Il Reporter Q3 - Gennaio 2016

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 3 del 2 gennaio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Gennaio 2016

Anno X Ed. 3

Firenze Quartiere 3

Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

 Primo piano

✎ Editoriale

biciclette, cosa cambia nel quartiere

I grandi lavori e la memoria del passato Matteo Francini

A

gennaio è tempo di guardare avanti. Come ogni anno, il cambio di calendario segna il momento migliore per provare a immaginare la Firenze che sarà, quella che giorno dopo giorno dovrà essere “costruita” per rispondere non solo alle esigenze dei suoi abitanti, ma anche a quelle dei tempi che cambiano. Così, su Il Reporter di questo mese abbiamo provato ad addentrarci nel 2016 appena iniziato.

Previsti ampliamenti e ricongiungimenti per le piste ciclabili. Chiesti alcuni interventi ☛ pagina 3

 Fiorentina

il tottenham? ora gioca così

U

n anno dopo, l’urna di Nyon ha messo nuovamente di fronte i viola e gli Spurs nei sedicesimi di Europa League. La doppia sfida si avvicina: ecco come sono cambiati gli inglesi.

☛ pagina 14

Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba ☛ pagina 13

☛ SEgUE a pagina 11

firenze 2016, guida all’anno che sarà Sara Camaiora - Gianni Carpini

V

oltarsi indietro per guardare avanti. Lo scorrere del 2016 riserverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma soprattutto per pensare al domani. Tra i giorni da segnare sul calendario c’è ad esempio il 29 agosto, quando la Fiorentina compirà novant’anni, oppure – questa volta più che mai – il 4 novembre, a cinquant’anni di distanza dall’alluvione del 1966. Ma quello appena iniziato non sarà solo un anno di ricorrenze e “compleanni”, bensì anche di lavori decisivi per il presente e il futuro della città.

cinema colonna, prove di futuro Bandone abbassato da mesi in lungarno Ferrucci. Ma per la sala sono allo studio nuove idee.

☛ pagina 2

cultura, dodici mesi di eventi e novità Tra i momenti più attesi il taglio del nastro del Museo degli Innocenti dopo tre anni di lavori.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

novità e iniziative per il museo bartali

☛ pagina 12

la corsa dei saldi (e del commercio)

☛ pagina 4

☛ pagina 10

La famiglia italiana della frutta


2 | Gennaio 2016

Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Lungarno Ferrucci

cinema colonna, bandone abbassato. nuove idee per il futuro della sala  La storia

negli anni ’80 anche laboratori di Gassman

Q

uella del cinema Colonna, classe 1925, è una storia che ha visto alternare chiusure e riaperture. Era già successo nel 2011 quando, dopo un anno di buio in sala, il proiettore era tornato in funzione, sotto la gestione della Giglio Film, che ne aveva migliorato gli interni (arredamento e bar). Dopo una nuova chiusura aveva preso il via la gestione di Baccani e il cinema – che negli anni ’80 aveva ospitato anche alcuni laboratori teatrali di Vittorio Gassman – si era “fatto in tre”: il Cineclub di lunedì, gli Invisibili (autori emergenti) martedì e mercoledì, le prime visioni da giovedì a domenica. S.M.

Sonia Muraca

I

l bandone del cinema Colonna è tirato giù da mesi. L’aggiornamento della sua pagina Facebook (quando Il Reporter va in stampa, ndr) è fermo al 5 giugno scorso, al post che informa della proiezione (per beneficenza) del documentario “Articolo 32”, sul tema del programma Italia di Emergency, in compagnia del regista Antonio Di Peppo. Sul sito internet, un annuncio: è quello della chiusura estiva, con tanto di saluto e invito a godersi la calda stagione. Ma quel “ci rivediamo a settembre” (ancora in homepage) ha tradito le aspettative di chi, non vedendolo riaprire, ha temuto di perdere (di nuovo) questo spazio da sempre apprezzato nel quartiere e non solo. Ad averci messo lo zampino, anche in questo caso – viene spiegato – è stata la tempesta del 1° agosto, che “oltre ad aver colpito Firenze e soprattutto il quartiere 3, ha danneggiato anche il Colonna – dice Alessandro Baccani, patron dell’agenzia di comunicazione Headlive e ultimo gestore del cinema – sono in corso lavori di risistemazione, ripristino e messa in sicurezza dell’edificio, in particolare su tetto, controsoffitto e bagno, che sono le parti messe peggio”. Da qua – viene spiegato ancora – l’input ad allargare lo sguardo e iniziare, parallelamente ai lavori

di manutenzione e alle migliorie architettoniche, un restyling che vada oltre il puro aspetto estetico. “Abbiamo approfittato di questa chiusura forzata per fare un’analisi sulle attività proposte – continua Baccani – essendo un cinema indipendente, la sala soffriva un po’ per la bassa affluenza, perciò abbiamo deciso di provare a renderlo anche un centro di aggregazione, magari ricorrendo all’aiuto di qualche sponsor”. Una nuova sperimentazione, quindi, in linea con lo spirito del cinema, dove l’ultima gestione guidata da Baccani (partita nel novembre 2014) aveva portato alla convivenza di pellicole classiche e cinema d’autore con i nuovi linguaggi cinematografici: dalle web serie agli spot, dai lungometraggi ai corti, dal docufiction ad altre contaminazioni digitali, con un occhio sempre rivolto ai giovani registi emergenti. E non era mancata nemmeno l’attenzione a progetti come il “Cinemami Colonna”, le proiezioni del venerdì mattina lanciate nel febbraio scorso e dedicate a neogenitori o nonni con prole (ma anche pappa e carrozzina) al seguito. E ora, in attesa di scoprire i dettagli sul progetto in cantiere, in tanti sperano di vedere quel bandone rialzarsi quanto prima.

Il cinema Colonna in lungarno Ferrucci

 Palazzo del Podestà

il rilancio a suon di mostre Lavori di risistemazione in seguito alla tempesta del 1° agosto. “Proviamo a renderlo anche un centro di aggregazione”

L

o scorso autunno ha visto tornare al vecchio splendore la facciata dello storico Palazzo del Podestà al Galluzzo, noto ai cittadini per il suo curioso aspetto con ben quarantadue stemmi in maiolica appartenuti ai vari podestà tra il 1400 e il 1700. Un piccolo gioiello caro a tutti i galluzzini e non solo. Sbirciando dietro le mura, si scopre che il palazzo è composto da tre piani con un cortile interno, attorno al quale si distribuivano la residenza privata dell’allora podestà e dei suoi collaboratori. Tra le tante sale esistenti, oltre alla stanza per le sentenze, c’erano anche delle piccole prigioni criminali e la cosiddetta Sala dei Tormenti. Ed ecco che finalmente sarà possibile vederle dal vivo dopo la fine dei lavori per il restauro conservativo del tetto e delle facciate. Proprio questo nuovo anno promette un bel rilancio. Già in passato questo era stato un prezioso spazio per mostre di ogni genere, dagli egizi ad alcune esposizioni fotografiche e non di tipo contemporaneo, realizzate da artisti locali. “Posso anticipare che ripartiremo al più presto con le mostre al Palazzo del Podestà – annuncia Alfredo Esposito, presidente del Quartiere 3 – Galluzzo Immagine sta già lavorando alla prima mostra che contiamo di organizzare tra febbraio e marzo sulla storia degli stemmi della facciata del palazzo. Poi, nel corso del 2016, ne realizzeremo sicuramente una sull’alluvione del ‘66 in occasione del cinquantesimo anniversario. Il Galluzzo è stato uno dei luoghi più colpiti perché strariparono sia il fiume Ema e che la Greve. Per il Q3 – conclude Esposito – è importante ripartire con l’attività culturale all’interno di questa storica dimora”. V.B.


Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Gennaio 2016 | 3

 Mobilità

 Ambiente

biciclette, novità in pista per il 2016

alberi, è tempo di “grandi lavori”

D

opo i difficili momenti vissuti dal quartiere in seguito alle tempeste del 5 marzo e 1° agosto scorsi, che hanno raso al suolo centinaia di alberi, è iniziata da alcune settimane la fase di rinascita. Nei giorni scorsi sono stati piantati tredici cipressi in viale Michelangiolo e sei alberi nei giardini di via Gran Bretagna. “La maggior parte degli alberi caduti erano pini. Anche la tipologia di pianta è un indicatore fondamentale”, ha affermato l’assessore Bettini. Un piccolo inizio in attesa della buona stagione e dei primi mesi del 2016, quando sono previsti i “grandi lavori” come il ricollocamento di 150 alberi nel parco dell’Anconella.

Segnalati alcuni problemi: interventi in arrivo Niccolò Falchini

“P

iù bici a Gavinana”. È quello che molti auspicano, ed era proprio questo il titolo dell’incontro pubblico che si è tenuto lo scorso 2 dicembre al circolo Vie Nuove, promosso dall’associazione Città Ciclabile Firenze Onlus e durante cui si è discusso di alcuni interventi per la sicurezza dei ciclisti nel quartiere. Erano presenti all’incontro il presidente dell’associazione Città Ciclabile Carla Lucatti, il direttore del Consorzio Lamma Bernardo Gozzini, il presidente dell’Isde Massimo Generoso e, per l’amministrazione, gli assessori all’Ambiente Alessia Bettini e alla Mobilità Stefano Giorgetti, oltre al presidente del Q3 Alfredo Esposito. “Molto è stato fatto durante quest’ultimo anno e mezzo – ha iniziato proprio Esposito – abbiamo risistemato le piste ciclabili di via Villamagna e via Erbosa e abbiamo costruito ex novo il tratto di via Kassel e quello di Nave a Rovezzano. Per il 2016 – ha annunciato – abbiamo previ-

sto l’ampliamento della ciclabile di via Erbosa fino a piazza Bartali e il congiungimento di quella di via Kassel a viale Europa, passando per via Portogallo”. A questo proposito, l’assessore Bettini ha sottolineato come “la scelta da parte dell’amministrazione di andare nella direzione delle ciclabili” sia “un chiaro segno di un cambio di rotta. La città di Firenze ha siglato il Patto dei sindaci per ridurre le emissioni di anidride carbonica del venti per cento entro il 2020 e per adesso ci stiamo riuscendo. La bicicletta dà un contributo notevole e il quartiere 3 è uno dei più all’avanguardia sotto questo punto di vista”. Ma alcuni problemi restano, secondo quanto spiegato da Carla Lucatti: “Tanti cittadini – ha detto – spesso bloccati in strade congestionate, sarebbero disposti a ‘convertirsi’ alla bicicletta ma hanno paura, e incidenti recenti anche gravi diffondono sempre più questa paura. Abbiamo bisogno di più strutture e fatte meglio. Ad esempio – ha aggiunto – la pista

La pista ciclabile di via Villamagna: nel quartiere, dopo i lavori degli ultimi mesi, sono previsti altri interventi anche nel 2016

sul lungarno Ferrucci è chiusa da mesi per lavori mentre il tratto che attraversa via Villamagna e piazza Ravenna è strettissimo e in più a senso unico”. Da parte sua, l’assessore Giorgetti ha rassicurato sul fatto che “verranno sicuramente fatti più interventi laddove necessari e i lavori saranno complementari a quelli per la linea 3bis della tramvia su viale Giannotti e viale Europa. Su sollecitazione di Carla Lucatti stiamo pensando anche di proporre un percorso più centrale – ha concluso – che passi da via Datini o via Gran Bretagna e si colleghi a quello già esistente”.

 Focus

“parcheggio selvaggio”, altre segnalazioni

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ontinuano le segnalazioni di “parcheggio selvaggio” a Gavinana. A denunciarlo questa volta è anche Carla Lucatti dell’associazione Città Ciclabile Firenze Onlus, che punta il dito contro i trasgressori soprattutto in prossimità delle scuole: “Spesso mancano percorsi ciclabili come ad esempio nel caso della Villani e della Botticelli, per non parlare della Puccini. Molti bambini hanno difficoltà a districarsi all’arrivo a scuola fra le auto in sosta vietata, spesso in doppia o tripla fila”. E in effetti non solo in prossimità delle scuole, ma anche in altri luoghi del quartiere, sono in molti coloro che continuano a parcheggiare sui marciapiedi, sulle rotonde o sulle piste ciclabili, come capita di vedere spesso – segnalano i residenti – in viale Giannotti e via di Ripoli. “Un caso particolare è poi costituito da piazza Artusi dove, nonostante il divieto di sosta 0-24, le auto parcheggiano normalmente perfino di fronte ai posti per le biciclette”, conclude Lucatti. N.F.

Nel quartiere non mancano le segnalazioni riguardo al “parcheggio selvaggio”

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4 | Gennaio 2016

Quartiere 3

#Luoghi & persone

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 L’associazione

 Le novità

a “scuola” di scacchi, al circolo o sui banchi

il museo bartali riparte in giallo

In viale Giannotti ha sede una realtà che vuol diffondere questo gioco Sonia Muraca

D

ue sedi (una in viale Giannotti 13, l’altra in via Vittorio Emanuele 303), una squadra promossa in A, due in serie C e in Promozione, corsi per grandi e piccini, un’affiliazione (alla Federazione Italiana Scacchi) e tante altre attività (agonistiche e non). È questo il bilancio 2015 della Firenze Scacchi, una delle associazioni dilettantistiche fiorentine che – collaborando con scuole,

Comune e Quartieri – si occupa di diffondere il gioco degli scacchi, assieme ai suoi oltre sessanta soci che la rendono uno dei club più grandi di tutta l’area metropolitana. Un numero che è dovuto alla fusione tra due circoli (che dal 2015 rappresentano le due anime di una stessa realtà, ma che continuano a essere attivi in due diversi quartieri): quello di viale Giannotti al circolo Arci Vie Nuove, nato nel 2007, e quello di via Vittorio

Emanuele all’Sms di Rifredi, istituito nel 2004. Due luoghi divisi fisicamente ma uniti, come testimonia il logo che una delle socie ha deciso di donare proprio in occasione della fusione di un anno fa. L’immagine scelta è quella di una corona bianca e nera, che è il risultato dell’unione frontale di due cavalli (uno bianco e uno nero) e altrettanti alfieri. Alfieri e cavalli che si imparano a muovere sulla scacchiera frequentando i corsi organizzati nei circoli (sul sito www.firenzescacchi.it il dettaglio delle attività) o sui banchi di scuola, dove gli istruttori di Firenze Scacchi collaborano con gli insegnanti e utilizzano il gioco per contribuire allo sviluppo delle capacità logico-matematiche degli studenti. Rientra tra questi il corso per principianti che partirà dal 23 gennaio all’istituto superiore “Volta-Gobetti” di Bagno a Ripoli: dodici lezioni in tutto, di un’ora ciascuna (orario 12.20-13.20), aperte non solo agli alunni ma anche agli esterni (inviando una mail all’indirizzo alessandro.av70@gmail.com). Bambini e ragazzi che abitano fuori provincia, inoltre, possono contare sulla presenza, una volta a settimana, di un istruttore nella sezione distaccata pratese del club. Quanto ai soci, ai tesserati di tutte le età e ai veterani, anche in questo 2016 potranno partecipare ai tanti appuntamenti scacchistici annuali. Tra i principali, sono in agenda i tornei sociali, quelli serali, il torneo provinciale (organizzato con il circolo Dlf di via Michelucci) e, soprattutto, il “Florence Move”, la competizione internazionale che – giunta alla quarta edizione – ha coinvolto ben 187 partecipanti nel 2015.

A Ponte a Ema si trova il museo dedicato a Gino Bartali

I

n via Chiantigiana 173 c’è un edificio (di oltre mille metri quadrati) che ricorda un po’ un “deposito” di biciclette. Non uno qualsiasi, però, ma un vero e proprio scrigno di cimeli, pronti a documentare l’evoluzione nel tempo di questo mezzo a due ruote, tecnica (grazie a quelle conservate nel suo seminterrato) ma anche storico-sportiva (nel museo vero e proprio). È il museo Bartali che, dal 2005, celebra “Ginettaccio” nel luogo che gli diede i natali, Ponte a Ema. Al suo interno non ci sono solo bici e indumenti del campione fiorentino, ma anche giornali e pubblicazioni d’epoca sul ciclismo, assieme a una raccolta di audio e video in cui ascoltare chi la storia di questo sport l’ha vissuta da protagonista. Ma se il merito della sua (prima) inaugurazione è dell’associazione Amici del Museo, che ha come presidente Andrea Bresci – un amico al quale fu lo stesso Bartali a donare molti degli oggetti in mostra – tocca ora al Comune continuare a prendersene cura, così come sta facendo dallo scorso 1° ottobre. Una cura iniziata dall’esterno, con l’installazione di una nuova (e più visibile) insegna. “Gialla, come il colore della maglia della sua impresa più bella”, spiega l’assessore allo sport Andrea Vannucci. Inoltre, “la sala polivalente è stata intramezzata con del cartongesso, e non più da un tendone, in modo da separare il museo vero e proprio da tutto il resto”. Oltre alle migliorie estetiche, il museo è stato inserito anche nel circuito della Firenze card e dei musei civici fiorentini, giusto in tempo per sfruttare il richiamo dell’ultima “Domenica metropolitana” del 2015. E sempre in ottica promozionale, l’ingresso è stato mantenuto gratuito fino a fine dicembre, nei suoi tre giorni (venerdì, sabato e domenica) di apertura. “Se le affluenze continueranno a crescere, non escludiamo un ampliamento orario – dice Vannucci – per ora, essendosi conclusa questa prima fase sperimentale di aperture gratuite, vogliamo continuare a mantenere viva l’attenzione sulla rinascita di questo museo. Per questo, per metà gennaio abbiamo pensato a una biciclettata inaugurale con partenza da piazza Bartali, da organizzare assieme a tutte le associazioni del territorio che si occupano di ciclismo”. S.M.

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E-mail: quartiere3@comune.fi.it

Veicoli Elettrici

Le colonnine di nuova generazione nel Q.3 Viale Europa, via Tagliamento, via Andorra, piazza Gualfredotto, piazza Don Puliti, via del Gelsomino, via Benedetto Fortini, via Nanchino, piazza Ravenna, piazza Acciauoli, piazza Ferrucci, viale Giannotti, via Kassel, piazza di Badia a Ripoli.

IN FUNZIONE UNA NUOVA RETE DI COLONNINE PER LA RICARICA

Le colonnine vecchie attive Piazza Acciaioli 20, Piazza Ferrucci 2/r, viale Giannotti 43, via Kassel 30

Tempi molto più veloci. Una Smart Card per l’attivazione. Le postazioni nel quartiere In una città come Firenze che presenta una delle più ampie zone a traffico limitato d’Europa e conta una delle più alte concentrazioni di scooter in rapporto al numero di abitanti la scelta del mezzo elettrico rappresenta un’ opzione davvero importante e significativa, una sorta di nuova frontiera da esplorare e valorizzare, sia nel trasporto pubblico (bussini e taxi) che in quello privato. Non è un caso che siano circa 1.700 i veicoli elettrici circolanti in città, un numero che colloca Firenze in una dimensione di eccellenza a livello italiano, anche se il nostro paese resta per ora ancora lontano dalle esperienze del centro e del nordeuropa, per non parlare del Giappone e degli Stati Uniti. Il veicolo elettrico non produce emissioni e non fa rumore e dunque il suo impatto ecologico è ben più leggero dei corrispettivi alimentati con carburante di origine fossile. I limiti attuali alla crescita di questa alternativa sono rappresentati dal costo non indifferente, dalla scarsa autonomia e dalle lentezza del processo di ricarica. Mentre sui primi due elementi si sta concentrando l’attenzione e la progettazione delle case costruttrici, il terzo entra più decisamente nell’ambito delle politiche pubbliche e infatti è in questo settore che il Comune di Firenze ha operato un investimento di rilievo. L’Amministrazione ha completato la prima fase della realizzazione di una nuova

infrastruttura a rete dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici: si tratta di un sistema dedicato al servizio di ricarica elettrica con elementi di nuova tecnologia, in grado di assicurare migliori prestazioni nella ricarica, aderenza agli standard internazionali utilizzati per i veicoli e la completa interoperabilità per la distribuzione dell’energia. Le colonnine infatti hanno prese per ricarica a 3,3 KW (kilowatt) – ricarica lenta – e prese per ricarica veloce a 22 KW (kilowatt). I tempi di ricarica dipendono dal mezzo (autovettura, scooter etc.) ma in generale saranno notevolmente ridotti rispetto alle precedenti infrastrutture in cui era disponibile una potenza di 6 KW ma distribuita su 4 prese. L’opera ha richiesto un investimento complessivo di € 1.302.276,34, di cui l’80% finanziato con fondi nazionali e comunitari e il rimanente 20% con fondi del Comune di Firenze; la società aggiudicataria dell’appalto che ha realizzato la rete è Enel Sole, società del gruppo Enel. Prima dell’intervento erano presenti 107 colonnine di vecchia concezione localizzate in 95 siti nella città. Con l’intervento saranno installate: 96 colonnine con potenza complessiva di 6,6 kW e doppia presa con tipologia SCAME 3A/SCAME 3°; 76 colonnine con potenza complessiva di 25,3 kW e doppia presa: 1 con tipologia SCAME 3A ed 1 con tipologia MENNEKES per complessive 172 colonnine in 114 siti.

Di queste, 141 sono state installate, mentre le rimanenti saranno operative entro la fine dell’anno in sostituzione delle vecchie colonnine lasciate in funzione nel periodo di transizione per non interrompere il servizio. Tutte le colonnine sono gestite da un sistema che consente di visualizzare in tempo reale: la mappa con localizzazione delle colonnine; lo stato della colonnina (disponibile, in uso, in manutenzione, pianificate); i consumi su ogni singola postazione di ricarica; il tipo di presa di ogni singola colonnina Al momento il sistema è visibile all’indirizzo www.eneldrive.it oppure può essere scaricata apposita APP di EnelDrive per tablet e cellulari. Le colonnine di ricarica sono accessibili a mezzo di smart card collegata ad un contratto di fornitura di energia e pertanto chiunque ne sia in possesso potrà fruire liberamente delle infrastrutture. Inoltre, nell’ottica di incentivare l’utilizzo dei mezzi elettrici sul territorio comunale, l’Amministrazione sta provvedendo al rilascio ai cittadini proprietari di veicoli elettrici di una smart card per un uso temporaneo e sperimentale, senza oneri di ricarica per i cittadini. Per ottenere la smart card rilasciata dall’Amministrazione i cittadini devono compilare ed inviare on line all’Amministrazione una richiesta reperibile sulla home page del Comune http://goo.gl/9rNlcn.

Protezione Civile

IL PIANO CITTADINO PER RISPONDERE AI RISCHI ALLUVIONE, SISMA E NEVE Viene presentato in queste settimane, con una serie di incontri nei quartieri, il Piano di protezione civile che si caratterizza per una articolazione organizzativa e logistica a livello locale, che chiama in causa a diversi livelli tutti quanti noi (bambini e ragazzi compresi, naturalmente, con un ruolo fondamentali delle scuole e delle altre agenzie educative). Si tratta di confrontarsi su un terreno che ha un fondamento tecnico-professionale molto marcato ma che, per funzionare davvero, ha bisogno necessariamente di innervarsi nel tessuto civile mediante la promozione della cittadinanza attiva e della responsabilità pubblica condivisa. Specie in un territorio come il nostro che presenta notevoli criticità dal punto di vista del dissesto idrogeologico e del rischio sismico, domandando pertanto azioni quotidiane di prevenzione e di cautela oltre alla predisposizione di punti di raccolta e alla preparazione, individuale e comunitaria, nella gestione delle situazioni di emergenza.

Il piano di protezione civile si articola in tre diversi settori di potenziale criticità: rischio sismico, rischio alluvione e rischio neve-ghiaccio. RISCHIO ALLUVIONE A Firenze il rischio idraulico è strettamente connesso, come è ovvio, al reticolo principale dell’Arno e ai torrenti direttamente o indirettamente tributari il cui bacino insiste su importanti centri abitati: Ema (Ponte a Ema, Cascine del Riccio, Galluzzo), Mugnone (Ponte alla Badia, Le Cure, San Jacopino, Rifredi), Terzolle (Serpiolle, Careggi, Ponte di Mezzo, Novoli), Greve (Galluzzo, Ponte a Greve, San Bartolo, Mantignano), Mensola (Settignano, Ponte a Mensola, Rovezzano), fossi Dogaia e Dogaione (Ugnano), fosso Macinante (Cascine), canali Macinante e Goricina (Petriolo, Peretola, Le Piagge). Il piano prevede una serie di norme di comportamento da tenere prima, durante e dopo l’evento e indica come accedere alle fonti informative necessarie a fronteggiare l’emergenza.

RISCHIO SISMICO Gli esperti hanno elaborato un cosiddetto ‘scenario di danno’ con la localizzazione e l’estensione dell’area maggiormente colpita, la funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di distribuzione. Al verificarsi dell’emergenza il sindaco, in qualità di autorità comunale di protezione Civile, si avvale del ‘Centro Operativo Comunale’ (Coc) che ha sede alla protezione civile, in via dell’Olmatello. Qui dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Per la messa in sicurezza dei cittadini sono individuate e organizzate aree di attesa della popolazione, aree di attesa con sosta, centri e aree di assistenza dei cittadini. Tutte sono gestite in collaborazione con il volontariato che svolge attività di comunicazione delle informative del sindaco e consegna i primi generi di conforto. In considerazione della forte vocazione turistica del nostro Comune nelle prime fasi dell’emergenza è prevista l’integrazio-

Verso il 50° anniversario

UNA MOSTRA PER L’ALLUVIONE

Il Quartiere 3, in vista del 50° anniversario dell’alluvione, vuole allestire una mostra che consentirà di documentare in modo quanto più completo possibile gli avvenimenti per tenere viva la memoria di quel periodo. Pertanto invitiamo i cittadini a partecipare alla raccolta di immagini, filmati, fotografie, testimonianze, consegnando il materiale presso la sede del Quartiere 3, via Tagliamento 4, tel. 055 276 7739, dal lunedì al venerdì in orario d’ufficio o via e-mail a quartiere3@comune.fi.it entro il 4 marzo 2016. Le immagini consegnate verranno digitalizzate e restituite e dovranno contenere la didascalia del luogo e i dati dell’autore. Quelle inviate per e-mail dovranno avere risoluzione 300 D.

Rinascita dei parchi danneggiati

100 PROFESSIONISTI VOLONTARI AL LAVORO A fine gennaio verranno presentati i progetti per la rinascita del parco Albereta-Anconella e delle altre aree verdi del Q.2e del Q.3 danneggiate dalla devastante tempesta del 1° agosto. Lo prevede una convenzione che il Comune di Firenze ha stipulato con l’Ordine degli architetti di Firenze e con l’Ordine provinciale dei dottori agronomi e forestali. A redigere il piano una super equipe formata da circa 100 professionisti dei due settori che svolgeranno il loro compito a titolo volontario; tra loro molti giovani che potranno così dare un servizio importante alla città realizzando nel contempo una preziosa esperienza formativa. I progetti sono stati sottoposti all’attenzione dei cittadini delle zone interessate durante due diversi incontri che si sono tenuti nel mese di dicembre. A fine gennaio è prevista la consegna ufficiale del progetto definitivo in Palazzo Vecchio.

In ludoteca

UN MESE TRA FILI E BOTTONI La programmazione del mese di gennaio sarà incentrata su una storia creata apposta per la ludoteca: “Le avventure di un filo di lana”, un libro tattile che racconta la storia di un filo di lana che si stacca dal suo gomitolo per iniziare un’avventura speciale. Tutte i laboratori avranno come tema fili, bottoni, stoffe e anche le letture animate del sabato avranno come argomento storie di fili. Sono previsti inoltre laboratori per i genitori da svolgere in contemporanea a quelli dei bambini, durante i quali ognuno cucirà un libro tattile per il proprio bambino. Alla fine del percorso, ogni bambino riceverà una copia del libro realizzato dagli educatori e fatto stampare appositamente per essere donato agli utenti della ludoteca. Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b, 055.6810517 Orario: dal lunedì al venerdì, ore 16-19; martedì, giovedì e sabato, ore 10-12,30

i

ne del centralino con personale in grado di fornire informazioni in lingua inglese, tedesco, arabo e altre, secondo le indicazioni del responsabile. Le aree di attesa nel Q.3 Piazza Acciaiuoli, Piazza Bartali, Parcheggio via Senese. RISCHIO NEVE, GHIACCIO E BASSE TEMPERATURE All’interno del documento viene delineato il sistema di allertamento che, nel rispetto delle direttive statali e regionali, individua quattro livelli di rischio attraverso una serie di colori. Per il ‘rischio neve’: verde (nulla da segnalare), giallo (fino a 2 centimetri in pianura, con possibili temporanei problemi alla circolazione), arancio (fino a 10 centimetri in pianura, sono possibili black-out elettrici e telefonici) e rosso (oltre i 10 centimetri in pianura, sono possibili diffusi problemi alla circolazione stradale, con interruzioni della viabilità e black-out elettrici e telefonici).

Per il rischio ghiaccio è utilizzato lo stesso sistema di allertamento in crescendo dal verde al rosso, in base agli effetti sulla circolazione stradale e ferroviaria e alle possibili interruzioni sulla fornitura di servizio quali acqua, telefono, elettricità. Il rischio basse temperature riguarda, in particolare, la salute delle persone: il calare del termometro come potenziale aumento del pericolo legato a disturbi al miocardio o ictus. La risposta della protezione civile a questi rischi è rappresentata dall’attuazione di tutta una serie di azioni: informazione alla popolazione, mantenimento transitabilità della rete viaria (in particolare di quella destinata alla funzionalità dei servizi essenziali, con priorità per quelli istituzionali primari, ospedali, strutture operative di pronto intervento come 118 o 115.), assistenza alla popolazione coinvolta negli eventi, in modo particolare ai soggetti appartenenti a categorie svantaggiate. Per info e dettagli http://protezionecivile.comune.fi.it


#Il quartiere in pillole

6 | Gennaio 2016

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Doposcuola

 Verde

se l’america “sbarca” in piazza dalla costa

arrivano gli alberi, via le ceppaie

Al centro Il Porto il progetto “Do you speak Auser?” Vanessa Bambi

“D

o you speak Auser?”. È questo lo slogan trovato dall’omonima associazione di volontariato per il suo progetto di doposcuola nel Q3. Come spiega Paolo Pranzini, ideatore del progetto targato Auser Gavinana, “il merito va alla collaborazione con la fondazione americana Accent che, nella nostra città, offre a studenti universitari americani programmi e corsi di studio finalizzati anche per esperienze di tipo internazionale. Dallo scorso ottobre, Accent offre ai propri partecipanti la possibilità di fare anche esperienza di volontariato ampliando in questo modo la possibilità di approfondire la conoscenza sociale con il territorio che li ospita. Così è nato un progetto comune che vede impegnati gli studenti nell’ambito

I

n arrivo in città centinaia di nuovi alberi, mentre saranno eliminate molte delle ceppaie presenti. È quanto succederà nei prossimi mesi, secondo quanto previsto dalle delibere approvate dalla giunta comunale tra il mese di dicembre e la fine di novembre, su proposta dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini: mezzo milione di euro per piantare nuovi alberi (858 in tutto) ed eliminare le ceppaie (ne saranno rimosse complessivamente 915). Nel quartiere 3, il lavoro di tecnici e operai della direzione ambiente si concentrerà soprattutto nel parco dell’Albereta-Anconella (senza dimenticare, però, viale Michelangiolo, viale Poggi, viale Galileo e la zona di Sorgane). Complessivamente, saranno eliminate 506 ceppaie e piantati 160 alberi. Nel resto della città, nel Q1 gli interventi riguarderanno soprattutto il parco delle Cascine, con 113 ceppaie eliminate e 209 alberi piantati. Nel Q2, in particolar modo a Campo di Marte, verranno estirpate 73 ceppaie e arriveranno 74 nuove piante. E ancora, il programma dei lavori prevede l’arrivo di 206 alberi e l’eliminazione di 171 ceppaie nel quartiere 4: tra gli interventi previsti, quelli ai giardini delle scuole Bechi, Don Milani, De Filippo, Martin Luther King e Montagnola e degli asili La Coccinella e Rodari. A fine novembre era invece stata approvata la delibera sul quartiere 5 per piantare 209 nuovi alberi: il piano dei lavori prevede anche l’eliminazione di 52 ceppaie. “Continuiamo a investire risorse in questo settore per mantenere e migliorare il nostro già ricco patrimonio verde che, comunque, nell’ultimo anno è stato devastato dagli eventi atmosferici – ha spiegato Bettini – e abbiamo scelto con cura queste nuove piante tenendo conto dei nuovi microclimi e delle indicazioni della sovrintendenza per le zone vincolate”.

 In piazza Acciaiuoli e viale Tanini

due defibrillatori al galluzzo D scolastico, affiancando i nostri volontari nel supporto didattico svolto nella sede ‘Il Porto’ di piazza Elia Dalla Costa (nella foto) per gli alunni della scuola elementare Villani”. “Il compito principale dei volontari americani – continua Pranzini – è quello di insegnare la lingua inglese, ma anche di interagire in attività di gioco e socializzazione, con il valore aggiunto per alunni e in-

segnanti locali di approfondire la conoscenza di realtà diverse e lontane tra loro. Una bella esperienza che è partita bene: gli statunitensi si sono integrati immediatamente e partecipano entusiasti alle attività previste con i nostri ragazzi fiorentini. Infine – conclude – ad alcuni rilasceremo un attestato di frequenza utile per il loro percorso di studi, come i nostri crediti scolastici”.

www.orto00.it

ue defibrillatori al Galluzzo, in piazza Acciaiuoli e viale Tanini. L’inaugurazione degli apparecchi è avvenuta lo scorso 13 dicembre, grazie ai giovani della Misericordia del Galluzzo che si sono aggiudicati il premio messo in palio dalla Bcc Impruneta-Banco Fiorentino in risposta al bando “Dai vita al tuo territorio”, realizzando così la loro idea. L’iniziativa del bando era partita dalla Consulta dei Giovani della Bcc Impruneta-Banco Fiorentino, che aveva pensato di dare ai ragazzi dai 18 ai 35 anni dei comuni di Impruneta, Greve in Chianti, Bagno a Ripoli e Firenze-Galluzzo la possibilità di presentare il progetto che avrebbero voluto veder realizzato. L’idea presentata doveva avere come scopo la valorizzazione del territorio o lo sviluppo delle sue attività e associazioni, in modo che tutta la collettività potesse beneficiarne. Cosa di meglio, allora – hanno pensato i giovani della Misericordia – che rifornire il quartiere di strumenti che permettono di salvare vite? In piazza Acciaiuoli (accanto all’edicola) e in viale Tanini (a fianco del fontanello di Publiacqua) sono così stati installati i due defibrillatori semiautomatici, dispositivi che utilizzati dai soccorritori sono in grado di analizzare il ritmo cardiaco e risolvere le aritmie del cuore. “I defibrillatori sono necessari per i servizi di emergenza immediata – spiega il provveditore della Misericordia del Galluzzo Massimo Magnolfi – abbiamo un gruppo di giovani formatori che segue i cittadini che lo desiderano, ma anche i rappresentanti delle aziende, nel percorso che porta a diventare soccorritori e a utilizzare questi strumenti. Ringrazio la Bcc Impruneta-Banco Fiorentino che ha creduto in questo progetto”. Da circa tre anni i giovani volontari che hanno proposto l’installazione dei defibrillatori si occupano di sensibilizzare all’uso di questi apparecchi. “Abbiamo pensato che fosse importante metterli nei due punti del Galluzzo più frequentati: in piazza, dove ogni giorno c’è il mercato, e nel viale, frequentato da tante famiglie e animato dalle feste nei mesi estivi”, racconta Tommaso Giorni, uno dei tre ideatori del progetto.

 I volontari

angeli e “angioletti” in azione A

ngeli e Angioletti del Bello in azione nel quartiere. Nemmeno il Natale ha fermato le squadre di volontari fiorentini: alcuni giorni prima delle festività, sabato 12 dicembre, gli Angeli del Bello del quartiere sono intervenuti alla scuola dell’infanzia Pertini, a Sorgane, a fianco degli “Angioletti”. In collaborazione con la classe terza A (bambini, genitori e insegnanti), l’obiettivo era quello di cancellare le scritte dal muro in cotto della scuola dell’infanzia e ripulire, “armati” di scope e rastrelli, il piccolo cortile. Attività, queste, che segnano una prosecuzione del lavoro avviato negli anni scorsi con i progetti scolastici inseriti nei percorsi “Le chiavi della città” dell’assessorato all’educazione del Comune di Firenze, realizzati anche in collaborazione con la Fondazione e che, nel solo 2014, hanno coinvolto oltre 250 bambini. Un altro gruppo, sempre a Sorgane, è invece entrato in azione nei giardini di via Tagliamento, per ripulire le quattro panchine in pietra davanti alla sede del Quartiere, ricostruire i giochi per bambini e colorare panchine e cestini all’interno dell’area giochi.

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 Via Svizzera

interventi alla scuola kassel I

nterventi nelle scuole cittadine, stanziati 430mila euro dalla giunta comunale, che ha approvato cinque delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Interessato anche il quartiere: una delibera riguarda il terzo lotto del rifacimento della copertura della Kassel (per cinquantamila euro) in via Svizzera. Quanto agli altri interventi – viene spiegato – quello più importante (130mila euro) riguarda la ristrutturazione dei bagni dell’Andrea del Sarto, a San Salvi, mentre altri novantamila euro serviranno per la riqualificazione delle facciate della secondaria di primo grado Lavagnini. E ancora, sessantamila euro è l’investimento per mettere in sicurezza un muro della scuola Agnesi, in Oltrarno. L’ultima delibera riguarda poi una serie di interventi per le coperture di alcuni asili nido, per centomila euro. “Prosegue lo sforzo dell’amministrazione comunale per rendere più belle e sicure le nostre scuole – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – grazie a un attento lavoro di programmazione troviamo risorse adeguate in tempi ragionevoli, cosa non sempre scontata”.


Quartiere 3

#Zoom

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Gennaio 2016 | 7

 Il progetto

 Focus

anno nuovo, musica nuova a sorgane

Nella zona un’iniziativa che vuol diffondere le note come strumento di integrazione per i più giovani Elisa Lami

Nuove melodie sono pronte a risuonare a Sorgane, dove approda un’iniziativa che vuol diffondere la musica come strumento di integrazione

“D

ove le parole falliscono, parla la musica”, ricordava un tempo il grande scrittore Hans Christian Andersen. Nuove melodie e nuove note sono pronte a risuonare a Sorgane, zona in cui nel tempo non sono mancate le lamentele derivanti dalla sua posizione periferica. Anno nuovo, musica nuova per “l’estremo” sud di Firenze: sotto l’egida della Scuola di musica di Fiesole, approda un’iniziativa che mira a “diffondere la musica come efficace strumento di integrazione culturale e sociale e come leva di sviluppo delle intelligenze”. Il progetto intende coinvolgere bambini e ragazzi residenti nelle zone più limitrofe della città, spronandoli a volgere le proprie attenzioni verso un qualcosa di grande, di potente, di travolgente – come la musica, appunto – distogliendoli anche dalle tante attività futili che sempre più spesso accompagnano le gior-

nate di giovani e giovanissimi e indirizzandoli verso un’inedita, preziosa passione, per scoprire magari – perché no – un inaspettato talento. Un esperimento che nella realtà fiorentina ha riscosso

in passato un grande successo in un’altra zona periferica, le Piagge: dal 2012 ad oggi, centinaia di bambini e adulti hanno frequentato con entusiasmo corsi di musica totalmente gratuiti, un

traguardo reso possibile grazie all’azione della Scuola di Musica di Fiesole e all’appoggio di Unicoop e di alcuni esperti del settore (come i liutai Sorgentone e Mecatti). A sostegno dell’iniziati-

va, lo scorso dicembre ha debuttato al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio uno spettacolo musicale basato su novelle tratte da “Storie al telefono” di Gianni Rodari. Una piece teatrale coprodotta dal dipartimento di musica contemporanea della Scuola di Musica di Fiesole, un progetto – come è stato spiegato – “destinato al sostegno del nascente nucleo orchestrale di Sorgane e delle Piagge. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto Vincere da grandi promosso dal Gioco del Lotto e dal Sistema Orchestre e Cori giovanili e infantili in Italia”. Un’iniziativa che vuol insomma stimolare e invogliare i più giovani, che riesca a riunirli e a farli stare insieme per un obiettivo comune, una causa nobile: la musica.

impegno, passione e sogni da inseguire: le storie sportive “di periferia”

U

na piccola fetta di città che vanta storie sportive care ai fiorentini di ieri e vive in quelli di oggi. Il Centro Ginnastica Firenze Asd ha spento nel 2014 ben cinquanta candeline: mezzo secolo di agonismo, di passione, di impegno e talento trasmesso oggi ai nuovi atleti dell’impianto. Centinaia di bambine hanno invece vissuto il sogno di “Mila e Shiro” intraprendendo le loro carriere pallavolistiche nella Eurodue Sorgane, oggi Euroripoli. Insomma, si scrive “Sorgane”, si legge “sport”. E.L.


8 | Gennaio 2016

#L’inchiesta

 La “guida”/1

com’era, come sarà: così firenze cambia volto a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

Dodici mesi per ridare vita a piazze e spazi cittadini e per rendere Firenze un po’ più verde. Attraverso un luogo “simbolo” per ogni quartiere, Il Reporter fa un viaggio nelle zone del capoluogo che, durante questo 2016, cambieranno volto (o inizieranno a farlo).

PIAZZALE MICHELANGELO

Da terrazza sulla città, così come progettata dal Poggi, a maxi-parcheggio, come spesso appare ai giorni nostri, per tornare agli antichi splendori. Piazzale Michelangelo si prepara a cambiare volto (o, per meglio dire, a recuperare quello originario). Proprio il 2016, secondo quanto annunciato da Palazzo Vecchio, sarà l’anno delle grandi novità. Da febbraio parte la pedonalizzazione, e in calendario da qui al 2017 ci sono una serie di interventi di riqualificazione e valorizzazione per un totale di oltre cinque milioni di euro, in parte coperti da fondi comunali, in parte finanziati dal gruppo Starhotels, che ha messo in campo circa un milione.

PIAZZA DELLE CURE

Da piazza “spartitraffico” a rinnovato cuore pulsante del quartiere. Una riqualificazione attesa da tempo quella di piazza delle Cure, che dovrebbe prendere il via dalla primavera di quest’anno. Non più solo traffico e mercato, frequentatissimo sì ma, secondo molti cittadini, da riorganizzare: la piazza si prepara ad avere una nuova “anima”. Il progetto prevede un riordino complessivo dell’area, dall’assetto dei banchi del mercato ai parcheggi, che verranno mantenuti e implementati, fino alla creazione di due rotonde in punti strategici per poter – è l’auspicio – evitare ingorghi e caos.

PARCO DELL’ANCONELLA

Da “deposito” di alberi martoriati a polmone verde di Firenze sud, così come in passato. Il secondo parco della città è stato la vittima principale del nubifragio dello scorso agosto. Danni immani alla vegetazione lo hanno letteralmente devastato. Ora l’Anconella sta provando ad alzare la testa. E il 2016 dovrebbe essere l’anno della rinascita. Legacoop Toscana si farà carico della spesa e dei lavori di ripiantumazione degli alberi abbattuti. A partire da febbraio saranno ripiantati 150 alberi tra Anconella e Albereta, e a fine gennaio Palazzo Vecchio avrà in mano un progetto di riqualificazione elaborato, a titolo volontario, da una squadra di agronomi e architetti, grazie a una convenzione siglata dai due Ordini con il Comune.

EX LUPI DI TOSCANA

Da caserma militare a quartiere residenziale, il 2016 sarà l’anno dei “Lupi”. L’ex Gonzaga, fino al 2008 quartier generale dei Lupi di Toscana e oggi abbandonata, si candida a diventare una cittadella con case per giovani e coppie, verde e servizi. A febbraio partirà il percorso di partecipazione per raccogliere le idee dei cittadini sull’area da 33mila metri quadri, ceduta gratuitamente dal Demanio a Palazzo Vecchio. Il Comune conta di far partire i lavori nella seconda parte del 2017 anche grazie a investitori privati. L’unica porzione che non potrà essere demolita, ma solo restaurata, è la palazzina di comando, quella di accesso, perché tutelata.

EX MECCANOTESSILE

Da spazio vuoto a giardino pubblico. Sembra la volta buona per il primo lotto dell’ex Meccanotessile, con la creazione di un’area verde sul lato di via Santelli da “regalare” al quartiere in tempo per l’estate 2016. Ad allungare i tempi dei lavori, ora in corso, è stata la difficile bonifica del terreno. Resta aperta la questione degli altri tre lotti: in parte degli edifici è previsto l’arrivo dell’Isia, l’istituto superiore per le industrie artistiche. L’ex Meccanotessile, 27mila metri quadrati sotto il Poggetto, attende un nuovo futuro dagli anni Settanta, quando le Officine Galileo si trasferirono a Campi Bisenzio.


#L’inchiesta

Gennaio 2016 | 9

 La “guida”/2

viaggio nel 2016, tra ricorrenze e “compleanni” Voltarsi indietro per guardare avanti e (ri)scoprire personaggi ed eventi. Lo scorrere del 2016 riserverà diversi anniversari, per ricordare il passato ma soprattutto per pensare al domani. Ecco allora alcuni giorni da segnare sul calendario.

1° GENNAIO

SETTANTA VOLTE ATAF

In attesa del gestore unico dopo la gara regionale per il trasporto pubblico locale, Ataf compie settant’anni. Istituita nell’ottobre 1945, l’azienda entrò in funzione il primo gennaio del 1946, gestendo una rete di bus su 133 chilometri di strade. All’inizio l’acronimo stava per “Azienda tranviaria automobilistica filoviaria”, poi è cambiato in “Azienda trasporti area fiorentina”.

23 APRILE

PAPERINO? NO, VESPA

Gli altri lo chiamano scooter, per molti, qua, è Vespa da settant’anni tondi. Il 23 aprile del 1946, nell’ufficio brevetti di Firenze, Enrico Piaggio fece arrivare la documentazione per registrare l’invenzione dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio: una “strana” motocicletta a tre marce. Da allora è entrata nel mito. In principio il nome doveva essere “Paperino”, perché ideale erede della Topolino, prima auto del popolo. E questo 2016 sarà un anno di eventi organizzati dai Vespa Club di tutta Italia.

29 AGOSTO

NOVANT’ANNI DI PASSIONE VIOLA

Guelfi e Ghibellini, pure nello sport. A inizio Novecento, nella partita gigliata del calcio, dominavano due società: la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas e il Club Sportivo Firenze. Per non restare fuori gioco rispetto ai grandi team nazionali, il 29 agosto 1926 le due realtà fusero le loro sezioni calcio in una sola. Nacque la Fiorentina, tra una manciata di mesi novantenne. Ma c’è anche un’altra data da ricordare, quella del 6 maggio: sessant’anni fa, con dodici giornate di anticipo, la Fiorentina conquistava il suo primo scudetto, piazzandosi davanti al Milan.

15 SETTEMBRE

UNA PENNA FIORENTINA NEL MONDO

Con la sua penna ha pungolato l’opinione pubblica su temi mai facili, la guerra, l’aborto, lo scontro tra civiltà. Dieci anni fa se ne andava Oriana Fallaci, una delle giornaliste italiane più conosciute nel mondo. Era malata di cancro, “l’Alieno” lo chiamava lei. Oggi Oriana continua a far parlare di sé: dalla sua scomparsa si discute sull’intitolazione di uno spazio nella sua città, Firenze. E proprio nel 2016 dovrebbe chiudersi l’iter burocratico.

4 NOVEMBRE

UN FIUME DI FANGO (E SOLIDARIETÀ)

Il primo, grave evento alluvionale dell’Italia contemporanea. Il prossimo 4 novembre saranno trascorsi cinquant’anni dall’alluvione di Firenze del 1966: trentaquattro morti accertati, danni incalcolabili. Durante tutto il 2016 il Comune ha programmato un calendario di iniziative, e anche Unicoop Firenze promuove un progetto dedicato all’Arno con laboratori e mostre. Intanto, sono in corso i lavori (che dovrebbero concludersi nel 2019) per costruire quattro casse di espansione a Figline Valdarno, per mettere al sicuro il centro fiorentino.


10 | Gennaio 2016

#Un mese in una pagina

 Commercio

 Tramvia/1

scattati i saldi, obiettivo “ripresa”

i fiorentini pronti a salire a bordo

P

iù di nove fiorentini su dieci si dicono pronti a utilizzare la tramvia se questa “assicurasse i collegamenti necessari”. È uno dei risultati emersi dal sondaggio sul progetto tramvia realizzato dall’ufficio comunale di Statistica su un campione di cittadini. Ebbene, dal sondaggio è emerso che, guardando al futuro, oltre il 90% dei fiorentini utilizzerebbe il tram se assicurasse i collegamenti necessari, mentre il 5% ha risposto che non lo farà. Quanto al gradimento, quattro fiorentini su cinque si dicono molto o abbastanza d’accordo con il nuovo sistema di trasporto: i consensi diminuiscono al 74% se si considerano i soli residenti di Rifredi, il 44% dei quali spiega di essere stato costretto a cambiare le proprie abitudini in seguito ai lavori. “Si tratta di dati molto positivi – ha commentato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dai quali emerge chiaramente il gradimento della tramvia, considerato un mezzo di trasporto efficiente, puntuale, affidabile ed ecologico”. Il sondaggio è servito anche per fare il punto sulla mobilità in città: per quanto riguarda i mezzi di trasporto più utilizzati, il 67,5% ha dichiarato di muoversi a piedi, il 66,3% in auto e il 50,2% in autobus. “Dalle risposte, che potevano essere multiple, è emerso un rilevante ricorso agli spostamenti a piedi, seguito da quelli in auto e dal bus. In quarta posizione la bicicletta, che supera anche lo scooter. Questo a testimonianza di come, soprattutto in centro – ha concluso Giorgetti – la mobilità pedonale e ciclabile sia fortemente utilizzata”.

 Tramvia/2

come sarà il “sirio” del futuro È

Serena Wiedenstritt

È

sempre un momento molto atteso, dalle donne ma (sempre più) anche dall’universo maschile. Parliamo dell’inizio ufficiale dei saldi, che in Toscana sono scattati il 5 gennaio, alla “vigilia” dell’Epifania. Saldi che seguono un Natale che, secondo Confcommercio, è stato più ricco rispetto a quello degli ultimi anni. Soddisfatta anche Confesercenti: “Possiamo dire che i consumi stanno riprendendo – afferma Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – anche se il 2015 ha compensato una buona estate con un autunno più cauto. Come tutti sanno e ripetono, ci vorranno indubbiamente degli anni per tornare ai livelli pre-crisi, ma a Firenze abbiamo il turismo, sia dall’estero sia quello interno, che funziona e influenza positivamente i consumi. Anche la regione nel complesso si situa fra quelle ai primi posti in Italia per la ripresa dei consumi. Insomma, siamo ottimisti”. Partiti il 5 gennaio, i saldi dureranno come di consueto sessanta giorni, quindi quasi fino alla primavera, anche se – c’è da aspettarselo – in molti cercheranno di accaparrarsi subito i “pezzi migliori”. Occhio quindi ai capi che si “corteggiavano” fin dall’inizio della stagione, con le solite raccomandazioni salva-clienti: verificare sempre che siano presenti sia il prezzo originale che quello scontato, possibilmente con la percentuale del ribasso, e pretendere che vengano garantite le stesse condizioni di vendita di tutti i prodotti e di tutte le stagioni, come la sostituzione in caso di capo difettoso. Non solo: le associazioni dei consumatori suggeriscono di diffidare dei negozi che espongono cartelli con sconti “esagerati” e di fare riferimento ai punti vendita già conosciuti per acquistare la merce in saldo, perché il rischio è che sconti particolarmente audaci possano nascondere merce “non proprio nuova”. Il pericolo, insomma, può essere quello di incappare in rimanenze di magazzino, come è necessario – altra raccomandazione – fare attenzione a eventuali capi non a saldo che potrebbero trovarsi molto vicini a quelli scontati e trarre così in inganno la (o lo) “shopalcoholic” di turno.

arrivato a dicembre nel deposito del Vingone, a Scandicci, il primo Sirio destinato al servizio sulle linee 2 e 3 della tramvia. Prodotto da Hitachi Rail Italy, è il primo di una flotta di ventinove mezzi che viaggeranno sulle due linee in costruzione: la fornitura (ventidue veicoli per la linea 2 e sette per la 3) sarà completata entro gennaio 2017. E se a prima vista il nuovo Sirio potrebbe sembrare non molto diverso da quelli già in funzione sulla T1, sono state apportate alcune importanti modifiche tecnologiche sulla base dell’esperienza dei convogli in servizio. Tra queste – è stato spiegato – il materiale utilizzato per la pavimentazione, resa più resistente e impermeabile, l’impianto di condizionamento migliorato e differenziato tra cabina e comparto passeggeri e le caratteristiche della ruota, con un profilo ottimizzato che consentirà una maggiore velocità in zona scambi riducendo allo stesso tempo rumore e manutenzione. Il nuovo Sirio è lungo trentadue metri e largo 2,4, con cinquanta posti a sedere e quattro riservati ai disabili. Può portare fino a 276 passeggeri e la velocità massima è di settanta chilometri orari. “È una dimostrazione concreta che il progetto del sistema tranviario fiorentino va avanti – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella, che è andato a vedere di persona il nuovo tram – conosciamo i disagi legati ai cantieri, ma i lavori sono necessari. La nostra città si trasforma puntando sull’innovazione, ma soprattutto sulla mobilità sostenibile”.

 Gli interventi

due milioni per strade e marciapiedi P

iù di due milioni di euro per strade e marciapiedi cittadini e nuovi dissuasori mobili in centro. Lo scorso mese la giunta comunale ha approvato due delibere con cui sono stati stanziati un milione e 650mila euro per interventi di manutenzione straordinaria di marciapiedi, carreggiate e lastrici nei cinque quartieri, oltre ad alcuni progetti specifici riguardanti via Vecchia di Pozzolatico e alcune strade delle zone collinari, tra cui via di Ruffignano e via San Martino a Mensola, per altri 470mila euro. Ma non solo: la giunta ha dato il via libera anche al progetto definitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel centro storico, per una spesa stimata di 260mila euro. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione straordinaria, sono previsti progetti relativi alle strade dei diversi quartieri e ai lastrici delle vie comunali, da individuare sulla base della lista delle priorità stilata dagli uffici anche in base alle segnalazioni dei cittadini. È stato invece approvato direttamente il progetto definitivo relativo al “consolidamento strutturale di manufatti stradali” a servizio di alcune vie delle zone collinari. Approvato anche, come detto, il progetto definitivo per l’installazione di nuovi dissuasori mobili nel cuore della città, per migliorare la gestione delle aree pedonali di tipo E. Prevista l’installazione di questi dispositivi in via dei Banchi e via dei Servi, piazza Strozzi e piazza Annigoni, mentre saranno installati due impianti, con un dissuasore mobile ciascuno, in San Niccolò e piazza Santo Spirito.


#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

Gennaio 2016 | 11

A zonzo per Firenze

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it SEMAFORI, SE I TEMPI “NON TORNANO”

Buonasera, vi scrivo dopo aver letto sul vostro giornale del mese di dicembre la lettera del signor Marco F. inerente ai semafori di piazza Batoni. Quanto letto mi ha fatto venire in mente che quel problema indicato nella lettera non riguarda solo piazza Batoni, ma a mio avviso ci sono molti semafori a Firenze i cui tempi non tornano. Mi spiego meglio: mi capita spesso (ma certamente non solo a me) di aspettare per lungo tempo che scatti il verde a un semaforo, e quando finalmente arriva il verde, subito dopo ecco scattare il rosso al semaforo successivo. E quindi di nuovo fermo costretto ad aspettare e così via. Per arrivare in fondo ad alcune strade ci vuole quindi molto tempo anche quando non c’è traffico. Per non parlare di alcuni semafori pedonali, che non fanno in tempo a diventare verdi che arriva subito l’arancione, spaventando soprattutto le persone più anziane che decidono prudentemente di aspettare il verde successivo, perdendo molto tempo. La mia domanda è in sostanza la stessa dell’altro lettore: non si potrebbero rivedere un po’ i tempi dei semafori vicini, per agevolare sia chi viaggia in macchina, sia chi viaggia a piedi? Grazie, Roberto

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Roberto, a chi non è capitato, almeno una volta, di spazientirsi nell’attesa che scattasse il verde a questo o quel semaforo, a piedi o in auto che fosse? Se non è sempre così facile sincronizzare i tempi dei semafori, soprattutto agli incroci più “com plessi” o in strade particolarmente trafficate, è comunque giusto (e opportuno) da parte dei cittadini segnalare quelli che sembrano regolati in maniera meno funzionale, come fatto da lei e dal lettore che ci aveva scritto in precedenza. Utili, a questo proposito, sono meccanismi come la cosiddetta “onda verde”, ovvero la sincronizzazione dei tempi dei semafori adottata (e apprezzata) in alcuni tratti dei viali di circonvallazione da un po’ di tempo a questa parte. Meccanismi che potrebbero essere studiati – compatibilmente con le diverse caratteristiche e necessità – anche per altre zone della città, con vantaggi non soltanto in termini di sicurezza, ma anche ambientali. Ma, come sempre, utili sono anche le segnalazioni dei cittadini, che da parte nostra continueremo a ospitare con piacere su Il Reporter, per provare ad affrontare insieme le situazioni da migliorare. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

PIAZZA DELLA COSTITUZIONE E LE BICICLETTE

Vorrei segnalare sia il profondo degrado di Piazza Costituzione peraltro già segnalato dal sig. Roberto, ma aggiungerei anche la pericolosità del greto del Mugnone lasciato completamente abbandonato e pieno di rifiuti di ogni tipo. Il marciapiede è pieno di buche! Veniamo al problema biciclette. Vengono lasciate legate ad ogni palo a due o tre insieme, costituendo un pericolo per le persone anziane e i non vedenti. Vorrei inoltre sapere se c’è qualche ordinanza che autorizzi i sempre lodati ciclisti a procedere abitualmente contromano o sul marciapiede. Se il sindaco di Firenze facesse una giratina da queste parti, constaterebbe tutto ciò di persona. Ormai, nella città del degrado, questa è la regola! Luciana

CANI E BAMBINI NEL GIARDINO DI VIA TOSCANINI

Spett/le Redazione. Con questa nota voglio rappresentare la situazione di grave disagio in cui si trovano i bambini che frequentano il giardino pubblico posto in Via Toscanini, di fronte ai numeri civici 5 - 7 - 9, quelli dotati di strutture di gioco (altalene, scivoli ecc.). In tale giardino è invalso l’uso da parte di possessori di cani di usarlo come “gabinetto” per i cani stessi, specie al mattino; a poco servono le avvertenze sull’obbligo di raccolta degli escrementi: il giardino è sempre pieno di cacche (e poi, l’urina come raccoglierla?) ed anche l’obbligo di guinzaglio viene spesso disatteso (alcuni guinzagli lunghi 10 metri: a che servono, se non a fare finta di rispettare le regole?). E quindi i bambini, nel pomeriggio si trovano a giocare in un luogo pieno di cacche e impregnato di pipì di cane. Si segnala, tra l’altro, che a poche decine di metri esistono altri giardini dove non sono presenti strutture di gioco per bimbi e a nemmeno 100 metri c’è una apposita “area cani”. A chi, come il sottoscritto, ha osato protestare è stato opposto, anche con arroganza e insolenza, il fatto che il regolamento posto all’ingresso dei giardini non proibisce l’ingresso ai cani. Mi chiedo, quindi, se sia possibile istituire un divieto assoluto di ingresso per i cani, come ho visto nei giardinetti delle Cascine (Piazzale J.F. Kennedy). Sarebbe gradito anche un maggior controllo da parte della Polizia Municipale. Tengo a precisare che il sottoscritto è proprietario di un cane, ma non mi sogno nemmeno di portarlo a fare i suoi bisogni dove giocano i bambini. Cordialmente Maurizio L.

Un “viaggio”, il nostro, nella città di domani per cercare di scoprire quello che il nuovo anno potrà lasciare in eredità in riva all’Arno, dal centro alle periferie. Per farlo abbiamo scelto cinque luoghi “simbolo”, uno per ogni quartiere, raccontando come proprio nel corso di questi dodici mesi siano destinati a cambiare il loro volto e, nello stesso tempo, quello di tutta Firenze. Piazzale Michelangelo, piazza delle Cure, il parco dell’Anconella, la vecchia caserma dei Lupi di Toscana e l’ex Meccanotessile: cinque luoghi diversi che raccontano storie diverse e che portano sulle spalle un passato, anche recente, diverso. Cinque luoghi che ora – vuoi per cercare un nuovo “ruolo” in una città che negli anni è mutata, vuoi per ripartire dopo eventi che li hanno visti loro malgrado coinvolti, come nel caso del grande polmone verde di Firenze sud – provano a iniziare una nuova vita. Ma, mese dopo mese, i grandi lavori per dare volto alla città che sarà si intrecceranno anche con la memoria di quanto avvenuto “ieri”, ovvero con le tante (e importanti) ricorrenze che caratterizzeranno questo 2016 fiorentino. Una su tutte, quella dei cinquant’anni dall’alluvione del 1966, che il capoluogo toscano ricorderà durante tutto il corso dell’anno con una serie di iniziative fino ad arrivare al 4 novembre. Passato, presente e futuro sono insomma destinati a fondersi più volte nel corso dei prossimi mesi, come avverrà anche a giugno quando – dopo lunghi lavori – il museo degli Innocenti tornerà alla città completamente rinnovato, per rendere pienamente fruibile un patrimonio carico di storia. E sono tanti anche gli eventi e le iniziative già in cartellone per questo nuovo anno sul fronte della cultura: sul nostro giornale ne proponiamo un “assaggio”, per prepararsi a vivere al meglio la città nei mesi a venire. MATTEO FRANCINI

IL 2016? SOLO UN ANNO IN PIÙ

È

iniziato il nuovo anno. Sarà bello? Brutto? Sicuramente sarà un anno in più! E anno dopo anno, duole pensarci, senza accorgersene s’invecchia. Una volta, sull’autobus, se vedevo un anziano in piedi mi alzavo e gli cedevo il posto e lui felice mi ringraziava. Ieri ho fatto la stessa cosa: sulla tramvia mi sono avvicinato a un ottantenne e gli ho chiesto di sedersi al mio posto. Mi ha mandato a quel paese: “Non lo vedi, sei messo peggio di me!”. Mi sono accorto di essere invecchiato pure da un altro episodio. Anni fa volevo andare al cinema, il film era vietato ai minori di 18 anni e alla cassa mi chiesero la carta d’identità. Il mese scorso sono andato nuovamente a vedere un altro film vietato ai minorenni ma questa volta la cassiera mi ha fatto due biglietti: uno per me, l’altro per la badante! I misuratori più attenti della nostra età sono i figli. I primi anni della loro vita non sono molto colpiti dalla nostra anagrafe, ma appena acquisiscono l’uso della parola ti fanno intuire che sanno già che non durerai in eterno: “Babbo, ma tu un giorno morirai, vero?”. Poi crescono e stai tranquillo che il primo capello bianco saranno loro a fartelo notare. Idem, per le prime rughe! È proprio vero: i figli ci trasmettono sempre tanto ottimismo! Giorni fa, mio figlio stava facendo una ricerca sulla battaglia tra Visigoti e Bizantini, poi mi ha guardato e mi ha detto: “Una battaglia così dev’essere stata sanguinosa, tu che ricordi hai?”. Il 2016 sarà perciò solo un anno in più. Un granello in più di polvere che ci troveremo addosso ma non bisogna essere tristi o spaventati: il tempo è un fiume in piena che non possiamo fermare, perciò lasciamoci trasportare dalla corrente con orgoglio! Anno dopo anno assisteremo a un viaggio unico, il viaggio della nostra vita! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

Web: andreamuzzi.it Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze

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L’OLMO DI PIETRA

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

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n Piazza San Giovanni dalla parte absidale (detta scarsella) dell’antichissimo Battistero dedicato a San Giovanni Battista ed il Palazzo Arcivescovile, già residenza dei vescovi fiorentini fin dal IX secolo, è da notare la marmorea Colonna di San Zanobi, legata all’ultimo miracolo attribuito a questo santo nato dalla famiglia dei Girolami, una delle più antiche casate fiorentine, che risiedeva in Via Por Santa Maria nell’antica casa-torre all’angolo con Via Lambertesca. Questa stele commemorativa sormontata da una croce, fu posta a ricordo di un vecchio e maestoso olmo che offriva ombra e riparo a tutti coloro che sostavano sotto le sue grandi fronde, ma ormai seccato da tempo. Il 26 gennaio dell’anno 429 l’olmo improvvisamente rinverdì al passaggio della salma del vescovo Zanobi, detto “l’Apostolo di Firenze” per aver evangelizzato completamente Firenze ed i dintorni, traslata dalla vicina chiesa di San Lorenzo, allora fuori le mura, a quella di Santa Reparata (oggi il Duomo) assurta al ruolo di Cattedrale. Da quel momento l’albero disseccato che aveva ricevuto in modo miracoloso la sua linfa perduta, fu devotamente venerato fino a quando dopo alcuni secoli, nuovamente secco per vetustà, fu ridotto a pezzi dal popolo che desiderava averne una reliquia. Una di queste “reliquie” è conservata nel Museo dell’Opera del Duomo: si tratta di un dipinto dovuto al pennello del cosiddetto Maestro del Bigallo, il quale in un dossale d’altare raffigurò San Zanobi e scene della sua vita proprio su una tavola ricavata dall’eccezionale olmo. La tradizione indica anche, in un Crocifisso nella chiesa di San Giovannino dei Cavalieri in Via San Gallo, una seconda reliquia scolpita nel legno dell’olmo miracolato. A perenne ricordo del miracoloso evento, nel preciso punto dove fiorì l’olmo appena sfiorato dalla bara del santo, fu innalzata la colonna, con croce lobata sulla cima e decorata sul fusto con un piccolo olmo ed una corona candelabro in ferro battuto. Cesare Torricelli nel suo Da Firenze … a Firenze ricorda l’episodio narrato in ottava rima dal propugnatore del “volgar fiorentino” Bernardo Giambullari (Firenze 1495-ivi 1555) canonico di San Lorenzo: Alla piazza del Duomo in sull’entrata V’era un gran’ olmo secco ritto in piede Onde passando, per un’ onda data Il cataletto alquanto all’olmo cede: Né prima tocco l’ebbe che mostrata Mirabil cosa fu come si vede, Che l’olmo secco in un istante fuori Tutto coperto fu di fronde e fiori. Il poeta continua a narrare e conclude così: Posto vi fu quella colonna in segno E per memoria del miracol degno. Il cronista Giovanni Villani nel suo libro della Cronaca, ci narra invece che il 4 Novembre 1333 a seguito della grande alluvione definita addirittura un diluvio, “abbattè in terra la colonna con la croce del segno di San Zanobi che era sulla piazza”. Un anno dopo la bella stele veniva rialzata e nel 1338 una nuova croce ne coronò la cima. Anche adesso, a memoria della fioritura miracolosa dell’olmo, per consuetudine rituale, il 26 gennaio di ogni anno, ricordando la traslazione del “Gloriosissimo Vescovo e Protettore di questa città” a cura dell’Amministrazione Comunale, viene posta alla base della colonna una ghirlanda di garofani bianchi e rossi, da sempre colori cardini dell’araldica fiorentina. Ancora a proposito della traslazione della salma di San Zanobi da San Lorenzo a Santa Reparata, va anche detto che, una volta oltrepassato l’olmo e raggiunta la porta d’ingresso della cattedrale, improvvisamente la bara si fece pesantissima e coloro che la trasportavano a spalla furono costretti a posarla a terra sul sacrato. Il vescovo Andrea, che aveva caldeggiato lo spostamento del sepolcro, inginocchiatosi accanto alla cassa pregò in silenzio, quasi a dialogare col defunto, poi rialzatosi fece cenno di procedere; la bara tornata leggera fu deposta nel nuovo sepolcro, poi impreziosito dall’urna in bronzo, capolavoro di oreficeria di Lorenzo Ghiberti. Nel 1442 l’arca, costata circa 1324 fiorini, con la stupenda decorazione frontale a grande rilievo rappresentante la Resurrezione di un fanciullo (miracolo del santo avvenuto in Borgo degli Albizi al civico 18, dove una targa sul cosiddetto Palazzo dei Visacci commemora tuttora l’episodio), fu posta sotto la mensa d’altare della cappella dedicata al santo e vescovo fiorentino. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

Web: artusi.net


12 | Gennaio 2016

#Cultura

 Il cartellone

 Cinema

eventi e “ritorni”, cosa succede in città Musei che tagliano il nastro, capolavori in arrivo e iniziative in programma: cosa aspettarsi nel 2016 Sara Camaiora

Un rendering del Museo degli Innocenti, che aprirà il prossimo 23 giugno dopo tre anni di lavori

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iaperture, kermesse ed eventi di vario genere. Ecco che cosa c’è da aspettarsi in città, sul fronte della cultura, in questo 2016. Dopo tre anni di lavori, sarà inaugurato il 23 giugno il Museo degli Innocenti: poco meno di 1.500 metri quadri di percorso espositivo disposto su tre livelli e 1.655 mq per eventi temporanei e attività educative per una struttura totalmente rinnovata, in grado di rendere pienamente fruibile il patrimonio artistico, monumentale e storico dell’istituto. Novità in vista anche per il Teatro dell’Opera: è aperta fino al 29 di questo mese una gara per la concessione a privati di alcuni dei suoi spazi – piano terra, torre scenica, cavea e area esterna – per la loro valorizzazione, con attività commerciali, di somministrazione e intrattenimento. Il 20 gennaio, intanto, a tagliare il nastro sarà il nuovo museo della Misericordia, che amplia e rior-

ganizza l’attuale sede di piazza Duomo creando un percorso ad hoc per ripercorrere i sette secoli di vita dell’istituzione. La sua “rinascita” è avvenuta nell’anno ormai terminato, ma il Museo dell’Opera del Duomo riserva anche nel 2016 novità e iniziative, come la rassegna concertistica “Note al Museo”, iniziata a dicembre per terminare a marzo.

A pochi metri di distanza proseguono intanto i cantieri dei Nuovi Uffizi. Diciotto milioni di euro sono arrivati l’estate scorsa dal Mibact nell’ambito di un pacchetto di finanziamento per i “grandi progetti Beni Culturali”. Se a far ritorno a casa, la scorsa primavera, sono stati i capolavori di Cimabue e del Gotico internazionale, entro quest’estate sarà

la volta dei dipinti del Botticelli e di Leonardo da Vinci, opere che erano state “messe al sicuro” durante lo svolgimento dei lavori nelle sale che li ospitavano. Tante, ovviamente, anche le mostre e le iniziative culturali in programma in città in questo 2016, come ad esempio “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, prevista a Palazzo

Strozzi da marzo a luglio, o come l’esposizione dedicata a Carlo Portelli alla Galleria dell’Accademia fino al 30 aprile. Cambiando stagione, anche quella del 2016 sarà una “lunga” estate, con eventi da aprile a ottobre come avvenuto lo scorso anno. Il bando per gli operatori culturali uscirà entro la fine di febbraio e sarà per la prima volta anche in inglese, per coinvolgere soggetti anche dall’estero. Tra i luoghi protagonisti sarà inserito anche piazzale Michelangelo, prossimo a essere pedonalizzato e riqualificato. Inizio ufficiale il 30 aprile, in occasione della Notte Bianca. Tra le iniziative in preparazione “100 concerti in 100 musei” con il festival di archi “String city”, un evento con Pitti a giugno e uno al cimitero degli Allori a cent’anni dalla pubblicazione dell’Antologia di Spoon River.

mese dopo mese, l’anno comincia così

Ecco alcune delle proposte culturali che accompagneranno i fiorentini da qui alla primavera. Dalla musica classica al rock, dal grande schermo all’arte, non resta che segnarsi in agenda questi appuntamenti Barbara Biondi  Gennaio

 Febbraio

 Marzo

 Aprile

 Maggio

Elio e mehta insieme per “Pierino e il lupo”

Piano e violoncello al museo dell’opera

La famiglia Guggenheim a palazzo Strozzi

la finestra sul mondo del “Middle east now”

Elvis costello si impara sul campo

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osa ci fanno nello stesso teatro Zubin Mehta ed Elio (sì, proprio il cantante delle Storie Tese e giudice di X Factor)? La risposta è semplice: il primo dirige l’Orchestra del Maggio Musicale e il secondo lo accompagna nella narrazione di un’opera speciale, “Pierino e il lupo”, la favola musicale di Sergej Prokof ’ev. Un’accoppiata vincente, da non perdere, il 30 gennaio alle 20 all’Opera di Firenze.

il terzo appuntamento con “Note al museo”, la rassegna concertistica dell’Opera di Santa Maria del Fiore ideata da Francesco Ermini Polacci. Il 25 febbraio alle 21, nella sala del Paradiso del nuovo Museo dell’Opera, sarà la volta delle “Favole musicali dalla Mitteleuropa”: Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Torquati al pianoforte proporranno musiche di Schumann, Busoni e Grieg.

a passione per l’arte era un tratto distintivo della famiglia Guggenheim, la cui collezione (distribuita al di qua e al di là dell’oceano Atlantico) è la protagonista di “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, dal 19 marzo al 24 luglio a Palazzo Strozzi. Una grande mostra che porta a Firenze oltre cento capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento.

diventato uno di quegli eventi che gli appassionati aspettano trepidanti da un anno all’altro. Il festival Middle East Now, dedicato al Medio Oriente nelle sue tante sfaccettature (il cinema in primis, ma anche l’arte, la cucina, la musica e la cultura tutta), torna al cinema Odeon dal 5 al 10 aprile e promette una programmazione che unisce ricerca e informazione, aprendo una finestra su realtà poco conosciute.

on è un caso se è entrato nella lista dei cento più grandi artisti di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone. Il geniale cantautore inglese Elvis Costello arriva al teatro Verdi con uno spettacolo accolto con entusiasmo in tutto il mondo, un viaggio nei meandri della sua musica tra ballate romantiche e pezzi più rock. La data da segnare in agenda è il 27 maggio, l’orario le 20.45. Per amanti della musica evergreen.

in sessantamila per la “50 giorni”. con una novità all’orizzonte

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n boom di presenze, con oltre mille persone al giorno che hanno assistito alle proiezioni e agli eventi in programma. Si è chiusa lo scorso 13 dicembre, all’Odeon, la nona edizione della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze”, la rassegna di festival organizzata da Fondazione Sistema Toscana. Una rassegna iniziata a fine ottobre con il festival del cinema francese France Odeon, per poi proseguire fino a metà dicembre con un cartellone che ha visto alternarsi nove festival internazionali e una quattro giorni con i classici di tutti i tempi in versione restaurata. Quanto ai numeri, sono state oltre sessantamila le presenze registrate, 284 i film proiettati, dei generi più diversi, in lingua originale, sottotitolati in italiano, in anteprima nazionale o non distribuiti nelle sale, presentati da autori e protagonisti. Tanti anche gli ospiti presenti. Filo conduttore della rassegna era il tema “Essere Umani”, con molti dei film in programma che hanno raccontato le storie del “popolo dei migranti”. “I risultati della 50 Giorni sono molto positivi e incoraggianti per il futuro del cinema di qualità – ha commentato la vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana Monica Barni – il successo di pubblico ottenuto dimostra che la 50 Giorni non è una semplice somma di eventi per la realizzazione di un’economia di scala, ma una rassegna le cui caratteristiche sono la qualità e la compattezza dell’offerta, la varietà e la grande attualità dei temi trattati”. E intanto è già scattato il conto alla rovescia verso la decima edizione, con una novità all’orizzonte. “Quello che mi preme sottolineare – ha spiegato il consigliere comunale del Pd Leonardo Bieber – è che l’edizione che si è conclusa dovrebbe essere l’ultima al cinema Odeon, perché a settembre la rassegna verrà spostata al Cinema Nuovo Teatro della Compagnia, i cui lavori dovrebbero terminare prima dell’estate, che – ha concluso – diventerà la nostra ‘casa del cinema’ e un punto di riferimento centrale per la vita culturale della nostra città”.


#Il Reporter dei piccoli

Gennaio 2016 | 13

La Befana e lo sciopero delle calze di lana La Befana è una cara vecchietta ma da un po’ le puzzano i piedi. Guendalina, la sua fidata domestica, le ha provate tutte: deodoranti spray, solette rinfrescanti, pediluvi. Non c’è verso: i piedi della Befana mantengono un odore insopportabile. Se si toglie le scarpe, a chi le sta intorno serve la maschera antigas! Un bel guaio, tanto più che l’Epifania sta per arrivare e le famose calze di lana della Befana si rifiutano di accompagnarla nel viaggio intorno al mondo per portare i doni ai bimbi buoni. “Non ci avvicineremo ai tuoi piedi - le dicono proclamando lo sciopero - a costo di non essere mai più rammendate o di essere riempite di carbone per i bambini monelli”. La Befana è sgomenta: come farà ad affrontare la notte dell’Epifania senza le calze di lana a proteggerle i piedi dalla tramontana gelida? “Non ci riuscirò senza di voi”, implora. Ma le calze non vogliono saperne. Eppure quell’im-

provviso e resistente fetore è strano. Alla Befana non erano mai puzzati i piedi. “O per lo meno non così tanto”, dice svelta Guendalina. Che sia colpa di qualcosa che la Befana ha mangiato? Del gran daffare per preparare i doni? È Guendalina a risolvere il mistero: all’imbrunire del 5 gennaio dalla finestra di casa scorge una figura nascosta dietro la siepe. Il naso adunco, un cappello a punta sopra capelli color stoppa. Non c’è dubbio, è la strega cattiva di Boboli e a giudicare da come muove la bacchetta

sta lanciando un incantesimo contro l’abitazione della Befana! “Ecco perché ti puzzano i piedi, quella megera è uscita dal laghetto delle ninfee per scatenare la ribellio- ne delle calze di lana e prendere il tuo posto!”, dice Guendalina alla Befana. La Befana afferra il libro degli incantesimi a caccia di un antidoto. Eccolo! È l’erba Pussaviapuzzona officinalis ma purtroppo

cresce solo sulla Luna e il tempo stringe: mancano

poche ore all’Epifania. Tutta la notte la Befana e Guendalina lavorano per dotare la scopa di due razzi. È una faticaccia ma ne vale la pena: azionati i reattori, la scopa schizza dritta sulla Luna, e raccolta l’erba medicamentosa, in pochi minuti riporta la Befana a casa. Guendalina prepara subito un doppio pediluvio con la Pussaviapuzzona. Qualche secondo in ammollo e da caciocavallo stagionato i piedini della Befy tornano a profumare di viole e mughetti. Le calze di lana gridano di gioia mettendo fine allo sciopero. La strega di Boboli, appresa la notizia, va a nascondersi nella grotta del Buontalenti per non uscirne mai più dalla vergogna. Guendalina invece mette su il caffè per la Befana perché ormai è l’alba del 6 gennaio e c’è molto da fare: l’Epifania è salva e i bambini sono pronti a ricevere i loro doni.


14 | Gennaio 2016

#Sport  L’evento

 Il calendario

campionato, via al ritorno

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rovaci, Fiorentina. Tra Inter, Juventus, Napoli e Roma, non mancano i motivi per credere alla squadra di Sousa. Ha fame, vuol stupire e gioca bene. Una squadra che ha una sua identità, una sua anima. Dopo la pausa natalizia, gennaio segna il momento del ritorno in campo, l’unico “opinionista” veramente attendibile di questo avvincente campionato. Dopo la trasferta di Palermo, il diciannovesimo turno di serie A vede la squadra viola impegnata contro la Lazio, mentre nella giornata successiva, la ventesima (che segna anche l’inizio del girone di ritorno), i gigliati scenderanno in campo in casa del Milan. Poi un’altra sfida impegnativa, quella tra le mura amiche dell’Artemio Franchi contro il Torino. Gennaio si chiuderà infine in casa del Genoa. Un mese in cui le insidie non mancheranno, ma se i viola vogliono puntare davvero in alto dovranno provare a vincerle tutte. O quasi. Lorenzo Mossani

 Europa League

e un anno dopo sarà ancora tottenham Irene Delfino

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iù che “da finale”, come recita l’abusato refrain, secondo l’urna di Nyon Fiorentina-Tottenham è una sfida da sedicesimi di Europa League. Bella e affascinante, non c’è dubbio, ma probabilmente sia sulle sponde dell’Arno che su quelle del Tamigi avrebbero preferito una gara più semplice. Perché se la carta continua a dire, pur con un tono meno deciso, Spurs, il precedente parla viola dopo l’1-1 di White Hart

Lane e il 2-0 maturato al ritorno sull’erba del Franchi proprio dodici mesi fa. Tanti volti nuovi nella Fiorentina, a partire da Paulo Sousa, pochi fra i rivali londinesi, che si sono rafforzati, o almeno hanno cercato di farlo, in difesa con l’acquisto di Alderweireld. Il centrale belga che affianca Vertonghen si contraddistingue per la grande abilità sulle palle alte, anche in area avversaria. Il Tottenham ha così aggiunto solidità al centro della difesa, ma sulle fasce laterali può continuare a essere penetrabile,

visto che i terzini Rose e Walker pensano maggiormente a spingere che a ripiegare in copertura. Mentre l’inglese Dier e il diciannovenne di origine nigeriana Alli sono l’inedita coppia nella mediana a due di Pochettino. Il punto di forza del Tottenham rimane l’attacco, guidato dall’uragano Harry Kane, esploso lo scorso campionato. Alle sue spalle il tridente di trequartisti composto dall’ex giallorosso Erik Lamela, dal belga Dembélé e dal talento danese Eriksen, capace di accendere la scintilla agli Spurs.

Senza dimenticare il nazionale francese Lloris in porta. La squadra gioca un calcio piacevole, tra i migliori della Premier, unito alla forza agonistica che caratterizza gran parte dei team inglesi, ma da anni rimane una “eterna promessa”. E in Europa potrebbe essere penalizzata da una rosa giovane, di 24,6 anni d’età media. Inoltre Pochettino potrebbe risparmiare qualche titolare per puntare al quarto posto in campionato, l’obiettivo principale del club. La Fiorentina di Montella riuscì in quella che allora era stata considerata un’impresa. Sousa ha aggiunto alla facilità di palleggio della squadra la forza agonistica e il pressing a tutto campo, oltre a una forte personalità. Paulo aveva “chiesto” un club inglese ai sedicesimi di Europa League: il 18 febbraio al Franchi non gli resta che batterlo, per spuntarla poi anche sette giorni dopo nella tana degli Spurs.

 Pallacanestro

fiorentina basket, nuovo entusiasmo A dicembre le risposte sperate. E ora può aprirsi un’altra stagione

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utti, in casa Fiorentina Basket, sapevano che il mese di dicembre sarebbe stato quello decisivo. Con il rientro dei tanti, troppi infortunati e l’arrivo dei rinforzi dal mercato, c’erano finalmente le premesse per vedere di che pasta era fatta la squadra viola. Per capire se al di là dell’impegno e della dedizione – mai venuti meno, è bene dirlo – la strada verso la salvezza sarebbe proseguita in salita o se invece si poteva prendere una scorciatoia più comoda. La risposta è stata così incoraggiante che, se la Fiorentina riuscirà a mantenere questa inerzia, l’asticella delle ambizioni potrebbe anche essere spostata un po’ più in alto nella seconda parte del campionato. Già la vittoria di Moncalieri alla fine di novembre aveva finalmente dato sostanza a una serie di prestazioni in crescendo. Poi è iniziato dicembre. La Fiorentina si è presentata sul parquet della Sangiorgese con un Mohamed Touré, vero trascinatore dei viola, fiaccato da una lunga influenza, l’ultimo arrivato Jacopo Valentini lanciato in quintetto a coprire l’emergenza e tanti interrogativi in sospeso. Con una strepitosa prova collettiva ha vinto, decidendola col sacrificio di tutti in difesa e lasciandosi trainare in attacco da Andrea Marusic, autore di una prova da capitano vero che, da sola, ha zittito le voci di mercato. Una settimana più tardi c’era lo scon-

tro salvezza con Mortara, due punti dal peso specifico altissimo. Per la prima volta al completo dopo undici giornate, la squadra di coach Salieri ha vinto staccando i bassifondi della classifica e, dopo mesi di sofferenze, ha provato un nuovo entusiasmo. Talmente trascinante che, nel turno successivo, è arrivata la terza vittoria consecutiva, la quarta in cinque partite. E la meno pronosticabile: a Crema, sul campo della terza in classifica, reduce da sei vittorie consecutive e con gli occhi puntati verso la serie A2. Un vero capolavoro sportivo, la partita che ha segnato la svolta attesa da società, tifosi e dalla squadra stessa. L’anno nuovo si apre con gli scontri salvezza contro Varese e Padova, per proseguire con la sfida a Costa Volpino, la trasferta di Lecco e la difficile partita contro l’Urania Milano. Un mini-torneo di cinque giornate dal quale la Fiorentina deve tirar fuori altri punti buoni per staccare le zone a rischio della classifica. E allora sì che sarà una nuova stagione per il basket fiorentino. Andrea Tani

Trisome Games, in città un’olimpiade “speciale”

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n evento sportivo molto particolare si terrà a Firenze in questo 2016. In estate, dal 15 al 22 luglio, si svolgeranno i “Trisome Games”, la prima olimpiade mondiale dedicata ad atleti con sindrome di Down. Se prima lo sport per i disabili era considerato una terapia, oggi si è andati avanti, vedendo lo sport come relazione, cultura e benessere per tutti. Un messaggio, questo, che vuol essere condiviso e colto proprio come una nuova cultura. Le discipline sportive presenti saranno atletica leggera, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica, judo, tennis, tennistavolo e calcio a cinque. Un evento che, secondo le previsioni, vedrà la presenza di oltre mille tra atleti e tecnici, provenienti da tutti i continenti. Le istituzioni e il comitato promotore si aspettano una grande partecipazione di tutta la città a un evento che si preannuncia come davvero straordinario.

 Alle Due Strade

giovani talenti crescono

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l calcio giovanile italiano ha un nuovo protagonista. Il Centro Federale Territoriale, inaugurato il 26 ottobre scorso, è un progetto ambizioso e innovativo che punta alla crescita dei giovani talenti sotto l’occhio attento della Figc e che ha la sua sede allo stadio Buozzi delle Due Strade. Molta la soddisfazione del presidente della Figc Carlo Tavecchio, per quello che è il primo progetto interamente rivolto ai giovani talenti: “Questo centro – ha dichiarato – rappresenta un’opportunità unica per il sistema calcistico italiano, per una nuova filosofia di crescita di tanti ragazzi. C’è bisogno di pensare a questo enorme bacino di giovani”. Il Centro Federale rappresenta il primo passo di un investimento che, a regime, costerà alla Figc quasi nove milioni di euro. “Non è un caso che il primo Centro Federale d’Italia sia stato inaugurato alle Due Strade – ha spiegato il presidente del Comitato Regionale Toscano Fabio Bresci – sia per la cultura sportiva delle società toscane che per l’alto livello tecnico che abbiamo. Le Due Strade è un progetto che viene da lontano, dal 2013 con l’allora sindaco Renzi, con cui fu sancito l’accordo per l’inaugurazione di questo stadio con vocazione di centro federale, e che al momento ospita tutte le finali nazionali della Lnd oltre che le finali del comitato regionale toscano ed è la casa delle rappresentative del comitato stesso”. “I Centri Tecnici Federali fanno parte di un nuovo progetto della Ficg sull’esempio del progetto tedesco – aggiunge Bresci – anche se può sembrare ambizioso, si tratta di mettere a regime duecento centri sul territorio nazionale con una raggiera di influenza territoriale di 35-40 chilometri, che fanno capo al settore giovanile scolastico e recuperano il talento. Sono rivolti a quei ragazzi che non sono già

Il Centro Federale Territoriale delle Due Strade

stati selezionati dalle società professionistiche, ma che frequentano le scuole calcio delle società dilettantistiche. La selezione avviene in base ai dati e alle conoscenze in possesso del direttore tecnico del Centro Federale e del suo staff ”. Il progetto mira a creare un bacino calcistico di valore: “Gli allenamenti si svolgono una volta alla settimana, tutti i lunedì pomeriggio. Al momento sono coinvolti cento giovani di cui venticinque ragazze, il percorso formativo dura due anni e c’è una tendenza a lavorare su un gruppo che resti lo stesso. Quest’anno i Giovanissimi B parteciperanno al progetto per un anno, mentre gli Esordienti avranno un percorso biennale”. Una “rivoluzione” che parte dalle Due Strade. “Questo è il primo Centro Tecnico d’Italia che ha anche un compito di sperimentazione, in modo da rimodulare gli altri che apriranno sul territorio prendendo questo a campione. A gennaio ne dovrebbero partire altri quattro, e a fine 2016 ci sarà un ulteriore step di allargamento in cui la Toscana avrà il secondo – conclude Bresci – molto probabilmente a Pisa, a San Giuliano Terme, che è già un centro della Lnd”. Tiziana Alma Scalisi


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