Il Piccole Magazine Aprile 2019

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All’interno: - Le interviste - Il piacere attraverso la storia - Astrologia, Amore e Sesso 1

- Notizie di Cronaca


Indice

I prossimi eventi World

Le Interviste Valentina Castillo, Miss Trans Star Uruguay 2017 Pag. 09 Natalia Ruiz: ‘devi sentire Amore per tutto ciò che fai!’ Pag. 12 Parla la mamma del primo FtoM minorenne d’Italia Pag. 16 Stefania Zambrano ci parla di ‘Robinù’ Pag. 18 Anna Lopez, un’anima che crede nei sentimenti Pag. 20 Tekemaya, drag queen singer di The Voice of Italy 2018 Pag. 22 Ladi Tolemaide: un’ascesa inarrestabile! Pag. 25 Dayanna Visconti: ‘il mondo è un ventaglio di colori’

Pag. 29

Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 – II parte Pag. 32 Valeria Casini: una mente scintillante! Pag. 35 Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 Pag. 38 Simona Sventura presenta la finale di Beauty Queen 2019! Intervista a Matteo Cavalieri Stefania Zambrano: ‘Miss Trans Europa 2019 vi stupirà!’ Bianca Ugon e Sarah Avolio: un’amicizia oltre i pregiudizi

Pag. 42 Pag. 44 Pag. 47 Pag. 50

Paul Lestat: ‘fare la drag è un percorso di crescita’ Pag. 53 Jakye Sparkling Diamond, un’artista d’impatto! Pag. 57 Sofia Mehiel LaPapessa: ‘non toglieteci la TOS!’ Pag. 59 Intervista a David, ‘realizzo le tue fantasie!’ Pag. 61

Il piacere attraverso la storia

L’AMANTE SI FA SUORA Pag. 65 IL RIPOSO DELLE FAVORITE Pag. 68 MORTE PER PARTO Pag. 71 LA MALEDIZIONE DELLA VECCHIAIA Pag. 74 2


Indice

Astrologia, Amore e sesso La La La La

Donna Donna Donna Donna

ACQUARIO: carattere e vita sentimentale CAPRICORNO: carattere e vita sentimentale SAGITTARIO: carattere e vita sentimentale SCORPIONE: carattere e vita sentimentale

Pag. 78 Pag. 81 Pag. 84 Pag. 87

Cronaca La Geo del Mese Pag. 91 I Paesi dove essere gay è punito con la pena di morte Pag. 100 Miss Perù Trans 2019: vivi le emozioni con noi! Pag. 101 25 Aprile: libera i pinguini! Pag. 103 Novità dal mondo: vivi con noi il Miss Perù Trans! Pag. 104 Gli ospiti del 34° LOVERS FILM FESTIVAL Pag. 105 Grazie per aver reso unica questa Pasqua! Pag. 106 Vivi con noi una Pasqua “Trasgressiva”! Pag. 107 Safira Bengell, signora della diversità culturale brasiliana Pag. 108 Oggi si festeggia il CAKE and CUNNILINGUS DAY! Pag. 110 International Kissing Day Pag. 111 Convegno EPATH 2019 a Roma sulla salute transgender Pag. 112 Giornata Mondiale della Salute Pag. 113 Dai un nuovo look al tuo Avatar! Pag. 114 Comunicato Stampa ONIG per farmaci TOS Pag. 115 THE TEA SHOW 2019: le vincitrici e i vincitori! Pag. 116 GIFTS, la Rete di studi di Genere Pag. 117 Buon Pesce d’Aprile con I Trasgressivi! Pag. 119 GIFTS contro il World Congress of Families Pag. 120 Le nostre promozioni 3


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Scopri tutte le novitĂ per i concorsi regionali e il nazionale!! 5

by Regina Satariano


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Vivi con noi tutte le emozioni del Trofeo Pirelli Cup! 8


Valentina Castillo

Miss Trans Star Uruguay 2017

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Valentina Castillo Miss Trans Star Uruguay 2017

Vi presentiamo oggi la splendida Valentina Castillo, eletta Miss Trans Uruguay 2017 che ha accettato di fare con noi questa intervista in modo che la sua voce possa giungere a tutta la comunità LGBT dell’America Latina e del mondo.

quei tempi, 10 o 15 anni fa non era ben accetto essere gay, travestito, transessuale, lesbica. Hai sofferto quello che adesso conosciamo come “bullismo”. Si, infatti non ho potuto finire i miei studi per quel motivo. A scuola ho sofferto di bullismo sia dai miei compagni, sia da tutto l’Istituto. Oggi mi sono trasformata, è possibile farlo in Uruguay e abbiamo i nostri diritti come il nome. Io sono esempio che tutto è possibile, anche se 10 anni fa non potevamo uscire e identificarci come trans, oggi possiamo andare ovunque e siamo trattate con rispetto: la mia esperienza di sofferenza mi ha insegnato tanto.

Ciao Valentina e benvenuta! Ciao a tutta l’Italia, all’Europa e al mondo. E’ un piacere per me fare questa intervista e raccontarvi quella che fu la mia esperienza nel concorso di Miss Trans Star in Uruguay e anche in Europa. Raccontaci, come è stata la tua esperienza? La verità è che è stato un processo veramente difficile, essere eletta Miss Trans Star Uruguay è sempre stato un sogno. La mia infanzia è stata piena di tante decisioni, insicurezze, pensieri, sentimenti forti. Ho vissuto anche momenti di violenza domestica a livello famigliare e non è stato facile. Quando ho iniziato il mio percorso di transizione e mi sono resa conto che volevo essere una ragazza trans e non un ragazzo, ho vissuto tutto piano piano e duramente. A 18 anni ho potuto essere una ragazza trans al completo, ma prima ci sono state tante difficoltà nel mio percorso per raggiungere quella che sono, fisicamente e anche mentalmente. Però, penso che quando si superano certe sfide si può raggiungere tutto quello che vogliamo: guardavo un programma come Miss Universo e dicevo a me stessa: “Wow, come mi piacerebbe essere un giorno una di queste ragazze oppure una ragazza d’un videoclip”. Oggi, alla mia età, ho vissuto questa bella esperienza ed è stato possibile perché sì, sono una bella ragazza intelligente, ma ho avuto la fiducia e l’aiuto della mia famiglia. Quando vogliamo una cosa, si può raggiungere sempre con fede.

Eccellente ragionamento. Ma dimmi Valentina Castillo, quando ti sei resa conto che potevi definirti trans? Avevo 14 – 15 anni e mi vedevo un po’ differente: i miei capelli, la voce, i seni, mi vedevo più femmina e quando sceglievo come vestirmi dicevo: “questo è mio, questo è ciò che desidero”. Ringrazio anche mamma e papà che mi hanno cresciuta come una bambina: loro sapevano già che ero così ed è grazie a loro se oggi sono quella che sono. E’ molto importante che i tuoi genitori ti abbiano dato il supporto e la tua determinazione è stata fondamentale per la tua personalità. Complimenti. Allora, ora una domanda personale: parliamo della parte emotiva delle ragazze trans. A volte la società pensa che voi non avete diritto ad avere l’amore nella vostra vita. Hai avuto un fidanzato? Ti sei mai innamorata? Quando mi chiedono sull’amore, faccio sempre una differenza tra quello che è amare e sentirsi amati. Forse, qualche tempo fa pensavo di non avere quella possibilità come le altre ragazze. Tutti noi meritiamo d’innamorarci, essere una coppia, ma ho visto che si è perso il rispetto dell’essere umano. Ho avuto la possibilità di innamorarmi ma ho deciso di accantonare un po’ questa cosa perché adesso ho altri obiettivi che sono ancora più importanti e l’amore ti prende tempo! (sorride)

Bene, significa quindi che hai avuto l’aiuto della tua famiglia, i tuoi genitori, tuoi fratelli, loro stavano sempre insieme a te durante il processo di transizione? Si, diciamo che durante la mia infanzia ho ricevuto molte discriminazioni a scuola, anche nella società visto che ero sempre notevole e diversa rispetto a un bambino normale. Facevo cose da bambina di cui avevo la voce, i capelli, la delicatezza. A

Torniamo a parlare del concorso, raccontaci di Miss Trans Star Uruguay, 10


come ti sei trovata? Col vestito non ho avuto dei problemi visto che ho un mio zio che è stilista. L’abito che ho usato apparteneva a una delle mie zie che lo aveva usato per sposarsi! Allora non ero ancora una trans completa e mi era sembrato subito molto bello e ricordo di avere detto: “Wow, voglio quel vestito!”. Lei me lo ha prestato e ho sentito subito la magia, quel desiderio e l’incanto e quando ho vinto è stato un momento molto intenso. E’ stato un successo personale grandissimo vista la discriminazione che ho sofferto tanti anni fa, e dopo vedermi lí, in TV, in Uruguay, consapevole che Valentina Castillo era quella persona che 10 anni fa era la più discriminata e odiata della città…che emozione! La mia famiglia, gli amici, tutti hanno visto la notizia e dopo sapevano che dovevo rappresentare il Paese in Europa. Da quel momento, non ero più quella ragazza trans catalogata come di solito la gente fa, ovvero abbinandoci alla prostituzione, droga e delinquenza. Ecco, quello per me è stato molto importante.

per quello voglio tornare in Europa. Speriamo di conoscerti di persona, averti qui alla redazione di Piccole Magazine ci farebbe piacere, visto che siamo nati per dare voce e potere alla comunità LGBTQI. E’ quello che dovrebbe fare la società e tutta la comunità. Tutti dobbiamo imparare, tutti abbiamo diritti, non dobbiamo avere dubbi, dobbiamo appuntare sul cuore tutto quello che desideriamo fare e così raggiungeremo tutti nostri obiettivi. Per finire questa bellissima intervista con te, ci piacerebbe avere un messaggio da Valentina Castillo per l’Uruguay, l’Italia e per tutte le ragazze trans del mondo. La storia di Valentina Castillo è come la storia conosciuta de “El Patito Feo” (“Il brutto anatroccolo”), proprio così, in cui c’era violenza ma anche umanità. Quando desideriamo fare una cosa, quando vogliamo raggiungere un successo…tutte possiamo perché volere è potere! Certo, non è facile, ma è questa la vera chiave del successo: imparare da ogni sbaglio. Tutti abbiamo le stesse possibilità, tutto sta nella nostra mente.

Al Miss Trans Star International come ti sei trovata? Quali erano le tue aspettative, ti trovavi come in casa, dici tutto. Bene, le aspettative erano tante. Era la prima volta che andavo in Europa e rappresentare il mio Paese è stata una bella esperienza, conoscere tutte le ragazze trans di altre culture, altre realtà e altre storie di vita. Ho fatto amicizia e dato il meglio di me. Ho fatto sapere al mondo che in Uruguay stiamo lottando per i nostri diritti, che sono vivere senza discriminazioni e lavorare. Dopo la mia amica Natalia vi racconterà tutto sulla approvazione della legge trans. Ho girato la Spagna, partecipato a cene e mi sono ricordata di quando guardavo Miss Universo in Tv e pensavo che stavo vivendo un’esperienza unica.

Bene, Valentina Castillo sei un vero esempio per tutti di come i sogni possono diventare realtà. Un forte abbraccio e ricordati che per te le nostre porte sono sempre aperte così come per tutta la comunità LGBT. Grazie a voi di Piccole Magazine per avermi permesso di raccontare la mia esperienza di vita. E’ stato un vero piacere parlare con voi, sono stata felice di essere con voi oggi. A presto!

Tu sei attivista dei diritti umani in Uruguay? Nel 2017 stavamo lavorando sull’approvazione della legge per i diritti trans ma in quel momento era solo un progetto, non ancora sviluppato. Io poi studiavo sulla scenografia per dare il meglio di me al concorso. Dopo avere vinto ed avere consegnato la corona alla nuova e attuale Miss, cosa fai adesso? Ho un certificato di modellista e truccatrice professionista, disegno abiti da sposa e abiti per ragazze per le feste dei 15 anni. Volevo iniziarmi come modella professionista ma 11


Natalia Ruiz

‘devi sentire Amore per tutto ciò che fai!’

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Natalia Ruiz

‘devi sentire Amore per tutto ciò che fai!’ Vi presentiamo oggi la bellissima Natalia Ruiz, vincitrice del Miss Trans Star Uruguay 2018 e che si è fatta notare al Miss Trans Star International a Barcellona nel 2018, dove ha vinto l’importante corona di “Miss Beyond The Crown”. Natalia Ruiz tornerà in Spagna quest’anno per cedere la corona alla nuova vincitrice e ci ha gentilmente concesso questa intervista.

Cercavo diverse forme per esprimermi, mi piacevo con un abbigliamento diverso. E’ stato un processo lento ma posso dire che la cosa più importante è accettarsi, amarsi e dopo dare quell’amore e accettazione ad amici, famiglia e chi fa parte della nostra vita. Da quel momento, io, Natalia Ruiz, ho iniziato a essere me stessa, ho iniziato ad avere sogni…sono una persona e mi posso aspettare tante cose dalla vita, indipendentemente dalla mia condizione sessuale o di genere.

Ciao Natalia Ruiz, ti diamo il benvenuto con tantissimo piacere. Grazie mille a tutti voi, vi seguo da tanto tempo e ho visto che seguite attivamente il Miss Trans Star International. Dopo aver vinto il titolo di “Miss Beyond The Crown”, ammetto che la mia vita è cambiata totalmente. Sono molto felice perchè è un riconoscimento molto grande e mi fa piacere condividere queste emozioni perchè facciamo parte tutti di una grande comunità.

Giustissimo, il supporto della famiglia è molto importante per questo tipo di decisioni. Infatti, la famiglia è la cosa più importante, soprattutto se c’è il supporto di nostra made e se ci sentiamo protetti a casa. Queste cose sono molto importanti per andare avanti. A mio parere fa sì che le persone trans possano vivere un processo meno doloroso, e possano presentarsi di fronte al mondo. E’ per questo che i vincoli famigliari sono di aiuto per la transizione: per tutte le persone, fin da bambini, è veramente importante che i genitori diano attenzione, amore e affetto. Dopo, chi diventerà il bambino si vedrà col trascorrere del tempo. Se mia mamma, i fratelli, la nonna, non mi avessero dato supporto da bambino, oggi non sarei Natalia Ruiz, una persona forte. Davvero, non so cosa sarei io senza di loro. Questa è una realtà che colpisce le persone trans in tutto il mondo, visto che la discriminazione inizia sempre in famiglia ed è per questo che spesso le transessuali sono destinate alla strada. Succede quando non sono accettate dalla famiglia.

Vero, e al di là della geografia, ciò che ci unisce è la tecnologia! Abbiamo ricevuto molte informazioni e domande su di te da parte della comunità LGBT* e siccome in Europa c’è una grandissima comunità di lingua spagnola che, nel vedere una ragazza latina che ha partecipato a un concorso così importante ed è arrivata così in alto, ci siamo permessi di fare una piccola selezione tra queste. Com’è stato il tuo percorso di transizione? Il mio percorso è iniziato quando ero bambino: è stata una trasformazione più mentale che fisica. Piano piano stavo scoprendo tante cose su di me, sempre con il supporto della mia famiglia, una parte importante della mia vita. 13


E’ un aspetto importante da evidenziare: mi piacerebbe che in futuro queste famiglie imparassero a capire le preoccupazioni dei figli e a dar loro aiuto, solo così facendo si può essere felici.

ne, un mix di sentimenti, pensieri, a volte piangevo, di allegria, di paura, non lo so. E’ stato un cambiamento molto radicale per ciò che significava per me essere una persona trans. Ho iniziato a pensare a tutto quello che dovevo fare per il concorso, ma ho anche iniziato la raccolta firme a favore delle persone trans. Sono uscita in strada con gli attivisti con cui ancora lavoro e facendo la raccolta firme non ho sofferto di nessuna discriminazione. Anzi, tante persone volevano più informazioni e consulenza. Certo, c’erano anche delle persone che non volevano firmare, ma io pensavo: “Wow, il mio Paese sta andando avanti aprendo una porta alla educazione e alla salute”. La campagna ha avuto un risultato positivo, abbiamo raccolto 60 mila firme in due mesi.

Mi piace come pensiero, è un messaggio personale e molto spirituale quello che trasmetti. Allora, scavando ancora più a fondo, come ti sei trovata tu, Natalia Ruiz, quando ti sei identificata pienamente come trans? Cosa significa per te la parola “Amore” nella tua vita? Per quanto riguarda questa parola, l’amore comincia con l’accettazione. La prima cosa che dobbiamo fare è accettare noi stessi e concentrarci su quello che ci fa sentire felici. Dedicarci a qualcosa che ci piace fare, viaggiare e avere obiettivi importanti. Facendo tutto ciò che si desidera è l’amore che ti trasforma: la prima cosa è che devi sentire Amore per tutto ciò che fai.

La legge è stata approvata? Si e il pensiero dell’approvazione mi ha accompagnata durante tutto il viaggio in Spagna. Ero molto contenta e ho parlato di questo a tutte le mie colleghe del concorso, informandole sui benefici e su tutti gli aspetti positivi che questa comportava per le future generazioni dell’Uruguay.

Bella risposta. Allora, raccontaci ora come è stato il tuo percorso al il Miss Trans Star Uruguay. Magari un aneddoto che è successo a Barcellona! Sappiamo che è sempre è un po’ difficile essere in un altro paese, con altre persone di cultura e lingua diversa. La pressione nel rappresentare il tuo Paese era forte? Come ti sei trovata? E’ stata un’esperienza veramente intensa e bella. Mi sono preparata con l’Agenzia con cui lavoro adesso: abbiamo iniziato a lavorare sul portamento, la dizione, l’intervista… davvero, sono molto contenta. Ho messo molto amore e mi sono spesa per la causa. Quando ho vinto il Miss Trans Star Uruguay, stava appena uscendo una nuova legge a favore delle persone trans. In quella notte ho sentito pressio-

Un’iniziativa necessaria, non solo per l’Uruguay ma anche per tutto il mondo, perché ancora oggi ci sono tanti Paesi più avanzati in tecnologia a cui spesso manca l’umanità che questo tipo di leggi porta. La raccolta di firme, le campagne di educazione e di sensibilizzazione sono aspetti molti importanti. Questa è la prima legge esistente in Uruguay di questo tipo e ha molto valore in tutta America. Complimenti da parte di tutto il nostro staff e inviaci questa importantissima legge così da farla conoscere. 14


Sarà un vero piacere per me parlare personalmente con voi di questo. Dovrò tornare in Europa alla nuova edizione del Miss Trans Star International e lì vi conoscerò e ne parleremo, intanto potete trovare la legge su google cercandola come “Legge completa per persone trans dell’Uruguay”. E’ davvero completissima ed è solo una delle leggi di cui il mondo ha bisogno per migliorare la società. Pensi che questa tua attività abbia influenzato la tua partecipazione al Miss Trans Star International? Si, in quel concorso cercavano una ragazza che avesse fatto attività sociale e ci sono stata con un’altra ragazza che rappresentava il Perù e che lavora come attivista. Quando ho vinto, ho sentito che il premio non era solo per Natalia Ruiz, ma per tutti gli attivisti e mie colleghe trans che lavorano da anni in diverse parti del paese. Questo premio appartiene a tutta la comunità dell’Uruguay, la fascia e la corona, è tutto loro! Capiamo perché hai vinto anche il premio come Miss Simpatia, hai sempre le parole giuste, sei molto socievole e dai un messaggio di speranza e positivo per la società! Grazie! Qual’è il tuo messaggio per le ragazze trans? Innanzitutto, alle ragazze trans dico che niente in questa vita è impossibile, bisogna contare sulle proprie forze e sull’amor proprio. Vorrei che si guardassero allo specchio e capissero che non c’è una soluzione standard, perchè tutte le persone al mondo hanno qualcosa di speciale. Non importa se si è magre o grasse, bionde o more. Non importa il colore degli 15

occhi, la cosa più importante sono il cuore e la mente, quello che possiamo insegnare e imparare dagli altri. Inoltre un’altro aspetto importante, come già detto, è l’amore. Amare tutti, amare la famiglia e, anche i nemici. E sogna, sogna in grande, lotta per tutto perché puoi raggiungerlo! Per finire questa bella ed emotiva intervista, come ti sei trovata con gli organizzatori del concorso e viceversa? Sono molto felice e li considero parte della famiglia. Sono stati tutti contenti per me. Ricordo un episodio, quel giorno, dopo che l’evento era finito, con tutte le mie amiche siamo andati in autobus dall’auditorium del Cornellà fino a Santa Susanna. Io indossavo la corona e la fascia, ero nervosa e mi tremavano le gambe perchè tutti mi chiamavano “Regina”. Questo è un orgoglio sia personale che per tutti gli organizzatori, ma anche per tutte le persone che rappresento; una cosa che non scorderemo mai! Grazie Natalia Ruiz, è stato un vero piacere conoscerti, ci vedremo quest’anno quando consegnerai la corona del Miss Beyond the Crown in Spagna. Vogliamo farti arrivare i nostri migliori auguri da parte del nostro team. Tu e Valentina avete dato un bel esempio per la comunità LGBT latinoamericana. E’ stato un onore anche per me, un’ultima cosa, per tutte le ragazze che vedranno questo video, il mio consiglio è uscite, sognate, partecipate a tutti i concorsi Miss, perchè sarà una delle più belle esperienze della vostra vita. Siate felici, vivete una vita piena, innamoratevi della vita e di voi stesse perchè siete persone bellissime e con tantissimo da dare! Grazie a Piccole Magazine e un saluto grandissimo a tutti!


Parla la mamma del primo FtoM minorenne d’Italia

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Parla la mamma del primo FtoM minorenne d’Italia lescenza. Proprio per questioni legali, abbiamo deciso di andare a Barcellona per fare la mastectomia. Lì non serve sentenza, non serve nulla. Il seno gli dava davvero un enorme disagio.

Riportiamo l’intervista integrale pubblicata su Gay.it a Denise, mamma di Alessio, primo transgender minorenne d’Italia che potrà fare la rimozione dell’utero e delle ovaie.

Una sentenza importante, per l’Italia, consentirà ad un giovanissimo ragazzo transgender di poter fare l’intervento di rimozione dell’utero e delle ovaie ancora minorenne. E’ il primo caso nel Bel Paese. Alessio ha 17 anni e già ha fatto grandi passi nel suo percorso di adeguamento di genere. Ha iniziato all’età di quattordici anni e dopo un anno aveva già fatto la mastectomia. In un periodo in cui la comunità trans è sotto attacco e le polemiche sui transgender più giovani abbondano, la vittoria di Ale è una gioia per tutta la grande famiglia trans. Ne abbiamo parlato con la sua mamma, Denise.

Hai fatto tutto questo in maniera così celere e sicura, immagino tu abbia visto stare tanto male tuo figlio, prima di capire cosa aveva. Esatto, per me aveva già sofferto troppo. Provava disprezzo verso il suo corpo, insofferenza generale, attacchi di panico. Il tutto è arrivato con l’età dello sviluppo? Prima era un bimbo sereno? Sì, prima era tranquillo, ma con l’arrivo del ciclo mestruale e il crescere del seno stava davvero a terra. Adesso finalmente può fare l’intervento e liberarsi del ciclo mestruale definitivamente. Non temi possa pentirsi? No, fa il conto alla rovescia. E’ già in lista d’attesa e può cambiare i documenti.

A quanti anni Ale ha iniziato a manifestare segni della disforia di genere? A tredici anni, ma ci ha messo un annetto o forse più a chiarirsi del tutto le idee. Me ne ha parlato che aveva quattordici anni.

Non ti fa paura il fatto che dovrà prendere ormoni a vita, senza più poter tornare indietro? Sono farmaci presi sempre sotto controllo medico, quindi se dovesse alterarsi qualche valore potremo comunque sistemare la cosa.

Come hai preso questa notizia, per molti genitori sconcertante? Io ero contenta. Finalmente riuscivo a capire cosa aveva e come potevo aiutarlo! Mi sono mossa la notte stessa, ho cercato varie informazioni sull’argomento e su cosa fare. Il primo passo è stato andare all’associazione “Genova Gaya”, poi dall’endocrinologo e da uno psichiatra che ci ha dato il via libera per iniziare la terapia. Ci ha seguiti il dottor Ferone del DISEM di Genova.

Grazie per la tua testimonianza, Denise. Ci auguriamo che sempre più famiglie prendano coscienza di cos’è la disforia di genere e sostengano e proteggano i propri figli. Questa storia va presa come esempio, sappiamo che la realtà maggiormente diffusa, non solo in Italia ma in molti paesi del mondo, è ben diversa. Molti familiari provano a correggere i figli con disforia, li fanno sentire strani, in colpa, inadeguati, ma questa repressione non provoca certo una “guarigione”, anzi, spesso la fortissima sofferenza interiore sfocia in altre psicopatologie, a volte nel suicidio. Proprio la scorsa estate abbiamo saputo la notizia di un nostro giovane fratello americano, che abbandonato da tutti ha deciso di farla finita. La disforia non uccide, il disprezzo e l’abbandono sì. L’Amore salva.

Hai preso molto bene la notizia, rispetto ad altre famiglie che fanno ostruzionismo e provano a correggere i figli, facendoli sentire in colpa e bloccando i loro percorsi con conseguenti disagi. Tu gli hai dato il tuo sostegno totale e ti sei data molto da fare per lui. L’accettazione dei genitori è importante per tutti, ma per un minorenne è indispensabile a livello burocratico e legale, senza il tuo consenso non avrebbe potuto fare nulla… perché hai deciso di non aspettare un po’? Non volevo che perdesse la sua ado17


Stefania Zambrano ci parla di ‘Robinù’

film sui baby-boss di Napoli

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Stefania Zambrano

ci parla di ‘Robinù’, film sui baby-boss di Napoli Qualche giorno fa è stato trasmesso su Rai2 il docu-film “Robinù” che racconta, senza filtri ne finti perbenismi, il fenomeno dei baby-boss a Napoli. Figura chiave del documentario è Emanuele Sibillo, boss morto a soli 19 anni, fondatore della paranza dei bimbi di Forcella, nuovo pioniere della Camorra, e ora diventato martire per i protagonisti del documentario del giornalista Michele Santoro. Al documentario ha partecipato anche la napoletana icona LGBT Stefania Zambrano, allora alla sua prima esperienza davanti alle telecamere. L’abbiamo intervistata e ci siamo fatti raccontare da lei la sua esperienza. Ciao Stefania, raccontaci in che modo hai partecipato al docu-film “Robinù”, come è nata la tua partecipazione? Ciao a tutti, allora mi chiamarono i collaboratori di Michele Santoro per partecipare a questo film, cercavano proprio un personaggio come me. Io inizialmente non ero convinta, ma poi mi chiamò la mia amata amica Loredana Rossi e mi disse proprio così: “Uè, femminiella, ti hanno contattata i ragazzi di Santoro” e mi spiegò che dovevo giocarmi quella carta. Allora io, dopo che vennero anche a casa mia a spiegarmi tutto, decisi di far parte di questo film. Dopo una settimana iniziammo a girare il primo ciak.

Il docufilm “Robinù” racconta della realtà dei baby boss a Napoli, tu che cosa ne pensi? Si racconta una realtà che oggi conosciamo guardando i giornali e telegiornali. Questi ragazzini fanno tutto questo a causa dell’educazione dei genitori e del poco lavoro che c’è al sud. Napoli infatti offre poco ai ragazzi. Quando ho visto il docu-film Robinù per intero la prima volta non ci ho fatto caso, ma la seconda volta, a casa da sola, mi sono fatta un mare di pianti. C’è tanta sofferenza negli occhi di questi ragazzi e delle loro famiglie. Qualche giorno fa è stato trasmesso a tarda sera su RAI 2: finalmente anche la tv si sta “svegliando” e mostra al grande pubblico questo fenomeno. E’ stato importante trasmetterlo in tv. Sai, sono ragazzi senza futuro, quando hanno 26/27 anni o vanno in carcere oppure perdono la vita e questo è un dolore per la famiglia ma anche per la mia città.

Come personalità di spicco del mondo Lgbt italiano e profonda conoscitrice delle problematiche della tua città, come pensi si possa arginare questo fenomeno? Vorrei che venissero seguiti ed educati fin da bambini, perché parlano con sofferenza e quando ridono…si sente che sono risate finte. Quando devi far di tutto per vivere, Eri emozionata? Beh, certo era la mia prima esperienza anzi sopravvivere, la tua vita non è sema sono stata bene, anzi, super bene! rena e non si può restare indifferenti. Sono stati tutti molto gentili e profes- Una città come Napoli, così bella ed emancipata, dovrà muoversi a curarsionali. Sapevano come controllarmi si dei bambini perché loro saranno il l’ansia e l’emozione e, come prima volta davanti alla camera, è stato tutto futuro della nostra città. Serve amore, educazione e rispetto: se non lo insepositivo. gniamo, non si potranno mai mettere Da lì poi è iniziata ufficialmente la tua in pratica. carriera di attrice, giusto? Si. Dopo sono stata scelta per girare il Grazie Stefania Zambrano, speriamo di film “La Parrucchiera”, in un ruolo bello vedere presto in tv anche il tuo docue importante per cui sono stata anche mentario sulla realtà trans, realizzato in collaborazione con Piccole Magazine premiata. Però, l’emozione che ho provato e la tranquillità che mi davano Tv e Piccole Trasgressioni! Grazie a voi e si…presto proporrò “Il gli operatori di Santoro non le ho più seme della bellezza” alla Rai, incrociaprovate. Ricordo ancora uno di loro in particolare, Mikaela, una persona mo le dita! davvero squisita. 19


Anna Lopez

un’anima che20crede nei sentimenti


Anna Lopez

un’anima che crede nei sentimenti Anna Lopez è una persona davvero squisita: davvero non esistono altre parole per descriverla. Organizzatrice di eventi e spettacoli, recentemente ha festeggiato al Nautilus di Milano il suo compleanno, insieme alla sua amica Sebille Garcia. Dalla conversazione avuta, sono emersi particolari davvero interessanti della sua personalità, scopriteli con noi. Buongiorno Anna Lopez, piacere di conoscerti. Buongiorno a voi, sono Anna Lopez e sono una trans originaria dalla Sicilia. Circa 20 anni fa mi sono trasferita a Milano con tanti sogni e la voglia di realizzarmi nella vita. Nel tempo libero amo nuotare e ballare. Tu organizzi spettacoli ed eventi, fai immagine… non stai mai ferma un attimo! Ma cosa ti piace di più di tutte le tue attività? Sai, ho fatto tanti mestieri, organizzo spettacoli per feste private, inaugurazioni, addii al celibato e altro. Ma quello che mi è piaciuto di più è…la cartomanzia!

Onestamente non lo so perché mi piace fare le cose e organizzarle al momento. Non faccio progetti a lungo termine, io vivo giorno per giorno. C’è qualche artista che ti piace particolarmente? Ce ne sono tantissimi! Renato Zero, Ivana Spagna, Madonna! Ora ho una domanda un po’ delicata, se ti va di rispondere. Il tuo percorso di transizione come lo hai vissuto? E’ stato difficile, hai avuto sostegno da famigliari, amici…? La mia diversità l’ho capita da piccolissima. Già all’età di 8-9 anni guardavo i maschietti e quelli molto più grandi di me ed era difficile capire o accettarsi, specialmente se si abita in un piccolo paesino della Sicilia dove tutti ti prendono in giro. Ho avuto dei primi rapporti con un uomo molto più grande di me, io avevo 13 anni ed è stato lui a farmi capire quello che succedeva in me.

Tu eri molto piccola però, come hai vissuto la cosa? Non so se si è approfittato o meno di me però so La cartomanzia? Questa è una sorpresa! Come che quando lui mi ha lasciato mi sentivo sola. La mai? mia famiglia sapeva tutto di me ma nessuno ne Perché parli con le persone e in qualche modo dai parlava. Mio padre andò da mia madre quando io loro un aiuto. avevo circa 17/18 anni e chiese se ero gay e mia madre gli disse di sì. Vorrei approfondire un attimo questo argomento, Lui non rispose e non se ne parlò più. A 18, con che è davvero inusuale. Hai per caso delle doti pochi soldi in tasca, ho fatto il primo biglietto del particolari, hai imparato da qualcuno? treno e sono partita. Non so se siano doti particolari ma ho persone che mi seguono da tanti tanti anni (sorride). Que- Hai avuto un passato piuttosto duro e ti auguro sta “dote” – chiamiamola così – me l’ha insegnata nel tempo di aver recuperato il rapporto con i tuoi mia madre. Lei lo faceva per hobby e la cosa mi genitori. Di strada ne hai fatta…il cassetto dei interessava tanto perché attraverso un segno sogni è ancora aperto? zodiacale e due carte si possono sapere tante E’ aperto! (ride). Adesso l’unico sogno che ho è cose delle persone. Soprattutto, vedi ciò che loro quello di operarmi, ma qui in Italia la situazione è ti vogliono dire, perché tante persone non hanno un po’ lunga fra avvocati, giudici, prenotazioni e bisogno di una cartomante in realtà, a volte basta tutto il resto. All’estero la cosa è più veloce però solo qualcuno che li ascolti. è anche un po’ costosa, quindi dovrò aspettare il momento giusto. Insomma, cartomante e un po’ psicologa. Ora, tre aggettivi per descriverti? Grazie Anna Lopez per questa toccante intervista. Gli aggettivi che mi descrivono di più…vediamo. Vuoi aggiungere qualcosa? I miei amici o comunque chi mi conosce dice che Se posso essere chiara il mio desiderio più grande sono dolce, intraprendente e sognatrice…forse è che la gente cominci a vederci come veramente perché credo ancora nei sentimenti. siamo: esseri umani che piangono, ridono, soffrono e amano. Nonostante Milano sia molto aperta Ed è molto bello. Invece al Nautilus quando hai come città, c’è ancora molto tabù e, soprattutto iniziato a lavorare? nel campo lavorativo, le possibilità per chi è come In realtà io non lavoro per il Nautilus Club ma noi sono molto limitate. Vi ringrazio per questa sono un’amica dei proprietari da molti, molti anni! intervista e vi mando un abbraccio. (sorride). Recentemente ho festeggiato lì il mio compleanno con Sebille Garcia, siamo amiche da *** circa 4 anni e per me è una delle migliori drag queen che abbia mai conosciuto. Rivivete le emozioni del compleanno di Anna Lopez e Sebille Garcia guardando il reportage della Quali sono i prossimi eventi dove possiamo veserata su Piccole Magazine TV! derti? 21


Tekemaya

drag queen singer di The Voice of Italy 2018 22


Tekemaya

drag queen singer di The Voice of Italy 2018 Un timbro vocale particolare, tanta presenza scenica e talento: questo è Francesco Bovino, classe 1977 e originario di Galatina in provincia di Lecce. Al grande pubblico è noto con il nome d’arte Tekemaya, la drag queen singer che ha partecipato al talent show The Voice of Italy 2018, nel team del cantante Al Bano, ottenendo forti consensi. Un’esperienza che gli ha lasciato ricordi belli e che lo ha convito ancora di più a proseguire nella sua passione per il canto perché alla fine: “non è importante un grande palco, ma esibirsi davanti ad un grande pubblico”.

e convito così mi sono truccato e andammo insieme a Bari, dove si teneva appunto l’audizione. Che ricordi hai di quella esperienza? Meravigliosa. Ricordo tutto con estremo piacere, soprattutto la professionalità degli addetti ai lavori, dalla persona più semplice a quella che contava di più. Ricordo anche la bella atmosfera che c’era tra noi concorrenti e le belle parole ricevute dai coach. Soprattutto, l’incredibile umiltà di questi quattro artisti straordinari (Albano, Francesco Renga, Cristina Scabbia e J-Ax). Il primo a sceglierti ad occhi chiusi alle blind auditions, ossia alle selezioni, è stato Albano, poi Francesco Renga. Si, Albano è stato il primo coach. Sinceramente, prima di far il provino pensavo a quale giudice si sarebbe potuto girare e non pensavo che sarebbe stato Albano; soprattutto non pensavo che fosse lui quello a cui avrei detto si. Essendo lui della vecchia generazione non credevo sarebbe stato adatto a relazionarsi con una drag queen, che appartiene a un mondo completamente diverso dal suo, invece mi sbagliavo.

Ciao Tekemaya, è un piacere conoscerti. Ti va di raccontarci qualcosa di te? Ciao a tutti! La cosa che amo di più è cantare. Fin da piccolo i miei genitori in casa mi facevano ascoltare sempre tanta musica: dai successi della musica italiana alla classica. La passione è esplosa alle scuole superiori quando ho deciso di esibirmi agli spettacoli scolastici cantando…ecco, da lì è nato tutto. Chi è Tekemaya? E’ una persona che ama vivere, ama il colore, la musica e tutto ciò che è spettacolo. E’ una persona timida e riflessiva ma che non le manda a dire. Ama cantare, stare in compagnia ed è molto egocentrica! (ride)

Sappiamo che sei “legato” a lui da un curioso aneddoto, ti va di condividerlo con i nostri lettori? Volentieri! I miei nonni commerciavano tessuti e si spostavano di paese in paese per vendere articoli da corredo. Un giorno arrivarono a Cellino San Marco nella tenuta di Don Carmelo e lì ricevettero in regalo dal papà di Albano la prima bottiglia di vino che aveva prodotto, “Don Carmelo”. Questa bottiglia fu custodita dai miei nonni come una reliquia, era intoccabile (ride). Sai, in Puglia Al Bano è visto come un monumento storico, non solo del-

L’anno scorso hai partecipato a THE VOICE 2018. Cosa ti ha spinto a metterti in gioco? E’ stato un po’ per caso: mi ero stancato di partecipare ai provini dei reality in cui ne fai tanti ma non succede mai nulla. Poi, un giorno, la mia costumista Pamela mi ha spinto a partecipare al casting di The Voice. Non volevo andare all’audizione fino all’ultimo momento, la mattina del provino lei però mi ha chiamato 23


la canzone italiana; i salentini sono molto legati alla sua figura.

mie stesse discriminazioni e mi ha fatto da “maestro” nell’insegnarmi a tirarle fuori. Diciamo che da bambino il mio modo di reagire era rifugiarmi nelle passioni: la musica il teatro, i costumi e la moda.

Comunque, passarono gli anni, i miei nonni morirono, mia madre ritrovò la famosa bottiglia e decise di custodirla perché era un grande ricordo. Fu un segno Di-Vino! (ride). Quando l’ho restituita ad Al Bano, sapevo che lui collezionava tutte le bottiglie di vino della cantina del padre e ne mancavano alcune, tra cui questa.

Francesco e Tekemaya entrano mai in contrasto tra loro? A volte si, ma uno ha bisogno dell’altro e viceversa. Francesco è una persona chiusa, riservata e timida mentre Tekemaya è più diretta. Entrano in contrasto perché a volte vorrei essere più Tekemaya anche nelle relazioni di lavoro e amicizia, essere più strafottente in senso buono. Francesco, prima di parlare, ci pensa troppo e magari poi non parla proprio. Invece, Tekemaya a volte mi rendo conto che è esagerata e in certi momenti dovrebbe guidare di più Francesco…quindi si, a volte il contrasto c’è perché uno è l’ombra dell’altro e viceversa.

Sicuramente l’hai reso felice, quando si dice il destino! Tekemaya, dimmi, l’ispirazione per le tue esibizioni dove la trovi? La trovo soprattutto nelle grandi icone della musica italiana, amo cantare esclusivamente questa musica. Icone come Mina, Carrà, Mannoia, Bertè sono intramontabili e sanno interpretare, usare la voce e esprimere la passione non solo con la musica ma anche con il corpo.

Che progetti hai per il futuro? Sogni nel cassetto da realizzare? Ora sto lavorando ad altri brani inediti, da poco è uscito un singolo scritto da una grande violinista, H.E.R. (Erma Pia Castriota), che lavora anche con Battiato. Io spero di continuare a vivere facendo questo lavoro che amo tantissimo, sia se divento famoso o meno. L’importante è fare ciò che mi piace, non è importante avere un grande palco ma un grande pubblico, la migliore esibizione può essere anche l’esibizione davanti ad un gruppo di amici. Voglio fare qualcosa che mi completa e appaga artisticamente, indipendentemente da dove e con chi, e vivere felicemente la mia vita!

Avrai una preferita tra loro. Non so dire chi amo più dell’altra. Mina credo sia la più grande artista italiana e non solo, ma anche Giorgia. Adoro l’anima rock di Loredana Berté, l’interpretazione della Mannoia, la follia di Donatella Rettore. Ora vorrei toccare un tasto un po’ delicato, se me lo permetti. Ora che sei riuscito ad emergere in un questo campo, hai mai subito discriminazioni per il tuo modo d’essere? Sin da piccolo ho dimostrato di essere un po’ fuori dalle righe ma sempre in modo sano. Se decidevo di indossare il pantalone colorato e colorare i capelli lo facevo, anche se poi la gente chiacchierava. Addirittura, sono stato bersaglio di battute fuori luogo che da piccolo mi facevano soffrire.

Grazie Tekemaya per questa bella intervista e per averci permesso di conoscerti meglio, in bocca al lupo per tutto! Grazie a voi e invito tutti a seguirmi sui miei canali social! Un abbraccio!

E come hai reagito? Non ho mai esternato, tenevo dentro tutto, almeno fino a quando non ho conosciuto un amico che viveva le 24


Ladi Tolemaide

un’ascesa inarrestabile!

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Ladi Tolemaide un’ascesa inarrestabile!

Ladi Tolemaide è la resident drag del Virgo Disco Club di Genova e domina i palchi di tutta Italia vestita sempre con outfits pazzeschi e con tanta esuberanza ed ironia. Ma chi si cela dietro il personaggio? C’è Francesco Barale, 26enne di Cogoleto, un piccolo paesino in provincia di Genova che si è raccontato a cuore aperto a Piccole Magazine: conosciamolo meglio.

io fossi a condurre e così sono andato. Anche se posso dire che le lacrime sono scese lo stesso. Naturale. Ladi Tolemaide sembra un tipo tosto. Quando è nata? Ladi Tolemaide è un personaggio che nasce esattamente il 2 dicembre del 2010 in teatro (avevo 17 anni se non erro), con un gruppo di amici, con uno spettacolo dedicato a Freddie Mercury.

Buongiorno Francesco, siamo curiosi di conoscerti meglio. Buongiorno a tutti e buongiorno lettori di Piccole Magazine! Cosa faccio? Che domanda tosta, ci fosse qui mia mamma avrebbe già la risposta pronta (ride). Al momento non faccio nulla, sono in cerca di lavoro su Milano come Make Up Artist e intanto dedico il mio tempo a Ladi Tolemaide, senza scavalcare Francesco…

Quando ha iniziato ad affascinarti il mondo delle drags? Per esattezza avevo 16 anni quando iniziai a frequentare i miei primissimi locali gay, che erano il Disegual, dove ho fatto il primo esordio per Miss Drag Queen Liguria 2011 classificandomi terza e poi Miss Drag Queen Liguria 2012 che vinsi. Da quel momento iniziai a lavorare per un paio di anni. Poi ho iniziato ad andare al Virgo Disco Club, che è il locale dove lavoro attualmente, come drag resident.

Ogni tanto con Ladi Tolemaide entri in contrasto? Beh si ma lo definirei un contrasto armonioso. Francesco è molto legato a Tolemaide e questo grazie anche ai miei genitori che mi seguono e fanno si che essa possa vivere. Io vivo la mia vita da ragazzo e conduco una vita normalissima. Dico contrasto armonioso perché Ladi Tolemaide è un personaggio molto diverso da Francesco. Forse posso sembrare un po’ bipolare (ride) ma è così. Il personaggio è stato costruito come un personaggio teatrale, quindi con il suo carattere ecc, e quando lo indosso cerco, e dico cerco, di non farmi trascinare dalle emozioni che possono travolgere Francesco, anche se a volte è dura.

Ma fu al Disegual che vidi per la prima volta Alexia Drag Queen, Victoria e Penelope Please. Alexia fu la mia madrina artistica e le devo molto perché mi ha insegnato le cose basiche e inoltre era presentatrice di Miss Drag Queen Liguria quando partecipai. Insomma, hai visto le drag queen e ti sei innamorato! Si, da lì mi innamorai. E’ stato un po’ travagliato come inizio, perché ero nel pieno dell’adolescenza e quindi in età confusionaria. Inoltre all’epoca ero un po’ più in carne, intorno agli 80 kg, e vedevo la mia immagine molto molto femminile. Dunque, cercavo qualcosa che appianasse questa mia femminilità con la vita di tutti i giorni. Poco a poco, ho capito cosa davvero volevo essere e chi doveva essere Tolemaide. Ad oggi posso ringraziare tutte le persone che ho avuto ed ho tuttora accanto. Sono estremamente felice di questa scelta! (sorride)

Tipo? Il 3 marzo dovevo condurre la selezione di Beauty Queen Liguria insieme a Max Extremis e al mattino mancò mio nonno. Tante mi dicevano di mascherare e salire lo stesso e altre di non andare per rispetto. Invece ho fatto quello che voleva mio nonno (che sapeva quello che facevo ed è sempre stato un uomo di ampie vedute): sentivo che voleva che

C’è una drag queen che ammiri particolarmente? Non ne ho una in particolare, come 26


dell’outfit. Volevo mettere in atto quel genio nascosto che ho e ci sono riuscito alla grande. Non voglio fermarmi nemmeno perché in Liguria siamo poche e dobbiamo cercare di essere sempre presenti!

loro hanno insegnato a me, io cerco di insegnare e trasmettere agli altri, a chi mi chiede e chi vuole consigli. Tante sono quelle che stimo, nonostante ci sono alti e bassi ma cerco di mantenere un rapporto stabile con tutte. Certo ho degli obiettivi…vorrei raggiungere un buon metodo di cabaret per usare il microfono e drags come Peperita, La Wanda e Milonga sono forse gli obiettivi per me più alti!

Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente? Sì, è la quotidianità ma non ci dovrebbero essere. Sono consapevole che da quando esco di casa a quando rientro può capitare d’incontrare il ragazzo per strada che ti giudica, ma sinceramente sono fiero di essere ciò che sono e di ciò che faccio. Di sicuro non mi faccio buttare a terra dai pregiudizi delle persone. Ognuno è libero di essere ciò che vuole e di esprimersi come gli piace.

Parliamo un attimo dei concorsi, oltre che presentatrice, partecipi come special guest a tantissimi eventi. Non ti fermi mai? Come fai a far tutto? Esattamente, non mi fermo mai e non voglio fermarmi mai, perché così s’impara… e quello che voglio è continuare ad imparare. Nel 2012 e 2016 vinsi Miss Drag Queen Liguria, partecipai anche altri anni e nel 2018 presentammo le Kataclisma, un gruppo formato da me, Milonga e Carla Stracci. Nel 2015 vinsi Regina d’Inverno Nord e al nazionale mi aggiudicai il titolo di Principessa d’Inverno d’Italia, il secondo posto insomma. Sempre nello stesso anno partecipai a Miss 123 Bella Liguria-Piemonte-ValDAosta che passai, vincendo anche il Nazionale.

Tu quanto ci metti a prepararti tra make up e vestiti? All’apparenza può sembrare molto semplice essere una Drag Queen: una parrucca, un po’ di trucco, un vestito, tacchi e via ma c’è uno studio ed una preparazione molto lavorata per creare uno spettacolo e i look più adatti al tuo personaggio. Io ci metto poco a prepararmi, tipo che se ho una serata alle 22 inizio alle 14 a prepararmi (ride)… devo fare tutto con l’apposita calma!

E dei madrinati che mi dici? Nel 2018 ho partecipato a “Beauty Queen – la Drag più bella d’Italia”. Ero fortemente voluta da Milonga, che mi ha lasciato il madrinato anche perché adesso è rappresentante come Beauty Queen Piemonte 2019, ed al nazionale arrivai settima. Sono stata Madrina di Ciao Drag Queen Lombardia insieme a Selena Lane che non si è concluso per motivazioni interne però posso ringraziare Max Extremis e Gina Lellafrigida che come Nazionale non ci ha mai abbandonato e ci hanno sempre aiutato. Sono anche Madrina di Master Queen Liguria, di cui la Madrina Nazionale è Sebille Garcia e tra qualche mese si riaccende il motore!

Per te una vera drag queen come dovrebbe essere? Sono dell’idea che nonostante la Drag Queen nasca come esagerazione della figura femminile, non conta l’aspetto. Ci sono molte che sembrano quasi femmine ma ciò non vuol dire che non possano essere Drag Queen. Magari sono più capaci a livello di spettacolo rispetto ad altre che vestono e mantengono una linea baraccona…il mio pensiero è che una Drag Queen la giudico sul palco, al di fuori di bel trucco o bell’outfit. Oltre al Virgo Disco Club dove ti esibisci di solito? Beh, ogni luogo dove si lavora richiede un tipo di spettacolo: se lavoro in un ristorante, ad un matrimonio oppure addio al celibato/nubilato cerco di portare uno show comico più coinvolgente, invece in discoteca se non fai la Spears, Lady Gaga o Madonna manco ti guardano (ride). Ultimamente però sono

Sei anche arrivata prima a Top Queen International Nord e parteciperai alla finale nazionale del 9 giugno negli studi televisivi di Italia Mia. Macini un successo dopo l’altro. Diciamo che Top Queen mi ha attirato per un fattore, quello della creazione 27


cando di farsi strada in questo mondo: per dire, con Selena Lane (che in realtà era già creata) fin dalla prima volta è nata una buona intesa. Posso dire che sta imparando bene, a me personalmente piace, come molti personaggi all’inizio ha le sue difficoltà, ma sta crescendo.

attratto dai pezzi melodrammatici…un po’ da pugnalate allo stomaco. C’è un artista da cui prendi ispirazione? Un artista da cui prendo ispirazione, ma nel mondo Drag o fuori? Sicuramente nessuna Drag americana o di Ru Paul, brave e belle tutte per carità…ma con Photoshop e i fari della D’Urso siamo tutte belle! (ride). Penso che belle e brave lo siamo anche qui in Italia ognuna con la propria identità.

Con La Mila è stato un rapporto difficile perché era un mio allievo alla Kryolan e mi diceva sempre che mi voleva come “mamy” (mi chiamava così) però appunto non ero ancora stata una madrina artistica e avevo paura. Poi, conoscendo le mie lacune sullo spettacolo e sul microfono gli ho sempre detto che potevo seguirla sul trucco e che sullo spettacolo poteva chiedere a Milonga.

Tu sei make up artist, la tendenza di oggi per il look drag quale è? Quando iniziai non erano così importanti i social o i tutorial, quindi seguivo i consigli di quelle che da più tempo facevano questo lavoro. Dalle sopracciglia con eye-liner nero siamo passati alle sopracciglia sfumate…sicuramente quando sono nata volevo ispirarmi ad Eva Baldoria poi ho capito che non stava bene sul mio personaggio ed ho cambiato strada, bisogna sempre sperimentarsi.

Infine c’è Miranda Plaisir che è l’unica che ho “partorito” anche se è alta 15 metri più di me! Infatti mi chiedo come ho fatto a portarla in grembo 9 mesi (ride). E’ un ballerino molto bravo, quindi nello spettacolo crea questi pezzi di burlesque, spaccate e altro che se le facessi io sarei già al pronto soccorso (ride). Prima aveva difficoltà nel trucco e adesso è migliorato molto. Io auguro a tutte tre di continuare a migliorarsi sempre e di non fermarsi mai quando la strada è in salita perché è solo l’inizio…anzi, dovrei averle io un po’ di salite così dimagrisco (ride).

Più di una drag con cui ho parlato ti ha citato come “madrina artistica” e fonte d’ispirazione. Si vede che sei molto amata dalle colleghe! Amata dalle colleghe… insomma! (ride). Chi mi conosce bene sa quello che davvero sono capace di fare se mi impegno! Sui social appaio come una drag bella, perché so truccarmi. Appaio spesso priva di senso dell’humor e priva di arte. Spesso mi arrivano voci che mi reputano sopravvalutata e non del tutto brava, per altri sono un esempio, per altri ancora sono sottovalutata.

Vista la tua esperienza, che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi per la prima volta in questo mondo? Quello di essere sempre se stessi, umili e con i piedi per terra, perché è proprio quando inizi ad elogiarti e metterti davanti a tutti che hai finito di vivere. Mettersi sempre in fondo, così che, passo a passo, arriverai davanti, ma solo se ti sarai messo in fondo.

Sicuramente fai discutere. Ma alla fine è anche un bene, no? E’ un discorso difficile, di sicuro non mi impongo chiedendo di essere ben vista da tutte le mie colleghe. Però chiedo loro prima di giudicare, di conoscere chi sta dietro al personaggio.

Grazie Francesco per averci dedicato il tuo tempo e questa bella chiacchierata. Altri progetti che hai in mente, ci sono? Ci puoi svelare qualcosa? Al momento è tutto top secret, seguitemi e capirete dove trovarmi (ride). Infine, vorrei ricordare a tutti di imparare ad amarsi e ad amare un pelino in più perché fondamentalmente quello di cui abbiamo bisogno tutti è amore. Un bacio a tutti!

Resta il fatto che per tante sei fonte d’ispirazione. Beh, è molto bello sentirsi dire fonte d’ispirazione e se sono riuscito ad essere questo vuol dire che mi sto impegnando nel modo giusto. Essere madre artistica è molto difficile, non avrei mai detto di riuscirci ed invece ho partorito anch’io delle piccole creature che stanno cer28


Dayanna Visconti

“il mondo è un ventaglio di colori” 29


Dayanna Visconti ‘il mondo è un ventaglio di colori’

Oggi vi presentiamo la bellissima Dayanna Visconti, un’artista poliedrica e versatile che ha lavorato nelle più famose discoteche di Ibiza e ha collaborato con il noto Dj e produttore Bob Sinclar. Italo-colombiana, la sua grande passione è la musica. Conosciamola meglio in questa emozionante intervista.

Ci ho messo tutta me stessa e questo è arrivato alla gente. Mi sentivo libera e da quel giorno non ho più smesso di cantare. Cantare mi fa vivere!

Dayanna Visconti, tu sei anche un’attivista LGBT. Faccio parte dell’Associazione “Transexuales per el Mundo”, nata per le persone Ciao Dayanna, piacere di conoscerti. Allo- che hanno bisogno di una guida, affinché ra, raccontaci di te! non si perdano nel mondo della notte, Ciao a tutti! Allora, chi è Dayanna? Posso della prostituzione e della droga. dire che è nata nel 2001 in una compaIo sono una trans operata e ormai vivo gnia circense, il Circus Night, che gira in una vita da donna e artista al 100% ma tutta l’America Latina. Faccio performancredo di essere una delle portavoce giuste ces con fuoco, trampoli, spettacoli teatra- per dare un messaggio di visibilità ed esli, sono un’artista versatile. sere utile a tante persone che ricominciaNel 2003 sono arrivata a Roma a lavorare no da zero come ho fatto io quando sono nel mondo della notte e ad esibirmi nelle arrivata qui in Italia. piazze ed eventi all’aperto con compagnie Veramente, io giorno dopo giorno lotto diverse. Ma non mi sono certo fermaper i nostri diritti. Purtroppo, nel mondo, ta: da lì in poi ho intrapreso l’avventura troppa gente si è solo riempita le tasche viaggiando in Spagna, fino ad approdare fingendo d’interessarsi ai nostri diritti e a Ibiza, la Isla Blanca. parlando di inclusione, ma è tutta una bugia. Alla fine è il re denaro che comanE’ lì che hai conosciuto Bob Sinclar? da nel mondo e noi transessuali dobbiaSi, al party Paris by Night della discoteca mo lottare ancora di più per farci valere e Pacha, una delle migliori discoteche del dare di noi un’immagine positiva. Dobbiamondo. Ho iniziato ad andare in tour con mo unirci tutti per far valere i nostri diritti: lui nei migliori locali…Pacha appunto, Spa- travestiti, transessuali, transgender. ce, Amnesia. Lui è una persona con dei valori unici e si rapporta con noi trans in Pensi che non ci sia abbastanza unità nel modo molto umano! mondo LGBT? Soprattutto tra noi trans, da sempre esiIl tuo interesse per il canto quando è ste una specie di fobia, una sorta di lotta. nato? Ed è sbagliato perché già viviamo una vita Avevo 10 anni quando ho cominciato a difficile, se ci mettiamo a farci la guerra scrivere le mie canzoni. Ricordo che era tra noi non ha senso. frustrante sotto certi aspetti perché io Normalmente, abbiamo più difficoltà volevo essere un soprano, cercavo di arri- rispetto alle persone etero o ai gay a vare in alto con la voce e non ci riuscivo. trovare un lavoro e andare avanti: siamo Beh, del resto ero ancora un ragazzino e meno accettati rispetto agli omosessuali. dovevo ancora intraprendere il percorso di Portiamo una bandiera d’esclusione: è transizione (sorride). una triste realtà e così come la vivo io, è Diversi anni dopo, stavo facendo uno lo stesso per tante mie amiche e collespettacolo di burlesque in un locale e ghe trans che combattono per la causa. mancava la cantante del locale e lì è arE’ come vivere ogni giorno con addosso rivata la svolta. Siccome mi sono sempre una “targa”: spesso siamo emarginate nel considerata un’artista integrale, appena mondo della prostituzione e catalogate ho finito il mio show mi sono proposta in come nullità e in Europa e Sud America sostituzione sua ai proprietari. specialmente, portiamo la croce dell’invisibilità. E come è andata? Mi sono buttata a cantare senza aver E’ vero ma non ti sembra che pian piano mai fatto una scuola di canto, pensa! le cose stiano un po’ cambiando? FinalMa loro hanno avuto fiducia in me e da mente, almeno a livello di diritti, sembra subito ho capito che era un’esperienza smuoversi qualcosa. molto diversa rispetto a quando danzavo. Si, qualcosa lentamente cambia ma penso 30


che non basti un Gay Pride o una Costituzione dei diritti LGBT per dare a noi trans la visibilità che meritiamo al 100%. Sai cosa penso? Che per noi trans la parola LGBT è in realtà soltanto “LGB”: la “T” ancora manca. Io porto fiera la bandiera della comunità arcobaleno ma mi rendo conto che si deve fare ancora tanto per i nostri diritti. Secondo te come si può combattere l’omo-transfobia? E’ una domanda importante. Penso che per la parola transfobia la gente abbia uno stigma. Una volta ho sentito parlare l’On. Vladimir Luxuria di questo e diceva cose molte positive. Diceva di andare nelle scuole e far vedere la nostra vera identità, far vedere come viviamo, come ci comportiamo…così la gente ci conosce. Ovviamente, questo può accadere solo se ci danno la possibilità di farci conoscere per ciò che siamo davvero, perché ancora troppi hanno preconcetti. Sarebbe bello interagire con tutti nel quotidiano , si eviterebbero tante cose brutte. Però, prima di tutto, per combattere questo fenomeno, dobbiamo cominciare a integrarci tra trans, perché spesso l’esclusione parte anche da noi. Ci vorrà tempo ma ho fiducia.

sento “Moribunda” anche solo a pensare il suo nome! E’ stato divertente scriverla. Dayanna Visconti, in che locali possiamo vederti? Locali anche teatrali perché faccio fusione tra musica e spettacolo e attualmente lavoro con la Bombelaya Entertainment che si dedica a eventi pubblici e privati. Artisticamente, in Italia, sono nata e cresciuta all’Alibi di Roma, un noto locale in zona Testaccio. Dove trovi ispirazione per le tue canzoni? La trovo nel vissuto quotidiano. Considero la mia vita un libro, ogni esperienza che vivo è come una pagina che si sfoglia. Magari anche guidando la macchina verso l’autostrada, mi vengono in mente tante idee…questa è una delle tattiche che uso anche per scrivere le mie canzoni! (sorride) A volte prendo ispirazione anche dalle mie amiche e colleghe trans, ascolto quello che mi dicono.

Che progetti hai per il futuro? Crescere sempre di più artisticamente: a giugno andrò a fare una specializzazione tecnica vocale in Colombia con due dei migliori nel campo. Poi, a novembre devo andare a Cuba a Ora vorrei parlare un po’ del tuo lavoro di finire un corso di recitazione che ho inicantante. ziato 2 anni fa, in tecnica di emozioni. Mi considero una cantante che pian piano Ci tengo tantissimo perché mi piace il lotta con le unghie per la sua carriera mondo del teatro e voglio crescere ogni artistica. anno. Io sono versatile, canto musica pop ma anche latino americana e reggaeton ma E nel cassetto dei sogni, cosa ci custodianche lì ci sono tanti pregiudizi. In Sud sci? America questo tipo di musica è visto con Il sogno di fare un live musical sulla mia machismo e io lotto doppiamente contro vita, perché ho tante cose da raccontare una falsa morale perché già il fatto che io e vorrei fare arrivare questo messaggio sia trans per loro è motivo di pregiudizio. da un teatro, creare un’opera della mia storia. Ma non mi sembri un tipo che si ferma davanti a questo! Grazie Dayanna Visconti per questa No! (ride) Io vado contro tutti perché bellissima conversazione. Hai un ultimo voglio fare ciò che mi piace, far musica pensiero da aggiungere? e quando scrivo mi sento bene, sento Vorrei che le persone che hanno letto l’ultimo brivido fino alla fine. È questo che questa intervista possano guardare noi conta, anche per ispirare la gente che mi trans con occhi diversi. Non siamo solo segue, tante persone speciali come me. persone da sfruttare o vedere come elemento sessuale; siamo persone come E’ appena stato pubblicato il tuo ultimo chiunque, abbiamo tanti sogni e progetti singolo “Moribunda”, la canzone di cosa nel cassetto. parla? Le persone dovrebbero capire che il monE’ un pezzo nato da una storia di un do è un ventaglio di tanti colori diversi e il ragazzo che conoscevo e non riuscivo a ventaglio siamo noi in mezzo a voi! dimenticare. Passa il tempo e anche ora, L’idea è volersi tutti bene e essere uniti. quando ascolto la canzone rido, perché Soprattutto, la mente dell’essere umano lui è stato una bellissima ispirazione e mi vorrei crescesse sempre di più! Grazie! 31


Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 – II parte 32


Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 – II parte Proseguono le interviste de Il Piccole Magazine ai giocatori della squadra di calcio a 5 Sant’Agata Futsal 2004, che milita in serie B Nazionale ed è sponsorizzata da Piccole Trasgressioni. Oggi è il turno di Bruno Salerno, dell laterale Matteo Beltrami e dell portiere Luca Bergonzini di farsi conoscere! Bruno, è il secondo anno a Sant’Agata Futsal, come ti stai trovando? Guarda, mi trovo molto bene, mi sento a casa, è il secondo che ho intrapreso questa strada, sta andando alla grande e spero di continuarla. Sei passato da squadre di serie A e A2 a una realtà totalmente diversa…come mai questa scelta? Eh, ormai gli anni passano anche per me (ride). Ho fatto una scelta di vita, per 10 anni ho giocato da professionista qui in Italia e dopo ho iniziato a intraprendere questa strada nel calcio a 5, ho iniziato a lavorare nell’azienda del Presidente Marco Calzolari che mi ha dato questa opportunità. Sai, giocare in un campionato di serie A e A2 era molto impegnativo: conciliare allenamenti e lavoro era difficile e quindi ho deciso di venire a giocare in una serie un po più bassa ma sempre di buon livello. Il Sant’Agata Futsal mi ha chiamato e ho sposato questo progetto. E sei contento? Molto, molto contento! Hai un po’ nostalgia del Brasile? Tantissima, infatti il Brasile è la

mia terra. Anche se sono nato qui, la mia mamma è brasiliana e quest’anno torno a vedere gli amici, l’ambiente e l’atmosfera che là è spettacolare. Sono di Rio de Janeiro quindi puoi immaginare! Tornarci spesso è difficile tra lavoro e tutto il resto ma quest’anno ci vado e starò via 3 settimane. Piccole Trasgressioni crede molto nel Sant’Agata Futsal e nei suoi giocatori. Tu che obiettivi ti poni per te e la squadra? Non parlo tanto di obiettivi personali, alla fine io preferisco parlare di obiettivi di squadra, visto che facciamo uno sport di squadra, appunto. Giochiamo con 12-14 giocatori più il Presidente etc, facciamo parte di famiglia! Cercherò di arrivare il più in alto possibile, punto ai Play Off e penso che è tutto alla nostra portata per finire in bellezza! Il primo anno del Sant’Agata Futsal in serie B abbiamo raggiunto l’obiettivo del 4 posto, quest’anno sarà ancora più difficile affermarsi. Perché? Perché una squadra neo promossa ha l’entusiasmo per far bene. Quest’anno, dicevo, sarà più difficile perché ormai le squadre ci conoscono, prima eravamo comunque una “mina vagante”, oggi siamo una certezza! E’ stato un anno duro ma penso che soprattutto in questi ultimi due mesi si è visto il vero Sant’Agata, punto ai Play Off e voglio ringraziare i nostri sponsor, tra cui Piccole Trasgressioni, perché senza di loro non riusciremmo a fare sport!

Matteo tu giochi come laterale e sei giovanissimo. E’ il tuo primo anno in B, che 33


sensazioni hai avuto? Sicuramente è un campionato molto fisico, che non mi valorizza o rispecchia in pieno le mie caratteristiche (sorride). Ma sto cercando di fare il meglio per arrivare al livello dei miei compagni: le mie caratteristiche tecniche sono un po’ sottovalutate ma verranno fuori quest’anno e anche il prossimo!

soprattutto tanta, tanta ignoranza! (ride). Nello spogliatoio ci vuole, bisogna divertirsi e…vincere! Sei il portiere della squadra ma come mai ti chiamano “Il Bomber”? Hai qualche dote… nascosta per caso? Eh, andiamo indietro negli anni… quando giocavo a calcetto nel campetto con gli amici, una partita feci 50 gol e iniziarono a chiamarmi Bomber. Io mi “incavolavo” perché avevamo appena visto il film con Bud Spencer “Bomber” e loro mi prendevano in giro. Da allora, mi è rimasto cucito addosso.

Come ti trovi con il Mister? C’è stato un rapporto di amore e odio fin dall’inizio, poi le cose sono andate migliorando! Ora mi valorizza e lo ringrazio tanto per il lavoro che ha fatto su di me. Cerco di migliorare tutti i giorni, è l’obiettivo che è stato raggiunto da entrambi e sono contento.

Ma dimmi la verità…come primo anno in questa serie B sei andato alla grande con 2 vittorie, te lo aspettavi o avevi un po’ di sassolini da toglierti? Ho sempre giocato in categorie più basse, tipo serie D e ho fatto 4 presenze in C2, poi la dirigenza del Sant’Agata Futsal mi ha chiamato per la serie B. Non me lo aspettavo ma con impegno e voglia di fare e far vedere che potevo starci, mi sono presa queste due partite. Abbiamo vinto ed è stato un mio punto di arrivo. Ora posso puntare sempre più in alto!

E per i prossimi anni che mi dici? Affermarmi in categoria, tenere alto il livello e migliorare sempre più per arrivare in serie A e A2! E’ un sogno ma devo lavorare per realizzarlo e per far sempre il massimo. Ma ora penso prima ai Play Off di quest’anno e poi agli anni successivi!

E noi ti auguriamo di realizzare il tuo sogno! Come ultima domanda, una curiosità, è vero che sei svenuto in campo e l’arbitro ti ha ammonito? (ride) Non è stato proprio così ma sì, ogni tanto i miei compagni mi prendono in giro su questo anche perché sono il più piccolino e la buttano in ridere. Il Mister però mi ha dato più cattiveria e foga e cerco di migliorare su questo!

Cosa ne pensi del main sponsor, Piccole Trasgressioni? Sicuramente quando giochiamo con le magliette su cui è scritto Piccole Trasgressioni in grande, tutti fanno domande ma è giusto che sia così, fanno scena e scalpore e suscitano curiosità!

…e non svenire più! Grazie Matteo di essere stato con noi. Ciao Luca, svelami un po’ di segreti dello spogliatoio del Sant’Agata Futsal, con chi ha legato di più? Beh, con tutti, chi più o meno, ma

Grazie ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 di essere stati con noi e vi ricordiamo che potete vedere questa video intervista qui!

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Valeria Casini

una mente scintillante!

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Valeria Casini una mente scintillante!

quanto studio c’è dietro a tutto il trucco e parrucco? Ho imparato il trucco guardando sia le colleghe dal vivo ma soprattutto tanti tutorial su Youtube, quelli mi sono stati di grande aiuto. Non amo copiare, cerco di prendere spunto ma di far diventare il trucco “mio”, anche sbagliando. Sono molto autocritico su questo punto. Un appunto doveroso lo devo fare: ho una costumista, Monica Conti Creation, che da anni mi segue ed è fondamentale per rendere le mie idee astratte in abiti spettacolari!

Oggi conosciamo meglio Luca, aitante ragazzo meridionale che di giorno lavora nel campo sanitario mentre di notte, quando non è impegnato con l’altra sua grande passione che è la fotografia, veste i panni della prorompente drag Valeria Casini.

Buongiorno Luca, ti va di raccontarti ai nostri lettori? Salve a tutti! Mi chiamo Luca e abito da tanti anni a Bologna. Oltre a lavorare nel campo sanitario, mi diletto con il make-up e con la fotografia, altra mia grande passione. Chi è Valeria Casini, come e perché è nata? Valeria Casini è il mio alter ego, la mia valvola di sfogo, nata una sera per gioco circa 6 anni fa e, da subito, diventato un “lavoro”. All’inizio il mio personaggio non si chiamava Valeria Casini ma “Irritante Drop Out” (ndr: il Drop Out significa appunto interrompere un percorso, uscire dagli schemi). Irritante aveva un look più duro per poi, dopo circa due anni, addolcirsi e diventare una “bambolona” bionda…e tutta tette! (ride)

Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente? Si, soprattutto nel mondo gay. In alcune chat ho trovato molta chiusura in questo senso, precludendo purtroppo (o per fortuna visto il pregiudizio dei soggetti!) delle possibili relazioni. Intervista a Valeria Casini: una mente scintillante!Il personaggio della drag queen è spesso non capito. Per te esserlo cosa rappresenta? E’ “qualcuno” che si sa trasformare per interpretare un personaggio, per divertire ed intrattenere le persone.

Valeria è nata perché avevi un interesse particolare per il mondo dello spettacolo? E’ nato prima il mio personaggio e poi, grazie a quello e alle occasioni lavorative, ho conosciuto varie colleghe e i loro spettacoli drag. Devo dire che Luca e Valeria non entrano mai in contrasto, sono ben scissi tra loro. Come dicevo prima, Valeria Casini mi “serve” per uscire dai ritmi della vita quotidiana, abbandonare per un attimo jeans e felpe e vestirmi di lustrini e pietre scintillanti! (sorride)

Tu sei soprattutto una drag queen d’immagine. Al contrario di quello che si pensa, una drag queen che fa immagine sa anche parlare ed intrattenere il pubblico! Mi piace tantissimo stare su un palco, microfono in mano e presentare uno spettacolo. In passato mi è capitato diverse volte ma intorno a me non c’è molto spazio: già altri professionisti “navigati” presentano da anni show e spettacoli vari. Beh, magari presto si apriranno nuovi scenari anche per te, chi

In effetti indossi sempre abiti meravigliosi. Ma dicci la verità, 36


può dirlo! Intanto, da diversi anni lavori alla più nota serata alternativa europea: Decadence. Il Decadence è stata per me la prima porta aperta: ho partecipato tanti anni fa, per gioco, ad una serata “travestito” e ho fatto da subito colpo sull’organizzatore Carlo Valentine che mi ha voluto nel suo staff. Il Decadence per me è una famiglia ormai, sono nella mia “confort-zone” e mi sento a mio agio.

Concordo con te. Poi, chi si vuole avvicinare a questo mondo può seguire da vicino le drag queen della propria città, guardare tutorials, sperimentare e soprattutto cercare una propria identità. Solo chi è originale e chi fa questo lavoro con costanza e passione può durare negli anni. Che progetti hai per il futuro? Non sono molto ambizioso, lo ammetto. Sono molto fedele alle serate dove sono resident e non sono alla spasmodica ricerca di altre. Anche perché ho già un lavoro primario e vestire i panni di Valeria Casini deve rimanere un divertimento. Quando farla diventerà pesante e stressante capirò che è arrivato il momento di appendere la parrucca al chiodo. Per ora continuo con 2/3 serate al mese, alternate ad altrettante serate da fotografo e va bene così.

Insomma, Valeria ormai è un “must” della serata! Si! (ride). Nonostante sia prettamente una serata dark-gothic, con eventi a tema, ho potuto portare il mio personaggio senza problemi, presenziando anche con abiti colorati e di bianco vestita!

Grazie Luca, vuoi aggiungere qualcosa in conclusione? Grazie a voi per questa intervista. Vorrei spendere una parola nei confronti di chi spesso mi chiede “perché ti trucchi e ti vesti da donna? Non ti senti uomo? Vuoi diventare donna?”. Queste domande, per lo più fatte da gay, mi fanno capire quanta chiusura mentale ci sia e quanta ignoranza ancora c’è verso le drag queen, nonostante trasmissioni come “Ru Paul’s Drag Race” abbiano sdoganato questo fenomeno.

Che consiglio daresti a chi vuole diventare una drag queen? Umiltà innanzitutto. Leggo spesso di persone che ancora prima di sapersi mettere una parrucca in testa chiedono già il cachet. Con questo non voglio dire che devono lavorare gratis, anzi! Spesso chi si propone gratis è la rovina dei professionisti, in tutti i campi.

Io sono uomo, mi sento uomo, sono contento dei miei attributi e non provo piacere fisico o mentale nell’indossare calze e tacchi. Una volta spenti i riflettori, con un colpo di salvietta (beh…fai anche due! – ride), va via il trucco e torno Luca, il ragazzo che va in giro in jeans e felpa. 37


Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 38


Intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 Conosciamo meglio alcuni giocatori della squadra di calcio a 5 Sant’Agata Futsal 2004, che milita in serie B Nazionale ed è sponsorizzata da Piccole Trasgressioni. Il bomber Antonio, il capitano Max e il Mister Lorenzo ci raccontano degli obiettivi personali e sportivi che si sono prefissi.

stimolo per noi a dare il sempre 101% e non solo il 100% perché di fianco a lui se non fai così è veramente difficile. E’ un incentivo a migliorarsi, sia in settimana sia il sabato quando ci sono i punti da guadagnare!

Ciao Antonio, sei soprannominato “Pocho”, da dove arriva questo soprannome? Allora, me lo hanno dato una decina di anni fa quando ancora giocavo nel calcio a 11. Sono un grande tifoso del Napoli in cui giocava un calciatore soprannominato così. La somiglianza sia fisica che di giocate in campo tecniche facevano rivedere in tante persone me, in lui: quindi ecco perché “Pocho” (sorride).

Sei da 5 anni anche tu al Sant’Agata, cosa vuoi fare in futuro, cosa pensi di dare ancora alla squadra? Sono tra i “veterani” anche se ho solo 25 anni, è la quinta stagione qui al Sant’Agata Futsal e sono orgoglioso di farne parte perché mi ha dato la possibilità di rilanciarmi anche dopo alcune esperienze negative che ho avuto. Spero di diventare un pilastro e una bandiera di questa società perché mi ha dato tanta fiducia, passione e amore e voglio ripagarli giorno per giorno, continuando a scrivere la storia di questa società.

L’anno scorso al Sant’Agata Futsal hai fatto il record di goal segnati in B, quest’anno che obbiettivo hai? Sicuramente quello di migliorare i goal, l’anno scorso erano 27, ora sono a 22 ma manca qualche partita e spero di superarli! Non sono uno che si pone limiti e cerco di migliorarmi anno per anno.

Da quest’anno le partite del Sant’Agata Futsal 2004 sono trasmesse anche in diretta streaming su Piccole Magazine Tv, sei contento di questa novità? Sono felicissimo di questa cosa, sinceramente lo speravo da diverso tempo perché comunque è bello dare risonanza e valore al nostro sport e spero che si possa continuare a fare. Oltre a dare visibilità a noi, crea una sorta di famiglia “extra campo”, quindi ne sono davvero contento.

Sei super trasgressivo allora! Alla grande! Giocare con Salerno ti piace? Ti senti un po’ brasiliano anche tu? Assolutamente si, è un onore e un privilegio giocare con lui che ha calcato categorie superiori rispetto quella di quest’anno e non è facile. E’ un ragazzo che fa avvertire la sua presenza in campo ma è uno

Bene, è un ottimo modo per prendere altri fan anche tramite web che magari prima non conoscevano questa realtà. Grazie Pocho per essere stato con noi! Max, tu sei il capitano della squadra ed è il tuo primo anno con la 39


fascia al braccio. Come ti trovi? Innanzitutto è un grande onore perché rappresenti qualcosa di più grande rispetto alla tua individualità. E’ un piacere ed è davvero bello vedere come un gruppo di 12-13-15 persone abbia un punto di riferimento in te. Questo ti responsabilizza molto, ti fa crescere anche in aspetti che non sono solo tecnici e tattici ma anche come persona. E’ un’esperienza che mi sta formando tanto.

tanto entusiasmo e voglia di fare. Sono tutte persone disponibili, tutti ti fanno sentire importante e secondo me questo è un aspetto che incide tanto anche rispetto a come vivi la stagione. Cioè? Se ti fanno sentire importante sei incentivato a dare quel qualcosa in più e invece, se ti senti trascurato, non riesci a mettere in campo tutto quello che hai. Direi che il Sant’Agata Futsal, per mister, ambiente, compagni e pubblico, è il posto ideale per far questo sport in particolare!

Ti manca il calcio a 11 o il calcio a 5 te lo ha fatto dimenticare, visto anche le tante vittorie con il Sant’Agata Futsal? Devo dire che il calcio a 5 mi piace tanto, è una figata perché sei sempre a contatto con il pallone e puoi sviluppare la tua tecnica al 100%. Poi è chiaro, ogni tanto il profumo dell’erba manca, perché il calcio a 11 è la passione con cui sono nato, però secondo me questo sport è bello da vedere e in serie B vedi giocatori davvero tecnici, è molto fisico. E’ uno sport sottovalutato e mi diverto tanto!

Ora ti faccio una domanda che forse non ti aspetti, cosa pensano i vostri avversari quando scendete in campo con la maglietta di Piccole Trasgressioni? Questo sponsor rappresenta molto bene la voglia che ci mettiamo in campo (sorride). Siamo persone assettate di fare risultato e raggiungere l’obiettivo e lo sponsor rappresenta molto bene quella voglia di eccedere e andare oltre i limiti imposti. Non ci fermiamo a quello che la gente che si aspetta da noi, andiamo sempre oltre e raggiungiamo nuovi obiettivi. Questo non accontentarsi mai e la voglia che ci mettiamo è ben rappresentata da Piccole Trasgressioni.

Bene, l’importante è divertirsi! E vincere anche! (ride) E vincere ovviamente! Max, dopo 5 anni al Sant’Agata Futsal che idea ti sei fatto del Mister e della Società? Col Mister, proprio a livello personale mi trovo molto bene, penso sia un allenatore che tira fuori tutto il buono che hai e anche quando hai finito il buono, riesce a tirarti fuori qualcosa e a farti far la prestazione sempre e comunque. A livello umano e sportivo è l’allenatore a cui mi sono sentito più legato da quando faccio sport. La Società ti mette a tuo agio, c’è

Allora Lorenzo, tu sei il Mister del Sant’Agata Futsal da 4 anni. Ti va di raccontarci le tue sensazioni su tutto quello che avete fatto insieme alla società, dalla C2 fino all’approdo in serie B nazionale? Sono stati 4 anni fenomenali in cui abbiamo raccolto tanto, forse anche di più rispetto a quanto avevamo programmato.

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Ricordo il giorno in cui ci siamo incontrati con la società: ci eravamo posti l’obiettivo nel primo anno di salvarci in C2, per poi provare nel secondo anno di andare in C1. Invece, fin da subito abbiamo raccolto risultati importanti, con la vittoria della coppa e la promozione in C1. L’anno successivo è stata una cavalcata dalla metà stagione e abbiamo stravinto il campionato. L’anno successivo in B abbiamo raggiunto i Play Off al primo anno e quest’anno siamo qui: la stagione può ancora riservare sorprese positive visto che mancano ancora diverse partite alla fine.

cato altre squadre? Con la stagione ancora in corsa non ho avuto contatti con altre società e credo sia giusto terminare la stagione, raccogliere il massimo risultato possibile, non lasciare nessun punto di squadra e fare il massimo per questa società e colori. Poi, nel periodo estivo ci sono sempre contatti etc ma fa parte della normale attività del mercato dello sport. In questo momento penso solo alla nostra squadra e a fare il meglio possibile. Mi auguro di ottenere grandi risultati anche quest’anno. La vostra squadra è sponsorizzata da Piccole Trasgressioni che crede fortemente in voi e nel vostro valore. Tu che obiettivi ti poni, che cosa cerchi in più dai tuoi giocatori? Sicuramente voglio una squadra che non molla mai, una squadra tosta che nel campo non cede un centimetro all’avversario. Una squadra aggressiva che cerca anche lo scontro fisico con gli avversari cercando di aver la meglio. Lavoriamo tantissimo dal punto di vista fisico e psicologico, voglio dei giocatori che danno sempre il meglio come facciamo noi dello noi staff e la Società. Non abbiamo un obiettivo specifico se non quello di vincere sempre e raccogliere risultati alla fine.

Mister, il rapporto con la Società invece come è? Beh, diciamo che credo che quando si ottengono grandi risultati ci deve essere sinergia tra società, allenatore, giocatori e tutto l’ambiente. Quindi, sicuramente il rapporto è molto buono, è una società che si può definire “società-famiglia” con cui c’è un rapporto a 360° che va al di fuori dell’ambiente strettamente sportivo. Spesso e volentieri ci si trova anche per cene e altri momenti conviviali insieme. La Società non ha mai messo pressioni anche se, diciamo la verità, quando si vince va sempre tutto bene! E le vittorie hanno favorito un ambiente molto lineare e socievole! (sorride)

In ogni partita in cui scendiamo in campo cerchiamo di ottenere il massimo del risultato, ci proviamo dall’inizio alla fine, ogni tanto non ci si riesce, ma l’obiettivo è di non mollare mai un centimetro e di fare sempre il massimo per la squadra e la Società.

Insomma, sicuramente il Sant’Agata Futsal è un ambiente positivo in cui praticare questo sport! Ora ti faccio una domanda un po’ spigolosa…dicci la verità, dopo tutte queste vittorie ti hanno cer-

Guarda la video intervista ai giocatori del Sant’Agata Futsal 2004 qui! 41


Simona Sventura

presenta la finale di Beauty Queen 2019!

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Simona Sventura

presenta la finale di Beauty Queen 2019! Domenica 14 aprile, presso la sala Onlus PLUS di Bologna, assoCANDILEJAS a Bologna, dalle ore ciazione per la lotta all’AIDS. 20.30 si svolgerà “BEAUTY QUEEN Perché la lodevole scelta di 2019 – Quinta Edizione” il grandioso questa associazione? concorso spettacolo per eleggere Ogni anno cerchiamo di aiutare la Drag più bella d’Italia! L’evento, un’associazione, lo scopo è quello presentato da Simona Sventura e di sensibilizzare la comunità verso Matteo Miglio con la collaborazione argomenti difficili come quello del Queen Sisters Staff, vedrà la pardell’AIDS. Diciamo che ci piace tecipazione di oltre 70 drag queen essere belle fuori e dentro! (sorprovenienti da tutto il bel Paese. ride) Saranno 10 le regioni in gara e si sfideranno 22 bellissime concorrenti, affiancate da 18 madrine organizzatrici. La nostra intervista a Simona Sventura.

Dopo il Beauty Queen a che cosa ti dedicherai? Sarai in giro con le tue Sisters Staff? Oltre ad avere un calendario fitto di eventi, ho tanti progetti da seguire anche dopo il concorso, come il Drag Factor e Miss Drag Queen Emilia-Romagna. Ma le sorprese non finiscono, perché, forse, ci sarà un mio ritorno in Tv, dopo l’esperienza su Rai Uno e Canale5. Incrocio le dita!

Ciao Simona, questo week end ci sarà la finalissima di Beauty Queen, sei emozionata? Ti va di fare un bilancio di questa edizione? Ma ciaoooo! E’ impossibile non essere emozionati, Beauty Queen e’ la mia bimba ed ogni anno cresce sempre di più. Il livello di bellezza quest’anno è molto alto, il tema è molto particolare e posso solo provare ad immaginare cosa vedremo in passerella. I Musei faranno a gara per esporre le nostre opere d’arte viventi! (sorride) Inoltre, come special guest della serata avremo Priscilla from Mykonos e Special art boy Luca Oppioli e Lady Plastik.

Che consiglio daresti a chi vuole muovere i primi passi nel mondo delle drag queen? Per muoversi al meglio occorre tanto studio e dedizione. Andate a vedere tanti Drag show dal vivo, siate fantasiosi e sperimentate tanto. Proponetevi ad altri gruppi, partecipate a concorsi e corsi. C’è tanto da imparare. Grazie Simona, infine, un tuo augurio alle concorrenti? Che vinca la più bella, naturalmente! E a voi dico: venite a scoprire a chi cederanno il titolo Albah Bernaux e Goddes Venus, vi aspetta una serata magica!

Le drag queen in gara sono tantissime, la tensione sarà alle stelle! Tu farai il tifo per qualcuna in particolare? Purtroppo non posso schierarmi per nessuno, ma ammetto che ci sono 3/4 Drag in gara che mi hanno colpito molto!

Vi ricordiamo che la serata sarà trasmessa in diretta streaming su Piccole Magazine Tv, non perdertela!

L’evento sarà in favore della 43


Matteo Cavalieri

‘dove ci sono diritti e rispetto c’è progresso e sviluppo’ 44


Matteo Cavalieri

‘dove ci sono diritti e rispetto c’è progresso e sviluppo’ una bella responsabilità. Lo scorso novembre sono stato riconfermato alla guida dell’amministrazione della più grande associazione LGBT italiana. Non posso nasconderti la gioia e l’orgoglio per questa riconferma che premia non solo il lavoro che ho fatto negli ultimi 6 anni ma anche quello di tutta la “macchina amministrativa” di Arcigay. Ricordo anni fa che partimmo con una situazione molto difficile e complicata ed ora ci troviamo con un bilancio solido. Abbiamo molti progetti ed attività in essere, tutte con l’obiettivo di migliorare la vita e il benessere delle persone Lgbt italiane.

La diversità esiste e va tutelata: di questo e di altri argomenti abbiamo parlato con Matteo Cavalieri, 34enne gestore del RED di Bologna e tesoriere di Arcigay Nazionale. Unioni civili, stepchild adoption e conquiste professionali e private…conosciamo meglio i suoi pensieri a riguardo in questa bella intervista. Buongiorno Matteo, presentati ai nostri lettori. Ciao! Mi chiamo Matteo Cavalieri e sono un bolognese doc (uno dei pochi ormai). Mi occupo principalmente di amministrazione, forniture bar, personale sia per eventi o progetti, sia per il mondo dei locali sia delle discoteche.

Da alcuni anni gestisci con successo il RED, un locale bolognese che è diventato punto di riferimento per gli eventi LGBT e non solo. Ti va di fare un bilancio, sei soddisfatto? Il mio percorso personale inizia al Cassero LGBT Center ormai 15 anni fa. Lì ho imparato tante cose e soprattutto ho iniziato a prendere confidenza con l’intrattenimento notturno a 360°: dalla semplice serata disco, allo spettacolo teatrale, alla riunione con i volontari, agli incontri Pride ecc. Da ormai 5 anni collaboro attivamente con il RED Bologna e devo dire che sono molto soddisfatto del percorso che abbiamo fatto e di quello che oggi il RED rappresenta per la comunità LGBT bolognese. Un luogo dove ognuno è libero di essere chi vuole e sentirsi a proprio agio: una casa con una grande famiglia.

Viviamo in un periodo storico in cui è importantissimo far capire che tutti dobbiamo avere gli stessi diritti. Cosa si può fare per combattere l’omotransfobia e far sì che le diversità siano rispettate? L’omotransfobia ritengo sia basata su pregiudizi e ignoranza: troppo spesso le persone si lasciano condizionare da false idee, “ammalandosi” di queste che io considero una malattia. Questa ondata di omotransfobia, razzismo e intolleranza che il nostro Paese sta passando mi lascia con l’amaro in bocca. D’altra parte mi stimola anche a reagire e a non stare con le mani in mano. Mi fa guardare ai giovani che non sono il nostro futuro solo a parole ma anche nel concreto: investire nella loro educazione, nella loro formazione è per noi fondamentale per poter far evolvere la nostra società e i nostri diritti. Perché, è bene ricordare che laddove ci sono diritti e rispetto c’è progresso e sviluppo.

Quest’anno sei stato rieletto tesoriere di Arcygay nazionale,

Recentemente si è tenuto a Verona il tanto discusso “Con45


gresso Mondiale della Famiglia”, tu hai partecipato ai cortei di protesta? Purtroppo non ho potuto partecipare alla manifestazione del sabato per motivi lavorativi e mi è dispiaciuto moltissimo. Da Bologna sono partiti oltre 13 autobus pieni di amici e amiche, uomini e donne sono scesi in strada per i nostri diritti, perché indietro non si può tornare. Credo che nel secolo in cui troviamo la parola “Famiglie” è stata ormai ampiamente sdoganata e basta guardarsi attorno per rendersi conto della pluralità di famiglie che esistono. Senza per forza dover temere questa diversità, senza avere paura che il riconoscimento dei miei diritti possa in qualche modo privarti dei tuoi o limitarteli.

questo caso, più europei. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta ed ora tante famiglie sono costrette a passare per avvocati, giudici e sentenze per vedersi riconosciuti diritti nei confronti dei figli del compagno e della compagna. Non molleremo di un centimetro finché non otterremo questo riconoscimento. Noi ci auguriamo che sia una battaglia che vedrà finalmente trionfare l’amore. Ma torniamo un attimo a parlare del RED, quali saranno i prossimi eventi? Al RED abbiamo un programma molto vario che rappresenta infatti il nostro punto di forza, il nostro collante con tutta la comunità LGBT ma anche con l’intera città. Nelle prossime settimane passeremo da eventi come il Tungay (13/4), il Decadence (19/4) e Sweat (27/4). Poi ancora ci sarà la cena di raccolta fondi per il Bologna Pride 2019 del 24 aprile, passando per il concorso di Drag Factor domenica 28. Per chiudere in bellezza poi con l’elezione del reginetto e della reginetta con Mister e Miss RED il prossimo 30 aprile. Ce n’è per tutti i gusti insomma, sul nostro sito trovate il programma sempre aggiornato!

Matteo, tu sei felicemente sposato da anni: in Italia finalmente le unioni civili tra coppie dello stesso sesso sono state legalizzate. Si, mi sono sposato nel 2011 a New York, in spiaggia…un matrimonio stile Beautiful per capirci. Fu un’emozione pazzesca e unica, peccato non aver avuto la mia famiglia e la mia meravigliosa nonna accanto. In Italia, grazie ad una durissima battaglia, siamo riusciti due anni fa ad approvare le unioni civili che garantiscono il rapporto tra me e mio marito. Di fatto ci vengono riconosciuti tutti i diritti del matrimonio tranne che per il diverso nome (unione anziché matrimonio) e per la stepchild adoption.

Grazie Matteo Cavalieri per questa interessante chiacchierata e per il tuo tempo. Vuoi aggiungere qualcosa, in conclusione? Vi saluto invitandovi ad essere sempre voi stessi. Non temete il giudizio altrui, a non limitatevi nell’immaginare il vostro domani e a lottare strenuamente per quello in cui credete.

Questo è un argomento ancora molto discusso e delicato, tu che ne pensi? È stata una grande mancanza a mio avviso, potevamo essere più coraggiosi ed essere, almeno in 46


Stefania Zambrano

‘Miss Trans Europa 2019 vi stupirà!’

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Stefania Zambrano ‘Miss Trans Europa 2019 vi stupirà!’

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’attrice ed icona Lgbt Stefania Zambrano, che quest’anno festeggia 10 anni come organizzatrice di concorsi ed eventi nel mondo dello spettacolo. Scoprite con noi cosa ha in serbo per la prossima edizione di Miss Trans Europa!

nei minimi particolari. Ci saranno tanti ospiti del mondo dello spettacolo, non solo di Napoli, ma è ancora top secret chi…(sorride) Con chi collaborerai? Come ti dicevo saranno tanti i collaboratori. In primis Luigi Papacciuoli, Ciro Muoio e altri personaggi dei social molto noti. Presentatrice invece sarà la splendida Sofia LaPapessa, ormai una garanzia!

Buongiorno Stefania, quest’anno festeggi 10 anni da organizzatrice di concorsi. Ti va di fare un bilancio? Sono contenta, felice e fiera di portare ancora avanti questi concorsi. Il primo fu “Re e Regina gay Campania” nel 2009, che divenne nazionale nel 2010 e nel 2011 iniziò l’avventura con Miss Trans Over. Questo per me è sempre stato un evento di grande fascino, perché ho conosciuto realtà a me ancora poco note e ho intervistato ragazzi e ragazze abbastanza maturi, con esperienze di vita forti. Oggi noi viviamo questo racconto “nell’oro”, come si dice a Napoli: sono tutte persone che hanno sofferto, che non potevano uscir di casa e neanche mettersi un filo di trucco la mattina perché venivano picchiate, un vero trauma.

Il concorso è sempre stato una bella vetrina per affrontare tematiche importanti. Si, lo scorso anno si è parlato di adozioni LGBT. Era Settembre e sai che poco dopo un ragazzo omosessuale ha potuto adottare una bambina? Beh questa è una cosa davvero bella. Dicci di più. C’è un retroscena: la bimba era stata rifiutata da ben 6-7 famiglie, perché soffre di un handicap. Invece, questo ragazzo, ha deciso di accoglierla e darle tutto il suo amore ed oggi è un padre felice e vive questo ruolo paterno che aveva sempre desiderato. La cosa che mi fa male è che la bambina è stata data in adozione a una persona della comunità LGBT solo perché malata, se fosse stata di costituzione sana, una persona come noi non sarebbe mai stata la prima scelta, siamo sempre considerati di serie B. Ma a noi che i figli siano malati o meno non interessa, non facciamo discriminazioni su queste cose, i bambini vanno amati più della propria vita a prescindere.

Nel 2013 invece è nato Miss Trans Europa. E’ il concorso più bello che ho fatto ed è il più seguito dai media televisivi e della carta stampata. Un successo dal primo momento: le edizioni del 2013-14 sono state di vero impatto, così come quella del 2015. Ricordo che inizialmente partecipavano solo ragazze napoletane, le prime a mettersi in gioco, poi gli abbiamo dato un respiro a tutto tondo con concorrenti da ogni dove. L’anno scorso si è svolto nella splendida location di Cinecittà World a Roma, con un ottimo riscontro da parte dei media.

Parole sante. Quest’anno, invece, hai già in mente che argomento portare all’attenzione? Vorrei affrontare il tema della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e dell’importanza di usare il preservativo. E’ una tematica di cui si parla pochissimo: molte persone vogliono fare sesso non protetto senza sapere che, di qualsiasi tipo di sesso si tratti, il rischio di contrarre malattie infettive oltre all’HIV è alto. I ragazzi di oggi devono sapere che il sesso deve essere protetto!

Si sa già quando si svolgerà il prossimo Miss Trans Europa? Ci stai lavorando? Quest’anno ho deciso di farlo al Lido di Napoli, il 13 e 14 luglio. Sto organizzando una cosa in grande perché cade in concomitanza con i festeggiamenti dei miei 10 anni di attività nel mondo dello spettacolo. Ti dico solo che avrò alle spalle uno staff d’eccezione, più di 25 persone perché deve essere curato tutto 48


Speriamo che questo messaggio venga recepito perché è fondamentale. Stefania, tornando ai tuoi festeggiamenti, sono anche 10 anni di collaborazione con il main sponsor Piccole Trasgressioni, che ha sempre creduto nella forza della bellezza trans, al di là di stereotipi e discriminazioni. Sì e voglio fare un grande ringraziamento a Antonino e Margherita che hanno creduto in me come io ho sempre creduto in loro. Quest’anno ci sarà un sacco di pubblicità in più sull’evento di Miss Trans Europa perché, lasciamelo dire, sarà guerra aperta!

ne TV che mi ha seguita. Tanti mi scrivono dicendo che non è solo un docufilm ma un capolavoro perché è riuscito a descrivere realtà e verità crudeli in modo non banale e molto toccante. Ancora oggi tante persone puntano il dito sulle persone transgender, è solo ignoranza o c’è di più? Sicuramente c’è tanta ignoranza e lo sappiamo, ma spesso il dito viene puntato anche da persone laureate e che fanno parte della comunità LGBT, assurdo! Essere giudicate non è giusto, vogliamo vivere come tutte le persone normali, noi abbiamo una etichetta cucita addosso: “trans e transessuali” ma siamo PERSONE. Io sono una Persona.

Il concorso di Stefania Zambrano è quello di cui si parla di più in televisione, sui social e nelle radio. A me fa molto piacere perché se ne parla al di là di chi vince e viene dato risalto alle tematiche affrontate. Oggi, quando parlo tutto viene riferito sui media e per me questo significa che ancora noi ce la possiamo fare. La salita è dura, ma non ci fa paura: insieme alla comunità trans abbiamo iniziato le nostre battaglie, dal matrimonio alle adozioni. Non ci fermeremo e andremo sempre avanti.

Oltre al Miss Trans Europa dove ti vedremo prossimamente? Ci sarà qualcosa ma ancora non posso svelare il segreto. I registi sono molto superstiziosi e io anche insieme a loro (sorride). Comunque, tutte le ragazze che si vogliono iscrivere al concorso, possono già farlo! Vi ricordo che la vincitrice quest’anno vincerà un premio di 1000 euro, una collana e la fascia di Miss Trans Europa; la seconda un viaggio di due notti per due persone; la terza un book fotografico regalato e un pensiero dal centro estetico. In più ci saranno i premi di Miss Critica (che vincerà una collana), Miss Cinema e Miss Eleganza. Tutte avranno la fascia e un pensierino. Infine, l’iscrizione sarà di 250 euro e comprende due giorni in hotel, colazione e cena, trucco e parrucco, costume, spostamento dall’hotel al luogo dell’evento e non dimentichiamoci la diretta televisiva con Il Piccole Magazine Tv! Si annuncia un’edizione davvero con i fiocchi, non ti stai risparmiando! Tutto sarà cambiato, voglio una cosa nuova che emozioni il pubblico, le ragazze e me stessa! Ringrazio sempre di cuore Piccole Trasgressioni e Il Piccole Magazine che mi stanno affianco. Se non ci fossero loro questo bel sogno non si sarebbe mai avverato per nessuna di queste bellissime ragazze. Affrettatevi a partecipare all’evento più bello dell’anno, quest’anno sarà guerra aperta! Un bacio dalla vostra Stefania Zambrano!

Sappiamo che sei stata impegnata, nell’ambito di Marzo Donna a Napoli, con la proiezione del docufilm “Il seme della bellezza”. Sei stata soddisfatta? Enormemente. Ringrazio tanto i collaboratori che mi hanno accompagnata in questo bellissimo viaggio, lo sponsor Piccole Trasgressioni e Il Piccole Magazi49


Bianca Ugon e Sarah Avolio un’amicizia oltre i pregiudizi

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Bianca Ugon e Sarah Avolio un’amicizia oltre i pregiudizi

La bellissima Sarah Avolio è un’attivista Lgbt e Miss napoletana. In passato l’abbiamo intervistata ed è emerso il ritratto di una persona con una sensibilità e un’intelligenza rari. Avete conosciuto la “farfalla”, la combattente, la donna realizzata e serena di oggi: ma a Piccole Magazine questo non bastava. Quindi, abbiamo deciso di scavare nel suo passato e parlare con una sua cara amica d’infanzia, Bianca Ugon.

un’amica che abitava nel mio stesso palazzo. Da un suo semplice “Ciao Bianca” una volta che ci siamo incrociate per strada, è partita la nostra conoscenza, un lungo cammino insieme. La nostra non è solo amicizia ma amore puro, non ci sono mai stati segreti tra noi. Gli anni sono passati in fretta, il ragazzino è cresciuto ed è diventato la splendida Sarah. Lei è cresciuta con i miei figli, non ho mai avuto paura di lasciarli soli con lei, dormivano tutti in un solo letto ed era meraviglioso.

Lei ci ha raccontato della trasformazione di Sarah, delle discriminazioni che – insieme – hanno subito, vivendo ai tempi in una piccola realtà, provinciale e ipocrita. Con la sua testimonianza, vogliamo offrirvi un punto di vista diverso sulle persone transgender e mettere in risalto quanto sia importante avere un’amicizia vera e sincera che ti sostiene anche nei momenti più difficili. Perché se non ci si mostra alla società per come si è realmente, non si riusciranno mai a cambiare le cose.

Insomma, ha da subito fatto parte della tua famiglia. Si, abbiamo condiviso tante cose, pianto e riso insieme. Quando lavoravo lasciavo tranquillamente i miei figli a lei, che rinunciava ad uscire per accudirli. Li faceva studiare, li lavava e li metteva a nanna. E sai cosa mi faceva davvero rabbia? Che la gente mi chiedeva se non avevo paura a lasciarli con lei…era un chiacchiericcio odioso, mi viene freddo addosso se ci ripenso, ma noi ci aiutavamo l’un l’altra.

Ciao Bianca, rompiamo un po’ il ghiaccio e raccontaci di te. Ciao a tutti, mi presento: sono Bianca Ugon, lavoro in una pizzeria in centro ad orari strani ma…. posso farcela! Vista la situazione in Italia sono già fortunata ad avere un lavoro. Sono una ragazza madre e orgogliosa dei miei due splendidi ometti, per me eterni bambini. I miei hobby preferiti potrebbero essere molti ma ciò che ho scoperto con l’età è viaggiare. Vivo attualmente nel centro di Napoli ma fino a poco tempo fa vivevo in una provincia dell’hinterland napoletano, dimenticata da tutti e tutto.

Ricordi il giorno in cui Sarah ti ha confidato di voler intraprendere il percorso di transizione? Quando seppi della sua volontà di cambiamento, ricordo che rimasi perplessa ma non potevo mettere le mani avanti, la vita è sempre stata solo sua (sorride). Io le risposi che per me sarebbe rimasta Salvatore e ancora oggi la chiamo così. Alla fine il nome non fa differenza, io la amo in tutti i suoi modi di essere: stravagante, esplosiva, sorridente, riflessiva…certe volte pesante! Ma molti non sanno che ci siamo fatte da madre e sorella a vicenda, insieme abbiamo affrontato sempre tutto con coraggio e determinazione.

Sappiamo che sei amica da anni di Sarah Avolio, come vi siete conosciute? Ho conosciuto Sarah che era poco più di un bambino, aveva 9 anni. L’ho adorata dal primo giorno e da lì non ci siamo più lasciate. La prima volta l’ho incontrata a casa di una sua compagna di classe,

Da bruco a farfalla, la sua trasformazione è stata vissuta bene anche grazie alla tua presenza, che l’hai sempre sostenuta. Spero che i consigli che le ho dato li 51


abbia appresi. Io ho sempre voluto starle vicino ed essere per lei la famiglia che non ha avuto. Io solo una semplice ragazza madre che giorno dopo giorno ha appreso dei valori e dolori che lei mi ha confessato come se fosse mia figlia.

farlo prima di me: erano tante purtroppo le discriminazioni che subiva. Le difficoltà ci saranno sempre, ne sono cosciente e purtroppo le discriminazioni ci saranno sempre, così come chi parla a sproposito è sempre un popolo di ignoranti.

E’ sempre triste quando una famiglia non accetta i figli per quello che sono. Sarah non si è trovata molto con la sua famiglia: troppe discussioni, incomprensioni e lei accumulava la rabbia e la voglia di evadere e scappare. Scoppiava in continue lacrime come se non vedesse mai l’arcobaleno alla fine della tempesta

Si sente che le vuoi molto bene. Lei resta l’unica per me, la nostra è un’amicizia pura e sincera che dura da anni ormai, nonostante le distanze di km e difficoltà che ci separano. Parlo spesso con Sarah e mi manca tutto il nostro passato condiviso…quando ci incontriamo, ci abbracciamo così forte da farci mancare il fiato (sorride commossa).

Passavamo interi pomeriggi, serate o fine settimana insieme. Spero che oggi tutto sia cambiato perché l’amore di mamma o di un genitore è così infinito che molte volte si perdonano gli errori. Lo noto anche con la mia di madre, che perdona me e i miei fratelli. Per me Sarah è una persona che merita molto di più dalla vita. Conoscendola, so che arriverà molto lontano anche se è un tantino orgogliosa ma per fortuna non è una ragazza che scende a compromessi!

Come pensi si possa combattere l’omotransfobia, al giorno d’oggi? Vorrei che le famiglie che dicono di avere problemi perché hanno un figlio gay o transgender, imparassero invece a supportare le scelte dei figli. Solo noi genitori possiamo proteggerli anche se devono affrontare tutto da soli, perché solo l’amore vero può costruire delle persone sane, maschi, femmine o, come si dice a Napoli “femminiello”…che differenza fa? Io dico indifferente, non perché voglio tutelare la mia amica, ripeto, io sono madre ed ho due figli e non accetto sempre tutto ma cerco di essere complice con loro, così se fanno dei errori so come difenderli o riprenderli.

A te è mai capitato di essere discriminata perché sei amica di Sarah o altre persone trans? Che messaggio daresti a chi ancora vive in una mentalità d’ignoranza e ottusità? Infatti, io non solo ho frequentato Sarah ma tante altre persone speciali come lei. Sai, negli anni abbiamo camminato insieme per le strade di quella provincia di Napoli, subendo offese e discriminazioni da persone ignoranti. Violenze psicologiche e anche fisiche. Molte volte ci dicevano che sembravamo mamma e figlio, oppure, successivamente, sorelle. Ma noi sapevamo della cattiveria d’animo di tanti di quel posto dimenticato da Dio e siamo sempre andate avanti a testa alta.

E a tutti coloro che allontanano i figli perché “diversi” dico: non piangete poi quando li perdete! Quelle sono lacrime di coccodrillo: i figli anche se non sanno chiedere ci cercano sempre e le famiglie devono dire basta con i tabù ora è il momento di farsi sentire. Grazie Bianca Ugon per la tua testimonianza toccante e piena d’amore. Vuoi aggiungere qualcosa? Sai, ci sarebbe una vita da raccontarti ma non basterebbe un libro quasi! (ride). Intanto ringrazio te e Piccole Magazine per avermi dato l’opportunità di esprimere quello che ho dentro da anni. Un caro saluto a tutti.

Fino alla decisione di abbandonarlo senza rimpianti. Esatto, ecco perché abbiamo scelto di abbandonarlo. Lei ha avuto il coraggio di 52


Paul Lestat

‘fare la drag è un percorso di crescita’’ 53


Paul Lestat

‘fare la drag è un percorso di crescita’ Conosciamo oggi Paolo, in arte Paul Lestat, bravissimo performer drag, così gli piace definirsi anche se… “che noia però le definizioni!”. Siciliano d’origine, da 20 anni vive in Toscana dove si è laureato in Storia dell’Arte e dove si dedica con successo alla sua carriera di drag. Recentemente, l’abbiamo ammirato alla finale di Ciao Drag Queen Triveneto, ma conosciamolo meglio.

cantanti o i ballerini e vedevo solo degli “Dei meravigliosi” provenienti da un altro mondo. Mi sembrava tutto assolutamente fuori dal mondo ma al contempo dentro la mia realtà poiché ero molto timido e introverso. Col tempo ho iniziato anche a recitare e a frequentare corsi e seminari, ottenendo sempre i ruoli dei cattivi di turno… ma mi piaceva tanto. Il teatro mi ha aiutato a superare la mia timidezza, i miei freni inibitori. Fu lì che interpretai per la prima volta un personaggio “ambiguo”, vale a dire Lady Macbeth in un seminario teatrale. Ma non conoscevo ancora le Drag Queen.

Buongiorno Paul Lestat. Allora, rompiamo subito il ghiaccio parlando del tuo grande amore: l’Arte. Ciao a tutti. L’Arte nella sua totalità mi accompagna da tutta la vita e in tutte le sue sfumature: considero l’arte non solo come un momento creativo, ma come un’esperienza sociale totalizzante e che va esplorata nella sua totalità: pittura, scultura, musica, danza, moderno, contemporaneo o antichissimo, tutto ci parla di chi siamo nella nostra profondità più veritiera. Per questo motivo amo viaggiare, conoscere il mondo e le sue culture; ho vissuto a Parigi, città che considero la mia seconda casa, forse anche la terza… insomma mi piace vivere il Mondo!

Paul Lestat, ti ricordi la prima volta che le hai viste? Quelle le ho viste per la prima volta a 24 anni, e fu amore fin da subito. Ma ho iniziato molto più tardi, quando ho capito che potevo sviluppare un personaggio più vicino alla mia idea e alla mia fantasia. Accadde nel 2010 a Parigi, dove vidi le prime Drag con la barba, figure fantastiche che non erano ne uomo né donna, ma solo figure di fantasia, senza tempo e senza genere, ma solo eccentriche. Ecco è stato lì che ho pensato “così vorrei essere”. Ho sempre pensato che la Drag fosse una “figura di fantasia”, qualcosa che non esiste nella realtà, sebbene la viva in tutte le sue sfaccettature; un alieno insomma, proveniente da uno o da tanti mondi, che porta cultura e che può ispirare la gente. Per questo motivo fin da subito ho trovato nel “microfono” lo strumento perfetto per trasmettere dei messaggi, siano essi di bellezza, di cultura o di società!

Spiegaci chi è Paul Lestat. Hai per caso preso ispirazione per il nome dal vampiro Lestat di Anne Rice? Esattamente. Ho una smisurata passione per il fantasy, soprattutto quello più mostruoso ed elegante dei Vampiri. Li ho sempre interpretati non come dei succhiasangue, ma come dei “succhia vita”, creature mai soddisfatte e senza tempo che vivono la vita al massimo, sempre in bilico tra raffinatezza e sfrenatezza. E nella mia esperienza performativa ho sempre avuto questa sensazione di me stesso: mai soddisfatto, sempre pronto verso nuove esperienze e tutto vissuto sempre al massimo.

Questo è molto bello: il personaggio drag può essere “usato” non solo per far divertire ma anche per riflettere. La Drag ha il potere – e forse anche la responsabilità- di lanciare dei messaggi alla comunità! Può far aprire la mente dei più “ottusi” oppure essere confortante per chi si sente ancora “spaesato”. Può essere un’amica, una confidente che mai ti giudicherà, può essere quel “pagliaccio” che divertendoti ti fa sentire un po’ meno solo, un po’ meno diverso.

Come è nata la passione per lo spettacolo? L’amore per lo spettacolo da sempre, da quando misi per la prima volta piede in un teatro e respirai quell’atmosfera magica e quasi onirica. Ricordo che non riuscivo a staccarmi di dosso le emozioni che provavo a teatro, le rivivevo continuamente. Poi guardavo gli attori, i 54


Ora una domanda un po’ ostica. Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? Inizialmente non ci pensavo più di tanto, avevo voglia di fare e di divertirmi. Non lo vivevo come un contrasto o come uno scollamento. Esattamente come lo vivo adesso dopo aver superato diversi momenti “di riflessione”. Non credo esista uno scollamento totale tra persona e personaggio, credo solo che il personaggio ti permetta di amplificare ciò che hai dentro e che nella vita di tutti i giorni magari non può uscire con la stessa incisività! Ma resti pur sempre “la persona”, quel ragazzo – o ragazza perché non dimentichiamoci dell’esistenza delle bio queen, dei Drag King o delle moltissime transessuali che animano i palcoscenici del mondo – che ama stare su di un palco mettendo in mostra il proprio ego artistico. Perché di ego si parla, e per fare la Drag ne serve tanto, ma ben dosato. Ecco, proprio la passione e la voglia di comunicare sono quei due ingredienti che ti fanno superare gli ostacoli più difficili.

Probabilmente molte persone non hanno ben chiaro in mente chi sia realmente una drag, però ricevere “ostruzionismo” da parte di altri della comunità LGBT è triste. Oggi funziona così: se sei un gay che pubblica 1000 foto nude sei serio e “da sposare”, se fai la Drag invece no. Dispiace molto sentire queste cose da parte dei gay, dispiace pensare che oggi molti omosessuali abbiamo dimenticato non solo che le Drag sono un tassello fondamentale della lotta Lgbt, ma anche un pezzo indispensabile della nostra cultura. La Drag non è solo il circo durante il sabato notte, è un artista, un creativo, un comunicativo, una forza motrice; discriminarla o etichettarla per questo è un gravissimo errore. Le etichette stanno bene sulle camicie, non sulle persone! Paul Lestat, che cosa pensi ti differenzi dalle altre drag queen, diciamo…più tradizionali? Sicuramente la barba e una visione non “esclusivamente” femminile del personaggio. Mi piace mescolare più elementi, mi piace questo aspetto androgino che interpone un MakeUp molto grafico a una cresta voluminosa. Mi piace rompere gli schemi. Si potrebbe dire “nulla di nuovo”, ma non sarebbe corretto perché spesso le Drag come me fanno solo immagine o hanno un personaggio che tende al dark, all’oscuro e al trasgressivo. Io invece sono diverso… mi considero proprio un clown, un intrattenitore. Infatti credo che un’altra cosa che mi distingue è il mio modo di relazionarmi con il pubblico, la mia predilezione all’intrattenimento e al coinvolgimento. Sono fondamentalmente un vocalist che anima la pista, che fa battute, che scherza continuamente, che sa prendersi in giro.

Intendi i pregiudizi di alcune persone? Ecco appunto. Dopo l’entusiasmo iniziale sono arrivati i “pregiudizi”, soprattutto nell’ambiente gay. Amici che ti accusavano di “pensare solo a lustrini e paillettes”, fidanzati “gelosi del personaggio” o anche solo persone che scappavano non appena sentivano che “faccio la drag”. Sfortunatamente esiste ancora tantissimo pregiudizio su questo argomento e, diciamolo onestamente, è solo legato ad un discorso di visibilità e di immagine. Ti associano a “vuole fare la donna”, ti associano all’essere “effeminato” come fosse un elemento negativo. È tutto questo ancor prima di conoscerti realmente. Fortunatamente esistono anche coloro che sanno andare oltre, sanno guardare la persona e valutare il “Drag” come un lavoro. Tanto dipende anche da noi Drag, cercare di lasciare il personaggio in camerino e mostrare la persona, cosa che spesso non accade. Pur tuttavia, il pregiudizio esiste, come quando senti persone che dicono “ai Pride non dovrebbero esserci le Drag”, considerandole come degli elementi “destabilizzante” per il pensiero collettivo.

Per te che caratteristiche deve avere una vera drag? Autoironia, cultura e tanta voglia di crescere continuamente. Fare la Drag è un processo, un percorso di crescita. Odio le Drag “già pronte”, “già favolose”… si perdono tutto il bello di sbagliare e riderci sopra… sai quel momento in cui riguardi le foto del passato e dici “mi sentivo favolosa invece ero una cessa”: ecco, esattamente quello. 55


Ma la Drag è anche immagine, è il bel vestito originale e fatto su misura per la tua immagine e che rispecchia la tua personalità, è la parrucca fantasmagorica, è il MakeUp curato e fatto bene; ma prima di tutto è una figura che intrattiene, che fa show e che manda un messaggio sia esso attraverso la recitazione, attraverso il ballo, il canto o una storia da raccontare. Anche gli abiti o il MakeUp possono raccontare una storia! Insomma, una drag deve avere tante cose, ma prima di tutto deve essere “curiosa”, deve continuamente ricercare, imparare e cambiare.

e voglia di fare sempre meglio. A modo suo, lei mi ispira, è come una presenza costante! Si lo so, sembro matto, ma la amo follemente! Ora sono curiosa di sapere se segui il programma Ru Paul Drag Race e che cosa ne pensi? Si e mi diverte tantissimo, ma è un programma televisivo e come tale va preso! Reputo completamente sbagliato il modo in cui molte Drag lo hanno interpretato, cioè prendendone solo lo stile del MakeUp o dei costumi ma trascurando quello più importante legato alla Comedy, all’intrattenimento e allo sviluppo della personalità! In quel programma le Drag “fanno” teatro continuamente, devono intrattenere il pubblico con show e con il microfono. In Italia una buona fetta di Drag se le dai il microfono lo usano come addobbo natalizio o come fosse un cartoccio di patatine! Il programma però è figo, offre un sacco di stimoli, sta a noi interpretarli correttamente. Che progetti hai per il futuro? Uhhhh tantissimi. Sicuramente continuare a studiare, soprattutto il canto che è una mia recente passione, uno strumento in più per esprimere la mia personalità! Non sono un cantante nel senso canonico e non amo neppure definirmi una Drag singer – al massimo Singer come quella benedetta macchina da cucire che uso come un matto- ma amo farlo e mi sta dando delle bellissime soddisfazioni. E poi il grande sogno è uno spettacolo teatrale, qualcosa nel quale la figura drag si affianchi ad altri attori… I dreamed a Dream!

Di solito che genere di spettacoli proponi al tuo pubblico? Di solito mi esibisco in discoteca, luogo dove il mio personaggio si esprime al meglio. Amo follemente gli spettacoli intensi, drammatici, basati su musiche pregnanti ed espressive. Adoro Mina, l’Opera, i Musical e in generale tutto ciò che ti lascia una traccia. Personalmente sono poco adatto al genere comico o a quello più da Popstar – insomma bionda e con un pitone addosso come Britney mi ci vedo poco – mentre trovo più vicino a me un genere più espressivo, basato sulla mimica e la gestualità.

Per concludere, un tuo pensiero libero su quello che vuoi. Questa è veramente difficile. Potrei risultare banale, ma in realtà vorrei che tutto fosse più stimolante, più ricco e più pieno di entusiasmo. Oggi viviamo un periodo storico durante il quale la gente viene “indottrinata” a odiare, viene spinta a non vedere mai oltre e soprattutto viene quasi “costretta” a vivere attraverso l’ignoranza! Tutto questo non porta a nessuna crescita, non permette a niente di germogliare e di crescere. Ecco mi auguro esattamente il contrario di quanto sta accadendo!

C’è un artista in particolare da cui prendi ispirazione? Ho un mito esistenziale che mi ha accompagnato sempre e che per me è un riferimento: Maria Callas. Rappresenta per me ciò che un artista deve avere: costanza, dedizione, spirito di sacrificio

Grazie Paul Lestat per questa splendida intervista e a presto! 56


Jakye Sparkling Diamond

un’artista d’impatto!

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Jakye Sparkling Diamond un’artista d’impatto!

Hai partecipato come ospite a Ciao Drag Queen Triveneto e Drag Factor, pensi che questi concorsi aiutino a mettersi in luce? Penso proprio di sì, ma in realtà sono due concorsi che insieme possono anche aiutarti a crescere e ad aiutarti a livello artistico. Diciamo che entrambi possono anche essere chiamate “Scuole”, perché si è seguiti in tutto: dal make up alla realizzazione di un outfit e come stare su un palco.

Vi presentiamo oggi Gabriele Arcidiacono, in arte Jakye Sparkling Diamond, talentuosa drag queen di Moncalieri che sta spopolando nei concorsi drag con le sue performances a forte presa emotiva. Buongiorno Jakye, ti va di raccontarti ai nostri lettori? Ma buongiorno!! Sono Gabriele e vengo da Torino, ho 23 anni e in questo momento mi sto dedicando al mondo di Jakye. Sai, Jakye è una ragazza di altri tempi. A volte può sembrare con la puzza sotto il naso, ma in realtà è molto timida. Ama esprimersi con canzoni molto forti ed energiche. Jakye è nata circa 2 anni fa, ma ha debuttato nel maggio dell’anno scorso per gioco e per sperimentare qualcosa di nuovo.

Di solito che genere di spettacoli proponi al tuo pubblico? Di solito propongo spettacoli molto emotivi, sia ad impatto visivo che emotivo! C’è un artista da cui prendi ispirazione? La mia musa ispiratrice in assoluto è la grandissima Marylin Monroe, ma prendo ispirazione anche da artiste del mondo pop e del cinema in generale!

Com’è nata la passione per lo spettacolo e come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen? Questa passione è nata fin dai tempi dell’asilo, non ho mai mancato uno spettacolo (ride). Il mondo delle drag queen l’ho conosciuto tramite la ricerca di un trucco per carnevale ed una delle foto era quella di Ladi Tolemaide, poi da lì ho iniziato a trovare anche altre foto di altre drag queen e me ne sono innamorato subito.

I tuoi fans dove possono vedere i tuoi show? Per ora mi esibisco in locali e teatri! Il 27 aprile potrete vedermi alla finale nazionale di Ciao Drag Queen e l’11 maggio alla finale regionale di Drag Factor Piemonte! Tu sei una drag “giovane” ma te la sentiresti di dare un consiglio a chi vuole intraprendere questa carriera? Non ti far mai buttare dai giudizi degli altri, prendi ogni critica come un consiglio e fai sempre ciò che ti senti di fare!

Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? Il mio essere drag è molto distante dalla vita di Gabriele, ma per il semplice fatto che Jakye è una valvola di sfogo di Gabriele e nient’altro. Una volta che tolgo la parrucca e scendo dai tacchi, Jakye va a dormire fino al prossimo spettacolo! Quindi la vivo molto bene! (ride)

Che progetti hai per il futuro? Jakye ha tantissimi progetti in questo momento, tra cui anche attività a livello di attivismo LGBT. Ma non voglio rovinare nessuna sorpresa Grazie Jakye Sparkling Diamond per questa bella chiacchierata. Grazie a voi e come dice la mia amatissima Rihanna: “Mai un fallimento, ma sempre una lezione”! (sorride)

Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente? Fortunatamente ancora no! Chi è una drag queen, per te? Per me è un’artista che riesce a trascinare il proprio pubblico con pochi gesti ma molto d’impatto. Fa divertire senza perdere di vista chi la guarda e non scade mai nel ridicolo e nel volgare.

*** Vi ricordiamo che potete rivivere tutte le emozioni di Ciao Drag Queen Triveneto e Piemonte guardando l’intero evento su Piccole Magazine Tv. 58


Sofia Mehiel LaPapessa ‘non toglieteci la TOS!’

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Sofia Mehiel LaPapessa ‘non toglieteci la TOS!’

In Italia accedere alla TOS (terapia ormonale sostitutiva) per le persone trans è da sempre troppo complesso e spesso costoso. Si tratta di farmaci che le persone trans devono prendere a vita, anche dopo l’eventuale intervento di riconversione chirurgica. La TOS per queste persone è una terapia salvavita, ma molto spesso chi intraprende il percorso di transizione Female to Male si vede negata la consegna del medicinale in farmacia. Ne abbiamo parlato con Sofia Mehiel LaPapessa, attivista LGBT e tra le icone della comunità arcobaleno in Italia.

crisi, devono rompere le scatole al mondo LGBTQIA, con il rischio di causare seri danni alla salute! Tu sei una trans operata, quindi puoi capire benissimo il disagio di chi si trova a vivere questa situazione. Un tuo personale appello? Chiedo ad AIFA di regolamentare l’utilizzo da parte delle persone trans di questi farmaci, inserendo la prescrivibilità per Disforia di Genere, per tutelare il diritto alla salute e rivalutare la classe del farmaco. Al Governo chiedo invece di riconoscere e rispettare l’esistenza delle persone trans. Deve essere garantito loro il pieno godimento del diritto alla salute così come è scritto anche nella nostra Costituzione. Per fortuna, per fermare questa situazione insostenibile che lede i diritti umani, con il Gruppo trans Bologna, MIT, e altri centri e associazioni ci stiamo già dando da fare.

Ciao Sofia, la salute di migliaia di persone trans in Italia è in pericolo. Cosa sta succedendo? Ciao a tutti, voglio arrivare al dunque. Vogliono togliere la TOS, la terapia ormonale sostitutiva, che è a base di farmaci salvavita che vanno presi per tutta la vita da chi è in transizione. Questi garantiscono il livello sostitutivo di estrogeni e androgeni.

Grazie Sofia, speriamo che le vostre richieste vengano accolte. Prima di salutarci, dove ti vedremo impegnata prossimamente? Per la quarta volta presenterò il Pride di Bologna e poi il primo di Trieste, con grande fatica. Dico fatica perché la giunta triestina è contraria al mondo dell’arcobaleno, ma non ci facciamo scoraggiare. Altre cose belle…presto uscirà il mio primo singolo e poi sto scrivendo dei testi per nuove canzoni per due persone famose, che per ora sono top secret. Ah, e ovviamente sono già al lavoro, con la mia amica Stefania Zambrano alla prossima edizione del Miss Trans Europa, ormai alle porte…continuate a seguirmi!

Perché tante farmacie negano i farmaci alle persone trans? L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha promosso una normativa per dividere la prescrivibilità dei farmaci a base di testosterone, ignorando l’esistenza di chi è in transizione. Questo è stata creato con l’intento di contrastare il rischio di un uso per doping di questi farmaci. Di fatto però complica non poco la possibilità alle persone trans di ritirare il proprio farmaco in farmacia. Ci rendiamo conto? Ma alla base lo si sa, la politica diventa sempre più di destra e invece di pensare all’economia del Paese, che è sempre più in 60


Intervista a David ‘realizzo le tue fantasie!’

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Intervista a David ‘realizzo le tue fantasie!’

Come mai hai deciso di diventare un accompagnatore di lusso? Perché ci so fare con le persone e ho la cultura e le qualità per poter svolgere bene un ruolo di questo tipo. Serve raffinatezza, saper sostenere una conversazione, a nessuno piace aver a che fare con dei “bifolchi”, ammettiamolo.

David è un accompagnatore di classe e di alto livello, parla italiano, francese, inglese e tedesco ed è il tipo ideale per realizzare ogni fantasia, anche la più trasgressiva! Di base a Milano, David è molto sportivo: pratica sci nautico, sci sulla neve, palestra e nuoto e viaggia in tutta Italia ed all’estero. Curiosi di saperne di più?

David, ricordi la tua prima esperienza da gigolò? Eri emozionato? E’ stata con una coppia, praticamente lui era più voyeur e io ho giocato con lei, poi ho fatto qualcosa anche con lui come mio schiavetto…conservo un bel ricordo. Finora di delusioni non ne ho avute, gli incontri sono sempre andati a buon fine in tutto e per tutto con soddisfazione reciproca.

Ciao David e grazie di questo incontro. Vorrei subito sapere una cosa, tu, oltre che accompagnatore professionista, fai anche il “ragazzo-vassoio”…ci vuoi spiegare meglio di cosa si tratta? Ciao e grazie a te. Certo, in pratica si tratta di essere usato proprio come vassoio umano durante cene eleganti, di solito a base di sushi. La gente mangia direttamente sul mio corpo, coperto da foglie dove viene posto sopra il cibo. E’ una figata!

Beh, inutile che te lo domando, mi pare proprio di capire che per te questo è un piacere. Ovvio, se lo fai solo come lavoro sbagli completamente, è una cosa che deve venire da dentro. Comunque è importante mantenere sempre la propria sfera privata.

Sembra divertente! Si, le cene naked-sushi sono molto richieste e mai volgari. Ultimamente, sempre più ristoranti alla moda le propongono ma non solo, è una cosa che si fa molto anche nelle limousine, ai compleanni, addii al nubilato o celibato o in feste in cui la monotonia è bandita, per una botta di vita!

A proposito di questo, se hai una relazione, dici al partner che lavoro fai oppure no? Certo che lo dico, non mi piace avere segreti, uno prende il pacchetto completo! Alla fine non c’è nulla di male, è un lavoro che c’è sempre stato e se continua ad esistere vuol dire che c’è richiesta.(sorride)

Insomma, chi vuole passare una serata un po’ diversa sa che può chiamarti anche per questo! E del tuo lavoro di accompagnatore che ci racconti, invece? Lo faccio da qualche anno e ho le mie soddisfazioni: con le persone stabilisco sempre un bel rapporto fatto di complicità e correttezza. La cosa che mi da più soddisfazione è vedere l’appagamento di chi viene con me una volta che è finito l’incontro, siano donne, uomini e coppie…e sono attivo, tengo a precisarlo! (sorride)

La richiesta che ti fanno più spesso? Beh, la cosa predominante è il sesso, o comunque situazioni insolite per uscire dalla routine. Tanti amano fare giochi di ruolo, altri mi chiamano in un loro momento di carenza affettiva e cercano, giustamente, appagamento. Però sono molto richiesto anche come personal shopper e, come dicevamo prima, ragazzo per 62


serate naked-sushi. Ti sei mai innamorato di una cliente? No, però io stabilisco spesso dei rapporti amichevoli e di questo sono orgoglioso. C’è una sorta di fidelizzazione allora? Si e per fortuna!

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Come si svolge un incontro tipo con te? Prima c’è il contatto telefonico con numero visibile, poi ci si accorda per vedersi, si scambiano quattro chiacchiere e si inizia l’incontro. Non ho mai lo sguardo fisso sulle lancette, non faccio mai meno di quello stabilito a livello di tempo. Sono molto rispettoso sulle tempistiche…a differenza di colleghi o colleghe che hanno avuto rimproveri su questo, scrivilo pure!

Se ami i sex toys eleganti e raffinati e ami goderti i tuoi momenti intimi senza rinunciare mai a un certo stile, ecco il MASTURBATORE DESIGN SATISFYER MEN VIBRATION ROCCO SIFFREDI della linea SATISFYER. Ha due potenti motori, 11 programmi di vibrazione, la funzione pompa unica e il regolatore di pressione interno è innovativo. Le vibrazioni possono essere attivate singolarmente e la manica è realizzata in materiale Cyberskin super morbido. In più, c’è in dotazione il cavo magnetico USB.

C’è qualche episodio che ricordi particolarmente volentieri? Ricordo quando a Cerro Maggiore, un ristorante piuttosto rinomato organizzava cene nudiste. Ero andato lì con una donna della Milano-bene e fu una serata bellissima. Purtroppo, adesso non esiste più.

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Colpa della crisi? La crisi ha sicuramente colpito anche il settore del sesso; per dire, molte colleghi e colleghe si spostano in tour, ma io preferisco impegnarmi solo in week end e viaggi già confermati e pagati in anticipo. Grazie David. Per concludere, che consiglio daresti a chi vuole intraprendere la tua stessa carriera? Il discorso è farlo sempre per piacere e soprattutto…devi essere capace di far l’amore altrimenti la gente non ti chiama più. Devi essere attento all’igiene e curare la tua cultura, essere una persona interessante. Sembrano cose scontate ma così non è! 63


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L’AMANTE SI FA SUORA 65


L’AMANTE SI FA SUORA Il piacere attraverso la storia

Benjamin Franklin disse: “Quando smettono di essere belle, le donne si sforzano di essere buone”. Questa affermazione si adatta perfettamente alla maggior parte delle amanti reali. Molte di loro ebbero crisi mistiche, ma raramente quando erano ancora le favorite; più spesso dopo essere cadute in disgrazia ed essersi dovute ritirare dalla vita di corte. Finché erano giovani e belle peccavano senza farsi scrupoli, poi si pentivano quando l’età o una malattia si facevano avanti; infatti, molte donne speravano di conquistarsi un posto in cielo, dopo una vita viziosa. Come osservò acutamente Sir Horace Walpole : “offrendo a Cristo i rimasugli della loro bellezza”. Mademoiselle Louise de Kèroualle, amante di Carlo II, quando nel 1678 pensò di essere in punto di morte esortò il re alla redenzione con il crocefisso in mano. La crisi mistica durò il tempo della malattia e pochi giorni dopo avere supplicato il re dal letto di morte, avendo saputo che Carlo era a teatro con la sua rivale, Hortense Mancini, Louise si fece bella come meglio poté e si trascinò fino al palco del re dove ribadì con ogni argomento la sua posizione di amante

ufficiale; dopo di che per altri 40 anni non si curò più di Dio e della religione. Tuttavia, quando erano in carica le amanti reali non trascuravano i doveri religiosi, che comunque facevano parte del loro ruolo, anche in fragrante peccato di adulterio. Pertanto, molte frequentavano assiduamente le funzioni religiose e facevano opere di carità. Primi Visconti, nel 1670, così descriveva due delle amanti di Luigi XIV mentre erano in chiesa: “pregavano con il rosario in mano, gli occhi rivolti al cielo, come due sante in estasi mistica !”. Una di queste amanti, divenuta peccatrice pentita, Mademoiselle Louise de la Vallière, a 29 anni lasciò la corte di Versailles per un convento. Louise disse a Luigi che “dopo aver dedicato a lui la gioventù, tutto il resto della vita non era troppo lungo per essere dedicato alla salvezza della propria anima”. Madame de Maintenon, anch’essa molto pia, chiese a Louise se avesse considerato i disagi fisici che l’attendevano tra le carmelitane, l’ordine religioso con la regola più severa: abiti ruvidi e scomodi, lunghi digiuni, faticoso lavoro manuale, eccessi di freddo e caldo in un ambiente ostile. 66


Inoltre, alle monache era vietato parlare e dovevano dormire in letti stretti e duri come bare. Louise rispose: “Quando in convento sarò costretta a soffrire, sarà sufficiente che ripensi a quanto ho sofferto qui perché qualsiasi sofferenza mi sembri lieve”. Certamente faceva riferimento ad un’altra amante del re, Madame de Montespan, di cui per anni aveva fatto la cameriera personale, subendo ogni sorta di umiliazione. Quando Louise diede l’addio agli amici che vivevano a corte, si gettò ai piedi della regina Maria Teresa chiedendole perdono e spiegò umilmente: “Poiché la mia colpa è stata pubblica, deve essere pubblico anche il mio pentimento”. Questo gesto la riqualificò agli occhi della regina che arrivò a chiederle di rimanere, ma Louise, dopo avere lasciato i due figli a Versailles partì per il convento. A Louise, durante la cerimonia nella quale prese il velo da novizia, vennero tagliati i bellissimi capelli biondo cenere, anche se Madame de Sévigné annotò che “fece in modo che venissero risparmiati i due riccioli che le cadevano sulla fronte” e che “ha bevuto la coppa dell’umiliazione fino alla feccia”. Per quel che restava della vanità di Louise, la cosa più penosa fu dovere rinunciare agli speciali tacchi, uno leggermente più alto dell’altro, per compensare la gamba più corta. Calzare i sandali senza tacco, imposti dalla regola, l’avrebbe costretta a zoppicare vistosamente. Quando Louise pronunciò i voti perpetui, dopo un anno, il convento era affollato di cortigiani convenuti per assistere allo spettacolo di un’amante reale, che accettava il velo nero dalle mani della regina, che la baciò e le diede la sua benedizione. Un testimone oculare scrisse: “Ma-

demoiselle de la Valliére non era mai apparsa così bella né così felice. Dovrebbe essere felice se non altro per non essere più costretta a legare i nastri di Madame de Montespan”. Il re, che si era sentito lusingato quando per anni Louise lo aveva rimproverato mentre lui amoreggiava con colei che avrebbe preso il suo posto, avrebbe voluto che restasse a corte come monumento alla propria vanità, ed era contrariato perché a lui aveva preferito Dio. I cortigiani, per anni, si recarono a fare visita a Louise, considerandone straordinaria la scelta. Così, colei che aveva rinunciato al mondo ne incontrava i membri nel parlatorio di un convento. Solo il re non la rivide più, mentre la regina desiderò più di una volta di seguirne l’esempio. Tuttavia, le regine, a differenza delle amanti, lasciavano la corte soltanto chiuse in una bara.

Maria Teresa, comunque, aveva l’abitudine di trascorrere periodi nel convento delle carmelitane per rigenerare l’anima ed il corpo. Durante uno di questi soggiorni, dopo che Louise aveva preso i voti, affacciandosi alla finestra della camera che occupava in convento, la regina vide una piccola suora che attraversava zoppicando il cortile, trasportando un grosso mucchio di biancheria da lavare. Rivide l’amante di suo marito, che l’aveva accecata di gelosia e che lei aveva trattato con durezza. La regina pianse, vedendo come era ridotta la bella fanciulla, senza più gioielli, abiti lussuosi, ma soprattutto senza l’amore del re. La riflessione è molto semplice: così passano tutte le glorie del mondo effimero dell’apparire! 67


IL RIPOSO DELLE FAVORITE 68


IL RIPOSO DELLE FAVORITE Il piacere attraverso la storia

Non tutte le favorite reali ebbero una fine tragica ed una morte prematura. La maggior parte di loro venne allontanata quando godeva di ottima salute e trascorse una vita normale, ma agiata per la ricchezza accumulata per l’attività amorosa e sessuale. Nei primi tempi del regno di Giorgio I d’Inghilterra, tre ex favorite di sovrani defunti si incontrarono alla corte inglese: erano la duchessa di Portsmouth, di Dorchester e di Orkney, rispettivamente amanti di Carlo II, Giacomo II e Guglielmo III; erano solamente invecchiate, ma godevano di ottima salute. Come tre vecchie barche ancorate nel porto, le anziane dame si squadravano a vicenda. Ad un certo punto, la schietta duchessa di Orkney disse:”Chi avrebbe mai pensato che noi tre vecchie puttane ci saremmo ritrovate qui tutte insieme?”. Dopo l’esilio del suo amante, re Giacomo II, Catherine Sedley, duchessa di Dorchester,

aveva ricevuto un vitalizio da Guglielmo III. In seguito avrebbe dichiarato che “entrambi i sovrani furono gentili con lei (era stata nel letto dei due), le regine (ovviamente) erano solite trattarla male”. Giacomo II le aveva donato vaste tenute di terreni agricoli e da pascolo, ma dopo l’esilio del sovrano, la Camera dei Comuni aveva intenzione di confiscarglieli L’energica duchessa si oppose e presentandosi di persona davanti ad un tribunale espose le proprie ragioni: riuscì a vincere la causa e trattenere i terreni. A 40 anni, Catherine si sposò con un baronetto scozzese, Sir David Colyear, che fece di lei una dama rispettabile. Il baronetto scozzese era stato un ufficiale dell’esercito di Guglielmo III ed era molto rispettato, tanto che furono in molti a stupirsi di una simile scelta. Nonostante l’età, Catherine diede al marito due figli, sani e robusti. Il suo senso dell’umorismo e la 69


sua acuta intelligenza emerge chiaramente dal consiglio che era solita dare ai figli avuti da Colyear: “Se qualcuno vi dice che siete figli di una puttana, non potete farci nulla, perché è vero, ma se vi chiamano bastardi, battetevi fino alla morte, perché vostro padre è un uomo dabbene”. Elizabeth Villiers, duchessa di Orkney, non aveva mai ostentato a corte la sua posizione di amante di Guglielmo III, ma quando la regina Maria II Stuart nel 1694, a soli 32 anni, morì di vaiolo, lasciò una lettera indirizzata al marito Guglielmo, in cui lo rimproverava duramente per la sua relazione con Elizabeth. Gli ammonimenti dei defunti lasciano sempre un segno, così Guglielmo lasciò l’amante, ma con grande generosità le assegnò una rendita di 5.000 sterline annue e le donò 90 acri di terra in Irlanda; quando Elizabeth venne allontanata, aveva quasi 40 anni e non si era mai sposata. Nonostante la non più giovane età (all’epoca una quarantenne era di fatto una vecchia) e la mancanza di bellezza, per cui si diceva che roteava gli occhi come un drago, trovò marito. La donna sposò il rispettabilissimo George Hamilton, figlio minore del duca di Hamilton. Immediatamente, re Guglielmo lo insignì del titolo di conte e dunque la moglie Elizabeth divenne automaticamente contessa. Elizabeth, abituata ad espri-

mersi con sincerità, subito dopo avere conosciuto il futuro marito gli aveva detto di essere stata “ in ottimi rapporti (l’amante) con una certa persona (il re), ma non di voler sentire rimproveri o insinuazioni a quel proposito”. Il matrimonio fu felice e fecondo; la donna che dalla relazione con re Guglielmo non aveva avuto figli, a oltre quarant’anni (fatto straordinario per quel periodo) diede al marito tre figli, uno dopo l’altro e sopravvisse di ben trent’anni all’ex amante. Nel 1727, in occasione dell’incoronazione di Giorgio II, un testimone descrisse Elizabeth così: “Il suo posteriore era un cumulo di ciccia flaccida, mentre sul davanti esibiva un paio di tette assai cascanti e una grossa pancia; vi si aggiungano il modo inimitabile con cui roteava gli occhi e i capelli grigi che per giunta puntavano direttamente verso l’alto, e sarà impossibile immaginare uno spettacolo più divertente”. L’impietosa descrizione sfocia nel ridicolo e nulla uccide più della derisione; certo l’epoca non consentiva la chirurgia estetica, ma non dimentichiamo che certi interventi plastici di oggi giorno conducono spesso a risultati altrettanto ridicoli, o peggio, mostruosi. Se si aggiunge che per arrivare a tali orrendi risultati, la “vittima” ha speso consistenti somme di denaro, allora la risata diventa veramente atroce! 70


MORTE PER PARTO 71


MORTE PER PARTO Il piacere attraverso la storia

la sua è tirata da ben otto; con lei ci sono le sue sorelle, ma si tratta di uno spettacolo molto triste a vedersi: la sua grande bellezza ha perso tutto il sangue, è pallida, mutata, stravolta dal dolore, nonostante i 40.000 franchi di rendita annuale e lo sgabello di cui può vantarsi; desidera soltanto recuperare la salute e il cuore del re che ha perso”. Le perdite di sangue però non cessavano e giorno dopo giorno, quella che era stata la favorita, si indeboliva di più, finché dopo un anno, moriva all’età di soli ventidue anni. Re Luigi XIV, quando era prossima alla morte si recò a farle visita. Si racconta che si fosse seduto accanto al suo letto piangendo. Mademoiselle de Fontanges avrebbe detto: “Ora che ho visto le lacrime negli occhi del mio re, posso morire

Mademoiselle de Fontanges, la bellissima amante di Luigi XIV, morì in seguito al parto. Nel 1680, diede alla luce un figlio del re, che morì poco dopo la nascita. La puerpera sopravvisse, tuttavia l’emorragia non cessava. La splendida fanciulla che era, terribilmente indebolita, dopo parecchie settimane venne ridotta ad uno straccio e lasciò Versailles per recuperare le forze in un convento. Luigi XIV aveva poca pazienza con gli infermi e l’amante sperava di riconquistarlo tornando a corte nel pieno delle forze e con la recuperata bellezza. Madame de Sévigné così descriveva l’impietoso contrasto tra lo splendore del trasferimento di Mademoiselle de Fontangues e le sue precarie condizioni di salute:”Dispone di quattro carrozze tirate da sei cavalli ciascuna, mentre 72


ta a corte. Finalmente giunse la tanto sospirata chiamata e la favorita, trionfante, fece i bagagli per ritornare nei suoi lussuosi appartamenti a palazzo reale, per riprendere il ruolo che aveva dovuto abbandonare. Madame de Chateauroux si affrettò ad organizzare le punizioni per coloro che avevano ordito gli avvenimenti contro di lei e per quelli che avevano gioito della sua caduta in disgrazia. Tuttavia, prima di salire in carrozza per il grande rientro a corte, fu colta da una fortissima emicrania che la costrinse a letto. Delusa per essere stata costretta a posticipare il suo trionfale ritorno, attendeva impazientemente che il dolore al capo cessasse; invece, dapprima sopraggiunse la febbre e poi fu colta da convulsioni, che la portarono a grida strazianti. La sua bruciante ambizione, che aveva infiammato l’intera corte, divenne una debole fiammella e poi fredda cenere, perché morì. Il re rimase sconvolto ed il marchese d’Argenson scrisse: “Il nostro povero signore ha un aspetto tale da far temere per la sua vita”; Luigi XV aveva perso due amanti in due anni.

contenta”. Tuttavia, la storia fu smentita da molti cortigiani, poiché nel frattempo il re l’aveva dimenticata. Madame de Ventimille, l’amante di Luigi XV, nel 1743 gli diede un figlio sano, ma pochi giorni dopo il parto fu colpita da convulsioni che la condussero alla morte. Il corpo dell’odiata “puttana del re” fu inumato nella città di Versailles e collocato in una casa protetta da guardie armate. Quando i custodi si allontanarono momentaneamente per andare all’osteria, una folla inferocita penetrò all’interno dell’edificio e vilipese il cadavere. Anche la successiva amante di Luigi XV, Madame de Chateauroux, morì giovanissima. Poche settimane prima della sua fine improvvisa, Luigi XV era quasi arrivato in punto di morte, a causa di una severa febbre da cui era stato colpito durante una campagna militare. In quella circostanza, il re aveva seguito la richiesta dei preti, che lo avevano esortato ad allontanare Madame de Chateauroux, dopo averla spogliata di tutti i suoi titoli e privilegi. Quando poi il re superò la crisi e guarì, Madame de Chateauroux attese con trepidazione di essere richiama73


LA MALEDIZIONE DELLA VECCHIAIA 74


LA MALEDIZIONE DELLA VECCHIAIA Il piacere attraverso la storia

età o di essere cacciate ed umiliate dopo la morte del re. Il loro destino era assai più banale e per molti versi scontato: sopravvivevano e venivano abbandonate per fanciulle più giovani e fresche. Nei secoli passati, la inesorabile mano del tempo si abbatteva molto presto sulla bellezza femminile, che spesso sbocciava precocemente ed era già goduta in una età, oggi considerata da codice penale, da 12 a 14 anni. Mademoiselle de la Vallière, la bella bionda amante di Luigi XIV, all’età di soli 29 anni si ritirò tra le mura di un convento, per celare la sua bellezza ormai appassita. Samuel Pepys, una delle amanti di Carlo II, cominciò a sfiorire a 23 a causa di una malattia oggi assolutamente inconferente sull’aspetto

Lord Byron, sommo poeta inglese, scriveva: “Le impietose dita del tempo/hanno cancellato le linee su cui splendeva la bellezza”, ponendo fine alla brillante carriera di tante donne. A volte, la morte, scivolando silenziosamente lungo i corridoi dorati della reggia, andava oltre la camera del re per recarsi direttamente in quella in cui il sovrano si incontrava con l’amante. Allora, la defunta amante reale veniva portata via ancora calda e gettata in una fossa; subito dimenticata dai cortigiani che spostavano immediatamente la loro attenzione su colei che avrebbe preso il suo posto: non mancavano certamente le aspiranti in attesa. Tuttavia, la maggior parte delle favorite non aveva in sorte di morire tragicamente e repentinamente in giovane 75


ex-favorite che, da vecchie, trovavano nella religione l’antidoto ai peccati di gioventù. E mentre la maggior parte di loro si arrendeva consegnando la propria bellezza al nemico più potente, il tempo, alcune si battevano coraggiosamente fino all’ultimo. Oggi, quest’ultima categoria di donna è la più diffusa e la resistenza è certamente protratta dalla medicina e dalla chirurgia, ma attenzione: per quanto i tempi si allunghino, l’esito finale finisce per essere sempre il medesimo, vince il tempo. L’unica cura contro la vecchiaia, diceva il dottor Balanzone, nota maschera del carnevale bolognese, è morire giovani; rimedio certificato, ma con molte controindicazioni. Qui interviene l’intelligenza che, sola può impedire, di finire nel grottesco esibendo volti e corpi deformati da una chirurgia divenuta, a quel punto. ormai impotente. Gli antichi dicevano che se l’uomo ha paura del tempo, il tempo ha paura della Sfinge. Crediamo che nessuna donna, e tantomeno un uomo, posizioni nella Sfinge il concetto di bellezza; non resta che rassegnarsi e giocare bene le proprie carte fino a quando la giovinezza ci accompagna, poi si sa, viene sera a casa di tutti!

della persona. Lady Castlemaine un giorno incontrò il suo acerrimo nemico Il duca di Ormonde e gli augurò di venire smembrato, sfigurato ed impiccato dopo i peggiori supplizi. Il nobile ascoltò freddamente la ventinovenne favorita del re e cinicamente replicò: “Io non ho tanta fretta di augurarvi di mettere fine ai vostri giorni, Signora, spero solo di vivere abbastanza per vedervi vecchia”; la vecchiaia, per una donna che aveva basato la propria fortuna sulla bellezza della giovinezza, era vista come una vera maledizione. Quale fine facevano le amanti del re quando, non più giovani e belle, venivano allontanate? Questa è una domanda che oggi si potrebbero porre tante donne, che pur senza essere state le amanti di un re, hanno basato la loro carriera sugli attributi femminili. Molte conducevano una vita attiva lontano dalla corte, si sposavano, avevano dei figli, facevano visita agli amici curando le pubbliche relazioni. Si godevano i frutti che avevano dato l’uso delle loro grazie in belle residenze di campagna, elegantemente arredate, o addirittura in un castello, per le più abili e fortunate. Inoltre, erano numerose le 76


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Astrologia, Amore e Sesso

La Donna ACQUARIO: carattere e vita sentimentale 78


La Donna Acquario: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso

La donna di questo segno è costantemente proiettata verso il futuro; è sempre all’avanguardia, sempre modernissima ed anche nel modo di vestire e di presentare la sua immagine è decisamente anticonformista; il nuovo e l’eccezionale la attirano in ogni forma ed espressione. Ha una cattiva memoria ed il passato viene sepolto insieme ai ricordi, anche se può rievocare dettagli di situazioni che a chiunque sarebbero sfuggiti, perché minimamali. Questa donna pensa solo a quello che succederà, a quello che farà domani. Il domani è più importante dell’oggi e di ieri ed aspettando il domani non può che essere ottimista. Il suo è un ottimismo non sempre riconoscibile, profondamente radicato in lei, che ha la virtù di riuscire sempre a rinnovarsi; essendo ottimista è da considerarsi una idealista. E’ l’eccesso di ottimismo che la porta facilmente a sbagliare nella scelta delle persone, che lei non vede come sono in realtà, ma l’ansia per il domani la può condurre sull’orlo della nevrosi. Generalmente vuole fare tutto troppo in fretta; la sua è una corsa contro il tempo. Nel corso di una giornata riesce a fare tante cose, molte delle quali per gli altri, poiché un’altra delle sue virtù è l’altruismo. Il suo è un altruismo molto bello, metafisico, perché spesso inconscio, dal momento che si sente parte dell’universo e partecipa alle vicissitudini dei suoi simili con tutta se stessa. Avere un’amica dell’Acquario è una fortuna; è un’amica ideale, indulgente e sempre pronta a dare aiuto con piacere, per cui la sua amicizia è anche stimolante.

In sua compagnia ci sente realmente apprezzati e più importanti. Generalmente la donna dell’Acquario è intelligente, ama le arti, ha una cultura solida, con un profondo istinto sociale, che la porta a combattere la miseria e l’ignoranza, da lei considerata, non a torto, il peggiore di tutti i mali. Pochi uomini riescono a capire questo tipo di donna, che è veramente molto diversa dalle altre. Infatti, si interessa a tante cose, qualche volta troppe, sempre partecipe a nuove impressioni.

E’ una compagna deliziosa, che si rinnova sempre e non si annoia mai, ma deve trovare un uomo che condivida i suoi molteplici interessi, che ami come lei la libertà, che riesca a seguire i suoi voli di fantasia. Il suo amore non sarà mai una passione travolgente, perché lei manterrà sempre intatta la sua personalità e non si lascerà mai andare, per questo qualche volta potrà deludere il suo compagno, ma sarà sempre leale, buona, altruista e soprattutto divertente. 79


Non è facile trovare l’uomo che apprezzi simili caratteristiche e quindi accade che la donna dell’Acquario abbia difficoltà di scelta e questo la può indurre ad idealizzare un uomo qualunque. Alla lunga, quest’uomo, che non corrisponde al quadro che lei si è fatta, si stancherà di sostenere il ruolo del personaggio, che dovrebbe recitare su sua indicazione, ed apparirà per quello che è. A questo punto, la donna dell’Acquario lo abbandonerà delusa, ma senza fare drammi, semplicemente perché non si è dimostrato all’altezza delle sue aspirazioni.

menti è tale che riesce ad affascinare sempre qualcuno. Il suo interesse per gli altri viene avvertito come spontaneo ed autentico e quindi ognuno si sente immediatamente coinvolto e disposto a raccontarle i propri dispiaceri. in amore la donna dell’Acquario appare del tutto disinibita rispetto ai tabù convenzionali e non si preoccupa di ciò che pensa la gente; non è gelosa ed ha bisogno di un compagno simile perché il suo disimpegno pronunciato la porta sovente a tradire: non ritiene di commettere un’azione illecita se per un giorno cambia compagno. E’ una passionale, ma non una sentimentale e pertanto riesce a gestire con saggezza il suo lato istintivo nella sfera affettiva e sessuale.

La donna dell’Acquario passa attraverso molte esperienze prima di trovare l’uomo giusto, ma la sua speranza ed il suo ottimismo non vengono mai meno, così la straordinaria forza che ha di rinnovarsi non le fa sentire le delusioni e neppure il peso degli anni. Questa donna, non più giovane, si può innamorare come una ragazzina, ma senza nulla di patetico e di ridicolo: la sua freschezza di senti-

ACQUARI FAMOSE Kim Novak, Dalila Di Lazzaro, Farrah Fawcett, Carolina di Monaco, Vanessa Redgrave, Mia Farrow, Virginia Woolf, Camilla Cederna, Angela Davis, Oriella Dorella, Betty Friedan, Florinda Bolcan, Claudia Mori, Valentina Vezzali. 80


Astrologia, Amore e Sesso

La Donna CAPRICORNO: carattere e vita sentimentale 81


La Donna Capricorno: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso

Le nate in questo segno cercano sempre di raggiungere la vetta con arrampicamenti di ogni tipo. Queste donne sono malate di perfezionismo; vogliono essere le prime a scuola, le prime nella vita sociale e vogliono essere considerate dai loro uomini le uniche e le migliori al mondo. Per raggiungere queste vette non import se il cammino è faticoso: sono donne resistentissime, soprattutto moralmente, di uno stoicismo insuperabile e di una ambizione inalienabile. La donna del Capricorno odia lo spreco, la dispersione di energie e la perdita di tempo.

che le dia soprattutto la possibilità di andare avanti, per dimostrare di essere più brava delle altre. Quando lavora diventa una fanatica, e riesce sempre a sfondare, a diventare qualcuno. C’è anche la Capricorno pigra e misantropa, che vive chiusa in casa e non vuole vedere nessuno; taciturna e nemica del mondo, ma questo è un caso limite, che può a volte dar luogo a una doppia personalità, dove la prima si alterna alla seconda. Tuttavia, in ogni donna del Capricorno c’è il bisogno della solitudine; ha bisogno di stare sola qualche ora al giorno: la solitudine è per lei ossigeno, del quale si carica per respirare meglio quando sta in mezzo agli altri. La noia non esiste per questa donna; ha una vita interiore intensa ed è contemplativa: le basta un tramonto od una passeggiata nei giardini per sentirsi appagata. Non è una donna allegra, ma possiede un acuto senso dell’umorismo; non parla molto, ma quello che dice è sempre interessante. E’ molto indulgente verso gli altri e la sua indulgenza viene facilmente interpretata come debolezza: molte cose di questa donna sono interpretate dagli altri in maniera sbagliata. Sovente non si fa conoscere, in quando la sua profonda riservatezza e la paura di essere ridicola le impediscono di dimostrare quello che è, ciò che realmente vale. Odia ogni forma di dimostrazione, anche quelle affettive, che considera smancerie. Ha una innata avversità per le manifestazioni della vita moderna, per la pubblicità, per i frastuoni caotici, per l’esibizionismo. Nella vita della Capricorno tutto pro-

Se non lavora organizza il suo tempo libero, nel quale ama “giocare”. La sua vita sociale è brillante, perché organizzatissima: ha un lungo elenco di amici ed avvenimenti importanti e mai superficiali, a cui può partecipare. Per essere veramente contenta ( felice no, perché la felicità è una parola che non esiste nel suo vocabolario) dovrebbe lavorare, in un lavoro 82


cede a ritmo rallentato ed anche il risveglio amoroso avviene piuttosto tardi.

civettuolo. Per la donna Capricorno, anche se non se ne rende conto, l’amore ha sempre una base intellettuale: lo discute, lo analizza, le piacciono le amicizie amorose e detesta la passione che annebbia il cervello. Nessuna donna, come lei, ha più amicizie maschili, amicizie vere, poiché è un’ottima compagna e vuole essere considerata dall’uomo come una sua pari. E’ una donna con molto fascino, che ha successo con gli uomini; un successo che qualche volta detesta, perché vorrebbe che esistesse una umanità senza sesso. Se i colleghi di lavoro le fanno la corte o la considerano solo come femmina, si arrabbia moltissimo. Il lavoro è sacro per lei ed in quell’ambiente ritiene ogni complimento come una mancanza di rispetto.

Quando è molto giovane è maldestra, magra e priva di civetteria, studia molto e non è interessata ai ragazzi. Migliora con il passare degli anni e si mantiene sorprendentemente giovane fino a tarda età. Quando comincia a destare l’interesse degli uomini, perché diventata più femminile, e comincia a capire il gioco dell’amore, allora entra in scena il suo perfezionismo, che la spinge a voler eccellere anche in quel campo. Tenta di essere più carina delle altre, più desiderata ed allora diventa terribilmente civetta, vestendosi e truccandosi in maniera vistosa. Se invece vuole l’amore perfetto e l’uomo migliore, sarà serissima: rifiuterà tutti e cercherà solo il suo ideale; se non lo trova non si sposerà, ma si dedicherà ad un lavoro impegnativo: Per lei tutto è impegnativo perché non riesce a prendere niente alla leggera, ciò accade dai divertimenti alle relazioni, anche se è del tipo più

CAPRICORNI FAMOSE Marlene Dietrich, Ava Gardner, Joan Baez, Paola Borboni, Diane Keaton, Liliana Cavani, Monica Guerritore, Faye Dunaway, Katia Ricciarelli, Carla Bruni, Edwice Fenech, Iva Zanicchi. 83


Astrologia, Amore e Sesso

La Donna SAGITTARIO: carattere e vita sentimentale 84


La Donna Sagittario: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso

di avere sbagliato, che sanno tutto e che tendono ad idealizzarsi.

Questa donna ha un irrinunciabile senso della propria dignità ed ha un bisogno morboso di considerazione. Per lei il peggiore dei mali è quello di non avere una posizione che le permetta di vivere con la dignità che le è necessaria. Il bisogno di essere considerata non è solo orgoglio, ma un fatto psicologico più sottile. L’origine di tutto questo è da ricercarsi nel suo rispetto per tutto quello che è giusto, nella giustizia, come principio di ogni cosa. E’ giusto avere decoro della propria persona; è giusto essere considerati per quello che si vale. E’ giusto essere liberi: l’uomo è nato libero, come la donna, e la Sagittaria difende la propria libertà contro tutto, anche se è solo la libertà delle proprie opinioni. Lei considera la dignità di essere liberi come la base della propria esistenza. Il suo senso della giustizia si estende su tutto; è un ottima consigliera per i perseguitati e, credendosi sempre nel giusto, vuole avere ragione a tutti i costi. A questo segno appartengono le donne che non ammettono

In genere la Sagittaria è piena di umorismo ed è una compagna deliziosa, un’amica fedele che agisce sempre con il massimo tatto e considererebbe una qualsiasi azione scorretta contro il prossimo indegna per al propria dignità. Dice sempre la verità; le bugie le riescono male quando è costretta a dirle; in compenso percepisce immediatamente le bugie degli altri, per cui, con lei è impossibile fingere. Il suo intuito per la verità distrugge repentinamente ogni finzione. Dice sempre quello che pensa e se gli altri fanno altrettanto non si offende mai. 85


nell’indecisione sentimentale. Colleziona brevi amori, perché spera di incontrare finalmente l’uomo giusto. E’ difficile che perda la testa,; ha un curioso snobismo nella scelta dei suoi amici e la loro posizione sociale è molto importante per lei. Non è una donna passionale e preferisce l’amicizia amorosa; desidera che il suo uomo sia il compagno delle sue attività sportive e dei suoi viaggi.

Ama la polemica, ma polemizza sportivamente e la considera un fattore di vitalità, perché lei è soprattutto vitale ed adora la vita.

Questa donna ha una idea precisa del suo ideale: cerca l’uomo bello, divertente e ricco, perché pur non essendo una femmina interessata, spende con grande facilità. Generalmente gli uomini ricchi non sono divertenti e qui cominciano le difficoltà della sua vita sentimentale. La Sagittaria è insofferente verso l’uomo importante che la corteggia, ma non la diverte; irritata verso il povero ragazzo che non è nessuno, ma la diverte perché tanto spiritoso; così trascorre il suo tempo

SAGITTARI FAMOSE Maria Callas, Christina Onassis, Liv Ullman, Edith Piaf, Jane Fonda, Laura Antonelli, Gigliola Cinquetti, Simona Marchini, Ilona Staller, Cristina di Svezia, Irene Grandi, Kim Basinger. 86


Astrologia, Amore e Sesso

La Donna SCORPIONE: carattere e vita sentimentale 87


La Donna Scorpione: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso

La donna nata in questo segno ha una natura passionale, che arriva sempre agli estremi nella bontà, nella cattiveria, nell’amore e nell’odio. Conoscerla non è facile , perché si nasconde dietro un’apparenza altera, anche se vive in funzione dei suoi sentimenti. Poiché non vuole che si scopra il suo mondo interiore, tiene sempre gli altri ad una certa distanza. Il suo mondo interiore qualche volta fa paura a lei stessa perché è animato da passioni troppo forti, contorte attraverso istinti primordiali. Così, tiene più di ogni altra cosa alla sua vita privata, che difende con decisione e questa sua modalità viene interpretata come arroganza, portandola a non essere molto amata dalla gente.

mondo costituito da chi ama. Il suo senso della realtà è straordinario e non si abbandona mai a sogni, accettando stoicamente anche verità crudeli. Un senso della realtà così sviluppato può degenerare in cinismo, ma sarà sempre espresso nobilmente, perché una delle sue qualità fondamentali è la signorilità. La donna Scorpione reagisce con rapidità ad ogni minimo attacco e fa tutto molto sul serio. Questo stato d’animo le procura angosce che la fanno inevitabilmente soffrire. Per lei niente è un gioco e tutto deve riuscire perfettamente; in tutto si butta anima e corpo,, mente e cuore, come se andasse alla guerra. E’ una donna veramente coraggiosa e questa è una sua caratteristica fisica e morale, che la porta a non avere paura della morte, anzi il mondo misterioso dei morti la attrae. La donna Scorpione sa dare il meglio nei periodi di emergenza, dove sa dosare tensione e calma. Quando ama si dedica interamente all’uomo amato e colui che è stato amato da lei difficilmente sarà felice con un’altra, perché ricorderà sempre questa donna vibrante ed ardente, per la quale era l’uomo più intelligente ed affascinante dell’universo. Accanto a questa donna, ogni uomo si sente valorizzato e questo non perché lei non si accorga dei suoi difetti, ma perché la serietà e l’impegno con il quale ama esigono che l’uomo sia

Lei non si concede mai alla platea dei conoscenti e risveglia in molte persone un certo complesso d’inferiorità, perché non ha bisogno degli altri, ma le basta il suo 88


perfetto, e se non lo è usa tutti i mezzi in suo possesso per farlo diventare migliore. L’oggetto del suo amore viene difeso strenuamente, con ogni sacrificio, contro tutto e tutti. Il suo spirito di sacrificio può a volte degenerare e trasformarsi in masochismo.

tamente, di abbandonare una certa durezza e di ridimensionsre il suo orgoglio. Lei è sempre tormentata dalla gelosia; basta un niente per farla disperare ed indurla a commettere errori grossolani, che le possono fare perdere l’uomo che ama. Questa donna ha il sacrificio nel suo destino ed in un modo o nell’altro si sacrifica sempre. Privata dell’amore dell’uomo per la quale si è sacrificata diventa una naufraga aggrappata al suo ultimo pezzetto di orgoglio. Gli eccessi sono congeniali alla sua indole e se si lascia andare può toccare il fondo e perdersi. Nella sessualità è spesso sofisticata e talvolta patologica ed il suo peggior nemico è la noia.

La moderna psicologia sostiene che la tendenza masochista è sempre accompagnata da una tendenza al sadismo ed infatti quest’ultima si esprime facilmente nella vita affettiva di questa donna. La “vamp” che rovina gli uomini, che usa il suo potere di seduzione, che si vendica di loro abusando del suo fascino, è quasi sempre una donna Scorpione, perché la vendetta le appartiene come un suo diritto. Il desiderio di vendicarsi non si trasformerà mai in un perdono per chi l’ha fatta soffrire e disprezzata. L’amore è il cardine dell’esistenza della donna Scorpione: per amore è capace di cambiare comple-

SCORPIONI FAMOSE Monica Vitti, Virna Lisi, Grace Kelly, Indira Gandhi, Marie Curie, Elke Sommer, Enrica Bonaccorti, Dacia Maraini, Valeria Moriconi, Nada, Maria Antonietta (regina di Francia). 89


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Passiamo ora alla GEO ESCORT più cliccata di Aprile, un corpo mozzafiato, curve che ti faranno perdere la testo, ti presentiamo Beatrice Love da SANREMO. Amante dei preliminari, è un riferimento per le tue serate all’insegna della classe e del glaumor!

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Per la categoria GEO TRAV ESCORT, vi presentiamo Sultana da TORINO. Di origini francese ma cresciuta in Italia, amante del BDSM, ti aspetta per rendere unici i tuoi momenti hot!

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La bellissima Padrona Rebrecca Rodrigues da BRESCIA si aggiudica quindi la GEO MISTRESS TRAV piĂš cliccata di questo mese. Padrona autoritaria e inflessibile esperta per giochi S/M e di ruolo, dominazione e sottomissione. Perfetta anche per i principianti.

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Dominatrix Medusa da MILANO è la GEO MISTRESS di Aprile. Domina indiscussa, austera e bellissima, esperta in molte pratiche BDSM, è disponibile per i tuoi momenti di pura trasgressione e perversione. Contattala subito!

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I Paesi dove essere gay è punito con la pena di morte

ed è prevista la pena di morte come punizione massima per due uomini che fanno sesso. In Arabia Saudita la severa legge islamica della Sharia, bandisce i rapporti sessuali tra uomini: le relazioni sessuali al di fuori del matrimonio, comprese le relazioni omosessuali, sono illegali e la pena per un uomo sposato è considerata la morte per lapidazione. In Somalia ci si divide tra codice penale, che prevede l’incarcerazione per i gay e la Sharia. Questo è invece il terribile codice penale del Sudan: “chiunque commetta sodomia sarà punito con cento frustate e sarà anche soggetto a cinque anni di reclusione. Se l’autore del reato viene condannato per la seconda volta, sarà punito con altre cento frustate e la reclusione per un mandato che non può superare i cinque anni. Se l’autore del reato è condannato per la terza volta, sarà punito con la morte o l’ergastolo“.

Due settimane fa il Brunei ha fatto entrare in vigore la lapidazione per gli omosessuali. Ma il Brunei non è, purtroppo, l’unico Paese a distinguersi per questo triste primato. Infatti, la pena di morte per chi è gay è presente in altri 10 Paesi nel mondo mentre l’omosessualità è considerata reato in ben 70 Paesi, incredibile. Secondo i dati ILGA, i Paesi in cui la pena di morte per le persone LGBT è attuata sono i seguenti: Afghanistan, dove la legge non contempla la pena di morte per il sesso gay (a meno che non ci si trovi in località rurali, dove vige la Sharia), ma ‘giustifica’ il delitto d’onore per le persone della comunità arcobaleno. Ovvero, se un membro della famiglia uccide un parente in quanto gay o lesbica o transgender, finirà in galera ma non per più di due anni. In Iran c’è la pena di morte per il sesso tra due uomini e di cento frustate per il sesso tra due donne. In Mauritania il codice penale del 1984 c’è la pena di morte tramite lapidazione pubblica per qualsiasi musulmano adulto che compie atti indecenti e contro natura. Le donne invece rischiano due anni di galera. Anche in Nigeria la Sharia ha preso il sopravvento: per gli uomini pena di morte, per le donne prigione e frustate.

Non si distinguono certo per umanità gli Emirati Arabi Uniti tutti gli atti sessuali al di fuori del matrimonio eterosessuale sono vietati e Dubai punisce la sodomia con una pena fino a 14 anni di reclusione, mentre Abu Dhabi punisce la sodomia con una pena fino a 10 anni. Anche qui tutto cambia con la Sharia, che prevede la pena di morte. Infine, citiamo lo Yemen, dove l’attività sessuale tra uomini è punibile con 100 frustate e fino a un anno di prigione, mentre il sesso tra donne è punibile con la reclusione fino a tre anni. Gli uomini sposati condannati per omosessualità, invece, sono condannati a morte.

In Qatar, chiunque faccia sesso con un uomo di età superiore ai sedici anni senza costrizione, violenza o astuzia deve essere punito con la reclusione per un periodo che può arrivare ai sette anni 100


Miss Perù Trans 2019: vivi le emozioni con noi!

parte. Si tratterà di un evento unico e di alta classe, che coprirà diversi campi: talento, bellezza, intelligenza, lavoro e supporto alla difesa e alla promozione dei diritti umani della comunità LGBT*.

In una pillola di alcuni giorni fa, vi avevamo comunicato in anteprima che Il Piccole Magazine sarà sponsor ufficiale del concorso di bellezza Trans più importante del bellissimo Perù: Miss Perù Trans, ma cerchiamo di conoscere meglio questo concorso.

Questi temi ci stanno molto a cuore, e per questo siamo lieti di confermare la nostra partecipazione al concorso e mettere a disposizione tutti i nostri mezzi per poter aiutare le donne trans del Perù a far sentire la loro voce e mostrare il potere per cui stanno lottando. Per fare ciò e per farvi conoscere meglio questo concorso, pubblicheremo interviste esclusive agli organizzatori, alle vincitrici della scorsa edizione e alle ragazze che rappresenteranno i loro Paesi quest’anno per vincere il titolo tanto ambito. Oltre alle interviste, Il Piccole Magazine ti porterà al concorso, con la qualità che ci distingue da anni, e che viene mantenuta all’interno dei media digitali che forniscono supporto e fungono da eco per promuovere lo sviluppo integrale di tutte le attività che lottano e difendono l’uguaglianza dei diritti umani della comunità LGBT*.

Alla sua seconda edizione, il Miss Perù Trans vanta la collaborazione con personaggi di grande importanza e rilevanza non sono per la comunità LGBT* ma per tutto il mondo. Alla guida infatti troviamo la Corporazione Lucrezia Black, tante organizzazioni di attivismo, ma anche stilisti di alta moda e specialisti di bellezza. Chi ci segue sa che tra i nostri obiettivi c’è sempre stato l’aiuto e il supporto alla comunità LGBT* e, attraverso il nostro team tecnico composto da professionisti in vari settori, siamo andati avanti con la massima determinazione per conoscere, partecipare e migliorare la visione della donna trans nel mondo. Per questo abbiamo abbattuto le barriere geografiche e linguistiche per partecipare a questo evento magico peruviano.

Cerchiamo sempre di essere in prima linea nei migliori eventi, nelle informazioni e per farti divertire divertimento, e per questo ti invitiamo a seguirci attraverso il nostro sito internet e i nostri social, dove potrai esprimere la tua opinione.

Il Perù è un paese che, in modo molto organizzato, ha messo in funzione la macchina del concorso, che è risultato sin da subito, il più importante del suo genere nel Paese, e senza dubbio, un concorso di esempio per tutta l’America Latina e il mondo. Con un bellissimo lavoro di squadra tra registi e organizzatori, il Miss Perù Trans ha confermato la seconda edizione con grandi sorprese e un team multidisciplinare di cui siamo molto fieri di fare

Per concludere non ci resta che fare un in bocca al lupo a tutto lo staff e alle concorrenti del Miss Perù Trans, e darti appuntamento ai prossimi aggiornamenti! 101


fiesto el talento, la belleza, la inteligencia y la labor y apoyo hacia la defensa e impulso de los derechos humanos de la comunidad LGTBQIA.

De nuevo Il Piccole Magazine rompiendo las barreras de la geografía italiana y los idiomas, esta vez con la intención de llegar a horizontes mucho mas lejanos donde la voz de la comunidad LGBTQIA también se siente con gran poder y determinación, y se pone de manifiesto a través de los concursos de belleza de la comunidad sexodiversa. En esta oportunidad, la redacción de Il Piccole Magazine hace del conocimiento de todos nuestros seguidores y espectadores, que seremos Sponsor Oficial del consurso de belleza trans más importante del hermoso país del Perù: MISS PERU’ TRANS, dirigido de la mano de personas de gran importancia y relevancia a nivel empresario como la Corporación Lucrecia Blak, así como organizaciones de activismo, y la participación de diseñadores de alta costura, y especialistas belleza.

En este año 2019, Il Piccole Magazine, un medio digital de comunicación por excelencia de la comunidad sexodiversa a nivel mundial, con una larga trayectoria a través del tiempo, se hace presente para elevar la voz y dejar en evidencia el poder que va tomando n manera positiva la mujer trans en la comunidad de Perù y que incide directamente en la región y los habitantes de habla hispana de todo el planeta. Ya Il Piccole Magazine se prepara al maximo como siempre, con diversas actividades que incluyen desde entrevistas exclusivas a personajes de la organización, como a las chicas que han sido coronadas como ganadoras en su primera edición en el 2018, así como las chicas que actuarán este año como concursantes, representando a sus estados con el fin de alzarse con el título de la mujer trans mas bella del Perù.

Desde hace algún tiempo, através de nuestro equipo técnico integrado por profesionales en diversos ámbitos, hemos ido avanzando con la máxima determinación de conocer, participar y engrandecer la belleza de la mujer trans del mundo, y en este caso particular, nos trasldaremos a la gala de este mango evento del Perù, país que de manera muy organizada ha puesto en marcha la maquinaria del evento que ha sido desde su primera edición, y es aún en el presente año 2019, el más importante de su clase en ese país, y sin duda, un certamen ejemplo para toda América Latina y el mundo.

Desde ya, deseamos hacerles saber que la redacción de Il Piccole Magazine llevarà a ustedes, todo el seguimiento del evento, con la calidad que nos ha destacado durante años, y que se mantiene dentro de los medios digitales que brindan apoyo y sirven de eco para impulsar el desarrollo integral de todas las actividades que promueven y defienden la igualdad de los derechos humanos de la comunidad LGTBQIA.

De la mano de sus directores y organizadores, el Miss Perù Trans 2019 está en pleno proceso, confirmando ya la su segunda edición de este certamen, donde se deja en alto no solo la grandeza y perfección de un equipo multidisciplinario para realizar un evento de tal magnitud, sino también, un certamen de alta categoría donde se ponen de mani-

Siempre a la vanguardia de los mejores eventos para tu información y deleite, Il Piccole Magazine, sigue contigo en esta importante carrera. Te invitamos a seguirnos a trvés de nuestra pagina web www.ilpiccolemagazine.tv, www.ilpiccolemagazine.com y nuestras redes sociales donde puedes compartir tu opinión. 102


25 Aprile: libera i pinguini!

Oggi, 25 Aprile, si celebrano due feste molto importanti: una tocca la storia mentre l’altra la natura. Stiamo parlando della festa della Liberazione e della giornata mondiale dei pinguini, e come sempre vogliamo mostrarvi come rendere unica e trasgressiva questa ricorrenza.

Ora però vogliamo dare un tocco trasgressivo a questa giornata, ed ecco che spunta nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi” il nostro pinguino. Si tratta dello Stimolatore Clitorideo Satisfyer Pro Penguin Next Generation firmato Satisfyer. Questo elegante stimolatore massaggerà il vostro clitoride con una tecnologia moderna a pressione d’aria. Usarlo è semplicissimo: basta appoggiarlo sul clitoride e le sue vibrazioni d’aria ti faranno provare un piacere unico e intenso. La testina è in silicone e si carica con un cavo usb.

Ma prima facciamo qualche cenno storico e spieghiamo meglio cosa festeggiamo…Per quanto riguarda la festa della Liberazione, si tratta di una festa nazionale italiana, fondamentale appunto per la nostra storia. Assume un particolare significa politico e militare in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione nazista.

Per rendere indimenticabili e ancora più potenti gli orgasmi, usa il Gel Stimolante Clitoride a base acquosa Orgasmic Touch della linea Lube4Lovers. Inoltre ti ricordiamo che è molto importante pulire e mantenere privi di batteri tutti i tuoi sex toys, prima e dopo il loro utilizzo. Per questo particolare Penguin, ti consigliamo l’Igienizzante Nexus Wash Spray. Si tratta di un toy cleaner senza profumi e sicuro per l’uso con tutti i materiali. Nexus Wash è una miscela attiva di ingrediente antibatterici naturali di prima qualità adatti anche alle pelli sensibili.

Per quanto riguarda invece la giornata mondiale dedicata ai pinguini, è stata scelta questa data perché segna la loro migrazione. Questi uccelli marini dalla camminata goffa e simpatica sono, secondo gli esperti, una specie a rischio di estinzione. La giornata è stata quindi scelta per sensibilizzare il popolo e per cercare di proteggere le 18 specie di pinguini che non volano ma che si sono specializzati nella pesca.

Ora non ti resta che “salvare e liberare” un pinguino e festeggiare! Buon 25 Aprile! 103


Novità dal mondo: vivi con noi le emozioni del Miss Perù Trans!

Di nuovo vogliamo rompe le barriere della geografia e della lingua italiana, questa volta con l’intenzione di raggiungere orizzonti molto più distanti, dove la voce della comunità LGBTQ* si sente con grande potere e determinazione, e si rivela attraverso i concorsi di bellezza della comunità trans.

In questa occasione, la redazione de Il Piccole Magazine comunica in anteprima assoluta, a tutti i lettori e agli spettatori, che saremo gli sponsor ufficiali del concorso di bellezza Trans più importante dal Perù: MISS PERU’ TRAN. Continua a seguirci e scopri tutti i dettagli del concorso!

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Gli ospiti del 34° LOVERS FILM FESTIVAL Torino LGBTQI Visions

con Forty Shades of Blue il Gran Prix della giuria al Sundance Film Festival. Sarà presente anche Asia Argento che presenterà “Antologia Analogica” un’esposizione che la vede protagonista come fotografa. La mostra, a cura di Stefano Iachetti ed organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, offre al pubblico una parte del mondo di Asia, attraverso autoritratti, volti, suggestioni, colori ed elaborazioni grafiche.

Il mese scorso vi abbiamo dato notizia che a Torino si svolgerà dal 24 al 28 aprile, presso il Cinema Massimo – MNC, LOVERS FILM FESTIVAL. Si tratta del più antico festival sui temi LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo. Quest’anno è dedicato a MarTi (Marta Gianello Guida), Lino Manfredi, Max Croci e a Karl Du Pignè. L’edizione 2019 del Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, sarà all’insegna di uno spirito cinefilo, militante e pop. Si concentrerà sul tema della visibilità LGBTQI attraverso i concorsi cinematografici, gli eventi speciali e collaterali. La madrina dell’edizione di quest’anno sarà l’attrice Alba Rohrwacher, nota al grande pubblico per aver recitato in alcuni tra i più importanti film degli ultimi anni nel panorama cinematografico italiano.

Infine, a curare la serata/spettacolo di chiusura sul cinema LGBT con Monica Guerritore sarà invece Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai della rassegna, e consulente scientifico dell’edizione di quest’anno. Come da tradizione Lovers non avrà come protagonista solo il grande cinema internazionale ma anche la musica. Saranno infatti tanti gli ospiti presenti: Samuel, volto storico dei Subsonica, Drusilla Foer, fenomeno virale del web e icona internazionale di stile e Myss Keta, controversa, misteriosa e provocatoria star della musica elettronica young, famosa anche per calcare la scena mascherata.

Gli ospiti d’onore del festival saranno due volti iconici del cinema internazionale: Helmut Berger l’attore più amato da Luchino Visconti e Giancarlo Giannini, uno fra i più poliedrici interpreti del cinema italiano. Un altro ospite molto atteso sarà anche il regista newyorchese Ira Sachs, consulente creativo per Sundance Director’s Lab e professore alla Columbia University School of Film. I suoi film sono stati proiettati a Berlino, Toronto, New York, Rotterdam e Londra e nei maggiori festival LGBTQI mondiali. Ha vinto nel 2005

Queste sono solo alcune delle chicche che vi aspettano al LOVERS FILM FESTIVAL, abbiamo solo un consiglio da darvi: andate e vivetelo tutto a 360°, non ve ne pentirete! Piccole Magazine non mancherà e vi aggiornerà con i film premiati a conclusione della kermesse. 105


Grazie per aver reso unica la nostra Pasqua!

La sexy community “Amici dei Trasgressivi” è cresciuta molto nel periodo di Pasqua e vuole ringraziare tutti i suoi utenti per aver reso unica questa festa! In questo periodo infatti tra gli Avatar sono spuntate diverse orecchie da coniglio, ma le novità sono tante.

– C’è la nuova videochat che permette il contatto immediato tra gli “amici” della Community!

Potrai infatti aggiornare il tuo Avatar con accessori divertenti, look originali e unici e se non sei convinto potrai tornare indietro e ripartire dal tuo ultimo salvataggio!

– Il sito è interamente “responsive”, cioè si adatta ad ogni tipo di dispositivo mobile e non (tablet, smartphone, pc, notebook, laptop) con cui vorrai connetterti. Potrai anche rispondere agli annunci, inviare e ricevere messaggi, votare i tuoi “amici” e commentare le foto.

– Il pratico calendario presente sul blog ti permette di creare eventi e dare appuntamenti, scegliendo il giorno e il luogo di incontro.

Non aspettare ancora, divertiti a conoscere nuovi amici e sentiti libero di essere te stesso: tanti nuovi sexy amici e amiche ti stanno aspettando nella Community “Amici Dei Trasgressivi“, per nuovi ed indimenticabili incontri!

Inoltre se non sei ancora iscritto/a alla sexy community “Amici dei Trasgressivi” ecco alcuni validissimi motivi per farlo subito: – Per ogni iscritto c’è una fotogallery in cui pubblicare foto personali, con la possibilità di condividerle solo con gli “amici” più stretti. 106


Vivi con noi una Pasqua “Trasgressiva”!

Tenga Egg è facile da usare, basta aprire il guscio seguendo le istruzioni, aggiungere all’interno della fessura il lubrificante che trovate incluso nella confezione, posizionarlo sulla punta del pene e iniziare a muoverlo su e giù lasciandoti trasportare dalle fantasie erotiche.

Domani si festeggia Pasqua, una ricorrenza molto sentita in tutto il nostro Paese. E anche le fantastiche ragazze di Piccole Trasgressioni, come ogni anno, hanno deciso di celebrarla a modo loro! Come? Facendo un po’ le maliziose e indossando sexy costumini a tema pasquale, orecchie da coniglietta e così via. E come nella miglior tradizione pasquale, se c’è chi si diverte a cercare il cestino pieno di uova colorate da portar poi a far benedire e mangiare, tu cosa ne pensi di divertirti cercando nel sito di Piccole Trasgressioni le ragazze che hanno deciso di farti questa sorpresa hot?

Per te che vuoi sentirti seducente e stupire qualcuno di speciale a Pasqua, con il Costume Da Coniglietta Sexy Con Piume Bianche di Music Legs potrai far vedere le tue meravigliose forme. Il mini abito senza spalline con coda a rondine è il simbolo della seduzione, ed è nato per celebrare le “Conigliette Playboy“, simbolo della femminilità. Concludiamo con un best-seller del piacere femminile: il vibratore rabbit, cioè “coniglio”! Le due estremità infatti possono ricordare le orecchiette del simpatico animale. Lasciati conquistare dal VIBRATORE RABBIT DESIGN PUNTO G CLITORIDE SILICONE ROSA BARBARA – SVAKOM, un nuovissimo rabbit di medie dimensioni. E’ consigliatissimo per la stimolazione del punto G e ottimo per quella clitoridea. E’ dotato di 8 modalità diverse di vibrazione compresa la SVAKOM ossia `Modalità intelligente’. Questa genera degli impulsi intelligenti in base al vostro corpo per rendere l’esperienza di utilizzo ancora più appagante.

In più, anche il sexy shop “I Trasgressivi” ci mette del suo e ti vuole stuzzicare a vivere questi giorni di festa in modo un po’ alternativo. Nello shop online e in Boutique troverai infatti una serie di sex toys e vestiti tutti a tema pasquale, non farteli scappare! Iniziamo con MASTURBATORE EGG CLOUDY – TENGA un insospettabile ovetto che nasconde al suo interno un uovo in elastomero, molto flessibile e dotato di una serie di nervature e rilievi diversi in base al modello di Egg. Ti stimolerà delicatamente e profondamente: lasciati trasportare dalle nuvole di piacere di questo ovetto. Grazie alla sua struttura interna potrai sperimentare sensazioni completamente nuove e decidere se farlo da solo o – perché no? – in compagnia del partner.

Vivi con noi una Pasqua “Trasgressiva”! Buon divertimento! 107


Safira Bengell, signora della diversità culturale brasiliana

Riportiamo tradotto in italiano il bell’articolo che il sito AnnDoBrasil ha dedicato alla nostra Safira Bengell, icona Lgbt mondiale e inviata speciale per Piccole Magazine in Brasile. La Bengell è una delle attiviste della diversità culturale più rappresentative nel nostro Paese e all’estero, dove ha anche fatto una brillante carriera in teatri, TV e film. La Comendadora Safira Bengell è un’attrice, produttrice culturale e direttrice artistica. Una guerriera nord-orientale, considerata la “Signora della diversità culturale brasiliana”. Nata a Teresina (PI), ha iniziato come editorialista sociale. È venuta a Rio de Janeiro negli anni ’70 e, essendo stata espulsa dalla casa di un parente, ha vissuto per strada e Alcione (la cantante) l’ha aiutata dandole da mangiare. Ha dormito dove oggi c’è il Sambódromo e sulle scale del Teatro João Caetano e faceva frequenti passeggiate a Cinelândia, perché amava vedere gli artisti travestiti dell’epoca. Ha attraversato le vie dell’arte come prima copertina di Maria Alcina (usando appunto il nome artistico di “Maria Alcina”) ma presto cambiò il suo nome in Safira Bengell. Ha partecipato al Club del Ballo e ha lavorato ai palchi dei migliori nightclub di Praça Mauá. Ha lavorato al Rival Theater, Brigitte Blair, Casanova, Bolero in Avenida Atlântica e in innumerevoli case per spettacoli nella meravigliosa città di Copacabana e São Paulo. La Bengell è una delle più importanti attiviste di “Cultural Diversity” nel nostro paese e all’estero, dove ha anche fatto una brillante carriera in teatri, TV e cinema. Ha lavorato insieme a Christian da Sica, Michele Placido e Leo Gullotta, con cui ha presentato il Gay Pride Jubilee 2000, a Roma. Inoltre ha lavorato in TV con Iva Zanicchi, Alberto Castagna, Massimo Giletti. Ha partecipato a sfilate di moda come quella della celebre stilista Chiara Boni ed è stata invitata alle feste alla Maison di D&G, suoi amici a Milano. In questa città, è stata la proprietaria della famosa show house Americana Disaster e per il suo successo ha anche vinto il premio “La regina

della notte”, assegnato dall’importante rivista Vip. Ha anche lavorato con famosi fotografi italiani come Sérgio Caminata e Carlos Lavatori. Nel 2008, è tornata in Brasile e ha lavorato come presentatrice in TV Band a Teresina. Safira Bengell detiene il titolo di Comendadora, dal momento che ha ricevuto un’onoreficenza: la Medaglia del Merito del Rinascimento, concesso dal governo dello Stato del Piauí, per l’attivismo culturale e le azioni umanitarie. Combattente, ha creato la giurisprudenza nella giustizia del Piauí ed è stata la prima in Brasile ad avere il diritto di modificare il nome e utilizzare quello artistico nei documenti. Attualmente, il diritto è stato esteso a tutti, a titolo gratuito. È stata una delle fondatrici della creazione del Comitato tecnico della cultura LGBT del MinC, essendo la prima artista “Travestita” ad avere un ruolo nella società civile. Safira Bengell è stata la prima artista trasformista del nord-est ad essere al centro della scena artistica nazionale e ora torna sul palco di Teresina, nello spettacolo di sua creazione, “LES GIRLS FOREVER”, con un cast fantastico. Lo spettacolo musicale “Les Girls Forever” porta parte della storia e della memoria dei pionieri travestiti e artisti brasiliani che sono emersi durante la dittatura militare (anni ’60 / ’70). Rivoluzionari, i travestiti (come sono diventati più noti) sono considerati espressione culturale, un “fenomeno” nato in Brasile, ammirato e imitato in tutto il mondo! Un grande successo sui generis che ha affollato i teatri, locali notturni nazionali e internazionali. Inviti a TV, riviste, influenti concorsi di bellezza, grandi danze di carnevale in tutto il Brasile. Il “travestito” è un riferimento culturale perché detta i comportamenti e la moda fino ad oggi qui e all’estero. E questo stile di show, caratterizzato da lusso e glamour, è il “tonico” per il mondo dello spettacolo; genera posti di lavoro e reddito per artisti di fama nazionale e valorizza gli artisti locali che sono inclusi in ogni città.

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Safira Bengell, dama da diversidade cultural Brasileira La Bengell é uma das mais representativas ativistas da Diversidade Cultural em nosso país e no Exterior onde também fez uma brilhante carreira nos teatros, TVs e cinema. A comendadora Safira Bengell é atriz, produtora cultural e diretora artística. Uma nordestina guerreira, considerada a “Dama da Diversidade Cultural Brasileira”. Natural de Teresina, (PI), começou como colunista social. Veio ao Rio de janeiro na década de 70 e, sendo expulsa da casa de uma parente, esteve em condição de rua sendo que Alcione (a cantora) a ajudava com alimentos. Dormia onde hoje é o Sambódromo, e nas escadarias do Teatro João Caetano além de frequentes passeios na Cinelândia, pois amava ver as artistas travestis da época. Seu ícone, Rogéria! Enveredou pelos caminhos da arte como a primeira cover de Maria Alcina (usava o nome artístico de “Maria Alcina”). Logo mudou seu nome para Safira Bengell. Participou do primeiro quadro Eles e Elas, no Clube do Bolinha. Trabalhou nos palcos das melhores casas noturnas da Praça Mauá. Trabalhou no Teatro Rival, Brigite Blair, Casanova, Bolero na Avenida Atlântica e em inúmeras casas de Espetáculos na cidade maravilhosa. casas de Copacabana e São Paulo. La Bengell é uma das mais representativas ativistas da Diversidade Cultural em nosso país e no Exterior onde também fez uma brilhante carreira nos teatros, TVs e cinema, chegando a trabalhar ao lado de Cristian di Sica, Michelle Plácido e Leo Gulota, com quem apresentou o Gay Pride Jubileu 2000, em Roma, e na Tv com Iva Zanichi, Alberto Cartanha, Máximo Gillete. Participou em desfiles de modas como o da renomada estilista Chiara Boni; foi convidada das festas na Maison de D&G, seus amigos em Milão. Nesta cidade, era sócia proprietária da famosa casa de shows de transformistas American Disaster e pelo sucesso, chegou a ganhar o prêmio de “Rainha da Noite”,

concedida pela importante Revista Vip. Também fez trabalhos com os conceituados fotógrafos italianos como Sérgio Caminata e Carlos Lavatori. Em 2008, retornou ao Brasil e trabalhou como apresentadora apresentadora na TV Band (em Teresina). Safira Bengell detém o título de Comendadora, pois ela recebeu uma honraria: a medalha do Mérito Renascença, concedida pelo Governo do Estado do Piauí, pelo ativismo cultural e ações humanitárias. Lutadora, criou jurisprudência na justiça do Piauí e foi a primeira no Brasil a ter o direito de poder modificar o prenome e usar o artístico nos documentos. Atualmente, o direito estendeu-se a todos, gratuitamente. Foi uma das articuladoras da criação do Comitê Técnico de Cultura LGBT do MinC, sendo a primeira artista travesti ter assento como sociedade civil neste comitê. Safira Bengell foi a primeira artista transformista nordestina a ter lugar de destaque no cenário artístico nacional e, agora, retorna aos palcos em Teresina, no show de sua criação, LES GIRLS FOREVER, com grandioso elenco. O espetáculo musical Les Girls Forever, traz um pouco da história e da memória das pioneiras artistas travestis e transformistas brasileiras que surgiram na época da ditadura militar (anos 60/70). Revolucionárias, as travestis (como ficaram mais conhecidas) são consideradas expressões culturais, um “fenômeno” nascido no Brasil, admirado e imitado em todo o mundo! Sucesso sui generis lotando teatros, casas noturnas nacionais e internacionais. Convites para TVs, revistas, influenciando os concursos de beleza, grandes bailes de Carnaval pelo Brasil, etc… O travesti, é referência cultural, ditando comportamentos e moda até hoje aqui e no exterior. E este estilo de show com luxo e glamour é a tônica do espetáculo; com geração de emprego e renda para artistas de renome nacional e valorizando os artistas locais que são incluídos em cada cidade. 109


Oggi si festeggia il CAKE and CUNNILINGUS DAY!

Oggi, 14 aprile, è una giornata molto particolare: si festeggia infatti il Cake and Cunnilingus Day, una giornata tutta dedicata al piacere femminile, nata in risposta allo “Steak and BlowJob Day” del mese scorso, rivolto agli uomini. Ma la “cake”, cioè torta, cosa c’entra? Beh, a quanto si legge sul sito ufficiale dell’evento, testualmente citiamo: “Si tratta di sdraiarsi e rimpinzarsi di torta al cioccolato mentre il nostro amante infila la sua lingua ardente nella nostra vagina”. Basta indecisioni tra torta e sesso orale, oggi puoi avere entrambe!

memorabili. Chi l’ha detto che la masturbazione con un sex toys non possa essere anche più appagante di quella fatta dal partner? Vuoi provare? Lo Stimolatore Clitorideo Pinx Wonder Kiss di Toyz4Lovers ti sorprenderà! E’ il primo masturbatore donna di T4L, dalla tecnologia di ultima generazione ad aspirazione e dal design raffinato e simpatico. Maneggevole e comodo anche da portare in borsa, è realizzato in ABS e morbido silicone di alta qualità e il suo funzionamento si basa sulla capacità di succhiare il clitoride con diverse modalità e programmi. Fatti coccolare da Wonder Kiss, non tornerai più indietro!

Questa inusuale e divertente celebrazione è americana e poteva forse il Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi” non pensare a festeggiarla? Ovviamente no, ed ecco pronti per te una serie di sex toys davvero hot per viverla al meglio.

Infine, lasciati mordere via la biancheria intima fino ad arrivare al fulcro del tuo piacere. Lo Slip zuccherato commestibile è perfetto per essere il dessert del tuo /a partner. Lasciati assaggiare mentre lo indossi, sarai dolce e sexy. Preparati a vivere momenti piccantissimi e dolci, il mix tra caramelline zuccherate e della lingua ti garantiranno orgasmi unici!

Per farti sorprendere e stimolare dal o dalla partner, fagli usare sulle labbra il LUCIDALABBRA TRASPARENTE AROMA FRAGOLA GLOSS STIMULANT ORAL – PLAISIRS SECRETS aromatizzato alla fragola. Diventeranno un vero distributore di piacere, per stimolare ed emozionare le parti intime e vivere momenti di passione

Buon Cake and Cunnilingus Day a tutte con “I Trasgressivi”! E non dimenticate…la torta al cioccolato! 110


International Kissing Day

Oggi, 13 aprile, si festeggia l’International Kissing Day, la giornata mondiale del bacio, un giorno romantico per celebrare una delle cose più belle che esistano! Questa attesa giornata è stata istituita nel 1990 in Gran Bretagna e da allora ha coinvolto un po’ tutti i Paesi del mondo con tante iniziative diverse. Un bacio può essere d’amicizia, d’amore, d’addio…ma quelli che preferiamo noi sono quelli carichi di passione! E poteva forse il sexy shop Boutique “I Tragressivi” non celebrare questa bella ricorrenza? Naturalmente con lo stile che lo contraddistingue…hot ma con classe!

questo i tuoi baci saranno indimenticabili! Proseguiamo con TERAPIA SEXY ZUCCHERO FILATO – ORGIE, un Set per massaggio con le labbra che contiene un olio per l’effetto bacio caldo e una piuma per permettervi di scoprire insieme ad un manuale i segreti di questo bacio. Per baci unici sulla pelle del tuo partner! Se l’idea di fare massaggi ti ha stuzzicato, allora adorerai anche il KIT MASSAGGIO KISSABLE – LIPS MASSAGE KIT STRAWBERRY – ORGIE. Contiene un Olio baciabile, deliziosamente sensuale che fornisce una leggera sensazione di calore nelle aree applicate, ideale per giochi orali; una piuma da utilizzare nella tecnica “massaggio delle labbra” e una guida che spiega il massaggio nei dettagli.

Nello shop online e in Boutique troverai diversi articoli per vivere questa giornata al meglio e far felice il partner o…chi vuoi tu! Iniziamo con il LUCIDALABBRA TRASPARENTE AL LATTE DI COCCO DIVINE ORAL PLEASURE GLOSS – SUNGA, un lucidalabbra trasparente aromatizzato al latte di cocco. Siamo sicuri che con

Buon International Kissing Day a tutti con “I Trasgressivi”! Ti aspettiamo! 111


Convegno EPATH 2019 a Roma sulla salute transgender

Dall’11 al 13 aprile si svolgerà al Marriott Hotel di Roma la terza edizione di EPATH, convegno incentrato sull’ampio spettro della salute transgender, con particolare attenzione alla religione, all’etica e al diritto (Inside Matters. On law, ethics and religion). Questa edizione avrà il più grande programma scientifico trans specifico in Europa fino ad oggi. Parteciperanno ad EPATH 14 scienziati leader a livello mondiale che terranno conferenze plenarie. Ci saranno 16 workshop che coprono gli argomenti più salienti dell’attuale salute transgender e 155 presentazioni con dibattito.

Vladimir Luxuria.In questa occasione presenterà le sfide attuali nel settore politico relativo all’assistenza sanitaria transgender. Luxuria è stata membro del Parlamento della XV Legislatura durante il governo Prodi, ed è stata la prima a firmare il disegno di legge sui diritti dei transgender. Dal 1993 è direttore artistico del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli per i diritti LGBT+. Nel luglio 2012 ha tenuto un discorso al Global LGBT Workplace Summit, un dibattito internazionale sull’occupazione organizzato a Londra da OUT and EQUAL, un’organizzazione statunitense impegnata a garantire l’uguaglianza sul posto di lavoro per la comunità LGBT. Inoltre, è opinionista indiscussa sui principali quotidiani e sui più importanti programmi televisivi nazionali. Scrittrice di romanzi, nel 2011 ha ricevuto il Premio Margutta per la letteratura. Chi si dovesse trovare a Roma nel week end non perda l’occasione per partecipare ad EPATH, maggiori informazioni sul programma completo sono qui.

Alla tre giorni, inoltre, parteciperà la responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini e vice Presidente ONIG, Regina Satariano. Regina ha espresso soddisfazione per la grande opportunità che è stata data a relatori e pubblico di scambiare idee con rinomati esperti e ricercatori e scienziati del campo. L’11 aprile è stata invitata inoltre a tenere una conferenza pubblica l’On. 112


Giornata Mondiale della Salute

La particolarità di questo prodotto è l’estratto alla camomilla, per vivere le tue esperienze sessuali in totale relax.

La salute è un diritto universale e la copertura sanitaria universale è l’obiettivo numero uno dell’Organizzazione Mondiale della Salute, che con la Giornata mondiale della salute vuole ricordare ai leader mondiali che tutti dovrebbero essere in grado di accedere all’assistenza di cui hanno bisogno, dove e quando ne hanno bisogno, realtà che si verifica solo per un essere umano su due. Dunque, oggi si celebra la Giornata mondiale della Salute, per far sì che tutti possano avere accesso alle cure di cui hanno bisogno, senza esclusioni.

Ora ti presentiamo un prodotto “women only”, i TAMPONI ASSORBENTI SOFT TAMPONS NORMAL – JOYDIVISION. Sono un supplemento ideale ai tradizionali tamponi e utilizzabili per tutti i momenti della vita, durante l’attività sportiva, in sauna, in piscina, durante i rapporti sessuali. Sono assolutamente facili da usare e confortevoli grazie alla comoda linguetta di estrazione. Con SOFT TAMPONS l’igiene viene sempre prima di tutto. Sono realizzati in un ambiente non tossico, in materiale di spugna e non contengono sostanze chimiche di alcun tipo, quindi eliminano la possibilità di irritazione. Insomma, sono la combinazione vincente di sicurezza, igiene, benessere e divertimento!

Il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” è da sempre attento al benessere dei suoi clienti e nel suo vasto assortimento di prodotti, che puoi trovare sia online che in negozio, puoi trovare tantissimi articoli vegan e cruelty free e che si prendono cura di te!

Infine, non ci stancheremo mai di ricordare l’importanza di pulire accuratamente i sex toys dopo il loro utilizzo! I toycleaners sono detergenti antibatterici indispensabili per “giocare” in tutta sicurezza, senza rischi. L’IGIENIZZANTE TOY CLEANER INTIM CLEAN – INTIMATELINE, è un igienizzante che nutre i vibratori, le palle d’amore, le bambole del sesso, la gomma, il vetro, il lattice, il silicone e il metallo. Lo spray è privo di alcol e agisce in pochi minuti.

Per prenderti cura al meglio dei tuoi sex toys, affidati ai lubrificanti vegani! Sono 100% naturali e biologici, certificati BDIH e dedicati alle sensibili zone intime maschili e femminili. Sono prodotti efficaci e sicuri, a ph ottimizzati, non contengono grassi o olii e quindi sono solubili in acqua e facilmente lavabili. Il LUBRIFICANTE A BASE ACQUOSA AROMATIZZATO CAMOMILLA JO ORGANIC NATURAL LOVE 30 ML – SYSTEM JO è un lubrificante vaginale e anale, che idrata e rigenera le parti intime. E’ compatibile con i profilattici ed i sex toys di ogni materiale.

Prenditi cura di te e Buona Giornata Mondiale della Salute! 113


Dai un nuovo look al tuo Avatar!

La Community “Amici Dei Trasgressivi” cresce sempre di più e ti comunica un’altra grande novità! Dopo la possibilità, in vista della Pasqua, di aggiornare il tuo Avatar con un paio di deliziose orecchie da coniglietto, da oggi potrai aggiornarlo anche con accessori da cane e gatto! Non solo, ogni giorno ti aspettano nuovi aggiornamenti di look, per essere sempre il primo a distinguerti nella Community per stile e originalità!

cioè si adatta ad ogni tipo di dispositivo mobile e non (tablet, smartphone, pc, notebook, laptop) con cui vorrete connettervi. Potrai anche rispondere agli annunci, inviare e ricevere messaggi, votare i tuoi “amici” e commentare le foto. – A disposizione di ogni iscritto c’è una fotogallery in cui pubblicare foto personali, con la possibilità di condividerle solo con gli “amici” più stretti. – Il pratico calendario presente sul blog ti permette di creare eventi e dare appuntamenti, scegliendo il giorno e il luogo di incontro. Cosa aspetti, sono già centinaia le persone iscritte, in cerca di trasgressioni e incontri online di carattere erotico! Rigenera subito il tuo Avatar: tanti nuovi sexy amici e amiche ti stanno aspettando nella Community “Amici Dei Trasgressivi”, per nuovi fantastici incontri!

Divertiti a personalizzare il tuo Avatar ogni volta con oggetti e colori nuovi e se non sei ancora iscritto/a alla Community “Amici dei Trasgressivi” ecco alcuni validissimi motivi per farlo ora: – C’è la nuova videochat che permette il contatto immediato tra gli “amici” della Community! – Il sito è interamente “responsive”, 114


Comunicato Stampa ONIG per farmaci TOS

specialità elencate in tabella). Per chiedere tale autorizzazione l’Endocrinologo, o l’Urologo o l’Andrologo Curante devono scaricare il modulo dal sito dell’AIFA, compilarlo, farlo firmare e timbrare dal Servizio Farmaceutico di appartenenza, ed inviarlo tramite PEC ad AIFA. Le persone coinvolte devono rivolgersi agli Endocrinologi/Andrologi/Urologi per valutare l’alternativa terapeutica disponibile e più adatta al singolo caso. Se la carenza non si dovesse risolvere entro la data prevista dalle Aziende, si dovrà ricorrere alla procedura di autorizzazione suddetta.

Riceviamo e pubblichiamo da ONIG un importante comunicato stampa inerente l’approvvigionamento dei farmaci per la TOS. Da alcuni mesi su tutto il territorio nazionale vi sono problemi relativi all’approvvigionamento di alcuni farmaci contenenti Testosterone, farmaco che può essere utilizzato esclusivamente dai soggetti con ipogonadismo (cis e transgender) e nei soggetti transgender FtM. In entrambi i casi il disguido è notevole e crea disagio perché la terapia non può essere interrotta. Tuttavia, esistono soluzioni alternative, di seguito suggerite. Tale carenza non dipende, ovviamente, dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), ma dalle Aziende Produttrici, titolari dell’A.I.C. (Autorizzazione all’Immissione in Commercio): problemi produttivi o commerciali non altrimenti specificati. AIFA stila ed aggiorna regolarmente l’elenco dei medicinali carenti, presente sul sito stesso. In particolare per quanto concerne il Testosterone (vedi Allegato), la carenza dovrebbe risolversi entro il 31/03 corrente anno per il Nebid ed il Testogel, ed il 30/04 corrente anno per il Sustanon.

Per conto di ONIG Dott.ssa Adriana Godano Dott.ssa Giovanna Motta Prof. Francesco Lombardo Dott.ssa Alessandra Fisher

Maggiori problemi per il Testoviron (30/09 corrente anno). Non ci sono problemi per l’approvvigionamento del Tostrex gel, regolarmente in produzione (fascia A). AIFA informa anche per quali farmaci ha concesso l’autorizzazione alle strutture sanitarie all’importazione per analogo autorizzato all’estero (tutte le 115


THE TEA SHOW 2019: le vincitrici e i vincitori!

Dal 15 al 17 marzo, al night club Avalon di Los Angeles, si sono svolte con un incredibile successo di pubblico, la premiazioni dell’undicesima edizione dei THE TEA SHOW. Meglio noti come Transgender Erotica Awards 2019, celebrano i successi delle attrici e degli attori dell’industria trans per adulti ed hanno premiato tutti coloro che si sono distinti particolarmente quest’anno. Ecco i nomi di tutte le vincitrici e i vincitori, suddivisi per categoria:

“Learning the Joys of Anal” con Natalie Mars and Ella Nova BEST GIRL/BOY SCENE, Vincitrici ‘Aubrey Kate Plus 8’ Gangbang | Evil Angel BEST SCENE PRODUCER, Vince: Aiden Starr BEST TRANSMAN PERFORMER, Vince: Eddie Wood MS UNIQUE, Vince: Demii D Best BEST SOLO SITE, Vince: MiaMaffia.xxx BOB’S TGIRLS MODEL OF THE YEAR (20TH YEAR ANNIVERSARY WINNERS), Vincitori: Natassia Dreams e Foxxy

BEST DVD, Vince: “Trans Pool Party” by Gender X BEST PHOTOGRAPHER, Vince: Radius Dark GENDER X MODEL OF THE YEAR, Vince: Lena Kelly CAM PERFORMER OF THE YEAR, Vince: Jessica Fappit BLACK TGIRLS MODEL OF THE YEAR, Vince: Megan Snow BEST INTERNET PERSONALITY, Vince: River Enza INDUSTRY PROFESSIONAL AWARD, Vince: Alec Helmy BEST SELF-PRODUCER, Vince: Lena Kelly BEST GIRL/GIRL SCENE, Vince:

L’appuntamento è per il prossimo anno! Qui, potete guardare la gallery con le foto più belle dell’evento e delle vincitrici e vincitori!

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GIFTS, la Rete di studi di Genere

È nata GIFTS, la Rete di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità! Nasce con l’intento di favorire la creazione e il rafforzamento di relazioni, scambi e collaborazioni tra chi lavora nell’università in modo strutturato, chi vi lavora in modo precario, e chi fa ricerca, didattica e formazione altrove in modo indipendente. Aderiscono/possono aderire alla Rete GIFTS centri di ricerca formali e informali, dipartimenti, corsi di laurea o di specializzazione, dottorati, master. Possono aderire inoltre associazioni, riviste, librerie, case editrici indipendenti, collettivi, laboratori, gruppi di autoformazione, festival e persone singole.

tersex-esclusione. Inoltre lotta per rimuovere le barriere che minano il diritto allo studio, l’accesso alla carriera accademica e gli avanzamenti di grado. Gli studi di genere, intersex, femministi, transfemministi e sulla sessualità non sono saperi neutrali. Come non lo è alcun sapere che riguarda l’esperienza storica, sociale e politica degli esseri umani. Essi hanno funzione critica: il loro intento è di operare in senso trasformativo nella società e nell’università.

Riconoscendo il valore dell’autodeterminazione, tali studi promuovono autonomia, indipendenza e creatività. Incentivano l’istituzione, la difesa e l’ampliamento La Rete GIFTS è finalizzata a sodi spazi di libertà per tutte le stenere e diffondere questi studi soggettività marginalizzate e conin ogni ambito del sapere, accademico e non accademico; a pro- trastano ogni forma di oppresmuovere scambi cooperativi, soli- sione e discriminazione (tra cui fascismo, maschilismo, razzismo, daristici e mutualistici tra tutte le soggettività che li praticano; a ren- lesbo-gay-trans-bi-pan-intersex-edere l’università un’istituzione ac- sclusione, classismo, sfruttamento cogliente contrastando precarietà, lavorativo e ambientale, abilismo, sessismo, razzismo, classismo, abi- patologizzazione e medicalizzaziolismo e lesbo-gay-trans-bi-pan-in- ne coatta – singolarmente presi e 117


nelle loro intersezioni).

smo.

Essi evidenziano inoltre come l’intreccio di queste forme di oppressione e discriminazione operi anche nella produzione scientifica. La Rete GIFTS si impegna a superare qualsiasi forma di gerarchia dei saperi di genere, intersex, femministi, transfemministi e sulla sessualità. Rifiuta di reificare i soggetti della ricerca e si oppone a una governance universitaria che penalizza la cultura umanistica sotto-finanziandola, imponendole logiche disciplinari e produttivistiche e valutandola secondo criteri che le sono estranei.

La Rete GIFTS si propone, pertanto, di valorizzare i saperi di genere, intersex, femministi, transfemministi e sulla sessualità nell’università e nella società tutta; sperimentare e condividere nuove pratiche di ricerca e didattica; elaborare al proprio interno soluzioni mutualistiche volte alla redistribuzione delle risorse materiali e immateriali, incoraggiando in tal modo la partecipazione di coloro che vi aderiscono alle attività organizzate, e favorendo la visibilità e la presa di parola dei soggetti precari e marginalizzati.

Infine, gli studi di genere, intersex, femministi, transfemministi e sulla sessualità eccedono e attraversano i confini disciplinari e metodologici. In linea con le tendenze più avanzate a livello internazionale, la Rete GIFTS valorizza quindi la transdisciplinarietà come caratteristica fondamentale dell’originalità e scientificità di tali studi. Il suo scopo è di fornire mutuo sostegno a chi ne fa parte e realizzare un dialogo tra una pluralità di voci; incoraggiare la creazione di relazioni basate sulla reciproca fiducia; praticare scambi a partire dal piacere del pensare insieme, senza chiudersi in posizioni rigide e identitarie.

Chi aderisce alla Rete GIFTS si impegna a individuare e superare le barriere che possono ostacolare l’accesso alle sue attività. Si impegna quindi a sperimentare pratiche di redistribuzione delle risorse materiali e immateriali, con particolare attenzione a condizioni di precarietà, lesbo-gay-trans-bi-pan-intersex-esclusione, sessismo, razzismo, classismo e abilismo; sperimentare pratiche di costruzione di banche dati di curricula. Si impegna nella condivisione di informazioni su bandi e opportunità di finanziamento, ricerca, didattica, mobilità, residenza, etc.; sperimentare pratiche di redistribuzione di reddito diretto e indiretto quali la costituzione di un fondo comune, l’erogazione di rimborsi, di borse di ricerca e di compensi per collaborazioni, l’ospitalità reciproca in diverse forme al fine di facilitare la mobilità e la socialità, etc.

Questi stessi principi orientano la sua organizzazione: la Rete GIFTS si costituisce come luogo di relazionalità il più possibile orizzontale. In questo luogo le differenze, i bisogni, i rapporti di potere e i privilegi possano essere nominati senza reticenza al fine di rimuovere gli ostacoli alla partecipazione secondo i valori della cooperazione, della solidarietà e del mutuali-

Per contatti e informazioni: rete. gifts@gmail.com

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Buon Pesce d’Aprile con I Trasgressivi!

Oggi è il 1° aprile, giornata dedicata, per tradizioni, agli scherzi. Le origini di questa tradizione del pesce d’aprile non sono del tutto chiare, ci sono diverse teorie a riguardo. La più accreditata è che derivi dall’antica cultura romana e che sia collegato all’equinozio di primavera, che nell’antichità era l’inizio dei festeggiamenti di Capodanno, prima che il Calendario Gregoriano lo spostasse al primo di gennaio.

set da gioco Kama Sutra! Si tratta di un set da gioco da collezione con benda in raso e nappe a frusta. Include 3 sensuali prodotti e un set di 12 carte da gioco Kama Sutra: 10 carte posizione Kama Sutra e 2 carte “Wild” con suggerimenti e trucchi su come utilizzare i prodotti inclusi nel gioco. Contiene: Set da 12 Carte Kama Sutra, Manette con avvolgimento morbido, Polvere di miele kissable “Honey Dust – Chocolate Caress” per il corpo (56g), Piuma per una sensuale applicazione della polvere “Honey Dust”, Olio effetto calore e kissable “The Original” (22ml), Lubrificante all’acqua “Love liquid classic” (3x 3ml). Il divertimento è assicurato!

I festeggiamenti duravano appunto fino al 1 aprile, data in cui, ad esempio, in Francia, si regalavano pacchi regalo vuoti. Il nome dato a quest’usanza era “poisson d’Avril” (pesce d’aprile) per l’appunto, e forse questo scherzo è arrivato fino ai giorni nostri.

Hai in programma una serata goliardica, magari tra amici? Ecco allora per te gli stampini per realizzare Biscotti a forma di pene di Piperdream! Sono simpatici e deliziosi per fare scherzi!

Il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” ha pensato per questa giornata di regalare a tutti coloro che acquisteranno nello shop online e in negozio uno sconto del 20% e…no! Non è uno scherzo! Dai sfogo alla vostra fantasia e scegli tra i tanti gadgets a tua disposizione, tutti a tema sexy, ideali per una festa, un evento o un addio al celibato o nubilato all’insegna della trasgressione e del divertimento.

Ed infine, ecco il bambolo che puoi portare in borsa ovunque vai. E’ vibrante per provare ancora più piacere e sarà un pesce d’aprile molto gradito: siamo sicuri che con il MINI BAMBOLO GONFIABILE LET’S MINI INFLATABLE DOLL PARTY – NMC ogni serata avrà successo e risvolti…inaspettati!

Sfida il tuo partner con questo intrigante

Buon Pesce d’Aprile! 119


Comunicato Stampa GIFTS contro il World Congress of Families

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di GIFTS, che prende posizione contro il World Congress of Families ed esprime preoccupazione e indignazione per la presenza del Ministro Bussetti. Come GIFTS – Rete di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità – denunciamo l’uso ideologico e strumentale che questi movimenti fanno del concetto di “natura” al preciso scopo di limitare libertà e diritti. Dichiariamo la nostra contrarietà all’appoggio istituzionale che è stato accordato a una iniziativa antiscientifica e pericolosa come il tredicesimo World Congress of Families.

transfemministi e sulla sessualità non sono saperi neutrali, come non lo è alcun sapere. Riconoscendo il valore dell’autodeterminazione, questi studi promuovono l’istituzione, la difesa e l’ampliamento di spazi di libertà per tutte le soggettività marginalizzate e contrastano ogni forma di oppressione e discriminazione. Richiamandoci a questi principi, in difesa della scientificità – che non è neutralità – delle nostre ricerche, in risposta ai sempre più numerosi attacchi che anche in Italia subiamo per i saperi che coltiviamo, come GIFTS – Rete di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità – esprimiamo preoccupazione e indignazione per il tredicesimo World Congress of Families che si è tenuto a Verona dal 29 al 31 marzo e denunciamo in particolare la presenza del Ministro Bussetti. Abbiamo aderito con forza alle mobilitazioni lanciate da Non una di meno, che attraverso iniziative culturali, politiche e di piazza, negli stessi giorni hanno manifestato il loro dissenso e la loro opposizione al Congresso.

Ricordiamo che: l’accesso delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza e al divorzio sono diritti fondamentali, non piaghe sociali; l’omofobia e la transfobia sono gravi forme di oppressione e non categorie inventate dalla “neolingua del pensiero unico”; l’educazione di genere e i programmi educativi contro le discriminazioni, così come i nostri studi, non sono anomalie del sistema scolastico e universitario. Sono bensì occasioni di sviluppo e ai movimenti “no-gender”, alle istituzioni che li appoggiano e ai Ministri italiani, rispondiamo inoltre che gli studi di genere, intersex, femministi,

Per informazioni: rete.gifts@gmail.com lorenzo.bernini@univr.it 120


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