Il Reporter Q2 - Novembre 2015

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Novembre 2015 | Anno IX | Ed. 47 Firenze | Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 47 del 1 novembre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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FIRENZE

IL GIORNO DI FRANCESCO

 Duomo

 Eventi

 Vademecum

 Mappa

orari, divieti e maxischermi: le “istruzioni”

il percorso del pontefice in città

☛ pagina ii

☛ pagina iii

Come muoversi e come seguire tutta la visita

la nuova veste del museo dell’opera

le mostre: arte e sacro a confronto

☛ pagina ii

☛ pagina ii

Riaperto dopo il restyling: raddoppiato lo spazio espositivo

Le iniziative in occasione del Convegno ecclesiale nazionale

Dal centro allo stadio, le strade in cui transiterà

INFORMAZIONI IN TEMPO REALE

055 055 @comunefi comune.fi.it firenze2015.it

ppuntamento irrinunciabile non solo per i fedeli, ma per tutti i cittadini e tutta la città. La visita di Papa Francesco a Firenze il 10 novembre è stata organizzata come un evento “corale”: basti pensare che i biglietti (gratuiti) per la messa che si terrà nel pomeriggio allo stadio Franchi – davanti a circa cinquantamila persone – sono stati distribuiti nelle parrocchie ma potevano essere prenotati anche sul sito web della Diocesi. Un modo per allargare la partecipazione alla visita del pontefice e seguire alla lettera la dottrina di Papa Bergoglio, vicino a tutti fin dal giorno della sua proclamazione. Non solo, probabilmente l’apertura anche a chi è ancora “in cerca” rappresenta il modo più concreto di attuare i contenuti del Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” dedicato al presente e al futuro della Chiesa nelle comunità, la cornice in cui rientra l’arrivo del Papa in città. Per Bergoglio si tratta della prima volta in Toscana e, sebbene la sua non sia una visita pastorale, i momenti pensati per favorire il contatto con la comunità sono numerosi. La giornata toscana del Papa inizierà da Prato, con una tappa in Cattedrale per parlare dei temi del lavoro in una città in cui la crisi si è fatta sentire pesantemente, e procederà con l’arrivo a Firenze, dove ad accoglierlo ci saranno istituzioni religiose e cittadine. Il programma continuerà con la visita in Santa Maria del Fiore, dove Papa Francesco pronuncerà un discorso davanti ai 2.200 delegati del Convegno ecclesiale. La parte centrale della giornata sarà dedicata ai più deboli, dalla preghiera con i malati in Santissima Annunziata fino al pranzo alla Caritas con i bisognosi. Dopo un breve riposo in Arcivescovado, alle 15.30 il momento più atteso e coinvolgente della giornata: la messa allo stadio Artemio Franchi, a cui assisteranno cinquantamila fedeli. Messa che sarà trasmessa anche sul maxischermo posizionato nel vicino stadio di atletica Ridolfi, dove l’elicottero papale atterrerà in mattinata e da dove ripartirà a fine giornata. Altri due maxischermi sono previsti in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Per chi vorrà salutare Papa Bergoglio, due tragitti in “Papamobile”: quello lungo via Cavour per arrivare al Duomo in mattinata e l’intero trasferimento dall’Arcivescovado allo stadio. La volontà espressa dal Papa, la cui visita impiegherà oltre mille volontari, è quella di “disturbare il meno possibile la vita dei fiorentini”, in pieno stile Bergoglio. Per questo – viene spiegato – i provvedimenti sul traffico saranno ridotti al minimo indispensabile.


II | Novembre 2015

#La visita del Papa

// La mappa a pagina

 Duomo

 Vademecum

Il ritorno (in grande) del museo dell’Opera

Mobilità, maxi schermi, biglietti: tutto quello che c'è da sapere

L

a più grande collezione al mondo di arte sacra medievale e rinascimentale, disposta su una superficie di 5.500 metri quadrati e suddivisa in venticinque sale. Ha (ri)aperto i battenti il 29 ottobre il museo dell’Opera del Duomo, nella sua veste rinnovata e ampliata, che dopo un intenso restyling e una chiusura al pubblico durata due anni affida alla nuova veste la missione di valorizzare le 750 opere della collezione. Capolavori unici al mondo come la Pietà di Michelangelo, la Maddalena e i Profeti di Donatello, le Cantorie di Luca della Robbia e Donatello, la leggendaria Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti del Battistero fiorentino. Un percorso articolato su tre piani, che è andato a raddoppiare la superficie precedentemente adibita a spazio espositivo, attingendo dai locali di piazza del Duomo attigui a quelli del “vecchio” museo. Il progetto

architettonico e l’allestimento sono frutto del lavoro di Adolfo Natalini e dello studio Guicciardini & Magni architetti, sotto la guida del direttore del museo, Timothy Verdon, tra i più autorevoli storici dell’arte italiana. Fondato nel 1891, il museo dell’Opera del Duomo è nato per raccogliere le opere eseguite nei secoli per esterni e interni dei monumenti del Duomo, del campanile di Giotto e del Battistero che, per motivi di conservazione o nel corso di modifiche e ammodernamenti, sono state rimosse dalla loro collocazione originale. Un’operazione colossale, che ha visto l’Opera investire quarantacinque milioni di euro (senza accedere a contributi pubblici), aggiungendo un ulteriore, cruciale tassello a quell’infinito lavoro di valorizzazione del patrimonio rappresentato dall’Opera stessa, nata nel 1296 e ancora oggi al centro della vita della città.

 La novità

Trenta incontri per conoscere storia e realtà di casa nostra

T

renta incontri, trenta momenti organizzati tra il 9 e il 12 novembre dalla Diocesi di Firenze per illustrare ai delegati del Convegno ecclesiale nazionale la storia e la realtà della chiesa e della società civile fiorentina. “Uno degli aspetti di novità rispetto ai precedenti convegni ecclesiali – ha spiegato monsignor Andrea Bellandi, vicario generale della Diocesi fiorentina – sarà quello di offrire ai delegati la possibilità di incontrare la realtà ospitante con la sua storia, il suo patrimonio culturale, artistico e caritativo, le molteplici esperienze di umanesimo che l’hanno contraddi-

stinta nei secoli e continuano a caratterizzare il tessuto ecclesiale e civile”. Raccolti in tre macro aree tematiche (“Firenze e la sua chiesa: storia e testimoni”, “Vita pastorale della chiesa fiorentina oggi” e “Realtà ed esperienze sociali e culturali a Firenze”), i trenta incontri si svolgeranno in una serie di bellissime location legate a doppio filo con la comunità cattolica fiorentina e approfondiranno tematiche svariate, dal dialogo interreligioso ai luoghi della fede fino alle personalità che si sono contraddistinte nel corso dei secoli e al dialogo tra chiesa e istituzioni culturali cittadine.

 Gli eventi

TRA ARTE E SACRO N

ella culla del Rinascimento non si può prescindere da una riflessione tra arte e sacro, e in occasione del Convegno ecclesiale nazionale la città propone una serie di eventi promossi in collaborazione con la Diocesi fiorentina.

BELLEZZA DIVINA “Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana” fino al 24 gennaio offrirà ai visitatori di Palazzo Strozzi un excursus sul rapporto tra gli artisti dell’Ottocento e del Novecento (tra cui Munch, Guttuso, Casorati, Matisse e Picasso) e l’universo del sacro. ■ www.palazzostrozzi.org

SI FECE CARNE

Nella Basilica di San Lorenzo prende corpo il confronto tra sacro e arte contemporanea con “Si

fece carne” (fino al 9 gennaio), che vede in mostra – suddivisi in tre sezioni – i lavori di un nucleo di artisti stranieri, italiani e toscani dei nostri giorni, in primis Yves Klein, Mimmo Paladino, Nan Goldin e poi, tra gli altri, Giuliano Vaggi, Piero Pizzi Cannella, Mario Ceroli e Sandro Chia. ■ www.diocesifirenze.it

750 VOLTE DANTE

È stato pensato appositamente per celebrare il Sommo Poeta nell’anno in cui ricorre il 750esimo anniversario della sua nascita l’evento spettacolo “Dante 750 legato con amore in un volume/ciò che per l’universo si squaderna” (9-14 novembre), realizzato nel complesso monumentale di Santa Croce con più di cinquecento persone protagoniste. ■ www.culter.it

LA DIRETTA RADIO MINUTO PER MINUTO “Aspettando Papa Francesco” tutte le domeniche alle 10.15 su Radio Toscana (Fm 104.7). Notizie, interviste e approfondimenti sul 5° Convegno Ecclesiale Nazionale e sull’arrivo di Papa Francesco a Firenze. Il 10 novembre Radio Toscana farà una lunga diretta per raccontare minuto per minuto la giornata del Papa a partire dal suo arrivo a Prato.

Ogni giorno su Radio Toscana e su Radio Firenze notizie utili su come e dove vedere e salutare Papa Francesco: modifiche alla viabilità, trasporti, maxi schermi, gli itinerari e le modalità di accesso allo stadio. ■ Informazioni continue anche tramite Fb e Twitter #PapaFirenze

Sono migliaia i fedeli attesi in città per l'arrivo di Papa Francesco. Il 10 novembre, per ragioni di ordine pubblico e sicurezza, saranno in vigore diversi provvedimenti di limitazione al traffico e alla sosta nelle zone di Campo di Marte e del centro storico, oltre che nelle strade interessate dal passaggio del pontefice. Ecco quello che c'è da sapere.

L'ITINERARIO DELLA VISITA

Papa Francesco atterrerà in elicottero intorno alle 9.15 allo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà accolto dalle autorità. Si trasferirà poi in auto verso il centro della città, percorrendo l'ultimo tratto di via Cavour e via Martelli con la “Papamobile”. Arrivato in piazza San Giovanni, raggiungerà il Battistero e poi la Cattedrale per partecipare al Convegno Ecclesiale Nazionale. Interverrà ai lavori del convegno e uscirà intorno alle 11.30, risalendo sulla “Papamobile” e dirigendosi verso piazza Santissima Annunziata. Passerà intorno al Duomo (lato Misericordia) e percorrerà via dei Servi. Entrerà nella Basilica della Santissima Annunziata per pregare con un ristretto gruppo di malati e poi, a piedi, raggiungerà la mensa della Caritas di San Francesco Poverino, dove pranzerà con gli ospiti abituali della struttura. Dopo il pranzo, con lo stesso itinerario via dei Servipiazza Duomo Papa Francesco si recherà in Arcivescovado per una breve pausa di riposo. Intorno alle 14.30 partirà in “Papamobile” in direzione dello stadio Artemio Franchi, dove è in programma la celebrazione della Messa, percorrendo via dei Calzaiuoli, piazza della Signoria e piazza Santa Croce, per poi dirigersi sui lungarni fino a piazza Piave. Questo tratto dell'itinerario sarà percorso a bassa velocità per salutare i fedeli, mentre da piazza Piave, per non incidere troppo sul traffico cittadino, l’andatura verrà aumentata fino al Franchi.

STRADE CHIUSE E DIVIETI DI SOSTA

Il Comune ha predisposto misure più stringenti rispetto alla normale disciplina della Ztl per la viabilità limitrofa al percorso del Papa, con chiusure per l’area del centro storico, che sarà vietata al transito di tutti i veicoli a partire dalle 8.30 circa della mattina. Divieti di sosta e transito saranno istituiti anche nelle altre zone della città interessate dal passaggio del pontefice. Lungo tutto il percorso della “Papamobile” sono previsti divieti di sosta già dalle 20 del 9 novembre, giorno precedente all'arrivo del Santo Padre, per motivi di sicurezza. Nelle zone interessate dai provvedimenti di limitazione alla sosta saranno istituiti alcuni parcheggi alternativi per i residenti.

TRASPORTO PUBBLICO E VIABILITÀ

L’invito di Palazzo Vecchio per i fiorentini e per tutti coloro che arriveranno in città è quello di utilizzare per spostarsi i mezzi pubblici, che saranno fortemente potenziati su tutta la rete cittadina. Le persone munite di invito per assistere alla Messa del Papa nei due stadi potranno raggiungere le strutture anche grazie al potenziamento del servizio ferroviario regionale, che sarà organizzato con fermate aggiuntive alla stazione di Campo di Marte. Per tutta la giornata sarà potenziato il trasporto pubblico urbano con l’aumento delle corse delle diverse linee Ataf. In particolare – sottolinea il Comune – è assolutamente sconsigliato l’uso dei mezzi privati per raggiungere l’area di Campo di Marte, dove sarà interdetta la circolazione già a partire dalle 12. Palazzo Vecchio ha poi predisposto un piano specifico per i pullman, con itinerari predefiniti e sosta nell’area dello stadio Franchi.

MAXI SCHERMI

Tutta la giornata toscana di Papa Francesco, dalla sua visita ufficiale a Prato fino alla sua ripartenza da Firenze, sarà trasmessa in diretta da due maxi schermi posizionati in piazza Santa Croce e piazza della Signoria.

MESSA ALLO STADIO FRANCHI

Alle 15.30 il Santo Padre celebrerà la Messa allo stadio Artemio Franchi. Considerato il numero di persone richiamate dall'evento, a partire dalle 11 verrà aperto anche lo stadio di atletica Ridolfi, dove sarà posizionato un terzo maxi schermo per consentire a circa seimila persone di seguire la celebrazione.

PER CHI HA IL BIGLIETTO

L’accesso agli stadi Franchi e Ridolfi sarà consentito solo a chi è munito di biglietto nominale, presentando – insieme al ticket – un documento di identità. Per i malati e i disabili il Comune ha predisposto un itinerario dedicato per raggiungere il Franchi, e anche la sosta dei loro mezzi è prevista in aree stabilite. I due stadi apriranno al pubblico alle 11, con l'accesso che sarà consentito fino alle 14.

PER CHI NON HA IL BIGLIETTO

Per consentire di seguire la visita di Papa Francesco a Firenze anche a chi non è in possesso dell’invito e non può quindi entrare negli stadi, come detto verranno posizionati due maxi schermi in piazza della Signoria e in piazza Santa Croce, da cui si potrà seguire tutta la giornata del pontefice senza doversi spostare. Inutile e fortemente sconsigliato – ribadisce il Comune – per chi non ha il biglietto avvicinarsi all’area di Campo di Marte.

SCUOLE

Salvo modifiche dell'ultimo minuto, il giorno della visita del pontefice resteranno chiusi otto plessi scolastici della città: la scuola degli Innocenti in piazza Santissima Annunziata, la Pestalozzi di via delle Casine, il plesso Vittorio Veneto di via delle Casine e via San Giuseppe, la Carducci di viale Ugo Bassi, la Dino Compagni in via Nicolodi e gli istituti superiori Leon Battista Alberti, Castelnuovo e Galileo.

VIA I CASSONETTI

Per motivi di sicurezza, i cassonetti della spazzatura saranno rimossi dalle strade interessate dal passaggio del Papa.

INFORMAZIONI IN TEMPO REALE Per tutti gli aggiornamenti dell'ultima ora, si potrà contattare il Comune di Firenze:

Tel. 055.055 www.comune.fi.it www.firenze2015.it twitter: @comunefi


Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 47 del 1 novembre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Novembre 2015

Anno IX Ed. 47

Firenze Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

 Primo piano

✎ Editoriale

“ritorno al passato” per i lungarni

quei momenti che restano nella storia Matteo Francini

È

uno di quei momenti che contribuiscono a fare la storia delle città, che restano impressi nella memoria collettiva e – prima ancora – in quella di chi c’era. La visita di un Papa è sempre un evento speciale. Evento che Firenze si prepara a vivere questo mese. È il 10 novembre il giorno fissato per l’arrivo del Santo Padre in riva all’Arno, per quella che resterà una data da ricordare per la città e i suoi abitanti.

Colpiti dalla tempesta, l’idea è (ri)creare spazi per lo sport e non solo. Come un tempo ☛ pagina 3

 Sport

i “segreti viola” di paulo sousa

È

la cultura del lavoro al centro del “miracolo” del tecnico portoghese: essere bella e vincente per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con i piedi per terra.

☛ SEgUE a pagina 12

Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba ☛ pagina 11

☛ SEgUE a pagina 8

cercasi famiglie “a porte aperte”

iniziative per “far luce” su piazza della libertà

D

ue progetti diversi ma con un unico “comun denominatore”: le famiglie. Famiglie che decidono di aprire le porte delle loro case per dare una mano agli altri. Da una parte c’è il progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, per cui si cercano nuclei disposti a ospitare persone che portano sulle spalle disturbi psichici non gravi. Dall’altra si conclude proprio a novembre il “Mese dell’affido”, organizzato per promuovere l’esperienza dell’affido familiare. In entrambi i casi ora si cercano famiglie o singole persone interessate a dare il proprio contributo, per offrire nuove possibilità a chi ne ha bisogno.

Organizzati eventi per darle nuova vita, in attesa dei lavori di riqualificazione annunciati.

☛ pagina 2

il cinema del mondo si ritrova all’odeon Nove festival internazionali e oltre 150 film al centro della nona edizione della “50 Giorni”.

☛ pagina 9

a caccia di antichità e cimeli d’epoca

☛ pagina 10

Fiorentina Basket, un mese di sfide

☛ pagina 4

☛ pagina 12

La famiglia italiana della frutta


2 | Novembre 2015

Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Il punto

la piazza in cerca di “libertà”: eventi e iniziative in attesa della riqualificazione  Focus

restauro anche per l’arco di trionfo

A

nche l’arco di trionfo, opera dei Lorena, è destinato a essere interessato dagli interventi di restauro e riqualificazione di piazza della Libertà. La struttura è il primo arco trionfale a carattere permanente costruito in Italia in epoca moderna. L’intervento del Poggi ha lasciato praticamente immutate le componenti architettoniche e le finiture dell’arco, fino al restauro del 1963, che ha comportato la sostituzione delle statue di arenaria con copie in conglomerato cementizio. L’ultimo e accurato restauro commissionato dall’Ufficio Belle Arti risale al 1994-95, mentre nel 2011 la struttura è stata oggetto di analisi e verifiche e oggi è in attesa di un nuovo intervento di consolidamento e reintegrazione.

Fannì Beconcini

S

orta nell’Ottocento durante la realizzazione dei viali di circonvallazione, piazza della Libertà è una delle porte della città. Porta la firma dell’architetto Poggi, che nel 1865 creò questo spazio attorno ai già esistenti Arco di Trionfo, fatto edificare un secolo prima dai Lorena, e Porta San Gallo, che risale al Trecento. Oggi, però, l’area verde con fontana e panchine che circondano l’arco – segnalano in molti – rischia di ridursi a un mero spartitraffico e i portici a semplici vie per il passaggio pedonale da un punto all’altro della piazza o, peggio ancora, a teatro di bivacchi e situazioni di illegalità. Da tempo i cittadini e il comitato Parterre, composto da esercenti e residenti della zona, sottolineano la situazione di degrado che interessa la piazza, ritenuta poco valorizzata dal punto di vista degli itinerari turistici, poco tutelata dal punto di vista culturale e poco attrezzata dal punto di vista infrastrutturale. “A bilancio ci sono i fondi necessari per l’impianto e la manutenzione delle alberature, per la riqualificazione delle aree verdi, delle panchine e della fontana con vasca, inoltre la situazione relativa allo stazionamento di soggetti senza fissa dimora e ai bivacchi sotto i portici è monitorata dalla polizia

municipale. Ci si augura di riuscire a contenere e risolvere la situazione quanto prima”, spiega il presidente del Quartiere Michele Pierguidi. Intanto, nel tempo, alcune iniziative hanno cercato di riportare l’attenzione sulla piazza: ultima in ordine cronologico è stata la manifestazione “Qualcosa in Libertà” organizzata a fine settembre dal gruppo “Qualcosa da dire”, una giornata di incontro tra cittadini e un intervento di pulizia dell’area in collaborazione con Legambiente, uniti all’evento conclusivo di un progetto di arte partecipata, l’installazione nell’acqua della fontana di quattromila barchette di carta realizzate con fogli tracciati con ricordi e desideri dei cittadini per una piazza viva e vivibile. Inoltre il comitato Parterre, attivo da alcuni anni in qualità di centro commerciale naturale composto da negozi di via del Ponte Rosso, piazza della Libertà, via Bolognese e parte di via Vittorio Emanuele, oltre a rivestire il ruolo di interlocutore delle istituzioni, organizza periodicamente eventi e mostremercato in occasione delle festività o nei weekend. Per dare nuova vita a piazza della Libertà, in attesa dei lavori di riqualificazione annunciati.

I portici di piazza della Libertà

 Il borgo

la lastra chiede attenzione Previsti lavori per verde, panchine e fontana. E intanto nell’area vengono organizzate alcune manifestazioni

U

n piccolo borgo di pochi abitanti. Un bar, un negozio di alimentari, un piccolo ufficio postale e la scuola elementare. La Lastra, a pochi passi dal centro della città, chiede di essere più considerata. Le cose da migliorare – dicono i residenti – sarebbero molte. Come spiega Andrea, pensionato, “siamo consapevoli di essere un punto di passaggio sulla grande direttrice della via Bolognese, ma chiediamo di fare attenzione a tutti coloro che sfrecciano in auto a grande velocità. Via Bolognese vecchia è piena di buche ormai da tempo, sentiamo dire che sono previsti numerosi interventi, come i cassonetti interrati o la nuova pensilina del bus 25, ma ancora non sappiano niente di preciso”. “Più volte a Quadrifoglio abbiamo chiesto un intervento per i cassonetti interrati, ma per adesso ci è stato risposto in maniera negativa, probabilmente si dovrà aspettare l’espansione del servizio della chiavetta elettronica che sta avvenendo in alcune zone del quartiere – fa il punto il presidente del Q2 Michele Pierguidi – avevamo richiesto anche l’installazione di un fontanello e stiamo aspettando, fiduciosi, una risposta positiva di Publiacqua. Lo stesso vale per la pensilina, per cui abbiamo fatto più volte riunioni con Ataf. C’è sicuramente da migliorare la viabilità, le auto sfrecciano a grande velocità e penso alla presenza di una scuola importante come la Salviati. Il Quartiere c’è e si sta muovendo – conclude – ma concretamente la situazione è quella di un anno fa”. C.M.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Primo piano

Novembre 2015 | 3

 Colombo e del Tempio

 I residenti

i lungarni vogliono “tornare al passato”

“dopo il 1° agosto più smog e rumore”

F

ederica è una giovane mamma che abita sul lungarno Colombo, nei pressi del ponte da Verrazzano. “Dopo il 1° agosto – racconta – sono tantissimi gli alberi che non ci sono più su questo tratto di lungarno. La loro presenza sopperiva al grande smog e al rumore che adesso è triplicato. Non posso aprire la finestra in nessun orario e con due bambini piccoli non è facile. Mi auguro che nei piani dell’amministrazione sia prevista quanto prima la piantumazione di altri alberi. Oltre al passaggio quotidiano delle auto – conclude Federica – si aggiunge il grande traffico di pullman”.

L’idea è farli rivivere come un tempo con spazi per lo sport Costanza Marrapese

È

stata una delle strade “simbolo” (suo malgrado) della tempesta dello scorso 1° agosto. Parliamo di lungarno Colombo, uno dei punti (insieme ai parchi vicini) su cui la furia del nubifragio si è abbattuta con maggiore forza. Nel tratto compreso tra ponte da Verrazzano e largo De Gasperi sono caduti, o sono stati gravemente danneggiati, centosettanta alberi, di cui una cinquantina di pini. Da quel tremendo pomeriggio sono ormai passati più di tre mesi, ma “per tornare alla normalità ci vorrà del tempo – ammette il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi – gli alberi che c’erano prima erano in alcuni casi secolari. Bisognerà stringere i denti tutti quanti, soprattutto i cittadini vicini ai luoghi interessati. Faremo una nuova piantumazione con alberi più consoni rispetto ai pini marittimi, che abbiamo capito essere poco adatti alla nostra città e ai nuovi eventi atmosferici, purtroppo sempre più frequenti. Per quanto riguarda i giardini –

continua – abbiamo destinato tutto il budget delle commissioni politiche giovanili, sociale, sport e quello istituzionale alla loro ricostruzione e riqualificazione. Non sono tanti soldi, ma tutti quelli che abbiamo li abbiamo messi per tornare alla normalità. C’è sempre massima attenzione a questo aspetto da parte del Quartiere: in ogni nostra manifestazione è presente l’iban della campagna #ioaiutofirenze attraverso cui, con un piccolo gesto di solidarietà, si può contribuire a far rinascere i parchi più colpiti come l’Anconella e l’Albereta. Da qui alla fine della legislatura – assicura Pierguidi – saremo vicini a questo tema perché i problemi sono stati molti e non dobbiamo assolutamente dimenticarcene”. Ma, anche prima del devastante nubifragio estivo, c’erano già l’idea e la volontà dell’amministrazione di riportare i lungarni del Tempio e Colombo a essere vissuti come lo erano una volta. “La nostra idea – conferma il presidente del Q2 – è far rivivere i lungarni come un tempo.

C.M.

Negli anni ’80 e ’90 c’era il noleggiatore di ‘grilli’, piccoli tricicli per bambini, c’erano i campi di bocce, la pista da ballo, il campo di basket. Sarebbe bello ricreare un’area aperta a tutti i cittadini dove si possa fare dello sport all’aria aperta”. Quanto alle segnalazioni da parte dei cittadini sul continuo transito di pullman, “sono consapevole che senza gli alberi lo smog e il rumore sono aumentati. Troppi pullman – spiega Pierguidi – creano anche problemi al traffico e per questo abbiamo richiesto più controllo da parte della polizia municipale. Si dovrà incentivare – conclude – l’uso del parcheggio sul lungarno Aldo Moro”.

 Il ricordo

“le mie foto con gli alberi appena piantati”

M

a come sono cambiati i lungarni negli anni? Lo racconta con dolcezza e un po’ di nostalgia Anna Maria, pensionata residente in via Luca Landucci. Lei era la cartolaia della via, proprio di fronte alla scuola Giotto, conosciuta da tutti. Orgogliosa, oggi mostra alcune foto che la ritraggono all’età di tredici anni proprio sui lungarni del quartiere. “Era il settembre 1955, me lo ricordo come se fosse adesso, era il giorno del fidanzamento ufficiale di mio fratello e insieme alla mia famiglia siamo andati a passeggiare sui lungarni del Tempio e Colombo, appena inaugurati. C’era la fabbrica della birra proprio di fronte all’hotel. Mio padre scattò alcune immagini di me fanciulla accanto ai piccoli alberi appena piantati. Alcuni sono gli stessi che sono venuti giù nella tempesta del 1° agosto scorso. Dopo quella data – continua – mi è capitato di tornarci e riconoscere lo stesso albero di una foto scattata tanto tempo fa ancora in piedi. Mi sono emozionata a tal punto da voler scattare una foto simile, soltanto molti anni più tardi”.

Anna Maria accanto ai piccoli alberi appena piantati in uno scatto di molti anni fa

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4 | Novembre 2015

#Luoghi & persone

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Ieri e oggi/1

 Ieri e oggi/2

quadri d’epoca e libri usati, il “medico” tra i negozi del quartiere di radio e tv A Campo di Marte e dintorni ci sono vari venditori di antiquariato e affini Niccolò Falchini

I

l mondo dei negozi di antiquariato, dei venditori di quadri e libri d’epoca e degli oggetti più introvabili affascina da sempre molte persone, ma esistono ancora dei posti fuori dalle rotte turistiche del centro dove poter trovare qualche vecchio cimelio? Girando per il quartiere, si scopre che a Campo di Marte e dintorni sopravvivono vari negozietti di questo tipo. Passeggiando per le strade vicino allo stadio ci si può ad esempio imbattere in un locale

senza insegna con pile e pile di libri usati esposti fuori chiamato “La soffitta della nonna”. “La nostra attività è nata quasi per gioco. Io prima ero commercialista, poi con un amico che si intende di oggetti antichi abbiamo deciso, nel 2000, di aprire questo negozio”, racconta la proprietaria Graziella, che non nasconde però alcune difficoltà. “Siamo in via Carnesecchi, quindi non molto centrali. È da qualche tempo che pensiamo di vendere”. Spostandosi verso la zona di

Nel quartiere non mancano negozi di antiquariato e venditori di quadri e libri d’epoca

via Gioberti, i venditori di antiquariato e affini diventano più numerosi: dal negozio di “Monica Lupi” ad “Allegra e il Sarchiapone”, dove si possono trovare oggetti in conto vendita e quadri d’epoca molto particolari. In via Cimabue si incontrano invece due antiquari storici: “Brocante Antichità” e “Fanfani”, che raccontano come il mondo di questa tipologia di merce sia decisamente cambiato. Oggi – viene spiegato – bisogna spulciare il web, perché gran parte della merce passa attraverso internet. Continuando il nostro “viaggio”, in via D’Annunzio e in via Fra’ Bartolommeo si trovano due spazi chiamati “In conto vendita” e “Bric e Brac”, che si occupano prevalentemente di “racimolare” oggetti antichi di seconda mano. Altra tappa della nostra “mappa dell’antiquariato” nel quartiere è “Il rigattiere Bruno”, in viale Don Minzoni. Entrando può capitare di trovare il proprietario, il signor Bruno appunto, intento a lavorare nel retrobottega. “Io sono napoletano – racconta – e ho rilevato quest’attività nel ’90, quando avevo ventitré anni. Voglia di studiare ne ho sempre avuta poca, così ho preferito imparare questo mestiere da mio padre, che già allora riforniva di mobili questo negozio. Lavoro principalmente il legno. Certo, la mole di clienti è calata, soprattutto dall’inizio del 2000, e ai giovani questa roba interessa sempre meno”. Tuttavia, mentre parliamo, nel negozio entra una coppia di americani che acquista un quadro a olio di inizio ‘900, prima di imbarcarsi alla volta degli Stati Uniti.

Vanessa Bambi

Alberto Cappelletti ha aperto il suo laboratorio in via dell’Arcolaio

A

fare la storia della radio e della televisione non è stato solo chi “ci sta dentro”, come cantanti e presentatori, ma anche chi “ha sentito sotto le proprie mani”, da buon artigiano, il passaggio tecnologico dal primo bianco e nero al digitale terrestre di oggi. Alberto Cappelletti, fiorentino residente a Campo di Marte, è tra questi. Il 24 novembre la sua attività di riparatore di apparecchi televisivi compirà la bellezza di cinquant’anni. In pensione ormai dal 2005, lo possiamo trovare ancora all’interno del suo laboratorio di via dell’Arcolaio. L’abilità – racconta – è stata quella di passare come se niente fosse dalle riparazioni di radio d’epoca e televisori analogici ai moderni decoder. “E pensare che è iniziato tutto con un semplice corso di radiotecnica organizzato nei primi anni ‘60 dalla Provincia – ricorda Cappelletti – ma fu solo dopo il servizio militare che iniziai a lavorare. Prima esercitavo da casa, poi in due anni sono riuscito ad aprire un mio laboratorio, ‘La Videotecnica’, qui in via dell’Arcolaio. Nonostante il boom, in quegli anni, delle telecomunicazioni, il negozio all’inizio non ingranava, tanto che provai ad aprire una piccola succursale in via Aretina. Il quartiere di Campo di Marte – racconta – all’epoca non era abitato come lo è adesso, le case e i condomini erano ancora in costruzione e i negozi erano pochi: qui vicino c’erano solo un calzolaio e un tappezziere”. Ma con un po’ di pazienza i risultati sono cominciati ad arrivare. E sono innumerevoli i ricordi che il laboratorio custodisce, a partire proprio da quelli legati alle riparazioni. Quando – spiega Cappelletti – aggiustare i televisori era sinonimo di una persona fidata che veniva a casa per la riparazione, “accolta quasi come la figura di un medico tanto era preziosa”. “Negli ultimi tempi si preferisce ricomprare piuttosto che riparare, soprattutto per una questione di prezzo. Così mi sono dedicato sempre più alla riparazione di oggetti d’epoca: tra gli ultimi in ordine di tempo c’è stato uno storico grammofono a molla. Ma la soddisfazione più grande – conclude Alberto Cappelletti – è stata la riparazione di una radio originaria della vecchia Germania dell’est che solo io sono riuscito a far funzionare di nuovo”.

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2

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CAMPO DI MARTE A Varlungo

Anagrafe, nuova dimensione di un servizio

I CERTIFICATI ON-LINE RADDOPPIANO

BENVENUTO AL NUOVO PARROCO Domenica 11 ottobre ha celebrato la sua prima messa nella Chiesa di San Pietro a Varlungo Don Vittorio Menestrina, proveniente dalla parrocchia di San Piero in Palco. La cerimonia, coadiuvata anche da Don Alessio, è stata molto partecipata e animata da un folto numero di bambini sotto lo sguardo attento di Don Mariano. Per l’occasione la cerimonia è stata allietata dall’unione dei cantori delle Parrocchie di San Pietro a Varlungo e San Piero in Palco. Erano presenti, insieme a parrocchiani e residenti, autorità del mondo civile: il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il presidente della Misericordia di Varlungo Riccardo Caselli insieme a rappresentanti della Confraternita, il presidente del Circolo Arci di Varlungo Vincenzo Antonelli. Sono inoltre intervenuti numerosi parrocchiani delle chiese dove Don Vittorio ha svolto la sua “missione”. Un augurio ancora di benvenuto e buon lavoro con affetto da parte di tutti i parrocchiani, anzi dalla sua “nuova famiglia”.

Il secondo sabato del mese

PASSEGGIATE ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO Le passeggiate del Q.2 si tengono il 2° sabato di ogni mese e partono alle 9.30 dalla sede del quartiere a Villa Arrivabene in piazza Alberti. La partecipazione è libera e gratuita. Il prossimo appuntamento è in programma sabato 14 novembre e sarà dedicato a “San Salvi e il Cenacolo”. Il percorso proposto si presenta facile e pianeggiante, seguendo questo itinerario: Piazza Alberti, via Lorenzo di Credi, via Lungo l’Affrico, via Tito Speri, Piazza di San Salvi (Chiesa San Michele a San Salvi), via San Salvi (Cenacolo di Andrea del Sarto), parco di San Salvi.

 INFO

101 anni dalla nascita

LUZI: UNA VOCE CONTRO LA VOLGARITÀ E L’INTOLLERANZA Il 20 ottobre al Palagio di Parte Guelfa un concerto e una manifestazione pubblica hanno ricordato Mario Luzi nel 101° anniversario della nascita (20 ottobre 1914). Mario Luzi rappresenta una straordinaria figura di intellettuale a tutto tondo, profondamente legato al quartiere del Campo di Marte dove ha vissuto tanta parte della sua vita. Nella sua feconda attività di poeta, scrittore e saggista Luzi è sempre stato animato da una incessante ricerca stilistica, in un intreccio commovente fra spiritualità, religiosità, dubbio, sgomento, in cui tutti possiamo riconoscerci, nonostante l’indubbia (e benefica) fatica che la sua poetica sempre esige severamente da chiunque vi si accosti. L’estrazione popolare sempre orgogliosamente rivendicata (la sua famiglia veniva da Semproniano, un paesino maremmano ai piedi dell’Amiata) si sposava in lui con l’altrettanto fiera costruzione di una identità culturale “alta”, complessa e sofisticata, in buona parte nutrita dal cattolicesimo riformatore francese di Mauriac e Maritain. L’evoluzione artistica di Luzi si snoda lungo un percorso che va dall’ermetismo anteguerra al teatro d’avanguardia di fine secolo (fondamentale la sua rivisitazione dantesca in collaborazione con la compagnia ‘Magazzini’ di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi). Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, nel 2004 fu nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il Comune di Firenze gli ha intitolato la biblioteca del Quartiere 2 in via Schiff.

Rivolgersi a Vilma Tanzi (segreteria Q.2) | Tel. 055 2767820

1966-2016

delle istituzioni. Anche da quella storia scaturirono i quartieri così come li conosciamo oggi e non è un caso se sono proprio i quartieri a preannunciare una serie di iniziative per ricordare il prossimo anno il cinquantesimo anniversario di quella tragedia che i fiorentini seppero trasformare in una grande esperienza di maturità democratica. Come prima cosa i 5 consigli di quartiere invitano i cittadini a portare nelle sedi circoscrizionali materiali, immagini e documenti che restituiscano il senso e le emozioni di quell’immane tragedia che sconvolse Firenze. In questo senso verranno anche organizzati incontri con le scuole per far conoscere alle giovani generazioni cosa accadde 50 anni fa e sarà anche attivata una campagna informativa sulla prevenzione del rischio idrogeologico.

AUMENTANO LE APERTURE POMERIDIANE

Attivo un servizio di prenotazione per appuntamenti personalizzati

L’aumento delle certificazioni on line offre la possibilità di razionalizzare gli orari di apertura al pubblico dei Punti Anagrafici Decentrati (PAD), dislocati nei territori locali, vale a dire nei 5 quartieri fiorentini. In particolare due sono le esigenze molto sentite, specie da parte di chi lavora: 1) la necessità di disporre di aperture pomeridiane; 2) la certezza dell’orario e dunque la possibilità di fissare un appuntamento specifico e personalizzato Per venire incontro alla prima di queste richieste sono state apportate delle modifiche agli orari e all’organizzazione del servizio dei PAD. Il PAD di via Carlo Bini (Quartiere 5) sarà aperto anche il giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17 e resterà chiuso per l’intera giornata del martedì. Specularmente il PAD di Villa Vogel (Quartiere 4) resterà aperto anche il pomeriggio nel giorno di martedì e osserverà una chiusura completa il giovedì. Per rispondere invece alla seconda esigenza è stato attivato l’accesso all’anagrafe con prenotazione attraverso il contact center del Comune al numero 055.055. Con questo strumento si possono ottenere certificati o il rinnovo della carta d’identità ad un orario scelto dal cittadino. Questo servizio è svolto il sabato mattina presso il Parterre, il lunedì mattina presso il PAD di Santa Croce (Quartiere 1), il mercoledì e venerdì mattina presso il PAD di via Tagliamento (Quartiere 3). Infine, a partire dal 1° novembre, si amplia la consegna, su prenotazione, dei certificati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai PAD ma solo dagli uffici di Palazzo Vecchio. In questo caso il cittadino effettua il ritiro presso lo stesso sportello dove ha inoltrato la richiesta. Ai PAD di Villa Vogel (Q4) e via Bini (Q5) si affiancheranno in questo servizio anche quelli di piazza Alberti (Q2) e di via Tagliamento (Q3). ORARIO DEI PAD DEL Q.2 Parterre, piazza della Libertà | da lunedì a venerdì, ore 8.30-13, martedì e giovedì aperto anche dalle 14.30 alle 17 (sabato mattina solo su prenotazione, telefonando allo 055055 dalle 8 alle 20). P.zza Alberti (Q.2) | martedì e giovedì, ore 8.30-13 e 14.30-17

SI ALLARGA LA RETE DEI PUNTI DIFFUSI

50 ANNI DALL’ALLUVIONE Il 4 novembre 1966, in un mattina livida che resterà incancellabile nella memoria di chiunque l’abbia vissuta, l’Arno invase Firenze lasciando dietro di sé una scia di morte e devastazione. Perdite umane, ma anche grandi ferite al patrimonio artistico e culturale, come è ben noto. Così come tutti abbiamo in mente le gesta degli Angeli del Fango, le immagini del Cristo di Cimabue, la voce di Marcello Giannini che dalla sede Rai di via Vecchietti lancia al mondo la terribile notizia che Firenze è sott’acqua. Meno nota, ma non certo meno importante anche se si svolse interamente lontano dai riflettori, fu la reazione che i cittadini seppero fornire, rimboccandosi le maniche, creando sul territorio una formidabile rete di auto-organizzazione e autogestione che seppe surrogare la lentezza dei soccorsi e la tardiva risposta

Aumenta anche a Firenze la possibilità di procurarsi certificazioni anagrafiche senza dover affrontare code o attese più o meno lunghe e, soprattutto, senza spostamenti di mobilità urbana che, specie per la popolazione anziana, possono comportare dei seri disagi. La via maestra in questo senso è rappresentata dall’acquisizione on line tramite apposite credenziali di accesso che, tra l’altro, possono essere utilizzate anche per tutta una serie di altri importanti servizi comunali. Il servizio di rilascio on line dei certificati ha riscosso un grande favore da parte di cittadini e professionisti tanto che in un anno i documenti richiesti e stampati in proprio sono passati dal 10 al 26%. Sulla scia di questo successo dal 15 ottobre si amplia ulteriormente l’elenco dei certificati così ottenibili: oltre ai tre certificati anagrafici principali (residenza, stato di famiglia e contestuale), sarà possibile stampare anche i certificati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e taluni estratti. L’elenco completo dei certificati stampabili on line sarà pubblicato nella rete civica comunale il 15 ottobre. Inoltre, i cittadini residenti all’estero potranno richiedere le credenziali al Comune tramite i consolati italiani e stampare i propri certificati anche da un altro continente. Il servizio di certificazione on line è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richiedere presso uno sportello dei servizi demografici) o attraverso la Rete civica cliccando su “Certificati facili”, grazie all’utilizzo della Tessera Sanitaria Elettronica.

Un ulteriore canale che sta contribuendo allo sviluppo della possibilità di acquisire certificati sul territorio locale senza doversi sobbarcare complicati spostamenti è rappresentato dal progetto “Reti diffuse”, che permette la stampa dei principali certificati attraverso associazioni di volontariato, circoli e tabaccherie che hanno accettato di erogare questo servizio in seguito ad accordi raggiunti con i Consigli di Quartiere. Allo stato attuale queste sono le realtà che hanno aderito all’iniziativa nel Q.2: Misericordia di Settignano, tabaccheria Corsi, via Bolognese 102 r (località Trespiano); tabaccheria La Lastra, via Bolognese 75 A/B r (località La Lastra); Ricevitoria 46, via Boccaccio 19r (zona Le Cure); Bar Tabacchi Consoli via Aretina 187r.

Formazione e tempo libero

CORSI PER TUTTE LE ETÁ I quartieri invitano i cittadini a produrre materiali, documenti, immagini che aiutino a rivivere le emozioni e la lezione storicopolitica di quelle giornate.

Il Q.2 organizza anche quest’anno numerosi corsi aperti a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede del Q.2 a Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra i tantissimi corsi proposti da segnalare: lingue, teatro, informatica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanti altri.

 INFO e ISCRIZIONI

Tel. 055 2767854 - 055 2767828 | culturaq2@comune.fi.it| www.comune.fi.it e cercare Q2


#Il quartiere in pillole

6 | Novembre 2015

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Segnalazioni

 Al Franchi

il sacrario dello stadio e la visita del papa Lettera al pontefice: “Quei giovani sarebbero onorati” Ivo Gagliardi

I

l 2 ottobre scorso, quando alla visita di Papa Francesco a Firenze mancava poco più di un mese, ha preso “carta e penna” e ha scritto direttamente al Santo Padre. Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2, lo ha fatto per un motivo preciso: far conoscere al Papa l’esistenza del sacrario dello stadio Franchi (nella foto), nato per ricordare i cinque ragazzi nemmeno ventenni che, il 22 marzo del 1944, furono fucilati sotto la torre di Maratona perché renitenti alla leva. “In occasione della Sua gradita visita fiorentina e in considerazione del luogo deputato alla celebrazione della Santa Messa, quale Presidente del Quartiere 2 ritengo importante metterLa a conoscenza che nel luogo che oggi significa divertimento, agonismo e, a breve, anche raccoglimento e preghiera, è presente

varlungo, fari puntati sulla movida

“O

gni poco qui a Varlungo succede qualcosa: qualche sera c’è qualcuno che si scaglia contro i veicoli parcheggiati, rubare le bici è ormai diventata un’abitudine e le persone dopo una certa ora non si sentono sicure nemmeno a portare fuori i cani”. È così che L.P. – residente della zona – racconta la situazione del suo pezzo di quartiere. Una segnalazione confermata anche da altri residenti e lavoratori della zona. “I problemi purtroppo non sono circoscritti solo alla notte – commenta un commerciante – già dal pomeriggio si verificano alcune situazioni di degrado”. Eppure quella di Varlungo è una zona molto animata e amata dai fiorentini, che frequentano, soprattutto nel periodo invernale, i tanti pub ormai storici del quartiere. Una movida – viene spiegato – molto diversa da quella del centro, fatta di locali “caserecci” con clienti affezionati che, in alcuni casi, arrivano anche da fuori città. “Le cose vanno bene – commentano alcuni gestori – i clienti non mancano nemmeno durante la settimana e sono spesso comitive numerose e fidelizzate”. Quanto ai problemi evidenziati da qualcuno, le segnalazioni non sembrano però essere giunte alle istituzioni. “Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni a riguardo – afferma il presidente del Q2 Pierguidi – come succede invece quotidianamente in zone ‘calde’ come San Salvi, e che comunichiamo sempre agli organi competenti”. E.M.

 Via Amari

una targa per non dimenticare U un sacrario presso il quale ogni anno si celebra una messa che ha un particolare significato”, inizia la lettera. “Il Consiglio di Quartiere 2 si è sempre impegnato nel tenere viva la memoria di questo terribile episodio soprattutto come monito per le future generazioni, cercando di coinvolgere sempre di più nelle commemorazioni, oltre che i semplici cittadini, i ragazzi delle scuole del

quartiere”, continua Pierguidi, che poi termina: “E adesso che all’Artemio Franchi verrà celebrata da Lei una messa, pur rendendomi conto di tutti i Suoi impegni, credo che, spinto dal ripudio dell’orrore della guerra che anche oggi purtroppo non è lontana da noi, questi ragazzi sarebbero onorati dall’essere ricordati dal più grande dei messaggeri di pace in terra”.

na targa per ricordare la distruzione di via Amari. “Un’occasione per celebrare con segni tangibili la memoria di una delle ferite della seconda guerra mondiale e iniziare a scrivere ciò che fino a oggi è stato tramandato dai nostri padri e nonni”: queste le parole dell’assessore alla Toponomastica Lorenzo Perra in occasione della scopertura, lo scorso 2 ottobre, della targa che ricorda la distruzione di via Michele Amari a Campo di Marte da parte dei nazisti. “Il 2 agosto 1944 con diciotto esplosioni via Amari fu distrutta completamente dalle truppe naziste che il giorno successivo avrebbero distrutto i ponti di Firenze, mentre abbandonavano la città dopo l’occupazione. Da allora abbiamo costruito un Paese, è nata l’Europa e la pace tra i popoli che allora combatterono. Questa targa sarà un ricordo di quello che è stato l’orrore perché possa essere di insegnamento per le nuove generazioni”. Alla cerimonia erano presenti, insieme all’assessore Perra e a numerosi ragazzi e cittadini del quartiere, il presidente del Q2 Michele Pierguidi, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e Giuliana Occupati, che ha raccontato in un libro questo episodio dimenticato.

 Nei giardini

le palestre all’aperto tornano nel 2016 P

Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

alestre all’aperto, arrivederci al prossimo anno. Sono state 180 le persone che, la scorsa estate, hanno fatto ginnastica gratuitamente nelle piazze e nei giardini di Firenze con un istruttore e un programma studiato per le diverse attività. È questo il bilancio del progetto “Palestre all’aperto”, voluto dall’assessorato allo Sport per promuovere e valorizzare l’attività fisica per tutti. “Siamo molto soddisfatti di questi numeri – ha commentato l’assessore allo Sport Andrea Vannucci – il nostro obiettivo è valorizzare l’attività fisica diffusa, di strada, all’aria aperta. Questo progetto è un bellissimo modo per farlo e i fiorentini lo hanno apprezzato, lo rifaremo anche il prossimo anno. Vogliamo favorire il movimento fisico in ogni luogo della città, per ogni fascia della popolazione e in ogni momento della giornata, anche in luoghi non strettamente destinati all’attività sportiva. Lo sport è un diritto, lo portiamo in strada mettendolo a disposizione dei fiorentini”. Gli “allenamenti” sono andati in scena da luglio a settembre per tre giorni a settimana in dieci giardini, due per quartiere: nel Q2 protagonisti sono stati i giardini del Cenacolo a San Salvi e il parco di Villa Favard. Nel resto della città, nel Q1 sono stati coinvolti piazza Indipendenza e il giardino Maragliano, nel Q3 l’Albereta e i giardini di viale Tanini, Boschetto e Villa Vogel nel Q4 e giardini di via Castelnuovo Tedesco e giardino Baden Powell nel Q5. Il progetto sportivo è stato gestito dalla Uisp, che aveva vinto il bando per l’affidamento diretto pubblicato dal Comune.

 I lavori

trespiano, nuovi ossari al cimitero È

Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 Cell. 335.362203 Via Ontignano, 44 -•50061 Fiesole [Fi] info@tommasino.org • www.tommasino.org Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531

iniziata nelle scorse settimane la vendita degli ossari di nuova realizzazione al cimitero di Trespiano, dove l’assessore al Welfare Sara Funaro ha fatto un sopralluogo per vedere le quattordici nuove sezioni realizzate di fronte alle Cappelle dei Quadrati I e IX e per “toccare con mano” i lavori al parco della Rimembranza, interessato da un intervento di manutenzione straordinaria della nuova viabilità. “Stiamo cercando di risistemare i cimiteri comunali per ridare dignità a luoghi importanti per la comunità fiorentina e per dare risposte alle numerose richieste dei cittadini interessati ad acquistare ossari per la raccolta delle ossa dei propri cari defunti provenienti dalle esumazioni e dalle estumulazioni”, ha detto Funaro. I nuovi ossari hanno le stesse caratteristiche di quelli già realizzati in passato nel cimitero, con la struttura portante in cemento armato. Le facciate delle nuove realizzazioni sono state completamente rivestite in marmo bianco di Carrara, con le stesse caratteristiche di quelle esistenti nel camposanto, mentre le parti in cemento non rivestite sono state lisciate a “faccia vista”. Lungo tutto il fronte delle nuove sezioni di ossari è poi stato ripristinato l’impianto di smaltimento delle acque piovane. Per informazioni sull’acquisto dei nuovi ossari ci si può rivolgere agli uffici del cimitero di Trespiano, telefonando al numero 055.401102.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Zoom

Novembre 2015 | 7

 Focus

 La “mappa”

luoghi e itinerari, “guida” all’autunno Passeggiate “a tema” tra i colori della stagione, arte, natura e golosità: ecco alcune possibilità Valentina Veneziano

L’

autunno è il momento in cui possiamo indossare il nostro cappotto preferito, camminare senza avere la sciarpa fin sopra i capelli, leggere un libro su una panchina fino a che il sole non decide di tramontare. Le giornate non sono ancora così fredde e l’ora del tè è diventata per molti un rituale a cui è sempre più difficile dire di no, una scusa per rimanere qualche minuto in più in un bar o in una “tea room” magari in compagnia di un amico che non vedevamo da tempo. Per chi ama fare lunghe passeggiate, il quartiere 2 offre alcuni panorami e itinerari a tema molto variegati all’insegna dei colori autunnali. C’è ad esempio, il 15 novembre, la camminata organizzata dal circolo ricreativo Faliero Pucci nell’ambito del programma “A passeggio sulle colline fra il Mensola e Settignano”. La partenza e il punto di arrivo sono fissati a Ponte a Mensola, il percorso prevede la

visita al giardino di Villa Bracci e a Villa Favard (sette chilometri per un livello di difficoltà facile). Chi ama Giovanni Boccaccio e la letteratura può optare per percorrere tutta l’omonima via fermandosi di fronte a Villa Pal-

mieri, luogo in cui, nel Decameron, trovano rifugio dalla peste le sette giovani donne e i tre uomini. Via della Funga rappresenta invece la strada ideale per godersi il sole autunnale costeggiando l’Arno mentre, tra gli itinerari

proposti sul sito del Quartiere, si trovano quelli dedicati all’anello basso e alto di Settignano (per ammirare una prospettiva tutta nuova del cupolone). Altro tragitto “a tema” è quello dedicato agli appassionati di Art Nouve-

au: la partenza è da via Orcagna per ammirare Casa Antonini (vedi anche approfondimento qua accanto), seconda tappa in via Scipione Ammirato per vedere i famosi villini Broggi-Caraceni e Ravazzini. Il “traguardo” è poi in via dei Della Robbia, per fotografare il villino Ciuti. Ma le lunghe camminate, si sa, devono essere ricompensate da una meritata merenda. Chi è in cerca di un posto diverso dal solito dove sorseggiare il vero tè delle cinque accompagnato dai celebri “scones”, può aprire la porta della Tea Room in via Carlo Poma: qua si può scegliere, su prenotazione (www.englishwellspoken.com), tra un Afternoon Tea dolce o salato o un Cream Tea, tè tipico della Cornovaglia e del Devon che viene servito con scones, marmellata e clotted cream, simile al nostro mascarpone. Seduti su una poltrona si potrà respirare l’atmosfera anglosassone di English Well Spoken, una tea room che è anche una scuola dove imparare la lingua di Shakespeare.

sotto laboratorio, sopra residenza: alla scoperta di casa antonini

È

stata piuttosto ignorata dalla critica architettonica fino agli anni Settanta. E sembra quasi impossibile, vista la sua evidente bellezza con le influenze Art Nouveau e gli elementi decorativi. Casa Antonini si trova in via Orcagna 55 e fu commissionata da Raffaello Franciolini a Coppedè durante i primi anni del Novecento, mentre le decorazioni pittoriche furono affidate a Galileo Chini. La sua funzione? Avrebbe dovuto essere una casa-laboratorio: nel seminterrato un magazzino per cappelli da signora e ai piani superiori la residenza del proprietario. V.V.


#Lettere&Rubriche

8 | Novembre 2015

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “ALLARGHIAMO I MERCATINI DEI CITTADINI”

Buonasera, vi scrivo dopo aver avuto l’occasione di vedere dal vivo il mercatino “Cantine in piazza” di Brozzi. Finalmente una bella idea, quella di dare la possibilità a noi cittadini di mettere in vendita le nostre cose in più che non sappiamo dove tenere in casa da anni. Vorrei chiedere attraverso il vostro giornale di allargare questi mercatini a tutti i quartieri. In quello di Brozzi potevano vendere solo i cittadini residenti nel quartiere 5, penso che sia giusto e bello dare a tutti la possibilità di vendere le proprie cose, indipendentemente dal quartiere di residenza. Oltretutto è stata una bella festa, che servirebbe in molte più piazze! Grazie, Fabio

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Fabio, quella di “Cantine in piazza” è un’iniziativa che non è passata inosservata, riuscendo subito a conquistare l’attenzione e il gradimento di molti cittadini. Tra l’altro, su Il Reporter del quartiere 5 di questo mese tracciamo un bilancio del suo “esordio” sul territorio, e il risultato è quello che emerge anche dalla sua lettera, ovvero l’apprezzamento da parte di coloro che vi hanno partecipato, sia in veste di venditori che di “clienti”. Ricordiamo, per chi non ne fosse a conoscenza, di che cosa si tratta: di mercatini in cui i “bancarellai” sono gli stessi cittadini che, per un giorno, possono trasformarsi in mercanti e disfarsi degli oggetti che non usano più. Se il primo quartiere a veder realizzata sul proprio territorio una simile iniziativa è stato appunto il 5, non è rimasto l’unico: anche nel Q1 è stata promossa la stessa idea. E ora sono in tanti, come lei, ad auspicare che questi appuntamenti vengano ampliati e organizzati anche nel resto della città. Non solo per “fare affari”, ma anche per la possibilità che questi “mercatini” offrono di far vivere in modo diverso dal solito, per un giorno, piazze e altri luoghi di Firenze. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

PANCHINE E AIUOLE A VARLUNGO

Gentili Signori, letto il vostro invito sul numero di settembre 2015, vorrei segnalarvi il tratto di Varlungo della via Aretina che qualche anno fa è stato oggetto di un intervento di riqualificazione. Sul marciapiede nord (quello che fu allargato), di fronte alla fermata “Casaccia” dell’autobus 14, sono state costruite due aiuole, sopraelevate rispetto al piano del marciapiede che,

fossero anche mantenute a dovere, non mi sembrano, ma non sono il solo a pensarlo, frutto di una grande idea d’abbellimento. Ma, a parte ciò (saranno piaciute all’architetto che le ha inventate), si tratta di due aiuole per le erbacce. Lì non si è mai visto niente di diverso: erbacce. Ogni tanto (tanto) qualcuno fa un po’ di pulizia e poi le erbacce ricrescono. Perché non levare di mezzo quei due quasi-parallelepipedi oltretutto sempre in disordine? Sono convinto che il luogo ci guadagnerebbe. Vorrei suggerire inoltre di intervenire sulle panchine poste su quel marciapiede. Poiché sono di legno e poiché – al solito – non c’è alcuna manutenzione, per l’azione degli agenti atmosferici e delle cause di degrado cittadino, sono diventate notevolmente brutte da vedere e, direi, anche un po’ repellenti. Perché non sostituirle con altre di materiale inalterabile (o difficilmente alterabile)? Al giorno d’oggi non sarebbe difficile trovare una soluzione soddisfacente. Grazie dell’attenzione e cordiali saluti. Mario R.

“RAMI E SIEPE, LE MIE SEGNALAZIONI”

Vi chiedo di far presente al consiglio di Quartiere 5 quanto segue: nella via Magellano all’altezza del campo di allenamento del calcio storico (tolto a suo tempo ai giardini), fuoriescono dalla sua recinzione dei rami che, quasi quasi, impediscono il passaggio dei pedoni sul marciapiede. È da più di un mese che c’è questa situazione e si verifica ogni anno. Vediamo se dall’anno prossimo si riuscirà a provvedere prima che arrivi l’inverno. Inoltre di fronte alla chiesa del Cipressino (B.V. Maria Regina della Pace) tra la rotonda e la chiesa c’è una siepe, anche questa sempre ignorata dagli amministratori, che necessiterebbe di un taglio. La piazzetta all’interno della siepe poi non dovrebbe essere dimenticata quando viene fatta la pulizia delle strade, anche per il decoro della chiesa. Durante la pioggia della settimana scorsa per l’intasamento dei tombini nella piazzetta s’era formato un laghetto che arrivava alla pari del marciapiede. Ringrazio e saluto.

I MARCIAPIEDI VISTI DA UNA “PEDONA”

Sono una “pedona” di una certa età. Mi piace e devo camminare. Avete notato in che condizione sono i marciapiedi della nostra città? Buche, avvallamenti, cordoli rotti o mancanti. Erba e addirittura cespugli invadenti. Per esempio, in via Trieste e limitrofe sono queste le condizioni. Il manto della sede stradale, negli ultimi 20 anni, è stato rifatto almeno due volte. Benissimo! Ma i marciapiedi mai. Grazie per l’attenzione... Luigia F.

È fitto – e non potrebbe essere altrimenti – il programma di incontri e iniziative che caratterizzerà la giornata fiorentina di Papa Francesco. Programma che culminerà con la messa “di massa” allo stadio Artemio Franchi, non nuovo a ospitare gli appuntamenti più importanti che si tengono nel capoluogo toscano. Ma se questo sarà il momento più atteso della giornata, per i cittadini non mancheranno nemmeno altre possibilità di “contatto” con il pontefice, come ad esempio lungo il percorso dei suoi spostamenti in città. Perché la visita di un Papa è un evento di tutti e per tutti. Tant’è che il suo sbarco a Firenze è stato organizzato come un evento “corale”, nonostante la volontà di Bergoglio – secondo il suo stile – di “disturbare il meno possibile la vita dei fiorentini”. Ma per molti, moltissimi cittadini, questo non sarà affatto un “disturbo” (nonostante gli inevitabili provvedimenti che dovranno essere adottati in città per un appuntamento di questa portata, da quelli di sicurezza a quelli legati alla viabilità), bensì una festa, un avvenimento assolutamente straordinario, uno di quelli a proposito di cui poi poter dire “io c’ero”. E d’altronde l’arrivo del Papa non è ovviamente una cosa che capita tutti i giorni. Per trovare il precedente più recente bisogna fare un salto indietro nel tempo di quasi trent’anni: era l’ottobre del 1986 quando Giovanni Paolo II fece tappa in riva all’Arno, per celebrare – pure lui – una messa allo stadio in un bagno di folla. Ora la storia si ripete, con Firenze che si prepara a dare il suo benvenuto a Papa Francesco. E a vivere al meglio una giornata speciale. MATTEO FRANCINI

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’UOMO DELLA FORCHETTA

C LA MIA “PREGHIERA” PER PAPA FRANCESCO

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l 10 novembre Firenze riceverà la visita di Papa Francesco e... di Ignazio Marino. Dopo l’America, l’ex sindaco di Roma s’è messo in testa di seguire il Pontefice ovunque. Basta che Papa Francesco si sposti e lui subito dietro come un bodyguard. La sera il Pontefice prima di andare a letto è agitato, apre sempre il cassetto dei comodini, ha il terrore di trovarci dentro Ignazio Marino. Ignazio, questa volta stattene a casa, lo dico per te, tu giri sempre in bicicletta ma a Firenze in questo momento abbiamo i lavori della tramvia e perciò puoi finire in due modi: o dentro un cantiere o sotto una macchina! Con le stampelle dopo fai più fatica a seguire il Papa! Ma cosa possiamo chiedere noi fiorentini a un uomo dotato di una straordinaria spiritualità come Papa Francesco? Le richieste sarebbero tante, ma la priorità mi spinge in particolar modo su una: santissimo Pontefice, può per cortesia pregare affinché quest’anno la Fiorentina vinca lo scudetto? Il Vangelo dice “beati gli ultimi perché saranno primi”, la Fiorentina ha fatto tanti campionati tristi e sarebbe ora che si avverasse la seconda parte della frase. Anzi, già da un po’ di tempo sarebbe dovuta arrivare prima. Forse nell’alto dei cieli hanno perso la sua pratica. Ci sta, sai quante pratiche arrivano lassù? Se poi anche loro hanno deciso di digitalizzare come fa da noi l’amministrazione pubblica, allora il caos è sicuro! Perciò Santità, rivolga una preghiera, un pensiero a questo desiderio che anima il cuore dei fiorentini, affinché anche nell’alto dei cieli sia ascoltata la parola di Paulo Sousa! (brano tratto dalla lettera di Antognoni ai Corinzi). ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

Web: andreamuzzi.it

orreva l’anno 1872 quando, precisamente la sera del 9 gennaio, con poca prudenza e molta spavalderia, il giovane tappezziere Egisto Cipriani di 23 anni, scapolo, fece una sconsiderata scommessa. Il baldo giovanotto, che aveva avuto modo di vedere un prestigiatore cinese infilarsi una sciabola in gola durante i suoi spettacoli all’Arena Nazionale dove si esibiva la Compagnia Equestre diretta da Achille Ciotti, con i gaudenti amici, scommise che si sarebbe introdotto interamente una forchetta nell’esofago. Scelse una comune forchetta metallica da tavola e, presa con due dita per le quattro punte, iniziò l’inserimento nella gola per la parte del manico, quando, malauguratamente, gli sfuggì l’appiglio e la forchetta scivolò giù. Dopo diversi, quanto inutili, tentativi di recuperarla compiuti dallo stesso giovane e dai suoi amici, non riuscirono che a farla penetrare più addentro nell’esofago, in preda al terrore Egisto fu accompagnato all’ospedale di San Giovanni di Dio. Anche qui dopo varie prove, non potendo ottenere nessun recupero, gli furono somministrati 60 grammi d’olio di ricino per favorirne l’evacuazione. In questo caso specifico, il corpo estraneo ingerito era talmente lungo (cm 22), che l’espulsione naturale era difficilissima, se non addirittura impossibile. Infatti, fu così. Il giorno seguente il povero Cipriani fu ricoverato nella clinica chirurgica dell’ospedale di Santa Maria Nuova, all’attenzione del professor Tebaldo Rosati. Del caso s’interessò subito la stampa cittadina e per circa due mesi il quotidiano La Nazione, descrisse in ogni particolare l’evolversi di questo specifico caso di cronaca. Il giovane tappezziere, che abitava in Via del Porcellana al numero 13, fu assiduamente visitato e controllato anche attraverso consulti effettuati da illustri luminari del tempo nostrani e stranieri, fra i quali notammo tre medici inglesi; chi protendeva per un’attesa determinata a capire meglio dove si trovasse effettivamente la forchetta, chi, viceversa, era dell’idea di intervenire chirurgicamente mediante l’apertura dell’addome per estrarla. L’operazione era una di quelle definite “difficilissima e scabrosissima” in quanto, non ancora conosciuti i Raggi Rontgen, la localizzazione del corpo estraneo avveniva solo per palpazione e questa non era sufficiente a stabilire con precisione dove si trovasse la forchetta. Non si volle neppure capovolgere l’individuo per tentare di far retrocedere per l’esofago il corpo estraneo, perché la forma stessa della forchetta escludeva ogni possibilità della sua uscita. Fu proposto anche di sperimentare una sonda spicillo realizzata appositamente dalla ditta Gabbrielli, nota fabbrica di strumenti chirurgici, da introdursi attraverso l’esofago nello stomaco del paziente che, venuta a contatto colla forchetta potrebbe dare un suono che ci assicurerebbe della di lei esistenza. Tali esperimenti, ripetuti in più occasioni, oltre a procurare al Cipriani fortissimi sensi di soffocamento, dettero sempre esiti negativi. Trascorsero giorni, settimane, mesi, fino a quando il Cipriani, divenuto il famoso “uomo della forchetta”, poiché le sue condizioni erano tali da far scrivere al cronista che egli mangia, beve, fuma, passeggia ed è tranquillo, decise di lasciare l’ospedale e tornarsene a casa al suo lavoro di tappezziere. Sembra incredibile ma è pur vero, che Egisto Cipriani, con la forchetta nell’addome, trascorse ben 15 anni di vita quasi del tutto normale, tanto che contrasse anche matrimonio. Il 30 aprile 1887, però, quando ormai più nessuno pensava all’uomo della forchetta, questi fu urgentemente operato di laparotomia nell’Ospedale di San Giovanni di Dio dallo stesso Professor Tebaldo Rosati, che per primo lo aveva visitato nel 1872 (nel frattempo divenuto primario) e dal suo aiuto dottor Giulio Catani. L’esito dell’operazione fu positivo e l’8 giugno il Cipriani fu dimesso con guarigione perfetta. A solo titolo di curiosità dobbiamo riferire che la forchetta recuperata è tuttora custodita nel piccolo museo dell’Ospedale di San Giovanni di Dio unitamente alla fotografia del Cipriani. Inoltre, l’arguto poeta Renato Fucini, noto anche con lo pseudonimo e anagramma di Neri Tanfucio, che in quell’epoca viveva nella nostra città, Ingegnere del Municipio, compose un sonetto (il XXXVI°) in vernacolo pisano intitolato L’Omo della forchetta. Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santa Maria Novella” degli autori mentre il disegno è di Stefania Valentini.

Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 6801567 email: info@edizionibunker.it Stampa

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LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

Web: artusi.net


#Un mese in una pagina  Progetto Iesa

 Share’ngo

una “famiglia” per ricominciare

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Gianni Carpini

Novembre 2015 | 9

il car sharing diventa elettrico irenze dice basta alle emissioni di CO2. E si prepara a diventare la capitale italiana delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. Sarà insomma una città più “green”, grazie a Electra, il progetto finanziato dall’Unione Europea per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita. L’obiettivo è quello di sostituire il dieci per cento degli scooter tradizionali con ciclomotori elettrici entro il 2020. A Firenze, oggi, circolano più o meno 71.500 motorini, la metà dei quali con prestazioni inferiori allo standard Euro3. Electra permetterebbe di abbattere le emissioni di CO2 di novanta tonnellate all’anno. Una svolta sostenibile abbracciata dal Comune stesso, che già nella primavera scorsa si era dotato di una flotta di settanta veicoli elettrici per uso istituzionale e che, nell’ambito del nuovo progetto, ha attivato numerose convenzioni con privati e aziende per l’acquisto scontato di mezzi elettrici. Proprio in queste settimane è stata inoltre “accesa” la nuova rete di centoventi colonnine elettriche sparse in tutta la città, una struttura realizzata in collaborazione con EnelSole e che fa di Firenze la prima città d’Italia per numero di punti di ricarica. Ma non solo: oggi tutti possono mettersi al volante di un’auto a zero emissioni. È attivo dal 17 ottobre scorso il servizio Share’ngo, il primo car sharing elettrico: cento “equomobili” di ultima generazione (saranno il doppio entro la fine dell’anno) che girano liberamente in città, un’alternativa ai mezzi pubblici con tutti i vantaggi della mobilità privata. Si riconoscono dal loro colore giallo acceso, basta cercare la più vicina sulla mappa interattiva consultabile sul sito (www.sharengo.it) e sull’applicazione per smartphone, prenotarla al volo e salire a bordo. Il prezzo? Ognuno pagherà una tariffa proposta su misura, secondo la formula “più ne hai bisogno e meno costa”, con sconti per i giovani, i nonni e le mamme. Ogni notte, poi, le donne potranno rientrare a casa in tutta sicurezza: per loro l’equomobile è gratis dalle una alle sei. A.T.

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uando ha messo piede in famiglia, Mario (lo chiamiamo così per motivi di privacy) era sovrappeso. Ora ha imparato a mangiare bene e a fare attività fisica. Martina, dopo aver passato un anno ospite di una coppia, ha trovato la forza per essere autonoma e andare a vivere con il fidanzato fuori Firenze. Pietro, fumatore incallito, non tocca più le sigarette, mentre Giovanni ha trovato il coraggio di riallacciare i rapporti con i parenti. Tutti sono adulti e ognuno di loro porta sulle spalle un disturbo psichico non grave, ma al posto del ricovero tra le quattro mura di una residenza psichiatrica sono stati “adottati” da single o da famiglie che offrono vitto e alloggio – nel caso degli inserimenti, così si chiamano in gergo, full time – oppure accoglienza per tempi limitati, qualche ora o il weekend. In cambio le famiglie ricevono un rimborso spese fino a 1.200 euro mensili. Dietro al progetto Iesa, sigla che sta per “Inserimenti eterofamiliari supportati e assistiti”, c’è un’equipe di tre psicologi psicoterapeuti che seleziona l’ambiente familiare considerato adatto a ogni paziente. Gli esperti monitorano la convivenza passo dopo passo (si parte con un periodo di prova di tre mesi per poi arrivare a un anno rinnovabile) e danno supporto psicologico. Tutto è iniziato nel 2006, con un bando della Regione. Dal 2009 sono stati coinvolti, tra Firenze e provincia, undici pazienti, segnalati dai servizi della salute mentale dell’Azienda sanitaria fiorentina. E adesso il team di specialisti sta cercando nuovi nuclei familiari disponibili a ospitare: basta una stanza libera – viene spiegato – e un po’ di tempo da dedicare a un’altra persona. “Il progetto è un’alternativa alle residenze psichiatriche, diminuisce i ricoveri in ospedale e offre una migliore qualità di vita al paziente – dice Virginia Quaranta, psicoterapeuta del progetto Iesa – senza pensare al risparmio per l’Azienda sanitaria”. L’idea è semplice: meno dottori e più rapporti umani, meno farmaci e più vita quotidiana. Dal progetto – viene spiegato ancora – sono esclusi i pazienti con reazioni acute o tendenze aggressive. E i risultati si vedono, affermano gli esperti: “La vita familiare aiuta a migliorare le condizioni di salute mentale delle persone assistite e il loro reinserimento nella società – prosegue la dottoressa Quaranta – per loro è una grande possibilità per ricominciare da capo”. Per informazioni: progetto.iesa@asf.toscana.it, telefono 055.6937318 (martedì e venerdì ore 11-12).

 L’iniziativa

alla scoperta del mondo dell’affido S

i concludono sabato 14 novembre le iniziative del “Mese dell’affido”, partite lo scorso 13 ottobre. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, è organizzato dalla Direzione servizi sociali del Comune, e consiste in una serie di iniziative per presentare e promuovere l’esperienza dell’affido familiare. Il titolo di questa edizione è “In viaggio per l’affido 2015”: l’obiettivo è sensibilizzare i cittadini alla cultura dell’accoglienza e, in particolare, dell’affidamento dei minori, per trovare nuove famiglie o singole persone interessate a dare il proprio contributo, offrendo a un bambino la possibilità di una crescita sana. “È un’iniziativa importante perché sappiamo bene che i bambini e i ragazzini che sono in situazioni di fragilità e bisogno sono tanti – spiega l’assessore al Welfare Sara Funaro – tanto per fare un esempio, a Firenze nel 2014 ci sono stati 106 affidamenti. Prendere un bambino in affidamento vuol dire aiutarlo aprendo le porte della propria casa al suo mondo, ai suoi bisogni di crescita e di relazione, quando la sua famiglia si trova a vivere un periodo di difficoltà. È fare un tratto di strada insieme con la possibilità di creare un legame che rimane un riferimento affettivo ed educativo nel tempo”. L’affidamento può essere a tempo pieno (quando il minore vive stabilmente con la famiglia che lo accoglie incontrando periodicamente i genitori), a tempo parziale (quando il bambino trascorre qualche giorno della settimana con la famiglia affidataria, rimanendo a vivere con la propria famiglia), o diurno, quando trascorre alcune ore della giornata con la famiglia affidataria. Fino al 14 novembre, in alcuni dei luoghi più significativi di Firenze e dintorni si svolgono momenti in cui incontrare da vicino i protagonisti che hanno vissuto o stanno vivendo il viaggio dell’affido: occasioni in cui sarà possibile ascoltare il racconto delle famiglie naturali e di quelle affidatarie.


10 | Novembre 2015

#Cultura  Agenda

 La rassegna

50 giorni di pane, amore e... cinema

Torna all’Odeon l’appuntamento con i festival internazionali dedicati al grande schermo Barbara Biondi

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inquanta giorni di pane e grande schermo. Il cinema internazionale torna protagonista a Firenze con la nona edizione della “50 Giorni” (organizzata da Fondazione Sistema Toscana), che fino al 13 dicembre animerà il cinema Odeon di piazza Strozzi. Nove festival internazionali si susseguono proponendo oltre 150 film in anteprima italiana, in versione originale sottotitolata, presentati dai registi o dagli stessi protagonisti. “Essere Umani”, è questo il tema del “festival dei festival”, sotto il cui cappello si riuniscono tutti gli appuntamenti cinematografici a cavallo tra novembre e dicembre. Un tema che introduce uno dei problemi sociali più attuali e drammatici, ovvero quello dei grandi flussi migratori, su cui la 50 Giorni vuol porre l’accento cercando di capire come il cinema possa favorire la conoscenza dell’altro, contribuendo alla promozione dei

Per un mese e mezzo il cinema Odeon diventa il crogiuolo del grande schermo, con nove festival e oltre 150 anteprime italiane

 L’iniziativa

Web: 50giornidicinema.it Fb: 50giornidicinema info@50giornidicinema.it

diritti umani. Dopo l’apertura con France Odeon (concluso il 1° novembre), è stata la volta dei film etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2-4 novembre). Poi tocca alle donne, specie a quelle che lottano nel mondo per affermare i propri diritti, magari in quei paesi che sono stati di recente protagonisti delle cosiddette “primavere arabe”, come descritto dal film della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cinema e Donne (5-10 novembre), che va a indagare sulla realtà delle donne nel “dopo rivoluzione”. E ancora, sono i rappresentanti del mondo LGBT i protagonisti del Florence Queer Festival (1117 novembre), che con il film Fassbinder. Lieben ohne zu fordern, del danese Christian Braad Thomsen, ripercorre la vita di uno dei più controversi registi tedeschi. Saranno invece i volti dei giovani artisti contemporanei, della street art, della speri-

mentazione e dei grandi musei internazionali quelli raccontati da Lo Schermo dell’Arte (1822 novembre), che ospita due esponenti delle moving images, Martial Raysse e Runa Islam. Ma non è tutto: gli “esseri umani” raccontati dalla 50 Giorni sono anche quelli che, da cinquantasei edizioni, tornano protagonisti del Festival dei Popoli (27 novembre-4 dicembre), che quest’anno punta sul cinema del polacco Wojciech Staron e della filmaker peruviana Mary Jimenez. E non è finita qua, perché per la prima volta alla 50 Giorni si farà un tuffo nella storia del cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata a Il Cinema Ritrovato, con un programma di grandi classici in versione restaurata. Chiudono la carrellata il River to River (5-10 dicembre), un viaggio nell’India di oggi, e gli spaccati finlandesi raccontati, fra tradizione e innovazione, da Una Finestra sul Nord (11-13 dicembre).

 Shopping

 Il libro/1

 Il libro/2

una boutique solidale per aiutare ant a fare del bene

alla scoperta della montecristo dell’ottocento

da Rifredi alla spagna sognando di ballare un flamenco... rock

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Un albero contro la violenza

“P

er fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero”, recitava un vecchio stornello. E per dire no alla violenza sulle donne? Anche in questo caso ci vuole un albero. O per lo meno è quello che ha pensato il team di Flo, concept store fiorentino (lungarno alle Grazie 30-34r) che il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale indetta dall’assemblea delle Nazioni unite per l’eliminazione degli abusi sul gentil sesso, presenta un’installazione molto speciale. Il negozio organizza ogni anno un’iniziativa sui generis in vista del Natale (l’anno scorso una fiaba inedita, quello precedente un abete “tempestato” di Barbie donato all’associazione Dynamo Camp), e quest’anno ha deciso di “metterci la faccia” e aiutare Artemisia, associazione che lotta tutti i giorni per sconfiggere la violenza. Come faccia un albero di Natale a scendere in campo per questa nobile

La locandina che reclamizza il progetto di Flo per Artemisia, una raccolta fondi dedicata a chi si batte per sconfiggere la violenza sulle donne

causa, è presto detto. Innanzitutto non si tratta di un abete vero e proprio, ma di un’installazione site specific – opera di Riccardo Cont – che vede riprodotta sull’intera superficie i volti di chi lavora al progetto Flo e che troverà spazio nella vetrina fino al 7 gennaio. Le immagini, realizzate dal fotografo Maurizio Picci, verranno utilizzate anche per creare un’edizione limitata di quaderni e pochette fatti a mano, che verranno venduti in negozio a partire dal 25 novembre. Parte del ricavato verrà devoluto all’associazione Artemisia.

orna puntuale l’appuntamento con la tre giorni di shopping benefico firmata Ant, fondazionale nazionale che si occupa della cura e dell’assistenza dei malati oncologici. Da venerdì 20 a domenica 22 novembre, nelle stanze di Palazzo Borghese (via Ghibellina 110) prende vita Merc’Ant, una grande boutique solidale che vede protagonisti capi e accessori donati dalle grandi griffes per una buona causa. Oltre novanta aziende hanno partecipato a questa edizione numero dodici, che vede il contributo degli studenti dell’Accademia di moda italiana, curatori dell’allestimento.

n viaggio nel tempo, per scoprire com’era nell’800 Montecristo, la più remota e suggestiva isola dell’arcipelago toscano. A fare da Cicerone in questo viaggio è Gaetano Chierici che, nel 1875, tracciò un resoconto dettagliato, composto da un diario e da una serie di schizzi che riportano vari dettagli dell’isola. Oggi questa guida ante litteram è stata data alle stampe sotto il titolo “Una visita all’isola di Montecristo”, grazie all’impegno dell’associazione Amici di Montecristo. Chi fosse interessato al volume può mandare una mail a info@ amicidimontecristo.it. L.V.Z.

ambientato tra Rifredi e l’Andalusia il romanzo di Giancarlo Gori, attore e regista teatrale fiorentino che ha dato alle stampe “Flamencoroc” (14 euro, Edizioni Youcanprint). Una storia originale, ambientata alla fine degli anni Sessanta, che vede protagonista un giovane fiorentino – soprannominato per l’appunto “Flamencoroc” – che decide di mollare la sua città, la sua vita e il suo lavoro per inseguire il suo sogno: andare a vivere nel sud della Spagna e diventare un ballerino famoso. Riuscirà il nostro eroe a coronare il suo sogno? Lo scopriranno i lettori di questo racconto surreale.

dalla g di Giotto alla J di jarrett, a teatro o open air l’evento è servito

N

ovembre è tempo di concerti e grandi spettacoli, di freddo e cartelloni che danno il meglio di sé. Si comincia fin da subito, dal 5, quando al Nelson Mandela Forum arrivano i Deep Purple, mentre il 6 è la volta degli italianissimi Negramaro. E se il 9 all’Obihall si danno appuntamento gli amanti del genere dark con il ritorno di Marilyn Manson, il 16 all’Opera di Firenze arrivano i Kraftwerk, gruppo icona della scena elettronica internazionale. Il 18 sul palcoscenico del teatro Puccini va in scena la performance di Musica Nuda, duo composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, che proporranno i pezzi dell’ultimo album Little Wonder, mentre il 20, tornando all’Obihall, arriva Marco Masini. Il 23 all’Opera di Firenze troveranno pane per i loro denti gli appassionati di musica jazz d’autore con il concerto di Keith Jarrett, che si esibirà a partire dalle 20 in un live di solo pianoforte che promette grandi sorprese. Se però il tempo lo consente e si ha voglia di passare una giornata all’aria aperta, le alternative non mancano. Ad esempio, è in corso l’iniziativa “Itinerari giotteschi” che, riallacciandosi alla mostra di Palazzo Reale a Milano, offre un percorso seguendo il quale si possono riscoprire le opere del maestro Giotto sparse per la città (info e percorsi su www. luoghigiottoitalia.it), dal Bargello a Santa Croce passando per Uffizi, Ognissanti e la chiesa di Santa Maria a Ricorboli (già, c’è un Giotto anche nel quartiere 3). In alternativa, la Uisp organizza passeggiate accompagnate alla scoperta dei quartieri di Firenze, che abbinano il viaggio in luoghi speciali alla possibilità di fare un po’ di attività fisica (per info: firenze@uisp. it oppure 055.6583501). Infine ci sono gli appuntamenti con Enjoy Firenze (www.enjoyfirenze.it), con un cartellone di percorsi tematici che spazia dal cimitero delle Porte Sante alla Tomba della Montagnola di Sesto Fiorentino fino al Museo Archeologico. E.C.


#Il Reporter dei piccoli

Novembre 2015 | 11

La principessa Livia e la rugiada magica La giovane Livia era la bellissima principessa di Florentia. Un giorno, la bionda e delicata fanciul a si innamorò di un affascinante principe proveniente da una città vicina. Il loro amore era così forte da scatenare l’invidia della matrigna di Livia, donna avida e maligna. “Non posso permettere che si sposino - si rodeva la regina cattiva - sono così amati da tutti che il mio potere è in pericolo, ma non rinuncerò mai alla mia corona e ai miei gioiel i!”. La matrigna, così, colpì gli innamorati con un sortilegio. Se Livia e il principe si avvicinavano l’una all’altro, alte lingue di fuoco sorgevano tra di loro, impedendogli di stare insieme. I due caddero nella disperazione più profonda. La nutrice della principessa, che l’aveva allevata come una figlia dopo che la madre di Livia era morta, per annulla-

re il maleficio preparò filtri con zampe di drago, pozioni con ali di pipistrello, antidoti con bacche di ginepro. Niente funzionò. Finché una notte, mentre Livia dormiva un sonno pieno di lacrime, le comparve in sogno sua madre. “Non affannarti per vie tortuose e complicate - le disse - pensaci bene. Quale rimedio è migliore dell’acqua per spegnere il fuoco? Contro le fiamme del sortilegio serve però un’acqua pura e incontami-

nata, come la rugiada che si forma al sole del mattino tra i petali del fiore dai cento colori”. Livia si svegliò di colpo. E lesta lesta, insieme alla fedele nutrice, partì di nascosto per gli Orti del Parnaso, un monte sacro alle porte di Florentia dove cresceva il raro fiore dai cento colori. Livia e la nutrice scalarono pareti di roccia, guadarono torrenti, resistendo agli attacchi di fiere feroci. Ma all’alba del terzo giorno di ricerche riuscirono a trovare il fiore e la preziosa rugiada. Livia corse dal principe e appena gli fu vicina scagliò l’acqua magica sulle violente fiamme che già si stavano alzando tra loro. La pozione fece su bito

effetto. Il fuoco malefico scomparve e i due amati poterono riabbracciarsi, iniziando una lunga vita insieme. L’acqua di rugiada fu così potente da rivoltarsi anche contro l’autrice della maledizione. La matrigna cattiva, velenosa com’era, fu trasformata in un serpente di pietra, dura come il suo cuore e rivestita di cristalli lucenti come i gioiel i che tanto bramava. La testa sormontata da una corona, non d’oro ma di ferro, e la bocca spalancata per sempre in un urlo di rabbia. Irriconoscibile, fu scaraventata alle pendici degli Orti del Parnaso, dove ancora oggi il suo corpo di serpente giace su un crinale in mezzo ai fiori dai cento colori. Un rivolo di rugiada, magica e pura, le sgorga dalle fauci. Per ricordare a tutti la semplice potenza dell’amore.


12 | Novembre 2015

#Sport  Il calendario

 Firenze Marathon

un novembre col derby

una volata per diecimila

U

na squadra “vera”, che sa quello che vuole. La Fiorentina di Paulo Sousa è stata protagonista di una partenza sprint, al punto da far ricredere coloro che, dopo il mercato estivo, si erano mostrati quantomeno scettici. Un Borja Valero stellare e un Alonso mai visto sono state due delle “sorprese” più gradite, ma a stupire nelle prime giornate sono state le condizioni mentali di tutta la rosa. Una squadra, insomma, che vuole continuare come ha cominciato. In campionato, il novembre viola è iniziato il primo giorno del mese con la partita casalinga contro il Frosinone. Una settimana dopo trasferta a Genova contro la Sampdoria, nel posticipo delle 20,45. Poi il campionato si prende una pausa per ripartire, domenica 22 novembre, dal sempre insidioso derby contro l’Empoli al “Franchi”. L’ultimo giorno del mese, lunedì 30, posticipo delle 19 in trasferta contro il Sassuolo: un match sicuramente bello da vedere, considerato il calcio espresso finora anche dalla squadra di Di Francesco. Ma un match, per la Fiorentina, soprattutto da vincere. Lorenzo Mossani

 Il tecnico

paulo sousa e la sua fiorentina “di tutti” Irene Delfino

“B

isogna lavorarci”, ama ripetere Paulo Sousa nelle sue lunghe e affascinanti risposte fornite con cantilena lusitana. È la cultura del lavoro al centro del “miracolo” del tecnico portoghese: essere bella e vincente allo stesso tempo per la Fiorentina non è più un’utopia, ma una realtà da vivere con la mente sognante verso la prossima vittoria e i piedi ben ancorati al terreno di gioco. Sousa, per prima cosa, ha cambiato la

mentalità della squadra. È partito dalla voglia di non accontentarsi mai, per passare poi alla tattica. Finita l’era del tiki-taka montelliano, ora la squadra fa possesso palla per cercare la verticalizzazione che porta in rete. Nelle prime partite della stagione, il numero dei passaggi è addirittura di poco aumentato, come le verticalizzazioni. La differenza principale sta nella percentuale di realizzazione che, rispetto allo scorso anno, è triplicata, al pari dei gol insaccati nella porta avversaria. Segno di una squadra molto più cinica che pun-

ta dritta al risultato. Senza regalare un tempo agli avversari, ma partendo a mille per tenere duro fino alla fine. Una squadra che, quando perde palla, con un pressing feroce la recupera, per non far ripartire gli avversari e provare a costruire una nuova azione da rete. Ma le “novità” della Fiorentina targata Paulo Sousa non riguardano solo la fase offensiva. È migliorata molto anche quella difensiva – sostengono molti addetti ai lavori – sia come atteggiamento, sia come posizionamento dei giocatori che compongono il reparto arretra-

to. La linea difensiva è più alta, il fuorigioco è salito di qualche metro, triplicando gli offside degli avversari e diminuendo le reti subite e gli interventi riparatori in area. La Fiorentina è più corta e gli stessi giocatori si muovono molto di più senza palla, grazie anche a un’ottima condizione fisica. Il modulo cambia, gli interpreti anche. Perché in questa squadra nessuno ha il posto assicurato e tutti sono importanti allo stesso modo. Sousa parla difficilmente della prestazione del singolo giocatore, sa che solo grazie alla forza del collettivo si vincono le partite. Una stagione è lunga, gli infortuni sono purtroppo sempre dietro l’angolo (e la Fiorentina ne sa qualcosa) ed è dunque meglio poter disporre di tutta una rosa pronta a scendere in campo. Ma per vincere serve anche altro. Il tecnico portoghese lo sa e vuole anche l’aiuto della calorosa Firenze. Di tutta la “famiglia viola”.

 Pallacanestro

Basket, i viola alla “prova di maturità” Tour de force per la squadra. “Chiediamo alla città di starci vicina”

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ra cominciata bene, persino meglio delle attese. Dopo la vittoria all’esordio contro Padova, la Fiorentina Basket ha però conosciuto le difficoltà della categoria. E, quel che è peggio, ha dovuto fare i conti anche con la sfortuna. Novembre sarà un mese particolarmente caldo per la Fiorentina Basket, attesa da una prova di maturità in cinque tappe, tante quante le pretendenti ai playoff che i viola dovranno affrontare una dietro l’altra. Si comincia con due trasferte, Orzinuovi e Pavia. Poi Desio in casa il 14 novembre, visita a Moncalieri e infine contro Bergamo, di nuovo davanti ai tifosi fiorentini, il 28. Il tutto dopo aver chiuso il mese di ottobre giocando contro la grande favorita Udine. Un tour de force da affrontare insieme a non pochi problemi di infermeria, su tutti l’assenza certa di Tommaso Bianchi, pedina fondamentale per coach Stefano Salieri, costretto a restare fuori almeno fino alla pausa natalizia per la rottura del metacarpo della mano sinistra. Eppure la fiducia è totale. “Sembra un calendario impegnativo – commenta il general manager Antonio Fagotti – ma noi la prendiamo come una sfida. I gruppi si forgiano nelle difficoltà: se ne usciremo bene sapremo di poter dire la nostra fino alla fine”. Si punta tutto sulla forza del gruppo in casa viola. “Il nostro è un progetto giovane”, spiega ancora Fagotti. “Fin da quando abbiamo cominciato a immaginarlo,

nel febbraio scorso, ci siamo imposti di cercare giocatori che avessero un conto aperto con la sorte, che nella loro carriera non fossero ancora riusciti a raccogliere quel che meritano. Pronti al sacrificio per prendersi la loro rivincita a Firenze. Una filosofia sostenuta dal presidente Massimo Piacenti e condivisa da coach Salieri”. La scelta ha premiato: “Abbiamo un gruppo super, che si allena la mattina presto piuttosto che la sera tardi senza mai fare una piega, spesso dovendo anche spostarsi da un palazzetto all’altro”. Con questo spirito la Fiorentina si sta facendo valere nel girone più difficile dell’intera serie B, pur disponendo di un budget ben più limitato rispetto a club di blasone e tradizione. Quali che siano stati i risultati e le squadre incontrate fin qui, i viola non sono mai stati “schiacciati” dagli avversari, e questo di per sé è un buon segno. Certo, nel roster manca ancora un po’ di fisicità e gli infortunati dovranno essere sostituiti in qualche modo. La dirigenza tornerà sul mercato appena si presenterà l’occasione, ma intanto il calendario va avanti e i viola non vedono l’ora di raccogliere le sue sfide. “Alla città – conclude Fagotti – chiediamo soltanto di starci vicina”. La giovane squadra è pronta a diventare grande. Andrea Tani

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aranno ancora oltre diecimila i partecipanti alla trentaduesima Firenze Marathon, in calendario domenica 29 novembre. Tante le iniziative di contorno e le opportunità per vivere una giornata di grande sport. Per il terzo anno consecutivo si svolgerà il “clap contest”. Gruppi musicali, folcloristici, comici ma anche gruppi e associazioni spontaneamente organizzati, magari con un’idea goliardica da mettere in scena, saranno dislocati lungo il percorso di 21,195 chilometri dal lungarno Pecori Giraldi a piazza Santa Croce. È stata creata una “app” per avere tutte le informazioni e conoscere il percorso della corsa. Attivo poi come sempre, fin dal venerdì precedente, il marathon expo in viale Malta, punto di ritrovo per gli atleti. Saranno circa 1.500 i volontari chiamati a dare una mano ai maratoneti e, come ogni anno, tutto è pronto per garantire rifornimenti di cibo e bevande (anche per celiaci) e servizi di soccorso. La Firenze Marathon, insieme a quella di Roma, è ormai di diritto la maratona più importante d’Italia e tra le prime venti al mondo. Sim.Spa.

 La disciplina

se il calcio si impara in cinque

P

er diventare campioni di calcio le dimensioni del campo non contano. Anzi. Il calcio a 5 è considerato, per le sue caratteristiche, una vera e propria “palestra” per il calcio in senso lato, un’attività in grado di potenziare la tecnica di base di chi la pratica. Il merito va prima di tutto alle dimensioni ridotte del campo che, tra le altre cose, consentono di sviluppare le doti di velocità di pensiero e azione. Anche il numero ridotto di giocatori ha il suo peso, agevolando il coinvolgimento di ogni singolo atleta in campo. Il numero di passaggi e tiri è maggiore per ogni giocatore, il che consente di fare molta pratica e migliorarsi: a differenza del calcio a 11, in quello a 5 è la componente tecnica ad avere la meglio su quella fisica. In un campo lungo quaranta metri e largo venti, tutto deve essere più veloce: la palla, le gambe e il pensiero. Ed è per questo che fenomeni del pallone contemporaneo come Messi e Neymar provengono dal calcio a 5. Anche Cristiano Ronaldo, in un’intervista, ha espresso tutta la sua gratitudine e riconoscenza al calcio a 5: “Ogni volta che giocavo a futsal, durante la mia infanzia, mi sentivo libero – ha raccontato – non fosse stato per il futsal non sarei quello che sono ora”. E adesso anche in Italia sono in molti a sottolineare l’utilità della propedeuticità del calcio a 5 nella formazione di un calciato-

Il calcio a 5 è considerato, per le sue caratteristiche, una vera e propria “palestra” per il calcio in senso lato

re, oltre all’importanza di poter contare, nel proprio bagaglio, anche sui movimenti provenienti da questo mondo in situazioni di tempo e spazio ridotti. Vincenzo Montella è stato il primo in Italia a volere, alla Fiorentina, dal 2013, nel proprio staff un tecnico formatosi nel calcio a 5. Nel quartiere, la palestra Buontalenti, in via dei Bruni, è una delle sedi della scuola calcio a 5 Midland di Firenze, che si rivolge ai bambini dai cinque ai tredici anni e che si ispira all’esperienza sudamericana e spagnola, forte di oltre vent’anni di militanza della prima squadra Figc nei massimi campionati regionali, a cui si sono affiancati, da qualche anno, anche Allievi e Juniores. Una scuola calcio a tutto tondo dove – viene spiegato – la crescita sportiva, educativa e fisica dei bambini è affidata a una squadra di istruttori professionali, fisioterapisti e nutrizionisti. Un ambiente che vuole far crescere i bambini senza pressioni e obblighi, allenandosi in campi al coperto per poter giocare con continuità. Per i bambini interessati è previsto un mese di prova gratuita alla palestra Buontalenti. Niccolò Dainelli


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MAXI SCHERMI

ORE 14.30 PARTENZA VERSO LO STADIO

[Costeggia il Duomo Lato Misericordia di Firenze]

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ORE 9.15 ARRIVO PAPA

ORE 15.30 SANTA MESSA

A piedi Piazza SS. Annunziata Mensa San Francesco Poverino

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In auto Stadio Luigi Ridolfi Largo Gennarelli Via Campo d’Arrigo Via del Pratellino Via degli Artisti Via Marsilio Ficino Via Giacomini Via Fra’ Bartolommeo Via Lamarmora Via della Dogana Via Cavour Piazza San Marco

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10 novembre 2015

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[Lato Curva Ferrovia]

Corso Tintori Piazza Cavalleggeri Lungarno della Zecca Vecchia Piazza Piave Lungarno Pecori Giraldi Lungarno del Tempio Via del Campofiore Piazza Alberti Cavalcavia dell’Affrico Via Lungo l’Affrico Viale Cialdini Viale Paoli Ingresso Carraio Stadio Ridolfi Giro di Campo Uscita Ingresso Carraio Stadio Ridolfi Ingresso Stadio Artemio Franchi

Zona Stadio Rosa 8:00 - 20:00 Azzurro 12:00 - 20:00 Giallo 16:30 - 20:00

Centro Storico Rosa 8:00 - 15:30 Azzurro 8:30 - 15:30

ORARI

LIMITAZIONI AL TRAFFICO

PERCORSO PAPA FRANCESCO Atterraggio Papa In auto Papa Mobile A piedi

LEGENDA

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Aspettando Papa Francesco 10 novembre 2015

055 055 - www.comune.fi.it

www.firenze2015.it


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