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dott.
Gianluca Marini MEDICO CHIRURGO
In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 studio.gmarini@libero.it
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.24 del 3 Maggio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
Maggio 2014
Anno VIII Ed. 24
Firenze Quartiere 4
Il Reporter è distribuito da
Isolotto Legnaia Soffiano
Il progetto
✎ Editoriale
isolotto, come cambia la piazza
IL SEGNO DI UN MAGGIO FIORENTINO Matteo Francini
E
alla fine scoccò l’ora delle urne. Dopo il tour de force delle rispettive campagne elettorali, i candidati a succedere a Matteo Renzi alla guida della città si preparano alla “resa dei conti”. Ovvero al giudizio dei fiorentini, che domenica 25 sono chiamati a esprimersi per eleggere il nuovo sindaco (ma non solo, perché si vota anche per rinnovare il consiglio comunale, i consigli di Quartiere e per le elezioni europee).
L’area sarà ridisegnata in base alle richieste dei cittadini: ecco il bando di concorso ☛ pagina 2
Calcio
arrivederci campionato
L
a stagione volge al termine: rush finale in serie A per i viola. Ma il Franchi si illumina anche delle stelle del passato con la “partita del cuore”: in campo Antognoni, Baggio e Batistuta.
☛ pagina 18
Un anno senza Carlo Monni: le iniziative per ricordare l’attore ☛ pagina 17
☛ SEgUE a pagina 21
sindaco ed europa, firenze alle urne
l’altro lato del tunnel “osservato speciale” Viale Talenti: dopo la parete accanto alla carreggiata, è la volta di quella lungo i binari del tram.
È
tempo di votare. Il 25 di questo mese gli abitanti della città del giglio sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco, ma non solo: dovranno essere rinnovati anche il consiglio comunale e le assemblee dei cinque quartieri fiorentini, e il programma si conclude con le elezioni per il parlamento europeo. Un “election day” particolarmente ricco, insomma, in cui spicca la corsa per la poltrona di primo cittadino: i candidati illustrano idee e proposte per la Firenze di domani.
☛ pagina 3
il capoluogo toscano si trasforma così Tante novità dal regolamento urbanistico, mentre apre ufficialmente l’Opera di Firenze.
La “guida” al voto ☛ paginE 7-11
ostacoli in strada, la mappa nel rione
☛ paginE 12-13
che fine fanno i nostri rifiuti
☛ pagina 4
☛ pagina 14
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2 | Maggio 2014
Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Il quartiere che cambia
isolotto, c’è il bando di concorso per la piazza Focus
come funziona il “punteggio” 30 punti: piazza viva Riorganizzazione della sosta (stesso numero di posti auto), della viabilità e dei collegamenti viale dei Bambini-viale dei Pini e chiesa-lungarno dei Pioppi. Eliminazione delle barriere architettoniche. 25 punti: mercato Nuova pensilina, logistica per gli ambulanti, cassonetti interrati, valorizzazione dei negozi. 20 punti: eventi in piazza Aree verdi e arredi (panchine, servizi igienici), uno spazio attrezzato per iniziative all’aperto, possibilità per i negozi di installare i dehor. 15 punti: mobilità verde Migliorare i collegamenti ciclo-pedonali e dei bus. 10 punti: lavori in lotti Tre cantieri distinti che non impattino sulla vita quotidiana.
Gianni Carpini
E
ntro la fine dell’anno l’Isolotto conoscerà il nuovo volto della sua piazza. Sul piatto c’è un milione di euro, spalmato su tre anni. Il bando del concorso nazionale che sceglierà il progetto migliore è pronto, ma niente carta bianca. Chi disegnerà la piazza dell’Isolotto di domani dovrà fare i conti con le richieste dei cittadini di oggi: più spazio per il mercato, con un nuova tettoia, servizi e aree per i camion degli ambulanti, più superficie a misura di pedoni, bimbi e bici, un’area verde accessibile a tutti, un fontanello, bagni pubblici e lo stesso numero di posti auto rispetto a quello attuale. La geografia della sosta, insomma, andrà ripensata senza perdere posteggi. Il bando è stato stilato dall’Ordine degli Architetti di Firenze in base ai suggerimenti forniti durante una serie di assemblee pubbliche da chi all’Isolotto vive e lavora. Il documento racchiude le regole che i progettisti dovranno rispettare per tradurre queste indicazioni su carta. Oggi il “piazzone” si estende per circa diecimila metri quadrati, dal sagrato della chiesa fino al lungarno dei Pioppi: un terzo è pedonale, il resto è asfalto e parcheggi. I cittadini vogliono una piazza nuova e viva, con giardini attrezzati, connessa alla
tramvia grazie ai bus e nella quale siano valorizzati il mercato e i negozi. Il concorso è “a punti”: a ogni capitolo è associato un punteggio massimo che la commissione formata da cinque esperti nominati dal Comune potrà assegnare a ogni progetto. Chi raccoglie più punti, vince. La riqualificazione del mercato, ad esempio, pesa per un quarto sul punteggio totale (vedi box a fianco). “Il concorso di progettazione è lo strumento migliore per la partecipazione dei cittadini – spiega Mario Perini, consigliere dell’Ordine degli Architetti, che ha seguito da vicino questo percorso – permette alla collettività di presentare le proprie necessità e poi di vederle tradotte da un tecnico”. Entro la fine del 2014, stando ai piani di Palazzo Vecchio, sarà scelto il progetto, poi partiranno i lavori. Non ci sarà un maxi-cantiere, ma tre microcantieri che si alterneranno sulla piazza senza bloccare la vita di tutti i giorni, assicura il Comune. Il percorso partecipativo per ridisegnare piazza dell’Isolotto è iniziato il 15 luglio scorso con un ciclo di incontri pubblici ospitati dalla Comunità di Base, le “baracche verdi” di via degli Aceri. Da una parte architetti, Quartiere, assessori, consiglieri e tecnici del Comune, dall’altra cittadini e commercianti.
Piazza dell’Isolotto conoscerà presto il suo nuovo volto
1MLN €
investimento previsto Entro la fine dell’anno sarà scelto il progetto, che dovrà tener conto delle richieste dei cittadini
Il racconto
“io, cresciuta con il rione”
P
atrizia, all’età di sei anni, non si era mai affacciata da una terrazza più su del primo piano. “Il mio fratellino e io non avevamo il coraggio di guardare giù da questo balcone al terzo piano. Fino a quel momento avevamo vissuto in montagna con nonna e zii”, ricorda sorridendo. I genitori di Patrizia, babbo finanziere, mamma casalinga, furono una delle tante famiglie a ricevere le chiavi dei mille nuovi alloggi dell’Isolotto. Case alte sei piani, “i grattacieli li chiamavano”, consegnate dal sindaco Giorgio La Pira il 6 novembre del 1954. Ancora oggi, fuori dal condominio di viale dei Pini 2, fa bella mostra di sé una mattonella con l’effigie di Ina Casa. A sessant’anni di distanza, Patrizia vive ancora nella stessa casa, riscattata dai genitori dopo vent’anni. E oggi racconta di quella micro-città che le nacque sotto gli occhi e che ha visto crescere dal balcone. “Negli anni Cinquanta era un cantiere, le strade erano invase dalla terra portata dai camion, la chiesa era in costruzione, la pensilina ancora non esisteva. Dietro casa mia c’erano solo campi”. Poi arrivò il ‘66, l’Arno si fece minaccioso. Le cantine del condominio furono invase dall’acqua, le case ai piani bassi di lungarno dei Pioppi si allagarono. “Fu allestito un centro di soccorso alle baracche verdi – spiega – lì imparai a fare punture”. E poi i tanti comitati di quartiere, i dibattiti in piazza che, ai tempi, era libera dai parcheggi. “Spero che piazza dell’Isolotto resti un luogo di assemblee pubbliche, di incontro – conclude – in caso contrario il rione rischierebbe di perdere la sua anima”. G.C.
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Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Viale Talenti
Sottopasso, ora tocca al muro lato tramvia
Dall’altra parte installate intanto tre barre metalliche
Le date
Il sottopasso di viale Talenti: installate tre barre metalliche ancorate con trenta tiranti contro il rischio di crolli. Ora si apre il fronte tramvia
la cronistoria tappa per tappa 3 dicembre 2013 Il sottopasso viene chiuso. Il 14 dicembre i tecnici stilano una relazione. 17 gennaio 2014 Chiuse anche le corsie in superficie, in uscita dalla città. Il traffico è dirottato in via Cecioni-via Libero Andreotti. 21 febbraio 2014 Riaperta una corsia in superficie in uscita dalla città. Tre giorni dopo torna normale la viabilità sull’asse Cecioni-Andreotti. 6 marzo 2014 Riapre la seconda corsia in superficie verso la Fi-Pi-Li. 12 marzo 2014 Dopo quasi cento giorni di lavori, viene riaperta una corsia del sottopasso.
99
i giorni di chiusura del sottopasso
Gianni Carpini
P
rossima fermata, sottopasso. Nel tunnel di viale Talenti le toppe d’acciaio funzionano: ora si apre il fronte tramvia. Con l’installazione di tre barre metalliche ancorate con trenta tiranti, il muro accanto alla carreggiata che porta alla Fi-Pi-Li è al sicuro dai crolli, garantiscono da Palazzo Vecchio. Per risolvere i problemi alla radice andrà però ricostruito da zero, tra un annetto o due. L’altra parete, quella che costeggia i binari di Sirio, è invece “sorvegliata speciale” da mesi: anche lei avrà bisogno di una cura ricostituente per evitare rischi. “Stiamo pianificando i lavori quest’estate, per minimizzare i disagi”, annuncia l’assessore alle infrastrutture Filippo Bonaccorsi. In mezzo c’è la scadenza della legislatura. Il cantiere, cinque settimane per installare una serie di pali che sosterranno la struttura, andrà a impattare sul tram. Con gli operai nel tunnel, il tracciato ferrato sarà spezzato in due: la T1 si fermerà alla Federiga, poi ci sarà un bus e si ri-
salirà sui vagoni alla fermata Talenti, spiega ancora Bonaccorsi. “Nel caso del muro lato tramvia la situazione è meno preoccupante di quella rilevata dall’altra parte – dice – gli ingegneri monitorano la situazione ogni venti giorni”. All’Isolotto è ancora vivo il ricordo del primo blocco del sottopasso: novantanove giorni difficili, con traffico in tilt e commercianti preoccupati. Il 3 dicembre il tunnel è stato chiuso in tutta fretta a seguito di alcune crepe sospette sul muro di destra, in direzione della Fi-Pi-Li. I lavori d’urgenza dovevano durare dieci giorni. Poi gli operai si sono accorti che qualcosa non quadrava. Secondo la relazione dei tecnici, il muro era “poco armato” e dietro la parete il materiale era “incoerente”. In altre parole, chi ha costruito il sottopasso all’inizio degli anni Settanta non lo avrebbe fatto a dovere. Rischiava di venire giù, dicono gli esperti. Per ricucire l’opera, il muro è stato perforato in trenta punti, ma i tiranti che venivano inseriti scivolavano via. Così, è
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tiranti di acciaio per la messa in sicurezza stato necessario iniettare del calcestruzzo per dare stabilità. “È una soluzione sicura – sostiene l’assessore – ma non lasceremo questa situazione per sempre, sarebbe necessaria una costante manutenzione e vogliamo riaprire la seconda corsia del sottopasso, ora inutilizzabile”. Gli uffici sono al lavoro per definire il progetto per ricostruire il muro di contenimento. L’investimento è stimato nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. E il cantiere non è dietro l’angolo: potrebbe essere aperto tra l’estate del 2015 e il 2016.
Le reazioni
commercianti e residenti, attenzione alta
“E
ra un conto alla rovescia, ormai sapevamo che servivano lavori”, dicono i commercianti della zona. In molti avevano notato da tempo qualche segnale sul muro del sottopasso. La chiusura del tunnel ha spezzato in due questa parte di quartiere. “Tra dicembre e metà marzo le vendite sono calate anche del 50% – dice un benzinaio di viale Talenti – alcuni automobilisti sono tornati a fare rifornimento per la prima volta a un mese dalla riapertura, non sapevano che il sottopasso fosse percorribile”. Adesso si guarda con attenzione alle toppe d’acciaio. “Speriamo che quando arriverà il nuovo cantiere la viabilità sia studiata per non lasciarci isolati”, dice Irene dal suo chiosco di fiori. A sorvegliare la situazione anche i residenti. Lina abita nel condominio a quindici metri dal muro incriminato: nei mesi scorsi aveva lanciato una raccolta di firme. “Temevamo che le perforazioni causassero infiltrazioni nei garage interrati – spiega – per ora non ci sono problemi”. G.C.
Residenti e commercianti della zona di viale Talenti “sorvegliano” la situazione
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#Zoom
Quartiere 4
Isolotto . Legnaia . Soffiano
L’inchiesta
La storia
la mappa delle “barriere” i novant’anni lungo le vie del quartiere di ghita vogel Situazione migliorata, ma restano alcuni problemi per buche e scalini Francesca Casagni
L
e belle giornate sono tornate e, dopo mesi trascorsi in casa per evitare l’uso di ombrelli, i cittadini hanno ripreso a uscire per strada, popolando piazze, vie e giardini. Camminando nel quartiere ci si rende conto di come questo sia a due facce se parliamo di barriere architettoniche. Nelle zone da poco riammodernate, come viale Talenti o viale Etruria, si trovano senza particolari problemi marciapiedi larghi, scalini abbassati, pulsanti per il semaforo alla misura
giusta. Ma basta spostarsi nelle vie storiche della zona per imbattersi in una situazione diversa: attraversamenti pedonali con scalino o sottopassi stradali sì con la rampa, ma troppo ripida per essere affrontata da una persona sola. Anziani, mamme col passeggino e portatori di handicap sono i più interessati a questo argomento. Molti “nonni” che abbiamo incontrato si lamentano per le condizioni della pavimentazione: “Già l’asfalto è pieno di buche e altri problemi, poi le piogge di quest’in-
Le condizioni della pavimentazione al centro dell’attenzione: in alcune zone non ci sono problemi, in altre è segnalata qualche difficoltà
verno hanno generato zone ancor più dissestate dove è facile cadere”, raccontano. Questo avviene soprattutto nella zona dell’Isolotto vecchio, dove abitano molte persone sopra i settanta anni. Tra loro, sono in tanti a sperare che, con il restyling di piazza dell’Isolotto, questi problemi scompariranno. Ma la problematica delle barriere architettoniche non tocca soltanto i portatori di handicap e gli anziani, bensì anche mamme o nonne alle prese con i passeggini di figli e nipoti. Laura, una giovane madre, spiega: “Devo dire che nella zona di via Baccio da Montelupo, dove abito, non ho mai riscontrato particolari problemi a uscire con il bambino, e quindi non posso che ritenermi soddisfatta”. Non proprio dello stesso avviso sono Marco e Donatella, che incontriamo mentre cercano di salire su un marciapiede con il passeggino della loro primogenita: “Se le cose potrebbero andare meglio? – dicono – decisamente, soprattutto se la gente smettesse di parcheggiare ovunque senza pensare di poter recare danno agli altri. Ma apriremmo un discorso troppo lungo”. Dall’ultima volta che Il Reporter aveva affrontato il tema delle barriere architettoniche nel quartiere, molte cose sembrano comunque migliorate, con diversi “scivoli” in più in corrispondenza dei passaggi pedonali e rampe accessibili alle carrozzine. Rimane però – sottolineano i cittadini – il problema del dissesto dei fondi dei marciapiedi: ed è proprio questo – si augurano nella zona – il primo tema che la nuova amministrazione dovrà affrontare.
Giulia Bambi
La moto con cui don Cuba, amico di Ghita Vogel, ha viaggiato verso il Kilimangiaro
G
hita Vogel, una donna che ha fatto della sua vita un dono per gli altri, ha da poco compiuto novant’anni. E in questo anniversario importante ci ha raccontato la sua storia: una storia fatta di generosità e di una costante attenzione verso i più deboli, una storia che l’ha vista aprire la prima casa famiglia d’Italia e fondare l’associazione obiettivo giovani di San Procolo, insieme a don Danilo Cubattoli (soprannominato poi don Cuba dai ragazzi del quartiere di San Frediano, cui era particolarmente vicino), Fioretta Mazzei, Ulisse e Marigiù Pelleri, ispirata a ciò che La Pira faceva in sostegno degli anziani. “Il sorriso di Gianpiero (un ragazzo che Ghita era andata a trovare in carcere, ndr) – racconta – ha cambiato la mia vita. Era appena stata approvata quella legge sull’affidamento dei ragazzi arrestati per reati minori: io non me la sentivo di prendermi un impegno tanto grande, avevo studiato medicina con l’intenzione di partire per l’Africa. Quando sono andata a trovarlo gli prospettai questa possibilità nel tentativo di donargli un barlume di speranza, ma la sua risposta fu ‘Ghita, chi, in tutto il mondo, vorrà mai prendere me?’. La profonda tristezza nella sua voce mi ha fatto crollare, e quando gli ho proposto di venire a vivere a casa mia i suoi occhi si sono illuminati: l’espressione sul suo viso ha sconvolto la mia esistenza, decidendo di me e del mio futuro”. Da quel momento Ghita ha dedicato tutta la sua vita all’accoglienza dei bisognosi, in particolar modo dei giovani, fondando di fatto la prima casa famiglia d’Italia (a cui poi ne sono seguite diverse altre) proprio all’interno della sua abitazione. “Io non ho scelto praticamente niente della mia vita… hanno deciso tutto gli altri – continua – è stato il viso di Gianpiero a scegliere per me, ma io rifarei tutto mille volte. L’amicizia con don Cuba è stato un grande dono che ho ricevuto: era una persona meravigliosa, aveva la facoltà di coagulare intorno a sé persone provenienti da tutti i ceti sociali, dai carcerati ai nobili. Ho appena festeggiato i miei novant’anni, e alla festa c’erano tanti ‘ragazzi’, ormai diventati nonni, che hanno ricevuto accoglienza grazie all’associazione che io, don Cuba e gli altri abbiamo costruito. È stata – conclude – una festa meravigliosa”.
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Quartiere 4
#Luoghi
Isolotto . Legnaia . Soffiano
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Focus
Il progetto
italia e cina, insieme a villa strozzi
Nato un centro dedicato al design: gli imprenditori dei due paesi possono scambiarsi idee e opinioni Irene Roberti Vittory
H
a ricevuto il battesimo delle istituzioni il 25 marzo scorso, e sigillato così il patto tra Comune di Firenze e Città di Shanghai che, insieme, hanno dato vita a un’innovativa piattaforma di Industria Creativa. Stiamo parlando del centro sino-italiano di design di Villa Strozzi, nuovo punto di riferimento per chi lavora nel settore creativo nonché prezioso trampolino di (ri)lancio per il made in Italy (o, ancor più nello specifico, per il made in Tuscany) e per il “designed in China”, come spiega Zhe Cheng, laureando in architettura all’Università di Firenze e tra i responsabili del progetto: “Le imprese italiane e quelle cinesi sono le benvenute per stabilire qui la propria sede usufruendo dei nostri servizi. Con la creazione di questo sistema di ‘convivenza’, gli imprenditori dei due paesi possono dialogare, scambiarsi idee e opinioni. Per quanto riguarda la formazione, vi è una collaborazione attiva con il
Polimoda per l’organizzazione di corsi per designer, professionisti e imprenditori nei settori della moda, del marketing, dell’industrial design e dell’architettura”. Un gemellaggio siglato tra due paesi che trascinano l’industria della moda, in un luogo – Villa Strozzi
A Villa Strozzi è nato il centro sino-italiano di design, che ha ricevuto il battesimo delle istituzioni lo scorso 25 marzo
Sede del Quartiere 4
– che si presta, per la sua esclusività e bellezza, ad accogliere eventi, forum, meeting e lezioni: “Villa Strozzi ha un ruolo di primaria importanza, rappresenta una finestra della Cina sul mondo, ha un potenziale globale che potrà permettere al design cinese di entrare
Villa Vogel, via delle Torri 23 tel. 055.2767132-2767150 fax. 055.2767123 e-mail: istituzionaleq4@comune.fi.it web: http://q4.comune.fi.it
in Europa e poter poi sconfinare in tutto il mondo”. Saranno oltre trecento gli studenti (tra loro si contano decine di professionisti) coinvolti nelle attività a partire dall’anno prossimo, ma l’obiettivo è raddoppiare, se non triplicare, le presenze in tempi brevi. Accanto alla formazione verranno realizzati eventi in collaborazione con Pitti Immagine, Florence Design Week e varie associazioni e imprese del territorio. Un modo per promuovere l’eccellenza garantendo una vetrina internazionale, contraddicendo chi vede nell’Italia poche risorse e nella Cina solo scarsa qualità dei prodotti: “Con lo sviluppo economico, i cinesi stanno abbandonando il ruolo di meri ‘consumatori’ per sviluppare una propria creatività. L’Italia, d’altro lato, ha una storia illustre e una tradizione di ‘creatività’ che la rendono leader nel mondo in questo campo. È da qui che nasce l’idea di uno scambio bilaterale tra una nazione in forte crescita creativa e una con un bagaglio tecnico distintivo”. Uno scambio, auspica Zhe Cheng, destinato a diventare sempre più proficuo.
una sede “gemella” a shanghai, per chi vuol sviluppare il proprio mercato
S
pecularmente alla sede fiorentina di Villa Strozzi, è nato a Shanghai un centro creativo “gemello”, che punta a “favorire uno scambio imprenditoriale e culturale. Le imprese che vogliamo esportare in Cina non sono quelle di grandi dimensioni, bensì le piccole e medie imprese: quelle che rappresentano il cuore del made in Italy e che hanno l’esigenza di sviluppare ulteriormente il proprio mercato. Vogliamo aiutarle in questo, facendo sì che il loro potenziale non venga disperso”, conclude Zhe Cheng. I.R.V.
Passaggio a Sud-Ovest A cura del Quartiere 4
Regolamento Urbanistico
Elezioni del 25 maggio
COME CAMBIA IL SUD-OVEST FIORENTINO. IL NODO NEVRALGICO TRA PONTE A GREVE E ‘LUPI DI TOSCANA’ SI INTENSIFICA IL SERVIZIO ELETTORALE DI QUARTIERE Il consiglio comunale, dopo un processo di formazione molto complesso a cui ha concorso una pluralità di soggetti pubblici e privati, ha approvato il regolamento urbanistico comunale, uno strumento di indirizzo e di pianificazione in cui vengono tracciate concretamente le linee di sviluppo urbano sulla base delle scelte strategiche contenute nel piano strutturale. Con questo atto la città stabilisce cosa, come e dove costruire nei prossimi anni. Una partita, dunque, di grande rilievo dal punto di vista non solo urbanistico, ma anche economico e sociale. A questo iter decisionale così delicato hanno dato un impulso fondamentale i 5 quartieri della città che sono intervenuti attivamente in tutto il processo con proposte, sollecitazioni e richieste di modifica, contribuendo ciascuno a orientare in maniera determinante le scelte riguardanti il territorio locale. Vediamo quali sono le previsioni di maggior rilievo per il Q.4. Confermato il ruolo strategico del nodo di Ponte a Greve nell’ambito del semi-anello sud con un ruolo di cerniera e fluidificazione tra l’asse by-pass Galluzzo-Le Bagnese e il Ponte all’Indiano, un passaggio che finalmente libererà il borgo storico dalla morsa del traffico di attraversamento. Per i parcheggi sono individuati come prioritari quelli di viale Nenni, piazza Batoni e viale Etruria tutti attestati sulla linea tranviaria e dunque in grado di far decollare davvero un sistema di trasporto intermodale e articolato; si preannuncia invece un ridimensionamento per le strutture di sosta previste all’ex-Gasometro e in via della Fonderia, anche per non attrarre ulteriore traffico in una zona già martoriata dalla ‘movida’ di Oltrarno. Per le piste ciclabili i programmi di intervento riguardano la zona Nenni-Torregalli, il lungo Greve e l’Argingrosso, lungo tre direttrici di sviluppo di assoluto rilievo: l’integrazione con la tramvia; il pieno utilizzo degli splendidi percorsi d’argine del torrente proveniente dal Chianti; il completamento dell’osmosi e della permeabilità tra le due parti del parco fluviale metropolitano. A integrazione del regolamento il Consiglio Comunale ha approvato un documento della Commissione Urbanistica che recepisce le ulteriori indicazioni dei quartieri circa gli sviluppi della programmazione urbanistica cittadina. Il Q.4 chiede in particolare di valorizzare lo strumento dei concorsi di progettazione, per guidare la trasformazione di importanti contenitori dismessi (es. ex-caserma ‘Lupi di Toscana’) e integrarli con percorsi strutturati di informazione e partecipazione della cittadinanza. Per il nuovo pezzo di città che si prospetta tra Viale Nenni e Torregalli il criterio deve essere quello di miscelare gli insediamenti residenziali con funzioni qualificanti e di pubblica utilità, supportate da una contestuale organizzazione ra-
zionale di servizi e di economie esterne, scongiurando gli errori più volte commessi in passato con progetti frammentari e disorganici, spesso incompleti. Tra le osservazioni presentate spicca il rilievo critico per il nuovo assetto del presidio di Santa Rosa dove si preannuncia un drastico taglio della funzione sanitaria a beneficio di spazi residenziali e commerciali. Valutata non congrua l’individuazione di Ugnano come sede del campeggio che dovrebbe sorgere nell’ovest fiorentino, per affiancare l’analoga struttura prevista a Rovezzano, nel quadrante nord-est. Resta sul tappeto la questione del completamento del polo sportivo di San Bartolo, un progetto degli anni ‘90 rimasto monco e incompleto, ennesimo esempio di sconnessione, finanziaria e cronologica, tra interventi pubblici e privati. Il Q.4 ha adottato la strategia dei piccoli passi, cercando soluzioni per aggiungere un pezzo dopo l’altro al mosaico, anche a fronte del completo fallimento dei bandi di project financing per le opere più attese (piscina e palestra). Sul versante della riqualificazione urbanistica ribadita la priorità per luoghi come piazza Isolotto (tra breve verrà dato il via al concorso per la progettazione sulla base delle indicazioni scaturite dal percorso partecipativo attivato l’estate scorsa) e piazza Pier Vettori. Importante anche la richiesta di un nuovo assetto dell’area Campolmi, tra via Canova e viale Etruria, che permetterà il recupero ad uso pubblico di uno straordinario manufatto di archeologia industriale. Il Quartiere ritiene anche che il Regolamento Urbanistico dovrebbe predisporre delle regole per tutelare le fasce più fragili e indifese della popolazione da quell’autentica piaga sociale che ormai rappresenta il gioco d’azzardo, la cosiddetta ‘ludopatia’. Viene richiamata in questo senso la recente legislazione regionale (18 ottobre 2013, n.57) che sancisce il divieto di aprire sale gioco entro un raggio di 500 metri di distanza da scuole, circoli e luoghi di aggregazione giovanile. Per i servizi ecologici si attende a breve il completamento della realizzazione del collettore delle acque in riva sinistra d’Arno con il definitivo e completo allacciamento della rete fognaria con il depuratore di San Colombano. Per le aree verdi sono in programma interventi di completamento e integrazione nella zona del Saletto mentre è prevista la realizzazione di una nuova area attrezzata in via Siena. Il Regolamento Urbanistico, quando leggerete queste pagine, sarà già consultabile in Rete Civica (www.comune.fi.it). Dalla data di pubblicazione scatteranno 90 giorni entro i quali sarà possibile presentare osservazioni da parte di tutti i soggetti interessati (singoli e associati).
Il Comune di Firenze, in vista dell’appuntamento di domenica 25 maggio per le elezioni europee e amministrative, ha predisposto un servizio di consegna a domicilio delle tessere elettorali. In caso di mancato recapito viene lasciata una cartolina-avviso che va presentata al quartiere di riferimento dove è possibile ritirare la tessera elettorale giacente. Inoltre, nella settimana dal 19 al 25 maggio, presso i quartieri sarà anche possibile: 1) rinnovare la carta di identità; 2) ottenere il rilascio immediato dei duplicati delle tessere elettorali smarrite, deteriorate o rubate. Sede di riferimento: Quartiere 4, via delle Torri 23, tel. 055.2767163 Orario dell’ultima settimana: 19 e 21 maggio, 8,30-13; 20 e 22 maggio, 8,30-13 e 14,30-17; 23 e 24 maggio, 8,30-18; 25 maggio, 7-23
Elezioni del 25 maggio
IL CARTELLONE
Festa di primavera in ludoteca La ludoteca “La Carrozza di Hans” questo mese propone, oltre al gioco libero nelle varie stanze, sabato 17 maggio, ore 10,30, Il Sabato si racconta con la storia “La Valigia: una storia a sorpresa”, a cura del nido Farfalla; 22 maggio, ore 17, Festa di Primavera, nel giardino della ludoteca con giochi e racconti. La Carrozza di Hans, via Canova 170/b, tel. 055.7877734 carrozzadihans@comune.fi.it La costituzione vista dai ragazzi Fino al 10 maggio, Limonaia e Chiostro di Villa Vogel, “Passato, presente e futuro, una storia che continua per l’Italia che vorremmo”. Mostra dei laboratori condotti nelle scuole sul significato e sulla genesi della costituzione repubblicana. A cura della SPI-CIGL. Orario: 15-18
Scuole in musica nel parco 15 maggio, ore 17, Limonaia di Villa Strozzi, Concerto delle orchestre permanenti nate all’interno delle scuole del quartiere Poster del cinema in mostra 17-31 maggio, Chiostro di Villa Vogel, Mostra antologica di poster cinematografici di grande formato, a cura di Romano Natali. Orario: 10-18 Circoli fotografici a confronto 17-18 maggio, Limonaia di Villa Vogel, 6x6, 6 foto, 6 temi, 6 circoli, mostra a cura dei club fotografici del territorio INFO: Ufficio Cultura Q.4, via delle Torri 23, tel. 055.2767113-2767135-2767148 attivitaculturaliq4@comune.fi.it
6 | Maggio 2014
#Il quartiere in pillole
Quartiere 4
Isolotto . Legnaia . Soffiano
L’intesa
Approvata la variante
housing sociale nell’ex caserma
sosta e mobilità, novità in arrivo
U
Svolta per la Lupi di Toscana dopo l’accordo col Ministero Ivo Gagliardi
L
BiblioteCanova
calcio, stelle e salute: le iniziative del mese
N comprensorio “Torre Agli” in via Lippi e Macia, che rimarranno di proprietà dello Stato e saranno ristrutturate e valorizzate. Il Comune avrà diritto a una quota fino al 10% dei futuri introiti derivanti dalla loro immissione sul mercato. Gli otto edifici, oggi
spazi vuoti e inutilizzati, saranno così restituiti alla città, diventando luoghi con un mix di funzioni private e pubbliche: queste ultime andranno dall’housing sociale all’edilizia popolare residenziale, dai servizi alle attività sociali e culturali dei quartieri.
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
a caserma “Gonzaga Lupi di Toscana” sarà ceduta a titolo gratuito al Comune di Firenze, per essere destinata prevalentemente a un programma di social housing. Arriva dunque il (lieto) fine per la vicenda della grande struttura di via di Scandicci, grazie all’accordo firmato il mese scorso a Roma tra il Ministero della Difesa, il Comune di Firenze e l’Agenzia del Demanio. Il protocollo d’intesa riguarda in tutto otto strutture: oltre all’ex Lupi di Toscana sono la caserma “Perotti” in via del Gignoro, il comprensorio “San Gallo” (l’ex ospedale militare) in via San Gallo, la caserma “Ex Florentia” in via Pier Luigi da Palestrina, la caserma “Ferrucci” in piazza Santo Spirito, la caserma “Cavalli” in piazza del Cestello, la caserma “Redi” in via Venezia e il
na strada e un parcheggio nuovi a Torregalli, una rotatoria all’incrocio tra via Bugiardini, viuzzo del Roncolino e via del Ponte a Greve: è quanto sarà realizzato nel quartiere, dopo il via libera arrivato dal consiglio comunale alla variante urbanistica su tre importanti interventi di mobilità e sosta nel quadrante sud-ovest della città. La delibera, tornata in aula a fine marzo per l’approvazione definitiva, riguarda in particolare la rotatoria all’incrocio tra via Bugiardini, viuzzo del Roncolino e via del Ponte a Greve (al confine con Scandicci), la nuova viabilità di collegamento tra viale Nenni e Torregalli e il nuovo parcheggio scambiatore tra viale Nenni e lo Stradone dell’Ospedale. “Si tratta di progetti conformi al nuovo regolamento urbanistico – ha spiegato l’assessore alle politiche del territorio Elisabetta Meucci – che razionalizzano la sosta e la viabilità, guardano al futuro sviluppo della città e garantiranno migliore fluidità e sicurezza”. In particolare, Meucci ha sottolineato l’importanza della nuova rotatoria: “Un provvedimento molto atteso, che viene incontro alle richieste dei cittadini e che abbiamo progettato con la collaborazione del Quartiere 4”. Il progetto della nuova rotatoria – viene spiegato – prevede anche un percorso pedonale protetto e un’area di sosta a uso residenziale. La nuova viabilità Nenni-Torregalli, che renderà più diretto il collegamento tra viale Nenni, il Centro Don Gnocchi e il nuovo ospedale San Giovanni di Dio, consiste nella realizzazione di un nuovo tronco stradale, mentre il parcheggio scambiatore, di circa 12mila metri quadrati, sarà a servizio della futura fermata tramviaria Nenni-Torregalli e della nuova viabilità.
on si fermano nemmeno a maggio le attività della BiblioteCanova: sono tanti, anche questo mese, gli eventi e le iniziative in programma. Spazio al pallone con “La poesia del calcio”: in occasione dei vicini mondiali brasiliani, un omaggio allo sport più seguito in Italia a cura di Massimo Cervelli (giornalista) e Franco Quercioli (Archivio del Movimento di Quartiere). Dopo il primo incontro del 6 maggio, il secondo appuntamento è in programma il 20 alle 18, con “Pasolini e il linguaggio del calcio”. Interviene Felice Accame, docente di Teoria della comunicazione presso il Centro Tecnico di Coverciano. Il 27 maggio, sempre alle 18, l’ultimo incontro, con “Di qua e di là dall’Oceano”. Commenti e letture tratti da: Edoardo Galeano, “Tra splendori e miserie, il calcio è l’arte dell’imprevisto”, Nick Hornby, “Febbre a 90°”, e Osvaldo Soriano, “Il football: lo sport della moltitudine”. Anche quest’anno, la BiblioteCanova commemora poi l’anniversario del rogo nazista dei libri (10 maggio 1933) con animazioni, letture, musica e laboratori per bambini. L’appuntamento è il 10 maggio a partire dalle 9. Lo stesso giorno torna anche “AgriKulturae: il mercato contadino in biblioteca”, animazioni, cultura e dibattiti fra produzioni di filiera corta ed economia solidale, con vendita di pane, pasta, olio, vino, verdure, conserve, miele, marmellate, formaggi della nostra terra e prodotti ecologici per la casa e per il corpo, dal mattino fino al tardo pomeriggio. E ancora spazio alle note con le “Conversazioni musicali”, presentazione e guida all’ascolto delle opere in programma al Maggio Musicale Fiorentino, a cura dell’associazione Amici del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Due gli appuntamenti di questo mese: il 15 maggio, ore 17, “Roberto Devereux” di Gaetano Donizetti, e il 29 maggio, stessa ora, “L’Amore delle tre melarance” di Sergej Prokofiev. Il 27 maggio, alle 21, tutti “Alla scoperta del cielo” con la serata dedicata all’osservazione della volta celeste a cura della Società Astronomica Fiorentina. Dalle stelle alla sanità, torna anche “Parole di salute”, il ciclo di incontri informativi su salute e benessere. Il 24 maggio dalle 9 alle 13 e il 26 maggio dalle 13 alle 19, nel piazzale della biblioteca verrà allestito un gazebo per la misurazione del diabete, a cura dell’Associazione Diabetici Area Fiorentina. Il 26 maggio, alle 17, si parlerà anche di allergie e intolleranze, nell’incontro con Miriam Iornio (allergologa dell’ospedale San Giovanni di Dio) e Stefano Curatolo (Associazione Diabetici). E ovviamente tanto spazio anche a reading e presentazioni di libri: per il programma completo si può contattare la BiblioteCaNova Isolotto, via Chiusi 4/3 A, tel. 055.710834, mail bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it, web bibliotecanovaisolotto.comune.fi.it.
La campagna
scattata la “battaglia” alla zanzara tigre
S
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ono tornate, e quest’anno promettono di essere più “temibili” che mai. Stiamo parlando delle zanzare tigre, che a causa dell’inverno particolarmente mite di quest’anno potrebbero trovare nel nostro territorio un habitat migliore rispetto al passato. Il Comune ha lanciato già dalle scorse settimane la campagna “Zzzzanzara Tigre, una lotta da vincere insieme”, con l’obiettivo di diffondere tra i cittadini i comportamenti “anti-zanzara” da tenere per combattere questi insetti, con la distribuzione di un piccolo manuale di “combattimento biologico” nei luoghi di aggregazione della città come scuole, biblioteche, sedi dei Quartieri, centri anziani e sedi Asl. La novità di quest’anno è rappresentata da un questionario, distribuito nelle scuole comunali e durante le iniziative pubbliche, con l’obiettivo di monitorare la conoscenza di questi insetti, per capire come migliorare ulteriormente le misure di prevenzione già adottate dal Comune nelle aree pubbliche, con interventi antilarvali e controlli nei giardini, nelle caditoie stradali, nei fossi e nei canali. Senza dimenticare le batbox, i rifugi per i pipistrelli, che favoriscono la presenza del nemico naturale delle zanzare. E poi ci sono i consigli per i cittadini, da tenere bene a mente per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve: eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l’acqua) e moderare le annaffiature; impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli oggetti esposti all’aperto; verificare periodicamente che le grondaie, i pozzetti delle acque piovane e le canalette di scorrimento delle acque in eccesso non siano ostruiti; non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (come barattoli, piscine gonfiabili, ecc.) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; coprire bidoni, secchi, cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o zanzariere. Tutte misure di prevenzione, queste, utili anche contro le zanzare comuni. La “battaglia”, insomma, anche quest’anno è cominciata.
Quartiere 4
#Politica
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Maggio 2014 | 7
Elezioni/1
QUARTIERI, CAMBIANO TUTTI I PRESIDENTI Nessuno dei cinque uscenti sarà in lizza: ecco chi sono i candidati a prenderne il posto
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on solo sindaco, non solo europee: il 25 maggio Firenze sarà chiamata a scegliere anche i nuovi consigli di Quartiere. Nessuno dei cinque presidenti uscenti sarà in lizza, tra chi ha terminato il secondo mandato e chi ha scelto altre strade. Ecco allora chi sono i candidati alla presidenza dei cinque rioni fiorentini. Il Partito Democratico schiera per il Quartiere 1 Maurizio Sguanci, consigliere comunale uscente e presidente della commissione sanità in Palazzo Vecchio con l’amministrazione Renzi. Al Q2 in corsa c’è Michele Pierguidi, anche lui consigliere comunale e presidente del calcio storico fiorentino. Alfredo Esposito, ex segretario cittadino del Pd, è invece candidato alla presidenza del Q3. Chiudono la rosa dem Mirko Dormentoni, consigliere uscente e presidente della commissione urbanistica in Comune, e Cristiano Balli, candidati rispettivamente alla presidenza di Q4 e Q5. Oltre al Pd, tra gli schieramenti che nella corsa per
Sede Q1 Piazza Santa Croce
Palazzo Vecchio appoggiano Nardella sono presenti in tutti e cinque i Quartieri con i propri candidati consiglieri anche le liste Popolari per Firenze, Scegliamo Firenze al centro, Sinistra comune, Sostieni Firenze e Italia dei Valori, mentre la Lista Nardella si presenta solo nei quartieri 1 e 2. Due donne e tre uomini compongono invece la squadra dei candidati presidenti di Forza Italia. Al Q1 corre Roberta Pieraccioni, 46 anni, imprenditrice, consigliere uscente al Q4. Stefano Baldassari è il candidato alla presidenza del
Q2: trent’anni, anche lui consigliere circoscrizionale uscente. Per il Q3 è in pista Gaia Serri, di professione avvocato, già consigliera. Davide Bisconti, coordinatore del movimento giovanile del partito, è il candidato alla presidenza del Q4. In lizza per il Q5 c’è Guido Castelnuovo Tedesco, 25enne, anche lui uscente. Oltre a Forza Italia, è presente in tutte e cinque le circoscrizioni anche la Lista Galli, con tredici candidati consiglieri per ogni Quartiere. Il Movimento 5 stelle mette in campo tre donne e due uomini nella corsa alla
Sede Q2 Villa Arrivabene
Sede Q3 Via Tagliamento
presidenza dei cinque quartieri fiorentini: i candidati presidenti sono Gabrio Evi nel Q1, Silvia Noferi nel Q2, Laura Magni nel Q3, Giampiero Palazzo nel Q4 e Marialuisa Cappelli nel Q5. Cinque candidati presidenti anche per la lista “La Scaletti sindaco”: sono Fabrizio Valleri, detto “Il Vallero” per il Q1, il medico Camilla Lippi per il Q2, Alessandro Bargioni per il Q3, Francesco Marziali, commerciante ambulante in Sant’Ambrogio, per il Q4 e l’agente di commercio Isabella Babetto per il Q5. La coalizione “Firenze riparte a sini-
stra” (composta da Sel, Sinistra Europea-Prc e Firenze a sinistra con Tommaso Grassi) si presenta nei consigli di Quartiere con due liste (Sel e Sinistra EuropeaPrc) e un candidato presidente comune: nel Q1 è Serena Jaff (Sel), architetto 42enne, nel Q2 Virginia Pupi (Sel), studentessa di 23 anni. Nel Q3 il candidato alla presidenza è lo psicologo Alessandro Morandi (Prc), nel Q4 Antonio Mereu (Prc). Nel Q5, infine, il candidato è Pietro Poggi (Sel), studente 24enne. Nella corsa alla presidenza dei Quartieri, la lista Ncd-Udc si
Sede Q4 Villa Vogel
Sede Q5 Villa Pallini
presenta con Marco Passeri nel Q1, Francesco Grazzini nel Q2, Paolo Bazoffi nel Q3, Enrico Nencioni nel Q4 e Lorenzo De Santi nel Q5. In corsa nei quartieri anche le liste di Fratelli d’Italia-An e Alleanza per Firenze, che come candidati presidenti schierano Vincenzo Angelini al Q1, Alessandro Draghi al Q2, Monica Coppoli detta “Barone” al Q3, Nicholas Arienzale al Q4 e Carmelo Marchese al Q5. Presente solo nel Quartiere 2 la lista “Repubblica Fiorentina”: il candidato alla presidenza è Andrea Ortolani.
8 | Maggio 2014
#Politica
Elezioni/2
DIECI IN CORSA PER IL DOPO RENZI: LA VOLATA DEGLI ASPIRANTI SINDACI
Sei uomini e quattro donne si contendono la fascia tricolore. Ottocento candidati per trentasei posti in consiglio comunale Natalia Binagli
E
lezioni, a Firenze è conto alla rovescia. Domenica 25 maggio la città sarà chiamata alle urne per scegliere il successore di Matteo Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Dieci i candidati a sindaco - sei uomini e quattro donne - pronti a contendersi la fascia tricolore con una sfida all’ultimo voto [nella pagina a destra le interviste ai dieci candidati], per un totale di ventitré liste e circa ottocento aspiranti consiglieri comunali per soli 36 posti. L’attuale vicesindaco reggente, Dario Nardella, è il candidato del Partito Democratico, scelto con le primarie di marzo. Già vice di Renzi, poi parlamentare per un annetto e infine richiamato da Roma con l’ascesa del “rottamatore” a Palazzo Chigi, Nardella è sostenuto da uno stuolo di liste. Si inizia da quella del Pd: aperta dal 22enne Cosimo Guccione e dall’attrice Katia Beni, conta molte ricandidature di assessori della giunta Renzi (come Caterina Biti e Cristina Giachi) e di consiglieri uscenti (tra gli altri Cecilia Pezza, Leonardo Bieber, Andrea Vannucci, Angelo Bassi, Massimo Fratini, Marco Colangelo e Federica Giuliani). Si prosegue con la “Lista Nardella” guidata dall’atleta Fiona May, Italia dei Valori, la lista “Sostieni Firenze” dell’ex ministro Valdo Spini, i “Popolari per Firenze” di Stefano Marmugi, la lista “Sinistra comune” dei Comunisti italiani (un sostegno che ha contrariato il partito nazionale) e infine la lista “Scegliamo Firenze al centro” con rappresentanti di Scelta civica ed ex centrodestra come Massimo Pieri. “Non sarò mai il clone di Renzi”, va ripetendo Nardella. E per cominciare – avverte – cercherà di vincere al primo turno, cosa che non riuscì all’attuale premier, che nel 2009 andò al bal-
lottaggio con Giovanni Galli. Il recente accordo con il Ministero della Difesa che restituisce otto caserme dismesse alla città è una delle carte di Nardella in campagna elettorale. Ma tra i punti del suo programma ci sono anche lo stop al parcheggio interrato del Carmine e la pedonalizzazione della piazza, la valorizzazione delle periferie e l’abolizione dell’Irpef a partire dai redditi bassi. Classe 1971, attuale capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, è Marco Stella il candidato del partito di Berlusconi, che torna così a schierare una figura politica dopo i civici Valentino, Scaramuzzi e Galli. Proprio il portiere viola, con la “Lista Galli”, sosterrà Stella insieme alla Lega Nord. L’obiettivo dei forzisti è vincere nonostante le divisioni del centrodestra. Per riuscirci, Forza Italia – che come capolista schiera l’ex del Carroccio Mario Razzanelli – punta su una squadra multietnica. Ci saranno, tra gli altri, l’ex guardia del corpo di Fidel Castro Enrique Garcia Cabrera e l’imprenditrice cinese Wang Re-Yun. Ma non mancano le ricandidature dei consiglieri uscenti Jacopo Cellai e Mario Tenerani, per cinque anni all’opposizione di Renzi. Da sempre alfiere della vertenza dei bancarellai di San Lorenzo, Stella ha annunciato che se diventerà sindaco le auto torneranno a circolare in piazza Pitti e la Ztl sarà abolita il sabato pomeriggio. In campo una donna, invece, per il Nuovo Centrodestra di Alfano. Si tratta di Gianna Scatizzi, classe 1961, numero uno di Confartigianato Firenze, espressione del mondo economico e produttivo della città, che ha incontrato anche il favore dell’Udc. Il suo nome arriva dopo lunghe settimane di riflessioni, da parte degli alfaniani, terminate con la deci-
sione di non sostenere Stella. Scatizzi cercherà di dare del filo da torcere agli avversari con un programma incentrato su lavoro e lotta al precariato. Sulle infrastrutture, spicca la proposta di realizzare la nuova stazione dell’Alta Velocità in superficie all’Olmatello. In lista con lei si ripresentano i consiglieri uscenti Stefano Bertini (capolista) ed Emanuele Roselli. Chiude il tris delle candidature di centrodestra Achille Totaro, parlamentare e già senatore, che scende in campo alla guida di Fratelli d’Italia – An (il primo nome in lista è del capogruppo uscente Francesco Torselli), che con le primarie di marzo aveva optato per la corsa in solitaria. A sostenerlo anche la lista civica “Alleanza per Firenze”, aperta da Guido Sensi. Presentandosi come “unica alternativa al renzismo” (critica ai “cugini” di Fi e Ncd), Totaro vuol convincere gli elettori con un programma che ha tra i punti chiave lotta al degrado, contrasto all’illegalità e assegnazione delle case popolari ai fiorentini. Gran movimento e divisioni anche a sinistra. In campo Cristina Scaletti, 45 anni, ex Idv, esponente di Centro democratico, candidata con la lista civica “La Scaletti sindaco”. Già assessore comunale all’ambiente con Renzi e poi titolare della cultura in Regione con Enrico Rossi, Scaletti chiama a raccolta i delusi del Pd, ma la platea a cui vuole rivolgersi è molto più ampia e trasversale. A dimostrarlo c’è l’appoggio ricevuto dai moderati di “Fare per fermare il declino”. Se diventerà sindaco, ha già detto di voler destinare una parte della tassa di soggiorno a un fondo per gli artigiani, incentivare i coworking per i giovani e mettere in campo misure ad hoc contro l’inquinamento. Oltre a quella che porta il suo
nome, la sostengono le liste “La città di tutti” e “La città del saper fare”. Vi compaiono, candidati al consiglio comunale, i nomi dell’ex campione di pallanuoto Gianni De Magistris e del costituzionalista Stefano Merlini. Tommaso Grassi, 28 anni, gli ultimi cinque passati all’opposizione in Palazzo Vecchio, è il candidato sindaco di Sinistra ecologia e libertà e di una parte della sinistra di base. Sostenuto anche da Rifondazione (“Sinistra europea – Prc”) e dalla lista “Firenze a sinistra” (capolista il ricercatore e blogger Giacomo Trombi), tra i punti del suo programma ci sono la creazione di una task force comunale per impiegare al meglio i fondi europei e la realizzazione di un piano integrato del trasporto pubblico. Su questo fronte, Grassi ha annunciato che se sarà sindaco riaprirà la partita della tramvia al Duomo con un nuovo referendum. Apre la lista di Sel l’impiegata Donella Verdi. Tra i candidati anche lo storico dell’arte Giorgio Bonsanti, ex soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure. Laura Bennati, 36 anni, lavoratrice in un call center, è invece la candidata di “Una città in comune”, lista della sinistra alternativa, movimentista e dei comitati, come quelli contro la Tav o in difesa dell’acqua pubblica. La lotta all’inceneritore e al sottoattraversamento sono alcuni dei cardini del programma di Bennati. Aprono la sua lista Massimo Bani, attivista di “Terra bene comune”, la commercialista Daniela Ermini e il medico Monica Raineri. Sempre nell’alveo della sinistra c’è Attilio Armando Tronca, candidato del Partito comunista dei lavoratori (Pcl). Trent’anni, studente in ingegneria aero-
spaziale e precario della scuola, Tronca si presenta con le parole d’ordine “lavoro, diritto alla casa e servizi pubblici”. Lo sostiene una lista composta per lo più da giovani, studenti ed esponenti del sindacato di base. Capolista è il giovane Francesco Vacca, seguito a ruota dallo specializzando in medicina Pier Paolo Duchini. Miriam Amato, di professione artigiana, mamma di due figli, è invece la candidata a sindaco del Movimento 5 stelle. Scelta attraverso le “comunarie” online, ha come obiettivo dichiarato quello di portare Nardella al ballottaggio, approfittando anche delle divisioni del centrodestra. Amato ci proverà puntando sulle battaglie storiche dei “grillini” fiorentini: l’opposizione all’inceneritore di Case Passerini e la lotta al tunnel Tav. Se sarà sindaco, ha già dichiarato che per prima cosa metterà mano ai libri contabili del Comune alla ricerca di “sprechi e inefficienze”. La prima sforbiciata però – garantisce – la darebbe al suo stesso stipendio. In lista con lei, candidati al Salone de’ Dugento, ci sono una trentina di nomi, scelti sempre con le primarie sul web: capolista è Silvia Mangionello, restauratrice, responsabile cultura per i Cinque stelle fiorentini. Paolo Manneschi, dipendente comunale, scende in campo per “Repubblica fiorentina”, movimento trasversale nato da un gruppo di tifosi. I rappresentanti si definiscono “né di destra né di sinistra”. In cima al programma di Manneschi ci sono la valorizzazione delle periferie, il sostegno al commercio e alle piccole e medie imprese e la creazione di un ufficio per le persone bisognose. Apre la lista la commerciante Cristina Ferruzzi.
#Politica MIRIAM AMATO
LAURA BENNATI
Maggio 2014 | 9
TOMMASO GRASSI PAOLO MANNESCHI DARIO NARDELLA
“partecipazione e trasparenza” “GLI ABITANTI PROTAGONISTI attivi” “UN COMUNE ALLEATO DELLA GENTE” “AIUTI PER FAMIGLIE E IMPRESE”
“UNA città PRODUTTIVA E CREATIVA”
CRISTINA SCALETTI GIANNA SCATIZZI MARCO STELLA
A. ARMANDO TRONCA
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Ristabilirò un nuovo rapporto fra cittadini e amministrazione: basta progetti calati dall’alto, ma partecipazione per soluzioni condivise! Ridurrò lo stipendio da sindaco, aboliremo i privilegi e chiederemo ai cittadini come investire la parte decurtata. Basta coi dirigenti esterni strapagati, meno figure dirigenziali e più operatori a contatto col pubblico, più trasparenza per gli atti pubblici. Tre priorità per la città? Affronteremo i temi della movida e della vivibilità come primo passo di appartenenza alla città, puntando su una maggiore offerta culturale e ridando ruolo centrale alla polizia municipale. Basilare la cura dell’ambiente: sì allo smaltimento dei rifiuti con il porta a porta, no agli inceneritori, e poi sostegno ai prodotti a km zero, mobilità ciclabile e sostenibile. Da riscoprire il made in Florence, valorizzare le periferie e rivedere la gestione dell’edilizia popolare fiorentina. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Con un’amministrazione a 5 stelle vedo una città dove gli antichi mestieri tornano a essere opportunità per i giovani, la gestione del territorio si basa sulla tutela della salute e il lavoro esiste anche al di fuori dei centri commerciali. Con il Pd, continueremo ad assistere a una politica lontana dai cittadini, dove la carica di sindaco serve solo al curriculum.
“UNA firenze VIVA e COLORATA”
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Quando sarò sindaco agirò da subito perché nessun cittadino si senta solo. Anche l’azione del Comune dev’essere sempre rivolta verso i cittadini e non verso i gruppi di potere e le lobby. Le nomine nelle società partecipate e in tutte quelle che afferiscono al Comune terranno conto esclusivamente delle capacità di ciascuno escludendo ogni ingerenza e logiche interne ai vari partiti. Tre priorità per la città? Non parlare più di centro e periferia ma pensare a una città multicentrica che ascolti e coinvolga i cittadini. Nessuno deve più subire scelte imposte dall’alto e tutti devono essere protagonisti attivi delle decisioni che li riguardano. Massima dovrà essere l’attenzione verso la qualità della vita delle persone, tutelando la salute pubblica con misure per contenere l’inquinamento. Mettere l’individuo al centro dell’attività amministrativa significherà anche maggiore attenzione ai soggetti più vulnerabili: anziani, bambini e diversamente abili. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Fra le dieci città al mondo dove si vive meglio per qualità dello sviluppo, dell’ambiente, della proposta culturale e delle pratiche sportive. Con le botteghe che tornano ad animarsi, con una città dove i giovani vengano a vivere anziché fuggire all’estero. Una città viva e colorata, inclusiva e non esclusiva. Immagino un’amministrazione che realizza le cose che dice piuttosto che prometterle e basta.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Come “Una città in comune” invertiremo l’ordine delle priorità dell’amministrazione. Daremo voce a chi è stato escluso dalle ultime amministrazioni attente a favorire i soliti centri di potere e non chi vive, studia o lavora a Firenze. Tre priorità per la città? Una mobilità basata su un trasporto pubblico che parta dall’utilizzo delle strutture esistenti e dall’integrazione del trasporto ferro-gomma. Si devono recuperare le sette stazioni ferroviarie fiorentine sottoutilizzate e ridefinire i percorsi delle linee Ataf per soddisfare le esigenze di mobilità dell’area metropolitana. L’utilizzo di tutti gli edifici vuoti e degli spazi cittadini per dare una soluzione all’emergenza abitativa e creare luoghi di aggregazione culturale. L’adozione della strategia Rifiuti Zero e l’attuazione dell’AlterPiano. Riprogettare il sistema dei rifiuti con la raccolta porta a porta, il riutilizzo e il riciclo dei materiali in modo da creare posti di lavoro ed evitare la costruzione di inceneritori dannosi per gli abitanti e per l’ambiente. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Immagino una città dove le persone tornino a incontrarsi nelle piazze e nei luoghi di cultura, siano protagoniste attive della vita cittadina e non consumatori passivi in una città senz’anima.
“DECORO E SERVIZI EFFICIENTI”
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Se verrò eletta sindaco di Firenze, per prima cosa incontrerò tutti i dipendenti del Comune. I dipendenti dell’amministrazione comunale sono i primi e principali collaboratori del primo cittadino, e di chi amministra la città. Sono una risorsa da valorizzare. Sono persone portatrici di specifiche professionalità, spesso sottoutilizzate, o comunque non pienamente usate dalle amministrazioni di centrosinistra. Se tutti i lavoratori in forza a Palazzo Vecchio venissero adeguatamente utilizzati, le consulenze esterne e gli incarichi professionali a chiamata si potrebbero di fatto eliminare, o comunque ridurre al lumicino. Tre priorità per la città? Da subito l’applicazione con tolleranza zero del regolamento comunale sul decoro della città; far ripartire le infrastrutture e gli appalti per l’adeguamento degli edifici scolastici; incentivi e rimodulazione di tasse e tariffe per i commercianti e le attività artigianali. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Una città ripopolata nel centro storico da attività artigianali, commercianti, esercizi di qualità e famiglie, che potranno usufruire di servizi efficienti. Gli altri quartieri vanno riqualificati sia a livello di servizi, che di sicurezza e decoro. Mi immagino una mobilità efficiente, che dia tempi certi di percorrenza a chi ci vive e ci lavora, e facilità nel trovare parcheggio.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Subito una riunione con tutti i dipendenti comunali, il vero motore dell’amministrazione. Deve essere valorizzata ogni professionalità, va costruita una vera collaborazione e questo va fatto tutelando il lavoro di ciascuno. L’obiettivo è avviare immediatamente il nostro programma di governo. Tre priorità per la città? Verificare l’efficienza degli appalti per i servizi in termini di qualità nei confronti degli utenti e dei lavoratori; creare una task force interna che si occupi dei progetti europei, una delle maggiori fonti di finanziamento a disposizione; studiare un piano complessivo e integrato del trasporto pubblico con una qualità che sia degna di una città come Firenze. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? La immagino come una città facile da vivere, per tutti, dove i turisti stanno bene perché i fiorentini stanno bene, dove non sia “obbligatorio” usare le macchine, dove gli spostamenti e il commercio funzionino. Immagino un Comune alleato dei cittadini.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Abbasserò i costi della politica diminuendo direttori e dirigenti a chiamata, dagli attuali 100 di Renzi a 50. Diminuirò i compensi di assessori e direttori, così da poter assumere molti giovani in Comune o chi ha perso un lavoro, riqualificando il personale interno. Individuerò le risorse per aiutare chi ha bisogno, dalle famiglie fino alle piccole e medie imprese. Istituirò un ufficio diretto per incrementare ed accedere alle risorse economiche europee. Tre priorità per la città? Riqualificazione della periferia, cominciando dalle strade e dai punti cardine della città, in modo da risolvere la maggior parte degli ingorghi dovuti all’incompetenza e al menefreghismo della passata legislatura, che ha pensato solo ad abbellire il centro. Creare un ufficio per aiutare le persone che si trovano in difficoltà economica per debiti. Modificare i permessi per aprire le attività, in modo da non ghettizzare le strade ed evitare “Chinatown” e rilanciare l’artigianato locale, con incentivi ai giovani. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Se vinciamo noi, sarà una città più vivibile e rispettosa, dove ognuno può scegliere in che asilo mandare il proprio figlio. Una città che offre lavoro ai giovani puntando su innovazione e tecnologia. Una città popolare e non politica, perché la politica fa solo i suoi interessi e mai quelli della gente.
ACHILLE TOTARO
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Andrò nei quartieri, cuore della vita cittadina con la nascita della città metropolitana, orecchie e voce sul territorio su temi come sicurezza, servizi e decoro. Da sindaco convocherò la giunta una volta al mese nei quartieri, primi uffici vicini ai cittadini di un Comune amico. Tre priorità per la città? Prima di tutto il lavoro, a partire dai giovani: vogliamo una città produttiva e creativa in cui si creino opportunità occupazionali; poi la lotta alla solitudine e la cura delle persone fragili, a partire dagli anziani. Potenzieremo i servizi di assistenza e social housing: negli ultimi 5 anni abbiamo consegnato 1.100 alloggi popolari, il nostro obiettivo è consegnarne altri 1.000; inoltre lavorare per rendere Firenze sempre più una città vivibile, sicura il giorno e la notte e viva in ogni angolo. Una Firenze bella e comoda per chi ci vive e desiderabile per i turisti. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Immagino una Firenze con le linee 2 e 3 della tramvia completate, con aeroporto e stadio nuovo grazie anche al sostegno del governo Renzi. Una città più internazionale, accogliente, più verde con un traffico più sostenibile, che propone un’offerta culturale ancora più ricca e attraente e in cui si arriverà non solo per ammirare i musei, ma anche per lavorare; una città riconosciuta per l’onestà dei suoi amministratori e per il buon vivere dei suoi cittadini. Insomma, Firenze più di prima!
“UN FUTURO DA COSTRUIRE INSIEME” “PIÙ SICUREZZA, BASTA ILLEGALITÀ” “RISOLVERE IL PROBLEMA ABITATIVO” Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Chiederò ai fiorentini di partecipare alla costruzione di una nuova città dove i protagonisti siano i cittadini. Purtroppo nel tempo abbiamo perso la voglia di essere una comunità, non ho mai creduto all’uomo solo al comando, la politica è servizio. Tutti assieme possiamo riuscire a costruire un futuro migliore per tutta Firenze. Tre priorità per la città? Sicurezza, casa e lavoro, ecco le tre priorità che affronterò immediatamente. Lo farò subito nella prima giunta con tre provvedimenti ad hoc: per la sicurezza la presenza di pattuglie di polizia municipale a presidiare il territorio e l’introduzione del vigile di Quartiere; per la casa venderemo agli assegnatari che lo vorranno gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e con il ricavato ne costruiremo di nuovi; per il lavoro nella prima giunta delibereremo l’apertura di 100 nuove imprese azzerando le consulenze e usando i fondi vuoti di proprietà del comune. Tre provvedimenti mirati a cambiare Firenze. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Me la immagino moderna, contemporanea, pulita e sicura. Me la immagino con un sindaco che si chiama Marco Stella.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Basta con chi delinque, occupa, vive di furti, accattonaggio, commercio abusivo, spaccio, racket dei parcheggi. Oggi i protagonisti dell’illegalità ottengono dalle istituzioni sussidi, protezioni e corsie preferenziali nell’assegnazione di case popolari. Con Totaro sindaco si cambia: i diritti vanno attribuiti ai fiorentini e ai cittadini stranieri onesti. Tre priorità per la città? Uno: una città più sicura grazie a un sindaco in prima linea per neutralizzare chi vive di illegalità danneggiando i cittadini onesti. Due: taglio delle spese faraoniche di cui si è resa responsabile l’attuale amministrazione e redistribuzione ai cittadini sotto forma di sussidi, diminuzione di tasse e bonus per chi assiste anziani o disabili in famiglia. Tre: tutela delle botteghe che stanno sparendo a causa di tasse e affitti insostenibili. Impulso al turismo grazie a un grande aeroporto che incrementi il flusso di visitatori e sviluppi l’economia cittadina creando nuovi posti di lavoro. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Firenze è unica. Me la immagino sicura, priva di degrado, i cui cittadini si sentano padroni a casa propria: una città che, difendendo le proprie tradizioni cristiane e rinascimentali, dal centro alle periferie, sia pronta per un grande futuro.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Le cose da fare, visto lo scempio compiuto dalle precedenti amministrazioni, sono molteplici, una delle priorità è quella di risolvere il problema abitativo; partiremo infatti con l’immediata assegnazione di tutte le case sfitte e la riconversione delle strutture abbandonate a scopo abitativo. Tre priorità per la città? Interverremo in maniera decisa su: lavoro, diritto alla casa e diritto ai servizi pubblici. Ci batteremo per la cancellazione di tutte le leggi sul precariato e l’immediata assunzione di tutti i precari; la ricetta da seguire è semplice: divisione del lavoro esistente tra tutti a parità di paga tramite la progressiva riduzione dell’orario di lavoro. Per quanto riguarda i servizi pubblici, saranno gratuiti e di qualità e verranno finanziati dalla tassazione progressiva sulle grandi rendite e sui grandi patrimoni finanziari. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Difficile dirlo, dipende molto dall’esito delle elezioni. Se a vincere saranno i soliti partiti borghesi le cose non potranno che peggiorare, privatizzazioni selvagge, svendita dei servizi (vedi Ataf), smantellamento del tessuto sociale; se invece la classe oppressa si unirà per la costruzione di una nuova società, fondata su basi socialiste, Firenze potrà diventare l’esempio da seguire.
10 | Maggio 2014
#Politica
Elezioni/3
C
hiuse le urne, il nuovo sindaco non avrà molto tempo per brindare. Dalle buche lungo le strade al nuovo stadio, dalla tramvia alla movida, sono tante le cose da fare. E la prova dei fatti per chi governerà la città nei prossimi cinque anni inizierà da subito. Partite importanti che andranno affrontate con uno sguardo più ampio, aperto alla città metropolitana che nascerà dalle ceneri della Provincia. Vediamone alcune. Sul fronte delle infrastrutture le sfide più avvincenti e difficili. Con i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia da far finalmente partire e l’ambizioso progetto di portare Sirio fino a Bagno a Ripoli e nella Piana fiorentina a cui dare gambe. C’è poi la “talpa” Monna Lisa, ferma a Campo di Marte: la grande fresa, pur essendo stata dissequestrata dopo la maxi inchiesta sull’Alta velocità fiorentina, è ancora in attesa di scavare i sette chilometri del tunnel sotterraneo fino a Castello. Da scrivere è anche il finale della vicenda aeroporto. La strada per il potenziamento dello scalo sembra tracciata. Ma è braccio di ferro tra la Regione e l’Ente nazionale
TRAMVIA, STADIO E MOVIDA: IL LAVORO CHE ATTENDE LA NUOVA AMMINISTRAZIONE per l’aviazione civile: la prima ha previsto una pista di duemila metri, il secondo vorrebbe allungarla fino a 2.400 metri. Uno scatto ai cantieri della città potrebbe darlo il G8, la riunione dei grandi della terra che l’ex sindaco Renzi è intenzionato a portare a Firenze nel 2017. La nuova amministrazione potrebbe così disporre di un tesoretto da 200 milioni di euro per completare, ad esempio, il Nuovo Teatro dell’Opera e riqualificare la Fortezza. Senza dimenticare poi i Della Valle, patron della Fiorentina, da cui il Comune attende una proposta di project per realizzare il nuovo stadio alla Mercafir. E infine il regolamento urbanistico, approvato dal consiglio comunale uscente con la previsione di 750mila metri quadrati di cantieri nei prossimi cinque anni, che adesso dovrà essere tradotto in realtà. Ma non si vive solo di grandi opere. Nemmeno il tempo di respirare che la nuova giunta sarà alle prese con la gestione della vita notturna. Superato il patto della notte e accantonata la strategia dei sequestri a raffica dei locali, il futuro sindaco dovrà studiare e mettere in atto un nuovo piano antimovida molesta per far vivere il centro
storico permettendo al contempo ai residenti di dormire in pace. Collegati a questo, più in generale, ci sono i temi di decoro e sicurezza urbana. Tra le situazioni più critiche, su questo fronte, ci sono quelle di piazza Santissima Annunziata e piazza della Stazione. Sfida anche sul piano dell’offerta culturale che la città saprà mettere in campo, ripensando nuovi luoghi e forme per la diffusione, ad esempio, dell’arte contemporanea, terminata la precedente esperienza dell’Ex3. Da vedere come il futuro sindaco saprà poi valorizzare il Forte Belvedere, riaperto la scorsa estate dopo cinque anni e subito preso d’assalto da cittadini e turisti. E ancora, ci sono le periferie da rivalorizzare, punto che compare nei programmi di tutti i candidati, con aree strategiche come Novoli, Gavinana o l’Isolotto che reclamano nuova centralità. A partire da una strategia oculata sulla mobilità, con interventi sul traffico e le aree di sosta. Un tema, questo, particolarmente sentito anche in Oltrarno, che da tempo chiede maggiore attenzione al decoro delle strade e dove è ancora incerto il futuro del progetto per il parcheggio sotterraneo al Carmi-
ne. Anche sul verde pubblico non si potrà smettere di lavorare. Il parco delle Cascine, uno dei punti chiave del programma con cui Renzi si presentò nel 2009, negli ultimi anni ha iniziato ad avere un nuovo volto. Simboli di questo cambio di passo, le demolizioni delle ex discoteche. Sempre più fiorentini stanno riscoprendo la bellezza del parco, dagli sportivi alle famiglie. Ma la “rivoluzione” è appena iniziata, e spetterà alla prossima amministrazione prendere in mano le redini del masterplan che ridisegna il polmone verde. Il lavoro è certamente una delle maggiori urgenze da affrontare, con una disoccupazione giovanile che anche a Firenze ha superato da tempo il 20%. Oltre alle vertenze delle grandi aziende in difficoltà, una su tutte quella della Seves di via Reginaldo Giuliani, il nuovo sindaco dovrà dare risposta alle tante piccole e micro imprese artigiane a rischio chiusura. Più in generale, il Comune si troverà alle prese con un’emergenza sociale acuita dalla crisi economica, che trova riscontro, tra le altre cose, nelle quattromila famiglie di fiorentini sotto sfratto per morosità. Sul fronte della scuola, la nuova
giunta dovrà continuare il lavoro fatto finora per azzerare le liste d’attesa nei nidi. Oltre duecento, al momento, le famiglie in attesa, contro le 900 del 2009. Da portare a termine il progetto di riqualificazione di San Lorenzo, e quindi il trasferimento dei bancarellai, vicenda che in questi mesi ha provocato non poche polemiche e tensioni. Degli ottantaquattro banchi spostati dalla piazza antistante la basilica, solo una quarantina resteranno in piazza del mercato centrale. Gli altri – questo il piano della giunta uscente – dovranno essere smistati tra piazzale Michelangelo e piazza del Grano. Altro tema di grande attualità è quello dei rifiuti. In attesa di veder posare la prima pietra del termovalorizzatore di Case Passerini (Hera ha detto di aspettare l’ok definitivo in estate), la città dovrà spingere l’acceleratore sulla raccolta differenziata (che negli ultimi quattro mesi del 2013, per la prima volta, ha superato il 50%), portare a cinquanta le isole interrate nel centro storico e, nelle periferie, collocare i nuovi cassonetti dotati di chiavetta, comparsi finora in San Jacopino e in parte di Campo di Marte.
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#Politica
Maggio 2014 | 11
Elezioni/4
La carica dei 290mila fiorentini al voto
Domenica 25 maggio urne aperte dalle 7 alle 23: più di trecentocinquanta le sezioni presenti sul territorio
S
aranno quasi 290mila i fiorentini chiamati alle urne domenica 25 maggio, in occasione dell’election day per le europee e per le elezioni del sindaco, dei consigli comunale e di Quartiere. Per le amministrative, se nessuno degli sfidanti otterrà il 50% più uno dei voti, è previsto poi il secondo turno tra i due candidati più votati, come da prassi nei Comuni con più di 15mila abitanti. L’eventuale ballottaggio si terrà domenica 8 giugno. CHI PUÒ VOTARE Potranno votare tutti i cittadini italiani residenti nel comune di Firenze che al momento della votazione abbiano compiuto il 18esimo anno di età e i cittadini comunitari che ne abbiano fatto preventiva richiesta, inseriti nelle liste elettorali aggiuntive. Nella tornata elettorale del giugno 2009 furono 216.541 i votanti al primo turno, con un’affluenza del 73,86%. QUANDO SI VOTA Si vota nella sola giornata di do-
sezione e le indicazioni per raggiungerla.
menica 25 maggio. Le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23. Alla chiusura delle urne scatterà subito lo scrutinio per le elezioni europee. Una volta terminato quello, i seggi riapriranno il giorno seguente, lunedì 26 maggio, alle 14, per lo scrutinio delle amministrative.
TESSERA ELETTORALE Ai neo iscritti alle liste elettorali del Comune di Firenze (ovvero le persone trasferite a Firenze da un altro comune, i neo maggiorenni, i già residenti che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel corso del 2013), l’ufficio elettorale consegnerà la tessera elettorale a domicilio. A chi non fosse in casa al momento della consegna, verrà rilasciata una cartolina di avviso da presentare alla sede del Quartiere di riferimento per ritirare personalmente la tessera elettorale (Quartiere 1: piazza S. Croce 1, tel. 055.2767645; Quartiere 2: piazza Alberti 2/a, tel. 055.2767812; Quartiere 3: via Tagliamento 4, tel. 055.2767739; Quartiere 4: via delle Torri 23, tel. 055.2767150; Quartiere 5: via Baracca 150/p, tel.055.2767012). Chi avesse smarrito la tessera elettorale può rivolgersi al proprio Quartiere di riferimento per prenotarne un duplicato da ritirare successivamente (in caso di furto è necessaria una copia della
DOVE SI VOTA Saranno 353 le sezioni ordinarie aperte su tutto il territorio comunale, sette invece quelle ospedaliere che consentiranno di esercitare il diritto di voto anche ai degenti. Per le persone affette da gravi infermità è prevista la possibilità del voto domiciliare previa richiesta all’ufficio elettorale del Comune. Previsto anche il servizio di accompagnamento in cabina per le persone con impedimenti fisici, anch’esso riservato a chi ne abbia fatto apposita richiesta. Per votare, ogni elettore deve avere con sé la carta di identità o un altro documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale. Sul sito del Comune di Firenze ogni cittadino può trovare il numero della propria
denuncia). È possibile ottenere il rilascio immediato della tessera presentandosi direttamente all’ufficio elettorale di viale Guidoni 174 (aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13; il martedì e il giovedì l’orario di apertura si estende anche al pomeriggio, dalle 14,30 alle 17) o al Punto Anagrafico Decentrato (Pad) del Parterre in piazza della Libertà (dal lunedì al sabato 8,3013; martedì, mercoledì e giovedì anche 14,30-17,30). Nell’ultima settimana prima del voto (dal 19 al 25 maggio) il servizio di consegna immediata dei duplicati sarà attivato anche presso i Quartieri, senza bisogno di preventiva prenotazione come nelle settimane precedenti. In questo stesso periodo sarà possibile effettuare ai Quartieri anche il rinnovo della carta di identità. Nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni gli uffici elettorali di quartiere osserveranno questo orario di apertura: 19 e 21 maggio ore 8,30-13; 20 e 22 maggio ore 8,30-13 e 14,30-17; 23 e 24 maggio ore 8,30-18; 25 maggio ore 7-23.
L'Associazione Sportiva L'Associazione L'Associazione Sportiva Sportiva L'Associazione Sportiva Dilettantistica Poggetto Dilettantistica Dilettantistica Poggetto Poggetto Dilettantistica Poggetto Organizza Organizza Organizza Organizza Dal 9 giugno con orario 8,30 - 17,00 Dal 99giugno giugno con con orario 8,30 --17,00 17,00 Centri Estivi conorario attività prevalente Dal 9Dal giugno con orario 8,308,30 17,00 Centri Centri Estivi con conattività attività prevalente prevalente rivolta al tennis Centri EstiviEstivi con attività prevalente rivolta rivolta alalda tennis tennis I partecipanti saranno seguiti Insegnati qualificati FIT rivolta al tennis PROGRAMMA SETTIMANALE
— — PROGRAMMA PROGRAMMA SETTIMANALE SETTIMANALE — PROGRAMMA SETTIMANALE
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
DALLUNEDI‛ LUNEDI‛ AL ALVENERDI‛ VENERDI‛ DAL DAL LUNEDI‛ AL VENERDI‛
Ore 8,00-8,30
Ritrovo presso la sala ricreativa Formazione dei gruppi di gioco Ore Ore 8,00-8,30 8,00-8,30 Ritrovo Ritrovo presso presso lalasala salaricreativa ricreativa Ore 9,00-10,30 Tennis, ginnastica, Ore 8,00-8,30 Ritrovo presso la sala ricreativa pallavolo, ping pong, Formazione Formazione dei dei gruppi gruppi didigioco gioco basket, calcetto balilla Formazione dei gruppi di gioco Ore Ore9,00—10,30 9,00—10,30Tennis, Tennis, ginnastica, ginnastica, pallavolo, pallavolo, Ore 13,00-14,00 Pausa pranzo presso il ristorante Ore 9,00—10,30 Tennis, ginnastica, pallavolo, ping ping pong, pong, basket. basket. “Giardino del Poggetto” ping pong, basket. Ore Ore10,30—11,00 10,30—11,00 Riposo Intervallo Intervallo Ore 14,00-15,00 Ore 10,30—11,00 Intervallo presso la saletta ricreativa Ore Ore11,00—12,30 11,00—12,30 Tennis, Tennis,ginnastica, ginnastica,pallavolo, pallavolo, Ore 15,00-17,00 Tennis, ginnastica, Ore 11,00—12,30 Tennis, ginnastica, pallavolo,pallavolo, ping pingpong, pong,basket, basket,calcetto calcettobalilla balilla ping calcetto, pong, basket, calcetto balilla basket Ore Ore13,00—14,00 13,00—14,00 Pausa Pausapranzo pranzopresso pressoil ilRistorante Ristorante Ore 13,00—14,00 Pausa pranzo pressodel il Ristorante Ore 17,00-17.30 Premiazione Leader del giorno “Giardino “Giardinodel delPoggetto” Poggetto” “Giardino del Poggetto” e riconsegna alle famiglie
Sonosaranno inoltre seguiti previsteda altre discipline sportive: IIpartecipanti partecipanti saranno da Insegnati Insegnati qualificati qualificati FIT I partecipanti saranno seguitiseguiti da Insegnati qualificati FIT FIT Calcio a 5; Basket; Pallavolo; Ping Pong; Sonoinoltre inoltre previste previste altre altrediscipline discipline sportive: sportive: SonoSono inoltre previste altre discipline sportive: Badmington; Calcio Balilla; Ginnastica Calcio apioggia 5;5;Basket; Basket; Pallavolo; Pallavolo; Pingi Pong; Pong; coperti In Calcio caso saranno utilizzati campi Calcio a 5;diaBasket; Pallavolo; Ping Ping Pong; Badmington; Badmington; Calcio Calcio Balilla; Balilla; Ginnastica Ginnastica nella sala TV e potranno esere Calcio previste proiezioni didattiche Badmington; Balilla; Ginnastica
Nei Neigiorni giorni didimartedì martedì eegiovedì giovedì dalle Nei giorni di martedì e giovedì dalledalle di martedì e giovedì ore ore12,00 12,00 alle allegiorni ore ore13,00 13,00 èèprevista prevista lalapiscina piscina ore 12,00 alle Nei ore 13,00 è prevista la piscina
dalle ore 12,00 alle ore 13,00 è prevista la piscina
NUMERO NUMERO CHIUSO: CHIUSO: 50 50(CINQUANTA) (CINQUANTA) PARTECIPANTI PARTECIPANTI NUMERO CHIUSO: 50 (CINQUANTA) PARTECIPANTI NUMERO CHIUSO: 50 (CINQUANTA) PARTECIPANTI Informazioni Informazioni presso presso lalala segreteria segreteria i igiorni Informazioni presso segreteria tutti igiorni giorni Informazioni presso la segreteria tuttitutti itutti giorni dal dal lunedì lunedì al al venerdì venerdì dalle dalle ore ore 14.30 14.30 alle alle ore ore 19.00 dal al lunedì al venerdì dalle ore alle 14.30 ore19.00 19.00 dal lunedì venerdì dalle ore 14.30 orealle 19.00
12 | Maggio 2014
#L’inchiesta
Come cambia Firenze/1
L’opera apre (e il Comunale va in pensione) Il teatro ai nastri di partenza: ancora non terminato ma già in funzione. E dall’autunno spazio alla lirica
Enrica Cinaschi
I
fiorentini lo hanno guardato con una certa diffidenza per un po’ di tempo, additandolo come un ingombrante scatolone a due passi dal parco delle Cascine. Ma gli abitanti di questa città, si sa, prima di familiarizzare con i nuovi luoghi devono bubare, ovvero lamentarsi un po’, dire la loro, salvo poi affezionarsi agli spazi, soprattutto se sono spazi da vivere. E si spera che la nuova casa del Maggio musicale fiorentino, ribattezzata di recente, sia uno di quei luoghi che i fiorentini ameranno vivere da qui a molto tempo. Dieci maggio, questa la data che segna l’apertura ufficiale dell’Opera di Firenze, il grande complesso che si affaccia sul viale Fratelli Rosselli, nell’ampio spazio tra la Stazione Leopolda e il parco delle Cascine. Il teatro è proprio al centro, un teatro grandissimo, progettato per ospitare musica lirica, classica, ma anche balletti, rock band e musica leggera, incontri e convegni, realizzato per invitare la gente a fermarsi, a incontrarsi nella vastissima piazza antistante (la più grande della città), inaugurata
di recente e dedicata al compositore e direttore d’orchestra Vittorio Gui. I meglio informati avranno da replicare “ma il teatro non era già stato inaugurato in passato?”. E da un certo punto di vista è vero, perché il teatro ha già ospitato alcuni eventi, in più occasioni, ma stavolta la differenza è che si tratta di un vero e proprio trasloco, che riguarda – oltre agli spettacoli – anche tutto l’apparato amministrativo, gli uffici e le sale prova. In altre parole, dalla fine dell’estate (gli uffici verranno spostati prima), il vecchio Comunale andrà definitivamente “in pensione”, e tutta la macchina del teatro sarà spostata nella nuova sede progettata dai romani Abdr (acronimo che sta per Arlotti Beccu Desideri Raimondo, ovvero i quattro architetti associati a cui fa capo lo studio). “Ma non è ancora finito”, incalzerebbero i soliti bene informati di cui sopra. E anche questo è vero, mancano ancora all’appello 50 milioni che sono in attesa di essere stanziati dal Governo, che serviranno a terminare la macchina scenica inferiore, l’auditorium, un parcheggio e i punti ristorazio-
Dopo l’inaugurazione di piazza Gui è la volta dell’Opera di Firenze, il nuovo teatro che ospita la Fondazione del Maggio musicale fiorentino
Palazzo Giovane
creatività, con orto e ristorante
L ne. Ma nel frattempo l’Opera comincerà a oliare i cardini e, per la stagione autunnale (ma sono già in calendario diversi appuntamenti per il festival del Maggio musicale attualmente in corso), sarà ad attendere i melomani, appassionati di lirica & company nella sua nuova casa dove, grazie alla torre scenica nuova di zecca, potranno essere allestite le scenografie di più opere all’unisono. Quindici sale di cui una da duemila posti, spazi prova per le orchestre, sale per le prove dei ballerini e una marea di luoghi tecnici: questi alcuni numeri dell’Opera di Firenze. Serve aggiungere altro? Che si alzi il sipario.
Web
operadifirenze.it
a “Casa della Creatività” cambia nome e volto. Arriva un orto urbano nel cortile e nasce il bistrot “Quinoia”, un ristorante per tutti, con molti piatti della tradizione toscana ma con un occhio di riguardo per le intolleranze alimentari. Dopo i lavori, nella seconda metà di questo mese apre i battenti il nuovo palazzo tutto dedicato ai giovani, in vicolo di Santa Maria Maggiore, a due passi dal Duomo. Il cortile, dopo il restyling, diventa verde: in ottanta metri quadri prendono posto orti in miniatura curati dalla cooperativa di Legniaia. Sul cortile si affaccia un bistrot speciale: la novità sta negli ingredienti usati per le ricette. Tutta la filiera, che privilegia i prodotti a km 0, è gluten free, non ci sono cibi con glutine o arachidi. In arrivo anche un nuovo spazio incontri con eventi e presentazioni di libri.
Riapre i battenti Palazzo Giovane (ex Casa della Creatività) con un orto urbano, un bistrot “speciale” e altro ancora
#L’inchiesta Come cambia Firenze/2
una nuova vita per i grandi edifici vuoti
Il regolamento urbanistico prevede molte trasformazioni Gianni Carpini
N
uova vita per gli scatoloni vuoti di cemento, case in arrivo in centro e fuori, altri parcheggi scambiatori. Il regolamento urbanistico della città del giglio mette molta carne sul fuoco.
si da un immobile in disuso presente nelle aree di “trasferimento” (diciassette in tutta Firenze) e costruire in quelle di “atterraggio” (ventuno terreni liberi, fuori dal centro) potrà godere di un bonus: 10-30 per cento in più di superficie.
Cosa è Se il piano strutturale, già approvato, fissa le regole generali sulla crescita edilizia della città, il regolamento urbanistico va nel dettaglio. È stato adottato dal consiglio comunale il 25 marzo scorso, ma non è ancora “entrato in servizio”. Bisognerà aspettare le osservazioni di cittadini, enti e associazioni, che hanno novanta giorni di tempo dalla pubblicazione. La nuova amministrazione e il nuovo consiglio le esamineranno, prima dell’approvazione definitiva.
Tante case Il regolamento punta tutto sulla trasformazione degli edifici vuoti in residenze. Succede per decine di strutture. L’ex palazzo di Fs in viale Lavagnini potrà ospitare appartamenti e uno studentato; alloggi con vista sulla campagna nell’ex ospedale militare di Monte Oliveto; abitazioni nel 40 per cento dell’ex Cassa di Risparmio in via Bufalini. E ancora l’ex Meyer e il complesso di Poggio Secco.
Come funziona Il regolamento permette per 73 aree della città, denominate “di trasformazione”, il cambiamento della destinazione d’uso. Un esempio: l’ex Lupi di Toscana da caserma diventa un possibile contenitore di case e uffici. In tutta la città vengono messi in ballo 750mila metri quadrati totali di superficie. Volumi zero La logica è quella dei volumi zero: stop alle edificazioni folli, sì al recupero dei grandi edifici vuoti. L’eccezione sta nella cosiddetta “perequazione”, una sorta di scambio. Chi deciderà di spostar-
Parcheggi Un park-silos potrebbe nascere fuori Porta San Frediano, nel vecchio gasometro. Parcheggi scambiatori vicino alla Coop di Ponte a Greve, a Peretola e alle Due Strade. Area per la sosta da 300 posti auto in via Mariti, nell’ex area Enel. Campeggio e hotel Via il camping dal piazzale, l’area individuata per il trasloco è a Rovezzano. Nell’ex Telecom di via Masaccio potrà nascere un hotel, ma solo sfruttando un quarto della struttura. Nel resto residenze, uffici e negozi. Il vecchio Teatro Comunale, passato alla cassa depositi e prestiti, ha la possibilità di diventare un albergo di lusso.
750 mila
i metri quadri messi in movimento Il premio
“oscar dell’architettura” per quattro progetti
I
l teatro del popolo di Castelfiorentino riportato ai fasti del passato (Piero Guicciardini - Foto 1), una farmacia rivoluzionata al suo interno sempre a Castelfiorentino (Massimo Mariani - Foto 2), le ex officine grafiche Stianti trasformate in abitazioni affacciate sul panorama di San Casciano (Fabrizio Natalini - Foto 3) e la sistemazione di una parte di via della Chiesa, in Oltrarno (Elisa Palazzo - Foto 4). È il poker d’assi che si è aggiudicato “l’Oscar dell’architettura”, il premio architettura territorio fiorentino organizzato da Ordine provinciale degli architetti di Firenze, Provincia, Ance e Fondazione Architetti Firenze, con l’obiettivo di promuovere e incoraggiare la qualità nell’architettura contemporanea protagonista delle trasformazioni ambientali e civili del territorio fiorentino. Le immagini delle creazioni dei quattro vincitori e di altri sessanta architetti sono esposte alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi dal 10 al 20 maggio. A saltare all’occhio è l’assenza dei giovani e di opere prime nella lista dei vincitori e in quelle delle menzioni speciali. Secondo Stefano Giorgetti, assessore provinciale all’Edilizia, sono necessari “interventi che permettano da subito ai giovani architetti di progettare e di inserirsi sul mercato”. G.C.
Maggio 2014 | 13
14 | Maggio 2014
#Ambiente Raccolta differenziata
dopo i cassonetti: la seconda vita dei nostri rifiuti
Ecco che fine fanno gli scarti: più della metà viene recuperata
Web
quadrifoglio.org ecopuntoenergia.com revet-recycling.com
Lo stabilimento Revet Recycling in azione. Più della metà dei rifiuti gettati dai fiorentini nei contenitori della raccolta differenziata vive una seconda vita grazie al riciclaggio
Vademecum
e questo dove lo butto? i “falsi miti” da sfatare
P
er sfatare i “falsi miti” sulla raccolta differenziata, ecco un vademecum a misura di “riciclone”. Gli scontrini nella carta FALSO Riempiono le nostre tasche e vanno tra i rifiuti indifferenziati. Gli scontrini fiscali sono realizzati con carta termica: i componenti reagiscono al calore, creando problemi nel riciclo. Piatti di “carta” sì, ma nella plastica VERO Dopo un party, meglio recuperare. Le stoviglie monouso, piatti, bicchieri, forchette e coltelli in plastica sono riciclabili, quindi vanno nel cassonetto celeste (multimateriale). L’eccezione: le stoviglie compostabili (specificato sulla confezione).
Tovaglioli di carta nel giallo VERO C’è un ma. Solo nel caso in cui i tovaglioli siano puliti possono essere messi nella differenziata della carta. Nel caso di salviette bagnate o unte di cibo, il contenitore giusto è quello dell’organico.
Capsule del caffè nel multimateriale FALSO Un falso mito. Le capsule per le macchinette del caffè in plastica sono da gettare nell’indifferenziato. Le cialde (in tela) sono più verdi: contenitore dell’organico.
Cartone della pizza sporco nella carta FALSO Solo se è pulito il cartone della pizza take away può essere riciclato (carta). Se anche minimamente sporco, deve andare nell’indifferenziato.
Per tutti i dubbi c’è comunque “Il Rifiutario”, la guida al riciclo disponibile nelle ecostazioni, alla sede di Quadrifoglio e su internet. Ed esiste anche una app gratuita per smartphone e iPhone: “Trash Cube”.
Gusci di vongole e cozze nell’umido FALSO Il posto giusto dei gusci vuoti è l’indifferenziato: essendo troppo “duri”, non si decompongono nelle fasi di compostaggio. I molluschi, quelli sì, possono finire nell’organico.
G.C.
I nuovi cassonetti di Quadrifoglio in città: a volte non mancano dubbi e incertezze, da parte degli abitanti, sul contenitore giusto in cui gettare alcuni rifiuti
Gianni Carpini
I
bicchierini dello yogurt diventano scope per pulire casa, gli scarti della cucina si trasformano in un buon fertilizzante per il giardino. E ancora, la rivista di oggi è una scatola di cartone di domani, l’olio della frittura alimenta un motore, se filtrato fino a ottenere biodiesel. Ecco che fine fa il sacchetto della “mondezza” se gettato nel cassonetto giusto. A Firenze oltre centomila tonnellate di rifiuti (il peso di oltre 135mila Fiat Panda primo modello, per avere un termine di paragone) sono finite l’anno scorso nei contenitori della raccolta differenziata, il 48,6 per cento del totale. Secondo i dati di Quadrifoglio, di tutti i rifiuti che sono stati divisi diligentemente dai fiorentini, più della metà, il 53 per cento, vive adesso una seconda vita grazie al riciclaggio: una percentuale che pone Firenze sopra gli obiettivi europei (50% entro il 2020). Non sempre ciò che viene differenziato è ritrasformato in materia prima: una parte, circa il tre per cento, viene scartata perché non adatta alle lavorazioni, un buon quindici per cento si perde nei processi di recupero. Gli scarti di cucina e del giardino, ad esempio, “dimagriscono”, lasciando sul campo fino al 30% del peso durante la trasformazione in concime. Basti pensare che nel corso del 2013, nelle celle di compostaggio di Case Passerini, sono entrate 60mila
tonnellate di organico e ne sono uscite 12mila di compost di qualità, andato a ruba in poco tempo fra le aziende agricole. Tra queste figura Frescobaldi, un gigante del vino che ha scelto di concimare in modo verde i suoi vigneti. Ma per tirare fuori qualcosa di buono da ciò che buttiamo servono tecnologie e investimenti sulla ricerca. Un esempio è il cosiddetto plasmix: si tratta del materiale con cui sono fabbricati i bicchierini dello yogurt, le vaschette dei tortellini o la pellicola che avvolge gli affettati. Mentre le bottiglie in pet trovano facilmente la strada del riciclaggio, in molte regioni il cugino “povero”, il plasmix appunto, finisce nei termovalorizzatori per ottenere energia dai rifiuti. Al contrario, quello raccolto a Firenze termina il suo viaggio a Pontedera (Pisa): lo stabilimento Revet Recycling, azienda specializzata in questo settore, ottiene dopo un processo di lavorazione dei piccoli granuli che hanno le stesse caratteristiche del prodotto vergine. Poi c’è la filiera corta della plastica riciclata, che viene acquistata da oltre seicento aziende della regione (186 in provincia di Firenze) per realizzare i manufatti più differenti: dai sottoscocca degli scooter (Piaggio) a scope, secchi e vasi per piante (Utilgreen di Pistoia).
Le novità
Vetro e plastica si separano E “Olly” si espande a firenze
A
volte ritornano. A Firenze le nuove batterie di cassonetti comprendono – come successo di recente a Campo di Marte – anche la “campana” verde per il vetro. Le bottiglie non andranno dunque più gettate nel cassonetto celeste, ma saranno divise dalla plastica. L’obiettivo? Diminuire il rischio che il vetro si sminuzzi in parti così piccole da mischiarsi ad altri materiali, diventando non più lavorabile. Intanto, nei prossimi mesi, dopo la fase sperimentale, le casette di Olly per recuperare gli oli vegetali usati in cucina arriveranno in diciotto punti della città: le tre già attive raccolgono quarantamila chili di olio ogni mese.
#Società
Maggio 2014 | 15
Ricette e dintorni
cuochi si diventa, tutti dietro ai fornelli
A spasso tra alcune delle tante scuole di cucina spuntate in città
Serena Wiedenstritt
U
n tempo c’erano quelli che... sognavano di aprire un ristorante. Oggi non c’è bisogno di avere il sogno nel cassetto di diventare chef per affollare le tante scuole di cucina che sono nate e continuano a nascere in città. Se fra le ultime in ordine di tempo c’è “Desinare”, presentata in occasione dello scorso Taste e nata dalla volontà di Francesco Barthel, Alessandro Grassi e Claudio Mariottini di creare “un luogo dove i protagonisti della scena gastronomica ed enologica italiana possano condividere con altri appassionati il loro sapere”, le proposte a Firenze certo non mancano. C’è ad esempio “Cordon Bleu” (www.cordonbleu-it.com), scuola di arte culinaria fondata a Firenze 29 anni fa da Cristina Blasi e Gabriella
Mari. Nata come scuola per un pubblico amatoriale, si è trasformata nel tempo in una scuola professionale per italiani e stranieri e anche in università, con un diploma triennale e un master biennale in Arti della cucina italiana. Tanti gli argomenti affrontati e i focus, dal gelato alla pasta e al pane, con un’attenzione particolare alle tendenze internazionali e un corso sul cibo kosher. A Settignano si trova invece Donatella Zampoli (www.donatellazampoli.it), che si caratterizza per il numero ristretto degli studenti (“mai più di 6/8 persone, questo mi permette di lavorare e poter insegnare con modalità molto diverse rispetto a gruppi più numerosi”, spiega Donatella) e per la scelta di proporre piatti e ricette ricercati, che anche gli stranieri più preparati in tema di cucina italiana
non conoscono. Curioso anche il corso serale per papà, che si presenta come “un modo simpatico per professionisti e uomini impegnati nel lavoro per trovare una nuova espressività alla propria creatività, un modo nuovo di rilassarsi per qualche ora imparando in modo ludico i segreti di una buona cucina”. Per i più giovani c’è Antonella La Macchia (www.sweet-occasions.it), che collabora con diverse scuole di cucina di Firenze e si dedica soprattutto alla pasticceria e ai bambini dai 5 ai 12 anni. Un binomio che ha anche un “secondo fine”: “I piccoli, complice la tv e la moda dei programmi di cucina, sono sempre più attratti dal preparare il cibo. I corsi che propongo sono strutturati perché una volta fatto e mangiato il cupcake piuttosto che il muffin ai bambini rimanga qualcosa: la conoscenza di come e perché funziona il lievito, qualche regola base del mangiare sano e la consapevolezza della stagionalità dei prodotti, fondamentale anche per chi frequenta i corsi di salato”, racconta Antonella. Per i “super appassionati” ci sono poi i Florence Chefs (www.theflorencechefs.it), nati dalla collaborazione fra Silvia Maccari di Camilla in cucina e Barbara Desideri di La pentola delle meraviglie, che hanno dato vita anche a “Olio”, la prima scuola sull’olio di oliva di Firenze. Se Olio nasce per spiegare a italiani e stranieri come si riconosce un olio di oliva di qualità, per sfatare i falsi miti sull’extravergine e sulla spremitura a freddo e per insegnare l’uso corretto dell’olio in cucina, dai Florence Chefs i corsi di punta sono quelli di cucina generale e di pasticceria, ma riscuotono successo anche i corsi tematici su pane, pizza e focacce, sul brunch, sull’abbinamento cibo-vino e sulla cucina veloce.
L’iniziativa
EVENTI E BENEFICENZA NEL “GIARDINO SEGRETO” U
n “giardino segreto” nel cuore della città, con un programma ricco di eventi, laboratori e appuntamenti che si susseguiranno senza sosta. Un evento di beneficenza nel complesso monumentale delle Pagliere, a due passi da Porta Romana. Tutto questo è “Secret Garden”, iniziativa in programma dal 6 all’8 giugno prossimi a favore di Noi per Voi per il Meyer onlus e del reparto di emato-oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer. Tanti gli spazi e gli appuntamenti che caratterizzeranno la tre giorni di beneficenza: ad esempio nello spazio “Secret Lab” verranno organizzate varie attività dedicate ai bambini, mentre nello spazio centrale sarà allestito anche un “Secret Market”, con espositori provenienti da tutto lo Stivale. E ancora, lo spazio “Mamma Club” si prenderà cura dei più piccoli grazie a un vero e proprio Kinder Garden, dove gli animatori intratterranno i bambini mentre i genitori potranno godersi i laboratori di cucina e creatività, oltre agli aperitivi, ai concerti, a uno swap party e alle lezioni di yoga. Durante tutta la manifestazione sarà poi a disposizione dei visitatori anche un’area bar & food e un “community garden” . Il tutto a scopo benefico: l’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i
cittadini nei confronti della mortalità infantile, causata principalmente da tumori e altre gravi patologie, e porre l’accento su quanto i finanziamenti alla ricerca scientifica siano fondamentali per garantire un futuro ai più piccoli. I fondi raccolti nell’occasione saranno destinati al progetto di ricerca “Homing”, che prevede la presa in carico globale delle famiglie con figli affetti da patologie gravi, croniche o potenzialmente mortali. “Secret Garden – spiegano gli organizzatori – è la testimonianza tangibile di come, anche con l’entusiasmo e il divertimento, si possa contribuire al cambiamento per tutelare e assistere i più piccoli, i più indifesi”. E allora non resta che partire alla scoperta del “giardino segreto”.
Parla un prof del Buontalenti
nella “fabbrica” dei grandi chef F
in da piccolo voleva insegnare. E aveva la passione della cucina. Così, oggi quella passione la trasmette ai suoi studenti di cucina, anzi di “esercitazioni tecnico-pratiche”, come è chiamata la materia che insegna sui programmi ministeriali. Adriano Ariani è uno dei professori del Buontalenti, l’alberghiero di San Bartolo a Cintoia dove le iscrizioni si moltiplicano anno dopo anno – più 81% per il prossimo anno scolastico rispetto all’attuale – e da cui sono usciti alcuni dei cuochi e degli chef che oggi occupano posizioni prestigiose in Italia e nel mondo. Con Ariani gli studenti entrano subito in cucina, fin dal primo anno: “Abbiamo scelto di far iniziare subito ai ragazzi a cucinare, quello che leggono sui libri lo devono mettere in pratica. Anche perché la strada è lunga, il primo passaggio è quello di dimenticare tutto ciò che hanno fatto prima”. Quindi non servono le precedenti esperienze nella cucina di mamma? “Il mio primo obiettivo è azzerare tutte le loro competenze culinarie. Sembra strano, ma è così. L’esempio che faccio ai miei studenti è quello della differenza fra chi fa il falegname di lavoro e chi lavora il legno per hobby nel proprio garage. Ecco, in cucina è lo stesso: è una professione e si deve svolgere con metodo, tecnica, organizzazione. Così gli studenti acquisiscono la mentalità da cuoco e quando vanno a fare gli stage ricevono i complimenti dei titolari”. E poi aprono i propri ristoranti o dirigono le cucine più importanti d’Europa? “Non tutti, certo. Prima c’è la scuola. Poi la gavetta. Poi, per alcuni, il grande salto”. E il prof inizia snocciolare i nomi dei locali dove lavorano i suoi studenti: chi ha aperto il ristorante Tre Lune a Travalle, chi lavora alla Terrazza 45 a Fiesole, chi è volato in Nuova Zelanda per gestire un locale dedicato alla birra artigianale dopo essere stato maitre da Robiglio, chi dal museo Gucci è partito per Boston. E anche per chi non aspira alle stelle Michelin, un lavoro dopo l’alberghiero si trova quasi sempre. Spiega Ariani: “Dipende dal talento, dalla propensione a viaggiare, dal saper entrare in un circolo di referenze virtuose che ti fa fare carriera, anche se oggi un elemento è imprescindibile: la conoscenza delle lingue straniere”. E, forse, un insegnante di cucina capace di far appassionare. Come il prof Ariani. S.W. Adriano Ariani, uno dei prof dell’istituto Buontalenti, all’opera in cucina
16 | Maggio 2014
#Cultura L’agenda
Il programma
Cinquanta sfumature di “maggio”
Il festival spegne 77 candeline e taglia il nastro dell’Opera di Firenze. Con spettacoli e concerti Barbara Biondi
È
un’edizione speciale, quella di quest’anno. Che segna il cambiamento e l’inizio di un futuro (auspicabilmente) roseo per il Teatro del Maggio e il suo “enfant”, l’Opera, che apre i battenti con una serata speciale il 10 di questo mese. Soggetto sottinteso di questa storia è il Maggio Musicale Fiorentino, festival antico e prestigioso che spegne quest’anno 77 candeline e si rinnova, portando in scena una lunga serie di eventi, spalmati nei mesi di maggio e giugno. È “Tristan und Isolde”, corposa opera di Wagner che rimarrà on stage fino all’11 maggio, ad aver inagurato il festival 2014. La messinscena fiorentina ha una regia e un allestimento originali, pensati e realizzati per l’occasione da Stefano Poda, regista teatrale nonché scenografo e coreografo che ha studiato un adattamento su misura del teatro comunale. Il secondo grande appuntamento in programma è fissato il 10
Il maestro Stefano Poda, regista di “Tristan und Isolde”, opera firmata Wagner che inaugura il 77° Maggio Musicale Fiorentino
Web
operadifirenze.it
maggio, quando ci si sposta finalmente alla nuova Opera per l’opening gala, un evento speciale che segna un passaggio importante nella storia della fondazione lirica (con una rivisitazione grafica del nome, che d’ora in avanti sarà OF, acronimo di Opera di Firenze). Sul podio ci sarà il maestro Zubin Mehta, insieme all’orchestra, al coro e al corpo di ballo del teatro, che si esibiranno in un’antologia di brani e performance tratti dal repertorio di Verdi, Ravel, Arvo Part e Puccini. Anche il Teatro Goldoni sarà protagonista del Maggio, a partire dal 16 e 17, quando verrà fatto spazio al balletto “Singspiele” di Maguy Marin, e a seguire con numerosi concerti, tra cui una serie studiata ad hoc per allietare le domeniche pomeriggio di tarda primavera. La Limonaia di Villa Strozzi, che ospiterà i due concerti per strumenti elettrici in programma (30 e 31 maggio), è un’altra delle location collaterali,
così come il Teatro della Pergola, dove andranno in scena Orfeo ed Euridice di Gluck (8, 10 e 15 giugno) e il balletto Carmen (19, 20 e 21 giugno). Dulcis in fundo, c’è la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove il coro del Maggio, in collaborazione con O Flos Colende, si esibirà in un concerto di musica sacra (12 giugno). Ma non è tutto: oltre ad altri prestigiosi appuntamenti in calendario tra Comunale e Opera (uno su tutti, la performance di Uto Ughi prevista il 24 maggio), il Maggio Musicale ha in cantiere un programma “off ” che vede concerti ambientati nelle cornici dei musei Bardini, Stibbert, di Palazzo Davanzati e Casa Martelli (dove prendono vita perfomance musicali a tema), e poi incontri, dibattiti e occasioni di studio, oltre a guide all’ascolto e film musicali. Il tutto in collaborazione con alcuni importanti istituti culturali fiorentini. Perché da quest’anno il Maggio sarà tutta un’altra musica.
Libri
Sul palco/1
Sul palco/2
Storie di città (e cittadini)
da via Luna al conservatorio, gli appuntamenti del coro degli “Anta”
chiara e Francesco, le vite dei due santi e la crisi di oggi alla pergola
N
L
I
fiorentini, si sa, sono dei gran narratori. Prendono storie della città, mettono insieme aneddoti e pezzi di vita e ci costruiscono intorno racconti. E se ci si incanta ad ascoltarli parlare, con quell’accento seduttore, si viene rapiti ancor di più se le stesse storie si leggono tra le pagine di un libro. Sia che si tratti di pezzi di vita, sia che invece siano storie di fantasia. Regina di carta e penna, amata anche ben oltre i confini della città del giglio, Alberta Bigagli, poetessa e scrittrice, ha di recente dato alle stampe il suo Morirai con un foglio in mano (Valigie Rosse editore, 77 pagg.), ricordi – per niente sbiaditi – di quando la Bigagli lavorava come telefonista, all’inizio degli anni Cinquanta, e già da allora, giovinetta, si portava dietro la fama di scrittrice. Suddiviso in momenti e flash di memoria, il volume è una raccolta di racconti che proiettano il lettore nella dimensione umana del lavoro, del contatto con i colleghi, della quotidianità con i suoi vizi e le sue virtù. “Avendo fama di scrittrice – si legge nell’incipit – vengo anche richiesta di uno scrittino magari poetico da parte di un collega. Oppure ho qualche idea per me stessa che voglio fermare. Quando sarò entrata nell’attività sindacale, avrò notizie e comunicazioni buttate giù alla buona e che devo divulgare. Il collega Luciano comunque così mi vede, legata al foglio scritto come a un sostegno per la vita”. E la scrittura è stata sostegno e passatempo anche per Giuliano Cappuzzo, fiorentino doc nato a Pechino, con un passato da grafico pubblicitario, pittore, designer, fotografo e antiquario, che a un certo punto della sua vita – e grazie all’attenzione che la cultura orientale gli ha insegnato a porre sulle fiabe e sulla natura – ha scritto una raccolta intitolata semplicemente Le Favole, dedicata ai nipotini Oscar e Stella. Sessantaquattro storielle che strizzano l’occhio alle fiabe della tradizione, ma che aggiungono un contorno originale e tenero a un genere che (per fortuna) non passa mai di moda. Di storie diametralmente opposte si parla invece in Firenze 1944-1950 di Piero Batignani, economista classe 1933 che si è sentito in dovere “di colmare un vuoto”, raccontando attraverso testimonianze, documenti e materiale fotografico una città troppo spesso dimenticata (Angelo Pontecorboli editore). L.V.Z.
La copertina del libro di Alberta Bigagli “Morirai con un foglio in mano”, edito da Valigie Rosse
ovanta concerti dal 2002 ad oggi e un repertorio che comprende le più famose canzoni su Firenze, brani del repertorio classico, canti popolari del passato e del presente, melodie di molti paesi anche in lingua originale e un repertorio che va via via arricchendosi con brani di compositori illustri (tra gli altri Verdi, Rossini, Donizetti e Berio). Questi sono i fiori all’occhiello del coro di via Luna, diretto da undici anni a questa parte da Ippolita Nuti, diplomata al conservatorio Cherubini con all’attivo una lunga collaborazione con il maestro Azio Corghi all’Accademia Chigiana di Siena. I prossimi appuntamenti con il coro di via Luna (nato al centro anziani “Bellariva, Oberdan, San Salvi”), che conta ben quaranta membri tutti over 40, sono in programma il 14 maggio alle 16 al centro “Bellariva, Oberdan, San Salvi” e sabato 17 maggio alle 17 a Villa Favard, al conservatorio Luigi Cherubini.
a storia di Santa Chiara e San Francesco rivisitata e messa in scena da un gruppo di giovani attori. Si intitolata “Chiara e Francesco” la performance che l’Accademia Teatrale di Firenze porta il 16 maggio al Teatro della Pergola, con un testo scritto e diretto da Pietro Bartolini e la partecipazione di oltre ottanta giovani allievi che seguono i corsi di specializzazione teatrale all’accademia, il cui ricavato sarà devoluto alla Caritas di Firenze. È una collaborazione che va avanti dal 2009 quella tra l’Accademia e la Pergola, che già in passato ha visto realizzare eventi con fini di solidarietà: da Peer Gynt di Ibsen a Faust di Goethe, fino al Teatro nel Teatro di Pirandello. Lo spettacolo del 16 è ambientato nella discarica alla periferia di una grande metropoli, basato sulla storia di San Francesco e Santa Chiara, ed è nato come reazione alla crisi di economia e valori che il mondo intero sta attraversando.
Romeo e Giulietta, musica elettronica e artigianato: Tutto in un mese
N
on c’è un periodo migliore per uscire e godersi la città e i suoi immediati dintorni. È per questo che festival e appuntamenti mescolano sapientemente le attività da fare all’area aperta con quelle che si svolgono ancora, piacevolmente, al chiuso. Per godersi a pieno uno degli spazi più belli della città non resta che fare un salto ad Artigianato & Palazzo (dal 15 al 18), manifestazione votata all’artigianato d’eccellenza, che ogni anno riunisce il meglio del meglio nello splendido giardino Corsini in via della Scala. Dal 14 al 18 i romantici di stanza a Firenze e dintorni potranno godersi uno dei capolavori della letteratura mondiale, rivisto e corretto in versione musical: si tratta di Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, spettacolo ispirato alla tragedia shakespeariana, una produzione italiana che sta battendo ogni record di pubblico. Per chi invece di romanticismo non ne vuol proprio sentir parlare c’è l’anteprima di Nextech, festival di musica elettronica che ha fissato la première il 17 maggio alla Fortezza da Basso, dove si esibirà alla consolle Chris Liebing. Stesso giorno ma contesto diverso per Mythos e Kosmos, mostra delle pitture di Maurizio Vinanti (con poesie di Carla Adamo) a Villa Pozzolini fino al 25. Chi ha in programma una gita fuori porta può fare un salto a Pistoia, dove prendono vita i Dialoghi sull’uomo (dal 23 al 25), festival dedicato all’antropologia del contemporaneo. E se l’Orchestra regionale della Toscana il 28 propone al Teatro Verdi un concerto che vedrà sul podio Thomas Dausgaard (e che vedrà eseguite musiche di Prokof ’ev e Cajkovskij), alla stazione Leopolda, per tutto il mese e fino al 28 giugno, ci sarà Fabbrica Europa, maxi-evento dedicato a teatro, danza e arti visive. All’inizio di giugno, dal 6 all’8, Villa Montalvo a Campi Bisenzio farà spazio invece alla prima edizione di Festambiente della Piana, evento di Legambiente con convegni, concerti, spettacoli, laboratori, ristorazione bio e degustazioni di birre artigianali.
#Cultura
Maggio 2014 | 17
Il personaggio
Monni un anno dopo, ricordando l’attore tra canzoni, teatro e gite alle cascine Enrica Cinaschi
E
ra il cantastorie più amato dai fiorentini. Soprattutto da tre tipologie di fiorentini: quelli con la passione per il teatro, quelli con la passione per le Cascine e quelli che invece sono soliti tirar tardi la sera, magari facendo quattro chiacchiere con gli amici tra i rioni di Sant’Ambrogio e Santo Spirito. Di Carlo Monni, attore scomparso precocemente il 19 maggio dell’anno scorso, Firenze e i fiorentini sentono molto la mancanza. Sentono la mancanza dei suoi personaggi sul palcoscenico, sentono la mancanza di quegli incontri nel parco più grande della città, dove l’attore andava quotidianamente a camminare, ciabattando a piedi (quasi) nudi in qualsiasi stagione dell’anno. E poi ne sen-
te la mancanza chi, nelle serate calde della bella stagione, non dà più di gomito all’amico, dicendo di sottecchi “oh, guarda, è arrivato anche i’ Monni”. Era una presenza rassicurante, un pezzo di storia della città, che non annoiava mai, a volte un po’ burbero – è vero – ma sempre con la battuta pronta. A un anno dalla sua scomparsa, Firenze non poteva fare a meno di celebrare lui, l’uomo, e i personaggi che lo hanno reso famoso, quelli del grande schermo e quelli delle scricchiolanti assi dei palchi teatrali. Il Teatro di Rifredi, a stagione ormai terminata, rialza il sipario per una serata ad hoc, durante la quale (dalle 18 alle 22 del 19 maggio) verrà proiettato in loop un video che ripercorre gli step più importanti della
carriera dell’artista, impreziositi dalle testimonianze di alcuni degli attori che hanno recitato con lui. E mentre gli è stata dedicata una fermata della tramvia alle Cascine e qualche aficionado, di sua iniziativa, gli ha intitolato (non si tratta di niente di ufficiale, ma dell’iniziativa di un ammiratore) un viale nel parco, il Teatro Dante di Campi Bisenzio (città natale dell’attore) il 19 ha in programma una festa per la nuova intitolazione della struttura, che sarà chiamata d’ora in poi “Teatrodante Carlo Monni”: all’iniziativa sono invitati volti noti della scena artistica, che si esibiranno sul palco. Completeranno la festa le note delle canzoni di Bobo Rondelli, cantautore livornese, in un evento a ingresso libero.
Web
teatrodirifredi.it teatrodante.it
Carlo Monni sul palco del Teatro di Rifredi in una delle sue celebri interpretazioni
La novità al Puccini
I giovani talenti del jazz e l’orchestra in tour
V
enticinque “baby” talenti selezionati per dare vita alla prima orchestra giovanile italiana dedita alla fine arte del jazz. A promuovere la nascita dell’orchestra, composta da venticinque elementi scelti tra le centoventisei candidature arrivate da tutta Italia, è una commissione capitanata dai vertici del Teatro Puccini, che hanno dato vita a questa esperienza grazie al sostegno di Siena Jazz e Music Pool, con il contributo della Regione Toscana, il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e la collaborazione della conferenza dei direttori dei conservatori di musica. La neonata orchestra (che sarà protagonista di un lungometraggio diretto da Wilma Labate e distribuito da Cinecittà Luce), diretta dal maestro Paolo Damiani, si esibirà in pubblico per la prima volta durante una prova generale in programma nel mese di ottobre al Teatro Puccini, e poi partirà per una lunga tournée che la vedrà impegnata in Italia e non solo. “Abbiamo già dei contatti con alcuni dei più importanti palcoscenici di New York”, ha spiegato Damiani. E.C.
18 | Maggio 2014
#Fiorentina Il calendario
campionato, cala il sipario
F
inita l’adrenalina della Coppa Italia, la Fiorentina si riconcentra sul campionato per il gran finale. Per i viola il maggio di serie A è cominciato martedì 6 contro un Sassuolo in piena lotta per non retrocedere. Vietato sbagliare per i gigliati di Montella, esattamente come nel turno successivo a Livorno. Gli amaranto, negli ultimi anni, vantano una tradizione positiva contro i viola: una sorta di “derby maledetto” da sfatare. La trentottesima e ultima giornata di serie A vedrà la Fiorentina contrapposta al Torino, che in questa stagione ha trovato nella coppa Immobile-Cerci il suo punto di forza. E in vista del rush finale, i tifosi tracciano già un bilancio della stagione. “Abbiamo fatto benissimo”, dice sicuro Fiorenzo. “Sono contento perché abbiamo lottato su tutti i fronti, ma sono sicuro che senza gli infortuni di Gomez e Rossi avremmo raggiunto la Champions, saremmo stati insieme alla Roma – aggiunge Alessandro – la Juventus? Senza quella maledetta punizione di Pirlo avremmo passato il turno...”.
Ultime battute della stagione per la Fiorentina, impegnata nel rush finale di campionato: la serie A si chiude al Franchi contro il Torino
Lorenzo Mossani
Il personaggio
La partita
andata e ritorno, il brasile di romulo
stelle in campo, con il cuore
Prima i Mondiali (in maglia azzurra), poi il suo futuro Irene Delfino
D
al Brasile al Brasile. A giugno Romulo compirà il percorso inverso rispetto a quello che l’aveva fatto atterrare a Peretola quasi tre anni fa. Ma con la medesima voglia di riscatto con cui aveva lasciato il suo paese, la sua gente, che forse non aveva capito fino in fondo le qualità di questo giocatore brasiliano atipico. Molto duttile tatticamente, avendo ricoperto un po’ tutti i ruoli: non solo centrocampista interno o terzino, ha
fatto il difensore centrale come l’attaccante alla Chapecoense. L’importante per lui era giocare, anche guadagnando poco, tanto che all’inizio era costretto a dedicarsi anche ad altre attività. E se Romulo non ha i piedi sopraffini che caratterizzano altri calciatori verdeoro, risulta comunque utilissimo a qualunque formazione, essendo il classico giocatore che dove lo metti sta, o meglio dove lo metti corre, instancabile per novanta minuti. Anche quando la colonnina di mercurio supera
i 30 gradi e l’umidità si avvicina al 90%. Come a Manaus, nella foresta amazzonica dai paesaggi mozzafiato (e dal clima irrespirabile), dove gli Azzurri inizieranno il prossimo 15 giugno contro l’Inghilterra la loro avventura mondiale. Particolari che non sono sfuggiti al commissario tecnico Cesare Prandelli, che dovrebbe riportare Romulo, il brasiliano dal doppio passaporto, a casa sua, ma questa volta con la divisa azzurra che si sente cucita addosso. Visto che
“C il suo trisavolo era veneto e che dice di conoscere l’inno italiano, rispondendo a chi lo definisce oriundo. Certo, il certificato di nascita recita Pelotas (Brasile), dove il piccolo Romulo a sei anni aveva deciso che avrebbe fatto questo mestiere. Per inseguire il sogno chiamato pallone fu costretto, a tredici anni, a trasferirsi a centinaia di chilometri da casa, senza avere nemmeno i soldi per pagarsi il biglietto per tornare in famiglia nel weekend. Ma ora è il tempo del riscatto, sempre in Brasile. E sul mercato? Per il riscatto della metà del cartellino Fiorentina e Verona si incontreranno, ma occhio alle big dello Stivale e non solo, che assisteranno con interesse al prossimo colloquio tra i ds Sean Sogliano e Daniele Pradè, quando dovrà essere deciso il futuro del giocatore. Prima il volo in Brasile, poi chissà se Romulo avrà il tempo di disfare le valigie.
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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.24 del 3 Maggio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
on il numero 11 Roberto Baggio, con il numero 10 Giancarlo Antognoni e con il numero 9 Gabriel Omar Batistuta”, annuncerà lo speaker dello stadio il 19 maggio. No, non è fantacalcio, ma alle 20 al Franchi verrà dato il fischio d’inizio della “Partita del cuore”. E il Divin Codino, Antonio e Batigol scenderanno in campo l’uno a fianco all’altro con le maglie di Emergency contro la Nazionale Cantanti. Più che una partita sarà una festa, d’accordo, perché la finalità è benefica. Ma c’è da stare certi che sugli spalti scenderà qualche lacrima viola dagli occhi dei tifosi, che riabbracceranno l’Unico 10, che non li ha mai abbandonati, scegliendo Firenze e la Fiorentina. Tifosi che riaccoglieranno anche il goleador più prolifico della storia viola nella massima serie, Bati, che non perde occasione per saltare sul primo aereo e raggiungere la sua seconda casa. E poi il figliol prodigo, Baggio. E allora quei tifosi non potranno fare a meno di pensare che, se quei tre
Antognoni, Baggio e Batistuta in campo insieme: non è fantacalcio, ma la “partita del cuore”
avessero giocato insieme, in riva all’Arno sarebbe arrivato quel trofeo (lo scudetto) che nessuno osa pronunciare per scaramanzia. Ma chi l’avrebbe alzato al cielo sotto una pioggia di stelle filanti viola? Antonio o Bati? Averne, di dilemmi così. I.D.
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DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATO Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.
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#Sport
Maggio 2014 | 19
La società
100 km del Passatore
il calcio secondo il florence club
torna l’ultramaratona
L’obiettivo principale? “Far vincere i valori dello sport”
T
orna la “100 km del Passatore”, l’ultramaratona più famosa d’Italia. Partenza da Firenze sabato 24 maggio e arrivo a Faenza nella notte o, per la maggioranza dei podisti, alle prime luci del giorno seguente. Tanti gli iscritti anche a questa edizione, tra cui non mancano le donne e gli atleti provenienti da vari paesi, come Austria, Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Paesi Bassi, Romania, Russia, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svizzera. E ancora, ci saranno decine di praticanti del “nordic walking” che, in occasione della “Firenze-Faenza”, si contenderanno il terzo titolo italiano Csen di specialità. E naturalmente non mancheranno nemmeno i migliori atleti italiani ed europei. Tra i presenti anche il veronese Walter Fagnani, il decano della corsa, che sarà al via per la 41esima volta su 42 edizioni, all’età di 89 anni.
Scatta il 24 maggio la “100 km del Passatore”, l’ultramaratona più famosa d’Italia: partenza da Firenze, arrivo a Faenza
Sim.Spa.
Aeroporto Firenze
un finale thrilling
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Carlo Marrone
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asce nel ‘95 dalla fusione tra Ugnano e Firenze 5, e al momento conta circa 280 tesserati. È il Florence Sporting Club, una delle realtà calcistiche “simbolo” del quartiere 4. “Siamo una società piccola, ma piena di passione. Il nostro scopo principale non è vincere in sé, ma far vincere i valori dello sport, trasmetterli ai ragazzi. Insegnare il rispetto per i compagni e gli allenatori, per le decisioni dell’arbitro, a dare il massimo senza mai perdere la sportività”, spiega il presidente Emilio Nocentini. “Poi – aggiunge – cerchiamo sempre di spronare i nostri ragazzi a dare il meglio di loro: ci piacerebbe tanto portare gli allievi B a vincere il campionato, non è facile ma sarebbe un sogno che si avvera”. Si introduce nella conversazione anche il direttore generale Sandro Pozzi: “Anche perché, nonostante la crisi, non abbiamo perso colpi, forse perché il calcio è ancora uno sport economico e alla portata di tutti”. È d’accordo anche lui con l’importanza dei valori del calcio? “Assolutamente, e abbiamo la fortuna di avere un gruppo di ragazzi i cui genitori condividono la nostra mentalità. Vincere è sempre bello, ma giocare con onestà e rispetto è più importante”. Ma perché il calcio continua a essere tanto amato? Ha forse qualcosa che gli altri sport non
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hanno? “Forse il fatto che si gioca in tanti, si creano gruppi coesi e bellissime amicizie”, risponde Pozzi. E non solo tra maschietti: il Florence ha ormai da molti anni una delle poche squadre femminili di Firenze. Anzi, fino a poco tempo fa ne aveva addirittura due. Ma cosa distingue il calcio femminile da quello maschile? “Poco, io direi quasi esclusivamente la forza fisica – risponde Marcello Massai, segretario della società che si occupa da vicino della squadra di calcio a cinque femminile – e forse un po’ di tecnica, anche se ho visto spesso giocare le nostre ragazze e sono davvero brave. Hanno giocato anche in Coppa Italia e due anni fa hanno vinto il campionato di promozione”. Quindi non corrisponde a realtà lo stereotipo che vuole il calcio come uno sport prettamente maschile? “Assolutamente no. Anche a livello di spettacolarità, le nostre ragazze non se la cavano affatto male”. C’è qualche sogno particolare da trasformare in realtà nel corso di questa stagione? “Nel complesso vogliamo solo conti-
Alcuni giovanissimi atleti della scuola calcio del Florence Sporting Club: la società del quartiere 4 conta oggi circa 280 tesserati
tagione sfortunata per l’Aeroporto di Firenze Rugby, retrocesso in serie A2 e che dovrà evitare il doppio salto di categoria per non finire in serie B. Lontani dal campo Lodigiani (l’ex Padovani) per oltre metà stagione, gli uomini di Giulio Sordini hanno faticato molto anche con le avversarie più alla portata. La giovane età dei biancorossi ha giocato a sfavore e, se all’orizzonte il rugby fiorentino può sorridere, per il futuro immediato tra le ipotesi c’è anche un campionato nel torneo cadetto. La squadra fiorentina affronterà in uno scontro diretto, di andata e ritorno, l’ottava o la nona di A2. Queste le papabili avversarie: Capoterra, Cus Genova, Alghero e U.R. Prato-Sesto. Quattro squadre che stanno lottando in fondo alla classifica di A2 in un fazzoletto di pochi punti e tra cui ne usciranno due retrocesse direttamente in B e due che andranno a fare gli spareggi con il Romagna e, appunto, l’Aeroporto Firenze. Il nuovo regolamento impone un finale thrilling, che si risolverà solo a fine maggio.
Si conclude una stagione sfortunata per l’Aeroporto di Firenze Rugby: la giovane età dei biancorossi si è fatta sentire
Sim.Spa.
nuare così. Siamo consapevoli di non avere i mezzi economici per andare troppo oltre, anche perché, per quanto riguarda il calcio femminile, questo è considerato purtroppo uno sport secondario: di conseguenza, gli sponsor scarseggiano. Confidiamo soprattutto nel campionato degli allievi B, ma come sappiamo a vincere è una squadra sola e a noi preme di più che i ragazzi si divertano e assimilino i giusti valori, del calcio e della vita. Il calcio è uno sport ‘democratico’, uno dei pochi contesti in cui siamo ancora tutti uguali”. E allora in bocca al lupo, a tutti i ragazzi e i dirigenti del Florence. Che i loro sogni si realizzino, ma soprattutto che non perdano mai lo spirito dello sport: conservarlo è la vittoria più grande.
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20 | Maggio 2014
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
LA FIORITA
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aggio, quinto mese dell’anno nel calendario, il cui nome forse deriva dalla dea romana Maia, fino da tempi antichissimi si distingue dagli altri mesi per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l’esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante lascia testimonianza con i noti versi: L’aura di maggio muovesi ed olezza. Nella tradizione cattolica questo mese è dedicato fino dal XII secolo alla Beata Vergine Maria ed era uso a Firenze infiorare ed inghirlandare tutti i tabernacoli. I colori e i fiori del maggio cittadino sono, inoltre i protagonisti del ricordo ancora oggi rievocato, di un avvenimento storico che segnò, forse
più di ogni altro, il passaggio di Firenze dal XV al XVI secolo. Infatti, il 23 maggio di ogni anno ha luogo in Piazza della Signoria la cerimonia della Fiorita. Celebrata una messa nella Cappella dei Priori in Palazzo Vecchio, si forma un corteo di frati domenicani e di cittadini, con alla testa le autorità comunali, civili e religiose, che scende nella sottostante Piazza della Signoria dove i convenuti spargono petali di rose, tra rami di palme, sulla lapide circolare situata sul lastrico della piazza, che segna il punto dove fu impiccato e arso Fra’ Girolamo Savonarola assieme ai suoi due confratelli Fra’ Domenico Buonvicini da Pescia e Fra’ Silvestro Maruffi da Firenze. Dopo tale rito il corteo, aperto da una folta rappresentanza del Calcio Storico Fiorentino, raggiunge Ponte Vecchio, dalle cui
spallette centrali vengono gettati petali di fiori nelle sottostanti acque dell’Arno, a similitudine delle ceneri dei tre frati così disperse subito dopo l’esecuzione del loro martirio. Questa odierna cerimonia prende origine dalla pietosa, spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte del predicatore con i due confratelli, il luogo del supplizio coperto di fiori. A pochi metri dalla fontana del Nettuno, sul lastrico della piazza si trova una lapide circolare in granito rosso con caratteri bronzei, che segna e ricorda il punto esatto dove fu impiccato ed arso fra’ Girolamo Savonarola. Era l’alba del 23 maggio 1498, vigilia dell’Ascensione, quando Savonarola con i due frati domenicani, dopo aver ascoltato la santa messa nella Cappella dei Priori nel Palazzo della Signoria, furono condotti sull’arengario del palazzo stesso dove subirono la degradazione da parte del Tribunale del Vescovo. Nello stesso luogo vi erano anche il Tribunale dei Commissari Apostolici e quello del Gonfaloniere e dei Signori Otto di Guardia e Balìa, questi ultimi, i soli che potevano decidere sulla condanna. Dopo la degradazione, i tre frati furono avviati verso il patibolo innalzato nei pressi della Fontana del Nettuno e collegato all’arengario del palazzo da una passerella alta quasi due metri da terra. Sulla forca, alta cinque metri si ergeva una catasta di legna e scope cosparse di olio, pece e polvere da sparo per bombarde perché “meglio ardesse”. Fra le urla della folla fu appiccato fuoco a quella catasta che in breve fiammeggiò violentemente, bruciando i corpi oramai senza vita degli impiccati. Le ceneri dei tre frati, del palco e di ogni cosa bruciata con loro, furono portate via con sollecitudine a mezzo di carrette e gettate in Arno dal Ponte Vecchio per evitare che venissero raccolte e fatte oggetto di reliquie da parte dei molti seguaci del Savonarola presenti e mescolati fra la folla. La mattina dopo, il luogo dove si era verificata l’esecuzione apparve tutto coperto di fiori, foglie di palma e petali di rose. Nottetempo, mani pietose avevano voluto rendere omaggio alla memoria dell’ascetico predicatore, iniziando così la tradizione che dura tuttora. Nel punto esatto dove all’epoca avvenne il martirio (dove oggi ha luogo la Fiorita), vi era anticamente un tassello di marmo, che veniva tolto per collocare il travicello quale perno di sostegno al “Saracino” quando si correva tale giostra. Successivamente, al posto dell’antico tassello disposto per questo gioco equestre, c’è ora la lapide circolare che ricorda il punto preciso dove terminò tragicamente i suoi giorni frate Hieronimo. La lapide in granito rosso, porta questa iscrizione in caratteri bronzei: “Dopo quattro secoli fu collocata questa memoria”. Meglio tardi che mai!
La Fiorita sulla lapide circolare che ricorda il luogo del supplizio
Il Pungiglione
RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net
la paura degli chef e il pesce da museo
I
n tv capita sempre più spesso di vedere programmi di cucina dove i protagonisti sono degli chef cattivissimi. Se un concorrente nella zuppa ci mette due grammi in più di sale, questi chef si arrabbiano come se gli avessero detto che la loro mamma è una giostra del luna park: basta pagare per farci un giro sopra! Queste trasmissioni mi terrorizzano: a pranzo, quando mi cucino l’uovo al tegamino, ho paura che da un momento all’altro dallo sgabuzzino spunti fuori Carlo Cracco e mi dica “quest’uovo al tegamino è come te: fa schifo! Per punizione mangiati i gusci”. Lo ammetto senza problemi: io non sono portato a cucinare. Una volta ho tentato di fare il pesce arrosto. Purtroppo l’ho dimenticato nel forno acceso per sei ore, quando l’ho tirato fuori nella teglia c’era solo un fossile. Come pesce era immangiabile, ma come scoperta archeologica era sensazionale. Me lo hanno richiesto almeno cinque musei d’Italia! Mia moglie invece quando cucina fa mille cose assieme. L’altro giorno mentre telefonava con una mano cucinava e con l’altra spolverava. Ora in casa ho gli spaghetti splendenti ma anche il telefono grigliato! Non capisco tutta questa importanza che danno alla cucina, tutto sommato si tratta di nutrirsi! Faccio fatica a considerare la cucina come una forma d’arte. Un’opera d’arte rimane, sopravvive nel tempo. Un quadro di Picasso sarà bello anche fra 100 anni. Ma un piatto di trippa, anche se cucinato benissimo, dopo tre giorni se provi a darlo al gatto, quello ti denuncia per maltrattamenti al telefono azzurro! Spero tanto che questo articolo non lo legga mai Carlo Cracco, mi dispiacerebbe morire così giovane! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Il supplizio di Girolamo Savonarola
Web
andreamuzzi.it
Lettere
Maggio 2014 | 21
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it SENSO DI MARCIA DI VIA ALDEROTTI, “FACCIAMO UN INCONTRO”
Buongiorno, ho letto un po’ di tempo fa sul Reporter del mio quartiere una lettera di chi si lamentava per il senso di marcia di via Alderotti e chiedeva di cambiarlo o di passare al doppio senso. Io sono un abitante della zona e vorrei dire la mia: penso che con il doppio senso la situazione per via Alderotti sarebbe peggiore di come è ora e che il traffico aumenterebbe. Anche a me piacerebbe che ci fosse meno traffico in tutta la zona, dove spesso ci sono code, ma da residente che conosce bene il posto non credo che cambiare o raddoppiare il senso di marcia possa essere la soluzione giusta. Sarebbe interessante poter fare un incontro pubblico con il Comune o con il Quartiere sulla situazione, prima di prendere qualsiasi decisione, per sentire anche il parere della maggior parte degli abitanti e dei negozianti. Speriamo che possiate pubblicare la mia proposta e che venga organizzato questo incontro! Grazie. Un abitante della zona
LA RICHIESTA DI VIA NOVELLI: “CAPOLINEA DA SPOSTARE”
Buongiorno, rappresento un gruppo di inquilini abitanti in Via Novelli a Firenze, scrivo affinché la nostra voce venga ascoltata per far spostare il capolinea del 6 che mai dovrebbe essere allocato in un centro abitato.... (non la fermata ma solo il capolinea) che in questa nuova posizione ha creato e crea quotidianamente molteplici problematiche. Per noi abitanti nei condomini vicini è diventato un incubo... il rumore degli autobus fermi al capolinea con i motori sempre (o quasi) accesi, non possiamo neanche aprire le finestre per lo smog che si mastica.... a finestre chiuse i vetri tremano.... ma anche la viabilità ne risente notevolmente soprattutto nelle ore di entrata ed uscita da scuola; momento in cui si creano dei veri e propri ingorghi con più autobus fermi (anche sulle strisce pedonali di fronte la scuola). Dalle 6 del mattino all’una di notte non ci danno tregua - caos - smog - ingorghi - problemi di parcheggio.... non riusciamo più a godere la serenità nelle nostre case. Ho fatto già segnalazione di reclamo sia all’Ataf che alla Regione Toscana raccolto le firme - fatto foto e filmati da produrre per chiedere lo spostamento del capolinea. Il posto dove spostare questo capolinea potrebbe essere alla caserma in disuso vicino l’Esselunga di Via Del Gignoro - molto più adatto per un capolinea lontano dai palazzi e vicino al centro commerciale. Nel frattempo chiediamo ai conducenti degli autobus di avere rispetto per noi residenti: spegnete i motori appena arrivate e riaccendeteli solo per ripartire. Grazie per l’attenzione Lettera firmata
“BIGLIETTI SUI BUS, CON PIÙ CONTROLLI SERVIZIO MIGLIORE” Gentile redazione de Il Reporter,
vorrei far mia e aggiungere qualche riga alla lettera che ho visto pubblicata sul vostro giornale nel mese di aprile, riguardo al controllo dei biglietti sugli autobus. Concordo pienamente con l’autore di quella lettera sull’opportunità, anzi la necessità, di più controlli a bordo dei bus. Anche io sono un abbonato all’Ataf e pago regolarmente tutti i mesi la mia quota per poter salire sugli autobus. Ma non
lo dico per questo, e nemmeno perché ce l’abbia particolarmente con chi non paga il biglietto, sono affari loro. Però lo dico perché, da persona che utilizza gli autobus tutti i giorni, ho il desiderio che il servizio possa essere migliore possibile, e penso che non potrà mai essere migliorato più di tanto se continuerà a esserci chi continua a prendere il bus senza pagare il biglietto, perché immagino che servano più soldi per dare ai cittadini un servizio migliore. Mi dispiace dirlo, ma tutte le volte (non tante, per la verità) che sull’autobus salgono i controllori trovano sempre qualcuno senza biglietto. Allora per concludere dico che deve essere trovato il modo per fare più controlli, e che concordo con la proposta fatta dall’altro lettore sul vostro giornale. Saluti, P.T.
PIAZZA DELLE CURE, “VIA AI LAVORI IL PRIMA POSSIBILE”
Cara redazione del Reporter, grazie per tutte le notizie sul nostro quartiere che ogni mese ci date, sempre molto utili e interessanti. Ho quasi sessant’anni e abito nella zona di piazza delle Cure, dove ho cambiato più case, ormai da più di trenta. Mi posso quindi ritenere un “abitante esperto”, e come molti altri abitanti della zona siamo molto affezionati al nostro mercato ma anche consapevoli dei problemi che ci sono nella piazza. Anche sul vostro giornale ho letto tante volte dei progetti per rifare la piazza, e devo dire che ce ne sarebbe veramente bisogno per cercare di eliminare un po’ il traffico che praticamente tutte le mattine si crea e che noi abitanti conosciamo bene. Gli ultimi progetti pubblicati sui giornali non mi sembravano male: il mercato deve rimanere al centro della piazza, ma deve essere migliorata anche la circolazione. Mi e vi chiedo: si sa quando tutto questo potrà diventare realtà? Spero che i lavori vengano fatti partire il prima possibile, la piazza ne ha bisogno! Paolo
I GIOCHI PER BAMBINI NELLE AREE VERDI
Salve, sono una mamma fiorentina, e sono d’accordo con quelle mamme che vorrebbero che nei giardini pubblici ci fossero più giochi per i bambini. A Firenze abbiamo la fortuna di avere dei giardini bellissimi dove portare i nostri figli soprattutto ora in questa stagione, in alcuni giardini però i bambini preferiscono non andare per la mancanza di giochi di loro gradimento. È normale che siano quelle le principali “attrazioni” per i nostri figli, e per questo mi piacerebbe che ce ne fossero di più in tutti i giardini. E poi l’importante è che i giochi siano sempre sicuri e controllati, per questo sarebbe meglio che di tanto in tanto i giochi più vecchi venissero sostituiti con quelli più nuovi. Ho visto che in alcuni giardini sono stati montati giochi nuovi e graditissimi dai bambini: con la mia lettera vorrei chiedere di mettere questi giochi in tutti i giardini di Firenze, per accontentare i nostri figli e noi genitori e non dover fare troppi chilometri per raggiungere i giardini preferiti dai bambini. Distinti saluti, Una mamma
LA PULIZIA DEI GIARDINI E I COMPORTAMENTI DEI CITTADINI Buongiorno, sono un cittadino di Novoli e vi scrivo dopo aver letto il vostro articolo dal titolo “Il giro del quartiere in ottanta parchi”. È vero che nel nostro quartiere ci sono vari giardini dove andare a sedersi su una panchina a leggere il giornale o a chiacchierare con gli amici, ma devo segnalare che non sempre questi giardini sono tenuti come meriterebbero. Ma devo purtroppo constatare che tante volte la colpa è dei cittadini che frequentano i giardini. Voglio fare l’esempio del parco di San Donato, dove mi capita spesso di passare. Vedo che spesso per terra ci sono rifiuti e immondizia, buttati a terra dalle persone: io vorrei chiedere a queste persone perché lo fanno, se nessuno buttasse i rifiuti per terra ma negli appositi cestini il giardino sarebbe più bello per tutti, anche per loro. E poi vorrei chiedere a chi di dovere se potesse essere comunque organizzata una pulizia un po’ più frequente, soprattutto ora con il bel tempo quando nel parco c’è più gente in giro e quindi purtroppo anche più sporco. Grazie per l’attenzione, Fabrizio
IL REPORTER RISPONDE Caro Fabrizio, con la sua lettera ci troviamo un’altra volta a parlare delle “cattive abitudini” dei cittadini. E un’altra volta ci troviamo a dover condannare comportamenti che troppo spesso, nonostante tutto, continuano a essere messi in atto a discapito della città. In questa stagione, come è normale che sia, parchi e giardini fiorentini diventano una graditissima meta per molte persone, di qualsiasi età: bambini, adulti e anziani “affollano”, quando possibile, questa o quell’area verde, in cerca di aria buona, relax e divertimento. Negli ultimi mesi, nelle cinque edizioni del nostro giornale, abbiamo pubblicato diversi articoli sullo “stato di salute” dei giardini, cercando di capire se possano o meno dirsi pronti alla bella stagione e dove sia necessario intervenire per migliorare certe situazioni. È importante, infatti, che parchi e giardini pubblici si facciano trovare “preparati” nei periodi di maggior frequentazione da parte dei cittadini, rappresentando preziosi luoghi di ritrovo. Ed è dunque opportuno che l’amministrazione provveda non solo a “lucidarli” a dovere in vista della bella stagione, ma anche a mantenerli nel miglior modo possibile una volta che questa è arrivata. C’è però, come da lei segnalato, da considerare anche la “variabile” rappresentata dai comportamenti di chi i giardini li frequenta. E purtroppo la sua lettera non è la sola arrivata alla nostra redazione in cui viene sottolineata la cattiva condotta di alcuni abitanti, così come il parco di San Donato, da lei portato quale esempio, non risulta essere l’unico interessato dal problema. Certo, la pulizia (in questo caso delle aree verdi) deve essere assicurata il più spesso possibile da chi di dovere, ma certi atteggiamenti dei cittadini rischiano di fare in modo che questa non basti mai. E questo è sicuramente uno dei malcostumi da sradicare, per garantire una vera “primavera” ai nostri giardini. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
Editoriale
dalla prima
Ed è dunque normale che questo mese l’attenzione sia tutta o quasi per l’appuntamento con le urne: perché è proprio da qua che comincerà a delinearsi la città del futuro, quella dei prossimi cinque anni ma – considerata l’importanza di alcune scelte che la nuova amministrazione sarà chiamata a fare – non solo. Così, per capire quali sono le diverse Firenze possibili, ovvero quelle immaginate dagli “aspiranti sindaco” in campo, abbiamo chiesto ai candidati di illustrarci quale sarà la prima cosa che hanno intenzione di fare se saranno chiamati a sedersi sulla poltrona più alta di Palazzo Vecchio, quali sono – secondo loro – le priorità per la città e come immaginano Firenze tra cinque anni. Dal futuro remoto a quello prossimo, questo mese non sarà ricordato soltanto per l’appuntamento elettorale. Perché nel programma del maggio fiorentino (inteso come mese) c’è l’apertura ufficiale di Opera di Firenze, la nuova casa del Maggio Musicale Fiorentino (inteso questa volta come festival), che prenderà definitivamente il posto del Teatro Comunale di corso Italia. Una novità di non poco conto per Firenze, così come di non poco conto sono le misure previste dal regolamento urbanistico, adottato dal consiglio comunale e ora in attesa di “entrare in servizio”: regolamento che permetterà il cambiamento della destinazione d’uso per decine di aree in città. Un maggio, quello di quest’anno, destinato insomma a lasciare il segno nella storia di Firenze. Ma fra tutti questi appuntamenti abbiamo voluto dare spazio sul nostro giornale anche a un approfondimento sulla raccolta differenziata e a un utile (almeno speriamo) vademecum ad uso e consumo dei fiorentini. Perché la città (e il mondo) di domani dipendono anche dai nostri comportamenti di oggi. E questo è bene non dimenticarlo mai. MATTEO FRANCINI
22 | Maggio 2014
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Secret Garden è un evento di beneficenza, a favore di Noi per Voi per il Meyer Onlus e del reparto di emato-oncologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer, che prenderà vita il 6-7-8 EVENTO PATROCINATO DA Giugno 2014 a Firenze, nella esclusiva e preziosa struttura EVENTO PATROCINATO DA storica fiorentina: Le Pagliere, sul Viale dei Colli, a due passi da Porta Romana e in adiacenza con il Giardino di Boboli. EVENTO PATROCINATO DA
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Noi per Voi Onlus ricrea così un evento unico di 3 giorni in cui l’apprendimento grazie ai laboratori didattici, il mercato - da sempre luogo di scambio, d’incontro e di socializzazione – la convivialità dei differenti punti bar-food – lo sport , grazie al coinvolgimento di Firenze Corre – il divertimento grazie al ricco programma di eventi e gli appuntamenti di musica dal vivo e l’interazione delle maggiori personalità locali – creeranno uno spazio di sincera condivisione e di lotta sempre più consapevole contro con la mortalità infantile.
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6 - 7 -accogliente 8 GIUGNO 2014 in - FIRENZE PAGLIERE potranno liberamente approfittare Inoltre, per creare un ambiente cui le- LEmamme 2° EDIZIONE 2° EDIZIONE del mercato e circolare liberamente senza preoccupazione alcuna, sarà installato un Kinder Garden con giochi e personale qualificato per prendersi cura dei più piccoli. EVENTO PATROCINATO DA EVENTO PATROCINATO DA
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