2015 Realizzato da Agenzia Comunicare - Vasto
www.ilgolfodellemeraviglie.com Supplemento al quotidiano La Voce del Vastese Aut. del Tribunale di Vasto n. 109 del 5.11.05 Alcuni testi o foto sono liberamente tratti dai siti web di: Regione Abruzzo Comuni di Vasto, San Salvo, Termoli, San Vito Chietino Riserva Naturale di Punta Aderci - Cogecstre www.trignosinelloturismo.it www.visitterredeitrabocchi.it www.vastospa.it www.ilovevasto.it www.histonium.net www.vasteggiando.it www.calalenta.it www.museipalazzodavalos.it Si ringraziano per la preziosa collaborazione: I Comuni di Vasto, San Salvo, San Vito Chietino, Schiavi d’Abruzzo, Cupello, Scerni, Rocca San Giovanni Giuseppe Catania Pino Jubatti Lorena Ceresoli Maresa Ruggiero Erenio Rossi ArtWork Finito di stampare nel mese di giugno 2015
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“... le sue tecnologie rendono il Ford EcoBoost un motore senza rivali.”
nel mondo dell’auto.”
Alberto Mallo, Motor 16, Spagna
Il Golfo Delle Meraviglie 2015
Carlo Cavicchi, Quattroruote, Italia
di Nicola Del Prete
(Agenzia Comunicare-Vasto)
“... le sue tecnologie rendono il Ford EcoBoost “ Non c’è dubbio: Ford EcoBoost un motore Il Golfosenza dellerivali.” Meraviglie 2015 si spinge è una tecnologia davvero sorprendente.” Alberto Mallo, Motor 16, Spagna
verso la proposta di itinerari turistici, d’arte ed enogastronomici. La rivista, giunta al quinto anno di pubblicazione, da quest’anno uscirà nel mese di giugno e offrirà agli inserzionisti nuove e più variate offerte di visibilità. In essa raccontiamo la storia, le tradizioni, la cultura, le proposte, il gusto, gli eventi della nostra Costa (teatina e termolese) e del comprensorio. Si tratta di un volume di 160 pagine a colori, realizzato in collaborazione con ArtWork, con foto suggestive delle città rappresentate insieme ad una pratica piantina del centro storico e del litorale di Vasto. Davvero un’interessante bussola per saperne di più sulla storia locale, i luoghi e monumenti più interessanti dal punto di vista artistico e architettonico. Non mancano ampi approfondimenti sulle attrattive turistiche che riservano le città costiere.
Steve Cropley, Autocar, Gran Bretagna
“ Non c’è dubbio: Ford EcoBoost è una tecnologia davvero sorprendente.” Steve Cropley, Autocar, Gran Bretagna
Spazi redazionali sono anche dedicati agli appuntamenti delle tradizioni popolari, sagre e seducenti itinerari che spaziano dalla costa dei trabocchi ai giacimenti turistici dell’entroterra. E poi, ancora, le spiagge di cui poter godere, le escursioni, i suggerimenti commerciali, l’accoglienza. Insomma, in un volume tutto e di più per conoscere a fondo il territorio di cui si è ospiti. Buona permanenza.
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il golfo delle meraviglie 3
Indice la costa da scoprire
6 8 10 12 14 18 20 22
l’idea di parco bandiere blu, verdi e vele del touring club i trabocchi punta aderci, la riserva le manifestazioni in riserva la grotta delle farfalle nudi in spiaggia il mare a settembre
la storia e le tradizioni
24 28 30 34 38 42 44 46 48 50
lungo la costa passeggiando per il centro vasto, i castelli le terme e il portale di san pietro palazzo d’avalos termoli, il castello svevo san salvo, il quadrilatero fossacesia, san giovanni in venere rocca san giovanni, il borgo san vito, l’eremo e il parco letterario
a spasso per i borghi
52 54 56 58 60 62 64 66
liscia e il santuario di san michele l’abetina di castiglione messer marino il museo di san buono palmoli, la civiltà contadina carpineto sinello, il museo del maiale guilmi, gli antichi mestieri cupello e monteodorisio, due storie legate scerni, un paese da scoprire appuntamenti estivi
i percorsi suggestivi
68 70 72 74 76 78
walking nella riserva da schiavi d’abruzzo alla terra dei trabocchi schiavi della musica il santuario della madonna di canneto le isole tremiti per sagre
4 il golfo delle meraviglie
il gusto 80 82 84 85 86 88 90 96 98 100 102
a cena sulla costa i trabocchi tra i migliori 10 ristoranti al mondo i prodotti tipici il carciofo di cupello da “costantino” l’orto sulla tua tavola il brodetto di pesce alla vastese il brodetto e la zuppa di pesce non sono la stessa cosa di pino jubatti la ventricina le sagne la frittura di paranza l’olio e il vino delle colline teatine
gli eventi
112 114 116 118 124
il vasto siren festival le frecce tricolore il vasto film festival l’incendio al castello e san basso il toson d’oro
le proposte
126 127 128 129 130 131 132 133 134 136 140 141
il gelato della dolce vita due passi nel benessere hotel venezia new pizze al metro visita al pontile la ciucculella da marnì cena nel bosco di don venanzio hotel san giorgio trabocco punta fornace panini da fernando un giro in go-kart tennis e calcetto in città
le manifestazioni
143 152 154 157
san salvo estate cupello estate san vito estate vasto estate
il golfo delle meraviglie 5
la costa da scoprire l’idea di parco L’importanza naturalistica e paesaggistica del tratto costiero teatino, in particolare tra Ortona e Vasto, è dovuta alla presenza di alcune specie animali e vegetali di notevole interesse conservazionistico, al permanere di ecosistemi boschivi e, verso il mare, alle falesie e dune mobili. Il litorale è un alternarsi di costa bassa e tratti di costa alta. Numerosi sono i corsi d’acqua; da nord a sud abbiamo fiumi come l’Alento, il Moro, il Sangro, l’Osento, il Sinello e il Trigno che delimita il confine tra la Regione Abruzzo e il Molise. Importante anche il sistema dei torrenti tra i quali ricordiamo il Foro, il Feltrino, il San Giovanni, il Lebba e il Buonanotte. Tra Ortona e Vasto, in poco più di 50 km, troviamo 7 Riserve Naturali Regionali (Ripari di Giobbe, Acquabella, Grotta delle Farfalle, San Giovanni in Venere, Lecceta di Torino di Sangro, Punta Aderci, Marina di Vasto) e 6 Siti di Importanza Comunitaria (Fosso delle Farfalle, Lecceta litoranea
6 la costa da scoprire
di Torino di Sangro e Foce Fiume Sangro, Boschi ripariali sul Fiume Osento, Punta Aderci, Marina di Vasto, Fiume Trigno) oltre a numerose stazioni dove sono segnalate specie vegetali in via d’estinzione e in lista rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature). Nell’immediatezza della costa ci sono altre due riserve regionali (Lago di Serranella, tra Sant’Eusanio del Sangro, Casoli e Altino e il Bosco di Don Venanzio a Pollutri) oltre ad un’altro sito SIC il “Bosco di Mozzagrogna” - tra Mozzagrogna e Paglieta, che unito al già citato “Boschi Riparali sul Fiume Osento” -, tra Torino di Sangro, Villalfonsina e Casalbordino, e ai corsi del Sangro e dell’Aventino congiungono la costa con le prime propaggini del Parco Nazionale della Majella-Morrone. Caratterizzano le colline prossime al mare di questo territorio le coltivazioni dell’ulivo e della vite. Per mettere in rete queste aree già protette, sta nascendo il Parco della Costa Teatina.
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la costa da scoprire le bandiere blu, verdi e le vele del touring club La Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) Italia ha assegnato 8 bandiere blu all’Abruzzo, alle località che hanno superato gli esami delle acque pulite, come primo parametro necessario per accedere al riconoscimento, e che offrono ottimi servizi. In provincia di Chieti ne sono 6: Francavilla al Mare-Lido Alcyone; San Vito Chietino: Molo sud, Calata Turchino, Rocco Mancini; Marina di Fossacesia; Vasto: San Nicola, Punta Penna, Vignola, San Tommaso; San Salvo: Marina, zona Fosso Molino. Vasto conferma nel 2015 anche la bandiera verde che indica le località marine italiane con caratteristiche adatte ai bambini. L’assegnazione della
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Bandiera Verde ha una valenza scientifica e deriva da un’indagine condotta fra i pediatri italiani. Quattro vele di Legambiente e del Touring Club Italiano hanno premiato, negli anni, Rocca San Giovanni. Torino di Sangro e Vasto si attestano sulle due vele. Sono queste le migliori località in grado di offrire vacanze da sogno e di qualità, grazie alla gestione sostenibile di un territorio d’eccellenza, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi offerti nel pieno rispetto dell’ambiente e all’enogastronomia di alto livello.
Rino Pomponio e Annalisa Pollutri, negli anni, hanno trasformato uno stabilimento tradizionale in un luogo dove la centralità del posto si abbina alle tante occasioni di divertimento e alla buona cucina. Lo stabilimento balneare Il Delfino, a Vasto Marina, in ambienti rinnovati, propone la tipica gastronomia marinara vastese, sia Stabilimento balneare a pranzo che a cena. Un angolo dello stabilimento è dedicato alla pizza, che non manca mai in questa struttura. Nelle ore serali, con un gioco di luci, l’ambiente Lungomare Ernesto Cordella - Vasto tel: 0873 803102 - 347.7914397 cambia colore e muta aspetto, regalando sensazioni rino.pomponio@gmail.com uniche agli ospiti.
il Delfino
la costa da scoprire 9
la costa da scoprire i trabocchi
Non è un caso che la provincia di Chieti sia la costa dei trabocchi: strane e complesse macchine da pesca, issate su palafitte e sorrette quasi miracolosamente da una ragnatela di cavi e assi ed elevate su primitivi pilastri conficcati sul fondo del mare o su scogli. Non sono un elemento architettonico stabile, ma dinamico, in rapporto costante con le forze della natura, con cui le loro eteree strutture interagiscono continuamente, in quanto ad ogni mareggiata perdono pezzi più o meno importanti e, dopo ogni tempesta, hanno bisogno di aggiustamenti e riparazioni. A ripararli pensano “i traboccanti”, depositari e custodi di un’antica e affascinante arte, apparentemente primitiva e improvvisata, ma in realtà evoluta quanto le più complesse tecniche ingegneristiche. Molto del fascino che i trabocchi emanano, e che sta conquistando i turisti e i visitatori provenienti anche dall’estero, deriva dai luoghi in cui sono posizionati e dalla possibilità che sopra di essi si possono consumare le prelibatezze del mare. Affascinante è anche la tecnica usata dai traboccanti per pescare: le ampie reti vengono calate 10 la costa da scoprire
a mare con un argano girevole fissato nel centro della piattaforma. Di tanto in tanto, vengono rialzate un poco sul livello del mare. I pesci intrappolati, per lo più cefali, spigole, aguglie, e pesce azzurro in generale, restano sospesi fuori dall’acqua, nel cavo della fittissima rete, guizzando in uno scintillio di luce, finché non vengono tirati su con un guadino (la “volega”). Dopo un periodo di scarso utilizzo e di oblìo, i trabocchi sono tornati al centro dell’attenzione, anche grazie ad una legge della Regione Abruzzo, emanata nel 1994, che ne promuove il recupero, considerandoli importante patrimonio culturale e ambientale: vere e proprie opere d’arte da trasmettere ai posteri.
trabocco punta cavalluccio
Se c’è un trabocco che rappresenta il simbolo della costa frentana, esso è certamente Punta Cavalluccio, nel territorio di Rocca San Giovanni. Dal 2004 Orlandino e la moglie Pina, e da qualche anno il figlio Tommaso, hanno indirizzato la loro “macchina da pesca” nel settore della ristorazione. E lo fanno con tanta accortezza verso il mare e l’ambiente. Non a caso Orlandino continua a occuparsi del reperimento dei prodotti primi con la sua piccola imbarcazione, mentre la moglie gestisce la cucina con estro e grande professionalità. I piatti sono quelli tipici della cucina marinara del luogo, con quel pizzico di fantasia e varietà che offre all’avventore la possibilità di gustare, di anno in anno, menù rivisti e arricchiti. Rinomate le sagnette con pelosi, la frittura di paranza o le cozze ripiene. Col tempo, la struttura è stata modellata
in base alle esigenze di una clientela fidelizzata che ama le emozioni del gusto che la cucina del trabocco Punta Cavalluccio riesce a regalare. Il menu è a prezzo fisso: 40 o 50 euro, a seconda del pescato e dei vini. E’ indispensabile la prenotazione, anche per avere informazioni in merito alla disponibilità dei posti che è limitata. La particolarità di questo trabocco è che gli ambienti sono riscaldati da camini artificiali, pertanto la stagione inizia a marzo e fino ad ottobre si può cenare in ambienti caldi e confortevoli.
Per prenotazioni: Tommaso Verì 338 5980985 Giuseppina Paolucci 333 3010800 veritommaso@gmail.com
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la costa da scoprire punta aderci, la riserva La Riserva è aperta ai visitatori tutto l’anno e l’accesso è libero. L’unica spiaggia dotata di servizi è quella di Punta Penna: presso il punto informazioni potrete trovare le docce, 2 fontanelle lavapiedi, 1 fontana di acqua potabile e bagni aperti al pubblico. La cooperativa che gestisce la Riserva, la Cogecstre, offre i seguenti servizi: Affitto canoe: presso il punto informazioni (spiaggia di Punta Penna), si possono affittare canoe singole, doppie o triple (per le famiglie, 2 adulti e 1 bambino); inoltre sono disponibili anche ombrelloni e spiaggine a fronte di una libera offerta. Visite guidate: durante tutto l’anno è possibile organizzare visite guidate per gruppi e scolaresche, telefonando ai numeri: 345 3378575 - 334 6290593. Noleggio bike: previa prenotazione, telefonando ai numeri: 345 3378575 - 334 6290593, si possono affittare le mountain bike per gruppi di almeno 3-4 persone. Sulle Spiagge di Punta Penna, Libertini e Punta Aderci, però, è interdetto l’accesso agli animali d’affezione. I luoghi dove, invece, è consentito l’accesso sono la spiaggia di Mottagrossa, la spiaggia libera sud della foce del Torrente Lebba e la spiaggia libera vicino “La Bagnante”, a Vasto Marina.
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Vivere la Riserva La lunga spiaggia di sabbia di Punta Penna termina in località “Libertini”, sotto la falesia del promontorio di Punta Aderci, accessibile sia dalla spiaggia che, attraverso un sentiero di 80 gradini, dal promontorio. Sull’altro lato si trova la spiaggetta di Punta Aderci. A nord, la riserva prosegue per la lunga spiaggia di ciottoli di Mottagrossa. Sovrastante questa spiaggia si percorre un panoramico percorso in quota, circa 20m s.l.m., di circa 3 Km, l’ex tracciato ferroviario che consente, a piedi o in bike, di scoprire le pinete sul mare, valloni e tratti di macchia mediterranea. La Riserva termina alla foce del fiume Sinello, poco oltre le caratteristiche arcate in mattoni che delimitavano il vecchio tracciato ferroviario. Proseguendo, inizia il lungomare di Casalbordino. L’area di maggiore interesse naturalistico, comunque, è costituita dalla spiaggia di Punta Penna: un anfiteatro marino che ospita numerose essenze vegetali tipiche. In alcune cavità di Punta Aderci è possibile ammirare l’Halymenia floresia, considerata l’alga rossa più bella del Mediterraneo. Da Punta Aderci lo sguardo può spaziare sul Parco Nazionale della Maiella, del Gran Sasso - Laga e dei Sibillini.
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la costa da scoprire le manifestazioni in riserva 25 giugno, 2,9,16, 23, 30 luglio “Il tramonto dal mare in canoa nella Riserva di Punta Aderci” L’emozione del tramonto sul mare...in un’oasi di pace e bellezza! Noleggio straordinario canoe dalle ore 20:00 alle 22:00 (posti a disposizione max 20) Punto info Riserva spiaggia di Punta Penna Info e prenotazioni: Cogecstre 334 6290593 € 8 luglio Bat night: Passeggiando alla scoperta del canto dei pipistrelli nella Riserva di Punta Aderci Un’occasione unica per osservare da vicino il misterioso mondo dei chirotteri e di chi li studia. Ritrovo ore 20:00 punto info spiaggia Punta Penna Info e prenotazioni: Cogecstre 334 6290593
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11 luglio “Art in the dunes”, Percorso tra arte e natura nella Riserva di Punta Aderci, VI edizione Installazioni artistiche lungo il percorso dunale spiaggia di Punta Penna - Riserva Punta Aderci Vernissage ore 19.00 punto info Riserva ore 21:30 Concerto di musica acustica Associazione Culturale Eikòn e Cogecstre 12, 13 luglio, 9, 10, agosto Sotto un Mare di Stelle - Escursione notturna nella Riserva di Punta Aderci Lettura del cielo, delle sue costellazioni e pianeti (max 80 partecipanti) Ritrovo ore 21.30 punto info Riserva spiaggia di Punta Penna Info e prenotazioni: Cogecstre 334 6290593 € (escluso soci CAI) CAI Vasto e Cogecstre 18 luglio “Art in the dunes” Percorso tra arte e natura nella Riserva di Punta Aderci Ore 19.00 spiaggia di Punta Penna, Performance di danza contemporanea in spiaggia, presentazione libro, spettacolo di Sand Art e Proiezioni video (seguire locandine specifiche) 22, 29 luglio, 5, 11, 19 agosto Mare & Scienza nella Riserva di Punta Aderci (rivolto ai bambini dai 5 ai 12 anni) Con il fratino Leopoldino alla scoperta creativa, scientifica e sensoriale della Riserva e del nostro Mare. Luogo di ritrovo: area pic-nic spiaggia di Punta Penna, ore 10, 00-11.30 Prenotazione obbligatoria SMS al cell. 328 3812156, a cura di VastoScienza € 26 luglio Premio “Art in the dunes” Percorso tra arte e natura nella Riserva di Punta Aderci Finissage ore 19.00 spiaggia di Punta Penna, premiazione artisti, presentazione libro e reading dell’autore, concerto (seguire locandine specifiche)
Corso Italia, 50 - Vasto (Ch) Tel. 0873 363816 - Cell. 338 3152543 14 la costa da scoprire
2 Agosto Camminamare (XVIII edizione) nella Riserva di Punta Aderci Trekking tra cielo, terra e mare della Riserva di Punta Aderci Iniziativa a cura della sezione CAI di Vasto Info e prenotazioni CAI Vasto: 347 4217181 €
11, 22 agosto Concerto al tramonto con handpan e chitarra dei Bluster of Peace nella Riserva di Punta Aderci ore 19.00, area pic-nic spiaggia di Punta Penna Prenotazione obbligatoria: VastoScienza 329 3054117 12 Agosto Mostra fotografica sullo spiaggiamento dei 7 capodogli a Punta Penna del 12 settembre 2014 Dalle ore 10.00 presso area pic-nic spiaggia di Punta Penna A cura dell’Associazione Amici di Punta Aderci 12 Agosto “Nuotiamo nella Costa dei Trabocchi” nella Riserva di Punta Aderci Tappa a Vasto della gara di nuoto non competitiva aperta a tutti: lunghezza percorso Km 3,30 ore 9.30 spiaggia di Punta Penna, iniziativa in collaborazione con “D’Abruzzo, edizioni Menabò” Info e prenotazioni: Cogecstre 334 6290593 €
5, 12 Settembre Visita AL FARO di Punta Penna Prenotazione obbligatoria a partire dal 1/09/2015 al 334 6290593 Max 45 partecipanti al di sopra degli otto anni di età Ritrovo ore 9.00 WWF, Ass. Amici di Punta Aderci e Cogecstre 13 settembre Dall’alba al tramonto: trekking delle 3 Riserve nel Parco Nazionale della Costa Teatina Partenza “Lecceta di Torino di Sangro”, pranzo al sacco al “Bosco di don Venanzio, tramonto a “Punta Aderci”. Percorso di circa 30 Km, rivolto ad escursionisti ben allenati. Prenotazione obbligatoria: Cogecstre 334 6290593 € CAI Vasto, Coop. Cogecstre, Terracoste e Sagrus
18 Agosto Meraviglie d’Abruzzo in 3 documentari naturalistici ore 21.30 cortile di Palazzo D’avalos, proiezione dei filmati: La regina dei fiumi, L’albero senza tempo, Il Parco della Costa dei Trabocchi iniziativa a cura di Cogecstre Riserva Naturale Punta Aderci
Villa Martina è situata in una delle zone rurali più autentiche del Vastese in posizione ideale: vicinissima alla bellissima spiaggia della Riserva Naturale di Punta Aderci (2 Km), al casello Vasto Nord dell’autostrada A14 (4 Km), al centro storico della Città del Vasto (6 Km), alla spiaggia di Vasto Marina (8 Km) e a pochissima distanza dal parco acquatico Aqualand (2 Km) e dal maneggio di Punta Aderci (2 Km). Dal Porto di Punta Penna (4 Km) è possibile imbarcarsi per raggiungere le Isole Tremiti.
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confort e la più assoluta privacy. Un luogo dove si gode di relax assoluto. La piscina con idromassaggio, in posizione elevata rispetto alla spiaggia di ciottoli, regala incantevoli scorci di paesaggio e la sensazione di trovarsi in una vera e propria spa. Bianche terrazze, ombrosi giardini dove lasciare scorrere il tempo in attesa di scoprirsi gourmet, la sera, sulla splendida terrazza del Ristorante Tursiope. Altissima la qualità della sua cucina. Lo chef fa della freschezza del pescato locale la condizione essenziale del suo personalissimo menù. Si accettano prenotazioni anche esterne, compatibilmente con la disponibilità dei posti. Sulla spiaggia c’è un’area verde al limitare della battigia dalla quale osservare la magnifica baia dominata dal trabocco del Resort. E lì vicino si possono assaporare le specialità servite al beach bar per uno spuntino o un pranzo leggero senza allontanarsi dall’incanto del mare che solo quest’angolo d’Abruzzo sa regalare.
la costa da scoprire la riserva naturale grotta delle farfalle L’entroterra di Vallevò, al pari della costa, offre motivi di interesse: la morfologia del suolo è infatti caratterizzata dalla presenza di avvallamenti, i cosiddetti Fossi, che si dispongono perpendicolarmente alla costa. I Fossi sono solcati da torrenti ed ospitano, tra la vegetazione, delle grotte naturali, che furono, durante la guerra, sicuri nascondigli per partigiani e sfollati. Il Fosso più interessante nella zona di Vallevò è quello delle Farfalle che segna il confine comunale tra i territori di San Vito e Rocca. Al suo interno, anche per la presenza di acque che vi scorrono perenni, alimentate da piccole sorgenti, è racchiuso uno scrigno inaspettato di bellezze e valori naturali di grande interesse. L’alta e costante umidità permette lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa tipica delle più ampie vallate fluviali, ricca di specie arboree e arbustive come pioppi, salici, olmi
18 la costa da scoprire
e più raramente l’ontano nero e la farnia, una quercia dalle spiccate caratteristiche igrofile. Per quanto concerne il regno animale, invece, comuni sono i mustelidi, in particolare la faina e il tasso, e i piccoli roditori come il moscardino e il topo quercino. Particolare interesse riveste la presenza dell’ormai raro granchio di fiume, il Potamon fluviatile. La Grotta delle Farfalle è facilmente raggiungibile. La strada per accedervi parte dalla SS 16 dopo il chilometro 482 nei pressi di un ponte. Il sentiero, in leggera salita, dopo alcuni minuti di cammino, gira a sinistra e lascia dall’altra parte, verso San Vito, il Fosso San Tommaso. Ad un certo punto ci si trova davanti un grosso antro scavato nell’arenaria: una tradizione locale vuole che in alcuni mesi dell’anno questa cavità si popoli di migliaia di farfalle. Da qui il nome delle grotte.
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la costa da scoprire nudi in spiaggia, a torino di sangro si può
Torino di Sangro punta decisamente sulla spiaggia per naturisti in località Lago Dragoni per lanciare la sfida alle altre località balneari costiere. In una zona di arenile, 500 metri a nord dal trabocco Punta Le Morge, raggiungibile dalla Statale 16 Adriatica all’altezza dell’ex linea ferroviaria sulla costa, c’è la prima spiaggia abruzzese
per nudisti. Un’apposita legge regionale contempla proprio la valorizzazione della pratica del naturismo. Per il secondo anno, insomma, Torino di Sangro lancia la sfida e siamo certi che a raccoglierla saranno in tanti, considerati i risultati estremamente positivi della stagione 2014.
13th
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Giovedi Caraibico L’originale
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la costa da scoprire il mare a settembre: cinque spiagge in cui ‘tuffarsi’ La stagione sulla costa dei trabocchi va ben oltre il classico 31 agosto. Il litorale, da metà settembre diventa teatro ideale per una passeggiata romantica, ma anche la cornice perfetta per un’uscita solitaria, magari con un buon libro. Vi proponiamo cinque spiagge delle Terre dei Trabocchi dove vi consigliamo di fare un bagno, che sia l’ultimo della stagione o l’ennesimo di un’estate lunghissima. San Vito Chietino: La spiaggia libera Rocco Mancini è tra la spiaggia di Portelle e il trabocco Punta Fornace. La spiaggia ciottolosa è lambita da un mare limpido e profondo già a un metro dalla riva. L’ideale per passare rilassanti giornate al sole. E’ attrezzata con contenitori per i rifiuti e servizio doccia. Ha conquistato la Bandiera Blu 2015. Rocca San Giovanni: La Foce è la spiaggia più grande. Il bagnasciuga, in prevalenza ghiaioso, si estende per oltre seicento metri di lunghezza tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo Trabocco, ancora utilizzato per la pesca. Torino di Sangro: Costa Verde è a pochi chilometri dalla Riserva naturale regionale della Lecceta: questa spiaggia, in prevalenza ghiaiosa, si stende con sta-
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bilimenti balneari che si alternano a tratti liberi. Una spiaggia conosciuta per i suoi fondali ideali per la pesca subacquea, e circondata da colline che si affacciano sul mare pieno di boschi secolari. Vasto: La spiaggia di Punta Penna, nei pressi del Porto di Vasto, rappresenta uno dei pochi tratti ancora selvaggi e liberi del litorale abruzzese. E’ lunga chilometri ed è caratterizzata da soffice sabbia dorata, che presenta alle spalle delle splendide formazioni. Le dune sono punteggiate da vegetazione anche rara e popolate da animali come il gabbiano reale, il gabbianello ed il fratino. Il mare è bellissimo, turchese, cristallino e trasparente, con fondali digradanti e sabbiosi, ideale per fare il bagno, nuotare e praticare diversi sport acquatici. San Salvo: Il Giardino Botanico Mediterraneo di San Salvo si trova sul Lungomare Cristoforo Colombo, nella Marina della città e si affaccia sul mare, Bandiera blu 2015. È un’area protetta di circa 60 ettari e uno dei rari giardini dunali italiani, nonché l’unico in tutta la costa adriatica. Al suo interno sono stati ricostituiti tutti gli ambienti tipici della costa sabbiosa medioadriatica, a partire, dalla vegetazione dunale, con la tipica struttura a fasce parallele alla riva.
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la storia e le tradizioni lungo la costa
E’ un percorso di straordinaria bellezza quello che, oggi, ci riserva l’ex tracciato ferroviario, per lunghissimi tratti percorribile a piedi, che da San Vito Chietino giunge fino a San Salvo. Calata Turchino, Rocco Mancini, Valle Grotte a San Vito Marina San Vito Marina, con la sua costa frastagliata, sfoggia spiagge di rara bellezza, contraddistinte da ciottoli e sabbia e sovrastate da imponenti rupi di arenaria. Calata Turchino, così chiamata per il mare che quasi si confonde con le tonalità del cielo, è uno dei posti più suggestivi, complice anche la vicinanza dell’omonimo trabocco. Vale la pena visitare anche le calette di Rocco Mancini e Valle Grotte, condivisa con il vicino comune di Rocca San Giovanni, spiagge selvagge e ciottolose lambite da un mare cristallino e profondo già a un metro dalla riva. La Foce a Rocca San Giovanni E’ la spiaggia più grande nel territorio comunale di Rocca San Giovanni. Il bagnasciuga, in prevalenza ghiaioso, si estende per oltre seicento metri di lunghezza tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo trabocco, ancora utilizzato per la pesca. La Fuggitella a Fossacesia Il litorale di Fossacesia si adagia sul piccolo “Golfo di Venere”, dominato dal colle su cui signoreggia l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Le baie e le insenature che si susseguono lungo la costa, profumano di 24 la storia e le tradizioni
ginestra e finocchietto marino. La spiaggia della Fuggitella, incorniciata in una vegetazione ricca e selvaggia, si caratterizza per i suoi ciottoli bianchi misti a sabbia. Vignola, San Nicola, Canale, Casarza a Vasto L’incantevole costa vastese vanta un territorio piacevolmente e naturalmente variegato. Il litorale presenta scenari di grande suggestione e un mare limpidissimo tra alte falesie, rocce, calette e lunghissime spiagge di sabbia finissima. All’interno di questa sorprendente varietà di ambienti intatti e per certi versi selvaggi, vivono specie botaniche rarissime. Partendo dal porto, scendendo verso sud, troviamo la spiaggia di Vignola, una baia natirale che ospita il camping “Grotta del Saraceno”. Dirigendosi verso sud, da Vignola e Canale fino a San Nicola, Casarza e Trave, si susseguono scorci di incomparabile bellezza: calette, rocce e ciottoli, una sequenza panoramica mozzafiato punteggiata da quelle “strane macchine da pesca simili a un ragno colossale”, i trabocchi. La marina di San Salvo La spiaggia di San Salvo, lunga, ampia e sabbiosa, sorge a qualche chilometro dal centro cittadino. La battigia degrada dolcemente nel mare dai bassi fondali, e verso nord la spiaggia è caratterizzata dalla presenza delle dune costiere e da una fitta vegetazione spontanea, uno degli ultimi lembi dell’antico sistema dunale dell’Adriatico, l’orto botanico.
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la storia e le tradizioni passeggiando per il centro Non si resiste al mito di Diomede fondatore della città del Vasto. Se passeggi nel suo centro storico, magari ti affacci sulla balconata naturale della loggia Ambling e guardi il profilo delle isole Tremiti, anch’esse secondo la leggenda fondate dal mitico eroe greco, resti convinto che in questo lembo di territorio abruzzese tutto è possibile. Anche la leggenda può essere storia. Vasto è la città dei Castelli e delle torri. Da piazza Verdi, crocevia che vi immette nel centro storico, risalendo per corso Garibaldi fino a piazza Barbacani, improvvisamente sulla sinistra vi apparità, come d’incanto, un delizioso maniero, è il Castello Caldoresco, annunciato da una fontana. Da qui potete iniziare la passeggiata per il centro storico. Non c’è da camminare molto fino a piazza Diomede e da qui a piazza Rossetti, salotto di Vasto dove troneggiano la statua del famoso poeta vastese esiliato in Inghilterra, Gabriele Rossetti e la torre di Bassano, risalente al 1427, pervenuta col nome della famiglia alla quale era stata affidata la manutenzione, la famiglia dei Bassano, di origine ottomana che, abbracciata la religione cristiana, cambiò il titolo di “Bascià” nel nuovo cognome. Avete voglia di fare shopping o semplicemente di guardar vetrine? Proseguite, allora, per corso de Parma, dove c’è il rito quotidiano dello “struscio”. Obbligatoria anche una capatina alla cattedrale di 28 la storia e le tradizioni
Santa Maria: vi è conservata la Sacra Spina che si dice venga dalla corona di spine di Gesù. Altra chiesa da visitare, la concattedrale di San Giuseppe. Se amate l’arte, guardate con attenzione il prezioso dipinto del ‘500 di Michele Greco da Valona. Due passi, non di più, e c’è Palazzo d’Avalos. Qui è proprio il caso di fermarsi un po’: entrate dentro e visitate il Museo Civico, il Museo del Costume e la mostra dedicata ai fratelli Palizzi. Dai suoi splendidi giardini, inoltre, si presenterà ai vostri occhi un panorama che non ha eguali, lo stesso che potete ammirare lungo via Adriatica, dove si trovano il portale della chiesa di S. Pietro e le Terme romane che risalgono all’età imperiale con uno splendido mosaico del Nettuno e altre scene marine dalla bellezza mozzafiato. Affacciandovi alla balconata, senz’altro il vostro sguardo sarà colpito da una sinuosa figura femminile su uno scoglio: è il monumento alla Bagnante ma, per ammirarlo più da vicino, dovete scendere fino alla Marina e passeggiare sul lungomare. Non siete ancora stufi del panorama? Arrivate fino alla loggia Ambling. Una volta lì, sicuramente penserete a quanti innamorati si sono giurati amore eterno, guardando, abbracciati, lo splendido golfo! Sono molto caratteristici i locali che trovate. Approfittatene per sedervi a sorseggiare una bibita fresca, a gustare un buon gelato o una pizza al metro.
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la storia e le tradizioni vasto, i castelli Castello Caldoresco Prima di giungere nella centralissima piazza Rossetti, il turista è attratto da un castello che, a prima vista, sembra quasi una nave con la prua rivolta verso ovest: è il Castello Caldoresco, fatto erigere dal capitano di ventura Giacomo Caldora, l’allora Signore del Vasto, su progetto dell’architetto senese Mariano Di Jacopo, detto il Tàccola. La signorìa di Giacomo Caldora e quella del figlio Antonio precedettero il marchesato dei d’Avalos. Il Castello presentava, in origine, tre bastioni pentagonali e uno circolare in corrispondenza della scomparsa Porta Castello, più tre torrioni interni, di cui due, ben visibili, ancora intatti. Il Castello ebbe varie vicende, poiché ad esso sono legati i fatti d’arme più importanti avvenuti nel Vasto. Basta ricordare il memorabile assedio di tre mesi sostenuto nel 1464 contro le forze regie di Ferdinando d’Aragona. Da allora il manufatto ha subìto parecchie manomissioni, alcune dettate da necessità militari, altre per adattarlo a tribunale e a carcere dal 1605 al 1697, infine per mutarlo in civile abitazione. Soltanto ora, attraverso una paziente opera di restauro, sta tornando alla primitiva imponenza: sono
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visibili le feritorie per le colubrine e, in basso, le cannoniere. Notevoli nella compattezza del mastio, il portale e il lanternino ottagonale della cupoletta. La vista del Castello da piazza Barbacani è d’impatto, grazie all’abbattimento, nel 1960, delle casette costruite a ridosso della facciata che ne deturpavano l’immagine. E’ un peccato, però, che il Castello non sia visitabile. Villa d’Aragona o Castello aragonese E’ nei pressi della chiesetta di San Michele. Attualmente della vecchia sontuosa costruzione rimane ben poco, solo il fronte occidentale, quello verso la campagna, con l’elegante torretta quadrangolare. A ridosso vi è una pittoresca corte campagnola con due rustici profferi. All’interno c’è la Cappella di Santa Maria di Costantinopoli, integrata nel fabbricato. Nelle scuderie del vecchio castello, riqualificate e ammodernate si svolge da qualche anno il Premio Vasto. Le Proposte del Premio Vasto al Palazzo Aragona La rassegna, giunta quest’anno alla XLVIII edizione, si svolgerà dal 5 luglio. Apertura dalle ore 17,30 alle 21,00. (ingresso gratuito).
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Piazza Rossetti
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Resti della Chiesa di San Pietro
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Parco archeologico delle Terme romane
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Torre di Bassano
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Torretta Santo Spirito
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Torretta D’Amante
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Porta Nuova
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Passeggiata archeologica
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Porta Catena
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Castello Caldoresco
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Palazzo d’Avalos e Giardino Napoletano
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Chiesa di Santa Maria Maggiore
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Chiesa del Carmine
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Cattedrale di San Giuseppe
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Chiesa dell’Addolorata
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Chiesa di Sant’Antonio
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Monumento all’Emigrante
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Musei Civici di Palazzo d’Avalos
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Arena alle Grazie
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la storia e le tradizioni le terme ed il portale di san pietro Sulla passeggiata Adriatica, accanto alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova, è stata riportata alla luce una parte del complesso termale che si fa risalire all’antica romana Histonium, in auge nel II secolo dell’era cristiana. Sono tredici ambienti, ripartiti su tre livelli terrazzani, ricchi di decorazioni musive bicrome. L’alto valore artistico emerge nelle figure rappresentate nelle varie aree, specie in quella dedicata a Nettuno, il quale Nume si vede attorniato da Tritoni e da Nereidi che cavalcano draghi e cavalli. Oggi le Terme romane sono visitabili. Risalendo via Adriatica, ci si imbatte nel portale della Chiesa di San Pietro, insediamento benedettino documentato sin dall’anno 829, edificato nell’area che costituiva la parte fortificata della città tardo-antica. Il portale è quel che oggi resta della chiesa abbattuta a causa della frana del 1956, l’evento catastrofico più grave da cui sia stato investito l’abitato di Vasto: una delle aree più suggestive e antiche della città, ricca di edifici pubblici e privati di inestimabile valore storico ed architettonico, completamente inghiottita dalla voragine. Dell’originaria Chiesa di San Pietro è possibile tuttavia apprezzare ancora la facciata e il bel portale tardoduecentesco, auten-
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tico documento d’arte medioevale. Nella lunetta del portale è visibile la rappresentazione della Madonna con in braccio il bambino benedicente. Al di sotto, in una cornice rettangolare, una rappresentazione della Crocifissione, in cui Gesù mostra una corona regale e non di spine, esempio rarissimo in consimili raffigurazioni. I bellissimi frammenti ornati di varie fogge mostrano quanto l’intera facciata dovesse essere decorata e ricca. Alla base dei muri, ai lati del portale, si vedono alcuni resti murari databili al I secolo d.C., che alcune fonti attribuiscono ad un tempio dedicato a Cerere.
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la storia e le tradizioni palazzo d’avalos Strategicamente edificato su uno sperone di roccia degradante verso il vicino mare, è una delle rare costruzioni di quel periodo storico situate sulla Costa Adriatica; come il Castello di Trieste e quello di Castel del Monte. Edificato probabilmente prima del 1177, nel 1300 fu donato dal Re di Napoli Carlo II d’Angiò al Convento degli Agostiniani. Oltre alle diverse famiglie nobili che ne furono proprietarie (d’Angiò, Caldora, de Guevara, Lante della Rovere e d’Avalos) ospitò personaggi storici illustrissimi, come Papa Alessandro III (1177), Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando Gran Camerlengo del Regno di Napoli divenuto poi Viceré di Sicilia (1568), Maria D’Austria Regina d’Ungheria (1630-31), Re Ferdinando II di Napoli (1832), e da ultimo Umberto di Savoia (1925). L’attuale struttura fu ultimata verso la fine del XVI secolo. Attualmente il Palazzo è sede di Musei , Pinacoteca e dimora di alcuni privati proprietari. Lo stile della progettazione dell’ultimo rifacimento è ispirato allo stile in voga a Roma nel XVI secolo, con influenze franco-spagnole.
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Palazzo e Musei Intero € 5,00 Ridotto € 3,50 Museo Archeologico Intero € 3,00 Ridotto € 1,50 Pinacoteca Intero € 4,00 Ridotto € 2,00 Galleria d’Arte Contemporanea Intero € 3,00 Ridotto € 1,50 Giorni e orari di apertura 16 giugno - 31 agosto tutti i giorni 10.30 - 12.30, 18 - 24 1-30 settembre tutti i giorni 10.30 - 12.30, 18 - 22 1 ottobre - 12 dicembre sab., dom. e festivi 10.30 - 12.30, 16 - 19 22 - 31 dicembre tutti i giorni 10.30 - 12.30, 16 - 19 A causa di un recente smottamento che ha fatto scivolare a valle il muro di contenimento del lato orientale, i Giardini Napoletani del Palazzo d’Avalos sono parzialmente visitabili.
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la storia e le tradizioni termoli, il castello svevo Il Castello Svevo è per Termoli il simbolo più rappresentativo, l’idea stessa della città. La sua architettura improntata a gran semplicità, priva di qualsiasi ornamento e le sue caratteristiche difensive, lasciano supporre che sia stato costruito in epoca normanna (XI secolo), interamente in pietra calcarea e arenaria, nei pressi di una preesistente torre longobarda. Esso è tuttavia definito “svevo” in seguito alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240, dopo i danni arrecati da un attacco della flotta veneziana. Data la sua ubicazione, era il fulcro di un più ampio sistema di difesa, costituito da un robusto muro che cingeva l’intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all’ingresso del Borgo antico. La parte superiore del castello è presieduta dal 1909, per ordine dell’ammiraglio Augusto Aubry, dall’aeronautica militare che utilizza le stanze del torrione ed ha costruito un ambiente sulla sommità che funge da stazione metereologica, dotata dei necessari apparati strumentali. Oggi è possibile visitare l’interno del ca-
stello, dove in estate, vengono allestite mostre di ogni genere. A rendere ancora più caratteristico questo importante pezzo di Termoli è il viale che si prospetta ai suoi piedi. La zona che un tempo era diroccata ed inutilizzata, oggi si è trasformata in uno dei più suggestivi luoghi di Termoli dove passeggiare tra giochi di luce, sentire il profumo del mare e trascorrere ore di relax. Al centro poi, vi è una grossa bussola illuminata, ai piedi della quale, è stata realizzata con la tecnica del mosaico in pietra, una rosa dei venti. L’area è collegata al Corso Nazionale attraverso un’antichissima scalinata.
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la storia e le tradizioni san salvo, il quadrilatero In epoca romana il Quadrilatero era interessato da un intervento edilizio per rafforzare i collegamenti tra l’Italia ed i Balcani. Alcuni scavi archeologici hanno appurato che nel III secolo il centro era un importante mercato di prodotti destinati all’esportazione marittima e, allo stesso tempo era luogo di stoccaggio e organizzazione per il trasporto di vettovaglie per le legioni dislocate nella regione danubiana. Sul Trigno vi era un porticciolo che serviva i Balcani, forse identificabile col Trinium portuosum di Plinio il Vecchio. Nel Medioevo l’area del Quadrilatero assume la forma attuale: verso la fine del XIII secolo venne fondata l’abbazia dei Santi Vito e Salvo su di un preesistente insediamento tardo romano. I monaci riformarono la comunità benedettina già presente sul territorio dal 1173. Degli scavi in loco hanno portato alla luce un insediamento medievale riferibile all’abbazia. I musei del Quadrilatero Museo civico Porta della Terra Questo museo raccoglie i vari reperti provenienti dal territorio di San Salvo riconducibile agli scavi archeologici effettuati in zona nel 1997. I reperti archeologici ritrovati mostrano oggetti riferibili al periodo romano nonché la civiltà e la religiosità dei Frentani tra cui oggetti dedicati al culto dei defunti. Il museo è stato allestito nel 2006. Museo dell’Abbazia Questo museo raccoglie reperti dell’attività benedettina tra i fiumi Trigno ed Osento. Tra cui reperti archeologici dell’Abbazia di San Vito e San Salvo. Il museo è suddiviso nelle seguenti sezioni: i monaci, in conversi, l’alimentazione, le stoviglie di San Vito e San Salvo, le preghiere, il lavoro, 44 la storia e le tradizioni
il canto, le medicine, gli insediamenti, l’arte, l’architettura. Un’altra sezione mostra le presenze paleocristiane tra i fiumi Trigno ed Osento tra il V secolo ed il XIII secolo. Nel museo è possibile ammirare, previo accordi, una copia del Chronicon Casauriense (l’originale è del XII eseguita nel 982 e donata dalla Provincia dell’Aquila al comune di San Salvo). Isola archeologica del Chiostro In quest’isola archeologica vi sono i resti del chiostro della suddetta abbazia di San Vito e San Salvo e di una domus romana. Al centro del chiostro era posta un pozzo di cui rimane una spalto in calcestruzzo. Della domus, invece, rimane l’implivium. Isola archeologica del Mosaico Romano In quest’altra isola archeologica sono presenti resti di alcune strutture romane risalenti al I ed al III secolo in opus reticolatum: un mosaico policromo raffigurante tralci di vite che fuoriescono da vasi a due anse. Il mosaico policromo, che ricopriva il pavimento di una domus, ha unIestensione di 50 metri quadri, e presenta pietre di otto colori differenti, provenienti dalleoriente: bianco, grigio, nero, due tonalità di verde, rosso vinaccia, mentre altre tessere, gialle e arancio, sono state ricavate dai mattoni. Da qualche settimana c’è una nuova e più funzionale copertura che ne consente la vista in maniera ottimale. Il mosaico romano si candida a divenire, anche attraverso una sua elaborazione grafica, simbolo della città.
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la storia e le tradizioni fossacesia, abbazia di san giovanni in venere L’abbazia di San Giovanni in Venere è un complesso monastico, composto da una basilica e dal vicino monastero, situato su un colle che sovrasta il mare. La derivazione del nome Venere è da attribuire alla presenza nel luogo dove ora sorge l’abbazia di un tempio pagano intitolato a Venere, risalente all’80 a.C. Il primo nucleo del monastero si ebbe nel 540, quando un frate, Martino, fece demolire il tempio, costruendovi un cellario. Tuttavia recenti scavi hanno riportato alla luce resti di un edificio di culto paleocristiano databile intorno al VI-VII secolo. Tra il 2006 e il 2007 ulteriori ritrovamenti archeologici dovuti alla pavimentazione della piazza antistante la basilica hanno riportato alla luce una necropoli italica del V secolo a.C. Intorno all’anno Mille è documentata la prima espansione del monastero: i Conti di Chieti Trasmondo I e Trasmondo II fecero ampliare il cellario, trasformandolo in un’abbazia cassinese, e donarono agli abati vasti terreni e diritti di pedaggio sul vicino Portus Veneris. Nel 1043 all’abbazia fu concessa la protezione imperiale. Intorno al 1060, l’abate Oderisio I, temendo
l’avanzata dei Normanni verso la Contea di Chieti, fece fortificare il monastero e fondò il castrum di Rocca San Giovanni. Visita Abbazia e chiostro : Novembre/Marzo: ore 8.00 - 17.00 Aprile/Ottobre: ore 7.30 - 19.30 La visita guidata per gruppi è consentita solo su prenotazione. Per ulteriori informazioni: Abbazia tel. 0872.60132 Comune di Fosacesia tel. 0872.62221
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la storia e le tradizioni rocca san giovanni, il borgo Rocca San Giovanni: circa 150 metri di altitudine, centro storico abbarbicato su un costone di roccia proteso sul mare Adriatico, territorio a vocazione agricola esteso nelle contrade, una straordinaria porzione di costa dei Trabocchi che la arricchiscono e la abbelliscono, boschi e verde a circondarla, una piazza “gioiello” che per sua naturale caratteristica è al contempo centro nevralgico della vita paesana e palcoscenico estivo ideale per eventi e manifestazioni. Un centro come tanti, verrebbe da dire, se consideriamo le realtà locali e regionali della nostra splendida Italia. Sicuramente paesi simili se ne contano a decine, sicuramente uno non è identico
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agli altri. Ognuno ha qualcosa di personale da offrire a chi, per scelta o per caso, ha occasione di visitare un “paese” italiano, luogo tipico della storia e della topografia della nostra penisola e che in nessuna altra parte del mondo è presente. Come Sindaco di Rocca San Giovanni ormai da un decennio, non posso che promuovere le sue indubbie qualità: uno dei Borghi più belli d’Italia, un passato che gronda storia se consideriamo i resti della sua cinta muraria medievale, con l’unica torre sopravvissuta delle tre originarie, poste a baluardo della vicina Abbazia di San Giovanni in Venere, il Palazzo Municipale, annoverato fra i monumenti d’Italia, che impreziosisce la già splendida piazza insieme alla Chiesa di San Matteo apostolo e al campanile. Un ideale anfiteatro, che recentemente è stato oggetto di ulteriori suggestivi accorgimenti tecnici, riguardanti l’illuminazione, che rendono il centro storico un luogo
quasi incantato di sera. Piccole e preziose piazzette che si prestano a eventi di nicchia e di qualità per ciò che riguarda la cultura e l’arte. Ristoranti di pregio che offrono ai turisti le migliori specialità della zona e del comprensorio. Il valore aggiunto, che orgogliosamente includo quest’anno, è stato rappresentato dalla promozione della Cultura con la C maiuscola: nel corso degli ultimi sei mesi, Rocca San Giovanni è
stata teatro di un importante evento editoriale e si è fatta promotrice di un concorso letterario nazionale che ha riscosso un successo assolutamente lusinghiero. Ritengo che la diffusione della cultura ad un certo livello sia una carta vincente per lo sviluppo e il progresso di una comunità. Rocca San Giovanni, come ormai da anni, vive un’estate intensissima, densa di manifestazioni e intrattenimenti per i visitatori e per i cittadini. Non ci facciamo mancare nulla: gastronomia, musica, teatro, letteratura. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. Il successo è stato ogni volta strepitoso e, poiché insieme alla formula vincente c’è la passione e il calore, si ripeterà sicuramente anche quest’anno e nei prossimi a venire. Ne sono fermamente convinto. Non posso che esortare coloro i quali dovessero decidere di trascorrere le loro vacanze in Abruzzo, a farci visita! Non avranno a pentirsene e sicuramente ci sceglieranno ancora! Una splendida estate a tutti! Vi aspetto a Rocca San Giovanni. Gianni Di Rito Sindaco
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la storia e le tradizioni san vito, l’eremo ed il parco letterario A San Vito Chietino, nella contrada delle Portelle, si erge l’Eremo abitato da D’Annunzio. E’ quì che dal 23 luglio al 22 settembre 1889 si ritirarono in un isolamento d’amorosi sensi Gabriele D’Annunzio e Barbara Leoni, la “bella romana” che fu sua musa e compagna per cinque anni e che ispirò la prima produzione letteraria dannunziana fino al punto che gran parte di questo amore e delle descrizioni dei luoghi che lo animarono, compreso l’Eremo di San Vito, si riversarono quasi per intero nella finzione letteraria del Trionfo delle Morte, il romanzo che proprio qui vide prendere forma. Barbarella ed il poeta si incontrarono per la prima volta due anni prima, al Circolo Artistico di via Margutta a Roma, dove entrambi si erano trovati per assistere ad un concerto. Da quel momento prese vita un’ intensa passione, la cui cornice idilliaca, il buon ritiro di San Vito, fu appositamente trovato per D’Annunzio dall’amico Francesco Paolo Michetti
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in quell’eremo rustico sul promontorio adriatico. L’eremo ideale, rifugio d’amore e di creatività letteraria, fu scelto dunque proprio a San Vito, dove tra i “cupi silenzii” la realtà prese vita nel romanzo trasfigurando la storia di D’Annunzio e della Leoni in quella di Giorgio Aurispa ed Ippolita Sanzio, una figura quest’ultima reale e non immaginaria, viva d’una vita vera, quella di Barbara, forse l’amore più sincero del poeta. Oggi l’eremo è sempre lì, aperto ai visitatori. E dal 2014 è diventato Parco Letterario “Eremo Dannunziano” proprio per una tutela letteraria del luogo reso immortale da versi e descrizioni celebri del poeta abruzzese, che rischierebbe altrimenti di essere dimenticato dalle future generazioni.
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a spasso per i borghi liscia e il santuario di san michele iL piccolo borgo di Liscia, sul versante sinistro del fiume Treste, è caratterizzato da viottoli e scalinate che si snodano nella zona più antica dove si trova la chiesa di San Martino. Subito fuori dal paese, scendendo verso la valle, si incontra, immerso da una rigogliosa vegetazione spontanea, il Santuario di San Michele Arcangelo, fatto costruire dai Marchesi d’Avalos agli inizi del XVII secolo. La chiesetta fa da ingresso al primitivo santuario naturale: una piccola grotta, ricca di stalattiti, da cui sgorga acqua alla quale si attribuiscono virtù taumaturgi-
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che. Infatti la leggenda vuole che proprio qui sia apparso per la prima volta San Michele Arcangelo ad un pastore di Palmoli. Tutt’oggi il Santuario è tra le maggiori attrattive della zona, meta di pellegrinaggio soprattutto per le ricorrenze dell’8 maggio e del 29 settembre.
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a spasso per i borghi l’abetina di castiglione messer marino Volete vedere e, magari, toccare un abete bianco? Potete farlo in una delle pochissime aree in Abruzzo dove è presente allo stato spontaneo: Castiglione Messer Marino. Non lontano dall’Abetina di Castiglione, nella contigua abetina di Rosello, è stato recentemente scoperto, in una “forra” poco frequentata, un abete bianco di quasi 50 metri, che risulta essere l’albero più alto d’Italia. L’area dell’Abetina di Castiglione è importante anche per la presenza delle sorgenti del fiume Treste e del fiume Sinello che nasce dal monte Fischietto (1.363 m s.l.m.) e dopo circa 50 chilometri sfocia nel mare Adriatico, nel comune di Casalbordino. Le acque cristalline delle sorgenti del Sinello, rappresentano una delle principali fonti di approvvigionamento idrico del territorio vastese. L’oasi è suddivisa in tre parti: la zona dell’abete, la faggeta e la zona
pascolo. Quest’ultima nel medioevo era parte integrante del feudo di Lupara, il cui lascito è palesato dai resti del castello che dà nome al monte, ossia il Castelfraiano, nonché dal convento dei Minori Conventuali, del cui complesso rimane oggi solo la Chiesa di Santa Maria del Monte. L’importanza di tale feudo per l’economia di Castiglione è testimoniata dal fatto che per questi territori passava il tratturo Ateleta-Biferno.
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a spasso per i borghi san buono , il museo per l’arte e l’archeologia del vastese San Buono ospita, all’interno del Convento di Sant’Antonio, il Museo per l’arte e l’archeologia del Vastese. Siamo in una splendida cornice verde, ai piedi del Monte Sorbo. La struttura fu edificata nel XVI secolo dai Frati Cappuccini, in un’area incontaminata ricca di prati, boschi e sorgenti. Un ruscello passa sotto alla cucina del convento e da esso i frati si rifornivano un tempo dell’acqua necessaria attingendola con un secchio che veniva calato attraverso una apposita botola. Il Museo documenta le più significative manifestazioni della cultura materiale e artistica delle genti che abitarono l’attuale area del Vastese. Le sale aperte al pubblico ospitano la sezione archeologica, che propone, in un percorso cronologico, reperti di notevole interesse e in buona parte inediti. Tra i reperti di assolta valenza storica, vi è una zanna di Elephas antiquus , rinvenuta in località Torrone di Scerni negli anni ’70 risalente a circa 400.000 anni fa. Molto interessanti sono i corredi funerari rinvenuti a Gissi, Villalfonsina e Carpineto Sinello e ornamenti arcaici in bronzo da diverse località del Vastese. Durate l’età romana, l’odierna area del Vastese fu divisa tra i
municipia di Tereventum ed Histonium. Tra il III e il IV secolo d. C., la Valle del Trigno manifesta una certa vitalità, le cui cause sono da ricercare nella crescente importanza assunta all’epoca dalla parte orientale dell’Impero Romano. Numerose le testimonianze di reperti di questo periodo.
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a spasso per i borghi palmoli, il museo della civiltà contadina Il Museo della civiltà contadina è ospitato nelle sale del Castello marchesale di Palmoli, nel quartiere nord del paese chiamato “Le Coste”. Il maniero consta di una torre di forma dodecagonale forse di origine cinquecentesca che ha inglobato una torre circolare, il palazzo dei Severino-Longo e la chiesa di San Carlo Borromeo. Un giardino interno al castello è munito di casematte per la difesa del palazzo marchesale. Il museo, stabilito nel 1978, raccoglie “reperti” da oltre 30 anni ed è attualmente dotato di una ricca ed interessante collezione di oggetti della economia rurale locale. In un percorso a ritroso nella memoria è possibile riscoprire l’utilizzo di moltissimi oggetti della vita domestica dei nostri nonni: crivelli, spase, madie, trufuoli, brocche, giare di tutte le fogge e misure. Un’altra interessante se-
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zione è dedicata agli antichi mestieri e agli arnesi da lavoro utilizzati per tessere, per lavorare i campi, per forgiare i metalli, ecc. A partire dal castello è possibile effettuare visite guidate nel ‘borgo del castello’, con le case-mura, le strette e antiche ruve del paese, le porte urbiche e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Periodo apertura: 16 giugno - 16 settembre sabato e domenica Orario apertura: 9.30-12.30/16.30-19.30 ingresso gratuito Prenotazione visite guidate: 0873.959131 - 0873.363044
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a spasso per i borghi carpineto sinello, il museo del maiale Il Museo del Maiale è a Carpineto Sinello, nell’entroterra vastese. Istituito nel febbraio 2008, il museo si trova nei locali adiacenti a Castello Ducale, in via Salita Castello. Le sale espositive sono disposte su tre livelli che occupano una superficie complessiva di circa 1000 mq suddivisa in cinque sezioni: • Chi è il maiale; • La storia del maiale nella cultura e nell’economia rurale italiane dall’epoca romana ai giorni nostri; • L’area didattica; • L’allevamento e il commercio dei suini nell’economia dell’Italia centro-meridionale; • L’area salumiera abruzzese tra passato e presente. Il museo è ricco di video e immagini sugli usi, le tradizioni e le culture alimentari e sull’allevamento dei suini in Italia ed all’estero. E’ presente anche un’area dedicata alle degustazioni, dove è anche pos-
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a spasso per i borghi guilmi, gli antichi mestieri Le origini di Guilmi risalgono all’XI secolo, all’epoca dominio del monastero di Santo Stefano e successivamente dei Caldora e d’Avalos. Da visitare la bella chiesa dell’Immacolata, i ruderi della Chiesa di San Marco, i caratteristici vicoli, l’antico Palazzo nobiliare dei Lizzi, i querceti e il paesaggio agricolo tipico abruzzese ancor ben conservato. Oltre alle bellezze storico-archeologiche e naturalistiche, Guilmi ospita l’interessante Museo delle Arti Antiche, inaugurato nel 2010. Il Museo è nato con l’intento di trasmettere alle nuove generazioni il sapere antico delle zone rurali tipico dell’entroterra vastese. Un piccolo museo, che espone molti oggetti e foto d’epoca, messi generosamente a disposizione dalla popolazione locale, che consentono di ricostruire e assaporare i momenti di vita quotidiana e lavorativa che si svolgevano nei piccoli paesi fino a pochi anni fa. Lasciando il centro abitato, in località Colle San Marco, si possono ammirare quelli che sono i resti
della chiesa di San Marco risalente al 1012. Siamo ai piedi del paese, vicino a quella contrada ricca di reperti archeologici conosciuta come Piana di Guilmi, con una vista mozzafiato sulla valle del Sinello e sui rilievi di Monte Pallano e Monte Sorbo. Il borgo di Guilmi è conosciuto soprattutto per la sua pregevole produzione di salumi tra cui spicca la ventricina celebrata ogni anno nella tradizionale sagra che si tiene il 14 agosto. Museo degli antichi mestieri, via Torrione, 1 Tel. +39.339.8588507 www.museodiguilmi.com
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a spasso per i borghi cupello e monteodorisio, due storie legate La storia di Cupello è strettamente legata a quella di Monteodorisio, paese a circa 3 chilometri di distanza, che nel Medioevo era capoluogo di una famosa Contea che abbracciava dodici paesi (Cupello, Scerni,
Pollutri, Casalbordino, Villalfonsina, Lentella, Furci, Gissi, Casalanguida, Guilmi, Liscia e Colledimezzo), dalla quale Cupello si distacca e acquista autonomia amministrativa solo nel 1811. Notizie dell’attuale abitato di Cupello risalgono al XVI sec. quando i d’Avalos, marchesi di Vasto, dopo il terribile terremoto del 1456, favorirono l’agricoltura utilizzando colonie di schiavoni: popoli slavi scacciati dai Balcani a causa delle incursioni turche, costretti ad approdare sull’opposta riva adriatica. Probabilmente da queste vicende scaturì il vecchio nome di Cupello, Villa degli Schiavoni. Oggi Cupello è un centro rinomato per la bontà del suo carciofo, a cui viene dedicata una manifestazione nazionale nel mese di maggio. Monteodorisio conserva un castello, più volte rifatto, che si ritiene fondato negli ultimi anni del sec. XI. Esso è posto nella parte più alta dell’abitato sul limite ovest del colle, dove questo scende ripidamente verso il fiume Sinello. Attualmente sono visibili solo due lati della forma trapezoidale, ossia il lato nord-ovest ed il lato sudest e tre torrioni siti su tre dei quattro punti cardinali. La parte nord consta di muri 64 a spasso per i borghi
spessi quattro metri, con un’altezza di 14 metri e delle aperture per cannoni strombate. Nei locali del castello c’è il Museo per l’economia tra antichità e rinascimento Centro di documentazione dell’Ordine francescano in Abruzzo e Molise. Il deposito museale è aperto dal 1985. In uno dei locali vi è la mostra storico-archeologica “Ma che bel castello”. La mostra originaria del 1985 espone il tema “Monteodorisio: la storia, la città, il territorio”.
Visite guidate al “Borgo Museo”: la chiesa di San Giovanni Battista, la torre campanaria, le torri e le mura urbiche del centro storico cono possibili contattando i responsabili del Museo.
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a spasso per i borghi scerni, un paese da scoprire Scerni è un comune della provincia di Chieti di circa 3426 abitanti. Si estende su una collina e occupa un’ottima posizione per la vicinanza al mare e ai monti. Entrando in paese si possono ammirare: il santuario della Madonna della Strada, la chiesa di San Panfilo, il Palazzo Raimondi, il Palazzo De Riseis, il Palazzo d’Avalos, il Colle dei Sospiri, l’istituto Tecnico Agrario, i resti delle mura del borgo fortificato di origine medievale risalente all’883, i resti del tratturo. Il paese si distingue per le ottime produzioni di vini (Montepulciano, Sangiovese, Trebbiano), olio e salumi, in primis la “ventricina”. Scerni e la sua storia C’è una strada, a metà tra il mare Adriatico e la montagna, che un tempo univa l’Abruzzo alla Puglia e veniva percorsa dai pastori transumanti. Questa strada si chiama tratturo, il poeta pescarese Gabriele D’Annunzio lo ha celebrato nella lirica “I pastori” e proprio lungo il tratturo sorge Scerni che ha riscoperto e sta valorizzando questo patrimonio culturale in chiave turistica e naturalistica grazie anche al progetto regionale Ape, Appennino parco d’Europa. La storia di Scerni affonda le sue radici addirittura nella preistoria, risale infatti a 400mila anni fa la zanna rinvenuta nelle campagne intorno al paese ed esposta nel Museo dell’arte e archeologia del Vastese, ospitato nel castello di Monteodorisio. La prima menzione del paese, risalirebbe, però, all’883, anno in cui il conte di Chieti, Trasmondo II, avrebbe donato il Castellum Serni al monastero di Santo Stefano in rivo maris. Nel XII secolo, il borgo fortificato di Sarnem era feudo di Robertinus Altini, a sua volta feu-
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datario dell’abate di S. Stefano in rivo maris, e documenti del XIV secolo attestano l’esistenza, in Castro Sarnii, delle chiese di Santa Maria e San Panfilo che pagavano le decime al monastero di Santa Maria Arabona. È probabile che tale castrum sorgesse sul punto più elevato della collina, dove sono ancora ben visibili murature di epoca medievale e dove c’era un insediamento pre-romano. Per il visitatore più curioso, la passeggiata può riservare tante sorprese. C’è da vedere la chiesa di San Panfilo sorta su un antico tempio pagano dedicato alla dea Cerere che custodisce la statua lignea policroma ed il braccio argenteo del XV secolo del santo protettore di Scerni insieme a Sant’Emidio. All’ingresso del paese si trova, invece, il santuario della Madonna della strada edificato negli anni Sessanta sui resti di un’antica chiesetta del 1400, costruita dai pastori nomadi affinché la Madonna li proteggesse durante il loro cammino. Nel santuario sono conservate due statuette di legno policrome risalenti al XIV secolo e rappresentanti San Panfilo e San Donato, e la statua della Vergine che avrebbe sostituito una più antica che una leggenda vuole rinvenuta su un albero di fico. Nell’itinerario sacro si inserisce anche la chiesa di San Giacomo che sorge nell’omonima contrada che prese il nome, secondo una credenza popolare, dal ritrovamento in questo luogo, di un quadro dell’apostolo San Giacomo maggiore. Dopo le chiese, ci sono anche i palazzi. Da vedere: Palazzo Raimondi, ex municipio, ha saloni con soffitti affrescati e sulla facciata delle lesene che separano porte e fine-
stre. È qualificato come “casa palaziata” (nobiliare), acquistata nel 1810 da Don Ferdinando Raimondi e dal Marchese Don Ferdinando d’Avalos. La sua costruzione risale al XVIII secolo, ristrutturata nel 2000, è oggi sede della casa canonica e di varie associazioni. Palazzo De Riseis è un palazzo baronale, costruito nel XVIII secolo sui resti del castello di Scerni e al posto di casette demo-
lite. Ha una pianta a blocco rettangolare, tetto a padiglione, muratura a secco, mista intonacata. Palazzo d’Avalos, qualificato come palazzo fortificato, fu costruito dai marchesi d’Avalos (anche Vasto ha il suo Palazzo d’Avalos, sede del Museo archeologico e della Pinacoteca) su un impianto preesistente, durante il Rinascimento, nel XVI secolo.
Appuntamenti Estivi 2015 24 e 25 Luglio Feste in onore di San Giacomo dall’1 al 5 agosto Festa in Collina presso Colle dei Sospiri con musica e piatti tipici 11 e 12 Agosto V ediz. di “Pì lì ruelle di lù Paes” evento enogastronomico e culturale nel centro storico 14/15/16 Agosto Festività in onore della Madonna della Strada 28 Agosto Intitolazione “Largo Sergio De Risio” in onore dei 70 ani dalla nascita dell’illustre professore e cittadino scomparso prematuramente 30 Agosto seconda edizione della Processione di tutte le Statue dei Santi onorati e venerati a Scerni a spasso per i borghi 67
i percorsi suggestivi walking nella riserva La Riserva Naturale di Punta Aderci e i suoi fantastici sentieri Sentiero Natura “Mare maje”
Il sentiero parte dal punto informazioni di Punta Penna, prosegue costeggiando la battigia fino ad arrivare alla spiaggetta Libertini. Un sentiero a gradini si ricolSentiero Natura “Ginestra”
Il sentiero parte dall’inizio della strada sterrata che conduce a Punta Aderci, prosegue attraverso il percorso dell’ex tracciato ferroviario fino ad arrivare al fiume Sinello. Da qui si può deviare per la sovrastante pinetina. Due le deviazioni possibili: la prima sul punto panoramico del promontorio di 68 i percorsi suggestivi
lega alla strada sterrata che costeggia il promontorio di Punta Aderci e conduce alla spiaggia di Mottagrossa. Si prosegue lungo la spiaggia di sassi fino alle barriere frangiflutti. Da qui si risale all’ex tracciato ferroviario attraverso il sentiero indicato fra la macchia mediterranea fino a raggiungere il fiume Sinello che coincide con l’ingresso ovest della riserva. Per il ritorno si può percorrere anche il sentiero sopra la sovrastante pinetina. Due le deviazioni possibili: la prima sul punto panoramico dell’area archeologica, la seconda sul promontorio di Punta Aderci. Lunghezza del percorso andata e ritorno circa 14 Km. Tempo di percorrenza 5 ore senza soste.
Punta Aderci, la seconda per la spiaggia di Mottagrossa. Lunghezza del percorso andata e ritorno circa 10 Km. Tempo di percorrenza 3 ore e 30 min senza soste
Sentieri Bike Due percorsi: uno più breve (andata e ritorno sullo stesso tracciato), uno più lungo ad anello. Quello breve segue lo stesso tracciato del Sentiero Natura Ginestra. È su sterrata abbastanza agevole salvo un piccolo dislivello dietro Punta Aderci (per prudenza è consigliabile procedere a piedi). È un sentiero semplice per chiunque abbia un minimo di esperienza in mountain-bike. Il Sentiero ad anello è un lungo percorso che attraversa quasi tutta la Riserva. Il primo tratto, fino alla deviazione per la spiaggia di Mottagrossa, coincide con il percorso breve. Da qui si devia a sinistra per una sterrata che termina sulla strada asfaltata, si svolta a destra fino a superare la Casa Circondariale. Poco oltre si devia a sinistra e dopo qualche centinaio di metri, a destra, una ripida strada in discesa (attenzione!) conduce, costeggiando dei vi-
gneti, alla sterrata lungo la destra orografica del fiume Sinello. In prossimità della foce, si sale verso l’ex tracciato ferroviario per il ritorno. Il Sentiero ad anello è adatto a bikers esperti. Nel punto di inizio/fine dei due percorsi si possono noleggiare le mountain-bike. Lunghezza del percorso ad anello circa Km 16. Percorso breve circa Km 10
i percorsi suggestivi 69
i percorsi suggestivi da schiavi d’abruzzo alla terra dei trabocchi Il turista potrebbe trovare interessante un percorso che proponiamo, sul territorio, capace di abbinare mare, collina, montagna, arte, cultura, tradizioni e gastronomia. Un tour che parte da Schiavi d’Abruzzo, alto vastese, e attraversa i paesi di Celenza sul Trigno, Tufillo, Palmoli, Fresagrandinaria e Lentella, fino a raggiungere la costa Adriatica, dunque San Salvo e Vasto. L’itinerario, lungo appena 50 km, vi porterà in meno di un’ora di macchina, dagli oltre mille metri d’altitudine di Schiavi a tuffarvi nel mare del Golfo delle Meraviglie. Il viaggio inizia a Schiavi, arroccato su una propaggine del Monte Pizzuto, un borgo che conserva tracce evidenti dell’antico impianto medievale. Fate un giro lungo le viuzze del centro storico e visitate la splendida Chiesa barocca di San Maurizio che si trova nella parte più alta del paese. Uscendo da Schiavi, godetevi pure il panorama passeggiando nei dintorni del Monte Pizzuto, dove a 1290 metri di quota, nei pressi di Badia, recenti scavi archeologici hanno identificato una consistente presenza di reperti appartenenti alla tarda Età del Bronzo. Potrete ammirare la storia di questo territorio in tutto il suo splendore nell’area archeologica dei Templi Italici, lungo la strada provinciale che dal paese scende alla fondovalle Trigno. Qui troverete i resti dei templi sannitici. I reperti
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più significativi rinvenuti nell’area sono esposti nel Museo Archeologico di Schiavi d’Abruzzo (per info: 389.1812311). A Schiavi tre ristoranti vi aspettano per proporvi il gusto all’insegna dei piatti del territorio tra cui “sagne a pezzat” fatte mano e condite con sugo di ventricina, i ravioli al tartufo, le tagliatelle ai funghi porcini, le pallotte cace e ove, secondi di carne mista e poi il piatto forte della casa: il pollo alla diavola. A soli 20 minuti di macchina da questi luoghi , vi attende Celenza sul Trigno, alla scoperta dell’antico borgo. Partite da Piazza del Popolo, dove potrete ammirare la Chiesa di Santa Maria Assunta custode della tomba del Duca Pignatelli e la Torre Campanaria. Proseguendo, raggiungete il centro storico del paese caratterizzato da case in pietra e grandi portali. Da qui è possibile contemplare un panorama mozzafiato sulla vallata del Trigno e sul Santuario di Santa Maria di Canneto. Seguendo il belvedere, si scorge la Torre della Fara, risalente al XII secolo e situata presso il tratturo Ateleta -Biferno. A ridosso di questo percorso si trova il Santuario di San Donato. Di nuovo al volante e dopo soli 13 km sarete a Tufillo per gustare la a pizza a foglietti, specialità della tradizione locale: una sfoglia sottile e croccante, arrotolata e farcita con peperone rosso (dolce) essiccato e macinato, con salsiccia, oppure, nella versione invernale, con ciccioli di lardo di maiale. Se invece vi piace il formaggio di capra, andate a trovare Attilio, giovane pastore che produce piccoli quantitativi di caprino a pasta molle e semidura. Proseguite alla volta di Palmoli per visitare il Castello Marchesale, con l’annessa cappella di San Carlo (XVIII sec.). Da Palmoli, attraverso via Pianezza arrivate al borgo di Lentella dove ci sono ad attendervi diversi agriturismo dove
alloggiare e azienda agricole dove è possibile acquistare anche olio extravergine d’oliva. Il mattino successivo, per chi avesse voglia di volare, poco distante dal Colle della Ruta, c’è il centro per parapendio “I Picchi”. Se siete del “mestiere” prenotate il vostro giro ad alta quota e contemplate dall’alto un panorama spettacolare sulla vallata del fiume Trigno. Il territorio circostante si concede anche ad attività più “terrene” come mountain bike e trekking. Prima di visitare il borgo di Lentella, fate tappa nell’area dei “Gessi”, un rilievo collinare costituito da affioramenti di gesso inglobati nelle più ampie formazioni argillose della zona. Raggiungete il centro di Lentella e salendo verso la parte alta del paese, si incontrano i maestosi Palazzi Catalano e Giovannelli. Da Lentella, a piedi, in una manciata di chilometri si giunge a Fresagrandinaria che preserva ancora il tipico aspetto di borgo medievale, fatto di edifici costruiti dall’abile e secolare maestria dei lavoratori della pietra calcarea e dell’arenaria. Lasciate Fresagrandinaria e scendete in località Guardiola Bassa, vicino il fiume Treste, dove gli agriturismo sono diversi e molto accoglienti. Poi è d’obbligo una visita al monastero Sant’Angelo in Cornacchiano (risalente all’anno 1115), mentre in prossimità del fiume c’è la piccola Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Lasciando la Guardiola, prendete la strada per San Salvo, attraversando Contrada Canaloni. Da queste parti, per i golosi del formaggio, è consentita una capatina alla piccola azienda agricola Donato Di Francesco.
Continuate sulla strada verso San Salvo, vi ritroverete immersi in un polmone verde incontaminato lambito da immense distese di vigna. In città, fate un giro nel centro storico, al museo civico Porta della Terra, ed al museo diffuso la Giostra della Memoria, un luogo unico, custode della memoria collettiva e del folklore locale. San Salvo Marina by night l’estate propone tantissime soluzioni. Se siete amanti della disco, sono diversi gli stabilimenti balneari che lungo la spiaggia daranno il giusto ritmo alla vostra serata, ma anche la musica dal vivo non manca, Ed il mattino successivo concedetevi una giornata al mare, bandiera blu. Poi, a due passi, magari attraverso la pista ciclabile, potete raggiungere la Marina di Vasto, dove la gastronomia offre, a pranzo, spettacolari soluzioni per la delizia del palato. Pomeriggio a Vasto alta, dove l’arte e la cultura si fondono nel Palazzo d’Avalos.
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i percorsi suggestivi schiavi della musica L’appuntamento più atteso dell’estate schiavese è, senza ombra di dubbio, il Festival della Musica Indipendente, organizzato dall’associazione culturale Schiavi della Musica. La manifestazione, curata dal direttore artistico Pasquale Pedicini che si avvale della stretta collaborazione di Aurora Lobena, si svolgerà in tre date: 26,27 e 28 giugno. 26 giungo: Dogslovecompany Le strade del Mediterraneo 27 giungo: Cecco e Cipo Tutte le cose inutili 28 giugno: Naked Snails Il programma degli eventi estivi proseguirà dal 10 al 25 agosto con concerti e sagre del Ferragosto schiavese. 22 settembre Festa patronale.
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Saluto del sindaco Schiavi d’Abruzzo, in estate, è aria pulita, musica indipendente, sagre, proposte gastronomiche e, soprattutto, cultura. I templi italici che rappresentano la nostra area sacra, legati indissolubilmente al Museo archeologico nel centro storico del paese, sono giacimenti culturali da non perdere per il turista che ha scelto questo territorio per trascorrere la sua vacanza. Da noi ci sono la tranquillità che solo l’alta montagna garantisce e l’accoglienza degli abruzzesi. Non mancano le proposte culinarie della tradizione schiavese e del territorio e l’ospitalità per tutti coloro che ci raggiungeranno a 1400 metri di quota. Buona estate a tutti Luciano Piluso
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i percorsi suggestivi il santuario della madonna di canneto
Lungo la Fondovalle del Trigno, in un contesto ambientale davvero suggestivo, si erge il maestoso complesso del Santuario della Madonna del Canneto (o di Santa Maria di Canneto), nel Comune di Roccavivara. La Chiesa attuale risale ai secoli XI – XII, ma il luogo era già abitato in epoca molto più antica. A Canneto, fin dall’epoca romana, esisteva un centro abitato, i cui resti sono emersi nel corso dagli scavi effettuati di fianco al Santuario di Canneto. Emergono, ben conservati, i resti di una villa romana e di un’azienda agricola. Un primo luogo di culto fu edificato dopo il Concilio di Efeso (431 d.C). L’attuale chiesa con annesso monastero fu edificata dai monaci benedettini di San Vincenzo al Volturno e di Montecassino. L’attestazione nel primo documento storico è dell’anno 703, il “Cronicum Volturnense”. I monaci benedettini rimasero a Canneto fino al 1474. In seguito l’area venne completamente abbandonata e la chiesa decadde in uno stato di totale degrado. A partire dal 1930, grazie all’opera di Don Duilio Lemme, il parroco di Roccavivara, e dei
volontari locali, iniziò il graduale recupero dell’opera ed il Santuario riaprì nel 1935. Nei muri esterni della chiesa sono inserite iscrizioni varie di epoca romana e medioevale. Sulla parte destra si leva una possente torre campanaria, ultimata nel 1329 dall’Abate Nicola. L’interno della chiesa presenta tre navate, divise da pilastri e da colonne, con interessanti capitelli. Dietro l’altare maggiore vi è la Madonna di Canneto del XIV secolo, denominata la Vergine del Sorriso, vista la pace e la serenità che trasmette ed infonde nel pellegrino. Alla base dell’altare maggiore si nota un artistico bassorilievo del X secolo che raffigura l’Ultima Cena. In fondo alla navata di sinistra si trova un Crocifisso ligneo di arte popolare del XV secolo. Il Santuario di Canneto è custodito dalle Sorelle Francescane della carità, dal Rettore e dai Padri dell’Istituto del Verbo Incarnato. Il Santuario è sempre aperto. Celebrazione delle Sante Messe: feriale: ore 7:30 festivo: ore 10:00-17:00 (estate ore 18:00) Tel. 0874.875135 - 875030 - 875384 Circ. Histoniense, 202 Vasto (CH) Tel. 0873.366102
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i percorsi suggestivi le isole tremiti
5 Millenni di storia racchiusi in un piccolo arcipelago che è paragonabile ad un grande museo a cielo aperto. Le Tremiti sono formate da 5 isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Le uniche 2 abitate sono San Domino e San Nicola. San Domino è la più grande ed è anche quella che ospita la maggior parte delle attività ricettive: l’isola è circondata
da una folta pineta che degrada lentamente verso il mare, lungo una miriade di calette meravigliose raggiungibili a piedi. Navigando lungo la costa di San Domino troverete le 3 famose grotte delle Tremiti: Le Viole, Le Rondinelle e la grotta del Bue Marino. Su San Domino vi sono alcune spiagge di sabbia, la Cala delle Arene, situata vicino al porticciolo, oltre ai Pagliai che è una piccola spiaggia di ciottoli e sabbia mista e Cala Matano, altra piccola spiaggia di sabbia raggiungibile comodamente dal paese. San Nicola, invece, è l’isola storica delle Tremiti, abitata da vari ordini di monaci per quasi 1000 anni, circondata da grandiose fortificazioni. Da visitare il Castello dei Badiali, l’abbazia di S.Maria a Mare, il cimitero libico. A San Nicola vi è un’unica spiaggia, ma è occupata da barche e gommoni durante il periodo estivo, e quindi difficilmente praticabile. Le Isole Tremiti sono chiamate anche Isole Diomedee, poichè secondo la leggenda fu Diomede a fondarle. Diverse narrazioni sono accomunate nel collocare il luogo della scomparsa dell’eroe nell’Arcipelago dell’Adriatico. Alcune parlano della morte avvenuta in seguito ad un naufragio, ma la versione più comune della leggenda narra del ritiro di Diomede, insieme ai suoi compagni, sull’arcipelago dove l’eroe andrà incontro alla morte.
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i percorsi suggestivi per sagre Le feste e le sagre di paese hanno avuto un tale aumento di interesse da creare un vero e proprio nuovo settore di turismo, quello enogastronomico. La nostra guida vuole indicarvi alcune delle sagre più rappresentative del territorio. Palmoli Festa della Madonna del Carmine (27 luglio), con la sfilata delle pacchianelle Furci Sagra della porchetta (26 luglio) contrada Morelle organizzazione Pro loco Carpineto sinello Sagra della porchetta (1 agosto) organizzazione associazione “Carpi diem” presso Centro polivalente Casalbordino Sagra dei Tarallucci agosto (data da comunicare) organizzazione Ufficio commercio
Guilmi Il Borgo in sagra (1 agosto) presso Borgo vecchio degustazioni gastronomiche, artisti di strada e musica Sagra della Ventricina (14 agosto) Pollutri Sagra dell’uva e del vino (1 e 2 agosto) presso Cantina sociale San Nicola Rocca San Giovanni Il Coccodrillo (da giugno a settembre tutti i venerdì) Piazza degli Eroi Roccaspinalveti Sagra dell’agnello alla brace (15 agosto) presso Asilo comunale Torrebruna Sagra del Tartufo (8, 9, 10, 11 e 12 agosto) organizzazione Pro loco
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il gusto a cena sulla costa “...La macchina che pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria ed un’effige di corpo d’anima”. Così Gabriele d’Annunzio descriveva i trabocchi, originalissime costruzioni utilizzate per la pesca e diffuse lungo la costa abruzzese. Assomigliano a palafitte - realizzate e sostenute con legni che il mare trasporta sulla spiaggia e tra gli scogli -, così particolari da catturare subito lo sguardo per l’unicità e l’apparenza rudimentale. Sono arrivate ai nostri giorni quasi per caso, attraversando periodi di semi-abbandono, riscoperti a un certo punto e poi tutelati, nella veste storica e turistica insieme. I traboccanti, contadini o marinai in bilico tra la terra e il mare, si servivano di questi marchingegni protesi nelle acque per pescare senza affrontare i rischi della piccola navigazione.
Per apprezzarli davvero, il consiglio è quello di partire da San Vito Chietino: considerato il centro della Costa dei Trabocchi. Qui si concentrano gli appuntamenti 80 il gusto
gastronomici ed enologici della manifestazione Cala Lenta, in programma ogni due anni nel mese di luglio. Ma è anche il luogo da cui ammirare il suggestivo promontorio di Capo Turchino anche se, oggi, l’omonimo trabocco è da ricostruire. Su alcune palafitte ci si può fermare per cena. Ad esempio, a Punta Fornace a San Vito Marina o sul trabocco Punta Tufano a Rocca San Giovanni, che si distingue dagli altri per le attività didattiche, che raccontano ai ragazzi come si svolgeva un tempo l’attività dei traboccanti. E, ancora, Punta Cavalluccio, sempre a Rocca San Giovanni. L’apparenza è spartana, ma l’atmosfera unica; attrezzati con cucina professionale in piccolissimi spazi, riescono a dare grandi emozioni. La cucina sui trabocchi è un’esperienza imperdibile. Generalmente il menu è fisso e dipende dal pescato del giorno. Si comincia con una fantasia di antipasti, che possono essere crudi, marinati o caldi, passando a un primo piatto ai frutti di mare, per poi deliziarsi con la frittura di paranza e, infine, la frutta e i dolci tipici. Così appagati, ci si guarda intorno, ammirando la marina di San Vito e, in alto, il borgo fortificato, proteso attraverso corso XX Settembre, fino al belvedere Guglielmo Marconi. Rocca San Giovanni, subito dopo lungo la costa, è la patria dei traboccanti, con Punta Cavalluccio: è il trabocco più caratteristico, perché per raggiungerlo bisogna scendere gradini incerti ricavati tra la roccia e il verde di una vegetazione fitta, superare la strada ferrata dismessa e percorrere infine la passerella in legno. Poi si raggiunge Fossacesia Marina. Il paese è in alto come gran parte dei borghi della costa, ma prima di raggiungerlo il paesaggio offre panorami verdi d’alberi d’olivo, della Tenuta Ursini soprattutto, che produce oli speciali come l’extravergine d’oliva Tan-
dem, ma anche originalità culinarie, come i Pestati di Bacco, verdure pensate in abbinamento ottimale con i vini. La strada s’inerpica fino all’Abbazia di San Giovanni in Venere, edificata nel VII secolo d.C., con il suo magnifico chiostro, dalla struttura essenziale e imponente, che domina il golfo di Venere. Dal belvedere si può am-
mirare il panorama da San Vito Chietino fino a Vasto, con le sue piccole coltivazioni di limoni e arance che hanno dato vita al tradizionale olio agrumato, ottenuto dalla frangitura di olive e agrumi. Scendendo verso sud si raggiunge Torino di Sangro. Sul litorale fermarsi per gustare un pasto a base di pesce è una tappa obbligatoria.
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Punta Tufano rinnova la sua proposta gastronomica e culturale nell’estate 2015 su un trabocco che si affaccia sulla piccola baia che ospita l’approdo marinaro di contrada Vallevò, a Rocca San Giovanni. La sua storia è strettamente legata alla vicenda dello spiaggiamento di una balena, avvenuto 50 e passa anni fa. Ed il proprietario del trabocco, Rinaldo Verì, discendente della famiglia da cui ha origine questa meravigliosa macchina da pesca, racconta spesso quell’episodio impresso anche nella cartellonistica turistica sistemata sugli scogli. E’ il biglietto da visita per chi ama posti suggestivi che hanno qualcosa da raccontare e da tramandare alle future generazioni perché il ricordo non scompaia nell’oblio. Punta Tufano nasce dall’appassionante ricostruzione di uno
storico trabocco, un’attività turistica che si fonda sulla conoscenza e conservazione del patrimonio ambientale e culturale locale, grazie proprio a Rinaldo Verì, il quale ha capito bene che la valorizzazione della costa dei trabocchi passa non solo attraverso la buona e ottima cucina che la sua famiglia garantisce ai massimi livelli, ma anche promuovendo la cultura dei luoghi, i prodotti artigianali di un’area che ha come vocazione quella di essere “irripetibile”. Punta Tufano offre anche visite guidate sul trabocco, la classica ristorazione tipica stagionale e la vendita di prodotti tipici locali con degustazioni, escursioni ed attività didattiche. Le famose marmellate e gli oli agrumati prodotti artigianalmente dalla famiglia Verì possono essere acquistate sul luogo. il gusto 81
il gusto i trabocchi tra i migliori 10 ristoranti al mondo
Tra i dieci Ristoranti sul mare più belli del mondo, secondo viagginews.com c’è anche uno dei nostri Trabocchi. Un tavolino per due, una candela, del buon cibo ed un panorama mozzafiato intorno a voi. Ecco quali sono gli ingredienti per una cena perfetta. Di ristoranti ce ne sono davvero di tutti i tipi. Ma senza dubbio la natura vince sempre su tutti. Ed ecco quindi a voi i 10 ristoranti sul mare più belli del mondo. Uno su tutti è l’incantevole ed italianissimo – siamo in Puglia – Grotta Palazzese, un ristorante che si trova in una grotta sul mare, uno spettacolo davvero unico al mondo. Ma subito dopo ci sono i nostri Trabocchi: “ristoranti apprezzatissimi in cui mangiare pesce freschissimo. Difficile dire qual
è il migliore, tutta la costa da Ortona a San Salvo è nota ormai come la Costa dei Trabocchi, perché è qui che ci sono i più belli”. Noi dell’Agenzia Comunicare ve ne indichiamo tre: Punta Cavalluccio, a Rocca San Giovanni; Punta Fornace, a San Vito Chietino; Punta Tufano a Rocca San Giovanni. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
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il gusto i prodotti tipici L’ARSSA ha pubblicato sul suo sito l’Atlante dei Prodotti tradizionali d’Abruzzo, un ricco portale on-line che è una vera miniera per scoprire e approfondire i piatti tipici, i vini i prodotti D.O.P. e I.G.P. della Regione Abruzzo. Il portale descrive caratteristiche, luoghi e tecniche di preparazione di 144 prodotti tradizionali abruzzesi, appartenenti a tutte le classi alimentari (paste fresche, carni, formaggi, pesce, verdure, dolci, liquori ecc.).
L’Abruzzo, infatti, vanta un patrimonio alimentare e gastronomico di incredibile varietà e originalità, frutto di lavorazioni artigianali, tramandate di generazione in generazione. Tra le specialità dell’Abruzzo meritano un posto d’onore i salumi da taglio come la ventricina del medio e alto Vastese, considerata tra i migliori salumi d’Italia, le mortadelline di Campotosto, il salame aquilano, il salsicciotto frentano, le salsicce di carne e di fegato (anche condite con miele e peperoncini). Nell’entroterra, a Torrebruna nel vastese, si trovano prodotti di grande pregio: i tartufi 84 il gusto
(sia bianchi che neri) di cui l’Abruzzo è tra i più importanti produttori in Italia; lo zafferano dell’Aquila prodotto nel particolare microclima dell’altopiano di Navelli; le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio; l’aglio rosso di Sulmona nella Valle Peligna; i carciofi di Cupello nel vastese; le patate e le carote del Fucino. Le incontaminate zone montane e pedemontane, ricche di erbe aromatiche e di fiori, sono l’ambiente ideale per l’importante produzione di miele, nonché per quella di foraggi naturali che consentono di ottenere una straordinaria varietà di formaggi di varie stagionature e diversa provenienza, come i pecorini e le ricotte di Farindola, di Castel del Monte, di Scanno o Atri (per citare solo le zone più conosciute), o come le caciotte e i caciocavalli della zona frentana, dell’alta Valle Peligna e dell’alto Sangro. Legati alle feste e alle tradizioni locali sono poi i dolci tipici come le neole, la pizza dolce (pan di spagna con crema e cioccolato), i bocconotti lancianesi, i confetti di Sulmona, i vari torroni e le diverse versioni del parrozzo celebrato da Gabriele d’Annunzio, magari da abbinare a un bicchierino di tradizionale vino cotto, di ratafià, di liquore alla genziana o di centerbe di Tocco da Casauria. Insomma ce n’è per tutti i gusti!
il carciofo di cupello Dalla vecchia Carciofesta, all’attuale Festival del carciofo, un galà all’insegna del sapore che ha celebrato lo scorso maggio il simbolo di questa terra: il Carciofo Mazzaferrata. Convegni, stand gastronomici, musica e spettacoli hanno trasformato l’evento in un piacevole viaggio alla scoperta di una nostrana delizia verde che da queste parti produce “promozione turistica”. Gli agricoltori locali per esportare questa loro ricchezza della terra si affidano alla Cooperativa San Rocco, leader nella produzione e nella commercializzazione di questo prodotto. Le ultime cifre ci dicono che ogni anno sono immessi sul mercato oltre tre milioni di pezzi e la Cooperativa San Rocco è parte attiva nel processo di valorizzazione del carciofo. Costituita nel 1961, la cooperativa, di cui è Presidente Giulio Pascale, ha ottenuto il marchio collettivo comunitario con un disciplinare di produzione assai rigido che garantisce il consumatore circa la qualità del prodotto che è controllato lungo tutta la filiera, secondo i principi della tracciabilità. La specie cynara scolymus, cioè una tipologia di carciofo, è tipica del territorio di Cupello e dei comuni limitrofi di Furci, Lentella, Monteodorisio, San Salvo e Vasto. È un carciofo di colore verde con sfumature più o meno intense di violetto, ha una forma tondeggiante e il caratteristico foro all’apice. La forma ricorda una mazzaferrata, l’antica arma medievale, tant’è
che la varietà viene identificata anche con questo nome nella zona di produzione. La scarsa fibrosità e l’assenza di lanugine e spine ne fanno un carciofo eccellente sia per il consumo fresco, sia per sua la trasformazione: farcito con formaggio e pane grattugiato, fritto a spicchi, arrostito, ottimo ingrediente di frittate, pizza, pasta e risotto. È una qualità tardiva il cui periodo di produzione è compreso tra i mesi di marzo ed aprile. Ma tutto l’anno si può acquistare in barattoli conservato anche sott’olio.
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La Coop. Ortofutticola San Rocco offre nelle sue confezioni la qualità, la genuinità e il sapore del carciofo della varieta”mazzaferrata”, coltivata nella zona di Cupello da oltre 40 anni, favorito da un clima mediterraneo e da una particolare composizione del terreno. Prodotto con metodi che rispettano l’ambiente e la salute del consumatore.
Via G. Di Vittorio, 3 - Cupello (Ch) - Tel.e Fax 0873.317568 i percorsi suggestivi 85
il gusto da “costantino” l’orto sulla tua tavola
Quel chiosco di frutta e dolciumi in via XXIV Maggio a Vasto è la sua vita e racconta la sto-
lampadine - fari - faretti plafoniere e tanto altro
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ria della sua famiglia. Grazia Di Nisio dal 2004, da quando non ci sono più il papà Tonino e la mamma Giovanna, si occupa quotidianamente della gestione della storica attività. E non esageriamo quando la definiamo storica perché, documenti alla mano, essa risale agli anni ’10. Si chiamava “Chiosco Giovanna”, impianto dal suo bisnonno Costantino Di Nisio, alias “Custantèine”, in piazza Rossetti: una sorta di carretto per la vendita di frutta verdure e dolciumi posizionato di fronte all’attuale Bar Roma. Negli anni ’50 per iniziativa di Tonino, figlio di Costantino, il carretto diventava qualcosa di più solido, un negozio su area pubblica, punto di riferimento di numerose famiglie del centro storico. Con l’ausilio del marito Nicola, Grazia e i suoi figli Giovanna e Francesco hanno trasformato la baracca in un punto vendita fisso, capace di catturare la clientela per la qualità e freschezza dei prodotti e, come tradizione vuole, perché da “Custantèine” in occasioni di feste ed eventi, si vendono le nocelle ed i lupini più buoni. In estate c’è sempre uno spicchio di cocomero fresco o di noce di cocco pronti per essere addentati, così come durante la stagione fredda le caldarroste cucinate nel tradizionale bidone di ferro non mancano mai e sono la gioia di chi passeggia in centro ed ama scaldarsi gustando la bontà ed il calore delle castagne.
i percorsi suggestivi 87
il gusto il brodetto di pesce alla vastese E’ uno dei piatti più semplici e più gustosi della cucina marinara locale, fatto con ingredienti poveri e genuini. Per il brodetto alla vastese, “lu vrudatte” come viene chiamato in dialetto oltre al tegame di terracotta, “tijelle” di coccio», importanti sono l’olio delle colline vastesi e il peperoncino piccante. Quanto al pesce, secondo la tradizione deve essere fresco, pescato fra Ortona e Vasto e di almeno cinque-sei varietà. Razze, triglie, seppioline, noce, testone, cucinati con aglio, peperone e pomodoro fresco a pezzetti. La preparazione, nonostante sia un piatto semplice, è molto accurata. Le varietà vanno messe nel tegame, una alla volta, a seconda della resistenza, in modo che cuociano insieme in venti minuti. Perché il risultato sia eccellente, il pesce non va girato, sono necessari dei movimenti orizzontali e rotatori del tegame per mescolare e condire tutto. Un piatto che si confonde e si interseca con la storia della città di Vasto e dei suoi abitanti. La poesia del brodetto di pesce non è solo nel suo gusto, delicato e deciso al tempo stesso, e neppure solo nella sua tradizione ultracentenaria. Il brodetto è un piatto identitario, è parte integrante della comunità, simbolo della tradizione marinara. Parte da questa considerazione la manifestazione dedicata alla leggendaria preparazione vastese che dal 2007, ogni estate, con formule sempre diverse, offre ai buongustai la possibilità di 88 il gusto
degustare il più famoso dei piatti tipici della cucina marinara vastese a prezzi decisamente abbordabili. Attorno al Brodetto, c’è tutto un universo, un’ autentica comunità del cibo. C’è il mare con il suo pesce, ma c’è anche la terra con i frutti dell’orto. Ci sono pescatori e contadini/ ortolani, l’Adriatico e la terra ferma, i consumatori e i ristoratori. Culture diverse che si incontrano e si condensano, capaci di dare vita ad un piatto straordinario. Convinti che la gastronomia non sia solo buon cibo, ma anche un’occasione di confronto su tematiche più ampie: dalla cultura ambientale a quella materiale, dalle tradizioni all’economia sostenibile, attorno al Brodetto a Vasto si organizzano tavole rotonde, menù degustazione e saporite sfide ai fornelli con i migliori chef nazionali e regionali. Il programma della manifestazione viene arricchito da spettacoli teatrali in cornici ambientali dal grande fascino, cinema d’autore, danze e musiche popolari, incontri con i pescatori, laboratori del gusto e teatro della cucina.
cibomatto
Jean Pierre Soria, titolare e chef del ristorante Cibo Matto, a fianco dell’arco di Porta Nuova, sul Belvedere Romani, è abituato a stupire. Il suo Brodetto di pesce alla vastese, fatto secondo la vecchia tradizione, ha vinto premi a non finire. Il menù del suo locale, situato in un angolo dove si respira la storia della Vasto vecchia, è assai vario: in esso non mancano la frittura di paranza, o piatti più ricercati e unici come la catalana di crostacei. Jean Pierre ama rivisitare la cucina tipica in chiave moderna: assai gustosi sono gli gnocchi di rape rosse con crostacei, i fusilli alle ortiche con ragù d tonno, i paccheri alla ricciola. In estate si pranza o si cena anche all’aperto Prenotazioni allo 0873.370625. Giardino all’aperto - parcheggio adiacente Centro storico - Arco di Porta Nuova
Ristorante
Via Francesco Crispi, 36 -Vasto 0873 370625 - 339 3335796
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il gusto il brodetto e la zuppa di pesce non sono la stessa cosa di Pino Jubatti Accademico di Vasto(1)
Tra il dire e il cucinare c’è di mezzo…il mare Questo titolo è apparso sul mensile CIVILTA’ DELLA TAVOLA(2) del febbraio scorso. L’autore - che è anche il firmatario del disciplinare sul brodetto(3)-, ha deciso di farne omaggio a questo GOLFO DELLE MERAVIGLIE 2015, per l’edificazione dei locali “competenti” in materia, vanto notorio della nostra cultura web in tutto lo stivale, ovvero da Cinisello a Capo Passero. Basta rileggersi u bredétte qui stampato l’anno scorso, per rendersi conto di certa competenza così felicemente radicata. Eppure, contrariamente agli intenti del titolo, anche i buoni cronisti odierni - vuoi per alternanza sintattica, vuoi per connivente corsività -, assai spesso combinano assieme i due termini ritenendoli omologhi, lungo le loro ormai quotidiane argomentazioni di critica gastronomica. Ed erroneamente, è il caso di dire. Non si pensi, tuttavia, che possa trattarsi di altrettanto usuale questione di lana caprina: anche se al primo impatto, così potrebbe sembrare, complice la dilagante approssimazione lessicale, coniugata con la ignoranza alimentare corrente. In realtà, l’uso errato nasce da quella specie di rinuncia alla sensibilità, oramai assurta ad elemento distintivo, quasi referenziale, che un puntuale traslato rende a meraviglia; e cioè: soltanto alcune delle molte persone che agiscono nella nostra «artusiana arte di mangiar bene», mostrano interesse spontaneo a sondare le importanti qualità dell’uomo di cultura Orio Vergani, oltre i suoi meriti culinario-accademici. Si consideri che, in questo senso, proprio il protagonista nativo che ama esaltare una delle ghiotte versioni del brodetto, piatto marinaro per antonomasia - intendiamo alludere alla versione «alla vastese» -, si connota volentieri per un paio di attribuzioni decisamente «distrattive», anche se popolari: il vanto ostinato di detenerne la 90 il gusto
ricetta originale, e l’altra gelosa forma di orgoglio municipale, avverso chiunque maltratti il suo non facile dialetto, con il quale - fatto altrettanto corrivo - qualifica sapidamente quella sua leccornìa. Sicché, vexata quaestio di tema, irrompe in così insolito agone, la querelle relativa ai sostanziali contenuti gastronomici di brodetto e di zuppa - locuzioni di facile eloquio ma di non altrettanto restrittiva semantica - per mettere in guardia chi, onde non essere menato per il naso, incappi nel saccente di turno che vi lucra a buon mercato professorale. E’ qui d’obbligo essere incisivi al limite del provocatorio: intendiamo dire ancora una volta che, prima di mettere nero su bianco, occorre esperire «a tavola», meglio se «ai fuochi» e, se se ne è in grado, ricorrere alla «degustazione sul posto» di produzione, della preparazione gastronomica in argomento…duplice e controversa. Ma veniamo, come da reciso
preambolo, a quelle speciali connotazioni che caratterizzano la sostanza del brodetto e della zuppa. (Una brevissima ripetizione di parentesi, intanto, ci serve per ricordare al lettore che davvero la ormai celebre rassegna di Fano, ha «enfatizzato» tutta la nominalità del binomio, in quel suo lungo titolo: Festival del Brodetto e delle Zuppe di pesce). Sicché, considerato che il cronista distratto e qualche volta pure il buon articolista di giornale autorevole, ostentano lacune in tali distinzioni, è appena il caso di additare l’esistenza di una discreta bibliografia per veri cultori culinari, i quali - se animati da serie intenzioni: l’allusione va al fresco invito del presidente circa analfabetismi a tavola, come argomento di studio accademico - si potrebbero vantaggiosamente rendere edotti in materia. Ma il sistema infallibile sta sempre nella operazione nient’affatto virtuale, né di semplice lettura erudita, che risiede nell’esperire materialmente la possibile esecuzione e, quanto meno, la degustazione reiterata delle elaborazioni in questione; per chi è pigro o aborre il movimento, tale metodo presenta certo insormontabili difficoltà: ma lo studio diretto, attraverso quelle ineludibili operazioni, merita qualche sacrificio. Specie oggi, da parte di chi è blandito da ridicoli ed illusori apprendimenti, grazie ad improvvisati esperti che si esibiscono in corsi inventati apposta per terze e quarte età di recupero, habitué di edicola, stage televisivi. Ecco, quindi, i nostri concreti motivi, attinti inoltre dalla lunga militanza nell’ambiente stesso di quegli antichi gourmands padri dell’Accademia Italiana della Cucina e, segnatamente, dalla felice esperienza di magistero ed amicale con Beppe Novello e Vincenzo Buonassisi, rispettivamente confidente e braccio destro del fondatore Orio Vergani (cfr.: Civiltà della Tavola n. 232, pag. 20): intendiamo riferirci all’habitat originario dell’iniziatore, ovvero all’osteria dei fratelli toscani Pepori di via Bagutta, nella Milano degli Anni Cinquanta-Sessanta del Novecento. Occorre subito sapere che per
quelle due elaborazioni culinarie - distintive, ça va sans dire, del lungo elenco di ricette relative alla gastronomia marinara -, ogni buon manuale di cucina ha sempre prescritto, oltre agli ingredienti di base, comuni a qualsiasi intingolo per recipe alieutico (olio, acqua, sale, pepe, aglio, cipolla, peperone fresco, peperoncino piccante, prezzemolo, basilico, pomodoro; ma pure - ahimè! -, carota, sedano, porro, salvia, aceto, zafferano, vino ed altro: con qualche inevitabile alternanza, laddove occorra surrogare), tre varietà di natura ittica: - pesce da brodo (gallinella e qualità affini); - pesce da sugo (triglia e varietà ittiche similari); - pesce da taglio(4) (palombo e tranci omologhi). Inoltre, i risultati relativi sia al brodetto che alla zuppa, emergeranno dall’avvicendamento bilanciato, secondo i fini di gusto desiderati, attraverso i contemporanei aspetti di un moderno e consueto vaglio d’esame; oramai abitualmente prescritto per ogni elaborazione alimentare, e cioè: - analisi nutrizionale; - analisi salutistica; - analisi organolettica. Ebbene, a griglia informativa compiuta, non è ardito nemmeno per il cuoco più negletto, trarre le inequivocabili e golose conclusioni: - per il brodetto, egli farà prevalere la presenza di varietà ittiche appartenenti al primo gruppo, assieme ad una misurata presenza di esemplari della seconda schiera; mentre abolirà completamente la presenza di quelli del terzo raggruppamento (anche se, nella nostra greve ricetta anziana, quella della Vasto pre-unitaria, il trancio di palombo era dettato come permanente da pure ragioni annonarie e di appetenza epocale; si rammenti pure che non era ancora in uso il pomodoro); - per la zuppa, viceversa, egli renderà determinante la presenza di varietà ittiche appartenenti al secondo e al terzo ordine , trascurando, quasi del tutto, le varietà del primo gruppo(5). Sicché, passando agli esiti di quelle analisi (dunque, siamo al responso di portata scientifica), il brodetto risulterà piatto assai bilanciato: sia dal il gusto 91
punto di vista nutrizionale che da quello salutistico, mentre presenterà, giocoforza, una decisa preponderanza a favore dei suoi morbidi caratteri organolettici. A carico della zuppa, invece, emergeranno i contenuti energetici assieme a quelli, decisi e gagliardi, di portata salutistica; e secondo aspetti organolettici globali, anch’essi più accentuati. Altrettanto ovviamente, dal rapido confronto, saltano agli occhi i conclusivi aspetti pratici, cioè tecnici e sensoriali, del tutto connotativi di ognuna delle ben delineate elaborazioni: - in altre parole, la ricetta relativa al brodetto, evidenzia immediatamente la delicatezza dei suoi contenuti, assieme ad un concetto di sobrietà Note
(1) Questo qualificativo requisito, fino al giugno 2015, era vanto della Delegazione di Chieti quale filiazione abruzzese della Accademia Italiana della Cucina. Dal 2 luglio 2015, infatti, esiste ufficialmente costituita la Delegazione di Vasto, ovvero gemmata da quella di Chieti e denominata Terra di Scapéce, Misticanze, Ventricina e Costa del Brodetto alla Vastese. La concordanza temporale è riferita alla data di fondazione della stessa A.I.C. da parte di Orio Vergani: 2 luglio 1953. (2) L’elegante mensile, organo Ufficiale della Accademia Italiana della Cucina di Via Napo Torriani, 31 a Milano (sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica); vi sono già apparsi diversi interventi di Scienza della Cucina e di Storia della Gastronomia a firma dell’Autore; nella Biblioteca Nazionale Accademica - collegata alla Universita Statale di Milano (Bicocca) - figura pure il volume, scritto a suo tempo con il Prof. Emiliano Giancristofaro: Cibo e Gastronomia Tradizionali nel territorio Chietino. (3) Che ha dato luogo ad una vulgata di analfabetismi gastronomici (cfr.: Rivista Abruzzese n. 3, Anno 2015) di portata nazionale, da cui la stessa celebre EXPO 2015, non è stata esente. Una eco di merito ha toccato pure le fruste esibizioni vastesi, in cui la trapassata polemica locale sulle “varietà ittiche disciplinari”, è stata derubricata ad “evento probatorio della identitaria dissennatezza di campanile locale”. (4) Si consideri che nella ricetta antica del brodetto alla vastese- rammentiamo che fu generata da quella grossolana della barca, poi gradatamente affinata, secondo veridica tradizione -, questi tranci erano sempre presenti in abbondanza, per pure ragioni annonarie e di appetenza epocale. Quella nascita, giocoforza, non prevedeva affatto la presenza di vongole e cozze, che sulla barca non hanno mai figurato
intima del cibo, correlati all’esito finale del gusto; - mentre, la ricetta inerente alla zuppa, prorompe nella consistenza del suo preparato, denunciando una destinazione per commensali dal palato vigoroso e dagli orientamenti del gusto assai più marcati. Non è fuori luogo l’epilogo figurale, anche se si tratta di citazione scontata: è pensabile che a fare la parte del brodetto del testo, possa considerarsi quello vastese adombrato, mentre per la zuppa - precisando che il confronto della territorialità e delle relative tradizioni, qui non è chiamato in causa -, si possa ponderare come suo interprete ideale, il cacciucco alla livornese.
perché “frutto di successiva quanto diversa raccolta, estraneo al pescato”, e scientificamente confermato dall’illustre studioso Dr. Vincenzo Olivieri; come l’antica addizione di aceto - anch’essa, poi, eliminata - era sempre suggerita per mitigare l’eccessivo e poco gradevole “abboccato”, prodotto dall’alta quantità dei molluschi impiegati; a riprova - specie nella limitrofa cucina di mare marchigiana -, quell’uso è tuttora persistente. (5) Tanto che, al loro posto, si preferisce abbondare in vongole e cozze, stavolta manifestamente maggioratrici!
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il gusto I Vini della Cantina San Michele Arcangelo La cantina S. Michele Arcangelo, con i suoi 300 soci e con una produzione complessiva di circa 100.000 quintali di uve, rappresenta la più grande realtà vitivinicola di Vasto. Negli ultimi anni la qualità dei suoi prodotti si è fatta apprezzare in modo sempre crescente sia a livello locale che nazionale e internazionale. Il mercato del vino sfuso rimane prevalente, ma i clienti chiedono un target sempre più alto, quali ad esempio, l’M.G.M., G.I.V, CANTINE RIUNITE, LE CHIANTIGIANE. L’imbottigliato rappresenta il 15% della produzione con circa 500.000 bottiglie, oltre a 3000 quintali di vino da tavola in dama da 5 litri. I vini della Cantina San Michele Arcangelo sono apprezzati da diversi paesi europei, tra cui Germania e Belgio soprattutto, ma il mercato dove si raggiungono le cifre più alte è senz’altro il Giappone. Il meglio dell’offerta della cantina è rappresentato dal Montepulciano dop, nella versione rosso, che ha la sua massima esposizione nella Riserva “Buonanotte”, e nella versione Cerasuolo. Tra i vini bianchi spicca la Falanghina e, naturalmente, il più conosciuto Pecorino.
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Adiacente alla vecchia stazione ferroviaria di Vasto Marina. Aperto tutti i giorni, in estate dalle ore 19.30 alle 04.00. Pub in stile scozzese con ampio giardino per serate estive.
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il gusto la ventricina È il salume abruzzese più nobile e, aggiungiamo noi, più buono. La sua consacrazione è arrivata con la nascita a Scerni, negli anni novanta, dell’Accademia della Ventricina di Luigi Di Lello, che la produce selezionando con cura la materia prima e scegliendo una lavorazione e una stagionatura naturali. E’ un salume che nasce dalle colline alle spalle di Vasto e si incunea fino a Schiavi d’Abruzzo, tramandato da generazioni di famiglie contadine e apprezzato dai Borboni. Nobile perché da sempre è prodotto con i tagli pregiati del maiale ricavati da cosce, lombi e spalle, perché stagionato a lungo (dai 3 agli 8 mesi secondo le pezzature) e perché oggetto di mille cure: pulitura dalle muffe durante la stagionatura, camicia di strutto rinnovata continuamente, controllo costante della
maturazione (e un tempo una leggera affumicatura al camino). Ma la ventricina contiene valori che vanno al di là di quelli organolettici. È simbolo d’identità e di appartenenza a un territorio, è risorsa economica. Oggi è il miglior souvenir gastronomico dei turisti in viaggio nel Vastese.
agriturismo le magnolie L’Agriturismo Le Magnolie offre ospitalità in quattro camere e un mini appartamento con servizi privati, per un totale di 16 posti letto. Al ristorante, invece, primi piatti fatti a mano tra cui: cavatelli al sugo di ventricina, sagne a pezzate al sugo di papera, ndroccioloni, ravioli, lasagne, cannelloni, tagliatelle alle noci. I secondi si distinguono per tipicità e genuinità: dal classico pollo ripieno al coniglio alla cacciatora, alle grigliate di agnello e maiale, accompagnati da sottoli e insalate.
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In un edificio inizio 1900, ex rimessa del grano, nel centro storico di San Salvo, nasce nel 1994 l’Osteria delle Spezie di Giancarlo e Giulia. Giancarlo Cilli (nella foto all’esterno del suo locale) studia alla scuola alberghiera di Villa Santa Maria famosa Patria dei Cuochi con docenti e maestri di tutto rispetto: Sabatini, Stanziani, Ranieri, Amicone, Pace e tanti altri. L’amore per la ristorazione lo porta a fare della sua Osteria, un luogo di culto in questo territorio.
Seduti attorno al tavolo non avete semplicemente pranzato o cenato, ma compiuto un autentico viaggio attraverso i sapori i profumi e le delizie più vere del territorio con i prodotti e le materie prime rigorosamente selezionati e, a volte, assolutamente unici. Il pecorino dell’ultimo pastore, i salumi di produzione propria, le farine integrali, i formaggi freschi di produzione biologica, l’olio extravergine del nostro uliveto, carni selezionati e certificate, gli ortaggi e le verdure raccolti in giornata da piccoli produttori locali e sapientemente preparati. Le paste, le salse e i dessert sono rigorosamente di propria produzione. Osteria delle Spezie C.so Garibaldi, 44 - San Salvo (Ch) Tel. 0873.341602 E-Mail: info@osteriadellespezie.it
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il gusto sagne, la semplice pasta dei contadini La pasta maggiormente diffusa tra le famiglie contadine abruzzesi erano le sagne, o meglio le sagne a pezze o a pezzate. Una pasta antica, semplice di forma romboidale, fatta impastando farina ed acqua, raramente con l’aggiunta di qualche uovo. Le sagne, tuttora, si consumano nelle campagne, quale cibo della quotidianità, condite con sughi semplici. Per la loro preparazione venivano utilizzate farine di grano tenero, essenzialmente solina o carosella (un frumento privo di reste), ma soprattutto farine di grano duro, in particolare quella delle varietà saragolla e cappelli, quest’ultima diffusasi nell’area più recentemente. Proverbiali per la loro bontà erano le sagne di saragolla o saravolla, un’antica varietà di grano duro oramai quasi del tutto scomparsa. A San Salvo è viva la tradizione di festeggiare San Vitale, in aprile, con un banchetto collettivo in cui vengono servite le sagne preparate con il grano offerto
dalla collettività. Nell’entroterra vastese, agriturismi e ristoranti tipici hanno sui loro menù il classico piatto di “Sagne a pezzate”, con ragù. Sulla costa, invece, a Vasto in particolare, può accadere che se il turista è fortunato e “azzecca” il ristorante tipico, può gustare “Sagne e pelosi”, un’antica ricetta legate alle tradizioni marinare del luogo.
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il gusto la frittura di paranza Una cena servita sulla banchina del porto, preparata dai ristoratori e dai pescatori termolesi, a un costo concordato. La tradizione si ripete anche quest’anno con la tradizionale Sagra del pesce presso il Porto di Termoli, programmata nel penultimo week end di agosto, precisamente sabato 21 e domenica 22 agosto. Questo appuntamento, che in dialetto termolese è denominato “A cena con i pescatori… abbasce u’ purte”, ha una particolarità che la contraddistingue dalle altre sagre: il prodotto somministrato al pubblico è esclusivamente prodotto fresco, catturato nelle battute di pesca organizzate proprio
per questo avvenimento. Tocca ad una personalità del luogo, infine, la cerimonia dell’accensione della friggitrice per le famose porzioni in cartoccio del fritto di paranza. La tradizione del fritto di paranza, comunque, è viva anche sulla costa abruzzese e sono diversi i ristoranti capaci di servirvi un’ottima frittura di paranza, tra questi c’è sicuramente “Nudo & Crudo” di Angelo Pollutri, che si avvale della tradizione familiare marinara vastese dei Ruzzi. Per maggiori informazioni: Ufficio Cultura Comune di Termoli 0875 712383 - 0875 712381
I nostri menù - Tris di antipasti: € 5,90; - Primi piatti di pesce: € 5,90; - Secondi piatti di pesce: da € 6,90 a € 12,50.
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Sono le valutazioni dei clienti che fanno del ristorante “Tabulè”, in corso Dante 101 a Vasto, il luogo di élite per chi sceglie piatti vegani e vegetariani. “Cenare al Tabulè è un’esperienza unica e indimenticabile, in cui il piacere del gusto raggiunge livelli di ineguagliabile confronto”. Infatti, i piatti preparati dallo chef Fabrizio sono sempre una sorpresa, il menu cambia ogni 15 giorni, rispettando la stagionalità delle verdure. La qualità e la bontà del cibo sono arricchite da accostamenti di sapori e aromi unici e originali, presentati con forme e decori che rimandano ad un’arte antica e misteriosa. Un bistrò che stupisce per la varietà e la creatività dei piatti; i cibi sono per la maggior parte bio, il pane è fatto in casa e sempre fresco e originale, si va dal pane alla curcuma a quello al cacao o alle spezie varie. Fantastiche le creme di legumi sempre fresche accompagnate a piatti gustosi e vari: da provare i medaglioni di melanzane e mozzarella. Il locale è piccolo con cucina a vista, molto curato e pulito, atmosfera familiare e tranquilla, bella musica di sottofondo che non disturba mai, personale attento e gentile. Buona la selezione di birre artigianali, vino biologico.
Dove l’arte si sposa col buon cibo
Corso Dante, 101 - Vasto tel. 331 849 0945 Aperto tutti i giorni dalle ore 20:00 alle 23:00
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il gusto l’olio e il vino delle colline teatine L’oro verde d’Abruzzo: l’olio extravergine di oliva delle “Colline teatine” Vastese DOP. In Abruzzo si coltivano 9 milioni di piante di olivo, dalle quali si ottengono più di un 1 milione e duecentomila quintali di olive e oltre 250.000 quintali di olio all’anno. Il 50% della produzione complessiva di olive della regione Abruzzo è concentrato in provincia di Chieti. In base alle caratteristiche del suolo e del clima, generazioni di olivicoltori hanno selezionato le piante più adatte per ogni territorio, creando quelle che oggi sono conosciute come aree di produzione DOP. Tra queste, la “Colline Teatine” in provincia di Chieti. Le varietà di olivo maggiormente coltivate nella Regione Abruzzo sono: il Leccino, diffuso in tutto il territorio abruzzese la Dritta, tipica delle contrade Vestine la Toccolana, nel territorio di Tocca da Casauria la Gentile, propria del chietino la Intosso, usata come oliva da tavola Nel chietino sono diffuse anche le varietà Nebbio e Moraiolo. La produzione di olio nella provincia di Chieti risale almeno al II secolo d. C. ed è da sempre una risorsa fondamentale per le popolazioni locali che oggi, con le produzioni moderne, ci regalano un olio che, con la presenza di note aromatiche, si abbina a piatti consistenti come minestre a base di legumi, grigliate di pesce e verdure bollite. La “Colline Teatine” è stata riconosciuta Dop con Reg. UE 2325 del 24 gennaio 97 102 il gusto
ed è tutelato dal Consorzio di Tutela che riunisce le associazioni olivicole del chietino. La Dop “Colline Teatine” puo’ essere accompagnata da una precisazione geografica aggiuntiva, riconosciuta ufficialmente, che individua meglio l’area di provenienza, ossia il Frentano ed il Vastese. L’olio Extravergine di Oliva Colline Teatine DOP “Vastese” si produce nei comuni di: Casalanguida, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Cupello, Dogliola, Fresagrandinaria, Furci, Gissi, Lentella, Monteodorisio, Palmoli, Pollutri, San Buono, San Giovanni Lipioni, San Salvo, Scerni, Tufillo, Vasto, Villalfonsina. La denominazione “Colline teatine”, accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva “Vastese”, è ottenuto dalle seguenti varietà di olivo: Gentile di Chieti in misura massima del 40%, Leccino in misura non inferiore al 30%, Moraiolo e Nebbio, da sole o congiuntamente, per almeno il 10%. Possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti fino al limite massimo del 10%.
Nel cuore delle colline pollutresi, la Società Cooperativa Agricola “San Nicola” produce vini pregiatissimi e di grande raffinatezza, per soddisfare anche i palati più esigenti. “Terra ferax ceresis multoque feracor uvis”, “Terra fertile cara a Cerere e molto più fertile per l’uva”, così Ovidio, il poeta di Sulmona, definiva nel suo poema “Le Metamorfosi” la meravigliosa terra che si affaccia sull’azzurro dell’Adriatico. Siamo in Abruzzo, tra lo splendore della Majella e la riserva naturale “Bosco di Don Venanzio”, dove colori e profumi di floridi vigneti inebriano la vostra vista e il vostro olfatto; proprio qui si trova la Società Cooperativa Agricola “San Nicola”, Cantina sociale produttrice di vini pregiatissimi e di grande raffinatezza. La Presidenza della Coop è affidata a Dino D’Ercole, il quale grazie anche alla lunga e precedenza esperienza del prof. Carlo D’Agostino sta spingendo, sempre di più e con ottimi riscontri, i propri prodotti in Oriente. E’ la sfida del Terzo Millennio. La Cantina San Nicola è anche a Vasto, con un punto vendita in corso Europa.
Sabato 1 e Domenica 2 Agosto Sagra dell’uva e del vino nella piazza della Cantina San Nicola Oltre alla degustazione di ottimi vini come Montepulciano, Cerasuolo, Trebbiano, Pecorino e Moscardello, sarà possibile assaporare anche alcuni piatti tipici della tradizione abruzzese come pasta e fagioli, ventricina, porchetta e arrosticini.
Soc. Coop Agr. SAN NICOLA - Via Crivella - Pollutri - Tel. 0873.902606 - coopsannicola@libero.it i percorsi suggestivi 103
il gusto Azienda Agricola “la selvotta” In questo angolo d’Abruzzo il paesaggio, tra lo splendido mare e le dolci colline, è dominato dal verde argenteo di olivi secolari. Le piante della tipica varietà Vastese “Nebbio”, dai tronchi plasmati dal tempo, raccontano le cure ed il lavoro di tante generazioni. è principalmente dalle olive di questa varietà, e grazie alle particolari condizioni ambientali e climatiche, che si produce l’olio DOP Colline Teatine “Vastese”. Un olio dal fruttato leggero, erbaceo, armonico, che dà gusto e arricchisce qualsiasi pietanza. L’azienda che meglio riesce a valorizzare questo prodotto del territorio è
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sicuramente l’azienda agricola La Selvotta di Giovanni ed Elio Sputore. L’Olio DOP Colline Teatine - La Selvotta, difatti, nell’Edizione Speciale per l’EXPO “Ercole olivario” di Spoleto, è stato inserito nella PREMIUM LIST 2015 nella categoria Dop fruttato leggero, e sempre nel 2015 è stato riconfermato finalista al Sirena d’Oro di Sorrento. Anche in una annata difficile come la passata, gli Oli de La Selvotta si sono distinti per l’eccellente qualità: la Medaglia di Bronzo al Concorso Sol d’Oro, le “Tre Foglie” del Gambero Rosso per l’olio “Electum” e “Due Foglie Rosse” per il DOP Colline Teatine. “Olio Slow” per la Guida Slow Food. A livello internazionale La Selvotta al “New york Interna-
tional Olive Oil Competition” su oltre 700 oli, si è aggiudicato il titolo di Best In Class per l’olio extravergine “Electum”. La Selvotta è la classica azienda a filiera corta, i titolari curano attentamente tutte le fasi: produzione delle olive, trasformazione nel moderno frantoio aziendale, imbottigliamento e commercializzazione. I prodotti vengono distribuiti in ambito nazionale e all’estero. Mercati di riferimento sono l’Europa, USA, Canada e il Giappone. La Selvotta produce anche vini Montepulciano DOC e Falanghina IGT, sottoli, pate’ e Cioccolato all’extravergine dal gusto sorprendente, nato dalla collaborazione con un maitre chocolatier. L’azienda è anche sensibile al problema della sostenibilità energetica, tanto che ha investito sull’autoproduzione di energia elettrica realizzando un impianto fotovoltaico con capacità di 40, kWp, produzione che le permette di soddisfare il fabbisogno energetico del frantoio. Il meglio della tecnologia di trasformazione di cui dispone il Frantoio Sputore è messo a disposizione da Giovanni ed Elio per tutti i produttori che vogliono ottenere un olio eccellente dalle proprie olive. Olive sane, raccolte e trasformate in breve tempo con cura e competenza, sono fondamentali per un olio di qualità. E’ possibile acquistare i prodotti anche diretta-
mente in Azienda, presso il punto vendita. Inoltre, Frantoio ed Azienda sono aperti e disponibili a visite guidate, degustazioni, mini corsi d’assaggio per i più interessati.
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il gusto i vini di casalbordino La Cantina Madonna dei Miracoli di Casalbordino è nata nel 1960 per merito di 42 piccoli e medi produttori della zona la cui volontà era quella di valorizzare le pregiate produzioni viticole delle vocate colline “casalesi” in cui da tempi immemorabili la vite viene coltivata con cure pazienti ed appassionata dedizione. La Cooperativa, cresciuta nel corso degli anni fino ad annoverare i suoi attuali 400 soci produttori che coltivano circa 1400ha a vigneto specializzato, si è rivelata una realtà significativa per lo sviluppo economico e sociale dell’intero comprensorio di Casalbordino. La produzione di vini ad elevato standard qualitativo a partire da uve pregiate è da sempre l’obiettivo della Soc. Coop. “Madonna dei Miracoli”, di cui è presidente Eligio Troiano. Numerose sono le varietà diffuse e coltivate nella zona: dalle tradizionali uve Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo o Sangiovese a quelle di più recente introduzione, scelte dopo numerose ricerche e selezioni, quali il Pinot
Chardonnay, il Pinot bianco, il Pinot grigio ed il Vermentino che nel particolare ambiente pedoclimatico delle dolci colline di Casalbordino esprimono magnificamente le loro potenziali caratteristiche di pregio. Sei milioni di bottiglie, con marchio Casal Bordino, sono pronti per essere commercializzati, anche direttamente in cantina, in una gamma completa che va dai selezionati DOC: Montepulciano, Cerasuolo e Trebbiano d’Abruzzo DOC ai pregiati vini da tavola per il consumo quotidiano. Oggi i vini della Cantina Madonna dei Miracoli sono distribuiti al 50% nel mercato italiano, 50% all’estero, con una crescita sul mercato estero registrata negli ultimi anni.
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108 i percorsi suggestivi
Lederville è il bistrò che fa per te, in una residenza stile liberty a due passi dalla villa comunale. Nel menù, sezione Restaurant, alcuni primi selezionati, poi “Passione carnale”, ovvero secondi di carne con black Angus australiano, filetto di manzo al bacon o battuta di vitello. “Oltre la passione”, invece, propone piatti con ventricina, bufala, verdure cotte di stagione o insalate. Non mancano le “Fries” in diversi tipi. Nella sezione “Gourmand”, troviamo gli Hamburgers, ciabatte o baguettes farciti con i migliori salumi, carni pregiate e formaggi.
Lederville è anche Take away in 5 minuti. Il servizio viene effettuato prima delle ore 20:30 e dopo le 22:00.
Via Smargiassi, 4 - Vasto - Tel. 0873.362350 leadervillebistro@gmail.com
Leaderville Bistro
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i percorsi suggestivi 109
Profumeria Florio
profumieri in vasto dal 1945 fragranze artistiche di nicchia corso garibaldi, 18 - vasto - tel. 0873 364332 110 i percorsi suggestivi
L’incantevole borgo di Guilmi si trova esattamente
Matrimoni • Cerimonie
Ristorante aperto a pranzo e cena
i percorsi suggestivi 111
gli eventi il sirenfestival
Vasto Siren Fest 2015 Gli artisti: James Blake Verdena Jon Hopkins (unica data italiana) Sun Kil Moon, The Pastels, Clark, Nadine Shah, Colapesce, PINS, Gazelle Twin 23-26 luglio 2015 – Vasto in vendita i biglietti per le singole giornate di venerdì e sabato. VENERDI 24 LUGLIO VERDENA, JON HOPKINS, SUN KIL MOON, CLARK, GAZELLE TWIN
Dopo il grande successo dell’anno scorso, torna il Vasto Siren Festival dal 23 al 26 luglio 2015. Il festival più camaleontico e dal respiro internazionale del centro Italia propone nomi altisonanti di band partecipanti, tra cui il gruppo rock italiano Verdena e James Blake che, dopo tante richieste arriva in Italia per un esclusivo spettacolo dal vivo. Recente la pubblicazione del suo nuovo album dopo il grande successo di “Overgrown”, vincitore del premio Mercury nel 2013.
SABATO 25 LUGLIO JAMES BLAKE, THE PASTELS, NADINE SHAH, COLAPESCE, PINS BIGLIETTI E ABBONAMENTI 40 € + d.p. venerdì 40 € + d.p. sabato 60 € + d.p abbonamento venerdì e sabato Prevendite disponibili: www.ticketone.it call center 892 101 TicketOne www.vivaticket.it call center 892.234 Vivaticket www.ticket.it call center 02 54 271 www.ciaotickets.com infoline 085 972 0014 Ciaotickets informazioni: siren@sirenfest.com www.sirenfest.com #sirenfestival2015
112 gli eventi
mail: info@alessandratata.it Grafica :Alessandra Tata
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Vasto
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Ricordate la manifestazione delle Frecce tricolore a Vasto del 23 giugno 2013? Bene, i colori della nostra bandiera torneranno a dipingere il golfo delle Meraviglie anche questa estate. E’ iniziata, infatti, la stagione 2015 della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che vede i dieci MB-339 delle Frecce Tricolori impegnati in 25 appuntamenti dal nord al sud d’Italia e all’estero nel segno della promozione del Sistema Paese e del Made in Italy. Tra gli appuntamenti segnalati proprio sul sito ufficiale dell’Aeronautica c’è la tappa vastese del 4 e 5 luglio 2015. Appuntamento da non perdere.
114 i percorsi suggestivi
gli eventi 115
gli eventi il vasto film festival Negli ultimi anni il Vasto Film Festival ha strizzato l’occhio all’impegno culturale, affrontando tematiche attuali e proponendo rassegne su personaggi che hanno fatto la storia della cinematografia italiana. Quest’anno la manifestazione spegne venti candeline. Quattro lustri sono trascorsi da quando il Festival, prima avventuroso, poi sempre più hollywoodiano, si è ritagliato un ruolo primario nel cartellone degli eventi di spettacolo tra Cannes e Venezia. Numerosi gli attori e registi nazionali ed internazionali che hanno dato lustro alla kermesse: Vanessa Redgrave, Gerard Depardieu, Catherine Deneuve, Alain Delon, Claudia Cardinale, Lucia Bosè ed ancora, Stefania Sandrelli, Giancarlo Giannini, Michele Placido, Carlo Verdone, Laura Morante, Valeria Golino, il premio Oscar Paolo Sorrentino, l’indimenticato Mario Moniceli, Ferzan Ozpetek sono solo alcune delle star e registi che si sono raccontate al pubblico del Vasto Film Festival: anni
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d’oro con il Patron Edmondo Del Borrello, titolare delle sale cinematografiche vastesi, capace di fare sempre le scelte giuste. Con la XX edizione del Film Festival, Vasto come ogni estate, dal 19 al 23 agosto, sarà la regina del cinema. La città cambia volto: camminando nel tardo pomeriggio, dopo una giornata di mare, tra Palazzo d’Avalos, Corso Nuova Italia, ma anche alla Marina, si avverte l’affascinante atmosfera del mondo della celluloide che si sta aprendo, sempre di più, alla proposta culturale. E le sorprese quest’anno non mancheranno. Sui flyer in corso di stampa saranno presto resi noti il programma e gli ospiti di questa edizione.
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gli eventi 117
gli eventi l’incendio al castello
Il 15 di agosto Termoli ricorda lo sbarco turco attraverso una rappresentazione storico-popolare fatta di comparse in costume e di musicanti. In quella occasione, i turchi guidati da Pialì Pascià assediarono e diedero alle fiamme il Castello. L’evento viene ricordato con una suggestiva simulazione, con fuochi pirotecnici, e momenti di tradizione locale. Sempre ad agosto, la città festeggia il Santo Patrono, San Basso. Nel corso delle celebrazioni che si svolgono nei due giorni dedicati al protettore della città
di Termoli, 3 e 4 agosto, il momento più suggestivo è quello della processione nel mare; la statua del Santo, sistemato sul peschereccio prescelto dalla sorte, riccamente addobbato, viene portata in mare accompagnata dalla flotta degli altri pescherecci carichi di fedeli e da numerosi motoscafi. L’itinerario in mare si svolge tra la spiaggia di Rio Vivo e quella di S. Antonio. Al ritorno nel porto, la processione prosegue nelle stradine del borgo dei pescatori, dove la statua sosta per tutta la notte. Nel pomeriggio del giorno 4 la statua viene riportata in processione nella cattedrale.
Ristorante Pizzeria San Marco
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gli eventi 119
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Dal 2004 nel gruppo Arpa, gestisce 24 autolinee, di cui 21 in Abruzzo, tre linee ministeriali per Roma e Napoli con una percorrenza annua di circa 3,5 milioni di chilometri. A giugno 2010 la società , nell'ottica di un risanamento strutturale, ha costituito una associazione temporanea di imprese con alcuni vettori del vastese e dell'area molisana, per la gestione delle linee ministeriali che ha visto l'avvio operativo al 1° dicembre 2010. Corso Mazzini, 619 - Vasto (CH) www.autoservizicerella.it - info@autoservizicerella.it gli eventi 121
gli eventi
Il 10, 11 e 12 luglio prossimi torna Cala Lenta, la manifestazione organizzata da Slow Food: profumi e sapori della Costa dei Trabocchi che si svolge, ogni due anni, lungo la costa teatina, che da Ortona a Vasto è un susseguirsi ininterrotto di insenature, baie, spiagge, scogliere e promontori a picco sul mare, per terminare a Sud con lo splendido ed ampio golfo di Vasto. L’edizione di quest’anno, l’ottava, propone numerose iniziative che dal centro storico di San Vito Chietino, coinvolgeranno altri paesi e cittadine del litorale frentano. Chef sulla cresta dell’onda e giovani in rapida ascesa della ristorazione abruzzese si cimenteranno nel ‘Teatro del Gusto’, e racconteranno ai fornelli la loro visione della cucina e il loro rapporto con il mare. Inoltre, lezioni organizzate, antiche ricette, prodotti della pesca, abbinamenti tra cibo e vino. Spazio anche al Mercato del Gusto,
122 gli eventi
a San Vito Chietino, dove sono ospitate le eccellenze agroalimentari abruzzesi con prodotti della tipicità come formaggi, agrumi, salumi pasta, confetture, specialità dolciarie, olio extravergine di oliva, vino e le birre artigianali. E poi, le cene sui trabocchi. Sul sito www.calalenta.com il programma completo
zì nicola il ristorante di vasto dove il mare è sotto di te Zì Nicola, ristorante storico sulla costa vastese, rinomato per il “Brodetto di pesce alla Vastese”, propone i migliori piatti della tradizione culinaria marinara locale. Qualche buontempone si diverte mettendo in giro voci secondo le quali il ristorante sarebbe chiuso. Tutto falso, Zì Nicola è sempre aperto perché la sua cucina e, soprattutto, la meraviglia che offre la location, sono davvero unici. Zì Nicola rappresenta la tradizione vastese culinaria per eccellenza. La verifica, o meglio, la prova del palato va fatta sul posto, seduti a tavola, al cospetto di una insenatura naturale, in località Casarza (ingresso ben in vista sulla SS16), dove lo sguardo può spaziare dalla Marina a Punta Penna. La professionalità dei titolari e l’alta cucina dello chef sono la garanzia di prodotti eccellenti, particolarmente adatti per cerimonie di ogni genere, con pietanze da consumarsi all’interno della sala con ampie vetrate sul mare o sul terrazzo dove la brezza marina e i colori della sera del golfo lunato ti rapiscono e ti incantano.
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gli eventi il toson d’oro Vasto, città ricca di storia, di arte e di cultura, ripropone quest’anno il 9 agosto, la rievocazione di un avvenimento storico celebratosi nel 1723: La consegna dell’onorificenza cavalleresca del Toson d’Oro. La manifestazione fa rivivere gli splendori ed i fasti che furono di Casa d’Avalos, feudatari del Vasto, e si proietta idealmente all’epoca in cui la residenza marchesale divenne centro di attrazione per l’Italia e l’Europa, perché vi convennero principi, nobili, alti prelati. La storia racconta che con dispaccio dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo, Don Cesare Michelangelo d’Avalos, marchese del Vasto, venne incaricato di conferire il collare del Toson d’Oro al Connestabile del Regno, il principe romano Fabrizio Colonna. La consegna dell’ordine del Toson d’Oro, avvenne quale riconoscimento dei servigi che la Famiglia romana rese alla corte di Napoli. La cerimonia si svolse a Vasto il giorno 24 ottobre 1723 ed i festeggiamenti si protrassero fino al 2 novembre. Oggi la manifestazione si svolge a Vasto con la partecipazione di circa 250 figuranti che interpretano principi, dame di corte, nobili e prelati, cavallerizzi e popolani, convenuti a piedi o su carrozze, in corteo, lungo le strade della città imbandierata con i simboli delle casate 124 gli eventi
dei d’Avalos e dei Colonna; tutti indossano costumi appositamente confezionati che ricalcano la moda del tempo. Il corteo storico ha inizio dal Palazzo dei d’Avalos muovendosi per accogliere il principe Colonna ed il suo seguito. Dopo l’incontro delle Illustrissime persone, i nobili convenuti si dirigono verso il Palazzo marchesale, tutto fulgente di luci e colori tra una folla acclamante, allietata da giocolieri e mangiafuoco. Sotto lo saguardo attento del Maestro di Cerimonia, il Marchese Giovan Battista Castiglioni, nominato Segretario Regio per l’occasione, avviene la solenne cerimonia del rito della Collazione del Toson d’Oro al candidato, principe Fabrizio Colonna, secondo un antico cerimoniale dell’Ordine descrittoci da un cronista del tempo. Nella ricostruzione storica odierna, dopo il rito della Collazione, al canto solenne dell’Alleluja, le Illustri persone si mostrano dal balcone e salutano la folla per dare poi inizio ai festeggiamenti di corte.
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la dolce vita gelateria Loredana Di Nunzio dal 1998, nel cuore di Vasto marina, propone la sua ricetta per il gelato più sano e... naturalmente più buono! A “La Dolce Vita”, la gelateria in via Dalmazia, di fronte alla pizzeria Ippocampo, puoi apprezzare un prodotto “naturale”, realizzato con frutta fresca e altre materie prime di eccezionale qualità, in particolare nocciole e pistacchi che vengono lavorati direttamente nel proprio laboratorio. L’esperienza di Loredana l’ha portata a proporre anche un gelato artigianale naturale vegano e creme senza glutine. C’è uno slogan che più si addice a “La Dolce Vita”: “Professionalità ed esperienza per un prodotto naturale che non fa mai male”.
naturale La Dolce vita è anche catering per compleanni, matrimoni e cerimonie in genere. Al gelato, ci sono le varianti altrettanto gustose di yogurt e macedonie di frutta.
Viale Dalmazia Vasto marina Tel. 0873.450574 348.7338952
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È tempo di fare due passi nell’autentico benessere di Aquae. Un luogo speciale, dove ritagliarsi uno spazio lontano dallo stress e dalle tensioni quotidiane, in cui scoprire tante meravigliose fonti di piacere: il dolce fluire dell’acqua, la musica rilassante, le essenze purissime, il calidarium marino, le doccie emozionali, il percorso kneip, la sauna finlandese, la piscina hidro, i massaggi e l’area relax. Non aspettare oltre, il benessere ti aspetta.
Orari Apertura Lunedì 11.00 - 20.30
(Orario continuato - Possibilità light lunch € 6,00)
Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
15.00 - 21.00 15.00 - 21.00 15.00 - 21.00 15.00 - 21.00 11.00 - 20.30
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Domenica 15.00 - 20.30 Per informazioni puoi chiamaraci allo +39 0873 809056 o scriverci all’indirizzo info@palacehotelvasto.it
gli eventi 127
hotel venezia new L’Hotel Venezia è nel cuore di Vasto marina, anche se in posizione appartata. Le dimensioni contenute consentono un servizio attento ed accurato ed una cucina genuina, particolarmente indirizzata verso specialità vastesi ed abruzzesi. La “Veranda” è un ambiente accogliente e poliedrico che vive le atmosfere del giorno, trasformandosi dall’alba al tramonto quando i profumi delle colazioni del mattino lasciano, via via, il posto ai cocktail pomeridiani o ai freschi aperitivi serali. Anche il pranzo può essere servito in veranda con vista sul passeggio del centro
storico della Marina. L’Hotel Venezia New e la sua veranda si presentano come una location adatta ad esaltare piccoli eventi come battesimi e comunioni, o cene tra amici, pranzi familiari e anniversari. In estate, compreso nel prezzo, avrete a disposizione il servizio spiaggia, a soli 50 mt dall’Hotel, con ombrelloni, sdraio e/o lettini. Viale Alfonso Marchesani, 6 Vasto Marina Tel. 0873 801475 - Fax 0873 802202 Email: info@hotelveneziavasto.it
128 le proposte
il signore di graz, pizza al metro Si è formata all’alta scuola di Riccardo Caraona la pizzaiola de Il Signore di Graz, Lorena Ceresoli, che ha preparato la stagione con innovazioni nel menù tradizionale. La pizza resta quella al metro e le farine sono le stesse che da quattordici anni garantiscono una pizza light, una miscela di grano duro e fibre naturali con aggiunta di farina di soia per salvaguardare il retrogusto della pizza e per produrre una pasta con un apporto calorico inferiore del 30%. Il Signore di Graz è sulla passeggiata panoramica della Loggia Ambling. 60 posti all’interno, in un locale storico che ha accolto, per anni, l’omonimo american bar. Esternamente, i due terrazzi garantiscono altri 80 posti a sedere: il più riservato è sul loggione, con 24 posti. L’altro, con vista mozzafiato sul golfo, è sulla passeggiata della loggia. Durante la stagione estiva è preferibile prenotare. I nomi delle pizze richiamano la storia di questa città, vicende e personaggi legati
al marchesato dei d’Avalos. Il nome della pizzeria, d’altronde, è riferito a Guglielmo Ambling, barone e segretario del Marchese d’Avalos. Visse per anni nel quartiere della Catena, nei pressi della porta vecchia della città, legando così per sempre il suo nome a Vasto. Prenotazioni: 0873.361096 Luglio e agosto sempre aperti
di Nanni Nicola & Co. Zona ind.le GISSI (Ch) Tel. 0873.942019 Lungomare E. Cordella, Vasto Marina tel./fax 0873 803240 - lidolabussola.vasto@gmail.com
Fax 0873.9411167 le proposte 129
le proposte visita al pontile
Uno dei simboli del golfo, è senza dubbio il pontile: un lungo braccio proteso verso il mare, da cui è possibile osservare tutta la costa e la splendida sagoma di Vasto adagiata sulla collina. In passato, esso ha rappresentato l’approdo delle imbarcazioni da pesca. Costruito nei primi anni ’50 per agevolare le operazioni dello scarico del pescato direttamente dai pescherecci fino al mercato del pesce situato nella struttura che accoglie il circolo nautico ed il pronto intervento estivo, il pontile oggi ha assunto una funzione prettamente turistica. Realizzata nel 1998, l’attuale struttura ha sostituito il fatiscente e pericoloso vecchio pontile in disuso.
ce: panini, tramezzini, insalatone e misto di affettati. Nelle pause pomeridiane c’è una vasta scelta di tè, infusi, tisane e golose cioccolate calde. Tutte le sere, ricchi aperitivi con sfiziosità della casa, oltre ad analcolici, succhi, spritz, vino e bollicine. Il Pontile dispone di una saletta al piano superiore in cui organizzare feste private, compleanni e meeting di lavoro. Il Pontile è anche su Facebook dove potrai seguire gli appuntamenti con musica dal vivo. Prenotazioni al 327.3146013 Caffè Il Pontile, a Vasto marina, sul lungomare Ernesto Cordella, ti da il buongiorno dalle 7 del mattino, con caffè, cappuccino, espressino e brioches appena sfornate. Per un ottimo inizio di giornata puoi scegliere tra diversi tipi di croissant accompagnati da estratti di frutta e verdura dalle benefiche proprietà. Per un pranzo velo130 le proposte
le proposte da marnì cena nel bosco di don venanzio
Padre e figlio, un abbinamento vincente quello della famiglia Soria: papà Mario, noto e rinomato chef abruzzese ed il figlio Nicola hanno aperto da due anni un ristorante in un luogo suggestivo, nei pressi dalla Riserva regionale di Don Venanzio, a Pollutri. Per raggiungerli e gustare i piatti di pesce e carne che Mario Soria elabora
Chiusura Lunedì Venerdì pizza alla Nutella
Pizza al taglio da asporto Venite a gustare le nostre pizze calde e le nostre pizze fredde con salmone, gamberi, capresi e altro... V.le Giulio Cesare, 31 - Vasto (CH) Tel. 389.2309514 132 le proposte
con maestrìa, bisogna dirigersi verso la cantina San Nicola di Pollutri e svoltare lì davanti. Il Ristorante Marnì, che unisce le iniziali dei nomi di Mario e Nicola, è immerso nel verde, con un gazebo spazioso anche per banchetti e ricevimenti. Alle spalle il Villaggio Paola, dove è possibile fare lunghe passeggiate a cavallo.
Loc. Crivella, 25 - Pollutri (Ch) 0873.920066 - 331.3272224 - 389.5765788
L’hotel San Giorgio è al centro del viale principale della Marina: 50 camere ristrutturate e ammodernate di recente, per offrirvi un soggiorno all’insegna del relax, del buon gusto e della ospitalità di chi è nel settore da oltre 40 anni. L’hotel è stato insignito dal marchio ospitalità italiana da Isnart. Collegato all’hotel, lo stabilimento balneare privato, che rispondere alle varie esigenze degli ospiti. La spiaggia, infatti, è attrezzata di bar, tavola calda, campo da beach-volley, area fitness, giochi, piscina per bambini, vasca idromassaggio. La reception dell’hotel è sempre aperta, con personale multilingue. La cucina offre menù di varia tipologia con particolare riferimento ai prodotti locali provenienti direttamente dall’azienda agricola di famiglia.
Hotel San Giorgio Viale Dalmazia, 138 Vasto Marina (CH) Tel. 0873 801902 - Tel. /Fax 0873 801337 info@hotelsangiorgiovasto.it www.hotelsangiorgiovasto.it le proposte 133
le proposte trabocco punta fornace A San Vito, da quattro anni, degustare il pranzo o una cena da ricordare significa prenotare da Gabriele Nardone, il gestore del trabocco Punta Fornace. Una struttura, recentemente ben attrezzata per la ristorazione tipica del posto, costruita appena dopo la guerra da Bernardo Verì e di proprietà di uno dei figli, Antonio. La denominazione gli deriva dal fatto che al di là della Statale 16 vi era una vecchia fornace, prima importante azienda industriale di San Vito e del territorio. Al trabocco Punta Fornace è possibile gustare a pranzo antipasti tipici, un primo, un secondo, vino imbottigliato della zona, caffè e amari a soli 35 euro. La sera il menù si arricchisce di altri antipasti e di un altro secondo ed il prezzo è di euro 45,00. Su richiesta si può avere il tradizionale brodetto di pesce. Sul trabocco Punta Fornace si svolgono eventi e manifestazioni culinarie a sorpresa. Per essere sempre aggiornati sulle iniziative del vulcanico Gabriele, basta seguire la sua attività sulle pagine Facebook, dove improvvisamente possono comparire inviti ad eventi per riscoprire menù dimenticati di prodotti di mare rigorosamente
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freschi e lavorati sul posto. E’ di sera che il trabocco Punta Fornace assume un alone intricante, tanto che la bellezza del luogo e della struttura lo rendono appetibile per la realizzazione di backstage con la presenza di modelle bellissime. Per prenotazioni 333.1847159 345.3064920
Nel centro di uno splendido golfo, direttamente sulla sabbia dorata della costa vastese sorge l'Hotel Rio, un'accogliente struttura dove trascorrere giorni di assoluto relax durante tutto l'anno. 55 camere e 3 suite tutte con Tv Led 32", Wi-Fi, aria condizionata, frigo-bar, presa modem, telefono a linea diretta, cassetta di sicurezza e, per chi lo desidera, balcone vista mare. Sala ristorante climatizzata, ampia sala per cerimonie, una nuova sala meeting per conferenze e incontri di lavoro, bar, ampio parcheggio riservato; una magnifica terrazza sul mare e una splendida spiaggia privata.
www.hotelriovasto.it - Via Scirocco, 5 - Vasto Marina (ch) - Tel 0873 801409 - Fax 0873 801960 le proposte 135
le proposte Panini da Fernando, una tradizione dal 1982 E’ una istituzione a Vasto marina: i suoi panini con salsiccia o wurstel e crauti sono sensazionali. Gustarli, poi, di notte sulla spiaggia con una fresca pinta di birra, è il massimo. Fernando Sarchione sa bene, dall’alto della sua esperienza nel settore, come conquistare giovani e meno giovani prendendoli per la gola. In piazza ex fontana, alla Marina, tra il lungomare Cordella e l’inizio di via Duca degli Abruzzi, il suo chiosco per panini e fritti in genere è
il più rinomato ed anche il più “antico”. Nel senso che Fernando ha avuto la brillante idea di proporre al mare specialità tedesche già nel 1982, dunque quasi 35 anni fa. Oggi chi scende alla Marina e vuole consumare un panino memorabile sa che può contare sulla qualità ed esperienza di Fernando, il quale aiutato dalla sua gentile signora e dai figli, negli anni, è diventato un punto di riferimento per la vita notturna del lido.
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NOLEGGIO GOMMONI A 200 metri dal pontile, in direzione sud, presso il lido Maremaje,
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noleggiamo gommoni a motore guidabili senza patente nautica. Il conducente deve essere maggiorenne, avere con sé un documento di riconoscimento e il telefono cellulare. Potrete ammirare, dal mare, le tante spiagge di sabbia o ciottoli, la scogliera dei trabocchi e la splendida riserva naturalistica di Punta Aderci. Fino al 15 luglio e nel mese di settembre, dal lunedì al venerdì, applicheremo tariffe ridotte sul noleggio dei gommoni. Affittiamo, inoltre, ombrelloni, lettini e sdraio a prezzi anti crisi in un ambiente familiare completamente rinnovato
LA COSTA VASTESE VISTA DAL MARE
Viale Duca degli Abruzzi - VASTO MARINA - Tel. 348.1023123 - www.maremaje.it 136 le proposte
Cilli Oleificio, giovane ma vigoroso, proprio come Francesco Simone ed Egidio Cilli, la terza generazione di una famiglia sansalvese DOC. Nel 2012 la decisione di aprire l’Oleificio con una mission ben precisa: offrire un servizio di molitura in uno stabilimento all’avanguardia per macchinari e gestione, ed entrare nell’affascinante mondo della produzione di olio extravergine di oliva. Per produrre un Olio Eccellente oltre ad utilizzare dei macchinari di ultima generazione, occorre un attenta selezione delle olive. Occorre molire nel giusto grado di maturazione e nel più breve tempo possibile dalla raccolta. Mediamente l’Olio Extra Vergine di Oliva dell’Oleificio Cilli è molito dal 20 ottobre al 5 novembre con circa il 30% delle olive mature (scure) e il 70% di olive ancora verdi, ricche di sostanze fenoliche. In questo modo si garantiscono una intensa fragranza fruttata ed il massimo delle sostanze nutritive. Le varietà di olive utilizzate sono il Gentile e il Nebbio. Esse producono un olio equilibrato ed armonico senza dare sentori di piccante ed amaro troppo invadenti. Ciò che resta sempre presente è il fruttato, ovvero il profumo irresistibile di un vero succo di olive. Il formato scelto è la latta da 5 Litri, fondamentale per avere una scorta duratura ad un prezzo conveniente rispetto a formati minori. Per l’azienda agricola che volesse imbottigliare il proprio olio molito dall’Oleificio Cilli o chiunque volesse acquistare raffinati omaggi aziendali, la catena di imbottigliamento di 500 bottiglie/ora è a completa disposizione del cliente, per offrire un confezionamento su misura con elaborazione grafica dell’etichetta. È possibile acquistare l’olio Cilli nel punto vendita in Via Gargheta 21 a San Salvo (CH) durante tutto l’anno.
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le proposte Circolo Tennis “A.Boselli”: appuntamenti e promozioni estive Da Gianni Luisi ad Eugenio Spadano. È cambiata la Presidenza del Circolo Tennis “Antonio Boselli” di Vasto ed il nuovo gruppo direttivo ha preparato la stagione estiva con una serie di competizioni di assoluto valore interregionale. Dopo l’inizio del Torneo Sociale, ecco il primo appuntamento di rilievo: dal 21 al 28 giugno, presso i campi in terra rossa immersi nel verde del Parco delle Lame, si svolge il “Trofeo Kinder”. Poi, dal 4 al 18 luglio, tradizionale appuntamento con il “Torneo Memorial Pino Torchio”. Ad agosto è in calendario, dall’1 all’8, il “Torneo Regionale Under 16”: appuntamento particolarmente atteso dai più giovani. A fine settembre, precisamente dal 19 al 3 ottobre, il tradizionale
“Torneo San Michele”. Dal 24 ottobre il “Torneo invernale a squadra che anticipa, nel mese di dicembre il “Master”, con date da definire. Quest’anno la nuova dirigenza, per agevolare ed incentivare la pratica del tennis ha lanciato alcune promozioni estive valide fino al 26 settembre 2015. Fascia oraria 9 – 14:30 : costo orario del campo euro 2 per i soci ed euro 3 per gli ospiti Tessera Ospite: 10 ore al prezzo di 60 euro anziché 80 euro Tessera socio: 13 ore al prezzo di 55 anziché 65. CIRCOLO TENNIS VASTO “Antonio Boselli” Via Istonia 1, - Vasto (CH) Tel e fax: 0873.69461 info@ctvasto.it
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L’olio extra vergine, con le sue proprietà nutritive, è l’eletto per una sana alimentazione. Contiene acidi grassi simili a quelli già presenti nel corpo umano e vitamine. Consumato con regolarità aiuta la digestione e combatte l’invecchiamento cellulare migliorando il benessere del corpo e la qualità della vita. Inoltre, l’olio biologico è sottoposto a precise regole di controllo che garantiscono l’assenza di qualsiasi residuo chimico inquinante.
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le proposte Kartodromo 739 metri di pista per provare l’ebrezza che solo il Go-Kart riesce a dare. E’ la lunghezza della pista fluida di San SalvoCupello, in località c.da Bufalara, un giusto compromesso tra la parte del rettilineo e del misto per una larghezza di 8 metri. La struttura che accoglie i Kart, sia da noleggio che di proprietà, ha un paddock con meccanici a disposizione. Il clima che si respira in pista è quella che solo le gare di motori riesce a dare: odore di benzina, rombo dei motori e adrenalina che sale a mille. Anche un solo giro di pista a bordo dei Kart 1000 di cilindrata, offre l’emozione di essere alla guida di una formula uno. La pista fluida, curata nel dettaglio e in tutta sicurezza dal titolare Fabrizio Felice,
offre anche altri servizi a clienti e curiosi. Al Kartodromo, dove l’emozione del giro di pista è solitamente accompagnata anche da una buona pizza nei locali pizzeria di fianco alla tribuna degli spettatori, è possibile far girare anche i ragazzi con miniGp e Mini Moto. La pista è aperta, in estate, tutti i giorni dalle ore 16 fino a notte inoltrata. Il Kartodromo di San Salvo può ospitare competizioni regionali e nazionali grazie alle misure di sicurezza adottate. c.da Bufalara - Cupello Dalla Trignina uscita Montenero di Bisaccia Tel. 0873.343748
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Anche quest’ anno San Salvo, sin da mese di maggio, si è fatta trovare pronta per accogliere i turisti sul suo lungomare che, per il diciottesimo anno, si presenta all’appuntamento con l’estate come località Bandiera Blu. E’ per la diciottesima volta che la Fee Italia assegna a San Salvo il vessillo quale riconoscimento per la qualità delle acque marina, la difesa dell’ambiente e per i servizi forniti ai residenti e ai villeggianti. Il biglietto da visita di San Salvo è l’accoglienza, la programmazione, la qualità dei servizi, la viabilità, la pulizia delle strade e del verde pubblico. E’ il risultato dell’impegno di tutta la comunità, che sostiene il turismo come occasione per sostenere la crescita e lo sviluppo di questo territorio. Come sempre sono tanti gli eventi inseriti nel calendario delle manifestazioni estive curato dagli assessorati alle Attività pro-
duttive e alla Cultura ancora una volta in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Oltre alla musica, al teatro, al cinema, ai mercatini, la nostra offerta prevede la valorizzazione dell’area archeologica del Quadrilatero e di quella naturalista per vivere in pienezza la Città di San Salvo. Diversi gli appuntamenti di forte richiamo sono inseriti nel cartellone e solo per ricordarne alcuni il 25 luglio con “la Notte Rosa - Notte d’Amare” a San Salvo Marina, il 6 e 7 agosyo con la seconda edizione di “Progetto Sud” il 13 agosto a San Salvo con la quarta edizione di “Nottambula” e il 27 agosto i Nomadi in concerto. Augurando a tutti buone vacanze, vi invito a visitare a San Salvo dove sarete accolti con la cordialità e amicizia. Avv. Tiziana Magnacca Sindaco di San Salvo
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Cupello Estate
19 Giugno Birra and Blues; 24 e 25 Luglio Festa della Ventricina
a cura dell’Azienda Peschetola in collaborazione con la Pro-Loco e l’Amministrazione Comunale; (24 Luglio la serata sarà allietata dai dj Tittafly e i Righeira)
31 Luglio La Notte delle Stelle Tappa di Miss Italia Calendario aggiornato al 15 giugno 2015
6, 7, e 8 Agosto Sagra delle ‘Ndrocchie (tipica pasta cupellese)
17 Agosto La Corrida a cura della Pro Loco 30 Agosto Ciclo day a cura della Pro loco e Villa Cupa
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Calendario aggiornato al 15 giugno 2015
San Vito Estate Quest’anno torna Cala Lenta e San Vito, come sempre, farà la sua parte per garantire alla condotta Slow Food di Lanciano la migliore organizzazione logistica perché la festa dei trabocchi e dei nostri traboccanti abbia la sua risonanza nazionale. Il mare blu della bandiera Fee 2015, la riqualificazione del nostro litorale con servizi sempre maggiori e la vitalità culturale che la terra di D’Annunzio sa offrire, fanno di San Vito Chietino una protagonista indiscussa dell’accoglienza turistica abruzzese. Agli ospiti diciamo grazie per essere venuti e buona permanenza, con l’augurio che sapranno unire all’atteso relax, anche il gusto di una eccellente gastronomia locale. Rocco Catenaro Sindaco di San Vito Chietino
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Gli eventi principali
26, 27, 28 giugno Summer Beer Festival Lungomare di Gualdo Marina di San Vito
11, 12 luglio Cala Lenta
Manifestazione enogastonomica Belvedere Marconi, centro storico
25, 26 luglio
Festa della Madonna del Porto con fuochi pirotecnici a mare Marina di San Vito
Ristorante
Paranza
di Romanelli Giuseppe
Specialità pesce
Ristorante La Paranza
Giorno di chiusura: Lunedì
C.da Vallevò, 51 - Rocca San Giovanni (Ch) Tel. 0872 609249 - www.ristorantelaparanza.it 154 le manifestazioni
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Bar - Pasticceria - Gelateria
Via Giulio Cesare, 69 Vasto (Ch) Tel. 0873.69693 156 le manifestazioni
Giovedì 25 Giugno Rassegna Via Adriatica Us Rails – Rock Folk Sabato 27 Giugno Umberto Smaila e la sua Band Consorzio Vivere Vasto Marina lung. E. Cordella
Domenica 28 Giugno Primo Memorial ciclistico “Dott. Nicola Di Marco” Asd Ciclistica Valle del Trigno Loc. Pagliarelli c/o Cantina Sociale Partenza ore 8,00
Tutti i Martedi dal 7 Luglio all’11 Agosto Ballando con i maestri... serate di ballo in collaborazione con Circolo Ever Dance, Danze Vasto e Tracy Dance Piazza Giovanni XXIII Vasto Marina 10 Luglio fino al 26 luglio Brodetto&contorni manifestazione culinaria sul Brodetto di pesce alla vastese La notte delle fiabe “Hakuna Matata” Consorzio Vivere Vasto Marina
Tutti i Giovedi dal 2 Luglio al 13 Agosto Ballando con i maestri... serate di ballo in collaborazione con Circolo Ever Dance, Danze Vasto e Tracy Dance Centro Storico Vasto
Sabato 11 Luglio Premio Vasto d’Arte Contemporanea “L’Arte Magica” a cura di Lorenzo Canova Inaugurazione ore 18,30 Scuderie di Palazzo Aragona
4-5 Luglio Air Show Vasto con le Frecce Tricolore
Bikers motor crab Lung. E. Cordella
Lunedì 6 Luglio Rassegna Musicale Via Adriatica Jono Manson & Brothers Keeper ore 22,00
Domenica12 Luglio Notte del Sorriso Spettacoli e giochi per bambini ore 19,00 centro storico
La Terrazza
Sempre Aperto
Cocktail Bar - Gelateria - Cornetteria Piazza del Popolo - Vasto - 333.5414552 le manifestazioni 157
Calendario aggiornato al 15 giugno 2015
Vasto Estate
le manifestazioni Mercoledì 15 Luglio Ferroluglio Notte degli hippy flower’s Giovedi 16 Luglio Tra palco e realtà Serata cover band Venerdì 17 Luglio Notte dei desideri “accendi una lanterna” Centro Europeo di Studi Rossettiani Corso Alta Formazione 2015 L’officina dello Scrittore Laboratori di Storytelling Raccontare La Scrittura Come nasce un romanzo? Partecipano Mario Pistaccio, Laura Toffanello, Enrica Tesio, Simonetta Tassinari Sabato 18 Luglio Notte bianca centro storico Domenica 19 Luglio La Sciabica (Rievocazione della pesca di un tempo) ore 9,00 Spiaggia zona Pontile spettacolo danza La Luna Dance Center Cortile Palazzo d’Avalos 23-26 Luglio Vasto Siren festival Rassegna musicale internazionale Martedi 28 Luglio New acoustic music Festival € Mick Harvey & Band ore 21,30 Giardini di Palazzo d’Avalos 29-31 Luglio Vasto Beer Festival Festival delle birre artigianali Vasto Marina zona Bagnante 158 le manifestazioni
Giovedì 30 Luglio Musiche In Cortile & Musiche In Cortile Incontra Il Jazz Danilo Rea & Flavio Boltro Venerdì 31 Luglio Book&Wine ore 21,00 Giardini di Palazzo d’Avalos Musiche In Cortile & Musiche In Cortile Incontra Il Jazz Daniele Cordisco Trio Sabato 1 Agosto Book&Wine ore 21,00 Giardini di Palazzo d’Avalos Domenica 2 Agosto Festa del ritorno Ass. Pro emigranti Book&Wine ore 21,00 Giardini di Palazzo d’Avalos Lunedì 3 Agosto Book&Wine ore 21,00 Giardini di Palazzo d’Avalos Concerto “I Missili” Band d’apertura Joy Ville in collaborazione con Ass. Agorà Cortile di Palazzo d’Avalos Ore 21,30 4-5 agosto Voice contest Cortile palazzo d’Avalos Giovedi 6 agosto Musiche In Cortile & Musiche In Cortile Incontra Il Jazz Perla Feat. James Thompson Venerdì 7 Agosto Ricordando gli anni ‘60 Arena alle Grazie
Sabato 8 Agosto notte rosa Ospiti Alex Belli e Cristina Buccino Con artisti di strada Vasto Marina Concerto Napulammore serata di musica napoletana ore 21,30 cortile di Palazzo d’Avalos Domenica 9 Agosto La Sciabica (Rievocazione della pesca di un tempo) ore 9,00 Spiaggia zona Pontile Xxix toson d’oro Rievocazione storica Lunedì 10 Agosto Cantami o musa recitazione in lingua originale Ore 21,00 Giardini di Palazzo d’Avalos 11-26 Agosto Art in the dunes Spiaggia Punta Penna Musiche In Cortile & Musiche In Cortile Incontra Il Jazz Tyra Juliet Quartet
Mercoledì 12 Agosto Musiche In Cortile Antonella Ruggero ore 21,00 Cortile di Palazzo d’Avalos Giovedi 13 agosto Sculture di sabbia Musiche In Cortile & Musiche In Cortile Incontra Il Jazz Il Grande Tango Venerdì 14 Agosto Gennaro Calabrese (comico) Grace Hall (cabaret burlesque) Pensa Ridi Canta Contest ore 21,30 Rotonda Vasto Marina Sabato 15 Agosto Ballando con le stelle Samuel Peron e Samantha Togni Serata musica latino americana Pensa Ridi Canta Contest ore 21,30 Rotonda Vasto Marina Domenica 16 Agosto Sagra delle Campanelle di San Rocco Concerto musicale ore 22,30 Moreno Fuochi pirotecnici Notte dei falò
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le manifestazioni 19-23 Agosto XX Vasto film festival Martedì 25 Agosto New acoustic music 27/28 Agosto Celebrazioni Dantesche per 750º della nascita Dante al cinema La Divina Commedia sul Grande Schermo
11-13 Settembre Vastophil Rassegna nazionale di collezionismo 17 settembre - 15 novembre letture Dantesche – Teatro Rossetti LECTURAE DANTIS Serie di incontri con letture e commento di alcuni dei più celebri canti di Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Sabato 29 Agosto Finale del Prodotto Topico Festival del gusto centro storico
Sabato 19 Settembre XXX Edizione Premio Nazionale Histonium Aula magna Liceo Scientifico “R. Mattioli” ore 16,30
Giovedì 3 Settembre Spettacolo cabaret Viglianese
28-29 Settembre Feste patronali San Michele Arcangelo
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