Il Reporter Q2 - Marzo 2016

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 12 del 1 marzo 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Marzo 2016

Anno X Ed. 12

Firenze Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

 Primo piano

✎ Editoriale

primavera, come stanno i giardini

i tanti volti (e la rinascita) del verde Matteo Francini

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arzo, calendario alla mano, segna il ritorno della primavera. E la primavera è, per sua natura, il momento della rinascita. Mai come quest’anno questo è vero. Soprattutto a Firenze. Perché, al suo arrivo in città, la nuova stagione dovrà fare i conti con quanto ancora resta della tempesta del 1° agosto, con il capoluogo che ne continua a portare addosso i segni, soprattutto in alcune delle sue aree verdi.

Novità, interventi e idee: il punto sul verde in vista della bella stagione

☛ pagina 3

 Fiorentina

il “ragazzino” che prese la 10

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no su mille ce la fa. E Federico Bernardeschi è uno di loro. Ce l’ha fatta il talento di Carrara a scrollarsi di dosso l’appellativo di “ragazzino” e diventare un protagonista in serie A.

☛ SEgUE a pagina 14

Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba ☛ pagina 13

☛ SEgUE a pagina 11

controlli e multe, cosa cambia in città Sara Camaiora - Gianni Carpini

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hi è ligio alle regole avrà poco da temere. I “furbetti”, invece, avranno qualche grattacapo in più. A Firenze scatta una piccola rivoluzione sul fronte delle multe: ecco allora un “manuale di sopravvivenza” dedicato agli automobilisti per non incappare nei temuti foglietti rosa. E novità sono previste anche sul fronte del trasporto pubblico e della viabilità, con i cantieri del tram in arrivo anche nella zona tra la Fortezza e Porta al Prato, che saranno interessate da importanti modifiche.

una passerella per unire i parchi sull’arno Nel masterplan di Architetti e Agronomi l’idea di collegare Bellariva e Anconella ☛ pagina 2

“la nostra firenze” (venendo da lontano) La città vista con gli occhi di tre donne che hanno lasciato i loro paesi d’origine per vivere qua.

☛ SEgUE a pagina 9

le vie che “cantano” (e cambiano nome)

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arte contemporanea, spazio ai grandi nomi

☛ pagina 7

☛ pagina 12

La famiglia italiana della frutta


2 | Marzo 2016

Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Verde/1

terrazze sul fiume e una passerella: futuro “a braccetto” per i parchi sull’arno  San Salvi

gli spettacoli? non si sono fermati

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on solo Bellariva. Tra le aree colpite dalla tempesta del 1° agosto c’è stato anche il parco di San Salvi, dove ha sede la compagnia teatrale “Chille de la Balanza”. Tra i danni che si sono registrati, anche la distruzione del suo palco all’aperto, che non ha però fermato gli spettacoli estivi nell’ex manicomio. Al contrario, “da lì si è attivata una rete di solidarietà – racconta Claudio Ascoli – abbiamo sanato i danni e ripiantato alberi, non solo grazie ai circa quattromila euro di donazioni arrivate, ma anche grazie al lavoro fisico di molti volontari esterni alla compagnia”. S.M.

Sonia Muraca

“Q

uesto è solo un inizio. Ora bisogna trovare le risorse economiche per attuare il progetto che ci è stato donato”. È con queste parole che l’assessore all’ambiente Alessia Bettini ha ringraziato gli Ordini degli Architetti e degli Agronomi, che dopo la tempesta del 1° agosto scorso (e i conseguenti danni a Bellariva, Anconella e Albereta) si sono offerti di trovare (gratuitamente) soluzioni per la loro messa in sicurezza e rivalorizzazione. Il risultato? Un masterplan a “volumi zero”, che è stato consegnato all’amministrazione comunale lo scorso 13 febbraio e che lancia una nuova visione (d’insieme) per i parchi sull’Arno. L’idea alla base di questo schema di massima è proprio quella di ripensarli come se fossero un’unica, grande area verde, che va dal Girone al centro città per oltre venti ettari. Come? Unendoli strutturalmente con una passerella ciclopedonale (all’altezza di lungarno Colombo), ma anche prevedendo camminamenti tematici e percorsi didattici, magari inserendo alcuni orti urbani vicino alle scuole. Oltre al collegamento tra le due rive, ci si dovrà concentrare sull’accessibilità e sulla riorganizzazione funzionale dei par-

chi, inclusa quella “anti-smog” da ottenere piantando alberature capaci di intercettare le polveri sottili nell’aria (come ad esempio gli olmi). Ma se per raggiungere questo effetto saranno ripiantati circa mille nuovi alberi, non verrà trascurato nemmeno l’aspetto ludico e aggregativo: nel masterplan sono previsti non solo l’ampliamento e la schermatura delle aree gioco esistenti, ma anche la creazione (sul lato Bellariva) di vere e proprie terrazze sull’Arno, “che puntano a creare un rapporto più stretto con il corso d’acqua – spiega Egidio Raimondi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze – e a uscire dalla logica dell’Arno ‘nemico’, che dopo l’alluvione del 1966 è rimasta un po’ nell’eredità fiorentina”. Si tratta di un sistema di terrazzamenti dotati di panchine che, affacciandosi sul fiume, permetterebbero di sostare e godersi la vista, oltre che di essere utilizzati come postazioni per la pesca dai tanti appassionati fiorentini. Ci sarà infine da rivedere l’illuminazione (che dovrà essere meno incisiva sulle sponde, per non disturbare la fauna, e maggiore nelle aree interne, in modo da consentire l’apertura del parco fino a tarda ora) e prevedere nuovi spazi ricreativi, magari dotati di wi-fi. Per un parco davvero a portata di tutti.

Il masterplan di Architetti e Agronomi che lancia una nuova visione (d’insieme) per i parchi sull’Arno

 “L’uomo della pioggia”

un anno dopo l’incidente

S Consegnato dagli Ordini di Architetti e Agronomi un masterplan a “volumi zero”: l’idea è unire Bellariva e Anconella

uccesse tutto in una notte di un anno fa. Era l’8 marzo 2015 quando un incidente stradale danneggiò “L’uomo della pioggia”, la famosa statua di Folon che, posta su una rotonda di lungarno Aldo Moro, dà il benvenuto a chi arriva da Firenze sud. Un’opera in bronzo che rappresenta un uomo con cappotto e cappello, intento a proteggersi dalla pioggia. L’effetto è garantito dal suo ombrello, che prende forma proprio grazie alla presenza della fontana. “Un richiamo – come ebbe modo di spiegare lo stesso artista in occasione del Social Forum Europeo del 2002, al momento della consegna dell’opera alla città – al rapporto tra l’uomo e la natura, oltre che al confronto tra arte antica e moderna”. Un’idea che lo scultore belga ha voluto rendere evidente anche ricorrendo all’altezza (tre metri). Una dimensione che, però, non le ha consentito di sfuggire ad alcuni incidente: quello del 2015 è stato l’ultimo in ordine di tempo, dopo l’episodio del 2003 (quando, a pochi mesi dalla sua inaugurazione, venne danneggiata da un veicolo che non riuscì a completare la rotonda) e quello del 2005, quando un’auto in corsa la colpì in pieno. Ma anche questa volta il danno è stato riparato: dopo una lunga ristrutturazione, lo scorso 14 dicembre l’opera è tornata al suo posto. Senza alcuna protezione, nonostante il primo a ipotizzarla fosse stato il sindaco Dario Nardella. Ma, alla fine, “abbiamo deciso di mantenerla così com’è, in modo che tutti possano continuare a vederla – commenta il presidente del Q2 Michele Pierguidi – per proteggerla bastano solo un po’ di prudenza e buon senso da parte degli automobilisti”. S.M.


Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

Marzo 2016 | 3

 Verde/2

 L’idea

interventi e novità, la “salute” dei giardini

un “piano green” per villa arrivabene

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Torna la primavera: viaggio tra le aree del quartiere Costanza Marrapese

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l quartiere si prepara a dare il benvenuto alla bella stagione: in vista del ritorno della primavera, è quindi tempo di testare la “salute” delle aree verdi. Il mese scorso il giardino del Cenacolo di via Andrea del Sarto è stato protagonista di una giornata organizzata dagli “Angeli del bello” che, insieme ai bambini della scuola Andrea del Sarto, alle loro mamme e a un gruppo di migranti, hanno ripulito lo spazio da graffiti sui muri e incuria generale. A colpi di pennello, mamme e bimbi hanno ripitturato le panchine, cancellato le scritte dai muri e sistemato lo schermo del cinema all’aperto. Anche i giardini di viale Verga, insieme all’area sportiva “La Torre”, sono stati al centro di un intervento simile. “Il giardino del Cenacolo è uno spazio molto caro al quartiere che intendiamo valorizzare quanto più possibile. Nel corso del 2016 – annuncia il presidente del Q2 Michele Pierguidi – verranno installati uno scivolo e delle porte da calcetto. Vogliamo che i cittadini ritorni-

no nei parchi a godere dell’ombra e della tranquillità degli spazi verdi. Ci saranno sicuramente altri interventi da fare insieme agli Angeli del Bello, diventati ormai un’istituzione, penso ai giardini di Campo di Marte. Anche il sindaco Nardella ha chiaro quanto quell’area sia importante, non solo per il quartiere ma per l’intera città”. Per quanto riguarda il verde colpito dalla tempesta dello scorso agosto, già da questo marzo è prevista la ripiantumazione di molti alberi nel giardino di Bellariva e in lungarno Colombo. E ancora, sarà riposizionato lo scivolo nel giardino di via Pasquali, danneggiato proprio in occasione del nubifragio, mentre il centro anziani dell’area Pettini sta aspettando il parere della Soprintendenza (al momento in cui Il Reporter va in stampa, ndr) per iniziare i lavori alla nuova “casina”. Lavori che dovranno partire a breve per terminare entro l’inizio dell’estate. Per quanto riguarda poi l’area di via Schiff, chiusa da tempo, “i risultati delle analisi, che hanno rilevato mer-

Uno scorcio dei giardini di Campo di Marte: in vista del ritorno della primavera, non mancano gli interventi realizzati o previsti per le aree verdi del quartiere

iù i quaranta metri del muretto di cinta per far nascere un parco. È il “piano verde”, anticipato dal presidente del Q2 Michele Pierguidi, per il piazzale di fronte a Villa Arrivabene. L’idea, da realizzare in futuro, è collegata all’attesa riqualificazione di piazza Alberti. Ancora il progetto non c’è, ma secondo un primo “disegno” la sede del Q2 potrà diventare il giusto finale delle passeggiate in via Gioberti, liberandosi della recinzione che dà sulla strada: qui sarà creata una scalinata. Il piazzale davanti alla villa si candida così a diventare “una nuova zona verde aperta a tutti i cittadini”, sottolinea Pierguidi. G.C.

 Web

verdeonweb.comune.fi.it

curio e arsenico – spiega Pierguidi – sono abbastanza positivi, perché hanno decretato che non è stata coinvolta la falda acquifera. È una priorità dell’amministrazione effettuare la bonifica e riportare a nuova vita e in sicurezza quei giardini, importantissimi per l’intero quartiere e per una zona nella quale abbiamo investito con la presenza della bellissima biblioteca Luzi”. Buone notizie, infine, per il bosco di Trespiano, all’interno del cimitero, dove saranno piantati tremila ulivi, uno per ogni nuovo cittadino nato nel quartiere lo scorso anno.

 Focus

l’attesa di via sestan per lo spazio chiuso

U

n bel giardino attualmente chiuso. È quello che si trova in via Ernesto Sestan, una piccola traversa senza sfondo di via del Guarlone. Uno spazio chiuso da anni, che in molti vorrebbero veder riaprire. “Il giardino di via Sestan – racconta un abitante della strada – è stato chiuso nel 2006 con grande dispiacere di tutti noi. Siamo una cooperativa di case di duecento appartamenti e quello era il giardino dove organizzavamo le feste. D’estate era un piacere andare a prendere il fresco”. All’interno del giardino si trova anche una grande fontana, senza acqua. Dello spazio – viene spiegato – si prendevano cura gli abitanti, con la potatura dell’erba e dei rami secchi. “È veramente un peccato che ancora non si sia risolto – spiega il presidente del Q2 Pierguidi – il Quartiere è in prima linea per far fronte alla risoluzione dei problemi per riaprire questi spazi verdi importantissimi”. C.M.

Il giardino attualmente chiuso di via Ernesto Sestan

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Quartiere 2

#Zoom

4 | Marzo 2016

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Ieri, oggi e domani/1

 Ieri, oggi e domani/2

la dino compagni si “apre” e l’officina storica e diventa un centro civico tirò giù il bandone Dopo la demolizione, nasce la nuova scuola. Con spazi per tutta la città Costanza Marrapese

terrato. Operai e tecnici si sono messi al lavoro per demolire l’edificio, e per proteggere le case limitrofe al cantiere sono state installate alcune barriere fonoassorbenti. La Dino Compagni di domani sarà composta da ventiquattro classi di scuola secondaria per un totale di 624 alunni e, oltre alle classiche aule, ospiterà laboratori multimediali e spazi dedicati a pittura, musica, biologia. Un

È scattata la demolizione della Dino Compagni: al suo posto nascerà una scuola tutta nuova

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ll’interno del quartiere è ancora possibile incontrare vari esercizi storici. In via dei Della Robbia, all’angolo con via degli Artisti, si trova un’officina storica con alle spalle novant’anni di attività. O meglio, si trovava. Perché dallo scorso 30 dicembre questa attività ha chiuso i battenti. Il fondo fu preso in affitto negli anni a cavallo fra le due guerre dalla famiglia Bini, un’antica famiglia di Firenze. Dopo il secondo conflitto mondiale, il signor Pierluigi Aleandri sposa la sorella del principale del negozio che, fin dall’inizio, aveva sempre fatto il gommista. Con la diffusione dei veicoli a due ruote, l’officina inizia ad avere un suo mercato. Fra i suoi clienti ci sono anche molti artisti della zona, compresi quelli che partecipavano alle attività del Gruppo Donatello. Un vero vanto per gli operai dell’officina, fra i quali Giulio Martinelli, entrato a lavorare qua nel 1964, che ha potuto così conoscere i pittori e gli scultori dell’epoca. “Mi ricordo che entrai da loro poco prima dell’alluvione del ’66 – racconta oggi il signor Giulio – era un lavoro molto buono per l’epoca e io mi trovai bene fin da subito. Le automobili iniziavano a prosperare e noi avevamo sempre più lavoro. Molti clienti erano artisti rinomati e nella zona l’officina era conosciuta da tutti”. Nel 1988 la famiglia Bini decide di cedere l’attività. “È stato allora che ho deciso di rilevarla a mie spese. Amavo il mio lavoro e così ci siamo specializzati sempre più come gommisti. Non avevamo abbastanza soldi per rilevare anche il fondo oltre all’attività, e così siamo rimasti in affitto”, continua Martinelli. Oggi, però, le cose sono cambiate. Lo scorso 30 dicembre non è stato rinnovato il contratto del fondo. “Ho provato a chiedere un anno di proroga, ma credo che i proprietari vogliano riconvertire lo spazio e venderlo definitivamente come posto auto o come fondo commerciale – conclude Giulio – fondi così in zona non ce ne sono e io ho sessantanove anni. Purtroppo non ho nessuno a cui lasciare l’attività: a malincuore, ho preferito chiuderla definitivamente”.

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anfiteatro sarà realizzato all’esterno e una grande palestra multifunzionale si aprirà anche alla città. Un investimento di quasi undici milioni di euro, realizzato grazie alla maggiore disponibilità di risorse in seguito agli interventi del governo e alla legge di stabilità. Il presidente del Q2 Michele Pierguidi ha espresso soddisfazione per i tempi rispettati per la bonifica: “È stato tolto in sicurezza l’amianto e – ha aggiunto – la nuova scuola che vedremo fra due anni rappresenta un bel progetto per l’intero quartiere. Più spazi, laboratori didattici importanti, una palestra bellissima e soprattutto sarà il centro civico per molte attività del quartiere dal pomeriggio fino alla sera”. “La Dino Compagni è la penultima scuola della città costruita con l’amianto – ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi – per questo segna una tappa importante sul fronte della riqualificazione delle nostre scuole nell’ottica della buona edilizia pubblica e dell’efficienza ambientale. È al tempo stesso la prima scuola pensata come centro civico aperto alla città”. Manuela, una mamma residente in via Cento Stelle, racconta: “La mia finestra si affaccia proprio sul vecchio ingresso della scuola, la demolizione si sta dimostrando rapida e non ci disturba a livello di rumori, avendo anche installato le apposite barriere. Mi auguro che sia una vera scuola capace di educare, crescere e accogliere i ragazzi e le famiglie di tutto il quartiere”. Una scuola aperta, quindi, che sappia soddisfare le esigenze degli studenti, delle famiglie e dei cittadini. Di oggi e, soprattutto, di domani.

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erminata la bonifica nel dicembre dello scorso anno, è scattata la demolizione del vecchio prefabbricato, datato anni ’70, iniziata con il via ufficiale dato dal sindaco Dario Nardella. Parliamo della scuola Dino Compagni: il vecchio edificio si ergeva su più livelli ed era costituito da un corpo centrale, due torrette e due palestre ad accesso semin-

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A cura del Consiglio di Quartiere 2 puoi trovare queste notizie e molto altro sul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

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Sede del Quartiere 2 Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a Tel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838 E-mail: quartiere2@comune.fi.it

CAMPO DI MARTE Un esempio di dedizione e di impegno civico

A cura dell’Unione Sportiva Affrico

UN PREMIO ALLA MEMORIA DI MAURIZIO PERINI Il Consiglio di Quartiere 2 ha deciso di assegnare il premio annuale “Villa Arrivabene” (destinato a valorizzare le persone che si sono distinte per azioni particolarmente meritorie) alla memoria di Maurizio Perini, dipendente tecnico del Comune di Firenze che si occupava del verde pubblico nel quartiere. Domenica 2 agosto Maurizio era entrato in azione, insieme ai colleghi di lavoro, già dalle prime ore della mattina, nella zona di Lungarno Colombo devastata dal nubifragio della sera prima. Il suo lavoro durò per tutta la domenica, dopo che la notte precedente aveva svolto il suo consueto impegno di volontario della Croce Rossa. Probabilmente la stanchezza e l’eccessivo dispendio fisico sono stati alla base del terribile incidente occorsogli in moto quella stessa sera. Ricoverato con ferite molto gravi, dopo più di due settimane d’ospedale, alla fine Maurizio non ce l’ha fatta.

UN GIORNO DEDICATO ALLA MEMORIA

Dedicargli questo premio significa anche ricordare con lui tutti i dipendenti del Comune che svolgono quotidianamente il proprio lavoro con onestà, impegno e spirito di servizio. La consegna del premio è avvenuta, sabato 23 gennaio, nella sala del Consiglio di Quartiere 2 a Villa Arrivabene.

Parchi sull’Arno

PRESENTATO IL PROGETTO DI RECUPERO Sabato 13 febbraio alla Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella è stato consegnato al Comune di Firenze il progetto per la ricostruzione dei parchi sull’Arno. Si completa così un percorso che ha visto gli Ordini professionali degli Architetti e degli Agronomi impegnarsi volontariamente al servizio della città offrendo le proprie competenze progettuali. Il progetto è stato sottoposto ai cittadini attraverso incontri pubblici e tramite consultazione on line. Ad illustrare il masterplan donato a Palazzo Vecchio sono stati gli architetti Roberto Masini e Fabio Barluzzi, coordinatori della squadra di circa 70 professionisti tra architetti e agronomi che a titolo volontario hanno lavorato alla stesura.

Il progetto punta a valorizzare la biodiversità di fauna e flora, creando un ambiente a portata di tutte le età, privilegiando una fruizione differenziata del parco anche durante le ore della giornata. I tre parchi sulle due sponde del fiume (Albereta, Anconella, Bellariva) vengono concepiti come un unico grande polmone verde di circa 20 ettari, con percorsi e camminamenti tematici e con una passerella ciclopedonale che oltrepassa il fiume. In mezzo al verde vengono immaginate delle tettoie ecologiche ricoperte di moduli per la produzione di energia fotovoltaica che alimentano l’illuminazione a led e il wi-fi. Per quanto riguarda gli alberi si ipotizza l’impiego di frassini, lecci, tigli e querce ma

anche piante da frutto (ciliegi, aceri campestri, peri, meli, gelsi) che ad ogni stagione potrebbero arricchire il parco con una varietà di colori. Previsto inoltre l’impianto di alcune specie di arbusti, un po’ ovunque ma soprattutto in prossimità delle sponde. Si tratta in generale di specie “frugali” per ciò che concerne l’esigenza idrica, resistenti alla siccità, di facile manutenzione, piante poste a dimora con distanze tali da non richiedere pesanti interventi di potatura delle chiome. Non solo, sono state anche individuate alcune specie, come gli olmi, con una funzione “anti-smog”, grazie al loro ampio apparato fogliare che intercetta le polveri sottili presenti nell’aria.

Campo di Marte, 22 marzo

COMMEMORAZIONE DEI CINQUE MARTIRI FUCILATI DAI FASCISTI «Vigliacchi, perché li uccidete?». I soldati semplici si ribellarono, urlarono, alcuni svennero. Furono necessarie le minacce con il mitra dei repubblichini perché il plotone di esecuzione eseguisse la condanna a morte in quanto «renitenti alla leva» di quei cinque ragazzi, allo stadio di Campo di Marte. Tre di loro morirono subito, due, urlando «mamma, mamma», furono finiti con la pistola dai fascisti. I cinque ragazzi, allora neanche ventenni, fucilati dai nazifascisti a Campo di Marte il 22 marzo 1944 erano: Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido

CORSI PER TUTTE LE ETÀ

Targetti. 72 anni dopo, istituzioni e cittadini li ricordano con una solenne cerimonia commemorativa, organizzata dal Comune di Firenze e dal Quartiere 2 al sacrario dello stadio Artemio Franchi. «Nel biennio 1943-1944 la nostra città si oppose con coraggio, e con tutti i mezzi possibili, alla ferocia nazifascista -ricorda il presidente del Q.2 Michele Pierguidi- e non a caso, nel 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a questi cinque giovani la medaglia d’oro al valor civile. È su episodi come questo che si è poi costruito a poco a poco il grande edificio

della Resistenza. Ritrovarci qui serve non solo a ricordare quel che è costato riscattare l’Italia dall’ignominia della dittatura fascista e dell’occupazione nazista, ma soprattutto a riflettere su come difendere quel patrimonio di valori duramente conquistato più di 70 anni fa. Sono felice che a onorare i cinque ragazzi uccisi 71 anni fa ci siano tanti ragazzi delle scuole. Sarà un onore per me portare la fascia davanti a loro e pensare tutti insieme a cosa possiamo fare noi oggi di concreto per onorare la memoria di chi perse la vita in quel modo barbaro lottando perché l’Italia potesse essere libera».

Ufficio Cultura 055.2767828-22

Il Quartiere 2 organizza anche quest’anno numerosi corsi aperti a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede di Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra i tantissimi corsi proposti da segnalare: lingue, teatro, informatica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanti altri. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: Tel. 055.2767854 - 055.2767828 · Sito: www.comune.fi.it e cercare Q2 · Posta elettronica: culturaq2@comune.fi.it

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L’Unione sportiva Affrico ha organizzato un evento di grande valore storico, sociale, sportivo e soprattutto educativo dal titolo “Campioni nel giorno della memoria”. L’evento è stato organizzato da Luca Giotti, Matteo Petrachi, Gaetano Cintura, Simone Giuliani, Paolo Allegretti, presidente dell’associazione nazionale veterani dello sport, e dal presidente dell’Us Affrico, Fabrizio Zanardo. Conduttore della serata è stato Amerigo Fontani, attore cinematografico, teatrale e tv fiorentino, tra l’altro interprete del film Oscar “La vita è bella” e appartenente alla bottega teatrale di Gassman. Il protagonista indiscusso della giornata è stato Antonio Ceseri, 92 anni, con il racconto dei suoi anni di prigionia nei campi di concentramento tedeschi, insieme al prof. Marco Grassi che ha parlato del padre. La manifestazione è riuscita in pieno con una

grande partecipazione e il teatro dell’Us Affrico gremito in ogni ordine di posto. Fra la platea, formata in gran parte da atleti e genitori della società, erano presenti le squadre di calcio biancocelesti degli anni 1999, 2000, 2001 che hanno posto a Ceseri molte domande su quelli che sono stati gli avvenimenti della seconda guerra mondiale e in particolare sulla storia dei prigionieri di guerra italiani in Germania. Ceseri ha anche raccontato tra l’altro come solo lui ed altri due compagni riuscirono a sfuggire alla fucilazione di 130 prigionieri di guerra. La serata si è conclusa nel ricordo di quegli anni terribili e con la sensibilizzazione delle giovani generazioni affinchè tragedie del genere non debbano più ripetersi.

Brema, 28 gennaio 1966

LA “SUPERGA” DEL NUOTO ITALIANO Il 28 gennaio 1966, a Brema, un terribile incidente aereo spazzava via il fior fiore del nuoto italiano che doveva cimentarsi in un importante meeting internazionale in programma proprio nella città anseatica. Per cause rimaste sconosciute l’aereo, al momento dell’atterraggio nell’aeroporto della città tedesca, si schiantava sulla pista. Nell’incidente persero la vita gli atleti Bruno Bianchi, Dino Rora, Sergio De Gregorio, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Carmen Longo, Daniela Samuele, il telecronista Nico Sapio e il tecnico Paolo Costoli, grande protagonista del mondo natatorio fiorentino, a cui sarebbe stata dedicata la piscina olimpionica del Campo di Marte che ancora porta il suo nome.

Per lo sport del nuoto si trattava di una tragedia paragonabile alla perdita della squadra di calcio del “grande Torino”, perita in analoghe circostanze 17 anni prima (4 maggio 1949) sulla collina di Superga, di ritorno da un’amichevole giocata a Lisbona. Una targa in memoria di questo dramma devastante è stata scoperta alle 18.51 (ora esatta dell’incidente) proprio alla piscina Costoli, in occasione del cinquantesimo anniversario, alla presenza dell’assessore allo Sport Andrea Vannucci e del presidente regionale della Federazione italiana nuoto Roberto Bresci.

Martedi e giovedì

PUNTO DI ASCOLTO PER LA SALUTE MENTALE Presso la sede del Q.2, a Villa Arrivabene, è in funzione un Punto di Ascolto per la Salute Mentale rivolto a tutti i cittadini che si trovano alle prese con situazioni di disagio personale e familiare. In un ambiente accogliente e informale, a cura della psicologa Giorgia Umbriano, viene offerto con la massima riservatezza il sostegno di esperti psicologi e volontari che aiutano a orientarsi anche mediante informazioni su rete dei servizi, auto-aiuto e associazionismo. Il Servizio rientra nel Progetto Integrato sulla Psicoeducazione della USL Centro Toscana, insieme al Coordinamento delle As-

sociazioni Fiorentine per la Salute Mentale e con la collaborazione di Unicoop e Quartiere 2.

Per informazioni PUNTI DI ASCOLTO  Villa Arrivabene, p.zza Alberti 2/a  Martedì e giovedì ore 10-12, 055.2767852


#Il quartiere in pillole

6 | Marzo 2016

 Le esibizioni

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 A trent’anni dalla morte

il coro di via luna scalda la voce

Due appuntamenti questo mese. E non si fermerà qua Valentina Veneziano

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ono vestite di bianco e di azzurro le signore del coro di via Luna. Cantano con passione e dedizione dal 2002, anno della nascita di questa realtà al centro anziani “Bellariva, Oberdan, San Salvi”, con la collaborazione e il supporto del Quartiere 2. È diretto dal maestro Ippolita Nuti, diplomata al conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze in musica corale e direzione di coro, in strumentazione per banda e composizione, e ad oggi vanta oltre cinquanta iscritti e un calendario 2016 ricco di appuntamenti. Il coro di via Luna si esibisce generalmente nei circoli e in vari istituti, alternando un repertorio che raggiunge i novanta pezzi: dai canti popolari alle canzoni fiorentine, dai brani classici fino al canto medievale. Un viaggio nel presente e nel

corone di alloro e un convegno per ricordare lando conti È passato, ma non solo. Il coro di via Luna non canta solamente in italiano, ma si diletta anche in melodie di un tempo che fu di molti altri paesi. Cosa c’è in programma per questo mese di marzo? Due esibizioni a ingresso gratuito. La prima ha luogo proprio il giorno della festa della donna, l’8 marzo alle 16, alla Sala dei Marmi del Parterre (piazza della Libertà), mentre la seconda

Un’esibizione del coro

è prevista sabato 12 alle 15.30 al circolo Arci Andreoni (via Antonio D’Orso 8). Ma la stagione del coro di via Luna non si ferma qui. Le sue voci riecheggeranno ancora fino al 17 dicembre, con appuntamenti mensili in diversi luoghi fiorentini (per informazioni: 055.2767853, e-mail socq2@comune.fi.it).

stato ricordato a trent’anni dalla sua morte l’ex sindaco Lando Conti, primo cittadino di Firenze dal 1984 al 1985. Conti venne ucciso da un commando brigatista il 10 febbraio del 1986, tra viale Togliatti e via Faentina, mentre con la sua auto si stava recando a una seduta del consiglio comunale. Così lo scorso 10 febbraio, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, il Comune lo ha voluto ricordare: alle 9.30, alla presenza del sindaco Dario Nardella, si è tenuta una cerimonia per la deposizione di una corona di alloro sul luogo dell’attentato, mentre alle 10, al cimitero di Trespiano, la deposizione di una corona di alloro è avvenuta sulla tomba dell’ex sindaco. Nel pomeriggio, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio, si è poi tenuto il convegno dal titolo “Lando Conti, sindaco del dialogo, della coerenza e del rispetto”: il ricordo di Conti è iniziato con i saluti del sindaco Nardella e del presidente nazionale dell’Alleanza generale delle cooperative italiane (Agci) Rosario Altieri, cui sono seguiti gli interventi del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, di Franco Camarlinghi, Nicola Cariglia, Cosimo Ceccuti, Ottaviano Colzi, Gianni Conti, Francesco Matteini, Adalberto Scarlino e Lorenzo Conti. Presente anche la famiglia.

 Santa Maria a Coverciano

via le scritte dai muri della scuola: al lavoro alunni e angeli del bello

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Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

ue giorni per ripulire tutti insieme la scuola Santa Maria a Coverciano di via Salvi Cristiani. In azione, il 10 e 11 febbraio scorsi, sono entrati i volontari degli Angeli del Bello affiancati da settantacinque alunni, per rimuovere le scritte dai muri sia della scuola primaria che di quella dell’infanzia. Con loro era presente anche la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Le operazioni di ripulitura e ripristino sono state suddivise in due pomeriggi: il primo giorno è stato coinvolto un gruppo di venticinque bambini, il secondo di cinquanta. “Armati” di rulli e pennelli, pettorine e ramazze, gli alunni si sono attivati insieme alle maestre per lavorare sia all’esterno che all’interno della scuola. Nello specifico, le operazioni di ripulitura si sono concentrate sulla copertura delle scritte presenti sulla scuola materna e sulla rimozione delle scritte della scuola elementare e dell’auditorium. Gli “Angeli” del gruppo del quartiere 2 di Campo di Marte sono affiancati, nel loro lavoro, dalla squadra dei “GraphitiKommando”: tutte le attività – viene spiegato – sono effettuate in collaborazione con il gruppo dei richiedenti asilo ospiti a Villa Camerata dell’Aics e concordate con il Q2.

 Doppia iniziativa

calcio, La “Junior Tim Cup” è scesa in campo a Firenze

L Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi]

Via Ontignano, 44 -• 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 Cell. 335.362203 Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531

a “Junior Tim Cup” incontra la Fiorentina, tra selfie e calci al pallone. Lo scorso mese, i ragazzi della Junior Tim Cup, il torneo di calcio a 7 riservato agli under 14 promosso da Csi, Tim e Lega Serie A, hanno incontrato il giocatore viola Federico Bernardeschi all’oratorio di Santa Caterina da Siena a Coverciano. A salutare i presenti è intervenuto anche don Massimiliano Gabricci, consulente ecclesiastico del Csi e cappellano dell’Acf Fiorentina e della Nazionale italiana di calcio. Per tutti i ragazzi è stato un pomeriggio all’insegna delle intense emozioni: prima un momento di confronto con qualche domanda rivolta all’ambasciatore della Fiorentina e la consegna della maglia “Uno di Noi”, poi alcuni giovani calciatori della Junior Tim Cup sono scesi in campo per giocare insieme al loro beniamino. Tra un sorriso e un calcio al pallone, i ragazzi hanno avuto la possibilità di scattare alcuni selfie per raccontare le proprie emozioni. La Junior Tim Cup ha poi fatto nuovamente tappa a Firenze nel pre-partita di Fiorentina-Inter, con le squadre degli oratori Sacro Cuore Campi Bisenzio e SS. Apostoli e Biagio che si sono sfidate in un’amichevole sotto lo sguardo dei loro beniamini e del pubblico presente sugli spalti dello stadio Artemio Franchi.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Ieri & oggi

Marzo 2016 | 7

 Toponomastica

 La canzone

se le strade “risuonano” di memoria Nel quartiere spuntano nuovi cartelli: intitolata a Giancarlo Bigazzi una parte di via De André Valentina Veneziano

V

ia della Casaccia si trova a pochi passi dall’Obihall. Il suo nome deriva dal termine “mulinaccio”, un tempo dato ai resti degli abbandonati mulini di San Salvi, e forse da quella “casaccia”, situata un chilometro più a valle, ritratta in vari dipinti dei Macchiaioli e che fu travolta da una piena dell’Arno. Nel 2004 una parte di questa via è stata intitolata a Fabrizio De André, proprio nel giorno del quinto anniversario della sua scomparsa. Gli amici e l’amministrazione comunale hanno voluto dedicargli una strada che fosse vicina al vecchio Teatro Tenda dove, venticinque anni fa, il cantautore tenne un concerto insieme alla Pfm. Lo scorso gennaio una parte di via De André, quella vicina alla struttura teatrale lato Arno, ha preso il nome di lungarno Giancarlo Bigazzi. Il riconoscimento è avvenuto il 19 gennaio, giorno dell’an-

niversario della sua morte. Ma come cambiano le vie del quartiere? E come vengono chiamate le nuove strade? È quello che molti si domandano in queste occasioni. L’ufficio toponomastica del Comune spiega che la denominazione di nuove aree di circolazione o la modifica delle stesse avviene con la deliberazione della giunta. Nel caso in cui siano decorsi meno di dieci anni dalla morte del personaggio ricordato, la deliberazione passa al Prefetto che deve autorizzarla e concedere la necessaria deroga. La proposta dei nuovi toponimi può essere presentata da parte di soggetti esterni all’amministrazione o può avvenire su iniziativa della stessa. Secondo il regolamento, prima di ogni nuova attribuzione deve essere rispettata la toponomastica preesistente nei documenti storici o nella memoria e, per le nuove aree di circolazione, deve essere verificata l’esistenza di

La via dedicata a Fabrizio De André: a gennaio una parte della strada ha preso il nome di lungarno Giancarlo Bigazzi

eventuali denominazioni spontanee nate fra gli abitanti della zona. I nomi devono essere però legati alla città o al territorio e sono prioritari quelli riguardanti i sindaci di Firenze deceduti. Non è possibile, inoltre, apportare modifiche di nomi ad aree di circolazione già esistenti per non provocare disagi per i cittadini residenti, tranne nel caso in cui sia richiesta una modifica parziale (come per lungarno Giancarlo Bigazzi). Tra gli ultimi toponimi approvati nel quartiere c’è stato anche quello di piazza Enrico Berlinguer: inaugurata a settembre 2014 dal sindaco Nardella, è situata di fronte al Nelson Mandela Forum.

“luglio”, nacque a settignano il ricordo di un’estate

S

ettignano (nella foto uno scorcio del borgo) era meta prediletta, tra gli altri, dei Macchiaioli e di Giovanni Boccaccio. È stato il luogo di nascita di famosi architetti, scultori e pittori, e di scrittura per altri. L’aria “creativa” della collina fiorentina colpì un giorno anche il paroliere e compositore Giancarlo Bigazzi. Che si trovava proprio a Settignano quando, leggendo i versi del poeta francese Jacques Prévert, pensò di scrivere “Luglio”, uno dei più grandi successi della musica italiana legati al ricordo di un’estate. V.V.


8 | Marzo 2016

#Focus

 L’intervista tripla

“Noi che Firenze l’abbiamo scelta”: la città vista da chi viene da lontano

Sasha, Denya e Georgette hanno lasciato i loro paesi d’origine per vivere in riva all’Arno. E ora raccontano, attraverso i loro occhi, pregi e difetti del capoluogo e dei suoi abitanti. Con una curiosità: sono tutte innamorate della stessa piazza A Firenze ci nasciamo, ci studiamo, ci lavoriamo. Ma c’è anche chi arriva da lontano e sceglie di farne la sua nuova casa, il luogo in cui costruirsi il futuro. Sarà per le sue vie strette e incantevoli, per l’inconfondibile suono della parlata fiorentina, per i suoi celeberrimi monumenti. Firenze è (sempre più) di tutti, di chiunque la ami. Sasha, Denya e Georgette hanno lasciato i rispettivi paesi d’origine per vivere in riva all’Arno. E Il Reporter, questo mese – il mese in cui si celebra la festa della donna – ha voluto raccontare le loro storie. Le storie di tre blogger che, tutti i giorni, scoprono qualcosa di nuovo sulla città, tra pregi e difetti. Per provare – per una volta – a guardare Firenze con occhi diversi. Valentina Veneziano

 Sasha Wang

 Denya Pandolfi

 Georgette Jupe-Pradier

“Amo il suono della C aspirata” “La bellezza? nel quotidiano”

Sasha Wang, mamma full time, fotografa per passione e blogger di “Stai al Borgo” (staialborgo.com), nata in Cina. A Firenze dal 2015

Perché hai scelto di vivere a Firenze e cosa significa per te alzarsi tutte le mattine in una delle più belle città del mondo? Io e mio marito, originario della Toscana, trascorrevamo spesso le vacanze a Firenze. L’amore per questa città ci ha convinti a trasferirci qui. Abitare a Firenze è come vivere in un museo, ci sono tante cose da visitare e succede sempre qualcosa di nuovo. Firenze: un pregio e un difetto. La sua cultura e storia. Ogni luogo merita una foto o un post. È un pozzo di creatività, un luogo che la stimola e la incoraggia. Il difetto? La varietà del cibo, non è così facile trovare un buon ristorante asiatico! La tua piazza o strada del cuore e perché. Piazza della Passera, è il luogo perfetto per uscire con gli amici. Se Firenze fosse un grande appartamento, piazza della Passera sarebbe il salotto.

La parola o l’espressione fiorentina che ami di più. Amo il suono della C aspirata. “Si va a giohare!”. C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “fiorentinizzato” con il passare del tempo? Non ancora. È troppo presto! Un consiglio o un avvertimento che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo paese natale per fare di Firenze la sua casa. Gli consiglierei di imparare le basi della lingua italiana prima di trasferirsi. E poi gli direi “in qualsiasi parte d’Italia deciderai di vivere, ricordati di essere paziente”.

“mi sono fiorentinizzata così...” Georgette JupePradier, 31 anni, social media manager e blogger di “Girl in Florence” (girlinflorence. com), nata in Texas. A Firenze dal 2007. Foto di Sophie Sophrosyne

Denya Pandolfi, mamma, blogger di “Grazie a te” (grazieate. com.br), nata in Brasile. A Firenze dal 2005. Foto di Kelly Stein

Perché hai scelto di vivere a Firenze e cosa significa per te alzarsi tutte le mattine in una delle più belle città del mondo? Non è stata proprio una scelta quella di vivere a Firenze. Ho conosciuto mio marito in Brasile quattordici anni fa e abbiamo deciso di vivere a Firenze dopo il matrimonio, nel 2005. Svegliarsi qui tutte le mattine è veramente una meraviglia! Osservo e fotografo la vita di tutti i giorni: la nonna che va al mercatino, l’artista di strada e gli artigiani all’opera. In questa città la bellezza è racchiusa nelle scene quotidiane. Firenze: un pregio e un difetto. Le bellezze storiche che convivono in armonia con una città che si sta modernizzando. Difetto: trovo Firenze una città sporca, che merita più rispetto e attenzione da parte di cittadini e turisti. La tua piazza o strada del cuore e perché.

Piazza della Passera. Ma anche piazza della Repubblica, così piena di vita, il cuore della città. La parola o l’espressione fiorentina che ami di più. “Mi garba”. C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “fiorentinizzato” con il passare del tempo? Un po’ sì. Sono sempre stata una persona molto aperta, solare e comunicativa. In certe situazioni però non ricevo in cambio lo stesso sorriso, la stessa apertura. Così ho deciso di fare altrettanto. Sono sempre educata e gentile ma la mia simpatia cambia in base al modo in cui sono accolta. Un consiglio o un avvertimento che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo paese natale per fare di Firenze la sua casa. Impara e accetta la diversità. Rispetta le regole, le persone, la cultura e il ritmo di Firenze.

Perché hai scelto di vivere a Firenze e cosa significa per te alzarsi tutte le mattine in una delle più belle città del mondo? Credo che sia stata Firenze a scegliermi e non il contrario. Volevo vivere in un posto così, dove è facile muoversi e tutto è a misura d’uomo. Quando prendo un caffè, guardando fuori dalla finestra, mi sento fortunata. Firenze: un pregio e un difetto. Sei circondato da tante persone straordinarie che provengono da tutto il mondo e sono tutte raccolte in un posto incredibile. Ma vivere in una città tutto sommato piccola significa anche avere meno opportunità di lavoro. Inoltre penso che alcuni spazi pubblici e qualche parco non siano all’altezza di una città così importante. La tua piazza o strada del cuore e perché. L’Oltrarno: la zona intorno a piazza della Passera, carica di atmosfera vacanziera, fino a via Maggio. Via

Maggio è arte antica, artigiani, gallerie d’arte contemporanea e negozi meravigliosi. La parola o l’espressione fiorentina che ami di più. “Oh icché tu dici?” e “mi garba”. C’è qualcosa del tuo carattere o del tuo atteggiamento che si è “fiorentinizzato” con il passare del tempo? Certo! Compro la schiacciata alla fiorentina durante il periodo di Carnevale e amo la bistecca. Mi lamento dell’ufficio postale, degli autobus e della mancanza di parcheggio in centro storico. Un consiglio o un avvertimento che daresti a un amico che, come te, decidesse di lasciare il suo paese natale per fare di Firenze la sua casa. Prova Firenze per sei mesi, è il modo migliore per scoprire se è il posto giusto per te. Impara l’italiano, così comprenderai anche la simpatia dei fiorentini, e partecipa agli eventi per incontrare nuovi amici.


#Focus

Marzo 2016 | 9

 A bordo/1

in strada scatta la “rivoluzione” dei controlli Dai parcheggi fino al lavaggio, ecco che cosa cambia Gianni Carpini

Chi è ligio alle regole avrà poco da temere. I “furbetti”, invece, avranno qualche grattacapo in più. A Firenze scatta una piccola rivoluzione sul fronte delle multe. Ecco allora un “manuale di sopravvivenza” dedicato agli automobilisti per non incappare nei temuti foglietti rosa.

☞ TORNA

IL CARRO ATTREZZI

Pulizia delle strade, si (ri)cambia: stop alle auto parcheggiate che impediscono alle spazzatrici di lavare marciapiedi e carreggiate. Dopo la modifica dei cartelli, su cui viene riapplicato il simbolo del carro attrezzi, parte la “guerra” contro chi lascia l’auto in strada anche quando scocca l’ora del lavaggio. Chi non rispetta il divieto rischia multa e rimozione forzata. “Era diventato impossibile ripulire le strade per le troppe auto in sosta vietata”, spiegano da Quadrifoglio. SITO UTILE quadrifoglio.org Un servizio per gli “smemorati”: basta registrarsi sul sito, selezionare le strade di interesse e l’anticipo desiderato per ricevere un promemoria via mail che avvisa della pulizia strade più vicina.

☞ OCCHIO

Un’auto della polizia municipale con lo Scout Speed: è questa una delle novità sul fronte dei controlli in città

 A bordo/2

 I numeri

orari, biglietti, cantieri: le novità per i mezzi pubblici

Le contravvenzioni più frequenti

Tramvia, gioie e dolori. Novità positive per gli habitué della tratta Firenze-Scandicci, weekend compreso. In attesa delle nuove linee, invece, vita un po’ più difficile per chi percorrerà la zona tra Fortezza e Porta al Prato, interessata da importanti modifiche alla viabilità a causa proprio della prosecuzione dei cantieri.

155.924

ALLE STRISCE BLU

Non usare il parchimetro (o la app) costa caro: in città tornano i controlli. Dall’inizio dell’anno la polizia municipale ha ripreso a sanzionare con frequenza chi non paga il parcheggio nelle strisce blu, che ora è possibile saldare anche con il cellulare. Intanto, entro il 2016 – annuncia l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – in tre piazze-parcheggio saranno installate sbarre per sorvegliare l’accesso e l’uscita dei veicoli: in piazza dei Nerli, piazza della Libertà e piazza Piave (vicino alla torre della Zecca) sarà impossibile non versare quanto dovuto per la sosta.

 IN TRAM DI NOTTE

SITO UTILE servizionline.serviziallastrada.it Addio monetine, il parcheggio si paga (anche) con lo smartphone. Prima la registrazione sul sito, poi il download dell’app Tap&Park, infine è possibile riempire il borsellino virtuale usando la carta di credito.

 I CANTIERI

☞ MULTE

CON SCOUT SPEED

È la “super car” dei vigili: sopra il tettuccio della volante una telecamera, dentro un autovelox da usare anche in movimento. L’occhio elettronico punta la targa delle vetture e in pochi secondi ne conosce vita, morte e miracoli: controlla il pagamento dell’assicurazione, la revisione e se il veicolo sia finito sulla “lista nera” (nel 2015 è stato scovato un automobilista, residente all’estero, che sulle spalle aveva addirittura 130 verbali non pagati). Pizzica anche chi lascia l’auto in doppia fila. Solo l’anno scorso lo Scout Speed ha elevato quasi settemila contravvenzioni per sosta vietata, 1.800 per velocità eccessiva, 280 per mancata revisione e 83 per assicurazione non pagata. SITO UTILE poliziamunicipale.comune.fi.it Nel caso di foglietto rosa, esiste un modo per non fare la fila agli sportelli per saldare il debito: sul sito della polizia municipale è possibile pagare le multe online con carta di credito.

Avevano sfiorato quota ventimila i passeggeri saliti sul tram dopo la mezzanotte tra aprile e ottobre 2015, i mesi in cui era stato sperimentato il prolungamento dell’orario della linea 1. Un successo che ha convinto le amministrazioni di Firenze e Scandicci a rendere il progetto un servizio permanente nei fine settimana, con l’ultima partenza da Santa Maria Novella alle 2 di notte.

L’ora X dei lavori per le nuove linee scatterà dal prossimo mese, con la chiusura di via Guido Monaco e via Alamanni, anche se sono già partite le opere propedeutiche relative alla zona di Porta al Prato, all’intersezione tra viale Belfiore, viale Redi e via Benedetto Marcello e al primo tratto del controviale di Fratelli Rosselli. La viabilità, così modificata, resterà tale anche in futuro, a tramvia in funzione, eccetto piccoli aggiustamenti. Numerose le modifiche ai percorsi degli autobus: le linee 2, 4, 14 e 28 dovranno svoltare su via del Romito per poter imboccare la rampa Strozzi-Belfiore, mentre è allo studio l’ipotesi di mantenere una preferenziale in via Monaco per le linee 22, 23 e 57, che altrimenti dovranno proseguire su viale Belfiore fino a svoltare in viale Rosselli, proseguire su viale Strozzi e poi in via Valfonda.

 LA APP

Buone notizie per i passeggeri più “tecnologici” dei mezzi pubblici. Con un’unica app, MobiTickt, disponibile sul sistema operativo Android, si potrà pagare il biglietto di tram, bus e treno nei tratti urbani, nonché – in via sperimentale – il parcheggio nell’area di sosta vicina alla fermata Resistenza della tramvia nel comune di Scandicci, parcheggio che consente sia l’interscambio con il tram per arrivare alla stazione di Santa Maria Novella, sia la sosta per chi è diretto al centro civico di Scandicci. Sara Camaiora

182.858

Transito non autorizzato in ztl

Transito in corsia preferenziale

146.917

Eccesso di velocità

130.585 Sosta abusiva

Le strade con più incidenti 84 Via Baracca 64 Via Pistoiese 56 Viale Guidoni 42 Via Senese 41 Viale Redi

Le porte più “bucate” 43.021

Via Valfonda (preferenziale)

32.686

Viale Strozzi (preferenziale)

29.877

Via della Scala (Ztl)

22.605

Via Senese (preferenziale)

21.704

Corso dei Tintori (Ztl) Dati 2015. Fonte: polizia municipale Firenze


10 | Marzo 2016

#Un mese in una pagina

 Il protocollo

 A Sollicciano e all’istituto Meucci

cultura della legalità in scuole e università

continuano le riparazioni delle bici

È

stato rinnovato per altri cinque anni il protocollo tra Comune di Firenze, Sollicciano, istituto penale per i minori “Meucci” e cooperativa sociale Ulisse: continueranno così, nelle officine interne di Sollicciano e del Meucci, i laboratori gestiti da Ulisse per la riparazione delle biciclette provenienti dalla depositeria comunale, dove i mezzi vengono portati dopo la loro rimozione. A febbraio la giunta di Palazzo Vecchio ha approvato la delibera presentata dall’assessore al Welfare Sara Funaro: in base al protocollo, il Comune si impegna a donare alla cooperativa Ulisse le bici non reclamate dai proprietari che, dopo la riparazione, saranno vendute e i cui proventi verranno destinati alla prosecuzione delle attività di riparazione. “Abbiamo rinnovato con grande convinzione il protocollo – ha spiegato Funaro – perché consente di promuovere una bella attività volta al sostegno e al reinserimento sociale dei detenuti raccordando risorse, competenze ed esperienze provenienti da soggetti diversi: del terzo settore, delle istituzioni pubbliche e degli istituti penitenziari”. Sulla base del protocollo, la direzione del nuovo complesso penitenziario di Sollicciano si impegna, tra le altre cose, a individuare i detenuti da avviare all’attività lavorativa e a favorirla assicurando il rispetto degli orari di lavoro programmati. Per quanto riguarda il Dipartimento giustizia minorile – direzione istituto penale per i minorenni, il protocollo prevede che si impegni a concedere in uso i locali destinati a laboratorio e magazzino alla cooperativa Ulisse e a individuare i minori da avviare all’attività formativa.

 Rifiuti

raccolta differenziata, è sorpasso L

Ivo Gagliardi

U

n protocollo d’intesa per promuovere l’educazione civica e la cultura della legalità nelle scuole e nelle università. È quanto siglato lo scorso mese al liceo classico Michelangiolo. A sottoscrivere il protocollo, nell’ambito di un progetto nazionale avviato dal Ministero dell’Interno, sono state la Prefettura e l’associazione di promozione sociale “Democrazia nelle Regole”, con l'obiettivo di diffondere l’educazione civica, la cittadinanza attiva e la cultura della legalità tra i giovani attraverso incontri e convegni. Un’iniziativa rivolta al mondo di scuola e università: è per questo che la firma si è tenuta al liceo Michelangiolo. Firma seguita dall’incontro sul tema “La Costituzione repubblicana nel prisma dell’attualità”: oltre cento studenti delle classi terza, quarta e quinta hanno ascoltato il fondatore dell’associazione “Democrazia nelle Regole”, l’avvocato dello Stato ed ex magistrato Giulio Bacosi, che ha illustrato i valori fondamentali della nostra Carta, stimolando i ragazzi a un approccio pensato e critico. Una “lezione” che ha catturato l’attenzione della platea, anche grazie ai riferimenti ai fatti della cronaca quotidiana. “La Costituzione non è nell’iperuranio – ha spiegato Bacosi – è invece molto presente nella nostra vita di tutti i giorni”. Bacosi ha poi sottolineato che “il diritto serve” e che “se non abbiamo la convinzione delle regole non si va da nessuna parte”. “Dobbiamo essere innamorati della legalità”, ha aggiunto. Sulla stessa lunghezza d’onda il prefetto Alessio Giuffrida che, nel salutare i ragazzi, ha evidenziato che “ciascun italiano dovrebbe tenersi la Costituzione sotto il cuscino, perché i suoi valori fondamentali sono alla base di tutta la nostra esistenza e del nostro essere sociali”. In base al protocollo, l’associazione “Democrazia nelle Regole”, che da anni percorre l’Italia per spiegare agli studenti la Costituzione e il senso delle norme, si impegna a promuovere, nelle scuole e nelle università della provincia, la conoscenza e il rispetto delle regole, la formazione di una cittadinanza attiva e la partecipazione al lavoro delle istituzioni. La Prefettura, dal canto suo, collaborerà all’organizzazione di convegni, seminari e lezioni che l’associazione programmerà nell’ambito delle iniziative concertate con il Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

CAMICIA SU MISURA UOMO - DONNA

a raccolta differenziata sorpassa quella indifferenziata. Nel 2015, per la prima volta, nei dodici comuni serviti da Quadrifoglio, il quantitativo di rifiuti raccolti separatamente e avviati a riciclaggio (o compostaggio) ha superato quello degli indifferenziati inviati a smaltimento. Lo ha annunciato la stessa azienda, spiegando che sono state complessivamente 209.311 le tonnellate di materiali differenziati rispetto alle 202.794 tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti, raggiungendo il 57,35% di raccolta differenziata nell’area di Quadrifoglio. Al primo posto si trovano organico e vegetale, con 72.540 tonnellate avviate all’impianto di compostaggio di Case Passerini. Seguono carta e cartone, con 69.018 tonnellate avviate tramite il consorzio Comieco alle cartiere della lucchesia. Terzo posto per il multimateriale: 45.690 tonnellate di vetro, plastica, metalli e tetrapak sono state inviate alla Revet di Pontedera che ha provveduto a separarle e trattarle per poi inviarle, secondo gli accordi con i consorzi di filiera aderenti a Conai, alle rispettive aziende di riciclaggio. A seguire gli oggetti ingombranti, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e le altre raccolte differenziate mirate (come olio esausto vegetale, olio minerale, pile, batterie e medicinali scaduti). Per quanto riguarda il solo comune di Firenze, la percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2015 è stata del 53,95%.

 Noi per Voi Onlus

nuovo corso per diventare volontari N

uovo corso di formazione per volontari da parte di Noi per Voi Onlus, associazione di genitori che aiuta i bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica del Meyer e le loro famiglie e finanzia progetti di ricerca contro tumori e leucemie infantili. Il corso si svolgerà il mercoledì dalle 19.30 alle 22.30 e permetterà di acquisire le competenze necessarie per poter essere di supporto ai pazienti affetti da malattia oncologica o altre malattie importanti e alle loro famiglie. L’associazione Noi per Voi è nata nel 1988 e riconosciuta come Onlus nel 1997. Realtà senza scopi di lucro, ha come obiettivi quelli di promuovere e sostenere lo sviluppo della ricerca scientifica, migliorare la cura e l’assistenza dei piccoli pazienti affetti da patologie emato-oncologiche e assistere le loro famiglie. L’associazione ha preso vita grazie all’iniziativa dei genitori di bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico fiorentino. Noi per Voi interviene in reparto aiutando moralmente e materialmente le famiglie dei bimbi ricoverati, ma anche pagando borse di studio per ricercatori, acquistando strumenti medici e lavorando in termini psicologici con un team qualificato grazie anche all’impegno dei volontari formati per prestare la propria opera sia in reparto che a domicilio. Attualmente la Onlus sta finanziando tre importanti progetti di ricerca contro i tumori infantili. Per maggiori informazioni è possibile contattare la dottoressa Paggetti (d.paggetti@noipervoi.org) o consultare il sito www.noipervoi.org.

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#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “I BISOGNI DEI CANI E LE PROTESTE DEI CITTADINI”

I marciapiedi del quadrilatero via Olivuzzo – via Veneziano – via S. Vito – via Baldovinetti sono da tempo ricettacolo dei bisogni dei cani senza che i loro proprietari si preoccupino di pulire quanto lasciato in terra dai loro animali. Sono numerose le rimostranze dei cittadini, anche attraverso cartelli di protesta infissi in dette strade, ma i padroni dei cani non si attivano per levare i lasciti dei propri animali. Le sopraddette vie e i marciapiedi sono giornalmente percorse a piedi da tante persone e specialmente dai ragazzi e ragazze che si recano nelle scuole di via Baldovinetti e considerata l’inciviltà e la maleducazione di chi porta a spasso i cani e non pulisce le loro deiezioni, occorre che le istituzioni intervengano con una adeguata soluzione per risolvere il problema. PS. Un giorno un cane aveva lasciato i suoi bisogni sul marciapiede e il proprietario del cane si allontanava senza togliere quelle deiezioni fu da me invitato a provvedere alla pulizia: risposta secca – pulisca lei. Distinti saluti. Piero

presenza diffusa di cestini in cui gettare lo sporco possa rappresentare un incentivo in più per raccogliere quanto lasciato in strada dal proprio animale, cosa che comunque andrebbe fatta in ogni caso. Già con un po’ di impegno e attenzione in più da parte di tutti, insomma, si potrebbe cominciare a risolvere anche questo piccolo-grande problema. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

“LO SLALOM SUI MARCIAPIEDI ALLO STATUTO”

Egr. direttore, l’ex sindaco, con buoni propositi, sosteneva di voler fare di Firenze una città a misura di passeggino. Si ricorda? Non so se il nuovo sindaco ha le stesse intenzioni. Se è così, venga nelle vie che concorrono in Piazza Leopoldo e, più genericamente, in zona Statuto con un passeggino e provi a percorrere i marciapiedi con circospezione. Se riuscirà a non pestare l’escremento di un cane o a non scontrarsi con una bicicletta incatenata ad un palo, lo proporrò alle prossime olimpiadi invernali come il nuovo, grande e inatteso campione di slalom. Se poi desidera una pista più sicura, basta prendere una di IL REPORTER quelle create, con grande professioRISPONDE nalità da alcuni proprietari di animali, Caro signor Piero, per i bambini, nei pressi delle scuole. già da qualche tempo stanno au- Firenze non merita queste gravissime mentando lettere e segnalazioni manifestazioni di inciviltà. che riceviamo in redazione sul tema Domenico L. dello sporco dei cani non rimosso dai marciapiedi da parte dei loro proprie- L’ISOLOTTO tari. Stando a quanto raccontato dai E I CESTINI cittadini – ma anche a quanto capita Facendo seguito alla lettera della di vedere semplicemente girando signora Manuela, vorrei segnalare a piedi per la città – sono diverse che, nei giardini del vecchio Isolotto, le zone interessate dalla questione. non esiste un cestino, dove gettare Una questione la cui soluzione è le fatte dei nostri rampolli, che qui così semplice da rivelarsi compli- sono numerosi, obbligando, chi ha incatissima. Giochi di parole a parte, tenzione di raccoglierle, a portarle nei per mettere un punto al problema cassonetti accanto alla Chiesa. Sic“basterebbero” (e le virgolette non come non tutti hanno la possibilità (il sono a caso) civiltà, educazione e – quartiere è abitato da molti nonnini) il soprattutto – rispetto. Rispetto per la tempo o la voglia per cui rimangono città e i suoi abitanti, ma anche per nei prati. Sarebbe possibile provvese stessi e i propri animali. Nella sua dere? Cordiali saluti. Adriana S. lettera lei auspica l’intervento delle istituzioni: intervento che certo può essere utile per ricordare a tutti che “LE RASTRELLIERE ci sono delle regole da rispettare, ma IN ZONA i controlli – da soli – non possono CASTELLO/SODO” bastare, se non altro per l’impossibili- Salve, vorrei segnalare la completa tà di vigilare su tutte le strade e a tut- assenza di rastrelliere in zona Castete le ore. Serve piuttosto un cambio llo/Sodo, infatti a partire dalla scuola di mentalità, tanto facile da teorizzare elementare Don Minzoni, allontananquanto – ripeto – difficile da realizza- dosi dal centro, non sono presenti re. Aggiungo due cose: da una parte rastrelliere su via Reginaldo Giuliani è giusto sottolineare come non tutti e a partire da piazza del Sodo non – anzi – i proprietari di cani si com- ci sono neanche nelle vie limitrofe. portino allo stesso modo, e come sia- Questo genera due tipi di problemi: no proprio i padroni “virtuosi” i primi a intralcio ai pedoni e frequenti furti di essere danneggiati da chi non segue biciclette. Ho già segnalato all’ammiil loro esempio. Dall’altra – per ris- nistrazione locale questo problema, pondere così anche alla lettera della ma non ho avuto alcun riscontro. signora Adriana, che pubblichiamo in Cordiali saluti Lapo questa pagina – è vero anche che la

Aree che ora, complice proprio la primavera, si apprestano a rinascere (a partire dall’Anconella, parco suo malgrado simbolo del nubifragio di inizio agosto) con nuovi alberi e nuove idee, per dare alla città un volto più verde e sicuro. Ma, oltre ai grandi parchi, sono tanti i giardini disseminati qua e là, spazi spesso preziosi per gli abitanti delle diverse zone di Firenze per quanto piccoli o “nascosti” possano essere. E allora questo mese, quartiere per quartiere, Il Reporter ha deciso di fare un “sopralluogo” nelle aree verdi fiorentine, per testare il loro stato di salute in vista della “prova primavera”, ma anche per illustrare interventi e novità che le riguardano e – perché no – per scoprire alcuni “tesori green” non sempre così facili da scovare, per dare qualche dritta su come (e dove) trascorrere una bella giornata primaverile all’insegna della natura e a pochi passi da casa. Le novità, però, non si fermano ai giardini, raggiungendo anche le strade. Dove non mancano i cambiamenti per quanto riguarda controlli e multe. Dai parcheggi nelle strisce blu fino al lavaggio delle carreggiate, sono diverse le modifiche che gli automobilisti fiorentini faranno bene a tenere a mente per non rischiare di incappare nei temuti foglietti rosa: ecco allora una “guida” utile per non dimenticare cosa è cambiato e cosa cambierà da questo punto di vista. E a proposito di punti di vista, sul nostro giornale diamo spazio questo mese – il mese in cui si celebra la festa loro dedicata – a quello di tre donne che a Firenze non sono nate ma che qui hanno scelto di vivere, raggiungendo le sponde dell’Arno da diversi angoli del mondo. Per cercare di vedere la città – con i suoi pregi e difetti – con lo sguardo di chi viene da lontano. MATTEO FRANCINI

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Rotostampa - Firenze (FI)

Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale. Anno X n. 12 del 1 marzo 2016. N° reg 5579

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

SAN BENEDETTO DELLE PALLOTTOLE

LA PRIMAVERA E IL RISVEGLIO DELL’UOMO

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ta arrivando la primavera. Non c’è bisogno di vedere il calendario o le previsioni meteo, la primavera la leggi direttamente sulla faccia delle persone. Agli uomini si risveglia l’ormone, rimasto ibernato durante tutto l’inverno. L’inverno è una stagione pericolosa per l’ormone, spesso rischia addirittura l’estinzione. Ai primi freddi infatti la moglie si presenta a letto vestita a strati; doppio calzino, pigiama, tuta da ginnastica, maglione e piumino. Due mesi fa per ravvivare il nostro rapporto mia moglie ha deciso di farmi uno striptease: deve ancora finire lo spogliarello. Inoltre la donna percepisce il freddo in un modo tutto suo; lei non lo sente in tutto il corpo, lei lo localizza solo in una parte di questo: i piedi. Durante l’inverno questi le diventano marmati, toccano temperature siberiane. Ho visto orsi polari sfiorare i piedi di una donna e poi morire di freddo! È un fenomeno strano, la donna stessa non sa spiegarselo ed infatti durante la notte appoggia i piedi costantemente sul corpo del suo uomo come a volergli chiedere “Questo freddo come te lo spieghi?”. Purtroppo questo sbalzo termico diventa fatale per gli ormoni dell’uomo. È una gelata da cui gli ormoni non si riprenderanno più! Ma poi arriva la primavera e per miracolo l’ormone torna robusto come uno scaricatore di porto. A primavera alcuni uomini sono così eccitati che spesso per calmarli il medico deve prescrivergli il viagra! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

 Web

andreamuzzi.it

Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

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del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

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iazza di San Benedetto prende il nome dall’antica chiesetta prospettante sulla piccola piazza, dedicata al padre del monachesimo occidentale, ricordata dall’XI secolo e rimasta chiesa parrocchiale fino al 1771. Questa antica chiesa, oggi sempre chiusa, posta vicino al Duomo, ebbe il patronato della famiglia ghibellina dei Tedaldini che aveva case e palazzo nelle immediate adiacenze della chiesa, tanto che la stessa chiesa era comunemente conosciuta come San Benedetto de’ Tedaldini. Con la supremazia della Parte Guelfa la facoltosa famiglia entrò in disgrazia ed il suo patrimonio immobiliare venne confiscato ed in parte adibito alla costruzione del palazzetto edificato nel 1392, per accogliere la sede dello Studio Fiorentino, ossia la prima Università cittadina e quindi nel 1435, destinato al Collegio Eugeniano per i chierici del Duomo. Proprio da questo palazzetto adibito allo “studio”, prese nome Via dello Studio tuttora esistente. Legato al nome di San Benedetto era l’antico proverbio: Per San Benedetto, la rondine è sotto il tetto che voleva sottolineare la ricorrenza del 21 Marzo primo giorno di primavera a lui dedicato e particolarmente festeggiato presso la chiesa. San Benedetto fu una delle primitive trentasei parrocchie di Firenze ed è rimasta chiesa parrocchiale fino al 1771, quando la cura delle anime fu riunita a quella del Duomo. Rimaneggiata e ristrutturata più volte alla fine del Quattrocento e nel Settecento, con lavori che ne hanno in gran parte modificato l’antico aspetto, la chiesa vede adesso la sua facciata così anonima da confonderla con una qualsiasi tipologia edilizia di comune abitazione. Unici elementi che la caratterizzano ancora un po’ sono il portale strettamente circondato da due monofore laterali e da una molto più grande posta direttamente sull’architrave. L’interno ad una sobria navata, diffonde un singolare senso di raccoglimento e preghiera. Sull’altar maggiore una preziosa tavola di Benedetto Veracini raffigurante un Miracolo di San Benedetto, che mostra il santo mentre resuscita un fanciullo morto perché caduto dall’alto di una casa; sullo sfondo della scena l’antichissima chiesa di San Pier Maggiore demolita nel 1785, con il suo cuspidato campanile a foglie d’acqua dette “gattoni” o anche “fiamme”, che ornavano con originalità gli spigoli dell’acuminata cuspide ugualmente a quelli della Badia Fiorentina e di Santa Maria Novella. Queste caratteristiche decorazioni in pietra serena che abbellivano le tre cuspidi dei campanili, erano dette dai fiorentini “gattonate”, in quanto le volute, viste dal basso, sembravano gatti nella loro tipica postura rilassata, seduti a testa dritta. Il bell’ornato di foglie in pietra lungo gli spigoli era però soggetto ad erosioni con conseguenti, pericolose cadute. Per questo motivo, come scrive Giuseppe Conti nel suo Firenze dopo i Medici, “invece di rifare nuove quelle che mancavano, con criterio idiota ed ignorante, furono levate tutte”. La chiesetta, come già detto, adesso sempre chiusa, appare cancellata dalla realtà fiorentina perché non vissuta e privata, chissà da quanto tempo anche del suo campanile. Infine, per concludere, una curiosità. Nell’attigua Piazza dei Maccheroni, fino al 2005 esisteva una secolare pianta di vite che, come per miracolo, dal piccolo marciapiede lastricato come tutta la breve piazza, si innalzava, incastonata come una pietra preziosa nel muro dell’immobile contrassegnato col numero 2 rosso, salendo su, oltre il primo piano, per adagiarsi quindi a pergola, su un lungo traliccio metallico appositamente costruito per ospitarla. Questa singolare pergola stracittadina che, al primo piano di un edificio a due passi dal Duomo dava ombra a tutta la sottostante terrazza, un brutto giorno cessò di donare uva e refrigerio. Fu reciso il grosso tronco privando della vita la longeva pianta, destando l’indignazione dei residenti e di tutti i fiorentini che hanno sempre a cuore il decoro cittadino. Quale reliquia, è rimasto, incassato nella facciata della casa, un tratto del suo secolare fusto a testimoniarne della longeva presenza, unitamente ad una targa apposta da ignoti “nostalgici” che recita: A RICORDO DELLA SECOLARE VITE RECISA INSPIEGABILMENTE NEL 2005 NOSTALGICI A SUO RICORDO POSERO NEL 2010 LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

 Web: artusi.net


12 | Marzo 2016

#Cultura

 Le opere

 La mostra

Jan Fabre & co, Firenze contemporanea Il belga inaugura l’anno fiorentino votato all’arte del terzo millennio. Seguono Bourgeois e Wurm

Warhol agli Uffizi nelle foto di amendola

Ludovica V. Zarrilli

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na primavera contemporanea quella che si appresta a riscaldare la città del giglio. Spazio all’arte internazionale e ai grandi nomi che, dopo Antony Gormley e Jeff Koons, continuano a scegliere le rive dell’Arno come location ideale per i loro eventi. A inaugurare la stagione ci pensa Jan Fabre, in città a partire dall’inizio di aprile con una preview in piazza della Signoria e con una mostra a Palazzo Vecchio e al Forte Belvedere (che si confermerà a ingresso gratuito) dal 14 maggio alla fine di ottobre, dando modo al grande artista belga, protagonista indiscusso tanto nelle arti visive quanto in quelle performative, di proporre al grande pubblico le sue sculture, di grandissimo impatto emotivo, accompagnate da spettacoli teatrali e performance. “Spiritual guards”, così si intitola la personale di Fabre, che già in tempi recenti aveva avuto modo di esporre i suoi lavori a

Firenze (dalla discussa performance di Fabbrica Europa 2010 “Another Sleepy Dusty Delta Day” fino all’acquisizione di due autoritratti per la collezione del Corridoio Vasariano nel 2012 e alla recente esposizione “Knight of the night” alla galleria Il Ponte), nasce da un’idea di Sergio Risaliti e Andrea Bianchi, che in occasione della consegna all’artista del premio Michelangelo per la scultura lo scorso anno, gli proposero di cimentarsi con una personale che “occupasse” alcuni dei luoghi topici della città. Curato da Joanna De Vos e Melania Rossi, il concept di “Spiritual guards” parte dal Forte Belvedere per poi trovare connessioni nel pieno centro della città, tra il palazzo comunale e la piazza attigua. Nell’idea dell’artista, il corpo viene considerato alla stregua di una roccaforte fortificata, mentre il paesaggio come un corpo spirituale. Fabre, autoacclamatosi “cavaliere della disperazione e guerriero del-

Jan Fabre: “Holy dung beetle with walking stick” Foto: Pat Verbruggen - Copyright: Angelos bvba

la bellezza”, si spoglia e si veste della sua armatura, popolando Firenze con inusuali presenze per dimostrare che “la nostra battaglia è instancabile, ma non senza speranza se si attinge dalla fantasia, la bellezza e l’immaginazione”. La grande “invasione” contemporanea continuerà poi nel mese di settembre, con le opere di Louise Bourgeois – artista francese scomparsa nel 2010 – in varie piazze cittadine e con la straordinaria presenza di Erwin Wurm al Museo Novecento e alle Murate, che disseminerà la città con le sue One Minute Sculpture e le sue architetture visionarie. Tra le novità del 2016 anche la valorizzazione del Museo Bardini, scrigno d’Oltrarno, con l’avvio della serie di mostre “Contrappunti”. A inaugurare la rassegna le opere dell’americano John Currin, pittore conosciuto per i suoi dipinti carichi di fascino provocatorio e di una satira che verte su temi sociali e legati alla sessualità.

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arhol e Amendola faccia a faccia. Si inaugura venerdì 4 marzo, nella Sala del Camino al piano nobile degli Uffizi, la mostra dal titolo “Andy Warhol fotografato da Aurelio Amendola. New York 1977 e 1986”. Dieci le immagini in mostra – frutto di due diversi “incontri” nella Factory della Grande Mela tra il fotografo pistoiese di fama internazionale e l’artista simbolo della pop art – otto a colori e due in bianco e nero. Proprio una di queste due fotografie, scattate nel 1986 pochi mesi prima della scomparsa dell’artista, sarà donata da Amendola al museo fiorentino e, praticamente, segnerà l’ingresso di Andy Warhol agli Uffizi. La fotografia, scelta da Antonio Natali per la donazione, ritrae Warhol in espressione pensierosa e la bicromia contribuisce a rendere ancora più drammatici i toni dell’immagine.

 Il disco/1

 Il disco/2

 Il libro

Il “tempo giusto” di marina

rette parallele sullo spartito

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“Nel buio di un teatro accecante”, omaggio a Samuel Beckett

ono lontani i tempi dei baci alla Cary Grant invocati da Marina Giaccio nell’album d’esordio, datato 2010. Stavolta la consapevolezza è diversa, le sonorità strizzano l’occhio al rock cantautorale e i testi sono riflessioni intense. Elaborazioni di un percorso, personale e artistico, che ha portato fino a qui questa giovane cantautrice abruzzese di nascita e fiorentina d’adozione. Si intitola – non a caso – “Il tempo giusto” il secondo lavoro (totalmente autoprodotto) di Marina. Anche stavolta sono undici tracce. Undici scalini che accompagnano lungo la gradinata di una consapevolezza nuova, fatta di ritmi più maturi e di un dialogo incessante tra musica e testi. La voce pulita dell’artista prende per mano l’ascoltatore e gli fa strada dentro la sua storia. “I pezzi vengono fuori quando hai bisogno di dire qualcosa – spiega Marina Giaccio, che è laureata in filosofia – e i brani di questo disco non hanno fatto eccezione”. Date alla luce in un momento di transizione, di cambiamento per la cantante, le undici tracce dell’album segnano una maturità artistica e personale. “Il mio primo lavoro si intitolava ‘Nata domani’, quindi un misto di passato e futuro, qualcosa di meno definito nel tempo, un insieme di brani collezionati negli anni e raccolti finalmente in un unico contenitore”. L’approccio di questo nuovo disco è diverso. È un qui e ora, senza esitazioni. “Ha avuto una gestazione abbastanza lunga (ci sono voluti quasi due anni per dare alla luce il disco, ndr) ma il risultato è quello che mi aspettavo, anche grazie al produttore artistico Gianfilippo Boni e ai grandi musicisti che hanno lavorato con me”. Dalla violoncellista irlandese di stanza a Firenze Naomi Berrill al batterista Fabrizio Morganti, fino al basso di Lorenzo Forti e alle chitarre di Matteo Urru e Francesco Cusumano. Cantautorale sì, ma non troppo. “I grandi cantautori hanno uno stile narrativo, il mio è un po’ più un racconto per immagini”. E per chi desidera scoprire le immagini musicali di Marina, il disco verrà presentato per la prima volta al pubblico il 19 marzo alle 21.30 in un concerto al circolo Rigacci di via Baracca 56, e successivamente potrà essere acquistato anche nei circuiti online. L.V.Z.

La copertina del secondo disco di Marina Giaccio, che sarà presentato il 19 marzo al Circolo Rigacci di via Baracca

Web marinagiaccio.com Fb: marina-giaccio circolorigacci.it

ddio etichette, addio costrizioni, addio cartellini adesivi pensati apposta per racchiudere le cose in uno schema. La musica nella sua accezione meno compromessa è ciò che interessa a Ivo Minuti e Alice Chiari, che insieme hanno creato “Todo Modo”, ovvero sette tracce che affiancano – senza mai mischiare – background e sonorità antipodiche. “Io e Alice siamo rette parallele che non si incontrano mai, non cerchiamo contaminazioni, piuttosto coesistenza nelle differenze”. Ivo Minuti, voce, parole e chitarra elettrica, nel duo rappresenta la parte garage punk, mentre Alice Chiari, al violoncello, coniuga classico, barocco e noise. Il risultato è qualcosa di inatteso, nuovo, differente. “È musica leggera metafisica – spiega Minuti – insomma, qualcosa che non c’è, che esce al di fuori degli stereotipi di genere. Trovo che le etichette siano intollerabili. La musica è tante cose, non si può ridurre. Ed è per questo – scherza – che i brani sono lunghissimi”. Una vita tra gli spartiti, nell’86 Minuti apre il negozio Lollipop records,

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dedito alla musica anni ‘60. Più tardi conduce un programma musicale su Radio Centofiori e fonda un complesso, i Flintstones, che si muove nell’area garage punk psichedelica e calca i palcoscenici di alcuni importanti festival italiani, tra cui Arezzo Wave. E poi? E poi una ventina di anni di silenzio prima della creazione di Todo Modo. “Sono sempre rimasto nei circuiti musicali, però per un periodo ho sentito la necessità di prendere le distanze da tutto”. Oggi è tornato insieme ad Alice, e con lei suonerà sul palco della Sala Vanni il 14 aprile, in un arrangiamento nuovo rispetto al disco. L.V.Z.

n “viaggio” nel teatro beckettiano, per conoscere e approfondire l’opera dello scrittore e drammaturgo irlandese. Si tratta di “Samuel Beckett. Nel buio di un teatro accecante”, a cura di Giancarlo Cauteruccio. Il libro, uscito per Edizioni Clichy nella collana Sorbonne, vuol rendere omaggio a Samuel Beckett e, come scrive l’autore stesso, “per incontrare Beckett bisogna trovarsi al cospetto del vuoto, così come a me è successo, proprio quando la mia opera si era caricata di eccessi visuali, di troppo rumore, di incessanti e frenetiche azioni ed ero alla ricerca di una via d’uscita. Con Beckett si incontra – come io ho incontrato – un vero maestro, capace di condurre nella qualità del buio, del vuoto, dell’assenza, dell’immobilità, dell’attesa e nella consapevolezza del fallimento. È così che riusciamo ad accostarci al destino della nostra esistenza e guardare con la lente di ingrandimento nei luoghi reconditi del nostro corpo, un corpo che siamo chiamati a trascinare nel mondo così come nella scena”.


Marzo 2016 | 13

L’arcobaleno e la caccia al tesoro Pensate a una marachella. Lapo, Cosimo e Beatrice l’avevano fatta. L’ultima volta ne avevano combinata una davvero grossa: con le cere avevano disegnato il ritratto dei loro compagni di classe. Peccato che il bell’affresco l’avessero realizzato sulla facciata di un antico palazzo in San Frediano. Fu così che finirono dritti dritti in punizione, chiusi in casa. E ci stettero per un bel po’, complice anche un mese di marzo molto piovoso che gli impediva di correre fuori a giocare. Quando il sole tornò a fare capolino, i tre birbanti si ritrovarono in piazza con un’energia da leoni. In sella alle loro biciclette, erano pronti a nuove chiassose scorribande che facevano rimpiangere agli abitanti del quartiere che la scuola non durasse ventiquattro ore al dì. Mentre inforcava i pedali, Cosimo gridò: “Guardate amici, l’arcobaleno!”. Un grande ponte colorato sovrastava i tetti, risplendendo nel cielo mezzo azzurro e mezzo grigio. “Mio nonno ha detto che dove nasce l’arcobaleno c’è un tesoro prezioso. Andiamo a cercarlo!”, propose. “Sì - gli fece eco Beatrice - così potremo comprarci un sacco di caramelle!”. “Pista!”, partì Lapo. E gli altri due monelli lo seguirono a ruota. Attraversarono mezza città all’inseguimento dell’arcobaleno, facendo spericolati slalom tra i malcapitati passanti e talvolta sopra i loro piedi. L’ultimo tratto fu il più duro: l’arcobaleno conduceva al piazzale Michelangelo. I tre

amici dovettero alzarsi sui pedali per affrontare la salita. “La nostra fatica sarà ricompensata quando troveremo il tesoro!”, si fece forza Cosimo. E tutti pedalarono più forte. Arrivati in cima alla terrazza, là dove svetta il David, nonostante il fiatone si misero subito a cercare il luogo esatto da cui l’arcobaleno nasceva. Dovevano fare presto, però: i colori iniziavano a sbiadire. Come segugi, setacciarono palmo a palmo il giardino dell’Iris, si infilarono nella loggia del Poggi, perlustrarono gli alberi del viale dei Colli e ogni gradino delle Rampe. Ma niente. Ormai l’arcobaleno era sparito, portando via con sé le poche nubi rimaste e il tesoro prezioso. I tre amici, sconsolati, risalirono sulla terrazza. Stavano per sedersi a riposare ai piedi del David quando Cosimo stril ò: “Guardate!”. E indicò il profilo bellissimo che da Fiesole, passando per il Bargello, Palazzo Vecchio e il Duomo, toccava il Ponte Vecchio, Santa Croce e l’Oltrarno. Splendente, nel sole ormai alto. Non seppero dirlo a parole ma lo intuirono: un tesoro più prezioso di quello chissà se sarebbe mai esistito. E da quel giorno, i tre monelli iniziarono a volerle più bene, e a trattarla meglio, la loro città.


14 | Marzo 2016

#Sport  Al Mandela Forum

 Il calendario

Un mese per “sbocciare”

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n marzo per “sbocciare”. Con la primavera alle porte, il campionato entra nella sua fase più “calda”, con i punti che cominciano a diventare sempre più pesanti. E marzo potrebbe rivelarsi un mese decisivo in vista dello sprint finale. Mese che è iniziato venerdì 4 con l’anticipo all’Olimpico contro la Roma del toscano Luciano Spalletti. Turno più abbordabile (almeno sulla carta) quello successivo: al Franchi arriva il Verona degli ex Toni e Pazzini. Una settimana dopo, alla trentesima giornata, i viola saranno invece impegnati in trasferta contro il Frosinone, altra squadra il cui obiettivo è quello di rimanere nella massima serie e che, quando gioca in casa, è sempre difficile da affrontare. Il marzo di campionato finisce qua: la serie A riprenderà poi ad aprile, con la squadra di Paulo Sousa impegnata tra le mura amiche contro la Sampdoria dell’ex Montella. Sperando che la primavera faccia sbocciare definitivamente la Fiorentina. Lorenzo Mossani

il volo (sulla fascia) del bernardeschi 2.0

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no su mille ce la fa. E Federico Bernardeschi è uno di loro. Ce l’ha fatta il talento di Carrara a scrollarsi di dosso l’appellativo di “ragazzino” proveniente dalle giovanili della Fiorentina e diventare un protagonista della serie A (almeno per il momento lasciamo Liga e Bundesliga tra le voci di mercato). Un appellativo, quello di ex Primavera, di cui “Berna” parla per primo con orgoglio nelle

interviste, ma che spesso viene considerato in tono negativo, affibbiato ai talenti di prospettiva che il mister deve mettere in campo perché crede nei giovani e non perché gli facciano vincere le partite. L’anno spartiacque per Federico è la stagione in corso, in cui – con l’arrivo di Paulo Sousa in panchina e l’intuizione dell’allenatore portoghese di trasformarlo in un esterno di fascia capace di fare entrambe le fasi di gioco – è diventato un titolare fisso. Già in una notte di mezza estate si era intuito che

fosse l’anno giusto, per Berna, per spiccare il volo: il 2 agosto, nell’amichevole di lusso contro il Barcellona giocata al Franchi, il talento di Carrara segnò un’indimenticabile doppietta in soli sei minuti, che permise alla Fiorentina di battere i freschi vincitori della Champions League. I piedi buoni e i colpi di genio in grado di cambiare una gara erano già parte del suo repertorio. Mentre corsa e tanta abnegazione nel partecipare attivamente anche alla fase difensiva fanno parte del Bernardeschi

2.0. L’azzurrabile che ha attirato su di sé gli occhi attenti del ct Antonio Conte. L’uomo mercato che tanto piacerebbe a Carlo Ancelotti, futuro allenatore del Bayern Monaco. Il numero 10 che la Fiorentina vorrebbe issare come prossima bandiera sulla Torre di Maratona. Quel numero di maglia che a Firenze è sinonimo di top player col cuore viola e che gli è stato dato dopo aver rifiutato le avance della Juventus e aver posto la firma sul rinnovo del contratto fino al giugno 2019. La determinazione nel voler raggiungere il sogno di tanti bambini che corrono dietro a un pallone l’ha sempre avuta in dote nel suo dna. Ma sicuramente l’infortunio al malleolo rimediato la scorsa stagione ha contribuito a renderla ancora più forte. Cinque mesi lontano dai campi di gioco per tornare più forte di prima. E stavolta non è la classica frase fatta.

 Pallacanestro

Fiorentina basket, via al rush finale Sei partite al termine della stagione regolare e un solo obiettivo: salvarsi

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a grande boxe a Firenze venerdì 22 aprile. Torna sul ring del Mandela Forum Leonard Bundu, che mancava da Firenze dal 4 novembre 2011, giorno in cui vinse la corona europea dei pesi welter. In seguito, per Leonard, otto match divisi fra Italia, Inghilterra e America. La corona continentale è in possesso del pugile Gianluca Branco e Bundu proverà a riconquistarla. Il 41enne, tesserato per l’Accademia Pugilistica Fiorentina, è allenato dal maestro Alessandro Boncinelli. L’avversario, Gianluca Branco, ha 45 anni. Nel sotto clou altri quattro incontri: per i super welter l’aretino Orlando Fiordigiglio affronterà il pratese Francesco Di Fiore. Per i pesi mosca Mohammed Obbadi incrocerà i guantoni con Mishiko Shubitidze. Per i pesi massimi l’astro nascente della boxe fiorentina Fabio Turchi sfiderà Igor Pylypenko e, infine, per i pesi super piuma, un altro fiorentino, Angelo Ardito, incontrerà Alessandro Balestri di Pontedera, per una incerta semifinale valida per il titolo italiano. Sim.Spa.

 Il personaggio

Irene Delfino

la grande boxe in città

n mese senza vittorie può bastare. Il tour de force contro Lecco, Urania Milano, Udine e Orzibasket è finito come da pronostico, con la Fiorentina Basket a secco dopo aver affrontato in fila quattro delle prime sei in classifica, comprese le due battistrada. Ma una volta ripreso il “suo” campionato, la Viola è tornata a macinare gioco e risultati. Con il mese di marzo inizia la volata finale. Sei partite alla fine della stagione regolare e un solo obiettivo: la salvezza diretta, evitando la roulette dei playout. Le quattro sconfitte consecutive arrivate tra il 16 gennaio e il 7 febbraio non hanno certo fatto bene alla classifica. Ma non tutto quel che è successo è da buttare. A Lecco, la prima di queste sfide, i viola si presentavano con l’entusiasmo ancora vivo per il successo contro Alto Sebino, concorrente diretta per la salvezza. E per poco non è arrivato il colpo grosso ai danni di una squadra, quella lombarda, che lotta invece per un posto di spicco nei playoff. Sul parquet lecchese è finita 72-70 solo grazie al canestro che ha beffato i fiorentini all’ultimo secondo. La buona prestazione contro l’Urania Milano ha prolungato la parabola di crescita, poi contro la capolista Udine non c’è stato niente da fare ma di nuovo, davanti a una corazzata, quella di Orzinuovi seconda in classifica, la vittoria è sfuggita di un soffio – cinque punti – durante un ultimo minuto fa-

tale. Quattro sconfitte di fila e nonostante tutto diversi buoni motivi per non preoccuparsene. Fiducia ben riposta, perché nella settima giornata di ritorno la Fiorentina ha messo al sicuro due punti d’oro battendo Pavia, altra avversaria nella corsa alla salvezza. E marzo può – anzi, deve – essere il mese decisivo per la squadra di Salieri. Due weekend di pausa in più (il primo del mese per le finali di Coppa, l’ultimo per la Pasqua) e quindi due sole partite in programma, ma di quelle che contano: il 13 a Bergamo per provare a strappare finalmente punti a una “big”, impresa fin qui solo sfiorata, e il 19 in casa contro la Sangiorgese, altra squadra che prova a riemergere dai bassifondi della classifica. Avere gli scontri diretti a favore alla fine della stagione sarà un grosso vantaggio in un torneo equilibrato come questo. È forse esagerato dire che dal prossimo mese e mezzo dipende il futuro della pallacanestro fiorentina. Senza dubbio, però, c’è in ballo un’intera stagione da salvare, lottando con gli uomini ancora contati, contro la fatica che già si fa sentire e una scorta di energie che rischia di esaurirsi. Ma la Fiorentina ha già dimostrato di avere tutto quel che serve per farcela: carattere, compattezza, coraggio. Andrea Tani

 Rugby

le “sei nazioni” di margherita

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o scorso giugno, a Firenze (come Il Reporter ha già raccontato), sono nati “I Medicei”: un progetto sportivo per la valorizzazione del movimento rugbistico toscano nato dall’unione di intenti di Firenze Rugby 1931 e Cavalieri Prato, che hanno deciso di unire le loro esperienze per una nuova realtà. La società sportiva è nata sotto forma di franchigia per puntare in alto, con l’obiettivo di creare una selezione regionale che riunisca al suo interno un grande numero di società toscane e in cui giochino i migliori atleti della regione. A pochi mesi dalla nascita di questo innovativo progetto, arrivano le prime, grandi soddisfazioni, che ripagano del lavoro svolto: al Sei Nazioni femminile partecipa anche l’atleta pratese Margherita Fineschi. La giovane rugbista è stata inserita nella lista delle convocate per l’importante torneo rugbistico, che ha avuto inizio il 5 febbraio e terminerà il 20 marzo. Margherita, ventuno anni, oltre allo sport è impegnata nel servizio civile come volontaria della Vab, e gioca a rugby da sei anni. “A quindici anni, un po’ per caso, ho assistito a una partita dei Cavalieri di Prato e da quel giorno, su invito di una mia amica, ho iniziato a praticare questo sport – racconta questa ragazza allegra (e un po’ emozionata, ndr) – ho esordito con le Rhinogirls di Sesto Fiorentino e mi è subito piaciuto sia l’ambiente che lo sport, quando gioco mi diverto molto! L’anno successivo sono andata a giocare a Prato, dove sono cresciuta a livello sportivo, visto che per quattro stagioni sono rimasta lì. Sono arrivate le prime convocazioni in Nazionale Under 20, ma purtroppo non ho mai esordito, per questo adesso spero di ritagliarmi un posto in campo, quindi inizierò fin da subito ad allenarmi

Margherita Fineschi in azione: la giovane rugbista de I Medicei è stata convocata per il Sei Nazioni femminile

con impegno per mettermi in mostra”. La sua carriera, poi, è andata avanti. “Sicuramente il passaggio a I Medicei è stato importante – spiega – alla base della franchigia credo ci sia il segreto del mio miglioramento individuale, ma anche quello del collettivo, con il mister Nutini sto migliorando molto e, visto che siamo tante ragazze in gruppo, possiamo finalmente partecipare al campionato a 15, cosa che prima non era possibile (nell’esperienza pratese giocava in Coppa Italia a 7, ndr). La nazionale italiana sta ottenendo degli ottimi risultati, lo scorso anno è arrivata terza al Sei Nazioni, quest’anno sarà importante ripetersi se non fare meglio, soprattutto perché in palio c’è la qualificazione alla prossima Rugby World Cup Femminile del 2017, un appuntamento fondamentale e da non perdere. Ma per adesso lo vedo come un sogno – conclude Margherita – un qualcosa di molto lontano e quasi irraggiungibile!”. Niccolò Dainelli


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