All’interno: - Le interviste - Il piacere attraverso la storia - Astrologia, Amore e Sesso - Notizie di Cronaca 1
Indice
I prossimi eventi I Love Boys
Pag. 07
Le Interviste Intervista al motociclista cat 600 Michael Carbonera
Pag. 08
Kalimba Queen: grinta e determinazione! Pag. 10 Madame Cabaret si racconta Pag. 13 Vita da schiavo: ‘mi eccita la dominazione mentale’ Pag. 17 Liisa Winklergirl, la ninfa d’Oriente a Roma! Pag. 20 Gabriella Manzini, la Dea del terzo sesso Pag. 23 Lux: ‘il bullismo non mi ha piegato e oggi sono fiera di me!’ Pag. 26 Felisia Bulgari: ‘la mia ispirazione sono io!’ Pag. 29 Vita da schiavo: ‘essere slave è un modo di amare’ Pag. 33 Klyzia Lancaster, una forza della natura! Pag. 35 Apollonia QueenAge: ‘spero in un mondo più coeso!’ Pag. 39 Intervista ad una vera Sissy Maid Pag. 42 Master Giacon: “domina te stesso per dominare gli altri!” Madama Lancaster: “amo far ridere le persone!”
Pag. 45 Pag. 48
Intervsita a Madame Pride Pag. 51 Lady Desirée: “Mistress si nasce, non si diventa!” Pag. 55 Vita da schiavo: Andrea Puntini racconta la sua storia Pag. 58 A tu per tu con Claudia Rivasplatta Pag. 61 Mistress FetishDea, la Regina del FemDom in Italia Pag. 64
Il piacere attraverso la storia I FIGLI ILLEGITTIMI DEI RE Pag. 69 L’AMANTE MIGLIORE Pag. 72 INVIDIATA E ODIATA Pag. 75 LA PUBBLICA IPOCRISIA Pag. 78 2
Indice
Astrologia, Amore e sesso La Donna dei GEMELLI: carattere e vita sentimentale Pag. 82 La Donna del TORO: carattere e vita sentimentale Pag. 85 La Donna dell’ARIETE: carattere e vita sentimentale Pag. 88 Come conquistare la donna dei PESCI Pag. 91
Cronaca La Geo del Mese Pag. 95 Divine Queer Film Festival 2019 Pag. 104 Vivi il carnevale con i sexy costumi Trasgressivi! Pag. 105 Mariko Ugen, da monaco tibetano a danzatrice trans Pag. 106 A Viterbo è attivo lo sportello trans Pag. 107 I Trasgressivi vi aspettano h 24! Pag. 108 Un murale per Tarantina Taran, ultimo femminiello di Napoli Pag. 109 Guendalina Rodriguez all’Isola dei Famosi! Pag. 110 Single è bello! Pag. 111 Le regole per un San Valentino trasgressivo! Pag. 112 Una canzone per un calcio migliore Pag. 113 Pierre Davis è la prima designer trans a sfilare alla NYFW Pag. 114 Disneyland ospiterà il suo primo gay pride Pag. 115 La cantante Arisa è vicina alla comunità LGBT Pag. 116 Continuano i Sexy Saldi! Pag. 117 “Nudella” Day Pag. 118 Il Giappone obbliga le persone trans alla castrazione Pag. 119 L’attrice trans Indya Moore è il nuovo volto di Louis Vuitton Pag. 120 Tv: Ivana Vamp conduce la prima rubrica drag Pag. 121 Le nostre promozioni 3
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Michael Carbonera
Intervista al motociclista cat 600
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Michael Carbonera Intervista al motociclista cat 600
Michael “Carbo” Carbonera, 24enne di Renazzo (Ferrara), dopo aver preso parte al Mondiale di categoria nel 2017, dove ha gareggiato con la Yamaha del team SK Racing ottenendo tre risultati a punti e l’11° posto di Magny Cours come miglior piazzamento, è ora pronto a correre nel prestigioso Trofeo della Pirelli Cup, categoria 600, team RossoCorsa, sponsorizzato tra gli altri da Piccole Trasgressioni, che ha deciso di credere nel suo talento. L’abbiamo intervistato per voi.
professionisti. Si svolge nei Circuiti più belli d’Italia: il Mugello, Misano Adriatico, Imola e Vallelunga. Saranno 6 prove in totale, due da ripetere. Cercheremo di portare a casa il miglior risultato possibile, con il Team Rosso Corsa puntiamo sempre in alto! Come funzionano i tuoi allenamenti? C’è qualche atleta in particolare da cui prendi ispirazione per dare sempre il meglio? I miei allenamenti sono molto diversificati tra loro, vado in bici, in palestra e mi alleno con la moto da cross ogni sabato. Per quanto riguarda uno sportivo che ammiro, mi piace molto Jorge Lorenzo, cerco di catturare qualche dritta e prendere il meglio da lui guardando le sue corse internet e in pista provo ad emularlo!
Ciao Michael, siamo tutti curiosi, come è nata la tua passione per le moto? Ciao a tutti, il mio interesse per questo mondo è nato quando avevo circa 10 anni ed ho iniziato con le mini moto come tutti (sorride). Da li è iniziata la mia carriera. Ho vinto due campionati italiani, 3 titoli europei e poi ho esordito con le “ruote alte”. Il primo anno ho corso nell’Europeo Junior Cup all’interno della Super Bike, mentre il secondo anno ho corso nel mondiale Super Bike, categoria Super Sport 300. Ho concluso abbastanza bene, ottenendo dei buoni risultati.
Quest’anno sei sponsorizzato da Piccole Trasgressioni, che ha deciso di credere in te e nel tuo talento. Corri anche in un team giovane, Rosso Corsa, quali sono le ambizioni per il tuo futuro? Intanto ringrazio Piccole Trasgressioni per aver creduto in me e il team Rosso Corsa per la grande possibilità che mi dà. Sicuramente voglio tornare a correre come nel 2017 nel Super Bike e portare a casa degli ottimi risultati, la possibilità c’è e spero che gli sponsor continuino ad aiutarmi e sostenermi (sorride).
Quando sei entrato tra i professionisti? Nel 2016, partecipando al Trofeo European Junior Cup. Nel 2017 è diventato mondiale ed è diventato Super Sport 300 sempre all’interno della Super Bike. Poi, nel 2018 ho partecipato al campionato italiano CIV nel Super Sport 300.
Uno sponsor ambizioso per un atleta ambizioso! Bene Michael Carbonera, ti ringraziamo per questa intervista a Piccole Magazine e un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro! Grazie e...lunga vita al lupo! Ci vediamo in pista!
Ci racconti qualcosa di più del Trofeo Pirelli Cup? E’ molto rinomato e ambizioso nel campionato italiano perchè gareggiano molti piloti professionisti ed ex 9
Kalimba Queen
grinta e determinazione!
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Kalimba Queen grinta e determinazione!
Di giorno è Gionny, un bel ragazzo siciliano, umile, sensibile e tranquillo, che lavora come saldatore metalmeccanico in Friuli Venezia Giulia; di notte si trasfroma nella sfavillante drag Kalimba Queen! Reduce del successo al concorso Ciao Drag Queen Triveneto, ispirato al popolare format televisivo Ciao Darwin, la cui finale si terrà 15 marzo al Teatrò di Abano Terme, ecco la sua intervista. Buongiorno, com’è nata la tua passione per lo spettacolo? Da piccolo spesso giocavo facendo delle imitazioni dei cantanti e ballerini, mi divertiva molto, mi sentivo bene, riuscivo a dimenticare tutto il resto. Son sempre stato affascinato dal mondo delle drag Queen, per la libertà d’espressione e la sicurezza pubblica che manifestavano e poi i costumi, trucco e accessori che indossavano erano, alla mia vista, un qualcosa fuori dal mondo, spettacolare! Ricordi chi è la prima drag queen che hai visto sul palco e l’anno della tua “nascita” come Kalimba Queen? Certo! E’ stata Madame Cabaret e non avrei pensato che sarebbe nata una grande amicizia. Ho iniziato a fare la Drag Queen nel 2014 presso un club privato e da lì si è avviata la mia strada (sorride). Chi è Kalimba Queen? Kalimba è la parte femminile del mio essere. È un’artista eclettica, sensuale, grintosa e determinata, sempre pronta a mettersi in gioco e con tanta voglia e volontà di imparare anche dagli errori. La scelta del nome é legata alla passione per la musica (per chi non lo sapesse è uno strumento musicale etnico). Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? Io e Kalimba Queen viviamo il contra11
sto in armonia, vesto Kalimba Queen solo quanto é richiesta la sua presenza. Sono un uomo come tanti, semplice e tranquillo, non ho subito fino ad oggi i pregiudizi della gente e poi non li prendo in considerazione. So che hai un sodalizio sentimentale e professionale con un’altra fantastica Drag, La MagniFica, ti va di parlarcene, è molto romantico! Il rapporto con la MagniFica é legato da prima di fare la drag queen, abbiamo alle spalle 19 anni di convivenza, siamo entrati in sintonia da subito, come tutte le coppie abbiamo vissuto varie fasi della vita e dei cambiamenti, rispettandoci nelle scelte e nelle situazioni che si sono presentate. Che genere di spettacoli proponi al tuo pubblico? Al mio pubblico propongo varie tipologie di spettacoli ed esibizioni, dipende dal tipo di locale o evento. Dal nightclub alle feste private, da lì scelgo le performances e gli spettacoli che meglio si adattano all’ambiente. C’è un artista da cui prendi ispirazione? Seguo vari artisti drag ma l’ispirazione viene da ciò che mi piace e che mi attrae, cerco di creare uno stile tutto mio senza essere copia di qualcuno. Meglio esibirsi da sola o in coppia? Kalimba e MagniFica sono due drag queen di generi differenti che si completano senza entrare in contrasto, ci esibiamo sia in coppia che da sole, se viene richiesto un solo personaggio. Seguiteci sul nostro canale Youtube! Proprio ieri, parlando con Madame Cabaret, si notava quanta confusione c’è su chi è una drag queen. Tu cosa ne pensi? Per me la drag è un attore che crea illusione con la figura femminile portata all’eccesso con abiti, trucco e parrucco
allo scopo di animare con spettacoli e intrattenere il pubblico nei vari locali ed eventi. Tu sei in questo mondo da diverso tempo. E’ tutto oro quel che luccica o ci sono delle ombre? Un pregio è che quando vesto Kalimba Queen cambia la mia vita, vedo il mondo con occhi diversi, tra luci scintillanti, colori e forti emozioni. In quel momento Kalimba mi fa stare bene, mi diverte e mi libera dalla routine quotidiana stressante. Il contro é che è un hobby non facile da gestire, costoso, molto impegnativo e che non si riesce a mantenersi facendo solo la Drag Queen. Comunque, la voglia e la volontà di continuare non mi manca. Nessuno mi ferma!
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Quanto è importante per te il contatto col pubblico? Il pubblico è molto importante per ogni Artista, é grazie a loro che si va avanti, perchè apprezzano ciò che fai e danno la carica giusta di cui un Artista ha bisogno. Kalimba Queen, cosa ti riserva il futuro? Mi aspetto di tutto, sono pronta alle sfide, vivo il presente cercando di crescere come Artista, sto già lavorando sui cambiamenti di stile e al miglioramento del personaggio.
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E noi ti auguriamo di restare sempre al Top! Vuoi aggiungere qualcosa? Vorrei dedicare un pensiero ad un grande amico, una persona speciale, la Madame Cabaret, per ringraziarla infinitamente per aver creduto in me, per il sostegno e i consigli per far crescere il mio personaggio e per avermi portato in teatro. Grazie infinite! Grazie anche a te per questa intervista. Un abbraccio da Kalimba Queen. *** Vi ricordiamo che potete vedere l’intero reportage di Ciao Drag Queen Triveneto su Piccole Magazine Tv! 12
Madame Cabaret
“la vita è un treno veloce, non fatelo fermare!â€?
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Madame Cabaret
“la vita è un treno veloce, non fatelo fermare!” La professione di drag queen sta assumendo sempre più rilevanza nel mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo: programmi tv diventati fenomeno mondiale come RuPaul’s Drag Race hanno contribuito a far conoscere meglio questi eclettici personaggi al pubblico italiano, che magari prima si limitava ad assistere ai loro show sorridendo ma con un pizzico di diffidenza. Ma chi si nasconde sotto le sgargianti vesti di drag queen? Quando finisce il personaggio e quando torna la persona? Abbiamo chiacchierato di questo e molto altro con Max, in arte Madame Cabaret, una delle drag queen più note e amate del Bel Paese e conduttrice del concorso Ciao Drag Queen Triveneto.
incidente, per fortuna non grave, ma non poteva esibirsi. Tutti in panico! Dopo qualche minuto il gestore mi guardò e in poco tempo fui vestito, truccato, mi misero un paio di scarpe da ballo (fu una sofferenza mettere un 41 e mezza sul mio “piedino” numero 44) una parrucca e finii subito sul palco.
Buongiorno, è un piacere incontrarti. Allora, raccontaci un po’ quando è nata Madame Cabaret. Buongiorno a voi. Dunque, il personaggio di Madame Cabaret è nato per caso quasi 21 anni fa; prima di scoprire questo mondo colorato stravagante ero un cantante di piano bar. Ho sempre amato la musica, ho fatto 15 anni di musica e canto e il mio grande sogno era quello diventare un bravo cantante, sono sempre stato colpito da grandi artisti come Mina e Renato Zero.
Nella vita privata sei sposato e hai tre meravigliosi figli, ormai grandi. Come vivete tu e la tua famiglia lo sdoppiamento tra Massimo e il personaggio di Madame Cabaret? La mia famiglia mi sostiene da sempre: non fu facile dire a mia moglie: “tesoro, io la notte mi travesto e mi esibisco come drag”, per niente. Un giorno la invitai semplicemente nel locale dove mi esibivo e lei, quando mi vide, si commosse. Anche i miei figli sono orgogliosi di me, siamo una famiglia molto unita (sorride).
Insomma, un debutto rocambolesco e inaspettato! Eh si, era la prima volta che mi esibivo da donna. Ricordo che si aprì il il sipario e feci Cabaret. Ebbe così tanto successo che dovetti replicarla al momento dei ringraziamenti e il presentatore mi diede il nome di Madame Cabaret.
Cosa ti affascina di loro? Beh, Renato Zero quando lo vedevo in tv pensavo: “chissà se un giorno anche io potrò cantare e indossare vestiti come i suoi, così pieni di lustrini”. Mina invece è una vera Diva con una voce incredibile, che te lo dico a fare (ride). E ricordi il giorno in cui sei diventata ufficialmente una drag queen? Come è andata? Come ho detto prima, il mio personaggio è nato per caso: stavamo organizzando un evento dedicato alla grande Liza Minelli e io avevo curato la scenografia, i balli ecc. Quattro ore prima del debutto mi arrivò una chiamata dalla mamma della ragazza che doveva interpretare Liza e mi disse che sua figlia aveva avuto un 14
Trovo davvero bello che tu possa condividere questa tua passione con le persone che ami. Ma ti è mai successo di subire discriminazioni? Certo che è successo, provenendo da un paesino della Sicilia poi figuriamoci. Anche adesso, che vivo in un Paese vicino Treviso capita che le persone facciano un po’ le bigotte ma io tiro dritto per la mia strada...è solo ipocrisia, la gente fa ben di peggio, di nascosto, che vestirsi da drag, ma mica lo dice! (sorride).
di tutto mi lasciarono in un canale senza documenti ma soprattutto senza più un’anima. Penso non esistano parole adeguate per commentare questo fatto. Dove hai trovato la forza per andare avanti? La mia forza è stata la mia famiglia, la mia passione per il canto e, forse un dio esiste, sono stato fortunato a non entrare nel tunnel della droga, dell’alcool e degli psicofarmaci. Sarebbe stata la via più semplice, obliare gli orribili ricordi in queste sostanze, ma non l’ho fatto. Però, dopo anni di sofferenza ho bisogno di raccontarmi.
Madame Cabaret, so che anni fa hai vissuto un momento personale molto difficile, te la senti di condividerlo con noi? Ci provo. La mia vita è stata piena di cose meravigliose, ho avuto due genitori speciali che hanno lavorato tanto per non farmi mancare nulla. Vivevo ancora in Sicilia ed è stato tutto bello fino a quando in parrocchia venne un prete giovane: sembrava avere buoni propositi per noi giovani. Io cantavo nel coro della chiesa, ero attivo in tutte le attività parrocchiali e stavo imparando anche a suonare l’organo. Pensa che avevo fatto domanda per entrare in seminario! Purtroppo, una brutta sera di un giorno di febbraio il parroco mi fermò a cena e incominciò a farmi capire con avances che si era innamorato di me.
E Piccole Magazine ti ringrazia tanto per aver affidato le tue confidenze, davvero forti, a noi. Cosa si può fare per fermare l’ondata di violenza e i pregiudizi? Sarebbe già tanto se riuscissimo a far capire ai nostri figli che l’amore è un sentimento straordinario che ci rende unici, intelligenti e pieni di speranza. A tutti quelli che sono vittime di ogni genere di violenza dico loro “denunciate!”. Non abbiate paura e cercate di parlare con qualcuno senza buttare la vita in alcolici e droghe perchè la vita è un dono meraviglioso e va vissuta ogni giorno.
Terribile e tu come hai reagito? Io ero terrorizzato e raccontai l’accaduto a mio padre che però non mi credette e mi diede la colpa. A marzo del 93, per fortuna, partii per il servizio di leva ed ero felice di essermi allontanato dal mio aguzzino. Finito il servizio militare lasciai la mia terra e mi trasferii in Veneto, dove nel 97 ho conosciuto mia moglie. Anzi, in realtà fu lei a farmi la corte regalandomi tanto affetto e dopo meno di 2 anni nacque il mio primo figlio (sorride). Sembrava che la mia vita fosse tornata serena ma non fu così. Infatti, lo stesso prete 7 anni fa, dopo anni di ricerca e pedinamenti, riuscì a trovarmi e con l’aiuto altri due ragazzi che mi puntarono la pistola mi fecero salire in macchina e lì, la mia dignità di uomo di marito di padre fini di esistere. Dopo avermi fatto
Non possiamo che essere d’accordo. Ora, torniamo a un argomento un po’ più leggero; utimamente si fa molta confusione su chi sia esattamente una drag queen e che cosa faccia. Ti va di spiegarcelo? Certo! C’è troppa confusione fra i giovani che vogliono fare la drag queen. La 15
colpa è nostra che ogni anno sforniamo concorsi e selezioni che vedono questi ragazzi catapultati in un mondo sempre più al femminile e sempre meno votato all’arte dello spettacolo. La drag queen è colui che indossa del panni femminili esasperando la forma e i colori del personaggio, quasi sempre donna e portandolo in scena facendo ridere e commuovere il pubblico. Cosa ben diversa da chi vuole a tutti i costi assomigliare a una donna.
me, a tutti gli sponsor, allo staff, al mio direttore artistico Mirco Fattore, a Miss Linda. Senza dimenticare tutti voi che mi avete dato la possibilità di raccontare. Io ogni giorno vengo ispirato da ogni singola drag perché nel bene e nel male tutte riescono a teasmettermi qualcosa. Che consiglio daresti a un giovane che vuole diventare una drag queen? Il consiglio che mi sento di dare a chi legge questa intervista è questo: siate sempre voi stessi e non permettete a nessuno di infrangere i vostri sogni e calpestare la vostra dignità.
Sento che devi anche toglierti qualche sassolino dalla scarpa. Come trovi il mondo drag, fate gruppo tra voi artiste? Non sempre. La drag queen dovrebbe essere colei/colui che aiuta i propri colleghi a fare spettacolo e questo quando accade è meraviglioso. M più spesso ormai la fanno da padrone l’invida e la gelosia purtroppo. Ecco, questa è la brutta faccia di noi drag queen.
Sono parole preziose. Prossimamente dove ti vedremo invece? I miei progetti per il futuro sono di creare nuove idee per chi volesse mettersi in gioco, magari senza essere giudicati ma portando sul palco la propria arte. Intanto vi do appuntamento il 15 marzo alla finale regionale di Ciao Drag Queen Triveneto, sempre al Teatro Polivalente di Abano Terme!
Tu oltre che drag queen di successo sei anche presentatrice del concorso Ciao Drag Queen Triveneto. Come sei approdata alla conduzione? Nel mio percorso di vita ho avuto tanti no e tante porte chiuse in faccia. 5 anni fa, per colpa di un tumore, per fortuna benigno, ho perso il lavoro e ho conosciuto la cattiveria dei colleghi, restando solo. Ma non mi sono perso mai d’animo: ho partecipato a un concorso, mi sono rimessa in gioco e ho conosciuto gente che ha creduto in me, affidandomi la conduzione e il madrinato del Triveneto con Ciao Drag Queen. Ormai siamo giunti alla finale e per tutto questo devo ringraziare Max Cestari e Gina Lellafrigida, che oltre ad essere due artisti top sono stati per me due grandi amici.
Invitiamo tutti a partecipare o a seguire la diretta streaming su Piccole Magazine Tv. Grazie ancora Madame Cabaret e a presto! Vorrei chiudere dicendo a tutti voi: la vita è un treno molto veloce purtroppo, non fatelo fermare per cose inutili e futili perché cio che perdiamo oggi nessuno potrà mai ridarcelo indietro. Grazie di cuore a voi tutti della redazione e un grande abbraccio dalla vostra Madame Cabaret. Inoltre non perderti la video intervista a Madame Cabaret qui!
Ci sono altre persone che vorresti ringraziare? I miei figli che amo più di me stesso e mia moglie che è la donna che ha dato un senso alla mia vita. E ancora Simona, Michela, Stefano., Marco. Tutte persone che ci sono sempre. Ma devo dire grazie anche a tutti i miei amici colleghi che si sono messi in gioco e hanno creduto in 16
Vita da schiavo
“mi eccita la dominazione mentale�
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Vita da schiavo
“mi eccita la dominazione mentale” Proseguono le interviste del Piccole Magazine a chi sceglie di vivere la propria intimità in modo alternativo rispetto ai cosidetti “canoni tradizionali”. Il piacere mentale e fisico possono avvenire, per diverse persone, attraverso un rapporto di D/s (dominazione/sottomissione) a un Master o una Mistress. Conosciamo oggi Paolo, 40 enne professore universitario di filosofia a Milano e schiavo collarizzato da Mistress FetishDea, che ci ha raccontato come vive queste sue inclinazioni.
entusiasmato, era più una cosa istintiva, avrò avuto 30 anni. Ma non c’era un rapporto di intimità quindi non mi ha appagato.
Buongiorno Paolo, come hai conosciuto la tua attuale Mistress? Ho incontrato Mistress FetishDea a una cena a casa di amici. Era un ambiente molto rilassato e tranquillo e abbiamo conversato amabilmente di filosofia e letteratura. Lei è una donna di una certa cultura e da lì è scatatta la simpatia, ci siamo piaciuti e ho capito che da parte sua c’era una natura dominante. Così, siamo rimasti in contatto e nel tempo, non solo ho avuto conferma della sua natura ma è iniziato il rapporto su basi diverse.
Che cosa cerchi in una Mistress? Sensualità, intelligenza, deve suscitare fiducia e saper entrare nella mia mente. Quello con FetishDea, per dire, è un rapporto costruito nel tempo, nato da una scintilla. Attualmente sono fedele di costruire e alimentare questo rapporto solo con lei, voglio investirci tempo e energie. Il mio rapporto con lei è molto forte e non sento il bisogno di rivolgermi ad altre Padrone.
Tu come vivi questa tua inclinazione da schiavo? Serenamente, è un rapporto di condivisione che vivo senza imbarazzi o vergogna di sorta. Tengo a precisare però che tutto è legato fortemente alla capacità della mistress di gestire questa situazione, che non è facile; bisogna esserci portate.
Ci descriveresti che situazioni-tipo ti capita di vivere con Mistress FetishDea? Dunque, con lei non frequento feste pubbliche a tema. Succede però di andare in contesti pubblici normali e lì si può “giocare” in maniera molto sottile e raffinata, senza che nessuno si accorga di nulla. Possono innescarsi, talvolta, situazioni intriganti al limite, dove c’è quel sottile senso d’ansia che può diventare eccitazione.
Paolo, tu quando hai capito di volere essere uno schiavo? Non c’è stato un momento preciso, non è una cosa oggettiva, dipende molto dalle persone con cui interagisci, se, come nel mio caso, la Padrona è intelligente, cerebrale e di alto livello scatta un certo meccanismo, è tutto molto legato alle dinamiche e alla chimica con l’altra persona, è un rapproto molto personale e intimo. Comunque sono nel mondo Bdsm da 10 anni, circa.
Come dicevi molta della tua eccitazione scaturisce da un legame cerebrale. Si, è quello che stuzzica la fantasia, oltre all’indubbia avvenenza della
Ricordi il tuo primo incontro con una Mistress? La mia prima sessione non mi ha 18
niugare il tuo essere slave con l’amore? La ricerca di questo mondo spesso è una conseguenza della difficoltà del rapporto con il genere femminile. Per quanto mi riguarda, il mio essere schiavo vive benissimo in parallelo ma non sacrifico nulla.
mia Mistress. Che fantasie hai? Parte tutto dal rapporto di fiducia instaurato: lei mi controlla la mente e il gioco è sempre molto psicologico e soft, possono avvenire anche cose un po’ umilianti a volte. Per esempio, il feticismo del piede nel mio caso diventa una cosa estremamente umiliante perchè lei mi è entrata nella mente e mi fa adorare i suoi piedi, me lo impone proprio. L’eccitazione non è la cosa in se: è l’idea di fondo che una persona mi entri in testa e mi faccia fare cose che abitualmente non farei. Invece, l’elemento di umiliazione è essere messi in una situazione degradante che ti rivela con le tue fragilità nel fare qualcosa di sgradevole, forzatamente.
Sei sposato o fidanzato? No, sono single per scelta però questo non ostacola i rapporti di tipo più “tradizionale” con altre donne. D’altra parte, penso sia difficile che una persona possa essere veramente aperta in tutte le sue dimensioni a 360 gradi con altre persone, anche se si tratta di rapporti che non hanno nulla a che fare con il sesso, ma solo d’amicizia. Se tutto è asoslutamente trasparente non c’è piu la gioia della scoperta. Grazie Paolo. Infine, c’è un consiglio che vorresti dare a chi a “paura” di far emergere la sua vera indole? Darei prima un avvertimento: come in tutti i mondi c’è un aspetto un po’ commerciale che può essere legittimo ma è un po’ finto, anche perchè gli attori coinvolti spesso si spingono a fare questa cosa in modo meccanico e senza vero piacere. Quindi, se uno vuole esplorare solo in modo meccanico il mondo bdsm ok, ma si possono facilmente creare illusioni e il rischiodi rimanere scottati emozionalmente è alto. Come suggerimento invece dico: esplorate in maniera intelligente, con prudenza e calma e cercate di capire le persone che vi stanno davanti e potrete cogliere certe sfumtaure che poi vi porteranno a torvare la persona giusta come è successo a me per Mistress FetishDea. E’ una ricerca piacevole, vivetela come tale.
Paolo, secondo te perchè tante persone si abbandonano al mondo bdsm? Dipende dalla loro sensibilità, ci sono varie dimensioni e livelli. Ci sono molti motivi per cui si coltiva il lato bdsm: spesso dal lato delle mistress è più per un fatto “commerciale”, mentre per altre è proprio uno stile di vita. Ci sono diverse sfumtaure, per certi schiavi è un momento di sfogo fisico, per altri mentale, per altri è un modo per rifuggire la realtà, non c’è una speigazione unica. E per te cosa significa? Per me è un rapporto di fiducia molto forte, dove c’è un forte senso di intimità e si gioca a carte scoperte, si mostrano fragilità e debolezze. E’ un gioco che parte dalla testa dove non c’è vergogna a mostrarsi per come si è. Hai mai avuto problemi a co19
Liisa Winklergirl la ninfa d’Oriente!
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Liisa Winklergirl la ninfa d’Oriente!
Sulle coste italiane è arrivata una bellissima ladyboy asiatica: Liisa Winklergirl, da Cebu, Filippine. Graziata da madre natura da una figura minuta e da una conturbante e deliziosa bellezza da lolita, è pronta ad accendere la vostra immaginazione. Liisa non è solo splendida, in questa intervista, infatti, si è rivelata anche una persona simpatica, intelligente e piena di spirito d’iniziativa!
riserve personali ed emotive, capire che tipo di individuo posso diventare attraverso la vita solitaria. Sono qui da 3 mesi.
Ciao Liisa, è un piacere conoscerti. Ti va di raccontarci qualcosa di te? Ciao a tutti! Sono una escort di alta classe di Cebu, un’isola nella parte centrale delle Filippine, il mio segno zodiacale è Bilancia. Nella vita ho tanti interessi: adoro guardare i documentari su Youtube, ho sempre amato educarmi ma allo stesso tempo non prendere la vita troppo seriamente, quindi guardo anche reality show come le donne ricche dello show “Real Housewives of New York!” (ride). I film sono anche un buon modo per distrarmi. Amo fare lunghe passeggiate, la fotografia, la moda, fare shopping per cose sensate, incontrare nuove persone e fare conversazioni profonde, ascoltare musica di ogni genere con un ritmo che mi colpisce.
Gli uomini italiani sono dei noti latin lovers! Ma sono sempre cauta e ansiosa perché molti di loro sono incantatori e potrebbero spezzare il cuore anche (ride). Ma suppongo di essere capace di farlo anche io!
Pochissimo tempo, come ti trovi in Italia, sei stata accolta bene? Sì! adoro questo posto. Quando la trans è passabile come donna, gli uomini italiani le danno il mondo! (ride)
Sicuramente ne avrai già spezzato più di uno. Fai anche un lavoro particolare, l’escort di lusso, dove di sicuro ne conosci tanti di uomini. Come mai hai deciso di dedicarti a questa professione? Era un modo più veloce per attraversare la transizione e per fare gli interventi chirurgici che volevo per diventare attraente. Anche il significato più profondo della mia esistenza si basa su quanto sia attraente per l’animale e l’uomo. È profondamente ingraziante per la mia persona e anima quando un uomo è profondamente attratto dalla mia bellezza e dalle mie molte qualità! (sorride maliziosa)
Che artisti ti piacciono? Mi piacciono Kaskade, Yuna, CHILDISH GAMBINO, Tiesto, Avicii, Jhene Aiko, Maxwell per la musica. Julia Roberts, Jude Law, Uma Thurman, Audrey Tautou, Brigitte Bardot, Clive Owen come attori.
Un pregio e un difetto del tuo lavoro? Rischi per la salute e difetti della personalità e aspettative irragionevoli possono essere rischiosi! Ma gli uomini che mi fanno innamorare di loro sono i più fatali! (ride)
Hai un fisico perfetto. Cosa fai per tenerti così in forma? Nutrizione. Tutto ruota attorno a ciò che metti in bocca. Gli addominali sono fatti in cucina non in palestra. Questo parla molto dell’importanza del cibo e della dieta adeguati piuttosto che delle asserzioni fisiche strenue!
Hai le idee chiare e sei molto simpatica, noto in te anche una vena molto spirituale. Sono una profonda pensatrice; amo pensare oltre gli schemi, oltre ciò che è normale; cercare nuove possibilità, nuove avventure e nuovi orizzonti. Credo che il progresso personale non provenga da zone di comfort ma da avventure osé.
Niente sport quindi? Che invidia! Faccio anche atletica ma è basilare seguire una buona alimentazione. Cosa ti ha portato da quel paradiso in terra che sono le Filippine in Italia? Ho deciso di venire qui per fare una “spedizione”, imbarcarmi nell’avventura finale, scavare in profondità nelle mie
Tu sei una bellissima Shemale, hai mai subito discriminazioni per essere te stessa? Sì, naturalmente. La mia prima discrimi21
momento. Ma posso dire il modo in cui lo vedo: ci sono molti finanziatori in Asia che hanno avuto origine dall’Europa, quindi i soldi per sostenere i progetti LGBT devono venire da qui. In Asia c’è molto clamore per il riconoscimento di genere, come la modifica dei marcatori maschili e femminili sul tuo ID, la realizzazione di un ambiente più educato per le persone transgender nei luoghi pubblici, la facilità di accesso per il genere preferito soprattutto nei bagni pubblic. Si dovrebbe lavorare per un mondo più semplice, più rispettoso e per un ambiente scolastico più accogliente per i giovani transgender. Anche l’accesso all’assistenza sanitaria e molti servizi governativi potrebbero essere resi più facili per le persone transgender in termini di rispetto e cortesia. Questa è l’atmosfera generale e le questioni per i transpeople in Asia.
nazione è venuta dalla famiglia. All’inizio hanno cercato di fermarmi dalla mia transizione. È stato un processo arduo e piuttosto difficile. Sono sicura che avevano le loro ragioni ma ha creato un profondo trauma nella mia vita quando non mi hanno permesso di prendere decisioni di vita semplici solo perché hanno equiparato ogni azione e anche quelle minori, a me, diventando shemale. La tua famiglia dunque è stata un ostacolo, mi dispiace. Ti sei sentita accettata e supportata dalla società e dagli amici, almeno? No. Ci fu un sacco di bullismo a scuola, perché ero visto sempre come il ragazzetto fiammeggiante e chiacchierone quando ero giovane. Immediatamente queste differenze sono state individuate. Ho frequentato una scuola maschile e c’erano così tante persone che hanno fatto i prepotenti. È stato anche un periodo traumatico per me, in cui avevo pochissime opzioni per muovermi e prendere decisioni per me stesso.
Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Progetti per il futuro? Mi piacerebbe avere diversi appartamenti nelle Filippine, uno in Italia e un marito che desidererò e amerò 24/7!
Però nel tempo ce l’hai fatta. Quando ho avuto i mezzi e la capacità finanziaria per passare a trans, le mie più grandi sfide erano nel mondo esterno. A volte è imbarazzante andare negli uffici governativi o nelle banche e in altri luoghi ufficiali in cui i nostri nomi maschili sono chiamati in pubblico. Anche firmare i documenti legali può essere un po’ imbarazzante. Nel complesso, quando esco scelgo posti dove stare tranquilla e dove so che le persone transessuali come me sono trattate con rispetto.
Grazie Liisa Winklergirl per questa bella intervista, sei stata carinissima. Vuoi aggiungere qualcosa? Grazie a voi. Mi piacerebbe avere la libertà e la costante fame di conoscere le cose, esplorare le possibilità, vedere posti, conoscere persone, sperimentare tutto; buono o cattivo che sia, voglio dare un’occhiata al misterioso e assolutamente non avere rimpianti alla fine della mia vita!
Liisa Winklergirl, secondo te come si può combattere la omo-transfobia? Quando la visibilità viene abbracciata e quando le nostre voci sono autorizzate a penetrare nelle orecchie delle persone, solo allora la fobia e i pregiudizi contro di noi possono essere abbandonati. Semplicemente stando in televisione, sul palco, su qualsiasi piattaforma visibile a tutti i civili, la strada dell’accettazione sarà lastricata lentamente. C’è differenza nella tutela dei diritti LGBT in Asia rispetto in Europa? Devo ancora conoscere l’emisfero dei diritti e della protezione LGBT qui in Europa. Quindi non posso rispondere al 22
Gabriella Manzini la Dea del terzo sesso!
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Gabriella Manzini la Dea del terzo sesso!
che che ti piace di più proporre a chi ti contatta? Di solito sono io che realizzo le fantasie di chi mi cerca...offro i servizi più completi, in un modo molto piacevole e rilassante, senza fretta. Adoro i rapporti in cui si mescola affetto e piacere e dove si può conversare.
Gabriella Manzini è una bellissima trans brasiliana, dal viso da bambola, fisico armonioso e sorriso smagliante. Affettuosa, cordiale e sempre allegra, è la compagnia perfetta per vivere momenti unici e irripetibili...siete pronti a conoscere questa bomba del sesso? Ciao Gabriella Manzini, raccontaci un po’ di te. Ciao a tutti! Io sono una ragazza trans, nata sotto il segno dei gemelli e di lavoro faccio la escort di classe e provengo da Manaus, Amazonia Brasile. Mi piace andare in palestra, godermi delle giornate in mezzo alla natura, fare shopping e ogni tanto andare a ballare!
Insomma, ti piace prederti tutto il tempo necessario. Si, voglio che il tempo passato insieme a chi mi cerca non si limiti ad un indimenticabile sesso (sorride) ma che tutta l’esperienza sia bella, non mi piace il servizio freddo e affrettato. Sono molto premurosa e se qualcuno non ha mai osato andare con una trans, io sono perfetta come prima volta!
Vedo che hai un bellissimo tatuaggio sul braccio. Sei appassionata? Si adoro i tatuaggi, ne ho 15 sul mio corpo!
Di solito chi ti cerca, perchè lo fa? Solitamente un uomo che cerca una trans lo fa per vivere qualcosa di diverso dalla solita routine. Si deve sapere che ho un sacco di abiti diversi, lingerie, scarpe, sex toys, tutto per rendere speciale l’incontro!
Cosa ti ha portato in Italia dal caldo Brasile? La ricerca di lavoro, la purtroppo la situazione è piuttosto grave a livello lavorativo e non c’è tanta possibilità per noi ragazze trans di trovare qualcosa. Comunque, considero il mio lavoro di escort esattamente come un lavoro qualsiasi, pieno di dignità. Assolutamente, è un lavoro di certo non alla portata di tutte però. Serve un carattere un po’ forte per farlo? (Ride) sicuramente io ho un carattere forte. Però ho anche un cuore buono, se decido di ragionare con quello, ma noi dobbiamo sempre ragionare con la testa! Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, diceva una famosa frase. Torniamo a parlare del tuo lavoro, quali sono le prati24
Ti fanno mai richieste strane? Meno male che non hanno richiesta strane! In realtà quellache mi chiedono di più è di essere attiva, mi vergogno a dirlo ma è vero! (ride) Ora vorrei che mi raccontassi, se ti va, del tuo percorso di transizione. Come lo hai vissuto? In realtà noi trans non è che scegliamo di nascere così. Io parlo di me: da piccola ho sempre avuto un comportamento femminile e mi è sempre piaciuto stare in mezzo alle donne. Giocavo con le bambole di mia sorella e già sapevo di voler essere donna. Non avevo però amicizie tra le transessuali quindi per me era difficile farmi una idea esatta di tutto ciò che dovevo fare.
Maschera Veneziana Metallica Argento by Fifty Shades Of Grey Goditi le magiche notti di Carnevale avvolgendo nel mistero il tuo volto! Gioca con questa splendida maschera dal disegno finissimo realizzata in metallo color argento con piccoli inserti brillanti firmata Fifty Shades of Grey. Rivivi la magia e la sensualità del famoso successo cinematografico con questo magico accessorio femminile…e seduci con sguardo chi ti sta vicino.
E quindi quando è iniziato tutto? A 15 anni ho conosciuto la prima trans e li ho scoperto che io potevo diventare come lei ma non è stato facile sai? Avendo una famiglia avevo un po’ di paura di non essere accettata ma con il passare del tempo, dopo che sono andata via di casa piano piano ho superato tutto e sono riuscita a essere quella che volevo.
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Sei felice della tua scelta? Oggi come oggi sono molto felice di essere come sono: non è facile, bisogna avere proprio voglia e tanta determinazione per superare tutte le difficoltà che una scelta come questa comporta.
Gabriella Manzini, hai qualche progetto per il futuro? Beh, sono stata in viaggio a Dubai ed è stato molto bello, ora vorrei conoscere il paradiso delle Maldive. Hai un sogno nel cassetto da realizzare? La parola sogno per me non esiste perché il sogno è una cosa che non diventa realtà. Ho delle mete da conquistare! Per il resto mi auguro solo tanto amore fra le persone, ce ne è davvero bisogno! Un bacio dalla vostra Gabriella Manzini. 25
Lux
‘il bullismo non mi ha piegato e oggi sono fiera di me!’
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Lux
‘il bullismo non mi ha piegato e oggi sono fiera di me!’ Davide Massoli è un giovane ragazzo siciliano, trasferito in Friuli due anni fa dopo aver finito il liceo. Artista eclettico, sta cercando con tanta fatica e impegno di inserirsi nel mondo dello spettacolo e di notte veste i panni della drag queen Lux, 1° clssificata prferita dal pubblico alla semifinale di Ciao Drag Queen Triveneto che si è svolta pochi giorni fa al Teatrò di Abano Terme.
Jeffree Star. Quando lo vidi con le sopracciglia disegnate a metà fronte, quegli ombretti neon e cresta rosa rimasi folgorato e la prima cosa che pensai fu “wow allora posso farlo anche io!”. Ad oggi, lui è ancora il mio idolo e devo molto a lui come persona, probabilmente in questo momento non sarei qui a parlare di queste cose e del mondo drag se non avessi visto che per me c’era questa possibilità di poter diventare quello che volevo.
Buongiorno Lux, complimenti per la vittoria a Ciao Drag Queen Triveneto, te lo aspettavi? Ti ringrazio! Onestamente sì e no, dato l’andazzo dell’episodio. Devo dire che è molto gratificante per una persona come me che non ha mai avuto nessuno che considerasse la proprio arte in quanto tale, avere ora un intero pubblico che ti loda e ti sceglie come preferito!
Dicevi appunto che non c’è tanta differenza anche di look tra Davide e Lux. Intendi anche nel trucco e parrucco? Fregata! (ride) Il mio armadio giornaliero e il mio armadio drag combaciano più di quanto immagini! A livello di trucco e vestiti faccio drag da quando ero piccolo, e ad oggi mi trucco giornalmente per uscire quindi sì, ora ho semplicemente cominciato a farlo anche su un palco (ride). Comunque l’idea di girare per strada in drag è una cosa che mi ha sempre divertito molto, vedere come la gente reagisce ad un ragazzo truccatissimo e in tacchi è molto interessante quando non c’è pregiudizio, e se hai la pelle abbastanza dura, è interessante anche quando il pregiudizio c’è.
Chi è Lux? Lux è la parte di me che è riuscita a trovare, quando ero più piccolo e vittima di bullismo, una via di fuga e libertà in ogni forma possibile d’arte. Da questo punto di vista mi discosto un po’ dal resto delle drag, perché se la propria drag persona è normalmente un “personaggio” da palco, per quanto riguarda me, Davide e Lux combaciano. Posso essere Lux giù dal palco e posso essere Davide sul palco, il nome è nato ancora prima che cominciassi a truccarmi, come nome d’arte per firmare i miei quadri, disegni o poesie.
E a te è mai successo di sentirti discriminata? Crescere in sicilia come ragazzino gay, effeminato e che si truccava è stata la cosa più faticosa che la vita mi abbia mai messo davanti in ventun’anni. Sono stato vittima di bullismo sia verbale che fisico per diversi anni e quando la gente mi chiede, io sono sempre fiero di raccontare questa parte della mia vita perché è la dimostrazione che nessun tipo di razzismo può piegare una persona se questa rimane fedele a chi si sente di essere. La resistenza, la perseveranza e l’impormi per ciò che sono è quello che mi ha portato qui oggi.
Fin da piccolo hai sempre avuto una spiccata sensibilità artistica dunque. Quando hai pensato di muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo? Direi che la mia passione per lo spettacolo non è necessariamente “nata”, quanto più sempre stata... sono sempre stato fin da piccolo una persona a cui piaceva avere le attenzioni su di sé (ride). Semplicemente, crescendo è diventato più del semplice volere i “riflettori puntati addosso”, è diventato quasi un bisogno di creare qualcosa che gli altri possano vedere, di creare qualcosa che trasmetta emozioni e che sia per me un canale di sfogo delle mie emozioni.
Questo è un bel messaggio da dare. Tu sei una drag queen con uno stile non tradizionale, sei più moderna e androgina in un certo senso. Ma che caratteristiche deve avere una drag per colpire al cuore il pubblico? Cerco sempre di rinnovarmi volta dopo volta spingendo la mia creatività oltre i miei limiti per vedere fin dove posso arrivare, ti ringrazio! Comunque credo che non ci sia uno “schema” o delle caratteristiche/regole
Ricordi il giorno in cui sei stata “folgorata” dal mondo drag? Ricordo il momento esatto in cui per la prima volta vidi un ragazzo truccato: ero su Youtube, avevo appena 13 anni credo e incappai per caso in un video musicale di 27
da seguire per conquistare un pubblico, per la mia breve esperienza sui palchi e per il grande riscontro che ho avuto direi che la chiave è semplicemente seguire il proprio istinto, per qualunque cosa. Prima di essere una drag queen e un performer sono anche io parte di un pubblico, e vedere su un palco una persona che si lascia andare e fa quello che sente è davvero bellissimo, perché in un certo senso entri in contatto con la persona che c’è dietro tutto il trucco e il parrucco.
quello che fanno gli altri, trarre spunto e ascoltare chi ha più esperienza di te, non dimenticare MAI di divertirti e soprattutto, quando credi che quello che stai per presentare su un qualsiasi palco sia perfetto, ricontrollalo due volte perché c’è sempre qualcosa che può essere migliorato! Lux, che progetti hai per il futuro?
Dove ti vedremo prossimamente? Sono davvero molto gasato per i prossimi eventi! Il 15 marzo sarò alla finale del Ciao Drag selezione Triveneto, sperando di vincerla; il 7 Aprile invece mi troverete al Master Queen selezione Nord Est, organizzato da Shantey Miller, ed entrambi si terranno al Teatrò di Abano Terme, Padova. Ah, e ovviamente punto a vincere anche questa (ride). Una piccola novità che invece è in fase di lavorazione è la mia collaborazione con il collettivo artistico burlesque Hurly Burly Show che quest’anno collabora con il Vicenza Pride per il THAT’S BURLESQUE: quattro date, una al mese a partire da Marzo, mirati alla raccolta fondi e alla realizzazione del Pride di Vicenza il 15 Giugno 2019; ancora però non so in quale o quali degli spettacoli performerò per cui più info arriveranno presto.
Lux, un pro e un contro del mondo delle drag queen? Un pro credo sia il fatto che come professione e lavoro sia il più bello in assoluto, un contro invece è proprio il fatto che qua in Italia, a causa dell’ignoranza, è ancora difficile poter lavorare solo di quello: da questo punto di vista se in America riesci a pagarti le bollette facendo drag, qui gli anni di gavetta raddoppiano e le probabilità di poter vivere economicamente solo con questo diminuiscono. Spero vivamente che in futuro le cose cambino! Che genere di spettacoli proponi al tuo pubblico? Con i miei spettacoli cerco sempre di trasmettere qualcosa e di presentare qualcosa che abbia senso, un filo logico dal trucco, alla scelta dei vestiti, alla canzone e a come la interpreto. In Italia, senza screditare il lavoro di nessuno, purtroppo vedo spesso drag queen che si limitano a fare spettacoli vuoti, dove fanno qualche spaccata e fanno divertire il pubblico e quello è anche fondamentale, ma io cerco sempre di elevare quello che faccio a qualcosa di più concettuale e soprattutto farlo nel minimo dettaglio. Purtroppo o per fortuna sono maniacale da questo punto di vista quindi voglio sempre che sia tutto perfetto (sorride).
Grazie Lux, ti facciamo un grande in bocca al lupo per i tuoi progetti. Vi ringrazio davvero tanto, sono molto grato dell’interesse che avete avuto per questo ragazzo di provincia (sorride). Sono ancora quasi incredulo che la mia vita sia cambiata e si sia ribaltata così velocemente in così pochi mesi, contando che ad agosto avevo quasi intenzione di cominciare l’università. Sarebbe stato un vero peccato, come mai? Stavo per buttare la spugna per quanto riguarda i miei sogni di fare drag e salire su un palco. Ma ringrazierò fino alla fine Madame Cabaret e tutte le persone che hanno visto qualcosa in me di bello e diverso e credendo nelle mie capacità e potenzialità mi hanno permesso di salire su un palco ed essere me. Grazie davvero!
Oltre a Jeffree Star, c’è un altro artista da cui prendi ispirazione? Tantissimi! Ho cominciato a seguire diverse drag queen online quando tanti anni fa cominciai ad interessarmi al programma americano RuPaul’s Drag Race, e tanti anni dopo seguo drag queen e artisti da tutto il mondo che fanno dalle cose più comuni alle cose più strane. Credo che se affini bene la vista, ovunque c’è ispirazione da trarre, senza dimenticare mai di metterci la tua personalità ovviamente!
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Vi ricordiamo che potete vedere l’intero reportage di Ciao Drag Queen Triveneto su Piccole Magazine Tv.
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere la carriera di drag queen? Un consiglio che darei è di guardare sempre 28
Felisia Bulgari “la mia ispirazione sono io!�
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Felisia Bulgari “la mia ispirazione sono io!”
nascere il personaggio Felisia.
Parola d’ordine: determinazione! E’ una storia di successo quella che ci racconta oggi Felisia Bulgari, famosissima trans performer e vocalist che anima da anni le notti dei locali più cool del Sud Italia e non solo. Ma conosciamola meglio in questa intervista a cuore aperto.
Dunque, inizialmente, Felisia Bulgari è nata come Drag. Ti ha aiutata qualcuno? Ho iniziato a documentarmi e con l’aiuto di una persona stupenda, nonchè amico, Diego Claudio alias La Wanda Gastrica. Mi prese sotto la sua ala protettiva e mi face esibire nelle sue serate in Puglia aiutandomi con consigli per il trucco, movenze e vestiario che avrebbe dovuto avere una drag queen. Tutt’ora gli dico ancora grazie.
Buongiorno Felisia, presentati ai nostri lettori! Ciao a tutti gli amici di Piccole Magazine! Mi chiamo Felisia Bulgari, ho 31 anni e sono una ragazza trans. Lavoro come make up artist e curatrice di immagine in Puglia, precisamente a Bari dove vivo con i nonni materni ancora oggi.
Hai continuato a partecipare ai concorsi? Si, nel 2006 scelsi di partecipare al “Miss Drag Queen College Italia “ organizzato da colei a cui devo molto e porto sempre nel cuore, una collega nonché amico che oramai non c’è più: parlo di Karl Du Pigne (sorride). Lei è venuta a mancare qualche mese fa ma avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Ha creduto nella mia carriera artistica e anche grazie al suo sostegno ho vinto quell’anno il1 posto a Miss Drag Queen College Italia.
Sei molto legata alla famiglia? Si, per me la famiglia è molto importante e sono del parere che i nonni vanno vissuti fino all’ultimo secondo, per chi ha la fortuna di averli ancora. Nel weekend poi mi divido tra Bari e Napoli poiché il mio lavoro da performer-vocalist e ragazza immagine mi porta a viaggiare spesso. Quando è nata la tua passione per il mondo dello spettacolo? E’ nata all’incirca quando avevo 14 anni e iniziavo a frequentare il mondo gay. All’epoca c’era un locale storico in Puglia che si chiamava Merendero e durante una serata Narciso ho visto per la prima volta su quel palco un gruppo di Drag Queen che hanno fatto la storia delle drag in Puglia. Si chiamavano “Les Plus Belles” e in quell’istante gli occhi di quel ragazzino che fino ad allora non aveva mai visto una drag queen si illuminarono e si innamorarono di quello che stava guardando su quel palco a tal punto che ho un paio di mesi dopo decisi di partecipare a Miss Drag Sud, facendo
Quando eri una drag queen avevi un’artista in particolare a cui ti ispiravi? Non proprio. L’Italia è piena di drag queen bravissime, ma soprattutto il sud e la Puglia hanno delle drag queen pazzesche che lavorano in tutta Europa e anche oltre. Adesso la mia ispirazione sono io: quando mi guardo allo specchio e mi vedo truccata e preparata, il mio personaggio prende vita! (sorride) La tua carriera di vocalist? Sei piuttosto famosa! Calcoliamo che per 10 anni ho lavorato con lo staff Gay dei Salento con Graziano, Tiziano e la splendida Tekemaya, collega salentina che mi ha dato tanti consigli. Poi ho viaggiato molto calcando i palchi anche del 30
Be Queer a Perugia, dove mi ha voluta fortemente la mia amica decennale Nikita alias Mikele Magno. Ma il mio grande successo lo devo anche alla mia famiglia MAKUMBA, l’organizzazione pugliese più famosa del Sud Italia, che da circa 13 anni spopola per il suo grande successo. Ad ogni serata da loro sono stata Resident per circa 9 anni e per questo devo dire grazie a Giorgio Olivieri e soprattutto a Raven Voice, poiché con loro ho condiviso davvero tanti anni, avendo la possibilità di poter lavorare con grandi artisti.
e soprattutto è Felisia! Me lo sono anche tatuato sul corpo, il suo volto. Chi cura il tuo look, che è davvero pazzesco? Mi affido ad un amico stylist costumista che si chiama Paolo Peter Panna Angelastri e alla sua bellissima mamma. Loro cercano sempre di accontentare le mie richieste folli (ride). Invece, per quanto riguarda i miei gioielli mi affido solo ed esclusivamente a Diego e Martina di Tricche e Ballacche Bijoux, noto marchio di bigiotteria di alta qualità che cura anche i gioielli di molte artiste Mediaset. Il make up invece sono fortunata perchè appunto essendo una make up artist non mi faccio truccare da nessuno, faccio tutto io!
Ora dove sei resident? Al momento lavoro come vocalist resident in Puglia al club privè TACCO12 della mia amica Enza Lorusso. A Napoli invece sono resident con lo staff INFINITY, capitanato dal mio amico Raffaele Vinacci e da Tania Di Martino. E’ uno staff emergente ma nel giro di 5 mesi cavalca la movida notturna campana facendo parlare molto di sé. Parliamo ora di una cosa che è impossibile non notare. Tu sei l’unica sosia ufficiale italiana di Jessica Rabbit, come mai hai scelto lei, cosa ti piace di questo personaggio? Fino all’età di 25 anni sono stata intrappolata in un corpo che non mi apparteneva e in un’estetica che non mi piaceva affatto. Nel 2015 ho scelto di sottopormi a un intervento di Sleeve gastrectomy perdendo 120 kg e nel 2017 ho fatto il mio cambiamento e la mia transazione operandomi di mastoplastica additiva e sottoponendomi a vari interventi chirurgici estetici. Jessica Rabbit entra nella mia vita già anni addietro poiché ero attratta e innamorata del personaggio iconico della bambolona Rosso Fuoco provocante...fino al punto di chiedere ai chirurghi che mi operavano di seguire quello che era la mia ambizione!
Una domanda un po’ personale. Prima accennavi al tuo percorso di transizione e ora sei una trans bellissima ed affermata professionalmente. Come hai vissuto però tutto quel periodo, è stata dura? Io ho fatto la mia transizione da circa 2 anni, poiché, essendo stata per anni in un corpo che non mi apparteneva, fin quando non fossi dimagrita non avrei mai avuto il coraggio di fare il cambiamento. Quando ho scelto di farlo mi sono guardata allo specchio e ho pensato a quello che mi avreb-
Ovvero diventare come lei, operazione riuscita! Jessica per me è tutto: è la sensualità, è la provocazione, è la ribellione 31
be potuto rendere felice e non a quello che avrebbero potuto pensare le persone, poiché la vita è mia e faccio quello che voglio, nel massimo rispetto altrui. Il 31 settembre 2017 mi sono decisa a chiamare il chirurgo è sottopormi alla mastoplastica additiva e da quel giorno la mia vita è cambiata perché finalmente sono stata felice come non lo ero mai stata prima.
pieno anche di molti etero intelligenti. Che consigli daresti ai ragazzi che hanno paura di esprimere il loro vero “io”? Il consiglio che mi sento di dare a tutti i ragazzi e soprattutto alla nuova generazione che si sta affacciando in questo mondo è di parlare con le famiglie, parlare con i genitori e fare coming out. Non vergognatevi di nulla perché l’omosessualità non è motivo di vergogna, è solo espressione della propria sessualità, che sia etero, gay, trans, lesbo.
Immagino però che la transizione non sia stata una “passeggiata”. Assolutamente, perchè comunque ho scelto di andare contro tutto e tutti ma ho avuto la fortuna di avere l’appoggio della mia famiglia e non ho mai avuto rimorsi o ripensamenti. Certo non è per tutti così facile ma il consiglio che do sempre è che se quello che stai facendo ti può o ti fa felice, fallo e fregatene di tutto ciò che la gente potrebbe pensare, perché la gente non ci dà da mangiare e, soprattutto, la gente non è noi.
Insomma, seguite il consiglio di Felisia Bulgari e abbiate coraggio! Si, abbiate il coraggio di dire a voi stessi prima di tutto e poi agli altri “io ho le palle di essere ciò che voglio”. Quindi ragazzi, non chiudetevi in voi stessi ma parlatene con qualcuno perché la vita è solo una e va vissuta appieno.
Ti è mai successo di sentirti discriminata per chi sei o di subire dei torti? Nella mia vita ho subito solo 2 discriminazioni apparenti che sono state subito denunciate e fermate proprio perché io sono una trans alternativa, che non ha paura di nessuno e soprattutto non si fa abbattere e mettere i piedi in testa da gente stupida e deficiente che pensa di potersi fare grande discriminando o buttando fango con del bullismo gratuito.
Felisia, che progetti hai per il futuro? Sono quelli di poter continuare sempre a fare ciò che amo e desidero, senza fare mai del male a nessuno. I miei desideri futuri sono quelli di conoscere una persona con cui fare un progetto di vita a lungo termine, con cui poter invecchiare, crescere e soprattutto passare insieme i momenti più belli. C’è un momento per tutto (sorride sognante).
Hai fatto benissimo a farti valere. Secondo te, cosa si può fare, oggi, per combattere la omo e transfobia? Consiglio sempre una cosa: al minimo campanello d’allarme denunciate e soprattutto fatevi rispettare. Nel momento in cui vi rendete conto che da soli non ce la potete fare chiedete aiuto senza vergognarvene e non abbiate paura! Il mondo è pieno di ignoranti che sono pronti a far del male ma per fortuna il mondo è
Grazie Felisia Bulgari, ti auguriamo di cuore una vita felice e ricca di successi. Concludo questa intervista ringraziando Piccole Magazine per avermi dato l’opportunità di poter esprimere quello che è il mio pensiero e soprattutto ringrazio tutti i miei seguaci e tutti i miei followers che mi seguono da anni. Inoltre, invito tutti gli amici di Piccole Magazine a seguirmi su Facebook alla pagina Felisia Bulgari Privato oppure sul mio Instagram Felisia Bulgari Official! Un bacio! 32
Vita da schiavo: Alessandro “essere slave è un modo di amare”
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Vita da schiavo: Alessandro “essere slave è un modo di amare”
con noi le tue fantasie? In primis mi eccita la dominazione cerebrale, la dipendenza mentale. Fisicamente mi garba soddisfare le esigenze della Padrona. Mi abbandono totalmente ai suoi desideri e capricci.
Proseguono le interviste del Piccole Magazine alle persone che si considerano schiavi, o sottomessi ad un/a Dominante. Essere “schiavi” è la forma più estrema di sottomissione in cui si rinuncia in modo totale a qualunque forma di parità. Oggi facciamo la conoscenza di Alessandro, slave di Asti 40enne, collarizzato da Mistress FetishDea.
Che cosa ti affascina in una Mistress? Gli occhi, lo sguardo, sono fondamentali. Poi deve emanare molta calma ed avere un buon profumo. Guardo anche le mani. L’importante comunque è che sia autoritaria, a volte non servono nemmeno le parole, se c’è un legame, l’autorità è nelle espressioni del viso.
Buongiorno Alessandro, subito una domanda a bruciapelo: schiavi si nasce o si diventa? Buongiorno a Lei. Per quanto mi riguarda ci sono nato, ma negli anni c’è stata anche un’evoluzione, per quanto mi riguarda non è solo un gioco sensuale, è un modo di amare.
Parliamo di limiti nel rapporto Mistress-schiavo: tu quali hai? Non avrei mai nessun tipo di contatto con un altro maschio, mai in assoluto e in nessun modo.
Tu leghi i sentimenti alla sottomissione? Si, ho capito di voler essere uno schiavo ogni volta che ho incontrato una donna dominante e me ne sono innamorato: finora è successo quattro volte, ora sono collarizzato a Mistress FetishDea.
Il tuo essere schiavo influisce nella tua vita quotidiana? Nella vita lavoro in un negozio di articoli per la casa e sono abbastanza ironico, a volte ci scherzo... ma non mi ritengo represso o remissivo, anzi! Sono fiero e consapevole di ciò che può rendermi felice, non ho mai evitato di vivere quello che mi piace per sottostare al parere della società.
E’ stato difficile riconoscere ed accettare la tua natura? No, perché ho avuto la fortuna d’incontrare la mia prima ragazza a 15 anni. Lei aveva i miei stessi gusti ed era interessata al mondo BDSM, quindi, crescendo insieme, abbiamo esplorato un po’ tutto.
Questo è molto bello, non bisogna mai aver paura di mostrarsi per chi si è, non c’è nulla di cui vergognarsi nell’esprimere se stessi. Vuoi aggiungere qualcosa, in conclusione? Sono per la libertà totale di ogni individuo: fate ciò che vi rende felici, sempre nel rispetto reciproco!
Una bella fortuna perchè spesso gli slaves hanno problemi a coniugare fantasie sessuali e vita sentimentale. Io però non ho mai avuto problemi perché non ho mai suddiviso la cosa. Non potrei amare una donna non dominante. Da quanto frequenti il mondo BDSM? Partecipi a feste a tema? Non frequento propriamente il mondo Bdsm, ho solo avuto rapporti esclusivi in privato. Non ho mai frequentato feste a tema, anche se credo che possano aiutare a fare nuovi incontri perchè no? Però ripeto, non ho mai avuto occasione fino ad oggi. Alessandro, ti va di condividere 34
Klyzia Lancaster
una forza della natura!
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Klyzia Lancaster una forza della natura!
passione e lavoro.
Nella vita di tutti i giorni è Manuel, un ragazzo normalissimo che ama il suo lavoro di stilista costumista, ma la notte si trasforma nella favolosa Klyzia Lancaster, drag queen vincitrice del concorso Beauty Queen Lombardia 2019. Originario di Sulmone, un paesino in provincia di Frosinone, vive a Roma e si reputa ormai romano a tutti gli effetti. Buongiorno Klizia, congratulazioni per la vittoria a Beauty Queen Lombardia 2019! Grazie mille! Sono sincera, non me lo aspettavo minimamente di vincere questa fascia! O meglio, magari aspiravo a vincere la fascia di Miss Elegant Queen ma mai mi sarei aspettata di vincere questo concorso. L’emozione in quell’istante è stata tantissima e forse mi è passata tutta la mia carriera da drag davanti, tutti i sacrifici che ho fatto per questo personaggio, sempre con il cuore. E’ un titolo regionale ma per me molto importante. Avevi degli abiti meravigliosi, li hai realizzati tu o qualche stilista? Quello che vedete addosso a Klyzia è tutto realizzato da me, dalla parrucca, agli abiti! Mi diverto molto a vestirmi, per me sono soddisfazioni perchè spesso ai concorsi sono messi in palio anche premi per il miglior outfit e comunque è anche una conferma per ciò che faccio. Quando mi hanno fatto i complimenti per l’abito ho provato un batticuore fantastico.
Si sente che ami da morire il tuo lavoro. Ora, ti va di dirmi chi è Klyzia Lancaster? Questa è una domanda bellissima. Klyzia è un personaggio pieno di forza, nata dalle esigenze di Manuel, che prima era un ragazzo un po’ in sovrappeso. Amavo ballare e creavo abiti solo per donne e un giorno però mi sono detto: “perchè non provarci?” e così è nata Klyzia, un personaggio forte che racchiude tutte le potenzialità che Manuel ha dentro di se e che lo aiuta a scaricarsi nel momento del bisogno. Insomma, Manuel e Klyzia Lancaster sono un po’ la stessa persona. Si e sono uniti come fossero fratelli, perciò ognuno aiuta l’altro. Klyzia è una forza della natura, ecco, io la descrivo così. Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni e la notte, quando ti travesti? All’inizio distinguere le due cose è stato abbastanza difficile perchè se entri nel mondo drag e non sai bene come posizionarti allora rischi di vivere questo tuo lato anche di giorno, magari con accenti troppo femminili o comunque con proprio il tuo personaggio. Così però, si rischia di declassare chi sei veramente, nel mio caso Manuel. A te è successo quindi di far fatica a scindere Manuel da Klyzia? Sono sincero, si. Ma ho capito che sbagliavo e l’ho corretto. Ad oggi lo vivo molto bene: Manuel è Manuel, quando si mette la parrucca diventa Klyzia Lancaster e cambia completamente carattere: diventa esagerata, divertente, spontanea, spumeggiante, favolosa, qualunque aggettivo che riguarda lei è possibile (sorride).
Com’è nata la passione per lo spettacolo e come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen? La passione è nata quando mi contattò una drag famosa di Roma a cui serviva un costumista. Io accettai felice perchè era un ambito nuovo in cui confrontarmi. Una volta che iniziai a vestirla, altre drag mi incitarono a diventare a mia volta una drag.
E quando ti togli la parrucca? Torno Manuel, un ragazzo di 20 anni molto semplice che punta ad una vita, più che “magnifica”, circondata da amici e da un futuro ragazzo. Se capisco che sto mischiando troppo i comportamenti dei due allora mi fer-
E tu hai accettato subito? Inizialmente avevo esitato ma un po’ dopo ho iniziato con le mie prime uscite. Insomma, è cominciato come un divertimento e ad oggi è una vera 36
en? Bisogna studiare, imparare il portamento, capire che abito, che parrucca e che canzone mettere duranti gli spettacoli.Ogni volta che esce il tuo personaggio devi essere fantastica e c’è uno studio pazzesco dietro lo studio di tutti gli outfit, accessori, trucco e parrucco. La gente non si immagina quanto lavoro ci sia per avere un certo risultato. Nei concorsi poi c’è ancora piu lavoro perchè devi superare le altre, distinguerti in tutto.
mo. Klyzia Lancaster è il personaggio, Manuel è la vita reale e quando lei “esce dal baule” e appaga certi bisogni, poi torna detro ed è fantastico così. E’ stato difficile per te far accettare il tuo lato drag? Diciamo che all’inizio è stato difficile farlo accettare ai miei genitori. Anche gli amici, alcuni lo hanno accettato e altri no ma poco mi frega perchè è una cosa che faccio io. In realtà poi il mondo drag è piuttosto tranquillo, anche se dall’esterno può sembrare il contrario. Ma come si possono superare i pregiudizi? Si possono superare molto facilmente, dando forza a noi stessi e a tutto ciò che facciamo, perchè se abbiamo risultati, come me, poi questi decadano. Chi ti vuole bene ti appoggia, i pregiudizi li ha chi ti odia e chi è inutile, e io di persone così nella mia vita non ne voglio.
Tu più o meno quanto ci metti a prepararti? Ci metto 3 ore o 4 per truccarmi. Per l’abito invece ci metto un attimo se è una serata. Per un concorso invece devo capire come apparire al meglio, che tessuto, che accessori e ci metto molto più tempo! Una curiosità, per il Beauty Queen come ti sei organizzata? Dietro il Beauty Queen ci sono state quasi tre settimane di studio per l’abito, per far risaltare il corpo e anche la scelta del colore è stata importante Alla fine ho scelto il bianco (sorride).
Chi è una drag queen, per te? Sono uomini che si travestono da donna per lavoro, divertimento e passione. Quando ho iniziato mi sono informato su questa figura: una volta le drag erano uomini che si vestivano da donna nell’epoca dei teatri in cui le donne non potevano ancora recitare.
Che cosa ne pensi del mondo dei concorsi? Sono utili a farti crescere e a capire cosa sai fare meglio. Partecipare a un concorso porta tante cose, capisci se un certo abito, un certo tipo di trucco o una determinata esibizione fanno per te. Naturalmente ti aiutano anche a farti conoscere perchè poi, dopo un concorso regionale si accede al nazionale e li porti la tua immagine, quindi devi sempre dare il meglio.
Ovviamente ora tutto si è modificato, il mondo è molto cambiato. Si, ma purtroppo c’è chi in questo mondo “sporca” l’immagina delle drag queen; parecchie persone non capiscono chi è una trans, un trav e una drag. La drag queen è colei che si fa donna per divertimento, lavoro e per apparire. Il travestito ama essere donna ma non ha il coraggio di fare un cambio totale. Una persona transessuale invece vuole cambiare sesso e fa un determinato percoso per realizzarlo.
Dove ti esibisci di solito? Mi esibisco a Roma, ma le mie esibizioni ora sono puramente a livello competitivo nei concorsi. In passato però mi sono esibita in Sardegna, ho fatto una stagione invernale a Perugia, diciamo che sto ancora crescendo e spero di potermi esibire presto nei grandi palchi. Ma per arrivare lì bisogna essere veramente TOP!
Quindi per te la drag è l’immagine di una donna esagerata e pazzesca. Si e io punto molto su questo.
C’è un’artista da cui prendi ispirazione? In realtà prendo ispirazione da chiunque, attori, drag, hair stylist perchè
Come si diventa una drag que37
indietro. In Italia c’è ancora una mentalità chiusa in questo senso, le persone dovrebbero capire che l’importante è l’Amore che c’è in una famiglia non centra nulla il sesso dei genitori. Anche in Tv il mondo drag è inesistente o “demonizzato” rispetto ad altri Paesi come l’America, per esempio, e bisognerebbe dar la possibilità a noi tutti di poterci esprimere al 101%. Inoltre, sarebbe bello che passasse ai ragazzi a casa il messaggio che se vogliono amare qualcuno del loro stesso sesso o fare la drag queen è possibile farlo senza vergona, non devono aver paura nell’espirmersi.
penso che se quel personaggio noto fa quella cosa, significa che vale. Quindi, la faccio un po’ mia per poi portarla su Klyzia e renderla magnifica. Si può dire che prendo spunto da me stessa, l’ho detto anche al concorso, io non amo essere la copia di nessuno, voglio essere la copia solo di me stessa. So che tu hai un bellissimo rapporto con il tuo pubblico. Credo sia molto importante averlo. Io amo i miei fans, amo interagirci, ho tantissime persone che mi sostengono. Non sono una drag che se la tira, sono alla mano e mi fa piacere conoscere i miei fans e farli contenti. Adoro tutti! (ride) Che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi per la prima volta in questo mondo? Devi avere tanta passione e voglia di fare. Non è un mondo facile e soprattutto, secondo me, devi seguire la “Drag Mama”, che ti aiuta e ti fa capire tante cose. Io non l’ho avuta e in certi momenti ho fatto fatica da sola. I risultati stanno arrivando adesso dopo qualche anno, ma se hai qualcuno che ti da sostegnoe ti affianca è piu facile. Se non si ha nessuno è più facile buttarsi giù; serve forza di volontà, io ne ho avuta molta e mi sono rialzata.
Io ringrazio dio di avere una famgilia fantastica che mi ha appoggiato e che quando dico loro che voglio formarmi a mia volta una famiglia dicono che faccio bene perchè avremo tanto amore da dare a un bambino. Ecco, qui in Italia dovremmo avere più diritti, è una cosa per cui non smetterò mai di battermi, così come mi faccio forza io, vorrei far forza anche ad altri ragazzi che ho conosciuto, non accettati dai genitori. E’ una cosa disgustosa e capita perchè non c’è abbastanza informazione o sono informati male. I diritti LGBT devono essere approvati al 101% in qualsiasi ambito, non dobbiamo sottometterci perchè siamo persone normali e comuni e non possiamo farci mettere i piedi in testa da un’Italia all’80% ignorante, la realtà purtroppo è questa. Due uomini che si amano devono avere la possibilità di avere il matrimonio riconosciuto al 100% e di potersi creare una famiglia. Ringrazio per questa bella intervista Piccole Magazine, è un’emozione grandissima averla fatta e un bacio grandissimo dalla vostra Klyzia Lancaster, Miss Beauty Queen Lombardia 2019!
Che progetti hai per il futuro? Sono molto carini (sorride). Per Klyzia punto ad avere una carriera fortunata ed importante, magari arrivare su qualche palco famoso in Italia, vincere Miss Drag Queen Lazio e anche arrivare a Miss Drag Queen Italia, per me sarebbe il TOP. Manuel augura a Klyzia tanta felicità e il meglio. Invece Klyzia augura a Manuel di trovare tanta felicità, perché non tutti lo sanno ma sotto quel trucco e parrucco c’è comunque un ragazzo che ne ha passate tante.
Dovremmo avere più diritti noi ragazzi LGBT. Si è fatto tanto per le unioni civili ma per quanto riguarda le adozioni siamo ancora 38
Apollonia Queen Age
“spero in un mondo più coeso!”
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Apollonia Queen Age “spero in un mondo più coeso!”
E’ un mondo variopinto e vivace quello in cui ci immergiamo durante l’intervista con Marco, in arte Apollonia Queen Age, storica e amatissima drag queen lombarda che recentemente ha partecipato al concorso Beauty Queen Lombardia 2019. Nata a Milano sotto il segno del sagittario “giusto uma manciata di anni fa” è autoironica e molto espressiva e ve la presentiamo con piacere.
prendere una pausa, per cercare di capire meglio cosa ero e cosa volevo fare, ho avuto un periodo particolarmente difficile, dove ormai Apollonia mi aveva completamente posseduto. Facevo molta fatica a vivere la mia vita quotidiana, ma la pausa mi è servita a capire, con gli anni e le esperienze di vita ho capito e ho deciso di risvegliare il “mostro” e rieccomi qua !
Buongiorno! Allora, raccontaci un po’ chi è Apollonia Queen Age. Apollonia è nata nel lontano 1994, quando poco più che ragazzino ho creato questo personaggio, in un periodo storico importante per le drag queen. Diciamo che insieme ad alcune mie colleghe abbiamo aperto la strada a molte altre drag. Apollonia è il mio alter ego, io sono dott. Jekyll e lei è mister Hyde, oggi lei è una milfona un po’ datata, ma sempre molto glamour e sexy, un’ex modella e ballerina che calca ancora le scene e nonostante gli anni siano passati, lei resta sempre una gran f*** ! (ride)
Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente? Assolutamente si, ma ho sempre cercato di fregarmene e andare oltre, cercando di dimostrare il mio valore a chi voleva seppellirmi. Devo dirti però che i pregiudizi peggiori, quelli che mi hanno ferito veramente, sono quelli provenienti dalla nostra comunità, quelli fanno davvero molto male, feriscono peggio di una lama, credimi! A proposito di colleghe drag, recentemente hai partecipato al concorso Beauty Queen Lombardia. I concorsi mi divertono moltissimo, anche una milfona come Apollonia si diverte a mettersi in gioco.
Com’è nata la tua passione per lo spettacolo? La mia passione per lo spettacolo credo sia nata con me, o meglio sin da piccolo mi sono sentito attratto da ogni forma di spettacolo, soprattutto dai ballerini e dalle figure femminili di spicco. Per capirci, le cosiddette Dive, poi da ragazzino, alcuni amici mi portarono in una discoteca che si chiamava Smile, ormai chiusa da anni, e li ebbi il primo approccio con alcune delle primissime drag queen che facevano spettacoli.
Pensi aiutino a dare visibilità? Sai, qui purtroppo non siamo in America dove le drag cavalcano l’onda del drag racer facendo tour mondiali e guadagnando milioni. Lo so, si tirano sempre in ballo le americane, ma purtroppo li c’è lo show business, qui per noi la Tv è ancora un taboo, un programma come Ru Paul’s Drag Race in Italia, nonostante i passi avanti fatti, oggi non sarebbe possibile, o al massimo verrebbbe mandato in onda a mezzanotte. Devo dirti però che nel mio piccolo i nostri concorsi a me hanno portato un po’ di fortuna e visibilità (sorride)
Ed è stato amore a prima vista. Si, ho capito che avrei potuto essere una di quelle Dive che tanto amavo. La cosa fighissima è che potevo esserlo in modo temporaneo ed è iniziato tutto dal lì!
Sono curiosa di sapere per te cosa significa essere una drag queen. Allora, questa è una domanda molto delicata, cerco di spiegarmi al meglio. Intanto una drag queen è un uomo o una donna, nel caso delle drag king, che si trucca e veste in modo molto particolare ed eccentrico per lavorare come impersonator, come animazione nei locali, come hostess alla porta degli stessi locali, o per fare del cabaret, spettacoli etc etc. Bisogna però fare delle differenze, perché a mettersi in testa una parruccaccia qualunque, un tacco e un vestitino comprato al mercato e spacciarsi per una drag queen è un attimo.
Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? Beh, hai detto niente, sai che credo sia la cosa più difficile in assoluto? Scindere le due cose non è facile per nulla, purtroppo quando si passa dalla persona al personaggio, a volte il personaggio fatica ad uscire dalla persona, io ne sono l’esempio. Tu fai fatica a scindere Marco da Apollonia Queen Ange? Nel 2000 mi sono fermato e ho deciso di 40
Effettivamente molte persone fanno ancora una gran confusione a riconoscere chi è una drag, c’è un po’ un calderone. Purtroppo si perchè per loro è tutto uguale e mischiano trav, drag e trans. Ma non è così, noi siamo Artisti: finito lo spettacolo, ci togliamo la maschera e torniamo alla vita di tutti i giorni. La drag queen è un personaggio effimero e meraviglioso che regala dei momenti di divertimento e allegria.
adoro Aquaria, Detox, se parliamo di look in questo caso. Quanto è importante per te il contatto col pubblico? Senza il pubblico noi potremmo starcene tranquillamente a casa a rammendare collant, su una scala da uno a 100 il pubblico è 200, è tutto! E’ il pubblico che decreta il successo di un artista, che crea il personaggio. Oggi ci sono i social, ok, ci sono drag con 100.000 followers, ma dietro allo schermo di un telefono o pc, possiamo averne anche un miliardo, ma è sul palco che si guadagnano punti, facendo vedere al pubblico uno show di qualità alta!
Cosa si “nasconde” dietro la preparazione del personaggio di Apollonia Queen Age? Serve una buona dose di fantasia, creatività, coraggio e tanta femminilità; i miei spettacoli sono preparati con attenzione e ricerca, scelgo i brani da interpretare, che più sento che possano appartenermi. Li studio in cuffia per ore e ascoltandoli mi vengono in mente i particolari come, il look da adottare, la Wig (parrucca), il make-up, la scarpa, gli accessori, (parte fondamentale per una drag) e creo il numero, la preparazione è un po’ lunga diciamo un’ora e mezza/due.
Dall’alto della tua esperienza professionale, quindi che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi per la prima volta in questo mondo? Sicuramente quello di non affacciarsi, come c è scritto sui treni, affacciarsi è pericoloso! (ride). Studiate, imparate da quelle più grandi di voi e non parlo di età anagrafica, siate umili, non sentitevi sempre arrivate solo perché qualcuno vi ha fatto tre compimenti o avete vinto due concorsi, perché prima o poi arriverà qualcuna più brava e sul pezzo di voi e smonterà il vostro castello di carte. State sempre con i piedi per terra ben saldi, imparate, assorbite e divertitevi, l’importante è che facciate tutto con la massima professionalità e impegno.
Hai un locale fisso dove ti esibisci di solito o sei freelance? Mi esibisco dove vengo chiamato e pagato, sono sincero, questo per me è lavoro, oltre che divertimento. Gli outfit costano, il make-up e le Wigs pure, sto facendo molto spettacoli al Nautilus Club in questo periodo. Adoro, è un locale storico, da quel palco ci siamo passate un po’ tutte, il pubblico risponde bene ai nostri show e apprezza, è importante!
Che progetti hai per il futuro? Allora, progetti moltissimi, intanto la settimana scorsa è uscito un singolo dance che mi vede protagonista, un progetto di un dj che si chiama Dave T.M.B., storico dj sulla scena gay milanese, dal titolo “Welcome to my Party”. Poi a Marzo inizio Deag Factor, concorso a cui tengo moltissimo, serate in qualche locale, in cantiere un disco tutto mio che sto scrivendo e musicando, spero di trovare qualche anima pia che me lo produca e infine “la pace nel mondo” (ride).
A proposito dei tuoi spettacoli, sono sempre molto carichi! I miei show sono quasi sempre basati su pezzi abbastanza movimentati, adoro il pop, il funky, l’ r&b, il soul. Ricerco molto i brani con i quali esibirmi, mi piacciono i pezzi dove posso anche esibirmi ballando, ultimamente mi sono esibito su un brano di Jody Wallet “I looking for a new love” adoro muovermi, non so stare molto ferma, le cose melense non mi appartengono.
Fantastico, allora non resta che farti un grosso in bocca al lupo per tutto e siamo sicuri che sentiremo parlare di te ancora a lungo! Grazie Apollonia Queen Age per la gentilezza e se vuoi aggiungere qualcosa, è il momento! Spero in un mondo più sereno e coeso, soprattutto la nostra comunità, che scende in piazza per lottare contro il razzismo di genere. Dobbiamo essere noi i primi a non avere pregiudizi verso la nostra stessa comunità, solo così potremo far cambiare le cose.
C’è un artista da cui prendi ispirazione? Uno solo??!!! Io mi ispiro ad un sacco di personaggi, la mia amatissima e unico grande amore Grace Jones, Pete Burns, vari personaggi androgini della musica come David Bowie, poi c’è una drag americana che si chiama Raven, alla quale dicono che io somigli moltissimo, beh io la amo moltissimo, è carismatica ed eccentrica. Poi 41
Intervista ad una vera Sissy Maid
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Intervista ad una vera Sissy Maid Potere economico in che senso? Come dicevo, sono un imprenditore e sono solo sottomesso con chi decido che sia la mia Padrona, non sono sottomesso dalla società.
Quando si parla di “Sissy Maid” si fa sempre un po’ di confusione su cosa si intende per questo ruolo, caratteristico del mondo FemDom. In partica, è uno schiavo che vuol essere effeminato e vestire i classici panni di cameriera o serva casalinga, svolgendo i tipici lavori da domestica come lavare, cucinare, pulire casa, fare commissioni o qualsiasi altra cosa desideri la sua Mistress. Noi abbiamo intervistato Alex, 40enne sissy maid di Treviso, che ambisce a diventare schiavo personale di Mistress FetishDea e ci siamo fatti spiegare meglio da lui cosa si prova a indossare la parrucca, il grembiulino, le calze e i tacchi, sentirsi donna e rendersi utili.
Quando è iniziata la ricerca di una Mistress? E’ stato progressivo. Andando a memoria, fin dall’infanzia avevo certi pensieri di sottomissione che però non sapevo inquadrare, è nata dentro di me. Cercavo una Padrona unica e qualche anno fa ho conosciuto Mistress FetishDea, unica per cultura e charme. Con lei mi sono impegnato ad adempiere a tutti i doveri e oneri tra Padrona e schiavo.
Buongiorno Alex, allora, cosa ti attrae dell’essere uno schiavo Sissy Maid? Buongiorno a voi. La scelta di vestire i panni di Sissy Maid (mi faccio chiamare Lilly) nasce dal fatto che sono attratto dall’idea di essere utile alla mia Dea. Il travestimento è la scelta più giusta, mi calo nel ruolo al 100%. Da sempre ho un’indole sottomessa che ho scelto di coltivare. Diventare Sissy Maid non è stato difficile perchè essendo imprenditore nel settore della ristorazione, già avevo la possibilità di far da maggiordomo o domestico (sorride).
Mistress FetishDea ha frequentato anche la famosa villa in Inghilterra di Mrs. Silk, luogo famosissimo dove si praticava la femminilizzazione e c’erano numerose Sissy Maid devote. Esatto, quello era un posto che richiamava Sissy da tutto il mondo che andavano a servire lì le loro selezionatissime Padrone. Peccato che ora quella villa non esista più, Mrs. Silk non è più tra noi. A livello psicologico è stato difficile accettare questo tuo lato? No, perchè si tratta della mia vocazione, è la mia realtà. Piuttosto, è stato difficile svilupparla e trovare la padrona giusta, perchè a volte, la Padrona diventa la schiava dello schiavo.
Molti Sissy Maid sono uomini etero, giusto? Si, l’orientamento sessuale non è importante, anche se io sono bisex e ho sempre tenuto molto ad avere un’aspetto fisico piacevole, idoneo al diventare una sissy maid. Ho iniziato a realizzarmi in questo mondo particolare quando avevo circa 20 anni e negli anni, acquisendo potere economico, ho potuto dedicarci anche più tempo.
In che senso? E’ come il lavoro delle guardie carcerarie, se non si riesce a staccare tra il lavoro e la vita normale, rischiano di diventare loro stessi carcerati. Questo ov43
dero perchè una donna bellissima, ma resto in castità, è giusto resti un sogno irrealizzabile.
viamente non è il caso di Mistress FetishDea, io sono una persona concreta e rispettosa, ma se uno schiavo è invadente e la Padrona non ha polso allora si può verificare questo.
A tuo parere, perchè alcune persone sentono il bisogno di avere una Padrona? Conosco tante Padrone che lo fanno per vocazione e non solo per vantaggio economico e che hanno sotto di loro gente importante: capitani dell’esercito, industriali, giudici...forse tutti loro hanno bisogno di far vedere quella doppia sfacettatura...trovano sollievo ad essere guidati.
Ricordi il tuo primo incontro da sottomesso con Mistress Fetish Dea? Io e lei ci conosciamo da anni e per una Padrona avere uno schiavo fisso è un impegno. Finalmente mi considera ma tempo fa non mi avrebbe accettato come schiavo, perchè bisogna avere una certa maturità per gestire tutto: il tempo giusto e le giuste tempistiche o, come dice un proverbio veneto: “quando il corpo si frusta l’anima si ‘giusta”. (sorride)
Il tuo essere Sissy Maid/ schiavo, influisce in qualche modo nella tua vita quotidiana? Neanche un po’! Ecco, magari l’unico rischio è quando sono a casa e devo mettere a posto la valigia allora qualcuno può trovare tutta l’uniforme, la parrucca e il reggicalze! (ride). Ma non porto mai Lilly a casa. Che consiglio daresti a chi magari sente di avere l’indole da Sissy ma ha “paura” nel farla emergere? A me piace poco dare consigli perché la vita fa tutto da se. Però, condividere la propria esperienza è giusto, anche se non siamo tutti uguali e ognuno ha la sua vita. Quindi, a tutti gli schiavi, sissy maid e sottomessi che stanno leggendo,cito un proverbio: “non conosco la chiave del successo ma conosco quella del fallimento, piacere a tutti”. Tu non potrai mai piacere a tutti, vai sulla tua strada, chi ti vuole bene ti seguirà e chi non ti vorrà andrà per la sua. L’importante è che tu non finisca i tuoi giorni con il rimpianto: meglio avere dei rimorsi e che la gente ti odi per quello che sei, piuttosto che ti ami per quello che non sei.
Alex, tu che cosa cerchi in una Mistress? E’ un discorso di pelle, ho conosciuto Mistress molto belle che non mi dicevano niente. Io sono un bell’uomo, non mi manca nulla per avere moglie e fidanzate, ma non ne ho mai volute, erano tutte insipide. Con una Padrona, l’importante è la presa mentale, un discorso cerebrale, la fisicità conta poco o niente. In Mistress FetishDea ho trovato tutto questo. La desideri sessualmente? Con la mia padrona non voglio avere rapporti sessuali, affinché il rapporto continui. Certo, la desi-
Grazie Alex per averci fatto scoprire di più sul mondo delle Sissy Maid e aver condiviso la tua personale esperienza! 44
Master Giacon “domina te stesso per dominare gli altri!� 45
Master Giacon
“domina te stesso per dominare gli altri!” di cui ho impresso sulla pelle il marchio per questo motivo, oltre che per l’affetto che provo per le persone conosciute lì dentro. Ho scoperto che ciò che mi piace maggiormente è proprio la dominazione e le estreme varianti che questa permette nel divertimento e nella vita sessuale, cose che spesso si intrecciano.
Nato trent’anni fa in un paesino della campagna padovana, Alessandro Giacon si è affermato negli ultimi anni come Master di spicco nella comunità BDSM italiana e non solo. In questa intervista a cuore aperto, Master Giacon, questo il suo nome d’arte, con rara sensibilità e acume, ci rivela in modo affascinante il suo punto di vista riguardo questo particolare mondo.
C’è un percorso particolare da seguire? Si, il percorso è quello dritto davanti a te, sconsiglio vivamente di seguire percorsi già delimitati da altri se non per tratti brevi, di sicuro la cosa dà sicurezza ma porta alla disidentificazione da ciò che siamo e che ci piace veramente. Questo vale per tutti i percorsi, non solo quelli legati a questo argomento, l’imitazione è la morte della personalità e porta a non vivere veramente. Ovviamente corsi, aiuti e consigli di persone più esperte sono sempre importantissimi e servono ad evitare problematiche legate alla sicurezza, argomento molto importante visto che parliamo di pratiche che hanno sempre un rischio, sia fisico che psicologico, aspetto che spesso viene dimenticato.
Buongiorno Master Giacon, siamo tutti curiosi di saperne di più di te. Buongiorno a te. Nascere in un paesino della provincia padovana, mi ha portato, per contrasto, vista la poca apertura mentale del luogo, a scegliere di prendere una strada diversa da quella che provano a percorrere tutti, sono sempre stato un ribelle. Non mi piace ingabbiarmi in ruoli preconfezionati perché ciò che mi piace cambia e si amplia di continuo, quindi il modo migliore di descrivermi è come un appassionato di BDSM. Ovviamente ho anche molte altre passioni ma siamo qui per parlare di questa. Sono riuscito a farne un lavoro, cosa che in Italia non è molto semplice visto la mancanza di cultura sull’argomento e i forti preconcetti legati a questo mondo.
A proposito di rischi, cosa ne pensi dei limiti nel rapporto tra Master e schiavi? Devono esserci per forza? Direi di no finché questo è consensuale per entrambi, ogni cosa è lecita finché è parte degli accordi. Ovviamente è fondamentale non creare problemi ai terzi ma questo è buon senso, non BDSM.
Ricordi quando hai iniziato ad interessarti al BDSM? Ho cominciato ad interessarmi a questo mondo in preadolescenza, guardando uno dei classici film da cinepanettone con Boldi e De sica (sorride). Una scena a fine film prevedeva la rivisitazione in modo comico di una sessione di dominazione; questa ha risuonato in me e risvegliato qualcosa. Internet mi ha portato a rispondere alle prime domande e mi ha permesso di arrivare alle prime esperienze già con un bagaglio di conoscenza ottimo; in un secondo tempo le persone che ho conosciuto mi hanno aiutato ad arricchirlo sempre di più.
Cosa rappresenta per te il BDSM? E quanta importanza riveste nella tua vita? Come ho detto prima è una passione, un argomento di cui parlo sempre con energia e felicità e che mi dà questo in misura massiccia. Ne ho fatto anche un lavoro e in questo caso ho sperimentato ciò che la saggezza popolare mi aveva insegnato anni prima “fai del tuo lavoro la tua passione e non lavorerai un giorno nella tua vita”. Lo vivo in tutte le relazioni sessuali e ormai riesco a riconoscere meccanismi di dominazione e sottomissione in qual-
Cosa ti ha spinto a diventare Master? Ho iniziato provando tutto ciò che mi proponeva la vita, le esperienze più importanti le ho avute tramite il Decadence (l’evento underground e fetish più importante dello scenario italiano) 46
no di questo mondo e di sperimentare il più possibile, in Italia non c’è molta cultura su questo quindi i pochi corsi sparsi per il territorio peninsulare sono importanti sia per la sicurezza sia per ampliare i propri orizzonti.
siasi tipo di rapporto, anche di persone completamente non consapevoli di questo (sorride). Come si conquista la fiducia totale del proprio sottomesso? Non c’è un modo unico per tutti, ogni persona ha i propri modi e ogni sottomesso ha il proprio carattere unico, impossibile fare un manuale per tutti. Di sicuro è fondamentale essere centrati, una persona instabile che non sa ciò che vuole o come fare per risolvere i propri problemi di sicuro non può pensare di riuscire a dominare qualcun altro realmente. Un saggio indiano diceva “cambia te stesso per cambiare il mondo” in questo caso direi “domina te stesso per dominare gli altri”.
Con il tuo gruppo BaRock Family fai anche performace al Decadence e ad altre serate, un po’ di esibizionismo è sano o pensi che i rapporti di sub/dom vadano vissuti solo in privato? BaRock Family è un prima di tutto un gruppo di amici che vogliono divertirsi assieme, l’esibizionismo è secondo alle nostre performance ma è più che lecito nei rapporti personali, ognuno deciderà in base ai propri gusti se farlo o meno. Penso che sia molto divertente ed eccitante portare in pubblico l’intimità, è un modo per rendere partecipi gli altri di quel qualcosa di bello e prezioso di un rapporto Bdsm e sessuale e penso che i rapporti vadano vissuti ovunque ci fanno stare bene, sia in pubblico che in privato
La dominanza è solo fisica o anche mentale? La dominazione è sia fisica che mentale, anche questo dipende dalle persone che si mettono in gioco e dai loro gusti. Io personalmente sono molto fisico e sto sperimentando con estremo piacere la bellezza della dominazione psicologica solo negli ultimi tempi.
Mi sono già fatta un’idea ma te lo chiedo: sei felice della vita che conduci? Si, al momento non potrei chiedere di meglio. Sono una delle poche persone veramente felici che conosco, e chi mi conosce può dirlo a sua volta! Posso fare ciò che voglio quando voglio, un lusso riservato a pochi, questo è anche grazie alle persone che mi supportano e che mi vogliono bene coi miei difetti che cerco sempre di migliorare e i pregi che cerco di valorizzare (sorride).
Cosa si prova ad avere il totale controllo su un’altra persona? La responsabilità è grande perché il primo pensiero è la salute di questa ma quando si è riusciti ad acquisire la giusta esperienza resta molto spazio per il piacere. Concretamente cosa significa? Sai che ogni cosa farai sarà il godimento del sottomesso oltre che il tuo, un’emozione che si intreccia in un unico vortice energetico che porta benefici fisici e mentali ad entrambi.
Grazie Master Giacon per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa? La vita merita di essere vissuta, lasciamo da parte gli stereotipi sociali, le paure e tutti i meccanismi di controllo che ci creiamo per un’illusione di sicurezza e creiamo assieme una situazione che ci porti a stare bene. Il dolore va vissuto e serve per comprendere delle lezioni di vita ma non può essere solo quello, se è così c’è qualche lezione che non vogliamo imparare... impariamo ad essere felici, qualsiasi sia la via che prenderemo.
Ti è mai capitato di legarti emotivamente a un tuo schiavo? Si, per me è fondamentale legarmi emotivamente ai miei schiavi o schiave, se non lo facessi non riuscirei a fare bene ciò che faccio e a dare e ricevere la giusta energia. Non riesco a pensare ad un rapporto di dominazione continuativo senza affetto, sarebbe impossibile per me e credo anche molto frustrante. Cosa consiglieresti a chi desidera avvicinarsi al mondo del BDSM? Consiglierei di lasciare da parte i pregiudizi che sono molto forti anche all’inter47
Madama Lancaster
“amo far ridere le persone!�
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Madama Lancaster
“amo far ridere le persone!” “Nasco a Milano da una mamma compagnie di amici, primi amopiena di sogni e un padre molto ri... andai in un noto locale gay autoritario”: così si presenta Dandi Milano e quando vidi per la can, classe 1997, in arte Madaprima volta la bellezza statuaria e ma Lancaster, giovanissima drag devastante di due drag qeen che queen seconda classificata al erano su quel palco me ne innaconcorso Beauty Queen Lombarmorai. dia 2019, presentato da Sebille Garcia e Giacomo Peperita Liuzzi. Sembri una persona molto Conosciamola meglio. solare, hai un’allegria contagiosa! Buongiorno Madame LanHo sempre amato far ridere le caster, presentati ai nostri persone e fare il “giullare” del lettori. gruppo, quindi ho unito le due Buon giorno! Sono Dancan alias cose: la mia passione per il Madama Lancaster (per gli amici trucco alla mia passoone per le La Lancaster – ride). Oltre che la risate. Così è nata la Lancaster, drag queen faccio il bar tender, il cui nome deriva dai suoi primi ovvero mi occupo dei cocktail, ma trucchi dell’omonimo marchio di non li bevo (ride). cosmetici. Congratulazioni per il secondo posto al concorso Beauty Queen Lombardia, hai regalato forti emozioni. Qual è lo studio che si nasconde dietro a questa passione? Grazie mille! Non immagini l’emozione che ho provato nel sentire il mio nome pronunciarsi quella sera, ho pianto tanto, mi sono sentito all’apice dei sacrifici che dedico a questa professione da quasi 7 anni ormai... è sempre una grande emozione calcare una passerella! Dietro la nostra immagine c’e sempre grande oreparazione, ovvio, a seconda del personaggio...c’è chi con un po di eyeliner e due ciglia finte si crede drag queen ma non è cosi.. io per esempio impiego sempre almeno 3 ore per prepararmi!
Com’è nata la passione per lo spettacolo e come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen? Nasce quando, una volta “abbozzato” il mio personaggio, conosco drag queen del calibro di Peperita, Wanda, la Cesira... REGINE DEL PALCOSCENICO ITALIANO e da li ho cercato sempre di migliorarmi crescendo, di rappezzare i miei sbagli avendo iniziato nemmeno all’età di 16 anni, ero piccola e dovevo crescere in tutto. Da li ho iniziato a conoscere questo fantastico mondo delle drag queen che mi affascina sempre di piu giorno dopo giorno.
Il risultato finale però è strepitoso. Ma chi è Madama Lancaster? Madama Lancaster è una pazza con la fissa per il suo sorriso (ride) e nasce 7 anni fa quando ero al principio del mio essere gay. I primi locali gay, prime 49
Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? Ormai le due cose sono quasi fuse in una, non perché io esca di casa truccato intendiamoci, ma perché é una cosa a cui penso molto e dedico tanto tempo, studiando le mie esibizioni le.mie acconciature e i miei look. Per me Dancan si trucca ed è Madama Lancaster.
Tu sei molto giovane ma hai già alle spalle una buona esperienza. Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere la carriera di drag queen? Uno solo: UMILTÀ, tanta umiltà... in questo mondo ce ne è bisogno! Che progetti hai per il futuro? Dove ti vedremo prossimamente? Beh, sto per iniziare con nuove avventure come il WOW di Parma e il CRETINA di piacenza che mi vedono nuovamente RESIDENT DRAG per l’ennesima volta. poi c’è il Divina di Bergamo che mi fa sempre sentire a casa, il Nautilus Club, il Patchuli e il Mamos di Bergamo con il mio nuovo appuntamento al venerdi sera LA MALA EDUCACION, quindi continuerò cosi... facendo sempre sognare il mio pubblico! E per rimanere aggiornati sui miei appuntamenti seguitemi sul profilo Ebrahim Sharbash!
Una tua definizione di Drag Queen? La drag queen, è un personaggio che con i suoi piccoli particolari può farti ricordare chi è. Ricordiamoci che la dag queen è solo cabaret e spettacolo, non ha nulla a che vedere con il sesso e cose di questo genere... certe mettono una parrucca e un paio di tacchi e credono di essere drag queen, ma drag si nasce. Che genere di spettacoli proponi al tuo pubblico? Diciamo che amo spaziare, posso essere classica show girl e anche androgina. I miei spettacoli puntano sempre ad avere un playback impeccabile e amo tantissimo fare trasformismo, imitando cantanti famosi, come Anna Oxa, Boy George, Lady Gaga e tanti altri.
Grazie Madama Lancaster, è stato un piacere, vuoi dire altro ai nostri lettori? Vivete e lasciate vivere, perchè se non lasciate vivere sarete i primi a smettere di farlo! Un grosso bacio, sempre e comunque dalla vostra Madama Lancaster!
Ci sono drag da cui hai preso ispirazione? Sono sempre ispirata da alcune drag queen americane come Katya e Bianca del Rio, ma tra le artiste italiane, la mia fonte di ispirazione è Sandra Show, che tutti conosciamo per i suoi look stratosferici e androgini. Il pubblico è sovrano? Si, assolutamente si! Sentire l’approvazione del pubblico e i loro applausi è la cosa migliore per una drag queen, ti fa sentire alle stelle! 50
Madame Pride
“mangia glitter a colazione e splenderai tutto il giorno!�
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Madame Pride
“mangia glitter a colazione e splenderai tutto il giorno!” collaborare alla preparazione di alcune serate con Tachipierina (una drag che si esibisce nel lodigiano) la quale, fin da subito, ha creduto in me e, a motivo di ciò, avrà sempre il mio sostegno. Lo stare dietro le quinte delle serate terminò il 2 Dicembre 2017 dove, per gioco, decisi di esibirmi per la prima volta come drag e con mio sommo stupore ricevetti il “battesimo” dalla grande Cesira. Grazie all’aiuto di Tachipierina ho appreso i primi rudimenti di trucco, parrucco ma, soprattutto, la gioia di esibirmi per la gente.
Conosciamo oggi Madame Pride, novella ma già apprezzatissima 31enne drag queen di Foggia, da qualche anno milanese d’adozione. Conoscerla è stato travolgente: Madame Pride è un vero vulcano d’energia, un fiume di parole in piena, mai banali. Subito spezza il ghiaccio dicendoci: “nel palco, come nella vita, amo l’arte, il teatro, la buona musica, i miei amici (che sopportano pazientemente tutte le mie “mestruazioni” mentali) e da buona terrona il mio regno è la cucina”. Recentemente è arrivata seconda alle selezioni di “O.D.Q 2019 – selezioni Lombardia” e ha vinto il premio Best Performance. A Piccole Magazine racconta di come è nata la sua passione per questo sfavillante mondo e non solo.
Come hai scelto il tuo nome d’arte? La scelta del mio nome artistico non è stato affatto una passeggiata e molte erano le opzioni simpatiche che mi vennero in mente ma alla fine scelsi la meno simpatica e la più scontata, ma che non era stata mai scelta da nessuno. Ho deciso di chiamarmi Madame Pride perchè ciò che voglio trasmettere è quello di essere sempre orgogliosi di se stessi e se qualcosa non ci rende tali allora dobbiamo lottare quotidianamente per poterci finalmente guardare allo specchio e dire a noi stessi: “ora si che mi piaccio!”. Ovviamente, tutto questo, con un pizzico di stupidità e di signorilità che non guasta mai (ride).
Ciao Madame Pride, piacere di conoscerti. Allora, come è nato il tuo interesse per il mondo dello spettacolo e delle drag queen in generale? Ciao a tutti voi. La prima volta che ho pensato di avvicinarmi al mondo drag è avvenuto tutto a motivo di un forte stupore e, quando qualcosa ti stupisce, vuol dire che ha pizzicato le corde del tuo cuore in modo tale da farne fuoriuscire una melodia…spetta solo a noi continuare quest’operazione iniziata da “altri” in noi. Nel mio caso, lo stupore arrivò nel luglio del 2017 quando vidi esibirsi per la prima volta Maraya Queen, che all’epoca mi fu presentata come “Miss Drag Queen Lombardia 2016” ma che poco dopo sarebbe diventata la mia “mamma artistica”. La vidi così bella, così divina (e non scherzo: era veramente vestita come una divinità egizia con tanto di copricapo e ali annesse) da farmi esclamare in un fragoroso: voglio essere anche io come lei! Dopo questo incontro, iniziai ad informarmi sul mondo delle Drag Queen che per me era totalmente ignoto.
Ci sono stati dei pregiudizi da superare? Se si, quali? Il primo grande pregiudizio è stato quello con me stesso, avevo paura di considerarmi “strano” ma poi ho capito che grazie a Madame Pride sono diventato migliore! Dove ti esibisci attualmente? Non ho un locale fisso nel quale mi esibisco ma grazie ad alcune amiche, in questo anno e mezzo, ho avuto modo di conoscere molte città sia del nord che del sud. Devo ringraziare Vera Aloe che mi ospita nelle zone di Alessandria e Tachipierina nel lodigiano e soprattutto Maraya Queen che mi permette di
Quindi nel 2017 è nata ufficialmente Madame Pride? Si, dal settembre del 2017 iniziai a 52
Sei nel mondo drag da poco più di un anno: che qualità deve avere una brava drag per emergere e farsi apprezzare dal pubblico e che consigli daresti a chi vuole intraprendere il tuo percorso? Non mi sento in grado né di dare consigli né di avere delle idee chiarissime su questa forma d’arte, posso soltanto dire ciò che ho imparato, ovvero: stupire sempre. Non possiamo dirci drag senza un pubblico che ci giudica e un locale che ci da fiducia. Ho incontrato molte bellissime e titolate Drag Queen su Instagram ma che non hanno mai fatto una serata o che non sono più state chiamate a lavorare nei locali. Nelle esibizioni e soprattutto nell’intrattenimento, credo che lo stupore unito al divertimento sia la ricetta migliore per fare una buona drag. Di volgarità, preoccupazioni e tristezze il mondo ne è oramai troppo pieno, non serve che anche noi ci mettiamo del nostro ma, dobbiamo regalare al pubblico un momento nel quale tutto il resto del mondo è fuori dal locale, una boccata d’aria fresca in mezzo a tanto smog. Far rifiorire quel mondo delle emozioni che diventa sempre più un totale sconosciuto negli adulti e soprattutto nei giovani del nostro tempo.
incontrare tante tante artiste. C’è un’artista in particolare che ammiri o a cui ti ispiri? In questi ultimi anni, grazie al “fenomeno RuPaul”, il mondo delle Drag Queen è entrato nelle case di ogni “frocia-ferocia” che si rispetti (sorride). L’artista che seguo da sempre è Sasha Velour, che in ogni sua esibizione riesce ad emozionarmi grazie al suo talento, la sua innovazione e la capacità di mantenere sempre alto e costante lo stupore del pubblico. Molto prendo d’ispirazione dalle sue performances ma rendendole sempre attinenti al mio personaggio e dandole quel tocco d’italianità che contraddistingue ogni buon drag peninsulare. E’ bello non snaturare quello che si è, le drag italiane hanno un background culturale non indifferente. Ma per te cosa significa essere una drag queen? Credo che l’ambiguità che è insita nell’ontologia della drag ha un fascino che la nostra società dovrebbe riscoprire. In una società dove si parla di femminicidio: uomini si vestono da donne non perché si sentono tali ma perché comprendono la forza che solo una donna ha; in una società dove si parla di omofobia: uomini gay manifestano la loro omoaffettività in una maniera così eclatante che non puoi non capire che l’omosessualità è una condizione quotidiana…e solo perché alcuni non l’accettano non significa che sia un problema, al contrario, il problema sta nel non capire e non nell’essere ciò che si è. Viviamo in una società che sembra aver perso la stella polare per orientarsi e dove pare che ogni cosa non ha più un senso. E qui entrano in gioco le Drag Queen, delle “Regine” senza Re che esplodono d’ilarità con un messaggio da dare a tutti: mangia glitter a colazione e splenderai tutto il giorno perché questo mondo brillerà solo se i nostri occhi, i nostri cuori e le nostre azioni esploderanno in un continuo spettacolo pirotecnico. 53
Un lato positivo del mondo drag e uno negativo? Di lati positivi ce ne sono veramente tanti, il primo è il grande miracolo che si crea nei nostri spettacoli; bisogna, inoltre, sottolineare la grande capacità delle Drag di saper “sfruttare” il loro personaggio per sensibilizzare la gente su temi rilevanti e grazie a ciò raccogliere fondi a scopo benefico. Come lato negativo mi sento di sottolineare quella “rivalità” a volte infantile che si crea anche a motivo del gran numero di Drag e dello scarso numero di locali nei quali c’è la possibilità di esibirsi ma di questo non bisogna stupirsi, da che mondo e mondo le “misure” sono sempre state oggetto centrale di rivalità.
Queen in quanto tale e sul visionario. Un percorso d’immagini volte a sviluppare, all’arrivare ad essere una Drag Queen, che è da sempre uno dei simboli del movimento LGBTQ, ma senza rivelarne l’identità perché che in questo sta il fascino, il mistero, la curiosità. E il secondo progetto? Sono stata scelta dall’autrice teatrale Bruna Bonanno per la sua prossima drammaturgia musicale della quale già ne abbiamo presentato uno stralcio. Il lavoro nasce dal desiderio e dall’esigenza di capire cosa succede quando si incontra l’altro da sè che, in quanto altro da sè, spaventa e terrorizza. Il conflitto nasce dall’esistenza perenne, continua, costante di un altro da me che condivide il mio stesso spazio ma che in quanto altro da me mi dà fastidio al punto da volerlo continuamente eliminare, continuamente mandare via, continuamente qualunque cosa, purché sia sempre rispettata la regola: prima ci sono io e se ci sei anche tu devi stare alle mie regole.
Il personaggio di una drag queen è giusto che si evolva nel tempo o è meglio resti ancorato di più alla tradizione, secondo te? Charles Darwin affermava: “non è il più forte che sopravvive, né il più intelligente, ma il più aperto al cambiamento”. L’essere una drag Queen è una forma d’arte e come ogni buona forma d’arte che si rispetti dev’essere sempre specchio di una società, di una cultura e di un determinato periodo storico. Ovviamente, ci sono dei canoni che trascendono il tempo, la società e la cultura, canoni che restano immutati nel loro significato ma che necessitano di una metamorfosi che si rende obbligatoria per poter raggiungere e comunicare con un pubblico. Altrimenti si finirebbe come tanta sedicente”arte moderna” nella quale non vi è un vero e proprio significato accessibile agli astanti ma l’opera è soltanto frutto della “sega” mentale dell’artista. La mia non vuol essere affatto una critica ma, uno stimolo a chiederci sempre più: Perchè e, soprattutto, per chi ci trasformiamo in drag Queen?
E’ molto interessante! Tra i due protagonisti di questa storia c’è un terzo personaggio che nell’immaginario dell’autrice racconta e tiene insieme più identità, che si prende cura e non si prende cura, che crea la storia e la modifica, che appare e scompare, che dà voce e resta nell’ombra. E’ il burattinaio che dà avvio al gioco e che nel testo vive attraverso le didascalie. Queste didascalie muovono lo spazio e i personaggi. Così come il burattinaio muove i suoi burattini. Così come le regole del mondo, della tradizione, della società in cui viviamo, muovono gli abitanti del mondo, i pensieri degli abitanti e le loro abitudini. La didascalia è interpretata da una drag queen (che in questo caso sarei io), una persona-personaggio che porta con sé un mondo continuamente cangiante continuamente mutevole continuamente bambino e adulto insieme.
Parole su cui riflettere. Madame Pride, so che in pentola bollono diversi progetti per il tuo futuro. Eh si, ci sono due appuntamenti rilevanti (sorride). Il primo è un progetto fotografico con Lucia Bianchi rivolto alla trasformazione, intesa quella della Drag
Grazie Madame Pride per questa bella intervista e in bocca al lupo per il tuo futuro, che siamo certi ti riserverà tante soddisfazioni! 54
Lady Desirée
“Mistress si nasce, non si diventa!”
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Lady Desirée
“Mistress si nasce, non si diventa!” Lady Desirée è una bellissima Mistress italiana di alto livello, esperta in tutte le pratiche di sottomissione fisica e psicologica. Di origini toscane, attualmente si trova a La Spezia, dove esercita nel suo studio attrezzato per giochi alternativi ed è conosciuta anche all’estero.
La mia esperienza personale è stata molto particolare in quanto per una serie di casualità la mia predisposizione all’essere dominante è sfociata già in tenera età. Quindi ha avuto una formazione precoce. Si, già da ragazzina ho avuto un rapporto con il mio primo schiavo e ho iniziato a praticare con lui, da li è stato tutto un susseguirsi di eventi all’interno di questo mondo elitario che mi ha coinvolto corpo e mente.
Buongiorno Mistress Desirée, siamo curiosi di conoscerla meglio. Buongiorno a voi. Sono una Dominatrice professionista di fama internazionale. Ricevo feticisti, masochisti, umili sottomessi o semplici amanti dei giochi kinky e roleplay (anche coppie ). Sono spesso in tour nelle città italiane o all’estero, specialmente in Asia e Middle East.
Lady Desirée, Lei è una Mistress molto celebre, ha imparato sul campo da autodidatta o magari ha appreso qualche “segreto” da altri personaggi noti di questo mondo? La mia formazione è stata in parte autodidatta (penso che ogni Padrona abbia il suo personale modo di dominare) e in parte perfezionata dall’incontro con personaggi vip del panorama Bdsm italiano ed internazionale.
Che cosa ama fare nel tempo libero? Il Bdsm è il mio stile di vita ed amo contornarmi di servi devoti che mi assistono nelle faccende quotidiane, partecipare alle feste ed eventi a tema. La mia più grande passione è viaggiare , esplorare nuovi posti, conoscere usanze e costumi; per questo ho iniziato a conciliare questa mia passione con il lavoro spostandomi spesso all’estero. Parlo correttamente inglese e francese.
Cosa Le piace di più di questo modo di vivere? Adoro essere padrona del corpo e della mente dei miei sudditi, essere viziata e coccolata e contemporaneamente poter decidere del loro piacere e del loro dolore. Sapere di avere il controllo totale su di essi.
Ci sono differenze tra schiavi stranieri e italiani? Si scende nella particolarità delle pratiche, per esempio, in Asia la maggior parte vengono per il toilet-training, pissing, scat...sono più estremi.
Esiste qualche pratica che proprio non ama fare? Svolgo con piacere ogni genere di pratica, dalla semplice adorazione della Padrona ai giochi più complessi, come pratiche medical /clinical e giochi dannunziani . Mi piace istruire i novizi che si addentrano in questo universo, sempre se ben motivati. Pratico anche dominazione a distanza e
Per lei una vera Padrona che caratteristiche deve avere? Mistress si nasce, non si diventa. La tecnica si può perfezionare con l’esperienza ma l’indole dominante è innata. 56
controllo della mente... la dominazione si può esercitare in tanti modi diversi anche nel virtuale.
tivamente in base ai limiti, inclinazioni e predisposizioni del mio subordinato. Ovviamente cerco di dare sempre nuovi stimoli e proporre varianti o situazioni particolari da aggiungere. Il sottomesso avrà sempre a disposizione una safe word (una parola di salvezza concordata) da poter utilizzare nel caso non si senta a suo agio o necessiti di interrompere il gioco. Sano sicuro e consensuale sono le regole fondamentali su cui si basa il Bdsm.
Un esempio di controllo della mente tramite virtuale? Un esempio di controllo della mente è la black mail, cioè avere tutti i dati reali dello schiavo in questione, dal nome della madre o della fidanzata all’ indirizzo di casa e del lavoro e “costringerlo” a donare un tributo alla padrona per non sentirsi minacciato. Mi è capitato di dover dire ad uno schiavo: “adesso vai al bancomat e ricaricami la poste pay altrimenti tra un’ora chiamo sul numero di casa tua”.
Che attrezzi Le piace usare? Nel mio studio ed in parte anche in tour rispondo di vari attrezzi del mestiere, abbigliamento a tema, oggettistica, calzature per poter soddisfare al meglio le infinite tipologie di richieste che mi vengono fatte. Come si vede da qui a qualche anno? Cosa le piacerebbe fare? Sono ancora troppo giovane per pensare al futuro, mi piace ciò che faccio, sono Mistress in tutto ciò e per tutto e continuerò ad esercitare ancora a lungo! Un domani, diciamo al termine della mia carriera, vorrei semplicemente aprire una mia attività e ritirarmi a vita privata con i miei servi più fedeli (sorride).
Grazie Lady Desirée per il Suo tempo. Vuole aggiungere qualcosa in conclusione? Quando penso di aver “visto tutto” alla fine qualcosa riesce ancora a stupirmi, non c’è limite alla fantasia. Ho incontrato persone che desiderano essere un posacenere umano, un mobile, un animale domestico, un alimento da cucinare e, perchè no, anche un wc! Ed ogni giorno mi arrivano richieste nuove e stravaganti. In mia presenza ognuno è libero di poter esprimere il suo vero Io senza limiti o convenzioni sociali: come diceva Charles Bukovski: “find what you love and let it kill you”.
E questo tipo di controllo li eccita, appaga un loro bisogno? Si. L’eccitazione sta nell’essere usato e sfruttato, pagare e sentirsi un coglione. L’eccitazione è qualcosa che parte innanzitutto dalla mente. Per molte persone è legata a particolari situazioni o parafilie ed hanno bisogno di un punto di riferimento, per l’appunto una Padrona, una “guida” a cui affidarsi, abbandonarsi, che sia in grado di gestire e concretizzare questi loro desideri più intimi.
Lei che limiti pone nel rapporto tra Mistress e schiavi? Le mie sessioni sono “fatte su misura”, ovvero concordate preven57
Vita da schiavo
Andrea Puntini racconta la sua storia
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Vita da schiavo
Andrea Puntini racconta la sua storia sono io, che di sicuro non cerco eccessi o cose troppo forti, mi sembra eccessivo. Diciamo che ci si arriva piano piano scoprendo le cose e capendone l’emozione e il piacere che trasmettono.
Continuano le interviste di Piccole Magazine a chi si considera schiavo e dedica la sua vita, o parte di essa, nella devozione assoluta a una persona ritenuta superiore. Il bdsm è un modo per sfogare le proprie pulsioni e l’estasi della sottomissione ce la spiega oggi lo schiavo Andrea Puntini, originario di Modena.
Quando hai capito di volere essere uno schiavo? Credo in tenera età, verso i 12/14 anni. Ricordo che mentre i miei amici e coetanei commentavano le foto di Playboy già con frasi del tipo “come me la farei / guarda che tette / vorrei averla ecc ecc”, io guardavo le stesse foto affascinato e pensavo “guarda che bella, come vorrei accarezzarla, toccarla parlarci, ammirarla”...quindi una bella differenza di visione! Poi, crescendo, ho iniziato ad avere preferenze verso parti del corpo della donna come le gambe ed i piedi, se con i tacchi.
Buongiorno Andrea, conosciamoci meglio. Buongiorno, sono nato negli anni 70 da una famiglia molto per bene, un po’ bigotta e benestante. Ho un fratello maggiore diversissimo in tutto, sono zio di due nipoti e sono sposato con una gradevolissima donna che sa del mio lato da slave. Interessante, non sempre la compagna condivide questo genere di fantasie. Lei lo fa? Come detto, lei sa ma con lei non si pratica perché è una cosa che tra di noi non è mai andata quindi i miei sogni in quella direzione li devo vivere con altre persone.
Quindi tu hai la visione della donna bella e da ammirare, giusto? Si, ma di certo non guardo ne ora, ne allora se una donna ha una quarta o è piatta, mentre invece quasi tutti guardano solo le tette ed il culo pensando alla donna come oggetto da sfogo.
E non è gelosa? Solo in parte, nel senso che se io vado, per esempio, ad una serata Bdsm e mi metto a servire o leccare i piedi a qualcuna, non mi direbbe nulla, presente o meno alla scene o se ne venisse a conoscenza il giorno dopo. Se invece io andassi a casa di un’altra per fare le stesse cose si incazzerebbe come una pantera, anche se ci si fermasse al solo gioco e senza sesso.
Tu sei nato negli anni 70, ai tempi non c’era tutta l’informazione di oggi, tu come sei riuscito a dare sfogo al tuo modo di essere? Si è sviluppato con il tempo con molta timidezza e vergogna, appunto perchè non c’era internet e le possibilità d’interagire con persone simili a me erano pochissime. Ricordo che a 18/9 anni presi coraggio e con la morosina di turno, con la quale avevo una relazione anche sessuale normalissima, le chiesi se potevamo farlo con lei che teneva le autoreggenti e i tacchi a spillo, ma mi fece una scenata esagerata, tipo “ma che discorsi fai, cosa sono ste cose ecc” manco le avessi chiesto di partecipare ad un orgia! Ci rimasi parecchio male perché se non potevo parlare e cercare di dare sfogo alle mie voglie, pur particolari, con la mia morosa, con chi mai avrei dovuto farlo?
Quindi lei accetta questo tuo aspetto solo se vissuto pubblicamente e non nel privato? Esatto e questo per me è un grosso problema perché a me piace, ovviamente, partecipare alle serate ma per vivere bene il gioco ed esprimermi preferisco di gran lunga il privato. E’ brutto da dire e non è di certo un vanto, ma ho avuto più soddisfazioni da slave in rapporti di amicizia o extra coniugali che con la morosa o moglie. Andrea Puntini, tu sei nato schiavo o lo sei diventato con il tempo? Secondo me non si nasce, magari si può essere più o meno inclini ad esserlo ma dire si nasce schiavi, anche se soft come
Come hai fatto quindi a entrare nel mondo della D/s? Tramite i giornali che uscivano in edicola tipo S/M Stories o Club o Contattiamo59
solo in amicizia o perché si sta insieme o perché si ha voglia di farlo, non dietro ad un compenso.
ci: lì ho avuto i primi scambi di amicizia ed esperienze più mirati. Io detesto i rapporti mercenari, non li tollero e non fanno per me. Un conto è offrire una cena ad una ragazza per galanteria, che sia Padrona oppure no, un altro è che la stessa sia da Lei pretesa. Ovviamente, ho fatto qualche tentativo con le morose normali ma ho sempre ricevuto risposte negativissime come fossi un pervertito. Poi crescendo e conoscendo persone anche tramite internet la musica è cambiata, ma sì, sono più le persone che lo fanno con lo scopo di un guadagno che quelle, come me, che lo fanno per passione, piacere ed in amicizia sia che ci sia sesso sia che poi non ci sia e ci si fermi al gioco.
Che caratteristiche deve avere per te una vera Mistress? Simpatia, un minimo di amicizia e di considerazione, poi ognuno ha la sua vita, i suoi casini ma un minimo ci vuole, non deve pensare di essere una Dea dell’Olimpo alla quale tutto è dovuto. Poi, non deve essere eccessivamente sadica, visto le mie evidenti doti da Slave scarso. Può avere la 38 o la 48 di vita che poco mi importa, non ho un tipo di estetica ideale, le donne possono affascinarti in tanti modi. Quanto è importante l’autorità in una persona dominante? E’ importante ma va mixata come solo una donna può fare, sono tanti fattori messi insieme e miscelati che secondo me fanno la differenza. Al giorno d’oggi ci sono un sacco di esaltate che magari vogliono fare le Mistress per mettersi in mostra ma nella realtà non sanno neanche cosa stanno facendo.
Pensi che le feste Bdsm o comunque con aree play possano aiutare a fare nuovi interessanti incontri? Assolutamente sì. Grazie al Decadence, ad esempio, ho conosciuto diverse persone con le quali interagire anche se non è una festa Bdsm ma ha un’area play ben gestita. Altrimenti ci sono altre serate più di settore, come il Regina Nera, ma sono un po’ troppo hard per me (sorride). Ognuno deve trovare la sua dimensione.
Tu hai detto di essere uno schiavo “soft”. Cosa proprio non ti faresti mai fare? Tutto quello che può essere cruento o troppo schifoso come lo scat, il sangue, gli aghi, le frustate forti a sangue...cose così. Il clinical non mi piace per niente, ad esempio.
Quali sono le fantasie che ti eccitano, Andrea? Tutte sono rivolte solo ed esclusivamente verso la donna vera biologica. Tra queste: Servire/Riverire/Supplicare/ Ciotola/Avanzi/Collare/Guinzaglio/Pulizie domestiche/Tacchi/Piedi/Qualche frustata/La cera/Mollettine ai capezzoli, cose così nulla di eccessivo o troppo cruento. Ho anche la fantasia di realizzare alcune foto che mi hanno colpito e che ho visto in giro in rete. Vorrei farle con io come soggetto sottomesso con una Miss meritevole ai miei occhi, ma questa è una cosa che ancora non sono riuscito a fare purtroppo.
Il tuo essere schiavo influisce in qualche modo nella tua vita quotidiana? No, assolutamente. Faccio anche un lavoro che se hai un carattere debole non puoi farlo. Il mio essere slave lo vivo come una parentesi piacevolissima che si apre e si chiude a piacimento, un conto sono questi sogni o fantasie o voglie, un altro è la vita di tutti i giorni.
Ricordi il tuo primo incontro da sottomesso con una Mistress? Lo ricordo bene, fu con una ragazza molto bella e fidanzata che riusciva a conquistarti completamente in un mix di “stronzaggine” e dolcezza e modo di fare da femmina. Ho un bellissimo ricordo di lei. Con lei ci fu anche sesso e ci si frequentò anche per un periodo. Peccato che dopo più di un anno dalla fine del nostro rapporto, mi ricontattò dicendomi che si era lasciata con il fidanzato storico, che faceva ancora la commessa ma che alla sera era diventata una professionista del settore e mi voleva rivedere solo a patto che la pagassi. Io rifiutai perchè per me queste cose esistono
Che consiglio daresti a chi magari sente di avere questa indole ma ha “paura” nel farla emergere? Certamente direi di non tenerla dentro imbrigliata ma di farla uscire. Bisogna provare senza fretta e senza buttarsi a capofitto con la prima che si incontra. Questo mondo oggi offre tante possibilità in più di quelle che ho vissuto io inizialmente. Consiglierei di andare ad una serata Decadence e di iniziare con educazione su FB o su altri siti il più seri possibile a relazionarsi con Mistress serie, evitando come la peste le prese per i fondelli.
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Grazie Andrea Puntini per esserti raccontato a noi con sincerità e senza filtri, a presto!
Claudia Rivasplatta
“sono la ragazza che ho sempre voluto essere�
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Claudia Rivasplatta “sono la ragazza che ho sempre voluto essere” Hai avuto un talent scout che ti ha scoperta? Chi mi ha scoperta? Beh, non direi “scoperta” ma chi all’inizio del mio percorso mi ha dato sempre qualche consiglio sicuramente è Naomi Angel, icona Lgbt della nostra città. E sicuramente devo dire grazie di cuore anche al mio ex ragazzo che mi è stato vicino appoggiandomi sempre in tutto; per lui sento ancora tantissimo affetto e amore, siamo sempre vicini come buoni amici e credo che tra noi ci sarà sempre un rapporto meraviglioso.
Nelle notti della splendida Genova brilla una stella dalla pelle ambrata, un sorriso smagliante e un’animo dolce e sensibile: è Claudia Rivasplatta, peruviana d’origine ma italiana d’adozione dal 2001, che anima con la sua bellezza e carisma gli eventi più glamour della città. Ciao Claudia, raccontaci di te! Ciao a tutti cari amici, sono Claudia Rivasplatta, sono del segno del cancro e nella vita ho fatto tantissimi lavori...dalla cameriera d’albergo e ristorante, a ragazza immagine nei locali...tutti questi lavoro sono esperienze belle e formative per me (sorride). A cosa ti dedichi nel tempo libero? Prima di tutto ai miei due cagnolini, Bond e Crystal! Sono 2 Yorkie che stanno con me ormai da più di dieci anni, sono i miei bimbi pelosi e li amo. Come hobby mi piace molto uscire con le mie andare a cena insieme, ballare, fare gite e pranzi fuori, cose così. Grazie alla tua bellezza esotica lavori come modella e ragazza immagine ad eventi, locali e negozi nel genovese. Ti sei sempre interessata a questo mondo? Si si, a me la moda piace molto, già nella adolescenza me ne sentivo affascinata...i bei vestiti, le modelle mi incantavano. Ho fatto qualche sfilata qui a Genova per dei negozi di lusso e mi piace molto, mi sento nel mio. Mi invitano sempre per serate nei locali, eventi vari e ci vado volentieri, so di essere una ragazza che non passa inosservata, mi piace stare alla moda e usare vestiti di tendenza.
E’ davvero molto bello conservare rapporti così. Claudia, tu hai mai pensato di partecipare a dei concorsi di bellezza? I concorsi di bellezza (ci pensa un attimo)...oddio non mi hanno tanto mai interessato così tanto, sinceramente (ride). Nel 2010, per gioco, ho partecipato a Miss Butterfly a Milano arrivando 2° finalista quella è stata l’unica volta.
E resti sempre te stessa? Assolutamente si. 62
Tu sei una bellissima trans, ti va di parlarci del tuo percorso di transizione? Sinceramente, per me come persona non è stato difficile, ora sono una ragazza a tutti gli effetti, anche anagraficamente parlando. Sono davvero felice, vivo una vita normalissima come chiunque, sono fidanzata da 1 anno con Andrea, un ragazzo bellissimo e con un cuore d’oro. Sono stata molto fortunata da questo punto di vista. Ho mia madre sempre vicino a me e non chiedo altro. Sono la ragazza che ho sempre voluto essere, quella che sognavo di essere nella mia infanzia.
lini! Ci siamo veramente divertiti, abbiamo mangiato tantissimo e conosciuto dei bellissimi posti come l’isola di Favignana per esempio. Per quanto riguarda il viaggio che vorrei fare, ecco forse tornare nel mio Perù, non sono mai più tornata e sento il richiamo della mia terra dopo tanti anni. Il futuro come lo vedi? Progetti? Sicuramente continuare a lavorare sempre di più nel mondo delle sfilate e agli eventi. Il mio sogno è quello di tante altre ragazze: sposarmi con un matrimonio da sogno con l’uomo che amo. E perché no, arrivare anche in tv mi piacerebbe (sorride).
Cosa pensi che si potrebbe fare per superare le discriminazioni e i pregiudizi alle persone? Guarda, riguardo alla discriminazione penso che ogni persona se la crea. Penso che la società ti tratta in base a come tu ti poni davanti agli altri e alle diverse situazioni ogni giorno. Se una persona manca di rispetto agli altri allora ovviamente gli altri la tratteranno di conseguenza. Personalmente, non ho mai subito scene di discriminazione, anzi tutto il contrario, qui a Genova mi conoscono quasi tutti e mi apprezzano e mi vogliono bene.
Se dovessi fare un bilancio della tua vita, cosa diresti? In questo momento ti dico che mi sento totalmente realizzata come ragazza e come persona. Sono felice di quello che ho raggiunto finora, ho tutto quello che voglio. Grazie Claudia Rivasplatta, siamo stati contenti di conoscerti meglio. Grazie a voi e auguro sinceramente a tutte le persone di inseguire i propri sogni e non mollare mai. Tutto si può fare nella vita, bisogna avere coraggio e la forza di volontà di farlo. Saluti a tutti e grazie amici del Piccole Magazine.
Recentemente hai partecipato allo show event di Naomi Angel, che è tua amica e molto attiva nel mondo Lgbt. Come ti dicevo con Naomi siamo amiche da anni, la vedevo sempre all’inizio in giro qui a Genova, lei è stata sempre una leggenda e non vedevo l’ora di diventare sua amica. È veramente una persona buona che ti da tanto, senza volere nulla in cambio. La rispetterò e la vorrò bene per sempre. Ora una domanda un po’ frivola, quale è il più bel viaggio che hai fatto e quello che vorresti fare? La vacanza più bella che ricordo è stata in Sicilia con Riccardo (il mioex), suo zio e, ovvio, i miei cagno63
Mistress FetishDea
la Regina del FemDom in Italia
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Mistress FetishDea la Regina del FemDom in Italia
Esistono persone che hanno il potere d’illuminare con la loro presenza tutto ciò che le circonda, di farti desiderare un loro cenno di approvazione, un semplice sguardo, un sorriso. Mistress FetishDea è una di queste rare persone. Nata a Milano ma veronese d’adozione, può essere descritta in molti modi: modella fetish internazionale formata nell’Arte della Dominazione, Mistress oscura e “manipolatrice”, inflessibile e molto sensuale: senza dubbio una Dominatrice straordinaria e completa. Mistress FetishDea ha scritto la storia del FemDom Italiano nel Mondo ed oggi ci addentriamo con con lei nell’affascinante modo della Dominazione e sottomissione: preparatevi all’impatto, perchè sarà forte.
tiro fuori subito la grinta. Il mio essere “alla mano” non deve far perdere di vista l’obiettivo allo schiavo, ovvero quello di sottomettersi ai miei voleri e alla mia intelligente dominazione. Da cosa deriva il Suo essere FemDom? Dalle esperienze passate. Sono una donna che non ama dipendere dagli uomini. Odio qualsiasi tipo di dipendenza e sostengo che chiunque dovrebbe essere padrone della sua vita e artefice della sua felicità o insuccesso. La forza interiore fa tantissimo: io sono una persona forte, la vita mi ha insegnato questo e il mio modo di essere è una conseguenza del mio vissuto.
Buongiorno Mistress FetishDea, è un piacere conoscerla e grazie per averci concesso questa intervista. Buongiorno a voi. Vorrei subito precisare che ho deciso di rilasciare questa intervista perchè vorrei essere utile alle persone che la leggeranno, in particolar modo a chi si vergogna del proprio modo di essere. La vostra indole di ammirare le donne di potere non vi deve far paura, è insita nella vostra natura, mostratevi per come siete perchè non c’è nulla di male. Si devono vergognare le persone che abusano di altri, non voi.
Sarei curiosa di saperne di più sul suo passato ma non vorrei toccare tasti delicati. Posso dirti che anni fa conobbi il regista Tinto Brass che mi invitò a una presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. A lui raccontai brevemente la mia storia in dialetto veneto (sorride al ricordo). Lui ne rimase colpito, voleva farne un film ma poi si ammalò e non ci fu più nulla da fare, peccato. Ti dico solo che, nei confronti degli uomini, ho alle spalle una storia molto forte, ma con la volontà ne ho ricavato forza e ne ho fatto la mia bandiera
Subito un invito a togliersi la maschera, mi piace. Credo sia importante venir fuori dal guscio e imparare a frequentare chi ti vuole bene e ti accetta per come sei, con i tuoi limiti. Non si deve rincorrere la perfezione, bisogna essere se stessi.
Quando ha sentito la “vocazione” per questo ruolo? Quando mi sono resa conto del potere che avevo sulla maggior parte degli uomini, avrò avuto sui 25 anni. Ho quindi volto a mio vantaggio questo mio modo di essere, ho affilato e armi e deciso di farne buon uso (sorride).
Lei è una donna senza filtri, vero? Sono una persona autentica, schietta e leale. Ecco, recentemente una persona che mi ha conosciuto su Facebook mi ha scritto: “Lei ha l’aspetto di un angelo ma con dentro il fuoco da diavolo”. Mi riconosco in questa descrizione: all’apprenza, vista la mia estetica delicata posso sembrare debole, ma appena mi accorgo di qualcosa che non mi garba,
Mistress FetishDea, Lei cosa ne pensa degli uomini? Penso che siamo due universi diversi. Tanti uomini ammirano le donne solo per la loro bellezza e si prodigano per loro solo se esteticamente piacenti. Ma io penso che non dovrebbe essere l’aspetto a determinare questo loro mettersi a disposizione, è a livello 65
Gli schiavi non hanno proprio questo ruolo, vivere per la loro Dea? In teoria. In pratica, molti vogliono esserlo ma effettivamente non lo sono. Non hanno la mentalità giusta, vivono l’essere schiavi più come una fantasia, finchè stanno nascosti dietro una tastiera, ma poi dal vivo non sono preparati. Specialmente gli italiani vedono il rapporto di D/s solo come un gioco sessuale.
intellettivo che l’uomo dovrebbe sentire SEMPRE il bisogno di prodigarsi per la donna. Quando vedo uomini attenti verso la compagna mi fa piacere, trovo che sia l’espressione più profonda dell’amore: quando ami davvero una persona ti preoccupi per lei. Per lei, che caratteristiche deve avere una Mistress? Sono una Domina professionale e per me esserlo non è un gioco ma un vero e proprio stile di vita, esprimo la mia supremazia ogni singolo minuto della mia giornata. Caratteristica fondamentale è avere rispetto per la persona che hai “in mano” durante l’incontro: anche se lo calpesti e lo insulti, lo schiavo deve sempre essere rispettato, anche se inferiore. E’ l’umanità a fare la differenza tra una vera Mistress e una non degna di questo nome.
Quindi Lei ha riscontrato differenze tra schiavi italiani e di altri Paesi? Una differenza enorme, c’è proprio una differenza di percorso. Come dicevo, per lo slave italiano è più un gioco, invece per i tedeschi è un vero e proprio stile di vita: sono duri, hanno una sopportazione del dolore estremo e non è raro vederli in giro al guinzaglio della loro Padrona in un pub qualsiasi. Lo schiavo inglese invece è molto fetish, è un vero servo, educatissimo: in particolare di uno conservo un bellissimo ricordo.
Rispetto fisico e anche psicologico, dunque? Esatto, serve rispetto per la sicurezza fisica perchè lo salve va sempre tenuto sotto controllo, non va mai abbandonato o perso di vista. Poi è necessario il rispetto per la sua privacy, la sua famiglia e i suoi cari.
Le va di condividerlo? Qualche anno fa ero ospite del “Other World Kingdom”, lo splendido albergo-castello a Praga dove si fanno eventi tema Bdsm e dove gli uomini sono sottomessi e le donne regnano sovrane. Bene, andai lì, prima Mistress italiana ad avere accesso, e per tutto il tempo mi servì questo schiavo 70enne inglese. Lui viveva già con la sua Padrona e Le aveva chiesto il permesso di servirmi. Era di un’educazione estrema, postura perfetta, mani dietro la schiena, testa bassa, non guardava mai negli occhi. È stata una grandissima soddisfazione avere questa persona così intelletutalmente vicino a me, veniva tutto fluido, spontaneo.
Sono molto curiosa di sapere se come formazione è autodidatta o altro? Io giro tantissimo anche all’estero. Partecipo alle feste più rinomate del settore, dal Torture Garden di Londra, al Nuit Demonia di Parigi all’Other World Kingdom in Repubblica Ceca. Cerco di migliorarmi costantemente, non sono mai soddisfatta del tutto, non mi accontento mai di nulla, sono ASSETATA di conoscere, imparare e incontrare persone nuove, sono un animale da branco.
Insomma, bisogna essere sullo stesso piano per godersi le emozioni. A Lei che tipo di rapporto piace instaurare con i pochi schiavi selezionati? A me piace “tuffarli” nella mia quotidianità, li accolgo in casa e faccio vedere lorocome vivo veramente. Mi piace coinvolgerli su un livello personale e
Soffre mai di solitudine? Soffro molto. A me piace sapere che c’è qualcuno che VIVE per me. Amo creare una dipendenza totale verso la mia persona, voglio che i miei schiavi vivano e vogliano trascorrere tempo con e per me. 66
preferisco selezionare schiavi che ambiscono a formare una relazione più lunga e reciproca e che, nel tempo, desiderino entrare nel gruppo esclusivo di “amici” da me favoriti.
assoluta e che desiderano appartenere ad una sola unica Dea.
Solitamente, La contattano slaves liberi o anche uomini sposati? Tantissimi sono sposati. Ma poi, quando vanno a casa, siccome si sentono in colpa verso la moglie poi si comportano meglio e le fanno regali e gentilezze (sorride). Succede spesso che tornino per ringraziarmi, perchè escono dalle mie sessioni più consapevoli e migliorati nel rapporto con le compagne. Io cerco sempre di dare consigli atti a tenere unita la famiglia, cerco di consolidare i rapporti d’amore e sono felice quando mi ascoltano.
Quali sono le Sue pratiche preferite? Amo la femminilizzazione, il Sissy Maid, il canning (la bachetta di bambù). Ho ALLENAMENTO su migliaia di sottomessi e sono capace di entrare in un batter d’occhio nelle loro menti e avere accesso ai segreti più intimi che, spesso, sono inconfessabili perfino a loro stessi. Faccio giochi d’Annunziani come pissing e scatting. Non mi imbarazzano, anzi mi piace guardare negli occhi la persona in questo momento di degrado.
Si vede che Le piace molto questa vita. Amo esplorare la mente delle persone che si mettono a nudo davanti a me, ma non perchè si tolgono i vestiti (non solo) ma perchè mi danno il privilegio di entrare nella loro sfera più intima. Da me tutti possono essere davvero loro stessi, raccontarmi i loro sogni e desideri.
Immagino abbia anche un dungeon. Si, in Francia possiedo un Dungeon molto chic, in cui adoro soprattutto per fare i video delle sessioni, se richiesti. E’ attrezzato con gogna, croce, trono, fruste. Anzi, ne approfitto, se qualche schiavo vuole regalarmi un Trono nuovo dove posso sedermi ed essere adorata, si faccia avanti (ride). In Italia preferisco incontrare nella mia casa nella mia quotidianità! Vivo in po’ in Italia e un po’ in Costa Azzurra.
Lei appaga in qualche modo un loro bisogno. Si, da me si completano. Spesso vengono uomini in carriera o di grande potere che con me scaricano le loro responsabilità, è una sorta di seduta antistress.
Lei ha detto di essere molto selettiva nel scegliere gli schiavi, come avviene questa scelta? In primis tramite contatto telefonico e internet. Oggi il virtuale aiuta a capirsi e conoscersi, io invito sempre a leggere con attenzione il mio sito web per farsi un’idea di chi sono e di scrivermi esattamente i propri interessi e feticci. Amo le persone gentili, educate, pulite e con savoir-faire, poi valuto: se non scatta il feeling, passo oltre. In generale, è inutile affrontare con una persona una certa disciplina se non è nelle corde. Per questo penso che un primo incontro conoscitivo, telefonico o meno, sia la chiave per creare un appuntamento gratificante. Voglio che si facciano avanti coloro che si rinoscono e che conoscono i valori della fedeltà e devozione
Mistress FetishDea, come si vede da qui a qualche anno? Cosa Le piacerebbe fare? Continuerò a fare sempre questo, è la mia vita. Voglio avere uno stuolo di slaves che provvedano a me in tutto e per tutto. Sai, preferisco avere 5 schiavi per ogni tipo di esigenza piuttosto che un compagno! (ride) Grazie Mistress FetishDea per le Sue preziose parole. Grazie a voi e ricordate: la fiducia in un rapporto di D/s è tutto, liberatevi dei fantasmi e siate padroni della vostra serenità. 67
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I FIGLI ILLEGITTIMI DEI RE 69
I FIGLI ILLEGITTIMI DEI RE Il piacere attraverso la storia
amore e passione si unissero dando vita ad un bambino più dotato di quello frutto di un accoppiamento imposto dal dovere dinastico. E’ veramente curioso quello che i medici di corte dissero a Luigi XIV, sconvolto perché cinque dei suoi sei figli legittimi erano morti in tenera età, mentre la maggior parte di quelli illegittimi godevano di ottima salute. I medici sentenziarono che il motivo era uno solo: il re aveva dato la parte migliore del suo seme alle amanti, lasciando alla regina soltanto i rimasugli. Era un epoca in cui la scienza sosteneva le cose più strane, come ad esempio che senza l’orgasmo femminile non c’era il concepimento, o la Chiesa sosteneva che l’orgasmo femminile era peccato, mescolando credenze prive di ogni fondamento
Carlo II, re d’Inghilterra, attorno al 1680, disse: “Far grandi i bastardi reali e duchessa ogni puttana, e prelevare dal tesoro mi ha reso terribilmente povero”. La gravidanza era il più prezioso dono che un sovrano potesse fare ad una donna, dal momento che un figlio legava il re all’amante anche dopo che si era stancato di lei e solitamene assicurava una generosa rendita per tutta la vita. Dunque, la maggior parte delle corti europee erano affollate di bastardi reali. All’epoca si credeva che i bastardi fossero più intelligenti e più belli dei figli legittimi. Infatti, si credeva, non a torto, che il rapporto sessuale tra un uomo e la sua amante fosse veramente un atto d’amore, o quanto meno di autentico desiderio, e che al momento del concepimento 70
ligenti dei loro fratellastri legittimi, erano meno arroganti di questi, che ostentavano a corte tutta la loro fierezza di essere principi a pieno titolo e questo li rendeva certamente più piacevoli. I bastardi non avevano altra posizione che quella che loro padre decideva di assegnare loro e di solito offrivano al re una lealtà a tutta prova, in cambio della generosità con cui veniva trattati. C’era una sostanziale differenza psicologica tra le due posizioni: per i figli legittimi tutto era dovuto, mentre per i figli illegittimi tutto doveva essere acquisito. Poi, c’era il ruolo delle madri: per quelli legittimi era la regina; per quelli illegittimi era la puttana. Enrico II, re d’Inghilterra, nel 1189 era ormai moribondo e di tutti i suoi figli aveva accanto soltanto quello illegittimo, Geoffrey Plantageneto. I due figli legittimi, Riccardo “Cuor di Leone” e Giovanni “Senza Terra”, si erano infatti alleati con il re di Francia e si erano ribellati contro il padre. In punto di morte, Enrico mormorò a Geoffrey: “Tu solo hai dimostrato di essere il mio vero e legittimo figlio. I bastardi sono gli altri miei figli”.
con dogmi religiosi, spesso in contraddizione con la nobiltà del fine che si proponevano. Infatti, se per la Chiesa il fine del matrimonio era la procreazione, ma l’orgasmo femminile era peccato, mentre la scienza sosteneva che senza orgasmo femminile non c’era procreazione, come poteva quella povera donna della moglie procreare senza peccare ? La verità è che secoli di matrimoni tra consanguinei, come era in uso tra le famiglie reali, generavano spesso figli geneticamente deboli, con salute malferma, intelligenza limitata e la scarsa avvenenza dei genitori. La regina Maria Teresa, moglie di Luigi XIV e madre di un principino noioso e poco bello esattamente come lei, verso il 1670 espresse tutto il proprio rammarico nell’udire i cortigiani lodare i figli illegittimi del re. I nobili raccontavano con ammirazione le qualità dei figli, precoci ed adorabili, nati dalla relazione di Luigi con Madame de Montespan ed allora la regina disse: “Tutti vanno in estasi davanti a questi bambini, mentre del delfino nessuno si cura”. Inoltre, i bastardi reali pur essendo più belli ed intel71
L’AMANTE MIGLIORE 72
L’AMANTE MIGLIORE Il piacere attraverso la storia
Carlo II Stuart nel 1660 divenne di fatto re d’Inghilterra ed i suo licenzioso stile di vita si contrappose ad un grigio periodo di puritanesimo. Tuttavia, dopo qualche anno molti inglesi fortemente religiosi cominciarono a denunciare l’immoralità della corte, sostenendo che il re passava più tempo a palpare culi e tette, che non a curare gli affari di Stato. Lady Castlemaine, la sua prima amante, fu oggetto degli strali e della collera popolare. Dopo la nascita del quarto bastardo reale in altrettanti anni, alcuni sudditi inglesi pensarono che si era superato ogni limite accettabile. Così una sera, la contessa di Castlemaine venne avvicinata da tre individui che la apostrofarono come puttana e le ricordarono che due secoli prima Jane Shore, l’amante di re Edoardo IV era morta sola e detestata su un mucchio di letame. Lady Barbara Castlemaine nel 1665 diede alla luce il quinto bastardo reale e per questo si trovò inchiodato alla porta un cartello insultate, che alludeva alla pratica di punire le donne immorali immergendole in acqua: “Perché non viene bagnata? Perché da Cesare è chiavata?”, dove il nome Cesare stava naturalmente ad indicare la carica di re. Il sovrano offrì la considerevole taglia di mille sterline a chi avesse consentito di scoprire i colpevoli del gesto, ma nessuno si propose per la delazione.
Nel 1668, un gruppo di cittadini distrusse alcuni malfamati bordelli e minacciò di abbattere il più imponente di tutti, Whitehall Palace, residenza di re Carlo. Di seguito al fatto, venne pubblicata una finta petizione popolare titolata “Petizione delle Povere Puttane alla splendidissima, illustrissima, serenissima ed eminentissima Dama di Piacere, contessa di Castlemaine”. Nella petizione rivolta all’amante del re la si pregava di usare la propria influenza in favore delle puttane, per il bene di “un mestiere nel quale la Signoria Vostra ha grande esperienza”. Nel contempo in cui Lady Barbara esplodeva d’ira, qualcun altro pubblicò una “Graziosa risposta” alle povere puttane fingendo che fosse stata scritta proprio dall’amante del re. Mademoiselle Louise de Kéroualle, che prese il posto di lady Castlemaine nel letto di Carlo, era considerata una sostenitrice dell’alleanza tra la Francia e l’Inghilterra, indipendentemente dagli svantaggi che poteva presentare, ed addirittura era considerata un agente di Luigi XIV. Pertanto, i cittadini inglesi si sdegnarono quando appresero che il re le aveva concesso la cittadinanza del loro paese e l’aveva creata duchessa. Inoltre, si sentirono offesi perché, in tempo di guerra, la riempiva di denaro, gioielli e regali, mentre le truppe al fronte faticavano a ricevere la paga o 73
non la ricevevano affatto. A questo punto, Louise trovò appesi alla porta dei suoi appartamenti questi versi: “In questo luogo è pronto un letto / per una puttana francese e colui che da Dio è stato eletto”. Medemoiselle de Kéroualle aveva la disgrazia di essere un’amante cattolica in un paese fortemente protestate in un periodo in cui divampava l’odio religioso. La madre ed il fratello minore, Giacomo, di re Carlo erano cattolici e si sospettava, a ragione, che in segreto anche Carlo fosse cattolico. I protestanti inglesi temevano di tornare all’epoca in cui Maria la Sanguinaria bruciava gli eretici sulla piazza del mercato. Insomma, gli inglesi erano infuriati al pensiero che una amante francese e cattolica influenzasse il loro indeciso sovrano. Dunque, finirono per rimpiangere Lady Castlemaine ed affermare con orgoglio che era stata la puttana migliore, mettendo la mondo un gran numero di bastardi, anche se aveva prosciugato il tesoro reale, ma che si era sempre proclamata fieramente inglese. Nel 1680 la situazione precipitò quando scoppiarono disordini per le strade tra protestanti e cattolici, e l’effige del papa veniva bruciata nelle piazze. Il nuovo parlamento inglese intendeva chiedere che Mademoiselle de Kéroualle fosse allontanata da corte ed addirittura l’ambasciatore francese temeva per la sua vita. I capi della fazione protestante cercarono di portare Louise in tribunale accusandola di essere una puttana, ma i giudici non presero in considerazione la denuncia. Gli inglesi erano fortemente contrariati per la scelta del re di avere una amante francese e cattolica, ma le sorprese per loro non erano ancora finite. Infatti, arrivò a corte la popolana Nell Gwynn, che scioccò gli aristocratici. Il conte di Arlington, ministro di Carlo II, disse all’ambasciatore francese che “per i leali servitori del re andava bene che Sua Maestà si fosse invaghito di Mademoiselle de Kéroualle, che aveva
un buon temperamento ed era una dama. Era infatti molto meglio avere a che fare con lei che con volgari e grossolane venditrici di arance e attrici, che nessuno era in grado di giudicare”. Molte nobildonne che avevano accolto di buon grado le altre amanti del re, rifiutarono con sdegno di accettare Nell Gwynn a causa della sua estrazione sociale. La duchessa di Richmond disse a Carlo II che “non poteva sopportare di conversare con Nell”, ma il re rispose che “coloro che andavano a letto con lui erano degne di frequentare le dame più illustri del regno”. Mentre, la gente comune era dell’opinione che, se il re doveva proprio avere una amante, era preferibile che fosse protestante ed inglese come Nell Gwynn, anziché una aristocratica papista francese come Mademoiselle de Kéroualle. Inoltre, molti popolani ammiravano Nell perché aveva saputo elevarsi con il lavoro, il talento e l’umorismo di attrice comica, diventando una signora. Nel decennio che va dal 1670 al 1680, epoca in cui vi era un forte timore per la restaurazione del cattolicesimo, Nell era amata dai più, perché era considerata una “popolana perbene”, protestante e che non si era arricchita a spese della nazione. Louise de Kéroualle, al contrario, era considerata una spia del nemico francese e del papa, che si riempiva le tasche con il denaro sottratto al popolo con le tasse; divenne nota come “la vacca magra del faraone” che “aveva quasi divorato una nazione”. Accadde che la carrozza di Nell, scambiata per quella di Louise, fosse circondata da una folla inferocita, che minacciava di rovesciarla, ma Nell si affacciò al finestrino e gridò: “Vi prego, brava gente, comportatevi bene, io sono la puttana protestante”. A questo punto la folla scoppiò a ridere ed applaudendo con simpatia la lasciò andare. Quando si dice che una buona battuta può risolvere cattive situazioni, questo ne è un esempio ! 74
INVIDIATA E ODIATA 75
INVIDIATA E ODIATA Il piacere attraverso la storia
Madame de Pompadour, nonostante quanto fece per l’industria e l’arte francese e pur essendo fortemente generosa, fu bersaglio di aspre critiche ed atroci libelli per tutto il tempo in cui fu la favorita del re. Luigi XV aveva scelto una donna della media borghesia per avere l’onore di essere la sua amante, così molti aristocratici erano semplicemente gelosi della sua posizione, che consideravano immeritata perché non aveva sangue nobile. Per questo, non cessavano di deriderla per le sue origini e per il suo cognome da ragazza “Poisson”, che in francese significa pesce, indicando l’umilissima provenienza della famiglia, probabilmente con antenati pescatori. La Marchesa di Pompadour, in occasione di un banchetto, una volta trovò sotto un tovagliolo una poesia nella quale si fantasticava potesse avere una malattia venerea. Lontano dalla elegante, ma velenosa corte, il popolino si
divertiva a deriderla negli avvinazzati discorsi delle taverne e ad affiggere ai muri feroci libelli. Al suo arrivo a Versailles, i nobili la accolsero malamente considerandola una donna estremamente comune; il conte di Maurepas scriveva: “E’ una borghesuccia che qui è fuori posto e creerà un sacco di problemi se non si riuscirà a farla sloggiare”. Il duca di Luyne, con analoga preoccupazione ma con scarsa intuizione, scriveva:”Con tutta probabilità sarà un capriccio passeggero, non una vera e propria amante”. I nemici di Madame de Pompadour sparlavano di lei tra il popolino, avendo cura di diffondere ad arte notizie false; così esageravano ogni suo comportamento, additandolo come stravagante e gonfiavano enormemente le cifre da lei spese. Quando nel parco della reggia di Versailles allestì un picco76
lo teatro per divertire il re, a Parigi si sparse la voce che era costato una somma spropositata, pagata con il denaro delle tasse dei cittadini. Quando Madame si recava a Parigi, la città in cui era nata e che preferiva a Versailles, la sua carrozza veniva fatta segno dal lancio di uova e fango, e lei stessa fischiata e persino minacciata di morte. L’odio si acuì dal 1757, dal momento in cui la Pompadour si occupò della conduzione della guerra dei Sette Anni, in cui circa 200.000 francesi erano morti o rimasti feriti. A causa di questa guerra il tesoro nazionale era stato prosciugato e le tasse erano aumentate, perciò Madame de Pompadour divenne oggetto di frequenti minacce di morte, alcune delle quali comparivano misteriosamente sul suo caminetto. Quando l’odio divenne così intenso ed ebbe il soppravvento sull’invidia, l’odiata favorita del re cadde in una profonda depressione ed iniziò a soffrire d’insonnia, malesseri che la portarono ad assumere farmaci. Poi finalmente arrivò la pace e nel 1763, la Francia che aveva disastrosamente perso la guerra, dovette cedere la maggior parte dei propri possedimenti in America. Per le devastanti perdite, in termini di vite e ricchezze, il
popolo francese non incolpò il re Luigi, che rimase “il Beneamato”, ma la sua diabolica amante. Madame de Pompadour, la cui salute non era mai stata florida, soffrì terribilmente per questo. Sentiva le velenose invettive dell’opinione pubblica nella propria carne ed un giorno sospirò:”Se morirò, sarà per il dolore”. Certamente la vita di questa donna, al di là di ogni mitizzazione, non fu nell’intimità felice. E’ sicuramente un simbolo di potere, di successo, di bellezza, di ricchezza, ma non di felicità, e quanti vedono nell’esteriorità l’obiettivo da perseguire, dovrebbero leggere attentamente la vita di questa donna, morta poco più che quarantenne di edema polmonare. Gli antichi Greci avrebbero detto che chi muore giovane è caro agli dei, perché gli tolgono la rovina della vecchiaia, la quale però con l’ausilio del tempo cancella il ricordo degli errori. I parigini salutarono la sua morte con un irriverente epitaffio: “Qui giace colei che per vent’anni fu vergine, per sette puttana, e per otto mezzana”. Il corpo di Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, detta “Reinette” (Reginetta), riposa nel convento dei Cappuccini a Parigi. 77
LA PUBBLICA IPOCRISIA 78
LA PUBBLICA IPOCRISIA Il piacere attraverso la storia
Alexander Pope scriveva: “Alcuni lodano al mattino quello che hanno disprezzato la notte, tuttavia pensano sempre che l’ultima opinione sia quella giusta”. Ci chiediamo quanto sarebbe stata migliore la condizione della donna se la Genesi biblica non avesse accusato Eva di avere tentato Adamo con una mela e fosse accaduto il contrario, ovvero, Adamo avesse tentato l’innocente Eva con una banana. Invece, poiché fu proprio Eva a tentare Adamo con una mela, ma vediamo che anche l’indicazione di questa nasce da un errore di traduzione (non era una mela, bensì genericamente un frutto), divenne facile accusare la femmina peccatrice di allontanare l’uomo virtuoso dalla retta via ricorrendo alle arti del sesso, inteso come strumento del male. Ciò era doppiamente vero per l’amante di un sovrano. La maggior parte delle donne conduceva le proprie relazioni illecite discretamente o in gran segreto, mantenendo una immagine esteriore di casta moralità,
mentre nel caso dell’amante di un re le cose andavano diversamente, proprio in virtù della sua posizione. Tutti sapevano che l’amante reale faceva sesso con un uomo che non era suo marito. Inoltre, per quanto un paese fosse scontento del governo del proprio sovrano, esprimere contrarietà era considerato tradimento, per cui l’amante del re diventava un facile ed alternativo bersaglio della rabbia popolare e del malcontento della corte. Qualunque cosa facesse e comunque si comportasse era assolutamente impossibile per la favorita conquistarsi il favore della opinione pubblica. Quando la favorita partoriva i figli del re, era considerata una puttana che metteva al mondo dei bastardi; se non lo faceva, era considerata ancor peggio: una puttana sterile. Tutto veniva vestito di un mantello di negatività. Se la favorita era bella, la sua bellezza era un frutto del demonio per sedurre un innocente re. Se la favorita era brutta, si diceva 79
che il sovrano avrebbe meritato di meglio. Se la favorita viveva nel lusso, veniva accusata di sperperare i soldi delle tasse pagata dalla povera gente; se invece viveva modestamente, l’accusa era di sminuire il decoro del re. Le amanti appartenenti a potenti famiglie della nobiltà spesso si intromettevano nei problemi politici ed organizzavano i parenti in fazioni, causando conflitti a corte. A causa di queste insidie, molti sovrani evitavano di unirsi a belle dame dell’aristocrazia e sceglievano amanti di origine borghese, di solito più riconoscenti e bisognose dei i benefici ottenuti, ma anche meno inclini all’intrigo. Solitamente la borghesia vedeva con compiacimento l’ascesa di una donna della propria classe sociale, mentre i nobili erano riluttanti ed invidiosi quando una estranea al loro cerchio giungeva agli interessi del re, considerando questo come l’invasione di un ruolo sacro. Le amanti connazionali erano meglio tollerate di quelle provenienti da altri paese, spesso sospettate, e non sempre a torto, di essere spie. Quando nel 1736, Giorgio II fece venire da Hannover l’amante tedesca, Madame Walmoden, e la creò duchessa di Yarmouth, i suoi sudditi si chiesero perché non potesse accontentarsi di una puttana inglese. Si diceva:”Dopo tutto, di puttane in Inghilterra, ce ne sono in grande quantità e costano meno”. Quando si dice della saggezza popolare, questa ne è veramente una perla!
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Astrologia, Amore e Sesso
La Donna GEMELLI: carattere e vita sentimentale 82
La Donna Gemelli: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso
La donna dei Gemelli appartiene ad un segno doppio, ma questo non significa doppiezza, bensì una certa dualità che in lei è sempre presente. Sembra superficiale, ma non lo è; ha una straordinaria curiosità ed un sistema nervoso estremamente debole, che la porta ad interessarsi di molte cose e, giocoforza, a non soffermarsi mai a lungo su di un problema. E’ una donna che vive veramente di attimo in attimo, sempre aperta a nuove sensazioni e nessuno come lei riesce a registrarne il significato a fondo. La donna Gemelli non è litigiosa, ma spesso deve affrontare chi non sopporta una sua tendenza al pettegolezzo e chi si sente in inferiorità di fronte alla sua intelligenza intuitiva. Nessun segno ha un susseguirsi così veloce di pensieri e nessuno come lei può passare con estrema disinvoltura e facilità da un argomento all’altro, durante una conversazione. Le si può rimproverare di parlare troppo; quindi non le si può confidare un segreto, perché non riuscirebbe assolutamente a tenerlo, spinta dal bisogno di comunicare con altri. La sua grande acutezza mentale può inaridirla, dandole una freddezza di cui risentono le persone che le vivono vicino. Anche nella sua vita sentimentale, il dualismo si manifesta in
maniera molto accentuata. L’emotività e la curiosità del nuovo le fanno accettare con entusiasmo ogni nuovo incontro. La sua mente critica prende spesso il soppravvento , ed allora vede difetti dove prima vedeva virtù, così accade che l’iniziale entusiasmo sia smorzato da una successiva analisi. L’uomo che ama una donna Gemelli deve essere molto paziente, ma contemporaneamente non deve essere noioso e monotono, perché sono due caratteristiche che lei detesta. Questa donna è facilmente irritabile perché ha un temperamento nervoso e la cosa che la irrita maggiormente è la lentezza di pensiero.
Il suo amore ideale deve essere intellettualmente più vivo di lei, ma deve essere anche forte, con la capacità di resistere con fermezza ai suoi 83
mutamenti d’umore. Certo, non è facile trovare un uomo che riunisca in sé queste caratteristiche contrastanti, perciò la donna dei Gemelli dà spesso l’impressione di essere infelice e sempre alla vana ricerca di ciò che la possa rendere contenta. Una sua idea fissa è l’analisi psicologica: vuole sempre sapere tutto e per questo qualche volta fa domande irritanti. Vuole indagare nella profondità dell’anima della persona amata e sovente opera trasformando la ricerca in un gioco sadico e crudele.
mane intatta ed allora comincia per lei una stagione senza inquietudini, quella delle amicizie amorose. In verità, anche in precedenza tendeva a stabilire un rapporto fatto di molta amicizia e comprensione, dove c’era però poco spazio per gli atteggiamenti romantici. Il suo appetito sessuale è piuttosto scarso ed è attirata più dalla curiosità che dal desiderio vero e proprio; per tale ragione, sotto questo aspetto, il suo matrimonio presenta un lato fallimentare dopo pochi anni di vita. Il “voyeurismo” è la forma di attività sessuale che più la attrae e la gelosia non le appartiene.
E’ aperta a tutti i problemi e non vi è donna con cui un uomo possa parlare meglio e discutere i propri aspetti della vita, nobili o miseri che siano. Con gli anni, l’instabilità della Gemelli sparisce e finisce per diventare una signora borghese e conformista. La sua curiosità intellettuale ri-
GEMELLI FAMOSE Orietta Berti, Raffaella Carrà, Marilyn Monroe, Anna Frank, Margherita Hack, Wallis Simpson, Brooke Shields, Josephine Baker, Wanda Osiris, Anna Proclemer. 84
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna TORO: carattere e vita sentimentale 85
La Donna Toro: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso
La donna Toro è paziente, timida e tenace, ma queste tre buone qualità portate all’estremo possono diventare altrettanti difetti: abulica, paurosa, ostinata. La pazienza si trasforma in abulia e la riduce in condizioni di dipendenza: dipendenza dall’autorità materna o paterna o dalla tirannia di un compagno capriccioso. La timidezza può bloccare ogni sua iniziativa e la tenacia può trasformarsi qualche volta in pericolosa o controproducente ostinazione. Infatti, è proprio l’ostinazione oltre ogni limite che crea nella vita e nei rapporti insormontabili conflitti. La donna Toro è afflitta da un notevole complesso d’inferiorità; possedere qualcosa o qualcuno per lei è una necessità, che la fa sentire forte ed invulnerabile. In particolare è il possesso di una persona che la rende pienamente felice e soddisfatta. Se l’amore è quello vero, quello giusto, la donna del Toro non ha bisogno d’altro. In caso contrario, cercherà altre forme di possesso: accumulerà denaro; comprerà oggetti per la casa, avrà
una grande quantità di vestiti nell’armadio e, se potrà permetterselo, si coprirà di gioielli. Una donna di questo tipo non può che avere una vita sentimentale molto intensa. Detesta le brevi avventure ed è incline ad essere fedele ad un grande amore. Quando è ragazza è molto romantica; si entusiasma facilmente, idealizzando la figura di un uomo, che alla prova dei fatti la delude. E’ a questo punto che cominciano i primi dolori, poiché lei non riesce ad adattarsi ad una realtà sentimentale diversa da quella sognata.
Spesso sposa l’uomo prescelto, ma già disincantata 86
nei suoi riguardi, sperando di elevarlo con la propria tenacia e la propria forza di sacrificio. Inoltre, esiste un tipo di donna Toro innamorata dell’amore, che è sempre profondamente infelice, durante i periodi, fortunatamente brevi, nei quali non può dedicarsi a nessuna passione. Per lei è certo più importante amare che essere amata, perché solo nell’amore questa donna riesce a dare il meglio di se stessa.
ca, ma riesce a gratificare il compagno con una carica di calore fuori dal comune. Spesso può diventare intollerante per eccesso perché è gelosa e possessiva. Va ricordato che ci sono due tipi di Toro: dominante fredda ed auto indulgenti. I primi sono più fedeli, mentre i secondi collezionano avventure amorose.
TORO FAMOSE Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Shirley MacLaine, Barbara Streisand, Glenda Jackson, Katharine Hepburn, Ann Margret, Audrey Hepburn, Lidia Alfonsi, Candice Bergen, Caterina dei Medici, Caterina di Russia.
In amore la donna Toro rappresenta la più naturale sensualità ed ella è del tutto istintiva nel senso più sano della parola. non è ricercata negli approcci, né fantasiosa nella prati87
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna ARIETE: carattere e vita sentimentale 88
La Donna Ariete: carattere e vita sentimentale Astrologia, amore e sesso
La donna nata sotto questo segno appare molto più complicata di quanto non sia in realtà, perché è emotiva e passionale ed è quindi di umore molto instabile. Le persone vicino a lei si preoccupano dei suoi cambiamenti d’umore, cercandone la ragione, la quale è in genere molto semplice, perché basta una parola sbagliata o una mancanza di cortesia, perché il suo cattivo umore si scateni. Sono le piccole contrarietà a farla andare fuori di senno, mentre le grandi difficoltà la trovano fortissima. La donna dell’Ariete anche in età più che matura conserva l’emotività di una adolescente, poiché possiede un genere di sensibilità molto giovanile che la rende simpatica, ma anche vulnerabile. Questa donna è sempre all’avanguardia; non è mai antiquata e partecipa attivamente alla vita culturale del suo ambiente. Legge molto e cerca di aggiornarsi su tutti i problemi di attualità, compresa la politica. Non ama la disciplina scolastica e preferisce studiare da sola, perciò è spesso una autodidatta. La donna dell’Ariete è sentimentalmente una passionale ed è soggetta ad amori improvvisi, che talvolta le scon-
volgono l’esistenza. Questa donna deve cercare di frenare i propri impulsi e l’indole di gettarsi anima e cuore in ogni cosa; da qui le sue reazioni sono sempre violente. Da ragazza è sempre in contrasto con i genitori, che lei percepisce “vecchi ed arretrati”. La sola vera trasformazione la subisce quando incontra l’uomo che riesce a dominarla, ma questo accade assai raramente.
Se quest’uomo ha delle qualità che veramente si impongono, d’intelligenza o di cultura o anche semplicemente di forza fisica, la donna dell’Ariete si trasforma. La donna Ariete ha sempre molto successo con gli uomini 89
perché nasconde la sua natura virile dietro una apparenza squisitamente femminile; è allegra, buona amica, mai pettegola. Comunque, tende alla emancipazione a tutti i costi. Sessualmente tende alle massime semplificazioni e a rifiutare ogni forma suggerita dall’erotismo. Desidera la libertà a tutti i costi e può quindi decidere, con relativa facilità, di cambiare, con decisione unilaterale, vita e compagno sentimentale.
E’ una pessima donna di casa, negata per la cucina e per l’amministrazione delle finanze familiari. Non accetta un ruolo di subordinazione, ma se si trova a dividere il cammino della propria esistenza accanto ad un uomo che stima, allora può dimostrare devozione e trasporto tali da annientare quasi completamente il suo orgoglio e da renderla ciecamente innamorata dell’altro con tutti gli svantaggi, per la sua individualità che il fatto comporta.
Difficilmente tradisce in quanto odia le situazioni segrete e complesse: se si accorge di amare un altro uomo fa di tutto per troncare subito il suo rapporto con il precedente per portare alla luce del giorno la nuova situazione.
ARIETI FAMOSE Isabella Ferrari, Agostina Belli, Catherine Spaak, Claudia Cardinale, Doris Day, Bette Davis, Jeyne Mansfield, Julie Christie, Tina Anselmi, Rosanna Fratello, Dori Ghezzi, Sara Simeoni. 90
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la donna dei PESCI 91
Come conquistare la donna dei Pesci Astrologia, amore e sesso
La donna dei Pesci non è difficile da conquistare perché è facilmente influenzabile, emotiva e lontana dalla realtà. Lei vive in un mondo che si è creata, perciò può fare di voi un uomo dalle qualità insuperabili: il più bello, il più intelligente, il più ricco del mondo, anche se non lo siete affatto. Voi sarete entusiasta di questo atteggiamento adorante ed alla fine non riuscirete più a capire chi è stato il conquistatore e chi il conquistato. Infatti, nessun uomo resiste ad una tale adulazione della propria persona; nessuno si rifiuta di apparire tanto meglio di quanto in realtà è. Quindi, per qualche tempo vivrete in una atmosfera di sogni deliziosi, per svegliarvi quando lei, a seguito di un inevitabile contatto con la realtà, si renderà conto che voi non siete il personaggio straordinario inventato dalla sua fantasia, ma un uomo comune. E’ a questo punto che può iniziare per voi un periodo molto noioso, con pianti frequenti e piccole tragedie, spesso frutto di ingigantimenti di ogni piccola situazione. Se riuscirete a tollerare la situazione, può darsi che lei si adegui al nuovo personaggio che vede, anche se il suo vittimismo rimarrà
una costante. La donna dei Pesci è fondamentalmente buona e possiede un notevole spirito di adattamento misto ad uno spiccato senso di autocommiserazione. Lamentandosi e piangendo di tanto in tanto, vi assisterà amorevolmente quando siete ammalato, e nei momenti drammatici della vita la sua presenza risulterà sempre benefica. La conclusione sarà che sarete voi a vedere in lei la superdonna, non importa se piangente o meno, perché vi accorgerete che la sua presenza agisce in profondità.
Forse vi siete abituati troppo alla droga dell’esaltazione, ma comunque comincerete a vivere in un clima eccezionale e sarete 92
certamente profondamente innamorato. Un giorno, potreste anche accorgervi con dolore che lei ha trasferito la sua ammirazione idealistica all’uomo più banale che conoscete e potreste trovarlo abbracciato a lei a casa vostra. Certo soffrirete molto, ma è quasi impossibile che non la perdoniate, perché avete capito il processo di mistificazione con il quale vive i suoi amori.
sentimentale, tutto andrà bene e potrà continuare. In fondo, lei ha bisogno di ricaricare ogni tanto la sua enorme potenza emotiva. Certo se siete un uomo geloso, possessivo, che non ammette deroghe, questo tipo di donna non fa per voi, ma ricordate un vecchio adagio popolare:”E’ meglio mangiare un dolce in tre, che una merda da per sé”. Come aggiungerebbe qualcuno:”E’ una questione di bocca !”, ed è vero che ognuno mangia con la sua.
Tutti i giorni vi muoverete in un clima di drammatica passionalità, che potrà essere certamente logorante, ma verrà ricompensato da cure appassionate alla vostra persona e da un viscerale amore che lei porterà ai vostri figli. Inoltre, lei ascolterà con enorme comprensione tutti i vostri problemi e dispiaceri, e se le permetterete qualche evasione
PESCI FAMOSE Liz Taylor, Liza Minnelli, Ornella Muti, Sandra Milo, Claretta Petacci, Jean Harlow, Sharon Stone, Emma Bonino, Anna Magnani, Giulietta Masina, Michele Morgan, Bigas Luna, Shirley MacLaine. 93
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Scopri il servizio di Geolocalizzazione E’ online la GEO DEL MESE DI FEBBRAIO dove troverete le inserzioniste di Piccole Trasgressioni più desiderate e cliccate in tutta Italia! Scoprite quindi con noi chi sono e fate diventare i vostri sogni realtà con le nostre meravigliose Transex (trav e trans), Escort (girls e transex), Girls, Mistress (Girl e Transex) e i nostri fantastici Boys! Ecco qui i fantastici protagonisti di questo mese bollente e le copertine per categoria!
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Bruno dy Lucca da TORINO è il GEO BOY del mese! Bellissimo, trasgressivo e passionale è un escort di alto livello. Amante dei preliminari piccantissimi, è disposto a soddisfare tutti tuoi desideri senza fretta. Insomma ti farà scoprire un piccolo angolo di paradiso dove tutto sarà possibile!
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Il titolo di GEO GIRL del mese se lo aggiudica a merito la conturbante Amanda da DIANO MARINA. Maliziosamente sexy ed affascinante, dolcemente intrigante, pronta a deliziare i tuoi momenti con infinita passione.Per uomini distinti che amano concedersi solamente il meglio.
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La copertina GEO TRANS è dedicata alla bellissima Iman da BOLOGNA, venere nera transex. Perfetta per chi cerca il massimo e vuole il massimo, per tutti ma concessa a pochi!
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Nella categoria GEO TRAV troviamo invece la favolosa Melissa Barbosa da COLICO. Bellissima transex 22enne brasiliana, lunghi capelli neri, corpo curato, forme definite, morbide e sinuose‌ha una pelle soffice e vellutata, tutta da vivere!
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Passiamo ora alla GEO ESCORT più cliccata di Febbraio, la stupenda Lory Miss Curvy Massaggiatrice Italiana da ROMA. E’ la milf escort dalle curve stratosferiche tutta Italiana: viso dolcissimo e fisico da femmina burrosa e sensuale. Questa è la donna dei vostri sogni!
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Per la categoria GEO TRAV ESCORT, vi presentiamo Bruna TX da MODENA. Calda e trasgressiva, promette di essere la migliore per realizzare i desideri piÚ nascosti. Accattivante, veramente piccante, amante dei giochi particolari, è disponibile solo per uomini di buon gusto.
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Padrona Brigitte da SORRENTO si aggiudica il titolo di GEO MISTRESS di Febbraio. Di origine Nordica, alta 1,80, 6 naturale di seno, prosperosa, potente e severa!!! Pratica S/M da molti anni ed è adatta a tutti i tipi di pratiche! Esperta in dominazione e sottomissione fisica e cerebrale, aspetta schiavi esperti e novizi.
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Affidatevi alle cure esperte della biondissima Mistress Ludmilla da RIMINI. Lei infatti si aggiudica la GEO MISTRESS TRAV piÚ cliccata di questo mese. Curve esplosive, severa e potente, è pronta a dominare il vostro fisico e la vostra mente!
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Divine Queer Film Festival 2019
Domani prenderà il via la quarta edizione del Divine Queer Film Festival (DQFF) che si terrà dal 1 al 3 marzo 2019 a Torino, in via Baltea 3. Tre giorni di proiezioni sui temi di identità di genere, migrazione e disabilità, trattati in una prospettiva Queer, un festival cinematografico ricco di produzioni indipendenti a ingresso libero e gratuito. Il festivial è realizzato dall’associazione culturale Taksim e nasce dal desiderio di infrangere, attraverso il linguaggio cinematografico, stereotipi, pregiudizi, tabù e paure relativamente alle storie di persone transessuali/transgender, disabili e migranti. Il cinema, attraverso documentari e fiction, diventa opportunità di informazione, comunicazione e formazione su realtà troppo spesso oggetto di stereotipi e pregiudizi. Per la prima volta, nell’edizione del Divine Queer Film Festival, sarà presente una sezione innovativa dal titolo BQ – Beyond Queer, ossia la narrazione di storie che contribuiscono ad ampliare la
visione Queer. Il Festival ha una vocazione internazionale e propone la proiezione di film, documentari e fiction provenienti da tutto il mondo, con una sezione cult, lungometraggi e cortometraggi e si concluderà con la serata di premiazione. In questa edizione saranno assegnati due premi: uno da una qualificata giuria (composta da Indrit Aliu, Irene Dionisio, Mara Signori, Monica Affatato e Silvia Nugara) e uno assegnato dal pubblico. Ricordiamo infine che l’edizione 2019 del Divine Queer Film Festival è dedicata a Paolo Poli, attore poliedrico e intellettuale Queer.
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Vivi il carnevale con i sexy costumi Trasgressivi!
Nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi” potrai scopire la selezione dei costumi e accessori di Carnevale pensata apposta per te! Se sei alla ricerca di un costume di carnevale originale per stupire tutti alle feste, allora sei nel posto giusto. Iniziamo con i costumi sexy per la donna: Per te che ti senti audace, il Costume da Soldatessa – Leg Avenue è fantastico e splendidamente rifinito: inclusi nella confezione troverai il costume da soldatessa e il cappello militare ...per essere sempre pronta all’azione! Non c’è abbigliamento al mondo che doni quanto una catsuite ben realizzata, che fascia ed esalta le curve del corpo senza costringerle ed evidenziandone i punti forti. La Catsuite con Zip frontale di Leg Avenue è versatile da utilizzare e abbinare a vari accessori per diversi travestimenti. Potrai diventare una sexy cat woman, un’implacabile dominatrice, una ladra affascinante...a te la scelta, l’unico limite è la tua fantasia! Non ti basta? Il Costume Sexy Di Carnevale 8 Pezzi Infermiera Dell’Orrore Hot Mess Harley Nurse White - Music Legs è un costume che lascerà tutti a bocca aperta! Incredibilmente provocante, è spruzzato di sangue finto e include un vestito, una cintura vita, maschera, copricapo, collare, calze autoreggenti, corpetto e guanti. E’ perfetto da indossare per stuzzicare la fantasia dei tuoi amici e del tuo partner. Provalo e sarai strepitosa e sensuale, vedrai tu stessa gli sguardi indiscreti che vorrebbero saperne di più. Il costume è creato dalla Music Legs appositamente per sedurre, un oggetto indispensabile e richiestissimo, dal carattere forte e di ottima fattura.
Ovviamente non possiamo dimenticarci dei costumi da carnevale per l’uomo, in puro stile “trasgressivi” e che faranno girare la testa a più di una ragazza! Per esempio, se indosserai il Costume da pompiere di Leg Avenue, dai dettagli curatissimi e di ottima fattura. Inclusi nella confezione troverai il Pantalone da pompiere, la t-shirt con logo dei pompieri e le Bretelle rosse. Per notti intense dove sarà difficile spegnere il fuoco della passione. Del resto, chi non ha mai sognato di essere salvata da un aitante pompiere in divisa? Hai sempre desiderato vestire i panni di un vero guerriero? Bene, con il Costume Warrior di Leg Avenue potrai realizzare questa fantasia: Inclusi nella confezione troverai il costume da guerriero, la cintura, il gonnellino, il parabraccia e la spalliera. Sarai pronto a mostrare a tutti il tuo sex appeal e il tuo fisico scolpito, perchè questo costume lascia ben poco all’immaginazione! Se hai gusti più eleganti ma non vuoi mancare d’originalità, non preoccuparti, la linea di abbigliamento Forum ha pensato a te con il bellissimo Costume Scozzese Kilt Scotsman Kilt! La domanda che ci facciamo tutti è... gli scozzesi sotto la gonnellina portano gli slip? Sta a te decidere e indossando questo costume potrai rispondere al dubbio, sarà un gioco divertente e sensuale. La confezione contiene il cappello, la spalla, il kilt, la giacca, la fusciacca, la cintura e il marsupio. Ora sei pronto ad andare alla conquista di qualsiasi donna, successo garantito! Non farti sfuggire l’occasione e vieni a scoprire questi e tanti altri costumi di carnevale! Ti aspettiamo online e nella nostra Boutique in Via Alcide De Gasperi 20 a Cento di Ferrara! 105
Tenzin, da monaco tibetano a danzatrice trans
Questa è la storia di Mariko Ugen, la prima transgender del Tibet. Nata tibetana, modella, danzatrice e make up artist, prima di trovare il coraggio di scegliere la sua vera identità e uscire allo scoperto, è stata, per quasi dieci anni, un giovane monaco buddista, conosciuto col nome che aveva dalla nascita, Tenzin. “Sono fiera di essere la prima transgender tibetana: e non perché sono famosa, ma perché, nel mio piccolo, so di avere aperto la strada alle altre, che, dopo di me, potranno farsi avanti”. La sua storia, pubblicata sul quotidiano Times of India è davvero interessante: Tenzin era nato a Bir, un villaggio dell’Himachal Pradesh, in India, dove i suoi genitori erano emigrati dal Tibet ma fin dalla prima infanzia non si riconosceva nel suo corpo maschile. Così racconta l’ex monaco: “No, non mi sono svegliata una mattina e ho deciso di diventare una persona transgender: sin dall’infanzia ho dovuto superare molte sfide, psicologiche, economiche, sociali. All’età di nove anni i miei, che stentavano a far crescere una famiglia di sei figli, decisero di mandarmi al monastero buddista Tergar di Kathmandu, in Nepal, per farmi diventare monaco”. E prosegue: “Per anni, in quella comunità religiosa mi sono sentita doppiamente imprigionata, in un corpo che mi era estraneo, e in una vita che non era la mia; finalmente, nel 2014 trovai la forza di accettare la mia identità e rivelarla al mondo: non avevo più scelta, perché un video in cui danzavo vestita in abiti femminili alla festa di matrimonio di un
amico a Delhi era diventato virale sui social”. Il monaco Tenzin ha dunque abbandonato l’abito monastico, il convento la meditazione e tutto il mondo che fino quel momento aveva conosciuto e decide di cambiare nome e affrontare l’iter dell’intervento chirurgico per il cambiamento di sesso. Un anno dopo, nel 2015 Mariko viene ammessa, come ballerina, al concorso di bellezza Miss Tibet, a Dharamshala, dove nel frattempo, anche i suoi genitori sono tornati a vivere. “Ebbi un successo inatteso: in Tibet non avevano mai visto una transgender prima di me”. Mariko Ugen immaginava che i riflettori si sarebbero spenti pochi mesi dopo quel momento di popolarità, ma non è andata così: al contrario, è ha avuto un successo crescente come modella, danzatrice professionista, make-up designer, ed è diventata una influencer, con 20 mila follower che seguono il suo account su Istagram. “Non lo avrei mai creduto. La nostra comunità tibetana è piccola, tradizionalista e nei primi tempi ero stata trattata malissimo, rifiutata, chiamata con parole offensive: mi chiamavano “pholo-molo”, l’espressione dispregiativa che in Tibet si usa per indicare qualcuno che non è né maschio né femmina, meno di niente”. E conclude: “adesso, invece, tutti mi trattano come una star. Sono finalmente in pace con la mia scelta, e non perché ho raggiunto la celebrità, ma perché mi sento circondata da affetto e da approvazione per il mio coraggio”. 106
A Viterbo è attivo lo sportello trans
alla luce del sole perché pensavo di beccarti a fumare’ e se ne andò nell’altra stanza a prendersi un caffè’’. E’ stata la stessa mamma a farle il nome di Ginevra. ‘’Nella scelta del nome non sono stata libera, mia madre mi ha detto: io ti ho partorito e io ti dò il nome’’. Ma il cambiamento di sesso per Ginevra non è ancora arrivato prima ci sono gli studi da terminare. ‘’A livello psicologico è come se morissi ogni volta che mi guardo allo specchio. Il fatto di dovermi fare la barba per me non è naturale. Quindi, sicuramente, farlo il cambio di sesso ma prima devo pensare al mio futuro e a completare gli studi. Ho scritto sette libri mi interesso di cultura e politica e con l’Erasmus + ho vissuto sette mesi in Lettonia dove ho scoperto l’amore per le politiche europee. Quando sono tornata ho aperto la sezione di Viterbo della Gioventù federalista europea che si occupa, tra le altre cose, anche di promuovere la buona informazione sulle tematiche europee. Non sono però diplomata, ho smesso la scuola in quarto superiore. Per cui prima del cambio di sesso, che è un percorso lungo, voglio concludere gli studi’’.
All’anagrafe è Leonardo, ha 23 anni, ma per tutti è Ginevra. E’ la responsabile dello sportello trans aperto martedì scorso in via Garbini 51. Un servizio offerto da L’Altro Circolo – centro culturale di iniziativa omosessuale ed è rivolto a tutte le persone transgender e a chi ruota e vive intorno a loro alla scopo di aiutare le une e sensibilizzare le altre. Inaugurato martedì scorso alla presenza di Gian Carlo Mazza, presidente de L’altro Circolo, di Ginevra, Grazia Bandiera, psicoterapeuta e sessuologa, Alba Montori, storica attivista del Movimento liberazione contro tutte le discriminazioni di genere, lo sportello è aperto tutti i martedì dalle 12 alle 15 ed offre consulenza sull’iter sanitario, consulenza sull’iter del transito, assistenza legale, mediazione culturale, supporto psicologico, gruppi di aiuto MtF e FtM, iniziative culturali di sensibilizzazione sulle tematiche transgender. Ginevra, la responsabile dello sportello, si racconta così: “sono un trans e sento il bisogno di battermi per ciò in cui credo: aiutare le persone che nascono di un determinato sesso ma sentono di appartenere ad altro, a raggiungere il giusto genere sessuale, quello che le identifica meglio e che, non è detto, sia quello della nascita’’. E prosegue: ‘’all’età di 12 anni ho iniziato a vestirmi di nascosto, di notte da ragazza. Era un po’ come vivere una vita parallela. Sono fiera della furbizia con cui l’ho fatto perché per quattro anni non si è accorto di nulla nessuno. Poi una notte mia madre è entrata in camera e mi ha visto vestita da donna e mi ha detto: ‘Leonardo fa questa cosa 107
Ginevra spiega che chi decide di compiere la transizione, deve fare un lungo percorso interiore di autoaccettazione, un percorso estremamente difficile “perché la società ci vede per ciò che siamo fisicamente. L’accettazione di se stessi richiede un impegno assurdo’. E’ ciò che siamo realmente interiormente a determinate la cosa più simile alla nostra natura e non quello che siamo fisicamente’’.
I Trasgressivi vi aspettano h 24!
Se l’idea di entrare in un sexy shop vi intriga ma ancora non l’avete mai fatto perchè la timidezza ancora fa un po’ da padrona, “I Trasgressivi” hanno pensato proprio a voi! Il famoso sexy shop Boutique di Cento, non è solo grande negozio con addetti alla vendita professionali ma dispone anche di fornitissimi distributori automatici aperti h 24, sempre ben riforniti dei sex toys più all’avanguardia e richiesti, per soddisfare ogni tipo di fantasia!
ranno invece polsiere, manette e corde, indispensabili per muovere i primi passi nel mondo bdsm in totale sicurezza! Siete ancora indecisi? Vivete un’esperienza virtuale guardando il video del tour del Sexy Shop Automatico “I Trasgressivi” di Cento. Venite a trovarci in Via Alcide de Gasperi, 20 e scatenate le vostre fantasie! Oltre ai distributori, troverete anche un totem che vi aiuterà a scegliere gli articoli più adatti alle vostre esigenze e vi trasporterà nella Sexy Community “Amici dei Trasgressivi”, il blog dove potrete fare tanti nuovi eccitanti incontri!
Per esempio, se sei una donna moderna e cerchi lo stile, nei distributori automatici potrai scegliere tra un’ampia gamma di vibratori design e lingerie sexy per ammaliare il tuo partner e sentirti sempre splendida. Le coppie potranno decidere di vivere al meglio il loro tempo aggiungendo un po’ di brio, magari acquistando una tra le tante deliziose candele per i massaggi erotici e rilassanti. E ancora, lubrificanti per godersi al meglio i rapporti, bambole gonfiabili per qualche ora un po’ particolare e gettonatissime anche per gli addii al celibato. Gli amanti del soft bondage trove-
Infine, vi ricordiamo che tutti i prodotti sono disponibili anche online e in Boutique, visita il sito: https://www.itrasgressivi.it/shop/ it/ e fai nuove conoscenze nella Sexy Community “Amici dei Trasgressivi”, iscriviti subito: https:// www.piccoletrasgressioni.it/community-amici-dei-trasgressivi/ home.asp Il Sexy Shop Automatico e la Boutique “I Trasgressivi” si trovano a Cento (FE) in Via Alcide de Gasperi, 20. Vi aspettiamo! 108
Un murale per Tarantina Taran, ultimo femminiello di Napoli
Si è chiusa la settimana scorscf a a Napoli “Start, Street Art, comunità e territorio”, la due giorni promossa da Mecenate 90 e Fondazione Foqus, patrocinata dal Comune di Napoli e Fondazione con il Sud, che ha visto grande partecipazione di pubblico comune e di addetti ai lavori. Napoli si abbellisce ulteriormente grazie a nuovi murales e tra questi si annovera il primo dell’artista Vittorio Valiante, che raffigura Tarantina Taran, storico “femminiello” dei Quartieri Spagnoli, con una storia incredibile raccontata da lei stessa in una autobiografia e, di recente, in un film di Fortunato Calvino. La rappresentazione di Tarantina, 83enne icona di forza e coraggio, si trova in via Concezione a Montecalvario 26 e non può che suscitare stupore in chi passa, perchè immagine che va oltre la paura e lo stereotipo. Lo street writer Vittorio Valiante aveva scritto sul suo profilo la
sfida: “da una fantastica foto di Renato Esposito, e, in corsa contro il tempo, con una grande mano operativa diVincenzo Michieli e Simona Ariemma ecco il murales proposto dal Comune di Napoli, Discovering Street Art Naples e supportato da FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli onlus nell’ambito di ST.AR.T – Street art, Comunità e Territorio… Chi è?”. E neanche a dirlo, tutta Napoli ha subito riconosciuto il suo pezzo di cuore.
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Guendalina Rodriguez all’Isola dei Famosi!
circa un mese per sistemare dei documenti e loro mi hanno fatto un video provino tramite Skype”. Insomma, la produzione pare volere fortemente la bellissima transgender tra i concorrenti del reality, sicuramente per portare un po’ di pepe: “mi hanno detto di andare a Milano e di firmare il contratto ma poi sarà il pubblico a decidere se farmi entrare in gara oppure no. Io sono molto emozionata, ho tanta paura, di qualsiasi cosa, dagli insetti al clima ostile... ma non vedo l’ora che inizi!”. Non resta che fare un grande in bocca al lupo alla nostra Guendalina e aspettarcene delle belle!
Dopo un anno di attesa, giovedì 24 gennaio é tornato in onda su Canale 5 uno dei reality show più amati della televisione: L’Isola dei Famosi. Condotto anche quest’anno dalla splendida Alessia Marcuzzi, l’edizione di quest’anno vede affrontarsi sulle spiagge di Cayos Cochinos in Honduras 16 concorrenti, messi alla prova da una fase di ambientamento durissima. Tante sono le novità e le sorprese che attendono i telespettatori e i concorrenti stessi, a partire dai “nuovi arrivi” inaspettati che si aggiungeranno al cast nelle prossime settimane. Tra questi, la splendida Guendalina Rodriguez, già vincitrice del titolo “Miss In Gambissima” al concorso di Miss Trans Abruzzo 2018, chiacchierata concorrente del reality show “La Fazenda” e speaker radiofonica. Raggiunta telefonicamente per un suo commento a caldo su questo scoop, Guendalina ci ha svelato: “In realtà è nato tutto per caso: mi ha contattata La Magnolia, casa produttrice dello show e mi ha chiesto di andare a Milano a fare un provino nella loro sede. Io purtroppo non potevo perché sono a Napoli da 110
Single è bello!
Non avete ancora trovato l’anima gemella e ieri non avete festeggiato? E allora oggi è la vostra giornata! Da diversi anni infatti il 15 Febbraio, San Faustino, è diventato il Giorno dei Single...insomma il perfetto “antagonista” di San Valentino. Come per il giorno degli innamorati, non c’è un vero e proprio collegamento tra il Santo e la festa assegnatagli però l’importante è festeggiare no? Allora che tu sia Donna o Uomo abbiamo una ricca selezione di sex toys che non ti faranno mai sentire solo. Riempi le tue giornate di passione e trasgressione anche senza un partner in carne ed ossa!
in una vasca calda, visto che è waterproff! Tutti ve lo invidieranno...e ovviamente nella sezione dedicata potete cercare la misura che più vi soddisfa!
Per tutte le Donne single, vi consigliamo di cercare nella nostra ricca sezione dedicata a Lei l’articolo che più fa per voi. Tra i più richiesti nel Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi” troviamo il Vibratore Design Rabbit Harmony della Wonder Lust. Si tratta di uno stimolatore vibrante del clitoride e del punto G dotato di 20 funzioni vibranti. Le sue curve estremamente dedicate e sinuose vi regaleranno passione e coinvolgimento... insomma piacere assicurato!
Siccome anche l’occhio vuole la sua parte, c’è chi preferisce qualcosa di più realistico ed ecco che saltano fuori le bambole, i busti e i masturbatori realistici. Se siete tra questi amanti non preoccupatevi, abbiamo quello che fa per voi. Dal masturbatore a vagina di Sasha Grey della Doc Johnson a Giulia, la real sex doll in silicone BDK che si riscalda e vibra per rapporti più appaganti e preliminari indimenticabili, siamo sicuri di poter accontentare i gusti di tutti!
Per gli Uomini single invece abbiamo in serbo tanti giocattoli che vi stupiranno! Tra le new entry del Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi” troviamo il Masturbatore con Luci Strobo Multi Function Rechargeable Stroker della Love Botz. Ma di cosa si tratta? E’ appunto un sex toy maschile con rotazione interna estremamente eccitante ed innovativo. Oltre a questo, ciò che lo rende unico sono le luci a led multicolore perfette pre dare un tocco di design. Il movimento di spinta e puoi scegliere tra 6 modalità e 3 velocità diverse per stimolerti ad ogni colpo. Insomma un piacere indefinito!
Se invece siete amanti dei grandi classici o siete alle prime armi scegliete un vibratore classico per i vostri momenti di trasgressione. Noi vi consigliamo il Vibratore Classico Small Nero firmato Toyz4lovers. Dalla forma discreta e lineare e realizzato in materiale che ne facilita lo scorrimento, sarà sempre pronto a soddisfarvi. Instancabile infatti lo potrete sempre portare con voi e utilizzare sotto la doccia o mentre vi rilassate
Questi sono solo una piccola selezione dei prodotti che potete trovare online o in boutique quindi cosa state aspettando? Correte a scegliere quello che più vi soddisfa, fatelo diventare il vostro amante...e festeggiate alla grande questo Giorno dei Single! 111
Le regole per un San Valentino trasgressivo!
Tutti lo sanno: oggi 14 Febbraio è San Valentino e trionfa l’amore! Ma facciamo qualche cenno storico sulle origini della festa prima di passare ai suggerimenti per renderlo davvero unico... C’è chi parla di una leggenda in cui un santo ha donato del denaro a una fanciulla perchè si potesse sposare; chi parla del fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia e chi fa riferimento all’Amleto di Shakespeare...insomma seppur la questione sulle origini di San Valentino resta ancora molto controversa ci sono riferimenti storici che sottolineano che questa giornata fosse già nota e dedicata agli innamorati dai primi secoli del II millennio. E allora come renderla unica? Per fare questo vi suggeriamo di esplorare la ricca selezione di prodotti che il Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi” ha pensato per voi. Nella sezione dedicata alle coppie infatti troverete una serie di sex toys studiati per stupire il partner e festeggiare alla grande! Iniziamo con il Vibromassaggiatore per Coppia nero Indulgence Plus della linea Pretty Love. Realizzato con materiali di altissima
qualità, è dotato di 30 diverse funzioni di vibrazioni. Ciò che lo rende davvero unico è che può essere controllato da un telecomando che vi permetterà di portarlo dove volete e soprattutto potrete lasciare il comando al partner. Se invece cercate un sex toy sempre dedicato alla coppia ma da utilizzare su di Lui, vi consigliamo quello ispirato alla famosa saga 50 Sfumature. Perfetto per rivivere le avventure trasgressive di Christian e Anastasia, non perdetevi l’ Anello Fallico vibrante in silicone. Se invece cercate di dare un tocco dolce e zuccherino al vostro San Valentino non potete farvi scappare l’Anello Fallico commestibile Candy Love Rings. Perfetto per diventare il dessert della vostra/o partner! Questi sono solo alcuni dei prodotti che potete trovare disponibili sul nostro sito e in Boutique quindi non perdete altro tempo, correte subito a cercare quello che fa più per la vostra coppia e...Buon San Valentino! 112
Una canzone per un calcio migliore
Una tragica notizia nel mondo del calcio: è di un morto e un numero imprecisato di feriti il bilancio degli incidenti verificatisi al termine della partita di calcio giocata a Rio de Janeiro tra Vasco da Gama e Flamengo, nello stadio Sao Januario. La vittima si chiamava Davi Rocha Lopes, aveva 27 anni ed era tifoso del Vasco ed è morto a causa dei colpi di arma da fuoco al torace: quando è giunto in ospedale dopo essere stato soccorso era già morto. Gli scontri sono cominciati dopo che i tifosi del club di casa avevano tirato varie bombe carta, in campo e verso i poliziotti e avevano cominciato a divellere i sedili dello stadio. Il famoso musicista brasiliano Junior do Cavaco, è rimasto particolarmente scottato dal triste avvenimento ed ha composto una canzone, intitolata “Re del Pallone”, in onore della vittima, degli altri feriti e di tutti coloro che sognano un futuro migliore nel calcio. Di seguito, potete leggere il testo.
De criança sofrida não tem mais; Ta numa boa, sorrindo à toa; Ele agora é um bom rapaz, e trouxe a alegria pro seus pais. Tem o talento pra está no Mundial; Ta na revista. na TV e no jornal; “Rei da Bola”. Lê lê lê lê lê lê lê ê... Tem pela frente agora uma obsessão, ser o camisa dez da nossa seleção “Rei da Bola. Re del Pallone Era un ragazzo che sognava di essere un giocatore; Un bambino, un povero sofferente; Stava andando a scuola, ma il suo giocco era la palla; Attraverso i vicoli e le viuzze il suo nome si è diffuso; Tutti nella favela hanno seguito il suo futuro promettente; Lê lê lê lê lê lê lê ê... E ora il passato è rimasto dietro; Il bambino sofferenze non ne ha più; Va tutto bene, sorride per qualsiasi cosa; Ora è un bravo ragazzo e ha portato gioia ai suoi genitori. Ha il talento per giocare nella Coppa del Mondo; È sulle riviste, in TV e nei giornali; “Re del Pallone”. Lê lê lê lê lê lê lê ê... Ora ha davanti a se un’ossessione, essere la maglietta dieci della nostra selezione “Re del Pallone”.
Rei da Bola Era um menino que sonhava em ser jogador; Uma criança mas um pobre sofredor; Ia pra escola, mas o seu lance era bola; Pelos becos e vielas o seu nome se espalhou; Todo mundo na favela acompanhou o se futuro promissor; Lê lê lê lê lê lê lê ê... E agora o passado ficou pra trás; 113
Pierre Davis è la prima designer transgender a sfilare alla New York Fashion Week
Pierre Davis, 29 anni, ha fatto il suo debutto a New York, diventando la designer transgender a presentare una collezione alla settimana della moda. La stilista, nata uomo, spera di fare capire che è importante dare delle opportunità a prescindere dall’identità: “il terreno di gioco non è livellato in questo mondo ed è ancora più difficile nella moda”. Fondato nel 2015, il suo marchio “NO SESSO” (si, scritto proprio in italiano) ha già un forte seguito a Los Angeles, dove vive la designer. Il marchio, che è genderless, ovvero senza genere, vanta tra i fans già grandi nomi come Erykah Badu e Kelela. Il mese scorso, il Council of Fashion Designers of America (CFDA), che rappresenta più di 500 stilisti di moda e appoggia fortemente la diversità, ha annunciato che NO SESSO avrebbe fatto la storia della NYFW. Parlando con il CFDA, Pierre Davis ha detto che spera che il marchio
“ispirerà le persone ad essere più orientate alla comunità LGBT e di capire che non tutto riguarda solo l’estetica o il commercio. Riguarda anche l’umanità.” Ha aggiunto che è importante che le persone di tutte le identità intersezionali abbiano la possibilità di combattere indipendentemente dalla loro identità e spera che le persone riconosceranno il suo lavoro per il suo merito: “penso che sia davvero importante, forse ancora più importante ora, che questa settimana della moda mi consideri prima come designer”. Per la sua apparizione di debutto a New York, Davis ha presentato una collezione ispirata a una “orgogliosa donna d’affari del futuro”, che propone di tutto, dalle canottiere, alle valigette pelose, alle tute in velluto e anche abiti eleganti. Lo spettacolo ha anche arruolato un cast di diversi modelli tra cui il chitarrista Steve Lacy, l’artista di spettacolo Boychild e Singer e la modella e scrittrice Marz Lovejoy. 114
Disneyland ospiterà il suo primo gay pride
Il 1 giugno, in occasione del Pride Month 2019, Disneyland Paris, il celebre parco dei divertimenti vicino a Parigi, ospiterà la sua prima parata rainbow, tingendosi di tutti i colori dell’arcobaleno a favore dei diritti della comunità LGBTQIA. Il Magical Pride si annuncia davvero come una parata spettacolare e grandiosa, una celebrazione in grande stile, mai vista prima. “Vestitevi da sogno, sentitevi favolosi e godetevi un’esperienza unica del parco di Walt Disney - rumorosi, fieri e vivi con tutti i colori dell’arcobaleno”, questo è la frase chiave del comunicato ufficiale. Molte attrazioni saranno aperte per l’occasione dalle 8 di sera alle 2 del mattino e ci saranno tanti concerti ad animare il Parco. Per Disney non è una novità essere LGBT friendly. Già da anni dedica apposite giornate alle famiglie omogenitoriali, i Gay Days, e quest’anno ufficializza finalmente il Magical Pride, evento collegato al Pride Month.
Non solo: la sensibilità della Walt Disney Company verso le tematiche della comunità LGBTQIA è presente anche nei suoi film cinematografici, dove si possono trovare accanto a personaggi dichiaratamente omosessuali, appartenenti all’industria fumettistica, personaggi che strizzano l’occhio alla comunità rainbow, come Elsa, Le Tont o Cyrus della serie Andy Mack. Appuntamento dunque a Disneyland Paris il 1 giugno per quella che si annuncia una giornata memorabile!
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La cantante Arisa è vicina alla comunità LGBT
manca agli amici di passaggio. Questo è capitato a me: ero una ragazzina del Sud, arrivata a Milano, lavoravo in un locale notturno e lavavo i bicchieri. Stavo ore e ore senza parlare con nessuno. E sotto casa mia – abitavo in viale Abruzzi – c’era una signora che, in realtà, non aveva fatto nessun accorgimento per diventare donna, era un uomo che si vestiva da donna”.
La famosa cantante lucana Arisa, in gara in questi giorni al Festival di Sanremo con la canzone “Mi sento bene”, si è raccontata recentemente in una bella intervista al giornale Rolling Stone. Durante la chiacchierata, Arisa, che è una persona molto trasparente e senza tanti peli sulla lingua ha dichiarato di sentirsi molto vicino alla comunità transgender. Nel suo ultimo album “Una nuova Rosalba in città”, c’è un pezzo che si chiama “Minidonna” che parla di una persona trans, anche se non è dato sapere se si tratti di uomo o donna. “Da sempre mi sento vicino alla comunità gay e trans” ha dichiarato Arisa: “Non lo faccio né per moda né per prese di posizione: è una cosa che riguarda molto me. Partecipo a delle battaglie, ma se non mi toccano da vicino, non riesco neanche a parlarne”.
E ha proseguito: “abbiamo passato ore a parlare, dovevo digerire il fatto che fossi senza i miei genitori, che fossero lontani. Piano piano, da Pina – si chiamava così – ho iniziato a conoscere tante persone. Adesso abito in un posto dove c’è Umberto e Mirela, un parrucchiere brasiliano dove ci sono clienti molto colorati. Ho ritrovato quell’atmosfera di complicità e di comprensione”. Un’altra canzone “Gli amanti sono pazzi” è dedicata invece all’amore omosex: “sostengo che ci si possa innamorare di un uomo o di una donna, indipendentemente dalla fisicità. Ci si può innamorare dell’anima e il brano lo spiega benissimo”.
Alla domanda del perchè ha scelto questi brani ha spiegato di aver vissuto in questo senso: “ho trovato sempre molto amore, molto appoggio e molta considerazione nella comunità trans, è stata un rifugio. Hanno una maternità e una saggezza che, molte volte, 116
Continuano i Sexy Saldi!
Si sa, comprare sex toys è bello ma comprarli in saldo è decisamente meglio! E nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi” è ancora tempo di saldi! Hai tempo fino al 5 marzo per accaparrarti i sex toys più amati e i vestiti hot più trendy del momento! Ovviamente a un prezzo scontatissimo, troverai infatti sconti fino al 50%! Approfitta dei nostri sexy saldi e scopri la selezione dei prodotti dei nostri top brand a prezzo scontato e vantaggioso.
tra loro da un lucchetto facilitano le posizioni da slave del o della partner. E’ abbinato lo stupendo reggicalze e perizoma che ricoperti di strass luccicanti esprimono fascino e voglia di fare l’amore, in assoluta armonia con il raso presente anche nelle calze. Se sei attenta ai dettagli di stile, allora dai un’occhiata a questo meraviglioso Harness Sexy Nero 3 Stringhe Maze di Bijoux Indiscrets. Puoi indossarla con capi d’abbigliamento a tono, e la sua fine lavorazione comprende un anello centrale al quale si collegano le stringhe in similpelle.
Visto che anche San Valentino si avvina, perchè non stupire il tuo partner con un sensualissimo Body In Lattice Rosso di LateX?. Indossando questo fantastico body avrai la grinta per sottomettere il fortunato oppure per farti sottomettere. A te i giochi e la fantasia! Per completare il look, se sei indecisa sulle scarpe da abbinare niente paura, lo Stivale GoGo 300 Rosso di Pleaser è perfetto per l’occasione!
E non dimentichiamoci anche dei sexy saldi per uomo! Tra le tante proposte, spicca l’elegantissima Cravatta Raso Grigio Argento Christian Grey Tie – Fifty Shades Of Grey. Perfetta con i completi raffinati, può essere anche usata come oggetto bondage per legature estemporanee.
Se vuoi eccitare e stupire il partner o semplicemente sentirti fantastica, allora non lasciarti scappare il Body Nero Con Pizzo Velvet & Eyelash Lace Teddy – Leg Avenue , scontato del 30%! Indossalo sotto un vestito o sotto una giacca elegante…sarai la regina della sensualità!
E per la coppia? Non ti resta che sbizzarrirti con la nostra infinita proposta di sex toys di design e alta qualità: dal Vibratore Sugar Rush Girl Power Vibe Lovehoney – Tokidoki, al Kit Vibratori Virtual Desire 3 Pezzi – NMC, ideale per la completa soddisfazione della donna. Il kit è composto da una farfallina vibrante e da ben tre accessori per la stimolazione vaginale, tutti controllati da un mini computer che gestisce la modalità di vibrazione e l’intensità.
Non ti basta e vuoi osare ancora di più? La linea speciale di lingerie Grey velvet Set Intimo Fetish 4 Pz Strass, è un set composto da un perizoma a strass, un reggicalze con strass, calze autoreggenti e due polsini regolabili in morbida ecopelle. Gli anelli regolabili collegati
Ricordati, i saldi più sexy durano fino al 5 marzo…non farti sfuggire l’occasione! 117
Nudella Day
Oggi si festeggia il World Nutella Day, fondato dalla blogger americana Sara Rosso il 5 febbraio 2007. La sua origine è curiosa, Sara adorava così tanto la Nutella che ha pensato che meritasse una vacanza ... E i fan di Nutella si sono riuniti da tutto il mondo per celebrare la loro passione sui social media attraverso foto, ricette e messaggi! Anche il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” non poteva mancare di celebrare questo giorno così goloso e vuole deliziarti con una selezione di fantastici prodotti a tema...ovviamente a suo modo con il “Nudella” day!
cenda i sensi? Lasciati tentare dalla Candela da Massaggio Dark Chocolate Massage Melt My Heart - Bijoux Indiscrets. Il suo aroma sublime di cioccolata calda ti garantirà un’indimenticabile ecstasy liquida! Sempre al gusto di cioccolata, ma più delicato, è la Candela Al Cioccolato Bougie Massage Candle Chocolate di Plaisirs Secrets, ideale per coccolarvi massaggiandovi a vicenda. Come si usa? Semplice, fallasciogliere per 5 minuti, mettila sul palmo della mano e comincia ad accarezzare...serata bollente garantita! Infine, i Profilattici Aromatizzati Cioccolato Fragola Banana 6 Pezzi di Love Match ti faranno scoprire il piacere di fare l’amore. Love Match Flavored è infatti ottimo per chi ama il sesso orale. Prova gli aromi afrodisiaci di cioccolato, fragola e banana e riaccendi l’immaginazione grazie alla straordinaria stimolazione del colore e alle nuove fragranze. Il gusto profondo del cioccolato amplificherà i tuoi sensi rendendo la tua performance un momento unico e speciale. I Love Match sono preservativi stimolanti realizzati in puro lattice naturale e trasparente.
Iniziamo con il Body Painting Commestibile Afrodisiaco Cioccolato 100 ml – Shunga. E’ un delizioso, profumato e afrodisiaco body painting commestibile per scrivere liriche sul corpo del partner e accendere la passione. Un’emulsione che stimola la pelle grazie al liquido per la scrittura ed il delicato pennino in dotazione. La boccetta in vetro che racchiude il body painting è molto elegante e lascia trasparire al suo interno il liquido che promette momenti di intensa passione. Hai voglia di un bel massaggio rilassante che nello stesso tempo ac-
Buon “Nudella” day a tutti! 118
Il Giappone obbliga le persone trans alla castrazione
E’ di questi giorni la notizia che la Corte Suprema Giapponese ha approvato la sentenza che ha stabilito l’obbligo per i transessuali di sottoporsi a “castrazione”, ribadendo l’importanza della stabilità delle tradizioni nazionali. La scioccante decisione è stata presa all’unanimità da un comitato di quattro magistrati che ha sancito che i transessuali intenzionati a richiedere agli uffici pubblici l’aggiornamento del genere specificato sui rispettivi documenti di identità dovranno essere “sterilizzati”. Chi vorrà modificare la dicitura “sesso” sul proprio documento di riconoscimento sarà quindi tenuto a subire la “rimozione degli organi genitali”. La sterilizzazione forzata delle persone transgender è stata presentata come un mezzo inteso a “evitare la confusione in ambito sociale e familiare e come una pratica pienamente conforme alla Costituzione”. Yoshihide Suga, segretario generale dell’esecutivo, ha affermato che i diritti della mino-
ranza omosessuale e transessuale, nonostante siano meritevoli di tutele normative, non devono mai tradursi in “attentati all’identità giapponese e all’ordine sociale”. Naturalmente sono insorte le associazioni a difesa dei diritti degli omosessuali che hanno bollato la sentenza come mirante a ribadire la prevalenza dello Stato etico sulle libertà dei singoli. Contro l’obbligo di castrazione a carico dei transgender si è schierata anche l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch, che l’ha definita una “grave violazione della normativa internazionale sui diritti umani” ed ha tuonato: “la sentenza della Corte suprema giapponese ha negato ad alcuni individui la libertà di mutare orientamento sessuale e di aggiornare il loro status giuridico. Costringere i transessuali a eseguire un adempimento traumatico come la sterilizzazione è una decisione che contrasta con le tendenze sociali contemporanee e con le politiche promosse dalla maggior parte dei Paesi avanzati”.
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L’attrice trans Indya Moor è il nuovo volto di Louis Vuitton
fuori dal lusso e delle donne che sanno che lo stile e la moda non sono la stessa cosa. La scelta di utilizzare Indya Moore come testimonial della campagna pubblicitaria ha suscitato diversi elogi, tra cui quelli della scrittrice, regista, produttrice e attivista per i diritti LGBTQIA, Janet Mock, che ha dichiarato: “Louis Vuitton ha fatto una cosa intelligente affidando a questa bellezza una campagna”.
Tra i nuovi volti scelti da Louis Vuitton per incarnare i modelli dell’ultima collezione autunno-inverno 2019 c’è la bellissima star emergente transgender Indya Moore, attrice e modella newyorchese, già famosa per il ruolo di Angel nella serie tv “Pose”. La bella attrice transessuale ha fatto il suo debutto vestita con la nuova collezione Vuitton ai Golden Globe di due settimane fa. Indya Moore, che aveva già posato per Dior e Gucci prima di passare alla recitazione, condivide il ruolo da testimonial con attrici del calibro di Jennifer Connelly, Michelle Williams e la francese Lea Seydoux. Il designer della casa di moda Louis Vuitton, Nicolas Ghesquière ha detto che tutte le testimonials scelte “abbracciano le personalità che incarnano la moda di Louis Vuitton, sia che siano stelle o volti nuovi, tutti condividono la stessa forza di volontà e la fiducia nelle loro scelte, e allo stesso tempo, riflettono l’eclettismo dell’identità femminile”. È una dichiarazione audace che riflette la comprensione di Ghesquière del mondo 120
Tv: Ivana Vamp conduce la prima rubrica drag
La toscana Ivana Vamp, all’anagrafe Daniele Alì, è una drag queen professionista, cantante e vocalist, famosa in tutta Italia. Da pochi giorni, su RTV38, televisionale locale toscana, ha dato via alla prima rubrica Drag in diretta tv, all’interno del programma “Tadà”, al fianco di Francesca Romero. In questa rubrica, Ivana intervisterà una drag queen differente ogni settimana. Ivana Vamp non è alla sua prima esperienza nel mondo dello spettacolo: già vincitrice di “Miss Drag per una Notte Toscana”, ha partecipato come concorrente alla prima edizioni di “X-Factor” e nel 2014 ha registrato il programma “Drag in talent” andato in onda nel programma “Lucignolo” su Italia1 e condotto da Platinette. Questa nuova rubrica voluta da Ivana Vamp, nasce con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico televisivo, e non solo, il favoloso mondo delle drag queen, senza tralasciare la lotta per i diritti del mondo Lgbt, rimarcando
come dietro la maschera drag ci sia sempre una persona, che lotta nella vita per i propri diritti e per i propri ideali. Il motto della rubrica è“Più strass Meno stress!“ e siamo certi non mancherà di divertire e far riflettere tutti i telespettatori. Il canale Rtv38 è visibile sul DT in Toscana, Umbria, Liguria e parte del Lazio, e in streaming sul sito ufficiale www.rtv38.com.
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