Ottobre 2011

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Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

mmario sommario so RIEVOCAZIONE STORICA corteo - giochi - premi

IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA disagi, ma la strada è giusta

una nuova sede per la misericordia

una ponsacchina al ballo delle debuttanti

sabrina

la nostra prima miss toscana

tolomei pilastro rossoblu la 59a coppa del mobilio Anno XIV · Numero 10 · E 2,20

ottobre 2011


L’editoriale Quanto sarebbe bello credere ai messaggi in bottiglia Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco Anno XV · Numero 1 · € 2,20

gennaio 2012

Sommario IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA corteo - giochi - premi

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IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA

In copertina

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IL DEBUTTO DEL PORTA A PORTA

La bella castellana di Ponte di Sacco Sommario con il suo principe foto N. Coffaro

E’ una storia così avventurosa, romantica e a lieto fine, che sembra un peccato non crederci. E’quella di una nave italiana assaltata dai pirati e di un equipaggio che si salva gettando in mare una bottiglia con dentro un messaggio di aiuto. Ora, pensiamo a una banda di somali armata di mitra e mossa dalle peggiori intenzioni che tiene in ostaggio una decina di marinai, e pensiamo a questa decina di marinai che pur potendo lanciare un S.O.S con baracchini, telegrafi, cellulari, computer, telefoni, satelliti e vari altri moderni marchingegni, preferisce affidarsi a un foglietto scritto a mano, infilato in una bottiglia e gettato nell’oceano. E poi pensiamo a una fregata americana, cioè a una nave grande grande, lunga lunga e alta alta che viaggia veloce veloce, con sopra un tizio che scruta l’orizzonte e scorge laggiù una bottiglia che galleggia, la tira su, scopre che ci sono dei colleghi in pericolo e mette in moto la macchina dei soccorsi. Ecco, i marinai della Montecristo, la nave livornese finita nelle mani dei pirati il 10 ottobre, sono stati salva-

ti così. O almeno questo ci hanno raccontato. Come quella volta che Romano Prodi disse che sapeva dove le Br stavano nascondendo Aldo Moro perché gliel’aveva detto un fantasma durante una seduta spiritica. O come quella volta che gli americani ci raccontarono di aver catturato l’uomo da un decennio più ricercato sulla terra, Osama Bin Laden, e che, invece di vantarsi mostrandolo al mondo, lo avevano ammazzato lì per lì e poi zitti zitti lo avevano seppellito in fondo al mare. Insomma, a volte sembra quasi che ci prendano in giro. E vien da sospettare che dietro a questi racconti si nascondano verità indicibili: chessò, inconfessabili contatti fra la sfera politica e quella terroristica o che il super ricercato non sia mai stato trovato e ci sia solo la certezza che è morto, dove e quando non importa. Insomma, a far sempre finta di abboccare, a volte si corre il rischio di passar da fessi. Come nella vicenda della nave livornese. Ma quella storia è così avventurosa, romantica e a lieto fine che sembra un peccato non crederci.

gennaio 2012 Anno XV · Numero 1 · € 2,20

Mensile di cronaca, attualità e cultura di Ponsacco

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ALLE PARTI LA CONTESA

A PONSACCO LA VITTORIA

COMITATO PER LA RIEVOCAZIONE STORICA BATTAGLIA DI PONTE SACCO A.D. 1497 Battaglia di Ponte di Sacco, Rievocazione storica A.D. 1497, nelDI giorno primo ottobre:

I pisani si confermano leader del Palio l palio della 2^ edizione della Rievocazione Storica ‘BATTAGLIA PONTE DI SACCO’ è stata vinto anche quest’anno dalla squadra pisana nel tiro alla fune. Il vessillo del Palio è opera del pittore ponsacchino, Roberto Marinai. Il campo sportivo era gremito di spettatori. La squadra pisana dei Giovani Cavalieri dell’ass. Fantagiokando ha vinto le 3 prove-gioco per liberare il principe e la castellana prigionieri nel castello di Ponte di Sacco sul prato del campo sportivo. I giovani hanno ritirato il Vessillo d’argento ed a ciascuno il diploma con la nomina di Paladino del Castello di Ponte di Sacco. Il Gonfalonie-

re ha premiato anche la squadra vincitrice dei Balestrieri di Pisa con il ‘Falcone’, opera scultorea di Giuseppe Cursi, ritirata dal 1°classificato, Aldo Chiappone; 2° classificato, Valerio Badalassi; 3° Mauro Badalassi. Gli oltre 600 spettatori, assiepati sulle tribune, attendevano con ansia la disfida del “titro alla fune”, che già aveva entusiasmato l’anno scorso. La vittoria ha arriso alla squadra pisana dopo tre prove di forza che hanno suscitato applausi a non finire. La squadra ha portato in trionfo il Palio e ha ritirato il diploma con la nomina di ‘Cavaliere del castello di Ponte di Sacco’. Allo stadio, in apertura dei giochi, si sono esibite le allieve della so-

cietà ‘Ginnastica Ponsacco’ con l’insegnante Isabella Parri e le sue istruttrici con coreografie su musiche rinascimentali. Il Corteo storico, partito dal Palazzo del Comune, riunitosi in piazza S.Giovanni, è stato benedetto dal parroco mons. Renzo Nencioni per arrivare poi allo stadio, con tutti i figuranti in abito rinascimentale: Gonfaloniere, seniores, nobili e popolani, grandi e piccini, che hanno assistito alle evoluzioni degli sbandieratori. Dopo la premiazione, al rullo dei tamburi, il corteo storico ha ripreso l’itinerario: via don Minzoni, via dei Mille, via Roma, con sosta in piazza D’Appiano per l’ultimo spettacolo.

Il Gonfaloniere con i Seniores

Il passaggio dei nobili

Gli sbandieratori in Piazza San Giovanni

La benedizione delle squadre in Piazza S. Giovanni 3


I balestrieri puntano il tiro

La squadra dei Giovani Cavalieri e la bella castellana liberata

Le ragazze della Ginnastica Ponsacco

La squadra pisana del tiro alla fune vincitrice della sfida

Evviva i Giovani… Un po’ meno i “vecchi”

La squadra pisana e fiorentina con il Palio

E’ stato un trionfo! Un trionfo di giovani che aprivano il corteo storico, di un centinaio di giovanissime ginnaste, di una quarantina di adolescenti che impersonavano castellani di Ponte di Sacco, di giovani forti e fieri che stavano per cimentarsi al“Tiro alla fune”, seguiti da dame, cavalieri, popolo, Seniores e Gonfaloniere che, pur avendo oltrepassato la soglia degli …anta, erano giovani dentro e lo dimostravano con il sussiego del portamento, con la gioia del sorriso e con la consapevolezza di essere detentori della rinata “ponsacchinità”da diffondere e da far risvegliare in coloro che l’hanno affievolita dagli eventi spesso negativi ma mai mortali. Allo stadio oltre 600 persone hanno partecipato ai giochi gri-

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dando e tifando per le parti pisana e fiorentina. Due ore di spettacolo effettuato dalle ragazze di Ginnastica Ponsacco, dai Giovani Cavalieri di Fantagiokando, dai giovani del tiro alla fune della Misericordia e della Pubblica Assistenza: tutti i nostri giovani provengono dalle associazioni di volontariato, da quelle sportive e dai gruppi culturali: tutti locali, pronti a ripetere la bella manifestazione. I giovani Shalom si sono inseriti dando un po’ di ristoro agli spettatori, raccapezzando qualche soldino da destinare a chi sta peggio di noi. Questo è lo spirito della Rievocazione storica: capire le origini, confrontarsi con il presente, personificare la nostra identità, dimostrare attaccamento alle Istituzioni, essere cittadini, “cives” di antico sapore romano; “civis romanus sum” e parafrasando“sono un cittadino ponsacchino”e Italiano, ricordandosi dell’Unità d’Italia! Peccato! Sì, peccato che durante il lungo percorso si sono viste tante finestre senza un drappo, qualche persiana chiusa, parecchi negozi senza un segno di festa, senza una bandiera. Che tristezza! Per loro, che non hanno apprezzato l’inizio del cambiamento, per coloro che dicono “A Ponsacco non si fa mai niente!” E quando si “fa”? Ai loro nipoti hanno dato un brutto esempio. Agli organizzatori hanno fatto piacere le parole di un gruppo di giovani della Protezione Civile che hanno detto: “C’è da fare niente? Noi siamo qua!”. Questa è la speranza. Che futuro abbiamo davanti a noi!! Non lo sciupiamo! Spectator


Il Sindaco-Gonfaloniere premia i protagonisti della Rievocazione Storica Dopo i tre giorni dedicati alla Rievocazione Storica, è stato gratificante dare un riconoscimento, un premio a tutti coloro che volontariamente e gratuitamente hanno collaborato per la riuscita dell’evento da tutti atteso con ansia e vissuto in prima persona. Il Gonfaloniere (il sindaco al tempo del 1500), i seniores (Giunta) e gli organizzatori hanno convocato le squadre del “Tiro alla fune”, i giovani cavalieri e la bella castellana, le ginnaste, coloro che hanno creato il palio, i vessilli, le bandiere, i giudici, gli allenatori, i fotografi e tante altri cittadini che si sono prestati con zelo e sacrificio. A tutti un diploma e un titolo per ringraziamento, uno sprone per le prossime edizioni, un saluto per rivederci presto a lavorare per Ponsacco. Servizio fotografico · Giuliano Pucci e Nicola Coffaro

Il Gonfaloniere con gli organizzatori

I premiati della Rievocazione storica

I Giovani Cavalieri e i volontari

La squadra pisana

Un gruppo di Ginnastica Ponsacco

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Secondo premio di Pittura Città del Mobile: vincono Landi e Brogi Il pittore livornese Giuseppe Landi e lo scultore Massimiliano Brogi, di Soiana, sono i vincitori del secondo Premio “Città del Mobile-Estemporanea di pittura e scultura”. La premiazione si è svolta domenica 2 ottobre all’auditorium della Mostra del Mobilio. L’iniziativa è stata organizzata da Comune di Ponsacco e Galleria d’Arte Brunetti in collaborazione con le associazioni Shopping in Ponsacco, Ente Mostra del Mobilio, Gruppo scultori I pittori premiati con gli organizzatori Valdera,Università della Terza Età. I 46 partecipanti hanno lavorato sabato 24 e domenica 25 settembre sul tema: “Ponsacco, storia, paesaggi e figure caratteristiche della Città del Mobile”. Le opere saranno esposte in una Collettiva fino al 16 ottobre nei locali della Mostra del Mobilio. Alcune opere saranno vendute all’asta il 16 novembre, alla Mostra del Mobilio: il ricavato sarà devoluto alla ristrutturazione del campanile della chiesa di San Giovanni di Ponsacco. I presidenti di giuria: Silvano Granchi (pittura); Africano Paffi (scultura) hanno emesso la seguente classifica: per la pittura, 1° Giuseppe Landi di Livorno; 2° Bruno

Un pittore nel centro storico

Nardi di Castelfiorentino; 3° Hans Herzog di Lari; 4° Massimo Nardi (Montecalvoli); 5°Gabriele Novelli (Ponsacco); 6° Roberto Balestri (Livorno); 7° Wanda Argentini (Ponsacco); 8° Franco Del Picchia (Casciana Terme); 9° Davide Donofrio (Ponsacco); 10° Lina Gorini (Ponsacco); 11° Alberto Lovisi (S.Miniato); 12° Silvio Lonardi (Livorno); 13° Giancarlo Landi (Livorno); 14°Lucia Masini (Ponsacco); 15) Francesca Bernabò (Ponsacco); 16° Gino Amadio (Cascina); 17° Rosanna Tursi (Ponsacco); 18° Remo Pratelli (Ponsacco); 19° Romano Ferrini (Ponsacco); 20) Mauro Becuzzi (Ponsacco). Scultura: 1° Massimiliano Brogi (Soiana); 2° Giuseppe Cursi (Ponsacco); 3°Olinto Cioni (Ponsacco); 4°Fabrizio Bonsignori (Livorno); 5° Antonio Gorini (Ponsacco). Scuole di pittura: 1° Gruppo di pittori “Poliedro” di Pontedera; 2° Gruppo pittura Università Terza Età di Ponsacco; 3° ‘EGol Artisti’ di Ponte a Egola. Sono intervenuti alla premiazione anche il sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarellie l’assessore alla cultura, Roberto Chiarugi.

Giuseppe Cursi termina la sua opera scultorea

Elena Iacoponi

Olinto Cioni mostra la sua creazione artistica 7


Dario Danti

Sull’esortazione di Lido Sartini...

Alla ricerca del futuro, senza nostalgie Se non ci si conosce, alla fine è meglio. Al netto della firma in calce a un libro, a un saggio, o semplicemente a un articolo si è scevri dal pregiudizio. Che al lordo è giudizio. “A prescindere”, come avrebbe detto il grande Totò. Non conosco Lido Sartini, ma ho letto le sue parole: ho sentito come un grido forte. Quando democristiano e comunista diventavano parolacce, quando il paese saliva sulla barca berlusconiana. Lui, immancabile, al piano a suonare…. ma siamo davvero sicuri che lo spartito era il suo? E noi? Il contesto. Quelli nati negli anni Settanta, i trentenni di oggi, hanno vissuto lo spaesamento perché hanno visto nascere la precarietà. Quelli nati negli anni Ottanta, i ventenni di oggi, forse il problema dello spaesamento nemmeno se lo sono posti perché convivono con la precarietà. E i teenager, quelli della texting-generation, ovvero cresciuti dentro il mondo degli sms, degli iphone, degli ipad, probabilmente considerano una sfida “la vertigine” di questi tempi che, come recita una canzone, “non è paura di cadere, ma voglia di volare”. Io nato negli anni Settanta, tren-

In un intervento dal titolo “Il risveglio dei cattolici contro una nuova Notte della Repubblica”pubblicato sul Ponte di Sacco di settembre, il ‘nostro’ Lido Sartini ha invitato il mondo cattolico a “svegliarsi dal torpore e compiere una riflessione culturale per contribuire alla rinascita del Paese” per “una visione della politica improntata al bene comune e ben radicata nel cuore della dottrina sociale della Chiesa”, magari ispirandosi ai “circa cinquanta giovani

tenne di oggi, ho impresso nella testa due parole:“mariuoli”e“banditelli”. Con la prima, un sornione Bettino Craxi stigmatizzava Mario Chiesa, colui che dette l’avvio a Tangentopoli col suo arresto per mazzette; con la seconda, un arrogante Silvio Berlusconi compatisce certi atteggiamenti, diciamo così, un po’ sopra le righe del suo sottobosco da basso impero. Berlusconi non è soltanto colui che ha consentito questa corruzione materiale e morale: è colui che fa da garante a una forma mentis e una forma operandi italiana che vive dell’adagio “fotti il prossimo tuo prima che lui fotta te!”. Fottere in tutti i sensi, come stiamo vedendo. Il potere dei soldi e i soldi al potere. Il testo. Io vorrei provare a cercare la sinistra del futuro. Un futuro senza nostalgie: è questo che mi distanzia, nel metodo, da Sartini. L’identità è il cammino che faremo, non i musei che visiteremo. Ecco perché vorrei partire dai miei coetanei. Vorrei una politica che mettesse al centro Anna che dopo un dottorato e una specializzazione va in America per continuare a fare ricerca, che parlasse a Fausto che ha un contratto da magazziniere mensile, a Tamara che viene

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dall’Ucraina e lavora dodici ore come badante senza permesso di soggiorno, a Luca che vorrebbe baciare il suo compagno su una spiaggia ma non può e a Giuseppe che è tornato da Kabul dove fa il militare perché ai giovani il sud offre solo questo lavoro. La firma. Terza Repubblica? È tempo di cambiare l’Italia, ma tocca a ognuno e ognuna di noi. Sì, la politica come impegno e passione durevole e civile, civica. Il progetto di un’Italia migliore per fuoriuscire dal crepuscolo, dalla “notte della Repubblica”. Darsi la mano fra generazioni diverse può essere il primo passo per condividere una cornice comune di valori: quelli della nostra Costituzione. Proviamoci. Dario Danti, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà

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...a proposito di giovani, cattolici e politica dell’Azione Cattolica (tra questi, Vanoni, Taviani, Moro, La Pira) che dal 18 al 23 luglio 1943 si trovarono a Camaldoli per gettare le basi dell’Italia post-fascista”. Alla sollecitazione culturale di Lido Sartini hanno risposto due politici non ancora quarantenni: Dario Danti, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà (Sel), e Giovanni Donzelli, consigliere regionale del Pdl eletto nel collegio pisano.

Ill.mo Sartini, raccolgo con interesse e passione il suo stimolo. Ho una storia diversa dalla sua. Ho iniziato a fare politica, nella Destra Italiana (erano gli ultimi mesi dell’MSI prima della svolta di Fiuggi) a diciotto anni proprio perché preso dall’entusiasmo della fine della Prima Repubblica. Sono sempre stato democratico e cristiano, ma non mi sono mai sentito democristiano. Sicuramente i padri fondatori della Repubblica italiana hanno avuto meriti indiscutibili e una lungimiranza oggi rara, ma anche questa volta non mi sento di condividere il classico “si stava meglio quando si stava peggio”. Ogni epoca ha i suoi tempi e oggi l’Italia si trova a pagare i conti che i partiti della Prima Repubblica ci hanno lasciato mentre in anni di sviluppo economico inventavano e moltiplicavano il debito pubblico per “comprarsi” e non conquistarsi il consenso. Oggi con la crisi paghiamo le scelte della classe politica che ha permesso di andare in pensione a chi lavorava da solo sedici anni sei mesi e un giorno, che ha pensato che si potesse usare il pubblico impiego come ammortizzatore sociale e non come strumento per l’efficienza, che ha preferito sviluppare il traffico commerciale su gomma, pur avendo l’Italia la maggior parte del territorio vicinissimo al mare,

Giovanni Donzelli

Non si stava meglio quando si stava peggio per accontentare la FIAT che in cambio creava stabilimenti al SUD (stabilimenti che oggi vengono smantellati lasciando in difficoltà territori interi), la classe politica che non ha mai avuto la forza di riformare l’Istruzione dopo l’assetto dato da Gentile alla scuola italiana, che ha mantenuto il sud Italia schiavo del clientelismo e della sussistenza per gestire facilmente un alto bacino elettorale. Se oggi governare l’Italia è difficile è anche perché dopo l’ottimo lavoro dei Padri Costituenti durante la Prima Repubblica si è tenuto in piedi lo spettro del fascismo per tenere congelati i voti della destra e di conseguenza non si è superato l’assetto istituzionale del bicameralismo perfetto, dei mille parlamentari e senatori, dello scarso potere del Capo del Governo, della indipendenza della magistratura e della complessa burocrazia legiferante. Tutte prerogative poste comprensibilmente

dai Costituenti per evitare il ritorno del fascismo, ma inutili e dannose per l’efficienza dell’Italia in assenza di alcun reale pericolo fascista. La delusione degli elettori del centrodestra nei confronti dei propri partiti di riferimento di oggi deriva semplicemente dal non aver avuto il coraggio o la forza di affrontare alla radice questi problemi durante gli anni di governo. L’Italia non necessita di un nuovo partito centrista, di una riedizione della DC. Anche il Partito Popolare Europeo ormai si è evoluto e rappresenta altro. L’Italia necessita di una coalizione politica che abbia la possibilità e la voglia di rigirare veramente come un calzino la nostra Nazione. Mi auguro che ci riesca il nuovo PDL che sta costruendo Angelino Alfano. Giovane, democratico e cristiano, ma ormai lontano dagli esordi democristiani. Giovanni Donzelli, consigliere regionale del Pdl eletto nel collegio di Pisa

Guardare al futuro, ma imparando dal passato di Lido Sartini Ringrazio i due esponenti di Sel e Pdl per avermi dedicato le loro garbate prese di distanza dal mio scritto sul Ponte. Mi spiace però registrare l’assordante silenzio dei ponsacchini. A Danti dico che non ritengo sbagliata la sua voglia di “provare a cercare la sinistra del futuro”, senza nostalgie. Le grandi tensioni civile e civica che traspaiono dalla chiusa del suo intervento sono di buon auspicio per un’Italia migliore. Ma anche se immersi in un mondo governato dagli Iphone e Ipad, non partiamo affatto dall’anno zero. Guardare al passato, errori compresi, è sano esercizio per costruire un futuro migliore. A Donzelli vorrei dire che la seconda parte del ‘900 non è stata il periodo delle nefandezze da lui elencate, l’Italia ha goduto di un lungo periodo di prestigio in Europa e nel mondo e gli italiani non stavano così male. Giovani compresi. Oggi il Paese è allo sbando. Anche questo è colpa della Prima Repubblica? Non ho alcuna nostalgia di una riedizione della DC. Mi auguro solo che quanti si riconoscono nella dottrina sociale della Chiesa riscoprano il loro diritto-dovere di “tirare fuori le mani dalle tasche”. Per confrontarsi con gli “altri”.

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Premio letterario Danilo Chiarugi:

Una serata spettacolo in onore dei vincitori La cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Danilo Chiarugi” si è tenuta a all’Auditorium “Monsignor Elio Meliani” domenica 2 ottobre. Presenti la Giuria, gli autori premiati ed un numeroso pubblico. In sala: il sindaco Alessandro Cicarelli, l’assessore alla Cultura Roberto Chiarugi, il dirigente scolastico professoressa Biasci, il direttore dell’Artwork Village Carlo Buscemi, i familiari di Danilo Chiarugi. Il tradizionale e ricco programma di premiazione, nella consueta formula di serata-spettacolo - unica nel panorama dei premi letterari italiani ed impreziosita quest’anno da musiche e canzoni inedite - ideato e ben diretto da Daniele Menciassi, è stato molto apprezzato e sottolineato da frequenti applausi. Una particolare attenzione è stata dedicata quest’anno al 150° dell’Unità d’Italia, con l’attribuzione di alcuni Premi Speciali. Suggestiva la cerimonia di premiazione con il sindaco che, dopo l’inno nazionale, ha consegnato i premi ai sei studenti dell’Istituto Comprensivo Niccolini. Un particolare ringraziamento agli autori, all’Amministrazione comunale di Ponsacco, alla Parrocchia, alla famiglia Chiarugi, ai validi musicisti e cantanti ed a quanti hanno contributo al successo del Premio.

Il Presidente Sartini con la figlia di Danilo

Il Presidente del Centro Studi La Pira Lido Sartini

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LE PIETRE DEL MURO

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L’INTRECCIO DELLA LANA

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ANONIMO VENEZIANO

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LE PAROLE COMPAGNE DI VITA

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La raccolta dei rifiuti Porta a Porta

Debutto con qualche disagio, ma la strada è quella giusta Il 19 di settembre è partito il porta a porta, nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. Si tratta di una rivoluzione culturale, visto che cambia le abitudini dei ponsacchini. In verità c’è da segnalare che, visto che in strada ci sono ancora i cassonetti, nei primi giorni un po’ di confusione si è vista. E poi ci sono famiglie che hanno messo fuori l’umido al posto della carta e viceversa e altre a cui non sono stati ritirati i rifiuti. Tutto, però, è stato risolto grazie anche alle segnalazioni arrivate al numero verde di Geofor: 800959095. Si tratta, comunque, degli invitabili problemi di rodaggio. Dopo i primi giorni, anche gli operatori della cooperativa che per conto di Geofor raccoglie i rifiuti porta a porta hanno preso maggiore confidenza con le strade e viuzze di Ponsacco. La gente, calendario alla mano, ha cominciato a capire come funziona il servizio: lunedì raccolta dell’umido (contenitore marrone), martedì indifferenziato (sacco grigio), giovedì carta, venerdì ancora umido. Buone notizie anche per i negozi, bar, ristoranti e ditte del paese: a loro la Geofor ha consegnato appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti.

C’è, comunque, un problema che è stato segnalato in diverse zone del paese: le campane blu per la raccolta multimateriale (vetro e plastica) sono state prese d’assalto e molti rifiuti vengono abbandonati per terra. Era prevedibile: lo scopo principale del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti è proprio quello di aumentare la raccolta differenziata e così molti ponsacchini che, magari, prima gettavano tutto insieme, adesso hanno imparato a separare correttamente vetro, plastica, tetrapack. Si tratta comunque di un problema temporaneo:

il Comune si è già attivato per aumentare le campane blu. Tutti coloro che svogliatamente non hanno voluto dedicare un po’ di tempo a capire come funziona il nuovo servizio o che continuano a usare i vecchi cassonetti devono fare attenzione: a breve i ‘vecchi cassonetti’ verranno tolti, quindi il consiglio è di prendere dimestichezza il prima possibile con il nuovo servizio. Insomma qualche problemino iniziale c’è stato, ma il progetto porta a porta rimane valido. D.D.

Visita alla Camera dei Deputati I 15 ragazzi vincitori del concorso bandito dalla Scuola Niccolini e dal Circolo ARCI Rinascita in visita premio in Parlamento

Questo spazio è il frutto della collaborazione fra il Ponte di Sacco e Spazio16. Spazio16 nasce da un’idea del fotografo Simone Stefanelli. Uno studio che unisce ai servizi professionali rivolti a privati ed aziende l’ insegnamento e la divulgazione della cultura fotografica. Spazio 16, in collaborazione con l’associazione fotografica TRECENTOISO, utilizza i propri spazi per ospitare mostre, corsi e workshop creando così un luogo di fotografia a 360°. Spazio16 è uno studio polifunzionale con al centro tutto quello che riguarda la fotografia e il suo mondo. La sede di Spazio16 è uno studio classico ed e’ allo stesso tempo una galleria fotografica, un centro di formazione per fotografi di qualsiasi livello, un luogo di eventi dedicati alla fotografia. I recapiti sono: SPAZIO16 Fotografia, via Verdi 16 Ponsacco. www.spazio16.com. Info@spazio16.com. Tel. 0587.732791;328.1122335

Avventure in montagna: scalando duemilacinquecento metri con la bimba in spalla Il 13 agosto insieme alla mia compagna Carmela di Bono e nostra figlia Elettra di 19 mesi abbiamo fatto una indimenticabile escursione nel Parco Nazionale del Durmitor, nel nord del Montenegro. L’obiettivo che abbiamo raggiunto è la vetta più alta del parco, ossia il Bobotov Kuk, 2523 metri. Dopo un’abbondante colazion, alle 8 abbiamo attaccato la vetta dal versante sud. Trascorsa un’ora siamo arrivati al lago di “Zeleni Vir” e da qui in un’altra ora scarsa al passo di “Velika Privija” (2351m). Dopo altri 45 minuti, superata la cresta, siamo arrivati in vetta al Bobotov Kuk, ripagati da uno stupendo panorama e dal

sorriso di Elettra. L’escursione ha avuto uno sviluppo di 820 metri di dislivello in salita e circa 8 km di sentiero tra andata e ritorno, per una durata di 7 ore comprese la pause. Questa escursione è stata realizzata dopo attenta valutazione del meteo, delle cartine altimetriche, inoltre, nella primavera nostra figlia Elettra aveva già conquistato con noi il Monte Croce, il Monte Nona, il Rondinaio e la Pania della Croce. L’unico inconveniente, durante l’escursione, è stata la caduta di un formaggino da un crepaccio di 500 metri. E’ stato il solo momento in cui la bambina ha manifestato rabbia e disappunto. Francesco D’Oria


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E ora si riparla di guerra

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Dopo un periodo di relativa tranquillità, con una situazione politica litigiosa e arruffata, ora si incupisce l’intero orizzonte europeo. Ma non è un fulmine a ciel sereno, da tempo circolano voci di un gran lavorìo delle diplomazie, ma nulla di ufficiale, tutto segreto. Il mondo economico- finanziario però è in allarme. Il popolo invece sa poco o nulla di quanto sta per accadere. E infatti scoppia la guerra, la prima guerra mondiale, subito battezzata dai giornalisti la“grande guerra”e dagli storici la quarta guerra d’indipendenza. Siamo nel 1914. L’Italia che da vecchia data fa parte della Triplice Alleanza, un patto militare che la colloca con gli Imperi Centrali, cioè Austria e Germania, non sa che pesci prendere. O meglio, lo sa, ma bisogna fare un’opzione difficile: essere fedele al patto della Triplice, o passare armi e bagagli all’opposta Triplice, la Triplice Intesa, costituita da Francia, Inghilterra e Russia zarista. La diplomazia è affannata, il governo traballa, i politici che contano litigano a più non posso. Come ora. Ma qui c’è in ballo una guerra che sul fronte francese sta sterminando migliaia di soldati con i gas, con la pirite, con i più moderni e sofisticati strumenti di morte. L’Italia si spacca in due fazioni: Lapo Niccolini, caduto in guerra interventisti e neutralisti. Siccome alla Camera non si trova nessun accordo parlamentare, Salandra presidente del consiglio, sale al Quirinale e rassegna le dimissioni del suo governo. Salandra e Sidney Sonnino, il severo ministro degli esteri, hanno guidato il partito degli interventisti, mentre Giovanni Giolitti, leader dei neutralisti, dalla maggioranza dei deputati è additato come un“vile servo dell’Austria”. Il Re non accoglie le dimissioni del governo e le respinge a tamburo battente perché il tempo stringe. Alle 15,40 del 16 maggio l’Agenzia Stefani dirama il seguente dispaccio di una sola riga: “Sua Maestà il Re ha respinto le dimissioni del Ministero Salandra”. E’ la guerra agli Imperi Centrali. A nessuno, in Parlamento e fuori, viene in mente il patto con la Triplice Alleanza. Anzi, a Roma e in tutto il Regno si vivono le “radiose giornate di maggio”enfatizzate da D’Annunzio e descritte a tinte forti da Cesare Battisti sui giornali trentini e romani. Questi sono, in

estrema sintesi, i passaggi più importanti che caratterizzarono quel periodo storico. L’opinione pubblica è sbigottita, incredula, ma poi la sapiente e potente propaganda giornalistica impostata su un tambureggiare continuo di sfegatato sciovinismo, muove gli italiani alla rassegnazione, se non addirittura all’entusiasmo. Tutti, politici, militari e Bandiera italiana popolo sono convinti che questa sarà una con stemma sabaudo guerra di pochi mesi, al massimo sei. Quando scatta la mobilitazione generale a Capannoli, una vecchia contadina analfabeta è a Villa Gottilega con un cestino di ciliegie per la Contessa che sta tirando fuori dagli armadi le divise del marito, Colonnello delle Batterie a Cavallo. “Signora padrona -esclama piangendo- vedrà ora quanti morti, vedrà quanto sangue….!” “La Valdera”, un periodico che si stampava a Peccioli sul quale scriveva Colombo Cursi, attento cronista ponsacchino, il 18 luglio 1915 annuncia che “da vari giorni è fra noi la Signorina Isolina Valli, sorella del compianto Maggiore dei Bersaglieri, Cav. Rodolfo (caduto nel 1896 nella battaglia di Adua – N.d.R). Essa ha preso alloggio nel suo Palazzo che ha anche messo a disposizione del Ministero della Guerra per i feriti...” Sappiamo così che, dopo solo tre mesi di combattimenti, sono già arrivati a Ponsacco una ventina di soldati feriti o ammalati e altri, moltissimi, ne arriveranno in seguito. Metà dell’ospedale“Lotti”di Pontedera è requisito dai militari. “Il Comitato di Mobilitazione Civile, sorto ad iniziativa delle Signore e Signorine del paese in unione poi alla quasi totalità dei cittadini - scrive ancora Colombo Cursi - ha già iniziato la proficua opera sua: distribuzione dei sussidi, notizie ai militari e alle famiglie dei militari, accoglienza dei figli dei richiamati fuori dell’orario scolastico onde possano avere quell’educazione ricreativa di cui abbisognano. Il Comitato ha per Patronessa la Signorina Isolina Valli e per Presidenti Onorari il Sindaco, Avv. Carlo Boni e la Signorina Mimj Toscanelli. Sono Presidenti effettivi il Cav. Torello Salutini e la Signorina Maria Ida Lapucci, la instancabile suffragetta che sempre è la geniale iniziatrice di opere buone”. Insomma in paese, mentre continuano le partenze dei richiamati, tutti si danno un gran da fare per unirsi in qualche modo allo“sforzo bellico”. Cominciano ad arrivare anche i telegrammi del Ministero della Guerra per comunicare i nomi dei Caduti o dei Dispersi. Il funesto messaggio arriva pure alla fa-

Fino a dicembre, “Il Ponte” pubblica una succinta e semplice cronistoria dell’unità d’Italia. A fine anno sarà bandito un concorso fra quei lettori che avranno risposto correttamente ad alcune domande relative al contenuto degli argomenti descritti.

Saranno estratti vari premi messi a disposizione da sponsor cittadini e dalla Nuovastampa Editrice della rivista. Conservate le riviste per poter rispondere alle domande che saranno formulate in apposita scheda.


2 miglia Venagli. Bruno, un giovanotto di ventidue anni, è stato falciato da una raffica di mitragliatrice, ma il giorno stesso della sua morte appare in sogno al padre, Alfredo. Il soldato è in divisa, pallido e triste. Dice al padre di andare alla Misericordia perché ha dimenticato di pagare la quota annuale d’iscrizione. Ma poi aggiunge che non potrà tornare mai più a casa. Alfredo si desta di soprassalto turbato da quella inquietante visione, è sudato, sta male, trema. Sente nell’intimo che il figlio davvero è stato lì, accanto a lui, è venuto ad avvisarlo che un evento tragico sta per abbattersi sulla famiglia. Ma poi cerca di farsi animo e dice a sé stesso che non può essere, di certo sarà la febbre che ha addosso da un paio di giorni, che i sogni sono solo assurde fantasie. Appena giorno però va alla Misericordia e qui ha la conferma che c’è un conto in sospeso. L’indomani il Maresciallo dei Carabinieri si presenta sulla porta di casa con un telegramma.“Il fante BrunoVenagli è Caduto per la Patria”. I ponsacchini morti in guerra, quasi tutti sul fronte della Carnia, furono 98. Otto i camuglianesi, fra questi il Marchese Lapo Niccolini,Tenente dei Dragoni, caduto nel 1916 a Monfalcone. Ponsacco gli ha dedicato le scuole. Il fratello Lorenzo, ingegnere, anch’egli combattente su quel fronte, quando tornò a casa fu insignito di varie onorificenze.

I nostri soldati al fronte

Una di queste dice: “Encomio solenne con speciale onorificenza al consigliere provinciale e comunale Marchese ing. Lorenzo Niccolini andato volontario al fronte ove si distinse per aver costruito strade in luoghi difficilissimi presso Tolmino …” A ben vedere il fervore risorgimentale dei ponsacchini mai ha avuto cedimenti, nemmeno quando la situazione militare girò al brutto. In consiglio comunale - annota Cursi su“Valdera”viene sollevata la questione di “avere anche a Ponsacco un adeguato numero di soldati come nei paesi vicini”. La Misericordia, chiamata a dare una mano, è d’accordo e quando arrivano seicento soldati con carriaggi, cannoni, tende e cavalli, apre la Casa del Soldato, due stanze della canonica, in piazza S. Giovanni, messe a disposizione dall’Arciprete, dove i militari possono trascorrere qualche ora di libertà. Questo contingente di artiglieri destinati al fronte si rinnovava ogni

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quindici-venti giorni, poiché la sosta ponsacchina segnava l’ultima fase di esercitazioni per poi partire dalla stazione ferroviaria di Pontedera per le zone di guerra. E’ in quell’epoca di incertezze, speranze e timori, che a Ponsacco si sviluppano all’improvviso varie attività industriali che lavorano per la guerra. Due, quelle più importanti: la fabbrica di eliche per gli aerei dell’Esercito, (l’Aviazione non era ancora nata) e quella delle scarpe da montagna. Il lavoro altamente specializzato delle eliche può essere considerato l’antesignano di quell’artigianato mobiliero che si svilupperà negli anni a venire. Il Ministero della Guerra, oltre alle eliche impone un’intensa produzione di scarpe per i fanti, gli alpini, i genieri, i telegrafisti, soldati semplici o ufficiali, tutti hanno le stesse, identiche esigenze. Leonardo De Santi è l’uomo che riesce a soddisfare con puntualità e precisione tutte le ordinazioni e il suo laboratorio si trasforma in breve tempo in una vera e propria industria. E’ uno dei rari aspetti positivi che le guerre portano con sé. Ma a Ponsacco si fa anche tanto volontariato. Ecco uno dei numerosi eloquenti comunicati firmati dal Sindaco. “Per i nostri soldati. L’iniziativa nobilissima e di così impellente necessità dovuta al Comitato di Mobilitazione Civile, per fornire indumenti di lana ai valorosi combattenti si va felicemente attuando anche fra noi. Infatti dopo che lo stesso comitato ebbe provveduto all’acquisto di una forte quantità di lana, tante mani gentili, Signore e Signorine alacri, del paese nostro con nobile gara hanno lavorato indefessamente per confezionare molte e varie specie degli indumenti predetti. Già una parte di essi furono pubblicamente esposti in questi giorni, coi relativi nomi delle singole offerenti, di cui non faremo qui il preciso elenco, come sarebbe no- La disfatta di Caporetto stro desiderio, per non incorrere in involontarie omissioni. Tutti i lavori così bene eseguiti, saranno regolarmente inviati all’Intendenza della Prima Armata di Firenze. Evviva il nostro glorioso e vittorioso Esercito!”. La guerra sarà lunga, feroce e come tutte le guerre portatrice di lutti e rovine. Nel’18, quando con la vittoria tornò la pace, i bilanci ufficiali parlarono di oltre seicentomila Caduti. La vecchia contadina dei Conti Gottilega aveva capito tutto e anche bene lo stesso giorno della mobilitazione. Fausto Pettinelli

Ricordatevi fatti, date, battaglie e personaggi delle tre guerre di Indipendenza per poter rispondere correttamente alle domande del Grande Concorso a premi di dicembre

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Il sindaco risponde Troppi problemi per la sede Fratres, perché? Sono una donatrice Fratres e in questi ultimi tempi mi sembra di sentire delle cose inquietanti nei confronti di questa associazione che da 40 anni opera per il bene di tutta la comunità. Si dice che nel terreno acquistato dai Fratres per costruirci la nuova sede debba passare una strada. La domanda sorge spontanea: sono decine di anni che quel terreno è incolto e proprio ora si viene a dire che l’Amministrazione comunale ha intenzione di costruirci una strada? Ma è vero? Possibile che i donatori di sangue abbiamo comprato un terreno senza sapere questa cosa? Inoltre ho notato che nelle vicinanze della rotonda adottata dai Fratres a pagamento sono state poste delle frecce che indicano la sede dell’Avis. Faccio notare che per la mia attività ho chiesto di installare un indicatore e questo è stato posizionato a 150 metri dall’incrocio, secondo i regolamenti. Allora mi chiedo chi possa aver autorizzato a mettere queste frecce nella posizione attuale. Ringrazio il signor sindaco per la risposta. Una donatrice

La questione e’ posta in termini non corretti, anzi opposti a quella che e’ la realtà. Il terreno in oggetto innanzitutto non e’ un terreno edificabile. Queste aree di “rispetto stradale” sono per lo strumento urbanistico delle “invarianti strutturali”, al cui interno “sono ammessi interventi quali parchi urbani, aree a verde, servizi di interesse generale anche a carattere privato, interventi di riqualificazione della mobilita’ ......” L’Amministrazione Comunale ha dato una disponibilità a considerare la proposta dei Fratres come fra quelle potenzialmente rientranti nei servizi di interesse generale, sia come riconoscimento della meritoria attività svolta dall’associazione, sia per le funzioni che vi si intendono svolgere. La questione della “presunta strada” deriva dal fatto che vi e’ un’area, retrostante a quella considerata, che e’ inserita nell’Utoe residenziale del piano strutturale, anche se non risulta inserita nell’attuale regolamento urbanistico (potrà far parte cioè dei prossimi RU come zona residenziale). Fin dall’inizio l’urbanista ha posto una questione legata al collegamento di questa futura area con via di Nassiriya. La questione non e’ stata ad oggi affrontata 14

proprio perché demandata ai futuri regolamenti urbanistici. Ma anche l’intervento proposto dai Fratres non era inizialmente previsto. Per cui si pone oggi il problema se e’ giusto assentire ad un intervento inizialmente non previsto precludendo probabilmente la soluzione più logica per il collegamento con l’area retrostante che potrà magari trovare attuazione nel prossimo futuro. Lo sbocco su via di Nassiriya all’altezza dell’edificato esistente (quello per intenderci dove si trova la palestra Athena) sulla carta risulta essere il più logico, in quanto richiede un minor utilizzo di terreno, un minor impiego di risorse pubbliche e l’innesto su tale viabilità in un punto già urbanizzato in cui tale funzione e’ di fatto già esistente. La condizione posta quindi non e’ ovviamente quella di realizzare una strada, ma semmai quella di non precludere tale eventualità in futuro. In sostanza credo si tratti di pochissimi metri da lasciare liberi in adiacenza all’edificato esistente (niente di trascendentale quindi). L’alternativa sarebbe quella di fare una pianificazione di zona comprendente la futura area: ma questo vorrebbe dire rinviare la questione di qualche anno ai futuri regolamenti urbanistici. Anche in questo caso tutto ruota intorno all’interesse pubblico. Come si vede quindi l’Amministrazione non ha creato un problema, ma si e’ resa semmai disponibile a concedere subito una opportunità. Per le questioni legate alla segnaletica le rimostranze sono state girate agli uffici competenti.

L’eternit e gli incivili

Ci risiamo, non ho fatto in tempo a registrare la rimozione dell’eternit accanto ai bidoni in via la Pieve che dopo 20 giorni e a 200 metri di distanza mi sono imbattuto in un nuovo anomalo caso di raccolta dei rifiuti differenziati. Voglio illudermi che chi ha abbandonato questo materiale non sappia che, se ridotto in piccole parti, e’ soggetto a sgretolamento e che le sue polveri, se vengono respirate, sono portatrici di malattie tumorali. É sicuramente un insieme di problematiche culturali, economiche e oserei dire anche politiche a favorire simili gesti, ma più di altre è l’ostinazione a non comprendere che ognuno di noi può fare la propria parte per migliorare questa società. Saluti. Saverio Di Rosa

Ringrazio il signor Di Rosa per la lettera di denuncia e per aver a mio avviso inquadrato correttamente la questione. L’atteggiamento verso questi temi denota chiaramente il livello di civiltà di un popolo e nel nostro caso la persistente carenza di un adeguato senso civico. Spesso facciamo dietrologia rispetto a certe questioni sollevando chi sa quali presunte responsabilità, la solita carenza di controlli od altro ancora. La verità e’ che la soluzione non può che prescindere prima di tutto dal nostro comportamento, dalla nostra educazione, dal nostro rispetto per gli altri. E’ fondamentale stigmatizzare questi fatti attraverso la denuncia e la sollecitazione di un dibattito pubblico.

Nessuno in pista sulla pista Gentile sindaco, mi capita spesso di viaggiare sulla strada che congiunge il cimitero di Ponsacco alla frazione de Le Melorie e noto che raramente ci sono persone in bicicletta sulla pista ciclabile. Anzi, a volte mi è capitato addirittura di vedere ciclisti che pedalano pericolosamente lungo la strada. Devo riconoscere che quella pista ciclabile è bella, sicura, e che è utile. E voglio sottolineare che sono favorevole a ogni progetto che incentivi l’uso della bici a scapito dell’auto. Proprio alla luce della sua ‘bellezza’ e lunghezza, però, immagino che la pista ciclabile sia costata un bel po’. E allora, visto che in pochi la usano, devo pensare che si sono rivelate errate le stime di utenza previste nel progetto (e quindi che c’è stato un progetto sbagliato)? O che la colpa è della pigrizia degli abitanti de Le Melorie? Insomma: devo pensare che sono stati soldi spesi male o inutilmente? Lettera firmata

Lei stesso dice che la pista ciclabile e’ bella e che e’ favorevole ad ogni progetto che incentivi l’uso della bici a scapito dell’auto. Quella pista persegue proprio questi obiettivi, che non necessariamente possono essere misurati in termini quantitativi, ma che spesso vanno valutati proprio in termini di opportunità che creano, anche sotto il profilo della sicurezza. Si tratta fra l’altro di elementi che vengono spesso utilizzati come indicatori della qualità della vita. Sarei fra l’altro pronto a scommettere che qualora la pista non ci fosse, al primo verificarsi di


un incidente sulla strada provinciale con coinvolgimento di una bicicletta, ci sarebbe una levata di scudi contro la mancata realizzazione di tale pista. Il collegamento fra la frazione ed il centro del resto era fortemente dovuto anche dalla presenza di una viabilità ad alta intensità di traffico, dalla forte crescita demografica, dalla mancanza di mezzi di trasporto pubblico. Sicuramente Lei ha ragione quando parla di un utilizzo inferiore alle attese. Ma questo più che un errore di progetto lo considererei uno stimolo alla discussione sul nostro modello di vita e di consumo. Fra l’altro in un momento di così profonda crisi economica e sociale la questione potrebbe quanto mai essere ben posta.

La lista Rossoblu suggerisce all’amministrazione comunale dieci provvedimenti a basso costo per rispettare l’ambiente e ridurre le spese. 1) Contenere la spesa energetica degli edifici comunali grazie a: pannelli fotovoltaici, sostituzione degli infissi e ammodernamento degli impianti termici nelle scuole. 2) Intraprendere la strada del Piano Integrato Urbano di Sviluppo Sostenibile col quale la città potrà essere rigenerata, potenziata e revitalizzata con nuovi servizi, funzioni e attività. 3) Adesso che la squadra di calcio gioca in terza categoria è il momento di attuare lo spostamento del campo sportivo ai Poggini, dove realizzare un campo polivalente a disposizione di tutta la cittadinanza. 4) Nelle scuole sarebbe opportuno sostituire gli snacks e le bibite gassate dei distributori automatici con prodotti

equo/solidali e con frutta biologica. 5) Incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, attivare la punzonatura delle biciclette per contrastare il fenomeno dei furti e rendere sicure le piste ciclabili. 6) Dare nuovo stimolo al mercatino della filiera corta e creare un distributore di latte crudo alla spina in piazza Valli o della Repubblica. 7) Potenziare le fontanelle di acqua con nuovi impianti in Val di Cava e le Melorie. 8) Istituire le Guardie Ecologiche Volontarie per vigilare il polmone verde di Ponsacco: il Poggino. 9) Una pista ciclabile che colleghi via Valdera P e la via Vecchia di Pontedera con le scuole, il centro storico e i Poggini. 10) Promuovere il ‘porta la sporta’, invitando i negozi di Ponsacco ad abbandonare progressivamente il sacchetto usa e getta e a sostituirlo con la sporta riutilizzabile. Lista Rossoblu

Si tratta di proposte sicuramente interessanti, molte delle quali fanno già parte dei programmi dell’Amministrazione o su cui non ho problemi a dire che c’ e’ la nostra ampia disponibilità. Già in questa prima fase di legislatura non sono mancate le occasioni di confronto e di attenzione reciproca su questi temi. Abbiamo fra l’altro già sottolineato più volte l’atteggiamento costruttivo della lista RossoBlu che si e’ manifestato coerentemente anche in occasione dell’ultimo dibattito sull’approvazione del bilancio di previsione. Alcuni risultati tangibili sono infatti già stati raggiunti, altri sono nella fase finale che porterà ad una prossima approvazione (v. regolamento di bio-edilizia). Siamo quindi disponibili ad

affrontare e discutere le singole proposte sia nelle sedi istituzionali che a livello di pubblico dibattito. Ovviamente le soluzioni e gli interventi dovranno, specialmente in alcuni casi, tener conto del tema delle risorse necessarie e disponibili: elemento non secondario visto che almeno alcune delle proposte, stante l’attuale quadro della finanza locale, non sono del tutto considerabili a basso costo. In altri casi potrebbe essere sufficiente la volontà e la capacita’ di stimolare e coinvolgere più associazioni e cittadini possibili

Lo sgombero: una scelta obbligata ma corretta L’amministrazione comunale ha avuto l’onore delle cronache per una vicenda legata alla sgombero forzato di una famiglia che aveva occupato abusivamente un alloggio popolare. Alla protesta della famiglia interessata, sfociata con l’occupazione del palazzo comunale, si sono unite anche altre persone ugualmente in stato di bisogno. Il gruppo consiliare Ponsacco Democratica ritiene corretto l’operato dell’Amministrazione che ha tutelato la legalità e i beni della collettività, perché gli alloggi di edilizia popolare sono assegnati in base a graduatorie alle quali si può accedere solo se in presenza di requisiti stabiliti per legge e non soggettivi. Per questo motivo nessuno può sentirsi autorizzato, anche se pressato da un grave stato di necessità, ad occupare un alloggio che spetta ad una famiglia che sicuramente è altrettanto in difficoltà, ma che ha seguito le regole. Quindi esprimiamo la nostra solidarietà a tutti gli amministratori, ed in particolare al sindaco e all’assessore al sociale Tamara Iacoponi, che - a causa dei tagli del Governo - nell’impossibilità oggettiva di poter rispondere alle esigenze impellenti delle persone che si trovano in stato di grave necessità, specie in presenza di figli minori, sono chiamati ad arginare la loro disperazione, senza disporre degli strumenti necessari. Barbara Guerrazzi Capogruppo di Ponsacco Democratica

Vacanze al mare con l’Auser 15


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Una nuova sede per la Misericordia, a dicembre il via ai lavori I lavori per la nuova sede della Misericordia dovrebbero partire entro dicembre: sorgerà accanto al polo socio-sanitario in via Rospicciano e sarà un edificio di tre piani, 1200 mq, con spazi per i volontari, ambulatori medici, sedi per altre associazioni, ed una grande sala multiuso. Intanto il primo e il 2 ottobre, in piazza della Repubblica, si e’ svolto il week-end della prevenzione: circa 80 volontari hanno allestito 9 tende da campo con gli ambulatori medici dove gli specialisti hanno offerto consulenze gratuite: dalcardiologo all’ortopedico, all’oculista, alla psicologa, alla dietista/nutrizionista.A disposizione anche un’infermiera per l’analisi della glicemia, colesterolo, pressione arteriosa. Intanto, la Misericordia di Ponsacco ha attivato, presso gli ambulatori in via Carducci, il servizio del Banco Farmaceutico per le famiglie meno abbienti. I farmaci da banco saranno distribuiti gratuitamente il martedì dalle 16.30 alle 18.30 con richiesta del medico di famiglia. “Con il nostro ambulatorio - ha detto il governatore della Misericordia, Alberto Lemmi- togliamo 100 codici gialli al pronto soccorso dell’ospedale”. Per informazioni: Misericordia di Ponsacco, tel. 0587/730587; 731453 (E.I)

Le autorità inaugurano la giornata della prevenzione

Il plastico della nuova sede della Misericordia

In marcia con Vivi Ponsacco Il 25 settembre si è svolta la Marcia classica nel bosco dei Poggini quasi tutta senza asfalto; buona l’organizzazione come al solito e tutti contenti per la marcia nei sentieri ormai noti ma dove è sempre piacevole fare una sgambettata molto ludica e poco motoria dove si mescola la passeggiata con un piatto di pastasciutta o come in questo caso ottimi frati. Il gruppo ringrazia tutti i collaboratori che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. gruppo podistico fratres ponsacco

I clown intrattengono i ragazzi in Piazza della Repubblica

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Arte in fiera

Dodici sculture per il pozzo di piazza San Giovanni La 7^ Edizione “Scultori in piazza”, organizzata dall’Assessorato alla cultura del comune di Ponsacco, dal Gruppo Scultori Valdera, Provincia di Pisa e Regione Toscana, fa parte del progetto regionale “Una rete regionale delle culture della contemporaneità”. Quest’anno, nell’ambito della fiera di San Cistanzo, hanno partecipato 16 scultori con gazebo in piazza S.Giovanni. Il tema della scultura di 12 formelle è stata la raffigurazione dei 12 mesi dell’anno. Le formelle saranno poi collocate intorno al pozzo in piazza S.Giovanni, esposte al pubblico e poi inaugurate.

Gli scultori, i pittori mostrano le loro opere

La mostra dei modellini costruiti da Remo Caroti

15° Censimento della Popolazione e delle Abitazioni Il CENTRO COMUNALE DI RACCOLTA, che ha sede in Municipio (piano terra) • per la riconsegna dei questionari compilati in forma cartacea; • per l’assistenza alla compilazione dei modelli; • per la consegna dei fogli aggiuntivi o di eventuali nuovi questionari in bianco;

I pittori che hanno esposto all’Odeon

• per la richiesta di informazioni varie Sara’ aperto dal 12 Ottobre al 28 Dicembre 2011 tutti i Lunedi’, Mercoledi’ e Sabato (ESCLUSO Mercoledi’ 2 Novembre e Sabato 24 Dicembre) con il seguente orario: Il Lunedi’ dalle 18.00 alle 20.00 Il Mercoledi’ dalle 14.00 alle 17.00 Il Sabato dalle 9.00 alle 12.00 Si ricorda che le famiglie dovranno riconsegnare i Questionari compilati in forma cartacea, entro il 21 Novembre 2011. Il banchetto del Centro Diurno di Via Ravera

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Al Teatro Odeon

Musica e solidarietà. Un concerto per la Pubblica Assistenza ‘Note di musica e di solidarietà’, il 24 settembre al teatro Odeon. Le più famose arie liriche hanno accompagnato gli spettatori, che hanno applaudito anche a scena aperta, nel cammino dell’opera italiana: dal ‘Nabucco’ di Verdi al ‘Barbiere di Siviglia’ di Rossini a ‘La Traviata’ di Verdi. Chiusura con l’Inno di Mameli, cantato con commozione anche dal pubblico. Il concerto è stato organizzato per l’acquisto di un defibrillatore per le ambulanze della Pubblica Assistenza di Ponsacco, che quest’anno festeggia pure il decennale, e per le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Il concerto è stato eseguito dal Coro Polifonico ‘San Nicola’ di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, con la partecipazione del baritono Giancarlo Ceccarini e della pianista Silvia Mannari. Gli interpreti: Federica Nardi (soprano); Valeria Filippi (mezzosoprano); Tiziano Barontini (tenore); Yuri Romoli ( tenore); Federico Bertelli (tenore); Alessandro Ceccarini (basso). Elena Iacoponi

Il coro San Nicola con i solisti e il maestro nel concerto della Pubblica Assistenza

Bluesacco Winter Edition Il “Bluesacco Festival”, kermesse di musica blues che si tiene a Ponsacco alla fine di ogni primavera, ora ha pure una versione invernale. Mercoledì 23 novembre, nel locale Blitz di San Giovanni alla Vena, si terrà il “Bluesacco Winter Edition”, dove si esibiranno dal vivo i musicisti che hanno preso parte a tutte le edizioni del Festival. Mattatore della serata sarà Leo Boni, noto chitarrista Bluesman toscano. Durante la serata sarà presentato il “Bluesacco Contest”, concorso riservato ai gruppi musicali di genere Blues.

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Sabrina, la prima ponsacchina Miss Toscana. Suo malgrado

Miss Toscana, Sabrina Favilli, quando fu eletta nel 1992

Siccome il bravo cronista si trova sempre nel posto giusto al momento giusto, dopo essere stato in classe con Sabrina Favilli per tutto il tempo delle scuole elementari, quando poi divento’ miss Toscana io l’avevo persa di vista da tempo. Sabrina si guadagnò il titolo di più bella della regione nel 1992: è stata la prima miss toscana ponsacchina (poi, nel 2001, è stata la volta di Chiara Paolieri). Sabrina era timida e arrossiva facile. Per niente appariscente. Non un filo di trucco e niente grilli per la testa. Ma bella, eccome. Lo era e lo è Allora Sabrina, tutto ebbe inizio… Avevo diciott’anni, ero felicemente fidanzata ed ero una studentessa: ragioneria, quarto anno. Era estate e io mi stavo annoiando. Un giorno, mentre spazzavo in cucina ascoltando la radio, sentii che un’agenzia cercava delle ragazze per le sfilate. Chiamai. Mi promisero che alla prima serata in zona mi avrebbero contattato. Invece ne organizzarono una e non si fecero sentire. Ma io non feci discorsi, mi misi le scarpe decolleté che avevo comprato apposta e mi presentai lo stesso. Mi videro e mi fecero salire in passerella. Solo a quel punto capii che stavano selezionando le ragazze per miss Toscana A chi la racconti? Dicono tutte così: “E’ stato un caso…” No guarda, a me delle sfilate piaceva soprattutto il dopo. Con le altre ra20

gazze avevamo fatto gruppo, andavamo a cena, poi a ballare. Si rientrava al mattino. Per me era un mondo nuovo: era il mondo dei balocchi. Per la prima volta uscivo dal guscio. Insomma, fra la famiglia e il fidanzato, fino a quel momento non mi era mai capitato di star fuori la notte, da sola con le amiche Immagino che il fidanzato non fosse tanto contento E infatti non lo era. Ma mi lasciava fare. Si fidava. E faceva bene. Giuro. E poi, fra me e lui c’era un patto: gli avevo promesso che se le cose mi fossero andate bene, a un certo punto avrei mollato tutto. Ero sincera, per me non sarebbe stato un sacrificio Sì, ma poi hai mollato lui Vabbe’, ma è successo un anno dopo la vittoria di miss Toscana. Il concorso non c’entrava nulla. Quella è un’altra storia E i tuoi genitori? Babbo è sempre stato orgoglioso. Mamma era un po’ contraria. Ha cambiato idea solo dopo che ho vinto miss Toscana. Ora in tv non si perde una sfilata Insomma, dalle decolleté comprate apposta alla fascia di miss Toscana fu un soffio No, no, macché. Iniziarono le selezioni, lunghe e dure. Poi vinsi la fascia di miss eleganza. E in finale, a Casciana Terme, quella di miss Toscana. Inaspettatamente Inaspettatamente… Ti giuro, sul palco, più che gioia, provavo senso di colpa. Io non avevo il mordente delle altre ragazze, non avevo le loro aspirazioni, i loro progetti, la loro grinta, la loro determinazione. Io non volevo diventare modella, nemmeno lavorare in tv o fare cinema. Le altre sì. Mi sentivo in colpa. E poi, temevo che anche gli organizzatori avessero per me progetti che non mi andavano: io non volevo lavorare nella moda o nello spettacolo. Per me finiva lì, mi ero divertita, punto. A me bastava. Era stato un gioco Sì, però c’erano ancora le finali a Salsomaggiore, quelle per miss Italia Sì. Fu la prima volta che presi il treno da sola. Mi sembrò di andare chis-

sà dove. E poi tutti quei personaggi dello spettacolo a portata di mano. Ti ripeto: il mondo dei balocchi. Ma là non c’era storia, le altre erano tutte troppo belle. E poi, pensavo, se vinco, allora sì che mi viene il senso di colpa. Per l’amor di Dio, no. E infatti... non vinsi. E dopo la fascia di miss Toscana? Se avessi voluto provare col mondo dello spettacolo o della moda sarei andata a Milano, avrei seguito dei corsi di recitazione o magari per modelle. Invece tornai a Ponsacco e presi il mio bel diploma di ragioneria. Sono contenta così. Mai un rimorso Qualche offerta ti sarà arrivata Sì. La prima per telefono: mi chiesero di girare un film porno. Immagino fosse uno scherzo. Comunque, ho sempre lavorato come commessa in negozi di telefonia Fidanzata? Sposata? Diciamo che non sono sola. E vivo con un cane Succede che ti riconoscano e ti chiedano: scusi, ma lei è la miss? Succede, a volte succede E tu? E io mi imbarazzo, arrossisco. Come vent’anni fa Giampaolo Grassi

Sabrina durante l’intervista


Una cenerentola ponsacchina al gran ballo delle debuttanti Chi, da bambina, non ha mai sognato di vestire i panni di una principessa e di danzare sulle note di un valzer tra le braccia del suo principe? Oggi, nonostante i tempi siano cambiati e il principe non arrivi più a cavallo ma, casomai, a bordo di una fiammante auto sportiva, c’è ancora spazio per Giulia con il cavaliere vivere una favola dal sapore dei tempi andati. E’successo a Giulia Ponziani, ventenne ponsacchina, che lo scorso primo ottobre ha potuto realizzare quello che era il suo sogno sin da bambina: danzare al ballo delle debuttanti. “Quando ero piccola vedevo le immagini di queste ragazze vestite con abiti scintillanti ed ero affascinata da quell’atmosfera, poi mi sono informata su internet e ho scoperto che esisteva il Gran Ballo delle Debuttanti di Roma”. Tutti conoscono infatti l’Opernball, meglio noto come il Ballo dell’Opera di Vienna, che si tiene il giovedì grasso e chiude la tradizionale stagione dei balli viennesi, in cui la città austriaca arriva ad ospitare circa 300 serate danzanti. La tradizione austriaca si è

Giulia Ponziani

diffusa in tutto il mondo, ottenendo un sempre crescente interesse di pubblico in città come Mosca, Praga, New York, Bucarest e Tokyo. Nel 2007 il testimone è passato a Roma con il famoso “Gran Ballo Viennese”, unico ballo italiano voluto proprio dalla città di Vienna e gemellato con il celebre Opernball. La serata si apre con il Ballo delle Debuttanti, che è senza dubbio il momento più atteso ed emozionante di ogni ballo viennese. Come da tradizione, giovani fanciulle accompagnate dai loro cavalieri vivono l’emozione vibrante del loro primo valzer come delle autentiche principesse. “Dal sito del ballo di Roma ho scoperto che per far parte della rosa delle debuttanti si doveva passare una selezione - racconta Giulia - così il 31 gennaio ho inviato la mia domanda di partecipazione, corredata di foto professionali”. Qualche mese dopo Giulia viene contattata e le annunciano che ha passato la prima selezione, ma la notizia più attesa arriva il primo luglio: “Mi hanno telefonato per dirmi che ero stata scelta per partecipare al ballo e mi sono messa a piangere per l’emozione - dice Giulia - così il 25 settembre sono partita per la settimana di addestramento che ci avrebbe preparato al ballo”. Le ragazze, 44 debuttanti in tutto tra cui Giulia, sono state convocate a Pisa nella caserma di addestramento paracadutisti della Folgore, dove ad aspettarle c’erano i loro principi: i cadetti dell’Accademia militare di Modena. “Erano tutti ragazzi di non più di 20 anni, cadetti ligi alla disciplina militare - spiega Giulia- con noi erano molto educati e si muovevano solo in gruppo, marciando”. Il primo giorno nella caserma vengono subito formate le coppie, e sarà Sebastiano, un ragazzo pugliese, a danzare con Giulia al gran ballo. La settimana prevedeva un duro allenamento: lezioni di trucco, bon ton

e portamento, prova dei vestiti e prove di ballo. “Un maestro di ballo ci ha impartito lezioni di marcia, quadriga, danza figurata e valzer, tutti balli che avremmo dovuto eseguire la sera dell’evento - racconta Giulia- alla fine delle prove avevo sempre i piedi doloranti!”. La mattina del primo ottobre le ragazze e i cadetti partono alla volta di Roma, con arrivo previsto a palazzo Venezia, che nelle sue splendide sale ospitava il ballo. Giulia e le altre ragazze trascorrono tre ore tra trucco e parrucco, poi finalmente è la volta di indossare gli abiti, color bianco candido con una lunghissima gonna di tulle, e di entrare nella sala regia, dove Giulia ballerà con il suo cavaliere per il piacere degli occhi estasiati degli spettatori tra cui, ovviamente, i genitori e gli zii, emozionatissimi. “Ancora non realizzo di aver danzato davanti a tante persone in abiti da principessa - confida Giulia - vorrei rifare tutto dall’inizio per potermi godere ogni minuto di questa magnifica esperienza”. Sì, perché il Gran Ballo è molto più che un evento. E’ un rito, un sogno, un messaggio, il simbolo di un mondo e di un’epoca che vale la pena riproporre anche oggi che i problemi del mondo che ci circonda sembrano oscurare tutto il resto. Perché, alla fine, sognare è sempre bello, e pure gratis. Benedetta Bitozzi

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Liquorificio Dolfi

Mia nonna la Cirighetta

La nostra tradizione Ma preferiva essere lunga mezzo secolo chiamata Emilia E’ con estremo piacere e grande soddisfazione che parlo un po’ della mia famiglia e della nostra tradizione. Sto parlando del ‘Liquorificio fratelli Dolfi’ che credo sia ormai conosciutissimo e apprezzato, specialmente a Ponsacco. Questa società nasce diversi anni fa, precisamente negli anni Cinquanta, da un’idea di mio nonno LuErica Dolfi, foto tratta da “fattitaliani.it” igi Dolfi e di suo fratello Libero Dolfi (bacio a questi due angeli che ci guardano ormai dal cielo). Con molta pazienza e perseveranza, loro hanno fatto del liquorificio un vero e proprio marchio di alta qualità. Gli anni sono passati e adesso, grazie anche a mio padre Lando Dolfi e a mio zio Romano Dolfi, il liquorificio è sempre più presente sul mercato. Vi confesso che negli ultimi anni, sia io sia mio marito, mio fratello - e comunque tutta la mia famiglia - ci siamo adoperati per portare avanti il lavoro e la passione di mio nonno. Siamo sempre più presenti alle manifestazioni agroalimentari di tutta la Toscana: stand, fiere, expo, fino alle grandi piazze di Siena, Firenze, Lucca. E non vi dico la soddisfazione che provo quando mi sento dire, da persone magari un po’anzianotte:“Ma dai! Tu sei la nipote del Dolfi e il liquorificio esiste sempre! Ma siete famosi e non pensavo mai di rincontrarvi. Mi ricordo dei vostri prodotti, le bagne, quelle bellissime bottiglie antiche che avevate!”, e altri complimenti che, non vi nascondo, mi danno estremo piacere e un pizzico di soddisfazione. Anche se provo pure un po’ di malinconia: quelle frasi sarebbero state un vero toccasana, più che per me, per nonno, ideatore di tale successo fondato sulla qualità e sulla serietà della nostra famiglia. Grazie davvero

Con molto piacere voglio riportare alla mente dei ponsacchini la mia carissima nonna, che per decenni ha accolto nel suo piccolissimo negozio chiunque avesse bisogno di un paio di pantofole, di un bottone o un capo di spillo. La sua merceria ha attraversato generazioni di ponsacchini, a partire dai tempi in cui mia nonna era una bambina fino al 1995. Il negozio, che era del suo babbo calzolaio, e’ rimasto sul corso Matteotti, all’epoca Vittorio Emanuele II, da quando c’erano solo i cavalli a quando tansitavano auto di ogni genere. Forse l’avete già capito, ma se vi dicessi solo che questa signora si chiamava Emilia De Santi sicuramente molti non capirebbero, perché è stata da sempre conosciuta come “La Cirighetta”. Questo soprannome, che gli era stato affibbiato per discendenza, così come a tanti ponsacchini, a lei non è mai piaciuto. A tutti chiedeva, con la gentilezza e la pazienza che la contraddistingueva, di essere chiamata semplicemente Emilia.

Erica Dolfi

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Il Sindaco: disposti a valutare un’altra sede

Sfumato il progetto della discoteca gay nell’ex insomnia E’ sfumata l’ipotesi della riapertura di una discoteca nei locali dell’ex Insomnia-Dress Code.“Gaylandia rinuncia”, ha annunciato il presidente dell’associazione culturale ricreativa legata all’Arcigay, Alessio De Giorgi. De Giorgi, imprenditore proprietario del MamaMia di Torre del Lago, qualche mese fa aveva avanzato richiesta all’amministrazione comunale ponsacchina per l’apertura di un circolo ricreativo per soli tesserati Arcigay. Oltre a uno sportello di consulenza per le vittime di discriminazione omofobica e a incontri culturali, il circolo avrebbe ospitato anche una discoteca. All’ipotesi di riapertura del locale si era opposto il sindaco di Ponsacco Alessandro Cicarelli, che sin dalla chiusura del Dress Code, il 31 aprile, aveva ritirato la licenza di pubblico spettacolo, chiarendo che quell’immobile non avrebbe più ospitato un locale notturno.“La collocazione di quella discoteca non era in linea con la nuova riqualificazione urbanistica di quell’area - ha spiegato Cicarelli - Là sorgeranno case, un impianto sportivo e nuovi servizi alla comunità”. A nulla sono valsi i tentativi di De Giorgi di aggirare il parere negativo del sindaco:“In quell’immobile vogliamo aprire un circolo, quindi non abbiamo bisogno della licenza né, tanto meno, dell’approvazione dell’amministrazione comunale”, aveva detto l’imprenditore. Qualche settimana fa, però, Gaylandia si è arresa: “Dopo averne

discusso a lungo – ha spiegato De Giorgi - abbiamo ricevuto l’ennesimo parere negativo da parte dell’amministrazione. Tale parere, specie nella parte urbanistica, delinea una situazione della quale non eravamo al corrente. L’area è vincolata da un piano di risanamento. Il proprietario dell’immobile, quindi, dovrebbe avviare un’opera di recupero, con tempi indefiniti e con esiti incerti”. Nessuna polemica da parte di Gaylandia, solo un po’di amarezza:“Facciamo un passo indietro perché siamo intelligenti e capiamo che uno scontro con l’amministrazione non ci avrebbe portato molto lontano – ha spie-

gato De Giorgi - La nostra proposta non è stata capita: volevamo portare a Ponsacco un circolo ricreativo e culturale, quindi molto diverso da una discoteca. Ponsacco ha perso un’occasione di crescita, speriamo però nel dialogo con l’amministrazione per trovare un’eventuale collocazione alternativa”. Soddisfatta l’amministrazione comunale: “Ha vinto la linea della fermezza e della ragione - ha detto il sindaco Cicarelli - Non volevamo un locale in quell’area ma non siamo neanche contrari al progetto di Gaylandia: siamo disposti, se vorranno, a valutare un’altra destinazione”. Benedetta Bitozzi

Il giorno 28 agosto 2011 la Sig.ra Queirolo Angela ha compiuto 100 anni. I festeggiamenti sono stati organizzati dalla figlia Graziella, dal genero Romano e dal nipote Simone, anche l’Amministrazione Comunale di Ponsacco ha partecipato con la presenza del Vicesindaco Floriano Baldacci che le ha consegnato un mazzo di fiori come vediamo con la Signora Angela nella foto

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Toscanelli, politico geniale, ma donnaiolo spendaccione Se l’on. Giuseppe Toscanelli tornasse in Parlamento, malgrado sia passato più di un secolo dalla sua morte, non si stupirebbe per le piccanti edonistiche trasgessioni, ribaltoni parlamentari e furbastri trasformismi. Lui ne fu un illustre precursore, anzi un maestro. Un genio politico formatosi nel Salotto Letterario, il celebre “salotto rosso” fiorentino, della potente sorella, Donna Emilia, moglie di Ubaldino Peruzzi, Ministro del neonato Regno Sabaudo. Un politico, ma anche un soldato, un letterato, un agronomo e soprattutto un gran donnaiolo che amava stupire con spacconate che dimagrirono parecchio il suo immenso patrimonio. L’occasione di parlare di Giuseppe Toscanelli, ricco e bizzarro proprietario della splendida villa e fattoria della Cava, è stata la presentazione della stampa anastatica di un suo prezioso libro, edito nel 1861, nel contesto dell’Esposizione delle Cascine, intitolato “La Economia Rurale nella Provincia di Pisa”. Il volume, ristampato dalla CLD di Pontedera e curato dal Prof. Danilo Barsanti, docente di Storia Contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, autore della dotta ed esaustiva introduzione, compendio della

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straordinaria vita, militare, intellettuale e politica del Toscanelli, disegna magistralmente la vita dei contadini, il loro lavoro, le usanze, le loro credenze e saggezze, gli utensili agricoli, un magnifico mosaico che tramanda intelligenti insegnamenti utili anche all’economia agricola del nostro tempo. Il Prof. Danilo Barsanti, già noto all’auditorio ponsacchino, è stato il catalizzatore dell’interesse dei tanti appassionati, intrattenuti anche dal giornalista Fausto Pettinelli con notizie storiche d’archivio e, infine, dalle esilaranti rime vernacole in tema rurale dell’avv. Lorenzo Gremigni e del Dott. Leonardo Ferri, del “Crocchio Goliardi Spensierati”di Pisa. Benozzo Gianetti è stato, come sempre, l’applaudito conduttore della bella manifestazione storico-letteraria.


Un’adozione particolare

Saluti da Fratello Federico Cari amici, conoscenti e ponsacchini tutti, vi invio un caro affettuoso saluto dal Messico. Ho appena trascorso 10 giorni con la mia famiglia, Massimiliano, Silvia, Maurizia e Piero, che sono venuti da me in Messico. Affido a loro i saluti di ringraziamento per coloro che mi hanno inviato il loro saluto e un aiuto economico, sempre importante. Continuo il mio lavoro di assistenza spirituale agli alunni di una

scuola, fin’ora in Puebla e da settembre in Mérida, ove sono stato inviato. Ho davanti a me ancora un anno di questo servizio, impegnativo ed importante. A tutti invio il saluto e la benedizione della Vergine di Guadalupe dal suo Santuario, che abbiamo visitato e dove abbiamo pregato per tutti noi. Ringrazio la Direzione del ponte di Sacco per la cortese ospitalità. Un abbraccio dal Vs Fratello Federico

Gli “Amici del ramino” della Rinascita con le vincite del gioco hanno adottato una bambina del Burkina Faso. Kabore Ella, orfana di madre, ha sette anni; il padre, poverissimo, non ha i mezzi per soddisfare i bisogni della famiglia. Con l’adozione a distanza, sono garantite alla bambina nutrizione, medicinali, scuola e una vita degna di essere vissuta. E’ veramente una bella azione. Chi volesse seguire l’esempio, si rivolga ai giovani Shalom. Ecco il gruppo: Giuseppe Bendinelli, Nicola Montagnani, Ugolino Vanzi, Norberto Benvenuti, Antonio Baldini e Mario Tarrini

La bambina adottata

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Gemellaggio Ponsacco - Brignais

La Festa della Toscana a Brignais Tre giorni trascorsi a Brignais, cittadina francese gemellata con Ponsacco, ha rafforzato l’amicizia con la gente, con i commercianti, con le associazioni culturali e sociali già allacciate negli anni scorsi. Oltre cento nostri concittadini con il Sindaco, assessori, rappresentanti di aziende e associazioni, sono stati accolti dai sindaci di Brignais e S.Genis La Valle con grandi festeggiamenti e incontri nelle bellissime strutture istituzionali. Durante le sfilate, la fanfara dei Bersaglieri di Montopoli ha suonato per rallegrare i paesi in festa. Importante e fondamentale è stato il consolidamento delle relazioni umane, culturali e commerciali che produrranno nel tempo collegamenti e connessioni tra i popoli europei.

La fanfara dei bersaglieri sfila per le strade di Brignais

Gli stand della fiera toscana

I sindaci visitano lo stand dell’U.T.E.

L’arte della scultura e della musica di due artisti ponsacchini a Brignais Il 24 e il 25 settembre a Brignais (Francia), comune gemellato con Ponsacco, si è tenuta la Festa della Toscana. A tale evento, per la sezione Arte, hanno partecipato due giovani ponsacchini, lo sculture Gionata Carbonari e il maestro Jacopo Tognarelli. Gionata Carbonari non solo ha esposto cinque delle sue opere ma ispirato dalla positiva esperienza in un’atmosfera di scambio di idee e iniziative con artisti di diverso genere, ha realizzato sul posto un’opera in argilla. La scultura, una figura alata in dolce attesa a rappresentare fratellanza e libertà, sentimenti anche alla base del gemellaggio, è stata donata al Sindaco del Comune di Brignais come buon auspicio per ulteriori scambi culturali. Il maestro Jacopo Tognarelli con la sua chitarra ha accompagnato l’esposizione di scultura nell’ottica di uno scambio etico-artistico, eseguendo alcuni pezzi di musica antica, altri del periodo barocco per arrivare fino a composizioni di musica contemporanea. I gemelli francesi hanno apprezzato molto le opere e sono rimasti affascinati dalla creazione estemporanea dell’opera piacevolmente accompagnata dal sottofondo musicale.

Il nostro sindaco con i sindaci di Brignais e S.Genis La Valle inaugurano la festa della Toscana

Gionata Carbonari mostra la sua opera scultorea

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Accadde il...

4 novembre Novant’anni fa, i ponsacchini in Carnia Fra i soldati che combatterono in prima linea sulle montagne della Valdogna, in Carnia, c’erano numerosi toscani, anche mio Nonno Giannino Deri, Caporalmaggiore Radiotelegrafista del 3° Genio di Firenze e suo fratello Dero, Capitano degli Arditi, Comandante una Compagnia di veri satanassi. Ma questa non è una notizia. Giannino Deri La notizia è che lassù nel 1915 si verificò una situazione tanto bizzarra quanto grave, poiché le truppe combattenti furono dichiarate dai rispettivi Comandi, “inaffidabili”. In guerra essere inaffidabile è un grosso rischio, significa la Corte Marziale. Cos’era successo? Mio Nonno, nel suo preciso e scrupoloso diario non ne parla, non una parola. Eppure il diario è articolato, ricco di ricordi, aneddoti, toponimi di sentieri, quote, paesini, ma anche di nomi di alti Ufficiali, come il Gen. Amedeo Taranto, il Comandante della sua Divisione, la “disgraziata 36°”, così scrive lui, che restò intrappolata dopo la dèbacle di Caporetto. Forse non seppe mai cos’era accaduto essendo accadimenti da tenere segreti. Tutti quei toscani furono trasferiti in Valdogna all’improvviso, di notte, con i treni-tradotta che facevano la spola con capolinea a Dogna, neanche a dieci chilometri dalle prime linee. Dovevano sostituire gli “inaffidabili” spediti in blocco su fronti lontani. Fu scoperto che in quella zona vigeva una sorta di tacito accordo col nemico; é vero che si faceva scialo di munizioni di ogni tipo e calibro, ma era una messinscena, una guerra finta, insomma i pattuglioni dei soldati imbastivano un gran putiferio ma sparavano in aria, non ammazzavano mai nessuno, se non qualche stambecco per farlo arrosto. Naturalmente il nemico faceva altrettanto. La maggioranza delle truppe schierate in Valdogna, sia quelle nostre che le loro, erano state reclutate sul posto, pertanto la maggior parte dei combattenti erano vincolati da antiche amicizie e perfino da parentele, tant’è che erano giunti a darsi appuntamento a mezza montagna, nei pressi di un’antica fonte dove attingevano l’acqua e fraternizzavano scambiandosi sigarette e altri generi di conforto. Questa situazione, che alimentava problemi di coscienza, ma anche diciamo così, di etica militare che suscitano laceranti riflessioni sulla filosofia della guerra, non andò molto per le lunghe, fu accertata e due soldati scelti a caso, furono fucilati. Ecco il motivo per cui numerosi capisaldi della Valdogna dovettero essere presidiati da uomini reclutati in regioni lontane che non potevano identificare nel nemico, cognati, nipoti, cugini, o comunque conterranei e amici. Dunque facevano la guerra sul serio, non sparavano alle nuvole, ma ammazzavano a 28

più non posso o si facevano ammazzare. Il Sindaco di Dogna, Gianfranco Sonego, ex Maresciallo Maggiore degli Alpini, è orgoglioso del piccolo ma prezioso museo di guerra realizzato con estrema cura Monumento al cappello degli alpini accanto al Municipio. E’ lì che fra cimeli rugginosi, documenti ingialliti e gigantografie che coprono le pareti, ho avuto la forte emozione di riconoscere l’identica immagine fotografica che il Radiotelegrafista Giannino Deri ha tenuto per tanti anni custodita nelle pagine del suo diario insieme a poche altre, con una data vergata a matita sul retro,“Dogna 1916”. Due obici da 320, piazzati nel greto del fiume Fella, dietro la chiesa di Dogna, stanno sparando su Malborghetto, al di là delle montagne. L’obiettivo di quei cannoni era una poderosa fortezza austriaca che spediva su Dogna i “maialotti” da 420 che sbriciolavano le case come se fossero di carta. Scrive mio Nonno“…a intervalli mi passavano sulla testa quei maialotti col loro sinistro rumore, come di un treno che corre in cielo”….”Ma subito dopo, soddisfatto, annota che“tre nostri pezzi da 320 piazzati nel greto del Fella, finalmente hanno ridotto al silenzio Malborghetto”… distruggendo la fortezza dopo aver aggiustato il tiro con le coordinate dei genieri telegrafisti mille metri sopra il paesino, prima polverizzato dai cannoni austriaci e poi da quelli italiani. Fu crudele il destino di Dogna col suo Municipio di due stanze e una bandiera. Ricostruito negli anni venti il paesino fu di nuovo cancellato dal terremoto del 1976. Ora è tutto nuovo, lindo e accogliente come la rassicurante rappresentazione di un presepio. Dice il Sindaco: “…ma la strada militare che sale fin lassù in cima l’abbiamo asfaltata noi, senza alcun aiuto dalle istituzioni. Vogliamo che chi transita da Dogna possa visitare, almeno in parte, quel teatro di guerra dove la roccia è ancora segnata dalle trincee, dai ruderi foderati di muschio delle fortificazioni e dalle gallerie”…. Marcello Pittino, della Protezione Civile, ex Sergente del 7°Alpini, cultore di storia-patria, di recente congedato per una gamba che ha qualche problema, continua a rastrellare il terreno e recupera gli avanzi di quella guerra feroce più di ogni altra: caricatori deformati con le pallottole incollate dall’ossido, monconi di mitragliatrici, ferraglia informe rimasta per tanto tempo nella neve, al sole, saldata nelle nebbie gelate a far compagnia alle migliaia di Caduti e ai “dispersi”, eufemismo per non usare altri perfidi ma più realistici aggettivi come, disintegrati, smembrati dalle granate. In automobile, in prima, mi sono arrampicato sù per quella strada vertiginosa, da un lato pareti a picco e dall’altro orrendi baratri, per fotografare l’affascinante, drammatico scenario dove mi è parso di vedere mio Nonno, chino fra i reticolati lambito dalle raffiche delle mitragliatrici, a stendere i fili del telegrafo, oppure avvolto fino agli occhi nel mantellone, dormire in una buca scavata nella neve. Il diario indica molte tappe di quel contigente che per tre anni rimase sulla linea del fuoco: Pontebba, Bevorchians, Chiusaforte, Cimolais, Cereschiatis,


Accadde il...

4 novembre

Nuovo ufficio e nuovo sito. L’URP cambia pelle

Operazioni belliche in Val di Dogna, nei pressi di Caporetto

dov’era il Comando; quindi i monti Senio, Plamalina, il Dosalp, il Claut, e quando gli austriaci sfondarono a Caporetto, le tappe della ritirata fino a Tolmezzo e Resiutta dove Giannino Deri, ora Sergente, incontra tre compaesani. Soltanto uno di loro lo riconosce, è Remo Lombardi della Fanteria d’Assalto, e i due si abbracciano piangendo. Mio Nonno racconta che riuscì rocambolescamente a evitare l’accerchiamento lanciandosi “come uno stambecco” -dice proprio così- giù per i dirupi, marciando sempre di notte e mai sulle strade, per raggiungere le linee italiane. Quindici giorni di un inenarrabile calvario, orientandosi con una cartina per metà bruciata, mangiando radici, sorbe e una pagnotta di segale di una pietosa contadina di Moggio. Poi, da Treviso, dopo un po’ di riposo, tornò in linea e ricominciò a combattere fino al fatidico 4 novembre del ‘18. Fausto Pettinelli

La Redazione del Ponte di Sacco sarà grata alle molte famiglie Lombardi di Ponsacco se vorranno gentilmente dare notizie, documenti o fotografie di Remo Lombardi, che nel 1917 fu con Giannino Deri durante i tragici giorni della ritirata di Caporetto.

FOTO MEONI di

Bellini Giuseppe

Da alcuni giorni è stato inaugurato il nuovo Ufficio relazioni con il pubblico del comune di Ponsacco. Il servizio già presente all’interno del Comune, cambia il proprio volto, si trasferisce al piano terra dell’ edificio, in una collocazione sicuramente più funzionale ai servizi dovrà svolgere e si rinnova con una scelta di arredamento più accogliente per gli utenti. I cittadini continueranno a rivolgersi all’Urp per richiedere informazioni e per fare segnalazioni, ma da oggi sarà possibile anche sbrigare presso l’ufficio pratiche semplici dell’anagrafe (es: rinnovo carta d’identità, richiesta di certificati…..) e alcuni servizi dell’ufficio scuola (bonus libri, trasporti e mense…). L’obbiettivo dell’Amministrazione è quello di implementare nel tempo il numero dei procedimenti semplici che faranno capo al servizio fino alla creazione di uno sportello polifunzionale, che grazie ad un orario di apertura al pubblico molto più ampio rispetto agli altri uffici, va nella direzione di soddisfare le sempre maggiori richieste di flessibilità che la cittadinanza chiede. Grazie ad una riorganizzazione interna del personale gli addetti che faranno riferimento all’Urp passano da 1 a 3 e l’orario di apertura sarà dal Lunedì al Venerdì 8,30-12,00 oltre a due pomeriggi Lunedì e Mercoledì 14,00-17,00. Sempre nella logica dello sportello polifunzionale presso l’Urp è attivo anche uno sportello informativo sul nuovo servizio di raccolta rifiuti porta a porta nei giorni di Lunedì dalle 10,00 alle 13,00 e il Giovedì dalle 14,30 alle 17,00. Nel tempo arriveremo ad una soluzione in cui l’Ufficio relazioni con il Pubblico sarà a tutti gli effetti il volto dell’Amministrazione per i cittadini, almeno per tutte quelle pratiche, proveniente da un po’ tutti gli uffici, che non necessitano di una specificità tecnica propria dei diversi settori. In questo voglia di rinnovamento si inserisce anche il nuovo sito istituzionale che oltre a migliorarsi dal punto di vista grafico, è rispetto al precedente più semplice, trasparente ed accessibile. Nel nuovo sito i cittadini troveranno sempre maggiori informazioni a portata di mano, e grazie ad una nuova struttura che permette la modifica e l’inserimento di dati direttamente da parte degli uffici, sarà uno strumento aggiornato e funzionale che i cittadini potranno utilizzare per interagire con l’Amministrazione. Come tutti saprete è in corso il nuovo Censimento della Popolazione e delle abitazioni, presso il Comune di Ponsacco è attivo il Centro Comunale di Raccolta (per la riconsegna dei questionari, per l’assistenza alla compilazione, per la richiesta di informazioni) nei giorni di: Lunedì dalle 18,00 alle 20,00 Mercoledì dalle 14,00 alle 17,00 Sabato dalle 9,00 alle 12,00.

Un grazie per Michele In merito all’articolo, in ricordo di mio padre, ringrazio tutta la sezione PD Ponsacco, per il pensiero riservatogli. Anche negli ultimi giorni di vita, forte è stato il suo ideale, per il raggiungimento di una società equamente più giusta, dettata da miglior scelte possibili. Grazie a chi è intervenuto e a chi lo ha pensato. Studio Fotografico · Cerimonie · Ritratti Stampe digitali immediate

Adriano Pratesi

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Auguri a... Il 16 ottobre Samuele Anichini compie i mitici 18 anni. Tanti auguri da tutta la famiglia al promettente “ballerino”

Noi nonni siamo tanto felici di avere 2 nipoti così simpatici e un po’ monelli, perché ci sapete dare tanta allegria e gioia. Tanti bacioni e buona festa per i vostri 3 anni, i vostri nonni Anna e Moreno. Da non dimenticare gli auguri della vostra cugina Caterina e dei vostri zii Monica e Nicola

U.T.E.

Iniziato il 20° anno accademico Con l’inaugurazione dell’anno accademico 2011-2012, tenuta dalle autorità comunali, l’arciprete e tutto il Rettorato, hanno ripreso il via le attività principali dell’Università della Terza età. Il primo atto ufficiale è stata l’approvazione all’unanimità del Bilancio consuntivo e preventivo durante l’assemblea annuale. Il martedì e il venerdì, in Sala Valli, sono iniziate le lezioni curriculari, il coro, il gruppo teatrale, mentre il gruppo pittori riprenderà i pennelli in mano il 26 ottobre all’Auditorium della Mostra. Nel frattempo, gli “Attori per caso” sono andati in trasferta a Santa Maria a Monte presentando una scelta di scenette molto applaudite dal folto pubblico. Un nutrito gruppo di iscritti, insieme con l’Ass. Carabinieri, è andato in gita a Torino per visitare la Venaria, Palazzo Madama e i più importanti centri che ricordano l’Unità d’Italia. Una gita particolare, sempre con l’Ass. Carabinieri, è stata quella all’arsenale de La Spezia per visitare la nave Palinuro e il museo navale.

Il 14 ottobre Zaira Mareschi ha spento la prima candelina. Auguri cucciolotta da mamma Manila, babbo Andrea, nonni, zii e parenti tutti.

Una lezione in Sala Valli

Buon compleanno a Viola Bernacchi e alla sua mamma Valentina che a settembre hanno festeggiato 3 e 29 anni. Auguri da babbo Lorenzo

Inaugurazione del 20° anno accademico dell’U.T.E.

Il 17 ottobre Federica Corvino compie 18 anni. Tantissimi auguri da babbo, mamma, Elena, i nonni, gli zii e i cugini

Gita a Torino

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Quelli che al Ponte Barbara Prosperi santa subito. Sì, perché è proprio su di lei, sull’editricesegretaria di redazione di questo ineccepibile mensile, che confluiscono tutte le critiche, le lamentele, gli sfoghi dei lettori. Che a volte hanno ragione. Le altre un po’ meno. C’è quella che chiamò la Nuovastampa e si lamentò per la foto di copertina. Era uno scatto di gruppo: tanta gente felice, presa un po’ a casaccio, chi c’era c’era. Ma la signora ci vide dietro un preciso disegno volto alla censura: sì perché lei se lo ricordava, in quel gruppo c’erano pure sua sorella e sua nipote, eppure nella foto non si vedevano. Anzi, a voler essere precisi, si vedeva solo una gamba della sorella, il resto era stato tagliato, rimaneva fuori dalla foto. Una combinazione? Secondo la lettrice, no-di-certo: “Mi dite perché?”. ‘Barbara santa subito’ tentò di spiegare che nella foto tutti non c’entravano e che l’obiettivo era rendere il clima di gioia, non mostrare qualcuno in particolare. Insomma, se qualcuno era rimasto fuori, era stato un caso. Ma nella lettrice il dubbio rimase. Sempre una foto di copertina fu oggetto della maliziosa battuta di una signora: “Come mai tutte le volte c’è la moglie di quello là? Che agganci c’avrà lui col Ponte?”. Nel rispondere, ‘Barbara santa subito’ ebbe gioco facile: “Lui chi? Non lo conosco”. Poi c’è una lettera grottesca inviata alla Nuovastampa da un’associazione ponsacchina che si lamentava dello spazio che le era stato dedicato: troppo poco. Così, senza che nessuno avesse chiesto loro di intervistarli, preventivamente i dirigenti comunicavano di “essere in silenzio stampa”, come le squadre di calcio in difficoltà quando sono assediate dai giornalisti. Solo che quell’associazione lì non l’assediava nessuno, tantomeno i giornalisti del Ponte di Sacco. Infine, fresca fresca. “Senta, l’dea del poster del Ponsacco calcio è bella. Però io il Ponte lo colleziono e, se stacco il poster, questo numero mi rimane senza quelle pagine lì. Come faccio?”. La risposta di ‘Barbara santa subito’ è stata da manuale: “Ne compri due!”.

Gli Amici di Roswelt all’ Odeon

In ricordo di Michele La commedia di Woody Allen,“Provaci ancora Sam”, sarà rappresentata dalla Compagnia Teatrale “Gli amici di Roswelt” al teatro Odeon di Ponsacco il 19 novembre. Tratto dall’omonimo film del regista, la storia racconta di un critico cinematografico, Sam Felix, che, lasciato dalla moglie Nancy, cerca di rifarsi una vita con l’aiuto dell’ amico Dick e di sua moglie Linda. Una commedia ironica, all’insegna di battute sagaci che regalano situazioni comiche e paradossali. Fin qui niente di strano se non fosse che alcuni di questi personaggi sono interpretati da ragazzi che non hanno mai avuto esperienze teatrali. “Provaci ancora Sam”è il primo progetto proposto dall’ attore Francesco Frosini, con il patrocinio del comune di Ponsacco, per ricordare l’amico Michele Panicucci, giovane appassionato di teatro, scomparso nel gennaio 2009. Lo spettacolo, diretto dal Regista Luca D’Alessandro, è infatti un omaggio che“Gli Amici di Roswelt”vogliono fare a Michele, per passare una serata insieme e realizzare uno dei suoi sogni. Allo spettacolo parteciperanno: Francesco Frosini, Letizia Conti, Dario Toni, Ilaria Coppola, Luca Pupilli, Giulia Meini, Valentina Panicucci, Alessia Carusi, Elisa Giusti, Francesco Guiducci, con la regia di Luca D’Alessandro e l’assistente alla regia Matilde Laricchia. Si ringraziano anche per la collaborazione Franco, Giovanna e Eleonora Panicucci. L’incasso della serata sarà devoluto in beneficenza. Prevendita biglietti a partire da Novembre presso: Interni Panicucci p.zza D’Appiano 19 tel 0587/730188 Pubblica Assistenza via Rospicciano 21 tel 0587/730979

Auguri a... Il 19 ottobre Matteo Menichini compirà 18 anni. Tanti auguri da babbo, mamma, Irene e gli amici. Matteo sei unico. Ti vogliamo bene!

Tanti auguri a Caterina Pieri per il suo 18esimo compleanno dai genitori, nonni e il fratellino Tommaso

Piero Tosi e Ada Sacchini sempre radiosi e solari come allora, hanno festeggiato insieme ai loro più cari affetti, figli, nipoti, parenti e amici il loro 50esimo anno di matrimonio

Ottorino Favilli Tanti auguri pei tuoi 80 anni Carla, Massimo, Alessandro, Federico, Maria Letizia, Benedetta, Valentina e Giacomo

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Ricordiamo... A 1 anno dalla scomparsa di Corrado Mugnaioni lo ricordano la moglie, i figli, il nipote e tutti gli amici

Nel 50° dalla morte di Romano Pucci lo ricordiamo a tutti quelli che gli vollero bene. Aveva 24 anni e una rara malattia incurabile a quel tempo lo travolse, strappandolo all’amore dei nostri genitori che vissero tutta la vita nel suo ricordo. In sua memoria, i fratelli

Il 17 ottobre sono 3 anni che Franco Biondi è mancato all’affetto dei suoi cari. La moglie Anna, i figli Fabrizio e Cristina, il nipote Edoardo, la nuora Renata ed il genero Paolo lo ricordano

Alberta Beccani Aringhieri Moglie e donna esemplare nella vita, dopo aver gestito il laboratorio di maglieria per circa 40 anni insieme al marito Silvano. Una donna e una mamma di una personalità molto forte che si è sempre contraddistinta per la sua vita laboriosa e i vincoli amicali che la legavano a chiunque avesse avuto un solo incontro con lei.

La moglie Nori e la figlia Barbara ricordano con tanto affetto il caro Marzio Landini deceduto il 2 ottobre all’età di 73 anni.

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Morto a Siena

il Dott. Giovanni Guiducci Nella sua villa di Siena, dove si era ritirato da alcuni anni, è morto il dottor Giovanni Guiducci, che con valore ha esercitato per oltre quarant’anni la professione di dirigente veterinario provinciale in numerose regioni d’Italia. Personaggio di vasta notorietà, anche per il suo costante apporto nelle annuali manifestazioni del Palio, il dott. Guiducci che era nativo di Ponsacco, ma con un ultraventennale soggiorno a Pontedera dove era solito frequentare circoli e associazioni culturali e assistenziali, da studente universitario combattè contro i nazisti sulle montagne liguri insieme ai compagni di università, Renzo Lapucci e Renzo Gasperini, rispettivamente farmacisti di Pontedera e di Ponsacco, nonché col cugino dott. Lando Guiducci, contitolare dell’antica fabbrica di liquori ponsacchina. Alla moglie, signora Wanda Boddi, le condoglianze della nostra redazione.

Sesso e ricatto: ma il pensionato arzillo non ci casca Il 26 settembre 2011 i carabinieri di Ponsacco hanno arrestato due marocchine di cui una minorenne. Le due, dopo aver avvicinato un pensionato di Ponsacco, gli hanno intimato di consegnare loro 300euro, minacciandolo, in caso contrario, di divulgare fotografie che lo ritraggono durante amplessi con la marocchina maggiorenne. Il pensionato, dopo aver denunciato il fatto ai carabinieri di Ponsacco, ha concordato con le due la consegna del denaro. I carabinieri, appostati nelle vicinanze, al momento dello scambio, sono intervenuti arrestando le due donne.

I Donatori di Sangue Fratres vanno a Napoli I Fratres organizzano per il 3 e 4 dicembre una gita a Napoli con visita guidata della città e dei presepi di S. Gregorio Armeno. Il costo della gita è di Euro 135,00 per i donatori e di Euro 145,00 per i non donatori. Nella cifra è compreso il viaggio in pulman GT, la cena del sabato, il pernottamento, la colazione e il pranzo in albergo 4 stelle centrale a Napoli. Le iscrizioni da effettuarsi entro il 10 novembre, si ricevono presso l’Autoscuola Toscana e la Tipografia Nuovastampa. La caparra da versare al momento dell’iscrizione è di Euro 50,00 a testa, il saldo entro il 26 novembre presso la sede Fratres in via Battisti 10 dalle ore 15,30 alle ore 18,00. Questa iniziativa, insieme ad altre che saranno organizzate servono a finanziare il progetto per la costruzione della nuova sede. E’ giusto ricordare che il gruppo Fratres di Ponsacco promuove la donazione del sangue e del plasma, chiedendo a tutti i maggiorenni in buona salute di recarsi al centro trasfusionale di Pontedera per fare un atto di grande generosità verso gli altri, più bisognosi di noi.


Il matrimonio della nonna: nozze, vin dolce e canti Il matrimonio era, dopo la prima comunione, la più bella festa della vita. Atteso con trepidazione, portava in famiglia uno spirito di novità, un alito di avventura, un impegno comune perché tutta la festa riuscisse nel migliore dei modi. La sposa preparava il corredo, lo mostrava alle amiche, lo profumava di spigo, lo accarezzava tutte le sere. La mamma metteva da parte qualche soldo, accantonava cibi, comprava capi“bòni”per il fatidico giorno. Il babbo imbiancava la casa, ripuliva l’aia o il cortile: tutto doveva sapere di nuovo, di fresco, di bello. Gli invitati assaporavano il bel pranzo preparato da un gruppo di donne esperte e annaffiato dal vino bòno versato in abbondanza, ma tutti aspettavano il tradizionale, classico dolcetto: la nozza! Il segno augurale degli sposi, il portafortuna e la testimonianza del matrimonio. Le nozze erano preparate la vigilia del matrimonio. Nella grande cucina, ardeva il focolare fin dal pomeriggio e dopo cena, si abbassava la fiamma e si manteneva la “brusta” (termine popolare per brace viva). Le donne preparavano l’impasto a base di farina, uova, acqua e anice (popolarmente detto anaci). La donna specializzata prendeva un pizzico di impasto, lo rotondeggiava con le mani tipo polpettina e lo posava su un attrezzo, costruito appositamente: due piattini di ferro con un manico lungo mezzo metro che si aprivano e si chiudevano come una forbice. La polpettina, posata su un piattino era schiacciata dall’altro e posta sul

fuoco. Il ferro rovente coceva l’impasto, lo imbruniva e… la nozza era pronta. Una dietro l’altra riempiva la canestra. L’indomani le fragranti ciambelline erano distribuite a tutti gli invitati che se le mangiavano avidamente e le portavano ai familiari rimasti a casa, che le attendevano con ansia. Durante questo rito, la gente raccontava fatti, barzellette, cantava vecchie canzoni al suono, se c’era, di una chitarra o di una fisarmonica. Immancabile era “Cosa mangiò la sposa la prima sera” che durava fino alla quattordicesima per poi cadere sfinita e spossata. Benozzo Gianetti

La vigilia delle nozze – Disegno di Africano Paffi

Cosa mangiò la Sposa, canto popolare (I cantori sono due: il primo domanda, l’altro risponde) Cosa mangiò la sposa la prima sera? Mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la seconda sera? Due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la terza sera? Tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la quarta sera? Quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la quinta sera? Cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la sesta sera?, Sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la settima sera? Sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa l’ottava sera? Otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la nona sera? Nove galli cantator, otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatre, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la decima sera? Dieci vacche del Casentin, nove galli cantator, otto uccè, sette an-

guì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa l’undicesima sera? Undici chili di confetti, dio ni caschi tutti i denti!,‘dieci vacche del Casentin, nove galli cantator, otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la dodicesima sera? Dodici forni del bon pane, per cavagliela la fame, undici chili di confetti, dio ni caschi tutti i denti!, dieci vacche del Casentin, nove galli cantator, otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin, e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la tredicesima sera? Tredici botti del bon vino, per lavarglierlo er bocchino, dodici forni del bon pane per levargliela la fame, undici chili di confetti, dio ni caschi tutti i denti, dieci vacche del Casentin, nove galli cantator, otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie taglíatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin Cosa mangiò la sposa la quattordicesima sera? Quattordici chili di ricotta per tappagliela la bocca, tredici botti del bon vino, per lavarglielo er bocchino, dodici forni del bon pane per levagliela la fame, undici chili di confetti, dio ni caschi tutti i denti!, dieci vacche del Casentin, nove galli cantator, otto uccè, sette anguì, sei castrati stortichè, cinque sfoglie tagliatè, quattro anatré, tre colombe, una gigiotta, due tortolin e mezzo piccioncin 33


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Tu chiamale se vuoi…mozioni Par di vederlo l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula Da Silva, detto semplicemente Lula, chino su una scrivania illuminata da una debole lampada che, dopo aver consultato un tomo di seimila pagine sul diritto internazionale, alza lo sguardo pensieroso, chiama a sé il più fidato fra i collaboratori e gli chiede ansioso: “Ma di questa storia dell’estradizione di Cesare Battisti, il Consiglio comunale di Ponsacco che ne pensa?”. E par di vederlo lo stretto collaboratore che telefona agitato all’ambasciatore brasiliano in Italia per avere lumi sull’esito del voto espresso nell’aula del Municipio di piazza Valli. Sì, perché il Consiglio comunale di Ponsacco ha discusso anche su quello. E’ successo nella seduta del 4 marzo 2011. Mozione del gruppo Uniti per Ponsacco dal titolo “Contro la mancata estradizione dal Brasile del pluriomicida Cesare Battisti”: 14 voti, 4 favorevoli e 10 contrari. Ora è vero che è tradizione delle assemblee rappresentative – dal Parlamento ai Consigli regionali giù giù fino a quelli di quartiere – discutere anche tematiche che non siano strettamente connesse alle emergenze del momento e del posto. E’ un modo per elevare il dibattito politico, per allargare gli orizzonti dei nostri territori, per sconfinare nel culturale, nel sociale, nell’internazionale. Ma nel cittadino alberga qualche perplessità. A che pro, per esempio, il Consiglio regionale toscano ha discusso del riconoscimento del presidente iraniano Ahmadinejad o del ritiro delle truppe italiane dall’Iraq? Se la sarà presa Ahmadinejad quando ha saputo che la Regione Toscana non lo vuol riconoscere? E il Governo italiano avrà cambiato strategia quando è venuto a conoscenza delle perplessità toscane? Anzi, me-

glio: Ahmadinejad e il Governo hanno mai saputo che il Consiglio regionale della Toscana si è occupato di loro? A naso, è probabile di no. Stessa cosa succede, nel suo piccolo, a Ponsacco. E’ un’usanza trasversale, che non fa distinzione fra partiti e schieramenti politici. Sempre il 4 marzo il Consiglio comunale ha affrontato il tema “La sicurezza sul lavoro e la tutela della salute” proposto dalla Lista Rossoblu, approvando all’unanimità “la mozione in oggetto”. Finito di votare su quello, si è aperto il dibattito nientepopodimeoché sul tema delle “Persecuzioni religiose nei confronti delle minoranze cristiane nel mondo”. Dagli atti si evince che ci sono state addirittura due votazioni: una sulla mozione di Uniti per Ponsacco una su quella di Ponsacco Democratica. Gli esiti sono stati contrastanti. Si intuiscono, dunque, lunga discussione e aspre schermaglie. Pare che ai fondamentalisti di tutto il mondo stiano ancora tremando i polsi. Ora, a onor del vero, se si sfogliano gli ordini del giorno delle sedute, si evince che i consiglieri comunali ponsacchini discutono soprattutto di cose locali e con indubbie ricadute sul paese: conseguenze del Patto di stabilità, regolamento urbanistico, parcheggi, tariffe, oppure le interrogazioni di Uniti per Ponsacco sui disservizi alle Poste o sugli incidenti a Le Melorie o sulle rotatorie pericolose. E fanno bene. Fanno il loro mestiere. Però, ogni tanto, la discussione sfugge di mano. E’ più forte di loro. E allora, c’è da aspettarsi che a qualcuno venga in mente di proporre come materie di dibattito: “La velocità dei neutrini” o “Il ruolo di Obama nella questione mediorientale: c’è o ci fa?”. Giampaolo Grassi

La pole position di Alessandro Chiarugi Convocazione di lusso per l’atleta della BPLaj Pontedera, Alessandro Chiarugi, selezionato tra i migliori 16 giocatori classe 1997 d’Italia per partecipare al Nike Elite Basketball Camp che si è svolto a Roma il 28 e 29 settembre. Nike, da sempre al fianco dei giovani atleti per supportarli nel loro processo di crescita cestistica, ha chiamato Chiarugi a partecipare al camp l’elite del basket mondiale. Il camp è stato diretto dal coach italiano più vincente di sempre, Ettore Messina, mentre due campioni Kobe Bryant e Andrea Bargnani sono stati protagonisti della giornata. Dunque per il giovane atleta ponsacchino Alessandro Chiarugi, reduce da una lunga serie di convocazioni del Progetto di Qualificazione Nazionale, si profila una grande opportunità per allenarsi al fianco di grandi campioni, confrontarsi con i coetanei e migliorare i propri fondamentali di gioco.

Su sta l’accento non ci sta, ma pare che questa regola da scuola elementare sia ignorata dal team di funzionari del Comune e di Geofor che ha redatto questo avviso poi affisso sulle porte d’ingresso del Municipio.

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Luciano Lombardi

Il punto sulla squadra: Ponsacco avanti tutta! Si è tuffata con encomiabile generosità nel campionato di Terza seguono il tecnico - depone per ottimistiche previsioni che micategoria la squadra dell’Fc Ponsacco 1920 ripartita dopo le non rano all’unico obiettivo: la vittoria del campionato. Tolomei sta ancora sopite polemiche sulla perdita del titolo. La avvicendando gli atleti senza far sconti a nessuno squadra rossoblu, affidata a Federico Tolomei, sta ed i risultati fino ad ora raggiunti sono la migliore viaggiando a punteggio pieno dopo tre incontri, pritestimonianza del lavoro svolto dal tecnico. Può ma assoluta in graduatoria, ed il lavoro impegnativo darsi che le buone perfomance dei rossoblu in came difficile di trainer, nella veste anche di giocatore, pionato ed in Coppa Provinciale siano da mettere in merita attenzione. Tolomei - che deve sdoppiarsi nel relazione alla debolezza delle squadre fino ad oggi ruolo, controllandosi come atleta, dando l’esempio, incontrate, e la riprova c’è subito sabato 22, quane che deve anche interloquire per suggerire e far do il Ponsacco farà visita a Casteldelbosco, squadra applicare gli schemi del gioco - dimostra di avere che, in seconda posizione in classifica, tallona a due temperamento ed attributi, se si considera che è nepunti i leader ponsacchini, è imbattuta ed ha ottime ofita come mister e per di più sfida l’antico adagio: credenziali. Oltre alle mire in campionato il Ponsac”Nessuno è profeta in patria”. Una bella partenza in co non trascura la Coppa Provinciale. Dopo aver sucampionato non è garanzia del risultato finale, ma Massimiliano Riccio perato il Latignano nel doppio confronto, i ragazzi il modo in cui si sta muovendo la formazione - e come i ragazzi di Tolomei saranno impegnati in un triangolare con Villamanga e Soiana. Il Ponsacco affronterà il Villamagna mercoledi 26 ottobre alle 21 sul campo neutro di Orciatico. Se il Ponsacco uscirà con un pareggio o una vittoria, la prossima partita sarà il 23 novembre al Comunale sempre alle 21 contro il Soiana. Diversamente i rossoblu giocheranno il 9 novembre.

1°GRAN

TROFEO

NUOVASTAMPA Il premio verrà assegnato al giocatore Rossoblu che alla fine della stagione 2011/2012 del campionato di Terza categoria avrà ottenuto la media punteggio più alta (totalizzando almeno 15 presenze)

Questa la graduatoria aggiornata dopo la partita del 15 ottobre con la Cella GRADUATORIA GIOCATORI

PUNTEGGIO GARE

PUNTI PRECEDENTI

1 giornata

2a giornata

3a giornata

a

PUNTI TOTALI

MEDIA

Riccio

...

7.50

7.50

7.50

22.50

7.50

Fiorentini

...

7.00

7.00

7.50

21.50

7.17

Macchini

...

7.00

7.00

7.00

21.00

7.00

Tolomei

...

7.00

7.00

7.00

21.00

7.00

Menicagli

...

...

6.50

7.50

14.00

7.00

Ferrucci

...

7.00

7.00

6.50

20.50

6.83

Centofanti

...

7.00

6.50

6.50

20.00

6.67

Novi

...

6.50

6.50

6.50

19.50

6.50

Buti

...

6.50

6.50

6.00

19.00

6.33

Rofrano

...

6.50

6.00

...

12.50

6.25

Bertini

...

6.50

6.00

...

12.50

6.25

Mirto

...

...

6.00

6.50

12.50

6.25

Biasci

...

6.50

6.00

6.00

18.50

6.17

Salatti

...

6.00

6.00

6.50

18.50

6.17

Giannelli

...

6.00

...

6.00

12.00

6.00

Martini

...

6.00

...

6.00

12.00

6.00

Salvini

...

6.00

6.00

6.00

18.00

6.00

nc

Sassetti

...

...

...

6.50

6.50

...

nc

Filippeschi

...

...

...

6.00

6.50

...

10°

11°

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Il ritratto

Federico Tolomei Bandiera e condottiero rossoblu Il difensore/allenatore rossoblu Federico Tolomei è la storia del Ponsacco. Nessuno più di lui vanta presenze e promozioni con i Mobilieri. Nelle vene di Tolomei scorre sangue rossoblu. Difensore roccioso, baricentro basso, grande forza atletica e una dote su tutte: l’anticipo sull’avversario. Carismatico nello spogliatoio, per anni Tolomei è stato l’uomo-spalla di tanti allenatori, che gli chiedevano collaborazione e consigli sulla guida del gruppo, oltre che sul gioco. Nell’ora della ripartenza, la nuova dirigenza ponsacchina non ha avuto dubbi e si è rivolta a Tolomei. Lui non si tira indietro quando la lotta si fa dura, non si formalizza sulla categoria. Al momento giusto riparte. Lo ha fatto anche per questa grande sfida: la sua consacrazione con i colori rossoblu. Nei primi momenti della rinascita rossoblu, Federico ha detto:“Per il Ponsacco accetto qualsiasi incarico. Amo troppo i miei colori e la loro storia”. Un aneddoto: stagione 2007/2008, il Ponsacco perde a Camaiore, mister Ciardelli viene esonerato, mancano sei giornate alla fine del campionato, il Ponsacco è a 5 punti dal Pietrasanta, primo in classifica, la società rossoblu è in piena emergenza e affida la guida tecnica a Cipolli, giocatore che durante l’anno si è infortunato. Con l’aiuto di Tolomei, Cipolli firma l’impresa della conquista di una meritata promozione. Ricordo sempre il grande aiuto dato da Tolomei alla società, ricordo come Cipolli si consultasse con lui per mettere giù la formazione giusta. Fu soprattutto per l’insistenza di Tolomei che ‘esplose’ Massimiliano Riccio, dopo l’esclusione del senatore dei bomber Andrea Rossi. Già da lì si capiva che Tolomei aveva personalità nelle scelte: un mister responsabile non è quello che si prende sulle spalle il peso di tutto, ma è colui che impara ad affrontare le sfide del momento. Adesso una nuova sfida attende Tolomei: riportare il Ponsacco in alto. La società ha più volte dichiarato che questa avventura ha in Tolomei il primo fondamento: con lui costruirà il futuro. In bocca a lupo Federico. Anzi, no: in bocca all’orso.

La carriera di Federico Tolomei 88/89 Mobilieri Ponsacco, vincitore campionato serie d 89/90 Mobilileri Ponsacco, serie c2 90/91 Tuttocalzatura, serie d 91/92 al 97/98 Mobilieri Ponsacco, serie c2 98/99 99/00 Cerretese, serie d 00/01 Cappiano, vincitore campionato serie d A1/02 al 04/05 Cuoio Cappiano, serie c2 05/06 Castelfiorentino, eccellenza 06/07 Mobilieri Ponsacco, eccellenza 07/08 Mobilieri Ponsacco, vincitore campionato eccellenza 08/09 Tuttocuoio, vincitore campionato di promozione 09/10 Mobilieri Ponsacco, serie d 10/11 Santa Maria Montecalvoli, eccellenza 11/12 fc Ponsacco 1920 3° categoria

Rinascita, educazione al calcio e non solo E’ iniziata la stagione calcistica della Polisportiva Rinascita, che riparte con 10 squadre e quasi 150 ragazzi. Dopo quella della Juventus academy, ci saranno altre novità. La Polisportiva Rinascita offre a tutti i suoi tesserati visite posturali nella palestra Athena, con Alessio Pugi, e una visita con il dottor Ferretti, specialista podologo. Sempre a ottobre ci sarà un incontro tra i genitori e un nutrizionista, che spiegherà il valore di una corretta alimentazione per l’attività fisica. E’ stato inoltre trovato un accordo con la dottoressa Debora Ferretti, specialista in psicologia infantile, che potra’ offrire un servizio ad hoc a quei ragazzi che possano averne bisogno. Sono novita’ che il presidente Alessandro Balluchi propone grazie alla stretta collaborazione con l’FC Ponsacco 1920 guidata da Filippo Ferretti e Fausto Macchi e del coordinatore della scuola calcio Claudio Piccinetti

Alessandro Balluchi (dirigente dell’Fc Ponsacco 1920)

Il punto sul campionato: debutto sprint per i Rossoblu, e il rivale Vecchiano stenta Inizia bene l’avventura del Ponsacco nel campionato di Terza categoria, grazie alle tre vittorie con Filettole, Gello 2004 e La Cella. Se, come dimostra la classifica, erano abbastanza scontate le ultime due, la prima con il Filettole e’ stata molto importante, per il valore dell’avversario e per l’autorita’ con cui e’ stata ottenuta. La squadra di Tolomei in queste partite ha confermato il ruolo da protagonista, al contrario del Vecchiano che, dato come grande favorito, ha per ora stentato ottenendo due pari ed una vittoria. Occhio all’Aurora: e’ ferma a quota 6 ma ha gia’ riposato, quindi, in teoria, e’ a pari punti con il Ponsacco. Fra le sue fila, spicca il bomber Gneri, sempre tra i protagonisti in questo campionato. Buono l’avvio del Castel Del Bosco della coppia Brugnano-Falconi, altra squadra da temere insieme al Fornacette di mister Gliatta. Di sicuro, se la squadra rossoblu non pecca di presunzione, ci sono tutti i presupposti per un campionato di vertice, anche se i trabocchetti sono sempre dietro l’angolo. Per finire ricordo che,

in Coppa Toscana, il Ponsacco dovra’ affrontare il temibile Villamagna del duo Crecchi-Troncarelli e il Soiana, vera e propria colonia di ponsacchini con i vari Mirto, Vanni, Pucci, Brogi, Grassi, Chiarugi, Malventi e Cotugno, che faranno di tutto per fare bella figura contro i propri paesani. RISULTATI 1° GIORNATA Ponsacco – Filettole 4-1 2° GIORNATA Gello 2004 – Ponsacco 0-3 3° GIORNATA Ponsacco – La Cella 6-1

CLASSIFICA - Ponsacco - Castel Del Bosco - Borgo Pittini, Aurora Fornacette, Filettole - Vecchiano - Porta Nuova, Ponte 2000 - San Frediano - Bellani, Gello 2004, Navacchio - La Cella, Vione

Lupin

9 7 6 5 4 3 1 0

A pag. 33 del numero di settembre, abbiamo pubblicato che Filippo Meoli è campione di Gran fondo di podismo, invece di campione di Gran fondo di ciclismo. Ce ne scusiamo con Filippo e con i lettori. 37


Ciclismo: 59a coppa del Mobilio

Sul podio: Filippo Fortin La 59.a Coppa del Mobile, organizzata dalla G.S. Mobilieri di Ponsacco, tenutasi l’11 ottobre, si è svolta su 153 km alla media di 45,52 orari in 3 ore e 21 minuti. I partenti erano 150 e arrivati 105. Il percorso si è svolto nei nostri paesi e colline partendo da Ponsacco passando per S.Giovanni alla vena, Pontedera, Casciana Terme, Chianni, Terricciola, Peccioli e Fortin vincitore assoluto della ritornando a Ponsacco. Il via è 59° coppa Mobilieri stato dato alle ore 9 dal Sindaco Cicarelli. La gara a cronometro ha preso il via alle ore 15 con 15 partenti e 15 arrivati,

Filippo Fortin sul podio

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che hanno impiegato 42 minuti a percorrere il tragitto di 33 km alla media di km 47,143. La gara in linea è stata vinta da Filippo Fortin della Trevigiani Dynamon, secondo Simone Fruini della Petroli Firenze e terzo Michel Fruzzetti della A.S.D. Brogio. La gara a cronometro è stata vinta da Filippo Fortin, secondo Andrea Lupori della Bedogni Grassi e terzo Ivan Balikin della U.S.F. Coppi Gazzera. La premiazione è avvenuta oltre che sul podio, anche nell’Auditorium della Mostra del Mobile alla presenza delle autorità sportive e Comunali. Complimenti al Consiglio Direttivo, presieduto da Faustino Favilli per i ricchi premi e l’ottima organizzazione. Un ringraziamento particolare alla polizia stradale, alle forze dell’ordine, ai Vigili Urbani e ai volontari per il perfetto svolgimento della corsa.

Filippo Fortin, Andrea Lupori e Ivan Balykin


PUBBLICA ASSISTENZA PONSACCO

PONSACCO

CONFRATERNITA DI MISERICORDIA di Ponsacco

Università della Terza Età Ponsacco

Comune di Ponsacco

Sabato 22 Ottobre 2011 ore 21,30

all’AUDITORIUM MONS. MELIANI

SELEZIONA 6 GIOVANI TRA:

LA COMPAGNIA TEATRALE DELLA TERZA ETÀ

“ATTORI PER CASO”

RAGAZZE E RAGAZZI DAI 18 AI 28 ANNI DA INSERIRE IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE NAZIONALE PER SVOLGERE SERVIZI SOCIO-SANITARI PRESSO LA PUBBLICA ASSISTENZA

presenta

L’EREDITÀ E L’IMBROGLIO

 12 MESI DI FORMAZIONE ATTIVA  30 ORE SETTIMANALI  433 EURO NETTI AL MESE  POSSIBILITA’ DI CREDITI FORMATIVI

INGRESSO LIBERO

Anna Laura Brini Giovanni Ferretti Giovanna Menichini Giuseppina Poli Maria Freschi Luciano Dal Canto Miranda Zingoni Sergio Nencioni Anna Laura Mencacci Elisabetta Ferretti Giovanna Cignoni

supporto tecnico:

Anna Maria Martelli

sceneggiatura e trucco:

ARREDAMENTI • OGGETTISTICA COMPLEMENTI D’ARREDO IDEE PER LA CASA

per informazioni rivolgersi a:

adattamento e regia:

Laura Fatticcioni

A FAVORE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA

SI RINGRAZIA PER IL CONTRIBUTO

PRESENTAZIONE DOMANDE ENTRO IL 21 OTTOBRE 2011

Bernabò Francesca Gorini Lina Cioni Anna Maria Casalini Maria Grazia

Via Livornese Est, 28 G (c/o Perignano Expo) PERIGNANO (PI) Tel. 0587 618493 - 338/4073202

nuovastampa.com

attori in scena:

PUBBLICA ASSISTENZA PONSACCO www.pubblicaassistenzaponsacco.it Via Rospicciano 21/A E-mail: anpasponsacco@gmail.com telefono: 0587 730979 fax: 0587 735058

L’U.T.E. e l’Ass. Carabinieri hanno organizzato una gita a Bolzano-Merano per i mercatini natalizi e per visitare l’Abbazia di Novacella. Per iscrizioni Sala Valli, Martedì e Venerdì dalle ore 15 alle 17 39


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