Periodico d’informazione locale. Anno X n. 9 del 2 febbraio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.
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Febbraio 2016
Anno X Ed. 9
Firenze Quartiere 4
Isolotto • Legnaia • Soffiano
Primo piano
✎ Editoriale
il volto “volontario” del quartiere
nella città da vivere a piedi Matteo Francini
U
n San Valentino speciale in città. Se il 14 febbraio è per antonomasia il giorno degli innamorati, quest’anno Firenze lo ha scelto come data simbolo per la trasformazione di uno dei suoi spazi più celebri e, senz’altro, suggestivi: piazzale Michelangelo. Scatta proprio quel giorno la pedonalizzazione della terrazza sulla città, uno degli interventi pensati per ridisegnare completamente lo spazio panoramico.
Sono diversi i cittadini che si prendono cura dei giardini. E i genitori aiutano le scuole ☛ pagina 2
Fiorentina
certe notti viola, le sfide al franchi
F
ra campionato e coppa, il calendario riserva questo mese alla Fiorentina e ai suoi tifosi una serie di big match ravvicinati in orario serale tra le “mura amiche” dello stadio Franchi.
☛ pagina 14
Il Reporter dei piccoli: filastrocca di Carnevale per i lettori in erba ☛ pagina 13
☛ SEgUE a pagina 11
pedonalizzazioni, prosegue il cammino Gianni Carpini
A
gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo, che dice addio a buona parte del parcheggione con vista. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa. E a piedi non si andrà solo in centro, ma anche in periferia: ecco le altre idee per la città.
mantignano saluta il “ponte dei cazzotti” Avanzano i cantieri per il bypass: con l’arrivo della nuova viabilità, la vecchia struttura andrà giù.
☛ pagina 3
tornano gli alberi, rinasce l’anconella Addio pini, arrivano nuove specie: dopo la tempesta di agosto il parco torna a colorarsi di verde.
☛ SEgUE a pagina 8
il “teatro del borgo” un anno e mezzo dopo
☛ pagina 9
a spasso tra le opere salvate dal fango
☛ pagina 7
☛ pagina 10
La famiglia italiana della frutta
2 | Febbraio 2016
Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Ambiente
le “chiavi” del parco? in mano ai volontari. viaggio tra le aree adottate dai cittadini La mappa
“angeli” dei giardini, scatta il censimento
A
rriverà presto la “mappa” degli angeli con il pollice verde. Nei prossimi mesi il Quartiere 4 farà un censimento dei giardini i cui cancelli vengono aperti e chiusi da cittadini-volontari. “L’obiettivo – spiega il presidente Mirko Dormentoni – è capire per quali aree promuovere ulteriori prese in carico”. A Firenze non mancano i parchi pubblici che attendono di essere “adottati”. “I volontari sono una risorsa importantissima senza la quale non ce la faremmo – sottolinea Dormentoni – inoltre forniscono un valore aggiunto: sono sentinelle sul territorio che segnalano problemi e criticità”. G.C.
Gianni Carpini
S
i possono chiamare volontari “in erba”. Con il sole a picco o sotto la pioggia a dirotto rispettano l’impegno: aprono i cancelli del giardino pubblico vicino a casa, garantiscono la chiusura notturna, se ne prendono cura. Sono decine i cittadini che nel quartiere, in modo gratuito, presidiano un fazzoletto di prato. Succede a Ponte a Greve, dove alcune famiglie di uno stesso condominio si alternano per rendere accessibile il parco di fronte alla loro abitazione. Succede a Soffiano, dove un abitante volenteroso ha popolato di piante un’area verde, ieri terra di sosta selvaggia, oggi rigogliosa oasi. E ancora, il “custode” del parco del Saletto, Giancarlo Antolini, è stato premiato dal Q4 con il “Quattrino” per il suo impegno, mentre le chiavi del verde del Gazometro sono nelle mani del centro anziani di via dell’Anconella. E la lista sarebbe ancora lunga. A raccontare la storia del giardino collettivo da un ettaro e mezzo in via Neri di Bicci, popoloso isolato alle spalle del centro commerciale di Ponte a Greve, è una rappresentanza dei condomini della strada: da dieci anni quindici famiglie, a turno, aprono e chiudono i cancelli del parco, realizzato nel 1994 dalla cooperativa che costruì gli allog-
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gi. “È anche un po’ nostro”, dice Sabrina. Lucia è lo “sceriffo” del team (ride di gusto a questa definizione, ndr). Mette in guardia: “Le persone devono leggere bene i cartelli: niente sporcizia. Servono più controlli dei vigili”. Danila stila i turni. “Esiste un controllo sociale – spiega – chi è in terrazza butta un occhio ai bimbi che giocano nel prato”. Angelo, infine, ha un sogno: “Rivedere sulle colonne spoglie in mezzo al giardino il tetto del bindolo, tolto anni fa”. A due chilometri di distanza, Soffiano ha il suo “Bobolino”, come lo chiamano i residenti: vialetti puliti, sugli alberi casette per gli uccelli e batbox, nelle aiuole ortensie, rose e ciliegi giapponesi. È stato un distinto signore, che preferisce rimanere anonimo, a creare dal 2003 il micro-parco tra via Coppo di Marcovaldo e via Daddi, spronando il Comune a portare qua la fontanella dell’acqua e le staccionate. Se ne occupa almeno una volta a settimana, investendo tempo e denaro. “Vengo ripagato dai sorrisi delle persone che passano dal giardino – racconta – sono convinto che l’educazione e l’impegno vincano sulla sporcizia e sulla maleducazione”. Un seme che ha fatto “fiorire” alcune aree vicine. A pochi passi, tra le palazzine di via Sano di Pietro, una residente cura il
Il giardino tra via Coppo di Marcovaldo e via Daddi
verde pubblico davanti al portone. Un gruppo di proprietari di cani ha invece adottato lo “strappo” d’erba che collega la fine di via dell’Olivuzzo a via Margaritone d’Arezzo: tagliano il prato, puliscono con scope e palette, controllano che i “colleghi” non scordino per strada i ricordini di Fido e ora chiedono di “mettere i cancelli, per ricreare l’area cani e chiuderla la notte”.
Da Soffiano a Ponte a Greve sono diversi gli abitanti che aprono i cancelli e si prendono cura degli spazi verdi
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Scuola
e i genitori si danno da fare
A
ttivi al fianco delle istituzioni scolastiche, i comitati dei genitori rappresentano sempre più una risorsa per le scuole. Tra i principali nel Q4 ci sono quelli degli istituti PirandelloCalvino, Montagnola-Gramsci e Piero della Francesca. Ma di cosa si occupano? “La nostra volontà è far partecipare tutti attivamente alla vita della scuola, utilizzando anche il nostro sito www.genitoriinmovimento.it – spiega Valentino, presidente del comitato genitori della Montagnola-Gramsci – promuoviamo incontri, corsi, gruppi di studio e iniziative utili a tutti i genitori”. Il comitato dell’Ic Piero della Francesca, nato tre anni fa, è entrato ufficialmente in attività lo scorso anno: oltre a raccogliere proposte e criticità che vengono presentate e discusse nel Consiglio d’istituto, si occupa di vari progetti. “Attraverso mercatini e grazie ai proventi degli spettacoli della ‘compagnia’ I cornetti di mezzanotte, costituita da genitori volontari – racconta la presidente Susanna – siamo riusciti a donare all’istituto quattro lavagne interattive multimediali”. Alla Pirandello il comitato genitori ha organizzato, negli ultimi anni, raccolte fondi attraverso feste di fine anno, mercatini di Natale e lotterie. “Il nostro lavoro non si esaurisce con le raccolte fondi – sottolinea il presidente Carlo – abbiamo realizzato una serie di incontri per genitori e insegnanti con specialisti, per approfondire tematiche quali l’uso di internet, il bullismo e l’approccio da avere con gli studenti con disturbi dell’apprendimento (Dsa)”. Da questo incontro è nato uno sportello per i genitori dei ragazzi che soffrono di Dsa, e dal lavoro del comitato è sorta l’associazione “Amici della Pirandello”. C.N.
Quartiere 4
#Primo piano
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Mantignano e Ugnano
La storia
Addio “Ponte dei cazzotti”. E il bypass ora marcia
Un nome, un perché (dopo il salvataggio)
L
ungo cinquanta metri e largo due. Così stretto da permettere il passaggio di una sola vettura alla volta per ogni sponda. Per questo è soprannominato “ponte dei cazzotti”. Costruito ottant’anni fa, è il secondo ponte fiorentino, dopo Ponte Vecchio, a non essere stato distrutto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1944 fu salvato dai partigiani che difendevano l’acquedotto di Mantignano dai tedeschi, intenzionati a far saltare in aria passerella e impianto. Cinque giovani partigiani persero la vita. Il ponte è poi rimasto in servizio fino al 2001, quando è stato chiuso con l’inaugurazione del nuovo collegamento.
La passerella sarà demolita, mentre i cantieri avanzano Gianni Carpini
I
nostalgici dovranno mettersi l’animo in pace: il vecchio “ponte dei cazzotti” di Mantignano andrà giù. Sarà demolito con l’arrivo del tanto atteso bypass. I cantieri per la nuova viabilità, a distanza di un anno dalla posa della prima pietra, sembrano ora marciare a buon ritmo, nonostante gli intoppi iniziali legati alla bonifica del terreno. Il Quartiere 4 aveva proposto che il collegamento sul fiume Greve, “impacchettato” dietro le transenne da quindici anni, fosse usato come connessione ciclopedonale tra via Canova e la frazione a ovest dell’Indiano, ma l’idea è stata archiviata dopo il “niet” della Città Metropolitana: il “ponte dei cazzotti” non rispetta le regole di sicurezza idraulica e dovrà quindi essere smantellato. Intanto, le ruspe iniziano a ingranare la marcia per creare lo stradone lungo un chilometro e mezzo, due corsie con limite a 50 chilometri l’ora, che dirotterà il traffico fuori dai centri abitati di Ugnano e Mantignano. L’opera, 6,2 milioni di euro pagati da
Autostrade per compensare i lavori della terza corsia della A1, è attesa da quasi vent’anni: l’attuale ponte, che nel febbraio 2001 mandò in pensione quello “dei cazzotti”, doveva essere il primo tassello. Il progetto della “variante” si è sbloccato solo nel 2015, con l’inaugurazione del cantiere il 26 febbraio. Poi c’è stata la questione della bonifica bellica per le mine – disinnescate dai partigiani – che settant’anni fa le truppe tedesche lasciarono dietro di loro (vedi altro articolo in questa pagina). Gli operai stanno adesso tentando di recuperare il tempo perduto, per finire tutto entro l’estate. Poi serviranno un paio di mesi per i collaudi. “È la più importante opera pubblica in corso sul nostro territorio – afferma Renzo Pampaloni, alla guida della commissione Servizi al territorio del Q4 – l’impegno che ci siamo presi come Quartiere è di seguire attentamente tutte le tappe, le tempistiche e i vari interventi”. Il bypass parte da una nuova rotonda all’incrocio tra via di Ugnano e via dei Pozzi di
Febbraio 2016 | 3
G.C. I cantieri per il bypass di Mantignano: a distanza di un anno dalla posa della prima pietra, i lavori sembrano ora marciare a buon ritmo
Mantignano, “dribbla” il centro abitato di Ugnano passando in mezzo ai campi, costeggia Mantignano, salta la Greve sul nuovo ponte e arriva fin sotto l’Indiano. Il Quartiere 4 ha ottenuto che siano installate barriere antirumore in corrispondenza delle case di Mantignano e della scuola Ambrosoli. Tra le rampe del viadotto e viuzzo dei Sarti è poi prevista una seconda rotonda. Per conoscere da vicino i dettagli del bypass, i cittadini possono incontrare i tecnici su appuntamento, telefonando al Quartiere 4 al numero 055.2767134.
Sicurezza stradale
contro gli incidenti arrivano le rotatorie
R
otonda “anti-incidenti”, ci siamo. Sono in arrivo 400mila euro per mettere in sicurezza l’incrocio tra via del Ponte a Greve, viuzzo del Roncolino e via Bugiardini. Qui oggi esistono due stop, domani ci sarà una mini-rotatoria, mentre in viuzzo del Roncolino, al posto dell’attuale campetto, nascerà un parcheggio da 25 posti. “Salvo ulteriori imprevisti, il 2016 sarà l’anno della realizzazione”, anticipa il presidente del Q4 Mirko Dormentoni. I lavori fanno parte del progetto “David”, lanciato dal Comune. Previsti anche altri due cantieri, per un costo di 350mila euro. Alla fine di via Canova, all’incrocio con via Martini, sarà realizzata una rotatoria per ridurre la velocità, che sostituirà i semafori poco prima dell’imbocco dell’Indiano. Novità anche tra via dell’Argingrosso e il viadotto: due nuove isole spartitraffico, allargamento di quella già esistente e un nuovo marciapiede verso la caserma dei Vigili del Fuoco. “Sono interventi che potranno migliorare la sicurezza stradale oltre a fluidificare il traffico”, commentano Dormentoni e il presidente della commissione Servizi al territorio Pampaloni.
L’incrocio tra via del Ponte a Greve, via Bugiardini e viuzzo del Roncolino
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Quartiere 4
#Zoom
4 | Febbraio 2016
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Il personaggio
Società Astronomica Fiorentina
La “signora dei libri” è andata in pensione
il cielo? si scopre dal quartiere
Sandra Tramonti era la storica bibliotecaria dell’Isolotto Gianni Carpini
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aci, abbracci e tanti sorrisi. “Sei tornata?”, le chiede un’ex collega. “Ti ricordi di me? – le domanda un’altra donna – facevo il servizio civile in viale dei Pini”. Per Sandra Tramonti la biblioteca di via Chiusi è una seconda casa. “Torno volentieri, anche se per ora mi sento strana a entrare come utente”, racconta. Lei che è la “signora dei libri” dell’Isolotto: dopo quarantadue anni di servizio, metà dei quali passati come biblioteca-
ria nel quartiere, il 1° dicembre scorso è andata in pensione. Per quasi dieci anni è stata responsabile della BiblioteCaNova. “Porto con me l’atmosfera serena che si respira qua. I problemi ci sono, come in tutti i posti, ma il clima è disteso – spiega – è come se avessimo trasportato lo spirito della piccola biblioteca di viale dei Pini in una grande struttura da 2.500 metri quadrati”. Sandra Tramonti ha vissuto buona parte della “biblio-storia” del quartiere. Nel 1994 è arrivata nell’e-
Sandra Tramonti fra gli scaffali della BiblioteCaNova: dopo quarantadue anni di servizio, la “signora dei libri” dell’Isolotto è andata in pensione
dificio prefabbricato di viale dei Pini, attivo dagli anni Sessanta a due passi dall’Isolotto storico, “così stretto da non poter fare più di un’attività alla volta con i bambini o con gli adulti”. Nel 2009, dopo un anno di chiusura, la fusione tra le biblioteche dell’Isolotto e dell’Argingrosso e l’arrivo nel nuovo complesso di via Chiusi, “grande come un’immensa piazza, così ci sembrò la prima volta”. E infine l’apertura del punto lettura “Luciano Gori” in una porzione dei locali abbandonati. “Quando arrivai dalla biblioteca centrale (l’antenata delle attuali Oblate, ndr) fu scioccante: non ero abituata a così tanto contatto con il pubblico – ricorda Sandra – in viale dei Pini gli spazi erano limitati, non bastavano, c’erano persone ovunque, ma sono stati proprio quelli che io chiamo i ‘cittadini attivi’ a fare la fortuna della nostra realtà”. Oggi la casa dei libri del Q4 è una delle più attive di Firenze, è frequentata ogni giorno da settecento persone, i volumi custoditi sugli scaffali hanno superato quota centodiecimila, i volontari impegnati nelle attività sono centinaia. “La più grande soddisfazione è stata la massiccia risposta delle persone quando c’era bisogno di volontari: qua basta mettere un avviso alla porta – dice indicando l’entrata – con il passare del tempo la biblioteca è diventata non solo un luogo dove prendere in prestito materiali, ma dove seguire corsi, partecipare a laboratori per grandi e bambini, studiare”. E adesso che cosa farà la “signora dei libri”? Sandra sorride: “Finora mi sono sentita un po’ in vacanza, ma sto pensando di dedicarmi al volontariato, probabilmente in ambito culturale”.
Valentina Veneziano
S
tar Trek, Apollo 13, Contact, Interstellar e The Martian sono solo alcuni dei film che ruotano intorno allo spazio, ai pianeti, alle stelle e a tutto ciò che lassù non conosciamo. Il cielo ci affascina, le stelle ci emozionano. Quante volte, guardando in alto, abbiamo espresso un desiderio o riconosciuto una costellazione? E quante ci siamo fatti domande sugli oggetti che formano l’universo, a cui non abbiamo saputo dare una risposta? La Società Astronomica Fiorentina (Saf) prova a rispondere a tutte queste domande. Fondata nel 1988, è riconosciuta come onlus e fa parte del coordinamento regionale delle associazioni astrofile toscane. Il suo scopo è divulgare l’astronomia grazie agli incontri al planetario, alle conferenze tematiche mensili, ai corsi di base di astronomia e ai ritrovi collettivi per l’osservazione del cielo. Pur avendo una base a Borgo San Lorenzo, la Saf organizza eventi, ormai diventati dei veri e propri appuntamenti, all’istituto comprensivo “Eugenio Barsanti” (in via Lunga 94), al punto di lettura “Luciano Gori” in via degli Abeti e alla BiblioteCaNova di via Chiusi. Iscrivendosi è possibile partecipare al gruppo di studio, e sono poi disponibili i corsi di osservazione, le conferenze di astronomia e di archeo-astronomia e le serate osservative. Il planetario per i bambini è aperto generalmente il secondo lunedì del mese alle 17.30, mentre in orario serale (intorno alle 21.30) per tutti, per fornire agli appassionati, o a chi potrebbe diventarlo, un dopocena “alternativo”. Per integrare queste attività è stata poi attivata la serata osservativa, che fornisce un servizio utile per chi desidera approfondire “l’esplorazione” del cielo a occhio nudo e con strumenti semplici. Tra i prossimi appuntamenti in programma, il 18 febbraio avrà luogo il gruppo di studio, mentre il 25 la serata osservativa. Chi desidera iniziare questa nuova avventura può scrivere una e-mail all’indirizzo astrosaf@gmail.com o consultare il sito www.astrosaf.it.
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Passaggio a Sud-Ovest A cura del Quartiere 4
Sede del Quartiere 4
Villa Vogel, via delle Torri 23 tel. 055.2767132-2767150 fax. 055.2767123 e-mail: quartiere4@comune.fi.it web: http://q4.comune.fi.it
Sport GLI IMPIANTI DI VIA MASSA PORTERANNO IL NOME DI GIULIANO BORSIERI
Consigli di quartiere aperti
COME CAMBIA LA CITTÀ A SUD-OVEST
Prossimo appuntamento il 22 febbraio in piazza Pier Vettori Proseguono nel Quartiere 4 i consigli itineranti per far conoscere le previsioni del Nuovo Regolamento Urbanistico e raccogliere in proposito le osservazioni e le proposte dei cittadini, singoli e associati. Il 23 novembre si è svolto un primo appuntamento partecipativo presso la nuova scuola Italo Calvino a Santa Maria a Cintoia, con focus sull’area Isolotto, Argingrosso, MantignanoUgnano, San Bartolo. Nel corso della riunione sono state illustrate le trasformazioni più significative tra cui segnaliamo: il recupero dell’Area Campolmi alle Muricce, dove sono previste due linee di intervento (recupero del volume di archeologia industriale e allargamento di via Canova con la creazione di una nuova viabilità e di parcheggi a servizio della scuola M.L. King); l’inserimento nelle aree contigue al carcere di Sollecciano di aree verdi, agricole e sportive potenzialmente utilizzabili per attività legate al recupero dei detenuti; la realizzazione di due nuovi parcheggi scambiatori in via Foggini e sul viale Etruria per potenziare lo scambio mezzo privato-tramvia; il completamento della rete delle piste ciclabili; la realizzazione di una nuova area desti-
nata a verde pubblico tra via Siena e via Pienza e la creazione di un’area di mitigazione (verde pubblico e collegamento pedonale e ciclabile) tra via Bibbiena e via Grosseto. Nel corso della serata si è sviluppato anche un interessante confronto a proposito del completamento del Polo Sportivo di San Bartolo a Cintoia, un intervento atteso ormai da molto tempo. L’assessore all’ urbanistica Perra ha ribadito la volontà di portare avanti l’obiettivo cercando di percorrere strade diverse da quelle che fino ad oggi non hanno portato a risultati concreti. La seduta successiva si è tenuta il 14 dicembre presso la scuola Bechi con l’attenzione centrata sulle aree di San Lorenzo a Greve, Ponte a Greve e Torregalli. Tra i temi affrontati: il comparto dei Lupi di Toscana, la costruzione dell’edificio religioso di San Lorenzo a Greve, la riqualificazione del comparto industriale di via Bugiardini, la nuova viabilità Torregalli-Viadotto dell’Indiano, la rotatoria tra via del Roncolino e via Bugiardini. Per quel che riguarda la caserma Lupi di Toscana l’intervento riguarda 33mila metri quadrati, cui si aggiungono ulteriori 20mila metri quadrati di aree
intorno, più altri 20mila nel Comune di Scandicci. È prevista la realizzazione di residenze, attività commerciali e un mix di funzioni che saranno nel dettaglio definite con un percorso partecipativo (finanziato dalla Regione Toscana) e poi concretizzate con un bando di concorso vero e proprio. Il processo durerà fino a tutta la primavera del 2016 e coinvolgerà anche i commercianti, le attività economiche e i proprietari delle aree limitrofe. L’intenzione è quella di puntare fortemente sul cosiddetto housing sociale rivolto a singoli, giovani coppie e studenti. Il terzo incontro è in programma il prossimo 22 febbraio, ore 21, presso l’Auditorium della Confesercenti, piazza Pier Vettori 9, per la presentazione delle previsioni urbanistiche relative alle zone sud-orientali del quartiere: Legnaia, Soffiano, Monticelli, Pignone.
Notizie dal territorio RIAPERTO
NUOVI ATTRAVERSAMENTI
ESCLUSO UN CEDIMENTO DELLA STRUTTURA
La giunta comunale ha approvato una serie di interventi per la messa in sicurezza di tredici attraversamenti pedonali nei pressi di altrettanti istituti scolastici cittadini. I luoghi sono stati individuati raccogliendo le segnalazioni di cittadini e istituti scolastici e svolgendo un attento monitoraggio del territorio e dei flussi di traffico in corrispondenza degli orari di entrata e uscita delle scuole. L’iniziativa rientra nel progetto David per la sicurezza stradale e riguarda anche il Q.4, con due interventi programmati in via di Legnaia (all’intersezione con via Maso di Banco, scuola media Ghiberti) e in via Canova (scuola elementare Martin Luther King). Gli accorgimenti adottati spaziano dal miglioramento della segnaletica, sia orizzontale che verticale, alla costruzione di aiuole spartitraffico, alle modifiche dei marciapiedi ma in particolare si caratterizzano per l’utilizzo dei cosiddetti “Safety Cross”. Questi rappresentano la vera novità del progetto perché si tratta di impianti lampeggianti dotati di sensori che entrano in funzione esclusivamente quando una persona si trova alle estremità del passaggio pedonale, attivando le lampade a led su entrambi i lati della strada attraverso un sistema di trasmissione senza fili.
IL SOTTOPASSO TALENTI
Riapre questa mattina la corsia di viale Talenti (direzione uscita da Firenze) a lato del sottopasso, chiusa giovedì sera in via precauzionale dai Vigili del Fuoco dopo che una vettura era stata colpita da un sasso. È stato infatti verificato che il frammento consisteva in un ciottolo di cava, non coerente con il materiale usato per la realizzazione del sottopasso, per cui è da escludere che l’oggetto possa essersi staccato dalle pareti della struttura. Il sottopasso resta in ogni caso continuamente monitorato e sono già in programma una serie di lavori. Per quanto riguarda la parete di destra in uscita, che già fu oggetto di interventi di messa in sicurezza due anni fa, è in corso la progettazione esecutiva, già stanziati i fondi necessari (420.000 euro) e i lavori inizieranno entro l’anno. È invece in via di conclusione la progettazione esecutiva dell’intervento sulla parete di sinistra, lato tramvia. In questo caso i lavori inizieranno a maggio, dureranno cinque mesi e saranno a carico di Tram Spa (per una spesa di 800.000 euro).
DAVANTI ALLE SCUOLE
Il 12 novembre scorso il Consiglio di Quartiere ha approvato all’unanimità una mozione per richiedere l’intitolazione degli impianti sportivi di via Massa alla memoria di Giuliano Borsieri, dirigente sportivo che per quasi 40 anni è stato animatore dell’Ass. Sportiva Isolotto Calcio a 5, che ha contribuito a fondare nel 1974 e di cui è stato presidente fino al 2012. Grazie alla sua spinta e al suo entusiasmo la società è arrivato a disputare il campionato nazionale di serie B, varando anche una competitiva squadra femminile. Dopo la morte di Borsieri, avvenuta il 7 giugno di quest’anno, si è subito sviluppata una pressione spontanea da parte di tecnici, calciatori, cittadini della zona per onorare la sua memoria assegnando il suo nome agli impianti che con tanta determinazione aveva contribuito a far costruire nel corso degli anni ’90. Il Consiglio di Quartiere ha ritenuto di dar voce a questa richiesta così diffusa e la giunta municipale l’ha prontamente accolta con una deliberazione di metà dicembre. Appena possibile daremo comunicazione della data per la cerimonia di intitolazione dell’impianto.
DONNE DI CORSA, TORNA “ROSAMIMOSA”
Il Gruppo Sportivo Le Torri, in occasione della Festa della Donna, organizza sabato 12 marzo, ore 16, la 31° “Rosamimosa”, gara competitiva femminile di km 8 con partenza e arrivo dall’ impianto Polivalente Bruno Betti di via del Filarete. Alla competizione agonistica si affiancano una gara non competitiva di km 4 e una camminata ludico motoria, oltre a percorsi specifici per le categorie giovanili. La Rosamimosa è la gara femminile più antica d’ Italia e apre un anno importante per il gruppo sportivo Le Torri che festeggia nel 2016 il 40° anniversario dalla fondazione.Parte del ricavato verrà devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti Onlus.
INTERVENTI IN ARRIVO All’Isolotto e a Mantignano
Importanti novità per gli impianti sportivi Q.4, con alcuni interventi di rilievo che
saranno realizzati nel 2016: all’impianto di calcio di Mantignano sarà completamente rifatto un campo di calcetto, per un importo di 150 mila euro; alla micropiscina Isolotto di via Baccio Bandinelli e alle palestre del complesso Montagnola verrà eseguita una manutenzione straordinaria per eliminare infiltrazioni (100 mila euro). “Siamo molto soddisfatti dello sblocco di alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria sul nostro territorio annunciati dall’assessore Vannucci -commenta il presidente Q.4 Mirko Dormentoni-. In tal modo si sanano situazioni di criticità croniche che sono state aggravate dai blocchi del ‘patto di stabilità’. Adesso insieme all’assessore e alla Giunta puntiamo a programmare altri interventi importanti di riqualificazione o realizzazione ex novo di impianti che il territorio chiede, come il campo sportivo di Ugnano, la pista di atletica del Filarete e soprattutto una nuova piscina nell’area sportiva di San Bartolo, da realizzare entro il mandato”.
CALCIO E DISABILITÁ
Offrire ai bambini e ragazzi con disabilità intellettiva la possibilità di sperimentare il gioco del calcio insieme ai loro coetanei normodotati. È l’obiettivo del progetto “Un gol per l’inclusione sociale” targato Upd Isolotto in collaborazione con il Comune di Firenze, il Quartiere 4, l’associazione Trisomia21, la Fondazione Artemio Franchi, il settore giovanile scolastico Figc Toscana e la Lega nazionale dilettanti Figc Toscana. “Un bellissimo progetto di integrazione sportiva tra ragazzi ‘normodotati’ e disabili che entrano nelle scuole calcio -hanno commentato il presidente Q.4 MIrko Dormentoni e la presidente della Commissione Sport Barbara Felleca- e non è certo un caso che parta dal Quartiere 4, un territorio particolarmente sensibile al sociale, allo sport per tutti e ricco di partecipazione e risorse associative. Grazie a tutte le persone che stanno portando avanti questa iniziativa”. Nel progetto di calcio integrato, per il primo anno è previsto il coinvolgimento di 10 bambini e ragazzi che saranno seguiti da un team di professionisti: una pedagogista coordinatrice delle attività socio-educative, un insegnante specializzato polivalente, uno psicologo, uno psicomotricista e un fisioterapista, con altri assistenti e istruttori.
Tutti i venerdì mattina
SPORTELLO CONSUMATORI A VILLA VOGEL È entrato in funzione il 15 gennaio a Villa Vogel il nuovo sportello informativo e di prima assistenza per i consumatori. Tutti i venerdì mattina dalle ore 9 alle 13 sarà presente presso Villa Vogel l’associazione Federconsumatori Toscana, con operatori specializzati e consulenti legali convenzionati per tutelare i diritti dei cittadini, degli utenti e dei consumatori. Gli argomenti che potranno essere trattati sono i più vari: diritti alla salute, acqua e ambiente, energia elettrica e gas, telefonia e telecomunicazioni, tributi locali, pubblicità ingannevole, qualità dei servizi pubblici, tariffe trasparenti, multiproprietà, viaggi, turismo, vendita fuori dei negozi, commercio elettronico, interme-
diazione immobiliare, condomini, liti, mutui, carte di credito, polizze assicurative, vita, risarcimento danni auto. “Oggi i cittadini hanno sempre più bisogno di assistenza e tutela in relazione ai loro consumi, soprattutto quando si parla di alcuni servizi come quelli telefonici, assicurativi, bancari ed altri ancora. Il Quartiere diventa sempre più un vero e proprio Sportello del Cittadino, un obiettivo cui stiamo lavorando insieme agli altri presidenti e all’assessore Gianassi. Ringrazio Federconsumatori che ha risposto al nostro appello per avviare questo nuovo servizio che va incontro a un bisogno reale”, afferma il presidente Q.4, Mirko Dormentoni.
VIGILI NEI BORGHI 1° lunedì di ogni mese, ore 8- 12 Piazza Pier Vettori 2° lunedì di ogni mese, ore 8-12 Piazza Pier della Francesca (Federiga)
3° lunedì di ogni mese, ore 15-19 Piazza della Crezia (Ugnano) 4° lunedì di ogni mese, ore 8-12 Piazza dell’Isolotto
6 | Febbraio 2016
#Il quartiere in pillole
Quartiere 4
Isolotto . Legnaia . Soffiano
L’associazione
Esercizi storici
le “impronte” contro la violenza sulle donne
dal nonno al nipote, il ritorno della pasticceria “la federiga”
Tra le iniziative un concorso rivolto alle scuole medie Carolina Natoli
N
ata un anno fa per volontà di un gruppo di donne e uomini al circolo Arci di via Maccari, dove ha la sede, l’associazione “Impronte di altro genere” si sta muovendo sempre più sul territorio del quartiere 4 con la volontà di dare un contributo culturale e sociale per mettere in luce e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. “Prima di costituire l’associazione – racconta la presidente Gabriella Bellucci – con il circolo Arci abbiamo organizzato su questo delicato tema qualche iniziativa, ma ci siamo accorti che era troppo poco. Così abbiamo deciso di andare oltre e creare una realtà permanente che lavorasse con costanza nel quartiere”. Tra le iniziative finora svolte, cene di raccolta fondi, spettacoli, incontri dove poter raccontare
storie di donne e confrontarsi, per “rispondere alla sempre maggiore necessità di rivalutare il ruolo della donna – continua Bellucci – per contrastare il problema ormai diffuso che la vede vittima di maltrattamenti, soprusi e discriminazioni, coinvolgendo anche i giovani”. Per questo motivo, per il secondo anno consecutivo, l’associazione ha istituito un concorso rivolto alle
scuole medie inferiori: “Seguendo la traccia da noi assegnata – spiega la presidente – gli studenti parteciperanno realizzando un tema, individuale, di gruppo o di classe. I migliori tre riceveranno un premio in denaro, rispettivamente di 500, 300 e 200 euro, che l’istituto cui appartengono potrà spendere in iniziative culturali volte alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne”.
D
opo una breve chiusura, ha riaperto i battenti uno degli esercizi storici del quartiere, la pasticceria La Federiga di via Pisana. A gestirla, con l’aiuto del nonno Piero, c’è ora il giovane Lorenzo Nesi. “La pasticceria è sempre stata a conduzione familiare, e dopo averla data in gestione ad altri per periodi più o meno lunghi, ho deciso di impegnarmi in prima persona con l’aiuto di mio nonno”, racconta Lorenzo. “Fondata nel 1946, La Federiga ha sempre rappresentato per il quartiere un punto di riferimento, in quanto luogo di aggregazione e discussioni politiche – ricorda Piero Nesi – a differenza dei circoli, dove si trovavano in prevalenza i militanti di un partito specifico, questo bar si è sempre contraddistinto per la sua ‘multiculturalità’ che accendeva numerosi confronti. Inoltre siamo stati i primi della zona ad avere la televisione negli anni Cinquanta”. Lo storico locale si presenta ora al pubblico con un nuovo “look”: il laboratorio è stato ristrutturato, i nuovi ambienti – viene spiegato – sono curati nei minimi dettagli e, grazie alla nuova cucina, sarà possibile a breve consumare anche pranzi veloci, “servizio sempre più richiesto dai clienti di questa tipologia di locale”, spiega Lorenzo. Altri progetti per il futuro? “Sarebbe bello espandersi nei prossimi anni – svela il giovane gestore – e portare il marchio Nesi anche negli altri quartieri, come hanno fatto le pasticcerie storiche della città”. C.N.
Alla BiblioteCaNova
musica, animali, viaggi e uncinetto: eventi e incontri fra gli scaffali
I
ncontri, laboratori e cicli tematici: sono diverse, anche questo febbraio, le proposte della BiblioteCaNova. Per “Storia urbana della letteratura”, viaggio nei luoghi della letteratura attraverso un percorso in otto città celebrate da romanzi, poesie e racconti, a cura dell’associazione Venti Lucenti, il 9 febbraio alle 19 sarà la volta di Lisbona. Spazio poi a “Uomini e animali”, percorso dedicato alla relazione uomo-animale a cura dell’Accademia Cinofila Fiorentina: tre gli incontri per riflettere sull’importanza e sul valore “terapeutico” degli animali nel rapporto con bambini, anziani e disabili. Dopo l’appuntamento del 2 febbraio, i successivi sono in programma questo mese il 13 (ore 16,30) e il 16 (ore 18). Richiesta l’iscrizione in biblioteca, al numero 055.710834. E ancora, si parlerà de “La Matematica che sorprende”, tre incontri per scoprire una matematica “inconsueta”, a cura di Leonardo Brunetti, associazione Lib(e)ramente-Pollicino, in programma il 4, 11 e 18 febbraio, sempre alle 18. Passando alle note, tornano le “Conversazioni musicali”, incontri di approfondimento delle opere in cartellone del Maggio Musicale a cura dell’associazione Amici del Maggio: il 16 febbraio, alle 17, “Les pecheurs de perles” (I pescatori di perle) di Georges Bizet. E non poteva poi mancare l’appuntamento con “AgriKulturae - il mercato contadino in biblioteca”: animazioni, cultura e dibattiti fra produzioni di filiera corta ed economia solidale, con vendita di pane, pasta, olio, vino, verdure, conserve, miele, marmellate e formaggi della nostra terra e prodotti ecologici per la casa e per il corpo. Il tutto il 13 febbraio dalle 9. Alle 10,30 un produttore si racconta: l’azienda agricola “Forra Pruno” presenta “Le Vagabonde, alla scoperta del fantastico mondo delle erbe di campo”. Tra gli altri eventi in programma, il 10 e 24 febbraio (ore 15) si tiene il “BiblioKnitCaffè”, rivolto agli amanti di maglia, uncinetto, ricamo e qualsiasi altra tecnica applicata alle fibre naturali, con dimostrazioni pratiche di esperti e momenti di lettura ad alta voce. Il 12 febbraio alle 15.30 “Libero Caffè Alzheimer”, occasioni di incontro per persone malate di Alzheimer e i loro familiari. Spazio poi, per tutto il mese, alle presentazioni di libri. Per il programma completo e tutte le informazioni è possibile contattare la BiblioteCaNova Isolotto, via Chiusi 4/3 A, tel. 055.710834, mail bibliotecanovaisolotto@comune.fi.it.
Il programma
la città attraverso guide e romanzi: “Storie nel carrello” a ponte a greve
T
orna “Storie nel carrello”, il calendario di appuntamenti culturali promosso da Comune di Firenze, BiblioteCaNova Isolotto e Unicoop Firenze, sezione soci Firenze Sud Ovest, all’interno del progetto “Bibliocoop alimenta la mente”. La nuova edizione, realizzata in collaborazione con la casa editrice fiorentina Florence Art Edizioni, dà appuntamento ogni secondo lunedì del mese alle 17 nella sala dello spazio soci Coop di Ponte a Greve, per parlare della nostra città attraverso romanzi, guide cittadine e brevi racconti di autori fiorentini che incontreranno il pubblico per conversazioni, alcune letture e, per i più piccoli, un laboratorio didattico. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Dopo l’appuntamento dello scorso 11 gennaio, il programma prevede lunedì 8 febbraio la presentazione di “Come si cucina un sonetto. Scopri la poesia divertendoti!”, a opera di Annalisa Macchia, per bambini tra i sette e i dieci anni. Lunedì 14 marzo Francesco Giannoni presenterà “Il Viale dei Colli a Firenze. Storia e storie di una delle vie più belle del mondo”, mentre lunedì 11 aprile sarà Enzo Carro a presentare “Firenze: che spasso andarci a spasso! 15 itinerari per 15 passeggiate accompagnati da curiosità e aneddoti scherzosi. Tutta un’altra guida”. E ancora, lunedì 9 maggio Maria Grazia Linares presenterà “Scopri Firenze. Città di santi, artisti e lestofanti. Aneddoti, storia e dicerie”.
Quartiere 4
#Luoghi
Isolotto . Legnaia . Soffiano
Febbraio 2016 | 7
San Bartolo a Cintoia
Focus
attori cercasi per il teatro del borgo
A un anno e mezzo dalla sua riapertura, ora vuole “diventare casa delle compagnie senza un tetto” Gianni Carpini
“V
ogliamo diventare casa delle compagnie teatrali che non hanno un tetto”. Arnaldo Belcastro è l’uomo che sta dietro le quinte del piano di recupero. È suo il progetto che ha riportato alle origini l’edificio addossato al circolo di San Bartolo a Cintoia. Da un anno e mezzo, dopo un lungo silenzio, il “Teatro del Borgo” ha riaperto il sipario tra mille sforzi. Adesso l’associazione che lo gestisce cerca compagnie a cui dare spazio sul palcoscenico del rione, da affiancare alle iniziative già in programma come rappresentazioni, serate di musica, conferenze-spettacolo, eventi per bambini e corsi di recitazione, mentre si sta pensando di dare una cadenza fissa al jazz club: in scena una band, in sala tavolini e sedie con tanto di drink e stuzzichini. Durante questi mesi molte compagnie si sono interessate alla sala, novantacinque metri quadrati per
novantanove posti. E c’è anche qualche nome di peso. “Per ora non voglio sbilanciarmi”, avverte Belcastro, che è presidente dell’associazione di promozione sociale “Teatro del Borgo”. Accanto a lui, in una riunione improvvisata in fondo alla platea, siedono Remo e Riccardo, due consiglieri. “L’obiettivo è abbrac-
ciare generi diversi per riportare le persone in teatro”, dicono all’unisono. Il primo ha prestato i soldi per comprare l’impianto audio (finora era in affitto), il secondo – il cui padre, insieme a tanti altri, costruì nel 1952 la sede del circolo quasi a mani nude – sta buttando giù il cartellone. Il Teatro del Borgo è rinato
così nell’estate del 2014: ognuno ha messo qualcosa, dall’impegno ai soldi. Durante il primo anno le tessere associative sono arrivate a quota 1.600 con oltre settanta iniziative, negli ultimi mesi – viene spiegato – è andata un po’ peggio, ci sono state “vedute divergenti” tra i consiglieri e alcuni se ne sono andati. Ora, però, si
guarda avanti. “Molti ignorano che a pochi metri dall’uscio di casa esista un teatro”, viene spiegato. “Certo, non siamo il Niccolini – ammette Belcastro – ma nel nostro piccolo possiamo fare grandi cose”. E fissa il prossimo traguardo: “Portare gli eventi culturali fuori dal centro, magari facendo rete con le grandi realtà che non riescono a dare spazio a tutte le proposte”. Intanto l’impianto di riscaldamento è stato rifatto, mentre ad aprile il palco diventerà più profondo di un metro. Il sogno per il futuro? “Se le cose si metteranno bene, speriamo di sfondare questa parete”, dice il presidente indicando il muro che confina con la Casa del popolo. Dall’altra parte ci sono la stanza delle slot machine e il bancone del bar. “Sarebbe bello togliere le macchinette, creare un foyer e rivitalizzare il circolo”.
Web
teatrodelborgo.it Facebook Teatro Del Borgo Firenze
da palcoscenico a falegnameria (e ritorno): la lunga storia dell’edificio
I
l teatro del rione. Nasce così, nel 1922, l’edificio al civico 97 di via di San Bartolo a Cintoia. La parrocchia acquista il terreno. Con lo scorrere del tempo la proprietà va a un privato, gli spettacoli scompaiono e la bocca del palcoscenico viene murata. Di qua passa la casa del fascio, poi la casa del popolo e in tempi recenti un laboratorio di falegnameria. Il progetto di recupero risale al 1998, ma resta in un cassetto. Nel 2010 l’edificio è nella lista dei “100 luoghi”. Quattro anni dopo la situazione si sblocca: partono i lavori, finanziati dal proprietario, e nasce l’associazione “Teatro del Borgo”. G.C.
8 | Febbraio 2016
#Focus
Ambiente/1
piazzale, Pedonalizzazione con vista E in città non si ferma il cammino
Il 14 febbraio il “bacio collettivo” sulla terrazza panoramica, mentre si pensa ai prossimi passi, dal centro alla periferia
Gianni Carpini
A
gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. II progetto che ridisegna il piazzale, consacrato il 14 febbraio da un bacio collettivo delle coppie sulla terrazza più celebre di Firenze, dice addio a buona parte del parcheggione con vista. L’area pedonale passa da 4.350 metri quadri a 7.700, ben oltre la copia del David. I parcheggi scendono da 196 a 78, a pagamento: un euro la prima ora, due dalla seconda, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 8 alle 24. La scommessa è ora quella di “riempire” con iniziative il piazzale svuotato dalle auto e riqualificato dai molti lavori previsti anche nei prossimi mesi, come il restauro delle balaustre o la sostituzione dell’asfalto con un materiale più piacevole alla vista. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa, in primavera, in occasione
della messa a punto della viabilità in Oltrarno. “Per la parte più spostata verso Ponte Vecchio stiamo studiando la chiusura al traffico – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – e per la parte restante un’inversione di marcia”. A piedi in centro, ma anche in periferia. Per l’isolato universitario di Novoli risale alla scorsa estate il piano per estendere il numero di strade con circolazione vietata nei pressi delle aule. Tramonta definitivamente con l’arrivo del 2016, invece, l’ipotesi pedonalizzazione per via Gioberti (anche se per la strada è comunque in vista una riqualificazione pensata per facilitare la vita di chi si sposta a piedi, seppur le auto continueranno a passare), mentre per viale Paoli resta l’idea di una super-area pedonale davanti al Franchi, da affrontare però dopo il “trasloco” della Fiorentina nel nuovo stadio. Un nodo da sciogliere riguarda poi le Cascine, per cui l’Ordine degli Architetti di Firenze ha lanciato l’idea del “parco tutto a piedi”, compreso il viale centrale. “Dobbiamo capire che uso fare dell’area – dice Giorgetti – se vogliamo puntare sul
recupero degli edifici, come dell’ippodromo, bisognerà trovare il sistema perché queste zone siano accessibili nel caso di eventi. La navetta non basta”. Tra le possibilità, quella di una pedonalizzazione “a intermittenza”: di norma parco off limits per i veicoli, ma con assi di attraversamento per le vetture in caso di concerti o altri happening. “Per poter eliminare le auto private occorre avere un’infrastruttura di mobilità alternativa basata sull’intermodalità, dal trasporto pubblico ai percorsi ciclabili e a quelli pedonali – commenta Egidio Raimondi, presidente dell’Ordine degli Architetti fiorentini – mi pare che sia una tendenza che progressivamente si stia attuando”. Intanto un nuovo tassello della Firenze a piedi nascerà alla Fortezza, con la conclusione dei lavori per la linea 3 della tramvia a fine 2017: tra il lago dei cigni, viale Strozzi, viale Milton e il ponte dello Statuto, nascerà un giardino pensile di quattromila metri quadri attraversato dai binari. Sopra a piedi, sotto, in due tunnel, il traffico diretto verso Porta al Prato.
La “road map” della Firenze a piedi 25 OTTOBRE 2009 PIAZZA DUOMO
24 GIUGNO 2011 PIAZZA PITTI
3 GIUGNO 2013 PIAZZA SAN FIRENZE
11 GENNAIO 2015 PIAZZA DEL CARMINE
A piedi su tre ettari intorno a Santa Maria del Fiore
Stop ai veicoli in piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria
Nuova zona off limits per auto e motorini. Via cordoli e aree di sosta
Abolito il parcheggio a cielo aperto (135 posti). In estate partono gli eventi
14 FEBBRAIO 2016 PIAZZALE MICHELANGELO L’area pedonale passa da 4.350 a 7.700 metri quadrati
#Focus
Febbraio 2016 | 9
Ambiente/2
l’anconella rinasce dopo la tempesta: il parco torna a colorarsi di verde
Firmato un protocollo tra Legacoop Toscana e il Comune, per un contributo da centomila euro. Al lavoro anche cento tra architetti e agronomi Andrea Tani
P
er primi torneranno gli alberi, grandi vittime del nubifragio del 1° agosto 2015. Poi toccherà agli arredi, all’illuminazione, ai percorsi pedonali e ciclabili. Il parco dell’Anconella sta per rinascere dopo la tempesta che, nell’estate scorsa, lo aveva raso al suolo. Lo farà grazie anche al contributo dei cooperatori toscani e degli architetti fiorentini. A partire da marzo, il “polmone” di Firenze sud tornerà a colorarsi di verde: querce, tigli, platani e peri ornamentali, centocinquanta alberi pronti a prendere il posto delle piante abbattute dalla furia del temporale. A farsi carico di tutto l’intervento sarà Legacoop Toscana, che ha firmato un protocollo con il Comune per un contributo da centomila euro. I cooperatori toscani furono tra i primi a rispondere all’appello del sindaco Dario Nardella all’indomani del disastro, quando nel parco i rami spezzati ancora ondeggiavano al vento. A marzo, il mese più adatto per la messa in dimora degli alberi, i cooperatori toscani arriveranno al parco con le piante
LO STATO ATTUALE
scelte e tutto quel che serve per mettersi al lavoro. Non ci saranno più i pini, alberi simbolo dell’Anconella: le loro radici non sono considerate adatte per resistere ai venti forti e il nubifragio lo ha tragicamente dimostrato. Così, sono state scelte
specie ritenute più adatte ai cambiamenti climatici in corso, capaci anche di sviluppare la biodiversità urbana di Firenze. “Come Legacoop ci siamo occupati in questi anni di vari temi per la città e la regione – ha spiegato il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini – l’uragano che ha colpito l’Anconella è stato un momento per impegnare delle risorse per la città e i fiorentini. La nuova Anconella sarà il parco della comunità, in cui cresceranno i bambini del quartiere di Gavinana, che insieme ai cittadini saranno coinvolti da vicino nelle varie fasi della ricostruzione del polmone verde di Firenze sud. In questo abbiamo anche trovato piena disponibilità da parte dell’amministrazione a lavorare insieme per un progetto che riguarda le periferie”. “Grazie all’impegno di Legacoop Toscana potremo partire già dai prossimi mesi a ripiantare molte delle piante del parco per riaverlo come lo abbiamo apprezzato fin da piccoli e, se possibile, ancora più bello”, ha promesso il sindaco Dario Nardella. Se davvero lo sarà, parte del merito andrà anche a quei cittadini che si sono espressi sui sei progetti nati dalla collaborazione tra l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze. Una squadra di circa cento professionisti, tra architetti e agronomi, in gran parte giovani, ha lavorato gratuitamente in collaborazione con gli uffici dell’assessorato all’Ambiente a un A sinistra il sindaco Dario Nardella, l’assessore Alessia Bettini e il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini durante la firma del protocollo per l’Anconella. Nelle altre foto il confronto fra lo stato attuale del parco e come diventerà dopo l’intervento
DOPO L’INTERVENTO
masterplan per la ricostruzione dell’Anconella e, più in generale, per il parco fluviale di Firenze sud. Da questi laboratori sono uscite sei idee che, a gennaio, sono state sottoposte al giudizio dei cittadini. Le hanno votate aggiungendo considera-
zioni, giudizi e suggerimenti, e i risultati di questa consultazione saranno illustrati con un incontro pubblico a fine mese. Insomma, sarà bene farsi trovare pronti: passeggiare all’Anconella in primavera sarà di nuovo un piacere.
LO STATO ATTUALE
DOPO L’INTERVENTO
10 | Febbraio 2016
#Un mese in una pagina
Un itinerario in cinque tappe
Parco degli Animali
l’alluvione vissuta dalle opere d’arte
a ugnano la pensione per i cani
L
a pensione per cani? Al Parco degli Animali di Ugnano. Con una delibera dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini, approvata lo scorso mese dal consiglio comunale, è stato introdotto un servizio a tariffa, legata alle fasce Isee, per coloro che non possono tenere il proprio cane e hanno bisogno di una “pensione” per Fido. “La pensione per cani – ha ricordato Bettini – è stata in funzione in forma sperimentale dal 17 giugno al 7 settembre dello scorso anno. Il successo dell’iniziativa, testimoniato dalle oltre cento richieste ricevute e soddisfatte solo in parte per ragioni di posto, ha portato alla proposta di delibera ora approvata dall’assemblea”. Due mesi e mezzo che – spiega il Comune – hanno portato nelle casse dell’amministrazione oltre quattromila euro, con tariffe da un minimo di cinque a un massimo di quindici euro al giorno. Gli introiti – viene specificato –sono destinati alle politiche di tutela degli “animali di affezione”.
Scattati anche i controlli
la sosta si paga con lo smartphone L
a sosta in città ora si paga (anche) con lo smartphone. Dallo scorso 18 gennaio pagare il parcheggio nei posti blu della Zcs è diventato più facile. È entrato in funzione il pagamento con lo smartphone: per farlo, bisogna registrarsi sul sito della Sas - Servizi alla strada nella sezione dedicata a Tap&Park, scaricare l’applicazione e iscriversi al servizio per la città di Firenze. Collegando poi i dati della carta di credito è possibile caricare il borsellino da cui, a scalare, sarà decurtata la cifra dovuta per la sosta. Addio, insomma, alla “disperata” ricerca di monetine per il parcometro. Una volta parcheggiata l’auto, utilizzando l’applicazione Tap&Park si devono inserire data e ora di fine sosta, per poi procedere con il pagamento. Nello stesso tempo, sono scattati anche i controlli mirati della polizia municipale, con i vigili dotati di palmari per verificare se il pagamento della sosta sia stato o meno effettuato.
Servizio permanente Sara Camaiora
U
n patrimonio che il 4 novembre del ’66 ha rischiato di venire spazzato via dal fango. Dalla “vittima illustre”, come la definì il pontefice Paolo VI, ovvero il Crocifisso di Cimabue, alla Lanterna del Brunelleschi, passando per quei capolavori degli Uffizi che l’allora direttrice e altri dieci “eroi” portarono in salvo tra le braccia. In occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione, Enjoy Firenze, il cartellone di percorsi guidati organizzati dalla Cooperativa Archeologia, prova a raccontare la catastrofe dal punto di vista delle opere d’arte, con il ciclo di incontri “50 anni dall’alluvione in 5 tappe”. Un itinerario in cinque appuntamenti, che vede la collaborazione della libreria Todo Modo, per ripercorrere i luoghi del disastro approfondendo però la storia dei monumenti colpiti e il racconto di come siano stati ridonati alla città. Iniziato lo scorso 17 gennaio con un primo incontro introduttivo dedicato all’Arno e ai suoi ponti, l’itinerario prosegue il 21 di questo mese con un viaggio nel luogo simbolo dell’alluvione, il quartiere di Santa Croce. Tappa del 20 marzo saranno i Chiostri di Santa Maria Novella, mentre degli “eroi” degli Uffizi si parlerà nell’incontro del 17 aprile, dedicato proprio alla Galleria e a Ponte Vecchio. Ultimo appuntamento il 15 maggio, meta piazza Duomo. Ogni percorso sarà accompagnato da uno storico dell’arte e da un restauratore, che potrà descrivere in maniera dettagliata come si è proceduto per ottenere il risultato davanti agli occhi dei visitatori. “Con Enjoy Firenze siamo soliti organizzare visite guidate concentrate sull’aspetto storico e archeologico, spiegando anche cosa sta dietro al rinvenimento delle opere e dei monumenti. In questa occasione abbiamo quindi pensato di fare la stessa cosa, per raccontare cosa è successo alle opere d’arte e quali misure sono state prese per riportarle all’antico splendore – spiega Barbara Setti, responsabile del settore servizi culturali di Cooperativa Archeologia e ideatrice dell’iniziativa – fu un evento catastrofico che diede poi il via a uno straordinario lavoro di recupero e restauro, basti pensare che la Limonaia di Boboli fu attrezzata in tempo record per portare in salvo le opere e metterle ad asciugare nel modo più corretto per poi poter intervenire”. Visite guidate in cui, quindi, si approfondirà un mondo complesso e laborioso come quello del restauro, scendendo nei dettagli ma in modo chiaro e accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori. “Vogliamo fornire tutte le informazioni in maniera divulgativa e comprensibile, cercando di far conoscere al meglio l’opera certosina di chi ha messo in salvo dei capolavori”, conclude Setti. Le visite sono a pagamento, la prenotazione è obbligatoria allo 055.5520407 o a turismo@archeologia.it.
il tram fa le ore piccole nei weekend I
l tram notturno diventa permanente. È ripartito a fine gennaio il servizio prolungato della tramvia nei fine settimana. Dopo il successo della sperimentazione che si era svolta da aprile a ottobre, con quasi ventimila passeggeri nella fascia oraria dopo la mezzanotte, le amministrazioni di Firenze e Scandicci hanno deciso, insieme a Gest, di trasformare l’esperimento in un servizio permanente. “L’orario allungato diventa parte integrante del normale servizio – ha sottolineato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dando quindi una risposta continuativa a un’esigenza sentita dai cittadini”. Nel concreto, venerdì e sabato l’ultima corsa parte ora da Santa Maria Novella alle 2. Inoltre è stato inserito il servizio no-stop per Capodanno (con sei tram nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio) e in occasione della Notte Bianca (con dieci tram nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio).
Per San Valentino un evento benefico
un corso per diventare volontari ant V
ia a un nuovo corso per diventare volontari della Fondazione Ant. Il percorso, che parte martedì 9 febbraio, è suddiviso in tre incontri che si terranno nei mesi di febbraio e marzo nella sede della delegazione fiorentina di Ant, in via delle Panche 40/b, dalle 18.30 alle 20.30. Gli appuntamenti – viene spiegato – sono rivolti a chi desidera conoscere la missione di Ant e approfondire le modalità attraverso cui è possibile svolgere attività di volontariato per la fondazione. Ogni incontro prevede una parte teorica e una interattiva. Gli incontri sono propedeutici al corso specifico per volontari socio-assistenziali a domicilio.Per informazioni ci si può rivolgere al numero 055.5000210 o scrivere a delegazione. firenze@ant.it. E intanto, domenica 14 febbraio, a Palazzo Borghese (in via Ghibellina 110) si svolgerà l’evento “Valentine’s Day for Ant”, organizzato per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica. Per festeggiare così il giorno dedicato all’amore all’insegna della solidarietà.
#Lettere&Rubriche
Lettere
Editoriale
Pungiglione
dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “LA SITUAZIONE DI VIA MICHELI E DINTORNI”
Sono una cittadina del quartiere 1 che riceve e legge molto volentieri il vostro giornale e segue con interesse le innovazioni positive e le ristrutturazioni della nostra città; per questo motivo vorrei far presente alle autorità competenti la situazione a dir poco tremenda e pericolosa (per qualsiasi tipo di transito), del piano stradale della zona che comprende: via Micheli, via Venezia, via Modena e via Cherubini. Mi permetto tale segnalazione in quanto non ho mai avuto il piacere di leggere nei programmi comunali una prossima manutenzione. Spero che la mia segnalazione possa attivare un sopralluogo. Ringrazio dell’attenzione e distintamente saluto. Ivana G.
IL REPORTER RISPONDE
Cara signora Ivana, come spesso accade – e come sottolineato più volte sul nostro giornale anche in passato – sono i cittadini i primi ad accorgersi, per “esperienza diretta”, di quello che non va e di ciò che dovrebbe essere migliorato nelle varie zone di Firenze. E quando questo succede, è giusto segnalare la situazione alle istituzioni, soprattutto quando si ritiene che possa comportare pericoli per gli abitanti. Pubblichiamo quindi la sua lettera in modo che la situazione da lei evidenziata possa essere valutata e affrontata da chi di dovere, con un sopralluogo o con qualsiasi altro intervento venga ritenuto necessario. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it
VIA PANCIATICHI, GLI INCROCI E LA ROTATORIA
Buonasera gentile redazione di Reporter. Abito in via Panciatichi da quando avevo pochi mesi di vita e sono quasi sempre stata qua. Ho visto che si stanno facendo lavori per una rotatoria tra via Panciatichi e via Magellano. In effetti alcuni automobilisti poco preparati causano incidenti perché non guidano nel rispetto delle precedenze. Non conosco le statistiche, ma da casa mia si vedono benissimo sia la zona dove stanno costruendo la rotatoria, sia l’incrocio tra via Panciatichi con via di Caciolle, via Barsanti e via delle Tre Pietre. Come automobilista sento più l’esigenza della creazione di una rotatoria in questo secondo incrocio, sono anni che lo auspico e lo dico, anche al volante, a voce alta, mentre guido costretta a percorrere quasi mezzo chilometro solo per poter partire nella direzione di marcia diversa rispetto a quella in cui ho parcheggiato. Infatti chi parte da via Panciatichi lato farmacia a causa del traffico non riesce a raggiungere l’altra carreggiata e ad andare in direzione via Magellano, perciò deve percorrere via Panciatichi verso il cimitero, oltre-
passarlo, arrivare davanti all’ingresso del Nuovo Pignone GE e quindi girare a sinistra per tornare indietro: 250 mt all’andata e 250 mt al ritorno. 500 metri percorsi per la sola gioia del traffico e del PM10. Eppure questo è il motivo minore. Il motivo principale è quello della messa in sicurezza: gli incidenti ci sono settimanalmente su entrambi gli incroci, ma le ambulanze tre volte su quattro vengono chiamate per gli incidenti all’incrocio tra PanciatichiBarsanti-Caciolle-Tre Pietre. Purtroppo c’è stato chi ha perso la vita o chi è rimasto gravemente invalidato. Se andiamo all’ITI Leonardo da Vinci e facciamo un sondaggio tra gli studenti se ne conteranno diversi che diranno di essere stati coinvolti in incidenti a questo incrocio. Qui c’è il problema che chi arriva sparato da via Barsanti spesso non si ferma allo stop e poi non dà la precedenza a quelli che vengono da destra una volta immesso sulla carreggiata di via Panciatichi. Anche quelli che arrivano da via di Caciolle compiono lo stesso rito. Il problema è anche la visibilità, qua è peggiore che nell’altro incrocio. Ci sono gli alberi che parano la luce dei lampioni e la sera è molto buio. C’è anche un attraversamento pedonale che non si vede quasi ed è sempre un rischio per i pedoni attraversare al passaggio pedonale davanti al cimitero di Rifredi. Insomma, tutto questo per constatare che secondo me la scelta di procedere per la costruzione della rotatoria con via Magellano non è stata presa con la dovuta avvedutezza nello spendere seguendo il principio delle priorità. Grazie per la cortese attenzione, saluti e auguri di buon anno.
“CANI E SPORCO PER STRADA IN ZONA STATUTO”
Alla spett.le redazione. Scrivo a voi perché siete attenti alle problematiche del quartiere e penso abbiate più forza dei singoli cittadini presso gli organi competenti. Il problema sono le deiezioni e l’urina dei cani che tanti maleducati padroni non si curano di raccogliere o evitare. Io abito in via dello Statuto e, proprio davanti al mio portone trovo il bagnato dell’urina dei loro cani, tutti i giorni e spesso anche le feci. Facendo poi un giro del quartiere mi sono accorta che ciò avviene un po’ dappertutto e bisogna camminare sempre con gli occhi fissi a terra perché altrimenti è inevitabile portarsi a casa qualche regalino. La gente si lamenta e non sa a chi rivolgersi. Ogni tanto, periodicamente vedo passare i vigili per multare le auto in divieto di sosta e penso che se facessero altrettanto per i cani, tanti maleducati la smetterebbero. Sono tornata ad abitare da poco nel quartiere, dopo aver vissuto per anni in altra città e sono rimasta meravigliata di questo enorme peggioramento! E meno male che Firenze era conosciuta per la sua pulizia! Grazie per il vostro interessamento. Manuela P.
Si riduce l’area dedicata alla sosta delle auto, aumenta quella da vivere a piedi. Un inizio di anno all’insegna della “rivoluzione pedonale”, insomma, proprio come era avvenuto nel 2015: dodici mesi fa (tredici per la precisione, perché allora la data X fu l’11 gennaio) era stata la volta di piazza del Carmine, nel cuore dell’Oltrarno. Anche in quel caso, il parcheggio al centro dell’area aveva lasciato il posto a uno spazio off limits per le auto, tutto dedicato ai pedoni, con la sfida di “riempire” la piazza svuotata con eventi e iniziative. Un po’ quello che succederà ora a qualche chilometro di distanza (e qualche metro più in su), al piazzale. E le pedonalizzazioni in salsa fiorentina non si fermano qua: anche altre zone – dal centro alla periferia, da Novoli a Campo di Marte – si preparano a vivere (o in alcuni casi iniziano a immaginare) un domani senza auto. Così, su questo numero, Il Reporter ha deciso di fare un “viaggio” tra le pedonalizzazioni di casa nostra. Ma questo, sulle rive dell’Arno, sarà un mese importante anche sotto altri aspetti: a sei mesi dalla devastante tempesta del 1° agosto, entra ora nel vivo la rinascita di uno dei luoghi simbolo di quanto avvenuto quel pomeriggio in città, il parco dell’Anconella. Che torna a colorarsi di verde con l’arrivo di nuovi alberi, che prenderanno il posto di quelli abbattuti dalla violenza del maltempo. E a proposito dei segni lasciati dal maltempo, non va dimenticato che questo 2016 segna i cinquant’anni dall’alluvione del 1966: mentre Firenze si prepara a ricordare l’evento in grande stile, si susseguono le iniziative per non dimenticare i diversi aspetti di quella catastrofe. Iniziative cui Il Reporter continua a dare spazio, in un cammino che andrà avanti fino al 4 novembre. MATTEO FRANCINI
Febbraio 2016 | 11
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
ANCHE DA MORTO ALL’OSTERIA
UN ANELLO (DA TENDA) PER SAN VALENTINO
A
vent’anni ero fidanzato con una ragazzina che oltre al suo compleanno pretendeva che mi ricordassi pure quello dei suoi genitori, il suo onomastico e ovviamente San Valentino! Era meglio se si fidanzava direttamente con un calcolatore dell’Ibm, rimaneva meno delusa! In quel periodo tutte le mattine mi alzavo con l’ansia di dimenticarmi qualcosa. Mi ricordo che una volta lei mi chiese sorridente: “Che giorno è oggi?”. Sbiancai, poi balbettai: “Buon compleanno!” “Non faccio mica gli anni!”. “Ah... allora è il compleanno dei tuoi genitori?” “No”. “San Valentino?” “Nemmeno”. “Mi arrendo. Chiedo umilmente perdono, che giorno è oggi?” “Non lo so, per questo te l’ho chiesto!”. Non potevo continuare a vivere così, per fortuna ho sposato una donna allergica alle “feste commerciali” e se per San Valentino tornassi a casa con una scatola di cioccolatini, lei me li farebbe mangiare tutti senza nemmeno averli scartati. E così ora ogni 14 febbraio mi godo lo spettacolo degli uomini che si fermano alle vetrine. Loro non guardano gli anelli, fissano per ore leggermente più in basso: fissano i prezzi! Finalmente trovano un anello che costa poco, sembra d’oro ma più probabilmente è solo dipinto con un pennarello giallo. Decidono che quello è l’oggetto perfetto per testimoniare il loro grande amore! Peccato che non abbiano letto anche l’etichetta accanto al prezioso scelto: anello da tenda! Temo che non sarà un buon San Valentino! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web
andreamuzzi.it
I
l pittore Bernardo Barbatelli (Firenze, 26 agosto 1548 - ivi, 10 novembre 1612), soprannominato “Bernardino Poccetti” perché di bassa statura e perché si dice che fosse abituato ad “alzare il gomito”, cioè a “pocciare”, sinonimo di poppare, per traslazione “bere” più del dovuto. Bere s’intende vino, e non solo nelle osterie, poiché pare che l’artista non si mettesse mai a dipingere se, insieme ai colori, non avesse avuto un fiasco di buon nettare al quale si sarebbe attaccato spesso e volentieri. Di questo suo vizioso abuso di gustare il vino non ne avrebbe fatto mistero a nessuno, anzi, a chi gli rimproverava il suo “malcostume”, sembra che rispondesse che lui non avrebbe mai smesso di bere e che, all’osteria, ci sarebbe andato anche da morto! Il Poccetti era nato a Firenze nel popolo di San Pier Gattonino (Porta Romana), figlio di Bartolomeo, pentolaio; ebbe per maestro Michele del Ghirlandaio, che ne fece uno dei più apprezzati pittori operanti in Firenze fra il XVI e i primi del XVII secolo. Si sposò con monna Lucrezia dalla quale ebbe un figlio che morì da piccolo. Valentissimo nell’arte di dipingere a fresco e a graffito le facciate dei palazzi, a tal proposito fu soprannominato anche Bernardo delle Facciate. Divenuto vecchio, dopo la morte della moglie, conducendo una vita umile e disordinata a continuo contatto con il volgo, andò ad abitare, per alcuni anni, nello Spedale degli Innocenti dove, in cambio dell’accoglienza, affrescò le sue ultime opere. Sotto l’elegante portico prospiciente Piazza della Santissima Annunziata raffigurò, a fresco, Esculapio con in braccio un fanciullo privo di vita nel tentativo di risuscitarlo con sughi di erba (1610), che sovrasta la cosiddetta “ruota”, dove venivano deposti i gettatelli e, dalla parte opposta, una Strage degli Innocenti. Terminati questi lavori il Poccetti andò ad abitare, con un vecchio servitore, in una casa in Via di Sitorno (oggi Via della Chiesa, nel tratto fra Via delle Caldaie e Via dei Serragli). La mattina del 10 novembre 1612, il nostro pittore morì improvvisamente per un colpo apoplettico. Sollecitamente l’anziano domestico avvertì i coinquilini e poi si allontanò alla chetichella, senza far sapere più niente di sé, e neppure dei risparmi che il Poccetti teneva ben nascosti in casa. Appresa la notizia, gli amici e i colleghi dell’Accademia del Disegno, fecero una generosa colletta per organizzare un decoroso funerale e una eguale tumulazione del cadavere di Bernardino nella Chiesa del Carmine, dove erano già inumati la moglie e il figlio. Nel tardo pomeriggio del giorno successivo al decesso, il corteo funebre si mosse da Via di Sitorno per recarsi al Carmine, su un ben preciso percorso che si sarebbe snodato lungo Via Maggio, Ponte a Santa Trinita, il Lungarno Corsini, Ponte alla Carraia e Borgo San Frediano. Tutto andò bene fin quando, al Ponte alla Carraia, si scatenò un violentissimo temporale con lampi, tuoni, acqua a catinelle e chicchi di grandine grossi come ceci. Il mesto corteo si smembrò di colpo, preti, frati, accademici, amici e conoscenti se la dettero a gambe levate per trovare un riparo. Anche i portatori con il feretro affrettarono il passo che ben presto divenne corsa, raggiungendo Piazza Soderini (oggi Nazario Sauro) e, non sapendo dove entrare con la bara, infilarono diretti all’osteria della Trave Torta che era proprio sulla cantonata di Via dei Serragli. In tal modo si avverò quello che il Poccetti aveva sempre ripetuto ai compassati moralisti che gli sottolineavano il vizio di bere! Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santo Spirito” degli autori, mentre il disegno è di Stefania Valentini. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
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Il Reporter del Q4 raggiunge le famiglie del quartiere 4 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 6801567 email: info@edizionibunker.it Stampa
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del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.
Il Poccetti mentre dipinge. Disegno di Stefania Valentini
12 | Febbraio 2016
#Cultura
Su il sipario
Agenda
Niccolini, rinasce il teatro più antico Dopo vent’anni il palco di via Ricasoli riparte da una scommessa: stare aperto tutto il giorno Enrica Cinaschi
C’
è un tempo per abbassare il sipario e un tempo per rialzarlo. Può essere sintetizzata così la parabola del Niccolini, antichissimo teatro fiorentino (il più longevo della città e uno dei più datati d’Europa) chiuso per quasi un ventennio e riportato a nuova vita da Mauro Pagliai, imprenditore fiorentino (titolare del gruppo Polistampa) che ha acquistato lo spazio di via Ricasoli e che, nel gennaio di questo anno, lo ha restituito alla città. Proprio quando la cultura sembrava vacillare, è arrivata la buona notizia, frutto di tanto lavoro e altrettanto ottimismo. “Sono di natura una persona ottimista – racconta Pagliai – e credo fortemente nei progetti che metto in piedi”. Un lavoro di squadra che porta oggi il Niccolini a (ri)entrare nel circuito dei teatri fiorentini, dopo essere stato, in passato, palcoscenico per artisti di chiara fama, da Carmelo Bene a Vittorio Gassman,
da Paolo Conte a Paolo Poli. Il lungo lavoro di ristrutturazione, diretto dall’architetto André Benaim, ha riportato la struttura – 406 posti e quattro ordini di palchi – allo splendore originale, iniziando dal rifacimento di facciata e tetto e proseguendo con l’adeguamento di impianti e si-
curezza. “Uno spazio destinato a vivere tutti i giorni, tutto il giorno”, così gli ha dato il benvenuto il sindaco Dario Nardella, che ha partecipato all’inaugurazione del nuovo corso dello spazio. Il nuovo Niccolini è un centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale,
troveranno spazio mostre e convegni. Dopo essere stato scelto come location di uno degli eventi principali dell’ultimo Pitti Immagine Uomo (la performance dello stilista Marco De Vincenzo), a partire da questo mese sarà l’Opera di Santa Maria del Fiore a valorizzare il Niccolini,
includendolo in uno speciale percorso turistico che interessa i visitatori provenienti da tutto il mondo. A partire da fine aprile -primi di maggio la sala sarà utilizzata ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di venti minuti che vuol preparare il pubblico alla comprensione dei monumenti di piazza Duomo. La stagione vera e propria, con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio, è invece gestita dalla Fondazione Teatro della Toscana, che vede a febbraio (dal 12 al 21) andare in scena “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” (di Massimo Sgorbani), dedicato al grande scrittore di “Colazione da Tiffany” scomparso prematuramente nel 1984 (www.teatrodellapergola.com). Per concludere l’offerta, al piano terra del teatro sono presenti un cafè e un bookshop con le più importanti novità del gruppo Polistampa, oltre a una selezione di titoli sul teatro e sul patrimonio dell’Opera del Duomo.
Il programma
Un anno nelle gallerie
Uffizi e Palazzo Pitti insieme per un’offerta culturale che va dai Medici all’arte antica
N
ove mostre per le Gallerie degli Uffizi. Gallerie al plurale. Già, perché i meno informati devono sapere che a seguito della recente riforma Franceschini, gli Uffizi sono diventati un tutt’uno con Palazzo Pitti e le gallerie in esso contenute, sotto la guida del direttore Eike Schmidt. E se fino allo scorso anno veniva proposto un unico calendario per tutti i musei del Polo museale, dal 2016 l’offerta culturale è distinta. Il primo a presentare un programma è stato proprio Schmidt, che per le Gallerie degli Uffizi propone nove eventi da febbraio a gennaio prossimo. Il primo appuntamento è alla Galleria Palatina con “Il Polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer”, in arrivo il 24 febbraio (fino al 5 giugno) nella Sala delle nicchie insieme a
un corredo didattico. Il 21 marzo (fino al 28 agosto) ci si sposta agli Uffizi per “Fece di scoltura di legname e colorì. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze”, che apporfondisce la vicenda della scultura lignea policroma del XV secolo in città. “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici” sono invece i protagonisti della mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti dal 9 maggio all’11 settembre. In esposizione circa trenta opere del Seicento e Settecento, provenienti prevalentemente dai depositi della Palatina, che illustrano soggetti figurativi bizzarri ricorrenti nelle collezioni medicee. Il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi apre le sue porte al pubblico in occasione di “Sguardi sul Novecento. Disegni di artisti italiani tra le due
guerre” (dal 17 maggio al 4 settembre) e mostra trentasette fra disegni e stampe per lo più mai visti dal pubblico, riferibili ai primi trent’anni circa del Novecento. Il 21 giugno si torna a Palazzo Pitti e più precisamente al Museo degli argenti per “Splendida Minima. Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee: dalla Tribuna di Francesco I de’ Medici al tesoro granducale” (fino al 2 novembre), che racchiude una preziosa collezione di sculture in pietra dura di età ellenistica e romana e poi rinascimentale. E se alla Galleria d’arte moderna va in scena (dal 13 settembre all’8 gennaio) “Tempo reale e tempo della realtà”, che mostra una selezione di orologi appartenenti alle collezioni medicee, agli Uffizi (dal 27 settembre all’8 gennaio) prende spazio “Scoper-
Hieronymus Bosch, Copia da Elefante, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina (particolare) che sarà esposto durante l’evento “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici”
te e Massacri. Ardengo Soffici e l’Impressionismo a Firenze”. Per l’autunno, infine, appuntamento nella Sala Bianca di Palazzo Pitti con “I Quattro Continenti. Arazzi fiorentini su cartone di
Giovanni Camillo Sagrestani” (dal 27 ottobre all’8 gennaio) e con “La rivincita del colore sulla linea”, dal 18 ottobre all’8 gennaio al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi.
Celine, battiato, poe: un mese di storie, dalla letteratura ai grandi concerti
U
na volta messe da parte maschere e sfilate di Carnevale, a febbraio resta un carico di eventi che fa rima con teatro, letteratura e concerti. Appuntamenti che lasciano fuori dall’uscio il freddo inverno per riscaldarsi al calore della cultura e dell’intrattenimento. Un esempio su tutti è quello offerto dal Teatro della Perola, che con i suoi “Quaderni” propone ogni venerdì la lettura di uno o più racconti. Il pubblico, portandosi una tazza da casa, può degustare tè, cioccolato caldo e pasticcini, e ascoltare i racconti scelti e introdotti da Marco Vichi e letti da Lorenzo Degl’Innocenti. Da Celine a Flaiano, da Bassani a Fenoglio fino a Natalia Ginzburg. Se invece, restando in tema di racconti e senza cambiare location, si preferiscono le storie del terrore, il 25 e 27 febbraio la Pergola offre curiosi spettacoli itineranti messi in scena dalla Compagnia delle Seggiole. Il ritratto ovale, Blackwood e Il gatto nero sono i tre titoli firmati dal maestro del genere Edgar Allan Poe che verranno proposti al pubblico (biglietto 7 euro intero, 5 ridotto). Gli amanti della lirica, dal 24 al 28 non possono invece perdersi “Les pecheurs de perles” di Georges Bizet, che vede l’orchestra del Maggio Musicale fiorentino diretta da Ryan McAdams. Sempre il 24, il Teatro Puccini porta in scena un evento speciale, con la regia di Teo Teocoli: Caveman - L’uomo delle caverne, interpretato da Maurizio Colombi. Il testo originale, scritto da Rob Becker, è frutto di tre anni di studi di antropologia, psicologia, sociologia, preistoria e mitologia, ed è stato portato per la prima volta sul palco nel 1995 allo Helen Hayes Theatre di New York, diventando il monologo più longevo nella storia di Broadway. Pronti a scatenarsi anche gli amanti della musica con tre concerti da appuntare in agenda: il 25 all’Obihall andrà in scena Max Gazzè con la sua band, il 26 salgono sul palcoscenico del Nelson Mandela Forum i “Capitani Coraggiosi” Gianni Morandi e Claudio Baglioni e infine, il 28 e 29, Franco Battiato e Alice al Teatro Verdi.
Febbraio 2016 | 13
Filastrocca di Carnevale Costanza e Loriano, noti discoli di San Frediano, insieme all’amico Neri, tra stelle filanti e pernacchie assordanti, il Carnevale festeggian da ieri. Porta Romana, piazza Pitti, tutto l’Oltrarno fino a via dei Serragli, stanno riempiendo di coriandoli, lingue di menelik e sonagli. Lanciata in aria una nuvola grande di piccoli pezzi di carta colorati, il Ponte Vecchio e via Tornabuoni hanno agli occhi del sole oscurati. Dalla nube gioiosa di Carnevale, una folata di vento solleva un coriandolo, lo trascina via, alto nel cielo: da lassù di Firenze vede ogni angolo. Sorvolando l’Arno d’argento, volteggia veloce fino al maestoso Forte Belvedere, si cala nei vicoli stretti di San Niccolò, riconosce la bottega di Duccio il rigattiere. Salutando la torre della Signoria da lontano, rapido come la freccia di un arco il coriandolo raggiunge Gavinana e si immerge nel verde del suo amato parco. Un soffio più forte di Eolo birichino, e il coriandolo è a spasso da un’altra parte: vede il colle di Settignano, sente il boato del Franchi. Ma certo: è a Campo di Marte! Baciato dal sole, il piccolo pezzo di carta volteggia sulla Bolognese fino a Trespiano, poi in picchiata verso Novoli, all’orizzonte il cielo solcato da un aeroplano. Scorge dei binari, li segue curioso curioso: portano verso Scandicci, laggiù. A un tratto la città lascia il posto alla campagna, c’è Bellosguardo più su. Quando una nuvola lo prende per mano per riportarlo indietro, è sopra all’Isolotto tra le chiome delle Cascine intravede dei ragazzi, giocano e con le biglie fan filotto. Il tempo di un sospiro appena e planando lungo l’Arno si ritrova nell’arena.
Il vento cessa piano piano, il coriandolo cala lentamente in San Frediano. Che grida, che urla, che strepitio sovrumano: ehi, sono Costanza, Neri e Loriano! Nel baccano si apre una persiana, la mamma di Neri si è affacciata: “Venite dentro, birbanti, solo per voi ho preparato la schiacciata!” Ma niente, non gli importa della merenda, continuano la festa i tre rumorosi amici! Anzi quattro: il coriandolo si riunisce alla congrega e il Carnevale insieme passano felici.
14 | Febbraio 2016
#Sport Rari Nantes Florentia
Il calendario
al franchi notti da big match
L
a Fiorentina inizia il mese di febbraio con un solo obiettivo: continuare a (far) sognare. Nessuno, a inizio campionato, si aspettava una squadra di questo formato. Invece tra le big di questa serie A c’è anche la Fiorentina che, se non ha forse una rosa da “big”, ha trovato una mentalità da grande squadra. In campionato, febbraio è iniziato mercoledì 3 contro il Carpi. Proprio quel Carpi che ha eliminato i viola dalla Coppa Italia. Tre giorni dopo, ecco la sfida sul campo del Bologna, con Donadoni che ha dato nuova linfa alla squadra. La domenica successiva posticipo alle 20.45 contro l’Inter di Mancini, con il ritorno al Franchi della coppia Ljajic-Jovetic. Il 21 i viola si troveranno di fronte un’altra squadra nerazzurra, l’Atalanta, partita mai facile soprattutto in trasferta. Febbraio si chiuderà poi proprio l’ultimo giorno del mese, lunedì 29, al Franchi contro il Napoli di Sarri. Partita per la quale non c’è bisogno di nessuna presentazione.
squadra e giocatori, freccia (verde) in su Irene Delfino
L
a freccia verde (beh, in questo caso potremmo dire viola) punta verso l’alto. Si tratta del simbolo che, sul sito di transfermarkt, indica il valore di mercato in crescita di un giocatore. In crescita come i risultati collettivi della squadra di Paulo Sousa, neanche immaginabili all’inizio della stagione, quando la rosa viola veniva stimata attorno a 114 milioni di euro. Settimana dopo settimana, vittoria dopo vittoria,
il valore è cresciuto in maniera esponenziale: 132,55 milioni il 1° settembre, 143,10 milioni il 15 novembre, fino a raggiungere i 165,55 milioni (al momento in cui scriviamo, ndr). Con un incremento del 42,5%. Nessuna fra le squadre di vertice ha fatto meglio. Merito di un allenatore che ha saputo chiedere alla società rinforzi “funzionali”, come Nikola Kalinic, bomber croato sconosciuto al grande pubblico, che tra gol, assist e movimenti al servizio della squadra ha visto triplicare il valore del suo cartel-
lino, dai 5,5 milioni pagati dai Della Valle in estate a quindici milioni. Stessa valutazione per il suo gemello del gol, lo sloveno Josip Ilicic, che dopo aver toccato il suo record negativo in viola, stimato in 5,5 milioni, è risalito vertiginosamente toccando quota quindici, grazie alla fiducia accordata da Paulo e al ritorno nella sua zolla di campo preferita, dietro la punta centrale. Operazione recupero più che riuscita anche per il talento tutto “made in viola” Federico Bernardeschi, su cui avrebbero messo gli oc-
chi molte big europee, prima fra tutte il Bayern Monaco, sulla cui panchina, da giugno, siederà Carlo Ancelotti, che stravede per il carrarese. La mossa vincente di Sousa è stata quella di trasformare una seconda punta in un esterno di corsa e qualità sulla fascia destra. Dall’altra parte del campo, sulla fascia sinistra, Alonso è schizzato da 2,8 a otto milioni, mentre a completare la linea a quattro di centrocampo c’è la neo coppia da 14,5 milioni in due formata da Milan Badelj (+ 3,2 milioni) e Matias Vecino (+ 3,3 milioni). Entrambi hanno più che raddoppiato il loro valore. Ci è andato vicino anche Tatarusanu, passato dai tre milioni stimati a luglio ai cinque di gennaio. E ancora, sono aumentate di un milione le valutazioni di Astori, Roncaglia e Babacar. Piccolo balzo in avanti, infine, anche per Lezzerini e Tomovic. In una viola più “dorata”.
Fiorentina Basket
un “trampolino” per la salvezza
Febbraio può diventare decisivo per centrare l’obiettivo stagionale
M
eno male che il 2015 è finito, verrebbe da dire. Per la Fiorentina Basket l’anno del battesimo si è chiuso nel segno della sfortuna, cosa che per la verità ai viola non era mancata nemmeno in precedenza. Nel giorno di Santo Stefano la squadra di coach Salieri ospitava Vicenza. Priva di Valentini, dopo pochi minuti di gioco ha perso anche Touré per infortunio, ritrovandosi così senza i suoi principali terminali offensivi. Nulla da fare. E, a quanto pare, le scorie dell’anno vecchio dovevano ancora essere smaltite all’inizio del nuovo. È andata male anche a Varese, dove una settimana più tardi i viola hanno lasciato ai lombardi lo scontro diretto dopo una prestazione piuttosto incolore. Per non dire della partita di Padova, due punti alla portata mancati in malo modo nella peggior prova stagionale. Un calo di condizione e, forse, anche di fiducia. Cose che capitano, nulla di cui allarmarsi. Ma dopo tre sconfitte consecutive, fra assenze, squalifiche e la partenza di Marusic, la gara contro Alto Sebino non arrivava certo nel momento più propizio. Invece una grande Fiorentina ha controllato per trenta minuti e trovato poi la forza di ribaltare il risultato quando i lombardi, per la prima volta, erano passati in vantaggio a pochi minuti dal termine. Una vittoria che ha ridato ossigeno alla classi-
fica dei viola. Cosa aspettarsi dal mese di febbraio? Anzitutto una partenza in salita: trasferta a Udine e sfida interna all’Orzibasket, le due principali indiziate per la vittoria del campionato. Poi Pavia e Desio, due gare che di certo non vedono i viola favoriti ma nelle quali non è azzardato sperare di racimolare qualche punto pesante. Infine il Pms Moncalieri, formazione già battuta all’andata, contro la quale è lecito aspettarsi un altro successo. Sullo sfondo del basket giocato si muovono intanto le trattative di mercato per portare in maglia viola un paio di innesti che completino in modo definitivo il roster di Salieri prima della volata finale. Le prime otto squadre faranno i playoff, traguardo che sembra ancora troppo ambizioso. L’ultima classificata retrocederà direttamente, dalla dodicesima alla quindicesima disputeranno i playout. Lasciarsi cinque squadre alle spalle significherebbe dunque salvarsi senza ulteriori sofferenze. È quello a cui la Fiorentina può e deve puntare, quella “comfort zone” tra la nona e l’undicesima posizione che farebbe centrare in anticipo l’obiettivo stagionale. E febbraio può diventare il trampolino di lancio per raggiungerla. Andrea Tani
I
l 2016 della Rari Nantes Florentia riparte dal passato. Da un passato glorioso. La società biancorossa, che ha vissuto l’anno passato in modo rocambolesco, assistendo alla retrocessione della squadra maschile subito ripescata in serie A1 per l’allargamento del campionato, si affida a Gianni De Magistris. Il campione che ha portato a Firenze gli ultimi scudetti, nel 1980 alla guida della Rari e nel 2007 in panchina con la Fiorentina Waterpolo femminile, torna con pieni poteri per quanto riguarda il comparto tecnico e darà una mano all’allenatore Riccardo Vannini alle prese, anche quest’anno, con una stagione non senza difficoltà. Che non ha però scoraggiato nessuno. La salvezza è possibile, visto che molte gare del girone d’andata sono state perse solo negli ultimi secondi per un gol di scarto. Vannini lavorerà molto su questo fattore. De Magistris, da supervisore, dovrà ricostruire anche un settore giovanile che ha sempre costituito la linfa vitale della società. Sim.Spa.
Lorenzo Mossani
Le valutazioni
il ritorno di De Magistris
Via del Filarete
una corsa lunga quindici anni
N
el popoloso quartiere 4 di Firenze esiste un impianto sportivo che ha da poco festeggiato i quindici anni di attività e che, dal 28 novembre 2000, rappresenta sempre più un punto di riferimento per la zona e non solo: parliamo dell’impianto di atletica “Bruno Betti” di via del Filarete. Oltre a essere stata (ed essere tuttora) sede di allenamento anche di atleti importanti per l’atletica toscana, all’impianto sportivo del Filarete c’è spazio per tutti, dai più piccoli ai più grandi. E a spiegarcelo è la presidentessa del Cral Firenze Tiziana Trallori: “Il nostro impianto è caratterizzato da una notevole varietà di funzioni. Abbiamo una pista di atletica, una palestra polivalente, tre campi da tennis e uno da calcetto. Tutto questo ci permette di accogliere numerosi soci e di diversificare le attività in base all’età e alle necessità di ogni singolo atleta. A novembre, come ogni anno, abbiamo organizzato la Festa dello sport del Q4, che questa volta è stata più ricca che mai, visto che nell’occasione abbiamo festeggiato i quindici anni di servizio svolto dal nostro impianto situato ai piedi della bella collina di Marignolle”. L’intento della festa – racconta Trallori – è quello di “dare a tutti i nostri cittadini, grandi e piccini, la possibilità di guardare e provare una vasta gamma di discipline, anche le meno conosciute, nella bella cornice dell’impianto del Filarete. L’obiettivo è muoversi, diver-
tirsi e magari scegliere l’attività sportiva da praticare durante l’anno. E non rinunciamo a lanciare alcuni messaggi culturali, rappresentati ad esempio dalla presenza del calcio femminile e del tennis integrato con disabili. Il nostro primo obiettivo – prosegue – è incentivare i bambini a muoversi, a praticare uno sport in una vita che, purtroppo, sta diventando sempre più sedentaria”. Ma non è questo l’unico obiettivo. “All’interno della nostra palestra vengono coinvolti anche gli anziani con ginnastica mirata e non solo... il Cral Firenze si impegna molto nel sociale, reputo che la vicinanza con i cittadini e il quartiere sia fondamentale e forse anche per questo ogni anno cresciamo sempre più a livello di numero di soci, che attualmente sono più di tremila. Le attività più seguite e che più ci rendono orgogliosi sono le passeggiate in città o il trekking in campagna e montagna, ma anche i vari tornei di tennistavolo. L’obiettivo per il futuro – annuncia Trallori – è quello di riuscire a coinvolgere sempre più persone, con attività sempre nuove, aggiornate e seguite da esperti del settore, perché questo è quello che ci chiedono i nostri soci e noi siamo qui per ascoltare e accontentare le loro esigenze sportive. Siete tutti invitati alla prossima Festa dello sport – conclude la presidentessa del Cral rivolgendosi ai cittadini – per conoscerci e conoscere lo sport in tutte le sue forme”. Niccolò Dainelli
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili
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