Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 44 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.
www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere
Ottobre 2015
Anno IX Ed. 44
Firenze Quartiere 4
Isolotto • Legnaia • Soffiano
Mestieri
✎ Editoriale
quando l’arte prende casa in “periferia”
quelle soluzioni buone in ogni stagione Matteo Francini
D
a qualche settimana l’estate ha lasciato posto all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’inizio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo.
Restauratori, antiquari e corniciai: viaggio tra le attività che hanno scelto di trasferirsi qua ☛ pagine 2-3
Fiorentina
kalinic-babacar, un attacco per due
D
iversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fiorentina ne ha addirittura due.
☛ SegUe a pagina 14
Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba ☛ pagina 13
☛ SegUe a pagina 11
meteo “pazzo”, i rischi per l’arte
piazza pier vettori, segnali di rinascita Organizzate alcune iniziative pilota in attesa del piano di riqualificazione dell’area.
Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt
F
enomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano soggetti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uomo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i riflettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città.
☛ pagina 7
ricordando folon, dieci anni dopo Nell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città.
☛ pagine 8-9
☛ pagina 12
Un mese in una pagina: “pillole” dalla città
viale dei bambini, scattati i lavori ☛ pagina 6
☛ pagina 10
La famiglia italiana della frutta
2 | Ottobre 2015
Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Mestieri tradizionali/1
quando i restauratori sono in “periferia”: artigiani e antiquari dove non te li aspetti Chi impara
“mio babbo voleva che diventassi dentista...”
“M
io babbo, pur essendo artigiano, voleva che facessi la dentista”. Gloria, 23 anni, sorride. Da marzo è una tirocinante nella “Bottega dei Grassi Nesi”. Studi al liceo artistico e un corso alla scuola di arte sacra alle spalle, ha imparato le basi da un vecchio falegname. “Mi ha fatto amare il legno”, racconta. Ora nel laboratorio di via del Pollaiolo è una “factotum”, segue anche un progetto per realizzare prototipi di giocattoli in legno per bambini. “Rispetto alla scuola, il lavoro è molto pratico. Lo so – confessa – i dentisti guadagnano di più, ma mi sono detta: meglio felice che ricca e insoddisfatta”. G.C.
Gianni Carpini
L’
asse del restauro corre per due chilometri. Va dalle strade vicine a via Baccio da Montelupo fino a via Bronzino. Lungo il tragitto si incontrano una decina di attività che vivono con l’arte: restauratori, intagliatori, decoratori e antiquari. Un mondo sul filo del rasoio per la crisi, ma che in periferia ha messo radici. Costo degli affitti, ztl e fondi che male si adeguavano alla tipologia del lavoro: è stato questo mix – spiegano i diretti interessati – a far spostare un pezzo del mondo del restauro fiorentino fuori dall’Oltrarno. Antonino Valenti, decoratore, ha cominciato nel 1973 in via Toscanella, ma dopo trent’anni ha cambiato sede (vedi anche articolo alla pagina a fianco). “Era una zona pieni di artigiani e antiquari, oggi ci sono boutique e ristoranti”, dice dal suo laboratorio di via Bronzino. A Legnaia, in via Pisana, esiste da vent’anni il negozio di antiquariato “D’epoca”. “È una scommessa aprire in questa zona – racconta Sergio, che aiuta la moglie Antonella – da tempo stiamo valutando se spostarci, ma gli antiquari chiudono ovunque: i clienti stanno scomparendo”. Questioni di famiglia hanno invece portato in via del Pollaiolo la “Bottega dei Grassi Nesi”, specializzata in dipinti, affreschi, mobilia e in-
taglio secondo tecniche antiche. “Mamma Liliana e nonno Gino ruppero i rapporti perché lui sperava che facesse la ricamatrice, lei invece desiderava essere una restauratrice”, ricorda oggi Tommaso Nesi, ultimo esponente di tre generazioni immerse nell’arte. La sua famiglia arriva da Greve in Chianti e, dopo la riappacificazione, si spostò a Firenze: le zone tradizionalmente occupate dai restauratori erano ormai sature, e allora prese casa prima a Novoli, poi a Legnaia. “Fino ai primi anni 2000 avevamo venti lavoratori tra dipendenti e indotto – spiega Nesi – otto uffici all’estero, da New York al Giappone. Oggi siamo rimasti in due, io e mia moglie Eva”. Dalla bottega sono uscite anche trenta formelle in legno decorato per la Casa Bianca, quando nello studio ovale sedeva Jimmy Carter, e nel 2009 cinquantaquattro cornici rinascimentali restaurate per il museo Bardini. “Il mercato si è diversificato”, analizza Tommaso: meno export e più lavoro con gli hotel di lusso (la loro pregiata mobilia ha necessità di manutenzione), facoltosi clienti italiani e associazioni locali. Nonostante le difficoltà del settore, il mestiere affascina i giovani. “Tanti, italiani e stranieri, vogliono imparare – conferma la moglie Eva – il problema è che,
La “Bottega dei Grassi Nesi” in via del Pollaiolo
Dalle strade vicine a via Baccio da Montelupo fino a via Bronzino si incontrano varie attività di questo genere dopo la formazione, sono spinti a lavorare all’estero, qui c’è troppa burocrazia, il vero male che sta uccidendo gli artigiani”. La bottega ha due “apprendiste”: Gloria, tirocinante 23enne, e Nan, giovane proveniente dalla Cina del sud che, dopo una laurea in Ingegneria elettrica, è venuta qua per studiare restauro. “È una passione – rivela – in Italia c’è molta concorrenza per questo lavoro, ma una volta finiti gli studi spero di restare in Europa”.
Legnaia
“adottata” la bottega storica
A
ddio posto fisso, lui ha preferito il negozio di scarpe alla scrivania dell’ufficio. Gianmatteo Perona, fiorentino, 39 anni, per dieci assicuratore, ha una nuova professione: commerciante. Ha “adottato” una bottega storica di Legnaia che rischiava di scomparire, rinunciando al tempo indeterminato. “Mauro Calzature”, insegna andata in pensione dopo 59 anni di storia insieme al suo titolare, ha oggi un nuovo nome: “Calzature G.P. 76”. Per il resto, il negozio al 240 rosso di via Pisana sembra aver mantenuto l’atmosfera “originale”. La vetrina ha la stessa disposizione, le volte a vista sovrastano la sala, entrando c’è odore di scarpe appena uscite dalla scatola. “Non ho cambiato lavoro per questioni economiche, ma perché volevo, nel mio piccolo, provare a risollevare la situazione: per uscire dalla crisi non serve lamentarsi”. Gianmatteo parla entusiasta della nuova avventura. Tutta “colpa” di mamma Elena: è stata lei a riferire al figlio che la bottega dove comprava le scarpe stava chiudendo. Mauro Morelli, 73 anni, il titolare storico, ha dato una mano: conosce da una vita i gusti della clientela e ha suggerito i fornitori. “Quando mi è stata prospettata la cosa ero titubante, volevo semplicemente chiudere e riposarmi – ammette Mauro, ora nonno a tempo pieno – poi mi sono ricordato che mio padre iniziò questa attività alla stessa età di Gianmatteo”. Ogni tanto, al mattino, Mauro fa capolino nella sua vecchia attività per vedere come vanno le cose. G.P. 76 ha aperto i battenti il 19 settembre. “Ho deciso di mantenere la maggior parte dei vecchi fornitori, al 90% scarpe prodotte in Italia”, sottolinea Perona, che guarda anche alle nuove frontiere. “In futuro vorrei allargarmi con le vendite online”, annuncia. Bottega di quartiere sì, ma con un occhio al resto del mondo.
Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Mestieri tradizionali/2
Il “trasloco”
se l’oltrarno si trasferisce in un edificio di via livorno
“affitti e ztl, così ho lasciato il centro”
D
opo quasi trent’anni nel quartiere dell’artigianato, tra l’Oltrarno e Borgo Ognissanti, nel 2001 ha trasferito il suo studio prima in via Pisana, poco lontano da Legnaia, poi in via Bronzino. “Per i problemi legati alla ztl e per gli affitti”, spiega. Antonino Valenti, classe 1950, si occupa di decorazioni e cornici da quando aveva vent’anni. “Ho iniziato in bottega – ricorda – imparando con gli occhi”. Oggi il figlio Lorenzo sta continuando la tradizione: a lui è andato il negozio di via Pisana, mentre Antonino ha scelto per la sua attività un fondo al civico 114/a di via Bronzino.
Quattro realtà legate all’arte in un capannone Gianni Carpini
“I
n Oltrarno, quando scaricavano dai mezzi le opere d’arte, facevamo spettacolo: strada bloccata e bus fermi. Ora siamo praticamente attaccati all’imbocco della Fi-Pi-Li”. Per Andrea Fedeli, 72 anni, fare il restauratore è una questione di famiglia: iniziò suo nonno oltre un secolo fa vicino a Santo Spirito, continuò il padre in lungarno Torrigiani, in seguito ha proseguito lui stesso nella zona di piazza Pitti prima e fuori Porta San Frediano poi. Infine è approdato qua, in via Livorno, tra viale Etruria e via Baccio da Montelupo. “È come essere nella bottega del Verrocchio, solo con l’aiuto di laser e computer”: il laboratorio della famiglia Fedeli, duemila metri quadrati in cui sono “curati” statue e crocifissi lignei, dipinti su tavola e quadri su tela, si trova nella pancia di un super-capannone industriale. Il complesso è alto due piani, copre dodicimila metri quadri di terreno ed è una sorta di “condominio artigianale”, in cui si trovano una cin-
quantina di attività: la maggior parte è composta da carrozzieri, altri installano condizionatori, altri ancora stampano libri. Ma nella struttura hanno trovato casa anche quattro realtà legate all’arte. Qui ha sede Decoart, che si occupa di affreschi, statue, ristrutturazioni e manutenzione di edifici storici. Settore simile per il “vicino di casa” Meridiana restauri, azienda che ha seguito anche il recupero della facciata di Santa Croce e dell’arco di trionfo in piazza della Libertà. “È un lavoro bello, è difficile smettere, sebbene il settore sia piuttosto fermo”. A parlare è uno dei soci di Studio 4, altro “condomino” di via Livorno, Ottavio Ciappi, 73 anni, da una vita restauratore di dipinti e collaboratore dell’Opificio delle pietre dure per le radiografie. Mette a nudo sotto i raggi X Madonne e capolavori per scoprire dipinti preesistenti o diverse stesure. Per trent’anni lo studio di cui è socio ha avuto sede vicino a piazzale Donatello, poi dal 2004 si è spostato a pochi metri dalla superstrada, “per il
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Il laboratorio di “Fedeli restauri” è una delle attività artigianali che si trovano in un grande capannone industriale di via Livorno
costo degli affitti, per la comodità dei collegamenti e per trovare locali che rispettassero le norme di sicurezza sul lavoro”, spiega. Oggigiorno il mercato, però, si è ristretto. “Dal 2007 abbiamo assistito a un calo – conferma anche il ‘vicino di casa’ Andrea Fedeli – i musei non hanno soldi, è difficile vincere le gare pubbliche per i forti ribassi”. Se la crisi riduce gli affari, il turnover comunque c’è. Nel laboratorio di “Fedeli restauri” lavora anche il figlio Tommaso, architetto. “La mia generazione ha imparato in bottega – sottolinea Andrea – ora per fare il restauratore è necessaria l’università: da quando il mestiere è diventato sempre più intellettuale, si è dequalificato dal punto di vista artigianale”. Come a dire, troppi banchi e poca bottega.
G.C.
L’intervento
torregalli, ristrutturato il pronto soccorso
I
l pronto soccorso di Torregalli esce “dall’emergenza”: dopo un cantiere a macchia di leopardo, che in tre mesi non ha mai interrotto le attività d’urgenza, 890 metri quadri sono stati tirati a lucido. Rifatte la sala d’attesa, l’area di sosta dei pazienti e il triage, per 160mila euro di spesa. Datato 1982, il pronto soccorso era ormai “vecchiotto” per rispondere alle richieste: qui arriva il 29 per cento delle emergenze dei cinque ospedali della Asl fiorentina, e – viene spiegato – non sarebbe riuscito a sopportare questo flusso ancora per molto. Neppure per un paio di anni, il tempo necessario, secondo l’Azienda sanitaria, per far partire i cantieri dedicati alla costruzione di un nuovo edificio dove sarà traslocato il pronto soccorso. Il destino di Torregalli sembra quello di rifarsi il look, ma a pezzi. Risale al 2009 l’apertura del nuovo padiglione Leonardo da Vinci. Sulla carta il progetto prevede la costruzione di un nuovo, grande complesso, dove trasferire tutte le attività della vecchia struttura rosso-grigio, che verrebbe demolita. Ma devono essere trovati i soldi.
Conclusa la ristrutturazione del pronto soccorso di Torregalli
Quartiere 4
#Luoghi
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Isolotto . Legnaia . Soffiano
Sui banchi
Via degli Abeti
e nuova calvino fu: aperta punto lettura, la scuola eco e di legno futuro “giovane” Ultimi ritocchi entro le vacanze di Natale per la struttura “classe A” Gianni Carpini
I
regali saranno i ritocchi finali. Entro le vacanze di Natale, anche i giardini esterni verranno conclusi, con l’area ludica riqualificata, e nei laboratori della scuola “classe A”, la nuova primaria Italo Calvino tra l’Argingrosso e l’Isolotto, arriveranno le ultime attrezzature. Musica, tecnologia, informatica: in tutto le stanze per le attività extra sono nove, che si aggiungono a dodici aule, una sala lettura, un auditorium, una palestra e
una mensa con travi a vista. In totale 3.500 metri quadrati di eco-scuola in via di Santa Maria a Cintoia. Due piani, una struttura portante in legno, spazi ampi e luminosi, pannelli solari, muri e infissi studiati per massimizzare l’isolamento termico, alta efficienza energetica: per creare il complesso è stato allestito il cantiere di bioedilizia più grande d’Italia. È una tra le scuole di legno più estese del Paese – precisa Daniela Seclì, dirigente scolastico
La nuova scuola primaria Italo Calvino in via di Santa Maria a Cintoia
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dell’istituto comprensivo Pirandello, di cui fa parte la Calvino – al momento abbiamo 280 alunni per otto classi, ma il plesso può ospitare fino a dodici classi”. Il vecchio edificio è stato demolito nel luglio del 2011, troppo costoso e difficile ristrutturare il fabbricato degli anni Settata, e al suo posto è nata questa “eco-scuola”, con un investimento del Comune di 5,2 milioni di euro. Prima della partenza dei cantieri c’è stato però qualche intoppo burocratico. La situazione si è sbloccata l’anno scorso, con l’arrivo dei fondi: una volta affidati i lavori, l’8 settembre 2014, gli interventi si sono conclusi nel giro di undici mesi, con le aule consegnate in tempo per il suono della prima campanella. “Già nello scorso mandato – commenta Cosimo Basetti, alla guida della commissione Servizi educativi e culturali del Q4 – abbiamo creato dei tavoli di coordinamento che hanno coinvolto le istituzioni scolastiche del comprensivo Pirandello, i rappresentanti dei genitori, i tecnici e le istituzioni comunali per seguire passo passo sia la fase progettuale sia la realizzazione”. Il 16 settembre scorso i piccoli alunni della Calvino sono tornati dietro i banchi della (nuova) scuola, dopo aver fatto lezione “in trasferta” durante gli anni passati. Intanto, la Calvino è una scuola da premio: il Comune di Firenze ha scelto il progetto, insieme ad altri nove portati avanti in città, per candidarlo al bando nazionale dell’Inail dedicato agli interventi edilizi di utilità sociale. Se sarà selezionato, Palazzo Vecchio si vedrà riconosciuti i costi di realizzazione.
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“C
hi legge viaggia con la mente”. È scritto su una delle pareti del punto lettura Luciano Gori, in via degli Abeti, ed è forse anche per questo che, in zona, si sono battuti così tanto da farlo riaprire due anni fa. Un modo per far rivivere l’esperienza dell’ex biblioteca Isolotto che, dagli anni ‘50 agli anni ’70, fu un punto di riferimento per le assemblee cittadine e sindacali (prima) e per le famiglie (poi). Nel 2009 la decisione di farla confluire nella nuova BiblioteCaNova, così come accadde alla biblioteca dell’Argingrosso, per poi riaprire ufficialmente i battenti quattro anni dopo. A chiederlo i residenti dell’Isolotto, durante una delle iniziative partecipative legate ai 100 luoghi dell’allora sindaco Renzi. Da lì la ristrutturazione dell’edificio e la sua riapertura, seppur in veste ridotta: un open space di cento metri quadrati, adibito a presidio bibliotecario che contiene volumi, una piccola emeroteca, wi-fi e un angolo per bambini. Oltre ai dipendenti comunali, a permettere che il punto lettura resti aperto con orario prolungato ci pensano anche i volontari dell’associazione Lib(e)ramente-Pollicino. Sono loro che “si sono battuti per ridare dignità a una realtà così calata sul territorio – commenta la loro presidente Antonella Zamperini – non si era più abituati a vedere qualcosa di vivo in questo posto, importante per conservare la memoria storica del quartiere”. Proprio con questo spirito, l’associazione promuove (e il più delle volte finanzia) diverse iniziative: dai circoli di lettura alle presentazioni di libri (privilegiando gli autori e le storie del quartiere), dagli eventi a tema (astronomia e araldica, per esempio) allo “swopping” (una sorta di libero scambio tra i partecipanti, per lo più di oggettistica e capi d’abbigliamento). Un modo per avvicinare anche i più giovani che, oggi, sono la categoria di utenti meno presente. Ma sono proprio i giovani il target che il Quartiere ha in mente per il futuro dell’edificio. Sebbene per ora non ci sia alcuna predisposizione di progetti (e non essendo, per motivi di costi, attuabile nessuno di quelli presentati in passato), l’idea è quella di recuperare l’edificio per funzioni culturali e sociali.
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Passaggio a Sud-Ovest A cura del Quartiere 4
Sede del Quartiere 4
Villa Vogel, via delle Torri 23 tel. 055.2767132-2767150 fax. 055.2767123 e-mail: quartiere4@comune.fi.it web: http://q4.comune.fi.it
Corsi e sale prova
Educazione degli adulti
SPAZIO MUSICA AL “SONORIA” Torna in pista lo Spazio Giovani e Musica Sonoria, con un’ampia gamma di corsi musicali tenuti da professionisti del settore, rivolti a tutte le età. Le iscrizioni sono già aperte! Ecco le attività in programma: chitarra, batteria, pianoforte, canto, propedeutica musicale, body percussion, banda, flauto, suzuki (lullaby), guida all’ascolto, laboratorio di riparazione strumenti, canto corale e musica moderna. Il Sonoria dispone di tre sale prova attrezzate, 1 studio di registrazione, 1 sala multimediale / aula didattica; auditorium con palco attrezzato per concerti, seminari, feste private, conferenze etc.; sala studio. Le sale sono state rinnovate ed hanno subito uno speciale trattamento acustico per l’insonorizzazione. ogni spazio potrà essere richiesto su prenotazione a fronte di una semplice quota di affitto. I minorenni avranno la possibilità di accedere alle sale prova, con un contributo a partire da € 3 cadauno con un max di 15 € complessive, per un turno di 2 ore e mezzo. Le fasce orarie di utilizzo degli spazi, pensate sia per chi studia, ma anche per chi lavora, sono: mattina ore 9-13; pomeriggio ore 14-19; sera, ore 20-23,30. Le tariffe sono diversificate per età e tipologia di utente, fascia oraria e giorno della settimana richiesto.
Impianti di via del Filarete
Open Day di presentazione | 2 ottobre ore 16 Presentazione “lullaby”/suzuki | 5 ottobre ore 16 Spazio Giovani & Musica Sonoria Orario: lun. merc. ven. 15-19, mart. gio. 15-19 / 21-23
? via Chiusi 4/3 055 715405 www.sonoriaq4.it www.soundcloud.com/sonoriafirenze
F sonoriaq4
Ufficio sport
055.7392620- 622
LA GIOIA DI SCOPRIRE LO SPORT Il 19-20 settembre centinaia di ragazzi hanno animato l’impianto sportivo Bruno Betti di via del Filarete, per la tradizionale Festa dello Sport. Tutti hanno avuto la possibilità di cimentarsi in un gran numero di discipline attraverso i tecnici e gli atleti delle tante società sportive in attività nel nostro territorio. È stato davvero entusiasmante assistere a questo brulicare di attività che si intrecciavano giocosamente sulla pista e sulle pedane, come ben documenta questa immagine. Una ricchezza umana e sociale che costituisce parte integrante dell’identità del Q.4.
NONNI A SCUOLA DI COMPUTER Riprenderà ad ottobre il progetto ‘Computer over 60’. C’è qualcosa di speciale in questo corso di informatica per anziani, dove i ragazzi delle scuole superiori aiutano i “nonni” a capire il mondo dei computer e a navigare su internet. 48 ragazzi volontari (se ne cercano altri disposti ad impegnarsi) che stanno sperimentando le difficoltà della didattica ma anche il piacere della condivisione e del confronto-dialogo tra generazioni. I corsi si svolgono presso le
biblioteche aderenti (nel Q.4 BiblioteCaNova) nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, ore 15-17 o 17-19. Scarica il video all’indirizzo https://goo.gl/1BVAvn BiblioteCaNova Isolotto via Chiusi 4/3 A | tel. 055.710834 bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it http://www.biblioteche.comune.fi.it
UNA NUOVA STAGIONE DI CORSI
Il centro culturale polivalente ‘Il Kantiere’ presenta i suoi corsi per la stagione 2015-2016. Inglese (base, intermedio e avanzato, anche per bambini e adolescenti); spagnolo (adulti e adolescenti); tedesco (base e intermedio); francese (base e intermedio); informatica di base e avanzata; word e excel (base ed avanzato); creazione di siti web; slim dance; fitness musicale; karate do shotokai (adolescenti e adulti); ballo latino americano; pilates; yoga; letture per un
risveglio della coscienza; calligrafia; l’arte della scrittura a mano (livello 1 e 2); taglio e cucito classico (livello 1 e 2); acquerello steineriano; illustrazione e fumetto (base e avanzato); cucina vegetariana; fai da te in cucina. Per conoscere la data di partenza e gli orari chiama lo 055.7331270 (ore 10-13 18-20) Il Kantiere via del Cavallaccio 1/q tel. 055.7331270 segreteria@kantierefirenze.it
Lutto
LA SCOMPARSA DI RICCARDO TORREGIANI
Quartiere in Verde
FESTA DELL’ALBERO Si rinnova il tradizionale appuntamento con le scuole per sviluppare un legame sempre più forte tra i ragazzi e il nostro patrimonio verde che, purtroppo, quest’anno ha subito durissimi colpi a causa degli eventi climatici. Due gli appuntamenti in programma: il 20 ottobre, ore 10, alla scuola della Montagnola, con la partecipazione di 200 alunni dell’istituto comprensivo Montagnola-Gramsci; il 29 ottobre, ore 10, alla scuola primaria Don Milani, con 200 ragazzi dell’istituto comprensivo Piero della Francesca. Dal 21 al 27 novembre al chiostro di Villa Vogel si terrà la mostra di disegni e manufatti delle scuole del Q.4 sul tema “Il clima cambia- non ci sono più le mezze stagioni!!”, con spunti e riflessioni sui cambiamenti climatici verificatisi nel nostro pianeta negli ultimi anni. INFO: quartiere4@comune.fi.it 055 2767150
PEDALATA SULL’ARNO Sabato 24 ottobre, nell’ambito del progetto ‘Coltivare con l’Arno’ (per la creazione di un parco agricolo fluviale sulla riva sinistra del fiume) è in programma una pedalata dal Q.4 a Lastra a Signa e ritorno. Il percorso, facile e pianeggiante, parte da piazza dell’Isolotto e si snoda sulla riva sinistra d’Arno attraverso Mantignano, Ugnano e Badia a Settimo, per raggiungere infine il parco fluviale di Lastra a Signa toccando anche altre significative emergenze come le antiche mura di Lastra, gli argini del torrente Vingone, Castelpulci e la pieve di Settimo. Il percorso prevede anche un passaggio dal parco di Villa Vogel, dove è in programma il saluto di una rappresentanza del Q.4, e si chiude alla passerella dell’ Isolotto intorno alle ore 18. Note organizzative: pranzo a sacco, ritrovo alla passerella Isolotto, ore 9. Iscrizione obbligatoria entro il 22 ottobre scrivendo a info@coltivareconlarno.it o ambiente@uispfirenze.it INFO: www.coltivareconlarno.it tel 055 6583501
Il 29 agosto è scomparso Riccardo Torregiani, animatore instancabile di tante lotte e mobilitazioni per la pace, la giustizia sociale e contro ogni forma di discriminazione. Ha contribuito in maniera determinante ad eventi di grande significato politico per Firenze come il Forum Sociale Europeo del 2002 e nel nostro quartiere, che era la sua casa, ha dato vita
a importanti esperienze associative partecipando attivamente, tra l’altro, alla vita del Circolo Arci di via Maccari. Il Quartiere 4 lo ricorderà sempre con affetto e riconoscenza per l’impegno e le energie che ha profuso in questo territorio. Ciao Riccardo, ti sia lieve la terra…
Il piano cittadino degli interventi
ILLUMINAZIONE PUBBLICA La giunta comunale ha approvato il piano cittadino di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Ecco il dettaglio degli interventi previsti nel Q.4: via Nicola Pisano, via Andrea di Bonaiuto,
via Ambrogio Baldese, via di Soffiano (tratto via Guardavia-via del Filarete). L’investimento complessivo ammonta ad oltre 820mila euro.
Vita dei quartieri
VIDEO INTERVISTE ONLINE Sul sito web de “Il Reporter”(www.ilreporter.it/video/visualizza/3112) videointervista on line con il presidente Q.4, Mirko Dormentoni, e al presidente della Commissione Scuola, Cosimo Basetti, che, nel corso della festa di inaugurazione, presentano la nuova scuola primaria Calvino evidenziandone la progettazione innovativa ed ecosostenibile. Tutti i video sono disponibili anche sul canale Youtube de “Il Reporter”.
6 | Ottobre 2015
#Il quartiere in pillole
Viale dei Bambini
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Il progetto
scattati i lavori per “L’autostrada verde”
Via le transenne, il lato sinistro torna a misura di pedone Gianni Carpini
U
na bella “rinfrescata”, attesa da tempo: nuove pietre per il vialetto sconnesso, nuove “bocche” delle fognature e nuovi cordoli per le aiuole. Duecentosessanta metri di viale dei Bambini, prigionieri finora delle transenne, tornano a misura di pedone: dopo tanta attesa, a settembre sono partiti i lavori nel tratto che va da piazza dei Tigli all’area giochi. Si tratta del lato sinistro del viale, che si incontra procedendo lungo questa “autostrada verde” verso piazza dell’Isolotto. Un piccolo assaggio si era avuto nei mesi scorsi, con gli operai di Toscana Energia che avevano rimesso una breve porzione di lastricato. Adesso i cantieri finanziati dal Comune, per un costo di trecentomila euro, si svolgeranno in più fasi, spostandosi progressivamente lungo la
Quartiere 4
biciclette “targate” contro i furti
S
ono state circa duecento le persone che hanno partecipato, lo scorso mese, all’iniziativa di targatura delle biciclette a cura dell’Ufficio Città Sicura, che si è svolta al campo sportivo Bruno Betti, in via del Filarete, nell’ambito Festa dello sport. La targatura delle biciclette fa parte del progetto “Lamìbici”, elaborato dall’amministrazione con l’obiettivo di contrastare i furti delle due ruote. Ai cittadini che si sono presentati con la bicicletta munita di luci di sicurezza, campanello e freni funzionanti, sono stati consegnati un adesivo indelebile e un libretto per l’iscrizione al Registro Italiano Bici. Oltre all’effetto deterrente, in caso di furto basta una segnalazione al registro e, quando la bicicletta viene ritrovata, il legittimo proprietario viene avvisato. E inoltre si può controllare anche, al momento dell’acquisto, se il mezzo sia già inserito nell’elenco delle biciclette scomparse o rubate. “Una bellissima iniziativa che ha avuto un grande successo – ha commentato l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi – si tratta di un’ottima idea per prevenire i furti e, quindi, incentivare un mezzo di trasporto ecologico. Molti fiorentini rinunciano per il timore di vedersi soffiare la bici sotto il naso. Per questo riproporremo questa iniziativa negli altri quartieri”.
Teatro
cantiere florida, tre anni di flow
T strada pedonale per concludersi entro dicembre. “Siamo soddisfatti di questo intervento – afferma Leonardo Calistri, presidente della commissione Ambiente del Q4 – finalmente rendiamo di nuovo fruibile un pezzo importante di viale dei Bambini, un asse verde strategico che mette in comunicazione piazza dell’Isolotto con la Montagnola”. A questo primo pacchetto di interventi
si aggiungono i cantieri chiesti dal Quartiere per eliminare alla radice i problemi delle fognature che provocano, in caso di piogge intense, una maxi-pozza davanti all’area giochi, per togliere i ceppi degli alberi andati giù dopo gli eventi meteo dell’ultimo anno e per risanare – a macchia di leopardo – anche altre aree malridotte del viale destro, al momento transennate.
erzo anno di vita per “Flow”, l’esperimento di convivenza artistica al Teatro Cantiere Florida, progetto di residenza creativa multipla sostenuto dalla Regione Toscana e unico esempio sul territorio comunale. Una molteplicità di esperienze animata dalle tre formazioni protagoniste, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Versiliadanza e Murmuris Teatro, con una forte connotazione tematica che unisce produzioni e ospitalità, prime europee e nazionali, esclusive regionali ed eccellenze artistiche del territorio. “Come Quartiere siamo orgogliosi di avere sul nostro territorio un teatro che offre al pubblico un programma di straordinaria qualità legato alla contemporaneità”, commenta il presidente del Q4 Mirko Dormentoni. “La stagione segna l’inizio di una proficua collaborazione con il Quartiere 4 – aggiunge il direttore del Teatro Cantiere Florida Gianluca Balestra – che prevede l’utilizzo degli spazi della Limonaia di Villa Strozzi”. In cartellone trentuno titoli, cinque prime nazionali, un focus internazionale di danza, il sostegno a tre progetti di residenza artistica e l’evento unico “Pier Paolo Pasolini. Il corpo profetico”. E ancora, tante proposte per il teatro ragazzi e tre titoli dedicati a una platea “tout public”. Non mancheranno nemmeno – viene spiegato – numerose iniziative nel campo della formazione degli artisti e del pubblico, e le consuete collaborazioni con Fabbrica Europa e Costante Cambiamento.
BiblioteCaNova/1
corsi di italiano per stranieri
L’
abc insegnato agli stranieri, gratis. Sono ripartiti, alla BiblioteCaNova di via Chiusi, i corsi di italiano per chi non mastica la nostra lingua e per i migranti arrivati da poco nel Belpaese: due incontri a settimana, in diversi orari e per diversi livelli, dal martedì al venerdì, tenuti da un’équipe formata da una ventina di insegnanti volontari. Per frequentare le lezioni non è richiesto alcun contributo economico, solo tanta voglia di imparare. La proposta fa parte del progetto “Bibliomondo”, che comprende anche un corso di arabo per bambini, l’aiuto per i piccoli scolari stranieri alle prese con l’italiano e uno sportello di accoglienza (lunedì ore 16-18, giovedì 10-12) dove i grandi possono conoscere i servizi della biblioteca, svolgere un breve colloquio e iscriversi ai corsi di italiano, in base al grado di conoscenza della lingua. Il corso di italiano per stranieri è partito nel 2011, e da allora gli iscritti aumentano ogni anno. Tra ottobre 2014 e maggio 2015 gli “alunni” sono stati 350, mentre quest’anno si è già formato un gruppo in rosa, di sole donne, per rispetto della cultura di appartenenza che richiede l’assenza di uomini dal corso. Ma con delle “piccole” eccezioni: i bambini, che le allieve-mamme portano alle lezioni. Per informazioni è possibile chiamare la BiblioteCaNova al numero 055.710834, scrivere una mail a bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it oppure rivolgersi direttamente allo sportello di accoglienza di “Bibliomondo”.
BiblioteCaNova/2
un mese di eventi fra gli scaffali
U
n mese in biblioteca fra incontri, laboratori e, ovviamente, libri. Non mancano gli appuntamenti in programma questo ottobre alla BiblioteCaNova Isolotto. Parte ad esempio questo mese “Tra Storia e Cucina”, ciclo di tre anniversari storici con assaggi, con Nicola Di Filippo, storico dell’alimentazione. Il 31 ottobre alle 17 (in “trasferta” alla Limonaia di Villa Strozzi) è in programma “1865. Firenze Capitale: la cucina dell’Artusi e gli aperitivi nei caffè Letterari”. Il 5 novembre (ore 18 - BiblioteCaNova) sarà invece la volta di “1265. La cucina all’epoca di Dante”, mentre il 12 novembre toccherà a “1915. Caffè e gallette: l’alimentazione sul fronte e nel paese”. Dal 19 al 31 ottobre sarà poi allestita la mostra “Una seconda chance”, opere di Chiara Lucaccini realizzate con materiali di scarto come legni lavorati dal mare e dal vento, vecchia ferraglia arrugginita e infissi scrostati. Come tutti i mesi, appuntamento anche con “AgriKulturae - Il mercato contadino in biblioteca” (10 ottobre) e con le Conversazioni musicali (13 ottobre, ore 17, “Così fan tutte” di Mozart). Spazio poi a un ciclo di cinque laboratori per avvicinare i bambini alla filosofia a cura dell’associazione culturale “Vittorio Rossi - Libri Liberi” (8-10 anni): appuntamenti il 1°, 8, 15, 22 e 29 ottobre (ore 17), su prenotazione anche telefonica allo 055.710834. E non mancheranno nemmeno, come di consueto, presentazioni letterarie e tanti altri eventi per grandi e piccini. Per il programma completo è possibile contattare la BiblioteCaNova Isolotto, via Chiusi 4/3 A, tel. 055.710834, mail bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it.
Quartiere 4
#Zoom
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Ottobre 2015 | 7
La curiosità
La riqualificazione
prove di futuro per piazza pier vettori Iniziative dei commercianti per animare l’area in attesa della presentazione del masterplan Gianni Carpini
Tavolini all’aperto in occasione di una delle iniziative andate in scena in piazza Pier Vettori (foto di Francesca Piras)
“C
on quei tavolini sembrava quasi Parigi...”, commentano due signore ricordando la piazza imbandita a festa. Ecco la doppia vita dello “spartitraffico” Pier Vettori: finora un piazzone circondato da un girotondo di auto, adesso un luogo che inizia a rivivere in attesa del piano di riqualificazione. I primi segnali di rinascita arrivano da un gruppo di commercianti che, durante l’estate, hanno portato nel semicircolo iniziative pilota, grazie alle idee nate dal percorso di partecipazione che sta interessando la zona: una serata con i tavolini all’aperto del Porto di mare, il ristorante affacciato sul lato ovest della piazza, poi una “festa del buon rientro” a settembre, con un laboratorio di giardinaggio organizzato dal fioraio Flora Folies per abbellire insieme ai bimbi le aiuole, palloncini per i più piccoli offerti da Balloon party, altro negozio della zona, e infi-
ne una merenda preparata dal Bar Francesconi. Lo storico caffè custodisce ora la “ludoteca mobile”, una scatola piena di giochi che ogni bambino può prendere in prestito per divertirsi in piazza. Piccole cose per cercare di smuovere le acque e far tornare le persone a vivere un luogo che – raccontano i residenti – trop-
po spesso è stato lasciato al suo destino. E intanto si pensa già a nuove iniziative, come mercatini nel weekend, con la chiusura del tratto di via Pisana che va dal supermercato fino a via del Ponte Sospeso, e anche un albero di Natale. Il Quartiere 4 sta lavorando per portare qua un eco-albero da far realizzare agli
scout della parrocchia di Santa Maria al Pignone. Nonostante questi primi segnali di ripresa, però, secondo qualcuno in piazza Pier Vettori rimane sempre molto lavoro da fare. “Oltre alle iniziative è cambiato poco – dicono alcuni negozianti – aspettiamo che cambi anche il resto: più pulizia, più cura del verde e
anche più sicurezza per allontanare certe frequentazioni”. A fine ottobre sarà presentato il masterplan per la piazza, un progetto di massima, da consegnare all’amministrazione comunale, che raccoglie le idee dei cittadini venute fuori durante il percorso di partecipazione. È stata l’associazione Save The City, insieme a Sociolab, società specializzata nel settore, a organizzare assemblee pubbliche, laboratori e iniziative. Un piano appoggiato dal Q4: “Crediamo molto in questo percorso di coinvolgimento dei cittadini, nella riqualificazione di uno spazio pubblico molto importante del nostro territorio – spiega Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4 – senza la partecipazione attiva non si cambia. E lo si fa a partire dalle piccole cose”.
verza e girasoli: “orto-rotonde” per ricordare il passato
I
n via Simone Martini è cresciuta rigogliosa la “rotonda girasole”, davanti a Torregalli è stata testata nei mesi scorsi la “rotatoria del cavolo”, nel senso che per abbellire lo spartitraffico è stata piantata la verza. Sono le orto-rotonde del quartiere: dalla scorsa primavera l’ufficio verde del Q4 ha sperimentato su alcuni spartitraffico questo nuovo tipo di ornamento. Ortaggi e piante da campo al posto di fiori e tulipani, per richiamare la tradizione agricola del quartiere dove un tempo sorgevano gli “orti di Firenze”. G.C.
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FESTA DEL VOLONTARIATO
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8 | Ottobre 2015
#L’inchiesta
I rischi per l’arte/1
meteo e smog, lotta ai “nemici” dei monumenti
Tra i maggiori pericoli i cambiamenti climatici e i fenomeni atmosferici. L’obiettivo è limitarne i danni
Serena Wiedenstritt
I casi
quando gli “attacchi” vengono dall’uomo
L’
F
enomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. Li studia da vicino, e soprattutto si occupa di limitarne i danni, il professor Piero Baglioni, titolare della cattedra di Chimica Fisica dei Sistemi Dispersi e delle Interfasi all’Università di Firenze, oltre che esperto di conservazione dei beni culturali, in particolare affreschi, dipinti e materiali lapidei. “A Firenze abbiamo la fortuna di poter contare su attori di eccellenza per quanto riguarda la conservazione delle opere d’arte, basti citare l’Opificio delle Pietre Dure – spiega il professor Baglioni – anche se sicuramente è sempre più importante finalizzare e applicare nuove metodologie per la conservazione dei capolavori che la città ospita. Le metodologie conservative possono essere attive o passive: le prime si applicano ad esempio per restaurare una statua danneggiata o ripulire dei graffiti, le seconde servono a difendere le opere d’arte, servendosi anche di metodologie collegate alla ‘information technology’, sviluppando sistemi di protezione e allarme innovativi. Un esempio di conservazione passiva – aggiunge – può essere la sostituzione dell’originale con una copia identica: si è fatto per il David, potrebbe essere la soluzione anche per la Loggia dei Lanzi”. Quanto ai rischi legati ai cambiamenti climatici, “attraverso le nanotecnologie stiamo sviluppando sistemi inorganici capaci di proteggere le opere d’arte in modo intelligente e di rallentare il processo di degrado delle superfici dovuto all’aumento della temperatura e dell’umidità – annuncia il professore – questi sistemi innovativi
garantiscono sia una protezione passiva che attiva dagli agenti atmosferici”. Alle prese con la conservazione di alcuni dei più importanti “tesori” cittadini è anche l’Opera del Duomo. “Il primo compito dell’Opera di Santa Maria del Fiore è proprio la conservazione e la manutenzione – conferma il presidente Franco Lucchesi – e da sempre gli agenti climatici hanno costituito un grave problema. Il lavoro dell’Opera è prima di tutto quello di intervenire costantemente per mantenere tutto il suo patrimonio, architettonico e artistico, in condizioni tali da limitare al massimo i danni. Il museo è la testimonianza di questa attività, perché quando l’usura del tempo e degli agenti atmosferici ha messo a repentaglio un’opera, le nostre maestranze sono intervenute prima con un restauro accurato, poi sottraendo l’opera ai rischi dell’ambiente esterno e conservandola in museo e infine realizzando fedeli copie di quanto rimosso. La struttura architettonica è invece costantemente controllata da strumentazioni adeguate che ci dicono se, quando e quanto intervenire per stabilizzare eventuali alterazioni”. Rispetto agli “attacchi” dell’uomo, invece, come agire? “La ricetta è quella che ci stiamo ripetendo da tempo: controlli ed educazione. I primi sono possibili da subito, ma richiedono mezzi e volontà ferma. L’educazione è certo la risposta più completa e risolutiva, ma anche quella più difficile. I suoi effetti si vedranno nei decenni a venire – conclude Lucchesi – e quindi non costituisce una risposta per l’oggi, oltre a richiedere un’universale condivisione di valori e un’azione educativa di famiglie e scuola”.
Un intervento sulla facciata del Duomo (courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Leonardo Rossi)
estate 2015 verrà ricordata (anche) per le “pazze idee” di alcuni turisti. Idee che non sono certo passate inosservate, come quella di scalare nottetempo un tabernacolo esterno della chiesa di Orsanmichele o quella di tentare di concedersi un tuffo nella fontana del Nettuno in piazza della Signoria, convinti magari che il “Biancone” non avrebbe avuto niente da ridire. Tra le vicende che hanno fatto più scalpore c’è quella che ha riguardato la Loggia dei Lanzi, dove è stato staccato un dito al gruppo di statue raffiguranti il Ratto di Polistena. Da qui l’idea di limitare l’accesso alla Loggia e tentare, con lo strumento del numero chiuso, di salvaguardare le opere d’arte. Ma passata “l’emergenza”, ora che i turisti sono meno numerosi e che ci si avvia verso una stagione più tranquilla per Firenze, che cosa accadrà? “Il turismo è una delle principali fonti di ricchezza per la città e non va demonizzato – constata il sindaco Dario Nardella, che ha anche la delega alla cultura – allo stesso tempo, però, è innegabile che esista un certo tipo di turismo ‘mordi e fuggi’ che consuma questa città piuttosto che arricchirla. Una minoranza di visitatori, certo, che però non rispetta Firenze e non si rende conto di camminare in un museo a cielo aperto. Lo stesso vale per quei residenti che non hanno a cuore la loro città e compiono gesti di disattenzione o incuria, quando non di vera e propria illegalità”. La soluzione quale può essere, allora? “Il Comune è da sempre impegnato nei propri doveri di pulizia e contrasto al degrado – afferma Nardella – ad esempio stiamo predisponendo nuovi impianti di illuminazione e l’installazione di telecamere di sicurezza in centro ma anche in periferia. Accanto a queste azioni – conclude il sindaco – valori fondamentali da diffondere sono l’educazione, il rispetto, il senso civico. Firenze deve essere considerata casa propria, e amata come tale”. S.W.
#L’inchiesta
Ottobre 2015 | 9
I rischi per l’arte/2
una nuova primavera per l’orto botanico
Sara Camaiora
Dopo la grandinata spariti alberi storici, ma ora “è tornato al 120 per cento”
È
stato tra le principali “vittime” della terribile grandinata del 19 settembre 2014. Ma i contributi delle istituzioni e la solidarietà di Firenze hanno permesso in breve tempo di arginare i danni e di trasformare le difficoltà in occasione di rilancio per un luogo affascinante e di pregio. Stiamo parlando dell’Orto Botanico “Giardino dei Semplici”, tra gli orti più antichi al mondo (si appresta a spegnere 470 candeline e per l’occasione festeggerà con tre giorni di iniziative, dal 30 novembre al 2 dicembre). Ammonta a 998mila euro solo il danno stimato per le alberature, senza contare opere murarie, vetri e vasi. La nuova primavera dell’Orto Botanico porta la firma dell’Università di Firenze, che ha stanziato 450mila euro, della Regione Toscana, che ha contribuito con 130mila euro, e di tantissimi cittadini – quasi un migliaio, per circa 30mila euro – che hanno aderito sia con donazioni versate direttamente al museo che attraverso la raccolta fondi online “Colora il Giardino dei Semplici” lanciata lo scorso febbraio con la collaborazione di PlanBee, portale web per il crowdfunding di opere “green”. In particolare, sono stati ripiantati ex novo ventidue alberi, 490 piante da fiore, dieci grandi azalee e una collezione pregiata di trenta ortensie giapponesi, sono stati rimessi in sicurezza gli arredi
e installati alcuni “beacon”, ovvero piccoli emettitori di bluetooth che seguono il pubblico durante la visita, fornendo notizie e curiosità su piante e giardino. “Siamo riusciti a dare una veste ancora più accogliente all’Orto, possiamo dire che è tornato al 120% delle sue condizioni perché, oltre a ripiantare le alberature, abbiamo aumentato le collezioni e realizzato interventi importanti – spiega Paolo Luzzi, responsabile dell’Orto botanico – da un punto di vista affettivo ci sono state perdite dolorose, alberi di oltre duecento anni spariti all’improvviso. La solidarietà è stata tanta, credo che questo sia un luogo caro e storico per i fiorentini, che per questo si sono immediatamente mobilitati”. Ma la sfida per l’Orto botanico continua, questa volta contro la mancanza di risorse che impedisce troppo spesso progetti e riqualificazioni. Il nuovo obiettivo, dopo aver messo a punto percorsi per non vedenti, è realizzare una “olfattoteca” dove si potranno odorare particolari oli essenziali di piante aromatiche, spezie e altre essenze ricavate dalle piante presenti. Il laboratorio speciale dei profumi naturali nascerà nelle due grandi serre e sarà ospitato in quattro box, due dei quali accessibili anche ai disabili. Il crowdfunding è attivo all’indirizzo www.planbee. bz/it/project/8, ed è accessibile anche dal sito del museo, www.msn.unifi.it.
L’Orto Botanico è “rinato” dopo i danni subiti in seguito alla grandinata del 19 settembre 2014: oltre a ripiantare le alberature, sono state aumentate le collezioni e realizzati importanti interventi
Ondate di maltempo
chiese, nazionale & Co, la (lunga) lista delle “vittime”
I
l meteo sempre più imprevedibile significa (anche) rischi maggiori non solo per i cittadini, ma pure per arte e istituzioni culturali. A Firenze ormai questo si sa bene, e la lista degli edifici monumentali danneggiati dalle ultime ondate di maltempo, in maniera più o meno accentuata, è lunga. A essere colpita in modo particolare dall’eccezionale grandinata del 19 settembre dell’anno scorso, oltre all’Orto Botanico, è stata ad esempio la Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni proprio questo mese (il patrimonio librario fu trasferito sui lungarni nel 1935 dagli Uffizi che lo avevano ospitato fino a quel momento). Vittima dei danni è stata soprattutto la facciata che dà su via Magliabechi, motivo che ha determinato un repentino trasloco del materiale qui ospitato in un’altra ala del palazzo. Niente di paragonabile, ovviamente, a quanto successo in seguito all’alluvione del ’66, quando si registrò la perdita di quasi un milione di unità bibliografiche, sommerse dal fango, un evento epocale cui seguì un’altrettanto epocale ondata di solidarietà ad opera dei ben noti Angeli del Fango. E non è un caso che la biblioteca si sia da tempo dotata di un piano d’emergenza, destinato a essere prontamente messo in atto in caso di episodi improvvisi di maltempo. Ha riportato conseguenze non da poco a causa della grandinata dello scorso anno anche l’abbazia di San Miniato al Monte, in particolare per quanto riguarda gli affreschi del chiostro ma, soprattutto, le vetrate delle finestre monumentali, letteralmente andate in frantumi, danni che hanno spinto i monaci a rivolgere un appello alla cittadinanza per sostenerne il restauro. Quello del 1° agosto scorso, ancora negli occhi di tutti, è stato invece un vero e proprio uragano estivo, improvviso e spaventoso, che ha devastato edifici e parchi cittadini senza risparmiare, ancora una volta, parte del patrimonio culturale fiorentino. Tra gli edifici colpiti anche la chiesa di San Salvatore al Monte, dove è stato necessario ripristinare il manto di copertura del convento oltre a intervenire su chiostro e primo piano – si sono verificati danni anche alle vetrate artistiche – mentre diverse infiltrazioni d’acqua si sono registrate a Palazzo Vecchio.
La Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni questo mese, è stato uno degli edifici colpiti dalla grandinata
10 | Ottobre 2015
#Un mese in una pagina
Commercio
Tecnologia/1
I compro-oro dopo il boom “il mercato è cambiato”
la multa? si paga con lo smartphone
D
alla fine di settembre pagare le contravvenzioni è diventato più facile. Lunedì 21 è entrato in funzione “Multe mobile”, il servizio che consente il pagamento delle multe anche da smartphone e tablet. Il sistema è una new entry nel parco dei servizi online del Comune di Firenze: in concreto, “Multe Mobile” rinnova la versione del servizio online di pagamento delle sanzioni presente precedentemente sul sito della polizia municipale, permettendo ai cittadini di utilizzare il servizio da qualsiasi dispositivo mobile, mantenendo anche la doppia lingua (italiano e inglese). Per utilizzare il servizio – viene spiegato – non è richiesta nemmeno l’installazione di una app apposita. “Continua l’azione di semplificazione dei rapporti con i cittadini avviata dall’amministrazione comunale e che vede nello sviluppo dei servizi online uno degli elementi fondamentali – sottolinea l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi – dopo il nuovo sito, la polizia municipale si dota di uno strumento moderno e innovativo che rende più facile e immediato il pagamento delle multe utilizzando apparecchi ormai diffusissimi tra la popolazione, ovvero gli smartphone e i tablet”.
Tecnologia/2
raddoppiati i certificati on line C
Gianni Carpini
F
ine della “febbre gialla”. Dopo il boom del 2010, con i “compro-oro” che spuntavano ovunque, ora si assiste a una brusca frenata. In Italia, secondo Oroitaly, l’associazione nazionale che racchiude la filiera orafa di alta qualità, quindicimila di queste attività hanno tirato giù il bandone nel giro di tre anni. E oggi sono ventimila. Un’attività ormai entrata nel quotidiano, come tante altre. I dati fiorentini appaiono in linea. Solo nel 2014, riporta Cna, il settore orafo gigliato ha avuto un calo dei ricavi del 3,5 per cento. Per capire le cause bisogna varcare la soglia di chi ha retto. “Il prezzo dell’oro è calato in un biennio del 30% e il mercato dei compro-oro è arrivato alla saturazione”, spiega Massimo Pavone, 37 anni, da dieci nel settore, che tra Firenze e Signa gestisce due negozi con l’insegna “Oro in euro”. “Noi però siamo in controtendenza, per noi il 2015 è l’anno con i maggiori ritiri”, aggiunge. Allora perché molti hanno chiuso? “Durante il boom – analizza – alcuni hanno aperto improvvisandosi del mestiere, altri pur di guadagnare non avrebbero rispettato le regole, ma le persone sono sempre più informate e la clientela premia chi è onesto e trasparente”. Davanti alla vetrina che si affaccia in viale Gramsci, vicino a piazza Beccaria, si fermano casalinghe e professionisti per guardare i monili esposti. Il segreto per superare la crisi – rivela – è anche questo: differenziare, ritirare orologi e argento, proporre collezioni nuove e stock a prezzi outlet. A cambiare una parte o tutti i propri preziosi sono soprattutto persone tra i 40 e i 70 anni. “Probabilmente i fiorentini che avevano poco oro ormai hanno venduto tutto – spiega il giovane imprenditore – ma ci sono molte famiglie che ne custodiscono grandi quantità. Ora, secondo la mia esperienza, in pochi vendono per necessità, molti lo fanno per paura dei furti in casa o per esigenze mutate: oggi si preferisce investire in direzioni diverse, ad esempio in tecnologia, studi all’estero per i figli, vacanze... così queste persone molto spesso comprano qualcosa di più attuale”. Per chi vuol vendere i gioielli di famiglia è sempre bene seguire alcune regole d’oro. “I clienti rischiano guai se chi acquista non segue le norme”, avverte l’esperto. Primo: controllare a casa il peso del prezioso metallo, perché basta un grammo per perdere soldi. “È sufficiente una normale bilancia digitale da cucina”, suggerisce l’imprenditore. Secondo: non accontentarsi del prezzo al grammo, ma controllare i carati per i quali è corrisposta la somma. La cifra cambia a seconda di quanto è puro l’oro. Terzo, non accettare pagamenti cash sopra i mille euro. Infine “il compratore deve registrare il documento di identità di chi vende oro, che deve firmare. La ricevuta – conclude – non è obbligatoria per legge, ma è buona norma rilasciarla. Noi la forniamo”.
ertificazione on line, è boom. In un anno – fa sapere il Comune – i documenti richiesti e stampati in proprio dai cittadini sono passati dal 10 al 26%. “Si tratta del risultato dell’impegno dell’amministrazione comunale in materia di digitalizzazione dei certificati: sono state rilasciate credenziali per l’accesso ai Pad e contattati associazioni e operatori economici, riuscendo a raddoppiare la percentuale di certificati stampati dal proprio computer”, spiegano da Palazzo Vecchio. E dal 15 ottobre l’elenco dei certificati stampabili direttamente dal proprio pc si allunga: oltre ai tre certificati anagrafici principali, di residenza, stato di famiglia e contestuale, sarà possibile stampare anche i certificati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e alcuni estratti. Il servizio di certificazione on line – viene ricordato dal Comune – è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richiedere a uno sportello dei servizi demografici) o inserendo la tessera sanitaria in Rete civica cliccando su “Certificati facili”. Anche a seguito del “boom” della certificazione on line, Palazzo Vecchio sta riorganizzando gli sportelli aperti al pubblico, con il potenziamento delle aperture pomeridiane e la conferma della modalità di accesso all’anagrafe con prenotazione (chiamando lo 055.055), per evitare le code usufruendo dei servizi all’orario scelto dai cittadini. Altra novità, dal 1° novembre sarà ampliata la consegna, su prenotazione, dei certificati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai Pad ma solo dagli uffici di Palazzo Vecchio. E intanto si allarga anche il progetto “Reti diffuse”, grazie al quale i cittadini possono richiedere la stampa dei principali certificati ad associazioni di volontariato, circoli o tabaccherie, facilitando così l’accesso ai servizi anagrafici anche a coloro che abitano nelle zone più lontane dal centro e non possiedono un computer a casa. Rispetto all’avvio del servizio si sono già aggiunti ulteriori punti, e a breve anche altri – viene annunciato – aderiranno all’iniziativa.
Per la Festa del medico di famiglia
“Villaggio della Salute” alle cascine T
orna la “festa del medico di famiglia”. E, per l’occasione, domenica 8 novembre, dalle 10 alle 17, il parco delle Cascine ospiterà il “Villaggio della Salute”, che sarà allestito con tensostrutture, tende e unità mobili. In collaborazione con più di venti associazioni di categorie sanitarie, sarà possibile effettuare gratuitamente screening (come misurazione della pressione, del colesterolo, della glicemia, ecc.) e visite mediche, con la presenza di dentisti, oculisti, cardiologi e molti altri. In uno spazio dedicato all’informazione, i cittadini potranno ricevere consigli sulla prevenzione e sulla salute. E verrà riprodotta anche una Casa della Salute, in cui saranno presenti medici di famiglia, specialisti, infermieri, fisioterapisti e assistenti sociali. E ancora, sarà possibile essere aggiornati sulla nuova Carta Nazionale dei Servizi e attivare la Tessera Sanitaria Nazionale. Durante la giornata saranno poi distribuiti materiali informativi e gadget e si svolgeranno lezioni dimostrative di disostruzione pediatrica, corsi di primo soccorso e di rianimazione. Previste anche lezioni di Nordic Walking e tango argentino, oltre a corse podistiche non competitive anche in compagnia degli amici a quattro zampe. Per informazioni è possibile consultare il sito www.festadelmedicodifamiglia.it.
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#Lettere&Rubriche
Lettere
Editoriale dalla prima
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “SEGNALACI LA TUA PIAZZA” LA SITUAZIONE DI PIAZZA DELLA COSTITUZIONE
situazioni simili, dando così il proprio contributo per una migliore cura di Firenze. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it
“CADITOIE E TOMBINI OSTRUITI”
Salve, aderisco alla vostra richiesta di segnalare le piazze fiorentine degradate. Abito in piazza della Costituzione (Q5) e, pur capendo che la piazza è interessata in parte dai cantieri della tranvia, vorrei fare presente che il luogo è completamente abbandonato: alberi abbattuti, panchine rotte, erbacce, scalini dei marciapiedi e delle aiuole divelti ecc. ecc. Ultimamente la piazza è diventata anche dormitorio di senzatetto e purtroppo anche Wc. Ringraziandovi per l’iniziativa vi saluto e allego alcune foto Roberto F.
IL REPORTER RISPONDE
Caro signor Roberto, grazie per aver risposto alla nostra richiesta di segnalare le piazze cittadine che, secondo gli abitanti, avrebbero bisogno di interventi. Come sottolineato su Il Reporter dello scorso mese, quando abbiamo dedicato ampio spazio all’argomento, le piazze sono da sempre, a Firenze come altrove, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dai cittadini, e devono continuare a esserlo. Per fare ciò, devono però riuscire a stare al passo con i tempi e, soprattutto, con i cambiamenti che, negli ultimi anni, hanno interessato molte zone di Firenze. Lavori in corso e idee “futuribili” per ridisegnare alcune piazze cittadine non mancano, e certi progetti (come quello per la nuova piazza dell’Isolotto, che ha visto protagonisti gli stessi residenti) hanno riscosso un diffuso apprezzamento. Vero è anche, però, che se da una parte i “grandi progetti” non sono più rimandabili per alcune aree (un esempio su tutti, piazza delle Cure), dall’altra non deve mai mancare l’attenzione nemmeno verso i “piccoli” interventi in grado di rendere più vivibile e piacevole questo o quel luogo, come possono esserlo, per tornare alla sua lettera, la sistemazione delle panchine rotte o una maggiore cura del verde. Importante, dunque, da parte dei cittadini segnalare anche
Cara Redazione, vorrei segnalare come i tombini e le caditoie della nostra città e in particolare le periferie siano nella maggior parte ostruite o ripiene. Anche perché nei giorni di pulizia delle strade, le spazzatrici con le spazzole rotanti contribuiscono a ostruire le caditoie. So che spetterebbe a Publiacqua il compito di aspirare lo sporco anche all’interno dei tombini almeno ogni anno, ma osservo che nel mio quartiere (il numero 5) questo non avviene. In caso di forti piogge, come già avvenuto di recente, si aspetta che si allaghino le strade oppure con una pulizia più frequente si potrebbe evitare parzialmente gli allagamenti? Grazie per far presente a chi di dovere questa mia, e non solo mia, preoccupazione. Renzo S.
“CITTÀ PIÙ PULITA ANCHE IN PERIFERIA”
Da parte di un cittadino che desidererebbe una città più pulita anche in periferia: - Fino a poco tempo fa la pulizia delle strade veniva effettuata un giorno la settimana (e forse era eccessivo) ed al seguito degli addetti erano sempre presenti Vigili Urbani a garanzia che le strade risultassero sgombre dalle auto. Risultato: le strade venivano pulite bene. Adesso siamo passati alla pulizia una volta al mese, ma poiché i Vigili Urbani non sono presenti le auto non vengono rimosse. Risultato: le strade sono sporche. - In Via Malpighi, diversi anni fa, fu realizzata una leggera recinzione in legno a circoscrivere le aiuole al centro della strada, questo anche per evitare che alcuni “signori” vi parcheggiassero le auto. La palizzata è ormai del tutto rovinata, con il rischio che qualche bambino si faccia del male. Dovrebbe essere ripristinata, come sistemate dovrebbero essere le piantine dopo anni di mancata manutenzione. - Sempre in Via Malpighi, come segnalato anni fa, particolarmente in estate, l’eccessivo cattivo odore proveniente dai pozzetti di raccolta delle acque piovane fa pensare che alcuni di questi pozzetti siano sfondati. Sarebbe opportuno un controllo. Fiduciosi ringraziamo e restiamo in attesa degli interventi necessari. Grazie M.B.
Perché gli ultimi anni, come forse mai prima, hanno insegnato che il meteo non è più “prevedibile” come poteva esserlo una volta, e lo scorso agosto Firenze ne ha avuto una pesante conferma. È ancora negli occhi di tutti la tempesta scoppiata nel tardo pomeriggio del primo giorno del mese, con la città che – nei suoi punti più colpiti – continua a portarne segni e ferite. E in precedenza non erano (purtroppo) mancati altri esempi: riportando il calendario indietro di un anno, il 19 settembre 2014 una violenta grandinata era caduta sulla città lasciando, anche in questo caso, profonde tracce del suo passaggio. Con queste “premesse”, viene insomma da chiedersi (e sono in tanti a farlo) che cosa ci si debba aspettare nelle stagioni più difficili dal punto di vista climatico, ma anche (e soprattutto), cosa rischino i “tesori” fiorentini, ovvero le opere d’arte e i monumenti perennemente esposti ai capricci del tempo, giorno e notte, estate e inverno. Così, questo mese sul nostro giornale abbiamo cercato di capire come in città si provi a limitare i danni causati dai fenomeni atmosferici (ma non solo, basti pensare allo smog) e proteggere il più possibile i tanti capolavori di casa nostra. Ma i pericoli per l’arte non arrivano solo dal cielo: non mancano né sono mancati – e l’ultima estate ne è stata, anche in questo caso, un esempio – gli “attacchi via terra”, per mano di chi, turisti e non, mette a repentaglio l’integrità di statue e altre opere con comportamenti a dir poco azzardati quando non con veri e propri atti di vandalismo. Se insomma in quel museo a cielo aperto che è Firenze le minacce per i monumenti sono sempre dietro l’angolo, anche le soluzioni, però, per fortuna non mancano. Quelle studiate dagli esperti che le opere d’arte le proteggono (e le conservano) per lavoro, con il capoluogo toscano che può contare su alcune realtà d’eccellenza, ma anche quelle che tutti possiamo e dobbiamo mettere in atto, basate in primo luogo su educazione e rispetto. Che non devono mai mancare, in nessuna stagione. MATTEO FRANCINI
Pungiglione
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Rotostampa - Firenze (FI)
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 44 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
EPPUR (QUALCOSA) SI MUOVE!
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i respira nell’aria un piccolo profumo di ottimismo. Così molti politici si affannano a farci sapere. Il lavoro ha avuto una ripresina, niente di rilevante. Una crescita appena accennata, sempre meglio di niente. In poche parole se prima uno era disoccupato, depresso e senza soldi, ora è solo depresso e senza soldi. In più gli tocca fare un lavoro che non gli piace e questo peggiora pure la depressione! Bisogna accontentarsi, dopo anni di solo nero ora c’è qualche spiraglio di crescita. Fino a poco tempo fa le banche non concedevano prestiti a nessuno, senza nemmeno spiegare il motivo. Il loro era un no secco, a prescindere. Ora invece le banche ti ascoltano, cercano di capire le tue esigenze, i tuoi problemi e poi ti dicono no ugualmente. Ma cosa c’entra questo? Siamo di fronte ad un segnale, piccolo, ma di miglioramento. Oramai nella vita ognuno di noi ha imparato ad aggrapparsi alle minuscole speranze. Prima della recente riforma, la scuola aveva nelle proprie fila alcuni professori scarsi e per di più precari. Ora le cose sono cambiate: alcuni professori sono rimasti scarsi ma a tempo indeterminato. Tutto sta avendo un piccolissimo miglioramento. Prima mia moglie quando andava a letto mi diceva sempre che aveva mal di testa, ora invece mi dice: “Sto bene!”. “Facciamo all’amore?”. “Ti ho detto che sto bene, perché vuoi farmi soffrire di nuovo?”. Lentamente si progredisce. Le rivoluzioni sono drastiche, noi invece viviamo nell’epoca dei piccoli cambiamenti. Niente di traumatico, solo impercettibili mutamenti. Come direbbe qualcuno, “Eppur si muove!”. ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
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Il Reporter del Q4 raggiunge le famiglie del quartiere 4 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze
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del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.
IL TORRINO DI SANTA ROSA
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a Via Lungo le Mura di Santa Rosa, deriva il toponimo dell’oratorio della Compagnia di Santa Rosa, annesso al soppresso monastero di Santa Maria in Verzaia, passato poi ai Guglielmiti di Sant’Antonio. L’oratorio fu posto in angolo alla cinta trecentesca di mura a ridosso del torrino di guardia (eretto nel 1324), perciò detto anche Cantone di Santa Rosa. Nel punto dove alla fine del Novecento è stato aperto il fornice, nel 1856 era stato costruito un grande tabernacolo di forme neo-gotiche, che tuttora si ammira. La nicchia a sesto acuto protegge un grande affresco dei primi del Cinquecento, dipinto da Domenico Ghirlandaio o, quantomeno, da Ridolfo del Ghirlandaio rappresentante la Pietà con la Madonna e i Santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena. Alla base della lunetta una targa marmorea incorniciata, che risale all’anno dell’edificazione del tabernacolo, sintetizza un po’ la storia dell’affresco con questa descrizione: QUESTA IMMAGINE SULLE PARETI DELL’ANTICO CONVENTO DI S. GUGLIELMO DA DOMENICO GHIRLANDAIO DIPINTA NELLA FAMIGLIA ANTINORI DA QUELLA DEI CONCINI PERVENNE IMPERANTE LEOPOLDO II A SPESE DEL REGIO ERARIO E DEL COMUNE DI FIRENZE IN NUOVA E PIU’ DECOROSA EDICOLA L’UFFICIO DELLE PUBBLICHE COSTRUZIONI LA RIPONEVA L’ANNO DI NOSTRA SALUTE MDCCCLVI IL PATRONO COMM. VINCENZO ANTINORI ANNUENTE Al termine di questo breve tratto di mura, posto in angolo si trova, come già accennato, il Torrino di Santa Rosa, anticamente chiamato “della Guardia” perché guardava e difendeva la riva sinistra dell’Arno, impedendo l’ingresso alle imbarcazioni nemiche. Il Torrino è ora sede della Società Sportiva Rondinella e della Parte Bianca del Calcio Storico. Qui, proprio alla piccola torre, le mura giravano ad angolo retto e risalivano l’Arno terminando alla spalletta del Ponte alla Carraia, dove c’era il cosiddetto “chiesino”, cioè l’Oratorio di Santa Maria in Carraia, dove per le festività si diceva messa. Si trattava di una piccola, ma graziosa costruzione con cupoletta ottagonale e breve campanile a vela con una sola campana. A metà dell’Ottocento, per diversi anni e per tutti i giorni, la bella fioraia “Beppa da Monticelli”, moglie di un giardiniere di Boboli, entrava con i suoi fiori da Porta San Frediano e, prima di iniziare la vendita, si recava puntualmente al “chiesino” a deporre devotamente alcuni dei suoi fiori all’immagine miracolosa del Cristo, opera del fiorentino Bernardino Poccetti. Giuseppe Richa nelle sue Notizie Istoriche delle chiese fiorentine, su tale immagine ci informa: (…) che ha continuamente divati, è un Cristo morto con Dio Padre in atto di mostrarlo al Popolo, esposto nella Cappella delle monache al Ponte alla Carraia, simulacro che par vivo ed è opera a fresco delle migliori che facesse il Poccetti. Oltre al Poccetti anche il giovane architetto Leon Battista Alberti vi dipinse una predella con tre scene, oggi perduta, ma poco apprezzata da Giorgio Vasari che così annota: Fu opera di Leombattista quella che è in Fiorenza sulla coscia del Ponte alla Carraia in una piccola cappella di Nostra Donna, cioè uno sgabello (predella) d’altare, dentrovi tre storiette con alcune prospettive, che da lui furono assai meglio descritte con la penna che dipinte col pennello. Il chiesino venne poi distrutto nel 1867 con la demolizione di tutto quel tratto di mura lungo la sponda sinistra dell’Arno, per costruire l’attuale lungarno Soderini. Il nome dato a questo tratto di strada sull’Arno derivò dalla presenza del palazzo, con a fianco un ameno giardino, dello sfortunato Gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini eletto “a vita” dal 1502, perché giudicato uomo probo e imparziale, carica che mantenne però solo per dieci anni. L’abbattimento delle trecentesche mura, che misuravano quasi diecimila metri di perimetro, si disse che era necessario per poter consentire a Firenze di assolvere al suo prestigioso ruolo di capitale d’Italia. Fu proprio verità? LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
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12 | Ottobre 2015
#Cultura Agenda
Il personaggio
sulle tracce di Folon, Dieci anni dopo
Nell’ottobre 2005 la scomparsa dell’artista: ora Il Reporter lo ricorda passeggiando nei suoi luoghi Enrica Cinaschi
I
suoi gatti e i suoi tramonti hanno incantato i cinque continenti, acquerelli delicati che strizzano l’occhio al pensiero positivo. Jean-Michel Folon ha salutato il mondo con la mostra, la più grande e completa mai dedicata all’artista, al Forte Belvedere nel 2005, pochi mesi prima di spirare. Dieci anni dopo, e poco tempo prima che il suo Uomo della pioggia ritrovi posto davanti all’Obihall (l’opera era stata danneggiata in seguito a un incididente stradale, ma entro la fine del 2015 tornerà al suo posto, dopo il restauro), Il Reporter vuol ricordare l’artista gentile che ha amato moltissimo Firenze e che ha voluto lasciare alla città un numero consistente delle sue sculture, che i fiorentini possono quotidianamente ammirare in diversi luoghi della città. Era un amore che veniva da lontano quello di Jean-Michel per la città del giglio, iniziato negli anni Cinquanta quando, per la prima volta, colui che poi diventerà un
artista di fama mondiale varca i confini di Florentia appena più che ventenne. E la città del giglio ricambierà questo colpo di fulmine, dedicandogli prima una mostra (incentrata principalmente sui suoi acquerelli) al Museo Marino nel 1990, poi la grande
La mostra
esposizione del 2005 al Forte. Il 20 ottobre di quello stesso anno cala il sipario sulla vita dell’artista, dopo una malattia impietosa. Ma Firenze non si è dimenticata di lui, tutt’altro: passeggiando per la città, ci si può facilmente imbattere in numerosi suoi lavori.
Lo si incontrerà nuovamente sul viale Fabrizio De André e lo si può incontrare anche nel parco antistante l’ospedale pediatrico Meyer, dove si trova un’altra fontana, “L’uomo della pace” (acquistata dal Rotary club e donata alla città), che ritrae uno dei suoi omi-
ni con un uccellino posato sulla mano. Fu in Toscana che Folon cominciò a pensare alla scultura, ed è proprio nel granducato che realizzò i suoi bronzi affidandosi all’esperienza degli abili artigiani del posto. Le dodici grandi opere che hanno preso stabilmente dimora nel giardino delle Rose, spazio verde che ammira Firenze dall’alto senza essere troppo invadente, sono state donate dalla Fondazione Folon (che ha sede in Belgio, paese natale di JeanMichel) su richiesta dello stesso artista. Folon era così, innamorato della città come sembra essere quell’uomo (di bronzo) seduto su una panchina del giardino a guardare incantato il panorama, il cappello in testa e un libro tra le mani. Romantico come quella valigia che “incornicia” Firenze e la racchiude in uno spazio circoscritto, come a volerne portare con sé i tesori. Le statue, diventate parte integrante dello spazio verde, sono aperte alle visite a seconda degli orari del giardino (che nel mese di ottobre vanno dalle 9 alle 18, mentre a novembre dalle 9 alle 17).
Il libro/1
Il libro/2
Il libro/3
due amiche e un’opera a quattro mani. per scoprire la toscana
Cavriglia e i suoi caduti un secolo dopo la grande guerra
Piazza santo spirito, l’anima artigiana della città degli artusi
la firenze 3.0 di jeff koons
J
eff Koons sbarca sull’arengario di Palazzo Vecchio. Come una specie di “alieno bonario” che viene a far dialogare l’arte contemporanea con quella del Rinascimento. Per la prima volta dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni è stata collocata sull’arengario del palazzo comunale. Si tratta di Pluto and Proserpina, un’opera monumentale alta più di tre metri. Un evento eccezionale che fa parte della mostra “Jeff Koons In Florence” (fino al 28 dicembre), che vede il protagonista dell’arte del nostro tempo misurarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento. Jeff Koons In Florence è un confronto tra la provocante bellezza di due opere del geniale artista americano e i capolavori senza tempo di casa nostra. I luoghi eletti per il “dialogo” sono la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio e piazza della Signoria. E se in piazza fa bella mostra di sé Pluto and Proserpina, a Palazzo Vecchio viene esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 e appartenente alla serie denominata dall’artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui Koons ha aggiunto, in posizione di precario equilibrio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superficie specchiante. Un raffinato e attraente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica.
“A
ppetiti Estremi” è il libro scritto a quattro mani da due amiche per caso, Stefania Pianigiani e Sabrina Somigli, edito da Ara Edizioni. Una serie di racconti alla scoperta della Toscana meno esplorata dove non mancano cibo, territorio, arte, natura e tanto, tantissimo humor che dà luogo a situazioni “ridanciane”. Il libro è la dimostrazione di come un sogno si possa avverare grazie alle testimonianze di Stefania Pianigiani, giornalista e blogger, ma soprattutto giardiniera, e di Sabrina Somigli, microbiologa, prestata con successo alla ristorazione in veste di cuoca. Consigliato a chi ama il granducato ma non si accontenta del suo lato cartolinesco.
I
libri sono un po’ delle fotografie, immortalano il tempo cristallizzandolo nei racconti. È il caso di “Di che reggimento siete, fratelli? Cavriglia e i suoi Caduti nella Grande Guerra”, che a cento anni dal primo conflitto mondiale propone (grazie al Comune, che ne ha promosso la pubblicazione) un resoconto dettagliato dell’accaduto, focalizzando l’attenzione sui caduti, ricostruendo la storia della città e onorando allo stesso tempo la memoria di chi, per quella comunità, ha dato la vita. Documenti inediti (a cui si aggiunge un bel corpus di immagini) e ricerche curate da un team di studiosi restituiscono un affresco che mischia l’emozione agli eventi storici.
S
esta delle otto guide della collana “Le piazze di Firenze” scritte da Luciano e Ricciardo Artusi per l’editore Giorgi Libri, affiancandosi alle altre cinque inizia a costituire un sostanzioso notiziario di storia poco nota e curiosa di Firenze che – stavolta – tratta il quartiere di Santo Spirito. Quartiere artigiano per eccellenza, rimasto così attraverso i secoli, poiché anche tuttora vi sono numerose botteghe, prevalentemente a carattere familiare, di doratori, argentieri, orafi, pellettieri, decoratori, intagliatori, restauratori, ebanisti, tornitori, bronzisti, scultori e altri che costituiscono la classe intelligente e laboriosa, difficilmente eguagliabile, dell’artigianato fiorentino.
un mese sul palco: l’autunno da mozart a marilyn manson, fino a biancaneve
O
ttobre significa teatro. A trecentosessanta gradi. Si alzano i sipari e si comincia a recitare, danzare e mettere in scena qualsiasi arte performativa. Dalla più divertente alla più drammatica. Ad esempio, il Teatro Puccini dà fuoco alle polveri in una doppia veste: da una parte con una “Biancaneve” tutta da ridere (dal 20 al 25) che vede la regia firmata dall’istrione Maurizio Lombardi (che si cala anche nei panni della strega cattiva), dall’altra con l’inizio di “Puccini d’autore”, rassegna di incontri, mostre e letture che comincia in autunno per finire in primavera, insieme alla stagione del teatro. Da segnare in agenda, il 30, la lettura scenica di “Porci con le ali”. Spostandosi alla vicina Opera di Firenze si scopre che sul palcoscenico, dal 18 al 27, è in programma “Così fan tutte” di Mozart. Passando da un estremo all’altro della città ci si imbatte invece nel Teatro Lumière – nel quartiere 3, ai confini con Bagno a Ripoli – dove una delle prime proposte della stagione è Eva contro Eva, dal 23 al 25. Basta spostarsi in centro per cambiare genere ancora una volta, perché al Teatro Verdi si alza il sipario su Romeo e Giulietta in versione musical (dal 21 al 25), nell’adattamento di Gérard Presgurvic, liberamente tratto dal testo shakespeariano. Al Teatro della Pergola la stagione “principia” invece con la presenza scenica di Gabriele Lavia e la Vita di Galileo di Bertolt Brecht, dal 28 ottobre al 12 novembre. Ma non di solo teatro si può vivere, e allora ecco alcune date da tener presenti per chi preferisce qualche bel concerto. Prima di tutto Malika Ayane, che si esibisce al Teatro Verdi il 28 ottobre, proponendo al pubblico un concerto molto intimo, mentre Nek sarà di scena all’Obihall il 30. Al Mandela Forum, il 5 novembre, da non perdere la performance dei Deep Purple, mentre gli appassionati di metal dovranno aspettare il 9 novembre, quando all’Obihall salirà sul palcoscenico nientemeno che Marilyn Manson. E.C.
#Il Reporter dei piccoli
Ottobre 2015 | 13
Evelina e il (quasi) lupo mannaro Da un po’ di tempo, nel parco delle Cascine c’è un essere mostruoso. Enorme e ricoperto di peli: chi l’ha visto giura che è un lupo mannaro. Calato il sole, si aggira tra gli alberi per poi avventarsi sui passanti con grida spaventose. Tutti scappano a gambe levate. L’unica che non sembra aver paura è la piccola Evelina. Trecce bionde, occhi vispi, Evelina è una bimba vivace e curiosa. Vive con la zia che fa l’estetista in una casa affacciata sul parco. Da lì, da quando sono iniziati gli strani avvistamenti, guarda le chiome delle Cascine, sempre più attratta dai racconti sulla creatura misteriosa che si aggirerebbe là in mezzo. Una notte, mentre la zia dorme, Evelina esce di soppiatto intenzionata a stanare il lupone. Non fa molta strada nel parco quando sente un ululato. Un brividino le attraversa la schiena, ma la curiosità le
dà coraggio. Finché da un viottolo spunta come un fulmine un colosso peloso, le fauci spalancate in un urlo tremendo! Evelina resta di sasso ma la paura dura un secondo: “Smettila di spaventare tutti, vade retro, lupaccio!”, dice la bimba. “Luuupaccio?! Io!?”, dice la strana creatura. Ma quindi parla! “Chi sei, chi sei se non un lupo?!”, lo incalza Evelina. “Sono il professor Licaone - spiega lui - sono uno scienziato, stavo preparando uno shampoo rinforzante per capelli ma devo aver sbagliato qualcosina e sono diventato irsuto come un orso!
L u u u p a c c i o ?!
I o!?
Ho provato a chiedere aiuto ma tutti fuggono urlando! Per la vergogna mi sono nascosto nel parco”. Evelina sorride già. Ha in mente un piano per riportare il lupone, il prof Licaone pardon, al suo aspetto normale. “Seguimi, ho io il rimedio!”, dice. Si precipitano a casa di Evelina. La bimba sveglia la zia, si scusa per essere uscita di casa da sola, le racconta della disavventura del prof Licaone e prepara i sali per non far-
la svenire alla vista dell’essere peloso. Quando si è riavuta, la zia prende i ferri del mestiere: sfodera un barattolone pieno di sbobba appiccicosa e tante lunghissime strisce adesive. “No, la ceretta no, giammai!”, capisce subito il quasi-lupo. “Che vuoi che sia un piccolo strappetto!”, lo rassicurano Evelina e la zia, che lesta lesta ha già applicato la prima striscia di cera sulle zampegambe di Licaone. “Ahiuuuuuuu!”, grida lui. “Però, sembra davvero un ululato!”, ridono zia e nipote. Strappa strappa, la ceretta dura tutta la notte: all’alba sotto la massa di peli spunta un bel giovanotto. Che di lì a breve si innamorerà della zia estetista, e insieme a Evelina vivranno tutti e tre felici e contenti.
OTTOBRE nella Biblioteche Comunali fiorentine non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle”. Tiziano Terzani Per bambini 6-8 anni BIBLIOTECA DELLE OBLATE ¿ 3 ottobre ore 21.15 “E come potevamo noi cantare?” Percorso itinerante nello splendore delle Oblate tra parole e musiche della Resistenza Italiana
BIBLIOTECA FABRIZIO DE ANDRÈ ¿ 1 ottobre ore 17.00 La vita istruzioni per l’uso. Un libro al giorno per diventare grandi Leggimi una storia. Incontro per saper scegliere e saper leggere libri per bambini da 0 a 3 anni Per adulti, ingresso libero
BIBLIOTECA FILIPPO BUONARROTI ¿ Dal 2 al 9 ottobre (orario di apertura della Biblioteca) Mostra “Gli indesiderabili” Mostra fotografica dedicata alla conoscenza delle specie animali meno amate. Una riflessione sulla nostra intolleranza nei loro confronti. In collaborazione con LAV Per adulti, ingresso libero
BIBLIOTECA DELL’ORTICOLTURA ¿ 2 ottobre ore 17.00 Ciclo di incontri “I miei Diritti. Diritto al Tempo” Lettura animata interattiva con Sandra Dema, autrice “Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per
BIBLIOTECANOVA ISOLOTTO ¿ 8 ottobre ore 17.00 Isolottovolante Philosophy for children Un ciclo di cinque laboratori per avvicinare i bambini alla filosofia intesa come “pratica filosofica”, capace di educare all’ascolto reciproco e al dialogo fra genitori e figli per trovare così quelle risposte alle innumerevoli domande che spesso i bambini ci pongono. Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: Cosa si intende quando si afferma che qualcosa è «giusto»? E quando invece si afferma che è «sbagliato»? Per bambini 8-10 anni BIBLIOTECA DELLE OBLATE ¿ 10 ottobre ore 11.00 Prendi parte all’arte
Come riesce un’opera d’arte a raccontare le emozioni e le sensazioni senza usare le parole? I colori, le forme, lo stile dell’artista, ogni elemento contribuisce a trasformare un’opera d’arte in una raccolta di tanti stati d’animo diversi. Un laboratorio per scoprire insieme il linguaggio dell’arte attraverso un percorso tra le opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Max Ernst, JeanFrançois Millet, Henri Matisse. Per bambini 5-10 anni BIBLIOTECA DEI RAGAZZI ¿ Dal 12 al 24 ottobre “I fumetti alla Biblioteca dei Ragazzi” Mostra ingresso libero in orario apertura biblioteca BIBLIOTECA MARIO LUZI ¿ 14 ottobre ore 18.00 Festeggiamenti per Firenze Capitale. Presentazione del libro di Maria Luisa Orlandini, Al tempo di Firenze Capitale (Il pozzo di Micene, 2013). Interverranno il Presidente dei Festeggiamenti per Firenze Capitale e Consigliere della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Editore Lucia Pugliese e l’Autrice. Ingresso libero fino a esaurimento posti. BIBLIOTECA VILLA BANDINI ¿ 19 ottobre ore 17.00 Ciclo di incontri “Delitti e castighi”
La città dei morti: pietas e pratiche d’inumazione In ogni società lo spettro della morte assilla l’uomo e lo mette di fronte alla dura realtà della sua precarietà esistenziale: si è cercato di rispondere in vari modi, magici, religiosi o scientifici. BIBLIOTECA DEL GALLUZZO ¿ 26 ottobre ore 17.00 Ciclo di incontri “Leggimi un libro” L’uovo meraviglioso di Dahlov Ipca Per bambini 0-7 anni BIBLIOTECA DEL PALAGIO DI PARTE GUELFA ¿ 31 ottobre ore 16.30 Gruppo di Lettura “Il Tè alle cinque al Palagio” si riunisce per rileggere e commentare il libro condiviso che apre la stagione 2015-2016. www.biblioteche.comune.fi.it Seguici anche sui profili social: C Biblioteca Oblate Biblioteche Comunali Fiorentine L@Biblioblate @Biblio_ComuneFi
14 | Ottobre 2015
#Sport
Fiorentina
Il calendario
Kalinic e Babacar, diversamente nove
le risposte dell’ottobre viola
Ballottaggio o convivenza? I due attaccanti a confronto
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arà un mese di ottobre che svelerà molto su questa Fiorentina, dopo un settembre che ha diviso in due tifosi e addetti ai lavori. Da un lato c’è chi continua a ricordare, ad ogni occasione, una campagna acquisti da molti non ritenuta all’altezza, dall’altra chi invece difende a oltranza la dirigenza anche alla luce di quanto visto in campo negli ultimi anni. E sarà proprio il campo, come sempre, a far pendere la bilancia per gli uni piuttosto che per gli altri. Dopo la sfida che ha aperto l’ottobre viola, quella casalinga contro l’Atalanta, e dopo gli impegni delle nazionali, il campionato riprende per la squadra di Sousa domenica 18 con la trasferta di Napoli. La settimana successiva altro big match, questa volta al Franchi, contro la Roma dell’ex Salah. Il derby del gemellaggio andrà poi in scena nel turno infrasettimanale, mercoledì 28, a Verona. Nella giornata successiva i viola ospiteranno il Frosinone, ma sarà già novembre. Con un ottobre così non sarà difficile capire che ruolo potrà recitare la Fiorentina in questo campionato: la parola, dunque, al campo.
Lo stadio Artemio Franchi: tra le partite più attese che ospiterà questo mese c’è quella contro la Roma dell’ex Salah
Lorenzo Mossani
Irene Delfino
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iversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve” che hanno scorrazzato nelle aree di rigore sull’onda lunga del tiki-taka di Pep Guardiola. Quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A, e la Fiorentina ne ha addirittura due, Kalinic e Babacar, così diversi e complementari da utilizzare in base al gioco che si vuol esprimere, all’avversario da affrontare o, perché no, anche in coppia per
un attacco “pesante”. Il croato, voluto fortemente da Sousa, è stato l’ariete di quel Dnipro finalista di Europa League, dove è andato a segno proprio contro il Siviglia. Fin dalla prima amichevole conosceva i movimenti che il tecnico portoghese vuole da lui: Nikola fa salire la squadra, crea spazi per gli inserimenti dei trequartisti che si muovono alle sue spalle, dialoga con gli esterni. Si batte come un leone, non solo nella sua zona di “caccia”, l’area di rigore, ma in ogni zolla del ter-
reno di gioco dal centrocampo alla porta avversaria. È difficile che gli urli di Paulo da bordo campo siano rivolti nei confronti di questo attaccante dinamico, inappuntabile dal punto di vista tattico e con ottimi tempi di gioco, a cui mancherebbe però, secondo qualcuno, l’istinto del killer. Con Kalinic in campo è più facile che segnino gli esterni o i trequartisti, a cui apre varchi con i suoi movimenti. Mentre Babacar è un bomber tutto istinto, quello che può sonnecchiare
Sport in rosa/1
Sport in rosa/2
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Jessiquinha, una stella brasiliana all’isolotto
olpo di mercato per l’Isolotto Firenze Calcio a 5, che ha comprato, dalla Ternana, Jessica Cristina Frederico Spinola, meglio conosciuta come “Jessiquinha”, stella brasiliana classe ‘88. Due mondiali vinti con la nazionale verdeoro, è considerata il “Messi” del calcio a 5: tanta tecnica e spettacolo, una vera star del calcetto. Ed è la giocatrice che – si augurano in tanti – può davvero regalare il tricolore a Firenze. “I miei obiettivi sono quelli di aiutare la squadra a vincere il titolo – ha detto Jessiquinha firmando il contratto con l’Isolotto – mi dedicherò e mi applicherò con tutta me stessa e mi batterò fino alla fine per vincere lo scudetto”. Così come Cristiano Ronaldo è identificato con CR7, Jessiquinha è conosciuta con l’acronimo J12. “È tra le migliori calciatrici al mondo – commenta Maurizio Colella, responsabile del settore agonistico dell’Isolotto – con un gran controllo di palla e un gran tiro. Puntiamo molto su di lei per fare il salto di qualità”. Sim. Spa.
per gran parte della partita per poi inventare il gol che vale tre punti quando meno te lo aspetti. Con Baba in campo i trequartisti cercano l’assist più che il tiro, gli esterni il cross più che il dialogo. Sousa sta cercando di insegnargli in allenamento, come “telecomandandolo” durante le partite, ad affinare le doti tattiche. Il ballottaggio tra i due continua, o forse no. Paulo Sousa è tentato di schierarli insieme, ma la convivenza è possibile e, soprattutto, proficua? In teoria – si dice spesso – due veri 9 davanti rischiano di pestarsi i piedi a vicenda, ma in questo caso, viste le caratteristiche diverse, la loro “coabitazione” potrebbe funzionare. A patto che uno dei due (Kalinic?) si sacrifichi, mentre l’altro (Babacar?) punti la porta. Dovrebbero quindi stare su due linee diverse, andando ad attaccare gli spazi con i movimenti senza palla: uno venendo incontro e l’altro attaccando la profondità. Con le due punte gli esterni dovrebbero andare più spesso al cross e il trequartista fare da collante fra centrocampisti e attaccanti. Una soluzione possibile? Lo dirà il campo.
in campo le medicee, le ragazze del rugby
tudentesse, donne che lavorano, esperte e neofite: sono circa cinquanta le ragazze del rugby che cercheranno di conquistare lo scudetto sotto le insegne delle Medicee. La nuova compagine, nata da una costola dei Medicei, la realtà che ha fuso il Firenze Rugby e i Cavalieri Prato, giocherà la serie A. “Un progetto importante che parte da basi solide”, spiega l’allenatore Alberto Nembrini. “La rosa è eterogenea. Mi sono trovato ad allenare ragazze con un passato interessante e altre che si sono presentate da grandi sportive ma con poca tecnica. Ventitré in lista e quindici in campo – aggiunge Nembrini – ho quindi materiale per allestire anche una formazione che possa giocare la Coppa Italia di rugby a 7”. Le Medicee sono state inserite nel girone 2, quello meridionale, che prevede anche un derby contro le Etrusche Cortona. “Quest’anno sono stati allestiti due gironi da nove squadre. Non ci sono retrocessioni – conclude l’allenatore – e questo ci permetterà di crescere e consolidare la rosa”. Sim. Spa.
Open Dance
in palestra si aprono le danze
P
assione per la danza e spirito di sacrificio. È quanto si respira varcando la porta d’ingresso della palestra Open Dance, struttura nuova e moderna aperta nel 2012 da Francesca Faraco e Vania Prioreschi, giovani accomunate da un amore viscerale per la danza a cui hanno dedicato la loro vita calcando palcoscenici di primo livello. La palestra, aperta con corsi continuativi dalle 14.30 alle 23, si rivolge a donne e uomini di ogni età, con corsi di danza per tutti i gusti: dalla classica alla modern jazz passando per hip-hop, zumba e corsi di salsa cubana e rueda bachata, oltre a danza del ventre e boogie-woogie. Nelle tre sale da ballo si alternano tredici istruttori, competenti e certificati ma soprattutto giovanissimi, avendo tutti meno di trent’anni. La scuola di danza Open Dance è molto competitiva sul piano agonistico: ogni due anni tutti gli allievi vengono sottoposti a esami svolti da esaminatori esterni che valutano i progressi e le relative capacità, ma non solo. Spesso la scuola organizza stage di formazione tenuti da insegnanti d’eccezione che, visto il successo ottenuto, verranno ripetuti anche quest’anno. Le coreografie ideate all’interno della Open Dance – viene spiegato ancora – riscuotono successo a livello regionale e nazionale, tanto che le allieve hanno partecipato nel 2013 alle finali dei Vitasnella dance awards e alla Milano Danza Expo, mentre quest’anno ben tre coreografie hanno partecipato, nello scenario del teatro pucciniano di Torre del Lago, alla finale di “Città in danza”. L’atleta che sta ottenendo più successo in questo momento, però, è sicuramente Elisa Cloza, che dopo aver partecipato a innumerevoli selezioni con la sua coreografia è stata inserita tra le settecento semifinaliste di Abano Terme del talent show, in
Elisa Cloza, partecipante di “Tra sogno e realtà”
onda su LA5, “Tra sogno e realtà”, condotto da Emanuela Folliero. La giovanissima ballerina, che ha solo dieci anni, è in attesa di sapere se parteciperà alle finali che si terranno a Roma, cercando di portare ancora più in alto il nome della scuola di danza fiorentina. E a breve alla Open Dance si terranno le audizioni per il programma del prossimo anno. Oltre a ottenere ottimi risultati coreografici, la palestra si impegna molto anche nel sociale e cerca di andare incontro ai bisogni dei cittadini. Conoscendo i mille impegni che ogni genitore ha, la scuola di danza mette a disposizione, due volte a settimana, le proprie piste anche alle mamme che, così, non “sprecano” tempo ad aspettare l’allenamento dei figli, ma si allenano ottimizzando il tempo a disposizione. Altre iniziative interessanti sono i flash mob presentati nelle piazze in occasioni importanti come la notte bianca o la festa della donna, ma anche le lezioni di danza nelle scuole del quartiere come la Montagnola o la Martin Luther King. Idee e progetti, insomma, non mancano a una scuola che si appresta a iniziare un’altra stagione ricca di impegni e, sicuramente, di soddisfazioni, e che aspetta tutti per mettersi in gioco per una settimana di prova gratuita. Niccolò Dainelli
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