Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco
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IMMIGRATI
IL NUOVO VOLTO DEL PAESE
PINOCCHIO
QUELLO VERO abita qua
riapre la ludoteca, ma a pagamento COLPA DELLA CRISI
ARRIVA IL DIGITALE TERRESTRE 5 MILA TELEVISORI NON VANNO PIÙ bene
4 novembre e milite ignoto UNA MOSTRA NAZIONALE CITA PONSACCO
RESTAURATO IL CROCIFISSO DELLA CHIESA DI San GIOVANNI
NANNI
IL SEGNALINEE PIÙ AMATO
ROSSOBLU SEMPRE AL VERTICE LA SQUADRA CERCA UN RINFORZO © Simone Stefanelli
Anno XIV · Numero 11 · E 2,20
novembre 2011
L’editoriale Una data storica Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco Anno XV · Numero 1 · € 2,20
gennaio 2012
Sommario IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA corteo - giochi - premi
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IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA
Il 12 novembre 2011 e’ una data storica. Si può pensare quel che si vuole delle vicende politiche di questi ultimi anni, ma il giorno in cui Silvio Berlusconi ha dato le dimissioni segna uno spartiacque fra due epoche. Se gli anni che vanno dalla fine del Fascismo a Tangentopoli (1992) sono ricordati come quelli della Prima Repubblica, quelli che vanno da Tangentopoli al 12 novembre 2011 non passeranno alla storia come quelli della Seconda Repubblica, ma come l’Era berlusconiana. A prescindere dai giudizi. I contemporanei si dividono fra chi, come Giuliano Ferrara, attribuisce a Berlusconi il merito di aver liberato la politica dalla polvere, dai rituali triti e grigi dei vecchi gover-
nanti, rendendola meno ingessata, più vicina alla gente, più gaia e ‘sbarazzina’ e chi invece lo accusa di essere la causa del decadimento politico e culturale del Paese, di aver dato vita a un modello (il berlusconismo) che sta corrompendo e degradando la societa’ italiana: “Non ho paura di Berlusconi in se’ - diceva Gaber - ma del Berlusconi in me”. Difficile, a caldo, stabilire chi abbia ragione o - meglio quanta parte di ragione ci sia nell’uno e nell’altro schieramento. In questo caso, il giudizio ha bisogno di tempo e riflessione. Sara’ lavoro da studiosi, più che da giornalisti. Perche’ il 12 novembre non e’ stata una data da ‘cronaca’, ma una data storica.
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In copertina
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Le foto di copertina e di pagina 20-21 Sommario sono di Studio16 di Simone Stefanelli
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gennaio 2012 Anno XV · Numero 1 · € 2,20
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5 Novembre
Celebrata la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate Il 93° anniversario della Festa dell’Unità Nazionale è stato celebrato il 5 novembre con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, delle Associazioni combattentistiche, d’Arma, del volontariato e degli alunni dell’Istituto Comprensivo Niccolini, accompagnati dalla loro Preside. Con la direzione del Presidente dell’Associazione Carabinieri, Giancarlo Mele, il corteo composto dai
rappresentanti e dai labari dell’ Ass. Carabinieri, Bersaglieri, Misericordia, Pubblica Assistenza, AVIS, U.T.E. si è diretto in Piazza della Repubblica per deporre corone di fiori al Monumento ai Caduti e a quello del Cimitero dove Mons Renzo Nencioni ha dato la benedizione e il Sindaco Cicarelli ha tenuto un discorso ricordando la tragedia delle guerre che hanno insanguinato la nostra Patria, i militari caduti
le vittime civili di guerre insensate e inutili. L’augurio di tutti coloro che ancora credono nella pace è di non ripetere gli errori del passato e dare alle nuove generazioni la speranza di una vita migliore. Ha accompagnato la cerimonia il complesso musicale degli Alunni della Scuola Media diretta dal M° Della Croce, eseguendo gli inni patriottici e marce.
Alzabandiera e onore ai caduti
L’orchestra degli alunni della Scuola Media Nicolini
La benedizione delle corone d’alloro
Il milite ignoto e Ponsacco
Una storia di novant’anni fa Anche Ponsacco celebrò il Milite Ignoto. Lo testimonia un documento in mostra sul treno de “Il Viaggio dell’Eroe”, che a fine ottobre ha ripercorso lo storico tragitto nel il quale, nel 1921, la salma ora sepolta all’Altare della Patria venne trasportata a Roma. Il Milite Ignoto è un soldato morto nella Prima Guerra mondiale il cui corpo non è stato identificato: il monumento che gli è stato dedicato celebra il valore di tutti i soldati italiani caduti in guerra. Quest’anno, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, uno speciale convoglio è partito dal Friuli Venezia Giulia e ha attraversato l’Italia facendo tappa in diverse città, proprio come accadde 90 anni fa con il trasporto della salma del Milite Ignoto. Il convoglio de “Il Viaggio dell’Eroe”, quest’anno, era composto da una carrozza cinema dove venivano proiettate immagini storiche e da un carro speciale con una mostra itinerante: attraverso fotografie, documenti e reperti, l’esposizione ha raccontato l’evento storico, ma soprattutto la partecipazione dei cittadini che accompagnarono il treno in tutte le fermate che l’avrebbero condotto a
Roma. Anche questa’anno, il passaggio del treno-rievocazione è stato accolto nelle varie città con cerimonie e visite di famiglie e scuole. L’iniziativa si è chiusa a Roma il 2 novembre dove, sulle note de “Il Piave mormorò”, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto al binario uno della stazione Termini il treno speciale. Ecco uno stralcio del documento che era in mostra sul convoglio che ha rievocato quello storico viaggio: si tratta dell’annuncio che venne affisso a Ponsacco per comunicare le iniziative in programma per celebrare il Milite Ignoto: “Il 4 novembre prossimo si compie a Roma un rito solenne […] I resti mortali di uno sconosciuto caduto nelle trincee che videro gli orrori della guerra saranno tumulati in quel giorno – terzo anniversario della Vittoria – sull’Altare della Patria […] Dallo Stelvio alla Sicilia, tutti gli italiani esalteranno nel Soldato sconosciuto il valore senza nome di tutti gli Eroi […] A Ponsacco, nella chiesa dell’arcipretura si innalzeranno a Dio misericordioso le preci dei defunti e nella sala del Consiglio comunale si inaugu-
rerà una lapide in marmo ove – sacro ricordo alle future generazioni – saranno incisi i nomi dei compaesani che immolarono alla patria le giovani esistenze. Nessuno manchi in quel giorno al rito solenne. Ponsacco, dal Palazzo Municipale, 30 ottobre 1921. Il sindaco Patrizio Lombardi”
Manifesto del 30 ottobre 1921 3
Il sindaco risponde Rifiuti/1 Più raccolta più tasse? A metà settembre è cominciata la raccolta dei rifiuti porta a porta. Iniziativa lodevole, nonostante gli inevitabili disagi che, inizialmente, provoca un cambiamento così consistente nelle abitudini dei cittadini. Di sicuro aumenterà la raccolta differenziata e diminuirà la sporcizia legata ai cassonetti. Bene. Se non sbaglio, però, la nuova modalità di raccolta necessita dell’impiego di un gran numero di mezzi e di operatori della Geofor, sicuramente molti di più di quelli che venivano impiegati con il ‘vecchio’ metodo. Ecco: non vorrei che, alla fine, a pagare quegli operatori e quei mezzi in più siano sempre i soliti, cioè noi cittadini, con un aumento delle tasse e delle tariffe. Lettera firmata
Rifiuti/2 O più ritiri o più campane Facendo un giro del paese mi sono accorta che non solo la campana del vetro e della plastica davanti casa mia è sempre piena e trabocca tanto da gettare i sacchi in terra, ma è così in tutto il paese. Ciò significa che non è stata ben calcolata la massa di rifiuti giornalieri. Allora vi prego, per non vedere più la sporcizia in ogni strada, o raddoppiate le campane o fatele svuotare più spesso. Grazie Luciana M.
Rifiuti/3 Per chi suonano le campane La raccolta differenziata del multimateriale (plastica-vetro-lattine) crea già molte problematiche. Le campane non bastano e traboccano di rifiuti. La gente deposita l’immondizia di fianco alle campane, creando delle vere e proprie discariche a cielo aperto. In alternativa le persone sono obbligate a tenersi la spazzatura in casa fino allo svuotamento della campana. A questo punto la domanda nasce spontanea: “Non è il caso di aggiungere altre campane e di passare a ritirare più spesso i rifiuti?”. Samuele Ferretti, Lega Nord
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Dal mese di settembre è iniziata sul territorio di Ponsacco la raccolta dei rifiuti porta a porta, un cambiamento necessario per aumentare la raccolta differenziata del nostro comune, in considerazione anche del fatto che la legge impone per il 2012 il raggiungimento del 65%. Del resto continuare a portare più di 6 tonnellate di rifiuti in discarica all’anno rappresenta un prezzo ambientale troppo grande, difficilmente sostenibile anche in termini di ricadute sulla qualità della vita delle prossime generazioni. Dopo un mese e mezzo di sperimentazione del nuovo servizio salta agli occhi che molti cittadini di Ponsacco fino ad oggi non differenziavano i rifiuti in maniera adeguata. Proprio l’analisi delle problematiche attinenti le campane blu e’ la dimostrazione più eloquente, visto che tale servizio esisteva anche prima. Il piano che come amministrazione abbiamo elaborato insieme al gestore vive in queste settimane il suo momento più difficile e critico (cosa ampiamente prevista visto che occorrono circa 6 mesi per una puntuale messa a regime del sistema). I cassonetti non sono più sul territorio, i cittadini e gli operatori devono prendere dimestichezza con il nuovo servizio e il piano di potenziamento delle campane multimateriale (+ 50% rispetto a prima) è sotto osservazione per verificarne l’efficienza. Le nuove postazioni sono state individuate sulla base di uno stradario e sicuramente si rendono necessari alcuni cambiamenti anche perché, giustamente, i cittadini usano i contenitori anche in base alle loro abitudini in termini di mobilita’ (il che non vuol sempre dire che ad essere più utilizzato sia necessariamente il contenitore più vicino alla propria abitazione). Nei prossimi giorni verranno messi in atto una serie di cambiamenti per migliorare la raccolta, potenziando le postazioni più utilizzate e meglio distribuendo i contenitori sul territorio. Oltre al monitoraggio fatto dall’amministrazione e dal gestore anche le segnalazioni che ci sono arrivate dai cittadini sono molto importanti per accelerare questo passaggio. Il sistema di bollettazione a TIA (a tariffa), implica che l’intero costo di gestione e smaltimento dei rifiuti debba essere coperto dagli introiti delle bollette. Il servizio porta a porta impiegando un maggior numero di operatori per la rac-
colta (creando fra l’altro nuovi posti di lavoro) comporta sicuramente un maggior costo. E‘ altrettanto vero però che l’aumento della raccolta differenziata riduce le quantità di rifiuti da portare in discarica e quindi comporta un abbattimento dei costi di smaltimento e riduce in prospettiva l’aggravio crescente costituito dall’ecotassa (determinata principalmente in rapporto allo scostamento registrato riguardo agli obiettivi stabiliti dalla legge). A questo bisogna aggiungere anche l’aumento dei contributi ottenuti dai vari consorzi per l’incremento della raccolta di plastica, vetro e carta che vengono inviati al recupero. Le bollette pagate nel 2011 contengono ovviamente già il costo riferito al porta a porta dal mese di settembre a dicembre. Complessivamente ad oggi il costo risulta essere superiore, ma nel giro di poco tempo i conti possono cambiare: molto dipende, come si può capire, dal comportamento più o meno virtuoso da parte di tutti noi.
Queste due foto sono state scattate negli ultimi mesi e inviate al Ponte dagli abitanti di Via La Pieve, che ci scrivono: “Siamo esasperati dalla situazione che viviamo quotidianamente. Davanti casa abbiamo una vera e propria discarica di rifiuti. Servono più rispetto per gli altri e più civiltà. Ci auguriamo che qualche autorità intervenga”
Tentano di ostacolarmi, ma non ci riusciranno I miei concittadini, in specie quelli ossequienti verso chi amministra il nostro comune, è bene che sappiano del tentativo del Sindaco e probabilmente anche di qualche altro funzionario della sua amministrazione, di ostacolarmi nello svolgimento della mia attività di consigliere comunale. Questi i fatti: dal momento che sono solito chiedere visione di documenti e di atti pubblici, impongono ai subalterni di timbrare ogni pagina del materiale richiesto, di firmare la stessa e di apporre un timbro con la scritta “Copia rilasciata a consigliere comunale per espletamento del proprio mandato”. Dovrebbe essere chiaro e logico che le mie richieste sono strettamente inerenti al mio mandato e dunque non c’è alcun bisogno di timbrare ogni pagina a caratteri cubitali, a meno che qualcuno tema che io possa farne commercio, oppure così facendo ritengono di impedire di rendere di pubblico dominio certe loro discutibili decisioni. Faccio notare quanto sopra non viene fatto in nessun comune della “rossa” Toscana, ed allora, visto che qualcuno con orgoglio si dichiara ancora comunista, avrebbero fatto meglio a stampare a caratteri cubitali “Documento coperto da segreto di Stato, vietata la diffusione, pena lavori forzati in Siberia”. Questo comportamento dei nostri amministratori nei confronti del sottoscritto in particolar modo e
della minoranza nel suo complesso, denota soprattutto il tentativo di limitare od ostacolare chi, nel suo legittimo diritto, si permette di chiedere atti che, come già detto, dovrebbero essere pubblici e non documenti riservati. Se questo è il loro obiettivo possono stare certi di aver fallito clamorosamente. Stefano Giobbi Consigliere comunale “Uniti Per Ponsacco”
Deprimente. E’ davvero inconcepibile come in questo paese, specialmente in un momento drammatico come quello attuale, si possa continuare a fare politica in questo modo, pretendendo addirittura di ribaltare in modo arbitrario quelle che sono le normali regole dello stato di diritto. Giobbi di fatto accusa l’Amministrazione e i suoi funzionari di applicare la legge. Peccato che come al solito non spieghi come stanno realmente i fatti e non faccia neanche riferimento ai dibattiti che sull’argomento ci sono già stati in consiglio, in cui sono state portate all’attenzione anche lettere di privati che coinvolgevano l’opposizione come potenziale ed eventuale fornitore di atti qualora gli uffici avessero negato loro l’accesso richiesto (trattasi di ipotesi di estrema gravita’). Preciso innanzitutto che tutte
le richieste di accesso agli atti di Giobbi sono state esaudite dai nostri uffici. Quindi nessun ostacolo gli e’ stato frapposto. La materia ovviamente e’ disciplinata dalla legge e in particolare dall’art. 43 del testo unico enti locali, che sancisce il diritto del consigliere di ottenere in maniera ampia notizie e informazioni in possesso degli uffici, con il limite che la richiesta sia finalizzata esclusivamente all’espletamento del mandato e con l’obbligo di attenersi al segreto di ufficio. Ovviamente vi sono atti pubblici a cui possono accedere tutti e vi sono atti il cui accesso non e’ libero, ma sottoposto a tutela in termini di riservatezza. E con riferimento soprattutto a questi ultimi atti che occorrono cautele particolari, incombendo l’obbligo per i funzionari di garantire quanto previsto dalla legge (per cui e’ normale che ogni accesso venga registrato). Tutto questo per garantire il rispetto della trasparenza, dei diritti dei cittadini alla riservatezza (le pratiche che li riguardano non devono diventare di dominio pubblico, salvo i casi previsti dalla legge), e anche, non sembri strano, per tutelare proprio gli interessi degli stessi consiglieri che fanno accesso agli atti, che non potranno mai essere accusati, per esempio, di divulgazione di atti riservati, proprio perché i documenti in loro possesso presentano i crismi della tracciabilita’.
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Unione dei Comuni: quale ruolo per Ponsacco? In questi giorni la Valdera si interroga sul futuro dell’Unione dei 15 comuni di cui fa parte anche Ponsacco e lo fa attraverso un processo partecipativo chiamato Valdera 2020, che dovrebbe coinvolgere i cittadini su questi temi: sviluppo economico, ambiente, istituzioni locali, pianificazione del territorio e sistema di welfare. Lo scopo è delineare gli obiettivi a lungo termine e definire le scelte amministrative e di governo locale per i prossimi anni. A partire dal 28 ottobre, fino al 27 novembre, i cittadini possono esprimere le loro preferenze sulle strategie e le azioni ritenute prioritarie. E’ possibile votare su internet, ma quanti ponsacchini lo sanno? Inoltre, come lista civica ci domandiamo quale ruolo voglia ritagliarsi Ponsacco all’interno di questa Unione Valdera che sembra ruotare attorno alle esigenze di alcuni Comuni a scapito di altri. Per esempio: Pontedera è capofila, ma ci pare che ragioni più guardando il suo giardino che in un’ottica di collaborazione. Emanuele Turini, lista Rossoblu
Prigionieri della rotonda Abito vicino alla mega-rotonda dell’Attraversamento lunare (in Camugliano), dove la viabilità è stata da sempre difficoltosa. Per uscire dalla strada a fondo chiuso che porta a casa mia (ma anche a quella di molte altre famiglie), è previsto l’obbligo di svoltare a destra, così da percorrere la rotatoria per andare in qualsiasi direzione. E fin qui nessun problema. Se non fosse per la ridotta visibilità (che è stata causa di incidenti) dovuta alla presenza del terreno rialzato su cui è posta una chiesetta. Ma il fatto è un altro: uscendo dalla rotatoria in direzione Ponsacco via Valdera C, non abbiamo la possibilità di svoltare a sinistra per entrare nella strada che ci porta a casa. Ci è impedito dalla linea continua di mezzeria che, stando a quanto dice la polizia municipale, è prevista dal Codice della strada sulle strade in prossimità delle rotatorie poiché la viabilità deve essere scorrevole: quindi non possiamo fare tale manovra, ma dobbiamo andare più avanti e cercare un posto dove poter girare. E’ davvero così? E’ possibile trovare una soluzione senza rischiare quotidianamente di subire o provocare incidenti? E per chi viaggia in bicicletta? Dicono 6
che si dovrebbe scendere e attraversare a piedi. Ma non ci sono le strisce per l’attraversamento pedonale. In questa zona è previsto solo l’attraversamento lunare! Simona
Ma quanti bisogni questi cani! Abito vicino a via Turati e via De Gasperi, dove c’è un bel prato con delle panchine. Qui ci troviamo per stare in compagnia, per passare il tempo; siamo persone anziane, ma vi sono anche giovani, mamme e nonne che portano i loro bambini a giocare. Durante tutta l’estate siamo stati circondati dalle cacche dei cani. Vicino al fontanello, diversi mesi fa, fu messo un cartello con scritto: divieto di portare i cani. Qualcuno ha pensato bene di toglierlo. Ci sono persone che mandano i propri cani da soli nel prato, fanno i loro bisogni e tornano alla loro casa, come se fossero ammaestrati. Altre persone vengono con i cani al guinzaglio e anche loro fanno le cacche e se ne vanno senza preoccuparsi di raccogliere niente. Sono persone incivili e senza rispetto dei prossimo. Chiedo ai vigili di controllare queste persone con i propri cani e di chiedere loro se hanno il sacchetto e se questi non lo avessero di fargli una multa. lettera firmata
Ma il sacchetto dove lo metto Siamo dei proprietari di cani che, civilmente, raccolgono con gli appositi sacchetti o quant’altro i bisogni dei loro amici a quattro zampe. Fino a pochi mesi fa buttavamo questi sacchetti nei cassonetti, che si trovavano lungo le strade. Ora, con il porta a porta, i cassonetti sono scomparsi e ci troviamo con un sacchetto in mano, senza sapere dove gettarlo, salvo essere in centro
paese, dove sono già presenti degli appositi contenitori. Se la lasciamo per strada ci ritroviamo con una multa da pagare. La soluzione esiste: mettere degli appositi cestini, ben distribuiti sul territorio, che permetterebbero di poter risolvere questo semplice problema, come avviene in molti paesi organizzati. seguono 4 firme
Si aggrava il problema del traffico Il transito sulla via di Pontedera, cioè la via A.Vanni, nel tratto compreso dall’uscita dal paese fino al semaforo dov’è la Fiat, è diventato talmente caotico che l’altro giorno perfino un’ambulanza delle Misericordie ha stentato a passare. Questa situazione che si trascina da anni è molto aggravata anche per la sosta selvaggia di autoveicoli. Perchè invece di fare le multe nelle poche vie del centro storico, dove peraltro non c’è un gran traffico, i vigili urbani non controllano mai la via Vanni? Altrettanto dicasi della via di Gello dove nessuno rispetta il limite dei 50 km orari. Lettera firmata
Anche i vigili urbani diano il buon esempio Sabato 22 ottobre verso le 17, ho visto, e insieme con me c’erano altri testimoni, che l’auto dei vigili urbani di Ponsacco era parcheggiata sulle strisce in via primo maggio, di fianco alla Mostra del Mobile, mentre i vigili erano intenti a fare contravvenzioni alle macchine nelle vicinanze. Domando se questa è educazione, se è buon esempio per i cittadini, se è una infrazione più grave di altre perché non permetteva ai pedoni di camminare sicuri sulle strisce. Io sono stato multato perché ho parcheggiato l’auto per cinque minuti in una zona non pericolosa per nessuno. Dovevo portare un oggetto pesante in Mostra. Olinto Pucci
Un lettore cronista ci ha inviato questa foto con la seguente didascalia: Piazza della Repubblica, 14 ottobre, ore 11. A Ponsacco c’è anche chi parcheggia così.
Lettere al Ponte Però c’è mozione e mozione
Caro Giampaolo Grassi, il suo articolo pubblicato sul numero di ottobre dal titolo “Tu chiamale se vuoi…mozioni” parte da un presupposto che condivido – il tempo perso in Consiglio comunale a discutere su temi troppo ambiziosi e per niente ponsacchini - ma poi colpisce nel mucchio, mi permetta, sbagliando. Non le nascondo che le mozioni degli altri partiti politici a volte mettono un po’ in difficoltà anche noi della lista Rossoblu, che vorremmo parlare dei problemi di Ponsacco. A quelle che ha citato lei – sulla persecuzione dei cristiani nel mondo e sull’estradizione di Cesare Battisti – posso infatti, e purtroppo, aggiungere quelle sull’intitolazione di una strada a Bettino Craxi (presentata dal Pdl) o quella sulla lotta all’omofobia (firmata Pd), tema quest’ultimo sicuramente importante, ma che necessiterebbe di un lavoro costante a livello sociale, e non di un isolato voto in Consiglio comunale. Nel dibattito su quella di Craxi – che si protrasse fino a tarda notte - ci fu pure una litigata tra il sindaco Alessandro Cicarelli e il capogruppo del Pdl Giuseppe Ruggiero per decidere chi fra i due fosse più socialista. Detto questo, mi spiace che lei abbia fatto di tutta l’erba un fascio, inserendo anche noi fra quelli che presentano questo tipo di mozioni. Siamo orgogliosi di aver firmato quella - che cita nel suo articolo accomunandola alle altre – sugli incidenti sul lavoro: le ricordo (questo non lo ha scritto) che con quella abbiamo chiesto che vi siano più controlli e attenzione per la sicurezza degli operai nei cantieri per le opere appaltate dal Comune (la giunta si è anche impegnata a presentare una relazione). Grazie ai nostri interventi poi, è stata rimossa una discarica abusiva in viale Italia, è stata tolta una pensilina pericolosa al Villaggio XVII luglio, è stata messa in sicurezza la fermata del bus in viale Gramsci. Mi fermo qua, ma potrei continuare a lungo. Insomma, “Tu chiamale se vuoi…mozioni”, ma ci sono mozioni e mozioni. Cordiali saluti Emanuele Turini, lista Rossoblu
Caro Emanuele Turini, la ringrazio per la garbata critica e per avermi fatto scoprire altre mozioni ‘ambiziose’ discusse in consiglio comunale. Come avrà capito, non intendevo puntare l’indice contro questo o quello schieramento politico, ma ironizzare su un’usanza che è trasversale. E su questo, mi pare, concordiamo. Riguardo la vostra mozione sugli incidenti sul lavoro, è vero che è più legata a Ponsacco rispetto alle altre ma – a mio avviso – gli effetti sono altrettanto evanescenti: da anni dal Parlamento ai sindacati, da Confindustria al Presidente della Repubblica, tutti chiedono più controlli e regole per debellare la piaga degli incidenti sul lavoro. Ma nessuno c’è riuscito. Che ce la faccia il Consiglio comunale di Ponsacco? g.g
Il Ponte di Sacco è come la Nazionale di calcio. Se in Italia ci sono 5 milioni di commissari tecnici, a Ponsacco ci sono quindicimila direttori del Ponte di Sacco. Ognuno lo vorrebbe a modo proprio. Bene così, significa che il giornale è vivo e che i lettori non si sentono passivi fruitori di articoli ma parte attiva della rivista. Ecco, abbiamo deciso di pubblicare stralci di quello che finora è rimasto chiuso nelle nostre cassette di posta elettronica. Omettiamo di scrivere i nomi dei mittenti, perché le mail erano private. E poi conta il cosa, non il chi. •
Quei du’ paginoni di politici non ponsacchini che ci fanno sul Ponte? (riferito agli interventi di Dario Danti, Sel, e Giovanni Donzelli, Pdl, in risposta a una sollecitazione di Lido Sartini su giovani e politica)
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Ma com’è che le foto del sindaco sono dappertutto?
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Ganzi gli articoli sulla Cirighetta e sul liquorificio Dolfi scritti dai nipoti
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C’è una didascalia quasi comica: Monumento al cappello degli alpini. Penso che sia un monumento agli alpini, non al cappello. A parte questo, nel complesso il giornale è ben fatto. Complimenti.
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Perché non pubblicate i fatti di cronaca nera o bigia (sic), i continui rubamenti (sic) nelle case?
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Vorrei conoscere il significato dell’articolo “Evviva i giovani...un po’ meno i vecchi”.
Risposta: I vecchi sono coloro che non hanno recepito il messaggio delle nuove proposte per dare una svolta a Ponsacco. In questo caso sono certe categorie di cittadini che non hanno partecipato alla Rievocazione Storica (eccettuati alcuni) né con finanziamenti né con allestimenti esteriori. I giovani, invece, sono venuti in tanti, hanno offerto la loro collaborazione, e hanno promesso di fare più e meglio per l’anno prossimo.
Ferisce cognato a coltellate arrestato per tentato omicidio (ANSA) - PONSACCO (PISA), 10 NOV - E’ stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio l’uomo che ha accoltellato a una gamba l’ex cognato nel centro di Ponsacco (Pisa). Operaio di origini campane, residente a Pisa, 45 anni, l’arrestato ha usato un pugnale per aggredire il 42enne, anche lui operaio che abita da una sorella a Ponsacco. All’origine della lite, secondo quanto spiegato dai militari, ci sono problemi familiari. I due si sono presi a botte ieri pomeriggio nel centro della cittadina del Pisano e, secondo la ricostruzione, il 45enne avrebbe rincorso l’altro uomo in auto estraendo poi l’arma da taglio che si era portato da casa per ferirlo a una gamba. (ANSA).
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Ma quante sarte a Ponsacco! Che Ponsacco vanti la fama di un’ammirevole e intelligente laboriosità nei lavori di falegnameria è cosa risaputa e spesso lodevolmente ricordata. Invece sembra essere passata in second’ordine un’altra attività, quella esercitata da donne dotate di creatività e intuizioni artistiche che hanno fatto scuola; la sartoria o meglio la confezione di abiti femminili, da lavoro, da festa o da sposa, la cui specialissima produzione non ha avuto eguali in altri paesi della Valdera. La sartoria, dal secolo scorso a oggi, ha contribuito insieme alla falegnameria a dare notorietà a Ponsacco,“città del mobile”d’accordo, ma anche di sarte valorose. A sostenere questa legittima rivendicazione è Fiorenza Gori che avendo svolto fin da giovanissima l’arte del taglio e del cucito, intende ricordare le molte colleghe, scomparse o viventi, che sono state e sono maestre di eleganza, disegno e raffinatezza, degne dei più prestigiosi atelier delle grandi città. Senza andare troppo lontano nel tempo, anche perchè un secolo fa di sarte non se ne sentiva il bisogno per la grande miseria dei ponsacchini, la signora Fiorenza risale dunque alla stagione dell’immediato dopoguerra quando le sarte dovevano arrangiarsi imbastendo gonne, bolerini, camicette, tailleurs e soprabiti con i tessuti dei paracadute o con le coperte di lana americane e indica in Concettina Gori la madre del taglio e cucito, la maestra di tutte le sarte ponsacchine. “Maestra di color che sanno”, direbbe Dante. “E’ di Concettina!” dicevano con orgoglio le ragazze da marito che sfoggiavano l’abito appena rinnovato e questa dichiarazione valeva molto più di un sigillo di garanzia. Concettina, sarta famosa in tutta la Valdera, tagliava e cuciva fin dagli anni Trenta nel suo laboratorio dove, passata la guerra, le ragazze-bambine come Fiorenza Gori, dopo la scuola, andavano a imparare il mestiere, a fare esperienza non solo del taglio e cucito, ma anche di“pubbliche relazioni” incontrando la variegata clientela, quella modesta, che si accontentava di scampoli di stoffa e quella esigente, che voleva esibirsi in gran pompa, ai ricevimenti, a qualche importante matrimonio, alle feste danzanti sull’aia dopo cena d’estate, o per farsi ammirare in chiesa, la domenica alla messa di mezzogiorno, che è un autentico defilè di abiti eleganti, ma 8
anche di quelli di gusto pacchiano e dozzinali. Ma questi non erano usciti dalle sapienti mani di Concettina nella cui scuola, Fiorenza, ragazza sveglia e intelligente che frequentava la seconda elementare, bruciò subito le tappe diventando la pupilla della gran sarta che parlava poco alle allieve in soggezione, prediligendo un cenno del capo, un’occhiata, un gesto della mano. Come un direttore d’orchestra. Sono tanti i nomi ricordati da Fiorenza Gori, ma si può star certi che dopo questa pubblicazione, qualcuno si lamenterà di non essere stato citato. E’ l’inevitabile scotto che paga chi, come Fiorenza, si avventura nelle nebbie del tempo passato. E allora ecco ritornare alcuni nomi di mitiche sarte, sentiti tante volte in bocca alle nostre Nonne, Mamme e Zie che vantavano la loro amicizia e confidenza; nomi biblici, storici e anche
un po’ strani, di luoghi e di Santi, come Elconide, la martire cristiana decapitata dopo che le furono strappate le mammelle. Elconide, a Ponsacco, è stata sinonimo di pantaloni e camicie da uomo perfetti. Eppoi Damelinde, specialista di lambiccate decorazioni, Isolina che ricuciva gli strappi senza lasciare traccia e ancora, Nella con i ricami ed i punti frivolitè, Osanna, Teresa, Olimpia, Giovanna, Ortigara, Loriana, Silvana, Renata, Oretta e le due Licie, Guiducci e Panicucci. Non è possibile nominare tutte le grandi sarte ponsacchine scomparse o vive e vegete che hanno fatto storia, come la stessa Fiorenza, o come Teresa che anni fa, finito un magnifico abito da sposa, di notte partì per Roma non per partecipare al matrimonio, ma per vestire personalmente la sposa col suo capolavoro e compiacersi, emozionata, della festosa ammirazione degli invitati. Fausto Pettinelli
Marisa, Grazia, Roberta, Cei, Oretta, Rita, Norma (1966)
Le Sartine Concettina Gori Osanna Tarabini Olimpia e Clara Pugi Damelinde Vivaldi Ortigara Chiapponi Loriana Ciampalini Bianca Nencioni Carla Dell’Unto Licia Fiaschi Anna Giovannetti Lubiana Vivaldi Maria Lemmi Isolina
Franca Brogi Teresa Mattioni Licia Guiducci Giovanna Brini Renata Giovannetti Fiorenza Gori Lorena Caroti Carla Bani Silvana e Adele Stortini Rosanna Franchini Anna Tosi Carla Fontanelli
La nostra informatrice ha segnalato questi nomi, se qualcuno ne conoscesse altri, ce li può comunicare
Le sarte di Ponsacco
Ortigara
Elconide Gonnelli
Clara Pugi
Olimpia
Concettina Gori (1901-1969)
Concettina Gori, Gigina, Giovanna, Luciana, Maria (1959)
Cei, Norma, Roberta, Grazia, Oretta, Giovanna, Rita (1966)
Un gruppo di lavoranti
Norma, Rita, Cei, Oretta, Roberta, Grazia (1967)
Roberta, Elena, Concettina, Marcellina, Grazia (1966) 9
Riapre la ludoteca, ma a pagamento
Ricordando
Colpa della crisi
Riapre la ludoteca“Il Bruco”, in piazza Caduti di Cefalonia e Corfù, con alcune novità e un nuovo nome, “FantaLudo”, sempre gestita dall’associazione culturale Fantagiokando. Il servizio, che negli anni è divenuto un punto di riferimento per molte famiglie di Ponsacco, rischiava fino a qualche mese fa la chiusura, a causa della crisi dei conti pubblici che, come tante altre, ha colpito anche la nostra Amministrazione comunale. Nonostante gli sforzi del Comune, non è stato possibile rinnovare l’erogazione dei fondi a Fantagiokando.“Anche il nostro, come tanti altri Comuni, attraversa un momento difficile”, ha detto il sindaco Alessandro Cicarelli. La causa dei tagli sembra essere una voce inaspettata: per soddisfare le richiesta delle famiglie in lista d’attesa, a fine agosto è stata istituita una nuova classe della scuola per l’infanzia Machiavelli.“Se non fosse sorto questo imprevisto non ci sarebbero stati problemi a finanziare la ludoteca”, ha spiegato il sindaco. Così il servizio di ludoteca “FantaLudo” ci sarà ma, almeno per adesso, ripartirà senza fondi comunali e, quindi, funzionerà a pagamento. La formula sarà la solita: la ludoteca sarà aperta ai bambini dai 3 agli 11 anni, cinque giorni a settimana dalle 16 alle 19. Non mancheranno comunque le novità: per i bambini della scuola elementare verrà istituito uno speciale doposcuola per l’assistenza nello svolgimento dei compiti per casa. Tutti potranno partecipare alla realizzazioni del LudOrto, un’attività formativa sulla conoscenza della terra e dei suoi frutti. Ma ci saranno anche laboratori artistici e di manipolazione e lo spazio ArtAttack con il fantapittore, tutti curati da educatori specializzati. Il Comune, che per adesso si occuperà dei costi di manutenzione dell’immobile, ha promesso di riprendere in mano la questione della ludoteca a fine novembre, quando ci sarà da approvare il bilancio di revisione 2011. Per informazioni sui costi e per le iscrizioni alla“FantaLudo”contattare i numeri 0587.733498 e 334.1388661, oppure scrivere una mail all’indirizzo fantagiokando@gmail.com.
Primi anni ’50. Ecco un simpatico gruppo di amici in festa per Natale. Da sin. a dx. Alberto Arrighini, Luca Novelli, Carlo Settesoldi,Carlo Novelli, Romano Pucci, Alfredo Lombardi, Mauro Volpi, Romeo Granchi, Bruno Ferretti, Franco Colombini, Ferdinando Salutini, Roberto Macchi e, seduto, Luciano Iacoponi.
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Nel libro “Botteghe e bottegai di Ponsacco” non è stata menzionata Giulia Menichini Ved. Signorini, detta “la Signorina”. Aveva la bottega di “pannina” sul Corso al n° 10. La Signorina era una donna cordiale che sapeva accattivarsi la simpatia della gente che volentieri frequentava il negozio per trascorrere un po’ di tempo a chiacchierare e a… comprare.
Restaurato il Crocifisso della chiesa San Giovanni Il crocifisso ligneo che sovrasta l’altar maggiore della Chiesa di San Giovanni è stato restaurato ed è visibile sulla grande croce costruita da alcuni falegnami ponsacchini negli anni ’50-60. Era arciprete in quel periodo Mons. Carlo Scalenghe, che teneva molto alla bellezza della chiesa ed ai suoi oggetti e simulacri sacri. Mancava sull’altare una croce e un crocifisso degni della grandezza del tempio per cui chiese alla Ditta Pratelli la costruzione di una croce di notevoli dimensioni. Gli operai della ditta tra i quali Orfeo Lemmi e Gino Signorini si offrirono di lavorare gratuitamente fuori orario, aiutati da altri operai come i lustrini. Il Crocifisso di legno chiaro fu reperito dallo stesso Arciprete. L’insediamento della croce con il nuovo crocifisso avvenne durante una commovente cerimonia religiosa, rimasta impressa nei cuori dei fedeli. In questo anno, Mons Renzo Nencioni, con la consulenza dell’Architetto Claudio Salvadori, ha deciso di restaurare il Crocifisso avvalendosi della competenza della ditta Arterestauro di Cascina. Il simulacro è stato ripulito dalla polvere, dai fumi e dai tarli, ristuccato e dipinto con colori naturali che hanno donato alla sacra figura l’aspetto primitivo. L’Arciprete continua con passione e dedizione a salvaguardare gli arredi sacri come i quadri, gli antichi libri, messali, pianete e di questo i fedeli gli devono essere grati B.G.
Il Cristo prima del restauro
La grande croce costruita dai ponsacchini
BANCA POPOLARE DI LAJATICO Dal 1884, il piacere di crescere insieme.
Il Cristo dopo il restauro
Il Premio
“HO TEMPO PER TE” sarà conferito ai DONATORI DI SANGUE FRATRES
in mansione del loro 40° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE 1971 - 2011 la cerimonia si terrà il
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Pinocchio, quello vero, è ponsacchino Pinocchio, quello vero, abita a Ponsacco da più di un anno. E’ alto un metro e settantasette, è un attimo sovrappeso e porta un filo di barba. Si chiama Andrea Balestri. Oggi ha 48 anni, due figli grandi, una ex moglie e una nuova compagna, Cecilia. Nel 1972 era il bambino biondo e vivace protagonista dello sceneggiato sul burattino di legno firmato dal regista Luigi Comencini. Quello con Nino Manfredi Geppetto, Gina Lollobrigida fata turchina, Franco e Ciccio il Gatto e la Volpe. Oggi Andrea lavora nell’azienda che gestisce i rifiuti in provincia, la Geofor, e siccome l’hanno trasferito dalla sede di Pisa a quella di Gello allora ha cambiato casa. Ed è venuto a Ponsacco. Quarant’anni fa, quando Andrea Andrea Balestri nel Pinocchio di Comencini si presentò al provino, Comencini gli disse: “Lo vedi quel quadro? Prendi questo martello e rompilo”. E Andrea non fece discorsi: “Un secondo dopo – ricorda – era in frantumi. A quel punto Comencini mi brontolò: Che hai fatto? E io di risposta: Ma che urli? Me l’hai detto te! Era quello che voleva. Gli altri bambini si erano messi a piangere”. Dopo l’esperienza nel grande cinema, Andrea si allontanò dal mondo dello spettacolo.“La mia famiglia si sarebbe dovuta trasferire a Roma - ricorda – ma mio padre non se la sentì. Mi spiace ma non ho rimpianti: mai dimenticare le proprie origini. Se sei un impiegato e diventi famoso con un reality, se poi si spengono le luci il mondo non crolla”. Dagli anni Settanta al 2011. Dal set a Ponsacco. “Mi ci trovo bene – racconta – la gente è simpatica, accogliente, m’incontra alla Coop e mi riconosce: ma te sei Pinocchio? O che sei diventato ponsacchino anche te? E poi è un paese tranquillo, dove si vive bene”. Nel suo piccolo, Pinocchio è tornato sul palco a Ponsacco: il 29 ottobre Andrea ha debuttato al teatro Odeon con la commedia “Mia moglie è una santa”. La compagnia è formata da attori non professionisti: ci sono la commessa, il fornaio, l’autista. “E’ uno spettacolo divertente, si ride molto – spiega -. Grazie al Comune e all’aiuto di Franco Panicucci, proprietario di Interni Panicucci e instancabile organizzatore di eventi, abbiamo potuto fare le prove all’Odeon. Così è stato naturale debuttare là. E’ una struttura splendida, che dà lustro al paese. Ecco, se posso fare un appunto ai ponsacchini, dico che potrebbero valorizzarla di
più”. Per ringraziare Ponsacco dell’accoglienza, Andrea sta pensando a qualche iniziativa legata a Pinocchio, magari a uno spettacolo o a lezioni di teatro per le scuole. “L’80 per cento di Pinocchio è rimasto in me – racconta -. Essere scanzonati, vivaci, anche un po’ discoli è una cura, uno scudo, a tutte le età”. Ma se lui è Pinocchio, a Ponsacco chi sono gli altri personaggi? Andrea sta al gioco e risponde di botto: “Franco Panicucci è Lucignolo, il compagno di giochi e di avventure. L’assessore alla cultura Roberto Chiarugi è il gatto e la volpe insieme, perché mi sembra birbante. Il sindaco Alessandro Cicarelli è Mangiafuoco, perché è l’autorità”. E il grillo Andrea Balestri oggi parlante? “Non so. Dovrei pensare a una persona saggia, magari piccoletta, ma non mi viene in mente nessuno”. Posso suggerire? “Prego”. Benozzo Gianetti, maestro nonché condirettore del Ponte di Sacco. E’ saggio e non proprio slanciato. “Non lo conosco ma mi fido: vada per Benozzo Gianetti Grillo parlante. Intanto m’e’ venuto in mente Geppetto”. E chi è Geppetto? “Luciano Romboli, il presidente dell’ente Mostra del Mobilio. E c’ho pure la Fata Turchina”. Addirittura! “Sì, chi meglio di Francona? Ora che ci penso, sarebbe proprio una bella compagnia teatrale. Chissà, magari un giorno...“. G.G
Anche quest’anno ha avuto luogo la gita organizzata dalla Parrocchia e guidata dal nostro arciprete Don Renzo Nencioni. Il gruppo di ponsacchini si è stavolta diretto alla scoperta di città bellissime quali Praga, Dresda e Berlino, fermandosi nel percorso ad ammirare anche Lipsia e Norimberga. Un gruppo unito e affiatato che ha goduto della compagnia reciproca apprezzando il piacere di viaggiare insieme con allegria e simpatia. Appuntamento anno prossimo per un nuovo viaggio alla scoperta di mete di continuo interesse.
Ci scusiamo con i gitanti e i lettori per il ritardo della pubblicazione
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Le miniature di Leonello Bernardeschi Fra i numerosi e pregevoli “ex voto” esposti nella galleria del Santuario di Montenero, spicca una bellissima miniatura che Leonello Bernardeschi ha offerto, alcuni anni fa, alla Madonna protettrice della Toscana. L’ha realizzata lui stesso e ne è legittimamente orgoglioso. Leonello Bernardeschi Leonello Bernardeschi, infermiere professionale in pensione, è senz’altro uno di quei personaggi straordinari che ogni tanto capita di incontrare per caso, visto che lui è del tutto schivo da mettersi in mostra. Dopo tanti anni di lavoro nel reparto di ortopedia dell’Ospedale Lotti, dove svolgeva il delicato ruolo di strumentista in sala operatoria, ora da autentico artista che riesce a vedere in un tronco d’olivo secco una creatura senz’anima, si è dedicato all’arte figurativa per la quale ha sempre avuto una grande, innata predilezione. Di conseguenza è con il tocco della sua mano che gli oggetti, anche quelli più comuni, riacquistano dignità, prendono un’anima, appunto. Diciamo che l’arte è di casa nella famiglia che annovera un noto Direttore d’Orchestra, Riccardo Moretti, docente di flauto traverso al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. Riccardo ha studiato al conservatorio di Lucca e direzione d’orchestra con Carlo Maria Giulini. Ha diretto l’orchestra del Teatro Bolšoj a Mosca, e ha composto musiche per film e documen- Due miniature dell’artista tari. Di recente ha interpretato Giacomo Puccini nel film “Puccini e la fanciulla del lago”. Quindi è evidente che per Leonello oltretutto sono stati facili e frequenti gli incontri con Maestri di musica come Nino Rota, Severino Gazzelloni, Carlo Maria Giulini e tanti altri. Da giovane anch’egli formò un’orchestra, una Band apprezzata in tutta la Toscana che si esibiva con repertori di musica leggera e classica. Era la “The New Talisman”, un complesso nel quale Bernardeschi suonava la chitarra basso e la suonava tanto bene da essere spesso chiamato alla “Bussola” di Viareggio dal Maestro Martelli, allora marito di Mina e dalla stessa grande cantante. La sua Band realizzò anche colonne sonore per gli spot televisivi pubblicitari di grandi industrie che venivano inseriti nella rubrica “Carosello”. Ora, messa da parte l’amata chitarra, si esprime con dise-
gni, pitture, sculture e miniature che costituiscono la sua ragione di vita, una vita lontana dai chiassi mondani, dalle mostre e dai mercati, perché l’ex infermiere professionale, non è affatto un mercante e ama tenere per sé le sue creature per farle ammirare a chi gli pare e piace. Si tratta di rappresentazioni fantastiche o realistiche di panorami, di volti, di animali, di cieli e ambienti proposti in un cromatismo emozionante insieme alle incredibili miniature di ogni tipo, ma soprattutto di case, case di contadini, case fatiscenti col tetto sfondato costruito con fettine di matite a lapis modellate a forma di tegole. Sono i precisissimi tetti alla toscana che coprono stanze arredate con mobili, quadri, suppellettili visibili attraverso le finestre con le tendine o le porte lasciate aperte. Il tutto naturalmente è illuminato a giorno con un geniale impianto elettrico che rende lo scenario più che mai suggestivo. Da sottolineare che i materiali usati per la realizzazione di tutte le opere sono riciclati e spesso raccolti fra la spazzatura. I casolari rurali sono quelli che più di altri stupiscono per la puntualità degli elementi descrittivi di un mondo ormai passato eppur sempre affascinante. E così, davanti casa, ecco il pozzo con la carrucola e il secchio, le pile per lavare i panni, i pagliai, l’aia, la ghiaia, l’erba e, per le case dei ricchi, la pavimentazione composta con esattezza matematica con minuscole lastre di pietrisco o marmo a rendere realistico ogni particolare. I quadri appesi nel salotto delle sue casine di solito sono francobolli russi, a loro volta riproducenti meravigliose miniature di opere di artisti famosi. Ma, a parte le miniature, non si può non sbalordire dironte alle icone, ai mosaici, ai tavoli arabescati, alle curiose sedie baroccheggianti che egli, da giramondo com’è, ha visto e fotografato in India, in Arabia, in Turchia per poi, tornato nella sua casa-laboratorio dove passa le nottate con sgorbie, scalpelli, martelli e martellini, rifare ogni cosa rispettando misure, modelli e colori anche questi fatti con le sue mani un po’ segnate da qualche innocuo taglietto. Ma il clou Leonello Bernardeschi lo raggiunge con le copie dei capolavori di Van Gogh, l’artista da lui preferito. Sono copie perfette e si distinguono dagli originali miliardari soltanto per le dimensioni del quadro. Ed è bene che sia così anche a scanso di sempre possibili censure giudiziarie. F.P
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Luca Bertocchini è il nuovo presidente degli Amici della Musica …E superata la boa dei sei anni, eccomi arrivato all’ultimo saluto da presidente dell’Associazione. Con mio grande dispiacere e dopo lunga e travagliata riflessione, lascio la carica per inderogabili impegni di lavoro. I presidenti vanno e vengono, ma le buone associazioni rimangono. Direi proprio di sì. L’associazione Amici della Musica nel tempo si è dotata di una organizzazione adeguata alle esigenze più moderne nei vari generi musicali e nello scenario della cultura in senso lato. Basta citare le nostre opere editoriali, alcune delle quali sono state addirittura ristampate. Consentitemi di rimarcarlo: gli Amici della Musica lavorano per diffondere sul nostro territorio l’universo della musica. Vorrei sottolineare la linea ben precisa, il rigore artistico vincolante di quel “target” rispettoso e pertinente al luogo dove si svolge quel determinato concerto, in osservanza della nostra cultura mediterranea, ma anche sensibilizzando il pubblico alla realizzazione di qualcosa di bello e artisticamente valido. Lascerò il testimone a Luca Bertocchini, uno dei migliori e attenti collaboratori che hanno accompagnato gli anni del mio mandato, coadiuvandomi e
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consigliandomi al meglio, dandomi, insieme a tutto il consiglio, preziosi suggerimenti e contribuendo così alla riuscita dei nostri spettacoli. Luca, il nostro tesoriere nonché solerte organizzatore di gite belle e memorabili, vanta una lunga militanza nell’Adm e proprio questa sua esperienza gli consentirà di dirigere con competenza e intraprendenza l’associazione. Il consiglio ha accolto e approvato all’unanimità la sua nomina. Compatibilmente con i miei impegni, cercherò di collaborare il più possibile, rubando un po’ del mio tempo al lavoro e alla famiglia. Ringrazio tutto il consiglio per la fiducia e la comprensione che mi ha dimostrato in questi anni. Purtroppo stiamo attraversando un momento difficile, non solo economico, ma per la crisi dell’associazionismo in genere, che ci penalizza soprattutto per la mancanza delle giovani leve, vero carburante per continuare a sopravvivere. Ma l’Adm, una delle associazioni ponsacchine più longeve, è abituata a superare gli ostacoli: quindi testa bassa e guardare avanti …E come dice Jovanotti: Pensiamo positivo. Eugenio Pratelli
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Pagina Antologica La “poesia” di Daniele Menciassi Daniele Menciassi, ponsacchino, commercialista di professione ed operatore culturale per passione. E’ l’ideatore e curatore di quasi tutte le iniziative del Centro Studi Sociali “Giorgio La Pira” (di cui è stato uno dei fondatori), tra le quali il “Teatro-Forum”, il Premio letterario nazionale “Danilo Chiarugi” e la rassegna Daniele Menciassi con la nipotina di teatro amatoriale a tema “Viviteatro”. Quest’anno ha curato anche il racconto del “Diario di Anna Frank” nelle scuole, la presentazione del libro “Bambini per aria” di Sandra Nencioni (sul tema dei ragazzi con dislessia), nonché una serata-evento per il decennale dell’11 Settembre. Pur avendo dei trascorsi letterari, ormai solo ogni tanto scrive ancora racconti e poesie, che trovano positivo riscontro in vari premi a livello nazionale. Con questa poesia, dedicata ad una amica il cui marito si è tolto la vita alcuni mesi fa, si è classificato secondo al XVII Premio Nazionale di Poesia “Rivalto”, sulle colline di Chianni, la cui cerimonia di premiazione si è svolta domenica 16 ottobre.
Silenzio È rimasto chiuso in te quel grido sconosciuto che ha mutato in follia l’intelletto e la ragione e ti ha strappato la fede gettandola nell’oblìo. Diglielo, al tuo Signore che ti ha abbandonato alle pendici del tuo Golgota come del resto già fece con quel suo primo Figlio: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni!?” Per Lui ebbe pronto un riscatto gli donò la resurrezione e lo stesso tu reclama per te che ultimo sei ma sempre figlio.
E per noi chiedi infine di asciugare i nostri occhi ciechi anche di lacrime, di sollevarci dal dubbio di una fede tradita e di liberarci il cuore da quest’infinito rancore… * Dedicata a S. per S. Daniele Menciassi
Toc Toc Testo di Daniele Menciassi – Musica di Diego Dovico Toc toc, sento bussare un respiro da immaginare una vita che sboccia dentro leggera come un alito di vento delicata e prepotente come chi unica si sente e al mondo chiede tutto e ti sconvolge sopra e sotto. Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai. Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni. Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Toc toc, quanti pensieri ero giovane ed era solo ieri la prima figlia tra le mie braccia nel mondo lei è la mia traccia e l’ho difesa a spada tratta con la corazza mia di latta poi l’ho consegnata al tempo zitto zitto, senza un lamento.
Toc toc, questo benvenuto saprò darti a mozzafiato e trasmetterti un passato uno sguardo per intenderci un gesto solo per parlare senza parole se c’è da amare io che non sono certo un saggio potrò infonderti il coraggio?… Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai. Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni. Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni. Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai.
Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni. Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai.
Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai. Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni.
Toc toc, ed ecco te a rinnovare questa magia che è senza fine grande quanto è grande il mare per dire al mondo che è la tua vita lanciare il guanto della tua sfida anche se ancora non puoi sapere che tra i gusti di ogni sapore c’è anche l’amaro del dolore. (./.)
Dedicato alla nipotina
Vita che vieni, che dai, che chiedi se anche cadi, sù di nuovo in piedi! Vita che vieni, che chiedi, che dai al mondo non inchinarti mai. Vita che dai, che chiedi, che vieni grida a tutti a polmoni pieni.
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Risorgimento anche a Ponsacco L’Italia è uscita vittoriosa dalla grande guerra, ma ha pagato un altissimo prezzo di lutti e distruzioni. Ora avanza le sue legittime pretese da una posizione
Mussolini e Hitler, i protagonisti della Seconda Guerra Mondiale
estremamente debole rispetto agli alleati riuniti nella conferenza di Parigi per la spartizione dei territori conquistati. L’Italia è insoddisfata e umiliata, inutile il gesto di rottura dei ministri plenipotenziari, Vittorio Emanuele Orlando e Sidney Sonnino, che per protesta nell’aprile del 1919, abbandonano la conferenza. La stampa parla di “vittoria mutilata”, di situazione economica gravissima con un debito pubblico alle stelle, di inflazione, disoccupazione e scioperi, di disordini, soprusi e vandalismi perfino contro le chiese, di lotte cruente fra i sindacati, le leghe rosse e quelle bianche. I reduci e larga parte dell’opinione pubblica manifestano un pericoloso malcontento che di lì a poco sfocia in seri tumulti di piazza con le frange più estremiste dei movimenti anarchici e sovversivi che approfittano della situazione per sollevare le masse contro i vari governi che si formano e cadono con ritmo impressionante. La comune criminalità ne approfitta e dilaga. L’opinione pubblica è sconcertata e preoccupata mentre i governi, debolissimi e litigiosi, non sono capaci di arginare e reprimere i disordini che di giorno in giorno paralizzano sempre più i gangli vitali della Nazione. La piazza sembra prendere il sopravvento.
Fino a dicembre, “Il Ponte” pubblica una succinta e semplice cronistoria dell’unità d’Italia. A fine anno sarà bandito un concorso fra quei lettori che avranno risposto correttamente ad alcune domande relative al contenuto degli argomenti descritti.
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A Ponsacco le squadre fasciste devastano il circolo cattolico San Luigi (vedi“Ponsacco fra Fede e Politica” di Danilo Chiarugi), qualche personaggio schierato con l’opposizione deve fuggire e Pellegrino Pellegrini trova ospitalità alla Bacchettona, vicino alla Sterza. Pellegrini sarà il primo Sindaco del dopoguerra. Sulla scena politica debuttano nuovi partiti: il Partito Popolare di Don Sturzo, il Partito Comunista d’Italia nato dalla scissione col Partito Socialista e un movimento battezzato a Milano,“I Fasci di Combattimento” che ha buon gioco a farsi paladino del ritorno dell’ordine e della sicurezza del vivere civile. A questo movimento aderiscono gli “Indignati” di allora, in primis i reduci, i quali più che indignati sono imbufaliti, poi una larga parte della borghesia, i cosidetti benpensanti e tutti quelli che esigono oltre l’ordine, anche il lavoro e il rispetto dell’Italia vittoriosa. Benito Mussolini, già esponente socialista e direttore dell’“Avanti!” ne è il capo, anzi il Duce. Ha un notevole carisma, penna facile e parola trascinante. Anche se nelle elezioni per il nuovo Parlamento il Partito Fascista non ottiene un buon risultato, in breve tempo acquisisce la fiducia di una larga fascia degli scontenti, soprattutto degli industriali, degli agrari, dei finanzieri. La gente che conta, insomma. Nel 1922, con la “Marcia su Roma”, Mussolini prende il potere e fa del regime una dittatura. E’ la stagione che da inizio alla grande adesione degli italiani al Fascismo che raggiungerà il suo apice agli inizi
Saranno estratti vari premi messi a disposizione da sponsor cittadini e dalla Nuovastampa Editrice della rivista. Conservate le riviste per poter rispondere alle domande che saranno formulate in apposita scheda.
2 degli anni trenta, finchè visti i grandi successi militari della Germania hitleriana che ha invaso parte della Francia e della Polonia, Mussolini decide di schierarsi con il nazionalsocialismo e, nonostante l’impreparazione delle forze armate, entra in guerra a fianco della Germania. L’economia agricola, basata sulla mezzadria, nonché l’artigianato del Lapide con l’elenco delle vittime della seconda Guerra Mondiale legno riprendono lentamente a progredire, ma è soltanto un’illusione poiché ora incombe un’altra e ancor più devastante guerra, la seconda guerra mondiale, che sarà combattuta perfi-
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to a gettare le basi ad una lunga rivoluzione sociale che investe potentemente il modus vivendi di tutta la comunità, migliorando la qualità della vita, ma nel contempo abbattendo usi e costumi secolari. Con l’abbandono della campagna e la conseguente fine della mezzadria, proliferano in ogni angolo laboratori piccoli e grandi da dove escono sale, salotti, camere da letto che furoreggiano sui mercati non solo della Toscana, ma di tutta Italia. Quando negli sessanta viene realizzato il palazzo della Mostra del Mobile -uno dei più intelligenti fautori è Oscar Pratelli- cambia pure l’assetto urbanistico di tutto il paese. Lo sviluppo del comparto mobiliero ora necessita di nuovi e sempre più moderni laboratori che già punteggiano la periferia, invadendo anno dopo anno anche gli orti e la campagna. Ponsacco, diventato uno dei centri più importanti dell’industria e del commercio del mobile, si espande fin quasi a Pontedera e, a oriente, fino a Gello. E’ una cittadina nota anche oltreoceano per i suoi prodotti e per l’artistico artigianato. (vedi “La Civiltà del Legno” di Gianetti-Pettinelli). E’ il caso di fermarci qui. Questo è il Risorgimento di Ponsacco. Fausto Pettinelli
Un carroarmato alleato entra in Ponsacco il 17 luglio 1944
Le truppe alleate attraversano il fiume Arno a Pontedera
no fra le nostre vie, piazze e contrade seminando lutti, sofferenze e miseria. (vedi“Quando passò il fronte” e altri testi di F.Pettinelli). Soltanto nel dopoguerra, tornata la democrazia, risanate le tante ferite morali e materiali, a partire dagli anni cinquanta avverrà quel formidabile exploit passato alla storia come “miracolo economico”, destina-
Un manifesto inneggiante alla guerra mondiale
E’ finita la rubrica risorgimentale Avvertenza: Nel prossimo numero di dicembre sarà inserito un modulo per partecipare al concorso dei lettori.
Ricordatevi fatti, date, battaglie e personaggi delle tre guerre di Indipendenza per poter rispondere correttamente alle domande del Grande Concorso a premi di dicembre
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Inchiesta: Come cambia il paese
Il nuovo volto di Ponsacco: gli immigrati Cresce il numero dei bimbi nati da famiglie straniere. Ma ci sono anche i delusi che lasciano l’Italia Immigrati. Poche altre volte una parola ha avuto tanta forza d’urto in Italia da quando il nostro paese è stato investito, ormai più di 10 anni fa, dalla forte ondata migratoria proveniente soprattutto dai paesi dell’est-europeo. Anche Ponsacco, con il passare degli anni, ha visto cambiare il proprio volto: si è passati così da una comunità interamente italiana ad una multiculturale e multietnica. Ricordo quando un giorno, seduta in classe alla scuola Mascagni con il mio grembiule bianco, la maestra ci presentò il nostro nuovo compagno “venuto da lontano”, solo, in una classe a maggioranza di bambini italiani. Ogni giorno all’uscita da scuola ci fermavamo ad osservare quasi inebetiti la mamma di quel bambino, così diversa dalle altre mamme, come diverso da noi era il figlio. Oggi, mi viene da dire per fortuna, le cose sono cambiaGli stranieri residenti a Ponsacco erano 950 nel 2007 e 1490 nel 2010
te. All’uscita delle scuole ponsacchine si possono incontrare ogni giorno decine di mamme provenienti da paesi diversi, con culture e stili di vita completamente differenti, che conversano tra loro in attesa del suono della campanella. Oggi i loro figli non sono più solo i bambini “venuti da lontano” e, anche se molti sono ben lungi dall’abbandonare i più classici pregiudizi sulla razza e sulla provenienza, questi bambini e i loro genitori fanno parte a pieno titolo della nostra società. “L’aumento della popolazione straniera nel nostro comune si può facilmente rilevare confrontando i dati del modello Istat degli ultimi anni- spiega l’Assessore alle politiche sociali e sanitarie Tamara Iacoponi- dal 2007 al 2010, ultimo anno utile per la rilevazione, i numeri sono cambiati in maniera esponenziale”. Se si guarda al totale dei cittadini stranieri residenti nel nostro comune si passa infatti dai 950 registrati alla data del 31/12 2007 ai 1490 di tre anni più tardi, nel 2010. Ad aumentare ogni anno non sono però gli iscritti per trasferimento da altri comuni italiani, o per provenienza da paesi esteri, il cui numero è in20
versamente proporzionale al passare degli anni, bensì gli iscritti per nascita. I bambini nati infatti da famiglie straniere nel nostro comune sono passati dai 20 del 2007 ai 34 dell’anno 2010. “Questi bambini, seppur nati in Ita-
anagrafe per trasferimento all’estero era di 24, lo scorso anno se ne sono andati da Ponsacco 84 cittadini stranieri. Al contrario è in calo la tendenza a spostarsi per andare ad abitare in un altro comune italiano: dai 122 del
© Simone Stefanelli
Mercato di Ponsacco: un banco di abbigliamento gestito da cinesi
lia da cittadini stranieri, non hanno la cittadinanza italiana- spiega l’assessore Iacoponi- spero che la legge cambi, perchè a questi bambini venga riconosciuto un diritto di territorio: loro non potranno infatti mai sentirsi stranieri e il più delle volte crescono senza conoscere mai il paese d’origine dei genitori”. A gonfiare i numeri degli iscritti all’anagrafe ponsacchina oggi sono soprattutto i cittadini rumeni, stranieri ma non extracomunitari, come spesso vengono erroneamente chiamati, visto che la Romania fa parte dell’Unione Europea. “Ma in buona parte i nostri cittadini stranieri I bambini nati a Ponsacco da famiglie straniere sono passati dai 20 del 2007 ai 34 del 2010
sono anche marocchini o albanesi”, spiega Tamara, che per anni ha ricoperto il ruolo di storica addetta all’anagrafe del nostro comune. E’ ancora a due cifre invece, e in calo, il numero che registra i cittadini di origine cinese a Ponsacco. Nel 2010 erano solo 37, contro i 43 del 2007. Nelle tabelle Istat pare comunque farsi largo un nuovo fenomeno, recepito poco o quasi per niente dai cittadini italiani stessi: sono in molti gli stranieri che decidono di emigrare di nuovo per altre destinazioni. Se nel 2007 infatti il numero dei cancellati dalla nostra
2007 si scende agli 84 del 2010. Forse anche questo è un altro dei tanti campanelli d’allarme sul futuro di questa Italia già molto provata da una crisi intestina che, certo, non fa ben sperare neanche il cittadino straniero venuto con il sogno e la speranza di poter condurre una vita migliore rispetto a quella del proprio paese d’origine. Forse proprio oggi che il mercato del lavoro è saturo, che l’inflazione è alle stelle e il debito pubblico aumenta ogni giorno, il nostro vecchio e amato stivale non è più così prodigo di promesse felici quanto lo era in passato. Resta il fatto che l’immigrazione, come un segno dei tempi che si evolvono, sarà sempre più un fenomeno preponderante nelle nostre vite. Oggi passeggiando per le strade di Ponsacco si incontrano sempre più esercizi gestiti da cittadini stranieri, e al mercato del mercoledì sono sempre più numerosi i venditori ambulanti cinesi. Anche lo storico bar Pandolfini, in piazza della Repubblica, oggi è passato in mano a proprietari venuti direttamente dal paese del sol levante. E chissà che magari, un giorno, anche il bambino “venuto da lontano” non diventi solo un comune bambino in mezzo ad altri e, ad aspettarlo fuori dalla scuola elementare Mascagni, ci sarà una mamma come tante altre: cinesi, marocchine o albanesi, ma in fondo tutte ponsacchine. Benedetta Bitozzi
Inchiesta: Come cambia il paese
Dai “piovuti” ai cinesi In principio furono i ‘piovuti’. I ponti figli di genitori arrivati dalla Puglia. sacchini non più giovanotti ricordano Poi arrivò l’immigrazione straniera: ancora quando cominciò ad arrivare i marocchini. O almeno, così li chiagente da fuori. Che poi tanto da fuomavano i ponsacchini. I ponsacchiri non era. Erani li avevano già no persone che conosciuti sulle fino ad allora spiagge, d’estate, avevano vissucomprando da to sulle colline loro le prime madella zona, o nei gliette Lacoste, borghi vicini. I Best Company e ponsacchini le El Charro sfacbattezzarono ciatamente false, subito: i ‘piole prime cassetvuti’, appunto. te di Ramazzotti Che avevano che poi il nastro scelto Ponsacco si attrigava nel non tanto perregistratore, i priché attratti dal mi orologi Rolex paese, quanto che se quelli eraperché la Piagno Rolex allora gio di Pontedeio sono Marcelra ingrossava, e lo Mastroianni. aveva bisogno di Ecco, quando operai; e i mobiquegli immigrati lifici della zona © Simone Stefanelli lì si affacciaropure, e avevano a Ponsacco, no fame di fa- Nelle foto: Mercato a Ponsacco, banchi gestiti da immigrati i ponsacchini li legnami. Erano gli anni Sessanta, gli chiamarono ‘i marocchini’, anche se anni del boom. E siccome Ponsacco arrivavano dall’Africa tutta. Perché era a due passi sia dalla Piaggio sia marocchino divenne sinonimo di imdai mobilifici, allora risultava comomigrato, da qualunque posto arrivasdo venire ad abitare qua. Poi arrivò il se, purché fosse nero. Così al bar si momento della prima ondata immisentiva dire: “L’ho comprato da quel gratoria vera e propria. I nuovi venuti marocchino là. E’ simpatico. L’altro arrivavano dalla Puglia, Cerignola di giorno m’ha detto che viene dal Sepreciso, provincia di Foggia. A essere negal”. Di solito i marocchini racconsinceri, i ponsacchini li guardavano tavano di essere laureati in ingegneria un po’ di traverso, anche perché, a ese, per assecondare i luoghi comuni che sere sinceri, fra i foggiani ce n’erano tanto piacevano qua da noi, offrivano anche di quelli che davano motivo di ai babbi italiani dodici cammelli per essere guardati di traverso. Non che i comprare le loro figlie. I babbi italiaponsacchini fossero stinchi di santo, ni, e soprattutto i babbi ponsacchini, ma fra i foggiani ce n’erano di ancora ci cascavano e, lusingati, si tenevano meno stinchi di santo. Come sempre, le figlie ma compravano vasti assori ‘discoli’ erano pochi sfaccendati che timenti di magliette contraffatte della si arrangiavano con la piccola delinquenza, rovinando la reputazione a quelle decine di loro concittadini emigrati in Toscana per darsi da fare dalla mattina alla sera lavorando nei cantieri o in fabbrica. La diffidenza verso e tra i nuovi arrivati si esaurì alla svelta. Perché presto i foggiani si sentirorno ponsacchini e i ponsacchini li sentirono ponsacchini: negli anni Novanta, ai tempi del Ponsacco in C2, gli ultrà rossoblu più accaniti erano ragazzot-
Lacoste. Dopo i marocchini vennero gli altri: albanesi, romeni e ora i cinesi. Ormai la strada è tracciata. Da anni Ponsacco è accogliente coi forestieri. Sul corso, soprattutto sul corso, si incontrano visi di tutti i colori. Sempre di più anche dietro i banconi di bar e negozi. Ponsacco diventa multietnica e multiculturale. Lo fa mugugnando © Simone Stefanelli
un po’, ma abbastanza velocemente e serenamente. Senza traumi. Il mondo va avanti. La Ponsacco che pialla e trincia non c’è più. Giusto così. Sennò sarebbe come una donna ancora vergine a quarant’anni: nel Dopoguerra era considerata una virtuosa, oggi sarebbe guardata da tutti con stupito sospetto. Giampaolo Grassi
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La tv passa al digitale
A Ponsacco 5 mila apparecchi non vanno più bene Cara vecchia televisione addio: il 18 novembre segna, per Ponsacco come per il resto della provincia di Pisa, il passaggio definitivo dall’analogico al digitale terrestre. In base a una stima approssimativa (in Italia c’è una televisione ogni due abitanti), e considerando che molte tv comprate negli ultimi anni sono già abilitate al digitale, nella città del mobile almeno 5 mila apparecchi non vanno più bene: chi non si è attrezzato con l’installazione di un decoder o con l’acquisto di un nuovo televisore (con decoder integrato) non vedrà più niente. Il digitale terrestre porta con sé diversi vantaggi. Per esempio, permette di avere più canali e con un’immagine ad alta qualità. I contributi: Per chi ha più di 65 anni e un reddito inferiore a 10 mila euro sono previsti contributi fino a 50 euro per l’acquisto di un decoder digitale: bisogna essere in regola con il pagamento del canone RAI e non aver usufruito di questo contributo in passato. Tutte le informazioni al numero verde 800.022.000 e sui siti internet www.decoder.comunicazioni. it e www.regione.toscana.it/tvdigitale. Come smaltire il vecchio televisore: 1) Consegnarlo al rivenditore al momento dell’acquisto del nuovo: come prevede la legge, lo ritirerà gratuitamente. 2) Rivolgersi alla Geofor che provvederà al ritiro gratuito. 3) Portare l’apparecchio al Centro di raccolta delle Melorie, in questo caso si avrà diritto ad uno sconto sulla bolletta della spazzatura. I costi: i decoder ci sono di vari tipi, da quello più economico da 14 euro a quello più costoso da 70-80 euro. Con una spesa di 30- 40 euro, comunque, si acquista un buon apparecchio. La qualità del segnale, comunque, dipende soprattutto dall’antenna. Per le tv ci sono varie offerte, diciamo che i prezzi oscillano fra i 159 euro per un 19 pollici LCD alle 400 per un 32 pollici. A tutela dei consumatori: la Regione Toscana ha siglato un protocollo di intesa con le associazioni di antennisti e con quelle dei consumatori. Secon-
do tale protocollo, per il montaggio del decoder - che comprende il collegamento, la regolazione ed il collaudo con brevi spiegazioni – non c’è costo di chiamata. Per ogni altro tipo di intervento il cliente deve essere messo in condizione di non avere sorprese al termine dei lavori, magari grazie a semplici preventivi. D.D.
L’ingegnere che clona le ossa è un ponsacchino Il professor Gianni Pertici, trentacinque anni, di Ponsacco, si è laureato a Pisa in Ingegnere chimica e ha un dottorato internazionale in biomateriali. Dopo gli studi, ha messo radici in Svizzera, poco più a nord di Lugano: lavora per la Industrie Biomediche Insubri Sa. Pertici ha in tasca un brevetto internazionale che promette di rivoluzionare il settore delle ossa artificiali. Alla sua porta stanno bussando i big della farmaceutica. Ad attirarli è la soluzione messa a punto da Pertici per ridare “nuova vita” ai frammenti ossei usati in chirurgia nella ricostruzione post trauma, tumore, malattie delle ossa e osteoporosi. «Ho brevettato una miscela capace di rigenerare le ossa animali che vengono utilizzate per gli impianti chirurgici», spiega.
Gianni Pertici con suo padre Sergio
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Auspicando un nuovo partito di ispirazione cristiana Il consigliere provinciale del Pdl, Leonardo Mattolini, ponsacchino, risponde alla sollecitazione di Lido Sartini, che nel Ponte di settembre auspicava un “Risveglio dei cattolici contro una nuova notte della Repubblica”. di Leonardo Mattolini Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci, francamente non credo né auspico la ricostituzione della DC. E’ certo, però, specie dinanzi all’attuale scenario, che è sempre più forte il convincimento che quel pensiero politico non abbia esaurito la sua funzione storica e che la crisi che stiamo vivendo scaturisca anche dall’esser venuto meno quel sistema di valori incarnati in quel partito. Forte è l’esigenza, al di là delle denominazioni, dei simboli e delle formule, di un soggetto politico che s’ispiri senza ambiguità, opportunismi e compromessi, al cattolicesimo politico e che dialoghi per la ricostruzione civile e morale con gli eredi della tradizione liberale. Questo non sarà possibile senza un rinnovato impegno politico dei cattolici. Non si tratta di ricostituire il partito dei cattolici, né di far rivivere, sotto altre forme, al di là dell’attualità del pensiero di don Sturzo quello che è scomparso con la Prima Repubblica. Tuttavia la cosiddetta Seconda Repubblica è apparsa fin da subito affollata di atei devoti nani e ballerine, che poco hanno a che vedere con la difesa dello stato laico e delle sue istituzioni. Nel nostro anomalo bipolarismo la diaspora cattolica, nata dall’implosione (aiutata dalla magistratura schierata e di parte), dei vecchi partiti, ha trasmesso la falsa sensazione di contare di più, al contrario le testimonianze cattoliche sono state ridotte a semplice sussistenza, alla scomoda condizione di portatori di borracce, ad ascari. E’ quello è manifesto soprattutto per quei cattolici schierati con il centro sinistra che puntualmente si sono visti frustati tutti i temi che dovrebbero essere a loro cari : bioetica, tutela della famiglia fondata sul matrimonio, eutanasia. In questi anni abbiamo visto, in politica, il proliferare di contenitori senza contenuti, con una corsa al personalismo politico che non ha valenza storica. Allora il ruolo dei cattolici deve riacquistare peso. Fintanto che i cattolici continueranno a muoversi isolatamente, ognuno per proprio conto, saranno condannati, e definitivamente, all’insignificanza politica. Trovare, invece, un modo per coordinare le nostre iniziative in vista di un comune obiettivo darebbe un peso all’azione potrebbe aprire prospettive nuove allo scenario della politica italiana. Dopo la fine dell’utopia collettivista marxista i cattolici hanno rinunciato troppo in fretta a far valere la loro filosofia di vita e la loro progettualità, sposando a sinistra una cultura politica permeata da un individualismo e un concetto di libertà che sfocia spesso nell’anarchia, che è il contrario del personalismo cristiano di
Per chi differenzia, c’e’ la differenza
Sono arrivati i primi dati sull’accesso al centro di raccolta de Le Melorie, dopo l’attivazione del sistema di informatizzazione dei conferimenti, che permette hai cittadini di Ponsacco di ottenere sconti sulla bolletta, tutte le volte che accedono al centro (sul sito del comune nella sezione ambiente, è possibile trovare le tipologie di rifiuti che danno diritto agli sconti e le tabelle di sconti che vengono effettuati). Nell’ultima bolletta TIA arrivata, i cittadine che hanno utilizzato il centro di raccolta hanno già trovato gli sconti, hanno pagato meno. Gli utenti che hanno conferito al centro di raccolta sono stati 988, tra questi: 667 hanno avuto sconti fino a 10 euro 208 hanno avuto uno sconto tra 10 e 20 euro 60 hanno avuto uno sconto tra 20 e 30 euro 41 hanno avuto uno sconto tra 30 e 50 euro 12 hanno avuto uno sconto oltre i 50 euro Un buon risultato considerando che i dati sono relativi solo ai primi 6 mesi dell’anno, per chi ha effettuato l’ accesso alla stazione dal 1° di Luglio, troverà gli sconti nella bolletta del primo semestre 2012.
don Sturzo e non solo di lui. I cattolici devono capire che è arrivato il momento di offrire la propria disponibilità ed impegno per salvare quel patrimonio culturale e politico che altrimenti andrebbe disperso, ed il discrimine nella scelta politica dei cattolici risiede nella centralità della dignità della persona, nella sacralità della vita, nel perseguire un modello di sviluppo finalizzato al conseguimento del bene comune. Su questo valore e su questo principio l’impegno dei cattolici non può cedere a nessun compromesso.Questa è la sfida culturale. Fintanto che le formazioni di sinistra, una sinistra approdata alla socialdemocrazia solo nella facciata, per necessità e non per convinzione, senza una necessaria e catartica autocritica, faranno della realizzazione soggettiva l’orizzonte ultimo dell’impegno politico, la naturale collocazione dei cattolici non può che essere al di fuori di questo ambito. L’occasione che si presenta nella politica italiana è interessante. La possibilità di rivendicare quei valori, laici e costituzionali, sui quali è possibile ricostruire una strategia volta al “bene comune, è offerta dal dibattito interno al PdL. Il contenitore questa volta esiste già, non dobbiamo ricercare altre formule, ma solo riempirlo meglio, trasformando quella maionese impazzita che attualmente è, in un partito,in cui le sensibilità liberare e cristiana costituiscano una sinergia vincente. Non una formazione politica i cui valori siano scanditi dai presidenti della CEI ma una aggregazione che ha per collante la chiara consapevolezza dei valori etici e una concezione della vita che va oltre il materialismo. La radice del problema è nel capire che la sinistra nel suo complesso, legata ad una cultura iperindividualista, che fa della realizzazione soggettiva l’orizzonte ultimo dell’impegno politico, non potrà mai diventare la casa comune di tutti i cattolici. Per questo la naturale collocazione nel centro-destra deve trovare terreno per un rinnovato comune impegno alla difesa delle radici cristiane del nostro stato laico. Su questa chiara discriminante e sulla consapevolezza che la storia non si ripete mai, (non ci sarà una nuova Democrazia Cristiana) sono fortemente convinto che debba esserci un partito di ispirazione cristiana, anche se questo deve presupporre la fine del Pdl, che lanci “ un’offerta pubblica” su milioni di elettori del centro destra e non solo, in cui la scommessa culturale è che i cattolici tutti, per riaffermare la loro identità di persone e la loro concezione di stato, ne debbano fare parte.
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Caccia al cinghiale, un decalogo salvavita Si è aperta la caccia al cinghiale che ora gli esperti dicono utile a causa del massiccio proliferare di questi animali selvatici. Ecco un decalogo destinato a salvare la vita a qualche cacciatore sprovveduto. Fu redatto anni fa per la “Nazione” dal Dott. Alvaro Fabiani, uno fra i più famosi cacciatori della Toscana con esperienze acquisite in ogni paese, clima e terreno. 1. I cacciatori si radunano ad una distanza media fra i 500 e gli 800 metri, con fucile scarico. 2. Il capocaccia avverte di fare silenzio e che dalle poste si spari soltanto al cinghiale. 3. Il capocaccia indica ad ogni cacciatore il settore di tiro, magari segnando su piante gli estremi del tiro. Tutti debbono rimanere fermi alla posta in attesa del suono del corno. 4. Canai, bracchieri e urli sciolgono i cani e si muovono in modo che i cinghiali non escano dalla zona di battuta. 5. A loro volta i cacciatori, al suono del corno, caricano il fucile a palla asciutta e non a terzarole, troppo pericolose. 6. Se l’animale rimane ferito, per nessuno ragione deve essere seguito da chi gli ha sparato, perché può capitare ad un altro cacciatore. Altrimenti si avverte il capocaccia che, a sua volta, darà indicazioni ai canai e bracchieri. 7. Se l’animale è ucciso sul colpo si lascia dove è caduto. Saranno i canai e i bracchieri a prendersene cura. 8. Se lo stesso animale è stato colpito da più cacciatori, a fine cacciata sarà fatto il cosidetto processo per l’assegnazione del trofeo. 9. Il secondo segnale del corno indica la fine della cacciata ed i cacciatori scaricano le armi e vanno al posto di raduno prece-
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dentemente indicato dal capocaccia. 10. Nel caso di esito positivo della cacciata a tutti i partecipanti sarà distribuita la tradizionale parte. Sembrano norme semplici, logiche e perfino scontate, eppure le vittime di questa caccia non sono soltanto i poveri cinghiali. Infatti il Dott. Fabiani conclude con il classico in bocca al lupo, ma raccomanda“la scrupolosa osservanza di tali regole affinchè non si parli più di incidenti che troppo spesso alimentano la cronaca nera dei giornali”.
Da Facebook al Ponte di Sacco
Pubblichiamo due foto caricate dai lettori sul nostro profilo
Letture e spettacolo ricordando l’11 settembre
Inviata da Michele Sartini Titolo: Ponte di Sacco, Ponte Vecchio: un ponte piu’ bello dell’altro
La serata intitolata “11 settembre 2001-2011: dieci anni da Ground Zero”, organizzata dal Centro Studi “Giorgio La Pira” è stata ideata e condotta da Daniele Menciassi. Si è svolta in due parti. Nella prima, più teatrale, sono state proposte letture a confronto tratte da“La rabbia e l’orgoglio”di Oriana Fallaci e“Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani, con due lettori-interpreti (Tullia Marianelli e Elio Lecis) molto somiglianti agli “originali”. Le letture sono state intervallate da alcuni filmati sui fatti dell’11 settembre e sui due autori toscani, oltre che da cinque canzoni italiane sulla guerra eseguite dal vivo da una band costituita per l’occasione dalla scuola di musica Artwork Village di Ponsacco: “The G three M” (Martina Cecchini, 12 anni, e Gabriele D’Anniballe, Mirco Marra e Massimiliano Menciassi, tutti di 15 anni). Nella seconda parte, con moderatore Lido Sartini, presidente del Centro Studi, sono intervenuti i relatori: l’On. Riccardo Mazzoni (deputato Pdl), la Prof.ssa Anna Loretoni (Scuola Sant’Anna di Pisa) e Pier Paolo Tognocchi (consigliere regionale Pd). Partendo dalle posizioni della Fallaci e di Terzani, i tre ospiti hanno dato spunti di riflessione e analisi sul passato e sul futuro dei rapporti tra Occidente e Paesi Islamici.
Inviata da Federica Valenti Titolo: Anche io leggo il Ponte di Sacco L’On. Riccardo Mazzoni, Lido Sartini, Anna Loretoni e Pier Paolo Tognocchi
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Accadde il...16 luglio 2007
Le vacanze del Papa in Cadore C’era anche Fausto Pettinelli Era il 16 luglio di quattro anni fa, un lunedì, e sull’imbrunire il robusto coro degli Alpini riuniti nell’unico bar del paese, fu coperto da un’insolita esplosione di un “doppio a festa” sparato dal campanile, il più alto del Comelico, la cui eco gioiosa rimbalzava all’infinito giù nelle vallate. Danta di Cadore, nel cuore delle Dolomiti, 1500 metri d’altitudine, 600 abitanti, un albergo e due botteghine, stava per debuttare sul grande palcoscenico della cronaca internazionale, ma nessuno lo sapeva. O meglio lo sapeva il Parroco, appena informato dai servizi di sicurezza del Vaticano che lassù stava arrivando il Papa e Don Angelo doveva sbrigarsi a togliersi la tuta militare e darsi una lavata perchè era dal mattino che sudava a segare la legna per l’inverno accatastata davanti la canonica. La signora Barbara era a far funghi nell’immenso bosco delle “Spole”, con la figlioletta Michel. Io invece, dal tetto della casa, ero intento a fotografare il tramonto con l’imponente corona delle montagne ancora scintillanti di sole. Un amico mi urlò dalla strada,“Corri, c’è il Papa, arriva il Papa!” La cosa non mi stupì molto perchè sapevo che il Papa era in vacanza a Lorenzago, un paese più in basso di Danta, un pò aldilà di Auronzo, e andai subito in chiesa. Non c’era un’anima, ma le campane continuavano l’assordante concerto che entrava anche nel telefono. Ma ecco qui la cronaca che, unico giornalista testimone, raccontai su “L’Amico del Popolo”, il giornale di Belluno. L’Ansa poi la diffuse in tutto il mondo. Questo è uno stralcio di quel fortunato servizio giornalistico che trasmisi raccomandandomi di fare molta attenzione col toponimo Cadore, per evitare quel che successe nel 1886, quando un giornale romano titolò a tutta pagina“Le vacanze della Regina Margherita in Calore”. Quel collega fu licenziato in tronco, ma lei lo seppe e lo fece riassumere. Era una gran donna intelligente e sportiva, la Regina!“Quando Barbara ha alzato gli occhi e si è trovata difronte il Papa, lipperlì ha creduto di sognare. Era andata con la figlioletta Michel a raccogliere funghi e mirtilli verso il sentiero delle “Spole”, perché quel giorno la sua bottega di alimentari era chiusa per il riposo settimanale. E’ vero che aveva notato un convoglio di automobili che a passo d’uomo percorrevano il sentiero e dentro di sé si era parecchio irritata poiché quelli facevano i loro comodi senza rispettare i divieti, anzi erano perfino scortati da strani motociclisti. Poi s’era rassegnata e, china, aveva ripreso la ricerca. Ora 26
però, come per magìa, aveva davanti la bianca figura del Papa e poco più in là altre persone, anche due donne, forse suore, con le quali Benedetto XVI° aveva recitato il rosario nella cappella della Madonna dei Miracoli, una capanna di legno affogata nel bosco di larici dove gli ultimi raggi di sole colavano in tralice creando un mistico e suggestivo quadro di luci e ombre soffuse come una tela rinascimentale.“Come ti chiami?” chiede il Papa chinandosi a fare una carezza alla piccola Michel che con stupefacente tempismo e spontaneità gli porge la sua raccolta di lamponi e mirtilli. “Grazie! Preferisco che tu faccia una buona marmellata”, e poi rivolto alla madre che sbalordita tiene per mano la bammbina, “non avrebbe mai immaginato di trovare il Papa, nevvero?” e tira fuori di tasca un rosario e glielo regala. Barbara è senza parole, svuotata di ogni iniziativa, si limita a baciare l’anello papale e per lei quell’eccezionale e irripetibile spicchio di vita quotidiana finisce lì, all’improvviso, come quando va via la luce. Non le viene in mente neanche di scattare un paio di foto col telefonino. Il Papa riprende il cammino, e seguito a distanza dagli altri,
sale sull’automobile che s’avvia in prima alla chiesetta di Santa Barbara da dove si domina Danta e si gode in ogni punto cardinale il magnifico e unico panorama dolomitico.Un gruppetto di dantini e qualche villeggiante, io fra quelli, avvista le macchine nere vicine al colle di Santa Barbara. “E’ il Papa!”, azzarda qualcuno, “macchè Papa e non Papa”, ribatte un altro. Qui, ad accogliere Benedetto XVI° senza protocolli e paludati discorsi c’è Don Angelo che, tirato a lucido, fa gli onori di casa. “Non vedo le mucche, dove le avete mandate?” chiede al primo che incontra. E quello,in confidenza, ma col cappello in mano, risponde, “anche a casa tua non ci sono più le mucche!” Il Papa ride di gran voglia, Don Angelo e Padre Georg, il Segretario, si fanno in quattro per illustrargli uno scampolo della storia di Danta e il poderoso paesaggio citando i nomi celeberrimi delle montagne che si stagliano rosee contro il cielo. Ma hanno anche un gran da fare per frenare gli slanci dei più entusiasti di quella presenza. “Sono estasiato da tanta bellezza”, esclama il Papa e rivolto a Don Angelo, “tu sei un uomo davvero fortunato a vivere qui!”. Fausto Pettinelli
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20° Anno Accademico dell’UTE
Iniziati i corsi di studio: letteratura italiana, lingua inglese, pittura Grande fermento nell’UTE per festeggiare il 20° anno mo spettacolo e il Coro, diretto dal M°Alessandro Cadi fondazione. Per i vecchi e nuovi iscritti il Rettoravallini, ha iniziato un percorso di studio della musica to sta preparando un nutrito programma di attività e di canto a più voci. di studio, di lavoro e di Per il piacere di istrugite per rendere piazione e relax sono procevole e interessante grammate gite in dil’arco di tempo che da verse località d’arte, il oggi si concluderà con pranzo di Natale e il giugno 2012. cenone di fine anno. Sono già iniziati i laDi grande importanboratori di Letteratura za culturale sono gli Italiana diretto dal Prof. incontri in Sala Valli, Luigi Giuntini, della il martedì e il venerdì, Lingua inglese diretto per dibattere argomenti dal M° Fabrizio Gallestorici, geografici, letterini, di pittura diretto rari, artistici e scientifidal M° Roberto Marici curati da esperti dei nai, mentre sono già in vari settori. funzione il Gruppo di Il clou dell’anno accaGli Attori per caso nella commedia “Gianni Schicchi” lavoro per la preparademico sarà la pubblizione di oggetti da vendere per beneficenza, il gruppo cazione del libro “La cucina del nostro territorio come ioga. Gli Attori per Caso, diretti dalla Prof.ssa Laura testimonianza di usi, costumi, cibo e civiltà”. Galletti Fatticcioni, si stanno preparando per il prossi-
Distribuzione gratuita di farmaci da banco Anche quest’anno presso la Pubblica Assistenza è stato istituito il Banco Farmaceutico riservato alle persone disagiate o in difficoltà economiche. Possono ritirare gratuitamente i farmaci da banco in nostro possesso tutte le persone o famiglie con bambini piccoli, per ritirarli basta presentarsi tutti i sabato pomeriggio dalle 17,00 alle 20,00 presso la sede di via Rospicciano 21/A.
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Traviata a Camaiore Rarità musicali È il nuovo CD di musica organistica dal titolo “Ensemble operarmonica” con ben 25 brani suonati da Simone Valeri, Mariella Mochi e Luca Magni. Le musiche sono di Beethoven, Handel, Benedetto Marcello, Mozart, Bach, Ugolini, De Marchi. La rassegna termina con cinque opere scritte dal nostro Simone Valeri e interpretate da Mariella Mochi. E’ veramente un piacere ascoltare le musiche che il disco ci porge nell’ovattato silenzio della chiesa di S.Leonardo di Cerreto Guidi, suonate all’organo meccanico, dal timbro caldo, di Nicola Puccini. Il titolo “rarità” si addice ai brani scritti su spartiti inediti e introvabili – come scrive Mariella Mochi nell’introduzione alla edizione.
Protagonisti gli Amici della Musica Il 3 febbraio sarà ripetuta a Ponsacco Continua con successo la collaborazione con l’associazione “Orfeo in scena” di cui fa parte la nostra concittadina Roberta Ceccotti. Sabato 5 Novembre 2011, a Camaiore, nel bellissimo Teatro dell’ Olivo, è stata rappresentata con successo l’opera “La Traviata” di G. Verdi. Il Teatro era esaurito ed il pubblico ha accompagnato la bella esibizione con applausi a scena aperta. Il Cast, diretto dal Maestro Alessandro Cavallini con la regia di Fabrizio Corucci, era composto da Roberta Ceccotti (Violetta Valery), Vladimir Reutov (Alfredo Germont), Michele Pierleoni (Giorgio Germont), Katia Tempestini (Flora Bervoix), Virginia Puccini (Annina), Diego Fiorini (Barone Douphol), Matteo Michi (Gastone, Visconte di Lètorières), Federico Bertelli (Marchese d’Obigny e dottor Grevil), Michele Ceccotti (Giuseppe) Coro Amici della Musica di Ponsacco e Scuola di Musica G. Bonamici di Pisa L’evento organizzato dal Comune di Camaiore e dalla Fondazione Città di Camaiore. L’opera verrà eseguita anche a Ponsacco al Teatro Odeon venerdì 3 febbraio 2012.
Gli autori e interpreti: Luca Magni, Simone Valeri, Mariella Mochi e la copertina del cd
Nel mese di dicembre uscirà nelle edicole il nuovo libro di aneddoti ponsacchini scritto da Luca Calosso, “Tuvvoi 2”, illustrato dal maestro Alberto Fremura. Il volume sarà venduto in un cofanetto che contiene anche una ristampa del “Tuvvoi“ uscito nel 1998 sempre a firma Luca Calosso.
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Auguri a... Il 1 novembre Filippo Bachi spegne la sua prima candelina! A questo bambino speciale tantissimi auguri dalle sorelle Asia e Virginia, dai genitori Riccardo e Rubina, dai nonni, dai bisnonni e dagli zii.
Don Luca ordinato sacerdote Domenica 23 Ottobre, in occasione della festa del ringraziamento nel giorno del SS. Crocifisso di Castelvecchio, nella cattedrale di San Miniato è stato ordinato sacerdote Luca Camarlinghi, che da Diacono ha assistito il nostro parroco nella liturgia domenicale. A Don Luca giungano i nostri complimenti e un augurio di proficuo ministero
Giacomo Panichi il 24 novembre compie 2 anni. Tanti auguri da babbo Michele e da mamma Sara.
il 9 novembre Asia Tortorelli ha spento la sua prima candelina festeggiata dai genitori Pasquale e Annalisa, insieme anche alla famiglia Menciassi: i nonni Daniele e Ivana, e gli zii Gianluca, Pier Marco e Massimiliano
La famiglia bimbi ricorda la mamma Clara La famiglia Bimbi, domenica 23 ottobre si è riunita in chiesa de Le Melorie per rendere omaggio alla mamma Clara, deceduta nel 1969. I figli e i nipoti ricordano i sacrifici e le virtù della loro capostipite che, pur nella miseria, ebbe la forza, da sola, di far crescere i figli stimolandoli nel lavoro e nell’onestà. Oggi la famiglia prega per lei rivivendo i giorni felici trascorsi insieme.
Dottoressa Anaì Iacoponi Ci sembra ieri che eri la nostra piccolina e ora sei la nostra dottoressa laureatasi con 110 e lode. Non sai la gioia che ci hai dato, non solo per il bellissimo voto ma soprattutto per l’impegno che hai dimostrato. Complimenti e affettuosi auguri, babbo, mamma e tutti i tuoi familiari
Auguri per il vostro anniversario e che la vostra vita insieme continui ad essere sempre piena di tanto amore come lo è stata fino ad oggi. Ancora tanti auguri, Monica Manuela, Nicola, Lorenzo, Caterina, Matteo e Andrea
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E’ nata Caterina Giuseppe Calderani, l’ingegnere-scrittore nostro amico e collaboratore, è diventato Nonno. Sabato scorso 5 novembre è nata Caterina, una magnifica bambina figlia dei coniugi Lucia Calderani e Maurizio Biliotti. Agli autori, a Caterina e ai nonni tante felicitazioni e auguri.
Inaugurato il nuovo Country-resort
Le Colombaie E’ stato inaugurato il nuovo country-resort ‘Le Colombaie’ del ponsacchino Lorenzo Falaschi: 2 appartamenti e 5 camere con bed and break-fast a gestione familiare; sala eventi; un campo da golf in allestimento, ma attivo già per allenamenti con maestro; una piscina, immersi nella suggestiva campagna ponsacchina. Il nuovo edificio è nato sulle rovine di un vecchio convento del 1800. Per informazioni: www.lecolombaiecountryresort.com tel. 0587/734743.
Il casale prima della ristrutturazione
Auguri a...
Giulia, il nostro augurio, per il tuo 18° compleanno, è che tu possa realizzare i tuoi progetti ma anche tanti sogni, vivi con intensità ogni attimo della tua vita, emozionati anche per le piccole cose che spesso sono quelle che donano maggiore serenità...sii felice, sempre. Mamma Paola, babbo Franco e Stefano Auguri Federica per il tuo secondo anno, dai tuoi genitori e dai nonni.
Katia Balducci ha festeggiato i suoi mitici 40 anni! Le fanno gli auguri il babbo, il fratello, la cognata, parenti e amici.
Franco e Angela Fontanelli Auguri per il vostro 50esimo Anniversario di matrimonio da Claudia, Sandra, giulia, Sara e Nicola.
Il country-resort, oggi
In occasione delle festività dei Defunti, il ricavato delle offerte dei fiori della carità è stato di euro 6.576,00 che sarà destinato all’aiuto delle famiglie in difficoltà del paese. Ringraziamo le persone che ci hanno aiutato e tutte quelle che generosamente hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Che Dio ve ne renda merito. Ricordiamo inoltre l’orario per portare il vestiario presso la sede in Via Valdera C (dietro Campo Giochi) Lunedì dalle ore 15,00 alle 17,00 - Giovedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 Grazie Fabio Gargani
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La Misericordia informa Nel nostro ambulatorio di Via Carducci Dott.ssa Laura Biasci Psicologa ad indirizzo clinico con ambulatorio presso La Misericordia di Ponsacco aprirà dal mese di Dicembre sportello di ascolto e supporto Psicologico gratuito La Dottoressa Vi accoglierà il mercoledì dalle ore 16,00 alle ore 18,30 presso gli ambulatori della Misericordia in via Carducci 59 Tel. 0587/731453 per un primo colloquio orientativo - Inizio da Mercoledì 7 dicembre 2011. “Non devi più aspettare il momento giusto …… stavolta te lo abbiamo creato noi !” Dr. Gianluca Giubilei Medico chirurgo – Specialista in Urologia ed Andrologia Opera alla Clinica Urologica I – Università degli studi di Firenze - Responsabile Unità Operativa di Urologia presso LEONARDO Casa di cura chirurgica a Vinci (Fi) Inizio attività presso ambulatori Misericordia di Ponsacco dal mese di Dicembre 2011in via Carducci 65 Tel. 0587/731453
Banco Farmaceutico Si informa la popolazione e i medici di base che è stato attivato presso gli ambulatori della Misericordia, Via Carducci 65, il banco farmaceutico riservato alle persne meno abbienti. I Farmaci da banco saranno distrubuiti gratuitamente il martedì dalle ore 16,30 alle ore 18,30 con ricetta del merito di famiglia.
Si sono ritrovati al ristorante La Vallata per trascorrere insieme una serata in allegria i ragazzi della 1° B dell’anno scolastico 1957/58. E’ stato un piacere rivedersi e ricordare insieme quando “s’era bimbi”. Qualcuno che si sente ancora particolarmente giovane e ringalluzzito ha preferito disertare; ma tanto 60 anni l’ hanno anche loro!!
Presentazione Calendario Misericordia 2012 presso l’Auditorium Mons. Meliani, venerdì 25 novembre ore 21,30 con racconti e canti in vernacolo. Sarà presente il Maestro Alberto Fremura.
FOTO MEONI di
Bellini Giuseppe
Il piccolo coro parrocchiale formato da giovanissimi e diretto dai ragazzi del dopocresima
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Accordo fra farmacie e sindacati
Sconti per i pensionati su occhiali e sanitari L’auditorium “Meliani” era gremito anche di domenica mattina per la 19.a Festa degli anziani. Qui è avvenuta la firma della convezione stipulata tra Sindacati Pensionati (CGIL, CISL, UIL, Associazione Nazionale Pensionati CIA) e ben 18 Farmacie Comunali della provincia di Pisa ( come Ponsacco, Capannoli, Cascina, Crespina, Pisa, Pontedera, S.Giuliano Terme, S.Maria a Monte) per sconti riservati ai pensionati iscritti da 10 al 15% su occhiali da lettura, apparecchiature elettromedicali, sanitari ed ortopedici; dermocosmesi, igiene personale. Alla firma della convenzione erano presenti: Fiorenzo Salvadori (Cisl), Moreno Bertelli (CGIL), Fabrizio Gallerini ( presidente Farmavaldera); Andrea Mae-
strelli ( Sogerfarm, Farmacie comunali Cascina); Iacopo Fernandez ( Farmacie Comunali di Pisa); Carla Pucciarelli, Farmacia Comunale Farmavaldera; Renzo Profeti, Anp Cia. Sul palco sono intervenuti: il sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarelli; l’assessore al sociale, Tamara Iacoponi; Anna Romei, assessore provinciale alle politiche sociali e lavoro; Giuseppe Romei, Uil Pensionati ; Carlo Gatti, Spi Cgil; Roberto Busdraghi, Uil Pensionati. “Lo sconto per i pensionati iscritti al sindacato varrà per i prodotti contrassegnati – ha detto la dott. Carla Pucciarelli, Farmavaldera- e vorrà essere un aiuto alle persone che hanno bisogno di cure e si trovano in difficoltà per la crisi economica”. Elena Iacoponi
Asta Benefica pro restauro del campanile Domenica 27 Novembre 2011 - ore 15,30 all’Auditorium “Mons. Meliani” via Don Minzoni 19, si terrà l’ASTA BENEFICA di quadri e sculture organizzata dalla Parrocchia in collaborazione con il Gruppo Scultori della Valdera. L’iniziativa è finalizzata a raccogliere fondi per i lavori di consolidamento e restauro dei nostro Campanile e nel corso della stessa saranno offerte le opere pittoriche e scultoree donate da numerosi Artisti cittadini. La Parrocchia, mentre ringrazia sentitamente quanti hanno reso possibile l’iniziativa (Gruppo Scultori, Università Terza Età, Amministrazione Comunale, Pittori e Scultori) rivolge un appello alla cittadinanza perché l’Asta possa vedere una grande partecipazione popolare. Durante l’Asta saranno offerte opere di notevole pregio artistico per cui aggiudicarsele sarà un modo per mostrare attaccamento alla Parrocchia ed al suo bel Campanile, ricevendo nel contempo una ricompensa alla generosità elargita.
Carabinieri in festa per la “Virgo Fidelis” Domenica 27 novembre, festa della Virgo Fidelis patrona dell’Arma, i Carabinieri di Ponsacco si riuniscono per rendere omaggio alla loro protettrice partecipando alla Messa delle ore 11,30. Festa di Halloween all’Odeon La notte delle streghe è anche la festa dei più piccoli. Un pretesto per indossare i costumi da fantasma, da strega o da vampiro e andare in giro per case a chiedere dolcetti. L’associazione Alidea e Franco Panicucci hanno pensato quest’anno di organizzare una speciale festa di Halloween al cinema teatro Odeon, che per l’occasione si è trasformato in un antro degli orrori.
Seguirà, come di consueto, il pranzo sociale. Lo comunica Giancarlo Mele, Presidente della locale Sezione “Salvo D’Acquisto”, invitando soci e simpatizzanti a prenotarsi telefonando al 320 6136623, o al Segretario Gasperini 339 81 37704.
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I colori di Francesco Giuntini A ben vedere, fin da giovane, Francesco Giuntini ha battuto tutti per un certo prestigio derivatogli da una buona dose di carisma che, fra noi ragazzi, suscitava ammirazione e un po’ d’invidia. Passata la guerra, nella stagione della rinascita, già s’interessava alle vicende politiche della neonata democrazia e militava come dirigente nelle fila della Giac, i giovani dell’Azione Cattolica. Ma quel che più lo faceva emergere era un’evidente predilezione per l’arte figurativa, per i raffinati lavori manuali, per le letture di libri ponderosi e non dei nostri agognati giornalini con le avventure di Dick Fulmine, di Mandrake e dell’Uomo Mascherato. E’ così che prende corpo quell’eclettismo che accompagnerà Francesco per tutta la vita e lo porrà in una sorta di pole position anche quando, per molti anni, sarà impegnato fra i più esperti tecnici della Piaggio. Furono in molti ad accorgersi di lui tant’è che alla fine degli anni sessanta fu convinto ad iscriversi ad un corso di pittura al termine del quale, con una natura morta esposta in un importante concorso, conseguì il primo premio. Da
sottolineare che la giuria era composta mica dai soliti dilettanti sia pure appassionati, bensì da nomi altisonanti come quelli dei professori Dilvo Lotti, Paoli, Bonetti, critici d’arte e da specializzati giornalisti del Tirreno e della Nazione. Da quei lontani anni la sua casa cominciò a diventare una vera galleria d’arte, dove spicca un’emozionante umanità di delicate figure di donna, di uomini al lavoro, di paesaggi naif o in stile macchiaiolo, di ambienti e di nature morte in un fantastico cromatismo magistralmente descritto in occasione della personale del 2006 dal prof. Africano Paffi, il suo critico che lo ha esortato e sostenuto in specie da quando Giuntini pensionato, si è dedicato compiutamente all’attività del pennello. Del suo lavoro si è avvalsa fra l’altro anche l’Università della Terza Età che ha al suo interno un valoroso gruppo di pittori e pittrici diretti da Roberto Marinai, con i quali ha realizzato “Il Castello”, la grande tela della tragica Battaglia di Ponsacco del 1497, che troneggia nell’auditorium della Mostra del Mobile e tante altre pregevoli opere.
Francesco Giuntini all’opera
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Il vinaio
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Luciano Lombardi
Clacio: il Ponsacco ha in agenda un acquisto E c’è il “caso” della Polisportiva Rinascita La cadenza dei risultati della squadra rossoblu è quella giusta: sette partite giocate, sei vinte ed un pareggio a reti inviolate hanno consegnato alla squadra di Tolomei il primato in classifica. Anche se il Ponsacco deve osservare un turno di riposo rispetto alle inseguitrici, il più quattro nella media inglese, e i quattro punti di vantaggio sulla seconda, i gol segnati (21) e subiti (4) sono ottimi indizi a favore della salute della squadra. Ma per il principio il difensore Paolo Macchini, prevenire è meglio che curare, la società punto di forza del Ponsacco rossoblu sta indagando per portare un giusto rinforzo alla squadra. Centrocampo e attacco sono sotto osservazione dello staff Ponsacchino. La contemporanea assenze dei due bomber Riccio (4 gol) e Fiorentini (6 gol) per infortunio potrebbe dare
1°GRAN
TROFEO
il via libera totale a Filippeschi e Buti, che dovrebbero però caricarsi anche l’impegno della Coppa Provinciale, insieme a Martini, attualmente non al top. Se le assenze si prolungassero, il reparto sarebbe scoperto per condurre con decisione il duplice impegno che la società ha fissato. Dove invece è possibile un arrivo è la zona nevralgica del campo dove gli attuali buoni interpreti, Menicagli, Bertini, Centofanti, e Mirto, non hanno caratteristiche dell’uomo guida, ruolo che è assolto parzialmente da Giannelli. Un passaggio decisivo per i rossoblu inizierà da sabato19 novembre al sabato successivo, con la gara a S. Frediano il 19, poi il 23 col Soiana alle 21 al Comunale decisiva per la Coppa, e il 26 match clou colVecchiano con inizio 15,30. Nel frattempo, non si registrano novità sul più volte annunciato ingresso della Polisportiva Le Melorie nella gestione del sodalizio dell’Fc Ponsacco 1920, che avrebbe dovuto produrre una stretta collaborazione anche fra i due settori giovanili (Rinascita-Le Melorie) con notevoli benefici su entrambi i fronti. Il quadro delle trattative non si scioglie e non vengono chiariti i motivi di questo raffreddamento quando appena un mese fa tutto sembrava ormai definito. Anzi un recentissimo incontro fra le due dirigenze per la definizione di un accordo nel settore giovanile, che avrebbe potuto essere un’occasione per mettere nero su bianco anche per l’Fc Ponsacco 1920, sembra aver marcato ancor più le distanze. Luciano Lombardi
NUOVASTAMPA Il premio verrà assegnato al giocatore Rossoblu che alla fine della stagione 2011/2012 del campionato di Terza categoria avrà ottenuto la media punteggio più alta (totalizzando almeno 15 presenze)
Questa la graduatoria aggiornata dopo la partita del 12 novembre col Porta Nuova GRADUATORIA GIOCATORI
PUNTEGGIO GARE
PUNTI PRECEDENTI
4 giornata
5 giornata
6a giornata
7a giornata
PUNTI TOTALI : presenze
MEDIA
% PRESENZE
22½
6½
5½
...
...
34½ : 5
6.90
71.43
a
a
1
Riccio
2
Macchini
21
6½
7
7
6½
48 : 7
6.86
100
3
Fiorentini
21½
5½
6
7½
7
47½ : 7
6.79
100
4
Ferrucci
20½
6½
7
6½
6½
47 : 7
6.71
100
5
Tolomei
21
6½
6
6½
6½
46½ : 7
6.64
100
6
Menicagli
14
7
6
6½
6
39½ : 6
6.58
85.71
7
Centofanti
20
6
7
5½
7
45½ : 7
6½
100
8
Buti
19
...
...
7½
6½
32½ : 5
6½
71.43
9
Novi
19½
6
7
6
6
44½ : 7
6.36
100
10
Bertini
12½
...
6
6½
6½
31½ : 5
6.3
71.43
Biasci
18½
7
...
...
6
31½ : 5
6.3
71.43
11
Mirto
12½
6
6
7
6
37½ : 6
6.25
85.71
12
Filippeschi
6
5½
7
5½
7
31½ : 5
6.2
85.71
13
Rofrano
12½
5½
6½
...
...
24½ : 4
6.13
57.14
14
Giannelli
12
...
6
6
6½
30½ : 5
6.1
71.43
15
Salatti
18½
5½
6
6
6
42 : 7
6
100
Martini
12
7
5½
5½
6
36 : 6
6
85.71
16
Salvini
18
...
6
...
...
24 : 4
6
57.14
nc
Sassetti
6½
...
...
...
6
12½ : 2
...
...
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5 ottobre 1995: Italia - Mobilieri Ponsacco 6-0
A sette centimetri dalla gloria Sette centimetri ci negarono la soddisfazione, se non la gloria. Le porte dello stadio erano più basse del dovuto, ma a Ponsacco se ne accorsero a fine campionato. Troppo tardi. Ormai erano passati mesi da quel colpo di testa del bomber rossoblu Pilleddu finito sulla traversa. Bastava che quei sette centimetri fossero stati al loro posto e la palla sarebbe entrata rasente legno. Imprendibile. E i tifosi ponsacchini non avrebbero dovuto strozzare l’urlo in gola. Che Tolomei marca stretto Zola poi dire tifosi è dire poco. Perché quel giorno al campo sportivo c’era tutto Ponsacco. Quel giorno era il 5 ottobre 1995. Quel giorno la Nazionale di calcio di Arrigo Sacchi, reduce dai Mondiali americani persi ai rigori col Brasile, giocò un’amichevole contro i Mobilieri, che all’epoca marciavano nelle parti alte della C2. Non succedeva spesso che gli azzurri facessero uno strappo e andassero ad allenarsi lontano dai loro campi di Coverciano. Anche perché capitava che fuori di là incontrassero gente che li contestava. E la Federcalcio le contestazioni non le voleva. Tanto che, per portare la Nazionale a Ponsacco, pretese che lo spazio fra le tribune e il campo venisse asfaltato. La ghiaia significava rischio di sassi lanciati a manate. E il temperamento dei ponsacchini è più noto per l’impeto che per il gesto meditato. Gli azzurri chiesero e ottennero. I ponsacchini rispettarono l’impegno e asfaltarono in quattro e quattr’otto. Il prefetto, invece, venne preso un po’ in giro. Lui ordinò che al massimo ci fossero 3.500 spettatori. Ma Romano Aringhieri, l’allora presidente-patron-padre-padrone dei rossoblu, fece stampare più di seimila biglietti. E siccome l’ingresso era gratis, nessuno fece le pulci a quelli che entravano come fossero al bar. Le scuole rimasero chiuse, negozi e mobilifici tirarono giù i bandoni prima del solito. Fu festa più che per la fiera. Le cronache dell’epoca raccontano di tifosi allo stadio come alle Poste il giorno che arrivano le pensioni.
Eppure pioveva. Gente arrampicata sui pali della luce, gente sui tetti delle case vicine, gente assiepata alle reti uno in collo all’altro, gente che andava e veniva e salutava gli amici e incontrava altra gente che era tempo che non incontrava“ma guarda com’è invecchiata leilì”, gente che se ne fregava della partita. Gente che invece gliene fregava. La scena più bella fu quando l’idolo locale Tolomei entrò duro ma corretto su Del Piero, che si voltò con l’espressione di quello che dice “Oh, e stai attento! Lo sai chi sono io!?’”. In quella frazione di secondo, il pubblico dovette decidere se essere più ponsacchino o più italiano. La scelta fu immediata. E si manifestò in urla che tradotte suonano tipo:“Egregio signor Del Piero, temiamo che tua madre offra prestazioni sessuali in cambio di danaro” o “Nutriamo seri dubbi sulla tua mascolinità”. A onor del vero c’è da ricordare che la partita finì sei a zero per l’Italia. Nessuno lo ha mai confessato, ma la delusione non fu tanto per la sconfitta, che ci stava, ma per il fatto che tutti avevano sperato di non essere da meno del Pontedera, che un annetto prima, in trasferta a Coverciano, aveva rifilato un due a uno agli Azzurri. Però il pensiero rimase custodito gelosamente in ogni tifoso rossoblu e finì per essere comune ma non condiviso, non palesato. Insomma, un tabu. Magari se quel colpo di testa di Pilleddu fosse entrato in rete, il giorno dopo a scuola uno avrebbe potuto anche dire “Nel nostro piccolo gliel’abbiamo fatta vedere”. Ma quella soddisfazione, se non la gloria, ce la negarono sette centimetri. giampaolo grassi
Italia: Peruzzi (1’ st Bucci), Benarrivo, Maldini, Albertini, Ferrara, Costacurta (1’ st Carboni), Di Livio (1’ st Baggio), Di Matteo (13’ st Statuto), Del Piero (1’ st Crippa), Zola, Ravanelli (20’ st Del Piero). Ct Sacchi Ponsacco: Marchisio (1’ st Peruzzi), Tolomei, Cipolli, Macelloni (25’st Graziani), Signorini (1’st Boraschi), Pacioni, Sacchini, Bizzarri, Mazzei (1’ st Mucciarelli), Lazzini, Pilleddu. (12 Giovannini, 16 Garofano). All. Melani Arbitro: Braschi di Prato. Reti: nel pt 11’ Ravanelli, 16’ Zola, 29’ Del Piero; nel st 3’ e 5’ Zola, 29’ Crippa.
Rossoblu al vertice, ma il Vecchiano si è svegliato Continua il campionato di vertice della squadra rossoblu, con un ruolino di marcia invidiabile: sei vittorie e un pareggio ottenuto sul difficile campo di Castel Del Bosco. Malgrado ciò, anche le altre squadre favorite non stanno a guardare: il trio Filettole-Vecchiano-Castel Del Bosco rimane sulla scia della formazione di Tolomei. Come previsto, il Vecchiano, dopo un inizio stentato con due pareggi, ha inanellato quattro vittorie di fila. Solo il turno di riposo già effettuato gli ha impedito di insediarsi al secondo posto in classifica. Si prospetta quindi un duello Ponsacco-Vecchiano. I rossoblu, in questo mese di campionato, hanno confermato di avere un’ottima difesa composta dall’asse NoviTolomei-Ferrucci e un grande attacco con Fiorentini e Filippeschi sugli scudi. Purtroppo c’è da registrare un brutto episodio: l’infortunio muscolare alla nostra punta di diamante Riccio, a cui facciamo i migliori auguri di una pronta guarigione. Per finire ricordiamo ancora una volta che mercoledì 23 novembre non si gioca solo Milan-Barcellona, ma anche l’importante sfida Ponsacco-Soiana, decisiva per il passaggio di turno di coppa, per ottenere il quale al Ponsacco basta il pareggio. Lupin
4° GIORNATA Castel Del Bosco - Ponsacco 0-0 5° GIORNATA Ponsacco - Bellani 3-0 6° GIORNATA Ponte 2000 - Ponsacco 1-2 7° GIORNATA Ponsacco – Porta Nuova 3-1
CLASSIFICA Ponsacco
p.19
Filettole
p.15
Vecchiano, Castel Del Bosco
p.14
Borgo Pittini
p.13
Fornacette, Aurora
p.12
Porta Nuova
p.10
Ponte 2000
p.7
Vione, La Cella
p.6
Bellani, San Frediano
p.4
Gello 2004, Navacchio
p.1
37
Il segnalinee Nanni, il più amato dai ponsacchini “Ma chi è il segnalinee? No! Non ci posso credere. È Nanni!”. In questo primo scorcio di campionato, chiunque abbia visto la nuova squadra del Ponsacco si è fatto quella domanda dandosi quella risposta. Perché Nanni, all’anagrafe Giovanni Iacoponi, è il personaggio PIÙ di questo nuovo Ponsacco. Nanni segue il calcio a Ponsacco dai tempi dei tempi. Qualsiasi appassionato di questo sport lo conosce. Lui, ponsacchino doc, ha sofferto, soffre e soffrirà per i colori rossoblu. La sua vita ruota attorno alle squadre del nostro paese, e tutte le squadre, a inizio anno, se lo contendono, fanno la lotta per avere Nanni nel proprio gruppo. “Ricordo che quando ripresi le redini del settore giovanile - racconta Alessandro Balluchi - Nanni venne da me e abbracciandomi mi disse: ‘mhhmhmm io sarò sempre al tuo fianco …..’. E’ stato proprio così. È sempre stato vicino a me e alla società sia quando vincevamo i campionati, ed era facile, sia quando abbiamo dovuto ripartire: lui lì… in prima
fila”. Chiunque bazzichi l’ambiente sportivo ponsacchino ha un ricordo affettuoso di Nanni. “Ci sono tanti aneddoti che ci fanno capire chi è Nanni - continua Balluchi - dai ritiri a Sestola dove tutti i giorni beveva il suo ‘mirtillino’ alle cene goliardiche che facevamo con lui sempre al centro dell’attenzione”. Anche questi gruppi di ragazzi, sia dell’Fc Ponsacco 1920 sia della Rinascita, vedono in Nanni un personaggio franco e sincero, disponibile e generoso, tifoso appassionato e irriducibile. È per questo che quando vincono, a fine partita tutti i giocatori vogliono abbracciarlo. E lui che fa? Piange, piange di contentezza. È talmente un personaggio che anche i bambini piccoli del settore giovanile lo chiamano per salutarlo, sempre con il suo nomignolo oramai famosissimo: Nanni. E lui contettissimo li abbraccia tutti. Dove c’è Nanni gioca il Ponsacco. Quindi se state visitando Londra e incontrate Nanni, sappiate che nei paraggi c’è una squadra del nostro paese per un torneo. Tutti insieme, noi sportivi di Ponsacco diciamo: “Nanni, ti vogliamo bene”. Asd polisportiva Rinascita e Fc Ponsacco 1920
La Asd Ginnastica Ponsacco vince il campionato regionale Si è conclusa la fase regionale del Campionato di serie C di ginnastica artistica femminile della Federazione ginnastica d’Italia. L’Asd Ginnastica Ponsacco ha partecipato con la squadra allieve: Alice Caroti, Chiara Mariotti, Virginia Gori e Irene Falleni. Le atlete hanno fra i 10 e i 12 anni. Nella prima prova, che si è svolta a Firenze, le ginnaste ponsacchine si sono classificate al terzo posto, su 13 squadre partecipanti. Domenica 23 ottobre, a Livorno, 15 squadre da tutta la Toscana si sono affrontate sul campo gara. Virginia, Chiara e Alice sono partite subito bene eseguendo tre bei volteggi, dopodiché sono passate alle parallele asimmetriche, dove hanno dato il meglio. Il maggior risultato però è venuto alla trave dove Virginia, Alice e la piccola Irene hanno eseguito esercizi quasi impeccabili. La gara poi si è conclusa al corpo libero, con tre bellissimi esercizi che hanno entusiasmato il pubblico.
Risultato finale: prime classificate nella seconda prova davanti alla squadra di casa Livornese e alla Ag Cascina. Le ponsacchine si sono aggiudicate anche il titolo di Campionesse regionali davanti all’Airone di Empoli e alla Livornese. Ora queste ginnaste dovranno affrontare la fase interregionale, con Toscana, Lazio, Marche, Umbria e Sardegna, gara di qualificazione per la finale nazionale di dicembre. I risultati della Ginnastica Ponsacco non finiscono qui. Infatti: sabato 22 ottobre, a Camaiore, nel Campionato regionale di serie D Open, sempre della federazione ginnastica, le atlete Luisa Pertile, Ilaria Morbidelli, Rachele Salutini, Francesca Picchiotti e Benedetta Finocchi hanno ottenuto un eccellente quarto posto su 13 squadre e si sono qualificate per la finale nazionale di fine novembre, nelle Marche.
Il podio del campionato regionale di serie C
La squadra di serie D open
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PONSACCO EVENTI dicembre PONSACCO 2 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
La cena dei Cretini di Rosanna Susini Commedia - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
3 e 4 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
Alessio Venturini Seminario Sceneggiatura - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
9 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
I ragazzi del ‘99 di Daniele Marmi Michele Commedia - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
16 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
Il gatto in cantina di Sergio Forconi e la Compagnia Grillo Commedia - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
17 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
Alessandro Rossi Serata musicale - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
23 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
Canta e Balla della Compagnia Sganzisgatto Commedia - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
23 dicembre 2011 - ore 21,30 Cinema Odeon
S. Silvestro Spettacolo/cena - Associazione Alidea - info: 340 7340676 - associazionealidea@yahoo.it
TUTTI I GIORNI ORARIO CONTINUATO CHIAMA PER UN APPUNTAMENTO
Tel. 0587 735447 via gabbiano, 9 - le melorie ¡ ponsacco (pi)
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