Marzo 2010

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Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

Anno XIII - Numero 3 - Marzo 2010 · E 2,20


Giovani e vino

L’editoriale

Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

Anno XIII - Numero 3 - Marzo 2010 · E 2,20

Piazza San Giovanni e antica Pieve Incisione del M° Vivivano Viviani

Mensile di cronaca, attualità e cultura Direttore: Fausto Pettinelli Condirettore: Benozzo Gianetti benozzo.gianetti@virgilio.it Redattori: Giampaolo Grassi Luciano Lombardi Elena Iacoponi Ogni responsabilità relativa ai contenuti dei singoli scritti è dei rispettivi autori Segretaria di Redazione: Barbara Prosperi

Che il vino faccia buon sangue è risaputo e il detto fa anche comodo per giustificare chi alza un po’ troppo il gomito. Ma altro conto è cadere nel vizio, nell’inarrestabile spirale del bere fino a diventare veri e propri alcolisti. Questo è l’allarme che da qualche tempo continua a farsi sentire da parte delle autorità sanitarie e da quelle delle forze di polizia sempre più impegnate nella salvaguardia della salute pubblica. Ed è un impegno massiccio specialmente nell’ambito della lotta alla droga, della quale fa parte a pieno titolo l’alcolismo che, dicono gli esperti, è una forma di dipendenza assai peggiore e ancor più micidiale di quella derivata dalle sostanze stupefacenti più comuni. Negli ultimi mesi l’allarme alcolismo si è esteso specialmente nei riguardi dei giovani i quali, a quanto pare, sembra siano stati presi da una moda molto in voga soprattutto in talune discoteche dove si beve vino a garganella intervallando le consuete fumate di canne micidiali. L’aspetto se possibile ancor più spaventoso di questa situazione è dato dalla giovanissima età di coloro che, in preda ai fumi dell’alcol, sono vittime di

incidenti o commettono piccoli e grandi crimini per poi dover ricorrere alle terapie disintossicanti che non sempre risultano efficaci. Dagli interventi di Polizia e Carabinieri risulta inequivocabilmente che l’età dei giovani coinvolti in incidenti o reati più o meno gravi dovuti allo stato di ebbrezza va dai 15 fino ai 30 anni e più. Le autorità sanitarie hanno accertato ormai da tempo che i ragazzi cominciano a bere attorno ai 12 anni di età. Questa è l’età più difficile per lo sviluppo non solo fisico, ma anche comportamentale dell’adolescente che richiede il massimo dell’attenzione da parte dei genitori o comunque dei familiari. Le migliaia e migliaia di alcolisti che oggi vengono curati in appositi istituti specializzati hanno dichiarato di aver iniziato a bere da ragazzi, senza alcuna intenzione di trasgredire, ma solo per accettare un semplice bicchiere di vino ad un pranzo, magari ad una festicciola in famiglia. Questo è sempre l’inizio di un percorso che, dicono gli esperti, porta diritto verso la dipendenza. Dunque niente vino ai ragazzi e poco anche ai grandi. Il pericolo è sempre in agguato.

Ai lettori Sovraccoperta per rilegare Il Ponte Chi desidera la sovraccoperta per rilegare la sesta raccolta de Il Ponte di Sacco (2008-2009), può richiederla al suo edicolante oppure presso la Tipografia Nuovastampa, via Valdera C, 33.

Il numero di Aprile sarà in edicola il 17 Aprile

Autorizzazione del Tribunale di Pisa n. 9 del 12/05/98 Direzione e Amministrazione Tipografia Nuovastampa Via Valdera C. n. 33 - 56038 Ponsacco (Pi) Tel. 0587731348 - Fax 0587733723 ilponte@nuovastampa.com Elaborazione e stampa Nuovastampa Ponsacco

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costruzioni snc di Nedo e Marco Mazzei

Progetto grafico Fabio Signorini

Ristrutturazioni, restauri monumentali, costruzioni civili, manutenzioni

I servizi fotografici sono di Foto Chiavaccini, Foto Meoni,

Magazzino e Uffici: Via Catullo, 5 - Loc. La Capannina 56030 Cevoli (Pisa) Tel. 0587 685351 - Fax 0587 687805 - e-mail: wwwmazzeisnc@virgilio.it


In piazza Valli

Successo del “Mercato di campagna amica” Frutta, verdura, piante aromatiche, ma anche carne e latte e tanti altri prodotti della terra hanno invaso la piazza Rodolfo Valli con un allegro e variopinto assortimento per il debutto, sabato 13 scorso, del “Mercato di campagna amica”, iniziativa del Comune in collaborazione con l’Agrimercato di Pisa (Associazione dei produttori agricoli in vendita diretta), la Coldiretti di Pisa e la Fondazione ‘Campagna amica’. Il “mercato di campagna amica” vuole incentivare il già diffuso e sperimentato concetto “dal produttore al consumatore”, acquistando i prodotti a chilometro zero. In futuro il mercato, che si terrà ogni sabato mattina, potrà estendersi anche al corso Matteotti ed il periodo di prova durerà fino ottobre. L’iniziativa è promossa anche dai comuni di Pisa e Pontedera. “Queste sono iniziative stimolanti per conseguire obiettivi in linea con il momento particolare che stiamo vivendo - ha detto il

sindaco Cicarelli - perchè ‘il mercato di campagna amica’ è il frutto positivo della crisi. Conciliare qualità e prezzo sarà la chiave del successo. La scelta di piazza Valli non è casuale, è vicina alle vie di scorrimento dunque facilmente raggiungibile da chi arriva da altri comuni. Il ritorno al passato ed alla genuinità dei prodotti della terra sarà una prospettiva importante per il consumo del futuro”. Da parte sua l’assessore alle attività produttive, Tommaso Baldacci, ha sottolineato lo scopo primario del mercato, quello cioè di indirizzare il consumatore verso i prodotti locali, dunque verso la genuinità e la qualità a basso costo. Elena Iacoponi

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La posta del Ponte Troppe multe

A proposito dell’Odeon

Io sono uno tra i multati e non posso reclamare perché la mia auto era in divieto di sosta. Intrattenendomi al bar, ho sentito però che tanti si lamentano delle multe che in questi giorni fioccano come mai era successo. Cosa significa che i ponsacchini sono diventati tutti insieme maleducati, oppure il Comune – come qualcuno insinua – sta rastrellando soldi perché le casse sono vuote? Ho sentito dire che il giorno di carnevale, sulla via dei Mille sono state fatte una cinquantina di multe oltre alla rimozione coatta di alcune macchine. Quella strada era appena toccata dalle maschere, le auto non davano nessun fastidio al transito. Queste azioni fanno veramente riflettere. Significa che c’è in atto una recrudescenza oppure tolleranza zero. Non vanno bene nessuna delle due! Non aspetto risposta, tanto l’Amministrazione la rigira come vuole!

Non so se qualcuno avrà risposto alla lettera del sig. Aldo De Filippi che chiedeva spiegazioni sulla chiusura del cinema Odeon e della Casa del Cinema. Quel cancello e quelle finestre sbarrate fanno veramente vergogna a tutto il complesso che credevamo avesse decollato invece è peggio di prima. Possibile che l’attuale Amministrazione Comunale, o le minoranze, non si diano da fare per dare una svolta a questo carrozzone? Oppure bisogna richiamare un’altra volta la gente in piazza a chiedere a gran voce “Ridateci l’Odeon!” come fu fatto per il Teatro Verdi tanti anni fa?

Luciano T.

Oh Sole mio Prima di tutto una precisazione doverosa sull’art. “Ancora sulle pale” del numero di febbraio 2010, ebbene i 2.200.095, 85 kWh si riferiscono non alla produzione di tutto il Parco Eolico di Pontedera, ma ad un anno di produzione della sola pala eolica Donatello, che tra l’altro è quella che ha prodotto meno! Tengo a precisare che è un errore della redazione del Ponte. Vi ricordate “Il primo compleanno d’O Sole Mio” dell’ottobre 2008, ebbene il piccolo impianto da 2,47 kWp nominale, entrato in esercizio il 14 ottobre 2007, dal 16 febbraio 2009 al 16 febbraio 2010 ha prodotto 2.723 kWh, e immesso nella rete Enel 1.793 kWh. A metà settembre 2009 è entrata in funzione la lavastoviglie di classe A+ collegata però al tubo dell’acqua calda come la lavatrice. L’acqua è riscaldata da una caldaia a metano a modulazione di fiamma che però viene spenta del tutto all’incirca da aprile a fine ottobre, perché ci sono due pannelli solari termici (in esercizio dal luglio 2005) che comunque la preriscaldano anche d’inverno (il solare termico non è da sottovalutare perché molto efficiente energeticamente e con grandi potenzialità future grazie al solar cooling). Con queste caratteristiche il prelievo di elettricità dall’Enel è stato di 1.553 kWh, e cioè meno di quanto cedutogli. Grazie O’ Sole mio! Giacomo Brogi

Lucia V.

L’Orso al posto dello stemma del Comune Chiedo ospitalità al “Ponte” per segnalare e commentare una lettera-diffida che alcuni giovani hanno ricevuto dal sindaco Cicarelli. La lettera contiene una “diffida” sull’utilizzo dello stemma del comune di Ponsacco che i giovani hanno utilizzato su un “giornalino” di quattro pagine, dove oltre a discettare di vari argomenti, si annuncia la formazione di un gruppo “Pensiero Forte”, ispirato da una citazione di Papa Benedetto XVI. Senza entrare nel merito della legittimità sull’uso o meno dello stemma, mi preme invece evidenziare il modo formale e anche minaccioso del tono della missiva, perfino il modo con cui è stata notificata la diffida, scomodando perfino il messo comunale che ha dovuto recarsi al domicilio dei ragazzi e non all’indirizzo indicato, in via Garibaldi 8, dove questo gruppo di giovani hanno eletto la sede. A mio avviso, anche se non ho prove per dimostrarlo, non posso credere che il sindaco Cicarelli sia il promotore di questa lettera. Ho invece la sensazione che sia frutto di qualche “cattivo consigliere”. Mi chiedo infatti come fa un socialista della sua risma, a citare la Consulta Araldica, istituzione di chiaro retaggio monarchico, come può pensare un primo cittadino di esperienza pluridecennale, che un giornalino, che cita il Santo Padre e descrive in maniera critica la realtà ponsacchina, possa creare danno o sminuire l’immagine di uno stemma che appartiene a tutti i ponsacchini. Ho visto tante volte riprodotto lo stemma del comune su documenti e atti di cui mi sono vergognato e indignato, ne cito uno su tutti, il giornalino distribuito in campagna elettorale sulle tante cose cui l’amministrazione si vantava di aver fatto. Quello si meritava davvero una diffida tanto più che a pagarlo sono stati i contribuenti ponsacchini, mentre il “giornalino” redatto da quei giovani è stato pagato da loro stessi. Mentre mi compiaccio con loro e gli esprimo la mia solidarietà li consiglio di ricorrere ad un altro stemma, magari un bell’orso, sempre che qualche animalista non li diffidi! Franco Forti

Pensiero forte” Ho trovato nella cassetta delle lettera il giornalino dei giovani che hanno costituito un’associazione denominata “Giovani per un pensiero forte”. Ho letto con interesse la pubblicazione e mentre desidero congratularmi con loro, tramite Il Ponte, e manifestargli tutta la mia stima e amicizia, li invito a continuare su questo cammino. Rebecca C. 4


Le foto dei lettori Ecco la verità sull’ “Odeon” Sul “Ponte” del gennaio scorso il Sindaco tranquillizzò l’opinione pubblica sul futuro dell’Odeon e di conseguenza sul definitivo decollo della “Casa del Cinema”. Anche alle nostre interrogazioni risalenti all’ottobre del 2009 e al gennaio scorso, quest’ultima interrogazione presentata insieme al capogruppo Emanuele Turini della Lista Rossoblù, il Sindaco sottolineò la volontà di esaudire tutte le legittime richieste avanzate a più riprese dal presidente del Centro Multimediale del Cinema per poter intraprendere in concreto quella che avrebbe dovuto essere un’attività considerata punta di diamante per la divulgazione culturale non solo di Ponsacco, ma di tutta la provincia. Siamo in grado di sconfessare, documenti alla mano, le affermazioni che il Sindaco fece con estrema leggerezza e diciamo pure in mala fede. Tant’è vero che già in una lettera dell’agosto 2009 il Centro Multimediale del Cinema era costretto a dare “formale preavviso di sei mesi per la disdetta del contratto d’affitto”. Non solo, ma in una successiva lettera del dicembre 2009, non avendo ottenuto alcun plausibile riscontro, ribadiva che il contratto doveva ritenersi risolto dal 1 febbraio 2010. Nella lettera il Centro Multimediale del Cinema elencava anche una serie di macroscopiche mancanze e soprattutto denunciava “l’assoluta indisponibilità dei locali che dovevano essere approntati per la facoltà di lettere dell’Università di Pisa, essendo mancanti dei requisiti per l’agibilità, dotazione di impianti elettrici, termosanitari e climatici, nonché del certificato di agibilità dal punto di vista statico e strutturale”. Inoltre la lettera - che come le altre è agli atti del Comune - faceva chiaramente osservare l’esistenza di un “clima contrario a qualunque collaborazione da parte della città e delle sue attività culturali”. A questo punto, ritenendo che i lettori abbiano ben compreso come è andata evolvendo questa singolare avventura, chiediamo pubblicamente al Sindaco se è in grado di smentire quanto qui abbiamo dichiarato e se il tanto celebrato “progetto di eccellenza” sbandierato in campagna elettorale è da ritenersi ormai archiviato.

La prima foto mostra uno dei diversi cumuli di cassette da frutta e di contenitori di vestiario e di svariate merci, lasciati sulle strade dopo il mercato del mercoledì. Il lettore domanda: ogni venditore ambulante non può riprendere le sue scatole vuote e riportarle via come ha fatto portandole piene? I netturbini farebbero meno lavoro e si risparmierebbe sui rifiuti urbani.

Sosta selvaggia

La foto denuncia la pericolosa situazione che si determina sulla destra di Via Togliatti, in direzione della Coop con le auto in sosta. Il lettore non chiede il divieto di sosta, ma domanda all’Amministrazione Comunale quando riaprirà il parcheggio davanti alla Cassa di Risparmio di Volterra chiuso da tanto tempo? E sempre sull’annoso problema della sosta selvaggia, è da segnalare il caos permanente di Piazza d’Appiano dove gli automezzi, non solo sono costantemente parcheggiati nelle zone vietate, ma ormai sostano perfino ai margini della rotatoria.

Arch. Stefano Giobbi Consigliere Comunale

Tutela dello stemma comunale L’Amministrazione Comunale ricorda a tutte le associazioni e a tutti i cittadini che lo stemma del Comune è un segno distintivo tutelato dalla legge. Nessuno può quindi utilizzarlo senza espressa autorizzazione né tanto meno in via autonoma. Al fine di evitare spiacevoli conseguenze formuliamo questo pubblico invito ad evitare un utilizzo illegittimo dello stemma comunale.

L’assessore l’ha visto?

“Non siamo a Napoli,ma in Via Strasburgo, traversa di viale Italia nella zona industriale alle Melorie. L’inciviltà non ha limite ma è anche vero che la situazione è stata segnalata al comune da diverso tempo e ancora tutta quella robaccia: materassi, pneumatici, divani e macerie è ancora li. L’assessore all’ambiente ne è a conoscenza?”

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In Chiesa San Giovanni

Il Coro della “Normale” per il restauro dell’organo della chiesa di Camugliano Musica ad alto livello e pubblico entusiasta; è avvenuto sabato 27 febbraio a Ponsacco nella Chiesa di S.Giovanni Evangelista , per il concerto del Coro Vincenzo Galilei della Scuola Normale Superiore di Pisa diretto dal M° Francesco Rizzi, organizzato dal Lions Club Pontedera, con il patrocinio del Comune di Ponsacco, e finalizzato al restauro dell’organo Zanetti che si trova nella Chiesa di San Frediano a Camugliano. Ad accompagnare il Coro V.Galilei, un Ensemble Strumentale Barocco, e tre voci soliste di assoluto valore. Dopo le parole di benvenuto dell’Arciprete di Ponsacco Mons. Nencioni, e quelle del sindaco Cicarelli, il presidente del Club Claudio Salvadori ha introdotto la serata. Il programma, piuttosto singolare, comprendeva l’esecuzione di due “Gloria” di altrettanti autori contemporanei e conterranei: Antonio Vivaldi e Antonio Lotti. Entrambi infatti vissero e operarono a Venezia, a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo. Suggerire al pubblico un raffronto ideale fra due opere stilisticamente diverse ed originali è l’obiettivo che il M° Rizzi si era prefisso e che ha appassionato il pubblico fin dall’inizio, quando è stato eseguito il celeberrimo Gloria di Antonio Vivaldi. Ma è stato all’annuncio del secondo Gloria, quello di Antonio Lotti, che l’atmosfera è diventata magica; sì perché il pubblico ha avuto la consapevolezza di assistere ad un evento speciale, in pratica un’anteprima assoluta. Il Gloria di A.Lotti infatti è un brano inedito, e soltanto una ricerca scrupolosa condotta dal M° Rizzi ha portato alla luce due manoscritti dello stesso Lotti, dal raffronto dei quali è scaturita la trascrizione che ha permesso l’esecuzione stessa del brano. Il pubblico presente ha compreso l’importanza dell’evento e dopo

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la scontata richiesta del bis, ha tributato al Maestro Rizzi, al Coro, ai Solisti e all’Ensemble Musicale Barocco, un caloroso e prolungato applauso.

L’organo Zanetti Fu il marchese Lorenzo Niccolini, amante della musica, a dotare la chiesa di Camugliano di un organo costruito dalla casa Zanetti di Volterra. Era la festa di San Giuseppe del 1771 e - come scrive lo storico Don Renzo Testi sul libro “Ponsacco mille anni di storia” – proprio durante i vespri fu suonato per la prima volta l’organo con grande stupore dei fedeli che assistevano alla funzione religiosa. Il nuovo organo – piccolo ma bello – come lo descrive una cronaca della Gazzetta Toscana, aveva dieci registri e canne di piombo dal canto dolce e melodioso. Per accogliere l’organo fu costruita la cantoria tutta in legno di cui possiamo gustare, ancora oggi, la bellezza.


Nella cattedrale di San Miniato

Paolo Barnini ordinato Diacono Questa notizia è costata una gran fatica. Eppure è una notizia fra le più semplici nella sua straordinaria bellezza. Fatto sta che Paolo Barnini, ordinato Diacono domenica 7 marzo dal Vescovo Fausto Tardelli, nella cattedrale di San Miniato, aveva sfoderato una convinta censura perché schivo da ogni velleità pubblicitaria. E come lui anche i genitori, Babbo Tarcisio e Mamma Silvana. Alla fine siamo riusciti a ottenere il placet, ma con l’impegno di tenere molto basso il tono della cronaca. E noi lo teniamo basso, ma un giornale come “Il Ponte” che intende esprimere compiutamente la cronaca ponsacchina, bisognerà pure che dia un minimo di informazione, specialmente quando questa è bella e riempie di gioia e soddisfazione, non solo i familiari di Paolo, ma tutta la comunità parrocchiale. Detto questo, crediamo di non fare alcuna forzatura se diciamo che Paolo ha compiuto un lungo e virtuoso percorso di studi e sacrifici dopo il diploma di ragioniere e quello di infermiere professionale. La sua vocazione è maturata nell’ambito di un volontariato esercitato per anni nelle case di riposo, ma in specie in un centro di cura per tossicodipendenti a Fucecchio. Le numerose tappe del suo cammino lo hanno portato anche fra gli Oblati Benedettini e poi, per un quinquennio in seminario a Firenze, quello della storica chiesa di Santa Maria Maddalena dè Pazzi, dove ha studiato e continua a studiare per gli ultimi esami universitari che l’anno prossimo lo consacreranno sacerdote in servizio permanente effettivo. La notizia è tutta qui, stringata al massimo, ma ugualmente bella. Dalla “News Letter” diffusa on line dalla Diocesi di San Miniato, riprendiamo questo suo ringraziamento “ai sacerdoti, le religiose, i religiosi -dice Paolo Barnini- che mi hanno testimoniato quanto sia bello vivere solo per Cristo e per la Chiesa, un ringraziamento speciale a mons. Aladino Chiti che fu per me un esempio e un amico indimenticabile. Un grazie ai fratelli e alle sorelle che con me vissero la bellissima esperienza della comunità Neocatecumenale di Soiano. Un grazie alla congregazione Vallombrosana e, in particolare, alle sorelle del monastero “Maria Regina della Chiesa” di Pontasserchio di cui faccio parte come oblato benedettino. E infine, ma non per ultimo, grazie ai formatori del seminario diocesano fiorentino, al nostro Vescovo Fausto, ai compagni di studio e alle meravigliose suore del nostro Seminario.Infine vorrei dire una parola a tutti quanti, uomini e donne, non più giovanissimi, si interrogano ancora sul loro domani. Se sentite che il Signore vi chiama o se un tempo sapete che vi chiamò, non abbiate paura, non è mai tardi col Signore. Credetemi, vivere di Lui, con Lui e per Lui è l’esperienza più bella che si possa desiderare e seppur le difficoltà non mancano nulla è insuperabile se affrontato insieme a Lui”. “Il Ponte” si rallegra e si compiace con Paolo ed i suoi genitori perché Ponsacco ancora una volta elargisce un suo figlio alle schiere dei sacerdoti diocesani.

Ricordando

Ponsacchini in Croazia nel 1942

Le tre immagini, gentilmente concesse dal sig. Roberto Pratelli, fanno parte di una serie di foto scattate nel 1942 durante la guerra in Croazia. La prima ritrae Alvaro Pratelli, detto Alvarino, classe 1913, richiamato nella 9.a Compagnia, 89° Battaglione delle “Camicie Nere”. Durante una missione di guerra, accompagnato dal suo mulo, unico mezzo di trasporto per quelle vie di montagna, Alvarino fu mitragliato ma non fu colpito, essendo stato riparato dal mulo che invece fu ucciso. Alvarino rimase per un giorno e mezzo protetto dal corpo della bestia finché fu raggiunto e salvato dai commilitoni.

La seconda foto ritrae un gruppo di soldati. Fra costoro, i ponsacchini Pratelli, Turini, Iacoponi, Vani e Lombardi (non abbiamo i nomi). Nella terza foto, oltre a Pratelli, si riconoscono Iacoponi e Grassulini.

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La parola al PDL

Bocciato dal PDL il bilancio comunale Il Sindaco e la Giunta di Ponsacco ci hanno presentato un bilancio fatto solo di intenti, senza alcuna priorità e senza alcuna logica. Una ennesima occasione perduta per la nostra comunità e per tutti noi che ci aspettavamo un reale cambio di rotta rispetto al passato. Di fatto l’immobilismo di questa amministrazione continua ancora oggi a “paralizzare” la nostra città: un affastellarsi di iniziative che alimentano l’incertezza e rendono poco certo il quadro generale di sviluppo. Non esistono affatto iniziative serie e credibili che possano rimettere in moto l’economia del paese, ridare fiato alle piccole e medie imprese e ridare impulso alle attività commerciali. Mancano settori chiave di sviluppo, non è preso in considerazione l’accesso al credito e il rilancio delle attività economiche e produttive, non è previsto nessun fondo per le giovani coppie e per le famiglie numerose, non è previsto nessun alleggerimento fiscale sulla base del quoziente familiare. Sui problemi urbanistici che sono gravi e tantissimi la giunta ancora dorme:

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non esiste un regolamento urbanistico per sapere cosa e come costruire. Il progetto di un “grande centro sportivo” è decaduto, così come la decantata “casa del cinema e dello spettacolo” sempre per l’incapacità gestionale di questa giunta come risulta dalla corrispondenza fra l’associazione culturale “centro multimediale del cinema” e il sindaco. Speriamo che questa volta la scuola alle Melorie (che costa all’incirca quanto l’abbellimento di due rotatorie) si possa davvero realizzare e non sia l’ennesima decantazione di un’opera che cade sempre per la stessa incapacità gestionale di questa giunta. Di fronte a questi grossi problemi manca nel bilancio di previsione un controllo sulla gestione dei servizi conferiti alle società partecipate, vale a dire conoscere le scelte e quali vantaggi, queste società (ad esempio Acque e Geofor) apportano ai nostri cittadini che pagano tariffe molto onerose. Ma queste per la giunta sono solo parole, quello che a loro interessa è invece aumentare le tariffe come ha fatto

per la TIA e così come succederà per l’acqua ed altri servizi. Altro tema delicato è quello dell’ICI: ora che i trasferimenti dello stato sono stati quasi interamente restituiti, i nostri amministratori si nascondono dietro i vincoli del “patto di stabilità” tirando in ballo ancora una volta il governo Berlusconi. Danno la colpa al patto di stabilità che blocca gli investimenti e non alla loro incapacità di fare una seria programmazione degli interventi. Dr. Giuseppe Ruggiero Capogruppo Uniti per Ponsacco PDL


La Lega Nord Toscana, a differenza degli altri movimenti, che candidano “politici professionisti” che vivono di politica, e sono lontani dai problemi della gente, ha andidato capolista nel listino della provincia di Pisa Samuele Ferretti, un ragazzo di 31 anni, nato a Pontedera e residente a Ponsacco, dipendente del settore privato, sposato con Elisa Orlandini di Ponsacco che con spirito di servizio ha deciso di mettersi in gioco alle prossime elezioni regionali con la Lega Nord Toscana. Samuele per noi è la persona giusta, un ragazzo onesto di sani principi, che da anni fa politica tra la gente, ascoltando e facendosi interprete delle inefficienze del mal governo delle sinistre, sempre più lontano dalle esigenze dei cittadini. Come a livello nazionale anche a livello regionale la Lega Nord ha un programma di priorità, che sottopone al gradimento dei cittadini toscani sempre più attenti alla proposta politica leghista. Federalismo fiscale, sicurezza e lavoro sono le nostre parole d’ordine in questa campagna elettorale. Il nostro impegno sarà concentrato per esempio nell’abrogazione della Legge Regionale sull’immigrazione che tutela gli extracomunitari clandestini, estendendo loro diritti e privilegi persino superiori rispetto quelli che la legge riconosce a cittadini e immigrati regolari: una legge che agevola la clandestinità, e rende la Toscana la regione italiana più appetibile ove vivere in clandestinità. Crediamo che non si possa prorogare l’apertura di un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) anche in Toscana, la cui assenza impedisce o rende estremamente difficoltosa l’applicazione delle normative vigenti, costringendo le forze dell’ordine a viaggiare fuori regione per consentire l’identificazione dei clandestini. Un’altra delle nostre priorità, è la dotazione finanziaria necessaria per consentire l’estensione degli ammortizzatori sociali in deroga, ai dipendenti di aziende con meno di quindici dipendenti, e ai commercianti e piccoli imprenditori, che a causa della crisi di questo periodo hanno dovuto cessare la propria attività. La sanità TOscana deve rimettere al centro della sua azione il paziente, ed abbandonare la eccessiva burocratizzazione che ha portato le asl ad avere più dipendenti amministrativi che medici e paramedici ed a tal proposito vanno abolite le Società della Salute che costano troppo e non producono benefici alle persone. Al centro della nostra azione politica c’é la famiglia, intendendo quella prevista dalla Costituzione Repubblicana (fondata sul matrimonio),a cui deve essere garantito sostegno economico visto che molte stentano ad arrivare alla terza settimana . Per reperire le risorse da destinare a questi obbiettivi, è necessario in primis ridurre gli sprechi, che a livello regionale sono veramente tanti: a iniziare dai cosiddetti “carrozzoni”, enti inutili e società partecipate, creati per offrire posti di lavoro in modo clientelare spesso destinati a politici “trombati” o agli amici degli amici, che hanno riportato a livello regionale il sistema ormai abbandonato da anni delle partecipazioni statali.

Siamo un gruppo di cittadini, di diverso orientamento politico, e vorremmo lanciare un appello a tutti i ponsacchini. La Lega Nord, ha deciso di candidare capolista per il Consiglio Regionale il nostro concittadino Samuele Ferretti, un ragazzo poco più che trentenne, che con coraggio, in questi mesi ha portato alla luce, da solo e contro tutti, compresa l’amministrazione che lo ha attaccato pesantemente, la questione degli sversamenti di liquame nella “Fossa Nuova”, che il comune ha sempre negato, una vicenda inquietante e pericolosa per la salute pubblica, portando questa battaglia alla ribalta delle cronache e delle istituzioni locali e provinciali. Noi voteremo e invitiamo tutti a votare la Lega Nord, perché questo movimento ha candidato uno di noi: un ragazzo vero, mosso da passione e da buoni sentimenti: un lavoratore come noi, e non i soliti politicanti superpagati che pensano solo ai propri interessi e si riempiono la bocca di promesse. Adesso è l’ora di lasciare da parte le ideologie, che in questi anni, non ci hanno portato da nessuna parte, impegniamoci a sostenere la candidatura di questo nostro concittadino, perché portare un ponsacchino in Regione sarebbe una cosa eccellente e permetterebbe alla città di essere finalmente rappresentata adeguatamente. Diamo fiducia a Samuele Ferretti, uno di noi. Con questo vogliamo anche rivolgere un complimento alla dirigenza della Lega Nord, per avere candidato questo ragazzo, una scelta davvero coraggiosa e controcorrente in una politica dove la fanno da padroni gli interessi di pochi.

Inserzione a pagamento. Committente responsabile: Samuele Ferretti

Elezioni Regionali 2010

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Il Sindaco risponde

Bilancio, scuola e sanità L’apertura di via Baracca a Le Melorie. Il problema segnalato nell’ultimo numero del Ponte è ovviamente già conosciuto. Nella lettera pubblicata si ripongono le speranze nelle prossime varianti urbanistiche che il comune adotterà. Per inquadrare correttamente il problema è utile fare alcune precisazioni. Il problema, esistente ovviamente per i mezzi di trasporto commerciali di grandi dimensioni, che svolgono il servizio a favore di alcune imprese della zona, è emerso con forza a seguito dell’apertura della nuova circonvallazione (per quanto l’assetto urbano interno all’abitato costituisse già di per sé un elemento problematico). L’uscita di via Baracca si è venuta a trovare con una collocazione a ridosso della nuova rotatoria. Da un punto di vista amministrativo la questione ad oggi è in gran parte in mano agli uffici della Provincia, dal momento che la circonvallazione e, soprattutto, la strada interna alle Melorie (via di Gello), sono a tutti gli effetti strade provinciali. Per i tecnici della provincia vi è un problema legato alla sicurezza costituito dal fatto che il raggio di curvatura dei mezzi pesanti in uscita da via Baracca comporterebbe il superamento della linea di mezzeria della strada provinciale. La capacità di intervenire in maniera diretta da parte della nostra amministrazione comunale sulla vicenda è legata prioritariamente, più che alle varianti urbanistiche, alla definitiva presa in carico della strada provinciale di Gello. Operazione già concordata con la stessa Provincia, in apposito atto convenzionale, vista anche la diminuzione di rango della strada in oggetto. Questo passaggio potrà però avvenire, su esplicita richiesta della nostra amministrazione, solo dopo che la stessa strada sarà stata asfaltata, almeno in parte, risanando quei tratti oggi fatiscenti e meritevoli di pronta manutenzione. I ritardi della Provincia, come per tutti gli enti pubblici, sono ascrivibili alle carenti risorse finanziarie e al rispetto del patto di stabilità. La strada è comunque inserita nei piani di intervento della Provincia. Risposta a De Filippi sulla Casa del Cinema. In verità questa risposta è già stata fornita più volte sia in consiglio comunale che sulla stampa. Il protocollo di intesa sulla Casa del Cinema e dello Spettacolo, che coinvolge Comune, Regione, Provincia, Università di Pisa e Centro Multimediale del Cinema per esplicare i suoi effetti si basa su di un presupposto: l’agibilità e la fruibilità del 1° piano del Villino Mattei. Operazione che è posta ovviamente a nostro carico. Come Amministrazione abbiamo già individuato gli interventi necessari e le risorse (€ 45.000), ma, come già spiegato, sia il mancato rimborso dell’ici per un verso, che il patto di stabilità per l’altro, hanno al momento reso impossibile l’intervento. Mi pare che la questione sia abbastanza chiara. Del resto proprio nel numero scorso abbiamo spiegato, a favore anche di chi avesse dei dubbi, quanto siano devastanti gli effetti del patto di stabilità anche per un comune come Ponsacco. Noi dobbiamo ancora effettuare pagamenti per circa € 800.000 riferiti ai lavori già realizzati negli scorsi anni e abbiamo già in cantiere, con tanto di finanziamento e progetto approvato, altri interventi per circa € 1.500.000. Il tutto al momento è bloccato per colpa di questa norma assurda e palesemente contraria agli interessi del Paese. Il lavoro sul Villino Mattei si dovrebbe aggiungere in coda a questo elenco. Non c’è quindi bisogno di nessun retro-pensiero o possibile allusione a chissà quale intendimento o cambio di volontà per spiegare il ritardo nell’attuazione del progetto: la questione è molto più semplice, chiara e banale. Non a caso quindi l’attivazione del progetto è stata rimandata al momento in cui saremo in grado (prima possibile) di mettere a disposizione gli spazi necessari. Facen10

do leva sull’amicizia che mi lega ad Aldo De Filippi mi permetto però di sviluppare una osservazione. Ho notato che gli ultimi interventi su questo argomento casualmente provengono da persone che al di là dei vari interessi che li animano hanno anche una comune matrice politica. Loro dimostrano una apprezzabile sensibilità sull’importanza di attivare progetti come questo, ma al tempo stesso la loro parte politica (il PdL) differenziandosi anche dai pronunciamenti degli altri amministratori, consiglieri e parlamentari di centro-destra (ricordo che un ordine del giorno sulla modifica del patto di stabilità è stato approvato all’unanimità in Parlamento), a Ponsacco ha addirittura difeso pubblicamente il patto di stabilità. Visto che per incidere sugli effetti bisogna agire sulle cause, non sarebbe il caso, avendo appurato come stanno effettivamente le cose, che tutte le varie componenti, politiche, economiche, sociali, culturali, in nome dell’interesse superiore della nostra comunità, cerchino di portare avanti iniziative di sensibilizzazione e, se necessario, anche di protesta contro certe assurde disposizioni? In fin dei conti su questo argomento registriamo una sostanziale unanimità di consensi a livello popolare. Il problema semmai è riuscire a spiegare alla gente, oltre al meccanismo del patto, che in un Paese come il nostro, bisognoso di favorire lavoro e investimenti, possono esistere anche norme assurde come queste. In pochi numeri la virtuosità del nostro bilancio. Il 9 marzo è stato definitivamente approvato il bilancio del Comune. In momenti di grande ristrettezza come questo spesso si sente parlare della necessità di colpire gli sprechi. Noi abbiamo sempre difeso il rigore della nostra gestione, che presenta parametri indubbiamente virtuosi. Possiamo ora fornire alcune cifre importanti. La spesa corrente del nostro Comune (quella necessaria all’erogazione dei servizi e al funzionamento della struttura) si attesta su € 7.512.000. Essa corrisponde a € 485 pro-capite. A livello nazionale il dato pro-capite corrisponde a € 773, mentre in Toscana, dove vi è mediamente una erogazione di servizi maggiore (basti pensare a quelli per l’infanzia) il livello è di € 818 pro-capite. Se il Comune di Ponsacco potesse ampliare la spesa fino a raggiungere il livello medio nazionale la nostra spesa corrente crescerebbe di ben € 4.454.000 (con un incremento del 59%); mentre se lo potesse fare rispetto al livello medio regionale essa crescerebbe di € 5.150.000 (+ 69%). Di contro se in Italia la spesa corrente degli enti locali si assestasse sui parametri del Comune di Ponsacco il risparmio di spesa per il Paese sarebbe di oltre 16 miliardi di euro (oltre 30.000 miliardi di vecchie lire). Tale cifra corrisponde, tanto per fare un esempio, a 5 volte il gettito dell’ici sulla prima casa di tutta Italia. La voce di spesa corrente più rilevante è quella del personale. Noi abbiamo 61 dipendenti con una media di 1 dipendente per ogni 253 abitanti, mentre la media nazionale è di 1 dipendente ogni 103 abitanti. Se Ponsacco si attestasse sulla media nazionale potremmo avere ben 150 dipendenti (non ci sarebbe neanche lo spazio fisico!). Anche se le medie, come sempre, vanno correttamente interpretate il dato è ovviamente molto eloquente. I cittadini di Ponsacco devono essere coscienti di questa situazione, anche perché le tasse che pagano allo Stato sono le stesse pagate da tutti gli altri cittadini. In un Paese serio, che premiasse il merito anziché la spesa storica, e quindi in uno Stato realmente federalista, i cittadini di Ponsacco dovrebbero avere una pressione fiscale inferiore a parità di servizi, oppure a parità di pressione fiscale dovrebbero ricevere sul territorio più risorse per investimenti o per i servizi. Purtroppo così non è.


La parola a Ponsacco Democratica

8 marzo 2010 Scrutatori, sempre la stessa storia Nel gruppo del PDL in Consiglio Comunale sono stati eletti uomini provenienti dall’area ex socialista e dell’area moderata, ma la musica non cambia e gli scrutatori vengono nominati tra figli, parenti, amici ed amici degli amici. Inutili le parole del Sindaco che ha ricordato lo spirito della norma, inutili le parole del Capogruppo di maggioranza che proponeva criteri diversi. I nomi erano già pronti “nella testa” del Consigliere Giobbi. Esiste un Albo degli scrutatori al quale ogni cittadino può iscriversi e, se estratto, partecipare alla gestione diretta del massimo evento democratico di una nazione: la consultazione elettorale. Probabilmente alcuni sono attratti dal modesto compenso riconosciuto, ma se andiamo a consultare questo elenco scopriamo nomi di persone che sicuramente non l’hanno fatto per arrotondare le magre entrate di famiglia. Stimati professionisti, artigiani e commercianti ne fanno

parte e sono persone che intendono partecipare attivamente alle votazioni, non solo esercitando il loro diritto di voto, ma garantendo quel livello di controllo “civile” che voleva essere favorito dalla legge. Altrimenti a che serve un Albo “volontario” se poi sono le forze politiche che semplicemente nominano i loro uomini? Ponsacco Democratica ha sorteggiato i 39 scrutatori spettanti per legge alla maggioranza, aggiungendo come criterio l’esclusione di coloro che hanno già ricoperto questo ruolo nelle ultime due consultazioni allo scopo di favorire la rotazione di tutti coloro che si sono iscritti nell’Albo. I Partiti politici hanno la possibilità di esercitare una funzione di controllo sulla regolarità del voto attraverso la nomina presso ogni seggio di un Rappresentante di Lista, che può seguire tutte le fasi dello svolgimento del voto, dalla timbratura delle schede, allo scrutinio, alla redazione dei verbali.

Solo le paranoie di un cent rodest ra arrogante e sospettoso p o s s o n o giustificare la necessità di avere ben due persone di loro fiducia in ogni seggio. Peccato che poi sia proprio il PDL a varare decreti e leggi con cui si irridono i principi fondamentali dello stato di diritto, come ad esempio il recentissimo decreto Salva-liste con il quale si sono cambiate in corsa le regole del gioco solo per coprire le miserie e le lotte intestine del Popolo dei Veleni. Barbara Guerrazzi Capogruppo di Ponsacco Democratica

ENRICO ROSSI-La politica come servizio: intelligenza, passione, azione concreta Finalmente un pisano, o meglio uno della Valdera, uno di noi: Rossi è figlio di queste terre.

Ha respirato la cultura fattiva del nostro comprensorio ed, insieme, si è formato a livello altamente teorico in una delle più stimate università italiane: a lui il merito di aver saputo coniugare in questi anni un’alta visione delle cose insieme ad un pragmatismo politico, che gli hanno consentito, per esempio, quando era Sindaco di Pontedera, di scongiurare il trasferimento a Nusco della Piaggio. Per ricoprire l’importante incarico di Presidente della Regione Toscana occorre averne le qualità: soprattutto per i tempi non facili che ci attendono. Economia e forze produttive, da un lato, e sanità e servizi sociali, dall’altro, hanno un fortissimo legame: se non si riesce a produrre a livelli buoni e, nel nostro caso, se non si riesce ad innovare per accrescere il Pil toscano, diventa difficile redistribuire attraverso i servizi sociali e sanitari una ricchezza che non c’è. Il federalismo fiscale rappresenta per Enrico Rossi un’altra sfida, per molti aspetti già superata. Qualora venisse approvata la legge secondo cui, in sostanza, si potrà spendere solo ciò che ogni Regione ricava dalle imposte pagate dai suoi cittadini, noi toscani dovremo essere fieri del fatto che non saremo sottoposti a tasse aggiuntive, essendo i conti sanitari a posto. Anche la burocrazia è chiamata a fare la sua parte, dando risposte certe in tempi certi: questa è un’altra delle sfide che Rossi si è prefisso, accanto al programma di scegliere 10 assessori, 5 uomini e 5 donne, tutti di provata esperienza nel settore che saranno chiamati a condurre. Fare della Toscana il polo d’eccellenza dell’energia verde , iniziando un percorso che conduca alla sostituzione dei combustibili fossili come fonte primaria d’energia . “Se ce la mettiamo tutta, diventa il posto più bello del mondo”: è una chiamata in causa per tutti noi, per realizzare il progetto di fare della nostra regione una “grande ed articolata città” in cui ci si possa spostare bene con i mezzi pubblici

e privati, in cui si possa studiare in modo eccellente integrando le politiche dei nostri Atenei per poter concorrere alle sfide della globalizzazione, in cui creare poche Aziende di servizi, una per ogni settore ( acqua, rifiuti, trasporti, case popolari. e gas.) che siano in grado di combattere la politica di progressiva invasione da parte straniera di settori delicati e strategici della nostra terra.

Il 28 e 29 marzo andiamo tutti a votare consapevoli che il cammino che ci attende, che attende soprattutto Enrico Rossi, è impegnativo, ma darà senz’altro frutti positivi per la nostra terra. Partito Democratico-Unione Comunale di Ponsacco Comitato di Ponsacco per Enrico Rossi Presidente

Inserzione a pagamento. Committente responsabile: Michele Morandi ai sensi della legge 515/93

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La parola alla Lista Rossoblu

Rossoblu sul bilancio di previsione Nella seduta del 9 marzo, il consiglio comunale ha approvato con il voto della maggioranza il bilancio di previsione 2010. Si tratta -spiega un comunicato della Lista Rossoblu- di “uno strumento di programmazione economico-finanziaria ed è particolarmente complesso. Dal punto di vista contabile il comune di Ponsacco è sicuramente virtuoso in quanto ha sempre rispettato il patto di stabilità interno che è un elemento di legittimità dello stesso bilancio. La valutazione espressa dalla lista Rossoblu non è stata solo contabile ma soprattutto politica, intendendo con questa parola: “valutazioni agli investimenti che l’amministrazione attuale intende fare”. In ambito sociale, abbiamo rilevato una carenza su alcune fasce deboli, come i giovani e le giovani coppie, che insieme agli anziani e alle famiglie numerose sono quelli che vengono colpiti maggiormente dalla crisi economica. Ci preoccupa anche la RSA (residenza sanitaria assistita) che più di una volta ha subito stop nella realizzazione dell’opera. Una volta terminata, ci saranno i soldi per farla funzionare o rimarrà una scatola vuota? Il rilancio del commercio non può andare avanti per tentativi e per iniziative singole, necessita di un progetto più complesso; un aiuto può venire dall’urbanistica: è prioritario lo spostamento del campo sportivo ai Poggini perché consentirebbe la creazione di un polmone verde nel centro del paese, garantirebbe la creazione di un ampio parcheggio che risolverebbe una volta per tutte i problemi e giustificherebbe la ristrutturazione di Piazza della Repubblica. Il corso deve rimanere chiuso al traffico ma il centro storico si deve estendere. L’urbanistica e l’edilizia privata deve essere indirizzata (attraverso regolamenti e strumenti di pianificazione) verso la bioedilizia, il risparmio energetico e la tutela del paesaggio. In ambito ambientale c’è ancora tanto da fare visto che la raccolta differenziata a Ponsacco non decolla e che il porta a porta è ancora fermo ad una fase di valutazione. Si deve puntare a rilanciare il cinema Odeon anche attraverso l’Unione dei Comuni per puntare su un cinema diverso da quello delle multisala; un aiuto potrebbe venire dalla realizzazione di progetti come “Il cinema dei Ragazzi”. Ci fa piacere -conclude il comunicato- che il nostro intervento in consiglio comunale sia stato apprezzato dal Sindaco e dalla maggioranza che lo ha definito costruttivo e propositivo. La lista rossoblu si è espressa negativamente sul bilancio di previsione non per demeriti dell’attuale amministrazione, ma per le scelte poco lungimiranti della precedente”. La Lista Rossoblu

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P N E U M A T I C I PNEUMATICI MULTIMARCA · EQUILIBRATURA ASSISTENZA TECNICA · ASSETTO · CONVERGENZA

Passatempi utili C’è chi fabbrica giocattoli e utensili Osvaldo Pugliesi, un vecchio ma ancora efficiente falegname, abbandonato il lavoro essendo in pensione, si dedica per qualche ora al giorno al divertimento – come lui dice – costruendo trottole, scatole, palle e soprattutto utensili da lavoro come pialle, pialluzzi, piccole asce e il famoso banco da lavoro ancora usato.


Una iniziativa da ripetere

CercaGiochiInSoffitta: un regalo ai bambini affetti da tumore Si è conclusa l’iniziativa sociale CercaGiochInSoffitta organizzata dall’Associazione Culturale Rossoblu nel periodo natalizio. Abbiamo raccolto, grazie alla generosità di molti tanti giochi usati ma ancora utilizzabili, altri addirittura nuovi. Parte del materiale è stato donato al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa grazie alla preziosa collaborazione di Monica, una mamma che il 15 maggio del 2005 ha perso il figlio, Federico Santoni, per 10 anni paziente del dottor Favre, primario del reparto. Ad attenderci al momento della consegna, abbiamo trovato alcuni membri dell’equipe del dottor Claudio Favre che hanno provveduto a presentarci alle responsabili dell’A.G.B.A.L.T., l’associazione genitori di bambini affetti da leucemia o tumori. Parlando con loro dell’esperienza così dolorosa di Federico, abbiamo constatato quanto anche un piccolo gioco, insignificante per i nostri bimbi che hanno una vasta scelta di oggetti con cui divertirsi, possa invece essere indispensabile per un bambino che vive la sua quotidianità all’interno della struttura ospedaliera di Oncoematologia pediatrica e quanto possa allietargli i momenti più dolorosi e difficili delle lunghe giornate di degenza. Federico Santoni

Federico non ce l’ha fatta, ha lottato con tutte le sue forze contro la malattia e giorno dopo giorno, nella sofferenza, riusciva ad allietare anche gli altri piccoli pazienti e la sua allegria riusciva a mettere il buonumore a tutto il personale del reparto, che a distanza di cinque anni lo ricorda con grandissimo affetto. Certo, il vuoto che ha lasciato tra i parenti e i tantissimi amici, è incolmabile, ma questa iniziativa ci è servita anche per ricordarlo e per far sì che la sua esperienza, seppur dolorosa, possa essere utile agli attuali piccoli degenti. I giochi donati verranno usati anche nella struttura “l’Isola dei Girasoli” realizzata dall’A.G.BA.L.T., dove verranno alloggiate le famiglie dei pazienti del reparto e che a breve sarà inaugurata. Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno portato i giochi, i volontari che li hanno raccolti e puliti, la parrocchia di Ponsacco e il centro commerciale Corte Nuova che ci hanno dato la possibilità di allestire nei loro spazi, il nostro punto di raccolta e Monica che si è resa disponibile a venire con noi a consegnare i giochi.

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Per il 60° della Mostra del Mobile

A settembre rievocazione storica della battaglia di Ponte di Sacco del 1497 La Mostra del Mobile, l’Università della Terza Età e l’Amministrazione Comunale stanno organizzando per il settembre prossimo la rievocazione storica della Battaglia di Ponte di Sacco del 1497, combattuta da pisani e fiorentini con la vittoria di questi ultimi che misero a ferro e fuoco tutto il nostro centro abitato. Il 26 settembre è stato scelto per il grande avvenimento. Pisani e fiorentini, in costume cinquecentesco, preceduti da chiarine, tamburi e sbandieratori, sfileranno per le vie del centro, partendo dal Palazzo Comunale, soffermandosi davanti alla chiesa di San Giovanni per la benedizione, riprendendo il Corso, Piazza D’Appiano, Via Vanni per giungere all’Auditorium della Mostra dove sarà inaugurato il pannello pittorico eseguito dal Gruppo Pittori dell’Università della Terza Età. Per decretare la vittoria di una parte, il Comitato Organizzatore ha scelto il gioco del tiro alla fune che sarà disputato da giovani che si offriranno spontaneamente. Tutti i giovani, maschi e femmine, tra i 18 e i 25 anni possono iscriversi presso la Mostra del Mobile in orario d’ufficio, tel. 050 730367; e-mail info@mostramobilio.it. Nei prossimi numeri daremo maggiori ragguagli sull’evoluzione dell’avvenimento e del programma

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Gioco del Tiro alla fune del 1500.

Croce Pisana, antico stemma di Ponsacco, Giglio fiorentino


Auguri!!

Il 15 febbraio

Pasqua

“Tunghe” ci ha lasciato

Saranno state ingenue, oleografiche e perfino stucchevoli, eppure quelle cartoline che fino ad una ventina di anni fa alluvionavano le Poste per portare a parenti e ad amici gli auguri pasquali avevano di sicuro una nota di rasserenamento, era un rituale annuncio di letizia che faceva bene allo spirito e alla mente e per questo era prioritario e indispensabile. Le immagini quasi sempre, mischiando il sacro al profano, rappresentavano campane a stormo con l’uovo appena rotto da dove usciva un pulcino in un liliale scenario fatto di fiorellini, campanule, giacinti e fiordalisi in un prato appena ridestato dal letargo dell’inverno. Questo modo di augurare la buona Pasqua oggi è stato definitivamente archiviato. Resiste soltanto per quelli che hanno una certa età che continuano ad affannarsi nella ricerca di quelle cartoline nei fondi di magazzino di vecchie cartolerie per alimentare una tradizione soppiantata in pieno dai moderni sistemi di comunicazione. I messaggi on line, internet, messenger, gli sms e tante altre diavolerie, hanno decretato la fine di quel tipo di rapporti interpersonali che fin dall’entrata in funzione delle Poste, a metà Ottocento, avevano costituito non una semplice moda bensì un’obbligazione alla quale nessuno poteva sottrarsi. I filologi sostengono che l’exploit di internet e degli sms, se da una parte ha giovato alla rapidità e precisione dei messaggi, dall’altra ha molto nociuto allo stile del linguaggio, riducendo a poche frasi, sempre le stesse e spesso addirittura in cifra, quello che una volta poteva essere considerato un epistolario da antologia. Queste sono le semplici riflessioni sollecitate dal ritrovamento della vecchia cartolina che riteniamo risalga ai primi anni

Bruno Turini, conosciuto da tutti come Tunghe, ci ha lasciato il 15 febbraio. Da tempo era ammalato, ma nonostante le sofferenze, Bruno ha continuato ad essere la solita persona allegra e burlona di sempre. Tunghe era ben voluto da tutti, perché sapeva stare in compagnia e faceva subito amicizia e al suo funerale è venuto persino Toaff, il figlio dell’ex rabbino di Roma. Lo conobbe mentre stava pescando all’Isola d’Elba, quando un signore molto distinto gli chiese se facesse un cambio: lui avrebbe preso la cesta di Tunghe, piena di pesci normali e a Tunghe lasciava la sua, piena di aragoste. La risposta di Bruno non fu certo delle più ricercate: “Ma mi prendi per il culo?”. Quel signore spiegò che per motivi religiosi non avrebbe potuto mangiare quelle delizie e si presentò: “Toaff, rabbino capo della comunità ebraica di Roma” e lui rispose: “Piacere, Tunghe, artigiano di Ponsacco”. Da questo episodio nacque un’amicizia sincera.Tunghe era nato e vissuto nella ruga di via Mazzini. Gli piaceva definirsi un artista e chi lo ha visto lavorare gli dava ragione. Maestro restauratore, riusciva a creare e a recuperare oggetti d’arte di ogni specie. Ci vorrebbe un libro per raccontare tutte le avventure e disavventure che gli sono capitate e che spesso amava raccontare. Come quella volta che con l’amico Cagnara ed altri ragazzotti presero di nascosto la macchina del fratello, nessuno aveva la patente e andarono a Soiana, per farsi belli con le ragazze del posto, ma finirono fuori strada ribaltandosi. Una volta salì su un tetto di un vicino e girò l’antenna del televisore così da far ritenere all’amico beffato di aver preso una bella fregatura dal negoziante dove l’aveva appena acquistato. Tunghe era fatto così e noi siamo convinti che nell’aldilà si sta divertendo anche di più. E.T.

cinquanta quando ancora, nella settimana santa, si legavano le campane sostituite dal fracasso martellante della tarabella per le strade del paese dove si abbellivano le botteghe e le finestre per la processione del Gesù Morto. Bisogna riconoscere che abbiamo smarrito qualcosa di prezioso sacrificandolo all’andazzo della galoppante, globalizzata, arida modernità. Speriamo che almeno l’incipiente primavera rimanga la stessa di sempre, quella che festeggiavamo noi bambini, con i suoi colori, odori e tepori che annunciavano con prepotenza e gioia infinita la fine dell’inverno e il ritorno della luce e del calore, quasi come se un pezzo di quel sole tanto atteso fosse tutto ad un tratto precipitato sulla terra. Questa era la Pasqua di parecchi anni fa. Cari lettori, manteniamo la tradizione dell’uovo rotto dal pulcino appena nato con le campane dorate che suonano a stormo, e da queste pagine tutte ponsacchine, vogliate gradire i nostri più sinceri e affettuosi auguri! “Il Ponte di Sacco”

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Una associazione in piena attività

L’Università della Terza Età impegnata nello studio, nel lavoro e nello svago In questi mesi, segnati dal maltempo, gli iscritti all’U.T.E. si sono fortemente impegnati nei loro programmi: le lezioni settimanali sono state seguite con assiduità e attenzione, il gruppo teatrale “Attori per caso” ha messo in scena “Sbornia di risate” che ha letteralmente stupito il pubblico per il notevole miglioramento recitativo, il Coro si sta preparando per un concerto con gli scolari delle scuole elementari di Valdicava, il Gruppo Pittori ha terminato il grande pannello pittorico della Battaglia di Ponte di Sacco del 1497 e sta portando a termine il programma di ceramica. Ai gruppi di studio se ne sono aggiunti altri due: Gruppo di inglese, diretto dal M° Fabrizio Gallerini con quindici studenti e quello di informatica, diretto dalla professoressa Di Maria con dieci iscritti. Con la bella gita alle “Cinque terre”, dedicata alla festa della donna, l’U.T.E. si avvia a chiudere il suo 17° anno accademico.

Cinquanta iscritti in gita alle “Cinque Terre” per la “festa della donna”

Valderaphil 2010 Valderaphil, l’importante Convegno dei collezionisti, ha avuto grande successo di visitatori. Nelle foto la cartolina ricordo, l’annullo postale e la visita delle autorità.

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Gli “Attori per caso” in “Sbornia di risate” complimentati dal Sindaco

Il gruppo pittori impegnati con la ceramica


8 marzo

Festa della donna all’Auditorium della Mostra

Studenti ponsacchini e francesi uniti nel gemellaggio

L’8 marzo, come ogni anno, l’Amministrazione Comunale con i sindacati e l’Auser ha organizzato la festa della donna nell’Auditorium della Mostra del Mobile. Ha aperto la discussione l’Assessore alle politiche sociali, Tamara Iacoponi, portando il saluto del sindaco e dell’Amministrazione Comunale. La giovane delegata alle pari opportunità, Francesca Brogi, consigliera comunale, si è soffermata sui vari e gravi problemi della donna che ancora devono essere risolti. La rappresentante dei sindacati, Franca Pellegrinetti, ha spiegato al numeroso pubblico quanto il sindacato ha fatto per la donna e quanto gli rimane da fare. Era presente Aicha Boussaid, rappresentante degli immigrati che ha apprezzato le buone leggi in favore dei migranti. A dare un tocco di allegria, il Complesso Volontario Anteas ha suonato musiche e canzoni. Un bel rinfresco ha coronato il pomeriggio preparato con cura dalla signora Gabriella Turolla.

Cinque giorni insieme fra studio, visite turistiche, divertimenti e soggiorno a Ponsacco di trentacinque studenti delle scuole medie francesi con i i nostri ragazzi dell’Istituto comprensivo Niccolini. I francesi, giunti venerdì pomeriggio, accolti da musiche, canti e abbracci dai loro corrispondenti, sono stati distribuiti nelle varie famiglie come da tempo avviene. Nei giorni seguenti i ragazzi sono andati a visitare Siena, Viareggio, Firenze e Lucca ritornando poi a Ponsacco per convivere con i nostri andando in pizzeria, ad assistere a spettacoli, a condividere le ore scolastiche per maggiori approfondimenti culturali. Il progetto gemellaggio BrignaisPonsacco ha permesso ad entrambe le parti di scambiare opinioni, idee, modi di essere, usi e costumi per accettare con gioia e responsabilità l’idea europea di tanti popoli diversi ma legati dall’ideale comune di pace, giustizia e libertà.

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Accadde il...

1918... Arriva la “spagnola” Il 24 ottobre 1918 quattro deputati delle province di Pisa e di Lucca chiedono di essere ricevuti a tamburo battente dal Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando. L’esercito sta compiendo l’ultimo grande sforzo per il balzo finale di Vittorio Veneto e a Montecitorio della “spagnola”, la terribile epidemia influenzale che fece in tutta Europa circa venti milioni di morti, si parla poco, l’attenzione dei politici è calamitata altrove. Eppure da quasi due mesi la Nazione è colpita dall’epidemia che ha già ucciso diverse migliaia di persone. I quattro deputati esposero la grave situazione in cui si trovavano le province della Toscana e chiesero un intervento urgente. “Il popolo è allo stremo delle forze, mancano le medicine, ma soprattutto -dissero- manca il cibo, la gente è denutrita, sotto peso, ha gravi carenze vitaminiche. La guerra sembra essere alla fine, ma fa ancora tanti morti e feriti”. Quindi lasciarono al Presidente del Consiglio una dettagliata documentazione del presidente dell’ospedale di Pisa, Dello Sbarba, nella quale si diceva che soltanto a Pisa erano ricoverati quasi mille ammalati, dei quali 557 militari. Si chiedeva pertanto con estrema urgenza l’invio di personale medico e infermieristico, ma si sottolineava che mancavano anche i farmacisti. La medicina brancola nel buio. Un medico inglese, il dott. Victor Vaughan, dice a chiare note “di questa malattia non ne sappiamo più di quanto i fiorentini del ‘300 sapessero della peste nera”. Gli antibiotici arriveranno dopo, nessuno ha ancora isolato un virus, ci si accanisce invece alla ricerca di un bacillo e si tenta di curare con chinino, salassi, morfina, col tabacco, con bagni caldi e bagni freddi. Da Ponsacco, secondo le cronache del tempo, le autorità locali segnalano alla prefettura di Pisa una cinquantina di morti, mentre centinaia di casi sono risolti con le terapie in uso per la normale influenza. “Alla diagnosi anatomica -scrive il dottor Alfredo Masoni- i deceduti presentano tutti iperemia del cervello, degenerazione epatica e renale, broncopolmonite confluente emorragica dei polmoni. E’ una brutta morte: i polmoni si riempiono di una schiuma rosseggiante di sangue che arriva ad uscire dalla bocca, dal naso e dalle orecchie”. Ecco la descrizione dei sintomi della “spagnola” redatta dai sanitari dell’ospedale di Pisa. “Nella prima ondata di epidemia i sintomi sono tosse, dolore agli occhi e orecchie, alla regione lombare, poi torpore, brividi, febbre anche molto elevata fino a quaranta gradi. L’incubazione dura due giorni con mal di gola

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e di testa”. Ma all’arrivo della seconda ondata, quella più virulenta (nell’ottobre-novembre 1918 n.d.r.), i rapporti dei medici parlano di “infiammazione catarrale di tutte le mucose, infiammazione congiuntivale, nasale, faringolaringea con diffusione ai bronchi. L’ammalato si presenta rosso in volto, con congiuntive iniettate di sangue, è agitato e spesso delirante. La lingua appare secca e con patina ematica. Fetore dell’alito, tosse secca e stizzosa. A tali sintomi spesso si associa diarrea, vomito, forte stato di nausea”. La terapia in tutta Italia è costituita da pochi farmaci. “Il salicilato di sodio ha dato buoni risultati -sostengono i responsabili dei vari ospedali- tre pillole al giorno di iodoformio e chinino, con due ore di intervallo. Il primo caso è segnalato a Sossano, in provincia di Vicenza. Siamo ai primi di settembre del ‘18, quando il capitano medico del Secondo Gruppo d’Assalto acquartierato in paese, chiede al sindaco di chiudere le scuole “per un’epidemia di tifo”. Intanto a Torino, già in ottobre, muoiono ogni giorno 400 persone, ma le notizie non debbono circolare per non demoralizzare l’opinione pubblica e il governo giunge perfino a vietare i rintocchi funebri e i funerali in corteo. A contrastare la diffusione delle notizie interviene anche la censura militare, ciononostante a tutti appare chiaro come l’epidemia stia giocando un ruolo importante nell’andamento delle operazioni belliche e lo Stato Maggiore italiano sembra essere soddisfatto perchè dai prigionieri si è appreso che tra i soldati austriaci la mortalità è quasi tripla rispetto ai soldati italiani. In Spagna, nazione non belligerante, i giornali invece possono parlare liberamente ed è proprio per questo che l’influenza prende il nome di “spagnola”, appunto perché la Spagna è il primo paese da dove arrivano notizie estese e molto dettagliate. Sono trascorsi novant’anni e tuttoggi nessuno sa con certezza dove abbia avuto inizio la pandemia. L’ipotesi che va per la maggiore sostiene che la “spagnola” ebbe origine negli Stati uniti, tra i soldati ammassati nei campi di addestramento in procinto di partire per l’Europa. Invece, secondo gli studiosi americani, sembra che l’infezione sia giunta dalla Cina, introdotta dai 200 mila coolie fatti arrivare in Francia per i lavori di guerra. La “spagnola” in Italia si estinse del tutto nel 1919 e si contarono 600 mila morti. Fausto Pettinelli


La “Galena”, radio fatta in casa

La radio a galena è stata un mito come la “Vespa” Nel dopoguerra i giovani e anche i meno giovani impararono a costruirsi un apparecchio radio a costo estremamente limitato. Era la radio a galena che conobbe la maggiore diffusione negli anni trenta quando acquistare un apparecchio radio, di quelli monumentali con le valvole termoioniche, significava spendere il salario di un mese. Giuglielmo Marconi -quest’anno si celebra il centenario del conferimento del Premio Nobel al grande scienziato- fu il padre dello straordinario strumento di ricezione poi perfezionato fino a diventare un prezioso pezzo d’arredamento per il salotto buono. Ma i giovani di settanta-ottanta anni fa vollero ia realizzare una radio “fai da te” e scoprirono che di sera, quando la propagazione delle onde radio è migliore che in pieno giorno, potevano ascoltare i programmi musicali trasmessi dalle emittenti più vicine. In quegli anni scoppiò una vera febbre della radio a galena e dai tetti di numerose case cominciarono a spuntare antenne di ogni specie, a triangolo, quadrate, rotonde, svettanti nel cielo e quando per motivi di sicurezza tutto questo armamentario fu vietato, l’antenna divenne la rete del letto. Si imbastivano perfino delle singolari gare, specialmente fra gli studenti, per riuscire a captare le stazioni radio più distanti. La radio a galena era composta da pochi semplici elementi. Un cristallo di galena, solfuro di piombo spesso associato a un pizzico d’argento, il germanio e qualche filo di rame. Poi occorreva una cuffia, perché non c’erano gli altoparlanti. Fu questa la prima radio popolare che mandava in visibilio gli ascoltatori i quali, riuniti in gruppi andavano a piazzare le loro attrezzature sui rilievi più alti per sfruttare meglio la maggiore ricezione.

Questo fu il debutto della radio a galena. Poi subentrarono gli apparecchi veri e propri che col passare degli anni potevano essere acquistati a prezzi sempre più competitivi. Ma quando scoppiò la guerra, con le conseguenti inevitabili censure di stampa scritta e parlata, chi volle tenersi informato su quel che accadeva nel mondo saltando a piè pari le edulcorate trasmissioni dei giornali radio governativi, dovette ricorrere di nuovo alla radio a galena. Ma correva grossi rischi perché era vietatissimo l’ascolto di radio non allineate al regime. Con la radio a galena si potevano captare abbastanza bene le emittenti degli Alleati, come radio Londra che trasmetteva i celeberrimi messaggi cifrati con i quali venivano diffuse preziose informazioni alla restistenza. “La mela è matura”, “Maria veste di giallo”, Giovanni è in casa” e così via. Invece l’annuncio dell’imminente storico sbarco degli anglosassoni in Normandia, l’operazione Overlord, il 6 giugno 1944, fu comunicato -com’è noto- con una frase in codice trasmessa da Radio Londra che utilizzò i primi versi della poesia “Chanson d’automne” di Paul Verlaine. Il primo verso, “Les sanglots longs des violons de l’automne” (I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno) avvertiva i Maquis, situati nella regione d’Orléans, che dovevano attaccare. Col secondo verso, “Blessent mon coeur d’une langueur monotone” (Feriscono il mio cuore con un monotono languore) si informava che l’operazione Overlord era ormai scattata. La radio a galena resistette fino verso la seconda metà degli anni cinquanta poi, man mano che la Rai andava installando i potenti ripetitori tipo quelli del monte Serra, fu mandata in pensione, ma con grande onore. F. P.

Il tenente Coli nuovo comandante a Crespina Angelo Coli, dopo 28 anni di servizio presso il comando dei vigili urbani di Ponsacco, è stato chiamato a dirigere il comando della polizia municipale del comune di Crespina. I cittadini di Ponsacco nel ringraziarlo per il lavoro svolto con grande professionalità in tutti questi anni, colgono l’occasione per congratularsi con lui per il prestigioso incarico, augurandogli di fare bene così come ha sempre fatto anche nel nostro paese.

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In piazza della Repubblica

La Madonna della tosse e il suo oratorio La “Madonna della Tosse”, che fa parte a pieno titolo della religiosità di Ponsacco, è raffigurata in un quadro con Gesù Bambino e San Giovannino (il futuro San Giovanni Battista, suo cugino). Il quadro è esposto nell’oratorio di Piazza della Repubblica, aperto durante il giorno a cura di un gruppo di fedeli.

Provinciale di Pisa per adibirlo a caserma dei Carabinieri, mentre l’orto lo vendette all’Amministrazione Comunale di Ponsacco che lo trasformò in piazza denominata “Umberto I”, oggi “Piazza della Repubblica”. Il quadro della Madonna in origine era stato collocato dalle Suore Sacramentine in un tabernacolo vicino ad una siepe che cingeva l’area conventuale, nel punto in cui oggi c’è l’edicola dei giornali.

L’esterno dell’oratorio

La Madonna della Tosse con il Bambino e San Giovannino

Il tetto restaurato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali

Il popolo ha denominato il quadro “Madonna della tosse”, la cui festività religiosa è celebrata il 14 agosto con una solenne processione dall’oratorio alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista dove rimane esposto fino alla sera dell’indomani, quando sempre processionalmente viene ricollocato nell’oratorio. La data ricorda il grave terremoto del 14 agosto 1846 che, nonostante i danni, non causò vittime e il popolo, per ringraziamento, decise di fare ogni anno una celebrazione religiosa con la processione. Alla fine del 1800, l’area dell’attuale piazza della Repubblica era di proprietà delle Suore Sacramentine che risiedevano nel convento oggi sede della Cassa di Risparmio di Volterra. Per costruire l’attuale convento in Via dei Mille, opera dell’Architetto Luigi Bellincioni, la Madre Suor Margherita della nobile famiglia ponsacchina Mattei, vendette l’area del vecchio convento all’Amministrazione

Una lampada a olio, alimentata costantemente dai fedeli che vi sostavano per una preghiera, illuminava l’immagine sacra. Durante le gravi malattie della gola, come la difterite, il crup e la pertosse, che mieterono moltissime vittime nei primi del secolo scorso la gente, pregando Dio e la Vergine Santissima per allontanare il pericolo mortale, ritenne che ungendo la gola con l’olio della lampada, sarebbe guarita. Da quel tempo, per le grazie ricevute, la Vergine fu denominata dal popolo “Madonna della tosse”. Il quadro, di autore ignoto, consiste di una tavoletta di cm 45 x70 che supporta le tre immagini sacre, la Vergine, Gesù Bambino e San Giovanni, in terracotta policroma. L’oratorio è un edificio di metri 6x4 e

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un’altezza di metri 6 circa, ricavato da una stalla di proprietà della famiglia Lombardi. Ha il tetto a capanna a due falde retto da una trave con travicelli di legno che sorreggono i mattoni. Nel 1999, sono stati eseguiti i lavori di restauro rilevando, all’intradosso del tetto (cioè lungo il tratto subito dopo il tetto), un apparato decorativo. Sul lato sinistro dell’ingresso è murata una lapide di pietra a forma triangolare sulla quale è scolpita una scritta di cui si leggono solo alcune parole: “D.O.M. … sacellum…. Pio V…Anno D… constructum…”. Secondo quanto tramandato dai vecchi la pietra sarebbe stata collocata sull’antica edicola.

La Sovrintendenza alle Belle Arti di Pisa, che ha provveduto al restauro dell’oratorio, ritiene che il quadro in origine in terracotta semplice sia stato colorato successivamente. Le corone argentee, tolte dai restauratori, furono poste sulla testa della Madonna e del Bambino nella prima metà del 1900. Attualmente le corone e gli ex voto sono conservati in canonica e non vengono più esposti nel giorno della festa come avveniva prima del restauro. B.G.


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Pagina antologica... in vernacolo

Lo straporto L’artra settimana mi telefononno che gliera morto un mi’ parente alla lontana che sarebbe ‘r cugino dello zio der cugnato della mi’ sòcera e che sta di ‘asa a Vïopisano e i funerali ci sarebbano stati di doppo pranzo alle tre. Io, anche se l’avevo bazzïato pòo, mi decisi d’esse’ presente anche per er queto vive’ cor parentado e, alle tre ‘n punto gliero lì. L’avevano di già portato in chiesa e ‘r prete, doppo tre o quattro orazioni de’ morti e ‘na benedizione ‘oll’acqua santa, lo carionno sur camioncino e via, di volata ar Camposanto. Alle tre e venti gliera digià tutto lesto. Ora, magari gliè vero che la vita scorre tutta di volata e ‘r tempo di fa’ cosa ci pare ce n’è pòo, ma siemo iti da un’estremità all’artra di ‘oncepì, l’andamento delle ‘òse. Mi viene in mente di tant’anni fa, quando ci fu lo straporto der Cavalier Carnesecchi. che sarebbe stato un pezzo grosso della fabbrïa dove lavorava mi’ padre e che a dispetto der nome pesava più d’un quintale e ci vorse ‘na passa spropositata, di ‘onseguenza mi’ pa’ vorse ‘he ci s’andasse tutti per esse’ presente co’ famigliari ar compreto; e ‘un vi dïo le discussioni per er fatto che ci s’aveva tutti i vestiti ‘hiari in quanto vanno bene per tutte le stagioni. Mi pa’ buciferava che si dovessero tinge’ tutti di nero, ma a parte ir fatto che ‘n questo ‘aso, ner mentre ‘he si faceva la tintura ci toccava sortì cor cappotto solo, una vòrta tinti, ‘ome si faceva poi, a falli ritornà’ chiari..? Io proposi di struscialli tutti ‘olla ‘arbonella ma ‘un mi presano nemmeno in considerazione, anzi, toccai ‘na patta. ‘Nzomma, picchia e mena s’indiede co’ vestiti ‘om’erano e mi pa’ ci raccomandò a tutti di fa’ la faccia triste per da’ meno nell’occhio. Oh, ma è proprio vero che certi straporti enno ‘vella ‘òsa dove a nissuno gnene ‘mporta nulla sarvo che a quer disgraziato che gliè a giacé nella ‘assa. Appena ci si mise in fila per allungà’ ‘r corteo, un omone grosso grosso, tutto leccato, con la ciccia che ni sor22

di Giancarlo Peluso

“Il trasporto” vignetta di Nicola Gorreri

tiva fòri dar panciotto, m’agguantò per ella giacchetta con quella manona che per una settimana mi ci rimase le grinze; mi stracïò fino ar carro e mi diede ‘na nappa in una mano e un cero in quell’artra mentre lo straporto s’ìncominciava a move’. La gente che veniva dietro, un po’ perché gliera già fiacca di ‘aminà, un po’ perché der morto ‘un gne ne mportava un fio secco, incomincionno a chiaccherà per conto suo, rispondendo via via ar prete, che diceva l’orazioni de’ morti con quarche “Amme” e “òra pronobi”. Sicché, di dov’ero io si sentiva discorsi di ‘vesto genere: “ Hai visto Amelia come gliè ‘ngrassata..” Ora pronobi....” Dio la sarvi..” Amme..! “Hai sentito la moglie di Gregorio,,,” Amme .... Cos’ha fatto?..ora pronobí.. gliera ‘or ganzo.! Amme..”Che giornatacce schifose” Ora pronobì..” Be’ mi tempi” Amme.. E cosi fino ar Camposanto. La bùa gliera di già pronta cosi ci ‘alonno subito la’ assa, mentre la gente che gliera d’intorno agguantava ‘na manciata di terra e gne la buttava dentro. Così anch’ io per ‘un esse’ da meno, ne presi ‘na manata, ma m’andiede male perché gliera ‘na ‘acca di ‘ane che mi ‘ntrugolai tutta la mano e che senza sapello me l’accostai ar vestito che parevo ‘vello de’ pozzi neri. Armeno se s’era tinto di nero..! Gli straporti..? gliè meglio ‘ndà’ a’ matrimoni,,ve lo dïo io..!

All’esami Ieri, all’esame di maturità, c’era ‘r solito ciùo scavezzaòllo che allungava la ‘hiorba per copià’ appiccïato come un francobollo a quell’accanto da ‘un fallo respirà’. L’ispettore ‘he girava per controllo già tante vòrte s’è messo a brontolà’ ma lui.. chè..! Da veninni ‘r torcïòllo. Er professore di filosofia disse di smette’ di fa’ quella scena che l’avrebbe, sennò, mandato via. “ Lo so..... mi par d’ìndà sull’artalena, e tanto, voglio dì’, gliè corpa mia.. ti cià ‘na ‘alligrafia lu’ lì fa pena..!”

Sulla spiaggia Mentr’ero sulla spiaggia a piglià’ ‘r sole cólla mi’ moglie sotto l’ombrellone, ti passa lì davanti uno stangone di bimba che di ‘òsi più non si pòle. Du’ puppe a dì’ poìno d’eccezione, un par di ‘hiappe dure ‘óme nocciòle dentro un costume come du’ pezzole da mette’ tutto ‘r corpo in bollizione. Fa la mi’ moglie, punto persuasa: “Ma che vergogna...ma che puttanìo.. con loro lì farei tabula-rasa ... ! Se fussi in lei, nun sortirei di ‘asa..” “E io te lo giuro ‘vant’è vvero Ddio Tu fossi lei, nun sorto più neanch’io... Giancarlo Peluso


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Circolo Culturale Rinascita Ponsacco

CORSO 1° e 2° LIVELLO sul linguaggio fotografico Il corso prevede sei lezioni che si terranno presso la sede del Circolo “Rinascita” di Ponsacco in Via N. Sauro, 3. Le lezioni di secondo livello avranno inizio mercoledì 24 marzo dalle ore 21 alle ore 22,30.

Insegnante: Monica Delli Iaconi Iscriviti subito! Il corso è a numero chiuso max 12 persone (Età minima 16 anni) Per informazioni e iscrizioni: Elisa 328.6996444 elisa.spinosa@hotmail.it

Cena dei nati nel 1942

Ginnastica Ritmica

Titolo titolo titolo titolo titolo titolo titolo titolo Congratulazioni alle allieve della Ginnastica Ponsacco “ritmica” per gli ottimi risultati ottenuti nella gara interprovinciale svoltasi a Rosignano domenica 14/03. Tempestini Carlotta 1ª classificata allieve palla; Morelli Giulia 2ª classificata allieve palla, Alle squadre allieve esordienti 4 cerchi: 1ª classificata: Giulia Morelli, Annachiara Sorbello, Tempestini Carlotta e Lelli Susanna. 2ª classificata Melai Diletta, Margherita Buti, Elena Agostini e Lomi Noemi. Complimenti ragazze continuate così!

Tutti colori che sono nati nell’anno 1942 sono invitati ad una cena ce siterrà in data e luogo da definire. Per informazioni rivolgersi a: Pucci Adriano 0587.731153 cell. 320.4771903 Francesco Lombardi 0587.730301 cell. 348.5842018 Sergio Granchi cell. 348.3150816

Via Gabbiano, 9 - LE MELORIE PONSACCO (PI) Tel. 0587 735447 24


Gregoriano e musica sacra

Sette cori parrocchiali in rassegna nella chiesa di San Giovanni Sabato 13, un folto pubblico ha assistito all’esibizione di sette cori parrocchiali che hanno presentato un programma variegato di musiche corali molto apprezzate. I brani andavano dal gregoriano alla musica sacra moderna con molti accenni a quella attuale, accompagnati dall’organo e dagli strumenti musicali. Bisogna ammettere che i giovani e gli anziani si sono dimostrati partecipi del loro impegno sempre volontario che li appaga. Bravissimi e attenti i bambini e molto bene - se si vuol segnalarne uno – il coro di Boschi di Lari diretto da Don Amedeo Deri che, pur essendo poco numeroso, si è dimostrato molto amalgamato e vibrante. Non poteva mancare il grande coro a fine rassegna che ha strappato un lungo e meritato applauso Coro parrocchiale di Ponsacco

Coro di Crespina Cenaia

Coro di Castelfranco

Coro di Montecastello La Rotta

Coro di voci bianche di Castelfranco di Sotto

Coro di Fucecchio

Coro di Boschi di Lari 25


Prodotti tipici a portata di mano

Un appello

Ma cos’è questo GAS?

Il 5 per mille alla Casa di Riposo

Il “gas” è un insieme di persone che decidono di acquistare collettivamente prodotti alimentari o di uso comune. Ciò che differenzia i “gas” è la varietà delle persone che li costituiscono, quel che li accomuna è, invece, una critica al modello di consumo e di economia che porta a un’uniformità di prodotti sugli scaffali dei supermercati, trascura i prodotti tipici, basandosi su criteri di igiene imposti per legge e passati come genuinità del prodotto. Modello che, avvalendosi della pubblicità, induce a comprare prodotti che hanno viaggiato per centinaia di chilometri su gomma per raggiungere i punti vendita. Spesso si trovano aziende che vorrebbero chiudere perché i compratori delle grandi società impongono dei prezzi che non coprono neanche i costi fissi e che quindi decidono di partire insieme in questa avventura. Spesso sono proprio i produttori che presentano al gruppo altri produttori e così si crea una rete di fornitori e servizi, con scambio continuo di opinioni e critiche, anche con dibattiti accesi che portano sempre a una crescita personale per tutti. Per chi vuole maggiori informazioni può contattare l’indirizzo mail gasponsacco@yahoogroups.com

La Fondazione “Casa di Riposo dott. A. Giampieri” rivolge un caloroso appello a tutti i concittadini ed ai Caaf, affinché in occasione delle dichiarazioni dei redditi sia indicata come beneficiaria del 5 per mille questa benemerita Fondazione che, da ben 65 anni, è al servizio della comunità, soprattutto delle persone anziane e prive di assistenza. L’aiuto economico servirà a migliorare la qualità dell’ospitalità, grazie alla realizzazione del grande progetto di ammodernamento della struttura e delle dotazioni interne, già in cantiere da alcuni mesi.. Si ricorda che nella dichiarazione può essere espressa una sola scelta di destinazione apponendo la firma in uno dei riquadri sui modelli di dichiarazione (730/2010 – 730/1 bis e Unico 2010), indicando correttamente il codice fiscale della Fondazione 81001230507. Chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi riceverà (dal datore di lavoro, Inps, ecc..) con il Cud. 2009 una scheda che potrà comunque utilizzare per la destinazione del 5 per mille alla Casa di Riposo. La Fondazione ringrazia anticipatamente quanti accoglieranno questo appello.

Stefano Falchi lascia l’incarico di capo distaccamento Dal 20 Luglio 2002, data in cui s’inaugurava l’apertura del Distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Ponsacco sono passati 7 anni e sei mesi nei quali il Capo distaccamento, Stefano Falchi, ha contribuito negli anni con infaticabile dedizione a far crescere il gruppo dei primi undici volontari fino agli attuali 64. Oggi lo ringraziamo per il lavoro svolto e la disponibilità dimostrata in questi anni e gli auguriamo un grande in bocca a lupo per il nuovo incarico che andrà a ricoprire nel Centro intercomunale di Protezione Civile.

Banca Popolare di Lajatico Dal 1884, il piacere di crescere insieme.

I vigili del fuoco volontari di Ponsacco

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In via Vanni

È nato un nuovo “Gruppo di Commercianti” È nato un nuovo ‘Gruppo di commercianti’. Il sodalizio, capitanato da Franco Panicucci (Interni Panicucci) e Piero Lombardi (Elle Elle Calzature), intende promuovere tutte le attività commerciali della zona di Via Vanni, Largo della Pace e piazza D’Appiano, dove da tempo si è ormai spostato il nuovo asse commerciale ponsacchino. L’amministrazione comunale si è dimostrata molto sensibile all’iniziativa che si affiancherà alla Confesercenti, al Centro Commerciale Naturale e a Shopping in Ponsacco.

Auguri a... Benedetta Turini annuncia la nascita del suo fratellino Leonardo il 17 febbraio. Auguri da babbo Gianni, mamma Fabiola, dai nonni e dagli zii.

Enrico Destri il 25 marzo compie 2 anni, un mare di auguri di buon compleanno da babbo e mamma, dagli zii i cugini e gli amici.

“Nonostante la crisi del commercio siamo contenti - ha detto Franco Panicucci - ci stiamo attivando per la promozione di iniziative che valorizzino le nostre attività ed i nostri prodotti per una migliore visibilità. Il commercio locale si sta esercitando sempre più lungo le vie di maggior scorrimento di traffico e lì si trovano gli esercenti del nostro gruppo, che si estende fino alla Mostra del Mobilio. Tutti i negozianti devono sentirsi coinvolti e partecipi perchè nel nostro paese ci sono varie associazioni a cui rivolgersi, compresa la Confesercenti, quindi il motto è quello di lavorare in squadra. Nel giugno prossimo organizzeremo la festa del commercio con un programma molto ricco. Con Piero Lombardi stiamo lavorando anche per riproporre ‘Ponsacco in Mostra’ in collaborazione con l’Ente Mostra del Mobilio, per l’esposizione delle merci, come in una sorta piccola fiera che potrà ripetersi in varie occasioni, come nel periodo prenatalizio”.

Tanti auguri a Lida Caroti che l’11 marzo ha compiuto 80 anni dalle figlie Patrizia e Lucia, dai nipotiThomas, Federico, Sibilla, Ilaria e Filippo; Ti vogliamo tanto bene.

Jenny Baldacci il 25 febbraio si è laureata Dott.ssa in Economia e Commercio con 110 e lode. Congratulazioni dai genitori Lando e Monica, la sorella Jessica il fidanzato Ema i nonni e i parenti tutti.

Elena Iacoponi

Il 3 marzo 2010 alla facoltà di lettere di Pisa la Dott.ssa Linda De Santis si è laureata in Lettere Europee con 110 e lode, congratulazioni dai genitori, dalla sorella Sara, e da amici e parenti.

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Diretto ai genitori

Saper ascoltare. . . sentirsi ascoltati

Ricordiamo...

Sembra un gioco di parole ma alla luce dell’esperienza che si è avuta nella la Saletta Valli durante tre pomeriggi di sabato, possiamo dire che il “primo ascolto” è veramente una cosa seria. La Dottoressa Francesca Berti, è una psicologa, insegnante e consulente familiare che collabora con il Forum Toscano delle associazioni familiari ed in qualità di esperta ha tenuto questo corso. Ci ha guidato in un breve percorso sulla comunicazione, su come vorremmo essere ascoltati e su come ascoltare soprattutto nelle relazioni d’aiuto. In questo nostro tempo sembra quasi un paradosso dire che non sappiamo ascoltare ma le persone che hanno partecipato al corso, pur provenendo da esperienze diverse, ad una prima analisi, hanno verificato di essere in difficoltà di ascoltare. Benché i partecipanti fossero volontari, studenti, infermieri, assistenti sociali, OSS, genitori, figli, e seppure la maggior parte avesse fatto già formazione al riguardo, hanno constatato che molti degli aspetti emersi durante il corso sono risultati utilissimi sia in caso di relazioni d’aiuto ma soprattutto nella vita di famiglia e nelle relazioni sociali in genere. Dal 20 di febbraio al 6 marzo abbiamo fatto esperienza di un ascolto diverso, più profondo, attento, più vero e ci siamo resi conto di quanto sia importante saper ascoltare gli altri ma anche di quanto sarebbe bello sentirsi ascoltati magari in famiglia, tra amici, al lavoro negli uffici, dal dottore. . e abbiamo auspicato nuove iniziative del genere in modo da raggiungere sempre più persone e diffondere questo stile e questa capacità di ascoltarci reciprocamente. Chissà che Ponsacco non possa un giorno diventare la Città dell’Ascolto!!!! ( siamo sempre più sognatori noi di “Noi Famiglia “)

Giovanni Gori a 20 anni dalla sua scomparsa lo ricordano la moglie, i figli, la nuora, i generi i nipotini e tutti i familiari. …il dottor Aceti, venerdì 26 Marzo alle ore 21.15 presso la scuola materna San Giuseppe di Ponsacco, parlerà con noi del rapporto padre-figlio, L’invito è,in particolare,rivolto ai padri: ci raccomandiamo alle mogli e alle compagne di coinvolgerli!

La famiglia Biondi ringrazia tutti coloro che il 24 dicembre scorso hanno partecipato al premio natalizio “Ho tempo per te” conferito alla memoria del loro caro Franco. In particolare ringrazia il Sindaco Cicarelli, la Giunta e le Associazioni di volontariato.

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All’Auditorium della Mostra

Chi se ne ricorda?

Islam, immigrazione e accoglienza. Il pensiero del prof. Introvigne

Ponsacco in… mutande

I problemi epocali che la nostra società, quella europea in special modo, sta affrontando per trovare un civile modus vivendi con usi e costumi di altri popoli, sono stati al centro di un’interessante conferenza del prof. Massimo Introvigne, organizzata da “Alleanza Cattolica” la sera di venerdì 26 febbraio scorso all’Auditorium della Mostra del Mobile. Il fenomeno dell’immigrazione, da alcuni anni diventato inarrestabile e anche disordinato, è fuor di dubbio che necessiti di qualche freno, ma è pure essenziale una forma di accoglienza che riesca a conciliare, armonizzare e dunque far trovare un civile modus vivendi fra popoli assai diversi per usi, tradizioni, religioni e in una parola, diversi come civiltà. Il prof. Introvigne si è richiamato spesso ai discorsi e agli scritti del Papa ed ha sottolineato che alla base di ogni più dotta discussione deve esserci il concetto dell’evangelizzazione. Su questi assunti si è aperto un acceso dibattito al quale hanno preso parte numerosi giovani che proprio quella sera hanno distribuito al folto pubblico un “Numero Unico” in occasione della nascita dell’associazione “Giovani per un pensiero forte”. Il prof. Introvigne è stato introdotto dall’Arch. Stefano Giobbi, mentre il Dr. Giuseppe Ruggiero, capogruppo consiliare della minoranza, ha rivolto un saluto sia al pubblico che ai giovani debuttanti nell’associazione.

In occasione della presentazione del suo bel libro “Stacciaburatta”, Fausto Pettinelli, a capofitto nei ricordi della sua giovinezza, ha raccontato, a proposito dei mestieri, che il suo primo cappotto fu ricavato da una coperta militare americana, opportunamente tinta dalla mamma. Quel cappotto dev’essere stato fratello del mio, perché anch’io nell’inverno del 1944-45 mi sono vestito all’americana usando una coperta, previa tinteggiatura nella “massaia”. Ma confesso di aver provato piacere al pensiero di aver condiviso, anche se per un breve periodo, con l’amico Fausto una moda del periodo postbellico. Questo ricordo mi ha fatto venire in mente anche un episodio curioso al quale assistei da ragazzino nella zona della fonte granducale. Ricordo che era un fresco pomeriggio di inizio primavera, con tanta gente affaccendata e sfaccendata a gironzolare sul ponte, nel corso e nelle rughe. Ho già raccontato l’episodio in “Ponsacco Informazioni” (nov. 1984). Scrivevo allora che, dopo la guerra, ci vestivamo alla militare, non per moda, come diversi anni più tardi, ma per necessità. I capi non provenivano dalle boutiques del corso, ma dai magazzini militari della base americana di Tombolo, frutto della destrezza di qualche ingegnoso italiano, forse ponsacchino? La gran mole di furti preoccupò a tal punto gli americani che cercarono di porre qualche freno al fenomeno. Abbandonata la faccia sorridente dei buoni liberatori, decisero di far controllare i paesi della zona dalla Polizia Militare alla ricerca dei loro beni trafugati. E se ne videro delle belle, con camion carichi di merce di ritorno a Tombolo. Anche a Ponsacco ci furono caroselli di jeep della M.P. e parecchi malcapitati, spesso vittime del mercato nero, furono spogliate e lasciate in strada in…mutande, fra le risate degli spettatori. Possibile che non ci sia almeno un ponsacchino che ricorda uno di questi episodi? Se c’è, si faccia vivo. Lido Sartini

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Calcio femminile

Calcio femminile: AS Misericordia-Cus Pisa 6-4 Il campo del circolo sportivo ‘Le Melorie’ ha visto trionfare As Misericordia Ponsacco 6-4 contro la grintosa formazione del Cus Pisa dopo circa un’ora di gioco. Le ragazze guidate da mister Walter Iacoponi hanno giocato una buona partita impegnandosi al massimo e guadagnando così altri 4 punti per mantenere il primato in classifica. “Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti da queste ragazze - ha detto l’assessore allo sport, Simone Silvestri- e questo è un segnale positivo delle donne che si muovono in un mondo quasi esclusivamente maschile, come il calcio. Mi impegnerò a seguire queste ragazze. As Misericordia ha vinto lo scorso anno il campionato provinciale ed anche ora è in vetta alla classifica di categoria.” Anche l’allenatore Walter Iacoponi si è detto soddisfatto della prestazione nella quale le ragazze hanno davvero dimostrato il massimo impegno. Le ponsacchine in maglia rosa hanno dominato la gara, anche se le pisane le hanno sorprese più volte in contropiede. Il primo gol è stato segnato da Irene Pardini, dopo circa 5’ dal fischio di inizio dell’arbitro Massimo Sevieri, quando la ragazza con un tocco di prima è andata in rete. Pardini si è impegnata anche in giocate molto ardite con colpi di tacco e dribblando le avversarie per passare buoni palloni alle compagne. Il secondo gol è arrivato dopo circa 10’ e l’ha firmato Giada Benedetti, che ha segnato anche l’ultimo gol dell’incontro consolidando così il risultato finale. Dopo il secondo gol ponsacchino, l’arbitro Sevieri ha concesso una punizione al Cus Pisa per un fallo prossimo all’area di rigore e lì le pisane hanno guadagnato il primo gol. Il capitano ponsacchino Federica Giannini ha guidato le compagne con grinta ed ha segnato proprio lei il terzo gol. Alla fine del primo tempo, però, le pisane in contropiede hanno segnato il secondo gol. La ripresa è iniziata alla grande con una rete del capitano Giannini, seguita dal cambio di Giada Benedetti, che è uscita sostituita da Francesca Di Salvia. Le pisane hanno poi guadagnato un calcio

Ancora successi per gli atleti ponsacchini Al Meeting di Solidarietà Unicef di Certaldo svoltosi sabato 6 e domenica 7 marzo, i giovani atleti ponsacchini dell’Etruria Nuoto di Pontedera si sono fatti onore ottenendo ottimi risultati in quasi tutte le specialità. Rossi Marco ha conquistato il terzo posto nei 100 farfalla e nei 50 stile, Lupi Chiara Francesca ha ottenuto la medaglia d’argento nei 100 misti e nei 100 rana, Mattia Torrioni è salito al secondo gradino del podio nei 100 misti, Pratelli Lorenzo un buon quinto posto nei 100 misti. Assente per malattia Gabrielle Degl’ Innocenti. La buona preparazione e la giusta grinta fanno ben sperare per le finali regionali.

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Questa la formazione ponsacchina: Federica Giannini (capitano), Giada Benedetti, Federica Capponi, Francesca Di Salvia, Clarisse Bigazzi De Oliveira, Claudia Lecce, Adelle Bigazzi, Irene Pardini, Roberta Gori, Anna Teresa Baila Longo. Allenatore: Walter Iacoponi.

di rigore per un fallo in area, anche se un po’ discutibile, e siamo andati sul 4-3 per As Misericordia. Qui è rientrata in campo Giada Bendetti al posto di Irene Pardini e il mister Iacoponi ha cambiato anche Adele Bigazzi ed è entrata Federica Capponi. Il quinto gol l’ha segnato Francesca Di Salvia, dopo vari tentativi falliti. Dopo l’ultimo time-out ha segnato la rete finale Giada Benedetti concludendo la gara 6-4 per As Misericordia. Erano presenti alla partita : Alberto Lemmi, governatore di Misericordia Ponsacco, Aldo De Filippi, vice governatore, Manissero Malcarne responsabile settore sportivo, Giancarlo Calvani, responsabile formazione volontari e l’ assessore allo sport, Silvestri. Elena Iacoponi


Mobilieri Ponsacco

La forza dei rossoblu nella “Zona Cesarini” E’ passato agli archivi anche il trentesimo Derby della Valdera fra Mobilieri Ponsacco e Pontedera, e come vuole da oltre sessanta anni la tradizione i rossoblu sono stati ancora una volta imbattuti. Il risultato di uno a uno fissato dal gol del granata Marinai al 22’ del primo tempo, e quello del pareggio dell’Airone rossoblu Alessio Mordaga al 48’ della ripresa ha fatto ingoiare il rospo malvolentieri ai Pontederesi. Ormai si sa,che i tempi non finiscono nei classici 90 minuti, e nell’extra time, il portiere del Pontedera ha raccolto con le mani un retropassaggio del difensore Malventi, causando la punizione a due in area granata trasformata da Mordagà che raggiunge con questa rete quota tredici. Una leggerezza, che ha mandato sulle tutte le furie il clan Pontederese che non ha accettato la decisione dell’arbitro, ma l’errore è da ascriversi ai giocatori del Pontedera, e l’arbitro non ha fatto che applicare una regola che punisce l’azione non consentita. Quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso, con i ringraziamenti dei rossoblu perche la partita era ormai sui titoli di coda, ed i rossoblu potevano recriminare per un incredibile salvataggio sulla linea e un traversa colpita da Mordagà, oltre ai tre titolari assenti, Macelloni, Ausoni e Borotletti. Il “ the end” del match ha sancito un pareggio sostanzialmente giusto. Come era accaduto all’andata, la partita ( finita 0 a 0 ) è stata classificata a rischio, e quindi per salvaguardare l’ordine pubblico, l’ingresso era riservato ai soli residenti di Ponsacco, esclusi quindi i supporters Pontederesi, mentre nel derby precedente a Pontedera gli esclusi furono i Ponsacchini. E’ mancato quindi tutto lo spettacolo folcloristico, che il vero sale di queste partite, mancando quindi il confronto fra le due tifoserie, come

L’airone Alessio Mordagà, bomber dei rossoblù con 13 reti

era già stato in precedenza annunciato, non c’è stato nemmeno il pubblico delle grandi occasioni di parte Ponsacchina, ed il danno finanziario per la società è stato doppio per un incasso decisamente inferiore alle previsioni. Il Ponsacco ha saputo sfruttare la “Zona Cesarini” con determinazione e furbizia, e le vittime sono state il Pontedera, ed Il Chioggia che ha addirittura perso per 1 a 0. Nel frattempo la neve ha indirizzato il calendario in altro modo, perche prima del derby il Ponsacco avrebbe dovuto giocare la gara di campionato mercoledi 19 a Castel San Pietro, ma il maltempo non l’ha consentito, è cosi i rossoblu recupereranno la trasferta in quel di Bologna mercoledi 7 aprile, per un accordo stabilito fra le due societa. Il Ponsacco sta per affrontare, prima della sosta Pasquale due gare molto delicate,

a Cecina domenica 21, e con la Virtus Castelfranco, anticipata a sabato 27 aprile come già stabilito dal calendario, per gli impegni della rappresentativa. La positiva sterzata col Chioggia e Pontedera, colloca i Mobilieri ancora in piena zona play out con 29 punti, e le formazioni a quota 31 oggi sarebbero salve, ma con nove giornate da giocare il traguardo è raggiungibile. Il cammino è pieno di ostacoli, e la squadra alterna prestazioni convincenti, ad altre che creano preoccupazione. Il trainer Lazzerini ha aggiustato l’equilibrio della squadra, potenziando al difesa che gioca essenzialmente a tre dove si alternano, Marrucci Matteo. Macelloni, Romanini ed il neo acquisito Buzzi. Gli esterni di preferenza assegnati a Simoncini e Bortoletti ( convocato per la rappresentava ) hanno il compito di sostenere sull’out il centrocampo. In questo settore c’è la regia di Ausoni ma qualcosa lascia sempre a desiderare, cosi come l’attacco che affida le sue soluzioni a Mordagà, ma la carenza del gol è il vero busillis dei Mobilieri. Come si dice le pecore si contano a Maggio, e la scadenza è vicina, e fare tabelle di riferimento ha senso se si incrementa il punteggio. Luciano Lombardi

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