Periodico d’informazione locale. Anno X n. 10 del 2 febbraio 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.
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Febbraio 2016
Anno X Ed. 10
Firenze Quartiere 5
Novoli • Rifredi • Brozzi
Sicurezza
✎ Editoriale
strade, gli interventi anti-incidenti
nella città da vivere a piedi Matteo Francini
U
n San Valentino speciale in città. Se il 14 febbraio è per antonomasia il giorno degli innamorati, quest’anno Firenze lo ha scelto come data simbolo per la trasformazione di uno dei suoi spazi più celebri e, senz’altro, suggestivi: piazzale Michelangelo. Scatta proprio quel giorno la pedonalizzazione della terrazza sulla città, uno degli interventi pensati per ridisegnare completamente lo spazio panoramico.
Novità in via Pistoiese, richieste dei residenti per via Sestese. Viale Guidoni, varco chiuso ☛ pagina 3
Fiorentina
certe notti viola, le sfide al franchi
F
ra campionato e coppa, il calendario riserva questo mese alla Fiorentina e ai suoi tifosi una serie di big match ravvicinati in orario serale tra le “mura amiche” dello stadio Franchi.
☛ pagina 14
Il Reporter dei piccoli: filastrocca di Carnevale per i lettori in erba ☛ pagina 13
☛ SEgUE a pagina 11
pedonalizzazioni, prosegue il cammino Gianni Carpini
A
gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo, che dice addio a buona parte del parcheggione con vista. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa. E a piedi non si andrà solo in centro, ma anche in periferia: ecco le altre idee per la città.
più controlli contro i “bocconi avvelenati” Attenzione alta dopo le segnalazioni del ritrovamento di alcune “esche” nei giardini.
☛ pagina 4
tornano gli alberi, rinasce l’anconella Addio pini, arrivano nuove specie: dopo la tempesta di agosto il parco torna a colorarsi di verde.
☛ SEgUE a pagina 8
“tour” nel quartiere dal volto romantico
☛ pagina 9
a spasso tra le opere salvate dal fango
☛ pagina 7
☛ pagina 10
La famiglia italiana della frutta
2 | Febbraio 2016
Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Movida
la lotta allo sballo entra nei locali per sensibilizzare il popolo della notte Focus
incontri formativi per il personale
O
ltre alla creazione di uno spazio “chill out”, un’area dove rilassarsi facendo decantare stati di alterazione rischiosi ed eventualmente sottoporsi all’alcol test per verificare il proprio tasso, il progetto Urals prevede anche l’avviamento di un ciclo formativo di incontri rivolto al personale di Tenax e Viper. Una serie di incontri mirati, il cui obiettivo è quello di aumentare le competenze necessarie per affrontare i nuovi scenari di consumo, con un’attenzione particolare alle cosiddette nuove droghe e ai nuovi comportamenti, a volte rischiosi, del popolo della notte. D.M.
Deborah Macchiavelli
P
revenzione significa soprattutto sensibilizzazione. È questo l’obiettivo di “Urals”, intervento finalizzato a promuovere l’Uso Responsabile degli Alcolici e Lotta allo Sballo, come recita la sigla del progetto. Una serie di attività promosse dal Consiglio di Quartiere 5 e dalle Politiche giovanili del Comune di Firenze, per attivare tra i ragazzi una sensibilizzazione sull’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Il progetto è a cura della cooperativa sociale C.A.T. all’interno di due discoteche del quartiere, ovvero Viper e Tenax. “Dopo aver analizzato alcune criticità riguardanti la movida nel quartiere e aver trovato collaborazione nei gestori del Tenax e del Viper – spiega Cristiano Balli, presidente del Q5 – oltre alle attività già avviate con la polizia municipale, abbiamo attivato questo nuovo progetto per portare in queste due realtà fiorentine il tema della lotta allo sballo, cercando di informare e responsabilizzare i ragazzi sui pericoli legati ad abuso di alcol, guida in stato di ebrezza e consumo di droghe”. Il progetto, viene spiegato, cerca di intercettare il “popolo della notte” del Q5 con una serie di attività che informino e, dunque, sensibilizzino i giovani sul
tema, con tanto di presidi interni ai due locali. Entrambe le discoteche hanno accolto la possibilità di ospitare questo progetto, volto alla realizzazione di una campagna informativa sulla prevenzione dei rischi legati all’assunzione di alcol e droghe. Nello specifico, il progetto prevede la diffusione di informazioni a tutela della salute, per evitare situazioni pericolose come guida in stato di ebbrezza, rapporti non protetti, mix di sostanze e assunzione di “nuove droghe”. Un gruppo di operatori sociali contatterà i frequentatori dei due locali, offrendo loro materiale informativo sulle varie sostanze, oltre alla possibilità di sottoporsi ad alcol test per verificare il proprio tasso alcolemico. Prevista inoltre anche una campagna di comunicazione attraverso i social network dei locali. “Abbiamo deciso di portare in periferia queste attività, in quanto Tenax e Viper costituiscono due luoghi di aggregazione molto importanti, soprattutto nel periodo invernale – conclude Balli – grazie a questo progetto, dunque, sarà possibile intercettare e sensibilizzare il popolo della notte che frequenta il quartiere”.
Il tema della lotta allo sballo entra nei locali notturni con il progetto “Urals”
Il servizio
in discoteca? con l’autobus
Tenax e Viper ospitano il progetto “Urals”: presidi interni e operatori sociali per contrastare situazioni pericolose
PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.
Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).
G
razie a un’intesa promossa dalla Città Metropolitana di Firenze con Ataf e Linea, fino a questo febbraio è in vigore una modifica sperimentale di orario e percorso della linea 35 notturna. Un intervento pensato per andare incontro ai giovani che frequentano i locali nella zona di Peretola, oltre che agli abitanti di San Donnino e San Piero a Ponti. Per consentire di raggiungere le discoteche senza dover utilizzare auto e motorini, è stato pensato di aumentare l’offerta di trasporto, utilizzando anche sul servizio notturno della linea 35, dal giovedì alla domenica, autobus di diciotto metri, con capienza quasi doppia rispetto a quelli di dodici metri. Sempre nelle notti dal giovedì alla domenica, le corse notturne servono l’intero abitato di San Donnino, con capolinea all’Indicatore, garantendo anche la copertura di San Piero a Ponti. “Per quanto riguarda il tema della movida si tratta di una mezza buona notizia – commenta Cristiano Balli, presidente del Q5 – queste modifiche rendono il Viper più facilmente raggiungibile, però rimane il problema del rientro, dato che l’ultima corsa del 35 è intorno alle una. C’è un implemento del servizio, dato che gli autobus più grandi possono trasportare fino a 140 persone, estendendo anche il percorso. Al tempo stesso, però, pur favorendo l’arrivo in discoteca, rimane il problema del ritorno, il momento più rischioso, fermo restando che la potenzialità di trasporto della linea 35 è effettivamente aumentata. Il nostro auspicio è quello di creare, in futuro, un servizio più ampio, che possa condurre i ragazzi nelle discoteche e, soprattutto, riportarli a casa”. D.M.
Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Febbraio 2016 | 3
L’intervento
Sicurezza stradale
guidoni-piccagli, chiuso il varco
È
velocità, sosta e manovre: via pistoiese cambia così Diverse novità in arrivo. “Onda verde” ai semafori Fannì Beconcini
U
n milione di euro e un progetto di messa in sicurezza per via Pistoiese. La giunta comunale ha approvato una serie di interventi nell’ambito del progetto “David”, il piano strategico per la sicurezza stradale promosso dal Comune di Firenze e dall’associazione Lorenzo Guarnieri, il più rilevante dei quali riguarda quella che è una delle strade fiorentine a più alta incidentalità. “Nell’ambito del progetto David era stato individuato questo asse viario come uno dei più pericolosi di Firenze – spiega l’assessore a lavori pubblici e viabilità Stefano Giorgetti – l’intervento segna il raggiungimento di uno degli obiettivi più ambiziosi per la sicurezza degli utenti delle nostre strade e presenta elementi di progettazione innovativa: si punta alla razionalizzazione delle manovre, all’eliminazione della svolta a sinistra, alla diminuzione della velocità e alla miglior percezione del contesto abitato frequentato”. Il progetto prevede un insieme
di provvedimenti di “moderazione” del traffico con la doppia finalità di, da un lato, razionalizzare la circolazione lungo l’arteria e, dall’altro, gestire la coesistenza tra le diverse funzioni della strada, a tutela dei mezzi a due ruote e delle utenze “deboli”. Sono tre gli ambiti di intervento: la velocità da ridurre, l’eliminazione delle svolte a sinistra e la riorganizzazione degli accessi dalle vie laterali, la regolamentazione della sosta lungo la strada. Per quanto riguarda la riduzione della velocità, si provvederà prima di tutto al restringimento delle corsie di marcia e all’inserimento di una terza corsia al centro della carreggiata che fungerà, in corrispondenza dei semafori, come corsia di accumulo per la svolta a sinistra. È inoltre pevisto il “disallineamento altimetrico” dell’asse viario in corrispondenza di tre intersezioni: ciò significa che l’area dell’incrocio sarà sopraelevata rispetto alla quota della strada, con una pavimentazione rossa per una maggiore visibilità. Le manovre di svolta a
sinistra in entrata saranno concentrate e consentite solo nelle tre intersezioni (con semafori) di via Campania, via Umbria e via Golubovich, attraverso la realizzazione di uno spartitraffico. Saranno poi modificate le svolte a sinistra in uscita da via Pistoiese, immettendo il traffico nella viabilità locale parallela e creando una sorta di circolazione a rotatoria che sfrutterà gli isolati del quartiere e comporterà una revisione parziale dei sensi di marcia nelle strade interne. E ancora, sarà oggetto di intervento anche la sosta, consentita solo nei tratti in cui la strada è a due corsie o abbastanza larga da permettere manovre. Per scoraggiare il parcheggio negli altri punti – viene spiegato – saranno installati alcuni delineatori di sosta. Il progetto prevede infine anche la riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica e l’utilizzo dell’onda verde sui semafori, che saranno integrati con impianti a chiamata in corrispondenza delle strisce pedonali.
Un piano di messa in sicurezza per via Pistoiese. Nella foto in alto un rendering di come sarà la strada, sotto l’arteria al suo stato attuale. L’intervento rientra nell’ambito del progetto “David”
stato portato a termine l’intervento di messa in sicurezza stradale dell’incrocio tra viale Guidoni e via Piccagli, strada interna collocata tra il viale e via Carlo del Prete. Da tempo i residenti della zona segnalavano una situazione critica causata dalla presenza di un varco che, fino a un paio di mesi fa, permetteva l’esecuzione di una pericolosa manovra di immissione non autorizzata all’altezza di via Piccagli. In seguito alle segnalazioni dei cittadini, il Quartiere ha sollecitato il Servizio mobilità e viabilità del Comune, che ha provveduto a chiudere il varco ripristinando una corretta (e più sicura) circolazione. F.B.
Dopo gli ultimi incidenti
via sestese, i residenti indicano le priorità
T
eatro di numerosi incidenti anche gravi, via Sestese entra nel triste novero delle strade cittadine a più alto tasso di incidentalità, insieme alle (purtroppo) più note via Pistoiese, via Baracca, via di Novoli e viale Guidoni. Episodio drammatico quello avvenuto a metà dicembre, uno scontro che ha provocato un morto e tre feriti, mentre solo pochi giorni prima una donna che viaggiava su uno scooter era rimasta gravemente ferita. A fine dicembre l’assessore Giorgetti ha effettuato un sopralluogo per rilevare di persona le problematiche che interessano l’arteria, molto trafficata e soggetta a transiti ad alta velocità. Le priorità indicate da residenti e fruitori quotidiani della strada riguardano la manutenzione del manto stradale, una più funzionale delimitazione della corsia preferenziale, l’installazione di autovelox e maggiori controlli in merito a velocità e infrazioni. È inoltre in corso una raccolta di firme, ad oggi oltre mille, a tutela della sicurezza stradale.
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F.B.
Sicurezza stradale, fari puntati anche su via Sestese
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4 | Febbraio 2016
Quartiere 5
#Zoom
Novoli . Rifredi . Brozzi
Animali
Il progetto
“bocconi avvelenati”, si alza l’attenzione
“angolo in fiore”, scuola più verde
Più controlli nei giardini dopo le segnalazioni di ritrovamenti Fannì Beconcini
È
tornato nel quartiere l’allarme “bocconi avvelenati”, dopo le segnalazioni del ritrovamento, negli ultimi tempi, di alcune polpette nei giardini di via Locchi e nella zona di Castello. Nel 2014 a Firenze sono state oltre cento le segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine, con una trentina di casi seguiti da polizia ed Enpa, l’ente nazionale protezione animali. Nel corso del 2015 – viene spiegato – esche pericolose per persone e animali sono state ritrovate soprattutto nei parchi e
nei giardini, oltre che in alcune aree verdi private. Un fenomeno che, stando alle segnalazioni, sembra essersi intensificato negli ultimi anni, e il pericolo che il proprio cane o gatto incappi in un boccone avvelenato è sempre più avvertito dai padroni, oggi più che mai attenti alla questione. Anche le istituzioni non vogliono sottovalutare il pericolo, ed è attivo un protocollo operativo tra la polizia provinciale dell’area metropolitana e le guardie zoofile dell’Enpa per cui queste ultime sono dotate di funzioni di polizia
Nei giardini di via Locchi è stato segnalato il ritrovamento di alcuni “bocconi avvelenati”
giudiziaria e svolgono in autonomia gli incarichi assegnati dalla polizia provinciale nell’ambito del comune di Firenze. Comune e Quartieri hanno inoltre provveduto a segnalare il pericolo informando i cittadini su rischi, precauzioni e buone pratiche da osservare in caso di ritrovamento o ingestione di esche. I cittadini possono segnalare qualsiasi caso o episodio ritenuto rilevante chiamando la centrale operativa della polizia provinciale al numero 055.2760901. Quello delle esche avvelenate è un fenomeno che ogni anno in Italia provoca migliaia di vittime tra i cani, che non sembra accennare a diminuire e che spesso rischia di restare impunito. Dopo le segnalazioni dei bocconi avvelenati, nei giardini di via Locchi e via delle Panche sono stati affissi alcuni manifesti con il logo del Q5 che facevano riferimento alla questione dei recenti ritrovamenti, iniziativa che si è poi rivelata essere probabilmente opera di singoli cittadini preoccupati della situazione che, in questo modo, intendevano scoraggiare comportamenti a rischio. Il Quartiere ha sottolineato come il logo sia stato usato impropriamente, tuttavia si è impegnato a rafforzare i controlli nella zona: “Resta inteso che l’amministrazione comunale – è stato spiegato – stigmatizza e condanna in modo inequivocabile il rilascio sul territorio, specie nei giardini pubblici, di bocconi avvelenati e invita in modo deciso a segnalare tale comportamento, che ha rilevanza penale, alle autorità preposte a tale controllo. A fronte dei fatti accaduti il Quartiere si impegnerà per intensificare i controlli nei giardini suddetti”.
All’istituto Sassetti Peruzzi il progetto “Angolo in Fiore”
S
i chiama “Angolo in Fiore”, ed è un progetto promosso dalla fondazione Angeli del Bello all’istituto Sassetti Peruzzi, finalizzato a un migliore e più consapevole utilizzo dello spazio verde di cui dispone la scuola. Da poco più di un mese è attivo un angolo verde realizzato grazie al supporto degli Angeli del Bello: il progetto coinvolge i volontari della Fondazione e una trentina di ragazzi che, dopo la pulizia preparatoria degli spazi verdi, hanno creato un piccolo laboratorio di orticoltura con l’obiettivo di una gestione autonoma dell’area da parte di tutti gli studenti. Le classi hanno avviato il percorso nella primavera scorsa insieme agli Angeli e a dieci volontari provenienti dal gruppo di richiedenti asilo ospitati dalla Caritas a Villa Pepi. L’inaugurazione dell’Angolo in fiore si è tenuta lo scorso 21 dicembre e in quella occasione Revet – azienda toscana che ogni anno raccoglie, seleziona e prepara per il riciclo oltre 150mila tonnellate di imballaggi delle raccolte differenziate toscane – ha donato alla scuola tre panchine realizzate riciclando gli imballaggi di plastica. “Questa donazione – ha commentato il presidente della fondazione Angeli del Bello Giorgio Moretti in occasione dell’inaugurazione – ci aiuta a riconsegnare agli studenti uno spazio verde recuperato e sostenibile. È bello oggi essere qui con tutti questi giovani educati al bello e al rispetto dell’ambiente e verificare che con l’impegno comune siamo arrivati al risultato. Procedendo come consuetudine, abbiamo colto la bontà dell’idea che la scuola avrebbe voluto realizzare e abbiamo cercato in ogni modo di darle concretezza”. Il progetto si inserisce in un discorso più ampio che gli Angeli del Bello stanno portando avanti ormai da qualche anno nell’area fiorentina, affiancando agli interventi operativi anche una serie di azioni educative. La Fondazione ha da tempo avviato un’attività di educazione civica rivolta ai ragazzi delle scuole superiori: un’esperienza che – viene spiegato – è stata fino ad oggi decisamente positiva, con la qualità della partecipazione ai progetti che ha permesso agli Angeli di coinvolgere in un solo anno sette istituti superiori per un totale di quindici classi, dieci insegnanti e più di quattrocento ragazzi. F.B.
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Novoli
Una ferita ancora aperta
A 4 ANNI DAI GRAVISSIMI FATTI DI PIAZZA DALMAZIA
TERRAZZA PANORAMICA SULLA CENTRALE TERMICA Si completa il recupero dell’area Fiat Una nuova terrazza panoramica sulla città sarà realizzata sulla copertura della Centrale Termica nell’area ex-Fiat di Novoli ed è solo un elemento del complessivo progetto di riqualificazione che farà rinascere questo pezzo di archeologia industriale nell’area urbana fiorentina. Dal quel pezzo di storia industriale, come ben sappiamo, è già scaturito un nuovo centro direzionale che comprende il Palazzo di Giustizia, il Polo Umanistico dell’Università, una vasta area commerciale e il parco di San Donato, oltre ad un ampio e articolato complesso residenziale. La riqualificazione della centrale termica rientra dunque a pieno titolo nel piano di recupero ex-Fiat e nella conseguente convenzione urbanistica con l’Immobiliare Novoli che si farà carico degli interventi di ristrutturazione. Lo stabilimento Fiat fu progettato dall’ingegnere torinese Vittorio Bonadé Bottino negli anni ‘30 del ‘900 e realizzato tra il 1938 e 1939. L’edificio della centrale era destinato a contenere le due caldaie per la produzione di vapore e energia elettrica, alimentate dal-
Il 13 dicembre, ore 10.30, in Piazza Dalmazia si è svolta una cerimonia commemorativa in ricordo di Samb Modou e Diop Mor, cittadini senegalesi trucidati nel 2011 da un fanatico razzista
la lignite stoccata in un edifico attiguo (detto carbonile). La ciminiera tocca l’altezza di 50 metri e svetta sopra un parallelepipedo alto 31,5 metri che contiene quattro livelli più il livello di copertura, pari a circa 1.700 metri quadrati con al centro il grande volume della sala caldaie (oltre 1.900 metri cubi). Cosa precede l’intervento di recupero, con le nuove destinazioni d’uso Al piano terra verrà realizzato uno spazio pubblico polivalente, aperto ai cittadini per iniziative, eventi e attività. Prevista anche la realizzazione di servizi. Al primo piano verranno conservate e rese accessibili le due caldaie e il complesso sistema di passerelle e scale al loro servizio e l’intero volume diventerà uno spazio pubblico polivalente. Anche il secondo livello sarà utilizzato per la creazione di uno spazio aperto dove saranno mantenute le grandi vetrate sulla città, parte fondamentale del disegno architettonico della centrale. Il terzo piano sarà destinato a servizi funzionali allo spazio
collocato al piano inferiore (tra l’altro saranno realizzati un montacarichi e una scala). L’area intorno alla base della ciminiera (circa 130 metri quadrati) rimarrà libera da solai e diventerà un elemento qualificante della sala sottostante, cui sarà collegato da una scala interna che arriverà fino alla terrazza panoramica. Quest’ultima si svilupperà sulla copertura della centrale (440 metri quadrati) e sarà resa agibile con una chiusura trasparente dei suoi lati e con la realizzazione di una copertura su un terzo della superficie. Previsti anche servizi igienici e la predisposizione per un utilizzo pubblico. Infine la ciminiera: questa sarà oggetto di un intervento di messa in sicurezza che, grazie all’utilizzo di tecnologie non invasive, consentirà di mantenere sostanzialmente invariato l’aspetto, comprese le caratteristiche fasce bianche e rosse. L’intera struttura sarà dotata di una nuova scala di sicurezza e di due nuovi ascensori che saranno realizzati in un volume esterno alla centrale.
Verde pubblico
13 dicembre 2011. Quella mattina in piazza Dalmazia, il cuore pulsante del quartiere di Rifredi, si respira già l’atmosfera delle feste natalizie. Il mercato è pieno di gente e tra i banchi stazionano alcuni ambulanti senegalesi, tutte persone ormai familiari agli operatori della piazza. Verso le 12.30 Gianluca Casseri, un uomo da tempo legato agli ambienti di estrema destra, si fa largo tra la gente imbracciando un 357 Magnum, con cui fa fuoco su Samb Modou e Diop Mor, uccidendoli, e su Moustapha Dieng, che resta ferito gravemente alla schiena e alla gola. Il killer si dilegua a bordo della sua vettura e si trasferisce nella zona del Mercato Centrale di San Lorenzo dove, verso le 15, spara ancora ad altri due cittadini senegalesi, Sougou Mor e Mbenghe Cheike. Braccato dalla polizia nel parcheggio sotterraneo del Mercato, Casseri si uccide. La strage perpetrata il 13 dicembre 2011 in piazza Dalmazia rappresenta una ferita ancora aperta per la nostra città. Quel giorno è accaduto qualcosa di assolutamente intollerabile per la coscienza umana, qualcosa che va contro l’idea di pace e coesione sociale che Firenze ha tenacemente perseguito nella sua storia, in particolare dal secondo dopoguerra ad oggi, quando si è proposta ripetutamente come punto di riferimento per la lotta contro ogni discriminazione (etnica, religiosa, politica, sociale ed economica). Eppure quel giorno si è sparato e si è ucciso solo per il colore della pelle, solo perché quelle persone incar-
Cultura
UN GIARDINO PER DON RENZO FORCONI Sono giunti al termine i lavori di riqualificazione dell’area verde di via Pietro Dazzi, tra Castello e Careggi. Negli ultimi giorni dell’anno si sono conclusi i lavori strutturali che hanno trasformato l’area in un vero e proprio giardino e il 30 gennaio si è svolta l’intitolazione della struttura a don Renzo Forconi, il “prete volante” della vicina parrocchia di S. Maria a Quarto e dei ferrovieri di S. Maria Novella, che fu anche presidente, dal 1976 fino al 2008 (anno della sua morte), dell’Opera Diocesana di Assistenza. La comunità ha sempre apprezzato la capacità di Don Renzo di trasmettere valori civili universali, in grado di interpellare tutti, a prescindere dalla confessione religiosa e così, a sette anni dalla sua scomparsa, l’amministrazione ha voluto ricordare la figura di don Forconi intitolandogli un giardino, un luogo di incontro e di serenità, a due passi da Villa San Luigi, una delle due strutture, insieme a quella di Diacceto, che egli gestiva e curava con passione. All’inaugurazione erano presenti rappresentanti delle istituzioni politiche e religiose.
IN ARRIVO 209 NUOVI ALBERI Platani, frassini, liriodendri e farnie. Saranno 209 i nuovi alberi piantati nel Q.5. Il progetto, per un investimento complessivo di 100.000 euro, è stato elaborato dai tecnici del servizio parchi, giardini e aree verdi della direzione ambiente e prevede interventi in via Pistoiese (18 frassini), via Pratese (9 frassini), viale Gori (12 liriodendri), via di Caciolle (31 liriodendri), viale Lami (14 frassini), via Vasco de Gama (18 farnie), via Fabbroni (5 ligustri e 2 carpini). Si tratta di piante giovani, alte dai tre ai quattro metri. Altri 100 alberi (che hanno un’altezza tra i due metri e i due metri e mezzo) saranno sistemati invece nell’area verde che si trova lungo il perimetro del viadotto all’Indiano. Il piano dei lavori prevede anche l’eliminazione di 52 ceppaie con l’utilizzo di una particolare macchina che estirpa e macina le radici sollevando il terreno. L’intento di questa operazione è quello di potenziare il verde in prossimità degli assi viari primari che attraversano il territorio per mitigare l’impatto ambientale dovuto del traffico puntando nello stesso tempo ad utilizzare alberi più resistenti all’attacco di agenti patogeni.
navano un simbolo (l’immigrato ambulante) che andava colpito e additato al pubblico disprezzo, come presunto responsabile di un disagio che le società malate, piuttosto che individuare ed elaborare dentro di loro, tendono a trasferire all’esterno, in chi si presenta come "altro da noi". Questa è da sempre la genesi del razzismo e della xenofobia. Un fenomeno che la miscela esplosiva rappresentata da crisi economica, pressione migratoria e minaccia terroristica sta pericolosamente diffondendo anche in Occidente. Il ricordo delle vittime di piazza Dalmazia non può non associarsi ad una riflessione sulla fase storica che stiamo vivendo e sulla responsabilità che ciascuno di noi può assumersi nella costruzione di una comunità solidale all’insegna della libertà e della giustizia. Il 13 gennaio 2012, sul luogo della strage è stata eretta una lapide, per ricordare le vittime dell'attentato e per sottolineare il ripudio di Firenze verso ogni forma di razzismo. Ai tre cittadini senegalesi feriti è stata conferita la cittadinanza onoraria. Moustapha Dieng, rimasto tetraplegico in seguito alle ferite riportate, è stato ricoverato per due anni presso l’Unità spinale dell’ospedale di Careggi ed è tuttora seguito da una struttura specializzata dove personale appositamente formato gli assicura una continua assistenza.
Ufficio Cultura Q.5
055.2767046
GIORNATE DELLA MEMORIA E DEL RICORDO
A VILLA POZZOLINI LE TRAGEDIE DEL ‘900 In occasione della "Giornata della Memoria" il Q.5, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, organizza un ciclo di incontri in programma il 5, 12 e 19 febbraio a Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, ore 17. Gli incontri sono affidati a docenti e studiosi che affrontano i temi legati alle giornate del 27 gennaio e del 10 febbraio (Giorno del Ricordo), arrivando a comprendere anche l’attualità con l’illustrazione della crisi dei Balcani degli anni ’90, così da evidenziare come la storia spesso riproponga scenari agghiaccianti. Saranno infatti approfonditi l’esame delle politiche di sterminio del popolo ebraico nel contesto dell’Europa occupata dal na-
zismo e dai suoi alleati, quindi le vicende del confine orientale italiano, fra guerre mondiali, foibe ed esodo delle popolazioni italiane, e, infine, sarà affrontata la questione delle guerre Balcaniche degli anni Novanta del ‘900, quale ultima fase di un processo di violenze che ha marcato quella regione dell’Europa lungo tutto il secolo scorso. In particolare in occasione dell’ultimo incontro è previsto anche l’intervento del dott. Maurizio Certini, direttore del Centro La Pira, per offrire un quadro degli spostamenti di popolazione e delle politiche di accoglienza che hanno segnato il nostro territorio negli ultimi decenni.
IL CARTELLONE DEGLI EVENTI Conversazioni musicali
Passeggiate di salute
I TEMPI PER LA ROTONDA NOVOLI-FORLANINI
A Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, incontri di approfondimento delle opere in cartellone al Teatro del Maggio Musicale, a cura dell’Associazione Amici del Maggio. Ingresso gratuito.
"Salute è benessere Q5", passeggiate per diffondere tra i fiorentini la cultura della salute e della prevenzione attraverso l’adozione di corretti stili di vita.
Per quanto riguarda la linea 2, il 4 gennaio dovevano scattare i lavori propedeutici alla realizzazione del viadotto tranviario nei pressi della rotatoria via di Novoli-viale Forlanini ma l’intervento è stato rinviato a fine mese a seguito della necessità di ampliare una cameretta dell’acquedotto e anche in conside-
15 febbraio, ore 17, I pescatori di perle, di Georges Bizet; 7 marzo, ore 17, L’italiana in Algeri, di Gioacchino Rossini (in programma anche il 22 febbraio, ore 21, presso il Punto di Lettura Insieme per Brozzi, piazza Primo Maggio)
Sabato 27 febbraio, La valle del Terzollina d’inverno, ritrovo ore 9,30 al Circolo di Serpiolle, via delle Masse.
Cantieri tram
razione delle difficoltà che si sono registrate nell’uscita dal parcheggio del centro commerciale. Dal 4 gennaio infatti per lavori relativi allo spostamento dei sottoservizi è stato istituito un senso unico in via Ragghiantivia Rastrelli in direzione di viale Forlanini. Pertanto i veicoli in uscita dal parcheggio
sotterraneo possono soltanto utilizzare l’uscita verso il viale e questo comporta difficoltà nell’immissione dei mezzi sulla viabilità principale. Il nuovo assetto della rotatoria sarà quindi istituito quando saranno conclusi i lavori in via Ragghianti con il ripristino del doppio senso di marcia.
i
Per informazioni dettagliate sul progetto cliccare su: http://www.sds.firenze.it
6 | Febbraio 2016
#Il quartiere in pillole
L’associazione
gli scacchi? a rifredi si imparano da piccoli
In programma corsi per tutte le età, tornei e altro ancora Deborah Macchiavelli
G
li scacchi sono come il mare, dove il moscerino può bere e l’elefante fare il bagno, recita un proverbio indiano. Un vecchio adagio che esprime al meglio la tradizione e la filosofia di questo antico gioco, che può essere praticato a diversi livelli. E altrettanti sono i corsi organizzati dal circolo Firenze Scacchi, presente in città in due differenti sedi, rispettivamente in via Vittorio Emanuele II, al circolo Sms di Rifredi, e al circolo Vie Nuove di viale Giannotti. Nato una decina di anni fa, il 2015 può essere considerato l’anno di una nuova “fondazione” del circolo, un’annata che ha visto l’unione di due sedi diverse, oggi con attività in comune. “Oltre al gioco libero – spiega il socio Alessandro Aversa – si tengono corsi sia per adulti che per bambini, tornei interni
al circolo e una competizione internazionale una volta l’anno. In particolare, nella sede di Rifredi si terrà un corso per bambini il venerdì pomeriggio. Per i più piccoli che desiderano approfondire il gioco degli scacchi c’è poi il corso di secondo livello, tenuto dal maestro Giulio Marmili”. Una passione, quindi, che può essere scoperta e coltivata fin dalla più tenera età, potenziando
così le proprie capacità logiche: “Per i bambini è una disciplina che aiuta l’accrescimento della logica – continua Aversa – utile in materie come la geometria e la matematica. Inoltre, il corso per i più piccoli è come un gioco – conclude – un momento di incontro e divertimento in cui applicare la logica in modo concreto”.
Quartiere 5
Novoli . Rifredi . Brozzi
u LO STUDIO
“L’odontoiatria con il cuore” arriva a Campi Bisenzio L’esperienza trentennale di un medico stimato a dirigere uno staff specializzato, tecnologie all’avanguardia, materiali di alta qualità, un ambiente accogliente. E, soprattutto, prezzi accessibili: questo significa fare “Odontoiatria con il cuore”, da sempre la mission del gruppo “Dsa - L’odontoiatria con il cuore” che, forte dei tanti anni di esperienza nel Nord Italia e dello studio aperto con successo a Firenze più di recente, oggi si espande ancora e arriva a Campi Bisenzio nella nuova struttura di Via Genova 8. A dirigere Mondo Medico Italia sarà il dottor Emilio Francini Naldi, noto chirurgo con oltre trent’anni di esperienza, tra i massimi esperti nazionali delle tecniche innovative di implantologia, conosciuto e apprezzato dai campigiani. Un settore che negli ultimi anni ha compiuto importanti passi in avanti e che oggi consente di ultimare l’intervento in un numero molto ridotto di sedute, spesso restituendo il sorriso già nella seduta di chirurgia. La prima visita, secondo la filosofia del gruppo
Dsa, è gratuita. Il paziente viene sottoposto a un esame preventivo accompagnato da una radiografia panoramica digitale e, laddove necessario, da una Tac in 3D per approfondire la diagnosi e predisporre così un intervento mirato che eviti sorprese e costi aggiuntivi. Negli studi Dsa l’igiene dentale costa 35 euro e viene eseguita da un medico odontoiatra qualora il paziente richiedesse una visita più accurata. Il medico si preoccuperà poi di illustrare in modo chiaro e approfondito tutte le possibili soluzioni terapeutiche, ciascuna corredata da un preventivo che, con l’aiuto di un Tutor, può essere
personalizzato secondo le proprie esigenze e possibilità. Niente da temere per il portafoglio: negli studi Dsa i prezzi sono assolutamente concorrenziali e alla portata di tutti, con possibilità di rateizzare il pagamento. Il tutto in un ambiente completamente rinnovato dove si sposano classicità e tecnologia, accogliente fin dalle sale d’aspetto, con tempi d’attesa razionalizzati per essere ridotti al minimo. Insomma, il paziente davanti a tutto, come sempre nella tradizione di “Dsa - l’odontoiatria con il cuore”. Da oggi anche a Campi Bisenzio.
Mondo Medico Italia srl Via Genova 8, Campi Bisenzio (FI) Per informazioni: Tel. 055.8944449 | Cell. 389.8369912 | www.dsaodontoiatria.it Informazione pubblicitaria
Ex area Fiat
Tramvia/2
la rinascita della centrale termica
via Vittorio Emanuele-via Corridoni, scelto il percorso della linea 3
U
na terrazza panoramica su Firenze e spazi polivalenti per i cittadini. Rinasce così la Centrale Termica nell’ex area Fiat di Novoli, grazie al progetto di riqualificazione che trasformerà questo pezzo di archeologia industriale fiorentino. Il mese scorso la giunta comunale ha dato il via libera, su proposta dell’assessore al patrimonio non abitativo Federico Gianassi, alle “linee guida per la progettazione relativa alla destinazione pubblica dei locali all’interno dell’edificio denominato UMI F (ovvero il centro urbano di San Donato) e ristrutturazione dell’ex Centrale Termica”. Sia il progetto che le spese per gli interventi di ristrutturazione e sistemazione – viene spiegato – saranno a carico dell’Immobiliare Novoli. La centrale termica è quel che resta del grande stabilimento Fiat di Firenze. La ciminiera tocca l’altezza di cinquanta metri e svetta sopra un parallelepipedo alto 31,5 metri. Al piano terra verrà realizzato uno spazio pubblico polivalente, aperto ai cittadini per iniziative, eventi e attività. Al primo piano verranno conservate e rese accessibili le due caldaie e il sistema di passerelle e scale al loro servizio, e l’intero volume diventerà uno spazio pubblico polivalente. Anche il secondo livello sarà utilizzato per la creazione di uno spazio aperto polivalente, incentrato sul triplo volume (oltre 480 metri cubi) esistente intorno alla base della ciminiera. Saranno mantenute le grandi vetrate sulla città, parte fondamentale del disegno architettonico della centrale. Il terzo piano sarà destinato a servizi funzionali allo spazio collocato al piano inferiore. L’area intorno alla base della ciminiera (circa 130 metri quadrati) rimarrà libera da solai e diventerà un elemento qualificante della sala sottostante, cui sarà collegata da una scala interna che arriverà fino alla terrazza panoramica. Quest’ultima si svilupperà sulla copertura della centrale (440 metri quadrati complessivi di cui 360 utili) e sarà resa agibile con una chiusura trasparente dei suoi lati e con la realizzazione di una copertura su un terzo della superficie. “Si tratta di una grande operazione per la città e per il quartiere – sottolinea l’assessore Gianassi – non soltanto si recupera un edificio abbandonato da tempo, ma lo si destina all’uso pubblico, aprendolo ai cittadini che potranno così scoprire un pezzo importante della storia industriale di Firenze”.
Tramvia/1
L
a linea 3 della tramvia transiterà in via Vittorio Emanuele II e via Corridoni. L’amministrazione comunale ha individuato la soluzione riguardo al percorso della linea 3, tra il progetto del passaggio in via Vittorio Emanuele II/via Corridoni e l’alternativa della “Variante Rifredi”. Alla base della scelta – fanno sapere da Palazzo Vecchio – “valutazioni tecniche e politiche emerse dal confronto tra il progetto definitivo dell’ipotesi della Variante di Rifredi, consegnato recentemente all’Amministrazione, e la soluzione Vittorio Emanuele/Corridoni fortemente migliorata rispetto alla progettazione definitiva iniziale”. Un confronto che ha “premiato” il percorso Vittorio Emanuele/Corridoni. Prima di tutto – viene spiegato – anche grazie a sviluppi tecnologici, la sede tramviaria occuperà meno spazio nella strada consentendo quindi il mantenimento nel complesso di una corsia per la viabilità e la sosta nelle due vie. Inoltre anche questa soluzione consentirà il rifacimento di piazza Dalmazia per accogliere lo spazio dedicato al mercato. E ancora, permetterà di liberare via di Rifredi, destinata a diventare il nodo di interscambio tra il trasporto pubblico proveniente da Sesto e Calenzano e la tramvia e dove sarà possibile anche reperire spazi per la sosta. Quanto ai tempi dei lavori, dall’analisi dei cronoprogrammi relativi ai due progetti definitivi “la realizzazione del percorso Vittorio Emanuele/Corridoni permette il rispetto dell’attuale tempistica relativa alla linea 3 (conclusione agosto 2017) mentre la Variante Rifredi comporta lo slittamento del termine dei cantieri di un anno circa (settembre 2018)”, conclude il Comune.
Autobus
careggi, potenziato il servizio del 14
un attraversamento in via gordigiani S
U
n nuovo attraversamento pedonale sui binari del tram in via Gordigiani. È quanto prevede una delibera approvata dalla giunta comunale su proposta dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, per collegare l’area a nord-ovest del Mugnone con San Jacopino. Con questo atto – viene spiegato – l’amministrazione, anche su sollecitazione dei cittadini, dà l’input di prevedere una variante al progetto esecutivo revisionato della linea 2, che garantisca un collegamento pedonale diretto. In concreto, sarà introdotto un passaggio pedonale sui binari in via Gordigiani, in modo che i pedoni possano poi riprendere la passerella sul Mugnone e arrivare nella zona di viale Redi e San Jacopino.
top alle navette, potenziata la linea 14. Dal 23 gennaio le navette sperimentali per Careggi hanno interrotto il servizio, dopo la decisione di terminare la sperimentazione che aveva visto la riorganizzazione del servizio per Careggi basata sullo stop delle linee 8, 14, 56 e 60 in via Vittorio Emanuele II e sull’interscambio con le navette 58B e 58C. Il collegamento con l’area ospedaliera è ora assicurato dalla linea 14, che è tornata a transitare sui consueti itinerari fino ai capolinea di piazza di Careggi (14C) e via Niccolò da Tolentino (14B), diventando per i passeggeri dei bus 8, 56 e 60 una sorta di “navetta”. “Grazie alle risorse liberate dallo stop della sperimentazione sarà possibile potenziare il sevizio – ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – aumentando il numero dei bus sulla linea 14”. L’assessore ha sottolineato che la riorganizzazione va incontro alle richieste degli abitanti di via Vittorio Emanuele, che più volte avevano lamentato il disagio per la presenza dei numerosi capolinea sulla strada.
Quartiere 5
#Ricorrenze
Novoli . Rifredi . Brozzi
Febbraio 2016 | 7
San Valentino
L’opera
tra gli angoli romantici del quartiere Un “tour” in alcuni luoghi a misura di innamorati, fra arte, passeggiate e panorami mozzafiato Deborah Macchiavelli
L’ingresso degli Orti del Parnaso, in via Trieste: è questa una delle tappe “romantiche” per il giorno di San Valentino nel quartiere
F
irenze è vista da molti come una città “drammatica”, nel senso teatrale del termine. Tutto in lei sembra ostentare una tenace volontà di ammaliare, creando un incantesimo più o meno concreto, soprattutto nel giorno di San Valentino. Vista dall’alto, può apparire come l’opera di un giardiniere abile ma distratto, che ha seminato qua e là i suoi fiori più belli, senza preoccuparsi di disporli in aiuole ordinate. Così, non solo il centro storico può regalare agli innamorati un 14 febbraio indimenticabile: anche nel quartiere 5 si possono trovare angoli e luoghi “magici” per trascorrere una giornata all’insegna del romanticismo. Situato nell’omonima via collinare si trova ad esempio il giardino Stibbert, splendido parco romantico all’inglese, luogo ideale da cui cominciare un tour di San Valentino. A ingresso gratuito, il rigoglioso giardino è pieno di panchine e angoli tranquilli, con
una serie di sentieri che conducono anche a un tempietto neoegizio, perfetti per passeggiare mano nella mano. Per gli amanti dell’arte è d’obbligo anche una visita alla villa medicea La Petraia, sempre a ingresso libero: grazie alla sua posizione privilegiata, dal giardino terrazzato si gode di una splendida vista, mentre al
suo interno vengono conservate opere di inestimabile valore. Tra cui spicca la Venere cinquecentesca del Giambologna: quale giorno migliore del 14 febbraio per contemplare una riproduzione della dea dell’amore e della bellezza? Non è San Valentino, però, senza un po’ di dolcezza: dopo una passeggiata romantica
arriva il momento di una pausa ristoratrice, da effettuare magari in una delle tante pasticcerie del quartiere, come ad esempio lo storico locale Querci Vieusseux. Inaugurata nei primi del ‘900, questa pasticceria fiorentina ha cambiato diverse volte gestione, senza però – assicurano i suoi “aficionados” – perdere di quali-
tà. La sosta golosa nella giornata degli innamorati può essere a base di sfoglie, budini di riso o bomboloni ripieni appena sfornati, magari accompagnati da una tazza di cioccolata. E quando l’ora del tramonto si avvicina, ci si può spostare in via Trieste, precisamente sulle panchine degli Orti del Parnaso, la parte più alta del giardino dell’Orticultura. Più comunemente nota come “giardini del dragone” per via della caratteristica fontana conservata al suo interno, questa piccola area verde offre una splendida terrazza affacciata su un panorama mozzafiato, da cui contemplare i monumenti fiorentini, magari trattenendosi anche oltre l’ora del tramonto per assistere alla visione del Tepidarium del Roster completamente illuminato.
rinaldo e armida, dalla “gerusalemme liberata” a villa la petraia
A
nche un’altra opera dentro Villa La Petraia (nella foto) “parla” agli innamorati. È “Rinaldo nel giardino di Armida” di Domenico Frilli Croci, artista attivo a Firenze nella prima metà del XVII secolo. Il dipinto riproduce un episodio della “Gerusalemme liberata”, poema di Torquato Tasso, in cui Rinaldo viene sedotto dalla maga Armida che, grazie a un incantesimo, riesce a trattenere il paladino sulle isole Fortunate, distogliendolo dalla crociata in Terra Santa. D.M.
8 | Febbraio 2016
#Focus
Ambiente/1
piazzale, Pedonalizzazione con vista E in città non si ferma il cammino
Il 14 febbraio il “bacio collettivo” sulla terrazza panoramica, mentre si pensa ai prossimi passi, dal centro alla periferia
Gianni Carpini
A
gennaio 2015 era toccato all’Oltrarno con piazza del Carmine, mentre l’inizio di questo 2016 segna la trasformazione di piazzale Michelangelo. Le “rivoluzioni a piedi” stanno cambiando il volto (e le abitudini) della città. II progetto che ridisegna il piazzale, consacrato il 14 febbraio da un bacio collettivo delle coppie sulla terrazza più celebre di Firenze, dice addio a buona parte del parcheggione con vista. L’area pedonale passa da 4.350 metri quadri a 7.700, ben oltre la copia del David. I parcheggi scendono da 196 a 78, a pagamento: un euro la prima ora, due dalla seconda, tutti i giorni, anche i festivi, dalle 8 alle 24. La scommessa è ora quella di “riempire” con iniziative il piazzale svuotato dalle auto e riqualificato dai molti lavori previsti anche nei prossimi mesi, come il restauro delle balaustre o la sostituzione dell’asfalto con un materiale più piacevole alla vista. Ma non ci si fermerà qua. Per il futuro, il borsino delle pedonalizzazioni segnala Borgo San Jacopo come prossima tappa, in primavera, in occasione
della messa a punto della viabilità in Oltrarno. “Per la parte più spostata verso Ponte Vecchio stiamo studiando la chiusura al traffico – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – e per la parte restante un’inversione di marcia”. A piedi in centro, ma anche in periferia. Per l’isolato universitario di Novoli risale alla scorsa estate il piano per estendere il numero di strade con circolazione vietata nei pressi delle aule. Tramonta definitivamente con l’arrivo del 2016, invece, l’ipotesi pedonalizzazione per via Gioberti (anche se per la strada è comunque in vista una riqualificazione pensata per facilitare la vita di chi si sposta a piedi, seppur le auto continueranno a passare), mentre per viale Paoli resta l’idea di una super-area pedonale davanti al Franchi, da affrontare però dopo il “trasloco” della Fiorentina nel nuovo stadio. Un nodo da sciogliere riguarda poi le Cascine, per cui l’Ordine degli Architetti di Firenze ha lanciato l’idea del “parco tutto a piedi”, compreso il viale centrale. “Dobbiamo capire che uso fare dell’area – dice Giorgetti – se vogliamo puntare sul
recupero degli edifici, come dell’ippodromo, bisognerà trovare il sistema perché queste zone siano accessibili nel caso di eventi. La navetta non basta”. Tra le possibilità, quella di una pedonalizzazione “a intermittenza”: di norma parco off limits per i veicoli, ma con assi di attraversamento per le vetture in caso di concerti o altri happening. “Per poter eliminare le auto private occorre avere un’infrastruttura di mobilità alternativa basata sull’intermodalità, dal trasporto pubblico ai percorsi ciclabili e a quelli pedonali – commenta Egidio Raimondi, presidente dell’Ordine degli Architetti fiorentini – mi pare che sia una tendenza che progressivamente si stia attuando”. Intanto un nuovo tassello della Firenze a piedi nascerà alla Fortezza, con la conclusione dei lavori per la linea 3 della tramvia a fine 2017: tra il lago dei cigni, viale Strozzi, viale Milton e il ponte dello Statuto, nascerà un giardino pensile di quattromila metri quadri attraversato dai binari. Sopra a piedi, sotto, in due tunnel, il traffico diretto verso Porta al Prato.
La “road map” della Firenze a piedi 25 OTTOBRE 2009 PIAZZA DUOMO
24 GIUGNO 2011 PIAZZA PITTI
3 GIUGNO 2013 PIAZZA SAN FIRENZE
11 GENNAIO 2015 PIAZZA DEL CARMINE
A piedi su tre ettari intorno a Santa Maria del Fiore
Stop ai veicoli in piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria
Nuova zona off limits per auto e motorini. Via cordoli e aree di sosta
Abolito il parcheggio a cielo aperto (135 posti). In estate partono gli eventi
14 FEBBRAIO 2016 PIAZZALE MICHELANGELO L’area pedonale passa da 4.350 a 7.700 metri quadrati
#Focus
Febbraio 2016 | 9
Ambiente/2
l’anconella rinasce dopo la tempesta: il parco torna a colorarsi di verde
Firmato un protocollo tra Legacoop Toscana e il Comune, per un contributo da centomila euro. Al lavoro anche cento tra architetti e agronomi Andrea Tani
P
er primi torneranno gli alberi, grandi vittime del nubifragio del 1° agosto 2015. Poi toccherà agli arredi, all’illuminazione, ai percorsi pedonali e ciclabili. Il parco dell’Anconella sta per rinascere dopo la tempesta che, nell’estate scorsa, lo aveva raso al suolo. Lo farà grazie anche al contributo dei cooperatori toscani e degli architetti fiorentini. A partire da marzo, il “polmone” di Firenze sud tornerà a colorarsi di verde: querce, tigli, platani e peri ornamentali, centocinquanta alberi pronti a prendere il posto delle piante abbattute dalla furia del temporale. A farsi carico di tutto l’intervento sarà Legacoop Toscana, che ha firmato un protocollo con il Comune per un contributo da centomila euro. I cooperatori toscani furono tra i primi a rispondere all’appello del sindaco Dario Nardella all’indomani del disastro, quando nel parco i rami spezzati ancora ondeggiavano al vento. A marzo, il mese più adatto per la messa in dimora degli alberi, i cooperatori toscani arriveranno al parco con le piante
LO STATO ATTUALE
scelte e tutto quel che serve per mettersi al lavoro. Non ci saranno più i pini, alberi simbolo dell’Anconella: le loro radici non sono considerate adatte per resistere ai venti forti e il nubifragio lo ha tragicamente dimostrato. Così, sono state scelte
specie ritenute più adatte ai cambiamenti climatici in corso, capaci anche di sviluppare la biodiversità urbana di Firenze. “Come Legacoop ci siamo occupati in questi anni di vari temi per la città e la regione – ha spiegato il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini – l’uragano che ha colpito l’Anconella è stato un momento per impegnare delle risorse per la città e i fiorentini. La nuova Anconella sarà il parco della comunità, in cui cresceranno i bambini del quartiere di Gavinana, che insieme ai cittadini saranno coinvolti da vicino nelle varie fasi della ricostruzione del polmone verde di Firenze sud. In questo abbiamo anche trovato piena disponibilità da parte dell’amministrazione a lavorare insieme per un progetto che riguarda le periferie”. “Grazie all’impegno di Legacoop Toscana potremo partire già dai prossimi mesi a ripiantare molte delle piante del parco per riaverlo come lo abbiamo apprezzato fin da piccoli e, se possibile, ancora più bello”, ha promesso il sindaco Dario Nardella. Se davvero lo sarà, parte del merito andrà anche a quei cittadini che si sono espressi sui sei progetti nati dalla collaborazione tra l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Firenze. Una squadra di circa cento professionisti, tra architetti e agronomi, in gran parte giovani, ha lavorato gratuitamente in collaborazione con gli uffici dell’assessorato all’Ambiente a un A sinistra il sindaco Dario Nardella, l’assessore Alessia Bettini e il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini durante la firma del protocollo per l’Anconella. Nelle altre foto il confronto fra lo stato attuale del parco e come diventerà dopo l’intervento
DOPO L’INTERVENTO
masterplan per la ricostruzione dell’Anconella e, più in generale, per il parco fluviale di Firenze sud. Da questi laboratori sono uscite sei idee che, a gennaio, sono state sottoposte al giudizio dei cittadini. Le hanno votate aggiungendo considera-
zioni, giudizi e suggerimenti, e i risultati di questa consultazione saranno illustrati con un incontro pubblico a fine mese. Insomma, sarà bene farsi trovare pronti: passeggiare all’Anconella in primavera sarà di nuovo un piacere.
LO STATO ATTUALE
DOPO L’INTERVENTO
10 | Febbraio 2016
#Un mese in una pagina
Un itinerario in cinque tappe
Parco degli Animali
l’alluvione vissuta dalle opere d’arte
a ugnano la pensione per i cani
L
a pensione per cani? Al Parco degli Animali di Ugnano. Con una delibera dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini, approvata lo scorso mese dal consiglio comunale, è stato introdotto un servizio a tariffa, legata alle fasce Isee, per coloro che non possono tenere il proprio cane e hanno bisogno di una “pensione” per Fido. “La pensione per cani – ha ricordato Bettini – è stata in funzione in forma sperimentale dal 17 giugno al 7 settembre dello scorso anno. Il successo dell’iniziativa, testimoniato dalle oltre cento richieste ricevute e soddisfatte solo in parte per ragioni di posto, ha portato alla proposta di delibera ora approvata dall’assemblea”. Due mesi e mezzo che – spiega il Comune – hanno portato nelle casse dell’amministrazione oltre quattromila euro, con tariffe da un minimo di cinque a un massimo di quindici euro al giorno. Gli introiti – viene specificato –sono destinati alle politiche di tutela degli “animali di affezione”.
Scattati anche i controlli
la sosta si paga con lo smartphone L
a sosta in città ora si paga (anche) con lo smartphone. Dallo scorso 18 gennaio pagare il parcheggio nei posti blu della Zcs è diventato più facile. È entrato in funzione il pagamento con lo smartphone: per farlo, bisogna registrarsi sul sito della Sas - Servizi alla strada nella sezione dedicata a Tap&Park, scaricare l’applicazione e iscriversi al servizio per la città di Firenze. Collegando poi i dati della carta di credito è possibile caricare il borsellino da cui, a scalare, sarà decurtata la cifra dovuta per la sosta. Addio, insomma, alla “disperata” ricerca di monetine per il parcometro. Una volta parcheggiata l’auto, utilizzando l’applicazione Tap&Park si devono inserire data e ora di fine sosta, per poi procedere con il pagamento. Nello stesso tempo, sono scattati anche i controlli mirati della polizia municipale, con i vigili dotati di palmari per verificare se il pagamento della sosta sia stato o meno effettuato.
Servizio permanente Sara Camaiora
U
n patrimonio che il 4 novembre del ’66 ha rischiato di venire spazzato via dal fango. Dalla “vittima illustre”, come la definì il pontefice Paolo VI, ovvero il Crocifisso di Cimabue, alla Lanterna del Brunelleschi, passando per quei capolavori degli Uffizi che l’allora direttrice e altri dieci “eroi” portarono in salvo tra le braccia. In occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione, Enjoy Firenze, il cartellone di percorsi guidati organizzati dalla Cooperativa Archeologia, prova a raccontare la catastrofe dal punto di vista delle opere d’arte, con il ciclo di incontri “50 anni dall’alluvione in 5 tappe”. Un itinerario in cinque appuntamenti, che vede la collaborazione della libreria Todo Modo, per ripercorrere i luoghi del disastro approfondendo però la storia dei monumenti colpiti e il racconto di come siano stati ridonati alla città. Iniziato lo scorso 17 gennaio con un primo incontro introduttivo dedicato all’Arno e ai suoi ponti, l’itinerario prosegue il 21 di questo mese con un viaggio nel luogo simbolo dell’alluvione, il quartiere di Santa Croce. Tappa del 20 marzo saranno i Chiostri di Santa Maria Novella, mentre degli “eroi” degli Uffizi si parlerà nell’incontro del 17 aprile, dedicato proprio alla Galleria e a Ponte Vecchio. Ultimo appuntamento il 15 maggio, meta piazza Duomo. Ogni percorso sarà accompagnato da uno storico dell’arte e da un restauratore, che potrà descrivere in maniera dettagliata come si è proceduto per ottenere il risultato davanti agli occhi dei visitatori. “Con Enjoy Firenze siamo soliti organizzare visite guidate concentrate sull’aspetto storico e archeologico, spiegando anche cosa sta dietro al rinvenimento delle opere e dei monumenti. In questa occasione abbiamo quindi pensato di fare la stessa cosa, per raccontare cosa è successo alle opere d’arte e quali misure sono state prese per riportarle all’antico splendore – spiega Barbara Setti, responsabile del settore servizi culturali di Cooperativa Archeologia e ideatrice dell’iniziativa – fu un evento catastrofico che diede poi il via a uno straordinario lavoro di recupero e restauro, basti pensare che la Limonaia di Boboli fu attrezzata in tempo record per portare in salvo le opere e metterle ad asciugare nel modo più corretto per poi poter intervenire”. Visite guidate in cui, quindi, si approfondirà un mondo complesso e laborioso come quello del restauro, scendendo nei dettagli ma in modo chiaro e accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori. “Vogliamo fornire tutte le informazioni in maniera divulgativa e comprensibile, cercando di far conoscere al meglio l’opera certosina di chi ha messo in salvo dei capolavori”, conclude Setti. Le visite sono a pagamento, la prenotazione è obbligatoria allo 055.5520407 o a turismo@archeologia.it.
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I
l tram notturno diventa permanente. È ripartito a fine gennaio il servizio prolungato della tramvia nei fine settimana. Dopo il successo della sperimentazione che si era svolta da aprile a ottobre, con quasi ventimila passeggeri nella fascia oraria dopo la mezzanotte, le amministrazioni di Firenze e Scandicci hanno deciso, insieme a Gest, di trasformare l’esperimento in un servizio permanente. “L’orario allungato diventa parte integrante del normale servizio – ha sottolineato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – dando quindi una risposta continuativa a un’esigenza sentita dai cittadini”. Nel concreto, venerdì e sabato l’ultima corsa parte ora da Santa Maria Novella alle 2. Inoltre è stato inserito il servizio no-stop per Capodanno (con sei tram nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio) e in occasione della Notte Bianca (con dieci tram nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio).
Per San Valentino un evento benefico
un corso per diventare volontari ant V
ia a un nuovo corso per diventare volontari della Fondazione Ant. Il percorso, che parte martedì 9 febbraio, è suddiviso in tre incontri che si terranno nei mesi di febbraio e marzo nella sede della delegazione fiorentina di Ant, in via delle Panche 40/b, dalle 18.30 alle 20.30. Gli appuntamenti – viene spiegato – sono rivolti a chi desidera conoscere la missione di Ant e approfondire le modalità attraverso cui è possibile svolgere attività di volontariato per la fondazione. Ogni incontro prevede una parte teorica e una interattiva. Gli incontri sono propedeutici al corso specifico per volontari socio-assistenziali a domicilio.Per informazioni ci si può rivolgere al numero 055.5000210 o scrivere a delegazione. firenze@ant.it. E intanto, domenica 14 febbraio, a Palazzo Borghese (in via Ghibellina 110) si svolgerà l’evento “Valentine’s Day for Ant”, organizzato per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica. Per festeggiare così il giorno dedicato all’amore all’insegna della solidarietà.
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#Lettere&Rubriche
Lettere
Editoriale
Pungiglione
dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “LA SITUAZIONE DI VIA MICHELI E DINTORNI”
Sono una cittadina del quartiere 1 che riceve e legge molto volentieri il vostro giornale e segue con interesse le innovazioni positive e le ristrutturazioni della nostra città; per questo motivo vorrei far presente alle autorità competenti la situazione a dir poco tremenda e pericolosa (per qualsiasi tipo di transito), del piano stradale della zona che comprende: via Micheli, via Venezia, via Modena e via Cherubini. Mi permetto tale segnalazione in quanto non ho mai avuto il piacere di leggere nei programmi comunali una prossima manutenzione. Spero che la mia segnalazione possa attivare un sopralluogo. Ringrazio dell’attenzione e distintamente saluto. Ivana G.
IL REPORTER RISPONDE
Cara signora Ivana, come spesso accade – e come sottolineato più volte sul nostro giornale anche in passato – sono i cittadini i primi ad accorgersi, per “esperienza diretta”, di quello che non va e di ciò che dovrebbe essere migliorato nelle varie zone di Firenze. E quando questo succede, è giusto segnalare la situazione alle istituzioni, soprattutto quando si ritiene che possa comportare pericoli per gli abitanti. Pubblichiamo quindi la sua lettera in modo che la situazione da lei evidenziata possa essere valutata e affrontata da chi di dovere, con un sopralluogo o con qualsiasi altro intervento venga ritenuto necessario. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it
VIA PANCIATICHI, GLI INCROCI E LA ROTATORIA
Buonasera gentile redazione di Reporter. Abito in via Panciatichi da quando avevo pochi mesi di vita e sono quasi sempre stata qua. Ho visto che si stanno facendo lavori per una rotatoria tra via Panciatichi e via Magellano. In effetti alcuni automobilisti poco preparati causano incidenti perché non guidano nel rispetto delle precedenze. Non conosco le statistiche, ma da casa mia si vedono benissimo sia la zona dove stanno costruendo la rotatoria, sia l’incrocio tra via Panciatichi con via di Caciolle, via Barsanti e via delle Tre Pietre. Come automobilista sento più l’esigenza della creazione di una rotatoria in questo secondo incrocio, sono anni che lo auspico e lo dico, anche al volante, a voce alta, mentre guido costretta a percorrere quasi mezzo chilometro solo per poter partire nella direzione di marcia diversa rispetto a quella in cui ho parcheggiato. Infatti chi parte da via Panciatichi lato farmacia a causa del traffico non riesce a raggiungere l’altra carreggiata e ad andare in direzione via Magellano, perciò deve percorrere via Panciatichi verso il cimitero, oltre-
passarlo, arrivare davanti all’ingresso del Nuovo Pignone GE e quindi girare a sinistra per tornare indietro: 250 mt all’andata e 250 mt al ritorno. 500 metri percorsi per la sola gioia del traffico e del PM10. Eppure questo è il motivo minore. Il motivo principale è quello della messa in sicurezza: gli incidenti ci sono settimanalmente su entrambi gli incroci, ma le ambulanze tre volte su quattro vengono chiamate per gli incidenti all’incrocio tra PanciatichiBarsanti-Caciolle-Tre Pietre. Purtroppo c’è stato chi ha perso la vita o chi è rimasto gravemente invalidato. Se andiamo all’ITI Leonardo da Vinci e facciamo un sondaggio tra gli studenti se ne conteranno diversi che diranno di essere stati coinvolti in incidenti a questo incrocio. Qui c’è il problema che chi arriva sparato da via Barsanti spesso non si ferma allo stop e poi non dà la precedenza a quelli che vengono da destra una volta immesso sulla carreggiata di via Panciatichi. Anche quelli che arrivano da via di Caciolle compiono lo stesso rito. Il problema è anche la visibilità, qua è peggiore che nell’altro incrocio. Ci sono gli alberi che parano la luce dei lampioni e la sera è molto buio. C’è anche un attraversamento pedonale che non si vede quasi ed è sempre un rischio per i pedoni attraversare al passaggio pedonale davanti al cimitero di Rifredi. Insomma, tutto questo per constatare che secondo me la scelta di procedere per la costruzione della rotatoria con via Magellano non è stata presa con la dovuta avvedutezza nello spendere seguendo il principio delle priorità. Grazie per la cortese attenzione, saluti e auguri di buon anno.
“CANI E SPORCO PER STRADA IN ZONA STATUTO”
Alla spett.le redazione. Scrivo a voi perché siete attenti alle problematiche del quartiere e penso abbiate più forza dei singoli cittadini presso gli organi competenti. Il problema sono le deiezioni e l’urina dei cani che tanti maleducati padroni non si curano di raccogliere o evitare. Io abito in via dello Statuto e, proprio davanti al mio portone trovo il bagnato dell’urina dei loro cani, tutti i giorni e spesso anche le feci. Facendo poi un giro del quartiere mi sono accorta che ciò avviene un po’ dappertutto e bisogna camminare sempre con gli occhi fissi a terra perché altrimenti è inevitabile portarsi a casa qualche regalino. La gente si lamenta e non sa a chi rivolgersi. Ogni tanto, periodicamente vedo passare i vigili per multare le auto in divieto di sosta e penso che se facessero altrettanto per i cani, tanti maleducati la smetterebbero. Sono tornata ad abitare da poco nel quartiere, dopo aver vissuto per anni in altra città e sono rimasta meravigliata di questo enorme peggioramento! E meno male che Firenze era conosciuta per la sua pulizia! Grazie per il vostro interessamento. Manuela P.
Si riduce l’area dedicata alla sosta delle auto, aumenta quella da vivere a piedi. Un inizio di anno all’insegna della “rivoluzione pedonale”, insomma, proprio come era avvenuto nel 2015: dodici mesi fa (tredici per la precisione, perché allora la data X fu l’11 gennaio) era stata la volta di piazza del Carmine, nel cuore dell’Oltrarno. Anche in quel caso, il parcheggio al centro dell’area aveva lasciato il posto a uno spazio off limits per le auto, tutto dedicato ai pedoni, con la sfida di “riempire” la piazza svuotata con eventi e iniziative. Un po’ quello che succederà ora a qualche chilometro di distanza (e qualche metro più in su), al piazzale. E le pedonalizzazioni in salsa fiorentina non si fermano qua: anche altre zone – dal centro alla periferia, da Novoli a Campo di Marte – si preparano a vivere (o in alcuni casi iniziano a immaginare) un domani senza auto. Così, su questo numero, Il Reporter ha deciso di fare un “viaggio” tra le pedonalizzazioni di casa nostra. Ma questo, sulle rive dell’Arno, sarà un mese importante anche sotto altri aspetti: a sei mesi dalla devastante tempesta del 1° agosto, entra ora nel vivo la rinascita di uno dei luoghi simbolo di quanto avvenuto quel pomeriggio in città, il parco dell’Anconella. Che torna a colorarsi di verde con l’arrivo di nuovi alberi, che prenderanno il posto di quelli abbattuti dalla violenza del maltempo. E a proposito dei segni lasciati dal maltempo, non va dimenticato che questo 2016 segna i cinquant’anni dall’alluvione del 1966: mentre Firenze si prepara a ricordare l’evento in grande stile, si susseguono le iniziative per non dimenticare i diversi aspetti di quella catastrofe. Iniziative cui Il Reporter continua a dare spazio, in un cammino che andrà avanti fino al 4 novembre. MATTEO FRANCINI
Febbraio 2016 | 11
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
ANCHE DA MORTO ALL’OSTERIA
UN ANELLO (DA TENDA) PER SAN VALENTINO
A
vent’anni ero fidanzato con una ragazzina che oltre al suo compleanno pretendeva che mi ricordassi pure quello dei suoi genitori, il suo onomastico e ovviamente San Valentino! Era meglio se si fidanzava direttamente con un calcolatore dell’Ibm, rimaneva meno delusa! In quel periodo tutte le mattine mi alzavo con l’ansia di dimenticarmi qualcosa. Mi ricordo che una volta lei mi chiese sorridente: “Che giorno è oggi?”. Sbiancai, poi balbettai: “Buon compleanno!” “Non faccio mica gli anni!”. “Ah... allora è il compleanno dei tuoi genitori?” “No”. “San Valentino?” “Nemmeno”. “Mi arrendo. Chiedo umilmente perdono, che giorno è oggi?” “Non lo so, per questo te l’ho chiesto!”. Non potevo continuare a vivere così, per fortuna ho sposato una donna allergica alle “feste commerciali” e se per San Valentino tornassi a casa con una scatola di cioccolatini, lei me li farebbe mangiare tutti senza nemmeno averli scartati. E così ora ogni 14 febbraio mi godo lo spettacolo degli uomini che si fermano alle vetrine. Loro non guardano gli anelli, fissano per ore leggermente più in basso: fissano i prezzi! Finalmente trovano un anello che costa poco, sembra d’oro ma più probabilmente è solo dipinto con un pennarello giallo. Decidono che quello è l’oggetto perfetto per testimoniare il loro grande amore! Peccato che non abbiano letto anche l’etichetta accanto al prezioso scelto: anello da tenda! Temo che non sarà un buon San Valentino! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web
andreamuzzi.it
I
l pittore Bernardo Barbatelli (Firenze, 26 agosto 1548 - ivi, 10 novembre 1612), soprannominato “Bernardino Poccetti” perché di bassa statura e perché si dice che fosse abituato ad “alzare il gomito”, cioè a “pocciare”, sinonimo di poppare, per traslazione “bere” più del dovuto. Bere s’intende vino, e non solo nelle osterie, poiché pare che l’artista non si mettesse mai a dipingere se, insieme ai colori, non avesse avuto un fiasco di buon nettare al quale si sarebbe attaccato spesso e volentieri. Di questo suo vizioso abuso di gustare il vino non ne avrebbe fatto mistero a nessuno, anzi, a chi gli rimproverava il suo “malcostume”, sembra che rispondesse che lui non avrebbe mai smesso di bere e che, all’osteria, ci sarebbe andato anche da morto! Il Poccetti era nato a Firenze nel popolo di San Pier Gattonino (Porta Romana), figlio di Bartolomeo, pentolaio; ebbe per maestro Michele del Ghirlandaio, che ne fece uno dei più apprezzati pittori operanti in Firenze fra il XVI e i primi del XVII secolo. Si sposò con monna Lucrezia dalla quale ebbe un figlio che morì da piccolo. Valentissimo nell’arte di dipingere a fresco e a graffito le facciate dei palazzi, a tal proposito fu soprannominato anche Bernardo delle Facciate. Divenuto vecchio, dopo la morte della moglie, conducendo una vita umile e disordinata a continuo contatto con il volgo, andò ad abitare, per alcuni anni, nello Spedale degli Innocenti dove, in cambio dell’accoglienza, affrescò le sue ultime opere. Sotto l’elegante portico prospiciente Piazza della Santissima Annunziata raffigurò, a fresco, Esculapio con in braccio un fanciullo privo di vita nel tentativo di risuscitarlo con sughi di erba (1610), che sovrasta la cosiddetta “ruota”, dove venivano deposti i gettatelli e, dalla parte opposta, una Strage degli Innocenti. Terminati questi lavori il Poccetti andò ad abitare, con un vecchio servitore, in una casa in Via di Sitorno (oggi Via della Chiesa, nel tratto fra Via delle Caldaie e Via dei Serragli). La mattina del 10 novembre 1612, il nostro pittore morì improvvisamente per un colpo apoplettico. Sollecitamente l’anziano domestico avvertì i coinquilini e poi si allontanò alla chetichella, senza far sapere più niente di sé, e neppure dei risparmi che il Poccetti teneva ben nascosti in casa. Appresa la notizia, gli amici e i colleghi dell’Accademia del Disegno, fecero una generosa colletta per organizzare un decoroso funerale e una eguale tumulazione del cadavere di Bernardino nella Chiesa del Carmine, dove erano già inumati la moglie e il figlio. Nel tardo pomeriggio del giorno successivo al decesso, il corteo funebre si mosse da Via di Sitorno per recarsi al Carmine, su un ben preciso percorso che si sarebbe snodato lungo Via Maggio, Ponte a Santa Trinita, il Lungarno Corsini, Ponte alla Carraia e Borgo San Frediano. Tutto andò bene fin quando, al Ponte alla Carraia, si scatenò un violentissimo temporale con lampi, tuoni, acqua a catinelle e chicchi di grandine grossi come ceci. Il mesto corteo si smembrò di colpo, preti, frati, accademici, amici e conoscenti se la dettero a gambe levate per trovare un riparo. Anche i portatori con il feretro affrettarono il passo che ben presto divenne corsa, raggiungendo Piazza Soderini (oggi Nazario Sauro) e, non sapendo dove entrare con la bara, infilarono diretti all’osteria della Trave Torta che era proprio sulla cantonata di Via dei Serragli. In tal modo si avverò quello che il Poccetti aveva sempre ripetuto ai compassati moralisti che gli sottolineavano il vizio di bere! Il racconto è tratto dal libro “Piazza di Santo Spirito” degli autori, mentre il disegno è di Stefania Valentini. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
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Il Poccetti mentre dipinge. Disegno di Stefania Valentini
12 | Febbraio 2016
#Cultura
Su il sipario
Agenda
Niccolini, rinasce il teatro più antico Dopo vent’anni il palco di via Ricasoli riparte da una scommessa: stare aperto tutto il giorno Enrica Cinaschi
C’
è un tempo per abbassare il sipario e un tempo per rialzarlo. Può essere sintetizzata così la parabola del Niccolini, antichissimo teatro fiorentino (il più longevo della città e uno dei più datati d’Europa) chiuso per quasi un ventennio e riportato a nuova vita da Mauro Pagliai, imprenditore fiorentino (titolare del gruppo Polistampa) che ha acquistato lo spazio di via Ricasoli e che, nel gennaio di questo anno, lo ha restituito alla città. Proprio quando la cultura sembrava vacillare, è arrivata la buona notizia, frutto di tanto lavoro e altrettanto ottimismo. “Sono di natura una persona ottimista – racconta Pagliai – e credo fortemente nei progetti che metto in piedi”. Un lavoro di squadra che porta oggi il Niccolini a (ri)entrare nel circuito dei teatri fiorentini, dopo essere stato, in passato, palcoscenico per artisti di chiara fama, da Carmelo Bene a Vittorio Gassman,
da Paolo Conte a Paolo Poli. Il lungo lavoro di ristrutturazione, diretto dall’architetto André Benaim, ha riportato la struttura – 406 posti e quattro ordini di palchi – allo splendore originale, iniziando dal rifacimento di facciata e tetto e proseguendo con l’adeguamento di impianti e si-
curezza. “Uno spazio destinato a vivere tutti i giorni, tutto il giorno”, così gli ha dato il benvenuto il sindaco Dario Nardella, che ha partecipato all’inaugurazione del nuovo corso dello spazio. Il nuovo Niccolini è un centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale,
troveranno spazio mostre e convegni. Dopo essere stato scelto come location di uno degli eventi principali dell’ultimo Pitti Immagine Uomo (la performance dello stilista Marco De Vincenzo), a partire da questo mese sarà l’Opera di Santa Maria del Fiore a valorizzare il Niccolini,
includendolo in uno speciale percorso turistico che interessa i visitatori provenienti da tutto il mondo. A partire da fine aprile -primi di maggio la sala sarà utilizzata ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di venti minuti che vuol preparare il pubblico alla comprensione dei monumenti di piazza Duomo. La stagione vera e propria, con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio, è invece gestita dalla Fondazione Teatro della Toscana, che vede a febbraio (dal 12 al 21) andare in scena “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore” (di Massimo Sgorbani), dedicato al grande scrittore di “Colazione da Tiffany” scomparso prematuramente nel 1984 (www.teatrodellapergola.com). Per concludere l’offerta, al piano terra del teatro sono presenti un cafè e un bookshop con le più importanti novità del gruppo Polistampa, oltre a una selezione di titoli sul teatro e sul patrimonio dell’Opera del Duomo.
Il programma
Un anno nelle gallerie
Uffizi e Palazzo Pitti insieme per un’offerta culturale che va dai Medici all’arte antica
N
ove mostre per le Gallerie degli Uffizi. Gallerie al plurale. Già, perché i meno informati devono sapere che a seguito della recente riforma Franceschini, gli Uffizi sono diventati un tutt’uno con Palazzo Pitti e le gallerie in esso contenute, sotto la guida del direttore Eike Schmidt. E se fino allo scorso anno veniva proposto un unico calendario per tutti i musei del Polo museale, dal 2016 l’offerta culturale è distinta. Il primo a presentare un programma è stato proprio Schmidt, che per le Gallerie degli Uffizi propone nove eventi da febbraio a gennaio prossimo. Il primo appuntamento è alla Galleria Palatina con “Il Polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer”, in arrivo il 24 febbraio (fino al 5 giugno) nella Sala delle nicchie insieme a
un corredo didattico. Il 21 marzo (fino al 28 agosto) ci si sposta agli Uffizi per “Fece di scoltura di legname e colorì. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze”, che apporfondisce la vicenda della scultura lignea policroma del XV secolo in città. “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici” sono invece i protagonisti della mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti dal 9 maggio all’11 settembre. In esposizione circa trenta opere del Seicento e Settecento, provenienti prevalentemente dai depositi della Palatina, che illustrano soggetti figurativi bizzarri ricorrenti nelle collezioni medicee. Il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi apre le sue porte al pubblico in occasione di “Sguardi sul Novecento. Disegni di artisti italiani tra le due
guerre” (dal 17 maggio al 4 settembre) e mostra trentasette fra disegni e stampe per lo più mai visti dal pubblico, riferibili ai primi trent’anni circa del Novecento. Il 21 giugno si torna a Palazzo Pitti e più precisamente al Museo degli argenti per “Splendida Minima. Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee: dalla Tribuna di Francesco I de’ Medici al tesoro granducale” (fino al 2 novembre), che racchiude una preziosa collezione di sculture in pietra dura di età ellenistica e romana e poi rinascimentale. E se alla Galleria d’arte moderna va in scena (dal 13 settembre all’8 gennaio) “Tempo reale e tempo della realtà”, che mostra una selezione di orologi appartenenti alle collezioni medicee, agli Uffizi (dal 27 settembre all’8 gennaio) prende spazio “Scoper-
Hieronymus Bosch, Copia da Elefante, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina (particolare) che sarà esposto durante l’evento “Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici”
te e Massacri. Ardengo Soffici e l’Impressionismo a Firenze”. Per l’autunno, infine, appuntamento nella Sala Bianca di Palazzo Pitti con “I Quattro Continenti. Arazzi fiorentini su cartone di
Giovanni Camillo Sagrestani” (dal 27 ottobre all’8 gennaio) e con “La rivincita del colore sulla linea”, dal 18 ottobre all’8 gennaio al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi.
Celine, battiato, poe: un mese di storie, dalla letteratura ai grandi concerti
U
na volta messe da parte maschere e sfilate di Carnevale, a febbraio resta un carico di eventi che fa rima con teatro, letteratura e concerti. Appuntamenti che lasciano fuori dall’uscio il freddo inverno per riscaldarsi al calore della cultura e dell’intrattenimento. Un esempio su tutti è quello offerto dal Teatro della Perola, che con i suoi “Quaderni” propone ogni venerdì la lettura di uno o più racconti. Il pubblico, portandosi una tazza da casa, può degustare tè, cioccolato caldo e pasticcini, e ascoltare i racconti scelti e introdotti da Marco Vichi e letti da Lorenzo Degl’Innocenti. Da Celine a Flaiano, da Bassani a Fenoglio fino a Natalia Ginzburg. Se invece, restando in tema di racconti e senza cambiare location, si preferiscono le storie del terrore, il 25 e 27 febbraio la Pergola offre curiosi spettacoli itineranti messi in scena dalla Compagnia delle Seggiole. Il ritratto ovale, Blackwood e Il gatto nero sono i tre titoli firmati dal maestro del genere Edgar Allan Poe che verranno proposti al pubblico (biglietto 7 euro intero, 5 ridotto). Gli amanti della lirica, dal 24 al 28 non possono invece perdersi “Les pecheurs de perles” di Georges Bizet, che vede l’orchestra del Maggio Musicale fiorentino diretta da Ryan McAdams. Sempre il 24, il Teatro Puccini porta in scena un evento speciale, con la regia di Teo Teocoli: Caveman - L’uomo delle caverne, interpretato da Maurizio Colombi. Il testo originale, scritto da Rob Becker, è frutto di tre anni di studi di antropologia, psicologia, sociologia, preistoria e mitologia, ed è stato portato per la prima volta sul palco nel 1995 allo Helen Hayes Theatre di New York, diventando il monologo più longevo nella storia di Broadway. Pronti a scatenarsi anche gli amanti della musica con tre concerti da appuntare in agenda: il 25 all’Obihall andrà in scena Max Gazzè con la sua band, il 26 salgono sul palcoscenico del Nelson Mandela Forum i “Capitani Coraggiosi” Gianni Morandi e Claudio Baglioni e infine, il 28 e 29, Franco Battiato e Alice al Teatro Verdi.
Febbraio 2016 | 13
Filastrocca di Carnevale Costanza e Loriano, noti discoli di San Frediano, insieme all’amico Neri, tra stelle filanti e pernacchie assordanti, il Carnevale festeggian da ieri. Porta Romana, piazza Pitti, tutto l’Oltrarno fino a via dei Serragli, stanno riempiendo di coriandoli, lingue di menelik e sonagli. Lanciata in aria una nuvola grande di piccoli pezzi di carta colorati, il Ponte Vecchio e via Tornabuoni hanno agli occhi del sole oscurati. Dalla nube gioiosa di Carnevale, una folata di vento solleva un coriandolo, lo trascina via, alto nel cielo: da lassù di Firenze vede ogni angolo. Sorvolando l’Arno d’argento, volteggia veloce fino al maestoso Forte Belvedere, si cala nei vicoli stretti di San Niccolò, riconosce la bottega di Duccio il rigattiere. Salutando la torre della Signoria da lontano, rapido come la freccia di un arco il coriandolo raggiunge Gavinana e si immerge nel verde del suo amato parco. Un soffio più forte di Eolo birichino, e il coriandolo è a spasso da un’altra parte: vede il colle di Settignano, sente il boato del Franchi. Ma certo: è a Campo di Marte! Baciato dal sole, il piccolo pezzo di carta volteggia sulla Bolognese fino a Trespiano, poi in picchiata verso Novoli, all’orizzonte il cielo solcato da un aeroplano. Scorge dei binari, li segue curioso curioso: portano verso Scandicci, laggiù. A un tratto la città lascia il posto alla campagna, c’è Bellosguardo più su. Quando una nuvola lo prende per mano per riportarlo indietro, è sopra all’Isolotto tra le chiome delle Cascine intravede dei ragazzi, giocano e con le biglie fan filotto. Il tempo di un sospiro appena e planando lungo l’Arno si ritrova nell’arena.
Il vento cessa piano piano, il coriandolo cala lentamente in San Frediano. Che grida, che urla, che strepitio sovrumano: ehi, sono Costanza, Neri e Loriano! Nel baccano si apre una persiana, la mamma di Neri si è affacciata: “Venite dentro, birbanti, solo per voi ho preparato la schiacciata!” Ma niente, non gli importa della merenda, continuano la festa i tre rumorosi amici! Anzi quattro: il coriandolo si riunisce alla congrega e il Carnevale insieme passano felici.
14 | Febbraio 2016
#Sport Rari Nantes Florentia
Il calendario
al franchi notti da big match
L
a Fiorentina inizia il mese di febbraio con un solo obiettivo: continuare a (far) sognare. Nessuno, a inizio campionato, si aspettava una squadra di questo formato. Invece tra le big di questa serie A c’è anche la Fiorentina che, se non ha forse una rosa da “big”, ha trovato una mentalità da grande squadra. In campionato, febbraio è iniziato mercoledì 3 contro il Carpi. Proprio quel Carpi che ha eliminato i viola dalla Coppa Italia. Tre giorni dopo, ecco la sfida sul campo del Bologna, con Donadoni che ha dato nuova linfa alla squadra. La domenica successiva posticipo alle 20.45 contro l’Inter di Mancini, con il ritorno al Franchi della coppia Ljajic-Jovetic. Il 21 i viola si troveranno di fronte un’altra squadra nerazzurra, l’Atalanta, partita mai facile soprattutto in trasferta. Febbraio si chiuderà poi proprio l’ultimo giorno del mese, lunedì 29, al Franchi contro il Napoli di Sarri. Partita per la quale non c’è bisogno di nessuna presentazione.
il ritorno di De Magistris
I
l 2016 della Rari Nantes Florentia riparte dal passato. Da un passato glorioso. La società biancorossa, che ha vissuto l’anno passato in modo rocambolesco, assistendo alla retrocessione della squadra maschile subito ripescata in serie A1 per l’allargamento del campionato, si affida a Gianni De Magistris. Il campione che ha portato a Firenze gli ultimi scudetti, nel 1980 alla guida della Rari e nel 2007 in panchina con la Fiorentina Waterpolo femminile, torna con pieni poteri per quanto riguarda il comparto tecnico e darà una mano all’allenatore Riccardo Vannini alle prese, anche quest’anno, con una stagione non senza difficoltà. Che non ha però scoraggiato nessuno. La salvezza è possibile, visto che molte gare del girone d’andata sono state perse solo negli ultimi secondi per un gol di scarto. Vannini lavorerà molto su questo fattore. De Magistris, da supervisore, dovrà ricostruire anche un settore giovanile che ha sempre costituito la linfa vitale della società. Sim.Spa.
Lorenzo Mossani
Le valutazioni
squadra e giocatori, freccia (verde) in su Irene Delfino
L
a freccia verde (beh, in questo caso potremmo dire viola) punta verso l’alto. Si tratta del simbolo che, sul sito di transfermarkt, indica il valore di mercato in crescita di un giocatore. In crescita come i risultati collettivi della squadra di Paulo Sousa, neanche immaginabili all’inizio della stagione, quando la rosa viola veniva stimata attorno a 114 milioni di euro. Settimana dopo settimana, vittoria dopo vittoria,
il valore è cresciuto in maniera esponenziale: 132,55 milioni il 1° settembre, 143,10 milioni il 15 novembre, fino a raggiungere i 165,55 milioni (al momento in cui scriviamo, ndr). Con un incremento del 42,5%. Nessuna fra le squadre di vertice ha fatto meglio. Merito di un allenatore che ha saputo chiedere alla società rinforzi “funzionali”, come Nikola Kalinic, bomber croato sconosciuto al grande pubblico, che tra gol, assist e movimenti al servizio della squadra ha visto triplicare il valore del suo cartel-
lino, dai 5,5 milioni pagati dai Della Valle in estate a quindici milioni. Stessa valutazione per il suo gemello del gol, lo sloveno Josip Ilicic, che dopo aver toccato il suo record negativo in viola, stimato in 5,5 milioni, è risalito vertiginosamente toccando quota quindici, grazie alla fiducia accordata da Paulo e al ritorno nella sua zolla di campo preferita, dietro la punta centrale. Operazione recupero più che riuscita anche per il talento tutto “made in viola” Federico Bernardeschi, su cui avrebbero messo gli oc-
chi molte big europee, prima fra tutte il Bayern Monaco, sulla cui panchina, da giugno, siederà Carlo Ancelotti, che stravede per il carrarese. La mossa vincente di Sousa è stata quella di trasformare una seconda punta in un esterno di corsa e qualità sulla fascia destra. Dall’altra parte del campo, sulla fascia sinistra, Alonso è schizzato da 2,8 a otto milioni, mentre a completare la linea a quattro di centrocampo c’è la neo coppia da 14,5 milioni in due formata da Milan Badelj (+ 3,2 milioni) e Matias Vecino (+ 3,3 milioni). Entrambi hanno più che raddoppiato il loro valore. Ci è andato vicino anche Tatarusanu, passato dai tre milioni stimati a luglio ai cinque di gennaio. E ancora, sono aumentate di un milione le valutazioni di Astori, Roncaglia e Babacar. Piccolo balzo in avanti, infine, anche per Lezzerini e Tomovic. In una viola più “dorata”.
Fiorentina Basket
un “trampolino” per la salvezza
Febbraio può diventare decisivo per centrare l’obiettivo stagionale
M
eno male che il 2015 è finito, verrebbe da dire. Per la Fiorentina Basket l’anno del battesimo si è chiuso nel segno della sfortuna, cosa che per la verità ai viola non era mancata nemmeno in precedenza. Nel giorno di Santo Stefano la squadra di coach Salieri ospitava Vicenza. Priva di Valentini, dopo pochi minuti di gioco ha perso anche Touré per infortunio, ritrovandosi così senza i suoi principali terminali offensivi. Nulla da fare. E, a quanto pare, le scorie dell’anno vecchio dovevano ancora essere smaltite all’inizio del nuovo. È andata male anche a Varese, dove una settimana più tardi i viola hanno lasciato ai lombardi lo scontro diretto dopo una prestazione piuttosto incolore. Per non dire della partita di Padova, due punti alla portata mancati in malo modo nella peggior prova stagionale. Un calo di condizione e, forse, anche di fiducia. Cose che capitano, nulla di cui allarmarsi. Ma dopo tre sconfitte consecutive, fra assenze, squalifiche e la partenza di Marusic, la gara contro Alto Sebino non arrivava certo nel momento più propizio. Invece una grande Fiorentina ha controllato per trenta minuti e trovato poi la forza di ribaltare il risultato quando i lombardi, per la prima volta, erano passati in vantaggio a pochi minuti dal termine. Una vittoria che ha ridato ossigeno alla classi-
fica dei viola. Cosa aspettarsi dal mese di febbraio? Anzitutto una partenza in salita: trasferta a Udine e sfida interna all’Orzibasket, le due principali indiziate per la vittoria del campionato. Poi Pavia e Desio, due gare che di certo non vedono i viola favoriti ma nelle quali non è azzardato sperare di racimolare qualche punto pesante. Infine il Pms Moncalieri, formazione già battuta all’andata, contro la quale è lecito aspettarsi un altro successo. Sullo sfondo del basket giocato si muovono intanto le trattative di mercato per portare in maglia viola un paio di innesti che completino in modo definitivo il roster di Salieri prima della volata finale. Le prime otto squadre faranno i playoff, traguardo che sembra ancora troppo ambizioso. L’ultima classificata retrocederà direttamente, dalla dodicesima alla quindicesima disputeranno i playout. Lasciarsi cinque squadre alle spalle significherebbe dunque salvarsi senza ulteriori sofferenze. È quello a cui la Fiorentina può e deve puntare, quella “comfort zone” tra la nona e l’undicesima posizione che farebbe centrare in anticipo l’obiettivo stagionale. E febbraio può diventare il trampolino di lancio per raggiungerla. Andrea Tani
Centro sportivo Paganelli
le “cupole” per tutte le età
I
l centro sportivo Paganelli, conosciuto da molti come “le cupole” per la sua caratteristica forma, è una vera e propria “istituzione” nel quartiere dagli anni Settanta, per gli sportivi e non. Non tutti, però, sanno che dallo scorso maggio la gestione è passata in mano alla società Ngm Firenze Pallanuoto in collaborazione con la Liberi e Forti 1914. La nuova gestione ha portato diversi cambiamenti e una ventata di freschezza con l’obiettivo del rilancio di un centro sportivo a stretto contatto con il quartiere e con i cittadini, nato proprio per venire incontro alle esigenze degli abitanti. Il centro sportivo Paganelli ha una piscina e una palestra attrezzate e all’avanguardia, offre corsi di nuoto, acquagym, hydrobike, nuoto sincronizzato, acqua mamma e baby e pallanuoto, ma anche pallavolo, ginnastica dolce e ritmica, il tutto seguito da istruttori qualificati per far svolgere a persone di tutte le età lo sport nel migliore dei modi. “Per noi è fondamentale che i nostri quasi 1.500 iscritti siano in grado di svolgere l’attività sportiva, a loro più adatta, nel massimo del comfort e della tranquillità, così da ottenere i risultati agonistici e non che più si rifanno alle qualità di ogni singolo atleta – spiega Gianluca Mansani, dirigente della Ngm Firenze Pallanuoto – abbiamo
iniziato a gestire il centro da pochi mesi, ma posso sicuramente affermare che ci sono stati vistosi risultati. Sempre più persone, del quartiere e non, vengono a informarsi sui nostri corsi e le nostre attività, e questo da un lato ci inorgoglisce e dall’altro ci sprona a migliorare sempre di più. I nostri fiori all’occhiello sono sicuramente le due prime squadre di pallanuoto (maschile e femminile) che militano in serie B, entrambe costruite per salire di categoria (A2) in tempi brevissimi, e la squadra femminile di pallavolo, che sta disputando il campionato di serie C. Ovviamente – continua – a livello di pubblicità per il nostro centro sportivo e per le società, le prime squadre ci aiutano molto, riversano molta attenzione dei cittadini su di noi, ma noi non siamo solo questo. Offriamo un servizio completo, rivolto a tutte le fasce di età, a partire dai più piccoli fino ad arrivare agli anziani. Cerchiamo di coinvolgere tutti perché lo sport è importante a qualsiasi età. Siamo solo all’inizio di un percorso che ci auguriamo possa durare a lungo, ma il nostro obiettivo principale – conclude Mansani – è quello di migliorarci sempre di più, garantendo e favorendo un’integrazione sociale di quartiere sempre più intensa e radicata”. Niccolò Dainelli
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