All’interno: - Le interviste - Il piacere attraverso la storia - Astrologia, Amore e Sesso - Notizie di Cronaca
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Indice Le Interviste Intervista a Sara Hermanns Pag. 8 Lady Jade: “il mio volere saràa la tua missione” Pag. 11 Nausica presenta l’undicesima edizione di Miss Trav Company Pag. 16 Intervista a Jessica Shizzo Pag. 17 Naomi Angel a teatro! Pag. 20 Intervista ad Alessandra Molinari Pag. 23 Patricia Spally: una vita di successo Pag. 26 Intervista a Linda Rei Pag. 28 Gisela Gaucha presenta il Miss Barbie Europa Tx 2018 Pag. 32 Monya: non ho paura dei cambiamenti Pag. 34 Intervista a Sebastiao Mota Junior Pag. 37 Eduarda Pinheiro si racconta Intervista a Laura Baldrini A tu per tu con Calda Italiana La mistress lady Ana di Capri si racconta Bambola Star: la nuova Diva di Internet Intervista a Lara
Pag. 43 Pag. 46 Pag. 51 Pag. 54 Pag. 56 Pag. 58
La Charlotte vince il concorso Master Queen 2018 selezione nord-est Pag. 60
Intervista a Leandra Dosil Sabrina Hemolly si racconta Monika: sono una cittadina del mondo Intervista a Priscilla New A tu per tu con Luma Top Trans 2
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Indice Il piacere attraverso la storia Il Fallo e lo Scettro Pag. 79 Matrimoni Disastrosi Pag. 82 Tanti modi di essere l’amante di un RE Pag. 85 Amore e potere sono inconcigliabili Pag. 88
Astrologia, Amore e sesso L’uomo dei PESCI: famiglia, lavoro, corpo L’uomo dell’ACQUARIO: famiglia, lavoro, corpo L’uomo del CAPRICORNO: famiglia, lavoro, corpo L’uomo del SAGITTARIO: famiglia, lavoro, corpo L’uomo dello SCORPIONE: famiglia, lavoro, corpo
Pag. 92 Pag. 95 Pag. 98 Pag. 101 Pag. 104
Cronaca Scopri il servizio di Geolocalizzazione Pag. 107 Richard Thunder, youtuber F to M Pag. 108 Il film “Girl, storia di una trans” conquista il festival di Cannes Pag. 109 Stati Uniti: La reginetta del ballo scolastico è trans? Pag. 110 Trento Film festival: Trionfa Senorita Maria, commovente film transgender Pag. 111 Disney pro LGBT! Pag. 112 Storie del genere: 7 puntate per raccontare il mondo trans
Venezia: libretto “alias” per gli studenti trans Università di Palermo: arriva il lbiretto di genere Pakistan: è nata la prima scuola per transgender 3
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MISS TRANS ITALIA MISS TRANS ITALIA SUDAMERICA
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Anno
www.misstransitalia.it
Miss Trans Italia Sudamerica 2017
Miss Trans Italia 2017
Valentina Melo
Cristina Ambrosio
by Regina Satariano Informazioni: Regina Satariano 337-253346
Puoi seguire l’evento in diretta streaming sul sito 6 www.ilpiccolemagazine.tv
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Sara Hermanns organizza il Miss Trans Liguria 2018 8
Sara Hermanns
organizza Miss Trans Liguria 2018 La genovese Sara Hermanns (ma mamma svizzera e papà napoletano) è una persona davvero poliedrica: ex Miss Trans Liguria 2010, è attrice, attivista per i diritti umani e lgbtqi, capitana della nazionale di calcio trans “Iron Ladies” e organizzatrice di eventi. Quest’anno, si occuperà dell’organizzazione del concorso di Miss Trans Liguria, con la sponsorizzazione di Piccole Magazine e ci siamo fatti anticipare da lei alcune novità.
to di organizzare, come evento collaterale al concorso, una selezione per chi vuole far parte della nazionale di calcio trans “Iron Ladies”. Molto interessante! E’ stata fondata da te giusto? Si, l’ho creata nel 2016 e sono anche la sua capitana. La squadra gioca a livello europeo e ne fanno parte anche attori, cantanti ed ex sportivi come Stefano Tacconi, solidali alla causa lgbtqi. Ora vogliamo espanderci e reclutare nuove giocatrici.
Buongiorno Sara. Allora, sappiamo che hai un’agenda fitta di impegni, ma nonostante questo, nulla ti fermi e quest’anno organizzi il concorso di Miss Trans Liguria. Buongiorno, in effetti sono impegnatissima ma ci tenevo molto ad organizzare questo concorso! Lavoro a teatro e nel mondo dello spettacolo e del cinema: ho fatto film con Gino Paoli (Una canzone per il Paradiso), girato una fiction televisiva con Maurizio Iannelli (Città Criminale su La7) e da poco è uscito nelle sale cinematografiche un noir per Paolo Pisoni, a cui ho partecipato. Tornando a Miss Trans Liguria, sarà un grande evento.
Insomma, sport e bellezza si uniranno in un bell’evento. Tornando al concorso di bellezza, vuoi dirci qualcosa di più a riguardo? Dunque, il concorso sarà dedicato a Don Gallo e la madrina d’eccezione e presidente della giuria sarà l’attrice Sandra Milo. La giuria sarà composta da 7-8 giurati: 2 giornalisti del Secolo XIX, gli altri sono in fase di definizione.
Si svolgerà a Genova, giusto? Si, si svolgerà al Marina Club Fiera di Genova, il 7 luglio a partire dalle ore 21. Conterà su più o meno una decina di partecipanti e sarà presentato da me e Rossella Bianchi, una scrittrice trans molto conosciuta. Quest’anno poi presenterà due “chicche” particolari. Quali? Sarà trasmesso in diretta streaming sul sito di Piccole Magazine Tv, e ho pensa9
L’evento come si svolgerà? Ci saranno la classiche sfilate in costume da bagno, una in abito casual con le concorrenti che indosseranno la maglietta di Piccole Trasgressioni, ed infine, l’attesissima sfilata in abito da sera. Tra una passerella e l’altra, ci sarà lo spettacolo drag queen della bravissima Amanda Drag, che canterà dal vivo e non in playback ed altri. Mi esibirò anche io con uno spettacolo di burlesque. Importantissimo: naturalmente uno spazio “sociale” sarà dedicato al ricordo di Don Gallo, che è sempre stato amico e sostenitore dell’emancipazione di genere e in lotta contro i pregiudizi.
L’estate è alle porte ed è già cominciata la “caccia” alla borsa moda di tendenza. Naturalmente, parliamo di quella che tutte le amiche vi invidieranno e che si abbinerà perfettamente ad ogni vostro look. Tra le borse assolutamente da sfoggiare nell’estate 2018, ci sono quelle dal sapore folk e con le frange, adatte ai festival estivi e che vi doneranno un’aria da spirito libero. Noi vi consigliamo la bellissima Borsa a mano Melrose di Liu-Jo, realizzata in similpelle con decori in nappa, borchie e chiusura ad incastro e con tracolla in abbinamento. Il giocoso blocco di colori e i decori delle nappine della borsa Melrose la rendono un accessorio ultra glamour da sfoggiare agli aperitivi in città, e da indossare a mano o a tracolla su top, pantaloni cropped (alla caviglia) e scarpe gioiello. Non lasciatevi sfuggire la bellissima borsa a mano Melrose, sarete le più ammirate.
Le fasce assegnate quali saranno? Sarà assegnato il titolo di Miss Trans Liguria e Miss Trans Liguria SudAmerica, Miss Web e Miss Trans Eleganza. Le prime tre Italiane e le prime tre SudAmericane classificate al concorso Miss Trans regionale accederanno di diritto alla finale Nazionale di MISS TRANS ITALIA – MISSTRANS ITALIA SUDAMERICA. Inoltre, verrà assegnata la fascia di Miss Trans Web e quella di Miss Trans Eleganza.Cederà il titolo di Miss la vincitrice dell’ultima edizione, Tiffany De Bodi. Le iscrizioni sono aperte: per candidarvi, cliccate qui.
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Lady Jade “il mio volere sarà la tua missione!” 11
Lady Jade “il mio volere sarà la tua missione!” Abbiamo incontrato Lady Jade, stupenda Padrona trans dai lunghi capelli viola, fisico esplosivo e pelle vellutata. E’ accattivante, capricciosa e specializzata in giochi trasgressivi sadomaso...una vera dominatrice del mondo fetish.
fare quello che fa: deve essere autoritaria, sapere umiliare e possedere mentalmente il suo schiavo; conoscere il suo gusto e capirne i limiti. Poi, è fondamentale la fantasia, ogni volta si possono creare situazioni diverse. Quando ha sentito la “vocazione” per questo ruolo? Ho sempre fantasticato molto e ho sempre avuto una certa inclinazione verso questo mondo. Nel tempo ho imparato molto e ho decisamente maturato una certa esperienza. Non mi stanco mai d’imparare.
Buongiorno Lady Jade, ci racconti un po’ di Lei. Buongiorno a voi. Vengo dal Perù, da una famiglia numerosa composta da 10 fratelli, di cui io sono la più piccola. Ho studiato da infermiera ma, essendo una trans, trovare lavoro in questo ramo è stato molto difficile. Mi sono dedicata quindi alla recitazione in teatro, lavorando come attrice quando sono andata a vivere in Argentina.
Secondo Lei, cosa cercano le persone che si rivolgono ad una Mistress? Penso che sia un’inclinazione molto naturale, molti sentono semplicemente il bisogno di abbandonarsi e lasciarsi dominare. Siamo abituati ad avere sempre il controllo su noi stessi, indossiamo quasi tutti una maschera; quando invece sei tra le mie mani e non puoi scappare, la maschera scivola via e puoi essere semplicemente te stesso.
Ha la passione per la recitazione dunque. Altri interessi? Mi piace leggere, la natura e gli animali. Amo fare fitness e cucinare. Ho anche la passione del ballo e tutt’oggi lavoro spesso in discoteca come ragazza immagine. Dall’Argentina all’Italia, a cosa è stata dovuta la scelta di venire qui? Sono in Italia da 6 anni, ho iniziato facendo la escort, poi, visto che ci sono portata ed è molto richiesta come figura, ho deciso di lavorare anche come Mistress, circa 3 anni fa.
Ha qualche pratica preferita? Mi piace parecchio tutto ciò che serve per legare e rendere inerme la mia povera vittima. Ci sono mille modi per immobilizzare una persona (ammicca). Poi, ho una nutrita collezione di falli di misure diverse ed uno decisamente XXL! (ride). Amo anche la femminilizzazione e i giochi di ruolo.
Un ruolo per poche. Infatti. Una vera Mistress deve avere passione e provare vero piacere nel 12
Lady Jade, Lei pone dei limiti nel rapporto con gli schiavi? I veri limiti non esistono, sono fatti per essere superati. Conosco bene i miei schiavi e so fin dove spingermi con ognuno di loro, è molto importante avere un buon dialogo...ma solo quando permetto loro di aprire la bocca.
Portate i vostri giochi BDSM all’estremo con la Maschera Leather Hood Soundproof della linea Fetish, disponibile nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi“. Appagate i vostri sensi con questa intrigante maschera, che renderà i vostri giochi particolari ancora più estremi. Il cappuccio è dotato di imbottitura su entrambi i lati del viso, sopra gli occhi, le orecchie e la regione del naso. La maschera è sufficientemente imbottita da garantire il silenzio del vostro sottomesso.Un anello a D nella parte anteriore del cinturino servirà per immobilizzare il vostro schiavo in sicurezza: potrete così frustarlo o frustarla in totale libertà, rendendolo succube delle vostre volontà. Il tutto è collegato da un guinzaglio robusto per tenere ancora più sotto controllo la situazione.
E’ decisamente consapevole del Suo ruolo. Per concludere, un Suo pensiero libero sull’argomento che preferisce. Mi avete fatto delle ottime domande...aggiungerei solo di non essere timidi e farsi avanti! So essere paziente quando ho di fronte una persona che sta iniziando il suo percorso e, cosa molto importante, amo davvero quello che faccio e la sensazione di avere un uomo completamente sotto il mio controllo.
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Nausica
presenta l’11ma edizione di Miss Trav Company 15
Nausica
presenta l’11ma edizione di Miss Trav Company Si prospetta una serata ricca di emozioni! Sarà una serata all’insegna del divertimento e della bella musica. Al pubblico sarà offerto un gran buffet e, dopo il concorso, si ballerà fino a tarda notte: sarà una serata davvero magica.
Tra una decina di giorni, si terrà l’11ma edizione del concorso Miss Trav Company, ideata da Misstravcompany.com con la sponsorizzazione di Piccole Magazine e che sarà trasmessa in diretta streaming sul sito di Piccole Magazine Tv. Abbiamo raggiunto telefonicamente Nausica, eclettica trav di origini pugliesi nata tra Gallipoli e Lecce, fondatrice di Trav Company, e organizzatrice del concorso.
Per quanto riguarda i premi in palio? Alcuni sono ancora in fase di definizione ma saranno tutti molto appettibili. Per intanto, posso annunciare che la giuria premierà con corona e fascia le prime tre classificate; per la vincitrice ci saranno 300 euro di buono sconto in un centro estetico e sarà offerta anche una sontuosa cena per due. Importante: chi vince entrerà a far parte dello staff di Trav Company per un anno, un’ottima occasione per farsi conoscere!
Buongiorno Nausica, nonostante i tuoi numerosi impegni, anche quest’anno sei “al via” con Miss Trav Company! Ciao a tutti voi. Si, ci siamo quasi. Ho creato il sito di Trav Company nel 2007 e da allora sono sempre andata avanti, crescendo con il mio pubblico e il mio staff. Collaboro con il Nautilus di Milano da anni ma giro con gli spettacoli per tutta Italia, siamo molto richieste, una bella soddisfazione. Ma questo concorso per me è irrinunciabile.
Perfetto, non resta che partecipare alla serata del 9 giugno allora! Vi aspetto numerosi e, già che ci sono, vi dò appuntamento anche all’ultimo sabato di luglio all’evento di “Miss Culetto” a Fucecchio, non mancate!
Tornando al concorso, ci puoi dare qualche dettaglio in più? La serata si svolgerà sabato 9 giugno, a partire dalle ore 22, nella meravigliosa cornice del Nautilus Club di Milano e sarà presentata dalle meravigliose Sebille Garcia, Valentine Vidal e da me, con la supervisione artistica di Sandra Show. Come si svolgerà la serata? Dunque, le concorrenti saranno 15, di cui tre scelte sul web dai visitatori del nostro sito. Tutte le miss sfileranno con due cambi, uno in lungo e uno in corto, con coreografia e spettacoli di drag queen, tra cui Sandra Show, Nanà, Sebille Garcia, Marcella, Madame Vivy e tante altre. 16
Intervista all’esplosiva pornostar
Jessica Schizzo
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Intervista all’esplosiva pornostar Jessica Schizzo Oggi vi facciamo conoscere la favolosa pornostar trans Jessica Schizzo, desideratissima e super richiesta! Verace, mediterranea, calda e passionale, ci siamo fatti raccontare della sua esperienza nel mondo dell’hard e dello spettacolo.
za della salute. Cosa a cui invece io tengo particolarmente, sia per me stessa sia per chi è protagonista dei miei film. E dimmi, ti sei mai innamorata di qualche collega di set? No. Sessualmente invece si, mi è capitato di legarmi: come quella volta sul set del film “Good as you” quando prese vita una passione travolgente con un modello-attore. E successe uguale anche sul set della fiction italiana “Anna e i 5”, con un attore molto più grande di me.
Buongiorno Jessica, è un piacere. Descriviti brevemente a chi ancora non ti conosce. Sono napoletana ma vivo da anni a Roma. Sono una persona molto dinamica, estroversa e sempre positiva e solare. Sei una delle pornostar trans più famose d’Italia. Qual è il tuo segreto? Per me bisogna essere naturali, vere: non si deve mai fingere o recitare perché è brutto per chi guarda il film: lo spettatore si deve identificare.
Qual’è la tua posizione preferita? La posizione preferita? Se lui è passivo mi piace prenderlo da dietro. Se sono io la femminuccia mi piace il missionario. Se è la lei di una coppia mi piace “a sponda e liett” in dialetto napoletano, ovvero con lei totalmente aperta sul bordo del letto (ride).
Come sei entrata nel mondo dell’hard? Fin da piccola ho sempre amato i pornoattori Robert Malone, Rocco Siffredi, Nacho Vidal e Joe Calzone. Il porno mi ha sempre affascinata, ma non quello artificiale e patinato. Mi appassiona quello casereccio, quasi amatoriale. Infatti, io ho iniziato con dei video amatoriali, girati con amichetti “porcellini” a Napoli.
Hai qualche attore o regista con cui ti piacerebbe girare? Per il cinema normale mi mancano i registi Ozpeteck, Muccino e Almodovar. Per il cinema porno invece Salieri (a cui mi ispiro da regista) Nacho Vidal e Rocco. Infatti, oltre che nell’hard, hai un curriculum di tutto rispetto anche nel mondo dello spettacolo. Si faccio teatro, cinema ed intrattenimento. Nel cinema ho lavorato con i grandi Garrone (un reality del 2013). Per il regista Sorrentino ho partecipato al film “La grande bellezza” del 2015, che ha vinto anche l’Oscar. Poi, ho avuto parte al film “Gore” di Ridley Scott nel 2017 e di Michael Hoffman ne “Il più ricco del mondo” del 2018.
Oltre che attrice, sei anche produttrice, come mai questa scelta? Successe che una volta, mentre “giravo” con una coppia in un mercato: lui riprendeva mentre io ero impegnata con sua moglie. Da li mi piacque moltissimo la situzione e mi venne voglia d’iniziare a produrre dei film miei, con le mie fantasie. Ho provato a farlo tramite alcune case di produzione, ma non mi sono mai trovata bene perchè pagano poco e a volte non garantiscono la sicurez-
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Ho fatto anche “fiction” televisive (I Cesaroni, Anna & e 5 e altri). In tv ho ballato anche la storica sigla di “Cronache Marziane”, poi “Ciao Darwin” nella ampolla finale. E ancora i programmi “Lucignolo”, “Pomeriggio5” e “Avanti un altro”. Adesso sono opinionista in talent di drag queen e speaker radiofonica a Radiomucca Pensi che un giorno abbandonerai l’industria del porno? No. Fino a quando la passione per il sesso, la forte carica erotica, l’infinita immaginazione e la fantasia pornografica daranno vita alle mie giornate, continuerò. Anche per questo non assumo nessun tipo di ormoni, perché il vigore sessuale e la dotazione virile sposati alla mia vitale femminilità sono i miei punti di forza.
Desiderate un abito sexy ma al contempo elegante per una serata particolare? Con il mini abito Jacky, vi sentirete sexy e comode, grazie al tessuto che accompagna le curve del vostro corpo, con un sensuale gioco di trasparenze. Lo potete acquistare nel sexy shop Boutique “I Tragressivi“. Sotto, indossate la Sexy coulotte Empressia Obsessive, in morbido pizzo nero. Sarete irresistibili.
Una domanda un po’ impertinente: nella tua professione sicuramente ti sarà capitato di vivere episodi curiosi, magari con qualche celebrità...puoi svelarci qualcosa? Ne potrei raccontare 1001 di episodi bizzarri o curiosi: dallo stupratore confuso, alla coppia arrabbiata. Dal famoso attore passivo al senatore che indossa le giarrettiere. Per saperli però, sto scrivendo un libro che uscirà il prossimo Natale e da cui verrà tratta una sit comedy (genere di commedia) per la televisione. Infine, i curiosi dove possono vedere i tuoi film? Tutti i curiosi possono seguire i miei tour qui e vedere i miei video hard sul mio sito ufficiale: www.JessicaSchizzoTrans.com
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Naomi Angel
“il Teatro mi ha aperto le porte di un nuovo mondo�
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Naomi Angel
“il Teatro mi ha aperto le porte di un nuovo mondo” Naomi Angel è una persona che nella vita si è sempre data molto da fare: attrice (ha recitato con Alessandro Giannini e Claudio Amendola), ex organizzatrice di Miss Trans Liguria, artista poliedrica e ragazza immagine; da novembre dello scorso anno lavora stabilmente al Teatro della Tosse di Genova, come aiuto costumista ed attrice. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci raccontare da lei le ultime novità.
cante perchè lei è molto professionale e sto apprendendo tanto.
Ciao Naomi, aggiornaci sulla tua nuova occupazione, che sappiamo essere molto nelle tue corde! Ciao a tutti voi! Da novembre 2017 ho avuto l’opportunità di lavorare come aiuto costumista al Teatro della Tosse a Genova, un luogo meraviglioso che propone al pubblico spettacoli di arte, di commedia e balletto e che ha una forte apertura al mondo Lgbtqi. La scorsa settimana, per esempio, in occasione della giornata contro l’omofobia, abbiamo dato vita ad una serie di spettacoli dove anche io mi sono esibita, arte allo stato puro: ho partecipato alla pièce “Le donne baciano meglio” venerdì 18 maggio.
Sento davvero molto entusiasmo nella tua voce! Mi piace molto lavorare lì. Sai, sono una trans che ha fatto tantissimi spettacoli, concorsi e anche Gay Pride, cui partecipo tutt’ora, però...lavorare dietro il palco, stare dietro le quinte mi piace proprio: per me è un po’ una novità perchè di solito sono protagonista. E’ una cosa nuova che mi ispira; dopotutto, si parla sempre di arte.
Nello specifico, in cosa consiste il tuo lavoro? Come ti dicevo, affianco la costumista Daniela che lavora lì da 10 anni. Quando ci sono degli spettacoli, la aiuto a rivedere i costumi oppure a gestire i costumi che provengono da altre compagnie teatrali esterne, che si esibiscono lì.
Senti di essere in crescita, professionalmente? Senz’altro. La cosa difficile del stare dietro le quinte è mettere d’accordo gli attori perchè sono tipo star (ride). Ma da Daniela sto capendo anche come ragionare e rapportarmi con loro, bisogna avere molta pazienza e saperci fare. Non si nasce imparati ovviamente, sto imparando adesso, ognuno ha il suo ruolo.
Come sei stata accolta dal gruppo teatrale? Mi hanno accolta molto bene. La prima volta che sono andata ero un po’ a disagio perchè temevo di essere un po’ discriminata in quanto transessuale. Mi sbagliavo! Mi hanno aperto le porte senza problemi e il punto interrogativo è svanito dopo 5 minuti dal mio arrivo. Alla fine, il Teatro è formato da tante persone diverse, un gruppo in cui ognuno dà del suo meglio.
Tu hai avuto una formazione artistica, giusto? Si. E’ iniziata studiando al liceo artistico e poi è proseguita nella professione. Mi è sempre piaciuta la moda, vedere sfilare, i vestiti e soprattutto il tipo di lavoro che c’è dietro. Amo riuscire a capire cosa sta meglio indosso ad una persona, far diventare i suoi “difetti” dei pregi e, in generale, far star bene con se stesse le persone che vestiamo e migliorarle.
C’è qualche persona in particolare che vorresti ringraziare? Devo ringraziare tantissimo per l’opportunità lavorativa Marina Pecrilo e Giusi Tenco. Lavorare con Daniela De Blasio, la giovane costumista, è molto gratifi21
Un bilancio fino ad oggi di questa esperienza? E’ una bella esperienza, molto piacevole. E’ un bel riscontro personale essere accettata a lavorare in certi ambienti anche se sono una trans. La costanza premia e nella vita, piano piano, sono riuscita a farmi accettare come lavoratrice e sono rispettata. Mi piace molto dedicarmi alla mia città, Genova, cerco sempre di dare qualcosa nel mio piccolo, a modo mio, senza dire troppo ma agendo con i fatti.
Identità transgender e benessere: Dai comportamenti a rischio alla resilienza di Mariana Caputo La formazione dell’identità di genere è un processo delicato durante la crescita di un bambino, soprattutto quando lo stesso segue uno sviluppo atipico dell’identità di genere che spesso non viene riconosciuto all’interno della società dicotomica occidentale che definisce solo due categorie di genere: quelle di maschile e femminile. Il non sentirsi riconosciuti all’interno della propria cultura di riferimento può costituire, così, un alto fattore di vulnerabilità per bambini e adolescenti con sviluppo atipico dell’identità di genere e può aumentare la probabilità che essi mettano in atto comportamenti a rischio. D’altra parte, però, la presenza di fattori protettivi, tra cui emerge l’importanza del supporto da parte della rete sociale, può contribuire a determinare una forma di resilienza e una sensazione di benessere e soddisfazione per la propria vita da parte delle persone con sviluppo atipico dell’identità di genere.
Naomi, Teatro a parte, cosa ti piacerebbe fare in futuro? Più avanti mi piacerebbe lavorare anche nel sociale, ma non voglio entrare in politica, è un mondo che non mi appartiene. In generale, ho sempre avuto la fortuna di trovarmi casualmente al posto giusto nel momento giusto, non ho mai forzato le cose e questo mio modo di fare è sempre stato apprezzato. La vita è così: alcune cose arrivano senza essere troppo cercate. Credi che un giorno abbandonerai le luci della ribalta? (ride) C’è un’età per tutto! Ora sono maturata, ho capito meglio determinate cose e non penso di fare spettacoli a vita. Sento l’esigenza di dedicarmi ad altro, voglio essere socialmente utile ed avere dei riscontri sulla mia professionalità. Poi, chiaramente, rispetto ogni scelta di vita altrui. Io, semplicemente, sono in un periodo di crescita personale molto forte; devo trovare la mia tranquillità e affermarmi sul personale. In ogni modo, chi vorrà potrà vedermi l 16 giugno al Gay Pride di Genova e il 22 luglio al concorso di Miss Drag Queen Liguria, dove mi esibirò in una performance speciale! Vi aspetto.
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Grazie Naomi e in bocca al lupo per tutto!
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Alessandra Molinari
per chi 23cerca forti emozioni!
Alessandra Molinari per chi cerca forti emozioni!
Sei una escort molto conosciuta ed apprezzata, immagino avrai viaggiato molto. La prima città in cui ho vissuto è Firenze, poi mi sono spostata a Milano, Bologna... ho girato un po’ prima di fermarmi a Vicenza infatti.
Vi presentiamo Alessandra, affascinante trans brasiliana, un mix di delicatezza ed eleganza che non mancherà di sorprendervi! Buongiorno Alessandra, presentati ai nostri lettori. Buongiorno a tutti voi. Io sono Alessandra, segno zodiacale del capricorno e vengo dal Brasile, dalla meravigliosa città di San Paolo. Ormai risiedo in Italia da quasi 20 anni...so parlare perfettamente il dialetto veneto! (ride)
E racconta, come sei diventata escort? A dire la verità è stato per curiosità, mi intrigava: inizialmente lo facevo saltuariamente poi è diventato un mestiere a tempo pieno.
Infatti sento una leggera inflessione veneta! Dicci di più di te, che passioni hai nella vita? Mi piace tantissimo fare palestra, frequento diversi corsi di fitness per tenermi in forma. Poi, adoro fare shopping, in particolare di borse firmate e occhiali da sole!
Ti piace il lavoro che fai? Si, ho la possibilità di conoscere tante persone che viaggiono e che mi raccontano le loro esperienze, che si confidano con me. Come ti dicevo, sono una persona curiosa; amo imparare, credo che nella vita non si sappia mai abbastanza, ho sete di conoscenza e mi piace sapere cosa ho intorno, il contesto in cui vivo, tenermi aggiornata. Come dice mia mamma: “nulla è perfetto” quindi neanche il mio lavoro lo è, ma posso dire che non ci trovo particolari difetti.
Caratterialmente, rispecchi il tuo segno zodiacale? Oh si! (ride). Ho un carattere un po’ tosto, sono molto precisa, un po’ egoista nel senso buono. Sono anche molto ambiziosa e non credo tanto nell’amicizia, a causa di alcune “scottature” che ho preso in passato...sono stata troppo buona.
Sembri piuttosto realizzata. Senti che ti manca qualcosa ancora? L’amore l’ho trovato.....non chiedo altro. Anzi si! Mi piacerebbe avere una bella macchina, una Mito! (ride). A parte questo, la cosa a cui tengo di più è rientrare in Brasile e vedere mia mamma.
Alessandra, come mai hai deciso di venire in Italia? Sai, sono una persona molto curiosa, volevo conoscere la cultura di questo meraviglioso Paese; ho anche dei parenti che vivono qui, quindi ho colto occasione e non me ne sono più andata!
Infine, lancia un messaggio a chi ci legge, se ti va. Vorrei che le persone si godessero la vita, perchè non è vero che è sempre uno schifo: basta scegliere bene le persone da frequentare: la vita è bella ovunque! Infine, vorrei dire a tutti di non giudicare mai gli altri ma guardare dentro se stessi: siamo nel 2018, è un’epoca in cui bisogna guardare avanti ed emanciparsi!
Tu sei transessuale. Come hai vissuto il tuo percorso di transizione? Per me tutto è stato facile, non ho sofferto di bullismo, anche se la vita non è perfetta. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha aiutata e che ha la mentalità molto aperta. Sono attaccatissima a loro, ho 5 fratelli e sorelle, tutti sposati, e siamo molto uniti.
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Patricia Spally
una vita di successo!
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Patricia Spally una vita di successo! Come hai vissuto tutta la situazione? A 18 anni sono andata via da casa. Ho lavorato in un negozio di scarpe come commesso ma i soldi non bastavano mai, abitavo da uno zio e allora non avevo ancora intrapreso gli studi che poi ho conseguito.
Uno stupendo mix di bellezza e fascino, una vera dea per fortissime emozioni: questo e molto di più è Patricia Spally, ex famosissima pornostar di origini brasiliane e trav attualmente a Treviso. Dotata di un grande cuore e simpatia, ci ha raccontato la sua storia. In questa Intervista abbiamo avuto modo di parlare con Patricia Spally, uno stupendo mix di bellezza e fascino, una vera dea per fortissime emozioni, famosissima pornostar di origini brasiliane e trav attualmente a Treviso. Dotata di un grande cuore e simpatia, ci ha raccontato la sua storia. A voi l’Intervista!
La decisione non l’hai presa a cuore leggero. Decisamente no. Inizialmente ero titubante perchè mi hanno impartito un’educazione molto religiosa: pensa che per me il sesso si doveva fare solo dopo sposati! (ride). Dopo poco tempo che facevo questo lavoro, ho capito di avere un “grande potenziale” (ammicca) e da lì a diventare pornostar il passo è stato breve.
Ciao Patricia, allora, presentati ai nostri lettori. Ciao a tutti. Sono del segno del toro e nata in Brasile, a Parà, che si trova nella Foresta Amazzonica. Ho studiato medicina e aiutavo mia sorella nello studio medico. Ho fatto anche studi da pubblicitaria e di psicologia. Gli ultimi tre anni in Brasile poi mi sono spostata a Rio De Janeiro. Ho un carattere forte, sicuramente, e sono giusta, cerco di conoscere la persona nel suo insieme, con la sua storia, non giudico mai nessuno.
Sei una pornostar di successo: in America Latina sei stata una figura di spicco del mondo hard. Si, per 4 anni sono stata considerata la più grande trans pornostar del Paese, facevo davvero una bella vita (ride). In classifica ero la settima in Brasile e in Europa ero decima, 11ma invece nella classifica mondiale. Giravo i film con il nome di Patricia o Gustavo. Tengo a sottolineare che io non prendo ormoni, sono naturale, acqua e sapone.
Ti va di raccontarci il tuo percorso di vita? Ve lo riassumo: purtroppo in passato ho subito una brutta esperienza e per molto tempo mi sono colpevolizzata. Poi, ho capito che non era colpa mia e sono riuscita a risalire dal mio trauma, mi sono ripresa la mia vita. Sono cresciuta in una famiglia con papà che era militare e mamma casalinga. Mio padre non mi accettava e mia madre non poteva intervenire, la sua vita era solo fare la casalinga e stare a casa in silenzio. Per fortuna, successivamente ha iniziato a studiare, grazie a me che le ho pagato gli studi, e si è emancipata.
C’è stato un riavvicinamento con la tua famiglia, successivamente? Solo dopo che sono andata via di casa e sono diventata famosa, certi parenti hanno iniziato a starmi vicino, a “leccarmi il culo”, diciamolo schiettamente. Ma io aiuto solo mia mamma, mia sorella e mia zia; con gli altri sono educata e basta: ho cuore ma non dimentico quello che mi è accaduto, come mi hanno trattata. Poi come è andata? Tre anni fa mi sono trasferita in Italia, ma prima sono stata a Londra dove mi sono guadagnata anche la copertina di diversi giornali come attrice trans. Una volta arrivata a Milano, dove lavoro anche da trav, ho 26
scatenato gelosie nell’ambiente, perchè ho molto successo (ride). Cosa piace così tanto alle persone di te, aspetto fisico a parte? A me piace trattare bene tutti, mi piace vivere in un ambiente di classe e pulito, perchè credo che la casa rispecchi un po’ la persona che ci abita. Rispetto le persone e pretendo altrettanto in cambio.
Il coraggio di essere una farfalla di Vladimir Luxuria «Sarai trans anche tu! Tutti transitiamo in questo mondo, siamo solo di passaggio. Si nasce, si muore, forse ci reincarniamo … chi lo sa. L’unica cosa certa è che non siamo immortali e quella cosa che chiamiamo vita non è altro che un transito racchiuso nel tempo d’un sogno». Da questa provocazione prende il “volo” la farfalla Luxuria, che in questo libro si posa su tante questioni spinose della nostra quotidianità svelandone i lati trasformistici, ondivaghi, transgenici, trasmutanti. Alzi la mano chi non ha mai cambiato opinione o il voto? …lavoro o città? …abitudini o idee? Lo si fa per opportunismo, per sopravvivenza, per autentica convinzione, ma sono ancora pochi quelli che hanno il coraggio di indossare il “proprio vestito”, infischiandosene dell’opinione dominante...
Infine, Patricia, come ti vedi da qui a qualche anno? Ora viaggio tantissimo, sono una zingara (ride). Ma un giorno mi vorrei fermare ed avere una mia stabilità, star bene con me stessa ed essere rispettata ed apprezzata per come sono, senza essere giudicata per quello che faccio. Mi piacerebbe che questo lavoro fosse regolamentato in Italia come negli altri Paesi, perchè, parliamoci chiaro, è una cosa che serve a tutti e fa bene all’umore! Credo sia giusto poter pagare tasse: per me che lavoro in questo campo e per le persone che vengono con me è una sicurezza in più.
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Linda Rei
“amatevi e lottate per realizzarvi!� 28
Linda Rei “amatevi e lottate per realizzarvi!” E’ una cosa che ti ha pesato? Un po’ si. Anche la parte della mini intervista dopo il balletto era già preconcordata nelle prove generali della domenica, quindi io, essendo un carattere molto ribelle nella vita in generale, avevo perso un po’ l’entusiasmo, però tutto sommato è stato molto bello.
Abbiamo incontrato Linda Rei, trans e star della televisione in Albania e nell’est Europa. Oltre che bellissima si è rivelata davvero molto simpatica e con un’anima profonda: abbiamo chiacchierato con lei della vita e delle sue esperienze televisive. Buongiorno Linda, i nostri lettori sono curiosi di conoscerti meglio. Raccontaci di te! Buongiorno a voi. Chi sono? Forse ancora lo devo scoprire anche io (ride). Ovviamente scherzo, sono sempre così nelle interviste che ho fatto, amo essere autoironica, penso che mi aiuti a non prendermi mai troppo sul serio. Sappiamo tutti che alla fine la bellezza lascia il tempo che trova e per quanto importante sia nella società di oggi non penso sia fondamentale, o per lo meno, cerco di non pensarci troppo.
Cosa ti ha spinto a partecipare al programma? Quando mi proposero di partecipare ero un po’ pensierosa, mi chiedevo se andare oppure no, però poi la voglia di rompere tutti i tabù che ci sono nel mio Paese mi ha dato forza e coraggio, quindi ho accettato. E alla fine i tabù sono stati rotti. Così è stato (sorride). In pochi mesi, a due anni dalla mia prima comparsa televisiva in Albania, sono riuscita a cambiare molto, soprattutto ad aiutare a capire cosa significhi essere una transessuale e spiegare che non è semplicemente un gioco dove si mette un po’ di trucco, un paio di tacchi e si è donne, ma c’è molto sacrificio e lotta con se stessi e il mondo per riuscire ad essere ciò che ci sentiamo.
Sei una star in Albania e Est Europa grazie alla tua partecipazione a Ballando con le Stelle 4; che ricordi hai di quella esperienza? L’esperienza di “Dance with me” in Albania è stata straordinaria. Devo ammettere, molto stancante ma bella; purtroppo sono andata via un mese prima della fine perché in quel periodo ero fidanzata e lui era in Italia, io là e stavano nascendo dei litigi, dovuti anche alla mia gelosia, quindi “pentita oggi di averlo fatto” ma sono tornata in Italia. La parte che preferivo di più erano le prove di danza tutti i pomeriggi dalle ore 16 alle 19: mi aiutavano a scaricare lo stress. Poi, onestamente, la diretta del lunedì sera non era così emozionante anche perché, pur essendo “live”, non eravamo molto liberi di parlare, oppure esprimerci a nostro piacimento, era tutto molto pilotato e controllato.
Come hanno reagito le persone intorno a te? Ovviamente non è facile, sono da sola e la prima trans “pubblica” albanese, quindi non penso che tutti lo accettino o riescano a comprendere, ma sono fiera di me per essere riuscita a fare ciò che ho fatto, pur tenendo conto che non sarebbe stato semplice, in un paese così omofobo.
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C’è qualche artista particolare che ti piace? Quando ero piccola amavo Britney Spears ma oggi l’unica artista che amo è Mina.
E’ innegabile però che i concorsi possano essere un importante trampolino di lancio se si è brave poi nel raccoglierne i frutti, sempre con umiltà e senza montarsi la testa. Certo. Quando si inizia a partecipare ai concorsi di bellezza lo facciamo per riuscire ad acquistare un po’ di autostima e pensiamo che la vittoria ci conferirà bellezza: spesso si partecipa anche per dimostrare qualche cosa agli altri, quindi, quando capisci le tue potenzialità e sei sicura di te stessa non senti più la necessità di competere. Come ho detto anche al concorso di Miss Trans Sardegna nel 2014, che ho organizzato e condotto per la prima volta in quell’isola magnifica, “non dobbiamo mai dimenticare che la bellezza sta negli occhi di chi guarda”. Anche condurre Miss Trans Italia qualche anno fa mi ha dato molta più soddisfazione, perché riuscivo a sentire la tensione delle ragazze e mi sembrava quasi di sentire i loro pensieri e sogni mentre sfilavano.
Ti piacerebbe condurre un programma televisivo tutto tuo o comunque restare nel mondo dello spettacolo? Condurre un programma tutto mio sarebbe molto bello, magari qualche cosa nell’ambito della sensibilizzazione delle persone riguardo il mondo trans o una rubrica, per testimoniare quanto in realtà tutto ciò che dalla maggior parte è considerato anormale, in realtà sia molto più normale di ciò che credono. Devo dire una cosa però: con tutta onestà, purtroppo per quanto riguarda la televisione italiana mi dispiace che fanno sempre vedere solo il lato brutto del “mondo transessuale”, se così lo vogliamo chiamare, dove si parla solo di prostituzione, che nel 99% dei casi è una conseguenza della discriminazione.
Una domanda un po’ indiscreta: sei fidanzata attualmente? Fidanzata? Da poco è finita una convivenza molto bella, passionale, focosa e travagliata (ride forte). Diciamo che non sono una persona molto facile da gestire quindi è finita. Ammetto che sono ancora innamorata, ma lui oramai si è perso in una dimensione da cui è difficile tornare indietro.
Oltre che star televisiva, sei stata eletta anche Miss Transex Universo nel 2016, la più bella tra le belle! Per quanto riguarda questa vittoria, devo dire che tra tutti i concorsi che ho vinto è stato quello che mi ha sorpresa di più, forse era la prima volta dove credevo di non vincere, eppure ho vinto ed e stata una bella sensazione. Dopo questa vittoria però ho deciso di mettere fine si concorsi. Come mai questa decisione? Penso che sia tutto bello ma bisognerebbe anche crescere un po’, cosa che molte non vogliono fare ed a 40 anni stanno ancora a fare concorsi ed arrabbiarsi perché non vincono. Penso che per tutto nella vita ci sia il suo momento: se si è fortunati nel coglierlo, bene, altrimenti bisogna accettare la vita che cambia e darsi da fare in altre cose. 30
Linda, progetti per il futuro? Nooo! (ride) Per il semplice fatto che la vita si diverte a distruggere ogni progetto, quindi posso dire che ho la speranza di essere serena e di riuscire a realizzare, passo dopo passo, le cose che desidero, senza progetti a lungo termine. Invece un sogno per il futuro ce l’ho: una casa al mare lontano da tutto e tutti, dove vivere con il mio uomo ed il nostro cane. Cosa che ti auguriamo di realizzare. Infine, il segreto del successo quale è, secondo te? Vorrei dire un piccolo segreto a tutte quelle persone che sognano la fama: in realtà non è così bello come sembra, in un certo senso diventi come un “oggetto dei desideri” e tutte le persone che inizieranno a rapportarsi a voi saranno spinte dall’interesse di volere qualche cosa in cambio, o risplendere di luce riflessa. Ovviamente da molta soddisfazione essere riconosciuti, oppure ricevere complimenti, ma forse per una persona come me, alla quale nella vita è mancato molto l’amore, ciò che conta di più non è una foto con un fan, ma amare ed essere amata.
Ecco a voi un abito incredibilmente sexy! E-Z Street è realizzato con parti in rete, elasticizzato e morbido sui fianchi quasi totalmente aperti con intaglio particolare. E’ perfetto per incontri romantici o come indumento intimo eccitante e sensuale, una lingerie sexy da non lasciarsi scappare se si vuole essere le più notate! Abito sexy E Z Street Mini dress pink lipstick. L’abitino non vi sembra abbastanza? Completatelo con il boa in piume rosa di Ouch e con i bellissimi guanti in raso fucsia medi di Music Legs. Trovate tutto nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi“.
Hai qualche consiglio da dare a chi vuole intraprendere l’impervia strada verso il successo? Vorrei dire a tutte quelle ragazze che sono agli inizi e stanno leggendo queste parole e magari guardano le mie foto con gli occhi che brillano, forse pensando “io non sarò mai come lei”, che si sbagliano. Più di dieci anni fa io ero al loro posto e l’ho pensato a mia volta, quindi rimboccatevi le maniche; lottate con tutte le vostre forze per realizzarvi e non innamoratevi ma cercate di farvi amare, cosa che io non ancora non riesco a fare, mi innamoro sempre (sorride malinconica). Se ogni volta nella mia vita non avessi rinunciato a tutto per amore, oggi chissà dove sarei, ma non me ne pento, alla fine l’ho deciso io e forse in futuro riuscirò ad amare più me stessa che un uomo. 31
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Gisela Gaucha presenta il concorso
Miss Barbie Europa TX
Abbiamo raggiunto telefonicamente Gisela Gaucha, bellissima e bravissima titolare dell’Agenzia BEAUTY EVENTI, nonchè organizzatrice del concorso Miss Barbie Europa Tx. Gisela ci ha dato qualche anticipazione sul concorso, che si svolgerà questa estate a luglio tra Ponza e Roma.
classica e la bellezza fisica. Anche la giornata dell’8 luglio sarà in diretta? Si, naturalmente. Andremo a Roma, alla discoteca Alibi, in zona Testaccio, per il gran finale, con il conteggio dei voti raggiunti dalle ragazze a Ponza. Ci sarà l’attesissima sfilata in costume da bambola Barbie e quella in abito da gran sera e, infine, sarà decretata la vincitrice.
Buongiorno Gisela, allora, si stanno scaldando i motori per Miss Barbie Europa Tx! Buongiorno a voi! Si, la macchina organizzativa “è in moto”. Il concorso quest’anno si svolgerà il 7 luglio all’Isola di Ponza e la serata conclusiva sarà l’8 luglio, alla discoteca Alibi di Roma. E ci sono in serbo grandi novità!
L’anno scorso ha vinto la stupenda Camila Oliveira. Si e quest’anno sarà presente perchè incoronerà lei la nuova Regina. Ma oltre alla prima classificata, sarà premiata anche Miss Trans Web, che sarà scelta tramite i voti ricevuti su whatsapp.
Puoi dirci qualcosa di più? Certamente. Il concorso vedrà la partecipazione di 10 concorrenti e la prima fase si svogerà il 7 luglio a Ponza e sarà trasmessa live come un reality. La diretta, sarà possibile guardarla in streaming sul sito di Piccole Magazine Tv. Ci siamo ispirati ad altri reality di successo come L’Isola dei Famosi; sarà una cosa diversa, che porta fuori da Roma il concorso e le ragazze che partecipano.
I premi in palio quali sono? La fascia, la Corona, mille euro e quest’anno, grazie al noto chirurgo plastico Francesco Malatesta, nostro sponsor, sarà regalata alla vincitrice una protesi in silicone mammaria, un premio decisamente ambito! Ci saranno anche altri premi: un book fotografico, sei mesi di annunci su Piccole Trasgressioni e le coppe per tutte le partecipanti.
Quindi si potrà seguire anche il dietro le quinte? Si, non solo le sfilate, ma anche il “backstage”, il dietro le quinte appunto. La giornata del 7 luglio come sarà organizzata? Sarà una giornata fantastica: le ragazze saranno su una barca che farà il tour dell’isola di Ponza e saranno fotografate con i costumi sponsorizzati da Piccole Trasgressioni. Poi ci sarà il momento del bagno in mare e il pranzo. In seguito, ci sposteremo in spiaggia, dove verranno realizzate le interviste di presentazione alle concorrenti. Infine, sempre a terra, ci prepareremo per le sfilate in costume da bagno e in abito casual, dove verrà valutata la bellezza
Benissimo, ti ringraziamo molto, hai ultime cose da aggiungere? Tengo a sottolineare che la giuria sarà neutra e composta da pesone che non fanno parte del mondo trans, per evitare favoritismi. Infine, voglio ringraziare tantissimo la collaborazione di altri concorsi che ci danno una mano, gli sponsor, il sito Vogay e Radio Pregenere. Ci aggiorniamo presto con altre gustose novità! 33
Monya:
“non ho paura dei cambiamenti!� 34
Monya:
“non ho paura dei cambiamenti” Raffinata, bellissima e dotata di un fascino fuori dal comune: vi presentiamo Monya, sensuale trans brasiliana, dalla pelle di seta mulatta chiara e lunghi capelli ricci. Ci siamo fatti raccontare la sua storia e si è rivelata una ragazza davvero intelligente, disponibile (ma con carattere), dolcissima, gentile e simpatica. Ciao Monya, è un piacere. Ti va di descriverti brevemente ai nostri lettori? Ciao a tutti! Vengo da Rio de Janeiro, Brasile, ho 26 anni e sono nata sotto il segno dell’ariete. Le mie passioni sono leggere; spazio dai romanzi gialli ai libri di psicanalisi e psicologia. Adoro la lingerie sexy ed i tacchi alti a spillo. Per tenermi in forma invece seguo un’alimentazione sana e faccio dei corsi fitness. Cosa ti ha portato in Italia? Sono arrivata a Roma anni fa per un ricongiugumento familiare; mia mamma infatti si è sposata con un italiano. Devo dire che mi sono trovata piuttosto bene, mi adatto facilmente e ho studiato non soltanto ma anche per imparare bene la lingua. Infatti parli un italiano perfetto, complimenti. Mi ha aiutato molto anche fare tanti lavori diversi: ho lavorato in ristoranti e risto-bar, come cubista e ragazza immagine nei locali, come colf, badante...non mi sono mai risparmiata! Pensa che ho addirittura lavorato in un lavaggio di macchine! (ride). Tutto questo perchè volevo assolutamente integrarmi ed imparare più cose possibili (Paese che si va usanza che si trova).
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A livello d’integrazione come ti sei trovata? La tua famiglia come ha reagito quando ti sei rivelata come trans? Mi ritengo fortunata perchè ho avuto il sostegno della famiglia al 100%. Mia mamma è la mia migliore amica. Quindi, diciamo che il mio percorso è stato “leggero”. Fin da subito ho “educato” la mia famiglia al mio essere, nel senso che non ho imposto la mia identità di genere. Così facendo, hanno compreso che il mio non era un capriccio ma una mia necessità, sono proprio nata così. Nonostante mia versatilità in intimità quando ho intrapreso il percorso di transizione, è risultato che avevo più ormoni femminili che maschili, sono tutta naturale, tranne il seno che ho cercato di fare la misura adatta al mio fisico. Quando c’è l’amore c’è tutto. Ora, ti va di svelarci qualche curiosità sul tuo lavoro attuale di escort? Certo. Innanzitutto, ho iniziato non per necessità economica ma per la velocità in cui si guadagna. Grazie alla mia professione posso aiutare il resto della mia famiglia rimasto in Brasile. Un pregio di questo lavoro è conoscere tante culture diverse, perchè ogni giorno mi rapporto con tipi diversi di persone: da ognuna di loro imparo qualcosa, ognuno ha qualcosa da insegnare. Un difetto di questo lavoro, invece, è che certi si dimenticano che pagano il servizio e non la persona e che non sempre è possibile essere alla loro disposizione perché esiste una vita ed un essere umano oltre al lavoro svolto da me e per certe cose non esiste compenso che paghi.
Ti piace instaurare una sorta di dialogo con chi entri in contatto. Esatto. I miei clienti non sono dei numeri per me, ma cerco sempre d’instaurare un “feeling” che vada oltre il lavoro, per questo sono apprezzata. Inoltre, sono educatissima, pulita, rispettosa e mi piace ricevere altrettanto in cambio. Un buongiorno e un sorriso dovrebbero essere rivalutati, il relazionamento interpersonale è importante. Vivo serenamente la mia professione e non ho paura dei cambiamenti.
Oltre l’identità sessuale. Teorie queer e corpi transgender di Flavia Monceri Lo scopo del libro è fare chiarezza sulle definizioni ed ‘etichette’ attualmente disponibili per identificare le differenze di sesso, genere e sessualità, ricorrendo alla più recente letteratura internazionale sul tema. Oltre l’identità sessuale. Teorie queer e corpi transgender di Flavia Monceri Ma, più in generale, il suo intento è quello di decostruire le pretese di validitè delle dicotomie di sesso (maschio-femmina), genere (uomo-donna) e sessualità (eterosessualità-omosessualità) sulle quali ancora continua a fondarsi il ‘discorso’ sull’identità sessuale, tanto in ambito accademico quanto nell’opinione pubblica. Oltre agli aspetti teorici, vengono affrontati anche alcuni casi concreti, in particolare il rapporto fra ‘disabilità’ e sessualità e il sadomasochismo. Per acquistare il libro clicca qui.
Hai le idee ben chiare! Beh, sono una persona che odia la volgarità, so dare il giusto valore alle cose che non si possono comprare coi soldi, ai valori veri. Poi, tengo a sottolineare che non ho nessun tipo di vizio: non bevo e non fumo, sono astemia per scelta, non ho mai toccato alcool o sostanze stupefacenti e non lo farò mai per nessuna cifra. Lodevole. Monya, sogni nel cassetto da realizzare? Il mio sogno è laurearmi in psicologia, per un discorso di mia soddisfazione personale. Poi, vorrei poter aiutare bambini, anziani, persone disagiate...ma non per scopo economico. Credo che tutte le persone siano uguali e non mi piacciono i favoritismi: etero, trans, gay...non amo fare differenze per identità di genere e non mi piace il vittimismo e chi si lamenta troppo di tutto. Come dico sempre “se non ti va di fare qualcosa, allora cambia, tutto dipende da noi”. “La vita è bellissima se la godiamo con la testa ed il cuore”.n
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Intervista a
SebastiĂŁo Mota JĂşnior 37
Sebastião Mota Júnior Samba e passione in giro per l’Italia! Di seguito riportiamo l’intervista integrale, tradotta dal portoghese, che abbiamo fatto nei giorni scorsi negli studi di Piccole Magazine TV a Motta Junior, famoso compositore e musicista brasiliano. La video intervista la potete guardare qui.
sinistra , mi disse “proviamo ad invertire?”. Quando lo feci tutto cambiò. Con naturalezza. Si, solo che le corde del Cavaquinho all’inizio fanno tanto male perché sono molto vicine tra loro.
Ciao Junior è un piacere averti qua con noi, ci puoi raccontare di te? Il piacere è mio essere qua da Piccole Magazine insieme a te Thais e vi ringrazio per l’opportunità. Sono Junior do Cavaco, vengo da Rio De Janeiro, sono qui per lavoro e per portare la samba in tutta l’Italia e l’Europa.
Quindi hai avuto delle difficoltà? Ti sono venuti i calli? Si e mi ci è voluto un po’ prima che si formassero, perché avevo soltanto 7 anni e a quell’età non sai ancora bene cosa vuoi dalla vita e ti domandi, sarò un musicista? Un calciatore? O sarò un architetto? Non lo puoi sapere. Quindi mi sono detto “iniziamo piano piano”.
Meraviglioso! É molto tempo che suoni? La verità é che suono Samba e Pagode da 20 anni.
Quando hai iniziato a studiare con l’intenzione di fare qualcosa di importante, con convinzione? A 12 anni ho intrapreso la strada del calciatore. Come tutti i bravi brasiliani! Certamente la passione mondiale è il calcio, poi viene la musica. Ho provato per un po’, fino a quando mio padre mi disse “figlio mio il calcio non fa per te”.
Posso chiederti quanti anni hai adesso? Certo! Ho 35 anni e da 20 faccio musica! E come hai iniziato allora? Mio padre si accorse del mio talento quando ero ancora piccolo, avevo 7 anni e rimanevo sempre vicino alla radio ascoltando qualsiasi tipo di musica. Lui lavorava come operatore agricolo, non aveva tanti soldi, ma risparmiando piano piano senza dire niente a nessuno, il giorno del mio compleanno mi regalò il mio primo Cavaquinho: fu un’emozione fortissima. Certamente perché hai visto il sacrificio di un padre che lavorava sodo e risparmiava per realizzare il sogno di suo figlio. Non avevo nemmeno idea di come suonarlo! Una curiosità é che sono mancino, ma suono con la destra.
Non ha funzionato? No, mi disse di tornare al Cavaquinho. Dopo di che cercai un maestro e iniziai sul serio. Facendo lezioni private? No non erano private, ma in una scuola, un corso. Con altre persone? Si con un mio amico che tra l’altro vive ancora nello stesso posto dove abita mia madre, lui suonava la tromba ma disse che poteva insegnarmi perché conosceva un il Cavaquinho.
E come hai scoperto questo? Ho iniziato suonando con la sinistra ma la mano non mi ubbidiva in nessun modo, finché un amico che sapeva suonare mi disse che poteva darmi qualche lezione. Spiegandogli che avevo quella difficoltà con la mano
E li ebbe inizio tutto? Si ebbe inizio tutto, dai miei 12 anni 38
preso le parti che facevano rima “sena” con “pequena” e allora mi è venuta l’ispirazione.
E dopo questo corso con il tuo amico, hai fatto altri corsi nel tempo per perfezionarti? No tutto dono
Bene allora dopo ci farai ascoltare questa musica? Si si la canterò per voi, la canterò per tutta l’Italia, tutta l’Europa! Sarà un enorme piacere ascoltarti! Oggi canterò questa ma poi vi farò ascoltare anche altre.
Tutto da solo? Ascoltando tanta musica? Esatto, a 15 anni iniziai a comporre, dopo che la mia prima fidanzata mi lasciò. Li hai iniziato a comporre? Si, arrivarono tante idee in testa e iniziai a comporre e da allora non ho ancora smesso.
Certamente! Ti faccio un’altra domanda, da quando sei arrivato qui in Italia dove sei già stato a suonare? In verità mentre ero ancora in Brasile sono entrato in contatto con degli amici che vivono qui e uno di loro mi ha detto che avevano già un evento organizzato per me a Roma.
Riesci a quantificare i pezzi che hai scritto? Ho un archivio nella casa di mia madre, vivo con mia moglie che al momento è in Brasile, ma dovrebbero essere più o meno 150 composizioni.
Iniziare a Roma è iniziare con il piede giusto perchè Roma è Roma, essendo anche la capitale... com’è stato? Quale sono state le tue prime sensazioni? Soprattutto di tanto freddo, perchè sono arrivato qua che c’era fredissimo, c’erano -5gradi, sono uscita da Rio de Janeiro che è una città calda, c’erano 40gradi quando sono andato via poi sono arrivato qua che nella stessa settimana avevo il concerto. Hai avuto il tempo di una settimana per ambientarti. Si per preparare il repertorio, abituarmi al freddo... Per me è stato molto difficile. Pian piano adesso iniziano ad esserci delle belle giornate di sole. Esatto mi sto già sentendo a casa.
Tutte scritte da te? Da dove arriva la tua inspirazione? Della tua terra, da dove sei cresciuto, dalle persone che incontri? Credo che sia un po’ come per tutti gli altri compositori. Una relazione che non ha funzionato, una che sta iniziando, a volte prendo storie di alltri. Le persone magari si aprono con me raccontandomi quello che succede loro ed io poi chiedo se posso farne una canzone. Restano tutti increduli ma dico sempre “Dio mi ha dato questo dono e devo aproffittarne”. C’è una composizione che è il tuo cavallo di battaglia che ti rappresenta al meglio e che suonerai sempre? In realtà ce ne sono diverse in cui identificarmi. Ho realizzato questa mentre giravo in macchina con mia moglie in riva al mare a Rio e chiaccherando con lei le ho detto che stavo pensando di fare una musica del “Orla do Rio”. Le ho chiesto cosa ne pensasse e lei ha detto che potevo iniziare a farla e mentre lei guidava. Mi sono messo li con il quadernino in mano e ho iniziato a scrivere, ho scritto i nomi dei posti come il “Leme”, “ Copacabana”, “Ipanema”, “Leblon”.. Ho
E com’è stato il concerto a Roma? É stato meraviglioso, C’erano tante persone, soppratutto c’eranno tanti brasiliani e tanti stranieri, era in un ristorante Brasiliano dove il proprietario però era Italiano. Ho fatto ballare tutti con il mio Samba, ho suonato alcune musiche mie ma anche musiche di altri autori.
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E hai suonato da solo? No c’era una band che mi accompagnava, mi sono presentato e ho fatto il mio repertorio di un’ora e mezza piu o meno.
to ad iniziare qui la mia carriera. Questo è già un buon inizio. Eh si sono stato ben accolto, la prima città dove sono stato è Modena e li era molto freddo, una città di campagna, sono rimasto un po’ di tempo li, dopo di che sono andato a conoscere altre città e adesso abito a Reggio Emilia.
Un’ora e mezza? Quante canzoni suoni in un repertorio cosi? Sono più o meno una trentina di musiche e a me non piace ripettere le stesse canzoni nei concerti vicini l’uno dell’altro.
E a Reggio ti trovi bene? Si conosco già tutto il centro storico, tante persone, sia Italiane che Brasiliane.
Non ripetti le canzoni nel repertorio ne nei concerti vicini? No perchè comunque ho un repertorio di almeno 1500 musiche
Quali sono le differenze tra il pubblico Italiano e quello Brasiliano? C’è qualcosa che ti fa percepire di non essere a casa ma in un Stato diverso? In Italia, appena abbiamo finito un pezzo il pubblico inizia ad applaudire mentre in Brasile con il repertorio che facciamo le perone vogliono ballare, bere e finito il repertorio ci mettiamo tutti a ballare con della musica più carica e le persone applaudono soltanto alla fine del concerto, mentre qui prima di finire la musica ci sono già le persone che applaudono e dicono “Bravo, bravo!”. Quindi dopo ogni pezzo senti gli applausi e il calore degli Italiani? Generalmente sono i brasiliani ad essere conociuti per il loro calore mentre in questo caso gli Italiani hanno dimostrato di essere più calorosi? Si appena scendo dal palco vogliono già salutarmi o baciarmi, dicono sempre “Bravo, bravo, sei bravissimo, di dove sei?” Poi gli dico che sono del Rio de Janeiro e loro subito “Ma che bello, un carioca!” ed è molto gratificante.
Quindi ogni volta sono sempre musiche diverse? Si cerco sempre di modificarle, al massimo ripeto 5 o 10, ma mai nello stesso ordine e serata.
Un’ultima domanda, hai un musicista brasiliano che ti ispira? C’è qualcuno che ti piace e che porti nel cuore? Perché tutti i musicisti hanno un idolo. Si ce l’ho e se c’è qualcuno che dice di non averlo sta mentendo. É carioca anche lui e abita anche vicino a dove abitavo io, non l’ho ancora conosciuto personalmente, ho conosciuto il suo figlio, sua moglie, ci siamo già incrociati diverse volte ma ha l’agenda è sempre piena, è Zeca Pagodinho
Questo è molto bello perchè immagino che ai tuoi fans faccia sempre piacere ascoltare musiche diverse. E qui in Italia quando sei arrivato qual’è stata la prima impressione che hai avuto? Sei stato ben accolto? Si si, non è la prima volta che sono venuto qui in Italia, la prima volta c’era caldo! Sei venuto d’estate la prima volta? Si ma questa volta sono venuto più convin40
Il tuo debutto? Si, sarà la mia “Roda de Samba” nel Red Bar, un bellissimo bar a Folignano . Allora saremo la con te, non possiamo mancare al tuo debutto! Certamente, vi aspetterò tutti!
Zeca Pagodinho è l’idolo di tutti i brasiliani a cui piace del pagode del samba, conosciuto anche all’estero, quindi immagino che per te sia una buona fonte d’inspirazione. Mi ispiro tantissimo a lui, sia per comporre che per cantare.
Adesso però ti chiederei di suonare qualcosa per noi, cosa ne pensi? Posso cantare quella musica che mi piace?
Dove saranno i tuoi prossimi concerti? Puoi raccontarci? Certamente. Sarò il 19/05 a Carpi al New Bar che sta a Limidi, sarà il compleanno di Jo Paolinho, un ragazzo che è qui già da molto tempo, ci sarà una grande festa e vi aspetto tutti la, dalle 19 in poi.
Certamente! Rappresenta Rio de Janeiro, da dove sono venuto. Perfetto! Iniziamo allora? Iniziamo! In realtà io suono il cavaquinho ma improvviserò qui con la chitarra, di cui non ho mai preso lezioni, è proprio un dono! (SUONA) Meravigliosa!!!
Sarai li con il tuo cavaquinho? Si dalle 19 e non c’è un orario per finire, credo che andremo avanti fino le 2 di notte perchè il posto è in una zona dove ci sono poche residenze, quindi possiamo andare fino a tardi con la musica alta.
Per las “Orlas do Rio” E’ semplicemente meravigliosa! Parla della cartolina di Rio, parte dal Leme ao “Barrabella” che è un grande hotel della “Barra da Tijuca”
Il giorno dopo hai qualcos’altro in programma? Si il giorno dopo, il 20, viaggerò verso Reggio Emilia e poi andrò a Folignano.
Da “Barra da Tijuca” fino a “Copacabana”? (SUONA) Passando per il “Leme” mi fermo a “Copacabana”, c’erano solo persone buone, belle e simpatiche, una città di meraviglie: non ho mai visto niente di simile, dalla mulata al carnevale è stato in “Ipanema” che io ho rubato la scena, ho vinto una piccola nel belvedere del “Leblon” passegiando come il proprietario delle passegiate, con le braccie aperte come il “Redentor” guardando l’orizzonte delle spiaggie do “Arpoador” e quando il sole ha tramontato ho gli archi da “Lapa” nella zona della boemia per bere una birra ghiacciata, ho chiesto una Brahma e poi ho chiamato una donna per ballare nel salone, con tutta la sodisfazione l’ho guardata e invitata per una cena a lume di candella nella mia stanza.. li al “Barrabella” per vivere un’avventura d’amore come si vivono nelle telenovele. (FINE SPIEGAZIO-
E li a Folignano sarà un’altro compleanno? Li sarà il mio evento ufficiale.
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NE SUONATA). Soltanto per spiegare meglio la storia della canzone, per questo l’ho ripetuta. E’ perfetta ed è sempre un piacere ascoltarti. Il piacere è mio ad essere qua.
L’aurora delle trans cattive. Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender di Porpora Marcasciano
Aspettiamo le prossime volte di vederti con il tuo cavaquinho e quando avrai dei concerti noi ci saremo per seguire tutto il tuo percorso. Allora posso già invitarvi per i prossimi?
P Abbracciando un periodo di circa quarant’anni e i suoi profondi cambiamenti socio-politici, Porpora traccia la propria genealogia trans aggiungendo tasselli essenziali alla ricostruzione storica di una cultura spesso relegata al margine. E lo fa da protagonista del percorso collettivo, ancora privo di una lettura condivisa, di chi si è posto consapevolmente nello spazio di confine tra i generi. Con una scrittura “visiva” in grado di rendere in immagini ciò che ha visto e vissuto, Porpora ci accompagna in un mondo popolato di leggendarie trans che hanno dato vita, forma, scena e sceneggiatura a un’esperienza per molti versi più vicina alla dimensione spettacolare o performativa che a quella della vita reale, da cui erano del resto assolutamente escluse.
Certamente! Giorno 19 a Limidi al New Bar al compleanno del Paolinho, conto sulla presenza di tutti, per qualsiasi informazione basta contattare Jo Paolinho che vi spiegherà tutto. Il giorno 20 al Red Bar che è a Folignano, vicino a Reggio Emilia, un bar bellissimo con parcheggio ampio, ci sarà la caipirinha brasiliana e la gastronomia brasiliana. Churrasco tutta la notte? Si churraschigno (risate) Perfetto! Grazie mille Junior per essere venuto qua con noi oggi, ti ringrazio della tua presenza, spero di vederti presto! Certamente, grazie mille alla prossima!
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Intervista a
Eduarda Pinheiro 43
Intervista ad Eduarda Pinheiro “Una bellezza Esotica” Conosciamo meglio Eduarda, meravigliosa trans brasiliana. Eduarda è biondissima, giovane, superfemminile ed è un vero vulcano di simpatia e passionalità, pronta a realizzare ogni fantasia più proibita! Eduarda, meravigliosa trans brasiliana. Eduarda è biondissima, giovane, superfemminile ed è un vero vulcano di simpatia e passionalità, pronta a realizzare ogni fantasia più proibita! Ciao Eduarda, piacere di conoscerti! Ciao a tutti, mi chiamo Eduarda e vengo da Recife, la Venezia Brasiliana, chiamata così per i molti fiumi e ponti, così come per i suoi monumenti storici. Sono del segno del leone e mi descriverei come una persona forte...diciamo che il mio carattere serve a tenere lontano chi non ne ha! (ride) Che cosa fai nel tempo libero? Ho l’hobby del motociclismo e del ciclismo ma francamente mi sento più al sicuro se guida qualcun’altro, sono appassionata di velocità e perciò spericolata (ride). Da quanto sei in Italia? Sono arrivata nel 2008 ed ho iniziato a lavorare come escort a fine gennaio 2009. Non ho deciso di venire qui per scelta, ma da quando è venuta a mancare la mamma, che tra l’altro è sempre stata la mia miglior amica, avevo difficoltà a socializzare e tramite due care amiche è venuta fuori l’occasione di cambiare aria e venire qui e l’ho presa al volo. Parliamo del tuo momento di transizione se ti va. E’ stato un momento magico: ho fatto in una sola “botta” rinoplastica e mastoplastica additiva e mi ricordo bene dalla prima doccia dopo l’operazione. Ho chiuso gli occhi mentre mi cospargevo di doccia schiuma ed è stata la prima volta che ho toccato il seno che avevo sempre deside44
rato. Dunque nessuna difficoltà, al contrario credo che “essere” trans sia il mix di virilità e femminilità in parte uguali e sono contenta del risultato, mi sento molto più sicura. Come mai la decisione di entrare a far parte del mondo delle escort? Credo che in qualche modo sono sempre stata “escort”, solo non lo sapevo. Gli uomini ci guardano comunque in un certo modo, l’unica differenza è che dal 2009 lo faccio di mestiere. Un pregio e un difetto del tuo lavoro? Il pregio è che ho puntato sulla eccellenza sul lavoro: da escort mi dono al massimo e cerco di fare sentire al sicuro da ogni punto di vista i miei amici. Ho detto proprio AMICI, visto che so di loro più di quanto altre persone a loro vicini sapranno mai (con la differenza di non saper il loro nome ne che fanno di mestiere etc). Il difetto è che sono esageratamente disordinata ma alla fine solo nel caos riesco a portare la creatività all’estremo. Una volta ero l’esatto opposto e mi stava portando alla pazzia (ride).
Cosa cercano in te le persone che ti contattano? Cercano della trasgressione a tutti livelli ma non solo: anche compagnia, una persona con cui parlare senza essere giudicati e a volte perfino un abbraccio! Poi mi vogliono anche per le battute che faccio e di cui non riesco a fare a meno! (ride) Qual’è la richiesta che ti fanno più spesso? Nessuna in particolare ma una domanda frequente la posso dire: “una volta che ho fatto sesso da passivo sono gay?”. Io rispondo che a mio vedere le persone divevano smettere di cercare di dare nome ad ogni fantasia o trasgressione che fanno: siamo ciò che siamo. La prova è che mi sento me stessa sia da attiva che da passiva e credo di far entrambe le cose molto bene visto quanto mi cercano! Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Si, diciamo che il 50% femminile prende il sopravvento e il mio sogno nel cassetto è quello di ogni ragazza come me...a voi indovinare quale! Per ora puntare su una macchina nuova credo mi convenga (ride).
Volete un Mini Dress del materiale più richiesto del momento? Non perdetevi e vestitevi di seduzione con il bellissimo vestitino in Latex BLK GP, realizzato in gomma naturale e tessuto a maglia elastica .E’ comodo da indossare grazie alla grande estensibilità del latex e vi regalerà un look sofisticato e difficile da dimenticare! Il lattice o latex è un’emulsione chimica che ad oggi viene utilizzata in molti settori dell’industria ed è sempre in crescita, conquistando il campo della medicina, della moda e tanti altri. Grazie alle diverse lavorazioni e a diverse combinazioni con altri materiali, è diventato il materiale più “in” nel campo della moda, utilizzato non solo nel mondo BDSM ma anche dagli stilisti di alta moda, realizzando vestitini, top,
gonne e leggins.
Infine, esprimi un tuo pensiero libero su quello che vuoi. Più che un pensiero, vi parlo del mio stile di vita, che consiglio: pensare positivo e usare molto spesso la fantasia e soprattutto, fare molta attenzione a che cosa seminate perchè alla fine la raccolta è inevitabile. Per come la vedo io la vita non è che “agricoltura”. Per concludere, voglio ringraziare lo staff di Piccole Magazine per l’opportunità e ovviamente mando un bacio a tutti gli amici che mi vengono a trovare da tutta Italia!
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Intervista a
Luana Baldrini 46
Luana Baldrini “Una vita al massimo!”
se succedendo: non mi trovavo proprio nel miei panni, volevo essere diversa, non capivo tutto quello chi avrei dovuto affrontare. Decisi di andare a lavorare, il mio primo lavoro fu a 15 anni come lavapiatti: ricordo che i miei genitori erano un po’ arrabbiati per paura che trascurassi gli studi, non erano contenti della mia scelta, ma comunque dall’altra parte erano fieri di me.
Oggi vi raccontiamo la storia di Luana Baldrini, bellissima trans brasiliana, attualmente ad Altopascio, in provincia di Lucca. E’ una persona molto attraente, carismatica e al contempo dolce, che ci ha incantati e commossi raccontandoci della sua vita e di come non si è mai fatta scoraggiare dalle difficoltà, affrontate sempre a testa alta. Ciao Luana, grazie del tuo tempo. Raccontaci chi sei. Buona sera a tutti , io mi chiamo Luana Baldrini, sono nata l’8 ottobre in una piccola città nella provincia di San Paolo, in Brasile. Madre casalinga, papà camionista, ho un fratello di 20 anni più vecchio di me, mia mamma è infatti rimasta incinta di me in un viaggio al sud del Brasile quando aveva 39 anni...ed eccomi qui.
In effetti economicamente non ti mancava nulla. Si, anche se ero così giovane e non ne avevo bisogno, volevo i miei soldi e l’indipendenza finanziaria! Comunque, dopo qualche giorno che lavoravo, mi misero a servire ai tavoli, almeno fino al giorno in cui un cliente mi fece una battuta non molto gradita e io gli rovesciai il piatto in faccia (ride). Mi licenziai.
Che ricordi hai della tua infanzia? Ho trascorso un’infanzia molto tranquilla, eravamo una famiglia di classe media, quindi ho potuto studiare, ho avuto tanti giocattoli maschili come camioncini e robot (ride). Ho avuto anche un piccolo pony bianco con la criniera rosa che contemplavo sempre, visto che era il mio unico gioco femminile (ride di cuore). Fin da piccola ho sempre avuto un carattere deciso, sono sempre stata molto giusta e coerente su come rapportarmi con le persone. Ero molto benvoluta dagli anziani del mio quartiere e odiata dai bambini maschi, perchè stavo sempre in compagnia delle bimbe...dunque fin da piccola si era capito da subito quale era la mia identità!
Avevi un bel caratterino! Poi cosa hai fatto? Cominciavo a sentirmi veramente oppressa, volevo affrontare i miei e cambiare la mia identità di genere: tutti puntavano il dito, sparlavano...mancava solo ed esclusivamente che io mi svelassi. Dopo qualche giorno mi decisi: eravamo in salotto a guardare un programma tv...sullo schermo apparve un gay e mio papà, che già aveva il dente avvelenato a riguardo, fece un commento omofobo: “Gay di merda, che vergona in tv...”. Io mi sentii molto offesa, lo guardai e dissi che non doveva parlare così del figlio di altri, perchè presto le persone avrebbero detto lo stesso di me o pure peggio, perchè io ero gay ma di una categoria ancora più emarginata: volevo essere trans!
La consapevolezza di essere in qualche modo “diversa” rispetto ai tuoi coetanei come l’hai vissuta? Quando iniziai la scuola, verso la pubertà cominciai veramente a capire cosa mi stes-
I tuoi genitori come reagirono? Mia mamma scappò subito del salotto, an47
Che cosa? Mio padre mi trovò un lavoro in banca. Io ero contentissima, pensavo che stesse andando tutto bene ed avevo davvero voglia di lavorare lì, pensavo di far carriera. Ma lui, molto furbo, mi disse che non potevo prensetarmi così, per essere assunta dovevo tagliarmi i capelli e mostrarmi come un ragazzo normale. Io lo feci, seppur piangendo, e iniziai a lavorare li, dando il meglio di me stessa per garantirmi il posto. Intanto, passati i 3 mesi dal periodo di stage mi confermarono il posto: quindi, decisi di evolvere come un Pokémon (ride). Presi la carta di credito e dopo il mio orario di lavoro decisi di voltare pagina: uscii e mi rifeci tutto il guardaroba nuovo, ovviamente da donna! Andai dal parrucchiere e mi feci bionda e coi capelli lunghissimi. Rientrai in casa ed erano tutti sconvolti, ma restarono silenziosi.
dando fuori casa piangendo senza guardarsi indietro; papà invece era infuriato: mi disse che era una pazzia la mia, una malattia e che dovevo essere subito portata da un dottore perchè una simile vergogna non l’avrebbe mai accettata Ricordo che l’ho guardato dritto negli occhi e gli ho detto che le cose stavano così, se le accettava, gli avrebbe fatto meno male, perchè io non sarei mai cambiata, e non avevo intenzione di nascondermi dientro un’ombra. Ero nata così e sarei morta così, se non mi accettava avrebbe dovuto sopportarmi comunque o mandarmi fuori casa. Il tempo poi come ha evoluto le cose? Siamo rimasti mesi senza parlare con mio padre, fino al giorno dei miei 16 anni. Stavo iniziando la transizione: i capelli crescevano, le unghie erano più lunghe e così via. Lui mi si è avvicinato e mi ha dato un abbraccio dicendomi di amarmii e che sperava che io cambiassa idee. Io lo fissai e gli dissi subito, secca “Scordati!”. Poi successe qualcosa che cambiò tutto.
A lavoro e a scuola cosa accadde? Erano tutti spaventati ma ormai era tardi, non mi potevano mandare via, avevo firmato il contratto di lavoro e restai lì tutto il giorno tra sguardi cattivi, battute e risatine. A scuola, quando arrivò l’orario di andarci, fu un disastro: erano tutti sbalorditi e fu una presa per il culo senza fine: però sapevo quello che avrei dovuto affrontare, mi feci forza e mi comportai con la massima naturalezza. Giorno dopo giorno vidi che cominciavo ad essere un po’ “dimenticata”, non ero più tanto attaccata, le persone sembravano cominciare ad adattarsi. A casa qualche sguardo strano c’era ancora e mia madre, tra le lacrime mi disse: “io ti amo vestito da donna, da maschio o da orso e voglio soltanto che tu faccia attenzione perché la società è cattiva; ricordati dei principi che ti ho insegnato e cerca di essere felice “. Ci siamo abbracciati e le lo detto soltanto “grazie mamma, ti amo, sei il mio specchio, non ti deluderò”. 48
Nel mondo delle escort invece come sei entrata? Per mia scelta: per quasi un anno ho fatto questo lavoro in Brasile: mio papà aveva avuto un ictus e mia madre lo assisteva giorno e notte finchè non si è sentita anche lei male. Io decisi di aiutarli economicamente e per farlo, decisi di venire a vivere in Italia, dove si vive meglio rispetto al mio Paese.
E così è nata ufficialmente Luana! Si. Era iniziata la “guerra” contro li mondo, però nessuno mi poteva più fermare, sapere di essere ancora amata da mia madre mi aveva dato una forza incredibile. Continuai il mio percorso tra trattamenti ormonali, estetici e così via, dando però sempre il massimo sia a lavoro sia a scuola. Ero entusiasta all’idea che presto mi avrebbero rinnovato il contratto, mi sentivo completa. E invece...quando stavo per compiere 18 anni e pensavo alla patente, a prendere la prima macchina etc..parlai con il mio capo e lui mi disse che non mi avrebbe rinnovato il contratto. Una delusione terribile: gli dissi che amavo tantissimo il mio lavoro, di aiutarmi e che non volevo fare altro ma niente...per restare lì mi disse che dovevo tornare a vestirmi e comportare come un ragazzo. Un adolescente gay era più facile da gestire però una trans la Banca non l’avrebbe mai accettata.
In Italia come ti sei trovata? Beh, qui è stata una cultura tutta nuova da scoprire, un idioma nuovo da imparare però, seppur con un po’ di difficoltà ho mosso i miei passi e pian piano mi sono ritrovata e ho fortificato il carattere. I primi tempi andavo sempre di corsa perchè avevo fretta di aiutare i miei. Dopo quasi 4 anni che vivevo qui ho perso mio padre; sono tornata in Brasile per stare accanto a mia mamma e quando è stata un po’ meglio sono rientrata in Italia: dovevo continuare a gestire tutto e nel frattempo riflettevo sui miei progetti, sulle responsabilità che sentivo riguardo alla famiglia.
Una discriminazione veramente ingiusta, che subiscono putroppo tante persone trans sul lavoro. Purtroppo è così. Io lo guardai e gli dissi che non mi sarei mai nascosta, piuttosto avrei sbattuto la testa ma avrei fatto la vita che mi sentivo. L’utimo giorno di lavoro uscii da quella porta spezzata, distrutta, ma la fiamma non era spenta: presi la frustrazione e la trasformai in combustibile: mi dissi “ricomincerò”. Cosa hai fatto dopo? Ho lavorato un po’ da una parrucchiera, un po’ da un fioraio. Ma presto capii che per permettermi tutti gli interventi per diventare chi volevo non ce l’avrei mai fatta con solo quello che guadagnavo. Così, con la liquidazione della banca e qualche risparmio mi rifeci il seno: ero fiera, avevo quello che veramente mi completava.
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Mi pare di capire che non hai avuto molto tempo per socializzare, o sbaglio? Inizialmente non tanto. Non avevo molti conoscenti, avevo pochi amici, non uscivo molto e stavo sempre sulle mie. Questo mi stava danneggiando e ho capito che dovevo riaprirmi al mondo e lasciare spazio affinchè altri potessero arrivare a capire chi ero veramente. Il mio essere troppo riservata mi aveva reso antipatica agli occhi delle altre trans e questo mi faceva male. Mi dicevo: “ma io non sono arrogante o antisociale, sono sempre stata educata e benvoluta, perché qua in Italia, nel mio mondo, devo sentirmi esclusa così?”.
corona e ho imparato tanto! La mia mente si è aperta tantissimo perchè ho avuto la curiosità di andare oltre: ho sconfinato, ho imparato un altro idioma, visto altri Paesi. Luana, oggi che bilancio ti senti di fare? Nel frattempo, purtroppo, ho perso mia mamma; per fortuna ero in Brasile quando è successo e sono stata accanto a lei fino all’ultimo momento. Ora lì sono rimasti mio fratello e i miei nipoti che amo tanto. Oggi, dopo quasi 2 anni dalla sua morte si può dire che sono in piedi, sogno, lotto ed è ora di cominciare a pensare a nuovi progetti. Riassunto: non è facile essere trans, trans non si diventa , trans si nasce! Cominciamo ad essere più riconosciute, abbiamo più dignità, possiamo rettificare il nostro nome nei documenti in accordo con la nostra identità di genere...si stanno facendo molti progressi. Prima era tutto tropo fermo, ora spero di vedere trante trans impiegate a lavorare nei lavori pubblici, in banca, in posta e non costrette soltanto a svolgere il mestiere più antico del mondo. Ovviamente, se una lo vuole fare è libera di farlo, ma che sia in regola, con chiarezza e dignità: le escort sono lavoratrici come tutte e a mio parere meritano gli stessi diritti e gli stessi obblighi degli altri lavoratori.
Probabilmente, presa dai tuoi progetti avevi dato di te una immagine sbagliata. Esatto. Anche la difficoltà di lingua mi stava bloccando, ma non volevo più essere un’ombra, volevo farmi conoscere per quella che ero davvero e non per l’immagine distorta che avevo offerto. E così sono approdata ai concorsi di miss trans! Davvero interessante! Spiegati meglio! Ecco, decisi di partecipare a un concorso di Miss per rompere il ghiaccio e confrontarmi con le altre trans, sedermi con loro, chiacchierare, sempre nella speranza di farmi nuove amiche. E così è stato: superato il blocco e la paura di farmi conoscere e di conoscere gente nuova mi ha reso più forte.
E il cuore, come va? Il cuore è sereno, su questo aspetto sono molto felice! Sei stata gentilissima, in bocca al lupo per tutto. Grazie mille a voi del Piccole Magazine, ho adorato l’invito a raccontare un po’ della mia storia e alla prossima, un bacio a tutti, in particolare alle mie sorelle trans che “ammazzano un leone al giorno”.
Quindi il mondo dei concorsi ti ha portato del gran bene. Si, ho amato l’esperienza: ho iniziato a frequentare più feste, a partecipare ad altri concorsi e sapete qual è il premio più grande che ho vinto? Una marea di conoscenti nuovi, alcune amici, una fascia, una 50
Intervista a
Calda Italiana 51
Calda Italiana
“la felicità arriva con i piccoli momenti di tutti i giorni” E’ un discorso molto forte. Non voglio giudicare i percorsi delle altre transessuali. Ma a Napoli, la figura del femminiello è sempre stata molto radicata, già camminando per strada ti addocchiavano in un certo modo e quindi tu sapevi già che doveva essere quella la tua strada, c’era poco da fare. Però allora non era come oggi, noi uscivamo “dal fuoco”, adesso invece c’è molta più sensibilità a riguardo.
Conosciamo più da vicino Calda Italiana, sensuale trans nata sotto il segno del sagittario a Napoli: mora, fisico mozzafiato e di spiccata intelligenza, ci ha stregato anche grazie alla sua rara sensibilità. Buongiorno, è un piacere conoscerla. Iniziamo con una curiosità, come mai ha scelto questo nome d’arte? Salve a tutti e piacere mio. E’ presto detto, preferisco non usare un nome finto come tutte le altre, ma sottolineare così il mio essere partenopea doc. La mia città di nascita e dove tutt’ora vivo è Napoli infatti, ma giro tutta Italia e all’estero, se necessario.
Si ricorda quando ha iniziato, esattamente? Avevo sui 14 anni, ero molto giovane. Abitavo in periferia e sono andata nei quartieri e nei vicoli a cercare chi aveva già iniziato questo percorso. Trovai queste amiche trans a cui spiegai la situazione ma in realtà c’era ben poco da aiutare: dovevo solo prendere gli ormoni, mettere i tacchi e una pelliccia e iniziare “la vita”. Credo che la trans sia una anima sempre alla ricerca di se stessa: non siamo mai contente di niente, non troviamo punto d’incontro tra corpo e anima. Comunque, quando presi il volo e vidi il mio corpo cambiare fu bellissimo: vedere il ragazzino cambiare in una donna...penso che gli ormoni sono la miglior chirurgia plastica che possa esistere: sono loro che ti femminilizzano, la plastica serve per perfezionare.
Come si descriverebbe nella vita privata? Spumeggiante, autoironica e impulisiva. Odio l’ignoranza e so ascoltare, mi piace capire gli altri. Nel tempo libero amo stare da sola, riflettere sulla vita e sulla mente umana. Ho una cagnolina, Connie, che per me è come una figlia, giriamo tutta Italia insieme e adoro coccolarla. L’ho trovata quando aveva un anno il giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre: a Napoli la Santa è Concetta e quindi ho deciso di chiamarla come lei, abbreviato in Connie. Le va di parlarci del Suo percorso di transizione? Ho intrapreso il percorso di cambiamento 25 anni fa. Per quello che mi riguarda personalmente però non c’è stato, ossia, non è come oggi quando sento in tv che tutte iniziano il percorso con sacrificio e sofferenze. All’epoca, tu ti ritrovavi fuori casa, è nell’età della tra la pubertà e l’adolescenza che senti la vera forza da dentro della natura e non c’è niente da fare. Non c’è famgilia che regga, tu devi decidere se devi vivere o se vuoi morire rimanendo in silenzio.
Sicuramente ha dato prova di tantissima forza di carattere e di animo. Era una cosa molto cruda. Ma tanto era il desiderio e la volontà di sentirsi scelte come donne che andava bene anche il marciapiede. Una vita che oggi sconsiglio vivamente perchè toglie tantissima dignità umana, se non del tutto. All’epoca però la mentalità era molto diversa e si facevano le gare tra di noi a chi più aveva.
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In che senso? In realtà forse non era così differente da oggi sotto questo aspetto: più avevi soldi e più contavi. Io ero davvero giovanissima e attorno a me c’erano tutti gli “avvoltoi” che volevano la loro parte. Intorno a noi c’erano gli usurai, che ti prestavano i soldi per fare gli interventi estetici e per soddisfare ogni capriccio. Io sono cresciuta in un ambiente così: si disponeva di cifre enormi che poi scontavi, perchè diventavi “schiava” di chi ti prestava i soldi e non te li levavi di torno perchè volevi sempre di più: prima il seno nuovo, poi la casa, poi la macchina...e così via.
Lei si sente felice o realizzata, oggi? E’ dura perchè alla fine non si è mai del tutto felici in un corpo che nonostante abbia le sembianze femminili è sempre comunque un corpo biologicamente maschile. Puoi diventare stupenda ma non potrai mai esprimere del tutto la tua anima e femminilità che hai dentro. La felicità deve essere una cosa interiore, lo ricordo alle trans, alle donne, agli uomini e a tutti gli essere umani: a un certo punto bisogna fermarsi e dedicarsi alla formzione dell’anima, dello spirito, avvicinarsi a Dio e vedrete che la felicità arriva con i piccoli momenti di tutti i giorni.
Dai primi anni “di vita” in strada ad escort di lusso. Come è entrata in questo mondo? Grazie al fatto che svolgo il mio lavoro da anni sempre scrupolosamente e con professionalità. Gli anni 90 sono stati un boom economico, ho iniziato a partecipare a feste esclusive, anche su yacht di personaggi famosi del calcio. Noi trans siamo sempre state ricercatissime. Poi, con l’avvento di internet è cambiato tutto: da una parte in meglio, dall’altra no, perchè è aumentata la concorrenza, comunque lavoro sempre in proprio e non posso lamentarmi.
Parole bellissime e molto giuste. Per concludere, ha un sogno nel cassetto da realizzare? Spero di invecchiare dignitosamente, come tutti lo sperano. Con un tetto in testa e tanti cagnolini e gattini intorno, che forse è meglio delle adozioni (sorride). Poi, per carità, meglio per chi ha la capacità genitoriale e può adottare, ma io preferisco così!
E’ una vita tutta dorata o ha qualche ombra? Il pregio chiarmanete è poter condurre una vita agiata. Si vive adeguatamente anche se non più con i fasti del passato. Il rovescio della medaglia è la solitudine: trovare l’amore è difficile. Io ci credo ppoco, soprattutto se si fa questo lavoro e un uomo accetta che continui a farlo io lo vedo come un problema, non voglio nascondermi dietro ad un dito.
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Intervista alla Mistress di Milano
Lady Ana di Capri
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Intervista alla Mistress di Milano Lady Ana di Capri Abbiamo incontrato la bellissima Lady Ana di Capri, famosa mistress trans. E’ una Padrona dotata di grande carisma, gentilezza, molto educata e simpatica. E’ implacabile nei giochi di ruolo e l’ideale per tutti gli amanti del sadomaso e del fetish.
sono per me una vera passione, un autentico stile di vita. La prima volta che ho provato da dominatrice, con un professionista, è stato fantastico. Subito dopo ho cercato schiavi per continuare a farlo. I pro e i contro della sua professione quali sono? A me non è mai capitata una cosa che non mi piace perché ho trovato sempre quello che voglio. Non recito un ruolo, sono me stessa e mi eccita quando incontro un possibile schiavo.
Buongiorno Lady Ana. Ci racconti qualcosa di Lei. Sono nata a Brasilia ma da tanto tempo vivo a Milano. Ho vissuto anche in Francia e Germania dove ho imparato le pratiche di sadomaso. Il passo successivo è stato quando ho conosciuto in Francia intimamente un uomo che viveva questo aspetto della sua sessualità: era un schiavo e mi ha fato imparare tanto. Io da subito ho capito che ero portata a fare la Padrona.
Definisca cos’è per Lei il rapporto tra Mistress e schiavo. Secondo me è una forma di libertà di espressione che richiede complicità e fiducia reciproca. Ci sono limiti che devono essere quelli stabiliti consensualmente dalla Mistress e dallo schiavo.
Che caratteristiche deve avere per Lei una Mistress? La padrona è chi stabilisce ogni aspetto del rapporto con lo schiavo o la schiava. Tutte le richieste vengono espresse dalla padrona, anche quelle che possono essere viste come maggiormente stravaganti.
Che pratica Le piace di più? Ho uno studio attrezzatissimo a Milano, dove utilizzo diversi sex toys. In particolare però, mi piace frustare e sentire la sofferenza, anche se entro certi limiti. Come si vede da qui a qualche anno? Continuerà con questa professione e penso che sarò ancora più esperta, attrezzata e amante di questa disciplina.
Questo ruolo per Lei è una vocazione o una rivelazione? Entrambe. Ho capito che non era una “perversione” ma un aspetto intrigante del proprio modo di essere quando, con un tipo che frequentavo, capii che molti uomini e donne, anche di grande potere nella vita professionale, sentivano il bisogno nel privato di invertire i ruoli, di essere dominati.
Infine, vuole lanciare un messaggio per i nostri lettori? Vorrei dire a tutti che di fatto questa pratica è un piacere mentale. Insomma, è una forma di piacere in cui l’eccitazione va oltre. Un giorno mi piacerebbe incontrare tutti gli amanti del bdsm riuniti in una fiera o ad un evento. Intanto, baci a tutti e spero d’incontrare qualcuno dei lettori di Piccole o a Milano, dove ho lo studio attrezzato, o in Europa o comunque in giro per l’Italia.
Lei ha detto che si è formata in Francia e Germania, giusto? Si. La ho capito che la preparazione sia fondamentale perchè vi sono moltissimi modi di fare e interagire. Io da sempre ho capito che fetish e domimazione 55
Bambola Star
la nuova Diva di Internet!
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Bambola Star la nuova Diva di Internet! A Bambola Star, famosissima icona del mondo Lgbtqi in Italia e nel mondo, è stato recentemente dedicato un bell’articolo sulla rivista brasiliana online EXTRA. GLOBO. Lo riportiamo di seguito tradotto in Italiano.
e papà sono morti quando ero bambino, ma ci sono ancora tre dei miei fratelli che vivono lì” ha detto alla rivista italiana Piccole Magazine. Quando era ancora molto piccola, Bambola, che non vuole rivelare il suo nome originale, inizia a rendersi conto di essere diverso dagli altri indiani. “All’età di 11 anni, ho deciso di lasciare la foresta e cercare altrove la mia destinazione. È stata una decisione dolorosa, ma ho sentito di dover percorrere questa strada, non potevo esprimerla vivendo nel villaggio”. Ma anche la meravigliosa metropoli di Rio non è stata, per così dire, amichevole con Bambola. “Ho vissuto a lungo sotto i ponti, in strada, con altri bambini come me. Eravamo bambini di strada, per lo più orfani o provenienti da famiglie devastate dalle inaccettabili condizioni di vita delle favelas. È stato un momento molto difficile “ - ha raccontato - “ Fortunatamente un giorno ho incontrato una trans che mi ha preso sotto la sua ala e mi ha aiutato ad avere una vita migliore”. A 17 anni Bambola è poi partita per Roma, in Italia. Lì, ha incontrato un regista ed è entrata nell’industria del porno. “Ho incontrato molte persone e nel tempo sono riuscita a farmi un nome, come Moana Close. Grazie anche al mio buon carattere ho ricevuto molti inviti a partecipare a concorsi, eventi e compleanni”. Sebbene Bambola ormai sia in Europa da più di 28 anni, spera di passare la sua vecchiaia in terra brasiliana: “Amo l’Italia e gli italiani. È un paese che mi ha dato tanto e le sono molto grata ma la mia natura è questa. Anche se finora ho vissuto nel comfort, non penso sia un problema tornare alle mie origini. È necessario seguire il cuore”.
Bambola Star, la trans fuggita dal villaggio di Acri, è la nuova stella di Internet, una Diva in Italia! La nuova regina di Instagram si chiama Bambola (si pronuncia Bambôla) Star. Se avete mai visto un video famoso che iniziava con “Buongiorno Brasile, buon pomeriggio in Italia” o viceversa, e non sapevate bene cosa fosse, ve lo andiamo a spiegare. Innanzitutto, questo è il saluto personale di Bambola. Ovunque sia, giorno o notte, invia sempre questo saluto ai suoi fan. Il più delle volte in compagnia del cane, Wendy Star, sua “figlia”. Non sempre l’inquadratura è perfetta, ma funziona e colpisce.I video di Bambola sono diventati virali e hanno guadagnato molti seguaci sul popolare social media. Tra loro ci sono Pabllo Vittar, Solange Almeida, Miguel Falabella e Marco Luque. Tutti la imitano. Ma Bambola, l’originale, ha le sue peculiarità. La trans è diventata un riferimento per il mondo LGBT in Italia. Attraverso l’Agenzia Star Events, Bambola si dedica alla promozione di eventi e concorsi di Miss Trans e partecipa a numerose feste nella regione della Toscana, dove vive. Il compleanno di Bambola, il 2 agosto, è sempre un evento: una vera apoteosi, in cui indossa abiti audaci ed appariscenti e fa sempre il suo ingresso trionfale portata da uomini belli e muscolosi. Ma il lusso e il glamour che vanta nei suoi video non sono sempre stati parte della vita di Bambola. L’artista e l’imprenditrice di oggi è infatti nata in una tribù di Acri. “Vengo dal Brasile, dal comune di Tarauacá, ad Acri, un villaggio situato nel cuore della foresta pluviale amazzonica. Le mie origini sono indigene, esattamente da Igarapé do Caucho e la mia tribù proviene dagli indiani Kaxinawá. Mamma
Leggete l’articolo in lingua originale qui. https://extra.globo.com/ famosos/nova-sensacao-da-internet-travesti-fugiu-de-aldeia-no-acre-passou-fome-diva-na-italia-rv1-1-22655381. html?utm_source=Facebook&utm_medium=Social&utm_campaign=compartilhar 57
Lara: Amo viaggiare! 58
Intervista a Lara “amo viaggiare!”
Conosciamo meglio Lara, strepitosa trans brasiliana sempre in giro per l’Europa, un vero spirito libero. Bionda, dalle forme procaci e sorriso smagliante, ha un carattere molto allegro e positivo ed è con vero piacere che ve la presentiamo.
molto difficile farmi accettare: per fortuna ho una mamma molto forte che mi ha sostenuta e sono riuscita ad andare avanti. Come mai hai deciso di diventare una escort? Beh, sono entrata in questo mondo penso come la maggior parte delle transessuali, per necessità economica. Io sono laureata in pedagogia e sono anche estetista professionale con grado superiore però è molto difficile trovare lavoro per una trans e così l’unica via è stata diventare un’escort.
Ciao Lara, presentati ai nostri lettori! Ciao, sono Lara Sirena, sono del segno del capricorno e faccio la escort in giro per l’Europa, tenendo come base l’Italia. Ora vivo in Spagna, nella meravigliosa città di Valencia, una delle più belle città spagnole. Ho un carattere forte e deciso ma so essere un’ottima amica!
Ti trovi bene nella tua professione? Si, lavoro con la massima serietà e discrezione, non ho mai avuto nessun problema. Chi mi cerca lo fa per vivere momenti di passione e trasgressione e per concedersi un piccolo vizio (sorride). Con me possono dar vita alle fantasie nascoste.
Sei sempre in giro per il mondo! Si, amo viaggiare, visitare i musei, i castelli. Adoro conoscere l’architettura italiana, che a mio parere è il più bel Paese d’Europa. Sono arrivata nel 2008 per vacanze e ho deciso di farne una delle mie “basi”, mi sono innamorata di questo Paese! Poi, adoro il mare, andare al cinema, ascoltare musica classica e bere il buon vino (ride).
Ti va di raccontarci un episodio particolarmente curioso che ti è successo? Una volta ho ricevuto due fratelli gemelli identici, che si divertivano ad “ingannarmi” scambiandosi i ruoli! Per esempio, si assentavano un attimo e quando tornava uno mi chiedeva di dire se era “Mattia” o “Matteo” (nomi fittizi). Io ci diventavo matta, non riuscivo proprio a distinguerli perchè erano identici (ride)
Qual è il piu bel viaggio che hai fatto? Un meraviglioso viaggio in giro per diverse citta italiane; sono andata a Roma, Firenze, Venezia ed infine Trieste. Era estate ed ho fatto un bellissimo pic nic nel Castello di Miramare.
Cosa ti piacerebbe fare tra qualche anno? Mi piacerebbe fondare una Associazione di sostegno alle persone transessuali, che difenda i loro diritti e doveri, cosa da molti dimenticata. Vorrei anche dare loro un’istruzione e una formazione lavorativa.
Sei una amante delle feste? Diciamo che amo la vita mondana e conoscere nuove persone! Mi piace fare shopping e acquistare tutto ciò che è glamour e sexy. Ti va di raccontarci del tuo percorso di transizione? Certo. Sono diventata una trans a 16 anni. Sono nata in una famiglia di un militare e all’inizio capirete che è stato
E noi ti auguriamo davvero di realizzarlo! In bocca al lupo per tutto! 59
Intervista a La Charlotte
vincitrice del concorso Master Queen 2018 selezioni Nord Est. 60
Intervista a La Charlotte vincitrice del concorso Master Queen 2018 selezioni Nord Est. E’ stato un evento sfavillante e che ha visto una partecipazione grandiosa di pubblico, quello che si è svolto domenica 6 maggio al Teatro Polivalente di Abano Terme (Padova). Il concorso “Master Queen 2018 – Drag per una notte, selezioni nord-est”, organizzato dalla spumeggiante Shantey Miller con la collaborazione di Maurizio Nanà Saturno e Cataldo Todaro e sponsorizzato da Piccole Magazine, ha incoronato come vincitrice Alberto La Carlotte, in arte La Charlotte, che si è guadagnata anche il premio della Critica. La nostra intervista.
sarto costumista non volevo tradirmi o dare modo di contestare ciò che avevo realizzato. Quindi, ho cercato di dare il massimo in quello e di valorizzare al meglio l’abito, portandolo anche in un certo modo. Ti sei aggiudicata anche il premio della critica, cosa è piaciuto in particolare di te alla giuria, secondo te? Il premio mi ha spiazzato perchè c’erano tante colleghe che mi osservano e mi hanno vista crescere in altre situazioni - dove magari mi avevano anche svalutato - e che stavolta invece mi hanno apprezzata e sostenuta, alzandosi anche in piedi applaudendomi. Questo mi ha reso davvero felice, vuol dire che le ho lasciate davvero a bocca aperta!
Ciao Charlotte, congratulazioni per la vittoria. Emozionata? Emozione ne ho avuta tantissima! Non ho realizzato sul momento perchè ero presa dall’adrenalina dello spettacolo, che ha assorbito tutte le mie energie, perchè piena di colpi di scena e con tempi precisi. L’emozione la sto vivendo ora dopo la serata. A distanza di un paio di giorni, rivedendo i video, mi sto rendendo conto di avercela fatta.
I tuoi abiti erano fantastici. Immaginiamo il tempo e l’impegno per realizzarli. Grazie! Li creo da sola interamente, ho avuto l’aiuto del mio ragazzo che mi è sempre di fianco e mi ha dato una mano per quello che riguarda le finiture e i dettagli.
Sul palcoscenico sotto le luci sei “La Charlotte”...e nella vita privata? Sono un sarto modellista e lavoro in un atelier di costumi storici a venezia da 4 anni. Questo mi porta a voler raggiungere sempre uno gradino più alto rispetto alla volta precedente. Il mio obiettivo stavolta era far valere la mia passione per il costume teatrale, il mio amore per lo spettacolo e la mia visione di drag queen, che comunque conserva un immagine teatrale.
La tua interpretazione della canzone “Oceano” della cantante Lisa è stata favolosa. C’è qualche artista in particolare a cui ti ispiri? In genere a tutti gli artisti che hanno un qualcosa di teatrale in quello che fanno. Per esempio, Cher è un esempio di trasformismo e ogni volta che va in scena rappresenta sempre qualcosa di innovativo e diverso. Adoro anche Jennifer Lopez e Beyonce per il grande impatto scenico e per le loro esibizioni “live” e per i video; quindi anche il contorno oltre alla persona stessa. In modo particolare, per Master Queen volevo creare qualcosa che enfatizzasse e valorizzasse il mio personaggio.
Ti eri preparata in modo particolare per questo concorso? Devo dire che è stato un piacere e un onore ricevere la proposta di partecipare a qeusto concorso perchè il fatto che lo show fosse a tema libero mi ha permesso di valorizzare le idee che avevo in testa riguardo quello che volevo fare. Volevo sbalordire le persone ed ssendo
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E ci sei riuscita pienamente. Nel tempo libero invece cosa ti piace fare? Da 9 anni faccio danza moderna, sfrutto questa passione per staccare la testa dai problemi quotidinai e rendermi sempre più propostiva in quello che è il movimento del corpo, e cerco sempre uno spunto in piu per dei progetti. La danza mi aiuta perchè mi fa conoscere nuovi stili e nuove musiche ed è un bagaglio importante che mi porto dietro.
I travestiti vanno in Paradiso di Maurizia Paradiso Fare scandalo è il suo mestiere. Ma Maurizia Paradiso, la più famosa trans italiana, che da oltre vent’anni è la regina delle notti trash sulle tv locali, questa volta getta la maschera dell’ironia e della provocazione che l’hanno resa celebre. E si mette a nudo sul serio, raccontandosi in un libro crudo, feroce, spietato. Dall’infanzia passata con una madre prostituta che a otto anni le mette una pistola in mano per uccidere una rivale, all’ingresso in un collegio dove subisce le sevizie di un prete. E ancora le percosse, la solitudine adolescenziale. La drammatica decisione di cambiare sesso quando ancora nessuno in Italia aveva fatto operazioni di questo genere: Maurizia ricorda passo passo le offese, le umiliazioni, le molestie patite quando da reietto travestito diventa l’oggetto proibito del desiderio. Maurizia non fa sconti a nessuno, scava e racconta, trita e svela senza timore alcuno. Giunta oggi al giro di boa dei cinquantuno anni, può permettersi di entrare all’Università di Palermo e tenere un seminario di tre lezioni sul transessualismo.
Progetti per il futuro? Sicuramente il primo progetto è portare il titolo a testa alta e partecipare alle serate che ho avuto in premio con l’originalità che mi ha fatto ricevere il primo posto. Poi, voglio portare alla finale nazionale un’esibizione che emozioni e sbalordisca ulteriormente il pubblico. Se dovessi vincere il titolo nazionale sarebbe la ciliegina sulla torta, non lo nego (ride). Per concludere, hai qualche ringraziamento da fare, un tuo pensiero libero? Questo concoso ha permesso a me e alle mie colleghe di crescere, grazie anche alla madrina Shantey Miller, che ci ha consigliato e supportato. Lei è una artista completa e ci ha fatto capire a che “punto di arrivo” noi miriamo ad essere. La ringrazierò sempre per quello che ha fatto per me e per il tempo che ci ha dedicato.
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Potete vedere l’evento integrale della serata qui.
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Leandra Dosil
“vi svelo la mia ricetta per la felicità!” 63
Leandra Dosil “vi svelo la mia ricetta per la felicità!” Bionda, raffinata e con le curve esplosive, oggi conosciamo meglio la bellissima trans Leandra Dosil, di Pavia. Abbiamo conversato amabilmente con lei al telefono e vi garantiamo che ha una voce ipnotica e seducente.
E il viaggiare ti ha portato in Italia. Si. L’Italia mi affascinava fin da quando ero piccola e guardavo in Brasile le telenovelas italiane. Per me gli italiani sono bellissimi ed anche se adesso sono cambiate molte cose per colpa della crisi economica e si fa fatica ad arrivare a fine mese, per me resta un Paese stupendo, la mia seconda casa.
Buongiorno Leandra, raccontaci chi sei. Buongiorno a tutti. Sono Leandra e vengo dal Brasile. Sono una persona con un carattere schietto: mi piace dire quello che penso e anche se a volte posso sembrare un po’ cattiva, in realtà lo sono senza volere, perchè mi piace dire le cose in faccia. Tendo a fidarmi delle persone e a volte mi sono sentita sciocca perchè mi hanno deluso. Faccio avvicinare poche persone davvero a me, perchè se non ti conosco bene, non puoi far parte della mia vita.
E cosa ti ha spinto a restarci, forse un amore? Eh si! Nel 2003 ho conosciuto qui il mio primo fidanzato, che poi ho sposato. Siamo stati insieme 11 anni e ora siamo divorziati, ma è stato un grande amore. Sai, come nella favola di Cenerentola, crescendo si diventa più maturi e capisci che non sempre c’è il lieto fine del “felici per sempre insieme”. Ci vuoi raccontare del tuo percorso di transizione? Non è stato così difficile. Quando ero piccola sapevo solo che mi piacevano gli uomini e volevo vestirmi da donna. Ricordo che a 8 anni, alle recite a scuola io volevo sempre interpretare la donna; la principessa, la strega...bastava fosse una figura femminile. Ricordo che una volta l’insegnante mandò una lettera a casa perchè ero un ragazzino che voleva essere una ragazzina e questo non era accettabile.
Come fai a tenerti in forma? Sono sempre in dieta e faccio esercizio fisico quando è possibile. Ahimè, mi piace tanto il whisky, lo champagne e il vino e così ogni tanto mi lascio andare un po’ e prendo su peso (ride forte). Comunque, poi torno in forma in fretta, la salute è importante e per me, la cosa principale è avere la salute del cervello, nel senso di essere sereni e non lasciare che troppi pensieri prendano in ostaggio la tua vita. Parole giustissime. E, nel tempo libero, cosa ti piace fare? Mi piace svegliarmi con la colazione in camera e guardare film spiritosi e d’amore. Amo l’arte, il teatro, il cinema. Mi piace anche collezionare scarpe con il tocco vertiginoso. Ma la cosa che mi rende più gioiosa è viaggiare: se potessi, viaggiarei ogni mese in un posto nuovo: persone diverse, sorrisi diversi, saluti diversi. 64
Quando hai iniziato ad esprimerti realmente come te stessa? Con l’adolescenza, a 13-14 anni decisi di mettere un bel vestito, tacchi e truccarmi e andai a scuola. Dissi a mia madre che mi piacevano gli uomini e non le donne e che volevo diventare una donna. Lei mi rispose: “tu sarai sempre mio figlio però ti devo dire una cosa: dal momento in cui ti metti le scarpe da donna, non si torna più indietro e io fuori non ti posso proteggere”.
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Il resto della famiglia come ha reagito invece? Ho tre fratelli e una sorella, con la quale mi sono sentita sempre un po’ a disagio perchè avevo paura non mi accettasse, ma sbagliavo. In realtà è mio fratello grande che mi ha causato problemi perchè lui, essendo il più grande, aveva preso il posto di papà che era morto quando ero piccola. Mi tagliò i capelli e cambiò la serratura di casa perchè non entrassi più in casa ma mia madre mi ha sempre difeso. Gli disse che io ero figlio suo come lui e che decideva lei in casa. Nonostante ciò, io amo la mia famiglia, ci saremo sempre gli uni per gli altri. E’ molto bello da sentire e tu sembri davvero serena. Puoi svelarci la tua ricetta personale della felicità? Preoccuparsi un po’ di più per il prossimo, dei bisognosi e non essere egoisti: non si perde mai aiutando qualcuno, che sia con una parola o con un aiuto di qualsiasi tipo. Per essere felice io ho la fede, conto su Dio e la Madonna e sui genitori. Riguardo a loro, credo siano l’unica vera gioia che si ha nella vita perchè ti amano davvero senza volere niente in cambio. Allora, io consiglio a tutti di stare di più con i propri genitori, se possono: cercarli per fare una passeggiata, andare a cena, ricordarsi del loro compleanno, passare con loro le feste. Bisogna trattarli bene tutti i giorni e così si è sulla strada giusta della felicità... che prima o poi arriva! 65
Sabrina Hemolly “sono un sogno travestito da donna�
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Sabrina Hemolly “sono un sogno travestito da donna” Classe, raffinatezza e una grandissima umanità: abbiamo incontrato la bellissima transessuale brasiliana Sabrina Hemolly, da Recife ma attualmente residente a Milano e ci siamo fatti raccontare della sua vita e dei suoi sogni.
arrivata in Italia mi sono innamorata: è un Paese unico, meraviglioso. Adoro l’Emilia-Romagna ed i romagnoli, che trovo molto simpatici, la Sardegna è bellissima, Roma incanta, è un museo a cielo aperto. Potrei parlare tutto il giorno dell’Italia, c’è una grande varietà culturale e di comportamenti da regione a regione...mi affascina.
Buongiorno Sabrina. Prima di tutto, complimenti per la tua eleganza. Buongiorno a voi. Grazie, mi piace molto la moda, del resto, abito a Milano che ne è la capitale! (ride). Abitando in questa città è difficile non lasciarsi coinvolgere dalle cose belle, poi è bello essere sempre ben vestita e qui è quasi impossibile non esserlo.
E’ bello sentire tanto entusiasmo. E di carattere, come ti descriveresti? Mi descriverei come una transessuale che vive in un mondo difficile: ma mi reputo corretta e onesta; poi in realtà sono le altre persone che dovrebbero dire come sono, non io.
Si nota che la moda è proprio una cosa che ti affascina. Si, compro gli abiti in diversi negozi ma non per forza devono essere tutti firmati: penso che la moda sia una cosa che tu fai per te e non per gli altri: essere eleganti significa esprimerti attraverso ciò che indossi, far vedere chi sei tu realmente, senza artefatti.
A proposito della tua transessualità, come hai affrontato questo percorso? È stato molto difficile, come credo per la maggior parte delle transessuali. La mia vita è stata davvero molto dura, non ha scherazato con me. Purtroppo mia mamma è morta quando ero molto piccola e sono cresciuta senza. Per fortuna ho avuto la nonna fino ai 13 anni, e finchè c’era lei tutto era semplice e naturale. I miei dubbi e le mie incertezze sono iniziati dopo la sua perdita, posso dire.
Oltre alla moda, hai altre passioni? Si, mi piace giocare a golf, a scacchi, stare con gli amici e i familiari... insomma, mi piace godermi momenti di tranquillità e relax come tutti quanti. Poi, adoro viaggiare: mi piace imparare le lingue, conoscere le differenze culturali delle persone e far vedere anche la mia. Ho vissuto anni a Parigi e in Svizzera.
Spiegati meglio. Fino ai 10/11 anni non sapevo cosa erano le trans, gli ormoni etc, ero solo un bambino. E’ stato verso i 1213 anni che ho maturato una mentalità più curiosa e ho capito chi volevo diventare. Comunque, fin da piccolo sapevo di essere diverso dai miei fratelli o dai miei compagni: lo ero nel modo di camminare, di parlare, di sedermi...ero effemminato.
E in Italia come sei arrivata? Era il sogno della mia famiglia, mio papà è italiano ma vive da tanti anni in Brasile, dove si era sposato poi con mia mamma, che era brasiliana. Come ti dicevo, io ho vissuto a Parigi per molto tempo, ma quando sono 67
Hai subito discriminazioni? Credo che la peggior cosa non è quello che sei ma quello che le persone vogliono vedere di te. Quelli che ti puntano il dito contro e vogliono obbligarti a comportarti in un certo modo, a non fare certe cose. Per esempio, ricordo che mi dicevano di non colorare con i pastelli rosa, di usare una voce più grossa quando parlavo, di non giocare con le bambole: tutte queste cose mi mettevano dubbi maggiori perchè sapevo che tutto ciò che facevo era sbagliato per gli altri ma per me veniva naturale.
un fisico femminile, sapendo che noi trans in realtà abbiamo la mentalità tripla, pensiamo da uomo, da donna e da trans e questa cosa permessa dalla transizione è spettacolare. Per gli uomini noi trans siamo sogni travestiti da donna, come la canzone di Mina. Tu come vivi il tuo modo di essere? Io amo gli uomini, nel senso che mi attraggono fisicamente ma sono innamorata mentalmente delle donne: credo che la donna in sè sia la cosa più bella che c’è, io voglio ASSOMIGLIARE ad una donna, ma non sarò mai tale perchè donna si nasce, io invece non sono ne donna ne uomo: sono nata trans.
Qui in Italia fai la escort. Come ti rapporti con questa particolare professione? Ha i suoi vantaggi: conduco una vita agiata e posso scegliere quando svegliarmi, quando andare a letto, quando lavorare...mi concede parecchia libertà ed autonomia. Il rovescio della medaglia può essere che ci si abitua a fare questo lavoro e si pensa che è l’unica cosa che si è in grado di fare. Il mio sogno era un altro ma la vita a volte non ti permette di scegliere. Comunque, tutto nella vita è transitorio, tutto passa, quindi passerà anche questa fase e arriverà qualcosa di più bello e tranquillo.
Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Ho tanti sogni da realizzare: come le auto che hanno bisogno di benzina per funzionare, così noi persone abbiamo bisogno di avere dei sogni per andare avanti. Negli ultimi due anni ho pensato che mi piacerebbe tornare in Brasile dalla mia famiglia: mi mancano mio padre, i fratelli e i miei nipoti. Vorrei dedicarmi a loro ed essere una brava zia, indipendentemente dal mio orientamento, vorrei fare la differenza. Ecco, il mio sogno più grande è tornare a casa, ma ancora non posso, devo aspettare il momento giusto.
Nella tua esperienza, cosa attira le persone in te? Le persone mi cercano per i più svariati motivi: chi per parlare, chi per realizzare fantasie che non osa in privato. In generale, quando un uomo va con una trans credo lo faccia perchè vuole essere la donna di un’altra donna, ma in senso metaforico: vuole sentire la presenza di
Noi ti auguriamo di cuore di riuscirci presto Sabrina, grazie mille del tuo tempo! 68
Monika “Sono una cittadina del mondo!� 69
Monika “Sono una cittadina del mondo!” Conoscere Monika, meravigliosa trans venezuelana ma milanese d’adozione, è stata una piacevole scoperta. E’ una ragazza molto simpatica ed energica, un vero peperino. Parla correttamente spagnolo, tedesco ed italiano, ama viaggiare, fare escursioni in bici e camminare.
conto a nessuno grazie a Dio. La cosa che ti piace di più, e di meno, del tuo lavoro? Conoscere tante persone diverse tra loro. La cosa che mi piace di meno è che tanti uomini non hanno rispetto per noi escort, ci vedono solo come pezzi di carne. Comunque, noi siamo “attrici”, siamo fortissime di carattere, non potrebbe essere diversamente, a fare questo lavoro.
Ciao Monika, raccontaci brevemente di te, ti va? Certo! Io sono Monika, sono del segno dei gemelli e sono venezuelana. Provengo dalla metropoli di Caracas e credo che essere nata e cresciuta in quella città, bellissima ma difficile, mi abbia reso una persona molto forte e che si adatta con facilità a qualsiasi situazione. Verso i 18-20 anni sono venuta a vivere in Italia.
Con che tipo di persone hai a che fare, principalmente? Con uomini per lo più giovani, tantissimi alla prima esperienza. E’ una cosa che mi piace perchè i giovani sono solitamente buoni, carini e rispettosi. Le persone maleducate non le tollero.
Come mai questa scelta? Per una questione di studio, ho preso il diploma professionale da estetista, in Venezuela ho studiato da parrucchiera e stilista e mi sono specializzata poi qui, in depilazione laser! Poi, io adoro viaggiare e studiare in Italia è stata una buona “scusa” per farlo.
Ti va di parlarmi di come vivi la tua transessualità? Mi accetto completamente. Ho avuto la fortuna di essere stata cresciuta come una donna in casa, ero già molto femminile fin da piccola. Conoscevo anche persone che avevano già finito il percorso di transizione e loro mi hanno aiutata a riconoscermi; grazie a loro ho iniziato a prendere gli ormoni a 13 anni, inizialmente di nascosto dalla mia famiglia e a diventare quella che sono oggi.
E come ti descriversti di carattere? Mi ritengo una persona normale, corretta e giusta, ma guai se mi fanno arrabbiare (ride). Mi sento una persona libera, una cittadina del mondo.
Per la tua famiglia non è stata quindi proprio una sorpresa. La mia famiglia mi ha sempre rispettata e io mi sono sempre fatta valere. Certo, specialmente nell’infanzia ho avuto una crisi d’identità, come tutte quelle che vivono la mia condizione, però non mi lamento, ad altre è andata decisamente peggio.
Da estetista a escort: come sei arrivata a fare questo lavoro? Posso dirlo? Perchè sono stata molto viziata dagli uomini! (ride) e quindi ho iniziato a fare l’escort per mantenere alto il mio tenore di vita. Poi, ok, da non trascurare c’è la questione che essendo transessuale, pur avendo fatto diversi lavori, ho sempre avuto difficoltà a trovarli e in qualche modo devo pur mantenermi, unisco così l’utile al dilettevole! (ride)
Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Imparare a suonare il pianoforte ed esibirmi davanti a migliaia di persone, magari nello stadio di San Siro! Poi vorrei continuare a viaggiare, i posti più belli che ho visitato finora sono state le Cinque Terre in Liguria e le Isole Eolie...le Maldive italiane! Poi chissà, magari ci sarà spazio anche per l’amore, ma questo solo il destino lo sa!
Fare l’accompagnatrice mi sembra ti piaccia. Si, è un lavoro che mi diverte e che ha diversi pregi, tra cui quello che con gli uomini non ho nessun tipo di interazione sentimentale, ma solo fisica e a me va benissimo così. Mi autogestisco e non devo rendere 70
Priscilla New
“sono un’amante delle nuove esperienze!”
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Priscilla New “sono un’amante delle nuove esperienze!” Vi presentiamo Priscilla, bellissima trans brasiliana di San Paolo di 29 anni, residente a Rivoli. Priscilla è una ragazza intelligente, simpatica, curiosa e con un corpo super femminile con tutte le curve al posto giusto. Scopritela insieme a noi!
offrire con qualità e precisione la cosa più gioiosa al mondo. Per raggiungerla basta poco: un bacio, una canzone suadente, ma il condimento migliore sono passione, complicità e soprattutto coinvolgimento.
Ciao Priscilla, raccontati ai nostri lettori. Ciao, vi racconto un po’ di me: Sono una amante dell’arte, della musica, dei sapori e delle nuove esperienze. Di carattere sono una vera leonessa, testarda e con un carattere un po’ difficile, perchè voglio tutte le attenzioni su di me. Ma sono una persona buona, di questo sono sicura, non riuscirei a far male neanche a una formica.
Tu sei escort per scelta o per necessità? Per curiosità, perchè l’ambizione fa parte dell’essere umano, tutti vogliono soldi, siano etero, trans, gay. Per me non è stato un obbligo, non sono nata in un palazzo d’oro ma non mi è mai mancato nulla a casa mia. E’ stata l’ambizione a spingermi, vedevo i miei amici in Brasile che tornavano dopo i week end con tanti soldi. Ho iniziato per questo, con i suoi pro e contro.
Cosa ti piace fare nel tempo libero? Giocare ai videogiochi con la Playstation e creare oggetti, come mobili o gioielli; adoro l’artigianato. Ora non ho molto tempo a disposizione ma ho studiato balletto jazz per quasi 10 anni e mi manca molto ballare, sia la musica classica che contemporanea: l’importante è la musica, lasciare andare il proporio corpo e farlo parlare per sè.
Il pro immagino sia la vita agiata. E i contro? Il contro è che questo lavoro diventa un vizio, perchè quando puoi permetterti uno stile di vita molto alto anche se non hai studiato e non hai lauree, poi è difficile accontentarsi di meno. E se non si è in grado di controllarsi è facile fare molti debiti, che poi ti si ritorcono contro come una palla di neve. Bisogna fare attenzione.
Sei una ragazza con davvero tanti interessi. Dimmi, cosa ti ha portato in Italia? Il mio lavoro di escort. In Brasile fin da piccola avevo amicizie con trans più vecchie di me e tutte abitavano e lavorano in Italia. Sono venuta a vivere qui perchè facendo lo stesso nel mio Paese si guadagna molto meno. Qui si lavora meglio, anche se le cose sono cambiate rispetto ad anni fa, è un lavoro sempre più rischioso.
Come hai vissuto il tuo percorso di transizione? Non è stato difficile, perchè da quando avevo 5 anni ero già in accompagnamento psicologico. I miei genitori chiesero aiuto per potermi comprendere ed aiutarmi. Mi sono “trasformata” verso i 10 anni, questo è stato un po’ difficile per loro, perchè hanno capito che non ero un ragazzino gay: io volevo avere la figura femminile ed ero una trans. E’ stato precoce per me, perchè dovevo far ancora le scuole e da sola sarebbe stato difficilissimo, per fortuna ho avuto il loro appoggio totale.
Infatti non è un lavoro alla portata di tutte. Tu come lo vivi? Purtroppo nel mio lavoro bisogna essere un po’ “cattive” perchè è difficile e ci sono molte persone che cercano di approffittarsi di te. Sicuramente, scegliere di essere una escort non è cosa da tutti, perchè devi capire di essere in grado di 72
Tornando alla tua professione, che tipo di persone ti contatta? Età, gusti? (ride) Mi contattano tutti i tipi di persone: ragazzini, persone che vogliono provare questa esperienza prima di morire, gente sposata, single, magri, grassi... mi chiamano tanti passivi ma anche attivi! Prevalentemente io sono attiva ma non scordo il mio lato femminile con chi mi sa prendere dal verso giusto (ride maliziosa).
Portami tante rose di Tenera Valse Siamo nella Roma degli anni Duemila. C’è un’insegnante di latino e greco che da pochi anni ha deciso di prostituirsi, per scelta, e di compiere un viaggio nelle fantasie maschili che non riescono a esprimersi nei rapporti reali di coppia. Il racconto si articola attraverso gli incontri a luci rosse con i clienti, da cui ricostruiamo la storia della protagonista. I tipi umani sono molteplici: il politico che la va a trovare tra una sessione e l’altra alla Camera; il poliziotto che si offre come protettore; il dipendente della Rai; lo studente universitario della “Roma bene”; il “master” sadomaso che si preoccupa per la sua “schiava”; l’avvocato sadico; il grande uomo di teatro cocainomane; e infine il prete: primo iniziatore alla sessualità durante l’infanzia della protagonista. Oltre il racconto erotico, una incursione nel mondo della prostituzione. Un reportage biografico divertente e ironico sui costumi sessuali dei nostri tempi e sulla condizione della donna.
Tu con chi preferisci rapportarti? Preferisco gli uomini dai 40 anni in su, perchè sanno cosa vogliono, sono educati e bravi. I giovani invece spesso sono arroganti e pretendono di fare tutto gratis o con gli sconti solo perchè magari sono belli e si sentono “fighi”. Ma io sono qui per lavorare, non per trovare il principe azzurro: questo per me è un negozio: l’estetica di una persona non ha importanza, il mio lavoro è lo stesso. Sei felice della tua vita attuale, e/o realizzata? Sogni o aspirazioni ancora nel cassetto? Io sono felice come persona, perchè mi accetto come sono. So di essere brava e so che posso cambiare mestiere, per me è solo temporaneo e non è questo che voglio far per tutta la vita. Vorrei tornare a studiare design e magari fare teatro. Amo tutti i lavori che coinvolgono la creatività, questo è il mio obiettivo primario.
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Infine, ti va di raccontarci un episodio curioso che ti è successo nella tua attività? Questa vita è molto bizzarra, preferisco però non sbilanciarmi perchè sto per scrivere un libro che parlerà di questo. Episodi belli e brutti, non ne ho uno in particolare in mente adesso...ma vi invito a continuare a seguirmi perchè chissà, presto leggerete delle mie avventure! 73
Luma Top Trans
“Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te!”
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Luma Top Trans “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te!” Sembri una ragazza molto dolce e realizzata. Mi considero una persona perbene, non disturbo nessuno perciò non mi piace essere disturbata, rispetto tutti. Sono come uno specchio: se la persona è brava con me io sono brava uguale, se fa la stronza, so diventarlo anche io, tutto qua.
Abbiamo chiacchierato con Luma, raffinata e sensuale trans brasiliana, ora a Cuneo, che adora l’intimo sexy e le situazioni piccanti. Mora, snella e super sensuale, ha un carattere solare e dolce ed è l’ideale per esaudire ogni fantasia nascosta. Ciao Luma, raccontaci chi sei. Mi chiamo Luma Top, vengo dal Brasile, da Salvador de Bahia, sono nata l’11 ottobre nel segno zodiacale della bilancia. Sono una accompagnatrice, un’amica , un’amante o una fidanzatina, a seconda di ciò che le persone desiderano. (ride)
Tu sei una ragazza trans: ti va di parlarci del tuo percorso di transizione? E’ stato un po’ difficile, come per quasi tutte le ragazze che hanno una condizione simile alla mia. Già a 11-12 anni ero consapevole e decisa di chi volevo diventare una volta cresciuta. Ho iniziato a cambiare molto presto il mio corpo con l’aiuto degli ormoni ed anche il mio modo di vestire: quindi è iniziata la sofferenza , perchè la società e soprattutto la famiglia hanno fatto fatica ad integrarmi: non tutti, ma tanti. Grazie a Dio, fino ad oggi ho sempre avuto una mamma meravigliosa, un’amica, che mi ha accettato e capito e mi ha dato la mano in qualsiasi scelta ho fatto.
Cosa ti piace fare nel tempo libero? Studio taglio e cucito, faccio sport, fare camminate o uscire insieme agli amici a fare aperitivo. mi piace anche tanto andare a ballare in discoteca, o organizzare cena a casa. Mi piace stare in compagnia, con poche e belle persone, non amo star troppo da sola. Cosa ti ha portato in Italia? La curiosità di conoscere un posto nuovo, perchè mi piace tantissimo viaggiare e conoscere nuove culture. Ricordo che era il 2011, venni a trovare una mia amica che abitava già qui...in tasca avevo un biglietto aereo per restare 20 giorni...ma mi sono innamorata di questo Paese, della sua architettura, della cucina, della gente, degli uomini così belli (ride)...così non me ne sono più andata. Come sono stati i primi tempi? Dopo che sono arrivata qui ho fatto diversi lavori saltuari ma non riuscivo a mantenermi per bene. Poi, ho conosciuto altre ragazze che facevano le escort e loro mi hanno dato una mano per entrare nel giro e spiegato come funzionava. Mi sono buttata di testa in questo lavoro che oggi mi piace e in cui mi trovo bene (sorride). 75
Tornando al tuo lavoro, sono tutte rose o c’è anche qualche spina? Un pregio è l’opportunità di conoscere tante persone, per lo più interessanti, gentili ed educate. Un difetto, nella mia opinione, è che molta gente non ha delle escort una bella immagine solo perchè facciamo questo lavoro e penasno di poter giudicare la nostra vita e di conoscerci solo basandosi su questo.
Per vivere momenti di vero benessere, il delizioso, profumato e afrodisiaco body painting commestibile è la soluzione perfetta! “I Trasgressivi” ve lo consigliano perché è l’ideale per scrivere liriche sul corpo del partner e accendere la passione stimolando la pelle con il liquido per la scrittura ed il delicato pennino in dotazione. La boccetta in vetro che racchiude il body painting è molto elegante e lascia trasparire al suo interno il liquido dal colore rosso vivo che promette momenti di intensa passione.Quello che vi proponiamo oggi ha un delizioso aroma di Champagne e Fragola, un vero lusso per la pelle! Se il bodypainting non vi basta, completate l’incontro hot con l’ olio da massaggio per donna ai feromoni Chase Me Captivation, che grazie alla sua formula ai feromoni, regala massaggi molto intensi e dal sicuro successo: poche gocce sono infatti sufficienti per risvegliare i sensi e grazie alla sua singolare composizione ai feromoni, molecole prodotte dagli esseri viventi per attrarre il sesso opposto, agisce direttamente sui nostri recettori olfattivi in maniera sottile, ma prepotente. Irrinunciabili!
Nonostante ciò, le accompagnatrici sono molto richieste. Tu, con che tipo di persone ti rapporti di solito? Dipende da chi incontri. Alcuni cercano semplicemente un rapporto senza responsabilità, una sorta di frequentazione, altri cercano la trasgressione, altri qualcosa che a casa non trovano o a volte vogliono solo sfogarsi, ricevere un bel massaggio...dipende dalla persona. Qual’è la richiesta che ti fanno più spesso? E’ di essere attiva e per me non c’è nessun problema, mi diverto e mi piace! (ride). Tantissimi chiedono di avere un rapporto tranquillo con le coccole, senza fretta. Infatti, oggi molte ragazze lavorano in modo sbrigativo, io invece amo fare le cose con calma e serenità. Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Riuscire ad entrare nel mondo della moda: una cosa che può sembrare semplice ma per noi trans è molto difficile. Da adolescente, da ragazzo ho fatto qualche sfilata e vorrei riuscire a rivivere questo adesso che sono una trans, perchè sono felice e mi sento molto meglio rispetto a quello che ero prima. E noi te lo auguriamo. Un messaggio o un consiglio che daresti ai nostri lettori? A tutti dico: “Fai quello che vuoi nella tua vita ma non fino al punto da fare male al prossimo e non fare mai a nessuno quello che non vuoi sia fatto a te o a una persona cara”. 76
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IL FALLO E LO SCETTRO
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Il Fallo e lo Scettro Il piacere attraverso la storia
de Poiters. Caterina de’ Medici era particolarmente brutta ed insignificante, mentre l’amante era bellissima, pur avendo 18 anni più del re. Diane era curatissima e sportiva, facendo tre ore di equitazione tutti i giorni ed era attentissima ad ogni particolare del proprio aspetto: pelle candida e capelli rosso dorati. Così, Enrico faceva l’amore con lei quasi tutte le notti; con la moglie non aveva rapporti e dopo nove anni di matrimonio non aveva avuto alcuna gravidanza. L’intelligente Diana cominciò a preoccuparsi; infatti, la mancanza di un erede avrebbe potuto costituire un motivo di annullamento del matrimonio, conducendo a nuove nozze, magari con una giovane e bella principessa, che avrebbe potuto scalzarla dalla sua posizione. Allora decise il seguente comportamento: in date di presunta fecondità della regina, eccitava il re con le sue arti e quando lui era al culmine dell’entusiasmo lo mandava da Caterina a completare l’opera. L’espediente riuscì e Caterina de’ Medici rimase in cinta e mise al mondo un figlio maschio.
Ci sono poche testimonianze sulla vita sessuale dei re e delle loro amanti. Possiamo solo immaginare che i rapporti con la regina fossero svogliati, privi di ogni erotismo, finalizzati solo alla procreazione di un erede, mentre quelli con l’amante o favorita di turno contenessero ogni fantasiosa delizia erotica, perché il loro fine era il puro piacere. Infatti, le lettere in cui gli amanti si dilungavano a descrivere i particolari dei loro rapporti venivano bruciate poco prima della morte del sovrano, per sua stessa volontà, o immediatamente dopo il decesso per decisione degli imbarazzati familiari. Quello che si è salvato ci consente alcune gustose descrizioni. Lady Castlemaine descriveva re Carlo II come sessualmente molto dotato, tanto che il suo amico Lord Rochester si divertì a comporre una frase che recitava: “I suoi desideri non sono al di sopra della sua potenza, il suo scettro e il suo fallo sono di pari lunghezza”. Al che, la principessa di Monaco, amante di Luigi XIV re di Francia, commentò che, mentre il potere di Luigi era grande, il suo “scettro” era piccolo, se paragonato a quello de cugino che regnava in Inghilterra. Singolare fu la situazione che si creò attorno al 1540, tra Enrico II re di Francia, la moglie Caterina de’ Medici e l’amante Diane 79
Naturalmente il re ricompensò Diane “per i buoni uffici resi alla delfina”. Caterina non si dava pace per la passione che univa il re a Diana, e non comprendeva come potesse unirsi costantemente con una donna, che avrebbe potuto essere sua madre. Decise di spiarli durante un rapporto sessuale e, con l’aiuto di una dama di compagnia ed un falegname, fece praticare due buchi nel pavimento della camera sopra quella della rivale. La regina rimase allibita di fronte all’appassionata tenerezza con cui Enrico trattava Diane e, piangendo, confessò che “con lei non era mai stato così”. Nel 1745, Madame d Pompadour divenne l’amante di Luigi XV, che era come tutti i Borboni, un amante appassionato, e lei aveva un terribile segreto: era frigida. Probabilmente soffriva di una infezione vaginale cronica, con perdite bianche maleodoranti, per cui all’epoca non c’era rimedio. Il re si lamentò talvolta delle prestazioni della bella dama, ma preso dalla sua bellezza sopportava ogni delusione. La Pompadour, per stimolare la propria libido iniziò una dieta a base di sedano, tartufi e vaniglia, il cui unico risultato fu di danneggiarle la salute. La Marchesa era terrorizzata di perdere il proprio ascendente sul sovrano a causa delle sue inadeguate prestazioni sessuali; fu una amica a darle il consiglio giusto: “rendetevi indispensabile al re mostrandovi sempre carina con lui”. Così fece e per ironia della storia, fu una donna frigida a diventare il simbolo dell’amante per eccellenza; questo fatto dovrebbe fare molto riflettere su ciò che realmen-
te conta ! Quattro anni dopo la prematura morte della Pompadour, fu una delle più abili prostitute di Parigi, Madame du Barry, a diventare l’amante del re. Jeanne du Barry riuscì a scuotere il sovrano dalla depressione in cui era caduto e a creare per sé una posizione che non aveva mai osato sognare; probabilmente però non c’è da stupirsi. Luigi, da giovane, aveva bisogno della devozione, del fascino e dell’intelligenza della Pompadour, e soddisfaceva altrove le proprie esigenze sessuali. Da vecchio, quando cominciò a temere di morire, non aveva bisogno di intelligenza , ma di frequenti prestazioni erotiche, che lo facessero sentire in forma. A consigliarlo fu il duca di Richelieu, vecchio libertino e frequentatore di bordelli, che gli presentò Madame du Barry. Il re, per parecchio tempo, non seppe l’autentica natura e le origini della donna; quando lo venne a sapere era troppo tardi, ormai aveva bisogno del suo talento erotico, che altro non era che il risultato di anni di esercizio della professione più antica del mondo. Qualche settimana prima di morire, il sovrano confidò al dottore:”Sto diventando vecchio ed è ora che trattenga i cavalli”. Il medico rispose immediatamente:”Sire, non si tratta di trattenere i cavalli. Sarebbe ora che fosse loro tolta definitivamente la bardatura”. Luigi non si trattenne mai, persino con il corpo irrimediabilmente devastato dal vaiolo allungò la mano coperta di pustole per palpare i prosperosi seni dell’amante. E’ solo il caso di dire che “tira di più un pelo di … che quattro cavalli !”. 80
MATRIMONI
DISASTROSI
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Matrimoni Disastrosi Il piacere attraverso la storia
avrebbe voluto conoscerle di persona. Questo desiderio, oggi più che naturale, allora scatenò lo sdegno del re di Francia, che lo considerò un concorso di bellezza e Francesco I rispose con sarcasmo:” In Francia non usa inviare damigelle di tal rango e di famiglie tanto illustri e nobili perché vengano passate in rassegna come se si trattasse di puttane in vendita”. Tale presa di posizione fece fallire ogni trattativa ed il re d’Inghilterra si rivolse altrove, dove dovette affrontare la solita modalità del ritratto e fu proprio questo che lo trasse in inganno. Scelse la “bella” Anna di Clèves, ma Enrico VIII rimase costernato ed annichilito quando incontrò la regina di persona e dichiarò che in vita sua mai gli era capitato di vedere un ritratto tanto poco somigliante ed aggiunse che si stupiva come uomini onesti abbiano potuto fare affermazioni e descrizioni tanto false. Queste circostanze, ci richiamano alla mente le modalità di taluni siti di incontri nel presentare i loro prodotti ! Pur facendo di tutto per tirarsi indietro, il re non riuscì ad evitare il matrimonio: il ducato di Clèves si sarebbe offeso ed avrebbe stretto alleanza con i suoi nemici. La prima notte di nozze fu un disastro; Enrico disse che la lasciò vergine, perché aveva trovato un odore ed un corpo
La nostra cultura ci ha creato immagini secondo le quali l’amante del re è una creatura di una bellezza straordinaria e dalle capacità erotiche strabilianti, soprattutto se paragonate a quelle, spesso pressoché inesistenti, della regina freddamente casta. Infatti, è la maggior parte dei matrimoni reali a creare largo spazio per amanti e favorite. Il matrimonio di un regnante, celebrato con sfarzo e grandi festeggiamenti, altro non era che una catastrofe affettiva e sessuale, perché lo scopo di un matrimonio reale non era la felicità dei coniugi, ma aveva l’unico fine di generare principi e siglare trattati favorevoli. Alle principesse veniva insegnato ad essere caste fino alla frigidità, ma se la virtù poteva essere insegnata, non altrettanto si poteva fare con la bellezza. Quindi, l’aspetto fisico fu spesso un ostacolo enorme nei rapporti tra re e regina, che si conoscevano preliminarmente attraverso ritratti e descrizioni di diplomatici, regolarmente falsi. Nel 1540, Enrico VIII d’Inghilterra, alla ricerca della quarta moglie, fu ingannato da un ritratto. Enrico VIII avrebbe voluto stringere un’alleanza con Francesco I di Francia e questi gli inviò i nomi ed i ritratti di cinque nobili dame, ma Enrico non si accontentò ed 82
to dal padre, dal Parlamento e dai debiti venne convinto a sposare la principessa Carolina di Brunswick. Entrambi non si piacquero mai e lui, dopo le prime notti di matrimonio, disse:”Aveva … tali segni di sporcizia sia nella parte anteriore che in quella posteriore del corpo … che mi venne il voltastomaco, e da quel momento giurai che non l’avrei più toccata”. Probabilmente fu di parola, ma fu anche fortunato: quei primi rapporti furono sufficienti e Carolina diede un erede maschio al trono. La peggior coppia fu certamente quella composta dal fratello di Luigi XIV, Filippo duca di Orleans, detto “Monsieur”, un travestito che alle donne preferiva di gran lunga gli uomini, e Elisabetta Carlotta, figlia dell’elettore del Palatinato. In molti avevano contrarietà economiche su questa unione, ma il re decise che si doveva procedere per assicurare continuità alla stirpe. Inoltre, l’amante di Filippo duca di Orleans, il cavaliere di Lorena, era sospettato di avere avvelenato, in un attacco di gelosia, la prima moglie di Monsieur, la bella principessa Henrietta d’Inghilterra, ciò convinse il re che una seconda moglie brutta avesse maggiori possibilità di sopravvivere. Luigi XIV ebbe ragione perché Filippo ed Elisabetta Carlotta ebbero tre figli, anche se si odiavano con litigi continui. Uno dei motivi di liti furibonde era che lui indossava i vestiti ed i gioielli di lei o li dava ai suoi amanti, ovviamente maschi. I pettegolezzi di corte dicono che l’unica cosa che questa coppia aveva in comune era il piacere di scoreggiare, che entrambi facevano senza risparmio di luoghi e circostanze. Chi avrebbe mai detto che il peto unisce ?
sgradevole, che aveva spento ogni minimo desiderio. Dell’opinione di Anna di Clèves non sappiamo nulla, ma l’spetto fisico del re non era dei migliori: aveva un giro vita di 145 centimetri ed un’ulcera in suppurazione in una gamba. Comunque, Enrico ben presto divorziò e qualcuno perse la testa sotto la mannaia del boia. Anche a seguito di fatti come questo, i sovrani smisero di fidarsi dei ritratti e cominciarono ad inviare fidatissimi emissari per riferire, così nel 1680, Luigi XIV decise che la principessa bavarese Maria Anna Cristina diventasse la moglie del figlio ed erede. La bellezza non procurò la felicità, ma almeno gli sposi riuscirono ad avere tre figli. Meno fortunato fu il futuro Giuseppe II d’Austria (1741-1790) che sposò la principessa bavarese Josepha, ma non riusciva a consumare il matrimonio, di lei diceva: “E’ piccola, tozza e senza la minima traccia di fascino. Ha il viso coperto di macchie e pustole e dei denti orribili”. Quando Josepha morì di vaiolo poco dopo le nozze, Giuseppe più che affranto si sentì liberato. Non tutti i principi furono disposti al sacrificio per la ragione di Stato; nel 1670, il futuro Giacomo II d’Inghilterra rimase vedovo e senza figli, così si mise alla ricerca di una moglie giovane e bella. Luigi XIV, che sperava di mettere una dama francese sul trono inglese, gli propose una vedova, nobile ma brutta, Madame de Guise, che, essendo rimasta incinta tre volte in due anni, era una garanzia di fertilità per un erede al trono. Giacomo II declinò garbatamente l’offerta e sposò la principessa più bella d’Europa, la quindicenne Maria di Modena, una brunetta alta, snella, incantevole, di cui si innamorò perdutamente. Il futuro Giorgio IV d’Inghilterra (17621830) era uno scapolo convinto, ma pressa-
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TANTI MODI DI ESSERE L’AMANTE DI UN RE
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Tanti modi di essere l’amante di un RE Il piacere attraverso la storia
Molti considerano la favorita del re, una prostituta d’alto bordo evoluta al massimo grado di professionalità; per talune fu così, per altre no. Fino al 1200 di esse si seppe poco o nulla, al punto che i figli illegittimi di un re sembravano spuntare dal nulla e che avessero una madre lo possiamo soltanto immaginare. Questa totale mancanza di informazione era dovuta alla assoluta discrezionalità imposta dalla Chiesa e dall’analfabetismo degli stessi sovrani, che spesso non sapevano scrivere neppure il loro nome. Alice Perres fu l’amante di Edoardo III d’Inghilterra (1312 - 1377) e divenne nota per la sua cupidigia. Approfittò della propria posizione per depredare il tesoro reale, approfittando della senilità del sovrano; si fece regalare più volte gli stessi gioielli intascando il denaro che gli veniva consegnato per acquistarli. Il Parlamento scandalizzato confiscò le sue tenute in ben 17 contee, i suoi gioielli, tra cui 21.868 perle e altri regali del re. Agnès Sorel fu la bella favorita di Carlo VII (1403 - 1461) di Francia e riuscì a scuotere il re dalla sua debilitante apatia, facendo si che cacciasse gli invasori inglesi dalla Francia. Carlo era un sovrano inetto ma con questa donna di fianco seppe riacquistare forza e dignità, che mantenne fino a quando lei fu viva. La conoscenza delle amanti dei re ebbe fi-
nalmente una piena luce con il Rinascimento e questo parve coincidere con l’invenzione della stampa, che scatenò un desiderio di leggere e scrivere. Furono i pettegolezzi della vita di corte a divenire oggetto di decine di migliaia di lettere. Madame de Maintenon, ultima favorita e moglie morganatica di Luigi XIV (1638 -1715), scrisse oltre 90mila lettere; Elisabetta Carlotta, duchessa d’Orleans, scrisse 60mila lettere, descrivendo quanto accadeva alla corte di Versailles; Madame de Sèvignè scriveva almeno tre lettera alla settimana sulle abitudini delle anti del re e lo fece per 25 anni. Questo accadeva in una epoca dove ogni capriccio reale poteva determinare la pace o la guerra, l’abbondanza o la carestia e quindi ogni dettaglio su chi sedeva sul trono era altamente significativo. Anche i servizi segreti e gli informatori inviavano resoconti dettagliati circa tutto quanto avveniva nella sfera più intima. La regina Margherita di Francia, nel 1615 scrisse le proprie memorie per crearsi una virtù immacolata, descrivendo ripetutamente il comportamento indecente del marito con le sue numerose amanti, ma evitando accuratamente le storie con i propri numerosi spasimanti. Augusto il Forte di Sassonia (1670-1733) si diceva avesse oltre 300 figli illegittimi e questo la dice lunga su quanto l’attività sessuale dei re fosse prepotente. 85
In Portogallo, re Giovanni V (1689-1750) le amanti le sceglieva tra le suore e aveva trasformato un convento di Lisbona nel suo harem: la madre superiora gli diede un figlio che divenne arcivescovo. Madame de Pompadour venne nominata nel 1745 Maitresse-en-titre da Luigi XV e governò la Francia per 19 anni, arrivando a comandare l’esercito durante la guerra dei Sette anni. Madame du Barry, che prese il posto della Pompadour, finirà ghigliottinata allo scoppio della rivoluzione francese, a testimonianza che non tutte ebbero lo stesso fortunato destino. Lola Montez, amante di Ludwig I di Baviera (1786-1868) venne nominata contessa di Landsfeld, ma quando scoppiò la rivoluzione nel 1847 ed il re fu costretto ad abdicare, perse ogni cosa. Caroline Delacroix fu la sedicenne amante dell’anziano re del Belgio, Leopoldo II (1835-1909) e quando un ministro si avvicinava al sovrano si faceva da parte, fingendo di essere la sorella di uno degli aiutanti di campo del re. Wallis Warfield Simpson fu prima l’amante di Edoardo VIII di Inghilterra, poi divenne sua moglie e per questo matrimonio lui rinunciò a trono e titolo. Camilla Parker-Bowles fece fallire il matrimonio del principe Carlo con Diana; con questo stupì il mondo, perché tradizionalmente i principi sposavano fanciulle brutte, ma di sangue blu, e si prendevano amanti giovani e belle. Pertanto, quando Carlo abbandonò la bella ed elegante Diana per la sciatta ed insignificante Camilla, più che allo scandalo l’opinione pubblica gridò al ridicolo. Un re disse:”Gli amori proibiti, di tutti i vizi è il più ammaliatore e il più difficile da tenere a freno”. Se lo dice perfino un re, ci possiamo credere !
Non solo le amanti, ma la donna in generale, esercitarono una influenza civilizzatrice sulla società, che venne così “dolcificata”; nel XVI secolo, la corte francese cominciò ad accettare l’idea che le donne fossero intelligenti e capaci quanto gli uomini. Dal XVI al XVIII secolo, il ruolo dell’amante reale divenne ufficiale quasi quanto quella del Primo Ministro; era lei che incoraggiava e sosteneva arte e cultura: teatro, letteratura, musica, architettura e filosofia. La favorita calmava il re quando era di cattivo umore, lo tirava su di morale quando era depresso, lo incoraggiava quando era debole, insomma, era lei che faceva la differenza, perché distribuiva le elemosine ai poveri ed in tempo di guerra restituiva al tesoro i gioielli avuti in dono. Questo tipo di donna ebbe il titolo di Maitresse-en-titre, amante ufficiale. Diane de Poitiers, amante di Enrico II (1519-1559) di Francia , divenne membro del Consiglio di Stato e firmava decreti ufficiali con firma congiunta al re. Gabrielle d’Estrées, amante di Enrico IV, emanava leggi e pose fine alle guerre di religione che insanguinavano il paese. Barbara Palmer divenne l’amante di Carlo II il giorno stesso della sua incoronazione nel 1660 e nove mesi dopo gli diede una figlia, così per premio divenne la contessa di Castlemaine. Athénais de Montespan fu la splendida amante di Luigi XIV, il quale abbellì la propria corte ed il proprio letto con le donne più belle dell’epoca. Dunque, le corti di Francia, Inghilterra e Germania diedero un ruolo di grande rilievo alle donne, mentre quelle di Spagna e Portogallo negarono loro ogni potere. In Spagna l’amante del re non aveva alcun ruolo ufficiale ed una volta congedata finiva in convento, con un destino tristissimo, poiché il re veniva subito dopo Dio e nessun altro uomo poteva pensare di toccare una donna che era stata “santificata dal sovrano”. 86
AMORE E POTERE SONO INCONCIGLIABILI ? 87
Amore e potere sono Inconcigliabili? Il piacere attraverso la storia
mantenere la loro posizione era alquanto difficile e faticoso. La favorita doveva sapere prevedere i desideri del re, ponendosi come amica, amante e consigliera, senza mai annoiarlo e creare dubbi sulla propria lealtà. La favorita intelligente sapeva gestire ogni aspetto della sessualità reale ed arrivava a procurare belle ragazze al re, ma scelte con attenzione tra le popolane, pur di tenere lontane dame di alto rango che avrebbero potuto insidiare la sua posizione. La storia ci ricorda un solo re, Giorgio II, innamorato della moglie, ma il caso fu così strano che il sovrano, per salvare le apparenze fu quasi costretto ad avere una amante: Dunque, la regola era che il re doveva avere una amante, e più d’una era meglio, ed in ogni corte si dovevano consumare intrighi tra le lenzuola. La ragione ci dice che il migliore afrodisiaco è il potere ed a Napoli ci confermano che ‘O cummannà è meglio d’ò fottere (comandare è più piacevole di fare sesso), ma è pur vero che le favorite fecero del sesso uno strumento di potere. A corredo di questa tesi, riportiamo alcune citazioni di maestri di vita. “Quando il destino di una nazione è nella camera da letto di una donna, per lo storico il posto migliore è l’anticamera” (Charles-Augustin Sainte-Beuve). “Quando c’è un matrimonio senza amore, ci
La storia insegna che non esiste un posto meno erotico della camera da letto di un re, ma naturalmente stiamo parlando di quella “ufficiale”. I monarchi erano costretti per la “ragion di stato” a sposare donne che non amavano, quindi i rapporti con le loro regine si limitavano allo stretto necessario per dare un erede al trono e continuità alla stirpe reale. La natura umana creava dunque le condizioni perché i sovrani trovassero altrove condizioni più amorevoli e di soddisfazione carnale. A volte si trattava di prostitute d’alto bordo, maestre nell’arte dell’erotismo; altre volte erano amanti intelligenti che sapevano per anni legare il cuore del re, capendo l’uomo che portava la corona. Alcune di queste amanti divennero più famose di colui che le aveva rese celebri, come Madame de Pompadour, che per 19 anni governò il cuore, ma anche la nazione, del re di Francia Luigi XV. Poiché pare che costei fosse frigida, giocò le sue carte sul piano della ragione e non fu guidata da una istintiva sessualità fisica; questo aspetto fece di lei il prototipo insuperato della professionista. Nelle alcove segrete si sono consumati più intrighi che nei gabinetti dei ministri, perché spesso dalle lenzuola del letto, le favorite governavano come sedute su di un trono. Le favorite accumulavano potere e ricchezza, ma certamente senza facilità, perché 88
pre che l’ultima opinione sia quella giusta” (Alexander Pope). La frase riguarda l’ipocrisia dei costumi che porta al “si fa ma non si dice”, tacendo ciò che realmente piace. “Far grandi i bastardi reali e duchessa ogni puttana, e prelevare dal tesoro mi ha reso terribilmente povero” (Strofa su Carlo II, 1680 circa). I frutti del peccato costano, ma il sovrano gode ed il popolo paga; in fondo accade anche oggi. “Sono colui che è rimasto solo al banchetto, le luci sono spente e i fiori appassiti” (Edward Robert Bulwer, primo conte di Lytton). Quando il re moriva era la morte anche dei suoi amori, perché il nuovo sovrano avrebbe avuto nuovi favorite e favoriti. “Le impietose dita del tempo hanno cancellato le linee su cui splendeva la bellezza” (Lord Byron). Spesso la fine di una carriera era stabilita dal tempo, che chiudeva il ciclo di un successo. “Non vorrei essere regina per tutto il mondo” (William Shakespeare). Il maggiore poeta inglese evidenzia così come il ruolo di una regina potesse essere di estrema infelicità, perché non è tutto oro ciò che luccica.
sarà un amore senza matrimonio” (Benjamin Franklin). “Non sono le labbra né gli occhi, ciò che definiamo bellezza, ma l’armonia di tutto l’insieme” (Alexander Pope). Questa affermazione spiga come la bellezza fosse necessaria, ma non sufficiente, a gestire il ruolo di amante del re, che doveva avere una notevole quantità di virtù, tra cui una spiccata intelligenza. “Non è mai accaduto che una donna innamorata del marito provasse simpatia nei confronti della sua puttana” (Caterina De’ Medici). Tale sprezzante affermazione mette in evidenza tutta la rivalità esistente tra la regina e l’amante del re. “Non si possono cogliere rose senza rischiare di pungersi, né avere una bella moglie senza rischiare le corna” (Benjamin Franklin). Le belle donne a corte avevano l’inevitabile destino di finire nel letto del re e, giocoforza, il marito cornuto doveva farsene una ragione. Le cortigiane “Assediano il cuore di un principe come se fosse una fortezza” (Luigi XIV). Questa considerazione suona come il lamento compiaciuto di un reale, che doveva pagare il prezzo del potere e del successo. “La bellezza è potente, ma il denaro è onnipotente” (John Ray, Proverbi Inglesi). La constatazione è assolutamente cinica ma incredibilmente vera anche ai nostri giorni. “A Pall Mall abita una puttana chiamata Nell, re Carlo Secondo l’ha presa per sé, lei sa come maneggiare il suo uccello, ma non ha mai messo le mani sul suo scettro” (Strofa di una filastrocca del 1670). I lazzi del popolo spesso colgono nel segno e questa donna non aveva le qualità per andare oltre la gestione carnale del rapporto. “Alcuni lodano al mattino quello che hanno disprezzato la notte, tuttavia pensano sem89
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Astrologia, Amore e Sesso
L’uomo dei PESCI: famiglia, lavoro, corpo 91
L’uomo della PESCI: famiglia, lavoro, corpo Astrologia, amore e sesso
L’uomo dei pesci è un bambino felice, che si sente sicuro nell’ambiente familiare; è sensibile e non difficile da educare se si usa amore e si ha l’avvertenza di tenerlo lontano dalle cattive compagnie, perché facilmente influenzabile. Ama essere protetto e se trova una donna di tipo materno si unisce a lei in giovane età. Il problema economico è un aspetto di non facile soluzione per il Pesci, che sovente non si sposa per il timore di non essere capace di far fronte alle spese del matrimonio. La reazione a questa latente inabilità per le cose pratiche, lo porta, in molti casi, ad essere un terribile materialista ed un tenace lavoratore, per dimostrare a sé stesso ed agli altri di valere. L’attaccamento al denaro che si può manifestare è la difesa dal panico di restare privi di mezzi di sostentamento. Il Pesci, che non conosce i mezzi sentimenti, teme di restare privo di denaro e rimanere esposto alle insidie della vita. L’uomo dei Pesci ha bisogno di una compagna pratica e comprensiva; ama moltissimo
i figli e se non ne ha, facilmente adotta qualcuno. Ama anche gli animali, che riesce facilmente a personalizzare; il senso della pietà è forte in lui ed è il più autentico tra tutti. Tutti i Pesci hanno in comune l’aspetto della genialità, anche se sovente non riescono ad uscire dall’anonimato. La storia dell’umanità presenta Pesci celebri, ma in minor numero di altri segni. Nei Pesci possono convivere genio e sregolatezza, ma molte qualità positive rimangono latenti, inutilizzate, per la mancanza della capacità di esteriorizzarle. L’uomo del Pesci è soggetto a crisi, perché sensibile e consapevole; è incapace di “raccontarsela” e di darsi boriosamente coraggio. Lui sa fare un po’ di tutto; è certamente maldestro nelle piccole cose, mentre gli riescono meglio le cose importanti. E’ un intuitivo, quindi può anticipare tutti in mestieri nuovi e si sa muovere nelle attività speculative. Può facilmente essere scrittore o musicista; in lui c’è una vena zingaresca, perciò non ama la stabilità di un posto fisso ed a 92
volte si lascia trascinare dalla corrente del destino. Questo aspetto è per lui importantissimo quando sceglie una professione. Molti Pesci hanno lo sguardo chiaro di un occhio che vira verso l’azzurro; facilmente hanno l’aspetto gonfio perché il loro organismo trattiene liquidi. E’ consigliata una dieta scarsa di sale e comunque un corretto regime dietetico è importantissimo per questo segno, che eccede nel fumare e nel bere. Inoltre, tende ad abusare di medicinali, soprattutto di tranquillanti e sonniferi, perché è un ansioso. Il Pesci è un nevrotico, ma non per malattia, bensì per natura: nasce con una sua nevrosi, che nasconde una punta di follia. Periodi di profonda depressione si alternano a periodi di euforia, in una altalena di emozioni. Il punto debole dei Pesci sono i piedi, che solitamente hanno un qualche difetto o vanno soggetti a fratture. Facilmente vittima di malattie infettive, abbisogna di fare largo uso di vitamine.
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Astrologia, Amore e Sesso
L’uomo dell’ACQUARIO: famiglia, lavoro, corpo 94
L’uomo dell’ACQUARIO: famiglia, lavoro, corpo Astrologia, amore e sesso
Il bambino dell’Acquario non è quasi mai ben inserito nella famiglia, perché questo ambiente non concede sviluppo alle sue aspirazioni. Si unisce in coppia o matrimonio tardi e con la persona che quasi nessuno immaginava; anche questa è una scelta controcorrente rispetto al gruppo ed agli schemi che frequentava. Ha la tendenza ad amare donne sempre più giovani e questa espressione si fa sempre più acuta con il passare degli anni, da ciò è inevitabile che la fedeltà sia una utopia. L’uomo probabilmente racconterà alla compagna le sue infedeltà, di cui non ha remore, così come non esiterà ad abbandonare il tetto coniugale appena ne sentirà il bisogno. In fondo, lui si sente cittadino del mondo e l’umanità deve essere una grande famiglia. Questo concetto potrebbe travolgere anche i figli ed il nucleo familiare va sempre allargato. L’Acquario vivrà un suo tipo di vita, con propri orari ed abitudini ed ha bisogno di un ambiente che percepisce favorevole; non lo si può assolutamente inquadrare nel
genere borghese e sedentario. Il suo ideale di donna cambia facilmente aspetto e possiede una scarsa stabilità passionale. Nell’Acquario, l’omosessualità è presente più che in ogni altro segno, ma anche questo rientra nell’accettare globalmente tutto. Il concetto dell’amore si può manifestare sia attraverso un uomo che attraverso una donna; per lui ciò che conta è esteriorizzare l’astrazione, cioè il “concetto dell’amore”. La vita economica di un Acquario non ha mai basi solide e può essere economicamente un disastro, per questo la compagna, o il compagno, deve essere indispensabilmente economicamente indipendente.
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Il lavoro per l’Acquario non deve essere intenso e stringente: non deve essere costrittivo. Lui predilige attività che possono avere una base etica e non vincolate semplicemente al denaro. Solo per soldi non farebbe nulla, per ideali tutto, giusti o sbagliati che siano. Il suo idealismo è contagioso ed ha nella rapidità di risposta e reazione una carta vincente. L’Acquario è utile in affari che richiedono un’intelligenza capace di sciogliere i grovigli; il suo posto è nei mestieri che richiedono savoir-faire, o agire ammanierato, senza continuità. In campo medico ci sono Acquari che eccellono per la loro bravura; troviamo tanti artisti, musicisti e ballerini, perché grazia e movimento fanno parte della loro personalità. Un Acquario, nel corso dell’esistenza, può cambiare tanti mestieri e questo, che per altri può essere pericoloso, per lui è benefico, perché trasformarsi significa vivere. Difficilmente grasso, ha la carnagione chiara e lo sguardo vivacissimo. Non si appassiona agli sport, anche se è sempre attivissimo e mai sedentario; probabilmente sarà un cultore dello Yoga. Avrà i piedi sempre freddi e potrà soffrire di insonnia. La sua sensibilità si avvicina al paranormale: sa percepire le energie ed i suoi nervi hanno il bisogno di caricarsi con forze di diverse origini. Può avere lunghi periodi di astenia, ma anche vere e proprie nevrosi; soffre facilmente di anemia e di disturbi circolatori.
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Astrologia, Amore e Sesso
L’uomo del CAPRICORNO: famiglia, lavoro, corpo 97
L’uomo del CAPRICORNO: famiglia, lavoro, corpo Astrologia, amore e sesso
Il bambino del Capricorno è facile da educare perché accetta facilmente la gerarchia familiare, anche se è solitario e naturalmente malinconico. Questo bambino ama l’ordine perché gli da sicurezza e le sue inibizioni affettive trovano sviluppo all’interno del nucleo familiare. Il Capricorno è un compagno, o marito, difficile perché scontroso ed avaro, ma sa fare carriera ed è l’ideale per una donna ambiziosa che vuole una vita agita ed una vecchiaia sicura. Inoltre, va sottolineato che la vecchiaia è la migliore stagione di questo segno. Quest’uomo è un instancabile risparmiatore e ciò gli permette di spendere in età avanzata quanto accumulato in una vita intera. Il Capricorno diventa un vecchio saggio e felice e per di più benestante; ecco perché la vecchiaia è la sua stagione. Il lavoro è l’essenza della vita di un Capricorno, perciò sembra che lavori anche quando si diverte. Il lavoro è il totem che assorbe tutte le sue paure, le sue angosce e le sue nevrosi. I suoi concetti base sono che lavorando
non si perde tempo, il lavoro non è mai inutile ma sempre costruttivo e sempre li ripete come autentici mantra; per lui fare il proprio dovere è esaltante. Il Capricorno adora le divise ed essere inserito in una organizzazione; non lo disturba essere un numero perché sa che l’ultimo può essere il primo. Non punta ad essere tra i vincitori, ma vuole vincere le tante sue piccole battaglie quotidiane, che alla fine gli consentiranno di vincere la sua guerra ed è questa soddisfazione morale che lo accontenta. L’uomo di questo segno è bene inserito nell’organizzazione del sistema, senza mai essere originale e vistoso, ma efficiente. Sa costruire una propria rete di rapporti, grazie al suo ascendente, che in campo lavorativo è molto incisivo; infatti, il lavoro è l’unica sua passione e l’unica autentica evasione. Il Capricorno ha un fisico magro, ma con gli anni tende ad accumulare peso se indulge con le bevande alcoliche, nelle quali trova aiuto nei frequenti momenti di sconforto. Questa inclinazione è stimolata anche da 98
una naturale tendenza ad avere una pressione troppo bassa. Ha gli occhi grandi che paiono essere privi di sguardo e danno un senso di vuoto. E’ il segno più longevo, eppure è sempre afflitto da piccoli malanni; verrebbe da indicarlo come “malato immaginario”, ma non è così: ha una miriade di acciacchi, nessuno dei quali decisivo. Soffre di ogni tipo di dolore alle ossa, dall’artrosi ai reumatismi; spesso ha le gambe malformate e deboli; ha comunque qualcosa di inarmonico nella sua configurazione fisica. Il ricambio è lento e va sempre riattivato ed è soggetto a disturbi ormonali. Solitamente è un uomo poco peloso. Il suo autentico nemico è l’ansia, che lo coinvolge in tutto, ma che non riesce ad esteriorizzare e che ha un potere corrosivo sul suo sistema nervoso. Ha nevrosi nascoste che coinvolgono lo stomaco e l’apparato gastrointestinale, disturbato dalla disarmonia del suo sistema nervoso.
“L’arte di essere normale” di Lisa Williamson David Piper ha quattordici anni, ed è sempre stato un emarginato. I suoi genitori sono convinti che sia gay, a scuola è vittima dei bulli. I suoi due migliori amici sono gli unici a sapere la verità: David sente di essere una ragazza. Leo Denton viene da una realtà disagiata e, al suo primo giorno alla prestigiosa scuola di Eden Park, ha un solo obiettivo: passare inosservato. Ma ben presto cominciano a circolare voci sulla sua espulsione dalla scuola precedente. E il fatto che la bella e popolarissima Alicia si innamori di lui non aiuta a tenerlo lontano dai guai… Per acquistare il libro clicca qui!
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Astrologia, Amore e Sesso
L’uomo del SAGITTARIO: famiglia, lavoro, corpo 100
L’uomo del SAGITTARIO: famiglia, lavoro, corpo Astrologia, amore e sesso
programmi, che a qualcuno possono apparire utopistici, ma che per lui sono l’essenza della vita. Lui ama l’unicità e vuole essere il solo, ricerca l’insolito e l’avventura; aspira ad essere utile e si sente nei grandi ideali come un missionario. Il suo bisogno di agire si manifesta spesso in mestieri che hanno alla base la forza fisica. Il Sagittario è un ottimista naturale ed affronta il lavoro con la certezza che il domani possa e debba essere migliore di quanto fa oggi.
Fin da ragazzo è indipendente e sportivo, non ha un carattere difficile perché è rispettoso della famiglia e della gerarchia. Divenuto uomo non si sposa facilmente e, se lo fa, sarà un marito infedele, anche se adora la moglie, ma che finirà per considerare noiosa e troppo convenzionale. Infatti, ritiene che l’unico curioso di famiglia possa essere lui e vuole conoscere tutto anche nei minimi particolari. Il Sagittari è simpaticamente giovanile ed ama la compagnia degli amici e la buona tavola. Il suo entusiasmo si trasforma spesso in attività compulsiva e se non è indirizzato in maniera elevata si può trasformare in sterile attività mondana. Quest’uomo, comunque, tende ad esteriorizzare le sue ansie interne. E’ rispettoso delle leggi e sarà sempre sul punto di divorziare, anche se difficilmente si deciderà a questo passo per rispetto delle tradizioni. Ama i bambini, adora gli spazi esterni, la vita in campagna e gli animali. Il Sagittario ricerca nella vita una missione e vuole che questa si adempia; sopporta malamente i fallimenti ed ha sempre dei 101
Quest’uomo ha una linea di condotta coerente con il proprio concetto di giustizia, per il quale è pronto ad abbandonare attività redditizie, ma non conformi ai propri sentimenti, accontentandosi, a volte, di vivere avventurosamente alla giornata. Il Sagittario da l’impressione di essere chiaro anche quando fisicamente si esprime nel tipo mediterraneo, perché la sua aria è costantemente ottimista e mai cupa. Il viso è ben marcato ed espressivo, le gambe sono lunghe ed i fianchi stretti, ma con il passare degli anni accumula peso per l’amore della buona tavola. E’ importante per il Sagittario mantenersi in forma fisica, con opportuni esercizi, e così conserverà la sua bella camminata sempre in stile sportivo e con buon ritmo. Il Sagittario ha la fronte alta che esprime in modo fisico il suo aspetto leale. Quest’uomo per costituzione si deve muovere costantemente ed ha bisogno di una vita all’aria aperta. Deve guardare con attenzione al proprio fegato, che occorre gestire senza forti e frequenti sollecitazioni; qualche volta si riscontrano difetti alla circolazione, disturbi di asma e reumatismi.
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Astrologia, Amore e Sesso
L’uomo dello SCORPIONE: famiglia, lavoro, corpo 103
L’uomo dello SCORPIONE: famiglia, lavoro, corpo Astrologia, amore e sesso
abbiamo personaggi senza scrupoli, dove il fine giustifica ogni mezzo: tutto è veramente forte. Quest’uomo potrebbe essere il poliziotto o l’investigatore perfetto, perché nessuno come lui sa scoprire le verità nascoste, non ha paura di nulla ed il rischio lo affascina. Un altro mestiere giusto per lui è il chirurgo, perché ha sangue freddo e durezza sufficiente; inoltre, fare il medico chirurgo è certamente una missione. E’ tagliato anche per fare il militare, perché tutte le professioni che coinvolgono l’individuo, nella sua interezza psico-fisica-mentale, gli sono congeniali.
Nella vita dello Scorpione il destino ha un senso drammatico e fin dall’inizio l’origine familiare è complicata da segreti, mentre l’infanzia è difficile e la personalità si stabilizza con il passare degli anni. Per lo Scorpione, il matrimonio o l’unione è un fatto squisitamente sociale, nel quale non vuole apparire secondo a nessuno, mentre l’amore, con tutte le sue passioni, si consuma fuori dal rapporto ufficiale. Il segno ha la tendenza a cadere nelle manifestazioni estreme, per cui l’unione può essere felicissima o una rovina totale, che spesso si trascina con enormi sofferenze, senza intraprendere la via della separazione o del divorzio. Vi è un tipo “inferiore” di Scorpione che si esprime con estrema durezza ed egoismo, questo essere dogmatico ed eccessivo lo porta a venire temuto dai figli, con i quali si creano pessimi rapporti. Lo Scorpione sente il lavoro come una missione, nella quale mette anima e corpo, introducendo una sorta di sensualità e rapporto fisico con l’attività che svolge. Nel lavoro è disposto ad affrontare qualsiasi rischio e difficoltà, così nei tipi inferiori 104
Nell’arte potrebbe essere valido come pittore o musicista e naturalmente i colori ed i toni sarebbero fuori dai normali equilibri, quindi carichi di particolare suggestione. Una sua tipicità è il transfert della libido, per cui se la vita affettiva non gli offre le emozioni che desidera, allora butta tutte le sue energie sul lavoro e sublima in questo la carica sensuale. Il primo impatto con uno Scorpione può anche essere negativo, perché il suo aspetto fisico può essere duro, a prescindere da magrezza o pesantezza, ma comunque trasmette solidità. Ha le sopracciglia folte, il naso aquilino e lo sguardo fermo, tale da fare sempre effetto. Lo Scorpione ha grande resistenza alle malattie ed un forte sistema nervoso che lo sostiene, ma questo gli produce usura e nel tempo un calo di vitalità. E’ soggetto a febbri violente e può riportare con facilità ferite. Va soggetto a disturbi vescicali o renali e comunque a malattia della sfera genitale. Qualche volta, questo segno può indicare morte violenta.
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Richard Thunder, youtuber FtoM: “vi spiego cos’è l’identità di genere”
Secondo l’Associazione Medici Endocrinologi, in Italia, le persone che soffrono di “disforia di genere” (ovvero la condizione di chi sente come proprio il genere opposto a quello biologico) sono circa 5.000: uno su 10-12mila maschi e una su 30mila femmine. Naturalmente, si tratta di numeri da calcolare per difetto, perchè non contano chi si rivolge a privati o chi non rivela il suo stato. Tra le persone che escono “allo scoperto” nel nostro Paese, rivelando la loro identità di genere in barba ai pregiudizi e ad eventuali possibili discriminazioni, c’è il giovane transessuale Richard Thunder, 23 enne studente di sociologia alla Sapienza di Roma e attivista per i diritti civili, che dedica gran parte del suo tempo alle associazioni Lgbtqi come Gay Center e Azione Trans, di cui è vice presidente. Richard, nato da padre napoletano e mamma inglese, due anni fa ha aperto il canale YouTube FtoM più seguito in Italia (che conta attualmente quasi 10.000 iscritti), per aiutare a comprendere a chi è dentro e fuori la comunità arcobaleno, le varie sfumature presenti all’interno di essa, ma soprattutto a sensibilizzare all’accettazione di ogni individuo. Una decisione che Richard ha preso perchè nel suo cammino di transizione, è purtroppo solo a livello psicologico: i suoi
genitori infatti hanno deciso di aiutarlo economicamente o accompagnandolo alle visite mediche ma non sono di supporto realzionale. Il sostegno lo ha dai suoi numerosi fans di YouTube, ma “voglio aiutare gli altri perchè in Italia non ci sono ancora canali importanti sul tema. Oggi chi cerca informazioni, può trovarle solo in inglese. Io sto cercando di tradurle nei miei video, in modo semplice e chiaro”. Il giovane studente, si descrive come “antisessista e appassionato di tutto quello che è sociologia e Giappone” e in questi ultimi due anni ha ottenuto decisamente risultati importanti: è invitato spesso come opinionista in televisione (a trasmissioni come Nemo) ed intervistato da importanti giornali nazionali quali La Repubblica, al quale ha raccontato del suo percorso di transizione spiegando: “non penso che sia un passaggio da una sponda all’altra. Soltanto le lumache e le stelle marine possono cambiare sesso. In realtà sto solo facendo emergere il mio vero me all’esterno”. A ottobre 2017 si è operato di mastectomia e ogni lunedì e mercoledì carica sul suo canale aggiornamenti sui cambiamenti fisici ottenuti grazie alla transizione medicalizzata e su altri passi importanti da fare per chi vuole intraprendere il percorso di transizione in Italia. 108
Il film “Girl”, storia di una trans, conquista il festival di Cannes
Il non poter esprimere le sue pulsioni e la sua vera natura, la divora in un conflitto estenuante. Il film, che uscirà al cinema il 10 ottobre, è stato definito dalla critica e dall’autorevole giornale francese “Figaro”: “una vera sopresa, coinvolgente e fluido, che sa muovere un’empatia tale verso il dramma da renderlo ambasciatore dei diritti di gay, lesbiche e transessuali più di molte rivendicazioni”.
Un pubblico entusiasta ha applaudito l’opera prima del regista ventiseinne fiammingo Lukas Dhont, che ha presentato al 71mo Festival di Cannes “Girl”, che ha concorso nella sezione parallela “Un certain regard” (un certo sguardo) e che parla dei tormenti di una giovane transessuale. La pellicola è ispirata ad una storia vera e sia il regista che l’attore protagonista hanno lavorato con l’aiuto della vera transgender a cui l’opera si ispira. La storia narra di Lara, interpretata splendidamente dall’esordiente Victor Polster, ragazza imprigionata in un corpo maschile che sogna di diventare una prima ballerina e cambiare sesso. Vive con il fratellino di sei anni e il padre, da cui ha pieno supporto nel suo percorso di transizione ma nonostante questo, lei soffre molto perchè i medici non si decidono a farle fare l’operazione di cambio sesso e questo ostacolo, complica non poco il rapporto che ha con gli uomini, perchè la costringe a vivere in una finzione che non rispecchia la sua identità di genere. 109
Stati Uniti: La reginetta del ballo scolastico è trans!
Nikko Nelson, ragazza transgender che vive nella cittadina di Mequon, nello stato del Wisconsin, negli Stati Uniti, è stata recentemente incoronata reginetta del ballo scolastico nella scuola superiore di Homestead. Una nuova dimostrazione che la scuola può e anzi, deve essere luogo di inclusione per gli studenti Lgbtqi e non di discriminazione sociale. Nikko si è rivelata come trans qualche anno fa, quando ha indossato per la prima volta un vestito femminile in pubblico. Per fortuna, i suoi genitori, seppur sorpresi e straniti inizialmente, l’hanno sempre sostenuta in questo suo percorso. La giovane “reginetta” ha dichiarato ai giornali locali, che già la descrivono come una potenziale pioniera dei diritti delle persone transgender: “è un sogno diventato realtà, non avrei mai creduto che si potesse realizzare. Comunque, mi piace pensare di essere una persona normale, ma allo stesso tempo capisco di
avere una certa peculiarità. Non ho vinto il titolo di reginetta del ballo perchè sono trans, ma perchè sono Nikko Nelson”. Per la cronaca, ricordiamo che non è la prima volta che in America viene eletta una trans come reginetta del ballo: tre anni fa infatti, nello stato del Missuori, fu eletta Landon, giovane diciasettenne.
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Trento Film Festival: trionfa Señorita Marìa, commovente film transgender
Emozionante e giustamente premiato come miglior film alla 66esima edizione del Trento Film Festival: parliamo di “Señorita Marìa, la falda de la montana” del regista colombiano Ruben Mendoza, storia di una donna 45 enne boliviana ma nata ragazzo, che combatte i pregiudizi. La storia si snoda tra le strade di Boavita, un villaggio rurale, conservatore e cattolico alle pendici delle Ande e congelato nel tempo e Miss Marìa Luisa, la protagonista, combatte qui ogni giorno contro la discriminazione e i conflitti di genere e identità, muovendosi con delicatezza e fermezza attraverso l’odio degli abitanti del suo piccolo paese. Una storia splendida di profonda rilfessione perchè lo sguardo del regista non si ferma a descrivere questo, ma spazia oltre, portando il pubblico a scoprire un’amara storia familiare, che non vi sveliamo per non rovinare il gusto della visione. La scelta compiuta dalla giuria internazionale, composta dallo scrittore italiano Paolo Cognetti, dall’artista e direttore del Dutch Mountain Film Festival Toon Hezemans, dalla produttrice
cinematografica inglese Katie Moore, dal regista cinematografico altoatesino Ronny Trocker e dalla critica cinematografica, sceneggiatrice e produttrice giapponese Emi Ueyama, è una presa di posizione netta contro l’omofobia e la paura del diverso, perchè questo film, in fondo, descrive una realtà non troppo distante da quella che viviamo ogni giorno anche in Italia.
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Disney pro LGBT!
La nuova versione del copricapo è stata pensata per far vedere a tutti che Disney è senza dubbio a sostegno dell’orgoglio gay e delle diversità e che può essere giusto insegnare ai bambini che la sessualità non è tutta nera o bianca e che essere riconoscersi come “diversi” da etero non è un problema da risolvere ma una realtà da accettare. Attualmente i cappellini arcobaleno di Topolino sono in vendita solo nei parchi a tema Disneyt degli Stati Uniti ma si auspica che a breve siano acquistabili anche in tutto il resto del mondo.
Il famoso “topo” torna a far parlare di se, dopo aver già aperto alla possibilità che personaggi come l’amatissima Elsa del cartone animato Frozen, diventi lesbica nel seguito “Frozen 2”. Recentemente, infatti, nei parchi Disney statunitensi è stato messo in vendita l’iconico gadget del cappello (o cerchietto) con le orecchie di Topolino in versione “arcobaleno”. Questo nuovo cappello da collezione, riprende i colori della bandiera realizzata da Gilbert Baker, attivista per i diritti LGBT e famoso per essere l’inventore appunto della bandiera arcobaleno, simbolo dei movimenti LGBTQI in tutto il pianeta.
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Storie del genere:
7 puntate per raccontare il mondo trans
Prosegue con un buon risultato d’ascolti il programma televisivo “Storie del genere“, in onda su Rai 3 in seconda serata ogni venerdì sera e condotto da Sabrina Ferrilli. Il documentario-reality, che ha l’obiettivo di contrastare le discriminazioni, approfondisce il vissuto di persone che appartengono al mondo transgender. In ogni puntata si raccontano le testimonianze di vita di chi ha deciso di cambiare sesso: alcune hanno già effettuato l’operazione finale mentre altre stanno ancora affrontando il percorso di transizione. Di ogni persona, viene approfondito l’aspetto emotivo, privato e quotidiano ma è data anche grande importanza ai risvolti psicologici e medici, legati al cambiamento. In particolare, in una puntata si parla anche del SAIFIP (Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica), un servizio presente all’ospedale San Camillo di Roma, che segue le trans nel delicato passaggio alla nuova identità di genere. Come spiega in una intervista all’ANSA la conduttrice Sabrina Ferrilli: “si tratta di maschi e femmine nati nel corpo sbagliato,
transessuali, ma prima di tutto esseri umani che chiedono rispetto ed accoglienza” – ed ancora – “le cose difficili mi piacciono e anche questa volta a guidarmi, come spesso accade, è stata soprattutto la curiosità. Sono rimasta affascinata dalla sfida perché, pur leggendo ed informandomi molto su questo tipo di scelta, ne sapevo in fondo poco ed avevo tante domande, spesso anche scomode, da fare. Mi piaceva l’idea insomma, semplicemente“. Le storie raccontate, tutte diverse tra loro, sono spesso caratterizzate da disagi e sofferenza, ma non mancano anche quelle che presentano al pubblico situazioni di un ritrovato equilibrio e serenità.
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Venezia: libretto “alias” per gli studenti trans
Anche l’Università Ca’ Foscari di Venzia,
percorso psicoterapeutico e medico per il
dopo altre città italiane come Pisa, Torino
cambio di sesso.
e Bologna, ha attuato un piano per tute-
Come ha spiegato il rettore di Venezia,
lare l’identità sessuale di tutti gli studenti
Michele Bugliesi: “questa nuova procedura
transgender che frequentano l’Ateneo e per
è stata adottata in seguito alla sollecitazio-
offrire loro un ambiente sereno e dignitoso,
ne di uno studente. Ora sono più di uno i
al riparo da discriminazioni e situazioni di
giovani che ci hanno chiesto una identità
disagio. Nello specifico, è stato attivato un
alias”
libretto “alias”, che contiene cioè un nome diverso da quello anagrafico di che ne fa richiesta e che corrisponde alla nuova identità in fase di acquisizione. Questo sistema, permette agli studenti d’iscriversi online agli esami e d’usufruire dei servizi dell’Università utilizzando la nuova identità, che resta attiva per tutta la durata della carriera universitaria. L’attivazione può essere richiesta da chiunque abbia avviato un percorso di transizione di genere purché presenti una documentazione amministrativa e medico-diagnostica che attesti l’inizio di un 114
Università di Palermo: arriva il libretto di genere per gli studenti trans
Palermo tiene il passo di Torino e di altre città italiane come Bologna, Padova, Pisa, Urbino, Pavia, Verona, Bari e Catania: da pochi giorni, infatti, è possibile per gli studenti che ne fanno richiesta, avere sul libretto universitario il nome che rispecchia la propria identità di genere, se diversa da quella anagrafica. In questo modo, in fase d’esame e per la prenotazione gli studenti saranno riconosciuti dai professori con la nuova identità e non per forza con il sesso biologico d’appartenenza. Questa procedura è stata introdotta per chi ha scelto d’intraprendere il percorso di transizione e il rettore Fabrizio Micari ha detto che interverrà affinchè le persone trans non subiscano più il disagio che provano in ogni occasione pubblica in cui emerge una non corrispondenza tra la loro identità e il nome presente nei documenti. Come fare ad attivare il profilo “alias”: ba-
sta scrivere una mail all’indirizzo: rettore@ unipa.it. Si tratta dell’attuazione dell’articolo 3, comma 3 del Regolamento generale d’Ateneo varato nel 2013 e finora mai applicato a Palermo ovvero ‘L’istituzione del cosiddetto doppio libretto di genere rivolto agli studenti in fase di transizione.
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Pakistan: è nata la prima scuola per transgender
Un segnale positivo dalla Repubblica islamica del Pakistan, dove, lo scorso 20 aprile, è stata inaugurata nella città di Lahore The Gender Guardian, la prima scuola per persone transgender, che conta al momento 30 iscritti. In questa particolare scuola, tutte le persone trans potranno seguire corsi parificati con le altre scuole. Asif Shazad, il proprietario dell’istituto, ha dichiarato che la decisione di aprire la scuola è stata presa perchè le persone transgender sono ampiamente discriminate nei Paesi a religione musulmana e prese di mira in modo violento, e, dopo l’attentato che nel 2016 colpì una scuola frequentata da giovani trans in Indonesia, la sua indignazione è salita alle stelle: “inizialmente - ha spiegato Shahzad - terremo un corso di quattro mesi con due giorni di lezioni la settimana, in vista dell’espansione della scuola e di inaugurare programmi educativi più completi”. Moizzah Tariq, il direttore dell’Istituto, ha dichiarato che i corsi sono stati progettati in base a
ciò che la maggior parte degli iscritti aveva mostrato interesse nel frequentare, ovvero corsi inerenti al settore dell’industria della moda, su come imparare a usare i cosmetici, ricami e cucito; mentre altri hanno mostrato interesse per la progettazione grafica e le abilità culinarie. Secondo il censimento del 2017, nel Pakistan sono presenti 10.418 transgender.
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Il vescovo dice e concede che l’omosessualità non è peccato; il peccato non è una categoria della ragione ma una distinzione che si effettua attraverso l’adesione ad una dottrina religiosa; se io non aderisco a quella religione “oggettivamente non commetto alcun peccato”. Ecco perché l’omosessualità è un problema per i Cristiani Cattolici Apostolici Romani e non per altri. Per il vescovo l’omosessualità è un disordine della natura, perché la Chiesa concepisce la natura come un ordine del divino creatore, il quale ha fatto il sesso come strumento della procreazione. Poiché l’omosessualità non consente in via “naturale” la procreazione, per la Chiesa è “un disordine della natura”. Tutto questo è molto normale per un vescovo, il quale, secondo il punto di vista della sua fede, può affermare che “non sarà quella strada (ndr.: l’omosessualità) a farti felice”, poiché la felicità si consegue solo in Dio. Dunque, smettiamo di scandalizzarci di ciò che è ovvio ! La libertà ci consente di aderire o meno ad una religione e fortunatamente lo Stato italiano è laico ed allora ci basterà pensare e dire che lo ha detto un vescovo, punto e basta.
“Sconvolti. Viaggio nelle realtà transgender” di Chiara dalle Luche e Roberta Rosin Il libro si snoda attraverso un itinerario dove la Disforia di Genere appare attraverso il percorso di transizione di Andrea e Sara. Due vite, due transessuali che hanno deciso di andare fino in fondo. L’opera diventa strumento per riflettere su alcuni temi che trovano poco dibattito, discussione e comprensione. Desiderare il possibile, mettere insieme i pezzi dell’intero tra frammentazione e ricostruzione, riempire il vuoto, soffermarsi sulla teoria degli opposti, ondeggiare tra noto ed ignoto, sconvolgersi e acquietarsi, sognare l’altra faccia di sé, è possibile. Andare oltre la zona d’ombra attraverso informazioni utili sulla varianza di genere ed il transgenderismo sono inoltre presenti per un percorso di conoscenza alla luce del modello della Psicologia Funzionale e del protocollo ONIG (Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere). Per comprare il libro clicca qui.
Diversamente saremo perennemente in lite per le opinioni altrui: i cattolici perché nelle scuole si insegnano teorie gender o trans gender; i laici perché i cattolici predicano i principi della loro fede con dogmi e annessi peccati. Vivi e lascia vivere; vai a letto con chi ti piace e vivi felice. Punto e basta! 117
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