Il Reporter Q1 - Gennaio 2017

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Periodico d’informazione locale. Anno XI n. 1 del 2 gennaio 2017. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Gennaio 2017

Anno XI Ed. 1

Firenze Quartiere 1

Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

 Primo piano

✎ Editoriale

“sfide”, lavori, novità: il 2017 nel quartiere

uno sguardo sulla Firenze che verrà Matteo Francini

F

irenze ha da pochi giorni salutato l’arrivo di un nuovo anno. Un anno, il 2017, durante il quale non mancheranno certo le “sfide” e i progetti per la città, interessata in questi dodici mesi da lavori e opere che riguarderanno molte zone di tutti e cinque i suoi quartieri. Strade, piazze ed edifici saranno al centro degli interventi che caratterizzeranno questo nuovo anno in riva all’Arno.

Piazza dei Ciompi, Sant’Orsola, Oltrarno e non solo: le aree sotto i riflettori

☛ pagina 3

☛ SEgUE a pagina 11

numeri e storie, il lavoro in città

nuovi hotel per insetti (e alberi) alle cascine Era stato incendiato a settembre: ora, accanto all’originale, nascono altri nove “alberghi”.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

L

e assunzioni a Firenze continuano a crescere anche nel 2016. Diminuiscono però i contratti a tempo indeterminato, aumentano quelli a termine, mentre i voucher fanno “boom”. Meno tempo pieno, inoltre: tra i nuovi assunti, un quarto sono part-time. A tracciare il quadro del lavoro dipendente è il Rapporto Excelsior di Unioncamere. Che poi fa il punto anche su quelle che sono le competenze più richieste ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro e i settori in cui la ripresa è maggiormente in

☛ aLL’inTERnO

la fortezza diventa un “libro aperto” ☛ pagina 12

☛ pagina 4

strade, una app segnala quello che non va Si chiama “Townhelp”: ogni cittadino può indicare situazioni di pericolo, ma non solo.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

in centro, a spasso fra gli “altri” musei

☛ pagina 10

viola, alla scoperta del Mönchengladbach

☛ pagina 7

☛ pagina 14

La famiglia italiana della frutta


2 | Gennaio 2017

Quartiere 1

#Primo piano

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 Volontariato

una “rete” tra associazioni per rilanciare gli spazi d’oltrarno  L’idea

un impegno fra cittadini e istituzioni

U

na delle idee venute fuori dagli incontri Cesvot è quella dell’attivazione dei patti di collaborazione tra volontari, in forma singola o associata, e Comune. In particolare, si tratta di sottoscrivere (come già avviene in altre realtà italiane) un impegno alla pari, a titolo gratuito, tra cittadini e istituzioni, finalizzato alla tutela e alla valorizzazione dei beni comuni materiali e immateriali. Un’idea che è attualmente al vaglio, dal punto di vista regolamentare, della commissione consiliare Città Metropolitana, decentramento e rapporti con i Quartieri, guidata da Stefania Collesei. S.M.

Sonia Muraca

C

ome rilanciare gli spazi pubblici dell’Oltrarno fiorentino? Puntando sul riutilizzo (e sulla valorizzazione) di piazze, parchi e spazi poco utilizzati e, soprattutto, facendo rete tra le associazioni già esistenti, nell’ottica di individuare problematiche e potenzialità sulle quali intervenire, insieme. È la “ricetta” del Cesvot, il centro servizi per il volontariato toscano, che a partire dallo scorso novembre ha avviato un percorso partecipativo da portare avanti grazie alla collaborazione tra varie realtà del quartiere. Un percorso a più step, culminato, nella sua prima fase, in un convegno dal titolo “Oltre l’Arno, volontari per la città. Un progetto pilota del volontariato in Oltrarno per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio come bene comune”, organizzato al Convitto della Calza il 26 novembre. Ed è propio in quella sede che le diciannove realtà coinvolte hanno espresso la volontà di proseguire il percorso di collaborazione, ognuna con la propria specificità. “Abbiamo iniziato con un appello alle associazioni aderenti a Cesvot, ma ovviamente è stato poi esteso anche al suo esterno – sottolinea la presidente della delegazione di Firenze, Ivana Ceccherini – la prima fase del

percorso è stata quindi orientata alla conoscenza: attraverso una serie di incontri abbiamo fotografato l’esistente e ci siamo resi conto fin da subito dell’assenza di dialogo fra le diverse anime di questo territorio, associative, culturali ed economiche”. Attivare la comunicazione tra di loro – viene spiegato – significa garantire una sinergia che punti alla progettualità condivisa di iniziative, da portare avanti anche in stretta collaborazione con le istituzioni, in primis il Comune. Il tutto nell’ottica di garantire una gamma più ampia e completa di servizi ai cittadini. “Si pensi, per esempio, all’utilità sociale di mettere in collegamento una realtà che si occupa di sostegno alla disabilità e una di sport, che magari sono anche vicine di casa, e di permettere loro di integrare le due offerte”. Un obiettivo per il quale si continuerà a lavorare già a partire da metà gennaio, su richieste degli stessi soggetti coinvolti, inserendo nel percorso anche associazioni di volontariato che, per qualsiasi ragione, non hanno preso parte alla fase 1. L’obiettivo di questo gruppo informale, per il 2017, è quello di presentare un progetto condiviso al Quartiere o al Comune.

Una veduta dell’Oltrarno fiorentino

 Angeli del Bello

i bandoni ripuliti “ad arte” Il Cesvot ha avviato un percorso partecipativo da portare avanti grazie alla collaborazione fra varie realtà del territorio

P

iù di cento bandoni ripuliti, oltre a cinquecento metri quadrati di superficie muraria e cento paletti della segnaletica verticale. È questo il bilancio degli interventi effettuati fino a dicembre dagli Angeli del Bello per “Bandoni ad arte 2016”, il progetto svolto con il cofinanziamento della Camera di Commercio di Firenze che, da settembre, impegna i volontari in operazioni di ripristino del decoro nella zona dell’Oltrarno. E arriva anche una novità: i volontari utilizzeranno per gli interventi una vernice “antipipì”, una finitura trasparente per la protezione delle superfici che – viene spiegato – agisce respingendo pipì, acqua e particelle di sporco. La squadra specializzata nel recupero delle superfici sta intervenendo in Oltrarno quattro o cinque volte alla settimana, nei momenti di sosta e chiusura delle attività commerciali. E sono più di cento – come detto – le saracinesche ripristinate finora. Il colore originale è stato utilizzato per rendere nuovo splendore ai bandoni di via della Chiesa, via D’Ardiglione, via del Leone, via dell’Orto, via del Campuccio, viale Ariosto, via Santa Monaca, piazza del Carmine e strade limitrofe. Le attività sui bandoni avvengono gratuitamente e dietro assenso e richiesta delle attività commerciali stesse: i volontari, “armati” di pettorina, pennelli e colori – viene raccontato – hanno ricevuto un’ottima accoglienza, ringraziamenti e suggerimenti, ma anche nuove richieste, tanto che il numero degli interventi è aumentato nel tempo. E oltre alle saracinesche si è aggiunta anche la ripulitura di circa cinquecento metri di superficie muraria. “Tutti insieme, a iniziare dai volontari, diamo un segnale su quanto bello e suggestivo possa essere l’Oltrarno riportato al suo volto originale”, ha commentato il vicepresidente della Camera di Commercio Claudio Bianchi.

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Quartiere 1

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Primo piano

Gennaio 2017 | 3

 La “mappa”

 Il luogo

dai ciompi a sant’orsola, le “sfide”del nuovo anno

la caserma mameli verso il futuro

È

tornata alla città e nel suo futuro, per Palazzo Vecchio, ci sono grandi progetti, l’ampliamento degli spazi e la creazione di un centro per la promozione della cultura scientifica e dell’innovazione tecnologica. A dicembre è stato firmato il protocollo d’intesa tra Comune e Arma dei Carabinieri per la restituzione della caserma Mameli. A disposizione dell’Arma resteranno circa duemila mq, che saranno utilizzati per una nuova stazione e ambienti di servizio. Fino a metà di questo mese, previste aperture straordinarie. “Nostro intento è quello di restituire il prima possibile questo spazio meraviglioso alla città”, ha spiegato Nardella.

Ecco alcune delle aree che attendono una svolta nel 2017 Sara Camaiora

C

iompi, Sant’Orsola, Oltrarno e molto altro ancora. Sono tante e tutte importanti le sfide che attendono il quartiere in questo 2017. Nel cuore del rione di Sant’Ambrogio, piazza dei Ciompi si appresta ad affrontare un momento decisivo: si è conclusa la gara d’appalto e dovrebbero quindi arrivare presto i cantieri per il rifacimento del suolo e dei sottoservizi, dopo la rimozione delle strutture che ospitavano il mercato delle Pulci. A confermarlo è Giovanni Bettarini, assessore alle attività produttive del Comune di Firenze. “Il 2017 sarà l’anno dei lavori, ora resta solo la consegna alla ditta aggiudicataria”, ha spiegato. Ancora da sciogliere la decisione definitiva su cosa questo spazio andrà a ospitare e quindi sull’eventuale ritorno delle bancarelle che per anni sono state qui e che da un po’ di mesi a questa parte hanno traslocato in largo Annigoni. Anche se, fa presente l’assessore Bettarini, “la piazza è area mercatale, c’è da capire in

che termini e modalità”. Tra le idee, quella lanciata dal sindaco Dario Nardella su Facebook nelle scorse settimane, con il rendering di un’area verde con alberi e panchine al centro della piazza riqualificata. Spostandosi di qualche chilometro, il 2017 potrebbe essere l’anno della svolta anche per l’ex convento di Sant’Orsola, nel rione di San Lorenzo, oggetto di un bando di gara per l’affidamento da parte della Città Metropolitana di Firenze. Un bando che, se tutto andrà bene, potrà segnare la rinascita di un complesso vuoto da molti anni, dopo vari tentativi di restituirlo alla città (al momento in cui scriviamo le offerte sono al vaglio degli uffici e le procedure di valutazione sono in corso, ndr). Cambiando ancora zona, attese novità anche per via Palazzuolo e dintorni, con modifiche alla viabilità e un piano di recupero complessivo da circa un milione di euro. Richiesta da tempo una maggior tutela della ztl, prevista proprio con questo obiettivo l’installazione di una

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porta telematica all’inizio di via Santa Lucia. Per quanto riguarda la sicurezza, sono già in funzione tre telecamere e da Palazzo Vecchio ne sono state annunciate ulteriori tre entro aprile.

Nell’agenda del Comune c’è poi il completamento delle opere di realizzazione previste nel Piano Urbanistico Leopolda, tra cui il giardino lungo via Ponte alle Mosse.

L’ex convento di Sant’Orsola, nel rione di San Lorenzo

 La zona

“piazza del carmine, ora la riqualificazione”

S

ono passati due anni dal taglio del nastro di piazza del Carmine pedonale. Una piccola grande rivoluzione, allora, nella “rive gauche” fiorentina, da qualcuno condivisa, da altri discussa. Un piano di riqualificazione, comprendente il rifacimento del lastricato e degli arredi urbani, è quello che invece dovrebbe riservare per l’area questo 2017. “Sono convinto che piazza del Carmine sia passata dall’essere poco più di un parcheggio a diventare un luogo sempre più apprezzato dai cittadini – commenta Maurizio Sguanci, presidente del Q1 – ora ci sarà l’avvio di un’importante riqualificazione. Quello che vogliamo è che la piazza sia al centro di una progettazione, che possa essere luogo di incontro e quindi vissuta come merita”. Intanto, è giunto al termine il percorso partecipativo dedicato proprio a piazza del Carmine, realizzato dall’Università di Firenze e dai residenti. “Sette mesi di lavoro e oltre ottanta partecipanti attivi per un masterplan che contiene due principi di fondo, la valorizzazione della parte storico monumentale della piazza e la creazione di spazi di socialità, inserendo anche un piccolo boschetto: una richiesta, questa, che va incontro alle sollecitazioni espresse da molti abitanti della zona – spiega Alberto Di Cintio dell’Unità di Ricerca “Paesaggio, Patrimonio culturale, Progetto” del Dipartimento di Architettura dell’ateneo – ora abbiamo chiesto di incontrare i rappresentanti istituzionali per presentare questo importante lavoro”. S.C.

Piazza del Carmine: l’area è stata pedonalizzata due anni fa, nel gennaio del 2015

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4 | Gennaio 2017

#Luoghi & persone

Quartiere 1

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 Nel parco

 I negozi “uniti”

cascine, altri nove alberghi idee e progetti per insetti (e nuovi alberi) del ccn boboli A settembre l’incendio al Bugs hotel. A curare le piante saranno gli alunni Sonia Muraca

E

ra stato incendiato lo scorso settembre e, dopo pochi mesi, trova collocazione (in forma multipla) nello stesso luogo in cui era stato danneggiato. È il Bugs Hotel delle Cascine, una sorta di “albergo” per lumache, coccinelle e altri tipi di insetti, che si pone l’obiettivo di fungere da rifugio, preservare la biodiversità, favorire l’impollinazione e combattere i parassiti delle piante.

Il tutto in una struttura in legno, che dopo il suo danneggiamento non verrà ripristinata ma sarà “lasciata intatta, in modo che possa servire da monito a chi si accanisce contro oggetti di pubblica utilità – spiega Gaia Citriniti, vicedirettrice dell’ente formativo Apab – e, di conseguenza, colpisce la collettività. Lo scopo è quello di invitare alla riflessione, onde evitare insomma repliche ed emulazioni”. Accanto all’o-

Alle Cascine è stato deciso di far sorgere altri Bugs Hotel, gli “alberghi” degli insetti

riginale intatto è stato deciso di far sorgere altri nove hotel degli insetti, realizzati ancora una volta dai ragazzi seguiti dal centro di giustizia minorile. Un’attività che si inserisce all’interno di un progetto sociale realizzato da Apab insieme al centro minorile, che va ad arricchire il percorso naturalistico interno al parco delle Cascine. Un percorso visitato (e molto apprezzato) da famiglie e scuole del territorio, che imparano così a riconoscere piante e animali e ad apprezzare la biodiversità. Ed è su questa stessa lunghezza d’onda che si colloca il progetto “‘Un bosco per la città”, l’iniziativa che, su proposta di Mario Pianesi (ideatore, fondatore e presidente dell’associazione internazionale Un Punto Macrobiotico) e con il patrocinio di Comune, Onu, Unesco e altre istituzioni locali e nazionali, punta a realizzare veri e propri boschi all’interno del territorio urbano, utilizzando specie autoctone. Un progetto che, grazie alla donazione del Corpo Forestale dello Stato, ha portato le Cascine ad avere centoquaranta alberi in più. Tutte piante “messe in posa a inizio dicembre insieme a oltre ottanta alunni delle scuole primarie Damiano Chiesa e Marconi – racconta l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini – che ci hanno aiutato a inserire un ulteriore tassello nelle operazioni di ripristino delle alberature in città, dopo i tanti fortunali che, in questi ultimi anni, hanno devastato il nostro patrimonio arboreo. Il progetto, inoltre, prevede anche che, una volta attecchite, siano gli stessi bimbi a prendersi cura di queste piante”.

Sara Camaiora

Uno scorcio di via Romana

T

è fatti a mano, antiquariato “anticonvenzionale”, capi d’abbigliamento ricercati, oggetti d’arredamento concepiti con materiali di recupero, prodotti tipici francesi, libri e giochi per bambini. Tutto questo e altro ancora si può trovare nei negozi del centro commerciale naturale Boboli, che riunisce trentasei attività tra via Romana e dintorni. Botteghe di vario genere, unite dal 2011 per realizzare insieme tanti progetti. Presidente da qualche mese è Marzio Cinelli, che illustra idee e obiettivi, raggiunti e da raggiungere. “Il Ccn Boboli nasce per fare forza comune, abbandonare l’atteggiamento del ‘guardare al proprio uscio’ e pensare piuttosto concretamente al futuro della zona, lavorando per renderla più attrattiva”, spiega. Sono tante e diverse le iniziative che il centro commerciale naturale mette in campo, ma sempre tre sono quelle “clou”, le più grandi, ovvero quelle per le quali l’amministrazione dà l’ok alla chiusura della strada. L’anno scorso, oltre all’evento natalizio di Boboli Christmas l’11 dicembre, ci sono stati il White Party dell’11 giugno, che ha visto tra i protagonisti i Bianchi del calcio storico, e Boboli Sogna l’1 e il 2 ottobre, una due giorni di gioco e festa ma anche di beneficenza: per l’occasione è stata organizzata una tavolata di 130 metri nella strada e serviti circa 400 coperti, con il ricavato che è stato versato alle scuole dell’Oltrarno. “Circa 75 chili di arista, 400 porzioni di fagioli all’uccelletto, 400 crepes e molto altro, un ricchissimo menù totalmente offerto dalle attività della zona, costo venti euro a persona e dieci per i bambini: avevamo preventivato di utilizzare l’incasso per l’acquisto di giochi per la scuola Torrigiani di via della Chiesa, ma alla fine siamo riusciti a devolverlo anche alle altre scuole della zona, finanziando ciò di cui avevano più bisogno, attrezzature didattiche, una lavagna multimediale e altro”, racconta il presidente del Ccn. Manifestazioni che hanno riscosso successo, ma se qualcuno ha già chiesto il bis, per il 2017 Cinelli ha anche altre idee. “Un evento è sempre natalizio, per quanto riguarda gli altri due decideremo che direzione dare, ma trovo stimolante proporre cose nuove, che diano idea della varietà: mi piacerebbe una giornata, in primavera o nel primo autunno – conclude – per mettere in luce le tante realtà artigianali che rappresentano la specificità di questo quartiere”.

PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).


E-mail: quartiere1@comune.fi.it

Fino al 15 gennaio

Cosa succede sotto casa nostra

SANTA MARIA NOVELLA DA RISCOPRIRE

NOTIZIE DAL TERRITORIO MESSA IN SICUREZZA DEL PONTE VESPUCCI

Ingresso libero agli spazi appena lasciati dalla Scuola dei Marescialli Nel complesso di Santa Maria Novella, dal 15 dicembre fino al 15 gennaio (tutti i giorni, dalle 11 alle 16.30, ingresso da piazza Stazione), si possono ammirare, gratuitamente, alcuni magnifici spazi che facevano parte della Scuola dei Marescialli (in trasferimento nella nuova sede di Castello) e che ora sono tornati a disposizione della città. La Cappella del Papa. Prezioso capolavoro della pittura fiorentina nella fase di transizione fra Rinascimento e Manierismo. Fu edificata per Leone X de’ Medici in occasione della sua entrata a Firenze il 30 novembre 1515 e la decorazione fu affidata a Ridolfo del Ghirlandaio e portata a termine dal giovane Pontormo che vi dipinse una stupenda lunetta con la Veronica. Il Chiostro Grande. Così detto per le monumentali dimensioni dei suoi lati, costituiti da 56 campate a tutto sesto, risale al 1300 e ospita un ciclo di affreschi dipinti in massima parte nel Cinquecento dai maggiori pittori dell’Accademia fiorentina, tra i quali Alessandro Allori, Santi di Tito e Poccetti. Il Dormitorio. Costruito entro i primi decenni del

Info e prenotazioni Tutti i giorni ore 11-16.30 (ultimo ingresso ore 16) Tel. 055 2768224 - 055 2768558 info@muse.comune.fi.it Trecento, si caratterizza per la maestosità dell’ambiente, spartito da due sequenze di snelli pilastri che sostengono volte a crociera; sulle sue pareti si conservano alcuni resti dell’originaria decorazione pittorica che ne rivestiva le superfici. Chiostro Grande, Dormitorio e Cappella del Papa sono visitabili gratuitamente fino al 15 gennaio, dalle ore 11 alle ore 16.30 (ultimo ingresso ore 16). Sono state inoltre predisposte delle visite guidate gratuite su prenotazione (ultime in programma 14 e 15 gennaio).

Solidarietà in movimento

MICROCREDITO, CIBO, ASCOLTO, SOSTEGNO

SOLI MAI, UNA RETE PER FAR COMPAGNIA AGLI ANZIANI

La Rete di Solidarietà del Q.1, situata nel cuore di Firenze, è uno dei principali sensori del disagio sociale ed economico. Proprio per la sua ubicazione strategica, ad essa pervengono richieste continue e crescenti, non solo perché nel Centro Storico di Firenze sono concentrate le principali strutture di accoglienza e di intervento, ma soprattutto per il grande flusso di persone che vivono un grave disagio sociale dovuto sia alla situazione economica che alla difficoltà di inserimento nel contesto cittadino. È con spirito di solidarietà che i volontari della Rete ogni giorno si mettono in gioco con passione e disponibilità. Grazie alla collaborazione con l’associazione Adra del Q.5 è sempre attivo presso la sede della Rete il Centro Ascolto per il Microcredito Regionale con fondi ancora disponibili. I volontari danno informazioni e, qualora riscontrino i requisiti richiesti, raccolgono le domande di prestito. Ogni giorno i volontari interagiscono con le varie Associazioni presenti sul territorio fiorentino cercando di affrontare problematiche spesso di difficile soluzione e così sono in grado di collaborare con i Servizi Sociali del Comune, grazie ad una conoscenza diretta e approfondita dei casi che si presentano. Danno anche una mano alle persone in cerca di un impiego che non conoscono l’uso del computer e, attraverso i vari motori di ricerca messi a disposizione dalla rete informatica, provano a metterli in contatto con possibili datori di lavoro. Prosegue anche il progetto “Ristorante Solidale”, nato con l’idea di fornire una forma di sostentamento ad alcuni anziani in grave difficoltà; attraverso la distribuzione del cibo si sviluppa così anche una vicinanza umana con loro. Il progetto è cresciuto negli anni grazie alla partecipazione di diversi ristoratori fiorentini e al sostegno delle associazioni di volontariato. I tempi sono difficili per tutti ma solo attraverso la solidarietà si può riuscire a non lasciare indietro nessuno. Con questo spirito i volontari della Rete invitano chi desiderasse partecipare come volontario a contattare il numero 055.2767611 in orario di ufficio.

Fare compagnia agli anziani soli che vivono a Firenze (sono circa 32.000 mila su oltre 370.000 residenti), dei quali oltre 15.000 superano gli 80 anni. Questo l’obbiettivo del progetto ‘Soli mai’, promosso dalla Fondazione Montedomini col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e con la collaborazione del Comune di Firenze. Moltissimi anziani vivono in completa solitudine, spesso per la difficoltà da parte dei figli e dei parenti più stretti di dedicare loro tempo ed energie oppure per la scarsa autonomia nella mobilità o per l’ostacolo rappresentato da barriere architettoniche. Questo tende a rendere l’anziano sempre più vulnerabile ed emarginato ed ecco perché va aiutato nell’ampio ventaglio del bisogno (medico, alimentare, spirituale, psicologico) trovando anche nei volontari un volto amico. Per aderire al progetto, per segnalare casi di bisogno o per offrire disponibilità volontaria, è possibile visitare il sito www.solimai.com oppure rivolgersi alle seguenti sedi territoriali:

SEDI TERRITORIALI

ASP Firenze Montedomini

via dei Malcontenti 6, ore 8-17, tel. 055.23391 •

Misericordia Campo di Marte, viale dei Mille, ore 10-19, tel. 055.571190 •

Avo - Ass. Volontari Ospedalieri,

via Carducci 8, ore 10-12 e 16-18, tel. 055.2344567 •

Comitato Anziani Zona Centro, via dei Malcontenti 12, ore 14-30-18 (mart. e giov. anche 9-12) •

Auser Territoriale di Firenze,

via dei Malcontenti 6, ore 9-12 (lunedì, martedì e mercoledì), Tel. 055.6121141 •

50&più,

via Maragliano 56 B-C-D, ore 9-12,30, tel. 055.332166

Oltre due milioni di euro stanziati dalla giunta per i ponti e le passerelle cittadine. Tra gli interventi spicca quello per il Ponte Vespucci, con un investimento rilevante (un milione di euro) destinato alla sua messa in sicurezza. Nel corso dello studio effettuato nell’ambito di un accordo di ricerca tra il Comune e l’Università di Firenze, è emersa una erosione dell’alveo dell’Arno in corrispondenza della pila in sinistra idraulica del ponte. Pertanto l’Amministrazione ha dato mandato agli uffici di elaborare un progetto intervenendo nel frattempo con alcuni interventi di limitazione al traffico (soprattutto per quanto riguarda il transito dei mezzi superiori ai 35 quintali). Il progetto prevede un consolidamento con la realizzazione della nuova palificata di fondazione per la pila dove è stata riscontrata l’erosione e successivi riempimenti. Per effettuare l’intervento “all’asciutto” sarà deviato il corso del fiume nell’area interessata dal cantiere. I lavori di consolidamento saranno preceduti da alcune opere preliminari tra cui alcuni sondaggi nell’area dove insisteranno i lavori. I passaggi procedurali prevedono ora l’elaborazione del progetto esecutivo e la pubblicazione del bando di gara. I lavori dovrebbero essere realizzati la prossima estate.

RESTAURI PER LA CUPOLA DI SANTO SPIRITO E PER PORTA SAN GIORGIO Sarà restaurata la cupola della sagrestia del complesso brunelleschiano di Santo Spirito. Nella cupola, in seguito a ispezioni dei Servizi tecnici e Belle arti, sono state rilevate fessurazioni che richiedono un restauro con messa in sicurezza della copertura e dei paramenti lapidei interni. La cupola è stata oggetto di un rilievo tridimensionale dello spazio con metodologie di acquisizione laser delle immagini, in modo da avere un documento fondamentale per la conoscenza del bene. I lavori partiranno a primavera. All’interno della sagrestia è conservato un crocifisso ligneo giovanile di Michelangelo. Sarà oggetto di restauro anche Porta San Giorgio davanti al Forte di Belvedere. I lavori fanno parte del piano unitario di valorizzazione del circuito murario storico (attualmente è già aperto il cantiere a Porta San Frediano, mancano Porta Romana e Porta San Gallo) che ammonta complessivamente a cinque milioni di euro e che si completerà entro il 2019. Il restauro tra l’altro sanerà una situazione di squilibrio statico rilevato recentemente a causa di un intervento risalente a inizio del Novecento (documentato in foto d’epoca) che allargò la porta per il transito veicolare. Il recupero costerà 250 mila euro.

INTERVENTI IN VISTA AL GIARDINO DELL’IRIS E ALLE CASCINE Quasi due milioni di euro per riqualificare e migliorare alcune delle aree verdi più importanti della città. Grazie ad uno stanziamento di 200mila euro verranno eseguiti alcuni lavori di manutenzione straordinaria al Giardino dell’Iris: l’ampliamento del giardino, la riqualificazione dell’ingresso da piazzale Michelangelo e il rifacimento dei percorsi. Quest’area verde, nata nel 1954 da una porzione del cosiddetto ‘Podere dei Bastioni’, è un vero e proprio orto botanico: qui vengono conservate 15 tra le varierà e specie considerate a rischio di estinzione. Prevista anche la riqualificazione delle alberature stradali in riva destra Arno e alle Cascine. Tecnici e operai della direzione ambiente saranno al lavoro per realizzare una serie di interventi di riqualificazione delle alberature stradali. Investimento previsto 110mila euro.

AREA VERDE IN ZONA LEOPOLDA La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo delle opere propedeutiche alla realizzazione del giardino a ridosso della stazione Leopolda. L’intervento prevede la demolizione di alcuni fabbricati (stanziamento 135mila euro) nell’area compresa tra via Ponte alle Mosse e via Bausi-via Gabbuggiani. La sistemazione a verde era prevista tra le opere di urbanizzazione primaria che la Società CEPA spa, sulla base della convenzione urbanistica stipulata, doveva realizzare. La ditta però è fallita e l’Amministrazione comunale ha quindi chiesto al curatore fallimentare di poter eseguire direttamente gli interventi. Una volta conclusi i lavori di demolizione prenderà il via la sistemazione a verde dell’area.

COME HA VOTATO IL Q.1

Referendum

A fronte di una netta vittoria del No sul piano nazionale (il dato sfiora il 60%), il referendum a Firenze ha proposto dei risultati in sostanziale controtendenza. La maggioranza degli elettori si è espressa a favore del Sì, con un picco di quasi il 60% nel Quartiere 3. Da rilevare l'altissimo tasso di partecipazione, con la percentuale dei votanti che ha superato il 77%, ennesima dimostrazione della passione civile che da sempre anima i fiorentini. Il risultato complessivo a livello cittadino vede il Sì attestarsi al 56,29 % mentre il No ha raggiunto il 43,71. In specifico il Quartiere 1/ Centro storico ha votato così: Sì 53,38 • No 46,62

Ludoteca di via Palazzuolo

GENITORI IN GIOCO La Commissione Servizi Educativi Q.1 continua gli interventi presso la ludoteca Gianburrasca di via Palazzuolo. All’interno del progetto “Genitori in Gioco”, dopo una prima parte di incontri individuali, sono stati programmati alcuni incontri di sostegno su tematiche specifiche. L’obiettivo è la condivisione dei problemi favorendo il confronto e la consapevolezza nel difficile compito educativo di essere genitori. Gli incontri sono tenuti da Debora Linossi (psicologa ed educatrice) e Silvia Chiavacci

 Angela Ruo

Pres. Commissione Servizi Educativi del Q. 1

(psicologa e psicoterapeuta). Questi gli ultimi appuntamenti in programma: 16 gennaio, ore 17.30 • Relazionarsi con le emozioni del bambino 30 gennaio, ore 17.30 • Mamma e papà: chi gioca con il bambino? 13 febbraio, ore 17.30 • Alimentazione e capricci: cosa ci sta dicendo il bambino?


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#Il quartiere in pillole

Quartiere 1

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 L’area

 Strade

il “volontariato verde” continua alla leopolda

sicurezza, interventi agli incroci

Dopo le piantine aromatiche in piazza Bonsanti, installati anche dieci oleandri. L’idea partita da una cittadina

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iù di un milione di euro per interventi di messa in sicurezza delle strade cittadine. È quanto prevedono due delibere approvate nelle scorse settimane dalla giunta comunale su proposta dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti. Previsti lavori di razionalizzazione e miglioramento della sicurezza in undici incroci cittadini, tra i quali le intersezioni via Cherubini-viale Matteotti e viale Lavagnini-via delle Mantellate. Nei progetti – spiega il Comune – particolare attenzione è stata dedicata al contrasto della sosta abusiva e alla riduzione della velocità per la sicurezza degli attraversamenti pedonali e delle manovre di immissione e svolta dei veicoli. All’incrocio tra viale Matteotti e via Cherubini gli interventi previsti mirano a impedire la sosta irregolare nell’area spartitraffico e l’accesso in contromano dei veicoli non autorizzati al transito in ztl per evitare la porta telematica. Verrà quindi ampliata l’isola spartitraffico in modo da rendere impossibile l’ingresso dei mezzi in senso contrario e prolungato il marciapiede fino a bordo carreggiata. Per quanto riguarda l’incrocio fra viale Lavagnini e via delle Mantellate, anche in questo caso, per impedire il transito in contromano per aggirare la porta telematica, sarà realizzata un’isola spartitraffico. E, per migliorare la visibilità, d’accordo con Quadrifoglio, verrà eliminata l’isola ecologica. E ancora, in zona Sferisterio - via del Fosso Macinante saranno realizzati stalli di sosta per impedire alle auto parcheggiate in modo irregolare di creare ripercussioni alla viabilità. Sul lato ovest della strada saranno tracciati posti a lisca di pesce, mentre sul lato est la sosta sarà in linea, in adiacenza al marciapiede.

 Via Nazionale

finito il restauro del tabernacolo R

estauro terminato per il “Tabernacolo delle Fonticine” di via Nazionale, con l’inaugurazione che si è tenuta lo scorso mese. L’intervento, per un valore di quasi novantamila euro, è stato realizzato e finanziato dall’Istituto Lorenzo de’ Medici e seguito dal professor Lorenzo Casamenti, responsabile del Dipartimento di restauro dell’istituto, che in otto mesi, con un impegno di trentadue ore a settimana e un team di esperti restauratori, ha lavorato per riportare il tabernacolo al suo originale splendore. Il tabernacolo ospita un grande bassorilievo in terracotta invetriata policroma realizzato dalla bottega dei Della Robbia nel 1522. Il nome “Fonticine”, invece, deriva dalle sette cannelle che versano acqua nel bacile della vasca. L’intervento – viene spiegato – è risultato particolarmente difficoltoso sia per lo stato di conservazione sia per la necessità di realizzare un cantiere in uno spazio ad alta concentrazione di traffico come il tratto interessato di via Nazionale. “Voglio anzitutto ringraziare l’Istituto Lorenzo de’ Medici che ha permesso il restauro delle Fonticine – ha commentato l’assessore all’ambiente e al decoro Alessia Bettini – il risultato è doppiamente gratificante: sotto l’aspetto strettamente estetico, per il piacere di restituire alla città uno dei suoi più bei tabernacoli. E sotto quello culturale, perché fiorentini e turisti potranno apprezzare ancora di più la Madonna con Bambino e San Giovannino di Giovanni Della Robbia ospitata all’interno del tabernacolo. Ringrazio anche il ‘Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli’”.

 Toponomastica

Sara Camaiora

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alle piantine aromatiche agli oleandri. Continua il “volontariato verde” nel quartiere della Leopolda. L’idea è partita da Francesca Piras, che qui abita da qualche anno e che ha deciso, con il supporto dell’associazione Leopolda Viva e di altri residenti, di fare la sua parte per il rione, realizzando un vero e proprio giardino in piazza Bonsanti, con diverse piantine aromatiche. E l’iniziativa ora si è estesa anche a un’altra porzione dell’area, dalla parte opposta della piazza, dove sono stati installati dieci oleandri in un’area verde di circa cinquanta metri quadrati. “Mi sono messa al lavoro con mio marito e mio figlio, contattando vicini di casa che sapevo potessero essere interessati – racconta Francesca – ne è nata una piccola colletta

Dalle piantine aromatiche agli oleandri: cittadini “al lavoro” nella zona della Leopolda

con cui abbiamo acquistato le piante per poi metterci al lavoro. In un certo senso ogni cittadino ha ‘adottato’ un oleandro, finanziandolo di tasca propria. In altri paesi progetti come questi sono molto frequenti, sono anzi promossi e incentivati. Sono davvero convinta che per combattere il degrado siano necessarie iniziative civiche, che coinvolgano tutti, dagli adulti ai più piccini”. Quanto alla situazione della zona, “si conosce e da tempo aspettiamo interventi – continua Piras – ma sono contenta nel mio piccolo di aver fatto questa cosa, perché lamentarsi non è costruttivo ma è importante agire e che ognuno di noi provi, come può, anche non con grandi cose, a fare qualcosa per migliorare la situazione”.

“Sono convinta che per combattere il degrado siano necessarie iniziative civiche che coinvolgano tutti”

un belvedere per vittorio sermonti “B

elvedere Vittorio Sermonti”. Si chiamerà così il tratto iniziale del viale Galileo che affaccia su via Monte alle Croci. A deciderlo, lo scorso mese di dicembre, è stata la giunta di Palazzo Vecchio, che ha dato il via libera alla proposta dell’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci, dopo l’annuncio dato dal sindaco Nardella in occasione della recente scomparsa dello scrittore, regista e dantista. “Abbiamo voluto dedicare un luogo di Firenze a una grande personalità della cultura e grande divulgatore dell’opera di Dante – ha spiegato l’assessore Vannucci – un uomo che con la sua opera di divulgazione ha portato la poesia a tutti nei modi più belli e suggestivi”. Nel 2005, Sermonti aveva ricevuto il Fiorino d’oro della città di Firenze per la sua opera di commentatore e divulgatore di Dante, con la quale aveva appassionato migliaia di persone anche in occasione delle letture tenute nel Cenacolo di Santa Croce.

 Via dei Bastioni

inaugurata la scalinata dopo i lavori D

opo nove mesi di lavoro (e quasi 160mila euro) per il restauro, è stata inaugurata a dicembre la scalinata ottocentesca di via dei Bastioni. L’intervento si era reso necessario dopo la chiusura parziale della rampa ai pedoni: la disconnessione di alcuni cordoli – è stato spiegato – rendeva pericoloso e difficile percorrere la scalinata. I lavori sono stati sospesi per circa un mese, per consentire a Publiacqua di effettuare la sostituzione della tubazione in ghisa che attraversa la scalinata parallelamente alla fognatura. I cordoli in pietra sono stati smontati, numerati e trasportati in deposito, poi sono state pulite le pietre di fiume che costituiscono le pedate della rampa e, successivamente, gli operai hanno creato un sottofondo in “calcestruzzo cellulare”, con interposta una rete elettrosaldata, sul quale sono stati montati i cordoli in pietra originali. L’ultima operazione è stato il montaggio dell’acciottolato originale su sottofondo in malta selezionata e pigmentata per restituire l’aspetto originale. “Questo intervento – ha detto il sindaco Nardella – rientra nel più ampio progetto di riqualificazione dell’intera area che da piazza Ferrucci sale su fino al piazzale Michelangelo”.


Quartiere 1

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Zoom

Gennaio 2017 | 7

 Arte

 Focus

in giro tra gli “altri” musei del centro Un tour fra alcune delle realtà presenti in città che nemmeno tutti i fiorentini conoscono Valentina Veneziano

Il Museo Horne di via dei Benci, che raccoglie capolavori di pittura e scultura dell’architetto e storico d’arte inglese Herbert Percy Horne

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ennaio è il mese dei buoni propositi, il momento in cui ci ripromettiamo, fra le altre cose, di fare qualcosa di nuovo, di visitare luoghi mai visti per stupirci di fronte a ciò che non abbiamo mai ammirato. Come alcuni musei e case museo di Firenze che, un po’ “oscurati” da quei grandi nomi che richiamano turisti da tutto il mondo, nemmeno tutti i fiorentini conoscono. Partiamo con il Museo Horne, in via dei Benci 6 (da lunedì a domenica dalle 10 alle 14, chiuso il mercoledì), che raccoglie capolavori di pittura e scultura dell’architetto e storico d’arte inglese Herbert Percy Horne, che acquistò Palazzo Corsi nel 1911. Da visitare perché è uno scrigno della cultura e dell’arte rinascimentale. Continuiamo con il Museo Bardini, in via dei Renai 37 (lunedì-venerdì-sabato e domenica dalle 11 alle 17), che mette in mostra oggetti preziosi

e curiosi in tutti i campi delle arti applicate appartenenti alle più svariate epoche storiche e provenienti da ogni parte del mondo. Da visitare perché Stefano Bardini fu uno dei più autorevoli antiquari italiani. E ancora, non tutti conoscono il Museo Casa Rodolfo Siviero, in

lungarno Serristori 1-3 (sabato dalle 10 alle 18, domenica e lunedì dalle 10 alle 13). Da visitare perché Rodolfo Siviero, soprannominato lo “007 dell’arte”, recuperò opere che erano state sottratte al nostro paese durante la Seconda Guerra Mondiale (vedi anche articolo a fianco).

Poi il Museo di Casa Martelli, in via Zannetti 8 (giovedì dalle 14 alle 19, sabato dalle 9 alle 14 e prima, terza e quinta domenica del mese dalle 9 alle 14), un luogo affascinante ma non a tutti noto, dove rimanere stupiti dalle illusioni ottiche, grazie alla tecnica del trompe-

l’oeil, dai colori che cambiano in ogni singola stanza, dalla bellezza della sala “Giardino d’inverno” e dalla presenza di opere di Francesco Francia, Salvador Rosa e Luca Giordano tra mobili, oggetti e decorazioni antiche. E anche solo per sognare, vale poi la pena visitare Casa Guidi, in piazza San Felice 8 (aperta al pubblico da aprile a novembre), la casa in cui abitarono la poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning e il marito Robert Browning tra il 1847 e il 1861. I due si sposarono segretamente a causa dell’opposizione del padre di lei, abbandonarono la società inglese e scelsero Firenze come culla del loro amore. A differenza di altre case museo, Casa Guidi è frutto di una ricostruzione creata attraverso fotografie e descrizioni dell’epoca.

alla scoperta dei “tesori” racchiusi a casa siviero

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l Museo Casa Rodolfo Siviero, realizzato da Giuseppe Poggi, non è da tutti conosciuto malgrado il colore vistoso della palazzina ottocentesca. Composta da quattro piani, oggi l’unica parte visitabile è il piano terreno, che era l’appartamento di Rodolfo Siviero. Tra i tanti tesori racchiusi nella casa, forse il più curioso è quello posto nella stanza “Salotto con camino”. I modaioli saranno felici di sapere che, tra le mura di Casa Siviero, è nascosto un bozzetto per la copertina di Vogue che De Chirico donò a Rodolfo nel 1942. V.V.


8 | Gennaio 2017

#Focus

 Lavoro

Il “quadro” in città, tra segni più e meno Crescono le assunzioni, diminuiscono i contratti a tempo indeterminato. Part-time un quarto dei nuovi assunti. A dirlo è il Rapporto Excelsior di Unioncamere. Per la prima volta dal 2009 i posti non si riducono a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

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e assunzioni a Firenze continuano a crescere anche nel 2016. Diminuiscono però i contratti a tempo indeterminato, aumentano quelli a termine, mentre i voucher fanno “boom”. Meno tempo pieno, inoltre: tra i nuovi assunti, un quarto sono part-time. A tracciare il quadro del lavoro dipendente è il Rapporto Excelsior di Unioncamere. Gli ultimi dati disponibili fotografano la tendenza a fine 2016 per il comparto privato extra-agricolo nella città metropolitana di Firenze. Dopo il crollo del -40 per cento registrato nel 2012, riprendono quota le assunzioni: il 2015 le aveva fatte correre fino a un +23,4 per cento, grazie agli incentivi per i contratti a tutele crescenti, nel 2016 questo trend rallenta ma rimane in terreno positivo (+6,3%). Si tratta di novecento assunzioni in più. Il rapporto segnala un’inversione di rotta che fa ben sperare: dopo sette anni, il saldo tra entrate e uscite dal mondo del lavoro è tornato con il segno più (790 unità). Per la prima volta dal 2009, i posti di lavoro non si riducono. Ma qual è l’identikit dei neo-assunti? Ogni dieci persone, quattro hanno un contratto a termine, tre a tempo indeterminato, due stagionale, mentre aumenta l’apprendistato. Calano le assunzioni dei giovani: a riguardare gli under 30 è il 28,8% del totale, al di sotto della media italiana. A offrire un posto sono soprattutto le imprese innovative o che guardano ai mercati esteri (vedi anche altro articolo in questa pagina). Sempre più usati risultano poi i voucher. In questo caso non esistono dati provinciali, ma l’Inps dice che in Toscana, durante i primi otto mesi del 2016, sono stati venduti sette milioni di buoni lavoro, una cifra più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2014 e aumentata del 40% se confrontata con il 2015. Resta il fatto che la recessione ha bruciato tante opportunità e siamo molto lontani dalla situazione pre-crisi. Allargando lo sguardo, la disoccupazione toscana, nel primo semestre 2016, è rimasta stabile al 9,6%. “I disoccupati sono raddoppiati dall’inizio della crisi ad oggi”, spiega Stefano Casini Benvenuti, direttore dell’Irpet, l’istituto regionale di programmazione economica. “La Toscana ha avvertito la crisi, ma molto meno di altre regioni – aggiunge – dal 2008 ad oggi, praticamente non abbiamo perso occupati: in genere il numero di occupati ha una tendenza all’aumento perché i giovani si inseriscono nel mercato del lavoro, in questi anni gli occupati in Toscana sono rimasti sostanzialmente stabili, ma non sono crollati come altrove. Dal nostro punto di vista è un dato incoraggiante. Questa tenuta è legata al fatto che la Toscana è andata molto bene sui mercati internazionali”.

Le competenze più richieste ai giovani M

a quali sono le competenze più richieste ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro? E quali i settori dove la ripresa è maggiormente in evidenza? Secondo gli ultimi dati del Rapporto Excelsior di Unioncamere, a Firenze, nell’ambito dell’industria per il 2016 crescono le assunzioni soprattutto nelle costruzioni (+300 unità), nel comparto chimico (+70) e nelle public utilities (+30). Nelle attività terziarie, incremento più rilevante per commercio (+480), servizi avanzati alle imprese (+220), turismo e ristorazione (+120) e trasporti e logistica (+110). Quanto al titolo di studio, in aumento la quota di laureati (da 17,2% a 18,8%) e, seppur lievemente, di diplomati (da 39,2% a 40,9%). Quasi in pari la qualifica professionale (da 17% a 17,4%), in diminuzione invece il personale senza formazione specifica (da 26,2% a 23,3%). Per le lauree – viene spiegato – si prediligono studi a indirizzo economico, sanitario-paramedico, chimicofarmaceutico e ingegneristico, per i diplomi l’amministrativo-commerciale, l’area tecnico-industriale, il turistico-alberghiero e il meccanico, mentre per la qualifica professionale al top ci sono ristorazione, benessere e sistema-moda. Se rallenta il recupero delle professioni ricercate ad alta specializzazione (da 24,1% a 19,6%), parallelamente aumenta la richiesta di professioni a media specializzazione (da 37,7% a 41,7%). Un maggior collegamento tra sistema formativo e mondo del lavoro: è ciò che chiedono invece le imprese più dinamiche secondo una ricerca Irpet, allargando il focus da Firenze all’intera regione. Il quaranta per cento di quelle analizzate lamenta nei neo assunti scarse competenze tecniche specifiche e, spesso, scarse competenze di base. Così, se nel turismo si richiedono competenze trasversali informatiche da affiancare ai ruoli tradizionali, l’agribusiness punta a professionisti di grado più elevato (veterinari, agronomi, alimentaristi, chimici, scienziati dell’alimentazione), mentre la logistica necessita prima di tutto di figure di alta formazione (ingegneri, esperti di gestione, sostenibilità ambientale).

Un network per i professionisti under 40 U

no sportello ad hoc per fornire informazioni e assistenza, ma anche consulenze e prestazioni reciproche tra under 40 a tariffe preconcordate. Sono alcuni dei servizi che offre “GperG – giovani per giovani”, il network dei giovani professionisti fiorentini e toscani che riunisce architetti, commercialisti, avvocati, agronomi, ingegneri, geologi e psicologi di età inferiore ai quarant’anni. Architetti e commercialisti fiorentini sono stati i primi a firmare la convenzione “progiovani”, a cui in un secondo momento hanno aderito anche gli altri ordini professionali, per un totale di oltre ottomila giovani professionisti potenzialmente coinvolti dal network. Con “GperG”, che entra a regime dall’inizio di questo 2017, un giovane ingegnere che non sa a chi affidare la propria contabilità potrà ad esempio richiedere l’elenco dei commercialisti aderenti alla rete, che gli offriranno una prestazione a tariffa concordata. “L’avvocato che vuol prendere in affitto uno studio – spiegano gli organizzatori – potrà chiedere una consulenza al giovane architetto. L’ingegnere che ha bisogno di una perizia su un terreno potrà rivolgersi al geologo e così via, in un reciproco scambio di professionalità che sarà un’occasione vera e concreta per crescere”.


#Focus

Gennaio 2017 | 9

 Le storie

Ginevra e Giacomo, fra tradizione e nuove strade

Una ha scelto di proseguire (con passione) l’attività di famiglia, l’altro di mettere da parte gli studi fatti e lanciarsi nella sua impresa. Due “Millennials” raccontano la loro esperienza

“Rifarei tutto, a quest’ora sennò sarei ancora a casa in attesa”

CHI SI METTE IN PROPRIO L’INGEGNERE-CALZOLAIO

CHI È ALLA QUARTA GENERAZIONE IN PASTICCERIA

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Q

on tornerebbe indietro per nulla al mondo. “Rifarei tutto: dagli studi fino al banco del calzolaio – racconta – è un mestiere che dà grandi soddisfazioni, crei qualcosa di bello con le tue mani”. Da un anno e mezzo si fa chiamare “l’ingegnerecalzolaio” di Ponte a Greve, come recita il cartello che indica la sua bottega in via Dè Menabuoi, una stradina senza sfondo a pochi passi da via Baccio da Montelupo. Giacomo Barenghi, classe 1985, una laurea in ingegneria edile alle spalle, si è scoperto artigiano: prima un mese di gavetta con il calzolaio del rione, Beppe, poi – dopo la scomparsa del “maestro” – si è buttato nell’impresa, nonostante i suoi studi fossero stati di tutt’altro genere. “Se non avessi intrapreso questa strada ora sarei ancora a casa, in attesa che qualcuno prenda in considerazione il mio curriculum – ipotizza – conosco tanti ex colleghi di università che ora lavorano in ambiti totalmente diversi”. Il giovane calzolaio fa il pendolare tra Firenze e Pontassieve, dove abita con la moglie e la piccola figlia arrivata lo scorso ottobre. Ha aperto la sua attività nel maggio del 2015, grazie all’aiuto di mamma, papà e pure di nonna Maria. Ha lasciato il fondo occupato dallo storico calzolaio del rione e si è spostato a duecento metri di distanza. I macchinari, però, sono quelli di Beppe. “Il negozio va meglio rispetto a quello che ho sentito dire da altre nuove attività – spiega Giacomo – riesco a pagarmi le spese con gli incassi. Mi ritengo fortunato, e spero che in futuro vada meglio”. Nei suoi occhi si accende una luce quando parla del prototipo di scarpe su misura che ha creato per se stesso (“sono semplici, ma comodissime, ora il sogno è realizzarne per la vendita”), o quando tira fuori dalla vetrina l’ultima borsa in pelle realizzata a mano. Si è affacciato anche sull’e-commerce, e in futuro vorrebbe metter su un vero e proprio shop online. La vita da libero professionista ha dei pregi, ma è dura, ammette: ci sono tasse e bollette da pagare. A farlo andare avanti è la speranza che cambi qualcosa e che in futuro, anche per il settore dell’artigianato, le cose possano ricominciare ad andare sempre meglio.

“Iniziato come un gioco, poi ho capito che non avrei potuto fare altro”

ui dentro è cresciuta, i dolci fanno parte del suo vissuto. È stato naturale, per lei, farvi le prime esperienze lavorative dopo il liceo, ma all’inizio senza porsi grossi obiettivi. La passione è venuta col tempo, ha continuato a crescere e ora Ginevra Gualtieri, 27 anni, porta avanti con orgoglio la tradizione dell’omonima pasticceria che suo bisnonno Alfredo, con la moglie Lina, aprì nel lontano 1933 in via Senese. Una storia lunga e composta da tanti capitoli, come lei stessa racconta, cominciata con una piccola bottega e passata attraverso i tempi duri della guerra, in cui Alfredo si ingegnava a produrre dolci tra mille difficoltà. Poi il dopoguerra e la voglia di risollevarsi, con un drastico cambio di look, banconi di marmo e una quasi “futurista” macchina da caffè, l’esordio del figlio Rolando, altre innovazioni negli anni ’70, l’approdo del nipote Riccardo e della moglie Cristina. E ora Ginevra, alla quarta generazione. “Quando ho cominciato ero praticamente solo alla vendita, avevo finito il liceo e non volevo iscrivermi all’università. Ho provato come una sorta di gioco, poi pian piano ho capito che questa era la mia strada, che non avrei potuto fare altro e ho cominciato a occuparmi di tutto quanto, con senso di responsabilità ma anche tanta voglia di fare”, spiega. Un lungo passato alle spalle non vuol dire però chiudersi alle novità e alle tendenze. Per Ginevra tradizione fa davvero rima con innovazione, per questo alla tipica Iris Cake, “uno dei nostri cavalli di battaglia, il cui nome è legato al giglio fiorentino, una ricetta segreta e sempre di successo”, si sono aggiunti negli anni una linea vegan e una completamente gluten free. “Abbiamo sperimentato molto per ottenere la stessa qualità e siamo fieri di aver ottenuto prodotti notevoli. Ora stiamo pensando anche a una linea senza zucchero – rivela – non si può contare solo sulla clientela affezionata, bisogna saper mettere in campo proposte a 360 gradi”. Ed è un po’ questo l’ingrediente segreto di Ginevra, essere sempre pronti a creare cose nuove. “Il nostro è un settore che funziona e che forse ha risentito meno della crisi, ma certo non è mai semplice. Bisogna puntare in alto, mantenere una qualità elevata, aggiornarsi e mettere in campo nuove idee. Questo – conclude – è un mestiere creativo, se si perde questo aspetto non ha più senso”.


10 | Gennaio 2017

#Un mese in una pagina

 “Townhelp”

 Il progetto

una app per segnalare i pericoli della strada

“Soli mai”, compagnia per gli anziani

Sara Camaiora

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li venne in mente qualche anno fa, dopo aver schivato col motorino un tombino sconnesso. Pensò che sarebbe stato importante poter segnalare subito al Comune quel fatto, magari con pochi “tap”, per evitare che qualcuno potesse farsi male. E così Vito La Melia cominciò a riflettere su uno strumento che consentisse tutto ciò, come una app, per poterlo fare da un tablet o un semplice smartphone. Un’idea che è diventata realtà. La app ora esiste e si chiama “Townhelp”, è un progetto dell’associazione Lorenzo Guarnieri Onlus, supportata dal Comune di Firenze e dalla Fondazione Angeli del Bello. Vito, il suo ideatore, di Lorenzo Guarnieri era amico, giocavano insieme a pallavolo. Ora ha ventiquattro anni, sta finendo di studiare, lavora e ha il pallino dell’informatica. “Avevo l’idea di uno strumento che cambiasse in qualche modo l’interazione con la pubblica amministrazione, eliminando le barriere che di solito si rischiano di trovare, garantendo un feedback sicuro al cittadino-utente che si sente ascoltato e quindi può porsi in modo sempre più collaborativo e proattivo, comunicando ciò che non va e facendo quindi un servizio – racconta Vito – pensavo a quel tombino sconnesso incontrato in motorino, o a situazioni simili in cui magari ci imbattiamo per strada e che ci riproponiamo di segnalare, ma poi i pensieri si accumulano, quella telefonata ci passa di mente e magari non ci ricordiamo il nome della via o non riusciamo a fornire i dettagli di ciò che non va, non avendolo sotto gli occhi”. “La nostra attenzione – sottolinea Stefano Guarnieri, vicepresidente

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i chiama “Soli mai” ed è un progetto pensato per fare compagnia agli anziani che vivono soli a Firenze (circa trentaduemila su oltre 370mila residenti, dei quali più di quindicimila hanno oltre ottant’anni). Il progetto, promosso dalla Fondazione Montedomini con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e la collaborazione fattiva del Comune, è stato presentato a dicembre e diventa ora pienamente operativo. Grazie alla collaborazione di alcune importanti realtà associative del territorio – viene spiegato – è stata attivata una rete di coordinamento e supporto per questa fascia della popolazione che ha difficoltà a uscire autonomamente e, in particolare, per coloro che vivono in casa in condizioni di solitudine. È a questa struttura di supporto costituita dagli sportelli attivati dalle singole associazioni che può rivolgersi chi ha bisogno di assistenza. Coloro che usufruiranno di questo progetto di puro volontariato e compagnia, che va ad aggiungersi ai servizi che vengono offerti da Comune e Asl, sono segnalati dai servizi sociali del Comune e dal servizio “Telecare” gestito da Montedomini. Le informazioni si possono trovare sul sito www.solimai.com, al quale possono rivolgersi non solo coloro che hanno necessità, ma anche e soprattutto chi può offrire un po’ del proprio tempo libero. “Per gli anziani la compagnia di qualcuno è un vero toccasana da vari punti di vista – ha spiegato l’assessore al welfare Sara Funaro – ‘Soli Mai’, oltre a essere dalla parte degli anziani, ha anche il vantaggio di andare a incrementare la rete del volontariato sul territorio, stimolando la cittadinanza attiva. Grazie a questo progetto, tante persone possono diventare volontari”.

 Condominio dell’associazione Lorenzo Guarnieri – vuol essere rivolta principalmente alla sicurezza degli utenti più deboli quali pedoni, ciclisti, motociclisti e portatori di handicap, per i quali la città spesso non è un luogo ‘amico’”. Ma come funziona Townhelp? È semplice: ogni cittadino può inviare segnalazioni di situazioni di pericolo, non immediato, per la circolazione stradale, il decoro urbano e le barriere architettoniche, ma anche di situazioni positive, cose fatte bene per stimolare la città a farne altre, nonché votare con un like segnalazioni fatte da altri in modo da fornire un indice di gradimento o priorità all’amministrazione. Ogni segnalazione sarà automaticamente localizzata e successivamente valutata e, se considerata di pubblica utilità, non duplicata e coerente con gli obiettivi dell’applicazione, verrà pubblicata. Il tutto grazie al lavoro dell’associazione Guarnieri. L’applicazione è scaricabile gratuitamente da App Store per Apple e da Play Store per Android, oppure attraverso i link dal sito www.townhelp.it.

uno sportello per prevenire le liti U

no sportello per prevenire le liti condominiali, attraverso il ricorso a sistemi di risoluzione alternativi al processo. A Firenze è stata istituzionalizzata la figura del mediatore con funzioni di “facilitatore del dialogo” per prevenire l’insorgenza delle controversie: una figura prevista nella convenzione firmata tra l’“Organismo di conciliazione di Firenze” (Ocf, che gestisce oltre 2.200 mediazioni all’anno) e varie associazioni di categoria (Confedilizia - Confederazione Italiana Proprietà Edilizia, associazione provinciale di Firenze della proprietà edilizia, l’associazione Federamministratori - Federazione nazionale amministratori immobiliari, Federazione regionale amministratori immobiliari - delegazione regione Toscana e Confartamministratori - Confederazione revisori amministratori immobiliari esperti). La convenzione fa parte del progetto sperimentale che tiene conto della rilevanza sociale, culturale ed economica dei rapporti di condominio e dell’importanza di gestire e prevenire le controversie attraverso il ricorso a sistemi di risoluzione alternativi al processo, che favoriscono, con l’aiuto di un professionista “facilitatore”, la comunicazione e l’ascolto tra le parti, la ricostruzione di rapporti sociali pacifici e il raggiungimento di soluzioni condivise. L’obiettivo dell’accordo è assicurare una sperimentazione efficace di metodologie nuove di prevenzione delle controversie attraverso l’attività svolta da un professionista in possesso di una specifica formazione sulle dinamiche conflittuali condominiali. Nell’ambito della convenzione, verrà istituito un tavolo permanente tra i soggetti firmatari per il monitoraggio della sperimentazione, al quale saranno invitati a partecipare alle riunioni periodiche i rappresentanti degli enti e delle istituzioni pubbliche interessati.


#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it VIA LUNGO L’AFFRICO, VIALE RIGHI E GLI ALBERI IN CITTÀ

Buonasera, volevo scrivervi già da un po’ di tempo ma finora non l’avevo mai fatto, lo faccio ora per segnalare/ domandare una curiosità che ho riguardo alla nostra città. Passando per la zona di via Lungo l’Affrico/viale Ojetti/viale De Amicis, in quelle aiuole/giardinetti che ci sono in mezzo alla strada, che dividono i due sensi di marcia, ho potuto notare più volte degli alberi e delle piante che hanno sempre attirato la mia attenzione ogni volta che mi sono trovato a transitare di là, che non mi sembra di aver mai visto in altre zone di Firenze. In particolare, proprio all’inizio dopo viale Righi e proprio prima della sopraelevata del cavalcavia che porta in piazza Alberti, sono presenti degli alberi molto belli e particolari, dei quali sinceramente non saprei riconoscere la varietà. Potete aiutarmi a risolvere questa mia curiosità? Mi piacerebbe sapere di che tipo di piante si tratti e del perché sono state messe lì, non so se c’è un motivo preciso, dal momento che mi sembrano insolite e che perlomeno io non ho mai notato la loro presenza lungo altre strade. Ma oltre a questi alberi in particolare che ogni volta attirano la mia attenzione e la mia curiosità, devo dire che sempre nella stessa zona ci sono altri alberi molto belli, che nella loro stagione si riempiono di colori e che è un piacere vedere!! E anche lo stesso viale Righi in autunno, con tutte le sue foglie gialle e rosse, è particolarmente suggestivo, invito chi non fosse pratico della zona a farci caso quando passa di là, ne vale la pena! Saluti, Giovanni G.

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Giovanni, da qualche tempo a questa parte gli alberi sono particolarmente al centro dell’attenzione in città. In parte purtroppo in seguito agli eventi meteorologici che si sono registrati negli ultimi anni a Firenze, come la tempesta del 1° agosto 2015 che, proprio sugli alberi, si è abbattuta con particolare violenza. Ma anche – e conseguentemente – per la scelta di piantare nelle diverse zone della città, a partire proprio da quelle più colpite da questi episodi di maltempo, specie diverse di alberi. Specie – è stato spiegato – ritenute più adatte al contesto e ai cambiamenti climatici. Con la conseguenza che, per scelta o per necessità, in alcune strade e aree verdi si è assistito, si assiste o si assisterà

a un cambiamento che andrà a impattare, oltre che sull’ambiente, anche sul colpo d’occhio. Vero è anche che – come da lei osservato – andando in giro per Firenze capita già di imbattersi qua e là in alcune piante diverse da quelle più “comuni”, che spesso sono tra l’altro particolarmente amate dai cittadini. Bene insomma che, da parte degli abitanti così come delle istituzioni, venga posta attenzione sul patrimonio arboreo cittadino. Sotto diversi punti di vista: della qualità, della sicurezza e – ovviamente – dell’ambiente. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

I NUOVI CASSONETTI E LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Gentile redazione de Il Reporter, ho letto sul numero di novembre dell’arrivo dei nuovi cassonetti con la calotta e la chiave elettronica che vogliono far diminuire la quantità di rifiuti indifferenziati che la gente butta via. Io spero che questa novità possa servire veramente per fare stare più attenti tutti noi cittadini alla questione dei rifiuti e in particolar modo più attenti al cassonetto giusto dove inserire i vari rifiuti che produciamo nelle nostre case. Lo dico perché mi capita di notare a volte sacchetti e materiali dentro i cassonetti della raccolta differenziata che non mi sembrano essere stati buttati via nel modo corretto perché al loro interno mi sembra di vedere rifiuti di una tipologia diversa da quella che dovrebbe stare in quel cassonetto. Forse mi domando io qualcuno sbaglia, alcune volte capita anche a me che cerco di stare molto attento alla raccolta differenziata dei rifiuti di non sapere con esattezza dove deve essere buttato un certo rifiuto. Forse però ci sono persone che non stanno molto attente a differenziare tutti i rifiuti come si dovrebbe e questo mi dispiace, perché io penso che sul tema che è molto importante serva molta attenzione. Per non parlare poi di quando si cammina sui marciapiedi e si vedono sacchi e scatole e altro lasciati non dentro ma accanto ai cassonetti, e non mi sembra sempre che i cassonetti fossero così pieni e che dentro non ci entrava più nulla. Allora io spero che i nuovi cassonetti che devono arrivare possano servire veramente per fare stare tutti più attenti alla raccolta differenziata, ma penso anche che i cittadini devono essere informati per bene su come funzionano e come devono essere usati, sennò si rischia di fare confusione. Grazie dell’attenzione, cordiali saluti, G.M.

L’obiettivo è quello di portare a termine i lavori in corso da tempo e dare il via a nuove opere, per migliorare la vivibilità in città. Sul fronte dei “lavori in corso”, l’attenzione è ovviamente puntata prima di tutto sui cantieri per la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, che vedranno proprio nel 2017 un anno decisivo, in attesa dell’annunciata apertura dei tracciati prevista per il 14 febbraio del 2018. Non solo tramvia, però: sono tanti e diversi gli interventi in programma nei prossimi mesi nei cinque quartieri fiorentini, alcuni dei quali molto attesi dagli abitanti. Così, su questo numero del nostro giornale abbiamo provato a dare uno sguardo in avanti e a fare il punto su lavori, progetti e novità che, zona per zona, attendono i cittadini da qui al prossimo dicembre. Cittadini che ora, grazie a una app presentata lo scorso mese, possono diventare ancor più “protagonisti” della vita di Firenze, segnalando in diretta quello che non va lungo le strade – come ad esempio una buca o una barriera architettonica, ma non solo – in modo da dare il proprio contributo per una città più sicura e vivibile. Voltando pagina e cambiando argomento, sono tanti anche gli eventi e gli appuntamenti che si terranno nel capoluogo toscano nel corso di questo 2017. Eventi e appuntamenti nel segno della cultura e degli spettacoli, che andranno a caratterizzare il nuovo anno fiorentino e ad animare vari luoghi della città. Alcune iniziative aspettano di essere definite, altre sono già state annunciate. Tra queste, la prima edizione di un festival che vedrà protagonisti libri ed editoria, in programma a febbraio alla Fortezza. Ma non è questo, ovviamente, l’unico appuntamento che attende i fiorentini nei prossimi mesi. Anche in riva all’Arno, il 2017 è appena iniziato. MATTEO FRANCINI

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Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale. Anno XI n. 1 del 2 gennaio 2017. N° reg 5579

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

LA CIOCCOLATA DI PANONE

S DAL REFERENDUM AL CAPOSCALA DEL CONDOMINIO, TUTTI I VOTI DEGLI ITALIANI

I

l vecchio anno si è chiuso con la votazione sul referendum costituzionale, il nuovo si aprirà con la prospettiva di una nuova elezione politica. Se c’è una cosa che noi italiani sappiamo fare bene è votare. Gli americani votano una volta ogni 5 anni, idem per i francesi e i tedeschi. Addirittura in alcuni paesi non votano mai. Noi italiani invece si vota almeno una volta alla settimana! Con regolarità! I bugiardini delle medicine italiane li riconosci subito perché non c’è scritto di assumere il farmaco prima o dopo i pasti ma prima o dopo le elezioni. Noi votiamo per tutto; a scuola ogni anno i genitori devono eleggere il rappresentante di classe, alle assemblee di condominio bisogna eleggere il caposcala, nel tempo libero c’è da eleggere il presidente dell’associazione culturale o il tesoriere del circolo ricreativo. Insomma, noi italiani, lo scrivo con orgoglio, siamo i migliori elettori al mondo!! E per questo abbiamo il dovere di mettere a disposizione di quei cittadini che non hanno dimestichezza nella cabina elettorale la nostra esperienza. Ad esempio come si riconosce un broglio elettorale? Bisogna essere degli osservatori. Se quando vai a votare lo scrutinatore ti dice sorridente “L’ho già fatto io per te!” sicuramente c’è qualcosa che non va. Oppure se nella cabina elettorale oltre alla matita ci trovi pure il bianchetto è meglio lasciar perdere! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

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Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

Gennaio 2017 | 11

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

ulla cantonata di Via Por Santa Maria con il Vicolo di Santo Stefano, esisteva, dal Seicento fino ai primi del Novecento, il Caffè Panone, divenuto la prima “cioccolateria” di Firenze, dopo l’entrata in uso al pubblico del cioccolato. Francesco Zeti detto il Gobbo di Panone, fu il primo cioccolataio in città; proprio nella sua bottega iniziò la moda di bere la cioccolata sia calda che fredda in “bicchieretti di terra”. Questo avveniva nel 1668 e Panone, che precedentemente faceva l’acquacedrataio, cioè preparava e vendeva bibite fatte con acque zuccherate aromatizzate al cedro, limone, gelsomino, cannella e altro, intuì la possibilità di diffondere questa nuova bevanda, facendone la sua arte, la sua passione, tanto da divenire famoso. Mentre il successo della cioccolata si diffondeva nei salotti, nelle feste, a teatro e perfino nei conventi, qualcuno sentì il bisogno di polemizzare sugli effetti che produceva questo alimento, scatenando grandi dibattiti tra letterati, medici e teologi. Il 1728 fu un anno rovente. Nel Gennaio uscì un libretto: Parere intorno all’uso della cioccolata scritto in una lettera dal conte dottor Giovan Battista Felici all’illustrissima signora Lisabetta Girolami d’Ambra, in cui l’autore non esitava ad appellarsi a poeti e scrittori di epoche diverse per annoverare la cioccolata tra i molti disordini, che l’intemperanza degli uomini ha introdotto per accorciar la vita. Nei mesi successivi all’uscita del trattatello diversi medici, tra i quali anche Antonio Cocchi, si adoperarono a sdrammatizzare le tesi del Felici e a dichiararsi favorevoli alla fosca beva, ma Francesco Zeti, il Gobbo di Panone, temendo un calo degli avventori, decise di prendere direttamente in mano la situazione, commissionando ad un medico fiorentino una nuova difesa della cioccolata, che rendesse ben note a tutti le sue proprietà benefiche e lo salvasse da una possibile situazione commerciale pericolosa. Ne venne fuori l’Altro parere intorno alla natura, ed all’uso della cioccolata disteso in forma di lettera indirizzata all’illustrissimo signor conte Armando di Woltsfeitt, sul cui frontespizio compare proprio la Cioccolateria Panone, con il Gobbo in primo piano che rimesta a puntino la bevanda. Con l’andar del tempo la “dolce” diatriba svanì e tempi di crisi Panone non li conobbe, perché il locale rimase sempre il famoso luogo di raduno e di “crocchi letterari”. Si racconta che il 27 Aprile 1859, giorno della partenza definitiva da Firenze del granduca Leopoldo II di Lorena, il popolo in rivolta, giunto in Via Por Santa Maria allo sbocco di Via Lambertesca, fu fermato per qualche tempo nella sua marcia dall’abate Stefano Ferretti, che, salito sopra un tavolino preso proprio dal vicino caffè Panone, brandendo un bastone dal pomo d’avorio e mulinandolo elegantemente come un capo tamburo, arringava: “Cittadini, il Principe delibera, lasciamolo deliberare in pace!”. Questa interruzione permise al granduca di preparare i bagagli e lasciare tranquillamente Firenze con la sua carrozza. Con poco bagaglio ed una modesta scorta, la famiglia granducale da Porta San Gallo, lasciò alle spalle Firenze. Molti cittadini salutarono “babbo Canapone” come veniva chiamato per il suo colore di capelli, con rispetto ed alcuni anche in lacrime. Un pizzico di bonaria nostalgia per le cose che aveva fatto e che i cosiddetti “codini”, ormai rassegnati, ricordavano. E proprio per questi nostalgici fautori del granduca, fu coniata una canzoncina che diceva: L’albero pende, le foglie cascan giù, codini andate a letto i’ babbo un’ torna più. Ebbe così epilogo la più pacifica delle rivoluzioni per l’Indipendenza, tanto da far esclamare all’ambasciatore francese: Nemmeno un vetro rotto! Del Caffè Panone sappiamo, che nel primo Ottocento divenne proprietà di Caterina Niccolai, una caffettiera già conosciuta in città, originaria del cantone dei Grigioni, quale conduttrice insieme alla figlia e a due garzoni provenienti anch’essi dallo stesso cantone svizzero, del Caffè dell’Aquila presso il Canto alla Paglia. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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12 | Gennaio 2017

#Cultura

 La novità

 Focus

libri, un festival alla fortezza

Incontri con scrittori, laboratori e un “happy hour letterario” nella prima edizione della kermesse

S

i chiama “Firenze Libro Aperto” ed è la prima edizione del festival del libro in programma in città il prossimo mese, dal 17 al 19 febbraio, alla Fortezza da Basso. Il progetto, patrocinato da Regione Toscana, Comune e Città Metropolitana di Firenze – viene spiegato – vuol porre al centro del panorama culturale nazionale la filiera dell’editoria e i suoi protagonisti. Nel programma della kermesse sono previsti incontri con scrittori famosi ed emergenti, sociologi, responsabili di case editrici, self-publisher, illustratori, fumettisti, librai, tipografi e distributori. In cartellone anche la presentazione di novità editoriali e laboratori letterari per grandi e piccini, oltre a eventi serali con un “happy hour letterario” che comprenderà letture, concerti e spettacoli. Il festival è ideato e organizzato da Fbs Eventi con la direzione generale di Paolo Cammilli, e nasce con la volontà – viene spiegato ancora – di dare spazio alle molteplici realtà dell’editoria (dalle

grandi case editrici alle piccole specializzate in un determinato ambito, ai giovani scrittori, autori di book-trailer, videomaker, illustratori, fumettisti e librai) e di creare forme di interazione e collaborazione fra i vari attori del panorama editoriale, riu-

niti per l’occasione in un open space all’interno del padiglione Spadolini. Al centro della kermesse ci sarà l’interrogativo “Le parole non bastano più?”, per una riflessione sulla rinnovata funzione dell’editoria e del libro. Molti gli autori attesi al festival,

tra cui lo scrittore americano Joe R. Lansdale e gli italiani Marco Vichi, Federica Bosco, Pietro Grossi ed Emiliano Gucci. Tra gli ospiti previsti anche i fumettisti Sergio Staino, Matteo Bussola, Daniele Caluri ed Emiliano Pagani, i filosofi Alfonso Mau-

rizio Iacono e Luigi Lombardi Vallauri, il filologo Domenico De Martino e altri ancora. Fra le sezioni del festival, uno spazio sarà dedicato alle presentazioni di libri per l’infanzia, laboratori e intrattenimento per bambini, e un’area sarà dedicata al lavoro di illustratori per l’editoria e fumettisti, che mostreranno dal vivo i “segreti” del loro lavoro. E dopo il calar del sole, dalle 20 fino a notte inoltrata, sono previsti eventi collaterali quali concerti e spettacoli, come ad esempio Quaderni, realizzato in collaborazione con il Teatro della Pergola, con una selezione di racconti introdotti dallo scrittore Marco Vichi e letti dall’attore Lorenzo degl’Innocenti. L’appuntamento con “Firenze Libro Aperto” è il 17, 18 e 19 febbraio al padiglione Spadolini della Fortezza da Basso. Per un festival tutto da “sfogliare”.

Web firenzelibroaperto.it

alla scoperta dei palcoscenici con “pass teatri” e “bellastoria”

U

n ritorno e una novità, per avvicinare le persone di tutte le età al palcoscenico. È scattata la tredicesima edizione di “Pass teatri”, l’abbonamento trasversale che raccoglie alcune delle proposte teatrali, musicali e di danza dell’area metropolitana fiorentina, per favorire il viaggio del pubblico alla scoperta di luoghi, stagioni e visioni attraverso una rete di teatri. Proposte differenziate per genere e stile, come diverse sono le anime dei teatri appartenenti all’associazione Firenze dei Teatri, che unisce diciannove strutture (firenzedeiteatri. it). Tutto nuovo, invece, il progetto “Il Teatro? #Bellastoria!” di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, un abbonamento speciale rivolto ai nati tra il 1996 e il 2001. L’obiettivo? La diffusione del teatro tra i giovani (ilteatrobellastoria.it).


Gennaio 2017 www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere Corsi e laboratori

Le lingue straniere? un gioco da ragazzi

Mini-guida per baby poliglotti: tra danza e teatro, ecco dove imparare l’inglese (ma non solo) all’insegna del divertimento

com). Giochi, canzoni e lavoretti manuali a Settignano, al Circolo Cacciatori, con il corso “Playing in English”, per la fa-

scia di età 6-8 anni: nove lezioni che si svolgono tra gennaio e febbraio, si replica ad aprile e maggio (associazione-culturale-eventi.org). Filastrocche e fiabe in lingua anche al Kantiere, vicino al cinema multisala del Cavallaccio, con un corso fatto da gioco-lezioni (kantierefirenze.it). Passando alle scuole vere e proprie, ci sono ad esempio i corsi “Learn and play” del British Institute in piazza Strozzi, mentre cambiando idioma e guardando oltralpe, l’Istituto Francese di piazza Ognissanti organizza, sempre con un approccio ludico-creativo, “Giochiamo col francese!” per bimbi tra i sei e i dieci anni, a cui si affiancano lezioni di lettura e scrittura per i francofoni junior dai sette agli undici anni. Ma la lingua può essere anche un modo per riscoprire le proprie radici. Succede per i piccoli nati in Italia le cui famiglie arrivano da paesi arabofoni. Corsi di arabo a Firenze per bambini e ragazzi si possono trovare alla BiblioteCaNova dell’Isolotto (via Chiusi 3) o alla Casa della Cultura (via Enrico Forlanini 164).

i baby-cantanti si svolgeranno a settembre (www.operadifirenze. it). Un’istituzione sul territorio è il Piccolo Coro del Melograno. Mission della scuola di canto corale è accendere nei bambini l’entusiasmo per la musica e incentivarli a intraprendere lo studio di uno strumento musicale. Si parte con la fascia di età 4-8 anni con il coro dei Fiori del Melograno, che si misura soprattutto con canzoni dello Zecchino d’Oro e musica leggera per l’infanzia. Si prosegue con il Piccolo Coro del Melogra-

no, che comprende voci bianche fino a 13 anni (www.piccolocoromelograno.it). Ha invece sede presso l’Sms di Rifredi il Coro Vivi Le Voci: aperto a bambini e ragazzi da 6 a 18 anni e diretto da Viviana Apicella, offre l’opportunità di cimentarsi in un repertorio molto vario, che va dal classico al moderno passando per i cori per voci bianche delle opere più conosciute, come la Carmen o la Bohème. Le prove si tengono ogni giovedì nella biblioteca del circolo di via Vittorio Emanuele.

Gianni Carpini

e lingue straniere sono un “gioco da ragazzi”: si possono imparare fin da piccoli con laboratori e fiabe, perfino con danza e teatro. L’inglese, come si può immaginare, fa la parte del leone: sono tante le opportunità presenti in città, anche promosse insieme ai Quartieri, ma si trovano ad esempio anche lezioni di francese, oppure di arabo. Partiamo dalle proposte anglosassoni. Tra quelle che si possono trovare in città, al Vivaio del Malcantone, in zona Coverciano, la lingua si studia ballando: “Let’s dance and speak english” propone un primo approccio alla danza, unito ai termini inglesi legati all’attività motoria (ilvivaiodelmalcantone.com). Inglese “on stage” al Teatro Puccini e alla New Staz, struttura comunale animata da tante associazioni a Ponte a Greve: Miranda Flynn, dell’associazione teatrale Catalyst, da anni porta avanti una singolare formula per imparare

Una

PER I LETTORI IN ERBA  redazione@ilreporter.it  www.ilreporter.it #ilreporterdeipiccoli

l’inglese grazie ad attività teatrali e giochi. Ci sono gli incontri per i bimbi tra i 4 e i 6 anni accompagnati da mamma o

papà, che devono essere pronti a cantare e divertirsi, e i corsi per i più grandicelli fino a dieci anni, con giochi creativi, sketch

teatrali e due saggi finali, uno in “aula”, l’altro sul palco del teatro, con tanto di costumi e luci (teatroingleseperbambini.

al giorno

Cori

città in note, voci bianche alla ribalta

sport e bambini, piccoli campioni in sicurezza  Il Meyer risponde

C

on l’ingresso alle elementari, se non prima, molti bambini iniziano a praticare uno sport. E proprio di sport e salute parliamo questo mese con la dottoressa Silvia Favilli, responsabile di Cardiologia all’Azienda Universitario-Ospedaliera Meyer. Dottoressa, quali sono i controlli necessari per partire con l’attività sportiva in tutta sicurezza? Dal 2015 la Regione Toscana ha prescritto l’elettrocardiogramma obbligatorio per poter iniziare a fare qualsiasi sport. È un esame veloce, assolutamente non inva-

Serena Wiedenstritt

sivo e che non richiede nessuna preparazione, e può mettere in evidenza eventuali rischi per il bambino. Altri controlli da fare? A livello di esami medici riteniamo che l’elettrocardiogramma sia sufficiente. Sicuramente è fondamentale la visita del bambino da parte del pediatra di famiglia, l’auscultazione del cuore, la storia medica del piccolo e della famiglia. Alcuni elementi, come avere le palpitazioni durante l’attività fisica piuttosto che

un familiare colpito da problemi cardiaci gravi in giovane età, possono motivare il pediatra a richiedere maggiori approfondimenti. Una volta fatti gli esami e la visita, come si sceglie lo sport “giusto” per il piccolo? Ogni bambino ha la sua storia, il pediatra può offrire validi consigli. Per i bambini più piccoli, sono sconsigliati gli sport di resistenza. S.W.

F

irenze a misura di “piccole ugole”. Sono molte le opportunità per giovani e giovanissimi “canterini” in città. Eccone allora alcune. Risale a maggio scorso la ricerca avviata dall’Opera del Duomo di piccoli tra i 7 e gli 11 anni per rifondare il coro di voci bianche della Cappella musicale della cattedrale di Firenze, specializzato nell’esecuzione di brani sacri. Anche il Maggio Musicale ha il suo coro di voci bianche: 67 elementi dai 7 ai 15 anni diretti da Lorenzo Fratini, che si cimentano in tutti i generi musicali. Le prossime audizioni per


14 | Gennaio 2017

#Sport  Al Mandela Forum

 Il calendario

al franchi arriva la juventus

P

er molti, il 2017 viola sarà l’anno dei “baby”, come Bernardeschi e Chiesa. Chi ha stupito di più nel finale del 2016 è proprio quest’ultimo, scommessa vinta da Paulo Sousa che lo ha portato in ritiro con la prima squadra a Moena e poi creduto in lui, fino a farlo esordire in serie A nell’agosto scorso a Torino contro la Juventus. E proprio i bianconeri saranno uno degli avversari dei viola – sicuramente il più atteso – in questo mese di campionato. Prima, però, c’è da concludere il girone d’andata, con la trasferta di Pescara domenica 8 gennaio. La settimana successiva (domenica 15 alle 20.45) il big match al Franchi contro la squadra di Allegri, per la prima giornata di ritorno. Sabato 21, nell’anticipo delle 18, andrà invece in scena Chievo-Fiorentina, altra partita tutt’altro che semplice. Nel turno successivo, poi, sarà la volta di Fiorentina-Genoa. Con una curiosità: la sfida si giocherà dopo solo poco più di un mese dalla gara d’andata. Lorenzo Mossani

fiorentina, missione Mönchengladbach

G

uardarsi allo specchio e non riconoscersi. Se questo vale per la Fiorentina altalenante in campionato, a maggior ragione calza a pennello per la sua rivale ai sedicesimi di Europa League, il Borussia Mönchengladbach, il club del calcio spettacolo che aveva entusiasmato negli anni Settanta non solo il piccolo Gigi Buffon, immortalato sui social con la sciarpa del “German Team”, ma i tanti tifosi che segui-

vano con passione le gesta della giovane squadra di campioni allenata da Hennes Weisweiler. Chiamata Fohlen-Elf (“La Squadra dei Puledri”), insieme al Bayern, dominò la scena nazionale ed europea, vincendo cinque campionati tedeschi, una Coppa di Germania e due Coppe Uefa. Durante la scorsa stagione sembrava essere tornata ai fasti di un tempo, proprio grazie al nuovo giovane allenatore, nato guarda caso nel 1971. Andrè Schubert aveva rivitalizzato la squadra con la ricetta vincente fatta di pres-

sing, ripartenze e gol a grappoli. Ma quest’anno la stella cometa è sembrata smarrita con cambi di modulo (dal collaudato 4-4-2 al 3-5-2) e di interpreti. Tanti giocatori sono calati di rendimento, due fra tutti il capitano Stindl e il giovane Dahoud. Siriano naturalizzato tedesco, era stato il centrocampista che aveva fornito il maggior numero di assist in Bundesliga. Nel computo dei gol della stagione in corso mancano le reti del brasiliano Raffael, fermato da problemi fisici come molti suoi compagni. Ma i numerosi infor-

tuni che hanno costellato questa prima parte di campionato della squadra tedesca, ultimo la rottura del legamento crociato di Kramer, non sono valsi a salvare la panchina di Schubert. Arrivato in punta di piedi e con tanta umiltà dalla seconda squadra del Gladbach al posto di Lucien Favre, sarebbe dovuto essere un traghettatore, invece aveva convinto tutti con la forza dei risultati. Gli stessi che in questo campionato lo hanno condannato all’esonero: la sua ultima partita è stata quella persa contro il Wolfsburg. Panchina sulla quale fino a ottobre sedeva Dieter Hecking, ora nuovo tecnico dei “Puledri”, che la Fiorentina si troverà di fronte giovedì 16 febbraio alle 19 al Borussia Park. Il bello, ma al tempo stesso ostico stadio per i viola, scaldato dagli oltre quarantamila tifosi del Borussia Mönchengladbach. Con un nuovo stratega le carte (da gioco) si rimescolano.

 Serie B

basket, il 2016 si è chiuso col derby Vittoria per i viola nell’attesa sfida, ma anche il Pino Dragons ha dimostrato di poter recuperare terreno

D

T

ornano le rotelle al Mandela Forum. Sabato 21 e domenica 22 gennaio i fuoriclasse dell’International Skate Awards daranno spettacolo per questa gara-evento giunta alla settima edizione. Il format vuol esaltare la parte puramente artistica del pattinaggio, mettendo in evidenza il talento dei protagonisti che, oltre a pattinare, recitano, ballano e cantano dal vivo. Sono previsti anche momenti di “contaminazione” con discipline artistiche diverse come la danza aerea, la ginnastica artistica e la danza sportiva. Il sabato (alle 21) sono in programma le performance degli atleti “Top Champions”, selezionati attraverso un sondaggio on line a livello mondiale tra addetti ai lavori del settore e semplici appassionati. La domenica (alle 16) sarà invece dedicata al tradizionale musical con i pattini che ha sempre riscosso grande successo: il titolo dello show 2017 è “Latinoamericana”. Nei giorni precedenti, oltre quattrocento giovani atleti provenienti da tutto il mondo si alleneranno nelle piste fiorentine di Novoli e Oltrarno. Sim.Spa.

 Europa League

Irene Delfino

le stelle del pattinaggio

avvero non si poteva trovare un modo migliore per chiudere l’anno che prendere due squadre in netta ripresa e metterle l’una di fronte all’altra in un derby inedito e attesissimo in città. La spettacolare gara tra Pino Dragons e Fiorentina Basket ha riacceso una volta per tutte le speranze di riscatto delle due fiorentine di serie B, confermando quello che già si intuiva: dopo un avvio di stagione difficoltoso, la “cura” sta funzionando. La Fiorentina Basket ha vinto quattro delle cinque partite giocate da quando il nuovo coach Andrea Niccolai si è seduto sulla panchina viola (al momento in cui scriviamo, ndr). Gli era stato chiesto di dare il classico “scossone”, ed è arrivata prima l’inattesa vittoria a Verbania, sul campo della capolista Omegna, poi il successo senza sconti sulla Robur et Fides Varese, gara chiusa già a metà partita e messa in ghiacciaia nel terzo quarto fino al +30 finale. La rimonta fallita contro Valsesia, 68-66 con Savoldelli che premia i piemontesi all’ultimo possesso, non ha spento la fiducia dei viola, che appena due giorni più tardi sono tornati alla vittoria battendo Oleggio 83-75. Sull’altra sponda del basket cittadino, il Pino Dragons ha il grosso merito di non essersi perso d’animo. In pochi avrebbero resistito alle otto sconfitte consecutive che hanno inaugurato la stagione della neopromossa e molti altri sarebbero

crollati se, dopo l’ingaggio di una stella come Giovanni Rugolo, fosse arrivata anche la nona, per giunta di un solo punto, all’ultimo tiro e con polemiche nel finale di gara. La successiva sconfitta (messa in preventivo) a Montecatini ha momentaneamente fatto salire il bilancio a dieci sconfitte in dieci partite. Poi, però, si sono raccolti i primi frutti. I biancorossi hanno travolto 74-57 Piombino al PalaCoverciano per poi portare via altri due punti di qualità dal parquet di San Miniato con 29 punti di Rugolo. Si è arrivati così all’atteso derby del 17 dicembre. Pubblico numeroso e caldissimo, percentuali e ritmi alti, tutto quello che si poteva desiderare. Ha avuto la meglio la Fiorentina (72-86), spinta dai quattordici canestri da tre punti mandati a bersaglio dai suoi, su tutti Motta e Poltronieri. I viola hanno così festeggiato il Natale da quinti in classifica, a due soli punti dal secondo posto, ammessi a pieno titolo alla lotta per un posto di lusso nei playoff, obiettivo di inizio stagione. Il Pino Dragons resta ultimo, ma ha cancellato lo zero dalla sua casella e dimostrato di poter recuperare terreno anche sulle avversarie più accreditate. L’anno nuovo sembra avere in serbo buone cose per la pallacanestro di Firenze. Andrea Tani

 Club Sportivo

un tamburello da serie a

S

port di antichissime origini, il gioco del tamburello ha sempre fatto parte della storia di Firenze dal 1893, anno di costruzione dello Sferisterio delle Cascine. Lo sport di squadra sferistico affonda le sue radici nell’antica Roma, dove una varietà della disciplina oggi conosciuta era già praticata. In Toscana, e soprattutto nel capoluogo fiorentino, c’è sempre stata una grande tradizione tamburellistica. Dal 2012 il Club Sportivo Firenze sta cercando di rilanciare un movimento che ha sempre riscosso grande popolarità ma di cui a volte non si sente troppo parlare, e questo è stato possibile grazie alla fondazione della Scuola di Gioco del Tamburello, capace di moltiplicare gli iscritti e far avvicinare molti giovani a questo sport. Già in passato Il Reporter si è occupato del lavoro svolto da Roberto Sani, presidente della sezione Tamburello del Club Sportivo Firenze, che continua a raccogliere i frutti del suo operato. La novità principale che vedrà protagonisti i tamburellisti di Firenze è quella del Club Sportivo al prossimo campionato di Serie A Indoor che scatta il 7 gennaio. “Sarà un onore per noi prendere parte al campionato d’eccellenza italiano – inizia così Sani a raccontare le novità in casa Club Sportivo – avremo il piacere, il privilegio e l’onere di rappresentare la nostra città e le sue antichissime tradizioni per quanto riguarda lo sport sferistico. Il campionato di serie A vede sfidarsi cinque squadre da tutta Italia, da Ragusa ad Asti passando per Firenze, in tre concentramenti. Il secondo concentramento in programma si svolgerà nella nostra città e in particolare al Dlf. Sarà una giornata di festa e di sport per tutti gli appassionati

e i curiosi che abbiano voglia di partecipare”. In programma, spiega Sani, “ci sono tre incontri per decretare la squadra vincente del concentramento toscano e un’amichevole che vedrà protagonisti i nostri ragazzi Under 13, a promozione di un movimento che sta tornando ai fasti del passato. La nostra squadra sarà composta da ragazzi giovani (dai 18 ai 22 anni) ma esperti, provenienti da altre società in prestito, oltre al rappresentante della nostra società Gabriele Angelelli, diciottenne fiorentino che gioca con noi ormai da tanti anni. Io seguirò la squadra nei vari spostamenti in giro per l’Italia, con la speranza di poter prolungare il più possibile la nostra avventura fino alla finalissima del campionato. La nostra partecipazione al campionato è merito anche e soprattutto del presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e dell’assessore allo Sport Andrea Vannucci, che ci hanno supportato permettendoci di riportare ai vertici italiani il tamburello fiorentino”. Questo, però, è solo uno degli eventi in programma. “Nel 2017 parteciperemo anche ai campionati di serie B e C maschili e di serie C femminile indoor, prima dell’apertura della stagione open che ci vedrà nuovamente protagonisti. Finalmente – conclude Sani – a Firenze si torna a parlare di tamburello”. Niccolò Dainelli



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