Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco
Buone Vacanze
ci rivediamo a settembre...
Anno XIV · Numero 7-8 · E 2,20
luglio-agosto 2011
L’editoriale Largo ai giovani sommario Sbaracco alla Francese Rapino e la poltrona di Spadolini Cecilia Farnetani è la nuova miss Muretto Intervista a Silvano Granchi Punto e a capo per il calcio a Ponsacco
In copertina Foto Fantasy Ponsacco Beach...in Cascina
Ormai “Il Ponte”, piaccia o no, è diventato un giornale che richiede notevole dedizione. E questo è senz’altro un bel successo. Ma l’iniziale impegno un po’ goliardico del 1998 si è mutato in un vero e proprio lavoro e, grazie al contributo di pochi volontari, l’editore può far uscire la rivista puntualmente ogni mese.. Ora, senza farla troppo palloccolosa, come diciamo noi a Ponsacco, per rispetto dei lettori è mio dovere annunciare che ho passato il testimone al giovane amico e valido collega ponsacchino Giampaolo Grassi, redattore dell’Ansa, al quale rivolgo un affettuoso saluto, augurandogli buon lavoro a fianco del condirettore Benozzo Gianetti. Ringrazio i miei affezionati lettori, la Nuovastampa e soprattutto l’amico fraterno Benozzo che, in tanti anni di collaborazione, ha dovuto tollerare correzioni, tagli e le idee bizzarre del sottoscritto che, esattamente 45 anni fa, intraprese questa difficile, ma affascinante professione, avendo l’onore e la fortuna di lavorare gomito a gomito con i più autorevoli e prestigiosi maestri del giornalismo italiano. Fausto Pettinelli
Il Ponte di Fausto I ponsacchini non si disperino. Fausto Pettinelli resterà nel Ponte di Sacco. Continuerà a scrivere i suoi godibilissimi e eleganti articoli, continuerà a raccontare questo paese e, soprattutto, continuerà a dare l’impronta al giornale. Se ho risposto sì alla proposta di dirigere il Ponte di Sacco - non nego che sono parecchio lusingato - è perché so che al mio fianco (anzi, diversi scalini sopra) ci saranno i due ‘Senatori’: Fausto Pettinelli e Benozzo Gianetti. Oltre, ovviamente, agli editori della Nuovastampa. Da sempre, sono loro le vere anime di questa rivista. E continueranno a esserlo. Io mi limiterò a sostenerli nella fatica quotidiana che il Ponte di Sacco richiede. Consentendo a Fausto di avere un po’ più tempo - e meno assilli - per pensare a questo giornale con tranquillità. Per finire: l’arrivo di un nuovo direttore, di solito, coincide con qualche cambiamento nel giornale. Sarà così anche per il Ponte di Sacco. Per pensarci su con la dovuta calma, approfitteremo dell’estate. Quindi, per le novità, l’appuntamento è a settembre.Voi, intanto, godetevi le ferie. Giampaolo Grassi
Pubblicazione
Mensile di cronaca, attualità e cultura Direttore Emerito
La direzione del Ponte di Sacco comunica che dal numero di settembre i contributi dei lettori (lettere o articoli) che non siano esplicitamente richiesti dovranno avere una lunghezza massima di 2000 battute (33 righe da 60 battute). In caso contrario (salvo diverso e insindacabile giudizio della direzio-
ne) il Ponte di Sacco si riserva il diritto di non pubblicarli. La definizione di una dimensione massima degli articoli serve a ospitare il maggior numero possibile di interventi e a evitare spiacevoli incomprensioni nel caso in cui sia la direzione stessa ad operare dei tagli.
Fausto Pettinelli
Direttore Responsabile Giampaolo Grassi
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Condirettore
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Redattori
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Misericordia
Nuovi uomini e mezzi La Misericordia ha irrobustito l’autoparco con due nuovi mezzi, un’ambulanza tipo A e un Fiat Doblò per trasporto disabili che sono stati benedetti dall’Arciprete Mons. Nencioni, domenica 26 giugno scorso, festa di S.Antonio, patrono della pia istituzione ponsaccchina. Nell’ambito della ricorrenza, in chiesa, durante la celebrazione della Messa, si è svolta la vestizione di 40 nuovi volontari che hanno indossato la storica cappa nera e la”buffa”, insieme ad altri cinque giovani usciti dal corso di clownterapia gestito dai formatori Sandra Gasperini e Simone Nencioni. Festa in chiesa e in piazza, dove si sono dati appuntamenti numerosi volontari delle Misericordie di Pontedera, Montopoli e Lido di Camaiore, con i rispettivi mezzi che a fine mattinata, prima del pranzo, hanno percorso le vie del centro assordando con le sirene -una volta tanto in segno di festa- una moltitudine di gente che applaudiva. Alla manifestazione, insieme al Governatore Alberto Lemmi e al suo Vice Aldo De Filippi, erano presenti gli assessori comunali Roberto Chiarugi e Tamara Iacoponi la quale ha annunciato, fra l’altro, che entro la fine dell’anno probabilmente sarà inaugurato il nuovo polo socio-sanitario che ospiterà quaranta degenti non autosufficienti. “Siamo felici dell’arrivo dei giovani volontari e dei nuovi mezzi”, ha detto il Governatore Lemmi, e quindi, richiamandosi all’indirizzo di saluto dell’assessore Tamara Iacoponi, ha espresso fiducia in un sollecito inizio della costruzione della nuova sede. Di fronte alla chiesa, le Consorelle della Misericordia hanno allestito una mostra per la vendita di lavori artigianali il cui ricavato è destinato all’acquisto di due defibrillatori semiautomatici.
L’Assessore Tamara Iacoponi e il Governatore Alberto Lemmi inaugurano la nuova ambulanza
L’Arciprete Mons Nencioni benedice i nuovi mezzi
Elena Iacoponi
La vestizione dei nuovi volontari
L’Assessore Iacoponi e il consigliere Beccani inaugurano il Doblò per il trasporto disabili
Il gruppo dei volontari davanti ai nuovi mezzi
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La posta del Ponte Quale rispetto della dignità umana nella politica leghista? Vorrei chiarire alcune questioni in merito al dibattito che si è acceso tra me e Ferretti relativamente al Crocifisso. Il mio articolo uscito sul Ponte di maggio aveva l’obiettivo di rilevare le contraddizioni lampanti che sussistono tra le dichiarazioni di Ferretti (esponente ponsacchino della Lega Nord) sul Crocifisso, quale simbolo che “sintetizza i valori del Cristianesimo e il rispetto della dignità umana e della sua libertà” e la politica prettamente razzista e xenofoba che opera il suo partito; quindi l’evidente strumentalizzazione politica che il partito secessionista ed il suo esponente locale operano di quel simbolo. Chiarito ciò, è bene prendere consapevolezza che i processi migratori sono fenomeni complessi che necessitano di essere governati. Chiudersi in logiche nazionaliste non serve a niente: non a fermare il flusso umano, né a fornirgli una soluzione. Per quanto mi riguarda mi rispecchio a pieno nel messaggio che ha espresso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del rapporto “Italiani nel mondo”, promosso da Migrantes e dalla Cei: “E’ importante, nell’attuale contesto ripercorrere la lunga e sofferta stagione delle emigrazioni in diversi continenti di cittadini italiani che ha scandito, a più riprese, la vicenda dello Stato post unitario. Il mio auspicio è che la lezione del passato possa tradursi in un insegnamento per il presente, rafforzando quell’ antica attitudine all’accoglienza, all’asilo e alla solidarietà che appartiene ai valori autentici del nostro popolo. (…) tutti i paesi autenticamente democratici, l’Unione Europea e la comunità internazionale non possono sottrarsi al dovere di un’accoglienza solidale, in un quadro di regole che diano ordine ai flussi migratori e valgano a stroncare turpi traffici di esseri umani (…)” Poiché penso che questo dialogo a due sia poco interessante, ritengo opportuno non rispondere ad ogni ulteriore replica sull’argomento. Francesca Brogi Partito Democratico
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Chi pagherà lo smaltimento? In questi giorni di informazione collettiva sulla futura raccolta differenziata a Ponsacco , passando in via la Pieve mi sono soffermato su un particolare che ho voluto condividere con voi tramite le foto qui allegate. E la domanda che mi sono posto è se questa tipologia di rifiuti è da considerare nell’insieme della raccolta differenziata oppure se si tratta di inciviltà. Io una opinione me la sono fatta , voi pure? Chi pagherà il loro smaltimento? Saluti. Saverio Di Rosa
Pubblicità Ecofor Sorprende vedere i nostri soldi spesi in una mega pubblicità Ecofor su questo nostro mensile ponsacchino con una lampadina ad incandescenza minimo da 60 W che è il simbolo di un mondo di sprechi energetici che deve e sta per scomparire. Il rispetto per l’ambiente non può essere certamente simboleggiato da una ormai obsoleta lampadina ad incandescenza! Ci vuole tantissima energia per accendere ogni tipo di resistenza elettrica che può essere benissimo evitata già da ora con mille altre tecnologie energeticamente molto più efficienti, rispettose per l’ambiente e per la sua salubrità. Come ormai sanno tutti, qualsiasi tipo di inceneritore,
senza considerare il resto, non è affatto un simbolo di efficienza energetica. Ecofor non poteva trovare immagine più adatta per pubblicizzare la sperimentazione del c.d. Dissociatore molecolare, che voleva costruire addirittura senza nessuna sperimentazione già da quest’anno a Gello! Sarà il futuro per Ecofor, ma sicuramente non è il nostro. Giacomo Brogi
Finalmente qualcosa di buono Ultimamente al cinema/teatro Odeon è nuovamente nata la“primavera”. Dopo un periodo di fermo, oggi si può affermare che è piacevole vedere che la cittadinanza partecipa alle tante manifestazioni proposte .....auspico al nuovo gestore Franco Panicucci di continuare cosi. Graditissime, poi, sono state la Festa dello Shopping, il mercatino delle Arti e Mestieri, la Festa della Pizza, la Festa del Gelato, le manifestazioni musicali e la guancialata in piazza. Una nota negativa arriva dal sindaco: ancora una volta se la prende con me sul “patto di stabilità”. E’ vero che è penalizzante per i Comuni virtuosi e favorisce i comuni spendaccioni, ma ho una buona notizia. Grazie alla Lega nella prossima finanziaria ci sarà una modifica che corregge questa stortura: “premiati i comuni virtuosi e penalizzati gli spendaccioni”. Sono molto curioso di verificare a quale categoria fa parte il Comune di Ponsacco Samuele Ferretti Lega Nord
Festa nel corso
Sbaracco alla francese, ma guancialate alla ponsacchina Nemmeno qualche goccia di pioggia ha fermato la terza Festa di “Shopping in Ponsacco”, organizzata il 2 luglio nel centro cittadino dall’omonima associazione di commercianti, col patrocinio del Comune. Oltre allo Sbaracco (con i negozianti che proponevano sconti speciali di fine stagione) ai mercatini e agli spettacoli delle società sportive “Ginnastica Ponsacco”e“Palestra Futura”, c’è stato l’angolo del rock, con le band Babbo Bit, Rockin’ Machine e Cantiere Distratto. L’evento clou è stata la guerra dei cuscini, alias “Guancialata”: grandi e piccini si sono scatenati fino allo sfinimento.“E’ stata una bella festa - ha commentato Alessandro Simonelli, presidente dell’associazione Shopping in Ponsacco - L’idea di proporre lo Sbaracco a Ponsacco fu di Marco Visconti, che amava andare in vacanza nel sud della Francia. Là, a fine stagione, i commercianti svuotano i magazzini, portando la merce in strada e vendendola a prezzi stracciati. A Ponsacco, allo Sbaracco abbiamo affiancato la Festa del Gelato e quella della Pizza, in piazza della Repubblica”. Mentre nel corso Matteotti c’erano banchi e gazebo con vari prodotti - dalle chincaglierie, alle crepes, allo zucchero Filato – e quello della Misericordia, in piazza della Repubblica erano stati preparati 20 tavoli: là si potevano assaggiare vari tipi di pizza e gelato.
L’orchestrina Rock sul palco di piazza San Giovanni
Sul palco si esibiscono le ragazze della danza “Ginnastica Ponsacco”
Elena Iacoponi
I ragazzi degli Shalom davanti al loro negozio
BANCA POPOLARE DI LAJATICO Dal 1884, il piacere di crescere insieme.
Vieni a trovarci nella FILIALE DI PONSACCO Via Provinciale di Gello (Rot. Le Melorie) Tel. 0587 728701 - Fax 0587 728744 La guancialata finale 5
17 luglio 1944: le forze alleate liberano Ponsacco dal nazifascismo
In pellegrinaggio ricordando luoghi e vittime della seconda Guerra Mondiale L’Amministrazione Comunale con la collaborazione dell’Ass. Bersaglieri, presieduta da Franco Citi, e delle associazioni d’Arma e di volontariato ha ricordato la liberazione di Ponsacco avventa il 17 luglio 1944, con la deposizione della corona alla lapide ai Caduti in piazza Valli e con un pellegrinaggio ai luoghi dove avvennero i fatti luttuosi. Erano presenti il sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarelli; il vice-sindaco, Floriano Baldacci; l’assessore alla cultura, Roberto Chiarugi; il comandante dei Carabinieri, Gianni Meucci; e rappresentanti delle varie associazioni locali con il labari: Misericordia, Università della Terza Età, Ass.Mutilati e Invalidi, Sindacato Pensionati CGIL ass. Carabinieri, Auser, inoltre è intervenuto il cappellano, don Luca Camarlinghi. Ecco le commemorazioni delle vittime secondo la descrizione del Presidente del C.L.N., Danilo Chiarugi, scritte nei verbali del registro conservato nell’Archivio Storico del Comune.
Il Sindaco riceve il ritratto e la camicia, indossata da Trentino Vanni nel giorno della sua morte, dalle mani dei coniugi Lara e Federico, amici di Lea Vanni, sorella dello sfortunato Trentino. I coniugi di Roncobilaccio, paese dove si era ritirata Lea, hanno donato al Comune i cimeli che saranno esposti alla visione dei cittadini
La morte di Trentino Vanni e di Luigi Biasci Il 7 luglio verso mezzogiorno e mezzo, due soldati in uniforme della Wehrmacht, senza giacca, si presentarono a casa di Leopoldo Vanni. I due militari si spacciarono per soldati russi “sbandati” e dissero che intendevano congiungersi ai partigiani per poi andare incontro agli americani e consegnarsi come prigionieri. Il discorso dei russi aveva un senso perché, come è noto, fra i reparti tedeschi erano stati arruolati Augusto Trentino Vanni di anni 27, ucciso il 7 luglio 1944 moltissimi russi che, non essendo comunisti, avevano scelto di affiancare i nazisti. Costoro domandarono se nei dintorni abitasse un certo Luigi Biasci che, avendo lavorato in Russia, conosceva abbastanza bene quella lingua. La risposta fu affermativa, ma Luigi Biasci non era in casa bensì a Lari dove aveva trovato rifugio con tutta la famiglia. Comunque in serata sarebbe rientrato a Ponsacco. I due soldati furono invitati a pranzo e, appena terminato, ringraziarono e dissero che sarebbero tornati alla sera. E così fu. Puntualmente verso le 19 quando Leopoldo e Trentino Vanni, padre e figlio, tornarono a casa trovarono i due militari, sempre senza giubba e dunque senza alcun distintivo che li facesse riconoscere, che stavano parlando amichevolmente con Luigi Biasci nel frattempo anch’egli tornato a Ponsacco da Lari. A quel punto i due militari estrassero le pistole e imposero sia al Biasci che ai Vanni di mettersi al muro con le mani in alto. Il figlio Trentino, 27 anni, appena laureato, trovandosi poco distante da una porta, approfittando di un attimo di distrazione dei due soldati, la aprì gettandosi a corsa nel vicino vigneto. I due militari lo inseguirono e gli spararono diversi colpi di pistola uccidendolo. I familiari videro comunque un terzo militare appostato poco distante che consegnava ai due commilitoni le giubbe su una delle quali c’erano i gradi di tenente della POA, una delle varie polizie militari della Wehrmacht. Il mattino del 9, due giorni dopo l’assassinio di Trentino Vanni, gli stessi tedeschi si presentarono insieme ad altri militari a casa Vanni ed ingiunsero al padre Leopoldo di seguirli. La 6
figlia Lea fu colta da una violenta crisi di disperazione e allora le fu consentito di accompagnare il genitore fino ad un autocarro dove Leopoldo Vanni fu fatto salire insieme ad altri ponsacchini. Essi erano: i fratelli Granchi, Tosello Venagli e Luigi Biasci. L’autocarro partì alla volta delle Spianate, una località vicino ad Altopascio dove Luigi Biasci fu fucilato. Ponsacco ha pagato con il sangue dei suoi figli la liberazione. Ricordarli è un dovere non solo nei giorni delle ricorrenze ma sempre perché se viviamo nella libertà, gran parte di merito va a chi si è sacrificato per noi.
La morte di Trentino Vanni nel disegno di Roberto Marinai
L’uccisione di Maria Bacci “Proprio il giorno 17 luglio, che segna la data storica della “liberazione” di Ponsacco, - continua Danilo Chiarugi - una ragazza di diciannove anni pagò con la vita il rifiuto a certe proposte fattele da due soldati tedeschi che, rimasti isolati dal proprio reparto in ritirata, intendevano appartarsi con lei nei pressi di Camugliano. Maria Bacci ebbe la svenMaria Bacci di anni 19, uccisa il 17 tura di imbattersi nei due luglio 1944 militari su un’aia vicino ad un pozzo in un podere di San Sebastiano. Doveva prendere un po’ d’acqua per portarla nel rifugio dove erano i suoi familiari. Maria Bacci uscì allo scoperto mentre le artiglierie tedesche e americane si stavano scambiando un intenso fuoco di batteria. Ma i colpi in arrivo scoppiavano tutti abbastanza lontano dal pozzo e Maria Bacci corse, quasi carponi, con un secchio in mano verso una stalla perché poi da lì avrebbe attraversato un terreno allo scoperto. Fu in quel momento che si sentì afferrare alle braccia da un soldato. Si voltò di scatto e vide che il militare aveva il mitra a tracolla. Contemporaneamente un secondo militare sbucò da un canneto ed entrambi trascinarono Maria Bacci verso un vicino macchione. La ragazza reagì con insospettata energia. Sembrò che le sue forze si fossero in un momento improvvisamente centuplicate dalla rabbia. Respinse i due uomini e tentò di fuggire, ma una raffica di mitra la abbatté proprio nel mezzo all’aia. Un’ora dopo una pattuglia di avanguardie americane arrivò a San Sebastiano, entrò nella casa dei Bacci e trovò un’intera famiglia raccolta in preghiera attorno al corpo della povera Maria, morta a diciannove anni proprio il 17 luglio”
Il letto di morte di Maria Bacci nel disegno di Carlo Novelli
Ponsacco ebbe anche un bombardamento per sbaglio. Una formazione di bombardieri anglosassoni sorvolò il paese a bassa quota. La paura prese tutti, anche i soldati che si nascosero nei nostri rifugi. Fu questione di pochi attimi e si sentì l’esplosione di alcune bombe. Tutti temevamo il peggio e ritenevamo di essere l’obbiettivo dei bombardieri, che forse avrebbero fatto vari passaggi. Invece gli apparecchi si allontanarono verso Pontedera per bombardare lo stabilimento Piaggio. Molti corsero verso la zona delle esplosioni e fra i primi soccorritori ci fu l’arciprete Don Scalenghe. Pare che le bombe le abbia sganciate un aereo per un errore avendo scambiato le confluenze del Cascina con l’Era con quelle dell’Era con l’Arno a Pontedera. Le bombe caddero ai lati di via Chiavaccini, sulla parte sinistra verso l’Era. Tre persone furono dilaniate: Giovanna Bani e Oseo Bernacchi di Ponsacco e Gina Paoli, sfollata siciliana.
Castagnicci: morte e miracolo Don Amedeo Deri, Proposto di Lari, è nato a Ponsacco. Era un seminarista quando si rifugiò con la famiglia a Castagnicci. Due lapidi di marmo ricordano la guerra in quel luogo. Una, collocata alla grotta dell’attuale podere Bertelli, dove appunto era rifugiato Don Deri con la famiglia, e l’altra invece poco più a nord, neanche un chilometro, vicino alla fattoria del prof. Niosi dove c’era una grande cantina che ospitò settanta persone. Era filato tutto abbastanza liscio – racconta Don Amedeo - fino al 17 luglio, quando le prime fanterie americane entrarono in Ponsacco. La marginetta nel bosco di Castagnicci con una targa che ricorda lo scampato pericolo Proprio quello storico di 57 persone, là rifugiate giorno il rifugio fu bersagliato da diversi colpi di un“88”tedesco che, così com’era già successo a Aiale di Lari e in altre zone, tirava su gruppi di persone in movimento. E le persone in movimento anche in questo caso furono quelle che uscirono dal rifugio per accogliere con grande calore alcune pattuglie della fanteria statunitense. La prima cannonata andò ad esplodere ai piedi di un grosso olmo che fu decapitato. Aldo Cardini, fratello gemello di Alfiero, volle rendersi conto di quanto stava accadendo e lasciò a sua volta la grande cantina. Aveva diciotto anni ed era stanco di rimanere nascosto. Gli dissero che c’erano gli americani e finalmente si sentì libero. Uscì all’aperto e proprio in quel momento un altro proiettile esplose a pochi metri da lui uccidendolo. Gli altri si salvarono per miracolo. 7
I luoghi e le vittime Le vittime civili della Seconda Guerra Mondiale Bacci Maria Bacci Margherita Badalassi Gina Barnini Samuele Barnini Piergiorgio Barnini Antonio Baldacci Novello Bernacchi Oseo Becuzzi Giuseppe Becuzzi Ivo Bellucci Bellarmino Biasci Luigi Bitozzi Ferruccio Boni Giovanna Cardini Aldo Castellani Domenico Consoloni Annunziata Cursi Adriano Dolfi Giuseppe Dolfi Brunero Fatticcioni Franco Ferrini Rodolfo Ferrini Ambrosina Ferretti Primo Ghelli Margherita Ghelli Luigi Giuntini Luigi Lemmi Fortunato Messerini Rosa Moni Sabatino Malacarne Mario Novi Giuseppa Neri Libero Panichi Giovanni Pieraccioni Ernesto Paoli Luigina Santucci Maria Vanni Trento
La deposizione della corona di alloro alla lapide con i nomi delle 40 vittime della seconda guerra mondiale
Il Sindaco ricorda le vittime civili e militari della seconda guerra, attorniato dalle associazioni d’Arma e di volontariato
Il Sindaco depone un mazzo di fiori sul pozzo del podere Melai, a Camugliano, dove Maria Bacci fu falciata dalle raffiche di mitra dei tedeschi in fuga
L’antica cappellina del borgo di Castagnicci, dove autorità e cittadini si sono recati in pellegrinaggio per visitare i luoghi dei conflitti bellici 8
La Fanfara dei Bersaglieri di Cecina in concerto in Piazza San Giovanni per ricordare il 17 luglio 1944 e i caduti di tutte le guerre
ALLE PARTI LA CONTESA
A PONSACCO LA VITTORIA
COMITATO PER LA RIEVOCAZIONE STORICA BATTAGLIA DI PONTE DI SACCO A.D. 1497
RIEVOCAZIONE STORICA
Comune di Ponsacco
Mostra del Mobilio Ponsacco
Battaglia di Ponte di Sacco Provincia di Pisa
A.D. 1497 s.p.
Università della Terza Età Ponsacco
16 - 17 - 18 settembre 2011
Ponsacco “Valdera Sud”
Venerdi 16 settembre - Mostra del Mobile - ore 21,30
Veglia storico - culturale Concerto di musica rinascimentale del Coro Amici della Musica, della Scuola di Musica “S.Visconti” del Coro U.T.E. Lettura e commento degli antichi Statuti di Ponte di Sacco “Attori per caso” dell’U.T.E. e Classe II E Istituto NIccolini Centro Commerciale Naturale
ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI
Misericordia Ponsacco
PUBBLICA ASSISTENZA PONSACCO
Istituto Comprensivo Niccolini
Associazione Nazionale Carabinieri
Sabato 17 settembre, ore 21
Ricevimento in costume a Villa Elisa: Al piano nobile della Villa Elisa, il Gonfaloniere e i Seniores riceveranno i Capitani di parte pisana e di parte fiorentina per lo scambio dei vessilli Teatro Odeon , ore 22:00 Spettacolo di danza con musiche cinquecentesche eseguita dalla scuola “Scarpette Rosa”. In giardino e nella hall del teatro, sarà servito un rinfresco
Domenica 18 settembre. Centro Storico, ore 16
Al Corteo Storico prenderanno parte il Gonfaloniere, i seniores, i nobili e i cittadini in costume cinquecentesco. Itinerario: Partenza da Piazza del Ponte (Palazzo Comunale), Via di Mezzo Piazza San Giovanni con sosta per ricevere la solenne benedizione Via di Mezzo, Via Roma, Via dei Mille, Via Don Minzoni Stadio Comunale: Spettacolo di Danza delle ragazze di Ginnastica Ponsacco Spettacolo degli sbandieratori e dei tamburini Disfida dei balestrieri a) Disfida dei giovani di Fantagiokando b) Disfida del gioco del tiro alla fune Premiazione delle squadre vincitrici Dopo il suono delle chiatrine, lo sbandieramento e il rullo dei tamburi il corteo riprende l’itinerario: Via Don Minzoni – Via dei Mille – Via Roma – Sosta in Piazza Iacopo d’Appiano per l’ultimo spettacolo degli sbandieratori e tamburini. Auditorium Mostra del Mobile ore 20:00 Cena Cinquecentesca con giullari e danza dei sette veli Prenotazione presso Ente Mostra In Piazza della Repubblica funzioneranno punti di ristoro e mercatini Opera grafica di Roberto Marinai
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ALLE PARTI LA CONTESA
A PONSACCO LA VITTORIA
COMITATO PER LA RIEVOCAZIONE STORICA BATTAGLIA DI PONTE DI SACCO A.D. 1497 Novità della seconda edizione. Allo stadio il 18 settembre ore 17
Spettacoli e giochi saranno il centro della rievocazione storica Ricapitolando il programma (riportato nella pagina accanto), si ricorda che la Rievocazione storica si celebra in tre giorni: 16-1718 settembre. Il 18 settembre, con inizio alle ore 16, avrà luogo il corteo cinquecentesco, con la sfilata per le vie del centro, la Benedizione in Piazza San Giovanni, e l’attesa sfida dei giochi. Il gonfaloniere, i seniors e i cittadini prenderanno posto sulle tribune in attesa degli spettacoli. Alle ore 17 inizieranno gli spettacoli: La Danza delle ragazze di Ginnastica Ponsacco, diretta da Isabella Parri, aprirà l’evento storico - Spettacolo degli sbandieratori e dei tamburini - Disfida dei balestrieri a) Gioco a squadre dei giovani b) Gioco del tiro alla fune Al termine dei giochi, il Gonfaloniere premierà 1) la squadra vincitrice dei Balestrieri con il“Falcone”, opera scultorea di Giuseppe Cursi 2) la squadra vincitrice dei giovani con il “Vessillo d’argento” e a ciascun componente il diploma con la nomina di “Paladino del castello di Ponte di Sacco” 3) la squadra vincitrice del Tiro alla fune con il Palio e a ciascun componente il diploma con la nomina di“Cavaliere del Castello di Ponte di Sacco” Dopo il suono delle chiarine, lo sbandieramento e il rullo dei tamburi il corteo riprenderà l’itinerario: Via Don Minzoni – Via dei Mille – Via Roma – Sosta in Piazza Iacopo d’Appiano per l’ultimo spettacolo degli sbandieratori e tamburini. Dopo lo spettacolo, il Gonfaloniere premierà con il diploma di “Cittadino Onorario di Ponte di Sacco” i cittadini che gratuitamente hanno prestato la loro preziosa opera per la riuscita della Rievocazione storica. Tempo libero Al suono delle chiarine, il Corteo si ricomporrà per raggiungere, alle ore 20, l’Auditorium della Mostra per la Cena cinquecentesca, allietata da giullari e dalla danza dei sette veli. (Prenotazioni presso l’Ente Mostra, ore d’ufficio)
Il vessillo di Parte fiorentina Il vessillo di Parte pisana. Entrambi i vessilli sono stati preparati dalla tappezzeria Ricci, dipinti da Roberto Marinai e donati alla città
Il falcone, opera scultorea di Giuseppe Cursi, che sarà consegnato alla squadra vincitrice dei balestrieri (Donato alla città)
ALLE PARTI LA CONTESA
A PONSACCO LA VITTORIA
COMITATO PER LA RIEVOCAZIONE STORICA BATTAGLIA DI PONTE DI SACCO A.D. 1497
Ponsacco
A.D. 1497 s.p.
A.D. 2011
Rievocazione storica Battaglia Ponte di Sacco A.D. 1497 Cena cinquecentesca Antipasti Focaccia all’olio - lardo - pancetta Crostini alle rigaglie - Olive e cipolline sott’olio
Chi desidera indossare il costume cinquecentesco, può prenotarlo presso il negozio GIOCATÙ
Primi piatti Passata di legumi con crostini di pane abbrustolito Riso con salsiccia e radicchio Secondi piatti Lonza di maiale bardata con lardo in crosta Contorno di cicerchie ed erbette di campo Gelato Crema alla fiorentina con uva passa e marsala in contorno di savoiardi Liquore alle erbe aromatiche Acqua e vino rosso delle Colline Pisane. Il gelato sarà servito in una coppa di ceramica modellata e dipinta dall’artista Ileana Gentile, nostra concittadina. La coppa, creata per l’evento storico 2011, rimane di proprietà del commensale Ponsacco 18 settembre 2011 Auditorium della Mostra del Mobile a cura del Ristorante “La Mostra”
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Menù della cena cinquecentesca. La prenotazione si riceve presso la segreteria dell’Ente Mostra del Mobile, in ore d’ufficio
Le profonde radici del Rinascimento
alimentano lo spirito creativo, artistico e geniale dei ponsacchini Dopo la grande disfatta dell’esercito pisano e la distruzione del castello di Ponte di Sacco, avvenuta nei tre giorni estivi del 29, 30 e 31 luglio dell’A.D. 1497 s.p.*, per mano del Capitano di Ventura, Guidubaldo da Montefeltro, i ponsacchini (o ponsacchesi) non si dettero per vinti, ritornando fiduciosi tra le rovine delle case, delle vie, delle piazze e della chiesa pievania per continuare a vivere e a ricostruire il proprio paese. Il fuoco distruttore non attaccò le parti murarie perché costruite con mattoni e pietra serena, le armi nemiche non osarono uccidere gli inermi abitanti per la pietà dei “vinti”, il tempo stese un velo sulle macerie e la ferrea volontà dette una forte spinta ai superstiti per iniziare una nuova vita. Il Rinascimento di Ponsacco, ben rappresentato nel pannello pittorico dell’U.T.E., esposto nell’Auditorium dell’Ente Mostra, portò nuove proposte, nuove idee, nuovi modelli di vita, imperniati sull’uomo, sul suo più libero sviluppo del pensiero, del lavoro, dell’arte e della creatività. La gente si preoccupò che le campagne fossero ben coltivate, alberate di ulivi, viti, gelsi per il cibo dei bachi da seta, di lecci per il cibo dei maiali, pronte a raccogliere il seme del grano, delle biade e delle erbe. La bontà del clima e la quantità delle acque resero la Valdera ricca di messi e di raccolti tantoché le grandi famiglie pisane e fiorentine si contendevano i nostri terreni per arricchirsi. Nel corso dei secoli successivi, anche se ci furono nuove distruzioni, epidemie e malattie, i ponsacchini lottarono per la sopravvivenza e dettero
al loro paese un dignitoso modo di vivere regolato di leggi come riportano gli Statuti iniziati nel 1400 circa. Il ventesimo secolo fu per Ponsacco una vera palestra di iniziative, di impulsi e di idee, specialmente dopo la seconda guerra mondiale. Trascorso il periodo della prima metà del XX secolo a fare mattoni in Piemonte per sopravvivere, i ponsacchini si imbarcarono nel mondo del legno improvvisandosi falegnami, artigiani, commercianti e industriali imponendosi sui mercati di Toscana, d’Italia e oltre non per la sola produzione ma per il genio della creatività e del gusto artistico. Guardate la camera “ponsacchina”, imperatrice dei mercati per lungo tempo, nata nella mente dei Chiarugi, dei Pratelli, osservate le macchine automatiche ideate, costruite e commercializzate dai Nerli, dai Giuntini, dai Gargani, dai Pucci, dai Fabbri, dalle belle forme dei mobili, degli arredi, delle poltrone concepite dai Mazzei e da tante altri artigiani ed artisti. Tutto ciò è frutto di quel risorgimento dove l’imprinting di Dante, Boccaccio, Leonardo da Vinci, Lorenzo il Magnifico e la sua corte hanno tramandato il gusto del bello, dell’arte, dell’invenzione e della creatività giunte fino a noi e da noi alimentate per dare al nostro lavoro, ai nostri studi la bellezza toscana da tutti apprezzata. A loro si dovrebbe erigere un monumento come esempio di sviluppo, di progresso e di benessere da additare alla generazione attuale e futura. I Ponsacchini portano nel loro DNA una forte traccia rinascimentale. Non la sciupiamo!
* Nota A.D. significa Anno Domini cioè anno del Signore, come si usava scrivere nel Medioevo e nel Rinascimento. S.p. significa “Stile pisano” cioè il modo con il quale i Pisani contavano gli anni. L’anno pisano iniziava il 25 marzo, giorno della concezione di Gesù e non il 1 gennaio giorno della circoncisione. Per cui oggi che siamo nel luglio del 2011, per i pisani è luglio 2012. Lo Stile pisano (S.p.) è stato abolito nel 1749 dal Granduca di Toscana, Francesco II.
Uno dei disegni degli alunni della II media sez. E che illustrano alcune leggi tratte dagli “Statuti di Ponsacco” del 1472. La lettura e l’interpretazione degli Statuti avverrà il 16 settembre all’Auditorium della Mostra
Benozzo Gianetti
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Cecilia Farnetani è la nuova miss muretto che a Giada Chiocchetti, 21 anni, di San Frediano. Le prime sei miss che andranno in finale regionale a Cascina : Miss Giò Parrucchieri, Giada Dionisi, 18 anni , di Follonica; Miss Simpatia, Alessandra Barsanti, 24 anni, di Pisa; Miss Top Model, Erika Biondo, 17 anni, di Capannoli. Le prime tre classificate: Miss Muretto Ponsacco, Cecilia Farnetani, 17 anni, studentessa, di Empoli; Miss Pascal, Alessandra Gennai, 17 anni, di Pisa; ed ex-aequo, miss Fotomodella Pixel Italia, Eleonora Grossi ( 21 anni, di Montecalvoli) e Safae Ritmi, 24 anni, marocchina.
Cecilia Farnetani di Empoli, miss muretto
Cecilia Farnetani, 17 anni, studentessa, di Empoli, è stata incoronata miss muretto La serata, che si è svolta al circolo Arci Rinascita, è stata organizzata da Mg Moda di Montecatini Terme, con Franco Panicucci: presentatori Spazialex dj e la miss Beatrice Meriggi. Le prime sei classificate accederanno alla finale regionale, che si terrà a Cascina il 19 luglio. La finalissima sarà ad Alassio. Le miss finaliste: Miss Viscontina: Giulia De Vescovi, 17 anni, di Calenzano (Fi); Miss Glamour: Lisa Buralli, 17 anni, S.Croce; Miss estetica “Gea”: Virginia Saletti, 20 anni, di Pisa; Fascia Mg Moda an-
Il gruppo delle Miss
Il gruppo degli sponsor
Il Sindaco Cicarelli con Miss Muretto
Elena Iacoponi
Il gruppo degli organizzatori con il Sindaco, Franco Panicucci, il dj Spazialex, gli sponsor e i membri della Giuria
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La parola a Ponsacco Democratica
Alla destra non piace il Polo Socio-Sanitario Approvato in Consiglio Comunale il Piano particolareggiato del Polo Socio- Sanitario che ricomprende la RSA, il Poliambularorio, la Medicina Preventiva e del Lavoro, la sede della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Ponsacco ed un parcheggio nell’area delle Poste che potrà essere utilizzato anche per il Centro Storico. Area troppo congestionata ed inappropriata la posizione del parcheggio, così si è espressa la destra nostrana nel votare contro. La previsione comprende la RSA e il Poliambulatorio che sono già costruiti, quindi cosa propongono di togliere dal Piano per decongestionare l’area? La nuova sede della Misericordia? La sede della Medicina Preventiva che porterà sul nostro territorio centinaia di persone, tra impiegati ed utenza? Il piano approvato prevede uno sviluppo razionale dell’area che sarà vitale per la nostra cittadina in termini di erogazione di servizi, in più sarà in grado di dare una boccata d’ossigeno al nostro centro storico. Collocare un nuovo parcheggio in via Caduti di Nassiriya sarebbe un’inutile perdita di tempo perché i progetti sono strategici e pronti a partire, un inutile allontanamento dell’utenza dai negozi del centro e un immotivato aggravio di costi, poiché per motivi di sicurezza dovrebbe essere realizzato un sottopasso pedonale. Lascio ai cittadini ogni commento. Bocciata dalla destra anche la convenzione per l’ufficio unico di Segreteria Generale con il Comune di Casale Marittimo che permetterà al nostro Ente di risparmiare il 15% sul compenso dovuto al Segre-
tario Generale, pur garantendo la presenza quotidiana nei nostri uffici. Mentre il loro Governo impone tagli sciagurati e accusa gli enti locali di sprecare denaro pubblico, qui la destra si oppone ad un accordo conveniente.
Barbara Guerrazzi Capogruppo di Ponsacco Democratica
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Intervista a...
Silvano Granchi (ex-Sindaco)...
“Ricandidarmi? Non ci penso, ma tutto può accadere” “Feci bene a chiudere il corso” - Sui Mobilieri: “Quel presidente non ha mai avuto nulla a che fare con la città”
Silvano Granchi, lei è stato sindaco di Ponsacco per una vita… Dopo il mitico Giuseppe Pomponi, sindaco della Liberazione, sono stato quello di più lunga durata: tre legislature e mezzo. Dal 1983 al 1990 e dal 1994 al 2004. Entrai in Comune nel 1970, come consigliere. Nei 34 anni di vita come amministratore pubblico, nove li ho fatti da consigliere, otto da assessore e 17 da sindaco. E poi? Sono stato eletto consigliere alla Provincia di Pisa fino al 2004. In seguito ho ricoperto la carica di presidente della cooperativa sociale “Agape Onlus” - oltre 400 dipendenti - che ho lasciato nel 2007 per ricoprire il ruolo di direttore regionale di “Legautonomie Toscana”, l’associazione di Comuni e Province toscane alla quale aderiscono 250 enti locali. Mi occupo della pubblica amministrazione: dalla finanza locale al federalismo al governo del territorio ai temi della cultura e dell’ambiente, ai programmi di e-government, alla formazione, ai convegni. Dopo l’università, un mio amico muratore mi chiese cosa avrei voluto fare ‘da grande’, e io risposi: “Il giornalista”. “Lavorare no?”, ribatté lui, nemmeno troppo scherzando. A lei non hanno mai fatto una battuta così? No. Ma, come qualcuno ricorda, con mio padre prima e poi con mio fratello ho gestito un’attività commerciale per 20 anni. Sono un uomo di braccio e di mente. E non è vero che la politica non stanchi più del lavoro manuale. Spesso si parte alle 9 di mattina per finire all’una di notte. Comunque, le cose che più amo restano la lettura e lo scrivere. Ecco cosa avrei risposto a quell’amico muratore: Quand’é che hai letto l’ultimo libro? Oppure: Perché non ti impegni in politica e ci dai una mano a cambiare le cose invece di rinchiuderti in casa, andare a giocare tutte le sere a carte o a calcetto? E ancora: Quand’é che mi fai una fattura? Come stipendio, meglio quello da sindaco o quelli dopo? I sindaci non hanno uno stipendio, ma un’indennità di mandato: 12 mensilità senza alcun diritto ai contributi previdenziali per la pensione. Al contrario dei deputati e degli amministratori delle
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Regioni che, oltre allo stipendio, percepiranno una bella pensione. Negli anni Ottanta, al primo mandato, guadagnavo meno di 800 mila lire al mese. Poi, nel corso degli anni, l’indennità superò di poco il milione di lire. Nel 2004 percepivo 2.200 euro, senza tredicesima o contributi. Quello che oggi percepisce l’attuale sindaco Cicarelli. E adesso? Lasciamo stare. Nulla è cambiato. Faccio il pendolare Ponsacco/Pontedera/Firenze tutti i giorni e ho un contratto triennale. Insomma un precario non più tanto giovane, se non nello spirito. Cosa le manca di più del ruolo di sindaco? Il rapporto fecondo con i ponsacchini. Io sono uno nato e cresciuto con loro e grazie a loro. Sono stato abituato a confrontarmi, ma anche a discutere con loro, pur nel rispetto reciproco. Il provvedimento da sindaco di cui va più fiero? Sono molti: il decollo della zona industriale, il restauro e il riuso del Cinema Teatro Odeon, purtroppo nuovamente semi-chiuso, l’arte in città, la biblioteca comunale, le nuove scuole: dalle medie alle elementari alle materne in città e in Val di Cava, il parco ecologico ai Poggini, il recupero e il rilancio del centro storico, oggi in condizioni disastrose dal punto di vista commerciale. Ha parlato di recupero e rilancio del centro storico: se potesse tornare indietro, confermerebbe la decisione di chiudere il corso al traffico? La speranza era far tornare lo struscio, non è andata proprio così... Rifarei tutto. Noi ci abbiamo provato e all’inizio il corso ha cominciato a rivitalizzarsi. Poi sono intervenuti altri fattori: la logistica, che ha premiato i negozi che disponevano di parcheggi, l’avvento della grande distribuzione e dei discount che ha fatto chiudere tanti negozi storici. Certo, ci sono ancora degli ottimi negozi che non fanno rimpiangere quelli di città, ma sono mosche bianche. Quando aprimmo la farmacia comunale pensammo molto a dove farla, considerando anche il centro storico. Ma per dare un servizio ai cittadini scegliemmo ‘Le Melorie’: la farmacia è su un’arteria molto transitata e dotata di parcheggio. Una scommessa vinta. Riaprire il corso? Per fare cosa? Per ospitare camion e auto? Dappertutto si sono chiusi o si chiudono i centri storici: dalla grande città fino ai tanti piccoli borghi della nostra provincia. Un centro storico, se davvero vuol tornare a vivere, deve reinventarsi un ruolo, non rifugiarsi nel passato. Ed ancora: quanti sono i negozi ancora aperti nel corso? E’ questo che deve farci riflettere. L’impressione è che chiudere il corso sia stato un po’ un atteggiarsi a grande città, un “vorrei ma non posso”. Forse, il corso aperto avrebbe fat-
to sentire meno il morso della concorrenza ai commercianti del centro Quanto all’atteggiarsi a grande città non è mai stato nei miei pensieri. Ma Ponsacco non è neppure il comunello di 8 mila abitanti di una volta. Siamo quasi 16 mila e la gente ha diritto ad avere spazi pubblici centrali in cui ritrovarsi. Per andare ai negozi ma anche per passeggiare, andare in Chiesa, uscire con la famiglia. Vi piacciono le auto in piazza San Giovanni? A me no. E non risolvono il problema del commercio. Purtroppo il nostro corso e piazza della Repubblica sono oggi frequentati prevalentemente da extracomunitari, mentre il ponsacchino se ne sta chiuso in giardino o fra le quattro mura di casa. Da qui la necessità di recuperare un rapporto con il centro storico che vada oltre il negozio e i bar. Una critica all’operato del suo successore Alessandro Cicarelli? Sono il meno adatto a parlarne. Lavorando a Firenze, vivo poco la città. Poi è difficile governare con i forti tagli imposti dal Governo alle pubbliche amministrazioni. Certo, qualche critica mi arriva, ma meglio chiedere ai cittadini cosa pensano del loro sindaco. Cicarelli è stato comunque un ottimo mio vice sindaco. Poi le critiche ci sono e ci saranno sempre. Io, ad esempio, sono ricordato come un sindaco decisionista. Forse è vero ma, per me, sempre meglio un “no” o un “sì” che un “ni” che lascia in sospeso le cose. Quanto agli errori, ne ho fatti anch’io e non ho mai preteso di avere la verità in tasca. Errare è umano. Infine. Fra tre anni si torna a votare e Cicarelli è a fine mandato. Lei, per legge, potrebbe ricandidarsi. Non dica che non ci sta pensando Io andrò a dare il mio voto alla coalizione che più mi rappresenta, il centrosinistra. Sì, è vero, potrei ricandidarmi, ma non ci penso. Andare fra tre anni a riproporre la candidatura del ‘vecchio’ sindaco Granchi altro non significherebbe, per me, che avallare l’idea che, nel decennio della giunta Cicarelli, non è ‘cresciuto’ alcuno in grado di sostituirlo. Non credo sia così o, meglio, voglio sperare che non lo sia. Poi… tutto può accadere. Come dice un aforisma greco, attribuito a Eraclito, “Panta rei”, tutto scorre come un fiume. E allora.... Ps. La squadra di calcio di Ponsacco, i Mobilieri, è scomparsa. Di chi è la colpa? Non so di chi siano le colpe, ma si sarebbe dovuto da tempo anticipare le mosse di un presidente che nulla ha mai avuto a che fare con la città che lo ha ospitato, una città che ha sempre dato tanto al calcio. Ora però si tratta di ripartire con la speranza che, in pochi anni, i Mobilieri tornino ad essere quella squadra di cui andare fieri. Giampaolo Grassi
La parola alla Lista Rossoblu
Dal primo settembre via i cassonetti: parte il porta a porta Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale: dal primo settembre verrà attivato il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti, meglio conosciuto come “ porta a porta”. Da sempre, come lista rossoblu, crediamo nella validità del progetto, tanto da averlo inserito nel programma elettorale; vediamo quindi positivamente la scelta dell’amministrazione di attivare questo servizio. Il passaggio al porta a porta è una scelta obbligata per aumentare la bassissima percentuale di raccolta differenziata del nostro comune e questo in vista del raggiungimento degli obiettivi di legge che prescrivono il 65% di differenziata entro il 2012, pena il pagamento di una sanzione che inevitabilmente ricadrebbe su tutte le famiglie. E’ bene ricordare che
rimarranno attivi sia il servizio gratuito di Geofor per la raccolta domiciliare degli ingombranti sia la stazione ecologica delle Melorie, dove già da adesso è possibile confluire i rifiuti speciali ottenendo uno sconto sulla bolletta dei rifiuti. Tutti questi servizi vanno verso il raggiungimento di un obiettivo che noi, come rossoblu, abbiamo sempre richiesto: premiare il cittadino virtuoso e penalizzare colui che invece, incurante del senso civico, danneggia il nostro paese. In questi giorni i volontari delle associazioni incaricate dal Comune stanno bussando, porta a porta, per la consegna dei kit necessari ad attivare il servizio e nel frattempo l’amministrazione ha avviato una serie di incontri con i cittadini per accompagnarli passo dopo passo a questo cambiamento, che siamo convinti, darà una svolta positiva al nostro paese. Emanuele Turini Capogruppo lista Rossoblu
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La parola al capogruppo del PDL
Il Pdl che c’è, e il Pdl che ci sarà Un’opposizione che non può rimanere ferma a guardare i soliti problemi senza soluzione che questa Giunta col suo immobilismo rischia di protrarre per altri cinque anni. Un’opposizione non di facciata, ma che sta lavorando sui contenuti e che sta smascherando i lati oscuri di questa amministrazione di centrosinistra. E’ quella illustrata il primo luglio dal gruppo consiliare Pdl all’Assemblea del partito ponsacchino. Fra i lati oscuri dell’operato di questa amministrazione ci sono: un Prg che blocca lo sviluppo di Ponsacco per altri anni ancora; la zona sportiva morta sul nascere; il Polo Universitario del cinema e dello spettacolo, tanto sbandierato in campagna elettorale, morto e ormai già sepolto; il solito clientelismo per le famiglie più bisognose; l’assenza completa di un piano di aiuti alle imprese; la mancanza di un piano per il rilancio delle attività economiche e commercia-
li; il corso ancora chiuso e i negozi che continuano a sparire; l’ecomostro che doveva essere la zona commerciale per eccellenza è ancora fermo e chissà per quanto tempo ancora. Un immobilismo completo che il sindaco continua a giustificare col mancato introito dell’Ici o col tanto detestato Patto di stabilità, senza mai parlare di quello sperpero di denaro pubblico che noi consiglieri di opposizione denunciamo a più riprese. Ma l’opposizione ha bisogno non solo dell’impegno costante di tutti gli eletti, ma anche di un partito politico forte e ben organizzato. L’assemblea del Pdl di Ponsacco ritiene indispensabile, oggi più che mai, un dialogo costruttivo che faccia lievitare la dimensione politico-culturale del partito e che faccia crescere non le correnti politico-partitiche ma le molteplici culture del centro moderato riformista. Anche a Ponsacco c’è bisogno di un Pdl forte e radicato nel territorio. Giuseppe Ruggiero Capogruppo PDL
Uniti per Ponsacco: ‘No alla fusione degli scali di Pisa e Firenze’. Il 30 giugno, in consiglio comunale è stata discussa la mozione, da me presentata, contro “la fusione degli scali aeroportuali di Pisa e Firenze”. Il gruppo “Uniti per Ponsacco” considera il ruolo centrale dello scalo intercontinentale di Pisa nel sistema aeroportuale toscano e nel sistema infrastrutturale toscano e nazionale. Una centralità che non deve essere messa in alcun modo in discussione. Pensavamo che i consiglieri di maggioranza (lista “Ponsacco Democratica”) finissero
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per adottare comportamenti costruttivi nell’interesse del loro territorio, ma anche su questo hanno finito per scegliere quanto il partito, a livello regionale, imponeva loro. Siamo delusi per la bocciatura della mozione, ma non intendiamo lasciare soli i cittadini in una battaglia così importante. L’aeroporto è un gioiello importante per Pisa e per tutta la Toscana.
Vincenzo Carnì Consigliere comunale” Uniti per Ponsacco”
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Il Sindaco risponde
Il segno dei tempi: due casi su cui riflettere La Liberazione di Ponsacco e il dono di due ragazzi: la speranza. La celebrazione del 67° anniversario della Liberazione di Ponsacco è avvenuta, come riportato dalle cronache, sabato 16 luglio. Il programma di questo anno è stato imperniato sui percorsi della memoria, ricordando le 40 vittime civili dell’epoca e visitando i luoghi più significativi legati a quei tragici eventi. Questa giornata è stata preceduta da un evento di grande significato morale. Una coppia di giovani sposi, Lara Cavaciocchi e Federico Albini di Roncobilaccio, dopo essersi messi spontaneamente in contatto con noi sono stati ricevuti in Comune mercoledì 13 luglio. Motivo di questa visita è stato un dono davvero particolare che di loro spontanea volontà hanno voluto fare alla comunità di Ponsacco. I due giovani hanno vissuto fin da piccoli a stretto contatto con la signora Lea Vanni, sorella di Trentino Augusto Vanni, nostro concittadino ucciso a soli 27 anni dai tedeschi e alla memoria del quale la nostra città aveva intitolato una strada molto centrale: via Vanni, per l’appunto. Di Trentino sapevamo la storia, ma non avevamo foto o documenti. La signora Lea, sposata ma senza figli, si era molto affezionata a questi due ragazzi, suoi vicini di casa. Aveva loro spesso raccontato la storia di suo fratello, la sua tragica morte avvenuta il 7 luglio 1944, la morte pochi mesi dopo di suo padre Leo di crepacuore. Al momento della sua scomparsa ha ritenuto, in nome dell’affetto che nutriva per questi giovani, donare loro alcune cose davvero molto preziose: la camicia che Trentino indossava al momento dell’uccisione (con il foro del proiettile ben visibile), la sua foto incorniciata, altre foto piccole che lo ritraevano in compagnia di amici e commilitoni, il suo biglietto da visita da dottore commercialista con sede in Ponsacco. Oggetti che Lara e Federico hanno sentito il dovere di donare a Ponsacco ritenendo di fare la cosa più giusta per rendere onore a Trentino e alla amata signora Lea. In occasione del loro ricevimento nella sala del Gonfalone, alla presenza anche della stampa, ma anche sabato 16 luglio ricordando il fatto durante la celebrazione dell’anniversario della Liberazione, la commozione e i lucciconi agli occhi hanno segnato i presenti che non hanno potuto far altro che sottolineare questo bel gesto di grande civiltà con un applauso spontaneo. In un momento storico dove sembra sempre più difficile parlare di certi valori o ricordare come la conquista della libertà e della democrazia sia stato il frutto di lotte e di battaglie con perdite di vite umane e abbia spesso visto il sacrificio di vittime civili innocenti, l’esempio di questi due giovani venuti a Ponsacco dall’Appennino Tosco-Emiliano ci riconcilia l’animo fornendoci validi motivi di speranza. Grazie di cuore a Lara e Federico. La vicenda del Ponsacco Calcio: la delusione. L’epilogo che ha segnato la vicenda del Ponsacco calcio, da tutti ormai conosciuto, si presta credo bene a delle riflessioni sullo stato di salute del calcio. La dirigenza del Ponsacco calcio ha deciso di fare una operazione, per ora mai vista (almeno in questi termini), di fusione societaria con una squadra giovanile di Staffoli. In virtù di questa operazione il titolo sportivo di serie D si trasferisce a Santa Croce con la nascita di un nuovo sodalizio denominato Pelli Santa Croce Sport. A norma di regolamento, essendo il titolo sportivo valido ancorché trasferito, a Ponsacco il calcio può ripartire solo dalla 3^ categoria con
una nuova iscrizione. Faccio notare che il regolamento ammette la fusione fra società della stessa provincia, ma vieta il trasferimento del titolo sportivo sia a titolo oneroso che gratuito. Nei molteplici colloqui avuti con i rappresentanti della lega calcio ho cercato di mettere in evidenza l’anomalia dell’operazione, mettendo l’accento sulla sostanza della stessa più che sulla forma. Dalle risposte avute si è subito capito che l’atteggiamento degli organi federali tende da sempre a valutare il rispetto dei requisiti regolamentari previsti: insomma se la forma è rispettata, l’operazione viene approvata. Come tutti avranno visto sia l’opinione pubblica che la stampa, che ha dedicato anche degli editoriali domenicali alla vicenda, hanno molto parlato di questa storia segnalandola come un caso eticamente inaccettabile a livello di sport dilettantistico. Fra l’altro fra le conseguenze di questa operazione anche il nostro settore giovanile viene molto danneggiato, perdendo la possibilità di svolgere i campionati regionali. Insomma spingendo al limite l’interpretazione del regolamento qualcuno ha pensato di costruire a tavolino una operazione che finora nessuno aveva mai ipotizzato: anche nel calcio dilettantistico ormai il“fine giustifica il mezzo”. Del resto siamo ormai abituati da anni ad assistere al fallimento o alla scomparsa di molte società per motivi economici, alle decine e decine di punti di penalizzazione comminati alle varie squadre per il mancato o ritardato pagamento degli stipendi e delle tasse, stipendi di calciatori dilettanti (anche se non tutte le mensilità spesso vengono pagate) spesso molto superiori a quelli comunemente riconosciuti ai normali lavoratori. Ora con questa vicenda di fatto la Federazione da il via ad un principio molto pericoloso: attraverso la semplice fusione con società giovanili si possono trasferire da un comune ad un altro titoli sportivi anche di alto rango. Non sarà più il campo necessariamente a determinare la categoria in cui una squadra dovrà militare. Due ultime considerazioni sulla vicenda. Nei colloqui con la Lega il sottoscritto, che non ha diritto di accesso agli atti essendo la FIGC una associazione privata, è venuto a conoscenza che l’operazione è nata da una decisione assembleare del Ponsacco calcio che sembrerebbe essere stata presa all’unaninimità. Questo fra l’altro risulta essere un elemento importante della procedura. Credo che dopo 91 anni di storia del Ponsacco calcio la città e gli sportivi meritino di conoscere quale organo previsto dallo statuto sociale è deputato a prendere questa decisione, quando e dove si è riunito, chi lo compone e se ci sono ponsacchini che hanno votato a favore di questa assurda operazione. Si tratta solo di un gesto di correttezza e trasparenza. L’altra cosa che mi ha colpito è la reazione, che reputo matura, della piazza. Può darsi che la crisi economica e sociale abbia modificato anche la scala dei valori e il ruolo esercitato dal calcio, fatto sta che sportivi e cittadini pare abbiano ben compreso come stanno le cose, le responsabilità della vicenda, l’inaccettabilità sul piano etico (e non solo in termini di interesse locale) dell’operazione. Da questo elemento di consapevolezza da Ponsacco potrebbe partire una risposta chiara e forte: si può ripartire per dimostrare che i valori che più contano nello sport sono l’investimento, anche sul piano etico, nei giovani, un conseguente ridimensionamento dei budget economici e un più genuino radicamento con la piazza e la realtà locale. Lo sport dilettantistico non può che sposare questi principi, altrimenti non ha più senso. 19
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L’Italia mostra i muscoli Ancor prima della presa di Roma i governi, sia di Destra che di Sinistra, avvicendatisi nell’immane lavoro per dotare il Regno di un’adeguata organizzazione dell’assetto logistico, amministrativo e istituzionale, determinano una pericolosa recrudescenza dei già tesi rapporti fra Stato e Chiesa. Questi governi, caratterizzati da una forte impronta massonica varano alcune leggi persecutorie, ma due sono quelle che provocano le più gravi ripercussioni nel mondo cattolico: la legge del 7 luglio 1866 che sopprime gli Ordini e le Corporazioni Religiose, del governo presieduto dal Barone Bettino Ricasoli e quella del 15 agosto 1867 per la liquidazione del cosidetto “asse ecclesiastico”, voluta dal governo di Urbano Rattazzi, leader della Sinistra, ma amico e stretto collaboratore del Re Vittorio Emanuele II°. Lo Stato italiano quindi, togliendo il riconoscimento di ente morale a tutti gli Ordini, Corporazioni e Congregazioni di carattere ecclesiastico, ingloba nel demanio i beni della Chiesa. Ed è in questo contesto che, in assoluta mancanza di qualsiasi forma di tutela delle strutture monastiche, moltissime opere d’arte sono disperse o trafugate dai soliti sciacalli. Il Papa, chiuso in Vaticano dopo i fatti della breccia di Porta Pia, emana il “non expedit”, cioè il veto ai cattolici di partecipare alla vita politica del nuovo Stato sabaudo considerato nemico della Religione, del Vaticano e della Chiesa. Questo divieto fu abrogato definitavemente nel 1919 dal Papa Benedetto XV e nacque il Partito Popolare di Don Luigi Sturzo e di Giovanni Gronchi. A Roma capitale intanto traslocano Re, Parlamento, Ministeri e tutti i più importanti uffici dello Stato che ora è diventato Nazione. A Vittorio Emanuele però il Quirinale non piace, dice apertis verbis di preferire di gran lunga le sue residenze piemontesi e toscane, come la tenuta di San Rossore dove va a caccia di daini e cinghiali. “M’han fanfà anca custa baussada”, ‘mi hanno fatto fare anche questa bischerata’, disse una volta al suo Aiutante di Campo, il Gen. De Sonnaz col quale amava parlare in dialetto piemontese. E poi bisogna dire che a Poggio a Caiano, nella Villa Medicea la “Petraia”, quando Firenze fu capitale, c’era sempre ad aspettarlo la premurosa “Bella Rosina”, ossia Rosa Vercellana, la donna che il Re ormai vedovo dal 1855, aveva sempre amato, tradito e nominato Contessa di Mirafiori e Fontanafredda, perché era soltanto la figlia di un Capitano della Guardia Reale di Racconigi. Il giorno del suo arrivo a Roma fu segnato da eventi nient’affatto bene auguranti. Tutto il centro della città era sotto un metro e mezzo d’acqua, allagato dal Tevere in piena e Vittorio Emanuele, sceso dal treno Reale, dovette camminare per un lungo tragitto sulle passerelle in legno preparate apposta per lui dal Genio Militare. Tuttavia, sia pure ob torto collo, fece buon viso a cattivo gioco e diradò la continua spola Ro-
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ma-Torino-Roma. Acquistò la Villa Mirafiori, sulla via Nomentana, dove i più celebri architetti romani furono incaricati di realizzare la lussuosissima residenza per la Contessa che il Re visitava tutti i giorni, uscendo dal Quirinale in carrozza, alla chetichella. I numerosi impegni di Corte mai impedirono al Re di rifugiarsi dalla “Bela Rosin”, poi sposata morganaticamente, la quale gli faceva trovare le prelibate pietanze piemontesi di cui era ghiottissimo: agnolotti, “tajarin e bagna caoda”, con Barolo di Fontanafredda. Questo era il suo menù, immutabile. A Roma la Contesssa di Mirafiori fu sempre isolata, mai accolta, anzi disprezzata dalla nobiltà, specialmente da quella papalina. Ma fu molto amata dal popolo proprio per le sue modeste origini. Sembra che “La Bela Gigogin”, la popolarissima canzone risorgimentale abbia poco a che fare col Risorgimento, ma che in realtà sia stata composta con un preciso riferimento a lei. Siamo all’alba di una stagione ricca di straordinari avvenimenti, di scoperte scien-
Bettino Ricasoli, (18091889) presidente del Consiglio dei Ministri del Regno Unito
Urbano Rattazzi, (18081873), Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno Unito
La Bella Rosina
Fino a dicembre, “Il Ponte” pubblica una succinta e semplice cronistoria dell’unità d’Italia. A fine anno sarà bandito un concorso fra quei lettori che avranno risposto correttamente ad alcune domande relative al contenuto degli argomenti descritti.
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Saranno estratti vari premi messi a disposizione da sponsor cittadini e dalla Nuovastampa Editrice della rivista. Conservate le riviste per poter rispondere alle domande che saranno formulate in apposita scheda.
2 tifiche destinate a rivoluzionare la stessa vita dell’uomo. E’ un timido anticipo di un globalismo che investe tutta l’Europa, basato sul progresso industriale, tecnologico e scientifico. Nasce il motore a scoppio di Padre Eugenio Barsanti, di Pietrasanta, che alla fine dell’800 darà vita alle prime sgonnellanti automobili della Fiat fondata da un ex Ufficiale di Cavalleria, Giovanni Agnelli che in un anno, con cinquanta operai, ne sforna otto. Però son dovuti passare quasi cinquant’anni da quando il Padre Eugenio Barsanti, professore di fisica e l’ing. Felice Matteucci depositarono all’Accademia dei Georgofili di Firenze un plico contenente le loro esperienze sulla trasformazione dell’energia esplosiva di un gas in movimento meccanico. Anche la medicina compie un grande balzo in avanti. Pasteur, riprendendo gli studi dello scienziato ponsacchino Eusebio Valli, realizza il vaccino per la lotta al vaiolo e per altre malattie infettive; l’On. Guido Baccelli, insegnante di Clinica Medica all’Università di Roma, che in Parlamento siede a Sinistra, diventa Ministro e realizza il più grande ospedale d’Europa, il policlinico “Umberto I°”, il Re assassinato a Monza. Dalla Germania arriva lo stetoscopio, in Italia si praticano per la prima volta le iniezioni endovenose, a Parigi i coniugi Curie compiono studi ed esperimenti sui raggi ics. Il giovanissimo Guglielmo Marconi va male a scuola perché non ha voglia di studiare, o meglio studia quel che gli pare e piace e la mamma, una nobildonna inglese, lo lascia aggeggiare nella soffitta della villa in campagna. Marconi a diciannove anni ha intuito l’affascinante segreto chiuso negli spazi dell’etere, le onde corte e lunghe, sarà la radio. Ma anche lui, come già successo al nostro Valli col siero antirabbico, a Barsanti e a Matteucci col loro motore a scoppio, dovrà subire lo scetticismo, perfino la derisione della scienza ufficiale a tal punto che su un suo avveniristico progetto inviato al Ministero delle Poste a Roma, c’è scritto a matita rossa, “respinto, non interessa”, quindi timbro e firma con svolazzo. Il documento è esposto nel museo della RAI a Torino. Insomma la fine dell’800 segna una tappa fondamentale nello sviluppo della civiltà occidentale. Si crea una nuova società. I contadini lasciano i campi e le città si ingrandiscono, il potere politico allenta il secolare autoritarismo e si incontra col potere scientifico. L’Italia ora si sente fiera e orgogliosa e ama esibire la sua potenza militare. Nel 1871 la Regia Marina può vantare l’“Audace”, la prima corazzata in ferro e cinque anni dopo, la più grande corazzata del mondo, la “Duilio”, progettata dall’Amm. Benedetto Brin che nel 1881, unendo le Scuole della Marina di Napoli e di Genova, realizzò l’Accademia Navale di Livorno. Come aveva auspicato, trent’anni prima, Camillo Benso Conte di Cavour. F.P.
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Guido Baccelli, ministro del Regno Unito
Lo scienziato Guglielmo Marconi
Corazzata Duilio
Ricordatevi fatti, date, battaglie e personaggi delle tre guerre di Indipendenza per poter rispondere correttamente alle domande del Grande Concorso a premi di dicembre
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Le Croci di guerra di Ulisse La salubre ventata di patriottismo che ha investito gli italiani con le molteplici commemorazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, a parte la retorica dei politici e politicanti sempre pronti a parlare spesso a vanvera, ha stimolato in molti il desiderio di recuperare un passato recente o remoto trasmesso da coloro i quali, in qualche modo, hanno contribuito al Risorgimento. È il caso dei discendenti di Ulisse Gennai che durante la guerra 15-18, la “grande guerra”, per quattro anni combatté in trincea sui fronti del Pasubio, del Carso e della Carnia. Ulisse Gennai, classe 1884, arruolato in un reggimento di fanteria d’assalto, nel 1915 dovette lasciare la moglie Giulia ed i quattro figlioletti Gino, Maria, Giovanni e Concetta, nel suo grande podere di“San Piero”, nella campagna delle“Sbarre”, alle porte di Ponsacco. Fu un distacco doloroso per la famiglia che dovette affrontare il duro lavoro dei campi rinunciando alle esperte e forti braccia del capoccia. Per Ulisse, che gestiva il podere di proprietà del cugino Ulisse Milianti, direttore delle scuole del paese, si aprì un drammatico capitolo di una vita costellata di pericoli, malattie, disagi inenarrabili, di intensa sofferenza con l’assillante pensiero alla famiglia lontana. Ma fu sempre sostenuto dalla fede cristiana, dal suo ottimismo, dalla tenace convinzione che sarebbe ritornato a casa tutto intero. E così fu. I nipoti, Norma, Mauro e Mirella, che abitano alle Melorie con le rispettive famiglie, hanno ricordato Ulisse Gennai morto a 85 anni nel 1971, esponendo in una bacheca i suoi numerosi cimeli e decorazioni delle quali il nonno era molto orgoglioso. Fra queste spiccano le Croci di Guerra che, com’è noto, non sono distintivi commemorativi di epiche battaglie o di storiche date e di paesi conquistati. La Croce di Guerra è una decorazione che è conferita al militare che ha dimostrato di servire la Patria con coraggio, generosità, altruismo e disciplina. Purtroppo, il ricordo del fante d’assalto Ulisse Gennai è mutilato delle specifiche motivazioni, tuttavia le sue medaglie sono la testimonianza di gesta“da segnalare agli onori della Patria”. Negli anni sessanta il suo nome fu inserito dal Ministero della Difesa negli elenchi dei reduci della“grande guerra”ai quali doveva essere attribuita la Medaglia di Vittorio Veneto con il conseguente titolo di Cavaliere. Ma quando la tanto ambita onorificenza arrivò a Ponsacco, Ulisse se n’era già andato per ricevere un premio molto più importante in paradiso.
Ulisse Gennai
F.P.
Le croci di guerra 22
Il diploma di Cavaliere di Vittorio Veneto
Ponsacchini al Quirinale nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia
Carabinieri e UTE al Quirinale
Con il corazziere
Davanti al Quirinale
I gitanti nel Museo dell’Arma dei Carabinieri
Non capita spesso di visitare uno dei palazzi più belli del mondo, il Quirinale. Lo disse anche Pertini che era il più bello, e stava per scoppiare la guerra
con l’Inghilterra: Elisabetta II° se n’ebbe a male, ritenendola un’offesa al suo Bugkingham Palace. Che il Quirinale sia stupendo se ne son resi conto gli ex
carabinieri che con gli allievi dell’Ute, l’Università della terza età, il 26 giugno sono stati ricevuti nel fastoso Palazzo che fu residenza di Papi, Re e Regine, e che ora ospita il Presidente della Repubblica. I soci dell’Associazione carabinieri della sezione ponsacchina “Salvo D’Acquisto”, guidati dal loro presidente Giancarlo Mele, reduce dal 21° Raduno nazionale di Torino, gli studenti della terza età, con il rettore Fabrizio Gallerini e il presidente dell’Ente Mostra del Mobile, Luciano Romboli, sono stati accolti da Michele D’Andrea, funzionario della presidenza della Repubblica, e hanno potuto ammirare le innumerevoli, straordinarie, preziosità custodite nella auliche sale che tramandano la Storia Patria con le emozionanti testimonianze di arazzi, pitture, orologi, anfore, bandiere, uniformi, armi e carrozze dorate, terminando con la visita ai fantastici giardini. E’ stato D’Andrea a fare da cicerone per l’intero pomeriggio, senza l’osservanza di orari e di rigidi protocolli che al Quirinale, si sa, sono all’ordine del giorno. La comitiva ha visitato anche il Museo storico dei carabinieri, dove è stata ricevuta dal presidente dell’Associazione nazionale carabinieri, generale Libero Lo Sardo. Il tenente Annarita D’Ambrosio, ufficiale addetta alle pubbliche relazioni, una “carabiniera” che sa tutto della gloriosa storia dell’Arma Benemerita, ha illustrato documenti, fotografie e cimeli raccolti nelle varie sale. Nell’incontro col direttore del Museo, colonello Paolo Aceto, il presidente Mele ha consegnato l’opuscolo edito dai carabinieri ponsacchini e una bellissima fotografia del generale Guido Poggesi, il realizzatore del Calendario storico dei carabinieri, la cui tomba, nel camposanto di Cevoli, è stata di recente ristrutturata dagli ex carabinieri della sezione “Salvo D’Acquisto”. La foto è stata collocata nella sala degli Ufficiali illustri. A pranzo, tutti ospiti della celebre Scuola allievi carabinieri, in viale delle Milizie. Quindi, a pancia piena, l’allegro gruppone si è avventurato nelle vie arroventate dal solleone romano, ma col sollievo di squisiti e rinfrescanti gelati e “grattachecche” tricolori. Poi, l’invasione del Quirinale. Con questa gita si è rinsaldata la collaborazione tra Associazione carabinieri, Ute e Ente Mostra del Mobile, che stanno preparando altre manifestazioni socio-culturali. 23
Circolo Rinascita
Degustazione birre artigianali Una bella serata si è svolta al Circolo Rinascita di Ponsacco con la degustazione delle birre artigianali bavaresi di Mathias Muller. Dopo il corso di base e di degustazione della birra svoltosi lo scorso mese di marzo, il Circolo ha proposto un’altra interessante serata di conoscenza del mondo delle birre artigianali. Fondamentale la collaborazione con Simone Cantoni del laboratorio di degustazione “Puro malto di Pisa” e di Andrea Aringhieri dell’Aringhieri Distribuzione di Ponsacco che ha prov-
veduto alla ricerca delle birre proposte. Birre chiare, ambrate, affumicate, con profumi e sentori complessi, dal malto al caramello, alla scorza d’aranGli organizzatori cio, ecc. sono state proposte in abbinamento a stuzzicherie particolari sapientemente preparate dagli organizzatori con fantasia e varietà. La“serata”ha quindi incuriosito e conquistato la“trentina”di appassionati presenti i quali si sono dati appuntamento ad una prossima iniziativa nell’interessante mondo della birra. Circolo Rinascita
La classe 1961 a cena! Hanno deciso di ritrovarsi per festeggiare tutti insieme il quarto di secolo, così è nata la cena “classe 1961” di un nutrito gruppo di ponsacchini che venerdì primo luglio si sono recati al Club Le Baronette di San Miniato per brindare tutti insieme e, per rendere ancora più goliardico l’evento, hanno deciso di raggiungere in autobus il locale. In 52 hanno spento le candeline sulla mega torta preparata per l’occasione: Anna Ambrosio; Patrizia Arrighini; Stefania Badalassi; Francesco Baldacci; Manuela Baroni; Stefano Becucci; Gloria Bellucci; Fabrizio Biondi; Enrica Boddi; Antonella Brini; Graziella Burchi; Vilia Burgalassi; Fabrizio Cantini; Cristina Caroti; Katia Caroti; Miriam Caroti; Roberto Caroti; Stefano Chiarugi; Fabio Cioni; Marta Del Corso; Antonella Dolfi; Cristina Ducci; Enrico Ducci; Michele Falchi; Alessandro Falchi; Michele Fantozzi; Manuela Gabbani; Marzia Giorgi; Walter Gori; Lucia Guerrazzi; Mariarosa Guerrazzi; Michele Guerrazzi; Filippo Guiducci; Michele Guiducci; Gabriele Iacoponi; Simonetta Lazzereschi; Marco Lazzeroni; Daniela Liberto; Michela Lombardi; Daniele Lupi; Marina Macchi; Cinzia Malacarne; Paolo Malventi; Silvia Nencioni; Carla Panichi;
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Cristiana Parri; Patrizia Parri; Cecilia Pieraccioni; Massimo Pistolesi; Paola Salutini; Stefania Sartini; Stefano Vigerelli. Gli organizzatori, dispiaciuti per chi avrebbe voluto esserci ma non è potuto venire, ringraziano tutti i partecipanti.
Il Sindaco a nome della Giunta e dei dipendenti comunali saluta il comandante dei Vigili Urbani, Sergio Panizzo, che va in pensione. Anche Il Ponte esprime il suo saluto ad un vigile che ha cercato di educare il cittadino ad un comportamento corretto, virtĂš oggi non comune.
Gruppo dei ragazzi che hanno ricevuto il sacramento dell’Eucarestia domenica 12 giugno...
...e quelli di domenica 19 giugno
foto Chiavaccini
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Accadde il...
“Rapino” e la poltrona di Spadolini Alcuni importanti personaggi politici hanno in casa i più bei mobili di Ponsacco. Ne citiamo due, l’on. Pietro Bucalossi, Ministro dei Lavori Pubblici negli anni ottanta, che dopo una visita alla fabbrica di Renato Iacoponi, acquistò una ventina di seggiole da cucina, quelle impagliate, per intenderci, di cui Renato fu uno dei più prestigiosi produttori. Eppoi il Sen. Giovanni Spadolini, che varie volte fu a Ponsacco in occasione di presentazioni di libri di storia locale e, come Ministro della Difesa, anche per l’inaugurazione della caserma dei Carabinieri. Spadolini ebbe bisogno di una sola poltrona, ma una poltrona fuori serie che -disse al sottoscritto- soltanto un artista ponsacchino sarebbe stato capace di realizzare. E la volle a tamburo battente. Il prof. Cosimo Ceccuti, il suo fidatissimo e insostituibile segretario fiorentino, oggi Presidente della Fondazione Spadolini, fu incaricato di venire a Ponsacco per essere accompagnato dai migliori tappezzieri e arredatori noti in tutta Italia per commissionare la poltrona con le misure adeguate alla mole del Ministro. L’indagine non ebbe alcun esito. Dovevano essere affrontate e risolte troppe difficoltà di lavorazione, anche perché Spadolini intendeva usare la poltrona come divano-letto per il riposino pomeridiano. Bisogna sapere che una volta, arrivato a Bruxelles per assistere ad una parata militare alla presenza dei Reali, appena sceso dall’aereo gli fu detto che il tait da indossare quello stesso giorno per la serata di gala alla reggia, era stato dimenticato in una sala dell’aeroporto di Ciampino, a Roma. Plotoni di gendarmi furono sguinzagliati a setacciare tutti i più eleganti atelier della città, ma un tait della sua taglia non fu trovato. Un “Tornado” dell’Aeronautica Militare Belga volò a Roma e in un paio d’ore portò a Bruxelles il tait dimenticato. E così Spadolini poté andare a cena. Il problema delle misure ora si era ripresentato poiché Spadolini, ora Presidente del Senato, esigeva una poltrona dalla quale fosse agevole alzarsi, senza la consueta e poco protocollare manovra di “trapelo” alla quale doveva ricorrere quando sedeva su una normale poltrona facendosi aiutare da due robusti giovanotti della scorta. Insomma, si seppe che nella residenza fiorentina di Pian dei Giullari avrebbe dovuto ricevere la Signora Margaret Thachter, la Lady di ferro e Spadolini era preoccupatissimo perché voleva evitare a tutti i costi la scena del trapelo. Dunque bisognava studiare altezza, larghezza e baricentro del singolare manufatto, eppoi trovare un tappezziere di grande esperienza al quale affidare il lavoro. Un vero busillis da risolvere. La poltrona speciale fu realizzata, parte in legno pregiato e parte in metallo, da Giovanni Toni, per gli amici “Rapino” che a quell’epoca, si era nel 1990, lavorava in società con i fratelli Mazzei, alla“Edra spa”, che s’impegnò giorno e notte per finire il lavoro in tempo utile. Si trattò di un’opera d’arte e fu un successone. Ma quando Giovanni e il giovane nipote Andrea con il loro vecchio furgone bianco arrivarono al Pian dei Giullari e
s’azzardarono a imboccare disinvoltamente il vialetto incipressato che conduce alla villa per scaricare il prezioso sedile, restarono allibiti e terrorizzati all’apparizione di decine di Carabinieri sbucati all’improvviso dalle siepi con i mitra puntati. Furono fatti scendere e perquisiti da capo a piedi e malgrado i due si spolmonassero a spiegare che volevano soltanto “portare la poltrona a Spadolini”, dovettero aspettare rassegnati che arrivasse, chissà da chi e da dove, il lasciapassare. Ma gli intoppi e le emozioni di quella memorabile giornata settembrina non erano ancora finiti. Sistemata a dovere la lambiccata poltrona nel salotto dove erano in mostra preziosi cimeli garibaldini, cappelli, trombette e bandiere, centinaia di soldatini di piombo perfettamente allineati su un enorme tavolo insieme a modelli di blindati, cannoncini, navi da guerra e aerei, Giovanni e Andrea finalmente dissetati e salutati con grande cortesia dalla “Tata” di Spadolini, saltarono sul furgone bianco che tanto aveva allarmato i Carabinieri. Ma, innestata la prima, non ci fu verso di farlo muovere perché le ruote slittavano sul brecciolino del parco mentre i Carabinieri controllavano da lontano, ma con discrezione, le affannate manovre dei due intrusi. Ci volle il trattore del contadino che li tirò fuori dall’impiccio e a notte fonda esausti, ma contenti rientrarono a Ponsacco. Fausto Pettinelli
Giovanni Toni prepara la sedia di Spadolini
Il Toni saluta Giovanni Gronchi, Presidente della Repubblica, in visita a Ponsacco 27
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La soffitta di Rodolfo Rodolfo Pieraccioni è un cultore del passato e qualche volta dalla soffitta tira fuori giornali ingialliti, lettere e documenti anche di centocinquant’anni fa, quando nacque l’Italia. Fra quelli che ha mesMostra del Mobile. Inaugurazione Edizione 1963 - Aldo Mori, Rodolfo Pieraccioni, il Pre- so a disposizione della sidente dell’Ente Mostra Mauro Chiarugi, redazione del “Ponte” (scomparso nel maggio scorso), Socrate Orsini e il Sen. Dante Schietroma, Sottosegre- di particolare interesse tario al Ministero dei Lavori Pubblici. sono due mappe catastali che documentano pezzi di storia paesana. La prima mappa, un po’ malandata ma ancora leggibile, risale al 1873 e illustra una vasta zona circostante l’attuale piazza Caduti di Cefalonia. Naturalmente la mappa riporta i nomi dei proprietari dei terreni e degli immobili: Valli, Nerli, Lami, Pellegrini, Nencioni, Baldacci, e altri. Ma non racconta che nel vasto spazio di Olivo Baldacci, i ponsacchini delle rughe, nottetempo, andavano a liberarsi la pancia, perché i “camerini” erano un lusso per pochi privilegiati. Ecco il motivo per cui quel terreno veniva indicato “al bottino del Baldacci”. La seconda mappa è datata 1912, quando a Ponsacco si parlava della ferrovia Pontedera-Ponsacco-Capannoli-Volterra. E’ un documento importante nel quale si legge che Febbraio 1958: al Teatro Verdi, dopo un concer- in ponsacco esisteto di Mina, questi giovanotti in procinto di partire vano due partiti: per il servizio militare, festeggiano Silvano Vani, arrivato in licenza dalla Aerobase di Pratica di uno che voleva la Mare. Da sx a ds: Lido Barani, Gino Giusti, Rodol- stazione su un terfo Pieraccioni, con la bustina dell’amico Silvano Vani al suo fianco, quindi Carlo Novelli, Rober- reno dei Marchesi to Giovannetti, Romano Pucci, Aldo Mori e Piero Niccolini, fra il FiuMasi. me Era e la strada Sarzanese; invece l’altro, sostenuto dai larigiani, puntava alla stazione nei pressi del molino, in fondo alla via Chiavaccini. Anche allora come ora, c’erano in ballo i politici, i deputati Orsini-Baroni, Toscanelli e Bianchi, quindi più che parlare litigavano, ma non per le diverse idee politiche del
tutto estranee al dibattito, bensì per il patrocinio di notevoli interessi personali o di intere comunità che a loro stavano a cuore per essere confermati a Montecitorio. Per tentare di sbrogliare l’intricatissima matassa, fu costituito un Comitato di ponsacchini presieduto da Giovanni Guiducci, del quale fecero parte i più illustri e potenti notabili, come il Marchese Lorenzo Niccolini e anche qualcuno dei dintorni. Ci vollero un paio d’anni per trovare un accordo che soddisfacesse tutti e alla fine quando fu raggiunto, il progetto firmato dagli ingegneri Cioppi e Peracchi, mandato a Roma per l’approvazione del Parlamento, fu definitivamente bocciato. Ma intanto stava nascendo l’era dell’automobile e il treno fu messo su un binario morto e lì c’è ancora. Infine Rodolfo Pieraccioni ha recuperato un atto notarile del 1878 relativo ad una complessa compra-vendita di terreni per un somma da capogiro, più di 23 mila lire e anche un curioso contratto di matrimonio, o meglio una costituzione di dote, che sancisce l’antico detto “quel che è mio è mio, quel che è tuo, è tuo”. Niente comunione dei beni. Il lunghissimo atto di compra-vendita, se bene esaminato, è più eloquente e preciso di quelli redatti dai notai di oggi. Un comma precisa che tizio e caio (i nomi sono illeggibili) “essendo illetterati, costoro hanno giurato davanti a me Notaio Regio, Felice del fu Jacopo Boni residente a Fauglia”. E’ stato calcolato che all’epoca, l’ottanta per cento dei ponsacchini era analfabeta. Il mediatore di questo “affare”, scrive il regio notaio, fu “il signor Alessandro del fu Francesco Della Pace”. F.P.
In queste foto del 1949 e del 1951 sono ritratti alcuni fra i più noti insegnanti della Scuola di Avviamento al Lavoro. Nella prima foto sono riconoscibili Danilo Chiarugi, Luigi Tinagli, il Preside Vasco Marri, la signora Benvenuti, Chiapponi e Deri. Nella seconda foto, l’Arciprete Mons. Carlo Scalenghe, il Preside Vasco Marri, Tinagli, Danilo Chiarugi e la signora Panicucci.
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Arte in...Ponsacco
I finestroni istoriati della Chiesa di San Giovanni “Negli anni consecutivi 1911 e 1912 la Chiesa fu provvista di sei finestroni istoriati pel valore di Lire 500 ciascuno, eseguiti dalla Ditta Vincenzo Ceccanti di Firenze. Il primo, fatto con le offerte del popolo, rappresenta la Madonna della Neve; il secondo, fatto a spese di Umberto Mattei e di Alfredo Masoni, la Madonna del Carmine; il terzo, ordinato dall’ Operaio della Chiesa, S. Giovanni Evangelista, titolare della Parrocchia; il quarto, fatto a spese della Compagnia del SS. Sacramento, S. Costanzo Martire; il quinto, dove per la spesa contribuirono in parte eguali Giovacchino Maserti e il popolo di Ponsacco, Mamerto Arcivescovo di Vienna; mentre alle spese dell’ ultimo, il quale per ricordo della festa 16 volte centenaria dell’ Editto Costantiniano raffigura S. Elena con l’ Imperatore Costantino, concorsero le offerte dei Sacerdoti, Bardini, Busdraghi, Ghelli, Baldini, Giuntini F., Giuntini Eligio, Lombardi, Ferretti, Gonnelli, Favilli tutti di Ponsacco. I sei finestroni in tutto ammontarono alla somma di L. 3000.” Questa è la descrizione riportata sul libro “Ponsacco e sue adiacenze” di Niccola Zucchelli (S.Miniato, 1914) sulle grandi finestre istoriate della nostra chiesa parrocchiale. Le cannonate della seconda guerra mondiale infransero le belle storie ( da qui istoriati) narrate sui vetri dai mille colori, rimase intatto, nella navata destra, il finestrone che riproduce San Costanzo martire, soldato romano, nostro conpatrono. Nel 1964, il nuovo parroco Don Elio Meliani, con il concorso di
San Costanzo (compatrono)
Santa Caterina
San Giovanni (patrono)
San Luigi Gonzaga
tutto il popolo, riescì a mettere insieme la somma di denaro occorrente per ricostruire i cinque finestroni mancanti. L’incarico della nuova istoriazione fu affidato al Prof. Vezzelli di Firenze, molto conosciuto e apprezzato come
costruzioni snc di Nedo e Marco Mazzei Ristrutturazioni, restauri monumentali, costruzioni civili, manutenzioni Magazzino e Uffici: Via Catullo, 5 - Loc. La Capannina 56035 Cevoli (Pisa) - Tel. 0587 685351 Fax 0587 687805 e-mail: mazzeisnc@gmail.com - C.F. e P.IVA 01081550509 - Attestazione S.O.A. n.2252/18/00 30
Santa Chiara
San Francesco
artista e disegnatore. I cinque finestroni, istoriati modernamente, rappresentano (navata sinistra) San Francesco, Santa Caterina, San Giovanni patrono di Ponsacco; (navata destra) San Luigi Gonzaga, Santa Chiara, San Costanzo , compatrono. Anche queste opere artistiche, risplendenti alla luce del sole, donano alla nostra bella chiesa un’atmosfera di raccoglimento e di pace percepiti da chi crede nel mistero della fede cristiana. B.G.
Passata la festa... “Passata la festa, gabbato lo santo”, ha esordito con amarezza l’Arciprete prima dell’omelia domenicale. E’ vero! Nelle due domeniche prima del Corpus Domini, decine di ragazzi, con i loro vestitini bianchi e il sorriso sulle labbra, hanno invaso la chiesa per ricevere la Santa Comunione e hanno sfilato per le vie del paese nella tradizionale processione, che ha risvegliato anche in noi anziani il dolce canto “Oh! Che giorno beato il ciel ci ha dato…”. La chiesa era addobbata con fiori bianchi, panche con le tovaglie immacolate, lumi, flash di fotografi, baci, abbracci e profumo d’incenso. Terminato il tempo delle comunioni, in chiesa deserto assoluto, non un bambino, non il piccolo coro che interpreta e suona musiche moderne, solo un prete che tenta con l’organo di far cantare il popolo. Partecipando una domenica alla messa della Comunione, sono rimasto sorpreso di vedere le mamme con vertiginosi scolli sia dal lato A che da quello B, senza neppure un piccolo velo nel rispetto della sacralità del luogo. E poi parlavano, parlavano senza ritegno, spandendo costosi profumi che unendosi al sudore e al caldo si trasformavano in effluvi maleodoranti. E le insofferenze… “Ma quando finisce questa nenia…”, una ha esclamato non potendone più della cerimonia religiosa. Ma si sono rifatti con il pranzo in ristoranti, agriturismi, al mare, in collina spendendo veramente un bel gruzzolo. Più di un matrimonio. L’amarezza del sacerdote, di fronte a tali scene, espressa davanti ai fedeli domenicali è stata veramente demoralizzante. Ma la fede li spinge ad andare avanti e la speranza li uguaglia a quel seminatore evangelico che pur sapendo che molti chicchi di grano non avrebbero fruttato, semina ugualmente. Buon lavoro, Signor Arciprete!
White Party organizzato dal Lions Club Valdera Grande successo per la seconda edizione del White Party organizzato dal Lions Club Pontedera Valdera al Bagno Italia di Marina di Pisa sabato 25 giugno scorso. Più di trecento infatti sono state le presenze alla festa sulla spiaggia in cui la musica e il “dress code” bianco hanno fatto da padrone. Ma la serata non è stata solo all’insegna del divertimento e del buon cibo: quest’anno infatti sono stati raccolti fondi per una cifra pari a 3 mila euro, che sono stati devoluti interamente alla Misericordia di Ponsacco per la costruzione della nuova sede che sorgerà presto in via Rospicciano. A tal proposito alla cena erano presenti anche il vice governatore della Misericordia Aldo De Filippi e vari altri rappresentanti dell’ Associazione, ben felici di ricevere un regalo così importante. Gli organizzatori della serata, Alberto Cioni, cerimoniere Lions, Tiziano Pratelli, tesoriere, e Sandro Iacoponi, segretario del Lions Club Pontedera Valdera, ringraziano tutti i partecipanti e gli sponsor della serata: Banca Fideuram, Pictet, Sabatini Spa, Conad, Color Sistem, Fiat Auto 2000 e Fiat Savino Vittorio. B.B.
Spectator
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Auguri a... Il 14 luglio Luisa Ducci ha conseguito la laurea in Economia e Commercio con il voto di 110 e lode. Complimenti dottoressa! Auguri e congratulazioni da babbo, mamma, Valentina e i nonni Mario e Giovanna
Giovanni Gemignani e Masini Francesca ricordano ancora 59 anni di matrimonio in salute e ringraziano Dio. Auguri dai figli, nuore, genero, nipoti e amici.
25° anniversario di matrimonio Era il 1986 quando giovani coppie di innamorati si giuravano eterna fedeltà davanti all’altare. Sono passati 25 anni e quelle coppie sono state felici di ritornare in Chiesa a celebrare questo anniversario. Una cerimonia alla quale le parole del nostro arciprete monsignor Nencioni hanno conferito un significato esemplare. Poi 12 di quelle coppie si sono date appuntamento per una cena conviviale. Una serata trascorsa fino a notte tarda all’insegna dell’allegria. Tra ricordi giovanili e della vita di coppia, sono emerse alcune amare riflessioni sulle difficoltà odierne, sulla nostra società che pare aver smarrito valori ed ideali, ma è emersa anche la consapevolezza che occorre la buona volontà di tutti per ‘raddrizzare’ questa situazione. P.S. Tanta era la convinzione che alcuni volenterosi hanno inteso dare subito seguito alle parole “raddrizzando” il palo della segnaletica stradale di fronte al ristorante. Massimo Guerrazzi
I fratelli Guelfo e Michelangelo e la cugina Viola annunciano l’arrivo della “Piccola” Lucrezia Watterson nata a Empoli il 22 giugno 2011. Ci hai fatto un po’ aspettare, Lucrezia, ma finalmente sei arrivata! Benvenuta da tutta la famiglia Luca e Luana Bitossi, Andrea e Lorella Bracaloni, Daniele e Renza Colombini, Enrico e Maria Rosa Della Maggiore, Luca e Antonella Gasperini , Stefano e Antonietta Gasperini, Massimo e Luisella Guerrazzi, Enrico e Cristina Guiducci, Claudio e Alda Limone, Roberto e Graziella Sammuri, Massimo e Anna Stabile, Andrea e Monica Turini.
Lorenzo Casapieri il 23 luglio compie 18 anni. Auguri dai genitori, il fratello Alessio, i nonni, gli zii, i cugini, gli amici e i parenti tutti
Auguri a Luca e Luana Bitossi che il 19 luglio festeggiano il loro 25° anniversario di matrimonio. Con tanto affetto dal figlio Alessio, parenti e amici. Complimenti per la vostra prima tappa raggiunta. Continuate così!
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Ida ha cento anni! La nostra concittadina Ida Macchi ha festeggiato 100 anni il 18 giugno 2011, al suo festeggiamento era presente Tamara Iacoponi, assessore alle politiche sociali, che vediamo con lei nella foto.
Auguri a... Assia Bracale il 20 luglio compie 18 anni. Questi 18 anni hanno riempito i nostri cuori di felicità
Il “Forum acqua Valdera” e il “Comitato vota si per fermare il nucleare Valdera” ringraziano tutti i cittadini che si sono espressi in maniera così decisiva facendo vincere i si ai referendum del 12 e 13 giugno contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare.
Asilo Nido “Il Pulcino” Sabato 9 luglio l’asilo nido ‘Il Pulcino’ ha inaugurato i nuovi locali, in via dei Mille, 25. La nuova struttura dispone di un giardino di 200 mq, ed ha una dimensione interna di 160 mq. Nato nel 2006 come asilo nido domiciliare, si è adesso trasformato in asilo nido privato accreditato. E’ aperto dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 17:30 con varie fasce orarie. Tra i vari servizi offerti ci sono l’insegnamento delle prime nozioni della lingua inglese, educazione musicale, piscina nei mesi estivi, attività di manipolazione, laboratori di stimolazione sensoriale, consulenza pediatrica e psicologica. Per informazioni telefonare al 3494655201 o visitate il sito www.ilpulcino.net
Elisa Giannoni Il 19 luglio 1993 ci ha regalato una ragazza speciale che quest’anno compie 18 anni. Auguri Eli! Da babbo, mamma e da tutti quelli che ti vogliono bene.
Congratulazioni alle sorelle Catastini, Giulia per la laurea e Sara per la maturità, dai genitori Cristina e Giovanni e dai nonni Bruno e Anna.
Nuovo CD
Simone Valeri e la Corale Valdera
“Tuscan Folk Songs” è il titolo della nuova incisione della Corale Valdera con 11 canti popolari diretti da Simone Valeri di cui tre sono arrangiamenti dello stesso Maestro direttore: “L’usignolo”, “Serenata” e “Mariannina”, mentre gli altri sono arrangiamenti del compianto Ivo Meini. Accompagna il CD una pubblicazione cartacea dallo stesso titolo che riproduce la musica delle tre canzoni di Simone. Ascoltando quelle dolci musiche nostrane, più volte sentite nelle nostre contrade, ho riassaporato il gusto tutto toscano con accenti popolari, semplici e coloriti. Il Valeri, nella prefazione del CD, scrive: “La mia armonizzazione ne ha preservato il tono semplice, mantenendo al contempo la forza declamatoria tipica di questi canti”. E’ veramente una importante dimostrazione musicale per celebrare il 40° anniversario della Corale Valdera.
Complimenti ad Alessio Orazzini che il giorno 4 luglio ha conseguito la laurea specialistica in Ingegneria Civile con il massimo dei voti. Auguri per un futuro ricco di soddisfazioni. La tua famiglia: nonna, Francesca, Federica, Stefano, Paolo e Laura
Francesca Gennai Auguri Francesca! Per i tuoi 11 anni e per il titolo di Campionessa Italiana di ginnastica artistica nel volteggio. I nonni, i genitori, Aurora, Leo, zii e cugini.
B.G.
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Auguri a... Nozze d’argento! Il 12 luglio 1986 a Ponsacco, si sposarono Nello Cavallini e Barbara Ferretti. Alla coppia vanno i più sentiti auguri, che il loro cammino continui sempre cosi con amore e gioia. I genitori, le figlie, il genero, il piccolo Mirko, il fratello, la cognata (la piccola Siria)
La Misericordia di Ponsacco in carcere a Pianosa
…ma in gita Domenica 10 luglio un gruppo di 46 persone, fra volontari, soci e simpatizzanti della Misericordia di Ponsacco, ha partecipato all’escursione all’isola di Pianosa. L’isola ha ospitato dal 1858 il carcere, che fu istituito come colonia penale. Per motivi politici, nel 1932 vi fu incarcerato quello che poi diventerà il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Nel 1979 nel carcere venne costituita la sezione di massima sicurezza, che fino al 1997 ha ospitato i detenuti mafiosi più pericolosi, quelli del cosiddetto 41 bis. Dopo aver visitato il piccolo paese, oggi disabitato ma in via di recupero, la guida ci ha fatto visitare le catacombe dell’epoca romana. L’organizzazione del parco offre inoltre la possibilità, con le relative guide, di visitare l’isola; a piedi, in mountain bike oppure in carrozza e cavallo, alle quali, dopo una breve pausa pasto, diversi di noi hanno partecipato. Dopodiché tutti in mare a godere quel paradiso incontaminato.
Il 19 giugno Lina Rossi ha compiuto 90 anni. Tanti auguri da tutta la famiglia.
Il 7 giugno Saverio Guerrieri e Sandra Tofi hanno festeggiato i 25 anni di matrimonio. Tantissimi auguri dai figli Sara e Andrea.
“Il Risorgimento visto dai ragazzi”: vincono 15 studenti della Scuola Niccolini
Federica Lemmi si è laureata all’Università di Pisa in ingegneria edile e architettura con 110 e lode discutendo la tesi “Architettura flessibile d’emergenza”. Mamma Carla, babbo Alberto, Alessandro, Francesco, i parenti e gli amici si complimentano augurando a Federica una brillante carriera.
“Il Risorgimento d’Italia, un periodo di gesta eroiche dei Patrioti che hanno fatto l’Italia. Descrivi l’episodio per te maggiormente significativo o che più ti ha colpito con un tema, una poesia o un elaborato grafico-multimediale”. Questo era il tema del concorso rivolto ai ragazzi delle classi terze della scuola Media “Niccolini”. Quindici ragazzi della scuola media “Niccolini” sono stati i vincitori del concorso. Gli allievi si recheranno l’8 settembre in visita guidata alla Camera dei Deputati a Roma . Il concorso, alla sua prima edizione, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato bandito dal Circolo Arci Rinascita con il patrocinio del Comune di Ponsacco ed il contributo di “Unipol” assicurazioni di Pontedera. La premiazione è avvenuta a fine anno scolastico al cinema Odeon (9 giugno) in una serata organizzata in occasione del concerto di fine anno dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo “Niccolini”, alla presenza della preside, Maura Biasci; dell’assessore alla pubblica istruzione, Roberto Chiarugi, di Fabio Sartini, presidente del circolo Arci Rinascita di Ponsacco e dei numerosi genitori e parenti (E.I.)
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Evviva gli Sposi! Il giorno 25 del mese di giugno dell’anno 1961 l’amico “Gigi”, dolcemente innamorato della signorina Giovanna Manichini, decise di convolare a felici nozze. Sono passati 50 anni e la grande festa per la ricorrenza, tenuta al Bagno Tirrenia, ha dimostrato come tantissime persone vogliono un gran bene a Luigi e a Giovanna. Tra i festaioli c’ eravamo anche noi, amici perdigiorno, con i quali Gigi si intrattiene giornalmente discutendo, come si suol dire, del più e del meno...Con queste poche righe noi, insieme alle nostre famiglie, vogliamo prima di tutto festeggiare Gigi e Giovanna per i loro 50 anni di vita vissuta in comune, ma desideriamo soprattutto ringraziare prima Gigi perché, nonostante le grosse limitazioni di salute che lo sottopongono a cure mediche, anche ospedaliere, ogni giorno, ci ha insegnato come si possa, quotidianamente, affrontare la vita con coraggio, dignità e speranza, senza mai lamentarsi o imprecare contro la cattiva sorte; e poi Giovanna perchè, con l’aiuto dei figli Gianni, Betty e Alessandro, ci ha dimostrato come la disponibilità e la forza di volontà, ma prima di ogni altra cosa, un grande amore, ci aiutino a vivere con serenità 50 anni di vita in comune. Vi vogliamo bene. I vostri più cari amici.
Ricordiamo... A distanza di 3 anni dalla scomparsa di Lido Cristofani, la moglie, la figlia, il genero, la nipote e tutta la famiglia e amici lo ricordano con immutato affetto
A distanza di 30 anni dalla scomparsa di Marco Cristofani la famiglia e gli amici lo ricordano con immutato affetto.
Ministranti e chierichetti in festa Il secondo incontro diocesano dei ministranti e chierichetti si è svolto domenica 22 maggio a San Miniato Basso. Il nostro gruppo conta circa 40 ragazzi “capitanato” da Don Mario Barbato che ringrazio a nome di tutti i genitori. Don Mario si dedica con amore ai nostri ragazzi, formandoli alla vera catechesi, insegnando loro l’amore verso Dio e verso il prossimo come ci ricorda la testimonianza del loro patrono San Tarcisio. I ragazzi hanno partecipato con la guida dei seminaristi ad un gioco formativo molto interessante, con il premio di una merenda per tutti. La giornata si è conclusa con la Santa Messa nella chiesa parrocchiale San Martino e Stefano presieduta dal nostro Vescovo monsignor Fausto Tardelli, il quale ha donato loro un ricordo dell’ incontro.
Alberto Ferretti Ad un anno dalla scomparsa il ricordo è sempre più vivo. Ci manchi tanto, sei sempre nei nostri cuori, di chi ti ha voluto bene, la moglie, i figli e i nipoti.
Chiara Busdraghi
La famiglia Grassi ringrazia tutti coloro che hanno voluto accompagnare l’ultimo saluto a Salvadore, scomparso il 12 giugno, con un’offerta da destinare a opere di solidarietà. La somma raccolta è stata devoluta a: Parrocchia di Ponsacco e
chiesa di Metello (nel comune di Sillano, in provincia di Lucca), Movimento Shalom, Misericordia Ponsacco,Associazione italiana ricerca contro il cancro (Airc)
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colonna...
infame!!
‘Un conto nulla per te? Un giovane, noto in paese per le sue scappatelle notturne, una sera rientrò tardi e la moglie, che conosceva le sue abitudini, gli chiese: “Io proprio ‘un conto nulla per te?” “Se vòi contà’ ‘un lo fa’ forte, perché io voglio dormì’!”
Semi di pomodoro Da una finestra del secondo piano di una ruga, Cinceri sta tagliando un pomodoro togliendo i semi che getta senza ritegno sulla strada senza badare a chi passa. Un passante, preso in pieno da una manciata di bucce e semi, si rivolta e apostrofa: “O Cinceri, o che butti i semi addosso alla gente?” “Toh! E ti butto er pumodoro!!”
Andarono a suonare e ritornarono “sonati” Alla fine della seconda guerra mondiale, la gente, ritrovata la libertà, ogni sera ballava sull’aia, nelle balere, nei dancing, come dicevano gli americani. Cinque suonatori ponsacchini: Libero Iacoponi, Mario Turini (Pinaio), Mauro Gasperini, Ilo Iacoponi e Renato Iacoponi (Marolo), chiamati dagli organizzatori di una di queste feste danzanti, partirono per Tombolo dove suonarono fino verso le due. Terminato il ballo, fu deciso di mandare Ilo a riscuotere dal momento che lui era il più anziano e il più credibile. Presentatosi al nero-americano, Ilo chiese la paga pattuita. L’americano, dopo un sorrisetto beffardo, gli mollò una sberla facendogli un occhio gonfio. Tornato dagli amici, gli chiesero: “Ti hanno pagato?”.“Me sì, ora tocca a voi!”. E se ne ritornarono a Ponsacco… suonati.
Spiedino di tordi Una anziana signora parla con le amiche sull’utilità di mangiare verdura invece di ammazzare manzi, pecore, agnelli,maiali. Tutte annuiscono con i capi canuti e sembra che siano d’accordo. “Io abolirei anche la caccia – tuona una per farsi ben volere – Quei poveri uccellini che colpa ne hanno!” Un vecchio cacciatore che ascoltava in silenzio, si alza e con voce suadente e con tanto di sorrisetto sulle labbra insinua: “Voi lo sputeresti un bello spiedino di tordi con patatine arrosto!” Le tre signore cambiarono di colore fino al viola.
Brodo vegetale Sempre da una finestra di una ruga, Artiglina, che girava il paese con un carretto per vendere verdure e altri cibi, stava passando al colino il brodo vegetale e, come tutte le altre volte, gettò in strada il rimasuglio. Proprio in quel momento stava passando un uomo che vedendosi impataccato da quella sporcizia, rimproverò la donna: “O Artiglina, non lo vedi che mi hai sporcato tutto il vestito? Questa robaccia mi è entrata perfino in bocca!” “ Bada lì, ‘un è mia veleno!”
Bravo bimbo! Un falegname ponsacchino negli anni del boom economico fece fortuna e, in poco tempo, mise su una discreta ditta e un non meno discreto gruzzolo in banca. Così, una sera fece lo sborone e invitò tutti i suoi dipendenti con le famiglie a cena fuori: menu a base di pesce. Alla fine, il cameriere portò in tavola una ciotola con acqua e limone affinché i commensali si sciacquassero le mani, che puzzavano di guazzetto e frittura. Ma l’imprenditore, lesto, afferrò il contenitore e bevve tutto a gran sorsate. “Bravo bimbo - disse soddisfato rivolgendosi infine al cameriere, fra gli sguardi allibiti dei dipendenti - mi ci voleva proprio!”. 3 · 07 · 2011 Esposizione di moto d’epoca in Piazza della Repubblica
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Samuele e Debora
Giulia Mannucci
Campioni di ballo Campionessa di pallavolo Ai recenti Campionati Italiani di ballo svoltisi a Rimini, gli atleti Samuele Anichini e Debora Giannini si sono brillantemente classificati vice campioni d’Italia di ballo, nella specialità“Combinata 8 balli latini e standard”nella categoria B2 età 16-18 anni. Tanti auguri a queste promesse e un in bocca al lupo per i prossimi impegni dai genitori, la sorella, nonni e parenti.
Saggio di fine anno accademico di danza palestra futura sport Grande successo per il 15 Anniversario della palestra Sabato 25 giugno si svolto al Teatro Odeon il saggio di fine anno accademico 2010/2011 di danza classica e moderna della Futura Sport. Più di 35 le bambine impegnate nelle esibizioni di danza classica e moderna hanno deliziato il pubblico con le coreografie della maestra Rachele Balzano, oramai da tre anni punto di riferimento per la danza . All’esibizione partecipavano come ospiti lo Studio Danza di Pisa , e l’a.s.d Uliveto Danza. Un saggio un po’ speciale perché ricade nel 15 anno della Futura Sport, “anno ricco di soddisfazioni e risultati che ci ha visto impegnati in tantissimi appuntamenti sportivi” commenta il direttore tecnico sportivo Bani Massimiliano e prosegue “con la maestra Rachele Balzano abbiamo trovato una grande collaboratrice, preparata professionalmente”
Giulia Mannucci si è aggiudicata il titolo di campionessa italiana di pallavolo femminile uisp under 12, partecipando insieme alla sua squadra alle finali nazionali di Rimini! Complimenti a lei a alle altre ragazze della squadra da mamma Nadia, babbo Riccardo, Alessio e Andrea
Ridere fino a volare”, un film ‘nostrale’ Tredici alunni della scuole primarie Fucini e Mascagni, insieme ad un cospicuo gruppo di altri bambini provenienti da vari centri della zona, sono i protagonisti del film “Ridere fino a volare”, girato quasi interamente a San Miniato sotto la regia dei fiorentini Adamo Antonacci e Fabo Bianchini. Le ultime scene del film, che uscirà nelle sale a settembre, sono state girate nel Teatro Odeon. La tenera e coinvolgente sceneggiatura ha come ambientazione l’ospedale Meyer e l’allestimento scenico è di Franco Panicucci, della Libero Spettacolo Group e dell’Associazione Alidea. Si tratta di un lungometraggio che unisce alla comicità la riflessione sulla smodata ricerca di successo della società di oggi, raccontando la storia di due comici stralunati, Jerry e Gelli, ovvero Jerry Potenza e Alessandro Gelli, incapaci di ridere il pubblico. Solo nella realtà di tutti i giorni riusciranno a far ridere i bambini e così scopriranno il vero significato del successo. Nel cast figurano anche alcuni comici toscani e non solo: Novello Novelli, Carlo Monni, Sergio Forconi, Gianni Giannini, Paolo Migone, Graziano Salvadori, Nicky Giustini, Cristiano Militello, Rosanna Susini, Alessio Kagliostro, Silvie Lubamba e, per la prima volta sullo schermo, la piccola Eleonora Pagnini. Elena Iacoponi
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Mobilieri
Punto e a capo per il calcio a Ponsacco Si rivolteranno nella tomba i pionieri del calcio a Ponsacco se avranno percepito come è finito nella città del Mobile lo sport del pallone. Nato dal cuore e dalla passione di un manipolo di Ponsacchini nel 1920, gli antesignani dei moderni rossoblu-Mobilieri, cominciarono ad assemblarsi come squadra, tirando i primi calci alla sfera di cuoio, nello spazio dove oggi è Piazza della Repubblica. Novanta anni di storia calcistica, osannata nei periodi luminosi delle promozioni, criticata nei momenti delle retrocessioni, ma mai, veramente “mai” abbandonata. Anzi nei momenti di maggiore sconforto, personaggi che hanno sentito il valore di essere ponsacchini, si sono eretti a tenaci difensori delle nostre tradizioni, hanno tirato fuori le risorse per riemergere fino a raggiungere quei traguardi addirittura della serie C, giudicati miracolistici per un centro come Ponsacco. Per non far torto a nessuno, ci limitiamo a dire che sarebbe davvero lunga la lista dei nomi dei Presidenti, dirigenti, e giocatori col dna Ponsacchino che hanno dato fondo a risorse di ogni genere, caricandosi volontariamente di documentabili sacrifici, pur di non ammainare la bandiera rossoblu rendendo vibrante ed appassionato il tifo a Ponsacco. Di tutto quello che hanno fatto il nostro più
sincero e caloroso ringraziamento. Di questo rispettoso e doveroso senso di gratitudine non possiamo comprendere l’ex Presidente Antonio Passerai e l’ex addetto stampa Maurizio Zini ideatore della fusione fra Mobilieri e Giovanile Staffoli, lo strumento che ha determinato la ghigliottina del calcio a Ponsacco. La Lega ha ratificato, perché la fusione e stata costruita secondo le norme federali, ma in spregio ad un’etica sportiva che dovrebbe essere alla base dei dilettanti. Nonostante la battaglia sui mass media del sindaco Cicarelli, per cercare di difendere una comunità come Ponsacco, documentando verso la Lega l’ingiustizia della fusione, recante il danno a tutta Ponsacco sportiva, sacrificata enormemente anche nel settore giovanile. Una realtà autentica e sportiva come la squadra di calcio che rappresenta Ponsacco, subisce uno scempio disdicevole e sprofonda nel limbo dell’ultima categoria dei dilettanti. La famosa Fenice risorse dalle sue ceneri, a Ponsacco si è chiusa un’epoca, ma la tradizione, l’orgoglio e gli uomini per ripartire in umiltà, non mancano a dispetto di chi avrebbe goduto vederne l’estinzione. Un antico saggio detto cinese sostiene: “ Siediti sulla riva del fiume e con pazienza aspetta, vedrai passare i resti del tuo nemico.” Luciano Lombardi
ULTIMA ORA: Il calcio a Ponsacco riparte dalla terza categoria ed è iscritto al campionato con la denominazione di F.C.PONSACCO 1920. L’impegno è stato preso, con gli aupisci del sindaco Cicarelli, e vede al momento: Presidente Ferretti Filippo, e consiglieri Balluchi Alessandro e Macchi Fausto, in attesa di poter aumentare il numero dei soci.
Amatori Rinascita: Squillante doppietta Dopo aver debuttato positivamente nell’eccellenza massimo campionato a livello amatoriale, con un dignitoso centro classifica, la squadra degli Amatori Rinascita concludono in bellezza la stagione agonistica. Vincono con autorità il IX° Torneo Città di Ponsacco “ Memorial Stefano Fabiani” organizzato dal G.S. Le Melorie superando in un’avvincente finale la formazione del Casciana Alta per 1 a 0. Il fiore all’occhiello dell’estate rimane per la Rinascita la conquista della Super Coppa della Valdera che la squadra del Presidente Floriano Baldacci ha messo in bacheca battendo,sempre sul terreno de Le Melorie, la formazione del Santa Colomba vincente del Città di Pontedera,col punteggio di 1 a 0. Questi i ragazzi e dirigenti pluri-vittoriosi, che la prossima stagione parteciperanno per la prima volta alla Coppa Toscana: PORTIERI: Aringhieri e Brattoli; DIFENSORI: Barnini, Citarella, Bani, Ferraro, Falcocini: CENTROCAMPISTI: Paoletti, Tigrano, Favilli, Mazzilli, Mele, Bova, Bendinelli, Marciano; ATTACCANTI: Aringhieri C., Aringhieri M., Petrucci, Antonizzi, Sanzone, Felci. ALLENATORE: Nannetti: PRESIDENTE: Baldacci; DIRIGENTI; Anichini, Guerrini, Gisondi, Squicciarini. Luciano Lombardi
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FOTO MEONI di
Bellini Giuseppe
Studio Fotografico · Cerimonie · Ritratti Stampe digitali immediate
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La péorite traumatïa di Gianfranco Raspolli Galletti Quando, una sessantina di anni fa, iniziai nel mio paese, Titignano, la attività di cosiddetto“Medïo della Mutua”, noi giovani dottori, specialmente se, come il sottoscritto, “di ‘ampagna”, ci sentivamo distaccati dai “Primari” (all’epoca, addirittura con il loro nome era comunemente indicata la Clinica che dirigevano). Nei miei sonetti, spesso in autoironia, ho frequentemente messo in satira la figura di noi medici generici, però si verificò un caso che fece scalpore e stimolò in versi la mia “rivalsa” nei confronti delle “alte sfere”con un sonetto del Marzo ‘8 1, poi pubblicato in“Nòvi sonetti der Galletti” dalla “Editrice Goliardica”. Era intitolato “La péorite traumatïa”, cioè la “pleurite”, per l’esattezza “post-traumatica”in quanto conseguente a lesioni costali. Mi soffermo sulla accentazione “acuta” di “péorite” poiché, se con accento grave, pèorite deriva da pèoro che significa “cornuto”. Mi preme anche far notare come il Docente, dal perfetto linguaggio semeiologico, nella terzina conclusiva “incazzato” passa a quello vernacolo. Ma ecco il sonetto: La péorite traumatïa La zittella degente ar letto venti, iernotte è ruzzolata dar vasone. Cià ‘na ‘ostola rotta e li studenti, drèt’ ar Primario, ascortano ‘r pormone. Fa ‘r Docente all’allievi: - State attenti: a destra, in basso, nell’ispirazione, si apprezzano iniziali sfregamenti... (e ‘r gregge a dì’ di sì su quer groppone). - Sor Professore, - azzarda la pazziente ma la ‘ostola rotta era a mancina: da questa parte ‘un ciò mai avuto niente. - Cristo!... Epperò ‘un sentivo un accidente! Poteva dillo prima, Signorina, senza fammi ascortà quer che ‘un si sente!
Massimo Favili medaglia d’oro Massimo Favilli, 52 anni, tesserato del Club Ippico “Le Sbarre” de Le Melorie, ma residente a SantoPietro Belvedere, ha vinto la medaglia d’oro, categoria ‘senior’, al campionato regionale che si è svolto al Club ‘Lo Scoiattolo’ di Treggiaia, con la cavalla Tess D’Aymon. Massimo pratica equitazione da 10 anni al Club Ippico ‘Le Sbarre’ de Le Melorie, ma da 2 anni gareggia a livello agonistico sempre sotto la guida dell’allenatrice Linda Vanni.
UN NUOVO MODO DI STAMPARE
Venerdì 9 settembre alle ore 21,30 presso l’Auditorium Mons Meliani a Ponsacco, la compagnia I GENIANTI di Bientina con la regia di Luisiana Tognarini presenteranno lo spettacolo IL FANTASMA DI CANTERVILLE di Oscar Wilde, l’incasso sarà devoluto alla ASSOCIAZIONE CONTRO IL MELANOMA DI PISA
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è più bella l’estate con i nostri occhiali
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