo delle Potenzialità e sotto la direzione di Antonella Vannoni e del Maestro Mauro Ferrini, si terranno corsi che abilitano all’insegnamento dello Yoga o che perfezionano praticanti ed insegnanti già diplomati, facendo raggiungere il monte ore richiesto dalla

legge 4/20013 a chi avesse già intrapreso un percorso formativo troppo breve per essere riconosciuto. All’Associazione Funakoshi potranno così far riferimento anche le persone che, oltre a voler praticare e conoscere una disciplina per il proprio benessere profondo ed integrale, sono interessate e sviluppare o perfezionare una nuova professionalità. Come non informarsi su tutte queste opportunità? L’Associazione Funakoshi vi aspetta a Scarperia in Via di Filetto 15; per informazioni Tel. 055846371. F.M.

Sport

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

Rufina – E’ di nuovo Schianti Freeride

Tutti pazzi per il drift trikes

Dopo il successo dell’anno scorso ritorna il prossimo 15 Ottobre lo “Schianti Freeride” a Rufina l’unico evento in provincia di Firenze dedicato ai Drift trikes, dei tricicli artigianali utilizzati per lanciarsi in discesa sulle tortuose strade di colina o montagna. Si tratta di una disciplina sportiva nata negli States, molto divertente che unisce il mondo del downhill e quello del drifting automobilistico e che nel giro di pochi anni si è diffusa in tutta Europa, solo in Toscana il numero dei praticanti supera il centinaio. Praticamente utilizzando questi particolari mezzi a 3 ruote (una sorta di tricicli artigianali) su una discesa asfaltata, la ruota anteriore mantiene aderenza e traiettoria mentre quelle posteriori, essendo in plastica dura, non aderiscono all’asfalto perdendo aderenza e innescando la derapata , un meccanismo che in questo

modo rende precaria la tenuta di strada e di conseguenza i piloti sono sempre al limite della permanenza in pista . All’evento, oltre ai ‘tricicli da drift’, potranno partecipare anche i Longboard, gli Streetluge, gli Inline ed infine le Gravity Bike, altre funamboliche e divertenti discipline provenienti dal mondo dello skateboard, del rollerblade e del ciclismo BMX che fanno della discesa gravitazionale la loro peculiarità. Inoltre sono stati invitati all’evento alcuni gruppi di “carretti” della zona, come i carretti del Cantamaggio di Barberino del Mugello e le Carrettelle dello Cappello Cup di Donnini. Al momento risultano iscritti almeno 90 piloti provenienti in principal modo dalla Toscana e dalla Romagna, inoltre si segnalano adesioni dal Piemonte, dalla Lombardia , dalla Liguria e dal Lazio. La manifestazione organizzata dall’associazione Ykky Group ASD con il patrocinio del Comune di Rufina e della Federazione Italiana Cart’s, l’ente che gestisce a livello nazionale questa singolare disciplina, prevede il ritrovo alle 8.30 in Piazza Umberto I , da lì il via ad una una giornata di discese che si protrarrà fino a tardi pomeriggio. Il tracciato che ospita il freeride è lungo 2300 metri con una pendenza media del 6,5%, prevede la partenza in località Casi e scende a Rufina da via Luciano Celli fino a Piazza Umberto I dove sarà situato il traguardo. L’YKKY Group ci tiene a sottolineare il ruolo promozionale della manifestazione nei confronti della della Val di Sieve e del Mugello, l’intento è quello

di incuriosire ed interessare non soltanto la gente del posto, ma di avvicinare i numerosi appassionati e curiosi di questa disciplina della Toscana e della vicina Romagna. Non mancherà lo spettacolo , i piloti saranno liberi di cimentarsi in evoluzioni, ‘traversi’, freestyle ed ingaggiare delle piccole bagarre; ci sono tutti gli ingredienti perché sia una bellissima festa di sport all’aria aperta. Nell’area del traguardo, In Piazza Umberto non mancheranno stand streetfood e la buona musica con cui allietare gli spettatori. Il Comitato Organizzatore si adopererà di rendere sicuro il trac-

ciato, proteggendo i tratti ritenuti più insidiosi con balle di paglia e tavoloni da muratore, tutto il percorso sarà presidiato da volontari delle associazioni locali. Inoltre esso raccomanda al pubblico di fare attenzione al passaggio di questi veicoli , di stare ai lati della strada in posizioni sicure e di limitare il più possibile l’attraversamento della carreggiata. Ricordiamo che l’ingresso sul tracciato di gara è gratuito. Per informazioni potete consultate la pagina Facebook dell’evento htt p s : / / w w w. f a c e b o o k . c o m / events/380369079043088/

Running e Atletica La libertà del Correre

La corsa quel sangue che pulsa sempre ci rendi puliti nel cuore e anima. Ci libera dai brutti pensieri e quelle sofferenze che ogni giorno opprimono il nostro vivere. Si aiuta l’anima e fortifica il corpo nel rilassamento più totale che questo gesto esprime. Ci aiuta nel vedere sempre quel positivo e stimolante che la vita ogni giorno ci insegna. Correre ci fa sognare nuovi percorsi, permette anche di pensare in un qualcosa di nuovo che ci porta al nuovo e alla scoperta del naturale. La corsa diventa un rito questi gesti che fanno sempre la differenza rilassante e rassicurante questa è la corsa. Allacciarsi è quella grande emozione che provavo sia prima di un allenamento oppure prima di una gara, oppure quel pettorale sulla maglietta che diventà magico. Un’azione che è come un vecchio mantra Giapponese un qualcosa di interiore che trasmette la corsa..quella droga pericolosa ma genuina quello che resta sempre. Quando corriamo il tempo scivola veloce e allo stesso tempo è lento, perchè sentiamo le nostre emozioni la nostra energi. Tutto questo permettere un benessere da non descrivere; spesso dico in battuta che poi per certi runner è vero: dopo avere corso senti quel benessere meglio di un orgasmo. Può essere banale ma vi assicuto c’è molto del vero. E’ quel benessere che rilassa e guarisce e purifica la mente e il corpo. E’ un mondo che ci appartiene fatto di allenamenti e quelle sane sudate che chiudono il nostro programma di allenamento. Ma pensiamo già sempre e comunque al Correre e l’obbiettivo da raggiungere. Quindi da dire solo buona corsa a tutti. Luca Panichi

Annunci Economici

Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto

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il Galletto

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Sabato 14 Ottobre 2017 Il Galletto