Il Preparatore Galenico Nr. 0 - Apr. 2015

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Il preparatore

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GALENICO Formula del mese Preparazioni a base di cannabis Legislazione Le Norme di Buona Preparazione Intervista al medico Dott. Paolo Carrano Natura e benessere La propoli



IL PREPARATORE GALENICO | N. 0

Il Preparatore Galenico

Anno I – N. 0 | Aprile 2015

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Il preparatore galenico è in internet www.ilpreparatoregalenico.it http://www.facebook.com/ilpreparatoregalenico Editore Newphargam Srl Via Milano, 178 - 21042 Caronno Pertusella (VA) Tel: 02.96782255 - Fax: +02.96782266 e-Mail: redazione@ilpreparatoregalenico.it

Stampa BA.IA. srl - 20040 USMATE (MB) - Via Cavour, 46 Tel. 039.670721/22 - www.baiasrl.com

Rivista mensile su abbonamento1 In attesa di registrazione presso il Tribunale di Busto Arsizio, secondo quanto disposto dalla legge n. 47/1948 “Disposizioni sulla stampa”.

Direttore responsabile Dr. Stefano Nicelli2

Realizzazione e coordinamento editoriale LOGOGEST – Soluzioni di Comunicazione Via Trapani, 2 - 20822 Seveso (MB) Tel. 347.6692528

Coordinamento e supervisione scientifica Dott. Alessandro Basile

Impaginazione Laura De Gennaro

Illustrazioni Marco Bernard

Foto e immagini Per questo numero “0” le foto sono state in parte realizzate in proprio e in parte tratte da Internet. Per queste ultime la redazione resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti delle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta autorizzazione. In caso di cortese segnalazione, si provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi. In caso di conclamata violazione dei diritti, si provvederà alla pronta rimozione di suddette immagini.

Hanno collaborato a questo numero: Dott. Alessandro Basile; Dott. Paolo Carrano; Dott. Paolo Grimaldi; Dott. Giuseppe Bianco

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Il presente numero “0” viene diffuso a titolo gratuito

Editoriale

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l lancio di una nuova rivista è paragonabile al varo di una nave: per lungo tempo si è lavorato sul progetto, si sono recuperati i materiali e si è proceduto al lavoro in cantiere. Ed arriva al giorno in cui, schierato sulla banchina, tutto il team che ha realizzato la nave è ansioso ed emozionato di vedere la sua creatura iniziare a solcare l’acqua, dopo il tradizionale battesimo con la bottiglia di champagne. Per noi la nave è questo numero “0”; l’acqua è il pubblico a cui si rivolge. È curioso che nell’editoria il numero prototipo di una pubblicazione venga comunemente numerato con lo “0”, quasi che la cifra usata sia indicativa di un pari valore. Invece è proprio il contrario: in questo numero il team di cui s’è detto ci mette il 100% dell’impegno, del coraggio, dell’emozione. Perché è il primo figlio, e come tale vuoi che sia perfetto. Cuore di padre sa però che non sarà così. Che il figlio necessariamente sarà una persona e non un ideale, e come tale avrà pregi e i difetti. Sui primi non ci si dovrà coccolare più di tanto; i secondi andranno invece corretti subito. Il Preparatore Galenico nasce dunque in quest’ottica. Rivolto specificatamente agli operatori professionali del settore galenico, non vuole essere un bollettino noioso di norme; tantomeno vuol insegnare la professione a chi magari lo porta avanti da decenni. Vuole informare, stimolare, creare dibattito, con un taglio forse più giornalistico che medico, pur nel pieno rispetto della corretta informazione scientifica. Come un figlio, questo primo numero (ops... numero “0”) esce di casa oggi con grandi progetti, un pizzico di giovanile spavalderia, e tanti ideali. E proprio come un figlio crescerà e si modificherà stando a contatto col mondo, con l’acqua (tanto per restare nella metafora) che andrà a solcare. Con l’augurio che possa incontrare sempre bonaccia. Ma preparato anche alle inevitabili tempeste che restano comunque sul cammino di ogni creatura che voglia vivere per davvero. Stefano Nicelli

Incarico in attesa di ufficializzazione presso l’Ordine dei Giornalisti di Milano 2

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SOMMARIO | N. 0

Sommario Il Preparatore Galenico Anno I – N. 0 | Aprile 2015

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News del mese Notizie in primo piano

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Intervista al medico prescrittore: Dott. Paolo Carrano

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Formula del mese: Preparazioni a base di cannabis

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Sondaggio del mese: Minoxidil: meglio in gocce o in schiuma?

Intervista al farmacista preparatore: Dott. Alessandro Basile (Newphargam)

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Angolo tecnico: CapacitĂ in mg delle capsule

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Legislazione: Le Norme di Buona Preparazione

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Natura e benessere: Le preparazioni a base di propoli

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Eventi e corsi

Card Newphargam 3


NEWS | NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Cannabis: liberalizzazione vicina? Dal 2014 è stato avviato a Firenze un progetto pilota di coltivazione a scopi terapeutici, mentre a Roma 60 parlamentari chiedono di regolamentarne il mercato

garantire unitarietà nell’impiego sicuro di tali fitoterapici ed evitare il ricorso a prodotti non autorizzati, contraffatti o illegali, a pregiudizio della salute pubblica, nonché di consentire l’accesso a tali terapie a costi adeguati, rendendone meno onerosa l’erogazione a carico del Servizio sanitario nazionale”.

Una vera e propria rivoluzione si sta verificando in Italia a partire dal 18 settembre 2014. In tale data, infatti, il Ministro della salute Beatrice Lorenzin e il Ministro della difesa Roberta Pinotti hanno presentato e sottoscritto pubblicamente l’accordo di collaborazione per l’avvio di un progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis. Tale progetto si realizzerà presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di

Le novità del progetto secondo i Ministri

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Firenze, creato nel 1832 grazie ad un “Regio Viglietto” di re Carlo Alberto. La decisione, si legge nel documento, nasce “nell’interesse della collettività e a tutela del diritto alla salute, allo scopo di fornire un appropriato trattamento fitoterapico ai pazienti a cui vengono prescritti preparazioni magistrali di sostanze di origine vegetale a base di cannabis, tenuto conto delle più aggiornate evidenze scientifiche in ordine alle condizioni patologiche in cui possono trovare un uso clinico, al fine di

Ad oggi, infatti, i medici che intendano prescrivere ai loro pazienti sostanze o preparazioni di origine vegetale a base di cannabis devono richiedere l’importazione di prodotti in commercio all’estero, ad eccezione di un farmaco disponibile sul territorio nazionale indicato nel trattamento dei sintomi nei pazienti adulti affetti da spasticità moderata o grave, dovuta a malattie come la sclerosi multipla.


NOTIZIE IN PRIMO PIANO | NEWS

Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, si legge ancora nel documento, “effettuerà le operazioni di coltivazione, fabbricazione della sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis e il confezionamento della stessa in imballi di diverse dimensioni da distribuire, su richiesta delle Regioni e Province Autonome, alle farmacie territoriali e/o farmacie ospedaliere per l’allestimento di preparazioni magistrali, da dispensare dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile, al fine di soddisfare il fabbisogno della popolazione assistita”.

to di Firenze abbatterà ancora di più i costi e ci garantisce la sicurezza necessaria”.

C’è invece chi vuole un mercato più libero Se non proprio di autocoltivazione, ma almeno di liberalizzazione regolamentata parla inve-

ce un intergruppo parlamentare guidato dal sottosegretario agli esteri e senatore ex radicale Benedetto Della Vedova che ha già raccolto l’adesione di oltre 60 parlamentari di Pd, M5S, Psi e gruppo Misto. L’obiettivo, dice Della Vedova a Il Fatto Quotidiano, è quello

“Non è un via libera all’autocoltivazione”, si affretta a precisare il Ministro Lorenzin. Semmai “è la risposta ai pazienti con patologie gravi come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla. Persone che necessitano dei farmaci con il principio attivo della cannabis. I farmaci costeranno meno della metà di quanto ora si spende per importare il principio attivo, circa 15 euro al grammo. La produzione nello stabilimen-

Mondo: chi l’ha legalizzata Il possesso, l’utilizzo e la coltivazione della cannabis resta perlopiù illegale in vari paesi del mondo. Con qualche eccezione.

EUROPA - È totalmente illegale in Germania, Francia, Regno Unito, Irlanda, Grecia e Finlandia. L’Olanda è l’unico paese dell’UE che ha depenalizzato il possesso, la vendita, il trasporto e la coltivazione. Attenzione però: la marijuana è comunque considerata illegale, ma può essere venduta da gestori autorizzati e controllati dallo Stato, come i coffee

shop o essere coltivata per uso personale senza incorrere in guai giudiziari. In Spagna è considerato legale coltivare o fumare cannabis in casa propria, ma è considerato illegale trasportare droghe leggere o fumarle in luoghi pubblici. In Portogallo nel 2001 è stato depenalizzato l’uso di ogni genere di droga. Si può tuttavia essere arrestati o condotti nei centri di riabilitazione se si viene trovati più volte in possesso di sostanze stupefacenti con dosi che superino il fabbisogno individuale di 10 giorni, pari a 25 grammi di erba e 5 grammi di hashish. In Svizzera resta illegale la vendita e l’utilizzo di droghe leggere, ma il possesso è stato depenalizzato e la coltivazione è legale in alcuni Cantoni. Ad esempio i Cantoni di Vaud, Neuchatel. Ginevra e Friburgo nel 2012 hanno autorizzato la coltivazione di 4 piante di cannabis a persona. In Belgio la marijuana è illegale, ma sono stati depenalizzati il possesso e la coltivazione, a patto che la pianta coltivata sia femmina. 5


NEWS | NOTIZIE IN PRIMO PIANO

Veronesi: “sono vent’anni che l’aspetto” Di fronte all’ipotesi che l’uso della cannabis venga liberalizzato anche in Italia, l’oncologo Umberto Veronesi non nasconde il suo entusiasmo. “Spero che sia la volta buona”, ha commentato poche settimane fa, perché “da almeno 20 anni mi batto per la legalizzazione” della cannabis e “spero che sia la volta buona”. “Fare leggi proibizioniste che poi non sono seguite non serve a niente”, aggiunge. La linea proibizionista “serve solo a creare un mercato nero e ad alimentare la criminalità organizzata. Il 48% dei ragazzi ammette di aver usato cannabis o di usarla. Questo vuol dire che la legge è fallita e dobbiamo cambiare registro: liberalizzarla, controllarla e fare anche educazione perché nessuno di noi è favorevole all’uso di marijuana come non lo siamo per il tabacco e per l’alcool. Ma la proibizione non è la soluzione”. Meglio dunque “liberalizzare con una forte spinta educativa”. (Fonte: Droghe.aduc.it )

continua da pag.

di occuparsi del mercato della cannabis e cominciare a elaborare una proposta di legge per la legalizzazione. “Il problema”, ha scritto su Facebook il senatore, “non è più dichiararsi favorevole o contrario alla legalizzazione, piuttosto è regolare un mercato che è già libero. Occorre disciplinare, limitare e disincentivare l’uso delle droghe leggere, sul modello di quanto si fa per alcol e tabacco. Perché la repressione, finora, ha avuto costi altissimi. E non è servita a contenere i consumi di hashish e marijuana”. L’iniziativa del senatore Della Vedova ha raccolto, tra gli altri, il plauso dell’oncologo Umberto Veronesi (vedi box a lato). In Italia la cannabis è infatti ancora inserita nell’elenco delle sostanze illegali e chi la coltiva rischia fino a sette anni di carcere. I consumatori sono circa quattro milioni e mezzo, ma per la vendita (anche di piccole quantità) si rischia una condanna fino a quattro anni.

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STATI UNITI - Le droghe leggere sono state depenalizzate in 14 Stati, a cui si aggiungono le metropoli di Philadelphia, Ann Arbor e Detroit. In Colorado è stato da poco inaugurato il mercato della cannabis. Nello Stato di Washington e la città di Portland (Maine) la marijuana non si vende ancora liberamente, ma è in atto un processo legislativo per la sua depenalizzazione. AMERICA LATINA - L’Uruguay è il primo paese al mondo ad aver legalizzato pienamente la cannabis, grazie ad una legge votata il 10 dicembre 2014 voluta dal presidente José “Pepe” Mujica. In Colombia e Messico le droghe leggere sono illegali, ma il loro consumo è stato depenalizzato. In Brasile esistono leggi ferree, anche se permane una larga tolleranza al consumo di cannabis. ASIA E OCEANIA - In Russia è stato depenalizzato il possesso, il trasporto e la coltivazione della cannabis. Resta tuttavia illegale venderla. Se si viene trovati con una dose fino a 6 grammi di cannabis o 2 grammi di hashish, si può essere multati. Una quantità maggiore induce all’ar6

resto. Per ciò che riguarda la coltivazione, si possono far crescere fino a 20 piante di marijuana, correndo il rischio di una multa. Se però il numero di piante è maggiore, può scattare l’arresto. In Cina le droghe leggere sono assolutamente illegali. In India l’erba è illegale, ma sono permessi il suo consumo, il trasporto e la vendita in casi specifici e sotto autorizzazione governativa. In molte città sacre come Varanasi, tuttavia, il governo controlla negozi che vendono cannabis sotto forma di una bevanda nota come bhang, ottenuta mescolando i boccioli di un fiore con la pianta di cannabis. Tale bevanda viene sorseggiata durante i rituali hindu. L’uso di cannabis durante le manifestazioni religiose è pertanto tollerato dalla polizia, tanto che esistono grosse piantagioni di cannabis in tutto il sub-continente indiano. In Iran è legale coltivare l’erba per scopi alimentari. Gli iraniani sono soliti mangiare semi di cannabis, dai quali si ricava inoltre un olio che viene venduto. In Giappone la cannabis è assolutamente illegale. In Cambogia le droghe leggere sono formalmente illegali, ma in pratica il loro utilizzo, coltivazione o distribuzione non comporta alcuna sanzione.


LE PREPARAZIONI A BASE DI CANNABIS | FORMULA DEL MESE

Le preparazioni a base di cannabis Utili nelle terapie legate alla sclerosi multipla, le neoplasie e il glaucoma e HIV

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ol Decreto Ministeriale del 23 gennaio 2013 (cfr. GU n. 33 dell’8.2.2013) il ministero della Salute ha inserito nella Tabella II sez. B la voce Medicinali di origine vegetale a base di cannabis (sostanze e preprazioni vegetali, inclusi estratti e tinture. Il farmacista è dunque autorizzato ad acquistare cannabis vegetale (per il momento solo tramite l’apposito ufficio governativo olandese) e ad utilizzarla per l’allestimento di preparazioni magistrali. Non può dunque rivenderla nella confezione originale, dev’essere conservata nell’armadio chiuso degli stupefacenti e subire tutte le operazioni di carico e scarico documentate dall’apposito registro.

Com’è reperibile La sostanza, in Italia, ad oggi è reperibile in tre diverse varietà corrispondenti ad altrettante titolazioni dei principi attivi: il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD): 7


FORMULA DEL MESE | LE PREPARAZIONI A BASE DI CANNABIS

Per prescriverla ci vuole in consenso informato Le preparazioni galeniche a base di cannabis sono soggette alla legge 94 dell’8 aprile 1998. All’articolo 5, tale legge prevede: “Il medico deve ottenere il consenso del paziente al trattamento medico e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione estemporanea. Nella ricetta il medico dovrà trascrivere, senza riportare le generalità del paziente, un riferimento numerico o alfanumerico di collegamento a dati d’archivio in proprio possesso che consenta, in caso di richiesta da parte dell’autorità sanitaria, di risalire all’identità del paziente trattato”.

Cos’è il Bureau voor Medicinale Cannabis È un ufficio governativo, facente parte del Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport olandese, che è responsabile della produzione di cannabis per scopi scientifici e medici. Al momento è l’unico ente autorizzato a fornire legalmente cannabis a università e istituti di ricerca. Ha inoltre il monopolio della fornitura di cannabis per le preparazioni galeniche delle farmacie. Ai sensi della “Convenzione unica sugli stupefacenti”, il Bureau voor Medicinale Cannabis ha il diritto esclusivo di importare ed esportare cannabis, estratti di cannabis e la resina di cannabis. Questo monopolio fa sì che venga evitata l’introduzione di cannabis nel traffico illecito. Bureau voor Medicinale Cannabis Wijnhaven 16 2511 GA Den Haag - The Netherlands t +31 (0)70-340 5113; f +31 (0)70-340 7426 info@cannabisbureau.nl; www.cannabisbureau.nl 8

BEDROCAN: Cannabis Flos titolato al 19% in THC e <1% in CBD BEDROBINOL: Cannabis Flos titolato al 12% in THC e <1% in CBD BEDIOL: Cannabis Flos titolato al 6% in THC e al 7,5%% in CBD Esiste anche la varietà BEDICA titolata approssimativamente al 14% in THC e <1% in CBD, tuttavia non diffusa nel nostro Paese.

Per cosa si usa Le più importanti patologie per le quali viene usata la cannabis sono: terapia del dolore; spasticità associata a dolore in casi di sclerosi multipla e lesioni del midollo spinale); nausea e vomito derivati da chemioterapia, radioterapia, terapie per l’HIV ed epatite C; sindrome di “Gilles de la Tourette”; glaucoma resistente ad altri farmaci. Viene inoltre usata per la stimolazione dell’appetito nei soggetti affetti da cancro o HIV. Il Bureau voor Medicinale Cannabis specifica che “ad oggi i medicinali a base di cannabis non curano la patologia, ma possono alleviare i sintomi associati ad essa. Possono inoltre interagire con altri farmaci in modo che possano essere somministrati a dosaggi più bassi e ridurne gli effetti secondari”.

Come si usa La somministrazione avviene perlopiù per via orale e inalatoria.


LE PREPARAZIONI A BASE DI CANNABIS | FORMULA DEL MESE

Così preparano la cannabis in Olanda Il Bureau voor Medicinale Cannabis adotta delle procedure molto severe per la preparazione della cannabis a scopo medico e di ricerca scientifica, comprese la raccolta, l’essiccazione, la lavorazione e il confezionamento. Dopo la raccolta, le piante vengono essiccate per diversi giorni in una zona separata, prima di passare alle lavorazioni successive. In seguito le piccole foglie sono staccate dalla sommità della pianta in una stanza sterile. Le sommità dei fiori sono poi tagliate in misure specifiche oppure polverizzate finemente a seconda dell’impiego richiesto. Si passa successivamente a confezionare bustine da 250 grammi che vengono inviate ad un azienda che provvede allo stoccaggio. Dopo ogni raccolto un incaricato del Bureau voor Medicinale Cannabis fa un’ispezione presso il coltivatore auto-

rizzato procedendo ad un esame fisico della materia e alla raccolta di campioni da analizzare in laboratorio. Le analisi vengono svolte da un laboratorio indipendente che valuterà che tutti i requisiti di qualità vigenti siano stati soddisfatti. In particolare viene verificata la percentuale di principio attivo, l’assenza di sostanze indesiderate come i metalli pesanti, pesticidi o microrganismi e il grado di umidità. Il laboratorio

Via orale – Il Bureau voor Medicinale Cannabis prescrive la preparazione di un decotto a base di cartine di Bedrocan. Vengono fatti bollire 500 ml di acqua. Una volta giunta ad ebollizione si aggiungono 0,5 gr di cannabis e si lascia decantare il tutto per 15 minuti. Il prodotto così ottenuto va bevuto nell’arco della giornata. Se invece si vuole preparare un decotto da bere in più giorni, va usato 1 lt d’acqua e 1 gr di cannabis. Il dosaggio ideale è di una tazza (circa 0,2 lt) alla sera. Se però il dosaggio non si dimostrasse sufficiente nell’arco di 1 o 2 settimane, su stretto parere del medico, si può aggiungere un’analoga tazza extra al mattino. Inalazione – Si usa un vaporizzatore specificatamente realizzato per consentire l’ssunzione inalatoria dei cannabinoidi (consigliato il Volcano®). La dose consigliata dal Bureau voor Medicinale Cannabis è di 200 mg. Una volta riscaldata la sostanza a oltre 200° C, si può procedere con l’inalazione. Occorre attendere tra i 5 e i 15 minuti prima di ripetere l’operazione di inalazione. L’operazione, con le dovute pause, va ripetuta in maniera graduale fino a che gli effetti desiderati non siano stati raggiunti. La cannabis scaldata nel vaporizzatore può essere riusata fino a 3 volte perché i componenti attivi vengano rilasciati.

stila a questo punto un certificato di analisi che ne attesta la qualità. A questo punto la cannabis viene inviata a dei laboratori che provvedono ad irraggiarla con raggi gamma (procedura che viene usata anche per frutta e verdura). Il passo successivo è il confezionamento (fatto a mano da operai specializzati) in buste da 5 grammi, pronte poi per essere spedite alle farmacie che ne hanno fatto richiesta.

Viene infine sconsigliato fermamente di fumare la cannabis medicale, in quanto la combustione determina una perdita dei principi attivi fino al 40%.

Effetti collaterali La somministrazione di cannabis può dare origine ad alterazioni dell’umore, insonnia, euforia, tachicardia, ipertensione ortostatica, cefalea, vertigini, bruciore e rossore agli occhi, secchezza delle fauci, debolezza muscolare. Particolare attenzione dovranno porre i pazienti con predisposizione genetica a psicosi (es. schizofrenia) o altri disturbi mentali e i cardiopatici. L’uso di cannabis è infine fortemente sconsigliato per le donne in gravidanza o che stanno allattando in modo naturale. L’uso continuativo di cannabis ha infatti effetti sia sul feto che sul latte materno.

Possibili interazioni (*) Assumere cannabis sativa può dare origine a interazioni anche gravi. Tra queste: 9


FORMULA DEL MESE | LE PREPARAZIONI A BASE DI CANNABIS

1850-1937 è stato utilizzato l’olio di cannabis Stati Uniti come la droga primaria per oltre 100 diversi disturbi e malattie dalle farmacie del paese

Alcool – Aumenta la riduzione delle capacità psicomotorie (coordinazione muscolare, capacità d’orientamento, tempo di reazione, elaborazione dell’informazione visiva), soprattutto negli utilizzatori saltuari di cannabis. Amitriptilina - Poiché l’amitriptilina subisce metabolismo epatico ad opera di diversi enzimi citocromiali (CYP2C19, 2C9, 1A2, 3A4, 2D6) sussiste, in via teorica, il rischio di interazione farmacologica con l’estratto standardizzato di cannabis (potenziale incremento della concentrazione plasmatica dell’amitriptilina). Negli studi clinici in cui i pazienti sono stati trattati con l’estratto standardizzato di cannabis, la dose massima di amitriptilina, eventualmente somministrata, è risultata non superiore a 75 mg/die. Antidepressivi triciclici - La co-somministrazione con cannabis sativa determina un effetto additivo dei sintomi antimuscarinici (es. tachicardia). Cibo - la somministrazione dell’estratto standardizzato di cannabis sativa a stomaco pieno provoca un aumento del picco plasmatico e dell’esposizione sistemica (AUC) sia del tetraidrocanna-

Cannabis: già usata nel I sec. a.C. Lo storico greco Erodoto ( 484 - 425 a.C) scrive nelle sue Storie (430 a.C.) che gli Sciti, popolazione seminomade di origine iranica stabilitasi nelle steppa dell’odierna Russia meridionale, aveva creato una sorta di tenda speciale dove bruciare i semi di canapa e inalarne i vapori. A Pazyryk, nell’Altaj (catena montuosa della Siberia meridionale), sono state scoperte delle tombe a tumulo (dette kurgam) al cui interno è stata trovata una tenda in miniatura con un incensiere di rame per inalare i fumi di canapa ma anche dei resti carbonizzati dei semi di cannabis sativa. In Cina il testo denominato Pen-ts’ao Ching (I-II sec. d.C.) attesta l’uso della canapa come droga. Nel mondo musulmano medioevale, infine, i sicari della setta del persiano Hasan Ibn-al-Sabbah (1034 circa -1124 d.C.) erano soliti fumarne in quantità tale da essere chiamati Hashishiyun. Da questo termine nascerà poi il termine assassini (Fonte: Airone, agosto 2010). 10

binolo (THC) (rispettivamente di 1,6 e 2,8 volte) sia del cannabidiolo (CBD) (rispettivamente di 3,3 e 5,1 volte). Citocromo P450 - Poiché i cannabinoidi subiscono metabolismo epatico e, a sua volta, la cannabis sativa induce gli isoenzimi citocromiali, potrebbero verificarsi interazioni farmacologiche con i farmaci metabolizzati dallo stesso sistema enzimatico (Martindale, 1999). Dagli studi effettuati, comunque, il potenziale di interazione con gli enzimi citocromiali è basso sia per il tetraidrocannabinolo (THC) sia per il cannabidiolo (CBD). Il THC è risultato in vitro un inibitore debole del CYP3A4, 1A2, 2C9 e 2C19; il CBD è risultato un potente inibitore del CYP2C19 e 3A4 e un inibitore debole del CYP1A2, 2C9 e 2D6. La miscela THC/CBD, in rapporto 1:1, è risultata possedere, in vitro, un debole effetto inibitorio verso gli enzimi citocromiali CYP1A2, 2C6 2D6, 2C19 e 3A4 con un valore di ED50 (dose efficace 50) pari a due volte i livelli plasmatici osservati con l’uso clinico dell’estratto standardizzato di cannabis sativa. La concentrazione minima della miscela THC-CBD, in rapporto 1:1, necessaria ad inibire il 50% dell’attività enzimatica del CYP3A4 (IC50, pari a 1887 ng/ml), è risultata significativamente più elevata del picco plasmatico osservato per THC e CBD dopo somministrato dell’estratto standardizzato di cannabis in volontari sani (THC =/<5,45 ng/ml; CBD =/<3,33 ng/ml) o in pazienti trattati con il farmaco (THC: 33,63 ng/ml; CBD: 16,97 ng/ml) Farmaci con elevato legame sieroproteico - Poiché il delta-9-tetraidrocannabinolo, THC, è caratterizzato da un elevato legame con le proteine plasmatiche è possibile, in via teorica, che si instauri competizione per il legame sieroproteico con i farmaci che hanno analoga caratteristica farmacocinetica. In caso di associazione di THC con farmaci con elevato legame sieroproteico si raccomanda di monitorare eventuali segni o sintomi a tossicità. (*) Fonte: http://www.pharmamedix.com


DOTT. ALESSANDRO BASILE - AMMINISTRATORE UNICO NEWPHARGAM | INTERVISTA AL FARMACISTA

Dott. Alessandro Basile Amministratore unico Newphargam srl

Abbiamo iniziato con nulla e ora siamo tra le migliori aziende del settore

Scheda biografica Alessandro Basile nasce a Napoli nel 1973. Si laurea con lode in farmacia nel 1996. Nel 1999 si specializza in scienza dell’alimentazione e nel 2002 in cosmetologia. A metà degli anni 2000 consegue la laurea in biologia. Gestisce dapprima diversi laboratori di importanti farmacie campane e apre poi un’azienda di produzione cosmetica, la Bc Pharma. Nel 2008 è dirigente responsabile della divisione chimica di 17 sedi presenti sul territorio nazionale per Farvima Medicinali SPA. Dal 2010 veste la carica di amministratore unico della Newphargam srl, officina farmaceutica autorizzata, e nel 2011 mediante decreto a suo nome l’AIFA lo riconosce come Qualified Person (QP). Con gli amici Luca e Giuseppe condivide la passione per lo sport e la chimica, nucleo della forza de Il Piccolo Kimico.

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uarantadue anni. Tre figli “naturali”, ma una dozzina quelli “acquisiti”: i suoi collaboratori. E come un vero padre li segue, li guida, li incita. Basta entrare a far parte del gruppo aziendale su WhatsApp per capirlo: un incessante fiume di messaggi dà indicazioni, ricorda scadenze, sollecita invii di materiale, organizza la produzione, il confezionamento anche quando lui è fuori sede. Il cellulare diventa allora una longa manus. E i messaggi si rincorrono. Il gruppo risponde, scambia informazioni al suo interno. Nel giro di pochi minuti le direttive diventano chiare; i compiti distribuiti; l’organizzazione si muove. Alessandro Basile è questo e altro ancora. Per scoprirlo, Il Preparatore Galenico lo ha incontrato nella sede della sua azienda, a Caronno Pertusella (VA). Dott. Basile, come nasce il suo interesse verso il mondo della farmacia? “Dopo aver conseguito la laurea in farmacia feci uno stage presso la Farmacia D’atri di Napoli, una delle storiche farmacie che effettuavano le più sva11


INTERVISTA AL FARMACISTA | DOTT. ALESSANDRO BASILE - AMMINISTRATORE UNICO NEWPHARGAM

“Il primo giorno di lavoro alla Newphargam eravamo in tre e ci guardavamo come folli”

riate forme di preparazioni galeniche-magistrali. Mi appassionai da subito della materia, fino ad imbattermi al tempo con quello che poi ha in parte stravolto, o perfezionato, il modo delle prescrizioni galeniche e delle relative preparazioni: il famoso Metodo Di Bella”. Parliamo di Newphargam: come nasce e come si pone oggi sul mercato? “È la mia personale scommessa. Ho iniziato a lavorare presso la Newphargam come dipendente. Poi, dopo una burrascosa gestione della vecchia titolarietà, ho deciso di acquistarla. Da titolare della stessa oggi sono fiero di aver costruito in poco tempo un gruppo di professionisti affidabili e seri che lavorano ‘con’ me e non ‘per’ me. Farmacisti sempre disponibili alle esigenze dei colleghi preparatori in Farmacia. Sul mercato nell’ultimo anno la Newphargam si posiziona certamente tra le migliori aziende del

“Ho capito dai miei genitori che se hai ‘fame’ la forza di affrontare le cose è diversa”

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DOTT. ALESSANDRO BASILE - AMMINISTRATORE UNICO NEWPHARGAM | INTERVISTA AL FARMACISTA

suo settore. Oggi, poi, grazie anche alla nuova divisione di produzione di integratori alimentari personalizzati, l’andamento è assolutamente crescente. Se poi questo accade in un momento di carestia come quello che stiamo vivendo in Italia, la cosa fa ancora più clamore. Con i nostri farmacisti abbiamo oramai un rapporto che azzarderei a definire quasi amichevole”. A fronte dello strapotere delle multinazionali del farmaco e di un mercato sotterraneo (e pericolosissimo) in cui ognuno di noi può acquistare all’estero su Internet farmaci di ogni tipo, che futuro vede per il mercato dei preparati magistrali galenici? ”Credo che la differenza stia nella scelta che si effettua quotidianamente tra la qualità e la velocità: due cose, queste, molto spesso equipollenti ma distanti. Il preparato magistrale ha certamente una qualità superiore anche agli stessi standard industriali. Non vi è alcun dubbio che una preparazione magistrale sia la migliore risposta farmacologica ad una qualunque terapia. È pur vero però che la velocità appunto del mercato non consente di poter effettuare a macchia d’olio preparazioni magistrali per qualsiasi terapia, anche per una questione di reperibilità delle molecole, che invece tramite Internet miracolosamente sono sempre Pronte all’uso!” Lei ha chiamato il suo laboratorio con un nome significativo, Il Piccolo Kimico, che necessariamente fa pensare al gioco classico che molti noi, oggi quarantacinquantenni, hanno avuto in casa, con buona pace dei genitori che temevano incidenti casalinghi. È stato anche il caso suo?

L’ingresso della Newphargam a Caronno Pertusella (VA)

“Fare il preparatore significa giocare sul lavoro più bello del mondo”

“Da piccolo avevo due giochi che mi facevano impazzire: Il piccolo kimico e il Dolce Forno. Da un lato preparavo pozioni e dall’altro biscotti, e non è un caso che ai ragazzi dei miei corsi universitari dico sempre: “un buon preparatore galenico è anche un buon cuoco”. Quel gioco ha certamente influenzato tanto il mio pensiero del lavoro. Credo infatti che fare il preparatore significa giocare sul lavoro più bello del mondo”. Un concetto che ripete spesso è (in sintesi quello secondo cui per andare avanti bene nella vita occorre essere “affamati”. Ce lo spiega meglio? “Mi rifaccio ad anni bui della mia vita, dove la mia famiglia ha sofferto molto economicamente, ma la dignità negli occhi dei miei genitori mi ha sempre 13


INTERVISTA AL FARMACISTA | DOTT. ALESSANDRO BASILE - AMMINISTRATORE UNICO NEWPHARGAM

“Da piccolo? Preparavo da una parte pozioni, dall’altra biscotti”. insegnato a stringere i denti se vuoi ottenere qualcosa davvero. Sono sempre rimasto affascinato dalle storie dei grandi uomini, che hanno alle spalle grandi storie di vita, ed in tutti loro ho appreso che proprio quando la vita sembra schiacciarti è il momento in cui la tua forza viene fuori. Cosi è stato anche per i miei genitori. Ho capito da loro che se hai “fame” la forza di affrontare le cose è diversa. Essere affamati ti fa guardare anche il futuro in modo da aprire gli orizzonti, e a volte il colpo di genio arriva a chi guarda in prospettiva le cose”. Il fondatore di Apple, Steve Jobs, invitava gli studenti ad essere proprio “affamati e folli”. Dica la verità: nella sua vita ha mai fatto scelte apparentemente “folli” ma che poi si sono dimostrate vincenti? “Non vi è alcun dubbio che la cosa più folle della mia vita è stata quella di acquistare la Newphargam! Una scommessa che nessuno avrebbe mai 14

fatto! Ricordo che il primo giorno di lavoro come titolare la Newphargam aveva in banca un conto a saldo di 480 euro! Eravamo in tre e ci guardavano come dei veri e propri folli! Oggi la Newpahrgam conta 12 stupende creature che lavorano per una delle realtà più apprezzate del settore, ed è in continua crescita, tanto da ricevere i complimenti della Camera di Commercio di Milano nel mese di gennaio”. Per concludere: se avesse non una bacchetta ma un’ampolla magica, per quale malessere le piacerebbe inventare una formula risolutiva? “È scontato, ma credo che Di Bella ci sia andato veramente vicino…. Personalmente da padre di tre meravigliose creature, mi piacerebbe tanto avere più ampolle per vedere i bimbi sempre sorridere e scoppiare di salute! D’altronde nulla è impossibile. Ricordatevi che fu un farmacista preparatore ad avere inventato la Coca-Cola!”.


NORME PER LA BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICAMENTI IN FARMACIA | LEGISLAZIONE

Norme per la Buona Preparazione dei medicamenti in farmacia La qualità come supporto imprescindibile all’efficacia e alla sicurezza del medicinale

T

erminata l’epoca ormai “pionieristica” del farmacista preparatore, da circa un trentennio la professione ora deve sottostare a precise norme che riguardano la gestione del laboratorio. In Italia le prime indicazioni per l’allestimento dei magistrali - le Norme per la Buona Preparazione dei medicamenti in farmacia (NBP) - da considerare anche come “precetti” nella preparazione degli officinali, risalgono al 1989, in occasione della pubblicazione della Farmacopea Ufficiale Italiana IX edizione. Scrive a questo proposito la Federfarma di Lecco: “Apparvero dei concetti per quel tempo innovativi, quali: il certificato di analisi delle materie prime, l’impiego di “procedure” per consentire di omettere i controlli analitici, la documentazione dei preparati con la numerazione delle ricette e dei lotti, gli 15


LEGISLAZIONE | NORME PER LA BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICAMENTI IN FARMACIA

accorgimenti da seguire durante le operazioni di preparazione, la necessità di poter “tracciare” la storia tecnica del preparato, eccetera”. A partire dal gennaio 2004 (FU XI ed. 2002) viene pubblicata una nuova versione delle NBP, dove, tra l’altro, viene meno la distinzione di comportamento tra magistrale e officinale, cioè tra “linee guida” e “precetti”, con l’effetto che le attuali NBP si applicano indistintamente alle preparazioni - magistrali e officinali - eseguite nelle farmacie aperte al pubblico e ospedaliere. Le attuali NPB fanno infine riferimento alla Farmacopea Ufficiale Italiana in vigore dal marzo 2009. Vediamole in sintesi.

Definizioni In aggiunta alle definizioni già adottate dalla FU, ai fini delle NBP sono adottate le seguenti definizioni aggiuntive: Documentazione del lotto - Insieme delle trascrizioni disponibile in ogni momento, da cui sia possibile desumere la storia del medicamento allestito, dalle materie prime impiegate al preparato finito, e dei controlli eseguiti, per ciascun lotto di preparazione. Preparazione individuale o magistrale - Ogni medicinale preparato estemporaneamente in farmacia in base a una prescrizione medica destinata ad un determinato malato. 16

Preparazione multipla o officinale - Ogni medicinale preparato, anche in precedenza, in base alle indicazione della Farmacopea Ufficiale, e destinato ad essere fornito direttamente ai pazienti che si servono in tale farmacia. Le preparazioni multiple o officinali sono allestite per lotti. Registro delle materie prime - Documentazione scritta o informatica delle specifiche tecniche e di qualità delle materie prime. Registro delle preparazioni - Documentazione scritta o informatica delle preparazioni allestite. Lo stesso registro può essere utilizzato per soddisfare anche gli obblighi di cui all’art. 123, comma 1, lettera c) del Testo unico delle Leggi Sanitarie, approvato con R.D. 27 luglio1934, n. 1265, e di cui all’art. 38, ultimo comma del R.D. 30 settembre 1938 n. 1706 Procedure - Istruzioni scritte che indicano le operazioni da effettuare, le precauzioni o le misure da adottare in relazione diretta o indiretta con la preparazione da allestire. Laboratorio galenico - Locali o parti di essi adibiti alle operazioni di preparazione e di controllo. Confezionamento - Insieme di operazioni con cui la preparazione allestita viene resa idonea alla commercializzazione. Il confezionamento si distingue in primario o secondario, di cui soltanto il primo e a diretto contatto con il medicamento. Il confezionamento contribuisce alla corretta conservazione del medicamento, alla sua certa identificazione e alla sua coerente utilizzazione.

Personale È richiesta innanzitutto la qualifica, cioè la laurea in farmacia o in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Il personale operante deve essere adeguato al carico di lavoro e durante le operazioni di allestimento è tenuto ad indossare una vestizione consona a quanto previsto dalla scheda di sicurezza o dalla tipologia del preparato come, ad esempio, nel caso dei preparati sterili. Oltre al personale laureato, in laboratorio possono operare addetti alla pulizia, personale tecnico e tirocinanti. In ogni caso il farmacista e responsabile di: materie prime: identificazione dei componenti la formulazione e verifica dell’avvenuto controllo di qualità; preparazione del medicinale; assicurazione della qualità del preparato finito; corretta etichettatura, anche in funzione della dispensazione; appropriate condizioni di conservazione delle materie prime, dei preparati finiti e del materiale di confezionamento; personale tecnico,


NORME PER LA BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICAMENTI IN FARMACIA | LEGISLAZIONE

che eventualmente opera nel laboratorio, e del suo addestramento; condizioni di pulizia e di ordine del laboratorio; la verifica degli strumenti di misura e delle apparecchiature di controllo e di preparazione, anche per quanto concerne le metodiche adottate; documentazione delle operazioni eseguite in relazione alle disposizioni legislative e regolamentari ed alle norme di autodisciplina; rifornimento adeguato delle materie prime e di ogni altro materiale utilizzato nella preparazione e nel confezionamento dei preparati.

Laboratorio e attrezzature L’area destinata alla preparazione: non deve essere adibita ad altri scopi, come ad es. la raccolta e la vendita delle ricette, degli ordini, le analisi biologiche e microbiologiche, etc.; anche se in comunicazione con il resto della farmacia, durante l’attività di preparazione dovrebbe esserne evitato l’attraversamento; dovrebbe avere pareti, soffitto e pavimento di materiale non poroso, resistente e non sgretolabile, uniformemente ricoperto e privo di parti che perdono il rivestimento, capace di sopportare acqua calda e detergenti; deve essere illuminata a sufficienza specialmente nelle zone di lavoro, ventilata ma priva di correnti, protetta dall’infestazione da insetti e da roditori, con apposita schermatura delle aperture, e per quanto possibile dalla contaminazione particellare; quando necessario, deve essere munita di condizionamento d’aria in modo da assicurare una temperatura ed un’umidità costanti (25-30 ’C e 50% U.R.); le apparecchiature e gli utensili devono essere almeno quelli previsti dalla normativa vigente (tabella N. 6, F.U.). In relazione alle forme farmaceutiche che vengono allestite, al tipo di preparazione, se individuale o multipla, e più in generale alle quantità approntate; deve avere dimensioni appropriate in modo da potervi collocare la scaffalatura necessaria, le apparecchiature, gli strumenti di controllo e di misura e ogni altra attrezzatura; deve avere un piano di lavoro di materiale inerte ai coloranti e alle sostanze aggressive, con acqua potabile corrente, sufficientemente illuminato, con prese per la corrente elettrica e per il gas (o altro sistema di riscaldamento), munito di raccoglitore per i rifiuti e di un sistema di drenaggio dell’acqua: deve avere un piano per gli strumenti di misura, perfettamente livellato e non soggetto a correnti d’aria. Il personale adibito alla preparazione di medicinali deve inoltre poter disporre, anche in locali separati, di: una scrivania e una libreria tra l’altro per raccogliere i testi obbligatori e la

documentazione delle preparazioni effettuate; un settore protetto dalla luce e dalla polvere per conservare le materie prime, i contenitori e le chiusure per preparati finiti, e le diverse apparecchiature per l’approntamento; uno spazio adibito alla conservazione delle etichette, anche già predisposte per i preparati officinali; due armadi separati con chiusura a chiave, rispettivamente per le sostanze stupefacenti e per i veleni; un frigorifero a sbrinamento automatico.

Materie prime Le materie prime acquistate devono essere registrate (registro delle materie prime) indicando la denominazione chimica e quella commerciale, la quantità fornita, il nome del fabbricante e quello del fornitore intermedio, quando e il caso, il numero di lotto, le prove di identificazione e la certificazione di qualità, il riferimento interno della Farmacia, la data di acquisto ed eventualmente il costo.

Anche nel caso in cui il fornitore sia un distributore intermedio, che di solito provvede al riconfezionamento il farmacista deve pretendere le informazioni necessarie alla sua documentazione, quali desunte dalla scheda fornita dal produttore al distributore intermedio, o dal contenitore originale dal quale e stata prelevata la quantità richiesta. È di norma accettabile la scheda datata e sottoscritta dal fornitore. In carenza di tale scheda il farmacista deve eseguire o fare eseguire da laboratori specializzati un controllo analitico completo. Il farmacista deve controllare l’integrità dei contenitori inviati dal fornitore. Le materie prime devono essere conservate in contenitori inerti muniti di adatta chiusura, le cui caratteristiche sono specificate nella Farmacopea. 17


LEGISLAZIONE | NORME PER LA BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICAMENTI IN FARMACIA

Tutti i contenitori devono essere coerentemente etichettati con l’indicazione della sostanza. Una particolare attenzione deve essere posta all’acqua da utilizzarsi, anche in riferimento all’eventuale carica microbica (acqua bollita di fresco). Le materie prime devono essere conservate in modo tale da prevenire qualsiasi contaminazione e confusione e garantire la loro conservazione. Il Farmacista deve vigilare in modo particolare sulla rotazione delle scorte delle materie prime.

Operazioni di preparazione Non vi sono preparazioni che richiedano maggiore precisione di altre, e la maggior parte degli errori e dovuta alla insufficiente accuratezza delle operazioni eseguite, piuttosto che alla scarsa esperienza o alle carenti conoscenze tecnicoscientifiche dell’operatore.

Deve essere posta attenzione alle caratteristiche chimico-fisiche di ciascun componente, allo scopo di stabilire la più razionale tecnica di preparazione, prevedere le possibili interazioni, valutare la stabilita e la biodisponibilità del prodotto finale. Ciascun componente la formulazione deve essere utilizzato con cautela in modo da evitare perdite e contaminazioni crociate, per cui una volta prelevata la quantità richiesta, il contenitore deve essere rimosso dal piano di lavoro. Il controllo generale da eseguirsi sul preparato finito comprende almeno: l’aspetto; le caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore); le proprietà fisiche (omogeneità, consistenza, trasparenza, ridispersibilità dell’eventuale sedimento, stabilita delle emulsioni, ecc.); la quantità o il numero di dosi-forma da dispensare; uniformità di peso delle forme farmaceutiche a dose unica. 18

Contenitore ed etichettatura Particolare attenzione dovrebbe essere posta alla scelta del contenitore e al sistema di chiusura per evitare perdite, contaminazione da parte degli agenti atmosferici, e variazioni di composizione dovute alla migrazione di uno o più componenti il medicinale o alla cessione dei costituenti dei contenitori e delle chiusure stesse. Il contenitore finale deve poter essere maneggiato con facilita dal paziente, consentire il prelievo del medicinale senza difficoltà, essere proporzionato alla quantità di preparato dispensato ed avere, quando richiesto, una chiusura a prova di bambino. L’etichettatura deve fornire il massimo delle informazioni all’utilizzatore per un corretto e sicuro impiego del medicinale, per cui anche se in forma concisa, deve riportare chiaramente ed in modo facilmente intelleggibile: il nome, l’indirizzo, e il numero di telefono della farmacia; il nome del paziente e del medico prescrittore, nel caso di preparazioni magistrali; la data di preparazione; il numero o qualsiasi altra indicazione che ne consenta la immediata individuazione attraverso la documentazione, e quindi l’appartenenza ad un eventuale lotto; la composizione quali-quantitativa della preparazione, quale risulta dalla formulazione originale, integrata dalle sostanze eventualmente aggiunte per motivi tecnici e presenti nel preparato; le indicazioni addizionali, se il medicinale e soggetto a particolare disciplina; ove necessario, la data entro la quale il medicinale deve essere utilizzato; ogni altra indicazione prevista dalle leggi o dai regolamenti. Nell’etichettatura delle preparazioni magistrali o individuali sono precettive le indicazioni di cui all’articolo 37 del R.D. 30 settembre 1938, n. 1706. Le operazioni di etichettatura sono di norma eseguite in un tempo immediatamente successivo al riempimento del contenitore. Ogni variazione intervenuta o apportata alla composizione quali-quantitativa del medicinale deve essere dichiarata. Un certo livello di documentazione dovrebbe essere comunque assicurato ogni qualvolta si allestisce un medicinale in modo da avere un riferimento certo per: le responsabilità professionali e legali del farmacista e del medico; la storia tecnica e la qualità del medicinale preparato; la ripetizione della preparazione. Questa documentazione, insieme a quella riferita alle materie prime consente in ogni momento di ricostruire la qualità, l’efficacia e la sicurezza di ogni medicinale dispensato.


PROPOLI: UN TOCCASANA DALLA NATURA | NATURA E BENESSERE

Propoli: un toccasana dalla natura

Le api lo usano come “stucco” per le arnie e antisettico naturale

S

e una sostanza naturale potesse essere presa a modello di panacea, sicuramente la propoli sarebbe tra le candidate numero uno. Secreta dalle api che la usano ingegnosamente come una sorta di stucco per rafforzare le arnie o ridurne l’ampiezza dell’ingresso, oltre che per rendere igienico l’ambiente dove vivono (grazie alle intrinseche proprietà antibatteriche), la propoli trova un ampio impiego nella medicina umana, veterinaria e persino in agricoltura. 19


NATURA E BENESSERE | PROPOLI: UN TOCCASANA DALLA NATURA

I preparati a base di propoli Solitamente, per uso umano, la propoli è disponibile nei seguenti formati: compresse masticabili; emulsione; opercoli; soluzione glicolica; tintura. Compresse masticabili – Ponendo ad esempio una compressa da 1,20 grammi, la composizione standard è la seguente: propoli estratto: gr. 0,100; fruttosio: gr. 0,600; lattosio: gr. 0,500; aromi naturali. Le compresse masticabili vengono in genere prescritte nelle affezioni dell’apparato respiratorio e del cavo orale. Vanno sciolte in bocca preferibilmente in maniera molto lenta. La posologia consigliata è di una compressa 4-5 volte al giorno. Opercoli – Ponendo ad esempio una capsula di gelatina dura da 410 mg, la composizione tipo può essere: propoli estratto: mg. 100; lattosio: 250 mg. La dose consigliata per gli opercoli è di 4-6 al giorno. Soluzione glicolica – Alternativa alla tintura madre, è una soluzione indicata per i bambini o per chi non potesse assumere alcool per ragioni dietetiche o religiose. La composizione può essere al 20% di propoli. La soluzione glicolica è particolarmente utile per trattare manifestazioni cutanee dell’herpex zoster e simplex, per le micosi del cuoio capelluto, papule e pustole di pelli impure e

acneiche, infiammazioni dell’orecchio esterno. In questo caso la soluzione non va usata nel caso la membrana timpanica fosse perforata. Tintura madre – Ha importanti effetti cicatrizzanti, antinfiammatori, antiossidanti, al punto di risultare un vero e proprio antibiotico naturale, grazie in modo particolare alla significativa concentrazione di flavonoidi all’interno di tale composto. Una soluzione idroalcolica di propoli al 30%, grado alcolico 90°, è utile in caso di faringiti e infiammazioni del cavo orale. In questo caso sono consigliate 20 gocce diluite in poca acqua, con cui effettuare gargarismi e risciacqui due-tre volte al giorno. Per aumentare invece le difese dell’organismo, è consigliabile una posologia di 20-30 gocce diluite in poca acqua o altra bevanda dolcificata a piacere, da bere due volte al giorno.

Per cosa la si usa La propoli può avere sostanzialmente tre usi: ad uso umano; in agricoltura; in veterinaria. Uso umano - Ha un’azione battericida o batteriostatica contro un grande numero di diversi batteri. Inoltre rinforza l’azione degli antibiotici (vale per la penicillina, per la sefralina, per la doxiciclina,

Cos’è la propoli Il nome (probabilmente coniato da Aristotele nel IV sec. a.C.) deriva da pro = “davanti” e polis = “città”, dunque significa “davanti alla città”, “in difesa della città”. Il termine si spiega perché, come spiega il sito www.mieliditalia.it, “le api utilizzano la propoli

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anche come materiale da costruzione, per otturare le fessure dell’alveare, per fissare gli elementi mobili dell’arnia, per ridurre gli spazi che non corrispondono al loro innato senso della geometria e, laddove l’apertura di ingresso dell’alveare sia troppo larga, per ostruirla con blocchi di questa materia, lasciando soltanto lo spazio necessario”. Ma cos’è la propoli? È una patina resinosa che ricopre le gemme di certi alberi, proteggendole così dagli agenti patogeni. “Nelle giornate calde d’estate”, si legge ancora nel sito www.mieliditalia.it, “le api prelevano questa sostanza e la raccolgono in piccoli carichi, che trasportano, attaccati alle zampe posteriori, fino all’alveare. Questa sostanza viene elaborata tramite le loro secrezioni ghiandolari, modificandone in parte la struttura chimica. Della sua vasta gamma di proprietà, le api la utilizzano soprattutto per la sua azione antisettica, per neutralizzare funghi, batteri e virus, ‘dipingendo’ con essa le pareti interne dell’alveare e il fondo delle celle destinate a ospitare covata o miele”.


PROPOLI: UN TOCCASANA DALLA NATURA | NATURA E BENESSERE

La sua composizione La propoli è costituita perlopiù da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica, a cui si aggiungono numerose sostanze molto eterogenee tra loro, tra cui: acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali ecc. La loro distribuzione percentuale è molto variabile in funzione della stagione e del tipo di vegetazione. Una “composizione media” della propoli è comunque la seguente:1 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici cumarici). 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni). 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali. 5% di polline, presente per cause accidentali. 5% circa di materiali organici vari, tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina, dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP), vitamina C ed E.

“La peculiarità della propoli risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che assicurano alla propoli gran parte delle loro proprietà antimicrobiche. Oltre ai flavonoidi nella propoli si ritrovano altre sostanze di natura aromatica (fenoli, fenolacidi, alcoli e aldeidi con nucleo aromatico, ecc.) che presentano spiccate proprietà antimicrobiche come per esempio l’acido benzoico, e l’acido ferulico che con molta probabilità contribuiscono all’azione batteriostatica e battericida della propoli. Altri composti individuati nella propoli sono alcuni esteri dell’acido caffeico e lo xanterolo, tutti dotati di attività antifungina. In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina veniva assegnata a quel 0,5% di oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolare la galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche”.2 Cfr: http://www.apicoltura2000.it/propoli/composizione.htm

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Cfr. http://www.mieliditalia.it/index.php/mieli-e-prodotti-delle-

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api/propoli

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NATURA E BENESSERE | PROPOLI: UN TOCCASANA DALLA NATURA

È nota da almeno 2mila anni

Caratteristiche fisiche La propoli si presenta con diverse caratteristiche di colore, aroma e sapore a causa della estrema variabilità della sua composizione chimica. A seconda delle fonti di raccolta il colore può variare dal giallo-verde (prevalenza di pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino a nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Anche l’odore intensamente aromatico muta a seconda delle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il suo sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino quasi a dolce. La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambiente: dura e friabile a freddo, diventa duttile appena la si manipola, e la sua malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa; a 65-70 C fonde. Riscaldata a bagnomaria la propoli si separa in due fasi: in superficie emerge la fase liquido-cerosa mentre sul fondo precipita la fase viscosoresinosa. La propoli risulta poco solubile in acqua; più efficace (ma siamo ancora lontani dal 100%) è la sua solubilità in alcool etilico, propilenglicole e polietiienglicole. Solventi più efficaci sono l’etere, l’acetone, il benzene e la trielina che però a causa della loro tossicità possono essere impiegati unicamente per la determinazione della qualità dei differenti tipi di propoli3. Ibid.

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Delle sue proprietà utili per estrarre spine e aculei dalla carne, o per ridurre il gonfiore e calmare i dolori articolari, ne parla già lo studioso Plinio il Vecchio (I sec. d.C.). Il suo contemporaneo Dioscoride, botanico e farmacista, aggiunge alle sue virtù anche quelle di lenire la tosse. Sembra poi che “la propoli venisse utilizzata dai liutai italiani del XVIII secolo. L’analisi macro e microscopica di un violino ‘Guadagnini’ del 1750 rivelò la presenza di polline e pezzi d’ape, il che fa pensare a una vernice a base di propoli. Ricercatori tedeschi provarono a riprodurre la vernice dei liutai italiani, ma elementi balsamici contenuti nella propoli tedesca rendevano difficile l’essicazione della vernice, al contrario di quella proveniente dai dintorni di Cremona, centro della liuteria italiana”4. La Russia è stato uno dei primi paesi a studiarla. Qui l’ape locale, apis caucasica, è particolarmente portata alla sua raccolta. “Nel 1947 l’Istituto veterinario di Kazan, nelle vicinanze degli Urali, cominciò a studiare le proprietà antimicrobiche della propoli. Negli ultimi 40 anni l’indagine scientifica sulla propoli è stata dominata da Russia, Romania, Iugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia e Bulgaria. Solo a partire dai primi anni ‘70 si assiste anche in occidente a una crescita di considerazione per la propoli, nel contesto della riscoperta dei prodotti naturali”5.

Cfr. http://www.mieliditalia.it/index.php/mieli-e-prodotti-delle-api/pr♀opoli 4

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Ibid.

ma non per l’ampicillina), e ne riduce allo stesso tempo la formazione di resistenza. Risulta utile: nella rino-faringite, bronchite, laringite, faringite e angina; nei casi di herpes e influenza; nelle ulcere di stomaco e intestino; nelle bruciature e nelle ferite; in ulcere, eczemi, acne e foruncoli; in affezioni articolari degenerative e infiammatorie; nelle infezioni urinarie e vaginali. In agricoltura - Può essere usata contro funghi e microorganismi patogeni (Oidium sp, Fusarium sp, Phitoptora sp, Esclerosis sp, Batteriosi sp, Peronospora sp, Botrytis, Alternaria sp, ecc.), parassiti (Afidi), e come cicatrizzante dopo la grandine; come trattamento post-raccolta conservativo di mele e agrumi. In veterinaria - Viene usata per una vasta serie di usi, come per le mastiti delle mucche, come additivo alimentare per le galline ovaiole, per vari disturbi degli animali da compagnia (eczemi, infezioni), ecc.


DOTT. PAOLO CARRANO MEDICO PRESCRITTORE | INTERVISTA AL MEDICO

Dott. Paolo Carrano Medico prescrittore

Mi sono avvicinato alle preparazioni galeniche prima da paziente, poi da medico

Scheda biografica Paolo Carrano nasce a Napoli nel 1957. Dopo aver frequentato il Liceo classico Pansini nella sua città natale, si laurea in Medicina nel 1983. Si specializza poi in Endocrinochirurgia, in Chirurgia generale presso la Seconda facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli. È medico di Medicina generale dal luglio 1984 presso l’ASL NA1 Centro. Ha partecipato alla stesura di numerose pubblicazioni scientifiche. È stato membro del comitato etico della SUN per quattro anni. Collabora con il Dott. Alessandro Basile da oltre 15 anni per preparazioni galeniche per casi di obesità e altre patologie.

P

arafrasando il detto che “il ciabattino non può avere le scarpe rotte”, si può dire che non c’è modo migliore per avvicinarsi a una nuova pratica che sperimentarla prima su se stessi. Lo sanno bene certi pionieri della medicina, capaci - in tempi in cui l’empirismo la faceva da padrone – di infettarsi volontariamente con gli agenti patogeni per poi sperimentare sulla propria pelle un vaccino o una cura da loro individuata. E lo sa - per fortuna in un contesto meno drammatico e certamente più scientificamente appurato - anche il Dott. Paolo Carrano, di Napoli, il quale si è avvicinato alle preparazioni galeniche in primis per risolvere un problema personale di obesità. Da allora aiuta i suoi pazienti soprattutto affetti dalla stessa patologia (anche se non mancano casi in cui sono da affrontare altri disturbi, come ad esempio la menopausa). Il Preparatore Galenico lo ha raggiunto nella città dove opera. 23


INTERVISTA AL MEDICO | DOTT. PAOLO CARRANO MEDICO PRESCRITTORE

Dott. Carrano, iniziamo da un suo breve profilo personale. Come vorrebbe presentarsi? “Sono medico di Medicina generale da 31 anni e per ragioni personali (pesavo 116 kg per 169 cm!) ho affrontato l’oscuro campo delle preparazioni galeniche per obesità in collaborazione con il Dott. Alessandro Basile presso la farmacia dove lui lavorava. Essendo specializzato in Endocrinochirurgia, ritengo di avere le competenze necessarie per po-

“Per grossi problemi di peso ho iniziato ad avvicinarmi all’oscuro campo delle preparazioni galeniche specifiche per problemi di obesità”

ter consigliare e indirizzare i pazienti con preparazioni che non causino danni di sorta (primum non nocere!). In associazione alle suddette propongo una dieta povera, ma non priva, di carboidrati con il supporto di un programma di dietologia computerizzata e ovviamente, in vari momenti del percorso, l’ausilio di un esame impedenzometrico onde poter meglio personalizzare il percorso terapeutico”. Lei è medico prescrittore. A suo parere è una competenza, questa, che dovrebbe essere un po’ di tutta la classe medica? “In realtà per impostare preparazioni galeniche a mio avviso è necessaria una discreta competenza endocrinologica e soprattutto una fattiva collaborazione con il farmacologo di fiducia; nel senso che il medico imposta diagnosi e valuta gli esami sia ematici che altro, ma necessita di un supporto da parte di un esperto del settore farmaceutico (non siamo tuttologi!)”.

Cos’è la SUN

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È il Comitato Etico dell´Azienda ospedaliera universitaria della Seconda Università degli Studi di Napoli. “Il Comitato Etico è un organismo indipendente, senza scopi di lucro, costituito nell’ambito di una struttura sanitaria o di ricerca scientifica e composto secondo criteri di interdisciplinarietà. Per le sue decisioni ed attività fa riferimento alla Dichiarazione di Helsinki del 1964, alle norme di “Good Clinical Practice”, alle leggi nazionali ed internazionali e, dove applicabili, alle raccomandazione del Comitato Nazionale di Bioetica. Il Comitato Etico, relativamente alla sperimentazione clinica dei medicinali, deve:

Essendo queste attività spesso molto complesse, è necessario che nel Comitato Etico siano presenti diversi componenti per poter discutere di aspetti scientifici e non, prima di autorizzare un protocollo di ricerca. Il nucleo operativo di un Comitato Etico dovrebbe preferibilmente comprendere:

- verificare l’applicabilità della sperimentazione proposta valutandone il razionale - l’adeguatezza del protocollo (obiettivi, disegno, conduzione, valutazione dei risultati) - la competenza e l’idoneità dei ricercatori - valutare tutti gli aspetti etici, con particolare riferimento a: · consenso informato · tutela e riservatezza dei dati per salvaguardare i diritti, la sicurezza ed il benessere dei sogget ti coinvolti nella sperimentazione clinica. (DM del 18/03/1998 “Linee guida di riferimento per l’istitu zione e il funzionamento dei Comitati etici”).

Tale organo deve essere inoltre totalmente imparziale e indipendente, per collocazione ed interessi, da chi esegue la sperimentazione. Per tale motivo è necessaria una significativa presenza di componenti non dipendenti dalla istituzione che si avvale del comitato e di componenti estranei alla professione medica. È preferibile inoltre che la presidenza del Comitato venga affidata ad un componente non dipendente dalla istituzione”1.

- due clinici - un biostatistico - un farmacologo - un farmacista - il direttore sanitario - un esperto in materia giuridica

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Cfr. http://www.comitatietici.it


DOTT. PAOLO CARRANO MEDICO PRESCRITTORE | INTERVISTA AL MEDICO

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INTERVISTA AL MEDICO | DOTT. PAOLO CARRANO MEDICO PRESCRITTORE

“Non tutte le farmacie sono in grado di dare sufficienti garanzie nelle preparazioni galeniche, per motivi non solo economici ma anche di spazio e di professionalità” Quali patologie o disturbi richiedono più spesso la sua prescrizione di un preparato magistrale galenico? “Per ovvie ragioni la patologia che maggiormente mi viene proposta è l’obesità. Ciò per il semplice fatto che i pazienti giungono a me dopo svariati percorsi presso altre strutture. Vi sono ovviamente altri problemi che devo affrontare, come la menopausa”. Come valuta il rapporto con i farmacisti preparatori per ottimizzare le preparazioni magistrali che prescrive? Trova sufficiente collaborazione?

“Farmaci venduti su Internet? Sono assolutamente da bandire! Chi si prenderebbe ad esempio la responsabilità in caso di reazioni allergiche?”

“Il rapporto con i farmacisti preparatori a mio avviso è discreto, fermo restando che purtroppo vi sono sempre le mele marce le quali tuttavia vengono per forza di cose escluse da me. La collaborazione sia per motivi caratteriali che professionali deve sussistere con la massima trasparenza”. In genere riscontra difficoltà nel trovare farmacie attrezzate per le preparazioni che lei prescrive? “Purtroppo non tutte le farmacie danno sufficienti garanzie per le preparazioni galeniche. Sia per motivi di spazio, motivi economici, scarsa professionalità”. 26

Quali differenze ha riscontrato nella terapia e soprattutto nei benefici ottenuti prescrivendo ai pazienti delle preparazioni magistrali? “A mio avviso il vantaggio primario sta nel fatto che le preparazioni galeniche possono e devono essere personalizzate a seconda del paziente e dei risultati che si vogliono ottenere. Ad esem-

pio nella donna in menopausa si possono aggiungere sostanze atte a ridurre i fastidi comuni, oppure nel soggetto stitico si può aggiungere un estratto secco di Senna e così via”. A breve anche in Italia dovrebbe esserci la liberalizzazione della vendita dei farmaci OTC e SOP su Internet. Da medico come la giudica? “Assolutamente da bandire! Come per esempio, e non per motivi speculativi, aborro alcune società che propongono diete senza l’ausilio del medico! Ciò in quanto se vi sono dei problemi di tipo allergico chi se ne assume la responsabilità?”.


MINOXIDIL: MEGLIO LE GOCCE O LA SCHIUMA? | SONDAGGIO DEL MESE

Minoxidil: meglio le gocce o la schiuma? Pareri su uno dei composti più apprezzati per favorire la ricrescita dei capelli

I

l composto chimico Minoxidil inizia ad essere prescritto fin dalla fine degli anni Settanta per trattare i casi di eccessiva pressione arteriosa, dato il suo elevato potere vasodilatatore. In seguito si notò in alcuni pazienti un interessante effetto collaterale: un aumento piuttosto generalizzato di peli soprattutto su fronte, orecchie e avambracci. Da qui l’inizio di una sperimentazione specifica rivolta ad attenuare i problemi di alopecia. In commercio si trovano prodotti (Amexidil, Aloxidil, Minovital, Minoximen, Regaine, Carexidil, Tricoxidil) con una soluzione di Minoxidil pari al 2% o al 5%. Sarà il medico dermatologo a stabilire la percentuale più adatta ai singoli casi.

Il parere del Gruppo Italiano di Tricologia Sul sito del Gruppo la Prof.ssa Antonella Tosti scrive: “In linea generale, nell’alopecia androgenetica maschile gli studi indicano che il 5% è più efficace del 2%. Nell’alopecia androgenetica femminile è opportuno utilizzare il 2%. Il 5% è [invece] la concentrazione più efficace nel’alopecia areata”. A proposito delle preparazioni galeniche a base di Minoxidil, la Prof.ssa Tosti scrive ancora: “Il Minoxidil è un principio attivo delicato, che va incontro a degradazione; le lozioni galeniche contengono spesso precipitati e prodotti di degradazione che ne riducono l’efficacia”. 1

www.gitri.it/approfondimenti/domande_risposte_minoxidil.php 1

Sull’efficacia del composto conclude la Tosti: “La terapia con Minoxidil si è dimostrata efficace soltanto nell’alopcia areata in chiazze (non nell’alopecia totale o universale) e richiede alcuni mesi prima di produrre risultati evidenti. (...) È importante comprendere che il Minoxidil (...) stimola la ricrescita dei capelli, ma non influenza il decorso della malattia e non ne previene eventuali ricadute”.

La domanda del sondaggio A questo punto chiediamo a voi farmacisti: in tema di efficacia del composto, trovate che sia meglio prescrivere un prodotto a base di Minoxidil in gocce o in schiuma? Le indicazioni su come rispondere sono segnate nel box sotto.

Sondaggio: come partecipare In ogni numero di questa rivista proponiamo un sondaggio tra i farmacisti preparatori su argomenti legati alla professione. Vi invitiamo ad esprimere il vostro parere semplicemente inviando una mail di risposta a redazione@ ilpreparatoregalenico.it comprensiva di nome, cognome, nome e luogo della farmacia e breve motivazione della scelta. Le risposte verranno calcolate in percentuale. I commenti verranno invece pubblicati in maniera anonima suddivisi in base alla scelta fatta tra le opzioni presentate. I dati personali inviatici via mail verranno trattati nel pieno rispetto della legge 675/96 sulla privacy e successive modifiche. 27


ANGOLO TECNICO | CAPACITÀ IN mg DELLE CAPSULE

Capacità in mg delle capsule Parametri di riferimento per tipologia di formato

Q

uale capacità massima si può sfruttare nella preparazione delle capsule? Vediamolo in queste due tabelle riassuntive suddivise in capacità espressa in millilitri e in milligrammi, a seconda che la capsula sia o meno di gelatina.

CAPACITÀ APPROSSIMATIVA DELLE CAPSULE DI GELATINA Misura capsula 23,3 mm 21,2 mm 19,0 mm 17,5 mm 15,5 mm 13,9 mm Capacità approssimativa 0,95 0,68 0,5 0,37 0,3 0,21 in ml Capacità approssimativa 600-1000 450-750 320-500 235-370 180-340 125-240 in mg

Qualità: il controllo della uniformità di massa La Farmacopea Italiana e le Norme di Buona Preparazione prevedono dei parametri per ciò che riguarda l’uniformità di massa delle capsule prodotte siano esse non rivestite o rivestite con film. La massa delle singole compresse può essere influenzata dall’umidità delle polveri impiegate (in quanto ne limita lo scorrimento), da cattiva omogeneità del granulato, da deformazione dei punzoni, ecc. La Farmacopea Ufficiale stabilisce le seguenti percentuali di tolleranza: 28

Massa media Si pesano 20 unità e si calcoDeviazione percentuale la la media aritmetica; non più di due unità possono avere una 250 mg o maggiore 5 deviazione in % dal peso medio, oltre 80 e meno di 250 mg 7.5 superiore al ± 10% per capsule 80 mg o inferiore 10 di peso inferiore a 300 mg e al ± 7,5% per capsule di peso suPer scarto o deviazione percen- periore a 300 mg, fermo restando tuale, si intende la differenza, in che nessuna capsula può avere valore assoluto, tra la massa me- una deviazione dal peso medio, dia e la massa delle singole unità superiore al doppio di tali percenrapportata a 100. tuali. Le capsule devono soddisfare il Viene eseguito solo se ci sono saggio per l’uniformità di mas- attivi per cui non è richiesto il sa delle forme farmaceutiche a saggio dell’uniformità di contedose unica (Sezione 2.9.5 FU). nuto.


CAPACITÀ IN mg DELLE CAPSULE | ANGOLO TECNICO

CAPACITÀ APPROSSIMATIVA DELLE CAPSULE Misura capsula 26,14 mm 23,3 mm 21,2 mm 19,00 mm 17,5 mm 15,5 mm 13,9 mm DENSITÀ Capacità in ml 1,37 0,95 0,68 0,50 0,37 0,30 0,21 Capacità 411 285 204 150 111 90 63 0,3 gr/ml approssimativa 822 570 408 300 222 180 126 0,6 gr/ml in mg 1096 760 544 400 296 240 168 0,8 gr/ml 1370 950 680 500 370 300 210 1,0 gr/ml 1644 1140 816 600 444 360 252 1,2 gr/ml

Qualità: il controllo della uniformità di contenuto Le capsule devono soddisfare il saggio per l’uniformità di contenuto delle forme farmaceutiche a dose unica (Sezione 2.9.6 FU). La Farmacopea impone tale saggio nel caso in cui la quantità di principio attivo pro-dose sia inferiore a 2 mg o al 2% del peso dell’unità farmaceutica. Per l’esecuzione pratica del saggio si prelevano 10 unità e si titola il principio attivo in ciascuna di esse. Si calcolano il titolo medio ed i limiti compresi tra ± il 15% e ± il 25% del titolo medio. Se il titolo di tutte e dieci le unità è compreso tra ± il 15% il risultato è positivo; se 2 o più unità superano il 15% il risultato è negativo. Se il titolo di una sola unità è compreso tra il 15% ed il 25%, si ripete il saggio su altre 20 unità: tutte dovranno possedere un titolo compreso entro il ± 15% del valore medio.

Qualità: il saggio di disaggregazione

Per eseguire il saggio disaggregazione delle compresse e delle capsule (2.9.1 FU) vengono testate 6 capsule, utilizzando l’appropriato apparecchio per la disgregazione (identico a quelle usato per le compresse) ed come liquido di immersione, il mezzo specificato, mantenuto a 37 ± 2 °C. Il saggio è soddisfatto se tutte e 6 le capsule sono disaggregate (in questo caso si può dire disciolte o aperte, tale che il contenuto sia disperso nel liquido) in meno di 30 minuti. Se una o due unità non sono disaggregate, ripetere il saggio su ulteriori dodici unità. I requisiti del saggio sono soddisfatti se almeno sedici delle diciotto unità sottoposte al saggio sono disaggregate. 29


EVENTI E CORSI | APPUNTAMENTI PER GLI OPERATORI DEL SETTORE

Appuntamenti per gli operatori del settore

COSMOFARMA EXHIBITION Bologna, 17-19 aprile 2015 Quartiere fieristico Bologna Fiere – padiglioni 25, 26 e 36 Ingressi: Costituzione e Michelino Orari: Venerdì 17 aprile: ore 9,30 – 18,30 Sabato 18 aprile: ore 9,30 – 18,30 Domenica 19 aprile: ore 9,30 – 17,00 Info visitatori e buyer/distributori: Tel. +39 02.79.64.20 / 02-45.47.08.202 Visitatori: visitatori@cosmofarma.com Buyer/Distributori: valentina.bonecchi@cosmoprof.it Customer Service and Sales: Laura Lapini - 02.45.47.08.213, laura.lapini@cosmofarma.com Giada Dragone - 02.45.47.08.272, giada.dragone@cosmofarma.com Martina Piacentini - 02.45.47.08.219, martina.piacentini@cosmofarma.com

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orna a Bologna dal 17 al 19 aprile Cosmofarma Exhibition 2015, giunta alla 19ª edizione, con il patrocinio di Federfarma e con il sostegno del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia. In previsione di Expo 2015, Cosmofarma Exhibition offre a favore delle aziende espositrici la possibilità di partecipare da protagonisti all’interno dell’Esposizione Universale. Le aziende che esporranno a Cosmofarma avranno infatti l’opportunità di prenotare uno spazio all’interno del padiglione dedicato alla Bio-diversità di Expo 2015, realizzato dal Gruppo BolognaFiere. Le aziende avranno a disposizione offerte specifiche (acquisto di spazi espositivi, possibilità di organizzare convegni) che consentiranno una visibilità garantita dalla vetrina internazionale di Expo 2015.

Quattro focus di approfondimento Per l’edizione 2015 Cosmofarma Exhibition articola l’offerta espositiva e convegnistica seguendo quattro focus di approfondimento: 1) Il settore degli OTC, i prodotti medicinali per l’automedicazione, che rappresentano un potenziale risparmio per il bilancio del Sistema Sanitario Nazionale in quanto non richiedono prescrizione medica. 2) La dermocosmesi, un settore che gioca un ruolo fondamentale nel bilancio economico delle farmacie, con un fatturato di circa 2 miliardi di euro.


APPUNTAMENTI PER GLI OPERATORI DEL SETTORE | EVENTI E CORSI

3) L’alimentazione, un tema in linea con Expo Milano 2015. Cosmofarma pone in evidenza la relazione tra corrette abitudini alimentari e la prevenzione di malattie. 4) La tecnologia per la farmacia: a supporto della gestione delle farmacie, con nuovi software e soluzioni meccaniche per l’attività pratica del farmacista e a servizio del cliente, nella forma dei medical devices, che permettono di tenere sotto controllo specifiche patologie mediche, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Novità dell’edizione 2015 Per la prima volta Cosmofarma Exhibition 2015 presenta il congresso scientifico dal titolo “Dermocosm – Vita Cutis”, che coinvolgerà medici dermatologi, medici estetici, chirurghi plastici, farmacisti e aziende che si ritroveranno per discutere le novità sul benessere e la salute della pelle. Il congresso, sotto la presidenza del Professor Antonino di Pietro, gode del patrocinio di tutte le associazioni del settore dermocosmetico: ADOI, Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani; ADMG, Associazione Dermatologi Magna Grecia; AIDA, Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali; ASSECE, Associazione Europea di Chirurgia Estetica; DDI, associazione delle Donne Dermatologhe Italia; ISPLAD, Società Internazionale-Italiana di Dermatologia, PlasticaEstetica ed Oncologica; SIdCO, Società Italiana di Chirurgia Odontostomatologica; SIDAPA, Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale, e SIDEMAST, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse. Il convegno sarà patrocinato da Federfarma e Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia. L’alimentazione sarà invece oggetto dei convegni organizzati dal Professor Enrico Roda, Presidente Istituto Scienze e Salute di Bologna, che illustrerà come un’alimentazione sana e un corretto stile di vita siano basilari per la salute e il benessere del corpo e possano essere fattori determinanti per la prevenzione delle malattie. Il convegno del Professor Enrico Roda darà la possibilità di ottenere crediti ECM. Cosmofarma Exhibition 2015 presenta inoltre il Terzo Osservatorio Cosmofarma, dal titolo “Il futuro è oggi; la farmacia che cambia, i modelli di partnership con le aziende farmaceutiche”, a cura di Doxa Pharma. La tavola rotonda, che coinvolgerà 4 aziende farmaceutiche e 4 farmacisti, focalizzerà l’attenzione sugli sviluppi e sul futuro delle farmacie, partendo dai risultati delle ricerche più recenti sulle diverse tipologie di farmacie presentati da Doxa Pharma (Fonte: comunicato stampa Cosmofarma, 4.3.2015)

CORSO PER FARMACISTI SULLA MODERNA GALENICA DI BASE Data da definirsi Newphargam, Via Milano,178 – Caronno Pertusella (VA) Il corso intende approfondire le conoscenze in Galenica prendendo in esame le singole forme farmaceutiche. A chi è rivolto Il corso ha una connotazione pratica, per cui verranno eseguite individualmente diverse prove di laboratorio in Camera Bianca. Verranno trattati i seguenti temi: introduzione teorica alla galenica con presentazione di forme farmaceutiche, tecniche di preparazione e normative vigenti; visita presso un’officina farmaceutica con esercitazioni tecnico-pratiche con vari macchinari per la preparazione delle varie forme farmaceutiche.

Agenda del corso 9.30 – 10.30: Introduzione alla Galenica 9.30 – 11.30: Norme di Buona Preparazione 11.30 – 12.30: Forme farmaceutiche: capsule, compresse, creme, gel, liquidi e polveri. 12.30-14.00: Pausa pranzo 14.00 – 15.00: Visita presso officina farmaceutica 15.00 – 18.30: Esercitazioni tecnico-pratiche

Relatori Dott. Alessandro Basile Dott. Giuseppe Bianco Dott. Stefano Anzilotti Gambarini

Costi e iscrizione Il corso prevede una quota d’iscrizione di euro 300,00 + Iva. Per i clienti Newphargam con Pagamento Ordini in contrassegno: euro 250,00 + Iva. Per info, iscrizione e modalità di pagamento: 800340088, info@newphargam.com 31


Scopri i vantaggi della nuova Newphargam – Fidelity Card La soddisfazione del cliente, che passa anche attraverso un servizio al massimo grado di qualità, professionalità, efficienza e tempistica, è un obiettivo sempre al primo posto nel nostro modo di lavorare. Per questo, e per rendere merito a chi ha riposto, o vuole riporre fiducia nei nostri servizi, nasce la Newphargam – Fidelity Card.

COS’È È una “tessera fedeltà” che verrà spedita al cliente che raggiungerà un certo obiettivo di ordini entro il mese, e che potrà avvalersi di particolari agevolazioni, sconti e altro sugli ordini dell’anno successivo.

CHI LA PUÒ AVERE Le farmacie che fanno ordini presso Newphargam.

COME FUNZIONA In base al volume degli ordini mensili effettuati, alla farmacia verrà riconosciuto un punteggio cumulativo che potrà in seguito: usare per ottenere uno sconto sulla merce acquistata; utilizzare per l’acquisto di particolari gadget o altre offerte proposte da Newphargam.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: Newphargam Srl Tel: +39 02 96782255 - Fax: +39 02 96782266 info@newphargam.com www. newphargam.com 32




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