galletto 1448 del 18 aprile

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TE R E OFF DI RO O LAV

Euro 1.20 GIORNALE LOCALE n. 1448 del 18 Aprile 2020 - galletto@newnet.it - ISSN 2037-4380 - Sped. ABB. POST. 45% Art. 2 comma 20/B - Legge 662/96 - Firenze Aut. Trib. FIRENZE del 11/04/1988 n. 3694 - Dir. Resp. C. Fusaro - REDAZIONE: Via F. Niccolai, 16 - Borgo San Lorenzo (FI) - Concessionaria Pubblicità e Casa Editrice STUDIO AD.ES di Elissa Spidalieri - www.ilgallettosteriaegiornale.it - Telefono 055 8456391 - Fax 055 8495010

SCARPERIA E SAN PIERO Una targa ricorderà il Dr. Iannucci agli ambulatori

DICOMANO Polpette per cani. Al veleno!

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BORGO SAN LORENZO La Lega “Vigileremo sui buoni spesa una tantum”

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LONDA Si stringono nuove amicizie alla faccia del virus PAG. 8

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Mugello

In distribuzione i buoni spesa in alcuni Comuni

Le famiglie hanno già iniziato a riceverli e possono usarli nelle botteghe e nei negozi dei loro comuni.

Gli uffici comunali di Londa stanno contattando i beneficiari del contributo, in seguito alla selezione delle domande pervenute ai servizi sociali, per le domande fino a qui pervenute. I beneficiari potranno acquistare direttamente nei negozi, per i quali hanno fatto richiesta, mostrando la carta di identità allo stesso esercente. Si ricorda che è sempre possibile accedere al contributo riempiendo i moduli che trovate sul sito del Comune di Londa o nei negozi del Paese. Per qualsiasi altra info o richiesta di aiuto telefonate al 055/8352520 ( Comune di Londa) oppure 055/8351996 (Misericordia di Londa). Potete anche scrivere al

Mugello

Solidarietà e proteste per il licenziamento di Gabriele Sarti

E’ arrivata solidarietà e proteste da movimenti politici, aziende e sindacati, per il licenziamento di Gabriele Sarti, da parte di ATI, cooperativa in appalto Alia. Sarti aveva lamentato attraverso i media la mancanza di dispositivi sanitari di protezione sul posto di lavoro. “Rimane la nostra più completa solidarietà a Gabriele Sarti, - scrive Ferruzzi di “Cambiamo”- persona degna e onesta, molto nota in Mugello in quanto manager e allenatore della società sportiva “Boxe Mugello”. Rimaniamo sbigottiti di fronte alla decisione di ATI e auspichiamo l’intervento della Giustizia del Lavoro al più presto”. La Lega Mugello parla di: “Vicenda grave che in questo particolare momento storico lascia davvero senza parole. Nelle motivazioni addotte per il licenziamento - rileva Lega Mugello - si afferma che il dipendente avrebbe “Gravemente leso l’immagine dell’azienda” per aver reso pubblica l’assenza di sicurezza, tutela ed igiene per i dipendenti della Cooperativa a fronte dell’emergenza sanitaria. Come forza politica ci chiediamo invece cosa avrebbe dovuto fare un Rappresentante sindacale se non tutelare i lavoratori, colleghi e compagni di lavoro? Da quando denunciare pubblicamente possibili violazioni delle norme di igiene e sicurezza sul luogo di lavoro è una colpa?”. La Lega Mugello termina la sua presa di posizione con “Un appello alle amministrazioni e ai partiti locali affinché si facciano sentire a riguardo. Non vi chiediamo di dire una cosa di sinistra, ma di civiltà”. “Gabriele - ha dichiarato il Movimento Marxista-Leninista di Vicchio - al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà militante, è anche sindacalista CGIL rappresentante dei lavoratori... Segue a pag. 4

nuovo indirizzo mail : covidlonda2020@libero.it. Già da una settimana alcune famiglie dicomanesi stanno ricevendo i buoni spesa. Lo annuncia il Sindaco Passiatore: “Saranno erogati circa 29.000 euro di buoni spesa a 112 nuclei familiari. Ogni famiglia prenderà mediamente 260 euro. Il personale dell’ufficio, correndo contro il tempo sta ultimando la preparazione dei buoni e telefonando a ciascun beneficiario... grazie! Tutti gli esercizi di vicinato (“botteghe”) hanno aderito all’iniziativa e con loro il supermercato Coop. Grazie, per la disponibilità. Questa sarà la prima erogazione perché prevediamo fra qualche gior-

La Foto della Settimana Dal diario della Letizia “Dicomano, giorno trenta”

I nostri dottori, ragazzi!!!

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Letizia Capretti a pag. 9

no di fare un secondo bando- prosegue Passiatore - per distribuire gli ulteriori 5000 euro trasferiti dal governo e l’importo delle donazioni ricevute. Solo online siamo a più di 5000 euro... se volete contribuire c’è ancora tempo”. A Vicchio dal 10 aprile, l’Amministrazione Comunale sta consegnando Buoni Spesa agli 87 vicchiesi in situazione di disagio economico e sociale. Sul sito del comune negozi e supermercati che hanno aderito all’iniziativa. Anche a Borgo il Comune sta già contattando gli interessati perché passino a ritirare i buoni spesa.

Bivigliano

Chi sorveglia la quarantena all’Hotel Giotto? E’ quanto chiede il sindaco di Vaglia, Borchi in una lettera indirizzata alla responsabile dell’Ufficio Igiene della ASL. Il Sindaco fa notare che al momento la struttura non è controllata da alcun servizio sanitario pubblico, nonostante la richiesta che aveva fatto quasi due settimane fa all’Assessore regionale alla Sanità e che è rimasta senza risposta. Al Giotto Hotel di Bivigliano, trasformato in struttura d’accoglienza, sono ospitati alcuni migranti o senza fissa dimora positivi al Covid19 o in quarantena obbligatoria. Borchi rinnova la richiesta di sorveglianza perché in questi giorni diverse persone in isolamento hanno lasciato il Centro senza aver completato il periodo d’osservazione e questo ha fatto preoccupare la popolazione di Bivigliano che teme il rischio di contagio. Chi si doveva far carico (leggi il Comune di Firenze) di questi migranti, dopo averlo promesso e dichiarato come un obbligo di solidarietà, irrinunciabile in un momento come questo, ha pensato bene di scaricare tutto sulle spalle dei biviglianesi. (P.M.)


2 Attualità - Coronavirus

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Borgo San Lorenzo

Il punto del sindaco Omoboni sui contagi

Il sindaco di Borgo San Lorenzo , Paolo Omoboni, ha fatto il punto della situazione sui casi di coronavirus nel comune, nella quale si registrano purtroppo 3 decessi. “Qualche dato – ha scritto Omoboni - , dal portale

ASL messo a disposizione dei sindaci, sulla situazione sanitaria nel nostro comune: dall’inizio dell’emergenza coronavirus, 24 persone risultate positive, di cui 4 attualmente ricoverate in ospedale, 96 persone messe

in quarantena, di cui un terzo attive, e purtroppo 3 decessi”. “La crescita -ha continuato il sindaco Omoboni - dei positivi negli ultimi giorni è dovuta all’aumento dei tamponi fatti, anche grazie alla Fondazione

Estote Misericordes di Borgo San Lorenzo che ha dato la disponibilità alla Regione Toscana ad effettuarli, anche se bisogna siano ancora velocizzati i tempi tra la richiesta del medico e quando il tampone viene fatto. Nelle tre Rsa del nostro

comune, dove ci sono complessivamente oltre 150 ospiti e altrettanti lavoratori, dipendenti e collaboratori, finalmente i test seriologici sono stati fatti in una struttura (negativi per fortuna) e gli altri saranno fatti in questi giorni. Abbiamo de-

ciso nei giorni scorsi di consegnare 300 mascherine, donate da Farmapiana, ad ogni Rsa, un piccolo gesto di vicinanza in questa situazione che preoccupa ma ci deve dare la forza per uscirne. Tutti insieme”.

San Godenzo

Nuovi aggiornamenti del sindaco di San Godenzo, Emanuele Piani, sulla situazione dell’Rsa Villa Rio, per la quale la situazione si sta stabilizzando. Purtroppo un nuovo caso positivo tra i cittadini di San Godenzo. “Sulla base - ha spiegato il sindaco Piani - degli esami svolti, al 14 aprile, viene confermato che la fase emergenziale legata al contagio Covid19 che ha riguardato la Rsa Nuova Villa è in via di superamento. La strut-

Situazione in miglioramento nella Rsa Villa Rio

tura, nonostante le difficoltà incontrate, non ultima la carenza del personale, è riuscita a gestire la fase critica dell’infezione da coronavirus, lo dimostra la non attivazione del percorso RSA Covid19, evitando trasferimenti di pazienti e personale da parte della Asl territoriale. Anche l’allerta richiesta con la Prefettura di Firenze per il coinvolgimento della protezione civile nazionale è rientrata, pertanto non più necessaria. A certificare questo, ci sono gli esiti dei

secondi tamponi svolti nella struttura, su 13 tamponi richiesti per i pazienti solo 2 sono risultati positivi, i restanti 11 sono negativi, e 3 dipendenti sono già risultati negativi per due tamponi consecutivi, risultando pertanto “guariti”. Altri tamponi sono in attesa di esito ed altri sono previsti nei prossimi giorni, oltre a numerosi test sierologici effettuati”. “Purtroppo - ha aggiunto il sindaco Piani - abbia-

mo registrato anche un nuovo caso positivo, trattasi di una persona in quarantena in domicilio con un caso positivo riscontrato nei giorni scorsi. Ad oggi, sale a 6 il numero dei casi positivi tra i residenti del nostro Comune, permangono per la maggior parte l’assenza di sintomi o sintomi lievi, in un solo caso sono presenti maggiori sintomi ma restano comunque buone le condizioni generali”.

Firenzuola

Nessun positivo alla Casa di riposo di Montalbano

La Casa di riposo di Montalbano è riuscita a tener lontano il Covid19. Stanno tutti bene operatori e ospiti. Lo comunica il Sindaco di Firenzuola Buti. “Ho avuto comunicazione dal direttore RSA Sereni orizzonti di

Montalbano - scrive Buti - che stamattina sono stati effettuati gli screeening sierologici dei pazienti e dei dipendenti della struttura . Tutti i 45 operatori sono risultati negativi . Anche i 65 pazienti sono risultati negati-

vi , tranne una paziente che sarà soggetta ad ulteriori approfondimenti . Questo sta a dimostrare che la gestione della struttura è stata fino ad oggi fatta con tutte le dovute precauzioni del caso e in maniera ineccepibile. Per-

tanto ringrazio la direzione, gli operatori ed i medici che collaborano con la RSA . A breve saranno eseguiti gli screening anche alla RSA SS. Annunziata di Firenzuola e alla Villa le Ortensie di Covigliaio”.

Dicomano

Appello a stare a casa. Il Sindaco lo rilancia con una lettera Nuovo appello del Sindaco Passiatore a stare a casa. Lo fa con una lettera di una ragazza impegnata a rispettare i divieti. “Se le mie parole non fossero sufficienti, - scrive Passiatore - condivido con voi quelle che una nostra concittadina mi ha rivolto in queste ore... a lei qualcuno deve delle risposte, alle sue speranze ed ai suoi progetti”. Caro Sig. Sindaco, Spero che possa trovare il tempo di leggere questa piccola lettera che le rivolgo, mi chiamo e ho 26 anni, sono stata “adottata” da questo Comune. Ormai da tre anni, convivo con il mio ragazzo (nativo del posto) vicino alla piazza di Dicomano. Da quando riveste il suo ruolo l’ho sempre reputata una persona molto limpida, schietta, si impegna giornalmente in una mansione non facile e scontata come la danno molti. Ha tutta la mia stima. In questo momento difficile per tutti noi lei non manca di farci sentire la sua vicinanza, lavora per far sì che tutto funzioni, prende decisioni nel suo piccolo non semplici e banali. Grazie. Io sono nativa del Comune di Pelago, a Borselli, un piccolo paesi-

no vicino al passo della Consuma. E come tutti quelli che non si trovano a casa propria mi sento in dovere di rivolgerle un pensiero che ho da giorni. Sono chiusa in casa da venerdì 13 Marzo, esco una volta a settimana per fare una spesa ragionevole che non mi comporti il dover uscire ulteriormente nell’arco della settimana, sono andata in farmacia due settimane fa per comprare gel igienizzante e mascherine. Le dico tutto questo non per sentirmi dire “Brava”. So di esserlo. Sto facendo quello che il mio Comune e il mio Stato mi hanno richiesto. Mi sto impegnando. Non le nascondo che è difficile, e talvolta faticoso rispettare una regola così banale, perché se ci pensiamo bene ai nostri nonni avevano chiesto di peggio. Il mio bis nonno ha fatto sia la prima che la Seconda guerra mondiale, mentre dopo cento anni a me è stato chiesto di restarmene chiusa in casa al caldo, con un divano, una tv, un libro. Non sarebbe giusto neanche lamentarsi se si compara le due cose, ma si sa: l’uomo è l’unico essere vivente perennemente insoddisfatto. Una delle cose che faccio spesso è

affacciarmi alla terrazza, o alla finestra, innamorarsi di un raggio di sole, fissare la vicina che stende i panni con precisione, e poi sentire una campanella suonare in una scuola vuota come lo è un po’ anche il mio cuore. In tutto questo, intorno a me, vedo veramente poca, pochissima collaborazione. Pochi sono quelli chiusi in casa come me. L’altro giorno mentre andavo a fare la mia spesa settimanale ho visto gente seduta sulle panchine, per lo più signori anziani. Qui nella mia via, negli ultimi giorni, i parenti vengono a salutare i residenti “perché per Pasqua non ci si vede, ci siamo fermati a fare un saluto”. Questi due dei diversi esempi che le potrei portare…Mi stavo chiedendo sig. Sindaco, sono scema io a starmene chiusa in casa? Io bramo il giorno in cui finalmente mi sarà concesso di poter tornare nel mio paesino a salutare anche se solo da lontano i miei genitori, mia nonna, mia sorella… Come immagino tutti desiderino questo! Ma perché non vengono rispettate le regole? Perché ci ostiniamo a credere che tutto questo sia un gioco: un “Mosca cieca” in grande

stile, dove noi siamo quelli bendati che vaghiamo ignari e liberi? Ma il virus ci vede bene e non risparmia nessuno. Vorrei che gli altri facessero come me, anche se so che non è semplice, vorrei che si impegnassero come mi sto impegnando io. Più sto a casa oggi, prima tornerò al lavoro domani... Spero. Ho bisogno di lavorare. Prima di tutto questo, avevo dei progetti, un futuro che stavo cercando di costruire insieme al mio ragazzo, adesso si è tutto “congelato” fino a non so quando, ce la faremo a riprenderci? A mantenerci il nostro lavoro? A poter portare avanti i progetti che faticosamente stavamo cercando di costruire? Mi fa tanta rabbia sapere che ci sono persone a cui non importa della mia incolumità e del mio futuro, mentre io sto chiusa qua dentro per rispettare la loro incolumità e il loro futuro. Mi scusi lo sfogo e se mi sono dilungata troppo, spero che trovi il tempo di leggere queste mie righe, e che in qualche modo nel suo piccolo lei possa ammonire ulteriormente quelle persone che si ostinano a “fare come gli pare”.

Coronavirus I casi positivi di questa settimana in Mugello e Valdisieve Purtroppo si registrano anche nuovi decessi

Questa settimana, da giovedì 9 aprile a mercoledì 16 aprile, i bollettini dell’ASL Toscana Centro hanno registrato 32 casi positivi al tampone nel Mugello e 33 casi positivi in Valdisieve. Purtroppo tre decessi a Borgo San Lorenzo. Non c’è da abbassare la guardia, c’è da impegnarsi a rispettare le norme vigenti anti contagio, alle quali si aggiunge l’obbligatorietà della mascherina. In questo modo ne usciremo. Comune

Casi

Barberino di Mugello

2

Borgo San Lorenzo

7

Dicomano

7

Pelago

8

Rufina

8

San Godenzo

5

Scarperia e San Piero

3

Vaglia

5

Vicchio

3

Pontassieve

16

Londa

1 TOTALE

65

Decessi

3

3


Attualità - Coronavirus

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

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Borgo San Lorenzo

La Lega “Vigileremo sui buoni spesa una tantum”

I consiglieri del Gruppo Lega di Borgo San Lorenzo, Claudio Ticci e Francesco Atria, hanno scritto un comunicato per esprimere la loro opinione sui buoni spesa assegnati dall’Amministrazione borghigiana, in particolare su chi è stato escluso dall’assegnazione. “La Giunta borghigiana - inizia il comunicato della Lega Borgo San Lorenzo - ha deliberato il 02/04/2020 l’avviso per l’as-

segnazione dei Buoni Spesa a favore di persone o famiglie in condizione di disagio economico e sociale. Dalla lista dei beneficiari sono esclusi i possessori di risparmi presso banca, posta ecc >3000 euro (+1500 euro per ogni componente) e i nuclei familiari con Reddito Netto mensile, tolto il canone d’affitto, >600 euro (+200 euro per ogni componente). Leggiamo anche che la precedenza sarà data a co-

loro che a causa dell’emergenza hanno avuto un’improvvisa perdita di reddito. A questi si aggiungono anche i soggetti già in carico ai servizi sociali a cui saranno valutate anche situazione di marginalità e indigenza”. “In merito - continuano i consiglieri Francesco Atria e Claudio Ticci - alla veridicità di quanto autodichiarato dai richiedenti l’amministrazione dichiara che provvederà a controllare,

a campione, SOLO il 10% delle domande presentate. Noi ascoltiamo tutti i cittadini e le attività economiche, indipendente dal colore politico o nazione di provenienza e dall’ascolto è emerso che sono molti coloro che rimarranno fuori da questa forma di assistenzialismo seppur minimo. A nostro avviso i buoni spesa devono essere soprattutto per coloro che, a seguito della chiusura della propria attività o dif-

ficoltà nate in questo periodo, non riescono a portare a tavola beni di prima necessità. Infatti da decreto del Governo, ne sono escluse tutte le categorie che sono già aiutate da altri percorsi e da tempo”. “Perciò, visto - concludono Atria e Ticci - che non pare ci sia la volontà da parte di molti né di collaborare con l’opposizione né di riiniziare l’attività consiliare attraverso piattaforme on-line, come

Consiglieri, nell’espletamento della nostra funzione chiederemo, tramite accesso agli atti, tutti i documenti a noi necessari per verificare la correttezza e la veridicità di questa operazione. Saremo attenti e vigili, spettatori e parte attiva nel controllo di tutto questo. In ottica di trasparenza e garanzia dell’operato dell’amministrazione verso i cittadini che già si sono fatti sentire. Vedremo il futuro cosa ci dirà in merito”.

Borgo San Lorenzo

PD e Gruppo Civico: “Ruolo fondamentale dei comuni nell’emergenza”

I Gruppi consiliari PD e il Gruppo Civico hanno diffuso un comunicato, nel quale ricorda il fondamentale ruolo assunto dai Comuni del Mugello nella gestione di questa epidemia. “La situazione - si legge nel comunicato - creata dal coronavirus, oltre a mettere sotto pressione la salvaguardia della salute di tutti i cittadini e impoverire ogni settore della nostra economia, sta generando gravissimi impatti economici sui bilanci dei Comuni, anche per i maggiori costi che si stanno sostenendo e dovranno essere sostenuti. Non va dimenticato il fondamentale ruo-

lo dei Comuni nel soddisfare i bisogni delle persone più in difficoltà e nell’erogazione dei servizi indispensabili. Questo ruolo, che viene svolto in ogni momento, è aggravato nelle situazioni di crisi come quella attuale. Citando l’esempio più noto, tutta l’operazione di diffusione delle mascherine, in particolare per gli over 65, e poi per tutta la popolazione, è stata gestita dai Comuni, con l’utilizzo di tutte le risorse possibili e grazie al fondamentale apporto dei volontari, senza i quali niente sarebbe stato possibile. Così come di fondamentale importanza è stato l’apporto

del Comune per il sostegno all’istruzione, contribuendo all’acquisto e alla consegna dei dispositivi informatici e al servizio di fotocopie per chi ne necessita. Infine, altro esempio, l’erogazione dei buoni spesa è tutta nelle mani dei Comuni. Senza dimenticare che anche in questo periodo gli enti comunali devono continuare a svolgere i ruoli e le funzioni che ogni giorno sono tenuti a soddisfare. L’attuale decreto “Cura Italia” ha fornito alcune risposte alle difficoltà socio-economiche che il nostro Paese sta attraversando, ed ha anche previsto la possibilità

per i Comuni di utilizzare gli avanzi di amministrazione. Ma come rilevato a partire dal Presidente dell’Anci Antonio Decaro questo non è ancora sufficiente. Per questo, allineandoci all’appello sottoscritto da centinaia di sindaci e rivolto al premier Giuseppe Conte, siamo a richiedere che nel decreto di aprile i Comuni vengano considerati meritevoli di maggiori attenzioni economiche e organizzative, inserendoli, per esempio, tra i settori in crisi in conseguenza dell’emergenza, al pari di altri settori economici. Inoltre: - Prevedere ingenti risorse

da destinare ai Comuni, istituendo un Fondo speciale per i Comuni - Farsi promotori presso le banche per la sospensione delle rate dei mutui per il 2020 - Consentire ai Comuni di contrarre mutui per attivare e mantenere servizi legati all’emergenza coronavirus, o comunque essenziali ai fini dei servizi garantire alla popolazione e della ripresa delle attività locali, anche attraverso trasferimenti di risorse dallo Stato dietro idonee garanzie - Conferire ai Sindaci i poteri necessari per operare con la massima celerità e pron-

tezza per velocizzare le opere più importanti e la ripartenza dei cantieri attraverso uno snellimento ed una sburocratizzazione di tutti i procedimenti amministrativi Convinti - conclude il comunicato PD e Gruppo Civico che il tutto debba servire a dare immediata risposta alle necessità dei cittadini ed essere in grado, dopo la fase più acuta dell’emergenza, di poter avviare la cosiddetta “fase due” con la massima prontezza, dato che il lavoro da fare per riportare il Paese alla normalità sarà consistente, cogliendo l’occasione, magari, per curare alcuni malfunzionamenti”.

Scarperia e San Piero

Dal Sindaco: “Grazie ai volontari”

Il sindaco Ignesti ha voluto ringraziare le tante associazioni impegnate nella distribuzione di beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà, comprese le uova di Pasqua per quei bambini. “Oggi un ringraziamento particolare da parte di tutti deve andare a quei volontari,nostri concittadini, - scrive il Sindaco Ignesti - che in questa set-

timana attraverso la distribuzione di pacchi alimentari, hanno permesso a molte famiglie del nostro Comune ,che in questi giorni si sono trovate in difficoltà economiche a causa del covid -19, di poter ricevere beni di prima necessità per trascorrere almeno la Pasqua in Serenità. Infatti grazie alle Misericordie di Scarperia e San Piero a

Sieve, alle Pro Loco di Scarperia e San Piero a Sieve, alle due Parrocchie, al Punto di Collegamento di Scarperia insieme alla Caritas di San Piero a Sieve hanno consegnato generi alimentari e beni di prima necessità ad oltre 100 nuclei familiari”. “Tutto questo – continua il sindaco Ignesti - grazie anche alle attività economiche

Scarperia e San Piero

del nostro Comune che hanno permesso la raccolta del Banco Alimentare tramite la loro attività, oltre a quelle che hanno donato direttamente ad esso. Infine grazie al contributo del Centro Polivalente di San’Agata e alla Consulta dei Genitori di San Piero a Sieve sono state donate una trentina di Uova di Cioc-

Una targa ricorderà il Dr. Iannucci agli ambulatori del Distretto di Scarperia

I tre gruppi consiliari del Comune di Scarperia e San Piero presenteranno nel prossimo Consiglio Comunale una mozione unitaria inerente la richiesta di intitolazione degli studi medici del Distretto Socio Sanitario di Scarperia alla memoria del Dott. Giandomenico Iannucci. Il Capogruppo del Centrosinistra per Scarperia e San Piero Fabio Gucci commenta: “Riteniamo sia un atto doveroso nei confronti sia del professionista che della persona: il Dott. Iannucci si è preso cura della salute dei nostri concittadini per più di vent’anni,

con estrema gentilezza e disponibilità, guadagnandosi la stima e l’affetto dei suoi assistiti e non solo, come dimostrano le tante testimonianze di cordoglio espresse sui social o direttamente al Sindaco, ai Consiglieri e all’Amministrazione Comunale. Con gli altri Capigruppo abbiamo ritenuto fosse importante condividere questa Mozione: pensiamo che attraverso questa iniziativa, ricordando il Dott. Iannucci si possa manifestare il riconoscimento della collettività a tutto il personale sanitario, che sta pagando un prezzo altissimo a causa della pandemia”.

colato e Materiale Scolastico ad altrettanti bambini presenti nelle famiglie assistite in questi giorni dal volontariato nell’abitato di San Piero a Sieve. Altre 30 uova sono state messe a disposizione per i bambini facenti parte dei nuclei familiari che gravitano su Scarperia. Le persone che

donano un po’ del loro tempo per gli altri non ci possono che fare emozionare sempre e a maggior ragione in questo momento difficile per tutti. Soprattutto a Pasqua dove la simbologia del Passaggio possa davvero significare una speranza di rinascita per noi tutti e per tutto il nostro paese”.

Mugello Mascherine: scatta l’obbligatorietà nei comuni del Mugello

Quasi tutti i comuni del Mugello hanno terminato la distribuzione delle mascherine inviate dalla Regione Toscana ad ogni cittadino. La maggior parte dei Comuni del Mugello ci hanno dato conferma dell’avvenuta distribuzione delle mascherine, così da questa settimana diventano obbligatorie. A Firenzuola, Marradi, Dicomano e Vicchio sono obbligatorie già dalla scorsa settimana, così come in altri Comuni mugellani più piccoli, come Rufina e Londa. Mentre questa settimana hanno comunicato il termine della consegna e così l’avvio dell’obbligatorietà Borgo San Lorenzo e Scarperia e San Piero.

Marradi La raccolta fondi a sostegno dei cittadini ha raccolto già più di 6000 euro

Le parole del sindaco Triberti sulla solidarietà dei suoi coincittadini marradesi. La raccolta fondi “Il cuore di Marradi- un aiuto per ripartire” a sostegno dei cittadini che si stanno trovando in crisi economica a causa del coronavirus, ha già raccolto in pochi giorni, oltre 6000 euro. “Marradi - ha commentato il sindaco Tommaso Triberti - sta dimostrando ancora una volta il suo saper essere comunità, specialmente nel momento del bisogno. Però possiamo fare di più!”. Si può contribuire con un bonifico all’IBAN IT45P0200837941000401384771, con causale “EMERGENZA CORONAVIRUS MARRADI”.


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Attualità - Coronavirus

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Dicomano

Polpette per cani. Al veleno

Le proteste di Donatella. Gli interventi del Sindaco e del Consigliere Giannelli Polpette avvelenate sono state disseminate intorno al Palazzetto dello sport, una delle zone dove i dicomanesi portano i cani a fare la giratina. Il cane di Donatella Turchi c’è rimasto. Lo racconta sui social. “ Oggi pomeriggio in zona palazzetto è stato avvelenato un cane. Qualche “bravo cittadino” ha piazzato alcuni bocconi avvelenati. Perché? In queste ultime settimane di distanziamento sociale cani e padroni non sono visti di buon occhio. Hanno la colpa di poter uscire 2/3 volte al giorno. Lo fanno, anzi lo facciamo abitualmente con o senza Covid con il freddo, con il caldo, con la pioggia. Ma oggi quelle che fino ad ieri erano considerati da molti rotture di scatole sono diventati privilegi. In questi ultimi giorni alcuni di noi sono stati più volte apostrofati da “bravi cittadini” per queste brevi passeggiate, trattati con disprezzo. Ma quei “bravi cittadini” oltre che un livore costante hanno la memoria corta. Non ricordano che questi detestabili pelosi sono spesso gioia per bambini, conso-

lazione per i vecchi, sollievo per le persone malate, compagni per i loro padroni. Oggi invece costituiscono solo un fastidio, irritante, nel vederli passeggiare con i loro padroni che, peraltro quando necessariamente escono per le passeggiate temono gli stessi contagi di coloro che cani non ne hanno. E per questo anche quando si incontrano stanno ben distanziati. Bene. Come si fa allora per eliminare questo sentimento di livore e invidia che cresce? Si va alla radice , si avvelenano i cani così finiscono anche le passeggiate dei padroni. Ecco vorrei dire a quei “bravi cittadini” che mi/ci fanno davvero compassione ...neppure con la tragedia del coronavirus hanno saputo cogliere l’occasione per diventare persone civili, migliori”. Il Sindaco Passiatore ha rilanciato il post ricordando che chi pone esche o bocconi avvelenati commette un reato penale ai sensi dell art.544/ter c.p. oltre che correre il rischio, se individuati, di prendere una “fraccata di legnate”. E Giampaolo Giannelli, capogruppo di Forza Italia ha rincarato: “Ricordiamo che in caso di uccisione e maltratta-

mento di animali si commette un reato penale, oltre ad un atto che, nel caso della morte per avvelenamento, provoca atroci sofferenze nell’animale, oltre al dolore inimmaginabile per il proprietario. Oltre a stigmatizzare duramente questi episodi, lanciamo un duplice appello - continua Giannelli -. Da una parte, nei limiti del possibile, esortiamo l’amministrazione comunale con la polizia municipale, ad aumentare i controlli, nelle zone dove è risaputo che la gente porta i propri animali ad espletare i necessari bisogni fisiologici, e anche alle Forze dell’Ordine presenti sul territorio. Sappiamo che si tratta di Forze che sono fortemente impegnate a evitare che i cittadini contravvengano alle disposi-

zioni sul Coronavirus; ma chi compie questi gesti, tra l’altro, contravviene anche ai “decreti anticovid” e quindi andrebbe punito in maniera esemplare per vari motivi. L’altro appello è rivolto alla popolazione: aiutiamoci l’un l’altro, facciamo segnalazioni, stiamo vigili (nei limiti previsti dagli obblighi attuali) in modo tale dai individuare questi delinquenti e punirli con la massima severità. Questi sciacalli che compiono questi episodi - conclude Giannelli - magari ce l’hanno coi cani, e i loro porprietari, perchè escono fuori; beh si dovrebbero ricordare, ovviamente, che un cane non può espletare i propri bisogni fisiologici in casa. Occorre quindi azionare il cervello, ed evitare, una volta per tutte, comportamenti indegni e vigliacchi”.

Mugello - Valdisieve

Unicoop Firenze: inviati 12.260 euro di buoni spesa

Sono stati inviati questa settimana 3.420 euro in buoni spesa alle associazioni del territorio di Borgo San Lorenzo e Vicchio, ed altri 8.840 a quelle della Valdisieve. I buoni sono messi a disposizione da Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie per sostenere chi in questo periodo di emergenza sanitaria vive in condizioni di difficoltà economica. Verranno recapitati alle associazioni di volontariato con cui Cooperativa e Fondazione collaborano per le iniziative solidali, come la raccolta alimentare, che a loro volta li assegneranno alle persone bisognose. Nel dettaglio i buoni per il Mugello verranno distribuiti a Misericordia San Piero a Sieve, Associazione Arca, Associazione Il Mulino Onlus, Progetto Accoglienza, Misericordia Borgo San Lorenzo, Misericordia Scarperia, Caritas Borgo San Lorenzo, Volontarinsieme di Vicchio, Associa-

zione CAT. Mentre quelli per la Valdisieve a Caritas Parrocchia S.Maria a Dicomano, Caritas Parrocchiale San Martino a Rufina, Confraternita di Misericordia di Pontassieve O.d.V, Caritas Parrocchiale San Giovanni Battista a Remole e Croce Azzurra I buoni, del valore di 20 euro ciascuno, potranno essere spesi nei punti vendita Unicoop Firenze nelle prossime settimane. L’importo è relativo alle raccolte alimentari della sezione soci Coop di Borgo San Lorenzo del 2019 e alla campagna di solidarietà Natale Insieme della Fondazione Il Cuore si scioglie. Nel mese di dicembre l’iniziativa ha visto partecipare tante persone il cui contributo è stato raddoppiato dalla Fondazione per un totale complessivo di 200.000 euro che sono stati suddivisi sui diversi territori. Si intensifica così un’attività solidale che la Cooperativa e la Fondazione portano avanti da sempre, con un impegno che

diventa ancora più importante in questo momento di grave crisi economica ed incertezza dovuta all’emergenza Coronavirus, con tante famiglie che non hanno le risorse per fare la spesa. “La solidarietà non si ferma in tempi di Coronavirus – fanno sapere dalla sezione soci Coop di Borgo San Lorenzo – Con i buoni distribuiti alle associazioni di volontariato sosteniamo le persone che ogni giorno hanno difficoltà a portare un pasto a tavola. L’emergenza alimentare è una delle criticità a cui prestiamo la massima attenzione, con diverse iniziative durante l’anno. Con questi buoni spesa vogliamo dare una speranza a chi a causa della crisi economica innescata dal Coronavirus si trova ad affrontare povertà e solitudine”. “Nelle ultime settimane abbiamo visto aumentare a dismisura il numero e la gravità delle situazioni di emergenza alimentare.

La povertà causata dal Coronavirus ha colpito intere famiglie e singoli individui, alla prese con difficoltà economiche per cui anche fare la spesa diventa difficile. Grazie ai buoni spesa di Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie riusciamo a dare risposte a situazioni molto diverse fra loro, ma anche molto precarie” fanno sapere dalle associazioni. Intanto in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze è attivo il progetto Spesa Sospesa, con l’obiettivo di raccogliere fondi per offrire una spesa alle persone bisognose, ancora più vulnerabili in questo momento di emergenza sanitaria e crisi economica. Il progetto permette a tutti, facendo la spesa, di contribuire alle casse dei Coop.Fi con almeno un euro o 100 punti della carta socio, un piccolo segnale per pensare a chi sta peggio. La Fondazione Il Cuore si scioglie raddoppierà quanto raccolto.

Segue dalla prima - Mugello

Solidarietà e proteste per il licenziamento di Gabriele Sarti nella cooperativa. Se si è arrivati al licenziamento di un lavoratore per essersi attivato in difesa della salute dei lavoratori in generale è frutto della deregolamentazione del mercato del lavoro portato avanti in questi anni dai governi sia di “centro-destra” sia di “centro-sinistra”, compreso il governo attuale del trasformista e liberale e ora presidenzialista Conte, in particolare anche con l’abolizione dell’ articolo 18 dello Statuto dei lavoratori attuato dal jobs act di Renzi”. “Ritengono, altresì, grave il comportamento - dichiarano i rappresentanti della RSU della

CHI-MA - della suddetta cooperativa in relazione all’emergenza in atto causata dall’epidemia Covid-19, che impone, a norma di decreto legge, di dotare tutti i lavoratori degli strumenti ed azioni atti a lavorare in sicurezza. Infine, auspicano un immediato e pronto reintegro del lavoratore Gabriele Sarti nel proprio posto di lavoro, affinché non passi l’idea che chi protesta per rivendicare i propri diritti sia licenziato ingiustamente”. Anche dall’Unione Sindacale di Base Firenze arriva un altro appello per reintegrare Gabriele Sarti nel suo posto di lavoro : “Il

licenziamento di Gabriele Sarti deve rientrare! ATI lo deve reintegrare nel suo posto di lavoro! ATI non ha adottato le misure adeguate per la prevenzione dal contagio dei lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti! Misure fondamentali anche per evitare che il diffondersi del contagio tra i lavoratori, che può mettere a rischio non solo gli operatori di servizi indispensabili, ma anche tutta la popolazione”. “Chiediamo – continuano dal sindacato - , quindi, ad ALIA ed ai Comuni che la compongono, responsabili pubblici dell’appalto a ATI di procedere per: l’ap-

Vicchio 25 aprile 1945-25 aprile 2020 75° Anniversario della Liberazione

La ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione quest'anno ricade in un momento particolarmente difficile in piena emergenza sanitaria a causa del covid-19, con la popolazione chiamata a rispettare stringenti normative atte alla riduzione del rischio di contagio. Con il pensiero ed il dolore per le migliaia di vittime avute in tutto il paese, ci sentiamo comunque in dovere di ricordare un anniversario così importante in quanto la sconfitta dell'oppressione nazifascista rappresentò l'alba di una nuova era democratica .Il nostro paese contribuì alla liberazione con la fattiva presenza delle brigate partigiane e pagò un grosso tributo carico di morte e distruzione che non riuscì a piegare la tenace resistenza del popolo vicchiese e per "l'ammirevole esempio di coraggio ,di spirito di libertà e di amor patrio" il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2004 conferì al comune di Vicchio la Medaglia d' Argento al Merito Civile. Alle 11 il sindaco deporrà una corona al Monumento di caduti.A coloro che in vario modo contribuirono alla riconquista della libertà, vogliamo dedicare una poesia di Gianni Rodari ,del quale ricorre il 40°della morte, la quale rappresenta un indelebile ricordo di chi perse la vita combattendo e un monito a mantenere alta l'attenzione contro ogni revisionismo storico che offuschi i valori della Resistenza. LA MADRE DEL PARTIGIANO Sulla neve bianca c'è una macchia color vermiglio, è il sangue, il sangue di mio figlio, morto per la libertà. Quando il sole la neve scioglie un fiore rosso vedi spuntare: o tu che passi ,non lo strappare è il fiore della libertà. Quando scesero i partigiani a liberare le nostre case sui monti azzurri mio figlio rimase a far la guardia alla libertà.

Mugello Weekend pasquale intenso di controlli della Polizia Municipale

La Polizia Municipale ha svolto ben 172 controlli nei due giorni di festa, 16 sanzionati. Pattugliamenti e controlli sul rispetto dei divieti e restrizioni agli spostamenti nel lungo weekend pasquale in Mugello. Sul territorio di competenza, da venerdì 10 a lunedì 13 aprile le pattuglie della Polizia municipale Unione Mugello hanno controllato complessivamente 587 persone (172 tra Pasqua e Pasquetta) e 53 esercizi commerciali (solo venerdì e sabato), accertando 16 violazioni. Sono state sanzionate in particolare persone intente a fare jogging.

Borgo San Lorenzo Didattica a distanza: consegnati pc e attrezzature informatiche

Al via anche il servizio di stampa e consegna dei compiti.Sono 120 i dispositivi informatici (PC portatitili, tablet ed altre attrezzature informatiche) acquistati dalla scuola, grazie anche al contributo del Comune, e distribuiti dai volontari della protezione civile e delle associazioni che hanno aderito al progetto della Spesa a Domicilio, con 15 volontari impegnati in questi giorni nella consegna alle famiglie. Obiettivo del progetto: garantire il diritto allo studio a tutti, senza lasciare nessuno indietro. Il Comune ha attivato un ulteriore sostegno per le famiglie in difficoltà con la didattica a distanza: grazie al supporto dell’ ufficio scuola saranno stampati dall’Amministrazione le fotocopie dei compiti e consegnati ai bambini a casa tramite la rete della Spesa a Domicilio. “Questo risultato - sottolinea la Vice-Sindaco Cristina Becchi - è stato possibile perché scuola, Amministrazione comunale e rete dei volontari sono stati capaci di convidere una necessità e di mettersi a disposizione in questo momento difficile. Anche se l’attività nelle scuole è sospesa, la scuola non si ferma, e devo dire grazie al corpo docente che sta lavorando attraverso il sistema di didattica a distanza per e con i nostri ragazzi. A maggior ragione adesso è fondamentale che tutte le famiglie possano accedere con PC e adeguata connessione a questo nuovo metodo didattico”.

Vicchio Niente TARI per negozi e aziende chiuse

plicazione immediata delle misure previste per la prevenzione del contagio tra i lavoratori e la richiesta ad ATI di revoca immediata del licenziamento e il reintegro di Gabriele Sarti al suo posto di lavoro”. (J.P.)

E’ sufficiente compilare un modello disponibile sul sito del comune. Per le attività economiche (negozi, laboratori, fabbriche, esercizi pubblici, ristoranti, studi ed uffici ecc.) costrette da norme statali a chiudere l’attività per l’emergenza coronavirus, l’amministrazione vicchiese ha previsto la possibilità, di non tassare l’immobile occupato per il periodo durante il quale si protrae l’impossibilità di esercitare la propria attività oppure di tassarla, se del caso, con diversa tariffazione (ad esempio bar che hanno esercitato meramente l’attività di tabacchi). “Con questa misura urgente, approvata dall’amministrazione nella giunta del 9 aprile, - ha commentato il vice sindaco Laura Bacciotti, - intendiamo dare un concreto sostegno economico alle nostre imprese che si trovano ad affrontare questa emergenza”.


Attualità - Coronavirus

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Mugello

Mugello

Riparte la selvicoltura. L’Unione dei Comuni esprime soddisfazione

Come rende noto la Regione Toscana, la silvicoltura e le attività forestali sono state inserite tra le attività produttive essenziali dall’ultimo DPCM. Riprende le attività il settore forestale, tra cui anche la manutenzione e pulitura dei boschi, necessaria per la prevenzione degli incendi. La Regione ricorda che resta indispensabile l’applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il

contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro, riferibili ad esempio al trasporto delle persone sui mezzi di lavoro, oltre alla particolare raccomandazione di lavorare in sicurezza anche nel bosco, utilizzando i dispositivi anti contagio. “Si tratta di un settore importante se non indispensabile – dicono il presidente dell’Unione Moschetti e l’assessore all’Agricoltura Ignesti.- per il

nostro territorio, vista l’estesa superficie forestale presente. L’attività di gestione dei boschi sana, corretta e sostenibile permette un presidio costante del territorio, la conservazione dell’ecosistema, la valorizzazione di beni naturali come il legno, l’approvvigionamento di legna per riscaldamento dando lavoro e reddito ad aziende agroforestali e selvicolturali. Anche l’Unione

Mugello

dei Comuni aveva sollecitato la ripresa al Governo e in particolare al ministro dell’Agricoltura, evidenziando peraltro alcune storture interpretative sulle precedenti limitazioni. Si tratta di un segnale positivo, e ci impegneremo subito a dare proroga al taglio, almeno fino al 30 aprile, in attesa anche di note più esplicite su taglio e pulitura boschi da parte della Regione”.

Riaprono gli Uffici Postali di Contea, Cavallina e Galliano

Lo hanno comunicato i Sindaci di Dicomano e Barberino di Mugello. Il sindaco di Dicomano, Stefano Passiatore ha comunicato la riapertura dell’Ufficio di Contea: “Da questa settimana riapre l’Ufficio Postale di Contea in Via Mozza. L’ufficio sarà aperto mercoledì e venerdì (la mattina, dalle 8:20 alle 13:35). Vi ricordo di recarvi in posta solo per cose non rimandabili e che è obbligatorio l’uso della mascherine (e consigliato quello dei guanti)”. Mentre il sindaco di Barberino di Mugello, Giampiero Mongatti, ha informa-

to la cittadinanza che questa settimana Poste Italiane riaprirà l’Ufficio Postale di Cavallina, dal Martedì al Venerdì dalle 8:20 alle 13:45. Apertura anche per l’Ufficio Postale di Galliano, il venerdì, dalle 8,20 alle 13,45. “Una notizia che ci fa ben sperare anche per le prossime settimane - commenta il Sindaco di Barberino Giampiero Mongatti - . Confidiamo che Poste abbia quindi recepito le nostre istanze e che ristabilisca in maniera stabile giorni ed orari di apertura consoni alla situazione”.

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Proroga fino al 30 aprile del taglio bosco sotto gli 800 metri

Proroga di 15 giorni, al 30 aprile, per il taglio dei boschi al di sotto degli 800 metri. Ugualmente prorogate sono le attività di esbosco, che devono quindi terminare entro il 30 maggio. Lo rende noto l’Unione dei Comuni del Mugello, venendo incontro alle necessità determinate dall’interruzione delle attività dovuta alle misure adottate dal governo. Nell’atto assunto dall’ente si stabilisce “ai sensi dell’art. 11, comma 3 del Regolamento di attuazione della Legge Forestale, approvato con D.P.G.R. n° 48/R del 08/08/2003, la proroga di 15 giorni del periodo di taglio dei boschi cedui posti nel territorio dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, compreso il territorio del comune di Vaglia”. Quindi, fino al 30 aprile. Il taglio dei boschi cedui posti a quota inferiore agli 800 metri, si precisa, è consentito limitatamente a coloro che alla data del 15 aprile hanno già iniziato i lavori o hanno un titolo autorizzativo valido; per le dichiarazioni di taglio che rientrano nel periodo di proroga; per i tagli liberamente eseguibili. La decisione è stata presa anche per consentire una manutenzione del bosco fitosanitaria e in funzione di prevenzione degli incendi.

Marradi Aggiornamento raccolta rifiuti L’Isola ecologica per ora rimane chiusa.

Il Comune di Marradi informa i cittadini in merito alla raccolta rifiuti ed alle variazioni assunte dal gestore: “A seguito dei provvedimenti adottati dal gestore rispetto alla pandemia da Covid-19, l’isola ecologica è stata chiusa nel mese di Marzo, come precedentemente comunicato. Al momento non è fissata la data per la riapertura. Si informa la cittadinanza che resta attivo il servizio di raccolta carta il venerdì mattina. Per gli altri materiali riciclabili (come plastica e vetro) si consiglia di utilizzare le campane che sono poste sul territorio comunale”.

Vicchio Banco Alimentare: un ringraziamento ed un appello

Il Banco Alimentare di Vicchio ha voluto ringraziare pubblicamente per alcune importanti donazioni ricevute, sperando che questi gesti possano essere da esempio per altri coincittadini. “In questo momento - scrivono dal Banco Alimentare Vicchio - così tragico non mancano per fortuna persone generose che pensano a quelli che stanno peggio di tutti e hanno bisogno persino delle cose più elementari, come un pacco di pasta o una scatoletta di tonno. Così il titolare di una piccola attività d’impresa locale e alcune famiglie, senza chiedere pubblicità, hanno offerto ai volontari del Banco Alimentare di Vicchio somme tutt’altro che irrilevanti per l’acquisto di prodotti di prima necessità. Queste azioni devono essere conosciute -e ci auguriamo, imitate - da altri concittadini per soddisfare le richieste di aiuto che si fanno sempre più pressanti nella nostra comunità”. Per informazioni rivolgersi a: Anna(cell. 3471104925) o a Fosco(cell.3713315751).

Borgo San Lorenzo Novità nella raccolta dei rifiuti

Non portate gli abiti usati ai cassonetti gialli. Ancora chiuso il deposito di Rabatta A Borgo, con l’emergenza in corso e le prescrizioni previste dal Decreto del Presidente el Consiglio dei Ministri, si è reso necessario rivedere anche l’erogazione delle prestazioni di igiene urbana da parte di ALIA. A seguito della riorganizzazione di alcuni servizi è possibile che le operazioni di spazzamento subiscano modifiche di orari e/o modalità. Ricordiamo che è ancora in vigore l’ordinanza comunale che sospende i divieti di sosta legati al servizio. Il centro di raccolta di Rabatta risulta ancora chiuso ed è sospeso al momento il servizio di raccolta ingombranti a domicilio. Sospeso anche il ritiro del materiale dai cassoni gialli della raccolta degli abiti usati. I contenitori, per il momento, non vengono svuotati. Per questo l’Amministrazione chiede ai cittadini di non portare materiali alle postazioni per evitare che si accumuli al di fuori dei cassoni.

Mugello L’asta artistica ha avuto successo. Raccolti per l’Ospedale 8.820

L’asta di street art, arte, comics e ‘hand crafts’ organizzata lo scorso week end di Pasqua, 11 e 12 aprile, su Instagram per supportare i progetti intra ed extra ospedalieri legati all’emergenza Covid19 in Mugello è stata un grandissimo successo. Ben 123 gli artisti (89 sezione ‘street art’, 19 ‘hand crafts e arte dal Mugello’, 15 sezione ‘comics’) che hanno aderito all’iniziativa donando una o più opere per la raccolta fondi artistica per l’Ospedale del Mugello. Dalla sezione ‘street art’, seguita dall’artista fiorentina col cuore mugellano C_ska, con artisti da tutta Italia e anche dall’estero sono arrivati ben 6.080 euro, dalla sezione seguita dall’altra artista mugellana _quieora altri 1.780 euro, dalla sezione ‘comics’ altre 960 euro. Un grande successo quindi che dimostra ancora una volta, usando le parole del dott. Bandini, primario di Cardiologia all’ospedale del Mugello, nonché tramite tra l’associazione CORE onlus che si occupa della gestione delle donazioni e l’Ospedale, che: ‘Non esiste ospedale senza territorio e non esiste territorio senza ospedale’.


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Attualità

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Mugello

Sandra Cerbai sulla ristrutturazione Ospedale... E non è polemica

Sandra Cerbai, Presidente del Comitato per la “ Salvaguardia dell’ospedale del Mugello e la tutela della salute dei cittadini”, dopo l’annuncio sulla stampa dellaffidamento dei lavori di ristrutturazione dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo, ci ha scritto un comunicato molto dettagliato e preciso con la sua opinione a riguardo. Mi ero ripromessa di non fare polemiche, dato il momento ma, dopo l’annuncio apparso sulla stampa, riguardo alla ristrutturazione del nostro ospedale, un annuncio, secondo me, inopportuno, proprio dato il momento, ho pensato che riflettere sulla realtà non è polemica, che puntualizzare e fare chiarezza, è invece d’obbligo e giusto. Ho aspettato molto per far sedimentare l’informazione e non lasciarmi trasportare dai sospetti prima, e dalla rabbia poi. Perché i sospetti? Perché l’annuncio della ristrutturazione dell’ospedale, è già apparso sui giornali almeno 3 o 4 volte ma, sempre, senza nessun esito. Premesso che il sindaco è il garante della salute dei propri concittadini, vorremmo aspettarci da tutti gli 8 sindaci del Mugello una posizione di maggior

controllo, più decisa e ferma, nel chiedere approfondimenti sul nuovo cronoprogramma dei lavori che, come mi era stato detto e come è evidente a tutti, sono slittati e non di poco, nell’indifferenza di chi avrebbe dovuto controllare il rispetto dei tempi. Dato il perpetuarsi degli annunci, e data la cronica incapacità di mantenere quanto promesso, sia da parte della dirigenza Asl, sia da parte della Regione, sono andata a cercare la documentazione. Ecco cosa ho trovato: <<Procedura svolta in modalità telematica per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione della direzione lavori e contabilità e del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per i lavori di ristrutturazione ed ampliamento, con adeguamento sismico del presidio ospedaliero del Mugello.>> CIG: 80452362C6 CUP: D69J18000050005 Importo totale a base d’asta Euro 2.546.669,82 ( IVA ed oneri previdenziali esclusi). Poi, col ribasso, all’asta, del 42,30%, più iva e oneri previdenziali, si arriva ad un totale di

Euro 1.864.410,86. Nel progetto che ci fu presentato nel maggio 2018, si trova stanziato un importo analogo a quello della base d’asta, per: 1) progettazione definitiva ed esecutiva; 2) direzione lavori e coordinamento della sicurezza; Dovremmo gioire? Non credo, a meno che non ci si dica “meglio tardi che mai”, perché siamo in notevole ritardo rispetto a quanto garantito. E non c’è da gioire anche per un’altra ragione: è stato saltato l’avvio dell’adeguamento sismico con la partenza dei lavori propedeutici (realizzazione della nuova centrale tecnologica e l’edificio a ciò destinato) che dovevano partire l’1/05/2019, anche questi più volte annunciati ma mai eseguiti. La tragedia che stiamo vivendo ha rivelato come fosse stata ridotta quasi al collasso la sanità italiana che, solo grazie alla preparazione professionale e lo spirito di abnegazione del personale sanitario, è riuscita ad arginare l‘emergenza, un personale sempre in prima linea, anche se allo sbaraglio, disarmato come un guerriero senza elmo e senza scudo. Più di cento medici e cir-

ca 30 infermieri sono morti, per non citare i contagiati. Ci sarà qualcuno (magari fra quelli che hanno costretto molti medici al prepensionamento in nome di una logica economica) che, almeno dentro di sé, ammetterà un “mea culpa”? L’Italia è dovuta correre a reperire spazi, costruire ospedali da campo, mobilitare l’esercito, reclutare medici ed infermieri per accudire i contagiati che si stavano ammassando nei corridoi dei nostri ospedali, non più attrezzati per far fronte a ogni qualsivoglia emergenza. Quanto sarebbero stati utili tutti quegli ospedali di periferia, chiusi in nome del rispamio! (e ci hanno provato anche col nostro!).E sì, che ai tempi della Sars, l’allarme era stato dato! Avremo imparato, da questa ecatombe, che dobbiamo essere preparati a tali evenienze e non dover correre ai ripari? Sono almeno 37 i miliardi tolti alla sanità pubblica, e non lo dice la sottoscritta, lo dice la Corte dei Conti. Eppure dovrebbe essere lampante che, risparmiare sulla sanità è un danno, mentre investire su di essa è un investimento per tutta la collettività.

E allora, proprio ora l’annuncio avrebbe dovuto essere: <<L’ospedale del Mugello deve essere ricostruito ex-novo!>> E non solo perché ci sarebbe dovuto, ma anche perché, da un punto di vista economico, non è un buon investimento impiegare 36 milioni in una struttura vecchia, quando con altri 24 (che sono una goccia nel mare che ci è stato tolto), l’ospedale può essere costruito con gli spazi, le attrezzature, l’impiantistica, adeguati ai tempi. C’è poi una cosa che sembra continuare a sfuggire a tutti: - L’ingegner Meucci, responsabile del progetto di ristrutturazione e riqualificazione, parla di incognita riguardo all’operazione dell’adeguamento sismico che dovrà essere fatto “sui 305 pilastri che sostengono l’ospedale del Mugello, a causa della distribuzione impiantistica al livello del piano interrato che, essendo stata installata in assenza di altri vincoli, chiaramente non è del tutto compatibile con questo tipo di operazione.” (verbale dell’assemblea dell’Unione del maggio 2018). Vorranno almeno dirci se questa incognita è stata risolta o se si naviga alla cieca?

-L’ing. Meucci dice anche “… sono circa 400 gli edifici già realizzati con questa tecnologia che, diciamo, non viene solitamente utilizzata per l’adeguamento di edifici esistenti, bensì va usata più sul nuovo perché, in realtà, è molto facile da installare un isolatore sismico in una struttura di nuova costruzione, molto più difficile andare ad installare in un edificio già esistente.”(verbale dell’assemblea dell’Unione del maggio 2018). Vorremmo, quanto meno, essere rassicurati, e non solo verbalmente, che su tutto ciò venga fatta chiarezza per evitare di far partire i lavori col rischio poi di fermarli, davanti al primo intoppo. La politica aveva fatto due grandi cose,: la riforma ospedaliera (ministro PSI L.Mariotti) nel 1968 e la riforma del Sistema Sanitario Nazionale (legge 833) nel 1978; quella riforma fece del nostro sistema il migliore al mondo. Poi, sempre la politica, ha commesso un errore: ha regionalizzato la sanità pubblica (2001); da allora abbiamo iniziato la strada in discesa, arrivando quasi al collasso, ben prima del coronavirus.

Eolico Vicchio-Dicomano

Idra dalla parte dei cittadini: “Ci vuole partecipazione e trasparenza”

L’associazione Idra ha diffuso un comunicato, nel quale afferma di essere dalla parte dei cittadini che vogliono sospendere il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto di un impianto eolico tra Vicchio e Dicomano, in questo momento di emergenza sanitaria che esclude dal procedimento la partecipazione dei cittadini. “Dopo il durissimo colpo - si legge nel comunicato di Idra - inferto all’economia dall’at-

tuale emergenza sanitaria, rischiamo di passare direttamente a un’emergenza democratica. Applicare il cosiddetto “modello Genova” a una pletora di opere pubbliche permetterebbe di eludere il confronto con la cittadinanza e le associazioni, senza una valutazione delle alternative esistenti, utilizzando la reale urgenza di alleviare la gravissima crisi economica e sociale del Paese per scansare le “lungaggini” dei controlli, della valutazione

Rufina Per Pasqua una settimana di incendi.. Purtroppo

Ancora incendi, ben due , a Petrognano e nei pressi di Pomino, nel Comune di Rufina. Si pensa ad un piromane. Scrive infatti il Sindaco Maida: “Dopo l’incendio di Petrognano, anche il 13 aprile, si è verificato un incendio; qualche deficiente sta creando tantissimi problemi, non c’è pace. Il solito cretino ha appiccato il fuoco sopra la fattoria di Pomino in località “la caciaia”. Il fuoco è stato spento, hanno seguito le operazioni di bonifica. Questo deficiente prima o poi lo prenderemo, abbiamo fatto anche il controllo del territorio anche con il drone. Ai vigili del fuoco e ai ragazzi della VAB Valdisieve il mio grazie di cuore..... ragazzi arriveranno giornate migliori”Diversi gli incendi segnalati questa settimana; tutti piccoli, tutti domati dai vigili del fuoco e dalla VAB. Ma il problema è che si distraggono forze e impegno dall’emergenza Coronavirus e ovviamente per chi deve spostarsi e incontrare altre persone per intervenire aumentano i rischi di contagio. Come ricordava il nostro Claudio Gherardini questo è un momento di siccità, quasi da estate e gli incendi non si viluppano per autocombustione. Senza pensare a incendi dolosi, questi, probabilmente, sono dovuti alla disattenzione; la solita cicca buttata dal finestrino o qualcosa del genere. (P.M.)

Barberino di Mugello Incendio in pineta Interviene VAB Mugello

Giovedì scorso, 9 aprile, è stato un giorno intenso per la VAB Mugello che, durante la consueta consegna delle mascherine alla popolazione, è dovuta intervenire per un incendio a Barberino di Mugello. Nel resoconto della VAB Mugello si legge”19 dei nostri volontari erano in giro a consegnare mascherine alla popolazione; dulcis in fundo alle 17.40 la centrale ci ha attivato per un incendio in pineta nel comune Barberino di Mugello”.

ambientale, della comparazione fra costi e benefici sociali. Un rischio del genere sussiste concretamente in Mugello, col progetto di impianto eolico sulla dorsale appenninica in località Monte Giogo di Villore, Comune di Vicchio (Firenze), e in località Monte Giogo di Corella, Comune di Dicomano (Firenze). Per giunta il lockdown a cui soggiacciono la Toscana e l’Italia sospende diritti costituzionali fondamentali come la libertà di circolazione (Art. 16) e di riunione (Art. 17): limitazioni che impediscono la libera espressione del confronto, del dissenso e dell’interlocuzione”. “Idra supporta - continua il

comunicato - quindi la petizione per la sospensione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto, che prevede – si legge nelle carte - la realizzazione di un impianto composto da 8 aerogeneratori di altezza massima con le seguenti caratteristiche: altezza ≤ 99 metri; diametro rotore ≤ 138 metri; potenza totale massima impianto: 29,6 MW. E’ stata formalizzata pertanto dall’associazione ecologista fiorentina una richiesta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi affinché sia prevista, parallelamente all’emergenza legata al COVID 19, una sospensiva di tutti gli atti ammi-

nistrativi connessi al procedimento autorizzativo dell’impianto, facendo quindi decorrere i termini per la presentazione delle Osservazioni – come chiede la petizione popolare - a partire dalla data di ripristino della piena libertà di circolazione, di riunione, di documentazione, di ispezione del territorio necessaria per informare adeguatamente la popolazione. Correttamente, infatti, l’Osservatorio Civico sul Progetto Eolico “Giogo di Villore” rivendica il dirittodovere di discutere e soppesare con la cittadinanza i vantaggi e i problemi ambientali connessi alla realizzazione di un’opera così imponente: un

cantiere vasto e complesso, elettrodotti, nuova viabilità, alti piloni d’acciaio i cui effetti collaterali interesserebbero un ecosistema fragile e prezioso come il crinale appenninico”. “Proprio in momenti così gravi come quello attuale – osserva Idra - bisogna difendere anzitutto il diritto al confronto e al dibattito, per evitare derive autoritarie e scongiurare rischi di infiltrazione di ambiguità nelle pieghe di progetti non adeguatamente conosciuti e condivisi, come certe cronache paiono attestare proprio nel settore dell’energia eolica, altrove, in Italia”.

Polcanto

La solita cicca e...incendio alla Tassaia In Tassaia non ci si fa mancare niente e il 10 aprile abbiamo avuto un incendio tipicamente “estivo”, tanto per avvantaggiarsi. Su per la strada, nel bosco, ci sono tante belle case di tutti i tipi e poi le rovine del borgo della Badia del Buon Sollazzo dove oramai non si sollazza nessuno da tempo, ma ieri qualcuno di passaggio c’era e dai resti inceneriti degli arbusti sembra di capire che sia stata la classica cicca gettata a terra che ha bruciato un pezzo di terreno a pochi metri da una abitazione. Elicottero e diversi mezzi dei Vigili del Fuoco e le fiamme sono state spente anche con questa siccità terribile che rende un ramoscello molto pericoloso. Cicche per terra e l’abitudine indefessa di bruciare gli scarti di potatura e magari anche qualcos’altro, sono abitudini che nemmeno la pandemia è riuscita a fermare. Capita ancora anche in pie-

na estate di vedere cicche volare dai finestrini delle auto anche in campagna. Basterebbe ispezionare le auto dei fumatori. Se il portacenere è nuovo di zecca allora state certi che le cicche volano fuori. La macchina perde valore se il portacenere è bruciacchiato. (SOB). Attualmente in tutta la Toscana è vietato qualsiasi abbruciamento ma, cari mugellani, se vi affacciate alla finestra sul verde, prima o poi un pennacchio di fumo lo vedete. E se poi a “fare i’ foco” è un vostro conoscente, se gli dite qualcosa vi manda anche a quel paese. Allora potete chiamare il numero della sala operativa regionale 800425425 che invia un mezzo antincendio. MA.... Per capire meglio vi riporto una parte del comunicato della Regione Toscana: “...Si tratta di uno sforzo importante per tutto il sistema regionale e per gli enti locali, che si sono dovuti attivare a

causa della negligenza anche di coloro che non rispettano il divieto assoluto di abbruciamento ormai in vigore fino al 15 aprile. La situazione meteo attuale, che non prevede piogge importanti necessarie a scongiurare il rischio incendi, impone il richiamo a tutti nel porre la massima attenzione al rispetto del divieto assoluto accensione abbruciamenti e nell’evitare uso di fiamme libere in campagna nonché ad evitare qualsiasi tipo di lavoro che possa generare scintille. Tutto questo anche per evitare di sottrarre risorse importanti all’emergenza Coronavirus e non sottoporre chi interviene al rischio infezione oppure a dover ricorrere a cure sanitarie anche per infortuni banali in un momento in cui è necessario non intasare i nostri ospedali...” Pare chiaro no? Ma ci sono sempre quelli che: “ io lo so fare i’ foco, non mi rompere”.

MA: ..il fuoco è come il virus e ora sappiamo bene cosa accade quando sfugge una scintilla. Per i capricci del contadino ecco cosa dice ancora la Regione Toscana: “...In questo periodo sono state complessivamente impiegate - soprattutto negli ultimi 2 giorni - 48 squadre del Coordinamento volontariato toscano, una ventina fra squadre di operai e direttori operazioni, tre elicotteri con più di 50 ore di volo, numerose squadre dei Vigili del fuoco in supporto e varie pattuglie delle forze dell’ordine per la chiusura delle strade e per le indagini sulle origini degli eventi...” 68 squadre e 3 elicotteri per 20 ore! Gli incendi non avvengono per autocombustione. Rubano denaro e tolgono forze alle altre emergenze. Andrebbero fatti pagare a quelli che: “i’ campo l’è mio e ci fo i che mi pare”. Claudio Gherardini


Lettere e lettori

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Dal lettori

Ricordo di Daniele Mongardi

A Palazzuolo sul Senio è morto, il 14 aprile, Daniele Mongardi in un tragico infortunio, mentre tagliava un albero. Lo ricorda un suo collega e amico, Fiorello Marcheselli nostro lettore e collaboratore. Caro Daniele, ho saputo dell’infortunio -che Ti è stato letale- e sono rimasto attonito, incredulo, rattristato ed amareggiato; dato che ci eravamo sentiti telefonicamente sabato mattina 11 aprile u.s. alle 11. Ci eravamo conosciuti giusto 50 anni fa alle superiori, quanto Tu stavi a pensione da una famiglia di Via Reginaldo Giuliani -a poche centinaia di metri dall’Istitu-

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LE VIGNETTE DI FABIO BUFFA

to- (non potendo fare il pendolare da Palazzuolo sul Senio), e più volte abbiamo studiato insieme. Poi le nostre vite nei decenni si sono a volte incrociate o sfiorate, e ci siamo consigliati, confrontati, alcune volte abbiamo collaborato e sei sempre stato persona corretta e seria. Condoglianze sincere a Tua moglie Margherita e famiglia tutta. Ciao amico, R.I.P. Fiorello Marcheselli Anche a nome di: Alberto, Enrico, Giampiero, Luciano P., Luciano S., Luigi, Massimo, Mauro, Patrizio, Pierangelo, Renzo, Roberto, Stefano, Valerio, Ugo, s.s.a.

Vicchio

Cordoglio per la morte di Giancarlo Carotti

E’ venuto a mancare Giancarlo Carotti, uno dei primi sei allievi della scuola di Barbiana e attuale presidente della Fondazione Don Milani. Lo annuncia il sindaco di Vicchio Filippo Carla’ Campa, che ha espresso la sua vicinanza alla famiglia, ricordando il suo impegno e la fedeltà agli insegnamenti di Don Lorenzo Milani.

RICORDI Ricordo di Lina Adini, vedova Rossi

24 aprile 2000 – 24 aprile 2020 Sono trascorsi ormai vent’anni da quando hai lasciato i tuoi cari, ma noi siamo sicure che, dal cielo, ci guidi e ci proteggi: continui ad essere il nostro angelo custode. Noi, per parte nostra, seguiamo gli insegnamenti che ci hai lasciato. Le Tue parole erano di voler bene a tutti e di far visita a coloro che ne hanno bisogno: mai in un momento come questo più vere, anche se dobbiamo limitarci ai pensieri ed alle preghiere. Ricordiamo che hai sempre detto: “Qui sono nata e vissuta, fino a quando il Nostro Signore Gesù mi terrà anche le pietre mi fanno compagnia”. Un ulteriore insegnamento, in giorni nei quali pare che ci manchi tutto, anche se, in realtà, abbiamo ognuno le nostre pietre a cui attaccarci. Silvana, Lucia e Gaia.

Londa

Rufina

Le condoglianze del Sindaco per la scomparsa di Romano Bettini

“Ci ha lasciato una grande persona,un grande uomo,uno sportivo straordinario,un amico di tutti i Rufinesi: Romano Bettini. – scive il Sindaco Maida - Romano era semplicemente l’anima dell’Audax Rufina, il pilastro che per una vita intera ha sorretto la società sportiva, senza di Lui niente sarà come prima. Romano era tutto, massaggiatore, accompagnatore, dirigente,

consulente, infermiere,ma soprattutto padre, nonno,e amico di decine di generazioni di ragazzi. Il sorriso di Romano era uno di quei rari sorrisi che illuminavano le nostre giornate al campo sportivo,aveva un sorriso contagioso un rispetto per tutti come pochi. Forse in pochi sanno che Romano Bettini oltre a essere stato un parrucchiere di prima scelta, era impegnato

in politica nel partito socialista italiano. Negli anni ’80 era stato consigliere comunale e con il suo impegno ha contribuito alla crescita della nostra comunità .Quando perdi qualcuno che ti è caro,spendi molte energie nel tentativo di reagire nella maniera giusta,ma non esiste una maniera giusta! Forse il modo migliore per onorare la memoria di chi se n’è andato è...continuare a vivere! Noi vivremo nel ricordo di Romano e non dimenticheremo quello che ha fatto per tutta la nostra comunità . “La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte,è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato,che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato “. Alla moglie e ai figli le mie più sentite condoglianze a nome di tutti i rufinesi. Addio Romano.....riposa in pace”. Sulla pagina Facebook de Il Galletto in molti hanno ricordato Romano e fatto le condoglianze

alla famiglia. Tra gli altri: Che brutta notizia. Un grande persona, con un cuore buono ed il sorriso contagioso. Avrà sempre un posto nella parte più profonda di me. Buon viaggio Romano. (Pietro) Riposa in pace mitico massaggiatore (Matteo)

Il comune ricorda l’appuntato Bruno Creuso

Il Sindaco Cuoretti e l’amministrazione comunale esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia Creuso per la scomparsa del loro caro, deceduto all’età di 81 anni per cause naturali. Per molti anni l’appuntato Bruno Creuso ha prestato servizio presso la stazione di Londa dei Carabinieri. Una figura di riferimento per tutta la cittadinanza, ben voluto ed apprezzato per la sua disponibilità e gentilezza. “Un doveroso omaggio - scrive il Sindaco -a chi tanto ha fatto per il nostro paese”.


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Lettere e lettori

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Riflessioni

Guardiamo al futuro. Prepariamoci alla ripresa

Pubblichiamo questa riflessione sulla situazione attuale e su cosa ci aspetta di Rodolfo Ridolfi capogruppo del Centrodestra nell’Unione dei comuni del Mugello. “Prorogare le misure di contenimento è facile, il problema è cosa fare dopo. Non abbiamo sentito una strategia su come controlleremo l’epidemia e su come ricostruire un Paese in profonda sofferenza. Le commissioni vanno bene, ma serve la politica, quella che decide e risolve. Vorrei un governo che governi con gli uomini migliori e competenti di tutte le forze politiche. In questa drammatica situazione per l’Italia come consiglieri comunali di Forza Italia nei Comuni del Mugello ed Alto Mugello, molti di noi si sono ispirati ad un imperativo categorico: niente scontri in questa fase, se vogliamo guardare al futuro c’è una precondizione: coesione, unità, condivisione, altrimenti non si va da nessuna parte. Devo dire che alcuni sindaci di centro-sinistra si sono comportati correttamente informandoci costantemente discutendo con noi le migliori soluzioni da adottare ascoltando i nostri suggerimenti. Così non è stato purtroppo in molti altri contesti comunali, regionali e soprattutto a livello nazionale. Ma oggi vorrei parlare solo di futuro, continuando a smorzare le polemiche maggioranzaopposizione, che pure potrebbero legittimamente manifestarsi, per ragionare su come contribuire a far ripartire questo Paese per un nuovo inizio che chiede un’operazione verità sulla crisi e le strategie per la ripartenza, marcando la distanza da chi fra gli alleati ha sbagliato quando in difformità dal voto degli italiani ci ha regalato Conte ed i cinque stelle proprio come fanno ora in barba alla volontà popolare Renzi ed il Pd. L’Italia ha bisogno per rialzarsi economicamente dopo aver difeso il bene primario della salute dei suoi cittadini di utilizzare a tutti i livelli tutti gli strumenti a di-

sposizione, senza pregiudizi ideologici, non possiamo permettercelo. Bisogna guardare ai fatti alla nostra disponibilità nei confronti del Governo la maggioranza parlamentare e soprattutto Conte, nonostante gli inviti del Presidente della Repubblica, finora ha risposto con poca attenzione e ingiustificate polemiche, come nella conferenza di Conte dell’altra sera quando ha attaccato Salvini e la Meloni dimenticando che chi è al governo ha un dovere di responsabilità in più, non si attacca l’opposizione a reti unificate e senza contraddittorio. I fatti: per la nostra esperienza sul territorio registriamo che l’unico intervento che sta andando a buon fine è quello dei buoni spesa messo in campo attraverso le Amministrazioni Comunali, che ovviamente deve essere completato e ripetuto. Per il resto non è possibile che a 5-6 settimane dal lockdown non sia arrivato un euro a nessuno, cassintegrati, imprese, famiglie, partite IVA che aspettano ancora i pochi 600 euro. All’estero i soldi stanziati sono arrivati in pochi giorni sui conti correnti dei cittadini. Serve chiarezza, immediatezza e semplicità. Non si possono fare Dpcm in serie, decreti da 100 pagine e cambiare le autocertificazioni 5 volte. Manca una strategia. Non si può navigare e vista e rincorrere i problemi. Noi insistiamo: Una moratoria per il 2020 sugli adempimenti fiscali e contributivi per chi è stato colpito dalla crisi, come turismo, spettacolo, commercio non food etc. Non si possono rinviare le scadenze di un mese alla volta, è un’agonia. A chi è stato in prima linea va aumentato sensibilmente lo stipendio, penso a medici infermieri e a tutti coloro che hanno operato in prima linea. Nel settore privato vanno azzerate le tasse ai lavoratori

La poesia di Ezio Alessio Gensini

Se trovi un minuto Dedicato a tutti coloro, non solo anziani, che in questo momento stanno soffrendo, fino a mancargli l’aria, da soli.

dell’alimentare e affini. E poi alle imprese non basta solo la liquidità per ripartire. Ci vuole anche un risarcimento per il periodo di chiusura, ci sono filiere che avranno danni per mesi se non per anni. Come Forza Italia abbiamo proposto fin dall’inizio della crisi sanitaria 100 miliardi, compresi i 25 stanziati a marzo e non ancora spesi. In aprile c’è da fare il Def e nessuno ha ancora detto una parola chiara su questa crisi. Quest’anno rischiamo meno 11-12% di Pil e poi un rimbalzo del 6-7% l’anno dopo. Sono cifre mai viste, choc spaventosi che rischiano di ammazzare l’economia e la società italiana. Se continuiamo a navigare a vista rischiamo grosso, a fine mese comincia la stagione della valutazione del rating del nostro debito e noi siamo a due passi dal livello spazzatura.

Londa

Se subissimo un downgrade sarebbe difficile anche per la Bce continuare a comprare i nostri titoli. Serve un’operazione di concretezza per dare risposte prima di tutto alla gente e poi anche ai mercati. II Fondo disoccupazione e i finanziamenti della Bei sono utili ma non risolutivi. Quanto al Mes, l’Italia ci ha messo dentro 14 miliardi di euro, ora prendiamoci i 36 che ci spettano, dato che è una linea di credito senza condizioni, per rifare la nostra Sanità. Non vorrei regalarli agli altri per ragioni di pregiudizio ideologico. Vanno usati tutti i fondi disponibili e subito. Per quanto riguarda i coronabond Il punto centrale è capire le condizioni. Se è un fondo con garanzie europee, a tassi bassi e alta potenza da 500-1.000 miliardi, evviva. Ma se non ci sta la Germania, non serve a nulla”.

“Se trovi un minuto per chiamare, chiama. Se trovi un minuto per pensarmi, pensami. Se trovi un minuto perchè io possa abbracciarti, fermati. Essenze sparse tra il sapere e il profumo. Odori e sapori forti di cibo esotico. L’attesa del tempo che passa e deve passare. Tic-tac-tic-tac e ancora e ancora, poi ancora e ancora. Poi l’aria ti riempirà i polmoni e un abbraccio il cuore. Il sole scalderà l’anima. Vita nuova, diversamente vissuta. Gelato amaro sciolto nella pazienza esaurita. Filamento d’argento e mare in primavera. Sabbia nelle scarpe consumate a parlare”. ( Ezio Alessio Gensini)

Dai lettori La bella iniziativa del forno Rossi a Vicchio

Si stringono nuove amicizie alla faccia del virus

Al tempo del COVID19, costretti in casa, nonostante la primavera, rimasti soli per le vicende della vita, spesso si diviene vittime della tristezza. Gli anziani spesso vivono dentro la solitudine che li avvolge invisibile ma pesante, ma a Londa può accadere che il telefono squilli inaspettato e che una voce dall’altro capo del filo dia un buongiorno, raro ormai, quando anche gli incontri per strada, quotidiani scambi di saluti e commenti, sono proibiti. Quella voce amica desta stupore e grande piacere. Uno o una sconosciuta ha pensato che era bello e giusto scaldare la vita solitaria di qualcuno con parole cordiali, antidoto alla piaga peggiore per anziani soli: sentirsi soli. L’idea di dare vita alla Staffetta della Solidarietà è nata da Barbara Cagnacci e dai suoi tanti contatti e amici. “Cosa possia-

mo fare? Come possiamo contribuire alla lotta contro la pandemia?” Ed ecco la semplice quanto straordinaria risposta. Facciamo una rete di amicizie nuove usando il telefono. Chiamiamo le persone che vivono da sole e ora non possono uscire di casa. Salutiamole, sentiamo come stanno, se hanno bisogno di qualcosa. Così è nata la Staffetta, che ha aumentato notevolmente le amicizie a Londa, quando meno ce lo aspettavamo. Quando sembrava che gli amici fossero lontani e proibito vederli. Sono ormai una quarantina i membri del gruppo WhatsApp, le staffette che hanno iniziato dai conoscenti a cercare i nuovi amici e amiche da chiamare e con le quali fare amicizia. Perno logistico dell’iniziativa è l’edicola del paese, dove Giulia raccoglie i messaggi e le indica-

zioni per le nuove telefonate. Quaranta staffette avranno fatto oramai almeno un centinaio di nuove amicizie e i nuovi amici e amiche hanno sempre gradito l’inaspettata, improvvisa, voce che li ha chiamati e la nuova esperienza è reciproca. Perché lo stupore è reciproco. Chi chiama scopre quanto dolce sia allacciare un nuo-

Un lettore ci ha voluto raccontare la bella iniziativa del forno Rossi a Vicchio. Nel nostro comune al termine della veglia pasquale è consuetudine benedire i panellini che poi vengono mangiati per Pasqua; da anni il forno Rossi ha fornito, gratuitamente, panellini alla Parrocchia di Caselle e i fedeli che li prendevano facevano una offerta alla chiesa. Quest’anno, come ben sappiamo, non c’è stata la S.Messa il sabato di Pasqua, non c’è stata la benedizione dei panellini, ecc. (tutto questo, giustamente, per rispettare le dispovo contatto umano seppur te- sizioni governative). Il forno Rossi ha avuto un’idea che lefonico e chi sente squillare ha sistemato diverse cose: ha deciso di fare egualmenil proprio telefono, poco abi- te un certo numero di panellini, li ha fatti benedire dai tuato a squillare, scopre di sacerdoti di Vicchio (grazie anche a loro) e li ha mesnon essere solo e di avere una si a disposizione dei clienti. Chi andava al forno poteva nuova amicizia così gradita e prendere il panellino senza pagarlo e, se voleva, poteva piacevole.A Londa le amicizie lasciare un’offerta destinata al nostro ospedale di Borgo San Lorenzo. Sono stati raccolti e versati circa 500 euro. sono in netto aumento! Le staffette promettono una Grazie per questo bel gesto a Letizia, Claudio , Ignazia grande festa alla fine della crisi. e a tutti i clienti che hanno contribuito con la loro offerta. Dai Italia che ce la facciamo anche questa volta. Alla faccia del virus!!! Claudio Gherardini Un cliente.


Lettere e lettori

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

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I giorni del Covid 19 Dal Diario della Letizia

La Letizia è un fiume in piena. Un fiume d’idee e di parole. In questi giorni ci ha raccontato di se stessa, degli amici, dei familiari, di Dicomano. Ha ringraziato, ha pregato, ha amato il suo paese e tanta gente, ha bevuto… Non ce la facciamo a contenere tutto ciò in una pagina di giornale. Vi proponiamo solo qualche estratto dal suo Diario; per il resto vi rimandiamo al nostro sito www.ilgallettosteriaegiornale.it Buona lettura “Dicomano, giorno trenta” I nostri dottori, ragazzi!!!

Questo progetto sta iniziando davvero ad appassionarmi, principalmente perché negli ultimi giorni vu mi dite tutti di Si. Vi posso chiamare alle dieci la sera, alle dieci e cinque vu siete belle pronti e pettinati. Bravi, così vi voglio. Questo periodo finirà, ma alla fine probabilmente io ne sentirò la nostalgia. O rimetticeli quattro dottori sorridenti, tutti in fila su un ponte alle due e mezzo sotto il sole. Non mi ricapiterà mai.Infatti mi son anche un po’ emozionata. Mi mancano un po’ i miei set studiati, la luce come dico io, l’ora giusta, i vestiti in tono e i miei fondali … e poi la calma prima di scattare, ma questa street photography d’assalto ha il suo fascino, devo ammetterlo. In questo venerdì di passione ho radunato in Via Cesare Battisti minimo 250 kili di pura scienza per quasi 60 secondi. Guardate come son belli, tutti lì in fila, sorridenti sotto quelle mascherine. I nostri dottori,ragazzi. Belli come il sole. Ma quante volte ci hanno rassicurato? Quante volte ci hanno curato? Quante brontolato? (il Massai a me spesso.. lo fo sempre arrabbiare).In questo paese silenzioso, dove i campanelli delle case hanno smesso di suonare, è arrivato il vostro giorno, grandi uomini e grandi donne. Dicomano intero vi ringrazia per tutto quello che da sempre fate per noi: ci sopportate quando ci fa male un dito e ci supportate quando invece le cose si fanno più serie. Siete gli angeli di questo paese da sempre e noi non smetteremo mai di ringraziarvi (e nemmeno di farvi arrabbiare quando ci fa male un dito). Grazie per la pazienza, grazie per esser lì a rischiare in prima linea, per aver combattuto questo nemico invisibile spesso senza armi, ma con l’onestà e la tenacia che da sempre vi contraddistingue … grazie anche a nome di noi poveri mortali, ipocondriaci, psicopatici che vi s’è chiamato tre o quattro volte al giorno. Ormai siete parte di ogni nostra famiglia, sapete tutto, passato, presente e futuro, e soprattutto ogni debolezza di ciascun dicomanese. E nonostante tutto continuate comunque a volerci bene…si, si. Si sà: vu volete fate i duri ma sotto, sotto vu ci volete bene. Grazie, per esserci… perché senza di voi saremmo tutti perduti. Soprattutto in questo periodo. La Letizia

“Dicomano, giorno trentadue”

#andrattuttobere #amarodelcapo #spettacolareghiacciato

Evaporata in una nuvola rossa in una delle mille feritoie del pomeriggio di Pasqua, cercherò di scrivere anche oggi qualcosa di sensato. É difficile. Più di sempre. Il pranzo è stato bello, ho cucinato quasi decentemente (non al pari della Patrizia), ma era tutto mangiabile, via. Finito di cucinare siam partiti con gli Spritz, per poi passare ad altro e finire sempre a tavola a chiaccherare alle 15.45’con Gabry che ha scoperto, con uno stupore e una gioia oserei dire VIRALI, che sulla bottiglia dell’amaro del capo c è inciso la frase “sempre ad maiora”. (Vi vedo sai… tutti su google a vedere icche vuol dire… ignoranti. Noi ci siamo già stati alle 15.46 e si sa di già …) Comunque tutto ok. Di fame non siam morti. É stato anche bello cucinare insieme. Io lo sapete che dico sempre la verità vero? Tg3, galletto, Cnn, o diario segreto che sia, dico e scrivo sempre la verità. Ecco. lo farò anche oggi. Oggi mi manca il Capretti. Maremma come mi manca. Piu strane son le feste più mi manca. Oggi mi son tornate in mente delle scene assurde, soprattutto ricordandomi i miei primi passi da giovane sulla via dell’alcol. (Inizia ad assomigliare ad un diario degli alcolisti anonimi, devo darmi una regolata). Aspettavo a gloria le comunioni di famiglia per bere la sangria del Capretti. Chi non ha mai bevuto tale bevanda non puo dire di aver vissuto veramente. I’ mi babbo faceva la sangria solo per le feste davvero importanti, e a volte, per quelle proprio massicce, la faceva in due versioni. Rossa e bianca. Ah. Che gioia. Nessuno ha piu rifatto la sangria buona in quel modo. Quello che volevo dire oggi è che ho pensato tanto a chi ha perso qualcuno di importante in questo periodo. Le mancanze sono tremende, lacerano dentro. Ma i ricordi belli sono più forti, e fanno sempre sorridere, perché nessuno muore mai davvero se continua a esistere nei nostri cuori. La Letizia La foto di oggi è un elogio alle peschine della Patrizia, l’unica cosa fotografabile di oggi. Sempre ad maiora.

“Dicomano, giorno trentuno”

Sarà una festa diversa, è vero. Ma quello che conta, come tutti gli anni è che sia alcolica. Auguri ragazzi. Vi voglio bene a tutti. Oggi è tutto strano. Sta per arrivare la prima Pasqua che non passeremo tutti insieme in famiglia. In trentasei anni non era mai successo. Ci sarebbero stati mille escamotage per ritrovarsi, ma abbiamo deciso di rispettare le regole al 100%. Ce ne son state di Pasque strane, anche molto più tristi in passato, ma eravamo sempre insieme. Una volta ci morì pure il gatto la mattina di Pasqua.. si pianse tutto il giorno, anche il Capretti. Però eravamo insieme. Nulla via, prendiamo il lato positivo: accettiamo il fatto di stare separati ora per abbracciarci più forte prima possibile. (ufff. questa frase l’ho scritta ma inizia a starmi un po’ sulle scatole…) Dobbiamo stare calmi, accettare e cambiare le abitudini. Facciamolo almeno per salvare il Natale! No via, son sicura che manca poco. Mi immagino già l’edizione straordinaria di Conte in mondovisione alle 23.45 pm che, in piedi sulla scrivania con la cravatta legata in fronte tipo Sandokan, urlerà che è tutto finito. Arriverà quel giorno ragazzi, arriverà. Nel frattempo non ci resta che sognare cosa faremo alla riapertura del mondo. Un paio di cose iniziano a mancarmi davvero. Mi manca il profumo del caffè passando davanti ai bar, mi mancano le facce della gente del mercato del sabato, mi mancano i tortelli di Sergio portati a casa la domenica, mi manca andare al cimitero dal Capretti quando voglio, mi mancano i nostri clienti dentro al negozio che chiedono cose assurde e non essenziali, mi manca incontrarvi per la strada per caso, mi mancano anche gli auguri “anche a te e famiglia”. Però visto che dobbiamo concentrarci su quello che abbiamo e non su quello che ci manca, la cosa positiva di oggi è che per Pasqua, ok, non avremo il supermegapranzosquisito della Patrizia, ma avremo il supermegavino di Frascole. Eh si. Perchè google mi ha comunicato che la cantina aperta più vicina a me è a Frascole, e che oltre ad essere aperta consegna pure a casa. Sull’autocertificazione per andare a ritirare c’ho scritto “MOTIVI ESTREMI DI SOPRAVVIVENZA ALLA PASQUA”. Sarà una festa diversa, è vero. Ma quello che conta, come tutti gli anni è che sia alcolica. Auguri ragazzi. Vi voglio bene a tutti.Stiamo a casa e beviamoci su (senza esagerare anche se non c’è nemmeno da guidare). La Letizia

“Dicomano, giorno trentaquattro”

Mi chiedo ancora come sia possibile che dopo trentaquattro giorni siate sempre costì a leggere questi poemi che io stessa non sopporto più. Mi sto incredibilmente sulle p..scatole anche da sola, a giornate alterne. Eppure voi mi leggete. Vu siete strani. Ma strani, strani. Con una lentezza snervante sembra che la lunga strada verso la normalità sia stata imboccata, ma oggi è stata una giornataccia. Le giornatacce si riconoscon subito, a volte ancor prima di aprire gli occhi. Ti giran le scatole di già e ancora devi scendere dal letto. E tutto quello che capita dopo è solo una conferma. A volte non è che uno c’ha Saturno contro, Saturno ti sputa proprio addosso fino a sera, ma capita. Qualcuno disse “Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime; ma poi ci sono giorni pieni d’amore che ci danno il coraggio di andare avanti per tutti gli altri giorni.” E comunque anche le giornatacce hanno qualcosa di bello. Oggi infatti son successe ben due cose bellissime. La prima la aspettavo con ansia da un mese. Una di quelle cose che sapevo che sarebbero risuccesse, ma in questo periodo niente è scontato e le certezze son poche e titubanti.. Invece oggi basta dubbi: è successo. Damiano è tornato a lavorare (sottolineo, senza la caraffa di spritz che mi aveva promesso) e dopo dieci minuti la mi sorella ha esordito con “UN TU MI SEI MANCATO PER NULLA “. Hanno leticato tutto il giorno. Mi erano mancati. La seconda cosa bella mi rende fiera di essere dicomanese: un gruppo di ragazzi ha devoluto in beneficienza la propria quota del fantacalcio. (1000 euro, mica spiccioli) Questa notizia m’ha fatto bene al cuore. Lo vedete come siete meravigliosamente belli dicomanesi? Bravi! Se ognuno di noi continuerà a fare qualcosa di buono, diventeremo forti e invincibili. Quindi, resistiamo gente e continuiamo belli così. E se vi annoiate venite a comprare qualcosa (di utile e urgente) dal Capretti, se siete fortunati potrete assistere a una classica litigata Damiano/Caterina e andrete via molto più felici di quando siete arrivati. Vi lascio con una frase che mi è sempre piaciuta un sacco… “Dio trasforma i bruchi in farfalle, la sabbia in perle e il carbone in diamanti sfruttando il tempo e la pressione. Sta lavorando anche per te.” Chissà dopo questo tempo, cosa diventeremo…


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Tra storia e cronaca

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Vaglia

Lunedi' di Pasqua 1944 L’eccidio di Cerreto Maggio Il Sindaco Borchi rievoca con un lungo racconto quel giorno tragico del 1944 che quest’anno non si è potuto celebrare in altro modo. “Sono gelato dal freddo!”. Ma forse può più l'ansia. Hans, di Amburgo, diciannove anni, recluta della Goering, è alla sua prima azione di guerra. In realtà non ha capito bene contro che nemico deve battersi: “Banditi sono, terroristi!”. Gli hanno detto che devono spazzare via questi partigiani che un mese fa hanno avuto la sfrontatezza di tendere un agguato ad un convoglio ferroviario di suoi commilitoni. Ed un'altra volta, appena pochi giorni prima, hanno ucciso sulla strada, che ha appena percorso, che va da Firenze a quel Nord, che lo riporterebbe alla sua casa agognata, altri 5-6 soldati tedeschi. Si nascondono nei boschi infidi di questo monte, di cui a buio, ben prima dell'alba, se ne intravede appena la sagoma scura. Don Mario, parroco di Cerreto Maggio, è ancora a letto, nella sua canonica. E' il lunedì dell'Angelo del 1944. 10 aprile. Sa che lo aspetta un'intensa giornata di funzioni. “Raus, raus...”Il sergente ordina e stimola gli uomini, un centina-

io, a scendere dalle camionette. Si schierano, hanno con loro il Mauser, bombe a mano, ma anche mitragliatrici e mortai. Hans è tra gli ultimi della fila, inesperto, quasi timido, si protegge, nell'animo, dietro i camerati veterani. L'ufficiale che guida la colonna è arrivato davanti ad una prima casa. Scalcia contro la porta. La tensione monta, mista alla paura, i soldati, eccitati, aspirano solo a buttarsi nell'azione. Un uomo robusto socchiude titubante la porta. Viene letteralmente gettato di lato mentre i soldati urlanti irrompono nella casa spianando le mitragliette. “Ma cosa fanno a quelle donne!?” Hans è rimasto in disparte. Non capisce: “Questi sono civili, non sono armati!....”. I suoi camerati trovano un fucile da caccia, vanno dall'uomo robusto che balbetta appena. Lo portano fuori, lui urla, le donne si disperano. Gli scaricano addosso l'intero caricatore di una Luger. Il gelo e lo stupore prendono Hans: è la prima volta che vede il sangue di un uomo che schizza insieme alla materia cerebrale imbrattando gli stivali del suo giustiziere. Intanto Don Mario ha sentito delle detonazioni provenire da

San Godenzo Il ricordo dell’eccidio di Castagno del 13 aprile 1944

Il Sindaco Piani di San Godenzo ha inviato un messaggio per ricordare l’eccidio avvenuto a Castagno d’Andrea il 13 aprile 1944. Non c’è stata quest’anno la cerimonia nel luogo dell’eccidio, sempre promossa dal Comune e dall’Associazione nazionale dei carabinieri. “E’ una pausa imposta dal Coronavirus – ha scritto il Sindaco - ma il ricordo rimane e torneremo a organizzare la cerimonia”. Nella notte tra il 13 e il 14 aprile 1944, mentre era in corso un’ampia rappresaglia in Casentino e sulle pendici del Falterona, un reparto di paracadutisti della Hermann Goering, con guide e interpreti italiani prese di mira Castagno. Distrusse il paese e uccise 7 persone. L’abate di San Godenzo raccontò che i cadaveri degli abitanti, sorpresi nel sonno, furono trovati seminudi e che fra le vittime ci fu anche il parroco del paese. La soldataglia violentò le donne e devastò la chiesa. I civili assassinati furono: BALDONI FIDALMA BALDONI FRANCESCO BALDONI GIUSEPPINA BALDONI RINGRESSI CATERINA BALLI GINO CONFICCONI INNOCENTI ELISA ROMUALDI ALESSANDRO Solo nel 2011 venne fatta giustizia. Il tribunale militare di Verona condannò tutti gli ufficiali e sottoufficiali della divisione paracadutisti “Herman Goehring” e della guardia nazionale repubblicana alla sbarra per gli eccidi che insanguinarono l’appennino tosco-emiliano dal 18 marzo al 5 maggio 1944; tra questi anche il massacro di Castagno d’Andrea. Assegnò anche risarcimenti ai discendenti delle vittime. La sentenza non è mai stata eseguita perché la Germania si è rifiutata di concedere l’estradizione per i condannati o di far scontare nelle sue prigioni la pena ai criminali nazisti.

basso. Alla mamma, con cui divide casa: “Ma cosa sta succedendo!?” Rumori di motori di automezzi che salgono alla chiesa: “Tedeschi mamma, oddio cosa vorranno!?” Urla gutturali che urlano comandi incomprensibili. Titubante don Martinuzzi apre la porta , viene spintonato da parte, i soldati entrano nella canonica violando tutte le stanze, aprendo le cassapanche, gli armadi, la madia, scaraventano a terra tutto ciò che trovano. Trascinano il prete, il fratello e gli uomini che hanno preso nelle case intorno, dentro la stalla del contadino. Ci rimarranno per undici ore, senza nemmeno un po' di acqua. Intanto Hans, con un altra colonna di soldati, finalmente ha raggiunto un pianoro, dove si raccolgono tre case coloniche: ha il fiatone, dopo essersi inerpicato quasi di corsa su per una mulattiera dentro il bosco. L'ufficiale tedesco va sicuro alla prima casa, è guidato da un italiano che veste la divisa tedesca. I soldati gridano: “Partisan, dove partisan!”. Il primo lo uccidono sulla porta: è un uomo, un contadino che si apprestava a condividere un giorno di festa con i parenti venuti dalla piana. Agita in mano, a propria discolpa, dei documenti, ma non gli serviranno. Quindi, mentre una donna anziana urla dalla disperazione, i commilitoni di Hans freddano anche il fratello che cade davanti alla moglie ammutolita dalla paura. Sono già alla seconda casa. Le dita del ragazzo di Amburgo, nella divisa troppo grande da soldato, serrano gelide il fucile, mentre i suoi occhi vedono il sottufficiale che scarica la machin-pistole su un altro uomo, che cadendo schiaccia la faccia abbronzata da contadino sul pavimento che si imbratta del suo sangue. Ma ce n'è un altro. Tenta di scappare dal retro della casa, ma invano, è colpito dalle raffiche di mitra dei militari appostati. Cade sull'erba tenera appena rispuntata in questi primi giorni di primavera. Coi lanciafiamme danno fuoco alle due case. Una terza, coi suoi occupanti, sarà risparmiata. Un fumo nero, inquietante si alza dalla collina che don Mario Martinuzzi intravede da una finestrina della stalla, dove è rinchiuso a Cerreto: “Cosa sta succedendo a Morlione?” Il prete si domanda anche cosa siano quelle detonazioni che rimbombano nella valle: due mortai dall'aia stanno sparando verso il bosco del Casalino, dove abitualmente si nascondono i prigionieri alleati in fuga, insieme ai partigiani. I soldati tedeschi, una cinquantina, si sono tolti l'elmetto, bevono e si sciacquano alla pila della fonte. E' tardo pomeriggio, quando il parroco viene fatto uscire dalla stalla insieme agli altri uomini, contadini di Cerreto. Don Mario vede i soldati stanchi e sudati; immagina che abbiano rastrellato il monte Morello alla ricerca dei partigiani. Ma non ci sono prigionieri. Gli viene caricata una cassetta di munizioni in spalla, così come agli altri uomini e con un tedesco armato per parte vengono fatti incolonnare verso la Casaccia. Vi arrivano al tramonto e

quando scaricano le munizioni a terra: “Ma che fanno!?”. I tedeschi si sono allineati su due file, puntano i fucili verso il gruppo di uomini. Posano le armi al piede. Quindi li ripuntano minacciosi ancora nella loro direzione: “Dio mio!” Prove di fucilazione. Poi l'ufficiale urla un ordine in quella lingua che sa essere dura e imperiosa: tutti a bordo delle camionette. I prigionieri vengono fatti salire uno ciascuno sul cofano di un automezzo e partono verso Vaglia. “Tu chi sei?”. “Un parroco, un prete”. “Raus!”. Don Mario viene gettato a terra, buttato fuori dalla colonna. Vede allontanarsi i suoi compaesani prigionieri senza esser riuscito a farli liberare. Torna verso casa, è all'imbrunire, ma vede distintamente delle figure a Morlione, che si stagliano verso il cielo del tramonto e urlano e si sbracciano. Non ha il coraggio di arrivare da loro. Trova la casa razziata di tutte le provviste proprie e dei contadini che nella sua cantina avevano riposto tutte le loro riserve di salami, spalle, forme di formaggio, per non farle trovare ai partigiani. Anche l'argenteria che la signora Kennedy di Vaglia gli aveva affidato in un cassa, è stata portata via. Intanto i prigionieri sono stati rinchiusi alla Locanda di Vaglia. Alle due di notte, approfittando di un'assenza della guardia, Marcello, il fratello di don Mario e gli altri uomini si danno alla fuga. Il giorno dopo. I tedeschi ritornano e rastrellano di nuovo i boschi e le case. Cesare li sente arrivare:”Mamma andiamo”. Sorregge la madre anziana mentre cercano di allontanarsi a piedi da Cerreto Maggio lungo la carrareccia. Uno dei soldati li vede. Impugna il moschetto. Alza la tacca di mira. L'uomo e la donna sono a più di duecento metri. Prende la mira. Trattiene il respiro....... tira il grilletto. Un boato, secco, risuona nella valle. I compagni ridono, gli fanno i rallegramenti. Lui sorride soddisfatto: ha fatto centro, l'uomo si è accasciato. Silvio invece sarà trovato morto, passata la cappella di Ceppe-

to. Lui è un boscaiolo, anche nel giorno di festa è al lavoro nel vivaio: è stato trapassato dalla mitraglia che i tedeschi hanno scaricato attraverso le pareti di legno della capanna eretta tra le querce e gli ornielli. Forse non si è nemmeno reso conto che la morte gli stava arrivando addosso. Ma la guerra non avrà il tempo per indurire il cuore ad Hans. Né lui si abituerà ai saccheggi ed alle fucilazioni dei civili. Non riuscirà a passare il fronte della linea Gotica sull'Appennino, ma qui vi riposerà per sempre: è uno dei 30.683 soldati tedeschi sepolti al Deutscher Soldatenfriedhof Futa Pass, dove, se vai a leggere le steli sulle tombe, tra tante di ignoti, troverai solo nomi di ragazzi, poco più che adolescenti, o padri di famiglia, uomini maturi ultra quarantenni. Le famiglie Sarti e Biancalani facevano parte di un'organizzazione spontanea di assistenza ai prigionieri inglesi sbandati, a cui davano da mangiare, li rifornivano di acqua calda e nello stesso modo sostenevano i partigiani nascosti su Monte Morello. I tedeschi lo sapevano. Il guardiacaccia Gabriello, con l'assenso del suo padrone, il Principe Corsini, riforniva l'organizzazione di carne fresca procurando selvaggina. Sarti Fortunato, Sarti Aurelio, Biancalani Savino, Biancalani Giovanni, coloni; Mannini Gabriello, guardiacaccia; Paoli Cesare, colono; Rossi Silvio, boscaiolo, chi ha dato la vita per generosità o per fatalità:” “Voglio ricordare così - prosegue Leonardo Borchi -immersi come siamo in questa emergenza epocale del coronavirus, che

per la prima volta dal 1944 ci ha impedito di commemorare, nella chiesetta di Cerreto Maggio, con i pochi testimoni rimasti e con i loro eredi, questo truce episodio che colpì così duramente la comunità di Vaglia. Si era nell'indicibile tragedia che fu la seconda guerra mondiale, con i lutti, le distruzioni, gli odi che si portò dietro. Voglio anche sottolineare che durante le guerre il diavolo non sta mai da una sola parte. Che gli italiani, “brava gente”, durante le guerre, hanno fatto le stesse cose dei nazisti. Meno che la sistematica eliminazione di ebrei, zingari, omosessuali e psicopatici. Questo è avvenuto in Grecia, in Croazia, prima ancora in Abissinia e Libia. E non erano solo le camicie nere, ma anche i nostri alpini. Ci ha fatto comodo scotomizzare quel lato oscuro della nostra storia. Ma questo non ci ha permesso di rivisitarlo storicamente, di assumerne il carico di responsabilità e di avere oggi dei veri”anticorpi”. Solo una cultura di tolleranza, basata sulla giustizia dei rapporti tra le persone e tra i popoli, sulla equa distribuzione delle ricchezze, nel rispetto delle libertà di ognuno può ostracizzare la violenza e la tragedia delle guerre. Perché il diritto alla libertà ed alla giustizia non è conquistato per sempre e va difeso da ciascuno di noi, con i piccoli gesti quotidiani ed anche con la consapevolezza che deriva dal ricordo del sacrificio- conclude Borchi - di chi si espose con spirito di solidarietà pagando il prezzo della propria vita”. Leonardo Borchi, Sindaco


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Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

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Tata, la fata ri-fata

Tratto da "Favole moderne" di Massimiliano Miniati Illustrazioni Mattia Francesco Laviosa disponibile in libreria e su Amazon, IBS, La Feltrinelli, Unilibro e tutte le altre piattaforme di vendita on-line Il regno delle fate era in sub­ buglio. Si era sparsa la voce che un grande mago avreb­b e pre­ sentato un concorso di bel­ lezza per eleg­gere la fata più bella, e tutte le fate avevano de­ ciso di partecipare. Tutte le fate erano belle, o alme­ no nelle fiabe sono sempre così, ma ognuna di loro aveva de­ciso che sarebbe stata la vincitrice. Tata si guardava allo specchio continuamente e si piaceva, si piaceva moltissimo, e sotto il cap­pello a cono pensava che avrebbe vinto. Certo il vestito che portava era uguale a quel­lo di tutte le al­ tre fate del regno, quindi decise che sarebbe andata al mercato a comprare una stoffa talmen­ te bella che l’avrebbe resa la mi­ gliore di tutte. Pregò sua madre di darle un sol­ dino per com­prare la stoffa e la mamma, visto l’entusiasmo del­ la giovane fata, l’accontentò. Tata prese la via del mercato, ma mentre cam­minava incontrò un grosso cinghiale. «Buongiorno» disse timida Tata. «Buongiorno bella fatina» ri­ spose il cinghiale, e poi proseguì «scommetto che vai al merca­to a comprare delle stoffe per farti il vestito per il concorso». Tata rispose che voleva cercare la stoffa più bel­la, così il concor­ so l’avrebbe vinto lei. «Sì, certo» rispose il cinghia­ le «certo sei bella esattamente come tutte le altre fate, ci vuole un particolare che faccia la diffe­ renza». Tata lo guardò curiosa, «quale particolare?» Il cinghiale le girò intorno guar­ dandola dalle scarpette alla pun­ ta del cappello. «Hai un visetto grazioso» disse quasi sorriden­do «ma è uguale a quello di tutte le altre». «Allora che cosa posso fare?» chiese Tata. «Potresti dare una ritoccatina al naso» suggerì il cinghiale. «Una ritoccatina al naso?» ripe­ té Tata. Aveva sentito dire che in un re­ gno vicino c’era un grande drago che riusciva a cambiare l’aspet­ to delle persone, ma non aveva mai pensato di modificare il suo naso, che, anche guardandolo da vicino, sembrava perfetto. Tata cambiò direzione e tornò immediatamen­te a casa a dire a sua madre che voleva in tutti i modi ritoccarsi il naso. La madre rimase allibita dalle ri­ chieste della figlia. In fondo era bellina esattamente come tutte le altre fate del regno, che bisogno aveva di cam­biare la sua faccia.

«Mi spiace tesoro» disse dolce­ mente «ma non se ne parla pro­ prio». Tata cominciò a piangere e con­ tinuò per quasi tre giorni, fino a quando la mamma stanca di sentire quel pianto la raggiun­ se nella sua ca­meretta e disse «Sei sicura che vuoi farlo vera­ mente?». «Sì mamma» rispose Tata «più di ogni altra cosa al mondo». La mamma andò alla zucca dove teneva i soldi, li prese e li det­ te alla figlia, salutandola, con la preghiera di fare attenzione. Tata partì verso il regno vicino e quando vi giun­se si mise a cerca­ re la casa del drago. Era un vecchio drago che era stato famoso per la potenza delle sue fiamme, poi era invecchia­to ed adesso faceva fatica anche ad accendere una candela. Quando la vide arrivare si chie­ se che cosa po­tesse volere da lui quella fatina tanto bellina e quando Tata gli disse che vole­ va una ritoccati­na al naso lui la guardò stupito. Poi siccome anche l’animo dei draghi è pieno di egoismo, capì che con quella fatina avrebbe potuto guadagnare e disse «io sono disposto a modificare il tuo naso, ma in cambio devi darmi uno dei tuoi poteri». Ora, se qualcuno di voi non lo sapesse, le fate di quel regno avevano 5 poteri: il potere del fuoco, quello dell’acqua, del ven­ to, dei colori e quello di riportare una storia all’inizio. Naturalmente il drago chiese alla fatina il pote­re del fuoco. Tata ci pensò un attimo e decise che di quel po­tere avrebbe potu­ to anche farne a meno e de­cise di accettare la proposta. Quando tornò a casa con il suo nasino nuovo, Tata si sentiva bellissima e nonostante sua ma­ dre continuasse a guardarla in modo strano, lei avrebbe vinto il concorso. Solo alcune delle sue amiche fa­ tine notarono che in Tata c’era qualcosa di diverso, ma indaf­ farate com’erano anche loro per il concorso, non si soffermarono troppo a pensarci. Qualche giorno dopo a sua ma­ dre mancavano alcuni bottoni per l’abito che le stava confezio­ nando e chiese a Tata di andare al mercato a comprarli. Durante la strada incontrò nuo­ vamente il cin­ghiale che si com­ plimentò molto per il suo nuovo aspetto. «Certo» disse poi il cinghiale «con un nasino così, quella boc­ ca sembra un po’ piccina» e sor­ ridendo maliziosamente «pec­ cato perché con le labbra un po’ più grandi saresti perfetta». Tata tornò di corsa a casa e dopo due giorni di pianto a dirotto convinse sua madre a mandar­la nuovamente dal drago. Perse così anche il potere dell’ac­ qua, ma in com­penso adesso aveva una bocca bella piena, con due labbra che assomigliavano a due salsicciotti. A quel punto le altre fatine no­ tarono il cambia­mento di Tata e capirono che stava pian piano modificando la sua faccia. Per non deluderla tutte le disse­ ro che stava bene, che era la più bella di tutte. Fanella, una delle più agguerri­ te, quando Tata se ne andò disse «Sì, in fondo non sta male, ma a questo punto non è più una fata, è una Ri-fata!» E tutte le altre scoppiarono a ridere. Tata continuava a guardarsi nel­ lo specchio e a pro­vare la fac­ cia che avrebbe fatto quando le avreb­bero annunciato che aveva vinto il concorso. Il giorno dopo la madre la man­ dò al mercato per comprare il

pane e Tata incontrò nuova­ mente il cinghiale. «Sei bellissima» esclamò lui, «con quella bella bocca carno­ sa» poi come aveva fatto le altre volte insinuò nella fatina l’idea di non essere perfetta.«Certo che se gli occhi avessero un ta­ glio un po’ più orientale…» Tata non aspettò neppure che fi­ nisse, che cor­se a casa e scoppiò nuovamente a piangere e come le due volte precedenti lasciò sua madre sempre più preoccupata e tornò dal drago. Questa volta lasciò al drago che ormai sputava fuoco come in gioventù e faceva scorrere l’ac­ qua per dissetarsi, anche il pote­ re del vento, tanto anche di quel­ lo avrebbe potuto fare a meno. Al suo ritorno tutte le altre fate si accorsero dei cambiamenti di Tata e ormai tutte la chiamava­no Tata Ri-fata. La madre la guar­ dava incredula, ma cosa poteva fare? Quando Tata si metteva in testa una cosa non c’era modo di convincerla del contrario. Con un po’ di timore, la mamma la mandò nuovamente al mercato e nuovamen­te Tata incontrò il cinghiale. «Oh mamma!» Esclamò il cin­ ghiale quando la vide, «sei stu­ penda!», e Tata si sentì bellissi­ ma. «Certo» disse nuovamente «quelle orecchie sono appena appena grandi...» Non ci fu bisogno di aggiungere altro che Tata corse nuovamen­ te a casa e nuovamente pian­ se fino a quando non partì per tornare dal drago. Questa volta lasciò al drago il potere di cam­ biare i colori, e convinta di esse­ re bellissima tornò a casa. Mentre attraversava il regno ve­ deva negli occhi di chi incontra­ va la meraviglia e pensava che la vittoria del concorso fosse già sua. Ormai mancava un solo giorno al concorso e per tutte le altre era diventata Tata la Ri-fata. Quella sera andò a dormire con l’agitazione di tutti quelli che il

giorno dopo hanno qualcosa di veramente importante da fare e durante la notte si svegliò. Aveva sete ed in punta di piedi cercò di rag­giungere la cucina, e per farlo dovette passare davanti al grande specchio. Con la candela in mano, attra­ versò il corridoio fino a raggiun­ gere lo specchio. Fece un salto all’indietro trovan­ dosi di fronte una sconosciuta. Chi era quella donna in casa sua, di notte, che la guardava terro­ rizzata al­meno quanto si senti­ va lei? Solo dopo Tata si rese conto che la donna che vedeva nello spec­ chio era lei e scoppiò a pian­gere quando si rese conto che non si era rico­nosciuta. «Che cosa ho fatto?» Continuava a chieder­ si mentre si specchiava. «Hai dato retta al cinghiale» le sus­ surrò sua madre che si era alzata al pianto della fatina «eri tanto bellina e non avevi certo bisogno di trasformarti così». Tata piangeva come mai nella vita e pianse an­cora di più quan­ do confessò alla madre di aver perduto 4 dei suoi 5 poteri. La madre sembra­va una belva «i poteri ti sono stati donati per un motivo, non dovevi spenderli per una cosa così assurda». Tata non poté fare altro che dare ragione alla ma­dre. Adesso che cosa avrebbe fatto con quella faccia che non riusciva a ricono­ scere neppure lei? Avevano ragione le altre fate a prenderla in giro, era stata ve­ ramente stupida, e continuava a piangere. La mamma l’abbrac­ ciò e carezzandole i capelli chiese « ti è rimasto l’ultimo potere?». «Sì» rispose Tata. «Allora usalo per tornare indie­ tro alla tua vera faccia, pazienza se non ti torneranno indietro an­ che i poteri che hai perso». Tata si guardò per l’ultima volta allo specchio, poi guidata dalla madre utilizzò l’unico potere che le era rimasto. «Vai a dormire» le disse la mam­ ma «domattina quando ti sve­

glierai, il tuo viso dovrebbe esse­ re tornato quello di prima». Tata andò a dormire e quando la mattina si sve­gliò, per prima cosa corse allo specchio per ve­ dere se la sua faccia era tornata come prima.Fu felice di vedere nuovamente quel visetto tanto carino con il quale era cresciuta. «Vedi come sei bellina cosi?» Disse la madre, felice che Tata fosse tornata ed essere quella di sempre «non devi più permette­ re a nessuno di dirti che non vai bene così come sei». «Hai ragione mamma» rispose la fatina con le lacrime agli oc­ chi. «Noi fate siamo tutte belle, e non è certo un nasino diverso che fa la differenza tra una ed un’altra» e proseguì «sono la dolcezza, la sim­patia, il rispetto che si ha per gli altri che fa la differenza! Tu, per capirlo, hai dovuto perdere tutti i tuoi poteri e per una fata giovane come te non è una bel­ la cosa».

Tata la guardava attenta. «L’importante è stato che ti fos­ se rimasto l’ul­timo potere, e che tu sia riuscita a riavere la tua fac­ cia, pazienza se da oggi in avan­ ti dovrai vivere senza poter fare magie». Tata corse al piccolo terrazzo che si affacciava sul regno ed inspi­ rò forte. Era felice di essere tornata quel­ la che era, era stata stupida a credere alle parole del cinghia­ le, ma fortunatamente era riu­ scita ad utilizzare il suo ultimo potere. Quel giorno il concorso fu vinto da una delle fa­tine che lei cono­ sceva bene, e Tata ne fu felice. Si era resa conto di quanto non le importasse niente di quel con­ corso: adesso si sentiva bene, certo non aveva più i suoi pote­ ri ma non le im­portava, l’unica cosa che le dette un po’ fastidio fu che nel regno, per i 300 anni successivi, Tata fu chia­ mata da tutti la Fata Ri-fata.

Londa

Dal Teatro La Scala alle mille affettuose risorse di Londa!

Ne abbiamo scoperta un'al­ tra risorsa mirabile di Lon­ da. Pacifico paese sulla 556 che porta in Casentino, luo­ ghi bellissimi e non molto conosciuti, Londa ha meno di duemila abitanti che di certo non si annoiano, vista la grande attività creativa e solidale che noi ora stiamo scoprendo. Oggi vi parliamo di Augusta, attrice, laureata in scienza della formazione, insegnan­ te di inglese e collaboratri­ ce del teatro più famoso del mondo, nientemeno, La Sca­ la di Milano, per la quale tie­ ne corsi per i giovani appas­ sionati. Augusta segue la formazio­ ne di tanti giovani con i suoi corsi di teatro che con il Co­ vid19 si è momentaneamen­ te ridotta a lezioni via inter­ net, in gran parte di teoria. Per i più piccoli Augusta ha ideato un corso di pittura a distanza con una specia­ le particolarità, i ragazzi si ispirano a racconti che lei stessa gli legge e dalla sua voce che racconta sgorgano i disegni. Ma per i bambini della scuo­ la primaria di Londa, Augu­ sta sta iniziando a propor­

re un corso di inglese via WhatsApp. L'inglese è la sua seconda lingua, che lei usa per corsi a distanza che spa­ ziano oltre confine. Così, mentre gli anziani soli ricevono le chiamate perio­ diche delle "Staffette" soli­

dali, i bimbi potranno im­ parare la lingua più diffusa sul pianeta con una lezione video dal titolo lampante: "Read & Speak". Questa epoca, che non di­ menticheremo, porta anche verso strade nuove per sen­

tirsi vivi e attivi e anziani e bambini sono proprio giusti come destinatari della soli­ dale voglia di fare. Claudio Gherardini
 (Nella foto: Augusta al corso di teatro a La Scala.)


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Passatempi per mamme e bambini

Sabato 18 Aprile 2020 Il Galletto

Spruzza-calma: come Il barattolo della calma Montessori: che realizzare lo spray che “spazza via” rabbia cos’è e a cosa serve

Il barattolo della calma è uno strumento ispirato alla pedagogia montessoriana e utile per calmare un bambino agitato e stressato. Ecco come costruirlo e come funziona. Costruirlo è semplicissimo, ecco come fare: 1 barattolo di vetro con coperchio 1 o 2 cucchiai di colla glitter 3 o 4 cucchiaini di brillantini 1 goccia di colorante alimentare Acqua calda 1 o 2 cucchiai di shampoo trasparente (facoltativo)

Versate nel barattolo l’acqua calda (lasciando uno spazio in alto per consentire di agitare il suo contenuto) poi mettete la colla glitter. Mescolate bene in modo che i glitter si disperdano nell’acqua. A questo punto aggiungete i brillantini e mescolate ancora. Unite anche una goccia di colorante alimentare e se volete un po’ di shampoo, serve per far scendere più lentamente i brillantini. Avvitate il coperchio sul barattolo (se volete potete utilizzare la colla a caldo per fissarlo meglio). Tra i colori, il più adatto per ritrovare la calma è

l’azzurro o il blu. Il funzionamento è semplice: basta scuoterlo e i brillantini dall’alto fluttuano lentamente verso il fondo, creando un effetto magico e tranquillizzante; un po’ come osservare i fiocchi di neve venir giù dal cielo. E mentre il bambino osserva il barattolo, chiedetegli anche di fare dei respiri profondi o di contare. E l’effetto di rilassamento sarà immediato. La pratica del barattolo può essere utile anche prima di fare i compiti: infatti aiuta ad aumentare la capacità di concentrazione.

Tensioni, malumore, capricci, rabbia, litigi sono tutte cose con cui ogni genitore deve confrontarsi se ha figli che gironzolano per casa. Ma un rimedio contro l’agitazione esiste: si chiama spruzza calma, oggetto di una semplicità disarmante utilizzato in divese scuole all’estero che con altrettanta semplicità e un pizzico di magia, spazza via le tensioni, purché ovviamente siano cose di poco conto. Noi adulti tendiamo a complicare ogni cosa e a volte, di fronte all’ira dei bambini, reagiamo con altrettanta rabbia, sebbene spesso l’effetto sia esattamente l’opposto. Non è facile ma siamo noi a dover insegnare ai bambini come gestire le emozioni e in circostanze simili è importante mantenere la calma adottando, magari, qualche trucchetto per riportare un po’ di tranquillità negli animi dei nostri cuccioli. Per crearlo occorrono: 1 flaconcino spray vuoto Acqua Olio essenziale preferito Una volta recuperato il materiale, versate l’acqua nel flaconcino aggiungendo qualche goccia di olio essenziale. Meglio utilizzarne uno il cui profumo sia gradito ai bambini. Attenzione a evitare sostanze irritanti. A questo punto entra in gioco l’immaginazione: l’ideale è inventare una storia sulle origini

L’oroscopo dei tarocchi

misteriose e magiche del vostro spruzza calma che probabilmente è arrivato a voi tramite una fata incontrata per caso nel bosco, o forse è stato lasciato sul davanzale da un genio, o ancora tramandato da una nonna strega che di pozioni calmanti se ne intendeva.

Ogni volta che si presenta una situazione tesa, magari per motivi abbastanza futili, estraete il vostro spruzza calma, rigorosamente nascosto in un punto della casa non raggiungibile dai bambini, e spruzzate! Come per magia la calma avrà la meglio.

(DAL 18/4 al 24/4/2020)

(Suggerisco a chi lo conosce di leggere anche il segno relativo al proprio Ascendente) Gentili e cari Lettori, continuando sull’onda della quarantena obbligata, questa settimana ho deciso di chiedere, alle mie Carte, qual è lo stato d’animo con cui, ogni segno, sta affrontando e affronterà questi giorni difficili e chi, di loro, riuscirà a intravvedere un lato positivo di questa situazione. Vi informo, fin da ora, che la Lettura della settimana successiva sarà su quello che ogni segno avrà appreso da quanto sta accadendo e il modo in cui lo praticherà nei giorni a venire.Buona Lettura e Buona Vita a Tutti…. ARIETE: Anche se non è da voi, la paura e LEONE: Questa situazione di immobilità è SAGITTARIO:Qualcosa di nuovo stava naun po’ di grigiore offuscano ancora il vostro troppo anche per l’animo fiero del Leone. Ce scendo, nella vostra vita, poco prima dell’arstato d’animo. I limiti imposti alla vostra liberla state mettendo tutta per farvene una ragiorivo di questa calamità e ora tutto è stato tà, li vivete anche nei sentimenti e l’inquiene, ma è dura anche per dei duri come voi! congelato, fissato nel tempo e nello spazio. tudine serpeggia nelle vostre vene. Se vi è L’unica cosa che vi trattiene dal rompere le caCercate di dare una giustificazione a questa possibile, usate qualche rimedio naturale per tene, è il rigore che vi contraddistingue e l’osinattività forzata, ma non ne siete affatto concalmare i nervi, messi a dura prova. L’unica servanza delle regole. Vi consolate pensando che, appena ri- vinti. Il vostro spirito si sente soffocato e costretto e non vede cosa positiva che riuscite a vedere è la speranza di fare pre- apriranno le ‘gabbie’, voi sarete i primi a slanciarvi all’esterno l’ora di riprendere a cavalcare l’onda, con tutto l’impeto che sto un viaggio, anche breve, ma che vi porti via da lì. e a riconquistare il posto che vi spetta! gli sarà possibile! TORO: Per voi lo stato d’animo principale è VERGINE:State solo aspettando che tutto CAPRICORNO:Forte delle esperienze concollegato al dispiacere di aver dovuto abbanpassi e che torni alla normalità, confidando nel solidate, prima dell’evento eccezionale che donare la vostra attività, rinunciando ad eserfatto che il vostro spirito, da formichina previci ha colpiti, considerate questo fatto come citare le vostre abilità che, per voi, non sono dente, ha fatto tutte le scorte possibili e immaun’inevitabile fatalità che è giunta ad incrociasolo un lavoro ma un vero e proprio stile di ginabili. Nessuno in famiglia morirà di fame, re il vostro cammino e la accettate, per quelvita. Ma tutto questo non riesce a demolire né di altre necessità. Potreste sopravvivere lo che è. In realtà, dentro di voi, qualcosa sta la vostra fiducia nel futuro e, nel vostro cuore, sapete che rifino al 2026! Tutto ciò vi dà un senso di serenicominciando a mordere il freno e non vedeuscirete a rialzarvi. tà e siete sicuri che, una volta passata la brutta esperienza, la te l’ora di potervi lanciare nuovamente, nel vortice della vita. GEMELLI: Il vostro disappunto nasce dal pen- vostra vita riprenderà esattamente da dove l’avete lasciata. Fate attenzione, però, la fretta non è mai stata una buona siero che, poco prima della quarantena, staBILANCIA: Come avete fatto fino ad ora, conti- consigliera. vate per dedicarvi una piccola fuga verso nuonuerete ad affrontare la situazione con l’animo ACQUARIO: L’apprensione e l’avvilimento vi lidi o verso nuove scoperte. Ma, com’è nel pieno di pazienza e spirito di adattamento; la fiche scoraggiavano il vostro animo, prima delvostro stile, state usando il raziocinio per aflosofia del buonsenso vi suggerisce: ‘se non si la quarantena, si sono mutate, giocoforza, in frontare la situazione nel modo più ragionevopuò fare altrimenti, è inutile farsi il sangue amaro’. qualcosa di più propositivo e costruttivo. State le possibile.E, nel farlo, riuscite già ad intravE questo vi mantiene sufficientemente tranquilli. imparando una nuova lezione di vita e, quevedere il premio che coronerà i vostri sforzi. Ma quando, finalmente, tornerete alla normale quotidianità, allosta volta, non è solo nella mente ma, prima di CANCRO: In una situazione di quasi prigio- ra darete libero sfogo a tutta l’amarezza e il disgusto che avete tutto, nel corpo e nelle emozioni. Fatene tesoro perché, per nia, come l’attuale, voi cancerini vi rifugiate provato. E sarà un bene. voi, la lotta non è ancora finita. in un mondo tutto vostro, dentro di voi. QueSCORPIONE: Le preoccupazioni che stavate viPESCI: Questa situazione di immobilità non vi sto vi solleva un po’ dalle responsabilità che vendo, anche prima della quarantena, ora vi stanno disturba, più di tanto, perché la considerate solo avete di solito e vi fa affrontare il tutto con portando a valutare tante cose sotto una luce diveruna sospensione di quello che stavate vivendo, animo più ‘leggero’. In qualche modo, create sa. In questi lunghi giorni, siete passati attraverso poco prima e che vi ha riempito l’animo di poun certo distacco da una realtà che mai coruna varietà di emozioni e ora vi sentite più consitivià e soddisfazione personale. Ora attendete risponde ai vostri voli di fantasia, ben sapendo che, al ritorno creti, propositivi e comprensivi anche verso gli alsolamente che tutto passi, nel migliore dei modi, alla normalità, non vi risparmierete e ritroverete la forza per ri- tri. Siete fra quelli che hanno già imparato qualcosa da questo perché niente potrebbe distruggere l’ottimismo che vi pervade e prendere in mano la vostra vita. momento di estrema difficoltà, che sta mettendo tutti a dura prova. che vi fa sentire che, per voi, tutto andrà davvero bene.

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il Galletto di Radio Mugello

DIRETTORE RESPONSABILE Carlo Fusaro REGISTRAZIONE Trib.FI del 11.4.88 N. 3694 galletto@newnet.it STAMPA su carta riciclata Litosud - Pessano con Bornago (MI) DISTRIBUZIONE Ag. Giorgio Giorgi DIRETTORE Pietro Mercatali (Caporedattore) galletto@newnet.it REDAZIONE Serena Pinzani galletto@newnet.it IMPAGINAZIONE E GRAFICA Martina Tonini (Coordinamento) tonini.galletto@timenet.it AMMINISTRAZIONE Francesca Borghetti borghetti.galletto@timenet.it COLLABORAZIONI FOTOGRAFICHE Alessandro Cassigoli, Antonio Barletti, Mario Calzolai, Duccio Berzi, Corrado Perrone, Archivio “Il galletto”, Archivio Comunità Montana Mugello,

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Archivio Oste Ghibellina, Studio Fotografico Paolo Menchetti (Barberino M.llo) Massimo Certini Guida Mugello Edizioni Parigi & Oltre, Studio Fotografico Francesco Noferini (B.S.Lorenzo), Studio Fotografico Buccoliero (B.S.Lorenzo), www.sanpiero50037.it, B. Gamberi, R. Mazzoni. EDITORE Studio AD.ES di Elissa Spidalieri, Via Niccolai, 16 Borgo San Lorenzo (FI) Tel.055 8456391/8494274 Fax 055 8495010 UFFICIO VENDITA PUBBLICITA’ Elissa Spidalieri (Responsabile) spidalieri.galletto@timenet.it TIRATURA MEDIA: 4990 Questo numero è stato chiuso in redazione alle ore 14.30 di Giovedì 16 Aprile 2020


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