Luglio-Agosto 2010

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Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

Anno XIII - Numero 7/8 - Luglio·Agosto 2010 · E 2,20


Fate figlioli, gente!

L’editoriale

Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

Anno XIII - Numero 7/8 - Luglio·Agosto 2010 · E 2,20

L’Amerigo Vespucci, battente bandiera Rossoblu, attraverserà Ponsacco a metà Agosto

Mensile di cronaca, attualità e cultura

La crisi della natalità ha fatto sì che i vecchi sono diventati più numerosi e pretendono cure e pensioni sempre più costose, mentre la base dei giovani si è ristretta. Questo è il punto cruciale di una crisi senza sbocchi. Oggi i nati negli anni ottanta, quando hanno cominciato a lavorare si son trovati davanti ad un regime fiscale durissimo, ma indispensabile per pagare le pensioni e l’assistenza sanitaria ai vecchi. E’ una generazione che paga i privilegi che lei stessa domani con ogni probabilità potrebbe non avere più. Questa situazione, molto seria e preoccupante, si verifica in Italia, ma il problema non è solo italiano, né europeo. E’ un problema universale. Da tempo studiosi di tutto il mondo affrontano l’argomento ognuno dicendo la sua e in Italia la Fondazione Agnelli ha indicato la necessità di avere il coraggio di riconsiderare la convinzione generalizzata di ritenere vecchi gli individui con più di 65 anni. “Tale convenzione -dice il rapporto- era giustificata cent’anni fa, quando un uomo arrivato a 65 anni di età aveva una speranza di vita di circa 10 anni e spesso era in condizioni fisiche precarie. Oggi è cambiato tutto. Un uomo che arriva a 65 anni ha una speranza di vita di almeno altri 17”.

Insomma, secondo i calcoli degli scienziati, fra poco i bambini di un anno saranno in numero molto minore degli anziani di ottanta anni. Del resto già ora ci accorgiamo che il concetto stesso di vecchiaia è destinato a cambiare radicalmente, anzi sta già cambiando e questo è certamente un problema destinato a rivoluzionare l’organizzazione dell’intera società. Basti considerare l’enorme sviluppo imprenditoriale, sia privato che pubblico, di aziende sempre meglio attrezzate sotto ogni punto di vista per ospitare anziani, soprattutto quelli che vivono da soli. Anche il criterio di considerare le Case di Riposo come un ricettacolo di emarginati, di poveri, di bisognosi, è completamente mutato. Così era una volta, fino ad una cinquantina di anni fa, ma le Case di Riposo di oggi hanno una loro dignità, un loro decoro, hanno definitivamente chiuso con l’attività assistenziale benefica intesa in senso filantropico di stampo medievale. Oggi le Case di Riposo sono centri di accoglienza simili a veri e propri alberghi. E qui però torna il busillis dei bilanci. Se mancano i giovani come potrà lo Stato, a parte il pagamento delle pensioni, mantenere attive tali strutture?

Direttore: Fausto Pettinelli Condirettore: Benozzo Gianetti benozzo.gianetti@virgilio.it Redattori: Giampaolo Grassi Luciano Lombardi Elena Iacoponi Ogni responsabilità relativa ai contenuti dei singoli scritti è dei rispettivi autori Segretaria di Redazione: Barbara Prosperi

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16 Luglio, corso Matteotti

Lirica in strada Un concerto lirico in strada a Ponsacco non si era mai visto. Ci hanno pensato gli Amici della Musica riuscendo ad aggregare un folto pubblico di amanti del bel canto per ascoltare arie e brani di opere celeberrime come L’Elisir d’Amore, La Bohème, La Taviata, il Trovatore, il Simon Boccanegra, Sansone e Dalila, Giulietta e Romeo, e tante altre. Il Presidente dell’Associazione Eugenio Pratelli ha sottolineato che questa vuole essere un’iniziativa che sarà destinata a protrarsi nel tempo. Il concerto, che si è svolto sul tratto del corso antistante la sede dell’Associazione dov’erano stati predisposti adeguati separèe e sedie, è stato tenuto dai cantanti Simone Simoni, basso; le soprano Giulia Sensati e Valeria Cerrai e la mezzosoprano Arianna Lorenzi che sono state accompagnate al pianoforte dal Maestro Alessandro Cavallini e dal coro Amici della Musica.

La soprano Giulia Sensani

Ottima la performance di tutti i cantanti. Un neo però c’è stato e anche grosso, il continuo chiasso di persone e ragazzi nelle immediate adiacenze del teatro all’aperto. Nessun rispetto per i cantanti e per il pubblico che partecipava all’audizione. Questione di civiltà che da noi, purtroppo, manca a massicce dosi.

La soprano Valeria Cerrai

Il Presidente A.d.M. Eugenio Pratelli Il Basso Simone Simoni con il Coro Amici della Musica

I solisti e il coro diretto dal M°Alessandro Cavallini

La mezzosoprano Arianna Lorenzi 3


La posta del Ponte 150 anni, fatta l’Italia Viene spontanea in mente la famosa frase, “Fatta l’Italia rimangono da fare gli Italiani”. Frase risorgimentale di incerta origine, Massimo D’Azeglio, Cavour? La storia è costellata di tante avventure, guerre, dittature, epidemie, miserie, è stato un parto complicato. Vi sono stati nel tempo politici seri ed onesti che miravano veramente al miglioramento e alla coesione della società; agli antipodi dell’attuale cricca dei politici che con il loro comportamento fanno ridere o piangere. Fannulloni interessati solo alla poltrona e allo stipendio. Possiedono però una buona dose di ipocrisia perché sanno che quello che dicono non verrà mantenuto. Parlano di riforme senza pensare che a volte il “tappo è peggiore del buco”. Le statistiche ci collocano al sesto posto fra i paesi più ricchi del mondo, ma osservando le classifiche delle università ci troviamo al centosessantesimo posto. Nelle sue apparizioni in televisione, (troppe) il Premier mischia le cose serie con le barzellette, appare seguito da uno stuolo di aitanti bellimbusti che procedono con quel passo marziale che rievoca molto quello di un recente passato. Comunque ha affermato solennemente che siamo un paese ricco, curioso, Italia ricca e Italiani poveri. Molta stampa estera ci definisce un popolo di cretini, esagera? O forse questi giornalisti hanno un po’ ragione! Attualmente ci troviamo tre Italie, Nord, Centro e Sud, tutte con i loro comportamenti, abitudini, culture, pregi e difetti da rendere difficile la convivenza. Viviamo in una società dalle macroscopiche ingiustizie che accettate evidenziano la parte cretina dei cittadini. Si guadagnano 1000 euro al mese e se ne guadagnano 30-40.000. E’ giusto? Conduttori televisivi, giocatori di calcio, dipendenti dell’apparato statale certo non cittadini di serie B! Il canone televisivo è uguale per tutti, pensionati al minimo e chi tiene la barca in mare; programmi televisivi beceri ed insipidi, ma attenzione ci salviamo con il Grande Fratello, le veline, la Signora in giallo e rugginosi e fastidiosi quiz e qui affiora la cretinaggine degli italiani: non si capiscono le notizie economiche, titoli e borse che vanno su e giù, il PIL, (l’80% degli italiani non sa cosa sia). La vittoria di una squadra di calcio fa impazzire mezza Italia, vedi il caso Inter, milioni di persone, mentre una convocazione a Roma dei sindacati

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per aumentare le pensioni minime, per parlare di disoccupazione e tante altre cose, vede appena 200.000 partecipanti. Cosa si può sperare da simili cervelli? Al 15% dei ricconi opulenti che continuano a guadagnare a danno dei poveri domando “Vi è apparsa mai alla mente la teoria dei vasi comunicanti”? Fra il serio ed il faceto ci dicono che si riducono le auto blu. Ottima cosa, ma solo perché alle altre viene cambiato il colore? Si chiede 1 euro a tutti gli utenti per salvare bambini destinati alla morte nel terzo e quarto mondo ma per chi non arriva alla fine del mese è troppo anche questo; basterebbe eliminare una parte dell’evasione fiscale attuata da questi vip sarebbe più efficace. Abbiamo capito che ci vorrebbe un altro Giuseppe Garibaldi! Mario Casetti

Un po’ di dignità per i Morti Sono un ponsacchino di vecchia data. Amo il mio paese anche se certe volte non lo meriterebbe. Faccio appello alle Associazioni di volontariato, religiose, culturali e soprattutto all’Amministrazione Comunale perché sia risolta una situazione scandalosa che chiunque può verificare nel nostro Camposanto dove c’è un carrello per il trasporto dei defunti tanto sporco, rugginoso, decorato di ragnatele e come se non bastasse, perfino imbrattato di escrementi dei piccioni. E’ uno spettacolo indecente, vergognoso, per i vivi e per i morti. Si facciano meno feste e si pensi a sanare questa degradante situazione con urgenti provvedimenti. Grazie. F.G.

Caro Simonelli, ho letto le tue dichiarazioni su Il Ponte di giugno con le quali ti auguri che si lascino da parte i colori politici e si lavori per il bene del commercio. Esprimi, inoltre, soddisfazione per la collaborazione con il Comune e con i suoi rappresentanti perché finalmente li trovi disposti a promuovere programmi concreti. I commercianti locali, però, sono, a mio parere, divisi in troppe “etichette” a discapito dell’unicità del fine da raggiungere. Sono veramente necessarie tre associazioni? Non c’è pericolo che l’assessorato sia influenzato ora dall’una, ora dall’altra parte che potrebbe dare adito a temporaggiamenti, rimandi, aspettative per trovare l’accordo, per poi riparlarne e magari non farne di niente? Dal momento che l’Assessore – come affermi – è molto disponibile, cerca o cercate (ecco i dualismi) di dialogare più spesso, di spremerlo, di pressarlo a riflettere sugli annosi problemi del Corso (chiusura, apertura, mezzo e mezzo) sugli orari che vi trovano non sempre d’accordo, sugli aiuti da dare a chi vuole aprire un’attività, sull’annullamento delle pratiche burocratiche riducendole al minimo necessario per giungere, finalmente, a rivedere aperte le 15 vetrine oscure… in modo tale da non far più ripetere ai più pessimisti, dopo il successo della festa dei commercianti, “S’è fatta la festa, sì, ma sul morto!”. Se veramente ora il rapporto tra Amministratori e Commercianti è così rassicurante, cerca o cercate di sfruttarlo per il benessere del paese. Spectator


Polemiche: A proposito del Convegno di “Alleanza Cattolica” sul comunismo Nessuno è antidemocratico a prescindere, sono i modi ad esserlo E’ buffo che quando si parla di comunismo non si vuole ascoltare chi ancora, con orgoglio si ritiene comunista e cerca di operare per il “bene comune”. E’ come se ad un dibattito sugli orrori perpetrati dal catto-cristianesimo non si volesse ascoltare la parola di chi si considera tale e ne è orgoglioso. Se si pensa ad un dibattito, giornalisticamente e democraticamente parlando, si cerca di esporre tutte le tesi. Altrimenti si annuncia non un convegno aperto, ma un incontro di sostenitori di una tesi. Dispiace vedere, nonostante si dica tutt’altro, che il Ponte di Sacco stia scivolando verso una deriva oscurantista, antidemocratica, falsamente aperto al dialogo, da ponsacchino “fuori sede” amavo leggere la rivista, ogni mese, adesso, quando la sfoglio, non riesco più a capirne il senso, il progetto, la vicinanza con tutta, dico tutta la cittadinanza. Luca Doni

Il lettore Luca Doni dovrebbe avere l’amabilità di spiegarci il motivo per cui tira in ballo Il Ponte. Francamente non lo capiamo. In particolare vorremmo conoscere come e quando Il Ponte è scivolato verso la deriva così abbondantemente aggettivata.

Disservizi postali Un imprenditore che fruisce del servizio delle cosiddette “bolgette”, disponendo di un’affrancatrice elettronica, è stato protagonista di un episodio che dimostra una grave lacuna nel funzionamento delle nostre poste. Le bolgette sono dei contenitori che, rilasciati dall’ufficio postale, vengono riempiti con la corrispondenza già affrancata così intendendo snellire il lavoro agli sportelli. Ma l’imprenditore l’11 giugno scorso si è presentato per ritirare la bolgetta ma ha avuto l’amara sorpresa di trovarvi all’interno la corrispondenza che egli aveva inteso far partire nientemeno che il 29 marzo scorso, vale a dire tre mesi fa. “Segnaliamo grave disservizio che ha comportato il fermo di una documentazione mai andata a destinazione - ha detto l’imprenditore - aggiungendo che quel tipo di servizio ci ha sempre lasciati molto perplessi e oltre tutto procura alle aziende una notevole perdita di tempo nella preparazione della corrispondenza da far partire e poi nell’attesa agli sportelli soltanto per farsi firmare una semplice ricevuta di consegna. Era stata introdotta una via preferenziale chiamata PT business che invece è durata ben poco ed era una delle poche cose fatte bene!

Il sesso ci interessa, ma non ricordiamo perché. La politica meno In un Paese (l’Italia) in cui uomini di destra (Fini) dicono cose di sinistra, uomini di sinistra (D’Alema) dicono cose di destra, il presidente del Consiglio (Berlusconi) parla spesso di donne e il braccio destro (Sircana) dell’ex presidente del Consiglio (Prodi) parla con uomini vestiti da donne, questo giornale (il Ponte di Sacco) aveva l’ambizione di rimettere un po’ in ordine le cose, di essere un faro sia politico sia sessuale per i propri lettori (i ponsacchini). Ora, che il proposito di essere una guida sessuale fosse una chimera stava scritto all’anagrafe: il direttore di questa rivista va per i 75 anni e il condirettore lo segue a ruota. Quindi, da loro, più che consigli e istruzioni, ci si può aspettare un pallido ricordo, una struggente nostalgia. Allora ci siamo concentrati sulla politica del paese (Ponsacco). Che il Ponte di Sacco (questo giornale) sia un organo non ufficialmente ma, comunque, palesemente politico, doveva essere chiaro. Che quella iniziale dichiarazione di neutralità fosse solo una coperta corta con cui cercare di nascondere lo spudorato tifo che facciamo per certi politici di un certo schieramento politico doveva essere pacifico. E invece no. Pare che, dopo 13 anni di sudata storia, ancor oggi nessuno abbia capito bene per chi stia facendo propaganda il Ponte di Sacco. O meglio, pare che in tanti lo abbiano capito, ma ognuno a modo proprio. Per esempio: un “foglio” vicino alla destra ci dice che siamo vicini alla giunta di sinistra e alcuni politici di sinistra ci dicono che stiamo scivolando verso destra, qualcuno (v. sopra) addirittura che siamo “oscurantisti, antidemocratici” ecc. Eh no, ragazzi, no. Non ci siamo proprio. Le ipotesi sono tre: 1) noi siamo dei pessimi imbonitori; 2) fra i lettori c’è chi si confonde nel far dietrologia; 3) abbiamo involontariamente centrato quell’obiettivo di apoliticità dichiarato fin dall’inizio. E visto che il riconoscimento di essere pessimi non ci piace e neanche ci piace pensare che qualche lettore sia confuso, siamo di nuovo costretti a professarci politicamente neutrali. E, giocoforza, a crederci. E tanto meno avere il dono dell’ubiquità come certi Santi. Ma santi non siamo! “Ehh!... così vat mundum!…” diceva quello che credeva di sapere il latino. G.G.

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La festa del Commercio

Lo sbaracco Un altro successo per i commercianti di Ponsacco che hanno attratto nelle vie del centro migliaia di persone in occasione della II festa dell’Ass.Shopping In Ponsacco. La manifestazione, denominata Lo Sbaracco, nome coniato dal consigliere Marco Visconti scomparso di recente, ha avuto molteplici eventi dalla I° festa della pizza curata dal ristorante Acqua Cotta, alla II° edizione della Cuscinata, svoltasi in P.zza San Giovanni, dove 300 ragazzi e ragazze di tutte le età si sono divertiti a tirarsi i cuscini. Un altro punto forte è stato il connubio tra l’associazione commercianti e l’associazione sportiva “ginnastica ponsacco”; l’evento è stato il clou dell’intera manifestazione. Molte le rappresentazioni musicali e gli artisti da strada sia in corso Matteotti, in via Carducci e in P.zza d’Appiano. Qui e in Via Vanni i protagonisti sono stati i bar e ristoranti che hanno creato punti d’incontro all’aperto. Il presidente Alessandro Simonelli esorta i commercianti di Ponsacco a unirsi sempre più e invita quelli che non hanno aderito alla III° festa del commercio e al II° Sbaracco, di mettersi in gioco per il prossimo anno. Un ringraziamento particolare per la realizzazione dell’intera manifestazione va a Alessandro Simonelli, Nicoletta Gambaccini, Alberto d’Angerio, Elena Cavallini, Claudio Novelli, Claudia Matucci, Vincenzo Mundo, Ylenia Falchi, Fabrizio Lupi e al comune i cui assessori Simone Silvestri e Tommaso Baldacci sono rimasti soddisfatti dell’esito della manifestazione.

Cuscinate a più non posso

Tanta gente alla festa 6

Ass. Shopping in Ponsacco

Il gruppo degli organizzatori di Shopping in Ponsacco

Un gruppo rock

Il banchetto di frutta coloratissima del Martini


Al Circolo ARCI

Eletta “Miss Muretto Ponsacco”

Ricordando

Anno 1955.

La scolaresca della I° Classe B dell’Avviamento al Lavoro. da sin. a dx in basso: Cappagli, Bertelli, Zuanel, Pantani, Ferretti, Brachini, Bendinelli Carlo, Bendinelli Mario, Barsacchi. Seconda fila in piedi, da sin. a dx: Granchi, Fatticcioni, Badalassi, Pasqualetti, Guiggi, Pasqualetti Angelo, Tessieri, Della Santina,. Terza fila in alto, da sin. a dx: Rossi, Mancini, Mostai, Ferretti Mauro, Salvini, Burchi, Macchi Sergio, Agostini.

Alessandra Gennai, 16 anni, di Pisa è miss Muretto Ponsacco 2010. E’ stato il Sindaco Cicarelli a consegnarle la fascia, mentre Elisa Fedeli, Miss Toscana 2008 e Miss Muretto 2007, ha posato sulla testa di Alessandra la coroncina. Alessandra Gennai, studentesssa liceale, parteciperà alla finale del concorso di bellezza ad Alassio nel prosssimo agosto. Una sola giovanissima ponsacchina, Francesca Vanni, 14 anni, per la categoria miss Mascotte, potrà partecipare al concorso di miss Muretto quando avrà compiuto 16 anni. La serata, presentata da Spazialex dj e da Irene Cioni, miss Muretto Cascina, è stata organizzata dal Circolo Arci in collaborazione con Mg Moda di Maria Grazia Giardi e Franco Panicucci. Le prime tre finaliste avranno accesso alla finale Regionale di Miss Muretto, a Tirrenia lunedì 16 agosto. Tra queste ovviamente Alessandra Gennai e Francesca Guasti, 20 anni, di Porto S.Stefano, miss Bellezza Pascal e Aida Ndoka, Miss Top Model “Delan”, 19 anni, di Sesto Fiorentino, ma di origini albanesi. Queste le altre premiate: Annalisa Gildi, 24 anni, di Cascina, miss Samanta Bagnoli e miss Fotomodella Pixel Italia; Ilenia Biagini, 18 anni, di Castelfranco di Sotto, Miss Eleganza Moda; Erika Biondo, 16 anni, di Capannoli, Indirizzo Moda, miss Lady Muretto Click, Miss delle Miss e Miss Simpatia “Interni Panicucci”. Hanno sfilato anche quattro giovanissime miss Mascotte. La serata è stata allieta dai cantanti Katiuscia Belcari e Walter Gorgoni. E da numerosi ospiti, fra questi Federico Castellani di Pontedera, sosia dell’attore Massimo Ceccherini. Sono intervenute anche altre ragazze partecipanti alla selezione di miss Muretto come Virginia Cei, miss Muretto Italia 2008; Laura Cellesi, semifinalista Miss Muretto 2008; Marta Baggiani, finalista di miss Muretto, tutte componenti della giuria. Infine, sfilata di moda sponsorizzata da Samanta Bagnoli, negozio di abbigliamento a La Rosa di Terricciola. La neoeletta Alessandra Gennai è sta cinta da una fascia d’onore da Elena Cavallini titolare dell’atelier “Kalos”.

La famiglia Melai. intorno al 1940 a Camugliano: Gianna, mamma Giulia, zia Rosa, Caterina, Rosina, Gianni e Leontina, Serafino, Francesca e Mario

La famiglia Fontanelli davanti casa in Via Pinocchio a Val di Cava: nonna Luisa e nonno Ansano, Curzio ,Clementina con Roberto e Carlo, Beppe e Gina con i figli Gino, Romelia, Mario, Daniela

Elena Iacoponi 7


Nostra intervista

Difficoltà nella scuola per i tagli ministeriali Conferenza stampa dell’assessore alla cultura Roberto Chiarugi, per denunciare le difficoltà nella scuola determinate dai tagli ministeriali. “L’anno scorso la Regione ha finanziato la sezione di scuola dell’infanzia -ha detto- e due nuove insegnanti, ma per questo anno non sappiamo se tale situazione L’assessore Roberto Chiarugi sarà ripetuta”. Chiarugi ha ricordato che “lo scorso anno 23 bimbi in lista d’attesa alla scuola dell’infanzia hanno frequentato regolarmente, quest’anno abbiamo inoltrato la richiesta e fatto presente che avremmo diritto ad una sezione in più, ma non l’abbiamo ottenuta nell’organico di diritto, per quanto riguarda l’organico di fatto ancora non lo sappiamo, sicuramente a settembre si chiarirà una volta per tutte”. Alla domanda di alcuni genitori tesa a conoscere i motivi per cui il comune non assume insegnanti, Chiarugi ha risposto che il comune non assume e non paga le maestre, perché l’organo preposto è il Ministero della Pubblica Istruzione e non altri. “Gli effetti dei tagli -ha aggiunto Chiarugi- vedranno ridotto anche il le ore scolastiche da 30 a 27, ed un solo rientro, nelle 6 classi di scuola primaria dal prossimo anno. Questa riduzione d’orario sicuramente avverrà anche per le attuali classi seconde. Saranno diminuiti anche i collaboratori scolastici e tre 3 persone in meno per sorveglianza e pulizia. Le classi, inoltre,

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raggiungeranno un massimo di 28 ragazzi, un po’ troppi per una maggiore efficienza e qualità didattica tanto auspicata dal ministro”. “Anche noi abbiamo i problemi dei bambini in lista d’attesa alla scuola dell’infanzia - ha concluso il sindaco Cicarelli - e non sapremo fino a settembre come si risolverà la situazione. Confidiamo nella collaborazione della Regione Toscana”.

Gli ospiti della Casa Giampieri a Casciana Terme per il gelato


20 giugno 2010

Bersaglieri in festa L’Associazione Nazionale Bersaglieri sezione “Rodolfo Valli” di Ponsacco e la Presidenza Provinciale hanno organizzato la Festa dei Bersaglieri in collaborazione con le associazioni locali in occasione del 174° anniversario della Fondazione del Corpo. Domenica 20 giugno in piazza Valli, sono state ricevute le autorità, le Associazioni d’Arma e di Volontariato, le varie rappresentanze delle sezioni provinciali dell’Associazione Bersaglieri e la Fanfara. Erano presenti anche le Ass. Arma Aeronautica sez.Valdera, la sezione Alpini di Pisa, l’Associazione Nazionale Giacche Verdi di S.Maria a Monte e sezioni dei Bersaglieri di Pisa, Pontedera e Orciano Pisano. In piazza San Giovanni e in piazza della Repubblica si è esibita la Fanfara di Montopoli V.A. E’ stato fatto l’alza bandiera al Monumento ai Caduti ed in piazza Valli sono stati resi gli onori al monumento dedicato Magg. Rodolfo Valli. “La sezione di Ponsacco è lieta di ospitare dopo cinque anni e per la 14° volta le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Bersaglieri della nostra provincia con i loro labari insieme alle associazioni locali e di volontariato - ha detto Franco Citi, presidente della sezione locale “R.Valli” e vice-presidente del Consiglio Regionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri- e celebriamo insieme la Fondazione del Corpo dei Bersaglieri costituito a Torino 174 anni fa ed il 73° anniversario della sezione di Ponsacco”.

I bersaglieri nel centro storico

Il vicesindaco Floriano Baldacci depone le corone ai monumenti ai Caduti

Nella chiesa di S.Giovanni Evangelista, l’Arciprete Renzo Nencioni ha celebrato una Messa in suffragio dei bersaglieri caduti e dei soci scomparsi della sezione, quindi presenti il vice-sindaco Baldacci e gli assessori Roberto Chiarugi e Tommaso Baldacci, si è svolta la cerimonia ufficiale col saluto al medagliere provinciale e alla bandiera. La manifestazione si è conclusa con la sfilata sul corso Matteotti fino a piazza Valli.

La fanfara dei bersaglieri di Montopoli

Dirige la cerimonia Franco Citi 9


La parola a Ponsacco Democratica

La stazione ecologica funziona!

Mozione contro omofobia

Migliorano i servizi ambientali

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, a seguito dei numerosi episodi di violenza a omosessuali e trans, Ponsacco Democratica ha presentato una mozione in cui chiede al Governo di inserire nei programmi scolastici elementi formativi che tendano a superare gli stereotipi di genere e aiutino gli studenti a formarsi uno spirito critico contro ogni forma di violenza e discriminazione e alla Giunta di promuovere con l’aiuto delle Associazioni iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati agli atti di omofobia. Sapevo che questa mozione sarebbe stata avversata da qualcuno della minoranza, ma la dichiarazione di voto, letta come un compitino assegnato per casa dal Consigliere Giobbi ha lasciato senza parole anche i più pessimisti fra noi. Mai avremmo voluto ascoltare nell’Aula Consiliare parole come “l’omosessualità è un peccato che grida vendetta” oppure “l’omosessualità è un abominio”, nel giro di pochi minuti siamo piombati nel Medio Evo, o peggio ancora, in un clima da integralismo cattolico militante. Parole pesanti, pesantissime, ma che lette da Giobbi potevamo anche avere una loro logica. La sorpresa è stata quando, alla fine dell’intervento e dopo un breve conciliabolo, anche i Consiglieri Carnì e Ruggiero si sono allineati alla posizione del loro collega. Quando anche Emanuele Turini ha espresso il suo voto favorevole allora il Capogruppo Ruggiero ha cercato di “salvarsi in calcio d’angolo” affermando di aver letto solo al momento “la lettera”, quindi ammettendo di fatto di essersi presentato alla seduta senza aver preso visione delle pratiche. Temo che quella di Ruggiero sia una resa incondizionata alle logiche di una destra retriva e reazionaria che incide pesantemente negli atti e nelle decisioni del Gruppo Consiliare che dovrebbe guidare.

Da giovedì 1° luglio la stazione ecologica in Viale Europa resterà aperta con un nuovo orario: da lunedì a sabato compreso, e chiuso il martedì e domenica. Inoltre da mercoledì 30 giugno ed ogni 4° mercoledì del mese sarà attivo in località Valdicava il servizio di spazzamento meccanico delle strade dalle ore 8.30 alle ore 11.30. Il solito servizio di spazzamento L’assessore Barbara Giannini meccanico partirà mercoledì 14 luglio anche nella frazione Le Melorie per ogni 2° mercoledì del mese con orario 8.30-11.30. La stazione ecologica nella frazione Le Melorie ha accesso riservato ai cittadini dei comuni di Ponsacco e Lari ed è gestita da Geofor. Si potranno portare gratuitamente i rifiuti come carta e cartone, vetro, lattine, oli vegetali e minerali, medicinali scaduti, pile esauste, batterie di auto e moto, rifiuti ingombranti, apparecchiature elettroniche, ferro, contenitori per materiali tossici, toner e cartucce, sfalci di potature di giardini. Il nuovo orario: lun. 7.00-13.15; mart. chiuso; merc. 12.30-18.45; giov. 7.00-13.15; ven. 12.30- 18.45; sab. 8.00-12.45 e 14.00-18.45. Per il servizio di spazzamento meccanico nella frazione Valdicava avverrà il 4° mercoledì nelle strade: via Lorenzini, via Pinocchio, via Spadolini; via Terracini; via Calamandrei; via Moro; via Salvemini; via della Costituzione; via 2 Giugno; via Cavalcanti; via Guicciardini, via Malaparte, via Pavese, via Morandi. Per lo spazzamento meccanico in località Le Melorie il 2° mercoledì del mese: via Pigafetta, via Vespucci, via Gioia, via Colombo, via Gabbiano, via Da Verrazzano, via Baracca, via Polo, via Verne, via Magellano, via Delle Mimose, via Delle Gardenie, via delle Rose, via delle Melorie.

Barbara Guerrazzi Capogruppo di Ponsacco Democratica

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Barbara Giannini Assessore all’Ambiente

L’Associazione Shopping in Ponsacco, rappresentata dal presidente Dr. Alessandro Simonelli, dà il benvenuto al centro estetico FEEL GOOD di Elena Boschini, nuovo socio dell’associazione.


La gente si lamenta...

Tariffe rifiuti: una vergogna! Caro Ponte di Sacco questa mattina nella cassetta delle lettere ho trovato le fatture della Geofor per la tariffa rifiuti 2010 del Comune di Ponsacco. Ieri sera non c’erano. Si vede che sono venuti di notte, a portarle, come dei ladri, e vi dimostro che è così. Dal 2009 al 2010, per le utenze domestiche, la parte fissa della tariffa è aumentata del 15,2%, la parte variabile del 18,37%. Per le utenze non domestiche (artigiani, commercianti, professionisti) la quota fissa è aumentata del 38,18%, la quota variabile del 19,56%. Il tutto in un anno, eh?, con l’inflazione all’1,5% circa. Davvero non ho parole, ho solo numeri: nella mia attività professionale, titolare più una impiegata, un sacchetto di carta alla settimana nei cassonetti, pago ben 706 euro (più iva 10% che recupero), uguale: 13 euro e mezzo per ogni sacchetto di carta. Un po’ caro, vero? Spero che le parole, invece, ce le abbia il nostro sindaco (che mensilmente riempie le pagine del “Il Ponte di Sacco”), per spiegarci se per caso non ha sbagliato le percentuali: che abbia spostato la virgola di un posto? Ultima cosa: le fatture della Geofor già così sono da coccolone (con questi caldi, poi...), ma non sono esatte: sono più basse! Poiché le tariffe 2010 sono state stabilite con delibera di Giunta il 21 maggio scorso, si vede che la Geofor non ce l’ha fatta a fatturare la tariffa definitiva. Per cui arriverà anche una fattura di saldo!

Mille lire al giorno! Mille lire al giorno è la mia cifra (del vecchio conio) da pagare per la tassa sullo smaltimento rifiuti. Come può un pensionato solo, ultraottantenne, fare rifiuti da dover pagare 350.000 lire l’anno?. L’unico mio difetto è quello di avere un appartamento un po’ più grande. Come se due stanze in più, tra l’altro poco usate, producessero chissà quanta spazzatura. E’ vergognoso tassare così anziani, soli, già tartassati e in difficoltà, da anni, con le magre pensioni. I nostri amministratori, spero, prendano adeguati provvedimenti. Francesco Giuntini

Daniele Menciassi

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La parola alla Lista Rossoblu

Il Comune spiega l’aumento

Troppo cara la bolletta sulla spazzatura

T.I.A. 2010

In questi giorni stanno arrivando le bollette TIA sulla spazzatura e come avevamo scritto e più volte detto, anche in consiglio comunale sono salatissime. Per le utenze non domestiche come le attività commerciali ed artigianali, l’aumento è circa del 38 percento per la parte fissa e del 19,56 per la variabile. Per le utenze domestiche si parla di una aumento ( parte fissa della tariffa) di circa il 15 percento e del 18, 37 per la variabile. E’ un rincaro ingiustificato visto che l’inflazione è all’ 1,5 percento ed il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non migliora; teniamo conto anche del fatto che gli aumenti arrivano in un solo anno, il 2010, particolarmente difficile per tutti. La bolletta della spazzatura aumenta ma intanto la raccolta differenziata non decolla, il porta a porta non parte anche a causa di preventivi improponibili, presentati da Geofor per il nostro Comune; senza tener conto dell’ ecotassa che dovremo pagare proprio perché non si raggiunge la percentuale prevista dalla legge per la raccolta differenziata. Invece di premiare il cittadino virtuoso che utilizza correttamente i cassonetti, che si serve della stazione ecologica delle Melorie, del servizio ritiro ingombranti e del biocomposter, lo si punisce proprio con questo aumento. Teniamo presente anche che ci sono zone non servite da tutti i cassonetti ed alcune famiglie sono costrette a fare più di 300 metri, a piedi, per differenziare. La buona volontà non deve essere premiata? Evidentemente no, visto che il regolamento comunale considera la distanza, per ottenere una riduzione sulla bolletta per chi ha i cassonetti troppo lontani, in linea d’area: un assurdità che impedisce a queste famiglie di ottenere una riduzione sulla spazzatura e le invoglia a non utilizzare correttamente i cassonetti. Alla luce della situazione, oggi, siamo più che mai convinti di aver fatto bene a votare contro, in consiglio comunale, al piano finanziario presentato da Geofor. Le bollette della spazzatura dovevano essere già arrivate nelle case degli utenti, ma c’è stata la beffa dell’IVA, prima tolta e poi rimessa. Anche in questo caso siamo stati gli unici ad esprimere un voto di protesta per fare sentire la nostra voce, dissonante rispetto al coro, e ad indirizzare i cittadini verso le associazioni di consumatori. Infine c’è la ciliegina sulla torta: il dissociatore molecolare di Gello. I nostri amministratori ci diranno prima o poi, cosa ne pensano di questo mega progetto che condizionerà negativamente il territorio ed i suoi abitanti. Intanto stiamo organizzando insieme al coordinamento assemblee pubbliche e volantinaggi per informare la popolazione. Sulle barriere architettoniche e la via vecchia di Pontedera. Che cosa ci stanno a fare le fioriere lungo via Vanni? Nessuno si è mai accorto che danno noia a chi deve passare in carrozzina? Ce ne sono alcune che addirittura rendono difficoltoso il transito a piedi. Anche quelle sono barriere architettoniche che rendono impossibile la vita dei diversamente abili ed è necessario, quindi, che l’amministrazione intervenga quanto prima per rimuoverle; inoltre quelle fioriere non sono mai piaciute ai commercianti di quella zona che di fatto hanno sempre chiesto nuovi interventi di arredo urbano. Infine, abbiamo presentato, come gruppo consiliare, una interpellanza al Sindaco per sapere quali interventi e con quali tempi l’amministrazione risolverà i problemi della via vecchia di Pontedera dove addirittura mancano i lampioni ed i marciapiedi. Attendiamo una risposta.

Si comunica all’utenza che in questi giorni è in distribuzione la fattura della tassa rifiuti per l’anno 2010. A differenza dell’anno 2009 in cui la tariffa è stata richiesta in due fatture, una di acconto e una di saldo, ciascuna pagabile in due rate, per l’anno in corso la fattura è unica, riferita all’intero anno, e pagabile in quattro rate con le seguenti scadenze: 31/07/2010 - 31/08/2010 - 30/10/2010 - 30/11/2010 Si richiama l’attenzione pertanto di ciascun contribuente, per le opportune verifiche e confronti rispetto all’annualità precedente, a confrontare il totale dovuto per l’anno 2010 con il totale fatturato nel 2009 di acconto e saldo. L’anno 2010 è stato fatturato in ritardo e per l’intero importo dell’annualità per la nota vicenda che ha riguardato l’assoggettamento o meno ad IVA della tariffa. Infatti all’inizio dell’anno i Comuni insieme al Gestore si erano preparati a mettere in atto l’accoglimento della sentenza della Corte Costituzionale pronti ad uscire con una fatturazione senza IVA, adeguandosi così alla sentenza in totale assenza di una disposizione di legge che regolasse anche i rimborsi dell’IVA pagata sulle fatture pregresse. Il tutto si è interrotto con l’uscita alla fine del mese di Maggio della Manovra Finanziaria che ha disposto esattamente il contrario ovvero che la TIA non è un tributo e quindi è soggetta ad IVA. Pertanto prendendo atto dell’interpretazione del Decreto Legge del Governo la fatturazione è stata predisposta con IVA e per l’intera annualità. Si invita a verificare presso lo sportello Geofor aperto ogni Venerdì mattina dalle ore 9 alle ore 13 presso il Comune, le eventuali anomalie e scostamenti di singole situazioni contributive che si presentassero oltre le percentuali indicate. Aumenti che andassero oltre tali percentuali si riferiscono a situazioni specifiche e particolari che come tali vanno considerate.

Emanuele Turini Capogruppo “Lista Rossoblu” 12

Il Comune di Ponsacco Barbara Giannini Assessore all’Ambiente

Continua l’ascesa di Samuele Ferretti nella Lega Nord Un ulteriore passo avanti con un prestigioso incarico che gratifica e premia Samuele per l’impegno e la dedizione dimostrata nello svolgere la sua attività politica nella Lega Nord Toscana stando sempre a contatto con i cittadini e cercando di individuare le varie problematiche da risolvere. Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali Lega Nord Toscana -annuncia un comunicato- ha nominato Samuele Ferretti, Responsabile Nazionale dell’organizzazione degli Enti Locali. Il documento spiega che sarà responsabilità di Samuele Ferretti organizzare e curare il lavoro del coordinamento degli enti locali del movimento di tutta la Toscana. Il Coordinatore Nazionale Enti Locali, avv. Alessandro Belli ha fatto giungere a Ferretti i più vivi complimenti.


Il Sindaco risponde

L’Amministrazione Comunale impegnata su vari fronti Ampliamento parcheggio cimitero. L’Amministrazione Comunale ha già preso in considerazione da tempo l’ampliamento dei parcheggi adiacenti al cimitero, così come chiesto da un cittadino nello scorso numero del Ponte. Infatti nel nostro bilancio sono già disponibili in cassa ben € 340.000 proprio per l’ampliamento del parcheggio antistante le Poste, con prolungamento di quello già oggi esistente. L’intervento fra l’altro servirà anche per risanare strada e marciapiedi dell’area, così come richiesto da altri cittadini. Per tale investimento è già stato anche approvato il progetto. Purtroppo, come per molti altri interventi, l’investimento è bloccato dal Patto di Stabilità. Si tratta di un intervento ricompreso nel pacchetto di opere da € 1.500.000 bloccate, come abbiamo già ampiamente illustrato, dall’assurdo patto di stabilità. Lega Nord e stranieri. Gli assessori Iacoponi e Chiarugi risposero ad un articolo di Samuele Ferretti (Lega Nord). Nello scorso numero la Lega Nord replica dicendo che con il loro primo intervento “non accusavano espressamente l’Amministrazione Comunale di Ponsacco”, si riferivano infatti all’assegnazione di alloggi ai room a Coltano. Di fronte alla affermazione dei nostri assessori tesa a precisare che nel comune di Ponsacco la legge è rispettata e non esistono privilegi, la Lega risponde “non abbiamo motivo di dubitarne, facciamo però presente che vigiliamo informando i cittadini qualora si verificassero discrepanze”. Per un verso mi sento di apprezzare il comunicato della Lega, visto che capita di rado di leggere interventi di rettifica delle posizioni critiche precedentemente assunte. Per altro verso mi chiedo quale fosse il senso del loro intervento, visto che si riferivano solo a questioni di carattere generale senza alcuna puntuale attinenza con il nostro Comune. Il radicamento con il territorio predicato dalla Lega, sembraz da noi accantonato a favore della solita politica incline più a cavalcare le paure a livello generale che non ad impegnarsi direttamente su casi concreti. E’ solo uno spunto di riflessione, visto che comunque hanno chiuso l’intervento chiedendo una risposta all’Amministrazione Comunale. Iva sulla Tia: vicenda emblematica dello spessore politico del PdL di Ponsacco. La questione è stata discussa per ben tre volte consecutive all’interno del consiglio comunale. E’ stato chiarito, qualora ce ne fosse bisogno, che l’Iva essendo un tributo di competenza dello Stato, in base alla famosa sentenza n.238/09 della Corte Costituzionale, doveva essere rimborsata dall’Erario sulla base di provvedimenti che dovevano essere emanati dal Governo. Il PdL ha portato avanti la sua battaglia sul rimborso dell’iva a favore dei cittadini (per quanto come spiegato più volte la vicenda non avrebbe portato a risultati tangibili da parte dei contribuenti). Ma sul più bello il Governo, con l’ultima manovra finanziaria, interviene per ribaltare la sentenza della Corte, ribadendo che la Tia è un corrispettivo e quindi è soggetto a iva. Con questo provvedimento il Governo ha evitato di dover rimborsare circa 1 miliardo di euro. Il consigliere Vincenzo Carnì correttamente ha ammesso, in coerenza con la battaglia portata avanti dal PdL, che il Governo ha sbagliato. E invece che succede? Nell’ultimo numero del Ponte il PdL scrive che la mozione

da loro presentata in consiglio per invitare l’Amministrazione ad attivarsi presso la Geofor affinché non emanasse fatture Tia comprensive di iva (tesi tecnicamente assurda) non è stata accolta dalla maggioranza e “così i cittadini continuano a pagare ingiustamente tale tributo”. Insomma di fronte a un decreto del Governo che legifera in materia di imposte il PdL di Ponsacco vuol far credere ai cittadini che un consiglio comunale, attraverso una semplice mozione politica, può intervenire decidendo sull’applicabilità o meno di una imposta statale come l’Iva. A questo punto le cose sono due: o il PdL di Ponsacco, nonostante la presenza all’interno del gruppo di professionisti anche con cognizioni tributarie, è palesemente incompetente anche rispetto a questioni che sono di facile comprensione pubblica (quanti cittadini possono davvero pensare che un consiglio comunale può legiferare in materia di iva?); oppure siamo di fronte a un caso palese di malafede, per cui pur sapendo qual è la verità si reputa conveniente raccontare il falso per cercare di screditare, seppur in maniera scorretta ed eticamente deprecabile, l’avversario politico. L’intervento del PdL è scorretto non solo verso la buona fede dei cittadini, ma anche verso il consiglio comunale, che dopo aver discusso e chiarito l’argomento per ben tre volte vede così svilito il proprio ruolo. Che senso ha discutere le questioni in consiglio comunale se poi chi vi partecipa si può facilmente permettere di sostenere esattamente l’opposto di quanto stabilito? La serietà imporrebbe a questo punto di chiedere scusa pubblicamente ai cittadini e al consiglio comunale oppure avere il coraggio, se davvero si è convinti, di andare avanti sulla tesi sostenuta. Ovviamente il PdL, come ci ha abituati, non farà niente di tutto questo. Fotovoltaico. Nell’ultimo numero del Ponte il PdL scrive che “per la progettazione del parco fotovoltaico è stato dato incarico ad un professionista esterno per un importo di € 120.000”. Ovviamente (ormai è un ritornello) la notizia è falsa. Infatti come risulta dalla determina del 4° settore il progetto attualmente portato avanti per un importo di € 980.000 ha visto l’assegnazione dell’incarico di progettazione per un importo di € 20.170 (comprensivo di progettazione preliminare, progettazione definitiva ed esecutiva, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e iva). Ometto ormai ogni commento sul modo di far politica dell’opposizione. In quasi tutti i numeri del Ponte siamo costretti ad intervenire per correggere le notizie false e tendenziose.

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Chi è?...

“Maso e Dino der Rosini” alla guerra Una volta fece il presentat’arm al Re con la canna di un cannone da 105. Successe in Carnia nel ’17 dove il Sovrano passava in rassegna le truppe schierate in prima linea. Tommaso Macchi, detto ‘Maso der Rosini’, classe 1883, era un pezzo d’uomo alto più di due metri, pesava 130 chili e portava il 52 di scarpe. In una di quelle la gatta di casa partorì otto micini. Al Reggimento Tommaso Macchi godette di una notevole fama per il coraggio dimostrato nelle azioni di guerra e per la formidabile forza fisica che esibiva arrampicandosi sù per i costoni rocciosi portando sulle spalle pezzi d’artiglieria e mitragliatrici. Quando lo presero prigioniero lo tennero soltanto per poche ore perché approfittando di una distrazione dei suoi carcerieri, li mise al tappeto a suon di pugni e fuggì rientrando nelle linee. A guerra finita e vinta ‘Maso der Rosini’, scampato alle pallottole, alle cannonate e alla prigionia, tornò a casa senza neanche un graffio. Dino Macchi aviere a Torino nel 1935

All’autocentro di Firenze ne l 1942 14

Anche il figlio, Antonio vulgo Dino, classe 1913, dopo durissimi anni di guerra, la seconda, e di prigionia, ritornò a Ponsacco sano e salvo il giorno dell’Ascensione del 1945 e a ucciderlo, a 78 anni, incredibilmente fu una banalissima appendicite non diagnosticata. Come il padre, anche Dino potè vantare una buona dose di fortuna in guerra e come il padre fu protagonista di rocambolesche evasioni dai campi di concentramento. Nel 1933, arruolato in Aeronautica, fu a Torino come attendente di un celebre Ufficiale, il Col. Fabio Fantauzzi, genero dell’allora Direttore Generale della Fiat, Vittorio Valletta. Macchi è un giovanotto dall’intelligenza pronta, si presenta bene, sa come comportarsi in un certo mondo, quello appunto delle alte sfere, non solo militari, ma anche imprenditoriali e di gran rango, come le famiglie Agnelli, Valletta e dei marchesi Fantauzzi. Diventa l’uomo di fiducia dell’alto Ufficiale il quale gli affida incarichi di estrema delicatezza oltre a quelli più prosaici, ma sempre impegnativi, di scarrozzare in automobile la moglie del Colonnello e molte personalità del suo prestigioso entourage torinese. Sono gli anni d’oro di Dino che però vede rovesciarsi il mondo in un mattino del novembre 1938 quando il “suo” Colonnello muore in un incidente d’automobile a causa della nebbia. In casa Macchi, Sergio, figlio di Dino, conserva tuttora documenti e attestati di affetto e stima dedicati dal Col. Fantauzzi al suo attendente-segretario. Quando scoppia la guerra Dino lascia l’Aeronautica e passa nell’Esercito, arruolato nel 7° Reggimento Autieri. Cominciano le partenze per i vari fronti, compreso quello russo, il più temuto

“Maso der Rosini” il gigante

da tutti i soldati. Macchi invece, dopo aver girovagato in diverse città sedi di Comandi di Armata, viene destinato a Firenze dove è acquartierato l’Autocentro con officine, depositi di carburanti e pezzi di ricambio. Nel 1942 fa una capatina a Ponsacco in licenza matrimoniale. Sposa Narcisa Simoncini alla quale fin dal primo giorno del fidanzamento -così si diceva un tempo- aveva quotidianamente inviato una lettera carica di infinite commoventi tenerezze e speranze. All’Autocentro di Firenze lo sorprende l’armistizio annunciato alla radio la sera dell’8 settembre 1943. I tedeschi rastrellano tutti i militari italiani e anche Dino è chiuso in un carro bestiame e spedito in Germania. La vita nei campi di concentramento tedeschi è animalesca. Si cerca di costringere i prigionieri a collaborare con la Wehrmacht, ma Dino rifiuta, dice di aver giurato una sola volta e allora lo mandano a lavorare nelle fabbriche militarizzate. E’ a Monaco, a Stoccarda a Ulm, a Wuzburg, insomma conosce tutte le più importanti industrie di metallurgia pesante della Baviera. A Stoccarda, per esempio, lavora in una catena di montaggio di carri armati “Tigre”. Un giorno di primavera del 1944, insieme ad altri due toscani, Marrucci di Vinci e Tiradiritti di Piombino, decide di fuggire. L’idea sfiora la follia, eppure


il tentativo riesce. Il terzetto si divide; Marrucci intende attraversare il confine svizzero, Tiradiritti s’incammina verso sud senza una meta e Dino Macchi, che ora parla anche un po’ di tedesco, si dirige verso il Brennero, vuole raggiungere Bolzano. La fuga è costellata di pericoli. Cammina per centinaia di chilometri, sempre di notte, mai percorrendo le strade maestre, ma in aperta campagna e per i boschi. Qualcuno lo aiuta, ma la fame è tanta. Nei pressi di Bolzano, quando ormai crede che potrà finalmente raggiungere Ponsacco, incappa in una scaramuccia fra partigiani e tedeschi in ritirata. Un proiettile gli trapassa la manica della camicia all’altezza della spalla destra senza neanche scalfirlo. Sfinito, lacero e febbricitante entra in un rifugio pieno zeppo di gente terrorizzata ed è raggiunto da una pattuglia di soldati che lo prendono e lo rispediscono in Germania. Dino Macchi ora è un sorvegliato speciale, ciononostante durante un trasferimento fugge di nuovo. La Germania è dilaniata dai bombardamenti aerei, le strade cancellate, soltanto pochi convogli militari sferragliano sulle ferrovie rattoppate. Dino, che ha recuperato non si sa come un paio di stivali, si dirige ancora per il sud, ma anche stavolta lo riprendono e quando immagina che lo fucilino in-

Il Col. Pilota Fabio Fantauzzi “tutore” di Dino

sieme agli altri fuggiaschi, gli ordinano di salire su uno di quei treni direttia a Stoccarda. Quando finalmente arriva la pace Dino è una larva d’uomo. Liberato dagli americani, con un avventuroso viaggio a tappe forzate, il giorno dell’Ascensione arriva a Pontedera e davanti all’ospedale Lotti incontra Livio Carli, uno zio che abita alla Borra, il quale stenta a riconoscerlo. Carli lo sistema sulla canna della sua bicicletta e pedala affannato sulla strada sconquassata dalle bombe, lo porta a casa dove

la festa diventa subito un estemporaneo lavorìo per ridare un aspetto umano al reduce che smania di riabbracciare la moglie ed i genitori, di conoscere il figlio Sergio che gli è nato nel 1943. Ma i Carli lo trattengono alla Borra perché non può presentarsi in quelle condizioni da ecce homo, eppoi c’è il rischio di provocare un pericoloso schoc agli anziani genitori. Livio Carli allora riparte in bicicletta e corre a casa Macchi ad annunciare a tutti che Dino è vivo, che lo ha visto a Pontedera, che forse sta per arrivare…. Quando Dino arriva sull’aia, davanti casa, la scena è di quelle di una tensione emotiva inenarrabile. Fra gli abbracci, i baci e le tante carezze della moglie Narcisa, dei genitori Maso e Elena e di uno stuolo di parenti e amici del vicinato, Elena la mamma, gli porge due pargoletti che ha in braccio. “Vediamo se riconosci tuo figlio”, dice fra le lacrime di gioia. Dino sembra di vivere un sogno, ma non ha dubbi e con decisione indica Sergio. “E’ lui mio figlio -grida- lo vedo dagli orecchi, ha il marchio di famiglia!” Per la cronaca, l’altro bambino era Nicola Malventi. Fausto Pettinelli

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18 Giugno all’Auditorium della Mostra del Mobile

Il Circolo Che Guevara sul convegno di Alleanza Cattolica

Un incontro sul Comunismo

Un comunicato del Circolo Che Guevara afferma che “la destra ponsacchina insieme ad “Alleanza Cattolica” (organizzazione tradizionalista associata alla destra più estrema) e a “ giovani per un pensiero forte” hanno organizzato un evento pubblico per la serata del 18 giugno dal titolo : Comunismo il male del 900. Chi venerdì 18 giugno sera si è presentato all’auditorium della Mostra del Mobilio lo ha fatto a titolo personale, senza sigle, bandiere o striscioni. Ad ogni modo i cittadini devono sapere chi sono in realtà i promotori e come si comportano nei confronti di chi Ponsacco la vive quotidianamente. Tale evento -precisa il comunicato - ra stato ampiamente pubblicizzato con manifesti e volantinaggio porta a porta, invitando tutta la cittadinanza alla serata. Davanti a uno schieramento numerosissimo di forze dell’ordine (35 circa tra agenti anti sommossa, polizia, carabinieri e digos), alcuni organizzatori hanno impedito a 5 ponsacchini l’accesso all’auditorium e sono stati allontanati senza motivo. I cittadini esclusi senza capire il motivo di tale decisione, si sono trattenuti fuori dall’auditorium fino alla fine dell’evento chiedendosi come mai a Ponsacco si facciano iniziative pubblicizzandole e poi viene negato l’accesso a chi non è ritenuto “idoneo” a quel tipo di convegno? E quanto è venuto a costare all’intera comunita’ questo convegno, che per 40 persone tra spettatori e organizzatori ha richiesto 35 militari per la sicurezza, pagati tra l’altro per orario notturno ? Ci chiediamo se questo atteggiamento non sia fortemente antidemocratico, il che la dice lunga sulla natura politica di “pensiero forte

Lo scorso 18 giugno, presso l’Auditorium della Mostra del Mobilio, organizzato da Alleanza cattolica e dal Gruppo giovani per un Pensiero Forte, si è tenuto un incontro sul tema: “Nel dramma del ‘900 - Appunti per una storia del comunismo”. Ha trattato l’argomento il prof. Roberto Pertici, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Bergamo e collaboratore dell’Osservatore romano dove, da qualche tempo, tratta i temi più discussi della presenza della Chiesa nella storia del secolo scorso. I circa 70 presenti hanno apprezzato il tono garbato, sereno e di significativo livello scientifico del relatore che al tema aveva dedicato il suo corso universitario di quest’anno. Un normale resoconto potrebbe finire qui o, magari dilungarsi sui temi affrontati dal relatore. Ed, invece, il semplice fatto che si annunziasse un incontro sul Comunismo anche solo per trattarne come fenomeno storico che, insieme ad altre ideologie, ha causato milioni di morti, a qualcuno non è andato a genio. E’ così spuntato un tam-tam su siti web di area no-global in cui si diceva ‘no alla manifestazione’ che, si affermava, non ‘essere gradita a Ponsacco’. Comprensibilmente, la questura vi ha letto l’inequivoco invito ad una ‘mobilitazione’ per impedire l’incontro per cui ha dovuto allestire un pur piccolo presidio per impedire azioni di disturbo. Come ha però titolato il giorno dopo la cronaca locale de La Nazione, la mobilitazione è fallita. Tutti coloro –noti o anche perfettamente sconosciuti agli organizzatori- che hanno voluto ascoltare il prof. Pertici, hanno potuto tranquillamente farlo e l’incontro si è svolto normalmente. Si sono solo viste 6 (sei) persone appartenenti –almeno per quanto era possibile capire- alla stessa area politica da cui provenivano i messaggi web che avevano provocato l’intervento della polizia e, anche dietro segnalazione di questa, è stato semplicemente loro chiesto di non entrare per evitare il benché minimo problema di qualsivoglia natura. A cose fatte, costoro hanno creduto di emanare comunicati di protesta per il mancato accesso omettendo però di riferire del precedente invito alla mobilitazione e degli inaccettabili toni usati sui siti web contro una delle associazioni organizzatrici. Sia solo consentito di aggiungere che, se costoro lo desiderano, il sottoscritto con gli amici è disposto a qualsiasi tipo di pacato confrontodibattito in qualsiasi sede. Però dopo circa 40 pacificissimi incontri organizzati a Ponsacco in oltre 25 anni da Alleanza Cattolica, non si dica che l’ingresso non è consentito a chi non è d’accordo perché questo non è vero; chiunque ha voluto dibattere, l’ha sempre fatto ed, anzi, è stato solo gradito: senza però precedenti appelli (tra l’altro miseramente falliti) alla mobilitazione. Neanche poi si imputi agli organizzatori la presenza della Polizia perché è vero proprio il contrario.

Bimbi Saharawi Mercoledi 7 luglio il Circolo Che Guevara -annuncia un comunicato- ha accolto per una sera i bimbi saharawi che come ogni anno vengono in Italia tramite l’associazione “crescere insieme”. La serata si è svolta in un clima

Andrea Gasperini

semplice ma molto caloroso . vogliamo mantenere vivo il dramma di questo popolo che nonostante il diritto internazionale che l’ONU ha riconosciuto all’autodeterminazione del popolo Saharawi già da anni ormai; anzi la corte internazionale di giustizia ha anche obbligato gli stati a non riconoscere la situazione illegale derivante dalla occupazione di quei territori, ma tutto questo si infrange sulla supremazia dell’interessi economici internazionali , enpoco importa se a farne le spese sia un intero popolo. Circolo “Che Guevara” 16

Via Carducci, 9/11 - Ponsacco Tel. 0587 731284


Gli Hobby dei ponsacchini

I monumenti di Remo Caroti Remo, un sessantenne asciutto e sorridente, trascorre il suo tempo libero in una stanzetta di casa sua, piena di arnesi, sgorbie, macchine automatiche da lavoro, profumata di legno e di vernici. Il suo hobby – ma come dice Remo – il passatempo è costruire case rustiche, chiese, campanili di cui, lui stesso, ha ridisegnato i contorni, ha contato le colonnine, ha fotografato l’originale andando a Firenze, a Pisa e in altri luoghi dove sono monumenti o cose interessanti da vedere e ritrarre. Il pezzo di compensato di un centimetro diventa dopo le dovute misure, mura del duomo di Pisa, rosoni del Campanile di Giotto, travi di una villetta, scalini di una chiesetta. Le mani esperte di Remo che, da 14 anni fino alla pensione, hanno toccato, soppesato il legno di ogni specie, ora strusciano lentamente un assicella, segano con perizia una finestrina, accomodano un piano non bene allineato, assemblano porticine. Remo, mentre parliamo, mi confessa che l’emozione più viva l’ha provata mentre costruiva la chiesa di San Giovanni e il campanile.

Il duomo di Firenze in lavorazione

Il complesso architettonico pisano: Battistero, Duomo e torre pendente

L’Oratorio Madonna della Cava a Casciana Alta

Campanile e chiesa di Ponsacco

Li sentiva suoi, rivedeva i momenti della giovinezza quando sedeva sulle panche per le grandi occasioni religiose: prima comunione, cresima, sposalizio o quando, da bimbo, giocava sulla piazza con altri coetanei. Ora i suoi lavori miniaturizzati, esposti in San Rossore, a Calci, a San Casciano, sono pronti per essere messi in mostra a Ponsacco perché i cittadini ammirino queste opere d’arte che Remo pazientemente ha costruito. (B.G.)

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Costruita dal popolo in 140 anni durante le guerre tra Pisa e Firenze

L’Antica Pieve di San Giovanni Evangelista iniziata nel 1374 e consacrata nel 1514 A causa delle continue battaglie tra Pisa e Firenze, tra il 1300 e il 1500, che durarono oltre 150 anni, i piccoli centri abitati di Appiano, Petriolo, Gello Putrido, più volte distrutti e ricostruiti, si spopolavano per le guerre, le malattie, le pestilenze che decimavano gli abitanti. Dopo la metà del 1300, la gente di quei centri cercò riparo in Pons Sacci cioè in Ponsacco, avamposto militare pisano costruito come un accampamento romano fortificato per contrastare le sopraffazioni fiorentine. Diminuita la presenza dei soldati a causa delle continue perdite, il castello (“castrum” = castello) con tanto di mura, porte e fossati divenne dimora di famiglie e persone che lavoravano nei campi, esercitavano piccole professioni artigiane.

dato il titolo di “Pieve” in ricordo della Pieve di Appiano, ormai distrutta, vi fu trasportato il Fonte Battesimale e fu dedicata a San Giovanni Evangelista. Ecco la descrizione nell’”Odeporico per le colline pisane” di Giovanni Mariti che visitò la nostra terra nel 1786: “La forma della chiesa è quasi tendente al quadrato con la tribuna o coro a levante. Entrati dentro si trova davanti alla porta una specie di portico sostenuto da tre colonne il quale gira sulla destra e forma su questa porta una seconda navata sostenuta pure da tre rozze e basse colonne, che non saprei se in altri tempi sia stato veramente tutto un portico che contornasse esternamente la chiesa in queste due parti occidentale e claustrale; e siccome tutto ciò manca L’antica Pieve di San Giovanni Evangelista come è oggi

Pianta dell’antica pieve con gli altari, il campanile, le cantorie, la tribuna del feudatario e il loggiato

Pianta di Piazza Mercatale con la Pieve “intera”, come appariva dal 1500 al 1800, la nuova chiesa e il nuovo campanile segnati con linea tratteggiata

In Ponsacco non c’era la chiesa, per cui una deputazione di abitanti chiese al vescovo di Lucca (la Diocesi di San Miniato sarà istituita nel 1622) di costruirla proprio nel centro. Il vescovo Paolo, nel 1374, concesse il permesso consigliando di costruire il tempio in un posto decoroso. Trascorsero molti anni prima di terminare l’edificio per mancanza di soldi, tutti offerti generosamente dal popolo, e per le continue scorribande guerresche. Bisogna giungere nel 1514 per terminare e consacrare la chiesa, alla quale fu

di buon disegno non accresce certamente vaghezza alla chiesa, che per se stessa non è molto proporzionata. Sulla stessa parte si trova subito il Battistero”. Gli altari, oltre l’Altar Maggiore, erano cinque: tre nella navata destra, due in quella sinistra. Le opere d’arte erano la “Madonna del latte” detta della “neve”, statua di terracotta policroma di Matteo Civitali del sec XV, e il miracoloso Crocifisso ligneo opera del XV secolo, oggi, entrambi, sono collocati nelle loro cappelle della Chiesa Arcipretura.

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A scandire il tempo liturgico, le feste, le cerimonie gioiose e tristi, c’era un piccolo campanile con due campane che sorgeva sulla sinistra. Sulla destra c’erano la sacrestia, la canonica e l’orto del parroco e senz’altro un cimitero perché, nei pressi sono state ritrovate ossa umane. Nel 1823, quando iniziò la costruzione della nuova chiesa, la vecchia pieve fu tagliata nella parte anteriore per allargare la piazza mercatale, come si chiamava fin dal 1500. Un terzo del tempio fu sacrificato e così la chiesa principale del Rinascimento, capo sesto di altre sei chiese limitrofe, edificata con il sacrificio della gente, rimase poco più che una cappella. Nel 1888, il pievano Don Gesulado Maccanti, “con le offerte dei magnati e del popolo – come riporta la lapide marmorea sul lato interno destro della chiesa – innalzò questo piccolo Oratorio ad uso di Battistero e della Compagnia del SS. Sacramento” dedicandolo a San Giovanni Battista e a San Costanzo. Attualmente, il parroco Mons Renzo Nencioni, ha riportato il Battistero nella chiesa Arcipretura, ha ripristinato l’interno della “antica pieve”, dove, nel tempo invernale, si celebrano le messe feriali. Benozzo Gianetti


Aspettando il 25 Settembre

Tutta Ponsacco impegnata per la rievocazione storica 25 settembre. Corteo cinquecentesco da Piazza del Ponte, Porta Fiorentina, Via di Mezzo, Piazza Mercatale, Porta Pisana, Piazza D’Appiano fino al Palazzo della Mostra del mobile. Tamburini, sbandieratori, armigeri, vessilli fiorentini, pisani e ponsacchini, giocatori del “Tiro alla fune” con il Palio, dame, cavalieri, Gonfaloniere, seniores della comunità ponsacchina e popolo ricorderanno la Battaglia di Ponte di Sacco del 1497. Eventi salienti della rievocazione storica: inaugurazione del pannello pittorico che illustra la battaglia, concerto corale e letture del periodo rinascimentale, corteo in costume, benedizione delle squadre sfidanti e del Palio, disfida del “Tiro alla fune”, spettacoli dei tamburini e degli sbandieratori, cena cinquecentesca con giullari e buffoni di corte. Il centro storico fino alla Mostra sarà imbandierato, le vetrine pavesate a festa con bandiere pisane, fiorentine e ponsacchine, nelle piazze principali saranno allestiti punti di ristoro, le fasi del corteo saranno trasmesse in filodiffusione Dire che tutta la città ha accolto bene la proposta della “Rievocazione della Battaglia” si fa onore a tutte le associazioni culturali, sportive, del tempo libero, delle varie associazioni dei Commercianti, della Misericordia e della Pubblica Assistenza, della Giunta all’unanimità e dell’Ente Mostra che ne è lo sponsor ufficiale. I due mesi che ci separano dall’evento storico servono per dettagliare il programma del 25 settembre e della vigilia. E’ necessario vestire tutti i figuranti con costumi cinquecenteschi che ad oggi sono un centinaio, addestrare i giovani alla disfida del “Tiro alla fune”, preparare la cena con cibi d’epoca e infine, dare al corteo una dignità di sfilata storica che rievochi i tempi di tensione fra pisani e fiorentini che portarono alla totale disfatta di Pisa e di Ponsacco, ma che seppero, dopo pochi anni, ritrovare la pace e la serenità permettendo di ricostruire il paese, le famiglie e soprattutto l’individuo. Questa, in sintesi, è l’idea della storia che l’Università della Terza Età vuole dare a tutta la manifestazione. Due personaggi in costume cinquecentesco. Chi intende indossare il costume per partecipare al corteo storico del 25 settembre, deve prenotarsi, i primi di settembre, alla segreteria dell’Università della Terza Età

Comune di Ponsacco

Università della Terza Età Ponsacco

Mostra del Mobilio Ponsacco

Ponsacco “Valdera Sud” Comune di Ponsacco

Mostra del Mobilio Ponsacco

Università della Terza Età Ponsacco

Ponsacco “Valdera Sud”

Centro Commerciale Naturale Centro Commerciale Naturale

Misericordia di Ponsacco

PUBBLICA ASSISTENZA PONSACCO

Misericordia di Ponsacco

PUBBLICA ASSISTENZA PONSACCO

Il manifesto dell’evento storico disegnato dal M° Roberto Marinai

A.D. 1497 s.p.

A.D. 2010

Rievocazione storica

Battaglia di Ponte di Sacco Cena cinquecentesca allietata da menestrelli e buffoni di corte Antipasti Focaccine calde – Crostini con rigaglie di pollo Crostini caldi con lardo Prosciutto e carne secca toscani sotto sale Primi piatti Minestra di pasta tagliata e ceci Riso con funghi Secondi piatti Porchetta al forno con erbette di campo e ceci con olio di oliva Dolce Corollo con liquore alle ciliegie maraschine Liquore alle erbe aromatiche Acqua, vino delle Colline Pisane Ponsacco 25 settembre 2010 ore 20 Auditorium della Mostra del Mobile Il boccale di ceramica, decorato con colori e illustrazione dell’evento storico, rimane di proprietà del commensale

Il menù della cena cinquecentesca. Chi vuole prenotarsi alla cena deve presentarsi alla segreteria dell’Ente Mostra, i primi di settembre. 19


Pagina antologica

Er Pescatore Io glielo dicevo alla mi’ zia: “Stàtini dietro ar tu’ figliolo, perché Iu’ lì ‘un batte pari ... “Sì, perché ‘r mi’ ‘ugino Gustavo, ‘un è che sia nato male, anche se con la ‘hiorba grossa, ma da quando ‘ascò dar terrazzo d’un primo piano, gliè ito sempre peggiorando. Su’ pa’, che gliè un po’ citrullo anco lui, per rincorassi disse: “ Meno male che ‘un siamo tornati di ‘asa ar quinto piano..”. A scòla, ni diedero la licenza ‘limentare a son di ripete’ ll’anni: gliera doventato più vecchio der maestro. A lavorà’ un se ne ragioni nemmeno. lo messero a sceglie’ i pumodori per una ditta, buttò via tutti ‘velli bòni perché eran troppo duri e incassettò quelli marci perché dice ci veniva meglio la ‘onserva. Lo messero, allora, a taglià ll’erba colla farciatrice elettria e lì fece piazza pulita: tagliò tutta ll’erba e quattordici vigne: quell’anno lì pasteggionno a acqua. Gni riescì a entrà

Monologo di Giancarlo Peluso

all’economato in Comune e ni dissero di stà’ attento a chi entra, e lui un fece discorsi, un fece entrà nissuni..nemmeno l’impiegati e mandò addietro anco ‘.r sindao: ci vòrse le guardie per levaccelo di peso ... lo buttonno fòri a pedate. ‘Un sapeva ‘osa fa’, si ‘omprò ‘na ‘anna per indà’ a pescà’ anche se ‘un ci ‘apiva nulla. Come didifatti per montà’ l’armatura s’intrigò diciassette vòrte, poi si scordò di mettici ‘r sugherino e ‘ piombini e rismontò d’ugni ‘osa. Finarmente si decise: andò a comprà i beci e si messe a pescà’ a Bocca d’Arno, ma in tutta la giornata ‘un prese nemmeno un ghiozzo. Gni dissano di ‘ambià ll’esca a seondo della pesca: ni riescì d’agguantà un topino per pescà i pesci gatto. Voleva pesca le seppie e ‘ calamai colla ‘anna e al lamo ci attaccò ‘na penna stilografia, anche ll’arselle le voleva pescà colla ‘anna. Aveva sentito dì che c’era le passere di

mare e allora un vi dio ‘osa ci mise per pescà perché mi vergogno. Un giorno, finarmente, pescò du’ acciughe che mangiò subito, vive… Gni dissi: “Ma l’acciughe vanno cotte o perlomeno sotto sale..” M’arrispose: “Ma più sotto sale che in mare dove vòi che stìino..” Vidde ‘na ‘appella a fior d’acqua, pareva un moreccio: si tuffò subito ma venne via di volata perché dice, l’aveva morso. Dice: “Peccato… me la volevo gustà per cena..!” “ Ma cosa vòi gustà Gustavo: gliera ‘na medusa, citrullo”. Poi, siccome indava sempre peggio col cervello, lo messero in un bell’ospizio con tutti i ‘onforti: c’era anche una vasca grande co’ pesci ner giardino e quando sono ito a trovallo m’ha detto se ni porto mezzo ‘hilo di ciliegie per pescà i pesci rossi. “Le ciliegie..?” “Diamine, o cosa mi vòì porta i piselli, ‘un c’è mïa i pesci verdi nella vasca!”

Rïòrdi d’infanzia Mi sembra ieri, lo fa la vecchiaia!, che gioav’ “alla chiocciola” e a barzelli, a zoppetto sartavo ne’ quadrelli segnati ‘or carbone in mezzo all’aia... Ripenz’a qquando, “all’impiattareli” se ci si rindoppava alle pagliaia, scoperti dar capoccia e la massaia, si scappava rincorsi ‘o’ rastelli... Eramo sempre ‘olle tasche vòte, ma contenti di ‘orre’ s’un carretto con quattro pine ar posto delle ròte. Se leggo ar mi’ nepote ‘sto sonetto, “Pòro nonno!”, dirrà... - No, bimbo, sta ner contentassi la felicità... Gianfranco Raspolli Galletti

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Ritiro gratuito “uno contro uno” Il 18 giugno è scattato il sistema del ritiro “uno contro uno” dei Raee da parte dei distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. In altre parole: quando un cliente acquista una qualsiasi apparecchiatura elettrica o elettronica, il negoziante deve ritirare gratuitamente quella vecchia, purchè appartenente alla stessa tipologia. E’ un metodo per recuperare utili materie prime invece di distruggerle in un inceneritore. Ora anche in Italia abbiamo questa norma di civiltà che potrebbe determinare la fine della barbara usanza dell’abbandono di vecchi elettrodomestici lungo le strade o accanto ai cassonetti. Tuttavia è utile ricordare che è a disposizione anche il servizio gratuito di ritiro degli ingombranti (vecchi mobili, materassi, ma anche frigoriferi ...) della Geofor, prenotando al numero verde 800959095, oppure trasportando personalmente i materiali alla stazione ecologica, in viale Europa. La stazione è aperta il sabato dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, mentre dal lunedì al venerdì è aperta solo la mattina dalle 8 alla 12 (il martedì è giorno di chiusura). Alla stazione ecologica possono essere portate anche le vecchie lampade fluorescenti o a basso consumo, che contengono mercurio, così come i tubi al neon, che non debbono essere messi nei cassonetti. Altrettanto dicasi per i toner esausti, cellulari, mobili, materassi e oli sia mineralo-sintetici che vegetali, residui delle fritture.

Due nuovi Defibrillatori per le Ambulanze della Pubblica Assistenza Le ambulanze della Pubblica Assistenza, saranno dotate di due nuovi Defibrillatori di ultima generazione. Il primo sarà messo a disposizione dei medici del Pronto Soccorso, il secondo potrà essere utilizzato dai volontari durante il servizio d’urgenza. La defibrillazione cardiaca precoce, rappresenta l’unica terapia veramente efficace per interrompere la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare. I tempi d’intervento diventano fondamentali, infatti, dopo dieci minuti la percentuale di successo è veramente molto bassa. Purtroppo, non è sempre possibile fornire un adeguato soccorso, in tempo utile. Per ovviare questo la P.A. si sta attrezzando per un servizio d’emergenza. L’incidenza di complicanze e la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco, è dipendente dal tempo d’intervento. La creazione di squadre di volontari, istruiti alle manovre BLSD e dotati di defibrillatori si è dimostrata uno strumento particolarmente efficace. La Pubblica Assistenza fa affidamento sulla solidarietà umana, e rivolge un appello affinchè i cittadini garantiscano con delle donazioni la copertura dell’investimento che per l’Associazione è molto rilevante. Il Presidente Cosimo Giuri

Dott. Giacomo Brogi

Graziella Ferretti

mitica infermiera in pensione Medici, infermieri e tanti amici si sono riuniti a convivio per festeggiare Graziella Ferretti, infermiera prima nell’Ospedale “Lotti” eppoi nel Poliambulatorio ASL, che è andata in pensione dopo aver svolto il suo nobile lavoro con umanità e professionalità di alto livello. Nella foto, da sinistra a destra, si riconoscono la D.ssa Di Coscio, la D.ssa Mameli, Mario Cavallini, Cristina Berti caposala del Poliambulatorio, l’infermiera Isabella Nencioni, Bernadette Bargiù responsabile del corpo infermieristico della ASL 5, il Dott. Gaetano Mazza, Graziella Ferretti la festeggiata, Nila Di Cesare, le D.sse Laura Gasperini e Francesca Mazzoni, nonchè gli infermieri Ilaria Franchi, Leonildo Giorgi, Manola Vani e Alina Covasmeanu.

Il 21 giugno scorso è scomparso improvvisamente il nostro babbo Giancarlo Giovannetti, da tutti conosciuto come MATTACCINO. E’ stato un personaggio unico non solo per l’inventiva e l’estro che metteva in tutto quello che creava,ma anche per la sua generosità e disponibilità nell’aiutare chiunque glielo chiedesse. Si è sempre prodigato per tutti,sacrificando energie e tempo libero,questa era una sua grande caratteristica. Con la sua scomparsa per noi si è concluso un pezzo di vita,fatta di momenti belli e momenti difficili,di scuola,di feste di compleanno,di serate con gli amici, di campi scout e di tanti altri episodi che ci accompagneranno sempre. Noi continueremo a seguire i suoi insegnamenti in modo che niente di quello che abbiamo vissuto vada perso. Vogliamo ringraziare di cuore tutti quelli che ci sono stati vicino,anche con una semplice parola, l’aver visto così tanti amici stringersi intorno a noi ci ha commosso e ci ha fatto capire quante persone gli volevano veramente bene. Anche per loro si sono concluse tante belle serate passate insieme a ridere,bisticciare e a creare nuove invenzioni intorno a quella grande stufa in via dei panieracci…. Ci saranno sicuramente altre serate ed altre invenzioni,ma nulla avrà più lo stesso sapore di prima… Noi dobbiamo continuare il nostro cammino anche senza di lui,ma siamo felici per tutta la lunga strada che siamo riusciti a percorrere insieme. Ciao Babbo!! Elena e Fabrizio 21


Difendiamo il “Made in Italy”

Crisi? il parere di un imprenditore Le considerazioni dell’ economista e banchiere Massimo Ponzellini all’assemblea di Federlegno-Arredo a Venezia, non hanno avuto l’eco necessaria nel circuito dei media, su un tema che ci riguarda tutti da vicino: la crisi economica internazionale. Una crisi che, secondo lo studiooso economista, deve essere valutata sotto una diversa luce. La crisi mondiale dovrebbe essere definita terza guerra mondiale, una congiura contro l’Europa e l’Italia da parte dei paesi emergenti come la Cina, con la complicità delle grandi istituzioni internazionali come l’FMI e la Banca Mondiale. Infatti non c’è motivo per giustificare la crisi attuale: i commerci mondiali prosperano, molte economie tirano, il PIL mondiale è in crescita. Il problema è che certe economie vogliono colpire una zona ben precisa del pianeta, che è la più ricca, il miglior mercato, il tecnologicamente più avanzato, il più civile e tollerante al mondo, fornita di una storia ed un patrimonio artistico senza eguali,

che si chiama Europa. C’è qualche miliardo di gente che vuole conquistarci perché sanno che non potranno mai riprodurre città come Venezia, Firenze, Roma, ci invidiano i nostri tecnici e gli scienziati. Costoro vogliono l’Italia, vogliono l’Europa, vogliono il meglio che c’è qua perché non vi è altrove. I Paesi che stanno avendo notevoli surplus di bilancio - come Brasile, Russia, India, Cina - cercano di comprare le nostre imprese, basandosi su regole favorevoli solo a loro. I nostri governanti devono essere estremamente cauti nell’incentivare gli investimenti nel nostro territorio poiché quelli che potrebbero apparire come investitori sono in realtà pericolosi predatori. Stiamo attenti, guardiamoci intorno: quante nostre imprese, ville e possedimenti sono già passati nelle mani di cinesi e russi? Anche il sistema bancario europeo deve giocare il ruolo di uno dei più importanti baluardi di difesa del nostro sistema, fornendo le “munizioni” alle im-

prese per reagire alle difficoltà del mercato, sopportare i cali di fatturato, combattere il dumping dall’estero. Un altro nostro valore da salvaguardare è il “Made in Italy” che non è un semplice marchio aziendale ma un bene da considerarea tutti gli effetti patrimonio di Stato. Le imprese lo stanno difendendo a spada tratta ma è necessario che le Istituzioni lo tutelino con ogni mezzo ed in modo più incisivo rispetto a quello che è stato fatto sin ora, adottando un’adeguata politica per favorire un rilancio dei consumi, vitale per il benessere delle nostre famiglie e la sopravvivenza delle nostre aziende.

ne dicono: “Arrivaci a sapere quel che c’è sotto!” Risentita e sprezzante, risponde alle fem-

mine Godipopolo: “Io sono una donna reale, mica di quelle che la danno a intendere!” Ma quando ha fatto bella mostra di sé in piazza, rincasa e non vede l’ora di slacciarsi. (In famiglia torna contadina. Ha da preparare la cena per i suoi. Ha voce roca e parlata becera). “Ohi ohi, scoppiavo! Ora si lass’andà tutto in do’ vòle”. E’ una brava ragazza.

Romano Pucci Managing Director

Godipopolo Quest’estate son rimasto in campagna per via degli incendi estivi dei boschi che meritano sorveglianza. Scendo al paese. L’incontro la domenica nella piazza quando si fa bella. Un po’ difettosa di faccia, ha un corpo statuario, di gran vista. Cammina tesa sul busto per raffigurarsi in pieno personale, la testa ritta, il petto a siluro. La chiamano Godipopolo. Dicono i maschi: “Oh Godipopolo, tu fai resuscitare i morti!” Lei si volta con piglio d’alterigia, le labbra a sprezzo, gli occhi alla piratesca che sembrano divorare quella sua pelle morata: “Girate alla larga, non è roba per voi. Andatevela a cercare fra quelle che mangiano le ghiande”. E’ quel suo andare dispotico e sfacciato che incanta. Puppe e deretano giocano sui fianchi in un miracoloso gioco d’equilibrio. E’ proprio un’anguilla, un’anguillona che svirgola e sculetta a ogni mossa. I maschi ci si buttano a pesce. Le femmi22

Bino Sanminiatelli

Vignetta di Fremura


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Tutto il mondo è paese:

Nelle stanze della giustizia, fra scritte sporcaccione e regolamenti grotteschi Capita di trovarsi in una città culla della cultura, a un’ottantina di chilometri da Ponsacco. Capita di trovarsi in un posto austero, per niente affine al clima e allo spirito di Ponsacco. Capita di trovarsi fra gente che pone domande tipo “Il reo soggiace alla norma non retroattiva?”, che se uno se lo sente chiedere a Ponsacco pensa che lo stiano prendendo per il culo. Insomma, a volte uno si trova in un posto che con Ponsacco non c’incastra nulla. Poi si volta un attimo e si imbatte in un particolare che gli fa pensare: questo potrebbe tranquillamente essere opera di un ponsacchino. Anche se sa che non è così. Succede, per esempio, al tribunale di Firenze, un ex

convento ornato di stucchi e qualche rimasuglio di affresco, con stanze e corridoi frequentati da insigni avvocati e illustri magistrati. Proprio in quel tempio della legge, di forbite arringhe e orpelli legali, al primo piano, fra l’aula adibita ai divorzi e la porta di quelle che là chiamano “Ritirate” – termine aulico per dire cessi – su una finestra campeggia un avviso che invita a non gettare le sigarette dove capita. Sopra c’è scritto “Il balcone non è un posacenere” e sotto qualcuno ha vergato a penna un’aggiunta un po’ criptica, ma dal sapore nostrano: “E la fava non è un biscotto”. E che dire del dialogo che due mani ignote hanno intrecciato nel bagno al primo piano della procura fiorentina? Sulla parete sopra il water, un funzionario ha appeso il seguen-

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te messaggio: “E’ gradita la pulizia come a casa propria”. Ma qualche anonimo fruitore si è permesso di ricordare: “Sì, ma a casa mia ho la carta igienica”. Al che, il funzionario si è preoccupato di ribattere: “Non è un buon motivo per comportarsi da persone incivili”. Inutile star qua a spiegare cosa significhi comportarsi da persone incivili in un bagno. Chi abbia difficoltà a capirlo, però, può chiedere a un altro dipendente della procura, che nella toilette del secondo piano, sotto il solito “Siete pregati di lasciare il bagno pulito”, ha scritto: “Chi l’ha usato immediatamente prima delle 17.45 del 17 marzo è uno sporcaccione!!!”, preoccupandosi così di fornire indicazioni utili alle autorità per rintracciare il responsabile. Il più emblematico dei cartelli, però, si trova nel bagno delle donne. Considerando che là – in procura s’intende, non nel bagno lavora chi è chiamato a far rispettare la legge, si può dire che, in due righe, quell’avviso condensa il dramma dei tagli alla giustizia e una riflessione sulla disparità fra condotta privata e incarico pubblico. Così, sul contenitore della carta igienica, una scritta recita: “Si prega di non portarsi via il rotolo”. La palma alla creatività, comunque, va all’ignoto frequentatore dell’aula bunker – dove si celebrano i processi di mafia - che nel bagno degli uomini ha affisso un così concepito invito a prendere bene la mira: “In mano non hai un idrante e in terra non c’è un incendio”. Passando dallo scurrile al forbito, fanno sorridere alcuni vecchi avvisi reduci del primo dopoguerra. Sulle porte degli uffici della Corte d’Appello, una targhetta recita in un italiano arcaico: “Si prega di farsi annunziare”. Mentre nella cabina dell’ascensore della procura è sopravvissuto un vecchio regolamento ormai ingiallito, dalla grafica elegante ma dal contenuto a tratti grottesco e a tratti decisamente poco rassicurante. Leggendolo si scopre che “E’ assolutamente vietato l’uso dell’ascensore per

la discesa”. Ma soprattutto che “Chi si serve dell’ascensore lo fa esclusivamente a proprio rischio e pericolo”. Fare gli scongiuri toccandosi le palle pare sia consentito. O almeno, il regolamento non lo vieta esplicitamente. Giampaolo Grassi

Nuovo orario della stazione ecologica Da giovedì 1° luglio la stazione ecologica in Viale Europa resterà aperta con un nuovo orario: da lunedì a sabato compreso, e chiuso il martedì e domenica. Inoltre da mercoledì 30 giugno ed ogni 4° mercoledì del mese sarà attivo in località Valdicava il servizio di spazzamento meccanico delle strade dalle ore 8.30 alle ore 11.30. Il solito servizio di spazzamento meccanico partirà mercoledì 14 luglio anche nella frazione Le Melorie per ogni 2° mercoledì del mese con orario 8.30-11.30. La stazione ecologica nella frazione Le Melorie ha accesso riservato ai cittadini dei comuni di Ponsacco e Lari ed è gestita da Geofor. Si potranno portare gratuitamente i rifiuti come carta e cartone, vetro, lattine, oli vegetali e minerali, medicinali scaduti, pile esauste, batterie di auto e moto, rifiuti ingombranti, apparecchiature elettroniche, ferro, contenitori per materiali tossici, toner e cartucce, sfalci di potature di giardini. Il nuovo orario: lun. 7.00-13.15; mart. chiuso; merc. 12.30-18.45; giov. 7.0013.15; ven. 12.30- 18.45; sab. 8.0012.45 e 14.00-18.45. Per il servizio di spazzamento meccanico nella frazione Valdicava avverrà il 4° mercoledì nelle strade: via Lorenzini, via Pinocchio, via Spadolini; via Terracini; via Calamandrei; via Moro; via Salvemini; via della Costituzione; via 2 Giugno; via Cavalcanti; via Guicciardini, via Malaparte, via Pavese, via Morandi. Per lo spazzamento meccanico in località Le Melorie il 2° mercoledì del mese: via Pigafetta, via Vespucci, via Gioia, via Colombo, via Gabbiano, via Da Verrazzano, via Baracca, via Polo, via Verne, via Magellano, via Delle Mimose, via Delle Gardenie, via delle Rose, via delle Melorie.


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Breve storia di una Croce La Croce che troneggia sull’altar maggiore da più di mezzo secolo fu fatta da due falegnami ponsacchini che ebbero l’opportunità di prestare la loro opera che sta a metà fra la manualità e l’arte, in una azienda mobiliera fra le più importanti del dopoguerra, anzi la più importante, quella di Oscar Pratelli. L’idea di impreziosire l’altare maggiore fu ovviamente dell’Arciprete, Mons. Carlo Scalenghe che, come tutti sanno, aveva nel dna oltre la missione pastorale, anche la grande passione per le realizzazioni edilizie, per l’abbellimento degli arredi sacri, per l’efficienza di ogni struttura parrocchiale. Arrivato a Ponsacco nel 1938, Mons. Scalenghe recuperò nella soffitta della canonica una statua del Cristo crocifisOrfeo Lemmi so, mancante però della croce. Per alcuni anni la statua lignea scolpita finemente, rimase nella sua camera da letto, poi decise di sistemarla dov’è ora, sull’altar maggiore, ma occorreva il sostegno di una croce realizzata con adeguato tocco artistico pari alla drammatica bellezza del Cristo. Erano gli anni ‘49-‘50 e il Cav. Oscar Pratelli cavalcava la cresta dell’onda virtuosa di un incipiente sviluppo economico industriale e l’Arciprete si rivolse proprio a lui affinché fosse studiata e fabbricata una croce che avrebbe dovuto rappresentare degnamente non solo la dignità della chiesa arcipretura, ma anche la devozione e la religiosità dei ponsacchini. Pratelli non si tirò indietro. Nel dopoguerra s’era già dato da fare Un gruppo di operai per altre opere benefiche e affidò il lavoro ai due falegnami più esperti che aveva alle dipendenze, Gino Signorini e Orfeo Lemmi, il padre dell’attuale Governatore della Misericordia, i quali si misero immediatamente all’opera scegliendo i materiali, il legno, studiando le proporzioni, le misure e perfino il peso della croce che sarebbe stata inserita in uno speciale supporto metallico murato dietro l’altare. Lemmi e Signorini dunque “rimisero in croce” il Cristo e fu un record poiché sfruttando ogni ritaglio di tempo e perfino molte ore del dopo cena passate a lavorare nella fabbrica che allora sorgeva lungo la via di Pontedera, in un mese realizzarono un’opera d’arte, forse una delle più belle della nostra chiesa. 26

La croce sull’Altar Maggiore

Orfeo con Amici


Il circolo della Libertà “Rodolfo Valli” punta sulle donne Un comunicato del “Circolo della Libertà” informa che è iniziata la campagna delle iscrizioni rivelatasi alquanto proficua. Il circolo della Libertà -spiega il documentosi propone di venire incontro alle esigenze dei cittadini specialmente quelle che riguardano le donne e la famiglia. La cittadinanza -continua il comunicato- ci ha incoraggiato nel trovare diverse soluzioni avanzando proposte riguardanti i nido, i servizi scolastici e l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. La rivendicazione del lavoro femminile non è una prerogativa esclusiva di quella mentalità femminista che vuole eguagliare uomo e donna. Il lavoro femminile infatti implica conseguenze pratiche, come, ad esempio, l’incremento del budget familiare e la realizzazione di se stesse. Attualmente, la

donna rimane di fatto indiscussa protagonista dell’organizzazione della famiglia, ma il tentativo di conciliare i doveri familiari col lavoro è difficoltoso. Inoltre, le famiglie versano una parte considerevole del proprio reddito per la rata del nido o per diversi servizi scolastici. Ciò provoca talvolta anche la rinuncia all’attività lavorativa, innescando dinamiche familiari ed economiche dagli esiti disastrosi. Abbiamo quindi aperto l’argomento sottoponendo le donne ad un test che mira a vagliare il gradimento di varie soluzioni come l’apertura di nuovi nido pubblici o di nido famiglia, per cui cittadine inoccupate, accompagnate da un’attività di formazione, siano pronte a occuparsi a casa propria sia dei propri figli che di quelli altrui ; l’istituzione di una figura che

stimoli e guidi la donna all’inserimento lavorativo. C’è infatti un notevole disorientamento nella ricerca dell’attività lavorativa, in concreto le donne non sanno da dove cominciare; compito di questa figura dovrebbe essere quello di convocare le donne inoccupate, comprendere le loro potenzialità e trovare un percorso che passo dopo passo le conduca all’inserimento lavorativo. I risultati -conclude il comunicato- saranno pubblicati prossimamente anche per aprire un dibattito costruttivo sulle proposte che mirino a sostenere non soltanto le famiglie con reddito zero (come l’attuale regolamento comunale prevede), ma anche le famiglie che percepiscono redditi modesti. Patrizia Torre

Alle Melorie

Una serata con un Giornalista Giulio Cesare, primo corrispondente di guerra, i “Subrostrani” che anticipando di duemila anni la TV, raccontavano i resoconti del Senato andando nelle case dei ricchi romani, gli Evangelisti “inviati speciali” al tempo di Gesù, eppoi tanti aned-

doti di vita parlamentare. Questo in estrema sintesi il tema dell’incon-

tro che Fausto Pettinelli ha tenuto all’auditorium delle Melorie il 29 giugno scorso, organizzato dal Parroco Don Romani. Pettinelli, introdotto da Romano Merlini che si è richiamato alle attuali celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha parlato del Risorgimento e quindi della nascita del giornalismo parlamentare, una storia però che in realtà inizia dal 50 avanti Cristo, catalizzando l’attenzione del pubblico che gli ha poi rivolto numerose domande sulla deontologia del giornalismo moderno, sui metodi di composizione e trasmissione delle notiziee sulla vita del giornalista in genere.

Circolo Arci Rinascita Il 20 luglio alle ore 21.30 nel Giardino del Circolo, con ingresso libero spettacolo per ragazzi di gag comiche e illusionismo con Mr.Bo. Con l’occasione si potrà visitare il gazebo del Progetto Papillons promosso dal Circolo con il Patrocinio della Regione Toscana a favore delle ragazze di Bobo Dioulasso, in Burkina Faso. Si troveranno in vendita anche oggetti artigianali prodotti dalle ragazze burkinabè e il libro L’elefante con le ali di farfalla. Il ricavato della vendita sarà devoluto al progetto stesso, da non perdere la mostra fotografica con gli scatti gentilmente concessi da Silvano Granchi. Circolo ARCI

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Auguri a...

La Terza Età in Andalusia

Il 25 Luglio Sara Catastini compie 18 anni. Tanti auguri da Daniele, Giulia, Cristina, Giovanni, Bruno e Anna.

Il 2 Luglio Arianna Bolognesi ha spento la sua prima candelina. Auguri per una vita piena di felicità dal fratellino Riccardo (con lei nella foto), da Babbo Maurizio e da Mamma Nicoletta.

Il 16 Giugno 2010 Liviana e Sergio Casati di Selvatelle hanno festeggiato il loro 25° anno di matrimonio. Un mondo di Auguri e un abbraccio grandissimo dai familiari.

Tanti Auguri a Thomas Daini che il 6 Luglio ha compiuto 7 anni dai Genitori Emanuele e Sibilla, dai cugini Ilaria, Federico, Filippo, da nonna Lida e nonna Patrizia. Sei un bambino meraviglioso

Alessandro Ferrini e Letizia Rocchi l’11 Luglio si sono uniti in matrimonio. Vi auguriamo che con l’unione del vostro amore possiate avere una vita speciale insieme a tanta felicità e Serenità, da parte della vostra famiglia.

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Dal 1 al 10 Luglio un gruppo dell’Università della Terza Età è stato in gita in Spagna. Le due foto mostrano i gitanti in due meravigliosi luoghi turistici in Andalusia


Una studiosa americana a Ponsacco

Auguri a...

Un falso storico in esclusiva per il Ponte

(si ringrazia Benozzo Gianetti per la gentile concessione)

La studiosa americana Marilyn Formosa, dal nome non solo arrapante ma anche di chiare origini italiane, arrivò a Ponsacco nel primo Dopoguerra per condurre una ricerca sul dialetto ponsacchino. La dottoressa Formosa si trattenne a Ponsacco un paio di mesi, frequentando bar, bettole e taverne. Al termine del periodo di studio, stilò la sua ricerca. Parte di quell’opera è andata perduta, ma quel gran Cecchino, il titolare del Bar Centrale il mitico ricercatore di testi rari inventore di detti e aneddoti esilaranti che è Benozzo Gianetti è riuscito a recuperane alcuni stralci e li ha gentilmente ceduti al Ponte di Sacco, che li riporta qua di seguito. Sul dialetto ponsacchino Uno degli aspetti peculiari del dialetto ponsacchino è che per rispondere in maniera affermativa a una domanda si formula una nuova domanda. Esempio. Se uno chiede: “Hai fame?”, la risposta è “Che dii, l’avro?”. Oppure, alla domanda: “Bevi con me?”, la risposta sarà “Berrò?”. Tradotto: “Non capisco perché lei mi sottoponga tale quesito, reputo che sia evidente che io abbia fame/voglia di bere un drink”. Ma la formula interrogativa viene usata anche per frasi dirette. Per esempio, il titolare del bar Centrale, la prima volta che mi vide, mi accolse con un: “O bimba, ti sei scordata le puppe?”. Che tradotto significa, più o meno: “Complimenti gentile signorina. Le sue forme sono avvenenti e risultano essere abbondanti ma non per questo sproporzionate”. Un’altra peculiarità dell’idioma ponsacchino è il singolare ma frequente ricorso all’articolo indeterminativo ‘Un’ che, pare di capire, viene usato a mo’ di negazione. Un esempio: “E tuvvoi un’hai le ‘orna!” significa “Che tu lo voglia o no, non posso esimermi dal renderti partecipe di una mia convinzione, e cioè che ci sono elementi tali da indurmi a pensare che tu non possa credere che tua moglie non ti tradisca”. Confesso che, nonostante gli approfonditi studi, mi rimangono ancora oscure alcune frasi rivoltemi dagli indigeni ponsacchini, tipo l’indicazione stradale che mi dette tale Callopillo: “Avanti di riva’ al semafaro svorta di là”. Nonostante questo iato, ho modo di ritenere di essere entrata nelle grazie della popolazione locale. Me lo fa supporre il complimento di un avventore del bar Centrale, che non si offese quando cortesemente rifiutai un suo approccio. Ricordo che, al mio diniego, rispose con un: “’Un te la tira’ tanto bimba, che mi pai un bel troiao”. Credo che, da un lato, con quella frase volesse parteciparmi di come il mio aristocratico e distaccato portamento gli ricordasse la nobile figura della regina Elena di Troia e, dall’altro, sottolineare quanto ardua fosse la pretesa di avermi, paragonando l’impresa di chi mi corteggia alle gesta eroiche di Ulisse e del suo mitologico cavallo in legno. Insomma, quell’avventore era un dotto Casanova. Ma non era un caso isolato. Ritengo, senza tema di smentita, di poter dire che i ponsacchini sono tutti così: colti e garbati. Ps. Pare che Marilyn Formosa non abbia fatto molta carriera.

Complimenti a Benedetta Bitozzi che si è laureata con la valutazione di 110 e lode in giornalismo e media all’Università di Scienze Politiche C. Altieri a Firenze. Congratulazioni e un grosso bacio dai genitori Marco e Marzia, da Virginia, Matteo, dagli zii, da Francesco e Alberto, Sofia e dai Nonni. BRAVA!!

Eleonora Gennari il 9 Luglio ha spento la sua Terza candelina. Tanti auguri dai genitori Riccardo e Letizia, i nonni Sergio e Anna, gli zii Simone e Rebecca.

Misericordia – notizie Al Magistrato della Misericordia sono pervenute le seguenti offerte: in occasione dell’insediamento del neopresidente Stefano Sartini, il Lions ha elargito duemila euro. Le consorelle organizzatrici della vendita di oggettistica hanno raccolto da gennaio ad aprile settecentocinquanta euro. I Clowns, che il 13 giugno si sono riuniti a San Miniato per il convegno di “Noi Famiglia”, hanno raccolto offerte per un totale di cento euro. Il Magistrato nel ringraziare questi benefattori, annuncia ulteriori iniziative tese a raccogliere fondi per la costruenda sede della Misericordia. Fra queste, da segnalare in particolare, il concerto della Banda dei Carabinieri che sarà tenuto nella Villa del Marchese Lorenzo Niccolini, probabilmente nella primavera dell’anno prossimo.

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Giampaolo Grassi 29


Rocchi espone in Germania

Mostra di pittura in Sala Valli

Dolce malinconia

Le tele del pittore ponsacchino Giorgio Rocchi saranno esposte nel “Museo delle Tradizioni (Volkskundemuseum )” di Treuchtlingen in Germania, città gemellata con Ponsacco. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione tra i comuni e gli assessorati alla cultura di Ponsacco e Treuchtlingen. Alla manifestazione, nell’ambito della quale saranno esposti anche prodotti locali, è intervenuta anche una delegazione di ponsacchini. Il pittore Rocchi non è nuovo ad esposizioni personali all’estero, infatti alcune sue tele sono arrivate fino a Londra, Melbourne, Parigi. E’ un artista che ha vissuto intensamente realizzando in pittura la sua forte passione per l’arte e per la natura dove ha vissuto, cioè la campagna toscana. Dal 2000 è attiva anche l’associazione culturale “Giorgio Rocchi” che si occupa espressamente delle opere dell’artista scomparso insieme al figlio Paolo. Giorgio Rocchi mantiene nelle sue tele un colloquio immediato con la natura, con il mondo che lo circonda con i suoi grandi mutamenti.

La Sala Valli è la cornice della mostra di pittura “Verità ed adesione piena alla vita dell’arte” dell’artista Anna Maria Rimolo di Morano Calabro (Cosenza). La mostra accoglie 32 tele realizzate con varie tecniche dal pastello all’inchiostro, dalla tempera alla matita. I quadri rappresentano soggetti di differenti tipologie: ritratti femminili a matita, a tempera o ad olio, studiati in ogni minimo particolare quasi fotografico e con una tecnica pittorica molto puntuale e minuziosa che si avvicina molto allo stile naif. In alcuni ritratti femminili la pittrice ricorda l’art decò con figure femminili ripetute, ad indicare più lati della personalità della donna. Non mancano i paesaggi della terra d’origine: castelli, il paese arroccato contornato dalla natura che abbraccia il soggetto raffigurato. Ci sono anche tele con soggetti sacri, tema molto caro alla pittrice che si è dedicata a letture filosofiche e religiose. “La mia mente è stata fortemente concentrata sui libri -scrive la pittrice nel catalogo- e mi sono dedicata alle letture filosfiche. Si è venuto formando così un profondo arricchimento interiore. Nel momento in cui riprendo la pittura, mi accorgo di trasmettere alle opere il mio vero io, la mia più autentica identità. Ciò che intendo esprimere nell’arte è la ricerca della perfezione, intesa non solo sul piano estetico ma anche su quello morale e della fede”.

Roberto Marinai compone fantasie all’apparenza semplici e infantili, ma ricche di un lirismo solare, musicale, talvolta malinconico. La t ra scor ren za del pennello crea sfumature e variazioni di tonalità all’intemo delle ampie campiture di colore che compongono i paesaggi, come indefiniti e sottili pezzi di un movimentato puzzle. Questi paesaggi, tema dominante nella produzione dell’artista, suggeriscono una tenera solitudine e sono dolcemente persi nel non-trascorrere del tempo. Il sapiente uso dei colori, il contrasto fra freddi e caldi, suggerisce vivide sensazioni visive e tattili. Nei figurativi, i variopinti componenti occupano con grazia la tela, germinando di figura in figura in una danza briosa e allegra. Oggetti apparentemente inanimati sono in realtà assorti nella contemplazione di un tramonto, di un paesaggio innevato, di un mare tranquillo e vengono cantati attraverso gli occhi limpidi di un animo gentile che riesce ad intercettare la dolce malinconia di un giorno appena trascorso. Dott.ssa Lucrezia Benvenuti

Il pittore Giorgio Rocchi 30

La bella ragazza degli anni venti illustra la copertina del catalogo

Il catalogo del pittore Roberto Marinai che nel periodo estivo terrà una mostra alla Rotonda di Livorno dal 7 al 22 agosto.


Accadde il...

Il 17 Luglio 1944 a Castagnicci La passeggiata ecologica ai “Poggini” ha una storia, antica e recente, che non tutti conoscono. Quella più antica è storia di ribotte, di cacce, di paretai e anche di preti, i Canonici Deri e Mattei, che si dilettavano a passare ore e ore ai capanni della “Galleta” per catturare gli uccelli di passo. E tenevano perfino un aggiornatissimo diario di caccia dal quale si possono conoscere perfilo e persegno anche le condizioni meteorologiche di quelle stagioni di fine ottocento. La storia recente invece 17 luglio 1944 Un Sherman entra in Ponè storia drammatica, sacco legata al passaggio della guerra, alla fuga dei ponsacchini, ai nascondigli nel bosco, alle battaglie combattute corpo a corpo fino a Castagnicci, appunto dove transita l’amenissimo percorso ecologico di oggigiorno. A Castagnicci c’è una lapide dimenticata, murata su una “Marginetta”, che è insieme preghiera e ringraziamento alla Madonna. “Dal terrore della guerra circa 57 persone qui rifugiate furono salvate per grazia della Celeste Madre Maria Santissima a cui innalzano con fervore preghiere di ringraziamento per lo scampato pericolo. 12 Luglio 1944”. Una seconda lapide s’incontra poco più a nord, a circa un chilometro, vicino alla fattoria del prof. Niosi, dove in una grande cantina trovarono rifugio settanta ponsacchini. “Salvate nella bufera della guerra per la potente intercessione della Vergine Maria le settanta persone qui rifugiate elevano a Dio e alla Celeste Madre fervide azioni di grazie. 16 17 Luglio 1944”. Don Amedeo Deri, ponsacchino, Proposto di Lari, a quel tempo aveva dodici anni ed era un seminarista che prometteva bene. Con l’avvicinarsi del fronte i suoi genitori, Antonio e Andreina, inforcarono le biciclette e corsero a San Miniato a riprendersi il figlio per portarlo con loro nel rifugio di Castignicci, una stalla della famiglia Cantini sgombrata dagli attrezzi di lavoro e riempita di poche masserizie che i Deri erano riusciti a trasportarvi con un carretto tirato a mano. La stalla era adiacente ad una cantina che si riempiva di gente terrorizzata quando iniziavano i duelli d’artiglieria. Racconta Don Amedeo nel libro “1944. Uomini e fatti della guerra in Valdera”. “Il 16 luglio era una domenica. Nel nostro rifugio arrivò una pattuglia di tedeschi, erano sette o otto e dovevano tener testa ad un intero battaglio-

ne di americani. Quei poveretti disponevano di un piccolo carro armato, di una mitragliatrice e pochissime munizioni. Eppure riuscirono a far fuori diversi carri armati americani, ad impossessarsi di una Jeep e a catturare alcuni soldati alleati. Sulla sera piazzarono il loro carro sopra la cantina dove c’erano centinaia di sfollati e lì passarono la notte. All’alba la battaglia riprese. Le cannonate e il crepitio delle mitraglie non davano tregua. Io avevo allora dodici anni e sul mio pagliericcio in cantina c’era accanto a me il fratello più piccolo, di appena sei anni che dormiva. Mi ricordo che quando cominciò il fragore della battaglia credetti opportuno svegliarlo. “Svegliati Giorgio, c’è la guerra!”, ma lui incapace di comprendere quel che stava accadendo mi rispose, “che m’importa della guerra, io ho sonno”. Si girò dall’altra parte e si riaddormentò. I pochi tedeschi vennero sopraffatti. Uno di loro fu ferito gravemente e spirò qualche ora più tardi. La salma fu composta dalla pietà degli sfollati e poi seppellita all’imboccatura della cantina perché non si poteva assolutamente allontanarci dal rifugio. Lì rimase per diversi anni, finché non vennero i familiari a riprendere i resti del loro congiunto. Dopo poco fu ferito, ma lievemente, un altro soldato e a questo punto gli altri decisero di abbandonare la postazione e ritirarsi. Lasciarono il carro armato in una scarpata e fuggirono con la Jeep che avevano catturato il giorno prima. A quel punto qualcuno si preCastagnicci. La marginetta con la occupò di issare su un’asta un lapide ricordo lenzuolo bianco per segnalare agli alleati che i tedeschi non c’erano più. Passò almeno un’ora prima che si presentasse un contingente di fanteria americana e quando questi soldati seppero che nella nostra cantina c’era un tedesco ferito, non vollero entrare finchè qualcuno dei nostri non andò a disarmarlo. Quel giorno fummo davvero liberati: almeno dalla fame, perché pane a cassetta e cioccolate non mancarono più”. Era il 17 luglio 1944, sessantasei anni fa. F.P.

Ricordiamo... Elisabetta Iacopini - 2 Agosto 2000 - 2010. Sono passati 10 anni da quando ci hai lasciato, ma sei sempre nei nostri cuori. Ti ricordano con affetto i genitori, la sorella, il cognato e le nipoti Luisa e Valentina, i parenti e gli amici e le istruttrici della palestra che in collaborazione con l’Assessorato allo sport dedicano ogni anno in memoria il Trofeo. La Famiglia ringrazia.

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Saggio degli allievi della scuola di Musica “Silvano Visconti” degli Amici della Musica. Una ventina di giovani musicisti seguono le lezioni settimanali sotto la guida di insegnanti come Alessandro Cavallini, Silvia Mannari e Veronica Barsotti

Da Ponsacco a Pons Sacci …

Chi vuol venire con noi? Sabato12 giugno, a conclusione dell’ anno scolastico, nell’aula di musica della scuola “Marchese Lapo Niccolini” gremita di alunni, insegnanti e genitori, si è tenuta la dimostrazione finale di laboratorio della classe 1 E. Lo spettacolo di burattini, realizzati dagli stessi ragazzi, ha messo in scena una storia medievale: due ragazzi di oggi all’improvviso si ritrovano nel passato, in un posto che scoprono essere la città fortifica di Pons Sacci, la Ponsacco medievale. Lì incontrano i Signori “de lo castello” con le loro ancelle, “dame et cavalieri” (Guidobaldo di Travalda e Ugo di Camugliano), servi, guardie, mercanti, pellegrini, una strega buona, un terribile drago “ma la zzato” e assistono a tornei, battute di caccia “con lo falcone”, banchetti con musiche e danze. Guidati dagli insegnanti Marrucci, Sicurani, Diodati e Funel, i ragazzi della 1E hanno mostrato capacità e impegno, mettendo in pratica quello che avevano studiato sui libri, giungendo alla conclusione che è meglio vivere

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nel XXI secolo poiché nel Medioevo comandavano i prepotenti mentre gli altri faticavano tanto e pativano la fame. Il divertimento non è mancato per nessuno, protagonisti-autori e pubblico. Martina Benedetto e Aleksandrina Dimitrova


Mediazione familiare

“Noi famiglia” Ponsacco Dal mese di Maggio, presso i locali del Circolo G.Toniolo, è aperto lo sportello di “mediazione familiare” e “terapia familiare” per coppie o singoli genitori che stanno attraversando un momento di difficoltà nel rapporto con i figli o con il proprio patner. Infatti la mediazione familiare è un intervento professionale di aiuto ed ascolto rivolto alle coppie alle prese con le difficoltà della separazione perché possano continuare ad essere genitori nel reciproco rispetto La proposta centrale della mediazione familiare è l’accoglienza di coppie con figli, siano queste divorziate,separate o in via di separazione,che si trovano in difficoltà nel proprio ruolo di genitori. Se anche tu stai attraversando questa situazione o conosci persone che la stanno vivendo e vorresti aiutarle, puoi telefonare ,per un appuntamento, alla Misericordia di Ponsacco: 0587/731453. “Noi famiglia” Ponsacco

Il vecchio artigiano, Pugliesi, in pensione, costruisce banchi di lavoro, pialle, pialluzzi, sgorbie e tanti giocattoli

Copertina del libro del concittadino Fiorenzo Salvadori. Il libro di oltre 300 pagine racconta la storia della grande fabbrica pontederese “Piaggio” dallo “sioperone” alla “fabbrica integrata”. I lunghi 60 anni del sindacato CISL, gli accordi, le lotte e le vittorie dei lavoratori vengono alla luce pagina dopo pagina con la vivezza e la realtà descritte da uno che è stato testimone dei fatti e degli avvenimenti. 33


Non li abbandoniamo!!

Festa dei Donatori di Sangue Fratres sotto i pini della casa di Riposo

“La mia Gattina” Cinque anni fa, fuori le persiane, sentii la tua f lebile vocina. Eri tu, piccolina, bagnata, tremavi. Ti presi, ti portai in casa, ti ho allevata. Il divano era tuo, le tende erano l’altalena, me ne combinavi tante. La tua prima cucciolata riempì la casa… Che fatica regalare i tuoi gattini! Cinque mesi fa, in mia forzata assenza, tu vivevi all’ombra della persiana chiusa. Quando la riaprii, eri lì,a fare capriole, a strusciarmi alle gambe, mi facevi le fusa e, a tuo modo, mi ringraziavi. Diceva bene mio nonno: “Sono bestie, gli manca solo la parola!” Italiano Gasperini

Provino a smentire anche questi dati Sulla facciata del palazzo comunale è affisso un cartello nel quale è scritto che lo Stato sta uccidendo i comuni, ma io ritengo che sia il comune a suicidarsi, visto che è sempre pronto a dire che non vi sono soldi per fare alcunchè, mentre decide di fronte a maggiori entrate da parte dello Stato di spendere tali denari in modo assolutamente non opportuno. Il Comune infatti ha di recente ottenuto dallo Stato maggiori entrate per € 120.000,00. Ebbene anziché destinare queste somme a cose più importanti ed urgenti ha deciso di “devolvere” tale somma ad un tecnico esterno per la progettazione di un parco fotovoltaico, che tra l’altro non era neanche previsto nel programma delle opere pubbliche 2010. Un’opera che sarà pur importante, ma di cui i cittadini non ne sentono sicuramente la necessità. Inoltre è stato incaricato un secondo tecnico per la progettazione di ulteriori impianti fotovoltaici su edifici comunali la cui parcella assomma a € 16.500,00. Lascio ogni considerazione sull’opportunità di tali opere in un periodo come questo di crisi economica che affligge tutto il nostro territorio. Stefano Giobbi 34


Club Ippico “Le Sbarre”

Medaglia d’Argento all’amazzone Chiara Giani

Le danzatrici di “Scarpette Rosa”

L’amazzone Chiara Giani, 13 anni, di Fornacette, portacolori del Club Ippico “Le Sbarre” ha vinto la medaglia d’argento ai campionati regionali toscani al Club “Lo Scoiattolo” di Treggiaia. Chiara si allena al club ponsacchino sotto la guida dell’allenatrice Linda Vanni, ed ha gareggiato per i campionati toscani nella disciplina ‘pony’ con il cavallo ‘Stardust Melody’, nella categoria ‘enfant’. Anche la sorella, Alessia di 11 anni, gareggia per il Club ‘Le Sbarre’ con la sua pony ‘ Full moon’ ed è arrivata al 6° posto nello stesso campionato regionale. Per il campionato ‘ brevetto allievi’, la ponsacchina Viola Selmi, 14 anni , con la cavalla ‘Magical Tale’ è arrivata al 7° posto e si è qualificata per i campionati italiani che si terranno ad Arezzo nel luglio insieme a Sara Volterrani. Giulia Peluso, 19 anni, di Livorno è arrivata al 4° posto con il cavallo ‘Obelix Di Campalto’ nella categoria Amazzoni; Vanessa Malventi, 23 anni, di Ponsacco è arrivata al 5° posto nella categoria brevetto ‘senior’ con il cavallo ‘Oriental’. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dagli allievi del Club Ippico ‘Le Sbarre’- ha detto Simone Silvestri, assessore allo sport - ed il clima familiare dell’ambiente ha sicuramente favorito il raggiungimento di questi traguardi. Contiamo molto nelle attività di questo Club Ippico e dei suoi preparatori, allenatori e staff che hanno attivato anche un’importante attività di ippoterapia”. “E’ stato il più bel campionato che abbiamo disputato - ha aggiunto Linda Vanni, allenatrice - e soprattutto ha prevalso lo spirito sportivo e ci siamo divertiti tantissimo. Siamo una squadra compatta e un ringraziamento va agli allievi, a tutto lo staff, ai genitori ed amici che ci seguono sempre.”

Le allieve della scuola di danza “Scarpette Rosa” del 3° Corso di Danza Classica hanno superato il 1° Esame del National Dance Council of America of Boston nella sede di Modena ottenendo così la “bronze bar”. Le ballerine sono state preparate dall’insegnante Federica Orsini. Ecco i nomi ed i voti delle allieve promosse: Caterina Iacoponi (98/100); Giorgia Biisecchi (97/100); Giulia Abascià (97/100); Francesca Quagli (97/100); Erika Nesti ( 97/100); Francesca Funari (96/100); Chiara Dello Sbarba (96/100); Greta Pettinari (96/100); Giulia Dal Canto (95/100); Eloisa Baldacci (95/100); Rachele Volpi (95/100); Letizia Giusti (95/100).

58a Coppa Pasticceria Belcari Il 20 Giugno si è svolta la 58a Coppa Pasticceria Belcari - Verano’s Bar gara ciclistica di categoria esordienti 1° e 2° anno su circuiti rispettivamente di 36 e 46 Km. La gara è stata organizzata dalla ciclistica Mobilieri di cui presidente è il Sig. Faustino Favilli. Grande è stata la partecipazione di pubblico lungo tutto il percorso con partenza dal Verano’s Bar in Val di Cava e arrivo in Largo della Pace a Ponsacco.

Elena Iacoponi

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Team Work

Scarpette rosa

Buoni risultati per i danzatori a Rimini

Saggio di Danza

C’è una sorta di febbre della danza a Ponsacco. Ballerini in erba, ballerini maturi, ballerine in tutù, ce n’è di che riempire libri di notizie e ogni mese siamo costretti a propalare notizie come questa: grande successo ai campionati di Rimini per il gruppo di danza “Team Work”: medaglie d’oro, argento e bronzo, per gli allievi, senza contare le ottime prestazioni di altre coppie. Nei campionati di Rimini hanno guadagnato il primo posto (medaglia d’oro), Marco Salvadori e Rachele Romboli per le danze latino-americane e combinata 10 balli. La stessa coppia si è classificata al terzo posto per le danze standard (categoria 16/18 anni, classe B1); medaglia d’oro per i giovani Giulia Pianu ed Alessandro Nacci, campioni italiani danze standard (categoria 10/11 anni, classe C); un’altra medaglia d’oro per Roberto Nacci e Elisabetta Rea (danze standard, categoria 35-45 anni, classe B 2); infine campioni italiani sono Samuele Volpi e Rebecca Gonzalez Rivera per la combinata 10 balli (danze standard e danze latino americane) nella categoria 12-/13 anni, classe B 1 . Al secondo posto , medaglia d’argento, si sono piazzate le coppie: Giacomo Pasquali e Naomi Croce (categoria 10-11 anni, classe B3) per la combinata, quindi danze standard e latino-americane; inoltre per gli over 65, al secondo posto si sono classificati Renzo Bitozzi e Silvia Golini per le danze standard e ballo da sala; medaglia d’argento anche per Paolo Del Dotto e Stefania Sartini (46-55 anni) per la combinata 10 balli; Samuele Anichini e Debora Giannini (16-18 anni, classe B 3), per la combinata 10 balli; Andrea e Veronica Cont per le danze standard (16-18 anni, classe C). Medaglia di bronzo: Lorenzo e Alessia Castorani, categoria 10-11 anni, danze standard, classe B 2 . Al quarto posto si sono classificati Massimo Fiori e Marzia Gonnelli per le danze standard; al quinto posto Nicla Nencioni e Orlando Bertini, over 62, balli latino-americani, categoria B 3; ed al sesto posto Ferdinando Bertelli e Gigliola Parlanti per i balli latino -americani (56-61 anni) e sempre la sesto posto Gino Martini e Sabrina Chiapponi per i balli latino-americani (46-55 anni, classe C).

L’Arbitro Federico Giobbi a Vienna per uno “stage” Federico Giobbi, giovane arbitro di calcio della F.I.G.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio), ha partecipato a Vienna, su incarico della stessa Federazione, ad uno “stage” di una settimana per un’ulteriore specializzazione nella sua disciplina. Lo “stage” è consistito, oltre a lezioni in aula, anche nell’arbitraggio di gare fra squadre del settore giovanile europeo e statunitense che hanno disputato nella capitale austriaca un torneo internazionale.

Basket Pontedera al Trofeo di Bormio

(E.I.)

Alessandro Chiarugi, atleta JP della formazione Under 13 del settore giovanile Basket BP Laj Pontedera, diretto da Massimiliano Ormeni, ha fatto parte della rappresentativa toscana che ha disputato a Bormio il Trofeo “Bulgheroni” per regioni. Alessandro Chiarugi è al centro della foto, in pantaloni corti.

A tutti gli sportivi

Buone Ferie

Foto Giulia Pianu ed Alessandro Nacci , campioni di ballo della scuola “Team Work” 36

con il Ponte di Sacco


Tifosi rossoblu delusi e polemici

Amatori rinascita sul tetto della Valdera

La trattativa per la cessione della società dei Mobilieri Ponsacco Calcio dal Presidente Antonio Passerai al gruppo rappresentato da Umberto Aringhieri è fallita. La mediazione del Sindaco Cicarelli e dell’assessore Silvestri che hanno convocato in municipio sia Aringhieri col suo consulente dottor Cava, che il patron rossoblu Passerai non ha dato il risultato sperato. La differenza fra domanda ed offerta, si dice che sia stata determinante alla rottura della trattativa, con entrambe le parti nel diritto di mantenere le loro posizioni. L’attesa per questo passaggio di consegne da Passerai ad Aringhieri era stata caricata troppo di ottimismo, complice anche la fervente partecipazione di papà Romano alle partite dei Mobilieri per tutta la stagione. Molti tifosi rossoblu già sulla corda in attesa del rilancio, anche per la dichiarata volontà dell’attuale Presidente rossoblu a voler abdicare la carica, ovviamente al miglior offerente, e nel caso al gruppo Aringhieri. L’intesa non ha proseguito positivamente, le ragione ufficiali sono quelle sopra dette, altre anche possibili fanno parte di illazioni o leggende metropolitane, fatte per animare discussioni e ruggini. Quello che ha creato un po’ di risentimento fra i tifosi non è stato solo il fatto che l’accordo tanto accarezzato sia sfumato, ma soprattutto il passaggio di Umberto Aringhieri, come direttore sportivo, alla nuova edizione del Pontedera,nata dopo l’estinzione della vecchia US. Il salto all’altra sponda non è stato nè gradito nè digerito dai tifosi rossoblu, non solo per la rivalità atavica sportiva esistente, e per il passato della famiglia Aringhieri, un tempo bandiera Ponsacchina antigranata, anche per il cambio di rotta improvviso. I tempi corrono e cambiamo, il business ha il sopravvento, e sembra quasi anacronistico lo sventolare le bandiere del proprio paese. Ma le contrapposizioni, calcistiche s’intende, fra Ponsacco e Pontedera non sono superate, basta e avanza ricordare i recenti derby, che le autorità hanno vietato ai tifosi delle due squadre, sia a Ponsacco che a Pontedera. Cosi lo sfogo dei tifosi rossoblu e comprensibile, e testimonia l’attaccamento alle sorti del Ponsacco.Superato l’impasse di Aringhieri il presidente Passerai, ha iscritto la squadra la campionato di serie D, e sta lavorando sotto sotto, per dare una forma alla società, ed alla nuova struttura tecnica. Nonostante le obiettive difficoltà esistenti per aprire questa nuova avventura in serie D, non mancano le voci di contatti anche fuori da Ponsacco, per dare corpo alla società e si parla di un progetto interessante legato alle sorti del nuovo Pontedera. Sul lato tecnico si fa il nome dell’allenatore in seconda Marmugi della Colligiana, in procinto di accasarsi al Ponsacco con il DS Pinzani della stessa società senese. Fra i candidati al ruolo di allenatore dei prossimi rossoblu è spuntato il nome anche di Paolo Andreotti, ex trainer del Pisa Sporting Club. Il nostro giornale tornerà in edicola a metà del prossimo mese di settembre, con il campionato già iniziato, e con tutto il suo fardello di nuove e speriamo buone notizie.

Sul tetto della Valdera calcistica amatoriale, sezione UISP, mette la sua bandiera la squadra degli Amatori Rinascita di Ponsacco, che conquistano nella stagione dei Mondiali in Sud Africa, un primato che riempie d’orgoglio,dirigenti, tecnici, ed atleti, che non ha precedenti nel territorio, e che difficilmente potrà essere superato. La squadra del Presidente Floriano Baldacci, diretta dal Coach Gabriele Nannetti ha conquistato la vittoria nel campionato di Promozione, dove partecipava per la prima volta, superando all’ultima giornata Le Vigne per 2 a 1. Si è aggiudicata il Campionato di calcio a 5, utilizzando anche i giocatori: Brogi, Licciardi ed Accorroni, con la supervisione di “Nanni. Hanno concluso la storica tripletta, vincendo il torneo Città di Ponsacco, tenutosi a Le Melorie, sconfiggendo in finale il Romito per 1 a 0. Questi i protagonisti. Portieri: Aringhieri Alessandro, Finozzi Alessio, Bitossi Antonio, Brattoli Federico; Difensori: Anichini Marco, Favilli Federico, Citarella Nicola, Falconi Marco, Ferretti Lorenzo; Centrocampisti:Salutini Simone, Cavallini Luca, Bendinelli Marco, Mazzilli Pietro, Barnini Andrea, Mele Andrea, Paoletti Lorenzo, Tigrano Marco; Attaccanti: Nertil Ago, Bullari Futurim, Felci Simone, Aringhieri Cristian, Fall Babacar, Paoletti Daniele, Petrucci Nicola: Presidente: Baldacci Floriano, Direttore Sportivo Guerrini Luca, Allenatore Nannetti Gabriele, Dirigenti: Aringhieri Manuel, Buonamanno Giampiero, Lombardi Walter, Gisondi Giuseppe. Sponsors: Manola Ferretti, Il Fornaretto, Caffetteria Eden, Circolo Rinascita, Eddile Cantini, Solo Calcio. (L.L)

Marco Brugioni campione. Domenica 6 giugno a Grosseto il nostro concittadino Marco Brugioni ha vinto la gara ciclistica per il campionato italiano geometri.

( Luciano Lombardi ) 37


Racconto

I due pantaloni Proponiamo un racconto tratto dal libro “Fatti e fattacci di caccia” di Giuseppe Calderani, che è stato presentato nel mese di maggio. Marzio, con i suoi amici compaesani Giulio e Benito, era andato a caccia verso Montecatini Val di Cecina. La stagione, piuttosto umida, non era stata delle migliori ed anche la caccia era stata modesta: solo una starna. Avevano deciso di tornare a casa, a Ponsacco, e stavano percorrendo la stradina di campagna che li riportava alla 500. In prossimità dell’auto, Giulio chiese agli amici di aspettarlo un attimo poiché doveva fare i suoi bisogni, quelli grossi. Quando furono tutti pronti, salirono sull’auto e partirono. Dopo pochi istanti l’aria della 500 si fece pesante; diagnosticando una scorreggia Marzio aprì bene il def lettore ma quell’odore, invece di affievolirsi, diventava sempre più intenso. A voce alta uno dei tre avanzò l’ipotesi che qualcuno avesse pestato una merda; la 500 fu fermata e furono verificate le suola

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di tutte le scarpe senza trovare alcun indizio. Salirono di nuovo sull’auto e ripartirono ma, percorsi neppure due chilometri, dovettero fermarsi di nuovo. Alla luce dei fari della 500 fecero un’ispezione più accurata finché Marzio, col naso più fine degli altri, riuscì ad individuare la sorgente di quell’esalazione: il fetore usciva dai pantaloni di Giulio. Cos’era accaduto? Il mistero fu presto svelato. A causa dell’umidità Giulio aveva indossato quel pomeriggio due paia di pantaloni, cioè aveva ricoperto i pantaloni di velluto con un paio di pantaloni d’incerato. Quando si era fermato in disparte per defecare aveva tirato giù dapprima i pantaloni esterni e poi quelli interni di velluto. Poiché l’incerato non è molto maneggevole, i pantaloni esterni avevano assunto una disposizione meno raccolta degli altri ed in particolare la parte alta era rimasta aperta offrendo alloggio a ciò che era uscito dal fondo schiena di Giulio. Giulio non si era accorto di niente e, conclusa quell’attività strettamente

personale, aveva tirato su i due pantaloni convinto di aver eseguito tutta la procedura in accordo alle migliori regole di comportamento. Quando Giulio si sedette la prima volta sul sedile della 500, quel corpo estraneo si affrittellò tra i due pantaloni liberando tutti i suoi più nascosti profumi e lo stesso accadde in occasione della seconda seduta. A nulle valse liberarsi dei pantaloni di incerato e riporli nel cofano della 500, perché anche i pantaloni di velluto erano ormai impregnati di quel materiale e del suo fetore. Gli oggetti più desiderati dai tre durante il viaggio di ritorno furono una maschera antigas ed una bombola di ossigeno ed anche la 500 dovette rimanere per alcuni giorni con le porte aperte al fine di decontaminarsi. Altro che Chanel n.5!


Ponsacco Eventi 16 -17 - 18 Luglio

Giardino Casa di Riposo

Festa Donatori di Sangue 21 Luglio

Gruppo FRATRES Piazza della Repubblica

23 Luglio

24 Luglio ore 21,30

31 Luglio

Giardini Pubblici Art Work Villa Fantagiocando Giardino Circolo Rinascita

31 Luglio

Piazza della Repubblica

1 Agosto

24 Luglio

Esibizione di Ballo della Scuola Tip Tap One

Piazza della Repubblica

Coro e Orchestra Giardino Circolo Rinascita

Concerto Omaggio a De André coi Supramonte 29 Luglio ore 21,30

6 - 7 Agosto

Festival Collinarea con Rita Pelusio di Zelig

Giardino del Circolo Rinascita

Piazza della Repubblica

Pubblica Assistenza 7 Agosto ore 21,30

Piazza San Giovanni

Giardino del Circolo Rinascita

Spettacolo di varietà e divertimento assicurato con attori e cantanti di Art Work Village

Esibizione del Gruppo Maitù

25 Luglio

Casa ai Giardini

Chiusura campi estivi Fantagiokando

Semi finali Miss Litorale

I mercoledì del libro

Serata musicale

30 Luglio

Giardino del Circolo Rinascita

Ballo Liscio con Dario e Letizia 5 Settembre ore 21,30

Giardino del Circolo Rinascita

Serata Culturale

Lunedi 19 luglio ore 21,30: Come ti smaschero una bufala - Alla scoperta della disinformazione mediatica. Icontro con Paolo Attivissimo. Conduce: Andrea Lanini

Martedi 20 Luglio ore 21,30: Il Re dei Giochi - il Bar Lume e la rivalsa dei pensionati. Icontro con l’autore Marco Malvaldi. Conduce: Andrea Lanini

Tutte le serate si svolgeranno in Corso Matteotti a Ponsacco all’altezza di Porta Fiorentina. Il servizio ai tavoli è curato dal BAR la POSTA - PONSACCO.

ORIZZONTALI --1.un celebre Oreste 7.periodo geologico 13.Antico pallottoliere 14.razza di bestiame 15.Sigla di verona 16.Il migliore in Inghilterra 17.finestra sul tetto 19.la usa il taglialegna 21.Amo Cibale 22.la lingua di Tel Aviv 23.non sono spenti 24.La K nelle carte 25.illusioni 26.Fratello di Giocasta 27.Benevento 28.un modello Alfa Romeo 29.nodi 30.bottega 32.Avanti Cristo 33.Un po’... ottuso 34.merce non desiderata 35.il famoso klammer 37.Esprime perplessità 39.vi si trova la foresta Umbra 41.un deserto 42.Un dittongo in piedi 43.È pericoloso se fugge 44.Prime dell’alfabeto 45.Ego 46.compagno fedele 48.quasi unico 49.Voto favorevole 51.Provincia piemontese 52.lingua delle Isole Filippine 53.Il soprannome di Gandhi 54.tessuto per abiti eleganti. VERTICALI --1.insegna degli imperatori romani 2.stupido 3.Verde nel deserto 4.Nuovo Comitato Territoriale 5.leo...senza testa 6.amanuensi 7.Hanno le corna anellate 8.si può averla storta 9.Punto opposto a ESE 10.La fine della buca 11.celati 12.Le Alpi con il Monte Bianco 14.incitamento gitano 15.notati 17.comunità monastica 18.si sogna caldo 19.Simile al Platano 20.prima pranzo poi... 22.il famoso Biagi (sigla) 23.desinenza poco lecita 25.Contesa fra Orlando e Rinaldo 26.centimetro cubo 27.monte inglese 29.il teatro di Milano 31.Amò la monaca di Monza 32.lo sono quelle demaniali 35.perdita 36.Ha nipoti anche se non ha figli 37.venne ucciso dalla Corday 38.fu residenza della regina di Cipro 39.Autorizzazione ad accedere 40….et orbi 41.Il cappotto a bridge 43.Lo zerbinotto d’anteguerra 47.compagnia telefonica 48.Titolo dopo il negus 50.Iniziali di Ascari ex pilota di F1. 52. sigla Trieste.

La soluzione nel n° di settembre 39


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