All’interno: - Le interviste - Il piacere attraverso la storia - Astrologia, Amore e Sesso - Notizie di Cronaca
1
Indice
Le Interviste Bambola Star si è sposata! Pag. 9 Intervista a drag Dolores Van Cartiè Pag. 12 Drag Trinity Dè Lirè e l’effetto “WOW” Pag. 14 Crystal Versace: “vado in giro a testa alta” Pag. 17 Laura: ”la città de L’Aquila mi ha incantata!” Pag. 20 Luana Navarro: ”l’Italia mi ha cambiato la vita!” Pag. 22 Bianca Heibiny Pornostar: “sono calda e passionale!” Pag. 24 Intervista a Dharla Away Pag. 26 Ricardo : trasgressione brasiliana Pag. 29 Monique : “sono una persona indipendente!” Pag. 31 Victoria Carvalho Pornostar, Premio Sexy Hot 2017 Pag. 34 Lady Amelia: raffinatezza e sensualità Pag. 36 Maxim Magnus: il nuovo volto dell’alta moda è trans Narciso Androgynous è Miss Androgynous 2018! Livia : “sogno un mondo migliore per tutti!” Ellady Dark, una performer post-apocalittica Kailanny Nascimento, 2°al Miss Universo Queen T Chrystal Medeiros, Miss Universo Queen T 2018
Pag. 39 Pag. 42 Pag. 44 Pag. 46 Pag. 50 Pag. 52
Angela Mistress: “vivo il presente” Pag. 54 Elisabette: “auguro a tutti una vita serena!” Pag. 57 Intervista a Matteo Picasso Pag. 60
Il piacere attraverso la storia
Le Case delle Amanti Pag. 64 I Gioielli delle Amanti Pag. 67 I Profitti del Sesso Pag. 70 Le Rivali - Prima Parte Pag. 73 Le Rivali - Seconda Parte Pag. 76 2
Indice Astrologia, Amore e sesso Come conquistare la donna del TORO Pag. 80 Come conquistare la donna dell’ARIETE Pag. 83 In quale segno l’uomo deI PESCI... Pag. 86 In quale segno l’uomo dell ACQUARIO... Pag. 89
Cronaca La Geo del Mese Pag. 93 Arriva il Sexy Natale Pag. 102 Cuneo: sportello antidiscriminazione Pag. 103 La nuova community “Amici dei Trasgressivi” Pag. 104 Olanda: si alla maternità surrogata per le coppie gay Pag. 105 T-DOR: le vittime morte a causa della transfobia nel 2018 Pag. 106 Transgender Day of Remembrance (TDoR) 2018 Pag. 111 San Marino: approvata la legge sulle Unioni Civili Pag. 112 20 novembre: la Giornata della Memoria Transgender Pag. 113 Usa, 9 persone Lgbt elette al Congresso Pag. 114 Il coming out di Jake Borelli, star di Grey’s Anatomy Pag. 115 Consultorio Transgenere e La Casa delle Donne uniti... Pag. 116 IL DIBATTITO “Il seme della bellezza” Pag. 117 II13 novembre, le associazioni LGBT incontrano Spadafora Pag. 119 IL SEME DELLA BELLEZZA Pag. 120 Le donne del Cairo vogliono pari diritti per le trans Pag. 122 Presentazione del docufilm “Il seme della bellezza” Pag. 123 Università Insubria: SI al doppio libretto per persone trans Pag. 124 Le persone trans esistono. È ora di riconoscere i loro diritti Pag. 125 I prossimi eventi Le nostre promozioni 3
4
Segui la Diretta Streaming su: ilpiccolemagazine.tv
5
Segui la Diretta Streaming su: ilpiccolemagazine.tv
6
Segui la Diretta Streaming su: ilpiccolemagazine.tv
7
Segui la Diretta Streaming su: ilpiccolemagazine.tv
8
Bambola Star si è sposata!
9
Bambola Star si è sposata!
Bambola Star, è una celebre icona transessuale brasiliana, punto di riferimento per tutta la comunità LGBT e richiestissima come ospite e madrina agli eventi più importanti che si svolgono in Italia e all’estero. Da un po’ di tempo, si è anche affermata come nuova Diva di internet e il suo Instagram è seguito da migliaia di fans, anche vip, in tutto il mondo. Pochi giorni fa, l’amatissima Bambola, ha sorpreso ancora una volta tutti e, con discrezione, ha coronato il suo sogno d’amore, sposandosi con unione civile a Reggio Emilia, nella bellissima sala del Tricolore. Sposarsi per Bambola non ha significato soltanto mettere un anello al dito, ma anche, e soprattutto, vincere una battaglia combattuta per anni. Per una transessuale, e straniera, questa non è una conclusione scontata in Italia. «Sposarmi è stato il raggiungimento di una condizione che ho sognato a lungo, e anche la possibilità di poter pensare al mio futuro», dice Bambola, «per una donna è importante avere un partner per la vita, come nella natura di tutti gli esseri umani. Per una donna sola è difficile costruirsi un futuro, abbiamo tutti il bisogno di condividere la nostra vita con un’altra persona. È un desiderio di completezza, di condivisione di tutti gli aspetti della vita».
insegnato la sua cultura e mi ha incluso tra i suoi cittadini. In Brasile questo non sarebbe mai successo. Anche se amo tantissimo il mio Paese, so che lì non avrei avuto queste opportunità», conclude Bambola. Bambola ha incontrato il marito a Ferrara, durante una delle serate in cui era ospite. Si sono incontrati poi in altre città, durante le trasferte di Bambola. Tra i due è nato l’amore, al punto che hanno deciso un anno dopo di andare a vivere insieme. «Tra noi è nato un sentimento puro, di amore, rispetto e fedeltà, quindi abbiamo deciso di sposarci», racconta Bambola.
Bambola arriva dal Brasile, dove i diritti delle persone gay e transessuali sono equiparati a quelli degli eterosessuali, compreso il matrimonio. L’Italia è stata invece una delle ultime nazioni ad approvare l’unione civile. «Per tutto il mondo LGTB italiano è una conquista poter avere l’unione civile. In Italia, con la presenza tanto forte della chiesa cattolica, questo è stato a lungo respinto. Per anni, insieme al movimento LGTB di tutto il mondo, abbiamo lottato per avere questa possibilità. Oggi è un sogno che si realizza. In Italia, insieme a tanti militanti, ho partecipato a tantissime manifestazioni per richiedere questo diritto. Abbiamo sfilato in piazza a Roma, Bologna, Milano e altre città. Quando è passata la legge Cirinnà nel 2016 ero a casa, davanti alla televisione, a seguire il dibattito. Mi venivano i brividi, ero lì che ascoltavo il dibattito politico, e quando ho sentito che la legge era stata approvata ho pianto di emozione, ho sentito che qualcosa poteva davvero cambiare per noi…». Ma Bambola, anche se ha dovuto aspettare anni per veder riconosciuto questo diritto nel nostro paese, ama molto l’Italia. «L’Italia mi ha dato un posto dove vivere dignitosamente e dove la mia persona è stata rispettata. Mi ha dato la possibilità di lavorare, mi ha
10
L’unione è stata celebrata a Reggio Emilia, dal vice sindaco Matteo Sassi, emozionato e partecipe all’evento, visto che è tra i difensori della laicità dello stato e tra coloro che hanno accolto in modo estremamente positivo la legge Cirinnà sulle unioni civili. «Psicologicamente il matrimonio mi realizza come donna. Una transessuale ha gli stessi desideri e gli stessi sentimenti di una donna. Per me è meraviglioso vivere questo sentimento condiviso, potermi dedicare a mio marito e sapere che lui si prenderà cura di me. Praticamente non è banale sapere di non esser più soli. Faccio un esempio semplice: se mi succede qualcosa e finisco in ospedale adesso mio marito ha il diritto di sapere cosa succede e prendersi cura di me, prima questo non era possibile». A spingere Bambola a parlare di un momento così privato della sua vita è stato il desiderio di condividere con le tantissime persone che la seguono in tutto il mondo questo momento bellissimo. «Voglio passare un messaggio positivo a tutti i transessuali e a tutte le minoranze che come me hanno sognato questo momento. Dobbiamo sempre lottare e non smettere mai, perché alla fine i sogni si possono realizzare, come si è realizzato il mio. L’importante è che i sogni siano basati sull’amore vero, sul rispetto e anche nel rispetto della legge», conclude Bambola.
Bambola Star se casou!
Bambola Star, é uma famosa ícone transexual brasileira, um ponto de referência para toda a comunidade LGBT e muito procurada como convidada e madrinha nos eventos mais importantes da Itália e do exterior. Já da, algum tempo, ela também se estabeleceu como a nova Diva da internet e seu Instagram é seguido por milhares de fãs, até mesmo VIPs, em todo o mundo. Poucos dias atrás, a amada Bambola, mais uma vez surpreendeu todos e, com discrição, coroou seu sonho de amor, casando-se com união civil em Reggio Emilia, no lindo salão do Tricolore. Casar-se com Bambola não significa apenas colocar um anel no dedo, mas também, e acima de tudo, vencer uma batalha travada por anos. Para uma transexual e estrangeira, isso não é uma situação fácil na Itália. “Casar foi a conquista de uma condição que sonhei por muito tempo e também a possibilidade de poder pensar no meu futuro”, diz Bambola, “é importante para uma mulher ter um parceiro para a vida, como na natureza de todos os seres humanos. Para uma mulher solteira, é difícil construir um futuro, todos nós precisamos compartilhar nossa vida com outra pessoa. É um desejo de completude, de compartilhar todos os aspectos da vida “. A Bambola vem do Brasil, onde os direitos dos homossexuais e transexuais são equiparados aos dos heterossexuais, incluindo o casamento. A Itália foi uma das últimas nações a aprovar a união civil. «Para todo o mundo LGTB italiano é uma conquista ter a união civil. Na Itália, com a forte presença da Igreja Católica, isso tem sido rejeitado há muito tempo. Durante anos, com o movimento LGTB em todo o mundo, lutamos para ter essa chance. Hoje é um sonho que se realiza. Na Itália, junto com muitos militantes, participei de muitos eventos para solicitar esse direito. Nós marchamos nas ruas de Roma, Bolonha, Milão e outras cidades. Quando a lei Cirinnà foi aceita em 2016 eu estava em casa, na frente da televisão, para acompanhar o debate. Eu estava tremendo, eu estava lá ouvindo o debate político, e quando soube que a lei tinha sido aprovada eu chorei de emoção, senti que algo realmente poderia mudar para nós... ”. Mas Bambola, mesmo que tenha tido que esperar anos para ver esse direito reconhecido em nosso país, ela ama muito a Itália. “A Itália me deu um lugar para viver com dignidade e onde a minha pessoa foi respeitada. Ela me deu a chance de trabalhar, ela me ensinou sua cultura e me incluiu entre seus cidadãos. No Brasil isso nunca teria aconte-
cido. Apesar de amar tanto o meu país, sei que não teria tido essas oportunidades lá”, conclui Bambola. Bambola conheceu seu marido em Ferrara, durante uma das noites em que ela era uma convidada. Eles se encontraram então em outras cidades, durante as viagens de Bambola. O amor nasceu entre os dois, a tal ponto que decidiram um ano depois de ir morar juntos. “Entre nós nasceu um sentimento puro de amor, respeito e lealdade, por isso decidimos nos casar”, diz Bambola.
11
A união foi celebrado em Reggio Emilia, pelo vice-prefeito Matteo Sassi, empolgado e envolvido no evento, já que está entre os defensores do Estado secular e entre aqueles que deram as boas-vindas em modo muito positivo a lei Cirinnà sobre uniões civis. “Psicologicamente, o casamento me realiza como mulher. Uma transexual tem os mesmos desejos e sentimentos que uma mulher. É maravilhoso para mim, experimentar esse sentimento compartilhado, ser capaz de me dedicar ao meu marido e saber que ele vai cuidar de mim. Praticamente não é banal saber que você não está mais sozinha. Vou te dar um exemplo simples: se algo acontecer comigo e eu acabar no hospital agora meu marido tem o direito de saber o que acontece e cuidar de mim, antes isso não era possível”. Oque motivou Bambola a falar sobre um momento tão íntimo da sua vida foi o desejo de compartilhar com as muitas pessoas que a seguem ao redor do mundo esse belo momento. «Quero transmitir uma mensagem positiva a todos as transexuais e a todas as minorias que, como eu, sonharam com este momento. Devemos sempre lutar e nunca desistir, porque no final os sonhos podem ser realizados, como o meu foi realizado. O importante é que os sonhos se baseiem no amor verdadeiro, no respeito e também no respeito pela lei”, conclui Bambola.
Intervista a drag Dolores Van CartiĂŠ
12
Intervista a drag Dolores Van Cartié esistono ancora pregiudizi sulle Drag Queen? Se si, come si possono abbattere? Si, di sicuro sono ancora tanti. Secondo me bisognerebbe che la drag queen non esagerasse nell’invadere la persona altrui e anche che le persone che osservano le drag usassero un po’ di testa nel linguaggio e nei comportamenti. Che doti deve avere una Drag Queen per emergere e farsi ben volere dal suo pubblico? Sarebbe bello che tutte le drag emergenti avessero buon gusto, ma non sempre è così! E un’altra cosa...serve umiltà, perchè le emergenti dopo poco sepsso si credono “arrivate” ma non è così.
Riccardo Mastrolillo, 38enne di Abano Terme, è una persona dalle mille sfacettature. Massaggiatore sportivo di giorno, da ben 13 anni è alla guida de la Compagnia Teatrale “I Ricci” e quando cala la sera si trasforma nella sfavillante drag Dolores Van Cartié. Pochi giorni fa ha emozionato il pubblico calcando il palco del concorso Master Queen Reunited 2018 con una performance intensa. Buongiorno, quando è sbocciato il tuo interesse per il mondo delle Drag Queen? E’ nato il tutto con la mia prima commedia della Compagnia Teatrale “I Ricci”, che si chiamava “Famiglia Perfetta o quasi”, scritta da me nel lontano 2007. Interpretavo una donna nel terzo atto e dal pubblico, due persone che erano tra il pubblico, mi dissero “perchè non fai la drag queen?”. Io risposi: “fare che...?” e mi spiegarano che in un locale a Padova cercavano nuovi volti.
Chi è una Drag Queen per te? E’ un uomo che sa far divertire la gente tramite i costumi di scena, il trucco e la mimica, la recitazione, il portamento, la scenicità. Nei suoi spettacoli, cosa vuole comunicare al pubblico, di solito? Puro e semplice divertimento. Mentre guardano i miei spettacoli le persone non pensano a nient’altro, solo a divertirsi.
Quindi, da quel momento è nata Dolores Van Cartié? Esatto, da quel momento è iniziata l’avventura. In che locali ti esibisci di solito? Dipende, fino a poco tempo fa nelle discoteche ma siccome ora ce ne sono poche, faccio spesso spettacoli nei ristoranti con cena più drag show.
Un lato bello del mondo dello spettacolo Drag e uno che non le piace? Vediamo: quello bello è la preparazione e vedere l’effetto finito. Quello che non mi piace, per quanto mi riguarda, è la depilazione! (ride)
Come fa Riccardo a conciliare la vita di tutti i giorni con il personaggio di Dolores? E’ una convivenza “pacifica”? La convivenza va benissimo (ride). L’importante che uno non sormonti l’altro....forse in certi casi la Dolores “mangia” un po’ di spazio a Riccardo, quando c’è da preparare i costumi per dire, per cui, tra acconciature, costumi, taglia e cuci e decorare vanno via delle ore.
Quali sono le idee per il futuro del tuo personaggio...e per Riccardo? Per la Dolores mi piacerebbe creare una serie di personaggi che non ho ancora fatto con dei look specifici. Per Riccardo, realizzare dei copioni che sono nel cassetto da molto tempo!
Sei mai stato vittima di pregiudizi? No, ho sempre cercato di non invadere, come Dolores Van Cartié, la sensibilità altrui. Poi, se uno sa stare al gioco bene, se no...bacioni! (sorride)
Grazie Dolores Van Cartié e sentiti pure libera di aggiungere qualcosa se credi. Fate l’amore e non fate la guerra e ricordate che la pronta decisione fa la donna Signora: tutto questo per dire “adoroooooo”! Un bacione a tutti!
Siamo nel 2018, secondo te 13
Drag Trinity Dè Lirè e l’effetto “WOW”
14
Drag Trinity Dè Lirè e l’effetto “WOW”
Tu nella vita di tutti i giorni invece, di cosa ti occupi? Che interessi hai? Nella vita di tutti i giorni sono un operatore del Suem 118 di Verona emergenza. Oltre a tacchi, parrucche e lustrini ho uno sfrenato interesse per il mondo del soccorso, amo da impazzire il mio lavoro, ma più di tutte amo la mia famiglia. Anche quella è un mio grande interesse.
Abbiamo intervistato Andrea Hermes Pasquali, in arte Drag Trinity Dè Lirè, vincitrice del titolo “Miss Congeniality” al concorso Master Queen Reunited, presentato da Shantey Miller e Cataldo Todaro. Trinity viene da Verona e oltre ad essere una drag queen in crescita professionale costante, si è rivelata anche di grande cuore e sensibilità, conosciamola meglio. Buongiorno Trinity e congratulazioni per esserti aggiudicata il titolo di Miss Congeniality a Master Queen Reunited 2018. Come ti senti, sei emozionata? Più che emozionata direi sbalordita, le mie colleghe e compagne sono state a dir poco favolose. Non me l’aspettavo proprio.
Si nota che per te è importante, ti va di spiegare meglio questo pensiero? Purtroppo con la mia famiglia (mamma e papà) non sono in buoni rapporti, non accettano il mio stile di vita. Per famiglia intendo quella che mi sono costruito, convivo da 2 anni, abbiamo una splendida bambina di 4 anni (figlia del mio compagno), in progetto c’è l’idea del matrimonio ma è ancora molto lontana per questioni economiche, e soprattutto sociali. Nel giorno più importante della mia vita mamma e papà li vorrei al mio fianco. Anche se c’è dell’astio non ho mai smesso di amarli. Non per nulla il mio personaggio si ispira molto alla mia mamma (sorride).
Ti eri preparata in modo particolare per questo evento? Diciamo di si, come in tutti gli eventi ai quale partecipo, ci metto tutta me stessa sul palco e nei giorni anticedenti alla gara per regalare un’emozione a chi mi sta guardando. Quando è sbocciato il tuo interesse per il mondo delle drag queen? All’età di 17/18 anni, ero affascinatissimo da questi personaggi che avevano la capacità di trasformarsi in tutto quello che volevano.
Speriamo che tu possa ristabilire rapporti sereni e che accettino, nel tempo, questo tuo stile di vita. Lo spero anche io. Sai, la drag queen per me ha molte sfaccettature, la prima e la più importante di tutte è che è la mia valvola di sfogo. Senza contare che è una discipina che ne unisce molte altre, come il ballo, il canto, la recitazione ecc. Diciamo che da vita alla mia immaginazione che è sempre in costante movimento (sorride).
Il personaggio di Trinity Dè Lirè quando e come è nata? Trinity Dè Lirè nacque a in un contesto totalmente diverso da quello che possono essere discoteche o teatri; le prime apparizioni avvennero con i carri di carnevale, facevo parte di una compagnia carnevalesca. Successivamente, l’incontro con altre drag queen mi spinse a perfezionare quello che era il mio personaggio. Poco dopo iniziai ad esibirmi come drag resident presso un locale di Verona, lo feci per 2 anni, poi capii che il mio posto non era la discoteca, ma bensì il teatro. Sai, il teatro ha quella nota di classicità e di “ professionalità” che la discoteca purtoppo non ha (senza nulla togliere ad essa). E cosi eccomi qui tra un concorso e l’altro (sorride).
Ti va di parlarci dei tuoi show? Nei miei spettacoli, più che cercare di esprimere qualcosa, cerco di regalare emozioni, raccontando storie, o qualche volta, calandomi nei panni di qualche diva del mondo del cinema o della musica. Cerco sempre un gigantesco “WOW” nel pubblico che mi sta osservando. I miei show sono rivolti a chiunque, quando sto sul palco cerco di aver rispetto sempre per me stessa, ma soprattutto di chi mi sta guardando. 15
Hai uno stilista di fiducia o i costumi li realizzi tu? E il “trucco e parrucco”? Si, ho una fantastica costumista, Francesca, è un angelo!!! Mi sopporta e mi accontenta sempre, generalmente io lancio l’idea e poi lei lo realizza, consigliandomi e anche a volte criticandomi (sorride). Per il make up faccio tutto io, dal trucco alle acconciature delle parrucche, negli anni mi sto migliorando sempre di più.
sa sempre come rompere la tensione sul palco, le mie compagne di concorso Crystal Versace, Sybil Grand Marnir, Havey Passion, la Clito e Diva che mi sono state tutte vicine dall’inizio alla fine. Per ultimo, ma forse il più importante, il mio compagno Alex Petrosino che ha sempre molta pazienza con me e mi sopporta, e credimi, a volte non è facile (ride). Che progetti hai per il futuro? Al momento non ho progetti particolari per il futuro, sto ancora cercando di realizzare che ho un titolo, per quanto banale possa essere. Di sogni ce ne sono tanti, il più grande è avere un teatro tutto mio dove potermi esibire e far esibire grandi artisti.
Quanto tempo ci vuole per preparare la performace perfetta? Non esiste la performance perfetta, siamo frutto di una passione, cerchiamo di avvicinarci il più possibile alla perfezione ma dentro di noi non siamo mai soddisfatte e ci sproniamo a fare sempre meglio. Diciamo che gli imprevisti sotto i riflettori accadono il 90% delle volte, a volte riusciamo a camuffare, a volte no, per questo non so darti una tempistica.
E noi te lo auguriamo di cuore. Infine, vuoi aggiungere qualcosa? Ragazzi, ricordate che di sconfitte ce ne sono tante nella vita, per questo circondatevi di persone che vi amano e vi accettano per quello che siete, regalate un sorriso quando potete, cercate di essere sempre voi stesse e non cabiate mai per nessuno. Un abbraccio gigantesco!
Tra colleghe ci sono pregiudizi o andate tutte d’amore e d’accordo? Accidenti, che tasto dolente! (ride). Beh, sicuramente tra qualcuna di noi non corre buon sangue, ma devo dire che la particolarità è che (caso raro) in questo concorso ci siamo legate tanto tra noi, non è mai esistito nella storia dei concorsi, una seconda serata dove viene eletta un’ulteriore regina, e credo che la nostra unione come “ masterqueenfamily” abbia dato vita ad un nuovo modo di concepire il concetto di “collega drag queen”. Sai, prima della premiazione, nei camerini ci siamo prese tutte per mano, e quasi in lacrime ci siamo dette quanto siamo contente di essere l’una al fianco dell’altra. Si, ho vinto il titolo, la fascia e la corona, ma ancora di più ho vinto il rispetto e la gratitudine di colleghe che con me hanno condiviso tanto. Scusami se mi sono dilungata, ma ci tengo parecchio a questo concetto.
Grazie Trinity Dè Lirè e vi ricordiamo che potete vedere l’intero reportage della serata Master Queen Reunited sul sito Piccole Magazine Tv.
Hai dei ringraziamenti da fare per questo concorso? Inanzitutto desidero ringraziare Shantey Miller, mi ha davvero seguita passo dopo passo, Nanà Saturno che ha sempre una soluzione ai problemi e come tutte le “zie” mi ha messo a mio agio prima dell’inizio del concorso. Goddes Venus, La Charlotte e Dolores Van Cariè che sul palco mi hanno regalato un’emozione indescrivibile sentendo i loro giudizi personali, ovviamnte Cataldo che 16
Crystal Versace “vado in giro a testa alta!�
17
Crystal Versace
“vado in giro a testa alta!” Conosciamo meglio oggi la giovanissima drag queen Crystal Versace, da Padova. Giovane d’età ma non d’esperienza sul palcoscenico, che calca già da alcuni anni con grande successo. Figura ambita nelle esibizioni regionali e nazionali, ci siamo fatti raccontare della sua vita d’artista.
spettacolo e per la figura della drag queen. Anzi, preciso che io adoro tutti i personaggi drag esistenti, in generale, non solo il mio personaggio. A proposito del tuo personaggio, Crystal Versace quando e perchè è nata? E’ nata nella sua cameretta nel lontano 2013, con una parrucca dei cinesi biondo platino e un mini dress rosa salmone (sorride al ricordo). Prima di diventare Crystal Versace mi chiamavo Crystal Aguilera ma volevo cambiare il cognome e ho scelto Versace perchè ho una vera e propria ossessione per le drag queen americane. Avere un nome che in assonanza inglese suonasse meglio mi ha fatto passare a Versace, che mi fa sentire anche un po’ più “ragazza ricca e alla moda” (ride).
Ciao Crytal, raccontaci un po’ di te. Io sono Michele, ho 20 anni e faccio la drag queen da 6 anni. Nella vita di tutti i giorni sono un make up artist. Non solo, sono anche parrucchiere, ballerino...ho tante mansioni nella vita, ma diciamo a che il make up è una delle mie passioni più grandi. Hai appena partecipato a Master Queen Reunited, dove hai colpito tutti con una performance pazzesca. Si, ho fatto una esibizione dove ho fatto tante spaccate, ruote e acrobazie, come faccio spesso nei miei spettacoli (sorride).
Che cosa significa essere una drag queen per te? Per me è vita, divertimento e riuscire a tirare fuori cose che magari, senza trucco e parrucco, non riesco, come l’esuberanza e tutto ciò che rende una drag appariscente. A livello personale, sono riuscita a tirare fuori anche il carattere, che una volta non avevo perchè ero un ragazzino timido, che stava per gli affari suoi in un angolino.
Quanto tempo impieghi per preparare uno show simile? Di solito ci metto 3-4 giorni per imparare bene il playback della canzone e capire dove e in che momento far la spaccata; le tempistiche dipendono dal tipo di esibizione comunque.
Insomma, essere una drag queen ti ha aiutato molto anche a livello caratteriale. Assolutamente, per me ha un significato molto importante.
Come hai conosciuto il mondo delle Drag Queen? Allora, l’ho conosciuto all’età di 13 anni, io però facevo già in casa di nascosto davanti allo specchio i miei show: mettevo semplicemente mascara e lucidalabbra e mi divertivo a mettere la musica dal computer e ballavo chiuso a chiave in camera, per non farmi scoprire dai miei. Ricordo che avevo la curiosità di sapere cosa fosse il Padova Pride Village, perchè me ne parlava mia sorella. Così mi ci portarono e lì, vidi per la volta dal vivo le drag queen: ecco finalmente altre persone che si vestivano da donna come me, ma invece di farlo di nascosto lo facevano pubblicamente su un palcoscenico.
Crystal Versace, hai dovuto superare dei pregiudizi per arrivare ad essere chi sei? Si, quando ero molto piu piccolo, prima ancora di diventare Crystal, ero preso di mira per i miei gusti sessuali. Da quando faccio la drag sono riuscita a crearmi una corazza abbastanza forte da riuscire a sopportare i pregiudizi, fregarmene e andar via a testa alta. Sai, una volta non avrei mai avuto coraggio di rispondere a chi mi prendeva in giro o bullizzava; ora invece rispondo che posso fare quello che voglio della mia vita, a differenza di chi mi deve rompere le scatole.
E’ da lì che è nata la voglia di diventare drag a tutti gli effetti? Si, mi dissi: “lo voglio fare anche io!” e da qui è nata la mia passione per lo 18
I tuoi spettacoli sono sempre molto intensi, si vede che lì ti esprimi al massimo. A che genere di pubblico sono rivolti, principalmente? Dipende da quello che devo fare, se è un pezzo coerografato e ballato voglio trasmettere energia e stupore, magari nel momento dove c’è una spaccata o una acrobazia o un cambio di parrucca. In un pezzo lento ed emotivo cerco invece di trasmettere il mio stato d’animo, e spesso dedico il pezzo a chi mi è caro o a qualcosa che per me ha significato molto nella vita, sia in positivo che negativo. L’importante è trasmettere quello che provo al pubblico e mi piace farlo.
follia. Che consigli daresti a chi vuole intraprendere il tuo percorso? Serve tanta pazienza, non si è belle subito alla prima spennellata di ombretto, serve tanto impegno e tanta, tanta fantasia, perchè, come dicevo prima, creare un personaggio drag non è facile e ci vuole il suo tempo. Bisogna aver voglia di fare questo lavoro e amarlo: anche se non sembra, c’è tanto di quel lavoro dietro che a volte anche io vorrei strapparmi i capelli (ride). Da tante soddisfazioni ma richiede molto impegno. C’è qualcuno che ti ha supportato particolarmente nel tuo percorso? Ce ne sono tante di persone: la mia famiglia, che appena ha saputo i miei gusti personali mi ha accettata subito. Ha fatto un po’ più fatica ad accettare il mio essere drag perchè non nconoscevamo bene questo mondo, ma col tempo ho fatto capire loro cosa significa per me questa Arte, hanno visto i miei spettacoli e mi hanno supportato. Mia sorella è la mia fan numero uno. Ancora, i miei amici: c’è chi mi aiuta a vestirmi, chi ad acconciarmi, chi semplicemente mi fa compagnia durante una serata, magari distante da dove lavoro di solito... ho sempre qualcuno con me in queste magiche avventure! (ride)
Hai uno stilista di fiducia o i costumi li realizzi tu? Ho due stilisti di fiducia perchè io da sola non so farli (ride). Mi seguono da un annetto, capiscono le mie esigenze e il mio stile drag e riescono sempre a realizzare quello che ho in mente! Se no, io amo lo shopping online e quando vedo qualcosa che potrebbe andare bene per il mio personaggio, acquisto sui siti. Quali sono le doti che deve avere una Drag Queen per emergere e farsi ben volere dal suo pubblico? Allora, per prima cosa serve l’umilità; con essa, si va lontano. Poi una “drag novella” deve aver voglia di accettare i consigli di una veterena perchè c’è sempre da imparare da chi lo fa da più tempo di te. Io, nonostante siano anni che faccio questa Arte, continuo a chiedere consigli alle drag con più esperienza sugli spettacoli, sul make up ed altro. Altra cosa molto importante, bisogna avere una propria identità e non essere la copia sputata di un personaggio già esistente. Ok prendere ispirazione, ma non bisogna risultare le “brutte copie”. Mi rendo conto che “staccarsi” è un lavoraccio, è successo anche a me in passato di prendere troppo esempio da un personaggio che amo e venero tutt’ora ma ce l’ho fatta.
Crystal Versace, che progetti hai per il futuro? Continuare a pubblicare video nel mio canale Youtube, dove pubblico video sul mondo drag: come truccarsi, come acconciare una parrucca, etc...vorrei diventare una youtuber /influencer conosciuta. Ho anche tanti sogni nel cassetto: partecipare a Ru Paul’s Drag Race come ogni drag queen italiana sogna di fare, portar un mio spettacolo in tv e ultimo ma non ultimo, diventare una modella Drag Queen, adoro un sacco le sfilate! (ride) Noi ti auguriamo di riuscire a realizzare tutti i tuoi desideri. Grazie. Vi lascio con questo pensiero: lasciate la negatività da parte, divertitevi, godetevi qualsisasi momento bello della vita perchè saranno quelli a darvi forza nei momenti down. Andate sempre in giro a testa alta perchè se siete contenti...degli altri chissenefrega!
Chi è questo personaggio che ami così tanto? La drag queen e Youtuber americana Ariel Versace, star dei reality e vincitrice del “Philly Drag Wars All Stars 2”, una bambola Bratz vivente! La amo alla 19
Laura
“la città de L’Aquila mi ha incantata!”
20
Laura
“la città de L’Aquila mi ha incantata!” E’ importante ripristinare il patrimonio storico italiano. Assolutamente si, anzi, invito tutti ad andarci perchè oltre a conoscere una città bellissima, farete anche turismo solidale e aiuterete la gente del posto a risollevarsi.
Vi ricordate di Laura, bellissima girl di Arma di Taggia? L’avevamo intervistata l’anno scorso perchè era stata una delle ragazze più geolocalizzate sul sito di Piccole Trasgressioni e, visto che continua a riscuotere davvero molto successo, l’abbiamo incontrata nuovamente, per scambiare due chiacchiere.
Il tuo lavoro di girl come procede? Sempre bene non posso lamentarmi (sorride).
Ciao Laura, come stai? Ciao a tutti voi! Sto bene grazie! In questo ultimo anno ho continuato a lavorare come escort, che è un’attività semre imprevedibile e sono anche stata in Brasile, a Rio De Janeiro, la mia città natale, dalla mia famiglia. Sono stata molto contenta di poter passare del tempo con loro.
E cosa consiglieresti a una ragazza che abbia voglia d’intraprendere questo lavoro? In realtà consiglierei di non cedere alla tentazione di farlo perchè è un “vizio”. Un conto è se lo si fa per un po’, magari per il bisogno di sistemare un po’ la propria economia ma che sia temporaneo. Nella vita si possono fare tante altre cose...ma comunque è un lavoro che a molte piace fare, dipende da persona a persona!
L’anno scorso hai stupito tutti gli utenti di Piccole con delle foto vestita da Babbo Natale sexy da urlo. Quest’anno cosa hai in serbo per noi? (ride) Molto bne! Sono davvero molto stupita e contenta che le mie foto siano piaciute a tutti! Quest’anno non ho ancora deciso cosa fare di preciso ma sono sicura che saprò sorprendervi!
Grazie Laura. Infine, cosa ti auguri per il futuro? Di essere felice e magari di realizzarmi professionalmente facendo anche altro., resta sempre valido il sogno di aprire un centro estetico o gestire un ristorante! Ma del resto sono molto giovane, ho tutta la vita davanti! Un bacio a tutti voi.
Laura, hai in programma qualche altro viaggio? Non ce l’ho ancora un programma preciso ma non si sa mai. Posso però dirvi che un viaggio recente che ho fatto, il più bello forse di tutta la mia vita, è stato proprio qua in Italia. Ho visistato una piccola città dell’Abruzzo, l’Aquila e ne sono rimasta incantata. L’Aquila è proprio un gioiellino, forse saprai anche che qualche anno fa è stata seriamente danneggiata dal terremoto. Si, sapevo che il sisma le ha causato tanti danni. Mi ha comunque colpita, ha un centro storico con tante architetture di prestigio e anche i dintorni sono bellissimi, come il Gran Sasso, i laghi di Campotosto e le Grotte di Stiffe. E’ una città da un indiscutibile fascino, spero che presto possa tornare completamente accessibile perchè ancora ci sono aree off-limits, un vero peccato. 21
Luana Navarro
“l’Italia mi ha 22cambiato la vita!”
Luana Navarro
“l’Italia mi ha cambiato la vita!” Luana Navarro è una bellissima escort trans brasiliana di 28 anni, ora a Roma. Sicuramente è una persona che colpisce: lunghi capelli castani e fisico incredibile, durante questa intervista si è rivelata anche molto simpatica e acculturata, una ragazza dal carattere determinato e forte. Conosciamola meglio.
leggere, ho in borsa il romanzo di uno scrittore francese. E ancora, amo visitare Roma, faccio un po’ la turista!
Buongiorno Luana, parlaci di te! Ciao a tutti! Io sono Luana, sono del segno del Toro e vengo da Rio De Janeiro, la città del sole, del mare e dei bei corpi (ride). Qualche anno fa mi sono trasferita in Italia: ho abitato 4 anni a Torino e da un anno mi sono spostata a Roma. Come mai hai deciso di venire a vivere qui? Sai, in Brasile sono nata da una famiglia un po’ povera ma ho studiato, sono insegnante di storia e finchè ho potuto mantenre una vita normale, insegnare e guadagnare uno stipendio l’ho fatto. Però, fare la transizione di genere è un percorso che richiede molti, molti soldi, tra cure ormonali, interventi chirurgici etc e quindi ho iniziato a fare la escort, inizialmente in Brasile poi in Europa. Come è andata esattamente? Una mia amica, che già faceva questo lavoro, mi ha invitata a venire qui perchè la qualità della vita è migliore, rispetto al Brasile e io mi sono innamorata subito di questa cultura ricca, di questa gente forte che non molla mai e ho imparato tanto. E’ molto bello sentirtelo dire. Ho il cuore un po’ diviso a metà, mezzo italiano e mezzo brasiliano. Qui in Italia ho trovato la mia felicità, nonostante tutti i problemi che ho vissuto e che anche ci sono in Italia, posso dire di essere felice. Mi reputo una donna elegante e di classe e quella che sono oggi l’ho imparata ad essere qui, un Paese che mi ha sempre fatta sentire a mio agio. L’Italia mi ha cambiato la vita per sempre! (sorride).
Ti piace esplorare posti nuovi mi pare di capire. Una città che mi ha rubato il cuore è stata Aosta. Avevo un ragazzo e abbiamo deciso di andare a fare una gita lì: ricordo che abbiamo mangiato benissimo e la città era da favola, mi piacerebbe tornare a visitarla con calma. Parliamo un momento del tuo percorso di transizione, se ti va? Nessun problema, la mia famiglia, specialmente mio fratello maggiore, mi sono stati vicini. Lui è stato il mio supporto più grande nella mia transizone, ha vissuto con me i momenti belli e anche quelli brutti. Adesso in Brasile è stato eletto un Presidente xenofobo. Tu che cosa ne pensi? Penso che ha vinto la voce della gente molto arrabbiata, triste e delusa dai problemi che c’erano prima. Il popolo ha eletto democraticamente una persona che sembra odiare gay, trans e chiunque reputi “diverso”, e credo l’abbia fatto perchè esausti da una situazione precedente. A me dispiace vedere la gente guidata da una persona con pensieri così brutti ma, da cittardina brasiliana, mi auguro e mi aspetto che comunque lui possa essere, alla fine un Presidente giusto per tutti, indipendentemente dall’età, sesso, religione e orientamento. Luana, hai un sogno nel cassetto da realizzare? Ho tanti sogni, non solo uno! (ride). Posso dire che mi piacerebbe tornare a insegnare e avere un altro cagnolino. Ora ho uno yorkshire di 3 anni, Attila, e mi piacerebbe averne un altro per fargli compagnia, anche se lo porto ovunque con me. Hai qualcosa da aggiungere, un tuo pensiero libero? Vorrei che ci fosse più rispetto per tutti: uomini, donne, gay, trans, vecchi, giovani...le persone si stanno dimenticando questa cosa molto semplice che però è necessaria per far andare avanti bene le cose: amore e RISPETTO, una parola così piccola ma che può davvero cambiare il mondo!
A Roma come ti trovi? Benissimo, è una città enorme, ricca di fascino e cose da scoprire, mi ha abbracciata e accolta Però anche Torino...è stata la prima città che mi ha ospitata, amo entrambe davvero. Luana Navarro, nel tempo libero che cosa ti piace fare? Sono un po’ matta per la palestra, mi piace tanto andarci e prendermi cura di me stessa, fare massaggi, cose così. Adoro
Grazie Luana Navarro, è stato un piacere e a presto! 23
Bianca Heibiny Pornostar
“sono calda e passionale!�
24
Bianca Heibiny Pornostar “sono calda e passionale!”
Conosciamo oggi la favolosa attrice hard tedesco-brasiliana, nonchè international escort, Bianca Heibiny Pornostar. Poliglotta (parla correttamente francese, italiano, inglese, tedesco, spagnolo e portoghese), la bellissima trans è nata da genitori tedeschi emigrati in Brasile, adora ballare, acquistare lingerie sexy e curare il suo aspetto.
avere un fisico, un viso e una salute che la aiuta in questo lavoro, in cui bisogna sempre dare il massimo. Si può dire quindi che coniughi lavoro e piacere! Si! La cosa che a me piace di più, nel fare la escort e la pornostar è proprio il sesso: essere calda, travolgente, avere sempre voglia di farlo e con piacere.
Buongiorno Bianca. Allora, parlaci un po’ di te. Buongiorno a tutti, io vengo da Natal, una città del Brasile e qualche anno fa sono venuta in Europa, in Svizzera, per lavorare. Successivamente, ho scelto di spostarmi in Italia: avevo la curiosità di conoscere questo bel Paese, mi affascinava molto la sua storia, la sua bellezza, il suo cibo...vedere l’Italia è un po’ il sogno di tutte le persone che vivono all’estero, no?
E una cosa che non ti piace, invece, c’è? E’ l’attesa tra un appuntamento e l’altro o incontrare persone “fredde” che non mettono passione. Una curiosità: sei mai uscita con qualche collega di set? Si, è capitato una volta con un ragazzo olandese...c’era già una forte chimica tra noi e quindi... (ammicca sorridendo)
Ora tu abiti a Roma, nella bellissima capitale. Hai una passione per i viaggi mi pare di capire? Si, io amo viaggiare e conoscere tante culture e persone diverse. Nella mia vita viaggio tantissimo per lavoro e per piacere e non intendo fermarmi, ho in mente di visitare l’Asia, gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, queste sono le mie prossime mete!
Qual’è la tua posizione preferita? La pecora. Hai un attore preferito con cui ti piacerebbe girare un film? Oh si! Lexington Steele, il famoso attore e regista hard afro-americano. Ti è mai capitato di vivere momenti piccanti anche al di fuori del set? Ti racconto questa: una volta ho preso un volo dalla Germania per l’Olanda e vidi un ragazzo che mi intrigava in aeroporto, mi mangiava letteralmente con gli occhi. Io attraggo molto l’attenzione, sono alta, bionda solare...è normale. Fatalità ha voluto che in aereo fossimo seduti vicini e una volta scesi...abbiamo passato una notte di follia! (sorride). E’ stato un “petite-affaire” anzi, è una passione che con lui dura ancora, da ben 8 anni!
Parliamo ora del tuo lavoro. La tua bellezza statuaria ti ha facilitata per entrare nel mondo dell’hard? (Ride) so di non passare inosservata! In realtà, tutto è partito dal mio lavoro di escort, ho sempre avuto ottime “recensioni” sia dalla Svizzera sia dalla Germania, Paesi, come ti dicevo, in cui ho anche vissuto. Tutti dicevano che sono molto brava nel fare sesso e così, tramite passaparola, un giorno un produttore hard mi ha contattata per girare un film.
E per il futuro, che progetti hai? Bella domanda, davvero non lo so. Per ora direi che continuo nel mio lavoro finchè ho passione e ancora ne ho tanta, ma solo il futuro saprà dire cosa farò...vediamo!
Come è andata la tua prima volta? All’inizio avevo paura perchè non avevo molta esperienza ma poi da lì sono esplosa. Tutti mi chiedevano “ma sei tu la Bianca del film?” e così è iniziato tutto.
Grazie Bianca Heibiny Pornostar, vuoi aggiungere qualcosa, in conclusione? Si: non fate mai del male perchè tutto ciò che fate agli altri, la vita ve lo gira indietro: quindi, cercate sempre di fare del bene e di star bene con voi stessi. Un bacio a tutti!
Un successo annunciato insomma. Sai, la qualità migliore di una pornostar può sembrare scontata ma non lo è: le deve piacere tanto fare sesso, essere potente, 25
“la drag è una pittrice che sul palco usa mille colori”
Dharla Away
26
Dharla Away
“la drag è una pittrice che sul palco usa mille colori” Venerdì 16 Novembre, al Teatro di Abano Terme, si è svolto con successo il primo appuntamento del concorso Ciao DragQueen - Selezione Triveneto, ispirato al format di Ciao Darwin. Abbiamo intervistato Simone Trentin, in arte Dharla Away, madrina della squadra delle Bionde; conosciamola meglio.
d’Inverno, ed ho conosciuto Gina Lellafrigida, una delle organizzatrici, che a sua volta aveva vinto la fascia di Emotional Queen, data alla drag che ha colto di più lo sppirito e l’emozione di LaWanda Gastrica. Io però non l’avevo votata e le spiegai poi li perchè. Il giorno seguente lei assistette al mio show e venne da me a parlarmi. Io pensai che voleva lanciarmi i sassi (ride), invece mi disse che le ero piaciuta e da lì abbiamo allacciato i rapporti. Poi, ho conosciuto l’organizzatrice regionale Madame Cabaret che mi ha proposto di darle una mano in queste selezioni.
Ciao Dharla, raccontaci un po’ chi sei. Ciao a tutti. Il mio vero nome è Simone Trentin e vengo dalla provincia d Vicenza. Nella vita alleno una squadra di pattinaggio artistico e faccio l’amministratore di condominio, cioè sono impegnato nell’assistenza sociale (sorride). Nel tempo libero mi piace molto la letteratura fantasy, i giochi di ruolo d’improvvisazione e creare armature e costumi in warlock, materiale resinoso usato tipicamente nei cosplay.
Ci parli un po’ del format di Ciao Drag Queen Queen? E’ dedicato alle drag e cabarettisti che vogliono cimentarsi in uno show divertente ispirato a “Ciao Darwin” e deve essere preso alla leggera ovviamente, è un evento scanzonato con delle drag queen più vicine al vecchio stampo “baraccone” delle drag.
E quando hai iniziato ad interessarti al mondo drag queen? Circa 5 anni fa, quando ho cominciato a seguire in modo piu assiduo i locali gay. Il personaggio di Dharla è nato proprio in un bar gay-friendly a Montecchio Maggiore.
Essere una drag queen per te cosa significa? Domanda difficile! Per me è fondamentalmente un uomo che si veste da donna, un performer, un intrattenitore. Puntualizzo che parlo per me: la drag esiste quando sale sul palco, Dharla esiste quando è li, in mezzo alla gente, in discoteca e durante lo show, ma quando si “smonta” il trucco torna Simone, ed io amo siano due entità perfettamente distinte e definite. Purtroppo, non mi piace lo stereotipo del ragazzo che si veste da drag queen e abborda gli etero come fossero prede da macello. So che è una cosa scomoda quella che sto dicendo ma è un dato di fatto.
Come è andata? Con quattro amici avevamo di travestirci da donne...eravamo davvero orrende (ride al ricordo). Ognuna di noi decise di darsi un nome e io ne celsi uno metà inglese e metà italiano che creasse assonanza e volesse dire qualcosa (in italiano “darla via”). Ci sono artisti a cui ti ispiri o che ti piacciono particolarmente? Sicuramente Luciano Letizzetto e la grandissima Anna Marchesini, che fanno spesso delle parti squisitamente divertenti e cominche, ma sanno anche interpretare parti drammatiche, le trovo attrici complete. Per la parte più divertente dei miei show utilizzo il loro spettro comico, per la parte più sociale invece, che è quella che mi piace portare sul palco dei vari concorsi, non ho un’artista di riferimento: uso la mia vita e le esperienze che ho vissuto o di cui ho letto nei libri.
Insomma, la drag per te è un alter ego che ti permette di esprimere cose che altrimenti non riusciresti a fare. Esatto, è una valvola di sfogo. Ti va di parlarci un po’ degli spettacoli che fai? Di solito quando faccio la doccia ho le illuminazioni. Quando scrivo al mio ballerino “ho avuto una visione” lui si preoccupa perchè sa che ho partorito qualche idea malsana (ride), ma queste vengono sempre da qualcosa che ho visto, percepito, una storia che ho letto....mi piace molto leggere se non si è capito! (ride) Se vado in discoteca propongo show molto leggeri , vicini alla baracconata, perchè il popolo discotecaro del vener-
A proposito di concorsi, sei madrina di “Ciao Drag Queen Selezione Triveneto”, come sei arrivata a ricoprire questo ruolo? Si può dire che la collaborazione è iniziata tra una sigaretta e l’altra (sorride). Io ho partecipato a Miss Drag Queen Italia 2018, in quanto vincitrice di Regina 27
dì e sabato sera vuole divertirsi e non affrontare temi “pericolosi” e pesanti. Ai concorsi invece voglio comunicare qualcosa, perchè credo ci sia necessità di capire che la drag queen può far ridere, piangere, emozionare, può essere bellissima...c’è uno spettro talmente vasto di carattere e sfumature da poter esprimere! Invece noto che ultimamente ci stiamo soffermando solo sul peggio che vediamo da Ru Paul Drag’s Race: si, vanno bene certe spettacolarità come spaccate e twerk ma io preferisco aggiungere contenuti.
essere diversa, devo attrezzarmi e impegnarmi per esserlo. A Leonardo Feltrin, di Radio Company, il mio insegnante di teatro, una volta ho chiesto come potevo abituare le persone a un certo tipo di show drag più impegnati e la risposta che lui mi ha dato è stata: “Simone, è semplice, devi essere tu ad abituarli, non devi mollare”. Quindi, per rispondere alla domanda di prima, ai ragazzi che vogliono iniziare a fare le drag io dico di non mollare, di definire i confini di questa strada e avere umilità e rispetto per se stessi e per gli altri.
Chi va, oggi, a vedere gli spettacoli drag queen? C’è più apertura mentale rispetto al passato? In discoteca ci sono una marea di ragazzi giovani che hanno sdoganato questa figura ma solitamente sono ragazzi che vogliono vedere il “voguing”, le spaccate, un po’ di acidità sul palco...e va benissimo così. Apertura mentale assolutamente si, ce ne è, anche perchè abbiamo avuto la fortuna, grazie ad internet, di avere un aggancio a un fenomeno mondiale come Ru Paul che ha insegnato molte cose. Bisogna però prendere anche il meglio di quello che sta dietro il suo spettacolo: lo studio, l’impegno, la preparazione, che tutte le sue drag hanno, dalla prima all’ultima. Bisogna solo coglierlo ma bisogna fare molta fatica e purtroppo, oggi, i giovani non hanno molta voglia di fare fatica, sembra che tutto sia loro un po’ “dovuto”.
Dharla Away, sappiamo che in cantiere hai anche il Gala “Regina D’Inverno”, ci puoi dare qualche anticipazione? Volentieri! Quest’anno “Regina d’Inverno” cambia format e diventa un gran Gala dedicato esclusivamente alla raccolta fondi per aiutare i bambini, perchè, come dice LaWanda Gastrica “sono il futuro del mondo”. Quest’anno doneremo all’associazione “I bambini delle fate” che aiuta i bambini autistici e le loro famiglie. E’ un’iniziativa che ho accolto a braccia aperte perchè amo tantissimo impegnarmi in questi eventi sociali, per me sono linfa vitale. Sarà un evento fantastico, un tripudio di scintillio e sfarfallio, è proprio il caso di dirlo. Che cosa ti auguri per il futuro? Di non perdere mai la passione per qualsiasi cosa, avere sempre interesse e voglia di imparare perchè quando si perde questo ci si spegne. Mi auguro di avere cuore e cervello accesi per ancora molti anni, non chiedo altro in realtà.
Già, basta guardare tutti gli youtuber per esempio... Si, guarda per esempio i tutorial su youtube: “uh...guarda mi so truccare come un make up artist”....ma anche no!
Infine, vuoi aggiungere un tuo pensiero libero su quello che vuoi? Ho sempre pensato che la drag queen fosse un animale da palcoscenico e si fermasse alla discoteca. Invece, ho visto che può incarnare qualsiasi emozione, è una pittrice che può dipingere un quadro sul palco e usare mille colori. Il mondo drag queen è bellissimo e difficile allo stesso tempo. Io amo in modo viscerale fare la drag, mi interessa solo vedere la faccia delle persone quando scendo dal palco che mi guarda e ha capito il messaggio che volevo portare, questa è la più grande soddisfazione. Ho speso valangate di soldi per creare outfit comprensibili alla maggior parte del pubblico e quando “arrivo” al pubblico e soprattutto anche i bambini capiscono cosa voglio dire, significa che ho raggiunto, per me, il massimo degli onori.
Che consigli daresti a una drag “in erba” che vuole affacciarsi ora in questo luccicante mondo? Prima di tutto non è un mondo tutto luciccante, dunque: preparati perchè stai entrando nella tana dei leoni, ti sbraneranno alla prima defaillance, quindi, spalle grosse, un po’ di faccia di bronzo perchè serve e si fa col tempo ed aiuta guardare i tutorial su youtube delle altre drag famose. Ma ricordate che ciascuno di noi deve avere un’identità, se si copia, non si ha personalità e non si crea un proprio personaggio, allora si finisce presto nel dimenticatoio. Immagino sia piuttosto difficile crearselo, un personaggio originale. E’ difficilissimo, perchè solitamente si è scomodi. Ci sono già posti occupati dalle drag storiche che è difficile “rubare” (passami il termine) quindi, se voglio
Grazie a drag Dharla Away e vi ricordiamo che potete vedere l’intero reportage dell’evento su Piccole Magazine Tv. 28
Ricardo
trasgressione brasiliana
29
Ricardo
trasgressione brasiliana che ti vengono più riconosciute? Fisicamente piace tanto di me il viso e le gambe.
Pelle color cioccolato, fisico statuario e fondoschiena DOC brasiliano: oggi conosciamo meglio Ricardo, fantastico Boy che nella vita fa l’accompagnatore a Verona: con lui, ogni fantasia diventerà realtà!
Una domanda un po’ più privata...ti sei mai innamorato di una cliente? Si, mi è successo, ma non posso dire di più! (ride)
Ciao Ricardo, raccontaci un po’ di te! Ciao a tutti voi, io sono Ricardo, un ragazzo di 23 anni brasiliano. Nella vita studio e sono single! Nel tempo libero mi piace fare attività fisica, vado in palestra, amo viaggiare e ascolto musica di tutti i tipi. Senza dimenticare la mia passione per il ballo!
Che consigli daresti a qualcuno che vorrebbe diventare un accompagnatore professionista? Deve essere sicuro della scelta che sta per compiere perchè è una decisione non dico per la vita ma che comunque ti accompagnerà per diversi anni.
Da buon brasiliano avrai il ritmo nel sangue! Quando sento un ritmo scatenato non riesco a trattenermi...(sorride).
E tu, pensi che continuerai a fare questo lavoro per sempre oppure...? Io credo di arrivare ad una certa età, dopo i 30 forse dovrò lasciare!
Quando hai deciso di diventare un accompagnatore e da quanto tempo lo fai? Ho iniziato 3 anni fa, per motivi economici, si guadagna piuttosto bene ed è un lavoro divertente.
Grazie Ricardo, vuoi aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista? Si, vorrei lasciarvi con questa bella citazione: “dove tutto diventa possibile”, quindi, non arrendetevi mai nella vita, potete fare tutto ciò che volete, basta volerlo e seguire i propri sogni.
Che tipo di clienti ti contatta di solito? Vediamo...(ci pensa un attimo). Mi contattano diversi tipi di persone, non ci sono categorie specifiche, l’umanità è davvero molto varia! Quando incontri qualcuno, come capisci come rapportarti? Prima di tutto devo cercare di capire cosa piace all’altra persona nel sesso, quindi la conversazione inizia subito su questo argomento, ci tengo che tutti ne escano soddisfatti e si trovino a loro agio, inutile girarci attorno. Ricardo, tu sei davvero un bel ragazzo. Quali sono le qualità 30
Monique
“sono una persona indipendente!�
31
Monique
“sono una persona indipendente!” Monique è una bellissima escort trans che vive a Bari. Lunghi capelli biondi e sguardo intenso, durante l’intervista telefonica si è rivelata divertente, spigliata e con un animo molto sensibile. Conosciamola meglio insieme.
sono “esplosa” nell’età dell’adolescenza, non è stato troppo traumatico. Hai avuto un accompagnamento “dolce” verso chi volevi essere, è molto bello. Si. Devo dire che non ho mai avuto problemi sociali, famigliari e amici non mi hanno mai trattata diversamente.
Buongiorno Monique, parlaci di te. Buongiorno a voi. Mi chiamo Monique e vivo a Bari, anche se la mia infanzia l’ho vissuta a Pesaro, dove sono nata, i miei genitori si sono dovuti trasferire per lavoro. Ho due lauree, una in filosofia e una in economia aziendale, conseguita grazie ad una borsa di studio alla Cattolica di Milano.Ora invece sto facendo un dottorato in Organizzazioni Internazionali, business and marketing amministration.
Scusa l’indiscrezione, la vita sentimentale, invece, come va? Ho avuto tre convivenze e ho sempre conosciuto le mamme delle persone con cui vivevo. Certo, all’inizio restavano sotto schock quando capivano che ero trans, ma poi sono sempre diventata amica di tutte, anche adesso mi sento spesso con una di loro (sorride).
Però, complimenti! Grazie! Sai, mia mamma era un’insegnante universitaria di filosofia teoretica e mio padre è un pilota d’aerei. Parlo di mia mamma al passato perchè, purtroppo, è venuta a mancare.
Monique, visti i tuoi studi, come mai la scelta, un po’ inusuale, di fare la escort? Sono sempre stata piuttosto indipendente: i miei genitori si erano “fatti da soli” e hanno sempre lasciato libera scelta, a me e mio fratello, di decidere che fare una volta finita la scuola dell’obbligo. Io, a 14 anni, decisi di trasferirmi ad Urbino in un collegio per studiare al Liceo Classico e a 18 anni, decisi di intraprendere questa carriera.
Mi dispiace molto. Infatti, hai nominato subito la tua famiglia, si sente un forte legame. Li ho sempre avuti vicino, per fortuna; anche quando ho iniziato la mia transizione, non mi hanno mai abbandonata.
Conoscevi già qualcuno che la faceva? Si, appena maggiorenne accompagnai una mia amica trans ad un appuntamento: vidi subito molto movimento e mi entusiasmai per le entrate economiche, da lì, la decisione. In questa maniera, mi mantengo anche al Dottorato che sto facendo adesso.
Ti va di parlarcene? La mia transizione si può dire sia iniziata all’età di 3 anni: non volevo indossare i grembiulini scolastici maschili. Quando avevo 6 anni, mia madre trovò per me una scuola dove gli alunni avevano tutti la stessa divisa, era blu, non c’erano distinzioni. Ricordo che i miei mi facevano portare i capelli lunghi fin da piccolo... ero già molto femminile. Successivamente, mi portarano da un psicologo infantile che mi diagnosticò la disforia di genere e fu accertato che non riconoscevo il mio corpo nello specchio. Ancor prima di entrare nella fase dello sviluppo, mia mamma mi dava già gli ormoni femminili quindi quando
Cosa cercano secondo te le persone da una escort? Cercano semplicemente il mio pene, quindi il sesso e basta, la trasgressione. Io vivo tutto con molta serenità, sono amichevole e paziente con chi mi cerca. Un pregio e un difetto del tuo 32
lavoro? Il pregio è far soldi facilmente. Il difetto è che seleziono tantissimo con chi entro in contatto e non sono mai disponibile 24 h su 24. Ad una certa preferisco dedicarmi al pilates od occuparmi dello stallo di cani e gatti perchè faccio volontariato, amo gli animali. Hai un carattere piuttosto determinato e un po’ atipico! (Ride) Sono per eccellenza una persona molto solitaria, non riesco a condiviere i miei spazi, la convivenza per me è stata una grande sofferenza.
Costume Di Natale Con Cappuccio - Music Legs Natale si avvicina…che ne direste quest’anno di renderlo un po’ più piccante? Ecco a voi oggi il bellissimo costume di Natale con Cappuccio di Music Legs. Perfetto per sorprendere il vostro partner nella notte più affascinante dell’anno, scaldandolo e facendogli gli auguri più caldi con i vostri baci e non solo. Il costumino include nella confezione il cappuccio natalizio, l’abito con le campanelle, la cintura in vinile nero lucido con fibia in metallo e le calze Tigh hi a righe rosse e bianche.
Amo la pittura, la scultura e il teatro. Non amo tutto ciò che è modificato, neanche il cinema perchè lo percepisco ome falsato. Non ho la tv, leggo tantissimo, di solito classici oppure autori emergenti, correggo spesso le bozze degli scrittori in erba, è una cosa che mi piace tantissimo fare. E’ una cosa a cui ti piacerebbe dedicarti a tempo pieno, in futuro? Mi piacerebbe. Mi vedo come un agente letterario e mi piacerebbe lasciare l’Europa, perchè non condivido assolutamente la politica del parlamento europeo. Vorrei visitare il Giappone, Shangai in Cina, Dubai e magari trasferirmi a vivere a Los Angeles, tenendo una base di appoggio a New York però, indispensabile se si vuole lavorare nel mondo letterario. Sicuramente, nella vita, non mi vedo con un uomo accanto (sorride).
Potete acquistarlo nel Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi”.
Hai qualcosa da aggiungere in conclusione? Si. Purtroppo, in Bari provincia non esiste amicizia o solidarietà tra le trans. Ognuna pensa per se e soprattutto ognuna, tramite passaparola, parla male dell’altra, inventando cose assurde pur di attrarre a se il maggior numero di persone. Quindi, la goliardia, l’amicizia, non sono di questa terra. Almeno, sulla mia terra è così. Grazie Monique per il tempo che ci hai dedicato e in bocca al lupo per tutto! 33
Victoria Caravalho Pornostar
vincitrice del Premio Sexy Hot 2017
34
Victoria Caravalho Pornostar vincitrice del Premio Sexy Hot 2017
vamente a colleghi ? Sì, sono uscita con un amico di lavoro (sorride), ma non posso svelare di più.
Vi presentiamo oggi la bellissima pornostar Victoria Carvalho. Lunghi capelli castani, pelle di seta e curve esplosive, è una shemale molto trasgressiva e senza limiti: si autodefinisce “la regina del piacere” e non vede l’ora di farsi conoscere meglio dai suoi fans.
Con che attore o regista ti piacerebbe girare un film? Mi piacerebbe girare un film per il regista Andrea Nobile.
Ciao Victoria, parlaci un po’ di te. Sono Victoria Carvalho, ho 24 anni, sono brasiliana, vengo da Jales vicino Sao Paulo. Nella vita faccio di lavoro la pornostar e la modella! Adoro ballare, fare ginnastica per mantenermi sempre in forma, le coccole e ricevere regali (sorride).
Raccontami un episodio veramente curioso o singolare che ti è accaduto. Beh, un giorno mi è capitato di fare una performance hot con una donna e 5 trans...sono rimasta scioccata perchè ho scoperto che dovevo girare questa scena solo quando sono rimasta sul set! (ride)
L’anno scorso hai vinto il Premio Sexy Hot, gli Oscar del Porno brasiliani. Si, ho ricevuto questo ambito riconoscimento per la categoria trans, ne sono stata felicissima! Ho dimostrato ulteriormente di essere una vera e brava pornostar, è un lavoro in cui serve molta volontà, dedizione e bisogna essere sempre sexy e presentarsi al meglio.
Che progetti hai per il futuro? Continuerò con il mio lavoro, voglio essere considerata la miglior attrice porno trans del mondo! Riguardo la mia vita personale, invece, voglio continuare ad essere felice e sana e guadagnare un sacco di soldi per essere vicino alla mia famiglia. E non intendo vivere di nuovo in Brasile, sto troppo bene qui in Italia.
La tua carriera nel mondo dell’hard quando è iniziata? Qualche anno fa, su indicazione di amici.
Grazie Victoria Carvalho Pornostar e a presto!
Mi sembra ti piaccia molto come lavoro! Ha sicuramente i suoi pregi: si guadagano soldi, hai tanta visibilità e ho fans in tutto il mondo, che ringrazio per il supporto che mi danno ogni giorno. Quanto tempo ci vuole in media per registrare un film? (sospira) il tempo di registrazione è piuttosto lungo dal momento che ci vogliono circa 12 ore. Questa forse è la parte che mi piace meno del mio lavoro. Ti è mai capitato di legarti emoti35
Lady Amelia
un perfetto mix di raffinatezza e sensualitĂ
36
Lady Amelia
un perfetto mix di raffinatezza e sensualità
Lady Amelia è una raffinata escort transessuale della Firenze bene e attualmente vive a Torino. Acculturata, sofisticata ed elegante, è la persona ideale per vivere intensi incontri di classe in un ambiente esclusivo e riservato. Conosciamola meglio attraverso le sue stesse parole.
idea, chissà.
Una curiosità, che tipo di cinema ti piace? La mia attrice preferita è Glenn Close. Amo il thriller, ma purtroppo non ne fanno più di belli come negli anni 80 e 90, e anche i film storici. Il thriller mi intriga e coinvolge, lasciandomi, se ben realizzato, la voglia di vederlo fino in fondo; i film storici mi piacciono perchè mi permettono di arricchirmi culturalmente senza studiare (ride).
Buongiorno Lady Amelia, parlaci di te. Buongiorno a voi. Sono Amelia e sono nata da papà fiornetino e mamma svedese. La mia famiglia era benestante, ai limiti dell’aristocrazia e ho avuto l’opportunità di crescere in un contesto che mi ha consentito di avere un’educazione e un retaggio culturale sociale medio-alto. Purtroppo, 3 anni fa, quando è mancato papà, la mia vita è completamente cambiata e mi sono dovuta reinventare.
Un po’ come abbiamo fatto noi da ragazzini guardando il cartone di Lady Oscar e imparando così la Rivoluzione Francese. Ora parliamo del tuo lavoro: quando hai iniziato ad avvicinarti esattamente al mondo delle escort? Ormai sono 7 anni, ho iniziato a 18 ma lo facevo sporadicamente, prima era giusto un modo per ottenere gratificazioni e conferme personali. Diciamo che ho iniziato in piena regola a 22 anni.
Mi dispiace molto, sei così giovane, quanti anni avevi? Avevo 22 anni e la sua morte mi ha molto segnata. Ma volevo fare il possibile per non smettere di vivere la vita secondo certi canoni a cui ero abituata e questo mi ha poratato a fare la scelta di diventare una escort.
E ti piace? E’ un lavoro che può sembrare da “minimo sforzo, massima resa” (sorride). In una prima fase ho iniziato per necessità economica, ora invece ho scoperto un entusiasmo molto forte per quello che faccio, perchè sto imparando a diventare una buona imprenditrice di me stessa. Ho capito che posso raggiungere risultati molto soddisfacenti, non solo economici ma anche personali e del mio ruolo lavorativo.
Una professione certo non alla portata di tutte. No, è un mestiere duro, per certi versi. Io comunque, ho sempre voluto vivere di un lavoro al di fuori dei canoni regolari, sognavo di fare l’attrice e, finchè è stato possibile, ho studiato recitazione vari anni a Roma. Poi ho dovuto rinviare questa possibilità di vita a una fase piu serena e stabile della mia esistenza, ora non ho più il lusso per poter investire in quel tipo di percorso.
Questa professione non è ancora riconosciuta socialmente, tu che cosa ne pensi? Io lo considero un lavoro a tutti gli effetti ed ho avuto sempre la fortuna di poterlo vivere alla luce del sole, senza soffrire mancanze di rispetto da parte di nessuno. Certo non è per tutti, bisogna scendere a molti compromessi e rivedere spesso le linee guida dei propri limiti, dei tuoi canoni in iriferimento a ciò che è giusto e sbagliato. C’è molto lavoro da fare su se
E’ una carriera con diverse incognite e che richiede un certo investimento economico iniziale. Si, non garantisce nemmeno un ritorno economico sicuro, ma mi sarei adattata perchè comunque avrei fatto il lavoro che volevo. In ogni modo, se non riuscirò a fare l’attrice, ad oggi non penso di poter vivere facendo un lavoro canonico 8 ore al giorno. Crescendo magari cambierò 37
stesse e io lo sto imparando a fare solo di recente. E’ importante non svendersi e avere molta presa di coscenza nel relazionarsi con l’utenza.
è quello in cui, per motivi organizzativi, c’è mancanza di riguardo verso gli appuntamenti presi. Noi escort dobbiamo cercare di non “incattivirci” su eventuali appuntamenti disdetti all’ultimo o non comunicati, ma giorno dopo giono questa cosa un po’ ti consuma e si finisce per guardare con “sospetto” tutte le persone che si relazionano a te. Io invece vorrei continuare a credere nel prossimo e fidarmi.
Serve un carattere forte e tu sembri possederlo. Diciamo che ho forza d’animo, non mi abbatto facilmente: “mi piego ma non spezzo” (ride). La determinazione invece è un aspetto su cui devo ancora lavorare perchè parto con molto entusiasmo e carica in tutto ciò che faccio poi tendo a perdermi un po’ per strada, se i risultati non sono subito quelli che mi aspetto.
Lady Amelia, negli anni te ne saranno successi di episodi che ti hanno colpita, ce ne vuoi raccontare uno? Ti racconto questa. Un anno e mezzo fa ho iniziato a ricevere telefonate molto interessate da parte di un uomo che voleva conoscermi...abbiamo iniziato a sentirci con una certa frequenza, fino a fissare un appuntamento. Il giorno stabilito però non si è presentato e io ci rimasi piuttosto male, appunto perchè ormai avevamo instaurato un rapporto amichevole, telefonicamente. Beh... recentemente mi ha ricercata, spiegandomi che quel fatidico giorno aveva avuto un incidente in macchina mentre cercava parcheggio per raggiungermi e preso dal brutto momento si era scordato di avvertirmi. Però gli sono rimasta impressa ed appena è tornato nella mia città mi ha cercata e ci siamo, finalmente, conosciuti!
Un pregio del fare la escort invece, qual è? E’ che a volte basta la telefonata giusta per “svoltarti” la giornata. Mi rendo conto che si tratta di una vita borderline, un po’ rischiosa, ma io vorrei arrivare al punto di avere sempre uno scarto di salvezza economica, e ci si può arrivare, serve solo tempo e pazienza. Lady Amelia, le persone con cui entri in contatto giornalmente che tipi sono? Chi mi contatta di solito ha più bisogno di una psicoterapeuta che di una escort (sorride). Mi contattano quasi esclusivamente uomini, accetto qualche coppia ogni tanto ma con limiti precisi verso la donna. Le donne le amo, sono la mia scuola, io le ammiro, mi lascio ispirare da loro ma non a livello sessuale. In generale, sono un po’ atipica perchè sono poche le persone con cui non raggiungo un contatto umano relazionale e anche affettivo. sono molte le persone a cui mi sono legata e affezionata.
Una storia a lieto fine insomma. Si, e l’incontro è anche andato molto bene! (sorride) Concludiamo questa bella intervista con una domanda sul tuo futuro: come ti vedi tra qualche anno? Mi vedo accompagnata, economicamente sistemata e con un cane. Sono molto attaccata all’idea di me futura come quella di una persona che contina a vivevere di questo lavoro ma secondo binari diversi.
Ti è mai capitato di innamorarti di un cliente? Non escludo possa succedere in futuro! C’è una richiesta che ti fanno più spesso? I rapporti orali ed è la cosa che preferisco fare . E’ tutto oro ciò che luccica o ci sono anche delle ombre? L’aspetto piu faticoso del mio lavoro
Grazie Lady Amelia e a presto! 38
Maxim Magnus
il nuovo volto dell’alta moda è trans
39
Maxim Magnus
il nuovo volto dell’alta moda è trans Pubblichiamo l’intervista di Arianna Galati uscita su Marie Claire alla modella transgender Maximus Magnus, che ha fatto della sua unicità un valore. Ma non vuole essere ricordata solo perché è transgender e ha compiuto, appunto, la transizione.
L’anno scorso, il 2017. Mi sono spostata a Londra per studiare e vivo ancora lì. Quando i miei insegnanti hanno visto il servizio mi hanno altamente consigliato di dedicarmi alla carriera di modella. Non ci avevo mai pensato, o meglio, era qualcosa a cui avevo pensato ma non credevo di poter diventare veramente una modella. Ero molto insicura, non ero felice, non pensavo che fare la modella fosse per me. Una dei miei insegnanti mi ha scritto una lista di agenzie che avrebbero potuto fare al caso mio. Il primo nome della lista era Linden Staub: la mia insegnante mi ha accompagnata all’appuntamento e ho firmato subito. Dopo un anno sono ancora con loro.
Maxim Magnus è diventata modella per Gucci quando l’impero di Alessandro Michele prendeva forma. Maxim Magnus è la modella transessuale che ha interpretato alla perfezione il nuovo corso fluido della moda. Aggraziata e sfacciata nello sfidare con un sorriso il vento gelido che ha illuminato il cielo di Milano nell’ultimo giorno di Milano Fashion Week. Con Montenapoleone svuotata dalle precoci partenze per Parigi (d’altronde il primo giorno della settimana della moda francese ospita la sfilata di Gucci Primavera Estate come special guest), ci intrufoliamo nelle vie private e silenziose che portano al Bulgari Hotel per incontrare Maxim Magnus. E, prima piacevole digressione, Maxim ci accoglie con una colazione abbondante apparecchiata di fronte a sé, un sorriso apertissimo e un paio di occhiali da sole con lenti gialle (visione di un mondo stanco del cliché femmineo delle lenti rosa?). L’aria fredda sembra rendere ancora più eburnea la sua pelle d’avorio purissimo, rivelata dagli shorts di jeans e da un body bianco monospalla con tagli cut strategici.
Quindi sei la brand new face, il volto nuovo della moda? Sì, puoi dirlo. Come ti fa sentire l’essere la prossima next big thing della moda? Soprattutto in un momento come questo, con tutti movimenti dei diritti civili e il discorso di gender fluidity che porti indubbiamente con te? (Si concede un sorso di caffè, colpita dalla domanda). Ho sempre guardato alle modelle e all’industria perché per me erano l’epitome della bellezza. Quando ho fatto la transizione, pensavo a loro. Non ci penso più adesso, ma allora era un pensiero fortissimo, le guardavo ovunque. Pensavo che essere una modella fosse il massimo. I miei studi mi hanno reso un po’ fashionless, meno ossessionata. Quando ho iniziato a fare la modella ho pensato che dovevo diventare qualcosa di diverso: io amo la moda, voglio mostrare i miei e vestiti e posare per servizi fotografici bellissimi, ma voglio essere qualcosa più di questo. Credo che proprio oggi con i social ci siano più piattaforme da esplorare anche per noi modelle, e che siano ben più creative per noi rispetto ad essere semplici stampelle da vestiti. Essere una modella è indubbiamente mostrare i vestiti, lo sappiamo. Ma con tutto quello che sta succedendo adesso, sembra che ci sia più interesse verso chi indossa gli abiti, verso i lavoratori, verso come siano fatti questi abiti. Ci sono anche lavoratori della comunità lgbtq che vivono in paesi dove i diritti lgbtq non sono garantiti, non hanno sostegno, non hanno nulla. Io voglio solo mandare il mio messaggio: la mia vita è glamour, sì, ma non tutto il tempo. Io lavoro tanto e ci sono cose nell’industria della moda che non sono affatto glamour.
Parlaci di te. Come hai iniziato la tua carriera nella moda, quando e perché hai voluto intraprendere questa carriera? La mia carriera nella moda è iniziata… non lo so! Ho sempre amato la moda, è qualcosa che mi è stato tramandato dalle generazioni passate. Mia nonna era modista di cappelli. Mia madre ha un grande senso dello stile, non è ossessionata dalla moda ma ha un suo stile e questo mi ha sempre affascinato. Sapevo che avrei fatto comunque qualcosa nel mondo della moda. Quando ho dovuto scegliere l’università non sapevo davvero cosa decidere: non sono un’amante dello studio, la scuola non mi piace, preferisco lavorare e fare esperienze. L’istruzione è grandiosa, ovvio, ma non mi piace che mi dicano cosa fare, preferisco dedicarmi a situazioni creative a modo mio. Poi ho scoperto che Condé Nast proponeva un corso di tre anni in due: dopo 7 mesi di corso un mio amico doveva realizzare un servizio fotografico. Mi ha detto “Maxim, vuoi farmi da modella per questo progetto finale? Mi piace molto come sei, secondo me sarebbe bellissimo”. Stiamo parlando di quale anno?
40
Il tuo lavoro nel mondo della moda ti sta insegnando anche a essere molto
più consapevole? È comunque qualcosa cui i Millennials sono più preparati, quello del self-empowerment? Sì, assolutamente. C’è una frase che Andreja ripete sempre che dice “costruire la propria sicurezza è come costruire una casa, mattone dopo mattone”. Non puoi aspettarti che arrivi tutto in un colpo solo. Credo che le mie esperienze nel mondo della moda mi abbiano reso più sicura di me, più forte. Il bello e il brutto è che comunque anche io ho preso molti rifiuti, ho avuto a che fare con molte persone che mi hanno sbattuto le porte in faccia perché non ero abbastanza bella, o perché volevano usarmi in quanto transgender. È bello che io abbia degli agenti così bravi, perché se qualcuno prova ad usarmi loro diventano spietati.
voluto lavorare con Marc Jacobs. Adorerei partecipare ad uno dei suoi show, spero di farlo. Ora come ora mi piace Alexander Wang, è un genio assoluto, qualunque cosa crei mi viene da pensare “lo voglio mettere”. Mi piacerebbe anche lavorare con Dior, per dare un cambio di passo. Amo quello che sta facendo Maria Grazia (Chiuri ndr), ma non fa per me. Prende un sorso di caffè e capisce di dover chiarire il concetto. “Sono un po’ arrabbiata con tutta la questione degli influencer, ecco perché. Rispetto le persone che lavorano per questo, ma i messaggi si perdono, sono lost in translation. Al giorno d’oggi, le sfilate sono piene di influencer: alla sfilata couture di Maria Grazia per Dior era pieno. Sono persone che si siedono lì e non guardano nemmeno lo show, ma lo fanno per essere fotografati e perché è importante per il brand che lo siano. È una cosa tristissima. Va bene che l’industria sia più democratica, più accessibile alle persone, ma chi vuole veramente partecipare ad uno show per vederlo non può farlo. Per esempio mi piace Londra, dove sfilano designer come Christopher Kane e Erdem coi quali mi piacerebbe tantissimo lavorare, e dove sulle passerelle ci sono persone del mondo della moda che sono realmente interessate a quello che si vede”. Si allunga sulla poltrona e racconta un aneddoto: ha partecipato ad una sfilata imbottita di influencer e ciò che l’ha colpita era che nessuno fosse entusiasta dei vestiti. “Perché sembra che siano tutti morti? I vestiti dovrebbero eccitarti, dovrebbero darti felicità” sostiene Maxim, che ammette però che non sarebbe così brava a fare la designer. Le idee non le mancano, però.
Sei stata molto critica su questo tema, quello delle “quote trans” nel mondo della moda e sulle quote in generale: una modella nera, una modella agée, una trans… Non capisco perché molte persone trans che lavorano nella moda vengano scelte solo per le campagne sulla diversità. Non è mai una campagna normale. È importante: perché tutti sono lì a dire “guarda, stiamo usando una trans”. Questo spaventa molto i brand, molti non vogliono lavorare con te per le reazioni dei media, o per farsi dire che lo fai per una questione di tendenze. Oggi come oggi il giudizio è immediato, attimo dopo attimo. Siamo nella stessa fase in cui 10 anni fa erano le donne di colore, ma vale la stessa cosa per le modelle plus-size. Ora stiamo ritornando indietro, i vestiti devono starti benissimo e pure se ti stanno bene, comunque trovano un modo per dirti di no. Bisogna dire alle nuove generazioni che non è importante essere sempre felici, è importante essere se stessi. Per spiegare il concetto della diversità e dell’unicità poco accettate nel mondo della moda, tra un’inzuppata di pane tostato nelle uova (stavolta cotte al punto giusto) e un sorso al caffè, Maxim Magnus apre il suo Instagram e ci mostra una foto con Andreja della serata dei Green Carpet Fashion Awards. Entrambe erano vestite da Pedro Lourenço e Maxim è entusiasta nel parlare di lui: “Ha scelto me e e Andreja per il suo nuovo brand, Zilver, dopo due anni di pausa dall’industria perché era furioso. È un brand di lusso genderless e sostenibile, bellissimo, va contro tutto quello che l’industria voglia da noi, tipo femminilità o bellezza classica. Il nostro messaggio in quel momento era bello, eravamo noi stesse”. Con quale altri stilisti vorresti lavorare? Questa è difficile (ride). Le cose sono un po’ cambiate da quando lavoro nella moda ma sin da quando ero piccola ho sempre
41
La nostra ultima domanda, non possiamo fare a meno di chiedertelo. Cos’è la femminilità per te? Me lo chiedono spesso, in effetti. Secondo me è quello ha senso per te, ecco. Ho vissuto la mia transizione in privato, ma sono stata sempre molto aperta in merito. Chiunque ha sempre avuto un’opinione in merito. All’epoca pensavo che se volevo essere una donna, devi fare così e così, devi essere magra, avere il seno e i capelli lunghi… Poi ho capito che volevo essere me stessa: a me piace mostrare la mia pelle, però “non è qualcosa che una signora farebbe”. La verità è che quando mi sento bene, è in quel momento che sono più femminile che mai. A me piace molto anche truccarmi, per esempio, mi sento molto femminile mentre lo faccio. Non dico che gli uomini non debbano truccarsi, dico che semplicemente il processo che ti porta a vedere come hai tirato fuori quella parte di personalità attraverso il trucco, o attraverso i vestiti, è quello che ti fa sentire bene. E se ti senti bene, cosa ti importa del resto?
Narciso Androgynous Queen è Miss Androgynous 2018!
42
Narciso Androgynous Queen è Miss Androgynous 2018!
E’ un’avventura che si è conclusa in trionfo sabato 10 novembre, con la conquista del titolo nazionale di Miss Androgynous 2018 e il premio Performer 2018, quella vissuta da Stefano, in arte Narciso Androgynous Queen. Nata a Roma 25 anni fa, di giorno è un make-up artist e di sera si trasforma nella strabiliante performer Narciso. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per un’intervista “a caldo” subito dopo la meritata vittoria.
Hai degli artisti di riferimento a cui ti ispiri? Chi sono i tuoi preferiti? In primis alla mia madrina ShedorianLux. Vanno poi a seguire poi artisti di calibro internazionale sia del mondo drag che non.
Buongiorno Narciso e complimenti per la vittoria della terza edizione di Androgynous. Sei emozionata, te lo aspettavi? Grazie mille, è stata una grande emozione e no...non mi aspettavo di vincere questo importante concorso dedicato alle drag androgine.
Che cosa vuoi comunicare al tuo pubblico durante le tue esibizioni? Le mie esibizioni mi aiutano a condividere la mia anima con chi mi guarda e ascolta.
Essere una drag queen androgina per te, cosa significa? Narciso racchiude tutte quelle pulsioni e lati nascosti che Stefano tiene al sicuro.
Hai mai subito discriminazioni per il tuo modo di essere? Da piccolo vivevo in un paesello molto chiuso a livello mentale, per questo la mia adolescenza non è stata delle migliori, adesso però le cose vanno decisamente meglio.
Quando hai iniziato ad interessarti al mondo delle drag queen? Il mondo drag mi ha sempre affascinato in quanto con una maschera si riesce a diventare ciò che si vuole, o meglio, materializzare istinti e lati nascosti che restano nell’ombra, alla luce del Sole.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare per la tua vittoria? Ringrazio la mia super madrina ShedorianLux, che è stata una meravigliosa guida, una spalla e un amico speciale Nancy per gli outfit e i continui caffè, la giuria e il mio compagno, che mi supporta e sopporta ogni giorno (sorride).
La tua inclinazione verso il lato più “dark” androgino quando è scattata? Metà della mia anima è dannata, ma più che “dark” questa mia inclinazione la definirei “glamour”. Era il primo concorso a cui partecipavi? Come ti sei preparata? Androgynous è il mio primo concorso e ho voluto affrontarlo con dedizione e tenacia ma anche con molta tranquillità.
Narciso, adesso quali sono i tuoi progetti per il futuro? Questo di Androgynous non è un arrivo ma un bellissimo traguardo, ora mi aspetto di crescere sempre di più e raggiungere tanti altri traguardi. Il mio sogno nel cassetto è quello di portare Narciso a livello discografico.
Hai indossato degli outfit pazzeschi e anche il make up era curatissimo. Hai fatto tutto da sola o hai qualche stilista che ti segue? Il make-up è farina del mio sacco e gli out-fit realizzati da un duro lavoro di squadra tra la mia madrina, la nostra sarta e me.
Grazie a Narciso Androgynous Queen. Vi ricordiamo che potete vedere l’intero reportage della serata sul sito Piccole Magazine Tv. 43
Livia Trans
“sogno un mondo migliore per tutti!�
44
Livia Trans
“sogno un mondo migliore per tutti!” Una dolcissima trans, molto travolgente e passionale vi aspetta a Milano! Stiamo parlando di Livia, mora bellezza brasiliana, giovane e dal fisico indimenticabile. Conosciamola meglio.
spesso in giro, hotel, cene di lavoro, viaggi...si incontrano tante persone interessanti. Unica pecca, a volte trovi chi ti prende in giro, ma pazienza, all’inizio subivo un po’ di discriminazioni per il mio essere trans, ora invece si è tranquilizzato tantissimo tutto e si sta da Dio (sorride).
Ciao Livia, parlaci un po’ di te. Salve, sono Brasiliana, di Tocantins, ora abito a Milano e sono del segno della bilancia. Mi piace tantissimo comprare lingerie sexy, viaggiare per il mondo e leggere romanzi.
I tuoi clienti, che tipi sono? Come dicevo, accetto solo persone distinte ed educate. Per lo più uomini che cercano da me quello che con la loro moglie o fidanzata non hanno, dal sesso alle confidenze.
Come mai hai deciso di venire in Italia? Ho deciso di venire in Italia perchè mi piace la moda, la vostra lingua e tutto il Paese in generale, così ricco di cultura e storia.
Una domanda un po’ piccante ora, se ti va di rispondere: la cosa più trasgressiva che hai fatto? Ho fatto sesso con 10 persone tutte assieme!
Come sei entrata nel mondo delle escort? Prima pensavo di fare la modella, ma non ho avuto molta fortuna in quel campo, allora ho deciso di diventare escort e mi è andata meglio (sorride).
Livia, hai qualche sogno nel cassetto da realizzare? Si, però questi appartengono solo a me (sorride). Posso però dirvi che sogno un mondo migliore per tutti e tantissima felicità, le persone ne hanno davvero bisogno.
Sei una escort molto richiesta e di successo, cosa pensi piaccia di te, bellezza a parte? Premetto che accetto solo persone distintissime, il mio punto forte è che mi dedico completamente a chi mi contatta. Cerco di far vivere momenti unici, indimenticabili e rari. Sono una persona compiacente, molto fantasiosa e completissima per giochi anche particolari. Chi cerca dolcezza con un tocco di piccante...io sono perfetta!
Grazie Livia Trans e a presto!
Sembri molto dolce di carattere. Ho un bel carattere, basta che non mi fanno arrabbiare (ride). Però si, posso essere molto dolce come persona. Raccontaci un po’ del tuo lavoro, se ti va. Dunque, è una professione che mi porta 45
Ellady Dark una performer post-apocalittica
46
Ellady Dark
una performer post-apocalittica
Tu hai un look molto forte, di grande impatto, che richiama il mondo dark berlinese. Sicuramente ho un’immagine esasperata, caratterizzata da trucchi geometrici, linee molto marcate e associate spesso e volentieri ad outfit in latex, un materiale che adoro, molto usato nel mondo bdsm. E’ corretto dire che Ellady Dark, come identità vera e propria quando è nata, a livello lavorativo, nel 2010, quando ho partecipato al contest “Mistress of Darkness” che abbracciava il mondo BDSM e che partiva proprio da Berlino (sorride). Lì ho vinto il premio della critica, portando la rivisitazione del brano francese “Etienne” che mi ha fatto capire che questo mondo mi piaceva tantissimo.
Domani, sabato 10 novembre, si svolgerà al Teatro Alberti di Brescia la finale nazionale di Androgynous, il concorso nazionale rivolto alle Drag Queen che fanno parte del mondo androgino. In attesa di conoscere chi sarà eletta vincitrice, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Andrea, in arte Ellady Dark, trionfatrice della prima edizione e ora tra le organizzatrici del popolare evento. Buongiorno Ellady Dark, quando è nato il tuo interesse per il mondo drag? Buongiorno a voi. L’interesse è nato nel 2008, quando militavo in un trio di drag queen che portava il nome “The Glitters” ma che non aveva nulla di androgino, ma proprio per inesperienza e perchè mancava un “lavoro” su di me e sulle altre due componenti. Infatti, questo trio è durato molto poco perchè avevamo aspirazioni diverse. Successivamente, è iniziato il mio lavoro introspettivo dove ho cercato di capire, prima ancora di chi fosse Ellady Dark, chi fossi io, Andrea.
Nel 2016 hai vinto il primo titolo italiano di Miss Androgynous. Si e da lì si sono aperte le porte per quanto riguarda l’anima degli show, che sono sempre molto “strong” e dove cerco di portare in scena un messaggio dalle tonalità forti e marcate.
Andrea in che contesti si è formato? Dopo gli studi di Conservatorio a canto moderno e qualcosina di canto lirico, avevo abbracciato il mondo del live: facevo il frontman in un gruppo che si ispirava a Radiohead e Placebo, quindi la predominante del canto è stato sicuramente un aiuto forte per capire quali potessero essere le mie necessità.
Sicuramente i tuoi show si discostano dal classico cabaret, sono piuttosto teatrali. Ho sempre voluto proporre al pubblico qualcosa di ricercato, in linea con le mie caratteristiche, che secondo me sono in equilibrio corretto tra la parte femminile e maschile. Il teatro mi ha dato l’opportunità di sperimentare l’esperienza del mimo e amo l’operetta. Anche il mio make up è lontano dalle armonie che siamo abituati a vedere nelle drag classiche, show girl e beauty e valorizza determinate tecniche specifiche nel mondo androgino.
Poi hai iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo, giusto? Si, inizialmente, mi chiamavo Gradiska Dark, che richiamava una immagine “felliniana” (il celebre personaggio della Gradisca nel film Amarcord) e lavoravo come vocalist in club specifici di musica house, affiancando dj anche di fama internazionale. Dal 2008, posso dire che si è consolidata l’anima, oltre la voce, che è estremamente dark anche negli outfit, nel trucco e nell’immagine.
Che cosa significa essere una drag per te? Io mi definisco più un performer rispetto a una drag queen. Ho partecipato nel 2016 a Drag Factor, dove sono andata in finale nazionale al Gay Village e lì ho capito che la strada che dovevo percorrere era quella. Su quel palco mi sono messa a nudo, è 47
stata una grande palestra, un grande allenamento che dentro di me non ha fatto altro che confermare questa mia natura assolutamente di performer androgino.
che io mi definisco molto post-apocalittica come estetica. Utilizzo molto armature, richiami anche “animaleschi”, parrucche ne uso ma amo presentarmi sempre “naturale” quindi, più che altro utilizzo testali, sicuramente evolutivi rispetto alla classica parrucca. Anche per quanto riguarda la scelta e l’abbinamento per lo show, tutti sono diversi e studiati a tavolino proprio per chiudere il cerchio e devono esprimere l’anima di chi li indossa.
Come si differenzia l’androginia dall’essere drag queen tradizionale? L’androginia è il rovescio della medaglia della drag classica, vuoi per le dinamiche diverse di applicazione del trucco, vuoi per gli outfit che devono essere diversi perchè mettono in risalto per un buon 70% la corporatura maschile. La drag e il performer androgino preferiscono altro rispetto a gioielli etc, abbiamo un mondo a parte, un canale diverso. Ecco perchè sostengo che un concorso come Androgynous è importante perchè mette in risalto artisti di nicchia, che spesso e volentieri vengono dal teatro e hanno una capiacità di sapersi donare al pubblico in modo diverso, non scontato. Non c’è rischio di qualcosa di “già visto”. Ovviamente siamo una minoranza, ma all’interno di questa, c’è l’eccellenza.
Quanto studio e lavoro c’è dietro una tua performance? Tantissimo, più lo show è strutturato più necessita di una rivisitazione continua , nel momento in cui si vanno a provare, studiare e incollare i vari blocchi dello spettacolo. A volte si arriva alla fine e lo si deve cambiare perchè è cambiata la “chiave” rispetto all’inizio. Hai qualche artista di riferimento a cui ti ispiri? Su tutti Grace Jones, che già negli anni 80, era a livello mondiale dieci passi avanti a tutti, sia per i testali ch usava, sia per la presenza scenica che per la natura estremamente androgina. Aveva una voce particolarissima, molto penetrante, decisa e un timbro vocale interessantissimo e ha avuto la fortuna di avere accanto a se collaboratori geniali, che hanno realizzato per lei outfit meravigliosi. Io le ho reso un tributo a Drag Factor, mi sento affine a lei, la adoro e la stimo e l’ho sempre emulata.
Ellady Dark, oltre a teatro e musica, che altri interessi coltivi? Sono una buona forchetta quindi amo la buona cucina anche da esecutore, mi piace la lettura anche se ho pochissimo tempo (sospira) e ultimamente, ho notato di avere una certa predisposizione nel talent-scouting. Questo va collocato nella ricerca e nel lavoro di sapere riconoscere, osservando molti spettacoli drag, certe caratteristiche che a volte gli stessi personaggi che si esbiscono, a volte per inesperienza o paura, hanno paura di tirare fuori e che io invece colgo al volo.
Della scena italiana, invece, c’è qualcuna che ti piace particolarmente? Una delle prime drag che ho amato alla follia della scena italiana è Tina Sputnik, un personaggio innovativo, sempre al passo con le novità, contestualizzate in un momento specifico in cui nessuno aveva mai avuto idee così geniali.
Una curiosità: hai sempre degli accessori e vestiti molto particolari, li crei tu o qualche stilista? Da molti anni mi affido a mani esperte e particolari, dal momento 48
Domani si svolgerà la finale nazionale di Androgynous. Un suo punto forte, rispetto ad altri concorsi? Innanzitutto, è sicuramente un onore per me far parte, dal 2016, di questo concorso “di nicchia” ma che mette in luce le caratteristiche fondamentali dell’essere androgino, sia per la parte interna che esterna. Con noi si parla di una minoranza ma nello stesso tempo di una percentuale ben definita androgina. Un elemento che fa la differenza, per me è che da noi c’è la prova della “battle”, improvvisazione, il fiore all’occhiello di Androgynous.
A proposito di nuove leve, hai qualche consiglio da dare loro? Da quando ho iniziato ad abbracciare questa passione, perchè questa è per me prima di tutto, consiglio sempre a chi ho la fortuna d’incrociare nel mio cammino di cercare di andare “oltre” a quelli che possono essere i limiti, le insicurezze e le paure personali. Lasciatevi andare completamente perchè una volta che si accendono i riflettori e si fa un bel respiro profondo tutto è molto gestibile. Grazie Ellady Dark, vuoi aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista? Un bel motto che da sempre mi accompagna e che associo al mondo androgino e dice molto, senza sminuire niente e nessuno, anzi l’esatto contrario è: “oltre ai gioielli c’è molto di più”. Intendo dire che la bellezza del gioiello è ovviamente una parte fondamentale di quello che possono essere le drag in senso generale, ma oltre a quello deve esserci un supporto, un’anima, un background, perpearazione e personalità, che possano davvero mettere in luce il gioiello stesso. Altrimenti siamo solo personaggi adornati di bei monili. Un vero gioiello, non può essere invece scevro delle caratteristiche che ho elencato.
Che cosa bolle in pentola per il futuro? Prima di essere Ellady sono Andrea, e ho obiettivi importanti da raggiungere che vanno messi a pari passo con quelli artistici. Ci sono stati stravolgimenti e mi affido molto nel pianificare in modo dettagliato e pignolo quello che eventualmente potrei volere nel medio-prossimo futuro. In cantiere ci sono tante belle idee che spero possano essere messe in scena , nel frattempo continuano le collaborazioni con alcuni locali dove avevo avuto l’opportunità di lavorare sia come performer sia come direttrice artistica, mantnenedo sempre la mia identità e senza contaminazioni, caratteristica fondamentale di un’artista. Si capisce che tieni molto alla tua originalità. Non ho mai indossato abiti imposti da qualcun altro perchè preferisco camminare in scarpe comode, che però rispecchiano la mia vera natura e identità. Dover scendere a compromessi per guadagnare in cambio qualche serata in più non mi è mai appartenuto e sono sicura al 100% non mi apparterrà mai, ne come atteggiamento ne come consiglio da dare alle nuove leve. 49
Kailanny Nascimento 2° classificata a Miss 50Universo Queen T 2018
Kailanny Nascimento
2° classificata a Miss Universo Queen T 2018 Lunghi capelli neri, pelle ambrata e curve sinuose: abbiamo fatto due chiacchiere con Kailanny Nascimento, meravigliosa 24enne brasiliana di Manaus, seconda classificata al concorso di Miss Universo Queen T in Campania 2018. A Kailanny piace viaggiare, ascoltare la musica latino americana contemporanea e ballare.
di pavone”, pensando già di ottenere il primo posto, allora non è davvero una Miss. Anche perchè se si va al concorso troppo sicure poi si trova qualcuna migliore di te e allora...succedono i casini, ahia! (ride). Insomma, serve umiltà. Si, è bello partecipare per divertirsi e per guadagnare una buona esperienza. Io sono nata per fare questo tipo di cose e lo faccio sempre col sorriso.
Ciao Kailanny, congratulazioni per l’ottimo piazzamento. Ciao a tutti voi. Grazie, sono felicissima di essermi aggiudicata il secondo posto sul podio, lo trovo un ottimo piazzamento. Quest’anno, dopo alcune edizioni di pausa, ho deciso di partecipare di nuovo a questo bellissimo concorso, organizzato dalla mia amica Pamela Andress: e meno male che l’ho fatto!
Parliamo un momento della tua transessualità, concorsi come Miss Universo Queen T servono anche a mettere in luce il lato “umano” delle trans, è un importante momento di ribalta e riscatto. La tua famiglia cosa ne pensa? Sai, quando la mia famiglia ha scoperto chi volevo essere, all’inizio è stato un po’ uno schock, specialmente per mio padre. A causa di rapporti piuttosto tesi con lui e la mia matrigna, sono andata via di casa molto giovane ed ho vissuto esperienze piuttosto dure. Per fortuna però, ho sempre avuto le mie sorelle e mia mamma accanto, loro mi hanno accettata e sostenuta.
Hai conquistato pubblico e giuria con un abito meraviglioso. Il vestito è stato creato dalla stilista brasiliana Jose Mahi; come si sa, in questi concorsi, il vestito a una grande importanza per arrivare ad un buon risultato. La giuria...diciamo che forse non sono stata giudicata proprio da tutti loro come meritavo. In che senso? Lo dico schiettamente, sono una persona molto sincera: secondo me una persona della giuria, ogni volta che uscivo a sfilare in passerella, stava sempre un po’ bassa con i voti...forse le stavo un po’ antipatica, pazienza.
Hai un sogno nel cassetto da realizzare? Ne ho due: mi piacerebbe lavorare nel mondo dello spettacolo perchè mi è sempre piaciuto fin da piccola farmi vedere, infatti spesso mi esibisco in spettacoli tipo playback e partecipo alle gare.
Con le altre concorrenti in gara invece come ti sei trovata? Benissimo, eravamo un gruppo molto unito (sorride), non posso proprio dire altrimenti.
E questo è il tuo lato da artista. L’altro sogno invece? Come tutte quante, mi piacerebbe avere una vita stabile, mi piacerebbe star bene con me stessa e che anche i miei famigliari stiano bene. Gli altri sogni poi vengono avanti con naturalezza e quello che succede, succede.
Kailanny, secondo te, quali sono le qualità che deve avere una vera Miss. Vediamo, oltre ad essere bella, deve essere se stessa e far emergere la sua spontaneità. Se una concorrente si presenta ad un concorso con la “coda
Grazie Kailanny Nascimento e ancora complimenti! 51
Chrystal Medeiros Miss Universo Queen T 2018
52
Chrystal Medeiros Miss Universo Queen T 2018
carti? Adesso voglio potere contribuire per la visibilità del mondo LGBT, facendo vedere al mondo che anche noi transessuali abbiamo tante qualità, non siamo persone “anormali”, siamo essere umani.
Abbiamo incontrato la favolosa Chrystal Medeiros, brasiliana di Natal e vincitrice del titolo di Miss Universo Queen T in Campania 2018, famoso concorso di bellezza organizzato da Pamela Andress in collaborazione con Luba D’Vion e Margot Minelli.
Parole giustissime. Infine, hai dei ringraziamenti da fare a qualcuno? Tantissimi! (ride). Ringrazio tante persone che erano li quella sera, ho ricevuto molto aiuto morale e pensieri positivi anche da chi non era presente. In primo luogo voglio ringraziare immensamente mia madre, per avermi dato l’educazione che ho oggi. Poi, tutti coloro che insieme hanno collaborato alla realizzazione di questo mio sogno: Pamela Andress e Luba Vodianova per l’organizzazione e il rispetto che hanno dimostrato a tutte noi che abbiamo sfilato all’evento. Gli sponsor Piccole Trasgressioni e Piccole Magazine Tv. Le ragazze dell’hotel, che ci hanno riservato un’accoglienza meravigliosa nei tre giorni in cui abbiamo soggiornato lì. Grazie anche a Pegy Duran, il mio truccatore personale, per la disponibilità, bravura e soprattutto per la professionalità. E ancora, Fabiana Alves, Flavia Galvão e Daniele D’Isanto, il nostro autista. Naturalmente, non posso fare a meno di ringraziare anche Claudia Barcellos, la fotografa dell’evento, sempre presente negli eventi del nostro mondo LGBT.
Complimenti per la vittoria Chrystal, te lo aspettavi? Sono molto emozionata. Avevo già vinto alcuni concorsi ma quando ho visto tutte le altre candidate al titolo di Miss Universo Queen T ho avuto un po’ di paura, perchè erano davvero molto preparate. Come hai trovato le altre concorrenti, c’è stata tensione in gara o eravate tutte amiche? Si io le conoscevo quase tutte. Sono state molto simpatiche e gentili con me, in particolare Stefany Dias, Andrea Camargo, Debora Princess De Lima (sorride). Hai vinto anche i premi per l’abito da sera. Chi lo ha realizzato? Si ho indossato l’abito chiamato “fata del Brasile” realizzato da una sarta e stilista molto famosa in Brasile, Anatra Gold, che mi ha fatto diventare una vera Miss. Lei è venuta appositamente da me per vestirmi, pensa che quel bellissimo abito rosso pesava la metà del mio peso, cioè 25 kg! Era davvero bello ma anche difficile da portare! Chrystal Medeiros, ormai sei una vera star dei concorsi, cosa ti piace di più di questo mondo? Mi piace stare in mezzo alle altre persone, così faccio amicizia, scambio esperienze ed esco un po’ dalla routine lavorativa che abbiamo tutti i giorni.
Perfetto, vuoi aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista? Sono molto grata di tutto, ho realizzato un grande sogno, è stato tutto molto bello, tutto perfetto. Sono sicura che farò del mio meglio per onorare la fascia e la corona che porterò in questi 365 giorni. Scusate se ho sbagliato in alcuni momenti, perché la tensione ci prende, ma grazie al mio buon Dio ho avuto le migliori persone al mio fianco. Ancora una volta mio grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto. Baci da Miss Universo Queen T in Campania.
C’è un messaggio che vorresti lanciare, da neo reginetta? Il messaggio che voglio lasciare è che se si ha un sogno, bisogna corrergli incontro e non mollare mai, perchè alla fine tutto è possibile, basta volerlo.
Grazie a Miss Chrystal Medeiros e in bocca al lupo per tutto!
Adesso a cosa ti piacerebbe dedi53
Angela Mistress “vivo il presente�
54
Angela Mistress ”vivo il presente”
Un perfetto mix di eleganza, garbo e seduzione unito ad un fascino conturbante ed a una mente non comune: conosciamo oggi Angela Mistress, severa Padrona trans italiana di Milano.
Avere in potere l’uomo. Annientare il suo cervello e assumerne il comando, notare che si eccita mentre esegue le mie istruzioni. Mi appaga vedere un medico, imprenditore, avvocato e un politico che nella società conta, mentre quando è con me striscia come un misero verme e gode vistosamente ad essere offeso, mortificato, deriso, maltrattato e perseguitato.
Buongiorno Angela, è un piacere conoscerla. Le va di parlarci un po’ di Lei? Sono Angela, nata a Milano, 100% italiana e abito vicino a Malpensa. Conosco bene gli uomini, i loro desideri, le loro fantasie, più di quanto donne, mogli e fidanzate sono convinte di sapere (sorride).
Spesso infatti sono le persone di potere ad avere questo bisogno. Si, sono persone che conducono una vita frustrante piena di impegni, responsabilità, stress e nervosismo ein cui sentono il peso delle regole e dei doveri (fare il marito, il padre, il manager, il medico, l’insegnante ecc.). Quindi, sentono il bisogno fisiologico e mentale di provare uno stimolo forte, una scarica adrenalinica data da un’umiliazione e un dolore: emozioni che compensano la routine della loro vita monotona, piatta, annoiata, banale, scontata e prevedibile.
Una risposta molto decisa, che mette subito in chiaro chi è che comanda. Lei è una Mistress molto famosa, anche. Che caratteristiche bisogna avere per esserlo? E’ la figura che assume il ruolo dominante sul partner-schiavo che deve essere completamente sottomesso. I ruoli devono essere ben distinti per tutto il tempo della sessione, in cui lo schiavo deve essere sempre assoggettato al volere e ai capricci della padrona.
C’è qualcosa che proprio non le piace fare nelle Sue sessioni? Purtroppo registro un’escalation nel consumo di droghe.Ormai, l’associazione sesso-droga è assodata. Questi clienti sono convinti che sotto l’effetto di droghe le performances sono più amplificate. Ahimè, devo constatare esattamente il contrario. Sembrano automi indemoniati. Io invece pretendo un partner cosciente e presente e non alterato.
La “vocazione” per questo ruolo quanto l’ha sentita? Devo dire che la mia natura è sempre stata quella di comandare, gestire l’incontro e fare la regista... come mistress mi trovo a mio agio. Vorrei essere più severa, ma alcune volte non sempre si può andare oltre. Lei ha avuto una formazione particolare magari all’estero o è autodidatta? Chiaramente ci deve essere una predisposizione naturale che poi va perfezionata strada facendo. Il nord Europa è la patria della dominazione, dove ci sono forme più evolute fino a diventare stili di vita (blackmail, ricatti anche a distanza o telefonici, contratti master-slave di durata annuale). In Italia è poco sentita e quindi mi devo adeguare. Comunque, sono cresciuta in campo. Adotto più che altro dominazione psicologica, umiliazione, derisione, costrizione, privazione, correzione educativa e punitiva, tutto circoscritto alla sessione. Cosa Le piace di più in ciò che fa? 55
La sicurezza prima di tutto, per entrambi. E per quanto riguarda i limiti, quali sono quelli che dovrebbero esserci tra Mistress e schiavo? Ci devono essere delle regole di rispetto reciproco. Prima della sessione si chiarisce cosa si fa e cosa non si fa, se si vuole infliggere dolore e a quale intensità, oppure limitarsi alla dominazione verbale.
Costume Di Natale Rosso Con Paillettes Sexy Miss Santa Music Legs
Che attrezzi Le piace usare? Gli essenziali sono: guinzaglio, catene, corde, pinze che hanno anche significato simbolico per sottolineare la propria supremazia. Lo schiavo deve essere umiliato a fare il cane, camminare a 4 zampe, annusare e leccare oppure essere legato e immobilizzato. Gli devono essere inflitte forme di tortura ed essere ridotto in schiavitù, ordinandogli di effettuare vari servizi. Lo schiavo è perfettamente consapevole che se non soddisfa le esigenze e le aspettative della signora/padrona subirà una serie di punizioni di varia natura e intensità.
Siete alla ricerca di un vestitino particolarmente audace e sensuale, a tema natalizio? Perfetto, il costume di Natale rosso con paillettes Miss Santa di Music Legs fa al caso vostro! Il Costume Sexy Miss Santa, ha delle paillettes rosse lucide ed è il regalo ideale per farvi trovare dal vostro partner vestite così sotto l’albero! Sarete super sexy e pronte a fargli gli auguri più caldi che abbia mai ricevuto nella notte più calda dell’anno. Inclusi nella confezione troverete un cappello natalizio, l’abito con paillettes, una cintura in vinile nero lucido con fibbia e brillantini. Inoltre troverete i guanti rossi in raso e le calze tigh hi a rete con fiocchettino rosso decorativo.
Come si vede da qui a qualche anno? Cosa le piacerebbe fare? Non vedo il futuro, vivo il presente. Grazie Angela Mistress, ha da aggiungere qualcosa a conclusione di questa intervista? Vorrei che in questa società ci fosse rispetto assoluto per tutti gli orientamenti sessuali nell’assoluta libera spontaneità. La natura, intesa come pianeta Terra, è il frutto di milioni di anni di evoluzione, ma il perfetto equilibrio raggiunto si sta spezzando a causa di ideologie, pregiudizi, interessi, guerre, sopraffazione, violenza. Ambiente e animali stanno già pagando un prezzo altissimo. Gli uomini stanno somatizzando problemi, insicurezza, stress, pensieri negativi che confluiscono nella sfera sessuale sotto forma di perversioni, frustrazioni, confusione, paure, disorientamento, manie, psicosi, vizi, delusioni e insoddisfazioni. Nella sfera sessuale l’uomo sta diventando fragile, impotente, infantile, insicuro, in preda a fantasie e fobie che non sa gestire. Io sto avvertendo tutto ciò. Purtroppo la società è già una malata cronica che non vuole trovare la cura.
Potete acquistarlo nel Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi”.
56
Elisabette
“auguro a tutti una vita serena!�
57
Elisabette “auguro a tutti una vita serena!” Vi presentiamo Elisabette, bellissima trans internazionale di base a Catania, molto spesso in tour all’estero in Europa e non solo. Biondissima e con curve mozzafiato, Elisabette adora lasciarsi andare in tutte le fantasie ed è bravissima a fare massaggi rilassanti. L’abbiamo raggiunta telefonicamente tra un suo viaggio e l’altro.
tutto ho avuto la mia famiglia vicina, una grande fortuna. Dico questo perchè ho molte amiche transessuali la cui famiglia fa fatica ad accettare quello che sono, invece io, quando ho detto a casa cosa volevo fare, mi hanno risposto qualcosa tipo: “e secondo te per noi è la scoperta dell’acqua calda?” (ride). Sono rimasta proprio a bocca aperta. Dopo, ricordo di essere uscita con gli amici e dopo poche ore mio padre mi ha telefonato sul cellulare e mi ha detto: “stavo parlando con tua mamma in questo momento, non ti passi per la testa di non tornare piu a casa, non azzardarti a scappare, per noi non ci sono problmei, già sapevamo, e tu oggi ci hai dato solo una conferma”.
Buongiorno Elisabette, sei sempre in viaggio, grazie del tempo che ci dedichi. Buongiorno a voi. Il mio lavoro è molto impegnativo e sono sempre in viaggio, si. Chissà quanti posti meravigliosi che visiti. Qual è quello che preferisci? Non esiste, ogni Paese ha una cultura diversa ed è una nuova scoperta per me. Potrei dire però che desidero tanto conoscere il Marocco, non so perchè ma ne sono attratta, vorrei vedere come vive la gente lì...è un mio piccolo sogno andare a Sharm El Sheik, ma non ho molto tempo per fare viaggi solo per il mio cuore.
Sicuramente queste parole per te sono state di grandissimo aiuto. Assolutamente si. La prima con cui mi ero confidata è stata la mia sorellina, che allora aveva 12 anni, e mi aveva detto che per lei non cambiava nulla se questo mi faceva star bene. Per lei sarei rimasta sempre la persona stupenda che ero e mi sarebbe stata vicina.
Nel tempo libero che hai, cosa ti piace fare? Non ho hobby particolari, appunto perchè il mio lavoro è molto impegnativo e non ho tempo. Però, oltre a viaggiare, sono pazza per lo shopping, amo molto i brand internazionali di un certo livello e la cucina italiana. Eppure hai un fisico pazzesco! (sorride) Sono sempre attenta alla mia immagine e per questo mi alleno in palestra e mantengo una dieta di cibi salutari. Elisabette, tu sei una transessuale bellissima, il tuo percorso di transizione come lo hai vissuto? E’ stato difficile? L’ho affrontato facilmente. Era talmente tanto il desiderio di “trasformarmi” che non vedevo l’ora di finirlo. Ad affrontare 58
Una bellissima storia. Ora sorge una curiosità però: come ti sei avvicinata al mondo delle escort? Devo dire la verità, dopo essere andata via dal mio Paese, avevo trovato un lavoro normale, ma non mi bastava, avevo necessità di cambiare e nigliorare sempre e questo mi ha spinto ad intraprendere questo lavoro, grazie a una vecchia conoscenza. Hai comunque carattere, non è una scelta alla portata di tutte. Ho un carattere molto forte e particolare, però sono una persona perbene, educata e se sai prendermi, posso essere la più buona del mondo. Se invece sei presuntuoso ed arrogante, divento molto antipatica e di certo non abbasso la testa.
Mini Abito Nero Seamless Shredded by Leg Avenue Per la tua serata sexy, per stupire ed eccitare il tuo partner o per essere elegante e sensuale in ogni momento, il sexy shop Boutique “I Trasgressivi” vi consiglia il bellissimo Mini Abito Nero Seamless Shredded della linea di moda sexy Leg Avenue. Traforato nero, con un delizioso effetto vedo-non vedo, lascerà intravedere e sognare le tue forme stupende e sensuali. Insomma perfetto per dare un tocco trasgressivo alla vostra serata e per un intrigante gioco di seduzione.
Elisabette, un pregio e un difetto del tuo lavoro? Un difetto è che sono molto orgogliosa, lo metto al primo posto ma in questo lavoro viene visto come un difetto. Un pregio, credo sia il fatto che sono educata e molto passionale, per questo tornano tutti, una volta che mi hanno conosciuto nel reale. Poi, sono indiscutibilmente bella (ride). Cosa cercano secondo te le persone da una escort? Una vera escort professionista capisce all’impatto ciò di cui ha bisogno la persona che ha davanti. Può essere bisogno di affetto o altre necessità più “carnali”. Il mondo è bello perchè è vario.
Potete acquistarlo nel Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi”.
Hai qualche progetto che vorresti realizzare prossimamente? Nella mia vita posso dire di aver già fatto quello che desideravo: sono passata da un fisico ad un altro, ed era il mio grande sogno, quindi mi sento già realizzata. Prima di salutarci, hai da aggiungere qualcosa? Vorrei fare un semplice augurio di una bella vita serena tutte le persone. Vorrei che ci fosse la pace nel mondo, per vivere tutti in armonia e che tutti godano di buona salute, perchè solo così possiamo portare avanti i nostri sogni. Grazie Elisabette e a presto! 59
Intervista a Matteo Picasso organizzatore60 di Androgynous
Intervista a Matteo Picasso organizzatore di Androgynous
Abbiamo incontrato Matteo Picasso, eclettico 3oenne genovese, uno dei tre fondatori del concorso nazionale ANDROGYNOUS, rivolto alle drag queen che fanno parte del mondo androgino. Matteo Picasso ama fare lunghe camminate in mezzo alla natura, cucinare ed è attivista per i diritti LGBT e degli animali: insomma, un ragazzo d’oro: conosciamolo meglio.
1, 2, 3 bella” affiancato poi nel 2015 da “Mr. 1, 2, 3 bello”. Questi due concorsi erano affiancati perchè volevamo far interagire il mondo drag , solitamente gay friendly, con quello etero e far vedere che siamo tutti uguali e non c’è nulla di cui avere “paura”, da entrambi i lati (ride). E nel 2016 invece hai creato Androgynous, il concorso nazionale per Drag Queen che fanno parte del mondo androgino. Si, io, Revuelta Strass e Daphne Bohemien c’eravamo posti la domanda: “ma gli androgini, in Italia, dove sono?”: volevamo dare visibilità a loro e penso che ci siamo riusciti. La finale nazionale del 2016 di “Miss e Mr 1, 2, 3..” ha avuto grande attenzione e Androgynous ha avuto il suo bel trampolino di lancio. Da lì, Androgynous è stato seguito da Ellady Dark, la prima drag vincitrice del concorso e dal secondo anno da Spooky Doll, la seconda vincitrice. Quest’anno il loro contribuito è stato fondamentale perchè hanno organizzato e gestito tutto loro.
Ciao Matteo, allora, sei inserito nel mondo dello spettacolo già da diversi anni...raccontaci meglio. Ciao a tutti voi. Io nasco come organizzatore di eventi nel 2008, facevo serate in discoteca con drag queen e poi c’è stata un’evoluzione: dalle serate in disco con drag d’immagine, sono passato a fare serate in loali dove si poteva mettere in scena uno spettacolo drag vero e proprio. La mia passione per qusto mondo è nata da lì. Pensa che per gioco, per tre anni, ho fatto anche la drag! Davvero? Raccontaci meglio! La prima volta mi sono vestito da donna al carnevale di Viareggio, poi, nel 2013, ho visto la pubblicità di Miss Drag Queen Liguria e mi sono detto “perchè no?” e così, dopo 5 anni che organizzavo eventi, ho deciso di provarci. Ho un background teatrale, ho fatto per 7 anni teatro e fare la drag mi mancava, da lì la decisione d’intraprendere quel percorso. Ormai non faccio più la drag da un paio di anni ma negli anni che l’ho fatto mi sono tolto le mie soddisfazioni, sono stati anni pieni. Ho vinto il titolo di Miss Drag Queen Liguria 2015, Drag Equal nel 2015 e il concorso Drag Factor Liguria 2015.
Un concorso come Androgynous in che cosa si differenzia dagli altri? Si differenzia per la categoria di drag che va in scena. Come detto, in Italia non esisteva un concorso simile e farne uno ad hoc è servito a dare giusta visibilità e risalto a questa categoria di drag che solitamente non viene abbastanza valorizzata. Continuando nel tempo, per me ci potranno essere anche più androgini sulla scena italiana, perchè vedendo che c’è spazio anche per loro, magari qualcuno si cimenterà in questo percorso, avendo punti di riferimento.
Insomma, direi che hai avuto ottimi risultati! Ne sono contento e felice, sicuramente potevo dare molto di più ma ero veramente una “novizia”. Poi da cosa nasce cosa: facendo la drag a una serata, nel 2014 mi è stato proposto di organizzare un concorso di bellezza per drag queen, ovvero “Miss
La finale nazionale si avvicina, giusto? Si, abbiamo già fatto le selezioni online e dal vivo nelle macro aree di nord, centro e sud. La finalissima sarà sabato 10 novembre al Teatro Alberti di Desenzano del Garda e avrà una prova in più rispetto alle selezioni, chiamata 61
“the battle” (la battaglia). In pratica, le concorrenti si sfideranno a due a due su una base musicale data loro solo una settimana prima, sarà una specie di improvvisazione che farà darà modo di far vedere, oltre al personaggio e al modo di mettere in scena la propria androginia, le reali capacità in caso di difficoltà. Perchè il talento non è solo quello che uno riesce a svuluppare e mostrare al pubblico dopo diverse settiamane di prove, ma anche un lampo di genio, una cosa spontanea.
Costume di Natale rosso in velluto
Matteo, per te essere una drag è...? E’ saper intrattenere il pubblico, vivere questo modo di essere riuscendo a farlo percepire anche al prossimo.
Se desiderate rendervi indimenticabili nelle notti più magiche dell’anno, anche oggi restiamo in tema di abitini sexy natalizi. Vi presentiamo infatti il fantastico abito di Natale rosso in velluto. Perfetto per ricevere e fare auguri di Natale bollenti. Indossatelo la notte di Natale e fatevi accarezzare dolcemente dal vostro partner, siamo sicuri che sarà una notte calda in tutti i sensi.
La drag e l’androgino, a prescindere dalla categoria, sono Artisti che quando sono in scena vogliono trasmettere un messaggio. E’ un aspetto che non viene mai abbastanza rimarcato ma è fondamentale dirlo: la drag queen è Arte, la drag queen è un’Artista. Per il futuro, hai qualche progetto o sogno? Spero che Androgynous diventi veramente un punto di riferimento per tutti gli androgini italiani e aiuti tutte quelle drag queen, che potrebbero avere questa vena a all’interno della loro arte, a crederci e svulpupparla sempre di più. Vorrei che questo concorso diventasse un punto di riferimento all’estero...oso dirlo perchè ha delle grandi potenzialità: questo è il mio sogno nel cassetto e non credo sia così impossibile realizzarlo (sorride).
Potete acquistarlo nel Sexy Shop Boutique “I Trasgressivi”.
Grazie Matteo Picasso, per questa bella intervista. Grazie a voi e in ultimo, auguro tanta fortuna a tutte le concorrenti! Quello che veramente mi sta a cuore è che ogni drag in Italia si senta libera di essere se stessa e che faccia uscire “la vena” in cui si sente piu a suo agio, così da sbocciare come un fiore a primavera. *** La diretta streaming della finalissima di Androgynous sarà trasmessa da PiccoleMagazine.tv 62
63
LE CASE DELLE AMANTI 64
LE CASE DELLE AMANTI Il piacere attraverso la storia
Un lussuoso appartamento in tutti i palazzi reali era uno tra i privilegi più ambiti concessi ad un’amante ufficiale, sebbene soltanto nel periodo in cui era in carica. Questi appartamenti erano di solito collegati a quello del re da una scala o da una porta segreta; le stanze di cui si poteva disporre nella reggia indicavano lo stato gerarchico dell’individuo ed erano il simbolo della sua posizione. La residenza a corte era così importante che centinaia di famiglie aristocratiche cercavano di ottenere anche l’angusto spazio di una sola stanza, pur di avere l’onore di alloggiare sotto il medesimo tetto del re, nonostante la maggior parte dei cortigiani possedessero confortevoli dimore non lontano dai palazzi reali. Il massimo per una donna era possedere un enorme appartamento nel quale ricevere le visite del re e spesso l’amante aveva più stanze, meglio arredate, di quelle della regina. Per fare un esempio, nel 1670, a Versailles Madame de Montespan aveva venti stanze, mentre la regina Maria Teresa ne occupava soltanto undici. Louise de Kéroualle, amante di
Carlo II d’Inghilterra, aveva un lussuoso appartamento, con un arredo così sfarzoso, che quello della regina al confronto appariva modesto. L’appartamento a corte era altamente ambito ed era il primo beneficio che la favorita riceveva, ma era anche il primo che perdeva non appena cadeva in disgrazia. Lasciare l’appartamento ricevuto era l’umiliazione più cocente appena si diventava una ex, anche perché chi la sostituiva vi faceva il suo ingresso trionfale. Pertanto, era consigliabile che l’amante reale disponesse di tenute e proprietà varie lontano dal palazzo reale, per i momenti di esilio temporaneo o per quello definitivo. Fattorie e tenute in campagna erano molto vantaggiose perché garantivano un considerevole reddito grazie agli affitti pagati da chi le gestiva ed alla vendita dei raccolti e dei vini che vi si producevano. Carlo VII di Francia, attorno al 1440, donò ad Agnès Sorel parecchi castelli e varie residenze di campagna; il primo di questi doni fu il Chateau de Beautè, il Castello di Bellezza, da cui le derivò 65
il soprannome con cui è passata alla storia: “Dame de Beautè”, mentre le altre proprietà le furono donate in occasione della nascita dei figli. Athénais de Montespan, non contenta dei lussuosi appartamenti che aveva in ciascuna delle residenze reali, pretese che Luigi XIV le costruisse un castello tutto suo. Il re le aveva già acquistato una bella casa a Parigi, ma Athénais voleva anche una dimora in campagna , così Luigi le donò il castello di Clagny, la cui costruzione durò dieci anni e costò undici milioni di dollari attualizzando la cifra. Carlo II, nel 1668, regalò a Lady Barbara Castlemaine la bella Berkshire House. Il regalo aveva il duplice scopo di mettere momentaneamente a tacere l’avidità dell’amante ed allontanare la sua burrascosa presenza da Whiterhall Palace. Quando Lady Barbara si rese conto dell’enorme valore del terreno su cui sorgeva Berkshire House fece demolire la dimora, poi vendette il legname e tutto il parco tranne una piccola parte della proprietà, dove si fece costruire una nuova casa in mattoni, ottenendo dall’operazione immobiliare un cospicuo profitto. Augusto di Sassonia, re di Polonia, all’inizio del 1700 fece costruire un palazzo per la sua amante, Madame de Cosel. Le due dimore estive di questa amante erano rivestite di freddo marmo, mentre le due dimore invernali avevano rivestimenti in legno prezioso ed erano ornate di caldi tendaggi. Madame de Pompadour, nei quasi vent’anni in cui fu l’amante ufficiale di Luigi XV, fu proprietaria di 17 tenute, oltre alle numerose case che acquistò come investi-
mento e spese l’equivalente di milioni di dollari per abbellire e decorare queste dimore di campagna. Singolarmente ricco è l’inventario di una sola di queste dimore: 112 paia di lenzuola, 160 tovaglie, 1.600 tovaglioli e 388 grembiuli da cucina; le spese della legna per i caminetti, le candele ed i generi alimentari erano cifre enormi. Tuttavia, le tenute non erano soltanto fonte di spesa, perché rendevano bene in termini di affitti e di vendita dei prodotti agricoli; inoltre, molte di esse furono vendute con notevoli ricavi immobiliari, ma a differenza dei gioielli, le proprietà immobiliari non potevano essere nascoste nel corpetto e fatte sparire. Pietro il Grande, zar di tutte le Russie, donò alla sua amante, Anna Mons, 295 fattorie ed una casa nelle vicinanze di Mosca, ma le vennero immediatamente tolte appena lui seppe della sua infedeltà. Wilhelmine Rietz, amante del principe ereditario per vent’anni, perse la casa che era stata donata. Infatti, nel 1775, Federico il Grande era seriamente preoccupato per le cifre spese a Berlino dal nipote ed erede, Federico Guglielmo, pertanto, sperando che a lungo andare avrebbe risparmiato, il re aveva dato al nipote 20.000 talleri per acquistare una tenuta di campagna in cui alloggiare insieme all’amante. Tuttavia, nel 1797, dopo la morte di Federico Guglielmo, il nuovo re sfrattò Wilhelmine e si presa casa e tenuta. Anche i re, a volte, non hanno comportamenti da gran signori ! 66
I GIOIELLI DELLE AMANTI 67
I GIOIELLI DELLE AMANTI Il piacere attraverso la storia
La stragrande maggioranza delle amanti dei sovrani erano famose per la cupidigia con cui accumulavano gioielli preziosi, a tal punto che molte si presentavano con gemme più costose di quelle in possesso della regina. La favorita era spinta ad accumulare oro e diamanti non soltanto per vanità, ma per il timore di cadere in disgrazia. I gioielli erano effettivamente il bene più facilmente trasformabile in denaro contante; inoltre potevano facilmente essere infilati in un sacchetto o cucino negli orli delle gonne o nei corpetti, qualora l’amante avesse dovuto abbandonare un luogo dal quale era stata bandita ed accadde frequentemente. Quando nel 1662 l’ambasciatore russo portò a Carlo II i preziosi regali dello zar, gioielli e pellicce per un valore di 150.000 sterline, il Lord Cancelliere Clarendon lo invitò a non donarli a Lady Castlemaine. Re Carlo promise che sarebbero rimasti alla corona, ma ben presto la donna li ottenne come regalo di Natale ed ebbe anche quelli che erano destinati alla regina. Lady Barbara Castlemaine era letteralmente ricoperta di gioielli ed aveva un’ottima linea di credito presso i migliori gioiellieri di Londra, i quali sapevano che il re avrebbe saldato
ogni conto. I marinai della Royal Navy nel 1666 vennero pagati con voucher privi di valore, mentre il re saldò i debiti dell’amante per 30.000 sterline. Lady Barbara attingeva senza scrupoli al tesoro della corona, custodito nella Torre di Londra, firmando ricevute nelle quali si impegnava a restituire il vasellame prezioso ed i gioielli presi in prestito, poi, però riusciva sempre a trasformare il prestito in regalo. Re Giorgio IV era talmente generoso nel donare gioielli alle sue amanti, che i suoi acquisti resero multimilionario il suo gioielliere di fiducia. Questo re, già da principe ereditario si era riempito di debiti per acquistare gioielli e nell’ottobre del 1817 spese l’equivalente di 200.000 dollari presso l’esposizione londinese di Rundell & Bride. Infatti, era sua abitudine, ogni volta che si faceva una nuova amante, regalarle il proprio ritratto o una ciocca di capelli racchiusa in un medaglione ornato di diamanti; poi man mano che la relazione proseguiva, le regalava smeraldi, rubini e zaffiri incastonati in ogni tipo di gioiello. Lady Conyngham, amante di Giorgio IV, accumulò la più grande quantità di pietre preziose. La donna divenne l’amante del re nel 1820: lei aveva 50 anni e lui 60; 68
entrambi erano grassi e poco piacevoli, ciò nonostante riuscì ad avere un grande zaffiro, circondato da diamanti, che avrebbe dovuto essere incastonato sulla corona reale e che invece finì in un pendente sul suo abbondante seno. Quando il re morì, su pressione del governo, Lady Conyngham restituì lo zaffiro ed altre gemme. Qualcuno calcolò che re Giorgio aveva donato a quella sua amante gioielli per un totale di 100.000 sterline, l’equivalente di 10 milioni di dollari in valore attuale. Madame de Pompadour preferiva invece le tenute e le proprietà immobiliari, come i palazzi. Non aveva la passione per i gioielli, sebbene la sua posizione le imponesse di ornarsene ogni giorno e ne possedesse di molto preziosi. Una parte della sua collezione era costituita da una collana con 547 pietre, una parure di smeraldi e 42 anelli di incalcolabile valore. Tuttavia, i gioielli non dicevano nulla per la marchesa di Pompadour e per ben due volte li restituì al tesoro reale di stato per affrontare le spese di guerra, in cui la Francia era impegnata. Madame du Barry, che prese il suo posto, non fu altrettanto generosa, anche perché adorava letteralmente i gioielli e lanciò perfino nuove mode nel settore orafo. Infatti, nel 1700, per i primi settant’anni le dame di corte portavano usualmente diamanti o perle, talvolta smeraldi e rubini circondati da diamanti, ma mai gemme di colori diversi. Nel 1769, Madame du Barry non appena divenne la favorita sollecitò i gioiellieri a montare nello stesso gioiello pietre di colore diverso, per esempio ametiste e zaffiri, rubini e smeraldi, granati e acquemarine. La famosa collana che, dieci anni dopo, avrebbe causato tanti guai a Maria Antonietta ed al cardinale di
Rohan, portandolo ad un processo, era stata originalmente creata per Madame du Barry. In un periodo in cui le casse dello stato erano sull’orlo della bancarotta quel gioiello costituì un vero scandalo ed anche se formato da pietre bellissime, fu giudicato di manifattura grossolana e sgraziata. Ludwig I di Baviera era notoriamente avaro, ma venne sedotto da Lola Montez, che riuscì a farsi ricoprire di gioielli. Lola, una sera del 1847, al teatro dell’opera sfoggiò 13.000 fiorini di scintillanti diamanti, alcuni dei quali montati a tiara, umiliando la regina modestamente vestita e con gioielli non certamente favolosi. Lola Montez fu una delle più odiate amanti reali e perciò si era provveduta di una ricca scorta di gioielli con cui darsi velocemente alla fuga. Però, la cacciata di Lola fu così improvvisa che non riuscì ad afferrare il cofanetto con i suoi preziosi. Minacciata da una folla inferocita, che si era radunata davanti alla sua casa, ebbe appena il tempo di fuggire su di una carrozza lasciando ogni cosa. Andò in esilio con indosso solamente quello che aveva al momento della fuga, in una notte di febbraio. La polizia di Ludwig riuscì ad impedire alla folla di saccheggiare la casa dell’amante, dopo di che il re mise in vendita l’edificio, i mobili, gli abiti ed i gioielli della Montez per pagarle i debiti. Concluse le vendite, Ludwig le inviò il denaro rimasto, ma si trattava di poco, dal momento che i debiti lasciati a Monco da Lola erano davvero notevoli. E’ solo il caso di affermare che “chi troppo vuole nulla stringe”, specialmente se si è riusciti a farsi odiare da tutti, raggirando un “vecchio innamorato”, anche se “il pollo è pur sempre il re”. 69
I PROFITTI DEL SESSO 70
I PROFITTI DEL SESSO Il piacere attraverso la storia
Un proverbio inglese recita: “La bellezza è potente, ma il denaro è onnipotente”. Un gruppo di nobili francesi visitò un vecchio castello in restauro un giorno imprecisato del 1860. Tra questi c’era l’amante di Napoleone III, una affascinante italiana, Marie Anne de Ricci, contessa Walewska, che aveva sposato il figlio di Maria Walewska e di Napoleone Buonaparte. La contessa osservò, indicando un doccione a forma di lucertola, che era molto bello, ma che sicuramente doveva essere assai costoso. Vaillant, il ministro delle finanze, che aveva disposto i lavori, rispose seccato: “Meno costoso di voi, Madame” e quando uno dei presenti gli rimproverò la scortesia della risposta, aggiunse che la grondaia era costata 4 milioni di franchi. Al contrario della moglie, l’amante poteva essere allontanata in qualsiasi momento senza alcuna indennità risarcitoria e naturalmente gli amici che aveva a corte la sostenevano solo fino a quando questa aveva potere, dispensando loro favori. La favorita, diventando ex, poteva precipitare dal più grande splendore alla peggiore povertà. Pertanto, una avveduta amante reale, nel momento stesso in cui entrava in carica, cominciava ad accumulare denaro e proprietà
immobiliari, così da assicurarsi un adeguato tenore di vita per un futuro più o meno lontano, che sarebbe inevitabilmente arrivato con il suo pensionamento. IL denaro era il bene più comodo, ma anche gioielli, carrozze, cavalli di razza, stoviglie e suppellettili in metalli preziosi erano facilmente trasformabili in denaro liquido, qualora la favorita si fosse vista costretta ad abbandonare la corte. Le favorite, maitresse-en-titre, ambivano essere insignite di titoli nobiliari, quali contessa, duchessa, marchesa, che davano loro una posizione altolocata a corte e le mettevano sullo stesso piano della elite del regno. I titoli non erano fini a sé stessi, perché ovviamente erano associati a castelli e vaste tenute di terre fertili, che sapientemente gestite rendevano cospicue somme. inoltre, per i loro servizi, la maggior parte delle amanti reali ricevevano un emolumento annuale. Purtroppo però, titoli, terre e compensi potevano essere revocati se il re cambiava idea, e dunque, in caso di emergenza, denaro e beni facilmente convertibili in moneta liquida erano preferibili. Per durezza della vita, i familiari del re, i ministri, la corte ed i sudditi non gradivano che il re riempisse l’amante di denaro, che in fondo era 71
dei contribuenti, quindi era inevitabile che l’interessata cercasse da sola di ottenere le maggiori ricchezze possibili. Athénais de Montespan, quando iniziò la relazione con Luigi XVI, si arricchì rapidamente. Mentre prima aveva dato il suo più bel paio di orecchini di diamante al monte dei pegni, poco tempo dopo fece costruire a proprie spese tre navi e ne reclutò gli equipaggi nel Poitou, la regione in cui era nata. Non era però così in tutti gli stati ed il sovrano si doveva confrontare con il sistema legislativo in vigore nel paese. Infatti, al contrario che in Francia, le amanti del re di Inghilterra non avevano vita altrettanto facile; se la parola del Re Sole era legge, il suo contemporaneo Carlo II doveva fare i conti con il ministro delle finanze, che spesso gli bloccava i regali destinati alla favorita. Il Lord Cancelliere Clarendon, che controllava gran parte del denaro di Carlo II, aveva reso noto senza mezzi termini di essere fortemente avverso al potere ed al fascino che Lady Barbara Castlemaine esercitava sul re e che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per eliminarli. Il cancelliere ben sapeva che la preoccupazione principale di Lady Castlemaine era ottenere delle ricchezze immobiliari per sé e per i propri figli. Inoltre, la nobildonna era usa farsi pagare dal re gli enormi debiti contratti in quegli anni e coprire le continue spese, decisamente esorbitanti, dovute all’acquisto di carrozze e cavalli, gioielli e vestiti. In pratica, le richieste formulate dal re relative a regali destinati a Lady Castlemaine si arenavano sulla scrivania di Lord Clarendon; a Carlo II non restava dunque che trovare altre vie per dimostrare all’amante la propria generosità.
Gioco di voci di Luca Duccheschi Autore di molti altri libri dai titoli curiosi, in questo libro racconta la storia di Lorenzo e Sabrina Ma scopriamo insieme qualcosa di più su questo libro gender: Lorenzo incontra Sabrina per la prima volta in una breve ripresa televisiva, e si innamora. O almeno così gli sembra, perché Sabrina diventa rapidamente pensiero fisso, ossessione, passione da vivere assolutamente: il loro incontro, basato su una bugia che Lorenzo racconta per colpire la fantasia di lei, conferma che tra loro può esistere una storia d’amore e di forte erotismo. Sabrina, molto giovane e apparentemente sicura di sé, gli ispira tenerezza e sesso dalle tinte forti, forse anche amore. Ma l’amore ha regole e contraddizioni, talvolta anche tormenti: è proprio una contraddizione tormentata che cambia il quadro della storia. Per acquistare il libro clicca qui.
72
LE RIVALI - Prima Parte 73
LE RIVALI - Prima Parte Il piacere attraverso la storia
Nell Gwynn, un’attrice comica nata e cresciuta nei bassi fondi di Londra, conservò il proprio posto nell’harem di Carlo II per quasi vent’anni, nonostante l’acerrima rivalità di tante nobildonne. La diciassettenne Nell, nel 1667, passò dal vendere arance davanti al teatro al recitare parti importanti sul palcoscenico. Poco dopo, ricevette il primo invito a recarsi a White Palace per rallegrare i ricevimenti reali . Iniziò fin da subito ad andare a letto con il re, ma non le fu mai conferito il titolo di amante reale con i relativi onori ed emolumenti e non poté permettersi di lasciare il palcoscenico. Poi, dopo avere avuto un figlio dal re, nel 1670 tornò a fare teatro per protesta. Infatti, voleva che tutti i suoi ammiratori sapessero quanto Carlo fosse avaro con lei, a differenza del trattamento che riservava alle altre amanti di origine nobile. La protesta sortì il suo effetto e lasciò il teatro dopo che il re l’ebbe sistemata in una modesta casa in città, le ebbe acquistato i mobili ed accettato di mantenerla. La bassa estrazione sociale di Nell costituiva una pesante discriminazione per lei. La collerica Lady Castlemaine, che Carlo aveva appena nominato du-
chessa di Cleveland, stava ormai perdendo il suo fascino sul re, eppure, invece di nominare duchessa la coraggiosa Nell ed insediarla a palazzo, Carlo cominciò a cercare una nuova amante di nobili origini. Persino tra le attricette londinesi Nell aveva una acerrima rivale nella danzatrice Moll Davis. La competizione tra Nell e Moll divenne sempre più accesa, quando il re acquistò una bella casa per Moll, mentre si limitò ad affittarne una per Nell. Inoltre, regalò a Moll una carrozza, alcuni cavalle e preziosi gioielli. Nell, ferita nell’orgoglio, invitò allora a pranzo Moll un giorno in cui alla sera doveva incontrarsi con Carlo; mise un potente purgante nel cibo di Moll che, colpita da forte diarrea, trascorse la notte sul pitale invece che in compagnia del re. Nel 1671, Louise de Kéroualle, la ventiduenne dama di compagnia della regina, finalmente cedette e consentì al re di mettere fine alla sua verginità. La dama era nata in Francia e pur essendo frigida aveva un forte ascendente sul re e vantava l’educazione e la raffinatezza che a Nell mancavano completamente. Con Lady Castlemaine ormai fuori gioco, Louise divenne la favorita del 74
re; tuttavia se la sua posizione a corte era un letto di rose, la spina era Nell Gwynn. Nel 1674, Louise si fece ritrarre abbigliata con una veste bianca che mostrava un seno nudo, languidamente appoggiata su cuscini e con il figlioletto raffigurato come Cupido, mentre lo sfondo era costituito da un tendaggio. Nell si recò dallo stesso pittore e si fece dipingere con il medesimo sfondo e la stessa veste insieme ai due figli, anch’essi nei panni di Cupido, ma con il viso atteggiato ad una smorfia buffa; vi aggiunse però il re che in secondo piano la osservava con sguardo pieno di desiderio. Louise aveva l’abitudine di vestirsi a lutto ogni volta che in Francia moriva una persona importante, per fare credere a tutti che si trattava di un parente importante. Nell non riuscì dal trattenersi di mettere in burla un simile atteggiamento e quando morì il Khan dei Tartari, prese il lutto e disse:”Lei pretende di essere imparentata con tutte le persone illustri di Francia. Bene! Ma se è di così alti natali allora perché fa la puttana? Dovrebbe morire di vergogna! Quanto a me, si tratta della mia professione e non pretendo di essere qualcosa di diverso”. Nell ci teneva ad evidenziare che, pur essendo nobili, le sue rivali erano le puttane del re esattamente come lei. Un giorno si presentò a casa di Lady Castlemaine e venne ricevuta con molta freddezza, al che Nell, battendole sulla spalla, disse che supponeva che coloro che facevano lo stesso mestiere non si vedevano reciprocamente in modo amichevole. Allora, Lady Castlemaine fece condurre la sua elegante carrozza tirata da sei cavalli su e giù davanti alla
casa di Nell per umiliarla, poiché il re non le aveva mai donato nulla di tanto costoso. La risposta fu immediata: il giorno seguente, Nell condusse un carro sgangherato tirato da sei buoi davanti alla casa di Lady Barbara, gridando:” Puttane in vendita!”. Nell offriva a Carlo quello che le altre amanti non sapevano dargli: scherzi gustosi e buonumore. Un giorno il re, Nell e molti altri andarono a pescare, ma Carlo era di cattivo umore perché non riusciva a prendere nulla; allora la donna fece in modo che qualcuno lo chiamasse momentaneamente altrove e legò un pesce fritto alla lenza del re, che rigettò in acqua. Con grande sorpresa, quando il re ritornò si accorse di avere preso un pesce già fritto. Nell, oltre ad inventare scherzi divertenti, era una abilissima imitatrice e naturalmente imitava l’accento francese di Louise, ridicolizzandola a tavola agli occhi dei commensali. Quando Carlo diede a Louise i titoli di Baronessa Petersfield, contessa di Farnham e duchessa di Portsmouth in un colpo solo, Nell venne divorata dalla rabbia. Da parte sua tutto quello che aveva ottenuto dal re era una casa affittata, pochi mobili ed un modestissimo mensile; quando però gli chiese di fare di più per lei ed i loro due figli, le rispose di avere problemi di soldi a causa della guerra con la Francia. A questa risposta, Nell ribadì infuriata:”Vi dirò io come fare a non avere problemi di soldi: rispedite lei (Louise de Kéroualle) in Francia, rimandate me sul palcoscenico e impacchettatevi l’uccello”. Se Louise era un Golia di nobile nascita, modi raffinati e potere politico, Nell era un piccolo Davide, capace di usare la fionda della propria arguzia dialettica in modo letale. 75
LE RIVALI - Seconda Parte 76
LE RIVALI - Seconda Parte Il piacere attraverso la storia
Louise Kéroualle e Nell Gwynn erano entrambe contemporaneamente amanti di re Carlo II, d’Inghilterra; la prima era di nobili origini e veniva gratificata di titoli nobiliari, mentre la seconda di umili natali non veniva onorata da alcun titolo che elevasse la sua posizione. Le due donne che si conoscevano e si frequentarono diedero luogo ad una amichevole rivalità, nella quale la verve umoristica di Nell Gwynn, attrice di teatro, creò gustose battute. Un giorno Louise, poco tempo dopo essere stata insignita di nuovi titoli nobiliari, andò a casa da Nell ed ammirando con fare condiscendente il suo bel vestito disse: “Nell, a giudicare dal vostro vestito state diventando ricca; diamine, siete abbastanza elegante da essere regina”. Al che Nell rispose pungente:” Signora, avete pienamente ragione. E sono abbastanza puttana da essere duchessa”. Secondo un altro aneddoto, una sera Nell, il re e Louise cenavano insieme senza alcuna allegria. Stranamente Louise tentò una battuta di spirito; esclamò infatti che i due polli che erano in tavola sarebbe riuscita a farli diventare tre; disse: “Eccone uno, ed eccone due,
e uno e due fanno tre”. Al che Nell pose uno dei polli nel piatto del re, il secondo nel proprio, e disse che Louise avrebbe mangiato il terzo ! La poco brillante Louise, assolutamente priva di senso dell’umorismo, non era certamente in grado di controbattere il pungente sarcasmo di Nell, così talvolta persino Carlo si divertiva a punzecchiare l’indifesa Louise, la cui unica difesa era la sua formidabile dignità. Nel 1674, Moll Davis e Lady Castlemaine, altre due amanti di Carlo erano uscite di scena. Se questi cambiamenti nell’harem reale non ebbero alcuna conseguenza per Nell, rallegrarono molto Louise, che a palazzo si ritrovò la sola, tuttavia la sua soddisfazione durò poco. Ben presto comparve una nuova rivale: Hortense Mancini, duchessa di Mazarin, con capelli neri e temperamento appassionato. Il re si incapricciò di questa sensuale seduttrice bisex, che era andata a letto con gli uomini più prestanti e le donne più belle d’Europa. Louise, sempre incline al melodramma, a furia di lamentarsi e piangere, divenne magra e pallida. Al che, Nell si vestì a lutto; l’attri77
ce che sapeva come affrontare le infatuazioni di Carlo, disse di essere in lutto per commemorare il “salice piangente” e le sue morte speranze. Mentre Louise mostrava a tutti le sue sofferenze, Nell la metteva in burla, come suo stile. In compenso i cortigiani si divertivano ad osservare quello che era l’equivalente, nell’epoca, del moderno “catch” femminile e si sfregavano le mani anelando al pensiero di assistervi. Alla fine dell’anno la rovente passione del re per Hortense era quasi completamente svanita a causa della sua eclatante infedeltà: era arrivata al punto di avviare una relazione con Anne Palmer, la figlia adolescente avuta da Lady Castlemaine. Tuttavia alla bisessuale Hortense fu permesso di restare ufficialmente nell’Harem. Mentre la maggior parte degli uomini sognano una donna che si comporti come una dama in salotto ed una puttana nel letto, Carlo esaudiva i suoi desideri senza fatica trascorrendo le giornate con la fredda e raffinata Louise, mentre le serate le passava con l’allegra Nell. Infatti, pur avendoci provato, Louise non riuscì mai ad eliminare Nell. Louise di natura sessualmente inibita, nel 1674 era stata contagiata da Carlo e si era ammalata di una malattia venerea, che per mesi le aveva causato sofferenze. La Kéroualle si consolò facendosi regalare dal re due splendide collane: una diamanti ed una di perle; tuttavia i medici la sconsigliarono dall’avere rapporti sessuali con Carlo. Fu indubbiamente una prova dell’amore di Carlo per Louise l’averle conservato il ruolo di amante ufficiale praticamente senza mai più avere rapporti sessuali con lei. Il re però aveva bisogno di soddi-
sfare le sue esigenze sessuali e Nell fu lieta di continuare a provvedervi: dove la nobiltà si ferma, la forza plebea continua ! Un giorno, Nell si recò negli appartamenti di Hortense Mancini, e vi trovò Louise Kéroualle con il suo amico, l’ambasciatore francese Honoré Courtin; si trattava di un trio davvero strano. Si trovarono quindi di fronte tre donne che si detestavano incredibilmente tanto. Prima che Nell potesse lanciare le sue battute velenose, Louise lasciò sprezzante la stanza. A quel punto, Nell si rivolse all’ambasciatore e gli chiese perché mai il re di Francia non mandasse regali a lei invece che a quel “salice piangente” che aveva appena tolto il disturbo. Inoltre, Nell aggiunse che Luigi XVI avrebbe potuto spendere meglio il proprio denaro mandando regali a lei, che Carlo preferiva a Louise. Era un dato di fatto noto a tutti, che il re facesse l’amore con Nell, ogni notte ! L’ambasciatore, imbarazzato, mormorò qualcosa, arrossì ed abbassò la testa. Abilmente Hortense cambiò argomento e parlò dell’eleganza della biancheria intima di Nell. Immediatamente, Nell alzò la gonna e mostrò all’esterrefatto ambasciatore le sottovesti, le calze e le giarrettiere; qui vale la pena ipotizzare che cosa d’altro dovette mostrargli, dal momento che all’epoca le mutande non esistevano: in ogni caso, ciò che vide gli piacque molto. Nel rapporto ufficiale al ministero degli esteri di Parigi, il gentiluomo lodò la biancheria intima di Nell e “certe altre cose che vennero mostrate a tutti noi” e dichiarò di non aver mai visto “nulla di più splendido”. 78
79
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la Donna del TORO 80
Come conquistare la Donna del Toro Astrologia, amore e sesso
Questa donna ha occhi grandi, qualche volta inespressivi e vuoti, ma sempre bellissimi, che colpiscono per una apparente fragilità e bisogno di aiuto, ma è delicata solo apparentemente. Quindi non lasciatevi andare a falsi sentimentalismi, ma affrontate subito il lato pratico della questione e vincerete. Non abbiate troppi riguardi per la sua delicatezza d’animo o per una eventuale ripugnanza che può dimostrare per le piccole questioni pratiche della quotidianità. Il denaro non le fa schifo, tutt’altro; se siete povero e lei appartiene a quel tipo particolare di bellezza taurina, calma e serena, dalla pelle bianca e tanto attraente, non provateci nemmeno. Lei sa benissimo quanto vale questa sua bellezza, questo corpo che tende presto a sfiorire, perciò rinuncerà eroicamente a voi, anche se vi ama. Ha troppo buon senso per non sapere già in partenza le sofferenze che aspettano una donna come lei accanto ad un uomo bello ma povero. Lei ha bisogno di certi agi, di determinate cure di bellezza, che non solo mantengono liscia la pelle, ma servono alla sua psiche salvandola dallo sconforto, nel quale può sprofondare quando non riesce a sentirsi sicura di sé stessa. Se vi innamorate di una donna del Toro regalatele subito un
oggetto sostanzioso, costoso ed utile. Lei non si offenderà ricevendo un bel gioiello; apprezzerà il vostro gesto e la strada sarà aperta. Questa donna possiede una certa riservatezza e le prime uscite possono essere anche deludenti, ma se si sveglia la calda libidine che si giace in fondo alla sua personalità, vi troverete all’improvviso a dovere affrontare un vulcano che vi sommergerà nel calore di una sessualità bollente.
La donna del Toro diventa una appassionata e tenerissima amante se viene sollecitata da attenzioni concrete e dalla certezza di avere trovato un uomo su cui fare affidamento. Tutto dipende da voi, perché lei è veramente docile ed anche fedele. Quando ha preso la decisione di dedicarsi ad un uomo non 81
pretende con violenza di essere sposata, sebbene in cuor suo non desideri altro, perché la sua più grande aspirazione è quella di avere un uomo tutto per sé, una casa e dei bambini: fare famiglia. E’ madre per vocazione, adora i suoi figli, è una padrona di casa dal gusto perfetto ed emana radiazioni positive che riescono a calmare anche gli uomini più nervosi ed irascibili. Ricordate che lei è molto possessiva, gelosa ed esigente nei riguardi di tutti i doveri di coppia.
molto tesa, piena di isterismi ed incomprensioni, con una donna eternamente scontenta. L’infelicità produce nella donna del Toro una rinuncia persino alla propria bellezza; lasciandosi andare ingrasserà rapidamente, trasferendo al piacere della buona tavola e di qualche gradevole bevanda i complessi d’angoscia e di insicurezza che le state procurando. Lei ha bisogno do sentirsi amata, di toccare l’amore in carne ed ossa, di avere sesso periodico e non sbrigativo; se non siete della esigua razza dei grandi amatori non scendete nell’arena ! TORO FAMOSE Regina Elisabetta II d’Inghilterra, Shirley MacLaine, Barbara Streisand, Glenda Jackson, Katherine Hepburn, Ann Margret, Audrey Hepburn, Lidia Alfonsi, Candice Bergen, Caterina dei Medici, Caterina di Russia.
Se siete un tipo che ama la libertà sopra ogni cosa e se non avete il fisico con l’indole del grande amatore è meglio che scartiate la donna del Toro, perché anche sessualmente vuole dei ritmi costanti: non sta goduta, ma pretende una periodicità di rapporti costanti. Diversamente, potrebbe capitarvi la sventura di dover affrontare una vita in comune 82
Astrologia, Amore e Sesso
Come conquistare la Donna dell’ARIETE 83
Come conquistare la Donna dell’ARIETE Astrologia, amore e sesso
La donna dell’Ariete ha un punto debole: diventa assolutamente indifesa quando qualcuno le fa un complimento. L’uomo che vuole conquistarla deve attivarsi su questo ed essere pieno di attenzioni. L’ apparenza dell’aspetto di questa donna può essere molto scostante; può essere bellissima, ma mancare in qualcosa che la rende inferiore. Quindi a corteggiarla deve essere un uomo deciso, sicuro di sé, diversamente può anche sentirsi oppressa da complessi che possono darle un colpo definitivo. Amare una donna dell’Ariete è pericoloso; potrebbe essere facilmente l’ultima donna della vostra vita, poiché poche donne sono interessanti come lei; poche sono così vive e passionali, ma poche sanno colpire con altrettanta durezza il vostro punto debole, mentre riescono ad avvilirvi con tanta efficacia. Il loro atteggiamento troppo sicuro, la loro mancanza di inibizioni, il loro gusto al flirt, al dominio, faranno presto di voi, anche se siete importantissimo, l’uomo in pantofole Come nessuno può essere un eroe davanti al suo cameriere, così nessuno può esserlo davanti ad una donna dell’Ariete. Non ve lo permette, a meno che non la violentiate subito, in tutti i sensi, sia fisici che morali. Dovete passare dal più incredibile repertorio di complimenti che avete in mente, ad una tattica d’attacco che non le lascia fiato.
La violenza le dà i brividi ed è la sola cosa che subisce; guai ai tiepidi o addirittura ai difficili, che non telefonano perché pensano a farsi desiderare, convinti sia il sistema più valido per sedurre una donna. Tale tattica può andare bene in un secondo tempo, potrebbe incuriosirla, ma non funziona mai troppo bene, perché lei ama essere il centro di tutto e l’idea che un’altra potrebbe piacervi, non solo le dà fastidio, ma potrebbe distogliere ogni suo interesse; Il sentimento di gelosia la stanca subito.
Le piace conquistavi, ma le piace quando deve lottare contro avvenimenti esterni, contro l’opinione pubblica, contro l’opinione dei suoi o dei vostri genitori. E’ una rivoluzionaria che si batte contro le istituzioni, ma non contro le altre donne: è troppo convinta di essere insostituibile per farlo. La serie di emozioni che dovete vivere con lei sono sensazioni 84
violente che vi possono togliere la forza per altri amori. All’inizio vivrete un’altalena di sentimenti, un giorno sarete alle stelle, un altro alle stalle, eppure la vostra vita sarà degna di essere vissuta.
Arieti troppo mascolinizzanti, per le quali il solo modo di conquista è trasformarsi in essere miti ed un po’ ambigui, che accettano tutto, anche che lei diventi l’uomo e voi siate la donna. Escludendo l’Ariete virago, la vita con lei è assai stimolante e divertente, mai monotona se non siete troppo gelosi, perché lei interessa sempre agli uomini e siete disposti ad accettare la vita con una persona dalla emotività instabile, dagli umori violenti e sempre diversi, dotata di un certo tipo di civetteria, che può anche darvi fastidio. Se non ci tenete ad avere vicino una donna che vi guarda sempre con occhi adoranti, perché in ogni occasione dovete essere un eroe, sarete felice con la efficacissima donna Ariete.
Purtroppo, la sua vivacità emotiva, che è così seducente, va soggetta ad improvvise astenie ed il suo entusiasmo può spegnersi rapidamente a causa di una frase sbagliata o per un vostro atteggiamento insicuro. Siate sinceri; la donna Ariete ama solo quello che rispetta e rispetta soprattutto l’autenticità. Non temete di dirle cose sgradevoli, purché non riguardino lei; questa donna vuole essere sempre al di fuori dalla mischia. Tutto ciò che è eccessivo la affascina, non temete di esagerare con una donna simile, perché con lei non si esagera mai abbastanza. Ha delle precise esigenze fisiche che non vanno mai sottovalutate: vuole tanto sesso. E’ importante essere ben curati; lei ama i forti dalle spalle larghe, a meno che non appartenga alle
ARIETI FAMOSE Isabella Ferrari, Agostina Belli, Catherine Spaak, Claudia Cardinale, Doris Day, Bette Davis, Jeyne Mansfield, Julie Christie, Tina Anselmi, Rosanna Fratello, Dori Ghezzi, Sara Simeoni.
85
Astrologia, Amore e Sesso
In quale segno l’uomo PESCI può trovare la donna giusta ? 86
In quale segno l’uomo Pesci può trovare la donna giusta ? Astrologia, amore e sesso
ARIETE La donna dell’Ariete riesce a procurare tanti traumi al Pesce sensitivo e permaloso: lei dice tutte le verità, anche quelle sgradevoli. Alla donna Ariete piacciono gli uomini deboli che può comandare, ma lei non si rende conto che il Pesce lo è solo in apparenza e che difende il suo tipo di indipendenza. Unione destinata a fallire in breve per reciproca incomprensione.
Il Pesce si sentirà incompreso e trascurato e la Gemelli si seccherà presto di certe sue azioni assurde che subentrano sempre quando lui mette a nudo la sua autodifesa. CANCRO Sono due anime poetiche che si uniscono in un raro e grande amore. Hanno lo stesso tipo di sensibilità, lo stesso tipo di interessi e corrono il rischio di diventare due anime solitarie ai confini del mondo, chiusi nel guscio del loro amore. Sul piano pratico possono avere delle difficoltà, essendo due segni non bravissimi nel riuscire a guadagnare denaro.
TORO La donna Del Toro può dare ad un Pesce quel senso di stabilità del quale lui ha bisogno. Lei è una donna pratica che gli può organizzare la vita e gli è di grande aiuto con quel suo fare dolce ed il suo umore sempre uguale. Per un Pesce nevrotico è una gran fortuna essere amato da una donna Toro: può cambiare totalmente il ritmo della sua esistenza.
LEONE Tutte le donne del Leone possiedono quel tanto di virilità che può affascinare enormemente un Pesce, ma gli può fare anche tanta paura. All’inizio sarà una combinazione di amore-odio, ma sarà una relazione che non può durare a lungo. Se lui si fa schiacciare dalla personalità di lei, l’unione può anche durare ma il Pesce avrà sempre il ruolo della vittima.
GEMELLI Il Pesce è un profondo, quindi proverà un immediato fastidio di fronte a certi atteggiamenti della Gemelli. Lei raramente sa essere affettuosa nella maniera che desidera lui. 87
VERGINE L’uomo Pesce, adattabile all’individualtà della persona che ama, va bene per quasi tutti i tipi di donna e particolarmente per la donna che è autonoma economicamente e lo sa dirigere. La Vergine impara presto a guadagnarsi da vivere, ciò, per un uomo al quale affrontare la vita pratica rimane così difficile, è un grande sollievo.
introspezioni; lei con il suo snobbismo, il suo gusto per certe esteriorità della vita. Lei estroversa che parla e sta tra la gente; lui chiuso nel suo guscio. CAPRICORNO E’ una unione in parte positiva perché lei lo sa organizzare alla perfezione. Moralmente invece lo avvilisce con i suoi brontolii, la sua eterna scontentezza ed anche il suo spronare a fare meglio è una delle cose che il Pesce sopporta di meno. Un rapporto da consigliare ad un Pesce totalmente privo di iniziativa o con una Capricorno non assolutista e comprensiva.
BILANCIA La Bilancia odia come il Pesce la volgarità, è sempre gentile ed anche affettuosa, quindi può dare almeno in superficie al Pesce quello che lui desidera. A lui piace scavare negli abissi dell’amore ed in questo caso lei gli sfugge. Quando il Pesce si accorgerà che lei preferisce l’amore in senso astratto alla persona da amare, rimarrà deluso, anche per le sue infedeltà.
ACQUARIO La donna Acquario ha un forte ascendente sull’uomo Pesci, perché stimola la sua fantasia e gli fa amare la vita. Accanto a lei per il Pesce tutto diventa facile. A lei piace un certo tipo di protezione in amore, piace riuscire a fare del proprio uomo un personaggio. Il Pesce si presenta a lei in tutta la sua sprovvedutezza e lei lo può innalzare sin dove vuole.
SCORPIONE La donna Scorpione porta in sé quel tipo d’amore che piace al Pesce. La paura del Pesce esplode quando incontra una donna dalla personalità così forte e ciò gli impedirà di avvicinarla. Questo è l’unico pericolo in una unione che potrebbe essere perfetta. Quindi lui fugge e come gli capita spesso non si accorge della fortuna che gli passa accanto.
PESCI L’unione tra i due segni è abbastanza drammatica e lui si accorge subito di essere su un terreno pericoloso non appena incontra la donna del suo segno. La loro vita sarà difficile, piena di lacrime e rimproveri reciproci, quindi meglio lasciar perdere sin dall’inizio, anche se ciò non è facile, perché molto spesso hanno una forte attrazione l’uno per l’altro.
SAGITTARIO I gusti dei due sono diversissimi: lei ama la vita all’aria aperta, è una sportiva, lui oltre al mare non pratica sport. Difficile che due persone così diverse possano andare d’accordo. Lui con i suoi silenzi, le sue 88
Astrologia, Amore e Sesso
In quale segno l’uomo ACQUARIO può trovare la donna giusta ? 89
In quale segno l’uomo Acquario può trovare la donna giusta ? Astrologia, amore e sesso
ARIETE Entrambi sono stimolati dal gusto per le novità e dall’amore per l’avventura. L’inizio sarà meraviglioso, dopo l’Acquario, che non ama far saper nulla della sua vita, si stancherà dell’Ariete perché lei è gelosa. La donna Ariete cercherà sempre di attaccare frontalmente quest’uomo enigmatico. A lungo andare, le forze si logoreranno fino alla rottura.
estroversi. Sarà una unione scombinata, piena di colpi di scena, di situazioni inverosimili, ma non sarà mai monotona e di questa potenziale eccitazione intellettuale vive il loro rapporto. CANCRO Inizialmente saranno attirati dal loro altruismo. Quindi assisteranno i sofferenti e l’utopia li unirà in caritatevoli propositi. Una unione potrebbe funzionare, ma la donna Cancro sarà sempre piangente a casa ad attendere l’infedele Acquario che non torna. Quindi una relazione d’amore è sconsigliabile ed è meglio mantenere tutto sul piano dell’amicizia.
TORO Tra i due c’è grande incomprensione sul piano umano. Lei è molto ben organizzata e desidera che lo sia anche l’uomo.; non sopporta il disordine e l’assenteismo. Solo se sono artisti potrebbero trovare punti di intesa, ma sarà una unione spirituale o per lo meno sul piano dell’arte, non certamente sul piano dell’amore erotico e sensuale.
LEONE Una donna impegnativa come quella del Leone non riesce a sopportare i periodi di freddezza e disattenzione dell’Acquario. La relazione dei due sarà un alternarsi tra amore ed odio, ma le riconciliazioni non saranno mai abbastanza passionali, a causa del temperamento dell’Acquario. Difficilmente una simile combinazione resisterà al tempo.
GEMELLI I due si incontrano perfettamente. Lui ama le donne intellettuali e lei, se non lo è, recita bene la sua parte. La Gemelli ama gli uomini cortesi, molto stimolanti e fortemente 90
VERGINE Il gusto dell’ordine ed il conformismo della donna Vergine spaventano l’Acquario, ma poi la sua organizzazione lo seduce. E’ una donna che gli piace fisicamente: curata ma non vistosa. Lei sa essere discreta e non invasiva. E’ una coppia che conoscerà momenti di grande serenità. La donna Vergine è molto pratica e gli sarà utilissima nella vita di tutti i giorni.
pazioni economiche che potrebbero abbassarli al livello degli altri. Mentre l’Acquario sogna dall’alto idee utopistiche, la donna Sagittario si dedicherà solo all’astrazione di un amore che per lei sarà perfetto. CAPRICORNO Difficilmente l’uomo Acquario avverte trasporto verso questa donna e, se per caso il destino unisce due esseri così dissimili, il rapporto può essere molto logorante. Per evitare lotte e guasti ai sistemi nervosi, meglio non iniziare questa relazione. Lei sbaglia credendolo un debole suo succubo e non sa che proprio i deboli hanno sempre reazioni assurde.
BILANCIA Tra i due c’è simpatia immediata, con relazioni favorevoli in tutti i campi: da quello fisico a quello intellettuale ed un lavoro in comune può dare ottimi frutti. La più felice sarà la Bilancia, perché l’entusiasmo dell’Acquario è sempre limitato al tempo ed alla circostanza. Il lato economico dovrà essere risolto dalla Bilancia in quanto l’Acquario è incapace di occuparsi del banale quotidiano.
ACQUARIO La donna dell’Acquario trascina l’uomo dello stesso segno in un abisso di decadenza. Quando lo incontra pretende di addomesticarlo ai propri bisogni di carattere culturale ed affettivo. Tutto ciò ha un potere estremamente deprimente sulle forze fisiche e psichiche dell’uomo Acquario ed è evidente che tale unione è destinata ad una triste fine.
SCORPIONE La donna Scorpione avvertirà una attrazione straordinaria verso l’uomo Acquario, che sveglierà in lei gli istinti di conquistatrice. La donna dello Scorpione perderà completamente il suo auto controllo se la relazione va avanti, perché non riuscirà a penetrare le sfere intime di quest’uomo. Così, l’amore si trasformerà da parte di lei in odio implacabile.
PESCI La donna Pesci desidera un amore dolce e romantico. Quando incontra l’uomo Acquario, svagato, cortese, ma sempre estraneo ad ogni manifestazione di grossolana conquista, lei si entusiasma subito. Può nascere anche un amore duraturo, dipende dalla resistenza dell’Acquario, piuttosto refrattario ad amori lacrimevoli, sdolcinati e tanto sentimentali.
SAGITTARIO I due creano una unione che tenderà ad isolarsi dagli altri. Se sono ricchi vivranno felici, assolutamente lontani dal mondo, senza preoccu91
92
Scopri il servizio di Geolocalizzazione E’ online la GEO DEL MESE DI NOVEMBRE dove troverete le inserzioniste di Piccole Trasgressioni più desiderate e cliccate in tutta Italia! Scoprite quindi con noi chi sono e fate diventare i vostri sogni realtà con le nostre meravigliose Transex (trav e trans), Escort (girls e transex), Girls, Mistress (Girl e Transex) e i nostri fantastici Boys! Ecco qui i fantastici protagonisti di questo mese bollente e le copertine per categoria!
93
Ricardo è un giovane brasiliano, dalla pelle color cioccolato e un fisico perfettamente palestrato. Abbiamo stuzzicato la vostra fantasia? Lo trovate a Verona!
94
Il titolo di GEO GIRL del mese se lo aggiudica a merito la dolcissima Micaela. Lunghi capelli castani, fisico da sogno e sorriso smagliante, vi farĂ passare momenti piccanti.
95
La copertina GEO TRANS è dedicata alla bellissima Victoria Carvalho Pornostar, lunghi capelli castani, pelle di seta e curve esplosive, è molto trasgressiva: si autodefinisce “la regina del piacere” e non vede l’ora di farsi conoscere meglio dai suoi fans.
96
Nella categoria GEO TRAV troviamo invece la favolosa Brigitte B. Lunghi capelli biondi e fisico prorompente, ha una allure tutta particolare che ricorda le grandi Dive sexy del passato.
97
Passiamo ora alla GEO ESCORT piÚ cliccata di Novembre, la bellissima Anna Dolce. Donna bellissima, raffinata ed elegante, è solo per persone di classe e di alto livello.
98
Per la categoria GEO TRANS ESCORT, Christal Medeiros Pornostar, biondissima brasiliana di Natal, è vincitrice del titolo di Miss Universo Queen T in Campania 2018.
99
Madame Dafne si aggiudica il titolo di GEO MISTRESS di Novembre. Affascinante Dominatrice, se desiderate peccare, con lei sperimenterete i vostri limiti e amplierete i vostri confini.
100
Bruna Canhoto, è la GEO MISTRESS TRANS più cliccata di questo mese. Giovane, seducente e implacabile, è solo per schiavi sottomessi e ben consci del proprio ruolo.
101
ARRIVA IL SEXY NATALE!
E’ tempo di Natale e, come ogni anno, molte inserzioniste ci stanno già inviando le loro foto sexy con indosso il mitico costume di Babbo Natale, Santa Claus. Le più belle immagini saranno selezionate e pubblicate ma solo una vincerà l’ambita copertina del Piccole Magazine a tema natalizio.
inserite nella vetrina dell’annuncio… in bocca al lupo a tutte!
Potete trovare tanti meravigliosi abitini sexy di Natale nel sexy shop Boutique “I Trasgressivi“. Non fateveli sfuggire! Dunque, invitiamo tutte le meravigliose escort, transex, escort transex, escort trav, mistress, mistress transex e girls a scegliere l’outfit natalizio più sensuale da indossare e stupire tutti con la propria fantasia e a prenotare la loro intervista, per vincere la cover a tema di Natale. Le nuove foto saranno 102
Cuneo: attivo lo sportello ‘antidisciminazione’ per omosessuali e trans
Uno sportello “Antidiscriminazione” che servirà da punto di ascolto e informazione per la comunità arcobaleno e quindi per le lavoratici e i lavoratori lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT). L’inaugurazione è prevista per domani, martedì 27 novembre alle ore 15 e si terrà nella sede cuneese della Camera del Lavoro in via Coppino 2 bis. La lodevole iniziativa di Cgil Cuneo e GrandaQueer ArciGay Cuneo è rivolta a chi subisce o ha subito sul posto di lavoro discriminazioni di genere legate al proprio orientamento sessuale e si propone di diventare un
punto informativo per tutte le problematiche relative alla mancanza di rispetto delle diversità. Lo sportello si chiamerà “Nuovi diritti” è sarà aperto il martedì con orario 10/12 e il giovedì dalle 14 alle 16 e prosegue il percorso che la CGIL intende promuovere nei confronti dei diritti.
103
La nuova Community “Amici Dei Trasgressivi”
Siete in cerca di un amicizia? Una serata in compagnia? O di un semplice aperitivo? Vi presentiamo la nuovissima community degli “Amici Dei Trasgressivi”, un blog frizzante e dinamico, indirizzato ad un pubblico a 360°, per la comunità degli utenti in cerca di trasgressioni e incontri online di carattere erotico. In questo blog potrete trovare tutto ciò ed in pochi passi potrete entrare a far parte della community “Amici Dei Trasgressivi”. La nuova versione mobile sarà online lunedì 26 novembre e le novità, rispetto alla versione precedente sono diverse, vediamole insieme. Per prima cosa, al momento della creazione del vostro profilo avrete la possibilità di inserirvi in una varietà di categorie, cosi da aumentare la compatibilità tra gli utenti presenti. Se eravate già iscritti, avrete la possibilità di rigenerare e creare nuovi e fantastici avatar con colori e oggetti nuovi. Inoltre, divertitevi con la nuova videochat, che permetterà il
contatto immediato tra gli “amici” della community per ampliare la conoscenza di altre persone amanti delle trasgressioni online. Infine, il sito è interamente “responsive”, cioè si adatta ad ogni tipo di dispositivo mobile e non (tablet, smartphone, pc, notebook, laptop) con cui vorrete connettervi. Nella community “Amici Dei Trasgressivi” potrete anche rispondere agli annunci, inviare e ricevere messaggi, votare i propri “amici” e commentare le foto altrui. Inoltre, è messa a disposizione di ogni iscritto una fotogallery in cui pubblicare foto personali, con la possibilità di condividerle solo con gli “amici” più stretti. Il pratico calendario presente sul blog vi permetterà di creare eventi e darvi appuntamenti, scegliendo il giorno e luogo di incontro. Non aspettate, tanti nuovi sexy amici e amiche vi stanno aspettando nella nuova community “Amici Dei Trasgressivi”, non mancate! 104
L’Olanda apre alla maternità surrogata per le coppie gay
Dal prossimo anno, anche le coppie omosessuali potranno ricorrere alla maternità surrogata per avere un bambino. Questa decisione è stata presa dallo Stato Olandese dopo le forti pressioni delle associazioni LGBTQIA e non e pare che presto sarà approvata una legge ad hoc. In Olanda, un solo ospedale offre il servizio di madri “surrogate” alle coppie etero e si tratta del Vumc. Questo ospedale, assieme al L’Isala Fertiliteitscentrum di Zwolle (un centro per la fertilità), ha aperto ora la possibilità anche alle coppie omosessuali. Ma senza una legge su misura non è possibile procedere. Marc Scheijven della clinica Nij Geertgen ha detto: “penso sia assurdo che le coppie gay, ma anche le donne con problemi a procreare, debbano andare all’estero per soddisfare il loro desiderio di avere figli”. Mentre, la ginecologa Annemiek
Nap ha specificato che “ogni anno decine di coppie gay si rivolgono ai medici con questa richiesta, ma fino ad ora non è possibile nei Paesi Bassi e gli uomini sono costretti ad andare all’estero“. Nonostante questa iniziale apertura, però, i medici sono titubanti. Questi dubbi derivano dal fatto che una madre surrogata ha sempre il diritto di ripensarci e tenere il bambino per sé, nonostante il patto stretto con la coppia. Ne è un esempio quanto avvenuto nel giugno dello scorso anno, quando una coppia gay ha dovuto rinunciare alla bambina, dopo l’intervento di un giudice che aveva accertato che la piccola non aveva nessun legame biologico con i due uomini (o uno di loro). Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa delicata questione della maternità surrogata, già molto spinosa anche per le sole coppie eterosessuali e vi terremo aggiornati. 105
E’ nato il tavolo di consultazione LGBT
l report TDoR 2018 ha rivelato un totale di 369 casi di omicidi segnalati di persone trans e gender-diverse tra il 1 ° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018, che rappresentano un aumento di 44 casi rispetto al report dello scorso anno e 74 casi rispetto al 2016. La maggior parte degli omicidi è avvenuta in Brasile (167), in Messico (71), negli Stati Uniti (28) e in Colombia (21), per un totale di 2982 casi segnalati in 72 paesi in tutto il mondo tra il 1 ° gennaio 2008 e il 30 ° di settembre 2018. L’Italia detiene, dopo la Turchia (che non è un paese dell’Unione Europea), il primato degli omicidi con 5 vittime accertate e con un aumento esponenziale di casi nell’ultimo anno.
Causa della morte: colpo di pistola Commento: Il corpo era ricoperto da fori di pistola e coltellate. D. E. Contreras Rodríguez Età: 31 Occupazione: non segnalato Data di morte: 12/10/2017 Luogo della morte: Bogota (Colombia) Causa della morte: taglio della gola Note: Il corpo della vittima è stato trovato da due escursionisti nel Parco Nazionale di Bogotá. La sua gola era stata tagliata. Bragly Ordoñez Età: 27 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 12/10/2017 Posizione della morte: Bogota (Colombia) Causa della morte: pugnalata Note: Bragly è stata pugnalata da un ex amante che era il compagno della sua amica.
Selena Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 08/10/2017 Luogo di morte: Chihuahua (Messico) Causa della morte: lapidata Note: La vittima, una giovane transessuale, è stata uccisa nella sua stessa casa. Non ci sono testimoni o arrestati per questo crimine.
Romina Vargas Florentín
Età: 28 Occupazione: sex worker Data di morte: 15/10/2017 Luogo della morte: San Lorenzo (Paraguay) Causa della morte: pugnalata Note: Romina è stata uccisa da una persona che aveva precedenti di violenza verso un’altra donna trans. È stato detenuto dalla polizia.
Michele Età: 47 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 11/10/2017 Posizione della morte: Cuiabá (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: la polizia ha parlato con i residenti vicini ed hanno identificato l’uomo sospettato di aver commesso l’omicidio. P. H. P. Sousa Età: 20 Occupazione: non segnalato Data di morte: 12/10/2017 Luogo di morte: Nanuque (Brasile)
106
Ambra Età: 40 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 23/09/2018 Luogo di morte: Bari (Italia) Causa della morte: pugnalata Commento: La vittima è stata trovata morta nella sua auto con una ferita da arma da taglio.
Nome Non Riportato Età: 17 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 16/10/2017 Luogo della morte: Rio de Janeiro (Brasile) Causa della morte: strangolata / impiccata
Luogo della morte: Gurupi (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Barbara Mendes Età: 22 Occupazione: sex worker Data di morte: 21/10/2017 Luogo della morte: João Pessoa (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola
Nega Maradona Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 16/10/2017 Luogo della morte: Acarape (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Note: La morte di Nega è stata un’esecuzione
Xiomara Artunduaga Età: 43 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 21/10/2017 Luogo di morte: Santa Fe (Colombia) Causa della morte: pugnalata Commento: Xiomara ha litigato con un’altra transessuale ed è stata accoltellata al petto.
Azul “Blu” Montoro Età: 26 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 18/10/2017 Luogo della morte: Cordoba (Argentina) Causa della morte: pugnalata Commento: Azul è stato uccisa nell’appartamento di un amico da 19 coltellate, una delle quali nella gola. L’assassino è stato arrestato con l’arma usata.
Stephanie Montez Età: 47 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 21/10/2017 Luogo della morte: Robstown (USA) Causa della morte: colpo di pistola Commento: Stephanie è stata trovata lungo una strada della contea sparata al petto, all’addome e alla spalla.
Beatriz Presley Età: 43 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 18/10/2017 Luogo della morte: Porto Velho (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: il corpo giaceva su un letto ed è stato trovato dai parenti. La porta di la casa era chiusa e doveva essere aperta.
L. de Souza Pereira Età: 42 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 22/10/2017 Luogo della morte: Guerrero (Messico) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: il corpo è stato trovato sul lato di un viale ricoperto da colpi di pistola. Non ci sono testimoni o arrestati per questo crimine.
Fernando Lino da Silva Età: 21 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 19/10/2017 Posizione della morte: Maceió (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Commento: Era una donna trans uccisa mentre guardava la TV in casa sua.
M. Díaz Delgado Età: 51 Occupazione: non segnalato Data di morte: 22/10/2017 Luogo della morte: Veracruz (Messico) Causa della morte: pugnalata Osservazioni: i vicini hanno sentito delle grida di aiuto e hanno chiamato la polizia. Quando è arrivata, hanno trovato solo il corpo della vittima con ferite multiple.
Hajira / Warra Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 19/10/2017 Luogo della morte: Peshawar (Pakistan) Causa della morte: decapitata / smembrata Commento: il corpo di Hajira è stato trovato decapitato e torturato a morte. Era morta da almeno qualche giorno prima di essere scoperta. Al suo corpo è stato rifiutato l’ingresso in cella frigorifera per paura di contaminazione e un appaltatore governativo ha rifiutato di seppelirla. Nathália dos Santos Età: 21 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 20/10/2017
Priscila Vasconcelos Età: 37 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 22/10/2017 Luogo della morte: Sobral (Brasile) Causa della morte: pugnalata
107
Stefany Tablante Età: 27 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 22/10/2017 Luogo della morte: Boa Vista (Brasile) Causa della morte: pugnalata
Verônica Alves Età: 28 Occupazione: sex worker Data di morte: 22/10/2017 Luogo di morte: Luziania (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: Stava bevendo con alcuni amici. Poco dopo un veicolo è passato e i colpi sono partiti, circa 40.
Osservazioni: Vanessa ha tentato di fermare il furto della macchina di un suo cliente ed è stata attaccata da un gruppo di uomini armati di coltelli, bastoni e pistole. In suo ricordo, centinaia di attivisti e prostitute hanno marciato per chiedere l’abrogazione della legge 2016 che criminalizza la prostituzione e, quindi, costringe le prostitute a cercare clienti in aree isolate per evitare l’arresto.
Nome Non Riportato Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 25/10/2017 Luogo di morte: Región Este (Puerto Rico) Causa della morte: picchiata Note: la vittima è stata trovata con un forte colpo alla testa.
Luna Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 30/10/2017 Luogo della morte: Caucasia (Colombia) Causa della morte: non segnalato Osservazioni: questo è stato uno dei tre casi di omicidio compiuti da un gruppo organizzato.
Nayanne Rayalla Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 25/10/2017 Luogo della morte: Rio de Janeiro (Brasile) Causa della morte: picchiata Note: La zia è stata arrestata in flagrante ma ha dato solo la sua testimonianza ed è stato rilasciata.
Braniyela Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 30/10/2017 Luogo della morte: Caucasia (Colombia) Causa della morte: non segnalato Osservazioni: questo è stato uno dei tre casi di omicidio compiuti da un gruppo organizzato.
M. B. da Silva Dias Età: 22 Occupazione: sex worker Data di morte: 30/10/2017 Luogo della morte: Manaus (Brasile) Causa della morte: pugnalata Note: Finora nessuno è stato arrestato, ma il caso è in corso.
Sucy Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 30/10/2017 Luogo della morte: Caucasia (Colombia) Causa della morte: non segnalato Osservazioni: questo è stato uno dei tre casi di omicidio compiuti da un gruppo organizzato.
Mitzi Età: non segnalato Occupazione: parrucchiera / estetista Data di morte: 30/10/2017 Luogo della morte: Guerrero (Messico) Causa della morte: non segnalato Osservazioni: Mitzi e altre persone sono state uccise da un gruppo armato.
Candence Towns Età: 30 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 31/10/2017 Luogo della morte: Macon (USA) Causa della morte: colpo di pistola Commento: Il corpo di Candance è stato trovato in cima a una collina dopo esserne stata segnalata la sua sparizione.
Niely Lafontayne Età: 30 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 30/10/2017 Luogo di morte: Macapá (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola Commento: I due criminali sono fuggiti con la borsa e il cellulare della vittima che è stata infine portata in ospedale. Vanessa Campos Età: 36 Occupazione: sex worker Data di morte: 17/08/2018 Luogo della morte: Parigi (Francia) Causa della morte: colpo di pistola
108
Nome Non Riportato Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 31/10/2017 Luogo della morte: Puebla (Messico) Causa della morte: non segnalato Osservazioni: i vicini hanno trovato il corpo della vittima all’interno di un sacchetto di plastica, gettato nel canale fognario.
Eduarda Fernanda Cordeiro Età: 22 Occupazione: non segnalato Data di morte: 02/11/2017 Luogo della morte: Missal (Brasile) Causa della morte: picchiata
Brooklyn BreYanna Stevenson Età: 31 Occupazione: non segnalato Data di morte: 27/11/2017 Luogo della morte: Oklahoma City (USA) Causa della morte: picchiata Commento: è stata trovata uccisa nella stanza di un motel.
Laura Ursaru Età: 27 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 10/11/2017 Luogo di morte: Roma (Italia) Causa della morte: pugnalata Osservazioni: Laura è stata accoltellata in un parco.
Rafaella Rotocalco Età: non segnalato Occupazione: sex worker Data di morte: 11/09/2018 Luogo di morte: Roma (Italia) Causa della morte: non segnalato Rafaella è stata trovata morta su una spiaggia. Non ci sono dettagli sul suo omicidio.
Carlos Brandão Età: 38 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 13/11/2017 Luogo della morte: Rio de Janeiro (Brasile) Causa della morte: torturato Commento: Carlos era un uomo trans che era stato trasferito in un ospedale dopo essere stato picchiato. Morì a causa di negligenza clinica e maltrattamenti.
Eduarda Figueiredo Età: 17 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 03/12/2017 Luogo di morte: Porto Seguro (Brasile) Causa della morte: colpo di pistola. Jéssica Dimy Età: 23 Occupazione: sex worker Data di morte: 07/12/2017 Luogo della morte: Rio de Janeiro (Brasile) Causa della morte: non segnalato.
Angelina Miranda Età: 25 anni Occupazione: parrucchiere / stilista / estetista Data di morte: 15/11/2017 Luogo della morte: Caucasia (Colombia) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: Angelina è stata uccisa da due persone, senza una ragione apparente.
Acquamarina Luany Età: non segnalato Occupazione: sex worker Data di morte: 09/12/2017 Luogo della morte: Rio de Janeiro (Brasile) Causa della morte: picchiata Non ha resistito all’arrivo dell’ambulanza.
Julia Zuñiga Padilla Età: 46 anni Occupazione: attivista / leader del movimento Data di morte: 19/11/2017 Luogo di morte: Ciudad de Mexico (Messico) Causa della morte: colpo di pistola.
Luna Shine Età: 27 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 11/12/2017 Luogo della morte: Viana (Brasile) Causa della morte: pugnalata Commento: l’assassino è stato arrestato.
Spogmai Età: 24 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 26/11/2017 Luogo della morte: Peshawar (Pakistan) Causa della morte: colpo di pistola Note: Spogmai è stata uccisa nel suo appartamento dall’uomo con cui viveva. È stata portata in ospedale dove è morta a causa delle ferite. 109
Kader Ataman Età: non segnalato Occupazione: non segnalato Data di morte: 13/12/2017 Luogo della morte: Ayvalik Sarimsakli (Turchia) Causa della morte: colpo di pistola Note: Kader è stato colpita alla testa mentre era nel suo balcone.
Sigilli Brandi Età: 26 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 13/12/2017 Luogo di morte: Houston (USA) Causa della morte: colpo di pistola Commento: La sua famiglia la ricorda come una “persona amorevole e bellissima.”
ammesso che l’ha uccisa dopo una disputa. Johanna Cárdenas Gutiérrez Età: 42 anni Occupazione: sex worker Data di morte: 04/02/2018 Luogo di morte: Milano (Italia) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: Johanna era una prostituta migrante dal Perù. È stata trovata dalla sua coinquilina.
Rhiannon Layendecker Età: 51 Occupazione: non segnalato Data di morte: 16/12/2017 Luogo della morte: Englewood (USA) Causa della morte: colpo di pistola Commento: La vittima è stata uccisa da sua moglie, Jessica Winkler, che ha chiamato il l’ambulanza e ha confessato di aver sparato a sua moglie dopo una discussione.
Lohan Età: 17 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 08/02/2018 Luogo di morte: Vitoria (Brasile) Causa della morte: picchiato Osservazioni: Lohan era un ragazzo trans che è stato picchiato a morte.
Carolina / Camila Angulo Paredes Età: 34 Occupazione: sex worker Data di morte: 29/12/2017 Luogo della morte: Buenos Aires (Argentina) Causa della morte: colpo di pistola Commento: un motociclista le si è avvicinato e le ha sparato al petto.
Malvina Paiva Età: 23 Occupazione: sex worker Data di morte: 03/03/2018 Luogo della morte: Caracas (Venezuela) Causa della morte: colpo di pistola Osservazioni: Malvina ha ricevuto un colpo di pistola sul volto da una macchina. Si presume che gli autori fossero dei poliziotti.
Christa Leigh Steele-Knudslien Età: 42 anni Occupazione: attivista / leader del movimento Data di morte: 05/01/2018 Posizione della morte: North Adams (USA) Causa della morte: pugnalata Note: Christa si identificava come trans e intersex. Era un’attivista per i diritti LGBT e organizzatrice di concorsi di bellezza trans. È stata trovata morta a casa sua. Il marito ha confessato di averla colpita con un martello prima di pugnalarla alla schiena. Viccky Gutierrez Età: 33 anni Occupazione: attivista / leader del movimento Data di morte: 10/01/2018 Luogo della morte: Los Angeles (USA) Causa della morte: bruciata Osservazioni: Viccky è morta dopo essere stata pugnalata e bruciata nel suo appartamento a Los Angeles. Il perpetratore è stato arrestato e ha
Simge Avcı Età: 24 anni Occupazione: non segnalato Data di morte: 13/07/2018 Luogo della morte: Samsun (Turchia) Causa della morte: colpo di pistola Note: Simge è stato uccisa dal suo fidanzato. Ha dichiarato: “Stava prendendo in giro la mia virilità”.
110
Sasha Garden Età: 27 anni Occupazione: attivista / leader del movimento Data di morte: 19/07/2018 Luogo della morte: Orlando (USA) Causa della morte: picchiata Osservazioni: Sasha era un’attivista trans e coordinatrice di campagne di sensibilizzazione contro l’HIV. E’ stata una sex worker che ha risparmiato denaro per la sua transizione. E’ stata trovata morta con segni di trauma.
Transgender Day of Remembrance (TDoR) 2018
Oggi, 20 novembre, si celebra Il Transgender Day of Remembrance o TDoR è una ricorrenza della comunità LGBTQIA per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio anti-transgender (transfobia). L’evento venne introdotto da Gwendolyn Ann Smith in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998, avvenuto a ridosso della data in cui si celebra la ricorrenza, diede avvio al progetto web “Remembering Our Dead” e nel 1999 a una veglia a lume di candela a San Francisco. Da allora l’evento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo. E’ un silenzioso massacro di cui i media parlano poco ma vogliamo ricordare qui i terribili dati riportati da Azione Trans: sono 369 i casi di omicidi segnalati di persone trans tra il 1 ° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018, che rappresentano un aumento di 44 casi rispetto all’aggiornamento dello scorso anno e 74 casi rispetto al 2016. Nella maggior parte dei paesi, però, i dati sulle persone assassinate trans non vengono prodotti sistematicamente ed è impossibile stimare il numero effettivo di casi. La maggior parte degli omicidi è avvenuta in Brasile (167), in Messico (71), negli Stati Uniti (28) e in Colombia (21), per un totale di 2982 casi segnalati in 72 paesi in tutto il mondo tra il 1 ° gennaio 2008 e il 30 ° di settembre 2018. Stigma e discriminazione nei confronti di persone trans sono reali e profonde in tutto il mondo e fanno parte di un sistema di oppressione strutturato e permanente, che priva le persone trans dei diritti fondamentali. Persone sono vittime di orribili violenze di odio, tra cui estorsioni, aggressioni fisiche e sessuali e omicidi. La violenza contro le persone trans è spesso sovrapposta ad altri elementi di discriminazione, come il razzismo, il sessismo, la xenofobia e la discriminazione nei confronti delle persone sexworker. Le vittime sono per lo più sex worker (62%). Negli Stati Uniti la maggior parte delle persone trans assassinate sono donne trans di colore e /o donne trans native americane (85%),
111
mentre in Francia, Italia, Portogallo e Spagna il 65% delle vittime di omicidio denunciate erano migranti. E in Italia? Il nostro rimane uno dei paesi con più omicidi transfobici, al secondo posto in Europa dopo la Turchia. Secondo il report di TransRespect, risultano certificati cinque omicidi, tra cui quello di Laura Ursaru già ricordata con una fiaccolata per TDoR 2017 a Roma. Laura Ursaru Età: 27 anni Lavoro: sex worker Data: 10/11/2017 Luogo: Roma Causa: accoltellamento Nome Non Noto Età: 42 Lavoro: non noto Data: 04/02/2018 Location: Milano Causa: colpo di pistola Ximena Garcia Età: 32 Lavoro: non noto Data: 10/03/2018 Location: Nemi (RM) Causa: non riportato Rafaella Rotocalco Età: non nota Lavoro: sex worker Data: 11/09/2018 Luogo: Roma Causa: non riportato Nome Non Noto Età: 40 Lavoro: non noto Data: 23/09/2018 Luogo: San Giorgio (BA) Causa: accoltellamento
San Marino: approvata la legge sulle Unioni Civili
Pochi giorni fa, nella Repubblica di San Marino, è stata approvata dal Consiglio Grande e Generale la legge sulle Unioni Civili. Il testo è passato con 40 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti. La nuova normativa equipara unioni civili e matrimonio in materia di residenza, cittadinanza, assistenza sanitaria, successione, previdenza e pensione di reversibilità. Emendato e approvato in prima lettura dalla Commissione consiliare permanente Affari Costituzionali e Istituzionali il 27 settembre, il testo di legge è strutturato in 14 articoli e di particolare rilievo è quello iniziale che recita: “L’unione civile è il contratto mediante il quale è regolata una comunità di tipo familiare composta da due individui maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso al fine di organizzare la loro vita in comune”. Il comitato promotore della legge di iniziativa popolare, che ha seguito tutto l’iter di approvazione a Palazzo Pubblico è stato fra i primi a comunicare la notizia sui social con un entusiastico “è passata!”. Soddisfatta anche la Commissione Pari Opportunità: “oggi è una giornata storica per la Repubblica di San Marino. Il riconoscimento delle unioni civili per le coppie omosessuali e per quelle etero determina un passo in avanti per il rico-
noscimento dei diritti civili e permetterà a coloro che vogliono vivere la loro vita insieme, indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale, di viverla pienamente e di beneficiare di quei diritti che fino ad oggi erano riconosciuti solo ad alcuni cittadini.” Gioia è stata espressa da Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini, che ha fattivamente contribuito al conseguimento di un tale risultato e che ha dichiarato: “la Repubblica di San Marino, la più antica repubblica del mondo, ha la sua legge per le unioni civili. È un momento storico per la piccola repubblica in cui l’omosessualità era criminalizzata solo fino al 2004”.
112
Il 20 novembre si celebra la Giornata della Memoria Transgender
Il 20 novembre è una data molto importante: si celebrerà infatti la Giornata della memoria Transgender (Transgender Day of Remembrance), dove verranno ricordate tutte le vittime di transfobia morte quest’anno nel mondo. Il Consultorio Transgenere, insieme al Comune di Viareggio, ha pensato di organizzare una fiaccolata commemorativa per ricordare tutte le persone trans* uccise dall’odio e dalla violenza transfobica. La passeggiata partirà verso le 17:30 dall’inizio della Passeggiata di Viareggio davanti “Tito del Molo” e tutti i partecipanti cammineranno con candele e cartelloni ritraenti foto di alcune vittime e frasi contro la transfobia, fino ad arrivare in Piazza Mazzini, verso le ore 20. Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, ha così dichiarato: “é giunto il momento in cui non possiamo più essere solo spettatori e spettatrici! Questa iniziativa che ci vede coinvolti é un modo per urlare la nostra rabbia per quanto sta accadendo intorno a Noi . L’elenco delle vittime di Transfobia è sempre in aumento sotto l’indifferenza delle istituzioni. In Brasile, il nuovo Presidente eletto è xenofobo e parla già di togliere diritti acquisiti e non c’è da sperare in un cambio di rotta. Stesso discorso per l’America guidata da Trump e da altri Paesi vicini e lontani”. E prosegue: “il momento è delicato e l’indifferenza può farla da padrona, invito dunque tutti a partecipare, non solo come segno di solidarietà ma
anche per affiancarci nelle battaglie che seguiranno”. Inoltre, Regina Satariano ha partecipato ieri ad un incontro con il Sottosegretario Vincenzo Spadafora a Palazzo Chigi e ci siamo fatti raccontare da lei l’esito: “l’incontro è andato molto bene, è stato molto positivo perchè, come sempre, ho trovato da parte del Sottosegretario grande disponibilità nell’affrontare i disagi che riguardano la comunità transgender. Insieme si sta pensando ad una serie di incontri, da effettuare nelle scuole e non solo, che facciano meglio conoscere la nostra realtà e che affrontino anche il problema della discriminazione sul posto di lavoro subito dalla comunità transessuale”. All’incontro erano presenti una sessantina di Associazioni LGBT: tra queste, Consultorio Transgenere, MIT di Bologna e ATN di Napoli si sono distinte per la proposta di creare tavoli tematici specifici e diretti per lavorare a progetti concreti che vadono nella direzione proposta da Spadafora, con il coinvolgimento il prima persona delle Associazioni: “abbiamo preso consapevolezza dei nostri bisogni “ - afferma Regina Satariano - “decidendo di non delegare ad altri le nostre istanze perchè oggi possiamo farlo personalmente, vogliono essere presenti al tavolo e coordinare in modo attivo i progetti. Per fortuna, il Sottosegretario Spadafora ha molto a cuore la comunità trans e sono certa insieme raggiungeremo obiettivi importanti”. 113
Usa, 9 persone Lgbti elette al Congresso.
Sono nove i candidati gay e transgender elette finora al Congresso secondo Lgbtq Victory Found, l’importante comitato di sostegno elettorale delle persone LGBTQIA. Dei nove seggi arcobaleno, cinque sono delle riconferme. Nel Wisconsin è stata rieletta Tammy Baldwin, la prima donna dichiaratamente lesbica a vincere un seggio al Senato nel 2012 mentre alla Camera sono risultati nuovamente vincitori i gay Mark Takano (California), Sean Patrick Maloney (New York), David Cicilline (Rhode Island) e Mark Pocan (Wisconsin). A loro si uniranno, a partire dal 3 gennaio, i quattro nuovi eletti: Katie Hill (California), Sharice Davids (Kansas), Angie Craig (Minnesota) e Christopher Charles Pappas (New Hampshire). Durante la campagna elettorale Hill, Davids e Craig hanno parlato apertamente della loro vita personale e familiare. Nelle pubblicità televisive pre-elettorali Angie Craig, ad esempio, è apparsa con moglie e figli dicendo: “io e mia moglie abbiamo quattro figli, proprio come qualsiasi altro politico”. Dichiaratamente gay, felicemente coniugato e papà di due figli, nati a seguito di tecniche di gpa, è anche Jared Polis (che è anche componente della Camera dei Rappresentanti) che si è aggiudicato il seggio di governatore nel Colorado con il
51,1% dei voti. In Oregon è stata invece rieletta alla carica di governatrice la bisessuale Kate Brown, che ha battuto il repubblicano Knute Buehler. Invece, nello Stato del New Hampshire, il candidato Chris Pappas non aveva inizialmente sottolineato la personale condizione di persona omosessuale. Fino a quando l’avversario repubblicano Eddie Edwards non aveva sollevato dei rilievi su una fotografia, in cui il candidato dem appariva in t-shirt con scritta Resist. “la foto, a cui ti riferisci - ha ribattuto Chris – è una maglietta arcobaleno che ho indossato durante un Gay Pride. Sono orgoglioso di quello che sono e di lottare contro l’odio, il fanatismo e l’intolleranza”. Anche se il conteggio dei voti in alcuni Stati non è ancora terminato al momento in cui scriviamo questo aritcolo, nei seggi delle assemblee legislative statali sono risultate elette Gerri Cannon e Lisa Bunker, due donne transgender nel New Hampshire, la bisessuale Megan Hunt nel Nebraska e Derek Kitchen nell’Utah. Kitchen, già consigliere comunale di Salt Lake City, è noto perché la sua causa davanti alla Corte Suprema Federale portò al riconoscimento del matrimonio egualitario nello Stato del Sud-ovest. 114
Il coming out di Jake Borelli, star di Grey’s Anatomy
Jake Borelli, il 27enne attore della famosa serie Tv Grey’s Anatomy in cui interpreta il Dottor Levi Schmitt, ha approfittato della messa in onda di un episodio speciale per fare coming out e dichiarare ai suoi fans di essere gay. In questa puntata, per il momento andata in onda solo negli Stati Uniti, bacia appassionatamente il dottor Nico Kim (l’attore Alex Landi) dopo diversi giorni di corteggiamento ininterrotto. Subito dopo il termine della puntata, Borelli ha scritto sul social Instagram dichiarando la sua omessualità: “da ragazzo gay, l’episodio di stasera è stato così speciale per me! Sappiate che ci siamo tutti dentro. Da ragazzo gay la puntata di questa sera è stata per me particolarmente importante. Questo è esattamente il genere di storia che ho sognato da giovane
gay che ha vissuto in Ohio. La vulnerabilità e l’orgoglio di Levi sono fonte di ispirazione per me ogni giorno e spero che possa fare lo stesso anche per voi. A tutti voi che vi sentite dei piccoli Levi, sappiate che anch’io lo faccio e che in questo ci siamo dentro tutti insieme. Grazie a quelli che mi hanno supportato in questi anni, vi amo più di tutte le stelle”. La sua presa di coraggio ha sollevato apprezzamento tra i fans che non ne sono rimasti comunque particolarmente sorpresi. Jake Borelli è il secondo attore di Grey’s Anatomy a fare pubblicamente coming out durante la sua permanenza nel cast della serie: il primo fu T.R. Knight (George) nel 2007 e nel 2016 fu l’attrice Sara Ramirez, che interpretò il personaggio di Callie Torres per ben 10 anni a dichiarare ogogliosamente la sua bisessualità. 115
Consultorio Transgenere e La Casa delle Donne uniti in due interessanti eventi
Due importanti iniziative vedranno, nei prossimi giorni, protagonista il Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, in collaborazione con il centro antiviolenza “L’una per l’Altra” della Casa delle Donne di Viareggio nell’ambito del programma di manifestazioni “INTORNO AL 25 NOVEMBRE 2018”. Vediamo insieme quali sono:
Mercoledì 14 novembre, ore 15.30, alla Croce Verde di Corso Garibaldi a Viareggio, si terrà la presentazione del libro “L’Aurora delle Trans Cattive”, scritto da Porpora Marcasciano, Presidente del Mit di Bologna. L’incontro di presentazione del libro, di cui abbiamo già dato notizia qui, è stato fortemente voluto dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Viareggio in collaborazione con il Consultorio Transgenere. Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere, si è detta soddisfatta ed orgogliosa di questa collaborazione: “da sempre il Consultorio ha collaborato con il Centro L’una per L’Altra, ma mai come in questo momento stiamo facendo fronte a 360°, anche insieme ad altre realtà, per difendere i diritti non solo della comunità LGBT ma anche delle donne, specialmente a proposito della terribile ondata di femminicidi che si stanno verificando negli ultimi anni, con sempre maggior frequenza e violenza”. Di seguito, riportiamo il calendario completo di tutte le iniziative in programma per il mese di novembre dal Centro Antiviolenza La Casa delle Donne. Centro antiviolenza “L’Una per l’Altra” Numero verde: 800 800 811 www.casadelledonneviareggio.it
Sabato 10 novembre, dal pomeriggio in Piazza Mazzini a Viareggio, si terrà un banco di informazione e controinformazione su che cosa è la Legge Pillon. Per chi non lo sapesse, il disegno di legge voluto dal senatore leghista Pillon, riguarda l’affido condiviso dei figli e il loro mantenimento. Il ddl introduce la “bigenitorialità perfetta”: in caso di separazione di una coppia, il mantenimento dei figli, il loro affido, e di conseguenza i costi e il tempo passato con loro, devono essere equamente divisi tra padre e madre. Ma una delle critiche più accese riguarda il fatto che tale ddl di fatto sarebbe un disincentivo per le donne che subiscono violenza a chiedere la separazione ed è stato da più parti accusato di essere maschilista e andare contro le donne che si trovano in situazioni più deboli, oltre che a non guardare al supremo interesse del minore. 116
Il DIBATTITO “Il Seme della Bellezza”
Al termine della proiezione, della prima assoluta del film documentario “Il Seme della Bellezza” di Stefania Zambrano, si è tenuto un ampio dibattito e confronto di idee sui contenuti dell’opera. Sono intervenuti protagonisti e collaboratori del film, personaggi della cultura partenopea, quali il prof. Paolo Valerio ed un addetto ai lavori come il regista Stefano Incerti, che ha già guidato Stefania Zambrano nella propria opera cinematografica “LA PARRUCCHIERA”. Naturalmente, il dibattito è partito da un pubblico attento alle problematiche evidenziate nel film, dal quale è emerso, come una necessità, il bisogno della divulgazione dell’opera nelle scuole superiori, dove ragazzi maturi sentono la necessità di sapere. L’Assessore Simona Marino, delegata alle pari opportunità del Comune di Napoli, a nome dell’Istituzione ha ringraziato Stefania Zambrano per avere prodotto un’opera senza retorica, piena di emozione e sofferenza. Ha sottolineato come, le sue esperienze personali hanno consentito di constatare che i rapporti sono strumentali , mentre nel mondo trans non è così, loro sono persone vere: “questo è un film vero, nessuno recita; hanno messo in gioco la loro vita senza pudori”.
Certamente il film deve girare nelle scuole; il mondo non conosce l’esperienza della trasformazione, che è nota solo a chi conosce la vita della notte, mentre di giorno ogni cosa si dissolve. Il regista Stefano Incerti ha evidenziato come l’opera non sia considerabile un documentario, ma un vero e proprio film, nel quale Stefania Zambrano ha messo in mostra qualità difficilmente riscontrabili in un esordiente. Certamente, l’acuto della conduttrice Stefania Zambrano è stato quello di spingere i protagonisti a confessare: “il film è forte e potente senza il tono pietistico del taglio giornalistico”, dunque “Brava Stefania !”. Paolo Cippolletta ha voluto sostenere il titolo, ritenendo che “Il Seme della Bellezza” è pertinente ai contenuti soprattutto attraverso una valutazione filosofica dei valori. Questo certamente per dare una risposta a chi aveva chiesto se non era più opportuno titolare il film “Il Seme della sofferenza”. Inoltre, pur sostenendo la diffusione del film, ha messo in guardia sul particolare momento che sta attraversando la nazione, nel quale spira una forte aria, “olezzo”, di reazione. 117
Regina Satariano è intervenuta in un crescendo di valutazioni che si sono estese all’esterno del film, ma sempre partendo da esso. Il documento filmato tratta esperienze molto diverse con personaggi anagraficamente distanti tra loro, che diventano testimoni di epoche diverse, anche se con risultati a volte simili. “La prostituzione è una costrizione nel momento che non c’è alternativa”. Regina ha richiamato alle proprie responsabilità il modo Trans, che non ha comportamenti omogenei; ci sono regioni che legiferano sul problema, altre che nulla fanno. Le cose non cambiano se ci aspettiamo che altri le facciano per noi. Oggi mi arrabbio quando vedo che le ragazze transessuali pensano solo al lavoro. Quello che mi rattrista è che si arrivi a certe condizioni perché manca un aiuto proprio dal nostro mondo; non ci sono solo lustrini e pailette, c’è anche tanta, troppa sofferenza, la rimozione della quale non possiamo delegare ad altri. Le regioni Toscana ed Emilia Romagna, su spinte locali, hanno legiferato, ma la regione Campania dov’è? Non si può vivere solo di speranze; la Legge 164 è stata fortemente voluta e non è piovuta dal cielo; il cambio anagrafico è stato ottenuto. “ O pretendiamo che ci accettino di notte e si dimentichino di noi di giorno ?” “Noi abbiamo una guerra all’interno del nostro movimento (Trans)” perché ci sono diverse sensibilità. Dunque una Satariano combattiva, che ha vestito in pieno i suoi panni di rappresentante del Consultorio di Torre del Lago, senza peli sulla lingua o reticenze
tattiche. Il prof. Paolo Valerio richiama Regina sul tema del dolore e della disperazione. Il professore cita i percorsi di aiuto che a Posillipo seguono 140/150 famiglie con ragazzi che hanno problemi di identità di genere e ritiene che le nuove generazioni vedranno in modo meno drammatico questa tematica. Cita suoi allievi, nelle cui famiglie si dice: “Gay si, Trans no”, perché è la femminilizzazione del maschio quella che viene rifiutata violentemente. Ora che l’omosessualità non è più considerata una malattia mentale, occorre maggiore consapevolezza per i propri diritti e non si può più rimanere nascosti. Paolo Valerio mette in campo numeri e statistiche a sostegno di affermazioni provate, con un approccio ai problemi esclusivamente in chiave scientifica. La Presidentessa ATN Ileana Capurro sostiene e ringrazia per l’opera prodotta dalla Zambrano, che vede, come “nell’elogio della follia”, uno strumento che ha saputo rompere il muro della vergogna e dell’ipocrisia. Chiude il dibatto l’autrice, raccontando la difficoltà – sollecitata dal pubblico- a reperire le testimonianze, dopo di che, un ultimo ringraziamento a Piccole Magazzine Tv, senza il quale il film non si sarebbe potuto girare. Dal pubblico si alza un’ultima voce, che vogliamo riportare fedelmente, perché è una sintesi dell’opera:”LE TRANS SI SONO RACCONTATE NEGLI OCCHI DI UN’ALTRA TRANS”. Cala il sipario, ma non finisce qui, in attesa di vedere “Il seme della bellezza” sui grandi circuiti, e, magari riadattato anche in una versione per le scuole superiori. 118
Il 13 novembre, le associazioni LGBT incontrano Spadafora
Martedì 13 novembre, si terrà una riunione del Tavolo di consultazione permanente per la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBT, voluto dal Sottosegretario di stato Vincenzo Spadafora. All’incontro parteciperà Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, attivista per i diritti e dal 1992 portavoce del movimento delle persone trans, il MIT di Bologna, ATN Napoli e Libellula, oltre ad altre realtà come l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Il Tavolo è uno strumento operativo di dialogo e confronto con le associazioni di settore impegnate nella promozione dei diritti delle persone LGBT e nelle attività di contrasto delle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Intervistata a riguardo, Regina Satariano ha dichiarato la sua soddisfazione: “si tratta di un organismo
partecipativo che intende favorire l’informazione e lo scambio di conoscenze, dati ed elaborare proposte di azione al fine di promuovere un clima di rispetto della dignità delle persone Lgbt e divulgare la cultura delle differenze” - e ancora: – “recentemente, la comunità trans è più coesa e ha compreso che uniti può arrivare più facilmente ai traguardi prefissi. Finalmente, le realtà trans presenti al tavolo, hanno deciso di non delegare più ad altri il compito di farsi portavoce delle loro istanze, si è acquisita consapevolezza che è meglio agire in prima persona per far fronte a queste tematiche. All’incontro del 13 metteremo sul tavolo diverse proposte, volte all’integrazione e ai diritti della nostra comunità”. Come sempre, Piccole Magazine vi terrà aggiornati su che cosa emergerà dal tavolo di discussione. 119
IL SEME DELLA BELLEZZA
Martedì 6 novembre, nel ridotto del cinema Modernissimo di Napoli, è stata proiettata la prima assoluta del film documentario “IL SEME DELLA BELLEZZA” da un’idea di Stefania Zambrano. Il film documentario della durata di 1 ora e 5 minuti si snoda attraverso il racconto, frutto dell’intervista di Stefania Zambrano, ai vari protagonisti. La Zambrano tiene per mano i protagonisti ed insieme si addentrano nelle quattro parti del racconto: LA SCOPERTA, LA TRA(N) SFORMAZIONE, LA STRADA, L’AMORE. In ordine di comparizione abbiamo Madame Veruska, Regina Satariano, Sara Finizio, Fabiana Alves, Esmeralda Cerasoli, Don Gianni di Marzio e Angela. Il film, oltre ad un percorso psicologico degli avvenimenti, è un viaggio attraverso l’Italia dei segreti più intimi. Parte da Bologna ed attraverso Marche ed Abruzzo giunge a Napoli, dove riparte per la Sicilia.
Dall’isola si ritorna a Napoli per rientrare a Bologna, attraverso la Toscana, con una sosta a Pisa. Le quattro parti del racconto diventano, sapientemente guidate dalla Zambrano, gli scrigni che contengono l’anima e le esperienze dei protagonisti. Il documentario ha un indirizzo fortemente comunicativo ed intende mettere a contatto “il mondo altrui” con il mondo trans gender, evidenziando il cammino di sofferenza che lo contraddistingue. Dunque, rompe il luogo comune dell’allegra felicità che accompagna la trans e rivela quanto sia costato, in termini di fatica psichica e fisica o dolore, quel sorriso che viene donato. Ci sono lacrime e sorrisi, tutti autenticamente veri, perché non ci troviamo di fronte alla finzione cinematografica, ma alla rappresentazione della cruda realtà. Non ci sono attori, ma come detto, protagonisti che si raccontano, mettendo a nudo con incredibile coraggio le parti più 120
segrete ed intime della propria personalità. Il filmato inizia con la parte titola “La Scoperta” e non fa riferimento al momento in cui i protagonisti hanno sentito che mancava loro l’identità del corpo con la propria sessualità, ma al momento in cui “gli altri”, spesso i genitori, hanno colto questo aspetto. La scoperta è sempre drammatica, sovente traumatica per i familiari, con reazioni al limite dell’assurdo. La scoperta dà luogo a repulsioni o comprensioni, il più delle volte assoggettate all’ipocrisia. C’è poi “ La tra(N)sformazione”, in cui il protagonista comincia ad avvicinare il proprio corpo alla propria identità ed è il momento di maggior gioia del racconto, perché in esso emerge la soddisfazione dell’affermazione. E’ il trionfo della volontà, dove più aspro è stato il percorso e maggiore l’esultanza per il successo raggiunto. “La strada” segna la punta più drammatica dell’intero filmato, con il bisogna che diventa un coltello sotto la gola dei protagonisti. Il bisogno economico ed anche affettivo portano al percorso della prostituzione, dove si aprono le gabbie a belve di ogni sorta; c’è degrado, paura, violenza, odore di morte e disperazione. Infine, “L’amore”, che parrebbe portare momenti di felicità assoluta, ma anche qui ci sono mille problemi e tormenti. Anche perché per coloro che hanno fatto determinate scelte nulla è facile. L’amore diventa difficile, per talune impossibile, per altre impro-
babile. Tutto questo in un susseguirsi di immagini veramente difformi tra di loro. Il senso del filmato lascia allo spettatore il sapore amaro di quanto sia difficile la vita di una trans. Trasmette insomma all’esterno concetti e visioni che demoliscono tanti luoghi comuni. Le musiche di Luigi Pignalosa, accompagnano magistralmente i racconti, evidenziando nell’arte degli strumenti impiegati la drammaticità o la gioiosità degli accadimenti. Il montaggio di Raffaele Canciello e Giovanni Greco dosa sapientemente gli interventi dando una chiara comprensione degli avvenimenti narrati e dei concetti che si vogliono sottolineare. L’intero filmato è stato realizzato grazie alla produzione di Piccole Magazzine Tv e de I TRASGRESSIVI, gentilmente concessi dalla NIGRELLI ANTONINO Srl, che ha fornito il cameraman Christopher Nigrelli e la consulenza di Mirco Gallerani.
121
Le donne egiziane vogliono pari diritti per le trans
L’Egitto, come molti altri paesi, è spesso fonte di sorprese e contraddizioni. Il paese delle piramidi non è certamente il più “friendly” del pianeta, e nonostante l’omosessualità non sia esplicitamente condannata per legge, rientra comunque iscritta negli atti di dissolutezza allo stesso titolo di prostituzione e simili. Sembra che qualcosa però forse stia cambiando e che si stiano facendo passi nella direzione giusta di uguaglianza e pari diritti per tutti. Dal recente sondaggio della Thompson Reuters Foundation, è merso infatti che il 62% delle donne egiziane vede di buon occhio il fatto che le donne transgender possano godere degli stessi diritti delle loro sorelle cisgender. Nel sondaggio, sono state intervistate le cittadine delle capitali di Città del Messico, New York, Tokyo, Londra e appunto Il Cai-
ro e proprio questo ultimo ha dato risultati sorprendenti. Lobna Darwish, dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Iniziativa egiziana per i diritti personali; EIPR), si è detta piacevolmente sorpresa soprattutto in quanto cosciente della grande ignoranza che circonda la questione trans. D’altra parte, ha aggiunto Darwish, “molte delle intervistate inizialmente il concetto di donna transgender si confondeva con quello di drag queen e crossdresser”.
122
Domani la presentazione del docufilm “Il seme della bellezza”
Domani, martedì 6 novembre, alle ore 17, al cinema Modernissimo di Napoli (via Cisterna dell’Olio 49/59), si terrà la conferenza stampa di presentazione del docufilm “Il seme della bellezza”, ideato dalla nota attrice e attivista per i diritti Lgbt, Stefania Zambrano e sponsorizzato e prodotto da Piccole Trasgressioni e Piccole Magazine. Intervistata sul perchè si è pensato di realizzare un film simile, la Zambrano ha così risposto: “come mai ho pensato a questo docufilm? Volevo lasciare un messaggio ai ragazzi e ai giovani. Nel film si toccano tanti argomenti. Il primo è il bullismo che si verifica nelle scuole. L’omofobia va fermata fin dai primi sintomi, i ragazzi cominciano a giudicare in negativo le persone incominciando dagli ‘omosessuali’ per scherzo, poi ci provano gusto e dopo manifestano odio per la nostra comunità. Bisogna educare queste persone”. “Nel docufilm - aggiunge Stefania Zambrano – tocchiamo anche il drammatico argomento del maltrattamento e di tutti i tipi di violenza: i ragazzi e i giovani saranno il futuro della nostra città e dovranno far cadere tutti questi tabù e fermare queste violenze”. Infine,
l’attrice conclude esprimendo parole di speranza: “vorrei che questo docufilm giri in tutte le scuole: io sarò pronta ad accompagnare ogni proiezione e spiegare tutto ai ragazzi. Molte transessuali si prostituiscono perché la nostra società non offre nulla di buono. Siamo costrette alla sofferenza per sopravvivere ma anche noi vogliamo vivere una vita uguale a tutti gli altri, avere una casa, un lavoro e una vita migliore”. Alla presentazione de “Il seme della bellezza” interverranno Stefano Incerti, regista del film “La Parrucchiera“, Simona Marino, delegata alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Loredana Rossi, ATN Napoli, e Paolo Cipolletta, regista del short film “La Gatta Mammona”. Numerosi gli ospiti speciali all’evento, tra cui Regina Satariano, Responsabile del Consultorio Transgenere di Torre del Lago Puccini, Sara Finizio, Miss Trans Europa 2018, Fabiana Alves, Miss Trans Europa 2017, Madame Veruska, Gianni Di Marco, Esmeralda Cerasoli. Per contatti 3338527925 123
Università dell’Insubria: SI al doppio libretto per persone trans
mentgran Una grande conquista è stata raggiunta nei confronti della tutela della dignità delle persone trans all’Università dell’Insubria di Varese. Infatti, il suo Senato Accademico ha approvato il doppio libretto per le persone transgender, fortemente voluto da Arcigay Varese e dai rappresentanti degli studenti in Senato Accademico. Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese, ha così dichiarato: “le persone interessate potranno ottenere un libretto con il nuovo nome anche senza aver ottenuto la rettifica anagrafica. E’ un importante e significativo provvedimento che consente alle persone trans di identificarsi liberamente con il proprio nome anche in pubblico, e nella fattispecie con i professori, e che consentirà di sviluppare serenamente la propria carriera accademica senza spiegazioni o senza dover specificare la propria identità”. L’Università dell’Insubria, da sempre, è un luogo in cui tutte le soggettività possono svilupparsi
serenamente e i rappresentanti degli studenti in Senato Accademico hanno espresso così la loro soddisfazione: “è uno storico passo avanti verso un Ateneo sempre più inclusivo. L’università, infatti, è un luogo in cui ogni studente deve sentirsi libero di esprimere la propria personalità senza timore di imbarazzi o pregiudizi, così da poter dare il meglio di sé nello studio, nelle relazioni con gli altri, nella didattica e nella ricerca. Questo Regolamento d’altronde, che si applica non solo agli studenti che scelgono il cambio di genere ma anche ai testimoni di giustizia, era già stato adottato da diversi altri Atenei italiani: finalmente, anche l’Insubria entra a far parte delle istituzioni che riconoscono il valore del cambio di identità. La nostra ambizione è che un giorno non solo l’Università, ma la società intera possa liberarsi degli sterili preconcetti che costringono alcuni cittadini, per un’inaccettabile vergogna, a vivere nascosti o, peggio ancora, con un nome che non gli appartiene”. 124
Le persone trans esistono. È ora di riconoscere i loro diritti.
Pubblichiamo questo bellissimo e significativo articolo di Jennifer Guerra, pubblicato sul blog The Vision, a proposito dell’esistenza delle persone transgender e dei loro diritti. Nell’ultimo anno abbiamo imparato che un sacco di cose che credevamo fossero ormai date per certe invece non lo sono: oltre alle mezze stagioni e agli uomini di una volta, non esiste un allarme razzismo, non esistono le famiglie arcobaleno e, dalle ultime in ordine di tempo, a quanto pare anche le persone trans sono un’allucinazione collettiva del mondo progressista. Il New York Times ha infatti reso noto che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America – che dipende dell’amministrazione Trump – ha deciso di dare una definizione legale del termine “sesso” su “Una base biologica che è chiara, radicata nella scienza, oggettiva e amministrabile.” Chi non conosce bene le questioni di genere, potrebbe dire che fin qui non c’è niente di male. Ci sono i maschi e le femmine, che hanno corpi diversi, così come dicono le nostre carte d’identità. E infatti nessuno lo mette in discussione; è quello che viene dopo il problema: “Sesso identifica lo stato di una persona come maschio o femmina, basandosi su tratti biologici immutabili, identificabili
dalla nascita o prima di essa. Il sesso indicato sul certificato di nascita di una persona, come originariamente emesso, deve costituire la prova definitiva del sesso di una persona, salvo la confutazione di una prova genetica affidabile.” Questo significa dire che le persone transgender o transessuali, ovvero le persone che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita e che per questo motivo possono non essere d’accordo con il sesso indicato sui loro documenti, non esistono. Distinguere fra sesso e genere, come da tempo fa il mondo accademico, è fondamentale per la dignità delle persone trans: il sesso è quella base biologica che non si può negare o cancellare, e che si può definire come una serie di caratteristiche anatomiche e biologiche che solitamente vengono ricondotte al maschio o alla femmina. Il genere, o ancor meglio il ruolo di genere, invece, è il modo in cui si sceglie di presentarsi alla società, e può basarsi sull’identità che si sente più affine alla propria. Insomma, una persona può sentirsi un uomo, una donna o niente di tutto ciò a prescindere da quello che ha tra le gambe. Eliminare la distinzione tra sesso e genere è il primo passo per disconoscere i diritti delle persone trans, che dovremmo smettere di considerare una questione 125
esclusivamente interna ai circoli LGBTQ. I diritti trans devono essere riconosciuti per quello che sono: diritti umani. Nel 2011 l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite in un report molto dettagliato aveva espresso grande preoccupazione per le leggi discriminatorie e gli atti di violenza basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere attuati in molti degli Stati membri. L’anno seguente l’OHCHR organizzò un panel per discutere della questione ma, come si legge nel relativo documento, un numero significativo di rappresentanti delle Nazioni uscì dalla sala ancor prima dell’inizio della discussione in segno di protesta, mentre molti altri espressero la loro contrarietà perché, a detta loro, i diritti LGBTQ non riguardano i diritti umani. La vera svolta è arrivata nel 2016, con una risoluzione per la protezione contro la violenza e la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, votata da 23 stati su 47: è stato il primo riconoscimento ufficiale dei diritti trans come veri e propri diritti umani. Nei soli Stati Uniti le persone che si identificano col termine “trans” sono circa un milione, una ogni 250. In Italia non esistono stime ufficiali, anche se il Centro di riferimento di Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità ha cominciato una ricerca per scoprire quante sono e quanto sono in salute le persone trans nel nostro Paese. A giugno di quest’anno, nel mese del pride, l’OMS ha tolto la transessualità dalla lista delle malattie mentali, compiendo un grande passo per diminuire lo stigma e le discriminazioni nei confronti di chi si riconosce in questa condizione, anche nell’ambito sanitario dato che chi sta compiendo la transizione dovrebbe accedere alle terapie in modo sicuro e gratuito, anche solo per ribadire che le persone trans non sono malate. Quando si parla di violenza o discriminazione contro le persone trans, si pensa subito a quegli odiosi episodi di insulti,
pestaggi o minacce rivolti nei loro confronti. Ma dire che i diritti delle persone trans sono diritti umani è andare oltre: significa riconoscere la possibilità dell’auto-determinazione al di là della propria identità di genere e proteggere ogni persona non solo dalla violenza fisica, ma anche da quella dell’autorità. I diritti umani comprendono, tra gli altri, il diritto alla sicurezza sociale, al lavoro – che spesso per le persone trans diventa un incubo trovare – al libero e pieno sviluppo della personalità e alla salute, tema che diventa centrale per chi deve sottoporsi a un percorso di transizione, che prevede una serie di interventi ormonali e chirurgici. Uno Stato che impedisce anche una sola di queste cose a un gruppo di cittadini discriminato sulla base dell’identità di genere è oggi uno Stato che viola i diritti umani. L’amministrazione Trump, d’altronde, sta facendo del suo meglio per conquistare questo titolo: ha annullato vari regolamenti dell’era Obama che proteggevano i diritti delle persone trans nelle scuole superiori, nelle prigioni e nei rifugi per senzatetto, e a marzo di quest’anno ha bandito le persone in transizione da tutti i ranghi dell’esercito. E Roger Severino, il direttore dell’Ufficio per i Diritti Civili del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, aveva definito le misure di Obama per estendere la nozione di sesso all’identità di genere “Ideologia gender radicale”, un’espressione impropria a cui purtroppo ci siamo abituati anche in Italia. In Italia, per fortuna, la legge protegge molti diritti delle persone trans, come ad esempio la possibilità di proseguire la terapia ormonale anche in carcere, l’autorizzazione all’intervento chirurgico anche sui minori, con il consenso dei genitori, o dal 2015 la rettificazione anagrafica del sesso e del nome a prescindere dal trattamento chirurgico (è comunque necessaria una sentenza del Tribunale, come per chiunque decida di modificare il suo nome). Questo ovvia126
basta: a contare è quello che dice la carta d’identità, e rettificare il sesso all’anagrafe può essere un percorso lungo e difficile e finché sulla tua carta c’è scritto “maschio”, per lo Stato sei un maschio, anche se hai l’aspetto di una femmina, o viceversa. Questo può avere ripercussioni gravissime: le difficoltà legate alla ricerca di un lavoro o all’inclusione sociale a volte possono portare alcune persone trans, specialmente quelle immigrate, a vivere ai margini della società, e qualora dovessero finire in carcere verrebbero assegnate in base al sesso dei documenti, con un serio pericolo per la loro incolumità. Anche iscriversi all’università può essere difficile se sul tuo libretto c’è scritto “Giovanna” ma tu ormai sei “Luca”. Per questo motivo vari atenei italiani, come ad esempio la Statale di Milano o l’Università di Trento, hanno attivato le cosiddette “Carriere Alias”, ovvero dei profili burocratici temporanei che comprendono un badge e un nuovo indirizzo mail che sostituisce il nome anagrafico con quello adottato. Se oggi pensiamo di aver fatto molti passi avanti nel mondo dei diritti LGBTQ, è guardando la situazione delle persone transgender che dovremmo ricrederci: secondo un sondaggio dell’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea le persone trans subiscono le discriminazioni più pesanti negli ambiti del lavoro, della scuola e della sanità. Due su cinque dichiarano di aver subito ripetuti episodi violenza a causa della loro condizione. A questo si aggiunge la transfobia interiorizzata dei gruppi LGBTQ, che ripetono le dinamiche discriminatorie che solitamente avvengono tra etero e gay. All’ultimo pride di Londra, per esempio, un gruppo di lesbiche radicali ha inscenato una protesta anti-trans perché, a detta loro, le donne trans non sono
vere donne e il loro obiettivo è quello di oscurare le lesbiche. Queste motivazioni sono anche alla base delle TERF, le Trans-Exclusionary Radical Feminists (femministe radicali trans-escludenti), che pur proclamandosi femministe discriminano altre donne, le trans, sulla base delle stesse motivazioni ideologiche di Trump o del ministro Fontana. Intanto i numeri parlano diversamente: nell’Osservatorio nazionale identità di genere di Napoli si è passati da un solo minorenne transgender preso in carico nel 2005 a ben 31 nel 2018. Alla Travistock and Portman Clinic di Londra, l’aumento è stato del 300%. Da tempo, molti si interrogano sull’exploit di teenager che si dichiarano trans, soprattutto negli Stati Uniti: questo fatto è indubbiamente dovuto a una maggiore apertura nei confronti della fluidità di genere anche da parte dei media e dell’opinione pubblica. Celebrità come Ruby Rose e Laverne Cox o le riviste e i canali Instagram più seguiti dai teenager non hanno paura di mostrare questo lato della realtà. La società civile, però, non sembra andare di pari passo: secondo un sondaggio, più della metà degli adolescenti teenager ha tentato il suicidio nell’ultimo anno per le difficoltà legate alla transizione. Che i bigotti se ne facciano una ragione: le persone trans esistono eccome e chiedono di essere riconosciute. L’unica cosa a non esistere in tutto questo è la fantomatica ideologia gender a cui piace tanto appellarsi. Anche cancellando la dicitura di genere o affermando che questa o quella categoria non esiste, quel che resta sono milioni di persone che chiedono che i propri diritti all’autodeterminazione siano rispettati. 127
128
129
130
131
132
133
134