Il Reporter Q2 - Febbraio 2016

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 7 del 2 febbraio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Febbraio 2016

Anno X Ed. 7

Firenze Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

 La Firenze di domani

✎ Editoriale

“nuove cure”, come cambia la piazza

nella città da vivere a piedi Matteo Francini

U

n San Valentino speciale in città. Se il 14 febbraio è per antonomasia il giorno degli innamorati, quest’anno Firenze lo ha scelto come data simbolo per la trasformazione di uno dei suoi spazi più celebri e, senz’altro, suggestivi: piazzale Michelangelo. Scatta proprio quel giorno la pedonalizzazione della terrazza sulla città, uno degli interventi pensati per ridisegnare completamente lo spazio panoramico.

Lavori entro settembre, poi un anno di cantieri. Trasformazioni in vista anche per via Gioberti ☛ pagina 2

 Fiorentina

certe notti viola, le sfide al franchi

F

ra campionato e coppa, il calendario riserva questo mese alla Fiorentina e ai suoi tifosi una serie di big match ravvicinati in orario serale tra le “mura amiche” dello stadio Franchi.

☛ pagina 14

Il Reporter dei piccoli: filastrocca di Carnevale per i lettori in erba ☛ pagina 13

☛ SEgUE a pagina 11

pedonalizzazioni, prosegue il cammino Gianni Carpini

A

gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo, che dice addio a buona parte del parcheggione con vista. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa. E a piedi non si andrà solo in centro, ma anche in periferia: ecco le altre idee per la città.

viabilità del futuro, le idee nel quartiere L’obiettivo è creare un sistema di mobilità integrata tra autobus, stazioni ferroviarie e tramvia.

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tornano gli alberi, rinasce l’anconella Addio pini, arrivano nuove specie: dopo la tempesta di agosto il parco torna a colorarsi di verde.

☛ SEgUE a pagina 8

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a spasso tra le opere salvate dal fango

l’aria “artistica” di settignano ☛ pagina 7

☛ pagina 10

La famiglia italiana della frutta


2 | Febbraio 2016

Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 La città di domani/1

 L’intervista

una rotonda, due aree Pierguidi: pedonali, tre spazi “Ora un consiglio per il mercato: piazza di Quartiere aperto” delle cure cambia così “S

Il rendering della “nuova” piazza delle Cure

I

tiere per confrontarci con cittadini e negozianti, sempre nell’ottica di rendere questa strada più bella e sicura. Intanto piazza Alberti attende. La sfida che abbiamo davanti è abbinare ai lavori di via Gioberti la riqualificazione di piazza Alberti, per migliorarne la viabilità e la sicurezza stradale, e di piazza Nannotti, per renderla più bella. In questo quadro rientra anche l’idea di creare davanti a Villa Arrivabene un giardino aperto a tutti i cittadini, uno spazio verde che manca in questa zona. G.C.

 La riqualificazione

Gianni Carpini

l progetto per le nuove Cure ingrana la marcia: una piazza trasformata, più spazio per i pedoni anche sul lato opposto a quello che attualmente ospita il mercato, un parcheggio a pagamento da sessantacinque posti e una rotonda (non più due come previsto inizialmente) creata per snellire la viabilità tra viale Volta e il trittico di vie Firenzuola-Sacchetti-Borghini. “Contiamo di partire entro settembre per circa un anno di cantieri”, annuncia l’assessore Stefano Giorgetti, il numero uno dei lavori pubblici in Palazzo Vecchio. Due milioni e mezzo sono stati già stanziati. Il mercato si farà in tre, mentre la piazza dove passeggiare si sdoppierà: sul lato dove stazionano oggi gli ambulanti e dall’altra parte, con un’ampia isola pedonale tra viale dei Mille e viale Volta. I banchi alimentari prenderanno casa sotto il “mercato delle erbe”, una grande tettoia in rame con la copertura che reinterpreta in chiave moderna la loggia del “Porcellino”, dotata nelle vicinanze di sei posteggi a servizio degli ambulanti. Finito il mercato, la super-pensilina rimarrà

tiamo parlando delle due opere pubbliche più importanti per questo quartiere negli ultimi cinque anni”. Michele Pierguidi, presidente del Q2, è soddisfatto: in vista c’è una coppia di interventi attesi da tempo. Come si è arrivati al “traguardo” per piazza delle Cure? Il Quartiere ha avuto un ruolo molto importante. Il percorso per arrivare alla riqualificazione è partito con i “Cento Luoghi”, riunioni molto partecipate dai cittadini, durante le quali sono arrivati suggerimenti e idee per migliorare la piazza, la sua funzionalità, la sua bellezza e la situazione del traffico. Ora c’è il progetto e ci sono i soldi: piazza delle Cure non sarà più uno spartitraffico, ma verrà trasformata in uno spazio vivibile. La prossima tappa? Organizzeremo tra febbraio e marzo un consiglio di Quartiere aperto, dedicato ai cittadini, ai commercianti e agli ambulanti delle Cure per presentare le novità. Penso ad esempio alla collocazione del mercato e alla nuova viabilità. Il progetto potrà essere modificato? Vogliamo ascoltare la voce dei cittadini fino all’ultimo momento. Durante il Consiglio aperto ci confronteremo con loro e siamo pronti, nel caso in cui arrivassero richieste dal basso, a presentare all’amministrazione alcune proposte per piccoli miglioramenti del progetto. E per via Gioberti? C’è il progetto definitivo, siamo un passo prima rispetto a quello esecutivo. Promuoveremo un percorso di partecipazione nella sede del Quar-

a disposizione del Quartiere per iniziative ed eventi. Nove bancarelle non-food (vestiti, casalinghi, gadget) saranno sistemate accanto alla tettoia e una terza zona dello shopping-ambulante nascerà sull’altro versante della piazza, al di là della strada, con sette postazioni, sfruttando i nuovi spazi liberati dal traffico. I cantieri saranno divisi in cinque fasi, ma il mercato rimarrà sempre attivo perché – durante gli interventi nel cuore della piazza – i venditori ambulanti traslocheranno temporaneamente nel nuovo parcheggio. La prima tappa dei lavori prevede proprio la demolizione dell’edificio dell’ex acquedotto per fare spazio al posteggio pubblico, con accesso dalla piazza e uscita in via Boccaccio. Al momento l’ipotesi è quella della sosta a rotazione: la prima ora costa meno, le successive di più. In ricordo del vecchio fabbricato resterà la facciata, che sarà inglobata dalla tettoia e diventerà “vetrina” di tre ambulanti. L’obiettivo – fanno sapere da Palazzo Vecchio – è quello di creare una piazza sicura, che i passanti potranno percorrere in modo circolare grazie al ripen-

samento degli attraversamenti pedonali, e vitale. Arriveranno anche panchine, una coppia di opere d’arte agli ingressi del sottopasso, dodici alberi in più, un fontanello d’acqua di alta qualità e moderni wc pubblici. I cassonetti dei rifiuti, infine, scompariranno, con la realizzazione di due postazioni interrate per la raccolta differenziata.

Tante novità per l’area: l’inizio dei lavori è previsto entro settembre, per circa un anno di cantieri. Arriva anche un fontanello

e via gioberti si ridisegna

I

marciapiedi si allargano, gli incroci diventano a misura di pedone e la sosta viene rivoluzionata. Con il progetto di riqualificazione approvato dalla giunta comunale, in via Gioberti tramonta definitivamente l’ipotesi della pedonalizzazione e spunta una zona con limite a 30 chilometri orari. Le auto continueranno a transitare, fatte salve le giornate a piedi organizzate dai negozianti, ma la strada delle cento botteghe sarà ridisegnata per favorire chi si sposta a piedi. Intanto, in attesa dei lavori (previsti a dicembre), sono state attivate quattro nuove telecamere di sorveglianza, che si aggiungono alle due già presenti. Con gli interventi, 800mila euro di investimento e cinque mesi di cantieri, i marciapiedi saranno ampliati, anche per ostacolare la sosta in doppia fila, e i quattro incroci che si incontrano lungo via Gioberti cambieranno

pelle: diventeranno delle colorate isole pedonali, con ai lati maggiore spazio per camminare ed elementi di arredo urbano che impediranno il parcheggio dei veicoli. Cambia anche la sosta: meno posti per le auto (62 contro gli attuali 102) e per i motorini (da 187 a 114), mentre aumentano da undici a tredici le piazzole per lo scarico merci, crescono i posteggi per i disabili (saranno sei e non più quattro) e si allargano le rastrelliere, per un totale di settanta bici. “Sfrattati” infine i cassonetti, che lasceranno via Gioberti in favore di tre stazioni interrate nelle vicinanze. Il progetto riguarda i seicento metri di strada che corrono da via Villari a piazza Beccaria. La parte iniziale di via Gioberti sarà invece interessata dalla fase due degli interventi con la riqualificazione di piazza Alberti e la nascita di un nuovo giardino.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Primo piano

 La città di domani/2

 Scuole

autobus, tram e treni: la mobilità si “unisce”

attraversamenti “a misura di bimbo”

S

icurezza stradale e viabilità “a misura di bambino”: sono tredici gli attraversamenti pedonali vicini alle scuole per i quali sono previste opere di manutenzione e riqualificazione. Gli interventi riguardano il miglioramento della segnaletica, la costruzione di aiuole spartitraffico, l’allargamento dei marciapiedi e l’utilizzo dei “Safety Cross” o “passaggi pedonali sicuri”. Molti degli attraversamenti oggetto di intervento si trovano proprio nel Q2: due in via Faentina, all’intersezione con vicolo del Cionfo e via Cuoco, altrettanti in via D’Annunzio, uno in via Andrea del Sarto, via Landucci (nella foto), via De Nicola e viale Don Minzoni.

L’idea è creare un sistema integrato Fannì Beconcini

È

la “porta est” della città, un’area che si estende da Varlungo fino alle Cure attraverso Bellariva e Campo di Marte, in cui si incontrano snodi viari e ferroviari strategici per la mobilità cittadina, lo stadio e molti degli impianti sportivi principali della città. Parliamo del quartiere 2, dove si accendono i riflettori sulla viabilità. Asse viario strategico è il ponte di Varlungo, viadotto a due livelli che accoglie il traffico in entrata e in uscita sia urbano che extraurbano. Costruito oltre trent’anni fa per creare una viabilità alternativa a quella di viali e lungarni, attualmente funge da raccordo tra la zona di Rovezzano, Gavinana, Bagno a Ripoli e l’autostrada A1. Nell’ambito del recente stanziamento di circa due milioni di euro destinati alla manutenzione viaria straordinaria, sono previsti anche fondi destinati al viadotto, in attesa delle idee progettuali concrete. 470mila euro sono destinati a progetti di consolidamento strutturale, tra cui la riqualificazione

di via di San Martino a Mensola e via dell’Olmeto. Altra questione sotto i riflettori per quanto riguarda la viabilità nel quartiere è l’estensione della tramvia fino a Rovezzano e Bagno a Ripoli, per cui si dovrà attendere la completa realizzazione delle linee 2 e 3 con i collegamenti a Campi Bisenzio e Sesto, da ultimare entro il 2020. “Una volta deciso se predisporre il sottoattraversamento del centro storico o la circolazione sui viali di circonvallazione, verrà realizzata la direttrice che va verso Bagno a Ripoli e predisposto il collegamento da piazza della Libertà a Rovezzano – spiega l’assessore Stefano Giorgetti – il piano prevede che le tramvie siano tutte a regime entro il 2030”. L’idea è quella di creare un sistema di mobilità integrata fra tramvia, autobus e stazioni ferroviarie del quartiere. Aree fondamentali per quanto riguarda la viabilità nel Q2 sono poi le zone di piazza Alberti e piazza delle Cure. Per quest’ultima ci sono finalmente buone notizie: i lavori inizieranno entro

Febbraio 2016 | 3

Il ponte di Varlungo è un asse viario strategico per il quartiere: un viadotto a due livelli che accoglie il traffico in entrata e in uscita, sia urbano che extraurbano

settembre, una volta approvato il progetto esecutivo e affidati i lavori (vedi articolo alla pagina a fianco). Sono inoltre in corso nel quartiere opere di riassetto degli attraversamenti pedonali, tra cui l’intervento che, in viale Don Minzoni, prevede di eliminare l’attraversamento su strada a favore di un utilizzo sistematico del sottopasso pedonale delle Cure.

 Piazza Edison

uno spartitraffico contro gli incidenti

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ddio al dedalo di svincoli. In piazza Edison a fine estate arriva la rotonda “anti-incidenti”: lì dove viale Righi e viale Volta confluiscono, le tante isole presenti al centro della piazza saranno inglobate in un unico grande spartitraffico intorno al quale la viabilità verrà regolata da un sistema a circolazione rotatorio. La carreggiata sarà resa più stretta in modo tale che le traiettorie dei veicoli non si accavallino, i marciapiedi allargati. Secondo i dati del Comune, questa è una delle zone del quartiere con più incidenti. In particolare, saranno migliorati gli attraversamenti pedonali in piazza Edison e lungo via San Domenico: le strisce saranno spezzate in due, con una piccola isola pedonale al centro della carreggiata. Per aumentare la sicurezza, la fermata del bus 7 in direzione Fiesole traslocherà dopo l’attraversamento pedonale. Addio anche alle buche causate dalle radici di cinque grandi pini marittimi: gli alberi saranno abbattuti e sostituiti con altrettanti aceri. G.C.

Novità in vista per la viabilità in piazza Edison


4 | Febbraio 2016

#Commercio e dintorni

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Via Campo D’Arrigo

 Via Fra’ Giovanni Angelico

il “dolce” ritrovo della gente della notte

tra i sapori della persia

Dai giovani ai lavoratori, sono tanti coloro che si fermano dal “pastaio” Niccolò Falchini

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l nome ufficiale è pasticceria Futura, ma praticamente per tutti è “il pastaio di Campo di Marte”. Si trova in via Campo D’Arrigo 14r, sulla strada che costeggia i binari della ferrovia. Dall’esterno non si vede alcuna insegna, ma il locale è spesso ben riconoscibile dalle auto che sono parcheggiate

nelle vicinanze. Sono tanti i ragazzi che durante la notte, magari prima di rientrare a casa, si fermano qua per mangiare qualcosa o anche più semplicemente per portarsi via due cornetti per la mattina successiva. L’orario d’apertura è per “nottambuli”: dalle 22.30 alle tre del mattino, e nel fine settimana addirittura

Il “pastaio” di via Campo D’Arrigo: sono tante le persone, giovani ma non solo, che la notte si fermano qua

fino alle cinque. All’interno del laboratorio, dove si sprigiona un intenso odore di pasta frolla e crema, sono in esposizione diversi tipi di paste, bomboloni, pizzette e panini di tutti i tipi. Ma è dura lavorare sempre di notte? “È tutta questione di abitudine – risponde Alfonso, il proprietario – ormai sono vent’anni che siamo aperti, sono abituato. Ho sempre fatto questo mestiere e quando decisi di iniziare misi in conto che avrei dovuto lavorare la notte”. In tutto questo tempo la movida nel quartiere è cambiata? “Fino a una decina di anni fa venivano ragazzi più piccoli, intorno ai quindici-sedici anni – racconta Alfonso – adesso vediamo persone più grandi, molti 25-30enni. Forse i ragazzini di oggi preferiscono posti come i fast food. Ciò che c’è di buono è che nella zona ci sono tanti impianti sportivi, così la gente si ferma a prendere qualcosa prima di rientrare a casa. Di locali, qui in zona, non ce ne sono moltissimi. Ci sono però i concerti, fra il Mandela Forum e lo stadio, che ci portano sicuramente più gente”. E non è raro, trascorrendo un po’ di tempo nel locale, vedere persone andare via con buste piene di cornetti e salati: non sono solo i giovani a fermarsi qua, ma anche chi presta servizio di notte come vigili, pompieri e volontari. Alfonso lavora con due colleghe, Letizia e Anita, e rifornisce molti bar di Firenze e non solo. Oltre a vendere direttamente al pubblico la notte in via Campo D’Arrigo, distribuisce i suoi dolci da Bagno a Ripoli fino a Calenzano. E si può trovare anche su Facebook, sotto il nome “I’ Pastaio di Campo D’Arrigo”.

Eleonora Magnanelli

Un particolare di “Ad Vie”, in via Fra’ Giovanni Angelico

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ntrare nel negozio “Ad Vie” in via Fra’ Giovanni Angelico è un po’ come lasciare l’Italia per avventurarsi nell’antica Persia. O, a voler essere più precisi, nell’attuale Iran. È entrare in un luogo che può essere chiamato alimentari, ma che con un classico alimentari ha poco a che fare. Sarà per l’odore del tè caldo che si diffonde nella grande stanza, per i tanti prodotti orientali che riempiono gli scaffali o, forse, per la gentilezza del proprietario. Ad accompagnare i clienti in questo “viaggio orientale” ci pensa Ebrahim, un intraprendente ventinovenne di origine iraniana che, nel 2014, ha realizzato il suo sogno, condividendo un pezzo delle sue radici con Firenze e i fiorentini. E diventando velocemente un punto di riferimento, oltre che per il quartiere, anche per la comunità iraniana (e non solo) della città. Quello che Ebrahim offre è un viaggio nella cultura e nella tradizione di un paese lontano, che ha tanto da raccontare e (soprattutto) da far assaggiare. Tra le specialità, qua si possono trovare datteri freschi, zafferano, diversi tipi di riso, conserve, distillati all’acqua di rosa e al cumino, concentrati di melograno. Si possono inoltre acquistare vari tipi di tè e teiere particolari, oltre ad assaggiare torroncini capaci di far crollare anche i più scettici a riguardo. Ma chi viene qua lo fa anche per scambiare due chiacchiere con il proprietario, lasciandosi ispirare e magari facendosi rivelare un segreto culinario o una ricetta. “Ho deciso di aprire questo negozio – racconta Ebrahim – perché ero solito organizzare varie cene persiane, sempre molto apprezzate dai miei amici. Il loro entusiasmo e la mia forza di volontà hanno fatto il resto. Certo, all’inizio non è stato semplice, ma sono molto contento che la clientela si sia affezionata e che siamo diventati un punto di riferimento per tanti”. Per entrare (o rimanere) in contatto con “Ad Vie” c’è la pagina Facebook dedicata oppure il sito internet Advie.it, dove si possono fare acquisti on line e mettersi alla prova con alcune ricette, come ad esempio quella del Baghali Polo con riso e fave o del Zereshk Polo.

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A cura del Consiglio di Quartiere 2 puoi trovare queste notizie e molto altro sul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

2

Sede del Quartiere 2 Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a Tel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838 E-mail: quartiere2@comune.fi.it

CAMPO DI MARTE Sicurezza stradale

TREDICI NUOVI ATTRAVERSAMENTI DAVANTI ALLE SCUOLE

Sport e disabilità

Verranno utilizzati dispositivi lampeggianti con sensori attivati dall’approssimarsi dei pedoni La giunta comunale ha approvato una serie di interventi per la messa in sicurezza di tredici attraversamenti pedonali nei pressi di altrettanti istituti scolastici cittadini. I luoghi sono stati individuati raccogliendo le segnalazioni di cittadini e istituti scolastici e svolgendo un attento monitoraggio del territorio e dei flussi di traffico in corrispondenza degli orari di entrata e uscita delle scuole. L’intervento rientra nel progetto David per la sicurezza stradale e si concentra in particolare nel Quartiere 2. Gli accorgimenti adottati spaziano dal miglioramento della segnaletica, sia orizzontale che verticale, alla costruzione di aiuole spartitraffico, alle modifiche dei marciapiedi ma in particolare si caratterizzano per l’utilizzo dei cosiddetti “Safety Cross”. Questi rappresentano la vera novità del progetto perché si tratta di impianti lampeggianti dotati di sensori che entrano in funzione esclusivamente quando una persona si tro-

va alle estremità del passaggio pedonale, attivando le lampade a led su entrambi i lati della strada attraverso un sistema di trasmissione senza fili. Questi dispositivi saranno utilizzati in undici dei tredici attraversamenti pedonali coinvolti nel progetto: 2 in via Faentina (all’intersezione con Vicolo del Cionfo e all’intersezione con via Cuoco), 2 in via D’Annunzio (all’intersezione con via Madonna delle Grazie e in corrispondenza del numero civico 114), 1 in via Ser Bonaventura (all’altezza del numero civico 24), 1 in via Andrea del Sarto (in corrispondenza del numero civico 6/A), 1 in via di Legnaia (all’intersezione con via Maso di Banco), 1 in via Canova (all’altezza del numero civico 1), 1 in via Maragliano (all’intersezione con via Pacini), 1 in via Campania (all’altezza del numero civico 20), 1 in via Landucci (in corrispondenza dei numeri civici 48/50). Sono state invece adottate altre soluzioni per gli attraversamenti di viale De Nicola e di viale

Don Minzoni. Nel primo caso il codice della strada non permette l’installazione di questo tipo di dispositivo nei pressi di una rotatoria: pertanto il progetto prevede di spostare l’attraversamento pedonale inglobandolo nella struttura della rotatoria esistente all’altezza dell’intersezione con via della Casaccia (lo spostamento delle strisce pedonali all’altezza della rotatoria consentirà la realizzazione di un’isola spartitraffico salvagente in modo da attraversare la carreggiata in due tratti). Per quanto riguarda invece viale Don Minzoni, il progetto prevede di eliminare l’attuale attraversamento pedonale a raso (difficile la messa in sicurezza anche con il Safety Cross a causa della larghezza della carreggiata), puntando invece su un utilizzo sistematico del sottopasso pedonale delle Cure. Per incentivare l’uso da parte degli studenti è stato deciso di spostare l’attuale fermata dell’Ataf più vicino all’accesso del sottopasso.

UNA “BOCCIATA” OLTRE I LIMITI Consueto appuntamento per le festività sulle corsie di gioco dell’Unione sportiva Affrico, nel viale Manfredo Fanti, con lo svolgimento della gara di bocce Coppa Alessio Matteuzzi, giunta quest’anno alla decima edizione. Organizzata dall’Us Affrico di Firenze, Centro Sporthabile riconosciuto, in collaborazione con FIB Firenze e FIB Toscana, la Coppa Alessio Matteuzzi è ispirata ai principi della Carta etica dello sport della Regione Toscana ed è inserita nel progetto di FIB Toscana “Oltre i limiti”, che promuove una pratica condivisa dello sport delle bocce. Atleti disabili giocano in squadra con normodotati e l’obiettivo comune della vittoria

testimonia che la “disabilità non è un limite”. La formula della manifestazione, dedicata alla memoria di Alessio giovane giocatore di bocce prematuramente scomparso, è quella collaudata che prevede formazioni a terna composte da un disabile visivo, un disabile motorio ed un tesserato FIB normodotato. La direzione dell’incontro era affidata all’istruttore Fernando Reali. Al termine della manifestazione grande festa e premiazione per tutti i partecipanti alla presenza dei genitori di Alessio, dei dirigenti dell’Us Affrico, di personalità del mondo sportivo e del presidente della Commissione sport Q.2, Lorenzo Bonciani.

Laboratorio teatrale

50 anni dall’alluvione

MOSTRA FOTOGRAFICA AL PARTERRE Sarà il Consiglio di Quartiere n 2, nell’ambito delle manifestazioni ufficiali per il 50° anniversario dell’alluvione del 1966, ad ospitare la mostra fotografica “L’alluvione di Firenze del 1966”, manifestazione ufficiale del cinquantenario, organizzata dall’Associazione Firenze Promuove in collaborazione con i cinque Consigli di Quartiere di Firenze. La mostra è in programma dal 13 al 21 febbraio, al Parterre, in Piazza della Libertà, presso la sala dei marmi, orario 10-12 e 15-19. Ingresso gratuito. In questa occasione saranno esposte diverse foto, anche a colori, di molte zone del quartiere, frutto dell’appello lanciato alla popolazione lo scorso settembre dai cinque presidenti di Quartiere assieme al Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani. Al momento i cittadini del Quartiere 2 si sono dimostrati i più attivi nel mettere a disposizione le loro foto dell’al-

luvione rimaste ancora nel cassetto a distanza di 50 anni da quando sono state scattate.L’Associazione Firenze Promuove dal 1994 organizza le cerimonie annuali in ricordo dell’alluvione e delle 35 vittime e dispone del più grande archivio video e fotografico sull’argomento. La mostra è composta da oltre 50 pannelli, curati dal giornalista Franco Mariani, storico dell’alluvione, assieme al giornalista Mattia Lattanzi, con molto materiale inedito, grazie anche alla collaborazione dell’Archivio Storico del Comune, con tante nuove informazioni e storie mai raccontate. È composta di foto a colori e in bianco e nero e arriva fino alla storica visita di Papa Paolo VI la notte di Natale del 1966, 50 giorni dopo l’inondazione. Tra i documenti presentati: i principali giornali nazionali dell’epoca, le pagine del quotidiano La Nazione, foto provenienti

dagli archivi della Scuola Sottufficiali dei Carabinieri di Piazza Stazione, della Scuola di Guerra Aerea delle Cascine, della Comunità Ebraica, oltre a numerose foto di privati cittadini. Di grande interesse anche i pannelli dedicati ai frati del laboratorio di restauro del libro dell’Abbazia di Grottaferrata, che recuperarono oltre un migliaio di libri della Biblioteca Nazionale. Il Presidente del Q.2 Michele Pierguidi afferma che “ricordare l’alluvione è ricordare come siamo noi, persone fortunate di essere nate a Firenze, sarà importante coinvolgere tutte le scuole, che inviteremo a visitare la mostra”. Inaugurazione sabato 13 febbraio, ore 11, con l’intervento del Presidente Pierguidi.

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Informazioni Mostra: 328.8785360 www.firenzepromuove.it

Lavori negli impianti sportivi

INTERVENTI AL FRANCHI E AL MANDELA FORUM

Pierguidi: “Ora avanti con il bocciodromo Affrico e la palestra di pugilato di via Rocca Tedalda” Soddisfazione per l’annuncio da parte dell’assessore allo sport Andrea Vannucci di lavori agli impianti sportivi cittadini per 1 milione di euro nel corso del 2016 e, in particolare, per l’abbattimento delle barriere architettoniche al Mandela Forum e per gli interventi previsti allo stadio Franchi. Ad esprimerla il presidente del Quartiere 2, Michele Pierguidi.

CORSI PER TUTTE LE ETÀ

“Un’ottima notizia per tutti i fiorentini e per i nostri concittadini -ha commentato Pierguidi. Adesso mi auguro che si potrà procedere il prima possibile ad altri due interventi importanti per i nostri impianti sportivi: la realizzazione del bocciodromo comunale all’interno del complesso sportivo dell’Affrico, per cui il consiglio comunale si espresse all’unanimità già

nello scorso mandato amministrativo, e la palestra di pugilato nella zona di via Rocca Tedalda. Un intervento, quest’ultimo, essenziale per aiutare l’accademia pugilistica fiorentina del maestro Boncinelli, che negli anni ha espresso talenti assoluti della boxe quali Leonard Bundu”.

Ufficio Cultura 055.2767828-22

Il Quartiere 2 organizza anche quest’anno numerosi corsi aperti a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede di Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra le tantissime proposte da segnalare: lingue, teatro, informatica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanti altri. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: Tel. 055.2767854 - 055.2767828 · Sito: www.comune.fi.it e cercare Q2 · Posta elettronica: culturaq2@comune.fi.it

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IL DECAMERONE A VILLA BRACCI Prende il via un laboratorio teatrale gratuito di movimento e di lettura espressiva che ha come tema portante “Le novelle del Decamerone di Giovanni Boccaccio”, con due eventi finali di grande rilievo all’interno di splendide ville del Q.2. Il percorso è rivolto ad un gruppo di circa 20 frequentatori del centro anziani di Villa Bracci, ma la partecipazione è aperta a tutti in modo da coinvolgere altri cittadini interessati che avranno così modo di conoscere la struttura e i suoi frequentatori.

Il laboratorio avrà cadenza settimanale e si svolgerà tutti i venerdì, dalle 15 alle 18, presso il centro anziani di Villa Bracci, Stradone di Rovezzano 33. Il progetto è curato da “Il Vivaio del Malcantone”, in collaborazione con il Centro Anziani di Villa Bracci e il Q.2 e con il sostegno della Chiesa Valdese. PER MAGGIORI INFORMAZIONI: Cell. 333.1401110 (Lucia)

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On line e nella sede del quartiere

IN VISIONE I PROGETTI PER I PARCHI L’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze hanno offerto all’Amministrazione Comunale un progetto di ricostruzione dei parchi fortemente danneggiati dal fortunale del 1° agosto scorso. A questo scopo hanno elaborato un master plan condiviso con gli uffici dell’Assessorato all’Ambiente e con i Quartieri 2 e 3. A redigere il piano ha provveduto un’equipe formata da circa 100 professionisti che hanno svolto il loro compito a titolo volontario; tra loro molti giovani che così hanno potuto fornire un servizio importante alla città vivendo nel contempo una preziosa esperienza formativa. I progetti sono visibili in orario di ufficio

presso la sede dei Quartieri 2 (Villa Arrivabene, piazza Alberti) e 3 (Villa di Sorgane, via Tagliamento 4) e on line sul sito “Idee per i parchi sull’Arno”: http://ideeperiparchisullarno.weebly.com Dal sito possono essere scaricate le schede che hanno permesso ai cittadini di votare esprimendosi sui progetti, formulando giudizi, valutazioni, suggerimenti, integrazioni. Le schede sono state raccolte presso le sedi dei quartieri 2 e 3 ed era possibile votare fino al 30 gennaio. I risultati della consultazione e il percorso verso l’attuazione dei progetti verranno illustrati nell’ambito di un incontro pubblico in programma a febbraio a Palazzo Vecchio.

CORSI DI BLS | Il Consiglio di Q2 organizza per tutti i cittadini, gratuitamente, due Corsi di BLS alle ore 21: BLS-emergenze pediatriche” lunedì 8 Febbraio al Q.2 presso Villa Arrivabene in piazza Alberti e venerdi 12 Febbraio alla sede Misericordia di Varlungo in via della Loggetta 7.Corsi BLS- Supporto Vitale di base per adulti lunedì 15 Febbraio al Q.2 Villa Arrivabene; venerdì 22 Febbraio alla sede Misericordia di Varlungo in via della Loggetta 7. Per informazioni tel 055-2767820 e sede Q2 in piazza Alberti.


6 | Febbraio 2016

#Il quartiere in pillole

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 I lavori

 Il riconoscimento

all’area pettini più spazio per gli anziani

istituito il “Premio Villa Arrivabene”

“Convenzione” con il centro per prendersi cura del parco Costanza Marrapese

n premio annuale per valorizzare e premiare le persone che, nel quartiere, si sono distinte per meriti culturali, scientifici, artistici e sportivi, ma anche per azioni particolarmente meritorie nei confronti di altri cittadini. È il “Premio Villa Arrivabene”, istituito dal Consiglio di Quartiere 2. Per il 2015 è stato deciso di destinare il premio alla memoria di Maurizio Perini, dipendente tecnico del Comune in servizio alla Direzione Ambiente presso il Q2, deceduto lo scorso agosto in seguito a un incidente. Domenica 2 agosto 2015 Perini, già dalle prime ore della mattina, era insieme ai colleghi al lavoro nella zona di lungarno Colombo, devastata dal nubifragio della sera prima. La notte precedente aveva svolto il suo lavoro di volontario della Croce Rossa. Poi, la sera della domenica, l’incidente fatale in moto. “Ricordarlo con questo premio significa anche ricordare con lui tutti i dipendenti del Comune che svolgono quotidianamente il proprio lavoro con onestà, con impegno e con sacrificio”, è stato spiegato. Il riconoscimento è stato consegnato sabato 23 gennaio nella sala del Consiglio di Quartiere 2, a Villa Arrivabene.

 Sport/1

F

inalmente ci siamo. Il centro anziani all’interno dell’area Pettini Burresi entro il mese di marzo diventerà più grande. Lo ha deciso la giunta comunale, approvando la delibera presentata dall’assessore all’ambiente Alessia Bettini. I lavori, per un investimento di trentamila euro, serviranno a creare uno spazio più grande dedicato al centro anziani e alle sue attività. La nuova struttura, simile al prefabbricato attuale, si svilupperà su una superficie di sessantacinque metri quadrati e sarà dotata anche di servizi igienici. “Dopo molto tempo finalmente le richieste del centro anziani sono state ascoltate. Questo centro rappresenta per l’intero quartiere un luogo di aggregazione sociale molto importante. Mi auguro che all’interno del parco anche lo spazio

U

a campo di marte i “Trisome Games” S

giovani riesca a trovare una sua dimensione e stabilità, andando a dialogare con la nuova struttura del centro anziani”, commenta il presidente del Q2 Michele Pierguidi. Verrà inoltre siglata una sorta di convenzione con i referenti del centro per prendersi cura anche del giardino e delle aree verdi coltivate. Da tempo i frequentatori del centro, arrivati a quota novantotto iscritti, chie-

devano un ampliamento della struttura esistente. Soddisfatto per l’avvio dei lavori anche il responsabile del centro anziani, Marcello. Al momento dell’inaugurazione, l’idea di Pierguidi è di organizzare un incontro con i frequentatori del centro anziani e i giovani dello spazio Cure, per trovare soluzioni collaborative sul buon funzionamento del parco, vero gioiello del quartiere.

i svolgeranno tra lo stadio Ridolfi (atletica leggera), la piscina Costoli (nuoto e nuoto sincronizzato), la palestra di Sorgane (ginnastica), la palestra “Generale Barbasetti” (futsal) e l’Affrico (judo, tennis e tennistavolo), con il “Trisome Village” – che verrà allestito nell’area della Firenze Marathon, nei pressi del Ridolfi – che sarà il punto nevralgico in cui culture e razze differenti entreranno in contatto dando vita a una festa dello sport mondiale. Parliamo dei Trisome Games, la prima Olimpiade dedicata ad atleti con sindrome Down, che Firenze e la Toscana ospiteranno dal 15 al 22 luglio prossimi. Gli atleti saranno impegnati in nove discipline sportive: atletica leggera, nuoto, nuoto sincronizzato, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, futsal, judo, tennis e tennistavolo. “Il tema dello sport non si può allontanare dal sociale – ha sottolineato l’assessore al Welfare Sara Funaro – lo sport è il veicolo migliore per l’inclusione sociale, il mezzo che rompe tutti i pregiudizi. Il nostro è un territorio fortunato dove esistono molti progetti di inclusione sociale. I Trisome Games accenderanno i riflettori su questi ragazzi ma saranno anche un motore che ci spingerà a fare ancora di più e ancora meglio”. “Firenze – ha spiegato l’assessore allo sport Andrea Vannucci – ospiterà nove discipline tra lo stadio Ridolfi per l’atletica leggera, la piscina Costoli per nuoto e nuoto sincronizzato, la palestra di Sorgane per la ginnastica, la palestra del Generale Barbasetti per il futsal e l’Affrico per judo, tennis e tennis tavolo. Dal 15 al 22 luglio Campo di Marte realizzerà al massimo la sua vocazione di cittadella dello sport. Dopo l’alluvione del ’66 fu lanciata l’idea di ospitare a Firenze le Olimpiadi: sono felice che si realizzi un evento sportivo del massimo livello mondiale a cinquant’anni dall’alluvione”. Per informazioni: www.trisomegames2016.org.

 Sport/2

interventi per gli impianti in città P

iù di un milione di euro per gli impianti sportivi della città. I lavori – ha annunciato l’assessore allo sport Andrea Vannucci – saranno realizzati nel corso di quest’anno. Tra i cantieri previsti c’è anche quello per l’abbattimento delle barriere architettoniche al Nelson Mandela Forum, con la realizzazione di un ascensore e altre opere, per un importo di 135mila euro. E ancora, fra i lavori più importanti c’è la realizzazione di una struttura geodetica in legno lamellare polivalente al Galluzzo, per la pratica della pallavolo, della pallacanestro e del pattinaggio, nel giardino della scuola Sauro Papini, oltre alla riqualificazione dei campi da tennis di viale Tanini con la realizzazione di un campo da beach volley, per un importo di 350mila euro. Prevista poi la manutenzione straordinaria della palestra di scherma Il Barco e di altri impianti sportivi comunali (come il campo di calcio di Mantignano, dove sarà completamente rifatto un campo da calcetto), per un importo di 150mila euro, così come quella delle coperture (per eliminare le infiltrazioni) delle micropiscine Don Minzoni, Iti e Isolotto e delle palestre del complesso Montagnola (centomila euro), oltre al rifacimento degli spogliatoi, delle docce e dei servizi igienici della palestra Don Minzoni, molto utilizzata dalle società sportive in orario non scolastico (180mila euro). “Si tratta – ha spiegato l’assessore Vannucci – di lavori a lungo attesi dai quartieri e dalle società sportive, importanti per mantenere sempre alto il livello dei nostri impianti cittadini, realizzabili in virtù dell’allentamento dei blocchi al patto di stabilità previsto dalla legge di stabilità per gli investimenti”.

 Scuola Benedetto da Rovezzano

inaugurato il nuovo auditorium U

n nuovo auditorium per la scuola elementare e materna Benedetto da Rovezzano, in via del Guarlone. È quanto è stato inaugurato a fine dicembre dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi e dal presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. La struttura, che risale agli anni Settanta, si sviluppa su due piani fuori terra. Tempo fa tecnici e operai della direzione servizi tecnici – spiegano dal Comune – avevano effettuato un’indagine sui solai scoprendo alcuni problemi. L’intervento, per un investimento complessivo di quasi settantamila euro, ha riguardato soprattutto il ripristino strutturale: in particolare è stato posato un controsoffitto in lastre in gesso rivestite con un nucleo particolarmente duro ad elevatissima resistenza meccanica, appositamente ideate per evitare distacco e caduta dei solai. Ma non solo: è stato anche ampliato il giardino e sono stati piantati venti nuovi alberi. Il campetto di basket ha una nuova pavimentazione in gomma colata e il piazzale è ora protetto da un nuovo cancello. Inoltre, sono stati installati diciannove pannelli illustrati con i disegni eseguiti dagli alunni. “I nostri uffici, dalla direzione istruzione alla direzione servizi tecnici – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – monitorano costantemente tutte le scuole e programmano gli interventi dando la priorità alle situazioni più rischiose”. “In una scuola importante, un fiore all’occhiello del quartiere – ha commentato Pierguidi – i giovani potranno così avvicinarsi alla musica che ci educa alla bellezza e ci apre la mente”.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Zoom

Febbraio 2016 | 7

 Il luogo

 Focus

a settignano, nel “borgo degli artisti”

Qua, nel corso della storia, sono nati o si sono trasferiti diversi scrittori, architetti, scultori e pittori Valentina Veneziano

Villa Viviani, a Settignano: fu questo il luogo scelto da Mark Twain, che si innamorò della sua posizione, del panorama e della terrazza

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n’oasi di pace, una timida e affascinante collina a nord est della città. Settignano è considerato da molti il luogo perfetto per passeggiate, per una scampagnata fuori porta, per respirare aria fresca in estate fuggendo dal centro cittadino, per ammirare i dettagli di case e ville imponenti e per godersi il panorama dalla famosa terrazza. Un borgo che fu anche meta preferita dei Macchiaioli, di Giovanni Boccaccio e della musica new wave, punk e post punk degli anni Ottanta. Qui, tra alberi e campi aperti, nacquero numerosi architetti, scultori e pittori. Tra i primi Bernardo e Antonio di Matteo Gamberelli, conosciuti con il soprannome di “Rossellino” per via del colore dei loro capelli. Bernardo aprì, da giovanissimo, una bottega di scultura insieme agli altri fratelli e soggiornò nella splendida Villa Gamberaia. Anche Bartolomeo Ammannati, ricordato in par-

ticolar modo per la fontana del Nettuno in piazza della Signoria, crebbe a Settignano proprio come Michelangelo Buonarroti. Quando a quest’ultimo veniva chiesto perché aveva preferito la

scultura ad altre altri, rispondeva ricordando la sua balia, figlia e moglie di scalpellini di Settignano. Raccontava che aveva bevuto un latte impastato con la polvere di marmo in una vecchia casci-

na che corrisponderebbe all’attuale Villa Michelangelo. Come la balia di Michelangelo, anche Desiderio da Settignano, scultore italiano, era figlio di scalpellini settignanesi. Altro scultore

con radici nella bella collina fu Stoldo Lorenzi, fautore della fontana del Nettuno nel giardino di Boboli. Tra i pittori sono invece da ricordare Bartolomeo Bimbi, a servizio di Cosimo III de’ Medici, e Alfredo Müller. Nato a Livorno, visse a Villa La Colombaia tra il 1920 e il 1930. E poi ci sono gli scrittori, quelli che si trasferirono a Settignano per seguire l’amore o perché invaghiti del panorama (vedi anche focus qui a fianco). Gabriele D’Annunzio traslocò a Villa La Capponcina per avvicinarsi all’amata Eleonora Duse, che risiedeva a Villa Porziuncola, mentre Mark Twain scelse Villa Viviani. Si innamorò della sua posizione, del panorama rivolto al centro della città e della sua terrazza. E proprio qui scrisse il romanzo “Wilson lo svitato”. Si respira aria creativa, insomma, a Settignano.

duse e d’annunzio, mark twain e gli altri: quelli che lo scelsero per amore

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iale Eleonora Duse e via Gabriele D’Annunzio si incontrano nel quartiere (nella foto l’incrocio), ricordando quell’amore tormentato durato, tra alti e bassi, una decina di anni. Lui abitò a Villa La Capponcina per avvicinarsi alla Porziuncola, la dimora di lei. Mark Twain aveva scelto Settignano anche per amore. La moglie, Olivia Langdon, aveva una salute cagionevole e lo scrittore pensava che il clima toscano le avrebbe giovato. Anche il pittore Alfredo Müller portò l’amata Marguerite a vivere a Villa La Colombaia, come testimonia la targa di fronte al cancello al numero 3 di via Buonarroti Simoni. V.V.


8 | Febbraio 2016

#Focus

 Ambiente/1

piazzale, Pedonalizzazione con vista E in città non si ferma il cammino

Il 14 febbraio il “bacio collettivo” sulla terrazza panoramica, mentre si pensa ai prossimi passi, dal centro alla periferia

Gianni Carpini

A

gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. II progetto che ridisegna il piazzale, consacrato il 14 febbraio da un bacio collettivo delle coppie sulla terrazza più celebre di Firenze, dice addio a buona parte del parcheggione con vista. L’area pedonale passa da 4.350 metri quadri a 7.700, ben oltre la copia del David. I parcheggi scendono da 196 a 78, a pagamento: un euro la prima ora, due dalla seconda, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 8 alle 24. La scommessa è ora quella di “riempire” con iniziative il piazzale svuotato dalle auto e riqualificato dai molti lavori previsti anche nei prossimi mesi, come il restauro delle balaustre o la sostituzione dell’asfalto con un materiale più piacevole alla vista. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa, in primavera, in occasione

della messa a punto della viabilità in Oltrarno. “Per la parte più spostata verso Ponte Vecchio stiamo studiando la chiusura al traffico – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – e per la parte restante un’inversione di marcia”. A piedi in centro, ma anche in periferia. Per l’isolato universitario di Novoli risale alla scorsa estate il piano per estendere il numero di strade con circolazione vietata nei pressi delle aule. Tramonta definitivamente con l’arrivo del 2016, invece, l’ipotesi pedonalizzazione per via Gioberti (anche se per la strada è comunque in vista una riqualificazione pensata per facilitare la vita di chi si sposta a piedi, seppur le auto continueranno a passare), mentre per viale Paoli resta l’idea di una super-area pedonale davanti al Franchi, da affrontare però dopo il “trasloco” della Fiorentina nel nuovo stadio. Un nodo da sciogliere riguarda poi le Cascine, per cui l’Ordine degli Architetti di Firenze ha lanciato l’idea del “parco tutto a piedi”, compreso il viale centrale. “Dobbiamo capire che uso fare dell’area – dice Giorgetti – se vogliamo puntare sul

recupero degli edifici, come dell’ippodromo, bisognerà trovare il sistema perché queste zone siano accessibili nel caso di eventi. La navetta non basta”. Tra le possibilità, quella di una pedonalizzazione “a intermittenza”: di norma parco off limits per i veicoli, ma con assi di attraversamento per le vetture in caso di concerti o altri happening. “Per poter eliminare le auto private occorre avere un’infrastruttura di mobilità alternativa basata sull’intermodalità, dal trasporto pubblico ai percorsi ciclabili e a quelli pedonali – commenta Egidio Raimondi, presidente dell’Ordine degli Architetti fiorentini – mi pare che sia una tendenza che progressivamente si stia attuando”. Intanto un nuovo tassello della Firenze a piedi nascerà alla Fortezza, con la conclusione dei lavori per la linea 3 della tramvia a fine 2017: tra il lago dei cigni, viale Strozzi, viale Milton e il ponte dello Statuto, nascerà un giardino pensile di quattromila metri quadri attraversato dai binari. Sopra a piedi, sotto, in due tunnel, il traffico diretto verso Porta al Prato.

La “road map” della Firenze a piedi 25 OTTOBRE 2009 PIAZZA DUOMO

24 GIUGNO 2011 PIAZZA PITTI

3 GIUGNO 2013 PIAZZA SAN FIRENZE

11 GENNAIO 2015 PIAZZA DEL CARMINE

A piedi su tre ettari intorno a Santa Maria del Fiore

Stop ai veicoli in piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria

Nuova zona off limits per auto e motorini. Via cordoli e aree di sosta

Abolito il parcheggio a cielo aperto (135 posti). In estate partono gli eventi

14 FEBBRAIO 2016 PIAZZALE MICHELANGELO L’area pedonale passa da 4.350 a 7.700 metri quadrati


#Focus

Febbraio 2016 | 9

 Ambiente/2

l’anconella rinasce dopo la tempesta: il parco torna a colorarsi di verde

Firmato un protocollo tra Legacoop Toscana e il Comune, per un contributo da centomila euro. Al lavoro anche cento tra architetti e agronomi Andrea Tani

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er primi torneranno gli alberi, grandi vittime del nubifragio del 1° agosto 2015. Poi toccherà agli arredi, all’illuminazione, ai percorsi pedonali e ciclabili. Il parco dell’Anconella sta per rinascere dopo la tempesta che, nell’estate scorsa, lo aveva raso al suolo. Lo farà grazie anche al contributo dei cooperatori toscani e degli architetti fiorentini. A partire da marzo, il “polmone” di Firenze sud tornerà a colorarsi di verde: querce, tigli, platani e peri ornamentali, centocinquanta alberi pronti a prendere il posto delle piante abbattute dalla furia del temporale. A farsi carico di tutto l’intervento sarà Legacoop Toscana, che ha firmato un protocollo con il Comune per un contributo da centomila euro. I cooperatori toscani furono tra i primi a rispondere all’appello del sindaco Dario Nardella all’indomani del disastro, quando nel parco i rami spezzati ancora ondeggiavano al vento. A marzo, il mese più adatto per la messa in dimora degli alberi, i cooperatori toscani arriveranno al parco con le piante

LO STATO ATTUALE

scelte e tutto quel che serve per mettersi al lavoro. Non ci saranno più i pini, alberi simbolo dell’Anconella: le loro radici non sono considerate adatte per resistere ai venti forti e il nubifragio lo ha tragicamente dimostrato. Così, sono state scelte

specie ritenute più adatte ai cambiamenti climatici in corso, capaci anche di sviluppare la biodiversità urbana di Firenze. “Come Legacoop ci siamo occupati in questi anni di vari temi per la città e la regione – ha spiegato il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini – l’uragano che ha colpito l’Anconella è stato un momento per impegnare delle risorse per la città e i fiorentini. La nuova Anconella sarà il parco della comunità, in cui cresceranno i bambini del quartiere di Gavinana, che insieme ai cittadini saranno coinvolti da vicino nelle varie fasi della ricostruzione del polmone verde di Firenze sud. In questo abbiamo anche trovato piena disponibilità da parte dell’amministrazione a lavorare insieme per un progetto che riguarda le periferie”. “Grazie all’impegno di Legacoop Toscana potremo partire già dai prossimi mesi a ripiantare molte delle piante del parco per riaverlo come lo abbiamo apprezzato fin da piccoli e, se possibile, ancora più bello”, ha promesso il sindaco Dario Nardella. Se davvero lo sarà, parte del merito andrà anche a quei cittadini che si sono espressi sui sei progetti nati dalla collaborazione tra l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze. Una squadra di circa cento professionisti, tra architetti e agronomi, in gran parte giovani, ha lavorato gratuitamente in collaborazione con gli uffici dell’assessorato all’Ambiente a un A sinistra il sindaco Dario Nardella, l’assessore Alessia Bettini e il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini durante la firma del protocollo per l’Anconella. Nelle altre foto il confronto fra lo stato attuale del parco e come diventerà dopo l’intervento

DOPO L’INTERVENTO

masterplan per la ricostruzione dell’Anconella e, più in generale, per il parco fluviale di Firenze sud. Da questi laboratori sono uscite sei idee che, a gennaio, sono state sottoposte al giudizio dei cittadini. Le hanno votate aggiungendo considera-

zioni, giudizi e suggerimenti, e i risultati di questa consultazione saranno illustrati con un incontro pubblico a fine mese. Insomma, sarà bene farsi trovare pronti: passeggiare all’Anconella in primavera sarà di nuovo un piacere.

LO STATO ATTUALE

DOPO L’INTERVENTO


#Un mese in una pagina

10 | Febbraio 2016

 Un itinerario in cinque tappe

 Parco degli Animali

l’alluvione vissuta dalle opere d’arte

a ugnano la pensione per i cani

L

a pensione per cani? Al Parco degli Animali di Ugnano. Con una delibera dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini, approvata lo scorso mese dal consiglio comunale, è stato introdotto un servizio a tariffa, legata alle fasce Isee, per coloro che non possono tenere il proprio cane e hanno bisogno di una “pensione” per Fido. “La pensione per cani – ha ricordato Bettini – è stata in funzione in forma sperimentale dal 17 giugno al 7 settembre dello scorso anno. Il successo dell’iniziativa, testimoniato dalle oltre cento richieste ricevute e soddisfatte solo in parte per ragioni di posto, ha portato alla proposta di delibera ora approvata dall’assemblea”. Due mesi e mezzo che – spiega il Comune – hanno portato nelle casse dell’amministrazione oltre quattromila euro, con tariffe da un minimo di cinque a un massimo di quindici euro al giorno. Gli introiti – viene specificato –sono destinati alle politiche di tutela degli “animali di affezione”.

 Scattati anche i controlli

la sosta si paga con lo smartphone L

a sosta in città ora si paga (anche) con lo smartphone. Dallo scorso 18 gennaio pagare il parcheggio nei posti blu della Zcs è diventato più facile. È entrato in funzione il pagamento con lo smartphone: per farlo, bisogna registrarsi sul sito della Sas - Servizi alla strada nella sezione dedicata a Tap&Park, scaricare l’applicazione e iscriversi al servizio per la città di Firenze. Collegando poi i dati della carta di credito è possibile caricare il borsellino da cui, a scalare, sarà decurtata la cifra dovuta per la sosta. Addio, insomma, alla “disperata” ricerca di monetine per il parcometro. Una volta parcheggiata l’auto, utilizzando l’applicazione Tap&Park si devono inserire data e ora di fine sosta, per poi procedere con il pagamento. Nello stesso tempo, sono scattati anche i controlli mirati della polizia municipale, con i vigili dotati di palmari per verificare se il pagamento della sosta sia stato o meno effettuato.

 Servizio permanente

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n patrimonio che il 4 novembre del ’66 ha rischiato di venire spazzato via dal fango. Dalla “vittima illustre”, come la definì il pontefice Paolo VI, ovvero il Crocifisso di Cimabue, alla Lanterna del Brunelleschi, passando per quei capolavori degli Uffizi che l’allora direttrice e altri dieci “eroi” portarono in salvo tra le braccia. In occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione, Enjoy Firenze, il cartellone di percorsi guidati organizzati dalla Cooperativa Archeologia, prova a raccontare la catastrofe dal punto di vista delle opere d’arte, con il ciclo di incontri “50 anni dall’alluvione in 5 tappe”. Un itinerario in cinque appuntamenti, che vede la collaborazione della libreria Todo Modo, per ripercorrere i luoghi del disastro approfondendo però la storia dei monumenti colpiti e il racconto di come siano stati ridonati alla città. Iniziato lo scorso 17 gennaio con un primo incontro introduttivo dedicato all’Arno e ai suoi ponti, l’itinerario prosegue il 21 di questo mese con un viaggio nel luogo simbolo dell’alluvione, il quartiere di Santa Croce. Tappa del 20 marzo saranno i Chiostri di Santa Maria Novella, mentre degli “eroi” degli Uffizi si parlerà nell’incontro del 17 aprile, dedicato proprio alla Galleria e a Ponte Vecchio. Ultimo appuntamento il 15 maggio, meta piazza Duomo. Ogni percorso sarà accompagnato da uno storico dell’arte e da un restauratore, che potrà descrivere in maniera dettagliata come si è proceduto per ottenere il risultato davanti agli occhi dei visitatori. “Con Enjoy Firenze siamo soliti organizzare visite guidate concentrate sull’aspetto storico e archeologico, spiegando anche cosa sta dietro al rinvenimento delle opere e dei monumenti. In questa occasione abbiamo quindi pensato di fare la stessa cosa, per raccontare cosa è successo alle opere d’arte e quali misure sono state prese per riportarle all’antico splendore – spiega Barbara Setti, responsabile del settore servizi culturali di Cooperativa Archeologia e ideatrice dell’iniziativa – fu un evento catastrofico che diede poi il via a uno straordinario lavoro di recupero e restauro, basti pensare che la Limonaia di Boboli fu attrezzata in tempo record per portare in salvo le opere e metterle ad asciugare nel modo più corretto per poi poter intervenire”. Visite guidate in cui, quindi, si approfondirà un mondo complesso e laborioso come quello del restauro, scendendo nei dettagli ma in modo chiaro e accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori. “Vogliamo fornire tutte le informazioni in maniera divulgativa e comprensibile, cercando di far conoscere al meglio l’opera certosina di chi ha messo in salvo dei capolavori”, conclude Setti. Le visite sono a pagamento, la prenotazione è obbligatoria allo 055.5520407 o a turismo@archeologia.it.

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l tram notturno diventa permanente. È ripartito a fine gennaio il servizio prolungato della tramvia nei fine settimana. Dopo il successo della sperimentazione che si era svolta da aprile a ottobre, con quasi ventimila passeggeri nella fascia oraria dopo la mezzanotte, le amministrazioni di Firenze e Scandicci hanno deciso, insieme a Gest, di trasformare l’esperimento in un servizio permanente. “L’orario allungato diventa parte integrante del normale servizio – ha sottolineato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dando quindi una risposta continuativa a un’esigenza sentita dai cittadini”. Nel concreto, venerdì e sabato l’ultima corsa parte ora da Santa Maria Novella alle 2. Inoltre è stato inserito il servizio no-stop per Capodanno (con sei tram nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio) e in occasione della Notte Bianca (con dieci tram nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio).

 Per San Valentino un evento benefico

un corso per diventare volontari ant V

ia a un nuovo corso per diventare volontari della Fondazione Ant. Il percorso, che parte martedì 9 febbraio, è suddiviso in tre incontri che si terranno nei mesi di febbraio e marzo nella sede della delegazione fiorentina di Ant, in via delle Panche 40/b, dalle 18.30 alle 20.30. Gli appuntamenti – viene spiegato – sono rivolti a chi desidera conoscere la missione di Ant e approfondire le modalità attraverso cui è possibile svolgere attività di volontariato per la fondazione. Ogni incontro prevede una parte teorica e una interattiva. Gli incontri sono propedeutici al corso specifico per volontari socio-assistenziali a domicilio.Per informazioni ci si può rivolgere al numero 055.5000210 o scrivere a delegazione. firenze@ant.it. E intanto, domenica 14 febbraio, a Palazzo Borghese (in via Ghibellina 110) si svolgerà l’evento “Valentine’s Day for Ant”, organizzato per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica. Per festeggiare così il giorno dedicato all’amore all’insegna della solidarietà.

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#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “LA SITUAZIONE DI VIA MICHELI E DINTORNI”

Sono una cittadina del quartiere 1 che riceve e legge molto volentieri il vostro giornale e segue con interesse le innovazioni positive e le ristrutturazioni della nostra città; per questo motivo vorrei far presente alle autorità competenti la situazione a dir poco tremenda e pericolosa (per qualsiasi tipo di transito), del piano stradale della zona che comprende: via Micheli, via Venezia, via Modena e via Cherubini. Mi permetto tale segnalazione in quanto non ho mai avuto il piacere di leggere nei programmi comunali una prossima manutenzione. Spero che la mia segnalazione possa attivare un sopralluogo. Ringrazio dell’attenzione e distintamente saluto. Ivana G.

IL REPORTER RISPONDE

Cara signora Ivana, come spesso accade – e come sottolineato più volte sul nostro giornale anche in passato – sono i cittadini i primi ad accorgersi, per “esperienza diretta”, di quello che non va e di ciò che dovrebbe essere migliorato nelle varie zone di Firenze. E quando questo succede, è giusto segnalare la situazione alle istituzioni, soprattutto quando si ritiene che possa comportare pericoli per gli abitanti. Pubblichiamo quindi la sua lettera in modo che la situazione da lei evidenziata possa essere valutata e affrontata da chi di dovere, con un sopralluogo o con qualsiasi altro intervento venga ritenuto necessario. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

VIA PANCIATICHI, GLI INCROCI E LA ROTATORIA

Buonasera gentile redazione di Reporter. Abito in via Panciatichi da quando avevo pochi mesi di vita e sono quasi sempre stata qua. Ho visto che si stanno facendo lavori per una rotatoria tra via Panciatichi e via Magellano. In effetti alcuni automobilisti poco preparati causano incidenti perché non guidano nel rispetto delle precedenze. Non conosco le statistiche, ma da casa mia si vedono benissimo sia la zona dove stanno costruendo la rotatoria, sia l’incrocio tra via Panciatichi con via di Caciolle, via Barsanti e via delle Tre Pietre. Come automobilista sento più l’esigenza della creazione di una rotatoria in questo secondo incrocio, sono anni che lo auspico e lo dico, anche al volante, a voce alta, mentre guido costretta a percorrere quasi mezzo chilometro solo per poter partire nella direzione di marcia diversa rispetto a quella in cui ho parcheggiato. Infatti chi parte da via Panciatichi lato farmacia a causa del traffico non riesce a raggiungere l’altra carreggiata e ad andare in direzione via Magellano, perciò deve percorrere via Panciatichi verso il cimitero, oltre-

passarlo, arrivare davanti all’ingresso del Nuovo Pignone GE e quindi girare a sinistra per tornare indietro: 250 mt all’andata e 250 mt al ritorno. 500 metri percorsi per la sola gioia del traffico e del PM10. Eppure questo è il motivo minore. Il motivo principale è quello della messa in sicurezza: gli incidenti ci sono settimanalmente su entrambi gli incroci, ma le ambulanze tre volte su quattro vengono chiamate per gli incidenti all’incrocio tra PanciatichiBarsanti-Caciolle-Tre Pietre. Purtroppo c’è stato chi ha perso la vita o chi è rimasto gravemente invalidato. Se andiamo all’ITI Leonardo da Vinci e facciamo un sondaggio tra gli studenti se ne conteranno diversi che diranno di essere stati coinvolti in incidenti a questo incrocio. Qui c’è il problema che chi arriva sparato da via Barsanti spesso non si ferma allo stop e poi non dà la precedenza a quelli che vengono da destra una volta immesso sulla carreggiata di via Panciatichi. Anche quelli che arrivano da via di Caciolle compiono lo stesso rito. Il problema è anche la visibilità, qua è peggiore che nell’altro incrocio. Ci sono gli alberi che parano la luce dei lampioni e la sera è molto buio. C’è anche un attraversamento pedonale che non si vede quasi ed è sempre un rischio per i pedoni attraversare al passaggio pedonale davanti al cimitero di Rifredi. Insomma, tutto questo per constatare che secondo me la scelta di procedere per la costruzione della rotatoria con via Magellano non è stata presa con la dovuta avvedutezza nello spendere seguendo il principio delle priorità. Grazie per la cortese attenzione, saluti e auguri di buon anno.

“CANI E SPORCO PER STRADA IN ZONA STATUTO”

Alla spett.le redazione. Scrivo a voi perché siete attenti alle problematiche del quartiere e penso abbiate più forza dei singoli cittadini presso gli organi competenti. Il problema sono le deiezioni e l’urina dei cani che tanti maleducati padroni non si curano di raccogliere o evitare. Io abito in via dello Statuto e, proprio davanti al mio portone trovo il bagnato dell’urina dei loro cani, tutti i giorni e spesso anche le feci. Facendo poi un giro del quartiere mi sono accorta che ciò avviene un po’ dappertutto e bisogna camminare sempre con gli occhi fissi a terra perché altrimenti è inevitabile portarsi a casa qualche regalino. La gente si lamenta e non sa a chi rivolgersi. Ogni tanto, periodicamente vedo passare i vigili per multare le auto in divieto di sosta e penso che se facessero altrettanto per i cani, tanti maleducati la smetterebbero. Sono tornata ad abitare da poco nel quartiere, dopo aver vissuto per anni in altra città e sono rimasta meravigliata di questo enorme peggioramento! E meno male che Firenze era conosciuta per la sua pulizia! Grazie per il vostro interessamento. Manuela P.

Si riduce l’area dedicata alla sosta delle auto, aumenta quella da vivere a piedi. Un inizio di anno all’insegna della “rivoluzione pedonale”, insomma, proprio come era avvenuto nel 2015: dodici mesi fa (tredici per la precisione, perché allora la data X fu l’11 gennaio) era stata la volta di piazza del Carmine, nel cuore dell’Oltrarno. Anche in quel caso, il parcheggio al centro dell’area aveva lasciato il posto a uno spazio off limits per le auto, tutto dedicato ai pedoni, con la sfida di “riempire” la piazza svuotata con eventi e iniziative. Un po’ quello che succederà ora a qualche chilometro di distanza (e qualche metro più in su), al piazzale. E le pedonalizzazioni in salsa fiorentina non si fermano qua: anche altre zone – dal centro alla periferia, da Novoli a Campo di Marte – si preparano a vivere (o in alcuni casi iniziano a immaginare) un domani senza auto. Così, su questo numero, Il Reporter ha deciso di fare un “viaggio” tra le pedonalizzazioni di casa nostra. Ma questo, sulle rive dell’Arno, sarà un mese importante anche sotto altri aspetti: a sei mesi dalla devastante tempesta del 1° agosto, entra ora nel vivo la rinascita di uno dei luoghi simbolo di quanto avvenuto quel pomeriggio in città, il parco dell’Anconella. Che torna a colorarsi di verde con l’arrivo di nuovi alberi, che prenderanno il posto di quelli abbattuti dalla violenza del maltempo. E a proposito dei segni lasciati dal maltempo, non va dimenticato che questo 2016 segna i cinquant’anni dall’alluvione del 1966: mentre Firenze si prepara a ricordare l’evento in grande stile, si susseguono le iniziative per non dimenticare i diversi aspetti di quella catastrofe. Iniziative cui Il Reporter continua a dare spazio, in un cammino che andrà avanti fino al 4 novembre. MATTEO FRANCINI

Febbraio 2016 | 11

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

ANCHE DA MORTO ALL’OSTERIA

UN ANELLO (DA TENDA) PER SAN VALENTINO

A

vent’anni ero fidanzato con una ragazzina che oltre al suo compleanno pretendeva che mi ricordassi pure quello dei suoi genitori, il suo onomastico e ovviamente San Valentino! Era meglio se si fidanzava direttamente con un calcolatore dell’Ibm, rimaneva meno delusa! In quel periodo tutte le mattine mi alzavo con l’ansia di dimenticarmi qualcosa. Mi ricordo che una volta lei mi chiese sorridente: “Che giorno è oggi?”. Sbiancai, poi balbettai: “Buon compleanno!” “Non faccio mica gli anni!”. “Ah... allora è il compleanno dei tuoi genitori?” “No”. “San Valentino?” “Nemmeno”. “Mi arrendo. Chiedo umilmente perdono, che giorno è oggi?” “Non lo so, per questo te l’ho chiesto!”. Non potevo continuare a vivere così, per fortuna ho sposato una donna allergica alle “feste commerciali” e se per San Valentino tornassi a casa con una scatola di cioccolatini, lei me li farebbe mangiare tutti senza nemmeno averli scartati. E così ora ogni 14 febbraio mi godo lo spettacolo degli uomini che si fermano alle vetrine. Loro non guardano gli anelli, fissano per ore leggermente più in basso: fissano i prezzi! Finalmente trovano un anello che costa poco, sembra d’oro ma più probabilmente è solo dipinto con un pennarello giallo. Decidono che quello è l’oggetto perfetto per testimoniare il loro grande amore! Peccato che non abbiano letto anche l’etichetta accanto al prezioso scelto: anello da tenda! Temo che non sarà un buon San Valentino! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

Web

andreamuzzi.it

I

l pittore Bernardo Barbatelli (Firenze, 26 agosto 1548 - ivi, 10 novembre 1612), soprannominato “Bernardino Poccetti” perché di bassa statura e perché si dice che fosse abituato ad “alzare il gomito”, cioè a “pocciare”, sinonimo di poppare, per traslazione “bere” più del dovuto. Bere s’intende vino, e non solo nelle osterie, poiché pare che l’artista non si mettesse mai a dipingere se, insieme ai colori, non avesse avuto un fiasco di buon nettare al quale si sarebbe attaccato spesso e volentieri. Di questo suo vizioso abuso di gustare il vino non ne avrebbe fatto mistero a nessuno, anzi, a chi gli rimproverava il suo “malcostume”, sembra che rispondesse che lui non avrebbe mai smesso di bere e che, all’osteria, ci sarebbe andato anche da morto! Il Poccetti era nato a Firenze nel popolo di San Pier Gattonino (Porta Romana), figlio di Bartolomeo, pentolaio; ebbe per maestro Michele del Ghirlandaio, che ne fece uno dei più apprezzati pittori operanti in Firenze fra il XVI e i primi del XVII secolo. Si sposò con monna Lucrezia dalla quale ebbe un figlio che morì da piccolo. Valentissimo nell’arte di dipingere a fresco e a graffito le facciate dei palazzi, a tal proposito fu soprannominato anche Bernardo delle Facciate. Divenuto vecchio, dopo la morte della moglie, conducendo una vita umile e disordinata a continuo contatto con il volgo, andò ad abitare, per alcuni anni, nello Spedale degli Innocenti dove, in cambio dell’accoglienza, affrescò le sue ultime opere. Sotto l’elegante portico prospiciente Piazza della Santissima Annunziata raffigurò, a fresco, Esculapio con in braccio un fanciullo privo di vita nel tentativo di risuscitarlo con sughi di erba (1610), che sovrasta la cosiddetta “ruota”, dove venivano deposti i gettatelli e, dalla parte opposta, una Strage degli Innocenti. Terminati questi lavori il Poccetti andò ad abitare, con un vecchio servitore, in una casa in Via di Sitorno (oggi Via della Chiesa, nel tratto fra Via delle Caldaie e Via dei Serragli). La mattina del 10 novembre 1612, il nostro pittore morì improvvisamente per un colpo apoplettico. Sollecitamente l’anziano domestico avvertì i coinquilini e poi si allontanò alla chetichella, senza far sapere più niente di sé, e neppure dei risparmi che il Poccetti teneva ben nascosti in casa. Appresa la notizia, gli amici e i colleghi dell’Accademia del Disegno, fecero una generosa colletta per organizzare un decoroso funerale e una eguale tumulazione del cadavere di Bernardino nella Chiesa del Carmine, dove erano già inumati la moglie e il figlio. Nel tardo pomeriggio del giorno successivo al decesso, il corteo funebre si mosse da Via di Sitorno per recarsi al Carmine, su un ben preciso percorso che si sarebbe snodato lungo Via Maggio, Ponte a Santa Trinita, il Lungarno Corsini, Ponte alla Carraia e Borgo San Frediano. Tutto andò bene fin quando, al Ponte alla Carraia, si scatenò un violentissimo temporale con lampi, tuoni, acqua a catinelle e chicchi di grandine grossi come ceci. Il mesto corteo si smembrò di colpo, preti, frati, accademici, amici e conoscenti se la dettero a gambe levate per trovare un riparo. Anche i portatori con il feretro affrettarono il passo che ben presto divenne corsa, raggiungendo Piazza Soderini (oggi Nazario Sauro) e, non sapendo dove entrare con la bara, infilarono diretti all’osteria della Trave Torta che era proprio sulla cantonata di Via dei Serragli. In tal modo si avverò quello che il Poccetti aveva sempre ripetuto ai compassati moralisti che gli sottolineavano il vizio di bere! Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santo Spirito” degli autori, mentre il disegno è di Stefania Valentini. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 6801567 email: info@edizionibunker.it Stampa

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Il Poccetti mentre dipinge. Disegno di Stefania Valentini


12 | Febbraio 2016

#Cultura

 Su il sipario

 Agenda

Niccolini, rinasce il teatro più antico Dopo vent’anni il palco di via Ricasoli riparte da una scommessa: stare aperto tutto il giorno Enrica Cinaschi

C’

è un tempo per abbassare il sipario e un tempo per rialzarlo. Può essere sintetizzata così la parabola del Niccolini, antichissimo teatro fiorentino (il più longevo della città e uno dei più datati d’Europa) chiuso per quasi un ventennio e riportato a nuova vita da Mauro Pagliai, imprenditore fiorentino (titolare del gruppo Polistampa) che ha acquistato lo spazio di via Ricasoli e che, nel gennaio di questo anno, lo ha restituito alla città. Proprio quando la cultura sembrava vacillare, è arrivata la buona notizia, frutto di tanto lavoro e altrettanto ottimismo. “Sono di natura una persona ottimista – racconta Pagliai – e credo fortemente nei progetti che metto in piedi”. Un lavoro di squadra che porta oggi il Niccolini a (ri)entrare nel circuito dei teatri fiorentini, dopo essere stato, in passato, palcoscenico per artisti di chiara fama, da Carmelo Bene a Vittorio Gassman,

da Paolo Conte a Paolo Poli. Il lungo lavoro di ristrutturazione, diretto dall’architetto André Benaim, ha riportato la struttura – 406 posti e quattro ordini di palchi – allo splendore originale, iniziando dal rifacimento di facciata e tetto e proseguendo con l’adeguamento di impianti e si-

curezza. “Uno spazio destinato a vivere tutti i giorni, tutto il giorno”, così gli ha dato il benvenuto il sindaco Dario Nardella, che ha partecipato all’inaugurazione del nuovo corso dello spazio. Il nuovo Niccolini è un centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale,

troveranno spazio mostre e convegni. Dopo essere stato scelto come location di uno degli eventi principali dell’ultimo Pitti Immagine Uomo (la performance dello stilista Marco De Vincenzo), a partire da questo mese sarà l’Opera di Santa Maria del Fiore a valorizzare il Niccolini,

includendolo in uno speciale percorso turistico che interessa i visitatori provenienti da tutto il mondo. A partire da fine aprile -primi di maggio la sala sarà utilizzata ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di venti minuti che vuol preparare il pubblico alla comprensione dei monumenti di piazza Duomo. La stagione vera e propria, con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio, è invece gestita dalla Fondazione Teatro della Toscana, che vede a febbraio (dal 12 al 21) andare in scena “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” (di Massimo Sgorbani), dedicato al grande scrittore di “Colazione da Tiffany” scomparso prematuramente nel 1984 (www.teatrodellapergola.com). Per concludere l’offerta, al piano terra del teatro sono presenti un cafè e un bookshop con le più importanti novità del gruppo Polistampa, oltre a una selezione di titoli sul teatro e sul patrimonio dell’Opera del Duomo.

 Il programma

Un anno nelle gallerie

Uffizi e Palazzo Pitti insieme per un’offerta culturale che va dai Medici all’arte antica

N

ove mostre per le Gallerie degli Uffizi. Gallerie al plurale. Già, perché i meno informati devono sapere che a seguito della recente riforma Franceschini, gli Uffizi sono diventati un tutt’uno con Palazzo Pitti e le gallerie in esso contenute, sotto la guida del direttore Eike Schmidt. E se fino allo scorso anno veniva proposto un unico calendario per tutti i musei del Polo museale, dal 2016 l’offerta culturale è distinta. Il primo a presentare un programma è stato proprio Schmidt, che per le Gallerie degli Uffizi propone nove eventi da febbraio a gennaio prossimo. Il primo appuntamento è alla Galleria Palatina con “Il Polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer”, in arrivo il 24 febbraio (fino al 5 giugno) nella Sala delle nicchie insieme a

un corredo didattico. Il 21 marzo (fino al 28 agosto) ci si sposta agli Uffizi per “Fece di scoltura di legname e colorì. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze”, che apporfondisce la vicenda della scultura lignea policroma del XV secolo in città. “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici” sono invece i protagonisti della mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti dal 9 maggio all’11 settembre. In esposizione circa trenta opere del Seicento e Settecento, provenienti prevalentemente dai depositi della Palatina, che illustrano soggetti figurativi bizzarri ricorrenti nelle collezioni medicee. Il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi apre le sue porte al pubblico in occasione di “Sguardi sul Novecento. Disegni di artisti italiani tra le due

guerre” (dal 17 maggio al 4 settembre) e mostra trentasette fra disegni e stampe per lo più mai visti dal pubblico, riferibili ai primi trent’anni circa del Novecento. Il 21 giugno si torna a Palazzo Pitti e più precisamente al Museo degli argenti per “Splendida Minima. Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee: dalla Tribuna di Francesco I de’ Medici al tesoro granducale” (fino al 2 novembre), che racchiude una preziosa collezione di sculture in pietra dura di età ellenistica e romana e poi rinascimentale. E se alla Galleria d’arte moderna va in scena (dal 13 settembre all’8 gennaio) “Tempo reale e tempo della realtà”, che mostra una selezione di orologi appartenenti alle collezioni medicee, agli Uffizi (dal 27 settembre all’8 gennaio) prende spazio “Scoper-

Hieronymus Bosch, Copia da Elefante, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina (particolare) che sarà esposto durante l’evento “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici”

te e Massacri. Ardengo Soffici e l’Impressionismo a Firenze”. Per l’autunno, infine, appuntamento nella Sala Bianca di Palazzo Pitti con “I Quattro Continenti. Arazzi fiorentini su cartone di

Giovanni Camillo Sagrestani” (dal 27 ottobre all’8 gennaio) e con “La rivincita del colore sulla linea”, dal 18 ottobre all’8 gennaio al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi.

Celine, battiato, poe: un mese di storie, dalla letteratura ai grandi concerti

U

na volta messe da parte maschere e sfilate di Carnevale, a febbraio resta un carico di eventi che fa rima con teatro, letteratura e concerti. Appuntamenti che lasciano fuori dall’uscio il freddo inverno per riscaldarsi al calore della cultura e dell’intrattenimento. Un esempio su tutti è quello offerto dal Teatro della Perola, che con i suoi “Quaderni” propone ogni venerdì la lettura di uno o più racconti. Il pubblico, portandosi una tazza da casa, può degustare tè, cioccolato caldo e pasticcini, e ascoltare i racconti scelti e introdotti da Marco Vichi e letti da Lorenzo Degl’Innocenti. Da Celine a Flaiano, da Bassani a Fenoglio fino a Natalia Ginzburg. Se invece, restando in tema di racconti e senza cambiare location, si preferiscono le storie del terrore, il 25 e 27 febbraio la Pergola offre curiosi spettacoli itineranti messi in scena dalla Compagnia delle Seggiole. Il ritratto ovale, Blackwood e Il gatto nero sono i tre titoli firmati dal maestro del genere Edgar Allan Poe che verranno proposti al pubblico (biglietto 7 euro intero, 5 ridotto). Gli amanti della lirica, dal 24 al 28 non possono invece perdersi “Les pecheurs de perles” di Georges Bizet, che vede l’orchestra del Maggio Musicale fiorentino diretta da Ryan McAdams. Sempre il 24, il Teatro Puccini porta in scena un evento speciale, con la regia di Teo Teocoli: Caveman - L’uomo delle caverne, interpretato da Maurizio Colombi. Il testo originale, scritto da Rob Becker, è frutto di tre anni di studi di antropologia, psicologia, sociologia, preistoria e mitologia, ed è stato portato per la prima volta sul palco nel 1995 allo Helen Hayes Theatre di New York, diventando il monologo più longevo nella storia di Broadway. Pronti a scatenarsi anche gli amanti della musica con tre concerti da appuntare in agenda: il 25 all’Obihall andrà in scena Max Gazzè con la sua band, il 26 salgono sul palcoscenico del Nelson Mandela Forum i “Capitani Coraggiosi” Gianni Morandi e Claudio Baglioni e infine, il 28 e 29, Franco Battiato e Alice al Teatro Verdi.


Febbraio 2016 | 13

Filastrocca di Carnevale Costanza e Loriano, noti discoli di San Frediano, insieme all’amico Neri, tra stelle filanti e pernacchie assordanti, il Carnevale festeggian da ieri. Porta Romana, piazza Pitti, tutto l’Oltrarno fino a via dei Serragli, stanno riempiendo di coriandoli, lingue di menelik e sonagli. Lanciata in aria una nuvola grande di piccoli pezzi di carta colorati, il Ponte Vecchio e via Tornabuoni hanno agli occhi del sole oscurati. Dalla nube gioiosa di Carnevale, una folata di vento solleva un coriandolo, lo trascina via, alto nel cielo: da lassù di Firenze vede ogni angolo. Sorvolando l’Arno d’argento, volteggia veloce fino al maestoso Forte Belvedere, si cala nei vicoli stretti di San Niccolò, riconosce la bottega di Duccio il rigattiere. Salutando la torre della Signoria da lontano, rapido come la freccia di un arco il coriandolo raggiunge Gavinana e si immerge nel verde del suo amato parco. Un soffio più forte di Eolo birichino, e il coriandolo è a spasso da un’altra parte: vede il colle di Settignano, sente il boato del Franchi. Ma certo: è a Campo di Marte! Baciato dal sole, il piccolo pezzo di carta volteggia sulla Bolognese fino a Trespiano, poi in picchiata verso Novoli, all’orizzonte il cielo solcato da un aeroplano. Scorge dei binari, li segue curioso curioso: portano verso Scandicci, laggiù. A un tratto la città lascia il posto alla campagna, c’è Bellosguardo più su. Quando una nuvola lo prende per mano per riportarlo indietro, è sopra all’Isolotto tra le chiome delle Cascine intravede dei ragazzi, giocano e con le biglie fan filotto. Il tempo di un sospiro appena e planando lungo l’Arno si ritrova nell’arena.

Il vento cessa piano piano, il coriandolo cala lentamente in San Frediano. Che grida, che urla, che strepitio sovrumano: ehi, sono Costanza, Neri e Loriano! Nel baccano si apre una persiana, la mamma di Neri si è affacciata: “Venite dentro, birbanti, solo per voi ho preparato la schiacciata!” Ma niente, non gli importa della merenda, continuano la festa i tre rumorosi amici! Anzi quattro: il coriandolo si riunisce alla congrega e il Carnevale insieme passano felici.


14 | Febbraio 2016

#Sport  Rari Nantes Florentia

 Il calendario

al franchi notti da big match

L

a Fiorentina inizia il mese di febbraio con un solo obiettivo: continuare a (far) sognare. Nessuno, a inizio campionato, si aspettava una squadra di questo formato. Invece tra le big di questa serie A c’è anche la Fiorentina che, se non ha forse una rosa da “big”, ha trovato una mentalità da grande squadra. In campionato, febbraio è iniziato mercoledì 3 contro il Carpi. Proprio quel Carpi che ha eliminato i viola dalla Coppa Italia. Tre giorni dopo, ecco la sfida sul campo del Bologna, con Donadoni che ha dato nuova linfa alla squadra. La domenica successiva posticipo alle 20.45 contro l’Inter di Mancini, con il ritorno al Franchi della coppia Ljajic-Jovetic. Il 21 i viola si troveranno di fronte un’altra squadra nerazzurra, l’Atalanta, partita mai facile soprattutto in trasferta. Febbraio si chiuderà poi proprio l’ultimo giorno del mese, lunedì 29, al Franchi contro il Napoli di Sarri. Partita per la quale non c’è bisogno di nessuna presentazione.

squadra e giocatori, freccia (verde) in su Irene Delfino

L

a freccia verde (beh, in questo caso potremmo dire viola) punta verso l’alto. Si tratta del simbolo che, sul sito di transfermarkt, indica il valore di mercato in crescita di un giocatore. In crescita come i risultati collettivi della squadra di Paulo Sousa, neanche immaginabili all’inizio della stagione, quando la rosa viola veniva stimata attorno a 114 milioni di euro. Settimana dopo settimana, vittoria dopo vittoria,

il valore è cresciuto in maniera esponenziale: 132,55 milioni il 1° settembre, 143,10 milioni il 15 novembre, fino a raggiungere i 165,55 milioni (al momento in cui scriviamo, ndr). Con un incremento del 42,5%. Nessuna fra le squadre di vertice ha fatto meglio. Merito di un allenatore che ha saputo chiedere alla società rinforzi “funzionali”, come Nikola Kalinic, bomber croato sconosciuto al grande pubblico, che tra gol, assist e movimenti al servizio della squadra ha visto triplicare il valore del suo cartel-

lino, dai 5,5 milioni pagati dai Della Valle in estate a quindici milioni. Stessa valutazione per il suo gemello del gol, lo sloveno Josip Ilicic, che dopo aver toccato il suo record negativo in viola, stimato in 5,5 milioni, è risalito vertiginosamente toccando quota quindici, grazie alla fiducia accordata da Paulo e al ritorno nella sua zolla di campo preferita, dietro la punta centrale. Operazione recupero più che riuscita anche per il talento tutto “made in viola” Federico Bernardeschi, su cui avrebbero messo gli oc-

chi molte big europee, prima fra tutte il Bayern Monaco, sulla cui panchina, da giugno, siederà Carlo Ancelotti, che stravede per il carrarese. La mossa vincente di Sousa è stata quella di trasformare una seconda punta in un esterno di corsa e qualità sulla fascia destra. Dall’altra parte del campo, sulla fascia sinistra, Alonso è schizzato da 2,8 a otto milioni, mentre a completare la linea a quattro di centrocampo c’è la neo coppia da 14,5 milioni in due formata da Milan Badelj (+ 3,2 milioni) e Matias Vecino (+ 3,3 milioni). Entrambi hanno più che raddoppiato il loro valore. Ci è andato vicino anche Tatarusanu, passato dai tre milioni stimati a luglio ai cinque di gennaio. E ancora, sono aumentate di un milione le valutazioni di Astori, Roncaglia e Babacar. Piccolo balzo in avanti, infine, anche per Lezzerini e Tomovic. In una viola più “dorata”.

 Fiorentina Basket

un “trampolino” per la salvezza

Febbraio può diventare decisivo per centrare l’obiettivo stagionale

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eno male che il 2015 è finito, verrebbe da dire. Per la Fiorentina Basket l’anno del battesimo si è chiuso nel segno della sfortuna, cosa che per la verità ai viola non era mancata nemmeno in precedenza. Nel giorno di Santo Stefano la squadra di coach Salieri ospitava Vicenza. Priva di Valentini, dopo pochi minuti di gioco ha perso anche Touré per infortunio, ritrovandosi così senza i suoi principali terminali offensivi. Nulla da fare. E, a quanto pare, le scorie dell’anno vecchio dovevano ancora essere smaltite all’inizio del nuovo. È andata male anche a Varese, dove una settimana più tardi i viola hanno lasciato ai lombardi lo scontro diretto dopo una prestazione piuttosto incolore. Per non dire della partita di Padova, due punti alla portata mancati in malo modo nella peggior prova stagionale. Un calo di condizione e, forse, anche di fiducia. Cose che capitano, nulla di cui allarmarsi. Ma dopo tre sconfitte consecutive, fra assenze, squalifiche e la partenza di Marusic, la gara contro Alto Sebino non arrivava certo nel momento più propizio. Invece una grande Fiorentina ha controllato per trenta minuti e trovato poi la forza di ribaltare il risultato quando i lombardi, per la prima volta, erano passati in vantaggio a pochi minuti dal termine. Una vittoria che ha ridato ossigeno alla classi-

fica dei viola. Cosa aspettarsi dal mese di febbraio? Anzitutto una partenza in salita: trasferta a Udine e sfida interna all’Orzibasket, le due principali indiziate per la vittoria del campionato. Poi Pavia e Desio, due gare che di certo non vedono i viola favoriti ma nelle quali non è azzardato sperare di racimolare qualche punto pesante. Infine il Pms Moncalieri, formazione già battuta all’andata, contro la quale è lecito aspettarsi un altro successo. Sullo sfondo del basket giocato si muovono intanto le trattative di mercato per portare in maglia viola un paio di innesti che completino in modo definitivo il roster di Salieri prima della volata finale. Le prime otto squadre faranno i playoff, traguardo che sembra ancora troppo ambizioso. L’ultima classificata retrocederà direttamente, dalla dodicesima alla quindicesima disputeranno i playout. Lasciarsi cinque squadre alle spalle significherebbe dunque salvarsi senza ulteriori sofferenze. È quello a cui la Fiorentina può e deve puntare, quella “comfort zone” tra la nona e l’undicesima posizione che farebbe centrare in anticipo l’obiettivo stagionale. E febbraio può diventare il trampolino di lancio per raggiungerla. Andrea Tani

I

l 2016 della Rari Nantes Florentia riparte dal passato. Da un passato glorioso. La società biancorossa, che ha vissuto l’anno passato in modo rocambolesco, assistendo alla retrocessione della squadra maschile subito ripescata in serie A1 per l’allargamento del campionato, si affida a Gianni De Magistris. Il campione che ha portato a Firenze gli ultimi scudetti, nel 1980 alla guida della Rari e nel 2007 in panchina con la Fiorentina Waterpolo femminile, torna con pieni poteri per quanto riguarda il comparto tecnico e darà una mano all’allenatore Riccardo Vannini alle prese, anche quest’anno, con una stagione non senza difficoltà. Che non ha però scoraggiato nessuno. La salvezza è possibile, visto che molte gare del girone d’andata sono state perse solo negli ultimi secondi per un gol di scarto. Vannini lavorerà molto su questo fattore. De Magistris, da supervisore, dovrà ricostruire anche un settore giovanile che ha sempre costituito la linfa vitale della società. Sim.Spa.

Lorenzo Mossani

 Le valutazioni

il ritorno di De Magistris

 Ballet Centre

dove la danza è “di casa”

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a oltre trent’anni, nel quartiere 2, esiste una realtà che ha portato sui grandi palcoscenici nazionali e internazionali molti ballerini fiorentini: il Ballet Centre. Partita dal solo insegnamento della danza classica, l’attività nasce in un centro culturale di Campo di Marte e, con il passare del tempo, ha visto crescere il numero delle sue discipline, che attualmente comprendono danza contemporanea, jazz, araba, hip-hop, pilates e yoga. Nel 1994, per esigenze di spazio, l’associazione che fa capo al gruppo Zanichelli si sposta in via Botticelli, e grazie a un’organizzazione di scambi culturali con le accademie internazionali di danza più accreditate si afferma prima sul territorio fiorentino per poi crescere di importanza a livello nazionale e internazionale. Adesso, dopo ventidue anni di attività nella stessa sede, il Ballet Centre si è da poco spostato in un nuovo spazio, in via di San Salvi. L’associazione sportiva, riconosciuta dal Coni, è nata con lo scopo di promuovere le arti coreutiche, ed è da sempre molto legata al territorio e al quartiere. Ed è proprio questo l’aspetto sottolineato da Sabrina Margarolo, direttrice artistica dell’associazione: “Mi preme far capire che la nostra scuola è innanzitutto un punto di ritrovo, una casa aperta a chiunque abbia voglia di imparare a danzare. A breve partirà anche un progetto che andrà a coinvolgere la terza età e quindi tutte quelle persone anziane che abbiano voglia di

Il Ballet Centre è una realtà del quartiere che ha portato sui grandi palcoscenici nazionali e internazionali molti ballerini fiorentini

imparare a danzare. Sottolineo questo aspetto – spiega – perché molti sono impauriti dal professionismo e quindi abbandonano l’idea di diventare nostri soci. Lo spostamento nella nuova sede, avvenuto definitivamente lo scorso 18 gennaio, deriva dalla necessità di adattarsi alle nostre attività: avevamo bisogno di grandi sale da ballo, oltre che di ambienti più piccoli come sale di potenziamento o di studio e relax. I nostri 170 allievi – continua – considerano la sede come una seconda casa ed è questa l’atmosfera che vogliamo ricreare, anzi siamo molto contenti quando i nostri ex allievi che sono diventati professionisti in accademie internazionali come la Royal Ballet School (Londra) o la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala (Milano), tornano a trovarci perché sentono la mancanza di ‘casa’. Il nostro obiettivo principale è quello di insegnare a danzare e portare tutti i nostri allievi a un determinato livello, che sia amatoriale o professionistico. I nostri corsi, formati da circa dieci allievi per classe, sono organizzati per creare un certo grado di equilibrio – conclude Margarolo – che porti tutti a lavorare con tranquillità e serenità”. Niccolò Dainelli


Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

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