In ricordo di Kevin Fret 1
Indice
I prossimi eventi I Love Boys
Pag. 10
Le Interviste Intervista a Gianni, gigolò di Bologna Pag. 11 Intervista al cantante neomelodico Ciro Muoio Pag. 13 Selvaggia: “sono la girl più tradizionale del mondo!” Pag. 16 Vita da schiavo: intervista esclusiva Pag. 19 Stefy: ‘sogno una favola come in Pretty Woman!’ Pag. 22 Ivete Pessoa presenta la nuova collezione! Pag. 25 Intervista allo stilista Antonio Oliver Pag. 27 Annah Zito presenta la sua nuova collezione di abiti Pag. 30 Dafne Pornostar: ‘godiamoci il presente!’ Pag. 32 Daniel Gaspari: ‘per uno sport libero dai pregiudizi’ Pag. 34 Ciro Muoio: ‘la comunità LGBT aiuta tutti’ Pag. 37 A Roma la prima casa di riposo lgbt Pag. 39 Regina Satariano ricorda KEVIN FRET Pag. 42 A tu per tu con Daniella Alvves Pornostar Pag. 45 Natalia Gutierrez: ‘il rispetto è un valore importante’ Pag. 47 Morosita Sexy: ‘sono difficile da dimenticare!’ Pag. 49 Naomi Angel: ‘ vi aspetto al Virgo di Genova’ Pag. 51 Intervista a Simone, accompagnatore di lusso Pag. 53 Giò Sensation: ‘nelle cose basta crederci!’ Pag. 55 Veronika Havenna: ‘vi spiego chi è una pornostar!’ Pag. 57 Elektra Colossale Obelisco, la dominatrice dell’anima Pag. 60 Vanessa XXL: ‘in amore contano i fatti!’ Pag. 63
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Indice
Il piacere attraverso la storia
LA MOGLIE DEL COLONNELLO Pag. 66 IL POTERE DELLE DONNE Pag. 69 L’AMANTE CHE PORTO’ LA PACE Pag. 72 AMANTI DI RE AVARI Pag. 75
Astrologia, Amore e sesso Come Come Come Come Come
conquistare conquistare conquistare conquistare conquistare
la la la la la
donna donna donna donna donna
del’ ACQUARIO del CAPRICORNO del SAGITTARIO dello SCORPIONE della BILANCIA
Pag. 79 Pag. 82 Pag. 85 Pag. 88 Pag. 91
Cronaca La Geo del Mese Pag. 95 Blue Monday: via la tristezza con “I Trasgressivi”! Pag. 104 Scuola: grande successo per il forum sull’identità di genere Pag. 105 L’educazione è consapevolezza Pag. 106 Vladimir Luxuria allontana i bambini italiani dall’omofobia Pag. 107 Ivete Pessoa conquista lo shop online “I Trasgressivi” Pag. 108 La Cecenia ha avviato una nuova persecuzione ai gay Pag. 109 Michela Pascali è la prima poliziotta lesbica del SILP-CGIL Pag. 110 ‘Vuoi L’amante’ è l’ultimo singolo di Romina Falconi Pag. 111 In Irlanda la violenza psicologica contro le donne è reato Pag. 112 Trento, la Lega sospende il progetto sulla parità di genere Pag. 113 Risultato storico, New York ammette il genere X Pag. 114 Bambini trans, l’informazione e l’Italia calpestano i diritti Pag. 115 Austria: celebrato il primo matrimonio gay Pag. 117 Le nostre promozioni 3
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Gianni
gigolò di Bologna
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Gianni
gigolò di Bologna tano? Mi contattano in media una-due al giorno, ho l’agenda piuttosto piena. Solitamente si tratta di donne che oltre a volere una bella presenza accanto, magari per cene, incontri con amici e farsi vedere in giro, soprattutto vogliono parlare e avere qualcuno che le ascolti e sentirsi speciali. Ultimamente ho notato che mi contattano anche molti uomini ma ci tengo a precisare a tutti che sono etero, esco solo con femmine! (ride)
Abbiamo incontrato Gianni, boy italiano di Bologna di classe, che lavora nel settore da una decina di anni. Moro, occhi che incantano, bel fisico e attivo, è disponibile per serate, week end e viaggi solo per donne e coppie distinte. Nel tempo libero ama viaggiare e ha la passione per le donne, ma conosciamolo meglio attraverso le sue parole. Buongiorno Gianni, come mai hai deciso di diventare un accompagnatore di lusso? Ho iniziato una decina di anni fa, appunto perchè mi piacciono molto le donne ed ho deciso di coniugare lavoro e piacere! In più, è un mestiere redditizio che mi permette di viaggiare e conoscere persone nuove. Sono soddisfatto e realizzato.
Ti sei mai innamorato di una cliente? Mai, distinguo sempre vita privata da quella lavorativa. Come pensi prenderebbe il fatto del tuo lavoro una eventuale ragazza? Attualmente frequento qualcuna ma cerco sempre di uscire con donne che sono molto per il “vivi e lascia vivere”.
Come è stata la tua prima esperienza, la ricordi? E’ stato bello, era una bella signora, di qualche anno più anziana di me, molto raffinata. L’ho portata fuori a cena e poi da cosa è nata cosa (sorride).
Gianni, tu qualche anno fa sei stato anche in trasmissione da Barbara d’Urso, a Mattino 5, vero? Cosa mi fai ricordare! (ride). Si, mi avevano chiamato come ospite per raccontare della mia vita da gigolò. E’ stata un’esperienza diversa dal solito, divertente.
Per te fare l’accompagnatore è solo un lavoro o anche un piacere? Più un piacere, sono una persona dinamica e mi è capitato spesso di accompagnare chi mi cerca in viaggi in giro per il mondo e frequentare ambienti del jet set.
Come è la tua donna ideale? Non ho un ideale preciso, caratterialmente deve essere dolce e che non rompa troppo le scatole o preferisco non uscirci (ride).
Il più bel viaggio in cui ti hanno portato qual è stato? Senza dubbio New York, in America. Mi piacerebbe vedere Tokyo, l’oriente l’ho visitato quasi tutto ma il Giappone mi manca, è un Paese che mi ha sempre affascinato per la sua cultura e modo di vivere.
Per concludere, hai un messaggio per le nostre lettrici? Vi invito a contattarmi per conoscerci meglio, non ve ne pentirete! Grazie Piccole Magazine per questa intervista.
Mi descrivi una tua cliente tipo? Quante donne ti contat-
Grazie a te Gianni per il tempo che ci hai dedicato e a presto. 12
Ciro Muoio Intervista al cantante neomelodico
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Ciro Muoio
Intervista al cantante neomelodico
La musica neomelodica napoletana è un particolare genere musicale in cui sentimenti e relazioni vengono cantate in modo chiaro e semplice, senza troppi giri di parole ed è una fetta di mercato di musica italiana in costante crescita. Quando parliamo di cantanti neomelodici, sicuramente l’amatissimo 38enne napoletano Ciro Muoio merita di essere ascoltato ed apprezzato anche da chi non conosce bene questo genere. La nostra intervista.
per lo Zecchino D’Oro dove però per timidezza io non mí esibii. La timidezza è poi passata crescendo. Ti ricordi la tua prima esibizione in pubblico? Ricordo che quando uscivo con gli amici ed andavamo in qualche pub dove facevano karaoke io quando cantavo cercavo sempre di nascondermi perché avevo troppa vergogna, poi, pubblicando il primo album, ho dovuto cercare di superare la timidezza se così si può dire. La prima esibizione da cantante ricordo che ero molto teso, un misto di emozione e paura...le gambe che tremavano una sensazione che fondamentalmente poi mi viene ogni volta che mi esibisco.
Buongiorno Ciro, raccontaci di te Buongiorno, mi presento, mi chiamo Ciro Muoio, sono nato nella favolosa città di Napoli e sono il secondo di 4 fratelli. Sin da bambino ho seguito le orme di mio padre iniziando poi a lavorare con lui nella sua azienda dove col tempo mi ha insegnato tutto del mestiere del tipografo. Questo però comunque non mi ha impedito di rincorrere anche i miei sogni quale il canto e la recitazione, dove sono sempre stato appoggiato dalla mia famiglia. Beh, in poche parole sono una persona come tutte (sorride).
Quanti album hai pubblicato fino adesso? Finora due. Il primo intitolato “Solo con te” che è il titolo della canzone che dedicai alla persona di cui ero innamorato in quel periodo, raccontando la nostra storia l’amore. Da lì è poi nato tutto. Il secondo album è intitolato “Quale amore sei” dove anche qui racconto storie di amori finiti o iniziati, di amicizie che finiscono per amore, consigli da dare agli amici, o della paura di amare.
La passione per il canto ce l’hai sempre avuta fin da piccolo? Come è nata? Si, praticamente da quando ho memoria, ricordo che da piccolo cantavo con mia sorella le canzoni del maestro Nino d’Angelo, la quale impazziva per lui anche se io poi preferivo Claudio Baglioni. E poi ricordo, avrò avuto tipo 7/8 anni, papà mi portò alle selezioni
E’ uscito pochi mesi fa anche il tuo ultimo singolo, di che cosa parla? Si, s’intitola “Baciami sulla bocca” e parla di questo nuovo amore del quale non riesco a farne a meno. La canzone neomelodica na14
poletana è empre più apprezzta. Secondo te quale è il suo punto forte? Penso che siano proprio i testi perché sono semplici e raccontano le storie reali che succedono un po’ a tutti.
anche a presentare con la tua conterranea e amica Stefania Zambrano? Sicuramente si, la mia prima volta su un palco con un pubblico di fronte è stato proprio ad un concorso organizzato da Stefania Zambrano e volle me a tutti i costi. Io ero intimorito e pieno di vergogna perché pesavo 150 kg e per questo cercavo sempre di nascondermi, reprimendo quello che poi avevo dentro. Stefania sensibile a questa cosa, mi fece salire sul palco facendomi capire che non dovevo assolutamente vergognarmi di come ero.
C’è una canzone a cui sei particolarmente affezionato? Beh, sicuramente sono affezionato a tutte le canzoni anche perché sono un po’ autobiografiche, sono storie, periodi che ho vissuto, però una in particolare c’è e si intitola “Nun t’ho saccio dicere” dal primo album dove racconto un po’ il mio rapporto di odio e amore che ho con mio padre. Un’altra a cui tengo molto è nel secondo album, però quella la tengo per me (ride).
Stefania è una donna molto empatica a cui è impossibile dire di no! Ciro, infine, il futuro cosa ti riserva? Progetti per il futuro ne ho tanti, e tanti sono anche i sogni nel cassetto da realizzare ma per scaramanzia non ne parlo....! Un abbraccio a tutti i lettori di Piccole Magazine.
Il tuo cantante preferito di sempre? In assoluto Micheal Jackson, però ho sempre ascoltato Baglioni, Battisti D’angelo, Finizio...diciamo che ho sempre ascoltato ed ascolto tutt’ora parecchi generi musicali, dipende molto dallo stato d’animo. Dove trovi ispirazione per comporre le tue canzoni? Dalle esperienze che vivo, o che vive qualche amica/o. E prossimamente dove possiamo vederti? Sicuramente nelle reti private, qualche festa patronale, diciamo che per partecipare a qualche evento di spessore devo ancora superare la timidezza (ride). Sei una persona molto attiva e conosciuta anche nel mondo Lgbt, ti rivedremo presto 15
Selvaggia
“sono la girl più tradizionale del mondo!”
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Selvaggia
“sono la escort più tradizionale del mondo!”
Segni particolari: dolcissima e bellissima. Gli aggettivi lusingheri sono più che meritati quando si parla di Selvaggia, famosa escort, mora e con un fisico da far perdere la testa, che abbiamo incontrato a Riccione, sua città natale. Selvaggia è nata sotto il segno della bilancia ed è una donna molto riservata; per tutelare la sua privacy, le foto a corredo di questa intervista sono a viso coperto. Se siete curiosi, non vi resta che chiamarla.
anche negli uomini sposati con famiglia. Pensa, una volta ho provato a lavorare il giorno di Natale e non credevo, ma mi hanno chiamata così tante persone che ho dovuto “mandarli via”. Sono tutti stressati dal rapporto famigliare, dal lavoro, dalla vita e in me trovano una bella evasione. E’ un po’ come essere l’amante, no? Fare l’amante è la cosa più bella che c’è e si, io in quel momento posso essere considerata una pseudo-amante, raccolgo le loro confidenze, li ascolto. Alcuni a volte non vogliono neanche fare sesso ma solo farsi una doccia, bere qualcosa e rilassarsi. Vogliono un’amica.
Buongiorno Selvaggia, è un piacere incontarti. Ti va di raccontarci quando hai iniziato a fare la escort e perchè? Buongiorno a voi. Ho cominiciato che ero giovanissima, appena maggiorenne. Mi ero stancata di fare la stagione estiva a lavorare e mi sono sempre piaciute le cose belle e volevo guadagnare di più, per potermele permettere. Una mia collega faceva questo lavoro la sera e così decisi di provare anch’io.
Sembra che hai un rapporto particolare con chi ti contatta. E’ un lavoro in cui ci vuole tanta riservatezza. Ma, come dico sempre, nella vita ho avuto più delusioni sentimentali che clienti. Non riesco mai a litigare con loro, al di là del rapporto fisico si instaura di solito anche una bella intesa mentale. Preferisco avere pochi clienti ma trattarli in una certa maniera: di tutti ricordo le cose che dicono, dai problemi, ai nomi dei figli... (sorride). Amo farli sentire coccolati.
Quindi possiamo dire che hai iniziato per sfizio? Esatto. Mi definisco la escort più tradizionale del mondo e faccio questo lavoro, il più antico, perchè mi annoio, non per necessità economica. Sono annoiata dal rapporto con gli uomini. Sembrerà stupido, ma da ogni uomo che incontro, imparo qualcosa. E poi ho notato una cosa.
Selvaggia, tu non sei escort a tempo pieno, so che a volte ti prendi periodi di pausa. Amo il mio lavoro ma a volte ho la necessità di staccare. Però dopo un po’ mi manca e
Cosa? Che c’è una grande solitudine, 17
Selvaggia, un bilancio della tua vita? Sono serena e continuerò a fare questo lavoro ogni volta che ne avrò voglia. Dalla vita ho avuto tutto, ho fatto viaggi bellissimi e mi sono goduta tutto quello che ho preso. Non ho mai dilapidato il denaro e ho sempre avuto molta cura della mia salute, sono astemia e contro le droghe. Non per dire, ma non saprei fare altro che la escort, non mi ci vedo come commessa o casalinga, la mia vita è questa e, ripeto, quando non la faccio, mi manca.
allora penso che se devo “darla gratis” allora tanto vale darla ricavandoci qualcosa (ride). Gli uomini poi sono un po’ particolari, alcuni vengono con te per 6 mesi, poi spariscono, poi tornano...sono un mistero. Ho una curiosità sull’uomo medio che ti contatta. Guarda, evito i giovanissimi, mai sotto i 27 anni, poi possono averne anche 70 a me basta che siano distinti e puliti. Si vede che fai volentieri il tuo lavoro. Ma un aspetto negativo c’è? La paura delle malattie, anche se mi proteggo sempre col preseravtivo. Poi, i cafoni e i maleducati al telefono e odio chi si presenta poco curato nell’igiene.
Benissimo, è stata una bella intervista, vuoi aggiungere qualcosa? Vorrei dire che quello di escort è un mestiere come un altro, solo in Italia è visto in una certa maniera perchè siamo un pochettino indietro come mentalità. Lo faccio volentieri e con professionalità perchè mi consente di avere la mia indipendenza. Un bacio a tutti.
E’ un lavoro sicuramente non adatto a tutte. La donna per nulla non fa nulla, a parte le “oche”. E’ un mestiere in cui serve coraggio, stomaco e capacità di entrare in una parte. Poi, una volta finito, rientro in me stessa, non mi porto mai a casa il lavoro. A volte mi sento quasi sdoppiata, ma faccio sempre tutto con gioia. Il rapporto con le altre colleghe come è? Non esiste, perchè non faccio amicizia con loro. C’è una grande invidia e non ho mai legato con nessuna, non per snobismo ma è una mia regola. In generale, conduco una vita abbastanza riservata, viaggio ed esco regolarmente con amici al di fuori del mio mondo lavorativo. 18
Vita da schiavo intervista esclusiva
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Vita da schiavo
intervista La sottomissione determina il piacere. Almeno, questo succede per molte persone, all’interno di quei rapporti che esulano dalla normale routine sessuale conosciuta e vissuta dai più. Nella relazione di Dominazione/ sottomissione (D/s), infatti, il rapporto tra dominante e sottomesso vede coinvolti da una parte un master (padrone) o mistress (padrona) e dall’altro uno slave (schiavo/a). Spinti dalla curiosità di saperne di più sui meccanismi mentali che scattano in chi ama questo tipo di rapporto, abbiamo intervistato Simone, che si presenta con naturalezza ed orgoglio come “schiavo”. Buongiorno Simone, rompiamo il ghiaccio e parlami un po’ di te. Buongiorno a Lei. Sono Simone, ho 49 anni e abito a Bergamo. Sono celibe e ho avuto delle convivenze saltuarie. Quando hai capito di volere essere uno schiavo? Sono nato come switch (n.b: chi desidera operare sia da master che slave e sceglie di cambiare ruolo a seconda dei partner) ma poi una mia amica mi ha fatto capire che ero solo un sub (sottomesso) e mi ha trasformato in schiavo.
esclusiva sionisti”? Ho conosciuto Master e Mistress professionisti per amicizia ma non li ho mai frequentati nell’intimità. Sarei curiosa di sapere le tue fantasie, cosa ti eccita? Ho varie fantasie: da quelle di poter subire da più persone contemporaneamente ad altre più gustose, tra le quali metterei il pissing (pipì), il ballbusting (calpestamento degli organi genitali), lo strapon naturalmente unito all’umiliazione verbale e la sottomissione dei tacchi di una certa altezza:15 cm almeno. Adoro anche che mi si faccia travestire da donna. E questo tuo fetish per il travestitismo da cosa nasce? Dall’obbedienza a due Master che mi han voluto così e mi chiamano Erika. Non potevo discutere ma solo obbedire. Le preciso che a me non piacciono gli uomini...ma il “pisello” quello si, e tanto! Hai mai avuto problemi a coniugare il tuo essere slave con la tua vita sentimentale? Non ho mai coinvolto la mia vita sentimentale nel mondo sadomaso. Perchè? Credi di non essere compreso dal partner? No, nessun timore ma la voglia di avere due vite distinte vissute sempre al massimo!
Quando è iniziato il tuo percorso nel mondo dei D/s? Sono nel settore ormai da una ventina di anni ma praticante da una decina, perché più convinto del mio ruolo. Però non amo andare alle feste Bdsm, sono stato ad un paio ma nulla più, preferisco frequentare persone conosciute.
Come è stato il tuo primo incontro con una Mistress? Il primo incontro lo ricordo molto pieno di lividi, non avevo ancora bene sentore della mia parte, dovevo ancora essere educato. Che cosa cerchi in una Mistress, che caratteristiche deve avere
Quindi non ti sei mai rivolto a delle Mistress o Master “profes20
per te? Una Mistress che piace ad un “coglione” come me é decisa, elegante e sicura di se. Giovane o più matura poco conta, in quanto Donna merita il massimo rispetto e devozione.
sfare. Grazie Simone per esserti raccontato senza reticenze. Grazie a Lei, non è certo un argomento facile da affrontare ma sono felice di essere stato al Suo servizio.
Attualmente, sei “collarizzato” ad una Mistress fissa? No, non ho una Mistress fissa. Quanto è importante l’autorità in un dominante? L’autorità conta in un Dom così come la dolcezza e il sapere gestire le situazioni. In generale, l’essere inferiore nel gioco é molto scatenante ed eccitante, più lo si è più la Dom ne è felice e premia lo schiavo. In che senso lo premia? In genere, alla fine di un rapporto, il partner dominante si prende cura del sottomesso, dedicandogli affettuose attenzioni o dando dei “premi”, a discrezione. Parliamo di limiti nel rapporto Mistress-schiavo: tu quali hai? I miei limiti? Si, certo ne ho: aghi, scat (feci) e sangue.
Curiosità: Le forme di “sadomasochismo sano”, definite BDSM (bondage – domination – sadismo – masochismo), si distaccano dalle comuni pratiche di sadomasochismo in quanto seguono la legge del SSC (Safe, Sane, Consensual) secondo cui è fondamentale che vi sia il consenso da entrambe le parti rispetto agli atti che si andranno ad esercitare. Per questo viene stipulato un accordo paritario tra persone consapevoli, dove uno o l’altro sono liberi di cambiare idea in qualsiasi momento e per qualunque motivo. Proprio per questo motivo vengono utilizzate delle “parole di sicurezza” (safeword), che si concordano prima e che fungono da segnale inequivocabile per l’interruzione della pratica.
Il tuo essere schiavo influisce in qualche modo nella tua vita quotidiana? Direi di no, ho una vita quotidiana normale e ricca di soddisfazioni. Certo, a volte collego fatti accaduti a scene di sadomaso e allora mi viene da sorridere. Simone, ho un’ultima domanda per te: schiavi si nasce o ci si diventa? Io credo che non necessariamente si nasce schiavi, magari si ha già una leggera indole in tal senso, questo si, che poi si scatena col tempo e allora, sempre nel massimo rispetto proprio e altrui, la si cerca di soddi21
Stefy ‘sogno una favola come quella di Pretty Woman!’
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Stefy
‘sogno una favola come quella di Pretty Woman!’
Stefy è una dolcissima escort trans brasiliana di Curitiba anche se la sua algida bellezza e i suoi capelli biondi tradiscono le sue origini polacche. Molto femminile e dotata di fascino e discrezione, ama accompagnare uomini gentili ed educati. Ma conosciamola meglio attraverso le sue parole. Ciao Stefy, raccontaci di te! Ciao a tutti, sono Stefy e vivo a Milano, ormai da diversi anni sono cittadina italiana e ne sono felice, mi trovo molto bene in Italia. Ho una cagnolina di 7 anni di razza yorkshire, Tweety, che mi segue ovunque e che amo tantissimo: a me piace molto camminare, fare esercizi all’aria aperta ma anche navigare sui social! Ormai siamo tutti un po’ “schiavi” di queste nuove tecnologie, no? (ride) Sicuramente aiutano molto nell’avere visibilità e...anche farsi i fatti degli altri! Stefy, dimmi, cosa ti ha portata in Italia? Sai, in Brasile vivevo bene ma tutto quello che avevo era in affitto; casa, macchina...così ho deciso di ricostruirmi una vita qui perchè avere una solidità economica nel mio Paese è difficile. Come è stato il tuo percorso di transizione, ti va di condividere con noi la tua esperienza? Certo. Ormai sono passati un po’ di anni e ricordo che in quel periodo vivevo ancora in casa con i 23
miei genitori, che sono di un’altra generazione, molto conservatori e con una mentalità vecchio stampo, diciamo. Non è stato tanto difficile spiegarglielo, perchè già si capiva fin da quando ero piccolo che mi comportavo da bambina. Il più è stato far accettare loro che non si trattava di una fase di passaggio, ma di una cosa ben più profonda. Alla fine, dal giocare con le bambole mi sono trasformata in una bambola io stessa! E poi come è andata? Sono uscita di casa molto presto, ma non per via della mio modo d’essere, nessuno mi ha cacciata. Semplicemente, mio papà non voleva mantenermi, voleva che lavorassi nel campi come lui, io ma io non volevo perchè sono lavori molto pesanti. Allora, ho deciso di prendere in mano la mia vita e di andarmene. E’ stata una scelta difficile ma la migliore che potessi fare per me. Sei fiera del tuo percorso? Si, adesso sono una persona realizzata e tranquilla. Testarda come tutti i toro, quando mi butto nelle cose finchè non ottengo quello che voglio non sto tranquilla: ci penso tanto ma quando parto non torno più indietro. Come sei diventata una escort? Aiutavo una mia amica in un negozio da parrucchiera e di notte uscivamo...abbiamo iniziato per gioco poi, piano piano, quando
Però, ci sono anche tanti anziani, chi lo avrebbe mai detto! Non è così strano. Alcuni appagano la curiosità e la passione per noi trans che quando erano giovani non potevano rivelare. Rispetto al Brasile, ho notato che in Italia, per paura, la gente tende a nascondere certe sue inclinazioni...”tutti fanno ma tutti giudicano” (ride).
ho visto che era redditizio, ne ho fatto una professione vera e propria. C’è da considerare però che ai tempi le persone transessuali facevano molta fatica a trovare un lavoro normale, oggi è più semplice, i tempi stanno cambiando. Mi dici un pregio e un difetto del tuo lavoro? Oggi come oggi è bello incontrare delle persone belle, pulite e generose...il difetto che a volte si incontrano tipi molto esigenti e non molto attenti all’igiene, una cosa che mi dispiace perchè io sono sempre curatissima e profumata di buono.
Stefy, come ti vedi da qui a qualche anno? Prima o poi so che dovrò cambiare lavoro perchè gli anni passano per tutti (sorride). Ma il mio sogno sarebbe vivere una favola come quella di Pretty Woman, trovare una persona ricca ma di cui mi innamoro sul serio, che mi fa smettere con questa vita e pensa tutto lui a me. Ma perchè me lo merito, non perchè mi sta comprando (sorride). Giusto, perchè non sognare, non si sa mai cosa può capitare nella vita! Già, mai dire mai! Un’ultima cosa, vorrei dire a tutti di cercare di vedere anche il lato umano di noi escort, siamo esseri umani con sentimenti ed esigenze come tutti, non siamo dei robot! Un bacio a tutti dalla vostra Stefy e grazie per questa intervista.
Sarei curiosa di avere un ritratto delle persone che ti contattano, sono giovani, anziani...? Sono di ogni età, dai 18 fino ai 70-80 anni! Qualcuno cerca la trasgressione, altri vogliono evadere dalla routine del matrimonio, del lavoro, dallo stress.
Grazie a te Stefy e in bocca al lupo per tutto! 24
Ivete Pessoa
presenta la nuova collezione!
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Ivete Pessoa
presenta la nuova collezione! Ivete Pessoa è un caposaldo della moda pensata per le persone transgender. Originaria di Paraiba, nel nord est del Brasile, abita a San Paolo ed è considerata tra le migliori stiliste per trans in Brasile. Uno status non facile da raggiungere ma ad oggi è leader nella vendita di intimo (bikini, trikini, calcinhas e vestiti) perchè giorno dopo giorno, è riuscita a conquistarsi la fiducia e la considerazione di questa clientela che con lei ha un feeling particolare.
soddisfatti di chi li acquista. Che importanza ha il tessuto nei suoi abiti? Visto che creo lingerie intima e costumi da bagno, utilizzare materiali di prima qualità è fondamentale. Tutto deve avere un buon assetto, questo è un criterio molto importante da rispettare: così i pezzi si modellano e si adattano perfettamente al corpo di chi li indossa. C’è qualche celebrità che ti piacerebbe vestire? Sono soddisfatta di vestire le mie clienti ma magari mi piacerebbe vedere qualcosa di mio indossato dalla bellissima cantante e attrice Gloria Groove. Colgo l’occasione per intanto per esprimere i miei più sinceri ringraziamenti all’intero gruppo di Piccole Magazine per il loro lavoro e per darmi l’opportunità di condividere un po’ del mio lavoro. Un bacio a tutti dalla vostra Ivete Pessoa!
Ciao Ivete, a che cosa si ispira la tua nuova collezione? Ciao a tutti. Come sempre la mia collezione prende ispirazione dalla grande femminilità delle transessuali e delle drag queen, creo sempre i miei modelli pensando a loro e a come valorizzarle al meglio. Nel modo della moda brasiliano il settore della moda rivolto alle transgender si sta evolvendo? Si, è tutto in costante evoluzione, ormai sono le clienti stesse a fare la moda e pubblicità, lavorare per loro è davvero molto stimolante. Le transessuali stanno conquistando il loro spazio come esempio Lea T, ma tutto è ancora lontano dall’essere uno scenario ideale. C’è ancora molta strada da fare.
Grazie Ivete Pessoa e noi vi ricordiamo che potete trovare le sue sensuali creazioni nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi”.
Questa tua nuova linea in che cosa è diversa dalla precedente? La mia ultima linea si differenzia per i colori a neon. Ho usato il colore bianco, che fa parte della bandiera trans. Ma la cosa più importante è che io metto sempre tanto amore e glamour in quello che faccio, è questo che fa la differenza. Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro? Le mie clienti, il mio team di lavoro e il processo creativo, il poter sviluppare i miei modelli e venderli. Ovviamente, vedere anche i visi felici e 26
Antonio Oliver
ambasciatore di moda nel mondo
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Antonio Oliver
ambasciatore di moda nel mondo La nostra inviata speciale Safira Bengell, Commendadora e attivista per i diritti LGBTQIA in Brasile e nel mondo, ha intervistato per voi il famoso stilista di moda brasiliano Antonio Oliver, 66 anni, nato nella città di Rio Grande do Norte. Antonio Oliver ha sempre cercato di esaltare la bellezza della donna costruendo, grazie alla sua fantasia e straordinaria creatività, delle collezioni uniche nelle quali sogno e realtà si incontrano per dare vita a uno stile estremamente femminile e contemporaneo, permettendo alla donna moderna di uscire dai panni rigorosi della manager in carriera indossati di giorno ed entrare in quelli della principessa nelle serate e nelle occasioni speciali.
Janeiro e ho anche studiato canto lirico per 3 anni, facevo parte di un coro di 60 persone negli anni ‘80, adoro Maria Callas. Nel 1989 ho aperto una atelier, che ebbe buon successo, chiamato Corpo Corente. In seguito, ho incontrato Milton Cunha, famoso stilista brasiliano, e da lì ho avviato una partnership tra sfilate e concorsi. Dopo pochi anni però è iniziata la tua avventura italiana, come è andata? In Brasile avevo iniziato a tenere corsi di sartoria e diretto l’agenzia di moda Convention Modas de Arcadio Vieira, creando costumi per vari pezzi teatrali. Ho firmato i costumi di Mambo Italiano (film interpretato dall’attrice Sofia Loren negli anni ‘60) al Teatro San Babila e del Musical Fashion Show al CIAK Theatre con Iva Zanicchi . Tornando alla mia avventura italiana, iniziò quando incontrai Anna Lou, una modella brasiliana, che mi invitò a vivere a Milano.
Buongiorno Antonio Oliver, è un piacere incontrarti. Come è nata la tua passione per la moda? Quando avevo 16 anni, un giorno, vidi il mio vicino, l’amico della sarta di mia madre tagliare un pezzo di modello in modo che non conoscevo, mettere il tessuto sul tavolo e poi un aggiungere un paio di pantaloni sul pezzo precedente in un modo molto particolare. Allora, anche io tentai di tagliare un pantaloncino nello stesso modo, così moderno e poco a poco iniziai a sviluppare modelli miei e a produrre abiti.
Una proposta irresistibile per uno stilista, vivere nella capitale della moda. Era il 1992: ho proseguito gli studi nella prestigiosa Scuola di Moda “Burgo” e ricordo che lavorai a porte blindate per 2 mesi per creare collezioni favolose ed è qui che ho fondato il marchio Confezioni Antonio Oliver dedicato all’alta moda( con sede in Via Giuseppe Piazzi, 1 - Milano). Sempre nello stesso periodo, conobbi Claudia Cuba, una donna d’affari di successo che era venuta da me per farsi fare un vestito per partecipare ad uno dei più famosi spettacoli di bellezza: Miss T World di Safira Bengell.
Hai frequentato una scuola di moda per perfezionarti? Sono sempre stato molto orientato all’arte e quando avevo 22 anni sono andato a Rio de Janeiro per lavorare all’ufficio postale, ma non ho mai abbandonato il cucito. Ho frequentato la Scuola Superior de Propaganda e Marketing di Rio de 28
Immagino che quell’evento fu una grossa vetrina per il tuo lavoro. Assolutamente si, pubblicizzò al massimo il mio lavoro e le mie collaborazioni. Successivamente, attraverso un amico brasiliano che studiava all’Istituto Mrangoni, ho iniziato a collaborare con varie Scuole di Moda, come L’Istituto Marangoni, l’Istituto Europeo di Design (IED) presso il quale sono docente, e il Politecnico di Milano. Nel 2010 il programma televisivo internazionale Brasil mi intervistò per il programma “Afternoon” con la storia “Brailleiro fa la moda a Milano”. In quel periodo io ero occupato in un progetto filatropico di moda iniziato in Brasile a favore dei bambini di vari paesi, insieme a modelle, parrucchieri, truccatori, fotografi e volontari.
Nel 2015 ho creato una collezione per un progetto africano usando tessuti provenienti dal Kenya e dalla Nigeria per raccogliere fondi per la costruzione di un ambulatorio in Burkina Faso, dove più di 1.000 donne muoiono ogni anno per mancanza di assistenza alla nascita. In Brasile invece mi sono speso a sostegno di importanti enti che si occupano soprattutto di bambini come Colibri, l’Orfanotrofio dei Servi di Maria, LARV, “Bambini di strada” e AMAR, con sede a Vila Isabel di Rio, che si prende cura dei bambini di strada e delle comunità povere. In Italia ho raccolto fondi per i bambini affetti da leucemia di Lecco. Nel 2017 ho ricevuto i Premi Internazionali “Il Dono dell’Uumanitá”, dall’Associazione Human Rights and Tolerance Onlus come Ambasciatore dei Diritti Umani, e il Brazil International Designer e AWARDS BRAZIL 2017 dal Presidente Hiran Delagnoli. Antonio Oliver, per concludere, te la senti di fare un bilancio della tua vita? Oggi posso dire di sentirmi una persona soddisfatta. In Italia ho imparato molto, non bisogna mai rinunciare ai propri obiettivi, e soprattutto nella vita dobbiamo avere moralità, carattere e determinazione. Sono un uomo molto semplice e le persone mi trattano con molto rispetto. Mi sento felice e grato per tutto e per tutti coloro che credono nel mio lavoro. Nella vita dobbiamo dare per ricevere e credetemi, riceviamo alla fine sempre molto di più.
Tu sei sempre stato molto attivo nella beneficenza. Sono sempre stato sensibile alle cause sociali: anni fa ho dedicato un’intera collezione al tema realizzando abiti con materiali riciclati.
Grazie Antonio Oliver per la tua gentilezza e a presto! 29
Annah Zito
Presenta la sua nuova collezione di abiti
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Annah Zito
presenta la sua nuova collezione di abiti Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro? Amo il mio lavoro perché mi consente di esprimere la mia creatività e di essere in costante contatto con le persone, il pubblico e soprattutto adoro esprimermi con la parte che “osa” sul lato femminile.
Sabato 2 febbraio, l’elegante location del Bolero Palace di Altedo, vicino Bologna, ospiterà durante la serata “Dress for Sex”, la presentazione della nuova linea di abiti della stilista ferrarese Annah Zito, famosa per ricamare a mano preziosi strass di vetro su ogni sua creazione. Ciao Annah, il 2 febbraio presenterai la tua nuova collezione al Bolero Palace, a che cosa ti sei ispirata quest’anno? Ciao a tutti voi. Quest’aanno mi sono ispirata al colore nero e alle piume, sempre abbinate a strass di vetro. Volevo stupire con un nero trasparente che osa come abito da sera. Bellissimo, di gran classe. I tuoi abiti sono un vero tripudio di luce, un elogio all’opulenza e tutti realizzati in Italia, la cui sartoria si eleva sopra le altre. Secondo te cosa piace così tanto all’estero della nostra moda? La moda italiana è sempre la più affascinante e seguita nel mondo. Il mondo dell’artigianato e della moda fatta a mano colpisce molto l’occhio poiché realizza capi esclusivi a modello unico, di altissima sartorialità.
Che importanza ha il tessuto nei suoi abiti? La stoffa è importante per le mie creazioni perché deve essere di ottima qualità, aderire ad corpo senza difetti e cadere perfettamente. E’ un misto di tessuto elastico e seta, un vedo/non vedo molto sensuale. La cosa più importante è che chiunque indossi i miei abiti si deve sentire perfettamente a suo agio e bellissima.
Ogni nuova collezione è un passo avanti nel perfezionamento per uno stilista. Questa tua nuova linea in che cosa si differenzia dalla precedente? La mia nuova collezione si differenzia dalle altre perché, oltre al color nudo/ pelle ho aggiunto modelli solo in versione lunga e da sera di colore rosso, nero e bianco con l’aggiunta di ricami e fiori.
Annah Zito, c’è qualche celebrità che ti piacerebbe vestire? Non ci sono particolari celebrità che vorrei vestire. Tutto le donne sono belle e amo vestirle per renderle ancora più belle!
Quest’anno hai realizzato anche una linea esclusiva di abiti per il sexy shop Boutique “I Trasgressivi”. Come è nata questa collaborazione? Ho conosciuto il titolare della Boutique “I Trasgressivi” ad una sfilata di moda e abbiamo parlato a lungo dei reciproci interessi ed attività. La collaborazione è nata come esperimento, ora i miei capi sono disponibili presso il negozio e sono esposti in vetrina. La collezione che ho realizzato in esclusiva per la Boutique è nata pensando alla donna che ama essere sensuale e molto femminile.
Infine, se dovessi pensare all’abito dei tuoi sogni, come lo immagini? L’abito dei miei sogni? Mi piacerebbe realizzare il mio abito da sposa...è ancora molto lontano nelle mie intenzioni...ma chissà! Grazie ad Annah Zito per il tempo dedicato e vi ricordiamo che potete trovare la collezione esclusiva di abiti che ha realizzato per il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” nel negozio a Cento in via Alcide De Gasperi 16. 31
Dafne Pornostar ‘godiamoci il presente!’
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Dafne Pornostar ‘godiamoci il presente!’
Dafne Pornostar è una bellissima trans escort pornostar brasiliana che vive nella deliziosa città di Altopascio, vicino Lucca. Dotata di un corpo dalle curve sinuose e morbide e pelle vellutata è perfetta per vivere momenti indimenticabili, trasgressivi ma sempre pieni di dolcezza.
Cosa ti piace di piu del tuo lavoro? Mi piace conoscere persone e fare amicizia, insomma, a volte è bello che tutto non si risolva solo con una “scopata” ma che si crei un bel rapporto anche al di fuori del set. Fino adesso ho girato molto l’Italia ed ho fatto amicizia in ogni città dove sono andata!
Buongiorno Dafne, i nostri lettori sono curiosi di conoscerti! Allora soddisfiamoli subito! (ride). Mi presento, sono Dafne, ho 25 anni e vengo dalla bellissima città di Curitiba nello Stato di Paranà, in Brasile. Sono in Italia da un anno e mezzo e mi descriverei come una persona normale, tranquilla.
Ti è mai capitato di legarti emotivamente a colleghi? Direi di no. Ho avuto un ex fidanzato in Brasile e con lui la relazione era durata 7 anni ma dopo di lui non mi sono più innamorata, per ora ho in testa solo di crescere col mio lavoro e come persona.
Come ami passare il tuo tempo libero? Al di fuori del mio lavoro, mi piace andare in spiaggia, fare passeggiate, guardare film. Adoro viaggiare e visitare luoghi nuovi, se in compagnia è ancora meglio! Ah, ho la passione per comprare scarpe, ne ho tantissime! (ride)
Nel tuo lavoro te ne saranno capitate di richieste strane! Ne sono successe tante di cose curiose, ecco a volte mi è successo di dover mettere strani sex toys o oggetti dentro ad altre persone. Ecco, un esempio: per me è stato davvero strano mettere una lattina di Coca Cola dentro il sedere di qualcuno! (ride)
Dafne, tu oltre che escort fai anche la pornostar, ci racconti come sei entrata nel mondo dell’hard? Ero molto giovane, ho conosciuto un amico in Brasile che mi ha introdotta in questo settore. L’inizio è stato un po’ difficile, poi nel tempo mi sono fatta esperienza e ho capito come funzionavano le cose ed è andata meglio (sorride).
Hai una posizione preferita nel far sesso? A pecora o magari davanti ma con la gamba alzata. Dafne, pensi che continuerai a fare questo lavoro ancora per molto tempo? Sicuramente un giorno smetterò ma mi piace farlo per adesso, non è un lavoro che si deve far per dovere perchè se non hai la voglia di quando hai cominiciato si nota. Magari verso i 35 anni vorrei tornare a fare la parrucchiera e truccatrice, per cui ho studiato, e condurre una vita più normale.
Il tuo percorso di transizione come lo hai vissuto? Serenamente, avevo il sogno di essere una trans fin da piccola: a 12 anni sapevo che sarei voluta diventare donna e non essere più maschio ed eccomi qui! Che caratteristiche deve avere per te una brava pornostar? Devi essere bella, pulita, curata, unghie e capelli sempre in ordine. Devi sapere quello che devi fare per eccitare le persone e far capire loro che quello che stai facendo, quello che stanno vedendo, non è finto ma che provi piacere nel farlo. Io la penso così.
Ci lasci con un tuo ultimo pensiero? Dobbiamo vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo perchè non sappiamo mai quello che può succedere, dobbiamo godere di quello che ci offre il presente. Un abbraccio a tutti! Grazie Dafne Pornostar e a presto! 33
Daniel Gaspari ‘per uno sport libero da discriminazioni e pregiudizi’
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Daniel Gaspari
‘per uno sport libero da discriminazioni e pregiudizi’ Hai giocato in tantissime squadre, si vede che sei molto apprezzato. Beh, ho parecchia esperienza e soprattutto sono famoso per avere un buon “salto”. Tutti mi hanno sempre cercato perché posso coprire 3 ruoli: schiacciatore, opposto e soprattutto il centrale che è una posizione che nessuno vuole mai occupare (sorride).
Nel mondo dello sport italiano, sono pochissimi gli atleti ad aver fatto coming out: è un ambiente ancora molto maschilista in cui viene ancora difficile accettare completamente la parità dei sessi e che ancora subisce condizionamenti culturali molto forti. Chi non ha avuto paura di dichiarare la propria omosessualità è il pallavolista Daniel Almeida Gaspari, 38enne brasiliano che lavora nel mondo della ristrutturazione e che milita nella squadra di pallavolo gay-friendly modenese Sailor Mo Volley. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con lui sull’importanza del dare visibilità al fatto che anche nel mondo dello sport esiste l’omosessualità e non c’è motivo di nascondersi. Ciao Daniel, quando è nata la tua passione per questo sport? La mia passione è nata grazie alla mia mamma che era una brava giocatrice di pallamano, sport in cui mi sono cimentato anche io prima della pallavolo. Anche mia sorella giocava a pallavolo però ha smesso perché ha avuto un grosso problema alle spalle. Io gioco a pallavolo da quando avevo 11 anni. Ho militato nella serie B in Brasile, all’estero a Londra, Madrid, Praga, Vienna, Nizza e Lisbona. Mentre qui in Italia ho giocato per Roma, Rimini, Catania, Milano Brescia e in serie C a Genova e Rapallo, fino ad arrivare alla squadra dove gioco adesso.
Hai girato diverse città d’Italia, come mai la scelta di fermarti proprio a Genova? Qui a Genova sono arrivato alla fne del 2004 e mi trovo bene. E’ vero che ho girato molto per l’Italia ma questo granzie anche al mondo drag queen, di cui ho fatto parte per molti anni. Sai, per motivi personali, prima ho passato un periodo molto buio e duro nella mia vita a Milano, dormivo per strada ma non ho mai pensato al suicidio ma solo al fatto che un giorno quell’incubo sarebbe stato solo un ricordo. C Ne sei riemerso alla grane però. Si, mi ha aiutato a crescere e soprattutto a dare più valore alla vita e alle persone che mi vogliono bene.
Siete una famiglia con lo sport nel sangue allora! Ora che ti sei fermato in Italia, sappiamo che giochi in una squadra gay-friendly di Modena, giusto? (ride) Si! Nel 2009 ho scoperto che esisteva un torneo dedicato ai gay così ho cercato una squadra per giocare questo campionato. In Liguria però non c’era una squadra così ho incontrato dei ragazzi di Modena e adesso gioco nella Sailor Mo Volley. Faccio gli allenamenti qui a Genova e poi nel week end vado a giocare con loro. Siamo in 24.
Daniel Gaspari, hai mai subito discriminazioni per il tuo modo d’essere? Si, l’anno scorso per la prima volta in centro di Rapallo e anche sul lavoro, l’episodio che mi ha fatto più male. In pratica una signora mi aveva chiamato come una scimmia e poi aveva detto che io non dovevo servirla perché non ero italiano. Ma non me la prendo con le persone 35
singole, la colpa è dei politici e del governo che fanno credere alla massa che essere diverso sia una minaccia. Ripeto, fa molto male.
sera! In Italia Agatha è uscita per la prima volta al gay pride di Genova, organizzato dal mio fidanzato di allora e da un altro ragazzo che poi vinse il titolo di Miss Drag Queen Liguria 2011.
Ricordi il tuo coming out? La tua famiglia e amici come hanno reagito? Avevo 12 anni non ce la facevo più a nascondermi perchè mi ero innamorato del mio insegnante di storia. Gli sportivi che in Italia hanno fatto coming out sono molto pochi, come mai c’è ancora questa reticenza? Credo che in Italia, gli sportivi omosessuali abbiano paura di come la possono prendere i loro compagni di squadra o la famiglia. Il calcio italiano, per esempio, è pieno di gay, ma viene taciuto e incolpata spesso la Chiesa per i mancati coming out ma non credo sia così, la verità è che c’è ancora il pregiudizio che vuole il gay delicato, non capace negli sport, un’ottica molto sessista.
Che progetti hai per il futuro? Io non sono abituato a fare dei progetti perché tutte le volte che faccio un progetto va a quel paese! (ride). Preferisco vivere la vita come se ogni giorno fosse l’ultimo perchè è così che mi ha insegnato mia madre. In realtà tutti i sogni che avevo da piccolo si sono realizzati perciò quello che viene per me va bene.
Avere il coraggio di dichiararsi, come hai fatto tu, è anche segno che i tempi stanno cambiando e c’è più libertà. I segnali positivi ci sono, nel 2016 il Coni ha inserito il reato di omofobia nello statuto accanto al reato di discriminazione razziale. Quello è stato un grandissimo passo avanti. Ma sai, anche in Brasile negli anni 90 si aveva più paura di esprimersi, ora invece la situazione è cambiata, almeno nel settore dello sport.
Grazie Daniel Gaspari per averci dedicato il tuo tempo e in bocca al lupo per tutto. Grazie a voi e auguro a tutti di essere felice come lo sono io, basta ringraziare Dio per ciò che abbiamo: LA VITA.
Daniel, ora una domanda un po’ più “frivola”, ti va di parlarci del personaggio che hai creato, Agatha, che abbiamo visto all’ultimo show event di Naomi Angel? Agatha è nata il 5 agosto 2004 in Brasile. Mio zio mi aveva chiesto di fare un scherzo a un suo compagno di lavoro e io ero stato al gioco. Al ritorno a casa, mi sono fermato in un locale chiamato Ancora do Marujo e, fatalità, mancava la drag queen che doveva lavorare quella sera così mi sono offerto io...una settimana dopo avevo il mio mercoledì
Sailor MO Volley Squadra di pallavolo gay-friendly. Se sei interessato e sai giocare a pallavolo ad un livello medio, il Sailor Mo Volley ASD si allena tutti i martedì e giovedì dalle 21 alle 23 presso la palestra del ITG Guarini a Modena. La squadra partecipa a campionati provinciali non FIPAV e a tornei che svolgono in diverse città italiane. Per maggiori informazioni contattate Sailor Mo Volley su FB 36
Ciro Muoio
‘la comunità LGBT aiuta tutti, non siete soli’
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Ciro Muoio
‘la comunità LGBT aiuta tutti, non siete soli’ L’omicidio del giovane trapper sudamericano Kevin Fret, ucciso a colpi di pistola nella capitale dell’isola di Porto Rico venerdì scorso solo perchè viveva alla luce del sole la sua omosessualità, ha scosso fortemente l’opinione pubblica ed in particolare, ovviamente, la comunità Lgbt. Abbiamo raggiunto telefonicamente il noto cantante neomelodico napoletano Ciro Muoio, per un suo commento a caldo.
approvate le Unioni Civili anche per lo stesso sesso, diciamo che un altro passo che si dovrebbe fare è dare la possibilità d’adozione. Una tematica forte di cui si era parlato anche nell’ultima edizione del concorso Miss Trans Europa, di cui sei stato co-presentatore. C’è qualche pensiero che vorresti rivolgere a chi ancora non si attenta a fare coming out? Certo. Io vorrei dire a chiunque abbia paura di vivere il proprio essere, di non averne perchè non sono soli. La comunità LGBT italiana aiuta tutti e vorrei ricordare che ci sono varie associazioni che danno sostegno. Infine, spero e mi auguro che notizie come l’assassinio di un giovane solo perchè era gay e voleva vivere esprimendo se stesso con naturalezza, non si sentano più.
Ciro Muoio, tu che sei un famoso cantante, come ti senti alla notizia della morte di questo tuo collega? Beh, sicuramente ad una notizia del genere si resta sempre di stucco, a prescindere dal motivo dell’assassinio, spero solo che non sia stato assassinato per la sua omosessualità ma a quanto pare così è. E’ terribile. Hai mai subito discriminazione per il tuo modo di essere? Personalmente non ho mai avuto nessun tipo di problema, sia professionale che privato, anche vivendo in una città del sud Italia. Secondo te fare coming out oggi è più facile rispetto ad anni fa? Non credo sia più difficile rispetto al passato, anche perché oggi si parla molto liberamente del mondo LGBT, però ci sono ancora molte persone che hanno ancora paura, temono di sentirsi discriminate e non accettate dai famigliari, dagli amici, sul lavoro. Quali azioni concrete possono cambiare queste condizioni di omo e transfobia? Fino a poco fa eravamo un fanalino di coda rispetto agli altri stati europei, poi man mano si stanno facendo grandi progressi. Ci sono trasmissioni a livello nazionale che parlano del mondo LGBT, anche il mondo del cinema realizza sempre più film a tematica LGBT. Non dimentichiamo poi che ora in Italia sono state
Rimarchiamo, infine, come la morte di Kevin Fret porti a 22 i casi di omicidio a Porto Rico dall’inizio del 2019. Lo ricordiamo anche attraverso le parole del suo manager, Eduardo Rodriguez: “non ci sono parole per descrivere il dolore che proviamo di fronte alla scomparsa di una persona che nutriva così tanti sogni. Dobbiamo restare uniti in questi tempi difficili e pregare per la pace nella nostra amata Porto Rico”. 38
A Roma la prima casa di riposo lgbt “Vecchi sono solo i pregiudizi�
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A Roma la prima casa di riposo lgbt “Vecchi sono solo i pregiudizi”
Pubblichiamo l’articolo di Repubblica a cura di Pasquale Quaranta a proposito del primo cohousing (comune) tra persone omosessuali over 60.
la rivoluzione sessuale non ha potuto o voluto avere figli con i propri partner. Chi i figli ce l’ha già, invece, li ha avuti in una precedente relazione eterosessuale. C’è chi ha vissuto con una maschera fino ad ora, ma senza più la paura di perdere il lavoro e con la pensione in vista è pronto a fare il grande passo, e a togliere quella maschera “prima di rimboccarsi la lapide”, scherza una delle due donne del gruppo, Maria Laura Annibali, documentarista, occhi chiari e cappello di paglia.
Capelli bianchi ed entusiasmo da ragazzini. Sono 60enni e omosessuali, la maggior parte single, alcuni in coppia: “Di vecchi - dicono - ci sono solo i pregiudizi”. Nella vita hanno fatto lavori diversi, dall’insegnante di liceo al ricercatore farmaceutico, dall’impiegato di banca al portiere d’albergo. Molti di loro sono soli perché hanno rotto con la famiglia di origine e se si avvicinano a un centro anziani trovano l’ostilità totale. Per questo hanno sentito il bisogno di unirsi e provare a vivere insieme.
Eppure il passato non è passato per tutti. (Fabio Bo, giornalista e critico cinematografico) Abbiamo attraversato l’epidemia dell’Aids - - non pensavamo di arrivare alla nostra età, il futuro non era nemmeno preso in considerazione. Ora ci ritroviamo per fortuna sopravvissuti e quindi l’esperienza di una comune gay è tutta da costruire. La discussione si accende, Francesco Gnerre, insegnante di liceo e poi all’università, critico letterario per riviste storiche del movimento gay si rivolge ai più scettici: “È forse chiedere troppo essere almeno nell’ultima fase della propria vita con i propri simili, sentirsi finalmente a casa?”. A chi obietta, come Fabio, il pericolo di chiudersi in una bolla, di autoghettizzarsi, qualcuno risponde che “è stufo di sentire parlare di ghetti, visto che viviamo in un mondo eterosessuale e stiamo cercando di aprire spazi di libertà in cui ciascuno possa sentirsi finalmente se stesso”. Quando hanno idee diverse non dicono “no”, dicono “anche”.
Una casa di riposo gay, un cohousing lgbt, una nuova comune omosex? (Parla il promotore della iniziativa Nicola di Pietro) Chiamatela come vi pare. Non vogliamo finire soli in un ospizio omofobico. Noi vogliamo costruire una comunità dove ci sia solidarietà e nessuno resti fuori se ha problemi economici o se non è più autonomo, se ha una qualche disabilità oppure ha l’hiv. Vogliamo prenderci cura gli uni degli altri. Nel gruppo ci sono sia i pionieri del movimento di liberazione gay sia le persone omosessuali per così dire “invisibili”. Repubblica li ha incontrati in occasione di uno dei loro pranzi mentre discutono le prime idee sul progetto tra lasagne, polpettoni e dolci fatti in casa. Quando è nata l’idea di vivere tutti assieme? (Nicola di Pietro) L’idea di vivere insieme ha radici nel 2015 quando il circolo Mario Mieli propone Angelo Azzurro, un progetto rivolto agli anziani omosessuali. L’obiettivo era migliorare la loro qualità della vita e sensibilizzare i servizi territoriali. Regione Lazio e Comune di Roma erano i finanziatori. Alcuni si conoscono da anni, altri da qualche mese. È la generazione rimasta fuori dalle famiglie omogenitoriali, e sono poche le coppie unite civilmente dopo anni di battaglie. Chi ha vissuto
Ma che tipo di proposte iniziano a prendere forma? (Nicola di Pietro) Sono due. La prima è una forma di cohousing autogestito di piccoli gruppi con le loro famiglie di elezione. La seconda è costruire uno spazio residenziale per la comunità aperto anche ai giovani e a persone non lgbt, purché si rispetti il principio cardine dell’accettazione piena di ogni 40
diversità come valore. E che sia anche sede di laboratori culturali, attività artigiane, spazi di socialità del quartiere, come incalza Angela Infante, counselor di malattie infettive, tatuaggi in vista e una grande collana con ciondoli colorati. “Un faro per la comunità ma non solo” aggiunge Holger Lenzz, interprete e traduttore tedesco, alto due metri.
Mio figlio in rosa. “Ti senti maschio o femmina?” “Io mi sento io” di Camilla Vivian
Vivere tutti insieme come è? Non tutto rose e fiori immaginiamo. (Nicola di Pietro) Vivere insieme costa fatica, molti di noi vogliono conservare la privacy. Ci sono questioni ancora aperte e problemi organizzativi da risolvere”. Ma a chi ribatte che non ci sono i soldi, che le istituzioni hanno ben altre priorità, Nicola non si perde d’animo, parla di buone prassi all’estero. Altrove esistono Case delle diversità, come quella di Berlino e di Madrid, fatte proprio per gli anziani lgbt. Noi abbiamo individuato al Pigneto un edificio che potrebbe ospitare una ventina di persone, un sogno. La somma è spaventosa: 3,3 milioni per 1200 mq circa, un prezzo ragionevole per il mercato di Roma, irragionevole per noi che non abbiamo le risorse.
Camilla ha 46 anni, vive con tre figli dai 14 agli 8 anni e un cane. La sua è una famiglia “normale”, con la particolarità che Federico, il secondogenito, biologicamente maschio, fin da quando ha un anno e mezzo ha manifestato il desiderio e l’esigenza di essere (anche) una bambina: vuole indossare gonne e abiti rosa e sbrilluccichini, preferisce la compagnia di amiche femmine, nei giochi si identifica con le fatine e non con Spider-Man. E Camilla ha deciso di non ostacolarlo, di mettersi in ascolto, di assecondarlo. Perché così Federico è più felice. Ha iniziato a documentarsi, a leggere, a trovare in Internet delle storie simili alla sua. Ha scoperto che esiste la disforia di genere, ed esistono insomma molte strade in cui si incanalano gli sviluppi atipia dell’identità di genere, e Federico percorre la sua.
Quindi, come e dove trovare i fondi? (Nicola di Pietro) Non vogliamo acquistare la proprietà, vorremmo avere la possibilità di vivere in spazi come questi, grazie ad investitori istituzionali o privati, lgbt e non, che ci offrano un immobile in affitto e i servizi di cui abbiamo bisogno a prezzi di mercato. Alcune persone del gruppo sono over 70 e non hanno tutte le stesse possibilità economiche. Ma io, per esempio mi sono molto dedicato alla carriera, ho fatto un po’ la formica, altri amici sono stati impegnati nel movimento gay, hanno dato molto, oppure si sono persi un po’ per strada: sono le nostre cicale. Credo che noi formiche e noi cicale possiamo lavorare per un autunno migliore, in cui mettere insieme risorse e canto.
Per acquistare il libro clicca qui.
L’indirizzo e-mail per contattare il gruppo è anzianilgbt@libero.it
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Regina Satariano ricorda KEVIN FRET
cantante ucciso per omofobia
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Regina Satariano ricorda KEVIN FRET cantante ucciso per omofobia
Oggi va molto di moda dire che siamo gay friendly e di mentalità aperta. I fatti però, dimostrano che non è assolutamente vero per tutti e chi lo dice, parla sapendo di edulcorare la realtà con una buona dose d’ipocrisia. Ne è prova la morte del trapper portoricano 24enne Kevin Fret, gay dichiarato, freddato venerdì 11 gennaio con 8 colpi di pistola mentre era alla guida della sua motocicletta nella capitale San Juan. Kevin Fret era salito al successo pochi mesi fa con la canzone “Soy Asi” ed era molto conosciuto per le sue battaglie contro l’omofobia e gli stereotipi di genere. Evidentemente, il suo modo di essere e la sua voglia di esprimersi hanno dato fastidio ai tanti omofobi ancora radicalizzati fortemente nell’isola caraibica, che nelle ultime settimane è coinvolta in una escalation di violenze ai danni della comunità LGBTQIA. In merito a questa terribile vicenda, abbiamo intervistato Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere e Vice Presidente dell’ONIG nonchè personalità di spicco e di riferimento della comunità Lgbt italiana.
momento in cui decidono di essere se stessi. Capisco che molti ragazzi gay lo fanno solo all’ultimo momento, quando sono davvero determinati perchè se farlo significa mettersi in condizioni di pericolo, beh, io a questo punto non so neanche se è giusto insistere perchè lo facciano. Certo, chi è nel mondo della comunicazione deve farlo perchè fa capire a tutti che non c’è nulla di strano o diverso ma i facinorosi ci sono sempre e bisogna stare attenti. Persone come Kevin Fret che era un cantante ed è stato ucciso a causa della sua omosessualità. Non immaginavo che questo potesse succedere anche nella musica, perchè è sempre stata immune a questo e di solito gli artisti sono visti con tolleranza in tutte le loro esternazioni o quasi. Il fatto che l’odio sia arrivato anche in questo settore fa paura. Ma possibile che nel 2019 si debba ancora aver paura di vivere alla luce del sole il proprio essere? E’ inconcepibile che ci siano ancora così tanti Paesi dove si viene uccisi per la propria opinione, orientamento o identità sessuale. Io non ho parole perchè siamo andati su Marte, stiamo cercando mondi lontanissimi e diversi dal nostro eppure qui abbiamo ancora situazioni di totale ignoranza e restrizione mentale. Mi riferisco a leggi di Stati che ancora ammettono che chi viene considerato “diverso” dal pensiero comune venga ucciso. Basta pensare per esempio ai Paesi Arabi che prevedono la pena di morte per le persone omosessuali, o la Russia e altri Stati che mettono in galera anche solo per l’orientamento.
Venerdì scorso si è verificato l’ennesimo omicidio omotransfobico, a pagarne il dazio il trapper sudamericano Kevin Fret. Come ti senti alla notizia? La notizia mi sconvolge, rimango sbalordita perchè questo odio transomofobico coinvolge tutto il mondo, non sono la comunità arcobaleno. In Kevin Fret ho visto un ragazzo che si esprimeva con tutto il suo colore, la sua passione e con la sua bellissima voce trasmettere speranza e messaggi inclusivi di parità. Tutti possono in qualche modo tapparci la bocca e forse reprimerci ma la musica funziona, la musica rimane e ci insegna che va anche oltre i messaggi d’odio.
Tutti Paesi con cui l’Italia è in rapporti economici importanti. Si ed è impensabile che ciò avvenga in Stati con cui l’Italia ha rapporti commerciali di milioni di euro e che non si riesca a fare una legge in cui
Fare coming out è ancora vissuto come un momento difficile? Gli omosessuali lo fanno già nel 43
si dica semplicemente di rispettare i diritti reciproci. Di questo c’è da spavanetarsi perchè significa che ormai, nei rapporti, prevale solo la parte economica e non la parte umana. Ci sono azioni concrete che possono cambiare queste condizioni di omo e transfobia dilaganti? Le azioni sono purtroppo locali, a livello nazionale la legge è incompleta. In Paesi dell’est hanno tolto la pena di morte e hanno inserito quella sulla tolleranza, ma questa è soggettiva; serve cultura, informazione, bisogna parlarne e normalizzare ciò che normale è. Bisogna che si capisca che non c’è nulla di male nell’essere se stessi, anzi, ci avvantaggia rispetto al nasconderci. In Italia siamo in una via di mezzo, c’è tolleranza ma c’è anche tanta gente che soffre e che non è in grado di parlarne perchè viene cacciata di casa o vive una violenza da parte di amici e della scuola.
Straight Jacket di Matthew Todd E’ una chiamata rivoluzionaria per gli uomini gay, i loro amici e i famigliari. Lo scrittore si riferisce ai gay perchè secondo lui sono probabilmente il più ampio gruppo nella comunità LGBT. Memorie di parte, una polemica rivoluzionaria, e tutto sembra sotto una facciata lucente di questa cultura gay contemporanea. Chiede però se le persone gay sono felici come potrebbero essere – e se no, perché? Meticolosamente ricercato, coraggioso e affermativo, Straight Jacket offre preziosi consigli pratici su come superare una serie di problemi difficili. Riconosce inoltre che si tratta di un momento spartiacque, di un richiamo o meglio un risveglio per le comunità gay e le altre comunità LGBT. Sottolinea di riconoscere l’importanza di sostenere tutti i giovani e di aiutare le persone anziane a trasformare la propria esperienza e alla fine a ottenere la vita. Perchè loro vogliono davvero vivere.
Come ci si può comportare in questi casi? Bisogna essere forti e capaci, serve uno scudo che però non tutti sono in grado di avere; tanti hanno bisogno di essere rassicurati. Non è tutto oro ciò che luccica ma posso dire che siamo in una buona direzione. Regina, hai un ultimo pensiero da aggiungere? Io sarò molto felice nel momento in cui non ci sarà più bisogno di definire la parola omosessuale, transessuale e via dicendo. Sarò felice quando si parlerà solo di PERSONE, a prescindere dall’orientamento e dall’identità di genere che fa parte del proprio essere. Sarò felice quando le persone saranno valutate in base alla loro capacità di ragionare e costruire, di lavorare e dare il massimo, indipendentemente dal fatto che siano etero, gay, trans o no gender. La persona va messa su un piedistallo con tutti i suoi pregi e difetti, senza far riferimento nemmeno al genere, solo così saremo tutti uguali. Per questo, servirà ancora tanto tempo ma forse allora avremo raggiunto la parità in tutti i sensi.
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Grazie Regina Satariano per le tue preziose parole e a presto. 44
Danyella Alves Pornostar
‘viviamo per raggiungere la pace interiore’
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Danyella Alves Pornostar ‘viviamo per raggiungere la pace interiore’
preferita? Mmm..è difficile perché direi tutte! (ride). Mi piace giocare e farmi portare nel decidere a seconda della persona che ho accanto.
Passeggiando per la graziosa città toscana di Lido Di Camaiore potreste imbattervi nella bellissima Danyella Alves Pornostar, 28enne brasiliana che proviene da João Pessoa, una piccola città vicino alla capitale. Alta, snella ma con le curve al posto giusto, è la compagnia ideale per vivere momenti ad alto tasso erotico.
Con che attore o regista ti piacerebbe girare un film? Magari con Rocco Siffredi o con qualche attore e regista spagnoli.
Ciao Danyella, ti va di raccontarci un po’ di te? Ciao a tutti voi. Come sapete, sono Danyella e fin da piccola ho sempre sognato di fare grandi cose per aiutare la mia famiglia che è molto umile. Dall’età di 16 anni ho lavorato come parrucchiera, fino a che non mi è arrivata la proposta di venire in Italia e ho accettato, per vedere di costruire un futuro diverso per me e la mia famiglia.
Danyella, al di fuori del lavoro, cosa ti piace fare nel tempo libero? Mi piace molto fare shopping e fare delle lunghe passeggiate con il mio cane sulla spiaggia. Amo molto andare a degustare vini e mangiare in bei posti con una buona cucina. Ma in realtà, direi che la cosa che preferisco è passare dei piccoli momenti felici con amici e famiglia.
La proposta che ti è arrivata era di entrare nel mondo dell’hard? Come è andata? Beh, è capitato in modo piuttosto divertente. Stavo chattando con un amico ex collega di lavoro e lui ha convinto a fare il primo film hard: mi ha fatto conoscere il regista e il produttore e quando ho visto che erano brave persone, ho deciso di girare con loro il mio primo film.
Pensi che un giorno smetterai con questo lavoro e se si, quando? Si ma non ora. Adesso devo finire dei progetti per il mio futuro, sto mettendo soldi da parte per aprire un centro estetico molto grane, che segua anche il trucco da sposa. Raccontami un episodio veramente curioso o singolare che ti è accaduto. Un episodio buffo...non saprei. Vediamo, una sera che ero in ristorante ho visto una coppia il cui uomo era un mio cliente e dal nulla si è alzata sua moglie ed è venuta verso di me, sedendosi al mio tavolo. Non ci crederai ma mi ha ringraziato perché, a suo dire, io avevo salvato il suo matrimonio perché avevo dato dei consigli a suo marito! Poi, si sono seduti tutti e due a mangiare con me ed alla fine abbiamo concluso la serata con molto sesso e divertimento.
Ed è andata bene, oggi sei una pornostar ed escort molto apprezzata. Grazie! (sorride). E’ importante per me saper trasmettere emozioni e realizzare i desideri di chi sta guardando il film. E’ importante metterci impegno nel lavoro e farlo con piacere. Cosa ti piace di più in ciò che fai? Mi piace fare divertire e rilassare chi viene con me, far si che siano contenti dopo aver passato una brutta giornata, far tornare loro il sorriso.
Veramente pazzesco, meglio così! Si davvero. Anche a me in futuro piacerebbe avere stabilità con una persona che voglia stare con me per come sono e formarmi una famiglia.
Ti è mai successo di avere a che fare con persone maleducate? Purtroppo si! Sono quelle che pensano che solo perchè stai offrendo loro un servizio allora ti devono umiliare o far sentire da meno di loro: queste persone le evito come la peste. E un uomo per conquistarti cosa deve fare? Deve essere sincero, un po’ romantico e che sia bravo a letto...possibilmente attivo e passivo! (ride)
Te lo auguro di tutto cuore. Vuoi dire altro ai nostri lettori? Si, vorrei tanto che noi del mondo LGBT fossimo più uniti ed amici. Che dimenticassimo la rivalità e la concorrenza perchè, specialmente noi trans, dobbiamo agire come una famiglia. Ogni scelta di vita va rispettata e bisogna lasciar vivere, essere felici e star bene con noi stessi. La migliore delle cose è avere la pace interiore. Bacioni a tutti voi dalla vostra Danyella Alves Pornostar.
A questo punto sorge spontanea la domanda su quale sia la tua posizione
Grazie Danyella Alves Pornostar e in bocca al lupo per tutto!
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Natalia Gutierrez
‘il rispetto è un valore molto importante’ 47
Natalia Gutierrez
‘il rispetto è un valore molto importante’ quello che sono adesso. Per fortuna, la mia famiglia mi accetta per come sono e la cosa più importante è che mi portano sempre rispetto.
Dalla caliente e meravigliosa Colombia, vi presentiamo oggi la bellissima Natalia Gutierrez, per vivere veri e trasgressivi momenti di relax dove ogni istante sarà unico ed irripetibile. Viso d’angelo, curve mozzafiato e pelle liscia come seta saranno le qualità che vi faranno perdere la testa.
Si vede che sei una ragazza molto serena e che sa farsi rispettare però. Grazie! Beh, mi reputo molto educata, mi piace ridere e le persone che mi conoscono mi trattano uguale, con rispetto. Un mio punto forte è appunto il mio sorriso, sono una persona solare, con cui è piacevole stare in compagnia.
Ciao Natalia, raccontaci un po’ di te! Ciao a tutti voi. Sono Natalia e sono una ragazza transgender che viene dal bel Paese della Colombia, precisamente dalla città di Cucuta, al confine con il Venezuela. Sono nata sotto il segno del cancro e nella vita faccio la escort. Nel tempo libero mi piace fare jogging e leggere un po’ di tutto, sono curiosa di natura!
Natalia Gutierrez, hai un sogno nel cassetto da realizzare? Sì certo ho tanti sogni come tutte le altre persone. Mi piacere avere una casa mia e aprire un negozio da parrucchiera e ogni giorno lavoro sodo per realizzali!
Come mai hai deciso di venire in Italia, da quanto sei qui? Sono arrivata in Italia 3 anni fa per venire a trovare una mia amica. Amo tanto l’Italia, quanto il mio Paese natìo. Sai, posso dire che conoscere il vostro Paese, la sua gente, la cultura, il paesaggio, come si mangia...è stato il più bel viaggio che ho fatto finora. (sorride)
In bocca al lupo allora. Vuoi aggiungere qualcosa? Si. Vorrei che le persone che pensano male di noi ragazze trans capiscano che invece siamo persone come loro, con tanti sogni. A noi piace amare ed essere amate e siamo persone di valore e sentimenti veri e meritiamo rispetto come tutti, non c’entra il lavoro che facciamo. Il rispetto è un valore molto importante e bisogna portarlo anche per chi si considera, a torto “diverso”.
Fa molto piacere sentirlo. E’ poi qui che hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo delle escort di lusso? Si, ho cominciato qui tramite una mia amica che già faceva questo lavoro e me ne aveva parlato quando ancora ero in Colombia. E’ per questo che ho deciso di venire in Italia.
Giustissimo e secondo te cosa si può fare oggi per combattere le discriminazioni? Penso che i governi di tutti i paesi del mondo possano dare più opportunità alla comunità LGBT nel lavoro, nell’educazione, nei sussidi per la casa (non dimentichiamoci che spesso noi trans troviamo enormi difficoltà anche solo a farci affittare una casa). La società deve educare fin da piccoli a non discriminare nessuno perchè siamo tutti uguali, indipendentemente dal sesso, razza e colore della pelle!
Una scelta dettata da necessità personale o altro? Ho scelto di fare questo lavoro per motivi economici e per poter aiutare molto la mia famiglia che è rimasta in Colombia. Sai, la situazione economica in Colombia non è molto buona attualmente, c’è una forte crisi e trovare lavoro è davvero difficile. E riguardo il tuo percorso di transizione? E’ stato difficile? E’ un passaggio che ho affrontato molto bene e con l’orgoglio di essere
Grazie Natalia Gutierrez per il tempo che ci hai dedicato e a presto!
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Morosita Sexy
‘sono difficile da dimenticare!’ 49
Morosita Sexy
‘sono difficile da dimenticare!’ Nella splendida ed eterna città di Roma vive una bellissima escort trans colombiana, dal fisico mozzafiato e molto passionale; la conturbante Morosita Sexy, un perfetto mix di dolcezza e trasgressione. Conosciamola meglio.
lombia, sua figlia e i parenti. Abbiamo fatto una bella cena a casa sua e sono felice perchè mi sento davvero parte della sua famiglia! Di solito le feste le facciamo alternate, un anno in Italia, qui a Roma, e un anno in Colombia.
Ciao Morosita Sexy, ti va di raccontarci un po’ di te? Ciao a tutti voi! Il mio vero nome è Diana e sono una trans internazionale ed esclusiva. Sono nata in Colombia, a Faccio il mio lavoro volentieri e in generale sono una persona serena, mi piace rilassarmi, bere un buon calice di vino, fare festa.
Tu sei una escort apprezzatissima, senza falsa modestia, qual è il tuo punto forte? (Ride) Il seno e il sedere sicuramente sono i miei punti forti, ho fatto gli interventi estetici in Colombia e puoi vedere da te che risultato favoloso! E oltre all’aspetto fisico? Sono una persona a cui piace fare le cose con calma e dedicarsi completamente in quello che faccio. Amo realizzare i desideri di chi mi contatta, le fantasie nascoste, è difficile dimenticarmi (sorride).
Si sente anche dalla tua voce che sei tranquilla e contenta. Si, sono una persona allegra a cui piace divertirsi, mi piace star bene, non sono mai arrabbiata e cerco di non litigare con nessuno.
A te è mai capitato di subire discriminazioni o atteggiamenti ostili per il lavoro che fai e per chi sei? Per il fatto che sono una transessuale si, è successo, ma io sono molto felice di come sono oggi. Per il lavoro di escort invece mai, lo faccio molto seriamente e mi presento sempre perfettamente sistemata, pulita, mai vestita volgare, sempre elegante. Ovvio, se mi spogli si vede che sono una trans, ma vestita non te ne accorgi di certo (sorride).
Nel tempo libero che cosa ti piace fare? Tante cose! Amo camminare, leggere, fare esercizio fisico, fare shopping, passeggiare e viaggiare, conoscere paesi nuovi e vedere cosa c’è di bello in ogni città. Ovviamente, mi piace molto divertirmi a letto e ammetto di essere bravissima in questo! (ride) Hai un fisico davvero perfetto, quale è il tuo segreto? Bevo tantissima acqua e vado in palestra quando ho tempo al di fuori del lavoro. Sono vegetariana e, per una scelta etica, non mangio mai carne perchè mi dispiace per i pov ri animali che vengono uccisi inutilmente per sfamarci.
Una curiosità, un uomo per conquistarti come deve comportarsi con te? Deve essere pulito, bravo, gentile, ovviamente essere un bel ragazzo e saper corteggiarmi, altrimenti non mi innamoro.
Dicevi che adori lo shopping, hai qualche accessorio a cui proprio non sai rinunciare? Adoro comprare vesitini, borse di lusso come quelle di Louis Vuittone e le scarpe. Ecco, ho una preferenza per i tacchi alti, puliti e eleganti, mi rispecchiano perchè è così che mi vedo: una bella donna raffinata che ama la moda.
Bene Morosita Sexy, l’intervista è conclusa, vuoi aggiungere qualcosa? Si, tra un po’ di tempo mi piacere aprire una boutique dove vendere abiti di marca, essendo io una grande appassionata di moda, mi ci sento proprio portata! Speriamo!
Morosita Sexy, Natale è appena passato, l’hai festeggiato con qualcuno di speciale? L’ho festeggiato con il mio compagno, con cui sono insieme da 3 anni, in Co-
Noi ti auguriamo di riuscire a realizzare il tuo desiderio e a presto Morosita Sexy! 50
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Naomi Angel
‘ vi aspetto alla discoteca Virgo di Genova’
Tra l’altro tu sei tra le poche trans in Italia a lavorare fisse come immagine per un locale. Si, se ci pensi siamo ben poche: io, Naomi Angel, a Virgo; al Muccassassina a Roma c’è Melissa Bianchini, a Napoli Felicia Bulgari, a Milano Deborah Princess. Elenoire Ferruzzi lavora in tutta Italia ma poi altre fanno spettacoli e immagine ogni tanto, dove le chiamano. Io invece sono fidelizzata al Virgo e ci lavoro davvero con piacere ed entusiasmo.
Un’icona del mondo Lgbt genovese e non solo: abbiamo raggiunto telefonicamente la favolosa Naomi Angel, persona poliedrica (lavora stabilmente al Teatro della Tosse di Genova come aiuto costumista ed attrice ed è anche ragazza immagine) per farci raccontare da lei del prossimo evento che la vedrà protagonista. Ciao Naomi, intanto tanti auguri per il tuo compleanno! Sappiamo che hai in mente dei festeggiamenti un po’ speciali quest’anno. Ciao a tutti voi e grazie mille per gli auguri! Beh, il mio compleanno è il 7 gennaio ma coglierò occasione, sabato 12 gennaio per festeggiarlo alla grande insieme ai miei anni di carriera nel mondo dello spettacolo, in un evento che di certo si farà ricordare!
Beh, il locale è, da quasi 20 anni, l’unica vera e propria discoteca gay della città, un vero caposaldo. Offre il top del divertimento alla comunità LGBT locale ed è gettenatissima anche dai turisti. La serata Black Out, che dicevo prima, è il sabato gay di riferimento della città perchè è sempre una sorpresa tra serate a tema e ospiti.
Dicci di più, siamo curiosi. Dunque, dovete sapere che io sono la trans immagine di Virgo, la discoteca più famosa del mondo lgbt di Genova, dove lavoro fissa da anni. La cosa carina è che alla serata “Black Out” del 12 gennaio, il proprietario del club e l’art-director mi hanno proposto di lavorare solo con la mia immagine e di fare un mio spettacolo, dove ho in serbo per tutti una sorpresa ancora top secret!
Bene Naomi, allora non resta che invitare tutti a partecipare! Vi aspetto tutti a partire dalle ore 23.30, non mancate!! Un bacio dalla vostra Naomi Angel e come sempre grazie a Piccole Magazine per il supporto!
Insomma, sarà una serata dedicata a te. Esatto, sarà un evento travolgente aperto alla clientela abituale ed anche a chi, in quel particolare giorno, verrà apposta per vedermi. Ci saranno diverse mie amiche speciali e grandi artiste oltre al pubblico: la miss Beatrice Andrade, Stefany Diaz Simpson, William Fragalà, Daniela De Blasio del teatro, Andrea Camargo e Sibilla Daiana, Ledi Tolemaide e Crystal Queen, Miranda Plaisir, Veronica Dion, Sara Versace, Claudia Rivasplattav. Inoltre ci saranno Miss Trans Liguria Tiffany Rossi, il modello Giovanni Fersen…e tanti altri ospiti a sorpresa intervistati dalla bellissima Agatha Hinmann. 52
Intervista a Simone accompagnatore di lusso 53
Intervista a Simone accompagnatore di lusso
Se desiderate un ragazzo solare e sexy per un incontro sorprendente, caldo e divertente e sopratutto che sappia instaurare la giusta complicità, allora Simone, bellissimo fotomodello e Boy ora a Latina dagli occhi di ghiaccio, è quello che state cercando!
re dalla solita routine. Ti sei mai innamorato di una cliente? Non mi è mai capitato perchè so benissimo che è solo un momento di passaggio e come si dice “tanto prima o poi tornano sempre a casa loro”; faccio sempre distinzione tra lavoro e vita personale.
Buongiorno Simone, ti va di presentarti ai nostri lettori e lettrici? Ciao a tutti, mi chiamo Simone, ho 37 anni e vengo dalla meravigliosa Sicilia, da Mazara del Vallo per la precisione, una bella città marinara. Nel tempo libero mi piace dedicarmi al giardinaggio, ma sono anche appassionato di antiquariato e creo miei opere moderne di arredamento. Amo gli animali e pratico sport come la pallavolo.
Come si svolge un incontro-tipo con te? Non si può descrivere, ogni persona è a se, con un suo carattere e ti devi comportare diversamente con ognuna. Comunque sono trasgressivo, adoro i preliminari piccanti e la passione. Mi piace fare massaggi, il fetish e i giochi di ruolo. Ci racconti un episodio un po’ curioso che ti è successo? Beh ecco...a volte è successo che qualche coniuge ha scoperto la cliente e tra un po’ ci rimetto le penne (ride)... comunque ho capito che ormai la gente non vive più di normalità.
Come mai hai deciso di diventare un accompagnatore di lusso? Bella domanda...diciamo che non erano i programmi della mia vita o il sogno nel cassetto. Avevo 19 anni e diciamo che è iniziato tutto per caso o, per meglio dire, si e rivelata una necessità.
Oltre all’estetica, cosa piace così tanto alle donne di te? La simpatia e il buon carattere perchè riesco a metterle a loro agio facendole ridere.
Come è stata la tua prima esperienza, la ricordi? Si, ricordo la prima volta e chi può dimenticarlo! (sorride). All’inizio non sapevo come comportarmi perchè, capisci, per me era una cosa nuova per cui è stato un po’ traumatizzante all’inizio, ma rotto il ghiaccio tutto è andato da se.
E dimmi un po’, la tua donna ideale come dovrebbe essere? Diciamo che l’ideale è quello che ti può rassomigliare a livello caratteriale, fisico ed estetico sicuramente.
Simone, per te fare l’accompagnatore è solo un lavoro o anche un piacere? Per me inizialmente era un lavoro ed ha continuato ad esserlo fino ad un certo periodo di tempo, chiaramente è anche piacevole non lo nego! (sorride)
Come ti vedi da qui a qualche anno? Che sogni hai da realizzare? Ne ho tanti, come tutti, possono essere realizzabili e non a seconda di quello che vogliamo e del periodo che viviamo della nostra vita, tutto può succedere! Vorrei concludere questa intervista con un mio pensiero personale: non ha importanza se ami un uomo o una donna, l’importante è trovare una persona che sia coadiuvante a te, perchè non esiste la persona perfetta, gli amori vanno e vengono, però rimane il bene che ti lasciano.
Immagino ci siano lavori peggiori. Che tipo di donne ti contattano di solito? Cosa cercano? La clientela è mista, da noi “gigolò”, solitamente le persone cercano quel momento di stacco dalle proprie situazioni famigliari, è un piccolo frangente della vita che si concedono per scappa54
Giò Sensation
‘nelle cose basta crederci!’
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Giò Sensation ‘nelle cose basta crederci!’
Come hai festeggiato il Natale e Capodanno? Sei stata in viaggio? Queste ultime festività le ho volute trascorrere con i miei affetti più cari, i miei familiari, rilassandomi visti i miei tanti impegni mondani.
Il 2019 inizia in modo sfavillante con un’attesissima serata in cui la musica e l’animazione dello staff Rainbow (Re)Generation saranno protagonisti. Il 12 gennaio, a partire dalle 22, si terrà infatti alla discoteca Ex Sterlina di Pescara, la serata a tema manga organizzata da Giò Sensation e con tanti ospiti speciali. Abbiamo parlato con l’art director dell’evento, la nota organizzatrice di eventi e concorsi Giò Sensation.
Come procede la tua attività di organizzatrice di concorsi? Al momento l’organizzazione dei prossimi concorsi sono in stand by ma a breve si ricomincia il lavoro per i prossimi eventi. Intanto, l’appuntamento è per il 12 gennaio presso l’ex Sterlina di Pescara con questo evento assolutamente da non perdere!
Buongiorno Giò, allora, hai iniziato una nuova avventura come direttrice artistica della nuova serata dello staff Rainbow (Re) Generation, ti va di parlarcene? Questa nuova realtà, Rainbow (Re) Generation, unica in Abruzzo e dove l’animazione è costituita da splendide trans, è stata creata per dare la possibilità alla vincitrici del mio concorso Miss Trans Abruzzo 2018 di far parte di questo staff artistico. E’ una serata aperta a tutti, gay, lesbo, trans, bisex, etero, senza distinzione e dove la musica rigorosamente selezionata dalla nostra dj transgender Kiara Bassi, si fonde con l’ambiente tipico del divertimento.
Grazie Giò Sensation, hai da aggiungere qualcosa? Nella vita bisogna sempre essere coerenti con se stessi e mai aspettarsi nulla da nessuno. Colgo con questa intervista l’occasione per ringraziare chi ha sostenuto la serata, lo sponsor che ha curato la pubblicità, regalandoci dei gadget che distribuiremo all’interno della serata ed è Piccole Trasgressioni. Inoltre, la serata verrà trasmessa in diretta streaming su www.ilpiccolemagazine.tv
Come sarà articolata questa serata, cosa dobbiamo aspettarci, siamo curiosi! Nell’animazione vi sono due splendide miss, Chrystal Medeiors e Pamela Viana e un bellissimo go go boy, un fotomodello, che ci raggiungerà da Latina. Inoltre, come special guest vi è un emergente attore hard. Sei sempre piena di attività e interessi, dove trovi il tempo per fare tutto? Nelle cose basta crederci e tutto arriva, io cerco sempre di dare il mio meglio, con le mie idee. 56
Veronika Havenna ‘vi spiego chi è una vera pornostar!’
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Veronika Havenna ‘vi spiego chi è una vera pornostar!’
“C’era una volta il mondo del porno”: potrebbe sembrare un incipit un po’ drastico ma è così: il mondo dell’hard professionistico sta vivendo, ormai da diversi anni, una vera crisi, che sembra non trovare arresto. I canali gratuiti di video amatoriali hanno infatti messo in crisi un intero settore, distruggendo buona parte dell’industria cinematografica delle luci rosse, italiana e straniera. Ne abbiamo parlato con la diva del porno Veronika Havenna, stupenda attrice transex brasiliana 26enne.
e attrici veri. Vedi per esempio Carla Noaves oppure io, per quanto riguarda il settore porno trans. Una vera pornostar che caratteritiche deve avere? Lavorare nel porno è difficile. E’ un mestiere che va fatto con passione e a cui bisogna dedicarsi totalmente. Ti deve piacere innanzitutto il sesso, devi aver passione nel farti vedere e saper portar desiderio e perversione. Ma amare il sesso non basta perchè farlo su un set, a comando, davanti a tante persone e con tante interruzioni è ben diverso che farlo in privato: la bravura di noi attori sta nel riuscire a viverlo al meglio e trasmettere tutte le emozioni e il coinvolgimento possibile a chi sta guardando.
Ciao Veronika, tu che vivi da protagonista il mondo dell’hard, cosa hai da dire riguardo la sua crisi? Il mondo del porno avrà sempre la sua visibilità ma oggi è molto diverso rispetto al passato, quando la pornostar era considerata una Diva, seguita da case produttrici di fama, basta pensare alle grandissime Moana Pozzi e Cicciolina, delle vere icone, nomi indimenticabili. Internet purtroppo ha rovinato questo settore e un po’ tutti ne stiamo pagando le conseguenze.
Permettimi, non c’è dubbio che a te piaccia fare sesso Veronika! (Ride) Io adoro il sesso. Per me è un’Arte, nel momento in cui lo faccio voglio trasmettere una fantasia, mi rendo conto di esserlo per tutte le persone che mi stanno guardando, divento trasgressione pura.
Ti riferisci ai siti gratuti di video hard amatoriali? Esattamente. La cosa che mi da fastidio è che tante ragazze che ora caricano video su questi siti si sentono “arrivate” e si autodefiniscono pornostar. Eh no, non ci sto. Una vera attrice hard ha un certo Curriculum, se si fa una ricerca si può vedere la sua filmografia, sono nomi noti nell’ambiente. C’è una bella differenza tra chi carica video per esibizionismo e guadagnare un po’ di soldi facili e chi invece lo fa da anni con serietà e professionalità. Communque le case di produzione, anche internazionali, la sanno questa differenza. La differenza tra una pornostar e una ragazza che fa video amatoriali direi che è chiara. E’ importante specificarlo, perchè gli esibizionisti che girano video in fretta e furia, per adattarsi al mondo così “veloce” di questi tempi moderni, non possono essere considerati attori porno, neanche emergenti. Un vero film hard ha dietro una certa regia, una trama, scenografie e attori
E riguardo ai compensi che mi dici? Non è più come anni fa che si guadagnava piuttosto bene, se capaci. Oggi i compensi non sono giusti, perchè non c’è tanto ritorno economico, come sappiamo, il settore è in crisi. Tante case di produzione sono fallite e non si girano più tanti film. Ecco, magari a Praga e Budapest va un po’ meglio, ma perchè lì “tira” il settore hard etero, quello transex invece va più negli Stati Uniti e i registi vengono a girare i film in Brasile. Il calo dei compensi è dovuto sempre ai video amatoriali? Certo, questo esibizionismo ha fatto si che i compensi per gli attori veri sono sempre più bassi: nessuno compra più porno perchè il web è saturo di video amatoriali hard gratuiti. Veronika Havenna, tu che consigli daresti a chi vuole entrare in questo mondo? Entrare in questo mondo è difficile e 58
serve dedizione e la giusta predisposizione. E’ fondamentale sapere girare una scena in modo professionale, perchè vi assicuro che non è semplice come sembra! Se volete farlo solo per soldi allora non fa per voi. Inoltre, è molto importante il fisico, la faccia e l’età perchè il pubblico di solito vuol vedere persone giovani e belle e sappiamo tutti che è una carriera con gli anni contati, è da tenere in considerazione che sarà un percorso lavorativo a breve termine.
Plug Anale Matrioska Emperor Of Moscovia Rosa - Toyz4Lovers Piccoli, compatti e sicuri, ecco gli anal toys da usare prima della penetrazione vera e propria e fondamentali per rilassare i muscoli anali e ridurre il dolore. La linea in Silicone by T4L presenta il fallo anale con una struttura composta da sporgenze di grandezza crescente, a forma di cuore. Hearty Anal Wand Matrioska Emperor è molto flessibile e ha un grazioso gancio di trazione per un uso facile e sicuro. Il suo corpo di silicone premium, privo di ftalati, permetterà una penetrazione comoda, graduale e profonda.
Bene, direi che sei stata esaustiva. Visto che siamo ancora sotto le feste, cosa stai facendo in questi giorni? Progetti? Sono in Brasile con la mia famiglia e sto passando delle feste tranquille, rilassandomi e staccando un po’ da tutti gli impegni lavorativi. A febbraio girerò un paio di scene nuove nel settore hard, ma sto cercando di focalizzarmi su altri miei progetti di video e fotografie che farò in esclusiva per i miei fans registrati sul mio sito. Per quando rietro in Europa ho già diversi lavori in programma per alcune case di produzione hard.
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Grazie Veronika Havenna per il tempo che ci hai dedicato e ancora tanti auguri. Grazie e vi lascio con questo mio augurio: amatevi, fate tanto sesso invece di praticare la cattiveria, perchè il sesso è una bella magia! Desidero un anno pieno di trasgressione e di cose belle per tutti coloro che amano il mondo hard, il mondo dell’erotismo e per i lettori di Piccole Magazine...che sia un anno bello per tutti quanti! 59
Elektra Colossale Obelisco la dominatrice dell’anima
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Elektra Colossale Obelisco la dominatrice dell’anima Nella bella città di Faenza vive una splendida Mistress trans brasiliana, alta 2 metri e amante dei giochi fetish e BDSM. Vi presentiamo Elektra Colossale Obelisco, che siamo sicuri vi lascerà senza fiato, sia per la sua innegabile bellezza sia per la sua grande cultura, spiritualità ed eleganza.
tatto con la gente, un contro è che purtroppo il mio non è riconosciuto come un lavoro vero e proprio in Italia, che pure tanto amo come Paese. Visto che sei una amante del fetish e bdsm, che caratteristiche deve avere una vera Mistress? Deve essere impietosa però giusta, per rimanere in equilibrio.
Buongiorno Elekra, raccontaci un po’ di te Mi definirei una persona realista, circondata da diffidenza, preconcetto e menzogna ma non sono l’unica, questo settore lavorativo è da sempre avvolto da questa “nebbia”. Faccio quello che ritengo giusto per sopravvivere, naturalmente rispettando me stessa e rispettando chi mi circonda.
E secondo te, perchè ci sono persone che hanno bisogno di rivolgersi ad una Padrona? Bella domanda questa. Io credo ci siano diverse sfumature, la maggior parte di loro vuole essere punita, magari per il comportamento che hanno con gli altri o per il lavoro che fanno, spesso di potere. Essere puniti è un modo per purificarsi, così si sentono “puliti” e nel contempo si divertono.
Una curiosità sul nome, come mai la scelta del soprannome “Colossale Obelisco?” Perchè l’Obelisco è venerato dalle culture più potenti del mondo e naturalmente ha anche un doppio senso, un’ironia simpatica e anche abbastanza chiara per quello che mi riguarda! (sorride) Che cosa ti piace fare nel tempo libero? Amo passare del tempo con le mie creature, ho 3 cani che amo tantissimo. Sono due barboncini giganti, uno nero di nome Cosmo che ha 13 anni e uno marrone si chiama Damiano, di 11 mesi. In più ho adottato un trovatello nero che si chiama Leo. E’ bello che gli hai adottati, gli animali danno un sacco di amore senza chiedere nulla in cambio. Verissimo. (sorride e mostra le foto dei suoi adorabili cani)
Che attrezzi ti piace usare? Mi piace usare le mascherine, avere il controllo dei sensi. Il non vedere è il massimo dell’eccitazione secondo me, per una persona che non conosco. Preferisco trasmettere attraverso altri sensi come il tatto: ritengo che la vista a volte possa essere limitante per vivere al meglio determinati momenti.
Sei una bellissima mistress trans, molto apprezzata. Un pro e un contro del tuo lavoro? Un pro è che mi piace stare in con61
Elekra Colossale Obelisco, mi racconti un episodio curioso che ti è successo nella tua attività? Ti racconto questa cosa carina e ironica: un venerdì sono andata a ballare e ho bevuto un po’. Sono arrivata a casa alle 5 e mezza, mi chiama un uomo e mi dice che gli piace la pratica del bondage, ci accordiamo per vederci, io ero ancora tutta in tiro, lui arriva, era molto simpatico e carino, molto sottomesso, elegante. Ho iniziato a legarlo facendo i nodi giusti alle corde...poi l’ho lasciato nella saletta del sadomaso e sono andata un attimo in camera mia... dove sono crollata addormentata per svegliarmi qualche ora dopo! (ride). Quando sono tornata da lui, era ancora lì legato e immagino tutto quello che è passato per la sua mente...è stato divertente ritrovarlo lì. L’ho lasciato andare via...ma non gli ho dato nessuna spiegazione sul perchè ero sparita in quelle ore...è stato comunque carino e mi ha ringraziato. La cosa bella è che mi ha richiamato e ci siamo visti anche altre volte (ride).
alla mente e al cuore. La vita è così bella e così breve: io dico a tutti, amate voi stessi, in questo modo amerete gli altri in modo automatico perchè essi sono il vostro riflesso. Un’ultima domanda Elektra, mi sembri una persona molto spirituale, credi in Dio? Ho avuto una infanzia molto religiosa, provenendo dal Sud America, che è un Paese molto cattolico. Crescendo però, facendo le mie esperienze e viaggiando, ho visto la diversità fra le culture, ho conosciuto religioni diverse e ho capito che la religione è come la politica, è qualcosa di illusorio. La fede invece no, è una scelta che fai per conto tuo. Io credo in Dio e ci credo perchè non l’ho mai visto, penso che non sia stato contagiato dalla fragilità del mondo. Noi essere umani purtroppo siamo molto deludenti, e non credo che Lui si sia materializzato come noi, per me Dio va al di sopra di questa banalità mentale che viviamo oggi. Il materialismo ci ha allontanati dalla vera fede, che ci porta a essere la versione migliore di noi stessi; noi siamo energia, ma oggi siamo troppo legati al materialismo e troppo staccati da quella spiritualità giusta che è insita in tutti noi. Dovremmo cercare il bello e cercare di evolverlo in noi.
Insomma, hai fidelizzato un altro schiavo contento. E invece, un uomo, cosa deve fare un uomo per conquistarti? Non deve fare promesse, che preferisco lasciare ai politici e sappiamo come vanno a finire, ma dimostrare con i fatti quanto ci tiene a me.
Grazie ad Elektra Colossale Obelisco per il tempo che ci hai dedicato e tanti auguri per uno splendido anno nuovo!
Che progetti hai per il futuro? Qualche sogno da realizzare? Preferisco focalizzarmi più sul presente perchè il domani è assai incerto. Ho però tanti sogni e se avrò l’opportunità di realizzarli...si vedrà, ma non dico nulla per scaramanzia. Il 2019 è appena iniziato. Un tuo augurio o buon proposito? Auguro alle persone di fare del bene a loro stesse e in ugual modo agli altri. E’ triste per me vedere 7 miliardi di persone comandate da un 1% che non si sveglia e non fa nulla per cambiare il mondo e renderlo più solare, pacifico e spirituale, più aperto 62
Vanessa XXL
‘in amore contano i fatti!’
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Vanessa XXL ‘in amore contano i fatti!’
Passionale e simpatica, conosciamo meglio la sensuale Vanessa XXL, bellissima escort trav brasiliana, molto femminile e dalla bellezza tutta naturale. Vanessa XXL vive a Pistoia, adora indossare body, collant e scarpe con i tacchi alti e dedicarsi a lunghi preliminari piccanti. Non vi basta? E’ dotata di un bellissimo “bumbum” (sedere) brasiliano...cosa volere di più?
sveglio la mattina porto il mio cane a fare una bella passeggiata e per il resto faccio esercizi localizzati a casa. Oltre all’indiscussa bellezza, cosa credi piaccia di te a chi ti contatta? Le persone che mi contattano cercano in me un bel divertimento, sia attivo che passivo (sorride). Amano trovarmi in abiti sexy, lingerie curata e autoreggenti. Il mio punto forte credo siano i preliminari, li adoro...e poi mi piace presentarmi curata in ogni dettaglio, profumata. Ho un bocca di fragola e si, direi che sono facile da trovare e difficile da dimenticare! (ride)
Ciao Vanessa, è un piacere conoscerti, presentati ai nostri lettori. Sono nata a Recife, una città del Brasile, capitale dello Stato del Pernambuco. Con una popolazione di 1,56 milioni di abitanti è la terza città del nord-est del paese ed è considerata la Venezia brasiliana per i molti fiumi e ponti, così come per i suoi monumenti storici. Nella vita sono una Escort, giro tutta Europa per lavoro e parlo inglese, italiano, tedesco e francese.
Vanessa XXL, cosa deve fare un uomo per conquistarti? È inutile negare che la prima cosa che colpisce è l’aspetto fisico, sia nel bene che nel male. Ovvio, un uomo per attrarmi deve anche essere intelligente, attento, sincero, dolce, affettuoso, premuroso, generoso, coerente con ciò che dice e mi dice (l’amore si dimostra con i fatti, non sono sufficienti le parole....anzi se queste rimangono solo parole non contano nulla!). Poi deve essere simpatico, aver voglia di parlare e di condividere con me ogni cosa positiva o negativa (pur continuando a mantenere giustamente i suoi interessi, le sue passioni, le sue amicizie, i suoi spazi, sempre!).
Sei poliglotta, dove hai imparato le lingue straniere? Ho imparato quando ho lavorato su una nave da crociera, prima di iniziare i mio lavoro di escort, qualche anno fa. Come ti descriveresti di carattere? Noi femmine dell’ariete abbiamo la testa dura, ma abbiamo anche tantissime qualità:siamo sincere, spontanee, generose, disponibili, intuitive, simpatiche, indipendenti, volitive....potrei continuare all’infinito! W le donne ariete!
Caspita, è proprio un elenco lungo! Non ho mica finito! (ride) Deve anche sapermi sorprendere, aver voglia di fare qualunque cosa per me, dalle piccole cose a quelle grandi e non deve avere paura di niente, deve aver voglia di superare qualsiasi ostacolo pur di stare con me. Vi sembra troppo?
Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sono appassionata di ginnastica da camera! (ride forte). No, dai, sono appassionata di viaggi, ascolto musica e mi piace cantare e mi piacciono i bei film insomma, non sto mai ferma e sono sempre piena di attività da fare!
Se incontri un uomo con tutte queste caratteristiche fammelo sapere perchè vorrei conoscere anche io una perla così rara! Tornando a noi, tra qualche anno, come ti vedi nel futuro? (Ride) Certo! Per il futuro invece...sicuramente vorrei una vita stabilizzata e una casa di mia proprietà.
Visto che ami viaggiare, dimmi il più bel viaggio che hai fatto e quello che ti piacerebbe fare. Ho viaggiato molto e ho conosciuto posti meravigliosi quando lavoravo sulla nave da crociera. Ma mi piacerebbe visitare l’isola di Fernando de Noronha in Brasile: è famosa per le immersioni subacque e le sue acque cristalline, un vero paradiso! Per tenerti così in forma cosa fai? Prima frequentavo abbastanza spesso la palestra poi però non ho più avuto tempo perché viaggio sempre, quindi, quando mi
Grazie Vanessa XXL, vuoi aggiungere qualcosa? Si! Vivi intensamente la tua vita come fosse l’ultimo giorno e sii felice, non importa quale sia la tua professione, non importa quale sia la tua scelta sessuale, fai quello che vuoi, non vivere la vita degli altri, ma la tua! 64
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LA MOGLIE DEL COLONNELLO 66
LA MOGLIE DEL COLONNELLO Il piacere attraverso la storia
Maria contessa von Waldersee era la figlia di un ricco commerciante di New York che aveva sposato il colonnello Alfred von Waldersee, capo del dipartimento amministrazione ed alloggi dell’esercito tedesco. La pia e volitiva predicatrice dai capelli gridi, a Berlino dava favolose feste a cui partecipava la gente più importante, tra cui Guglielmo, l’erede al trono di Germania. La donna, più anziana e più saggia, aveva la capacità di calmare e rassicurare il giovane ed instabile principe, che ascoltava e seguiva i suoi consigli. Nacquero ben presto piccanti sospetti sulla natura della relazione, sebbene Maria avesse due anni più della madre del principe, Comunque, ministri ed ambasciatori cominciarono a trattarla con il massimo rispetto, dovuto ad un una donna che aveva un legame molto stretto con la casa reale.
I francesi la definivano una Pompadour, usando questo appellativo come il più lusinghiero dei complementi, mentre i tedeschi la chiamavano così volendo esprimere un velenoso insulto; evidentemente le considerazioni sulla nota marchesa erano molto diverse nei due popoli. Nel 1888 il principe salì al trono con il nome di Kaiser Guglielmo II ed iniziò a chiedere pareri e consigli a Maria prima di prendere qualsiasi decisione, I giornali statunitensi si scatenarono con ogni sorta di pettegolezzo: il New Yok Tribune titolava: “Ex newyorchese domina il nuovo imperatore”, mentre il New York Transcript affermava: “Principessa americana controlla l’orgoglioso Kaiser”, ed ancora, Romantica storia della figlia di un bottegaio divenuta il potere dietro il trono tedesco”. Un giornale di Boston dichiarava: “Ogni azione del Kaiser è il risultato della sua influenza e 67
dei suoi intrighi”. Il New York Tribune affermava: “La contessa von Waldersee è a tal punto il comandante in capo che ha possibilità di rimuovere persino i generali di grado più elevato”. Lo stesso giornale scriveva: “Davvero fortunato è il nuovo ambasciatore che riesce a conquistarsi il suo interesse. Per lui si spalanca come per magia la porta che immette nella cerchia più ristretta, che altrimenti può essere avvicinata soltanto dopo innumerevoli scontri con l’onnipresente, estrema burocratizzazione della vita ufficiale tedesca”. Maria complottava per ottenere l’allontanamento dell’onnipotente cancelliere Bismarck, ripetendo a Kaiser Guglielmo che, fino a quando l’abile primo ministro fosse stato presente, non avrebbe mai potuto regnare veramente. Le cose stavano effettivamente così, tuttavia nell’auspicare l’allontanamento del cancelliere di ferro, il principale obiettivo dell’ambiziosa donna era sostituirsi a lui ed aprire la strada in vista della nomina del marito a cancelliere. Maria si prodigò in ogni maniera per fare cadere Bismark, che perse il potere nel marzo del 1890. Alfred von Waldersee e la moglie Maria si aspettavano, a questo punto, di raccogliere i frutti di 17 anni di sforzi con-
giunti, con la sua nomina a cancelliere, ma le cose andarono diversamente. Invece di sostituire Bismark con il conte von Waldersee, Guglielmo II scelse un altro: Leo von Caprivi. L’aria era talmente cambiata che il Kaiser, spinto da una nuova cerchia di amici e consiglieri, si convinse, liberatosi di Bismark, che era Maria ad impedirgli di governare e di far valere la propria autorità. Infatti, andò su tutte le furie quando lesse sui giornali che, dietro di lui, il vero potere era nelle mani di Maria. Dunque, lontano dal nominare il conte von Waldersse alla carica di cancelliere, lo rimosse dall’altissimo incarico che ricopriva ai vertici dell’esercito e lo nominò comandante di un corpo d’armata in un sobborgo di Amburgo, facendo della sua umiliazione il pettegolezzo preferito della nobiltà berlinese. Maria ed Alfred trascorsero il resto dei loro giorni in un dignitoso esilio. Guglielmo governò così senza la positiva influenza di Maria e non si può dire, perché la storia non si fa con i “se” o con i “ma”, cosa sarebbe accaduto della Germania se quella donna fosse rimasta accanto al Kaiser e soprattutto se sarebbero nati i presupposti per la Prima Guerra Mondiale. Spesso, la differenza nelle cose la fa una sola donna! 68
IL POTERE DELLE DONNE 69
IL POTERE DELLE DONNE Il piacere attraverso la storia
Carlo II, re d’Inghilterra, ascoltava e seguiva con molta attenzione i consigli delle sue amanti. Nel 1670, Carlo aveva visto Louise de Kéroualle tra le dame del seguito di sua sorella, la principessa Henrietta, che aveva sposato il fratello di Luigi XIV, re di Francia, in occasione di una visita in Inghilterra e ne era rimasto folgorato. Carlo espresse il desiderio che la ragazza rimasse presso la sua corte, ma Henrietta non lo aveva permesso ed aveva riportato Louise in Francia. Dopo poche settimane, Henrietta morì e Luigi XIV, sperando che Louise favorisse gli interessi della Francia maggiormente di Lady Castlemaine, decise che potesse essere inviata in Inghilterra. Un diplomatico dell’epoca, così commentò l’avvenimento: “Mademoiselle de Kéroualle è una bella fanciulla e si dice che si voglia fare in modo che diventi l’amante del re d’Inghilterra. Luigi XIV vorrebbe detronizzare Lady Castlemaine che non gli è amica. A Sua Maestà Cristianissima non dispiacerebbe che il suo posto fosse preso da una dama
francese, poiché si dice che le donne abbiano molto potere sul re d’Inghilterra”. Louise non aveva alcuna fretta di concedere la propria verginità al re inglese; voleva essere certa che apprezzasse il dono immacolato che stava per offrirgli e stimava che la sua gratitudine sarebbe stata pari al tempo d’attesa. Con il trascorrere del tempo ed con il crescendo del desiderio del re, che veniva stimolato ma non soddisfatto, con una tecnica del tutto femminile, l’ambasciatore francese cominciò a preoccuparsi. Infatti, Louise la tirava troppo per le lunghe e c’era il rischio che il re si stancasse. Finalmente, dopo un anno dall’arrivo in Inghilterra di Mademoiselle de Kéroualle, gli ambasciatori furono lieti di annunciare al ministro del re francese che Louise aveva avuto un attacco di nausea. Il ministro degli esteri francese rispose speranzoso che il re attendeva maggiori e più concrete notizie, perché il sovrano non aveva molta fiducia nella riuscita della missine affidata a quella 70
donna ed era perciò ansioso di essere informato sul legame che realmente esisteva tra lei e Carlo. Invero, le aspettative erano state causate da una banale indigestione, perché tra Carlo e Louise non era mai stato consumato alcun rapporto sessuale. Delusi, gli ambasciatori francesi ritenevano che Louise non si rendesse conto dell’importanza della sua missione e non stesse facendo il proprio dovere nei confronti del suo paese. Essi temevano, a questo punto, che un’altra bella ragazza, meno timorosa e più spregiudicata di lei, attirasse il desiderio del re e Louise fosse messa irrimediabilmente da parte. Dopo avere fatto pressioni su di lei, compresa la minaccia di rinchiuderla in un convento di clausura, l’ambasciatore francese scrisse al ministro rassicurandolo che la ragazza aveva compreso come doveva fare il suo dovere. Finalmente, nell’ottobre del 1671, Louise compì quell’obbligo verso la patria: si fece vedere svestita da Carlo e si decise ad andare a letto con il re. La prova fu che nove mesi dopo partorì un maschietto che chiamò Carlo. L’ambasciatore francese e Luigi XIV furono soddisfatti: ora avevano in pugno re Carlo. L’ambasciatore Colbert scrisse al ministro Louvois: “Ho reso felicissima Mademoiselle de Kéroualle assicurandole che Sua Maestà (Luigi XIV) sarà molto lieta se si manterrà nelle buone grazie del re (Carlo II). Tutto lascia supporre che sarà così per molto tempo, escludendo qualsiasi altra dama”.
L’ambasciatore formulò un auspicio veritiero: Louise assolse inizialmente i doveri ufficiali della regina e poi anche parte di quelli dell’ormai stanco re Carlo II. Nel 1680, Carlo aveva superato i cinquant’anni e stava rapidamente invecchiando, considerando l’epoca, dove un cinquantenne era paragonabile ad un 75enne attuale. Infatti, una vita vissuta intensamente e le conseguenze di una malattia venerea stavano spingendo Carlo verso la tomba. Il monarca spesso si allontanava da Londra per andare a Windsor, dove si rilassava insieme a Neil Gwynn, un’altra sua amante, lasciando gli affari di stato nelle abili mani di Mademoiselle de Kéroualle che, pur non avendo ufficialmente alcun potere, lavorava intelligentemente dietro alle quinte, impegnata nella politica estera e nell’assegnare incarichi, compiere scelte ed altro. Carlo, che vent’anni prima aveva stabilito che non avrebbe mai consentito ad una donna di gestire il potere, ora era lieto di affidarne la gestione a Louise. La scelta fu saggia, perché a differenza delle altre amanti del re, Louise aveva una notevole intelligenza ed abilità in campo politico ed amministrativo. Infatti, Lady Castlemaine pensò solo a collezionare onori, titoli ed a riempirsi le tasche di gioielli; Hortense Mancini si impegnò solo nell’intrecciare relazioni amorose e sessuali con uomini e donne presenti a corte; Neil Gwynn preferì la recitazione e le battute alla politica, definendosi “una compagna di letto nella nave dello stato”. 71
L’AMANTE CHE PORTO’ LA PACE 72
L’AMANTE CHE PORTO’ LA PACE Il piacere attraverso la storia
Enrico IV re di Francia emanò un decreto, nel 1590, nel quale stabiliva che gli ambasciatori degli altri Stati dovevano essere presentati alla sua amante e che i nobili, gli ecclesiastici e gli ufficiali che si recavano a corte erano tenuti a farle visita, dopo aver parlato con il re. Questa donna così potente ed amata era Gabrielle D’Estrées e si rivelò estremamente abile nell’usare le armi delle donne per risolvere i violenti conflitti che devastavano la Francia. Lei mise in campo persuasione, conciliazione e fascino al posto di frecce, spade e cannonate. Gabrielle era nata cattolica e convinse Enrico, che era protestante, a convertirsi al cattolicesimo per mettere fine alle guerre di religione; fu a questo punto che il re pronunciò la celebre frase:”Parigi val bene una messa”. Il re l’aveva insignita del titolo di Marchesa di Monceaux e poi di duchessa di Beaufort, tuttavia, a corte non aveva una posizione ufficiale che sancisse i suoi incarichi diplomatici. Lo sbrigativo e rozzo Enrico non si pose tanti problemi e la nominò “Amante ufficiale di Sua Maestà, il re di Francia” e in base al nuovo titolo Gabrielle comunicava direttamente
con il papa, Lo Stato Pontificio aveva sostenuto la Lega Cattolica, formata dalla Spagna contro Enrico, e non aveva smesso di appoggiarla neppure dopo la sua conversione al cattolicesimo, perché la considerava falsa e strumentale a fini politici. Nel frattempo, Filippo II, re di Spagna, continuava l’invasione del sud della Francia, costringendo Enrico a sanguinosi e dispendiosi combattimenti. Gabrielle, quando inviò al papa una copia del decreto che la nominava “amante ufficiale” , gli chiese garbatamente di smettere di sostenere una guerra inutile, dal momento che Enrico era diventato un sincero figlio della Chiesa Cattolica. Inoltre, ricordava al papa di essere stata lei ad avere convinto Enrico a convertirsi e lasciava intendere la possibilità che la Francia rompesse completamente con la Chiesa di Roma, come aveva fatto mezzo secolo prima l’Inghilterra, qualora il Vaticano avesse continuato a sostenere i suoi nemici. Dopo questa lettera, il papa ordinò a tutti i conventi di Francia di pregare per la salute di re Enrico. Appena Enrico IV seppe della completa accettazione della sua conversione da parte del papa esclamò: 73
“Gabrielle è riuscita dove altri hanno fallito”. Superato questo primo ostacolo, Gabrielle cercò di risolvere il conflitto tra Enrico ed il Duca di Mayenne, capo della famiglia dei Guisa. Mayenne era stato il capo della Lega Cattolica ed aveva ai propri ordini un potente esercito, per cui non aveva alcuna intenzione di fare la pace con il re. Le donne legate a Mayenne erano però in ottimi rapporti con Gabrielle e dunque le dame dei due opposti schieramenti si accordarono per costringere gli uomini amati alla pace. Gabrielle persuase Enrico ad essere più conciliante con gli avversari e le donne della famiglia Guisa convinsero Mayenne a rinunciare ad una guerra inutile e forse ad una causa persa. Dopo di che, Gabrielle incontrò personalmente Mayenne ed in due giorni di conversazioni e trattative vennero concordati i termini di una onorevole resa. Da parte sua, per pacificare il nemico, Enrico fece molte concessioni in denaro e castelli. Così, Gabrielle era di fatto il primo consigliere del re ed il suo diplomatico più importante, tuttavia non aveva un seggio ufficiale nel consiglio della corona, dove si decidevano i destini della nazione. Però, c’era un precedente, perché quarant’anni prima, Diane de Poitiers ne aveva fatto parte. Da questo,Enrico, eludendo le normali procedure, nel marzo del 1596, consegnò a Gabrielle le “chiavi d’oro” che conferivano il diritto di far parte del consiglio. Per ammorbidire il gesto e stemperarlo in un più ampio rimpasto di governo, consegnò le “chiavi d’oro” anche a sua sorella, la pia Caterina. Dunque in un colpo solo nominò due donne membri del consiglio
della corona. Il duca di Mercoeur, padrone della Bretagna, nel 1597, si mise a capo di una ribellione. La guerra sembrava inevitabile, ma Gabrielle invitò la moglie di Mercoeur ad un incontro. Le due donne programmarono la resa di Mercoeur in termini onorevoli ed un matrimonio tra i rispettivi figli. Poi, persuasero i rispettivi uomini ad accettare le loro decisioni: pertanto l’ultima vittoria di Enrico fu ottenuta senza spargimento di sangue e fu la vittoria di una donna. Terminata la guerra civile, Enrico si prodigò per impedirne altre: la sorella ugonotta e l’amante cattolica si misero subito all’opera. Gabrielle convinse, ad uno ad uno, con eccezionale abilità, i principali esponenti della fazione cattolica ad accettare il decreto reale sulla tolleranza religiosa. Lo stesso re Enrico scrisse: “La mia amante è diventata un oratore di ineguagliabile bravura, tanto si mostra abile nel sostenere la causa del nuovo editto”. Mescolando intelligentemente seduzione e minacce, Gabrielle riuscì nel suo intento. Nel 1598, venne firmato l’Editto di Nantes che conferiva determinati diritti agli ugonotti senza penalizzare i cattolici. Ora si apre una riflessione su questa pagina di storia misconosciuta, dove una donna, insieme ad altre, pacificò un regno e mise fine ad una guerra di religione che pareva interminabile. Perché i libri di storia, ma soprattutto i testi scolastici non parlano di Lei? La risposta può essere una sola: potenza del mascolino e stupidità della mente umana. 74
AMANTI DI RE AVARI 75
AMANTI DI RE AVARI Il piacere attraverso la storia
Non tutte le amanti di re ricevevano cospicue indennità e costosi regali. Alcune persero addirittura del denaro ed altre riuscirono a vivere solo perché parsimoniose. Giorgio, Elettore di Sassonia, nel 1714 divenne re d’Inghilterra e si recò a Londra per prendere possesso del trono, ma nell’occasione, Sofia Carlotta Kielmansegge, la sua amante, fu trattenuta ad Hannover dai creditori a cui doveva cospicue somme. Quando il neo-re si rifiutò di pagare i suoi debiti, la donna per lasciare la Germania e raggiungerlo dovette fuggire travestita sotto mentite spoglie. Federico il Grande di Prussia teneva molto controllato economicamente il nipote ed erede Federico Guglielmo, che abitava in una tenuta nelle vicinanze di Berlino insieme all’amante Wilhelmine Rietz, con i loro figli ed i figli avuti da altre diverse amanti. Così, Wilhelmine con il poco denaro di cui disponeva, per salvare le apparenze, doveva fare numerose economie e con intelligenza sceglieva abiti eleganti ma non costosi. Si racconta che, una volta, per offrire una cena importante dovette impegnare l’argenteria. Nel 1786, quando il principe divenne re Federico Guglielmo II venne pre-
miata per la sua fedeltà e pazienza: ricevette un palazzo nel centro di Berlino, splendidi gioielli, un generoso appannaggio e successivamente venne nominata contessa. Tra tutte le amanti dei re, quella che ricevette il trattamento peggiore fu l’attrice comica inglese Dorothea Bland, in arte Dorothy Jordan o semplicemente Miss Jordan, e nonostante questo non si lamentò mai dell’ex amante, il futuro Guglielmo IV. Dorothy Jordan, genio della comicità, era già madre di quattro figli avuti da due uomini diversi, quando Guglielmo, all’epoca ancora solo duca di Clarence, la vide in teatro e la volle per sé. Dorothy aveva un viso non propriamente bello, ma irresistibilmente gradevole e simpatico. La sua persona ed il suo portamento erano elastici ed intriganti; aveva una voce dolce e melodiosa nel cantare, limpida e chiara nel parlare. L’attrice cedette al corteggiamento di Guglielmo nel 1791: ricevette l’importante somma di 3.000 sterline, prima della consumazione del rapporto sessuale, e mille sterline l’anno. Questa cifra, sommata ai guadagni della propria attività teatrale, avrebbe dato a Dorothy ricchezza, ma ben presto la sua generosità la 76
lasciò priva di denaro. Infatti, dopo breve tempo, il duca di Clarence non riuscendo a far fronte alle spese con il modesto appannaggio concessogli dal padre, re Giorgio III, aveva smesso di pagare la somma promessa a Dorothy, ma non solo: contrattava le condizioni delle sue esibizioni teatrali ed addirittura si presentava agli impresari degli spettacoli per ritirare personalmente i suoi guadagni. Dorothy diede, in vent’anni, 10 figli a Guglielmo e per avere denaro si esibiva in tutta l’Inghilterra, sottoponendosi a faticose trasferte. Tuttavia, i suoi consistenti guadagni venivano immediatamente spesi per mantenere i 14 figli: istruzione per i maschi, dote per le femmine e pagamento dei debiti di gioco per i figli ed i generi. Dorothy ed il duca di Clarence, nel 1797, si trasferirono nell’elegante Bushy House, ma la dimora non fu un regalo di Guglielmo, bensì un regalo di lei a lui. Nel 1810, quando Guglielmo era pieno di debiti, Dorothy ebbe il timore che le stesse sfuggendo, così lavorò ancor più intensamente, ma mentre lei percorreva i palcoscenici di tutta la nazione, lui cominciò a corteggiare una giovane ereditiera. Quando l’ereditiera lo respinse, il duca informò cinicamente Dorothy della necessità di separarsi, poiché riteneva che la loro relazione fosse l’ostacolo ad un suo vantaggioso matrimonio. Dorothy nel 1815 fuggì in Francia per evitare la prigione per debiti; era in cattiva salute ed assillata da creditori, sia propri che degli indebitati componenti della sua numerosa famiglia. L’ingrato duca, che era stato suo amante per vent’anni ed il padre di 10 dei suoi figli, non mosse un dito per aiutarla e le vietò addirittura di
scrivergli. In Francia, Dorothy distrutta dalla delusione vide peggiorare drasticamente la sua salute. Quotidianamente aspettava una lettera sperando nell’aiuto reale per rientrare in Inghilterra. La lealtà di questa donna, che non pronunciò mai una parola contro Guglielmo, destò stima ed ammirazione nell’opinione pubblica dell’intero paese, anche se la sua fine fu tristissima. Quando Dorothy morì fu sepolta in un angolo del cimitero a spese di amici ed al funerale non era presente alcun membro della sua famiglia. Nel 1830, Guglielmo fu incorato re ed i mormorii relativi al trattamento riservato a Dorothy divennero un vero e proprio grido di dolore. Un giornale accusò apertamente il re: “ La Gente è stata testimone del comportamento di un uomo che ha inondato il suo paese di bastardi e ha abbandonato la meritevole ma derelitta madre dei suoi figli, lasciandola morire in mezzo a una strada come un cane e permettendo che fosse sepolta a spese della carità pubblica non appena smise di mantenerlo con il proprio lavoro”. Si seppe che Dorothy aveva prestato al duca di Clarence ben 35.000 sterline, che lui non aveva mai restituito; l’ingratitudine umana non conosce veramente limiti ! Guglielmo IV morì nel 1837, dopo soli sette anni di regno; nessuno dei suoi figli illegittimi salì sul trono, che venne occupato dalla nipote Vittoria. A onor del vero, nel breve regno, Guglielmo fece delle riforme importantissime, quali l’abolizione della schiavitù nell’impero britannico ed una legge che regolava il lavoro dei bambini, vietando lo sfruttamento infantile. Rimane la pecca dell’ingratitudine per una donna che lo aveva tanto amato. 77
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Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la Donna dell’ ACQUARIO 79
Come conquistare la Donna dell’Acquario Astrologia, amore e sesso
Se volete conquistare una donna di questo segno dovete fare leva sulla sua vivacità di spirito, perché la sua vitalità è di tipo intellettuale. Lei per ragioni di comoda saggezza può fingere di adattarsi ad un certo tipo di vita , ma non sottovalutate mai la sua intelligenza, anche se la sua vaga assenza può farla credere stupida, ma non lo è mai. Tutte le donne dell’Acquario posseggono un qualcosa che rende la loro intelligenza superiore alla media, quindi la dovete stimolare verbalmente, parlando il più possibile e non dicendo naturalmente delle sciocchezze. Certamente con lei sarete brillanti perché riuscirà a risvegliare il vostro interesse ed è talmente stimolante da trasformarvi anche se siete uno degli uomini più noiosi del mondo. Ma ricordate che questo potrebbe non essere vero, perché se siete veramente ed intimamente noiosi non potete innamorarvi di una donna dell’Acquario, né capire questo tipo di femminilità così particolare, che dietro alla maschera di allegria ed indifferenza nasconde abissi di tristezza esistenziale. Infatti, in lei tutto è esistenziale, nulla ha mai un’ottica
banale ed oggettiva. Sarà un vostro compito consolarla nei suoi brevissimi momenti di sconforto, ma più importante è capire, ed è lì che sta la vera difficoltà, quando questi momenti stanno arrivando o sono arrivati. E’ facile fraintenderla, quindi prestate attenzione per non farlo, perché lei si nasconde dietro alle sue vaghezze, alle sue distrazioni, e non prendetevela se vi accorgete che ha fatto di voi una specie di “superuomo” ed avvertite che vi sarà difficile recitare il ruolo fino in fondo.
Imparate a non essere mai meschino, non minimizzate davanti a lei i grandi temi 80
politici e dei popoli; siate soprattutto disposto a scendere in campo per difendere qualcuno di cui non avete mai sentito parlare e del quale non vi importa nulla. Lei vi vuole e vi vede come un cavaliere antico, disposto a dare la propria spada ed il mantello. La vita con questa donna sarà movimentata e difficilmente riuscirete a rilassarvi. Continui problemi tormentano la mente dell’Acquario, ma il compenso sarà un altro: avrete finalmente trovato una donna con la quale potete parlare come con un vero amico.
sioni. Se siete un sognatore è la donna che fa per voi, diversamente lasciate perdere. Un’ultima valutazione: quell’apparente avarizia con cui maneggia le cose non è attaccamento alla roba, anzi, il contrario e per lei, in fondo, il poco ed il molto sono lo stesso quantitativo; la sua misura è il Q.B. (quanto basta). Quanto basta è una misura indefinita come indefinita finisce per essere la donna dell’Acquario.
ACQUARI FAMOSE Kim Novak, Dalila Di Lazzaro, Farrah Fawcett, Carolina di Monaco, Vanessa Redgrave, Mia Farrow, Virginia Woolf, Camilla Cederna, Angela Davis, Oriella Dorella, Betty Friedan, Florinda Bolcan, Claudia Mori, Valentina Vezzali.
Sarà una donna che riuscirà a togliere dalle vostre spalle il peso quotidiano di piccole miserie per sostituirlo con i sogni alati delle grandi eva81
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la Donna del CAPRICORNO 82
Come conquistare la Donna del Capricorno Astrologia, amore e sesso
La donna del Capricorno ha mille facce e non è facile da riconoscere, inoltre anche nel corpo nessuna assomiglia all’altra, non avendo tratti specificatamente identificativi. Se vi piace una donna di questo segno dovete superare voi stessi, perché ha sete di perfezionismo e dovete essere in qualche modo eccezionali per interessarla. Dovete essere una eccellenza: o molto bello, o molto intelligente, o molto ricco, insomma non dovete essere “un uomo qualunque”, di quelli che passano inosservati. Lei è troppo realista per pretendere che voi abbiate tutte e tre le qualità; sa benissimo che nella vita non esistono le favole, ma soffre certamente di persecuzione ed è convinta che si voglia sempre qualcosa da lei. Se volete vincere non dovete attaccarla frontalmente, qualche volta sa essere sfrenatamente sensuale, ma detesta che lo si scopra subito ed è sufficientemente convenzionale e legata alle tradizioni più borghesi contro chiunque tentasse di sedurla senza lasciarle il tempo per farsi valere come persona per bene. Presto vi accorgerete del suo egoismo, del suo volere rivaleggiare apertamente anche con voi che pur siete il suo
uomo. Se voi volete conservare il suo affetto dovete lasciarla primeggiare ovunque sia: in un salotto, in un campo sportivo, in una pista da ballo, nel lavoro e … nel letto.
Se non siete nati per stare zitti o per dare la precedenza agli altri, state lontani da questa donna, che riuscirebbe comunque a mettervi contro il muro, perché lei sa recitare benissimo ogni personaggio e nella sua ascesa sociale non vuole ostacoli, ma vuole essere riconosciuta per il proprio valore non per quello dell’uomo che ha accanto. Se siete un uomo arrivato, un uomo importante, avrete con lei un successo fulmineo, perché nulla le piace di più 83
dell’uomo che ha vinto. Perfezionista com’è cercherà discretamente di portarvi ancora più in alto e vi sarà certamente di grande aiuto, perché è una ottima organizzatrice e saprà spianarvi la strada incassando sorridente le più cocenti umiliazioni.
state lontani da lei, perché vi renderebbe nevrotico a forza di spronarvi e finireste con il camminare agganciati a lei come un peso superfluo ed un po’ ridicolo. Quindi, la prima e forse unica regola per conquistare questa donna è diventare qualcuno, o esserlo già; qualcuno in qualsiasi campo, un personaggio pubblico del quale si parli. Se appartenete agli anonimi, lasciate perdere e ricordate il racconto della rana ed il bue: la stupida rana scoppiò nel tentativo di gonfiarsi per essere grande quanto il bue.
La sua resistenza nello scalare una qualsiasi scala di valori, sia quella mondana che quella professionale, è incredibile. Se avete già il vostro posto ben inserito nella società, sempre che siate professionalmente stabile ed aspiriate ad arrivare più in alto, vi consigliamo di scegliere una donna di questo tipo. Se appartenete invece alla categoria degli uomini facilmente frustrabili, senza ambizioni precise, con una certa tendenza a voler vivere dolcemente,
CAPRICORNI FAMOSE Marlene Dietrich, Ava Gardner, Joan Baez, Paola Borboni, Diane Keaton, Liliana Cavani, Monica Guerritore, Faye Dunaway, Katia Ricciarelli, Carla Bruni, Edwice Fenech, Iva Zanicchi. 84
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la Donna del SAGITTARIO 85
Come conquistare la Donna del Sagittario Astrologia, amore e sesso
La donna di questo segno ama soprattutto essere divertita e tende ad eccedere; se siete un uomo molto equilibrato che cerca nell’unione solo la tranquillità, state lontani dalla donna Sagittario. Questa è una donna che desidera piacere e che farà di tutto per conquistarvi. E’ molto mutevole, ma i suoi capricci sono l’espressione di una profonda scontentezza di sé. Con lei passerete attraverso tutti i registri delle emozioni umane: ieri allegra, oggi nervosa, domani drammatica; è una donna che richiede agli altri un sistema nervoso incrollabile.
Il rapporto con una Sagittaria è sempre amichevole, anche quando vi amerà appassionatamente, perché lei possiede il raro dono per una donna di saper essere amica sotto ogni aspetto. Certamente verrà il momento durante la vostra amicizia nel quale scoprirete il suo egoismo, ma non riuscirete ad essere troppo duri con lei, perché sarà la donna più generosa che avete mai conosciuto. Può anche essere fastidiosamente moralista, comportandosi in maniera non ortodossa, ipocrita. Il moralismo fa parte del suo quadro psicologico perché rientra nel concetto di “dignità”. Questo concetto per lei non è astratto, ma concreto come uno stile di vita. La donna Sagittario, vivendo sempre agli estremi, può essere una donna facile o, al contrario, molto preoccupata della decenza, pudica e castigata, così da criticare ferocemente le amiche. Non è una delle donne più fedeli, perché le piace troppo vivere; forse nel suo eterno ottimismo spera di scoprire nel “nuovo” anche il “meglio”. Dopo un po’ di tempo vi disprezzerà: è difficile che gli eccessivi entusiasmi di lei resistano all’usura degli anni e della vita quotidiana. 86
lei è l’unica donna, o almeno una delle poche, che oggi, in questo mondo demascolinizzato, nel quale un uomo viene conteso da tante femmine, ha il coraggio di lasciare il maschio prezioso e ricominciare tutto da capo. Ricordate, quindi, che è una donna che va custodita e gestita come un prezioso gioiello, perché non avete alcuna garanzia di una eterna durata.
Quando si annoia può diventare cattiva, ma voi dovete capire che la noia in lei è qualcosa di profondo e può toccare problemi esistenziali.
Quindi, divertitela, anche se è la vostra compagna da molto tempo, anche se trovate ridicolo portarla a ballare dopo venti anni di unione e ditele sempre che come lei non c’è nessuna. Non è facile vivere con una Sagittaria, ma può essere divertente e non può essere noioso. Lei ha sempre tante nuove idee ed è molto stimolante, ma purtroppo vi può accadere, anche dopo 50 anni di convivenza, , ciò che in fondo al vostro cuore avete sempre temuto: di essere abbandonato.
SAGITTARI FAMOSE Maria Callas, Christina Onassis, Liv Ullman, Edith Piaf, Jeane Fonda, Laura Antonelli, Gigliola Cinquetti, Simona Marchini, Ilona Staller, Cristina di Svezia, Irene Grandi, Kim Basinger. 87
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la donna dello SCORPIONE 88
Come conquistare la donna dello Scorpione Astrologia, amore e sesso
Con la donna Scorpione ha successo solo chi ha tenacia e costanza, quindi per prima cosa dovete abbandonare tutte le vostre tecniche di seduzione: lei attende sempre il grande amore ed ha tutti i requisiti per trovarlo. Lei detesta i flirt, il mordi e fuggi, chi la bacia solo per il piacere del bacio; voi dovete assumere il ruolo di uomo tutto di un pezzo che rifugge dalla menzogna, che è assolutamente leale e dovete essere disposto a sacrifici, perché quelli diventano la prova della vostra devozione. Non dovete dimenticare che in lei vi è una sete di dominio, eguagliabile solo a quella della donna Leone, ma con una minore componente di vanità; lei ha gusto per la lotta e la vittoria. La donna dello Scorpione vuole essere vittoriosa , quindi voi, almeno apparentemente, fingete di essere totalmente vinto; vinto dal suo fascino particolarmente strano, dal profumo non certamente caramelloso e sdolcinato; vinto dalla sua autentica intelligenza; vinto anche dalla sua gelosia. Rammentate che questa gelosia è l’unico fattore veramente insopportabile, perché lei vi chiederà il rendiconto di ogni momento e se mentite il suo intuito lo scopre imme-
diatamente. Lei si dedicherà completamente a voi, vi seguirà ovunque con sacrifici inauditi: si trascinerà dietro a voi con tutte le sue forze; vi darà realmente tutto.
Questa donna è capace di fare contemporaneamente la padrona di casa, la madre di famiglia, la segretaria del compagno, la consigliera e soprattutto accompagnerà ovunque il suo uomo, pur di non lasciarlo un solo minuto, anche se dovesse andare in capo al mondo. Se siete l’uomo che ama, avrete la sua costante ed implacabile presenza accanto a voi. Se siete insofferenti, se avete bisogno di raccoglimento, di solitudine, non è questa la 89
donna che fa per voi. Il ruolo della vittima vi potrebbe anche piacere, perché con lei siete il martire di un amore soffocante, con la certezza consolatrice che non capita a tutti nella vita di incontrare una donna Scorpione. E’ una donna che dedica tutta se stessa all’uomo amato, arrivando fino all’autodistruzione. Se l’avete conquistata e se lei vi ama sarebbe assai pericoloso abbandonarla quando lei è ancora in pieno innamoramento. La donna Scorpione abbandonata può scatenare incredibili tragedie o imboccare una strada di totale annientamento.
Quindi, se proprio non ne potete più, fatelo con tatto e molta diplomazia, non ignorando del tutto le sue minacce e se lei le pronuncia frequentemente, qualche volta le mette in atto. Il proverbio dice: “Uomo avvisato, mezzo salvato”, perché proprio nessuno ve lo fa fare di mettervi con una donna di questo tipo. Se accade è una scelta esclusivamente vostra e dovrete portarne le conseguenze.
SCORPIONI FAMOSE Monica Vitti, Virna Lisi, Grace Kelly, India Gandhi, Marie Curie, Elke Sommer, Enrica Bonaccorti, Dacia Maraini, Valeria Moriconi, Nada, Maria Antonietta (regina di Francia). 90
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la donna della BILANCIA 91
Come conquistare la donna della Bilancia Astrologia, amore e sesso
La conquista di una donna della Bilancia sembra molto facile, perché lei non respinge mai un corteggiatore, atterrita dalla paura di una solitudine angosciante. Questa donna sa bene che non potrebbe vivere sola, quindi in mancanza di meglio accetterà la vostra corte, ma solo in mancanza di meglio riuscirete a conquistarla, perché lei è una eterna indecisa e domani si potrebbe presentare qualcuno che possiede qualcosa che voi non avete.
personaggio ed è molto difficile trovare per voi un punto di critica. Se siete uno che crede a tutto e che dice sempre la verità, vi troverete presto davanti ad una serie di delusioni, che cancelleranno ogni voglia di proseguire il rapporto. Appena lei si accorgerà del vostro disinteresse diventerà estremamente premurosa e con il suo fascino particolare e brioso riuscirà nuovamente a conquistarvi. Vivrete su un’altalena di emozioni: ogni uomo nuovo è un pericolo, forse anche per lei, perché il desiderio di trovare sempre di meglio le fa perdere delle ottime occasioni e molte Bilance rimangono alla fine sole, proprio a causa della snervante ed assurda attesa di qualcuno che non esiste; come dice il proverbio: “chi troppo vuole nulla stringe”. Se la donna della quale siete innamorato non appartiene al tipo di Bilancia superficiale ed egocentrica, può fare di voi il centro della sua esistenza e trasferire sulla vostra persona tutte le sue aspettative e le sue ansie romantiche. Sostenere il ruolo del Principe Azzurro tutti i giorni è impossibile, quindi la vita con una donna della Bilancia è abbastanza complicata; se non riuscite a darle continue prove del vostro amore è probabile che, se giovane e carina cercherà di consolarsi altrove,
L’indecisione della Bilancia sul piano sentimentale è patologica, lei è terrorizzata di perdere ogni buona occasione: è tanto vanitosa ed è bisognosa d’affetto, ma anche tanto egoista ed è difficile affrontare una donna con tutti questi problemi. E’ abilissima nel recitare il suo 92
mentre, se ormai matura e sfiorita diventerà petulante e gelosa.
mantico e la considerazione di chi le sta vicino: ama essere apprezzata. Se siete un uomo che non ha troppe esigenze e che non vuole scavare nelle profondità emotive della sua compagna; se si accontenta di momenti deliziosi, anche se non del tutto autentici; se a voi importa più la forma e l’apparenza della sostanza, la Bilancia è la donna che fa per voi. La donna della Bilancia avrà il potere, almeno periodicamente, di rendervi la vita particolarmente serena.
La Bilancia sa essere molto cortese ed ammanierata; possiede un fascino tutto particolare , anche se in effetti non le importerà molto dei vostri problemi. Lei vive sempre in un mondo vellutato che avvolge immaginariamente intorno alla propria persona, così, neppure nella Bilancia della più bassa cultura o estrazione sociale, troverete una donna del tipo volgare, lontana dalla grazia femminile: è il dono più bello che possiede. E’ una eccellente padrona di casa, ma riesce meglio in una relazione che ha buoni mezzi economici, perché lei è bravissima a dare ordini ed a dirigere il personale, ma assolutamente indisposta verso le umili mansioni. Non è una amante straordinariamente passionale; le interessano di più il lato sentimentale e ro-
BILANCE FAMOSE Catherine Deneuve, Delia Scala, Daniela Poggi, Romy Schneider, Julie Andrews, Eleonora Duse, Farah Diba Pahalavi, Rita Hayworth, Sarah Bernhardt, Romina Power, Grazia Deledda, Loretta Goggi, Carmen Russo, Eleonora Giorgi. 93
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Scopri il servizio di Geolocalizzazione E’ online la GEO DEL MESE DI GENNAIO dove troverete le inserzioniste di Piccole Trasgressioni più desiderate e cliccate in tutta Italia! Scoprite quindi con noi chi sono e fate diventare i vostri sogni realtà con le nostre meravigliose Transex (trav e trans), Escort (girls e transex), Girls, Mistress (Girl e Transex) e i nostri fantastici Boys! Ecco qui i fantastici protagonisti di questo mese bollente e le copertine per categoria!
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Riccardo Rossi da TORINO è senza limiti e promette incontri lunghi e senza tabÚ. Disponibile per uomini maturi e per ragazzi principianti. Il boy perfetto con cui trascorrere cui trascorrere momenti di puro erotismo e massima trasgressione.
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Il titolo di GEO GIRL del mese se lo aggiudica a merito la conturbante Eva Kiss. da SAVONA. Mora e dolcissima, adora inventare sempre situazioni nuove ed è una goccia di miele che riscalda e trasmette intense emozioni!
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La copertina GEO TRANS è dedicata alla bellissima Rebecca T da LEGNANO, bellissima transex di Bologna. Mora e con un fisico da velina, è dolce, solare e perfetta per realizzare le fantasie più nascoste!
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Nella categoria GEO TRAV troviamo invece la favolosa Lola Orsini Adorno da ALESSANDRIA. Italianissima dolce, raffinata, trasgressiva e veramente insaziabile, è ideale per principianti e perfetta per maturi.
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Passiamo ora alla GEO ESCORT piÚ cliccata di Gennaio, la bellissima Adora Blond da PALERMO. Ideale per chi desidera trasgredire e vivere i sogni ad occhi aperti! Bionda e procace, è un vulcano di passione!
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Per la categoria GEO TRANS ESCORT, Meraviglia Italiana da BOLOGNA che è tra le più celebri transex italiane. Proporzionata, raffinata ed esclusiva, con un fisico mozzafiato, è sempre pronta a regalare nuove emozioni.
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Lady Desiree da LA SPEZIA si aggiudica il titolo di GEO MISTRESS di Gennaio. Mistress italiana di alto livello, è esperta in tutte le pratiche di sottomissione fisica e psicologica ed è disponibile per schiavi davvero convinti del proprio ruolo.
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La Regina del Sadomaso XXL da ROMA, è la GEO MISTRESS TRANS piÚ cliccata di questo mese. Severa e dominante padrona austera, Regina del BDSM, S/M e tanti altri giochini particolari, vi aspetta a Trieste.
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Blue Monday: via la tristezza con “I Trasgressivi”!
Oggi è il Blue Monday, considerato il giorno più triste dell’anno, un giorno particolare che cade sempre il terzo lunedì del mese di gennaio. Se sei curioso di sapere che origini ha questa ricorrenza, devi sapere che la data è stata individuata nel 2005 dallo psicologo dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall, che lo ha calcolato prendendo in considerazione una serie di variabili, tra cui il meteo, i sensi di colpa per le eccessive spese di Natale e la difficoltà nel riprendere la normale routine di tutti i giorni. Ovviamente il Blue Monday è solo una data simbolica e non va presa troppo sul serio! Ma se ti senti cedere ad un po’ di tristezza, il
sexy shop Boutique “I Trasgressivi” ha la cura giusta per risollevarti il morale! Nel fornitissimo shop online potrai trovare, infatti, tantissimi articoli hot per contrastare un potenziale scoramento: si sa che il sesso aiuta il benessere psicofisico! Dunque, bando alla tristezza e lasciati conquistare dai tanti sex toys, vibratori, lubrificanti, candele e olii per massaggi, lingerie sexy, abiti sensuali e attrezzatura bdsm proposti in Boutique: potrai utilizzarli non solo in questo “famigerato” giorno ma anche in qualsiasi momento dell’anno, lieto o non esattamente felice che sia! Non indugiare oltre, la felicità è a portata di click! 104
Scuola: grande successo per il forum sull’identità di genere
Nella mattinata di oggi, Regina Satariano, Responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini (Lu), è stata invitata dalla rappresentante d’istituto del Liceo Scientifico Niccolò Rodolico di Galluzzo (Fi) a parlare agli studenti di un tema molto sentito e attuale: l’identità di genere. Naturalmente, gli studenti hanno avuto la facoltà di partecipare o meno ed alle loro famiglie è stato reso noto il percorso didattico della giornata, onde evitare polemiche inutili. Il forum studentesco è stato diviso in due incontri, il primo dalle 8.20 alle 10.10 e il secondo dalle 10.20 alle 12.10, con classi miste dalla prima alla quinta superiore, con ragazzi di una età dai 14 ai 19 anni. Gli stessi ragazzi, avevano scritto a Regina Satariano che sarebbero stati felici di avere delle testimonianze rigurdanti la consapevolezza del non sentirsi a proprio agio con se stessi e la volontà di cambiare il proprio genere. Un invito gradito che Regina ha accettato volentierii: “gli incontri sono andati benissimo, i ragazzi erano molto attenti alle testimonianze di Christopher e Rebecca e alle informazioni che ho dato in merito alle leggi e quant’altro. Gli insegnanti si sono complimentati con noi ed in particolar modo hanno ritenuto che la lezione che ho tenuto fosse completa sia a livello di nozioni che d’informazioni”.
Ad ogni partecipante, prima dell’inizio della lezione, era stato consegnato un foglietto sul quale scrivere una domanda, che poi andava analizzata insieme: “le domande sono state di interesse collettivo e molto intelligenti” – ha dichiarato Regina Satariano: “la conclusione è che le informazioni e la formazione non fanno mai male, uno raccoglie quello che sente di raccogliere e non raccoglie quello che non vuole raccogliere”. E ancora: “Ho fatto fare ai ragazzi un gioco, la prova delle emozioni. Ho preso un ragazzo e una ragazza di 14 anni, ho coperto loro il viso con una sciarpa e gli ho fatto scambiare il nome, dal maschile al femminile e viceversa. Poi, ho chiesto come si fossero sentiti in quella condizione e di provare a raccontare alla famiglia e agli amici quello che stavano sentendo a livello interiore”. Un po’ commossa, Regina Satariano ha concluso: “è un tipo di formazione che muove le emozioni e aiuta a far comprendere cosa si può provare in un contesto e in una personalità diversa rispetto a quella biologica. Studenti e insegnati sono stati molto contenti, è stata un’esperienza speciale per tutti”. Possiamo affermare che si è trattato dunque di una lezione aperta ad ogni pluralismo di opinione e che ha puntato ad una analisi scientifica dell’argomento, lontana dal voler essere una qualsivoglia forma di indottrinamento. 105
L’educazione è consapevolezza!
In una serata di una domenica di gennaio, alle ore 23 circa, Rai 3 ha mandato in onda un percorso di “Rieducazione di Genere” con una lezione di Vladimir Luxuria indirizzata a bambini tra i 9 ed i 12 anni. I bambini di quell’età potevano risultare impreparati a comprendere ed elaborare in modo corretto un tema tanto delicato, controverso e complesso come il cambio di genere sessuale ed il fenomeno del transessualismo. La trasmissione in questione ha determinato una levata di scudi perché molti hanno ritenuto che abbia presentato una visione ideologica ed unilaterale. La critica rivolta ha poi lamentato un mancato accordo con le famiglie dei minori a cui era destinata la lezione, con la carenza, giocoforza del mezzo televisivo, di un contraddittorio. Su questo punto, abbiamo ricevuto una smentita da Vladimir Luxuria, che ha voluto precisare il fatto che i genitori erano perfettamente a conoscenza degli argomenti trattati (erano presenti in cabina di regia) e che quindi il percorso è stato concordato insieme a loro. Inoltre, Vladimir Luxuria ha voluto sottolineare come i bambini siano risultati, attraverso le domande e i concetti espressi, molto più maturi di quanto comunemente si voglia far credere. Questo ha prodotto una petizione, che nel momento in cui scriviamo ha raccolto 56.000 firme, indirizzate al Presidente, al Direttore Generale ed alla Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI, nella quale si chiede la chiusura immediata del programma “Alla Lavagna”, colpevole di avere ospitato la lezione nella quale si sarebbe attentato all’innocenza dei bambini. La posizione della petizione pare fortemente ideologica, con quella stessa unidirezionalità, ma ovviamente di segno contrario, che si
vorrebbe reprimere. Certo, in questa vicenda sono state commesse alcune leggerezze di fondo, da evitare in futuro. Contemporaneamente però, la notizia ha destato una notevole curiosità in soggetti non più propriamente definibili come bambini, che si sono appropriati con consapevolezza del loro diritto all’educazione ed al sapere. Così, la rappresentante d’istituto del Liceo Scientifico Niccolò Rodolico di Galluzzo (Fi) ha organizzato un forum studentesco sull’identità di genere, per la mattinata di mercoledì 30 gennaio ed ha invitato Regina Satariano, Responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini (Lu), a parlare sul tema. Si tratta di ragazzi che vanno dalla prima alla quinta superiore, di una età superiore ai 14 anni e fino ai 19 anni. Come scrivono loro stessi a Regina Satariano: “Ci piacerebbe molto avere delle testimonianze che riguardano la consapevolezza di non sentirsi a proprio agio con se stessi e la volontà di cambiare il proprio genere”. Regina Satariano, a fronte di una richiesta partita direttamente dai ragazzi, animati da una forte consapevolezza di quanto sia delicato l’argomento, e contemporaneamente spinti dal desiderio di sapere “in prima persona”, ha accettato l’invito. Regina ha spiegato che consegnerà ad ogni partecipante, prima dell’inizio della lezione, un foglietto dove potrà scrivere una domanda che poi verrà analizzata insieme. Dunque, una lezione aperta ad ogni pluralismo di opinione, che punta ad una analisi scientifica dell’argomento e lontana dal voler essere una qualsivoglia forma di indottrinamento. Naturalmente, gli studenti avranno la facoltà di partecipare o meno ed alle famiglie è ben noto il percorso didattico della giornata. 106
‘Vladimir Luxuria allontana i bambini dall’omofobia di questa Italia
Pubblichiamo il bell’articolo di Giuseppe Cassarà sulla puntata di Alla Lavagna con Vladimir Luxuria che, una volta andata in onda, ha come previsto liberato il peggio dell’omofobia di questo Paese.
principessa, una principessa che lei sola poteva liberare’ è sacrosanto. Non solo perché cerca di allontanare i bambini dalla morsa d’odio che sta avviluppando il paese, ma anche perché manda un messaggio sull’autostima, sul coraggio, sulla forza di combattere le proprie battaglie che è più importante che mai. In ambito diverso, ma neanche tanto, è il concetto espresso da Makkox con la sua vignetta sulla triste vicenda del bambino migrante affogato con la pagella cucita nel giaccone: non possiamo aspettare che il bene vinca, se al bene non gli diamo una mano. Allo stesso modo, non possiamo sperare di svegliarci in un paese civile senza donne come Vladimir Luxuria, che ogni giorno ci mettono la faccia e si prendono in pieno viso schiaffi intrisi di odio e veleno, come quei commenti che hanno appestato i social network questa mattina. Uno su tutti: “a un personaggio del genere bisognerebbe bruciarlo in pubblica piazza, altro che permettergli di andare in televisione”.
La puntata di “Alla Lavagna” con in cattedra Vladimir Luxuria era nota ancora prima che andasse in onda. Certo, in un paese come l’Italia dove ad ogni Gay Pride si scatena la baraonda degli omofobi contro le ‘carnevalate’ (unita a quella di chi, sottovoce, si chiede del perchè ci sia bisogno di ostentare pur non avendo ‘nulla contro i gay’) era chiaro che parlare di transessualità in prima serata, e ai bambini per giunta, sarebbe stato uno scandalo intollerabile. E infatti, la puntata - la sola della stagione - era stata spostata in seconda fascia, provocando lo sdegno di Luxuria e della comunità Lgbtq. Ma finalmente, dopo vari rimpalli, rinvii e tentativi di boicottaggio, la puntata è andata in onda. E, alla mattina, apriti cielo: inaugura Il Giornale, che sostiene, con un arzigogolato volo di fantasia, che Luxuria è andata in televisione a spiegare ai bambini ‘come diventare transessuali’. Ora, facciamo chiarezza su questo punto: non si diventa transessuali. Così come non si diventa gay o lesbiche. Ci si nasce. Non è qualcosa sulla quale si ha possibilità di scelta. E come il colore degli occhi, o della pelle. Discriminare sulla base di qualcosa su cui non si ha scelta è quanto di più idiota possa esistere, ma viviamo d’altronde in un paese profondamente razzista e omofobo. E, per inciso, razzismo e omofobia sono scelte. L’odio è una scelta. Non lo si ripete mai abbastanza, ed è per questo che Vladimir Luxuria in televisione, a spiegare ai bambini che ‘dentro di lei c’era una
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Ecco, allontanare i bambini da un odio così viscerale è una battaglia che Vladimir Luxuria, a differenza di molti di noi, ha il coraggio di combattere. E quindi, altro che in televisione: una statua in pubblica piazza. Dal governo, intanto, l’unica voce scesa in campo è quella del sottosegretario alla presidenza del consiglio Vincenzo Spadafora, che ha commentato: “l’unica cosa che trovo a dir poco surreale è continuare ad avere atteggiamenti omofobi e culturalmente regrediti, che non tengono conto della realtà e del rispetto dei diritti di tutti”. Ma, caro Spadafora, è molto strano che tu lo trovi surreale. Perché, a ben cercare, quegli atteggiamenti omofobi e regrediti li trovi nella poltrona di chi sta governando al tuo fianco.
Ivete Pessoa conquista lo shop online “I Trasgressivi”
Il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” si arricchisce di una nuova sezione, interamente dedicata alla famosa stilista brasiliana Ivette Pessoa, da anni punto di riferimento per la moda transgender. Come ci raccontava in una precedente intervista, Ivete Pessoa adora ideare modelli esclusivi per le trans perchè “mi relaziono molto bene con loro, sono sempre allegre, vivaci, disponibili e gentili. Ormai fanno parte della mia vita e del mio mondo.”
oggi e le sono molto grata per questo. Se non ci fossero loro la mia vita sarebbe molto diversa, per questo le ringrazio dal profondo del mio cuore”. In attesa della nuova collezione di intimo e moda mare transgender 2019, presto online sul sito, per chi non avesse ancora il piacere di conoscerla, presentiamo alcuni modelli nati dalla sua creatività, pieni di stile, charme e che valorizzano ogni fisico al meglio! Lasciatevi conquistare dai tanti modelli colorati e sensuali che richiamano le magiche atmosfere delle spiagge brasiliane!
Prosegue poi: “Sono state loro a farmi diventare l’essere che sono 108
La Cecenia ha avviato una nuova persecuzione ai gay
La Cecenia è di nuovo triste protagonista di cronaca nera, dopo gli arresti, le torture, le detenzioni illegali e le uccisioni di oltre 50 cittadini gay nel 2017. Infatti, il quotidiano indipendente Novaya Gazeta pochi giorni fa ha denunciato l’avvio di un nuovo nuovo rastrellamento dei cittadini omosessuali, riferendosi come prova ad un messaggio anonimo pubblicato da un gruppo di attivisti sul social network VK in cui si affermava l’avvio di una nuova purga contro le persone lgbt e si invitavano «coloro che sono ancora liberi a prendere sul serio questo messaggio e a fuggire dalla Repubblica il più rapidamente possibile». Igor Kozhetkov dell’LGBT Network russo ha dichiarato che da dicembre si è registrato un aumento degli arresti di uomini e donne sospettati di omosessualità. Mentre un altro attivista della rete LGBT ha dichiarato a Gay Star News: “la persecuzione non è mai cessata del tutto. Da dicembre, le forze di sicurezza hanno intensificato le loro attività”. Il rapporto OSCE denunciava come
le importanti ondate persecutorie del 2017 fossero state in gran parte interrotte a causa delle critiche internazionali ma ci sono ancora nuovi casi, come di recente nel mese di settembre e ottobre 2018 e lo scorso anno, sia il Consiglio d’Europa che l’OSCE avevano invitato la Russia a chiarire i fatti, punire i responsabili e garantire l’applicazione dei diritti umani nella regione. Sebbene alcuni testimoni abbiano fornito resoconti dettagliati e accusato diversi importanti leader ceceni di un coinvolgimento diretto, Mosca continua a dirsi disinteressata al tema ed ha chiuso in fretta e furia le indagini nonostante le molte prove raccolte dagli investigatori. Infine, un portavoce del presidente ceceno Ramzan Kadyrov ha respinto l’accusa di nuovi rapimenti, anche se il suo regime ha da sempre negato ogni persecuzione. Il presidente è arrivato a negare persino che in Cecenia esistano gay, dichiarando che in quel caso ad ucciderli ci avrebbero pensato le loro stesse famiglie. 109
Michela Pascali è la prima poliziotta lesbica a capo del SILP-CGIL
Michela Pascali, 45enne leccese e vice Presidente di Polis Aperta è diventata la prima poliziotta gay a conquistare il sindacato delle forze di polizie, il SILPCGIL, che nel corso dell’assemblea nazionale di Rimini l’ha eletta nella segreteria. Michela in passato è stata sposata ed ha due figli di 17 e 14 anni ma è fidanzata da nove anni con una donna e si è detta emozionata ma anche tanto spaventata per l’incarico conquistato. Al giornale LaRepubblica ha dichiarato: “la segreteria mi ha voluto per la mia attività sindacale, non certo solo e perché sono omosessuale. E’ ovvio che le problematiche Lgbt faranno parte della mia attività, ma non mi occuperò solo di quello, vorrebbe dire svilire il mio ruolo e quello dello stesso sindacato”. E ancora: “spero che la mia elezione possa aiutare tanti colleghi a fare coming out, possa aiutare tutti quelli che vivono un disagio ad uscire fuori senza vergognarsi di quello che sono”. Riguardo al come affrontare il suo mandato ha confessato di porsi tantissime domande: “tra tutte, la più importante è sarò in grado di onorare il mio mandato? Di essere dove serve? Di dire e scrivere in modo corretto riflessioni perché il lavoro che tanto amo e che ho scelto con consapevolezza diventi dignitoso, stimolante e uno strumento relazionale
e di aiuto per chiunque decida di indossare la mia stessa ‘divisa’? Il clamore che si sta muovendo è frastornante e inaspettato. In tanti stanno scrivendo della mia nomina”. Su Facebook Michela Pascali invece ha scritto che vorrebbe che si sottolineassero le sue competenze e che ha ben chiaro il valore politico che in questo momento riflette la sua persona : “l’ho messo in conto un bel po’ di anni fa e solo chi, da attivista, si batte ogni giorno per i diritti civili sa cosa voglia dire ‘corpi rivoluzionari, orgogliosi e resistenti’! L’Uguaglianza esalta e riconosce la meraviglia delle differenze. Siamo unici e uniche. Ma abbiamo la stessa dignità, qualunque sia il colore della nostra pelle, il nostro orientamento sessuale, il nostro genere”. Infine, a proposito del Sindacato di cui ora è in Segreteria ha detto che il loro obiettivo è tutelare la dignità di tutti i lavoratori della polizia di Stato: “l’Italia è arretrata sui diritti Lgbt, ma la mia elezione è un segnale: quasi quattro anni fa mi sono iscritta all’associazione “Polis aperta”, che riunisce persone Lgbt appartenenti a forze armate e forze dell’ordine e continuerò a portare avanti il mio impegno: è un filone diverso dal sindacato, non mollo di un centimetro su nessuno dei due fronti”. 110
‘Vuoi L’amante’ è l’ultimo singolo di Romina Falconi
E’ appena uscito l’ultimo singolo della cantante Romina Falconi, da sempre vicina alla comunità LGBTQIA e tra i giudici del rinomato concorso di bellezza Miss Trans Italia e SudAmerica nel 2017. Dopo aver tradotto in musica i temi emozionali del Pessimismo (‘Cadono Saponette’) e dell’Abbandono (‘Le 5 fasi del Dolore’) Romina Falconi pubblica il nuovo episodio musicale ‘Vuoi L’Amante’ (Freak & Chic/Artist First), disponibile in digital download e su Vevo con un videoclip girato dal regista Saverio Corriero. Il nuovo singolo, con la produzione di Francesco ‘Katoo’ Catitti, descrive la Dipendenza Affettiva e aggiunge un nuovo tassello alla ‘mappa emozionale’ che l’artista vuole rappresentare nel nuovo disco di inediti atteso per marzo 2019. “Do piú amore di quanto ne riceva io’. ‘Mi ama ma non lo sa’. ‘Questo è uno dei temi piú delicati che abbia mai affrontato” racconta Romina. “Mi sono sentita l’amante del mio stesso fidanzato, un’ospite nella mia stessa casa. Il problema non è innamorarsi di una persona impegnata sentimentalmente o libera; il problema è innamorarsi di una persona che non è libera di amare, di una passione triste. Forse perché, in fondo, credi di meritarti solo quello. Almeno una volta nella vita, la nostra crocerossina interiore prende il controllo e allora, anziché lasciare andare chi ci rifiuta, ci facciamo i codini, ci mettiamo un procione sulla spalla e lo inseguiamo perché, poverino, ha bisogno di qualcuno che gli insegni ad amare”. “Ridendo e scherzando” - continua Romina “descrivo un’ombra molto comune e, ancora una volta, ho deciso di farlo nel mio modo grottesco. Perché non importa quello che ci hanno insegnato le favole o l’adattamen-
to italiano di Candy Candy. Quel procione non è un gatto, ma un cazzo di procione. E quello non si chiama amore, ma dipendenza affettiva”. Romina Falconi sta sviluppando il nuovo disco di inediti, atteso per marzo, con il preciso intento di coinvolgere il pubblico nella creazione interattiva e quindi emozionale di questo percorso artistico. Recentemente Romina ha infatti rappresentato la sua musica con una performance collettiva di spose abbandonate in tutta Italia oltre che aprire un Centro d’Ascolto per Cuori Infranti sotto Piazza Duomo a Milano. BIOGRAFIA Romina Falconi, cresciuta nel quartiere romano di Torpignattara, si interessa alla musica fin da bambina, studiando canto ed esibendosi nella realtà locale. Un importante battesimo musicale arriva appena maggiorenne nel 2007 quando Romina presenta al Festival di Sanremo nella Sezione Giovani il brano ‘Ama’. Ispirata a realizzare un progetto trasversale e unico, inizia varie collaborazione con artisti e produttori della scena urban italiana, acquisendo e perfezionando negli anni un preciso stile musicale con liriche potenti e immagine spiazzante. Tra le collaborazioni piú proficue quella con Immanuel Casto con il quale scrive e canta singoli molto amati dal pubblico condividendo anche vari tour nei piú importanti club d’Italia. Il disco di esordio ‘Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio’ è uscito a fine 2015 e contiene i singoli ‘Il Mio Prossimo Amore’, ‘Sotto il Cielo di Roma’, ‘Attraverso’, ‘Maniaca’ e ‘Playboy’ ed è entrato direttamente nella top20 della Fimi degli album piú venduti. Romina Falconi, insieme ad Immanuel Casto, è socia e responsabile musicale della factory creativa Freak & Chic. 111
In Irlanda la violenza psicologica contro le donne è diventata un reato
In Irlanda, il numero delle donne che ha dichiarato di aver subito un abuso psicologico da parte del compagno o del fidanzato è altissimo. Nel 2014, una indagine dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha dimostrato che il 31 per cento delle donne è stata vittima di questo tipo di violenza. Bene, a riguardo, finalmente una buona notizia, che dovrebbe tutelarle maggiormento: dal 1 gennaio nel Paese, è entrato in vigore il Domestic Violence Act 2018 che rende reato l’abuso psicologico ed emotivo nelle relazioni di coppia. Come ha spiegato il ministro irlandese della Giustizia Charlie Flanagan, la nuova legge, nata per proteggere le vittime di “controllo coercitivo” in ambito domestico “riconosce che l’effetto del controllo emotivo in una relazione intima può essere nocivo per le vittime proprio quanto il sopruso fisico. Questa nuova norma manda un messaggio preciso: la società non tollererà più la violazione della fiducia commessa da un partner contro l’altro in un contesto intimo”. La pena arriva fino ai cinque anni. La direttrice di Women’s Aid, l’organizzazione che nel paese si occupa di offrire sostegno alle vittime di abusi domestici, Margaret Martin, ha invece dichiarato che “la legge è il
risultato di anni di lotte e pressioni. Una grande vittoria, a cui però deve seguire l’impegno del governo nello stanziare le risorse necessarie per metterla in pratica”. E ancora: “la legge deve essere in grado di “mettere le vittime e i loro figli al sicuro e il cambiamento deve essere repentino. Ciò che è stato scritto sulla carta deve essere messo in pratica e permettere così di proteggere in modo efficiente chi subisce violenza domestica”. Un dato interessante della nuova legislazione è che essa è rivolta anche a quelle donne vittime di violenza psicologica che non vivono sotto lo stesso tetto del compagno. “Questo farà sì che anche le più giovani possano essere protette”, ha specificato la direttrice di Women’s Aid. Nel Domestic Violence Act 2018 si leggono anche altre importanti misure per contrastare la violenza contro le donne, tra le più rilevanti la criminalizzazione dei matrimoni forzati e l’abrogazione della legge che permetteva a minorenni di sposarsi. Uno sforzo del Governo per combattere la violenza psicologica che è stato molto apprezzato ma che avrà bisogno di diversi fondi economici per tribunali e forze dell’ordine affinché la legge sia davvero efficace. 112
Trento, la Lega sospende il progetto sulla parità di genere
In Trentino, in piena “armonia” con quanto sta accadendo a livello nazionale con il “governo del cambiamento” e la sua politica d’odio contro tutte le diversità è stato appena confermato quanto la Lega sia incapace di fare i dovuti distinguo tra rispetto e ideologia. Infatti, da ben cinque anni si svolgevano nelle scuole della provincia di Trento, dei percorsi studiati appositamente per educare ragazzi e ragazze alla parità di genere e al rispetto tra maschi e femmine. Ma la giunta provinciale leghista arrivata al potere, forse incapace di discernere tra rispetto per le differenze e mostri immaginari, ha bollato il tutto come “gender” e ha sospeso il progetto scolastico. I corsi, che erano stavi approvati dalla precedente giunta di centro-sinistra, miravano a superare gli stereotipi, affrontando temi come il bullismo e la violenza di genere. Ma la maggioranza ha bisogno di vigilare, per capire se educare al rispetto delle differenze possa portare confusione di genere tra adolescenti. Il Fatto Quotidiano ha fatto notare come l’obiettivo della giunta sia “verificare la piena coerenza dei contenuti educativi dei percorsi con le aspettative delle famiglie rispetto ai valori che la Giunta provinciale intende perseguire” e il consigliere di maggioranza Claudio Cia, si è così espresso: “quei corsi non fanno altro che promuovere l’ideologia gender”. Bianca Pitzorno, autrice di uno dei libri promossi nelle scuole, è sgomenta e ha scritto sul suo Facebook: “di questi giorni è la notizia che nelle scuole del Trentino la presenza di Extraterrestre alla Pari tra i libri proposti ha fatto sospendere una iniziativa di educazione alla parità di genere. Chi di voi lo ha letto, lo ha trovato pericoloso?”. Il libro, infatti, parla di un extraterrestre la cui identità di genere non è specificata, fino
al compimento di una certa età. Cresciuto come un maschio, poi si scopre una ragazza e accetta serenamente la sua identità sessuale. “Secondo voi l’avventura terrestre di Mo invita al “sesso fluido”, o piuttosto mette in luce la assurdità di certi pregiudizi?”. E ancora: “oggi che il capitano Samanta Cristoforetti è andata nello spazio e si prepara a ritornarci, non trovate logica la disperazione della zia astronoma di Mo che non può fare altrettanto? Cosa c’entra questa critica alla obbligatorietà di ruoli con la disforia di genere? Quando Mo dall’esame dei cromosomi scopre di essere una femmina lo accetta tranquillamente, non manifesta nessuna intenzione di cambiare sesso, anche se come maschio viveva meglio. Semplicemente si rifiuta di vivere in una società dove alle femmine (e ai maschi) determinate attività e determinati sentimenti – che non hanno niente a che fare con l’attività sessuale e con la riproduzione – sono vietati”. In tutto questo, improvvisamente si sono svegliati i consiglieri del MoVimento 5 Stelle, che scoprono di avere alleati di governo omofobi (anche se nella Provincia autonoma di Trento sono all’opposizione) e che accusano di portare avanti un pensiero paranoico inquisitorio pseudo-riformista dai “metodi censor”. Concordi anche le altre opposizioni (Pd e Futura 2018) sull’assurdità della misura presa dalla maggioranza. Le educatrici, infine, rilanciano con determinazione: “svolgiamo questa attività formativa con passione e professionalità nella convinzione di portare le nostre competenze a servizio di scuole, studenti, famiglie. Siamo pienamente disponibili a fugare dubbi e perplessità di qualunque tipo: molti anni di esperienza nelle scuole parlano per noi”. 113
Risultato storico, New York ammette il genere X
Prima del 2014, i newyorkesi che volevano cambiare genere nei loro certificati di nascita dovevano prima ottenere il parere favorevole del medico. Questo passaggio, grazie alla nuova legge entrata in vigore il 1 gennaio e approvata a settembre dal Consiglio comunale con 41 voti a favore e 6 contrari, non sarà più necessario. Infatti, la nuova legge consentirà ai genitori di scegliere quale genere assegnare ai loro neonati e le persone nate residenti a New York che non si identificano come uomini o donne possono cambiare i loro certificati di nascita in “X” di genere. La novità è stata riferita dal sindaco della città Bill De Blasio sul suo account Twitter: “dal 2019, tutti i newyorkesi potranno cambiare il loro sesso nei loro certificati di nascita in M, F o X, senza una nota del medico: noi vediamo, acoltiamo e rispettiamo tutti i newyorkesi trans e non binari”. Alcuni stati, tra cui California, Oregon e Montana, consentono alle persone di cambiare genere nei loro archivi, ma non si sa quante giurisdizioni consentano ai genitori di scegliere una scelta neutrale per
i loro neonati. Con questa regola, i bambini annotati come “X” possono scegliere il loro sesso quando lo riterranno opportuno. Di “decisione eccezionale” parla Carrie Davis, l’avvocato transgender che ha portato avanti la battaglia per il ‘Gender X’, sottolineando con un chiaro riferimento alle politiche dell’amministrazione Trump come la svolta arrivi in tempi di pericolo e di incertezza sul fronte dei diritti dei transgender americani a livello nazionale. “Questo disegno di legge è una vittoria per le persone transgender, non binari e non di genere, e un passo importante verso l’uguaglianza”, ha detto l’attrice americana Asia Kate Dillon”. “La capacità di cambiare quel genere è un modo per evitare i sistemi binari maschili e femminili e di uomini e donne. È un passo essenziale verso la rottura dei sistemi ideologici binari, creati per giustificare e difendere l’oppressione sociale, politica ed economica”, ha aggiunto l’attrice nel video condiviso dal sindaco di New York. Questo è un nuovo progresso verso l’inclusione della comunità LGBT. 114
Bambini trans, così l’informazione e l’Italia calpestano i loro diritti
Riportiamo l’importante articolo scritto dalla giornalista Elisabetta Ambrosi per il Fatto Quotidiano a proposito della difficile condizione dei bambini transgender e delle loro famiglie in Italia.
Maurizio Belpietro, in cui accusano il settimanale di aver riportato dati falsi e notizie errate, mettendo “a rischio la vita psicofisica e sociale di tante bambini, bambine e preadolescenti”. La lettera è pubblicata anche sul blog personale di Camilla Vivian, Mio figlio in rosa, punto di riferimento per molte famiglie con bambini transgender. Ad essere sotto accusa, oltre l’articolo, è in particolare la copertina del settimanale, che presenta l’immagine “ipersessualizzata di un bambino con labbra e occhi truccati con lo sguardo estraniato”, che rende il messaggio “ancora più morboso e voyeuristico”. Ma come ricordano i genitori e i firmatari della lettera, tra cui molti esperti, “i nostri figli non sono fenomeni da baraccone e la loro condizione di varianza di genere è tutelata dalla Commissione dei Diritti Umani dell’Onu, dall’Oms, dalla Commissione Europea“. Tanto indignati sono stati questi genitori che hanno creato un’apposita pagina web per analizzare uno per uno gli errori fatti del settimanale. L’amarezza è tanta perché, normalmente, di questi bambini – che sono bambini normalissimi, solo che non si riconoscono nel loro genere e soffrono enormemente nell’essere etichet-
Parlano di “bieco giornalismo scandalistico” che “ha spettacolarizzato la vita di bambini, bambini e preadolescenti”, con “dichiarazioni false, infamanti e dati scorretti al solo fine di creare un insistente panico morale contro la realtà della varianza di genere in età evolutiva”. Sono le pesanti critiche rivolte a un recente articolo di Panorama a firma di Terry Marocco sui bambini trans, ovvero i bambini con varianza di genere, che cioè non si riconoscono nel genere assegnatogli dall’anagrafe. I loro genitori, riuniti in varie associazioni, tra cui l’Agedo, ente con vari sedi sul territorio che raccoglie genitori, parenti e amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transgender, moltissime associazioni Lgbt e diverse realtà scientifiche tra cui l’Onig (Osservatorio sull’identità di genere), il Saifip (Servizi di adeguamento tra identità fisica e identità psichica di Roma) hanno scritto una lettera aperta di protesta al direttore 115
tati come maschio o femmina quando tendono verso l’opposto oppure verso nessuno dei due generi in particolare – non si parla mai, e quando lo si fa, sulla scia del tremendo mainstream ideologico dell’attacco alla cosiddetta “teoria del gender“, ciò avviene in maniera distorta e finalizzata a ridicolizzare una condizione che genera grande dolore in chi la vive. Dolore che potrebbe cessare non solo con l’aiuto di famiglie accoglienti ma, come non si stancano di ripetere i genitori, una società che li accolga come sono e li riconosca come tali. E questo dovrebbe significare, come spiega Elisabetta Ferrari, mamma bolognese e presidente di Agedo Bologna, “che tutti coloro che sono a contatto con il mondo con l’infanzia dovrebbero essere formati e preparati a trattare questi bambini, dalle insegnanti di scuola, ai pediatri. Noi chiediamo che venga fatta sia formazione che informazione, in modo che sia permessa ai bambini una ‘transizione sociale’, ovvero la possibilità di mettere vestiti adeguati, essere chiamati con il nome in cui ci si riconosce e con pronomi adeguati e corretti. Inoltre bisognerebbe sia cominciare a spiegare che l’orientamento sessuale non c’entra niente con l’identità di genere, che invece riguarda la percezione che ciascuno ha di se stesso. Sia cominciare a diffondere l’idea che i bambini con varianza di genere nascono così e non vanno ‘curati’ perché la varianza di genere non è una patologia, ma un modo diverso di essere. E, tra l’altro, non è vero che sia in atto una sorta di “contagio sociale”, perché la varianza di genere non è certo una moda che si trasmette”. Per fortuna comincia ad affacciarsi la consapevolezza della complessità di questa condizione, tanto che in Italia ci sono i primi centri, come l’Onig e il Saifp appunto o il Regina Margherita di Torino e Careggi a Firenze, che prendono in carico questi bambini. Purtroppo sono troppo pochi, ne servirebbe uno a regione. “In Italia”, spiega ancora Elisabetta Ferrari, “c’è
ancora molta vergogna. E poi c’è molta confusione. Ad esempio oggi non si sa che per avere il cambio di identità su un documento non serve più l’operazione chirurgica di cambio di sesso, anche se la trafila burocratica e molto lunga e faticosa. Inoltre solo una piccola parte dei bambini con varianza di genere quando sono adulti ricorrono alla chirurgia (permessa solo se maggiorenni). Poi c’è la questione dei farmaci, ormoni che bloccano la pubertà e che presto saranno disponibili anche in Italia. Anche in questo caso voglio ricordare che non sono dannosi, si usano già nelle pubertà precoci, servono unicamente per dare all’adolescente due o tre anni di tempo per avere maggior chiarezza sulla propria identità, altrimenti lo sviluppo impetuoso dell’adolescenza potrebbe creare uno stato di sofferenza insopportabile. Non è un caso che sono tantissimi i ragazzini trans che si tolgono o cercano di togliersi la vita“. Ma una società che finalmente accetti l’esistenza di altre possibilità oltre la divisione netta in due generi aiuterebbe non solo questi bambini ma anche tutti gli altri, cioè anche quei maschi e quelle femmine che tali si sentono. E che oggi non possono vestirsi di rosa, come dimostra un recente episodio avvenuto a Torino, perché nei negozi di vestiti i colori sono rigidamente divisi, così come i giocattoli, come tutte le mamme di bambini non transgender sanno bene. “Esistono persino gli ovetti Kinder per maschio e per femmina, siamo arrivati all’assurdo”, conclude Elisabetta. Che manifesta molta tristezza verso il fatto che non si parli mai del suo e degli altri bambini, una realtà davvero “fantasma”, e che quando lo si faccia ciò avvenga in maniera distorta, come il caso Panorama dimostra. Mentre in altri Paesi europei – Francia, Spagna, Olanda, Germania e altri ancora – questi bambini sono riconosciuti e protetti. E nessuno si sogna di stigmatizzarli, perché sono bambini esattamente come tutti gli altri. 116
Austria: celebrato il primo matrimonio gay
Hanno aspettato la mezzanotte del 31 dicembre per promunciare quel “sì” che aspettavano da anni. Nicole Kopaunik e Daniela Paier, 37enni fidanzate da quattro anni, è la prima felice coppia che si è sposata legalmente, davanti al cancelliere Klaus Gottwald ed ai rispettivi genitori e testimoni, pochi minuti dopo la mezzanotte a Velden, in Carinzia, nel sud del Paese. Il matrimonio gay egualitario è diventato realtà in Austria dal 1° gennaio 2019, come stabilito dalla Corte Costituzionale austriaca nel 2017, a nove anni dall’introduzione delle unioni civili. Un percorso un po’ travagliato e che giunge ad un esito positivo dopo anni di sfide legali da parte dei gruppi Lgbt di uno dei Paesi più cattolici d’Europa. La svolta per le coppie omosessuali residenti in Austria era arrivata il 4 dicembre 2017, quando la Corte Costituzionale aveva dichiarato incostituzionale il divieto per le coppie composte da persone dello stesso sesso di unirsi in matrimonio, fissando nella data del 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore del matrimonio egualitario. Nell’ultimo anno, il Parlamento au-
striaco aveva fatto dei tentativi per anticipare quella data con proposte di legge che non hanno avuto lunga vita e così, a partire dalla mezzanotte scorsa, le coppie eterosessuali e quelle omosessualità avranno lo stesso diritto di unirsi in matrimonio in tutto il Paese. “Un momento storico, l’uguaglianza inizia adesso”, ha affermato Nicole Kopaunik. “Il matrimonio è stato un sogno. Celebrarlo di sera, con la vista sul lago Wörthersee non sarà mai dimenticato “ - ha affermato invece Paier e hanno concluso insieme: “eravamo molto felici e sapevamo che il 2019 sarebbe stato l’anno del nostro matrimonio”. Noi di Piccole Magazine auspichiamo che sia il solo il primo matrimonio gay di una lunga serie, perchè l’amore non conosce sesso, religione ed età!
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