All’interno: - Le interviste - Il piacere attraverso la storia - Astrologia, Amore e Sesso - Notizie di Cronaca 1
Indice
I prossimi eventi World
Le Interviste Vera Aloe: ‘la diversità è un’opportunità!’
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Nadia Girardi: ‘vi aspetto a Sanremo Drag e al Roma Pride!’ Alessia Longobardi: ‘l’umiltà è un atto di grande intelligenza’ Lucrezia Borkia: ‘Drag Factor Piemonte è stato un successo!’ Maraya Queen, un anno di successi!
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Intervista a Ivanna Arceyuth, Miss Teen International 2018
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Demetra Savoia, vincitrice di Ciao Drag Queen Italia 2019
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Chiara Cantagalli: ‘le persone sono l’emozione più grande’ Pag. 49 Intervista agli organizzatori di Miss Trans Star Uruguay Pag. 52 Samantha Dumont, un sogno trasgressivo! Pag. 55 Luigi Papacciuoli, co-organizzatore di Miss Trans Europa2019 Pag. 57 Raul Garita, organizzatore di Miss Teen Gay International Pag. 59 Ariadny Oliver Pornostar : ‘sono il Sole 24 ore su 24!’ Pag. 62 Mauricio Gutierrez, Parlamentare, attivista e direttore di ONG Pag. 64 LadyDoha, un’ipnotica Trash Queen! Maria Angelica Davila Truelo: ‘creiamo il nostro futuro Stefano Noto, gestore del Moxie di Viareggio Regina Satariano: ‘il lavoro è un diritto di tutti’
oggi!’
Pag. 67 Pag. 71 Pag. 74 Pag. 76
Tarantina Taran, ultimo femminiello dei Quartieri Spagnoli Pag. 78 Buon compleanno Veronica Dion! Pag. 81 Samantha Delle Coccinelle, pronta a tornare in pista! Pag. 83 Trans, non-binary, queer: questi siamo noi Pag. 85
Il piacere attraverso la storia
L’ULTIMA AMANTE - Prima parte Pag. 89 L’ULTIMA AMANTE - Seconda parte Pag. 92 IL POTERE NON RENDE LIBERI Pag. 95 2
Indice
BELLEZZA E FOLLIA
Pag. 98
IL CUORE SPEZZATO DEL RE
Pag. 101
Astrologia, Amore e sesso La La La La La
Donna Donna Donna Donna Donna
del del del del del
Cronaca
CANCRO: famiglia e salute Pag. 105 GEMELLI: famiglia e salute Pag. 108 TORO: famiglia e salute Pag. 111 ARIETE: famiglia e salute Pag. 114 PESCI: carattere e vita sentimentale Pag. 117
La Geo del Mese Pag. 121 Maggio è il mese dell’autoerotismo! Pag. 130 Non Solo La Scantastorie di Chiara Cantagalli Pag. 131 FtoM: Eletto il primo Sindaco transgender d’Italia Pag. 132 Leyna Bloom, la prima attrice trans nera a Cannes Pag. 133 A Roma la prima Casa Famiglia Refuge LGBT Pag. 134 MtoF: Charlize Theron parla di sua figlia transgender Pag. 135 L’amore vince: Taiwan dice SI al matrimonio gay Giornata Internazionale contro omofobia e transfobia Miss Teen Gay International 2019 Compie 130 anni la Tour Eiffel! E alla mamma...chi ci pensa? Al Miss Trans Italia SudAmerica rappresentanza Abruzzo! Miss Trans Belleza México 2019! A Padova è attivo un nuovo sportello d’ascolto trans Tutti i vincitori del 34° Lovers Film Festival Regina, dal piacere al sociale 1° Maggio: Festa dei lavoratori Le nostre promozioni 3
Pag. 136 Pag. 137 Pag. 139 Pag. 140 Pag. 141 Pag. 142 Pag. 143 Pag. 145 Pag. 146 Pag. 147 Pag. 148
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Vieni a conoscere l’ombrellina Vanessa
Domenica 09 Giugno Circuito di Vallelunga (Roma) 30
Vera Aloe
‘la diversità è un’opportunità!’
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Vera Aloe
‘la diversità è un’opportunità!’ Sorprendente, ricca di umanità e di una simpatia travolgente: è facile capire perché Vera Aloe sia la drag queen più conosciuta ed amata di Alessandria. E’ stata scelta come Madrina del primo Pride della città, che si svolgerà il 1° giugno prossimo per le vie del centro storico e abbiamo chiacchierato con lei a proposito di questo evento e di molto altro. Buongiorno Vera Aloe, è un piacere conoscerti. Raccontaci di te. Buongiorno e grazie per questa intervista. Il mio vero nome è Pier Basso, vivo a Nizza Monferrato, sono nato il 25 dicembre, un giorno speciale, e appartengo a una famiglia numerosa con mamma capobranco, lei è una donna meravigliosa, una delle migliori che ho mai incontrato nella mia vita. Anche con i miei fratelli e nipoti ho uno splendido rapporto. Ho un compagno con cui sono insieme da tanti anni e anche lui ha una mamma meravigliosa che non ci ha mai fatto mancare il suo supporto. Mi ritengo molto fortunata. Oltre a fare la drag queen, di che cosa ti occupi? Lavoro in una libreria, coltivo da sempre la passione per i libri, il sapere, la voglia di essere ogni giorno sempre meno ignorante, avere la possibilità di pensare e valutare le situazioni, di guardare le cose da diverse prospettive. Inoltre, lavoro anche nel bar di una cara amica, mi diverto e lo faccio con giocosità direi. Insomma, sei parecchio impegnata. E dimmi, come è nata la passione per lo spettacolo? E’ nata credo con me, nel senso che fin da bambina avevo la voglia di esibirmi, cantare e ballare, e ahimè anche far spogliarelli per gli amici che frequentavano casa nostra (ride)…poveri malcapitati! Ricordo che ai tempi, a casa della nonna materna, amatissima, tutte le sere, prima di dormire, mi esibivo nella canzone “Tanti Auguri” di Raffaella Carrà. Tutte le sere la stessa canzone? Si! (ride). Lei tutte le sere voleva questa esibizione e mi diceva “ma quanto è brava, finirà sicuramente in televisione!”. Ecco, è una cosa nata dentro di me. Chi è Vera Aloe? Vera Aloe è una drag queen spumeggian32
te, biondissima, finto svampita, impegnata, divertente. Diciamo, senza paura di smentita, che è la drag più importante e conosciuta ad Alessandria. E’ una drag, concedimi anche questo, molto bella, perché l’immagine esteriore è illuminata da quella interiore. E’ presentatrice e intrattenitrice con la qualità principale di sapere essere empatica con il pubblico che ha di fronte. Questa è la dote più naturale che mi è stata concessa. C’è un artista da cui prendi ispirazione? Sono tante. Adoro Kylie Minogue, Patty Pravo, Raffaella Carrà. Un’altra da cui ho attinto tanto è Antonella Elia, la amo tantissimo. Ho anche avuto la fortuna di conoscerla ed è una donna e artista straordinaria. Poi ho attinto molto anche dalle eroine delle soap opera americane, tipo Morgan Fairchild, tutte bionde, bellissime…le amo tutte! (sorride) Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo e la notte, quando ti travesti? In realtà non esiste un contrasto, di giorno sono un ragazzo che va a lavoro ma dentro di se ha Vera Aloe, lei c’è sempre. Vera Aloe è il mio vero “io” libero. Indosso una maschera e raggiungo la più totale libertà. Comunque, sono capacissimo di scindere le due cose. Ti è mai capitato di subire i pregiudizi della gente? No, perché non “subisco” caratterialmente. Sono una persona che se sa di essere nel giusto non subisce. Questo in generale. Poi, in alcune occasioni ho subito i pregiudizi sulla mia pelle e mi hanno fatto male. E pensa che questi episodi sono successi solo quando mi sentivo in un ambiente protetto e deponevo “le armi”… e da lì, a sorpresa, qualcuno mi attaccava per la mia diversità. E’ successo poche volte, potrei contarle sulle dita di una mano, ma ho sofferto. Sei molto attiva anche nel mondo LGBT, vero? Sono attiva nel mondo (sorride). Ognuno di noi ha il sacrosanto diritto e dovere di dire NO davanti all’ingiustizia, davanti al maltrattamento verso le persone più de-
boli, verso la nostra terra, verso la natura e tutti quelli che non sanno e possono difendersi. Oggi mi capita che mi chiamino diverse associazioni che chiedono il mio contributo artistico per raccolte fondi, serate benefiche, ed è l’unico momento per cui Vera Aloe si esibisce gratuitamente. Lo fa senza pensarci neanche un minuto perché è giusto e necessario essere solidali con chi ha bisogno. Il 19 maggio scorso per esempio, io e Carla Stracci, abbiamo letto presso la Casa delle Donne di Alessandria, due fiabe, per insegnare ai bambini che esiste la diversità e la diversità non è un mostro o un nemico che ci deve far paura, ma un’opportunità! Il 1° giugno parteciperai al Pride di Alessandria. Ce ne vuoi parlare? Il 1° giugno parteciperò al Pride come Madrina. Per una città come Alessandria sarà una ventata di novità, dal mio punto di vista di “freschezza”. Risveglierà alcune coscienze che si sono sopite, attirerà molte critiche ma anche molta attenzione. Essere la Madrina per me è un onore e un consacramento, perché hanno scelto me come simbolo di tutta la comunità della città e puoi immaginare che è il minimo, sentirsi onorata. A che ora inizierà? Verso le 16.30/17 partendo da Viale della Repubblica, ci sarà il corteo classico e invito tutti a partecipare per far vedere che siamo in molti: esistiamo, siamo belli, colorati, a volte eccentrici ma pieni di amore. Siamo esseri umani come tutti gli altri.
nalità e affrontare tutto come gioco ma con estrema serietà. Avere rispetto di chi collabora con te, dei locali che ti ospitano e del pubblico che ti viene a vedere. Essere umile e rispettosa: questo è l’unico consiglio che mi sento di dare. E un consiglio a chi teme di fare outing? Qui è più difficile. Dico solo questo: è estremamente necessario dichiarare la propria omosessualità e anche se il prezzo da pagare talvolta è altissimo (per esempio perdere la famiglia di origine, nei casi più estremi) vale la pena perché la libertà che uno ottiene quando ha l’accettazione totale di se stesso non ha prezzo. Che progetti hai per il futuro? Nell’immediato molti spettacoli, il Pride e poi sempre spettacoli che sono la mia carica! Io mi diverto tantissimo, ho bisogno di esibirmi davanti al pubblico, guardarlo negli occhi, giocarci. Poi ci sono progetti fotografici, sono anche stata immortalata in un calendario. Come Pier invece, il progetto è quello di continuare a mantenere il mio equilibrio, la mia serenità e forse il matrimonio con il mio compagno Davide. Vera Aloe invece non si sposerà mai…è troppo una donna bionda, una femme fatale! (ride)
Grazie Vera Aloe, vuoi lasciarci con un ultimo pensiero? Una riflessione. Tutta questa intervista mi porta a pensare che abbiamo necessità di tante persone meravigliose, che in Italia ci sono, che vadano a contrastare le poche persone non meravigliose. Per esempio, penso che il ministro Salvini Vera Aloe, secondo te cosa si può che oggi appare dappertutto e sputa fuori fare per fermare la trans e omofobia? una serie di argomenti creando mostri Innanzitutto bisogna andare nelle scuole, immaginari, non sia un ministro che può informare dove c’è disinformazione. Poi, rappresentare il nostro Stato Laico. secondo me, tutti dovremmo ritornare alla Penso che abbiamo bisogno di veri leader lettura, è importantissimo leggere i libri, politici che pensino al benessere di ogni è un modo per viaggiare stando a casa singolo cittadino; non parlo solo degli propria, è una possibilità offerta a chi non omosessuali, pensate agli anziani, ai può farlo fisicamente per diversi motivi, bambini che vivono in famiglie dove ci vuoi di tempo, economici etc. Leggere è sono condizioni economiche disagiate, agli cibo per la nostra mente. extracomunitari che hanno tutto il diritto Poi naturalmente c’è la legge: il nostro go- di spostarsi nella parte del mondo che verno dovrebbe impegnarsi a creare leggi preferiscono, così come ognuno di noi ha ad hoc contro l’omo-transfobia. il diritto di andare dove vuole. Non esistono catene, confini, non esiste la razza, e Che consiglio daresti a chi vuole diquesto non lo dice Vera Aloe, lo dicono gli ventare una drag queen? scienziati. Esiste solo la razza umana. Guarda, consigli tecnici non ne do’ perNon abbassiamo la testa, teniamo fiero lo ché non sono nessuno per dar consigli. sguardo e diciamo NO a tutte le ingiustiMa sicuramente serve umiltà, professiozie. Grazie di cuore. 33
Nadia Girardi
‘vi aspetto a Sanremo Drag e al Roma Pride!’
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Nadia Girardi
‘vi aspetto a Sanremo Drag e al Roma Pride!’ Si, sono responsabile delle pagine di Vladimir Luxuria. Essendo blogger anche di altre aziende, mi sono presa questo impegno e ci tengo particolarmente a curare l’aspetto social di Vladi perché è una mia carissima amica, la considero non come personaggio famoso ma come la sorella che non ho mai avuto, essendo io figlia unica. In questo impegno mi affianca un altro collaboratore di Vladimir, nonché nostro grandissimo amico, che è Vincenzo De Leonardis ed insieme ci occupiamo della parte social e della comunicazione.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la nota attivista Lgbt Nadia Girardi, che sarà impegnata prossimamente in giuria al concorso di Sanremo Drag il 6 Giugno e che parteciperà anche al Pride di Roma l’8 giugno. Ciao Nadia, è un piacere risentirti. Sappiamo che sarai in giuria al concorso di Sanremo Drag, come è nata questa tua partecipazione? Ciao a tutti! È da parecchi anni che mi chiamano per giudicare a questi concorsi. Prima venivo chiamata a giudicare le trans ma adesso preferisco farlo con le drag queen perché sono concorsi più divertenti, con musica e show dal vivo.
Oltre a Sanremo Drag e al Pride di Roma, dove ti vedremo impegnata prossimamente? Sarò a teatro insieme a “Scenateatro” in un mio progetto curato dal regista e amico Antonello De Rosa con la supervisione artistica del grande amico Pasquale Petrosino. Presto usciranno le date del mio debutto e la prima si terrà a Salerno.
Che cosa valuterai delle concorrenti in gara? Visto che anche io nasco come drag queen e nel mio percorso artistico sono stati tanti gli spettacoli che ho fatto, ovviamente ne capisco qualcosina in più riguardo lo show vero e proprio. Dalla preparazione “trucco&parrucco”, alla performance con playback, luci e ballo. Valuterò questo, forte della mia esperienza.
Fantastico, tu tienici aggiornati che ne daremo notizia e verremo anche a vederti! Con molto piacere. Vorrei concludere questa intervista con un pensiero: vorrei più persone vere, che mettano la faccia e non che facciano i leoni da tastiera offendendo e giudicando da dietro uno schermo. Vorrei che le persone vedessero la parte bella di noi persone transessuali e di non fermarsi all’apparenza e giudicare una persona solo per l’aspetto fisico e per l’orientamento sessuale. Non vuol dire che se io sono transessuale debba fare per forza l’escort. Esistono donne transessuali che di mestiere fanno le dottoresse o avvocati, cameriere e qualunque mestiere che possa esistere sulla terra.
L’8 Giugno si terrà a Roma il Pride, un’occasione molto importante per far sentire la voce delle persone LGBT*. Come valuti l’attuale situazione in Italia? Come attivista del mondo Lgbtq* continuo a partecipare a questi Pride, anche se, purtroppo, non sempre portano a risultati soddisfacenti. Il Pride nasce come una rivendicazione dei diritti delle persone gay, lesbiche e trans e ad oggi molti passi in avanti sono stati fatti ma tanti ne restano ancora da fare. Per esempio, in Italia, ancora non esiste la legge contro l’omofobia e la transfobia. Il Pride, quindi, si porta avanti per questo, per far sì che siano tutelati i diritti di TUTTE le persone.
Un bel messaggio che invita a non fermarsi alle apparenze! E’ importante conoscere le persone per come sono fatte di animo, questo voglio dire. Un ringraziamento a voi che mettete sempre in risalto i nostri diritti. Saluto tutto lo staff e i lettori, un bacio e un abbraccio da Nadia Girardi.
Nadia, tu sei responsabile social anche delle pagine dell’On. Vladimir Luxuria. Un onore e una bella responsabilità.
Grazie Nadia Girardi e a presto! 35
Alessia Longobardi
‘l’umiltà è un atto di grande intelligenza’
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Alessia Longobardi
‘l’umiltà è un atto di grande intelligenza’ co? Fans ancora non ne ho perché quello che sta per uscire è il mio primo album! (sorride). Ma ci sono già tantissime persone che non vedono l’ora di ascoltare la mia musica e questo mi rende felice. In ciò che faccio metto sempre i sentimenti e il cuore. Chi vuole, può seguirmi su Youtube sul canale dell’etichetta discografica MeaSound dei fratelli Sorrentino, di cui facci parte. Poi logicamente sui canali tv!
Alessia Longobardi è una novella cantautrice napoletana di grande sensibilità che sarà ospite speciale al concorso di Miss Trans Europa 2019 by Stefania Zambrano. In attesa di vederla esibirsi alla kermesse che si svolgerà il 13 e 14 luglio a Napoli alla Mostra d’Oltremare, l’abbiamo intervistata per conoscerla meglio. Ciao Alessia Longobardi, raccontaci, come è nata la tua passione per il canto? Buongiorno a tutti voi. La mia passione per il canto è nata il giorno in cui sono venuta al mondo (sorride). Mia mamma è un’artista mancata, essendo che da giovane mio nonno le vietò di fare la cantante, sua grande passione. Era anche molto amica di una grande artista della canzone partenopea, Maria Paris.
E dimmi, cosa ti ha dato la spinta per “lanciarti” nel mondo della musica? Io ho sempre cantato ma sono state le mie amiche a invogliarmi a fare un cd. Essendo nuova nel campo artistico, quando finisce il mio ultimo brano “Na more è passaggio” c’è un numero che le persone possono chiamare e, se mi scelgono come artista, io sarò felice di esibirmi con la mia musica alle loro feste.
Tu invece hai portato avanti il tuo amore per la musica. Hai fatto qualche studio o corso particolare? Purtroppo non ho potuto portare avanti gli studi, provenendo da una famiglia povera. Ma ascoltando grandi nomi come Giulietta Sacco, Angela Luce, Mirna Doris e Mina ho appreso tanto. Ascoltavo le loro canzoni e cantavo seguendo il ritmo, senza accorgermi che “studiavo”, come mi è stato detto da un Maestro.
Alessia, dove trovi l’ispirazione per le tue canzoni? L’ispirazione nasce dal la mia anima. E’ puro istinto che mi ispira a scrivere. Hai un’artista famosa preferita? Adoro Mina e Aretha Franklin, due voci incredibili.
Quest’anno debutterai come ospite speciale a Miss Trans Europa, sei emozionata? Un po’ si, sono molto amica di Stefania Zambrano e per me è un onore partecipare al suo evento e canterò le storie e le emozioni che provano tutti gli esseri viventi.
Che progetti hai per il futuro? Non ne ho perché mi affido molto al destino. Vorrei solo diventare famosa per aiutare i bambini bisognosi e gli animali, che sono tutti essere indifesi. Grazie Alessia Longobardi per questa bella intervista. Lasciaci con un tuo ultimo pensiero. Vorrei che la gente si amasse di più perché la guerra non ha mai risolto i problemi ma solo fatto danni. Vorrei anche che alcune persone fossero più umili perché l’umiltà è un atto di grande intelligenza.
Alessia, se non sbaglio tu hai partecipato anche al concorso Miss Over 2013, giusto? Sì e ho vinto la fascia di Miss Eleganza. Oggi, nel 2019, per me essere Miss, più che per la vittoria, significa avere la possibilità di far sentire la propria voce dire stop all’omo e transfobia. In passato ho subito violenze per questi motivi ma allora di questi casi ancora non se ne parlava.
Vi ricordiamo che Il Piccole Magazine Tv sarà presente all’evento con reportages in diretta, news e curiosità dal backstage! Continuate a seguirci e vi ricordiamo che le iscrizioni sono aperte!
Che rapporto hai con il tuo pubbli37
Lucrezia Borkia
‘Drag Factor Piemonte è stato un successo!’
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Lucrezia Borkia
‘Drag Factor Piemonte è stato un successo!’ Abbiamo raggiunto telefonicamente la favolosa Lucrezia Borkia per avere un commento a caldo sull’edizione 2019 di Drag Factor Piemonte.
livello e quindi non vediamo l’ora di goderci la finale nazionale a Roma. Adesso a che cosa ti dedicherai? Dopo un paio di giorni di riposo ho iniziato a lavorare sul nuovo progetto: MASTER QUEEN DRAG PER UNA NOTTE PIEMONTE 2019. Insieme a me ci sarà in conduzione la mia “sorellonza” Jill Tonik. La data ufficiale di questa nuova stagione sarà il 22 giugno, vi aspettiamo!
Ciao Lucrezia, allora, da poco si è concluso con grande successo questa edizione di Drag Factor Piemonte. Ti va di fare un bilancio? Ma ciao Il Piccole Magazine! Sono stati 4 mesi intensi, ricchi di forti emozioni. Tutte e 10 le concorrenti sono cresciute in queste 5 puntate regalandoci spettacoli meravigliosi. Questo grande successo lo devo alle mie insostituibili Coach Loredana Belthè, Jill Tonik e Rose Royce che con grande passione, pazienza e determinazione hanno seguito le ragazze in maniera impeccabile.
Non mancheremo! Un consiglio per tutte le future aspiranti miss drag? Il mio consiglio alle nuove drag emergenti è quello di lavorare sodo, sperimentare, restare con i piedi per terra ma sopratutto di divertirsi. Infine, ci tengo a ringraziare di cuore voi de Il Piccole Magazine per la vostra gentilezza, professionalità e amore puro per la nostra arte. È stato un grande piacere ed onore poter collaborare con voi. A prestissimo, la vostra Borkiona nazionale!
Come hai trovato le concorrenti quest’anno? Ognuna di loro mi ha stupita per qualcosa di diverso e quindi per me è stato un vero onore averle nella nostra famiglia artistica.
Rivivi tutte le emozioni del concorso qui!
Sei stata contenta della vincitrice, Christy McBacon? La storia della vincitrice è un po’ buffa .. perché in realtà nella seconda puntata ha voluto rischiare portando un’esibizione troppo difficile per lei e lontana dalla sua vera vena artistica arrivando quindi ultima in classifica (sorride). Ho scelto di salvarla dall’eliminazione perché meritava una seconda possibilità…e in due mesi di duro lavoro ha dimostrato il suo vero talento, vincendo questa edizione. Erano presenti diversi ospiti speciali che hanno stregato i presenti con le loro performances, oltre alle bravissime concorrenti. Il concorso sta crescendo? Il concorso sta crescendo ma soprattutto abbiamo dimostrato che il Piemonte ha degli artisti di altissimo 39
Maraya Queen
un anno di successi!
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Maraya Queen un anno di successi!
Vi ricordate drag Maraya Queen, intervistata da noi qualche mese fa? L’abbiamo ricontattata per chiederle come va con le presentazioni del suo libro “Io Maraya Queen sarò” e per parlare del Pride che si svolgerà per la prima volta ad Alessandria, il 1 Giugno.
fanno paura a nessuno! Cosa si può fare al giorno d’oggi per sensibilizzare le persone su un tema difficile come la omo-transfobia? Perché la gente continua ad avere paura del “diverso”? Dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce, non dobbiamo farla morire. Con i Pride infatti possiamo dare voce ai diritti della nostra esistenza e alla voglia di essere uniti.
Ciao Maraya, è un piacere risentirti, come stai? Ciao a tutti voi. Sto bene, continuo ad andare in giro a pubblicizzare il mio libro uscito nel 2018 e non ho smesso con le serate. Sono felice che sia stato accolto positivamente dal pubblico perché credo che sia veramente un bel libro, fa pensare. Anche nei Gay Pride continuo a difendere il mio essere Mario e il mio essere Drag Queen. Secondo me la gente mi deve conoscere entrambi i miei lati: sono la mia vita del resto.
Fare i Gay Pride secondo te ha ancora un senso? Aiutano a dar voce? Si, certamente: non si scende in piazza solo per noi stessi. In tanti Paesi del mondo le persone LGBT subiscono ogni giorno terribili discriminazioni e violenze. In Italia per fortuna i Pride sono ancora occasioni gioiose e divertenti, ma come dici tu, in altri parti del mondo hanno ben poco da festeggiare. I Pride diventano manifestazioni militanti perché chi sfila lo fa rivendicando la sopravvivenza e la propria incolumità. Sai, in Italia stiamo facendo passi avanti, ma ancora non basta: le persone LGBTQIA non possono adottare e non è ancora stata approvata una legge contro l’omofobia.
Hai altro in programma attualmente? Sto preparando una sorpresa: un cd con tutte le canzoni che ho modificato ed adattato ai miei stati d’animo. A Giugno lo registrerò per tutto il pubblico che, come per il libro, vorrà comprarlo e farsi un’idea più chiara di me, entrando nel mio mondo. Sappiamo che il 1 Giugno si terrà, per la prima ad Alessandria, il Pride, tu parteciperai? Ce ne vuoi parlare? Vivo un momento sociale intenso! Il 18 maggio sono stata a Piacenza accanto alla mia figlia artistica Madame Pride. Ci sono in ballo diversi progetti con Arcigay. A settembre poi spero di presentare anche lì il mio libro e il mio cd. Tornando al Pride, il 1 Giugno sarò accanto alla sua regina, Vera Aloe, con cui da tempo stringo un’amicizia sincera.
Maraya Queen, che progetti hai per il futuro? Dove ti vedremo prossimamente oltre al Pride? Sarò a un concorso dove mi sono classificata al primo posto e sfilerò a Cervia per la finale. Pochi giorni fa sono stata ospite a Miss Drag Queen Liguria, dove ho riabbracciato la mia amica Milonga. Poi, continuerò i miei spettacoli in giro tra Piemonte e Lombardia accanto alla mia amica drag Vera Aloe. Nel 2020, sarò in pensione dal mondo del lavoro di Mario e mi dedicherò con orgoglio a fare a tempo pieno la Drag Queen. Infine, ad agosto, consegnerò a Miss Drag Queen Italia il secondo posto con il premio Maraya Queen in collaborazione con uno stilista che adoro, Jorge De Glamour Santos: il premio è un suo gioiello!
Niente rivalità, dunque? No, con lei condivido il mio lavoro di Drag Queen ed è stato splendido attraversare accanto a lei la città di Alessandria. Abbiamo dimostrato alle persone che non bisogna aver paura ad essere se stessi. Se siamo forti faremo capire che le diversità, se si conoscono bene, non 41
Ivanna Arceyuth
Miss Teen International 2018 42
Ivanna Arceyuth Miss Teen International 2018
Proseguono le interviste di Piccole Magazine alle Miss trans internazionali. Oggi vi presentiamo la bellissima Ivanna Arceyuth, vincitrice dell’edizione 2018 del concorso Miss Teen Gay International e attuale Miss Teen International. Conosciamola meglio.
supportato e ho ricevuto il miglior trattamento possibile, e di questo sono molto orgogliosa. E’ importante sapere infondere nelle altre persone il rispetto, dal momento che siamo tutti uguali. Il fatto che abbiamo una condizione diversa, non ci rende diversi. È importante evidenziarlo, il rispetto deve sempre stare al di sopra di tutti.
Ciao Ivanna! Ciao amici, è un piacere presentarmi: il mio nome è Ivanna Arceyuth, detengo il titolo di Miss Teen Latina International, ho 25 anni e sono orgogliosa del paese da cui vengo: Costa Rica.
Ora ti va di raccontarci cosa ti ha spinto a partecipare a Miss Teen Gay International e ad altri eventi LGBT? Come ho detto prima, lavoro nei rami della bellezza e dell’estetica, e sicuramente i concorsi di bellezza mi piacciono. Adoro il trasformismo e ormai sono 9 anni che gareggio in questa bellissima arte. Al momento, ho 4 titoli e spero di continuare a raccoglierne molti di più. Voglio anche farti sapere che gareggerò in una competizione centro-americana. Spero di indossare quella corona, ne sarei molto fiera e vorrei portarla nel mio bellissimo paese.
Bene Ivanna, non facciamo fatica a capire perché sei stata eletta, sei di una bellezza incredibile, hai un gran portamento ed eleganza unica. Raccontaci di più di te. Lavoro come truccatrice e stylist professionale, vengo dalla provincia di Los Mangos – Alajuela. Ho iniziato il mio percorso di transizione a 17 anni. Ci ho messo molto amore e per fortuna la mia famiglia l’ha presa nel migliore dei modi. Mi ha sempre supportato, per cui mi sento orgogliosa e grata.
Ivanna, per voi Miss portare una corona significa molto, al di là del riconoscimento della bellezza personale, porta poi a un tipo di lavoro sociale per la comunità LGBT, non solo del Paese. Si, io sono fermamente convinta che una corona ci rende portatori di messaggi sociali e ci fa alzare ancora più voce davanti a tutto il mondo. Io lavoro con un gruppo di Rinas come “l’aristocrazia del Costa Rica”, siamo un gruppo di “regine” guidate da una grande amica, la signora Judith Ferrer. Quest’ultima ha eccelso nella lotta per i diritti umani della nostra comunità e credo che questo sia stato ciò che mi ha spinto e motivato a lavorare. Penso che sia importante farsi portavoce e metterci la faccia davanti a chi ci segue sui social e non solo. Io sono estremamente orgogliosa di portare questo titolo ed essere una portavoce per la nostra comunità LGBTQI.
Mi piacerebbe sapere cosa ha significato il cambiamento di genere per te. Cosa significa liberarsi di un “personaggio”, di come sei sempre stato visto dalla società e trasformarti nella persona che hai deciso di essere? Beh, per quanto riguarda il mio processo posso dirti, che penso fermamente che quando andiamo a fare un passo di questo tipo, all’inizio siamo nervosi. Pensiamo a cosa pensano le persone, che cosa diranno. Ma è un processo che dobbiamo affrontare perché dobbiamo essere sempre orgogliosi di ciò che siamo e di ciò che vogliamo essere. Sono assolutamente convinta che sia qualcosa che dobbiamo attraversare. Per quanto riguarda i cambiamenti fisici, non ho subito alcun tipo di operazione nel mio corpo. Cosa significa? Che l’illusione che faccio col mio corpo lo faccio con protesi di schiuma e con tutto ciò che porta al ramo del trasformismo. E’ sempre molto bello poter arrivare essere ciò che uno vuole essere.
In questo senso Ivanna, oltre ad essere una reginetta, qual’è stata la più grande conquista della tua vita personale, privata e professionale? Il mio più grande successo è stato quello di realizzare ogni sogno e ogni obiettivo che mi sono prefissata come perso-
Hai mai subito discriminazioni per questo tuo modo di essere? Hai avuto il sostegno della società, in questo ruolo che hai scelto di giocare? Non ho sofferto alcun tipo di bullismo. Le persone che mi sono state vicine mi hanno 43
na. Desidero continuare ad adempiere a tutto ciò che voglio realizzare ancora. Quale è il tuo messaggio per la comunità arcobaleno che ci legge in questo istante? Il messaggio che esprimo alla comunità in tutto il mondo è di restare uniti, di amare le cose che facciamo e di imparare a creare sempre più legami con la nostra comunità. Bisogna rispettarsi tutti nel mondo, sono fermamente convinta che siamo tutti uguali e quindi che tutti meritiamo lo stesso rispetto e amore.
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Come è stato partecipare al Miss Teen Gay International e vincere la bellissima corona che oggi ti illumina e porti con orgoglio? Beh, l’esperienza del concorso è stata magica. Dal primo giorno in cui mi è stato detto che potevo essere una concorrente e rappresentare il mio bel paese, mi sono riempita di orgoglio e soddisfazione. Sicuramente sin da subito ho iniziato a lavorare con un sacco di amore e posso dire di aver incontrato e condiviso esperienze importanti con molte persone. Ho fatto amicizia con i paesi fratelli e questa esperienza è qualcosa che custodirò nel mio cuore per sempre. Alle future ragazze che parteciperanno, dico: “vivete al meglio e sentitevi orgogliose, perché poter gridare il nome dei nostri paesi al di fuori dei nostri confini è qualcosa che molte persone vorrebbero”. Auguro loro molti successi e mando le più grandi benedizioni.
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Grazie ancora Ivanna, per noi è stato un piacere e tu sei già una “regina del mondo”. A presto. Si conclude così l’intervista con la nostra bellissima Ivanna Arceyuth, incoronata Miss Teen Gay International in Costa Rica lo scorso anno. Per l’edizione 2019, cederà il titolo nella città di Tegucigalpa in Honduras, dal 10 al 14 ottobre. Per noi de Il Piccole Magazine è sempre un onore e piacere poter dar voce a ragazze di così grande cultura e umanità e poter dimostrare che ci si può affermare nella vita in qualsiasi condizione, senza alcuna etichetta. Guarda la video intervista in spagnolo di Ivanna qui! 44
Demetra Savoia
vincitrice di Ciao Drag Queen Italia 2019
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Demetra Savoia
vincitrice di Ciao Drag Queen Italia 2019 Abbiamo incontrato Dimitri Gadaldi, in arte Demetra Savoia, vincitrice del concorso Ciao Drag Queen Italia 2019. 26 enne della Valtellina ma emigrato in terre sabaude per studiare al DAMS di Torino nel 2012, è un performer di talento e ci spiega: “a Torino ho continuato i miei studi di danza e qui ho mosso i primi passi come Drag Queen. Al momento mi divido tra questa città dove faccio il performer e il mio paese natale Lovero in Valtellina, dove lavoro con mio padre nel settore alberghiero”. Conosciamolo meglio.
cultura nata negli anni 70 e riportata al grande pubblico in modo molto fedele dalla serie TV “Pose”. In questo “mondo” gioco con diverse cose, non solo con Demetra Savoia sul palco come performer ma Demetra a 360° vivendo appieno la cultura fatta di condivisione, sfide e gran price. Come è nata la passione per lo spettacolo? E’ nata con me. Mia madre ricorda sempre che da piccolino stavo in piedi davanti al televisore insieme alle ragazze di “Non è la Rai” con cui ballavo, non avevo nemmeno un anno (sorride). Negli anni ho sempre amato il palco, sin dalle recite scolastiche, ai saggi di danza o ai musical a teatro.
Ciao Dimitri e complimenti per la vittoria a Ciao Drag Queen Italia 2019. Te lo aspettavi? Grazie mille, non me lo aspettavo! Sanno bene le persone che mi sono state vicine che ho avuto molti momenti di cedimento e di scarsa autostima ma ci ho creduto fino in fondo e ce l’ho fatta! È stata una sorpresa perché le mie avversarie erano molto valide e hanno portato in scena idee pazzesche. La vittoria più grande è stato vedere il pubblico emozionarsi e alzarsi in piedi urlando “brava!” Dietro le quinte sono scoppiato in lacrime, un misto tra gioia e stress che voleva uscire.
Come ti sei avvicinato al mondo Drag? Grazie alla mia madre artistica Gina Lellafrigida che mi ha chiesto di farle da aiutante per un’esibizione ad inizio 2017. All’inizio mi sentivo un pesce fuori dall’acqua perché tutti si conoscevano. Io ero in un angolino a cercare di capire chi fosse chi prima e dopo il trucco! Ma piano piano ho capito che questo mondo mi piaceva e a fine 2017 ho detto “anche io voglio farne parte” e mi sono buttato in questo progetto. Ciao Drag Queen mi ha fatto nascere, crescere e correre! (ride)
Immagino tutto il carico di emozioni che avevi dentro. Ora parliamo un po’ del tuo personaggio, chi è Demetra Savoia? Demetra Savoia è un personaggio versatile, nasce come ballerina e performer e ricorda un po’ la soubrette anni ’80/’90 come la Cuccarini. Ho scoperto col passare dei mesi di avere anche una vena emotiva e mi piace questo lato di Demetra che aiuta a vedermi anche dentro, possiamo dire. Demetra Savoia in realtà è un’altra parte di me, diciamo un altro alter ego. Il “cognome” Savoia è preso dal nome della Kiki House of Savoia, una famiglia, all’intero della ball culture, una
Come vivi il contrasto tra la vita di tutti giorni in cui sei un ragazzo come tutti gli altri e la notte, quando ti travesti? A livello emotivo la vivo bene, sono consapevole della differenza tra Dimitri e Demetra Savoia, tra persona e personaggio. E sono anche consapevole della differenza, a volte come Dimitri invidio la sicurezza di Demetra. Ti è mai capitato di subire i 46
pregiudizi della gente? Purtroppo molte volte, dal pregiudizio del ragazzino che fa danza al pregiudizio di altri ragazzi gay che non escono con te perché sei una drag. Vivo molto male queste cose perché a volte mi sento sbagliato io, quando un ragazzo è quasi schifato perché fai la Drag e non vuole uscire con te cominci a pensare che magari ha ragione. Ma cerco sempre di non sentire questa vocina dentro di me e di cambiare ragazzo, non cambiare io per un ragazzo. Anche perché Demetra mi fa stare bene e mi fa esprimere appieno, mi dà soddisfazioni ed enormi felicità, quindi non cambierò per nessuno.
di grande impatto emotivo. La cosa principale delle mie esibizione è il riuscire a viverle. Mi spiego meglio, quando penso ad un pezzo penso il messaggio che voglio dare ma anche come mi fa sentire, preferisco un’interpretazione “calda” diciamo, devo riuscire a sentire e vivere quel pezzo. Se non riesco a portare sulla mia pelle l’emozione che voglio trasmettere preferisco cambiare perché so che sembrerei un robot che muove le labbra ed è l’opposto che voglio trasmettere. I costumi bellissimi che indossi di solito li realizzi tu o ti aiuta qualcuno? Gli ultimi costumi che ho indossato, come ad esempio quelli della finale di Ciao Drag Queen, sono creati da Manuel Bagna ed Eleonora Roccia della Malcostume di Torino, dei veri artisti che solo parlando con te viaggiano insieme a te e creano delle opere d’arte. Praticamente, quando sono nel loro studio vado con un’idea e da lì sboccia. È davvero molto bello lavorare con loro.
Sai che è un problema di cui mi ha parlato anche un’altra drag, Valeria Casini? Speriamo che il mondo gay si apra un po’ di più, non c’è proprio motivo di avere pregiudizi. Andrebbe spiegato bene loro chi è una drag. Anzi, chi è per te? E’ chiunque voglia usare l’arte del trasformismo per creare un personaggio e dare emozioni a se stesso e a chi guarda. Ho conosciuto drag king, bio Queen, bio king.. e ho capito che non importa cosa c’è sotto il trucco o l’abito, importa cosa si riesce a trasmettere, cosa si riesce a condividere con chi ti trovi davanti. La cosa bella è potersi esprimere essendoci tantissimi tipi di drag differente.
E dimmi, c’è un artista preferito da cui prendi ispirazione? Un artista preferito in realtà non ce l’ho, ho molte ispirazioni: per la Demetra Savoia performer devo dire Britney Spears. Cerco di lasciare la mente aperta ad ogni possibile spunto da ogni ambito. Amo molto la teatralità dei musical di West End o le grandiosità degli spettacoli di Las Vegas. Traggo molto dai miei genitori artistici Gina Lellafrigida e Max Extremis che mi aiutano a modellare le mie idee … sono l’acqua e il sole della pianticella dentro al vaso della mia mente! (sorride)
Ti va di parlarmi del tipo di esibizioni che fai? Solitamente punto molto sulla danza e sul movimento, essendo io nato come ballerino, ma amo molto spaziare come ho fatto alla finale di Ciao Drag Queen, con una denuncia sociale contro la violenza sulle donne o nell’esibizione “il nulla” (canzone de I Nomadi) che parla di un ragazzo che viene allontanato e guardato male solo perché ha dei problemi mentali.
Quanto è importante per te il contatto col pubblico? Importantissimo! Io vengo dal lavoro in Villaggio, dove ho fatto 4 stagioni da coreografo, costumista e ballerino e la prima cosa è il contatto col pubblico. Riuscire a
In effetti sono stati due momenti 47
emozionare o far ridere e divertire le persone è una vittoria stupenda ed è quasi una missione. Che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi per la prima volta in questo mondo? Un consiglio da una novellina è quello di essere sempre umili, accettare le critiche ma non le cattiverie e cercare un proprio io, non copiare nessuno o imitare perché non aiuta anzi! La forza della Drag Queen è essere se stessi interpretando il nostro personaggio, non la copia di qualcuno, che sia nel trucco, nell’outfit o nelle esibizioni.
VIBRATORE DESIGN - POPSICLE 15,5 CM RICARICABILE AZZURRO E ARANCIO - NMC Siamo sicuri che il vibratore design che ti abbiamo presentato ieri ti ha colpito! Oggi, te ne presentiamo un altro della stessa gamma, nuova e moderna: il Vibratore Design Popsicle di NMC, nei colori azzurro e arancio! Appaga ogni tua fantasia con questo colorato e divertente vibratore realizzato in silicone medicale di qualità. I suoi punti forti sono che è completamente impermeabile e ricaricabile e che ha 10 diverse modalità di vibrazione. Queste ultime sono ultra potenti e selezionabili con un click sull’unico pulsante.
Che progetti hai per il futuro? Sogni nel cassetto? Prossimi progetti sono un lavoro all’orto botanico di Torino dove prenderò parte ad una performance fatta di tableau vivant che giocano sulla fluidità dei corpi umani con la natura,i fiori, un progetto davvero interessante. Per il mese di giugno una ball a Milano a tema cinema dove sto preparando un’esibizione a tema The Great Gatsby. Sto anche iniziando con l’organizzazione di due eventi benefici a favore del reparto di malattie infettive dell’Amedeo di Savoia di Torino.
Insomma, hai tanto carne al fuoco! Si, ma sono molto felice di poter con Demetra aiutare gli altri. Un sogno sarebbe riuscire a fare diventare ancora più grande Ciao Drag Queen, il concorso che mi ha fatto nascere e magari trasformare questo evento di beneficenza in un appuntamento annuale.
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Grazie Demetra Savoia per questa bella chiacchierata e in bocca al lupo per il tuo futuro! Vi ricordiamo che potete vedere il reportage di Ciao Drag Queen Italia su Piccole Magazine Tv. 48
Chiara Cantagalli
‘le persone sono l’emozione più grande’
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Chiara Cantagalli
‘le persone sono l’emozione più grande’ Sabato 25 maggio, alle ore 17, la scrittrice mantovana Chiara Cantagalli presenterà il suo libro “Non solo la Scantastorie” presso il sexy shop Boutique “I Trasgressivi”. “Impulsiva, testarda e ironica” così si definisce Chiara e noi vi consigliamo di non perdere la possibilità di incontrarla dal vivo e farvi conquistare dalle sue parole. Ciao Chiara e grazie per questa intervista, rompiamo subito il ghiaccio. Chi è la Scantastorie e perché hai scelto questo nome? Tieni presente che io sono sempre stata per gli amici, o presunti tali, La Canta, diminutivo del mio cognome, Cantagalli. Nel momento in cui ho iniziato a esibirmi in pubblico recitando le mie “cose”, ho sentito l’esigenza di trovare una definizione altra da quella di “poetessa”. I brani che porto in scena, infatti, prendono le distanze dalla poesia tradizionale: nascono in strada, le parole germogliano inseguendo il ritmo, scandito dai miei passi, una musica solo accennata che non viene mai raggiunta, ma solo corteggiata. Altra caratteristica fondamentale dei miei brani è la componente narrativa. Non poetessa quindi, ma artefice di piccole storie che inseguono la musica, un po’ come i cantastorie, quelle figure che la tradizione ci consegna come giullari girovaghi. Una S davanti perché “scantà” nel dialetto della mia zona (sub-padana) significa disilluso, sveglio, mentre in siciliano la parola “scanta” vuol dire paura. Perfetto direi perché sia la disillusione, che la paura emergono di frequente nei miei testi, sempre esorcizzate con l’ironia, l’unica arma che ritengo sia giusto usare. Quando è nato il tuo amore per la scrittura? Da quando ho iniziato a sentirmi sola. Molto presto quindi, credo già verso i sette otto anni. All’epoca iniziai a tenere un diario che ancora sto scrivendo. Per me la scrittura è sempre stata una questione molto intima e privata. E’ per questo motivo che hai deciso di rivelarti come artista solo negli ultimi anni? Ho sempre indossato la maschera della commedia nella vita quotidiana, mostrandomi esuberante ed estroversa. In
realtà sono un’introversa nata e questo i miei testi, molto spesso lo rivelano. La ritenevo una debolezza che emergeva solo attraverso la scrittura. Questa è la prima ragione, la paura di svelarmi al mondo in tutta la mia fragilità. La seconda è dovuta anche alla paura che quella che per me è sempre stata una costante e una questione molto seria (la scrittura) non venisse apprezzata. Insomma, avevo paura di non piacere. C’è qualche persona o artista che ti ha ispirato per la tua crescita professionale? Una magnifica nonna ex mondina e magliaia a cottimo che, con la sua quinta elementare mi ha trasmesso l’amore per Pascoli, che sapeva a memoria. Credo che il funky, che ascolto fin da bambina, avendo la passione per la danza, eserciti ancora una qualche influenza sulla composizione dei miei testi, così come il cantautorato italiano, in particolare Rino Gaetano, Franco Califano e Nostra Signora Bertè. Un’altra figura importantissima è stata Jim Morrison. Tempesta elettrica, la sua raccolta di poesie divorata all’età di quattordici anni, determinò un decisivo spostamento della mia scrittura diaristica verso la poesia, o la ballata che dir si voglia. Henry Miller, Pier Vittorio Tondelli e Aldo Busi sono, credo, gli scrittori a cui più guardo ora. Anche Isabella Santacroce ha avuto un forte ascendente su di me: in passato l’ho amata moltissimo. Tu sei un delizioso e insolito mix tra scrittrice e attrice. Dove ti esibisci di solito? Io direi disturbante più che delizioso! (sorride). Essendo abbastanza eclettica, dopo il periodo iniziale in cui prediligevo le strade di Bologna e le improvvisate zingaresche, ora giro i locali più svariati dai circoli Arci ai locali per scambisti. L’importante è divertirsi, sempre. Dove trovi l’ispirazione per i tuoi live? Dagli spettatori. Ultimamente sto variando molto il repertorio, senza scaletta, fiuto il pubblico e cerco di proporre brani che possano essere azzeccati per l’occasione. Sono in una fase di sperimentazione perché sto preparando il nuovo spettacolo, quindi alterno spesso brani vecchi a nuovi “testandoli”, usando insomma il 50
mio pubblico come cavia. Di base adoro le showgirls italiane degli anni Ottanta perché riuscivano a coniugare una forte carica erotica a una grande vena umoristica. Cosa che a oggi non si fa più: le comiche sono bruttine, o fanno le bruttine, mentre le poetesse hanno solitamente un’aria molto seria e solenne. Non tutte eh, sto scoprendo personalità molto interessanti, ma la tendenza generale è questa e d’istinto mi viene da contrastarla. Beh, come dimenticare per esempio Sabrina Salerno, tanto per citarne una. Tu quindi hai un bel rapporto con il tuo pubblico? Dialogico: per me è fondamentale instaurare un contatto, anche visivo, con gli spettatori. Per dirti, odio i fari puntati negli occhi e il buio in sala. Mi piace vedere chi mi sta davanti e, a seconda di ciò che sto dicendo, rivolgermi a qualcuno nello specifico che penso possa identificarsi particolarmente in ciò che sto dicendo. Mi è stato detto che ci azzecco, insomma, riesco a creare un rapporto empatico. Le volte in cui mi sono divertita maggiormente, scendevo dal palco e gironzolavo tra il pubblico sedendomi tra gli spettatori. È una delle cose più belle. Credo che in questo momento storico, ritrovare un vero contatto sia fondamentale ed è quello che cerco di fare. Sei mantovana di origine ma bolognese d’adozione, cosa ami tanto di Bologna? Dico sempre che è a Bologna che sono davvero nata. Perché mi sono spogliata di tutti i condizionamenti sociali che la cittadina provinciale dove sono cresciuta mi aveva imposto castrandomi, e ho avuto il coraggio di fare ciò che volevo fregandomene del giudizio altrui.
scrivono meglio sono quelle che si masturbano di più…speriamo sia vero!! Chiara, che cosa ti emoziona, oggi? Sono molto sensibile alle bellezze architettoniche delle città medievali e rinascimentali. Mi commuove vedere la varietà di luoghi culturali storici contenuti nel nostro Paese che non riusciamo ad apprezzare mai abbastanza. Poi mi emoziona camminare, andare in bicicletta. E le persone… non la gente, la gente è merda, ma le persone sono l’emozione più grande. E da qui a qualche anno come ti vedi? Che progetti hai per il futuro? Voglio continuare questa mia strada, lavorando sulla commistione dei linguaggi: poetico, musicale e visivo. Ho all’attivo una collaborazione con un musicista che sta musicando i brani che andranno a costituire il mio nuovo spettacolo che conto di avere pronto per il 15 di agosto. Per gli ultimi quattro mesi dell’anno cercherò di portarlo in giro per l’Italia il più possibile e, dato che tratta di erotismo in maniera molto esplicita, non mi dispiacerebbe riuscire a creare piccoli video ad hoc, in quanto mi sto molto interessando al porno cosiddetto etico o femminista. Al momento è ancora tutto molto vago, ma lo voglio fare e quindi mi sa che lo farò!! Poi mi piacerebbe trascorrere un po’ di tempo all’estero, ma vedremo. Insomma, non si può certo dire che non ti dai da fare, brava! E dimmi, sogni nel cassetto, ne hai? Diventare una scrittrice di fama nazionale, anzi no, mondiale. Eh oh, se dobbiamo sognare meglio farlo in grande! No?
Te lo auguriamo di cuore. Infine, vuoi aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista? Vorrei che ognuno di noi riuscisse a trovare la forza e il coraggio di fare davvero Il 25 maggio presenterai il tuo libro ciò che vuole. Credo sia la chiave per “Non solo la Scantastorie” alla bou- essere felici e per fare felici chi ci sta attique “I Trasgressivi”. Puoi già darci torno. Il male è capillare, ma lo è anche il bene. E poi vorrei… com’è che si dice?? qualche anticipazione? Certo! Il libro in brevissimo contiene, tra la pace nel mondo… chiaro, ma forse prima la pace la vorrei trovare dentro di due storie d’amore fallite miseramente, me. Prima o poi. il percorso di una ragazza che si riappropria del proprio corpo e rivendica Grazie Chiara Cantagalli e a tutti i la libertà di usarlo, a volte in maniera lettori de Il Piccole Magazine diamo cinica altre in maniera tenera. Per l’ocappuntamento sabato 25 maggio casione sto preparando delle letture di alle ore 17 presso la Boutique “I parti incentrate sull’autoerotismo. Tanto ne scrivo perché tanto lo pratico, ma ho Trasgressivi” per la presentazione letto da qualche parte che le donne che del suo libro. Non mancate! 51
Marcelo Rodriguez e Lucy Flores organizzatori di Miss Trans Star Uruguay
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Marcelo Rodriguez e Lucy Flores organizzatori di Miss Trans Star Uruguay
È bello sapere che c’è un tale supporto, anche a livello internazionale. Quest’anno infatti vi sostiene anche Il Piccole Magazine Tv e Piccole Trasgressioni. Lucy: E’ grandioso, quest’anno ci siamo uniti realtà aziendali e stilisti di fama mondiale che creano vestiti anche per la Regina e che ci hanno inviato quelli per la sfilata di gala. Marcelo: Abbiamo anche una società di produzione che si occupa dei dettagli dell’evento.
Torniamo a parlare del concorso Miss Trans Star Uruguay: in questa intervista doppia, vi presentiamo Marcelo Rodriguez e Lucy Flores, organizzatori dell’evento, che ci spiegheranno meglio nei dettagli com’è strutturata l’edizione 2019, che si svolgerà Sabato 3 Agosto. Benvenuti e grazie per essere qui con noi. Vorremo sapere da voi come stanno procedendo i preparativi di Miss Trans Star Uruguay 2019, così che le ragazze interessate possano avere tutte le informazioni necessarie per partecipare ai casting di selezione. Marcelo: In realtà, abbiamo esteso le iscrizioni perché c’è un grande afflusso anche in Instagram. Il casting è fatto attraverso il web e tantissime ragazze ci hanno scritto e mandato le loro foto. Stiamo selezionando le concorrenti: una volta scelte, inviamo loro il contratto e tutte le informazioni precise sulla partecipazione.
La giuria come sceglie la vincitrice? Che caratteristiche vengono valutate? Lucy: La giuria deve scegliere la ragazza più completa; le ragazze si stanno preparando per questo. E’ importante che sappia camminare, parlare bene, essere eleganti e interessarsi ai diritti umani. Noi non incoroniamo solo la più bella, deve dimostrare di essere anche altro. Marcelo: Sì, al di là della transessualità, vogliamo persone che allo stesso tempo svolgono un ruolo importante nella società e devono sapere come comunicare.
Che requisiti servono per partecipare? Marcelo: Bisogna essere maggiorenni, di nazionalità uruguaiana e, naturalmente, essere transessuale o transgender.
Ok, vuol dire che oltre alla bellezza, ogni concorrente deve avere una motivazione e una dote particolare? Lucy: Esatto. Questo evento è un “Miss” “molto familiare”, realizzato con la massima cura. Nel senso, è seguito da tante famiglie che vanno a sostenere la loro candidata e ci sono anche tanti bambini tra il pubblico.
Quindi può partecipare sia una ragazza che sta appena cominciando il percorso di transizione e che una ragazza che invece l’ha già completato, giusto? Marcelo: È così, esattamente. Miss Trans Star Uruguay, specialmente con l’edizione 2018, ha raggiunto un alto livello, grazie anche al supporto di organizzazioni private e pubbliche. La vincitrice dello scorso anno si è distinta anche a Barcellona, dove ha vinto la corona di Beyond The Crown. Lucy: Sì, abbiamo il supporto di organizzazioni come Union Trans, perché Natalia è una loro attivista. Marcelo: Sì, abbiamo anche mega sponsor professionisti, parrucchieri, aziende che realizzano abiti da festa. Tutti coloro che vogliono aiutare e sostenere questo evento sono i benvenuti. All’inizio il main sponsor era Las Margaritas, che ci ha sostenuto fin da principio. Ora abbiamo sponsor vecchi e nuovi.
Insomma, è un evento adatto ad ogni tipo di pubblico. Lucy e Marcelo: Si, assolutamente si. Ottimo. Questo invia un messaggio di solidarietà, unione e un cambiamento di pensiero nella società. Questo l’abbiamo visto infatti anche nelle interviste precedenti alle Miss, che sono anche impegnate socialmente nella comunità LGBTQI. Lucy: Esattamente, è così che la ragazza è completa. Abbiamo bisogno di ragazze già pronte! E il casting in Uruguay? Lucy: Il casting è aperto per un periodo di 45 giorni, quindi indicheremo quando 53
le iscrizioni saranno chiuse. Dopodichè, verrà effettuata la selezione e chi riceverà l’e-mail di conferma, parteciperà al concorso. Marcel: Il concorso si terrà il 3 Agosto e fino ad allora, invito tutti media a dare pure notizia di questo importante evento, che mai come quest’anno sarà di qualità. Lucy: Abbiamo fatto tutto con amore e siamo felici. Il giorno prima dell’evento faremo un book fotografico, poi ci sarà un cocktail di benvenuto con gli sponsor… ogni giorno sarà pieno di attività.
con Marcelo, ci siamo uniti e abbiamo fatto bene. E’ un concorso che porta un po’ di stress, ma siamo felici dei risultati. Siamo attenti ad ogni dettaglio e ricerchiamo la perfezione. Unica cosa, dobbiamo fare più attenzione alla sfilata in costume da bagno, magari farla fare con un pareo, per avere un’attenzione in più verso le famiglie.
Che sorpresa Lucy, visto che tu hai vinto il concorso nel 2016, parlarmi della tua esperienza! La Miss vincitrice in che attività Per me è stato un sogno, è stato molto verrà coinvolta, in qualità di rappre- bello, devo ammettere che ero molto inesentate del suo Paese? sperta, non ero ben preparata. Ho creato Lucy: Al momento abbiamo selezionato dei bei legami di amicizia con le ragazze. 10 concorrenti ma comunque la vincitrice Ora, avendo una collaborazione con il sarà impegnata in diverse attività sociali Miss Trans Star International, abbiamo per la comunità LGBT qui in Uruguay e un ottimo rapporto con quell’organizzaanche all’estero. zione. abbiamo splendidi rapporti anche Marcelo: Per esempio, lavorerà con Union con quella del Cile, in Perù, e inviamo Trans che sono i precursori della legge loro i nostri migliori auguri di successo. per l’uguaglianza dei diritti delle persone Comunque, la gara l’ho vissuta da sola trans della popolazione dell’Uruguay. ed è stato un piacere cedere la corona a Lucy: Continuiamo a lottare per questo, Valentina e poi Natalia. perché ci sono molte cose che devono ancora essere corrette, abbiamo lavorato Diciamo che hai seminato e raccolto. duramente per la campagna che le ragaz- Lucy: Sì, mi è piaciuto, ma mi piace di più ze hanno fatto. ora essere dalla parte dell’organizzazione. Mi prenderò cura delle Miss e le aiuterò In effetti, abbiamo visto che è stato ad orientarsi. approvato di recente il regolamento della legge a tutela dei diritti delle E’ bello che tu abbia voluto contipersone transgender. E’ un’ottima nuare a restare nell’ambito dell’einiziativa e ci congratuliamo con vento. Diciamo che è “rinato” da Union Trans perché sappiamo che è quando siete alla guida tu, Marcelo un risultato enorme da raggiungere. e tutte le persone che fanno parte Lucy: Una cosa buona che stiamo facen- dello staff. Vi auguro che vada tutto do noi ragazze trans, è quella di essere per il meglio e di continuare a raccofinalmente unite. Quando esiste l’unione gliere successi! per la stessa causa, possiamo ottenere Lucy: Siamo in pista da dicembre, pensa! molte cose. Ci piace pianificare tutto per tempo! (sorride) Come si dice: “l’unione fa la forza”. Lucy: Esatto, è nel sindacato la forza. Marcelo: Abbiamo iniziato in anticipo Quando dobbiamo fare qualcosa, lo facperchè, come già detto, ci piace avere ciamo, se dobbiamo pubblicare qualcosa, tutto prima. lo facciamo senza problemi, e usiamo entrambe le pagine, inclusa quella di Miss Grazie di essere stati con noi! E’ staTrans Star Uruguay. to un piacere scoprire che una Miss ora è diventata direttrice dell’evenTornando un attimo all’organizzazio- to e grazie anche a te Marcelo per ne del concorso, siete solo voi due a averci dato dettagli preziosi sull’eselezionare le ragazze o vi avvalete vento. Ancora congratulazioni e a di un team tecnico? presto! Lucy: E’ nato nel 2016 quando sono stata Lucy e Marcelo: Grazie a voi davvero, ci eletta Miss Trans Uruguay per la prima avete dato una bellissima opportunità e volta. E’ stato un sogno poter condividere vi ringraziamo dal cuore! Inoltre vorrei la mia esperienza con le altre ragazze, dire grazie anche a tutti i nostri partner, che è unica e indimenticabile. Ho parlato decoratori, produttori e a tutto lo staff! 54
Samantha Dumont un sogno trasgressivo!
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Samantha Dumont un sogno trasgressivo!
Appassionata, dolce, incredibilmente sexy…vi avevamo già presentato la meravigliosa trav Samantha Dumont in una precedente intervista ed ha ottenuto talmente tanto successo ed apprezzamento che abbiamo deciso di ricontattarla e farci raccontare da lei come ha passato gli ultimi mesi.
to che non sempre riesco a godermeli quanto vorrei perché il lavoro mi impegna sempre molto! E viaggi di piacere? Sono appena tornata dalla Thailandia, dove sono andata a festeggiare il mio compleanno! Faccio il meglio che posso per me stessa! L’ho trovato un Paese meraviglioso, le persone sono educate e gentili ed è una vacanza che consiglio a tutti di fare. Le città di Bangkok e Phuket mi hanno affascinata, così come visitare gli antichi templi.
Ciao Samantha, allora, come stai? Ciao a tutti. Ho appena concluso il mio tour a Treviso, ed ora sono a Pordenone, pronta a farvi vivere momenti indimenticabili!
Il prossimo viaggio che ti piacerebbe fare? Sicuramente andare alle Maldive e alloggiare in un lussuoso “over Sea”, sai, le case sull’acqua? Un sogno! Poi vorrei tornare a Dubai, sempre per svago, è una città ricca e mi piace molto. Bene Samantha, intanto ti ringraziamo molto per il tempo che ci hai dedicato e grazie di aver condiviso con noi le tue esperienze. Grazie a voi e vorrei aggiungere una cosa: vorrei essere contattata da uomini con intenzioni più serie e un po’ meno perditempo…essere prese in giro a volte, è brutto, serve rispetto verso tutti!! Un bacio dalla vostra Samantha Dumont!
Sappiamo che ti sei specializzata anche nei massaggi, vero? Si, adoro fare massaggi e ho studiato le antiche tecniche giapponesi per eseguirli al meglio. Per chi vuole, l’incontro con me inizia con un bel massaggio tradizionale , in un ambiente accogliente e caldo, con in sottofondo musica avvolgente unita ad incensi dai profumi floreali. Insomma, un’atmosfera molto romantica e magica! Esatto, e tutto senza fretta, offro massimo comfort e la garanzia di vivere ore esclusive. In questi ultimi mesi cosa hai fatto? Sono stata in tour in Italia e poi molto all’estero per lavoro. Ho viaggiato in Francia, visitando Parigi, Nizza, Cannes, Bordeaux…tutti splendidi posti. Pecca-
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Luigi Papacciuoli
co-organizzatore di Miss Trans Europa 2019
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Luigi Papacciuoli
co-organizzatore di Miss Trans Europa 2019 Nella vita si occupa di “migliorare l’aspetto estetico delle donne” ed infatti, Luigi Papacciuoli è uno dei più apprezzati hair-stylist di Napoli. Oggi, però, lo intervistiamo nelle vesti di co-organizzatore del concorso di Miss Trans Europa 2019 by Stefania Zambrano, che si svolgerà il 13 e 14 luglio alla Mostra di Oltremare a Napoli.
ra.
In tutti questi anni avrai visto un sacco di Miss partecipare ai concorsi, ce n’è una in particolare che ti è rimasta impressa? Di ragazze possibili Miss ne ho viste tante ma una mi è rimasta impressa anche se non ha vinto il concorso. Il coraggio che ha dimostrato durate Ciao Luigi, raccontaci un po’ di te. le serate è stato eclatante: lei era Ciao a tutti. Dunque, come sapete una bellissima ragazza sordomuta… aiuto nella organizzazione di Miss in questo momento il nome mi sfugge Trans Europa e sono un hair stylist. ma ricordo perfettamente la sua disinNel tempo libero invece frequento voltura durante le serate nonostante il corsi di salsa e bachata e mi piace suo problema. andare al cinema, leggere e cucinare. La cosa che amo di più è stare con i E’ bello che non si sia fatta fermiei amici. Ho diversi artisti preferiti: mare da quello che in tanti posper quanto riguarda il cinema, penso sono considerare un “handicap” che Will Smith sia un grande interma ne abbia fatto invece punto di forza. Luigi, dopo Miss Trans prete; televisivamente adoro Maria De Filippi, trovo sia una donna molto Europa che progetti hai? colta e intelligente con una sensibilità Spero di aprire un negozio tutto mio e di diventare famoso (ride). Ma il mio perspicace. più grande sogno è quello di crearmi una famiglia. In realtà, ne avrei anche Quando è nato il tuo interesse un altro ma per “difenderlo”, preferiper il mondo dello spettacolo? E’ nato nel 2014 perché il mio compa- sco non svelarlo. gno di allora faceva parte dello staff Un po’ di scaramanzia non guasta di Miss Trans Europa e mi portò con mai! Vuoi aggiungere qualcosa? lui all’evento. Devo dire che ne reVorrei dire che Miss Trans Europa, stai affascinato e da lì nacque la mia oltre ad essere un concorso di bellezpassione. za, è una delle tante lotte che si fanno per riscattare i diritti della comunità Ormai sono quindi 5 anni che collabori con Stefania Zambrano Lgbt. Ogni anno tocchiamo argomenti importanti per far sì che questo accaall’organizzazione del concorso. da. Spero vivamente che il concorso Si può dire che sei un po’ il suo continui a crescere come è successo braccio e la sua vista… in questi anni per far sì che il nostro Sì (sorride). Io sono forse quello più meticoloso, voglio che tutto sia perfet- grido, la nostra protesta non restino vani. to, fluido e senza intoppi. Do’ imInfine, ringrazio fortemente Stefania portanza ai minimi particolari perché sono quelli a fare la differenza. Grazie Zambrano per la fiducia che ripone in alla grande fiducia che Stefania ripone me e un grazie va a tutto lo staff che lavora con tanto amore e professionanei miei riguardi mi occupo un po’ di tutto, dalla location a come struttura- lità. re l’evento, contattare i giurati etc. la E ovviamente, un super grazie va giuria ecc. Per fortuna siamo molto in ai nostro sponsor di punta, Piccole sintonia e siamo sempre d’accordo sul Trasgressioni e Il Piccole Magazine Tv, nonché Margherita e Antonio. da farsi. Un abbraccio a tutti. Che caratteristiche deve avere per te una vera Miss? Grazie Luigi Papacciuoli e a Deve sicuramente essere bella ma, presto! Ricordiamo a tutte le per quanto mi riguarda, il connubio aspiranti reginette che possoperfetto è un mix tra bellezza e cultu- no iscriversi al concorso QUI. 58
Raul Garita
direttore e organizzatore di Miss Teen Gay International
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Raul Garita
direttore e organizzatore di Miss Teen Gay International in Costa Rica viene fatto, ma tengo a sottolineare quanto sia importante che ogni candidata che partecipa abbia, oltre alla presenza scenica, una preparazione sui Diritti Umani, così da unire bellezza fisica e cultura.
Piccole Magazine, come sempre in prima linea nell’informarvi sui più importanti concorsi di bellezza e spettacolo LGBT in Italia e nel mondo, vi parla oggi del concorso Miss Teen Gay International che si terrà quest’anno in Honduras a Tegucigalpa. Abbiamo intervistato Raul Garita, dal Costa Rica, che è direttore e organizzatore di questa edizione 2019.
Possiamo dire che questi sono i requisiti fondamentali che deve possedere una ragazza transgender per partecipare. Si, non deve essere solo bella; sappiamo che tante ragazze che vogliono partecipare, ma noi vogliamo che si parli anche di diritti umani e del lavoro, così, sappiamo che chiunque vinca, torni a casa con un’esperienza di vita e con il desiderio di continuare a lavorare per la comunità.
Buongiorno Raul, il nostro più caloroso benvenuto. Buongiorno a voi. Grazie per l’opportunità che date di far sentire la nostra voce sui diritti umani, la ragione principale per cui la comunità arcobaleno deve unirsi di fronte al mondo. Questo concorso unisce l’intera comunità LGBT di diversi Paesi, parlacene un po’. Questa è la terza edizione. La prima si è svolta nel mio Paese, il Costa Rica, e nel 2018, a El Salvador, Rachel Longoria ha vinto la corona. Da lì si è iniziato a prendere in considerazione un aspetto che prima in America Latina non c’era, ovvero dare visibilità alla trans XL. Quindi abbiamo introdotto due categorie nuove, Miss Teen e Miss Plus, ed hanno vinto due trans dell’Honduras e Costa Rica e per Miss Plus, Messico e El Salvador.
Prima hai parlato delle categoria Miss Teen, spiegaci meglio. Teen significa adolescente. Ovviamente non ammettono minori, ma si fa riferimento a tutte coloro che sono trans ed hanno iniziato il processo di cambiamento. La categoria è rivolta alle trans dai 18 a 25 anni che hanno almeno 3 anni alle spalle di percorso di transizione. Quando parli di transizione, intendi tutte le ragazze che hanno iniziato il viaggio verso un cambiamento definitivo del genere? Mi riferisco alle persone che stanno iniziando il percorso e possono o meno raggiungere il cambiamento di genere. La cosa che a noi interessa è che possono assumere il ruolo di rappresentare una donna. Quindi, il concorso non è rivolto solo alle persone trans, ma a tutte coloro che hanno in mente di cambiare, dal momento che ognuno ha il diritto di esprimersi con il proprio corpo come meglio crede.
E’ importante vedere come la comunità latinoamericana e centroamericana si integrino in questo concorso. Come avviene la selezione delle ragazze? C’è un casting, sono reclutate sui social? C’è un impegno da parte dei direttori nazionali di ciascun paese: Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Messico e Costa Rica per la selezione delle candidate. Attualmente siamo in trattative anche con Colombia, e stiamo anche parlando con persone provenienti da Perù, Cile e anche dall’Uruguay per partecipare al concorso.
Perfetto, quindi può partecipare anche chi nella vita di tutti i giorni continua a vivere come ragazzo ma al concorso si esprime come donna. Esatto. In effetti, la maggior parte dei ragazzi vive la vita quotidiana da ragazzi e al concorso si rappresentano come donne.
Quindi ogni Paese manda un suo rappresentante che partecipa al concorso Miss Teen Gay International, oppure c’è un casting interno che viene fatto anche in questo caso in Honduras? Vengono effettuati casting per ogni Paese di rappresentanza. Quest’anno anche
E’ necessario prestare attenzione a dettagli così significativi e 60
ancor più quando si tratta di un concorso. Spesso si sente dire che chi partecipa a questi concorsi lo faccia per pura vanità. A tutti gli esseri umani piace apparire bene, ancora di più ad un concorso di bellezza, lo dice il nome stesso. Ma l’idea di base del nostro evento è andare oltre e parlare di diritti umani, per questo sono stati fatti i casting, perché chi vuole partecipare deve aver già in mente questa questione e quando arrivano al concorso, scatta un cambiamento di mentalità grazie all’esperienza che vive.
collaborazione e sostegno attraverso la ragazza vincitrice e tutte coloro che competono. Al concorso ha mai partecipato una concorrente europea? Non ancora ma le porte sono aperte! Ora stiamo cercando di includere il Messico e il Sud America ma ci piacerebbe avere concorrenti dall’Europa, Asia e Africa, sarebbe meraviglioso! Tuttavia, poiché siamo un’organizzazione piccola e senza scopo di lucro, anche se cerchiamo di fare grandi cose, è difficile per noi sostenere il costo biglietti aerei. Per chi viene dall’Europa il biglietto è costoso e questo per il momento è il principale impedimento. Stiamo lavorando con i direttori dei vari Paesi affinché affinché, insieme, possiamo riuscire a coprirne le spese.
Questo è un valore aggiunto alla personalità delle concorrenti. Ma come mai per voi è così importante che ci sia una vocazione per la promozione e difesa di diritti umani della comunità LGBT? Nell’edizione del Costa Rica, ci ha visitato “El Esperanza”, una comunità che ospita le persone sieropositive e che sono anche in una situazione di indigenza. E’ stata un’esperienza significativa: è stato istituito un tavolo di lavoro per conoscere le ragioni che hanno portato queste persone a essere lì e sapere quali erano le loro richieste, come potevano essere aiutate. Tutte le persone sieropositive vengono emarginate dalla società e anche la loro famiglia spesso cade in uno stato d’indigenza. È un doppio colpo per ogni persona, e nel nostro concorso abbiamo parlato di come la comunità avrebbe potuto aiutare queste persone. Ogni partecipante si è impegnato a tornare nel suo Paese e ad accettare la sfida di aiutare persone sieropositive.
Grazie perché tenete le porte aperte ad altri Paesi che possono portare anche altre culture. L’America centrale e l’America latina, che sono quasi interamente regioni di lingua spagnola, sono riconosciute per avere eventi di alto livello e di fama mondiale. Chi vuole partecipare, dove può trovare le informazioni? Seguite la pagina Facebook, Miss Teen Gay International che gestisco direttamente, o il mio profilo Facebook, Raul G.H. oppure tramite il WhatsApp +506 73004737 saremo lieti di inviarti le informazioni relative ai requisiti e alle date. A proposito, quali sono le date di questa edizione? 17 e 20 ottobre. Le concorrenti saranno ricevute un giorno prima in hotel, poi faranno un tour, una sessione fotografica, avranno un cocktail di benvenuto e visiteranno un’importante comunità LGBTQI in Honduras. Da lì svilupperemo quello che è il vertice dei diritti umani, con assistenti sociali e professionisti in materia. Il venerdì ci sarà la prima giornata, con la sfilata in costume regionale e poi la finale dell’evento.
Le vincitrici del concorso, restano impegnate in questo tipo di attività sociali anche dopo l’evento? Rimangono disponibili non solo per Miss Teen International, ma per qualsiasi organizzazione che le richiede come personaggi pubblici che rappresentano la comunità LGBTQI. Per esempio, l’attuale Reginetta, ha iniziato a visitare case-rifugio, partecipa a raccolte fondi, raccoglie giocattoli per bambini e famiglie in estrema povertà e così via.
Grazie Raul Garita per essere stato con noi, è stato un onore. È un piacere per noi contare su di voi, un caro saluto!
Questo da davvero un tocco molto umano alla gara. E’ interessante sapere che Miss Teen Gay International porta alla comunità un messaggio di unione, solidarietà,
Guarda la video intervista in spagnolo a Raul qui! 61
Ariadny Oliver Pornostar ‘sono il Sole 24 ore su 24!’ 62
Ariadny Oliver Pornostar ‘sono il Sole 24 ore su 24!’
Un fisico mozzafiato, lunghi capelli setosi e una pelle da far impazzire: vi presentiamo oggi Ariadny Oliver, la pornostar trans brasiliana mulatta più desiderata del Brasile. Non è solo bellissima e trasgressiva, in questa intervista si è rivelata anche piena di humor e gentilissima. Conosciamola meglio! Ciao Ariadny Oliver e grazie per questa intervista. Ti va di raccontarci un po’ chi sei? Ciao a tutti i lettori di Piccole Magazine! Ho 29 anni, 30 ad agosto…una leonina fiera con tutte le qualità di questo segno! Amo essere al centro di tutto (e mi sa che è per questo che sono una pornostar – ride)…sono il Sole 24 ore su 24! Tre aggettivi per descriverti, senza pensarci troppo? Gentile, simpatica, disponibile! Hai un fisico da fare invidia, quale è il tuo segreto? 40 minuti di corsa tre volte la settimana, poi stendo un po’ di crema Nivea sul viso la mattina…ed eccomi preparata per il sesso! Parliamo del tuo lavoro: tu sei una pornostar parecchio famosa. Che caratteristiche servono per emergere? Una pornostar ha il dovere di superare ogni aspettativa, sapere sorprendere sempre il suo pubblico.
Mi racconti un episodio curioso che ti è capitato sul lavoro? Mi piaceva uno degli attori (ride). I film con lui riuscivano sempre bene, sembrava tutto reale e credo che anche lo staff si fosse accorto di questo perché mi faceva girare le scene solo con lui. La cosa che rende curioso tutto è che io in quel periodo ero fidanzata…che tr***! (ride) Beh dai, quando c’è attrazione tanto vale assecondare, poi era lavoro! Una curiosità, quale è la tua posizione preferita? Non so come si dice in italiano ma in portoghese è “frango assado” (uno di fronte all’altro, quello di sotto con le gambe in aria). Che consigli daresti a chi vuole intraprendere questa professione? Oggi è molto più facile, basta metterci la faccia. Poi i film porno hanno sempre qualcuno a cui piace guardarli, quindi vai fiduciosa! Bene Ariadny Oliver Pornostar, vuoi aggiungere qualcosa a conclusione dell’intervista? Svegliatevi presto, andate a dormire tardi perché il tempo vola…e mi raccomando, il sesso fatelo sempre protetto! Un bacio dalla vostra Ariadny Oliver Pornostar!
Cosa ti piace di più del tuo lavoro? La diversità e poter conoscere il mondo e altra gente, altre culture. E tutto questo lavorando! (sorride) Ariadny Oliver, quanti film hai girato fino adesso? Sai che non ricordo? Non tengo il conto! (ride) E dimmi, ricordi la tua prima volta sul set? Eri emozionata? Si, era andata malissimo. Non ero riuscita a fare granché, l’attore era troppo bello e questa cosa mi metteva a disagio. Poi, piano piano, ho fatto degli interventi chirurgici così è cresciuta anche la mia autostima. Vedendomi più bella ho riprovato ed ecco….Ariadny Oliver Pornostar! 63
Mauricio Gutierrez Parlamentare, attivista e direttore di varie ONG
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Mauricio Gutierrez
Parlamentare, attivista e direttore di varie ONG Oggi vi presentiamo Mauricio Gutierrez, importante attivista dei diritti umani, noto nella comunità LGBTQI e che lavora per diverse ONG del Venezuela e Latino America, dove si impegna come difensore dei diritti umani della comunità arcobaleno. Abbiamo parlato con lui della situazione dei diritti umani del suo Paese.
Venezuela. A che punto è? Sì, il matrimonio è rimasto nel dimenticatoio. Quella era una proposta fatta per il popolo da presentare sotto forma di legge al Parlamento venezuelano ma purtroppo era un discorso venuto fuori solo per “pubblicità”, a cui non è stato dato seguito.
Benvenuto a Il Piccole Magazine, un sito creato per dare voce e importanza alla comunità LGBT di tutto il mondo. Grazie a voi, sono molto orgoglioso e nazionalista e mi piacerebbe che le persone che seguono il vostro importantissimo media di comunicazione, siano sensibilizzate riguardo la situazione del mio Paese. Tu hai detto che sono importante, ma io non mi considero tale, ho sempre lottato per il tema dell’HIV e le persone che ne soffrono. Come spesso accade, tutti gli attivisti iniziano questo cammino sapendo che è pieno di ostacoli ma ci sono anche soddisfazioni a livello personale. Sostanzialmente, quando ho saputo che avevo l’HIV e non c’era nulla da fare per questo qui in Venezuela, sono diventato attivista; non solo per salvaguardare la mia vita ma anche le altre persone che come me convivono con questa malattia. Come sappiamo, è piuttosto diffusa nella comunità transessuale e LGBT ma pochi ne parlano. E’ un errore anche politico non portare questo tema all’attenzione del pubblico.
Vuol dire che era solo propaganda? Teoria ma non pratica? Sì, infatti, noi persone della comunità LGBT siamo stati usati come un oggetto e non viste come persone. La proposta per il matrimonio ugualitario è arrivata in Parlamento ma non hanno fatto niente. Sono stati fatti molti discorsi a cui non sono seguiti i fatti. Attualmente ci sono tre partiti politici che hanno una rappresentanza della comunità LGBTQI: c’era un nuovo partito in cui mi hanno invitato ad essere rappresentante ma dopo 4 anni che ho lavorato lì, mi sono reso conto che mi stavano utilizzando per altri fini. Stavo lavorando ad una proposta di legge che riguardava la violenza nei confronti della comunità LGBT.
Infatti, quando si parla della comunità LGBT, ci sono diversi cliché e si nota la mancanza di politiche pubbliche. Non è un segreto che il Venezuela sta attraversando anche una situazione critica. Dimmi, adesso la comunità LGBTQIA è rappresentata? Ci sono delle politiche pubbliche di supporto da parte del Governo? Come si sviluppa l’attivismo in Venezuela? Adesso non c’è molto da fare, siamo con le mani legate. Non ci sono tante opportunità per i venezuelani e ci sono anche tante persone italiane e spagnole che vivono questa situazione reale del Paese. Però, posso dire che se anche ci sono questi problemi, c’è un po’ più d’inclusione della comunità, anche se la crisi influenza le persone che rappresentano il collettivo. Nel nostro Paese, e in tutta l’America Latina, la comunità LGBTQI è vulnerabile. In che contesto c’è questa vulnerabilità? Non siamo riconosciuti dalle leggi massime del Paese, e ciò vuol dire che siamo invisibili. Quindi, lo siamo anche per l’applicazione delle politiche pubbliche, non c’è supporto alle persone come noi. Qualche tempo fa era stata proposta una legge per la promozione dei diritti LGBTQI che includeva il matrimonio egualitario in
Questa proposta di legge è stata approvata? E’ rimasta come un sogno, come tante altre proposte. Ma dobbiamo riprenderla con questo nuovo Governo. C’è un nuovo parlamentare, Enrique Marquez, che ha chiesto per la quinta volta di dichiarare il 17 maggio il Giorno Nazionale Contro la Omofobia, Transfobia e Disfobia. Adesso ha ripreso quella proposta per il parlamento e la fazione democratica l’ha approvata. Quindi è ufficiale? Si ha un ritardo perché la fazione officialista ha fatto un ricorso davanti al massimo tribunale nazionale, che ha dichiarato di non essere in accordo e che non è legale. Quali sono i ruoli delle ONG nell’approvazione di queste proposte? C’è qualche supporto da parte degli organismi latino americani o delle organizzazioni mondiali che possono servire come supporto, prendendo come base il diritto internazionale? Effettivamente si e con loro abbiamo parlato delle problematiche dei diritti umani della comunità LGBTQI davanti alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) e anche davanti alla Organizzazione degli Stati Americani (OEA). Sono stati presentati i casi? Si e sempre hanno deciso a favore della vittima. Ma sappiamo che è il massimo tribunale del paese che deve obbedire a queste sentenze. Il direttivo delle ONG sta lavorando tantissimo per fare diventare realtà queste decisioni, ma il governo ha fatto un Parlamento parallelo a favore di altri decisioni. 65 Come
fa la comunità LGBTQI a fare fronte
a questa mancanza di legalità davanti alle sentenze di questo organismo mondiale? Purtroppo il Governo cerca di nascondere tutto ciò che lo mette in luce negativa. Anche il Presidente della Repubblica. Le ONG stanno denunciando queste irregolarità davanti ad organizzazioni come la Organizzazione degli Stati Americani (OEA) e l’ ONU, in cui si é parlato della problematica della comunità LGBTQI. Comunque, il Venezuela è stato il primo Paese ad avere una parlamentare transgender, ma il supporto è sempre stato molto basso, nonostante fosse un soggetto di diritto.
identità. E come fanno quando devono accedere a dei servizi ufficiali, se per farlo necessitano di un documento che non hanno perché non rispecchia il modo in cui loro vivono la quotidianità? Si disconosce l’individuo: non c’è merito sia come medico, infermiera, portinaio… per il Governo è più importante il documento che l’identità delle singole persone. E’ per questo che penso che l’attivismo sia ancora scarso qui, per dare risposta ai problemi di cui soffrono i nostri cittadini che non riescono neanche a far fronte alle necessità basiche, non possono pagare neanche i servizi pubblici.
A livello legale, sociale e psicologico sarebbe importante che il Venezuela fosse rappresentato da una parlamentare LGBT. Certo e la deputata TAMARA ADRIAN lotta anche per le donne trans del Paese che non hanno identità. C’è la legge che permette di cambiare di nome -non è il nome che fa l’identità – ma l’iter per il cambio è lunghissimo, sono richiesti tanti documenti e non sempre si conclude con un successo.
Bene Mauricio Gutierrez, per concludere questa intervista, quale è il messaggio che vuoi lanciare alla comunità mondiale? Innanzitutto dobbiamo essere riconosciuti come persone, come esseri umani soggetti di diritti. Dobbiamo esigere di non essere manipolati a fini propagandistici e supportare le iniziative degli spazi in cui ci troviamo. Noi, come partito politico, siamo 7 parlamentari e presenteremo questa proposta di legge contro la violenza por motivi di identità ed espressione di genere. Abbiamo bisogno di protezione e nel presentare questa legge vogliamo spronare le persone ad andare avanti. Sono espressi punti molto importanti: dal 2016, da quando ho iniziato la redazione della legge, sono stati aggiunti il tema contro la discriminazione per l’appartenenza a un partito politico, per l’orientamento sessuale, l’identità di genere. Invito tutte le persone di tutti i Paesi a riprendere anche loro questa proposta.
Significa che questa richiesta di documenti crea una burocrazia interminabile, quando invece il cambio nome dovrebbe essere un diritto umano, il libero diritto allo sviluppo della personalità. Esattamente, e visto che siamo invisibili, questo è complicato anche dalla crisi e la mancanza di riconoscimento e protezione ci fa più vulnerabili. In relazione a questo, quale può essere, secondo te, un’attività veramente significativa a livello legale, sociale, giuridico, per far cambiare il Paese e far assumere una nuova identità alla comunità trans? Bisogna solo mettere in pratica quello che c’è, fare leggi che permettono l’integrità delle persone trans a livello globale. Come nel caso della deputata TAMARA ADRIAN: lei è professionale, ha figli, famiglia, proprietà. A lei non basta il cambio di nome e di identità, visto che lo ha fatto come uomo ma lei è veramente una donna, consapevole che ci mancano le norme per cambiare questo sistema. E’ stata proposta una coalizione delle ONG? Il Parlamento riprenderà questa iniziativa? No, quelle persone che hanno fatto ricorsi davanti all’ONU lo hanno fatto per loro stessi. E’ l’informazione propria e aggiornata la migliore forma per creare meccanismi per fare influenza, lavorando con le persone della comunità. Le donne trans in Venezuela per sopravvivere fanno le sex-workers, visto che non sono riconosciuti loro i diritti dalle aziende. Quindi non è ancora riconosciuto loro il diritto al lavoro, ad avere una famiglia e devono fare quel tipo di lavoro per vivere? Principalmente. L’esercizio civile alle persone trans è stato tolto, e anche per comprare, per fare il mercato, devono avere il documento di
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Ci piacerebbe approfondire più avanti questo tema, visto che ci sono tante persone che hanno bisogno di informazioni di questo tipo, per organizzarsi e determinarsi a livello personale. Come Piccole Magazine, ti invitiamo per una prossima intervista e ci piacerebbe parlare di un altro tema molto importante vincolato specialmente alla comunità LGBT che è l’HIV. Una parola che solo a menzionarla fa paura e suscita tabù e discriminazioni. Invitiamo tutta la comunità Europea, Latino Americana e anche del Regno Unito e tutte le persone che parlano spagnolo a seguirci in una prossima intervista sui nostri social. Grazie Mauricio Gutierrez per il tuo grandissimo lavoro e complimenti da tutti noi. Grazie a voi, è un onore per me, vi faccio i complimenti per il vostro lavoro che valica le frontiere: è una forma di attivismo che porta benefici a tutte le persone. Un abbraccio e sono sempre disposto anche per parlare di HIV. Lavoro direttamente con queste persone e ci sono tante cose che il pubblico dovrebbe conoscere, perché le persone spesso muoiono senza informazioni a riguardo. Abbracci.
LadyDoha
un’ipnotica Trash Queen! 67
LadyDoha
un’ipnotica Trash Queen! Una massa di folti capelli ricci rossi, unghie affilate, fisico minuto e una volontà d’acciaio. Tutto questo e molto di più è LadyDoha, meglio conosciuta nel mondo del fetish come Lady Demonique. E’ difficile racchiudere in pochi aggettivi l’essenza di questa giovane Padrona originaria di Carpi, da diverso tempo una delle Mistress più conosciute ed apprezzate in Italia e all’estero. L’abbiamo intervistata per voi, lasciatevi travolgere dalla sua energia.
che in uno stato di totale coscienza non avrebbero mai fatto perché si sarebbero sentiti a disagio o ridicoli. Che cosa significa per Lei essere una Mistress? Come dico sempre, Mistress non si diventa, si nasce. Io ho sempre avuto la predisposizione a decidere e comandare e sono anche una persona molto viziata (sorride). Nel Bdsm e fetish trovo la mia giusta dimensione in quanto sono servita e riverita, proprio come una regina, perché io sono la Queen. La Mistress è colei che domina i suoi adepti.
Buongiorno LadyDoha, Lei è piuttosto famosa. Le va di presentarsi a chi ancora non la conosce? Ciao, sono LadyDoha, da diverso tempo mi sono trasferita in terra lombarda, prima a Milano e ora a Como. Attualmente sono qui per motivi di studio: ebbene sì, studio anche, frequento Scienze del Turismo. Sono una dominatrice, una Mistress come si suol dire, quindi ho gli schiavi! Ho sia slaves virtuali che reali. Ci sono periodi in cui concentro le mie energie sui video e altri in cui partecipo ad eventi e incontro schiavi e il tutto deve essere abilmente incastrato anche con gli impegni universitari, che non sono pochi. Sono anche esperta di dominazione mentale, uso l’ipnosi erotica, il tutto crea un’atmosfera unica nella dominazione.
In che modo avviene la dominazione? Può essere meramente mentale oppure fisica, esistono un’infinità di pratiche, dalle più banali e soft come l’adorazione del piede a quelle più cruente che implicano l’utilizzo di strumenti come aghi e siringhe. Per quanto mi riguarda, l’essere dominante non finisce con l’incontro con uno slave o una telefonata, io mi sento dominante h 24 e non è questione di prepotenza, è questione di avere un carattere deciso. Come è nato il Suo interesse per il mondo della D/s? Curioso e casuale, lo definirei così… avevo solo 16 anni. Ero a Bologna e un sabato pomeriggio passeggiavo con dei tacchi a spillo rossi. Un ragazzo mi si avvicinò commentando le mie scarpe, immaginate la scena, all’epoca nessun ragazzo mi aveva mai commentato le scarpe, mi chiese se poteva leccarle, lì in pubblico. Accettai. Poi, non ebbi più nessun altra esperienza, fino a quando non iniziai a fare qualche shooting come fotomodella, lì cominciarono a contattarmi gli slaves… il resto è storia.
Interessante, in che cosa consiste l’ipnosi erotica? È una pratica molto in voga in America e Australia, in Italia a praticarla ufficialmente siamo in poche. Consiste nell’utilizzare pendoli o unghie per far incantare la persona davanti a te: ascoltando la tua voce entra in uno stato di semi-trance, alle volte trance totale. E poi che succede? Utilizzando un determinato tono di voce, la persona davanti a te si eccita. La cosa stimolante di tutto ciò è essere totalmente controllati da un’altra persona. Alle volte mi è successo di ipnotizzare semplicemente per infondere alla sessione una situazione più magica o mistica, altre mi veniva richiesta in modo da potersi abbandonare a comandi e ordini
Ha molti schiavi? Che tipo di rapporto ha con loro? Sì, ne ho davvero tantissimi. Tra quelli che conosco dal vivo, quelli che sento virtualmente e quelli che acquistano i miei video ne ho tantissimi…in tutto il mondo! Ho slaves che prendono aerei 68
per venire a trovarmi (australiani, arabi, asiatici, britannici). Con alcuni si crea un rapporto quasi di amicizia, sempre basato ovviamente sulla dominazione, con altri è semplicemente un incontro fine a stesso. Anche con quelli virtuali sussiste la medesima differenza, alcuni diventano amici sottomessi che ti fanno regali e altri che ti cercano per commissionarti un video richiesta.
solo ed esclusivamente i piedi, c’è chi chiede se può essere la mia carta igienica ma mi rifiuto categoricamente. Ora avrei la curiosità di sapere come si svolge una sessione-tipo con Lei. Generalmente c’è un contatto telefonico, alle volte mi contattano sui social, oppure mi scrivono mail che arrivano tramite i forum o i siti dove vendo video. La maggior parte mi raccontano un po’ di loro, le cose che hanno fatto o che vorrebbero provare e poi imposto la sessione. Odio che mi si faccia l’elenco, tipo lista della spesa: ogni sessione deve essere diversa e divertente. L’essere dominante non implica l’essere una persona rigida e antipatica, anzi si può benissimo essere dominante ed essere social (sorride).
Ci sono limiti nel rapporto Mistress–schiavo? Ovviamente sì, del resto come in tutti i rapporti. Molti sono sposati o comunque hanno altre relazioni e sicuramente la Mistress deve rispettare questo limite e non mettere in difficoltà il suo slave. Essendo esseri umani, talvolta succede che qualche mio slave si innamori perdutamente di me, ma sinceramente non sono interessata ad avere relazioni con schiavi. Poi esistono dei limiti fisici, ovviamente se si ha un rapporto stabile la Mistress tende a cercare di far superare questi limiti allo slave. Alle volte si fissano alcuni limiti che permettono di avere un rapporto soddisfacente per entrambi.
Secondo Lei, perché gli schiavi sentono il bisogno di avere una Padrona? Che tipo di persone La contatta di solito? La maggior parte dei soggetti sono frustrati dalla loro vita lavorativa e sentimentale, e non riescono a soddisfare le loro perversioni. Quindi preferiscono contattare persone come me che confidarsi con la moglie o la fidanzata. Generalmente sono persone mediamente di potere e colte, per lo più benestanti.
Quali sono le richieste che Le fanno più spesso? Le richieste più frequenti sono l’adorazione dei piedi, il ballbusting (calci ai gioielli di famiglia), torture varie ai genitali e scat (cioccolata divina). La richiesta più strana che Le hanno mai fatto? Oramai per me nulla è assurdo…Video richiesta dove utilizzo le stampelle? Acquistare il mio gesso? Adorare il mio gesso quando mi son rotta il piede? Cucire il pene? Le ho fatte tutte. Ma quella più assurda è stata: Padrona mi fa dei biscotti e me li invia? (ride). Ah no, ho dovuto rapire un tipo e segregarlo in casa. E’ stato divertente, lo rifare anche domani. Il mondo è bello perché vario! E per quanto riguarda gli attrezzi da usare sugli schiavi, ne ha qualcuno che ama particolarmente? Adoro usare la frusta, dare calci, sono molto sadica, adoro torturare.
LadyDoha, chi volesse diventare Suo schiavo o conoscerla, come può fare? Può tranquillamente mandarmi una mail o telefonarmi. Sono sempre molto impegnata, ma del tempo per i nuovi schiavi cerco di trovarlo. L’importante è che
Una pratica che proprio si rifiuta di fare? Odio il contatto fisico su di me, concedo 69
siano educati e consapevoli della loro posizione di inferiorità rispetto a me.
La cosa in assoluto che più adoro del mio essere Trash Queen è unire il fetish al mio essere trash ed eccentrica. Autostima a livelli spropositati? Si ed è positivissimo. L’autostima e la determinazione sono le cose che ti portano lontano nella vita, ovviamente con l’impegno commisurato si arriva dove si vuole. Chiaramente non mancano i momenti no, ma bisogna saperli affrontare. Sono certa che riuscirò a migliorarmi sempre sotto diversi aspetti, sia lavorativi attuali che futuri, il miglioramento di noi stessi inevitabilmente ci porta ad avere più successo nella vita. Chi ha ambizione e non si accontenta arriva lontano. L’unico limite per noi stessi, siamo appunto noi stessi. Odio i cliché come le limitazioni, sono gabbie per l’anima! Certo, viviamo in una società che ci condiziona e stigmatizza e quindi se hai fatto la Mistress, modella o pornostar o hai delle tue foto nuda in giro, sei bollata quasi a vita, ma bisogna trarne forza.
Lei frequenta eventi dedicati al mondo Bdsm? Se si quali? Frequento ogni tanto il famoso Decadence, qualche volta son stata al Sadika e al Pervert. Ma diciamo che quando esco preferisco andare a serate di altro genere dato che sono sempre in mezzo al fetish! Non le disdegno, anzi mi diverto ma preferisco andare ad un concerto, serata rock, oppure ad altri eventi per svagarmi! Pochi mesi fa ha anche partecipato alla trasmissione tv “Ciao Darwin”… Sì ed è sempre bello partecipare a trasmissioni del genere anche se non ho avuto troppo spazio in quella occasione. Però ho raccolto contatti con persone con cui sto attualmente lavorando e altre con cui collaborerò in futuro quindi è stata un’esperienza più che positiva. Bisogna trarre il meglio da ogni opportunità.
Teme mai, vista la sua natura di Mistress e il Paese dove viviamo, di non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi? Sicuramente sarà più difficile per me in futuro fare l’imprenditrice (e chissà magari anche altro) ma con determinate strategie nulla è impossibile. Indubbiamente ci vuole anche una buona dose di culo, oltre che la determinazione e un po’ di intelligenza. Forse pecco di superbia? Nessuno muore d’ambizione, si muore di rimorsi invece.
Oggi giorno in tante si proclamano Mistress. Lei che cosa ne pensa? Molte hanno capito che si possono fare entrate facili e avere molti benefits e quindi si proclamano Mistress, imparando a dire due o tre insulti preconfezionati, ma non sanno nulla di dominazione. Spesso resto indignata da molte pseudo-mistress che pretendono regali o denaro da gente con cui non hanno nemmeno stabilito un rapporto. Alcune le reputo delle vere e proprie pezzenti, altre invece le rispetto molto perché sono Mistress molto preparate e intelligenti.
Sono parole di cui fare tesoro. Voleva aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista, LadyDoha? Vorrei dare un piccolo consiglio alle ragazze che vogliono lanciarsi in questo mondo: se hai intenzione di farlo per guadagnare due soldi e farti regalare una borsa, fallo e tutelati sui social. Se invece ti vuoi esporre e fare di questo la tua vita sappi che poi non si torna indietro, internet è indelebile, è uno stigma, quindi o lo fai e spacchi oppure lascia perdere. Del resto è un po’ come tutto nella vita. E dalla vostra dominatrice LadyDoha è tutto, un saluto ai miei schiavi, fans e amici, vi frusto con amore e passione!
LadyDoha, tra qualche anno come si vede? Cosa Le piacerebbe fare? La dominazione farà sempre parte della mia vita. Ho altri progetti legati ai miei studi che sicuramente intraprenderò, ho la predisposizione a fare l’imprenditrice e in un futuro sicuramente aprirò un ristorante, e sarà solo l’inizio della mia carriera da adulta. Ovviamente non riuscirò mai ad abbandonare il mondo fetish in quanto fa parte del mio essere Lady Demonique, ma ancor prima LadyDoha, la Trash Queen. In effetti Lei è una Mistress un po’ insolita, non è compassata come la maggior parte.
Grazie LadyDoha per averci dedicato il Suo tempo e a presto! 70
Maria Angelica Davila Truelo ‘creiamo il nostro futuro oggi!’ 71
Maria Angelica Davila Truelo ‘creiamo il nostro futuro oggi!’
Oggi Piccole Magazine vi presenta l’insegnante di Yoga Maria Angelica Davila Truelo, tra le più apprezzate a livello mondiale. Le sue parole sono da subito illuminanti: “lo Yoga è un continuo viaggio di crescita e accettazione di sé. Questo mi ha portato a connettermi, sviluppare l’auto-empatia, accettare senza giudizio, fidarmi e lasciarmi andare con il flusso della vita”.
grande impatto. E’ uno stile di vita con una filosofia millenaria e più lo fai, più la tua vita subirà mutamenti. Questo si può sentire in ogni postura di “balance”: ad esempio, quando facciamo la postura dell’arco essa si riflette nella tua vita. Soprattutto quando si passano situazioni di cambiamenti come divorzi, impegni lavorativi etc, le persone, grazie allo yoga, vedono che così come riescono a restare in equilibrio sul tappetino, riescono nella vita. Esercitarsi ogni giorno o settimanalmente o 2-3 volte, ti darà la forza per cambiare e affrontare la vita in modo diverso.
Attraverso la pratica di Yoga e meditazione ha imparato ad usare il perdono e la gratitudine come strumenti di guarigione e attualmente, aiuta le altre persone ad essere liberi da paure e dolori emotivi. “Le mie lezioni di Yoga riflettono i principi con cui vivo. Incoraggiare le persone a trovare il loro spazio interiore, a connettersi con la loro essenza naturale: amore, pace, compassione e gioia”. Con lei apprenderemo come assumere un nuovo stile di vita, imparando a sostenere le sfide di ogni giorno e cambiare i nostri pensieri grazie ad un approccio positivo, favorito da questa affascinante disciplina. Buongiorno Angelica, è un onore per noi Buongiorno Angelica, è un onore per noi averti qua. Allora, tu insegni ad altri maestri di Yoga in tutto il mondo grazie alle tue certificazioni riconosciute come le più alte a livello mondiale. Grazie a voi per questo invito. Si, quando cominciamo questo cammino non ci si può fermare, è realmente una cosa che ti cambia. In realtà io sono giornalista e non avevo mai pensato di diventare insegnante di yoga: quando ho pensato d’inserirmi in questo mondo ne ho potuto vedere i benefici, che mi hanno portato a condividere le mie esperienze. E’ questo quello che succede quando si scopre lo yoga, scatta una necessità di condivisione con gli altri, non solo con te stesso. E’ parte del tuo processo di evoluzione, vogliamo come ricominciare e condividere i benefici con tutti: sappiamo che il mondo ha bisogno di questo.
Perfetto, vuol dire che lo yoga può essere praticato da qualsiasi persona, senza nessun limite di pensiero, religione e situazione? Assolutamente, lo yoga può essere fatto da qualsiasi essere umano. Le persone che stanno passando situazioni difficili, oppure tutti coloro che soffrono, che hanno dei problemi, trovano nello yoga uno spazio di calma. In questa disciplina, c’è una variante conosciuta come “antashta” dove ti trovi “immerso” nel tuo mondo interno: niente viene da fuori. Tutti lo abbiamo dentro di noi, dobbiamo solo trovarlo ma non è possibile accada se prima non pensiamo di costruirci come essere umani. In realtà, possiamo dire che siamo anche di più, siamo anche esseri creatori, e attraverso lo yoga troviamo lo spazio in cui siamo solo uno, fuori dalle storie della mente, fuori dall’orientamento sessuale, nazionalità: siamo una solo…essenza. Come Piccole Magazine diamo sempre attenzione alle persone LGBT. Con lo Yoga, può una persona che ha sofferto di bullismo, discriminazioni, maltrattamenti psicologici, abusi a causa del cambio fisico e orientamento sessuale, trovare sollievo? Lo Yoga può aiutare chi si sente influenzato da una società che non ha ancora maturato il concetto della sessualità? Certo, uno dei miei principali maestri mi ha insegnato che è attraverso la sofferenza che possiamo imparare e sentire la necessità di trovare nello yoga un’attività che aiuta a trovare uno spazio di tranquillità e pace. Siamo essere umani e non importa se siamo lesbiche, gay, trans: al di là della nostra identità sessuale e di come possiamo essere
Come dici tu, stiamo assistendo a tanti cambiamenti a livello mondiale e davvero lo yoga è una cosa che ispira tranquillità. Con te vorrei parlare dell’umanità come parte centrale di questa disciplina. Si può definire lo Yoga come un’arte, uno sport, uno stile di vita? Per me è uno stile di vita e la cosa più bella è che quando lo pratichi sui due metri di lunghezza del tappetino, provi da subito un 72
chiamati, in essenza siamo uno e così quando ci connettiamo diventiamo amore puro, compassione e generosità.
non avere tempo può trovare online tante app di Yoga, anche per mobile. La tecnologia ci ha reso le cose più facili. Dove possiamo trovarti sui social per seguirti e iniziare con te questo bellissimo stile di vita? Potete trovarmi su internet su mangeldayoga.com, sia su Facebook sia su Instagram.
Questa è la vera essenza della natura umana fuori dalla sofferenza, dal trauma, dalle storie della gente e dalle opinioni altrui. Quando capiamo questo e vediamo che siamo solo uno, quando vedi che quello che succede a me succede a te e viceversa, che quando ti faccio un danno lo faccio a me stessa, allora scatta la comprensione totale e l’integrazione.
Adesso abito a Ibiza in Spagna e proprio qua sto facendo tanti ritiri di yoga, seminari e tante altre attività in questo paradiso naturale in cui potete sentirvi coccolati. Mi piace molto ricevere tutte le persone che hanno bisogno di yoga, quando vengono qui dicono sempre “Wow!” come se fossero bambini che vedono cose nuove (sorride). Così, creiamo insieme un modo di connetterci con noi stessi. Ibiza non è tanto lontano dall’Italia, quindi, potete venire quando desiderate, sarò sempre in attesa di tutti voi!
Bellissimo messaggio, bellissime parole. La tua presenza ispira pace e armonia e il mondo intero ne ha bisogno per andare avanti. Quale sarebbe il tuo messaggio come “guaritore spirituale” alle persone transessuali e alla comunità LGBT*? Cosa può consigliare Maria Angelica Davila Truelo a chi ancora non ha trovato se stesso? La risposta e la voglia di cambiare si trova dentro ognuno di voi. Adesso con la tecnologia si può accedere accedere alla pratica dello yoga online, così, se vicino non si ha un centro di yoga puoi farlo anche da casa. Ogni mattina, appena ti siedi sul letto prima di cominciare la giornata, senza aprire gli occhi, trova sempre ragioni per ringraziare, per respirare.
Quindi, sul tuo sito web possiamo prenotare, condividere, essere parte della tua scuola, uscire della quotidianità e cambiare un poco i pensieri che ci fanno credere diversi e senza diritti. Grazie a te abbiamo capito di essere un solo essere e anche la comunità LGBT ti dice grazie. E’ stato un vero piacere averti con noi, speriamo di fare presto un’altra intervista per approfondire il tema. Grazie a voi, se volete inviarmi messaggi tramite i social, come coach, se qualcuno della comunità LGBT vorrà scrivermi, sarò lieta di rispondere e condividere la mia conoscenza. A presto!
Questo è un sentimento nobile e quando ti connetti ad esso, l’universo ti darà ancora più ragioni per dire grazie! E’ una cosa che faccio ogni giorno ed è importante sapere che tutti noi abbiamo il potere di creare il nostro futuro oggi, vivendo il presente, attraverso la meditazione e il pensiero positivo. Trovate il modo di realizzare gli obiettivi: nel momento in cui si è completi, si avrà un segnale che ci indicherà che quello di cui abbiamo bisogno già lo abbiamo. Sono processi che arrivano con la meditazione e l’esercitazione di diverse posture e metodi respiratori.
Grazie Maria Angelica Davila Truelo.
Soprattutto la respirazione. In una quotidianità fatta di tanti impegni, trovare un attimo per respirare è veramente importante… Sì e scusa se ti interrompo… parliamo di quando la gente dice “Non ho il tempo!”. E’ proprio lì che si ha più bisogno di prenderselo, anche svegliandosi un po’ prima alla mattina. Lì possiamo pensare a noi, connetterci con la nostra essenza. E’ un processo evolutivo e bisogna trovare il modo piano piano. Come vi ho detto, anche chi dice di 73
Stefano Noto
gestore del Moxie di Viareggio 74
Stefano Noto
gestore del Moxie di Viareggio Sembra proprio una bella persona. Ha famiglia, Stefano? Sono padre di due ragazzi di 10 e 5 anni e sono sposato con una donna meravigliosa. Mi sento forte ogni volta che apro gli occhi. La gentilezza non ha bisogno di gesti eclatanti: mi fermo prima delle strisce per far passare i pedoni, per esempio. Spesso guardo il cielo, cerco di catturarne il senso, sono certo di avere tanti angeli che mi guardano…e da oggi, dopo questa risposta, ho scoperto altro su me stesso! (sorride)
Andare a lavorare ogni giorno, per pagare da mangiare, il mutuo, vivere una vita dignitosa: una cosa scontata per chi è eterosessuale. Al di là della crisi economica nessuno ha mai subito discriminazioni per il proprio orientamento o si è visto rifiutato un posto di lavoro. Purtroppo, questo non succede alle persone transgender, che hanno davvero tante difficoltà ad inserirsi nella realtà lavorativa a causa della poca credibilità che ricevono dalle aziende. Questo succede per pregiudizio, perché spesso i documenti anagrafici non corrispondono all’aspetto esteriore della persona, perché è più “facile” dire “no” anche se la trans da assumere è preparata, magari per non incorrere in “chiacchiere” di corridoio. Questa è la triste realtà con cui fanno i conti tutti i giorni tantissime persone transgender, ma le cose, piano piano, stanno iniziando a cambiare. Oggi vogliamo raccontarvi di una bella opportunità lavorativa che è stata data, grazie anche all’intervento di Regina Satariano, a due ragazzi transgender, da Stefano Noto, 53enne gestore del locale Moxie di Viareggio.
I ragazzi che lavoreranno con Lei sono fortunati, speriamo si facciano valere! Ora vorrei parlare un attimo della proposta gastronomica del Moxie. Il locale porta avanti un’etica sul menù a prezzo fisso di pesce, composto da 5 antipasti diversi l’uno dall’altro, presentati in 5 piatti separati. Per noi è importante che ogni portata venga gustata singolarmente. Poi, abbiamo il caratteristico piatto allo scoglio, la “trabaccolare” piatto tipico della cucina viareggina e il risotto al mare. Per la terra: i tortelli famosi di Viareggio, sughi di carne, spaghetti etc. Poi fiorentina e salumi dell’Alto Abetone, fatti a mano.
Buongiorno Stefano Noto, assumendo due persone transessuali ha dimostrato grande sensibilità perché spesso queste persone fanno davvero fatica a trovare lavoro. Grazie. In realtà, non mi ha spinto nessuna ragione particolare, è normale consapevolezza. L’importante e che abbiano esperienza e logica lavorativa.
Ucciso il maiale goduto il porco! Esatto ! (ride) Un signor menù insomma! Si, poi vorrei ricordare un secondo che noi proponiamo sempre, che è il famoso fritto misto “Mossi”, provare per credere, è diverso da tutti gli altri!
Che tipo di eventi verranno proposti al Moxie, oltre alle cene con spettacolo? Faremo eventi ed incontri per aiutare genitori e persone a capire che siamo tutti uguali e che le persone è giusto che si sentono al proprio posto. In questo ci aiuterà Regina Satariano, direttrice artistica che curerà le serate del locale.
Fritto misto di pesce? Si, non facciamo la paranza, solo pescetto di chef! Poi noi amiamo molto bere! Da bravi toscani, avete una buona cantina? Assolutamente, si va dalle bottiglie dai 15 euro fino ai 150 euro. Insieme a tutto questo offriamo sempre musica live, e a seguire selezione musicale dei dj. Il servizio è molto curato e il personale è in divisa da sala, vi invitiamo tutti a venirci a trovare!
Stefano, lei è stato DJ per quasi 40 anni, ha fatto un bel cambiamento lavorativo. Che obiettivi si pone per il futuro? E’ la prima volta che affronto l’esperienza della ristorazione e gli obiettivi sono semplici: far star bene le persone in tutto e per tutto. Con la musica, con il cuore, se posso con gesti nobili.
Sicuramente, grazie Stefano Noto per questa intervista e ci vediamo presto! 75
Regina Satariano ‘il lavoro è un diritto di tutti’
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Regina Satariano ‘il lavoro è un diritto di tutti’
Come eventi hai già qualcosa in programma? Intanto vorrei dare risalto al fatto che sono riuscita a far assumere due dipendenti trans: per me è importante perché questi due ragazzi potranno apprendere un mestiere e vivere la real-life cioè vivere la condizione sociale in modo diretto. Non più solo nel gruppo “Ama” che permette di interagire con persone che conoscono la loro condizione ma con un pubblico più variegato. Questo concetto di real-life viene così espresso nel migliore dei modi ed è sostenuto ed apprezzato da tutti. Ripeto, io mi sono prestata volentieri a questa collaborazione e visto che oggi “valgo” qualcosa (sorride), ho potuto porre queste mie condizioni in cambio delle mie prestazioni.
Regina Satariano, Vice Presidente ONIG e responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, è la nuova direttrice artistica del Moxie della Darsena di Viareggio, per il quale curerà diverse iniziative. La disponibilità alla collaborazione è stata possibile in seguito a una sua richiesta, assumere due ragazzi MtoF e FtoM nel suddetto locale. Una sorta di “baratto” sociale, attraverso il quale si è sensibilizzato il mondo del lavoro all’assunzione di persone transgender. Buongiorno Regina, sappiamo che hai all’attivo nuovi progetti, ce ne vuoi parlare? Certo, il locale Moxie ha chiesto la mia collaborazione per l’organizzazione di serate. Io lo conosco da anni e sulle tematiche in generale è sempre stato molto a favore, quindi sfondiamo una porta aperta. Ho accettato questa richiesta a condizione che assumessero due dipendenti transessuali, un ragazzo e una ragazza, quindi una FtoM e un MtoF. Questo è stato il “baratto” per avere la mia disponibilità alla collaborazione.
Il locale ha aperto domenica 5 maggio? Era già aperto, dal 5 maggio sono cominciate una serie d’iniziative rivolte alla comunità LGBT e non solo. Oggi molti ragazzi trans hanno difficoltà a trovare lavoro e sia chiaro, non è un privilegio trovarlo, dovrebbe essere un diritto che però è tutt’oggi negato. Il fatto di poter dire io non voglio un compenso per ciò che ho fatto ma l’aver potuto porre condizioni per mettere a lavorare delle persone trans, per me ha grande valore.
Di che genere di locale si tratta? Etero, omo…? Non diamo questo genere di definizione, dentro porterò la bandiera “rainbow” quindi è un locale “friendly”. La distinzione etero, omo etc però non la vogliamo perché questa cosa non è mai piaciuta agli utenti gay del posto. Odio i locali etichettati che non danno spazio ad altri perché li vedo come una limitazione alla libertà altrui, per cui, a prescindere dal gender, sarà un locale friendly dove le persone etero, gay, lesbiche, buddisti, cattolici etc potranno convivere serenamente; questo è il concetto del locale.
Insomma, è una prestazione professionale che fai in cambio di un contributo sociale, diciamo così. Sì, la mia iniziale richiesta è stata mettere a disposizione la mia mente e le mie idee per una serie di iniziative in cambio di questo. Quello che mi è piaciuto molto è che alle assunzioni è stato dato molto risalto sui giornali. Ci sono difficoltà oggettive per i ragazzi trans ad inserirsi nel mondo del lavoro, in tantissimi chiamano il Consultorio chiedendo un aiuto per trovarlo. Ed oggi, attraverso questo mio baratto c’è questa opportunità e non si tratta di un “ricatto” perché il posto di lavoro lo manterranno solo se saranno in grado di lavorare bene, altrimenti andranno a casa.
Che genere di spettacoli propone il Moxie? E’ un lounge-bar quindi ci saranno spettacoli con musica dal vivo, dove c’è un ristorante bar che offre cene con spettacoli drag, etero, trans. Non è una discoteca. La cucina ha qualche caratteristica particolare? Hanno un menù piuttosto vario. Per la serata d’inaugurazione c’è stato il karaoke e io ho portato la bandiera del movimento. Ci sono stati due menù a prezzo fisso: uno a 15 euro con vino e un menù cena a 25 euro. Ma su questo può essere più specifico Stefano Noto, uno dei gestori.
Tornando agli spettacoli proposti dal locale, avranno valenza notturna o ne saranno previsti anche al pomeriggio? Abbiamo in programma diverse cose: incontri con le famiglie per sensibilizzare su tematiche sociali, presentazioni di libri…tanta cultura insomma, vi aspettiamo! 77
Grazie Regina, un forte abbraccio.
Tarantina Taran
ultimo femminiello dei Quartieri Spagnoli 78
Tarantina Taran
ultimo femminiello dei Quartieri Spagnoli Fu cacciata di casa all’età di nove anni e la sua unica scuola fu il marciapiede. Per le strade della Roma bene guadagnava poco più di centocinquanta lire e girava spesso con Parise, Moravia, Laura Betti e Pasolini pur non sapendo chi diavolo fossero. È stata la musa della scandalosa pittrice esistenzialista Novella Parigini, ha conosciuto Fellini, ma anche il carcere, la discriminazione, la guerra del ’45 e la fame vera. Oggi Carmelo Cosma alias Tarantina Taran, l’ultimo ‘femminiello’ rimasto, ha 82 anni, vive di pensione minima e di ‘tombole scostumate’.
salvezza.
Facciamo un po’ di chiarezza: lei è una trans che non vuole essere appellata come tale. Senta: io non so neanche cosa significhi il termine trans e se anche lo scoprissi mi rifiuterei di chiamarmi così. Quando arrivai a Napoli, da ragazzino, ultra minorenne, le prime parole che sentii furono: ricchione, finocchio e femminiello. E quest’ultimo, nonostante l’epiteto nascosto dietro, mi diede tanto calore.
Quell’esperienza l’ha resa più forte o più debole? Più forte. Era una lotta continua con la vita, ma le dirò: sarei potuta diventare cattiva, viste le bastonate prese, invece sono rimasta quella di sempre.
Ai tempi la concorrenza era tanta come oggi? No, assolutamente. A quei tempi, poi, la prostituzione era tutta al femminile. Quella maschile non esisteva proprio e, se esisteva, non se ne vedeva in giro. Io ero vissuta come un’ “intrusa”. Chi erano i suoi clienti? Era gente piuttosto borghese: con soldi e tanta cultura. La volgarità di oggi, ai tempi, non esisteva.
Dopo il periodo fatto di sesso e soldi, come si è mantenuta? Vivendo di pensione minima e spettacolini di teatro. Il mese scorso sono stata al Teatro Off di Roma. Mi sono raccontata in tre atti: nella prima parte è stata mostrata una parte del mio documentario girato e diretto da Fortunato Calvino. Nella seconda ho raccontato cose belle, brutte e aneddoti sulla mia vita. Nella terza invece, con il pubblico in sala, ho fatto la ‘Tombola Scostumata’.
Faccio fatica, però, a capire cosa ci trova di così fastidioso nella parola trans. Questi nomignoli, come trans e gay, non fanno altro che generare distacco, discriminazione e nuove inutili etichette. La diversità, per come ho visto il mondo io sino ad oggi, non esiste. Siamo tutti uguali, la condizione sessuale è un qualcosa che non deve influenzare la vita di chi ci circonda.
A nove anni venne cacciata da casa. Col tempo riuscì a recuperare il rapporto con la sua famiglia? Mai! Giusto qualcosa con una sorella, più grande, che oggi ha 102 anni. Quando mi chiama mi dice sempre: “Statte accuorte piccirillo”. Povera, crede ancora che abbia nove anni. Il resto della famiglia, vivi e morti, li ho persi per strada. Non troppo tempo fa, invece, sono morti i miei due fratelli. Hanno passato una vita intera a ripudiarmi.
Ripensa mai al suo passato? Le dirò: non così tanto. La vita è cambiata molto per tutti. Ai tempi, nonostante la fame e la miseria, ci si divertiva molto, mentre oggi noto una certa insoddisfazione generale che non mi piace affatto. Si è prostituita per diverso tempo nelle vie della Roma bene. Perché scelse di vendere il suo corpo? Perché c’era la fame! Allora non avevo una lira e sarei stata disposta a fare tutto. Dormivo per strada, non avevo nulla da mangiare e non sa quante volte fui costretta a rovistare tra i cassonetti per non morire divorata dalla fame. La prostituzione, alla fine, fu la via della mia
Certi traumi non lasciano il segno? Un po’, ma avendoli vissuti per così poco tempo, non ho mai avuto modo di subire la loro mancanza se non quella di mia madre. Io vengo da Avetrana, in provincia di Taranto, il paese del delitto della 79
ni, Laura Betti, Moravia e Parise. Sì e mi creda: non sapevo minimamente chi diavolo fossero tutte queste persone. Me ne sono resa conto solo quando diventai adulta. Pasolini mi portava a cena, ma stava sempre zitto. Sembrava molto interessato al mio vissuto. Fellini, invece, non credeva che ero un uomo viste le mie sembianze femminili, fino a quando non gli feci vedere il mio membro. Laura Betti era una pazza, bonariamente parlando, Moravia un gran cafone e Parise, suo amico storico, una persona meravigliosa. Moravia e Parise stavano spesso anche con Marina Ripa di Meana, ai tempi in Lante della Rovere. Una donna bellissima che venne persino a casa mia.
povera Sarah Scazzi. Roma l’accolse, ma Napoli la salvò. Che differenze c’erano, ai tempi, tra le due città? Roma, negli anni ’50 e ’60, era meravigliosa, mentre Napoli è da sempre la città che accoglie tutti. È rimasta uguale negli anni. Colorata, calda, viva, ma soprattutto umana. Nelle altre città ho visto e vissuto il distacco, cosa che a Napoli non è mai accaduta. A Roma vivevo in Piazza Rondanini, vicino a Piazza Navona, al Pantheon e ai palazzi del potere. Zone centrali per una che non aveva una lira, no? Vero. Sono sempre stata ‘vanitosa’. Anche senza una lira, mi divertivo ad ostentare e ad inventare. Non volevo essere umiliata più di quanto la vita non avesse già fatto e per tanto mi inventavo la vita che volevo.
Perché ricorda Moravia come un cafone? Perché aveva un atteggiamento bruttissimo nei confronti di tutti. Io, quando lo vedevo, facevo in modo e maniera di evitarlo.
Lei oggi ha 82 anni. Se guarda al futuro cosa vede? A dire il vero non me ne sento affatto 82, ma molti di meno. Io ho visto così tante cose nella vita, a partire dalla guerra del ’45, che mi piacerebbe continuare ad impegnarmi, sempre più, nel sociale. Ho avuto poco, è vero, ma con quel poco che avevo sono riuscita ad inventarmi un sacco di volte e spero di farlo ancora.
È stata anche musa della scandalosa pittrice esistenzialista Novella Parigini. Sì, ma anche di altri a dire il vero. Posavo spesso per un sacco di artisti all’Accademia di Belle Arti nei pressi di Villa Borghese a Roma. Tutti mi volevano e per guadagnare poco e niente, mi prestavo alla loro arte. Lei, con la chirurgia, che rapporto ha avuto negli anni? Nessuno! Mi sono rifatta le labbra, tanti anni fa, quando ancora si poteva utilizzare il silicone ed oggi ne pago le conseguenze. Guardi che bocca che ho: tutta rovinata!
Il fondo l’ha mai toccato? Un sacco di volte! Ha conosciuto anche il carcere… Uh quante volte. Ho perso persino il conto. Da Napoli a Milano. Ricorda il terremoto a Napoli, nel 1980? Ci fu un terremoto disastroso ed io, in quel momento, ero nel carcere di Poggio Reale. Quanta paura…
Tarantina Taran, oggi è single. Ha avuto grandi amori? Sono sempre stata sola. Ho avuto tante avventure, quello sì, ma ho sempre preferito circondarmi di amici.
Mi sfuggono, però, i motivi dei vari arresti. Roba di travestimenti e prostituzione. Arrivavano le multe, io non le pagavo e loro mi portavano dentro. Sempre la solita storia. Quanta gente ho conosciuto anche lì…
La trasgressione, oggi, per lei cos’è? Non lo so. So solo che quello che oggi è trasgressivo per il mondo, per me è ‘nu schifo!’ *Si ringrazia Gay.it
Ha conosciuto anche Pasolini, Felli80
Buon compleanno Veronica Dion!
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Buon compleanno Veronica Dion! un’artista d’impatto!
La serata è stata grandiosa, ricca di ospiti speciali. Si, ci sono stati più di 13 spettacoli di amici miei, animazione brasiliana e musica latina di tipo brasiliano! Ci siamo divertiti parecchio! (ride)
Veronica Dion è un’affascinante trans brasiliana, in Italia da ormai 16 anni. Ama molto il nostro Paese, che l’ha accolta a braccia aperte ed è diventata una delle figure di spicco della movida notturna milanese. Proprio a Milano ieri, il 12 Maggio, ha festeggiato il suo compleanno insieme a tanti amici ed ospiti speciali. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio.
Hai stupito tutti anche con i tuoi abiti! Uno non bastava! Ho esagerato (sorride)! Ho scelto di indossare sei abiti, uno più bello dell’altro, tutti di colori diversi!
Ciao Veronica, raccontaci un po’ di te! Ciao a tutti, mi chiamo Veronica Dion e sono parrucchiera e truccatrice. Ho 40 anni e vengo dalla bellissima città di Sao Paulo in Brasile. Sono una persona molto solare, corretta, piena di grinta. Una trans completa e felice!
E dove ti vedremo prossimamente? Questo fine settimana mi potrete vedere al Miss Butterfly, esattamente Venerdì 17 Maggio. Veronica Dion, hai sogni nel cassetto da realizzare? Mi piacerebbe tantissimo ottenere la cittadinanza italiana! Amo questo Paese.
Fa piacere sentirlo. Come hai vissuto la tua transizione? Prima ero un gay effeminato. Pensa, non avevo il coraggio di fare la chirurgia per aumentare il seno. Poi, ho preso coraggio e ho deciso di operarmi a Modena, dal bravissimo chirurgo plastico Agostino. E ora sono più felice di prima, posso dire di essere veramente rinata!
Grazie Veronica Dion, un ultimo saluto per i nostri lettori? Vorrei che ci fosse amore e pace per tutti. Più umanità e meno delinquenza, specialmente nei confronti di noi trans, gay e lesbiche. Un bacio a tutti!
Che consigli daresti a chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso ma magari ha dubbi o paure nel farlo? Di intraprenderlo con coraggio, io ora sono una trans completa dentro e fuori e sono felice.
Grazie ancora Veronica e a tutti i lettori ricordiamo che l‘intera serata del compleanno è stata trasmessa in diretta streaming da Piccole Magazine TV!
Che cosa ti piace fare nel tempo libero? Mi piace andare al cinema, a teatro e in discoteca e stare con la mia famiglia quando posso. Il 12 Maggio hai festeggiato alla Maison Milano il tuo compleanno, eri emozionata? Molto emozionata! Ho scelto questa location prestigiosa il cui proprietario Marcos Bahia è molto simpatico ed educato. Sono stata contenta di festeggiarlo lì. Come mai hai scelto proprio Maison Milano? Maison Milano è fantastico come locale e l’ho scelto tramite una mia amica brasiliana. Poi di domenica fa musica brasiliana…è un po’ come tornare a casa! 82
Samantha Delle Coccinelle pronta a tornare in pista!
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Samantha Delle Coccinelle pronta a tornare in pista!
Samantha Delle Coccinelle è un’icona a Napoli. Per anni ha fatto parte del gruppo Le Coccinelle, un gruppo di cantanti trans con un repertorio di canzoni melodrammatiche che raccontano il mondo dei “femminielli”. Samantha in questi ultimi tempi si è risollevata dopo un periodo difficile e presto tornerà ad esibirsi a matrimoni, eventi e cerimonie davanti a un pubblico adorante, sempre con la sua stravaganza, eleganza e sottile vena di malinconia. Non solo, da quest’anno fa anche parte dello staff organizzativo del celebre concorso Miss Trans Europa by Stefania Zambrano e sponsorizzato da Piccole Trasgressioni e Piccole Magazine Tv. Conosciamola meglio in questa intervista e continuate a seguirci, perché Samantha ha tanto da raccontare e presto usciremo con uno speciale sulla sua vita!
Nello Amato, Tommy Riccio e Rosy Viola, sono sicuramente i miei cantanti preferiti.
Buongiorno Samantha, è un onore conoscerti. Raccontaci di te. Buonasera a voi! Sono nata a Portici, dove ho vissuto 25 anni e da lì poi mi sono trasferita a Ponticelli. Sono una semplice persona, una donna non di idee ambigue, molto sensibile e speciale. Nella vita ho sempre fatto teatro, spettacoli e varie comparse in film.
Sappiamo che quest’anno collabori all’organizzazione di Miss Trans Europa 2019, che si annuncia davvero speciale. Si ed è molto brava Stefania a gestire tutto come si deve. Anche Ciro Muoio sa muoversi molto bene e Sofia La Papessa è una grande collaboratrice. Io collaborerò per il reclutamento di nuove miss per la gara e sono a disposizione di tutti per dare visibilità e voce! Noi trans siamo considerate diverse ancora da troppa gente, invece siamo persone normalissime!
Tre aggettivi per descriverti, così, senza pensarci troppo! Generosa, buona e per di più ho avuto tante fregature! Vabbé, sono esperienze di vita, tutto passa.
Dove trovi l’ispirazione per le tue canzoni e le tue esibizioni? L’ispirazione per le mie canzoni nasce da storie vere, tutte belle e importanti per me. Una in particolare, “Lacreme dammore” è dedicata alla memoria di mia madre che mi ha cresciuta con sacrifici. Potete vedere tutte le mie esibizioni con le Coccinelle su Fb e sui miei socia, seguitemi! A breve uscirà il tuo nuovo brano, cantato con Stefania Zambrano e Loredana Rossi…ti va di anticiparci qualcosa in merito? Si, l’autore è Gennaro Scuotto. Sappiate solo che si tratta di un brano rap, per ora non posso dirvi altro, sarà tutta una sorpresa
Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Mi dispiace, ora come stai? Non credo di averne più perché i sogni li Mi sto risollevando grazie anche a Tommy, ho avuti ma non si sono realizzati come un uomo eccezionale che mi ha ridato la volevo io, artisticamente e anche a livello vita, quella che credevo di non poter più famigliare (si emoziona). E’ un punto avere. Lui è il mio grande amore! sensibile, parlarne mi tocca molto. Samantha, tu sei una cantante molto nota a Napoli e non solo. Ma quando è nata la tua passione per il canto? E’ nata nel 1984, lavoravo da solista in vesti maschili. C’era ancora mia mamma e non potevo dare più di tanto nell’occhio, quindi mi esibivo vestito da uomo gay (sorride). Allora mi chiamavo Elloconti, proprio perché ero figlia di un artista, Attilio Delle Coccinelle che era un Conte e ho seguito un po’ la sua strada. Che artisti ti piacciono?
Tranquilla, sento che dentro di te c’è un vulcano di parole che è pronto ad esplodere e avremo modo presto di farlo. Ora vorrei concludere questa breve intervista con un tuo pensiero su ciò che vuoi. Vorrei che Miss Trans Europa vada bene e poi mando un saluto particolare a tutti voi che siete vicini a una donna trans come me, nonostante tutte le difficoltà che ho avuto. Mi sto rimettendo in gioco nel settore discografico alla grande, continuate a seguirmi! Un bacione! 84
Trans, non-binary, queer: questi siamo noi
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Trans, non-binary, queer: questi siamo noi
Pubblichiamo la bella intervista uscita su Vogue a proposito della raccolta di ritratti di Ethan James Green che qui racconta il sogno americano di una nuova e sorprendente generazione di creativi.
abiti simil Calvin Klein. Ci andavo spesso, e a un certo punto le cassiere hanno cominciato a dirmi che avrei dovuto fare il modello. All’inizio non ci ho dato peso. Ma poi, facendo una ricerca online, sono finito su un sito e ho pensato: “be’, questi ragazzi in effetti mi somigliano”.
Trans, non-binary, queer: in aprile è uscita per “Aperture” il volume “Young New York”, una raccolta di ritratti di Ethan James Green, ex modello diventato cantore di un’intera generazione di giovani newyorchesi che appartengono in gran parte alle comunità trans, non-binary e queer. Nella sua prefazione Hari Nef, la prima modella apertamente transgender ad aver firmato un contratto mondiale con l’agenzia Img, sostiene che Green è una specie di mago: ogni volta che ti propone un cliché, lo fa sembrare una rivelazione.
E quindi… E quindi invece di studiare arte a Detroit, a 17 anni mi sono fatto accompagnare da mio padre a New York, e la Ford Models mi ha scritturato. Ho fatto metà dell’ultimo anno delle superiori online, mentre lavoravo e cercavo di imparare a fotografare. Uno dei primi soggetti scattati per “Young New York” è stato Hari Nef. Come vi siete incontrati? Per un po’ ho provato a fotografare dei modelli, poi ho sentito il bisogno di ritrarre persone con cui sentivo una qualche connessione. Una sera, a New York, all’Up & Down nightclub, sono uscito a fumare una sigaretta, ho visto Hari e immediatamente ho pensato: devo fotografarla. Sa, prima di lavorare a “Young New York” non avevo molti amici, non dicevo neppure di essere gay: pensavo che avrei perso lavori, o che sarei stato costretto ad andare a letto con qualcuno. All’inizio il progetto è stato una specie di ricerca di amici, se vuole, o di gruppi con cui avessi qualcosa in comune.
Ed è proprio così. Difficile sentir parlare di ragazzini che arrivano a New York pieni di speranze senza pensare: “ci risiamo, il solito racconto di formazione nella Grande Mela in salsa millennial, gli occhi pieni di sogni che diventano hashtag su Instagram”. Solo che Ethan parla con una sincerità disarmante. Espresse da lui, idee che in bocca ad altri potrebbero sembrare sdolcinate non solo suonano vere, ma capisci che probabilmente lo sono davvero. Basta osservare le sue immagini in bianco e nero: si staccano dai milioni di foto caricate ogni giorno sui social. Come una specie di glitch nel tessuto del reale, abitano uno spazio senza tempo in cui i soggetti ritratti emanano una sicurezza austera, irriverente. Sembrano dire: guardami. Io sono così. E sono bellissimo.
Come decideva chi far partecipare al suo progetto? Andavo alle feste in cerca di facce interessanti, e se ne trovavo una mi facevo forza e chiedevo: «Posso fotografarti esattamente come sei vestito stasera, tra una settimana al Corlears Hook Park?». Una volta iniziato a scattare si è creato un passaparola, e lì mi sono reso conto che il progetto era importante anche per le persone che ritraevo. Desideravano un tipo di immagine in cui si potessero riconoscere, che quasi mai era quella che gli proponeva il mondo della moda. Ecco, forse questa “normalizzazione” dell’immagine è l’aspetto del mio lavoro a cui tengo di più.
Sbaglio, o nella sua vita precedente lei è apparso anche su una cover di Vogue Italia? Più di una, sempre con Steven Meisel. In una delle ultime indosso una maschera di pelle e sto leccando il collo di Stella Tennant. Se pensa che è sempre stata una delle mie modelle preferite, immagini come mi sentivo. Come ha deciso di passare dietro l’obiettivo? Ho sempre voluto fare il fotografo, da quando avevo 15 anni. Mia nonna aveva insegnato a cucire a me e a mia cugina. I vestiti per la scuola non li compravamo, ce li facevamo in casa. Dopo le lezioni, con un paio di amici andavamo in un prato a fotografarci a vicenda.
La moda sembra avere un ruolo molto importante nella sua vita e in quella dei suoi amici. La moda è il denominatore comune delle persone che ho ritratto nel libro. Siamo tutti cresciuti a Tumblr e moodboard, dicevamo cose tipo, «questo è il mio editoriale preferito di sempre», «quella foto mi ha salvato la vita»… Prendevamo la moda sul serio, e in quelle prime foto fatte insieme penso si veda. A volte sembrava di essere in un campo di addestramento, e io mi sentivo Tyra Banks in “America’s Next Top
Com’è stato crescere a Caledonia, nel Michigan? Per darle un’idea, il nostro negozio di alta moda era Banana Republic. E poi Macy’s, dove trovavi 86
Model”!
strandole come sono. O almeno come vogliono essere viste.
Com’è stato passare dai set di Meisel a un progetto personale? All’inizio ero molto intimidito. Un conto è fotografare i tuoi amici in un frutteto, un conto è ritrovarsi su un set con tutte quelle luci… Ho provato come gli altri a fare dei model test shoot, ma non mi piaceva. Era come se le agenzie volessero negare l’identità ai modelli. Li vestivano come volevano loro e te li mandavano. E poi ci si mettevano i truccatori, i parrucchieri, gli stylist, tutti con una sola cosa in testa: il loro portfolio personale. Loro esageravano al massimo, io lavoravo sul minimal. Poi ho conosciuto il fotografo David Armstrong.
Com’è cambiata secondo lei la rappresentazione della comunità queer e gender nonconforming nella moda? Ora sembra che parlare di street casting sia ovvio, ma qualche anno fa era tutto molto diverso. All’inizio ho dovuto lottare per fare scatti ad alcuni dei miei amici per i magazine. Poi le cose, un po’ alla volta, sono cambiate. Però mi è successo di rifiutare proposte che non stavano né in cielo né in terra, ideone del tipo: «Avresti un paio di tuoi amici trans per una nuova linea di jeans?». A volte ho proposto un cast di persone di colore perché aveva senso per quella storia, e mi sono sentito rispondere, «No, scusa, ma l’abbiamo già fatto nello scorso numero». Devo dire che cose del genere non mi capitano da un po’, ma bisognerà vedere se siamo davanti a un trend o invece a un cambiamento profondo. Insomma bisogna capire se andiamo verso un futuro in cui la diversità non sarà più una strategia di mercato ma semplicemente un dato di fatto, e io lo spero.
E? Ed è diventato il mio mentore. Il libro è dedicato a lui, perché senza di lui il progetto “Young New York” non esisterebbe. Pensare che non abbia fatto in tempo a vedere neanche uno scatto è un vero dolore per me. Armstrong, scomparso nel 2014, faceva parte della Boston School, un gruppo che comprendeva artisti come Nan Goldin e Mark Morrisroe, accomunati da uno stile di narrazione autobiografico e da una particolare attenzione alle comunità emarginate. È stato lui a spingerla a fare foto ai suoi amici, invece che ai modelli? All’inizio posavo per David, ma quando gli ho confessato che mi sarebbe piaciuto fare il fotografo mi ha detto che se volevo potevo scattare a casa sua. Era stupenda, sembrava un set di “Vogue”: un giorno la trovavi piena di sculture a cui stava lavorando, il giorno dopo era irriconoscibile, tutta pezzi d’antiquariato. Quando finalmente sono riuscito a farmi commissionare un editoriale, sono andato da lui. David è entrato mentre stavo editando e le foto gli sono piaciute da pazzi. Mi ha preso come assistente infatti. Poco dopo, però, ha cominciato a stare male. Prima che si ritrasferisse in Massachusetts l’ho aiutato a organizzare una vendita delle sue foto d’archivio. Mi hanno particolarmente colpito quelle di “The Silver Cord”, ritratti in bianco e nero dei suoi amici, scattati nei parchi o nei loro appartamenti. Lì ho capito che volevo smetterla con i modelli e cercare persone che avessero già uno stile personale, una faccia interessante. L’equivalente dei suoi amici, ma della mia generazione.
Non crede che i social media abbiano svolto un ruolo fondamentale in questo cambiamento, se non altro mettendo a disposizione di tutti una piattaforma per raccontarsi? La mia carriera di fotografo è iniziata su Instagram. Era come avere il mio magazine personale, dove non dovevo sottostare a nessun compromesso. Per il libro ho dovuto scattare immagini extra proprio perché il nucleo origina-
le era stato già tutto postato su Instagram. Però è uno dei motivi per cui amo il digitale: facevamo le foto, ed erano già online. Tutto in diretta, o quasi.
Non per niente il suo libro si intitola “Young New York”. Sì, ma con la giovinezza non c’entra nulla. In realtà il libro parla di un gruppo di persone venute a New York per realizzare i propri sogni – che poi è il motivo per cui sono arrivato qui anch’io. È un tentativo di raccontare queste persone mo87
E questa istantaneità è importante, per lei? Sì. Molti miei soggetti erano in transizione, quindi aveva senso che la foto uscisse in quel preciso momento. A dire il vero tutto il libro parla di un bolla temporale ormai finita. Da un certo punto di vista pensare che le tue immagini, online, hanno una vita brevissima – uno swipe, e avanti il prossimo – è disarmante. Da un altro, mi interessa capire quali rimarranno. È il motivo per cui ho scelto di scattare questo progetto in bianco e nero: volevo fotografie pensate per durare. Volevo che tutto di queste persone – le loro facce, i loro vestiti, tutto – rimanesse. E un po’ lo spero. Spero di avere creato immagini senza tempo. Di sicuro, però, quelli che vedete sono i miei ricordi. Sì, questo sono le foto che scatto: i miei veri ricordi.
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L’ULTIMA AMANTE - Prima parte 89
L’ULTIMA AMANTE - Prima parte Il piacere attraverso la storia
Camilla Shand è la pronipote di Alice Keppel, l’ultima amante di Edoardo VII, re d’Inghilterra. Da ragazza ascoltava con piacere i racconti della bisnonna Alice, in uno dei quali diceva ridendo: “Il mio compito era fare l’inchino … e infilarmi nel letto!”. Quello che la giovanissima Camilla non immaginava era che un giorno anche lei avrebbe avuto la possibilità di fare l’inchino ed infilarsi nel letto. Camilla incontrò Carlo, principe di Galles, nel 1970, mentre diluviava sui campi di polo di Windsor. Camilla aveva 23 anni e Carlo 22, si avvicinò a lui, si presentò e gli disse:”La mia bisnonna è stata l’amante del tuo trisavolo, che ne dici?”. Camilla possedeva molte delle qualità che avevano reso la sua bisnonna un’amante di successo. Entrambe non potevano essere definite bellissime, ma tutte e due avevano una forte personalità, brio, bontà d’animo ed intelligenza, che attraevano maggiormente dei classici attributi fisici. Bisnonna e nipote erano assolutamente leali nei confronti dei loro amanti reali, rassicuranti, calme, capaci e soprattutto, in un mondo avido di vantaggi, senza pretese. Entrambe sono state descritte, da chi le ha personalmente conosciute, dotate di un forte “sex-appeal” che non si percepisce dalle fotografie. Carlo rimase folgorato da Camilla, che era già una donna esperta, con la fama
di eccitante partner sessuale, mentre il principe era notevolmente inesperto ed inibito. Cominciarono a frequentarsi e dopo tre anni, Carlo voleva sposarla, ma la famiglia reale non era d’accordo. Camilla, infatti pur appartenendo ad una importante famiglia inglese, non era vergine. Inoltre, Camilla non aveva voglia di vivere nella gabbia dorata di una reggia, così mentre Carlo svolgeva il suo compito di ufficiale nella marina reale, sposò la sua vecchia fiamma, Andrew Parker-Bowles. Questo lasciò il principe Carlo molto amareggiato, tuttavia rimasero amici. Nel 1980, quando il matrimonio di Camilla andò in crisi, divenne nuovamente l’amante di Carlo. Fu Camilla a spingere Carlo nelle braccia di Lady Diana Spencer, perché riteneva che fosse giovane e malleabile a sufficienza da garantire la continuità della loro relazione. Inoltre, era vergine ed inesperta, quindi non costituiva certamente una rivale sessuale pericolosa. Carlo, innamorato e sedotto da Camilla, aveva seri dubbi sulla scelta e corteggiava Diana senza entusiasmo. Avendo un forte senso del dovere e seppure a malavoglia sposò quella ragazza che la famiglia reale aveva stabilito fosse la più adatta per lui. Stephen Barry, all’epoca cameriere del principe, riferisce che poco prima del 90
fidanzamento ufficiale, Carlo disse:” Sto per fare un maledetto errore”, e prima delle nozze aggiunse: “Per Diana non potrò mai provare quello che sento per Camilla”. Diana, a soli 19 anni, si accorse subito dell’amore di Carlo per Camilla e cominciò ad odiarla. Tanto che, essendo stata Camilla invitata alle nozze, Diana cancellò personalmente il suo nome dall’elenco degli invitati alla cerimonia ed al ricevimento. Pochi giorni prima delle nozze, Diana scoprì con tristezza un regalo di Carlo per Camilla: lo aprì e trovò un braccialetto. Vedendo che il fidanzato faceva un simile regalo, fu quasi sul punto di rinunciare al matrimonio. Certamente avrebbe rinunciato a sposarsi se avesse saputo che la notte precedente le nozze, mentre lei riposava nel suo letto ancora vergine, Carlo faceva l’amore con Camilla. Carlo era stretto tra la tradizione e la modernità: sposare per dovere dinastico una donna che non amava, anche se bellissima, era per lui un enorme sacrificio, perché si sa “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”; Diana, invece, era convinta che Carlo la sposasse per amore. Diana non era cresciuta in una corte, dove le amanti del re erano una presenza abituale, che la consorte reale, sposata per dovere e non per amore, doveva sopportare con dignità. Per di più, Diana aveva sperato che Carlo fosse la soluzione per il suo carattere indeciso e timido e la svolta per la sua vita di dolorosa solitudine. Già durante la luna di miele, in crociera sullo yacht reale, Diana trovò le fotografie di Camilla nell’agenda del marito e andò su tutte le furie gridando:”Perché non hai il coraggio di affrontare la verità e dirmi che ami lei e non me?”. Fu allora che cominciò a soffrire di bulimia per l’ansia ed a vomitare sempre più spesso. Nel 1984 nacque il principe Harry e Carlo, non potendone più delle violente scenate di Diana, riallacciò definitivamente l’intensa relazione con Camilla. Così Diana, avendo ormai compreso che
il marito non l’aveva mai amata, cercò consolazione in altri amori, ma si trattò sempre di relazioni di breve durata. Tuttavia, non smise di odiare Camilla, che riteneva colpevole di tutti i suoi problemi. Si accorse che non era stato l’aspetto fisico di Camilla a portarle via il marito. La bellezza di Diana era sfolgorante e la rivale non reggeva certamente il confronto. Si accorse che nella propria personalità Camilla aveva qualcosa che in lei era del tutto assente e questa scoperta acuì certamente l’amor proprio ferito. Il 13 gennaio 1993, la stampa inglese riportò una conversazione telefonica tra Carlo e Camilla, da cui appariva evidente che i due erano amanti. Nacque ovviamente un caso mondiale su questa vicenda. L’opinione pubblica ne fu scandalizzata con il crollo ai minimi storici del gradimento della famiglia reale inglese. Vennero riportati particolari intimi e ridicoli, come quello in cui il principe Carlo espresse il desiderio di reincarnarsi come un Tampax assorbente di Camilla. I giornali internazionali ribattezzarono Carlo come “Principe Tampax”. Le donne inglesi cominciarono a chiamare “Charlies” gli assorbenti interni. Umiliato e deriso, il principe di Galles pensò seriamente di rinunciare alla sua posizione di erede al trono e di lasciare il paese, ma il momento peggiore non era ancora venuto. Arrivò quando il vecchio padre di Camilla, il maggiore Shand, volle incontrare Carlo. Per oltre un’ora lo arringò duramente con affermazioni come queste: “La vita di mia figlia è stata rovinata; i suoi figli sono oggetto di derisione e disprezzo. Lei ha distrutto tutta la mia famiglia”.
Certamente fu una reazione ben diversa da quella del padre di Madame de Montespan. Questo infatti, nel 1667, avendo saputo che la figlia era diventata l’amante di re Luigi XIV di Francia, aveva esultato gridando: “Sia Ringraziato Dio ! Per la nostra famiglia è un colpo di fortuna!”. 91
L’ULTIMA AMANTE - Seconda parte 92
L’ULTIMA AMANTE - Seconda parte Il piacere attraverso la storia
Attualmente, i benefici economici di un’amante reale sono fortemente inferiori a quelli di un tempo e non esiste più il titolo di maitresse-en-titre. La moderna amante reale non ha potere politico, anche perché il sovrano di una monarchia costituzionale e parlamentare non dispone che di una funzione rappresentativa. Dopo la Rivoluzione francese, la posizione di una amante reale è ridotta a quella del sesso illecito, che viene accettato purché tutti fingano di non accorgersene e resti nell’ombra. La moderna amante reale ed il suo re, o principe, hanno un nuovo implacabile nemico, più attento della gelosia delle mogli nel seguire le scappatelle dei vip: la stampa scandalistica. Questi media seguono ogni avvenimento con sofisticati strumenti tecnologici e teleobiettivi, con cui captano conversazioni e momenti intimi; al contrario, nulla di tutto questo esisteva. Non stupisce quindi che le reazioni del padre di Camilla, il maggiore Shand, siano state così diverse da quelle del padre di Madame de Montespan. Tuttavia, se Camilla dovette sopportare gli inconvenienti di una moderna amante reale, le furono risparmiati i disagi enormi delle maitresse-en-titre.
E’ probabile che, se avesse potuto scegliere tra le intrusioni della stampa ed i disagi di un tempo, Camilla avrebbe preferito rischiare anche mortalmente questi ultimi. Infatti, dopo la scenata del maggiore Shand, sembrò che Carlo avesse rinunciato a Camilla, per sedare l’opinione pubblica e recuperare l’onore, ma si accorse che senza lei non poteva vivere. Camilla ritornò alla ribalta, per poi ricadere nell’ ombra in seguito alla tragica morte di Diana. Nonostante ciò, dopo qualche tempo il figlio di Carlo e Diana, il principe William, invitò Camilla per un tè e nel 1999 suo fratello minore Harry le chiese di partecipare ad una crociera nel Mediterraneo insieme al padre Carlo. Poi, nel 2003, Camilla si trasferì nella residenza londinese di Clarence House di Carlo. Da quel momento, Carlo e Camilla cominciarono a presentarsi insieme a cerimonie pubbliche, dove queste apparizioni erano state modellate da professionisti dell’immagine. Camilla acquistò un nuovo look e, col senno del poi, appariva evidente che la corte la stava preparando per la sua futura posizione di consorte del principe di Galles, erede al trono. La coppia era insieme da 34 anni, più di quanto fosse durata la relazione tra l’imperatore Francesco Giuseppe 93
e Katharina Schratt, quando, il 10 febbraio 2005, Carlo stupì il mondo annunciando le sue nozze con Camilla; l’annuncio giunse dopo 8 anni di attenta preparazione. Tuttavia, in considerazione del fatto che il loro adulterio era stato di pubblico dominio, che Carlo era vedovo di Diana e Camilla divorziata dall’ex marito, Andrew Parker-Bowles, decisero di sposarsi solo con rito civile. La Chiesa Anglicana, per dimostrare la propria approvazione, benedì gli sposi in una cerimonia, dopo il matrimonio civile, per mano dell’arcivescovo di Canterbury. Le nozze vennero celebrate il 10 aprile 2005, ma andarono incontro a mille difficoltà procedurali, in particolare sul luogo in cui tenersi e sulla data, perché il giorno precedentemente stabilito coincideva con i solenni funerali di papa Giovanni Paolo II. Fu un matrimonio molto diverso da quello celebrato nel 1981, nella cattedrale di Saint Paul, che unì Carlo e Diana: allora si era trattato di un matrimonio da favola, questo no. Per assecondare l’opinione pubblica, Carlo dichiarò che la nuova consorte non avrebbe avuto il titolo di principessa di Galles, titolo che appartiene tuttora a Diana, anche se defunta. Camilla fu insignita del titolo di duchessa di Cornovaglia e Carlo assicurò che al momento della sua ascesa al trono lei non sarebbe divenuta regina, ma la Principessa Consorte. Ma si sa, il popolo va imbonito e sedotto con promesse, perché secondo la legge inglese, la moglie del re è automaticamente regina, a meno che una legge speciale promulgata dal parlamento stabilisca che il matrimonio è morganatico, quindi la moglie non ha alcun diritto sulla corona per sé ed i suoi eredi. Però, il parlamento non ha mai emanato una simile legge, che per il Regno Unito di Gran Bretagna si sarebbe tradotta in una umiliazione internazionale, e dunque, nonostante le rassicurazioni di Carlo, sua moglie sarà regina.
E’ probabile che Carlo speri che, prima di allora, il popolo prenda ad amare Camilla quanto basta per accettarla come sovrana; anche se, al culmine del caso “Camillagate”, un gruppo di donne le lanciò contro pagnotte mentre si trovava al supermercato. Certo non le verrà tagliata la testa come ad Anna Bolena o fatta a pezzi come la regina Draga di Serbia, ma Camilla è già stata impiccata, decapitata e squartata dalla stampa mondiale. Ora che Carlo ha fatto di lei “una donna perbene” le critiche sono diminuite e sembrano destinate a scomparire del tutto. I due sposini, ormai in vecchiaia, appaiono palesemente felici di stare insieme, mentre Carlo e Diana erano una coppia terribilmente mal coniugata. Diana era più alta di Carlo; era bella, flessuosa, elegante, una volubile dea che infondeva compassione e suggeriva la più profonda afflizione. Al contrario, Carlo e Camilla sono molto affini e nulla hanno di trascendentale. Amano curare il giardino ed andare a cavallo; entrambi si trovano a proprio agio in campagna, sono trasandati, a volte goffi, indossano abiti qualche volta fuori luogo e mostrano buona volontà. Appaiono l’uno uguale all’altro, palese dimostrazione di completo accordo, voluto dai media. Se la regina Elisabetta vivrà quanto la madre, fino a 101anni, Carlo e Camilla al momento di salire al trono avranno raggiunto gli 80 anni. A quel punto, chi oserà lanciare accuse contro una coppia reale che si ama da quasi 60 anni. Certo, la loro non sarà la fiaba di Diana, ma una lunga concreta, incancellabile storia, questo si. Le fiabe si raccontano ai bambini e piacciono pure a tanti adulti, ma sui libri di storia è la concretezza dei fatti quella che rimane scritta. 94
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IL POTERE NON RENDE LIBERI Il piacere attraverso la storia
Infatti, davanti all’altare non si inginocchiavano solo gli sposi, ma il prestigio dell’intera nazione. Il sovrano era la personificazione di un popolo e di una nazione, per cui i sudditi erano presi dal panico quando ostentava il disprezzo delle antiche regole e tradizioni; cosa poteva accadere ? Molte amanti, divenute spose del re, si accorgevano che l’incessante attenzione per mantenere la propria posizione non poteva essere accantonata. Infatti, l’amante divenuta moglie, era costretta ad affermare la propria posizione e solitamente era più odiata di quando era semplicemente la favorita, poiché aveva sfacciatamente oltrepassato i limiti prescritti dalle regole; così, molti cortigiani ne auspicavano una morte violenta. Dopo la morte della moglie principessa Costanza, nel 1354, il principe Pedro del Portogallo sposò Inez de Castro, che da quattordici anni era la sua amante. Re Alfonso IV, padre del principe, temendo che i 4 figli illegittimi, che Pedro aveva avuto dall’amante potessero portare via la corona
William Shakespeare scrisse: “Non vorrei essere regina per tutto il mondo” ed aveva ragione. Nella storia del mondo occidentale, il primo sovrano ad avere sposato la sua amante fu il re di Israele, Davide, che prese in moglie Betsabea, la vedova del suo generale Uria, che aveva mandato a morire in un attacco suicida per sposarla, ma quel che ne seguì lasciò una impronta indelebile nei millenni successivi. Infatti, i matrimoni dei re con le loro amanti furono quasi sempre segnati dal dolore o destinati alla catastrofe. In passato, il mondo non era tondo ma piramidale e quanto più si era in alto, tanto più si era ingabbiati dalla religione e da regole comportamentali di immagine. Il re, che sedeva sulla sommità di questo sistema, aveva dunque un ridottissimo spazio di manovra, ma non solo, se infrangeva queste regole perdeva di prestigio e veniva deriso La cosa peggiore che un re potesse fare era sposare la propria amante; fatto che veniva considerato peggio dell’aumento delle tasse e peggio di una guerra senza senso. 96
dia vivono le principesse di Firenze, è causa di obiezioni che non possono essere superate”. Bianca Cappello era disprezzata dal popolo fiorentino e dalla famiglia del marito. I Medici, e senza la protezione del marito Francesco, la sua vita sarebbe stata fortemente in pericolo. Nel 1587, entrambi si ammalarono di febbri, o forse vennero avvelenati, ed il granduca Francesco morì per primo; allora Bianca disse:”Adesso devo morire insieme al mio signore” e spirò. Il fratello di Francesco, Ferdinando, che era cardinale e divenne il nuovo granduca, odiava Bianca. Non avendo potuto sfogare il suo odio verso di lei quando era viva, la disonorò da morta. Ferdinando ordinò che il nome di Bianca Cappello fosse cancellato da ritratti e monumenti; fece rimuovere il suo stemma da tutti gli edifici pubblici e lo sostituì con quello di Johanna d’Austria. La storia si ripete: come aveva fatto il faraone con Mosè, cercandone l’oblio. Quando fu chiesto a Ferdinando se nella bara Bianca dovesse avere la corona ducale, rispose che quella corona l’aveva portata fin troppo a lungo da viva. A Francesco fu riservato un fastoso funerale di Stato, mentre Bianca fu deposta in una semplice bara e sepolta di notte in una fossa senza nome. Certo, Bianca da viva aveva compiuto azioni che avrebbero potuto modificare l’autentica discendenza della dinastia Medici, ma c’è da chiedersi cosa il disprezzo dimostra, se non povertà d’animo di chi lo pratica.
a quelli avuti dalla prima moglie, fece assassinare Inez. Le amanti reali che sposavano i loro sovrani ed erano incoronate regine venivano disprezzate, perché avevano raggiunto quell’altissimo rango per “arti sessuali” e non per meriti di casato. Nel 1533, Enrico VIII d’Inghilterra sposò Anna Bolena e questa scelta destò tale indignazione tra nobili e popolo, che il re emanò una legge secondo la quale parlare contro questo matrimonio era considerato un atto di tradimento; ciò portò a condanne a morte di taluni oppositori. Anna Bolena, che al momento del matrimonio era incinta, non partorì l’atteso erede maschio, ma una bambina; successivamente dopo due aborti, nel 1536 venne processata con l’accusa di adulterio e con questo pretesto decapitata, con gioia dei nobili e del popolino. Il re di Svezia Eric XIV, considerato folle, nel 1568 sposò la sua amante Karin Mansdotter, che incoronò regina, ma il fratellastro di Eric, il principe Johan, sostenne che quel matrimonio era la prova evidente della sua pazzia, così lo fece rinchiudere e poi avvelenare nel 1577. La regina Karin fu invece esiliata in una tenuta in campagna. Il granduca di Toscana, nel 1578, sposò Bianca Cappello, sua amante da 12 anni ed ebbe il coraggio di incoronarla in cattedrale a Firenze. Il duca di Mantova, che aveva chiesto la mano della figlia del granduca di Toscana, quando seppe la notizia ritirò la proposta di matrimonio e disse: “La nuova granduchessa, sotto la cui custo97
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BELLEZZA E FOLLIA Il piacere attraverso la storia
del marito si avverò con letale precisione. Il più acerrimo nemico della contessa di Castiglione, come lei sosteneva, non era l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ma il tempo. Quando il figlio Giorgio, che Virginia aveva avuto all’età di 16 anni, divenne un giovanotto, temendo che fosse la prova vivente dell’avanzare dell’età, lo faceva vestire come un valletto e sedere con i servi nella parte posteriore della sua carrozza. Poi si ruppe un dente e qualche tempo dopo, per un incidente domestico, le dovette essere parzialmente amputato un dito del piede: la sua bellezza non era più perfetta e cominciò ad odiare tutto e tutti; con il passare degli anni divenne sempre più stravagante. Quando compì 40 anni fece dipingere di nero pareti e soffitti, chiuse le imposte, girò contro il muro tutti gli specchi e smise di curarsi del proprio aspetto. Talvolta riceveva vecchi amici, solo uomini perché odiava le donne, che però erano costretti a prendere il tè in sua compagnia completamente al buio. A volte indossava qualche abito
Virginia Oldoini nota come contessa di Castiglione fu una delle amanti di Napoleone III. La contessa di Castiglione cominciò a dare segni di pazzia quando la sua straordinaria bellezza cominciò a svanire, forse perché non si era mai interessata d’altro che del suo aspetto fisico. Infatti, non aveva interessi, non aveva amici e non era religiosa. Non a caso, quando aveva vent’anni ed era al culmine della bellezza e della giovinezza, il marito, Francesco Verasis Asinari conte di Castiglione, di cui non si era mai curata, aveva predetto che il suo miglior amico, lo specchio, un giorno si sarebbe trasformato nel suo peggior nemico. Virginia con il notevole patrimonio accumulato grazie alle relazioni con uomini ricchi e potenti, con cui si era consolata dopo essere stata lasciata da Napoleone III, aveva comperato un appartamento a Parigi, nella prestigiosa Place Vendome. Da li aveva continuato nelle sue trame politiche, incontrando diplomatici, scrivendo lettere a uomini di stato e attribuendosi una influenza internazionale ben maggiore di quella realmente posseduta; tuttavia la predizione 99
indossando la sottoveste, che aveva portato il giorno in cui per la prima volta era andata a letto con l’imperatore Napoleone III, che aveva sempre conservato in una teca come un trofeo inalienabile da mostrare a ricordo della storia. La sua richiesta di portare al collo una famosa collana di perle bianche e nere di ben nove fili e di avere ai polsi due preziosissimi braccialetti non fu rispettata, perché i suoi gioielli vennero venduti per pagare i non pochi creditori. Furono messi all’asta, a cui parteciparono molti interessati, e fruttarono due milioni di franchi. E’ ignota la sorte che ebbero i due cani imbalsamati ed al suo funerale partecipò una sola persona: uno sconosciuto che presenziò per pura curiosità. La contessa di Castiglione era morta il 28 novembre 1899 a Parigi, nella sua casa di Rue Cambon 14, dove si era trasferita dopo essere stata sfrattata nel 1893 dal prestigioso appartamento di Place Vendome. La famosa vestaglia da camera con la quale fece l’unità d’Italia è conservata al museo di Sarzana, mentre la quasi totalità delle sue lettere venne bruciata dalla polizia segreta francese. Nel 2011 il comune di La Spezia le ha intitolato una via “Largo Virginia Oldoini”, ma il suo corpo rimane a Parigi, nel cimitero del Père Lachaise. Un po’ poco, per una donna che contribuì effettivamente a scrivere una pagina della storia d’Italia e fu l’amante anche di Vittorio Emanuele II, dei fratelli Doria, dell’onnipotente banchiere Rothschild e di Costantino Nigra. Dell’effimero della bellezza non rimane che questo!
da ballo, ricordi di quando era al culmine della bellezza e del ruolo avuto nella politica europea, esclamando: “Sono io che ho fatto l’Italia!” o “Sono io che ho salvato il papa!”. La sua bellezza svaniva e la sua stravaganza aumentava: i suoi magnifici capelli castani erano diventati bianchi ed il suo splendido seno poiché abbondante era divenuto cadente; Il suo seno era stato così bello che fu la prima nobildonna dell’ottocento a non indossare il corpetto. L’unica compagnia di Virginia erano i suoi cani e trascorreva intere giornate a scrivere folli lettere a pochi amici; in una di esse scrisse: “Quanto più vedo gli uomini, tanto più amo i cani”. Usciva di casa solo a notte fonda, quando per strada non c’era nessuno che potesse riconoscerla. Portava a spasso i cani come un fantasma notturno avvolto in lunghe vesti nere. Infine, la follia si impossessò definitivamente di lei: Virginia impedì ai servi di entrare nelle sue stanze, dove sedeva sola in mezzo ai rifiuti ed ai topi, immersa nei ricordi della passata bellezza. A 62 anni, quando i servi, dopo una settimana in cui non erano riusciti ad entrare nelle sue stanze, decisero di sfondare la porta, trovarono il suo corpo in decomposizione e rosicchiato dai topi. Le sue ultime volontà prevedevano che due dei suoi cani, morti da tempo ed imbalsamati, fossero ornati con preziosi collari e posti a guardia della sua salma durante la veglia funebre. Poi, prima della chiusura della bara dovevano essere posti sotto i suoi piedi come cuscini. Inoltre, voleva essere inumata 100
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IL CUORE SPEZZATO DEL RE Il piacere attraverso la storia
Lola Montez, pseudonimo di Eliza Rossana Gilbert di origini irlandesi, aveva spezzato il cuore del vecchio re Ludwig I di Baviera e gli aveva fatto perdere il regno. Ludwig nel 1848 aveva abdicato al trono di Baviera. Dopo la cacciata di Lola dal paese aveva pregato perché un giorno la donna potesse rendersi conto delle sue colpe e pentirsi sinceramente. Ludwig I non rimase deluso, anche se a pentirsi Lola impiegò molti anni. Lola aveva un talento unico nel reinventarsi e quando venne esiliata dalla Baviera si trasferì negli Stati Uniti. Qui la gente accorreva per vedere danzare la donna che era stata l’amante di un re. Quando passò i trent’anni e danzare le era diventato faticoso, si trasformò in attrice interpretando se stessa in uno spettacolo intitolato “Lola Montez di Baviera”. Nello spettacolo si proponeva come virtuosa sostenitrice della libertà costituzionale e per consigliera politica del re. Inoltre, nella beffarda interpretazione si spacciava per grande amica della moglie di Ludwig, la regina Teresa di Sassonia, che l’aveva sempre detestata. Lola si risposò due volte, anche se nessuno dei due matrimoni era valido, perché il primo marito era ancora vivo.
Nel 1853 si stabilì in California, a Grass Valley, una cittadina di minatori e si inserì perfettamente nel selvaggio West. Nel cortile di casa allevò un orso e investì denaro in una miniera. Masticava rumorosamente il sigaro curando direttamente gli affari come un uomo. Nei due anni trascorsi a Grass Valley si segnalò per un incidente non certamente femminile: in un saloon inseguì un giornalista e lo prese a frustate per avere scritto un articolo che parlava male di lei nel suo giornale. Per altri versi, Lola si distinse per le opere di bene e per gli studi biblici, ponendo in essere una personalità veramente eclettica. A 37 anni, nel 1857, Lola iniziò a tenere conferenze in numerose città americane. Il titolo di una delle sue conferenze maggiormente apprezzate era “Belle Donne”. In questa descriveva le più famose bellezze europee: per la maggior parte non le aveva mai viste, ma sosteneva che si trattava di amiche sue. Lola aveva la capacità di divertire il pubblico statunitense con conferenze sulle usanze europee. Poi si trasferì in Europa per tenere conferenze sulle usanze ed il carattere degli americani. 102
In molte città, Lola veniva criticata dalla stampa locale per la sua condotta immorale, con il risultato che il pubblico accorreva ancor più numeroso alle sue conferenze. Questa attività di conferenziera di successo consentì a Lola di avere buoni guadagni e nello stesso tempo di far passare in secondo piano la pessima reputazione della sua vita. Infatti, il pubblico era favorevolmente sorpreso dalla rigorosa religiosità della ex donna fatale. Nel giugno del 1860, Lola fu colpita da un ictus che la lasciò paralizzata e tutto fece pensare che non sarebbe sopravvissuta, al punto che molti giornali riferirono della sua morte. Lola, con indomita determinazione, lottò per recuperare la salute, accudita da vecchi amici. Tuttavia, durante una passeggiata su una carrozza aperta, si ammalò di polmonite e morì il 17 gennaio del 1861, a soli 40 anni ( o forse 43, perché l’anno di nascita non è certo), e fu sepolta nel Greenwood Cemetry di Brooklyn a New York. Un giornale europeo pubblicò un articolo che recava questo curioso titolo: “Lola Montez è morta, questa volta per davvero”. Nonostante il successo delle sue conferenze, Lola lasciò soltanto 1.247 dollari, perché da tempo era solita regalare ai poveri gran parte dei suoi guadagni e nel testamento lasciò trecento dollari alla Magdalen Society, a favore delle prostitute redente. Dopo la morte di Lola, un amico scrisse a Ludwig, ormai ultra settantenne, che la sua ex amante parlava spesso di lui e della sua generosità, elogiandone la benevolenza, di cui aveva grato ricordo. L’amico comunicò a Ludwig, che era desiderio di Lola, che gli fosse comunicato come avesse cambiato vita e frequentazioni. Inoltre, nella lettera sostenne che fino alla fine dei suoi giorni, Lola
aveva conservato per lui una profonda gratitudine, morendo sinceramente pentita per il dolore che gli aveva dato. L’ex sovrano rispose:”Con grande soddisfazione ho appreso del pentimento di Lola Montez … Mi è di grande consolazione sapere che è morta in grazia di Dio”. L’aggravarsi della sordità aveva isolato Ludwig dal resto del mondo, negli ultimi anni della sua vita. I dolori per lui furono davvero tanti: vide morire molti dei suoi figli, tra cui il suo successore, Massimiliano; dovette assistere alla sconfitta della Baviera da parte delle truppe prussiane nel 1866; vide il dramma della follia del nipote Ludwig II, suicida o più verosimilmente assassinato. Costretto a vita privata, Ludwig scrisse una breve poesia sulla sua relazione con Lola Montez: “Per causa tua ho perso la corona, /
ma per questo non mi adiro con te, / poiché nascesti per essere la mia rovina. / Tu fosti una luce accecante! / Sii felice! Così ti insegue la mia anima, / nella distanza che diventa sempre più grande; / ora infine hai scelto la via della salvezza; / il vizio porta solo vergogna e rovina. / Il migliore dei tuoi amici / infedelmente lo allontanasti. / Le porte della felicità si sono chiuse davanti a te, / non hai fatto che seguire i tuoi impulsi lascivi. / Resteremo divisi per tutta la vita, / mai più ci incontreremo faccia a faccia; / lasciami il mio cuore, che con tanta fatica ha trovato la pace, / senza di essa la vita è un tal fardello!”. Davvero triste questa poesia, ma noi preferiamo ricordare Ludwig I di Baviera con una nota di folclore ed allegria: la nascita dell’Oktoberfest. Fu in occasione del suo matrimonio a Monaco con Teresa di Sassonia, il 12 ottobre 1810, che si tenne il primo Oktoberfest per celebrare l’avvenimento. 103
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Astrologia, Amore e Sesso
La Donna CANCRO: famiglia e salute 105
La Donna Cancro: famiglia e salute Astrologia, amore e sesso
La donna del Cancro si sposa solitamente molto presto; il matrimonio è per lei, più che per ogni altra donna, una necessità, un’aspirazione che vuole realizzare a tutti i costi. La famiglia è il suo rifugio, la sua sicurezza ed il suo bisogno di protezione si placano solo dentro le mura di casa, accanto ad un uomo che è suo, con i figli avuti da lui, in perfetta tradizione classica. Questo possesso le dà sicurezza, la fa sentire importante e si sacrificherà per il benessere dei figli e per la felicità del marito. Vivrà solo in funzione di loro e del mondo rappresentato dalla famiglia. La sua sarà una casa vissuta, piena di calore; se ha un giardino sarà certamente il più bello, con le piante più rare e con un prato soffice al quale dedica una cura costante. Ama conservare i vecchi mobili di casa e generalmente preferisce un antiquariato solido; ha sempre qualche collezione di porcellane ed argento, o anche solo una serie di oggetti, che le ricordano la casa paterna e l’infanzia. I figli della donna Cancro amano questa madre tanto tenera, anche se un po’ troppo apprensiva, e difficilmente nella vita ritroveranno il calore che hanno sentito accanto a lei. A proposito di quest’amore
c’è una statistica curiosa: vi è un’alta percentuale di figli nati da donne del Cancro che sono diventati famosi. Come se l’affetto ricevuto fosse stato il carburante per il successo. La donna del Cancro è il simbolo del complesso materno, che si esprime nell’archetipo della “grande madre”, in quanto protezione, calore, guida, nutrizione. Se per circostanze avverse, questa donna rimane priva dell’amore materno, tutto il suo equilibrio psicofisico ne risente negativamente.
In seno alla famiglia, il bambino del Cancro è tra i più difficili da educare, perché molto emotivo e sensibile, influenzabile e capriccioso; legato alla madre come nessun altro. 106
E’ necessari che i genitori di un bambino Cancro usino la massima cura, nelle parole e nei comportamenti, per non urtare la sua suscettibilità; con lui non bisogna assolutamente commettere l’errore di allontanarlo dalla famiglia, perché la sua adolescenza si può estendere ben oltre i vent’anni. La salute della Cancro non è forte e la capacità di ripresa dalle malattie lascia molto a desiderare.
infettive, per cui se in giro vi è una epidemia influenzale è la prima ad essere contagiata. Inoltre, è una malata immaginaria pronta ad avvertire ogni sorta di sintomo patologico suggerito dall’esterno. Infatti, le emozioni, la paura e le preoccupazioni logorano la sua resistenza fisica; può accadere che in seguito ad un dispiacere si ammala, poi le malattie le vede sempre peggiori di quanto sono in realtà. Il trascorrere degli anni e l’arrivo della maturità la rendono più forte e tranquilla.
Lo stomaco è il suo punto debole e per tutta la vita deve fare attenzione alla propria dieta. Le piace mangiar bene e molto ed è doppiamente difficile per lei mantenere una dieta equilibrata. Questo la porta con il trascorrere del tempo ad ingrassare. E’ linfatica e con facilità può essere aggredita da malattie
CANCRO FAMOSE Oriana Fallaci, Gina Lolobrigida, Soraya, Susan Heyward, Milva, Natalia Aspesi, Pearl S.Buck, Lady Diana, Angela Merkel, Estee Lauder, Alba Parietti, Joe Squillo, Licia Colò. 107
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna GEMELLI: famiglia e salute 108
La Donna Gemelli: famiglia e salute Astrologia, amore e sesso
La possibilità di un’unione felice e di una vita familiare serena si verificano solo quando la donna dei Gemelli si sposa abbastanza avanti nell’età. La curiosità di conoscere tutti gli aspetti dell’esistenza spinge questa donna a sposarsi o creare una relazione stabile presto, ma è senz’altro un errore. La donna dei Gemelli acquista solo con gli anni tutte quelle qualità che sono necessarie ad una buona padrona di casa. Impara a manovrare il denaro che da giovane tende a sperperare; comprende che deve rimanere maggior tempo in casa, a differenza di quando da giovane era sempre in giro per avere contatti con le sue numerose amicizie. Adora arredare la casa; compra costantemente oggetti per abbellire gli ambienti e se ha possibilità economiche acquista un appartamento molto spazioso da arredare riccamente. In questo non ha il senso della misura: per la casa nulla le sembra mai troppo costoso o buono. La sua gioia più grande è ricevere gli amici, per i quali la tavola è sempre apparecchiata con proposte appetitose. Possiede una quantità di amici a volte eccessiva e se il compagno non è un tipo d’uomo socievole nascono problemi, malumori o anche guai.
Con i figli ha rapporti amichevoli, ma non materni, perché li tratta appunto da buona amica; non li opprime con eccessive affettuosità ed i ragazzi la considerano una loro confidente, a cui raccontare tutto. Se il compagno è molto sensibile, soffrirà a causa della sua disattenzione e di una certa freddezza di sentimenti, a volte semplicemente formali, perché l’esteriorità predomina sui contenuti. Infatti, la donna Gemelli, come il suo metallo (il mercurio), “scorre senza mai posarsi” e non penetra. Non perché non ne sia capace, ma perché sa che se lo facesse dovrebbe rinunciare, come imprigionata, alla sua libertà.
Vive molto con la psicologia del mercante e si serve della 109
menzogna come strumento legittimo; il folletto che è in lei le suggerisce di vivere di “non verità” e nascondimenti. Il suo appetito sessuale è piuttosto scarso ed è attirato più dalla curiosità che dal desiderio della carne, per questo motivo, dopo pochi anni, la sua unione presenta un lato fallimentare. La donna dei Gemelli sembra fragile; è sottile e qualche volta ha l’aria sofferente. Ama lamentarsi dei suoi disturbi ed appena ha un malanno si mette a letto; lei ha il sistema nervoso debole, perciò questa è la migliore difesa.
d’animo di alti e bassi. Soffre anche le conseguenze di esaurimenti da stress psichico, cui la sua super attività mentale la sottopone. Anche i bronchi ed i polmoni sono punti delicati; è molto sensibile al freddo e deve evitare le correnti. Ha certamente una grande abilità nel lavoro manuale, che sa volgere con rapidità, ma c’è anche il pericolo di fratture ai polsi o alle spalle. La donna dei Gemelli è tra le meno femminili dello zodiaco, perché le sue forme tendono ad essere androgine, con spalle larghe e bacino stretto, questo la porta ad essere un segno piuttosto sterile.
Questa donna ha bisogno di molto riposo, anche se la sua salute è migliore di quanto possa sembrare, ma la parte più delicata del suo organismo, i nervi, cedono facilmente agli eccessi di fatica. Essendo soprattutto una nervosa, la Gemelli tende a vivere secondo continui differenti stati
GEMELLI FAMOSE Orietta Berti, Raffaella Carrà, Marilyn Monroe, Anna Frank, Margherita Hack, Wallis Simpson, Brooke Shields, Josephine Baker, Wanda Osiris, Anna Proclemer. 110
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna TORO: famiglia e salute 111
La Donna Toro: famiglia e salute Astrologia, amore e sesso
Questa donna è una ottima padrona di casa: offre sempre cibi eccellenti, cucinati o ideati da lei. Arreda la propria casa con gusto sicuro; ama circondarsi di cose belle e soffre se non può farlo. Se il compagno non riesce a soddisfarla in questo senso, nascono le prime incomprensioni e da donna premurosa può diventare noiosa e petulante, rinfacciando al proprio uomo di non guadagnare abbastanza; è bene quindi che non faccia l’errore di accompagnarsi con chi non può darle una casa secondo i suoi gusti. Inoltre, la donna del Toro è molto gelosa e non perdona al compagno la minima infedeltà, non accettando di essere trascurata in alcun modo, per qualsiasi ragione al mondo. In compenso è fedelissima ed è capace dei più grandi sacrifici per mantenere l’unità della coppia. Odia le separazioni ed il divorzio, per cui non ha nessuna pretesa di libertà individuale. Essendo gelosa di natura, lo è particolarmente con i figli, che sono sempre ben vestiti e molto educati; anche quando le condizioni economiche non saranno molto elevate, questi avranno sempre l’aspetto di autentici “piccoli principi”. La maternità negata, o mancata, può portare questa donna alla disperazione. Un’unione definitiva, o meglio un matrimonio, le è comunque necessaria; infatti le vecchie signorine che non si rassegnano ad essere zitelle, diventando acide
e cattive, appartengono a questo segno, perché per la donna del Toro la cosa più preziosa al mondo è il marito o il suo uomo. La donna del Toro, in analogia con l’immagine bovina, ha un ritmo lento e stabile per la pesantezza. Ci troviamo alla presenza del segno più femminile e all’immagine della vacca, animale iper-femmina; l’oralità è legata al Toro e la troviamo sotto tutte le forme, come avidità di cibo e sesso.
Ci sono sostanzialmente due tipi diversi di donna Toro, quello indulgente e quello represso. Il tipo indulgente ha queste caratteristiche: attività, emotività, esagerazione, sregolatezza, destino mutevole, grande attrazione per la vita mondana, per il sesso, per la buona tavola, per il denaro. 112
Il tipo represso: lentezza, passività, inattività, freddezza, tendenza alla vita tranquilla in famiglia, alla conservazione, all’avarizia. I due tipi possono coesistere nello stesso individuo, dando luogo ad una personalità bipolare. La donna nata in questo segno non è particolarmente resistente alle fatiche fisiche.
lentezza. La voce della donna Toro è solitamente del tipo che colpisce come prima impressione; anche se la gola è un suo punto deboli e le laringiti sono frequenti, come l’asma. Altri elementi della patologia del segno sono : disturbi alle ghiandole sessuali, i disturbi circolatori e le malattie conseguenti all’obesità. L’odore della pelle è un altro elemento che contraddistingue la donna del Toro quando non usa profumi; è sempre intenso e può risultare tanto gradevole, quanto sgradevole.
Tende ad essere grassottella, o in carne, ma dietro quest’aspetto cela una gracilità costituzionale. I bambini del Toro necessitano di molte vitamine e calcio, perché il loro organismo non è molto robusto e questo appare fin dalla più tenera età. La gola è per loro il punto più vulnerabile; il loro metabolismo deve essere tenuto sotto controllo perché possono soffrire di frequenti disturbi cronici. La donna del Toro riesce a stare in piedi anche con la febbre, ma poi recupera le forze con molta
TORO FAMOSE Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Shirley MacLaine, Barbara Streisand, Glenda Jackson, Katharine Hepburn, Ann Margret, Audrey Hepburn, Lydia Alfonsi, Candice Bergen, Caterina dei Medici, Caterina di Russia 113
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna ARIETE: famiglia e salute 114
La Donna Ariete: famiglia e salute Astrologia, amore e sesso
un giorno incontri all’improvviso quello che lei considera il suo ideale, e siccome rischia sempre non esiterà un istante nella scelta.
In una famiglia molto numerosa la ragazza dell’ariete è sempre la meno amata. E’ indisciplinata, villana, e vuole fare di testa propria, ma con il passare degli anni, diventa seria, con un forte senso della propria responsabilità e finisce per essere il sostegno dei propri genitori. E’ fortemente attaccata ai figli che educa con grande severità; ciò nonostante è molto amata dai bambini che ne apprezzano l’allegria e l’estrema lealtà. E’ una autentica amica per i figli; discute con loro di tutto e li educa molto modernamente. Se il marito è debole, è lei che si occupa di tutto, ma se il marito è invasivo, allora sono veri guai. La donna dell’Ariete è impulsiva, si arrabbia subito, si lascia trasportare a dire parole che in seguito, quando è tornata calma, non ricorda nemmeno più. Per la pace familiare è bene che impari ad essere maggiormente riflessiva prima di parlare. Sa essere una ottima amica per il marito, che non lascerà mai in caso di sfortuna. Può accadere che, accanto ad un uomo che non stima e che l’annoia (la noia è nemica mortale di questa donna),
La donna dell’Ariete è una donna eccezionalmente sana, ma la sua natura generosa, la sua instancabile attività la portano ad abusare delle proprie forze per cui spesso soffre di emicranie e di male agli occhi; ha quindi sempre bisogno di controllare la vista e porta facilmente gli occhiali. Infatti, il segno dell’Ariete governa la testa e tutto quello che la riguarda; anche i denti, che appaiono bianchi e bellissimi, cominciano a dare grossi fastidi, fin da bambina.
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La maggior parte delle sue malattie sono da eccesso ed hanno carattere acuto. Dato il ritmo accelerato della sua esistenza non ha praticamente tempo per ammalarsi e risolve periodicamente, con febbri intense e brevi, i suoi problemi di equilibrio, così attraverso la febbre elimina le tossine accumulate soprattutto per cattiva alimentazione. Le sue febbri fanno da valvola di sicurezza e vanno quindi considerate terapeutiche.
L’estrema emotività provoca una certa labilità nel suo sistema nervoso ed è opportuno che non si stanchi troppo, perché può soffrire di esaurimenti nervosi. A lei sono da sconsigliare assolutamente i lavori notturni, sia per la vista, sia per la tendenza congenita all’insonnia, che andrebbe aumentando facendo attività notturne. L’Ariete è una imprudente: guida la macchina a folle velocità, correndo sempre grandi rischi, ed è ugualmente temeraria in tutti gli sport che pratica. Per quanto riguarda la salute in generale si deve considerare che l’Ariete ha un metabolismo accelerato che tende a bruciare, nell’istante stesso che le ha assimilate, tutte le energie disponibili.
ARIETI FAMOSE Isabella Ferrari, Agostina Belli, Catherine Spaak, Claudia Cardinale, Doris Day, Bette Davis, Jayne Mansfield, Julie Christie, Tina Anselmi, Rosanna Fratello, Dori Ghezzi, Sara Simeoni. 116
Astrologia, Amore e Sesso
La Donna PESCI: carattere e vita sentimentale 117
La Donna Pesci: carattere e vita sentimentale
Astrologia, amore e sesso La donna di questo segno è dominare il suo insicuro amor proprio. ta dal senso di pietà verso ogni cosa e tutti. La donna Pesci necessita di un La sua pietà è amore e si manifesta ambiante nel quale vivere immersa nel costante bisogno di aiutare e nella bontà e nella comprensione. soccorrere. Ha insomma bisogno di sviluppare In un mondo dove gli individui sono se stessa in un clima favorevole. dominati dal solo bisogno di ascoltaLei, se vive armoniosamente una re le proprie esigenze, un simile atvita felice diventa veramente una teggiamento può destare diffidenza. donna straordinaria, per cui può Per questo le azioni di questa donna arrivare a dare ed avere moltissimo profondamente buona ed altruista in ogni aspetto della vita. vengono giudicate con sospetto. Ha grandi doti, soprattutto artistiche; è intelligente ed intuitiva. Le Le si attribuiscono facilmente seconsono aperte tante strade, che può di fini ed intenzioni che non ha. Così percorrere con successo, deve solo può accadere che con il trascorrere educarsi e strutturarsi per essere degli anni il suo entusiasmo diminuipiù forte, meno impressionabile e sca fino a cessare. meno buona: una punta di cattiveria Infatti, è difficilissimo resistere alla non le nuocerebbe. cattiveria ed all’ironia ed allora la donna Pesci può assumere un atteggiamento scostante, duro e freddo. Si tratta però solo di una apparenza esteriore, perché dentro lei rimane una persona dal cuore tenero, come è sempre stata. La sensibilità è un punto debole di questa donna. L’incomprensione degli altri quindi può far nascere un certo pessimismo, che crea la tendenza ad autocommiserarsi, dove nei casi estremi può sfociare in una mania di persecuzione. Questa donna è molto instabile emotivamente e percepisce tutto attraverso una intuizione a volte medianica. Soffre più di altre gli insuccessi che la vita infligge a ciascuno di noi. Ogni insuccesso viene ingigantito La cosa più importante da insegnare dalla sua immaginazione e questo ad una ragazza Pesci è imparare a può deprimerla e bloccare ogni dire “no”. iniziativa. Così in quei momenti diLa pietà anche nella giovanissima venta la peggior nemica di se stessa donna Pesci è sempre presente e cercando di aggrapparsi a persone per lei è una vera sciagura. moralmente discutibili, solamente Basta che un ragazzo pianga, si perché costoro riescono a stabilizzadisperi, le chieda di amarlo e lei si 118
commuove e si turba fino a mettersi insieme ad un uomo che poi detesterà per tutta la vita. Questa donna è un’idealista ed una credulona. Finisce infatti per credere a tutto quello che le si dice. Solo quando la vita le ha inferto alcune dolorose lezioni può cambiare ed allora può diventare l’eterna infelice che piange sempre o la solitaria che non vuole più vedere né ascoltare nessuno.
molto amato. Certamente, quest’uomo patirà a causa dei suoi cambiamenti d’umore, in lei tutto è molto labile. Altre volte invece si sentirà amareggiato per la tendenza che lei ha di lamentarsi e piangere. La donna Pesci è gelosa e la gelosia le procura delle sofferenze atroci. Per la sua natura riservata non le manifesta pubblicamente, ma nell’intimità versa fiumi di lacrime. E’ una donna che deve temere l’incontro con un uomo sportivo, spericolato e sicuro di sé. E’ un genere d’uomo che la affascina perché possiede la sicurezza che manca a lei, ma è anche un uomo troppo insensibile, che non può capire completamente la sua emotività, la sua sensibilità ed i sentimenti che egli le ha ispirato.
Psicologicamente è molto fragile ed è opportuno che se ne renda conto. Le troppe esperienze sentimentali la danneggiano seriamente anche se la sua basilare instabilità emotiva la spinge facilmente alla ricerca di sensazioni o anche solo di un ideale. Ha una grande capacità di amare e la sua timidezza la porta a vergognarsene, quindi cerca di difendersi con un’apparenza qualche volta fredda e scostante. L’uomo che ha la pazienza di scoprire le sue qualità nascoste ha veramente trovato un tesoro e si sentirà felice perché sarà
PESCI FAMOSE Liz Taylor, Liza Minnelli, Ornella Muti, Sandra Milo, Claretta Petacci, Jean Harlow, Sharon Stone, Emma Bonino, Anna Magnani, Giulietta Masina, Michele Morgan, Bigas Luna, Shirley MacLaine. 119
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Le inserzioniste più geolocalizzate del mese di Aprile 2019 E’ online la GEO DEL MESE DI MAGGIO dove troverete le inserzioniste di Piccole Trasgressioni più desiderate e cliccate in tutta Italia! Scoprite quindi con noi chi sono e fate diventare i vostri sogni realtà con le nostre meravigliose Transex (trav e trans), Escort (girls e transex), Girls, Mistress (Girl e Transex) e i nostri fantastici Boys! Ecco qui i fantastici protagonisti di questo mese bollente e le copertine per categoria!
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La copertina GEO TRANS è dedicata alla bellissima Adry da IMPERIA. Un vero vulcano , la regina del piacere ti aspetta per un piacevole momento di trasgressione.
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Nella categoria GEO TRAV troviamo invece Lara Italiana da FIRENZE. Sguardo profondo e labbra morbide e carnose, ama l’eleganza e la raffinatezza e ti aspetta per una piacere unico!
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Pronto ad esaudire ogni tuo desiderio, anche quello piĂš nascosto, ecco Master Christian da MILANO, il GEO BOY del mese!
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Passiamo ora alla GEO ESCORT piĂš cliccata di Maggio, la russa Natasha Sexy da FAENZA. Un corpo indimenticabile ti aspetta per preliminari da urlo, senza fretta e senza limite!
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Per la categoria GEO TRANS ESCORT, vi presentiamo Eloisa Blondine da ROMA. Un vero sogno e curve mozzafiato ti aspettano per preliminari piccanti e giochini trasgressivi, affrettati!
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Pronta a farti toccare il cielo con un dito e regalarti momenti unici ed indimenticabili che difficilmente dimenticherai, il titolo di GEO GIRL del mese se lo aggiudica a merito la bellissima Daiana da PORTO MAURIZIO, ti aspetta per giochi di qualitĂ ! Non fartela scappare!
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Giada la Padrona da BOLOGNA è la GEO MISTRESS di Maggio. Una vera padrona, esperta in diverse pratiche BDSM, ti aspetta anche se sei un principiante per momenti di vero piacere e sottomissione..provare per credere!
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L’autoritaria Lady Barbara Kardashian da CADE’ si aggiudica quindi la GEO MISTRESS TRANS più cliccata di questo mese. Esperta in torture varie, seleziona schiavi (anche novizi) per il suo regno del piacere e pronti ad esaudire ogni suo desiderio, non fartela scappare!
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Maggio è il mese dell’autoerotismo!
L’autoerotismo fa bene alla salute! Per quanto vecchi tabù ci abbiano insegnato che farlo “è sbagliato”, è stato dimostrato dalla scienza che masturbarsi, invece, porta un sacco di benefici psicofisici. Quali? Intanto, aiuta a conoscere meglio se stessi e le nostre sensazioni; apre le porte alla percezione, migliora le prestazioni, aiuta a produrre endorfine ed ossiticina, neurotrasmettitori del benessere, rinforza le pareti vaginali e…l’elenco è ancora lungo! Ma perché parliamo di autoerotismo, oggi? Devi sapere che Maggio è stato dichiarato “mese della masturbazione”, scopriamo insieme perché. Nel 1994, al gestore di un sexy shop di San Francisco, in America, venne l’idea di indire una sorta di maratona della masturbazione nel mese di Maggio appunto. Lo fece per sensibilizzare gli acquirenti del negozio e sostenere il messaggio positivo che aveva lanciato la Dott.ssa Jocelyn Elders. Lei era convinta che insegnare ai teenagers questa pratica fosse molto importante. Era stata licenziata dall’allora amministrazione Clinton per aver proposto nelle scuole testi che affrontavano argomenti come contraccezione e autoerotismo. Veniamo ad oggi: ovviamente il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” non può mancare di festeggiare questa ricorrenza particolare e propone a tutti i suoi clienti tantissimi sex toys per godere al meglio: a te la scelta per meravigliosi orgasmi in solitaria! Iniziamo col primo sex toy, il Vibratore Designe PopSicle della NMC, che fa subito estate! E’ di colore azzurro e arancio e a forma di gelato, perfetto per rinfrescare i tuoi bollenti spiriti! Colorato e divertente, è realizzato in silicone medicale di qualità ed è completamente impermeabile e ricaricabile. Le 10 diverse modalità di vibrazione sono ultra potenti e selezionabili con un click
sull’unico pulsante. Pronta ad orgasmi senza fine? E per l’uomo? Niente paura, per te abbiamo pensato al masturbatore vagina Nikki Benz di Fleshlight, che ti farà venire come non mai. Realizzata in morbido materiale Lotus d’elevatissima qualità, unico nel fornire sensazioni realistiche grazie al materiale Real Feel Superskin. Privo di ftalati, possiede l’orifizio d’entrata estremamente stretto che sfocia immediatamente in un canale leggermente più capiente dotato di ben 4 differenti camere. Queste forniscono stimolazione extra ed accrescono la sensazione di realismo ed è ispirato alle parti intime della nota pornostar! Ora puoi far diventare il tuo sogno realtà! Adorati da tutte le donne, trova immediatamente il tuo punto G grazie ai vibratori punto G o “G Spot”, pensati e studiati appositamente per garantirti una stimolazione mirata! Grazie alla loro caratteristica testina inclinata vibrante, promettono sensazioni magnifiche. Il sexy shop “I Trasgressivi”, tra i tanti modelli disponibili, consiglia VIBRATORE DESIGN PUNTO G – ELYS ROUNDISH PLOT PINK – TOYZ4LOVERS. Con ben 9 diverse intensità di vibrazione e alla sua superficie ondulata, favolosa al tocco, è perfetto come vibratore vaginale, ma può essere utilizzato con successo anche come massaggiatore per altre zone erogene sensibili al piacere. Potente e silenzioso, ricaricabile tramite USB e impermeabile, potrai utilizzarlo tranquillamente anche sotto la doccia. Buon mese di Maggio con “I Trasgressivi” e ricorda, nello shop online e nella Boutique di Cento troverai centinaia di articoli diversi studiati appositamente per il tuo piacere! Vieni a trovarci! 130
Non Solo La Scantastorie di Chiara Cantagalli
Non poteva mancare tra i nostri Libri di Genere questo titolo molto particolare e unico: Non Solo La Scantastorie di Chiara Cantagalli. Abbiamo conosciuto l’autrice alla presentazione del libro Sabato scorso, al sexy shop Boutique “I Trasgressivi”, e nella sua intervista, ma di cosa parla esattamente questo libro?
sfumature di grigio… qui se ne fanno di tutti i colori!! Siamo sicuri, anche stavolta, di aver acceso in te molta curiosità e ti invitiamo a contattarci per acquistare la tua copia di Non Solo La Scantastorie di Chiara Cantagalli. Inoltre rivivi tutte le emozioni della presentazione del libro al sexy Shop Boutique “I Trasgressivi” qui:
Ecco come la stessa Chiara lo definisce: tra due storie di quasi amore fallite miseramente, una cantastorie post-moderna, postromantica si racconta, riprendendosi il proprio corpo e rivendicando la libertà di usarlo, a volte in maniera cinica altre in maniera tenera. Un anno di vita scoppiata nella Bologna di notte tra amanti passanti e passanti amati. Ma niente cinquanta 131
FtoM: Eletto il primo Sindaco transgender d’Italia
Una conquista che segna una svolta e soprattutto fa sorridere e da voce alla comunità LGBT*: è stato eletto il primo sindaco transgender d’Italia! Siamo a Tromello, in provincia di Pavia, e il neo-sindaco si chiama Gianmarco Negri. E’ un brillante avvocato quarantenne e attivista per i diritti della comunità LGBT* ed ha sbaragliato gli avversari con la lista civica di orientamento di sinistra “CambiaMenti per Tromello”, conquistando 786 voti (il 37,54%).
Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ha dichiarato: “speriamo che ci siano anche molti altri eletti ed elette lesbiche, gay e trans da questa tornata elettorale. Speriamo in un Italia più inclusiva e libera. Proprio in questi giorni abbiamo lanciato la campagna #VOTOTRANS. Si tratta di una protesta rivolta alle persone trans che sono discriminate dagli elenchi uomo e donna. Questo spesso costringe loro a fare la fila da uomo quando hanno già sembianze femminili o viceversa. Ovviamente per evitare discussioni, discriminazioni e soprattutto gli sguardi curiosi della società, le persone trans scelgono di non recarsi ai seggi e privarsi del diritto del voto“
Gianmarco Negri non aveva mai fatto politica prima, ma si è fatto portavoce dei valori di inclusione e libertà ed è riuscito a convincere gli elettori contro ogni pronostico. Ora che ha vinto la sfida, potrà cominciare la sua amministrazione.
Tanta ovviamente la soddisfazione anche per il neo-sindaco, che tempo fa aveva anche partecipato alla trasmissione tv “Love me Gender”: “forse definirmi simbolo della battaglia per i diritti della comunità arcobaleno è troppo. Devo dire però che mi do molto da fare, tra impegno professionale e attivismo. Insomma cerco di fare la mia parte in modo concreto”.
Fino a qualche anno fa, Gianmarco era una donna e si chiamava Maria; poi ha deciso di intraprendere il percorso di transizione che l’ha portato, attraverso alcuni interventi chirurgici, a diventare uomo. In una sua dichiarazione disse: “da sempre mi sono sentito uomo. Ho cercato di reprimere più volte il mio essere donna, ma alla fine ho deciso di cambiare definitivamente sesso. E quattro anni fa ho mosso i primi passi per diventare uomo.”
Non resta che fare tanti auguri al nuovo Sindaco e auspicare che si adoperi al meglio per la comunità. 132
Leyna Bloom, la prima attrice trans nera a Cannes
E prosegue: ““credo che il problema per molti maschi nel giudicare una relazione tra un uomo e una trans sia di dover fare i conti con quel modello che gli viene insegnato fin da piccoli. Secondo questo se ti piace qualcuno il cui corpo non corrisponde esattamente a quello di una donna, allora vuol dire che sei gay o che comunque la tua mascolinità ne esce sminuita, depotenziata”. Il merito di Port Authority è quello di mettere al centro i sentimenti, credibili, tra questi due reietti. Da una parte un ragazzo che non ha ancora trovato posto nel mondo e, a causa dei propri errori, viene rifiutato dalla sorellastra ormai parte di una classe sociale agiata, e dall’altra una ragazza che ha sperimentato sulla propria pelle quanto può fare male avvicinarsi a un maschio e al suo fardello di pregiudizi. Il film ha poi l’enorme merito di rompere il tabù con grande delicatezza e sapere far immedesimare chi guarda con i due protagonisti. Infine, il commento di Leyla Bloom: “sono cresciuta senza poter vedere nel mondo dell’intrattenimento qualcuno che mi rappresentasse, in un film, una serie tv o un videoclip. E penso sia arrivato il momento in cui anche una di noi può essere protagonista: è uno spazio che ci è sempre stato negato ed è arrivato il momento per portare in questa industria la nostra bellezza”.
Un’attrice ha stregato tutti all’ultimo Festival di Cannes: stiamo parlando di Leyna Bloom, super modella e attivista transgender originaria di Chicago e protagonista del film Port Authority della regista Danielle Lessovitz. Un debutto che ha convinto critica e pubblico: forte delle sue esperienze personali, Leyna Bloom è riuscita a donare a Wye, personaggio trasngender, quel tocco di verità necessario ad avvicinarci alla sua vita. Nato come progetto al Torino Film Lab, il film racconta l’incontro tra un ragazzo e una trans nella New York di oggi. Paul (Fionn Whitehead), in fuga da un passato turbolento, è arrivato in città da Pittsburgh sperando di andare a vivere a casa della sorellastra, così come gli ha promesso sua zia. Ma quando la donna non si presenta, finisce ai margini della società. Verrà aiutato da Lee, un ragazzo che offre un rifugio notturno ad altri giovani in difficoltà in cambio di un aiuto nello svolgimento di sfratti esecutivi. Una notte Paul incrocia lo sguardo di Wye e tra i due scatta qualcosa. Il ragazzo ancora non sa che lei è una bellissima trans, e presto sarà chiamato a fare i conti con i pregiudizi dei suoi nuovi amici. La regista della pellicola, Danielle Lessovitz racconta: “non ho mai pensato di fare interpretare Wye a una donna perché penso che sia ancora troppo presto nel percorso che porta all’affermazione della comunità transgender, troppo a lungo ghettizzata”.
E’ nata una stella? Noi scommettiamo di si. 133
A Roma la prima Casa Famiglia Refuge LGBT
della persona ospite – orientamento scolastico, per migliorare e supportare l´integrazione nel percorso scolastico e universitario – orientamento professionale, per facilitare il percorso lavorativo o l´introduzione al mondo del lavoro – intercessione con i servizi sociali, per facilitare l´utilizzo e l´accesso ai servizi sociali – mediazione culturale, per supportare e migliorare l´inclusione nel contesto sociale – mediazione familiare, volto alla possibilità di miglioramento dei rapporti familiari
A Roma esiste una struttura speciale, nata per tutti coloro che sono vittima di discriminazione all’interno del contesto familiare. Si chiama REFUGE LGBT ed è la prima casa di accoglienza temporanea per persone gay, lesbiche, bisex e trans vittime di maltrattamenti in famiglia e omofobia. La casa, gestita da personale qualificato, fornisce assistenza gratuita agli ospiti, integrando i servizi propri con quelli offerti dal territorio, e facilita il reinserimento professionale degli ospiti della struttura, supportandoli anche psicologicamente. Il Progetto Refuge nasce da una idea di Gay Center / Gay Help Line nel 2007, durante il meeting europeo dei numeri verdi antiomofobia a Parigi, tramite l´incontro con l’associazione francese Refuge, che da molti anni gestisce le case famiglie per giovani LGBT vittime di discriminazioni. Nel 2012 Gay Center ottiene in disponibilità una struttura per progettare la casa famiglia e nel giugno 2015 Croce Rossa di Roma diventa capofila del progetto consentendone l’avvio il 13 luglio 2016 grazie anche al supporto di Regione Lazio e Chiesa Valdese.
Inoltre, per la Giornata Mondiale contro l’omofobia dello scorso 17 maggio, Refuge, che vive grazie all’aiuto delle istituzioni e di donazioni, ha lanciato sulla piattaforma on line DonaconTIM una raccolta fondi per offrire ai ragazzi una permanenza dignitosa nella struttura. Puoi sostenere Refuge LGBT anche qui. Se desideri accedere al servizio di ospitalità di Refuge LGBT questi sono i contatti: Numero verde Gay Help Line 800 713 713 – info@gaycenter.it Speakly App scaricabile attraverso dispositivi IOS e Android chat speakly.org Croce Rossa di Roma
Ma vediamo meglio quali sono i servizi che Gay Center e Croce Rossa, offrono attraverso Refuge LGBT: – supporto psicologico, volto al superamento del disagio per un sereno reinserimento familiare e sociale – supporto legale, a tutela dei diritti
Il servizio è disponibile per persone di età compresa tra i 18 e i 26 anni. 134
MtoF: Charlize Theron parla di sua figlia transgender
Charlize Theron è stata sempre apertamente a favore dei diritti Lgbtqia e quindi non stupisce che sia una grande sostenitrice del diritto di ognuno di scegliere il partner sessuale che preferisce o di quello di cambiare il sesso di appartenenza se aiuta a sentirsi a proprio agio. Recentemente poi, l’attrice australiana ha detto che sta allevando il suo primo figlio Jackson, che è nato maschio, come una ragazza. L’attrice premio Oscar ha discusso l’identità di Jackson, di nove anni, che è uno dei suoi due figli adottivi: “inizialmente pensavo che fosse un ragazzo. Fino a che, quando aveva 3 anni, non mi ha guardato e ha detto: “io non sono un ragazzo!” – ha dichiarato Theron al Daily Mail. La star dei film “Mad Max” e “Monster” ha continuato dicendo: “allora, ecco qua! Ho due bellissime figlie che, proprio come ogni genitore, voglio proteggere e voglio vedere crescere felici. Chi sono io per poter decidere chi vogliono essere?”.
che tutti i bambini meritano”, mentre l’emittente indiana Trans Willeter ha pubblicato diversi messaggi per Theron, dicendo che sta “dando un esempio fantastico“. Durante l’intervista al Daily Mail, l’attrice 43enne ha aggiunto: “il mio lavoro di genitore è quello di celebrarli e di amarli e di assicurarmi che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per essere ciò che vogliono essere. Farò tutto ciò che è in mio potere affinché i miei figli abbiano questo diritto e siano protetti in questo”.
Theron ha adottato Jackson nel 2012, seguito dall’altra figlia, August, tre anni dopo. I commenti di Charlize Theron sono stati ricevuti positivamente da tanti attivisti transgender che hanno espresso il loro sostegno sui social media. L’avvocato americano e attivista transgender Chase Strangio ha detto: “grazie Charlize per essere il tipo di genitore 135
L’amore vince: Taiwan dice SI al matrimonio gay
Oggi Taiwan è diventato il primo Paese in Asia a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, nonostante le profonde divisioni sull’uguaglianza dei matrimoni. Nonostante le forti piogge, migliaia di manifestanti hanno applaudito e sventolato bandiere arcobaleno al di fuori del Parlamento nella capitale Taipei, alcuni abbracciandosi in lacrime mentre altri hanno salutato il voto con canti di “Asia’s first” e “Way to go, Taiwan!”. I parlamentari del Partito democratico progressista maggioritario (DPP) hanno appoggiato il disegno di legge, che è passato da 66 a 27 contrari, anche se la misura potrebbe complicare la possibilità di una seconda elezione del presidente Tsai Ing-wen alle elezioni presidenziali del prossimo anno. Infatti, la sconfitta elettorale dello scorso anno per il suo DPP è stata attribuita in parte alle critiche al suo programma di riforme, compresa l’uguaglianza dei matrimoni. Il disegno di legge, che offre alle coppie omosessuali simili tutele legali per il matrimonio come eterosessuali, entrerà in vigore dopo che Tsai ha firmato la legge. Oggi abbiamo la possibilità di fare la storia e mostrare al mondo che i valori progressisti possono mettere
radici in una società dell’Asia orientale”, ha scritto Tsai su Twitter prima del voto. E subito dopo la vittoria ha twittato: “Oggi possiamo mostrare al mondo che #LoveWins” (l’amore vince).” Tuttavia, non è ancora chiaro se le coppie gay avranno diritti fondamentali come l’adozione e il matrimonio transnazionale. Alla fine dello scorso anno, gli elettori di Taiwan si sono opposti al matrimonio omosessuale in una serie di referendum, definendo il matrimonio quello tra un uomo e una donna, mentre si cercava una legge speciale per tali unioni. “Come possiamo ignorare il risultato dei referendum, che ha dimostrato la volontà della gente?” – ha dichiarato John Wu, un legislatore del partito di opposizione Kuomintang – “Possiamo trovare una soluzione di compromesso appropriata? Abbiamo bisogno di più dialogo nella società“, mentre i gruppi conservatori che si oppongono al matrimonio omosessuale hanno affermato che la legislazione non rispetta la volontà popolare. “La volontà di circa sette milioni di persone nel referendum è stata calpestata”, ha detto in un comunicato un gruppo, la Coalizione per la felicità della nostra prossima generazione“. 136
Giornata Internazionale contro omofobia, bifobia, transfobia
Purtroppo, l’omosessualità è ancora criminalizzata e punita con la pena di morte o con il carcere a vita in ben settantadue Paesi. Le persone omosessuali e transessuali continuano ad essere oggetto di crimini e parole d’odio, violenze e omicidi. Anche la situazione lavorativa per loro è drammatica in quanto sono spesso discriminate nel lavoro e nei sistemi d’istruzione. Arcigay ha diffuso un report sugli episodi di omotransfobia raccontati negli ultimi 12 mesi dai mass media e chiede alla politica di intervenire con una legge ad hoc (l’ultima è rimasta arenata in Senato per tutta la scorsa legislatura). In un comunicato stampa auspica: “servono i fatti, ma perché arrivino i fatti serve innanzitutto la consapevolezza: questo bollettino di storie merita di essere attraversato, di essere vissuto sulla propria pelle“. E conclude: “questo è l’auspicio con cui lo rendiamo pubblico, ribadendo con la stessa ostinazione di sempre la richiesta di strumenti, in primo luogo legislativi, per affrontare questo fenomeno una volta per tutte!”.
Oggi si festeggia la Giornata Internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia e il tema guida di questa edizione è “Giustizia e Protezione per ogni Persona”. Nota in tutto il mondo come IDAHOBIT (“International Day against Homophobia, Biphobia, Intersexism and Transphobia”), dal 2005 si celebra ogni 17 maggio. E’ proprio in questa data, infatti, il 17 maggio 1990, che l’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò che l’omosessualità non è una malattia, cancellandola dalla lista delle patologie mentali. Questa data storica è stata riconosciuta dall’Unione Europea con la Risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007 e in Italia è celebrata con un arcobaleno di iniziative organizzate e promosse da amministrazioni pubbliche che aderiscono alla Rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), insieme alle associazioni LGBTIQ* dei loro territori.
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so la situación laboral para ellos es dramática, ya que a menudo son discriminados en el trabajo y en los sistemas educativos. Arcigay ha publicado un informe sobre los episodios de homotransfobia relatados en los últimos 12 meses por los medios de comunicación y pide a la política que intervenga con una ley ad hoc (la última permaneció varada en el Senado durante toda la última legislatura). En un comunicado de prensa, espera: “los hechos son necesarios, pero para los hechos que se avecinan, primero se necesita conciencia: este boletín de historias merece ser cruzado, vivido en su propia piel”. Y concluye: “¡esta es la esperanza con la que lo hacemos público, reafirmando con la misma obstinación que siempre la solicitud de instrumentos, ante todo legislativa, para enfrentar este fenómeno de una vez por todas!”.
Hoy celebramos el Día Internacional contra la homofobia, la bifobia y la transfobia, y el tema principal de esta edición es “Justicia y protección para todas las personas”. Conocido mundialmente como DIAHOBIT (“Día Internacional contra la Homofobia, Bifobia, Intersexismo y Transfobia”), desde 2005 se celebra cada 17 de mayo. Es precisamente en esta fecha, de hecho, el 17 de mayo de 1990, que la Asamblea General de la Organización Mundial de la Salud declaró que la homosexualidad no es una enfermedad, borrándola de la lista de patologías mentales. Día internacional contra la homofobia, la bifobia, la transfobia. Esta fecha histórica ha sido reconocida por la Unión Europea con la Resolución del Parlamento Europeo del 26 de abril de 2007 y en Italia se celebra con un arco iris de iniciativas organizadas y promovidas por las administraciones públicas que se unen a la Red Re.A. .Dy (Red Nacional de Administraciones Públicas contra la Discriminación para la Orientación Sexual y la Identidad de Género), junto con asociaciones LGBTIQ * en sus territorios. Desafortunadamente, la homosexualidad sigue siendo criminalizada y castigada con la pena de muerte o la cadena perpetua en setenta y dos países. Las personas homosexuales y transexuales siguen siendo víctimas de crímenes y palabras de odio, violencia y asesinatos. Inclu138
Novità dal mondo: vivi con noi le emozioni del Miss Teen Gay International 2019
più distanti, dove la voce della comunità LGBTQ* si sente con grande potere e determinazione.
Piccole Trasgressioni e Il Piccole Magazine sono sponsor dell’importante concorso Miss Teen Gay International 2019! Di nuovo, rompiamo le barriere della geografia e della lingua italiana, questa volta per raggiungere orizzonti molto
Continua a seguirci e scopri tutti i dettagli del concorso! 139
Compie 130 anni la Tour Eiffel!
Se li porta bene, la vecchia “signora in ferro”, i suoi 130 anni! Costruita nel 1889 per l’Esposizione Universale, e resa accessibile al pubblico il 15 maggio di due anni dopo, la Tour Eiffel è il monumento più visitato al mondo. Stasera, per la grande occasione, sarà festeggiata con uno spettacolo di suoni e luci grandioso, a partire dalle ore 22. Naturalmente, anche il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” vuole festeggiare questo simbolo mondiale e se anche tu vuoi unirti a dei festeggiamenti “particolari” continua a leggere.
Creato da La Tour est Folle, realizzato con il know-how di Adrien Lastic, è un fantastico oggetto per i tuoi sogni sessuali più spinti e caldi… l’ideale per celebrare degnamente i 130 anni della Tour Eiffel! Dopo il suo utilizzo, non dimenticarti di igienizzarla con un apposito toy cleaner: noi ti consigliamo l’IGIENIZZANTE ORGANIC TOY CLEANER FOR FUN SPRAY 150 ML – TOY JOY. Si tratta di una scelta essenziale per il benessere intimo e di chi desidera mantenere puliti e privi di batteri i propri sex toys. Il detergente è realizzato con ingredienti biologici di prima qualità per garantire risultati igienici e freschi e può essere utilizzato su qualsiasi toy e tipo di materiale con cui è costruito.
Nello shop online e nella Boutique di Cento di Ferrara, è possibile acquistare il simpatico Dildo Design Rosa La Tour Est Folle – Adrien Lastic. E’ un sex toy favoloso realizzato in 100% silicone e privo di ftalati, che dona un’incredibile sensazione di velluto quando lo si utilizza.
Non ci resta che augurarvi buon divertimento e di toccare il cielo con…un dildo! 140
E alla mamma...chi ci pensa?
Oggi, domenica 12 maggio, si celebra in tutto il mondo la festa della mamma! Di origini americane, in Italia questa ricorrenza venne festeggiata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote del borgo di Tordibetto ad Assisi. L’anno dopo il senatore Raul Zaccari propose un disegno di legge al Senato per istituire la “Festa della mamma” e si iniziò a festeggiarla l’8 maggio, giorno ufficiale americano. E’ solo a partire dagli anni 2000 che la data della festa viene sancita nella seconda domenica di maggio, questo perché essendo un giorno festivo, permetteva a tutte le mamme lavoratrici di trascorrere questo giorno speciale con la famiglia e i figli.
e il corpo ricoperto di brillantini, rendono veramente unico questo vibromassaggiatore di design cristallizzato. Progettato per una stimolazione forte e continua, potrai scegliere tra 2 velocità premendo un singolo pulsante. Non potrai più farne a meno. Fatti coccolare dal tuo compagno con la CANDELA DA MASSAGGIO DARK CHOCOLATE MASSAGE MELT MY HEART – BIJOUX INDISCRETS. Si tratta di una candela da massaggio con un aroma sublime di cioccolata calda per un’indimenticabile ecstasy liquida. Per carezze indimenticabili sulla pelle. Per concludere la serata hot, tutta dedicata a te e al tuo benessere, può forse mancare un abbigliamento adatto? Riscopri tutta la tua femminilità e potere seduttivo con il BODY NERO CON PIZZO VELVET & EYELASH LACE TEDDY – LEG AVENUE, realizzato in velluto fine, morbida micro-rete nera e ricami fioriti sul pizzo anteriore, è sexy e si adatta perfettamente alle forme sinuose del corpo, esaltandole.
Anche il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” vuole festeggiare con tutte le mamme e lo fa nel suo modo… particolare! Nello shop online e in Boutique trovi un’ampia selezione di sex toys, lingerie sexy e gadgets….lasciati sedurre! Iniziamo con un regalo davvero speciale: il MASSAGGIATORE MAGIC WAND CRISTALLIZZATO – LIMITED EDITION – BODY WAND! Chic, elegante e raffinato questa magic wand con le sue funzioni vibranti ti darà momenti di piacere intensi. La testa in velluto di alta qualità
Sei pronta a goderti appieno la tua festa? Buona festa della mamma con “I Trasgressivi”….a te, ci pensiamo noi! 141
Iscriviti a Miss Trans Italia SudAmerica rappresentanza Abruzzo!
Chi sarà la fortunata che quest’anno che si aggiudicherà il titolo di Miss Trans Italia SudAmerica, indossando fascia e corona? In attesa di scoprirlo, fervono i preparativi per l’edizione 2019 che promette grosse novità!
tuo KIT video selfie et voilà, sei pronta per partecipare!
Importante: La quota d’iscrizione è di Euro 150,00 e comprende il pernottamento in Hotel, la prima colazione e il fantastico Kit Video Selfie composto Se pensi che non ti manchi proprio da: Scatola da portare al concorso nulla per essere una Miss e non vedi nazionale Miss Trans Italia Sudamel’ora di sfilare davanti agli occhi esta- rica; Badge; Costume; Maglietta con siati del pubblico, continua a leggere, logo; Fascia Regionale di rappresenperché sono ufficialmente aperte le tanza. iscrizioni a Miss Trans Italia SudAmerica rappresentanza Abruzzo! Giò Sensation e Regina Satariano Iscriverti è semplice: vai sul sito mis- ti aspettano! Sarai tu la prossima stransabruzzo.it e segui tutti i pasReginetta? saggi nella pagina ISCRIZIONI, gira il tuo video selfie dopo aver ricevuto il Guarda il video e iscriviti subito qui:
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Novità dal mondo: vivi con noi le emozioni di Miss Trans Belleza México 2019!
I 32 stati della Repubblica Messicana si preparano per scegliere la rappresentanti del concorso Miss Trans Belleza México 2019, che si svolgerà al Teatro Ferrocarrilero a Città Del Messico il prossimo 27 luglio. Quest’anno l’evento avrà come sponsor d’eccezione Piccole Trasgressioni e Il Piccole Magazine, che sbarcheranno per la prima volta con le troupe oltre Oceano! La presentatrice del concorso di bellezza sarà Himmel, che adesso ha un’importante carriera nel mondo artistico messicano. La direttrice nazionale dell’evento sarà Flypy Morales. Quest’ultima ha dichiarato che all’evento “si cercherà il talento e la bellezza delle donne trans e nella giuria, ci saranno importanti stilisti di moda e personaggi VIP”. La prima edizione del 2018 ha visto la partecipazione di 26 concorrenti di altrettanti Stati del Messico. In quella occasione, fu il porto di Veracruz ad ospitare l’evento. Le concorrenti hanno vissuto insieme 48 ore e, tra preparativi e prove delle sfilate, hanno avuto modo di conoscere la cultura locale e assaggiare la gastronomia jarocha.
questa città perché è cosmopolita e senza dubbio contribuirà alla visibilità del concorso e al suo riconoscimento in diversi campi sociali. A differenza della prima edizione, Miss Trans Belleza México 2019 è stato organizzato collaborando con strutture locali in ogni Stato del Paese. In questo modo quindi, sono le coordinatrici di ogni singolo Stato a scegliere le rappresentanti che parteciperanno al concorso nazionale. E’ ancora da definire il numero di benefits che saranno dati alle concorrenti durante questa seconda edizione, comunque, la direttrice del concorso, grazie agli sponsor, ha ipotizzato che riceveranno fino al 80% del supporto nelle loro spese. Per quanto riguarda i giurati, ci saranno differenti autorità per diversi campi di media. Si è parlato di famosi stilisti per i costumi di Miss Trans Belleza México 2019 e gli obiettivi sono chiari: superare, per contenuto e organizzazione, i tradizionali concorsi di bellezza femminili. Continueremo a tenervi aggiornati, seguiteci! ***
Flypy Morales ha detto che quest’anno è stata scelta Città del Messico (CDMX). La scelta è ricaduta su
“CDMX, sede del Certamen Miss Trans Belleza México 2019”: Flypy 143
Morales
Durante su primera edición, correspondiente a 2018, contó con la participación de 26 concursantes de distintos estados de nuestro país. En esa ocasión fue el puerto de Veracruz donde las concursantes convivieron concentradas durante 48 horas, para continuar con su preparación. Conocieron sobre la cultura local y degustaron la gastronomía jarocha. A diferencia de su primera edición, Miss Trans Belleza México 2019 cuenta ya con estructuras locales en cada estado del país; de esta forma son las coordinaciones estatales las encargadas de elegir a las representantes que participarán en el certamen nacional.
* Buscarán con talento y belleza apuntalar el empoderamiento de la mujer trans * Habrá importantes diseñadores de vestuario así como personajes VIP en el jurado CDMX.- En los 32 estados de la República Mexicana se preparan para elegir a la representante del concurso Miss Trans Belleza México 2019, cuya final se efectuará en el Teatro Ferrocarrilero de la Ciudad de México el próximo 27 de julio. Lo anterior, fue informado por la directora nacional del certamen, Flypy Morales, quien tendrá como conductora titular a la reconocida mujer trans Himmel quien cuenta con una importante carrera en el medio artístico mexicano. En este sentido, Flypy Morales expresó que el evento es resultado de una firma cien por ciento mexicana que emplea a la belleza -en conjunto con talento, inteligencia y conocimientos generales-, para el empoderamiento de la mujer trans.
Flypy Morales añadió que este año se eligió a la CDMX “por ser una plaza cosmopolita que sin duda contribuirá a la visibilización de nuestra firma y al reconocimiento de nuestra plataforma en diversos ámbitos sociales”. Cabe destacar, que aún está por definirse el número de beneficios que recibirán las participantes durante esta segunda edición, sin embargo, la directora del certamen confió en que con apoyo de los patrocinadores éstas reciban hasta 80 por ciento de apoyo en sus gastos. En cuanto hace al jurado, éste estará integrado por figuras de diversos medios; también se está hablando con famosos diseñadores para que el vestuario de Miss Trans Belleza México 2019 sea, además de original y atractivo, de una gran calidad, acorde a una de las metas: superar en imagen, contenido y organización a cualquiera de los tradicionales concursos de belleza femeninos. 144
A Padova è attivo un nuovo sportello d’ascolto transgender
Sabato 11 maggio l’Associazione “ConTe-Stare” inaugurerà a Padova, in via Vicenza 12/a, dalle ore 9.30 alle 13, un nuovo sportello attivo per le persone transgender.
Lo sportello sarà a disposizione per informare e collaborare con la realtà già esistente sul territorio che è il SAT”. E prosegue: “come si sa, il mio motto è quello di collaborare con le associazioni già esistenti sul territorio. Di essere “in rete” e sinergia”. Lo sportello consultoriale di Padova prende spunto e vivrà seguendo la linea del Consultorio Transgenere. Quest’ultimo infatti ha condiviso la sua esperienza e il suo lavoro per far si che la comunità trans abbia un punto di appoggio ulteriore.
All’apertura sarà presente, insieme a Chiara Dalle Luche, la vicepresidente del Associazione Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, Regina Satariano. Raggiunta telefonicamente, ci ha spiegato che: “si tratta di un nuovo impegno che vede la neo Associazione ‘Con-Te-Stare‘ in prima linea a Padova. 145
Tutti i vincitori del 34° Lovers Film Festival
Si è conclusa con la serata finale del 28 aprile scorso, la trentaquattresima edizione del Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions diretto da Irene Dionisio con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai della rassegna. I giurati del concorso internazionale lungometraggi “All the Lovers”, Iaia Forte, Laura Bispuri e Neri Marcorè, hanno scelto come vincitore il film “Carmen y Lola” di Arantxa Echevarria “per il modo di saper conciliare i toni drammatici e leggerezza”. Menzione speciale invece è andata a “Sauvage” di Camille Vidal-Naquet “un viaggio millimetrico addosso ad un personaggio che rimane nel cuore. Il tutto grazie ad una regia che vola alto e ad un attore che sa raccontare la complessità in modo coinvolgente e sincero”. È invece risultato vincitore del concorso internazionale documentari “Real Lovers”, la cui giuria era composta da Bartholomew Sammut, Hamilton Santià e Luca Paladini, Normal di Adele Tulli. Menzione speciale della giuria a “An Army of Lovers” di Ingrid Ryberg. Per Carolyn Christov-Bakargiev, Leonardo Caffo e Luca Pacilio, giurati della sezione iconoclasta Irregular Lovers, la miglior pellicola è stata
“Capital Retour” di Léo Bizeul. La giuria ha scelto inoltre di attribuire una menzione speciale pari merito a: “Mudar De Vida / Libera Vita” di Tonino De Bernardi e a “Did you know” di Lynn Kim. La giuria speciale “Centre d’Art Contemporain Genève” formata da Andrea Bellini e Andrea Lissoniha ha assegnato il premio a “Capital Retour” di Léo Bizeu. Menzione speciale a: “Mudar De Vida / Libera Vita” di Tonino De Bernardi. I giovani giurati del concorso cortometraggi “Future Lovers” Giulia Allasia, Ottavia Isaia, Gaia Lorenzon, Alice Malaspina, Elena Rossi, coordinati da Andrea Panero Geymet per Sicurezza e Lavoro hanno scelto come vincitore “Chechnya” di Jordan Goldnadel. Il Premio del Pubblico – che conta sulla collaborazione di MYmovies – è andato a “A Dog Barking at the Moon” di Xiang Zi. Infine, la giuria “Young Lovers” ha assegnato il premio a “Kanarie” di Christiaan Olwagen. Appuntamento al prossimo anno per un’altra edizione di successo! Qui, potete vedere le foto con i momenti più emozionanti della kermesse.
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Regina, dal piacere al sociale
Regina Satariano, notissima attivista del mondo LGBT* ha ottenuto un successo attraverso un accordo, che ha permesso l’assunzione di due ragazzi MtoF e FtoM nel locale Moxie della Darsena di Viareggio. Regina ha voluto così proporre una sorta di “baratto”, attraverso il quale si manifesta l’interesse di un mondo per l’assunzione di due persone transgender.
rimento per piacevoli attività, che avranno come riferimento l’arte, la musica e la letteratura. Il tutto in un contesto dove le proposte della casa sulla ristorazione lasciano veramente senza fiato: mare e terra nei piatti, con delizie per il palato e soprattutto presentati con modalità artistiche e di classe certa. La cantina sarà all’altezza delle migliori situazioni e potete stare certi che entrando al Moxie di sera uscirete al mattino senza esservi annoiati, ma soprattutto con una scorta di piaceri ovunque.
E’ vero che in questo momento è particolarmente difficoltoso trovare un lavoro per chiunque, ma certamente per gli appartenenti al mondo LGBT* è ancora più difficile. Grazie a Regina questo problema è stato superato e nel locale Moxie avremo tra i collaboratori questi due giovani; si auspica che questa iniziativa sia d’esempio per altri locali. Il locale parte con tutte le carte in regola per avere ogni tipo di successo, infatti Regina sarà la direttrice artistica di ogni manifestazione, che proporrà spettacoli di carattere ludico ma anche interventi di tipo culturale. La presenza di Regina è la certezza che il locale sarà un punto di rife147
1° Maggio: Festa dei lavoratori
Il 1° Maggio si celebra la Festa dei lavoratori in moltissimi Paesi, un giorno di riposo e di festività per tutti i lavoratori, o quasi! Questa festa ha un grande significato e una storia che affonda le proprie radici nel passato: nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie, e costituisce quindi non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche in cui ricordare.
è la sicurezza e per questo vogliamo suggerirti, ovviamente con un tono scherzoso, dei prodotti per mantenerla anche tra le lenzuola: e cosa se non i preservativi? Il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” ti consiglia i Profilattici My Size Vegani. Li troverai in diverse misure e in confezioni da 3, 10 o 36 pezzi. Sono fatti in lattice di gomma naturale, sono lubrificati e hanno il cappuccio per la riserva. La loro particolarità è che, grazie alle diverse misure, si adatteranno perfettamente ad ogni diametro di pene.
La scelta del 1° Maggio vuole ricordare la tragedia della rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886. Nei primi giorni di Maggio di quell’anno infatti nella città si erano susseguite proteste e scioperi dei lavoratori, che avevano come obiettivo principale quello di portare l’orario di lavoro a 8 ore al giorno (mentre all’epoca si arrivava anche a 12 o addirittura 16 ore di lavoro al dì). Ci furono attacchi dei poliziotti che provocarono morti e arresti e questo causò molta indignazione.
Inoltre, sempre restando nel campo della sicurezza, ti ricordiamo che è importantissimo pulire e detergere i tuoi sex toys prima e dopo l’utilizzo. Oltre che per una questione di igiene intima, questo piccolo e veloce accorgimento potrà allungare la vita dei tuoi giochi e garantirne la qualità.
La festa del primo Maggio divenne ufficiale in Europa a partire dal 1889, quando venne ratificata a Parigi dalla Seconda Internazionale, organizzazione che aveva lo scopo di coordinare i sindacati e i partiti operai e socialisti europei. In Italia la festa del 1° Maggio fu introdotta solo due anni dopo.
Tra i più richiesti troviamo il Nexus Wash Spray, facile da usare e di alta qualità. Contiene infatti una miscela di ingredienti antibatterici naturali adatta anche per le pelli più sensibili, è senza profumo e sicuro per l’uso con tutti i materiali. Ti basterà spruzzare il toy cleaner direttamente sulla superficie del giocattolo, attendere un minuto e passare con un panno pulito fino ad asciugare il toy.
Come già detto, oltre a un giorno di riposo, si tratta anche di un giorno di festa e per questo vogliamo darti dei suggerimenti un po’ trasgressivi! Un aspetto importante per i lavoratori
Ora che sai come giocare in sicurezza con il tuo partner, non ti resta che festeggiare! Buon 1° Maggio! 148
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